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Di Albino Campa (del 15/12/2009 @ 23:57:42, in NohaBlog, linkato 20569 volte)

Qualche giorno fa, per caso, ho scoperto un tesoro. Uno di quei link postati su Facebook da qualche amico, un click a mia volta e si è aperto un mondo: Luigi Paoli in arte Gigetto da Noha. Si tratta di un cantautore di musica popolare salentina, oggi settantaquattrenne, originario di Noha ma stabilitosi a Spongano.
La sua figura mi ha colpito particolarmente. E' un artista ibrido che unisce in sè due filoni della musica popolare salentina: il folk cittadino e il canto contadino.
Fisarmonicista, interprete di brani della tradizione, autore di nuovi testi e nuove musiche. Popolare anche fuori dal Salento, in altre regioni ma soprattutto fra gli emigrati, anche all'estero. La sua produzione ha avuto la tipica distribuzione tramite bancarella, destinata a un pubblico indistinto, non specificamente colto e questo lo sentiamo molto negli arrangiamenti folkeggianti. Ma c'è qualcosa di profondo in quest'artista che è legato a quantu vissuto in prima persona senza quel filtro "intellettuale" che oggi ci contraddistingue. Nasce contadino. Vive la campagna e l'emigrazione da contadino con la famiglia. Impara a cantare il repertorio e lo stile della campagna. Nel tempo libero impara la fisarmonica, un mondo diverso che lo avvicina al filone folk. Emigra anche all'estero, poi rientra. Lavora come cantautore in contatto con dei discografici calabresi (e si sente da alcuni dei suoi testi a da alcuni aspetti stilistici delle sue tarantelle).
Insomma vive tante esperienze diverse che formano e influenzano il suo modo di suonare e cantare per cui la sua produzione è abbastanza varia e variegata. Può piacere tutta o in parte, o può non piacere per nulla..ma merita qualche attenzione.
Personalmente mi entusiasma il suo modo di cantare "contadino", la disinvoltura, oggi rarissima, con cui ricorre al quardo grado aumentato del modo lidio, la sapienza tecnica e il modo di dosare gli abbellimenti come i glissando, i melismi, le esclamazioni, le urla, la sua capacità (un tempo diffusissima e ancora una volta oggi rarissima) di ricorrere agli slittamenti ritmici nel cantare la pizzica (off beat), il timbro vocale assolutamente contadino e il ricorso talvolta a note non temperate.
Insomma, per queste doti, Luigi Paoli entra a pieno titolo fra gli alberi del canto salentini, al pari di tanti cantori che non hanno fatto la "carriera" di cantautori ma con i quali condivide la freschezza del suo stile di canto.

C'è anche un'altro aspetto che ai miei occhi lo rende speciale. Diversamente da quello che la maggiorparte della riproposta contemporanea ha fatto e continua a fare, Luigi Paoli ha fanno innovazione nel patrimonio popolare inventando testi nuovi su arie popolari esistenti..cosa che sembra fosse un tempo il modo naturale di far evolvere la musica tradizionale. Oggi si tende invece a cristallizzare dei testi, cantarli sempre nello stesso modo o reinventare la musica, anche allontanandosi dai moduli della tradizione. Anche per questo Gigetto merita di essere ascoltato, in quanto rappresenta una interessante strada alternativa.

Di tutte le informazioni che in pochi giorni sono riuscito a raccogliere su Luigi Paoli, e degli ascolti che ho potuto fare sulla fantastica piattaforma che è Youtube, devo assolutamente ringraziare Alfredo Romano, salentino che vive nel Lazio e che ha pubblicato vari libri legati alle tradizioni del Salento. Grazie al suo canale su YouTube  è possibile ascoltare quasi tutta la vasta produzione discografica di Gigetto da Noha (e se si ha la curiosità di esplorare, si possono ascoltare interessanti registrazioni sul campo dell'area di Collemeto da cui Alfredo Romano proviene). Da questa vasta produzione, vorrei estrarre solo pochi esempi che testimoniano la bravura di Luigi Paoli (sulla base degli elementi che ho elencato sopra). C'è da ascoltare per ore se se ne ha voglia!

Tarantella dellu nsartu (bellissima e da questa si possono ascoltare tante altre pizziche)
http://www.youtube.com/watch?v=p0VBWrj0NWA

Lu pipirussu maru
http://www.youtube.com/watch?v=Ph4x7IaKZvU

Lu trainieri (canto di trainiere)
http://www.youtube.com/watch?v=Sm64_fWrrng

Stornelli
http://www.youtube.com/watch?v=CZwjTP67eZc

Sempre grazie alla gentilezza di Alfredo Romano, è stato possibile reperire e ripubblicare quest'articolo, pubblicato originariamente su "Il Corriere Nuovo di Galatina" nel 1983, in cui lo stesso Alfredo parla del suo incontro/intervista a Luigi Paoli avvenuto in quel periodo. Buona lettura.

march

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Civita Castellana, 17-8-1983

Caro Carlo[1],
ti spedisco un lavoro su Luigi Paoli, un cantastorie, nativo di Noha, che ascoltavo da tempo e che quest'estate ho avuto la fortuna di conoscere personalmente mentr'era attento a vendere musicassette dietro una bancarella al mercato di Galatina. Poi ho voluto conoscerlo meglio, sono stato a casa sua e non potevo aspettarmi altro che quel personaggio che traspare dalle sue canzoni, e cioè un contadino che ha saputo tirar fuori tanta arte dalla sua faticosa esperienza di vita.
E' una voce popolare autentica che non ha niente a che fare con altre voci del Salento che pur hanno un giro commerciale.
Il titolo del lavoro è tratto da una sua canzone «Lu furese ‘nnamuratu», un omaggio a questo menestrello che ha trascorso la vita cantando l'amore.
Mi preme soprattutto porre Luigi Paoli all'attenzione di un certo tipo di intellettuali, di borghesi, di giovani anche, in ogni caso gente estranea al mondo contadino, che snobbano un certo tipo di canzone popolare, considerandola minore se non addirittura volgare. Io so che la gente va ancora matta per certi ritmi o testi che, pur nella loro semplicità, si fanno interpreti di un gusto, un mondo che va scomparendo.
A mio giudizio c'è dell'arte in Paoli se l'arte, oltre ad essere prima di tutto un fatto estetico è però anche rappresentativo. Mi pregio di aver scoperto Paoli o meglio Gigetto, come si fa chiamare. Ne ho approfittato, tra l'altro, per dire la mia su alcuni aspetti poco noti ma interessanti della canzone popolare salentina.
Alfredo Romano

[1] Carlo Caggia, direttore del Corriere Nuovo di Galatina.

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GIGETTO DI NOHA OVVERO LUIGI PAOLI
L’ULTIMO “FURESE ‘NNAMURATU” DEL SALENTO

"Durante la guerra mio padre suonava il flauto per gli Americani a Brindisi, ed io l'accompagnavo con la mia bianca voce di bambino, per campare. Tempi tristi!".
Comincia così il racconto di Luigi Paoli, un cantastorie, un menestrello, un musicista popolare nato a Noha 48 anni fa e residente a Spongano in una bianca e comoda casa di periferia, con immancabile terrazza e orto giardino, e la cantina, dove le botti suonano di pieno e versano a me, fortunato visitatore, un negramaro robusto, profumato.
Non è facile orientarsi nel mercato minore della canzonetta popolare ora che molti improvvisatori sprovveduti si sono lanciati in questo folk alla moda che non ha niente di peculiare e scimmiotta anzi un certo liscio romagnolo omogeneizzato che imperversa nelle sale e sulle piazze di tutt'Italia.
Basta un po' di gusto però per capire che Luigi Paoli, da trent'anni, nel solco di una tradizione propriamente salentina, elabora testi po¬polari, li arrangia, ne inventa di nuovi per un pubblico non solo salentino, meridionale in genere, emigranti soprattutto (in Australia perfino, in Canada) che curano l'amara nostalgia al ritmo di suoni e canti che ricreano l'atmosfera della terra natia. II suo racconto si dipana lentamente in un gesticolare ampio. La voce, il corpo, assumono una dimensione teatrale, un viso pienotto, da scatinatore, occhi neri e luminosi, a sottolineare un sorriso perenne, contagioso.
Il più piccolo di cinque fratelli maschi, orfano di madre a quattro anni, a otto guardava le capre presso un guardiano di Noha. Un giorno, per via che, assetato, aveva impunemente bevuto in un secchio d'acqua tirata dal pozzo destinata alle capre (pare che le capre si rifiutino di bere dove ha già bevuto un altro, n.d.r.), venne appeso al ramo d'un albero a testa in giù, e, come una bestia, bastonato di santa ragione. Quest'episodio acuirà la sua sensibilità di fanciullo, rivelatore di una futura carica umana che Paoli, da grande, saprà trasfondere nella sua musica.
Di quei tempi funzionava a Noha una, chiamiamola così, palestra di vino e canti che era la puteca te lu nunnu Totu te lu Vergari che Gigetto frequentava in compagnia del padre. Qui rallegravano le serate certo Girbertu e certo Marinu Ricchitisu di Aradeo con quel popolarissimo strumento che è la fisarmonica. È qui che Gigetto affina la voce e il suo orecchio musicale; ma la fisarmonica è ancora un mito per lui e ci vorranno degli anni per farsi regalare solo una “Scandalli 24 bassi”.
Arriva poi la prima grande migrazione di salentini, dopo la guerra, nelle campagne di Bernalda, Pisticci, Scansano Ionico, Ginosa Marina, ecc., per dare inizio a estese coltivazioni di tabacco. Questo tabacco, per necessità o malasorte, i salentini ce l'hanno nel sangue e, più della vendemmia o della raccolta delle ulive, rappresenta una forma di maledizione divina che ti perseguita fin da ragazzo. Nasce così, da questa fatica centenaria, tutta una cultura del tabacco fatta di canti, stornelli, motti, proverbi che in molti casi rispecchiano le amare condizioni di vita esistenti allora nelle campagne. In quei grandi capannoni, soffocati dall'afa estiva, mentre s'infilzava tabacco: "Gigettu, 'ttacca, ca nui ne menamu te contracantu", continua Paoli nel suo narrare.
Amore miu sta sona matutinu
àzzate beddha àzzate beddha
ca lu tabaccu imu scire cujimu
cinquanta are te tabaccu tenimu chiantatu
se bruscia tuttu e lu perdimu.
Ulìa cu te ncarizzu beddha mia
e nu te pozzu mancu tuccare
chine te crassu tegnu le ma ne.

Non c'erano donne in casa e Gigetto s'adattava a lavare, cucinare, fare il pane, la pasta per il padre e i fratelli più grandi. A sera poi, finito il lavoro, inforcava una bicicletta senza freni e senza luce fino a Bernalda, 9 Km., a lezione di musica dal maestro Troiani. Cento lire gli costava, quanto un giorno di lavoro.
I progressi di Gigetto convincono i due fratelli maggiori, emigrati in Inghilterra nel frattempo, a spedirgli il denaro per l'acquisto di una fisarmonica vera, una Paolo Soprani 120 bassi. "E cci me parava, caru miu, cu ‘nna 120 bassi… te nanzi 'Ile signurine, quandu trasìa intra le case: ssèttate ssèttate, li primi valzer, la raspa, un po’ a orecchio, un po' a musi ca...". Nasce anche la prima composizione, naturalmente per la sua Noha, sulla misteriosa Villa Carlucci che, da bambini, si raccontava essere il regno del diavolo, di strani folletti.
Un giorno, sedicenne ormai, mentre era attento in uno stretto sgabuzzino a provare un esercizio sulla fisarmonica, ecco dalla sponda di un'Apetta, scendere Cecilia con madre e sorelle venute anche loro a far tabacco dalla lontana Spongano. "In quelle masserie sperdute dove non appariva donna viva, malati di solitudine, dove contavi le ore del sole nel suo levarsi e sparire, Cecilia, col suo bel visino e il petto già pronunciato, fu un colpo di fulmine".
L'inverno, poi, Cecilia ritornava a Spongano e Gigetto, con la solita bicicletta, percorreva 180 Km, allora di strada bianca, per stare qualche ora con la sua bella. Questa bella sarà l'ispiratrice di tante sue canzoni, questa bella, di cui oggi è ancora perdutamente inna¬morato, che gli ha dato sei figli, che lo segue per i mercati del Salento e che sa dividere con lui l'arte d'arrangiarsi dietro una bancarella.
Poi la fuga, allora d'uso, per sposare Cecilia e, qualche mese dopo, in Costarica a piantare banane e canna da zucchero. Paoli ha steso un velo qui nel suo racconto, dice che sarebbe troppo lungo. A me, che vorrei saperne di più, piace l'idea di vedervi celato un qualche mistero.
Si ritorna in Italia, ma non si campa e, questa volta da solo, con la usuale valigia di cartone, in Germania a fare il manovale chimico. "Non stavo male in fabbrica, ma ogni sera era un tormento e le foto di Cecilia e dei miei bambini in capo al letto mi ammalavano di nostalgia. Così non potei resistere a lungo".
Definitivamente a casa, ma con qualche idea. In fondo ha una bella voce e suona bene la fisarmonica. Si presenta per un provino a Locri in Calabria. È il 1962, Paoli incide i primi dischi: Tuppi tuppi la porticella, La tarantola salata e numerosi balli strumentali che lui sa arrangiare con un'arte che gli deriva, più che dallo studio, da una cultura musicale essenzialmente popolare. Andatevi ad ascoltare queste prime incisioni: hanno un fascino di registrazione sul campo, c'è addirittura un saltarello con ciaramella, uno strumento montanaro col quale Paoli aveva familiarizzato nel soggiorno in Lucania.
In quegli anni poi andavano in voga storie popolari strappalacrime, tratte da tragedie vere o presunte e significative sono nella sua produzione due storie, l'una, II cieco del Belgio, narra di un emigrante che perde la vista nel crollo di una miniera e al suo ritorno a casa, la moglie, interessata solo alla sua pensione, non gli risparmia le corna; la seconda, s’intitola La matrigna cattiva, in quattro parti, dove si narra dì una bambina orfana buttata in pasto a una matrigna che tenta di avvelenarla e sarà punita per questo con cinque anni di carcere. Ambedue le storie Paoli le fa cantare all'allora piccola primogenita Cerimanna. Sono storie che oggi fanno un po' ridere, ma guardatele con gli occhi del tempo e non meravigliatevi se le mamme di mezza Italia hanno pianto ad ascoltare quelle storie. Fu tale il successo, che i falsari di Napoli lanciarono sul mercato migliaia di copie e per Paoli andarono in fumo alcune speranze di guadagno.
Sessantotto, rivoluzione nei valori, nei costumi, si scopre il popolare, si scoprono la lingua, gli usi, i costumi di una civiltà contadina che sta scomparendo. Le case discografiche si danno da fare a scovare questi anonimi canzonettisti popolari degni di un pubblico più vasto. A Paoli s'interessa la Fonola di Milano. Inizia così una vasta produzione musicale che ancora oggi continua. Dodici musicassette in attivo, qualche altra in cantiere, che hanno sorvolato gli oceani, è il caso di dirlo, senza quella pubblicità di cui si servono "i grandi", ma in virtù della parola che si trasmette, un tam-tam, quasi una tradizione orale che ancora resiste.
Diamo uno sguardo a questa produzione. Innanzitutto canzoni e balli strumentali attinti alla tradizione che Paoli arrangia in modo originale con delle varianti sia nel testo che nella musica degne di essere popolarmente connotate. Cosa significhi "popolare" nella canzone è presto detto. Semplicemente Paoli dice: "E’ quandu ‘na canzone la ponnu cantare cinquanta cristiani tutti assieme, trenta femmame ca sta tàjanu l'ua: una cu ttacca e ll'addhe cu tràsanu a cuncertu".
Abbiamo così la pizzica in più versioni col predominante ritmo del tamburello, e Santu Lazzaru, questo canto cristiano che i Grecanici ci portavano 'rretu le porte te casa nel cuore della notte durante la Settimana Santa.
Canzoni d'amore tante, un amore represso che acquista nel canto un moto liberatorio. Lu furese 'nnamuratu, forse la canzone più bella, dove accanto a una visione del lavoro come dura fatica, Paoli prorompe in:
Comu l’àggiu stringere e baciare
Te lu musicchiu sou sangu ha bessire.
(Come la devo stringere e baciare / dal suo muso sangue deve uscire).

La Carmina, dove il bi sogno d'amare è accorato, disperato quasi:
Mamma iu moru
e la Carmina nu’ lla provu
Beddha mia fatte sciardinu
fatte menta e petrusinu...

(Mamma io muoio / e Carmina non l’assaggio / Bella mia fatti giardino / fatti menta e prezzemolo).
E canti e strofe carnascialesche, condite di allusioni piccanti, volgari quasi, ma di una volgarità allegra, simpatica:
Nc'è lu zitu cu la zita
allu pizzu ti la banca
la manu camina te sotta
lu canale dell'acquedotta.

(C’è il fidanzato con la fidanzata / allo spigolo del tavolo / la mano scivola sotto / il tubo dell’acquedotto).

Allusioni che non risparmiano un certo tipo di prete alla Papa Cajazzu al quale non piace chiaramente confessare le vecchiette, bensì le zitelle. In verità molte canzoni, come proverbi e culacchi, rivelano un certo anticlericalismo, anche se molo bonario, diffuso nella nostra gente. E poi canti e stornelli che hanno il ritmo di un lavoro e ti pare di vendemmiare o d’infilzare tabacco in qualche capannone. Non mancano le canzoni tristi per gli emigranti, per quelli che stanno a soldato, per il carcerato che fatalmente al ritmo di una tarantella grida:
Menatine ‘sti corpi chianu chianu
ca suntu testinati pe' mmurire…

(Buttate i nostri corpi piano piano / ché sono destinati a morire).

Naturalmente non tutto è eccelso. Accanto a testi di un certo valore artistico, si alternano altri in cui Paoli piega a seduzioni commerciali. E' laddove, per conquistarsi evidentemente un pubblico più largo, tenta delle melodie in un italiano a lui non confacente. Diciamo subito che a Paoli è più congeniale il testo salentino dove è capace di sfumature e modulazioni possibili solo a una voce popolare tradizio¬nalmente educata come la sua. Ascoltatelo nella canzone Lu trainieri, per es., dove la voce, bellissima, affronta tra l'altro toni decisamente alti. Il tono alto è in verità una caratteristica del canto salentino, cosi come il controcanto, che Paoli sfrutta in tutte le sue canzoni ponendolo una terza sopra, mai sotto la melodia stabilita. Come nella tradizione. L'effetto è tale che è come ascoltare l'eco di una persona che canta a distanza portandosi ad arco la mano sulla bocca. Alle origini di questa forma c'è, evidentemente, la necessità del "lavorar cantando" tra contadini distanti fra loro.
Un discorso a parte merita la fisarmonica, la protagonista di tutti gli arrangiamenti di Paoli. Nelle sue mani diventa magica e ci sono tanti e tali di quegli abbellimenti, non trascrivibili in partitura, che userei chiamarla barocca, in sintonia con una Terra che barocca lo è perfino in cucina e non solo nell’architettura delle chiese e delle case.
C'è una cosa che colpisce nella musica di Paoli, ed è un certo influsso orientale avvertibile in canzoni come la sopracitata Lu trainieri e La vecchiaia è 'na carogna. Qui sia la voce che la fisarmonica assumono un andamento cromatico, orientaleggiante appunto, e la melodia, di particolare bellezza, scivola sul filo dei sogni arcani, un lamento, un pianto quasi dal profondo d'inesplorati abissi.
Ma ciò che più fa scattare l'interesse per le musiche di Paoli è qualcosa di più misterioso che non saprei definire. Propriamente ci si sente scazzicati, come morsi da una tarantola, e vien voglia di abbandonarsi a una danza frenetica, liberatoria.
Quale ragno nascosto nei meandri di grigie pietre assolate, Paoli ci attende al varco esercitando su di noi una qualche magia. Non sarà vero, rna ci piace pensarlo.

Alfredo Romano

Da Il Corriere Nuovo di Galatina, n. 7 del 30 settembre 1983

fonte www.pizzicata.it

 

La presenza di un caso conclamato di coronavirus, da cui risulta affetto un cittadino di Aradeo, attualmente ricoverato presso il reparto di malattie infettive dell’Ospedale Santa Caterina Novella di Galatina, impone alcune considerazioni.
Sono in contatto con tutti gli organismi istituzionali, al fine di monitorare l’evolversi della situazione che al momento sembrerebbe circoscritta e sotto il controllo da parte delle autorità sanitarie.
Nel frattempo e in via precauzionale ho disposto la chiusura di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, pubbliche e private, nei giorni di 3, 4 e 5 marzo 2020, al fine di poter effettuare la sanificazione degli ambienti.
Domattina è già convocata, presso la Prefettura di Lecce, una riunione di coordinamento per la salute pubblica alla quale parteciperò per definire linee di comportamento univoche per la tutela della salute dei cittadini di tutto il territorio.
L’invito è di continuare a seguire le indicazioni già note riguardo le buone norme di comportamento a tutela della salute di tutti.

Example fallback content: This browser does not support PDFs. Please download the PDF to view it: Visualizza Ordinanza Sindacale n. 21/2020.

Sindaco Marcello Amante

 

 
Di Redazione (del 02/08/2013 @ 23:55:34, in Comunicato Stampa, linkato 7293 volte)

Il 19 luglio 2013 è stato firmato l’atto di impegno tra la regione Puglia e la società SASP INNOVATION s.r.l. per la realizzazione del progetto ECOMOBILI-TRE, risultato vincitore del concorso “Principi Attivi 2012-Giovani Idee per una Puglia migliore”,classificandosi al secondo posto della graduatoria finale.

Con il progetto ECOMOBILI-TRE verrà sviluppata e realizzata un’alternativa idea di ecomobilità urbana basata su una nuova tipologia di veicolo come mezzo di locomozione, consistente in una bicicletta a pedalata assistita elettricamente avente due ruote anteriori ed una posteriore. Caratteristica peculiare di tale bicicletta è quella di essere “basculante”, ossia quella di poter essere guidata in modo del tutto analogo ad una bicicletta tradizionale con singola ruota anteriore. Infatti, nonostante la doppia ruota anteriore, la bicicletta basculante si inclina lateralmente in curva garantendo la stessa manovrabilità di una bicicletta tradizionale e la stessa possibilità di districarsi agevolmente nel traffico cittadino.

Il vantaggio nell’utilizzo di due ruote anteriori consiste in una maggiore sicurezza e stabilità rispetto ad una bicicletta tradizionale, aspetti da tener fortemente in considerazione nella mobilità urbana dove il pericolo di caduta è elevato a causa della frequente presenza di fondo sconnesso e di pavimento stradale con scarsa aderenza.

L’utilizzo della doppia ruota anteriore è ancor più indicato per le biciclette a pedalata assistita, poiché in questo caso il rischio di caduta è addirittura più alto, visto che la velocità media di percorrenza di tali veicoli è superiore a quella di una bicicletta di tipo “muscolare”. Se a tutto ciò si aggiungono i vantaggi legati all’utilizzo della pedalata assistita elettricamente, che permette di percorrere in modo economico ed ecologico tragitti più lunghi di quelli percorsi con una normale bicicletta, si ottiene una miscela di elementi potenzialmente vincenti per la diffusione della mobilità ecosostenibile.

L’idea costituisce fondamentalmente un’innovazione di prodotto basata su principi di sicurezza e di ecomobilità sostenibile ed in forte coerenza con le attuali esigenze di risparmio economico, di aumento della sicurezza stradale e di riduzione dell’inquinamento ambientale.

Il progetto, che verrà sviluppato in partnership con il comune di Zollino (LE), l’Unione dei Comuni della Grecia Salentina ed il comune di Galatina (LE), è nato dall’esperienza nel campo dei veicoli dei due giovani ingegneri Antonio Sponziello e Alessia Santandrea che hanno messo a punto l’idea della bicicletta basculante proteggendola con il brevetto internazionale “Tilting Three-Wheeled Vehicle with Innovative Mechanical Assembly”. La presentazione del veicolo avverrà nella primavera del 2014 mediante dei veri e propri test drive aperti al pubblico che ne giudicherà le prestazioni mediante la compilazione di un questionario di valutazione.

Per informazioni sul progetto scrivere a antonio.sponziello@libero.it

 
Antonio Sponziello, Direttore SASP INNOVATION srl

Vincitore del concorso Principi Attivi 2012 – Giovani Idee per una Puglia migliore

 
Di Marcello D'Acquarica (del 11/04/2017 @ 23:48:24, in NoiAmbiente, linkato 2522 volte)

Non è trascorso nemmeno un mese dacchè il solito “coglione nostrano” (specie di gramigna a due zampe, e sennò come lo vuoi chiamare), aveva scaricato le sue porcherie nell’area retrostante il campo sportivo di Noha. Noi di FareAmbiente, Laboratorio di Galatina, le fotografammo (le porcherie) per segnalarle all’Amministrazione. Diciamo che ora, simili (o medesimi) “coglioni nostrani”, ci hanno risparmiato la fatica di farle sgomberare. Difatti ieri, Domenica delle Palme e inizio della Settimana Santa, abbiamo constatato l’origine della puzza di plastica bruciata che sabato pervadeva, con la complicità della tramontana, nell’aria di tutta Noha. Purtroppo si sono fumati nuovamente in diossina pura le porcherie del solito coglione nostrano”: divani, contenitori di plastica, copertoni, spugne e sacchi di rifiuti di ogni genere.  Come? Stai pensando che abbiamo la fobia delle diossina? Forse, ma è provato scientificamente che respirare diossina è a rischio cancro. E non mi pare che a Noha ci manchi.

E’ inconcepibile che un cittadino di questa comunità (perché marziano non può essere) sia così rozzo e così indifferente riguardo ai danni che procurano alla salute i rifiuti incendiati. E’ davvero un insulto alla nostra intelligenza e un atto criminale verso tutti i residenti. Questo errore della natura (il coglionciello nostrano) non solo offende la nostra civiltà, ma riesce a perpetrare in modo continuativo i suoi “capricci” da caprone senza indugiare mai, va a colpo sicuro. Sa che nessuno lo fermerà. Veramente non capisco quale neurone sia sopravvissuto a questa sub-specie di essere di cui non posso immaginarne nemmeno le sembianze. Forse è davvero un fenomeno inspiegabile. Diciamo un miracolo al contrario.

E’ incomprensibile anche la “muta” presenza dei residenti delle abitazioni vicine all’inceneritore abusivo. E’ mai possibile che nessuno denunci o senta mai il bisogno di lamentare questo insistente atto criminoso che si consuma sotto il loro naso ininterrottamente da anni? E’ mai possibile che siamo tutti così pronti a lamentarci (qualcuno si lamenta?) delle inadempienze dell’Amministrazione Comunale e poi tolleriamo questo pseudo inceneritore abusivo e pure ben localizzato? Per favore non venitemi a parlare di telecamere. Le vere telecamere dobbiamo essere noi stessi in primis. Altrimenti mi spiegate che viviamo a fare in questo paese?

Marcello D’Acquarica

 
Il sindaco di Galatina, Giancarlo Coluccia, dopo la chiusura dell’impianto di Poggiardo e a fronte dell’emergenza rifiuti creatasi nei territori dei comuni dell’Ato Le/2 , a causa dell’astensione dal lavoro dei dipendenti della Sud Gas, cerca di affrontare il problema dei rifiuti con una specifica ordinanza, con la quale richiede ai suoi concittadini di trasportare l’immondizia nell’area parcheggio del quartiere fieristico. È qui, come fece il suo predecessore, i cittadini troveranno il personale del CSA pronti ad accoglierli , visto che i mezzi di raccolta, stracolmi di rifiuti, sono ancora fermi nel sito di Poggiardo in attesa dello scarico, il primo cittadino ha individuato nell’area recintata adibita a parcheggio del Quartiere Fieristico la sede momentanea per il conferimento dei rifiuti. Pertanto, con un ordinanza sindacale, ha ordinato alla Società “Centro Salento Ambiente” di presidiare con adeguato personale l’area recintata, sopra indicata, per consentire ai cittadini galatinesi di conferire i rifiuti prodotti in queste ultime ore, con decorrenza immediata e sino alla data di risoluzione dell’emergenza nel territorio di Poggiardo, sede della discarica. Il sindaco Coluccia ha invitato i cittadini galatinesi a farsi carico del disagio di trasportare i rifiuti nella predetta zona del Quartiere Fieristico, ove troveranno il personale addetto per il ritiro dei sacchetti: “Sull’emergenza rifiuti delle ultime ore, a nome mio e dell’intera amministrazione – dice il sindaco Coluccia - posso rassicurare i cittadini che stiamo agendo per dare il nostro contributo alla risoluzione del problema. In questa direzione, preso atto di quanto delicata e importante sia la questione, mi sono già attivato presso le autorità competenti. Faccio appello a tutti cittadini galatinesi a collaborare con la disponibilità dimostrata in passato”.
 

Eccovi di seguito un pezzo tratto da 'il Galatino', Anno XLV, n. 13 del 13 luglio 2012. Il nostro concittadino Biagio Mariano ha sfilato insieme a tante altre persone per cercare in qualche modo di abbattere il muro di omertà che ancora oggi oblitera la verità sul caso di Emanuela Orlandi, figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, scomparsa in circostanze misteriose nel 1983.

Carissimo Direttore de “il Galatino”, il fratello di Emanuela Orlandi, è stato il primo firmatario della seguente Petizione al Papa per chiedere il suo aiuto: “Sua Santità, mi rivolgo a Lei nella sua duplice veste di Capo di Stato e di rappresentante di Cristo in Terra per chiederLe di porre in essere tutto ciò che è umanamente possibile per accertare la verità sulla sorte della Sua connazionale Emanuela Orlandi, scomparsa a Roma il 22 giugno 1983. Il sequestro di una ragazzina è offesa gravissima ai valori religiosi e della convivenza civile: a Emanuela è stata fatta l’ingiustizia più grave, le è stata negata la possibilità di scegliere della propria vita. Confido in un Suo forte e ispirato intervento perché, dopo 28 anni, gli organi preposti all’accertamento della verità (interni ed esterni allo Stato Vaticano) mettano in atto ogni azione e deliberazione utili a fare chiarezza sull’accaduto. Un gesto così cristiano non farebbe che dare luce al Suo altissimo magistero, liberando la famiglia di Emanuela e i tanti che le hanno voluto bene dalla straziante condanna a una attesa perenne. Sono stato informato che il 21 gennaio 2012 alle ore 16 si incontravano a Roma, in piazza Sant’Apollinare, davanti alla Basilica che scandalosamente ospita la tomba di un criminale, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di combattere omertà e silenzi. La sepoltura del boss De Pedis in un luogo destinato a papi e cardinali ritengo sia il vero snodo dell’intreccio tra Chiesa, Stato e criminalità che ventotto anni fa si è portato via mia sorella Emanuela. Per questo è anche da lì che passa la nostra battaglia. Vi chiedo di esserci, numerosi, e vi rinnovo il mio sentitissimo ‘grazie’ per il sostegno e il conforto che mi avete già dato. Mi rivolgo soprattutto a chi abita a Roma, ma ovviamente accoglierò con commozione chi decida di dimostrarmi solidarietà partendo anche da lontano: più saremo a Sant’Apollinare, più verità e giustizia saranno vicine”.

A quella manifestazione non  potetti partecipare. Successivamente sono stato informato che il 27 maggio 2012 alle ore 9,30 a Roma da Piazza del Campidoglio partiva la “Marcia per Emanuela” diretta a Piazza San Pietro e ho deciso di essere presente e manifestare a favore della  Verità e della Giustizia. Così mi sono rivolto alla signora Annunziata Carallo ved. Mariano per preparare uno striscione di stoffa sul quale dovevano esserci i tre colori della bandiera italiana ossia: fondo bianco, scritta Noha sul rosso e scritta Lecce sul verde. Così la bravissima e generosa Nunziatina  ha preparato lo striscione gratis mettendo anche la stoffa e che ora io approfitto per ringraziarla di cuore e per dirle brava. Ho scaricato da inernet la foto di Emanuela  alla quale ho posizionato due elastici che sono serviti per infilarli alle braccia, ho preso il volo Brindisi-Roma Ciampino e sono andato a manifestare.

Ho passato una piacevole mattinata romana insieme a mia figlia Enrica ed in compagnia delle belle signore Cecilia e Renata, una romana e l’altra genovese, che hanno voluto unirsi a noi e manifestare. In Piazza San Pietro poi ci siamo incontrati anche con l’atra mia figliola Carmen e con suo marito Sandro. Abbiamo marciato per la dignità di questo Paese e per la credibilità della Chiesa.

Voglio ringraziare di cuore la signora Cecilia che si è offerta volontaria a tenere insieme a me lo striscione con la scritta NOHA – LECCE da Piazza del Campidoglio a Piazza San Pietro. Ammirazione e ringraziamento vanno dati anche alla signora Renata che, una volta rientrata a Genova, ha stampato quattro bellissime foto, ha preso carta e penna e mi ha scritto: “caro Biagio, chissà se riusciranno ad arrivarti queste belle foto, sono un bel ricordo della manifestazione per Emanuela Orlandi che ha avuto grande risonanza sui giornali e in TV. Continuiamo a combattere per lei e la sua famiglia e a non mollare MAI, come è scritto sullo striscione”.

Ha inserito tutto in una busta sulla quale ha scritto “Signor Biagio (non ho indirizzo ma sarebbe importante riuscire a recapitarla)ha preso parte a Roma alla manifestazione per Emanuela Orlandi - NOHA 73012 Galatina LECCE” e l’intraprendenza della determinata Renata è stata premiata da Poste Italiane perché il portalettere, dopo aver accertato che il Biagio ero io ha consegnato la busta. Complimenti Renata.

Domenica 27 maggio in Piazza del Campidoglio a Roma eravamo in tanti e abbiamo potuto ascoltare gli interventi di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela (speriamo che Benedetto XVI possa unirsi a noi nella preghiera), il Sindaco di Roma Alemanno che ha affermato “Tra pochi giorni la salma di De Pedis sarà portata al  Verano”,  il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti “Serve giustizia” e l’on. Walter Veltroni “Storia sporca, fiducia nei magistrati”.

Una gigantografia con la foto e la scritta “Verità per Emanuela Orlandi” campeggia da quel giorno in Piazza del Campidoglio da una finestra dei musei capitolini. È iniziata così la marcia che ha attraversato il centro di Roma, fino ad arrivare a San Pietro per chiedere “giustizia” su un mistero che accompagna la storia italiana dal 22 giugno 1983 e riesploso negli ultimi mesi sulla spinta delle iniziative promosse dai familiari, dall’opinione pubblica e dalle notizie arrivate dall’inchiesta. Peccato che il Papa all’Angelus quel giorno non ha ritenuto opportuno dire una sola parola su Emanuela Orlandi.

Con la stima di sempre, La saluto cordialmente Biagio Mariano

Caro geometra Mariano, la sua partecipazione alla manifestazione romana a favore di Emanuela Orlandi è un atto di grande sensibilità. Tra le tragiche vicende italiane che attendono ancora una risposta vi è sicuramente anche quella relativa a Emanuela Orlandi per la quale non solo i familiari sono angosciosamente provati, ma la nazione intera. Speriamo che quella manifestazione e tutte le altre che verranno possano far luce su una pagina buia dell’Italia del ventesimo secolo. La saluto r.m.

 
Di Fabrizio Vincenti (del 02/02/2013 @ 23:28:57, in Lettere, linkato 3696 volte)

All’alba delle elezioni politiche, Noha si barderà per la festa. Certamente qualcuno verrà a chiederci il voto dicendoci: “Io sono meglio degli altri”. Così si da inizio al dilemma: “Chi voterò questa volta?”. Stranamente poi, chi se lo chiede, ha già provato a votare prima per uno schieramento, poi  per un altro, con la speranza che i due non sono la medesima cosa e che dunque o l’uno o l’altro è la scelta giusta. Poi però ci si accorge che, il giorno dopo aver votato o per l’uno o per l’altro, chiunque vada a governare, le cose non cambiano. Ed è qui che il mistero si fa più fitto: a cosa è servito votare? Sicuramente a far prendere vitalizi agli uni piuttosto che agli altri. Che senso hanno quei tremila voti di Noha se nulla cambia? Io non ricordo differenze eclatanti tra i vari governi. Noha , come il resto d’Italia, vive le stesse difficoltà di sempre. Noha vota per i motivi qui di seguito riportati: creare occupazione per giovani e donne; diminuire la pressione fiscale e incrementare il benessere delle famiglie; formulare delle agevolazioni per i meno abbienti e per chi è affetto da malattie; salvaguardare la natura e il territorio, la salute e l’istruzione; incrementare la ricerca e lo sviluppo; tagliare sprechi nella pubblica amministrazione e fondi per le spese militari; incrementare il turismo orientando attenzione e sforzi verso beni artistici e culturali; eliminare quanto più possibile la burocrazia facendo risparmiare tempo e denaro, impiegandoli per altre risorse; eliminare finanziamenti pubblici a chi non ha requisiti e a chi non se li merita; estirpare la criminalità e le mafie dal tessuto sociale recuperando fior di miliardi di euro da investire in risorse umane; facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro riducendo al minimo il fenomeno del precariato e agevolando le assunzioni a tempo indeterminato; diminuire le trattenute in busta paga per rilanciare l’economia reale; legiferare in materia di speculazione economica evitando di salvare con i nostri sacrifici le banche dissennate; cancellare il gioco d’azzardo e aumentare il prelievo fiscale ai grandi patrimoni, non solo immobiliari; dichiarare guerra aperta al carovita; ridurre al minimo l’inquinamento atmosferico; individuare una legge veramente efficace contro la corruzione; ridurre al minimo le spese per la politica e i partiti; mettere un tetto massimo etico e decente per gli stipendi dei dirigenti pubblici; ridare la dignità ai pensionati; etc…! Insomma, tutto questo è lo scopo per cui votiamo. Alla gente di Noha, alle nostre famiglie, a piazza San Michele, alla Trozza, alla masseria Colabaldi, alle case Rosse, ad ogni singolo cittadino nohano serve questo. E invece? E invece si parla di premio di maggioranza, di spred che interessa più gli investimenti delle banche che i nostri, di nozze gay, di bipolarismo, di europeismo, di redditometro… A proposito di redditometro: cosa interessa a Noha il redditometro? Hanno impostato una campagna elettorale sul redditometro, un programmino di scuola materna dove si gioca con il colore verde o rosso! Vi prego, cara gente di Noha, apriamo la mente. Con tutti i problemi che ci sono, vogliono concentrare la nostra attenzione sulle sciocchezze! Il redditometro! Quando andremo a votare, cari nohani, andiamoci in massa, ma il giorno dopo vietiamo a questi quattro politicanti di smontare le loro “impalcature comiziali” perché, dopo che abbiamo messo la nostra “ics”, su quei palchetti improvvisati di piazza San Michele, dobbiamo salirci tutti noi per controllare che il nostro voto serva a quello per cui siamo andati a votare. In fondo è questa la politica che è come la libertà, quella che Gaber definiva “PARTECIPAZIONE” non solo al voto ma anche e soprattutto dopo il voto.

Fabrizio Vincenti
 
Di Albino Campa (del 20/02/2007 @ 23:16:54, in La Storia, linkato 4282 volte)

"L'articolo a firma di Antonio Mellone che vi proponiamo di seguito è tratto da "il Galatino", anno XL, n. 3, del 9/2/2007. Nell'articolo si discetta di alcune delle strade di Noha, ma soprattutto del senso civico che tutti (nessuno escluso: basta un pizzico di buona volontà) dovrebbero avere, onde far si che la qualità della vita a Noha sia tra le più alte nel mondo".

Le strade di Noha

Il cittadino di Noha che ha un esercizio commerciale in via Collepasso, oppure quello che ivi abita, ovvero chiunque dovesse semplicemente transitare o attraversare quella strada (ma il discorso potrebbe esser valido anche per altre arterie della cittadina) si trova di fronte ad un problema più o meno coscientemente avvertito: quello della sicurezza.       
Dopo mesi di dissesto dovuti anche ai lavori per la fognatura nera, la via Collepasso (ma, invero, anche le altre) fu finalmente asfaltata nel corso del 2004. Il lavoro, tuttavia, non fu portato a compimento: manca infatti, ancora oggi, la segnaletica di terra, ed in particolar modo le strisce pedonali.
Ora c’è da sapere che a volte (non sempre: qualche barlume di urbanità sopravvive ancora nelle nostre contrade!) via Collepasso ha la parvenza di una pista di gara o di un tratto di circuito da gran-premio per auto o moto; le quali, già dentro il centro abitato, sovente sfrecciano in una direzione o nell’altra a velocità supersoniche. Sta di fatto che può capitare che per attraversare questa strada il pedone metta a repentaglio la sua incolumità: sicché grandi e piccoli, padri e figli, clienti di negozi ed altri cittadini, pur prudenti, sono costretti ad attraversare via Collepasso - magari diverse di volte al giorno – non senza raccomandarsi preventivamente l’anima al Padre Eterno.     
In assenza dunque di rallentatori o di altra segnaletica il rischio per l’integrità delle cose e soprattutto delle persone è purtroppo reale.
In via Collepasso, proprio nei pressi dell’incrocio da qualche anno è stato piazzato anche un bel semaforo. Tuttavia codesto semaforo, a dispetto dei soldi pubblici spesi, (dopo, forse, soltanto il primo mese di utilizzo) oggi risulta perennemente spento; nemmeno il giallo sembra più lampeggiare.
E’ vero che a Noha non ci sono grandi problemi di traffico (e ci auguriamo che mai ce ne saranno) tali da obbligare l’uso di più d’un semaforo; tuttavia il funzionamento di questo apparecchio di segnalazione luminosa, (che comunque è già installato) servirebbe, se non altro, a far rallentare le corse dei piloti di turno, e quindi a far diminuire la probabilità delle disgrazie sempre in agguato. 
Per prevenire gli intuibili sinistri paventati, per tutelare quindi in un certo qual modo la salute pubblica, non sarebbero necessari azioni o provvedimenti straordinari: invece sarebbe sufficiente intervenire quanto prima intanto con l’“accendere” il semaforo che già c’è; ed in secondo luogo facendo disegnare sull’asfalto più gruppi di strisce pedonali, e apponendo anche apposite barre rallentatrici, almeno fin dove è prospiciente l’abitato di Noha…
Ma forse, a pensarci bene, il rallentamento delle corse dei veicoli non è soltanto questione di strisce pedonali o di barre rallentatrici (cioè “forma”): è invece questione di civiltà (che è “sostanza”). Tuttavia da qualcosa bisogna pur partire: e lo si può fare da quella più facile, che è la “forma”; mentre la più efficace, ma infinitamente più difficile, rimane la “sostanza”.
L’educazione, il rispetto delle regole e della legalità, la correttezza e la serietà sono questioni complesse, di sostanza: senza le quali non basterebbero (né servirebbero) tutte le strisce pedonali del mondo e tutte le forze repressive o di polizia dotate dei più sofisticati marchingegni. L’educazione civica non spetta, o meglio, non è responsabilità esclusiva delle Istituzioni: ma di tutti, dal primo fino all’ultimo cittadino.  

ANTONIO MELLONE

 

«Nella piazza di Santa Caterina, infatti, sorge il tempio gotico dello stesso nome, innalzato da Raimondo Orsini principe di Taranto. Al primo guardare il gran finestrine e la porta maggiore di questa chiesa, ti si rivela un’eccellenza artistica non comune. Bella e dignitosa ne è l’architettura; bellissimi gli affreschi. Dall’osservazione de’ quali si rileva che, pitturata una prima volta in antico, fosse stata a presso restaurata, e sulle primitive pitture non piaciute venissero eseguiti novelli affreschi; i quali evidentemente appartengono alla Scuola di Giotto. Nel coro esiste una tomba, di cui la scultura, massime i capitelli delle quattro colonne, sono pregevolissimi: si dice conservar visi il corpo del Principe Orsini. Di rara bellezza e di altezza non comune è poi un calice finemente cesellato, che oggi il municipio conserva gelosamente. Bellissimo è questo tempio nella sua nave maggiore; sublime in tutte e cinque le sue larghe e malinconiche navi. Sarebb’egli campo vergine e profittevolissimo agli studi e alla critica di qualche valente artista». Sono queste le parole del noto concittadino Pietro Siciliani che, pur con qualche imprecisione storica, per primo, parlò della nostra basilica ne Ai popoli Salentini e al Gonfalone di Galatina (1865), e lo fece davanti all'Italia riunita, in occasione delle celebrazioni del centenario della nascita di Dante del 1865. Basta questa breve descrizione, che segnalò Galatina all'attenzione nazionale, per capire il motivo per il quale la scelta del tema di apertura di Agorà – percorsi inVersi sia ricaduta su Santa Caterina di Alessandria. Agorà nasce dall’incontro di un gruppo di giovani amici, i quali intendono vivere il dialogo e intraprendere un percorso esperienziale che mescoli e fonda differenti multiversi. Agorà è una piazza nel senso originario del termine, un luogo d’incontro e di crescita, dove ogni universo interiore potrà mettere a disposizione dei convenuti il proprio bagaglio esperienziale e prenderne da quello degli altri, in un simposio di “verità”, ognuna con un proprio senso e un proprio fondamento, contribuendo così a inserire il proprio tassello di verità in una ricerca continua e inestinguibile.
Ideatori e organizzatori di questa “piazza culturale” sono Angela Beccarisi, Sandro Marasco, Daniela Bardoscia, Francesco Luceri e i giovani artisti di INgenio_la forma delle idee, nelle persone di Vittorio Carratta, Georgia Romano, Pierpaolo Briatico-Vangosa, Mariangela Cucco, Ermanno Scarcia e Francesca Marra, uniti da un intento comune di condivisione e partecipazione attiva alla vita culturale e civile.
Agorà propone un ciclo di incontri, aperti al pubblico, a scadenza bimestrale e inaugurerà il primo ciclo del 2012, sul tema Santa Caterina di Alessandria, tra fede, mito e realtà, con l’incontro Il Committente, l’Opera e l’Artista (gli affreschi di Santa Caterina), evento organizzato con la collaborazione di ART and ARS Gallery e che avrà luogo a Galatina il 28 dicembre 2011, alle ore 18.30, in Corso Umberto I. Ospite e protagonista della serata sarà l'artista Carlo Michele Schirinzi (classe 1974, nato ad Acquarica del Capo), talento emergente del nostro territorio che, con il suo Notturno Stenopeico (ispirato all’affresco raffigurante il Diluvio Universale, nella Basilica galatinese di Santa Caterina d’Alessandria) si è classificato al primo posto, assicurandosi il primo premio al XXVII Torino Film Festival, come miglior cortometraggio italiano. A seguito della proiezione delle tre opere dell’artista Notturno Stenopeico, Suite Joniadriatica e Prospettive in fuga si aprirà un dialogo che vedrà protagonisti lo stesso artista, Lorenzo Madaro, critico d'arte e collaboratore de La Repubblica Bari ed Ettore Marangi, frate minore, docente di teologia dommatica presso la facoltà teologica pugliese, che introdurrà la figura di Santa Caterina d'Alessandria.
Dell'opera di Schirinzi Notturno Stenopeico scrivono, su www.film.tv: «fotografie di sbarchi contemporanei s’intarsiano e mescolano all’affresco del Diluvio Universale rappresentato nella Chiesa di Santa Caterina a Galatina (Lecce). La rianimazione/liquefazione delle immagini statiche di barche in mare è avvenuta attraverso filtri vitrei artigianali. La visione stenopeica è concentrata sui singoli volti in contrasto alle immagini prive d’identità ma far rivivere questa ciclica battaglia notturna e senza tregua». Enrico Ghezzi scrive ancora «solo difetto, che ancora sia filmato, e non troppo sfocato, e infine visibile e intitolato. Ma ci sembra di essere in marcia, occhio rotolante
dentro l’oscurità accecata. L’occhio, immagine fisica – da una concretissima scatola mentale – del cinema che è da sempre e che non sarà mai (o solo mai più) riconoscibile». La cittadinanza tutta è invitata a una partecipazione numerosa e attiva.


Per informazioni: agora.percorsiinversi@gmail.com; tel. 3297669635, 3881197170.

 
Di Antonio Mellone (del 12/10/2013 @ 23:11:46, in NohaBlog, linkato 2734 volte)

Se, facendovi coraggio, vi metteste a leggere gli articoli della Convenzione per il Mega-porco, approvata a furor di popolo (nel senso che il popolo se li voleva mangiare con furore, i cosiddetti suoi rappresenti) e da stipulare tra il Comune di Galatina e la Pantacom srl, non credereste ai vostri occhi.

Uno sano di mente, d’altronde, al cospetto di codesto trattato, non potrebbe fare a meno di sospettare di trovarsi su “Scherzi a parte”.

*

Lasciamo perdere il fatto che la Pantacom abbia, come asserito, “la disponibilità di un’area immobiliare ubicata in contrada Cascioni”. Qui avranno utilizzato il concetto di “disponibilità dell’area”, come dire?, in senso lato. I terreni su cui dovrebbe nascere l’ecomostro, infatti, non sono ancora di proprietà della società a responsabilità limitata (e sottolineo limitata), né sarebbero stati nemmeno oggetto di compromesso, ma al massimo “optati” (ma in entrambi i casi, salvo errori dei visuristi, senza alcuna trascrizione). Inezie, quisquilie, pinzillacchere, bazzecole, per i tecnici comunali nostrani.

A questo punto, voi potreste darmi del pignolo e giustamente obiettarmi il fatto che Totò riuscì a vendere al turista americano la fontana di Trevi, ovviamente senza esserne il proprietario, e dunque non è il caso di sottilizzare più di tanto.

Al riguardo non mi rimarrebbe che alzare le mani e darvi ragione (ho detto darvi ragione, non darvele di santa ragione).

*

Ma le amenità convenzionali (della Convenzione, cioè) non finiscono qui. In un altro brano del poema troviamo quanto segue: “Gli obblighi assunti dalla società con la presente Convenzione vengono personalmente garantiti dall’Amministratore unico e legale rappresentante, sino al rilascio della polizza fideiussoria a prima richiesta di 80.000,00 euro (euro ottantamila/zero zero) rilasciata da primaria banca o compagnia assicurativa”.

Mei cojoni! Ripetiamo per i distratti e per sincerarcene: “Gli obblighi verranno personalmente garantiti dall’amministratore unico, eccetera”.

Ora un cittadino degno di questa dignità subito si chiederebbe: “E chi sarebbe costui? Che valore può avere la firma di garanzia personale dell’amministratore della Pantacom, magari anche in termini monetari, patrimoniali, finanziari, oltre che dialettici? Da quando in qua in un contratto con gli enti pubblici basta la parola? Che con molte probabilità è Falqui - o altro lassativo similare? E ammesso e non concesso che la Srl riuscisse ad ottenere una fideiussione di 80.000 euro, cosa si riuscirebbe a garantire con soli 80.000 euro, pari, signore e signori, ad appena lo 0,4% (zerovirgolaquattropercento) dell’importo preventivato, cioè un infinitesimo del cosiddetto investimento, in una parola: nulla?”

Con “80.000,00 euro di fideiussione a prima richiesta rilasciata da primaria banca o assicurazione” non si riuscirebbe a garantire nemmeno il costo di una ruspa di seconda mano, pronta a sbancare campo Cascioni, ma nemmeno le fondamenta del primo capannone o il carburante per l’inizio dei lavori, figuriamoci a risarcire il Comune di Galatina a fronte di eventuali (ma secondo noi certissimi) danni derivanti dall’opera e soprattutto dalla natura mentulomorfa del pensiero dei personaggi pubblici e privati in ballo.

Sorge il dubbio che qui quando si parla di garanzia per indole e formazione si abbia in mente soltanto l’avviso di.

*

Nel Comune di Galatina la parola garanzia risulta dunque bandita. Ma è in ottima compagnia.

Antonio Mellone
 
Di Antonio Mellone (del 13/10/2016 @ 23:11:21, in Eventi, linkato 3409 volte)

A Roma han detto finalmente di NO alle Olimpiadi del 2024. Quindi ora siamo liberi di organizzarne a bizzeffe ovunque, ma senza cementificazioni per invadenti “cittadelle dello sport”, senza indebitamenti di intere generazioni future e soprattutto senza mafie.

Ora. Siccome tutte le strade portano a Noha, il tedoforo con la torcia s’è deciso di venire ad accendere la sua fiaccola olimpionica proprio nel cuore della nostra cittadina.

La prima Olimpiade di Noha si terrà, dunque, domenica prossima 16 ottobre 2016 da mane a sera. Sicché la centralissima via Castello e il parco dell’antico maniero nohano si popoleranno di grandi e piccoli concorrenti nelle varie discipline di:

  • Corsa con i sacchi
  • Tiro alla fune
  • Calcio balilla
  • Tiri al canestro
  • Tennis da tavolo
  • Tiro ai barattoli
  • Lancio del giavellotto
  • Sfide a Dama
  • Palleggi
  • Calcio biliardo umano

Dopo le iscrizioni aperte a tutti, alle ore 11 inizieranno le prime gare di questa prima Olimpiade.

Le attività si protrarranno fino alle 13.00, orario d’inizio della doverosa pausa pranzo (al sacco).

All’interno del parco del Castello, all’ombra della torre e del ponte medievali, sarà allestita l’area pic-nic aperta a tutti, mentre i ragazzi dell’associazione del Presepe Vivente, come è loro solito, prepareranno pucce e panini imbottiti di leccornie salentine. Ma anche mortadella bolognese (eh, sì, quando si parla di giochi senza frontiere bisogna per forza andare oltre gli angusti ambiti provinciali).

Alle ore 15.00 riprenderanno i giochi olimpici e il resto dell’animazione con la colonna sonora della Musica Anni ’80.

Il programma olimpico prevede la consegna delle medaglie agli atleti dopo ogni gara. La salita sul podio è accompagnata dal canto dell’inno nazionale (ma quest’ultimo programma potrebbe registrare delle varianti a sorpresa).

*

L’occasione di questa straordinaria festa dello Sport è il battesimo della ASD NOHA CALCIO, la nuovissima squadra di calcio del Noha, che inizierà a disputare le sue partite in Terza Categoria a partire dal prossimo mese di novembre 2016. La festa è promossa e organizzata dall’omonima neo-associazione Sport Calcio Noha, dalla Parrocchia di San Michele Arcangelo, dall’Associazione Culturale Presepe Vivente “Masseria Colabaldi”, dalle Acli, da  Noha.it, dall’Associazione L’Altro Salento, e da tantissimi altri cittadini liberi e pensanti.

*

La bandiera della ASD NOHA CALCIO che garrirà ad ogni vento è un vessillo a due colori, composto da azzurro e bianco, a due bande verticali di eguali dimensioni. Mentre lo  stemma è un’ellisse con l’asse maggiore in verticale (ovale è anche la forma dello stemma cittadino, per dire), nove stelle di contorno (non poteva essere altrimenti: NOVE = NOHA), un diavoletto nero (la prima squadra di calcio del Noha era denominata appunto “I diavoli neri”) con in mano un tridente (simbolo delle tre torri nohane) pronto a infilzare un pallone (segno del globo terraqueo).

Durante le Olimpiadi entrava in vigore la “Tregua Olimpica”. Gli antichi greci la chiamavano ékecheirìa ed era un periodo sacro durante il quale cessavano tutte le inimicizie pubbliche e private, venivano abbassate le armi e salvaguardata la vita di chi si recava a Olimpia, e nessuno poteva essere molestato per gareggiare o per assistere alle gare. Siamo certi che la ékecheirìa, per l’occasione, si realizzerà anche a Noha.

Nella locandina della manifestazione campeggiano in alto il logo della ASD Calcio Noha e il nome della Parrocchia. Cos’è questo se non un bellissimo segnale di conciliazione tra il diavolo e l’acqua santa?

Antonio Mellone

 

Una scelta irrazionale, come può Ager pensare di far confluire i rifiuti organici degli Aro 6-7-8-11 della provincia nel sito di stoccaggio e trasferenza situato tra Galatone e Galatina ?
Quand’anche dettata dall’emergenza, non può essere certamente una scelta condivisa.
È una soluzione insostenibile per il territorio interessato e in particolare per le comunità di Galatina e Galatone, sia per la localizzazione dell’impianto molto vicino all’abitato e a numerose attività di ricezione turistica, che per la viabilità inadeguata e pericolosa, già oggi teatro di frequenti e gravi incidenti. 
Per questo, ponendomi al fianco del collega Sindaco Filoni, esprimerò formalmente e fattivamente, in ogni sede o modo, la mia contrarietà a questa soluzione. Da primo cittadino agirò  a tutela della sicurezza della comunità galatinese, a salvaguardia dell’ambiente e della salute degli abitanti il territorio. 
Allo stesso modo manifesto altrettanta contrarietà per le soluzioni che AGER sembra prospettare e che porterebbero i rifiuti da frazione organica del Salento, per essere smaltiti, al nord Italia o in altre regioni del sud, con un aggravio dei costi. Alla fine a pagare il prezzo più salato saranno i cittadini, ma anche i sindaci che, come sempre, saranno additati come coloro che aumentano i tributi. 
Da componente dell’ANCI Puglia mi farò portatore di un’istanza affinché, se a tali soluzioni si arriverà, il governo regionale individui una soluzione utile a evitare che i costi di questa “emergenza prevedibile” non gravino sui Comuni e sui cittadini.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 

La decisione di lasciare l’incarico tecnico fiduciario di Assessore ai Lavori Pubblici, Sport e Politiche giovanili, assegnatomi tre anni e mezzo fa, trae origine da motivazioni di natura professionale e personale.

Un nuovo impegno professionale sopraggiunto e a cui non posso sottrarmi, mi terrà fortemente impegnato nei prossimi mesi. Per questo motivo è diventato sempre più complicato riuscire a conciliare, impegni professionali e privati con l’azione amministrativa efficace e continuativa che i settori di mia competenza meritano.

Fin dall’inizio del mio mandato è stata una mia prerogativa quella di seguire giornalmente gli uffici di cui mi sono occupato perché ritengo che il lavoro di squadra sia fondamentale per raggiungere i risultati sperati. Ho cercato sempre di esprimere grandi energie ed entusiasmo nel ruolo assegnatomi anche in virtù delle mie competenze professionali e in quest’ottica ho lavorato affiancando e sostenendo gli addetti ai tre settori. E’ stato per me un onore servire la comunità nella quale vivo.

Dei tanti impegni presi per Galatina alcuni sono stati portati a termine, altri sono stati ben avviati o sono state poste le basi per il loro avvio, pertanto, non essendo più le mie competenze tecniche strettamente necessarie, ritengo corretto lasciare l’incarico affidatomi. Sono certo che il nuovo assessore saprà e potrà lavorare in continuità con quanto fatto finora. Rimango comunque a disposizione fornendo la mia esperienza per portare a termine gli obiettivi che questa amministrazione può raggiungere. Ciò che fino adesso abbiamo fatto o quello che avremmo potuto fare lo rimetto al giudizio altrui.

Colgo l’occasione per rinnovare la stima nei confronti del Sindaco Cosimo Montagna, ringraziarlo per avermi dato l’opportunità di vivere un’esperienza molto impegnativa ma edificante e costruttiva e che mi ha permesso di venire a contatto con tantissime realtà e persone interessanti, con i loro problemi, aspirazioni e aspettative. Ho incontrato, ascoltato e collaborato con molte delle associazioni del territorio, grandi risorse per la nostra città.

Nel corso di questo periodo ho apprezzato le qualità del sindaco Montagna: l’impegno, la dedizione, la pazienza, la forza  per rappresentare un’intera comunità, e, in particolar modo, la professionalità e la dedizione che l’hanno portato più volte a sacrificare tempo e attenzione alla sua carriera, ma soprattutto alla sua famiglia, per il bene comune.

Un ringraziamento anche a tutti i consiglieri di minoranza e di maggioranza e gli assessori che mi hanno sostenuto nell’espletamento del ruolo politico – amministrativo. Mi lega a loro un sentimento di stima e amicizia.

L’attività di Giunta è stata sempre un lavoro di squadra portato avanti in un clima di grande disponibilità, collaborazione e trasparenza nel rigoroso rispetto della legalità e dell’interesse della comunità.

Ringrazio anche i dipendenti comunali e l’ufficio della Polizia Municipale, tutti secondo le loro competenze e disponibilità, mi hanno sempre coaudivato e consigliato al meglio. Un grazie particolare a tutta la struttura dei Lavori Pubblici, con loro ho condiviso strategie e visioni operative per fare il meglio. Il loro lavoro è una vera risorsa per Galatina. Il lavoro amministrativo per essere efficace deve sempre essere svolto in sinergia tra tutte le componenti amministrative e politiche della comunità.

In ultimo, ma non per ultimo, ringrazio tutto il Partito Democratico che mi ha sempre incoraggiato e stimolato alla risoluzione condivisa dei problemi.

Fare politica è un’esperienza faticosa ma entusiasmante, occorre lavorare per favorire la partecipazione di tutti i cittadini alla vita e alle scelte della comunità.

 

Di seguito riporto i più significativi interventi effettuati e lo stato di definizione degli stessi da giugno 2012 a gennaio 2016:

 

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. I lotto funzionale

Importo progetto I lotto funzionale: 1.300.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Comune Galatina: 500.000,00 euro

LAVORI COMPLETATI al 100%

Inaugurazione Teatro effettuata il 28 novembre 2015.

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. II lotto funzionale

Adeguamento funzionale torre scenica e utilizzo completo dei palchi.

Importo progetto II lotto funzionale: 800.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Lavori da appaltare e realizzare entro 2016.

Adeguamento e miglioramento rete fognatura bianca Rione Italia

Importo progetto: 700,000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia

LAVORI COMPLETATI al 100%

Scuole. Tutti gli istituti comprensivi. Poli 1, Polo 2, Polo 3

Interventi di manutenzione straordinaria scuole Galatina e frazioni

Importo totale progetti: 500.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina e Ministero

LAVORI COMPLETATI al 100%

Riqualificazione ed efficientamento Scuola Noha e aree adiacenti.

Importo progetto: 400.000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia. Importo da restituire in 10 anni senza interessi.

LAVORI COMPLETATI al 100%

Progetto di messa in sicurezza e rifacimento via Bianchini.

Primo di tre interventi previsti ognuno di 250.000,00 euro.

Importo progetto: 250.000 euro

Finanziamento: Regione Puglia (49%) e Comune di Galatina (51%)

LAVORI COMPLETATI al 100%

Progetto di pavimentazione stradale e pubblica illuminazione.

Importo progetto: 300.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina

LAVORI COMPLETATI al 95%

Progetto di riqualificazione Corso Porta Luce.

Rifacimento e riqualificazione di Corso Porta Luce, Sostituzione Illuminazione pubblica con Pali Artistici, Realizzazione Pista ciclabile, Rifacimento tappetino stradale, Nuovo rondò incontro via d’Enghien.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

PROGETTO COMPLETATO AL 70%. I lavori riprenderanno nelle prossime settimane.

Progetto di riqualificazione via principessa Iolanda, via Caforo angolo piazza Alighieri, via Giuseppina del Ponte.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

PROGETTO COMPLETATO AL 90%.

I lavori riprenderanno  nelle prossime settimane.

Progetto riqualificazione Ex convento Santa Chiara.

Importo progetto: 1.000.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Procedura d’appalto dei lavori in corso.

Progetto di Riqualificazione basolato centro storico.

Importo progetto:  500.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Gara effettuata e aggiudicata

Inizio lavori: I lavori inizieranno nelle prossime settimane.

Centro Polivalente viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Struttura inaugurata e utilizzata.

Palestra via Montinari

Finanziamento: PIRU

In attesa di essere concessa in uso.

Asilo Nido viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

Tra qualche settimana l’asilo di via Pavia si trasferirà al nuovo asilo di viale don Bosco.

Trasferimento Uffici Comunali presso l’ex Tribunale.

E’ stato svolto un grande lavoro di squadra per individuate le somme necessarie attraverso la devoluzione dei mutui e rendere possibile l’adeguamento degli ambienti dell’ex tribunale al fine di ospitare molti uffici comunali in un’unica struttura.

E’ previsto che entro il 2016 verranno trasferiti gli uffici LLPP, Urbanistica, Vigili Urbani, Suap e Ufficio anagrafe all’ex tribunale con un risparmio sulla spesa pubblica e un miglioramento del servizio per tutti i cittadini.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore SPORT:

Utilizzo delle palestre scolastiche comunali

E’ stato difficile coordinare e definire il calendario dell’utilizzo delle palestre scolastiche comunali, ma ogni anno con l’impegno e la volontà di tutte le società sportive si è definito il calendario di utilizzo  degli spazi sociali per lo sport.

Festa dello Sport 2014

La festa dello Sport “Sport Day 2014” ha visto la partecipazione di tante società sportive e di tanti ragazzi delle scuole degli istituti comprensivi. E’ stata una tre giorni di sport e partecipazione nello scenario della villetta San Francesco.

Festa dello Sport 2015

Festa dello Sport organizzata in collaborazione con SALENTIADI, le olimpiadi del Salento. Bellissimo evento sportivo interamente organizzato presso il complesso sportivo del Palazzetto dello Sport.

Green Olympic Games

Progetto che oltre a sensibilizzare sulla corretta separazione dei rifiuti per un ambiente migliore ha promosso i valori dello sport tra i più giovani.

Struttura Sportiva di Noha

La struttura sportiva di Noha ha ricominciato a vivere grazie all’impegno di alcune società sportive che l’hanno riaperta e ora quotidianamente è al servizio dei cittadini.

Patrocinio e contributi economici a varie iniziative sportive

E’ stato un piacere e un onore patrocinare numerosissime iniziative sportive tenutesi in questi anni. Un grazie va a tutte le numerosissime società sportive che iniettano energia positiva nel tessuto sociale alimentando lo spirito sportivo dei galatinesi.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore POLITICHE GIOVANILI:

Chiostro d’Estate. Estate 2012

Concerti, presentazioni di libri, convegni, spettacoli teatrali e musicali nella cornice del Chiostro dei Domenicani, scenario  suggestivo ed entusiasmante. Una serie di artisti e iniziative differenti, da Cesko degli Après la Classe al cantante folk milanese Andrea Labanca, passando per serate jazz, convegni, proiezioni di film d'epoca, dj set di artisti locali e il suggestivo concerto di Mino De Santis.

Festa della musica. Giugno 2013

Musica, cultura e arte. Queste le parole chiave della prima edizione a Galatina della Festa Europea della Musica. Dal 21 al 23 giugno 2012 sono stati tre giorni di musica tra rock, pop, hip-hop e musica popolare, presentazione di libri e una mostra di fumetti a cura di Lupiae Comix. Il tutto è stato realizzato all'interno del Chiostro del Palazzo della Cultura di Galatina e in piazza Galluccio. Tra i vari gruppi presenti alla manifestazione, I TOROMECCANICA e la GIOVANE ORCHESTRA DEL SALENTO, diretta da Claudio Prima. E’ stata notevole la presenza di giovani musicisti come i PLUG IN, CAMDEN TRIO, DYING PURPLE, T.GARAGE, SOOP & NINTAI e l’ORCHESTRA SPARAGNINA.

Ciclofficina sociale presso Mercato Coperto

Grazie alla collaborazione di alcune associazioni è nata all’interno del mercato coperto la CiclOfficina Sociale, spazio di socialità, incontro e condivisione. Un luogo dove promuovere la mobilità lenta e sostenibile, il riuso, il riciclo e la partecipazione attiva.

Mercato S…coperto,

Manifestazione realizzata all’interno dell’ex sede del Mercato Coperto in via Principessa Iolanda. Proposta rivolta al mondo giovanile della città che ha bisogno di spazi destinati alla socializzazione. L’iniziativa ha coinvolto le associazioni culturali della Città. L’iniziativa ha avuto lo scopo di rivitalizzare uno spazio di proprietà comunale in disuso, situato al centro della città e che già in passato è stato luogo deputato ad iniziative di partecipazione giovanile .All’interno dell’ex mercato coperto si sono svolti incontri d’autore, musica ed happening di discussione scientifica divulgativa.

Servizio civile nazionale

In tre anni più di venti ragazzi hanno lavorato presso il Comune di Galatina sviluppando progetti nei settori delle Politiche giovanili, Biblioteca Comunale, Museo e Ambiente. Il servizio civile è una iniziativa fondata sui principi della solidarietà sociale e vede i giovani i primi promotori del processo di partecipazione, in grado di trasformare una società in cui il cittadino è solo colui che riceve un freddo ed astratto servizio ad una società in cui tutti hanno la possibilità di essere attivi e socialmente utili.

Rassegna Giovanile NOTE A MARGINE

Note a Margine è stata una Rassegna “periferica” che ha avuto l’obiettivo di coinvolgere ed includere le Periferie della città come luoghi di riferimento alternativi e vitali, da un punto di vista non solo urbanistico ma soprattutto umano e sociale. Luoghi che spesso ispirano forme d'arte e   movimenti  sociali  rappresentanti  di un vero e proprio sottobosco multiculturale e multietnico,  un workinprogress costante e perpetuo, un laboratorio continuo. Spazi inespressi e inascoltati  da recuperare e trasformare, da aiutare ad emergere.
Con l'aiuto dell'associazionismo giovanile è stato scelto di selezionare alcuni “interlocutori d'eccezione” che grazie ai loro contributi hanno potuto affrontare il tema della periferia in luoghi prettamente periferici  attraverso dei  personali  approcci che spaziano dal  mondo della musica a  quello del cinema, dal  teatro alla letteratura, al cibo ai graffiti, dall’hip hop alla street art. La ciliegina sulla torta è stata l’opera regalata alla Città di diversi artisti di graffiti che hanno abbellito, con la loro arte, il muro della scuola di via Ugo Lisi.

Galatina, 22 gennaio 2016

Andrea Coccioli

 
Di Redazione (del 21/01/2016 @ 23:08:19, in Comunicato Stampa, linkato 2378 volte)

La sicurezza di 300 dei nostri figli è “FUORI SERVIZIO DAL 27 FEBBRAIO 2013

Una richiesta di aiuto e un’assunzione di responsabilità in quel pezzo di nastro adesivo appiccicato sotto l’idrante anti-incendio all’ingresso della Scuola Media di Noha.

Sindaco ed Assessori tutti “in altre faccende affaccendati” non vedono, non leggono e non sentono.

Sicurezza, prevenzione, legalità, responsabilità per tutti costoro, probabilmente, sono solo “paroloni ad effetto”, da utilizzare a convenienza in proclami propagandistici sui social network di moda.

Da circa tre anni nessuno ha sentito la necessità di intervenire per riparare (con poche centinaia di euro) un idrante fuori uso in una scuola comunale pubblica? La politica che per funzione deve programmare, vigilare e vivere il territorio che si amministra dov’è?

Galatina ridotta, oramai, ad una città transennata nella totale incuria della cosa pubblica; strade che sprofondano in un lento ma continuo degrado, cantieri abbandonati da mesi senza che se ne conosca il motivo, nuove strutture pubbliche inaugurate in pompa magna per poi essere chiuse ed abbandonate.

Questo è diventata Galatina!

Un’esagerazione? Per chi non vuol vedere forse si, ma chi la guarda con gli occhi del cittadino abituato a vivere la propria città nella quotidianità non può non denunciare.

La lista delle opere inaugurate ma inagibili e “fuori servizio” è lunga, val la pena far qualche esempio :

  • La piazzetta nei pressi della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, meglio conosciuta come Chiesa Immacolata, in pieno centro è stata inaugurata da mesi e mai resa disponibile; oggi si presenta transennata e “fuori servizio”, costringendo i ragazzi che vanno a Scuola a camminare pericolosamente sulla carreggiata stradale anziché, come dovrebbero, sul marciapiede;
  • La nuova palestra sulla tangenziale interna, inaugurata da mesi ma da sempre inagibile e “fuori servizio”;
  • L’asilo comunale realizzato in Viale Don Bosco, terminato da qualche anno ma inagibile e “fuori servizio”(mancano i bagni per bambini!);
  • Il nuovo Centro Polifunzionale, sempre in Viale Don Bosco, inaugurato ed aperto ma che allo stato è pericolosamente incompleto in alcune sue parti e certamente non può considerarsi in sicurezza;
  • Il Centro Polivalente di Noha da anni inaugurato, dichiarato agibile ma mai allacciato adeguatamente alla rete elettrica;
  • Il nuovo teatro Cavallino Bianco, inaugurato per una parte, ma per il suo utilizzo di volta in volta vi è la necessità di affittare un gruppo elettrogeno per alimentare la struttura (già risultano stanziate somme per adeguamenti !);

Che dire poi dei tanti lavori iniziati ed abbandonati che danno il senso del degrado in cui versa la nostra cittadina, oltre all'evidente disinteresse degli attuali amministratori :

  • L’Isola Ecologica che doveva sorgere “a giorni” già alcuni mesi fa nei pressi della Fiera, è abbandonata a se stessa e non si hanno notizie certe (gli ultimi lavori sono stati fatti in piena notte il 22 dicembre 2015);
  • Transenne in via Corigliano, transenne nel Centro Storico, transenne in Viale Santa Caterina Novella, transenne nei pressi della Chiesa di San Sebastiano, transenne in Corso D'Enghen, transenne sulla Villa comunale a circoscrivere un pozzo artesiano realizzato ed abbandonato.

Ribadiamo allora la richiesta : FERMATELI !

Il nostro rinnovato appello è per i Consiglieri Comunali di maggioranza, che sostenendo quest’Amministrazione, inevitabilmente si stanno assumendo nei confronti dei galatinesi ogni responsabilità per quanto è sotto gli occhi di tutti.

Galatina in movimento

novaPolis Galatina

Galatina Altra

Movimento per il Rione Italia

 
Di Redazione (del 13/04/2021 @ 23:07:27, in Comunicato Stampa, linkato 1183 volte)

Se i dati sono quelli pubblicati oggi a pagina 3 di Quotidiano di Puglia, Galatina ha un inverosimile primato. Occupa il primo posto nella classifica dei “furbetti” della provincia di Lecce che hanno ricevuto la somministrazione della prima dose del vaccino anticovid: sono infatti 771, su un totale di 1753 registrati nella nostra provincia, coloro che sotto la classifica di “Altro” sono stati ammessi tra le categorie con precedenza rispetto ad altre. Queste vaccinazioni sono state effettuate in 23 presso il P.O. S. Caterina Novella e  748 presso in nosocomio cittadino di Via Roma. Il medesimo giornale mette in risalto la circostanza che “Il numero più significativo è quello relativo all’Ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina con 748 vaccinati non riconducibili alle categorie degli operatori sanitari, del personale non sanitario, degli ospiti delle RSA, degli anziani, del personale scolastico e delle forze dell’ordine”. 

Una denuncia pesante e che si commenta da sola. Un uso massicciamente distorto da parte di chi doveva organizzare e controllare l’uso delle dosi vaccinali. Noi chiediamo, e lo chiedono anche i cittadini, al sindaco, Marcello Amante, e alla Direzione Sanitaria dell’Ospedale di fare luce su quanto accaduto, verificando gli elenchi e prendendo nei confronti dei responsabili i provvedimenti previsti e annunciati dalla Regione Puglia.

Così come sollecitiamo che si proceda con urgenza alla vaccinazione dei soggetti affetti da disabilità e ai loro più stretti assistenti. 

   PARTITO DEMOCRATICO 

  CIRCOLI DI GALATINA E NOHA

 
Di Albino Campa (del 07/07/2011 @ 23:01:46, in RadioInOndAzioni, linkato 4118 volte)

Eccovi di seguito un articolo a firma di Antonio Mellone sulla nostra 'RadioInOndAzioni' apparso sull'ultimo numero de "il Titano", supplemento economico de "il Galatino", n. 12 del 24 giugno 2012. Insomma W Interet Libero, W la libertà!

Il Titano La Puglia passerà al digitale terrestre entro la fine del corrente anno o al massimo entro il primo semestre del 2012. Questa bella notizia apprendiamo leggendo il calendario del passaggio al digitale. Tradotto in parole semplici vuol dire che per poter guardare i programmi della televisione saremo costretti – come hanno fatto o faranno anche in altre regioni – a riempire le nostre case di alcune scatole chiamate “decoder” da collegare in qualche modo all’apparecchio televisivo. Senza questo decoder le nostre televisioni (a meno che non siano acquistate in tempi recenti con il marchingegno incorporato) diventerebbero un semplice soprammobile.

Fonti più che attendibili ci informano che il digitale terrestre di fatto è un digitale sottoterrestre (o extraterrestre: cioè roba dell’altro mondo), in quanto si tratta di un vero e proprio ferrovecchio, una tecnologia obsoleta morta e sepolta ma temporaneamente risuscitata dall’endemico italico conflitto d’interessi che sembra avere quale obiettivo precipuo quello di far fare i soldi a chi i soldi li ha già: in questo caso i proprietari (più ricchi) delle vecchie reti televisive. Il tutto a discapito dell’innovazione vera, della democrazia e della libertà d’informazione.

Per fortuna la realtà supera l’immaginazione al potere, e il futuro prima o poi arriva. Per fortuna, cioè, a prescindere dalle scelte politiche sceme, c’è una realtà che non vuol perder tempo, che va per conto suo, e soprattutto contro l’archeozoico vento sinistro degli insipienti e gli ottusi. E questa realtà è un mondo in fermento, ricco di idee e di persone libere, pronte a cavalcare le punte più avanzate della comunicazione non allineata attraverso l’utilizzo di una tecnologia che non potrà più essere fermata, tanto meno da un decreto ministeriale.

C’è una tecnologia che invece sta crescendo a ritmi esponenziali (almeno in altre parti del mondo non tanto distanti dal patrio Jurassic Park), ed è la connessione ad Internet.

In rete si possono vedere già da oggi, anzi da ieri l’altro, centinaia di canali televisivi: a condizione che la linea arrivi, che sia veloce e che abbia un costo ragionevole. L’Italia purtroppo sembra relegata ad uno degli ultimi posti quanto a connettività (a momenti la Libia ha più connettività di noi), visto che le suddette tre condizioni necessarie non sono pienamente realizzate, e questo per precise scelte strategico-politiche volte a trasformarci tutti in pecore mute da tosare in tranquillità e possibilmente con il sottofondo della voce del padrone.

Mentre in altre parti del mondo si studiano “ponti unici di comunicazioni”, come sta cercando di fare Microsoft con l’integrazione in Skype di molte piattaforme (MSN, Lync, Hotmail, Outlook, Exchange…), in Italia stiamo perdendo terreno, tempo e denaro con il digitale terrestre e con i decoder. Ma tant’è.

Per fortuna la realtà supera l’immaginazione al potere, e il futuro prima o poi arriva. Per fortuna, cioè, a prescindere dalle scelte politiche sceme, c’è una realtà che non vuol perder tempo, che va per conto suo, e soprattutto contro l’archeozoico vento sinistro degli insipienti e gli ottusi. E questa realtà è un mondo in fermento, ricco di idee e di persone libere, pronte a cavalcare le punte più avanzate della comunicazione non allineata attraverso l’utilizzo di una tecnologia che non potrà più essere fermata, tanto meno da un decreto ministeriale.

Queste persone non bisogna rintracciarle a “Chi l’ha visto?”, né dall’altra parte del globo, ma vivono e operano accanto a noi. Per accorgersene basta aprire gli occhi e magari connettersi in rete.

Uno dei protagonisti della locale rivoluzione cultural-tecnologica in corso è il mite ma determinato nostro concittadino Tommaso Moscara. Il quale, non pago dell’esperienza non semplice di aver dato i natali e linfa continua al cliccatissimo sito www.galatina2000.it, luogo ormai topico di incontro e di dibattito della Galatines’ community, s’è messo in testa anche di “fare la radio”: la neonataRadioIndOndAzioni(d’ora in poi Radioinondazioni).

Radioinondazioni non è una radio come le altre tradizionali che trasmettono con le frequenze in FM. Radioinondazioni – ascoltabile su Galatina2000.it e su Noha.it e sicuramente su altri siti sui quali è stata “importata” – è una web-radio, cioè  una radio on-line che permette agli utenti di tutto il mondo di collegarsi per ascoltare in streaming musica e pensieri trasmessi dal computer di un altro.

Moscara ha pensato bene che fosse ora di inondarci di novità a partire da Galatina, la bella addormentata nel Salento, e ha dato vita ad una radio che non è un juke-box senz’anima e a basso costo (i veri costi di una web radio sono il tempo da dedicarle, la determinazione, e la voglia di mettersi in gioco) ma un cuore vivo e pulsante, un collettore dinamico di arte dei suoni e informazioni, un marchingegno che ricorda il tempo rivoluzionario di trenta e passa anni fa, quello delle radio libere (di cui Tommaso sembra aver sempre avuto il pallino).

La prima web radio di Galatina, dunque, è un microcosmo che sta interessando una crescente fetta di pubblico giovanile (giovani di tutte le età, s’intende) grazie anche a quell’aggregatore di ascolti e moltiplicatore di social network che è Facebook, acceleratore di particelle di questa bellissima neorealtà. Sono questi i passi che porteranno anche in Italia il fenomeno che da tempo si registra negli Stati Uniti: cioè il sorpasso degli ascolti delle radio “solo web” su quelli delle radio in FM.

In un futuro non tanto lontano non ci si collegherà alla web radio soltanto stando seduti a tavolino con il computer (e internet) acceso, ma anche in mobilità, tramite I-Phone e altri apparecchi da casa, in auto, e persino in spiaggia, anche senza il bisogno di accendere il computer.

Nella neonata Radioinondazioni s’è voluto addirittura strafare con le novità. Ci sono dei programmi originali ed in diretta come il “Tutti pazzi per la radio” in cui la creatività di alcuni ragazzi straordinari di Galatina si manifesta in forme finora considerate inedite; ci sono programmi culturali di approfondimento sui libri, come quello condotto da Michele Stursi addirittura da Pisa (per una web radio lo studio è il mondo, nel senso che si può avere un ospite “in studio” anche a mille e passa chilometri di distanza); c’è ancora il programma “il Lunedì” condotto da Francesca dalla bella voce e soprattutto dalla dizione finalmente non marcatamente paesana, anzi attenta all’ortoepia, cioè alla corretta pronuncia delle singole parole, e dei suoni della lingua, ma anche alla forma e alla terminologia.

Sì, ci sia consentita questa breve digressione: la radio è una palestra per gli speaker e fare una radio glocal come questa che ha l’ambizione di travalicare gli angusti “confini provinciali” significa anche migliorarsi prestando attenzione all’accento, alla dizione ed alla cadenza, che nei limiti del possibile dovrebbero essere senza pesanti o meschine inflessioni (benché il nostro salentino non presenti intonazioni enormemente difformi da quelle della lingua nazionale). E finanche a Galatina s’inizia ad abbandonare il “carzilarghismo” per prestare finalmente attenzione alla rotondità del linguaggio studiato e connaturale insieme e alla ricerca di una cadenza che non stanchi e che non aberri dalla caratteristica modulazione della lingua italiana. Punto.

Non si può, infine, non citare “Quello che le donne non dicono”, il programma con la musica che si crea addirittura dal vivo. È la trasmissione-spettacolo condotta per due ore di seguito ogni venerdì a partire dalle 19.30 dalla pittrice Paola Rizzo, in diretta dal suo studio d’arte ubicato in Piazza Castello a Noha (e ritrasmessa in replica in altre giornate ed orari). Qui, di volta in volta, viene invitata una band emergente per live acustici in studio, come ad esempio i Rino’s Garden, gli Indi-Ka, i Muffx, gli Adria, i Camden, Gigi Cinto, i Ghigni Five, i Toromeccanica,  gli Shotgun, i Jack in the head, e tanti altri ancora. È incredibile la grinta e l’alto livello professionale di questi giovani gruppi dalla firma per lo più anglofona: il che la dice lunga sull’orientamento culturale prevalente.

Radioinondazioni è una radio giovane, alle prime armi, ma con tanta voglia di crescere e di trasmettere musica e programmi, anche di nicchia. Non avendo l’assillo dello share, infatti, su Radioinondazioni si potrebbe perfino parlare di filosofia o di matematica o di diritto o di beni culturali o di educazione civica, insomma di materie che – solo ad evocarle – potrebbero provocare l’urticaria da allergia alla massa dei grande-fratello-dipendenti.

Radioinondazioni ha molta strada da percorrere e, a detta del suo fondatore e dei suoi amici collaboratori, c’è ancora tanto da fare e migliorare, per esempio nella puntualità dell’inizio dei programmi o nell’organizzazione o nella pianificazione del palinsesto o in dettagli tecnici che talvolta hanno fatto registrare fastidiosi fruscii in cuffia soprattutto nel corso di qualche concerto dal vivo… Ma, a pensarci bene, questi sono lussi che Tommaso Moscara può permettersi. Questo coraggioso pioniere, infatti, ha il torto ed il merito di aver fatto la prima web radio nella storia di Galatina.

 
Antonio Mellone
 

Il primo settembre del 1920, otto pionieri fondatori - cui si aggiunsero immediatamente i primi trenta soci ordinari - diedero i natali al Circolo cittadino di Noha. Dopo aver approvato lo statuto all’unanimità, ne inaugurarono la sede in due ampi locali con volta a botte al piano terra del “fortissimo Castello di Noha, posto in forte loco”. Tutti si strinsero le destre e bevvero un bicchiere di vino locale alla salute del novello sodalizio, ripetendo nei loro prosit la frase attribuita a Giulio Cesare dal suo biografo Svetonio: “Alea iacta est” (il dato è stato lanciato): questo motto, insieme allo stemma civico delle tre torri, e ad altre immagini allegoriche, fu effigiato in un bel quadro da Michele D’Acquarica (1886 – 1971), che da quel dì ha campeggiato solenne nella diciamo aula magna dell’associazione, oltre che sul suo vessillo. 

Fu denominato Juventus, questo cenacolo, vale a dire la Gioventù, senza alcun riferimento né alla squadra di calcio (la quale, benché fondata nel 1897, era allora sconosciuta perfino agli Agnelli), né alla prosopopea fascista (ché i suoi apologeti, più o meno consapevoli, sembrano più numerosi oggi di quelli di cent’anni fa): ma sin da subito fu da tutti conosciuto come il Circolo. Quando si dice l’antonomasia. 

All’epoca regnava ancora casa Savoia nella persona di re Vittorio Emanuele III (e non si capisce perché l’odonomastica da nord a sud sia ancora così indulgente con il sovrano “sciaboletta”); il presidente del consiglio era Giovanni Giolitti, mentre al di là del Tevere indossava la tiara di pontefice massimo Giacomo Paolo Giovanni Battista della Chiesa che la cristianità cattolica onorò con il nome di Benedetto XV. Sulla cattedra di Nardò, cui la chiesa particolare di Noha apparteneva fino al 1988, sedeva il biscegliese Nicola Giannattasio, intanto che sindaco di Galatina era il dottor Vito Vallone, medico del popolo, dimissionario nel 1923, quando ormai il fascismo aveva preso piede, e ben altre famiglie alto-borghesi, come i Bardoscia, i Venturi, e il ramo di Domenico Galluccio avevano in pugno città e frazioni.

L’arciprete di Noha – che allora annoverava poco meno di 2000 anime -  rispondeva al nome di don Vito Antonio Greco (parroco, costui, del rifacimento della facciata della matrice di San Michele Arcangelo, inaugurata nel 1901), coadiuvato da don Pippi Piscopo, don Ippazio Apollonio e don Isaia Blago e, a partire proprio dal 1920, anche da don Paolo Tundo, suo sostituto ed economo curato, poi monsignore, che gli succederà nell’archipresbyteratus nohano nel 1934. 

Il Novecento fu un secolo così breve che non basterebbe un’enciclopedia intera per abborracciarne una sua pur stringata epitome. Ma non si può omettere il fatto che il 1920 fu l’ultimo anno della Spagnola (iniziata due anni prima), definita dagli storici come la più grave forma di pandemia dell’umanità, più mortale della peste nera del XIV secolo. Nonostante tutto, codesti soci coraggiosi, stanchi di “peste fame et bello”, decisero di dar vita a un diciamo assembramento, e questo fu così solido e longevo che proprio oggi taglia il nastro del secolo di vita.

Del ventennio fascista e del tramonto della libertà cittadina non è il caso di parlarne oltremodo (tanto chi sa sa, mentre chi non sa crede agli asini volatili e vota di conseguenza), ma sul tema non posso non uscirmene - sperando non mi si tacci di ermetismo - con uno degli epigrammi del Manzoni, ma al rovescio, e cioè dal manzoniano: le cappe che s’inchinavano ai farsetti al melloniano: all’orbace s’inchinava la lana di capra (capre che, sopra o sotto i palchi dei comizi, erano e sono tuttavia ancora maggioranza).       

La Storia (come la natura) non fa salti, ma grandi falcate sì, sicché tra sopruso e manganello, il duce e i suoi ducetti portarono l’Italia in guerra: la seconda mondiale. Noha, che dopo la prima non s’era mai ringalluzzita (nonostante appunto i Galluccio, o forse anche a causa loro), ripiomba nello sconforto e nella miseria determinati anche dalla partenza verso il fronte prima e verso la prigionia poi delle sue braccia più forti e delle sue menti più vivaci, forse le migliori, certamente le più giovani. Il Circolo ne risente eccome, e in questo periodo, come molte altre istituzioni, più che vivere sopravvive.

Gli anni ruggenti a Noha iniziano finalmente nel secondo dopoguerra. Si riprende l’agricoltura (che era, e non potrà che esser sempre il settore primario, quello senza il quale nessuno di noi esisterebbe), la pastorizia, l’allevamento, l’artigianato, la piccola industria (vinicola, conserviera, la fabbrica del Brandy), e ovviamente il micro-commercio, e quindi di pari passo anche il numero degli iscritti al Circolo cittadino.

Le regole del circolo prevedono la laicità, ma nel senso più ampio del termine, soprattutto nel senso dell’apartiticità, per cui s’è spesso ripetuto: “Qui non si parla di politica” (che poi è il modo migliore per parlarne quasi sempre), onde le discussioni avvenivano in gruppo, spesso seduti a ronda, magari afferrando una sedia per la spalliera e girandola in modo da sedersi con il petto contro la stessa spalliera (come fa nella foto il piccolo Simone).

Nei primissimi anni del secondo dopoguerra si sottoscrive l’abbonamento alla Gazzetta del Mezzogiorno, e non era infrequente la sua lettura ad alta voce, con conseguente commento di alcuni brani. Quasi di pari passo si acquista una bella radio nuova di zecca: una scatola di legno enorme con i riquadri luminosi e i nomi delle stazioni (Milano, Stoccarda, Vaticano, Istanbul…), gialli per le onde medie, rossi per le onde corte e verdi per le lunghe. La radio trasmetteva musica operistica, ovviamente la melodica, le commedie e il giornale radio e, fin dai primissimi anni ’60, “Tutto il calcio minuto per minuto” che teneva incollati letteralmente all’apparecchio tifosi e giocatori di schedine.

La TV a 27 pollici non tarderà ad arrivare, e con lei per fortuna anche un abbonamento pluriennale a L’Espresso (quante Bustine di Minerva di Umberto Eco ho letto da piccolo, allorché mio papà Giovanni mi dava “lu ‘ntartieni” in quel circolo di cui era socio – oggi, pare, il più anziano).

A proposito di televisione non si può non menzionare “Alla conquista del west”, la serie televisiva americana andata in onda nel 1979 che riempiva il salone di soci e loro accompagnatori fino all’inverosimile con l’epopea della famiglia Macahan [leggi Mechèin, ndr.], il cui capostipite Zeb “Mechèin” veniva da tutti appellato (ormai famigliarmente) Zi’ Micheli.

Insomma, mentre oggi gli uomini sembra non smettano di inventarsi nuovi metodi per vedersi quanto meno è possibile (dai social network al lavoro da casa), i soci del Circolo cittadino sentivano invece il bisogno quotidiano di incontrarsi, guardarsi negli occhi, raccontarsi le storie, parlare di campagna, di vino e di tabacco, e magari di scambiarsi i semi delle piante migliori, e perché no d’estate degustare insieme qualche bella fetta di Mellone.

Da un paio d’anni, il circolo cittadino ha lasciato la sua sede storica per trasferirsi in un’altra più piccola proprio in piazza San Michele, a poche decine di metri dalla precedente. Il suo nuovo presidente, nella persona di Antonio Idolo (Papa ‘Ntoni), sogna il ritorno in massa dei soci, pronti, come allora, a discutere di fatti, a giocare a carte e a scacchi, a solidarizzare e ad abbracciarsi anche nei momenti tristi (come la dipartita di un socio o di un suo famigliare, allorché, prima di questo virus, la bandiera del circolo era la prima a sfilare in corteo): in breve, spera, e noi con lui, nella fine di questa, purtroppo ancora in corso, terza guerra mondiale.

* * *

Ai soci era sufficiente esserci, e non era necessario fare chissà quali discorsi, ché le parole a Noha, specie in passato, non si sono mai sprecate. Si racconta che una volta, al rinnovo di un consiglio direttivo, il presidente Gerardino Specchia invitasse il neo-eletto vice presidente Ninetto (la buonanima di Santo D’Acquarica, titolare del bar di piazza San Michele) al tavolo della presidenza per un “breve intervento di ringraziamento”. Orbene, Ninetto, si alza in piedi, prende il microfono, ci soffia dentro, dà due colpetti sulla capsula per provarne il funzionamento, un rapido sguardo alla platea, raccoglie i pensieri, prende fiato, e con la sua voce tonitruante, fa: “Crazzie!”.

Fine della dissertazione. Applausi.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 05/01/2011 @ 22:58:20, in Comunicato Stampa, linkato 3959 volte)
Come da programma, la sera del 2 Gennaio del 2011 a Noha, nella stupenda sala settecentesca adiacente al bar Settebello, appartenente al complesso del Palazzo Plantera (ex masseria Congedo – cfr. D’Acquarica Marcello, “I beni culturali di Noha”, Edizioni Panico, 2009), si è svolta la serata indetta da “I Dialoghi di Noha” sul tema:  Ma in che paese viviamo?
Nonostante l’evento abbia avuto corso in concomitanza di molte altre manifestazioni svoltesi sia a Noha che a Galatina, compresa la penultima serata di apertura dello stupendo Presepe vivente della Masseria Colabaldi, non è mancato l’afflusso degli invitati, i quali sono rimasti tutti entusiasti dell’iniziativa de L’Osservatore Nohano. In particolar modo è stato lodevole il ringraziamento del professore Egidio Zacheo, ospite principale della serata, il quale ha manifestato il desiderio di essere nuovamente invitato ai nostri prossimi progetti culturali.
Oltre al confortevole e spettacolare ambito della sala, coadiuvato da un ottimo impianto di audio-video, il programma ha tenuto alta l’attenzione di tutti gli invitati per via dei contenuti dell’argomento trattato e per l’ausilio dei tre video proiettati.
 
Lo staff del sito www.noha.it ed i soci de L’Osservatore Nohano ringraziano in modo particolare il nostro concittadino sig. Salvatore Coluccia, per aver concesso l’utilizzo della magnifica sala finemente ristrutturata e valorizzata in ogni suo dettaglio architettonico.

(guarda la photogallery della serata)

 
Di Antonio Mellone (del 02/02/2017 @ 22:57:43, in NohaBlog, linkato 2517 volte)

Ricapitolando in maniera lapidaria e granitica.

1) Una tizia inglese piena di soldi [tutti da dimostrare: ma magari li richiederà alla banca Etruria di turno, ndr.], venuta a conoscenza di un ameno posto del Salento chiamato Sarparea nei pressi di Sant’Isidoro di Nardò, avrebbe intenzione di colare in mezzo ai suoi ulivi monumentali un nuovo villaggio turistico di una settantina di ville più hotel extralusso, spendendoci 70 milioni di euro (dico set-tan-ta-mi-lio-ni) o giù di lì.

2) Un’orda di impresari e costruttori assistiti da un’accozzaglia di agguerritissimi studi associati di ingegneri, architetti, geometri, legulei e altri guastatori, prepara le solite slide renziane, degne del migliore “Sblocca-Italia”, al fine di convincere gli allocchi circa la bontà dell’eco-resort [se ci metti il prefisso “eco” prima di ogni spazzatura ti sembrerà tutto più pulito, ndr.]. E ci riesce benissimo.

3) Un sindaco, pare pure fasciocomunista, dice una cosa in campagna elettorale per poi fare esattamente l’opposto una volta assiso sulla poltrona di primo cittadino [tanto poi basta l’intitolazione dell’aula consiliare a Renata Fonte per stare apposto con la coscienza, ndr.].

4) Un Quotidiano raccoglie eco-balle e le pubblica come fossero notizie.

Nello spot Quotidiano odierno, per dire, il suddetto giornale, gongolante come non mai, titola a caratteri cubitali: .

Ma certo, come no. Chissà quale facoltà scientifica avranno frequentato gli economisti per caso di questa “importante e antica associazione di operai e artigiani, anche edili”, che dico, accademia dei lincei, di più, della crusca, per formulare apprezzamenti su tutta ‘sta roba, inclusi “i risvolti occupazionali”.

Sentite cosa dicono codesti “spettatori partecipi” [sic] a proposito della novella Oasi naturalistica però con l'aggiunta di una settantina di ville, più albergo, più strade, parcheggi, e, perché no, rotatorie [ma sì, quante più strade e rotatorie fai più occupazione crei, ndr.]: “ […] mettere in moto un’idea di turismo di questo genere [fosse solo un’idea sarebbe poco il male, ndr.] permetterà di aprire nuovi orizzonti lavorativi [e te pareva, ndr.] per la nostra città [peccato per gli orizzonti veri, quelli che verranno ostruiti dallo skyline di una settantina di ville + pensione di lusso, ndr.] […] perché si sta acquisendo sempre più consapevolezza che nel rilancio del nostro patrimonio naturale vi è la chiave per la ripresa della nostra economia [uhahahaha. Capito dov’è dunque questa chiave della ripresa? Ma ovviamente nel rilancio del nostro patrimonio naturale da coprire con una bella villettopoli. Tanto, come pensano quelli della società operaia, gli ambientalisti voltagabbana e una pletora di neritini assisi sui loro comodi Divani & Divani, visto che la zona è già degradata per via di una moltitudine di case, magari irregolari, tu, per riqualificare il tutto, mica abbatti le costruzioni abusive (macché: è peccato) ne fabbrichi invece delle altre con mattoni, cemento e asfalto però con tanto di autorizzazione, così fai la media del pollo di Trilussa e il degrado si dimezza. Semplice, come una betoniera.

E’ proprio vero che se da certi giornali togli la merda ti rimane giusto la carta.

P.S. Ci mancavano giusto gli inglesi e gli altri lanzichenecchi da riporto a martoriare questa terra e questo mare, quando invece bastiamo e avanziamo noialtri. Sì, noi saremmo capaci in quattro e quattro otto di far diventare malviventi, criminali e fuorilegge perfino certe razze di pesci.

Come la famosa Sarpa rea.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Pepe (del 26/05/2016 @ 22:57:38, in Comunicato Stampa, linkato 2359 volte)

Touché !

Senza scomodare i Santi ci affidiamo al più terreno pensiero dei fanti.

Può una legittima richiesta, da  Consiglieri Comunali di minoranza nella funzione del loro mandato, ad affrontare una questione che rischia di affossare l’Amministrazione cittadina che già da mesi è quasi pre-commissariata dalla Corte dei Conti, essere causa di cotanta irritazione?

La reazione stizzita del segretario cittadino pro-tempore del PD galatinese la dice lunga sul clima che si respira da quelle parti. La necessità del Sindaco di riepilogare in ordine alfabetico quanto realizzato (in quattro anni si è giunti solo alla lettera “ j” ?) la dice altrettanto lunga sullo stato della maggioranza, a proposito di “apertura di campagna elettorale”.

Ripetere come un disco rotto quanto già nel 2012 scompostamente urlato dal Sindaco dalle parti di Palazzo Orsini, allorquando gli si fece notare in Consiglio Comunale che, dopo averla “ politicamente gestita” sin dal 2006, allungando la durata di vita della Centro Salento Ambiente, giunta a naturale scadenza statutaria, la sua amministrazione e la maggioranza tutta ne assumeva, ancor più e ufficialmente, a pieno titolo la paternità, evidenzia una carenza di scuse e una totale assenza di argomentazioni.

In questi lunghi anni di gestione il Partito Democratico galatinese ha visto molti degli attuali amministratori coinvolti in più ruoli (Sindaco, assessore, consigliere comunale, presidente CSA, consigliere d’amministrazione). Eravate quasi tutti lì e potevate rivoltarla come un calzino ma la avete usata come e più di tanti altri.

Mostri non si nasce, lo si diventa magari frequentando cattive compagnie.

La verità, quando palesemente evidente, a qualcuno fa male ma tant’è.

Con umana comprensione per l’imbarazzo di chi oggi, in pieno conflitto d’interesse, da segretario del Partito Democratico di Galatina deve almeno provare ad abbozzare una difesa d’ufficio del suo operato e di quello del suo partito, e di un Sindaco che si è visto sconfessare tout court dalla quasi totalità dei Consiglieri del suo medesimo partito.  

Evitiamo di dar seguito ad illazioni e ci asteniamo dal partecipare al teatrino dell’offesa ad personam che non ci appartiene. Oramai il gioco, funzionale solo a creare azioni di “distrazione” per non entrare nel merito dei problemi creati, è improponibile.

Con maggior fermezza ritorniamo allora a chiedere al Sindaco Montagna ed alla sua maggioranza, se ancora sono nelle condizioni di farlo, a dare prova di “consistenza”;  per i resoconti ci sarà modo e tempo (sulla durata rivolgersi al “gruppo misto”) anche perché la didascalica enunciazione delle ”opera svolte” (scordandosi per la fretta alcune  “importanti” vedi fallimento fiera) in più punti appare un’assunzione di responsabilità e non certo opera meritoria.

Nel candidarsi a governare una cittadina complessa come Galatina è implicito dover predisporsi ad affrontare e risolvere problematiche e a dare nuovi impulsi, addurre oggi giustificazioni è un tentativo di voler coprire le proprie sconfitte nell’azione amministrativa svolta. Ai cittadini galatinesi il giudizio.    

Ringraziamo infine il segretario cittadino del PD per l’attenzione dimostrata, ma… #staisereno, l’odore di “bruciato” che sente non viene dalle nostre parti, piuttosto, si guardi attorno.

Galatina (Le), lì 25.05.2016

I Consiglieri Comunali

Marcello P. Amante

Antonio Pepe

 
Di Antonio Mellone (del 06/03/2014 @ 22:56:32, in Compostaggio, linkato 4286 volte)

Leggendo i comunicati stampa stilati dalla Roberta sul tema del compostaggio, il primo dubbio che salta in mente è: ma questa ci è o ci fa? E considerato che i suoi compagni di merende a palazzo Orsini non battono ciglio (e a dire il vero nemmeno i membri mosci della sedicente opposizione) possiamo qui tranquillamente chiederci, includendoli tutti insieme appassionatamente: ma questi ci sono o ci fanno?

*

In uno dei suoi interventi così scrive la vice-sindachessa sui siti di Galatina e dintorni: “Come annunciato [dalla stessa infallibile papessa, ndr.] il Comune di Galatina ha formalizzato la sua candidatura ad esser sede di un impianto di compostaggio, con lettera del 15.2.2014 inviata al Presidente dell'ATO Lecce, dott. Paolo Perrone [toh guarda, chi non muore si rivede: uno dei più illustri esponenti della famiglia proprietaria della Pantacom srl, quando uno dice il caso]. Con tale comunicazione il Comune [per favore, la prossima volta, dopo la parola Comune aggiungete l’espressione “tranne uno: Antonio Mellone”, che a questo punto sta seriamente pensando di cancellarsi dall’anagrafe cittadina, ndr.],  ha espresso, in linea con quanto previsto nel Piano Regionale dei Rifiuti, la volontà di realizzare sul proprio territorio un impianto di compostaggio integrato, che comprenda cioè sia la fase anaerobica che quella aerobica” [ma sì, mettiamo tutto insieme, non facciamoci mancare nulla, se è festa è festa per tutti, ndr.].

*

Poi uno per farsi un’opinione prova a leggere “il Quotidiano di Lecce”, e si mette l’anima in pace. E sì, perché il lettore, poveretto, in quell’accozzaglia di carta, almeno nella pagina in cui si parla di Galatina, cosa ti trova? Ma ovviamente il riporto del comunicato-stampa della Roberta (con la sua bella foto sorridente - sempre quella) già apparso sui suddetti siti internet. Sì, signora mia, qui pare funzioni così: il giornalista-pubblicista-nostrano, anziché fare il cane da guardia dell’informazione (come richiesto dai manuali), sembra scodinzolare a destra e a manca come un qualsiasi cane da passeggio o da riporto. Con un bel copia-incolla, un po’ di virgolette e qualche frase a casaccio – e, già che c’è, allegando pure l’asserzione di qualche politico della sedicente oppositore - ti confeziona in quattro e quattro otto un bell’articolo-sandwich, pronto per l’uso promiscuo.

Peccato che il malcapitato lettore (ma certe volte uno se le cerca: ma cambi quotidiano, no?) scorrendo quelle locuzioni non ci capisca una beneamata mazza, e soprattutto non sia spinto a chiedersi se tra le righe dei comunicati di volta in volta scodellati urbi et orbi si nasconda qualcosa d’altro, come, per esempio, delle incommensurabili stupidaggini. Ma sai, ci sono giornalisti e “giornalisti”: i primi, senza virgolette, sempre più rari, di inchiesta; gli altri, con le virgolette, da siesta.

*

Ma se uno si studia ben bene le carte (diciamo che lo dovrebbe fare ogni cittadino degno di questa carica), si documenta, chiede informazioni agli amici, magari tra i ricercatori universitari (nelle facoltà di Chimica, di Agraria, di Ingegneria, per dire), oppure effettua delle ricerche un po’ più oculate in internet, capisce che qui c’è qualcosa che non quadra, e che soprattutto c’è poco da scherzare.

*

Intanto diciamo che il sistema aerobico e quello anaerobico - per il trattamento della frazione dell’umido dei rifiuti da trasformare eventualmente in fertilizzante - sono due cose diametralmente opposte [ma la Roberta vorrebbe farle tutte e due contemporaneamente, integrandole, ndr].

L’aerobico degrada la sostanza organica in modo, diciamo così, naturale, senza produrre gas combustibili. Questo sistema, se utilizza sostanza organica derivante da raccolta differenziata spinta, fatta per bene, produce fertilizzante ottimo per l’agricoltura, sotto forma di compost di qualità. Ma per questa roba non ci sarebbe il bisogno di creare un mega-impianto da 30.000 tonnellate. Solo i pazzi o i criminali auspicherebbero una cosa del genere [quindi si farà certamente qui da noi, ndr.]. Nei paesi dell’Europa del Nord, per dire, si usa compostare la materia organica a livello micro, di quartiere o al più di comune, e non macro con la creazione di ecomostri inutili, dannosi e costosi, come quello che si vorrebbe impiantare in chissà quale area del Comune di Galatina.

L’anaerobico, invece, agisce per lo più a caldo (azionando delle pompe di calore), e produce metano ed altri gas di scarico (dai quali i nostri amministratori, attraverso cogeneratori, pensano di ottenere energia termica, elettrica e soprattutto “pulita” – come se qui in Puglia non producessimo già quattro volte tanto l’energia di cui necessitiamo, con tutte le centrali elettriche che ci circondano: dal fotovoltaico all’eolico, senza considerare Cerano e compagnia bella. Volete scommettere sul fatto che questi per convincerci ci racconteranno pure la favola della riduzione del costo della bolletta energetica?). E poi con l’anaerobico bisogna per forza ragionare in termini di 30.000 tonnellate di rifiuti. Se fosse inferiore questo tonnellaggio il marchingegno rischierebbe di incepparsi.

Ma l’anaerobico, oltre ai gas, produce anche “percolato” (vocabolo derivante da per-colare, è intuitivo), una porcheria liquida che inquina il suolo e la falda acquifera per molti moltissimi anni.

Ma i danni non finiscono mica qui: il rifiuto esausto dell’anaerobico, poi, si fa finta di “stabilizzarlo” con l’aria (con successivo processo aerobico) al fine di ottenere un prodotto che in maniera truffaldina viene ancora una volta definito “compost”, ma che invece è una roba di infima qualità, o comunque di gran lunga inferiore al compost aerobico. Il più delle volte gli scarti di questo tipo di “compostaggio” sono dei nuovi rifiuti da portare ancora una volta – indovina dove? - in discarica. Si tratta di un materiale che se si utilizzasse nelle campagne provocherebbe la contaminazione del terreno e quindi delle piante, in saecula saeculorum.

*

Nei prossimi giorni torneremo in argomento: ci sono ancora un sacco di chicche da approfondire e raccontare a chi vuol intendere (agli altri è inutile ca li fischi). E non siamo che all’inizio di questa via crucis.

*

Ebbene sì, gli esponenti dell’amministrazione Montagna devono sudarselo per davvero questo Oscar per il loro nuovo film dal titolo: “La grande monnezza”.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 27/02/2014 @ 22:51:36, in Comunicato Stampa, linkato 2659 volte)
Il nuovo Coordinamento di Sinistra Ecologia Libertà Galatina, insediatosi da poco più di una settimana, è da subito a lavoro per la stesura di una nuova agenda politica che guardi a Galatina come a città del futuro, che possa prima di tutto essere città di cultura.
«La mia storia» dice Francesco Luceri (Coordinatore cittadino) «come sa bene chi in questi anni ha seguito le mie vicende personali, è un costante e pubblico impegno per la cultura e il recupero del patrimonio culturale e artistico della nostra terra. In Italia occorrono nuove idee che non solo sappiano guardare alle potenzialità anche economiche della cultura, ma che sappiano soprattutto realizzarle. I giovani di oggi, la generazione NEET, non è fatta ‒ come insinuano ‒ di giocatori di console multiplayer, troppo schizzinosi e poco inclini al lavoro. Sono una risorsa attenta e preparata. I giovani di oggi, molti galatinesi miei coetanei, hanno voglia di lavorare per costruire qualcosa di duraturo e stabile, il proprio progetto di vita. Gli eredi di imperi economico-commerciali devono smettere di parlare per noi e prendere atto della fortuita combinazione di eventi che li ha affetti di snobismo umano. Cosa chiediamo veramente noi giovani di oggi? Soltanto l’opportunità di conquistare e costruire il nostro futuro, senza sconti e favoritismi. E, nell’ombra, noi giovani lavoriamo già duramente, senza pretese, in silenzio, lottando contro le inquietudini dell’incertezza del futuro. Lavoriamo sempre più spesso come volontari, in nome di curriculum che verranno gettati poi nel cestino dalla maggior parte dei datori di lavoro. La disoccupazione giovanile è alle stelle, ma preparazione personale e risorse del territorio possono essere la soluzione. Questa battaglia mi appartiene, la condivido con i compagni del circolo, e tutti noi vogliamo che sia avvertita come propria anche dai nostri concittadini». È per questo motivo che il circolo SEL Galatina invita quanti abbiano l’apertura mentale di capire che non tutti coloro che decidono di lottare per un ideale politico fanno parte della casta a sostenerlo con idee e progetti. «La politica è sacrificio al servizio del bene comune. È questo che mi ha spinto a guardare a SEL come al nuovo ed è per questo che il nostro circolo è costituito da persone giovani. La buona politica non deve lavorare solo nel periodo pre-elettorale, ma anche nel quinquennio precedente. Questo è il nostro impegno. E, in questa nostra idea, invitiamo la cittadinanza a cercarci: non chiederemo di schierarsi a nostro favore in alcun modo (né con tessere, né in altro modo), ma di presentarci istanze che integrino le nostre e ci diano la forza necessaria di lottare per il bene di tutta la comunità», conclude Luceri. Il circolo SEL Galatina, organizzato in Commissioni e gruppi lavoro, porterà avanti progetti di Politiche sociali e pari opportunità (non soltanto per questioni di genere, ma per i diritti umani), Ambiente e salute, Cultura e turismo ed è aperto a collaborazioni e richieste di simpatizzanti e cittadini che siano semplicemente attenti alla propria città e vogliano partecipare alla sua crescita collettiva. «Troverete in noi un orecchio attento e un gruppo di persone valide e motivate. Per questo motivo invitiamo a contattarci, scrivendo a selgalatinascolta@gmail.com o recandosi alla nostra sede in via Filippo Turati, n. 18 ogni martedì dalle 18.00 alle 20.00 e a seguire il nostro blog wordpress selincantiere per essere sempre aggiornati sulle nostre iniziative e sulle istanze cittadine presentate e prese in carico. Inoltre, professionisti ed esperti del nostro team saranno a disposizione per consulenze e informazioni di vario genere. Lavoreremo in trasparenza, rispondendo a tutte le richieste e motivando sempre e in ogni caso gli esiti della valutazione delle istanze», conclude Luceri, annunciando così la nascita dell’iniziativa del circolo SEL Galatina Ascolta.

 

Ufficio stampa

Sinistra Ecologia Libertà Galatina
 
Di Albino Campa (del 05/04/2012 @ 22:48:03, in Comunicato Stampa, linkato 5183 volte)

Ill.ma Dott.ssa PIRRERA

Nel mese di Maggio si terranno, come è noto, le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale e l’elezione del Sindaco della città di Galatina. Per tale circostanza, come recita l’art. 9 4°comma legge 270/2005: “tra il venticinquesimo e il ventesimo giorno antecedenti la data stabilita per la votazione, la Commissione Elettorale Comunale di cui all'articolo 4-bis del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1967, n. 223, e successive modificazioni, in pubblica adunanza, preannunziata due giorni prima con manifesto affisso nell'albo pretorio del Comune, alla presenza dei rappresentanti di lista della prima sezione del Comune, se designati, procede alla nomina degli scrutatori, per ogni sezione elettorale del Comune, scegliendoli tra i nominativi compresi nell'albo degli scrutatori in numero pari a quello occorrente.”

La legge, pertanto, si limita ad attribuire un compito (la nomina), ad un soggetto (la Commissione Elettorale Comunale) in un ambito (l’albo scrutatori), attraverso un metodo (la scelta), non individuando, né escludendo alcun criterio da utilizzare per operare tale scelta. Cosicché, criterio o criteri di scelta, sono lasciati alla competenza della Commissione medesima, che opererà in ragione di proprie valutazioni di opportunità.

La nostra associazione, sempre presente ed attenta ai problemi del territorio e dei suoi cittadini, ha avuto modo di constatare  quale senso d’irritazione e di scontento si è diffuso nella pubblica opinione rispetto al procedimento con il quale sono selezionati gli scrutatori, in occasione delle consultazioni elettorali.

La modalità con la quale si scelgono suddette figure crea uno strascico di palesi giudizi che vanno a conferire su argomenti quali lottizzazione e spartizione.

L’associazione CITTA’NOSTRA, nella figura del suo Presidente, con la presente chiede alla S.V. Ill.ma di poter  rivedere e meglio disciplinare,  fermo restando la legittimità, sul piano giuridico, delle scelte fatte fino ad oggi, il metodo relativo alla SCELTA nel procedimento per la nomina degli scrutatori nelle prossime  consultazioni elettorali. Tutto ciò  al fine di garantire le legittime aspettative di tutti i cittadini iscritti all’albo comunale degli scrutatori oltre che maggiore trasparenza della Pubblica Amministrazione.

L’associazione, ascoltati molti cittadini, chiede che il criterio da adottarsi per la scelta degli scrutatori  debba essere quello del  SORTEGGIO in seduta pubblica.

 L’adozione del sorteggio in seduta pubblica,  consentirebbe di dare la pari opportunità a tutti, nella trasparenza e nella legalità sottraendo agli addetti ai lavori il potere discrezionale della segnalazione e restituirebbe a tutti gli aspiranti scrutatori la libertà, interrompendo così la sequenza perversa bisogno –potere - dipendenza. Con il sorteggio, cioè, nessuno sarà debitore, né dovrà ringraziare chicchessia, perché la nomina o la esclusione avverrà in modo del tutto casuale e oggettivo. 

Inoltre si eviterebbe di far diminuire il divario di sfiducia tra cittadino ed istituzioni e si potrebbero ricreare condizioni e premesse per riconvertire in un senso di “fiducia” e di “appartenenza”, l’attuale diffuso e generalizzato disinteresse che la pubblica opinione nutre nelle istituzioni.

I cittadini di Galatina, nella maggioranza,  credono molto in questo cambio di tendenza perché fortemente consapevoli che l’unica strada da seguire è quella della LEGALITA’, alle istituzioni il compito di inviare segnali positivi; il sorteggio casuale per la nomina degli scrutatori è un criterio oggettivo, trasparente ed imparziale, risulta essere l’unico in grado di evitare situazioni di disparità (pari opportunità tra uomini e donne) o di vero e proprio favoritismo.

Consapevoli e sicuri di un Vostro concreto e fattivo intervento in tal senso Le porgiamo cordiali e distinti saluti.

 Galatina, 5 Aprile 2012 

 

La dott.essa Pirrera risponde alla lettera di Città Nostra
Anche a seguito delle notizie riportate dagli organi di stampa e all’appello rivolta dall’Associazione Città nostra in ordine alle segnalazioni pervenute da parte della cittadinanza sulla nomina degli scrutatori in vista delle prossime elezioni amministrative di maggio, il Commissario Straordinario del Comune di Galatina, dr.ssa Matilde Pirrera, ha incontrato in mattinata i componenti della Commissione elettorale comunale.
Il Commissario Straordinario ha rappresentato ai presenti (Peppino Spoti e Federica Franco) che, fermo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di nomina diretta, da parte di ciascun componente, degli scrutatori, il Ministero dell’Interno ha in più occasioni precisato che altrettanto legittima è l’eventuale scelta della Commissione di procedere ad un sorteggio preventivo, finalizzato alla successiva unanime designazione dei nominativi sorteggiati. Tuttavia siffatta possibilità necessita della unanime decisione in tal senso da parte di tutti i componenti, e pertanto, sul punto il Commissario ha sollecitato i presenti a valutare l’opportunità di adottare all’unanimità il criterio del sorteggio.
In merito i componenti presenti, pur manifestando l’intendimento di procedere alla scelta nominativa degli scrutatori, si sono riservati di meglio valutare la proposta avanzata dal Commissario Pirrera e di comunicarne gli esiti in sede di riunione della Commissione appositamente convocata per il 13 aprile p.v.
La dr.ssa Pirrera, da parte sua, ha preannunciato che, nell’ipotesi in cui non dovesse addivenirsi ad una decisione unanime in merito, gli scrutatori di individuazione commissariale saranno scelti ricorrendo al metodo del sorteggio.

 
Di Albino Campa (del 03/04/2012 @ 22:45:31, in Politica, linkato 6919 volte)

Depositate a Palazzo Orsini gli elenchi con i nominativi (sedici per lista), ma anche i simboli delle liste e dei partiti e il nome del candidato sindaco che intendono sostenere.

In questa tornata elettorale sono in quattro a correre per la poltrona di primo cittadino, ben venti le liste che si contenderanno i voti e, addirittura, trecentoventi i candidati alla carica di consigliere comunale.

Sono cinque i simboli del centrosinistra che appoggiano la candidatura a sindaco di Cosimo Montagna. Per il Partito Democratico si ricandida il gruppo consiliare dell’ultima amministrazione con Piero Lagna, Daniela Sindaco e Daniela Vantaggiato. La Federazione della Sinistra si stringe attorno a Roberta Forte, Apollonio Tundo e Dino Santoro. Sempre all’interno dell’area di centrosinistra, l’Italia dei Valori punta su Luigi Boselli ed infine Sinistra ecologia e libertà con Vendola e la lista civica Montagna Sindaco.

Cinque anche le liste che sostengono la ricandidatura di Giancarlo Coluccia. L’ex sindaco è appoggiato da Io Sud, suo partito di riferimento, Futuro e Libertà per l’Italia, Udc e dalle liste civiche Partito della Nazione e Città migliore. Per il partito della senatrice Adriana Poli Bortone ripresentano la loro candidatura gli ex consiglieri comunali Luigi Cisotta e Nicola Surdo, mentre Fli, schiera l’attuale segretario cittadino, Pierantonio De Matteis. Per il partito dello scudocrociato, infine, scendono di nuovo in campo il vice sindaco uscente, Lilli Villani, e l’ex presidente del consiglio comunale, Cosimo Marra.

Antonio Pepe candidato della coalizione di centrodestra, conta sul sostegno di quattro liste: Popolo delle Libertà, La Pugliaprima di tutto, Partito Socialista Italiano e Città libera. Quest’ultima lista civica presenta un ex consigliere comunale, Maria Grazia Sederino, mentre per il Pdl, scontata è la ricandidatura di Francesco Sabato e Giuseppe Viva, anche loro consiglieri uscenti. Si riconferma in blocco l’ex gruppo consiliare dei Socialisti, Marcella Biancorosso, Giuseppe Spoti, Massimo Sparapane e Antonio Garzia.

Il quarto candidato alla carica di primo cittadino è Carlo Gervasi con la sua coalizione composta da sei liste civiche. La lista  Polis, che nell’ultima tornata elettorale ha appoggiato la candidatura dell’ex sindaco Coluccia, che per queste elezioni amministrative passa, invece, a sostegno di Carlo Gervasi. Tra i nomi presenti nella lista Polis, gli ex consiglieri comunali Francesco Carrozzini e Andrea Maio. Le altre liste civiche sono quella del Movimento Rione Italia, Galatina Altra, Galatina in movimento, Socialdemocrazia con Gervasi e Lista Gervasi.

CANDIDATO SINDACO: COSIMO MONTAGNA
 lista-montagna  federazione-sinistra
LISTA MONTAGNA
De Pasquale Paolo
Fachechi Augusto Cesare
Grassi Anna maria
Levanto Maria
Maggio Valeria
Masciullo Antonella
Mastrolia Barbara
Mele Antonio
Mino Alessandro
Nobile Vincenzo
Patera Salvatore
Quarta Annamaria
Romano Pasquale
Schirinzi Pietro
Serra Salvatore
Vergaro Valentina
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA
Forte Roberta
Abaterusso Luigi Carmine
BeccarisiAngela
Congedo    Antonio
Contaldo Salvatore
D'Amico    Fabio
De Pascalis Luigi Cesare
Greco Massimo
Lezzi Simona
Longo Luigi
Mele Paola
Perrone    Sergio
Dantoro    Santo (detto Dino)
Spedicato Francesco Antonio
Tundo Apollonio
Viva Roberta
partito-democratico  SEL 
PARTITO DEMOCRATICO
Vantaggiato Daniela
Baffa Fernando
Colazzo Salvatore
Congedo Mirko
Lagna Alessandro
Lagna Giuseppe
Lagna Luigi Antonio
Lagna Piero Luciano
Marra Massimo
Mellone Antonio
Minardi Antonio
Miri Gianni
Sindaco Daniela
Spagna Maria Teresa
Tempesta Emilio
Tundo Daniele
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA'
Cuppone Claudia S. In De Benedittis
Cafaro Chiara
Codazzo Antonio Orazio
Colazzo Graziano
De Giovanni Corrado
Gigante Pietro
Mandorino Maria Addolorata
Manna Andrea
Mariano Maria
Misciali Lina
Panico Giuseppe
Perrone Riccardo
Rossetti Vanessa
Tesoro Andrea Angelo
Valentini Fabiana
Vantaggiato Marco
 LogoDiPietroItaliadeiValori-PattiChiari2  
IDV
Boselli Luigi Giuseppe
Sabella Patrizia
Gabrieli Paola
Galante Biagio
Gentile Antonio
Greco Luigi
Mandorino Vincenzo
Margiotta Marco
Marino Norma detta Sonia
Marra Alberto
Marra Marco
Masciullo Maria Grazia
Panico Claudio
Specchia Priscilla
Valentini Donata
Vinsper Beatrice Maria
 
   

CANDIDATO SINDACO: CARLO CARMINE GERVASI
 lista-gervasi  galatina-altra
LISTA GERVASI
Bianco Marcella
Cappello Elisa
De Matteis Paola
Esposito Maria Rosaria Detta Sara
Gerardi Giuseppe
Giannuzzi Daniela
Lisi Federico
Luceri Vincenzo
Mangia Enzo
Palama’ Mario
Palumbo Beniamino
Patera Antonio
Patera Danilo
Perrone Alessandro
Stasi Carlotta
Stefanelli Rosi
GALATINA ALTRA
Florido Carmela Detta Carmen
Gorgoni Maria Antonietta
Maiorano Annalisa
Mangia Flora Maria Luce
Musca Maria Luce
Panico Valentina
Del Coco Vincenzo Detto Enzo
Marra Antonio
Ciccardi Giuseppe Detto Pino
Perrone Antonio
Antonaci Paolo
Bodelmonte Angelo
Forletti Fabio
Perrone Mario
Surdo Enrico
Surdo Marco
 socialdemocrazia  novapolis
SOCIALDEMOCRAZIA CON GERVASI
Al Aarag Luca
Attanasi Sara
Beccarisi Santo
Candito Helenio
Cascio Giampiero
Cascione Andrea
Cudazzo Andrea
Gatto Andrea
Loreta Gianfranco
Maglio Marta
Mangia Loredana
Marra Valentina
Micheli Donato Luigi
Murciano Rocco Giovanni Detto Gianrocco
Sanso’ Giuseppe
Serafini Giuseppe
NOVAPOLIS GALATINA
Valente Raimondo
Carrozzini Francesco
Tundo Cesario
Carratta Simone
Spinelli Santino Antonio
Campa Maria Antonietta
Greco Pietro
Greco Alessandro
Coluccia Michele
Garzia Chiara
Carratta Fabio
Spagna Rosario Jari
Maio Andrea
Santoro Luigi
Vincenti Francesca
Tarantino Cosimo
 moviemento-rione-italia  galatina-movimento
MOVIMENTO PER IL RIONE ITALIA
E PER GALATINA
Bello Massimo
Russo Piero Luigi
Leopizzi Cinzia
Surdo Pietro
Forte Antonio
Coluccia Tonia
Ciriolo Alessandro
De Pirro Franco
De Blasi Pantaleo Massimo
Ciccarese Stefano
De Pascali Luciano
Rizzo Antonio
Santoro Gianpiero
Gugliersi Salvatore
Arcadi Giuseppe
Perrone Gianpiero
GALATINA IN MOVIMENTO
Amante Marcello Pasquale
Ancora Cosimo
Caiaffa Aida
Cucurachi Livio
Bonuso Eligio Marco
De Micheli Manuela
Farmo Massimiliano
Furio Oreste Detto Cosimo
Galluccio Giacomo
Giannini Massimo
Grato Pasquale
Mauro Nicola Detto Nico
Palumbo Stefania
Romano Fortunato Stefano
Romano Stefano
Villano Pasquale

CANDIDATO SINDACO: GIOVANNI CARLO COLUCCIA
 iosud  udc
IO SUD
Bodelmonte Antonio
Cioffi Roberto
Cisotta Luigi
Di Bella Mauro
D’Onghia Milena
Gaballo Gianluca
Ingrosso Daniele
Mandorino Pierluigi
Margiotta Angelo
Micia Pietro
Misciali Marzia
Monastero Pompilia
Papadia Pierpaolo
Surdo Nicola
Tardi Antonio
Villano Nico
UDC
Marra Cosimo
Villani Pasqualina detta Lilli
Quarta Davide
Arcuti Vito Antonio
Baldari Massimo
Calabrese Maria Grazie
Clementi Matteo
Chirco Anna Maria
Ciccardi Biagio Pasquale
De Blasi Simona
De Paolis Lucia
Grappa Gabriele
Notaro Graziano
Tundo Salvatore
 fli  
FLI FINI
De Matteis Pierantonio
Aloisi Lucio
Chiriatti Daniel
D’Errico Pietro
Fedele Gianluca
Francone Salvatore
Giaccari Matteo
Maggio Luciano
Margiotta Adriano
Onorato Francesco
Perrone Antonio
Stefanelli Maria Luce
Surdo Piero Massimo
Toma Giuseppe
Venuto Alberto
Vergari Pasquale
150
Aloisi Lucia
Arcadi Pietro
De Lorenzis Ernesto
De Pandis Romina
Fulco Giuseppe
Inguscio Vincenzo
Leto Antonio
Notaro Antonio
Sambati Pietro
Santoro Lucia
Santoro Maria Serena
Scarcia Marco
Serra Carmine Roberto
Liaci Giorgio
   
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Ballarino Giancarlo
Beccarisi Alessio
Calimero Natale detto Natalino
Coluccia Salvatore
Frisenda Massimiliano
Greco Maria Angela
Lupo Francesco
Margiotta ilario
Margiotta Maurizio Maria
Mariano Elisa
Marra Francesco
Mazzotta Luigi Dario
Paglialunga Antonio detto patta
Perrone Gloria
Stefanizzi Alba
Mazzotta Federica
 

CANDIDATO SINDACO: ANTONIO PEPE
 puglia-prima-di-tutto  citta-libera
LA PUGLIA PRIMA DI TUTTO
Abaterusso Luigi
Aloisi Alessandro
Bianco Paola
Carrozzo Maria Concetta
Fulvi Michele
Greco Antonio
Gugliersi Antonio
Leone Francesca
Maiorano Tommaso Antonio
Marti Giacomo
Mita Fernando
Russo Davide Andrea
Sabella Antonio
Schilardi Yari
Schirinzi Antonio Alessandro
Stefanelli Donato Maurizio
CITTÀ LIBERA
Barbaro Gianluca
Carlino Pierlorenzo
D’Elia Roberto
De Iaco Annarita
Geusa Marco
Lupo Danilo Antonio
Mandorino Alessandro
Mariano Emanuele
Masciullo Pierluigi
Notaro Giovanni Dario
Ferrero Marina
Rigliaco Luigi
Schirinzi Paolo
Sederino Maria Grazia
Vergaro Renato
 pdl socialisti 
PDL
Aloisi Stella
Ciarfera Gianluca
Fazzi Giuseppe Cosimo
Filieri Carmine
Franco Dario
Lombardi Ivan
Magnolo Antonio
Marra Antonio
Papadia Antonio
Perrone Tommaso detto Tommy
Sabato Francesco
Santoro Salvatore
Saracino Cristina Dolores
Stomaci Luigi
Todisco Anna Rita
Viva Giuseppe detto Bepi
SOCIALISTI
Spoti Giuseppe detto Peppino
Biancorosso Marcella
Coluccia Maurizio
Congedo Antonella
De Lorenzis Lorena
D’Errico Pietro
Forte Luca
Garzia Antonio
Lazzari Giampiero
Lattarulo Donato
Marrocco Giuseppe
Nuzzaci Luigi
Russo Cosimo Roberto
Santo Lucio Antonio
Schirinzi Antonio
Sparapane Massimo

 
Di Redazione (del 26/03/2014 @ 22:45:26, in Comunicato Stampa, linkato 2736 volte)

Giovedì 27 marzo 2014 dalle ore 17 alle ore 19:30 Museo Civico Pietro Cavoti, “Galatina de ‘na fiata”, personaggi locali, scioglilingua, proverbi, e curiosità sulla toponomastica di Galatina a cura di  Piero Vinsper in collaborazione con il Circolo cittadino Athena.
Anche per l'anno 2014, con la seconda edizione, si è rinnovato l'appuntamento
"Vivi i luoghi della Cultura 7 giorni su 7", promosso dall'Assessorato al Polo Biblio – Museale del Comune di Galatina. L’associazione Città Nostra,che ha aderito a questa edizione, ha organizzato questo laboratorio sperimentale di “oralità” iniziato il 20 febbraio con appuntamenti che si sono tenuti a cadenza infrasettimanale rivolti a bambini a giovani e ad adulti ogni giovedì dalle 17:00 alle 19:30 e che si concluderà giovedì 27 marzo 2014. Un esperimento ben riuscito, condotto in modalità familiare, nato con l’intento di svolgere azione di animazione territoriale e di agevolare il dialogo intergenerazionale (piccoli, giovani, adulti) e di rinnovare i vecchi racconti (“li cunti de ‘na fiata”). Nel primo incontro di giovedì 20 febbraio sono state indicate le modalità per partecipare al concorso che invita i cittadini ad esprimere la loro creatività, cimentandosi in un testo letterario (saggio, racconto, poesia, articolo giornalistico) avente come tema ispiratore la città di Galatina nei suoi aspetti culturali, storici e sociali. Si poteva partecipare al concorso fino al 20 marzo. Il 27 marzo, in occasione dell’ultimo incontro, saranno premiati i vincitori.

 

Info: e-mail: associazionecittanostra@live.it, cell.331/1800400

 
Di Redazione (del 03/07/2019 @ 22:44:14, in Comunicato Stampa, linkato 1424 volte)

A conclusione dei festeggiamenti dei Santi patroni Pietro e Paolo facciamo i complimenti al comitato festa per l’organizzazione e per il successo di questa edizione. Dopo alcuni anni in cui la festa non era stata molto esaltante, quest’anno la città ha partecipato con maggiore coinvolgimento ed entusiasmo insieme ai tanti turisti che si sono riversati per ammirare il mito del tarantismo e per prendere parte alla tradizione galatinese. Abbiamo visto code all’ingresso della storica pasticceria Ascalone, della Chiesa Madre e della basilica di Santa Caterina, a testimonianza di quanto attrattivo possa essere il nostro patrimonio artistico, gastronomico e culturale.
Consapevoli di questi nostri punti di forza e convinti che la promozione turistica sia fondamentale per rilanciare l’economia ed il commercio cittadino, ci saremmo aspettati maggiore attenzione da parte dell’Amministrazione rispetto a quei finanziamenti finalizzati a migliorare i servizi ai turisti.
Invece con la determinazione n. 275 del 21 Giugno 2019 del dirigente regionale al ramo, prendiamo atto, ancora una vola, dell’assenza del comune di Galatina dalla graduatoria per l’assegnazione di risorse destinate ad “interventi a sostegno della qualificazione e del potenziamento del servizio di informazione degli info-point turistici dei comuni che aderiscono alla rete regionale – annualità 2019”. 
Non è la prima volta che Galatina risulta assente da questi importanti finanziamenti, mentre invece altri comuni come Gallipoli, Nardò, Galatone e finanche Salve, Andrano e Tiggiano riusciranno con ogni probabilità ad ottenere il sussidio economico.
A questo punto vorremmo chiedere all’Assessore Nico Mauro per quali motivi Galatina, città a vocazione turistica, è assente da questa graduatoria e da questo bando. 
Non avevamo bisogno di queste risorse? Vi siete dimenticati di partecipare? E’ stato presentato qualche progetto ma è stato scartato? 
L’Assessore o il Sindaco chiariscano alla città le ragioni di questa assenza. 

Pierluigi Mandorino
Segretario - Partito Socialista di Galatina
 

 
Di Antonio Mellone (del 03/06/2013 @ 22:42:44, in NohaBlog, linkato 3288 volte)

Può darsi. Anzi voglio proprio crederlo, come cittadino di questa “Repubblica democratica” (che a volte purtroppo va tra virgolette).

Ma da osservatore (nohano) non posso non rilevare che sabato scorso alla manifestazione a sostegno del pm Di Matteo fortemente voluta dal popolo delle “Agende Rosse” animato dall’Anita Rossetti - donna invincibile e coraggiosa - oltre ai ragazzi (stupendi) ed ai loro insegnanti e dirigenti scolastici, ed oltre ai consiglieri comunali Antonio Congedo e Luigi Longo, ed all’assessore Daniela Vantaggiato (che, bisogna riconoscere, s’è impegnata in prima persona per la riuscita di questa iniziativa), mancavano, guarda un po’, proprio il “padrone di casa”, il sindaco Montagna, il suo vice-sindaco, e salvo errori o sviste da parte mia, il resto del Consiglio Comunale, e dunque tutti gli altri esponenti della maggioranza e tutta l’opposizione.

Mi si obietterà che ciò che contano sono gli “atti formali”, come ad esempio la delibera all’unanimità del Consiglio Comunale del 29 aprile scorso, con la quale si esprime solidarietà al magistrato Di Matteo impegnato nel processo sulla famosa “trattativa Stato-mafia”, e, ancora, che assessori e consiglieri comunali non sono tenuti a giustificare o a spiegare a me le loro eventuali assenze dalle pubbliche manifestazioni di piazza…

Alla prima obiezione risponderei che, sì, va bene una delibera unanime, spero fatta con convinzione e non magari per salvare la faccia, ma credo che sia importante la forma quanto la sostanza, in quanto l’una non ha senso senza l’altra; alla seconda, risponderei che i miei rappresentanti politici non dovrebbero spiegare solo a me i motivi della loro latitanza, ma anche al resto dei cittadini di Galatina e frazioni - che francamente meritano di più dai loro “beniamini” che hanno eletto affinché rispondano alle loro istanze e non fuggano di fronte alle loro responsabilità, sentendosi magari come “autorità” impettite, altezzose, intoccabili.

Mi auguro che quello striscione appeso al balcone principale di palazzo Orsini non passi inosservato; mi auguro che faccia riflettere i cittadini di Galatina (la maggior parte dei quali, anche per colpa dell’“informazione” televisiva e giornalistica che ci ritroviamo, non sa nemmeno lontanamente cosa sia questa maledetta “trattativa Stato-mafia”, la quale, oltre tutto, ha portato alla morte anche i giudici Falcone e Borsellino); mi auguro che il mio Sindaco vada fino in fondo nell’attuazione della delibera del Consiglio Comunale del 29 aprile scorso, rappresentando al Presidente della Repubblica, sua maestà Giorgio II, “la pressante richiesta di spendere tutto il peso delle istituzioni repubblicane che rappresenta a tutela dell’azione della Magistratura”. Non vedo l’ora di leggere questa lettera raccomandata a.r. a firma di Cosimo Montagna Sindaco indirizzata al Quirinale.

Con la speranza di avere in risposta qualcosa in più di un semplice avviso di ritorno.  

Antonio Mellone


Ma non basta uno striscione esposto su di un balcone a Palazzo Orsini.

 
Di Albino Campa (del 05/09/2012 @ 22:40:23, in Comunicato Stampa, linkato 4012 volte)

Con la seguente lettera il consigliere Marcello Amante del gruppo Galatina in Movimento chiede al Dott. Cosimo Montagna Sindaco del Comune di Galatina, al Dott. Fernando Baffa Presidente del Consiglio Comunale e al Segretario Comunale Dott. Angelo Caretto, chiarimenti sull’ispettore ambientale del di Galatina.

INTERROGAZIONE
(ex art. 18 Regolamento Comunale)

Oggetto: Approvazione disciplinare e protocollo d’intesa per l’istituzione dell’Ispettore
Ambientale.

Il sottoscritto dr. Marcello Pasquale Amante, nella sua qualità di Capogruppo Consiliare di “Galatina in Movimento” e in rappresentanza delle liste civiche “Galatina Altra”, “novaPolis” e “Movimento per il Rione Italia”

PREMESSO

- che con deliberazione n. 96/2012 la Giunta Comunale ha approvato disciplinare e protocollo d’intesa relativi all’istituzione dell’Ispettore Ambientale;
- che nel disciplinare viene evidenziata che tra le funzioni e compiti istituzionali del Corpo di Polizia Municipale rientra la “Tutela Ambientale”;
- che, nell’impossibilità di sottrarre risorse umane al Corpo di Polizia Municipale, si è convenuto con la società Centro Salento Ambiente SpA di istituire la figura degli “Ispettori Ambientali” utilizzando personale della stessa e quindi, di fatto, a regime delegare tale funzione al gestore del servizio rifiuti;
- che nel protocollo di intesa è espressamente previsto che tutti i costi per l’espletamento di siffatta attività saranno a totale carico della CSA SpA, implicitamente prevedendo maggiori costi per la stessa che presumibilmente si ribalteranno sulla Tariffa e quindi su tutti i Cittadini, attesa la previsione normativa di cui all’art. 2 DPR 158/99 di totale copertura dei costi del servizio;
Tanto premesso, il sottoscritto dr. Marcello Pasquale Amante, nella sua innanzi spiegata qualità

INTERROGA

Il Signor Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
1- se ritengano opportuno delegare tale importante funzione alla Società gestore del servizio considerato che :
- la Società incaricata ha termine di durata fissato al 31 dicembre 2012;
- gli Ispettori Ambientali (dipendenti della società) agiranno nella delicata qualità di Pubblici Ufficiali  con poteri repressivi e di accertamento delle violazioni amministrative ex legge n. 689/81;
- tra il Comune di Galatina e gli organi della CSA SpA, Direttore e attuale Consiglio di Amministrazione espressioni della precedente Amministrazione, intercorrono rapporti di tanta e tale “fiducia” sulle capacità gestionali e  amministrative che a tutt’oggi non risulta ancora approvato il bilancio di esercizio relativo all’anno 2011 (data legale di approvazione 29 aprile 2012).
Bilancio  oggetto di reiterate assemblee,  da quella del 27 aprile a quella del 22 giugno fino all’ultima del 12 luglio 2012 nella quale il Sindaco, nella sua qualità di azionista pubblico di maggioranza, richiedendo un ulteriore aggiornamento dell’assemblea dichiara: “che persistono dubbi interpretativi in ordine alla qualificazione giuridico – economica di fatti sottesi ad alcune voci di bilancio”;

2- se e con quali fondi la CSA SpA intenda coprire gli impliciti maggiori oneri rivenienti dalla istituzione della figura degli “Ispettori Ambientali” e l’ammontare degli stessi, ritenuto che ogni maggiore onere a carico della Società, in qualsiasi modo considerato, si tradurrebbe in un costo per i cittadini/utenti, vanificando di fatto quel “il presente provvedimento non comporta alcun impegno di spesa a carico del bilancio comunale” che fa bella mostra nella delibera n. 96/2012 citata;

3-risorse, modi e tempi per risolvere il problema della rimozione dei rifiuti abbandonati in tante zone della città che rappresentano delle vere e proprie discariche abusive, oggetto di ripetute denunce da parte di cittadini ed associazioni come “Città Nostra” che, con opera meritoria, le ha censite e sulle quali nulla risulta essere stato fatto;

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Dalla lettura del disciplinare, ciò che più sorprende e preoccupa è la dichiarata impossibilità del Corpo di Polizia Municipale ad assolvere alle proprie funzioni istituzionali e, stante una presunta carenza di risorse umane, si chiede se prima di demandare competenze all’esterno sia stata effettuata una diligente ricognizione della pianta organica e se la situazione sia tale da non consentire alcuna revisione degli incarichi con ricollocazione degli stessi Vigili, razionalizzando i servizi in modo da consentire allo stesso Corpo di Polizia di espletare tutte le funzioni e compiti istituzionalmente a loro riservati.
Riteniamo infatti che un’ attività in tal senso possa valorizzare ancor più le professionalità all’interno del Corpo di Polizia Municipale, piuttosto che affidare a terzi funzioni prettamente di loro competenza.
Se poi il “terzo” è la CSA SpA società che gestisce il servizio rifiuti, i cui amministratori hanno presentato un bilancio che a giudizio dell’ ex Commissario Straordinario Dott.ssa Pirreira “sembra affetto da criticità”,  così come, ad esser buoni, da criticità sembra affetta anche la gestione dello stesso servizio rifiuti, (si pensi alle modalità di raccolta, alla pulizia dei cassonetti o alla tanto sbandierata e mai partita raccolta differenziata su tutto il territorio cittadino),  allora forse alcune considerazione in termini di opportunità, se non addirittura di “incompatibilità” o “conflitto di interessi”, riteniamo vadano fatte, così come riteniamo vadano attentamente valutati gli aspetti  di maggior costo che inciderebbero direttamente sulle tasche dei cittadini aumentando di fatto la pressione fiscale.    
Non siamo contrari all’istituzione della figura degli “Ispettori Ambientali”, la nostra attenzione all’ambiente è massima e qualsiasi iniziativa tesa a prevenire ogni possibile forma di inquinamento trova la nostra totale condivisione, tuttavia riteniamo che la figura dell’Ispettore Ambientale debba essere ricoperta dai Vigili Urbani che fungono da garanzia istituzionale e non demandata a terzi per  "inventare" nuovi ruoli ben remunerati. 

Galatina, 03/09/2012
  Con Osservanza
Dott. Marcello P. Amante

 
Di Redazione (del 17/09/2021 @ 22:37:49, in Comunicato Stampa, linkato 928 volte)

“La Giunta delle occasioni perdute”. Sarà ricordata così l’amministrazione guidata dal Sindaco Marcello Amante. L’avevamo scritto tempo fa, lo conferma quanto accaduto di recente: un ulteriore finanziamento, che, in una situazione definita sempre di ristrettezze finanziarie, da chi non trova altre giustificazioni, avrebbe giovato alla nostra Città. Invece, anche questo è andato in fumo. La lunga lista dei finanziamenti persi si allunga, se ne aggiunge un altro rigo.

Sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri viene riportato l’elenco dei comuni che hanno avuto accesso ai finanziamenti, per un ammontare complessivo di 300 milioni, per progetti finalizzati alla rigenerazione e all’ammodernamento delle strutture sportive o alla realizzazione di nuove: campi di calcio, palazzetti, impianti sportivi, campi da tennis, di padel (quest’ultima attività richiama un numero sempre maggiore di giovani). Il provvedimento governativo porta la data del 13 settembre, e, come previsto dal “Bando Sport e Periferie” del 13 luglio 2020, aveva come obiettivi l’individuazione di interventi atti a ridurre fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché di miglioramento della qualità urbana e di riqualificazione del tessuto sociale, anche attraverso la promozione dell’ attività sportiva.

Galatina rientrava a pieno titolo in queste caratteristiche. La situazione delle periferie è delle peggiori, fenomeni di emarginazione sociale sono sotto gli occhi di tutti, le nostre strutture sportive, tutte, nessuna esclusa, del centro cittadino e delle frazioni, sono in uno stato di pietoso abbandono, come, in interventi precedenti, abbiamo ampiamente documentano. Per assurdo, alcune sono state date in gestione a società private (qualcuna è sotto giudizio del giudice del TAR per grave violazione della normativa sui bandi), che dovranno a proprie spese ristrutturare gli impianti e mettere a norma le strutture (lo faranno?).  

Nella nostra provincia sono statti ammessi a finanziamento 20 comuni e associazioni sportive, per un totale di 12 milioni di euro. Sono tanti i sindaci che esultano per quanto ottenuto, con un ammontare medio per progetto di 700.000 euro. Non può farlo il sindaco di Galatina, Marcello Amante, non ammesso ad alcun intervento, e l’unico progetto presentato, attinente la rigenerazione del “Palazzetto dello sport Fernando Panico”, è stato rigettato, come si può leggere nella motivazione, per violazione del paragrafo 6, lettera D (verifica preventiva del livello di progettazione presentato) e del paragrafo 8 lettera G, (richieste pervenute prive della documentazione e delle dichiarazioni previste dal paragrafo 6).  Ovvero non è stato possibile verificare il progetto prima della sua valutazione, la domanda era priva di tutte le dichiarazioni utili per un accoglimento positivo. E’ superfluo aggiungere che prima di conoscere l’esito della richiesta, il palazzetto era stato già assegnato in gestione ad un cartello di associazioni.

Cosa dice il responsabile della procedura? Cosa ne pensano l’Assessore allo Sport e alle Politiche  Giovanili e quello al Centro Storico e alle Periferie? Così come fa in tante occasioni, sarebbe interessante se il sindaco Amante postasse sulla pagina Facebook  le motivazioni, certamente già arrivate dal Governo, del mancato accoglimento dell’istanza del Comune. I cittadini avrebbero contezza dell’insipienza e dell’incapacità amministrativa di chi governa la nostra Città per più di quattro anni.

Per completezza delle informazioni, al bando avevano partecipato anche due società di Galatina, la QUI ED DRAW – A.S.D., intervento su “Spazio Giocanda”, e l’A.S.D. Virtus Galatina Calcio intervento per il Centro Sportivo Virtus, anche i due progetti sono stati bocciati dalla Commissione esaminatrice.

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA       

 
Di Andrea Coccioli (del 14/07/2019 @ 22:37:18, in Comunicato Stampa, linkato 1630 volte)

La lettera riportata sotto è stata inviata al Sindaco di Galatina, Marcello Amante, tramite PEC il 24/04/2019 esattamente 60 gg fa. Finora nessuna risposta ci è stata concessa. 

Il nostro ordinamento riconosce e tutela, in capo al cittadino che si rivolga a una pubblica amministrazione, il diritto alla risposta. 

Ma anche al di là della legge, riteniamo sia semplicemente vergognoso che il primo cittadino, chiamato a rispondere ad un chiarimento sulla proposta avanzata da mesi dal nostro Partito politico, non ci degni di  risposta. La scorrettezza istituzionale del Sindaco Amante ci preoccupa al tal punto che saremo costretti a informare il Prefetto di una totale inerzia del Sindaco che si lamenta in ogni contesto dello sforzo per risanare le casse comunali ma non fa nulla per evitare tale funesta circostanza. 

Lo ribadiamo con forza affinché i cittadini possano comprendere fino in fondo il paradossale agire amministrativo del Sindaco e della sua giunta silente.

Circa 300.000 euro sono stati lasciati in eredità dall’Amministrazione Montagna vincolando la cifra al fine di trasferire gli Uffici URBANISTICA (Prestigioso Palazzo detto Casa Paterna situato in via D’Enghien, LAVORI PUBBLICI (Palazzo Situato in via Giuseppina del Ponte), UFFICIO COMMERCIO (situato al Piano Primo in via Principe di Piemonte) UFFICIO ANAGRAFE (situato al Piano terra in via Principe di Piemonte), UFFICIO POLIZIA MUNICIPALE (situato in via Vittorio Emanuele)

I vantaggi del trasferimento degli uffici pubblici sopra menzionati presso il Palazzo dell’ex Tribunale sono molteplici come esplicitato nella lettera ultima inviata al Sindaco. Su tutto un dato molto significativo. NOTEVOLE RISPARMIO di soldi pubblici.  Far funzionare bene una struttura pubblica è molto meno oneroso che far funzionare quattro strutture comunali. 

Ci sono altri aspetti positivi nel “liberare” quattro immobili pubblici. 

Partiamo dagli uffici dell’INPS. L’istituto Nazionale chiede da anni al comune di Galatina una sede dove poter trasferire i propri uffici. E pagare un canone. Questo significa introiti per il Comune.

Ma anche l’Ufficio Territoriale del lavoro potrebbe essere trasferito in una struttura pubblica senza dover pagare un canone mensile ad un privato come adesso avviene.

Per non parlare della vendita di alcuni immobili comunali ai privati per strutture ricettive. Come si fa ora a vendere se gli immobili sono occupati da uffici pubblici?

Sono tanti i vantaggi collegati al trasferimento degli uffici ma questo potrebbe evidentemente toccare alcuni interessi di cui francamente ignoriamo le conseguenze. 

Va fatta chiarezza e siamo disposti ad un confronto pubblico con il Sindaco su questa saggia decisione di trasferire degli uffici al tribunale.

Si potrebbe anche efficientare la struttura dell’Ex tribunale con un impianto fotovoltaico e rendere la sua gestione ancora più conveniente. (Il governo ha stanziato dei finanziamenti per gli enti pubblici).

Lamentarsi del bilancio comunale senza fare nulla è il modo peggiore di amministrare una comunità.

A SEGUIRE LA MAIL PEC INVIATA AL SINDACO MARCELLO AMANTE

 IL 24 APRILE 2019

All’Attenzione del Sig. Sindaco Marcello Amante

 

Oggetto: TRASFERIMENTO UFFICI COMUNALI PRESSO L’EX TRIBUNALE

Gentile Sindaco Amante, era il lontano 5 gennaio 2018, più di quindici mesi fa quando con una lettera aperta e indirizzata all’Amministrazione Comunale inviata ai giornali locali, abbiamo chiesto quando gli UFFICI COMUNALI sarebbero stati trasferiti presso l’ex TRIBUNALE.

Abbiamo ricordato anche che l’Assessore ai Lavori Pubblici Sig.ra TUNDO il giorno del suo insediamento ha trovato un dossier completo di progetto e risorse disponibili finalizzate al trasferimento degli uffici Lavori Pubblici, Urbanistica, Ufficio Commercio, Polizia Municipale e Anagrafe. 

L’Amministrazione Montagna aveva predisposto il tutto per consentire agli uffici un rapido trasferimento e attraverso la devoluzione dei mutui aveva reso disponibili anche le risorse economiche per rendere operativo il trasferimento e non gravare totalmente sul bilancio corrente.

Facciamo presente che trasferire gli uffici comunali presso l’ex Tribunale è un vantaggio notevole per tutti i cittadini e per le casse comunali per i seguenti motivi:

1.     Concentrare tutti gli uffici pubblici in un’unica struttura rende decisamente più agevole il rapporto tra cittadini e la pubblica amministrazione che eroga servizi. Le persone non saranno costrette a girovagare tra uffici pubblici ubicati in posizioni a volte diametralmente opposte all’interno della Città.

2.     Nessuna struttura pubblica è accessibile ai disabili. Tutti gli uffici sono posti a piani superiori e non sono forniti di ascensore. Siamo in deroga alle leggi a danno dei cittadini.  Solo questo già sarebbe sufficiente ad accelerare l’iter per lo spostamento degli uffici presso l’ex tribunale. 

3.     Trasferire gli uffici pubblici all’ex tribunale fa risparmiare. E’ abbastanza elementare capire che pagare acqua, gas, energia elettrica e servizi di guardiania e pulizia per un solo edificio è più economico che pagare le forniture e i servizi per cinque. Ed è semplice verificare che i risparmi sono di importi a sei cifre.

4.     I vantaggi sono anche per i dipendenti pubblici. Un unico luogo di lavoro favorirebbe la relazione e la collaborazione fra gli stessi e aumenterebbe l’efficienza e la qualità del servizio prestato ai cittadini.

5.         Liberare gli edifici pubblici li rende disponibili ad essere messi sul mercato per trarne profitto. E le casse comunali hanno tanto bisogno di entrate per gravare meno sulle tasche dei cittadini.

Come Partito Democratico non siamo in Consiglio Comunale ma, come fatto finora, intendiamo portare avanti un’opposizione costruttiva verso questa Amministrazione, fatta di interventi su contenuti specifici e richiami precisi affinché si svolga un’azione di governo a vantaggio di tutti, nessuno escluso.

Cosa state aspettando per effettuare il trasferimento? 

Vi chiediamo, gentile Sindaco, perché non provvedete a trasferire gli uffici pubblici Lavori Pubblici, Urbanistica, Ufficio Commercio, Polizia Municipale e Anagrafe presso la struttura dell’ex Tribunale di via Ugo Lisi angolo Via Monte Bianco?

Cordiali saluti

Andrea Coccioli

Segretario del Circolo PD di Galatina   

 

www.pdgalatina.it 

pdgalatina@gmail.com

andrea.coccioli@ingpec.eu 

 

 

Egregio Sig. Presidente,

la presente per informare S.V. circa la situazione pericolosa che quotidianamente viviamo nella nostra Noha. Considerando che il nostro Circolo del Partito Democratico vuole proporsi al servizio della comunità, al fine di tutelarne l’incolumità e la sicurezza pubblica, non possiamo esimerci dal renderLa partecipe..

Accade spesso che giungano nella nostra Sede diverse segnalazioni circa la pericolosità del tratto di strada che collega il centro abitato di Noha al Cimitero comunale, più precisamente Via Aradeo, e volendo constatare quanto ci è stato ripetutamente riportato, il sottoscritto accompagnato da alcuni componenti del Direttivo, ha percorso a piedi il tratto di strada indicato. Lungo l’arco di tutta la settimana, soprattutto nei giorni festivi, abbiamo assistito ad uno spettacolo che ha del surreale. Poiché, come Le dicevo, quel tratto di strada è lo stesso che dal centro abitato porta al cimitero comunale, molti abitanti e soprattutto anziani, percorrono quella strada a piedi, rischiando di essere travolti da autovetture e/o mezzi pesanti che, nonostante i limiti consentiti, viaggiano ad una velocità ben superiore. A ciò si aggiunge il ridotto spazio “percorribile” ai lati della carreggiata (40 cm) che spesso si riduce a causa della presenza di sterpaglie. Un altro episodio che ci ha lasciati davvero col fiato sospeso è stato quando il giorno di Pasqua una signora anziana, con l’intento di scansare il guardrail, si è trovata immediatamente sulla strada in balia delle auto. In tutto ciò, essendo noi abituati ad agire, facendo in modo che la nostra denuncia non si fermi ad uno sterile comunicato stampa, abbiamo scritto anzitempo all’Assessore al LL.PP. Dott.ssa Tundo, la quale si è espressa come segue:

“[…] da quando sono impegnata come assessore ai Lavori Pubblici, dal momento che si tratta di competenza e proprietà provinciale, sono stata in prima linea presso le sedi opportune per porre l’attenzione a chi di dovere per arrivare ad una soluzione ottimale.”

Dal momento che si tratta di una proprietà della Provincia di Lecce e poichè l’Amministrazione non è riuscita a distanza di quattro anni a trovare “presso le sedi opportune” una soluzione degna di nota, come Partito cittadino chiediamo a Lei, Sig. Presidente, che venga necessariamente e improrogabilmente posto rimedio a questa situazione. Pertanto, Le chiediamo di fare un sopralluogo lungo quel tratto di strada. Chiediamo la Sua presenza nel nostro territorio, L’accompagneremo per constatarne la situazione, cercando di porvi immediato rimedio, auspicando un passaggio pedonale idoneo.

Fiducioso di un Suo positivo riscontro e certo che il nostro invito non sia declinato, La saluto cordialmente.

Il Segretario

Michele Scalese

 

Mio malgrado devo uscire dal coro o meglio dalla scontata retorica che si innesca di fronte a fatti gravi. L’immagine della città ha subito un duro colpo e il sindaco, Marcello Amante, aveva il dovere di venire ieri in Consiglio comunale e dirci cosa ha fatto all’indomani delle notizie di stampa o cosa intende fare. Candidamente ha affermato che non voleva trattare l’argomento in Consiglio. Mi sarei aspettato che venisse in Consiglio a dirci che appena apprese le notizie di stampa si era preoccupato di chiedere un incontro al prefetto di Lecce per valutare eventuali rischi per la sicurezza dei cittadini. Il minimo che poteva fare era una richiesta di maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, ma evidentemente non ha fatto nulla di quello che un amministratore accorto dovrebbe fare.

La legalità è rispetto delle norme, senza eccezioni. Tutti i consiglieri oggi in carica hanno dichiarato di non aver speso nulla per la campagna elettorale in quanto avrebbero utilizzato materiale prodotto dal partito di riferimento, peccato che queste forze politiche abbiano dichiarato zero spese. Chissà chi ha pagato i comitati elettorali o il materiale distribuito.

L’operazione della Procura di Lecce, a cui va tutta la mia solidarietà per il difficile compito che vede i magistrati chiamati quotidianamente, insieme alle forze dell’ordine, a garantire la sicurezza di noi cittadini, è stata utilizzata dal sindaco per vestirsi da eroe in quanto – a settembre 2017 – decise di mettere i lucchetti allo stadio comunale.  

Rammento a me stesso e ai cittadini, che l’azione è partita dal commissario straordinario Aprea e aveva l’obiettivo di migliorare la gestione dei crediti e la loro riscossione. I lucchetti allo stadio sono stati messi perché non veniva saldato quanto dovuto dal gestore ed era un atto dovuto visto che l’iter era già in itinere al momento dell’insediamento di questa maggioranza. Ma al sindaco chiedo quali azioni ha posto in essere per recuperare quel credito, non solo da quella società, ma da tutte le associazioni che gestiscono le strutture comunali destinate alle attività sportive e che hanno maturato un debito verso l’amministrazione. Questo significa avere la schiena dritta.

In data 13 marzo ho fatto richiesta di accesso agli atti per tutte le strutture sportive di proprietà comunale. Solo il 14 maggio gli uffici hanno inviato parte della documentazione e non è la prima volta che non sono solleciti a fornire gli atti richiesti. Dalla documentazione si evince la grande confusione con cui gli uffici gestiscono i rapporti con le associazioni, al punto che alcune posizioni debitorie hanno cifre altissime: dai 30 ai 50mila euro e nessuna azione di recupero è stata intentata.

La legalità e la salute dei conti pubblici passano anche da questo, oltre al fatto che una gestione politica trasparente e attenta previene la formazione di quell’humus in cui matura quel che leggiamo in questi giorni sulla stampa. 

A breve sarà un anno che questa amministrazione è in carica e quindi non è responsabile di tutto, ha ereditato una macchina burocratica che non sempre ha gestito con oculatezza, ma certo il sindaco Amante non ha fatto nulla per cambiare le cose: né da consigliere di opposizione dove sedeva tra i banchi senza accorgersi del baratro in cui stava cadendo Galatina, né oggi da primo cittadino.

È sicuro che ieri si sono approvati un bilancio consuntivo che certifica come  nessuna azione significativa è stata posta in essere per migliorare la situazione dei conti pubblici, efficientare la macchina burocratica, dare qualità ai servizi, abbattere gli sprechi, incentivare la capacità di riscossione dei tributi. Altro che eroi, ci basterebbe una sana gestione della cosa pubblica.

 

Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis

Giampiero De Pascalis

 
Di Antonio Mellone (del 09/10/2013 @ 22:32:12, in NohaBlog, linkato 3148 volte)

“A Galatina, nell’era dell’e-commerce, i lungimiranti politici locali in maniera bipartisan, con a capo l’illuminato primo cittadino, han deciso finalmente di dire ad alta voce ‘stop al consumo di territorio’, di annunciare a tutti che basta con il cemento e l’asfalto, e che non ha senso uccidere ulteriori 26 ettari di fertilissima campagna di contrada Cascioni attraverso la creazione di un inutile, dannoso, anacronistico mega-porco commerciale, promosso dagli speculatori di turno e caldeggiato da chi non ha capito una cippa del dramma ecologico ed economico che ne deriverebbe.”

L’incipit virgolettato di questo articolo, per quanto ovvio, è scritto purtroppo soltanto nel libro dei sogni. La realtà nuda è ben più cruda.

Infatti, un manipolo di politici e funzionari in carriera, con a capo il sindaco (che più che illuminato direi folgorato, anzi fulminato sulla via di Collemeto), ha deliberato l’esatto contrario. Pantacom, infatti, non è un portale di commercio elettronico, ma una società a responsabilità limitatissima (veramente limitatissimi in questa società – basta dare un’occhiata ai suoi bilanci - risulterebbero essere anche i capitali e le garanzie), che avrebbe in mente di realizzare “a proprie spese e cura” una miriade di opere più o meno pubbliche in un’area da trasformare in un grande insieme di capannoni commerciali e artigianali, come se nel Salento non ne avessimo già abbastanza.      

  * 

Ma per edulcorare un po’ la pillola (o la supposta), nella cir-Convenzione d’incapace approvata da quasi tutti i consiglieri di destra (incluso dunque il Pd) è previsto nientepopodimeno che un “parco urbano” [sic!] di 5 ettari; in pratica un quadrato di 224 metri di lato, con tanto “di piante, panchine, sentieri, impianti di illuminazione, un’area giochi per bambini”. Insomma un’oasi da intitolare agli ottocento beati martiri collemetesi.

E qui sorge spontaneo l’n-esimo dubbio-perplessità: ma perché, se proprio devono, non lasciano almeno una volta questi 5 ettari intonsi, liberi cioè da asfalto e cemento? Perché per la pubblica utilità ci dobbiamo per forza riempiere di ulteriori 100 posti auto, sentieri, panchine, impianti, campi di calcetto, spogliatoi, servizi igienici, insomma di tutto di più?

Niente: è più forte di loro. Se cemento deve essere lo sia per tutti i 26 ettari, sembrano dirti, dal primo fino all’ultimo, nessuno escluso. Sennò come facciamo a parlare di pubblica utilità? Eh sì, eh già.

*

Eccovi ora un dialogo topico prossimo venturo tra due consumatori marito e moglie.

Lui: “Cara che ne diresti - dopo la spesa all’Ikea, o al Brico, o all’altro magazzino no-food, e dopo aver fatto un salto dall’Ipermarket che ha tante offerte e la tessera per la raccolta dei punti - di farci una bella passeggiata romantica in questo spazio di pubblica utilità di 5 ettari? Magari in macchina, come abbiamo sempre fatto con decine di giri a vuoto intorno alla villa di piazza Alighieri? Non lo trovi, come sempre, cool (o paracool)? E subito dopo  – piazzata l’auto nel parcheggio di 100 posti - porteremo i bambini nell’area giochi del Mega-parco… Eh? What about, darling?”.

E la Galatines pretty woman de noantri che risponde: “Oh Yeah!”.

Povere creature, quei bambini: roba da chiamare immediatamente il telefono azzurro.

Poi si lamentano se a 20 anni i figli ammazzano i genitori.

Antonio Mellone
 

Leggiamo in queste ore che parlamentari e consiglieri regionali del centro-dx ( Rocco Palese, Roberto Marti, Francesco Bruni, Erio Congedo, Luigi Manca) hanno  fissato un incontro presso l'ospedale di Galatina invitando anche il  candidato Sindaco Giampiero De Pascalis perchè preoccupati profondamente del destino dell’Ospedale.

Vorremmo ricordare al sig. Giampiero De Pascalis che molti personaggi politici di questo gruppo erano amministratori pubblici e/o svolgevano funzioni di assessori e consiglieri regionali quando nel 2004 il governo di centrodestra presieduto dal governatore Fitto (capo della formazione politica denominata COR) iniziò lo smantellamento dell'Ospedale di Galatina sopprimendo ben cinque reparti e precisamente, (giova alla storia ricordarlo) : Neurologia, Urologia, Otorinolaringoiatria, Oculistica, Geriatria.

Come mai adesso si ergono a difensori dell'Ospedale di Galatina dopo aver fatto iniziare il suo declino? Ci sembrano lacrime di coccodrillo, proprio come quelle di questo simpatico rettile che, dopo aver mangiato la sua preda, si mette a piangere lacrime liberatorie.

Ma andiamo con ordine, perchè è bene rinfrescare la memoria al candidato Sindaco De Pascalis.

Dopo l’azione nefasta di Fitto e compagni,  grazie all'impegno politico ed istituzionale del centrosinistra ed insieme ai comitati spontanei nati per la difesa dell'Ospedale, ben due strutture complesse sono rientrate a Galatina e precisamente Geriatria da Nardò e Pneumologia da San Cesario.

Oltretutto, le branche di Pneumologia, Cardiologia e Dialisi hanno permesso di garantire il percorso della terapia intensiva anche quando l'Ospedale è stato classificato  “di base”  in relazione al decreto 70. (… ingiustamente !!!)

Dove stava nel frattempo il candidato Giampiero De Pascalis sia  nelle vesti di semplice cittadino, che in quelle di candidato alla Regione Puglia nelle liste di Forza Italia????

L'amministrazione di centro-sx ed il PD che ne è stato parte importante, sono stati sempre in primo piano nel difendere l'Ospedale di Galatina. Lo testimoniano, se mai ce ne fosse bisogno, le numerose iniziative pubbliche intraprese e gli atti amministrativi ad esse connesse, non ultimo il ricorso al TAR intrapreso dalla giunta Montagna alcuni mesi orsono.

Chiediamo pertanto al sig. de Pascalis, che adesso intende indossare la toga di difensore assoluto dell’Ospedale ( ruolo che certamente non gli si addice) di attivarsi perchè,  l'on. Fitto, suo sponsor, intervenga pubblicamente per difendere l'ospedale di Galatina, senza spendere risorse per il nuovo nosocomio previsto a Maglie.

Allo stesso modo chiediamo che la stessa posizione venga assunta dagli esponenti istituzionali regionali dell’UDC che appoggiano la sua candidatura.

La demagogia e la strumentalizzazione fatta sulla pelle dei cittadini, per qualche voto in più, pensiamo che non paghi.

Per quanto ci riguarda continueremo a fare la nostra battaglia consapevoli che l'ospedale è un bene comune che va salvaguardato, senza strumentalizzazioni di parte.

Il Segretario

Antonio De Matteis

 
Di Andrea Coccioli (del 19/03/2015 @ 22:31:55, in Comunicato Stampa, linkato 2549 volte)

Straordinario obiettivo raggiunto dall'Amministrazione comunale di Galatina, che per il terzo anno di fila ha avuto approvati e finanziati i progetti di Servizio Civile Nazionale.

A testimoniare l'eccellente risultato è l'Assessore alle politiche giovanili Andrea Coccioli: "Con grande entusiasmo e soddisfazione posso comunicare la positiva conclusione del procedimento di valutazione dei progetti di Servizio Civile ordinari presentati dall'assessorato alle politiche giovanili e redatti anche quest'anno da Giampaolo Bernardi. Oggettivamente si tratta di risultati importanti, riconosciuti e premiati dalla commissione e che posizionano il Comune di Galatina tra le eccellenze della progettazione regionale del servizio civile con una percentuale di approvazione e finanziamento dei progetti del 100%. Continuiamo così a raccogliere i frutti del duro lavoro portato avanti con la convinzione di voler far bene, e teniamo fede all'impegno assunto con i giovani che vivono il territorio: quello di offrire loro un'opportunità di crescita personale e l’acquisizione di competenze importanti e utili anche nel loro prossimo futuro professionale.

Il sindaco Cosimo Montagna si dice soddisfatto del risultato raggiunto e aggiunge che “Le persone in età giovanile si trovano di fronte a tante incertezze e difficoltà da rappresentare oggi una categoria sociale a rischio. La possibilita di essere assunti per un anno e contribuire a far crescere le proprie competenze professionali assume una valenza importante in uno scenario complicato per quanto riguarda le nuove possibilità occupazionali. Inoltre con il bando di servizio civile appena avviato avremo un'importante contributo di risorse che ci permetterà di offrire servizi concreti ed efficaci ai nostri cittadini.”

Grazie ai nuovi progetti di Servizio Civile Nazionale saranno impegnati 14 giovani per un intero anno e i settori di intervento sono sono le politiche giovanili, l'ambiente, la biblioteca ed il museo.

L'euforia per gli ottimi risultati, continua l’Assessore Andrea Coccioli, non deve farci perdere la giusta prospettiva del servizio civile, che è quella fondata sui principi della solidarietà sociale ed è quella che vede i giovani i primi promotori del processo di partecipazione, in grado di trasformare una società in cui il cittadino è solo colui che riceve un freddo ed astratto servizio ad una società in cui tutti hanno la possibilità di essere attivi e socialmente utili, ed in cui i giovani del servizio civile lasciano il segno indelebile e positivo della propria esperienza.

Veniamo ora ai numeri della progettazione 2014:

Il Comune di Galatina si posiziona al primo posto tra i comuni della Regione Puglia per numero di progetti approvati, ben quattro, mentre tra gli enti accreditati all'Albo regionale si posiziona al terzo posto dopo l'ANCI e la Provincia di Foggia, che però hanno una diversa e più complessa struttura organizzativa.

Inoltre i progetti hanno ottenuto un punteggio che li posiziona tra i primi sette della regione: ciò conferma ancora una volta la qualità progettuale delle proposte presentate dal Comune di Galatina.

 

Oggetto: frazione di Noha - Atto di vandalismo alla fontana denominata “Trozza” e stato di degrado del monumento ai Caduti in Guerra. Interrogazione urgente.

Con riferimento all’oggetto, il sottoscritto ANTONIO PEPE, nella sua qualità di Consigliere Comunale, con la presente

premesso che

  • la fontana denominata “Trozza”, situata in piazza XXIV Maggio, la notte tra il 31.12.2015 ed il 01.01.2016 è stato oggetto di un atto vandalico da parte di ignoti;
  • nonostante la varie rassicurazioni ed i tanti proclami pubblici da parte dei rappresentanti del governo cittadino, ad oggi alcun intervento è stato posto in essere;
  • in data 04.01.2016, sulla pagina Facebook del Partito Democratico di Galatina, impropriamente veniva affermato che “l’Ufficio Lavori Pubblici del Comune di Galatina provvederà subito alla riparazione del danno affinché il monumento ritorni subito alla sua bellezza originaria”;
  • il monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, ubicato in piazza Ciro Menotti, versa attualmente in uno stato di grave degrado e totale trascuratezza;
  • Padre Francesco D’Acquarica, su un articolo pubblicato in data 03.11.2014 sul sito www.noha.it dal titolo “I caduti di Noha (1914 - 2014 a 100 anni dalla prima guerra mondiale)” manifestava la necessità “di intervenire con dei lavori pubblici su monumento e villetta circostante. Se non altro per un pizzico di decorosità in più, oltre che per l’onore, il rispetto e la memoria che dobbiamo ai nostri caduti in guerra”;

 

considerato che

  • trattasi di interventi che non richiedono un ingente impiego di somme e che andrebbero effettuati con estrema solerzia;
  • l’investimento relativo alla riqualificazione di piazza Ciro Menotti, puntualmente rinviato di anno in anno (per rendersene conto è sufficiente leggere i piani triennali dei lavori pubblici approvati da questa amministrazione), e comunque previsto solo formalmente sulla carta per mere “esigenze politiche territoriali di facciata”, atteso che tra le fonti di finanziamento indicate vi è quella dei ricavi derivanti dalle alienazione dei beni comunali (v’è da precisare che non solo il particolare periodo di recessione che stiamo vivendo non agevola la vendita di tali cespiti ma le “raccomandazioni” della Corte dei Conti impongono di destinare la maggior parte delle eventuali entrate ad altro), non vedrà la luce a breve (o, per meglio dire, con l’attuale amministrazione non la vedrà affatto!);

 

chiede

alla S. V. di sapere quali provvedimenti intende adottare per risolvere le problematiche innanzi elencate.

Il sottoscritto, inoltre, chiede ai sensi dell’art. 18, comma 3, del Regolamento del Consiglio Comunale che l’interrogazione e la risposta siano comunicate al Consiglio.

Con Osservanza.

Antonio Pepe

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Di Marcello D'Acquarica (del 13/11/2012 @ 22:26:48, in I Beni Culturali, linkato 5448 volte)

Noha, 13 Novembre 2012

LETTERA APERTA A:

-Gentilissimo signor Sindaco del Comune di Galatina, Dottor Cosimo Montagna.
-Assessore con delega alle Politiche sociali, alla Cultura e polo biblio-museale, al Diritto allo studio   e servizi scolastici, Prof.ssa Daniela Vantaggiato.

Oggetto:
Istanza riguardante l’attuazione di un  procedimento amministrativo al fine di apporre un vincolo giuridico (finalizzato al loro recupero) dei Beni Culturali di Noha.

Gentilissimo Signor Sindaco e Assessore, con la presente, mi faccio carico di riassumere in breve i vari sforzi profusi dai nohani al fine di tutelare e valorizzare i Beni Culturali di Noha:

  • Il 12 agosto 2008, su richiesta dei soci del Circolo Culturale Tre Torri di Noha, l’Arch. Giovanni Giangreco, funzionario della Soprintendenza ai Beni Culturali della Provincia di Lecce, accetta l’invito di venire a Noha per prendere atto della volontà popolare, volta ad intraprendere la procedura di vincolo su alcuni beni culturali della cittadina, così come previsto dal Codice dei Beni Culturali. L’Arch. Giangreco suggerisce la necessità di preparare delle schede tecniche comprendenti i principali dati identificativi dei beni in oggetto. Schede che vengono predisposte e rilegate nel catalogo “I Beni Culturali di Noha” a cura del sottoscritto, e stampato a colori per i tipi dell’Editore Panico di Galatina.
  • Il 2 settembre 2009, i soci del Circolo Culturale Tre Torri di Noha, invitano il Commissario Prefettizio di Galatina, dott.ssa  Rosa Maria Simone alla presentazione di questo libro.
  • Il 26 Settembre 2009, in occasione della Festa dei Lettori organizzata, tra gli altri, anche dai “Presidi del Libro” di Noha e dalla “Biblioteca Giona”, viene presentato al pubblico il Catalogo dei Beni Culturali di Noha (nel quale sono contenute le schede tecniche dei Beni Gulturali, così come suggerito dall’Arch. Giangreco). Alla manifestazione, che ha luogo nell’atrio del Palazzo Baronale di Noha (e nella quale si esibiscono vari artisti), interviene un folto pubblico. Tra gli interventi s’annoverano anche quelli dell’Assessore Regionale alla Qualità del Territorio, dott.ssa Angela Barbanente  e quello dell’Arch. Giovanni Giangreco stesso.
  • In data 11 gennaio 2010 viene sollecitato un intervento per il recupero tempestivo del bene culturale da tutti conosciuto come “Le Casiceddhre”, sito in Noha (tutt’oggi in totale stato di abbandono e di decadenza), alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e paesaggistici delle Province di Lecce, Brindisi e Taranto, alla diretta attenzione del Responsabile Arch.  Maria Costanza Pierdominici.
  • In data 22 gennaio 2010, mediante lettera Raccomandata A.R., le Associazioni di Noha:  “Circolo cittadino Juventus”, “Fidas di Noha”,  “Circolo Culturale Tre Torri” e “L’Osservatore Nohano”,  inviano copia del Catalogo dei Beni Culturali di Noha (più copie furono consegnate in anteprima all’Arch. Giancreco) chiedendo l’intervento della Soprintendenza, nella persona del responsabile di settore Arch. Maria Costanza Pierdominici.
  • In data 30 Giugno 2010, i cittadini delle seguenti Associazioni: “Circolo cittadino Juventus”, “Fidas di Noha”,  “Circolo Culturale Tre Torri”, “Parrucchieri Mimì” e “L’Osservatore Nohano”, chiedono all’Amministrazione Comunale di Galatina, ed in modo particolare al Sindaco Dott. Giancarlo Coluccia, di sollecitare la richiesta d’intervento della Soprintendenza della Provincia di Lecce (richiesta già inoltrata dalle suddette associazioni, come detto, con lettera Raccomandata A.R in data  il 22 Gennaio 2010 al responsabile di settore Arch. Maria Costanza Pierdominici).
  • In data 29 settembre 2011, in occasione della Festa Padronale di San Michele Arcangelo, le Associazioni di cui sopra, nonché numerosi esponenti dell’Artigianato nohano, effettuano una petizione popolare in cui vengono raccolte 1471 firme di cittadini per corroborare le istanze rivolte alla Soprintendenza (e rimaste senza esito). Le firme verranno depositate e protocollate presso il Comune di Galatina in data 16 Novembre 2011. Copia delle petizione popolare viene spedita con lettera Raccomandata A.R. a: Presidente della Provincia di Lecce Dott. Antonio Gabellone; Presidente della Regione Puglia Dott. Nichi Vendola; Dirigente per i Beni Culturali e  Paesaggistici Dott.ssa Isabella Lapi;
  • Verso la fine del mese di Aprile 2012, si presenta a Noha l’Arch. Carmelo Di Fonzo, in qualità di funzionario della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di Lecce, Brindisi e Taranto, senza essere accompagnato da nessun altro esponente della Pubblica Amministrazione (per esempio del Comune di Galatina). L’Architetto Di Fonzo, coadiuvato dall'arch. Adriano Margiotta (volenteroso cittadino galatinese che avrebbe preparato successivamente, sempre su richiesta dell’Arch. Di Fonzo, la seconda tornata di schede), dopo aver effettuato sommariamente un sopralluogo nelle adiacenze di alcuni Beni Culturali nohani (osservando chissà cosa e a debita distanza) e tralasciandone la maggior parte, avrebbe richiesto a dei privati cittadini (probabilmente beccati per caso in mezzo alla strada), una ulteriore raccolta di schede dei Beni Culturali di Noha (affinché si procedesse al famigerato vincolo).
  • Verso la metà del mese di Luglio 2012, i cittadini privati  menzionati prima, avrebbero inviato  finalmente all’attenzione dell’Arch. Di Fonzo  alcune copie delle schede dei beni in oggetto, come richiesto.
  • In mancanza di alcuna reazione da parte della Soprintendenza e dietro iniziativa del sottoscritto, nel mese di Ottobre appena trascorso, contatto telefonicamente l’Arch. Di Fonzo. Nel corso del colloquio, l’Architetto mi riferisce che il materiale a sua disposizione è incompleto e sollecita ulteriori dati mancanti necessari per la procedura del vincolo. Su mio suggerimento si impegna di analizzare con maggiore attenzione  il Catalogo dei Beni Culturali di Noha, di cui mi dice di averne copia.

A questo punto mi chiedo e Vi chiedo, se è giusto che un dipendente dello Stato (o comunque in possesso di incarico) non si faccia vivo (come forse suo dovere), ed attenda invece che sia un privato cittadino, come il sottoscritto, a sollecitare una risposta, qualunque essa sia.
Non pensate che anche i Beni Culturali di Noha abbiano un minimo di dignità e dunque, anch’essi, una specie di diritto di cittadinanza? Non trovate deprimente lo scempio infinito cui questi beni vengono sottoposti, prima dai privati proprietari e poi dal pubblico (che dovrebbe limitare un po’ l’ignavia del privato, così come previsto dalla Legge)?
Vi ritengo, gentile Sindaco e Assessore, persone degne di fiducia e attente agli impegni di cui Vi siete fatti carico. Per questo Vi chiedo di incontrarci al più presto, affinché possa meglio spiegarVi lo stato dell’arte del lungo processo che porterà (porterebbe) al vincolo di salvaguardia sui suddetti beni culturali. Sono certo che un Vostro intervento nei confronti della Sovrintendenza accelererà, anzi sbloccherà l’iter che sembra essersi inceppato per chissà quali strampalati marchingegni. Ogni giorno trascorso senza un nostro intervento equivale ad un colpo di piccone alla bellezza, all’arte e dunque al benessere di tutta la collettività.

Distinti saluti

Marcello D’Acquarica

 
Di Antonio Mellone (del 28/11/2013 @ 22:26:06, in NohaBlog, linkato 2893 volte)

Tanto per dirne un’altra, c’è il nostro sindaco (vieni avanti Mimino!) che vuol vederci chiaro, su ‘sta storia delle diossine e dell’aria inquinata che sta riempiendo di tumori gli apparati respiratori, e non solo quelli, della popolazione di Galatina e dintorni. E sembra fare pure la voce grossa, mica bruscolini.

Mi par di vederlo e di sentirlo, mentre con risolutezza detta (o scrive o fa scrivere per inviare) al “giornalista” del quotidiano della famiglia Caltagirone il comunicato sulla necessità di una “rilevazione puntuale attraverso una serie di centraline per il monitoraggio ambientale” sparpagliate sul territorio, per analizzare la qualità dell’aria del suo comune. 

Dunque, se ho ben capito, la panacea dei mali diventerebbe la rilevazione dei fumi e la raccolta dei dati dell’aria che respiriamo. Non la rimozione delle loro cause, note anche ai bambini dell’asilo. Assolutamente no. Insomma il solito guardare al dito che indica la luna.

Ti verrebbe da chiedergli così ex-abrupto (sapendo che non ti risponderà mai): scusami tanto, signor sindaco, ma secondo te e gli scienziati della tua corte un nuovo mega-parco commerciale di appena 26 ettari quadrati da piazzare in mezzo alla campagna di Collemeto migliora o peggiora la qualità dell’aria comunale? Oppure per avere una risposta dovremmo prima impiantare un bel po’ di centraline di monitoraggio anche in contrada Cascioni?

*

Dicono che me la prendo troppo; che la mia è una forma di accanimento terapeutico nei confronti dei malati di “cementite” acuta irreversibile; che è inutile riempire paginate intere di Noha.it e Nohaweb con invettive che non troveranno mai risposta; che “uso” l’Albino ed il suo sito per i miei scopi personali, e altre amenità del genere.

E quali sarebbero questi miei “scopi personali”? Ah sì, i miei interessi privati come la qualità della vita, dell’aria, del territorio, e poi ancora la salvaguardia della bellezza, dell’arte, dei beni culturali. Mi chiedo, perché mai questi luminari a loro volta non usino anzi non “sfruttino” Noha.it per dire la loro (magari sui loro scopi personali), o per aprire un dibattito argomentato e a più voci su questo o quel tema, senza il bisogno di nascondersi dietro le solite minchiate. Temo proprio per mancanza di argomenti, altrimenti non avrebbe senso il detto rem tene, verba sequentur

Invece no, meglio blaterare sotto coperta, spettegolando come tante comari.

Molti (per fortuna non tutti), a cominciare dai nostri ineffabili politici sembrano pronti a classificare il sottoscritto non per quello che scrive, ma per il suo grado di “amicizia” a questa o quella forza politica. Per quanto mi riguarda confermo di non essere amico né vero né falso di nessuno. Quando qualcuno sostiene le mie battaglie, lo sostengo a mia volta; quando qualcuno fa o dice fesserie, lo combatto. Semplice.

Ci sono un sacco di persone che per indole e formazione non hanno commercio d’amorosi sensi con la libertà del pensiero e dell’informazione, e non possono nemmeno lontanamente immaginare che esista invece un cittadino libero, senza padroni né partiti presi, che giudica di volta in volta gli esponenti politici e le loro scelte elogiandoli quando dicono o fanno qualcosa di buono e criticandoli nel caso contrario.

Essendo intruppati ed irreggimentati, questi signori intruppano ed irreggimentano anche gli altri. E non si accorgono che, continuando ad attribuirmi referenti di qua e di là, di sopra e di sotto, non fanno che evidenziare – se ce ne fosse ancora il bisogno - la mia relativa indipendenza (stavo per dire assoluta, anche se il concetto di assoluto non funziona con gli esseri umani).

Cerco, nei limiti delle mie possibilità di stimolare la riflessione, di avere un’occhiata oltre, di non salire sul carro del consenso generale misurato dall’applausometro e dalle ondate di saliva, e di non cavalcare mai le aperture, neppure quelle più promettenti, di chi sta al potere. Insomma denuncio non rinuncio (come purtroppo non fanno molti concittadini spalmati sui loro comodi divani).

Essere di pungolo, però, non significa negare l’evidenza, fare il bastian contrario ad ogni costo, contrastare ogni novità. Significa invece praticare la profezia, con la consapevolezza della difficoltà di farlo hic et nunc.

Questa roba ovviamente, molti la capiranno con il tempo, forse quando sarà troppo tardi (molti altri, invece, mai). Ma non bisogna darsi per vinti.

C’è bisogno di santa pazienza e di tempo, dunque, anche per far digerire questi semplici concetti, e per provare a debellare l’ottusità imperante. Soprattutto quando questa si presenta in giacca e cravatta, e talvolta con tanto di fascia tricolore.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 22/08/2010 @ 22:25:50, in No alla Discarica, linkato 3824 volte)

Eccovi di seguito un articolo di Raimondo Rodia che ci riguarda da vicino, tratto da galatina.blogolandia

Continua ancora la distruzione dell’ambiente e delle campagne galatinesi, dispiace che quello che Antonio Mellone chiama il ” sacco di Noha ” stia avvenendo proprio con un sindaco originario di Noha, eletto dalla frazione con grande giubilo. Tra nuovo comparti artigianali, commerciali e di edilizia civile, riempiremo di cemento le campagne, il resto saranno campi di silicio con il mega fotovoltaico e le pale dell’eolico, come torri di Babele che si stagliano nel cielo del Salento. A questo aggiungiamo nuove fonti di stravolgimento del nostro ambiente, preservato dai nostri antenati e che noi in capo ad un paio di generazioni rischiamo di cancellare definitivamente. Ma torniamo ai nuovi accadimenti e sentiamo le parole di Antonio Mellone. ” Non finiremo mai. Siamo assediati. Ci stanno mettendo nel sacco ancora una volta. Stanno preparando ” il sacco di Noha “. Ebbene non ci crederete ma a Noha abbiamo un’altra emergenza (oltre al fotovoltaico selvaggio in svariati ettari di campagna nohana, oltre all’imminente Comparto 4 e le oltre 50 villette schierate come un plotone d’esecuzione, oltre a tutto il resto). Avete visto il video di Dino Valente su galatina.it a proposito della cava De Pascalis ? Sembra uno spot pubblicitario. L’intervistatore si rammarica pure della burocrazia e dei suoi lacci e lacciuoli, anzichè chiedere regole lacci e lacciuoli anche per il suo bene e la sua salute. Lo sapete che cosa verrà conferito in quella cava, a due passi dall’antica masseria Colabaldi, sito archeologico importantissimo? Di tutto, di più. Leggete l’elenco. Ma andate oltre: dietro quell’elenco c’è un altro elenco invisibile e innominabile, tra l’altro, facilmente immaginabile. Anche se non ce lo dicono ci saranno materiali pericolosi insieme a tutto il resto.Scommettiamo? Pensate che qualche eternit, o qualche altro materiale viscoso “ben chiuso” in qualche bidone, o qualche altra roba da sversare non ci sarà in mezzo alle altre schifezze che verranno portate qui da noi da tutto il Salento ? Suvvia, non cadiamo dalle nuvole da qui a qualche anno con le solite lacrime da coccodrillo. Cerchiamo di anticipare i tempi. E per favore andatevi a vedere il film “Gomorra” (proprio nelle scene delle cave dismesse), se proprio non riuscite a leggere l’omonimo libro di Roberto Saviano. Sappiamo come vanno le cose in Italia e soprattutto qui, nel nostro Sud. Conosciamo bene il senso di responsabilità e la correttezza di molti imprenditori.
E poi perchè tra la roba conferita deve esserci il vetro e la plastica? Non sono, questi ultimi, materiali da riciclare? Andatevi a vedere l’elenco delle cose conferibili (conferibili, ovviamente, a pagamento).
Credono lor signori che noi siamo così fessi da non capire che dietro questa n-esima “scelta ecologica” non ci sia un piano diabolico? Che potrebbe essere questo: guadagnarci ovviamente nell’immediato (i conferimenti da parte delle ditte di tutto il Salento è a pagamento, un tot. di euro a tonnellata). Ma guadagnarci anche e soprattutto nel futuro. Come ? Semplice. Una volta riempita la cava (non ci vorrà mica un secolo, basterebbe un decennio ma anche meno di conferimenti, con la fame di discariche che c’è ) si farà diventare edificabile quella “nuova area”, tra Noha e Galatina. Altro comparto, altra villettopoli. Altro giro altro vincitore, e molti perdenti: noi. Mentre altrove le cave dismesse diventano centri culturali (tipo Le Cave del Duca a Cavallino, sede di concerti e di convegni, o l’area Verdalia a Villa Convento, area di freelosophy, eccetera eccetera), qui da noi diventano l’immondezzaio del Salento. A due passi dalla povera Masseria Colabaldi. Non c’è rispetto nè della storia nè del futuro. Siamo schiavi del presente purtroppo. Manco i barbari permetterebbero certi scempi. Ma noi sì. Bisogna allora avvisare tutti i nohani, ma anche i galatinesi della 167, quelli che abitano nell’intorno della parrocchia di San Rocco, del fatto che anche loro ne sono coinvolti: ne va anche della loro salute. Bisogna far presto. Bisogna far girare queste mail, magari arricchendole con nuove notizie e nuove informazioni. Bisogna far svegliare i nostri rappresentanti (ma dove sono con i loro cervelli in fuga) cercando di far capire loro che con certe scelte e certe decisioni (prese all’oscuro e senza informare preventivamente i cittadini) stiamo andando con gioia verso il disastro. Stavolta annunciato.” Tutto giusto quello che scrive Antonio Mellone nel virgolettato, l’unica cosa da rimproverargli e che questa non è solo la battaglia della gente di Noha e della 167 di Galatina. Questa deve essere la battaglia di ogni cittadino del Salento, che vuole la sua terra ricca e salubre.

Raimondo Rodia

 
Di Marcello D'Acquarica (del 21/04/2012 @ 22:24:46, in CDR, linkato 4449 volte)

Il nome “inceneritore” ha una certa assonanza, anche un po’ lugubre, con  quell’altro suo omonimo che incenerisce le nostre stesse spoglie quando è ora di togliere il disturbo.

Ma forse è meglio  allontanare dalla mente certi brutti pensieri sognando magari di passare le prossime vacanze con delle salutari passeggiate nell’agro di Noha.

L’idea di godere del silenzioso panorama della campagna nohana sprona ad essere mattinieri e aiuta a rinunciare anche ad un paio d’ore di sonno sperando di uscire a prendere una boccata d’aria buona.

Ci sono dei giorni, però,  che l’aria è irrespirabile. Mi ricorda tanto quell’odore soffocante che rilasciavano i fumi delle taiate delle Tre Masserie di qualche decennio orsono, quando per le vie di Noha non circolavano né camion, né compattatori ma due semplici operatori ecologici armati di carretto a pedali e scopa di saggina. Ma quelli erano tempi di miserie e non c’era il famigerato progresso moderno.

Certe mattine la  zaffata  asfissiante che si insinua prepotentemente nelle narici, reprime il desiderio di respirare a pieni polmoni.  Poi però pian piano il corpo si abitua all’aria mattutina ed il calore del sole rimuove lentamente l’inspiegabile mistero stagnante nell’aria che ogni volta che torno a casa trovo sempre più pesante.

Mi viene in mente un pensiero riportato in una pagina del mio diario:

“La prima volta che arrivai a Torino, rimasi colpito dallo strano odore dell’aria, un misto di marciumi vari, di olio bruciato e pietre ammuffite. Un odore che ti accoglie ineluttabilmente in qualsiasi periodo dell’anno appena metti il piede in stazione. Lì per lì sei portato a pensare che sia colpa della stazione ma una volta fuori la musica non cambia. Capita quindi di stare in un posto dove l’aria è sgradevole, ma fino a quando ci stai dentro non te ne rendi conto…”

Scrive Vittorio Messori ne “Il Mistero di Torino” (*): Se avessero riempito di polveri, esalazioni di piombo, capannoni, colonne di camion carichi di cemento e mattoni, non avrei avuto così tanta tentazione nostalgica del ritorno alle radici.

Noha (come Galatina e tanti altri paesi del Salento)  sono la testimonianza dell’ossimoro in assoluto. Vuol dire che hanno sacrificato generazioni intere con l’emigrazione pensando di risparmiare il territorio dall’industrializzazione, senza ottenere né il lavoro né la salvaguardia dell’ambiente.

Da qualche tempo anche l’acqua delle falde acquifere alla profondità di 90 metri sono fatiscenti. E pensare che fino a pochi anni addietro ci si dissetava, per esempio, con l’acqua dei pozzi dell’agro dei  “paduli” dove l’acqua si trovava, e si trova ancora oggi, ad appena a quattro metri di profondità.

C’è da restare allibiti nel sentire alcuni candidati al posto di “primo cittadino” dichiararsi favorevoli alla conversione della Colacem da cementificio in “inceneritore”. Si perché il dubbio che si tratti di una “conversione” piuttosto che il “potenziamento” del cementificio, persiste ed è suffragato dal fatto che a poche ore di mare dal Salento, ed esattamente a Ballare (Lezha),  c’è una fabbrica nata un paio d’anni addietro, uguale a quella di Galatina. Oramai la campagna salentina “ha dato”, ed il territorio intorno a noi somiglia ad una gruviera. Il cemento ha “munto” a dismisura il mercato locale mentre l’Europa dell’Est è ancora tutto da cementificare. Quella di de-localizzare dopo aver fatto scempio del nostro territorio è una porcata, soprattutto perché si vuole sempre esagerare, a qualsiasi costo. Non entro nel merito della validità della tecnologia degli inceneritori moderni, dello smaltimento delle ceneri catturate in corrispondenza del camino, né delle ceneri grossolane che si raccolgono sotto la griglia. Considerarle “inerti” e smaltirle in discarica o addirittura usarle per riempimenti di cave o per rilevati stradali mi sembra demenziale, un po’ come trovarsi nel mezzo di un ciclone e nascondere la testa sotto la sabbia. Tantomeno voglio entrare nel merito della riduzione dei rifiuti e dell’aumento del riciclaggio, benché questo debba essere considerato l’unico caposaldo della nostra tanto vantata civiltà, ma non possiamo fare a meno di aprire gli occhi e le orecchie, toglierci il velo di panna che ci intorbidisce quei quattro neuroni che speriamo siano ancora reattivi, per chiedere a Galatina, insieme ai comuni limitrofi, di farsi promotrice di una revisione della legge regionale sui rifiuti che prevede l’obiettivo “rifiuti zero”. Altro che incenerire!

Invece di mettere in discussione la scelta dell’incenerimento prevale la logica del minor rischio, come se ci fosse una soglia di rischio “accettabile”. Cercare cioè un “equilibrio fra ambiente ed occupazione” (notizia diffusa dal Vescovo di Taranto, a detta del candidato a sindaco dott. Gervasi nell’intervista di TRNEWS di Telerama). Come se un impianto del genere che può aumentare le morti dovute all’inquinamento lo si può regolare mantenendo il rischio entro una soglia accettabile, barattando cioè quattro posti di lavoro con le malattie dell’intera popolazione.
Non lo dico io, ma il dottor Giuseppe Serravezza, famoso Oncologo e Presidente dell’LILT (Lega italiana per la lotta ai tumori) – Sez. Provinciale di Lecce in un documento di cui allego la parte che ci riguarda.

Dice il dr. Serravezza:

Un tasso di mortalità per tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni (tutte neoplasie non correlate all’alimentazione!) cresciuto vertiginosamente. Le aree interessate sono tutte nel Salento, da Lecce in giù. Maglie il paese più colpito (43 decessi nel 2004, 37 nel 2005), ma anche Gallipoli, Nardò, Tricase, Cutrofiano.  E poi ancora:

Alcuni anni fa abbiamo rilevato come l’area settentrionale di Lecce e il triangolo Maglie-Otranto-Galatina sono le zone che pagano il peggior tributo per morti da cancro ai polmoni. Si tratta di aree situate nei pressi di impianti industriali produttori di fumi nocivi e non è difficile ipotizzare che grazie ad un “gioco dei venti” queste sostanze raggiungano un territorio più ampio, pur senza escludere delle implicazioni dovute a situazioni ambientali autoctone.

Qui non si tratta di fare del terrorismo o essere profeti di sventura, ma di rispettare la volontà di Dio che in quanto “Amore” ci comanda di rispettare tutta la natura e non solo il nostro tornaconto personale.


(*) Il mistero di Torino, Vittorio Messori e Aldo Cazzullo- Mondadori Printing S.P.A. TN anno 2010.

 
Di Antonio Mellone (del 19/06/2013 @ 22:24:18, in Ex edificio scolastico, linkato 3781 volte)

Finalmente una bella notizia. Pare che il 28 giugno prossimo o giù di lì ci sarà la seconda inaugurazione della vecchia scuola elementare di Noha ristrutturata un paio d’anni fa. Abbiamo dovuto usare tutto il dubitativo contenuto nel verbo “pare” in quanto ad oggi non c’è ancora nulla di ufficiale. Nemmeno il topico trionfalistico comunicato stampa diramato dagli accoliti dell’assessore di turno.

Dunque non c’è che da supporre che il 28 giugno si taglierà ancora una volta il nastro inaugurale della nostra bella struttura pubblica, anche se ancora non se ne conoscono termini, condizioni, costi, attività, e molto altro ancora.

Non se ne parla sul sito ufficiale del Comune di Galatina, né tantomeno su quelli ufficiosi e amici in quanto magari più indulgenti del nostro.

Sì, qui da noi funziona così: le cose pubbliche sono così intime, riservate, misteriose che al confronto i segreti dei pastorelli di Fatima erano rivelazioni arcinote urbi et orbi, e senza bisogno alcuno di interpretazioni esegetiche.

Nel corso dei comizi i nostri personaggi in cerca di elettore si riempiono le garze (e saturano i sempre più cascanti attributi dei cittadini) di “trasparenza”, di “limpidezza”, di “democrazia partecipativa” e di “palazzi di vetro”.

Orbene, Palazzo Orsini potrebbe pure essere diventato di vetro, ma credo si tratti ormai di un vetro quanto meno fumè, appannato, anzi appositamente oscurato in modo tale che chi stia al di fuori non possa vedere nulla di quel che accade e si decide all’interno; e soprattutto chi ha la ventura di trovarsi all’interno (per la benevolenza o gli errori dell’elettorato) non abbia la più pallida idea di quel che accade fuori.

Ebbene, il 28 giugno a Noha ci sarà questa benedetta inaugurazione 2, probabilmente con tanto di acqua santa e champagne per i gargarismi d’occasione, ma non si sa bene ancora cosa si inaugurerà.

Ora, sapendo sin da subito (anzi dalla storia) che, avendo un rapporto idiosincratico con chi s’azzarda a porre qualche legittima domanda (a meno che non sia il solito “giornalista”, vocabolo fungibile con “zerbino”, “scendiletto”, “copia-incollatore” a causa di servilismi e salamelecchi congeniti), i nostri magnifici rappresentanti faranno finta di non aver sentito e, in questo caso come in molti altri casi, letto; e posto che interessare i consiglieri di “opposizione” “nohana” (le virgolette mi vien di metterle sia al sostantivo che all’attributo) sarebbe del tutto inutile a causa del letargo cronico che sembra averli inesorabilmente colpiti (non hanno, infatti, alzato ciglio nonostante i nostri articoli-assist sul tema e nonostante le prossime venture sfilate primavera-estate da parte della maggioranza); tutto ciò premesso mi rivolgo direttamente ai concittadini responsabili del “condominio Noha” nel quale viviamo e li esorto a farsi diretti latori delle domande, dei dubbi e delle istanze in merito a ciò che avverrà in quella bellissima struttura. Ne hanno il diritto-dovere.

E’ ora che una nuova cittadinanza attiva incontri una nuova politica interattiva. L’indignazione passiva è un lusso che non possiamo più permetterci.

Qualcuno potrebbe obiettarmi: perché non chiedi tu? Ma cara grazia, cosa è che sto facendo ormai da anni con i miei articoli, le inchieste, i video e tutto il cucuzzaro?

E’ che ormai quando sentono il mio nome e cognome corrono tutti a nascondersi nei rispettivi bunker, pronti a difendersi ad oltranza.

Ma non è solo questo: è che il 28 giugno non potrò essere presente alla cerimonia de quo - suppongo (ormai si va avanti a supposte) preparata in gran pompa - in quanto impegnato in quel di Roma in un altro convegno, un matrimonio per la precisione (tranquilli, e soprattutto tranquille: non è il mio, almeno per stavolta).

Una prima cosa che il cittadino degno di questa “carica” dovrebbe chiedere ai suoi rappresentanti comunali sarebbe una rassicurazione in merito almeno alla numerosità delle “ri-aperture al pubblico” proferendo più o meno quanto segue:

Caro Sindaco, caro assessore, cari consiglieri non è che per caso dopo questa seconda inaugurazione dovremmo aspettarcene una terza, e poi una quarta e via dicendo, manco fossimo al cospetto della Salerno-Reggio Calabria?

Noi nohani non vorremmo che qui accadesse quanto già avvenuto in molte altre parti d’Italia per altrettante opere pubbliche celebrate un numero incommensurabile di volte.

Noi non vorremmo mica che per questa struttura avvenisse quel che è avvenuto, ad esempio, per la fiera di Milano, inaugurata chissà più quante volte dagli amiconi Maroni, Berlusconi, Formigoni: non vorrete mica emulare tutti quelli cogli-oni. Non è proprio cosa. E poi qui non abbiamo tanto tempo da perdere dietro alle vave.

Ma c’è un altro dubbio che ci attanaglia.

Scusate, ma è stato risolto una volta per tutte il problema dell’allaccio all’energia elettrica? Ci avevate detto che bisognava prima di tutto costruire la famosa cabina elettrica di trasformazione per l’altrettanto famoso collegamento dei 50 kwh, altrimenti nisba. Bene, è stata realizzata questa benedetta cabina, magari all’insaputa dell’assessore, o era tutta una bufala per farci perdere tempo e inchiostro virtuale a iosa?

Oppure siamo punto e a capo e stiamo qui convenendo per l’ennesima farsa, cioè l’allaccio provvisorio o “di cantiere” dei 10 kwh che faranno funzionare la struttura ma solo in parte (per esempio non funzionerà l’ascensore e l’impianto fotovoltaico sulla terrazza potrà arrugginire senza aver prodotto un solo chilowattora in vita sua, tanto chi lo vede)?

Oppure ci penserà la nuova cooperativa aggiudicataria a colmare questa deficienza progettuale ed attuativa? Sicché il Comune non sborserà nemmeno una lira?

Non è che ancora una volta stiamo facendo le cose all’italiana, cioè come “pragmatismo” comanda?

E infine, chi sarebbe codesta nuova cooperativa aggiudicataria? Qual è il suo “curriculum vitae”? Da chi è formata, diretta, gestita? Chi sarebbero gli “educatori”, posto che siano previsti? Quale la loro formazione o il loro pedigree? Quali sono le garanzie concesse da questa società al Comune di Galatina?

Ci sono già dei ragazzi del circondario “pronti” per essere ospitati qui a Noha? Si sta facendo davvero tutto a regola d’arte? Quanto costerà tutto questo marchingegno alle casse pubbliche? Per quanto tempo verrà affidata questa struttura all’organizzazione de quo? Cosa ha in mente di realizzare? I cittadini di Noha potranno usufruire dei servizi della struttura?

Grazie.

Cari concittadini queste e molte altre sono le domande da porci. Quindi da indirizzare immediatamente ai nostri rappresentanti comunali.

Se qualcuno per miracolo vi dovesse rispondere andate senza indugio ad accendere un cero alla Madonna per grazia ricevuta.

Antonio Mellone
 
Di Antonio Mellone (del 21/10/2013 @ 22:23:10, in NohaBlog, linkato 3836 volte)

Ciascuna parte si impegna a mantenere riservata ogni informazione tecnica e/o commerciale, verbale o scritta, ricevuta dall’altra parte e ad utilizzarla per i soli scopi del presente Accordo, anche dopo la cessazione dei suoi termini di validità. Resta inteso che le parti concorderanno quali informazioni verranno rese pubbliche nell’ambito delle attività di comunicazione del progetto”.

Il summenzionato brano in corsivo e virgolettato non è tratto dal Codice da Vinci di Dan Brown, e non rappresenta uno degli articoli dello statuto della setta dei Beati Paoli. Nossignore, queste righe sono estrapolate dall’articolo quinto di quell’architettura rococò che è la cir-Convenzione d’incapace, approvata da tutte le destre (incluse dunque le sinistrate) sedenti in consiglio comunale, a proposito di quel “mercimonio che s’ha da fare” (copyright di Pasquino Galatino) tra il Comune di Galatina e la signorina Pantacom srl per la costruzione del famigerato Mega-porco in contrada Cascioni, ad un fischio da Collemeto.

Questo inebriante eau de fogne Chanel numero 5 ha un titolo da brivido che è tutto un programma: “Segretezza delle informazioni”.

Roba forte.

*

Non che il sottoscritto voglia fare per forza di cose le pulci anche sulla sintassi del capitolato di questo papello buono solo per la differenziata, ma mi chiedo cosa diavolo vorrà mai dire la locuzione: “e ad utilizzarla [ogni informazione tecnica] per i soli scopi del presente Accordo, anche dopo la cessazione dei suoi termini di validità”. Che le parti si obbligheranno da un lato a mantenere riservata ogni informazione tecnica e/o commerciale – e fin qui potrei arrivarci anch’io -  e dall’altro ad utilizzarla per i soli scopi del presente Accordo, anche dopo la cessazione dei suoi termini di validità? Magari finché morte non li separi? Oppure vuoi vedere che il costrutto “termini di validità” si riferisce all’informazione tecnica e/o commerciale e non invece alla Convenzione? E quanto dovrebbero o potrebbero durare l’una e/o l’altra? E cosa vuol dire “ad utilizzarla [l’info riservata] per i soli fini della presente Convenzione”?

Chi ci capisce qualcosa, dico in questo criptico ircocervo Panta-Comunale, potrà ambire al Dedalo d’oro. O conseguire – con il massimo dei voti e lode - una laurea breve in psichiatria

*

Dunque siamo di fronte a materiale scottante, roba da servizi segreti, spie, rapporti investigativi, 007, Copasir, brevetti occulti, trattative sotterranee conto terzi, strategie e segreti industriali inconfessabili: si corrono seri pericoli di Insider Trading.

Guai a spifferare a destra o a manca la denominazione dell’eventuale società interessata all’acquisto del Mega-porco: non sia mai, tutti zitti e mosca, sarebbe concorrenza sleale, notizia intima, privata, personale, strettamente confidenziale, un boccone prelibato da celare al mondo e da custodire possibilmente nel caveau di una banca.   

Per quanto ovvio l’eventuale società acquirente del pacchetto o meglio del mega-pacco non si troverà manco a pagarla, sicché questo nome tanto auspicato non esiste se non: a) nei sogni bislacchi di un popolo dormiente o aspirante-lavoratore confidente ancora nei ciuchi svolazzanti; b) nelle elucubrazioni di qualche poveretto abbigliato da assessore o consigliere comunale, se non addirittura da primo cittadino (di Galatina o di Lecce, a seconda).

Me lo vedo un sindaco, con fascia tricolore (ma che dico tricolore, mimetica, per non dare nell’occhio), grembiule, compasso e soprattutto collare, agghindato da Gran Maestro della Loggia dei Cementificatori, con il solito linguaggio convenzional-esoterico - in nome dei due sommi ideali che vanno sotto il nome di “ricadute occupazionali” & “volano per lo sviluppo”, come Tom & Jerry, Ninì & Cocò – iniettare ai cittadini il solito anestetico da 200 ml (i famosi 200 posti di lavoro), celando invece la pura e semplice verità circa lo scempio ambientale ed economico cui si sta andando incontro. Scempio che ovviamente non pagherà Pantacom, ma come al solito Pantalone, senza manco accorgersene.

*

Ma il vero enigma di tutto questo rompicapo è come sia stato possibile che una banda bassotti (bassotti, nel senso di statura politica) ci abbia potuto far cacciare in questo grosso guaio. Li dovresti vedere, i nostri politici, tutti compìti, paludati, con un fare da grandi esperti di economia e finanza, assumere l’atteggiamento saputello e ieratico dei depositari del verbo, mentre in realtà somigliano sempre più a morbosi collezionisti di notizie, indiscrezioni, voci, sussurri e grida, sentito dire e pettegolezzi, che manco la Cia. La zi’ Cia, per la precisione.

*

Bisognerebbe far sapere ai pellegrini di tutto il mondo che dopo i tre segreti di Fatima e i dieci di Medjugorje, a Galatina si custodiscono i segreti dell’immacolata cementificazione.

Una prece.
Antonio Mellone
 
Di Fabrizio Vincenti (del 01/10/2020 @ 22:20:46, in NohaBlog, linkato 2225 volte)

Dopo pochi giorni dalla nomina di don Emanuele a parroco della Parrocchia “Santa Maria della Neve” in Cutrofiano, la città di Sanarica, attraverso la sua Amministrazione Comunale, avendo deliberato all’unanimità, ha conferito la cittadinanza onoraria sanarichese a don Emanuele, dopo i suoi nove anni da parroco.

Il primo cittadino, Salvatore Sales, ha conferito il riconoscimento a don Emanuele durante una cerimonia che si è tenuta il 1° ottobre a Sanarica, presso il Santuario dedicato alla Madonna delle Grazie. La motivazione di un tale riconoscimento è solo la conferma di quanto già sappiamo su don Emanuele e che non fa altro che aumentare il nostro orgoglio di appartenenza a un paese che, nonostante gli innumerevoli problemi, vanta di aver dato i natali a molte persone di animo nobile.

La sua opera, infaticabile ed attenta, sempre a servizio dei più deboli e dei più bisognosi”: così è stato definito il suo operato nella comunità di Sanarica. Si legge nella Delibera in questione che don Emanuele “ha costituito, negli anni, un punto di riferimento per i fanciulli del paese, riuscendo a realizzare importanti momenti di aggregazione e di preghiera, coltivando nelle giovani generazioni il seme dei valori cristiani della carità e dell’altruismo”.

Non sappiamo se don Emanuele sia il primo cittadino di Noha al quale sia stato conferito il riconoscimento di una cittadinanza onoraria. Certamente, a memoria d’uomo, è il primo di Noha a cui un altro paese riconosce unanimemente dei meriti, e conferisce pubblicamente un ringraziamento non solo per quello che ha fatto (che è molto: vi invito ad ammirare almeno le opere di restauro del Santuario di Sanarica, in cui i colori originali della pietra leccese, esaltando il barocco, sono esplosi in tutta la loro genuinità e stravaganza), ma soprattutto per quello che è stato per quell’intera cittadina.

Lo sappiamo che questo tipo di benemerenza non costituisce alcun privilegio per l’insigniti. Tuttavia tale riconoscimento serve a imprimere nella memoria di una comunità il ricordo di coloro che si sono prodigati per accrescerne il prestigio.

Le cittadinanze onorarie non sono soltanto un nome scritto su uno dei tanti registri comunali, ma sono la viva esortazione a mettere a frutto i propri talenti a servizio del bene comune. Servono a ricordarci di salvaguardare alcuni principi non negoziabili, a convincerci che è necessario prendersi cura della bellezza, a incoraggiarci a difendere l’arte, che è ciò che l’uomo sa fare meglio quando dà il meglio di sé. Non per ultimo a rammentare che lo spirito dell’uomo è capace di dialogare con il divino.

Il fatto che sia stato conferito un simile riconoscimento ad un nohano è per noi un incoraggiamento a fare tutto ciò che possiamo per rendere questo mondo migliore, e sarebbe auspicabile se iniziassimo l’opera anzitutto dal paese in cui viviamo, la nostra Noha, che vivrà solo se noi saremo disposti con tutte le nostre forze a continuare dignitosamente a tenerla in vita, senza infangare mai, con i nostri comportamenti, le sue onorevoli origini, e senza mai maltrattarla con le sferzate vandaliche dei nostri pensieri, a volte più dannosi delle opere.

Congratulazioni a don Emanuele dal paese che ti ha dato i natali, e che questo sia solo il primo di tanti altri meriti.

Fabrizio Vincenti

 

Incontro con Antonio Mellone, fondatore de L’Osservatore Nohano

Come è stato il 2011 per la nostra Galatina e qual è la tua speranza per 2012?

Queste le domande fatte al collega Antonio Mellone, direttore de L’Osservatore Nohano.

<L’Osservatore Nohano, la rivista on-line del sito www.noha.it, di cui sono stato editorialista nonché uno dei fondatori (ma non “il direttore”: figura che non è mai esistita per questo periodico atipico e un po’ clandestino) ha cessato di esistere lo scorso 9 gennaio 2012, dopo un lustro di nove uscite mensili puntuali come un orologio svizzero.

Abbiamo deciso di smettere per scelta strategica, pensando che L’Osservatore Nohano avrebbe forse dato più fastidio da morto che da vivo. Ciò detto, ribadisco il fatto che il sito noha.it continua ad essere vivo e vegeto e ricco di contenuti. Anche attraverso questo sito (il discorso vale anche per gli stupendi ed utilissimi siti di Galatina, che consulto ogni giorno) si può riuscire a scorgere nella vita quotidiana locale molti elementi di generalità ed universalità.

Dunque, caro professore Contaldo, qui non parlo che in veste di direttore di me stesso, o - il che è lo stesso - di cittadino. Dovremmo capire una buona volta, cioè, che la vera autorità locale non è il sindaco, o il parroco, o il vescovo, o il direttore della posta o della banca, o l’onorevole di turno, o il direttore di un giornale, o il capo di un partito, o un consigliere comunale o regionale, eccetera eccetera; la massima autorità dovrebbe tornare ad essere il cittadino (scritto finalmente con la maiuscola) dal quale tutte le (ormai ex) autorità summenzionate dovrebbero sentirsi i dipendenti. Concetto scontato soltanto a parole; un po’ meno nei fatti.

Non c’è unto dal Signore che tenga, né un leader al quale affidare il futuro e noi stessi. La parola leader, si badi bene, è un insulto per il popolo. Non dovremmo aver bisogno di leader o di eroi! Guai seri sarebbero per quel popolo che si affidasse al leader, che poi inevitabilmente si trasforma in padrino locale, anzi in caporale locale. E noi non abbiamo bisogno di caporali, ma di Uomini!

Ognuno è responsabile di se stesso e verso la società. Basta con il velo sugli occhi, con la deferenza, con il servilismo sciocco, con le nebbie dell’incenso, col timore reverenziale, con il belato caprino o ovino, con la paura della verità.        

Ma, caro professore, veniamo al dunque, alle risposte, cioè, alla sua domanda sul nuovo anno, sul nuovo che avanza (sperando di non imbatterci nel vecchio che è avanzato). Per questioni di spazio mi limito a guardare avanti più che fare un bilancio dell’anno testé passato, evidenziando cosa mi aspetto e cosa auspico per me e per gli altri concittadini.

Galatina, la più bella terra del mondo, sta attraversando ormai da un decennio una stagnazione politica terribile, che si riflette ovviamente nel campo sociale ed economico. E’ dunque giusto e pio che il cittadino apra finalmente gli occhi, si svegli dal torpore, diventi parte attiva delle scelte politiche, e, smettendo di essere allergico al nuovo, faccia finalmente piazza pulita - attraverso una X apposta sulla scheda elettorale - di faccendieri, miopi arrivisti, millantatori, navigatori sotterranei conto terzi, malati di logorrea, protagonisti di batracomiomachie e zuffe da pollaio. Qui non si richiede quella corbelleria meglio conosciuta come “ricambio generazionale” (in quanto si può essere giovani a ottant’anni e rincoglioniti a venti), ma, magari, una discontinuità di volti e soprattutto un ricambio di vocabolario. Abbiamo bisogno di una nuova grammatica dello stare insieme, e un nuovo linguaggio che aborra, ad esempio, lemmi della serie: “apparentamento”, “ricaduta elettorale”, “visibilità”, “personalismo”, “vertice di maggioranza”, “poltrona”, “appoggio esterno”, e soprattutto quel luogo comune triviale, anzi quello slogan volgare che è la “politica del fare”…

Detto questo, aggiungo anche che non basterebbero uno o più politici virtuosi per il riscatto di Galatina, Noha, Collemeto e Santa Barbara. Infatti non sempre succede che un uomo pubblico virtuoso riesca a rendere virtuosa la propria città; ma è certo invece che una città virtuosa sa esprimere sempre uomini politici virtuosi. E i cittadini virtuosi sono quelli che si chiedono cosa possono fare per la comunità e non cosa la comunità possa fare per loro.

Dunque bisogna capire che le parole sono importanti, ed è arrivato il momento di impadronircene. Non si capisce perché ultimamente gli arroganti sono diventati intraprendenti; i buffoni, simpatici; i delinquenti, furbi che sanno stare al mondo; i cinici, intelligenti; né si comprende, per contro, perché gli onesti sono diventati fessi; i coraggiosi, visionari; e gli intransigenti, noiosi moralisti.

Serve un nuovo linguaggio comunitario (e laico) che parli finalmente di tutela del territorio, di risparmio energetico, di micro-generazione di energia, di valorizzazione dei beni culturali, di recupero e riciclo delle risorse, di sviluppo sostenibile e quindi anche di decrescita felice, di ristrutturazione del patrimonio edilizio piuttosto che di cementificazione…

A Galatina serve più aria pura e meno CDR, più libri e meno televisione, più conflitti e meno interessi, più centro antico e meno centri commerciali, più passeggio pedonale e meno auto, più incontri pubblici e meno isolamenti casalinghi, più autoregolamentazione e meno divieti (una cittadinanza culturalmente evoluta, ad esempio, non va in giro nel centro storico - ma anche in periferia - in automobile, quando invece può benissimo andare a piedi o al più in bicicletta, e senza il bisogno di vincoli o proibizioni).

Questo auspico per il nuovo anno. Non so se questo sia chiedere troppo.

Va bene, allora, se concludo dicendo che illudersi è pericoloso, mentre sperare obbligatorio?>>

Virgilio Contaldo

 
Di Marcello D'Acquarica (del 04/02/2013 @ 22:16:12, in NohaBlog, linkato 3597 volte)

Leggendo il titolo di questo pezzo, una persona normale si chiederebbe immediatamente: “Contro a favore di chi o che cosa?”
Ho come l’impressione che la sindrome del fare (di cui solitamente si ammalano i nostri pseudo-politici in tempi di elezioni) stia dividendo le candide anime dei nostri indefessi servitori.
Mi chiedo cosa ci voglia a capire che un progetto, per il solo fatto d’essere tale, porta sicuramente lavoro. E per favore, non stiamo tanto a guardare a chi lo porta, questo lavoro. Se a nostri paesani o forestieri, o addirittura di un’altra nazione. Lo porta, punto.
Perché rifiutarsi a prescindere, quasi per puntiglio, di avallare l’intenzione di essere a favore di questo benedetto mega-parco, anche se poi non sappiamo nemmeno cosa ci costruiranno dentro. Magari scopriremo che si tratta della Florida Salentina, della terra promessa, o della fortuna dei galatinesi. In fondo che saranno mai venti o trenta ettari ricoperti di capannoni, di cemento e di catrame, al posto del terreno destinato all’agricoltura, e forse a degli ulivi rinsecchiti (che costa più tenerli che tagliarli). L’olio? Nei supermercati lo vendono già imbottigliato a meno della metà del costo che dovrebbero sostenere i nostri sfortunati contadini per produrlo. Se poi proprio tutto dovesse andare a monte (dei fiaschi di Siena) faremo come fecero millenni addietro i nostri avi che per ripulire la terra da cui cavare il necessario per vivere: raccolsero a mano, una per una i miliardi di pietroline che la riempivano. Certo loro non avevano le talpe o le ruspe, e c’hanno impiegato millenni, noi no. Con la moderna tecnologia, il nostro piccolissimo mega-parco Cascioni, lo trituriamo in un batter d’occhio. La fresa meccanica, comunemente detta “talpa” che stanno adoperando per il tunnel del traforo in Va di Susa, riesce a frantumare in media dai 10 ai 20 metri di roccia al giorno.
Dico io, se proprio il mega-parco dovesse rivelarsi un fallimento, che sarà mai il costo della frantumazione di qualche tonnellata di cemento (magari pure di scarsa qualità). Tanto andrebbe sempre bene per costruire altri mega-parchi. In fondo “ce lo chiede l’Europa”. E poi fare e disfare non è tutto un lavorare?
Certo che se però ci facessero vedere il fantomatico mega-parco in qualche modo sarebbe meglio. Così, giusto per vedere se ci piace. Che so io, per esempio un modellino simulante forme e materiali, un disegno tridimensionale, oppure delle immagini ricavate da quei fantastici programmi 3D di cui fanno uso gli studi di architettura.
Vuoi che una società forte ricca e potente come la nostra Pantacom non sia in grado di farci apprezzare questo fantomatico progetto? E poi, leggendo certe interviste senza filtri ti viene da chiederti: come? Anche il Comune di Nardò comprerebbe a scatola chiusa? O forse da qualche parte nella scatola c’era un foro da cui si poteva percepire che “meravigliosa opera è il mega-parco”?
Su dai Signor Sindaco, a volte bisogna turarsi il naso (e pure occhi e orecchie) e firmare, “per il bene di Galatina”, “per le ricadute sull’occupazione”, “per il turismo” (infatti i turisti verranno a frotte qui da noi: non vedono l’ora di farsi 2000 chilometri per vedere il nostro stupendo mega-parco nuovo di zecca), “per il futuro dei nostri figli” (che non vedono l’ora di fare i cassieri, o gli scaricatori di pezzi per i comodini Ikea), “per il progresso”, “per la crescita” (delle menzogne), per questo e per quell’altro. “Firma, caro Sindaco! Dopo parleremo dei contenuti”, ha esordito così un consigliere comunale davanti al gran rifiuto.
E poi vuoi mettere? Finalmente i galatinesi avranno un posto dove passare le serate d’inverno, quando in casa ci si annoia a guardare sempre le solite televendite Raiset, anche perché scaldare casa costa sempre di più. Meglio andare tutti insieme al calduccio nei nuovi capannoni del mega-parco, come fanno quelli delle città emancipate. Tanto qui di contenitori culturali, se ne parla da tempo ma di fatto non se ne vedono (oppure si restaurano, come quello della vecchia scuola elementare di Noha e poi si chiudono subito, non sia mai che qualche attività culturale risvegli le coscienze sopite dalle scemenze). Finalmente le nostre passeggiate avranno una meta a corto raggio. A chilometri tendenti a zero. Collemeto è ad un fischio, ad un tiro di schioppo, ad uno sputo. 
Con le sempre più frequenti offerte sui prezzi della benzina ci potranno andare proprio tutti. Sarà un po’ come andare a fare una bella scampagnata, fuori dal caos del traffico cittadino.
Insomma basta con queste quattro vetrine stra-consumate della piazza, del centro, di via Roma, di corso Porta Luce, e dei comuni limitrofi. Tutti al mega-parco Cascioni, in fila indiana, oppure senza alcun ordine, a caso, come le pecore. Tutti a comprare chincaglierie low-cost, che al primo giro di danza finiranno dritte dritte nei rifiuti. Tanto poi ci sarà l’inceneritore Colacem a ridurre tutto in fumo.  
Ma al nostro consigliere comunale, probabilmente i contenuti dei progetti non interessano, punto. Tra l’altro, ha una memoria talmente labile che non ricorda nemmeno più chi fossero i suoi compagni di scuola. Chissà cosa ricorderà delle materie studiate.

Caro Sindaco non fare il permaloso e non ti offendere se dicono che sei una brava persona, firma e poche ciance. Ma prima di firmare: Pensa …Pensa…Contro chi sotterra la coscienza nel cemento…[tratto dal testo della canzone “Pensa” di Maurizio Moro].

Marcello D’Acquarica

 
Di Albino Campa (del 26/02/2012 @ 22:15:23, in S.Maria della Porta, linkato 4763 volte)

Poco distante dal centro abitato di Galatina, lungo una stradina di campagna, ecco apparire d’un tratto una cupola. Una visione indubbiamente strana per la nostra vista, abituata al più a scorgere la pietra irregolare dei “furneddhri”. Maggiormente insolita perché da lontano appare poggiata sulla nuda campagna, al riparo dietro un muretto un secco.

Avvicinandosi l’arcano si svela e il mistero lascia spazio allo stupore. Un ampio e profondo incavo di forma quadrangolare, scavato nella roccia, accoglie al suo interno la chiesa di Santa Maria alla Porta la cui cupola, e solo questa, è quanto appare all’esterno alla vista di chi procede lungo la strada che attraversa quello che una volta era l’antico e ormai perduto casale di origine basiliana, Pisanello.

Una zona di Galatina, quasi al limitare di Sogliano, che richiama antiche presenze nella storia della nostra terra; echi di un tempo in cui l’attuale centro era ancora ben lontano dall’essere eretto.

Nei pressi, nel 1882 venne ritrovata dall’archeologo galatinese Luigi Viola un’antica stele messapica (del II – III a.C.), conservata ora nel Museo cittadino Cavoti, e attribuita ad una statua di Afrodite.
Da lì passò il santo pescatore Pietro mentre attraversava il Salento nel suo viaggio verso il luogo del suo martirio. E la tradizione racconta che il sant’uomo stanco del suo viaggio si ebbe a riposare, a trovare sollievo, sedendosi su un grosso masso. Difficile dire se effettivamente Pietro passò per i quei luoghi. Certo è che se una tradizione del genere si ebbe a tramandare per secoli, questo può essere stato possibile solo grazie alla presenza in quei luoghi di un sito popolato sin dai tempi di antichi.

Tradizione così viva e duratura tanto da dare al nascente antico centro il nome del santo, Sanctus Petrus de Galatino. Nel 1665 “questa” pietra venne solennemente prelevata dal vescovo Gabriel Adarzo e portata in Chiesa Madre e a ricordo di quell’evento venne eretta, come si racconta, una colonna. Ora vi è un’edicola votiva con l’iconografia tipica con cui viene raffigurato Pietro e riportante alla base la seguente dicitura latina – “Hic S. Petri defessi levamen 1665”.
Anticamente da quei luoghi passava un importante asse viario che conduceva verso S.Maria di Leuca, indicato nel 1400 come “viam publicam qua itur de Sancto Pisanellum”.
Come se non bastasse, lungo la strada comunale S.Vito, ove è situata l’edicola votiva di San Pietro, si incontra una zona coltivata che presenta una particolarità. Ai lati della strada si possono trovare numerosi frammenti di argilla, pezzi di vasellame, mischiati al normale pietrame delle nostre campagne. Difficile dire di cosa si tratta e datarli, ma il contadino mi dissi – “cose de l’antichità!” – ogni tanto arando trova ancora qualche “petra vecchia”.
La prima volta che una persona di Galatina mi ha accompagnato in questi luoghi, che conosceva bene dai tempi dell’infanzia, per strada mi parlava di pietre di dimensioni significative, di lastroni, quello che poteva esser traccia di antiche dimore. Arrivati sul posto, dopo anni e anni che non vi faceva ritorno, ha visto lo stato dei luoghi completamente mutato, ville e villette a destra e a manca, e delle antiche tracce che lui ricordava, assolutamente nulla.

Quest’insieme di informazioni, seppur frammentate, lasciano presagire che la storia di questi luoghi e dell’antico sito di Santa Maria alla Porta sia alquanto più complessa di quanto sia oggi possibile ottenere leggendo la scarna documentazione disponibile.

Quanto appare oggi nell’incavo roccioso è ben diverso rispetto allo stato originario del sito prima che venisse profondamente rimaneggiato nel corso dell’800. La documentazione ci racconta ben poco. In un disegno A. Abate riproduce quello che poteva essere la struttura originaria.

Originariamente non vi era una chiesa, bensì una cripta, che nelle attestazioni di visite pastorali nel ‘500 viene già segnalata come inabitata.
Può darsi che la volta della cripta fosse crollata o seriamente danneggiata e quindi si sia provveduto a sbancare completamente la zona interessata, scavando nella roccia un emiciclo all’interno del quale è stata poi successivamente costruita in muratura l’attuale chiesa.
Sarà stato veramente così? A chi di competenza, o meglio a chi ne ha le competenze la risposta.
Seguendo questo ragionamento, l’attuale complesso, ultimato nel 1899, dovrebbe sorgere su i resti dell’antica cripta, presumibilmente basiliana, ma della quale non vi sono alla vista elementi architettonici per individuarla.

L’attuale chiesa e il chiostro si trovano a circa cinque metri sotto il livello stradale. Vi si accede grazie un ampio cunicolo gradonato scavato nella roccia che porta all’interno dell’incavo.

La bellezza del sito che traspare dall’esterno è ben poca cosa rispetto alle meraviglie, seppur vetuste, che si possono ammirare all’interno.

A destra e sinistra del cunicolo di accesso si aprono due stanze scavate nella roccia. Forse dei ripari per coloro che popolavano quel sito o utilizzate come deposito.

Lungo tre dei quattro lati, la roccia è stata incisa in profondità andando a formare un chiostro che conduce, percorrendo il perimetro dell’incavo, verso la chiesa. Massicce colonne costruite in muratura che sorreggono la roccia e la volta arcuata sovrastante.

Ma le sorprese sono appena all’inizio. Mossi i primi passi lungo il chiostro, tracce di colori e quel che sembrano decorazioni attirano il mio sguardo verso il pavimento, discretamente sporco e ricoperto di terra. La pavimentazione è costituita da uno splendido mosaico ancora sostanzialmente intatto.
Percorrendo il chiostro, all’incirca a metà della lunghezza dell’incavo, il mosaico pavimentale si arricchisce di ulteriori motivi floreali con una piccola vasca d’acqua, ora colma di terra, decorata con conchiglie.

Qui il corridoio si allarga e lungo la parete semicircolare vi sono tre sedili, con quello centrale decorato anch’esso con conchiglie. Un bellissimo, seppur piccolo, Ninfeo.

Infine si giunge dinanzi alla porta di ingresso della chiesa. Un ingresso semplice ma impreziosito alla sua base da un bellissimo mosaico che raffigura un leone accovacciato con il capo rialzato a guardare chi vi accede. Un custode, quasi una sorta di monito rivolto a chi entra nell’edificio sacro, affinché si predisponga con il giusto animo e intenzioni.

L’attuale chiesa a pianta circolare è costruita interamente in muratura. Non è addossata alla roccia, ma vi è un’intercapedine larga poco meno di metro che corre lungo l’emiciclo scavato nella roccia e ricoperto esternamente da una copertura in “chianche” chiaramente visibile sia dall’interno che dall’esterno.

Anche il pavimento interno alla chiesa è costituito da un mosaico, i cui si motivi decorativi definiscono un intreccio di linee e di curve che sembrano pronte a catturanti. Nel centro il simbolo mariano dell’Ave Maria.

Un unico arredo sacro all’interno. Un turrito altare in pietra. Alcuni dei decori sono conservati dalla proprietà.
A sinistra vi è una porta da cui parte una scala in mattoni che conduce all’esterno, ai bordi della cupola.

A destra, una piccola stanza da cui è poi possibile accedere all’intercapedine che corre tra la muratura e la roccia.

La chiesa appare molto semplice, non vi sono tracce di affreschi o decorazioni paretali. Ma basta alzare lo sguardo verso la cupola per essere colti da nuovo stupore. Ci si accorge di essere sovrastati da un bellissimo cielo stellato in cui la vista si perde, dando a chi l’osserva un senso di infinito rispetto alla caducità delle cose terrene.

Uscendo dalla chiesa e inoltrandosi lungo il sentiero centrale, anch’esso pavimentato con un mosaico, che attraversa in tutta la sua lunghezza l’incavo, ci si immerge nelle bellezze del giardino.

Un giardino di delizie, costituito in particolare da alberi di arancio. Lungo questo sentiero era presente un tempo un colonnato di cui rimangono, come uniche tracce, i basamenti delle colonne in pietra leccese; purtroppo le colonne sono state nel tempo trafugate.

Ma non sono gli unici danni compiuti, seppur fortunatamente contenuti, visto che la leggenda di antichi tesori ha condotto malintenzionati a scavare anche nella roccia alla ricerca di fantomatici antichi tunnel e stanze del tesoro. C’è un antico detto che riguarda quest’antico casale – “Pisano e Pisanello distrutti fur dai mori sotto l’altar maggiore si trovano i tesori”.

Ma su questo sito non si raccontano solo storie di antichi tesori. C’è, forse, anche qualcos’altro. Quando tempo fa pubblicai le foto di questo sito, montandole a mo’ di video, dopo qualche giorno un carissimo amico mi telefonò dicendomi che alcuni suoi amici lo avevano contattato chiedendo informazioni sul sito e sul sottoscritto. Tra le immagini pubblicate avevano rintracciato in alcuni elementi architettonici l’uso di simboli massonici.

Dopo qualche giorno mi disse che questi suoi amici appartenevano ad una loggia massonica.

Massimo Negro

PS: Il sito è passato di proprietà qualche anno fa. Dopo anni di abbandono ed incuria la nuova proprietà ha dapprima recuperato l’annesso palazzo, all’interno dell’area in cui si trova l’incavo e la chiesa, e con l’accordo della Soprintendenza ha iniziato il percorso, per ora solo burocratico, per recuperare anche questo bellissimo e suggestivo luogo.

 

Si svolgerà lunedì 2 giugno, alle ore 19.00, presso Palazzo Orsini, la Cerimonia di conferimento del Premio “Città di Galatina – Beniamino De Maria”, destinato a personalità galatinese e no, che abbia illustrato con la sua opera la Città di Galatina e le abbia reso servizi di particolare importanza.

Il Premio venne istituito nel 1998 in memoria del compianto e illustre concittadino Beniamino De Maria, deputato all’Assemblea Costituente dal 1946 al 1948, deputato alla Camera dalla I alla VI Legislatura, dal 1946 al 1975 e Sindaco di Galatina negli anni Settanta e Ottanta.

Il Premio viene assegnato ogni biennio da apposita commissione che, in data 11 febbraio 2014, presieduta dal Sindaco Cosimo Montagna e composta inoltre da: prof. Antonio Lucio Giannone, Prorettore dell’Università degli Studi di Lecce; dott. Salvatore Riccardo Monsellato, Vice Presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce; don Aldo Santoro, Parroco della Parrocchia SS. Pietro e Paolo; dott. Biagio Galante e dott. Marcello Pasquale Amante, Consiglieri comunale, ha stabilito di conferire il riconoscimento alle seguenti personalità:

Mons. Don Fedele Lazari – biennio 2008-2009 – VI edizione;

Prof. Lucio Romano - biennio 2010-2011 – VII edizione;

Prof. Rosario Coluccia - biennio 2012-2013 – VIII edizione;

Dott. Aldo Bello - biennio 2014-2015 – IX edizione.

La cerimonia di consegna del Premio “Città di Galatina - Beniamino De Maria”, a cui l’amministrazione Montagna ha desiderato fortemente dare continuità alle iniziative già consolidatesi negli anni passati, si terrà, come già detto, il 2 giugno 2014 alla presenza di autorità politiche, civili, militari e religiose. Interverranno il Sen. Prof. Giorgio De Giuseppe e i componenti della Commissione in rappresentanza dell’Università del Salento, dell’Ordine dei Medici, della Parrocchia SS. Pietro e Paolo, del Consiglio Comunale.

Coordinatore il direttore de “Il Galatino” dott. Rossano Marra.

La serata sarà allietata da un intermezzo musicale con la violoncellista laura Ferulli.

Il Premio “Città di Galatina – Beniamino De Maria” è stato precedentemente così assegnato: Mons. Prof. Antonio Antonaci (1998), Prof. Aldo Vallone (2000), Prof. Dr. Vincenzo Carrozzini (2002), Prof. Mario Signore (2004), Sen. Giorgio De Giuseppe (2006).

 
Di Antonio Mellone (del 01/05/2017 @ 22:14:29, in NohaBlog, linkato 2937 volte)

L’altra sera, mentre guardavo Open, anzi per la precisione “Open mouth” (Vucchiperti), la surreale trasmissione di Telerama in cui venivano intervistati i sette-diventati-in-diretta-sei personaggi in cerca di elettore, le lacrime scendevano copiose dai miei poveri occhi attoniti, rigandomi il volto e infradiciando non so più quanti Kleenex.

Non riuscivo, però, a darmi una spiegazione sensata circa la loro provenienza: non sapevo cioè dire se quelle lacrime fossero di gioia o di lutto, di risate a stento represse o di disperazione tendente alla depressione.

Quel liquido fisiologico incolore ricopriva vieppiù la mia congiuntiva palpebrale (ma soprattutto le cornee) in quantità inversamente proporzionale alla correttezza dei congiuntivi proferiti dalla platea dei sindaci concorrenti in questa specie di talent show, e in funzione diretta al quadrato del numero di epiteti e invettive (tipo: “le corne ca tieni”) che suscitavano in me certe grottesche risposte-fotocopia, le quali stanno alla Politica come il pecorino sul pasticciotto appena sfornato.

Non so voi, ma io, nonostante le concordanze lessicali in libertà e la pesante inflessione gggalatinese dei magnifici sette, non son mica riuscito a cogliere chissà quali differenze di pensiero o di programma politico tra l’uno e l’altro candidato alla poltrona di primo cittadino del mio paese.

Una, la neofita, quella che deve “studiare per diventare sindaco”, quella dell’“emergenza abitativa a Galatina, per cui servono di corsa 36 nuovi appartamenti” [o più probabilmente 36 nuovi posti letto nel reparto psichiatria del Santa Caterina Novella, ndr.], così tesa, così rigida, così agitata e ansiosa (nonché ansiogena) che non riesce a formulare un pensiero uno di senso compiuto [alla fine della trasmissione si sarà certamente sciolta in un liberatorio pianto isterico - con la speranza che non abbia preso a pugni il povero accompagnatore nominato dal partito, ndr.]; l’altra, la scissionista, la reproba, l’apostata (da non confondere con la prostata), cioè la ex-compagna del PD [l’acronimo del cui partito sta ormai per Paola/Daniela, ndr.] che con la solita sicumera, nel suo italiano maccheronico tradotto verbatim dal nohano, sciorina le sue ridicole banalità su mega-porco commerciale e centro storico, nonché su varie ed eventuali come una Daniela Santanché qualsiasi. L’altro ancora, il De Pascalis (o meglio, il De Profundis), affamato alla Steve Jobs così tanto che continua a mangiarsi le parole, riesce a polemizzare persino sul vuoto pneumatico sparando a zero sulla Croce Rossa, cioè sullo smarrito Giannini che, colto in fallo, riesce a superare tutti in retromarcia facendo il famoso “passo indietro” per cadere in diretta e come una pera bacata nelle amorevoli braccia del PD (Partito Destrorso). C’è la volta del democristiano che gira e rigira riesce a non dir nulla neanche stavolta (e dunque anche per questo socialmente nonché politicamente pericoloso viste le sue buone probabilità di successo in questa città divano-munita); e, novità assoluta nel panorama galatinese, il Niente a Cinque Stelle (anche e soprattutto sul mega-porco: che tristezza). Insomma, l’unica che ancora una volta ne esce con le ossa integre è la Roberta, la candidata che predica benissimo ma razzola come cazzo vuole lei.

Di questa trasmissione televisiva, ricettacolo di imbarazzi, rimane ormai solo questa foto emblematica gentilmente estrapolata dal profilo della Sindaco Daniela Sindaco. E’ l’abbraccio della morte alla città di Galatina, il mastodontico inciucio, l’asse destra-centro-destra, l’imbroglio elettorale, il partito unico del comune altrimenti detto delle larghe intese. In parole povere, le grandi scemenze.

Antonio Mellone

 

La Polizia Locale respira! Una boccata d’ossigeno, piccola ma non per questo inutile, per il corpo di P.L. che ha visto oggi l’ingresso formale nel proprio organico di due nuove unità. Nella mattinata odierna infatti sono stati formalmente assunti, con la sottoscrizione del contratto di lavoro, Manuela Calò e Andrea Luceri. Per la prima si è trattato in effetti di una conferma, in quanto già da 7 mesi è con la P.L. di Galatina con l’istituto contrattuale del Comando; entrambi tuttavia non sono nuovi alla divisa, avendo già prestato la loro opera presso altri comuni Copertino, Gallipoli, Miggiano. Graditissimi e più che apprezzati i rinforzi appena giunti da parte del Comandante Domenico Angelelli, così come dai suoi collaboratori: energie nuove e giovani che vanno a incrementare non solo il numero dei “vigili” della città, ma conseguentemente anche la quantità e qualità dei servizi che gli stessi possono offrire alla cittadinanza. Per tale nuovo arricchimento, lo stesso Comandante non ha mancato di ringraziare l’Amministrazione, nella persona del Sindaco Fabio Vergine per l’occasione convenuto nella sede del Comando, sottolineando altresì la rapidità con cui ha dato riscontro al problema della carenza di organico prospettatogli solo poco più di un mese addietro, subito dopo il suo insediamento.

Per tutta risposta, il primo cittadino ha voluto evidenziare ed elogiare lo spirito di affiatamento e compattezza che ha colto nel Corpo, sottolineando come ciò non sia prerogativa scontata di tutti gli uffici in cui si è in tanti; ha poi continuato esortando i neo-assunti a dare il meglio di sé, nella convinzione che un’immagine positiva degli operatori di P.L. restituisce un’immagine altrettanto positiva dell’Amministrazione cui essi appartengono. Ha infine comunicato che questo è solo il primo tassello di un mosaico che vede un ampliamento dell’organico nel breve termine in prospettiva anche di soddisfare le esigenze su tutto il territorio soprattutto con  esplicito riferimento alle frazioni di Noha e Collemeto e Santa Barbara dove da anni è avvertita l’assenza costante dell’Operatore di Polizia Locale.

In bocca al lupo a Manuela e Andrea per un percorso professionale ricco di tutte le soddisfazioni che il nostro lavoro sa dare, anche e soprattutto sul piano umano, nel rapporto con la città e con i singoli. E benvenuti tra noi.

Polizia Municipale Galatina

 
Di Donato De Lorenzis (del 24/05/2016 @ 22:12:07, in Campo Sportivo, linkato 3903 volte)

Campo Sportivo Noha. 27.12.2015 La nostra cittadina se pur piccola ha un Impianto Sportivo come tanti e tutti i paesi d’ITALIA, ed è un Impianto che se messo in funzione è invidiabile da tanti paesi molto più grandi del nostro, completo di tutto per qualsiasi SPORT, ma purtroppo per vari motivi, che non stiamo qui ad elencare, è rimasto chiuso per un po’ di tempo e al degrado totale abbandonato a se stesso, tutti quanti noi lo sapevamo, il tutto alla luce del sole. Così un gruppo striminzito di amici ha pensato bene di far qualcosa a rivivere l’Impianto per lo SPORT, tra l’altro tentativo fatto ancora indietro negli anni con altre amministrazioni, ma senza successo. Tra varie visite negli uffici che contano e che trattano lCampo Sportivo Noha. 27.12.2015’argomento “strutture sportive”, ci hanno consigliato di formare un’Associazione Sportiva e così ci siamo messi in moto. Nell’inverno freddo del 2015, precisamente tra il 15 e il 17 febbraio è nata l’Associazione Sportiva Dilettantistica DPM ATLETICO NOHA, il nome non è un caso, è stato studiato bene ed ha un significato. Anche il logo è stato studiato con non poca fatica, ma semplice da capire: le TRE TORRI è il simbolo di NOHA, lu SCIACUDDHRI, beh è di casa a NOHA, infine i PALLONI perché rappresenta lo SPORT. Non voglio per adesso mettere nomi di persone perchè nessuno di Campo Sportivo Noha. 27.12.2015noi ha meriti maggiori o minori dell’altro, tutti, dico tutti con il proprio contributo. Un grazie va anche a qualche persone estranea all’Associazione che, con il suo aiuto ha contribuito a far sì che l’iniziativa vada a buon fine. Quindi siamo tutti sulla stessa linea di partenza, dico questo per togliere qualche dubbio a qualcuno. E’ naturale che in un’Associazione, Comitato, Riunione, Assemblea, ci deve essere un responsabile, legale rappresentante o Presidente che dir si voglia con appunto delle cariche, delle figure interne, che devono mandare avanti la baracca così come previsto dalla Legge e Statuti; da qui la figura del PRESIDENTE e del DIRETTIVO, deciso a suo tempo e luogo da quegli amici che si sono messi in gioco, quindi nessuno si è rivestito di AUTORITA’!!!

Fatta questa premessa, arriviamo ai giorni nostri. Gli Impianti Sportivi Polifunzionali di NOHA rappresentano un Campo Sportivo Noha. 27.12.2015esempio concreto di risorse per tutte le comunità, l’idea dell’Associazione DPM ATLETICO NOHA è, sin dal momento dell’assegnazione dei suddetti Impianti, di creare una realtà Polisportiva che attraverso l’uso strumentale dello SPORT consenta a tutti gli Atleti, senza nessuna distinzione, di realizzare un percorso formativo completo, tutto questo senza SCOPI DI LUCRO, pensiero lontanissimo dei principi fondamentali della nostra Associazione.

La DPM ATLETICO NOHA per la migliore e più efficace azione delle funzioni prefissate ha come obiettivi: la collaborazione con tutte le Associazioni, Club o altre aggregazioni Sportive presenti nel territorio; la diffusione della pratica sportiva e delle attività Motorie-Creative; la promozione e lo sviluppo del Associazionismo Sportivo e Campo Sportivo Noha. 27.12.2015l’uso degli Impianti a tutti gli Interessati. Facciamo presente a tutti quelli che vogliono condividere e praticare Sport, dal Tennis al calcio in tutte le sue dimensioni, che l’Impianti sono aperti ed usufruibili in tutte le ore a secondo la loro prenotazione, quindi significa che se non c’è attività l’impianto rimane chiuso, non esiste orario da Negozio. Naturalmente per usufruire dei giochi ci sarà un contributo che parte da 0 euro per minori e qualcosa in più per i maggiorenni di buona volontà, da quantificare all’atto della prenotazione a seconda del tipo di Sport e dell’orario. Questo perché la corrente elettrica che si consuma viene pagata totalmente dalla DPM ATLETICO, non come qualcuno pensa dal Comune di GALATINA, ma se anche fosse diversamente bisogna comunque pagare ciò che si consuma, anche al Comune. Ricordo a tutti che siamo un’Associazione ONLUS non abbiamo SPONSOR che ci sostengono, ci autofinanziamo tra di…NOI…oppure con i piccoli contributi che ci vengono dati di volta in volta. Per tale motivo intendo Campo Sportivo Noha. 27.12.2015ringraziare fortemente un gruppo di AMICI, nostri compaesani, che dal primo in cui è stata riaperta la struttura, sistematicamente, ogni lunedì, vengono a giocare, dovremmo tutti prendere esempio da loro. Per concludere, vorrei ancora ricordare a tutti che il campo di calcetto ce l’abbiamo anche a NOHA, tanto per essere chiari e trasparenti a differenza di ciò che invece vorrebbero far passare altre persone con messaggi differenti o falsati.

La DPM ATLETICO NOHA, riguardo alla richiesta di chiarimenti avanzata dal Sig. Antonio MARIANO su NOHAWEB, circa la fruibilità o meno dei campi di NOHA da parte della “ RAPPRESENTATIVA NOHA”, si risponde restituendo al mittente tutte le eventuali accuse o polemiche di sorta e sottolineando che nessun rappresentante della neo formata squadra si è mai presentato presso la struttura a parlare con chicchessia sia Campo Sportivo Noha. 27.12.2015esso PRESIDENTE che DIRETTIVO. Affermando quanto pubblicato si dimostra che si parla o si scrive solo per il gusto di farlo o per il semplice ..SENTITO DIRE.. Occorre ricordare un famoso detto Nohano per cui come “PRIMA SE TIRA LA PETRA E POI SE SCUNDE LA MANU” . Questo modo di fare non è affatto corretto perché si dice il falso coscientemente!!! L’idea di fondo della DPM ATLETICO è lo sviluppo ed il consolidamento di tutte le Società Sportive anche dei Gruppi di giovani, come la “ Rappresentativa NOHA “, che attualmente forse non usufruisce della struttura per futili motivi dovuti ad incomprensioni o non conoscenza effettiva dello stato dei luoghi o semplicemente perché non hanno mai fatto richiesta. Detto e chiarito definitivamente quanto sopra, si spera che al più presto si possa risolvere questo increscioso malinteso se così lo possiamo definire, noi siamo completamente disponibili a qualsiasi dialogo ed apertura che preveda l’inclusività e non certo l’esclusione a priori Campo Sportivo Noha. 27.12.2015di nessuno. La possibilità di implementare un percorso non effimero, che produca persistenti miglioramenti alla qualità di vita di ciascun cittadino-atleta dipende anche dal modo in cui viene gestito il welfare-comunitario: le Società Dilettantistiche e non, nel rispetto delle proprie funzioni, devono imparare a promuovere lo SPORT. Le modalità di utilizzo degli impianti da parte della “ Rappresentativa NOHA “ e non solo, vengono concertati con il PRESIDENTE, sentito il DIRETTIVO, sempre presente in loco, al fine di ottimizzare l’uso e la fruibilità degli spazi stessi tra diverse associazioni che ne fanno richiesta.

Gli impianti Polifunzionali di NOHA sono, devono e rimarranno aperti a tutti. 

Al PRESIDENTE, tra l’altro, spetta, come da Statuto, il diritto insindacabile di intervento per la soluzione di Campo Sportivo Noha. 27.12.2015eventuali insuperabili divergenze relative all’uso degli stessi Impianti. Lo stesso PRESIDENTE è tenuto alla corretta utilizzazione degli Impianti, al rispetto di tutte le norme e regole stabilite, a vigilare ed è autorizzato, sentito il parere del DIRETTIVO, ad allontanare chiunque tenga un comportamento ritenuto pregiudizievole al buon funzionamento degli Impianti o dell’attività che si svolge.

L’Associazione DPM ATLETICO NOHA, sin dal primo giorno successivo all’assegnazione provvisoria, si è presa cura degli impianti che si presentavano in condizioni veramente disastrose e sotto gli occhi di tutti; il campo di calcio era un cumolo di sterpaglia e pietre, una situazione decisamente critica a cui la DPM ha voluto mettere mano con urgenza, infatti siamo intervenuti con misure di emergenza e di messa in sicurezza da subito e su diversi spazi, noi dell’associazione con tenacia, determinazione e tempestività siamo riusciti a dare ai campi un’altra immagine e la possibilità di aprirlo al pubblico nel più breve tempo possibile rispondendo anche alle Campo Sportivo Noha. 27.12.2015esigenze richieste dall’Amministrazione Comunale attraverso la manifestazione di interesse di giugno 2015.

Le difficoltà che la DPM ha incontrato sono state diverse e sempre in agguato, basta ricordare atti vandalici che abbiamo subito da ignoti sin dai primi giorni di insediamento, arrivando poi, a pochi giorni fa quando si è raggiunto il limite per danni provocati agli impianti per i quali si è richiesto l’intervento dei responsabili del settore LLPP. In un primo momento, si è pensato di non far pubblicità di questi brutti episodi perché ne sarebbe andato del decoro di tutta la nostra comunità, non solo, per evitare anche del vittimismo e tirati in ballo addirittura con falsità sui Social, allora è bene informare pubblicamente i cittadini. I danni, vanno dalla rottura ai tagli sull’impianti idrici mobili utilizzati per l’innaffiatura dei vari prati inglesi di proprietà della DPM; furti degli stessi tubi di acqua sempre Campo Sportivo Noha. 27.12.2015di proprietà della DPM; il campo di calcio irrorato con del veleno secca – tutto ha bruciato letteralmente tutta l’erbetta vera della quale il campo medesimo era dotato via via con non poco sacrificio per renderla verdeggiante, purtroppo, ignoti hanno addirittura lasciato le bottiglie vuote sul terreno di gioco, una volta utilizzate; da ultimo, ma non meno importante, due cagnolini di piccola taglia erano stati rinchiusi sotto il sole ed all’interno di una macchina parcheggiata nei pressi del campo di gioco. Solo per mero caso, in quella mattinata, sono stati liberati i due cagnolini, altrimenti per il caldo i poveri animali non sarebbero certo sopravvissuti.

Nonostante questi brutti episodi di VANDALISMO, la DPM ATLETICO con la stessa determinazione e tenacia di sempre e che la contraddistingue è riuscita a dare al Campo Sportivo un’altra immagine restituendo la normalità attraverso la possibilità di giocare sin da subito, sistemando tutto nel migliore modi. Le situazioni di disagio non sono certo scomparse, ma il lavoro svolto è stato tanto e ce ne sarà ancora, quindi si opererà certamente nella Campo Sportivo Noha. 27.12.2015convinzione di procedere nella giusta direzione. È necessario, però, che gli appassionati di SPORT, le Scuole, le Parrocchie, le Famiglie e le Istituzioni facciano sentire la loro presenza e la loro voce.

Con questo approfitto per comunicare a tutti che con una missiva indirizzata alla Direttrice della Scuola Polo 2 Galatina – Noha e per conoscenza anche al Comune di GALATINA, tutti i ragazzi di detto Plesso Scolastico sono stati invitati Suo tramite, a svolgere attività sportiva durante le lezioni di educazione fisica sul nostro Impianto Sportivo. Con piacere comunichiamo altresì che la Direttrice ha risposto POSITIVAMENTE, prenotando per il fine anno scolastico le due Manifestazioni Sportive di chiusura dello stesso, sia per le classi primarie che per le medie. Non solo, si porta a conoscenza tutti voi, che sempre presso gli impianti sportivi di Noha, si procederà ad organizzare il progetto che vede coinvolte le donne nello sport, in particolare nel calcio.

IL PRESIDENTE DELLA D.P..M. ATLETICO NOHA

M.LLO DONATO DE LORENZIS

 


Campo Sportivo Noha. 27.12.2015Campo Sportivo Noha. 27.12.2015
Campo Sportivo Noha. 27.12.2015Campo Sportivo Noha. 27.12.2015
 
Di Antonio Mellone (del 29/04/2012 @ 22:11:49, in NohaBlog, linkato 3797 volte)

Giuro che questo è l’ultimo pezzo della mia, chiamiamola così, trilogia pre-elettorale. Mi spiace tediare il lettore (quell’uno che sarà) per la terza volta su di un tema fritto e rifritto; tuttavia talora non si può prescindere da certe elucubrazioni per puntualizzare l’ovvio.
Se mi fosse concesso, passerei subito prima o subito dopo i clerici vagantes - che in questi giorni come tanti commessi viaggiatori stanno passando “a benedire” le nostre case, a promettere mari o monti (Mario Monti?), a distribuire i santini su cui è effigiata la loro immagine ed il loro motto (che parla), e finalmente ad implorare la nostra croce sul simbolo del loro partito e sul loro nome prima di imbucare nell’urna la scheda elettorale – dicevo: passerei io, porta a porta, cercando di convincere i miei concittadini non tanto a chi dare il voto, quanto a chi NON darlo. 
E lo farei usando più o meno queste parole: “Caro concittadino, non votare gli arrivisti, i faccendieri, i profittatori, i navigatori sotterranei conto terzi, i marpioni vecchi ed i marpioni “giovani e concreti”, i soliti noti che si presentano come esponenti del nuovo che avanza, mentre di fatto sono il vecchio che è avanzato. Non votare chi per opportunismo cambia facilmente casacca, chi passa da destra a sinistra, e viceversa (Franza o Spagna purché se magna). Non votare gli inguardabili, gli inaudibili, gli intoccabili, i leccapiedi, i baciapile e i baciamadonne, gli improvvisati salvatori della nostra piccola patria, i politicanti dell’ultima ora, i politicanti incalliti, quelli che ti fanno ancora credere che gli asini volano. Non votare il “trota” locale, il bifolco locale, il pirla locale, né chi è appoggiato dai mafiosi locali. Non sprecare il tuo voto a vantaggio di chi vorrebbe fare della politica la sua professione (e magari campare comodamente a tue spese); non buttar via il tuo voto in favore di chi pensa agli affaracci suoi e a quelli della sua famiglia. Non votare chi ti vede come un suddito, una pecora da tosare, un mulo da soma da sfruttare per i suoi porci comodi. Non votare gli assassini della democrazia, chi ha della politica un’idea burocratica e definisce “antipolitica” i politici veri, i soggetti della polis che invece fanno proposte politiche serie. Forse la vera antipolitica oggi è quella tradizionale, bacchettona, parruccona, paludata a nuovo ma impregnata di naftalina, pronta a scagliare anatemi contro la ragione e la passione.   
Per favore, caro elettore, non andarti a mettere nei Casini, con la scusa del centro, del moderatismo (sarebbero questi i moderati?), e dei “valori della famiglia”: come fai ancora a fidarti di chi fa i risciacqui e i gargarismi con l’acqua santa, di chi usa la religione come un vestito buono per tutte le stagioni, di chi è ancora attaccato alla sottana dei preti in nome del perbenismo e di chissà quali “valori non negoziabili”, quando poi si dimostra che il vero valore per questi formigonini, ciellini, opusdeini, in una parola “casini”, è  quello del potere e del denaro? Come fai a votare chi è appoggiato dai vari Miccichè (che vergogna!), chi è dell’UDC (unione dei condannati), chi finge di essere di centro quando di fatto è fascista nei secoli dei secoli amen? Non dare ancora (se pur l’avessi già fatto) il tuo suffragio ad un partito che nel corso di questi anni ha portato l’Italia nel baratro economico, finanziario, sociale, culturale e politico: sì, il partito dell’amore (a pagamento), il partito del “nuovo miracolo italiano”, il partito del “meno tasse per tutti”, il partito de “la crisi è alle nostre spalle”, il partito della quarantina di leggi porcata o leggi-vergogna, quello personale del bifolco di Arcore, il papi delle cene eleganti, del bunga-bunga, anzi del burlesque, l’amico del barbaro leghista, e delle prescrizioni brevi.
Non votare chi non ha sale in zucca, e vuole avvelenarti con il CDR (combustibile derivante da rifiuti), con gli inceneritori (che, per prenderti in giro, ribattezza come “termovalorizzatori”). Non sprecare il tuo voto dandolo a chi non ti merita, a chi s’infischia del territorio che vuole martoriare ancora con il cemento, con i pannelli fotovoltaici, con i centri commerciali, con le cave trasformate in discariche di rifiuti di ogni tipo, con i nuovi comparti artigianali o commerciali o per “civili” abitazioni, “in nome della crescita”. Non votare chi deride il lavoro di tanti concittadini, che pur non appartenendo ai partiti politici ed in nome della democrazia partecipativa lottano per la salvaguardia dei beni comuni, delle risorse pubbliche, della campagna, della natura, dei beni culturali (il cui scempio si compie sotto i nostri occhi proprio mentre ci si professa – o ci si atteggia a - tutori, difensori, paladini di questi beni culturali).   
Non votare chi vuole uccidere il tuo futuro e quello dei tuoi figli in nome del “progresso”, del profitto, del capitale, del denaro, dei suoi interessi di bottega…
E’ vero che alla fin fine le persone da votare si conterebbero sulle dita di una mano. E sarebbero da ricercare con la lanterna, anzi come si fa con un ago nel pagliaio.
Ma un popolo virtuoso sa e deve scegliere secondo coscienza. Se ne ha ancora una.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 28/02/2011 @ 22:11:24, in CDR, linkato 4257 volte)

Si è conclusa la diatriba sul coincenerimento del CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti) da parte di Colacem fra i Comitati territoriali e le Istituzioni Pubbliche, Lunedì scorso, 21 febbraio 2011, il Consiglio Provinciale ha deliberato l’iter autorizzativo per il cementificio Colacem al fine di poter incenerire rifiuti persino extra-salentini nelle sue fornaci! Ecco in sintesi un breve excursus della vicenda:

 L’11 Novembre 2010, nella seconda conferenza sul CDR organizzata dall'Amministrazione di Galatina, il Sindaco giustificava il conferimento del CDR in un bruciatore da realizzarsi nella Colacem di Galatina, lo giustificava dicevo, per il semplice fatto che esistono già realtà produttive più piccole ma altrettanto inquinanti.
 Nonostante le dichiarazioni allarmanti del dott. Serravezza, presidente della Lega Tumori provincia di Lecce, e della Dr.ssa Anna Melcarne, responsabile del Registro Tumori di Lecce, sul ben triste primato nazionale per insorgenza di malattie tumorali al polmone attribuito al distretto socio-economico di Galatina dall'ASL di Lecce nell'ultimo registro tumori, si vuole perseguire la strada del bruciare l’immondizia per agevolare una azienda privata o, peggio ancora, di sotterrarla sopra le falde acquifere come per esempio il caso Corigliano, invece di smettere di produrla o quanto meno incentivare il riciclaggio dei rifiuti.
 (da: COMUNICATO STAMPA congiunto  11/11/2010  Comitato cittadino  “Cambiamo Aria” – Galatina)
 Mercoledì 15 Dicembre 2010 la Filca Cisl, categoria che rappresenta i lavoratori delle costruzioni e affini, appartenente alla CISL, dichiara paradossale il diniego al conferimento del CDR a qualsiasi bruciatore in area Galatinese visto che in tutta Italia e nel resto d’Europa esistono già aziende simili che usano i sistemi di coincenerimento del CDR, nel contempo non si  aggiungono commenti sui riflessi eco-salutari di chi ci vive intorno ma si avanzano, come arma ricattatoria, l’alto tasso di disoccupazione che apporterebbe alla popolazione il mancato guadagno derivante dal coincenerimento. La nota più deplorevole che riecheggia nell’Assemblea della Filca Cisl è che non è possibile negare l’uso del CDR, come combustibile alternativo se pensiamo che molte città della Campania convivono con altissimi rischi per la salute pubblica per via delle tonnellate di immondizia maleodorante riversate nelle strade.
 Dichiarano ancora il rammarico, i rappresentanti RSU del sindacato, per l’avanzare del parere negativo sull’utilizzo del CDR come combustibile per inceneritori che esprime la Provincia il 12 dicembre 2010, quando i consiglieri Marra e Polimeno della maggioranza provinciale ricevevano applausi e ovazioni e pubblici ringraziamenti dai comitati e da tutta la cittadinanza riunita in assemblea per essersi impegnati in Commissione Ambiente e aver ottenuto da maggioranza e opposizione, l’impegno nero su bianco a ratificare in consiglio un netto “No” all’ipotesi di una autorizzazione positiva per il cementificio Colacem al fine di poter bruciare CDR!
 L’ultima briciola di genialità che emerge dall’assemblea è quella della mancanza di competitività delle nostre aziende con quelle dell’Est Europa, competizione basata su un costo del lavoro decisamente più basso del nostro, recuperabile, secondo i relatori dell’Assemblea, con l’incentivo all’uso del CDR negli inceneritori. Insomma meglio competitivi ammalati che disoccupati!
 A nulla sono valse le 3800 firme raccolte a Galatina ed a Soleto, come anche le enunciate conseguenze ambientali e sanitarie emerse dai vari convegni e l’espressa contrarietà della commissione provinciale, tutto finito:
 Lunedì 21 Febbraio 2011, è stato  approvato all’unanimità, dopo un ampio dibattito, l’ordine del giorno proposto dai consiglieri Roberto Marra e Salvatore Polimeno in merito al coincenerimento del CDR dell’impianto Colacem di Galatina, con un emendamento a firma di tutti i capigruppo, che stabilisce di “impegnare le strutture amministrative dell’Ente a porre, nelle procedure finalizzate all’istruttoria delle istanze presentate da Colacem, il massimo rigore, così da evitare il possibile rilascio di autorizzazioni nel caso che dovesse risultare l’eventualità di un qualsiasi peggioramento qualitativo e quantitativo delle attuali emissioni. Nella fase istruttoria dovranno essere effettuate da parte degli organismi pubblici, o di altri individuati dalla Provincia, verifiche tecniche, anche di carattere eccezionale, sullo stato attuale di aria, acqua e suolo sull’intero comprensorio e dovranno essere disposte tutte le ulteriori necessarie verifiche preventive ed empiriche, con oneri a carico di Colacem”.  
 La nota è uno stralcio del comunicato del Il Comitato Intercomunale “NON INCENERIAMO IL NOSTRO FUTURO”, pubblicato sul sito Galatina.it .
 A questo punto gli attori dello scenario apocalittico sono di due tipologie: da una parte i protagonisti del confezionamento del CDR e della relativa gestione in fase di incenerimento, insieme a loro i beneficiari del risparmio energetico della Colacem,  e l’ARPA Puglia (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente), l’ente Pubblico preposto al monitoraggio delle emissioni; dall’altra le inermi famiglie dei cittadini che vivono sul territorio.

 Anche se questi ultimi sono evidentemente in maggioranza numerica, avranno semplicemente il “potere” di subire gli effetti che sortiranno da questo esperimento legalizzato. Siccome tutti finora, sia da una parte che dall’altra della controversia, hanno ostinatamente dichiarato conoscenze e certezze su pro e contro dell’ipotesi dell’incenerimento del CDR, senza mai apportare prove oggettive, diciamocelo pure chiaramente: l’area del comprensorio di Soleto, Galatina, Noha, Cutrofiano e Sogliano, e speriamo in un raggio non maggiore, sarà il laboratorio sperimentale e gli abitanti le cavie. E le cavie, si sa, si ammalano e muoiono quasi sempre per cause sconosciute, o per colpe di faccendieri impunibili.

 

Marcello D’Acquarica
 
Di Antonio Mellone (del 10/06/2019 @ 22:08:09, in NohaBlog, linkato 1482 volte)

Provo a sintetizzare quel che ho avuto modo di capire del convegno dell’8 giugno scorso circa le Opportunità [sic] in merito alla storia della Xyella fastidiosa,   organizzato a Noha dal locale circolo PD, al quale sono stato gentilmente invitato.

Dunque, premesso che qui nel Salento, come recita il salmo responsoriale, ‘sta sicca tuttu’ e non ci sta più nulla da fare, che la nostra è zona infetta e il solo motivo del disseccamento degli ulivi è il batterio della Xyella, e che questo batterio ha come esclusivo untore la Sputacchina (un insetto con le ali e forse pure con le corna), è sufficiente guardarsi attorno per accorgersi del “paesaggio lunare” che ormai caratterizza la nostra terra [pare che anche sulla luna questa maledetta Sputacchina abbia fatto danni incalcolabili facendo seccare una miriade di piante autoctone, ndr.].

Certo è che chiunque osi mettere in dubbio questo Verbo che si è fatto Carne, anzi Melcarne, è un negazionista, un santone, un complottista, ultimamente anche un tuttologo, un sacerdote delle scie chimiche, e ovviamente un avversario della scienza: la quale, a quanto m’è dato di capire, o è Ufficiale o non è.

Ebbene sì, pare che la scienza abbia bisogno di aggettivi (ma prima ancora di soldi) per giungere a risultati inconfutabili, pubblicare studi de-fi-ni-ti-vi signora mia, e proferire leggi deterministiche (della serie: dato X non posso che ottenere Y, dove X sta per Xylella e Y per reddito - come i miei bravi studenti del primo anno di economia sanno a menadito).

La ricerca a 360°, invece, sembra sia vietata come la Cannabis Light: se ne deduce che una Ricerca con la maiuscola dovrebbe essere incontrovertibilmente retta, vale a dire a 90°.

Ora non ho ben afferrato se il relatore principale di questo bel congresso cittadino fosse un imprenditore o uno scienziato, ma non spacchiamo la palla in quattro. Qui ci basti sapere che quando l’imprenditore chiama il Cnr risponde, si mette sull’attenti o in ginocchio, a seconda, e si presenta sul campo all’in-do-ma-ni mat-ti-na pre-sto. Insomma basta la parola, come Falqui.

Sembra pure che il disastro, anzi l’emergenza (chiamiamola con il suo nome di battesimo) sia dovuta a chi si è opposto pervicacemente al piano Silletti di venerata memoria. Sì, quello che prevedeva il dogma dell’Immacolata Eradicazione non solo dell’ulivo infetto ma anche di tutto quanto di vivente cadeva nel raggio di 100 metri dal povero albero, incluse le piante sane, e giacché anche gli arbre magique però quelli ormai senza cellophane, il tutto asperso da diserbanti e pesticidi a gogo. Pazienza se tra questi oppositori (come si vede in un video del 2015, a meno di smentite, o voce doppiata o pensiero contraffatto) ci fosse stato anche l’esimio relatore del simposio di sabato 8, poi evidentemente folgorato sulla via di Bari.

Un altro punto fondamentale che mi sembra di aver colto dalla prolusione melcarnevalesca è che il Paesaggio ha senso se e solo se correlato al Profitto [sic], derivante magari da agricoltura intensiva, tipo quella con i filari di Favolosa, ovvero Fs17 - varietà che è senza alcun dubbio lunga, morbida e resistente (parola di Einstein). Il che (cioè il binomio inscindibile Paesaggio/Profitto) per una persona sana di mente sarebbe un ossimoro: tuttavia visti gli applausi scroscianti degli ammiratori dell’altra sera credo che il soggetto possa ormai ambire alla candidatura naturale di ministro dell’ambiente del prossimo venturo governo PD [adesso per favore non vi venga in mente di associare all’acrostico una bestemmia da scomunica apostolica: traducetelo, se proprio volete, con Post-Democratici, ndr.].

A proposito, ma sapevate voi che il ministro dell’agricoltura Centinaio, con il suo recente decretino, convertito in legge in men che non si dica con il voto di quasi tutti, è riuscito a ricreare il Partito Unico della nazione Lega-M5S-PD? Be’ non so voi, ma io ne ho avuto conferma la sera stessa del convegno, visto il trasporto con cui se n’è fatto cenno.

Mi rimane solo un cruccio di questo convegno: il non aver potuto - il sottoscritto e altri astanti - fare domande ai relatori (eppure ne avevamo un paio da porci).

Sarà stato per via di qualche decibel sopra il pentagramma o per l’intervento di qualcuno tra il provocatorio e il sarcastico, sta di fatto che organizzatori e relatori anziché rispondere a tono a ogni appunto, oppure come le persone intelligenti userebbero fare in questi casi con una bella battuta sagace o con l’efficacissimo sbadiglio, hanno invece perso le staffe, troncando così di netto il convegno. Avete presente: “Fedeli, la messa cantata è finita andate a casa” ? Ecco.

Per non parlare del principale conferenziere che s’è l’è addirittura presa con Emanuele, uno fra i più educati spettatori di sempre, il quale con il suo cellulare stava osando riprendere le ultime sceneggiate: “Ehi TU – fa il nobiluomo - non mi devi riprendere. Non ti do l’autorizzazione!”, mancava che ci aggiungesse “gné gné gnè” per farla completa. Qualcuno spieghi al ricercatore/imprenditore (o viceversa) che non eravamo in una riunione a porte chiuse del club Bilderberg, ma in un pubblico convegno dove, oltretutto, i “teleoperatori ufficiali” avevano ripreso pure le mosche di passaggio, e senza alcuna domanda in carta da bollo.

Confesso di essermene andato via con un ulteriore dubbio. Vuoi vedere – mi son detto – che sei stato ospite di un’adunata di Casa PD (dove PD sarebbe il combinato disposto della consonante iniziale e di quella finale di Pound)?

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 10/10/2013 @ 22:07:31, in Un'altra chiesa, linkato 2499 volte)
Nel carteggio intercorso tra papa Francesco ed Eugenio Scalfari si è visto, giustamente, l'inizio di una nuova era nei rapporti tra la Chiesa e la cultura moderna. O almeno la ripresa, dopo il gelo della stagione Woitiliana/Ratzingeriana, del dialogo conciliare.
Ciò, specificatamente in riferimento al rapporto Fede-Ragione. Un'alba di speranza ripresa nella coscienza di quello che Francesco stesso ha voluto chiamare un "paradosso": "la fede cristiana, la cui novità e incidenza sulla vita dell'uomo sin dall'inizio sono state espresse proprio attraverso il simbolo della luce, è stata spesso bollata come il buio della superstizione che si oppone alla luce della ragione".
Noi non possiamo che rallegrarci di tanto osare; noi che testardamente abbiamo continuato a credere non mettendo da parte le ragioni della ragione, ma valorizzandole e tenendole ben in cale.
Noi, comunità di base, credenti della diaspora ecc., preso atto di questa grande apertura, vorremmo però, che si aprisse lo sguardo e si accendesse l'attenzione anche su un aspetto più pratico ma altrettanto deleterio della vita di buona parte della chiesa, pur nella consapevolezza, riconosce papa Francesco, "che quell'immenso dono che è la fede è custodito nei fragili vasi d'argilla della nostra umanità".
Mi riferisco a quel mondo chiamato volgarmente "cattolico" e che abbraccia tutta quella religiosità feticista che acceca, rende "intransigenti" e "arroganti" (per riprendere i suoi stessi termini affermandoli); rende schizofrenici e incoerenti con le idealità del Messaggio Evangelico.
Perché? Cosa fanno questi cattolici?
Vanno in pellegrinaggio a Madjugorie a pregare la Madonna degli umili; poi tornano in Italia e votano Lega, il partito dei razzisti. Si dicono "cattolici" e sono solo dei "provinciali".
Vanno in Chiesa a festeggiare i Santi del calendario ed escono fuori e calpestano i martiri in carne ed ossa che incontrano per strada.
Si dicono cristiani e si chiamano fratelli; ma poi, se possono, si fanno le scarpe a vicenda, arrampicandosi sui cadaveri degli "altri".
Pregano Dio per la Pace e la Giustizia, ma votano a destra, dove ingrassano i partiti di quel liberismo economico e di quel turbocapitalismo che seminano violenza e fomentano guerre.
Hanno lottato contro il divorzio, contro l'aborto, contro l'eutanasia, contro la contraccezione ed hanno spalancato la porte a quella globalizzazione che non è altro che la riduzione del mondo ad un mercato, dove investono i padroni del capitale e nel quale la condizione di cittadino interessa meno che quella di consumatore.
Hanno chiuso gli occhi pregando Dio e si sono ritrovati servi di un altro dio, il dio denaro.
Senza avvedersene, hanno voluto coniugare, in un rapporto incestuoso, ciò che il loro Maestro aveva avvertito non essere possibile: "Non potete servire Dio e la ricchezza!" (Matteo 6,24).
Sotto questa dittatura tutto si è trasformato in merce: idee, progetti, relazioni, oggetti, ecc.; perfino la religione!
Frei Betto, teologo brasiliano, incarcerato per anni e anni sotto la dittatura militare degli anni di piombo (1964-1985), denuncia: "Si vendono imprese, strade, influenze e governi. (...) Si trasforma Che Guevara in birra inglese, la liturgia in uno show business e i figli di Gandhi in un carro del carnevale. L'importante è mercificare e reificare tutto: dall'emblema rivoluzionario alle natiche della ballerina.
Rendere il superfluo necessario. Solo così si dilata il consumo. (...)
Creata per elevare le persone ad un altro livello di coscienza, perché vivano la comunione con Dio e tra loro, e fondata su valori derivati dalla rivelazione trascendente, la religione stessa, poco a poco, ha finito per perdere la sua dimensione profetica, di denuncia e di annuncio. Si sveste del suo carattere etico, di critica verso ciò che disumanizza, per adeguarsi all'imballaggio che la rende, nel mercato, un prodotto attraente. Così, essa risplende sotto le luci della ribalta, scambiando il silenzio con l'isterismo pubblico, la meditazione con l'emozione truccata, la liturgia con la danza aero¬bica. Nella sfera cattolica, rende il prodotto più appetitoso" (Adista 88/99).
Scandalizza che di fronte a questa deriva prostituiva qualcuno additi ancora come nemico da abbattere un inesistente "Comunismo". È da briganti e da delinquenti.
Qui non siamo più di fronte a quello che i vescovi francesi nel primo dopoguerra denunciavano come lo "scisma pratico" dei fedeli.
Qui siamo di fronte ad una ideologia liberista e libertaria che assolutizza il soggetto cancellando la società, intronizza sull'altare dei valori una libertà assassina riservata ai pochi e impedita ai molti, invoca stupidamente la giustizia impedendone le condizioni.
Di tutto ciò, caro papa Francesco, "insieme", come tu scrivi, se ne può parlare?
Aldo Antonelli - parroco in Antrosano
 
Di Antonio Mellone (del 10/01/2017 @ 22:03:11, in NohaBlog, linkato 5444 volte)

Voglio sapere di cosa stanno riempiendo la discarica De Pascalis, quella ubicata a metà strada tra Noha e Galatina. Voglio sapere cosa succede ad un fischio da casa mia.

Ne avrei il diritto come cittadino oppure è stata soppressa la sovranità che un tempo apparteneva al popolo stanziato su di un territorio? Vuoi vedere che è passato con la maggioranza dei SÌ il famoso Referendum del 4 dicembre scorso e io non me ne sono accorto?

No, non ditemi che è entrata in vigore la “nuova” costituzione Boschi-Verdini che prevede il “principio di supremazia”, e quindi i territori non contano più una cippa (posto che prima qualcosa contassero).

Può darsi. Ma se anche dovesse essere passata quella riforma a mia insaputa, io sottoscritto, l’ultimo dei cittadini di Noha, esigo di sapere.

*

Di recente, m’han fermato per strada un bel po’ di nohani chiedendomi lumi in merito a ‘sta benedetta discarica. M’hanno raccontato di decine di Tir autoarticolati che, pieni zeppi di non si sa bene cosa, vanno a svuotare i loro mega-cassoni nella cava de quo.

Io son cascato dal pero. Non ne sapevo nulla, anche perché – come mi dicono - i noti giornaletti caltagironei parlano di presepi viventi da Latiano a Fasano, senza citare, per dire, anche quello di Noha (salvo poi pubblicarne a tutta pagina una bella immagine), mentre i siti “giornalistici” locali - dopo i primi spot pubblicitari di qualche anno fa a favore di discarica - sembra che, come il sottoscritto (che tutto è men che un “giornalista”), non si siano accorti di nulla.

Mi raccontano, questi cittadini, che pare siano dirette alla volta di quella cava profonda centinaia ma forse anche migliaia di traversine ferroviarie in cemento o qualcosa di simile. E che subito dopo vengano interrate o coperte da altro materiale. Vai a sapere.

Ora. La prima domanda è la seguente: è vero ciò che va dicendo la ‘vox populi’? Ci è permesso avere qualche informazione più dettagliata in merito?

Sul sito internet della cava De Pascalis si trova l’elenco dei materiali autorizzati per il conferimento in quella discarica. Orbene, salvo miei errori od omissioni, nella lista non risulterebbero elencate traversine ferroviarie in cemento o in altro materiale.

Si parla, è vero, di “rifiuti provenienti da costruzioni e demolizioni” (tipo mattoni, ceramiche, mattonelle, scorie in cemento, materiali da costruzione, eccetera) ma, salvo smentite dell’ultima ora, non mi pare che le traversine ferroviarie rientrino nella fattispecie. In realtà si parla anche di “pietrisco per massicciate ferroviarie”, ma salvo interpretazioni estensive mi chiedo se le traversine possano rientrare nella voce “pietrisco”. E poi, posto che le traversine siano conferibili e che si tratti di sole traversine, chi controlla che il materiale non sia impregnato di sostanze pericolose in grado da provocare danni al terreno e alla falda acquifera sottostante?

Sapevo che le traversine lignee dismesse dalle ferrovie statali se non sono da considerarsi “rifiuto speciale” poco ci manca. D’accordo, quelle conferite nella discarica nohan-galatinese non sono traversine in legno ma in cemento armato: ciò non toglie che non possano contenere olii, composti chimici o altre schifezze pericolose (mica le lavano o le trattano prima di gettarle in quella cava).

Comunque sia: sono io sottoscritto libero di non fidarmi di ciò che (non) ci raccontano?

Atteso quanto è successo nel Salento negli ultimi quarant’anni, con le discariche abusive sparpagliate ovunque e con le altrettante munite di autorizzazioni ministeriali (tipo la Burgesi) che nascondono le più pericolose e impensate sostanze inquinanti - tanto che la nostra provincia fa ormai concorrenza alla Terra dei Fuochi, un baffo a Gomorra e non ha rivali in Italia quanto a percentuali crescenti di malati di cancro e di altre malattie legate all’avvelenamento del territorio - mi è lecito fasciarmi la testa ancor prima di rompermela?

Posso dirvi che sono preoccupato anch’io, insieme ai nohani che mi hanno fermato per strada chiedendomi informazioni che non ho saputo fornire? Son padrone di chiedere che tutti (mica uno ogni tanto: dico tutti) gli automezzi che si presentano su viale Carlo Alberto dalla Chiesa, diretti alla volta della ex-cava De Pascalis vengano sottoposti a controllo preventivo?

Attenzione: per controllo non intendo il “controllo formale” della documentazione (non saprei che farmene), né i “controlli interni” eventualmente posti in essere dalla proprietà (non prendiamoci in giro: i proprietari fanno il loro mestiere: cioè soldi, business, profitti sul ciclo di questi particolari rifiuti, mica solidarietà sociale), ma ispezioni, verifiche ed esami da parte di soggetti terzi, tipo, chessò io, Arpa Puglia, Asl, Polizia locale, Carabinieri di nuclei speciali [non si possono più citare le Guardie Forestali, in quanto il loro corpo è stato sciolto nell’acido dal precedente governo, sicuramente a causa della scomparsa delle foreste: gli unici Boschi superstiti evidentemente saranno quelli ancora al governo e, giacché, anche legati al nome di qualche banca rotta,ndr.].

*

In conclusione, vorrei che fossero accertate, per ogni accesso alla cava (Per. Ogni. Accesso. Alla. Cava.) la quantità e la qualità del conferito, e che nemmeno uno spillo uno non consentito venga gettato o sversato in quella discarica privata a chilometro zero.  

E’ permesso chiedere o tutto questo è forse chiedere troppo?

Infine. E’ esagerato pretendere che i candidati al prossimo venturo governo di palazzo Orsini abbiano a cuore il bene del suolo, dell’acqua e dell’aria del nostro territorio, e siano dunque espressione più del bene comune che dei potentati economici anche locali interessati a ben altro? No, così, tanto per sapere.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 18/02/2015 @ 22:03:03, in NohaBlog, linkato 2848 volte)

Chissà cosa sarà andato a raccontare Mimino nostro alla Bit di Milano (visto che un sito internet locale di solito ben informato ha titolato con commovente entusiasmo: “Grande successo di Galatina alla Bit”); chissà se tra le leccornie culinarie nostrane il sindaco galatinese avrà magnificato anche la bontà del mega-porco (la nostra migliore specialità alla brace), se ha invitato i turisti a visitare Pantasilandia, il novello centro commerciale Cascioni con vista parcheggi (e con tanto di asilo nido – povere creature - tra la Lidl e l’Ikea, che fa così trendy), la palestra-hangar (quale esempio di architettura eclettica, cioè elettoralistica), la nuova area mercatale D7 (che, quanto a scempio ambientale e sperpero di soldi nostri, farà impallidire Expo 2015), il nuovo parcheggio underground da 300 posti auto (da scavare a ridosso del centro storico, così, tanto per dare una mano al debito pubblico), il prossimo venturo impianto di mega-compostaggio così caro a Roby & Co. [Roberta, per favore, non mi querelare: ho detto Roby, non Ruby, ndr].

I bene informati a Palazzo Orsini dicono che il primo cittadino di Galatina sia ancora convinto che l’acrostico Bit stia per: Bisogna Incatramare Tutto (per compiacere gli asfaltatori della circonvallazione vallonea, quercia inclusa), ovvero: Bello Incenerire Territori (per tenere contenti i compari della Colacem, sennò chi li sente quelli). E non c’è verso di fargli cambiare idea (e a volte, sai, meglio non contraddirlo).

*

Nel frattempo, il famoso assessore latitante, Mr. Coccioli (sì, quello che ha collezionato più fiaschi di una cantina sociale in merito ad una cabina elettrica nuova di zecca da approntare nella vecchia scuola elementare di Noha “nei primissimi mesi del 2015 - ex 2014”) ci comunica gongolante che la giunta di cui è membro erettivo ha promosso il “Progetto educazione alla legalità” (forse per suggellare il patto d’acciaio che il segretario del suo partito, cioè lo Spregiudicato, ha stipulato con quel tizio dal capo incatramato, cioè il Pregiudicato per frode fiscale, ça va sans dire, non solo per rimandare alle calende greche il decreto anticorruzione, non tanto per promuovere la legge sulle soglie di non punibilità del falso in bilancio, e non soltanto per non abrogare nemmeno una delle leggi ad personam del precedente ventennio, ma addirittura per gettare nel cesso una volta per tutte la nostra Carta Costituzionale).

*

Oddio, non è che la finta opposizione se la passi meglio. Qui a Galatina il patto del Lazzarone vive e prospera, mica come a Roma dove si recita a soggetto. Sì, vabbè, anche qui simulano d’accapigliarsi o d’azzuffarsi come polli nel pollaio, ma su inezie, quisquilie, temi marginali, niente affatto sulla visione politica del futuro, che di fatto è sostanzialmente univoca, uniforme, condivisa.

Io davvero tra gli uni e gli altri non riesco a cogliere alcuna differenza sostanziale; tutt’al più grande ambivalenza demenziale (se non proprio convergenza tangenziale). E temo che sarà sempre troppo tardi allorché ci decideremo di accompagnarli, con le buone o con le cattive, alle proprie rispettive case (di riposo).

 

Antonio Mellone

 

 
Di Antonio Mellone (del 31/03/2014 @ 22:01:09, in Ex edificio scolastico, linkato 3719 volte)

“Sogno o son desto?” – mi son detto nel leggere il titolo delle note stilate dall’assessore Andrea Coccioli, e pubblicate il 27 marzo scorso sul suo sito dall’Albino Campa.

Non riuscivo a capacitarmi del fatto che un assessore si fosse degnato di rispondere per la prima volta nella storia di Noha e di Galatina messe assieme alle domande ed alle istanze stese per iscritto da un cittadino qualsiasi come il sottoscritto (benché non protocollate, codeste petizioni, presso gli uffici comunali come burocrazia vuole), e pubblicate su Noha.it.

Poi, dopo l’iniziale momento di smarrimento, mi son messo a leggere (e rileggere) la famosa “risposta” assessorile, ed ho subito pensato che sant’Albino martire – sempre troppo buono con tutti specialmente con me - stavolta avesse preso, come si dice, coccioli per lanterne (lucciole, vabbè), nel dare quel titolo ad un pezzo che ha tutto il sapore di uno stucchevole comunicato-stampa, ovvero di una enorme ennesima presa per i fondelli. Altro che “risposta all’articolo di Antonio Mellone”.

Sì, perché, al di là del politichese puro (mai chiaro come il sole, ma viscido come il sapone Sole), leggendo certe note ad uno viene il sospetto che sarà per statuto comunale che chi siede a palazzo Orsini o nei suoi dintorni non solo non sappia scrivere ma non sappia nemmeno leggere (in questo caso le mie domande).

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Così l’assessore ormai non so più a che si profonde in arzigogoli che iniziano con l’immancabile “Con la presente si comunica che… “ (forse voleva dire assente più che presente).

E continua imperterrito ritenendo probabilmente che noi cavernicoli del 2014 riusciamo a mandar giù tutte le brodaglie scodellateci dal primo venuto: “Dovendo procedere all’allacciamento alla rete di energia elettrica, veniva a tempo debito richiesta ad Enel la fornitura di una potenza di 50 KW a 380 V trifasi, necessaria per le utenze installate nel Centro”.

Cosa significa a tempo debito, assessore? Che la domanda è stata inoltrata nel momento giusto però poi l’Enel ha risposto picche (e in ritardo)? E dunque sarebbe colpa dell’Enel? Non trova che se davvero le richieste fossero state presentate a tempo debito non saremmo forse in questa specie di Truman Show? Mi fa capire gentilmente il suo concetto di tempo debito?

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Oppure lei crede che la storia doveva andare così, in modo tale da poter spendere un altro po’ di soldi pubblici visto che oggi come oggi 1.300.000 euro, già spesi, sono bruscolini, bazzecole, briciole, inezie?

Ma poi c’è da chiedersi ancora: se la richiesta, fatta sempre a tempo debito, è andata a finire come è andata a finire, cosa sarebbe successo se fosse stata fatta a tempo indebito o fuori tempo massimo o in un momento inopportuno? Avrebbero staccato la spina a tutta la frazione di Noha?

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Ragazzi, questo è il “politichese”: dire tutto per non dir nulla, nascondersi dietro un dito, o cercare di nascondere dietro una cabina elettrica le responsabilità di qualcuno. Risultato? Un’enorme perdita di tempo e un complesso immobiliare pubblico ristrutturato ma rimasto zoppo, inaugurato un paio di volte in pompa magna, e rimasto a metà del guado non si sa per colpa di chi (come le famose autostrade o le circonvallazioni che si interrompono di fronte ad un auditorium).

A volte son fatti così i personaggi in cerca di elettore: se ne escono con l’espressione che non è né carne né pesce, pensando di buttare un po’ di fumo negli occhi dei cittadini (la cui etimologia forse deriva da citti).

Ricapitolando: l’assessore Andrea Coccioli sembra non avere la più pallida idea di chi possa aver responsabilità in questa brutta faccenda; ovvero - delle due l’una - se pur ce l’avesse, non ha il coraggio di dircelo.

Così sembra funzionare la storia italiana. Fanno le cazzate che costano milioni di euro e poi nessuno paga. O meglio paga Pantalone in comode rate attraverso un debito pubblico che, detto tra noi, sta per esplodere (hai voglia ad accorpare comuni, caro Lino).

Non trovate che sarebbe più onesto nei confronti di tutti ammettere che è stata fatta una grande fesseria?  Errare è umano. E se uno lo riconoscesse saremmo addirittura pronti a perdonarlo. Ma a quanto pare è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che qualcuno riesca a proferire la locuzione: “Scusate, ho sbagliato”. 

In mancanza non mi rimane che ribadire all’assessore Coccioli le mie domande rimaste ancora una volta senza risposta:

1)    Non le pare che sia davvero un bel peccato aver speso 1.300.000 euro di soldi pubblici per un’opera “claudicante”, non funzionante in toto, come previsto nel progetto?

2)    S’è fatto un’idea di chi possa essere la responsabilità di questa incresciosa grave situazione (onde sarebbe pure giusto, quanto meno, chiedergli se non il lucro cessante almeno il danno emergente)?

3)    E, nel caso, potrebbe comunicarcela, questa idea?

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Prendo infine atto di quanto scrive l’assessore nell’ultima parte del suo comunicato: “Si prevede l’esecuzione dell’intervento di realizzazione della cabina così come sopra detto necessaria ad Enel per fornire i 50 KW richiesti attivando i suddetti impianti tra giugno e settembre 2014 […]”.

Prendiamolo in parola, almeno su quest’ultima promessa.

Auguriamoci di non dover far attivare dall’Albino, a partire dunque dal mese di settembre 2014, un nuovo contatore-cronografo (come quello inesorabile, già partito da sempre a proposito della ristrutturazione della vecchia scuola elementare di Noha).

Sappia, l’assessore Coccioli, che questi cronografi on-line sono tarati sull’orologio atomico di Greenwich. Sono, quindi, precisi, puntuali, perfetti, rigorosi. Nulla a che vedere con l’orologio della pubblica piazza di Noha. Che dall’altro giorno, tanto per cambiare, s’è fermato.

Sarà per l’arrivo dell’ora legale.

Antonio Mellone
 
Di Antonio Mellone (del 11/01/2016 @ 22:00:02, in NohaBlog, linkato 4399 volte)

Abbiamo atteso con pazienza il solito ritardatario. Però poi alla fine, come stella cometa, è apparsa sul sito del Comune di Galatina (http://www.comune.galatina.le.it/) anche l’ultima delle dichiarazioni dei redditi dei nostri magnifici quattro (politici nohani).

Il cosiddetto Decreto Trasparenza (D. Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 – art. 14 in particolare) prevede la pubblicazione di questi e di altri dati (per esempio il curriculum vitae, la situazione patrimoniale, i depositi bancari, vabbé) “dei titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, di livello statale regionale e locale […] entro tre mesi dal conferimento dell'incarico e per i tre anni successivi alla cessazione dell'incarico”.

In pratica ne avremo da qui fino all’eternità, o almeno per tutto il prossimo ventennio (più tre anni successivi alla cessazione dell’incarico), visto che l’affezionato elettorato locale non fa mai mancare il suo consenso ai propri beniamini, invero mai avari di promesse con la mano sul cuore e sempre prodighi di pacche sulle spalle condite da locuzioni del tenore: “Tranquillo, ci penso io” (sicché talvolta il diritto del cittadino assume le fattezze di una gentile concessione o di un favore ad personam. Ma questa è un’altra storia).

Eppure a dare un’occhiata veloce ai guadagni dei nostri parlamentari comunali si direbbe che fare il politico nohano non è poi un così grosso affare (o arraffare come insinua il solito maligno). Tutt’altro. Dall’osservazione dei numeri, in effetti, non si capisce granché: e soprattutto se qualcuno fa il falso povero o il falso ricco (posto che a entrambe le categorie va tutta la nostra comprensione, oltre che l’umana solidarietà).   

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Prendiamo i dati del dottor Giancarlo Coluccia, farmacista di professione e politico per vocazione.

Orbene, nella dichiarazione del 2015 (che, come noto, rileva i numeri del 2014) il reddito annuo lordo, salvo errori od omissioni, passa dai 36.773,00 euro del precedente 2013 ai 44.025,00 euro, con un bell’incremento del 19,72%. Mentre il reddito al netto dei costi e degli oneri deducibili, il cosiddetto reddito imponibile, passa dai 26.817,00 euro ai 36.002,00 euro. Sicché l’imposta netta liquidata nel 2015 quasi raddoppia, da 5.525,00 euro a 10.087,00 euro: una boccata d’ossigeno per le casse dello Stato.

Possiamo, dunque, affermare che il locale rappresentante dello scudocrociato [sic!], che vive con 25.915,00 euro all’anno, pari a circa 2.160,00 euro al mese, si conferma lo zio Paperone dei consiglieri comunali nostrani.

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Le cifre dell’avvocato Antonio Pepe, sindaco mancato per un pelo, evidenziano invece, sempre salvo errori, una significativa diminuzione della voce redditi lordi (stiamo sempre parlando della dichiarazione 2015, relativa ai dati del 2014) passati dai 33.918,00 euro del 2013 ai 27.111,00 euro del 2014, con una differenza negativa di oltre il 20%, derivante principalmente dalla sua attività forense.

Il reddito imponibile, ottenuto come differenza tra il reddito lordo e le spese deducibili, passa così dai 32.436,00 ai 23.995,00 euro attuali, sicché l’imposta netta pagata all’erario quasi si dimezza, da 8.023,00 a 4.364,00 euro. A conti fatti, l’ex-scudocrociato nohano [sic!] vive della sua libera professione con uno “stipendio mensile” di 1.635,00 euro.     

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Passando alla disamina dei dati consegnati dal geometra Luigi Longo, si osserva un bel balzo in avanti, pari al 21,30% del suo reddito lordo, passato da 10.965,00 euro a ben 13.303,00 euro (salvo errori o omissioni). Il reddito imponibile - decurtato cioè degli oneri deducibili - da 8.659,00 euro del 2013 raggiunge il picco dei 9.715,00 euro nel 2014.

Considerate esenzioni ed eventuali compensazioni, l’Irpef pagata dal “geometra comunale nohano” è pari a zero (come a maggior ragione era pari a zero anche quella del precedente anno). Il consigliere di RC, Luigi Longo, vivendo dunque con 809,00 euro al mese (decisamente meno di un operaio Fiat neoassunto a tutele crescenti) si conferma degno rappresentante dei proletari de’ noantri.

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Dulcis in fundo, diamo un’occhiata ai numeri della nostra cara delegata alla frazione di Noha, al secolo avvocato Daniela Sindaco.

In effetti, pare che inizino a produrre i loro benefici effetti le manovre di politica economica del governo Renzi (dal Jobs-Act ai famosi 80 euro), se è vero come è vero che i “compensi derivanti dall’attività professionale o artistica” della nostra predi(e)letta consigliera sembrano, salvo nostri errori, finalmente forieri di un bel periodo di vacche grasse. E che vacche, visto l’incremento di oltre il 50% del reddito lordo, balzato da 2.343,00 del 2013 (mentre l’anno precedente era pari a zero) a ben 4.797,00 euro.  

Il reddito imponibile, al netto cioè degli oneri deducibili, da 1.902,00 euro del 2013 giunge al picco di ben 4.356,00 euro nel 2014.

Invece l’imposta da versare allo Stato, come nei due anni precedenti, è pari a zero a causa della “No-Tax area” (che non significa che Noha è un paradiso fiscale, ma che, sempre salvo errori, i redditi di lavoro autonomo sono esenti da Irpef se inferiori a 4.800,00 euro). Quando uno dice la combinazione.

Dunque la nostra deputata locale riesce a vivere con 363,00 euro al mese. Tanto di cappello, ci mancherebbe, per chi riesce a stringere la cinghia in tal modo.

Poi però uno si chiede da dove la Daniela nostra potrà prendere i soldi per finanziare di tasca propria, come ipotizzato in consiglio comunale, la famosa cabina elettrica del centro polivalente di Noha in black-out totale da oltre 100 giorni. Probabilmente, uno pensa, – e noi glielo auguriamo di cuore - sarà ricca di famiglia.

Ecco: alla luce di questi dati e di certe dichiarazioni verbali si comprende quanto il governo centrale (ma anche quello comunale) sembri attrezzato per compiere veri e propri miracoli, dando uno schiaffo morale allo scetticismo di noi altri gufi, e realizzando in men che non si dica tutti i Tweet del premier che mezzo mondo c’invidia: da #passodopopasso a #cambioverso, da #lavoltabuona a #Italiariparte.

E soprattutto #Fiscostaisereno.

Antonio Mellone

 

Giancarlo Coluccia

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Antonio Pepe

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Luigi Longo

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Daniela Sindaco

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Di Marcello D'Acquarica (del 06/11/2013 @ 22:00:01, in NohaBlog, linkato 3474 volte)

Cari politici di Noha, di Noha sì. Perché un conto è dire di Noha e un altro è dire di S. Barbara, di Collemeto o di Galatina. “Cari”, lo dicevo nel senso economico, non nel senso di “prediletti”. Per cui volendo adoperare un contrario del termine “cari” dovrei dire “economici” se non addirittura “sgraditi”, o forse sarebbe più consono l’aggettivo sostantivo “miserabili”, per il servizio non reso, ovviamente, non certo per il Vostro status socio-economico che è di rispettabilissimo livello.

Vorrei fare il punto della situazione a proposito della politica nohana.

“Politica”, cioè l'occuparsi del bene pubblico per il bene di tutti, è un concetto arcinoto dalle Vostre eccellenze, e stra-inflazionato durante le Vostre mirabolanti promesse di buona politica in tempi di elezioni.  Ora, premesso questo, vorrei analizzare lo stato di degrado in cui versano i nostri beni culturali. Qui conviene ricordare che per “bene culturale” s’intende non solo il palazzo, la cattedrale o il mobile d’epoca, bensì tutto ciò che è decoro comune. Sognando come me un paese pari al senso civico che meriterebbe Noha, appunto, potreste per esempio meravigliarvi imbattendovi nella rotonda che precede il viale di eucalipti di via Aradeo, il tratto dove incombe anche l’assenza di una indispensabile pista ciclo-pedonale. Tre evidenti piaghe che evidenziano l’alto grado di trascuratezza politica nei confronti delle persone e della natura. La rotonda, dove perfino zzanguni e cicore creste si rifiutano di nascere, è una evidente isola sperimentale di bruttezza dove le Vostre Eccellenze hanno infatti vomitato il peggiore dei servizi al cittadino.

Il viale di eucalipti nemmeno possiamo più considerarlo tale essendo solo un ricordo nella memoria di pochi, e nei quattro esemplari sopravvissuti, e che gridano pietà.

Volendo evitare la vista degli ulivi stecchiti perché trapiantati in pieno Agosto (per far da siepe – parola di ex-sindaco - ai 40 e passa ettari di pannelli fotovoltaici di contrada Roncella), siamo costretti a entrare in Noha percorrendo la rambla, cioè la via curve-curve, o la “via nova” che di nuovo ha solo il sole che tramonta ogni giorno insieme all’altra pista ciclo pedonale che tutti sognano.

Quindi non abbiamo alternative. Per giungere a Noha evitando le brutture citate, e tappandosi le narici per la puzza di fogna, non ci resta che via Collepasso. Inutile tentativo di pista per pseudo-piloti indefessi che puntualmente si trovano costretti ad atterrare davanti all’altrettanto inutile incrocio rotonda-semaforizzata, triste esempio di cretin’ingegneria urbanistica multitasking. Provare per credere.

Forse Dio consolerà gli ingegneri che l’hanno partorita, la via e la fogna, ma noi no.

Bene, forse ce l’abbiamo fatta. A fare cosa? Direte. A entrare sani e salvi nell’unico paese al mondo dove i Beni Culturali si manutengono da soli. Fino a quando non ce la fanno. Le casiceddhre però sono ormai agli sgoccioli, la casa rossa non si capisce a che punto sia, la torre con ponte levatoio del XIV sec. ubicata nel parco degli aranci si sta sfarinando, il frantoio ipogeo e l’antichissimo sito messapico-romano della Masseria Colabaldi da rintracciare a “Chi l’ha visto?”, la pubblica piazza, più che il salotto sembra il cesso del paese.

Qui non ci sono altri commenti che possano rendere merito all’illogica manomissione architettonica delle opere esistenti, pubbliche e private. Praticamente il primo che si sveglia al mattino può issare un qualsivoglia manico di scopa addobbato con lampadine multicolore in perenne clima natalizio, o il proprio scettro goliardico a sua immagine e somiglianza. Questo accade da qualche tempo nella piazza San Michele di Noha. Così gridano vendetta le ali dell’aquila senza tempo (in quanto l’orologio è fermo), perenne monito della Vostra, anzi nostra ignavia. Gridano pietà le zoccole (specie evoluta di pantegana autoctona) che s’affacciano dal palazzo baronale per invadere le case dei pazienti concittadini. Chiedono aiuto perfino le zecche (autoctone al pari delle zoccole), che accorse numerose perché richiamate dal forte odore cadaverico di eau de fogne estivo, rischiano a loro volta di perire sotto il degrado in cui versano case e torri.

Ora, visto tutto il Vostro impegno e l’attenzione costante ai nostri beni culturali, in null’altro possiamo sperare se non nel miracolo di San Gabriele dell’Addolorata, che, seppur adagiato nel riposo eterno di un’urna, rimane l’unica nostra speranza per una politica più simile alla faccia che alla facciata. 

Marcello D’Acquarica
 

In occasione dell'otto marzo,  Giornata Internazionale della Donna, si terrà a Galatina un evento speciale organizzato dalla Commissione Comunale per le Pari Opportunità, insieme al Centro Antiviolenza Malala dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Sociali, Cultura e Pubblica Istruzione, con l'Assessorato alle Attività Produttive e con la partecipazione delle Associazioni di Galatina e gli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado. Un momento di riflessione per ricordare la Donna nella sua essenza, mantenendo viva la memoria storica rispetto a lotte e vittorie ottenute con coraggio e determinazione nel corso del tempo.

Un'occasione, dunque, per meditare sul lungo e complicato percorso che la Donna ha compiuto e che ancora continua a compiere, per affermare i suoi diritti attraverso il ruolo fondamentale ed indiscusso che ha svolto e che svolge perennemente nella società.

A partire da martedì 8 marzo sino a domenica 13 marzo, nelle vie principali del centro cittadino le vetrine di numerose attività commerciali saranno allestite con delle opere artistiche (quadri, fotografie, elaborati) che andranno ad omaggiare questa giornata importante riportando l'attenzione sulla Donna  e la sua evoluzione culturale e sociale. Stampa, istituzioni e cittadinanza sono invitate a partecipare.

Commissione Pari Opportunità Galatina
Fara Bandello

 
Di Albino Campa (del 29/04/2012 @ 21:58:44, in Comunicato Stampa, linkato 3193 volte)

Non ha certo disatteso le aspettative dei numerosi occorsi l’On. Italo Bocchino, che ieri sera ha partecipato all’incontro tenutosi presso il comitato elettorale del candidato sindaco Giancarlo Coluccia a Galatina. Presenti anche Pierantonio De Matteis (Responsabile circolo Galatina FLI), l’Avv. Paolo Pellegrino (Presidente Provinciale FLI) e Gerardo Filippo (Segretario Provinciale IO SUD).

Attualmente l’On. Bocchino riveste la carica di Vicepresidente Nazionale di FLI , partito schieratosi con Coluccia per le prossime elezioni amministrative.

Ad aprire il meeting è stato il candidato sindaco del terzo polo che, dopo i ringraziamenti di rito a tutti i presenti ed in particolare all’On. Bocchino ed a Pierantonio De Matteis, promotore dell’evento, ha esternato il suo apprezzamento verso quel partito, FLI, i cui vertici hanno una radice politica comune: infatti anche Coluccia, come Bocchino, ha iniziato il suo percorso politico nell’MSI poi AN. Il candidato sindaco ha voluto significare che “anche AN ha deciso di abbandonare la politica bipolare del PDL, di abbandonare quel contenitore ormai vuoto e sterile per formare poi il terzo polo” . Ed ancora ha dichiarato “siamo sicuri che l’intesa con Futuro e Libertà sarà proficua e duratura, potendo contare su forti e consolidati rapporti con i vertici nazionali del partito, come la presenza dell’On. Italo Bocchino oggi testimonia.”

Dal canto suo l’On. Bocchino ha voluto enfatizzare l’esistenza nella coalizione di Coluccia di una forte omogeneità dovuta alla presenza dei partiti del terzo polo e di liste civiche, che non si nascondono dietro ai partiti ma che vogliono supportare i partiti contribuendo fortemente alla realizzazione del programma comune. “Sicuramente”, ha affermato Bocchino,”queste elezioni amministrative segneranno il cambiamento della successiva politica nazionale, si ripeterà la situazione del 1993 con il passaggio allora dalla Prima alla Seconda Repubblica. Al fallimento del bipolarismo, dovuto alla mancata realizzazione sia da parte del PD che del PDL del loro progetto, si risponderà con delle riforme importanti a livello Costituzionale attraverso anche una radicale riforma della legge elettorale che consenta al cittadino di poter scegliere direttamente il proprio parlamentare. Oggi si assiste sempre più al divario tra i ricchi, divenuti tali attraverso l’evasione fiscale e la corruzione, e il ceto medio sempre più povero nonostante abbia lavorato onestamente. Questo no né più accettabile, così come non è accettabile la situazione precaria dei giovani e delle donne a cui lo Stato, diversamente da altre realtà, non offre la possibilità di essere contestualmente madri e lavoratrici. Perché tutto questo cambi bisogna partire dalle realtà locali, bisogna scegliere persone corrette e preparate come Giancarlo Coluccia, persone che possano realmente lottare al fianco del cittadino e per il cittadino.”

   

 

 
Di Albino Campa (del 24/04/2012 @ 21:58:35, in NohaBlog, linkato 3191 volte)

Lo spread sale il giorno prima e scende il giorno dopo. Su e giù, va lo spread. Spread! Sentite che bella parola, come rimbalza sul palato, lo solletica, accarezza gli incisivi e poi vien fuori, come una condanna. Questa crisi ci ha condannato allo spread, a sentircelo rimbalzare tutto il giorno nei timpani. Tant’è che per strada non siamo più abituati a darci il buon giorno, ma piuttosto chiediamo “come va lo spread?”. “Bene, bene. Oggi siamo in discesa!”, risponde l’altro entusiasta, oppure come nel selvaggio west potremmo essere crivellati dai “Bund, BTp, BoT, CTz, CcT”.

Penserete ora che ce l’abbia con lo spread, che non mi stia tanto simpatico. Vi sbagliate: amo lo spread, o meglio gioisco all’idea che gli economisti siano riusciti ad imbucare nel vocabolario della lingua italiana un'altra parolina inglese. Welfare, business, marketing, stock e ora spread. Dobbiamo convincerci una volta per tutte che fortunatamente non esistono più barriere che impediscono l’accesso alla comunicazione tra gli individui: abbiamo i mezzi (internet e i social network) e una lingua (l’inglese, appunto) che ci permettono di essere costantemente aggiornati su quello che succede nel mondo, di affermare le proprie idee e quindi partecipare ai cambiamenti in maniera attiva. Come scriveva Claudia Galimberti sul Sole24ore “Accogliere parole straniere nell’uso quotidiano è un sintomo di tolleranza, oltre che un modo di partecipare al processo di globalizzazione in atto. La lingua è un organismo vivo, e non può restare chiuso in se stesso”.

Tuttavia ogni paese ha una propria lingua non a caso: una lingua non è soltanto uno strumento di comunicazione, ma è anche e soprattutto uno stendardo della cultura, della tradizione e dell’identità del popolo a cui appartiene. Nella bellezza e complessità della propria lingua si rispecchia ogni civiltà ed è inammissibile che questo tesoro linguistico vada perduto per una mera questione di “servilismo linguistico”. “Il nostro è un Paese – scrive Dacia Maraini sul Corriere della Sera ─ che ama e cura poco la propria lingua. Lo si capisce dalla scarsa propensione alla lettura, dalla prontezza con cui la calpestiamo sotto i piedi, la denigriamo e la imbastardiamo”.

Difatti, sempre più di frequente si ricorre ad un uso improprio del gergo della tecnologia, mettiamo la “s” plurale quando trasportiamo questi lemmi nella lingua italiana, italianizziamo alcune parole inglesi (m’è capitato di sentire qualcuno dire “la nostra azienda è skillata su …”), decidiamo di tenere in lingua inglese i corsi di laurea di un’intera Facoltà di un’Università statale italiana, senza dare la possibilità al libero cittadino italiano che paga le tasse di scegliere o meno se entrare in un contesto internazionale.

Permettetemi di concludere questo mio intervento facendo ancora una volta ricorso alle significative parole della Maraini: “Cerchiamo di investire su una migliore conoscenza e pratica dell’italiano. Da lì ci verrà la forza per affrontare e imparare le lingue straniere, fuori da ogni servilismo linguistico”.

Michele Stursi

 
Di Albino Campa (del 16/12/2006 @ 21:56:32, in Racconti, linkato 4304 volte)

"Eccovi di seguito la seconda parte della storia del Tabacchino di Noha, tratta dal -il Galatino-, anno XXXIX, n. 21, dell'8 dicembre 2006. La terza ed ultima puntata di questa mini-serie verrà trasmessa su questi stessi schermi la prossima settimana"

IL TABACCHINO DI NOHA

(seconda parte)

di

Antonio Mellone

Il tabacchino di Cici si trovava proprio di fronte alla Chiesa Piccinna, la Congrega della Madonna delle Grazie, il Pantheon della Nohe de’ Greci, abbattuto nel corso degli anni ’60 (Cici e consorte ospiteranno poi nella propria casa la statua della Madonna delle Grazie per molti anni – nel 2001 la statua ritornerà nella nuova grande Chiesa a Lei dedicata – riservando alla loro illustre “Ospite” il posto d’onore, la cura e l’attenzione che meritava).

*   *   *

Accanto ai beni di Monopolio (sale, tabacchi, fiammiferi, accendini e valori bollati) nel tabacchino di Noha s’iniziano a vendere altri prodotti come i fogli di protocollo (che da ragazzi acquistavamo, a righe o a quadretti, in occasione del compito in classe, sul quale rimanevano impressi i nostri elaborati nelle più disparate discipline scolastiche), le buste per le lettere, la carta copiativa o carta-carbone (scomparsa dalla circolazione) e altri articoli di cartoleria, e poi ancora lamette per i rasoi (un tempo non c’era ancora “il radi e getta”, ma lamette, da riutilizzare più volte nei rasoi eterni), l’ottima crema dopobarba Proraso, introvabile altrove, e poi ancora man mano che il tempo passava, caramelle alla menta o alla liquirizia (le Golìa), gomme da masticare, altri prodotti per l’igiene personale.
Da Cici c’erano anche le cartoline, oggi introvabili, che ritraevano in bianco e nero scorci della Noha del tempo che fu (una loro riedizione o la stampa di nuove cartoline della nostra cittadina oggi non sarebbero poi così fuor di luogo).
Nel tabacchino di Noha si distribuivano anche gratuitamente i libri di testo della scuola dell’obbligo, sussidiari freschi di stampa, abbecedari intonsi, testi bellissimi che hanno introdotto intere generazioni ai piaceri della lettura.
Cici si occupava anche della prevendita dei biglietti per il cinema di Noha, il “Cinema dei Fiori” (chiuso nella seconda metà degli anni ’70), i cui film western, mitologici, fantascientifici, comici, venivano pubblicizzati proprio all’ingresso del tabacchino, con dei cartelloni o manifesti enormi esposti in una bacheca in legno protetta da una rete metallica molto simile a quella della gabbie per le galline.

*   *   *


Da adolescenti ci capitava spesso di frequentare il tabacchino di Cici almeno un paio di volte al dì. Questo non perché necessitavamo delle lamette per la barba (non eravamo che ragazzini imberbi), o perché, bambini viziati, acquistavamo le figurine Panini dei calciatori (erano lussi che solo in pochi potevano permettersi, e noi non eravamo tra questi), e nemmeno perché eravamo fumatori precoci (non lo siamo tuttora). Ma perché non passava giorno senza che almeno un paio di persone adulte ci chiamassero per strada (era sufficiente essere di passaggio), in piazza, o soprattutto al Circolo cittadino, per incaricarci di acquistare uno o più pacchetti di sigarette e fiammiferi. Si passava dalle Nazionali, alle Esportazioni senza filtro e alle MS, dalle Diana, alle Marlboro, dalle Rotmans, alle Dunhill, o ad altre marche straniere light o strong che non sapevamo nemmeno pronunciare correttamente. I fiammiferi più richiesti erano per lo più i Minerva e soprattutto i cerini (oggi rarissimi).
Cici (invalido di guerra) un signore distinto, elegante, sempre con la cravatta, anche durante la calda stagione, sapeva che sigarette e fiammiferi non erano per noi. E ci serviva tranquillo.
Gli adulti un tempo “te cumandavanu a bacchetta!”. Ci chiamavano: “Vane e ccattami nu pacchettu de Milde Sorte dure e nu pacchettu de pospari…”. E noi di corsa ad eseguire “l’ordine” ed a riportare tutto all’ordinante: sigarette e, soprattutto, il resto: la mancia non rientrava punto nell’ordine delle idee. Si aveva soggezione, quasi timore reverenziale nei confronti dei grandi, quello che oggi (grandi noi; ahinoi!) non ci sembra nutra la novella progenie nei confronti della generazione che la precede.

 
Di Albino Campa (del 27/05/2011 @ 21:54:57, in Comunicato Stampa, linkato 3375 volte)
Sinistra Ecologia Libertà di Galatina, dopo la nascita ufficiale del partito e la sua grande crescita in termini di consenso popolare, rende noto che finalmente da oggi, anche a Galatina si può partecipare attivamente alla nascita di questo nuovo soggetto politico che riunisce sotto la stessa bandiera tutti quelli che si sentono di Sinistra, ma che non si riconoscono nell’antico emblema della falce e martello. Un partito nuovo, nato nel XXI secolo con la voglia di affermarsi in questo secolo. Un nuovo modo di fare politica, una politica che parte dal bisogno della gente, che coinvolgerà i cittadini rendendoli protagonisti delle loro scelte. Anche a Galatina, siamo pronti a far crescere un soggetto politico, forte, un progetto avanzato per discutere progetti sulla società, l’ambiente, la salute, la cultura, il lavoro, lo sviluppo, per sentirsi parte integrante di un cambiamento epocale, per avere sia una Galatina migliore che una Puglia migliore e magari, perché no, un domani, un Italia migliore, sembra insomma arrivato il momento, per fare una politica attenta, capace, dove il cittadino-elettore non si sente soggetto passivo di scelte altrui, ma pronto egli stesso ad intervenire ed essere soggetto propositivo di progetti che lo coinvolgono direttamente. Apre così a Galatina il circolo SEL in via Lillo 24 nel cuore del centro storico della città . L’apertura del circolo è prevista per sabato 28 maggio 2011 alle ore 20.30 con un breve discorso introduttivo dei responsabili locali, seguito dal taglio del nastro da parte di Alba Sasso assessore regionale ” Per il diritto allo studio “. Presenti alla manifestazione Sonia Pellizzari Presidenza Nazionale Sinistra Ecologia Libertà, Anna Cordella portavoce Provinciale SEL. Alle 21 si esibiranno gli AMISTADE con la loro musica tratta dal vasto repertorio dei cantautori italiani. Infine circa alle 22 il gruppo musicale ” AEDO ” con la particolarità delle sue sonorità etno-arcaiche. Il tutto si svolgerà nella piazza adiacente al circolo SEL cioè Piazza Cavoti, molto scenografica, chiamata dai galatinesi ” Staffa di Cavallo ” per la sua particolare conformazione. Sinistra Ecologia Libertà a Galatina, si impegnerà a produrre politiche ambientali capaci di restituire il sorriso e togliere la preoccupazione per il futuro. Discuterà di argomenti come la salute, un argomento che appassiona tutti, perchè legato al nostro benessere psico-fisico. Il nostro impegno va anche nella direzione di creare una società con pari diritti e pari dignità. Una cultura finalmente protagonista del futuro, perchè senza di essa, ci sarebbe solo ignoranza e barbarie. Il tema del lavoro, sempre più precario, senza sicurezze, in questo momento così nebuloso, con la creazione di nuove attività legate alle nuove tecnologie, che possono dar vita a nuove opportunità di lavoro e crescita professionale. Tutto questo per uno sviluppo della società e per migliorare le condizioni sociali del cittadino. Entra nel partito che racconta in tre lettere il suo programma: Una politica finalmente di SINISTRA vicina ai bisogni della gente. ECOLOGIA un ambiente salubre per un futuro migliore nostro e dei nostri figli. LIBERTA’ dalle mafie, dalle menzogne, libertà di pretendere diritti e verità, senza chiedere permesso.
Sinistra Ecologia Libertà Galatina
 

Foto di Piero Luigi RussoLa cerimonia della consegna delle "Aquile turrite" ai 15 piloti dell'Aviazione Militare Italiana, del Kuwait e di Singapore merita alcune considerazioni e doverosi ringraziamenti.

La manifestazione, richiesta dall'Amministrazione Comunale, rientra nel quadro più generale di valorizzazione delle eccellenze che Galatina esprime nei suoi diversi ambiti e che le permettono di godere di una considerazione che travalica i confini nazionali.

L'attenzione che il 61° Stormo, al Comando del Colonnello Alberto Surace, ha posto nella pianificazione e realizzazione dell'evento non è stata solo la naturale espressione di una consolidata esperienza, ma anche l'evidente riconoscimento di un rafforzato legame tra la Comunità Cittadina e l'Aeroporto "Fortunato Cesari".

La presenza di altissime cariche politiche e militari, italiane e estere, ha suggellato, in una cornice ideale, questo incontro ed ha sollecitato un rinnovato orgoglio cittadino.

Nelle parole delle Autorità politiche e militari è più volte emerso il legame tra l'Arma Aeronautica e la Città di Galatina per cui la manifestazione non è mai apparsa come un evento occasionale concesso al territorio ma piuttosto come una scelta di condivisione e reciproco apprezzamento.

La celebrazione del conseguimento del brevetto di pilota militare è stata l'occasione per manifestare, una volta di più, il valore della scuola volo del 61° Stormo, la sua collocazione a livello internazionale e l'importanza che Galatina ha per l'Aeronautica Militare Italiana.

La cerimonia è stata scandita da tempi e modi lungamente studiati ed ha coinvolto un numero significativo di uomini e donne. Oltre al personale dell'Aeronautica Militare impegnato su tutti i fronti, c'è stata la presenza essenziale della Polizia di Stato che, guidata dal Vice Questore aggiunto Dott. Giovanni Bono, aveva la responsabilità della gestione dell'ordine pubblico, in coordinamento con l'Arma dei Carabinieri. Voglio rimarcare il grande impegno del Corpo di Polizia Locale, guidato dal Comandante Domenico Angelelli, schierato con tutto il personale disponibile ed impegnato nella gestione della viabilità ed a presidio dei punti strategici e dei varchi posti a delimitare le zone di sicurezza. Il personale ha lavorato in collaborazione con gli operatori del Nucleo di Protezione Civile di Galatina, supportati dai colleghi provenienti da Casarano, Trepuzzi e Squinzano, tutti coordinati da Vito Murrone.

Una Manifestazione come quella di venerdì 5 luglio, effettuata in luogo aperto al pubblico, ha imposto un elevato livello di coordinamento tra le forze operanti in campo, al fine di garantire un equilibrio tra le esigenze della sicurezza e dell'ordine pubblico, la fruibilità massima dell'evento da parte dei cittadini, la gestione della viabilità, il controllo dei flussi e deflussi in previsione di qualunque evento avesse potuto alterare il normale svolgimento degli eventi. 

Il generale apprezzamento ricevuto dagli Ufficiali dell'Arma Aeronautica per il lavoro svolto va anche esteso a chi si è occupato a redigere il piano di sicurezza ovvero al Geom. Alessandro Spongano.

I cittadini non hanno fatto mancare la loro presenza giustificando, nella gran parte dei casi, quei piccoli disagi che necessariamente si possono incontrare quando la viabilità cittadina subisce una qualche restrizione. 

La crescita della Città passa anche da manifestazioni come questa. Abbiamo offerto il nostro miglior palcoscenico ad ospiti provenienti da più parti d'Italia e del mondo, abbiamo accresciuto il legame con un'eccellenza addestrativa come il 61° Stormo, abbiamo veicolato un'immagine di efficienza ed organizzazione. A chiunque abbia contribuito alla riuscita della manifestazione, sia esso cittadino-spettatore od operatore sul terreno, giunga il grazie dell'Amministrazione Comunale.

Nico Mauro

 

L'unica vera infrastruttura di cui ha urgentemente bisogno il Grande Salento sono i Grandi Boschi !!!

No ad altro asfalto e cemento:

le infrastrutture vere che più mancano al Grande Salento sono i "Grandi Boschi"! 

Mentre alcuni politici parlano nel Grande Salento di altre infrastrutture ridondanti che rischiano di compromettere ancora altro territorio pugliese si leva l'appello preventivo dal mondo ambientalista del Grande Salento per indicare la strada della pacificazione e della crescita vera e virtuosa del territorio! 

Contro anche le devastazioni intollerabili degli impianti industriali speculativi d'energia rinnovabile nelle campagne pugliesi: la richiesta perentoria per una mobilitazione e risposta forte dello Stato a repressione e bonifica degli scempi in corso e per la ricostruzione del vitale tessuto connettivo forestale e di naturalità oggi compromesso all’inverosimile e portato al livello massimo storico di degrado, ad un livello tale da costituire un’emergenza nazionale abbisognante del massimo e più urgente intervento risolutore dello Stato!   

L'Onu proclama il 2011 Anno internazionale delle foreste: si RIFORESTI LA PUGLIA!
Il Ministro salentino Raffaele Fitto e il presidente Antonio Gabellone della Provincia di Lecce, e quelli delle Province di Brindisi, Massimo Ferrarese, e di Taranto, Gianni Florido, insieme al Presidente Nichi Vendola della Regione Puglia, si preoccupino dei problemi più gravosi e seri, delle vere infrastrutture vitali che mancano da decenni e decenni al Salento: I GRANDI BOSCHI !
Non altre strade e strade in territori vergini o che consumano altro suolo!
Sì, solo ad interventi infrastrutturali che migliorano infrastrutture esistenti!
Ma non si accetterà mai più il consumo di altro suolo integro, naturale e rurale, per nessuna altra infrastruttura fotocopia e ridondante in tutto il Grande Salento!
E' il Grande Salento l’area con la maggiore percentuale di suolo cementificato ed asfaltato d'Italia, la zona dello Stivale, dell'intera Nazione isole incluse, con la minore percentuale di superficie boschiva.
Un territorio, peraltro, a grave rischio di desertificazione naturale, come segnalato dall'ONU, cui si aggiunge oggi quella artificiale, spaventosa, terrificante, del flagello da fotovoltaico nei campi!
Ed il Grande Salento era invece, fino a non molti decenti or sono, terra di boschi e foreste immense e pittoresche, nel leccese, nel tarantino e nel brindisino!
Se oggi ciò non è più così, se il vitale tessuto connettivo forestale di questa terra è stato depauperato all'inverosimile, non si deve ai cosiddetti "cambiamenti climatici" o a qualche altro effetto naturale, ma solo e soltanto all'azione devastatrice dell'uomo, alla barbarie del fuoco doloso e della scure indiscriminata, all' iper-infrastrutturazione, all'iper-sfruttamento del territorio, alle esigenze voraci dell'industria e dell'industrializzazione selvaggia, alla mala politica, alla speculazione, all'avidità di denaro facile, alla colonizzazione e svendita del Salento!
Questa è un EMERGENZA, e deve essere la priorità politico-amministrativa delle tre province! Del Grande Salento!
La vera prioritaria infrastruttura veramente vitale che manca a noi salentini è quella dei vasti boschi pubblici e privati, della riforestazione del Grande Salento!
L'unica sulla quale nessun cittadino in buona fede o sano di mente avrà mai nulla da eccepirvi contro! Un’infrastruttura la cui ricostruzione, attraverso un massiccio intervento statale, costituisce un fattore strategico di sviluppo e di benessere autentico per il sud della Puglia, nonché una notevole occasione di impiego e lavoro per numerosissimi giovani ed imprese locali.
L'assenza dei naturali boschi nel Grande Salento è causa di dissesto idrogeologico, di cambiamenti microclimatici locali, di diminuzione della fertilità dei suoli, di interruzione di una naturale rigenerazione-purificazione dell'aria dall'inquinamento, di diminuzione della piovosità, di impoverimento della biodiversità (cui l' ONU ha dedicato il trascorso anno 2010!), di crisi del settore zootecnico d’eccellenza e qualità, di scomparsa delle produzioni silvicole, ecc. ecc. E' un danno al paesaggio, all'economia e alla salubrità del territorio salentino inimmaginabile ed inquantificato!
Un “imperativo categorico” irrinunciabile e non più procrastinabile del nostro territorio e della sua gestione ed amministrazione, è quello della "Riforestazione" e "Rinaturalizzazione" con essenze autoctone e reintroduzione delle specie botaniche recentemente scomparse, a seconda dei casi previa “Bonifica” dei luoghi! Un imperativo che, come, con stupore, ognuno di noi può notare, è scomparso dall'agenda politica da decenni, mentre in passato era tra le principali priorità politiche della nostra terra; scomparso dall'agenda di tutti i partiti, scomparso dal mondo dell'informazione; scomparso dalla nostra memoria ... ma gli ambientalisti del Grande Salento non se ne sono dimenticati, ed oggi, contro la famelica antropofaga foga speculativa che domina quasi ogni atto amministrativo e ogni trama partitica, vogliono e chiedono, con forza e determinazione, di riportare nella prima pagina dell'agenda di ogni istituzione territoriale e di ogni partito, che voglia ancora sperare nella “credibilità” agli occhi dei cittadini, il più grande dei bisogni di questa terra: i Grandi Boschi pubblici e l'incentivazione massima dei rimboschimenti dei suoli dei privati! 

 Oreste Caroppo

Hanno già dato loro adesione:

- Forum Ambiente Salute del Salento- Gruppo apartitico d’azione locale a difesa dell’ambiente - sede centrale in Lecce

- Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio, della Salute e dei Diritti del Cittadini - sede centrale in Maglie (Le)

- Save Salento - Salviamo il Salento

- Nuova Messapia - sede in Soleto (Le)

- Movimento per La Rinascita del Salento

- Associazione Arneotrek - trekking & outdoor - Salento 

- Biomasseria Santa Lucia - Macurano (Lecce)

- I DIALOGHI DI NOHA

 
Di Redazione (del 06/03/2014 @ 21:52:08, in Comunicato Stampa, linkato 2253 volte)

Vincendo le elezioni comunali si conquista il privilegio di amministrare la città e non il diritto di farne quel che si vuole, ma Il Sindaco Montagna e la sua giunta sembrano pensarla diversamente.

Candidare Galatina come sede per un nuovo Centro di Compostaggio da 33.000.000 di kg. che, presumibilmente, occuperà non meno di 10.000 m2 del territorio cittadino non può essere considerato un atto di ordinaria amministrazione quindi, in sfregio ad ogni principio di buona azione, sia amministrativa che ambientalista, senza alcuna trasparenza e nella più totale e prepotente disinformazione il Sindaco Montagna sacrifica consapevolmente il futuro di Galatina e la salute dei galatinesi sull’altare del pragmatismo partitico.

Dalla stampa apprendiamo, poi, che è già stato individuato il luogo di realizzazione e che esisterebbe un progetto; noi delle liste civiche Galatina in Movimento, novaPolis Galatina, Galatina altra e Movimento per il Rione Italia, ritenendo inaccettabile questo comportamento, già il 20 febbraio u.s., attraverso il nostro consigliere Marcello Amante, abbiamo inoltrato formale richiesta per poter prendere visione di ogni documentazione disponibile negli uffici comunali.

La risposta? Ad oggi nulla, la richiesta giace negli uffici e nessun documento sembra disponibile.

I galatinesi non devono essere informati? Perché? Cosa si teme? Domande che si sommano alle precedenti ancora inevase che, facendo aumentare ancor più le preoccupazioni, dovranno necessariamente rendere vigili anche i cittadini e le sempre attente associazioni ambientaliste.

Le liste civiche Galatina in Movimento, novaPolis Galatina, Galatina altra e Movimento per il Rione Italia rinnovano l’invito, al Sindaco Montagna, al rispetto dei cittadini galatinesi e a non sottoscrivere impegni vincolanti prima di aver condiviso con loro ogni ipotesi di progetto.

Galatina, 5 marzo 2014
 
Liste Civiche
 
Di Redazione (del 03/04/2019 @ 21:51:42, in Comunicato Stampa, linkato 1635 volte)

Siamo contenti che faccia tappa anche Galatina l’iniziativa “sporchiamoci le mani” promossa dal Quotidiano di Puglia in collaborazione con Legambiente.

A causa dell’inciviltà di qualcuno e degli scarsi controlli nelle periferie della città, anche da noi è aumentato il fenomeno delle micro discariche nei luoghi pubblici e nelle campagne.

L’ambiente è un bene comune e proprio per questo è dovere di ciascun cittadino mantenere e tutelare il suo decoro e la sua pulizia. Su questi temi e su queste lodevoli iniziative, dall’elevato valore civico e sociale, non c’è politica, non ci sono partiti e non ci sono divisioni. Bisogna essere uniti e da cittadini attivi occorre sporcarsi insieme le mani per pulire e ridare dignità alla città che amiamo.

Per questa ragione anche noi del Partito Socialista, da subito sensibili all’iniziativa, prenderemo parte all’iniziativa e ci uniremo a tutti coloro che vorranno mettersi a disposizione per ripulire la città dai rifiuti abbandonati che recano danni sia sotto il profilo estetico ma soprattutto sotto il profilo igienico e sanitario.

Per questo, nell’esprimere il nostro apprezzamento per il lavoro che sta svolgendo il circolo di Legambiente di Galatina, invitiamo tutti i cittadini ad unirsi alla causa ed a schierarsi dalla parte dell’ambiente.

L’appuntamento è fissato per domenica 7 Aprile alle ore 9:30.

Pierluigi Mandorino

Segretario PSI Galatina

 
Di Antonio Mellone (del 25/09/2015 @ 21:51:37, in Ex edificio scolastico, linkato 2860 volte)

Volete sapere l’ultima? “La festa dei lettori” di Noha, la seconda parte, quella prevista nel pomeriggio di sabato 26 settembre 2015, dalle ore 17 in poi, presso il centro Polivalente di piazza Ciro Menotti, si farà al buio.

Mi chiederete voi altri: volete forse provare l’ebbrezza di una delle tante esperienze sensoriali che oggi vanno tanto di moda (tipo le cene al buio)? Oppure volete sperimentare le letture in braille? O siete così romantici da voler leggere i vostri libri al lume di candela?

Nossignore: l’Enel ha staccato la corrente (veramente ha proprio asportato il contatore) proprio oggi pomeriggio.

Come mai? Ma come, non vi ho già detto in una trentina di articoli sul tema che l’allaccio esistente è quello “di cantiere”, cioè provvisorio, vale a dire con una scadenza fissa, come il latte UHT?

Ebbene, quella scadenza prima o poi doveva arrivare. Ed è arrivata, guarda un po’, proprio alla vigilia della festa dei lettori nohani costretti in tal modo a brancolare nelle tenebre, anzi a giocare a mosca cieca senza nemmeno il bisogno del bendaggio degli occhi.

E pensare che le maestre Paola Congedo e Anna Rita Gentile, e poi anche la mitica Laura Salamac, nel primo pomeriggio di oggi hanno fatto di tutto per allestire al meglio la sala convegni del Centro polifunzionale-ma-non-troppo, sudando le famose sette camicie, e mai avrebbero pensato, così sudate, a questa doccia fredda con il rischio di una broncopolmonite.

Pare, si dice, si vocifera che gli uffici tecnici del Cumone di Galatina fossero stati preventivamente avvisati dall’Enel (che in genere prima di staccare la corrente, in qualche modo, comunica agli utenti le sue mosse: mica si mette così a fare degli agguati); ma figurarsi se la burocrazia palazzorsiniana aveva il tempo, la testa, il cuore e il fegato di capire quello che le stava accadendo intorno. Anche perché i problemi sono di pertinenza di quella terra di nessuno che risponde al nome di Noha e del suo centro polli-valente.

*

Eppure c’è chi vede la luce in fondo al tunnel. Sarà quella dell’assessore Coccioli che, esasperato, si dà fuoco.

Antonio Mellone

P.S. Lector in fabula. Come andrà a finire questa bella storia della festa dei lettori (su cui si può, a proposito, scrivere un libro)? Per fortuna a lieto fine, grazie al miracolo di Sant’Antonio Mandorino martire, presidente della CNA (confederazione nazionale artigianato di Galatina). Il santo taumaturgo di Galatina (ormai anche cittadino onorario di Noha) ha trovato, tra gli associati alla sua confederazione, un volontario (domani ci dirà anche il nome) che con un gruppo elettrogeno riaccenderà le speranze di tutti. 

Mel

 
Di Redazione (del 03/08/2021 @ 21:51:16, in Comunicato Stampa, linkato 1030 volte)

Tornare sugli stessi argomenti sta diventando, anche per noi, pedante, ma, siamo costretti a farlo per l’inerzia del Sindaco e dei suoi collaboratori. Un giudizio condiviso da tantissimi concittadini.

Comunque, un merito ce lo siamo conquistato: abbiamo svegliato le coscienze, rimosso l’appagamento, stimolato la partecipazione. Sono, infatti, sempre più numerose le segnalazioni e le proteste  dei cittadini per lo stato di degrado e abbandono della nostra Città. Alle denunce individuali si aggiungono quelle collettive, come la lettera aperta di un folto gruppo di genitori i cui figli frequentano i giardini “Del sorriso INSUPERABILE” di piazza Fortunato Cesari. Accanto alle deficienze da noi già segnalate (la statua di San Francesco e il monumento all’eroe galatinese Fortunato Cesari in uno stato pietoso, la fontanella decapitata, la Biblioteca Sociale “Elena De Pascalis” dimenticata, la manutenzione generale dei giochi, per evitare gravi infortuni, come capitato di recente ad un bambino che si dondolava su un cavalluccio), nella lettera lamentano lo stato “di incuria in cui versa il parco giochi, il disservizio causato dall’impossibilità di utilizzare i bagni pubblici”, perennemente chiusi.

Eppure, negli ultimi mesi sono state impegnate importanti somme per rimediare ai danni causati in questi quattro anni di amministrazione Amante: circa 75.000 euro deliberati per la rigenerazione del verde e la sistemazione dei giardini pubblici, ad iniziare dalla centrale Piazza Alighieri, il biglietto da visita della nostra comunità, ma, i miglioramenti non si notano; altri 6.000 euro per estirpare l‘erba spontanea cresciuta rigogliosa lungo le strade e sui marciapiedi, e che, a detta del Sindaco, rappresentano un grave problema per l’igiene pubblica. Ad oggi, alcune delle strade più importanti, Via Soleto, Via Roma, Via Galatone, Via Diaz, hanno acquistato un aspetto più decoroso, ma rimangono sporche quelle interne dei quartieri.

Ha suscitato clamore il richiamo del Segretario cittadino del Circolo PD di Noha, Michele Scalese, alle promesse fatta ai cittadini della Frazione, all’inizio del mandato, per il mancato recupero dell’orologio della Torre e la sistemazione della Trozza. Gioielli che abbiamo ereditato e che, in mancanza di un adeguato intervento, rischiamo di perdere per sempre.

Così come rischia di finire nel “libro delle cose perdute” l’antica chiesetta di Santa Lucia, situata all’imbocco di Via Noha, il cui stato di conservazione si è ulteriormente aggravato: il piano d’accesso è invaso da erbacce alte due metri, sul tetto sono cresciuti rigogliosi alberelli di fico, le cui radici possono distruggere il tetto. I lavori di ristrutturazione, se si vuole mettere a frutto il finanziamento di 25.000 euro concesso nel 2019 dalla Sovrintendenza Provinciale, richiedono tempo, un intervento minimo, di taglio delle erbe e degli alberelli, può essere subito effettuato. Un giardino botanico sostituirà questa bellissima, centenaria struttura architettonica e di culto?      

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA

 
Di Redazione (del 09/11/2017 @ 21:49:57, in Comunicato Stampa, linkato 1687 volte)

Ha dedicato 35 anni della sua vita alla nostra comunità, ma la sua competenza e lucidità intellettuale sono stati un punto di riferimento per tutti. Oggi Galatina con il lutto cittadino rende un doveroso omaggio all’ingegnere Giovanni Stasi, ma il suo esempio non deve morire con lui e deve rimanere un faro per chi lo ha conosciuto e apprezzato, ma soprattutto per i giovani.

Ingegnere a 26 anni con una laurea in Ingegneria civile conseguita a Pisa, a distanza di due anni, nel 1977, fu assunto dal Comune di Galatina come dirigente del settore Lavori Pubblici, materia di cui è stato maestro incontrastato. Del Comune è stato un pilastro fondamentale, come è stato persona di riferimento – in tema di Lavori pubblici – degli uffici tecnici di diversi Comuni. Aveva una visione globale della complessa gestione dei Lavori pubblici, dal punto di vista tecnico, normativo e amministrativo.

La sua integrità morale, le sue capacità professionali, le sue qualità umane ne fanno un cittadino esemplare del Salento e della nostra Galatina. Alla famiglia rivolgiamo un pensiero affettuoso per la grave perdità, consapevoli che la grandezza dell’uomo rende tanto più profonda l’assenza.  

Paola Carrozzini (Lista Carrozzini sindaco)

Michele De Paolis (Udc)

Giampiero De Pascalis (Lista De Pascalis)

Paolo Pulli (M5S)

Francesco Sabato (Direzione Italia)

Giuseppe Spoti (Psi)

 
Di Antonio Mellone (del 29/05/2016 @ 21:46:51, in Politica, linkato 3402 volte)

Non so più chi m’ha fatto notare l’ultimo piccolo decreto, o meglio ordinanza, la n. 34/2016, partorita qualche giorno fa dal genio del nostro sindaco Mimino Montagna.

Il testo della più recente delle grida sindacali è un capolavoro tutto da incorniciare. Non per la forma (no, non è questo il Sindaco che solitamente dà filo da torcere a sintassi, lessico o grammatica della lingua italiana - per favore non confondiamo un cognome qualsiasi con la carica pubblica di primo cittadino), quanto purtroppo per la sostanza.

Il noto esponente del PD (Partito Diserbante) se n’è uscito con l’ennesimo editto (scritto evidentemente con il decespugliatore) con il quale ordina a tutti “i proprietari e/o conduttori dei terreni ricadenti nell'intero territorio del Comune di Galatina, di provvedere immediatamente […], alla pulizia degli stessi tramite aratura e/o taglio della vegetazione spontanea ivi presente con rimozione del relativo sfalcio, e di conservarli liberi da materiali di scarto, anche se abbandonati da terzi, al fine di scongiurare il degrado ambientale e salvaguardare l'igiene e la salute pubblica”, visto che “numerosi lotti di terreno versano spesso in stato di abbandono con presenza di folta vegetazione spontanea, rovi, sterpaglie e materiale vario” [siamo ormai giunti a confondere la vegetazione con il materiale di scarto, ndr.] e considerato che “dette aree favoriscono la proliferazione di animali e insetti nocivi con grave pregiudizio per l'igiene e la salute pubblica”.

Seguono le sanzioni amministrative, penali et corporali in caso di inosservanza delle disposizioni emanate dal presunto tutore della salute pubblica.

State pensando che questa è paranoia? Pure io.

Infatti, se il tutto non fosse tragicamente incompatibile con intelligenza, buon senso e ambiente ci sarebbe da scompisciarsi dalle risate.

Intanto sarebbe il caso di avvisare il poveretto del fatto che uno dei proprietari con più appezzamenti di “terreni ricadenti nell’intero territorio del Comune” (tra cui le strade) pieni di “vegetazione spontanea e materiali di scarto” è il Comune medesimo, per cui il primo a subire le conseguenze dell’eventuale violazione delle norme comunali potrebbe verosimilmente essere il loro estensore.

Ma quel che fa più riflettere è la “cultura” di certi politici contrari a tutto ciò che è spontaneo e naturale. Sembra quasi che gli unici vegetali permessi nel perimetro del comune siano quelli di palazzo Orsini, meglio noti - nella loro varietà autoctona - come Zanguni.

*

Ma come si fa a spiegare a tutto il cucuzzaro di palazzo che vegetazione spontanea, erbe selvatiche, animali e insetti sono componenti essenziali della biodiversità, condizione necessaria alla sopravvivenza dell’ecosistema? E che la spazzatura (specie quella abbandonata sulle banchine stradali) è tutt’altra cosa?

Come si fa a far comprendere ai cosiddetti amministratori pubblici dal pollice verso più che verde che le specie erbacee (pervinca, primula, anemone, ortica, aglio selvatico, gramigna, biada spontanea, papavero, cardo, rovo, rucola, brucacchia e rasapiedi) sono ottimi disinfestanti naturali, e che gli insetti che ospitano sono impollinatori anche delle specie coltivate e alimentari?

Per favore, qualcuno spieghi a Sterminator che il mondo non è una sala operatoria asettica, e che api, bombi e altri insetti sono attirati dalle fioriture primaverili di erba medica, trifoglio, girasole, robinia, camomilla, frangola, prugnolo e che la loro presenza attira gli uccelli migratori che volentieri si fermano a rifocillarsi tra i cespugli.

Qualche anima pia provi a convincere l’autore del novello piano Silletti di Galatina che il nostro comune è più bello, colorato e sano se ricco di tratturi campestri, di nidi e tane, di cespugli e folte sterpaglie, e poi ancora di farfalle, formiche, ricci, moscardini, mosche, gazze, vespe, rondini, scarafaggi, passere, pipistrelli, lucertole, e topi campestri.

Invece qui pare che siano d’ingombro addirittura le superstiti monumentali querce vallonee. E chissà quando l’Unno del Signore e i suoi prodi capiranno che, per il bene di tutti, gli unici Boschi da far fuori dovrebbero essere quelli legati alla Maria Elena.

*

Conclusioni.

  1. La “politica” di questi personaggi al governo locale rischia seriamente di far scomparire perfino la civetta (finanche dallo stemma di città).
  2. Questo articolo verrà archiviato come al solito tra la Rassegnazione Stampa.
  3. Alla luce di quanto sopra, applausi e solidarietà a Mimino nostro: soggetto al cui confronto Attila sarebbe un giardiniere ambientalista.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 13/02/2023 @ 21:45:55, in NohaBlog, linkato 554 volte)

La proposta di un impianto di trattamento dei rifiuti speciali a Santa Barbara, per una capacità di trattamento di 90.000 tonnel­late / anno, conferma la tendenza in atto a trasformare il compren­sorio di Galatina in uno snodo di raccolta e smistamento di rifiuti speciali al servizio non solo della Provincia di Lecce ma di vasti territori regionali ed extra-regionali.

Appare significativa in tal senso la dichiarazione d'intenti con­tenuta nel progetto Entosal per cui "L'impianto per la sua po­sizione geografica, può concretamente fungere da centro di rife­rimento per le attività di raccolta recupero e trasporto di parti­colari tipologie di rifiuti speciali (soprattutto pericolosi, prodotti nella Provincia di Lecce e nella Regione Puglia. Il gestore punta a riferirsi ad un mercato più ampio di quello locale, avendo ac­cesso anche a clienti nazionali grazie alla specificità dei rifiuti trattati.”

Beninteso il termine specificità” dei rifiuti trattati non esprime la eterogeneità e la nocività dei rifiuti stessi; un elenco di circa 400 variegate tipologie, che comprende quanto di più inquinante e pericoloso provenga dalle lavorazioni industriali; non stupisce quindi che vi siano in Italia diversi produttore lieti di liberarsi di tali sostanze, che costituiscono però una vera bomba ecologica per le comunità locali. L'elenco dei codici CER (Codice Europeo dei Rifiuti) spazia dai residui dalle lavorazioni siderurgiche agli scarti animali, dai fanghi di vario tipo a bagni con cromo e in­chiostri dai residui delle concerie ai reflui petroliferi, dai rifiuti della lavorazione dell'amianto ai residui di pitture e vernici. Al­cuni di questi scarti hanno una composizione talmente problematica da poter essere definiti rifiuti di rifiuti", avendo un Codice CER indicato come "scarti inutilizzabili per il consumo o la tra­sformazione".

Un aspetto della proposta che inquieta fortemente è la presenza in gran parte delle operazioni previste di trattamenti di frantu­mazione" e di "miscelazione che potrebbero determinare, se non correttamente gestiti e controllati da enti terzi, la perdita delle caratteristiche nei rifiuti in ingresso, con possibili difficoltà suc­cessive a garantire la tracciabilità dei singoli rifiuti ed a evitare la miscelazione di rifiuti pericolosi e non pericolosi, come previ­sto dalla legge. La proposta, prima ancora di entrare nel mento dei contenuti, appare in contrasto  non solo per il progetto in sé, ma anche per il contesto politico-amministrativo in cui si pone con alcuni fon­damentali indirizzi comunitari, contenuti nella Direttiva 2008.98.CE e successive modifiche e recepite nella normativa nazionale (D.Lgs. 152'06):

  1. Rete integrata: le istituzioni locali devono creare una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento dei rifiuti urbani e speciali al servizio di ogni singolo bacino:
  2. Principio di autosufficienza: occorre perseguire l'autosuf­ficienza nello smaltimento dei rifiuti tenendo conto del contesto geografico o della necessità di impianti specializzati per ogni ca­tegoria di rifiuti.
  3. Principio di prossimità: la rete deve permettere il trattamen­to di ognuna delle categorie di rifiuti in uno degli impianti appro­priati più vicini grazie all'utilizzazione dei metodi e delle tecno­logie più idonei al fine dr garantire un elevato livello di prote­zione dell'ambiente e della salute pubblica.

Nel progetto in esame non si intravede né dove sia "l'integra­zione" tra i vari impianti in esercizio o previsti, né quali strategie siano adottate dagli enti locali per rispettare il principio di auto­sufficienza e minimizzare i trasferimenti.

 

Di fatto nella realtà questi principi vengono troppo spesso ignorati grazie ad una programmazione a maglie larghe della Regione, e alla totale inosservanza da parte della Provincia di Lecce degli obblighi di corretta localizzazione e di controllo degli impianti (art. 197 D. Lgs. 152/2006), ogni procedimento autoriz zativo considera ogni proposta come a sé stante, senza una ottimizzazione del sistema di raccolta ed una minimizzazione degli spostamenti cui è soggetto ciascun carico di rifiuti. Ciò indubbia­mente agevola i produttori ed i gestori, grazie ad una sostanziale deregolamentazione, che amplia discrezionalmente i limiti di mercato e facilità i traffici di rifiuti da e verso altre regioni o altri stati, imponendo però alle popolazioni locali pesanti e spesso inaccettabili ricadute ambientali, come nel nostro caso. Intanto prolificano nel comprensorio di Galatina gli impianti di tratta­mento di rifiuti speciali anche pericolosi, oltre alla Entosal, sono già autorizzati o in via di autorizzazione le società Ecom S.A.", "Sa­lento Riciclo" e "Ambiente e Riciclo" di Gelatina; "Cave Marra Ecologia di Galatone (con 2 sedi sulla S.P. Galatone-Galatina e nella zona industriale di Galatone-Nardò), Progest" di Galatone (Zona Ind.) e la stazione di trasferenza dei rifiuti organici "Bian­co nella stessa zona industriale, oltre alla ben nota Colacem di Galatina /Soleto, che da sola è autorizzata a trattare fino a 400.000 tonnellate anno di rifiuti speciali.

 

L'atteggiamento benevolo della Regione nei confronti dei vari gestori è particolarmente evidente esaminando le variazioni in­tervenute nella stesura dell'ultimo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali, approvato con Delibera Giunta Regionale n. 673 del 11.05.2022. Nella precedente versione del 2015 (appro­vato con Deliberazione Giunta Regionale n. 1023 del 19.05.2015) erano imposte delle distanze minime di sicurezza per la popola­zione insediata nell'area e per alcuni siti sensibili come scuole e strutture sanitarie, da definire in fase di autorizzazione previo stu­dio di approfondimento delle condizioni climatologiche locali (venti dominanti. altezza dei camini, tipo di emissione ecc.)

Nella versione attuale del Piano tali vincoli incredibilmente scompaiono, cosi come l'obbligo del relativo studio propedeuti­co. Perché un'area sia considerata inidonea occorre che sia og­getto di un esplicito vincolo ai sensi del Piano Regionale di Qua­lità dell'Aria (Legge Regionale n. 52 2019). In assenza di tale vincolo, gli insediamenti possono essere localizzati anche in pros­simità di centri abitati, con poche blande prescrizioni sull'inqui­namento acustico.

Un altro aspetto inquietante su cui meditare è costituito da una strategia che si sta diffondendo in questi anni nelle amministra­zioni pubbliche, pressate da un lato dai gestori, desiderosi di dare avvio alle attività, e dall'altro lato dalle associazioni e comunità locali preoccupate per gli effetti ambientali: la finta opposizione.

In pratica la Provincia o il Comune di turno emettono il diniego all’autorizzazione alla conclusione del procedimento autorizzativo ma senza poi motivarlo con solide argomentazioni scienti­fiche. In tal senso fa scuola e merita di essere riportata per stral­cio la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune di Gelatina, che chiedeva la conferma del diniego stabilito dalla Provincia di Lecce e annullato dal Tar ad uno degli impianti prima citati poi effettivamente realizzato anche sulla ba­se di questa sentenza: 'Il Consiglio Comunale di Galatina si è li­mitato a richiamare l'esistenza di un ambito paesaggistico tute­lato ma non ha saputo o potuto indicare quali specifiche caratteristiche dell’intervento in progetto arrechino pregiudizio al con­testo tutelato".

Per quanto concerne poi gli impatti cumulativi (aspetto essen­ziale collocandosi l'insediamento in un contesto in cui operano altre strutture simili), il Tar aveva notato "la genericità delle obie­zioni del Comune nelle quali non è contenuta nessuna valutazione tecnico-scientifica quanto al consumo di territorio, non si citano infatti le superfici già interessate dagli impianti in esame, nonché la vicinanza dell'impianto dal più vicino centro urbanizzato, e le ripercussioni negative che la sua realizzazione determinerebbe sulla collettività - (Gazzetta del Mezzogiorno. 22.06.2020).

Ma questo atteggiamento dell'Amministrazione Comunale non è isolato, se anche la nuova compagine oggi al governo cittadino ha fatto notare la sua assenza alla Conferenza di Servizi convo­cata sull'argomento. Grave segnale di indifferenza nei confronti della salute collettiva e dei beni comuni.

Né stupisce, se questo è l'andazzo nei procedimenti ammini­strativi nella nostra realtà, che nel Rapporto Ecomafia 2022 di Legambiente, la Puglia occupi il 3° posto in Italia per reati am­bientali e che nella stessa classifica la provincia di Lecce si ponga al decimo posto, mentre nella classifica dei reati legati al ciclo dei rifiuti la Puglia occupi il 4° posto in Italia, mentre la provincia di Lecce sia al 18° posto.

La criminalità odierna non è quella di un tempo, che agiva a suon di lupara ed estorsioni, ma si è evoluta ed ha infiltrati nelle nostre istituzioni nutrendosi di assenze e silenzi, istruttorie ca­renti, di autorizzazioni a maglie larghe e di controlli inadeguati. come è stato denunciato più volte dalla nostra magistratura.

Antonio De Giorgi

 fonte: Il Galatino - Anno LVI n°3 del 10-02-2023

 

Mercoledì 4 aprile alle ore 20:00 il candidato Sindaco Antonio Pepe inaugurerà il suo comitato elettorale, allestito in Piazza Alighieri. L’occasione sarà propizia per salutare la cittadinanza e presentare, assieme ai rappresentanti delle forze politiche, le liste che lo sostengono.

Saranno presenti all’evento il Presidente della Provincia di Lecce e Coordinatore Provinciale del Pdl Antonio Gabellone, il consigliere regionale Andrea Caroppo, in rappresentanza de “La Puglia Prima di tutto”, il consigliere regionale e presidente di “Moderati e Popolari” Antonio Buccoliero, l’europarlamentare Raffaele Baldassarre, in veste di commissario cittadino del Pdl, l’Avv. Enrico Colazzo, segretario provinciale del Partito Socialista, e l’Avv. Fabio Mariano, per la lista civica “Città Libera”.

Il candidato Sindaco Antonio Pepe sarà lieto di salutare tutti i cittadini che vorranno presenziare e illustrare loro i punti cardine del programma elettorale. 

È inoltre possibile seguire l’evento sulla pagina Facebook “Antonio Pepe Sindaco” (http://www.facebook.com/AntonioPepeSindaco), sulla quale verranno uploadati i video e le foto della serata.

 

L’Ufficio Stampa

320/8158805

antoniopepesindaco@gmail.com

 
Di Albino Campa (del 14/03/2011 @ 21:45:17, in Casa Betania, linkato 5623 volte)

A Noha il gruppo di volontari guidato dal parroco don Francesco Coluccia ha messo in piedi una serie straordinaria di iniziative con lo scopo di essere vicini alla gente ed ai suoi bisogni. E' questa l'anima del progetto «Casa Betania», con ambulatori di medicina generale dove medici ed infermieri volontari saranno a disposizione dei cittadini. In questo contesto è maturata l'idea di chiedere alla Asl l'autorizzazione ad attivare anche una postazione per le prenotazioni di visite specialistiche ed esami diagnostici.

Ovviamente dopo opportuna formazione, in collaborazione ed a supporto del Centro unico di prenotazione della Asl.
Dalla direzione generale la risposta è arrivata immediata e positiva al punto da concedere anche il patrocinio sulle altre attività messe in cantiere dalla parrocchia in ambito sanitario.

«La Asl sottolinea il direttore sanitario Franco Sanapo ha tutto l'interesse ad accogliere queste richieste. E' un fatto di civiltà perchè in questo modo si effettua una specie di controllo sociale sulle agende delle liste d'attesa.
Ovviamente, il soggetto richiedente dovrà essere iscritto all'albo regionale delle associazioni ed al Comitato esecutivo misto della Asl».

Lo spirito dell'iniziativa della parrocchia di Noha lo sottolinea don Francesco Coluccia. «E' quello dice di essere accanto all'uomo, al servizio della sua fragilità, per aiutarlo dove non può farcela da solo».

fonte: lagazzettadelmezzogiorno.it

 

Domenica 13/03/2011 il parroco don Francesco Coluccia alla presenza del Sindaco Giancarlo Coluccia e del Vicesindaco Pasqualina Maria Villani ha presentato l'associazione nazionale  "Le Sentinelle  - Onlus" che si occuperà della gestione della Casa Betania con la  benedizione delle due Ambulanze.

 

Le Sentinelle 13.03.2011 Le Sentinelle 13.03.2011 Le Sentinelle 13.03.2011
Le Sentinelle 13.03.2011 Le Sentinelle 13.03.2011 Le Sentinelle 13.03.2011

 (foto di Mirelfoto-Pignatelli)

 
Di Antonio Mellone (del 29/04/2016 @ 21:44:38, in NohaBlog, linkato 2659 volte)

Veniamo ora brevemente alla lettera-capolavoro vergata dalla nostra delegata Sindaco, la nostra Isabelle Arrende, la Orina Fallaci de noantri (ovvero la Susanna Tamarro, fate voi).

Orbene, di primo acchito, uno, leggendo la richiesta della Daniela nostra, pensa subito: “Brava Daniela, fatti valere, fagliela vedere tu (di cosa sei capace di fare, s’intende) a questi della Comune”.

Poi, con un minimo di attenzione in più, cercando di interpretare le locuzioni enigmatiche del massimo esponente dell’ermetismo locale, capisci bene che non si tratta di una richiesta di intervento rivolta al sindaco e a tutto il suo cucuzzaro, ma alle associazioni locali, ai volontari, ai “Portatori sani di sorrisi”, che in questo caso in particolare dovrebbero trasformarsi pure in portatori sani di “giochini” da installare nei giardini Madonna delle Grazie.

Sindaco, presidente del consiglio comunale, assessore ai LL.PP. (cioè Ludici Programmi), dirigente ai LL.PP. (Leccornie Prelibate), segretario generale, inclusi vari ed eventuali commessi di Palazzo Orsini evidentemente sono in indirizzo solo p.c. (vale a dire “per conoscenza”; non diciamo “per culo” per non essere triviali). Sicché chi dovrebbe di fatto metter mano al portafoglio sarebbe ancora una volta il cittadino o le associazioni di volontariato delle quali il cittadino fa eventualmente parte.

Bella trovata, non c’è che dire. Cosa centri con il ruolo di pubblico amministratore [la scritta “Consigliere Comunale” a caratteri cubitali, come potete vedere, campeggia in alto nella lettera, ndr.] rimane un mistero. Meno male che le minchiate non hanno mai ammazzato nessuno, se no bisognerebbe liberare anzitempo tutti i loculi già prenotati nel cimitero di Noha.

*

E comunque siamo alle solite: i compiti dello Stato (o degli altri enti pubblici) ancora una volta vengono delegati al cittadino, che dunque dovrebbe sostituirsi alle funzioni di pertinenza dello Stato (o degli altri enti pubblici).

Io inorridisco di fronte a questo principio, anzi ne ho il terrore. Ma ciò che più mi preoccupa è che si proceda a delegare al privato non solo alcune gestioni dei servizi, ma anche la funzione stessa di tutela dei diritti dei cittadini. Se i “corpi privati intermedi” si sostituiscono allo Stato (o agli altri enti pubblici) nei settori per esempio dell’istruzione, dell’educazione, dell’assistenza sanitaria, dei servizi sociali o della stessa informazione stiamo freschi.

Lo Stato non può e non deve delegare a nessuno la funzione di garanzia dei diritti di cittadinanza sociale. E tutte le varie associazioni, cooperative, onlus, e così via, non devono offrire alibi su questo (magari in cambio di sgravi,  convenzioni, amicizie o appalti: parlo in generale, ovviamente), sostituendosi equivocamente allo Stato stesso.

Per volare più terra terra voglio dire che va benissimo il volontariato, che a sua volta per definizione non dovrebbe chiedere mai soldi allo Stato o agli altri enti pubblici territoriali, e che, per fare qualche esempio, è quello dell’organizzazione di una sagra, della redazione di un giornalino, dell’allestimento di un presepe vivente, della guida ad un percorso turistico, dell’insegnamento del catechismo, della costituzione di una squadra sportiva, della creazione di laboratori permanenti di idee, eccetera, ma non oltre questo.

Insomma non è uno Stato civile quello che (pur in nome della cronica penuria di fondi) si fa tinteggiare le aule dai genitori degli alunni, o quello che chiede contributi in denaro “volontari”, oppure dei “giochini” per un parco pubblico, oppure quello che istituisce ronde private “per la sicurezza”, ovvero quello che con una palandrana colorata invita il nonno a fare il vigile urbano, o quello che in mancanza di infermieri permette che un ospedale si riempia di badanti notturne o diurne. Per dire.

Questo è quanto.

In riferimento alla forma della lettera della Daniela Sindaco, cosa dire? Che sta facendo dei grandi passi avanti, da gigante. Certo, non siamo ancora ai livelli di Leopardi (al massimo, leopardata) o di un novello classico della letteratura contemporanea, ma la ragazza s’impegna assai. S’è pure risparmiata i puntini di sospensione e i punti esclamativi di cui è sempre stata generosa nei suoi scritti. Cosa volete di più?

Vabbè, la lettera è naïf come un posacenere fatto con il Das, e pure la sintassi è quella che è. E poi, dai, cosa vuoi che siano in una lettera indirizzata a mezzo mondo tre o quattro periodi senza capo né coda: tanto i destinatari, quei destinatari, avvezzi come sono a questo e ad altri simili elaborati, mica rischiano un’ernia al cervelletto per lo sforzo di capirne il senso.

La coniugazione dei verbi, lo stile involuto, la pesantezza del linguaggio (“ossequiosamente saluto”), la ridondanza della parola “giochini” ripetuta sette volte (l’utilizzo delle particelle pronominali, si sa, è rognoso per tutti), i pleonasmi (“augurando a tutti una buona collaborazione e lavoro”) sono un nulla in confronto alla diligenza e alla buona volontà della Nostra.

Dite che c’è ancora qualcosa che non va in merito all’utilizzo dei pronomi personali? Suvvia, non attaccatevi al pelo come al solito. Vuol dire che l’eroina di Noha è in grado di passare dalla prima alla terza persona singolare come se niente fosse: “Io sottoscritta […] chiede [sic]". “Chiede […] e ossequiosamente saluto [sic]”.

Ora non ditemi per favore che non vi è mai capitato di dire a qualcuno: “Scusi, ma lei chi sei?”, ché non ci credo. La Daniela nostra talvolta lo fa per vedere se stiamo attenti.  

*

E poi figurarsi se qualcuno della presunta opposizione s’è accorto di nulla: cambiando l’ordine degli attori di palazzo Orsini il risultato non cambia. Tanto che se in quelle vetuste stanze t’azzardi a fare una citazione, come per esempio: Pape Satàn, Pape Satàn Aleppe, quelli capiscono: pane e salam, pane e salam a fette.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 16/11/2013 @ 21:44:15, in Fotovoltaico, linkato 3800 volte)

Ci sarebbe molto da elencare a proposito dei danni derivanti dall’obbrobrio rappresentato dal mega-porco fotovoltaico di contrada Roncella (ma il discorso rimane valido anche per tutti gli altri campi trafitti da queste corone di spine, ferro, silicio, e giacché ci siamo anche cemento, che intasano a chiazze vaste aree del Salento).

Questi mali incommensurabili – elenchiamo a caso - vanno dalle variazioni del microclima all’inquinamento elettromagnetico; dall’energia prodotta in eccesso che si disperde in rete al tema dello smaltimento dei pannelli una volta terminato il loro ciclo “vitale”; dalle famose “ricadute occupazionali” pari a zero ai danni all’immagine di un habitat intonso fino a qualche lustro fa; dagli effetti nefasti provocati sulla salute dei salentini a causa del fatto che queste “energie alternative” non hanno fatto altro che aumentare la produzione di energia da combustibili fossili (vedi Cerano) - grazie alla truffa dei cosiddetti “certificati verdi”, come già spiegato altrove - alla sottrazione di terreni all’agricoltura, finiti per definizione; dal depauperamento economico-finanziario della nostra terra considerata dai conquistadores di tutto il mondo come un bancomat da assaltare al lavoro nero, alle mafie, al riciclaggio di rifiuti nascosti in questi “parchi”, al giro di soldi e mazzette e truffe di vario tipo ai danni dello Stato (che ogni giorno stanno intasando la cronaca nera locale, come se già il resto non bastasse)…

Ci sarebbe in effetti molto altro da dire, argomentare, chiosare sul tema. Ma temiamo che i nostri interlocutori vengano colpiti da ictus cerebrale per troppo stress da concentrazione. E quando diciamo “interlocutori” vogliamo includere oltre all’ex-sindaco di Galatina, anche il suo successore e attuale primo cittadino, con tanto di curie e codazzo al seguito (in effetti non c’è soluzione di continuità tra la padella e la brace), ed una marea di concittadini in pantofole, sedotti e abbandonati su comodi divani & divani.  

*

Tutto questo cercavamo di comunicare ai tempi in cui scendevamo in piazza per spiegare ai cittadini a cosa si andava incontro, per raccoglierne le firme di protesta e proposta, per distribuire sacchettini di terra benedetta (benedetta direttamente da Dio, s’intende)…

Ma in quel tempo tanto le “autorità” civili che quelle religiose, non solo mostravano orecchio da mercante non solidarizzando con te e la tua lotta contro gli inganni travestiti da “energie alternative”, ma facevano a gara per far fare il turno di riposo alle rispettive intelligenze. Sicché l’una ti dava della “vittima della calura estiva”; l’altra del “profeta di sventura”. E tu a continuare a combattere contro il vero micidiale spread che purtroppo continuerà ad assillarci per un bel po’: quello culturale.

Risultato?

Panorami di ferro e silicio. Distese enormi di pannelli fotovoltaici entrati per sempre nei paesaggi delle nostre campagne, come novelle cartoline da inviare ai tour-operator del resto del mondo. Specchi riflettenti che affiancano ulivi e fichi d’india, e spesso si sostituiscono ad essi, mangiandosi la terra rossa e l’orizzonte. E noi altri, nel mentre ammiriamo queste prospettive, dobbiamo pure ricordarci ogni bimestre di pagare la bolletta, il dazio ai signori dell’“energia alternativa” che vengono da lontano.   

*

Salento, mare, sole e vento sono ormai una leggenda, una fola, un luogo comune, una corbelleria. E solo chi credeva nelle favole poteva pensare che questa fosse la realtà.

La verità, invece, brilla della sua stessa perspicuità. Sicché il resto della storia è oggi espresso da un altro slogan un po’ meno ipocrita e più empirico: Salento, male, fole e cemento. Il tutto avvolto dalla tormenta infinita (come quella del V canto dell’Inferno dantesco) prodotta stavolta dal vento sinistro degli insipienti e degli ottusi.

 Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 10/07/2021 @ 21:42:51, in Comunicato Stampa, linkato 718 volte)

Dopo il Senato, anche la Camera dei Deputati ha approvato la mozione che invita il Governo a riconoscere la cittadinanza italiana a Patrick Zaki. Il documento, sostenuto anche da 300.000 firme di cittadini, è stato votato da tutti i gruppi parlamentari, ad eccezione di Fratelli d’Italia che, in modo strumentale, si è astenuto.

Come ormai tutti sanno, il giovane ricercatore dell’Università di Bologna dal febbraio del 2020  è rinchiuso nel carcere del Cairo, senza aver commesso alcun reato, senza aver  violato le leggi egiziane, e, sino ad oggi,  non gli è stato notificato alcun capo d’imputazione. La sua detenzione arbitraria è stata più volte prorogata da 45 a 45 giorni, e nessuna data è stata fissata per l’eventuale celebrazione del processo.

Il nostro Governo deve, da subito, avviare la procedura perché Zaki diventi cittadino italiano. Anche il Parlamento Europeo, per bocca del suo Presidente David Sassoli, ha chiesto che allo studente venga ridata la libertà, e della questione sarà interessato, nella sua prossima sessione, il Consiglio d’Europa.

A sostegno delle tantissime iniziative che si stanno tenendo in tutto il Paese, il Circolo del PD di Galatina, da tempo, ha chiesto al sindaco Marcello Amante, al Presidente del Consiglio e ai Consiglieri comunali che a Zaki sia concessa la cittadinanza onoraria, come sta avvenendo in moltissimi comuni. Il sindaco e il presidente, sino ad oggi, non hanno ritenuto opportuno portare all’attenzione dell’assise cittadina la nostra richiesta, né l’hanno ritenuta degna di una risposta.  Con rammarico, dobbiamo constatare che nemmeno i consiglieri hanno dato segnali di vita. Una riflessione per tutti quei cittadini che hanno a cuore il rispetto dei diritti civili e la dignità della persona.

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA       

 
Di Antonio Mellone (del 12/11/2014 @ 21:41:02, in Ex edificio scolastico, linkato 3491 volte)

Abbiamo già appurato quanto l’assessore Coccioli e quasi tutti gli inquilini dell’ovile Orsini (con rispetto parlando) siano interessati alle sorti del bene comune - in particolare della vecchia scuola elementare di Noha, ristrutturata con appena 1.300.000 euro di debito pubblico, ma carente di un allaccio Enel per la fornitura dei 50 kw necessari e sufficienti per far funzionare, nell’ordine, l’impianto di climatizzazione, il fotovoltaico istallato sul tetto e il primo ascensore (che, come noto, non si scorda mai).

Come già dimostrato nelle precedenti stazioni di codesta Via Crucis, il presunto assessore ai lavori pubblici di Galatina sembra essersela svignata (tipico esempio di cervello in fuga) dopo aver proclamato con tanto di comunicato stampa su questo sito che la cabina elettrica necessaria per risolvere i problemi creati non si sa da chi stava per essere costruita in men che non si dica, manco il tempo di sbandierarlo ai quattro venti, vale a dire: “tra giugno e settembre 2014”. E comunque il Tizio non s’è più fatto vivo per renderci edotti sullo stato dell’arte (chiamiamola così) di questa roba che ormai sembra materia per un novello “The Truman Show”. 

Come detto, il personaggio de Coccioli non è il solo a fare lo gnorri su codesta vexata quaestio: al suo capezzale sono accorsi, probabilmente a loro insaputa, moltissimi altri suoi compagni di merendine, di maggioranza e/o di opposizione: le cosiddette larghe intese (o larghe spese). 

L’“opposizione nostrana” (le virgolette son d’obbligo), che notoriamente è di bocca buona, manda giù di tutto, e non c’è pericolo alcuno che venga colta da nausea o vomito e tantomeno da quella punta di acidità allo stomaco che contraddistinguerebbe un cittadino normale da un’ameba. Ma tant’è.

Addirittura i cosiddetti consiglieri di minoranza sembra non si interessino punto di codeste inezie, quanto invece del più grande problema della nostra terra, la piaga che ci diffama agli occhi del mondo (“lei ha già capito, è inutile che io jelo dica, mi veggogno a dillo” – direbbe in siciliano stretto Paolo Bonacelli, il presunto zio di Johnny Stecchino); vale a dire del tormento che ci impedisce di vivere, dell’assillo che ci fa nemici, dell’inquietudine folle e tutta galatinese che mette famiglia contro famiglia. In buona sostanza: il traffico. Che ovviamente maggioranza e minoranza delle larghe pretese (il cosiddetto “patto del Lazzarone”) vogliono risolvere, tra gli altri, con un bel parcheggione sotterraneo nelle immediate adiacenze del centro storico (tanto quanto a circonvallazioni interne, hanno già dato).

Ma di questo parleremo la prossima volta.

Per ora ci interessa rintracciare il noto ministro senza portafoglio dei lavori pubblici galatinesi. Per questo non sappiamo se rivolgerci a “Chi l’ha visto?” o a chi l’ha morto.

Antonio Mellone
 
Di Antonio Mellone (del 25/02/2014 @ 21:39:06, in Ex edificio scolastico, linkato 3273 volte)

Meno male che almeno qualche politico risponde alle lettere che pubblichiamo su questo sito. Peccato però che nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta dei destinatari delle missive, anche se non disperiamo che prima o poi qualche anima pia con responsabilità di governo da noi interpellata con tanto di nome e cognome si faccia viva in qualche modo anche su questo sito. Non fosse altro che per bon ton istituzionale, o semplice, diciamo così, buona creanza.

Stavolta – ma invero non è la prima - ha dato qualche segnale di vita il consigliere comunale Carlo Gervasi della cosiddetta opposizione. Il quale dopo aver scritto a mo’ di commento in calce alla nostra lettera di qualche giorno fa quanto segue: “Credo che ci sia poco da chiedere all'assessore Coccioli perché il giorno della inaugurazione farsa ad Antonio Mellone spiegai come stavano le cose in merito alla mancata "progettazione" della cabina elettrica”, aggiunge: “Mellone conosce anche per merito di chi fu consentita la provvisoria fornitura di energia elettrica che a tutt'oggi è ancora quella del cantiere. Farò una interrogazione in consiglio comunale non più per conoscere la causa del ritardo ma per sapere quali saranno i costi dell'opera. .........!!!!????[sic]”.

Al netto dei puntini di sospensione, dei punti esclamativi e dei punti interrogativi, posto che il sottoscritto ignora “per merito di chi fu consentita la provvisoria fornitura di energia elettrica che a tutt’oggi è ancora quella del cantiere”, atteso che il fatto non sia di fondamentale importanza (vuoi vedere ora che il merito sia proprio del mio interlocutore?) sembra che Carlo Gervasi trascuri in questo lapidario intervento il concetto, questo sì imprescindibile, di responsabilità.

*

Perché, caro consigliere, non vuole lei conoscere la causa e soprattutto il responsabile di questo ritardo, che, salvo errori od omissioni, si sta protraendo? E se li dovesse già conoscere, perché non ne declina le generalità, chiedendo al Comune di promuovere una qualsiasi forma di azione di responsabilità e dunque di risarcimento? Non dovrebbe esistere, anche nella pubblica amministrazione, il principio per il quale chi sbaglia dovrebbe in qualche modo pagare, indennizzando la collettività? Oppure, visto che si tratta dei soldi di Pantalone, con il solito pragmatismo di maniera (che tanti danni ha procurato alle casse degli enti pubblici), è meglio tacere, sopire, troncare, far finta di nulla e cercare di salvare il salvabile? Ma che modo di ragionare è codesto?

Detto questo, dobbiamo riconoscere a Carlo Gervasi una certa prontezza di riflessi nel presentare al Sindaco una bella interrogazione “parlamentare”, nella quale, più o meno, chiede al primo cittadino quanto noi abbiamo a nostra volta chiesto all’assessore Coccioli (sperando che almeno questa volta qualche risposta ci sia).

Questa interrogazione campeggia a tutta pagina su Galatina.it con un bel titolo a caratteri cubitali: “Vecchia scuola elementare di Noha – Sindaco, qual’è la situazione?” (con tanto di apostrofo tra “qual” ed “è”).

Peccato che, oltre al normale copia-incolla (si fosse limitato a questo, tutto sarebbe filato liscio come l’olio) il consigliere opponente ci ha messo del suo aggiungendo di voler conoscere “in quale modalità la stessa venga attualmente usata ed eventualmente da chi”. Ma santo cielo, per conoscere questa cosa arcinota a cani e porci (basta interrogare il sito di Noha) non c’è bisogno di formulare una domanda in carta da bollo o scalare una montagna.

Basta solo saper leggere. Senza nemmeno il bisogno di saper scrivere.

Antonio Mellone
 
Di Albino Campa (del 28/01/2011 @ 21:37:16, in NohaBlog, linkato 4141 volte)

Eccovi un bellissimo video che ritrae la sala prove e registrazioni di Carmine Tundo, in arte ROMEUS, cittadino di Noha, arredata con strumenti musicali e con gli olii su tela che le fanno da sfondo.
Come si potrà vedere, qui si fondono musica e pittura, suoni e immagini.
Ancor più bella questa musica e queste immagini in quanto figlie di artisti nohani.
Ma qual è l'artista per eccellenza, amica dei plurisecolari ulivi di Puglia, se non la splendida PAOLA RIZZO? E qual è la voce più rock e graffiante di questo inizio secolo italiano se non quella di Romeus?
Buon ascolto e buona visione.

 
Di Redazione (del 07/04/2020 @ 21:36:58, in Comunicato Stampa, linkato 1336 volte)

Abbiamo un’amministrazione comunale di ottime cicale: sanno strombazzare presenti meriti sull’ospedale di Galatina, ma non fanno nulla di concreto. Questa mattina la Monteco ha sanificato gli ingressi del nosocomio cittadino. Cosa ha fatto il sindaco Marcello Amante? Nulla eppure si è subito preoccupato di postare la notizia sulla sua pagina Facebook ringraziando la ditta pronta «a raccogliere ogni nostra sollecitazione per gli interventi straordinari che via via si rendono necessari nella nostra città».

Questa strumentalizzazione di bassa lega amareggia ancora di più in un momento in cui  avremmo bisogno di amministratori capaci e non preoccupati solo di vantare meriti inesistenti per captare la benevolenza dei cittadini. Lo dico a ragion veduta perché questa sanificazione ha una storia che oggi diventa significativa unicamente per la voglia di protagonismo del sindaco Amante. Ho ricevuto una sollecitazione a sanificare gli ingressi dell’ospedale, da un operatore del 118. Ne ho parlato con il direttore dell’ospedale che ha accolto con favore l’eventualità. Ho parlato con Mario Montinari, titolare della Monteco per verificare la sua disponibilità raccolta la quale ho messo in contatto il direttore dell’ospedale con i tecnici. Non ho dato pubblicità al mio intervento, come faccio per tante altre cose, perché lo ritenevo doveroso e non da utilizzare per raccogliere consenso. Amante, che non ha fatto nulla, se ne prende i meriti. Questo il sindaco che governa Galatina e non aggiungo altro sull’argomento, ma sono convinto che fra due anni i cittadini ricorderanno tutto. 

Da quando questa maggioranza ha occupato le poltrone ha fatto solo quel che conveniva a loro e ai loro amici, ma quando si tratta di fare le cicale e mettersi in mostra sono campioni. Dovrebbero tacere sull’ospedale, per il quale non hanno mosso un dito lasciando che Emiliano lo distruggesse. Da anni sto lottando per salvarlo, sostenuto da migliaia di cittadini. Ho fatto tutto a spese mie, ho rinunciato a ogni gettone da consigliere sin dal primo giorno del mandato e mi aspettavo che ora l'intero importo fosse devoluto all'ospedale. Amante non ha dato alcuna risposta neppure alla richiesta mia, di Paolo Pulli e Giuseppe Spoti, affinché fossero devoluti gli emolumenti della giunta comunale all’ospedale, unitamente ai gettoni di presenza di tutti i consiglieri comunali. Caro sindaco: fai cose concrete sull’ospedale, altrimenti taci.

Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis

Giampiero De Pascalis

 

Bagno di folla, per il candidato sindaco di Galatina, Giampiero De Pascalis, e per la sua coalizione battezzata, proprio ieri, “Obiettivo 2022”, al primo incontro pubblico con la città, al Teatro Tartaro. Un incontro segnato da due passaggi fondamentali: il discorso del candidato e la firma dei rappresentanti dei partiti e delle liste civiche su un documento di “Impegno per la città, con la città”.

«Se sarò il sindaco di questa città, le aziende della mia famiglia non parteciperanno alle gare bandite dal Comune». Questa la premessa di De Pascalis e poi, con tono deciso e sguardo fisso alla traboccante platea: «Quindi non ho alcun conflitto d’interesse e la scelta di candidarmi è stata difficile anche per questo. La situazione economica non è facile, e non si rinuncia a cuor leggero a partecipare a gare pubbliche, ma Galatina sta morendo e ognuno deve mettere le proprie conoscenze a disposizione degli altri per tentare di far crescere al meglio la propria collettività ». Prima del suo discorso ha voluto che fosse proiettato un frame tratto da “Quinto Potere” per riprendere poi il sentimento di rabbia che traspare nel monologo clou del film e farlo proprio. Una rabbia per l’ospedale declassato, per il buco da 12 milioni di euro delle casse comunali, per i beni messi all’asta  «per le incaute scelte   di    chi    ci   ha    preceduto   e    ha    determinato questo dissesto», per il degrado del centro storico, per gli sprechi, per gli stipendi e gli incentivi «da grandi manager», per le frazioni con le strade piene di buche e Santa Barbara «la più dimenticata».

Non solo rabbia, ma anche le leve che azionerà se Galatina lo vorrà primo cittadino.

«La casa comunale – ha affermato – non può reggere in assenza di  programmazione, 

serve una spending review seria e non di facciata, serve un serio controllo sui centri di costo, è necessaria una costante formazione del personale dipendente per  migliorare le loro competenze. Non possiamo permetterci un sistema informatico  obsoleto, non permetterò sprechi energetici». E poi la chiusa: «Se sarò il vostro sindaco, non lasciateci soli».

Ufficio stampa del candidato sindaco

 
Di Michele Scalese (del 22/07/2021 @ 21:36:38, in Comunicato Stampa, linkato 933 volte)

Siamo consapevoli del fatto che i nostri Comunicati Stampa facciano risvegliare dal torpore di sicurezza e narcisismo parecchie coscienze, soprattutto quando chi compone gli stessi è prima di tutto un cittadino che assiste quotidianamente al depauperamento del proprio Comune, e un Segretario di Circolo poi che, assieme ai propri iscritti, altro non fa che porre all’attenzione pubblica quanto poco si è fatto in questi quattro anni di Amministrazione. Ciò che in particolar modo ci stupisce è che le critiche non vengano mosse da questa (magari!), ma da uno pseudo giornalista che “sanza infamia e sanza lode” continua a viaggiare per partito preso, sinonimo questo di ignoranza e malcostume. L’aspetto più curioso è che lo stesso non scrive riferendosi ai contenuti dei nostri Comunicati, bensì alla terminologia utilizzata e ciò ci fa pensare che almeno sui contenuti sia d’accordo con noi. Ebbene, riguardo a ciò pensiamo che la risposta più eloquente sia il silenzio di chi sa guardare oltre il proprio naso, poiché il lettore di cui lo stesso parla, sa bene che certi termini decontestualizzati generano significati differenti. 

Ci vorremmo soffermare piuttosto su due punti fondamentali:

1) I nostri comunicati non verranno più mandati a costui per la semplice ragione che siamo contrari alla censura. Poiché “una stampa cinica e settaria prima o poi creerà un pubblico ignobile” (J.Pulitzer), riserviamo i nostri scritti a chi pratica un sano ed equo giornalismo. 

2)Riguardo la parola “politico” con tanto di punto interrogativo tra parentesi, ci teniamo a precisare che siamo soprattutto un gruppo che abita tra la sua gente e come tale si fa portavoce di quelli che sono i dissapori comuni, denunciando a chi ha la responsabilità di porvi rimedio. Se il medesimo ci considera politici, ossia coloro che hanno a cuore la vita delle persone, allora si, siamo felici di esserlo. 

In conclusione, è davvero stimolante assistere a questi episodi di patetico servilismo a discapito di chi ci mette soprattutto il cuore in ciò che fa, ma capiamo anche che dinanzi alla verità delle cose, non si può far altro che mordersi le labbra. 

Lasciamo al paziente lettore la ricerca sulla rete dell’articolo completo.

Michele Scalese

Il Segretario PD - Noha

 
Di Redazione (del 16/09/2018 @ 21:33:44, in Comunicato Stampa, linkato 1343 volte)

C’era la fila, ieri, in via Marsala a Galatina dove i legali che ho incaricato per presentare il ricorso contro le scelte scellerate della Regione, avallate dall’amministrazione comunale, hanno raccolto le firme a margine del ricorso. Sarà il ricorso dei cittadini di Galatina, abbiamo firmato in quasi 400, contro quella politica arrogante e superficiale che ha calpestato il nostro diritto alla salute. Tantissimi non hanno potuto firmare perché sono venuti a centinaia e mi hanno sollecitato di fare una nuova raccolta firme. Gli avvocati hanno dato la loro disponibilità per il 21 settembre alle 18. Appuntamento sempre in via Marsala 70.

Ma intanto quel famoso polo materno-infantile, così osannato dalla maggioranza che siede a Palazzo Orsini, si sta rivelando quello che era: un bluf. I 10 posti di Ginecologia non saranno attivati perché i medici arrivati da Copertino vogliono trasferirsi al Fazzi di Lecce. Stesso discorso per le ostetriche. La Ginecologia non può funzionare non essendoci un reparto chirurgico in attività e la formula del chirurgo presente al bisogno non è il modo migliore per pianificare le attività. Quindi, prima hanno potenziato il reparto di Ostetricia e Ginecologia e ora lo depotenziano.

E le assurdità sono tante. Qualche giorno fa un ragazzo ha avuto un incidente con lo scooter a pochi passi dall’Ospedale cittadino ed è stato soccorso da un’ambulanza arrivata da Nardò e che poi ha trasferito il giovane a Scorrano. Sprecano soldi ed espongono a rischi chi ha bisogno di essere assistito e curato. Sono cose che noi cittadini conosciamo bene e per questo la mia decisione di fare ricorso contro la delibera della Giunta regionale sulla riorganizzazione degli ospedali di Copertino e Galatina è  fortemente sostenuta dalla città mentre il silenzio del sindaco Marcello Amante diventa sempre più assordante.

Continuerò questa battaglia senza nessun tentennamento e la Regione dovrà confrontarsi con noi. Noi galatinesi non intendiamo rimanere passivi ci batteremo senza bandiere partitiche, forti della militanza attiva dei cittadini. Il presidente Emiliano parla sempre dell’importanza della partecipazione. Se le sue non sono solo vuote parole venga ad ascoltarci e corregga il disastro che ha fatto sull’Ospedale.

Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis

Giampiero De Pascalis

 
Di Marcello D'Acquarica (del 19/02/2014 @ 21:32:29, in NohaBlog, linkato 2882 volte)

Le nostre case sono sempre frutto di una vita di sacrifici, e vederseli sfasciare (i sacrifici) da mega opere volute da politici che le propongono senza consultare i diretti interessati fa venire l’orticaria nei loro confronti. Ma tant’è che a subire il danno è sempre il solito pantalone.

Il fatto è che a volte si supera proprio il confine del buon senso e un cittadino si stufa anche di soffocare nel silenzio la rabbia per aver dato fiducia al politico di turno che, sia nel locale che nel nazionale, spesso non ha nemmeno le competenze. Vedi per esempio lo scempio del traffico di attraversamento di Noha, specie in via Giotto, dove purtroppo contiamo già due incidenti mortali nel giro di poco più di un anno; consideriamo poi i marciapiedi inagibili, le strade principali che si allagano ad ogni batter di pioggerellina, le case lesionate da scavi programmati senza alcun criterio, le esalazioni fognarie, per non parlare delle dubbie fumate color arcobaleno che fuoriescono dai camini del vicino cementificio e che da qualche tempo inquietano le notti dei cittadini (cfr. sul tema il seguente articolo http://www.tagpress.it/ambiente-territorio/un-esposto-contro-il-cementificio-colacem-di-galatina-da-parte-di-forum-ambiente-e-salute/).

Ma veniamo al dunque.

In una comunità cosiddetta democratica, le opere straordinarie prima di essere anche solo immaginate, dovrebbero essere condivise dagli attori di questa comunità, cioè gli abitanti.

Invece no. Vige la cattiva abitudine di imporre e vergare dall’alto i progetti, come fossero la panacea di tutti i mali, e conditi dalle immancabili “ricadute occupazionali” e “volani per lo sviluppo”. Uno degli ultimi più scandalosi esempi è il mega-parco commerciale in mezzo agli ulivi. Un nuovo centro commerciale giusto appunto in un’epoca in cui i consumi sono sottoterra.

Da quando esiste il punto di raccolta della fognatura nera, a Noha, e più precisamente in tutta la zona circostante lo scarico in fondo a via Calvario, gli abitanti - compresi quelli, come il sottoscritto, che in questo paese ci tornano (ironia della sorte) proprio per cambiare aria - devono tapparsi in casa per non vomitare l’anima prima del tempo, sperando in qualche giornata di tramontana che, per suo declino naturale, spinge i miasmi fuori dall’abitato. Per non parlare del neonato impianto fognario delle acque bianche, che, appena il termometro climatico sale oltre i 20 gradi e le piogge calano, diventa un ottimo diffusore di inebriante eau de fogne gratuita per tutti. Tutto questo grazie ai politici nostrani ed ai faccendieri del fare male le cose (“malaffare” c’est plus facile) che di tutto si prendono cura men che del benessere dei cittadini.

*

Gentile Assessore Roberta Forte, sorprende anche me, come molti, assistere a questo tuo inaspettato cambiamento di rotta: da primo difensore dell’ambiente, scesa in piazza contro ingiustizie e inquinamento, ed in nome della democrazia partecipata a fautore dell’oligarchia decisionista. Sei certa di fare bene ad accollarti l’arbitraria decisione di un’opera straordinaria come quella dell’impianto di compostaggio? Non credi sia logico presentare ai cittadini, e soprattutto ai residenti di tutta la zona nord e nord-est di Galatina, dove a quanto pare qualcuno ha deciso di costruire l’impianto, una straccio di progetto preliminare? Non sarebbe il caso di informare prima le persone sulla ragione per cui il sito debba essere lì piuttosto che in altri posti, magari più lontani dall’abitato? A quanto ammonta il costo di questa nuova fabbrica di pseudo-utilità? E come funzionerebbe? Quanti disagi provocherebbe per la movimentazione di traffico camionistico di ben tre comuni a ridosso dell’abitato? Come fermerete le esalazioni derivanti dall’attività, dei costi aggiunti, delle diseconomie, e di quant’altro? A cosa dobbiamo tanta frenesia improvvisa?

Oppure tu, da saggia amministratrice, hai deciso a priori che non ci sono altre soluzioni manco a pensarci, come quella per esempio di ragionare sull’abbattimento della produzione di spazzatura a monte e a valle del ciclo dei consumi? I rifiuti di quale parte del mondo dovrebbero poi essere gestiti in questo fantomatico sito per garantire questi “utili”?

Inutile chiederti se è la residenza a Galatina che ti impedisce di “respirare” l’aria di Noha, ma non pensi che il progetto per il compostaggio dei rifiuti organici di Galatina, Soleto e Sogliano, se non condiviso e ragionato, possa stravolgere negativamente anche la vita di una buona parte della cittadinanza Galatinese?

Non so, davvero, cosa pensare. L’unica cosa che mi vien da fare è iniziare, sin d’ora, a turarmi il naso.  

Marcello D’Acquarica
 
Di Antonio Mellone (del 13/01/2017 @ 21:31:35, in NohaBlog, linkato 2805 volte)

La raffinata doppiezza del comunicato-stampa diramato ‘urbi et orbi’ (soprattutto orbi) da parte di uno dei soci della discarica di famiglia, e già che si trova anche candidato alla poltrona di sindaco [Galatina, per grazia di Dio, non si fa mai mancar nulla, ndr.], ha tutta l’aria di una excusatio non petita.

Sì, perché nel mio pezzo dal titolo: “Cava De Pascalis: è permesso sapere?” quel “Cava De Pascalis” non era un vocativo, ma un complemento di argomento, seguìto appunto non da una virgola (questa, sì, avrebbe forse potuto trarre in inganno), ma dal comune carattere tipografico dei due punti.

Ergo: si parlava di, a proposito di, riguardo a, sopra, circa, about, insomma intorno alla Cava De Pascalis, e non a, all’indirizzo postale o al recapito della spettabile ditta.

Puntuale come la morte è arrivata invece (chi l’avrebbe mai detto) l’originalissima lettera a cielo aperto del titolare effettivo dell’immondezzaio nohan-galatinese (parlando con pardon: uso un sinonimo per non ripetere il solito lemma ‘discarica’ - del resto non stiamo mica discettando di un’oasi del National Geographic, sebbene avrebbe potuto benissimo diventar tale nel caso in cui il bene comune avesse prevalso su uno degli affetti più cari dei diretti interessati: il portafoglio).

Nell’enciclica sociale, il membro scrivente, nel ringraziare l’anonimo cittadino di Noha [che poi sarei io, ndr.], il quale aveva chiesto pubblicamente chiarimenti [non a lui, o all’amministrazione della cava - per considerazioni così scontate che capirebbe pure un bambino in seconda elementare e neppure tanto sveglio - ma a soggetti terzi possibilmente non in conflitto (vale a dire consonanza) di interessi con il padrone delle ferriere: del resto, cosa ti aspetti che dica un Marchionne se non che dai tubi di scappamento delle sue automobili fuoriesca profumo Chanel n. 5? - ndr.], ci attacca un pippone inenarrabile partendo dal 1950, citando antichi proverbi, blaterando di rispetto delle norme, di figli, nipoti e amici, nonché della sua “personale sensibilità alle tematiche ambientali” [giacché c’era poteva anche chiarirci in quali termini, e se per caso lui e i suoi amici di cordata politica fossero, per dire, ancora favorevoli al mega-porco commerciale di 26 ettari da colare nei dintorni di Collemeto: così, tanto per avere un’idea circa certe “sensibilità alle tematiche ambientali”, ndr.].

Il novello pezzo grosso della politica galatinese continua poi imperterrito a tranquillizzarci dicendoci che tutto è apposto e in regola [se lo dice la proprietà dev’esser vero, ndr.] e dichiarando che le porte dell’azienda sono sempre aperte per i dovuti controlli [ci mancherebbe altro che i cancelli dell’azienda rimanessero sprangati di fronte ai dovuti controlli, ndr.] e infine, ciliegina sulla discarica, il suddetto socio-ambientalista mette a disposizione dei cittadini il proprio indirizzo mail cui indirizzare qualsiasi dubbio o richiesta di chiarimenti [mei cojoni: vuoi che l’oste non ti dica subito subito se il suo vino fa schifo? Suvvia, uomo di poca fede. ndr.].

Non pago di tutto questo, il nostro aspirante sindaco, non si sa perché, termina il suo trattato con una dotta nonché interessantissima dissertazione sulla differenza tra traversine ferroviarie in legno e quelle in cemento [si sarà evidentemente laureato discutendo una tesi in traversine, ndr.], del che ovviamente non possiamo che rendergli grazie: del resto tutto è cultura, come diceva quel tale.

*

E Niente. Sarà che in certi settori (come quello delle discariche) la probabilità che qualcosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità; sarà che il sottoscritto è uno al cui confronto Murphy (quello della legge) era un inguaribile ottimista; sarà che certe supposizioni (o supposte) non portano nulla di buono; sarà che nemmeno il più sprovveduto dei cittadini può essere così ingenuo da prendere per oro colato il verbo del padrone di turno (che per definizione sarebbe capace di ogni ritocco pur di far sembrare presentabile persino Fukushima dopo l’esplosione); sarà tutto questo contemporaneamente, ma insomma l’epistola carica del socio nonché probabile futuro sindaco di Galatina non m’ha tranquillizzato per niente.

Oddio, qualcuno l’avrà tranquillizzato, eccome: tipo certi gggiornalisti di Gggalatina (già di per sé sereni e tranquilli per indole e formazione), che, anziché controllare questo o quel potere indigeno con inchieste, ricerche o almeno una domanda una che sia tale, si limitano a copia-incollarne i comunicati ufficiali, bistrattando così i loro poveri, inconsapevoli lettori.

Mi sa tanto che i veri rifiuti tossici da ammassare in discariche severamente controllate come manco un sito nucleare sono certi quotidiani appena usciti dalle rotative tipografiche.

Credo si tratti di veri e propri inerti contaminati, da non toccare nemmeno con una canna da pesca. E sottolineo inerti.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 27/10/2014 @ 21:31:08, in Ex edificio scolastico, linkato 3086 volte)

L’assessore Coccioli è fatto così: bisogna capirlo. Se non scrivi, non solleciti, non chiedi, non “inoltri istanze” più e più volte sembra sia incapace di intendere (cioè fa lo gnorri) e soprattutto di volere. Pare che l’assessore, per indole e formazione, non ce la faccia proprio a degnarsi di formulare ed esprimere pubblicamente un pensiero uno di fronte alla richiesta di un cittadino qualsiasi.

Non ti dico se codesto cittadino per infausto caso dovesse essere di Noha, se la domanda dovesse riguardare un interesse pubblico (non privato), e se la petizione non dovesse essere almeno preventivamente transitata dall’anticamera dell’“ufficio protocollo” del Comune: in questi tre casi concomitanti sembra addirittura che l’assessore fuggente (come l’attimo) si dilegui nel nulla.

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Il tema purtroppo è sempre quello dell’allaccio alla rete elettrica per il tramite di una cabina in muratura in modo da far funzionare (come sciaguratamente non è finora mai avvenuto) tutti gli impianti acquistati ed installati nella vecchia scuola elementare di Noha, quella di piazza Ciro Menotti, ristrutturata (quasi) per intero grazie ad una spesa pubblica di 1.300.000 euro.  

Sul tema abbiamo finora prodotto e pubblicato su questo sito (cfr. rubrica “ex-edificio scolastico”) circa 19 articoli e 5 video, oltre ad un incommensurabile numero di vignette. Ma temo che di questo passo, per smuovere le terga assessorili (e invero anche quelle degli altri cosiddetti nostri rappresentanti) saremmo costretti a continuare ancora imperterriti su questa falsariga, magari con cadenza settimanale o al più decadale. Vediamo un po’ se con tale metodo anche noi saremo in grado di esclamare, come Galileo Galilei al cospetto dell’Inquisizione, “eppur si muove”.

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E’ che l’assessore Coccioli, non più tardi del 27 marzo 2014 pubblicava su questo sito un comunicato nel quale prometteva la realizzazione di questa famosa cabina elettrica “tra giugno e settembre 2014 [sic!]”. Ora, essendo spirati i termini da egli stesso esternati senza che alcuno abbia visto all’interno o nelle immediate adiacenze di quella scuola un indizio o una traccia di codesta cabina (a meno che questa non sia stata interrata senza che noi altri ce ne accorgessimo), siamo qui a chiedergliene ragione, ed eventualmente una nuova data a partire dalla quale, per dire, in estate in quell’edificio non si sarà più sottoposti agli effetti involontari di una sauna fuori luogo, mentre in inverno non si sarà più costretti, grandi e piccoli, ad accedervi come in un igloo, pragmaticamente imbacuccati con sciarpe e pellicce alla stessa stregua di uno Yeti.

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Vorremmo, già che ci siamo, chiedere anche al consigliere Carlo Gervasi, che aveva pure, come dire, sbandierato un certo interesse al problema con tanto di interrogazione al parlamento galatinese se si ricorda qualcosa in merito alle risposte a suo tempo ricevute dagli interrogati; e soprattutto se ha tuttora “a cuore” la questione di Noha, e – giacché c’è - eventualmente intenzione di intervenire ancora una volta sul tema; o se invece a questo punto non abbia già deciso di gettare la spugna, contribuendo così anche lui a mandare definitivamente in malora quel milionetrecentomila euro di soldi (anche suoi).

*

Per quanto riguarda i consiglieri della cosiddetta opposizione nohana, meglio stendere un velo pietoso.

Tu, anche con i tuoi articoli, cerchi in qualche modo, come nella pallavolo di fungere da alzatore, smistando la palla a questi signori che potrebbero con poco sforzo alzarsi dalla poltrona, sollevarsi e schiacciare nel campo avversario, e magari in tal modo guadagnare pure qualche punto. E questi come reagiscono? Con il vucchipertismo, la paresi, il vuoto pneumatico: non vedono, non sentono e non parlano. Evidentemente il verbo “schiacciare” riescono a coniugarlo solo in concomitanza del lemma “pisolino”.     

Salvo poi, in consiglio comunale, dar vita ad una vera e propria sceneggiata napoletana, anzi nohana, sul nulla. Tutti abbiam visto su galatina2000.it il video di quel sonoro siparietto palazzorsiniano, un vero e proprio teatro macchiettistico con tanto di vaiasse sciantose, sbraitanti e rissaiole. Un roba che lascia interdetti, senza parole, indecisi se ridere o piangere.

*

Non v’è altro da aggiungere se non che troppa gente si lascia abbindolare ancora oggi dai diversivi retorici di questa banda larga fatta di Marise Laurito, di Mari Merola, di Nini D’Angelo (per non dire Pulcinelli), che magari in altri contesti s’atteggiano a suorine dalle buone maniere e perbenisti della domenica.

Sappiate invece, cari lettori, che bolge sguaiate come queste fatte di bugie e ipocrisie sono imprese che possono riuscire solo a certi figuranti, attori o marionette, e signori (anzi s’ignori) senza tanti scrupoli, che magari s’incazzano e si placano a comando. Sono quegli stessi personaggi in cerca d’elettore che poi votano tutti insieme appassionatamente le più grandi mega-porcate della storia locale.

E sono quegli stessi che, probabilmente, dopo aver percorso a braccetto la processione alle spalle del santo di turno, vanno pure a farsi due spaghi insieme.

Funzionano così le “larghe intese”, il “governo della non sfiducia” e il “concorso esterno”.     

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 01/03/2015 @ 21:30:43, in Comunicato Stampa, linkato 2090 volte)

Il Segretario del circolo cittadino PD di Galatina anziché avventurarsi in una stucchevole e quanto inefficace   difesa d’Ufficio del suo assessore, Daniela Vantaggiato, attaccando e riprendendo il comportamento delle sigle politiche dell’area  opposizione e minoranza bollandole di anonimato e di caduta di stile, ha perso l’occasione per meditare e riflettere profondamente, senza addormentarsi , su quanto sta accadendo.

Certamente avrebbe  capito perché  da poco  le fantomatiche sigle di opposizione, dopo un lungo periodo  di pigrizia ed inerzia ma anche di umana sopportazione,aldilà di qualche intervento critico dei consiglieri di minoranza, sono state costrette a reagire con fermezza,  alle gravi carenze dell’azione politica che la Giunta Montagna  sta attuando nel territorio.

Inadeguatezze che stanno colpendo tutti i settori della vita sociale economica e culturale della Città, caratterizzate da  continui e ripetuti sperperi e dissipazioni di denaro pubblico.  L’azione che distingue  quest’Amministrazione, sostenuta dal partito democratico cittadino, è  quella dell’annuncio, del preannuncio e della comunicazione rassicurante e persuasiva di attribuzione di meriti che appartengono all’azione di altri, salvo poi essere nettamente smentiti.

Ultimo esempio,a tal proposito, l’allagamento della Palestra dell’Istituto Comprensivo di Noha del 22 febbraio 2015 i  cui lavori di sistemazione erano stati finiti nel mese di settembre 2014 e nessuno s’ era accorto di ciò che sarebbe potuto succedere. Il problema del tetto, a dire dall’Assessore ai lavori pubblici, non era stato manifestato dalla dirigenza.

Il Segretario,  si ostina a parlare e denunciare il carattere calunnioso delle affermazioni contenute nel comunicato che, a suo dire, lederebbero l’ onorabilità dell’Assessore. E’ calunnia portare a conoscenza dei Cittadini che l’Assessore  Vantaggiato, persona degna di stima, ha partecipato alla votazione di un atto pubblico  che approvava la rimodulazione del PIRU contenente un progetto esecutivo il cui tecnico  progettista è il coniuge?

Ed ancora è calunnioso riferire che  l’Assessore abbia partecipato anche  alla votazione della delibera di adozione del piano triennale delle opere pubbliche 2.014-2016,in cui è inserito il progetto  esecutivo di recupero dell’ex convento S.Chiara’?

E’ calunnioso poì   dire dell’aumento  da €. 20.000 a €.57.000 dei i compensi professionali dei tecnici incaricati, tra cui vi è il coniuge dell’Assessore,fatto con una determina dirigenziale ambigua o quanto meno poco chiara, dove non si sa quando  e da chi è stato commissionato l’ulteriore  eventuale incarico?  

Segretario De Matteis, sono queste le illazioni infamanti e calunniose o sono invece fatti e prove reali e concrete denunciati dai “simboli”   di minoranza che rappresentano partiti politici, nazionali regionali e locali e liste presenti sul territorio che lei, da attento politico dovrebbe conoscere perché  non hanno niente di fantomatico, di suggestivo ed anonimo.

Cosa vede “d’incivile ed imbarbarimento politico” il Segretario cittadino del PD in queste denuncie e segnalazioni  ai Cittadini? Non si accorge di essere completamente escluso dalle scelte politiche  poste in essere dall’ Amministrazione Montagna;  e che non è neanche riuscito ad intervenire per far cambiare direzione nel tentativo di  limitare e impedire queste politiche sciagurate che stanno  precipitando la Città in un profondo torpore?

IL Sindaco Montagna ,in tutta questa   vicenda non trova altro da dire che trattasi di una strumentalizzazione politica volta a screditare l’Assessore   e che “appaiono solo illazioni per gettar fango sulla persona ed offuscare l’operato dell’Amministrazione”. Si tratta invece di un interpretazione dei fatti subdolo ed ipocrita  nel tentativo di travisare la realtà ai Cittadini  Atteggiamenti questi come al solito arroganti e presuntuosi che sanno tanto di protervia ed insolenza e  che non dovrebbero  essere consentiti ad un  PRIMO  cittadino.

 Comunque, considerato che non vi è più  sordo di chi non vuol sentire, i simboli i partiti e le liste, tanto criticate e biasimate, nel loro anonimato, per far tacere questa polemica che nasconde l’incapacità totale di governare del Sindaco Montagna, presenteranno,tramite consiglieri di minoranza delle interrogazioni in Consiglio per avere   contezza della   legalità degli atti, a dire del Sindaco, “strumentalmente e distortamente letti”.   

Sindaco Montagna,per ultimo  perderà anche ora  l’ opportunità,che gli concede  la  prossima legge nazionale mille proroghe   di riapertura dei termini per la presentazione della richiesta di attivazione degli UFFICI DEL Giudice di Pace a Galatina per i comuni del mandamento? Valuterà e dirà anche ora, come in  precedenza, che il bilancio dell’Ente non è in grado di sostenere costi di gestione e funzionamento, proseguendo, con grande perspicacia politica, nella azione di isolare completamente Galatina?   

 
Di Antonio Mellone (del 22/02/2015 @ 21:26:07, in NohaBlog, linkato 3560 volte)

La “Via Crucis” di don Donato, mio zio, ha raggiunto lentamente il suo “Calvario” proprio ieri sera, verso le ventuno, allorché, con l’ultimo respiro, si è abbandonato nel bacio del Signore.

La “sosta” in quel di Casarano, all’Euro-Italia prima, e al reparto di Ortopedia dell’ospedale civile di quella città poi, è durata un paio di mesi all’incirca: tanti quanti bastano per dare l’ultimo tocco alla vita d’un uomo che ha vissuto la sua santità nel più semplice e schietto dei modi, nella più intima e sofferta unione con Cristo crocifisso. Lì, in quel reparto, in quella “terza parrocchia” (dopo quelle rispettivamente di Santa Maria al Bagno e poi di Noha) don Donato ha celebrato ogni giorno le sue messe più belle, quelle dove poneva sull’altare delle offerte la sua sofferenza, “a completamento delle sofferenze di Cristo, a pro del suo Corpo, che è la Chiesa” (cf. 1 Cor 1, 24).

Ma i malanni di don Donato partono da lontano.

Io davvero non ho mai capito come mio zio riuscisse ad essere sempre gioviale, sorridente e spiritoso con tutti, oltre che a partecipare, negli “anni ruggenti” della sua “arcipretura”, a tutte le celebrazioni liturgiche, ad organizzare il coro, a seguire i diversi gruppi parrocchiali, a dare una mano ai bisognosi, ad impelagarsi nella costruzione di una nuova chiesa, insomma a fare il prete (anzi, di più: il parroco), nonostante gli acciacchi che lo tormentavano da decenni, come ad esempio i gravi problemi alla vista (forte miopia da sempre, e poi distacco di retina - con l’aggravante di un intervento chirurgico mal riuscito che gli aveva fatto perdere la funzionalità dell’occhio destro già a partire dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso – e ancora glaucoma, e infine una cataratta non operabile, all’altro occhio, quello “buono” diciamo), le disfunzioni alla circolazione sanguigna a gambe e piedi, e successivamente l’“artrite reumatoide deformante” alle mani già a partire dai primissimi anni ’90, e la gotta che martoriava molte delle sue articolazioni (“sento come tante punture di spilli” diceva), tanto che le processioni solenni erano per lui un vero e proprio supplizio (al quale, non so come, si sottoponeva con gioia), l’abbassamento di udito…

La caduta con conseguente rottura del femore di qualche anno fa, e l’ischemia che gli aveva bloccato il braccio sinistro si può dire che sono storia dell’altro giorno, le classiche “ciliegine sulla torta”.

*

Ma nonostante tutto don Donato appariva, sì, stanco, malato, vegliardo, ma mai vinto.

Pare che funzioni così: lì dove vengono meno le forze fisiche, sovrabbonda la forza, incredibilmente più potente della preghiera. Eh sì, come tutti sanno, non riusciva a fare a meno di questa portentosa medicina, prima durante e dopo i pasti.

·        *

Ora che la “cronaca” deve lasciare il posto alla “memoria”, qualcuno m’ha chiesto quale sia il momento in cui la figura di mio zio mi si presenta alla mente nella sua interezza: in quella sua “umanità” così esemplare e ricca del sorriso incoraggiante di chi sta bene con se stesso e con gli altri, nonostante tutte le infermità o le indisposizioni. Bisogna, tuttavia, superare le risposte ovvie: quali sarebbero ad esempio l’inaugurazione della nuova chiesa Madonna delle Grazie, o i grandi festeggiamenti delle feste patronali, o le messe del fanciullo, o le suonate all’organo, o i grandi raduni, o le feste in famiglia…

Ciascuna e tutte queste risposte sarebbero valide e belle, da mettere insieme in altrettanti spazi d’una antologia, come dire, sacra ma anche profana.

Le diapositive, invece, che in questo momento conservo più care nella memoria sono quelle della domenica pomeriggio, quando dopo il pranzo, lo accompagnavo a casa sua, e dandogli il braccio, il bastone nell’altra mano, mi ringraziava e mi salutava  cordialmente prima di chiudere il portoncino, mentre io gli rispondevo: “buon riposo”.

Ecco, in quello stesso modo voglio salutarlo per l’ultima volta anche oggi: buon riposo, zio Donato.

·         * *

 P.S. Sento il dovere di ringraziare tutte le persone vicine e lontane che in un modo o nell’altro hanno partecipato al dolore mio e a quello dei miei famigliari.

*

Non è possibile citare qui tutte le persone verso le quali mi sento debitore. Per alcune di esse, tuttavia, la citazione deve essere esplicita. Ringrazio innanzitutto il parroco di Noha, don Francesco Coluccia, per la delicatezza, la presenza e l’aiuto che non ha mai fatto mancare a mio zio e alla mia famiglia. Grazie all’arcivescovo di Otranto, Mons. Donato Negro, e a tutti i confratelli sacerdoti che hanno celebrato i funerali del “patriarca di Noha”. Grazie alla parrocchia di Noha, alle associazioni religiose, al Circolo cittadino Juventus, al circolo culturale “Tre Torri”, alla parrocchia di Santa Maria al Bagno, alla Fidas Noha, al delegato della frazione di Noha, avv. Daniela Sindaco, all’arcidiocesi di Otranto, per i manifesti commemorativi di don Donato. Tanti ringraziamenti al coro parrocchiale e all’organista, Michele Scalese, per la partecipazione. Grazie ancora a Sergio, Silvana, Gerardino, Maria Luce, Biagino, comandante Tundo, ing. Vincenzo Paglialunga, don Emanuele, Patrizia, Antonietta, Antonella, Paola, Fabrizio, Angela, Marcello, P. Francesco D’Acquarica, Michele, Rinaldo Pignatelli, Antonella, Giusy, i seminaristi di Noha, Luigi e Giuseppe, e tanti altri partecipanti alle esequie. Grazie anche ad Albino Campa, al sito Noha.it, e ai suoi internauti. Grazie ancora per i tantissimi “mi piace” degli amici di Face-Book.

*

Concludo, come concludeva don Donato, alla fine delle celebrazioni eucaristiche più importanti, allorché, trovandosi ad esprimere i suoi sentimenti di “lode e ringraziamento” nei confronti di interminabili liste di nominativi, diceva a mo’ di epilogo: “Penso di non aver dimenticato nessuno, ma se avessi dimenticato qualcuno, anche questo qualcuno si senta da noi ringraziato ed applaudito”.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 09/09/2013 @ 21:23:27, in CDR, linkato 3682 volte)

Caro Tonino Baldari,

se provi a chiedere in giro ai galatinesi cos’è il CSS (e prima ancora il CDR), se non tutti, molti non te lo sapranno dire, perché molti galatinesi, se non tutti, non lo sanno. Non sanno nulla, anche se spesso lasciano ad intendere di saper tutto.
 
E soprattutto i galatinesi non sapranno fare il collegamento tra questa roba e la Colacem (che con l’utilizzo del CSS di fatto si trasformerebbe, se non già fatto, in un inceneritore di rifiuti).
 
Non sanno che il CSS può essere ridotto in cenere e fumi ad un fischio dal loro naso e dal loro sistema broncopolmonare, e che questo provoca malattie, e che le malattie succedono ancora, e che non capitano sempre agli altri.
 
Spesso ti chiedi perché i galatinesi non reagiscano. La risposta è lapalissiana, scontata, banale: è pressoché impossibile difendersi da qualcosa che non si conosce.
 
Ci dicono che con il CSS la Colacem diventerà più competitiva e sbaraglierà la concorrenza del mercato globale. Ce la vendono così. La competitività in cambio della vita di un intero territorio. Che poi, mutatis mutandis, è anche quello che è avvenuto e che continua ad avvenire senza requie a Taranto, con l’Ilva che sputa veleno da tutti i suoi camini. O la borsa o la vita, dunque, come nelle rapine a mano armata.
Io vorrei che, se non tutti, in tanti capissero una buona volta che sovente le catene chimico-fisiche prendono forme umane. Sì, è proprio così, purtroppo: cromo e titanio sono giovani dai capelli rasati e senza più le sopracciglia a causa della chemio; zolfo, uranio e monossido di carbonio sono bambini con asma bronchiale e problemi cardiocircolatori; carbonio e benzo(a)pirene sono donne che all’improvviso scoppiano a piangere: “Com’è possibile, dottore? Ho sempre fatto una vita sana”
E’ come se piccole mani assassine si poggiassero su di noi, ci toccassero scegliendo con oculatezza per ciascuno di noi una parte del corpo: polmoni, testa, ovaie, pelle, gola, fegato, pancreas. Per poi divorarla, lentamente o in un sol boccone.
Caro Tonino, dobbiamo convincerci che non serve, o non serve più, far battaglie contro i singoli inquinanti, la diossina, il berillio, il benzo(a)pirene, per citarne alcuni, quando non abbiamo idea di quali malattie possa provocare il mix di tutti questi elementi, sull’uomo e sugli animali.
E’ la combinazione degli elementi, infatti, a diventare tossica. Sicché diventano inutili i tetti di legge per i singoli composti inquinanti e le conseguenti cosiddette rilevazioni dell’Arpa Puglia (che ti ha pure gentilmente risposto, ma che, chissà perché, non riesce a convincermi). Secondo me ci stanno ingannando in quanto ci sono i limiti ai singoli elementi ma non c’è un limite di legge globale. Il nemico allora non è un elemento singolo, ma la miscela di tutta questa schifezza.  
Qui in tanti cercano di aggirarti (e qualcuno cerca pure di prenderti in giro, di commiserarti, con il ghigno tipico delle mezze calzette mafiose e sfigate) chiedendoti le prove dei legami tra i fumi degli altiforni ed i danni provocati sugli esseri viventi. E tu ti affanni a registrare video, a correre di qua e di là, a postare comunicati attraverso la tua pagina facebook, ad inviare e-mail anche ai siti (che puntualmente non ti pubblicano), a girare come una trottola, ad urlare la tua rabbia nel deserto dell’ignavia galatinese.
E poi ci sono gli ineffabili “giornalisti” vavatinesi, quelli per forza di cose con le virgolette, i reporter  a libro paga, e quelli con un conflitto di interessi grande quanto un altoforno, i quali o ti ignorano oppure, scodinzolanti e pronti a riportare la voce del padrone, ti fanno: “Basta con questi allarmismi, fuori i dati, signor Baldari, fuori le correlazioni, i riscontri, le analisi, i numeri” (come se queste cose fossero a carico del cittadino qualunque, o come se questi dati fossero pubblici e incontrovertibili). E poi, non paghi del loro tronfio “argomentare”  aggiungono che fai battaglie ideologiche, e che tu insieme ai tuoi amici ecologisti siete contrari al progresso a prescindere.
Eppure, caro Tonino, le prove sono sotto gli occhi di tutti. Ma nessuno le vede. E tutti sappiamo che da quei camini non esce acqua di colonia, ma gas e fumi in grado di modificare il DNA e provocare errori genetici.
Ecco, caro Tonino, quanti mali cagiona questo fumo. Ma tu con le tue battaglie stai dimostrando – se ce ne fosse ancora il bisogno - che il fumo peggiore, quello più disastroso, è il fumo sulla verità.

Buona resistenza, compagno di lotte Tonino Baldari

Antonio Mellone

p.s. Hai visto, Tonino? Non riesco a terminare un articolo che subito questa amministrazione degna del peggior Attila, per non perder tempo, dà il via al mega-porco. E per via purtroppo stavolta non s’intende una Valutazione d’Impatto Ambientale.
 
Di Antonio Mellone (del 06/05/2017 @ 21:20:39, in NohaBlog, linkato 3031 volte)

In effetti questa storia del “voto Tizio perché è una brava persona” provoca anche a me una forma di evirazione per forza di gravità: ovvero, come potrebbe più prosaicamente dirsi, mi fa cascare le palle.

Nel mese di aprile su galatina.it Lorenzo Candido, un ragazzo di Galatina ora studente di Giurisprudenza in quel di Roma, con una lettera aperta di alto profilo chiedeva alla comunità tutta un pizzico “di passione incondizionata verso la Politica”.

Così continuava Lorenzo nella sua missiva: “Abbiamo bisogno di dire che la nostra città va difesa ad ogni costo. La nostra città deve essere protetta da ogni abuso, da ogni sberla, anche da quella più velata. Abbiamo bisogno di urlare che lo stupro di questa terra è un crimine. Abbiamo il dovere di combattere la mentalità, fin troppo radicata, del culto della persona. […] Bisogna guardarsi allo specchio e dire: sì, la mafia esiste e ora la distruggiamo”. E infine: “Galatina deve vedere, deve sentire, deve parlare. L’omertà e la passività declinate in ogni ambito ammaccano la democrazia”. Insomma, un vero e proprio programma politico.

Uno pensava (sperava) di poter leggere con la medesima evidenza sullo stesso sito una valanga di lettere in risposta ai temi trattati dal Lorenzo, un dibattito pubblico di un livello finalmente un po’ più elevato rispetto a quello dei calzini corti, e soprattutto degli interventi importanti da parte di “qualcuno che si candida” piuttosto che di qualcuno “che è stato candidato”. 

Invece, niente. A Galatina non c’è proprio trippa per gatti (solo truppe di fatti, anzi di strafatti riempiliste).

Sicché ci siam dovuti accontentare di un paio di contributi un po’ così: tipo quello della Roberta Forte, che è partita bene per perdersi subito dopo nel traffico del centro storico di Galatina, il quale, secondo lei, sarebbe da chiudere sì, ma a dosi omeopatiche [cosa c’entra il centro, Roberta: Lorenzo aveva chiesto ben altro, ndr.]; e quello di tal Claudio Bello, che elenca i motivi per cui ha l’Amante, e cioè: 1) perché “non ha simboli di partito alle spalle” [huahahahaha: per la cronaca, il Tipo ha avuto alle spalle qualche fiamma più o meno tricolore, ndr.]; 2) perché sostanzialmente è una “brava persona” (e ridaje); 3) per “non vedere sempre le stesse facce” (come se Amante fosse nuovo di zecca e non un usato sicuro), e soprattutto – ipse dixit - quelle “facce che nelle precedenti tornate elettorali se le son dette, senza mezzi termini, offendendosi vicendevolmente e gridando al pubblico (anche social ma non solo) il proprio disappunto nei confronti dell’antagonista politico”. Ma che film ha visto, Bello? Quando mai se le son dette di santa ragione? Forse quando hanno fatto le peggiori porcate tutti insieme appassionatamente, maggioranza e finta opposizione, come nel caso del mega-porco commerciale di Collemeto? Il problema di Galatina non è affatto l’antagonismo – magari ce ne fosse un po’ – ma il consociativismo, il volemose bene, la Trattativa, il partito trasversale, i tarallucci & vino, la mano che lava l’altra, i finti amiconi, e la cosiddetta mo-de-ra-zio-ne.

Lorenzo avrebbe voluto leggere qualcosa di diverso, di nuovo, magari non necessariamente di inedito, ma non queste coglionate, fritte e rifritte, calzanti con gli argomenti trattati come la Nutella sui cavoli stufati a merenda.      

Sono certo che Lorenzo Candido (ma, per la verità, anche il sottoscritto) avrebbe voluto sentire da qualche concittadino che a Galatina finalmente la Politica dice una volta per tutte “Stop al consumo del territorio comunale” (nel senso che è giunto il tempo di pensare alla razionalizzazione degli spazi già edificati, al recupero delle aree dismesse, e al risparmio di ogni metro anzi di ogni centimetro quadrato di terreno agricolo).

Che d’ora in poi si punterà all’efficientamento energetico, alla riduzione dei consumi per esempio della pubblica illuminazione (pensate, ci è arrivato persino Coccioli) e che si impedirà una buona volta che il paesaggio comunale venga devastato in nome della produzione di energia mascherata come pulita (ergo, divieto assoluto a nuove pale eoliche di massa, al fotovoltaico in mezzo alla campagna e alla produzione di biogas da mega-centrali di compostaggio “ana[l]erobico”).

Che la Politica darà per prima l’esempio di un nuovo stile di vita incentrato sulla mobilità sostenibile, sul bike-sharing, sul pedibus, sul trasporto pubblico integrato, sull’autobus a chiamata eventualmente, e soprattutto sull’utilizzo dei mezzi di locomozione comunale francescana, cioè i piedi (che oggi, a Galatina, sembrano invece tutti affetti da calli, alluci valghi, acidi urici, fasciti plantari, metatarsalgia, occhi di pesce e neuroma di Morton, sicché si arriva ad utilizzare l’auto finanche per un giro di villa).

Che verranno incoraggiate le attività di allevamento domestico degli animali (certamente non negli appartamenti dei “grattacieli” cittadini), caratteristica del nostro piccolo mondo antico. Che si continuerà con la raccolta differenziata porta a porta, portandola a percentuali di eccellenza, promuovendo la strategia dei rifiuti zero e, al contempo, anche il compostaggio domestico. Che si cercherà con le buone ma anche con le cattive di combattere la ludopatia (tragedia che sta portando alla rovina famiglie intere).

Che considereremo i ragazzi migranti come una risorsa preziosa del territorio, prima di tutto culturale, da conoscere meglio e integrare nella comunità, anche ai fini di un reciproco arricchimento. Che, per esempio, si incentiverà sempre più la popolazione a scelte quotidiane sobrie e sostenibili. Che si disincentiverà invece la grossa industria del commercio (il mega-porco, per dire, dovrebbe essere bandito dai confini comunali soprattutto grazie alla domanda, voglio dire alle scelte consapevoli dei consumatori) anche al fine di favorire il piccolo commercio (meglio se equo, solidale e di qualità).

Che ci sarà tolleranza zero - pena la chiusura immediata e la richiesta di risarcimento danni - nei confronti delle aziende che inquineranno l’aria, l’acqua e il suolo comunali (nonostante le loro generose offerte di sponsorizzazione). Che verrà incoraggiato in agricoltura lo scambio dei semi tra i cittadini, e che verrà impedito l’utilizzo di diserbanti e pesticidi chimico-industriali in tutto il territorio galatinese (finora qui s’è bandita invece l’agricoltura e tutti i suoi prodotti, “dalle cicorie alle patate di Galatina” che, nonostante la denominazione, debbono ormai essere prodotte fuori dai confini municipali).

Che si impegna nel restauro paesaggistico e dei beni culturali nel principio del dove erano e come erano, facendo tesoro degli elementi tipici del mosaico del “Genius loci”. E che si cercherà in tutti i modi di debellare la mafia in me, prima che la mafia in sé (sì, qui da noi, soprattutto nei metodi – anche nella richiesta telefonica di una firma per la convalida delle proprie liste elettorali – spesso ci si comporta, più o meno a propria insaputa, secondo il manuale del perfetto mafioso).

Ecco. Cose del genere, avrebbe voluto leggere Lorenzo (ma anche lo scrivente) in risposta alla sua missiva, non le minchiate di cui stanno riempiendo manifesti, social-network, e il nostro ruzzolante binomio anatomico meno oblungo e più sferico, onde la libido per queste elezioni risulta in forte calo.

Lorenzo, studia, ‘manisciate’ e torna a casa. Così da Candido potrai diventare pure candidato.

Il tuo primo voto sarà il mio.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 10/06/2019 @ 21:18:45, in Comunicato Stampa, linkato 1136 volte)

Con Determina Dirigenziale Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le Migrazioni, Antimafia Sociale n. 19 del 04 giugno 2019, la Regione Puglia ha ammesso a finanziamento due progetti del Comune di Galatina nell'ambito dell'avviso pubblico "Discrimination Free Puglia" per la realizzazione di progetti di contrasto alle discriminazioni.

Nello specifico si tratta del progetto “L.I.F.E.” (Lavoro, Informazione, Formazione e Empowerment) avente ad oggetto interventi in favore di donne vittime di violenza, così come specificato nella  Linea A dell’avviso n. 1/2018 PO FESR-FSE PUGLIA 2014-2020, finanziato per un totale di € 150.000,  e del progetto “ IN.S.I.EME Saperi Integrati” che andrà a supportare interventi a favore di minori stranieri non accompagnati prossimi alla maggiore età, così come specificato nella Linea B dello stesso avviso, sempre per un importo finanziato di € 150.000.

- Il progetto “L.I.F.E.” (Lavoro, Informazione, Formazione e Empowerment), che vede la partecipazione dell'Associazione Programma Sviluppo, del  Centro Antiviolenza  Malala dell'Ambito  Territoriale Sociale di  Galatina  e del  Comune di Galatina in qualità di Comune capofila dello stesso Ambito, è risultato primo in graduatoria tra quelli ammessi al finanziamento.

Il progetto prevede percorsi formativi rivolti a vittime di  violenza di  genere per promuovere l'inclusione sociale, la lotta alla povertà e ogni forma di  discriminazione. Obiettivo specifico  del  progetto è favorire l'incremento dell'occupabilità e la partecipazione al mondo del lavoro con interventi di  contrasto alle discriminazioni. I percorsi sono finalizzati a formare 18 Tecnici di  Cucina  attraverso 600 ore complessive di  cui  240 di  Work - Experience , Stage presso le Aziende Solidali dell'Ambito Territoriale Sociale di  Galatina e dei  Comuni di  Lecce, Galatone, Casarano e Cavallino.

- Il progetto “ IN.S.I.EME Saperi Integrati” è stato presentato dall’ Ente di Formazione KHE e  vede il Comune di Galatina come capofila dell'Ambito Territoriale Sociale impegnato in ATS con la Cooperativa sociale Polvere di Stelle, la Società Cooperativa “ATUTTOTENDA” onlus ed il Patronato ACLI quale parte attiva nell’intera realizzazione del progetto.

La finalità generale dell'intervento è quella di migliorare il livello di occupabilità e di qualificare i percorsi di inserimento socio–lavorativo di 18 MSNA presenti nelle strutture dell’Ambito del Comune di Galatina. L’obiettivo specifico è l’inserimento socio –lavorativo dei MSNA, con l'erogazione di una gamma di servizi di politica attiva individualizzata e condivisa, supporto alla valorizzazione e sviluppo delle competenze, attraverso la costruzione di piani di intervento personalizzati.

Le azioni che si andranno a realizzare, anche con il supporto del Servizio Immigrazione dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina,  saranno mirate alla formazione linguistica, all’alfabetizzazione digitale, all’orientamento finalizzato al supporto e rinforzo delle competenze per la ricerca attiva del lavoro, a work-experience/stage in favore dei MSNA inseriti nel progetto.

Esprime soddisfazione per l'ottimo risultato raggiunto l'Assessore alle Politiche Sociali Dott. Antonio Palumbo, che sottolinea come grazie all’elevata capacità progettuale del personale dell' Ambito Territoriale Sociale di Galatina unitamente agli enti privati che hanno collaborato, si è riusciti ad ottenere un cospicuo finanziamento su due linee di azione differenti che comunque riguardano interventi di contrasto alle discriminazioni.

Servizio Immigrazione - A.T.S. di Galatina

 
Di Antonio Mellone (del 02/02/2015 @ 21:17:13, in NohaBlog, linkato 3563 volte)

Avete avuto modo di dare una lettura al campionario di “controdeduzioni” stilate dall’avv. Daniela Sindaco? Quelle in risposta alla denuncia della dirigente scolastica, dott.ssa Eleonora Longo, e pubblicate anche su questo sito.

Mi riferisco alle sette cartelle (cliniche) inviate al primo cittadino del comune di Galatina, nonché ai consiglieri comunali e a tutti gli organi di stampa. Si tratta di pagine di deliziosa letteratura spedite urbi et orbi (soprattutto orbi) in cui si sviluppa il tema delle due sedie della discordia [il che mi riporta alla mente - chissà poi perché - il famoso “pomo della discordia” che diede il via alla guerra di Troia, ndr].

Io, da quell’ingenuo che sono, pensavo che il sindaco Montagna alla lettura della missiva vergata dalla sua compagna di partito saltasse sulla sedia revocandole, così, su due piedi, la famosa delega sindacale. Questo non tanto per la vexata quaestio, i toni utilizzati, l’iter non proprio ortodosso per la “soluzione” dei problemi di arredo scolastico, quanto per il mancato rispetto delle più elementari regole della lingua italiana. Evidentemente, come diceva quel tale, c’è chi non sa scrivere, ma son di più quelli che non sanno leggere.

Invece, come si temeva, è finita a tarallucci e Mimino. Il quale ha bofonchiato di “ampia relazione sull’accaduto” [sic] e di “entusiasmo derivante dal carattere della Consigliera Daniela Sindaco” [sic], ignorando del tutto il florilegio di errori copiosamente disseminati in un capolavoro letterario che, invero, non sembra scritto da un laureato, e per di più professionista di grosso calibro, ma, come dire?, da una seppur molto “entusiasta” Cetta Laqualunque.

Montagna, nella sua lettera assolutoria, continua a blaterare di “esposizione al pubblico ludibrio”; ma mica in riferimento ai gravi accadimenti verificatisi presso la scuola di Noha (o ai soggetti, predicati e complementi abborracciati dall’Oriana Fallaci de noantri), quanto al rischio che gli organi di informazione eventualmente venissero (o fossero venuti) a conoscenza della sceneggiata nohana. Che poi questi infidi mass-media lo abbiano saputo lo stesso, e che certi segreti siano come quelli di Pulcinella, è un altro paio di maniche. La “fuga di notizie” per lui invece è “strumentalizzazione politica” [sic].

E’ fatto così, il nostro sindaco. Il suo concetto di trasparenza risente del pensiero filosofico secondo il quale i panni sporchi si lavano in casa. Peccato che la casa non sia la sua (o quella privata di qualche suo delegato), ma comune, e probabilmente soggetta a certe norme pubbliche, oltre che a quelle del buon senso e della decorosità istituzionale.  

Ma sì, cosa vuoi che sia? Di figure di merda non è mai morto nessuno. Sennò a Palazzo Orsini sarebbe un’ecatombe quotidiana.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 10/02/2014 @ 21:15:51, in Compostaggio, linkato 3602 volte)

Ragazzi, lo confesso, è dura. E’ quasi impossibile star dietro a quella macchina da guerra che è l’amministrazione Montagna (che non fa proprio rima con campagna), composta da un bel gruppo di novelli Attila, i quali ce la stanno mettendo tutta (riuscendoci benissimo) per passare alla storia come i nuovi flagelli del bio.

L’ultima boutade (da tradurre con buttanata) di sindaco Cosimino e assessora Roberta, che hanno pure fatto finta di azzuffarsi nel pollaio con il consigliere regionale Galati(nese), riguarda il nuovo impianto di compostaggio “in conformità a quanto previsto nel Piano Regionale dei Rifiuti, che la individua (Galatina, ndr.) come uno dei tre siti necessari per il conferimento della frazione organica e congeniali per situazione geografica e bacino di utenza”.

Capito? Galatina e Frazioni (a questo punto umide) sono congeniali (mentre sindaco e assessora semplicemente geniali, oltreché necessari al futuro del comune). I nostri pollitici, con l’evidente “obiettivo di rendere inutili tanto le discariche quanto gli inceneritori” stanno, povere stelle, “dimostrano la concreta volontà di arrivare in tempi brevi alla chiusura ottimale del cerchio del riciclo dei rifiuti anche attraverso la realizzazione di un impianto di compostaggio, che garantirebbe una riduzione dei costi per il cittadino dovuta all’abbattimento dei costi del trasporto e peggio ancora a quelli di conferimento in discarica di un materiale prezioso per la nostra stessa agricoltura ed economia”. Roba che lascia senza fiato, vista anche la punteggiatura oltre che il resto della sintassi del carme, anzi del poema, del componimento-stampa pubblicato sui siti degli amici.

*

Ma davvero questi ecologistipercaso pensano che tutti se la bevano? Davvero la popolazione di Galatina e dintorni non vede l’ora di ospitare, seppur extra-moenia, in prossimità della tangenziale Est” (ma dove di preciso?), l’ennesimo mega-impianto credendo alla favola per cui poi pagherà meno tasse sui rifiuti? Sì, come no. I cittadini non ci stanno nella pelle, non vedono l’ora, non credono ai loro occhi, alle loro orecchie, e tra un po’ al loro naso.

*

E, a proposito, quanto suolo dovrebbe consumare o assorbire quest’ennesimo mega-porco in nome dell’ecologia e della popolazione virtuosa che fa la differenziata? Uno, tre, cinque, quindici ettari? E codesto mega-impianto dovrebbe poi accogliere, oltre al nostro prodotto interno lurdo, anche frazioni organiche provenienti da fuori comune e, ove necessario, anche da fuori regione? E, di grazia, chi sarebbe preposto alla gestione di questo avveniristico impianto virtuoso? Una nuova o una già esistente società mista pubblico-privato (da leggere: idrovora in grado di ingoiare quantità enormi e non ben precisate di fondi pubblici, di cui s’è già avuta esperienza, e proprio a Galatina)?

*

Ma certo che il sindaco non vede l’ora di incentivare l’agricoltura fornendo quintali e quintali di prezioso humus a chilometri zero ai poderi galatinesi. Però, non si è ben capito per quali - ce lo spiegherà nel prossimo comunicato-stampa -, se per le centinaia di ettari di campi di fotovoltaico che ci attorniano, oppure per i 26 ettari di contrada Cascioni in Pantacom, oppure per quelli che coprirà la nuova erigenda tangenziale, o per i terreni da adibire a nuovi comparti di villette bi-familiari, o per i suoli della nuova area mercatale da spianare quanto prima, come auspicano i consumatori (in tutti i sensi), o per le nuove aree artigianali richieste a gran voce dagli artigiani.

A proposito di artigiani e del loro nuovo comunicato-stampa, in cui, a fianco a richieste ragionevoli, si ritorna a blaterare di nuove aree artigianali, c’è da chiedersi: ma come si fa a non vedere oggi, nelle zone industriali ed artigianali di tutto il Salento, ma anche del resto d’Italia, le decine di capannoni in vendita che, lungo le strade, sembrano attendere un fantomatico compratore, come tante prostitute ormai troppo vecchie? Come si fa a pensare ancora di cementificare il nostro già martoriato territorio con novelle volumetrie? E con quali soldi, poi?

*

Signori, questo è il livello del dibattito politico in Galatina, la bella addormentata nel losco. Nessuno che dica nulla. Nessuno che ribadisca il fatto che il famoso compost si dovrebbe fare a livello micro, cioè di famiglia, o di condominio, o al più di quartiere, e non con la creazione dell’ennesima discarica o mega-impianto fuori porta (ché di questo si tratta).

*

E le cosiddette opposizioni? A convegno, a palazzo della cultura (quella roba, la cultura, con la quale, secondo alcuni alti, pardon, bassi capi proprio di quelle fazioni, non si mangia). Sì, pare che gli amici della rediviva Forza Italia si siano ritrovati domenica scorsa a dibattere di un tema che è tutto un programma: “Il ritorno al futuro”.

O forse al tugurio. Di questo passo, e con questi personaggi di destra e di manca (manca, voce del verbo), le due cose coincideranno.

Antonio Mellone
 

Nel pomeriggio di martedì 19 luglio, in occasione del trentesimo anniversario della morte del giudice Paolo Borsellino, l’Amministrazione Comunale ha installato un totem commemorativo per tutte le vittime della mafia, che hanno sacrificato la propria vita nel nome della legalità.

Alla manifestazione, hanno preso parte la Polizia di Stato - guidata dal Commissario Martella -, il Corpo dei Carabinieri - con a capo il Comandante di stazione Mussardo -, le tante associazioni galatinesi e decine di cittadini.

L’installazione è stata svelata dal Sindaco di Galatina Fabio Vergine: “Io e la mia Amministrazione abbiamo voluto fortemente questo totem, che si illuminerà ogni notte, affinché la luce su questi eroi non si spenga mai.
La nostra attenzione rispetto alla Legalità deve essere al primo posto.

Tutti, dal cittadino all’Amministratore pubblico, siamo chiamati ad essere testimoni di Legalità. Lo dobbiamo soprattutto alle nuove generazioni, che ancora non comprendono il significato del sacrificio di questi due servitori dello Stato.
Il nostro compito verso le nostre ragazze ed i nostri ragazzi - conclude il Primo cittadino -  è quello di infondere in loro la voglia di insorgere e di porre un argine rispetto a quegli atti vili e criminali, che hanno segnato la storia dell’intero popolo Italiano”.

L’installazione è situata nell’area “Falcone e Borsellino” ed è permanente.

Fabio Vergine Sindaco di Galatina
Ufficio Stampa

 
Di Redazione (del 11/02/2015 @ 21:14:53, in Recensione libro, linkato 2679 volte)

Giovedì 12 febbraio 2015 alle ore 18.30, presso la sala del bellissimo Caffè cittadino sito in piazza S. Oronzo a Lecce avrà luogo la presentazione del libro di Michele Liguori "Vivere" (ed. Arti Grafiche Marino, Lecce, 2015).

Michele Liguori ha trascorso la sua infanzia a Noha, ai tempi del secondo dopoguerra. Sicché Noha in qualche modo è andata a finire in questo libro; anzi ne è uno dei "personaggi" principali.

Interverranno Antonio Mellone e l'autore del libro.

La cittadinanza è invitata a partecipare.

 

 

 

 
Di Antonio Pepe (del 21/11/2017 @ 21:14:52, in Comunicato Stampa, linkato 1562 volte)

E’ di questi giorni la notizia secondo la quale la Regione Puglia sia in procinto di indicare al Governo le aree da ricomprendere nelle costituende Zone Economiche Speciali. Il D.L.91/2017 , cd. Decreto Sud, recentemente entrato in vigore, ha programmato un nuovo piano per favorire la crescita economica nelle aree del Mezzogiorno, e introduce a questo fine due misure principali:

1) la misura denominata Resto al Sud per l’imprenditoria giovanile

2) il nuovo concetto di Zona economica speciale, c.d. ZES, già diff use all'estero, che individua zone del paese collegate ad una area portuale, destinatarie di importanti benefici fiscali e semplificazioni amministrative, che consentano lo sviluppo di imprese già insediate e che si insedieranno, attraendo anche investimenti esteri. Le principali caratteristiche di una ZES sono:

- deve essere istituita all’interno dei confini statali, in una zona geografica chiaramente delimitata e identificata.

- può essere composta anche da aree territoriali non direttamente adiacenti, purché abbiano un nesso economico funzionale

- deve comprendere un’area portuale, collegata alla rete trans europea dei trasporti (TEN- T), con le caratteristiche stabilite dal regolamento (UE) n. 1315/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013.

I benefici previsti comprendono agevolazioni fiscali e semplificazioni degli adempimenti, sia per le nuove imprese che per quelle già esistenti nella ZES. E' prevista inoltre l’applicazione, in relazione agli investimenti effettuati nella ZES, del credito d’imposta di cui all’articolo 1, commi 98 e seguenti, della legge 2015, commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti, entro il 31dicembre 2020, nel limite massimo, per ciascun progetto d’investimento, di 50 milioni di euro. Il decreto Sud prevede di crearne almeno cinque in altrettante Regioni meridionali (Calabria, Campania, Sicilia, Basilicata e Puglia).

La Regione Puglia ha già identificato le aree portuali di Bari e Brindisi-Taranto, ricomprendendo, quale collegamento logistico ferroviario, lo scalo merci di Surbo e l’area della relativa ASI di Lecce-Surbo, nonché l’area industriale di Nardò, ove ha sede il noto polo tecnologico. Il passo successivo consisterà nella individuazione delle due aree industriali da ricomprendere nella ZES. Come è noto, il Consorzio dell’Area di Sviluppo Industriale di Lecce, annovera ben sei Agglomerati industriali, e cioè, oltre a quello di Lecce-Surbo, le aree di Gallipoli, Galatina-Soleto, MaglieMelpignano, Nardò-Galatone e Tricase-Specchia-Miggiano, cui si deve aggiungere l’area industriale di Casarano, non consorziata.

Dopo una iniziale attenzione mediatica, l’argomento sembra caduto nel dimenticatoio, dando l’impressione di un ingiustificato disinteresse o viceversa di una irrevocabile decisione già assunta dalle autorità competenti. Il Coordinamento di Forza Italia di Galatina intende esprimere la propria preoccupazione per il rischio che l’area industriale della nostra Città resti esclusa da questa importante occasione di rilancio economico e di sviluppo.

Non possiamo tacere il fatto che una eventuale esclusione della nostra ASI dalla ZES, non solo causerà la perdita dei benefici economici e fiscali per i nostri imprenditori, ma spingerà verso altre aree ricomprese nella ZES, chi vuole investire e fare impresa. Il tutto, con buona pace di ogni buona politica di marketing territoriale e opportunità di sviluppo economico.

Offriamo quindi la nostra voce ed il nostro fattivo impegno e collaborazione all’Amministrazione Comunale di Galatina, per poter insieme perseguire l’interesse della nostra collettività alla conquista di questa significativa opportunità di sviluppo, consci che le legittime contrapposizioni politiche, non debbano essere di ostacolo, quando è in gioco l’interesse comune.

Il Coordinamento cittadino di Forza Italia

 
Di Marcello D'Acquarica (del 19/07/2016 @ 21:14:37, in NohaBlog, linkato 6736 volte)

Non so se avete mai fatto caso, ma ci sono delle persone che senza essere né arcipreti, né consiglieri delegati, né assessori, né altro, vivono Noha in una maniera tale per cui sembra che finalmente il paese gli appartenga. Voglio dire che hanno a cuore il bene comune del nostro paese, che in questo caso risponde al dolce nome di Noha.

Oggi incontro Michelino.

-Michelinu, qual è il tuo cognome?

“Barrazzo, con due erre e due zeta”,

Ci tiene a dirmelo e me lo ripete più volte. Mi racconta che è nato a Noha il 29 settembre del 1925. Incredibile, penso. Quest’uomo ha 91 anni di età. Non li dimostra. Sembra più giovane lui di tanti strapponi che si danno un sacco di arie dimostrando però di valere poco o nulla.

E’ nato da Angela Gabrieli e Antonio Barrazzo. Della sua mamma, in quattro e quattr’otto, mi sciorina tutta la dinastia. Mi dice che era figlia della Mmaculata, che abitava tre abitazioni dopo la mia casa paterna in via Aradeo. Michelino è cugino de u Cici. Sbotto in uno sprazzo di memoria: “L'Africanu!” E scoppia a ridere.

È contento Michele, è contento perché finalmente siamo sulla stessa frequenza. Veri abitanti del paese. Non ha fatto “scuole alte”, ma cura molto la sua immagine, sempre vestito di tutto punto, impeccabile nella sua sobria eleganza. Giacca, camicia e cravatta. Insomma un vero galantuomo. Non sempre è una regola, ma di solito, se curi te stesso tendi ad applicare la regola anche al  mondo che ti circonda. E infatti a Noha non è una regola. E’ un piacere parlargli, la sua voce è pacata e non manca mai di dirmi che è sempre pronto per fare il bene di Noha.

Non serve che io gli faccia altre domande. Attacca da solo. Mi parla della sua malattia che lo ha ridotto così dopo un lungo periodo di febbre alta, e che nonostante ciò vuole lottare come ha sempre fatto, come quando a Noha c’erano i comunisti delle Leghe che strapparono la terra ai padroni. Quella terra che per decenni gli ha dato da mangiare. La stessa terra che invece oggi è vilipesa, avvelenata, sciupata dai soliti “padroni”. Abbonda l’acqua ma guarda caso abbonda l’avidità e pur di fare quattrini, non badiamo a spese, e via così. Il cerchio si chiude con morti che ci lasciano attoniti a cui non abbiamo nemmeno il coraggio di pensare.

 Abbassiamo la testa e forse pensiamo che sia giusto così. Ha già capito dal mio sguardo sconsolato cosa mi aspetto, e parte: “ Vedi - mi dice - quando io avevo 16 anni a Noha c’era una guardia; quando ne avevo 25 c’era una guardia; quando ne avevo trenta c’era una guardia: sempre c’è stata una guardia. E adesso guarda come siamo ridotti. Parcheggiano ovunque”.

 “L’altro giorno – continua - ho detto a un giovane che aveva lasciato la macchina in mezzo alla strada, di spegnere almeno il motore. Tanti lo fanno, entrano dal tabaccaio e lasciano i motori accesi. Sai cosa mi ha risposto quello? Mi ha detto che se io non avessi avuto la stampella e fossi stato più giovane mi avrebbe preso a pugni. Gli risposi se era proprio sicuro che io non gliene avrei date altrettante.”

 Poi continua: “Fino a poco tempo fa, Lino (e indica Lino sparafochi, che combinazione in quel momento era seduto sul sagrato della chiesa) sapeva cosa doveva fare tutti i giorni. Apriva il chiusino laggiù e annaffiava le aiuole. Poi venne uno del comune di Galatina e chiuse il chiusino. Per qualche giorno è venuto un altro del comune a bagnare le aiuole, poi non è più venuto nessuno. Ecco, ora tutto è seccato. In questo paese non funziona niente.

Capisco che ci voglia una certa cifra per ristrutturare la torre con l’orologio o rifare il basolato della piazza, come hanno fatto quasi tutte le amministrazioni dei paesi circostanti, lo posso anche capire che sia difficoltoso. Ma dico io, che ci vuole a prendere 100 euro e cambiare il policarbonato della pensilina per la fermata dell’autobus? E la gente che fa? Se ne frega di tutto. Tutti benpensanti, buonisti di facciata. Nessuno che si espone per esprimere il proprio pensiero. Per non urtare la suscettibilità di qualcuno, del solito padrone o padrino”.

Questa volta resto senza parole. In questi anni di andata e ritorno da e fuori Noha, mi immaginavo cose che neanche provo più a pensare, tanto che sono deluso non solo per come  è ridotto il mio paese, ma soprattutto per la mancanza assoluta di Michelini.

Per fortuna che c’è ancora Michelino Santunuddhru. Un combattente che con il suo modo di fare e di essere mi dà ancora la forza di lottare e di andare avanti.

Marcello D’Acquarica

 

 

 

 
Di Mariano Michele (del 24/03/2014 @ 21:14:12, in NohaBlog, linkato 3293 volte)

UN SOLO COMUNE E UNA SOLA GIUNTA…per il

consorzio dei comuni di:

GALATINA-SOLETO-STERNATIA-SOGLIANO
CUTROFIANO-COLLEPASSO-NEVIANO
ARADEO-SECLI’

Nel disastro economico in cui ci troviamo a vivere, dal quale difficilmente nel breve periodo riusciremo a uscirne, è tempo che tutti concorrano per trovare soluzioni di risparmio per risolvere o quantomeno tamponare questa crisi economica senza precedenti, incominciando da dove è possibile senza vessare ulteriormente di tasse i cittadini già allo stremo delle forze.

Sarà una mia utopia ma, sogno che mettendo da parte vecchi e per certi versi stupidi e anacronistici campalinismi, i comuni vicini alla città di Galatina che facevano riferimento al bacino d’utenza della vecchia USL LE 7 si consorziassero tra loro al fine di risparmiare e ottimizzare i servizi. Dovrebbero dare vita ad una sola amministrazione comunale, con un solo sindaco, una sola giunta, con un solo consiglio comunale eletto avente consiglieri (ripartiti proporzionalmente in base agli abitanti) in rappresentanza di tutti gli ex comuni.

Nei paesi consorziati dovrebbe rimanere decentralizzato solo uno sportello dell’anagrafe e un distaccamento della polizia municipale. Tutto il resto nel comune capoluogo con:

-          Un solo segretario comunale

-          Un solo comandante della polizia municipale

-          Un solo centro meccanografico

-          Un solo centro di spesa

-          Una sola società di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani

-          Una società trasporti

-          Tutti gli uffici comunali centralizzati, (urbanistica, lavori pubblici, ecc. ecc.)

Si può immaginare da ciò quanti i milioni di euro risparmiati che con la ricaduta sulle cittadinanze andrebbero a far diminuire le tariffe compresa la tassazione sulla casa e a migliorare la qualità dei servizi .

Utopia ? Secondo me no. Questa è una bozza di lavoro elaborata da un cittadino sempliciotto come me, ma menti più illuminate se convincente dovrebbero farlo proprio e progettarlo più tecnicamente. La risoluzione dei problemi che ci attanagliano passano prima da questi possibili risparmi piuttosto che dal taglio dei servizi e l’aggravio di tasse sui cittadini.

Noha 22/03/2014

Lino Mariano

 
Di Antonio Mellone (del 18/03/2017 @ 21:13:41, in NohaBlog, linkato 4085 volte)

C’è una regola aurea che suona più o meno così: “La somma dell’intelligenza dei candidati a sindaco del comune di Galatina è una costante. Il loro numero è in deciso aumento”.   

Mancava giusto la candidatura di Daniela Sindaco per inverare il suddetto assioma e soprattutto per farci sedurre definitivamente dalla pOLITICA, quella scritta in maiuscolo (tranne la prima lettera).

Dopo lunghi e ponderati studi su pensieri, parole, papere e omissioni della Candidata nostra, il tutto consultando video, interventi pubblici, manifesti, sceneggiate napoletane, commenti a caldo, battute a freddo, post su face-book, e infine scritti vari che manco Natalia Ginzburg (anzi Ginseng), arrivi a un punto in cui non riesci più a capire se la locuzione che si enuncia con una sola emissione di fiato, vale a dire DanielaSindaco, sia uno pleonasmo o un ossimoro. Ah, saperlo. Lo scopriremo solo morendo.  

A Daniela la fascia tricolore da facente le veci (e talvolta le feci) del sindaco, indossata durante le processioni nohane, diciamocelo chiaramente, è sempre andata stretta. Ma non per la taglia (non ci permetteremmo mai nei confronti di una signora), ma perché lei merita decisamente di più: cosa sono queste supplenze, questi “delegati alla frazione”, queste seconde linee, questo “vivere all’ombra di qualcuno”, questa subordinazione al Pd di Gggalatina, quando invece si ha il piglio e la stoffa per essere il primo cittadino nonché contemporaneamente la primadonna?

E poi dopo dieci anni di onorata carriera sui banchi del consiglio comunale uno si conquista eccome il carisma del nuovo che avanza (oltre che del vecchio che è avanzato), e assurge al ruolo di sol dell’avvenire, nonché di faro, bussola, timone, cima, randa, parabordo, àncora, gommone e – tanto per rimanere nella metafora della barca a vela - pure di deriva. Da non tacere oltretutto il fatto che la Sindaco è uno dei pochi rappresentanti del popolo che nel corso della sua carriera pOLITICA, poveretta, ci ha pure rimesso economicamente, e di brutto (cfr. le sue ultime dichiarazioni dei redditi).

Noi siamo certi che grazie a Daniela Sindaco scomparirà definitivamente dal palazzo di città la pochezza cosmica che ha caratterizzato per molti anni un gran numero dei suoi inquilini. Magari per lasciare il posto a quella comica [ma per favore non attacchiamoci sempre al capello, ndr.].

Sì, qualche rosicone si permette di affermare che la nostra beniamina abbia molte doti nascoste, ma nascoste così bene che nessuno ne ha mai vista una; mentre il solito professorone insinua che essa scriva maluccio, parli peggio, con quell’eloquio involuto e supponente, a tratti da vaiassa partenopea, e possieda addirittura un raro fiuto nel non beccarne mezza.

Qualcun altro racconta quanto a suo tempo, insieme ad alcuni suoi compagni di merenda, fosse stata addirittura folgorata sulla strada di Collemeto dalla luce immarcescibile della mega-parcomania, tanto che si arrivò a vociferare sottovoce che Daniela non si limitasse a credere nei miracoli, ma ci contasse ciecamente. E qui si spiegherebbero la moltiplicazione dei cortigiani e dei pesci (lessi) e la fede orba nel novello centro commerciale di contrada Cascioni, diventata (con l’ultimo recentissimo colpo di grazia di Guido Aprea in Apnea) la nuova Medjugorje salentina.

I gufi locali asseriscono che tutto quello che la Sindaco tocca muore (politicamente s’intende). O quantomeno agonizza. Tutte chiacchiere senza distintivo. Infatti lei è sempre pronta alla posa della prima pietra. Che si tratti della tombale (o quella di un loculo nohano) è pura coincidenza. Dovrebbe saperne qualcosa, in merito, la fu giunta Montagna.

Un “compagno” ben informato sui fatti non la smette di raccontarci quanto l’anno scorso il PD di Galatina si mettesse a festeggiare tra sospiri di sollievo, giubilo e trenini dei cosiddetti militanti il definitivo allontanamento della Nostra dal partito. Pare addirittura che fosse passata, con tanto di delibera all’unanimità, una mozione sul cambio decisivo di significato del fuorviante acronimo del popolare consesso: da Partito Democratico a Pensioniamo Daniela (l’altra mozione era: Partita Definitivamente, con sottotitolo “ringraziamu Diu”).

Il saputello di turno ricorda infine che prima del referendum del 4 dicembre scorso - quello sull’attentato alla Costituzione definito con un certo sense of humor “riforma” - la Daniela dicesse a tutti che con la vittoria del “no” saremmo morti tutti, l’apocalisse sarebbe scesa sul pianeta terra e tutto sarebbe stato tragedia.

Per la verità la nobildonna nohana, dopo la batosta del referendum, scrisse sul suo profilo fb, tra le altre interessantissime elucubrazioni, quanto segue: “Praticamente siamo peggio che nella merda!”. Chissà perché voleva tirarvi dentro anche i tre quarti di Nohani che l’avevano sfanculata votando non esattamente come aveva chiesto l’avvocata de noantri (1816 no, contro 656 sì). Oggi per lei e per i suoi camerati è come se in fondo non fosse successo nulla. Ed è questo uno dei tanti problemi dei renziani: continuare a sentirsi indispensabili alla causa per la quale ci hanno messo la faccia (o quel che più le somiglia) e soprattutto non riuscire a capire che forse hanno sbagliato “lavoro”. Ma tant’è.

*

Noi ci dissociamo da tutte codeste cattiverie, bassezze e meschinità proferite sine ira et studio dai soliti invidiosi che meriterebbero di essere asfaltati così su due piedi. Anzi, convintamente ma soprattutto affettuosamente spezziamo una lancia in favore di una prossima ventura Daniela Sindaco al quadrato. Ce lo chiede l’Europa.

E poi, in fondo, è risaputo che Sindaco non si diventa: Sindaco si nasce. E lei modestamente lo nacque.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 27/11/2017 @ 21:12:36, in Comunicato Stampa, linkato 1626 volte)

È stato aperto questa mattina il Centro Comunale di Raccolta (CCR) in Viale Europa (Zona Fiera) dove i cittadini potranno consegnare, a titolo gratuito, i rifiuti. In questo modo si contribuisce a migliorare il servizio di raccolta porta a porta e si fa di tutto per porre fine al fenomeno dell’abbandono selvaggio dei rifiuti nelle campagne e lungo le strade della nostra città. Il Centro sarà aperto tutte le mattine (esclusi i giorni di giovedì e domenica) dalle ore 8 alle ore 13 e nei pomeriggi del lunedì e del sabato dalle 14 alle 17 e del giovedì dalle 14 alle 18. 
L’assessore all’ambiente Cristina Dettù, orgogliosa della riuscita del progetto, dichiara: “L’apertura del primo CCR a Galatina costituisce un importante ed ulteriore servizio di raccolta differenziata messo a disposizione del cittadino. La città e le sue frazioni, già virtuose in tema di differenziata, si arricchiscono di un nuovo servizio, frutto di un iter burocratico laborioso che si pone in continuità con il buon lavoro svolto dall’ex assessore Roberta Forte e che rappresenta un inizio per i progetti in ambito ambientale della nuova amministrazione Amante in un’ottica di differenziata e compostaggio in loco.”

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 06/05/2017 @ 21:12:05, in Comunicato Stampa, linkato 2108 volte)

Domenica 7 maggio alle ore 21:00, presso lo slargo dell'edicola di Piazza Alighieri, di fronte alla statua del Martinez, il candidato alla carica di primo cittadino, Paola Carrozzini, presenterà il suo programma.

I candidati delle liste: PD, Impegno Comune, Carrozzini Sindaco, Alleanza Civica e Galatina Popolare, saranno presenti per parlare insieme con i cittadini di un nuovo progetto per lo sviluppo di Galatina.

Comitato elettorale

 
Di Redazione (del 04/01/2017 @ 21:10:22, in Comunicato Stampa, linkato 1820 volte)

Protocollata questa mattina la richiesta per fare il punto sulle iniziative da intraprendere a tutela del “Santa Caterina Novella” e sugli impegni assunti dall’amministrazione sul tema dei migranti

«Non c’è tempo da perdere». L’imperativo di Giampiero De Pascalis, candidato sindaco della coalizione che vede alleati Cor, Psi, Udc e le liste civiche Agorà e La Città, riguarda due tempi caldi per Galatina: il declassamento dell’ospedale “Santa Caterina Novella” con la messa a regime nel tempo massimo di dicembre 2017 e l’accoglienza dei migranti. De Pascalis ha protocollato questa mattina la richiesta di incontro a Guido Aprea, commissario straordinario di Galatina, proprio su ospedale e accoglienza migranti. Per il primo punto l’obiettivo è di capire se Aprea intende intraprendere azioni a tutela dell’ospedale e quindi a salvaguardia della salute pubblica, mentre sull’accoglienza si tratta di approfondire quali impegni sono stati assunti dall’amministrazione e come eventualmente sarà gestito l’arrivo di queste persone.

«Sull’ospedale mi impegno a fare quanto possibile nella mia veste di candidato sindaco di Galatina – afferma De Pascalis – e intendo andare a fondo delle responsabilità politiche che hanno portato nel baratro quello che un tempo è stato un fiore all’occhiello della sanità pubblica salentina. Ma non mi limiterò a questo. È arrivato il momento di accendere i riflettori su come si spendono i soldi pubblici e lo spreco che si potrebbe determinare per adeguare strutture che non sono idonee al livello di prestazioni a cui sono state destinate dalle scelte politiche». Sprechi e garanzie per la salute, dunque, e sull’altra faccia della medaglia il problema dell’accoglienza e De Pascalis non le manda a dire.

«Da cittadino con la pancia piena e al caldo ho provato disagio e indignazione nel sapere che c’erano esseri umani che dopo mille traversie erano stati “accolti” in una struttura non idonea per quell’uso e costretti a dormire per terra senza riscaldamento e acqua calda». Questa l’immagine che De Pascalis ha voluto “scattare” sull’accoglienza fatta da Galatina nei giorni scorsi a favore di 62 migranti. «Ogni comune deve fare la sua parte – conclude De Pascalis –, ma rispettando la dignità di chi arriva qui e i diritti di chi è cittadino di questi territori. Chiederò al commissario straordinario quali impegni ha assunto l’amministrazione e come intende gestire gli eventuali flussi, premesso che la Fiera di Galatina e la palestra di via Montinari non sono luoghi idonei all’accoglienza».

Maddalena Mongio'

 
Di Antonio Mellone (del 15/03/2015 @ 21:09:19, in NohaBlog, linkato 4100 volte)

Gentile Daniela Sindaco,

in qualità di cittadino di Noha avrei bisogno di alcune informazioni in merito al romanzo comunale che ha per oggetto la vecchia scuola elementare di Noha di piazza Ciro Menotti ristrutturata ma anche no (per via di una cabina elettrica dal sen fuggita, anzi dal senno sfuggita). La quale scuola, dico, invece di diventare centro culturale polivalente, com’era nelle iniziali intenzioni del pubblico investitore, sembra essersi trasformata in un centro pollivalente, (nel senso di pollaio, con l’aggiunta di oche starnazzanti a destra e a manca).

Intanto volevo chiederti se avessi notizie di prima mano in merito al reale stato del cantiere di quell’edificio scolastico, soprattutto riguardo al famoso allaccio alla rete elettrica con i (sembra) necessari 50 kw in grado di mettere finalmente in funzione ascensore, apparecchiatura fotovoltaica (sai, per ammortizzare i costi della struttura) e soprattutto impianto di riscaldamento e condizionamento dell’aria (il che ci eviterebbe - per esempio nei pubblici convegni con interventi di relatori e/o pubblico anche esterni – oltre al freddo e al caldo, a seconda, altresì la solita figura da paese del terzo mondo). Sul tema potresti chiedere lumi, diciamo così, al tuo compagno di partito (o dipartito), al secolo ing. Andrea Coccioli, meglio noto come l’assessore del fare (ma soprattutto del dire).

*

Cara Delegata, non so gli altri nohani, ma io sono stanco di leggere, e da tempo, cronache poco edificanti sul conto di Noha, dei suoi rappresentanti, dei suoi immobili pubblici utilizzati come dependance di case private, manco fosse scritto nello statuto di quella struttura a mo’ di primo comandamento: ricordati di privatizzare le feste (socializzandone i costi).

Insomma: è vero quel che si vocifera e si scrive in giro? O è sempre e solo frutto di “strumentalizzazione politica” (alibi perfetto per ogni occasione)? Pensi che questa telenovela nohana avrà fine un dì, oppure si andrà avanti come al solito continuando a farci del male? Quali sono eventualmente le tue idee o quelle del tuo gruppo politico per questo centro culturale (che invero sembra nato male per finire peggio)? E’ dato conoscere il bilancio, o almeno i costi annui per il mantenimento della struttura? Non è che come al solito è tutto top secret ovvero non si ha la più pallida idea su come muoversi d’ora in avanti? E cosa dice o addirittura pensa Mimino Montagna nostro in merito alla vexata quaestio?

*

Nell’attesa di una risposta, possibilmente scritta (da pubblicare su questo sito), mi auguro che almeno i trenini che immagino si faranno nelle feste private al polivalente di Noha (magari con tanto di ritornello inneggiante a “Brigitte Bardot Bardooot”)non abbiano tutte ma proprio tutte le caratteristiche dei trenini de “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, quelli per i quali Toni Servillo, nei panni del giornalista Jep Gambardella, soleva dire: “So' belli i trenini che facciamo alle nostre feste, so' i più belli di tutta Roma. [...] So' belli. So' belli perché non vanno da nessuna parte”.

Antonio Mellone
 

A due anni dalla competizione elettorale che ha portato alla nascita dell’amministrazione di Marcello Amante e che ha determinato l’ingresso di Andare Oltre a Palazzo Orsini, il circolo cittadino fa il punto della situazione e traccia un primo bilancio. Lo fa al suo interno, tra i suoi esponenti istituzionali e il suo direttivo, e lo farà subito dopo attraverso momenti di condivisione dei risultati ottenuti in questa prima parte dell’impegno alla guida della Città insieme al sindaco e a tutti gli altri movimenti della maggioranza. In occasione di questo incontro, il coordinatore cittadino Pierantonio De Matteis (eletto all’unanimità nel corso dell’ultimo congresso tenuto circa un anno fa) ha chiesto al circolo di inaugurare una nuova fase politica che parta dall’individuazione di un nuovo coordinatore cittadino al fine di massimizzare la divisione dei ruoli e del lavoro in vista dei prossimi impegnativi mesi.

“I mesi che ci attendono – ha dichiarato De Matteis – saranno pieni di impegni amministrativi per i tanti progetti in cantiere che stiamo seguendo e che serviranno a proseguire sulla strada del cambiamento intrapreso quel 11 giugno 2017. Mi preme ringraziare tutti coloro che in questi due anni mi sono stati accanto e che non solo hanno supportato la nostra azione amministrativa ma hanno dato vita ad un circolo autonomo e attivo. Sono certo che il gruppo dirigente che da qui in avanti guiderà il circolo sarà all’altezza delle sfide che l’attende e metto a loro disposizione la mia personale esperienza e il mio ruolo istituzionale”.

L’imminente cambio al vertice del movimento cittadino è anche occasione per il presidente provinciale di Andare Oltre Pippi Mellone per esprimere la sua personale opinione sull’operato del circolo in questi ultimi tre anni, da quando cioè è nato nel 2016. “Andare Oltre si conferma un gruppo compatto, coeso e propositivo. Oggi il circolo è tra i più attivi della provincia con una propria specifica e autonoma identità frutto di una costante elaborazione politica e culturale. Sono certo che questa nuova fase valorizzerà il lavoro fin qui svolto nella consapevolezza che lo stesso De Matteis, seppur non più da coordinatore, continuerà a ricoprire quell’imprescindibile e per me unica guida politica che ha finora rappresentato.”

Il direttivo ha, quindi, ritenuto di nominare quale coordinatore cittadino Piergiuseppe Colazzo, già candidato nella lista di Andare Oltre nel corso delle consultazioni elettorali di due anni fa e ha, inoltre, manifestato la volontà di proseguire nell’impegno al fianco del sindaco Marcello Amante e della maggioranza che lo sostiene. “E’ per me motivo di orgoglio e stimolo incredibile assumere il ruolo di coordinatore di un gruppo fantastico. In ogni caso è mia intenzione esercitarlo insieme a tutto il direttivo, a cui rinnovo la stima e la fiducia, certo che proseguiremo nel percorso fin qui tracciato per la crescita del movimento e per il bene dell’Amministrazione e della Città tutta” ha dichiarato il neo coordinatore.

 Andare Oltre Galatina

 
Di Antonio Mellone (del 01/10/2014 @ 21:06:51, in NohaBlog, linkato 3692 volte)

E’ mai possibile che in questo comune fuori dal comune si dia il via libera ad un mega-impianto di compostaggio aerobico e giacché ci siamo anche ana(l)erobico, e nessuno, tranne il sottoscritto (che conta come il due di picche) e il povero Raimondo Rodia di Galatinablogolandia, osi alzare ciglio o storcere il muso o postillare qualcosa soprattutto in merito al fatto che il tutto si decida sempre sulla testa del cittadino, senza nemmeno sognarsi non dico di interpellarlo preventivamente ma quantomeno di informarlo su quello che gli capiterà a breve?

Certo, non mi riferisco qui ai sedicenti giornalisti copia-incollatori del “Quotidiano” ed alla loro opinione (semmai ne avessero una), né al noto redattore capo di sgualdrina.it (con rispetto parlando), ma alle teste pensanti galatinesi (posto che ne fosse rimasta qualcuna in giro), ai residui blogger non allineati e soprattutto non coperti, agli studenti non addormentati, ai comitati spontanei di cittadini, agli spiriti liberi superstiti e in grado di pronunciare il loro “invece”.

*

Nei giorni scorsi, come forse avrete avuto modo di leggere, è apparso un comunicato-stampa a siti unificati e a firme congiunte di tal Angelo Tondo (presidente ASI – l’acronimo starà probabilmente per Azienda Scempio Infinito o Agenzia Speculazione Immondizia), di Graziano Vantaggiato, sindaco del comune di Soleto, e, last and least, dell’ineffabile Cosimo Montagna (poteva mai mancare il nostro Mimino? Certo che no: quando si tratta di colpi di grazia lui è sempre il primo cittadino).

In codesto comunicato si legge che “finalmente” proprio all’ingresso di Galatina, provenendo da Lecce, in una traversa della SP 362, però in territorio di Soleto a “4 – 5 chilometri da tutti i centri urbani intorno” (nemmeno tanto distante in linea d’aria anzi di biogas dalla zona dove su 26 ettari quadrati verrà spalmato il Mega-Porco commerciale in Pantacom: se disastro deve essere sia completo), verrà piazzato un bell’impianto “anaerobico ed aerobico con produzione di compost di qualità [sic] da utilizzare nelle nostre campagne [sic], senza alcuna immissione di fumi nell'ambiente [sic]. Si tratterà quindi di un impianto all'avanguardia a servizio dei Comuni dell'ex ATO Le2, che ne trarranno immediato beneficio economico sulla tariffa [sic] e risolveranno finalmente l'annoso problema del conferimento della frazione organica dei rifiuti. La realizzazione degli impianti di compostaggio infatti ci libererà dalla schiavitù e dal disastro ambientale delle discariche [sic] dal rischio ambientale che ne deriva e dai cattivi odori [sic]”. Come si possa riuscire a concentrare in così poche righe un così alto numero di baggianate bisognerebbe chiederlo alla suddetta trinità firmataria, la quale probabilmente o non sa quello che dice e fa, oppure dice e purtroppo fa quello che noi ancora non sappiamo. Vediamo perché.

*

Intanto questa storia del mega-impianto aerobico e anaerobico.

E’ l’uno o l’altro? Perché entrambi? E come si deciderà quale frazione di rifiuti indirizzare alla prima e quale alla seconda linea? Forse che le bucce di banana saranno destinate al compostaggio anaerobico mentre gli scarti dell’industria casearia, per dire, a quello aerobico? Non è che saremo costretti a fare una differenziata nella differenziata (cioè una differenziata al quadrato)? Oppure la frazione umida proveniente dal Salento sarà digerita anaerobicamente mentre quella che acquisteremo dal resto d’Italia (necessaria al raggiungimento del quantitativo minimo per giustificare un impianto di quella portata) verrà sottoposta alla danza aerobica?

E’ stato detto per caso agli ignari cittadini che il gas derivante da una fermentazione anaerobica è un metano impuro (infatti solo il 50% è metano)? E che per un impianto, diciamo, da 1MW si hanno circa 30 milioni di mc di fumi prodotti all'anno, che equivalgono a tonnellate di gas nocivi (tra cui anche l'azoto ammoniacale)? Che la digestione della biomassa in assenza d’aria, fondamentale per la produzione del cosiddetto biogas, impone temperature medio-alte (in media 55°C) - con conseguenze anche sul microclima locale - per effetto delle quali si verifica una selezione batterica a favore di gruppi termofili, alcuni dei quali pericolosi per via della produzione di neurotossine mortali? Qualcuno ha mai fatto capire alla popolazione che il nostro territorio - tra centrali a carbone, fotovoltaico a iosa, pale eoliche, eccetera - è uno dei poli energetici più grandi d’Italia, tanto che buona parte dell’energia ivi prodotta viene letteralmente buttata via, e che dunque non vi è necessità alcuna di aumentare ulteriormente la produzione di KW con un altro impianto (stavolta a “biogas”)?

Lo sanno i vostri elettori che la FORSU (frazione organica dei rifiuti solidi urbani) destinata all’anaerobico deve essere trattata preventivamente con flocculanti e stabilizzanti chimici e che lo stabilizzato che fuoriesce dai digestori, il FOS, per quanto lo si integri con ammendante controllato (residui verdi) è a tutti gli effetti un rifiuto speciale inutilizzabile come compost in quanto dannosissimo all’agricoltura, e pertanto da trattare in discariche speciali? E che, a proposito di “benefici sulle tariffe” il prezzo per tonnellata del trattamento di questo rifiuto è doppio rispetto a quello pagato per gli altri RSU (residui solidi urbani)?

Ed infine, sempre a proposito di domande da porci, è questa la democrazia partecipativa per cui Roberta & Co. si son sempre battuti nella loro precedente vita?

Si attendono le solite risposte, cioè quelle che non arriveranno mai.

*

Ragazzi, questi personaggi da trinità dei morti son riusciti in men che non si dica a trasformare la terra dei fichi in una novella terra dei fuochi.

Questi sono proprio fuori. Come un bidone della spazzatura.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 21/03/2018 @ 21:05:21, in Comunicato Stampa, linkato 1937 volte)

La final four under 14 disputatasi il 15 e 16 marzo al PalaPanico , ha laureato campioni territoriali i ragazzi della BCC Leverano che, guidati da Luca Firenze, hanno battuto in finale la Pallavolo Azzurra Alessano.

Per il terzo posto i giovani di Laura Pendenza ed Antonio De Matteis hanno battuto i pari età della Fulgor Tricase , conquistando il bronzo e il pass per le fasi regionali . Rimane il rammarico di non aver disputato la finale  dopo una combattutissima gara con l’Alessano che, in vantaggio per 2 set a zero, è stato rimontato fino al 2-2 per poi prevalere al tie break(20-25,22-25,25-22,30-28 11-15).

Non posso rimproverare nulla ai miei, esordisce emozionata e senza un filo di voce mister Pendenza, che hanno dato tutto ,soprattutto caratterialmente ,dopo essere stati in svantaggio di due set a zero. La reazione avuta, onestamente, alimentava speranze  di staccare il biglietto per la finale , ma……il tie break ha premiato l’Alessano. Ora prepariamoci a fare esperienza fuori provincia e in un contesto tecnicamente più elevato. Un bravo a tutti”.

Il terzo posto non è mai stato in discussione per capitan Moscara e compagni partiti “ sparati” nella prima frazione  con una serie di servizi di De Matteis che hanno lasciato a zero punti gli avversari e conquistando anche il secondo set. La reazione della squadra del prof. De Blasi è giunta nel terzo set conquistando a 17 quel parziale, per poi cedere alla spinta dei padroni di casa nel quarto ed ultimo set.

Nella finalissima è prevalsa la supremazia tecnica del Leverano che perso il primo set ,contro il gruppo  del compianto Tonino Negro, ha dato un ‘accellerata all’incontro chiudendolo con facilità per 3 a 1.

Alla cerimonia di premiazione è intervenuto il vertice FIPAV territoriale , presieduto da Pierandrea Piccinni e dal consigliere Piero de lorentis, il primo cittadino di Galatina Marcello Amante,  l’assessore alle politiche sociali e allo sport Maria Rosaria Giaccari  e il presidente Corrado Panico  della SBV OLIMPIA  , organizzatrice dell’evento.

Il buffet finale condiviso da atleti , genitori e tifosi ha suscitato un unanime apprezzamento sotto l’aspetto gastronomico ed organizzativo ,il cui merito va alla coordinatrice della manifestazione, Zaira Gemma e al vice presidente Salvatore Cucurachi ,che hanno saputo coinvolgere i genitori dei nostri ragazzi nella preparazione di dolciumi e prelibatezze culinarie, nonché di omaggi floreali alle donne presenti.

Un momento di commozione molto partecipativo da parte di tutti gli astanti è stato il ricordo dell’allenatore dell’Alessano Tonino Negro ,scomparso da pochi giorni, ricordato dai suoi allievi con uno striscione e dalla società SBV OLIMPIA GALATINA con una targa commemorativa consegnata ai suoi familiari.

Un ultimo ringraziamento lo estendiamo ai responsabili delle società che hanno ceduto le loro ore d’allenamento per far fronte allo svolgimento della manifestazione e ai gestori dell’impianto sempre disponibili , negli orari più disparati, a rendere agibile il palazzetto.

Questi gli atleti medagliati che parteciperanno alle fasi regionali, verosimilmente nei primi giorni di aprile, battagliando nel girone D con la seconda classificata del Comitato di Taranto e con la sesta classificata del Comitato Bari/Foggia.

BALDARI ANDREA ,GIANNUZZI LORENZO,PERRONE DIEGO,DE MATTEIS LORENZO, MOSCARA MATTEO,PANICO JACOPO,ARCADI MARCO,MURRONE MATTIA,MAGURANO ANTONIO,FUNEDDA FRANCESCO,DE GIORGI MATTIA .

Piero de lorentis

AREA COMUNICAZIONE

SBV OLIMPIA GALTINA

 
Di Albino Campa (del 18/12/2017 @ 21:05:11, in Comunicato Stampa, linkato 1323 volte)

L'eterno conflitto. Percezione di un’incompatibilità di obiettivi.

Ciò che vuole una delle due parti viene considerato dall'altra lesivo dei propri interessi.

Così l'ostilità è massima e tendono ad emergere risposte sociali negative, quali atteggiamenti pregiudiziali, valutazioni viziate, con la probabilità che si inneschi una spirale di aggressività e di violenza.

Ciò che è accaduto in questo periodo in alcuni circoli cittadini del PD salentino e l'inasprimento di misure eccessivamente militarizzate ne sono l'amara e triste constatazione. Dimostrazione di come un conflitto gestito male e che può degenerare in violenza limitando le libertà di confronto.

Gestito male nella comunicazione, prima di tutto. Perché è bene ricordare che all'interno del PD salentino e regionale, non si è contro la realizzazione del gasdotto ma, non si riesce a fare fronte comune solo sull'approdo.

Brindisi o Melendugno? L'eterno conflitto.

Appurata dunque la non contrarietà nei confronti dell’opera, il PD avrebbe tutto l'interesse a garantire il riconoscimento e l'espressione di entrambe le identità che lo animano. Un'unità annunciata, ma mai concretamente realizzata. Una coesistenza tra correnti che non si incontrano e che fa galoppare le destre.

Per questo il nostro circolo cittadino lavora faticosamente nell'accettare la presenza di una certa eterogeneità all'interno del proprio gruppo. Ma lo fa con assoluta convinzione che solo attraverso il confronto, il dialogo, il rispetto delle posizioni altrui, la volontà di valorizzare le somiglianze e considerare le differenze, si può sperare nella riduzione di una minaccia che in questo periodo è così percepibile e palpabile. La minaccia di azioni violente, al di fuori della legalità che vanno sempre  e in modo fermo respinte Indipendentemente dalla propria posizione, la voglia di dialogare deve prevalere sempre di fronte a chi preferisce eccessi e agitazioni, a confronti e proposte.

Il Partito Democratico di Galatina

 

A fine giugno scorso abbiamo lanciato una petizione per chiedere che il Mar. Masi venisse restituito al Nucleo investigativo dei Carabinieri di Palermo. (http://www.change.org/it/petizioni/presidente-della-repubblica-italiana-restituite-il-mar-masi-al-reparto-investigativo-dei-cc-per-la-cattura-dei-latitanti)

Sapevamo bene che le petizioni in genere non sono prese in considerazione dai destinatari, ma a noi premeva che tanta gente conoscesse la storia del coraggioso carabiniere che ha scelto di seguire la sua coscienza ed onorare il giuramento fatto sulla Costituzione, attirando su di sé ogni sorta di allucinante situazione, piuttosto che voltarsi dall’altra parte e fare carriera assicurandosi una vita tranquilla.

Per questo, non solo on line, ma anche in tante città d’Italia, oltre a manifestare il nostro sostegno al Mar. Masi, abbiamo raccolto le firme sui banchetti in modo da poter condividere il nostro sdegno ed ogni cittadino firmatario potesse diventare un nuovo megafono di consapevolezza rispetto a questa incredibile vicenda, volutamente e servilmente ignorata dall’informazione ufficiale, a parte pochissimi rari esempi di Giornalismo che hanno deciso di raccontarla malgrado le intimidazioni a forma di querela.

I plichi contenenti ben 6.580 firme, di cui circa 2.000 raccolte nelle piazze, sono stati spediti lo scorso 17 ottobre ai tre destinatari della petizione, a mezzo Racc.ta a R. 1:

Al Presidente della Repubblica Italiana

Al Ministro della Difesa

Al Comandante generale dell’Arma dei carabinieri

L’appello è stato sottoscritto da diversi esponenti del Giornalismo, dello Spettacolo, della Cultura, della Politica, dei familiari di Vittime di mafia e dai tantissimi cittadini che vogliono ancora sperare di poter vivere in un paese che non debba condannare alla morte civile un Servitore dello Stato che, per il suo spirito di servizio, è già stato terribilmente penalizzato. E non solo lui, ma anche noi, visto che privare il Nucleo Investigativo di un Investigatore del suo livello, certamente non fa bene al Paese oltre che all’Arma stessa.

Tra i primi firmatari ricordiamo:  Salvatore Borsellino, Angela, Gino e Gianluca Manca, Petra Reski, Sabina Guzzanti, Giorgio Carta, Redazione di AntimafiaDuemila, Fiorella Mannoia, Giulio Cavalli, Loris Mazzetti, Pippo Giordano, Angela Napoli, Cosa Pubblica, Enzo Guidotto, Giusy Traina, Associazione Antimafia Territorio e Legalità, Loredana Cannata, Isa Ferraguti, Caterina Liotti, Laura Caputo, Cinzia Franchini, Michela Rinaudo (Lina La Mattina), Vincenzo Agostino.

L’esito di questo caso sarà  la certificazione di un paese che, se questo appello rimanesse inascoltato, prendendo in prestito le parole quanto mai appropriate di Loris Mazzetti, ricorderebbe più il Cile di Pinochet che l’Italia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

 
Galatina, 28/10/2014
 
Anita Rossetti

Coord. Gr. “Sognatori Resistenti R.Fonte e A. Montinaro” – Salento

Email: anitarossetti@alice.it

 
Di Antonio Mellone (del 22/03/2014 @ 21:04:49, in NohaBlog, linkato 3815 volte)

Ogni volta che la mia amica Anita Rossetti del popolo delle Agende Rosse di Galatina m’invita ad una manifestazione antimafia (chiamiamola così per semplificare) sono colto da un duplice viluppo di sentimenti contrapposti. Da un lato sono contento, eccome, certo di incontrare gli amici ed i compagni di tante battaglie, di ascoltare parole tratte finalmente da un vocabolario non stantio e lontano dai luoghi comuni, di conoscere altre persone, di arricchirmi culturalmente, di sentirmi a mio agio, insomma; dall’altro, sono infastidito, che dico, amareggiato, terrorizzato nel registrare le topiche assenze eccellenti, ovvero gli atteggiamenti decrepiti o boriosi dei soliti noti in caso di loro presenza (e non so, a questo punto, cosa sia peggio, se la loro assenza o la loro presenza), conditi da interventi talvolta fatti solo per dare aria alla bocca.

*

Lunedi 17 marzo scorso, per dire, ero nella platea del teatro delle Gallerie Tartaro di Galatina al convegno “Identità in dialogo # patriasenzapadri”, organizzato dall’assessorato alla cultura del comune, al quale ha partecipato Massimo Ciancimino, in collegamento video, intervistato dalla giornalista e scrittrice Petra Reski (nota in Italia e all’estero per la sua produzione letteraria di denuncia della criminalità organizzata, cfr. Wikipedia e siti vari).

Anche in questa occasione ho provato i due opposti grovigli di sentimenti, come dicevo all’inizio di queste note.

Da un lato ho avuto il piacere di re-incontrarmi con Anita, di conoscere di persona Petra Reski, di conversare brevemente ma amabilmente con Rita Toscano (impegnata in qualche modo nell’organizzazione della serata, e attivissima nella promozione della neonata stagione teatrale galatinese), di scambiare due parole con Eleonora Longo (la nostra turbo-dirigente scolastica, sempre presente in manifestazioni di questo tenore: che bello, e che esempio per docenti e discenti), di confrontarmi prima dell’inizio del convegno con l’assessora Daniela Vantaggiato – che, devo ammettere, oltre che “coraggiosa” nell’organizzare l’evento con il figlio del defunto boss Vito Ciancimino, è stata davvero in gamba nel presentare la serata al pubblico, oltretutto con una dizione ed una cadenza finalmente senza pesanti o meschine inflessioni, cosa rara a Galatina e dintorni (vedi, prof. Vantaggiato? stavolta non scrivo per cantartene quattro, ma per riconoscere la tue capacità: ciò che giusto è giusto), di conservare il posto a sedere ad Alfredo Melissano (endemicamente in ritardo, nonostante da queste parti i convegni inizino puntualmente con almeno i tre quarti d’ora accademici di mora), di stringere la mano a Tommaso Moscara (congratulandomi per l’impegno e l’impeccabile regia), di salutare Angela Beccarisi (con la quale basta uno sguardo d’intesa, senza tanti fronzoli). Ed ancora di assistere alla stupenda performance artistica dell’ouverture da parte degli studenti del Liceo Classico “P. Colonna”, alcuni dei quali sono anche redattori della bella rivista “Intervalla Insanie” (ragazzi, io sono con voi, e lotto anch’io per il diritto di parola. Difendiamolo insieme dove manca, dove indietreggia, dove rallenta. E se questo dovesse costarci caro, paghiamone allegramente il prezzo: anche questa è responsabilità civile). E, non ultimo, di ascoltare le parole di Massimo Ciancimino, che con le sue dichiarazioni ha squarciato il velame del segreto che accomuna pezzi di Prima e Seconda Repubblica, ministri e alti ufficiali mendaci e smemorati, politici ipocriti, e istituzioni, apparati, forze dell’ordine, servizi di sicurezza, e pure qualche cardinale. E siamo nel campo della famosa “trattativa stato-mafia”, come riportato anche nel suo libro “Don Vito”, scritto con Francesco La Licata (Feltrinelli, Milano, 2010).

Molti scordano, o forse non lo sanno (affaccendati come sono sempre stati in tutt’altre faccende) che, grazie alla testimonianza di Massimo Ciancimino, molti politici (che magari hanno pure fatto carriera tramandandosi la scatola nera dei loro segreti inconfessabili anche su stragi e trattative) dapprima muti come pesci sono stati costretti a ritrovare la memoria e la loquacità, e hanno dovuto ammettere, tra mille arzigogoli e contraddizioni, che sì, una certa trattativa c’era stata, e che il patto di omertà era stato devotamente rispettato, soprattutto, guarda un po’, dagli uomini del cosiddetto Stato.

Sì, signori, c’è da constatare purtroppo che il lemma Stato per alcuni è solo un participio passato.     

*

Ma a fronte dei sentimenti belli e positivi sopra evidenziati, sono stato costretto, dall’altro lato, a provare l’amara sensazione, con tanto di ruzzolone da parte delle mie braccia (per non dire la cascata di un altro binomio anatomico meno oblungo e più sferico) nell’ascoltare e soprattutto nell’osservare la prestazione pubblica del mio sindaco, al secolo dott. Mimino Montagna.

Orbene, io m’aspettavo di sentire la voce del Montagna riecheggiare altissima in quella sala teatro - tanto da far tremare le belle capriate lignee di cui sono costituite le sue arcate - e scandire con tutti i decibel possibili ed immaginabili locuzioni del tipo: “Anch’io voglio conoscere la verità, come cittadino ed in nome del mio popolo. E non importa da chi proferita, questa verità”.

*

Invece ho dovuto assistere ad uno spettacolo un po’ così, ed ascoltare ancora una volta un uomo pubblico blaterare frasi non saprei dire fino a che punto proferite sul filo della logica.

Oltretutto, il mio sindaco, forse ignaro delle più elementari norme del bon-ton istituzionale (anzi del galateo tout-court), sprofondato nella sua poltrona piazzata sul quel palcoscenico tra la giornalista ospite e la sua assessora alla Cultura, così, davanti agli spettatori e per quasi tutto il tempo si mette pure a compulsare la tastiera del suo telefonino (o i-phone o cosa cavolo fosse), come uno sbarbatello qualunque all’oscuro delle regole della buona creanza. Peggio che ruminare un chewing-gum durante l’interrogazione in classe.

Non so se stesse comunicando compulsivamente con i suoi amici di face-book, o se si fosse messo a comporre più anacronistici sms, o se cercasse ostinatamente qualche sito o qualche pagina di Wikipedia in cui vengono riportate le condanne penali di Massimo Ciancimino, o se magari avesse un filo diretto in chat con il leader del suo partito, nonché corrente, il premier Renzi (sì, quello che sta trattando – a proposito di trattativa – con il delinquente conclamato per frode fiscale, il noto no-cav., addirittura per cambiare la nostra carta costituzionale), o tutte queste cose contemporaneamente.

Sta di fatto che quando è arrivato il suo turno, il sindaco di Galatina [cfr. video in calce a questo articolo prodotto da Inondazioni.it] ha biascicato asserzioni della serie: “Il libro scritto da Ciancimino non esprime verità assolute” (e chi l’ha mai pensato. Le dichiarazioni e i documenti del testimone vengono verificati e riscontrati con rigore e puntualità dagli inquirenti: i quali tutto hanno men che l’anello al naso. In un caso, per dire, per un documento manomesso lo stesso Ciancimino è stato indagato dai medesimi magistrati con cui collabora. E questo non invalida mica la montagna della documentazione prodotta e già riscontrata, ma la conferma, di più, la corrobora); e successivamente:  “Quindi prendiamo con tutte le capacità critiche il suo contenuto” (grazie sindaco, meno male che ci sei tu a ricordarci di aver senso critico); e ancora: “Lo stesso Ciancimino è stato arrestato e condannato per riciclaggio” (e questo inficerebbe per caso la sua attendibilità circa la testimonianza sulla trattativa? Mi sfugge la correlazione, il nesso di causalità); e dunque: “siamo di fronte ad una situazione dettata dalla cronaca” (ovvio, se fosse storia anziché cronaca non saremmo di fronte ad un tribunale penale); e sentite quest’altra: “Il modello che proponiamo nel rapporto padre-figlio è un modello non-positivo” (ah no? Un figlio che, anche mettendo a repentaglio la sua vita, abiura l’operato di un padre mafioso e soprattutto la sua mentalità scellerata non è un modello positivo da proporre alle giovani generazioni, e giacché ci siamo anche alle vecchie?); e, chicca delle chicche: [qui si parla di] “eventuale trattativa Stato-mafia” (eventuale? Casomai interessasse a qualcuno, quei disturbatori della quiete pubblica riuniti nell’Associazione vittime di via dei Georgofili, guidata da una donna straordinaria, Giovanna Maggiani Chelli, hanno reso noto la sentenza con la quale la Corte d’assise di Firenze il 5 ottobre 2011 ha mandato all’ergastolo l’ultimo boss stragista, Francesco Tagliavia: “Una trattativa – scrivono i giudici nelle motivazioni – indubbiamente ci fu e venne, quantomeno inizialmente, impostata su un do ut des. L’iniziativa fu assunta da rappresentanti delle istituzioni e non dagli uomini di mafia”). Punto.

Mentre ascoltavo queste considerazioni sindacali mi chiedevo: ma interessa ancora a qualcuno sapere perché nel 1992 è morto Paolo Borsellino con gli uomini della scorta? Sapere perché l’anno successivo sono morte 5 persone e 29 sono rimaste ferite nell’attentato di via dei Georgofili a Firenze, altre 5 sono morte e altre 10 sono rimaste ferite in via Palestro a Milano, altre 17 sono rimaste ferite a Roma davanti alle basiliche? Interessa a qualcuno tutto ciò, a parte un gruppetto di pubblici ministeri, giornalisti e cittadini irriducibili come l’Anita Rossetti? Oppure la verità su quell’orrendo biennio è una questione privata fra la mafia e i parenti dei morti ammazzati?

*

Non rischiamo che la nostra antimafia sia ridotta ormai ad una salmodiante ripetizione di giaculatorie stucchevoli come ad esempio: “tutti uniti contro la mafia”, o come: “mai abbassare la guardia”? Non rischiamo davvero di diventare come un popolo che si commuove ma che non si muove? E che dire poi delle corone di fiori da parte delle cariche dello stato ad ogni livello, dei messaggi-farsa nelle giornate della memoria istituite ad hoc, dei discorsi ipocriti, della favoletta dello Stato da una parte e dell’Antistato dall’altra?

E come non considerare ancora come mafia brigare dietro le quinte, scendere a compromessi, depistare, insabbiare, occultare, sopire e troncare, trattare, votare scudi fiscali, non concedere un bomb-jammer a Nino Di Matteo (al quale si vorrebbe far fare la stessa fine di Falcone e Borsellino), perorare “le grandi opere”, dare autorizzazioni alla cementificazione del territorio, contribuire alla creazione di costosi mega-impianti di ogni tipo, magari in nome delle “ricadute”, del “volano per lo sviluppo”, e ultimamente anche in nome dei rifiuti zero?

*

Bene ha fatto, ancora una volta, Daniela Vantaggiato a ricordarci, a conclusione dei lavori, che sta a noi “assumerci la fatica della conoscenza”, e “conoscere vuol dire leggere un libro, ed anche qualche altra cosa” (magari non la solita testata caltagironea in testa alla classifica delle edicole locali), a rimetterci in discussione, cioè “rimescolare i pezzi, e anche a tentare di dare un nuovo ordine, anche se provvisorio”, e soprattutto “ritrovare il senso della condivisione” e “ricostruire una civiltà dei rapporti”. D’accordissimo signora.

*

Nell’attesa che sempre più persone si assumano questa benedetta “fatica della conoscenza” la trattativa stato-mafia rimane, per i più, “eventuale” o “presunta”.

Invece per noi altri supposta.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 19/02/2014 @ 21:03:23, in Comunicato Stampa, linkato 2835 volte)
Domenica 16 febbraio si è svolto il congresso cittadino di Sinistra Ecologia Libertà. Sono intervenuti Francesco Luceri (coordinatore uscente), Danilo Scorrano (Segreteria Provinciale SEL) e i segretari o delegati di tutto il centro sinistra galatinese.
Il costruttivo confronto tra il coordinatore di SEL Galatina e i rappresentanti del centro sinistra ha portato all’emergere di punti di convergenza tra le linee guida comuni e ha evidenziato la necessità di eliminare alcune difficoltà nel sistema comunicativo tra i diversi circoli locali. Il coordinatore uscente ha ricordato, nella sua relazione di apertura, il contributo svolto da SEL nella campagna elettorale che ha portato all’elezione dell’Amministrazione Montagna e ha sottolineato che, nonostante l’assenza di un proprio rappresentante all’interno della Consiglio Comunale, il circolo continua a svolgere una funzione di vigilanza sull’operato dell’Amministrazione, affinché non si discosti da quanto previsto nel programma: «la nostra, ha detto Luceri, è una posizione di appoggio critico, laddove per critico è da intendersi una critica positiva, propositiva, costruttiva e non il contrario». Il coordinatore ha evidenziato, inoltre, come su alcuni punti dell’operato svolto finora nel Governo cittadino, il parere di SEL rimanga fortemente negativo: «basti citare lo sciagurato caso del megaparco di contrada Cascioni: una scelta infelice che non risolve i problemi ma li acuisce, che promette senza poter mantenere, che distrugge senza creare». A questo progetto si doveva contrapporre il «rilancio del centro storico di Galatina, del cuore di Galatina, un “megaparco culturale”, che investisse su ciò che abbiamo, potenziandolo, migliorandolo». Segue, su molti punti anche critici, la disponibilità di SEL al confronto costruttivo «affinché si faccia qualcosa di buono e di duraturo e che, soprattutto, rispetti la nostra specificità culturale, il nostro Valore culturale. Galatina ha bisogno di buona politica, di chiarimenti, di risposte, non di favoritismi, non di sotterfugi, non di becero e vigliacco clientelismo. In caso contrario, ha concluso il coordinatore uscente, le reali possibilità di questa città (cultuali, turistiche, commerciali, artistiche, imprenditoriali, ma soprattutto umane, non verranno mai sviluppate».

I delegati dei partiti intervenuti (PSI, IdV, PRC, PCI e PD) hanno accolto di buon grado la delineazione delle direttive comuni a ciascun gruppo politico e, pur sottolineando la specificità individuale delle diverse posizioni politiche, hanno auspicato la riuscita di una buona e collaborativa linea di azione per il bene di Galatina. Al termine della fase istituzionale del congresso, i lavori dell’assemblea hanno portato alla riconferma e al plauso unanime di Francesco Luceri come Coordinatore del circolo e hanno eletto nel Coordinamento cittadino Maura Congedo, Biagio Greco, Marco De Lorenzis, Giuliano Negro, Silvia Maglio, Manuela Patera. Il circolo si è, inoltre, organizzato in Commissioni lavoro riguardanti le aree di maggior interesse della politica cittadina che avranno il compito di coadiuvare l’operato del Coordinamento per la realizzazione del proprio progetto politico.

 
Ufficio stampa
Sinistra Ecologia Libertà Galatina
 
Di Redazione (del 06/09/2019 @ 20:55:08, in Comunicato Stampa, linkato 1231 volte)

Sarà una coincidenza o è un po’ sospetto questo improvviso interesse per gli ospedali di base del Salento a una manciata di mesi di distanza dal rinnovo del Consiglio regionale? Il presidente de La Puglia con Emiliano e vice presidente della III Commissione Sanità, Paolo Pellegrino, con un comunicato stampa tenta di riaccendere gli entusiasmi dei territori affermando che: «Il piano di riordino è un atto dinamico e Asl di Lecce effettua opportune verifiche». Parla, il consigliere Pellegrino, «delle difficoltà degli ospedali di Copertino, Galatina e Casarano, classificati ospedali di base secondo le linee del piano di riordino. Certo, la loro storia e la loro attività a favore del territorio salentino è innegabile e ha reso quindi poco accettabile tale classificazione».

Il consigliere Pellegrino rende noto che «la direzione strategica della Asl di Lecce sta operando per attenuare al massimo le eventuali criticità che si possono riscontrare nella concreta scansione dell’attività sanitaria operando, seppur all’interno del piano di riordino, le opportune correzioni». Se per opportune correzioni intende le soluzioni al ribasso che sono state fatte a Galatina e peraltro interrotte, diciamo “no grazie”. La battaglia per difendere il nostro diritto alla salute vede un ricorso pendente al Tar di Lecce che sarà discusso il prossimo mese di novembre, un altro ricorso che presenteremo a fronte dell’ultima delibera di luglio sul Piano di riordino. Aggiungo per sollecitare la memoria dei politici, ci sono settemila firme che abbiamo raccolto per ribadire che non siamo cittadini di serie B.

Al consigliere Pellegrino suggerisco di leggere la delibera sulla riorganizzazione degli ospedali di Copertino e Galatina in modo che possa rendersi conto che il nostro ospedale, pur essendo classificato di base, non ha neppure i reparti previsti dal Dm 70. Sono indignato, innanzitutto come cittadino, dell’uso strumentale che viene fatto della sanità. Se la Regione vuole discutere seriamente con i territori io sono pronto a farlo per Galatina. Il resto sono solo parole al vento.

Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis

Giampiero De Pascalis

 
Di Redazione (del 25/09/2021 @ 20:52:54, in Comunicato Stampa, linkato 652 volte)

Con determina 1459 del 14.09.2021, pubblicata sull’Albo Pretorio comunale il 20.09.2021, è stato preso atto dell’esito della gara di appalto per l’assegnazione dei lavori di “ammodernamento, manutenzione straordinaria e messa in sicurezza” di alcune strade del centro cittadino e delle Frazioni di Collemeto e Noha. E’ rimasta a secco la cenerentola Santa barbara. I lavori si limitano a mettere qualche pezza, rifare brevi tratti del manto stradale, che renderanno le strade prescelte meno disagiate, ma non serviranno a metterle in totale sicurezza.   

La Ditta Pietro De Pascalis Srl di Galatina è risultata vincitrice della gara d’appalto, per un totale complessivo di 431.685,32 euro, avendo presentato un’offerta con ribasso di circa il 6 per cento sulla spesa preventivata di 481.797,98 euro, con un risparmio per le casse comunali di oltre 50.000 euro. Il maggiore risparmio, ci auguriamo, non influisca sulla qualità dei materiali, la regolarità dei lavori o, peggio, sui lavoratori. La delibera resterà esposta all’Albo Pretorio sino a 5 di Ottobre, dopodiché, se non vi saranno osservazioni o ricorsi, potranno iniziare i lavori di “toppettatura”.   

Qualcuno, ma se lo chiedono tanti cittadini, ha chiesto chiarimenti sui criteri di scelta di alcune strade e l’esclusione di altre. Non vogliamo pensare a favoritismi, scelte clientelari, manovre pre-elettorali, ma, anche altre strade meritavano un’attenta considerazione. Infatti, vi sono alcune con il manto stradale interamente sconnesso e prive in parte dei marciapiedi; nel Centro Antico, vi sono strade e vicoli, vicine ai nostri gioielli architettonici, mai come quest’anno meta dei tantissimi turisti arrivati a Galatina, che avrebbero meritato maggiore attenzione; infine, sarebbe stato più utile intervenire su un’area specifica, di quelle più degradate, come da noi segnalato, nel Rione Italia, in particolare le vie Imperia, Vercelli, Rieti, Savona, Nuoro, Frosinone e Potenza.         

Ma tant’è. La gara è stata espletata, l’appalto assegnato, i fortunati, prima della scadenza elettorale della prossima primavera, potranno uscire ed entrare dalle propri abitazioni in sicurezza, almeno per quanto riguarda la viabilità.

Scorrendo l’Albo Pretorio non abbiamo però trovato traccia dell’utilizzo del finanziamento di 554.851,39 euro concesso dalla Regione Puglia, con determina 402 del 22.07.2021. Assieme all’elenco, reso noto dall’Assessore ai Lavori Pubblici, Raffaele Piemontese, nel quale Galatina occupa il posto n. 87, si comunica l’approvazione del Programma “Strada per Strada”, in cui sono  disponibili risorse per 100 milioni di euro, destinate al finanziamento di interventi per il ripristino di opere pubbliche o di pubblico interesse, soprattutto per la manutenzione e messa in sicurezza di tratti della viabilità comunale e delle relative pertinenze (marciapiedi, cunette, barriere di sicurezza, segnaletica, ecc.) che, in evidente stato di degrado e dissesto, costituiscono fonte di grave pericolo per l’incolumità pubblica.

Che fine ha fatto questo importante gruzzoletto regionale? Gli amministratori se ne sono in così poco tempo dimenticati? Il personale è insufficiente per disporre la progettazione e attivare la spesa?  Anche questo finanziamento finirà nell’elenco delle “occasioni perdute”?

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA       

 
Di Albino Campa (del 22/11/2006 @ 20:51:19, in Racconti, linkato 3234 volte)

" Cari amici il nostro sito va arricchendosi giorno dopo giorno di articoli, racconti, 'cunti', opere d'arte... Come queste di Marcello D'Acquarica, un nostro amico nohano, cittadino del sole, ma dimorante nell'Italia del Nord, al quale inviamo ringraziamenti e tanti complimenti per i suoi geniali contributi. Che sono sempre benvenuti ".

Anime

 Si raccontava, fra l’altro, che una sera lo zio Teodoro, dopo aver trascorso la serata in paese con gli amici, alla “putea” , tornava  a casa in campagna.

Ad un certo punto  cominciò a sentire un lieve battere sulla spalla.

Preso dallo spavento, non ebbe il coraggio di voltarsi e  prese  a pedalare con più grinta.  Il battito però non diminuiva, anzi  aumentava con la stessa velocità della bici.

Giunto finalmente davanti a casa, spalancò la porticina e dopo essere entrato in casa sprangò l’ingresso dall’interno.

Qualcuno sostiene che lo zio  al mattino seguente trovò dietro la porta le orme di chi lo aveva inseguito fino all’uscio. Qualcun altro racconta che era stata la cravatta a battergli sulla spalla. Qualcun altro ancora afferma che quel battito fosse uno degli effetti della serata trascorsa alla “putea” in compagnia degli amici e di un buon bicchiere di negramaro.

Povero zio Teodoro.

 

 

 

Condivido molte delle riflessioni fatte dal deputato galatinese Leonardo Donno nella lettera aperta con la quale propone un patto per la città da sottoscrivere tra le forze politiche che hanno sostenuto il Conte 2. Ebbene, se il deputato Donno fosse appena sbarcato da Marte non si potrebbe far altro che applaudirlo per aver messo il dito nelle “piaghe” di Galatina e per la proclamata volontà di cambiare volto alla città. Ma Donno non viene da Marte e invece opera, banalmente, la solita iniziativa da campagna elettorale con le parole che ormai sbandierano tutti: da destra a sinistra, senza che poi si coniughino ad azioni concrete.

Che non abbia concluso nulla di utile per Galatina lo ammette lui stesso quando in un passaggio della sua lunga lettera, scrive: «Abbiamo un quartiere fieristico abbandonato a se stesso. Ho provato a dare un input per realizzare un progetto, per tentare di farlo finanziare a livello centrale, ma nulla. Ho impegnato da tempo il Governo ad investire sulla nostra fiera, per riqualificarla, trasformarla, farne anche un centro congressi, un luogo destinato ai grandi eventi, che potesse lavorare 365 giorni all’anno. Sforzi vani, nonostante la volontà di tanti imprenditori volenterosi, ci siamo scontrati contro la mancanza di lungimiranza e di operare scelte coraggiose da parte di qualcuno dell'attuale amministrazione».

In compenso della sua elezione alla Camera dei deputati ne ha beneficiato il suo portafoglio visto che la sua dichiarazione dei redditi è passata dai 15.338 euro della dichiarazione dei redditi del 2018, agli 83.171 del 2019 e ai 98.688 del 2020.

Concordo con Donno sul fatto che il declino di Galatina è stato determinato dalla cattiva politica proliferata anche per la passività dei cittadini che, puntualmente, ad ogni elezione scelgono chi chiede voti per poi scomparire il giorno dopo per bussare nuovamente a ridosso del rinnovato appuntamento elettorale. Serve maggiore senso civico da parte di ogni cittadino e programmi credibili, ma certo Donno non può indossare l’abito del salvatore della Patria, di Galatina e frazioni in questo caso: pare davvero inopportuno, oltre che poco credibile, visto che il suo contributo alla crescita della nostra collettività è pari allo zero.

 

Giampiero De Pascalis

consigliere di opposizione della Lista De Pascalis

 
Di Russo Piero Luigi (del 25/10/2016 @ 20:45:57, in Comunicato Stampa, linkato 2501 volte)

Si sta palesando in maniera inesorabile un altro grande spreco di risorse pubbliche; ci si avvia, infatti, verso la chiusura parziale e la dismissione totale poi dell‘Ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina per attrezzare, a pochissimi Km di distanza, precisamente tra Maglie e Melpignano, un nuovo nosocomio.

Da considerare, inoltre, che, dopo un’infinità di promesse disattese sulla ricollocazione dell’Ospedale di Galatina, tra pochi anni questa mega struttura diventerà l’ennesima cattedrale nel deserto provocando la perdita di un patrimonio pubblico di inestimabile valore.

Tutto ciò sta avvenendo senza nessuna vera opposizione da parte di chi ha amministrato la Città e da parte della rappresentanza politica provinciale e regionale che sulla vicenda ha fatto solo patetiche passerelle. Una seria Amministrazione di qualsiasi colore, avrebbe dovuto fare le barricate, ma, purtroppo, le ragioni della politica più becera e disfattista non si sono sposate con le legittime esigenze dei cittadini e del territorio.

Noi riteniamo di fondamentale importanza garantire il proseguimento dell’offerta sanitaria del locale nosocomio; siamo altresì convinti che in un periodo di congiuntura economica negativa la soluzione non sia il taglio o l’abbattimento dei servizi necessari al cittadino, bensì il potenziamento degli stessi. L’Ospedale di Galatina dimostra, infatti, ogni anno, con i suoi accessi e con la qualità dei servizi erogati, di essere una realtà attiva e necessaria per tutto il territorio circostante; per questi motivi gli obiettivi delle nostre iniziative future saranno quelli di ribadire un principio, quello della tutela del diritto alla salute previsto dalla Costituzione.

Abbiamo deciso pertanto di costituirci in Comitato e di mettere in atto una serie di azioni democratiche per accendere seriamente un riflettore permanente sulla situazione del nostro Ospedale; la prima azione sarà un sit-in silenzioso che si svolgerà sabato 29 ottobre a partire dalle 10.30 innanzi all’ingresso principale del “Santa Caterina Novella” in via Roma a Galatina.

Nel caso specifico di Galatina – ricorda Saverio Mengoli, uno dei promotori più attivi del Comitato – la situazione attualmente esistente è quella di un Ospedale che può ospitare 250 posti letto, ma che, così come dichiarato dal Direttore Sanitario dell'Ospedale di Galatina, lo stesso sarebbe strutturalmente idoneo ad accogliere fino a 420 posti letto. Ciò colloca il Presidio galatinese, dopo il “Vito Fazzi” di Lecce, come l'unica struttura adeguata a divenire, sin da subito, un Ospedale di I° Livello; non subiremo più passivamente le decisioni prese nelle “stanze dei bottoni” sempre troppo lontane dai Cittadini e dalla logica.

Firmato “Comitato spontaneo a difesa dell’Ospedale di Galatina”.

 
Di Redazione (del 26/09/2017 @ 20:44:57, in Comunicato Stampa, linkato 1790 volte)

E’ stata una manifestazione partecipata ed apprezzata dal pubblico il XII Memorial Fernando Panico ,che si è posto come solido banco di prova per le squadre partecipanti, a poco meno di un mese dall’inizio dei rispettivi campionati.

I numerosi spettatori hanno espresso ,nel minuto di silenzio in cui si sono raccolti, profondo rispetto ed immutata stima per la figura di Fernando, pioniere della pallavolo salentina ,valente tecnico e docente di vita per i tanti ragazzi che ha formato.

Il saluto del Presidente del Comitato FIPAV Territoriale di Lecce , avv. Pierandrea Piccinni, giunto via email , ha ricalcato questo solco ricordando che ” il Memorial ha sempre rappresentato una importante kermesse della pallavolo salentina, unita nel ricordo di un grande allenatore e amico del volley, nonché uomo dalle grandi quali sportive e morali”.

Il Comitato promotore presieduto da Corrado Panico e l’OLIMPIA S.B.V. GALATINA, organizzatori dell’evento, hanno coordinato al meglio la manifestazione avvalendosi della partecipazione delle due società di serie C, SANDEMETRIO VOLLEY SPECCHIA e M.B. VOLLEY RUFFANO e della società di serie B LIBELLULA FULGOR TRICASE unitamente a quella di casa.

Le gare del sabato hanno rispettato i pronostici , vedendo le due compagini di serie B , Tricase e Galatina , sfidare e prevalere rispettivamente sullo Specchia e sul Ruffano, determinando così il calendario della domenica.

Nella gara di apertura la SANDEMETRIO VOLLEY SPECCHIA , priva di capitan Carrozzo tenuto in panchina a scopo precauzionale ,ma con il palleggiatore Felicetti in cabina di regia, ha avuto la meglio in due set sulla M.B. VOLLEY RUFFANO ,dove il solo opposto De Carlo e il centrale Crisostomo hanno tentato di arginare Sbarro e compagni.

Nella gara più attesa tra TRICASE e GALATINA la spuntano al tie-break i ragazzi di mister De Giorgi che, dopo aver vinto il primo set , cedono il secondo all’OLIMPIA S.B.V. apparsa più determinata e con percentuali positive in ricezione.

Nell’ultimo parziale (la gara era programmata su tre set) la distribuzione di Davide Pellegrino chiama ripetutamente alla conclusione i suoi centrali ,Melfi e Tridici, con l’opposto Bartoli a dare il suo notevole apporto e chiudere la partita.

La manifestazione , sponsorizzata dai gestori del locale COVO DELLA TARANTA, ha avuto la sua conclusione con la premiazione di tutte le squadre ,alla presenza del primo cittadino dottor Marcello Amante , del suo vice ed assessore allo sport e politiche giovanili, signora Maria Rosaria Giaccari, e del presidente del Comitato Promotore Corrado Panico.

Piero de Lorentis

AREA COMUNICAZIONE

S.B.V. OLIMPIA

 
Di Redazione (del 23/12/2021 @ 20:44:54, in Comunicato Stampa, linkato 805 volte)

Un anno fa, il 23 dicembre, l’antivigilia di Natale 2020, ci lasciava Giorgio Lo Bue. Una brutta notizia che, pur essendo nell’aria, speravamo arrivasse il più tardi possibile. Invece era arrivata!

Un  incidente stradale, che da subito non sembrava grave (Accaduto tre anni prima, nei pressi del Cinema Teatro Cavallino bianco - quando si dice il destino! - , che lui tanto amava e per il quale aveva lottato con grande pervicacia per la sua riapertura), ha segnato gli ultimi anni della sua vita: nello scontro sbatteva la testa sul tettuccio della macchina, riportando quella che sembrava una lieve ecchimosi, che, con il tempo, ha intaccato lentamente parti importanti dei tessuti del cuoio capelluto. Da allora Giorgio non è stato più lo stesso, assistito con grande amore dalla moglie Francesca e da quanti gli sono stati vicini, si è consumato lentamente sino alla sua morte a soli 73 anni. 

Come ho scritto un anno fa, Giorgio a Galatina era un immigrato. Nato in Sicilia, a San Giovanni Gemini, provincia di Agrigento (il padre carabiniere, la madre casalinga), aveva trascorso i primissimi anni della vita a Stornarella, in provincia di Foggia, nella Piana del Tavoliere delle Puglie, a 10 anni, nell’estate del 1957, a seguito del padre, con tutta la famiglia – tre sorelle e un fratello -, trasferito presso la locale Caserma dei Carabinieri, giungeva a Galatina, divenuto il suo comune di adozione.   

Ho descritto gli anni della sua vita sino agli anni ‘70, quelli segnati dalla frequenza delle scuole elementari e dell’Avviamento Professionale, di chierichetto presso l’Oratorio, poi Parrocchia “Cuore Immacolato di Maria”,  nel Rione Italia, dove ha sempre abitato – Via Soleto e Via Vercelli -, “le tirate sino a sera, prima della messa vespertina, su lli cozzi del campo di calcio”, dei  giochi antichi, dello scambio di calciatori, della lettura e collezione di giornaletti, delle manie per le novità e il rito natalizio di allestimento del Presepe, gli amori di gioventù, il nostro girovagare per l’Italia in autostop nel 1968. Per finire, la partenza, quasi contemporanea, al servizio di leva, lui a Udine, io a Bologna.

Voglio ora ricordarlo per il suo grande amore per Galatina. Amore che lui ha sempre testimoniato attraverso il suo modo di essere, di esprimersi, di operare, di raccontare; nel suo impegno politico e sociale a favore dei concittadini adottivi; il suo incessante scavare, alla ricerca degli usi e dei costumi, delle tradizioni, sempre più spesso, estese all’intero Salento. E nei suoi numerosi scritti sulla stampa locale, nei suoi  interventi da uomo politico, nelle sue opere, questa passione è sempre presente. Ha collaborato con “Il Galatino”, il pluridecennale periodico quindicinale, e al “Filo di Aracne”, il trimestrale del Circolo Athena. Promotore di giornalini studenteschi, di pagine autogestite dai suoi alunni sui quotidiani regionali, puntuali i suoi servizi sulle varie attività artistiche, culturali, religiose, di costume, a cui ha legato buona parte degli ultimi anni.

Questi aspetti della vita cittadina erano gli argomenti preferiti nelle lezioni che teneva ai suoi studenti. Per oltre quarantadue ha svolto la professione di insegnante. Grazie alle sue abilitazioni in Materie Tecniche, in Storia dell’Arte, ha svolto la sua attività prima nella Scuola Media, poi presso il Professionale per l’Industria e l’Artigianato di Viale Don Bosco, per approdare, dopo aver conseguito la Laurea In Materie Letterarie, all’Istituto Tecnico Commerciale “Michele Laporta” nel Campus Studentesco, in Viale Don Tonno Bello, dal 1999 al 1 settembre 2010, data del suo pensionamento. “Come faceva lui lezione, come sollecitava la classe a seguire con attenzione gli argomenti illustrati, non lo faceva nessun professore. Anche quelli che potevano sembrare ostici, come la persecuzione degli ebrei e i campi di stermino nazisti – aveva accompagnato i suoi studenti a visitare  Auschwitz  e Birkenau – venivano presentati con grande semplicità e competenza.”, lo ricordano così ancora oggi lei sue studentesse e i suoi studenti. Tantissimi i loro commossi commenti nell’apprendere la sua scomparsa e sotto il necrologio pubblicato su Facebook. La classe non era un guscio vuoto da riempire con nozioni e numeri, ma attraverso il racconto ragionato dei fatti del passato mirava a prepararli alla via futura. Più che un professore era il fratello maggiore, un amico, e tante immagini confidenziali lo stanno ad attestare.      

Anche nell’attività letteraria questo spirito umanistico non è mai venuto meno, avendo per finalità,  come annota il vocabolario della Lingua Italiana Treccani, “la conoscenza dell’uomo, del suo pensiero, della sua attività spirituale e del suo comportamento attraverso i tempi”. Teso a individuare una strada da percorrere per creare un futuro migliore.

La sua esperienze politica, di Consigliere comunale (dall’11.06.2001 al 05.01.2006 e dal 28.07.2007 al 12.08.2009) e di Presidente del Consiglio Comunale (dal 06.05.2006 al 27.07.2007, Sindaco Sandra Antonica), è stata segnata dal suo impegno quotidiano a servizio della città, di operare per un reale cambiamento,  al fine di renderla migliore e più vivibile. Sempre pronto ad ascoltare la gente, sempre disponibile a raccogliere le sue esigenze, nella soluzione dei problemi della comunità.

Tra le tante iniziative, scorrendo le pagine dei quotidiani cartacei e del web o la rassegna stampa pubblicata in occasione delle campagne elettorali, voglio ricordare la battaglia per rendere sicure le strade del Rione Italia, spesso allagate anche dopo una pioggerella, e, soprattutto,  quella più impegnativa di pubblico acquisto della struttura del Cavallino Bianco, la sua ristrutturazione e la sua riapertura. Grazie lui se il Cavallino Bianco, nello scorso mese di novembre, è stato riconsegnato alla Città: una nuova vita, che ci auguriamo, e lui se lo sarebbe augurato, possa continuare senza ulteriori soste.

Anche nella sua esperienza sindacale, prima nella Cisl Scuola quando era in servizio, poi, da pensionato, nella Camera del Lavoro CGIL di Via Caracciolo a Galatina, dal 2011 al 2017, la sua disponibilità non  è venuta mai meno: sempre pronto ad ascoltare la gente, a dare risposte ai tanti problemi posti da pensionati, giovani, donne, lavoratori, personale della scuola, in cui era esperto. Ancora oggi, in tanti lo ricordano con nostalgia, simpatia e riconoscenza.

La sua attività letteraria spaziava in più campi, in particolare nelle nostre tradizioni, alla scoperta di come eravamo, per tramandare il nostro modo di essere e di operare. Tra le tante voglio ricordare.

  1. Lo spettacolo a Galatina (1500 – 1993): Autori, concerti, feste padronali, festività, veglioni, teatro e cinema. (Arti Grafiche Guido, Aradeo 2004). Temi trattati nella sua tesi di Laurea in Materie Letterarie.
  2.  Michele Laporta, filologo galatinese (Tipografia F.lli Amato, Cutrofiano, 2004), un ritratto dettagliato del nostro illustre concittadino a cui è intitolato l’Istituto Tecnico Commerciale.
  3. Rione Italia, Cuore Immacolato di Maria (Edit Santoro, Galatina, 2004). Il Rione Italia e la sua parrocchia, il rione in cui Giorgio ha trascorso tutta la sua vita, sin da quando svolgeva la funzione di chierichetto nel vecchio Oratorio.
  4. Padre Giovanni Campanella, un messaggio per i giovani (Grafiche Panico, Galatina, 2006). Un esempio di spirito giovanile, nonostante l’età, del missionario del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere). Si deve alla sua instancabile attività la realizzazione della Chiesa parrocchiale, e pertinenze, del “Cuore Immacolato di Maria” del Rione Italia, come l’abbiamo ereditata.       
  5. Galatina, Teatri e Cinema (Impaginazione e stampa dell’autore, Edit Santoro Galatina, aprile 2012). Si tratta dell’approfondimento di storia già affrontata, frutto di una ulteriore ricerca, ricca di illustrazioni e di commenti che impreziosiscono l’opera.
  6. Giochi antichi, anni 50, Galatina e Salento (Edit Santoro 2014). Descritto e illustrato con 53 giochi e 230 immagini. Come giocavano noi ragazzi negli anni cinquanta e sessanta, i più praticati: “mazza e mazzarieddhru”, “tuddhri”, “zzaccarresta”, “cavaddhru barone”. 
  7. L’Istituto Tecnico Commerciale “Michele Laporta” 1999 – 2010 (Edit Santoro, Galatina, 2017). L’esperienza diretta degli undici anni di insegnamento. Dedicato agli alunni e a tutto il personale dell’Istituto di Viale Don Tonino Bello. 

Questo l’uomo e lo studioso Giorgio Lo Bue.

Ninì De Prezzo

(Gli ultimi due volumi si possono acquistare consultando la pagina www.galatinastoria, dove altresì si possono ricavare ulteriori notizie. Consultazione presso la nostra Biblioteca “Pietro Siciliani”.)

 
Di Redazione (del 18/09/2013 @ 20:44:15, in Comunicato Stampa, linkato 2263 volte)

Le civiche Galatina in Movimento, Galatina Altra, Nova polis Galatina e Movimento per il Rione Italia si dichiarano certamente d’accordo sulla necessità di dover mettere in atto azioni a tutela e salvaguardia del territorio, ma in riferimento al PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale), emanato il 2 agosto u.s. della Giunta Regionale Pugliese, non condividono né il metodo, apparso ai più uno dei consueti raid agostani, né, approfondendo le indicazioni progettuali, parte dei criteri adottati.

L’informazione accurata e dettagliata, quando si interviene così sensibilmente sulla vita dei cittadini, non solo è necessaria ma è anche indispensabile per la riuscita del progetto e fa parte di quella politica               partecipata che tanto si sbandiera nelle piazze ma che poi non trova puntualmente riscontro nella pratica.

Nel confronto in atto sul PPTR, fra l’Assessore Regionale Barbanente da una parte e gli Enti Locali con le associazioni di categoria interessate dall’altra, nessuno sembra tenere conto del semplice cittadino che, inconsapevole su quanto si sta decidendo, rischia di essere la vera vittima.

Quanti cittadini sono informati della possibilità che il proprio terreno sino al 2 agosto ritenuto edificabile, oggi non lo è più ma è diventato pascolo, bosco o altro?

Ci rivolgiamo al Sindaco Montagna ed alla Sua Amministrazione affinché siano messi in atto tutti i supporti possibili ad informare i galatinesi sull’impatto che avrà sulla Città l’adozione del PPTR, per questo chiediamo :

1)      che sia data massima pubblicità, anche a mezzo cartellonistica 6x3, del suddetto PPTR relativamente al territorio galatinese ;

2)      che sia istituito presso gli Uffici Comunali uno sportello d’informazione a cui potersi rivolgere ed al quale dare incarico di inoltrare all’organo regionale ogni osservazione reputata utile dai cittadini galatinesi che ritengono di subire un danno .

 
Di Redazione (del 17/11/2020 @ 20:40:46, in Comunicato Stampa, linkato 841 volte)

In questo scenario pandetnico vorremmo che nessuno si sentisse abbandonato. La nostra attenzione è posta soprattutto alle persone anziane, a chi è solo e a chi non ha nessuno che possa aiutarli a reperire beni e/o servizi di prima necessità. Uniti ce la faremo! 

Limitatamente al territorio di Noha, il Partito Democratico cittadino è a disposizione di chiunque si trovasse in una situazione di isolamento e qualsiasi persona anziana e/o che vive da sola. Muniti dei dispositivi di protezione, consegneremo a casa la spesa alimentare e farmaceutica.

Saremo disponibili inoltre, per le commissioni bancarie/postali.

Restate a casa, ci pensiamo noi!

Contattaci tutti i giorni,dalle 17:00 alle 19:00, al: 331 218 8504 

IL SEGRETARIO
Michele Scalese

 
Di Redazione (del 14/12/2020 @ 20:38:57, in Le Confraternite di Noha, linkato 1883 volte)

Con questa ottava parte si conclude il viaggio nel tempo delle antiche Congreghe della nostra Cittadina. Ringraziamo P. Francesco D’Acquarica, ormai di diritto cittadino onorario di Noha, per averci ancora una volta dato un passaggio sui suoi straordinari mezzi di trasporto, fatti di storie, memoria, personaggi, ma soprattutto amore per la sua e nostra Piccola Patria.

Noha.it         

 

Piccola premessa

Prima di procedere nella lettura dei verbali che seguono è opportuno tenere presente questa osservazione.

Come si può constatare, dal 1940 al 1945 le riunioni sono rarissime. Siamo durante la tragedia della seconda guerra mondiale. Anzi nel 1942 e nel 1943 non viene registrato alcun verbale. Il Padre Spirituale della Congrega ora è nuovamente l’arciprete Don Paolo Tundo, ma i bisogni della gente sono tanti e più urgenti delle riunioni di una Congrega.  Si sa, le guerre non hanno mai fatto bene a nessuno. Seminano lutti, rovine, miseria, stanchezza, scoraggiamento, disorientamento morale e religioso.

Nel mese di giugno del 1943 ci fu anche il bombardamento dell’aeroporto di Galatina, a una manciata di chilometri da Noha, dove lavoravano anche giovani della nostra cittadina. Ci fu spargimento di sangue, morti, feriti. Oltre ai soldati che erano al fronte, Noha pagò il suo triste tributo anche in termini di fame, sofferenza, malattie. Don Paolo soccorreva, aiutava, andava incontro ai suoi parrocchiani, aiutando tutti senza far distinzione di persone tra parenti, amici o semplici conoscenti. Smarrimento, povertà, distruzioni, questo era il contesto di quegli anni tremendi.

In questo quadro bisogna capire (ma forse non scusare) quanto racconto nella nota del prossimo verbale, vale a dire la storia dei ladri nell’abitazione delle monache ospiti di Noha.

Anno 1941

5 Maggio 1941

Oggetto: offerta di Beneficenza

Il 5 Maggio 1941 si sono riuniti i Confratelli. Hanno deliberato L.100 a favore delle Suore costituite a Noha. Il Priore…

           

 NOTA IMPORTANTE

Questa offerta di L. 100 per le Suore costituite a Noha fu occasionata dal fatto che le Suore (si tratta delle Suore “Oblate di S. Antonio di Padova” presenti in quel tempo nella nostra cittadina, dedite all'Asilo Infantile, al doposcuola e all'insegnamento del catechismo e dell’arte del ricamo), furono danneggiate non poco da un furto. Nel 1941 io non avevo ancora compiuto i sei anni e frequentavo quella scuola materna, ma ricordo molto bene quando il fatto accadde. Una notte i ladri assalirono l'abitazione delle Suore, situata all’inizio di Via Cadorna, per derubarle delle loro vettovaglie. Le Suore, nonostante l’offerta della Confraternita, tremendamente spaventate da quella vicenda decisero di abbandonare definitivamente Noha.

Per questo motivo alcuni anni più tardi (nel 1955) l’arciprete don Paolo Tundo, che tanto teneva all’educazione dei bambini (“il domani del paese” - diceva) volle assolutamente che il suo popolo avesse la garanzia di un futuro migliore, preparando i bambini con la prima alfabetizzazione e socializzazione. Tra infinite difficoltà, spendendo i suoi risparmi e bussando alle porte di “chi poteva” riuscì a costruire su un terreno di sua proprietà un’opera monumentale che donò alla Congregazione “Discepole di Gesù Eucaristico”. Le suore di questa congregazione si impegnarono a restare per sempre a Noha. La convenzione tra don Paolo e le Suore “Discepole di Gesù Eucaristico” fu firmata il 29 settembre 1957.

 

21 Dicembre 1941

Oggetto: Multa per gli assenti alle processioni e sedute

Il 21 dicembre 1941, XX, riunita la Confraternita in riunione ed in numero legale, si è stabilito quanto segue:

1.  Chi si assenta dalle riunioni indette con biglietto personale senza un giusto motivo è sottoposto alla multa di L.2.00. Non intervenendo per tre volte consecutive resta espulso dalla Confraternita e riceverà la notifica per iscritto.

2.  Chi si assenta dalle Processioni prescritte è sottoposto alla multa di L.10.00. Non intervenendo per tre volte consecutive, oppure chi si rifiuta di pagare la multa in cui è incorso, resta espulso dalla Confraternita e riceverà notifica per iscritto.

Il Priore Bianco Michele, il segretario Nocera,

Visto il Rettore D. Paolo Tundo.

Non intervenendo all’accompagnamento funebre, quando è di ebdomada, è sottoposto alla multa di L.20.00

 

Anno 1942

27 Dicembre 1942

Oggetto: nuove cariche

Il 27 dicembre 1942 si sono riuniti i Confratelli per la nomina delle nuove cariche. Su 24 votanti: 22 hanno risposto sì, 2 hanno risposto no.

Priore:                    Costa Michele

1 Assistente              Lagna Michele

2 Assistente             Gentile Pietro

Mazzieri                   Bianco Arcangelo e Paglialunga Antonio

Segretario                Nocera Luigi

Cassiere                    Specchia Gioacchino

Letto il verbale e svolto il pensiero religioso dal rettore, la seduta ha avuto termine, il Priore Bianco Michele/Il segretario Nocera/V.il Rettore Arc. Paolo Tundo

La prima domenica di aprile riunita la confraternita in seduta straordinaria ha deliberato la tassa per i suoi deceduti la tassa a 20 cent. È stata portata a L.5         

Il Priore Bianco Michele

Il segretario Nocera - V. il Rettore Arc. Paolo Tundo

 

Nessuna registrazione 1943/44

 

Anno 1945

21 Gennaio 1945

Il giorno 21 gennaio 1945 riunita la Confraternita in riunione straordinaria si è stabilito di portare la quota annuale dei fratelli e sorelle da L.10.00 senza obbligo alcuno di pagare qualche cosa alla morte di qualche confratello o Consorella. Le multe per gli assenti non giustificati sarà portata da L.10.00 a L.15.00

Il Priore Bianco Michele

Il segretario Nocera

V. il Rettore Arc. Paolo Tundo

 

23 Dicembre 1945

Il giorno 23 dicembre 1945 riunita la Confraternita in riunione ordinaria si è proceduto alla nomina dei nuovi ufficiali.

Dietro proposta degli stessi Confratelli si è stabilito di confermare gli stessi ufficiali e cioè:

Priore                     Costa Michele

1 ass.                          Lagna Michele

2 ass.                         Gentile Pietro

Mazzieri                   Bianco Arcangelo e Paglialunga Antonio

Segretario                Nocera Luigi

Cassiere                    Specchia Gioacchino

Letto il verbale e svolto il pensiero religioso dal Rettore la seduta ha avuto termine.

Il Priore Bianco Michele

Il segretario Nocera

V. il Rettore Arc. Paolo Tundo

 

No 1946

 

Anno 1947

Deliberazione

19 Maggio 1947

Il giorno 19 maggio 1947 si sono riuniti i Capi delle Associazioni Religiose e cioè: Il sig. Costa Michele Angelo, Priore della Confraternita Maria SS. delle Grazie, assistito dal cassiere; e la sig.ra Mazzei Elvira, presidente dell’associazione Apostolato della Preghiera, assistita dalla cassiera, per la costruzione della tomba in comune si è concluso quanto appresso:

1. L’iscrizione alla tomba viene fatta esclusivamente dal rappresentante della Confraternita, sia che trattasi di iscrizione alla stessa, oppure all’Apostolato della Preghiera.

2. Questo rappresentante della Confraternita predispone tutto ciò che è richiesto per la sepoltura del defunto o defunta (cassa di abete, zinco, muratore, ecc.). Però ogni associazione penserà al come venire incontro a queste spese, magari con l’istituire una tassa-tomba per tutti gli ascritti; oppure stabilire una tassa da pagarsi dagli ascritti ogni qualvolta si verifica un decesso.

3.  Si proibisce l’iscrizione degli uomini al posto tomba dell’Apostolato della Preghiera, ad eccezione di quei pochi che già si trovano iscritti.

4. Ogni associazione penserà ai suffragi per i suoi iscritti defunti.

Il Priore Bianco Michele

Il segretario Nocera, il cassiere Specchia Gioacchino

 V.il Rettore Arc.Paolo Tundo

La presidente Mazzei Elvira - La cassiera Balena Addolorata

 

27 Luglio 1947

Deliberazione

Il giorno 27 luglio 1947 si sono riuniti il Rettore, il Priore, il cassiere ed il segretario della Confraternita, i quali hanno discusso sul modo di venire  incontro alle spese che bisogna sopportare per la costruzione della tomba.

Il signor Specchia Gioacchino fu Domenico e Bianco Michele fu Paolo si sono offerti a versare L.50.000 (dico cinquantamila) ciascuno al tasso 4%. Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità.

Noha 27 luglio 1947.

Il Rettore Arc. Paolo Tundo

Il Priore Costa Michele

Il segretario Nocera Luigi/Il cassiere Specchia Gioacchino.

 

Anno 1948

 

8 Agosto 1948

Oggetto: Numero delle Messe

8 agosto 1948 riunita la Confraternita in assemblea straordinaria presieduta dal Rettore si è stabilito quanto appresso:

Visto che l’elemosina delle Messe è stata elevata, e considerato che la confraternita non può sobbarcarsi tale spesa, si è stabilito di ridurre le messe mensili per Confratelli e Consorelle da due ad una. Cosicché l’obbligo della Confraternita resta fissato in N. dodici messe piane annue (una ogni mese) ed una messa cantata per tutti i confratelli e Consorelle defunte da celebrarsi il primo giorno dopo l’ottava dei morti. Letto approvato si sottoscrive. Il Priore Bianco Michele/Il segretario Nocera - V.il Rettore Arc. Paolo Tundo

 

19 Dicembre 1948

Deliberazione: Nuove cariche

Il 19 dicembre 1948 si sono riuniti i Confratelli per la nomina nuove cariche.

Unanimemente si sono eletti:

Priore                     Bianco Michele fu Paolo

1 Assi                     Costa Pietro di Michele

2 Assi                     De Lorenzis Pietro di Antonio

Segretario              Nocera Luigi di Giovanni

Cassiere                 Specchia Gioacchino fu Domenico

Mazzieri                 Bianco Arcangelo fu Michele e Paglialunga Antonio fu Vitangelo

Letto il verbale e svolto il pensiero religioso dal Rettore la seduta ha avuto termine.

Il Priore                                                       Il segretario                                       Il Rettore

 

Anno 1949

3 Aprile 1949

Si è riunita la commissione nelle persone del Priore Michele Bianco fu Paolo, degli Assistenti Costa Pietro e De Lorenzis Pietro, del segretario Nocera Luigi, del cassiere Specchia Gioacchino e dei confratelli Gentile Pietro e Specchia Salvatore di Gioacchino per stabilire le tariffe per i nuovi iscritti (incluso il posto tomba).

In punto di morte:

Cassettone L.10.500

Spese di seppellimento    L.6.500

Se si inscrive come confratello o Consorella la tariffa stabilita dalla stessa Commissione in fieri data.

Letto si conferma. Il Priore Bianco Michele/Il segretario Nocera L.

Gli assistenti Costa Pietro, De Lorenzis P. Il rettore Arc. P. Tundo

 

No 1950

 

Anno 1951

12 Luglio 1951

Deliberazione

Il giorno 27 luglio 1947 il sig. Specchia Gioacchino ed il Sig. Bianco Michele avevano versato alla Confraternita la somma di L.50.000 ciascuno (dico cinquantamila) per far fronte alla costruzione della tomba.

Oggi, 12 luglio 1951 la stessa Confraternita si alleggerisce di questo peso versando al Sig.Bianco Michele la somma di L. 50.000 più L. 2.000 di interessi già maturati.

Noha 12 Luglio 1951.

Il rettore Il Priore Bianco Michele - Il segretario

Il Cassiere Specchia Salvatore

 

10 Ottobre 1951

Oggi, 10 ottobre 1951 la stessa confraternita versa al Sig. Specchia Gioacchino la somma di L.50.000 più L.2.000 di interessi già maturati. Resta così la confraternita esonerata da qualsiasi debito verso i Sigg. Bianco Michele e Specchia Gioacchino a riguardo delle spese tomba.

Il rettore                   Il Priore Bianco Michele

                                Il segretario - Il Cassiere Specchia Salvatore

 

No 1952

Anno 1953

25 Gennaio 1953

Oggi 25 gennaio 1953 alla presenza del delegato vescovile alle ore 9 si sono riuniti i Confratelli per la nomina delle nuove cariche. Previo giuramento da parte degli scrutatori Campa Antonio e Costa Pietro di attenersi a quanto lo Statuto prescrive, si è proceduto alla votazione nella persona di Costantini Biagio. Su 19 votanti, un astenuto, ha avuto il consenso universale. Si è poi  proceduto alla votazione del candidato Paglialunga Antonio.

Esito della votazione: affermativo N.14, negativo N.4.

Infine si è votato per il candidato Tundo Luigi di Carmine. Esito della votazione: affermativo N.9 Negativo N.9.

Sono perciò risultati eletti:

Priore: Costantini Biagio fu Cosimo

1 ass Paglialunga Antonio fu Vitangelo

2 ass Tundo Luigi di Carmine

Segretario Nocera Luigi di Giovanni

Cassiere Specchia Salvatore di Gioacchino

Mazziere Bianco Arcangelo fu Michele.

Si sottopone alla competente autorità ecclesiastica per la conferma.

Il rettore d. Gerardo Rizzo/Il Priore/Il segretario.

 

Nel 1954 nessuna annotazione

N.B. Da ora in poi il Padre Spirituale della Confraternita è don Gerardo Rizzo (1924-2007). Nipote di don Paolo, aveva celebrato la prima Messa a Noha l’8 dicembre del 1946, dove era stato ordinato. Lo Zio lo volle con sé anche perché il nipote aveva qualche problema di salute. Resse la Congrega della Madonna della Grazie come Padre Spirituale sino alla fine della sua vita.

 

Anno 1955

3 Aprile 1955

Si è riunita la commissione nelle persone del Priore Costantini Biagio, Segretario Nocera Luigi, Cassiere Specchia Salvatore e dei Confratelli Bianco Michele e Zerbi Giuseppe per stabilire la tariffa per il cassettone dei bambini portato a L. 10.000 compreso lapide e chiusura.

Il rettore d. Gerardo Rizzo /Il Priore / Il segretario.

 

8 Maggio 1955

Deliberazione

Il giorno 8 Maggio 1955 il sig. Costantino Biagio fu Cosimo ha versato L.50.000 (cinquantamila) per far fronte al proseguimento costruzione tomba. Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 4%.

Noha 8 Maggio 1955

Il rettore d. Gerardo Rizzo/Il Priore e Il segretario.

 

21 Maggio 1955

Il giorno 21 Maggio 1955 il sig. Bianco Michele fu Paolo ha versato L.50.000 (cinquantamila) per far fronte al proseguimento costruzione tomba. Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 4%.

Noha 8 Maggio 1955

Il rettore d. Gerardo Rizzo/Il Priore e Il segretario.

 

6 Novembre 1955

In data 6 Novembre 1955 il sig. Bianco Michele fu Paolo ha versato ancora L.20.000 (ventimila). Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 4%.

Noha 6 Novembre 1955/Il rettore d. Gerardo Rizzo

 

6 Novembre 1955

In data 6 Novembre 1955 il sig. Nocera Luigi fu Giovanni ha versato ancora L.20.000 (ventimila).

Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 4%. Noha 6 Novembre 1955/Il rettore d. Gerardo Rizzo

 

Anno 1956

29 Gennaio 1956

Noha 29/01/1956

Oggi 29 Gennaio 1956 alla presenza del Rev.mo Arc. D.Paolo Tundo, alle ore 15, si sono riuniti i Confratelli per la nomina delle nuove cariche essendo scaduto ormai il triennio 1953-56. Su 44 iscritti, presenti solo 28 assenti per motivo giustificato, ad unanimità tutti i presenti hanno confermato per il triennio 1956-58 l’Amministrazione uscente.

Priore                                Costantini Biagio

1 ass                                  Paglialunga Antonio

2 ass                                  Tundo Luigi

Segretario                          Nocera Luigi

Cassiere                             Specchia Salvatore

Mazziere                             Bianco Arcangelo

La suddetta Amministrazione è venuta nella determinazione di stabilire la tassa di L.1000 per ogni socio onorario senza avere diritto all’ebdomada.

Visita Pastorale 21 marzo 1957 + Corrado Ursi, Vescovo / Sac. Vincenzo Colaprile.

 

Anno 1957

20 Marzo 1957

Il cassiere Specchia Salvatore ha versato la somma di L.20.000(ventimila) a Nocera Luigi rimborso prestito posto tomba. D. Gerardo Rizzo.

 

1 Dicembre 1957

Noha 1-12/1957. Il cassiere Specchia Salvatore ha versato la somma di L.50.000 (cinquantamila) più il rispettivo interesse a Costantini Biagio rimborso prestito posto tomba. D.Gerardo Rizzo.

 

30 Dicembre 1957

Il cassiere Specchia Salvatore ha versato in data 30/12/1957 la somma di L.70.000(settantamila) a Bianco Michele più rispettivo interesse rimborso prestito posto tomba. D.Gerardo Rizzo

 

No Anno 1958

 

 Anno 1959

 

Relazione della Curia di Nardò

Incaricato dalla Rev.ma Curia Vescovile di Nardò a presiedere la elezione del Priore e delle altre cariche della Confraternita di Maria SS. delle Grazie di Noha, ho proceduto a tale elezione, oggi 11/01/1959. Alle ore 15.15, in seconda convocazione, essendo presenti 25 Confratelli su 30 iscritti, detta la preghiera di rito, si è proceduto a tale elezione, per voti segreti, nominando anzitutto due Scrutatori e cioè: Mariano Giuseppe e Tundo Luigi e proponendo 5 nominativi. Si è avuto il seguente risultato:

Costa Pietro                           voti favorev. 23                   voti sfavorev.  3

De Lorenzis Pietro                                     14                                          9

Esposito Giuseppe                                    15                                          8

Esposito Salvatore                                    14                                          9

Campa Giuseppe                                      12                                         11

Eletto Priore:                                 Costa Pietro

Primo Assistente                          Esposito Giuseppe

Secondo Assistente                     De Lorenzis Pietro

Segretario                                    Nocera Luigi

Cassiere:                                     Specchia Salvatore

Noha 11/1/1959   Firmato Arc. D.Luigi Bruno - Vicario Foraneo         

Si approva, facendo notare che il verbale di elezione va firmato oltre che dal Delegato Vescovile, dal Padre Spirituale e dagli scrutatori e che il Segretario viene designato dal Priore e il cassiere dal Consiglio.

Nardò 26 Febbraio 1959 - Il Vicario Generale Mons. Salvatore Rizzello      

           

Anno 1960

15 Agosto 1960

Il giorno 15/08/1960 don Gerardo Rizzo ha versato L.100.000 (centomila) per far fronte al proseguimento costruzione tomba.

Il ricevitore cassiere Specchia Salvatore

Luigi Nocera segretario, Costa Pietro Priore

 

Anno 1961

24/12/1961

Il giorno 24/12/1961 verso a don Gerardo Rizzo la somma di L.50.000. Cinquantamila. Rimborso prestito posto tomba. Il cassiere Specchia Salvatore D. Gerardo Rizzo.

 

Anno 1962

Il giorno 4/02/1962 verso a don Gerardo Rizzo la somma di L.50.000 cinquantamila rimborso prestito posto tomba e dovuto interesse.

Il cassiere Specchia Salvatore - Don Gerardo Rizzo

 

N.B. A questo punto è bene tenere presenta che l’Arciprete don Paolo Tundo, ormai Monsignore, il vero animatore della nostra Confraternita, il 30 giugno del 1962, proprio nel giorno del suo onomastico (la festa di San Paolo in quel tempo si celebrava il 30 giugno), improvvisamente cessava di vivere.

Io ricevetti la notizia a Torino mentre stavo per partire per Lione (Francia) dove frequentavo un corso di musica sacra e di canto gregoriano. Per me fu un momento di grande amarezza. Appena un anno era trascorso da quando Lui aveva organizzato la festa della mia prima Messa a Noha. Don Paolo era stato l’arciprete che mi aveva accompagnato negli anni più delicati della mia vita, dalla nascita all’infanzia, da quelli della crescita e della mia formazione cristiana prima e poi nel seminario missionario fino al sacerdozio.

Anche per Noha certamente fu una grande perdita.

Nella diocesi di Nardò era avvenuto il cambio: Mons. Corrado Ursi, grande amico di Don Paolo, aveva lasciato il posto a Mons. Antonio Rosario Mennonna che non conosceva ancora la realtà della sua diocesi. Sembrava a tutti che il successore naturale di don Paolo dovesse essere il nipote don Gerardo Rizzo, vice parroco e Padre Spirituale della Congrega. Invece Mons. Mennonna si rivolse alla Santa Sede, e a sorpresa Sua Santità il Papa San Paolo VI nominò arciprete l’altro nipote di don Paolo, Don Donato Mellone (Noha 1925-2015), già parroco di Santa Maria al Bagno e di Santa Caterina.

Posso immaginare che anche don Gerardo inghiottisse l’amarezza di quella aspettativa così frustrata e dai verbali della Congrega che stiamo leggendo si nota un certo distacco e abbandono dello zelo che c’era prima con don Paolo verso la Congrega.

Per di più il nuovo parroco (l’arciprete don Donato Mellone) si ritroverà con il problema gravissimo della staticità della chiesa piccina che nel 1963 verrà purtroppo demolita, demolizione che fu una grave perdita anche per la Congrega che perse  la sua sede naturale.

Ormai per la Congrega sembra che l’unico problema sia la costruzione della Cappella al Cimitero: i verbali che seguono parlano quasi sempre e soprattutto di questo. E veramente bisogna riconoscere con quanti sacrifici la Congrega riuscirà a costruire la Cappella mortuaria per i suoi soci, per le consorelle e per tutti coloro che a certe condizioni ne facevano richiesta.

 

Anno 1963

Il giorno 3.11.1963 si è tenuta l’adunanza della Confraternita. Erano presenti confratelli n.20. Fra l’altro si è deciso:

1) obbligo confratelli di partecipare collettivamente alla S. Messa ogni prima domenica del mese. Per loro comodità i confratelli hanno scelto come orario la prima messa;

2) a pomeriggio dello stesso giorno i confratelli terranno la loro adunanza ordinaria mensile:

3) per quanto riguarda le multe da infliggere ai confratelli assenti senza un giustificato motivo, si è deliberato che fino a nuovo ordine ogni confratello assente o alla S. Messa o all’adunanza mensile sarà multato con L.500;

4) la giustificazione del motivo addotto dal confratello assente, perché sia valida, deve essere approvata dal Consiglio della Confraternita;

5) dopo la terza assenza consecutiva il confratello verrà espulso;

6) si è parlato infine della necessità di convocare anche le consorelle della confraternita e di preparare anche per loro uno statuto.

NB. Si dice qui anche di uno Statuto adatto alle consorelle, ma non mi risulta che poi si sia fatto. A meno che non si voglia ritenere come tale i particolari registrati nel verbale seguente.

 

24 Novembre 1963

 

Il 24/11/1963 nell’Ufficio Parrocchiale si sono riunite le consorelle sotto la presidenza del Rev.mo Parroco. Le consorelle presenti erano otto, le assenti possono ritenersi giustificate o perché ammalate o perché avanzate in età. Si son prese le seguenti deliberazioni:

1) Le consorelle devono partecipare alla messa mensile fissata per la prima domenica del mese alle ore 6.30 e ad un’adunanza mensile fissata per l’ultima domenica del mese.

2) In caso di morte di una consorella le altre in numero di quattro a turno si presenteranno per l’accompagnamento funebre.

3) Per la durata di un mese due consorelle a turno cureranno la pulizia dell’altare della Vergine SS. ma Immacolata.

 

Anno 1964

Nella prima domenica di febbraio 1964 si è riunita la confraternita M. SS. delle Grazie e ha deliberato quanto appresso:

1) Il posto tomba estranei è stato elevato da L.25.000 a L.30.000.

2) Non si accettano più iscrizioni per il solo posto tomba fino a quando la commissione non decide il contrario.

3) La quota dei soci onorari è stato elevato da L.1.000 a L.1.500 come pure i soci ordinari da L.200 a L.400.

Firmato il Rettore Don Gerardo Rizzo e Costa Pietro

 

Anno 1965

Il giorno 2 maggio 1965 si è riunita la confraternita in cui si è deliberato quanto segue:

1) si è tutti d’accordo per quanto riguarda la spesa dei banchi in chiesa che rimarranno sempre di proprietà della Confraternita.

2) Gli iscritti o aventi diritto al posto tomba, se per motivi loro personali non usufruiscono di questo diritto, non spetta loro alcun rimborso.

Firmato il Rettore Don Gerardo Rizzo, Nocera Luigi e Specchia Salvatore.

 

Anno 1966

Oggi 6 febbraio 1966 si è riunita la Confraternita in numero di 23 Confratelli e si è deliberato quanto segue:

1) Si sono fatti 3 banchi per la spesa complessiva di L.115.000 che per il momento sono nella Chiesa parrocchiale ma in qualsiasi momento possono essere portati nella propria Chiesa.

N.B. La propria Chiesa ancora non esiste, ma si vede da quella espressione “propria” che era nel cuore di tutti riaverla dopo la demolizione della chiesa piccinna.

2) Coloro che non vogliono usufruire della cassa funebre propria della Confraternita non hanno diritto più ad alcun rimborso di spese.

Firmato il Rettore Don Gerardo Rizzo, il Cassiere Specchia Salvatore.

 

No 1967

Anno 1968

Deliberazione

Il 1° novembre 1968 il sig. Costantini Biagio fu Cosimo ha versato L.200.000 (duecentomila) per far fronte al debito con il costruttore D’Acquarica Donato. Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 5%. Noha 1 0/11/1968

Firmato il Rettore Don Gerardo Rizzo, Nocera Luigi e Specchia Salvatore.

 

Anno 1969

Il giorno 21 dicembre 1969 si è versato al Sig. Costantini Biagio la somma di L.200.000 (duecentomila) più L.8.500 per interesse di detta somma. Il cassiere Specchia Salvatore / D. Gerardo Rizzo

 

Anno 1970

Noha 1/02/1970

Il giorno 1/2/1970 si è tenuta l’adunanza della Confraternita. Erano presenti confratelli N.20 e si è deliberato di portare a L.1000 (mille) la tassa annuale per ciascun confratello o consorella da L.400 (quattrocento) che si pagava per il passato.

D.Gerardo Rizzo/Il cassiere Specchia Salvatore/Il segretario Luigi Nocera.

 

Elenco dei confratelli

e delle consorelle

così come sono elencati nel registro della Confraternita

 

Anno 1924/ Confratelli

1. D. Paolo Tundo, ascritto nel gennaio 1924

2. Prastaro Cosimo ascritto nel gennaio 1924. Cessa di vivere il 17/07/1936.

3. Piscopo Antonio ascritto nel gennaio 1924.

4. D’Acquarica Vito ascritto nel gennaio 1924.

5. Fico Luigi ascritto nel gennaio 1924, morto il 15 luglio 1930.

6. Specchia Gioacchino ascritto nel gennaio 1924.

7. Guido Lorenzo fu Vincenzo, ascritto nel gennaio 1924, morto il 28/11/1936

8. Guido Eugenio ascritto nel gennaio 1924, morto 30/04/1957.

9. Guido Vincenzo di Raffaele ascritto nel gennaio 1924.

10. Tundo Luigi fu Giuseppe ascritto nel gennaio 1924, morto il 22/04/1932.

11. Tundo Michele fu Giuseppe ascritto nel gennaio 1924, morto il 26/07/1958.

12. Bianco Michele fu Paolo ascritto nel gennaio 1924.

13. Bianco Salvatore fu Paolo ascritto nel gennaio 1924.

14. Zerbi Giuseppe ascritto nel gennaio 1924.

15. Tundo Carmine di Diego ascritto nel gennaio 1924, espulso nel marzo dello stesso anno.

 

Questi sono i primi 15 che nel gennaio 1924 diedero nuovo impulso alla Confraternita.

1. Bianco Arcangelo di Michele ascritto nel 1924.

2. Bianco Luigi di Michele ascritto nel 1924. Espulso per    mancato       pagamento 31/12/1933.

3. Costantini Biagio ascritto nel 1924.

4. Congedo Carmine di Pietro(?) ascritto nel 1924. 

    Ha abbandonato volontariamente la Confraternita nel 1929.

5. Campa Giuseppe di Paolo ascritto nel 1924.

6. Campa Michele di Angelo ascritto nel 1924.

7. Campa Antonio di Michele ascritto nel 1924.

8. Costa Angelo fu Pietro ascritto nel 1924.

9. D’Acquarica Giuseppe ascritto nel 1924. Morto il 15/02/1937.

10. De Lorenzis Pietro ascritto nel 1924.

11. De Lorenzis Michele ascritto nel 1924.

12. Gentile Pietro ascritto nel 1924.

13. Giordano Paolo fu Raffaele ascritto nel 1924.

     (Espulso - decreto vescovile 20 novembre 1937)

     ma viene poi riammesso nella riunione del 19/12/1938.

14. Levante Michele di Francesco ascritto nel 1924. Ha abbandonato volontariamente la Confraternita nel 1928.

15. Lagna Michele di Cosimo ascritto nel 1924.

16. Lagna Salvatore di Vito ascritto nel 1924.

17. Manni Antonio ascritto nel 1924. Ha dato le sue dimissioni senza motivo il             31/08/1931.

18. Mariano Angelo di Michele ascritto nel 1924.

19. Mastria Michele ascritto nel 1924.

      Deceduto il 09/08/1944.

20. Manni Leonardo di Antonio ascritto nel 1924.

     Il 31/08/1931 ha dato le sue dimissioni senza motivi.

21. Nocera Angelo di Giovanni ascritto nel 1924.

22. Nocco Michele di Giovanni ascritto nel 1924.

      Ha abbandonato la Congregazione nel 1928.

23. Nocera Luigi di Giovanni ascritto nel 1924.

24. Paglialunga Vincenzo di Antonio ascritto nel 1924.

    Morto in febbraio 1934.

25. Piscopo Paolo ascritto nel 1924.

26. Paglialunga Antonio di Vitangelo ascritto nel 1924.

27. Paglialunga Donato di Antonio ascritto nel 1924.

     Uscito per sua volontà.

28. Piscopo Michele di Antonio ascritto nel 1924.

     Ha abbandonato volontariamente la Confraternita nel   1926.

29. Pedata Luigi ascritto nel 1924. Uscito per mancanza di pagamento nel 1930.

30. Paglialunga Angelo di Michele ascritto nel 1924. Ha abbandonato     volontariamente la Congregazione nel 1925.

31. Paglialunga Vitangelo ascritto nel 1924.

      Morto il 13/02/1934.

32. Paglialunga Massimino di Pasquale ascritto nel 1924.

33. Specchia Salvatore ascritto nel 1924.

34. Vaglio Carmine di Domenico ascritto nel 1924. Cessa di vivere il 10/08/1937.

35. Lagna Angelo ascritto nel 1924, morì il 01/07/1930

36. Bonuso Michele ascritto nel 1924.

NB. Questi 36 iscritti durante l’anno 1924 più i primi 15 fa un totale di N.51 Confratelli iscritti nell’anno 1924.

 

Anno 1924/Consorelle

1. Benedetto Giovanna ascritta nel 1924.

2. Brunetti Luigia ascritta nel 1924. deceduta il 12/03/1942.

3. Bonuso Raffaela di Carmine ascritta nel 1924.

4. Benedetto Cristina ascritta nel 1924.

5. Cataldi Donata ascritta nel 1924.

6. De Polis Pasqualina ascritta nel 1924. Dimessa per mancanza di pagamento 1932.

7. De Lorenzis Cesaria ascritta nel 1924.

8. De Lorenzis Domenica ascritta nel 1924.

9. Duma M.Annunziata ascritta nel 1924. Cessa di vivere il 30/09/1935

10. Grimaldi Virginia ascritta nel 1924.

      Deceduta il 17/03/1948.

11. Guido Carmina ascritta nel 1924. Morta il 20 luglio 1927.

12. Guido Letizia ascritta nel 1924. morta il 31 Luglio 1927.

13. Greco Addolorata di Salvatore ascritta nel 1924.

      Date le sue dimissioni senza motivo.

14. Gabrieli Giulia di Carmelo ascritta nel 1924.          

      Deceduta il 7/7/1947.

15. Guido Vincenza di Pietro ascritta nel 1924.

16. Guido Addolorata di Pietro ascritta nel 1924.

17. Nocco Assunta di Giovanni ascritta nel 1924.

18. Paglialunga Paola fu Santo ascritta nel 1924.

19. Prastaro Pietrina di Cosimo ascritta nel 1924.

20. Piscopo Maria di Antonio ascritta nel 1924.

21. Paglialunga Angela fu Santo ascritta nel 1924.

22. Rizzo Anna di Donato ascritta nel 1924.

23. Sindaco Grazia ascritta nel 1924.

24. Palmieri Giuseppa ascritta nel 1924. Morta il 22/6/1932.

25. Tundo Anna M.a Paglialunga ascritta nel 1924. Morta il  25/02/1941

26. Contaldo Anna ascritta nel 1924. Dato le sue dimissioni senza motivo 1932.

27. Castriota Giovanna ascritta nel 1924. Il 31/01/1931 ha dato le sue dimissioni senza motivi.

28. Guido Costantina, ascritta nel 1924.

29. Lisi Raffaela fu Leonardo ascritta nel 1924.

30. Longo Salvatora ascritta nel 1924. Morta Marzo 1925.

31. Paolì Filomena ascritta nel 1924. Morta il 1° agosto 1925

32. Gugliersi Lucia ascritta nel 1924. Morta il 1° dicembre 1925.

N.32 Consorelle iscritte nel 1924. Aggiunte ai 51 Confratelli iscritti nel 1924 ci dà un totale di 83 soci della Congrega nel 1924.

 

Anno 1925/Confratelli

1. Greco Michele di Giuseppe ascritto nel 1925.

2. Manta Rosario ascritto nel 1925.

3. Marra Michele fu Vito ascritto nel 1925, morto il 27/12/1931

4. Paglialunga Pasquale fu Vito ascritto nel 1925, dimesso il 1931 per mancanza        di pagamento.

5. Paglialunga Cosimo ascritto nel 1925 morto il 28/5/1950

6. Guido Vincenzo di Lorenzo ascritto nel 1925.

    Date le sue dimissioni senza motivo il 1931.

7. Specchia Domenico iscritto alla sua morte avvenuta il 20 maggio 1927.

8. Santoro Salvatore iscritto alla sua morte avvenuta il 19 novembre 1927.

9. Paglialunga Michele iscritto alla sua morte avvenuta il   giorno 8luglio 1928.

10.Nocera Salvatore iscritto alla sua morte avvenuta il 15    marzo 1929.

11.Bianco Michele fu Arcangelo iscritto alla sua morte avvenuta il 9 marzo 1930.

 

Anno 1925/Consorelle

1. Paglialunga Consiglia fu Carmine ascritta nel 1925

    dimessa il 1931 per mancanza di pagamento.

2. Perrone Carmina ascritta nel 1925 deceduta il 22/1/1945.

3. Paglialunga - Lagna Addolorata ascritto nel 1925.

4. Parente Francesca fu Sabatino ascritta nel 1925.   

   Deceduta 29/3/1944.

5. Paolì Luigia ascritta nel 1925 morta nel febbraio 1929.

6. Bellino Assunta, ascritta dopo la sua morte con la tassa di L.160.00

7.  Marra Felicetta ascritto nel 1924, dimessa per mancanza  di pagamento nel 1932.

8.  Guido Domenica ascritta nel 1925.

 

N.12 Confratelli iscritti nel 1925 più N.8 Consorelle dà un totale di N.20 soci aggiunti nel 1925. Sommando agli iscritti/e del 1924 la Congrega dà un totale di N.103 iscritti.

Poi le iscrizioni rallentano. Non se ne registrano più nel 1926/27/28/29.

 

Anno 1930

1. Lagna Cesare iscritto il 29 settembre 1930

 

Anno 1931

1. Guido Carmina fu Carmine iscritta il 1/1/1931

 

Nessuno iscritto nel 1932

 

Anno 1933

1. Guido Raffaele fu Vito iscritto il 1 Maggio 1933

 

Nessuno iscritto nel 1934/35

 

Anno 1936

1. Rossetti Anna iscritta il 19 gennaio 1936

2. Campa Salvatora iscritta il 15 febbraio 1936

 

Nessuno iscritto nel 1937

 

Anno 1938/Si aggiungono 6 nuovi confratelli e 5 Consorelle

1.Guido Angelo di Eugenio iscritto il 23 gennaio 1938,

   dimesso  senza motivo il 31/12/1941.

2. Guido Pietro di Eugenio iscritto il 23 gennaio 1938,

   dimesso senza motivo il 1/1/1945.

3. Bianco Donato di Michele iscritto il 23 Gennaio 1938.

4. Costa Pietro di Angelo iscritto il 23 gennaio 1938.

5. Mariano Giuseppe di Angelo iscritto il 23 gennaio 1938.

6. Rossetti Antonio fu Francesco iscritto il 23 gennaio 1938, espulso per mancato pagamento nel 1941.

1. Bianco Maria Luce fu Luigi iscritta il 23 gennaio 1938.

2. Campa Addolorata iscritta il 23 gennaio 1938.

3. Colazzo Carmela fu Abele iscritta il 23 gennaio 1938.

4. Paglialunga Addolorata fu Antonio iscritta il 23 gennaio  1938.

5. Micali Paola fu Salvatore iscritta il 23 gennaio 1938, morta nel 1950.

 

 

Anno 1939

1. Tundo Rocco iscritto alla sua morte il 31/01/1939.

2. De Lorenzis Pietro di Antonio iscritto il 1° giugno 1939.

 

Nessuno iscritto nell’anno 1940

Anno 1941

1. Tundo Luigi di Carmine iscritto il 2 febbraio 1941.

  

Nessuno iscritto nel 1942

 

Anno 1943

1. Paolì Donata fu Domenico iscritta il 28/02/1943, morta nel  1950.

 

Anno 1944

1. Paglialunga Michele iscritto il 9 gennaio 1944, morto il 14/02/1948.

2. Longo Addolorata vedova di Coluccia iscritta il 04/05/1944, morta il 05/05/1949.

 

Nessuno iscritto per gli anni 1945/1946

 

Anno 1947

1. Tundo M.Donata iscritta il 18/05/1947.

2. Todisco Maria fu Donato iscritta il 18/05/1947.

3. Di Giovanni Agata in Paglialunga iscritta il 18/05/1947.

 

Anno 1948

1. Specchia Giuseppe di Gioacchino iscritto nel 1948.

2. Specchia Salvatore di Gioacchino iscritto nel 1948.

3. Bianco Ippazio iscritto nel 1948.

4. Guido Dionigi iscritto nel 1948.

5. Greco Pasquale iscritto nel 1948.

6. Nocera Giovanni iscritto nel 1948.

7. Bovino Addolorata iscritta nel 1948.

 

Anno 1949

1. Nocera Giovanni iscritto il 17/04/1949.

2. Rizzo Pietro iscritto alla sua morte il 24/04/1949.

3. Lecce Oronza iscritta nel 1949.

 

Anno 1950

1. Carlino Domenica Iscritta il 05/11/1950.

2. Gabrieli Addolorata iscritta e morta nel 1950.

           

Anno 1951

1. Cucco Lucia iscritta nel 1951.

 

Anno 1952

2. Sindaco Domenico iscritto il 02/02/1952.

 

Negli anni 1953/54/55 nessuno iscritto

 

Anno 1956

1. Esposito Salvatore iscritto nel 1956.

2. Esposito Giuseppe iscritto nel 1956.

3. Latino Antonio iscritto nel 1956.

4. Sindaco Rocco iscritto nel 1956.

Dopo questa data nel registro delle iscrizioni non sono segnalati altri iscritti.       

 

Conclusione

Leggendo i vari documenti che riguardano la storia della Confraternita la prima impressione che si ha è che questa abbia sempre privilegiato con molta attenzione il culto dei defunti, i funerali dei confratelli e consorelle e la costruzione della cappella per i propri defunti al cimitero, oltre, cosa ovvia, alla partecipazione alla Messa della domenica. Invece da un esame più approfondito, il senso più vero da cogliere è il profondo senso di appartenenza a una istituzione antica votata al bene degli associati e di fatto a quello di tutta la comunità non solo religiosa, ma anche civile.

Ormai, si sa, non ci sono più iscritti alle Confraternite di Noha, che dal punto di vista giuridico possono ormai considerarsi estinte. Rimane comunque sempre la testimonianza visiva della Cappellone del cimitero costruito a partire dal 1947 con molti sacrifici. Ed è pur vero che anche questa Cappella racconta un pezzo di storia della chiesa di Noha, chiesa che comunque è sempre stata viva, presente, vigile e militante nella società che oggi preferisce molto probabilmente il neo-paganesimo che a pieni polmoni si respira in tanti settori della vita civile.

Che il Signore conceda alla chiesa di Noha, anche senza Confraternite, il coraggio, la creatività e la fedeltà al Vangelo necessari per renderla ancora  testimone autentica di comunione, giustizia e di gioia, perché si possa scrivere con ottimismo, nonostante le mille zone d’ombra, i capitoli futuri della sua importante Storia.

P. Francesco D’Acquarica

 

 

Bibliografia

Archivio Diocesano di Nardò

Archivio parrocchiale della chiesa di Noha

F. D’Acquarica, Curiosità sugli arcipreti e persone di Chiesa a Noha, L’Osservatore Nohano Editore, Noha, 2011

F. D’Acquarica, La chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò, Pubblimartina S.r.l., Martina Franca, 2017

F. D’Acquarica, Noha, vi racconto la sua storia, Pubblimartina S.r.l., Martina Franca,  2017

Ricordi personali

Interviste a testimoni oculari

 
Di Redazione (del 28/11/2014 @ 20:38:34, in Comunicato Stampa, linkato 2287 volte)

Domenica 30 novembre 2014 si terranno in Puglia le primarie del centrosinistra per la scelta, in vista delle elezioni amministrative del maggio 2015, del candidato Presidente della Regione.
Per partecipare alle primarie è necessario presentarsi presso il seggio muniti di documento di identità e del codice fiscale e versare un contributo minimo di un euro.

Si vota dalle ore 8.00 alle ore 22.00:
– a Galatina presso il Palazzo della Cultura;
– a Noha presso il Centro Ascolto;
– a Collemeto presso il locale allestito in via Padova n°8.

La consultazione è aperta a qualsiasi cittadino, anche non iscritto ad un partito, che si riconosce nel programma e negli obiettivi del centrosinistra, il fine è quello di utilizzare la consultazione interna per favorire la vittoria del candidato più adatto a intercettare il consenso dei pugliesi.
Il comitato per Dario Stefàno Presidente della Regione Puglia 2015 invita il popolo del centrosinistra di Galatina e frazioni a partecipare alle primarie.

Comitato per Dario Stefano Presidente 2015

 
Di Andrea Coccioli (del 20/11/2014 @ 20:36:40, in Comunicato Stampa, linkato 2341 volte)

L'iniziativa prevista per il 21 novembre è stata annullata e posticipata a data da destinarsi.

Andrea Coccioli




Venerdì 21 novembre alle ore 17.30 presso il CENTRO POLIVALENTE di Viale Don Bosco, l’assessorato alle politiche giovanili organizza un incontro pubblico con John Mpaliza per accogliere la marcia e discutere della situazione attuale in RDCongo.

Il promotore di questa marcia è John Mpaliza, cittadino italiano di origine congolese, che ha lasciato tutto, lavoro, casa, stabilità, per dedicarsi a tempo pieno alla diffusione dell’informazione sulla situazione politico-economica-sociale nella RDCongo ancora oggi afflitta da sanguinose guerre per la conquista, da parte di grandi multinazionali, di materie prime presenti quasi esclusivamente lì, come COLTAN, diamanti, oro, rame. Tutto questo John lo fa marciando a piedi in Italia, come in Europa (Marcia Reggio Emilia-Bruxelles), per arrivare poi in Congo, perché ritiene che l’unica strada che porta alla pace è far girare e conoscere la giusta informazione.

La marcia ha l’obiettivo di incontrare cittadinanza e istituzioni, ed in modo particolare i giovani per parlare di queste problematiche e di PACE, non solo in Congo, ma anche in Siria, Palestina, Ucraina e in tutte le zone coinvolte dalla guerra.

Partita da Reggio Emilia il 20 luglio 2014 arriverà a Reggio Calabria il 20 dicembre.

In Puglia passerà da diverse Province, tra cui Brindisi il 13.11, Lecce il 15.11, Taranto il 3.12 e toccherà anche vari Comuni limitrofi come Ostuni, S.P.Vernotico, Otranto, Tricase, Alessano, Gagliano del Capo, S.M.Leuca, Gallipoli, T.S.Giovanni, GALATINA, P.Cesario, Maruggio, Pulsano. In base alle iniziative promosse strada facendo, la marcia può inserire incontri, eventi ed anche nuove tappe.

Lanciamo pertanto un appello alle nostre Chiese, Comuni, Scuole, Associazioni, Istituzioni tutte presenti sul territorio a stringersi attorno a questa iniziativa, promuovendo degli incontri con i marciatori e unendosi a loro per qualche km simbolo, sventolando la bandiera della PACE!

VENERDI 21 NOVEMBRE ALLE ORE 17,30 PRESSO IL CENTRO POLIVALENTE DI VIALE DON BOSCO, ACCANTO ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE FALCONE E BORSELLINO, JOHN MPALIZA INCONTRERA’ GALATINA. SIETE TUTTI INVITATI. NON MANCATE.

Indirizzi e recapiti utili

John Mpaliza             john.mpaliza@gmail.com       tel.3204309765

Dr. Jean Bassmaji      bassmaji.jean@libero.it      tel.3384440342

Lucia Licchelli (referente per Lecce e Provincia) lulicchelli@yahoo.it    tel.3472232989

 
Di Redazione (del 03/01/2022 @ 20:35:06, in Comunicato Stampa, linkato 704 volte)

L’Anno 2021, in particolare il mese di Dicembre, si chiude con importanti novità per il Comando di Polizia Locale del Comune di Galatina che rappresentano passaggi fondamentali e funzionali sia al progressivo miglioramento della struttura organica interna sia su quello dell’implementazione, ottimizzazione ed efficientamento dei servizi esterni.

Per ciò che riguarda il primo punto, nell’ultimo giorno dell’anno, alla presenza del Sindaco Marcello Amante, dell’Assessore al ramo Nicola Mauro e dei colleghi, il Comandante della Polizia Locale Domenico Angelelli ed il Vice Comandante Luigi Tundo hanno accolto i nuovi Ufficiali Michele Sponziello e Vincenzo Apollonio, giunti positivamente al termine di una procedura concorsuale mediante progressione verticale.

Due personalità professionalmente differenti, ma complementari, a detta di tutti, che già hanno reso solido, con le rispettive esperienze, il lavoro all’interno dell’Ufficio e che si apprestano, con il nuovo ruolo, a continuare a contribuire alla strutturazione dello stesso nella direzione tracciata nel corso degli ultimi anni.

Di detta assunzione il Sindaco afferma: “Conosco entrambi molto bene, anche se per percorsi differenti, e non posso che essere felice di questo importante risultato raggiunto. Sponziello, con il suo carico di dedizione, determinazione, competenza e responsabilità, rappresenta un punto di riferimento fondamentale all’interno del Comando, sia per i colleghi, sia per i cittadini. Apollonio ha più volte dimostrato una importante preparazione professionale oltre che una innata attitudine alla funzionale risoluzione dei problemi, aspetto fondamentale per la vita di un Ufficio, parte di una macchina amministrativa più grande che richiede sempre più rapidità e pervasività degli interventi. Ad entrambi auguro, con grande piacere, un buon lavoro”.

Sul fronte dell’attività esterna e dell’implementazione del servizio a più stretto contatto con il cittadino il 2021 si chiude, poi, con un’altra importante novità rappresentata dall’ingresso ufficiale in servizio all’interno dell’organico a disposizione del Comandante Angelelli i due freschi vincitori di concorso Gianluca Quarta e Marco Corianò. “Questo importante passaggio” afferma il Comandante “consentirà al Comando di Polizia Locale di poter organizzare il lavoro in modo più efficiente per rispondere più rapidamente alle esigenze che, quotidianamente, una Città come Galatina richiede”.

Ufficio Segreteria Comando

 
Di Russo Piero Luigi (del 02/05/2023 @ 20:34:28, in Comunicato Stampa, linkato 397 volte)

Batti il tuo cinque sulla mano della nostra Associazione e sulle manine di tanti bambini che, grazie ai nostri Progetti di riqualificazione urbana delle periferie e di creazione di nuove aree giochi, possono riconquistare i loro spazi e vivere finalmente ambienti sani e puliti. Perché un paese non è fatto solo di adulti, ma di bambini che saranno i cittadini del domani. Tra i numerosi progetti, realizzati da “TappiAmo Galatina - raccolta eco-solidale tappi di plastica” – “Virtus Basket Galatina”, ricordiamo la riqualificazione dell’area verde “Prof. Carrozzini” in via Calatafimi con la creazione della nuova area giochi “Pietro Antonio Colazzo”, la riqualificazione dell’area verde “Questore Palatucci” con la creazione della nuova area giochi “Maresciallo Marcello Solidoro”, il “Muro del Coraggio”, la nuova area giochi a Collemeto in piazza “Madonna di Costantinopoli”, la targa BRAILLE per non vedenti e per ipovedenti, i vialetti in cemento stampato realizzato sull’area verde Madonna delle Grazie a Noha al fine di garantire l’utilizzo dei giochi anche e soprattutto ai bambini con ridotta mobilità che altrimenti non potrebbero utilizzarli.

COSA DEVE FARE IL cittadino CHE EFFETTUA QUESTA SCELTA?

Compilare, con la dichiarazione dei redditi (Certificazione Unica, Modello 730, Modello Unico), la scheda relativa alla "Scelta della destinazione del cinque per mille dell’Irpef”; - Apporre la propria firma nel riquadro "SOSTEGNO DELLE ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE RICONOSCIUTE AI FINI SPORTIVI DAL CONI A NORMA DI LEGGE CHE SVOLGONO UNA RILEVANTE ATTIVITA' DI INTERESSE SOCIALE" e inserire il codice: 93132060752. NON COSTA NULLA E BASTA UNA FIRMA: questa decisione non comporta oneri aggiuntivi per il contribuente. Infatti destinando alla “Virtus Basket Galatina” la quota del cinque per mille, il cittadino non pagherà nulla in più ma devolverà, per scopi sociali, una quota che, diversamente, andrebbe allo Stato.

Anche i pensionati e i lavoratori dipendenti non tenuti alla dichiarazione dei redditi possono farlo! In tre semplici mosse: 1. Compilare la “scheda integrativa per il 5x1000” contenuta nel C.U.; 2. Inserire la scheda in busta chiusa, apponendo la scritta “scelta per la destinazione del 5x1000 dell’IRPEF”, indicando nome, cognome e codice fiscale del contribuente; 3. Consegnarla alla propria banca o ufficio postale. Grazie a tutti.

Per info e contatti:

Sandro Argentieri: 333-4368532;

Piero Luigi Russo: 349-8471729.

 
"Pubblichiamo una lettera aperta firmata dal Segretario del Partito Democratico di Noha dott. Michele Scalese, e indirizzata al Sindaco di Galatina e ai vertici dell'ASL Lecce, al fine di chiedere delucidazioni in merito al ritardo nella consegna dell'Unità di Terapia Subintensiva dell'Ospedale Santa Caterina Novella di Galatina, ritardo che causa non poche conseguenze per il personale medico e soprattutto per i pazienti."
 

Spettabili,

               questa mia, al fine di comunicare alle SS.VV. l’ennesimo disagio che vede come protagonisti non solo il personale medico del Presidio Ospedaliero “Santa Caterina Novella”, ma l’intera collettività. Tutto questo in uno scenario pandemico che ancora e purtroppo non risulta essere risolto.
Porto alla Vostra attenzione un contesto a dir poco deplorevole che consta di mancanze di attuazione e ritardi nella consegna, chiedendo a nome mio e del Direttivo del Partito Democratico di Noha, che ha a cuore il bene della collettività, delucidazioni in merito.

Sappiamo bene che l’Ospedale di Galatina è uno delle destinazioni dei pazienti positivi all’infezione da SARS-CoV-2; lo stesso Presidio, già vittima di un riordino ospedaliero che ne declassa l’uso, e nonostante la carenza di personale medico e paramedico (costretto a turni estenuanti al fine di garantire un servizio sanitario in toto), è deficitario anche di posti letto adeguati che consentano il monitoraggio dei pazienti h24. 

Nello specifico, l’Unità Operativa di Medicina Covid-19 (da non confondere con l’Unità Operativa di Medicina Generale, specifica nel trattamento di patologie, la cui eziologia non è dovuta all’infezione SARS-CoV-2) conta nr. 18 posti letto che sono correttamente fruibili. Da più di un mese, tuttavia, il personale e i pazienti che hanno la necessità oggettiva di usufruirvi, attendono la consegna dell’Unità di Terapia Subintensiva comprendente di nr. 6 posti letto, appartenente anch’essa all’U.O. di Medicina, con conseguenze a dir poco vergognose, che cercherò di porre all’attenzione: nel momento in cui viene accertata la positività di un paziente che giunge presso il P.S. di Galatina con sintomi correlati al Covid, lo stesso viene come da prassi trasferito al Pronto Soccorso adibito ad uso esclusivo Covid (I Piano Palazzina De Maria, ex U. O. Gastroenterologia) in attesa di degenza, tuttavia, qualora allo stesso paziente si verificasse uno stato di insufficienza respiratoria, necessitando per questo di ventilazione e/o di monitoraggio h24, dovrebbe essere trasferito presso il DEA di Lecce; “dovrebbe” perché, come è risaputo, i posti letto sono carenti e l’attesa spesso conta anche fino ad una settimana prima del ricovero, per cui il paziente sarà costretto a sostare in Pronto Soccorso per un periodo di tempo estremamente lungo e indefinito. L’aspetto più deleterio per la sanità pubblica, a nostro parere è che l’Unità di Terapia Subintensiva del P.O. “Santa Caterina Novella” è stata ultimata da più di un mese, con attrezzature nuove e funzionanti, ma purtroppo mai consegnata!

Cari Direttori, Sig. Sindaco, Amministratori Locali, a quando il lieto evento? Non sarebbe il caso di affrettare le pratiche burocratiche per un servizio ai cittadini più celere, verso i quali avete un dovere morale prima ancora che istituzionale? Occorre celerità, e mai come in questo periodo, perché la salute del singolo cittadino è un BENE PUBBLICO e va salvaguardato. L’Ospedale di Galatina già vittima di precedenti avversità, di cui oggi noi tutti paghiamo le conseguenze, deve necessariamente avere la sua Terapia Subintensiva, e per questo noi e tutti i cittadini, aspettiamo riscontro sul perché di questo gravoso ritardo!

Il Segretario PD – Noha

Dott. Michele Scalese

 
Di Marcello D'Acquarica (del 14/01/2015 @ 20:32:55, in Cronaca, linkato 2854 volte)

Da: Un cittadino
A: Avv. Daniela Sindaco, Avv. Roberta Forte, Avv. Russi Alberto, Luigi Longo, Rita Toscano
Date: 12 dicembre 2014
Oggetto: Vico Pigno e via Michelangelo a Noha

Buongiorno, allego le foto che testimoniano la presenza di ratti nell'area in oggetto.
Ci tengo a sottolineare che nelle immediate vicinanze persistono attività commerciali di tipo alimentare (una panetteria ed una pizzeria), prima che accada qualcosa a discapito della salute pubblica, chiedo a Voi in qualità di rappresentanti della Pubblica Amministrazione, cosa devono fare i cittadini di quell'area, affinché venga effettuata una efficace derattizzazione.

Cordiali saluti




Da: Rita Toscano Città di Galatina
A: me cittadino
Date: 15 dicembre 2014

Buongiorno, per informarvi che, a seguito di sopralluogo effettuato dal Centro Salento Ambiente per valutare le modalità di derattizzazione dell'area interessata, è stato disposto tempestivo intervento in sicurezza. Rimaniamo a disposizione per quanto di competenza.

Cordialità.
Rita Toscano


N.B.:

ne parlammo anche sul n. 2 Anno 2 (marzo 2008) de L’Osservatore Nohano.

A proposito della derattizzazione, così detta il Regolamento di igiene del Comune di Galatina, fruibile in rete:
http://www.comune.galatina.le.it/documenti/regolamenti/2-titolo_1.pdf

 

Non sarà la più bella del mondo, ma ogni volta che ci metton mano fanno di tutto per deturparla oltremodo. Mi riferisco alla nostra Costituzione, oggetto di morbose attenzioni da parte dei nipoti costituenti (ché i padri li hanno fatti seppellire da un pezzo).  

Chiamano dunque riforme quelle cose quasi sempre pensate per deformare un sistema (sanitario, lavorativo, fiscale, scolastico…) a vantaggio dei gerarchi e a detrimento della massa che però li idolatra.      

L’ultima volta che si tentò, per fortuna invano, di sconvolgere la Costituzione formale (quella sostanziale è un altro paio di maniche) fu non più tardi del 2016. Dovetti sacrificare non so più quante fette di Mellone – e quindi tempo allo studio - per provare a fare un liscio e busso a chi inneggiava a quell’accozzaglia di norme scritte con l’unghia incarnita dei piedi. Non che un mio articolo sposti di un solo voto il suffragio universale, ma, come già detto, scrivo per riuscire a farmi la barba la mattina senza sentirmi in dovere di dirigere la lametta verso la  giugulare.

Questa volta – con la solita storia che le dimensioni non contano -  quasi tutti i partiti hanno votato in parlamento l’auto-evirazione (parliamo del taglio dei suoi membri, no?): ne avremo il 36,5% in meno, dunque uno sconto di 230 deputati (da 630 a 400) e 115 senatori (da 315 a 200).

Tutto bene? Oddio, se diamo retta alle chiacchiere del bar dello sport, sì: tipo che così si ridurranno “i costi della politica”, e si darebbe una sforbiciata a questa benedetta casta - per la gioia del volgo in visibilio e sempre plaudente, convinto che il valore di una legge si possa misurare con l’applausometro.

La stampa a sua volta sembra ignorare quasi del tutto l’argomento, che invece sarebbe di scottante attualità forse più del virus, atteso il fatto che da qui a un mese e mezzo l’assetto costituzionale dello stato verrà stravolto. Ma dotandosi di potente microscopio qualcosina si riesce a rinvenire.

Ed ecco qui di seguito la sintesi epesegetica di un puntuto articolo apparso a pag. 3 de “il Galatino” del 10 luglio scorso (anno LIII – n. 13) a firma dell’on. Leonardo Donno (ma un tempo quelli del MoVimento 5 Stelle ora tendenti a 3 non aborrivano il titolo di “onorevole” per definirsi soltanto “cittadini”? Ndr.). Il quale parte con una serie di affermazioni dalla logica siderurgica, tipo: il MoVimento “ha tra i propri obiettivi semplificare e rendere il Parlamento più efficiente” (e come di grazia? Con un novello piano P2 copiato paro paro dagli appunti di Licio Gelli? Riducendone il dibattito che sarebbe alla base di uno stato democratico? Eliminando le commissioni parlamentari che comportano studio, ore di lavoro, letture, riflessioni, e incontri, anche sul famoso territorio? E chi dovrebbe poi svolgere le attività di quei 230 deputati e di quei 130 senatori in meno? Il direttorio? Un triumvirato? Il dispotismo illuminato? La piattaforma Rousseau? Vuoi vedere che i superstiti deputati e senatori, accollandosene le funzioni, faranno gli straordinari - basterebbe il 36,5% in più del tempo -, magari senza un euro di indennità? O forse che si taglierà la testa al toro eliminando ogni tipo di discussione, e chi s’è visto s’è visto?); “favorire la partecipazione delle persone alla vita politica e la democrazia diretta” (certo: riduci il numero dei parlamentari e favorisci “la partecipazione delle persone alla vita politica e alla democrazia diretta”: una logica che manco Kurt Gödel); “migliorare il rapporto tra cittadini e istituzioni” (veramente, se volessimo scomodare le frazioni della prima media, il rapporto tra eletti e elettori peggiorerebbe eccome, nel senso che, aumentando il denominatore fatto dal numero degli elettori, il rapporto rappresentante/rappresentati si ridurrebbe in maniera significativa. Ma che rompiscatole questa matematica); e [finalmente] “risparmiare ed eliminare sprechi” (a prescindere dal fatto che la democrazia ha dei costi diretti ben maggiori rispetto a quelli di una dittatura - su quelli indiretti avrei invece qualche dubbio - ma se proprio volessimo segare queste benedette spese, non basterebbe forse ridurre del 36,5% indennità, diaria e rimborso spese di mandato mensili, passandole cioè dagli attuali 16.000 a 10.000 euro circa - al netto dell’immagino reddito di cittadinanza che spetterebbe ai parlamentari trombati?).

Nelle ventidue righe successive l’onorevole cittadino ripete a mo’ di salmo responsoriale la parola “poltrona” per ben cinque volte. Pare che il massimo scranno della rappresentanza popolare sia stato ormai declassato a pezzo di arredamento, a mobile concepito per accogliere, ehm, la fortuna dell’eletto.

Dall’uno vale uno, all’uno vale zero.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 28/10/2019 @ 20:21:02, in Comunicato Stampa, linkato 1051 volte)

Il Distretto Urbano del Commercio, nell'ambito delle sue attività e delle linee programmatiche dettate dalla Regione Puglia, offre ai Comuni la possibilità di realizzare il proprio Documento Strategico del Commercio (DSC). Tale documento ha lo scopo di determinare le linee strategiche lungo le quali le Amministrazioni Comunali intendono realizzare il proprio processo di sviluppo. Un documento che ha valenza di marketing territoriale, determinante per le scelte economiche e sociali di un ente pubblico. Il documento nasce e si sviluppa a seguito delle analisi condotte e riportate nel Piano strategico (PSC) che analizza e studia i principali indici economici territoriali del commercio. Per presentare il PSC e dare il via alla redazione del Documento da presentare alla Regione Puglia, il 31 ottobre alle ore 16:00 presso la sala Celestino Contaldo del Palazzo della Cultura a Galatina, si terrà un incontro con gli operatori interessati che potranno intervenire liberamente allo scopo di fornire, anche attraverso la compilazione di apposite schede, le loro indicazioni sullo sviluppo economico di Galatina.

L'incontro ha l'obiettivo di far partecipare gli operatori economici ad un progetto che avrà una valenza sociale, dovendo incidere sullo sviluppo del tessuto commerciale cittadino, anche alla luce delle nuove dinamiche dell'economia sempre più orientata verso il web.

Durante l'incontro, sarà inoltre presentato lo Smart DUC, il programma che metterà in rete le aziende del territorio e dell'intera regione Puglia, offrendo agli operatori economici uno strumento moderno e condiviso di promozione e marketing.

 

Carmine Mandorino – Consulente redattore del PSC

Nico Mauro – Assessore alle attività produttive

 
Di Redazione (del 27/07/2018 @ 20:18:39, in Comunicato Stampa, linkato 1036 volte)

Il piano regionale di riordino ospedaliero che prevede la chiusura dell’ospedale Santa Caterina Novella di Galatina, avrebbe imposto già da tempo la formazione di un fronte comune che mettesse insieme cittadini, classe dirigente in maniera trasversale, associazioni, sindacati di categoria e Sindaci del nostro comprensorio.

Da tempo in qualità di forza politica di minoranza, abbiamo cercato di spronare il Sindaco Amante a farsi carico di questo onere soprattutto perché tra le sue prerogative c’è quella di rappresentare la massima autorità sanitaria locale e proprio per questo da lui i cittadini si sarebbero aspettati degli interventi politici incisivi tesi a salvaguardare un ospedale che per struttura, posizione geografica e bacino d’utenza meriterebbe un’altra sorte. Da decenni infatti, oltre che essere un punto di riferimento per tutto il territorio a livello sanitario, l’ospedale Santa Caterina Novella rappresenta anche una risorsa economica imprescindibile per la nostra economia locale e proprio per questo è responsabilità di tutti noi evitare in ogni modo la sua chiusura o un suo drastico ridimensionamento.

La tardiva manovra di affrontare nel consiglio comunale del 26 Luglio questo tema spinoso, quando ormai le delibere della giunta regionale e dei vertici dell’ASL ribadiscono la chiusura del nosocomio galatinese dopo che sarà completata la realizzazione dell’ospedale che sorgerà tra Maglie e Melpignano, ci sembra quasi un tentativo da parte del Sindaco di salvarsi la faccia dopo mesi di silenzi ed indifferenza, proprio mentre in regione veniva ridimensionato il nostro diritto alla salute.

Non vogliamo pensare che il Sindaco Amante abbia le mani legale dal Presidente Michele Emiliano, il cui sostegno politico è stato determinante per la sua elezione alla carica di primo cittadino.

Tuttavia l’ultimo consiglio comunale non ha contribuito a chiarire questa preoccupazione ed al contrario ha alimentato ulteriori dubbi sulle reali prospettive del nostro ospedale e sulla concreta volontà da parte di questa amministrazione di porsi in contrasto con le decisioni della Giunta Emiliano.

Questo sospetto è confermato dalla insolita circostanza per cui il consiglio comunale appena trascorso sia terminato senza l’adozione di alcun deliberato che sancisse una qualche forma di accordo trasversale tra tutte le forze politiche, finalizzato ad esperire una serie di azioni come ricorsi, modifiche e proposte che possano salvare il salvabile, come giustamente suggerito dal Presidente della Provincia Antonio Gabellone.

Peggio ancora il Direttore Generale dell’ASL Lecce, Ottavio Narracci, non ha saputo chiarire le contraddizioni degli atti regionali in cui da un lato, con la delibera di giunta regionale del 28 Giugno 2018, viene sostenuto che il mantenimento del punto nascite a Galatina scongiurerà la chiusura del Santa Caterina Novella e dall’altro nella delibera dirigenziale che porta la sua firma, la n.1560 del 2 Luglio 2018, viene ribadita la chiusura del nostro nosocomio dopo che sarà stato realizzato l’ospedale del sud Salento.

Ora però la palla passa a Marcello Amante che dovrà farsi carico della responsabilità di  gestire l’organizzazione di un fronte che possa incidere sulle sorti future del nostro ospedale, dimostrando a tutti che il consiglio comunale appena concluso non sia stato solo un’inutile evento di facciata ma soprattutto dimostrando di essere una persona realmente libera da qualsiasi condizionamento politico.

Noi del Partito Socialista prescindendo dal fatto che sediamo tra i banchi della minoranza siamo disponibili a qualsiasi forma di collaborazione nella conduzione di una battaglia comune a favore del Santa Caterina Novella, che però dovrà guidare in prima persona il Sindaco Amante se non vorrà restare alla storia come colui che, nell’indifferenza e nell’immobilismo, ha permesso l’omicidio del nostro ospedale.

Giuseppe Spoti

Consigliere comunale- Partito Socialista

 
Di Redazione (del 09/07/2019 @ 20:16:59, in Comunicato Stampa, linkato 1302 volte)

Ho diffidato il sindaco Marcello Amante, insieme agli assessori: Maria Giaccari allo Sport e Loredana Tundo ai Lavori pubblici del Comune di Galatina, affinché impediscano immediatamente l’accesso ai campo sportivo di Collemeto ed entro 15 giorni lo mettano in sicurezza. Su segnalazione di diversi cittadini residenti nella frazione, nei giorni scorsi, ho fatto un sopralluogo con il segretario di Direzione Italia, Matteo Marangi, costatando lo stato di abbandono in cui versa il campo sportivo in questione e il pericolo che rappresenta per l’incolumità pubblica.

Il cancello d’ingresso, infatti, è aperto rendendo il luogo accessibile a chiunque. Su quello che un tempo era il campo da gioco è cresciuta vegetazione spontanea, oggi secca, che presenta visibili tracce di biciclette, moto o scooter. Inoltre vi è un muro parzialmente crollato e pericolante posizionato a ciglio cava, le porte del campo abbandonate al degrado, abbonda sporcizia e sono presenti rifiuti con tutto ciò che questo può comportare per la salute dei cittadini e per la loro incolumità nel caso di incursioni all’interno, in particolare dei ragazzi che a causa della loro età sono meno attenti ai pericoli.

Ancora una volta l’amministrazione comunale si dimostra latitante verso la Città e le sue frazioni. Sono trascorsi poco più di due mesi dal mio allerta sull’immobile di via Piemonte e ora si ripresenta un’altra grave situazione frutto della scarsa attenzione prestata dall’assessore Tundo verso i beni comunali e in questo caso anche dell’assessore Giaccari. È mai possibile che siano lasciati in stato di abbandono beni comunali, realizzati con soldi pubblici, che oltre a rappresentare un pericolo danneggiano i cittadini per il fatto di non poterne usufruire?

Per questo ho diffidato il sindaco e gli assessori competenti rammentandogli che ove mai un cittadino dovesse riportare danni fisici, all’interno di queste strutture, si profilerebbe il reato di culpa in vigilando. Quel che conta è garantire la sicurezza chiudendo il cancello d’accesso, mettendo anche una recinzione provvisoria lì dove si è creato il varco a ridosso della cava, ma mi aspetto anche un progetto di riqualificazione del campo sportivo. Questa amministrazione mostra di non conoscere la Storia della nostra Città e delle sue frazioni. La scuola di calcio di Collemeto ha prodotto campioni di questo sport e oggi fa rabbia assistere a questo scempio che l’amministrazione, colpevolmente, fa finta di non vedere.

Il campo sportivo di Collemeto merita di essere riqualificato con un buon progetto e più attenzione di quella che sinora il sindaco Amante e i suoi assessori hanno inteso dedicargli. D’altra parte non nutro eccessive speranze perché la capacità progettuale del Comune di Galatina è ai minimi storici, atteso che quasi tutti i progetti finiscono per essere bocciati.

In ogni caso, se l’amministrazione non provvederà quantomeno a impedire l’accesso ai luoghi ed entro 15 giorni a mettere in sicurezza il campo, sarò mio malgrado costretto a segnalare alle autorità competenti le violazioni in atto e il pericolo perdurante.

Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis

Giampiero De Pascalis

 
Di Redazione (del 29/10/2019 @ 20:14:20, in Comunicato Stampa, linkato 1758 volte)

Oggi, 29 Ottobre 2019 presso il Centro Congressi dell'Università del Salento, il nostro concittadino Michele Scalese, Presidente dell'Azione Cattolica di Noha e quotidianamente impegnato nel sociale è stato proclamato Dottore Magistrale in Metodologia dell'Intervento Psicologico, discutendo una tesi dal titolo "Le motivazioni identitarie come fattore di consenso alle posizioni anti-immigrati dei partiti populisti. Uno studio esplorativo” - Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Terri Mini Mannarini.

Al dottor Scalese, ai suoi familiari, amici e a tutta la nostra comunità, giungano le nostre congratulazioni con l'augurio di un futuro pieno di successi.

Gli amici di Noha

 
Di Antonio Mellone (del 19/04/2022 @ 20:10:49, in Fetta di Mellone, linkato 978 volte)

Mentre impazzano i cortometraggi pubblicitari della Sandra (io però preferisco i lungometraggi, quelli in cui la Nostra dà il meglio di sé diciamo spontaneamente, ora in un caffè con parterre di giornalisti di grido, ora sulla pubblica piazza insieme ai noti sottoscrittori di contratti con tutti, vale a dire gli emissari del Movimento Cinque Penne), altri candidati, per non essere da meno, ne hanno commissionati di ineffabili alle rispettive Bestie, con rispetto parlando (il termine deriva da the Beast, la struttura creata da Obama per arrivare alla Casa Bianca).

Non può passare inosservato per esempio quello fatto confezionare da tal Fabio Vergine, il Carneade tra i quattro aspiranti alla tiara di sindaco (non ci quereli pure lui eh, ché abbiam detto Carneade e non ancora Carnevale: e chiedo venia se mi sfuggono tutti i notabili imprenditori che, come probabilmente anche il suddetto, mietono successi in loco e può darsi parimenti altrove), nel ruolo di eroe protagonista, interprete di se stesso, cogitabondo in una Galatina centro desertificata, quasi insonnolita, pronta a destarsi al suono di una voce di sottofondo, immagino la sua, flautata, calda anzichenò, e soprattutto nostalgica, onde la tattica dell’advertising è stata applicata al meglio, ergo l’elettorato “attivo” sedotto sin dalle prime battute (ché in queste contrade è da un bel po’ maggioranza qualificata chi presta attenzione a credito). Comunque, a maggior enfasi io ci avrei aggiunto la più persuasiva delle asserzioni da prologo pensata per la meglio imprenditoria nazionale così incline a scendere in campo per un nuovo miracolo italiano, ovverosia: “Galatina è la città che amo”.

Ho provato a seguire i quattro dell’Ave Mare nel cosiddetto dibattito tenutosi qualche giorno fa nella sede di un circolo cittadino: sì, è stata dura, ma se riesci ad arrivare sino in fondo capisci che, pur volendo spaccare il capello in quattro, è estremamente arduo scindere il “pensiero” “politico” (virgolette a entrambi i lemmi) delle quattro persone uguali e distinte. La dimostrazione indiretta ma scientifica sta nel fatto che il Pd e i suoi liquami, sotto cangianti spoglie, sembrano essersi in qualche modo infiltrati in ognuna delle coalizioni galatinesi diciamo contendenti, onde il segretario di quel partito, che ultimamente si fa ritrarre in mimetica ed elmetto (chissà quando con uno scolapasta in testa), non potrà che gongolarne soddisfatto.

Non abbiamo etichette, non siamo di destra, non siamo di sinistra” – ha tuonato con felice metafora e qualche anafora il venturo Fabio Sindaco. Dunque, se ho ben capito, per il nostro affabulatore post-ideologico, e quindi di riflesso per i suoi follower, certi discorsi sono oziosi, dacché, sulla scia di numerosi politologi amanti di ossimori e paradossi, v’è l’auspicio che si materializzi una grande destra moderna e democratica aggregata a una sinistra altrettanto riformista e progressista, in modo tale che dal loro fertile amplesso nasca una società senza differenze, senza pressioni e soprattutto senza “pregiudizi ideologici” [e - va da sé - senza idee, ndr.]. Vuoi vedere che alla fine, primo caso nella storia moderna, a Galatina e dintorni stiamo per far rinascere un quadrumvirato in nome della parola magica Pnrr?

E insomma a fine marzo il Vergine clemente s’è degnato di aprire la campagna elettorale perfino a Noha con uno storico bagno di folla (o forse, dato il meteo, volevano dire folla bagnata). Da questa frazione è finalmente partita la “seconda tappa” del tour (una specie di Via Crucis vivente), intitolata, guarda un po’, “Direzione Galatina”, e dove sennò.

Qui il Nostro ha proferito il suo verbo con piglio accademico e soprattutto “con dati alla mano” [sic], come per dire: “[…] I dieci sportelli bancari di Galatina contengono depositi per circa 380 milioni di euro. Soldi sostanzialmente fermi ed infruttiferi per il nostro territorio” [sic]. Pare che il, salvo errori, ex-prof universitario si sia soffermato a osservare soltanto un piatto della bilancia (cioè del bilancio) e non anche l’altro, rappresentato, ma vedi tu, da altrettanti Impieghi: 369 milioni per la precisione (dati del 2020). E volendo proprio fare la media del pollo di Trilussa, si potrebbe pure aggiungere che, a fronte di 14.761 euro di Depositi pro-capite, a Galatina gli Impieghi bancari sempre pro-capite (composti da mutui, prestiti, e finanziamenti a breve medio e lungo termine a famiglie e imprese) sono pari a 14.225 euro, sicché il rapporto tra impieghi e depositi si aggira intorno al 100% o giù di lì. O magari l’imprenditore de noantri vorrebbe che la vecchietta parsimoniosa versasse direttamente sul conto corrente dell’impresa locale (“Piccola o grande che sia, dalla piccola bottega al padiglione industriale” [sic]) i famosi risparmi di una vita. Prospettiva interessante, non c’è che dire, non ci avevo proprio pensato. Poi uno si chiede come faccia un’alma mater a privarsi di un luminare di tal lignaggio. E viceversa.

Commovente infine il suo: “Ho ricevuto tanto da questa città, e ora sento di doverlo restituire”. Ma come è buono lei. Guardi, non si preoccupi. Tenga pure. Davvero. Come avesse già dato.

Ma tu guarda. Cercavamo un sindaco (con la minuscola per carità di patria), e ci ritroviamo con un Vergine e Martire.

Antonio Mellone

 
Di Loredana Tundo (del 30/03/2017 @ 20:07:59, in Ex edificio scolastico, linkato 2319 volte)

La sottoscritta Loredana Tundo, in qualità di Vice Presidente dell’associazione di promozione sociale “Circolo ACLI Noha”, a nome personale e dell’associazione che rappresenta sul territorio, Le scriviamo per chiederLe di porre la Sua attenzione sull’utilizzo improprio che viene fatto della struttura sita in Noha alla Piazza Menotti. Nasce come centro che in raccordo con i servizi sociali d’ambito, con le istituzioni scolastiche, con le associazioni presenti sul territorio, avrebbe dovuto realizzare interventi di socializzazione ed attività educative-ricreative, miranti a promuovere il benessere della comunità e contrastare fenomeni di marginalità e disagio minorile. Oggi la struttura viene utilizzata per altri scopi, che non paiono essere in linea con le finalità di un centro polivalente, recuperato con un finanziamento pubblico di 1.300.000,00 euro, derivante dai fondi FESR, per fronteggiare l’emergenza e il recupero di minori a rischio, in un territorio sensibile al fenomeno.

A questo proposito, allego copia della delibera n. 275/2012 della Giunta Comunale di “appalto servizio gestione centro aperto polivalente per minori” e il regolamento interno dai quali si evincono le finalità sociali a cui è destinata la struttura, non mi sembra di aver letto nel documento che il centro polivalente avrebbe potuto essere una sede di un partito politico nella quale indire un congresso cittadino.
Voglia, pertanto, verificare se l’attuale gestore persegue le finalità per le quali ha partecipato al bando indetto dal comune, inoltre, se ha mai presentato rendicontazione dettagliata del contributo ottenuto e se è mai stata fatta una verifica dell’effettivo impiego dello stesso. La invitiamo pertanto a revocare l’affidamento della struttura in quanto sono venuti meno i principi per i quali il C.E.S.F e T. ha concorso per l’assegnazione della stessa, nel rispetto dei bisogni dei minori della comunità nohana.
Ciò detto, ci affidiamo alla Sua valutazione, nel caso ravvisasse eventuali illeciti, di procedere secondo legge presso la Procura e Corte dei Conti.
In attesa di un Suo gentile riscontro, le porgiamo distinti saluti.

Loredana Tundo

 

Istanza Acli Centro Aperto Polivalente Noha

Festa Carnevale

Congresso PD Noha 02.04.2017

Deliberazione del Commissario Straordinario N. 90 / 2017

Deliberazione della Giunta Comunale N. 275 / 2012

DEF REGOLAMENTO NOHA Associazioni

Avviso stipula contratto Centro Aperto Polivalente Minori Noha

 

"Arte e bellezza.... Che emozione!"

Un grande successo si è rivelata la sfilata promossa dall'amministrazione comunale e dalle Associazioni Esserci per Galatina, Helianthus, Galatina Letterata e Pro Loco Aps Galatina, che ha visto coinvolti i bambini e le bambine di tutto l'Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina, fortemente voluta dalla Dirigente Luisa Cascione e dagli insegnanti e realizzata grazie al grande impegno e sinergia tra scuola e famiglie.

L'intento era quello di far respirare quella normalità tanto negata in questi anni di pandemia. I bambini infatti devono poter godere del diritto alla socialità, al gioco e alla spensieratezza.

Un tripudio di gioia e colori ha attraversato le vie del paese.

Improvvisati pittori in erba, per giorni gli alunni delle classi quinte, affiancati da docenti e genitori, hanno dedicato parte dei loro pomeriggi a dipingere con estro e creatività delle tele ispirandosi ad autori come Kandiskij, Mirò, Magritte, Mondrian diventati, successivamente, i loro costumi.

I bambini dell'infanzia e le prime tre classi della scuola primaria hanno rappresentato il mondo dei colori tra grandi pennelli, macchiette e tubetti di colore che hanno allietato la sfilata con balli incessanti e coinvolgenti.

Gli alunni delle classi quarte hanno donato con i loro abiti un tributo alla famosa artista Frida Kahlo.

La nostra musica ed i nostri colori sono stati notevolmente apprezzati dai numerosi spettatori assiepati lungo i bordi del percorso cittadino.

Alla fine della giornata ci siamo ritenuti felici e soddisfatti per aver regalato un pomeriggio di spensieratezza a tutti.

Fiorella Mastria

 

Il ricorso presentato contro le scelte irrazionali compiute dalla Regione Puglia prima e dalla Asl di Lecce poi per l’Ospedale di Galatina, ha prodotto un primo risultato che comunque risulta insufficiente e non rispetta quanto previsto dal Dm 70 del 2015. Sta di fatto che la delibera numero 2430 del 9 novembre 2018 Asl Lecce ha pianificato l’attività chirurgica ortopedica denominata Week Surgery. Dopo aver spogliato il “Santa Caterina Novella” mettendo in affanno il pronto soccorso per l’assenza dei reparti chirurgici naturalmente legati all’emergenza-urgenza, oggi la Asl di Lecce tira fuori il coniglio dal cilindro cercando di mettere una toppa al disastro.

Premesso che il Dm 70 del 2015 non prevede posti letto per degenze limitate a cinque giorni e che l’ospedale di base ha come sua vocazione il trattamento di patologie a media e bassa intensità, non è scritto da nessuna parte che la sua attività sia limitata ai soli interventi programmati. Se arriva un’appendicite in  pronto soccorso (intervento che in generale non è di elevata complessità), ad esempio, oggi da Galatina parte l’ambulanza per il trasferimento in un altro ospedale. È una scena che si ripete più volte al giorno, sin da quando le scelte sconclusionate fatte hanno trasformato il pronto soccorso cittadino in un centro di smistamento.

Ora sono stati autorizzati i ricoveri in day surgery per Ostetricia, Ortopedia e Chirurgia, ma qui si apre un altro film. I ricoveri devono essere rigorosamente contenuti in cinque giorni di degenza, dal lunedì al venerdì, con presenza dello specialista dalle 8 alle 20, mentre di notte ci sarà un servizio di pronta disponibilità. E se dovesse esserci una complicazione che richiede immediatezza di intervento? Bisogna sperare che non accada di notte. Ovviamente in delibera è precisato che la selezione dei pazienti deve essere rigorosa per garantire che il ricovero sia contenuto nei cinque giorni, nel caso in cui ci siano complicazioni entro il giovedì sera bisognerà valutare il trasferimento del paziente al Vito Fazzi. Ancora ambulanze in giro. Mi chiedo se tutto questo abbia senso e poi sorge una domanda spontanea: gli infermieri che turnano per cinque giorni cosa fanno nel weekend?

Il 14 novembre si terrà al Tar di Lecce l’udienza per il ricorso presentato dal sottoscritto e da tanti cittadini contro le scelte incomprensibili della Regione e della Asl. Aspettiamo le decisioni dei giudici amministrativi, ma in ogni caso ritengo che la delibera Asl sia la conferma che questa battaglia è fondata. Ci auguriamo di avere giustizia per tutelare il diritto alla salute dei cittadini di Galatina e dei comuni limitrofi oggi non garantita dal Week Surgery che è solo la risposta parziale a una parte del problema.    

Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis

Giampiero De Pascalis

 
Di Redazione (del 08/04/2022 @ 19:58:36, in Comunicato Stampa, linkato 724 volte)

Nasce "Noi per Galatina", un progetto politico per la città di Galatina che, in vista delle prossime elezioni amministrative del 12 giugno 2022, si concretizzerà in una lista a sostegno di Fabio Vergine.

Dopo due anni di pandemia e le difficoltà che la guerra in Ucraina ci costringe a vivere, anche Galatina, come molte altre città italiane, si trova oggi di fronte a nuove, numerose e difficili sfide: innanzitutto la sicurezza dei cittadini, soprattutto dei soggetti più deboli e indifesi, poi quella economica e finanziaria, della sostenibilità turistica ed ambientale, della profonda e inderogabile riqualificazione e rigenerazione urbana e delle sue aree periferiche con il loro degrado indotto dall’abbandono, dall’incuria e dalla mancanza di progettazione e prospettive, di un nuovo welfare per l’inclusione sociale, dell’innovazione tecnologica e della smart city, della competizione turistica e territoriale, della ricerca di nuovi modelli per assicurare la qualità della vita delle famiglie della nostra comunità. In questo contesto, l’impegno di “Noi per Galatina” sarà orientato a dare nuovi obiettivi al rilancio del progetto generale di sviluppo urbano sostenibile per una Galatina sempre più vivibile, creativa, verde, certamente sicura, interconnessa e innovativa.

“Noi per Galatina” è un movimento civico aperto, riformatore e innovatore, un’area di dialogo, uno spazio aggregativo di sviluppo di idee e progetti, in cui le diversità diventeranno un elemento di crescita e di formazione per affrontare le problematiche che riguardano la nostra società. Un’area civica che avendo condiviso da tempo il percorso politico del Presidente Emiliano trova ispirazione proprio in quel modello di civismo consapevole ed impegnato.

“Noi per Galatina” è una vera chiamata all’azione, rivolta in primis ai giovani. Un coinvolgimento imprescindibile, quello delle nuove generazioni, perché legato al pieno riconoscimento di una loro maggiore sensibilità ed attualità nell’espressione di quelle istanze di modernizzazione della società e della politica a cui si intende rispondere con un nuovo progetto riformista che sarà certamente incarnato dalla candidatura a Sindaco di Fabio Vergine.

Il Coordinamento cittadino

 
Di Redazione (del 19/01/2022 @ 19:57:56, in Comunicato Stampa, linkato 881 volte)

L’intervento, dal costo di circa € 120.000,00, è stato realizzato dall’amministrazione del Sindaco Marcello Amante interamente con fondi regionali partecipando all’avviso regionale per la realizzazione di un sistema integrato di sicurezza.

L’impianto di videosorveglianza cittadino oggi comprende poco meno di 50 punti di rilevamento, sia con telecamere di contesto che di osservazione, dislocati su punti strategici di tutto il territorio comunale, con una supervisione integrata tra la Polizia Municipale e la Polizia di Stato.

“Con questo intervento abbiamo voluto monitorare punti sensibili e di maggior interesse generale, tra gli altri e il quartiere fieristico, i Cimiteri di Galatina, Noha e Collemeto e Piazza XXIV Maggio a Noha dove è allocata la “Trozza”– dichiara il Sindaco Marcello Amante – ma anche zone a tutela della sicurezza dei galatinesi come Piazza Vecchia e Piazza Arcudi nel centro storico a Galatina e Largo via Sassari a Collemeto per il quale si è dovuto installare un ponte radio, vista la notevole distanza dal centro stella della centrale operativa”.

Sull’argomento interviene anche il consigliere comunale Vito Albano Tundo: “Sono soddisfatto, ho seguito il progetto in tutto il suo iter sin dalle prime fasi ritenendolo di fondamentale importanza per dare una risposta concreta alla richiesta di controllo e sicurezza che giungevano sempre più frequenti all’amministrazione. Ho chiesto che con le economie di gara vengano installate telecamere anche nei pressi delle due aree giochi per ragazzi su Piazzetta Fedele, nel Rione Italia, e si Piazza Fortunato Cesari, nel passato spesso impunemente vandalizzate”.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 06/06/2023 @ 19:53:49, in Comunicato Stampa, linkato 562 volte)

"La musica permette di esplorare ciò che non è visibile, permette di andare oltre l’orizzonte, oltre i confini, oltre le terre e il mare. Oltre.", dirigente Luisa Cascione.

“Un alunno Una Canzone Un’emozione”, il nome del concerto di fine anno dell’Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina/Collemeto, eseguito dall’Orchestra Giovanile Giovanni Pascoli è stato, di fatto, un inno alla bellezza.

La bellezza della musica, che da sempre accompagna i momenti più importanti della vita delle persone, ma anche e soprattutto, la bellezza degli studenti musicisti, che hanno avuto modo di esibirsi alla fine di un anno intenso nella cornice meravigliosa del teatro Cavallino Bianco col pubblico delle migliori occasioni, e alla bellezza della scuola, intesa non come luogo fisico bensì comunità educante che contribuisce alla formazione dei propri alunni, anche attraverso momenti come quello vissuto ieri sera.

L’orchestra, secondo la definizione del dizionario è "l’insieme degli strumentisti che collaborano a un’esecuzione musicale, riuniti in un preciso ordine per gruppi di strumenti e disposti a semicerchio sia per motivi di acustica, sia per osservare i gesti e per seguire le indicazioni del direttore d’orchestra".

L’orchestra giovanile Giovanni Pascoli è un’orchestra che segue la definizione ma che racchiude degli elementi di forza unici.

Il primo, il valore dei musicisti, gli studenti di prima, seconda e terza classe della scuola secondaria di primo grado, l’intero ciclo di studi della ex scuola media, che viene da loro vissuto abbinando allo studio tradizionale, anche lo studio dello strumento prescelto.

Il secondo, il ruolo del direttore d’orchestra, o per meglio dire nel nostro caso, i direttori d’orchestra, donne e uomini Musicisti ed Insegnanti, in grado di saper cogliere nel proprio allievo strumentista, non solo le capacità tecniche, ma che riescono a tirar fuori la parte più nascosta, facendola crescere giorno dopo giorno. Per questo va un grande plauso ai docenti Maria Rita Apollonio (pianoforte), Luisa Augusti (flauto), Graziano Caiuli (chitarra), Marinella Prontera (flauto) e Gianfranco Schirinzi (violino), coordinatore dell'indirizzo musicale.

Il terzo, non meno importante, è l’orchestra che rappresenta la scuola nella sua interezza, e la rappresenta attraverso la musica durante eventi scolastici e non.

Dall’unione di questi elementi è venuto fuori un allestimento sublime, dove a brani classici si sono succeduti brani moderni, alcuni legati alla cinematografia e al musical, passando per la tradizione popolare. I direttori d’orchestra si sono "passati la bacchetta" in un continuum musicale con un crescendo di emozioni che ha pervaso gli ascoltatori, preparati all’ascolto da tantissimi studenti presentatori che, con compostezza ed eleganza, annunciavano i brani.

Due momenti cantati, da Imagine di John Lennon, quell’inno pacifista che ha ancora una volta dato l’opportunità di ribadire la necessità di pace nel mondo al Lu rusciu de lu mare, tra l’altro già eseguita durante lo spettacolo teatrale della scorsa settimana, che ha fatto esplodere un teatro, sino a quel momento in composto silenzio , interrotto solo dopo ogni brano dagli applausi fragorosi.

Quel momento, di tradizione popolare, una canzone che rappresenta la salentinità, dove l’orchestra ha regalato un momento di spettacolo puro, tra musica, danza e ballo che hanno attraversato ogni spettatore.

Al termine dell’esibizione, la dirigente Luisa Cascione era davvero senza parole dopo aver assistito a “questa grande bellezza” come da lei stessa definita. La meraviglia, lo stupore e la certezza dei ragazzi che, attraverso la musica, chi in un modo chi in un altro, porteranno avanti il loro percorso di vita. Dimostrazione che la musica unisce ed include tutti, compresi vecchi allievi e musicisti esterni che si sono aggiunti per l’occasione all’allestimento del concerto, la cui forza è arrivata ad ogni spettatore presente.

Alla fine delle esibizioni un momento per dare un riconoscimento ai tre studenti classificatisi nelle prime posizioni nei giochi nazionali di matematica del Mediterraneo (Palermo) e della Bocconi (Milano), per dimostrare ancora una volta quanto la scuola tiene in considerazione ogni traguardo di ogni alunno.

Al termine dei saluti, compresi quelli del primo cittadino Fabio Vergine, che si è goduto lo spettacolo prima di pronunciare parole di elogio per la scuola, per i docenti e per l’orchestra, la sorpresa degli studenti di terza che hanno voluto salutare la scuola e i loro docenti, con una lettera ed un omaggio simbolico di un fiore, in un momento di emozione che è ancor più grande perché fatto sena dire nulla a nessuno, una sorpresa ben riuscita che ha aggiunto un po' più di bellezza a questo straordinario momento.

Si ringraziano gli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo:Terotecna light design, GDA Group, Ecom servizi ambientali, Pellegrino Vending, Guerrazzi infissi, Serafini automotive.

 Fiorella Mastria

 
Di Redazione (del 08/04/2022 @ 19:50:28, in Comunicato Stampa, linkato 676 volte)

Suggellato l'accordo tra il Movimento 5 Stelle di Galatina e la candidata sindaca Sandra Antonica, che potrà dunque godere del sostegno dei pentastellati nella corsa alla fascia tricolore. Una stretta di mano basata su un "Contratto dei cittadini" per  Galatina, Noha, Collemeto e Santa Barbara. L'accordo programmatico, che stabilisce i punti chiave del mandato, è stato sottoscritto giovedì pomeriggio dalla candidata e dal deputato M5S Leonardo Donno, su proposta del Movimento.
Quest'ultimo ha così sottoposto alle forze politiche e civiche che sostengono la candidatura della Antonica a Sindaco della Città di Galatina, le regole di condotta e gli obiettivi programmatici, suggeriti dai cittadini di Galatina nel corso dei numerosi incontri succedutisi negli anni scorsi, che dovranno necessariamente essere rispettate (le prime) e conseguiti (i secondi) dalla coalizione e dalla prossima Amministrazione Comunale. (documento in allegato)
Etica pubblica, legalità, trasparenza e semplificazione; transizione ecologica, recupero a tutto tondo del centro storico, inclusione welfare e giovani; recupero e rilancio del quartiere fieristico, progettazioni e investimenti Pnrr, economia, industria e sviluppo delle piccole e medie imprese. Questi i punti focali dell'accordo.

«In questi anni - dice il deputato Donno - il MoVimento 5 Stelle a Galatina è stato presente in Consiglio Comunale e soprattutto fuori dal Consiglio. Abbiamo sempre lavorato per il bene della comunità di Galatina e delle sue frazioni, ottenendo anche risultati importanti per la città, nonostante fossimo forza di opposizione. Questi anni di presenza costante, di dialogo e confronto permanente con i cittadini, ci hanno permesso di strutturare un programma con proposte immediatamente realizzabili. Non un libro dei sogni, quindi, come altri candidati Sindaco puntualmente presentano ad ogni tornata elettorale (anche in questa), ma azioni concrete per il rilancio della nostra amata Città. Per raggiungere gli obiettivi ambiziosi del “Contratto dei Cittadini”, Galatina deve migliorare la sua classe dirigente e individuare le migliori risorse umane capaci di lavorare insieme per dare risposte e soluzioni al territorio. Con la Dottoressa Antonica, con il Partito Democratico e con tutti i componenti della nascente coalizione progressista, ci siamo confrontati per mesi, giungendo ieri all’accordo ufficiale che ci vedrà protagonisti della prossima campagna elettorale. Serve coraggio, visione, passione, competenza, testa e cuore. Non possiamo più accettare di perdere occasioni importanti per lo sviluppo di Galatina. Deve tornare ad essere una comunità che cammina insieme, dove ogni cittadino, ogni commerciante, ogni imprenditore, ogni professionista, ogni associazione, si senta parte di un processo di cambiamento e di evoluzione non più rinviabile. Per questo ci siamo e siamo i principali sostenitori dell’alleanza progressista. Noi ci siamo sempre stati, ci siamo e ci saremo. La Politica degli slogan, delle accozzaglie e dei gruppi di potere è distante da noi e la riteniamo dannosa per le comunità. Non abbiamo bisogno di supporti esterni o di esempi da seguire, siamo orgogliosamente galatinesi e, insieme al nostra gruppo di simpatizzanti e di candidati provenienti dalla società civile, abbiamo il coraggio, la voglia e la determinazione necessari per consegnare alla Città una classe dirigente all’altezza della sua storia, delle sue tradizioni e del suo nome.
Abbiamo sempre lavorato come M5S, ad ogni livelli istituzionale, per migliorare la qualità della vita dei cittadini. È  il momento della svolta: il Movimento 5 Stelle è pronto ad assumersi le sue responsabilità.” Domenica, alle 19, saremo in piazza Alighieri per la presentazione della candidatura di Sandra Antonica e della coalizione.

M5S Galatina

 
Di Albino Campa (del 04/04/2024 @ 19:50:11, in PhotoGallery, linkato 604 volte)

Non è mai facile superare le più rosee aspettative, ma superare se stessi è il "non plus ultra". 

Ed è avvenuto proprio questo a Noha il lunedì di pasquetta 2024, inaugurato la mattina con la 68a Sfilata Equestre "Madonna di Costantinopoli", che ha registrato il record di carri, carrozze, cavalli e cavalieri "a passeggio" per le principali strade della cittadina e proseguito con il successivo spettacolo di Dressage in zona fiera accolto dagli applausi del pubblico estasiato da tanta bellezza.

Dopo la pausa pranzo (qualcuno s'è fermato per il pic-nic), si è attesa la breve ma antichissima processione con la Vergine dal manto azzurro e il bouquet di fiori in mano partita dalla chiesa madre di San Michele Arcangelo e giunta, sulle note dell'orchestra di fiati di Noha diretta dal M° Lory Calò, alla volta della cappella a Lei dedicata.

A seguire, nell'area appositamente attrezzata e posta in sicurezza, la marcia trionfale, l'inno nazionale e la presa della cuccagna a cura del gruppo dei Warriors', con un contorno di compaesani e visitatori "forestieri" entusiasti e mai visti prima d'ora così numerosi.

I fuochi pirotecnici finali sono stati il coronamento di una giornata all'insegna della fantasmagoria di luci, suoni, colori, sapori, ricordi, tradizione, e finalmente senso di comunità.    

Il tutto è avvenuto grazie alla collaborazione di tutti: dalla parrocchia al concerto bandistico nohano, dagli artigiani ai piccoli commercianti di Noha, dall'amministrazione comunale ai tanti cittadini volontari che in un modo o nell'altro hanno collaborato per il successo delle numerose attività poste in essere, ma soprattutto grazie all'Associazione "Furia Nohana" (non si può qui non menzionare l'energia dell'onnipresente presidente Natascia Rossetti) e alla professionalità del Centro Ippico Sant'Eligio, orgoglio cittadino ed emblema di classe ed eleganza.

Le due ultime associazioni ci hanno comunicato di essere già al lavoro - insieme a tutti gli altri, s'intende - per l'edizione della Pasquetta Nohana 2025, con nuove idee, iniziative, ospiti e sorprese.

Nel nostro piccolo, ci saremo anche noi di Noha.it e Nohaweb.

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Albino Campa
Noha.it

 
Di Redazione (del 25/07/2018 @ 19:47:56, in Comunicato Stampa, linkato 1319 volte)

E’ andata in archivio l’undicesima edizione del torneo di beach volley  -2x2 misto-, in memoria di Fernando Panico, rispettando in pieno i pronostici della vigilia che indicavano in Salzillo-Faraone e Orefice-Guido le coppie finaliste.

Preceduta dalla sfida per il terzo posto, conquistato da Guarini-Maggipinto sulla coppia Bisanti-Antignano, la finale è partita in sordina almeno da parte di Guido-Orefice , abbastanza fallosi al servizio e scarichi di adrenalina.  Al contrario i loro avversari si sono dimostrati motivati e grintosi portandosi in vantaggio per 1 set a 0.

Nel secondo parziale comincia a carburare la coppia mancina elevando il ritmo della gara: Salzillo tenta di arginare le diagonali di Orefice, Faraone si clona in tutte le zone del campo difendendo quasi tutti  gli 80 metri quadrati ma non riescono ad evitare il pareggio dei set.

Tutto è rimandato alla terza frazione.

Due attacchi consecutivi a rete di Salzillo ed una ricezione positiva di Camilla Guido ,che apre invitanti schiacciate di seconda ad Orefice ,scavano un -4 nel punteggio che la coppia appulo- campana non riesce a rimontare perdendo l’incontro per 11-15.

Un tris consecutivo di vittorie  mancato in questa manifestazione da Nando e Giorgia, che non smussa i meriti di due giocatori che rappresentano l’uno, la longevità sportiva di un atleta ancora valido, l’altra il presente di una giocatrice che continua a primeggiare nelle serie nazionali al coperto.

I vincitori lanciano già il guanto di sfida per la prossima estate , confermando il prosieguo della loro collaborazione, e l’organizzazione risponde con ambiziose  partecipazione di atleti di spessore .

E’ stato lo stesso primo cittadino, dottor Marcello Amante, durante la premiazione dei vincitori a sollecitare  una formula più ricca con elementi di richiamo che possano attrarre una più nutrita partecipazione di tifosi ed appassionati.

Il pensiero del sindaco  prima di consegnare i premi ai vincitori è stato per Fernando Panico ,da lui conosciuto personalmente e stimato sia per le cristalline doti morali che per la passione che ha saputo riporre nella pallavolo , citandolo ad esempio di cittadino modello .

Unitamente al primo cittadino , il parterre ha annoverato le presenze dei consiglieri  Maria Rosaria Giaccari,  Cristina Dettù e Marcella Cesari che hanno premiato le coppie seconde terze classificate, nell’ordine Salzillo-Faraone, e Guarini-Maggipinto, nonché i migliori giocatori del Torneo,riconoscendo tale merito a Morgana Gallo e Davide Guarini.

La buona organizzazione di Carlo De Lorentis, Santo Buracci e Checco Stefanelli ha messo in evidenza un lavoro di interfaccia tra le rispettive competenze, generando  presenze importanti di atleti ed atlete di serie B e serie A2  e una vena artistica di Stefanelli nella progettazione grafica delle canotte che V2sportswear ha realizzato con tonalità bianca ed orange.

Il ringraziamento da parte dei familiari di Fernando, assenti per inderogabili motivi personali , è giunto via telefono all’organizzazione per il tramite del fratello Corrado che ha affidato questo messaggio: “ Sono dispiaciuto di non essere stato presente all’evento  : voglio però  ringraziare le atlete e gli atleti  presenti nelle tre giornate  che si sono sobbarcati le fatiche delle gare ad orari improponibili  e con un meteo taglia gambe. Un grazie a chi ,da ben undici anni , rende viva la figura di mio fratello Fernando  ricordandolo con questo attivismo di gruppo.

Il comitato incaricato di programmare il Memorial in versione indoor è già al lavoro : probabilmente nel mese di settembre, prima che prendano il via i campionati ,ricorderemo la figura di Fernando a quindici anni dalla sua scomparsa con una manifestazione di festa e di sport, come lui ha sempre considerato e desiderato per la pallavolo. Grazie a tutti.” 

Piero de lorentis

 
Di Redazione (del 02/03/2020 @ 19:47:31, in Comunicato Stampa, linkato 924 volte)

Sono la forza della Showy Boys, l’energia e l’entusiasmo che quotidianamente “muovono” l’attività nelle palestre. Sono le allieve e gli allievi del settore giovanile del club galatinese che frequentano i corsi di pallavolo abbracciando diverse fasce di età, partendo dai cinque anni per arrivare al gruppo degli under 18. La Showy Boys non è solamente la serie regionale di pallavolo che funge da prima squadra (anch’essa composta, per scelta, da talentuosi atleti del vivaio), ma anche un fiorente e strutturato settore giovanile che inizia con i corsi di Volley S3 riservati ai tesserati più piccoli del club.

La Showy Boys è una Scuola Volley riconosciuta tra le eccellenze in Italia in virtù del titolo di Scuola Regionale di Pallavolo e della certificazione di qualità Fipav per l’attività giovanile, quest’ultimo il più importante riconoscimento federale per le società sportive che meglio hanno saputo lavorare con i propri vivai. Dal 2018, Galatina può vantare un prestigioso Marchio d’Argento che la Federazione Italiana Pallavolo ha riconosciuto alla Showy Boys, unica società sul territorio cittadino ad aver ottenuto tale certificazione e tra le quattro associazioni sportive in Puglia. Per il club galatinese è certamente motivo di orgoglio e di gratificazione per l’importante lavoro di formazione tecnica svolto in questi anni dalla Scuola Volley, così come per le famiglie è un’attestazione di qualità per l’attività diretta alle atlete e agli atleti facenti parte del settore giovanile bianco-verde.

L’attività sportiva della Showy Boys si divide tra più campionati provinciali e regionali, coinvolge un settore maschile e femminile in costante crescita, si divide in più fasce di età e con una particolare attenzione rivolta ai più piccoli del Volley S3. Una politica societaria che da diversi anni ha come obiettivo quello di avvicinare più bambini possibili in palestra e promuovere l’attività motoria nelle scuole primarie. Una scelta che sta premiando la Showy Boys, facendo diventare la Scuola Volley del club bianco-verde un punto di riferimento per l’attività pallavolistica giovanile non solo in Città ma anche in provincia. Un impegno diretto e costante da parte della società galatinese che porta ad avere in palestra ogni giorno decine e decine di allievi di ogni età, oggi forza della Showy Boys che, nel segno dell’identità e della tradizione, prosegue nella promozione dell’attività sportiva e sociale nel territorio.

www.showyboys.com

 

“Oltre 23.000 alberi in più per le nostre città. Li metteranno a dimora domenica 19 novembre migliaia di cittadini, associazioni e portavoce nelle istituzioni di oltre 40 Comuni in tutta Italia, in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi. Un progetto di forestazione urbana partecipata aperto a tutti promosso dal 2015 dal Movimento 5 Stelle insieme a Gianroberto Casaleggio.

Un’ idea che si trasforma in realtà e cresce ogni anno. Tra i Comuni partecipanti quest’anno, diversi non sono governati dal Movimento 5 Stelle, ma hanno capito l’importanza di questa azione partecipata. Lo hanno fatto aderendo e/o autorizzando la messa a dimora di nuovi alberi da parte di volontari. Gli alberi come l’aria e la salute sono di tutti”.

Anche Galatina parteciperà a questa bellissima giornata grazie all’impegno per l’organizzazione da parte degli Attivisti del Movimento 5 Stelle e alla collaborazione dell’amministrazione comunale. Doveroso ringraziare i tecnici comunali con i quali ci siamo interfacciati e l’ Assessore ai Lavori Pubblici Loredana Tundo , che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa degli attivisti 5 stellle e dato sin da subito piena disponibilità.

 Verranno messi a dimora 30 alberi, tra Galatina, Noha Collemeto e Santa Barbara. “Ogni albero piantato da un cittadino è un passo in più verso un cambiamento che non si può più rimandare. Sarà una iniziativa senza alcuna bandiera politica, distinzione religiosa o sociale. Un’azione ispirata anche alle parole dell’Enciclica Laudato Sì di Papa Francesco, ai programmi delle Nazioni Unite e della FAO.

Come una grande comunità, metteremo a dimora migliaia di piante per tutti.

La forestazione urbana è una delle misure necessarie per combattere i cambiamenti climatici e l’emergenza sanitaria dovuta all’inquinamento. Ogni albero assorbe circa 15 kg di CO2. Produce ossigeno per 2,5 esseri umani, assorbe e blocca le polveri sottili, incamera ozono e migliora il microclima . Creare boschi urbani e barriere vegetative nelle città ed a fianco di zone di grande scorrimento (autostrade, tangenziali etc) ci aiuta a contenere l’inquinamento anche acustico, favorendo la biodiversità ed il ripopolamento faunistico. Nelle vicinanze delle zone interessate da una intensa forestazione urbana le temperature si abbassano naturalmente di 1-2 gradi”.

 Domenica 12 NOVEMBRE in Piazza Dante Alighieri dalle ore 10:00, nei pressi del Bar delle Rose, allestiremo un gazebo con banchetto informativo e di raccolta fondi con dei nostri attivisti volontari che faranno attività informativa e raccoglieranno le donazioni necessarie per l’acquisto degli alberi e del materiale utile alla piantumazione.

INVITIAMO TUTTI I CITTADINI A PARTECIPARE NUMEROSI.

*P.S. IL PROGRAMMA PER LO SVOGLIMENTO DELLA GIORNATA DELL’ALBERO DI DOMENICA 19 NOVEMBRE ( ritrovo, materiali occorrenti, luoghi di piantumazione ecc) VERRA’ RESO NOTO GIA’ DOMENICA 12 NOVEMBRE IN PIAZZA ALIGHIERI AL GAZEBO, MENTRE LUNEDI’ 13 NOVEMBRE VERRA’ PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK Movimento 5 Stelle Galatina ed inviato alle testate giornalistiche locali.

 
Di Russo Piero Luigi (del 21/11/2016 @ 19:44:50, in Comunicato Stampa, linkato 2448 volte)

Come si può facilmente notare dal sito dell’A.R.P.A. Puglia è stata disattivata, dal 2015 e senza alcuna comunicazione, la centralina “Galatina - S. Barbara" che, operativa dal maggio del 2004, rileva o meglio potrebbe rilevare i seguenti inquinanti: PM10, NO2, O3, SO2.

L’ex Vicesindaco di Galatina con delega all’Ambiente, Roberta Forte, chiamata in “causa” da un mio post su Facebook, che invito a leggere, asserisce che la decisione della disattivazione di detta centralina sia stata presa in assoluta autonomia dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente pugliese.

Da cittadino, sensibile quanto basta alle problematiche ambientali, ritengo onestamente che rendere “monca” la rete di monitoraggio in una zona sofferente di inquinanti è un atto grave che ci instilla il dubbio che gli interventi in materia di qualità dell’aria in Puglia e nel Salento in particolare siano esclusivamente mirati a nascondere all’opinione pubblica l’emergenza inquinamento. Il silenzio con cui è stata portata avanti l’operazione, inoltre, fa pensare ad un sostanziale imbarazzo ad operare la disattivazione della centralina che avrebbe potuto rilevare sforamenti dei parametri di legge. Ribadisco che stiamo ancora nella “sfera” dei dubbi.

Non so se in questa faccenda ci siano dei risvolti penali (questo lo sapremo presto in quanto nei prossimi giorni il sottoscritto presenterà un esposto per interruzione di servizi di pubblica utilità), ma di sicuro siamo in una situazione incresciosa che presenta delle responsabilità morali: non è, infatti, negando l'informazione che si supera l’emergenza inquinamento.

In una regione come la nostra, dove il ristagno e l’accumulo degli inquinanti è tra i più alti d’Italia, la rete di monitoraggio piuttosto che perdere pezzi andrebbe rafforzata attraverso l’aggiornamento della strumentazione, la predisposizione di nuove postazioni, fisse e/o mobili, in grado di misurare nuove e vecchie fonti emissive.

Forse è utile ricordare che sono 50 i comuni dell’area centrale salentina dove l’Istituto superiore di sanità (I.S.S.) ha individuato un eccesso di tumori del polmone e tra questi occupa un posto di “primo piano” anche il Distretto di Galatina; dati che fanno paura e che non fanno dormire sonni tranquilli, nella speranza che alle parole della politica seguano i fatti nel senso dell’eliminazione delle fonti inquinanti che minano la salute dei cittadini.

Rivolgo pertanto un appello al Commissario Aprea affinché, nell’esercizio delle sue funzioni, possa intervenire quanto prima per colmare una delle tante lacune lasciateci in eredità dall’ultima Amministrazione ripristinando il regolare funzionamento della centralina, e garantire, per quanto possibile, maggiore trasparenza sui dati raccolti.

RUSSO PIERO L.

 
Di Albino Campa (del 27/06/2017 @ 19:44:35, in Comunicato Stampa, linkato 2212 volte)

Il  28, 29 e 30 giugno prossimi si svolgeranno a Galatina le festività dei Santi Pietro e Paolo. Il programma dei festeggiamenti, curato dal  Comitato cittadino sotto la preziosa guida di Mons. Aldo Santoro della “Parrocchia SS. Pietro e Paolo Apostoli” e in stretta collaborazione con il Comune, prevede per il 28 alle ore 20,00 la processione religiosa in onore dei Santi, che attraverserà le vie della città accompagnata dalle Bande di Taviano e di Noha.

Dopo la solenne cerimonia, alle ore 22,00, in pazza San Pietro gli intervenuti ai festeggiamenti potranno assistere al concerto del gruppo di musica popolare “La Taricata” proveniente dalla Provincia di Brindisi. Tale concerto sarà l’ultimo in ordine cronologico della “Rassegna dei suoni di Puglia” ideata, realizzata ed offerta da Regione Puglia, Teatro Pubblico Pugliese e Puglia Sounds in collaborazione con il Comune di Galatina; rassegna che ha visto esibirsi nelle meravigliose piazze di Galatina gruppi musicali provenienti dalle  Province pugliesi.

Nella stessa giornata del 28 giugno, a cura del Club per l’Unesco di Galatina, si svolgerà alle ore 19,00 presso Palazzo Tanza (Corso Umberto I) la “Rievocazione del rituale terapeutico del Tarantismo nel momento della terapia domiciliare”. Alle ore 23,30 Piazza San Pietro vedrà l’arrivo dei carretti con le tarantate e a seguire il raduno spontaneo di tamburellisti e suonatori con la formazione delle cosiddette “Ronde” lungo le vie del centro antico.

Giovedì 29 giugno vedrà alle ore 09,30 l’arrivo a piazza San Pietro dei carri con le tarantate e alle ore 10,00 presso la Cappella di San Paolo la “Rievocazione storica dell’antico rito del tarantismo” con la partecipazione di Simona Indraccolo e i Kardiamundi.

Nello stesso giorno alle ore 21,30 in Piazza San Pietro si potrà assistere al concerto-spettacolo offerto dal Comitato festa in collaborazione con il Comune e il Club per l’Unesco. Il concerto spettacolo o a Galatina, a chiusura della festa patronale, è il risultato del lavoro comune di PauLAB, un laboratorio di ricerca e produzione artistica sul patrimonio immateriale salentino, coordinato da Andrea Carlino, e dell'Orchestra Popolare di Puglia, ideata e condotta da Claudio Prima e Giuseppe De Trizio.

L'orchestra, promossa dalle Associazioni Culturali Manigold e Radicanto, riunisce per la prima volta in un ensemble inedito, musicisti provenienti da tutta la Puglia, per la produzione di un originale repertorio che mescola brani tradizionali a nuove composizioni, nell'idea di una tradizione in un continuo movimento.

Tra i protagonisti della serata il coreografo francese di origine siciliana Alexandre Roccoli e la sua compagnia ASTE, il cui lavoro nasce da un'indagine accurata sui gesti e i rituali perduti, in particolare sul tarantismo; il musicista franco-tunisino Amine Metani che suonerà le musiche della compositrice Deena Abdelwahed, esponente di punta della musica elettronica ispirata alla tradizione nord-africana; i ricercatori e gli artisti di PauLAB.

L'evento conclude idealmente la Rassegna Suoni di Puglia, ospitata all'interno del più vasto programma di GalatinArte, promossa dal Comune di Galatina e dalle associazioni culturali Manigold e Radicanto e sostenuta dalla Regione Puglia, dal Teatro Pubblico Pugliese e da Puglia Sounds. A suggellare questa serata inabituale che intreccia tradizione e contemporaneità, ci saranno le voci di Maria Mazzotta e di Raiz. Tutto questo per celebrare con un linguaggio nuovo il ricordo del dramma del tarantismo, dei suoi riti e delle intercessioni miracolose 'de Santu Paulu'

PauLAB nasce da un progetto di “Avamposti dell’Immateriale” con la collaborazione della Fondazione Lac o Le Mon, di Treccani Cultura, della Compagnie Aste de Lyon, de l’Institut Histoire Humanites dell’Università di Ginevra in collaborazione con il Comune di Galatina, Club per l’Unesco, World Music Academy e Comune di San Vito dei Normanni.

Durante l’intera giornata di venerdì 30 giugno si esibiranno in Piazza San Pietro la Banda di San Giorgio Jonico e la Grande Orchestra del Salento a cura del Comitato per la festa a cui si deve il merito, grazie all’instancabile attività posta in essere dai suoi aderenti, di farsi carico della complessa organizzazione della festa che sarà anche quest’anno illuminata dalle tradizionali luminarie, tipiche del territorio salentino.

Alle ore 21,00 presso Piazzetta Galluccio si svolgerà, a cura del Club per l’Unesco, il “Convegno scenico sul tarantismo” per la regia e con la presenza di Toni Candeloro.

Tra gli eventi collaterali, si segnala la mostra dal 22 giugno al 2 luglio presso il museo civico P. Cavoti “il Veleno della devozione: opere e documenti sul tarantismo dal ‘500 al ‘900”.

 
Di Redazione (del 12/12/2016 @ 19:44:07, in Comunicato Stampa, linkato 1799 volte)

Il natale, si sa, porta con se un qualcosa di magico, colorato e dolce. Se poi, all’atmosfera natalizia si abbina una bellezza architettonica, artistica e culturale, un pomeriggio qualsiasi può trasformarsi in un tripudio di emozioni positive da preservare.

L’ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica IAT di Galatina, è lieta di invitarvi alla seconda edizione di Christmas 2016 | Home of... Galatina” tre pomeriggi alla scoperta del centro antico della città con degustazione enogastronomica finale. Si partirà venerdì 23 Dicembre con la prima visita guidata che avrà come punto centrale la visita della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, uno dei tesori artistici e architettonici più importanti d’Italia. Venerdì 30, invece, ci si addentrerà tra i ricchi portali del centro cittadino ed i ricami più dolci ed eleganti del rococò di cui ne è piena con una visita alla Chiesa della SS. Trinità o dei Battenti, segno visibile e tangibile del Rinascimento salentino. Ultimo appuntamento per il 6 Gennaio 2017, giornata in cui i visitatori potranno conoscere e vivere la storia del tarantismo nei luoghi in cui ogni anno nei giorni 28-29-30 Giugno le devote ammorbate dal veleno del ragno venivano a chiedere la grazia a San Paolo e a bere l’acqua del pozzo: in quell’occasione verrà aperta in via straordinaria la Casa Museo del Tarantismo, che ospita testi, foto d’epoca e filmati sull’argomento.

Prevista anche un’incursione al Museo Civico “Pietro Cavoti”, riaperto al pubblico il 19 giugno 2016, e allestito nelle sale del piano superiore del Palazzo della Cultura “Zefferino Rizzelli” nel quale vengono custoditi reperti archeologici, frammenti lapidei provenienti dai palazzi aristocratici e dalle chiese di Galatina, una pinacoteca, gli acquarelli di Pietro Cavoti e le opere di Gaetano Martinez.

Al termine di ogni visita è prevista, inoltre, una degustazione presso ristoranti selezionati di Galatina per assaporare i prodotti tipici del nostro territorio.

Per info, costi e prenotazioni (obbligatorie) contattare lo IAT ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica via Vittorio Emanuele II, 35 in Galatina, chiamando ai numeri 0836 569984 - 392 9331521, oppure scrivere a iat.galatina@gmail.com o visitare la pagina facebook dell’evento https://www.facebook.com/events/231288757296405/

 
Di Antonio Mellone (del 01/04/2022 @ 19:42:29, in Fetta di Mellone, linkato 893 volte)

Scusate tanto se ho dovuto sintetizzare tutto lo star system della prima uscita della Sandra in tre articoletti e mezzo in totale che divagano, è vero, come nel famoso punto a zig zag. Ma non potevo abusare oltremodo della pazienza dell’ultimo stremato mio lector in fabula.

Certo, la materia è così affascinante che ne verrebbe fuori un diciamo trattatello in laude della Rediviva, ma qui, per par condicio, incombono gli altri tre candidati, sempre della schiera dei Competenti, ovvio, su cui provare a riversare qualche goccia di quella quintessenza clandestina altrimenti chiamata critica, vista dai più come “sterile polemica”, quando - dio non voglia - di satira, considerata dagli stessi di prima come “immotivata acrimonia e meschino livore”, dunque da querelare senza indugio. Son fatti così i missionari del politically correct, sicché dovrei battermi il petto, provare “vergogna per le offese” inferte a destra e a estrema destra (dacché in queste contrade di centro e di sinistra manco un alone), e soprattutto nominare un avvocato.

Nell’attesa allora di una mia condanna definitiva alla frequenza di una scuola per corrispondenza di buone maniere, materia nella quale sono stato più volte rimandato a settembre (quando non a giudizio), torniamo ai punti di sutura del piano quinquennale della Rieccola; non senza, tuttavia, aver messo preventivamente le mani avanti per via dell’n-esima vignetta puntuta: questa, se possibile, ancor più sessista della precedente, in cui vengono ritratte due tizie, una delle quali vagamente somigliante a un’assessora ai lavori pubblici con tanto di telaio da ricamo niente-poco-di-meno che, immaginate, sulle sue ginocchia, ma soprattutto intenta a quei lavoretti così degradanti per “Una Donna, Una Madre E Una Seria Professionista” [sic] (e scusate se non sparpaglio qui, come pare si usi nelle nuove grammatiche, un bel po’ di punti di sospensione): roba da lapidazione immediata del vignettista da parte degli scribi nostrani, tutti senza peccato come da pericope giovannea.

Tanto lo slogan Je suis Charlie Ebdo chi se lo ricorda più, defunto ormai come certi avi da imprecazione.

E veniamo alla semiotica, cioè ai segni tangibili della Transizione (immagino ecologica) di una giunta. Orbene, la Sandra ci fa sapere che è giunta ormai l’ora di ben altra area mercatale rispetto all’attuale, necessaria per spostare quel che resta del mercato settimanale da una periferia all’altra: a meno che con un po’ di lottizzazioni e altrettanti permessi a costruire la periferia non diventi sostanzialmente centro cittadino (e così stiamo apposto pure con quell’altro imperativo categorico definito Inclusione dalla meglio gioventù). Ma cosa vuoi che sia la cancellazione dalla faccia della terra di quei residui ettari di suolo comunale ancora “scerzu o scersu” in confronto alle esigenze degli stakeholder di turno. Ma sì, cos’è tutta questa biodiversità superstite, cosa quelle erbe spontanee (“erbacce” per gli amici degli amici), e poi i colori del prato salentino, le api e gli altri insetti impollinatori, per non parlare delle lucertole e di quegli altri animalacci così invisi all’asfalto e alla speculazione edilizia prossima ventura.

A proposito, e tanto per completare il novello Piano di Rinascita locale, pare che la prossima ventura Sindaco non veda l’ora che partano i sette comparti edilizi a suo tempo approvati su carta, o quanti cavolo siano. Ovviamente, già che ci siamo c’è in ballo pure un mega-parcheggio nuovo di zecca, non oso chiedere né pensare dove, ma sicuramente per “ridurre il traffico del centro”: tema che verrà senz’altro approfondito in uno dei tanti convegni da tenersi sulla “mobilità sostenibile”, o quanto meno da segnalare con pennarello colorato su carta da parati bianca affissa sulle pareti di quella che un tempo si chiamava sezione di partito, oggi semplicemente Casa+cognome-del-candidato. Chissà chi sarà il coach, che dico, lo spin doctor di queste trovate geniali (i soliti malpensanti parlano di infantilizzazione di un popolo, ma che ne capiscono loro, di Marketing dico: e poi quello che conta è che le genialate piacciano agli elettori, pardon, ai follower, mica “a quelli cui non va mai bene niente”), e chissà se quei cartelloni riempiti di frasi memorabili, definiti “muri parlanti” nella neo-lingua, passeranno successivamente dall’ufficio protocollo, indi (toccando ferro) a quello delle opere municipali.

E pensare che un tempo i muri avevano soltanto orecchie: oggi invece parlano.

[continua]

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 30/09/2021 @ 19:39:58, in Comunicato Stampa, linkato 696 volte)

“Non mi dimenticate. Vi prometto che tornerò presto”. Questo il messaggio di speranza e d’incoraggiamento, inviato da Patrick Zaki dal Tribunale di Mansura, sua città natale, dove ieri si è tenuta la seconda udienza del processo, a quanti la sera precedente avevano manifestato a Bologna per chiedere la liberta, a chi ogni giorno gli esprime vicinanza e solidarietà.

L’udienza è stata subito rinviata al 7 dicembre, un periodo lungo che sembra una punizione, ma, che sarà dedicato dalla difesa allo studio e approfondimento dei capi di imputazione, consegnati in copia autenticata e non in fotocopia, necessaria per presentare memorie e formulare le controdeduzioni.

Come commentato in altre occasioni, lo studente egiziano dell'università di Bologna è in carcere in Egitto da quasi 20 mesi, con accuse assurde, che si basano su tre articoli giornalistici con "diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese”, di "minare la sicurezza nazionale" e di “istigare alla protesta”. Con quest’ultime accuse, basate su dieci post su Facebook che gli sono stati ingiustamente attribuiti, secondo Amnesty International, rischia 25 anni di carcere o addirittura l'ergastolo.

Sin da quando è iniziata questa assurda vicenda, che viola i più elementari diritti di libertà, di pensiero e di azione, il Circolo cittadino del Partito Democratico l’ha seguita con grande attenzione, sostenendo la campagna “Cento Città per Zaki”, per l’avvio immediato del processo e ridargli la libertà; ha sottoscritto e fatto sottoscrivere dai cittadini la proposta di legge, deposita in Parlamento e approvata da deputati e senatori con due ordini del giorno, affinché gli venga riconosciuta la cittadinanza italiana; ha chiesto, in più occasioni, che il nostro Comune conceda la cittadinanza onoraria.

Su quest’ultima richiesta (invita per iscritto all’intero consesso consiliare) il silenzio più assoluto, la scarsa sensibilità del Sindaco, della maggioranza consiliare, ma, con grande rammarico, anche da parte di tutta la opposizione. 

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA       

 

Ventuno alberi storici saranno abbattuti nel centro di Galatina, nell’ambito del progetto di restyling dei giardini pubblici della cittadina di Piazza Dante Alighieri. Un piano ereditato dalla precedente amministrazione e al quale la nuova giunta sta dando corso. Ma comitati, cittadini, ambientalisti e un gruppo di medici non ci stanno: scrivono al sindaco Fabio Vergine. Rivendicano quei filtri “green” a tutela dei polmoni, in una zona gravemente compromessa dal punto di vista sanitario a causa della presenza di stabilimenti industriali ad alto impatto ambientale. I dossier degli ultimi anni, compreso il report Puglia Salute 2023, collocano infatti l’area del Galatinese in cima alle classifiche per l’incidenza di neoplasie polmonari e tumori in genere. E non solo.

La cittadina è costretta a confrontarsi anche con un altro dato: i suoi abitanti hanno a disposizione un coefficiente di verde pro-capite pari a meno di 2,80 metri quadrati, a fronte del minimo dei 9 metri quadrati disposto invece da un decreto ministeriale del 1968 (dati comparabili sul sito dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). La questione, intanto, è stata sollevata in Consiglio, nei giorni scorsi, dall’esponente della minoranza Antonio Antonaci, che riveste anche il ruolo di presidente della Commissione Sanità, incaricato da questa stessa amministrazione. Ma è stata poi rilanciata in un documento inviato lo scorso 19 gennaio al primo cittadino, a firma di diverse organizzazioni: Coordinamento civico ambiente e salute della provincia di Lecce; Noi Ambiente e beni culturali di Noha e Galatina; Natural-Mente No rifiuti  di Collemeto; Galatone Bene Comune; Isde sezione provincia di Lecce; Forum ambiente e salute e Nuova Messapia di Soleto.

(La nostra redazione ha contattato in mattinata l'Ufficio stampa del sindaco. Ma, per via di impegni, non ha rilasciato dichiarazioni).

La posizione di medici e ambientalisti
“Ricordiamo che Galatina soffre di eccesso di cementificazione da decenni, i cui effetti sono purtroppo ben visibili nello stato di salute della popolazione. Più volte, abbiamo segnalato agli organi preposti gli sforamenti della centralina Arpa (l’Agenzia regionale di protezione ambientale) di Galatina nelle rilevazioni di Pm10, Pm2.5, e il superamento costante della concentrazione limite di ozono. Dalle centraline Arpa (il link al sito Arpa) posizionate sul territorio di Galatina risultano sforamenti importanti: è risaputo che le polveri fini e ultrafini sono le più pericolose e penetranti negli organismi viventi, tanto da superare anche le barriere cellulari”, scrivono gli ambientalisti tra i quali sono presenti anche ingegneri ambientali, biologi, medici e giuristi.


Questi ribadiscono l’importanza della presenza degli alberi fondamentali non soltanto nell’assorbimento della Co2, ma anche come filtro per le vie respiratorie della comunità. Un albero di grandi dimensioni può arrivare a produrre ossigeno per almeno quattro cittadini, cosa che non può garantire un giovane arbusto. I nuovi esemplari, sottolineano i firmatari della lettera, ci impiegherebbero almeno 50 anni per svolgere la propria funzione, lasciando scoperta un’intera generazione futura.

“Pur riconoscendo il ruolo chiave e fondamentale di determinate competenze (agronomiche e forestali), occorre un coinvolgimento fattivo di altri punti di vista, soprattutto quelli di derivazione epidemiologica, urbanistica, ingegneria strutturale, così come una piena partecipazione delle associazioni ambientaliste e della cittadinanza”, concludono gli ambientalisti, chiedendo al sindaco Vergine un incontro pubblico alla presenza di tutte le parti coinvolte, per condividere l'amministrazione di un progetto straordinario che ha a che vedere con la salute  pubblica.

 Valentina Murrieri
(fonte: lecceprima)

 
Di Antonio Mellone (del 11/01/2023 @ 19:38:46, in NohaBlog, linkato 1128 volte)

L’altra sera pensavo a quanto fosse bello, di più, sublime assistere a uno spettacolo dell’orchestra di fiati e percussioni di Noha (non so perché il termine banda m’appare decisamente riduttivo) diretta dalla mia amica M° Lory Calò. Ero al teatro Cavallino Bianco di Galatina tra le centinaia di convenuti al concerto di fine anno di giovedì 29 dicembre scorso, e godevo della musica degli autori imperituri come Mascagni, Šostakóvič, Verdi e Strauss, ma anche dei diciamo contemporanei (ormai anch’essi a tutti gli effetti nel novero dei classici), come Bobby Helms, Michel Jackson, André Rieu, o Louis Armstrong, senza tralasciare i motivi della tradizione natalizia non meno, come dire, eclatanti. Il tutto presentato in modo impeccabile dalla nostra Denise D’Amato, con un linguaggio studiato e connaturale insieme, nell’eleganza della dizione libera finalmente dalla marcata inflessione locale, quella che a tratti aberra dalla caratteristica modulazione della lingua nazionale.   

Per la verità pensavo a questo e a molto altro, tipo alle differenze con il pressoché simultaneo (a meno di una manciata d’ore) concerto di capodanno trasmesso urbi et orbi dalla Fenice di Venezia, per non parlare dell’ancor più lussuosa esibizione delle opere liriche in mondovisione dal Musikverein di Vienna (la cui tradizione nacque nel 1939), e ne inferivo che quella galatinese non aveva nulla da invidiare alle altre rappresentazioni musicali tanto blasonate quanto foraggiate da denaro pubblico e donazioni private (meglio note come sponsorizzazioni con sgravi fiscali - a carico ancora una volta di Pantalone), onde le manifestazioni proletarie nostrane, perennemente senza fondi, hanno del miracoloso se messe a confronto con le programmazioni concertistiche da una certa latitudine in su. La stessa Fenice di Venezia, per continuare con l’esempio e per darne un’idea, registra introiti annui pari suppergiù a 28 milioni di euro, dei quali solo circa 3 milioni (poco più del 10%) da biglietteria e prestazioni; il resto mancia, nel senso di “contributi in conto esercizio”, metà dei quali a spese di stato, regione e comune, cioè nostre. Ancor più corposi i numeri della Scala di Milano che, sostanzialmente nelle stesse proporzioni, sono pari a tre volte tanto. Altro che la mangiatoia del nostro Cavallino Bianco (ogni Cavallino che si rispetti ne ha una, sia chiaro), ma se avessimo soltanto un quinto delle risorse di uno solo dei teatri mainstream non saremmo costretti a fare le nozze (di Figaro) coi fichi. Nel frattempo, in ossequio alla Finestra di Overton, a livello governativo si continua a blaterare sempre più insistentemente di “autonomia differenziata”: eufemismo che sta per separatismo regionale basato ancor di più sui privilegi per i territori ricchi a scapito dei più disgraziati. Indovinate quali.

Ma ritorniamo al nostro teatro comunale e alla serata organizzata per il crepuscolo dell’anno vecchio e l’inaugurazione del nuovo per ricordare l’ulteriore tocco di poesia da parte delle due graziose (emozionatissime) bambine che han recitato i rispettivi brani in versi, l’intervento di don Francesco Coluccia che ha raccontato la storia del Concerto Bandistico “San Gabriele dell’Addolorata” da lui medesimo presieduto da più o meno un decennio, e i ringraziamenti di Matteo Costantini, giovane presidente di una neonata associazione di imprese locali, che forse più che farli, i ringraziamenti, dovrebbe riceverli.

E non poteva di certo mancare l’epilogo coi fuochi d’artificio (non quelli che piovono dalla facciata della chiesa madre, ma quelli metaforici) da parte del padrone di casa, vale a dire il sindaco. Uno si aspettava la consueta retorica politica con spruzzatina di propaganda su Rinascimento o Rinascita in corso grazie all’“azione della nuova amministrazione”; e invece il leader nato (e forse anche Nato), andando ben oltre, ci ha regalato una delle sue memorabili perle.  Sicché, rivolgendosi alla Lory Calò - che dal podio lo guardava attonita (così ci è parso) -, l’eletto se n’è uscito confessando di essere “invidiosissimo” del suo ruolo di direttore d’orchestra, per via del fatto che con una bacchetta il maestro riesce a far parlare [sic], voleva dire suonare, e quindi far tacere chi vuole lei, mentre a lui è toccato il ruolo di povero sindaco e – sottinteso - certi lussi non può mica permetterseli. Povera stella.

E mentre probabilmente il nostro primo cittadino – che non è uno sprovveduto - si mordeva la lingua per la battutona “dal sen fuggita” (copyright del Metastasio), i suoi followers sempre più calati nel ruolo di tifosi turibolanti, dimentichi oltretutto del fatto che certe cose dentro le istituzioni cosiddette democratiche non si dicono nemmeno per ischerzo (una bacchetta in mano al potere si chiama manganello), si spellavano le mani estasiati.

Contenti loro: c’è chi vive di solo panen, e chi si nutre di circenses, cioè di ogni cazzata che esce dalla bocca del proprio beniamino.

Antonio Mellone

 
Di Andrea Coccioli (del 02/08/2016 @ 19:38:36, in Comunicato Stampa, linkato 3072 volte)

Sig. Russo Piero Luigi,

dalla sua invettiva emerge che io sia al centro di quasi tutta l’attività amministrativa svolta, secondo Lei, con poca attenzione in questi quattro anni. Al di là delle sue opinioni personali nelle quali evidentemente non mi riconosco, ritengo di poterle rispondere per le questioni di mia competenza.

Credo che i cittadini abbiano elementi per valutare serenamente l’operato dell’Amministrazione Montagna e dei miei tre anni e mezzo di impegno amministrativo. Da parte mia, Le posso dire che ho vissuto e vivo felicemente la vita sociale di Galatina uscendo per le strade, frequentando le piazze, le attività commerciali, incontrando persone, salutando e parlando con tutti i quali mi hanno onorato della loro stima, amicizia, conoscenza. E sono tantissimi, fortunatamente. Sig. Russo Piero Luigi, la mia serenità d’animo, la mia voglia di continuare a fare, a tessere relazioni, a dialogare con tutti e impegnarmi per migliorare la nostra comunità non si fermerà certo davanti alla sua rabbia e invettiva contro la mia persona. Può star certo.

Vivo a Galatina, e io e mia moglie abbiamo scelto di far crescere i nostri figli a Galatina e le posso assicurare che farò di tutto perchè loro possano amare e rispettare questa Città. Lo farò, come ho sempre fatto in vita mia, impegnandomi nel sociale, in politica e cercando di dare esempi positivi.

Ma andiamo in ordine.

Risponderò punto punto alle sue critiche quando di mia stretta competenza. Ad alcune delle sue considerazioni tra l’altro , in questi anni di amministrazione Montagna, è stata data già risposta attraverso risposte alle interrogazioni consiliari oppure attraverso note scritte pubblicate sulle varie testate giornalistiche, ma certamente, repetita iuvant.

La ‘Lampada senza luce” di Gaetano Martinez. Si è provveduto a ristrutturare l’intero vano pompe, sono stati sistemati tutti gli impianti idrici e l’impianto elettrico mettendo nelle condizioni l’impresa di effettuare anche manutenzione continuativa per un anno. L’importo era comprensivo di IVA e manutenzione per un anno. Si è fatta regolare gara d’appalto, come sempre con trasparenza e  rispettando la legge. Ora la fontana funziona. Piuttosto dovremmo prenderci un po’ tutti cura di quel bene prezioso che ci ha lasciato Gaetano Martinez, rispettando e facendo rispettare semplici norme di convivenza civile come evitare di buttare nella vasca cicche, cartacce o altro ancora. Sarebbe altrettanto importante punire chi non rispetta i beni pubblici.

Rup per questioni di carattere economico-finanziario. La professionista in questione è stata incaricata con regolare procedura messa in atto dalla dirigente dott.ssa Rita Taraschi, persona sempre scrupolosa e attenta alla corretta applicazione delle norme. Il lavoro della professionista in questione è finalizzato a reperire risorse finanziarie a disposizione dell’ente. Si è reso  necessario procedere con una ricognizione delle disponibilità residue a valere sui mutui già concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti le cui opere sono state concluse. Lavoro mai svolto in precedenza, molto meticoloso ed espletato con grande impegno.

In particolare tale procedura consiste nel richiedere alla Cassa Depositi e Prestiti le erogazioni a saldo per quei mutui che presentano una disponibilità residua pari o inferiore a 5.000,00 € o nel caso di importi residui pari al 5% del mutuo a suo tempo concesso.

Il lavoro di ricognizione, che è stato espletato per il 50%,  ha portato i seguenti esiti:

somme per le quali è possibile richiedere l’erogazione a saldo: € 76.957,35;

somme che possono essere destinate alla riduzione del prestito originario ovvero ad un diverso utilizzo, nuovi investimenti senza incrementare il debito: € 247.684,69

Questa ultima somma è stata destinata alla riorganizzazione degli ambienti del tribunale per ospitare uffici amministrativi del Comune tra i quali Ufficio LLPP, Urbanistica, Vigili Urbani, Anagrafe e Ufficio Commercio. La nuova organizzazione degli uffici all’ex tribunale porterà indiscutibili vantaggi all’utenza in quanto  un unico luogo ospiterà più uffici e servizi a disposizione anche di utenza con difficoltà motorie. Purtroppo, attualmente, pochissimi uffici sono accessibili ai diversamente abili.

Palestra di via Montinari. Abbiamo inaugurato la palestra perchè i lavori conclusi dovevano subito portare al suo immediato utilizzo. Non si è ancora utilizzata per due motivi. Primo le società sportive di pallavolo e basket ritengono vada prima migliorato il terreno di gioco con altra superficie idonea. Due, serve maggiore collaborazione di tutti per dare seguito alle volontà politiche di un completo utilizzo delle strutture pubbliche. Non va bene che una struttura pubblica rimanga chiusa per molto tempo. L’autocritica è necessaria.

Centro Polivalente di Viale Don Bosco. La struttura è agibile, sono stati terminati i lavori appaltati e viene regolarmente utilizzata da chi ne fa richiesta. Sono stati già organizzati corsi di teatro, spettacoli di vario genere, feste, concerti e conferenze.

La struttura è stata intitolata a Pierantonio Colazzo per volere dell’Amministrazione Coluccia.

Asilo di viale Don Bosco. Abbiamo ereditato duemila problemi, quindi testa bassa e pedalare. E’ stato compiuto un grande sforzo organizzativo per risollevare il cantiere e aprire l’asilo. Ora l’asilo funziona.

Corso Porta Luce e pista ciclabile. Corso Porta Luce è parte del finanziamento PIRU-Piano Integrato Riqualificazione Urbana. E’ stato migliorato il progetto anche con la realizzazione di una pista ciclabile. Prima dell’amministrazione Montagna, Galatina aveva zero Km di piste ciclabili. Ora, grazie alla realizzazione della tangenziale sud-ovest e al miglioramento di Corso Porta Luce, possiede circa 2,5 km. E’ chiaro che ci deve essere la volontà dei cittadini e della politica per continuare a tracciare piste ciclabili se vogliamo rendere Galatina più ecosostenibile e favorire una mobilità dolce e più rispettosa dell’ambiente. La realizzazione di un ulteriore piccolo tratto di pista ciclabile tra angolo Corso d’Enghen- Corso Porta Luce passando da via Ugo Lisi - Ex Tribunale (in prossimità degli Uffici Pubblici), permetterebbe di collegare la tangenziale a tutto il Centro Storico, già zona a traffico limitato. Personalmente mi rallegro quando vedo le persone pedalare in sicurezza nella Città.

Utenze e canoni per telefonia e reti di trasmissione. C’era da fare una piccola rivoluzione. Ci stavamo provando ma non abbiamo finito il lavoro iniziato. Non conosco i dati dei primi sei mesi del 2016. Non ci sono stato. Mi sono dimesso a gennaio. Posso solo dirle che non ho mai utilizzato una scheda telefonica del comune, anche se assegnatami. Ho sempre e solo utilizzato una scheda telefonica con traffico dati pagata personalmente. Il mio numero privato era ed è anche pubblico e segnalato, sin dal 2012, sul mio profilo del sito istituzionale del Comune di Galatina.

Concerto del 27 agosto 2015 in piazza Falcone e Borsellino. Grazie alla sinergia tra diverse associazioni ad agosto del 2015 è stata organizzata una bella rassegna di arte, e cultura giovanile. Tra le diverse associazioni che hanno contribuito alla organizzazione degli eventi, c’è stata la partecipazione dell’Associazione Guerriglia Culturale che ha anche curato l’organizzazione del concerto in piazza Falcone e Borsellino. A un certo punto della serata per pochissimi minuti e prima di essere allontanato dal palco, uno dei componenti di uno dei gruppi rap che si sono esibiti ha urlato al microfono frasi irrispettose e volgari. Sia io, sia  i componenti dell’associazione giovanile Guerriglia Culturale, abbiamo preso nettamente le distanze dal ragazzo maleducato che ha offeso i presenti al concerto.

Sig. Russo Piero Luigi, nelle amministrazioni pubbliche succedono tante cose. C’è chi è bravo ad intercettare fondi pubblici, chi a programmare interventi di pubblica utilità, chi a progettare.  Poi bisogna realizzare gli interventi. Spesso in un unico mandato amministrativo non si riescono ad evadere tutte le fasi di un’idea. Noi abbiamo finito lavori iniziati da altri, certamente, ma abbiamo anche adeguato progetti poco completi, poi li abbiamo appaltati e  li abbiamo terminati. Abbiamo utilizzato le risorse del PIRU e del PIRP (Amministrazione Antonica), abbiamo appaltato e realizzato lavori, abbiamo recuperato fondi pubblici per evitare gli allagamenti nel rione Italia, abbiamo recuperato fondi pubblici per dare nuova vita allo storico Teatro Cavallino Bianco e altro ancora. Non è semplice, l’Italia è un paese che sta cercando la strada della semplificazione. Le complicazioni amministrative impongono l’acquisizione di pareri di molti enti pubblici ognuno con le sue peculiarità, le sue esigenze. Tanta burocrazia inutile frena il fare e la strada per arrivare a risultato è sempre più in salita. In tutto questo è stato fatto tanto. Perciò, giusto perché ripetere aiuta, Le allego le cose fatte perché è sempre meglio essere ricordati per le cose fatte anziché per le cose dette. Inoltre mi piace ricordare, anche a me stesso, che “Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il ….FARE”.

Di seguito riporto i più significativi interventi effettuati e lo stato di definizione degli stessi da giugno 2012 a luglio 2016:

Lavori Pubblici

 

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. I lotto funzionale

Importo progetto I lotto funzionale: 1.300.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Comune Galatina: 500.000,00 euro

Lavori completati

Inaugurazione Teatro effettuata il 28 novembre 2015.

 

Adeguamento e miglioramento rete fognatura bianca Rione Italia

Importo progetto: 700,000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia

Lavori completati

 

Scuole. Tutti gli istituti comprensivi. Poli 1, Polo 2, Polo 3

Interventi di manutenzione straordinaria scuole Galatina e frazioni

Importo totale progetti: 500.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina e Ministero

Lavori completati

 

Riqualificazione ed efficientamento Scuola Noha e aree adiacenti.

Importo progetto: 400.000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia. Importo da restituire in 10 anni senza interessi.

Lavori completati

 

Progetto di messa in sicurezza e rifacimento via Bianchini.

Primo di tre interventi previsti ognuno di 250.000,00 euro.

Importo progetto: 250.000 euro

Finanziamento: Regione Puglia (49%) e Comune di Galatina (51%)

Lavori completati

 

Progetto di pavimentazione stradale e pubblica illuminazione.

Importo progetto: 300.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina

Lavori completati

 

Progetto di riqualificazione Corso Porta Luce.

Rifacimento e riqualificazione di Corso Porta Luce, Sostituzione Illuminazione pubblica con Pali Artistici, Realizzazione Pista ciclabile, Rifacimento tappetino stradale, Nuovo rondò incontro via d’Enghien.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

 

Progetto di riqualificazione via principessa Iolanda, via Caforo angolo piazza Alighieri, via Giuseppina del Ponte.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

 

Centro Polivalente viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Struttura inaugurata e utilizzata.

 

Asilo Nido viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

L’asilo è utilizzato e perfettamente funzionante.

 

Palestra via Montinari

Finanziamento: PIRU

In attesa di essere concessa in uso.

 

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. II lotto funzionale

Adeguamento funzionale torre scenica e utilizzo completo dei palchi.

Importo progetto II lotto funzionale: 800.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Lavori da appaltare. Procedure di Gara d’appalto avviate.

 

Progetto riqualificazione Ex convento Santa Chiara.

Importo progetto: 1.000.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Lavori in corso.

 

Progetto di Riqualificazione basolato centro storico.

Importo progetto:  500.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Gara effettuata e aggiudicata

Lavori in corso.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore SPORT:

Utilizzo delle palestre scolastiche comunali

E’ stato difficile coordinare e definire il calendario dell’utilizzo delle palestre scolastiche comunali, ma ogni anno con l’impegno e la volontà di tutte le società sportive si è definito il calendario di utilizzo  degli spazi sociali per lo sport.

 

Festa dello Sport 2014

La festa dello Sport “Sport Day 2014” ha visto la partecipazione di tante società sportive e di tanti ragazzi delle scuole degli istituti comprensivi. E’ stata una tre giorni di sport e partecipazione nello scenario della villetta San Francesco.

 

Festa dello Sport 2015

Festa dello Sport organizzata in collaborazione con SALENTIADI, le olimpiadi del Salento. Bellissimo evento sportivo interamente organizzato presso il complesso sportivo del Palazzetto dello Sport.

 

Green Olympic Games

Progetto che oltre a sensibilizzare sulla corretta separazione dei rifiuti per un ambiente migliore ha promosso i valori dello sport tra i più giovani.

 

Struttura Sportiva di Noha

La struttura sportiva di Noha ha ricominciato a vivere grazie all’impegno di alcune società sportive che l’hanno riaperta e ora quotidianamente è al servizio dei cittadini.

 

Patrocinio e contributi economici a varie iniziative sportive

E’ stato un piacere e un onore patrocinare numerosissime iniziative sportive tenutesi in questi anni. Un grazie va a tutte le numerosissime società sportive che iniettano energia positiva nel tessuto sociale alimentando lo spirito sportivo dei galatinesi.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore POLITICHE GIOVANILI:

Chiostro d’Estate. Estate 2012

Concerti, presentazioni di libri, convegni, spettacoli teatrali e musicali nella cornice del Chiostro dei Domenicani, scenario  suggestivo ed entusiasmante. Una serie di artisti e iniziative differenti, da Cesko degli Après la Classe al cantante folk milanese Andrea Labanca, passando per serate jazz, convegni, proiezioni di film d'epoca, dj set di artisti locali e il suggestivo concerto di Mino De Santis.

 

Festa della musica. Giugno 2013

Musica, cultura e arte. Queste le parole chiave della prima edizione a Galatina della Festa Europea della Musica. Dal 21 al 23 giugno 2012 sono stati tre giorni di musica tra rock, pop, hip-hop e musica popolare, presentazione di libri e una mostra di fumetti a cura di Lupiae Comix. Il tutto è stato realizzato all'interno del Chiostro del Palazzo della Cultura di Galatina e in piazza Galluccio. Tra i vari gruppi presenti alla manifestazione, I TOROMECCANICA e la GIOVANE ORCHESTRA DEL SALENTO, diretta da Claudio Prima. E’ stata notevole la presenza di giovani musicisti come i PLUG IN, CAMDEN TRIO, DYING PURPLE, T.GARAGE, SOOP & NINTAI e l’ORCHESTRA SPARAGNINA.

 

Ciclofficina sociale presso Mercato Coperto

Grazie alla collaborazione di alcune associazioni è nata all’interno del mercato coperto la CiclOfficina Sociale, spazio di socialità, incontro e condivisione. Un luogo dove promuovere la mobilità lenta e sostenibile, il riuso, il riciclo e la partecipazione attiva.

 

Mercato S…coperto,

Manifestazione realizzata all’interno dell’ex sede del Mercato Coperto in via Principessa Iolanda. Proposta rivolta al mondo giovanile della città che ha bisogno di spazi destinati alla socializzazione. L’iniziativa ha coinvolto le associazioni culturali della Città. L’iniziativa ha avuto lo scopo di rivitalizzare uno spazio di proprietà comunale in disuso, situato al centro della città e che già in passato è stato luogo deputato ad iniziative di partecipazione giovanile .All’interno dell’ex mercato coperto si sono svolti incontri d’autore, musica ed happening di discussione scientifica divulgativa.

 

Servizio civile nazionale

In tre anni più di venti ragazzi hanno lavorato presso il Comune di Galatina sviluppando progetti nei settori delle Politiche giovanili, Biblioteca Comunale, Museo e Ambiente. Il servizio civile è una iniziativa fondata sui principi della solidarietà sociale e vede i giovani i primi promotori del processo di partecipazione, in grado di trasformare una società in cui il cittadino è solo colui che riceve un freddo ed astratto servizio ad una società in cui tutti hanno la possibilità di essere attivi e socialmente utili.

 

Rassegna Giovanile NOTE A MARGINE

Note a Margine è stata una Rassegna “periferica” che ha avuto l’obiettivo di coinvolgere ed includere le Periferie della città come luoghi di riferimento alternativi e vitali, da un punto di vista non solo urbanistico ma soprattutto umano e sociale. Luoghi che spesso ispirano forme d'arte e   movimenti  sociali  rappresentanti  di un vero e proprio sottobosco multiculturale e multietnico,  un workinprogress costante e perpetuo, un laboratorio continuo. Spazi inespressi e inascoltati  da recuperare e trasformare, da aiutare ad emergere.

Con l'aiuto dell'associazionismo giovanile è stato scelto di selezionare alcuni “interlocutori d'eccezione” che grazie ai loro contributi hanno potuto affrontare il tema della periferia in luoghi prettamente periferici  attraverso dei  personali  approcci che spaziano dal  mondo della musica a quello del cinema, dal  teatro alla letteratura, al cibo ai graffiti, dall’hip hop alla street art. La ciliegina sulla torta è stata l’opera regalata alla Città di diversi artisti di graffiti che hanno abbellito, con la loro arte, il muro della scuola di via Ugo Lisi.

 

Cordiali saluti

Andrea Coccioli

 
Di Russo Piero Luigi (del 25/04/2021 @ 19:38:28, in Comunicato Stampa, linkato 1070 volte)

Batti il tuo cinque sulla mano della nostra Associazione e sulle manine di tanti bambini che, grazie ai nostri Progetti di riqualificazione urbana delle periferie e di creazione di nuove aree giochi, possono riconquistare i loro spazi e vivere finalmente ambienti sani e puliti. Perché un paese non è fatto solo di adulti, ma di bambini che saranno i cittadini del domani. Tra i numerosi progetti, realizzati da “TappiAmo Galatina - raccolta eco-solidale tappi di plastica” – “Virtus Basket Galatina”, ricordiamo la riqualificazione dell’area verde “Prof. Carrozzini” in via Calatafimi con la creazione della nuova area giochi “Pietro Antonio Colazzo”, e la riqualificazione dell’area verde “Questore Palatucci” con la creazione della nuova area giochi “Maresciallo Marcello Solidoro”.

Siamo orgogliosi quindi di comunicare a tutti voi che, a partire dalla dichiarazione dei redditi di quest'anno, potrete donare il vostro 5 x 1000 all'A.S.D. Virtus Basket Galatina e sostenere quindi i progetti di “TappiAmo Galatina - raccolta eco-solidale tappi di plastica”.

COSA DEVE FARE IL cittadino CHE EFFETTUA QUESTA SCELTA? - Compilare, con la dichiarazione dei redditi (Certificazione Unica, Modello 730, Modello Unico), la scheda relativa alla "Scelta della destinazione del cinque per mille dell’Irpef”; - Apporre la propria firma nel riquadro "SOSTEGNO DELLE ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE RICONOSCIUTE AI FINI SPORTIVI DAL CONI A NORMA DI LEGGE CHE SVOLGONO UNA RILEVANTE ATTIVITA' DI INTERESSE SOCIALE" e inserire il codice: 93132060752.

NON COSTA NULLA E BASTA UNA FIRMA: questa decisione non comporta oneri aggiuntivi per il contribuente. Infatti destinando alla “Virtus Basket Galatina” la quota del cinque per mille, il cittadino non pagherà nulla in più ma devolverà, per scopi sociali, una quota che, diversamente, andrebbe allo Stato. Anche i pensionati e i lavoratori dipendenti non tenuti alla dichiarazione dei redditi possono farlo! In tre semplici mosse:

  1. Compilare la “scheda integrativa per il 5×1000” contenuta nel CU;
  2. Inserire la scheda in busta chiusa, apponendo la scritta “scelta per la destinazione del 5×1000 dell’IRPEF”, indicando nome, cognome e codice fiscale del contribuente;
  3. Consegnarla alla propria banca o ufficio postale.

Grazie a tutti.

Piero Russo

 
Di Redazione (del 27/02/2019 @ 19:37:23, in Comunicato Stampa, linkato 1450 volte)

Il consiglio comunale di Galatina approva la proposta di adesione alla strategia “Rifiuti zero” la quale si inserisce nel perimetro di una politica ambientale, adottata dall’amministrazione comunale, che in poco più di 18 mesi ha raggiunto risultati importanti e continua a porsi obiettivi ambiziosi ma realizzabili.

“La strategia “Rifiuti zero” assume una doppia valenza - afferma l’Assessore all’ambiente Cristina Dettù - come momento quasi riepilogativo di un lavoro costante, ponderato e analitico svolto sin dall’inizio dell’amministrazione Amante; nello stesso tempo, individua un piano strategico e programmatico per il raggiungimento di precisi obiettivi, che fanno della nostra comunità un aggregato di cittadini virtuosi e in linea con le leggi nazionali e con le direttive comunitarie”.

L’amministrazione comunale crede fortemente nella formazione di una cultura rivolta alla salvaguardia e alla tutela ambientale, all’attuazione di buone pratiche da parte di tutti i cittadini per raggiungere buoni risultati in termini di salubrità della vita. E questa