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Di Albino Campa (del 15/12/2009 @ 23:57:42, in NohaBlog, linkato 20154 volte)

Qualche giorno fa, per caso, ho scoperto un tesoro. Uno di quei link postati su Facebook da qualche amico, un click a mia volta e si è aperto un mondo: Luigi Paoli in arte Gigetto da Noha. Si tratta di un cantautore di musica popolare salentina, oggi settantaquattrenne, originario di Noha ma stabilitosi a Spongano.
La sua figura mi ha colpito particolarmente. E' un artista ibrido che unisce in sè due filoni della musica popolare salentina: il folk cittadino e il canto contadino.
Fisarmonicista, interprete di brani della tradizione, autore di nuovi testi e nuove musiche. Popolare anche fuori dal Salento, in altre regioni ma soprattutto fra gli emigrati, anche all'estero. La sua produzione ha avuto la tipica distribuzione tramite bancarella, destinata a un pubblico indistinto, non specificamente colto e questo lo sentiamo molto negli arrangiamenti folkeggianti. Ma c'è qualcosa di profondo in quest'artista che è legato a quantu vissuto in prima persona senza quel filtro "intellettuale" che oggi ci contraddistingue. Nasce contadino. Vive la campagna e l'emigrazione da contadino con la famiglia. Impara a cantare il repertorio e lo stile della campagna. Nel tempo libero impara la fisarmonica, un mondo diverso che lo avvicina al filone folk. Emigra anche all'estero, poi rientra. Lavora come cantautore in contatto con dei discografici calabresi (e si sente da alcuni dei suoi testi a da alcuni aspetti stilistici delle sue tarantelle).
Insomma vive tante esperienze diverse che formano e influenzano il suo modo di suonare e cantare per cui la sua produzione è abbastanza varia e variegata. Può piacere tutta o in parte, o può non piacere per nulla..ma merita qualche attenzione.
Personalmente mi entusiasma il suo modo di cantare "contadino", la disinvoltura, oggi rarissima, con cui ricorre al quardo grado aumentato del modo lidio, la sapienza tecnica e il modo di dosare gli abbellimenti come i glissando, i melismi, le esclamazioni, le urla, la sua capacità (un tempo diffusissima e ancora una volta oggi rarissima) di ricorrere agli slittamenti ritmici nel cantare la pizzica (off beat), il timbro vocale assolutamente contadino e il ricorso talvolta a note non temperate.
Insomma, per queste doti, Luigi Paoli entra a pieno titolo fra gli alberi del canto salentini, al pari di tanti cantori che non hanno fatto la "carriera" di cantautori ma con i quali condivide la freschezza del suo stile di canto.

C'è anche un'altro aspetto che ai miei occhi lo rende speciale. Diversamente da quello che la maggiorparte della riproposta contemporanea ha fatto e continua a fare, Luigi Paoli ha fanno innovazione nel patrimonio popolare inventando testi nuovi su arie popolari esistenti..cosa che sembra fosse un tempo il modo naturale di far evolvere la musica tradizionale. Oggi si tende invece a cristallizzare dei testi, cantarli sempre nello stesso modo o reinventare la musica, anche allontanandosi dai moduli della tradizione. Anche per questo Gigetto merita di essere ascoltato, in quanto rappresenta una interessante strada alternativa.

Di tutte le informazioni che in pochi giorni sono riuscito a raccogliere su Luigi Paoli, e degli ascolti che ho potuto fare sulla fantastica piattaforma che è Youtube, devo assolutamente ringraziare Alfredo Romano, salentino che vive nel Lazio e che ha pubblicato vari libri legati alle tradizioni del Salento. Grazie al suo canale su YouTube  è possibile ascoltare quasi tutta la vasta produzione discografica di Gigetto da Noha (e se si ha la curiosità di esplorare, si possono ascoltare interessanti registrazioni sul campo dell'area di Collemeto da cui Alfredo Romano proviene). Da questa vasta produzione, vorrei estrarre solo pochi esempi che testimoniano la bravura di Luigi Paoli (sulla base degli elementi che ho elencato sopra). C'è da ascoltare per ore se se ne ha voglia!

Tarantella dellu nsartu (bellissima e da questa si possono ascoltare tante altre pizziche)
http://www.youtube.com/watch?v=p0VBWrj0NWA

Lu pipirussu maru
http://www.youtube.com/watch?v=Ph4x7IaKZvU

Lu trainieri (canto di trainiere)
http://www.youtube.com/watch?v=Sm64_fWrrng

Stornelli
http://www.youtube.com/watch?v=CZwjTP67eZc

Sempre grazie alla gentilezza di Alfredo Romano, è stato possibile reperire e ripubblicare quest'articolo, pubblicato originariamente su "Il Corriere Nuovo di Galatina" nel 1983, in cui lo stesso Alfredo parla del suo incontro/intervista a Luigi Paoli avvenuto in quel periodo. Buona lettura.

march

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Civita Castellana, 17-8-1983

Caro Carlo[1],
ti spedisco un lavoro su Luigi Paoli, un cantastorie, nativo di Noha, che ascoltavo da tempo e che quest'estate ho avuto la fortuna di conoscere personalmente mentr'era attento a vendere musicassette dietro una bancarella al mercato di Galatina. Poi ho voluto conoscerlo meglio, sono stato a casa sua e non potevo aspettarmi altro che quel personaggio che traspare dalle sue canzoni, e cioè un contadino che ha saputo tirar fuori tanta arte dalla sua faticosa esperienza di vita.
E' una voce popolare autentica che non ha niente a che fare con altre voci del Salento che pur hanno un giro commerciale.
Il titolo del lavoro è tratto da una sua canzone «Lu furese ‘nnamuratu», un omaggio a questo menestrello che ha trascorso la vita cantando l'amore.
Mi preme soprattutto porre Luigi Paoli all'attenzione di un certo tipo di intellettuali, di borghesi, di giovani anche, in ogni caso gente estranea al mondo contadino, che snobbano un certo tipo di canzone popolare, considerandola minore se non addirittura volgare. Io so che la gente va ancora matta per certi ritmi o testi che, pur nella loro semplicità, si fanno interpreti di un gusto, un mondo che va scomparendo.
A mio giudizio c'è dell'arte in Paoli se l'arte, oltre ad essere prima di tutto un fatto estetico è però anche rappresentativo. Mi pregio di aver scoperto Paoli o meglio Gigetto, come si fa chiamare. Ne ho approfittato, tra l'altro, per dire la mia su alcuni aspetti poco noti ma interessanti della canzone popolare salentina.
Alfredo Romano

[1] Carlo Caggia, direttore del Corriere Nuovo di Galatina.

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GIGETTO DI NOHA OVVERO LUIGI PAOLI
L’ULTIMO “FURESE ‘NNAMURATU” DEL SALENTO

"Durante la guerra mio padre suonava il flauto per gli Americani a Brindisi, ed io l'accompagnavo con la mia bianca voce di bambino, per campare. Tempi tristi!".
Comincia così il racconto di Luigi Paoli, un cantastorie, un menestrello, un musicista popolare nato a Noha 48 anni fa e residente a Spongano in una bianca e comoda casa di periferia, con immancabile terrazza e orto giardino, e la cantina, dove le botti suonano di pieno e versano a me, fortunato visitatore, un negramaro robusto, profumato.
Non è facile orientarsi nel mercato minore della canzonetta popolare ora che molti improvvisatori sprovveduti si sono lanciati in questo folk alla moda che non ha niente di peculiare e scimmiotta anzi un certo liscio romagnolo omogeneizzato che imperversa nelle sale e sulle piazze di tutt'Italia.
Basta un po' di gusto però per capire che Luigi Paoli, da trent'anni, nel solco di una tradizione propriamente salentina, elabora testi po¬polari, li arrangia, ne inventa di nuovi per un pubblico non solo salentino, meridionale in genere, emigranti soprattutto (in Australia perfino, in Canada) che curano l'amara nostalgia al ritmo di suoni e canti che ricreano l'atmosfera della terra natia. II suo racconto si dipana lentamente in un gesticolare ampio. La voce, il corpo, assumono una dimensione teatrale, un viso pienotto, da scatinatore, occhi neri e luminosi, a sottolineare un sorriso perenne, contagioso.
Il più piccolo di cinque fratelli maschi, orfano di madre a quattro anni, a otto guardava le capre presso un guardiano di Noha. Un giorno, per via che, assetato, aveva impunemente bevuto in un secchio d'acqua tirata dal pozzo destinata alle capre (pare che le capre si rifiutino di bere dove ha già bevuto un altro, n.d.r.), venne appeso al ramo d'un albero a testa in giù, e, come una bestia, bastonato di santa ragione. Quest'episodio acuirà la sua sensibilità di fanciullo, rivelatore di una futura carica umana che Paoli, da grande, saprà trasfondere nella sua musica.
Di quei tempi funzionava a Noha una, chiamiamola così, palestra di vino e canti che era la puteca te lu nunnu Totu te lu Vergari che Gigetto frequentava in compagnia del padre. Qui rallegravano le serate certo Girbertu e certo Marinu Ricchitisu di Aradeo con quel popolarissimo strumento che è la fisarmonica. È qui che Gigetto affina la voce e il suo orecchio musicale; ma la fisarmonica è ancora un mito per lui e ci vorranno degli anni per farsi regalare solo una “Scandalli 24 bassi”.
Arriva poi la prima grande migrazione di salentini, dopo la guerra, nelle campagne di Bernalda, Pisticci, Scansano Ionico, Ginosa Marina, ecc., per dare inizio a estese coltivazioni di tabacco. Questo tabacco, per necessità o malasorte, i salentini ce l'hanno nel sangue e, più della vendemmia o della raccolta delle ulive, rappresenta una forma di maledizione divina che ti perseguita fin da ragazzo. Nasce così, da questa fatica centenaria, tutta una cultura del tabacco fatta di canti, stornelli, motti, proverbi che in molti casi rispecchiano le amare condizioni di vita esistenti allora nelle campagne. In quei grandi capannoni, soffocati dall'afa estiva, mentre s'infilzava tabacco: "Gigettu, 'ttacca, ca nui ne menamu te contracantu", continua Paoli nel suo narrare.
Amore miu sta sona matutinu
àzzate beddha àzzate beddha
ca lu tabaccu imu scire cujimu
cinquanta are te tabaccu tenimu chiantatu
se bruscia tuttu e lu perdimu.
Ulìa cu te ncarizzu beddha mia
e nu te pozzu mancu tuccare
chine te crassu tegnu le ma ne.

Non c'erano donne in casa e Gigetto s'adattava a lavare, cucinare, fare il pane, la pasta per il padre e i fratelli più grandi. A sera poi, finito il lavoro, inforcava una bicicletta senza freni e senza luce fino a Bernalda, 9 Km., a lezione di musica dal maestro Troiani. Cento lire gli costava, quanto un giorno di lavoro.
I progressi di Gigetto convincono i due fratelli maggiori, emigrati in Inghilterra nel frattempo, a spedirgli il denaro per l'acquisto di una fisarmonica vera, una Paolo Soprani 120 bassi. "E cci me parava, caru miu, cu ‘nna 120 bassi… te nanzi 'Ile signurine, quandu trasìa intra le case: ssèttate ssèttate, li primi valzer, la raspa, un po’ a orecchio, un po' a musi ca...". Nasce anche la prima composizione, naturalmente per la sua Noha, sulla misteriosa Villa Carlucci che, da bambini, si raccontava essere il regno del diavolo, di strani folletti.
Un giorno, sedicenne ormai, mentre era attento in uno stretto sgabuzzino a provare un esercizio sulla fisarmonica, ecco dalla sponda di un'Apetta, scendere Cecilia con madre e sorelle venute anche loro a far tabacco dalla lontana Spongano. "In quelle masserie sperdute dove non appariva donna viva, malati di solitudine, dove contavi le ore del sole nel suo levarsi e sparire, Cecilia, col suo bel visino e il petto già pronunciato, fu un colpo di fulmine".
L'inverno, poi, Cecilia ritornava a Spongano e Gigetto, con la solita bicicletta, percorreva 180 Km, allora di strada bianca, per stare qualche ora con la sua bella. Questa bella sarà l'ispiratrice di tante sue canzoni, questa bella, di cui oggi è ancora perdutamente inna¬morato, che gli ha dato sei figli, che lo segue per i mercati del Salento e che sa dividere con lui l'arte d'arrangiarsi dietro una bancarella.
Poi la fuga, allora d'uso, per sposare Cecilia e, qualche mese dopo, in Costarica a piantare banane e canna da zucchero. Paoli ha steso un velo qui nel suo racconto, dice che sarebbe troppo lungo. A me, che vorrei saperne di più, piace l'idea di vedervi celato un qualche mistero.
Si ritorna in Italia, ma non si campa e, questa volta da solo, con la usuale valigia di cartone, in Germania a fare il manovale chimico. "Non stavo male in fabbrica, ma ogni sera era un tormento e le foto di Cecilia e dei miei bambini in capo al letto mi ammalavano di nostalgia. Così non potei resistere a lungo".
Definitivamente a casa, ma con qualche idea. In fondo ha una bella voce e suona bene la fisarmonica. Si presenta per un provino a Locri in Calabria. È il 1962, Paoli incide i primi dischi: Tuppi tuppi la porticella, La tarantola salata e numerosi balli strumentali che lui sa arrangiare con un'arte che gli deriva, più che dallo studio, da una cultura musicale essenzialmente popolare. Andatevi ad ascoltare queste prime incisioni: hanno un fascino di registrazione sul campo, c'è addirittura un saltarello con ciaramella, uno strumento montanaro col quale Paoli aveva familiarizzato nel soggiorno in Lucania.
In quegli anni poi andavano in voga storie popolari strappalacrime, tratte da tragedie vere o presunte e significative sono nella sua produzione due storie, l'una, II cieco del Belgio, narra di un emigrante che perde la vista nel crollo di una miniera e al suo ritorno a casa, la moglie, interessata solo alla sua pensione, non gli risparmia le corna; la seconda, s’intitola La matrigna cattiva, in quattro parti, dove si narra dì una bambina orfana buttata in pasto a una matrigna che tenta di avvelenarla e sarà punita per questo con cinque anni di carcere. Ambedue le storie Paoli le fa cantare all'allora piccola primogenita Cerimanna. Sono storie che oggi fanno un po' ridere, ma guardatele con gli occhi del tempo e non meravigliatevi se le mamme di mezza Italia hanno pianto ad ascoltare quelle storie. Fu tale il successo, che i falsari di Napoli lanciarono sul mercato migliaia di copie e per Paoli andarono in fumo alcune speranze di guadagno.
Sessantotto, rivoluzione nei valori, nei costumi, si scopre il popolare, si scoprono la lingua, gli usi, i costumi di una civiltà contadina che sta scomparendo. Le case discografiche si danno da fare a scovare questi anonimi canzonettisti popolari degni di un pubblico più vasto. A Paoli s'interessa la Fonola di Milano. Inizia così una vasta produzione musicale che ancora oggi continua. Dodici musicassette in attivo, qualche altra in cantiere, che hanno sorvolato gli oceani, è il caso di dirlo, senza quella pubblicità di cui si servono "i grandi", ma in virtù della parola che si trasmette, un tam-tam, quasi una tradizione orale che ancora resiste.
Diamo uno sguardo a questa produzione. Innanzitutto canzoni e balli strumentali attinti alla tradizione che Paoli arrangia in modo originale con delle varianti sia nel testo che nella musica degne di essere popolarmente connotate. Cosa significhi "popolare" nella canzone è presto detto. Semplicemente Paoli dice: "E’ quandu ‘na canzone la ponnu cantare cinquanta cristiani tutti assieme, trenta femmame ca sta tàjanu l'ua: una cu ttacca e ll'addhe cu tràsanu a cuncertu".
Abbiamo così la pizzica in più versioni col predominante ritmo del tamburello, e Santu Lazzaru, questo canto cristiano che i Grecanici ci portavano 'rretu le porte te casa nel cuore della notte durante la Settimana Santa.
Canzoni d'amore tante, un amore represso che acquista nel canto un moto liberatorio. Lu furese 'nnamuratu, forse la canzone più bella, dove accanto a una visione del lavoro come dura fatica, Paoli prorompe in:
Comu l’àggiu stringere e baciare
Te lu musicchiu sou sangu ha bessire.
(Come la devo stringere e baciare / dal suo muso sangue deve uscire).

La Carmina, dove il bi sogno d'amare è accorato, disperato quasi:
Mamma iu moru
e la Carmina nu’ lla provu
Beddha mia fatte sciardinu
fatte menta e petrusinu...

(Mamma io muoio / e Carmina non l’assaggio / Bella mia fatti giardino / fatti menta e prezzemolo).
E canti e strofe carnascialesche, condite di allusioni piccanti, volgari quasi, ma di una volgarità allegra, simpatica:
Nc'è lu zitu cu la zita
allu pizzu ti la banca
la manu camina te sotta
lu canale dell'acquedotta.

(C’è il fidanzato con la fidanzata / allo spigolo del tavolo / la mano scivola sotto / il tubo dell’acquedotto).

Allusioni che non risparmiano un certo tipo di prete alla Papa Cajazzu al quale non piace chiaramente confessare le vecchiette, bensì le zitelle. In verità molte canzoni, come proverbi e culacchi, rivelano un certo anticlericalismo, anche se molo bonario, diffuso nella nostra gente. E poi canti e stornelli che hanno il ritmo di un lavoro e ti pare di vendemmiare o d’infilzare tabacco in qualche capannone. Non mancano le canzoni tristi per gli emigranti, per quelli che stanno a soldato, per il carcerato che fatalmente al ritmo di una tarantella grida:
Menatine ‘sti corpi chianu chianu
ca suntu testinati pe' mmurire…

(Buttate i nostri corpi piano piano / ché sono destinati a morire).

Naturalmente non tutto è eccelso. Accanto a testi di un certo valore artistico, si alternano altri in cui Paoli piega a seduzioni commerciali. E' laddove, per conquistarsi evidentemente un pubblico più largo, tenta delle melodie in un italiano a lui non confacente. Diciamo subito che a Paoli è più congeniale il testo salentino dove è capace di sfumature e modulazioni possibili solo a una voce popolare tradizio¬nalmente educata come la sua. Ascoltatelo nella canzone Lu trainieri, per es., dove la voce, bellissima, affronta tra l'altro toni decisamente alti. Il tono alto è in verità una caratteristica del canto salentino, cosi come il controcanto, che Paoli sfrutta in tutte le sue canzoni ponendolo una terza sopra, mai sotto la melodia stabilita. Come nella tradizione. L'effetto è tale che è come ascoltare l'eco di una persona che canta a distanza portandosi ad arco la mano sulla bocca. Alle origini di questa forma c'è, evidentemente, la necessità del "lavorar cantando" tra contadini distanti fra loro.
Un discorso a parte merita la fisarmonica, la protagonista di tutti gli arrangiamenti di Paoli. Nelle sue mani diventa magica e ci sono tanti e tali di quegli abbellimenti, non trascrivibili in partitura, che userei chiamarla barocca, in sintonia con una Terra che barocca lo è perfino in cucina e non solo nell’architettura delle chiese e delle case.
C'è una cosa che colpisce nella musica di Paoli, ed è un certo influsso orientale avvertibile in canzoni come la sopracitata Lu trainieri e La vecchiaia è 'na carogna. Qui sia la voce che la fisarmonica assumono un andamento cromatico, orientaleggiante appunto, e la melodia, di particolare bellezza, scivola sul filo dei sogni arcani, un lamento, un pianto quasi dal profondo d'inesplorati abissi.
Ma ciò che più fa scattare l'interesse per le musiche di Paoli è qualcosa di più misterioso che non saprei definire. Propriamente ci si sente scazzicati, come morsi da una tarantola, e vien voglia di abbandonarsi a una danza frenetica, liberatoria.
Quale ragno nascosto nei meandri di grigie pietre assolate, Paoli ci attende al varco esercitando su di noi una qualche magia. Non sarà vero, rna ci piace pensarlo.

Alfredo Romano

Da Il Corriere Nuovo di Galatina, n. 7 del 30 settembre 1983

fonte www.pizzicata.it

 
Di Redazione (del 05/05/2015 @ 23:49:58, in Comunicato Stampa, linkato 2347 volte)

La Libreria Fiordilibro promuove ed organizza con il patrocinio del Comune di Galatina e della Comunità Francescana giovedì 7 maggio alle ore 19,30 presso la Sala Francescana di Cultura adiacente alla Basilica di S. Caterina , l’incontro con Rossella Barletta e la sua ultima pubblicazione “Maria d’Enghien, Donna del Medioevo” Grifo Editore .

“Maria d’Enghien, Donna del Medioevo si configura come un saggio/racconto e ci permette di conoscere un po’ più da vicino laContessa, Principessa,  Guerriera , Regina,  Mecenate,  Amministratrice nonché sposa e madre Maria D’Enghien, committente insieme al marito Raimondello Del Balzo Orsini, della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria ed in particolare degli affreschi nel cui  ciclo mariologico  è possibile riconoscere un suo ritratto.

Scrive l’autrice “mi sono avvalsa di piccole curiosità, leggende e aneddoti ….. senza tralasciare la rievocazione doverosa della storia, delle guerre, dei matrimoni combinati, delle alleanze, delle faide interne, dei rapporti con la Chiesa e così via, che costituiscono lo sfondo su cui agì la contessa. Né ho avuto timore, pur essendomi documentata su un numero considerevole di libri, di far ricorso alla fantasia, per completare il panorama. In questo modo mi piace pensare che riesca a toccare l’immaginazione e l’intelligenza del lettore, il quale sarà indotto a considerare il feudo amministrato dalla d’ Enghien per nulla periferico o di minore importanza nello sconfinato regno di Napoli, ma vivace e dinamico dal punto di vista politico, sociale e culturale.”

All’incontro interverranno Fra’ Rocco Cagnazzo Parroco della Basilica di S. Caterina d’Alessandria, Daniela Vantaggiato Ass. re alla Cultura, dialogherà con l’autrice Vincenza Fortuzzi Docente e Storica, modererà  Antonio Liguori della Gazzetta del Mezzogiorno. Nel corso della serata i Laus Nova : Francesco Napolitano liuto e voce Roberto Belcuore percussioni, ci farà rivivere l’atmosfera delle corti medievali.

 
Note

Rossella Barletta ricerca e studia da più di quarant’anni, il patrimonio storico, folklorico, antropologico, artigianale, gastronomico del Salento. Ha all’attivo numerosissime pubblicazioni, negli ultimi anni la sua attenzione si è rivolta al recupero del lessico dialettale e gergale.

Vincenza Fortuzzi docente ,da sempre impegnata nella valorizzazione del patrimonio e della storia locale.

I Laus Nova nascono nel 2012 da un idea di Francesco Napolitano ( voce e liuto) .Il progetto propone le sonorità della musica medievale del XIII con particolare attenzione al repertorio francescano delle laudi. Pur riproposti con strumenti moderni i brani sono eseguiti nel rispetto dell’accordatura e dell’intonazione dell’epoca così come desumibile da ricerche dell’ambito della musicologia e della liuteria.

 
Di Albino Campa (del 20/10/2011 @ 23:48:33, in Grafite è Musica, linkato 12383 volte)

Sabato 22 Ottobre giornata finale de "Li Ucci Festival", evento dedicato all'ultimo cantore salentino Uccio Aloisi, scomparso un anno fa. Il concerto che dalle 20.30 vedrà tantissimi gruppi, cantanti, danzatrici, musicisti e artisti salentini.
Sul palco si alterneranno tante generazioni di musica popolare: Raffaella Aprile, Anna Cinzia Villani, Enza Pagliara, Gianluca Longo, Antongiulo Galeandro, Carlo Canaglia, Gianni De Santis, Cardisanti, Melegari & i suoi Compari, Robba de Smuju, Menamenamò, Zimbaria, Arakne Mediterranea, Canzoniere Grecanico Salentino, Edoardo Zimba, Ninfa Giannuzzi, Daniele Durante, Massimiliano Morabito, Dario Muci, Giancarlo Paglialunga, Kamafei, Alessia Tondo, Puccia “from Apres la Classe”, Emanuela Gabrieli, Carla Petrachi, Marco Rollo, Triace, Officina Zoè, Antonio Castrignanò, Emanuele Licci, Antonio Amato ensemble, Andrea Presa, Andrea Stefanizzi, Stefano Calò, Narduccio Vergaro, Giovanni Avantaggiato, Maristella Martella.

A far da cornice anche l'arte  con un’estemporanea di pittura a cura di Teresa Gravili con la partecipazione di Francesco Cuna e la mostra itinerante di Paola Rizzo con la sua "Grafite è musica" che dipingerà sul palco un ritratto di Uccio Aloisi.

Paola Rizzo afferma  "GRAFITE è musica ed io saremo a Cutrofiano per condividere una serata di musica dedicata al cantore scomparso esattamente 1 anno fa. Lo farò rivivere attraverso la mia grafite, e lui sarà li ad ascoltare, chissà! La posa che ho scelto sembra dire quello..."

 
Di Albino Campa (del 05/12/2011 @ 23:45:45, in Eventi, linkato 3189 volte)
100 lanterne per illuminare il suggestivo centro antico di Galatina durante la manifestazione “Notte delle lanterne”, ideata da Roberto Arcadi in collaborazione con l’Associazione Cultura/Danza Oistros e l’Associazione Città Nostra, che si svolgerà il 10 e l’11 dicembre. Dalle 20,00 del sabato la flebile luce di queste lanterne avvolgerà le vie ed i palazzi del centro storico di Galatina reinterpretati dagli artisti dell’Oistros, e dal Trio di Irene Scardia, Emanuele Coluccia ed Alemanno. Si potranno degustare prodotti tipici per le vie, fino alla Corte del Fuoco. Domenica vi saranno anche degli spazi per bambini con il teatro dei burattini delle Teste di Legno in P.tta Cavoti, e la possibilità di visite del centro in groppa a dei pony. Per gli adulti, Pietro Rapanà del Fondo Verri leggerà alcuni passi di “Salento da favola”, visite del centro in carrozza con successivo happy hour. A conclusione, uno spettacolo del fuoco della compagnia de I Girovaghi. Un evento in grande stile, che testimonia che anche d’inverno, anche senza poter contare sull’ondata del turismo di massa si può far vivere e rivivere il nostro centro antico, che forse sentiremo più nostro e che potremo esibire orgogliosi. Ovviamente, siamo tutti invitati a partecipare ed ad estendere l’invito agli amici delle altre città.

Anna Onesimo

 
Di Albino Campa (del 22/07/2012 @ 23:42:33, in Eventi, linkato 4673 volte)

La scuola di Noha c'è, eccome!. Anche sotto il sole cocente di luglio.
Eccovi alcuni flash sulla bella iniziativa promossa dalla scuola di Noha e coordinata dalla prof.ssa Rita Colazzo

Si ascoltano i comandi Tutti sulla scacchiera! Le prime prove all'aperto
Il gruppo dei tamburellisti Si insegnano i passi della pizzica
I solisti Si costruiscono i costumi di scena

POLO II SEDE DI NOHA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

  • Gli scacchi questi sconosciuti
  • Io canto

Il 03/07/2012 hanno avuto inizio i , sotto la guida delle docenti Colazzo Rita Maria e Coluccia Barbara, i progetti extra curriculari su menzionati confluiti in seguito nel più realistico “ Scacco matto live”, che ha perseguito i medesimi obiettivi dei suoi fratelli e vale a dire:

  • Impegnare i ragazzi  ,soprattutto  durante l’estate, in attività alternative a quelle offerte dalla strada
  • Scoprire/ divertendosi  non solo il gioco degli scacch,i ma anche il valore della persona umana e i diritti ad essa connessi  e attraverso l’applicazione delle regole del gioco degli scacchi e attraverso il rispetto dei ruoli in un’attività corale

I ragazzi , un gruppo di circa 30 , ha frequentato con regolarità il progetto che si è esteso per tutto il mese di luglio per due incontri settimanali ( martedì e venerdì)  dalle 9.00 alle 12.00
Dal 23/07/2012 fino allo spettacolo finale del 27/07/2012 gli incontri hanno avuto cadenza giornaliera

Le attività messe in atto sono state molteplici:

  • conoscenza della scacchiera e del ruolo dei singoli pezzi anche tramite l’ausilio della LIM
  • Sperimentazione di una partita di scacchi
  • Progettazione e realizzazione  dei costumi di scena in vista della partita di scacchi umana
  • Suddivisione degli allievi in base alle loro abilità canore
  • Lettura , analisi ,studio  ed esecuzione dei testi musicali da proporre sempre in attività corale nella serata finale
  • Saper suonare semplici strumenti a percussione come il tamburello  (proprio in quest’ambito sono emerse delle eccellenze a noi docenti sconosciute e che, nel corso dell’anno scolastico prossimo a venire, ci auguriamo possano essere ulteriormente migliorate e valorizzate)
  • Saper eseguire semplici coreografie  ( anche qui sono emerse eccellenze nell’arte coreutica che si spera  vengano valorizzate in futuro)

I ragazzi, provenienti da varie classi e della primaria e della secondaria di primo grado, hanno imparato

  • a memorizzare un testo musicale ,
  • a saperlo eseguire nel pieno rispetto dei ruoli assegnati e dei tempi musicali,
  • a saper controllare la propria emotività o a vincere la propria innata timidezza,
  • a sapersi muovere al ritmo della musica popolare salentina seguendo i comandi dei docenti  ,
  • a saper portare il ritmo con i tamburelli.

Riguardo poi la conoscenza del gioco degli scacchi hanno imparato

  • a prevedere le mosse dell’avversario a partire dalla propria,
  • ad avere maggior rispetto delle regole della convivenza civile e quindi dell’altro diverso da sè,
  • a saper controllare la propria emotività o a saperla sfruttare  a seconda delle occasioni fornite dalla partita,
  • a sapersi muovere, secondo i ruoli loro assegnati, su una macro scacchiera rispettando le regole del gioco
  • ad imparare ad applicare alcune semplici regole matematiche al gioco degli scacchi

E’ stata un’ attività entusiasmante e per noi docenti e per i ragazzi che non solo si sono divertiti tutti insieme, ma  hanno imparato a convivere e giocare tutti insieme anche se diversi per  età e sesso
Non si sono tirati mai indietro nonostante il caldo a volte si facesse  sentire. Ad alleviare il disagio momentaneo abbiamo provveduto noi stesse fornendoli di acqua fresca e panini e lavorando soprattutto fuori , all’ombra, nella palestra scoperta
Valido è stato il contributo di Ettore Romano, maestro di canto che ha coadiuvato la prof.ssa Coluccia nella messa in opera di un gruppo di canzoni : Happy day. Se la gente usasse il cuore. Quando i bambini fanno oh. L’acqua de la funtana … e altre della tradizione salentina
Altresì importante  è stato il supporto dei genitori che ci sono stati di valido aiuto, ma anche degli sponsor cittadini che hanno creduto nella nostra iniziativa e nella scuola, che  in  un contesto socio/culturale come quello in cui essa è ubicata, ha dimostrato, con apprezzamento della comunità nohana, che è presente con particolare cura e attenzione agli allievi ad essa affidati

Rita Colazzo

 

Nuovo appuntamento su Radioinondazioni con Paola e Simona. In diretta dalla Piazza Castello di Noha dalle ore 19.30 alle 21.30. Ospiti della serata il famoso gruppo Rino's Garden, freschi del loro "Pagliacci Tour" e con la loro musica ci faranno rivivere il grande Rino Gaetano!

Sintonizzatevi!

 

 

 

Qualche nota che raccogliamo dalla loro pagina myspace: "I Rino's Garden sono ormai una delle band più in vista del panorama musicale salentino,ma non solo. Con oltre 400 live all'attivo dall'estate 2008, la band ha scosso e animato le piazze e i locali di tutto il Salento, esibendosi con la sua musica anche oltre i confini provinciali e regionali, con tntissime tappe in tutta Italia. La band è composta da 6 elementi :Andrea Melileo (voce); Matteo Cannavacciuolo (batteria); Francesco Fersini (synth e cori); Giuseppe Ciullo ( basso); Giacomo Carlino (chitarra ); Francesco Verdicchia (Piano).
Il progetto Rino's Garden nasce come omaggio al grande Rino Gaetano, ma è arricchito delle varie esperienze e influenze musicali personali dei suoi musicisti. Dal vivo ne viene fuori un sound vivace e allegro, uno spettacolo che coinvolge il pubblico presente dalla prima all'ultima canzone, pubblico che diventa parte integrante dello spettacolo stesso, con un repertorio di brani di Gaetano contornato da svariate contaminazioni, passando anche da brani folk. Un live ricco di colpi di scena!
Nell'estate del 2010 esce il primo singolo inedito della band, brano che da ottobre 2010 è in rotazione su oltre 500 radio italiane con diverse pubblicazioni su riviste di settore e web e il video clip passerà per numerosissime tv indipendenti, sky, con buone possibilità di entrare in circuiti come Mtv,rocktv, match music, ecc. Inoltre è accompagnato da un altro brano il cui titolo è "Pagliacci", che dal il nome all'attuale tour e al cd in uscità per il 2011"

 
Di Albino Campa (del 10/07/2011 @ 23:35:27, in Letture estive, linkato 3619 volte)

Bianca come il latte, rossa come il sangueBianca come il latte, rossa come il sangue, Alessandro D’Avenia, Mondadori, 2010, pp. 254, € 19,00

Tempo di lettura: 1 giorno, 3 sono troppi

Lettura consigliata. Ma non aspettatevi nulla di eccezionale.

Le pagine scorrono veloci sotto gli occhi; i capitoli si rincorrono freneticamente e senza affannarsi troppo si riesce ad arrivare sino alla fine del romanzo. Peccato che, una volta chiuso e riposto nello scaffale, di lui rimanga solo il ricordo del fastidioso struscio della carta contro le dita, monotono sottofondo di questa rapida prima lettura estiva. Poca musica quindi, solo un leggero brusio interrotto a tratti da timidi singhiozzi di letteratura. Un disco rigato, purtroppo.

Tuttavia ve ne consiglio la lettura, soprattutto se avete letto e amato “La solitudine dei numeri primi”. Di sicuro la storia di Leo, il solito giovane adolescente in crisi, farà di nuovo breccia nel cuore dei “matematici solitari”, e infastidirà non poco i cercatori di novità letterarie, che ahimè, ignari del fatto che il giovane prof. D’Avenia sia stato osannato come il nuovo Paolo Giordano, ne hanno intrapreso la lettura.

La ricerca linguistica è nulla: frasi brevi, sintatticamente banali, interrotte da una poesia scontata. “Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore. Il silenzio è bianco. Il bianco infatti è un colore che non sopporto: non ha confini”. (pag. 9) Poi si scopre che per fortuna stiamo leggendo i pensieri del giovane adolescente protagonista della storia e non quelli del professore D’Avenia. Attenzione però a non cadere nell’errore di ridurre un ricercato lavoro d’interpretazione del mondo adolescenziale, quale vorrebbe essere quello del D’Avenia, alla solita sceneggiatura targata “Moccia”, fatta unicamente di slang, degli irrinunciabili Google, i-Pode, T9, del classico rifiuto delle regole, dell’ostinata ricerca dell’ignoranza, di banali frasi d’amore, dell’immancabile odio verso adulti, scuola e il mondo tutto, e nient’altro.

Da educatore e quindi profondo conoscitore del mondo adolescenziale, il professore (che si intrufola nel romanzo sotto le sembianze del Sognatore, un supplente di storia e filosofia con un’innata passione per l’insegnamento),  ha il buon senso di aggiungere al mondo “mocciano”, o “giordano” che si voglia, quel tocco di intelligenza ai personaggi, quella spensierata meraviglia che permette di interrogarsi sulle cose del mondo, sul dolore o sul significato della conoscenza (due aspetti chiave del romanzo).

Elementi questi, che conferiscono alla storia quel pizzico di originalità che mi permette di consigliarvene la lettura. Nonostante tutto.

Michele Stursi
 
Di Redazione (del 25/06/2013 @ 23:34:59, in Eventi, linkato 2717 volte)

Il 29 Giugno, in occasione dei festeggiamenti dei Santi Patroni di Galatina, Pietro e Paolo, le donne morsicate dalla tarantola si recavano per ricevere sollievo dallo stato di malattia, indotto dal veleno dell'animale chiedendo la grazia al Santo, pregando e bevendo l'acqua miracolosa, attinta dal pozzo attiguo alla Chiesa dedicata a San Paolo.
Ad aumentare quelli che si credevano gli effetti miracolosi della preghiera e dell'acqua era la musica. Durante il rito, infatti, le tarantate si esibivano in balli frenetici al suono di tamburelli, suonati cercando il ritmo giusto per placare gli effetti del morso.

Per ricordare e non dimenticare questa tradizione alle ore 8.30 della mattina di sabato 29 giugno ’13 verrà riproposto l’arrivo delle tarantate con traini e carrozze vicino alla chiesetta di San Paolo.

 
Di Redazione (del 31/07/2019 @ 23:33:05, in Comunicato Stampa, linkato 963 volte)

La gestione dell’ex Convento di Santa Chiara è scandalosa. Dopo le mie numerose denunce e segnalazioni, fatte anche al prefetto di Lecce e alla Corte dei Conti, oggi aventi diritto sono ospitate nella struttura, ma l’amministrazione Amante continua a gestire quel posto come fosse una dependance a suo uso e consumo. Dopo i rifiuti rimasti per una settimana all’interno, “regalo” di un evento musicale inserito nella rassegna “A Cuore Scalzo”, nella tarda serata del 30 luglio è intervenuta una volante della polizia dopo aver ricevuto la segnalazione che nell’edificio da qualche sera entra un uomo, aprendo con la chiave, ma lo stesso non figura tra gli ospiti.  Gli agenti non hanno trovato traccia di questa persona. Forse si era ben nascosta o era fuggita all’arrivo delle forze dell’ordine. Gli agenti hanno rilevato la presenza degli ospiti e tra questi un uomo che avrebbe dichiarato di essere custode e giardiniere della struttura.

Non essendoci traccia di atti che attribuiscano a questa persona questo ruolo mi chiedo a quale titolo occupi un posto letto sottraendolo a chi ne ha diritto e se l’amministrazione Amante ha provveduto alla doverosa comunicazione alla polizia, delle persone presenti nella struttura, come prevedono le norme vigenti. Mi chiedo anche chi ha fornito al non identificato ospite la chiave per accedere all’interno.

Ad allargare il campo della dissennata gestione di un bene pubblico recuperato grazie ai fondi comunitari e destinato a Centro Sociale Polivalente, Comunità alloggio per gestanti e madri con figli a carico, Comunità educativa per minori, Centro di ascolto per famiglie e servizi di sostegno alla famiglia e genitorialità (quindi non è prevista l’ospitalità di uomini), c’è la scelta dell’amministrazione di riservare parte degli spazi a eventi. Ritengo sia un’opzione illegittima, ma in ogni caso dovrebbero almeno preoccuparsi – dopo ogni evento – di ripristinare lo stato dei luoghi, pulizia compresa. Invece non se ne sono preoccupati, limitandosi a circostanziare unicamente l’allestimento e il disallestimento dell’area concessa in uso, ma non la pulizia. Così le ospiti hanno dovuto convivere per una settimana con i rifiuti, in un periodo peraltro di alte temperature. È evidente che il sindaco Amante e la sua maggioranza detengono il primato della peggiore amministrazione che abbia governato Galatina.  

Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis

Giampiero De Pascalis

 
Di Albino Campa (del 11/08/2010 @ 23:31:07, in Grafite è Musica, linkato 3656 volte)

Il 13 Agosto durante la rassegna "Neviano d'estate" l'artista Paola Rizzo si esibirà in una performance che la sta portando in giro fra i locali e gli eventi della Provincia di Lecce e non solo, dal titolo "Grafite è musica" nella quale realizzerà "live" sul palco il ritratto a Gaetano Carrozzo che contemporaneamente si esibirà con il gruppo della Bandadriatica, capeggiato dall'organetto di Claudio Prima.

PAOLA RIZZO è pittrice laureata nel 1997 all’Accademia delle belle Arti di Lecce con una tesi in anatomia artistica dal titolo “Fisicità e psichicità di un linguaggio universale: il volto”. Bravissima con la matita, nei chiaroscuri, il suo talento sembra esprimersi al meglio nella tecnica della pittura ad olio. Nature morte, vedute marine, paesaggi bucolici, panorami, soggetti religiosi, scene di vita quotidiana, ritratti di volti umani o fantastici, sono stati i soggetti della sua prima produzione artistica. Poi improvvisamente incontra un soggetto che è diventato quasi la costante della sua opera: l’ulivo, la pianta che per eccellenza rappresenta l’ambiente, la natura della terra salentina, cui si aggiunge nel corso degli ultimi anni l’amore per la fotografia e per la musica. musica e pittura, in connubio tra loro, divengono per lei inscindibili. Nascono così i suoi famosi ritratti a matita di alcuni musicisti di fama nazionale ed internazionale protagonisti della conosciutissima mostra itinerante “Grafite è musica”. Attualmente è impegnata in una personale di pittura al “Dona Flor”, lo storico american bar del Teatro Petruzzelli. Paola Rizzo dipinge e disegna con la musica. Non come colonna sonora, che pure non manca mai nel suo studio d'arte, ma come moto dell'anima-artista. Le sue tele e i suoi ritratti sono spartiti musicali su cui si adagiano note in bianco e nero e note di colore, spalmate con pennelli o incise nel tratto al cui ritmo risuona l'armonia del creato. Nei suoi dipinti, i colori a volte stridono e lottano in contrasto come rulli di tamburi e tamburieddhri, a volte sfumano malinconici sul diesis o sul bemolle di un ottone a fiato o di un'armonica a bocca, a volte esplodono nella maestà degli ulivi che si ergono nella gloria dei cieli come trombe o antiche canne di un organo solenne.I volti di Paola Rizzo e le loro espressioni li trovi ovunque nei suoi quadri. La natura delle sue tele non è mai morta, ma viva, pulsante, danzante, cantante. Il pennello o la matita di Paola finiscono per essere nelle sue mani come la bacchetta di un direttore d'orchestra, e i suoi volti e le sue immagini la composizione e l'esecuzione più bella della sua pittura lirica. Questi volti stanno cantando e suonando: tendete l'orecchio, liberatevi dal tappo che ostruisce ed ottura, e li sentirete anche voi.

 
Di Antonio Mellone (del 30/05/2014 @ 23:29:56, in Equestrian Show, linkato 3621 volte)

Promette bene anche la seconda edizione del Gran Galà “Equestrian Show – Favola di Primavera” che avrà luogo a Noha nel corso di tre giorni consecutivi di spettacoli, concerti, mostre, artisti di strada, e notti bianche con musica e stand gastronomici. Il tutto si svolgerà in un’area attrezzata forse più ampia della stessa cittadina che, come vuole la tradizione, ospita una kermesse che non ha eguali in tutto il Sud-Italia.

La “città dei cavalli” si agghinda a festa per questo evento che vedrà quali protagonisti dei bellissimi purosangue, e come fulcro il locale campo sportivo e le sue immediate adiacenze, trasformate per l’occasione in ippodromo-palcoscenico degli spettacoli.

I cavalli provenienti da tutta Italia s’incontreranno in questo originale “moto-raduno” con un programma intenso e ricco di attività variegate che vanno dall’american show al corteo di carri caratteristici, dalle gare di abilità al tiro pesante, dal salto degli ostacoli al Roping, dal Rening al Barrel, dal Team Penning alle Gimkane western, dalla Pizzica dei Cavalli all’asta spagnola.

Gli spettacoli hanno inizio alle ore 9 del mattino per concludersi a notte inoltrata.

Ma la principale attrazione è rappresentata ogni sera alle ore 20.30 dal Gran Galà,  l’esibizione artistica di dressage da parte di cavalli e cavalieri italiani e stranieri, tutti campioni di rango. Lo spettatore s’incanterà nel corso di questo triduo da favola con i movimenti geometrici, le volute, le coreografie, le danze e i volteggi acrobatici dei destrieri, diretti e interpretati da registi, cavalieri e maestri di alte scuole equestri provenienti da ogni dove.

Antonio Mellone

 

L’estate galatinese di “A Cuore Scalzo” sarà ricca di manifestazioni culturali, artistiche, letterarie, musicali e teatrali, che si svolgeranno nel pieno rispetto dei protocolli sanitari e della normativa anti – covid. C’è una novità importante: l’Amministrazione Comunale ha fortemente voluto la realizzazione di un progetto culturale con un’elevata valenza artistica ed attrattiva che coinvolga l’intero territorio comunale, finalizzato alla promozione del patrimonio culturale materiale e immateriale ed in grado di incidere sulla crescita culturale della comunità, dell’immagine della Città di Galatina e del suo territorio. In particolare, la finalità progettuale volge alla realizzazione di un Festival di Fotografia e di Arte Contemporanea, che ha come tema principale “Il Corpo come luogo oggetto nella storia dell'arte e simbolo di un'evoluzione di pensiero, di espressione, di sentimento, di spazio politico, sociale, economico e di genere” e, in particolare, il Corpo della donna, in ragione del forte legame tra la Città di Galatina e le donne, a partire dal Tarantismo, fenomeno culturale che rappresenta parte dell'identità culturale del territorio, sino alle metamorfosi che il corpo ha subìto nel corso della storia. Il progetto, dal titolo In Trance, è ideato e curato da Alessia Rollo con il partenariato dell’associazione 34° Fuso e il coinvolgimento di associazioni del territorio, privati, giovani e tutto coloro che vogliono dare il loro contributo ad un progetto culturale fortemente identitario. Nelle prossime settimane saranno svelati maggiori dettagli a riguardo.

“A Cuore Scalzo” ritorna a ri-vivere, nella sua Città e nel territorio intero, ritorna ad abbracciare i suoi cittadini e ad accogliere i turisti e a stuzzicare il loro interesse e la voglia di essere a Galatina. “A cuore scalzo” significa ancora una volta libertà, purificazione, viaggio. Significa non avere barriere, significa essere, semplicemente essere.

“Dare l’avvio alla terza edizione di “A Cuore Scalzo” rappresenta una ripartenza – afferma il Sindaco Marcello P. Amante - un segno di speranza dopo due anni di emergenza che ci vede, ancora adesso, in affanno ma desiderosi di riprendere in mano la nostra vita. Sin dall’avvio della nostra amministrazione abbiamo creduto nella cultura come motore per la ripartenza della Città di Galatina. E “A Cuore Scalzo” ci conferma che deve necessariamente essere così: ritrovarci nelle piazze e nei luoghi dove l’anima si nutre attraverso un libro, uno spettacolo teatro, un’opera d’arte, una semplice chiacchierata dopo un concerto musicale”.

“L’emozione di quest’anno è unica – afferma Cristina Dettù, Assessore alla Cultura - : rispetto al primo anno, quello di sperimentazione, e al secondo di conferma, oggi “A Cuore Scalzo” compie un salto coraggioso. E non solo perché lo fa in condizioni emergenziali ma anche perché punta su un progetto culturale nuovo per la Città. E l’emozione accompagna la convinzione che il festival, centrale nella nostra estate, sia punto di attrazione per artisti, appassionati, curatori ma soprattutto sia fucina di sapere, curiosità, conoscenza, educazione per tutti coloro che sapranno apprezzare l’arte tra i vicoli di una Città che è l’arte stessa”.  

Si invita a seguire i canali social facebook e instagram per rimane aggiornati.

Ufficio stampa Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 11/08/2012 @ 23:23:09, in Cultura, linkato 3312 volte)

Il mio Salento non è terra da movida. Non è spiagge con lettini a castello e musica da discoteca sparata a palla da dee-jay svampiti. Non traffico diurno e notturno alla disperata ricerca di un parcheggio a pagamento, abusivo ed esaurito. Non è turisti di massa local e global schiamazzanti e starnazzanti come novelle oche nel Campidoglio messapico. Non baccanali e suq di distrattismo effimero e perdigiorno. Non sabbia e scogli privati con sdraio e ombrelloni omologati, pur su lignee piattaforme posticce. Non mare nostrum abbacinato di notte dalla luce di fari potenti con il mirino puntato verso il pelo dell’acqua del litorale, sì da rendere più trendy gli happy hour al buffet di barruechi in riva al mare. Non deserti samsahariani con incolonnamenti e colli di bottiglia stile Bombay. Non villette schierate come un plotone di esecuzione di fronte al mare o in aperta campagna. Non case in semicerchio quale corona di spine conficcate nelle dune della spiaggia, un tempo segno e sogno di bellezza e libertà. Non rifiuti sparpagliati sull’arenile, o nascosti sotto. Non eco-mostri, pugno nell’occhio delle tante rivabelle-chiamatemi. Non autostrade che spianano ulivi per correre a quattro corsie verso il finibus terrae (stavolta nomen omen). Non antichi borghi trasformati in una sequenza interminabile di bar, pub, pizzerie e ristoranti (con cibi importati da chissà dove). Non spettacolini la sera e precari animatori da villaggio adibiti al divertimento di questo turismo grasso, sudato, inebetito. Non masse di pecoroni che percorrono strade e centri antichi e meravigliosi (risultato di storia e di fantasmi aggrappati alle volte dei secoli) di cui non sanno né hanno intenzione di conoscer nulla.           

Il mio Salento è un’altra cosa. Il mio Salento è meno eventi (transeunti) e più cultura (permanente). Il mio Salento, forse, è tourist free.

Come lo è Noha. Ma non diciamolo troppo in giro.

 
Di Redazione (del 09/05/2014 @ 23:22:29, in Comunicato Stampa, linkato 2033 volte)

Gli eventi promossi dall'Organismo di Formazione Programma Svilluppo c/o Via Scalfo, 5 Galatina (LE) nel mese di maggio:

12/05/2014 ore 17.30: convegno #sischool2014 “La percezione dello stress e la quotidianità lavorativa”;

21/05/2014 ore 15.00: Corso di formazione/aggiornamento personale alimentarista;

25/05/2014 all’interno della manifestazione "Galatina in Fiore", c/o la ns sede, apriremo le ns aule ospitando eventi musicali, culturali, letterari, formativi e degustazioni di prodotti enogastronomici;

29/05/2014 ore 15.00: Convegno “Prodotti agro-alimentari: etichetta e comunicazione verso il reg. (ue) n. 1169/2011”.

 
Di Albino Campa (del 01/02/2012 @ 23:17:16, in Eventi, linkato 2833 volte)

L'Azione Cattolica di Noha domenica 19 febbraio 2012 alle ore 19.30 presenta la II Edizione del Festival dei TALENTI presso l'oratorio "Madonna Delle Grazie".


La serata consisterà dunque in uno spettacolo di varietà con una serie di esibizioni di canto, musica strumentale, poesie, barzellette , danza e divertenti  sketch per intrattenere il pubblico.


Ospiti a sorpresa della serata ZIGO E ZAGO CABARET.

 

 

 
Di Antonio Mellone (del 05/08/2021 @ 23:14:57, in Fetta di Mellone, linkato 1058 volte)

Pensavo a quanto sia improprio chiamare “Prima” (come quella della Scala di Milano - di cui francamente ho sempre apprezzato le contestazioni e detestato la mondanità dei lupi in platea travestiti da visoni, quando non in marsina) il concerto inaugurale di una rassegna organistica.

Elucubrazioni da preludio le mie (nel senso etimologico di prae – prima e ludus gioco), formulate mentre in auto percorrevo i circa 45 chilometri che separano Noha da Salve, nella cui chiesa madre, assiso all’Olgiati-Mauro del 1628, il M° Antonio Rizzato ridava fiato alle canne facendo avvicendare, in concorrenza tra loro, i secoli distesi sui suoi spartiti musicali.

Ne avrei percorsi il doppio, di chilometri, pur di non perdermi l’esibizione del Rizzato che conosco ormai da un decennio (lavoravo in quel di Lequile, terra sua, quando lo conobbi), noto ormai ovunque per il rigore dei suoi studi, la disciplina, direi pure l’intransigenza e il bisogno di perfezione in tutte le sue esecuzioni - improvvisazioni incluse.

Non sarei mancato comunque il 24 luglio scorso al taglio del nastro della settima stagione artistica del Festival Organistico del Salento, non soltanto per gratificare gli sforzi degli incrollabili organizzatori, ma proprio per la mia direi quasi innata passione nei confronti di uno strumento che può riservarti mille sorprese, e parimenti per la responsabilità che avverto nel mio essere salentino: certi beni culturali locali come gli organi a canne (antichi e moderni) si salvano solo attraverso la coscienza, risultato del processo di partecipazione di un popolo.   

Mo’ non è che io mi stia profondendo in grandi salamelecchi nei confronti di un Festival Organistico per via del fatto che Francesco Scarcella, il maestro direttore, è un amico mio, tanto che nel 2020, una settimana prima che il mondo si fermasse a causa di un virus, tenne nel duomo del mio paese un concerto che resterà negli annali della storia patria nohana: ne parlo invece perché chiunque si degnasse di ascoltare l’organo a certi livelli, come quelli di codesto concorso musicale, non potrà che riceverne giovamento intellettuale e direi anche sensoriale e fisico (a proposito di benessere e di anticorpi contro ogni patologia in forma epidemica).

Pensavo (per ritornare al tema introduttivo) che ogni concerto d’organo è una Prima.

Mi spiego meglio. Sapete, ogni organo a canne è un pezzo unico. Nel mondo non esistono due organi a canne identici: al più simili, ma mai uguali tra loro. Sono strumenti fabbricati da artisti più che da artigiani, e di industriale hanno ben poco: progettati uno per uno, tengono conto dell’ambiente nel quale vengono poi assemblati (a terra o in alto, incassati su di un balcone in navata o in controfacciata, o nel presbiterio, oppure nella cavea di in un auditorium o incastonati chissà dove a teatro). Ergo il suono di un organo a canne varia sempre. Non solo in funzione della macchina stessa, della sua potenza, del numero di canne, dei timbri, dei materiali, delle dimensioni e delle forme, cambia anche in base all’aula, alla sua acustica, al suo grado di insonorizzazione, e risente della numerosità dei presenti, e financo del loro abbigliamento. Il suono si aggiusta in rapporto alla pressione atmosferica, alla temperatura, al tasso di umidità, ed è condizionato dalle trasmissioni, dalla fisionomia della cassa armonica, e da mille altre variabili. Ed è diverso ovviamente a seconda dell’autore dei segni sui pentagrammi e dell’organista interprete, anch’essi nel novero dei numeri primi.

Ecco perché la Prima di un concerto non può che essere anche l’Ultima. Avete presente il primo bacio dato a una ragazza (o a chi volete voi)? Agognato, sospirato, forse strategicamente procurato. Sapete già sin dall’inizio che quel primo bacio (che ricorderete a lungo) non si ripeterà mai più, e non ce ne sarà un altro simile a quello, perché dopo averlo dato diventerà il vostro ultimo primo bacio.

Cos’è mai un concerto d’organo a canne? – vi chiederete.

Un musicografo (rosa) tra le parole piano e forte.

Antonio Mellone

P.S. L’immagine che mi ritrae alle prese con il Continiello di Noha del 1971 sostituisce la consueta vignetta satirica.

 

𝐑𝐀𝐈𝟐 sceglie 𝐆𝐚𝐥𝐚𝐭𝐢𝐧𝐚 per rappresentare il Salento nelle sue 𝑑𝑢𝑒 𝑟𝑢𝑏𝑟𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑡𝑒𝑙𝑒𝑣𝑖𝑠𝑖𝑣𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑎.
Rafforzare l'immagine della Città a livello nazionale è un obiettivo preciso di questa Amministrazione, secondo un'idea non fine a se stessa.
Le qualità di 𝗖𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗱'𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 saranno raccontate nella storica rubrica SI VIAGGIARE.
Nei tre minuti e trenta di servizio televisivo non vedremo solo la 𝐵𝑎𝑠𝑖𝑙𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝑆𝑎𝑛𝑡𝑎 𝐶𝑎𝑡𝑒𝑟𝑖𝑛𝑎 ma una sintesi della Città, un racconto che metterà insieme arte, bellezza architettonica e tradizione musicale.
𝗜𝗹 𝗽𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗰𝗶𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗚𝗮𝗹𝗮𝘁𝗶𝗻𝗮 sarà invece il protagonista del servizio che andrà in onda all'interno di EAT PARADE, rubrica di enogastronomia e gusto.
Diventano così 𝑏𝑒𝑛 37 𝑙𝑒 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑡𝑒𝑙𝑒𝑣𝑖𝑠𝑖𝑣𝑒 (tra reti RAI, MEDIASET E SKY) che durante questa Amministrazione hanno dedicato degli approfondimenti alla nostra città. Un dato eccezionale che si unisce alla visibilità ottenuta attraverso la stampa internazionale, le riviste nazionali di settore, gli articoli dedicati dai partecipanti agli Educational finanziati con i bandi regionali e non ultimo dall'azione di instagrammers che si sono succeduti in Città, anche a seguito di preziose iniziative di professionisti del settore.
La pandemia non ci ha permesso di stare al passo con la creazione della rete intorno alla Destinazione Centro Salento, progetto che ha fatto il suo primo passo alla BIT 2022 di Milano
Galatina deve porsi come centro di un'area vasta in cui la valorizzazione delle peculiarità storico-architettoniche e delle tradizioni di ogni cittadina riesce a fare sistema con beneficio di tutto il territorio.
Questo è diventato l'obiettivo che perseguiamo e su cui abbiamo già iniziato a lavorare. Siamo sicuri che rafforzare la nostra immagine sia necessario quanto valorizzare le ricchezze del territorio intorno alla Città, creando una sinergia che permetta di rapportarsi con il turismo sulla nostre coste in maniera non competitiva ma sinergica.
Fare sistema è l'unico modo per crescere, è l'unico modo per impostare una politica che porti ad una reale destagionalizzazione dell'offerta turistica.

Nico Mauro
Assessore al turismo e promozione del territorio

 
Di Andrea Coccioli (del 25/12/2014 @ 23:11:43, in Comunicato Stampa, linkato 2304 volte)

Il 27 dicembre è festa grande!
L'Associazione Bicivetta ha deciso di presentarsi alla cittadinanza con un super evento che durerà dal pomeriggio a tarda sera, proprio per permettere a tutte e a tutti di unirsi ai noi.

L’iniziativa prende il nome di Ciclopedalata natalizia ed è organizzato da Associazione Bicivetta in collaborazione con l’Assessorato LLPP, Sport e Politiche giovanili.

La passeggiata natalizia in bici prevede un bel giro nel centro storico di Galatina, alla scoperta di viuzze e scorci che probabilmente non avete mai avuto il tempo di ammirare.
Il percorso è molto semplice e ben organizzato (insieme a noi avremo vigili urbani e protezione civile - rigorosamente in bici - che ci aiuteranno a bloccare il traffico), quindi adattissimo sia a bambini che ad adulti.
Durante la passeggiata ci fermeremo due volte per ascoltare delle pièces teatrali di due attori di grande spessore che hanno deciso di dare il loro contributo: in piazzetta Orsini incontreremo Fabrizio Saccomanno e in Piazza San Pietro avremo Fausto Romano.
Punto di partenza è la sede della Ciclofficina Bicivetta, presso lo spazio dell'ex Mercato Coperto di Galatina in Via Principessa Iolanda.
Ci ritroveremo lì bicimuniti intorno alle 16.30 per addobbare e rendere più natalizie le nostre biciclette.
Alle 17 inizierà la nostra biciclettata natalizia colorata e musicale alla riscoperta del centro storico di Galatina.

Alla ciclopasseggiata sarà presente anche l’ingegnere Antonio Sponziello progettista di TRIS, veicolo innovativo che Sasp Innovation srl sta sviluppando per dare nuovo impulso alla mobilità urbana ecosostenibile. TRIS è un veicolo che rispetta l'ambiente, non inquina e nel suo genere è unico e divertente.

Alla partenza della Ciclopedalata il Presidente del Consiglio Fernando Baffa e l’Assessore ai LLPP, Sport e Politiche Giovanili Andrea Coccioli consegnerano due biciclette a servizio permanente del Corpo di Polizia Municipale di Galatina.
Dalle 19 in poi ritorneremo in sede per un aperitivo bio, durante il quale si estrarranno i numeri vincenti della nostra Riffa. Il primo premio è una bicicletta fiammante restaurata dalla Ciclofficina Bicivetta, gli altri, un Tour organizzato da Salento Bici Tour, una lampada artigianale donata da Legno in Testa e numerosi libri donati per l’occasione dalle librerie di Galatina.

In serata poi ci sposteremo tutti e tutte al Circolo Arci Eutopia per la nostra festa di tesseramento, per brindare a suon di musica.

L’amministrazione comunale continua a promuovere la mobilità dolce per contribuire al pieno benessere fisico e mentale in linea con il Piano di Azione Energia Sostenibile (PAES) definito e approvato da questo Comune nel 2012 e condiviso dalla Comunità Europea nel 2013.

Missione centrale dell’attuale Amministrazione Comunaledi Galatina è quella di restituire una misura umana alle relazioni urbane, una fruibilità lenta e consapevole alla città pubblica, una elevata qualità ecologica agli spazi della vita.

Agire sulla riconversione sostenibile dell’attuale sistema della mobilità è quindi azione prioritaria, e in tale direzione si muovono molti sforzi programmatici. Si iniziano a montare i primi pezzi della Galatina sostenibile.

Andrea Coccioli

Assessore LLPP, Sport e Politiche Giovanili

Città di Galatina

Vi aspettiamo numerosi!
 
Di Albino Campa (del 30/01/2012 @ 23:11:42, in Comunicato Stampa, linkato 3746 volte)

Come anticipato il 9 ottobre 2011 su “L’Osservatore Nohano n° 6 - Anno V” a proposito dei corsi di musica per dar vita a una Banda musicale di Noha, oggi a distanza di qualche mese  possiamo dire che la costituzione della banda sia ufficiale.

L'inaugurazione avverrà  il 26 febbraio 2012 in occasione della festa di San Gabriele, con la cerimonia di  benedizione e l'inaugurazione dell'attività del Concerto Bandistico "S.Gabriele dell'Addolorata"

 
Di Antonio Mellone (del 13/10/2016 @ 23:11:21, in Eventi, linkato 3230 volte)

A Roma han detto finalmente di NO alle Olimpiadi del 2024. Quindi ora siamo liberi di organizzarne a bizzeffe ovunque, ma senza cementificazioni per invadenti “cittadelle dello sport”, senza indebitamenti di intere generazioni future e soprattutto senza mafie.

Ora. Siccome tutte le strade portano a Noha, il tedoforo con la torcia s’è deciso di venire ad accendere la sua fiaccola olimpionica proprio nel cuore della nostra cittadina.

La prima Olimpiade di Noha si terrà, dunque, domenica prossima 16 ottobre 2016 da mane a sera. Sicché la centralissima via Castello e il parco dell’antico maniero nohano si popoleranno di grandi e piccoli concorrenti nelle varie discipline di:

  • Corsa con i sacchi
  • Tiro alla fune
  • Calcio balilla
  • Tiri al canestro
  • Tennis da tavolo
  • Tiro ai barattoli
  • Lancio del giavellotto
  • Sfide a Dama
  • Palleggi
  • Calcio biliardo umano

Dopo le iscrizioni aperte a tutti, alle ore 11 inizieranno le prime gare di questa prima Olimpiade.

Le attività si protrarranno fino alle 13.00, orario d’inizio della doverosa pausa pranzo (al sacco).

All’interno del parco del Castello, all’ombra della torre e del ponte medievali, sarà allestita l’area pic-nic aperta a tutti, mentre i ragazzi dell’associazione del Presepe Vivente, come è loro solito, prepareranno pucce e panini imbottiti di leccornie salentine. Ma anche mortadella bolognese (eh, sì, quando si parla di giochi senza frontiere bisogna per forza andare oltre gli angusti ambiti provinciali).

Alle ore 15.00 riprenderanno i giochi olimpici e il resto dell’animazione con la colonna sonora della musica Anni ’80.

Il programma olimpico prevede la consegna delle medaglie agli atleti dopo ogni gara. La salita sul podio è accompagnata dal canto dell’inno nazionale (ma quest’ultimo programma potrebbe registrare delle varianti a sorpresa).

*

L’occasione di questa straordinaria festa dello Sport è il battesimo della ASD NOHA CALCIO, la nuovissima squadra di calcio del Noha, che inizierà a disputare le sue partite in Terza Categoria a partire dal prossimo mese di novembre 2016. La festa è promossa e organizzata dall’omonima neo-associazione Sport Calcio Noha, dalla Parrocchia di San Michele Arcangelo, dall’Associazione Culturale Presepe Vivente “Masseria Colabaldi”, dalle Acli, da  Noha.it, dall’Associazione L’Altro Salento, e da tantissimi altri cittadini liberi e pensanti.

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La bandiera della ASD NOHA CALCIO che garrirà ad ogni vento è un vessillo a due colori, composto da azzurro e bianco, a due bande verticali di eguali dimensioni. Mentre lo  stemma è un’ellisse con l’asse maggiore in verticale (ovale è anche la forma dello stemma cittadino, per dire), nove stelle di contorno (non poteva essere altrimenti: NOVE = NOHA), un diavoletto nero (la prima squadra di calcio del Noha era denominata appunto “I diavoli neri”) con in mano un tridente (simbolo delle tre torri nohane) pronto a infilzare un pallone (segno del globo terraqueo).

Durante le Olimpiadi entrava in vigore la “Tregua Olimpica”. Gli antichi greci la chiamavano ékecheirìa ed era un periodo sacro durante il quale cessavano tutte le inimicizie pubbliche e private, venivano abbassate le armi e salvaguardata la vita di chi si recava a Olimpia, e nessuno poteva essere molestato per gareggiare o per assistere alle gare. Siamo certi che la ékecheirìa, per l’occasione, si realizzerà anche a Noha.

Nella locandina della manifestazione campeggiano in alto il logo della ASD Calcio Noha e il nome della Parrocchia. Cos’è questo se non un bellissimo segnale di conciliazione tra il diavolo e l’acqua santa?

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 14/08/2023 @ 23:11:13, in Comunicato Stampa, linkato 417 volte)

Se agosto è per antonomasia il mese che incarna l’estate, la festa che rappresenta, più di ogni altra, la movida salentina è, certamente, “I Love '80 & '90 Party”, la quale quest’anno si caratterizzerà per una “novità” sostanziale: il mattatore della serata sarà FARGETTA, un DJ che da oltre 30 anni riempie piazze e dancefloor, cavalcando mode, temperie e gusti come se il tempo fosse concetto relativo, stimolo e non limite, che è un animale da palco dietro la consolle, una voce amica e certa quanto i suoi mix sulle frequenze di radio M2o e Radio Deejay.

Apriranno il concerto le CRAZY DOLLS, un trio tutto al femminile che ci condurrà in un viaggio nel passato tra i brani che hanno segnato un'epoca, i fantastici anni 80 e 90.

Tra i fantastici ospiti avremo ALAN SORRENTI, al contempo uno dei cantanti italiani più famosi al mondo e un vero outsider. Uno sperimentatore progressivo e avanguardista, ma anche l'autore di alcuni dei più grandi successi tricolore di tutti i tempi come "Figli delle stelle" del 1977 e come ”Tu sei l’unica donna per me” con la quale vinse la sedicesima edizione del Festivalbar del 1979.

Avremo poi DOUBLE YOU con la sua canzone “Please Don’t Go”, un brano simbolo di una generazione e degli anni ’90, un evergreen della musica, una canzone che ha permesso al gruppo eurodance italiano di conquistare le classifiche vendendo la cifra record 3 milioni di copie.

Ci saranno i ragazzi di PARTY SALENTO, lo spettacolo che racconta e fa rivivere la storia della musica italiana e Internazionale dagli anni 70 ai giorni nostri, con i videoclip originali e spettacolari scenografie.

Sul Palco Dj, Vj, Animatori, Cantanti, Ballerini, Musicisti, Performer… Uno Show tutto da Ascoltare, da Vedere e da Ballare…

Closing Party Dj Set, per il secondo anno consecutivo, a cura di Jt Taranox, al secolo LUCA TARANTINO, un DJ producer classe 1996 che vanta al suo attivo già numerose collaborazioni con artisti di spicco del panorama pugliese come: Sud Sound System, Mama

Marjas, Apres La Classe passando per le radio locali ma anche nazionali come radio 105 , M2o, Radionorba. In poco più di un anno ha incrementato le sue collaborazioni con artisti del calibro come: Sergio Sylvestre, Ackejuice Roockers ed artisti internazionali come: Raf e Alborosie, pubblicando singoli per major come Universal e Sony.

Insomma un evento, unico nel suo genere, che sin dalla sua prima edizione, ha riscosso un notevole successo e si è ormai attestato come un appuntamento fisso che si aspetta con enfasi    per    le    novità    e    le    sorprese    che    ogni    anno    riesce    a    riservare. Per una notte sarà come ritornare nel ventennio che ha segnato l’infanzia e giovinezza di coloro che, nati tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70 riuscivano a divertirsi con niente: un pallone, ma anche un pezzo di gesso per disegnare una campana, o una corda da saltare.

Una festa ricca di musica, moda e tendenze rigorosamente anni 80/90. Un viaggio indietro nel tempo, nella storia, nel ventennio che ha coinvolto e “sconvolto” intere generazioni. La macchina del tempo è pronta… mancate solo voi!!!

Quelli di Piazza San Pietro 2.0

 
Di Antonio Mellone (del 27/05/2013 @ 23:10:45, in NohaBlog, linkato 5395 volte)

Due seminaristi di Noha al servizio di papa Francesco Due seminaristi di Noha al servizio di papa Francesco

Il mio pallino è da sempre quello di rintracciare personaggi, accadimenti ed altre cose belle di Noha cercando di sfregarle sulla carta perché rimangano fisse, scripta manent, e non se ne volino, verba volant, al primo alito di vento, o al primo cinguettio o tweet (come con inflazionato inglesismo s’usa dire di una frase di massimo 140 caratteri lanciata nell’arcinoto social-network).  

Stavolta ho il piacere di parlare di un evento storico molto importante per la chiesa del Salento (e del mondo intero) come quello del 12 maggio scorso, allorché papa Francesco, in una piazza San Pietro gremita fino all’inverosimile (c’erano più fedeli che sanpietrini) proclamava santi i nostri Antonio Primaldo e Compagni, che tutti ormai venerano comunemente come i Santi Martiri di Otranto.

Due seminaristi di Noha al servizio di papa FrancescoMa il fatto straordinario di cui vorrei parlare non è tanto (o solo) la canonizzazione di personaggi storici della nostra terra, quanto il fatto che a servire la messa solenne del papa v’erano, tra gli altri, anche due bravissimi ragazzi di Noha, due seminaristi, Luigi D’Amato e Giuseppe Paglialonga, attualmente studenti (e sappiamo pure con profitto) di Teologia e Filosofia presso il pontificio seminario regionale “Pio XI” di Molfetta (pio collegio che ha “prodotto” pastori di gran prestigio, sacerdoti e vescovi, ma anche professionisti e uomini di importante levatura sociale), dopo aver frequentato, sempre insieme - e con soddisfazione da parte tutti, primo fra tutti l’ordinario diocesano - il seminario arcivescovile di Otranto (istituto ecclesiastico rinomato dal Settecento in poi per la floridezza degli studi e la bontà dei giovani avviati al sacerdozio).

Luigi e Giuseppe sono, dunque, due tra le perle più preziose di quello scrigno di tesori che è la gioventù nohana. Affatto diversi nella loro figura fisica, nel taglio della loro personalità, ma probabilmente non in quello delle loro aspirazioni, sempre pronti a salutarti cordialmente e con un sorriso, Luigi e Giuseppe hanno scritto e siamo certi continueranno a scrivere pagine importanti della Storia di Noha.

Ci sarà certamente il tempo (ora è fin troppo presto data la loro giovane età) per profondersi in biografie, stilare articoli sul loro curriculum vitae, vergare “scritti in onore” di questi due personaggi local con vocazione global (anzi universal, o, meglio, celestial), dandone i giusti colpi di scalpello nell’abbozzo di un loro profilo.

Qui però mi sia consentito di ricordare brevemente un paio di episodi che rispettivamente li riguardano.

Il primo è questo.

Due seminaristi di Noha al servizio di papa FrancescoTempo fa accompagnai Luigi D’Amato a Galatina nella casa di un mio amico, il compianto Prof. Mons. Antonio Antonaci, per far conoscere l’uno all’altro: ci tenevo (evidentemente per la stima che nutro nei confronti di entrambi). In quell’occasione il professore non parlò molto, affetto com’era da un principio di depressione senile cronica (che lo accompagnò fino al giorno del suo congedo da questa vita che ebbe termine il 26 settembre del 2011); tuttavia alla fine di quell’incontro il professore ebbe modo di donare a Luigi uno dei suoi numerosi capolavori: lo stupendo volume dal titolo “Fra’ Cornelio Sebastiano Cuccarollo – cappuccino - arcivescovo di Otranto (1930 - 1952)”, un libro di oltre 400 pagine sulla vita straordinaria di un vescovo santo che ha operato nella nostra terra durante “gli anni ruggenti” che vanno dal periodo fascista alla ricostruzione post-bellica. Orbene, in una delle prime pagine di questo tomo - il cui testo si legge scorrevolmente come un racconto senza tuttavia divenire un romanzo - Mons. Antonaci, prima dell’autografo, vergava di proprio pugno una dedica al nostro seminarista appellandolo (con molte probabilità profeticamente) don Luigi. In quell’occasione mi parve di cogliere in Luigi, anzi in don Luigi (e credo di non essermi sbagliato), un certo compiacimento, se non proprio un cenno di approvazione.

Il secondo fatto che vorrei menzionare riguarda invece Giuseppe.

Due seminaristi di Noha al servizio di papa FrancescoRicordo molto bene questo poco più che imberbe ragazzino beneducato e molto attento, oltre che sempre presente nelle prove o nel corso delle liturgie in cui mi capitava di suonare (con o senza il coro) l’organo a canne di Noha. Orbene, Giuseppe osservava in silenzio e sembrava assorbire come una spugna le tecniche ed i segreti di quella vera e propria orchestra che è l’organo elettromeccanico nohano, le combinazioni dei suoni, dei suoi timbri e registri, l’uso dell’“acceleratore” del “crescendo”, i pulsanti ai pedali, e via di seguito.

So che certe cose si aggrappano all’infanzia come ami nella carne per non staccarsene più; non saprei dire, però, con certezza se io sia stato protagonista in positivo (nel senso che Giuseppe, da buon osservatore nohano, abbia “scoperto” e quindi iniziato ad amare la musica, e soprattutto quella celestiale e sublime, commovente e magnifica di un organo a canne anche grazie a me), oppure in negativo (nel senso che osservando e soprattutto udendo il sottoscritto suonare l’organo con i piedi – ma nel senso metaforico del termine, in quanto un organo si suona pure con i piedi – dunque nel peggiore dei modi, abbia reagito alla violenza provocata ai suoi timpani, oltre che al decoro che si deve all’arte ed al senso estetico, studiando invece seriamente la musica organistica, e giacché c’era anche il canto, onde evitare il ripetersi nel mondo di certe performance melloniane). Sta di fatto che oggi, nell’un caso o nell’altro, Giuseppe Paglialonga è un bravo ed apprezzato organista, oltre che un cantante dalle indiscusse doti canore.

Due seminaristi di Noha al servizio di papa FrancescoMa ritorniamo in piazza San Pietro (ché le divagazioni potrebbero portarci fuori dal seminato - o dal seminario) ed a quelle immagini in mondovisione che hanno proiettato davvero su tutto l’orbe terraqueo, oltre a tutto il resto, anche i nostri due conterranei intenti l’uno, Luigi, a reggere il pastorale del papa (che per essere precisi si chiama “ferula”) e l’altro, Giuseppe – se riesco a veder bene nella foto - catino, brocca e forse anche manutergio per l’abluzione rituale (cioè la lavanda delle mani che avviene nel corso della messa durante l’offertorio e dopo la comunione).

Assisi proprio a pochi metri dalla sedia del papa, i nostri due impettiti seminaristi sono stati impeccabili. Il maestro delle cerimonie pontificie, il rigoroso e apparentemente imperturbabile Mons. Guido Marini (genovese, da non confondere con il prefetto suo predecessore fino al 2007, Mons. Piero Marini, pavese) non avrà faticato molto, né sprecato molto fiato nelle istruzioni da dare ai nostri ragazzi: Luigi e Giuseppe saranno apparsi agli occhi del cerimoniere pontificio come i più navigati liturgisti vaticani, grandi esperti di sacra liturgia, delle sue leggi e regole (e soprattutto delle tre P richieste a tutti i chierici, e cioè la pietà, la pazienza e la precisione) apprese certamente in seminario, ma anche e soprattutto in quella vera e propria scuola-guida che è la parrocchia di Noha.

Due seminaristi di Noha al servizio di papa FrancescoIn conclusione o ad integrazione di queste note, a me (ma sono certo anche ai miei venticinque lettori) piacerebbe conoscere i sentimenti, l’emozione e l’impressione provati dai nostri due baldi giovani a proposito di questo avvenimento che rimarrà indelebilmente scolpito nel loro animo per tutta la vita. Mi piacerebbe leggere (magari su questo stesso sito) i loro pensieri in merito, i risvolti e la cronaca particolare della cerimonia, il contatto con papa Francesco, i dettagli dell’evento e anche il “dietro le quinte” di questa occasione storica e straordinaria.

Nell’attesa di tutto questo, auguro a Luigi ed a Giuseppe, sicuro d’interpretare anche il pensiero di molti, tutto il bene di questo mondo, qualunque sarà la loro scelta.

Auguro loro di ascoltare e di mettere in pratica i messaggi forti di questo papa evangelico, dunque “rivoluzionario”, che dice papale papale (appunto!) che la chiesa di Cristo non ha titoli da concedere né onori da distribuire ai vanitosi del mondo, ma solo servizi da chiedere agli umili della terra, riaffermando con determinazione le parole di Luca (17,10): “Quando avrete fatto tutto il vostro dovere dite: siamo servi inutili”.

Due seminaristi di Noha al servizio di papa FrancescoAuguro loro di abiurare il dio del perbenismo di facciata, il dio del potere corrente e mafioso, il dio delle convenienze, delle compiacenze e dei privilegi, il dio di comodo ed il dio denaro. Auguro loro, invece, di credere, accogliere, predicare e donare agli altri il Dio nudo, forestiero, crocifisso, emarginato, diverso, precario e disoccupato, il Dio che inorridisce davanti ad ogni schifezza compiuta specialmente dentro le mura del tempio, il Dio che dà senza aspettarsi nulla in cambio, il Dio delle gerarchie, quelle vere che non hanno bisogno di gradi, il Dio che ha fame e sete di giustizia, il Dio della strada stretta, tortuosa, in salita, difficile, accidentata, il Dio dei poveri cristi, il Dio di una chiesa dell’intra omnes e non quello dell’extra omnes.

*  

Alla fine di questo percorso auguro loro - se sarà questa la loro Vocazione - di caricarsi anche del fardello del pastorale (se non proprio quello di una ferula papale: mai porre limiti alla divina Provvidenza), impugnandolo tuttavia non in qualità di caudatari, ma, possibilmente, in qualità di titolari.

Sempre, però, sulle orme di Francesco.

Antonio Mellone
 

La decisione di lasciare l’incarico tecnico fiduciario di Assessore ai Lavori Pubblici, Sport e Politiche giovanili, assegnatomi tre anni e mezzo fa, trae origine da motivazioni di natura professionale e personale.

Un nuovo impegno professionale sopraggiunto e a cui non posso sottrarmi, mi terrà fortemente impegnato nei prossimi mesi. Per questo motivo è diventato sempre più complicato riuscire a conciliare, impegni professionali e privati con l’azione amministrativa efficace e continuativa che i settori di mia competenza meritano.

Fin dall’inizio del mio mandato è stata una mia prerogativa quella di seguire giornalmente gli uffici di cui mi sono occupato perché ritengo che il lavoro di squadra sia fondamentale per raggiungere i risultati sperati. Ho cercato sempre di esprimere grandi energie ed entusiasmo nel ruolo assegnatomi anche in virtù delle mie competenze professionali e in quest’ottica ho lavorato affiancando e sostenendo gli addetti ai tre settori. E’ stato per me un onore servire la comunità nella quale vivo.

Dei tanti impegni presi per Galatina alcuni sono stati portati a termine, altri sono stati ben avviati o sono state poste le basi per il loro avvio, pertanto, non essendo più le mie competenze tecniche strettamente necessarie, ritengo corretto lasciare l’incarico affidatomi. Sono certo che il nuovo assessore saprà e potrà lavorare in continuità con quanto fatto finora. Rimango comunque a disposizione fornendo la mia esperienza per portare a termine gli obiettivi che questa amministrazione può raggiungere. Ciò che fino adesso abbiamo fatto o quello che avremmo potuto fare lo rimetto al giudizio altrui.

Colgo l’occasione per rinnovare la stima nei confronti del Sindaco Cosimo Montagna, ringraziarlo per avermi dato l’opportunità di vivere un’esperienza molto impegnativa ma edificante e costruttiva e che mi ha permesso di venire a contatto con tantissime realtà e persone interessanti, con i loro problemi, aspirazioni e aspettative. Ho incontrato, ascoltato e collaborato con molte delle associazioni del territorio, grandi risorse per la nostra città.

Nel corso di questo periodo ho apprezzato le qualità del sindaco Montagna: l’impegno, la dedizione, la pazienza, la forza  per rappresentare un’intera comunità, e, in particolar modo, la professionalità e la dedizione che l’hanno portato più volte a sacrificare tempo e attenzione alla sua carriera, ma soprattutto alla sua famiglia, per il bene comune.

Un ringraziamento anche a tutti i consiglieri di minoranza e di maggioranza e gli assessori che mi hanno sostenuto nell’espletamento del ruolo politico – amministrativo. Mi lega a loro un sentimento di stima e amicizia.

L’attività di Giunta è stata sempre un lavoro di squadra portato avanti in un clima di grande disponibilità, collaborazione e trasparenza nel rigoroso rispetto della legalità e dell’interesse della comunità.

Ringrazio anche i dipendenti comunali e l’ufficio della Polizia Municipale, tutti secondo le loro competenze e disponibilità, mi hanno sempre coaudivato e consigliato al meglio. Un grazie particolare a tutta la struttura dei Lavori Pubblici, con loro ho condiviso strategie e visioni operative per fare il meglio. Il loro lavoro è una vera risorsa per Galatina. Il lavoro amministrativo per essere efficace deve sempre essere svolto in sinergia tra tutte le componenti amministrative e politiche della comunità.

In ultimo, ma non per ultimo, ringrazio tutto il Partito Democratico che mi ha sempre incoraggiato e stimolato alla risoluzione condivisa dei problemi.

Fare politica è un’esperienza faticosa ma entusiasmante, occorre lavorare per favorire la partecipazione di tutti i cittadini alla vita e alle scelte della comunità.

 

Di seguito riporto i più significativi interventi effettuati e lo stato di definizione degli stessi da giugno 2012 a gennaio 2016:

 

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. I lotto funzionale

Importo progetto I lotto funzionale: 1.300.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Comune Galatina: 500.000,00 euro

LAVORI COMPLETATI al 100%

Inaugurazione Teatro effettuata il 28 novembre 2015.

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. II lotto funzionale

Adeguamento funzionale torre scenica e utilizzo completo dei palchi.

Importo progetto II lotto funzionale: 800.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Lavori da appaltare e realizzare entro 2016.

Adeguamento e miglioramento rete fognatura bianca Rione Italia

Importo progetto: 700,000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia

LAVORI COMPLETATI al 100%

Scuole. Tutti gli istituti comprensivi. Poli 1, Polo 2, Polo 3

Interventi di manutenzione straordinaria scuole Galatina e frazioni

Importo totale progetti: 500.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina e Ministero

LAVORI COMPLETATI al 100%

Riqualificazione ed efficientamento Scuola Noha e aree adiacenti.

Importo progetto: 400.000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia. Importo da restituire in 10 anni senza interessi.

LAVORI COMPLETATI al 100%

Progetto di messa in sicurezza e rifacimento via Bianchini.

Primo di tre interventi previsti ognuno di 250.000,00 euro.

Importo progetto: 250.000 euro

Finanziamento: Regione Puglia (49%) e Comune di Galatina (51%)

LAVORI COMPLETATI al 100%

Progetto di pavimentazione stradale e pubblica illuminazione.

Importo progetto: 300.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina

LAVORI COMPLETATI al 95%

Progetto di riqualificazione Corso Porta Luce.

Rifacimento e riqualificazione di Corso Porta Luce, Sostituzione Illuminazione pubblica con Pali Artistici, Realizzazione Pista ciclabile, Rifacimento tappetino stradale, Nuovo rondò incontro via d’Enghien.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

PROGETTO COMPLETATO AL 70%. I lavori riprenderanno nelle prossime settimane.

Progetto di riqualificazione via principessa Iolanda, via Caforo angolo piazza Alighieri, via Giuseppina del Ponte.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

PROGETTO COMPLETATO AL 90%.

I lavori riprenderanno  nelle prossime settimane.

Progetto riqualificazione Ex convento Santa Chiara.

Importo progetto: 1.000.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Procedura d’appalto dei lavori in corso.

Progetto di Riqualificazione basolato centro storico.

Importo progetto:  500.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Gara effettuata e aggiudicata

Inizio lavori: I lavori inizieranno nelle prossime settimane.

Centro Polivalente viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Struttura inaugurata e utilizzata.

Palestra via Montinari

Finanziamento: PIRU

In attesa di essere concessa in uso.

Asilo Nido viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

Tra qualche settimana l’asilo di via Pavia si trasferirà al nuovo asilo di viale don Bosco.

Trasferimento Uffici Comunali presso l’ex Tribunale.

E’ stato svolto un grande lavoro di squadra per individuate le somme necessarie attraverso la devoluzione dei mutui e rendere possibile l’adeguamento degli ambienti dell’ex tribunale al fine di ospitare molti uffici comunali in un’unica struttura.

E’ previsto che entro il 2016 verranno trasferiti gli uffici LLPP, Urbanistica, Vigili Urbani, Suap e Ufficio anagrafe all’ex tribunale con un risparmio sulla spesa pubblica e un miglioramento del servizio per tutti i cittadini.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore SPORT:

Utilizzo delle palestre scolastiche comunali

E’ stato difficile coordinare e definire il calendario dell’utilizzo delle palestre scolastiche comunali, ma ogni anno con l’impegno e la volontà di tutte le società sportive si è definito il calendario di utilizzo  degli spazi sociali per lo sport.

Festa dello Sport 2014

La festa dello Sport “Sport Day 2014” ha visto la partecipazione di tante società sportive e di tanti ragazzi delle scuole degli istituti comprensivi. E’ stata una tre giorni di sport e partecipazione nello scenario della villetta San Francesco.

Festa dello Sport 2015

Festa dello Sport organizzata in collaborazione con SALENTIADI, le olimpiadi del Salento. Bellissimo evento sportivo interamente organizzato presso il complesso sportivo del Palazzetto dello Sport.

Green Olympic Games

Progetto che oltre a sensibilizzare sulla corretta separazione dei rifiuti per un ambiente migliore ha promosso i valori dello sport tra i più giovani.

Struttura Sportiva di Noha

La struttura sportiva di Noha ha ricominciato a vivere grazie all’impegno di alcune società sportive che l’hanno riaperta e ora quotidianamente è al servizio dei cittadini.

Patrocinio e contributi economici a varie iniziative sportive

E’ stato un piacere e un onore patrocinare numerosissime iniziative sportive tenutesi in questi anni. Un grazie va a tutte le numerosissime società sportive che iniettano energia positiva nel tessuto sociale alimentando lo spirito sportivo dei galatinesi.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore POLITICHE GIOVANILI:

Chiostro d’Estate. Estate 2012

Concerti, presentazioni di libri, convegni, spettacoli teatrali e musicali nella cornice del Chiostro dei Domenicani, scenario  suggestivo ed entusiasmante. Una serie di artisti e iniziative differenti, da Cesko degli Après la Classe al cantante folk milanese Andrea Labanca, passando per serate jazz, convegni, proiezioni di film d'epoca, dj set di artisti locali e il suggestivo concerto di Mino De Santis.

Festa della musica. Giugno 2013

musica, cultura e arte. Queste le parole chiave della prima edizione a Galatina della Festa Europea della musica. Dal 21 al 23 giugno 2012 sono stati tre giorni di musica tra rock, pop, hip-hop e musica popolare, presentazione di libri e una mostra di fumetti a cura di Lupiae Comix. Il tutto è stato realizzato all'interno del Chiostro del Palazzo della Cultura di Galatina e in piazza Galluccio. Tra i vari gruppi presenti alla manifestazione, I TOROMECCANICA e la GIOVANE ORCHESTRA DEL SALENTO, diretta da Claudio Prima. E’ stata notevole la presenza di giovani musicisti come i PLUG IN, CAMDEN TRIO, DYING PURPLE, T.GARAGE, SOOP & NINTAI e l’ORCHESTRA SPARAGNINA.

Ciclofficina sociale presso Mercato Coperto

Grazie alla collaborazione di alcune associazioni è nata all’interno del mercato coperto la CiclOfficina Sociale, spazio di socialità, incontro e condivisione. Un luogo dove promuovere la mobilità lenta e sostenibile, il riuso, il riciclo e la partecipazione attiva.

Mercato S…coperto,

Manifestazione realizzata all’interno dell’ex sede del Mercato Coperto in via Principessa Iolanda. Proposta rivolta al mondo giovanile della città che ha bisogno di spazi destinati alla socializzazione. L’iniziativa ha coinvolto le associazioni culturali della Città. L’iniziativa ha avuto lo scopo di rivitalizzare uno spazio di proprietà comunale in disuso, situato al centro della città e che già in passato è stato luogo deputato ad iniziative di partecipazione giovanile .All’interno dell’ex mercato coperto si sono svolti incontri d’autore, musica ed happening di discussione scientifica divulgativa.

Servizio civile nazionale

In tre anni più di venti ragazzi hanno lavorato presso il Comune di Galatina sviluppando progetti nei settori delle Politiche giovanili, Biblioteca Comunale, Museo e Ambiente. Il servizio civile è una iniziativa fondata sui principi della solidarietà sociale e vede i giovani i primi promotori del processo di partecipazione, in grado di trasformare una società in cui il cittadino è solo colui che riceve un freddo ed astratto servizio ad una società in cui tutti hanno la possibilità di essere attivi e socialmente utili.

Rassegna Giovanile NOTE A MARGINE

Note a Margine è stata una Rassegna “periferica” che ha avuto l’obiettivo di coinvolgere ed includere le Periferie della città come luoghi di riferimento alternativi e vitali, da un punto di vista non solo urbanistico ma soprattutto umano e sociale. Luoghi che spesso ispirano forme d'arte e   movimenti  sociali  rappresentanti  di un vero e proprio sottobosco multiculturale e multietnico,  un workinprogress costante e perpetuo, un laboratorio continuo. Spazi inespressi e inascoltati  da recuperare e trasformare, da aiutare ad emergere.
Con l'aiuto dell'associazionismo giovanile è stato scelto di selezionare alcuni “interlocutori d'eccezione” che grazie ai loro contributi hanno potuto affrontare il tema della periferia in luoghi prettamente periferici  attraverso dei  personali  approcci che spaziano dal  mondo della musica a  quello del cinema, dal  teatro alla letteratura, al cibo ai graffiti, dall’hip hop alla street art. La ciliegina sulla torta è stata l’opera regalata alla Città di diversi artisti di graffiti che hanno abbellito, con la loro arte, il muro della scuola di via Ugo Lisi.

Galatina, 22 gennaio 2016

Andrea Coccioli

 
Di Marcello D'Acquarica (del 10/10/2014 @ 23:07:18, in NohaBlog, linkato 3112 volte)

Mi rendo conto, da tutte le battute che si dicono in giro e che anche Antonio ha raccolto nel suo ultimo articolo dal titolo “Ennesima sparatoria a Noha”, che è ben radicato nel cervello di molte persone un modo di pensare come il seguente: “se non ti fai i fatti tuoi, sei uno sprovveduto oppure un opportunista”.

Ci siamo talmente abituati a pensare che senza un tornaconto non dobbiamo muovere nemmeno un dito che alla fine i risultati deleteri si vedono, eccome. Vi risparmio l’elenco, sarebbe troppo facile compilarne uno infinito.

Le abitudini a volte sono dei blocchi mentali che ci impediscono di cambiare e quindi anche di migliorare. Ci manca fondamentalmente il senso del gratuito e ci soffoca la paura di perdere. E per non perdere ci escludiamo dall’essere protagonisti. Di conseguenza vince il malcostume. E’ matematico, come il calcolo delle probabilità.

Così capita che percorriamo strade invase da rifiuti di ogni tipo, rotonde che sono delle vere schifezze, mura di cinta sventrate, allagamenti per una banale pioggerella, asfalti sconquassati a macchia di leopardo, edifici in disuso che diventano rifugi per pantegane (vedi per es. il sito dell’ex palazzo baronale e relativo giardino a Noha. E obbligare i proprietari alla bonifica, alla manutenzione e al decoro per il pubblico interesse, no eh?), piste ciclopedonali inesistenti, puzza di fogna un po’ ovunque, e via di seguito. Insomma possiamo dire che, dove ti giri e ti volti, il degrado la fa da padrone. A partire dalla piazza san Michele, dove troneggia maestoso, non sappiamo fino a quando, un ricordo del passato come l’orologio e la relativa torre, donata nel 1861 dai fratelli Gaetano e Orazio Congedo, il cui stemma è scolpito sul frontespizio del minareto (cfr. anche L’Osservatore Nohano, n°1, Anno III, 9 febbraio 2009).

Ci siamo talmente abituati al brutto che manco più ci facciamo caso, nemmeno quando ci capita di frequentare la piazza nel corso della festa di San Michele Arcangelo, nostro Santo patrono. Ma forse in quest’occasione saremmo pure giustificati in quanto forse accecati dalle luminarie.

Respiriamo aria intrisa di fumi di dubbia provenienza che manco più ci dà fastidio. Dice il mio amico Giuseppe: “Durante il giorno, quando la pressione atmosferica è lontana da terra, non si sente niente, ma verso l’imbrunire, con l’aumento della pressione, insieme alla nebbiolina si diffonde nell’aria ed entra prepotentemente anche in casa, un odore nauseabondo di cose bruciate. E che possiamo fare?”. 

Siamo così presi dai nostri affanni quotidiani che non ci accorgiamo della meraviglia del silenzio senza i rumori del progresso, dei colori del cielo e della campagna, del cambio delle stagioni, della musica del vento, del frinire delle cicale, del volo delle rondini...

Siamo così convinti che quello che conta è l’auto XXL (extra large), il televisore da 300 pollici o l’ultima versione di iPod e relativo cover, che concentriamo tutte le nostre energie nel voluttuario di questo becero consumismo, dimenticandoci dell’Essenziale, volutamente con la maiuscola.

Io credo intanto che serva eccome studiare le regole della grammatica (almeno per sapere finalmente su quale  “e” vada o meno l’accento), e nondimeno  bisognerebbe metter in pratica il loro rispetto, che dovrebbe diventare per tutti uno stile di vita. Questo proprio perché la grammatica senza pratica non serve a nulla, così come altrettanto inutile sarebbe la pratica senza la grammatica.

Indro Montanelli diceva che noi italiani siamo come il cane che si morde la coda, siamo cioè come quell’infermiere che rubando una siringa dal pubblico ospedale non porta a casa un bene, ma lo toglie alla comunità, di cui egli stesso fa parte.

Starete pensando che sono andato fuori tema e che le casiceddhre centrano poco con tutto questo e che non risolvono i problemi. No di certo. Infatti se dovessero scomparire all’improvviso non cambierebbe la vita a nessun nohano, e se dopo le casiceddhre scomparissero anche la trozza, la casa baronale, la torre e relativo arco a sesto acuto, la casa rossa, la Masseria Colabaldi, la torre con l’orologio, il frantoio ipogeo, e se scomparisse persino Noha, magari fagocitata per sempre da Galatina, a nessun nohano cambierebbe la vita. E’ solo questione di salvaguardia dell’identità e di sapersi ricollocare da qualche parte, sempre che anche il “qualche parte” esista ancora.

Marcello D’Acquarica
 
Di Redazione (del 12/08/2014 @ 23:07:09, in Eventi, linkato 3181 volte)

Il Rione Roncella, vincitore del Torneo del 2013, il 16 agosto alle ore 20.30 in Via Cornelio Silla ospita i Rioni Castello, Colabaldi, Piezzu e Trozza con la “Festa dei Rioni” con grandi tavolate, musica, balli, vino e "Lu Fruttu Novu" in concerto.

Lunedi 18 agosto alle ore 19:30 apertura della quinta edizione del "Torneo dei Rioni" con la Manifestazione dei Rioni presso la piazza San Michele Arcangelo di Noha  a seguire sfilata trionfale con i Banditori e i cavalli verso la chiesa “Madonne delle Grazie” per raggiungere il campo da gioco.

Alle Ore 20:30 inizio della prima partita "Roncella - Piezzu" e alle ore 21:30 inizio della seconda partita "Trozza - Colabaldi".

Di seguito il programma completo delle altre partite:

- 21 Agosto:

                Ore 20.30 "Piezzu - Castello"

                Ore 21.30 "Roncella - Trozza"

- 25 Agosto:

                Ore 20.30 "Roncella - Castello"

                Ore 21.30 "Piezzu - Colabaldi"

- 28 Agosto:

                Ore 20.30 "Roncella - Colabaldi"

                Ore 21.30 "Trozza - Castello"

- 01 Settembre:

                Ore 20.30 "Piezzu - Trozza"

                Ore 21.30 "Colabaldi - Castello"

Il 04 settembre alle ore 21.00 verrà giocata la finale dei Rioni a seguire premiazione della squadra vincitrice del Torneo 2014.

 
Di Antonio Mellone (del 07/02/2014 @ 23:06:34, in NohaBlog, linkato 3564 volte)

Martedì mattina, 4 febbraio 2014, un collega sottopone alla mia attenzione una pagina del più diffuso giornale locale, cioè “Il Quotidiano di Lecce”, o “Nuovo Quotidiano di Puglia”, o come diavolo si chiami, indicandomi un trafiletto in cui si parlava di Noha.

Il collega sa bene, e da tempo, che ho una certa idiosincrasia nei confronti di quell’ammasso di morbida carta a più veli (a mio avviso ottimo per la differenziata) e non tanto perché di proprietà della famiglia Caltagirone (sì, l’Azzurra, figlia di Francesco Gaetano, e moglie in seconde nozze - i valori della famiglia! - di Pier Ferdinando Casini - in nomen omen), ma perché, davvero, preferisco impiegare i ritagli delle mie ore nella lettura di ben altre penne. Non si tratta di snobismo, ma, diciamo così, di personale allocazione ottimale di una risorsa sempre più scarsa come il tempo.

Comunque, quando si tratta di Noha, metto da parte ogni remora, supero ogni barriera architettonica, abbatto steccati e cancelli, e mi fiondo voracemente nella lettura di ogni riga, ogni parola, ogni sillaba che la riguardano, fossero pure vergate, queste righe, sulle superfici più impensate o improbabili del mondo, ovvero riportate su giornali satirici (come in questo caso).

Stavolta, il suddetto collega, inconsapevole, m’ha posto sotto gli occhi un esilarante articoletto, senza firma (per fortuna dell’autore) dal titolo “Primule e lampade per la vita e un premio a don Coluccia” (cfr. il pezzo originale riportato di seguito), in cui l’anonimo “giornalista” (con le virgolette), ovvero pseudo-giornalista (senza virgolette), si esibiva nella descrizione puntuale di un evento che ha avuto luogo a Noha nel pomeriggio inoltrato di domenica 2 febbraio 2014. Così si esprimeva il nostro veggente al passato prossimo: “Domenica sera, invece, Casa Betania ha lanciato 45 lampade volanti, accompagnate da una coreografia di danza sui trampoli […]. musica ed artisti di strada […]”. Notare l’avverbio invece che rende il tutto più verosimile.

Peccato che domenica sera lo spettacolo in programma de quo non ha avuto luogo per via della pioggia. Anzi è stato rimandato a domenica prossima.

Chissà cosa avrà visto di volante l’anonimo cronista (forse degli asini), o chi si fosse mosso sui trampoli (forse lo stesso “letterato”), e dove l’elzevirista avrà incontrato gli artisti di strada (come lui), o quando il poveretto avrà scorto non uno ma ben “2000 lumi, forniti da Casa Betania, accesi dalle famiglie di Noha e esposti alle finestre delle case [sic!]”, per parlarne così compiutamente. Anzi convintamente, dettagliatamente, qualunque-mente (“mente”, stavolta, è voce del verbo).

Dopo il famoso the future in the past (noto nella grammatica inglese), questo genius loci ha inventato the past in the future (ormai noto nella idolatrica pugliese). 

*

Il giornalista, l’abbiam ripetuto un milione di volte, dovrebbe essere un whatchdog (cane da guardia) e non un hotdog; così come il giornalismo non può essere un copia-incolla continuo, o il riporto di un comunicato stampa.

Purtroppo per questi pseudo-giornalisti nostrani, la verità brilla della sua stessa perspicuità, e non manca mai all’appuntamento delle loro figuracce.

*

Poi uno dice che il sottoscritto legga solo “Il Fatto quotidiano”.

Ma, signori, secondo voi non è meglio il Fatto che il distratto, il contraffatto, l’accatto, anzi il mentecatto Quotidiano?

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 20/06/2013 @ 23:03:40, in Comunicato Stampa, linkato 2728 volte)

Si è svolta questa mattina a Palazzo Adorno la conferenza stampa della Festa della musica che si svolgerà da venerdì 21 a domenica 23 a Galatina.Ecco alcuni scatti della mattinata dove era presente Andrea Coccioli, Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Galatina, Tommaso Moscara, dell'Associazione Galatina2000 e Fabrizio Malerba, direttore della Lupiae Comix.



Di seguito inviamo alcune dichiarazione dell'Ass. Coccioli
"Siamo giunti finalmente al via della tre giorni dedicata alla musica, con questa iniziativa europea della "Festa della musica". Venerdì 21 giugno, presso il Palazzo della Cultura di Galatina apriremo il cartellone estivo con un evento importantissimo. Tre giorni di musica e cultura. I numeri di questi strepitosi "tre giorni" sono i seguenti:2 location - Palazzo della cultura e Piazza Galluccio, 95 musicisti coinvolti, 11 scrittori, 10 fumettisti, 12 tecnici, il tutto in diretta streaming. Ingresso gratuito, siete tutti invitati a partecipare"

Ovviamente vi ringraziamo e vi aspettiamo!

Per maggiori info:
Assessorato Politiche Giovanili - Comune di Galatina
c/o Palazzo della Cultura 0836 564097 prg.giovani@comune.galatina.le.it

Associazione Galatina2000
info@galatina2000.it

 
Di Albino Campa (del 07/07/2011 @ 23:01:46, in RadioInOndAzioni, linkato 3912 volte)

Eccovi di seguito un articolo a firma di Antonio Mellone sulla nostra 'RadioInOndAzioni' apparso sull'ultimo numero de "il Titano", supplemento economico de "il Galatino", n. 12 del 24 giugno 2012. Insomma W Interet Libero, W la libertà!

Il Titano La Puglia passerà al digitale terrestre entro la fine del corrente anno o al massimo entro il primo semestre del 2012. Questa bella notizia apprendiamo leggendo il calendario del passaggio al digitale. Tradotto in parole semplici vuol dire che per poter guardare i programmi della televisione saremo costretti – come hanno fatto o faranno anche in altre regioni – a riempire le nostre case di alcune scatole chiamate “decoder” da collegare in qualche modo all’apparecchio televisivo. Senza questo decoder le nostre televisioni (a meno che non siano acquistate in tempi recenti con il marchingegno incorporato) diventerebbero un semplice soprammobile.

Fonti più che attendibili ci informano che il digitale terrestre di fatto è un digitale sottoterrestre (o extraterrestre: cioè roba dell’altro mondo), in quanto si tratta di un vero e proprio ferrovecchio, una tecnologia obsoleta morta e sepolta ma temporaneamente risuscitata dall’endemico italico conflitto d’interessi che sembra avere quale obiettivo precipuo quello di far fare i soldi a chi i soldi li ha già: in questo caso i proprietari (più ricchi) delle vecchie reti televisive. Il tutto a discapito dell’innovazione vera, della democrazia e della libertà d’informazione.

Per fortuna la realtà supera l’immaginazione al potere, e il futuro prima o poi arriva. Per fortuna, cioè, a prescindere dalle scelte politiche sceme, c’è una realtà che non vuol perder tempo, che va per conto suo, e soprattutto contro l’archeozoico vento sinistro degli insipienti e gli ottusi. E questa realtà è un mondo in fermento, ricco di idee e di persone libere, pronte a cavalcare le punte più avanzate della comunicazione non allineata attraverso l’utilizzo di una tecnologia che non potrà più essere fermata, tanto meno da un decreto ministeriale.

C’è una tecnologia che invece sta crescendo a ritmi esponenziali (almeno in altre parti del mondo non tanto distanti dal patrio Jurassic Park), ed è la connessione ad Internet.

In rete si possono vedere già da oggi, anzi da ieri l’altro, centinaia di canali televisivi: a condizione che la linea arrivi, che sia veloce e che abbia un costo ragionevole. L’Italia purtroppo sembra relegata ad uno degli ultimi posti quanto a connettività (a momenti la Libia ha più connettività di noi), visto che le suddette tre condizioni necessarie non sono pienamente realizzate, e questo per precise scelte strategico-politiche volte a trasformarci tutti in pecore mute da tosare in tranquillità e possibilmente con il sottofondo della voce del padrone.

Mentre in altre parti del mondo si studiano “ponti unici di comunicazioni”, come sta cercando di fare Microsoft con l’integrazione in Skype di molte piattaforme (MSN, Lync, Hotmail, Outlook, Exchange…), in Italia stiamo perdendo terreno, tempo e denaro con il digitale terrestre e con i decoder. Ma tant’è.

Per fortuna la realtà supera l’immaginazione al potere, e il futuro prima o poi arriva. Per fortuna, cioè, a prescindere dalle scelte politiche sceme, c’è una realtà che non vuol perder tempo, che va per conto suo, e soprattutto contro l’archeozoico vento sinistro degli insipienti e gli ottusi. E questa realtà è un mondo in fermento, ricco di idee e di persone libere, pronte a cavalcare le punte più avanzate della comunicazione non allineata attraverso l’utilizzo di una tecnologia che non potrà più essere fermata, tanto meno da un decreto ministeriale.

Queste persone non bisogna rintracciarle a “Chi l’ha visto?”, né dall’altra parte del globo, ma vivono e operano accanto a noi. Per accorgersene basta aprire gli occhi e magari connettersi in rete.

Uno dei protagonisti della locale rivoluzione cultural-tecnologica in corso è il mite ma determinato nostro concittadino Tommaso Moscara. Il quale, non pago dell’esperienza non semplice di aver dato i natali e linfa continua al cliccatissimo sito www.galatina2000.it, luogo ormai topico di incontro e di dibattito della Galatines’ community, s’è messo in testa anche di “fare la radio”: la neonataRadioIndOndAzioni(d’ora in poi Radioinondazioni).

Radioinondazioni non è una radio come le altre tradizionali che trasmettono con le frequenze in FM. Radioinondazioni – ascoltabile su Galatina2000.it e su Noha.it e sicuramente su altri siti sui quali è stata “importata” – è una web-radio, cioè  una radio on-line che permette agli utenti di tutto il mondo di collegarsi per ascoltare in streaming musica e pensieri trasmessi dal computer di un altro.

Moscara ha pensato bene che fosse ora di inondarci di novità a partire da Galatina, la bella addormentata nel Salento, e ha dato vita ad una radio che non è un juke-box senz’anima e a basso costo (i veri costi di una web radio sono il tempo da dedicarle, la determinazione, e la voglia di mettersi in gioco) ma un cuore vivo e pulsante, un collettore dinamico di arte dei suoni e informazioni, un marchingegno che ricorda il tempo rivoluzionario di trenta e passa anni fa, quello delle radio libere (di cui Tommaso sembra aver sempre avuto il pallino).

La prima web radio di Galatina, dunque, è un microcosmo che sta interessando una crescente fetta di pubblico giovanile (giovani di tutte le età, s’intende) grazie anche a quell’aggregatore di ascolti e moltiplicatore di social network che è Facebook, acceleratore di particelle di questa bellissima neorealtà. Sono questi i passi che porteranno anche in Italia il fenomeno che da tempo si registra negli Stati Uniti: cioè il sorpasso degli ascolti delle radio “solo web” su quelli delle radio in FM.

In un futuro non tanto lontano non ci si collegherà alla web radio soltanto stando seduti a tavolino con il computer (e internet) acceso, ma anche in mobilità, tramite I-Phone e altri apparecchi da casa, in auto, e persino in spiaggia, anche senza il bisogno di accendere il computer.

Nella neonata Radioinondazioni s’è voluto addirittura strafare con le novità. Ci sono dei programmi originali ed in diretta come il “Tutti pazzi per la radio” in cui la creatività di alcuni ragazzi straordinari di Galatina si manifesta in forme finora considerate inedite; ci sono programmi culturali di approfondimento sui libri, come quello condotto da Michele Stursi addirittura da Pisa (per una web radio lo studio è il mondo, nel senso che si può avere un ospite “in studio” anche a mille e passa chilometri di distanza); c’è ancora il programma “il Lunedì” condotto da Francesca dalla bella voce e soprattutto dalla dizione finalmente non marcatamente paesana, anzi attenta all’ortoepia, cioè alla corretta pronuncia delle singole parole, e dei suoni della lingua, ma anche alla forma e alla terminologia.

Sì, ci sia consentita questa breve digressione: la radio è una palestra per gli speaker e fare una radio glocal come questa che ha l’ambizione di travalicare gli angusti “confini provinciali” significa anche migliorarsi prestando attenzione all’accento, alla dizione ed alla cadenza, che nei limiti del possibile dovrebbero essere senza pesanti o meschine inflessioni (benché il nostro salentino non presenti intonazioni enormemente difformi da quelle della lingua nazionale). E finanche a Galatina s’inizia ad abbandonare il “carzilarghismo” per prestare finalmente attenzione alla rotondità del linguaggio studiato e connaturale insieme e alla ricerca di una cadenza che non stanchi e che non aberri dalla caratteristica modulazione della lingua italiana. Punto.

Non si può, infine, non citare “Quello che le donne non dicono”, il programma con la musica che si crea addirittura dal vivo. È la trasmissione-spettacolo condotta per due ore di seguito ogni venerdì a partire dalle 19.30 dalla pittrice Paola Rizzo, in diretta dal suo studio d’arte ubicato in Piazza Castello a Noha (e ritrasmessa in replica in altre giornate ed orari). Qui, di volta in volta, viene invitata una band emergente per live acustici in studio, come ad esempio i Rino’s Garden, gli Indi-Ka, i Muffx, gli Adria, i Camden, Gigi Cinto, i Ghigni Five, i Toromeccanica,  gli Shotgun, i Jack in the head, e tanti altri ancora. È incredibile la grinta e l’alto livello professionale di questi giovani gruppi dalla firma per lo più anglofona: il che la dice lunga sull’orientamento culturale prevalente.

Radioinondazioni è una radio giovane, alle prime armi, ma con tanta voglia di crescere e di trasmettere musica e programmi, anche di nicchia. Non avendo l’assillo dello share, infatti, su Radioinondazioni si potrebbe perfino parlare di filosofia o di matematica o di diritto o di beni culturali o di educazione civica, insomma di materie che – solo ad evocarle – potrebbero provocare l’urticaria da allergia alla massa dei grande-fratello-dipendenti.

Radioinondazioni ha molta strada da percorrere e, a detta del suo fondatore e dei suoi amici collaboratori, c’è ancora tanto da fare e migliorare, per esempio nella puntualità dell’inizio dei programmi o nell’organizzazione o nella pianificazione del palinsesto o in dettagli tecnici che talvolta hanno fatto registrare fastidiosi fruscii in cuffia soprattutto nel corso di qualche concerto dal vivo… Ma, a pensarci bene, questi sono lussi che Tommaso Moscara può permettersi. Questo coraggioso pioniere, infatti, ha il torto ed il merito di aver fatto la prima web radio nella storia di Galatina.

 
Antonio Mellone
 

Il primo settembre del 1920, otto pionieri fondatori - cui si aggiunsero immediatamente i primi trenta soci ordinari - diedero i natali al Circolo Cittadino di Noha. Dopo aver approvato lo statuto all’unanimità, ne inaugurarono la sede in due ampi locali con volta a botte al piano terra del “fortissimo Castello di Noha, posto in forte loco”. Tutti si strinsero le destre e bevvero un bicchiere di vino locale alla salute del novello sodalizio, ripetendo nei loro prosit la frase attribuita a Giulio Cesare dal suo biografo Svetonio: “Alea iacta est” (il dato è stato lanciato): questo motto, insieme allo stemma civico delle tre torri, e ad altre immagini allegoriche, fu effigiato in un bel quadro da Michele D’Acquarica (1886 – 1971), che da quel dì ha campeggiato solenne nella diciamo aula magna dell’associazione, oltre che sul suo vessillo. 

Fu denominato Juventus, questo cenacolo, vale a dire la Gioventù, senza alcun riferimento né alla squadra di calcio (la quale, benché fondata nel 1897, era allora sconosciuta perfino agli Agnelli), né alla prosopopea fascista (ché i suoi apologeti, più o meno consapevoli, sembrano più numerosi oggi di quelli di cent’anni fa): ma sin da subito fu da tutti conosciuto come il Circolo. Quando si dice l’antonomasia. 

All’epoca regnava ancora casa Savoia nella persona di re Vittorio Emanuele III (e non si capisce perché l’odonomastica da nord a sud sia ancora così indulgente con il sovrano “sciaboletta”); il presidente del consiglio era Giovanni Giolitti, mentre al di là del Tevere indossava la tiara di pontefice massimo Giacomo Paolo Giovanni Battista della Chiesa che la cristianità cattolica onorò con il nome di Benedetto XV. Sulla cattedra di Nardò, cui la chiesa particolare di Noha apparteneva fino al 1988, sedeva il biscegliese Nicola Giannattasio, intanto che sindaco di Galatina era il dottor Vito Vallone, medico del popolo, dimissionario nel 1923, quando ormai il fascismo aveva preso piede, e ben altre famiglie alto-borghesi, come i Bardoscia, i Venturi, e il ramo di Domenico Galluccio avevano in pugno città e frazioni.

L’arciprete di Noha – che allora annoverava poco meno di 2000 anime -  rispondeva al nome di don Vito Antonio Greco (parroco, costui, del rifacimento della facciata della matrice di San Michele Arcangelo, inaugurata nel 1901), coadiuvato da don Pippi Piscopo, don Ippazio Apollonio e don Isaia Blago e, a partire proprio dal 1920, anche da don Paolo Tundo, suo sostituto ed economo curato, poi monsignore, che gli succederà nell’archipresbyteratus nohano nel 1934. 

Il Novecento fu un secolo così breve che non basterebbe un’enciclopedia intera per abborracciarne una sua pur stringata epitome. Ma non si può omettere il fatto che il 1920 fu l’ultimo anno della Spagnola (iniziata due anni prima), definita dagli storici come la più grave forma di pandemia dell’umanità, più mortale della peste nera del XIV secolo. Nonostante tutto, codesti soci coraggiosi, stanchi di “peste fame et bello”, decisero di dar vita a un diciamo assembramento, e questo fu così solido e longevo che proprio oggi taglia il nastro del secolo di vita.

Del ventennio fascista e del tramonto della libertà cittadina non è il caso di parlarne oltremodo (tanto chi sa sa, mentre chi non sa crede agli asini volatili e vota di conseguenza), ma sul tema non posso non uscirmene - sperando non mi si tacci di ermetismo - con uno degli epigrammi del Manzoni, ma al rovescio, e cioè dal manzoniano: le cappe che s’inchinavano ai farsetti al melloniano: all’orbace s’inchinava la lana di capra (capre che, sopra o sotto i palchi dei comizi, erano e sono tuttavia ancora maggioranza).       

La Storia (come la natura) non fa salti, ma grandi falcate sì, sicché tra sopruso e manganello, il duce e i suoi ducetti portarono l’Italia in guerra: la seconda mondiale. Noha, che dopo la prima non s’era mai ringalluzzita (nonostante appunto i Galluccio, o forse anche a causa loro), ripiomba nello sconforto e nella miseria determinati anche dalla partenza verso il fronte prima e verso la prigionia poi delle sue braccia più forti e delle sue menti più vivaci, forse le migliori, certamente le più giovani. Il Circolo ne risente eccome, e in questo periodo, come molte altre istituzioni, più che vivere sopravvive.

Gli anni ruggenti a Noha iniziano finalmente nel secondo dopoguerra. Si riprende l’agricoltura (che era, e non potrà che esser sempre il settore primario, quello senza il quale nessuno di noi esisterebbe), la pastorizia, l’allevamento, l’artigianato, la piccola industria (vinicola, conserviera, la fabbrica del Brandy), e ovviamente il micro-commercio, e quindi di pari passo anche il numero degli iscritti al Circolo Cittadino.

Le regole del circolo prevedono la laicità, ma nel senso più ampio del termine, soprattutto nel senso dell’apartiticità, per cui s’è spesso ripetuto: “Qui non si parla di politica” (che poi è il modo migliore per parlarne quasi sempre), onde le discussioni avvenivano in gruppo, spesso seduti a ronda, magari afferrando una sedia per la spalliera e girandola in modo da sedersi con il petto contro la stessa spalliera (come fa nella foto il piccolo Simone).

Nei primissimi anni del secondo dopoguerra si sottoscrive l’abbonamento alla Gazzetta del Mezzogiorno, e non era infrequente la sua lettura ad alta voce, con conseguente commento di alcuni brani. Quasi di pari passo si acquista una bella radio nuova di zecca: una scatola di legno enorme con i riquadri luminosi e i nomi delle stazioni (Milano, Stoccarda, Vaticano, Istanbul…), gialli per le onde medie, rossi per le onde corte e verdi per le lunghe. La radio trasmetteva musica operistica, ovviamente la melodica, le commedie e il giornale radio e, fin dai primissimi anni ’60, “Tutto il calcio minuto per minuto” che teneva incollati letteralmente all’apparecchio tifosi e giocatori di schedine.

La TV a 27 pollici non tarderà ad arrivare, e con lei per fortuna anche un abbonamento pluriennale a L’Espresso (quante Bustine di Minerva di Umberto Eco ho letto da piccolo, allorché mio papà Giovanni mi dava “lu ‘ntartieni” in quel circolo di cui era socio – oggi, pare, il più anziano).

A proposito di televisione non si può non menzionare “Alla conquista del west”, la serie televisiva americana andata in onda nel 1979 che riempiva il salone di soci e loro accompagnatori fino all’inverosimile con l’epopea della famiglia Macahan [leggi Mechèin, ndr.], il cui capostipite Zeb “Mechèin” veniva da tutti appellato (ormai famigliarmente) Zi’ Micheli.

Insomma, mentre oggi gli uomini sembra non smettano di inventarsi nuovi metodi per vedersi quanto meno è possibile (dai social network al lavoro da casa), i soci del Circolo Cittadino sentivano invece il bisogno quotidiano di incontrarsi, guardarsi negli occhi, raccontarsi le storie, parlare di campagna, di vino e di tabacco, e magari di scambiarsi i semi delle piante migliori, e perché no d’estate degustare insieme qualche bella fetta di Mellone.

Da un paio d’anni, il circolo cittadino ha lasciato la sua sede storica per trasferirsi in un’altra più piccola proprio in piazza San Michele, a poche decine di metri dalla precedente. Il suo nuovo presidente, nella persona di Antonio Idolo (Papa ‘Ntoni), sogna il ritorno in massa dei soci, pronti, come allora, a discutere di fatti, a giocare a carte e a scacchi, a solidarizzare e ad abbracciarsi anche nei momenti tristi (come la dipartita di un socio o di un suo famigliare, allorché, prima di questo virus, la bandiera del circolo era la prima a sfilare in corteo): in breve, spera, e noi con lui, nella fine di questa, purtroppo ancora in corso, terza guerra mondiale.

* * *

Ai soci era sufficiente esserci, e non era necessario fare chissà quali discorsi, ché le parole a Noha, specie in passato, non si sono mai sprecate. Si racconta che una volta, al rinnovo di un consiglio direttivo, il presidente Gerardino Specchia invitasse il neo-eletto vice presidente Ninetto (la buonanima di Santo D’Acquarica, titolare del bar di piazza San Michele) al tavolo della presidenza per un “breve intervento di ringraziamento”. Orbene, Ninetto, si alza in piedi, prende il microfono, ci soffia dentro, dà due colpetti sulla capsula per provarne il funzionamento, un rapido sguardo alla platea, raccoglie i pensieri, prende fiato, e con la sua voce tonitruante, fa: “Crazzie!”.

Fine della dissertazione. Applausi.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 29/12/2022 @ 23:00:20, in NohaBlog, linkato 715 volte)

Meno male che il 22 dicembre scorso a Noha, oltre al concerto per i cinquant’anni del Continiello (dico il bell’organo a canne di comunità), erano previsti nel pomeriggio inoltrato ben altri appuntamenti tra piazza San Michele e via Castello, tipo gli artisti di strada, i canti natalizi a cura delle scuole nohane, il mercatino, le caldarroste, l’assaggio dei dolciumi della tradizione, e l’immancabile Babbo Natale con la sua casetta downtown (insomma Magic Christmas contro Magic Crisi), se no davvero non avremmo saputo come riuscire a ospitare nella parrocchiale di San Michele Arcangelo il pubblico suppletivo in aggiunta a quello intra et extra moenia dei melomani (melomani, puntualizzo, non mellomani) che già la gremivano fin dai primi istanti del diciamo soundcheck, non essendovi in commercio né i banchi da chiesa a castello, e men che meno i doppi turni concertistici come pare facciano per esempio a Helsinki; per non parlare poi dei cachet da capogiro – ergo fuori dalla nostra portata - da riconoscere all’organista per gli straordinari.    

Sembra che alla fine (miracolo di Natale) entrambe le cose quasi in contemporanea, ma stocasticamente indipendenti, abbiano registrato robusti indici di gradimento.

Tornando al Concerto diciamo che solo chi si cimenta a organizzarne uno arriva a comprendere il senso più profondo dei suoi significato-etimologia-sinonimi-e-contrari. Per credere provate voi a fissarne una data nell’ambito di una rassegna organistica in corso, trovare una chiesa aperta in grado di ospitarne uno (sia di concerto e sia di organo funzionante), contattare un organista disponibile, stilare un programma plausibile, invitare un pubblico deciso ad accorrervi (non è un concerto di Vasco Rossi su spiaggia demaniale eh), e afferrerete all’istante i concetti di Concorso, Accordo, Intesa, Collaborazione, Armonia, Affiatamento et sim., cioè appunto Concerto.

Ed è proprio questo il nostro caso: un Festival Organistico del Salento e il suo direttore M° Francesco Scarcella pronti a dir di sì senza indugio già a fine settembre; il parroco don Francesco che con la sua santa pacienza proferisce l’ennesimo “Eccomi” e, a proposito di alta fedeltà, lavora come gli altri all’invito di fedeli e infedeli; un amico artista di nome Marcello D’Acquarica che collabora no-profit, anzi a perdere, e dedica il suo tempo libero prima alla redazione del cartellone dell’evento che, tra immagini, lessico, stemma, caratteri, tonalità dei colori, orario, logo del ministero della cultura e quello della regione Puglia, preposizioni semplici e articolate, ha richiesto undici (un-di-ci) versioni, per non parlare dei raffinati bassorilievi in terracotta con le effigi delle tre torri, dei velieri e dell’organo a canne paesano offerti in dono rispettivamente al direttore artistico, al concertista e al parroco; sant’Albino Campa (martire), patron di Noha.it e di Nohaweb, che ha realizzato il servizio fotografico della serata, e che, insieme a Marcello, ha permesso le riprese video in diretta proiettate su grande schermo grazie agli attrezzi forniti da Tommaso Moscara de “il Galatino” e dal mio collega Antonio Sambati; un programma che viaggia nel tempo e nello spazio, dal XVII secolo ai giorni nostri, dalla Germania alla Francia, da Sava a Noha, e quindi dal Fischer a mesciu Bach e al Greco [se giovedì scorso gli antichi autori avessero per caso ascoltato l’esecuzione dei loro pezzi avrebbero sicuramente esclamato: “Però, che belle opere che abbiamo scritto!”, ndr.]; un pubblico colto e raccolto, in sintonia con i brani proposti e decisamente incline a conceder la lode al “candidato” sotto forma di applausi a scroscio; il prof. M° Antonio Rizzato, severo, accorto, a tratti ieratico, attento a dettagli, disciplina, perfezione di tecnica e suono, ma così umile e indulgente e comprensivo con tutti, disposto a seguire il suo allievo passo passo, divenendone, per l’occasione, addirittura assistente e registrante (sarebbe più o meno come un arcivescovo che serve la messa al suo parroco), e dunque coprotagonista del risultato finale; e infine, ma non ultimo, l’organista savese Mattia Francesco Greco che studia, suona, danza leggero su tastiera e pedaliera, improvvisa e diverte, sta al gioco, e dà vita a un concerto d’organo che, come noto, non solo innalza lo spirito e sana il corpo, ma diventa altresì fatto politico, Vangelo e Costituzione, segno di pace (meglio il suono della bombarda ad ancia dell’organo che il fragore di una bombarda lancia proiettili), nonché tutela dei beni comuni, abbattimento di steccati, lotta alle disuguaglianze, e mai più musica classica o erudita per élites e classi dominanti, ma musica tout court per tutti: “[…] Canne tutte diverse, ma nessuna più importante di un’altra”, scriveva don Donato Mellone che mezzo secolo fa volle questo monumentale “organo vitale”.

Strumento che, confesso, ogni tanto suono anch’io.

Ma in codeste evenienze si parla (e a lungo) di organo a cane.

Antonio Mellone

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Di Albino Campa (del 13/04/2011 @ 23:00:00, in Musicando pensieri, linkato 4849 volte)

In questo nuovo appuntamento della rubrica “musicando Pensieri” vi proponiamo una delle pagine più intense e poetiche de “Il nome della rosa” di Umberto Eco. È difficile non rimanere colpiti dall’armonia del linguaggio aulico, dalla melodia di questi versi poetici che fanno di un fatto di per sé impuro, un’esperienza unica e irripetibile. Del resto, a mio dire, il best seller di Eco rientra nei libri da leggere assolutamente prima di morire.

Ad accompagnare la vostra lettura un’opera di Wolfgang Amadeus Mozart : Piano Concerto No. 21 – Andante.

Come sempre buon ascolto e buona lettura!

 

Michele Stursi

 

 

[]

Cosa provai? Cosa vidi? Io solo ricordo che le emozioni del primo istante furono orbate di ogni espressione, perché la mia lingua e la mia mente non erano state educate a nominare sensazioni di quella fatta. Sino a che non mi sovvennero altre parole interiori, udite in altro tempo e in altri luoghi, certamente parlate per altri fini, ma che mirabilmente mi parvero armonizzare con il mio gaudio di quel momento, come se fossero nate consustanzialmente a esprimerlo. Parole che si erano affollate nelle caverne della mia memoria salirono alla superficie (muta) del mio labbro, e dimenticai che esse fossero servite nelle scritture o sulle pagine dei santi a esprimere ben più fulgide realtà. Ma v’era poi davvero differenza tra le delizie di cui avevano parlato i santi e quelle che il mio animo esagitato provava in quell’istante? In quell’istante si annullò in me il senso vigile della differenza. Che è appunto, mi pare, il segno del rapimento negli abissi dell’identità.

Di colpo la fanciulla mi apparve così come la vergine nera ma bella di cui dice il Cantico. Essa portava un abituccio liso di stoffa grezza che si apriva in modo abbastanza inverecondo sul petto, e aveva al collo una collana fatta di pietruzze colorate e, credo, vilissime. Ma la testa si ergeva fieramente su un collo bianco come torre d’avorio, i suoi occhi erano chiari come le piscine di Hesebon, il suo naso era una torre del Libano, le chiome le suo capo come porpora. Sì, la sua chioma mi parve come un gregge di capre, i suoi denti come greggi di pecore che risalgono dal bagno, tutte appaiate, sì che nessuna di esse era prima della compagna. E: “Come sei bella, mia amata, come sei bella”, mi venne da mormorare, “la tua chioma è come un gregge di capre che scende dalla montagne di Galaad, come nastro di porpora sono le tue labbra, spicchio di melograno è la tua guancia, il tuo collo è come la torre di David cui sono appesi mille scudi.” E mi chiedevo spaventato e rapito chi fosse costei che si levava davanti a me come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribilis ut castrorum acies ordinata.


Allora la creatura si appressò a me ancora di più, gettando in un angolo l’involto scuro che sino ad allora aveva tenuto stretti contro il suo petto, e levò ancora la mano ad accarezzarmi il volto, e ripeté ancora una volta le parole che avevo già udito. E mentre non sapevo se sfuggirla o accostarmi ancora di più, mentre il mio capo pulsava come se le trombe di Giosuè stessero per far crollare le mura di Gerico, e al tempo stesso bramavo e temevo di toccarla, essa ebbe un sorriso di grande gioia, emise un gemito sommesso di capra intenerita, e sciolse i lacci che chiudevano l’abito suo sul petto, e si sfilò l’abito dal corpo come una tunica, e rimase davanti a me come Eva doveva essere apparsa ad Adamo nel giardino dell’Eden. “Pulchra sunt ubera quae paululum supereminent et tument modice”, mormorai ripetendo la frase che avevo udito da Ubertino, perché i suoi seni mi apparvero come due cerbiattim due gemelli di gazzelle che pascolavano tra i gigli, il suo ombelico fu una coppa rotonda che non manca mai di vino drogato, il suo ventre un mucchio di grano contornato di fiori delle valli.


“O sidus clarum puellarum”, le gridai, “o porta clausa, fins hortorum, cella custos unguentorum, cella pigmentaria” e mi ritrovai senza volere a ridosso del suo corpo avvertendone il calore e il profumo acre di unguenti mai conosciuti. Mi sovvenni: “Figli, quando viene l’amore folle, nulla più l’uomo!” e compresi che, fosse quanto provavo trama del nemico o dono celeste, nulla ormai potevo fare per contrastare l’impulso che mi muoveva e: “Oh langue”, gridai, e: “Causa languoris video nec caveo!” anche perché un odore roseo spirava dalle sue labbra ed erano belli i suoi piedi nei sandali, e le gambe erano come colonne e come colonne le pieghe dei suoi fianchi, opera di mano d’artista. O amore, figlia di delizie, un re è rimasto preso dalla tua treccia, mormoravo tra me, e fui tra le sue braccia, e cademmo insieme sul nudo pavimento della cucina e, non so se per mia iniziativa o per arti di lei, mi trovai libero del mio saio di novizio e non avemmo vergogna dei nostri corpi et cuncta erant bona.


Ed essa mi baciò con i baci della sua bocca, e i suoi amori furono più deliziosi del vino e all’odore erano deliziosi i suoi profumi, ed era bello il suo collo tra le perle e le sue guance tra i pendenti, come sei bella mia amata, come sei bella, i tuoi occhi sono colombe (dicevo) e fammi vedere la tua faccia, fammi sentire la tua voce, ché la tua voce è armoniosa e la tua faccia incantevole, mi hai reso folle di amore sorella mia, mia hai reso folle con una tua occhiata, con un solo monile del tuo collo, favo che gocciola sono le tue labbra, miele e latte sotto la tua lingua, il profumo del tuo respiro è come quello dei pomi, i tuoi seni a grappoli, i tuoi seni come grappoli d’uva, il tuo palato un vino squisito che punta dritto al mio cuore e fluisce sulle labbra e sui denti… Fontana da giardino, nardo e zafferano, cannella e cinnamomo, mirra e aloe, io mangiavo il mio favo e il mio miele, bevevo il mio vino e il mio latte, chi era, chi era mai costei che si levava come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere vessillifere?

[]

 
Di Redazione (del 22/07/2014 @ 22:57:51, in Comunicato Stampa, linkato 4570 volte)

La scuola dell’infanzia “San Michele Arcangelo” è una scuola paritaria, ubicata a Noha, frazione di Galatina, ed è gestita dalle “Suore Discepole di Gesù Eucaristico” che vantano una pluriennale esperienza nel campo della pedagogia, della didattica e delle scienze sociali.

Obbiettivo principale dell’offerta formativa della scuola materna di Noha è garantire la massima fruizione delle opportunità educative e delle innovazioni dettate dalle normative ministeriali, in una organizzazione più articolata e flessibile anche nei tempi e nelle forme di integrazione territoriale.

Nella progettazione didattica ricche sono le proposte per valorizzare i diversi linguaggi, l’arte, l’informatica e la musica con percorsi volti a far esprimere la fantasia e la creatività dei bambini.

Proposte formative e didattiche per il nuovo anno scolastico:

  • Giochiamo con la musica
  • Suoni, ritmi, movimenti e colori
  • Numeri, lettere, forme e colori con Paint
  • Giochiamo con Paint
  • Tante lingue e tanti amici
  • Parole in gioco

Vi aspettiamo per una visita conoscitiva alla nostra bella scuola.

 

Le Suore Discepole di Gesù Eucaristico
(Noha)

 

La scuola paritaria San Michele Arcangelo Noha La scuola paritaria San Michele Arcangelo Noha
La scuola paritaria San Michele Arcangelo Noha La scuola paritaria San Michele Arcangelo Noha
La scuola paritaria San Michele Arcangelo Noha La scuola paritaria San Michele Arcangelo Noha
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La scuola paritaria San Michele Arcangelo Noha La scuola paritaria San Michele Arcangelo Noha
La scuola paritaria San Michele Arcangelo Noha La scuola paritaria San Michele Arcangelo Noha
 
Di Redazione (del 03/12/2018 @ 22:57:35, in Comunicato Stampa, linkato 1010 volte)

PREMESSO CHE:

-La rassegna “A cuore scalzo” organizzata dall’amministrazione comunale ha raccolto e programmato eventi musicali, culturali e di intrattenimento nei mesi estivi;

-Diversi enti, associazioni, organizzazioni e soggetti privati hanno beneficiato di contributi economici per la realizzazione di determinati eventi all’interno di questa rassegna;

-Tra queste organizzazioni figura anche Archeoclub, specializzata nello studio e nella tutela del patrimonio archeologico, che ha beneficiato di un contributo economico di 5.000 €;

-Sulla base della rendicontazione delle spese della rassegna a cuore scalzo, dei 5.000 € ottenuti da Archeoclub 2.440 € sono stati giustificati come spesa per il piano di comunicazione;

 

CONSIDERATO CHE

-Sempre dalla lettura della rendicontazione delle spese emerge che la comunicazione della rassegna tramite giornali, video promozionali, totem e altri vettori pubblicitari sia stata gestita con fondi a parte, diversi dai 2.440 € giustificati per il piano di comunicazione;

tanto premesso si interroga IL SINDACO

-Per sapere chi ha gestito i 2.440 € inerenti la realizzazione del piano di comunicazione;

-Per sapere a che tipo di comunicazione e per quale attività sono stati destinati nello specifico i 2.440 €;

-Per sapere se la spesa di 2.440 € è giustificata dal tipo di attività effettuata o dalle capacità professionali del soggetto che l’ha posta in essere;

-Per sapere per quale motivo o ragione la gestione della comunicazione è stata affidata proprio ad Archeoclub, che sottolineiamo è un’associazione specializzata nello studio e nella tutela del patrimonio archeologico e che quindi poco o nulla ha a che vedere con la comunicazione ed il marketing.

 

Giuseppe Spoti

Partito Socialista Italiano

 
Di Mariano Michele (del 21/04/2013 @ 22:55:04, in Eventi, linkato 2489 volte)

L’Azione Cattolica di Noha presenta la terza edizione dei Talentisabato 27 aprile 2013 alle ore 20.00 presso l’Oratorio “Madonna delle Grazie” via Tiziano - Noha.

La serata consisterà dunque in uno spettacolo  di canti, balletti, musica strumentale, barzellette ecc… divertimento assicurato, vi aspettiamo numerosissimi.

 

 

 

 

Per Note a Margine (rassegna estiva a cura dell'Assessorato alle Politiche Giovanili- Galatina) il viaggio e(t)nogastronomico con Pino De Luca e Carlo Vallone il 1 settembre al Palazzo della Cultura

La pagina più bella dei circa quaranta racconti, attorno al vino e ai suoi intrecci umani e musicali, contenuti nel libro “Per Canti e Cantine” di Pino De Luca ospite a Galatina il 1 settembre per la rassegna Note a Margine, è quella dal titolo Romantica.

In sole tre paginette è racchiusa tutta la “visione” di questo poliedrico insegnante di informatica di cinquantasei anni che da anni cura per il “Nuovo Quotidiano di Puglia” una rubrica settimanale che narra di cibo e vino, scrive per VinoWay, Affari Italiani ed è vicedirettore della rivista “Leccelente.”:

Il racconto su “Il rosato di Primitivo” inizia così:

“...E quanto è bello riconoscere i propri limiti. Io non so parlar d'amore, né di vino o d'altro. Provo solo a raccontare emozioni e suggestioni che sa provocarmi un calice di sangue della terra, cercando di comprendere quanta fatica d'uomo e quanta sapienza in quel calice si racchiudono e da esso emanano.

Non mi permetto di stilare elenchi ordinari, corredati di stelle, strisce, bicchieri, bottiglie, cappelli o palandrane: solo chi sa per davvero ha diritto d'armarsi di matita rossa e blu ed emettere giudizi e voti. Per parte mia, questo mestiere provo a farlo da molti lustri in un campo assai diverso, fatto di bit, circuiti, fork e join.”

Un libro dunque che racchiude alcuni scritti, rivisitati ed arricchiti, pubblicati fra il 2011 e il 2012 nella rubrica del venerdì del «Nuovo Quotidiano di Puglia». Un percorso fra le province di Brindisi, Lecce e Taranto, attraverso campagne e paesi piccoli e grandi, un pellegrinaggio per una quarantina di cantine, visitate spesso senza dichiararne la ragione, arricchito da canzoni vecchie e nuove alcune delle quali sembrano scritte apposta per un vino.

Il risultato è questo consapevole e appassionato atto d’amore per la vite e per la vita, perché “viviamo tempi tristi e amari, sarebbe un crimine non provare ad attenuarne il peso”.

Una serata completata dalla gentile e generosa presenza del Dott. Carlo Vallone e la sua Azienda Agricola Santi Dimitri che per l'occasione ha selezionato il suo miglior vino il Fiano Ruah che avremo l'onore di degustare a fine incontro

Il tutto coordinato dalla professionalità del giornalista Antonio Liguori, il moderatore della serata.

 

Tre giorni per festeggiare la Festa Europea della musica. Tra i protagonisti i Toromeccanica, la Giovane Orchestra Salentina di Claudio Prima e il rock, pop e hip-hop di tante giovani band emergenti. Un evento patrocinato da Regione Puglia e Puglia Sound. Protagonista anche la lettura con i fumetti di “Calleo e i Gatti di Venezia” a cura di Lupiae Comix e POST di Paolo Paticchio.

musica, cultura e arte. Saranno queste le parole chiave della prima edizione a Galatina della Festa Europea della musica. Dal 21 al 23 giugno tre giorni di musica tra rock, pop, hip-hop e musica popolare, inoltre la presentazione di libri e una mostra di fumetti a cura di Lupiae Comix, realizzati all'interno del Chiostro del Palazzo della Cultura di Galatina. Tra i vari gruppi presenti alla manifestazione, spiccano I TOROMECCANICA e la GIOVANE ORCHESTRA DEL SALENTO, diretta da Claudio Prima, notevole la presenza di giovani musicisti come i PLUG IN, CAMDEN TRIO, DYING PURPLE, T.GARAGE, SOOP & NINTAI e l’ORCHESTRA SPARAGNINA , gruppi emergenti nel panorama musicale salentino.

La Festa della musica, nata in Francia nel 1982, ha mosso i primi passi verso uno sviluppo più organico nel 1985 in occasione dell’anno europeo della musica. Dal 1995, è stato fissato una data ufficiale per l’evento, il 21 giugno. In ogni paese europeo vengono organizzate numerose attività che esaltano il ruolo della musica e cercano di favorire gli incontri tra musicisti provenienti da tutta l’Europa.

L’evento galatinese è organizzato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Galatina in collaborazione con l’associazione Galatina2000, proponente dell’iniziativa, con l’apporto dei Laboratori Urbani P.Art e l'Associazione Futura Città. La voglia di realizzare la Festa della musica anche a Galatina, nasce da un esperimento avviato dall’associazione Galatina2000 durante il periodo invernale: ossia musicalBox Live Cover, un format web trasmesso quindicinalmente attraverso la piattaforma internet della webtv Inondazioni.it dove, dai locali dei Laboratori Urbani P.Art, giovani cover band si sono esibite in diretta streaming.

Sede principale della Festa della musica sarà il chiostro del Palazzo della Cultura di Galatina dove si svolgeranno una serie di attività culturali che hanno lo scopo di coinvolgere in momenti di socializzazione soprattutto i più giovani. Durante le prime due giornate, attraverso la magia dei libri e dei fumetti, si attenderà il buio della notte per accendere la musica. Venerdì 21 giugno, protagonista sarà il rock e il pop dei PLUG IN, CAMDEN TRIO, DYING PURPLE e T.GARAGE. Mentre sabato 22 giugno sarà il turno del gruppo musicale del Liceo A.Vallone di Galatina, i Safe Crash, con la chicca finale dei TOROMECCANICA, vincitori di Puglia Sound e premio della critica al Concerto del Primo Maggio 2013 di Roma, per continuare fino a tarda notte con Sugar Dj, deejay ufficiale di Fashion Holidays by Ditutto.it.

Domenica 23 giugno invece la manifestazione avrà una doppia sede, il Palazzo della Cultura dove inizialmente sarà l’hip-hop a fare da padrone, con i RAIN WORDS, gruppo musicale dell’Istituto Tecnico “M.Laporta” di Galatina, concludendo con il concerto dei SOOP & NINTAI e il dj set finale di Dj Giorgio Rude, uno dei deejay più amati nel genere reggae-hip hop. Mentre seconda location sarà Piazza Galluccio, a illuminarla sarà per prima l’esibizione dell’ORCHESTRA SPARAGNINA ed infine della GIOVANE ORCHESTRA DEL SALENTO, diretta da Claudio Prima.

Info:

Associazione Galatina2000

redazione@galatina2000.it
 
Assessorato Politiche Giovanili
c/o Palazzo della Cultura – Galatina
0836 564097

prg.giovani@comune.galatina.le.it

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Di Redazione (del 10/07/2013 @ 22:51:20, in Comunicato Stampa, linkato 2481 volte)

Caro donatore/donatrice,

Siamo lieti di invitarTi a partecipare alla festa estiva a bordo piscina dell’Hotel Hermitage di Galatina che abbiamo organizzato per giovedì 25 luglio 2013 alle ore 20.30.

Ti invitiamo a ritirare il tagliando di partecipazione presso la nostra sede nei giorni 17-18-19 luglio dalle ore 20.00 alle ore 21.00, con il contemporaneo versamento della quota simbolica di € 3,00. Per i bambini sotto i 10 anni la partecipazione è gratuita (ritirare solo il tagliando).

Ti ricordiamo che puoi estendere questo invito a parenti e amici che vorranno prendere parte alla nostra festa.

Durante la serata è previsto (volendo) il bagno in piscina, giochi di squadra, balli di gruppo e musica di ogni genere.

Gare di karaoke con premiazioni del 1° e 2° classificato, e nel bel mezzo …. un prelibato buffet al profumo di mare.

Certi di un tuo gradito riscontro cogliamo l’occasione per porgeTi i nostri più cordiali saluti.

Fidas - Noha
 

Caro Alessandro (1), tu lo sai noi non ci conoscevamo, io so poco o niente di te, non so dove hai vissuto, dove hai lavorato, che cosa hai fatto nella vita, ma mi hai incuriosito con la tua prima pubblicazione sul maestro pasticcere Rafelino Bello.

Un piacevole articolo documentale e testimoniale con uno spirito di fondo positivo di compiacimento e di sana ammirazione per un galatinese speciale.

Ti ho voluto conoscere e ti ho incoraggiato a proseguire in questa tua passione amatoriale di ricerca e divulgazione in un settore  quello dell’arte bianca che a Galatina ha tanto da raccontare.

I tuoi lavori sono proseguiti, le pubblicazioni anche, ma la musica è completamente cambiata.

Inspiegabilmente,  argomentando su Andrea Ascalone, hai imboccato una deriva antipatica, denigratoria al limite del diffamatorio.

Te lo confesso sono rimasto molto male, ancor più quando mi hanno fatto notare come in un  tuo scritto che ho trovato assai sgradevole e irriguardoso, mi avevi citato espressamente ingenerando l’idea di una mia condivisione.

Hai scritto che sei venuto a conoscenza  da me che l’attività di Ascalone ha rischiato di chiudere nel 2002 e questo è vero, ma hai omesso di dire che ciò accadeva per un’assurda mala burocrazia  che ha suscitato forte indignazione sia nel sottoscritto che nelle istituzioni locali.

Poi tutto si è risolto con il meritato riconoscimento di laboratorio storico.

E adesso  oramai che ci sono approfitto….

No Alessandro non va affatto bene usare due pesi e due misure.

Perchè per il maestro Rafelino hai attinto in primis alla famiglia e poi ai suoi estimatori e così non hai fatto per Andrea Ascalone?

Non ci vuole molto per capire che il tuo giudizio negativo è preconcetto ed ingiustificatamente critico.

Dico questo perchè ho dalla mia prove documentali che raccontano un’altra storia ed in più l’esperienza personale che mi ha permesso di conoscere e frequentare con eguale curiosità sia Rafelino che Andrea.

Nascono appaiati l’uno nel 37 e l’altro nel 38 (dichiarato nel 39), legano subito attratti dalla loro complementarietà.

Sono forse i primi due galatinesi che manifestano obiezione di coscienza  alla leva militare che evitano con le buone il primo e con le cattive il secondo (dichiarato disertore)  riparando entrambi in Svizzera.

Esperienze internazionali a seguire in Inghilterra l’uno ed in Francia l’altro.

Matrimonio con moglie emancipata d’oltralpe Rafelino, matrimonio con moglie tradizionale siciliana Andrea.

Basterebbero queste poche righe per comprendere la loro natura e i loro destini così diversi.

Rafelino genio e sregolatezza creatività e innovazione.

Andrea  rigore, perfezione, tradizione.

Quando si incontravano erano fuochi d’artificio scene incredibili.

Lo yin e lo yang una grande amicizia, un grande apprezzamento reciproco.

Caro Alessandro non parlerò oltre di Rafelino lo hai ben fatto tu, ti parlerò di Andrea che tu non hai conosciuto perchè altrimenti credimi non avresti nemmeno lontanamente potuto pensare quello che hai scritto.

Andrea era una persona di una umanità sconfinata con radicati in sé i valori più alti del rispetto reciproco e dei doveri verso se stesso, verso il lavoro, verso la famiglia e verso la collettività. Un rispetto è una attenzione da gran signore ha poi sempre avuto per l'universo femminile.

Ho visto con i miei occhi uscire in lacrime la moglie del regista televisivo Sergio Tau entrambi commossi e toccati da “tanto amore per il suo lavoro la sua terra e per il prossimo”.

Lui col suo esempio ha insegnato a tutti come si può tendere alla perfezione.

Il pasticciotto è l’emblema e anche la sintesi del suo pensiero.

Due semplici elementi pasta frolla e crema pasticcera per realizzare una delizia che ha conquistato il mondo.

Qual’è la ricetta segreta gli chiedevano in tanti?

E lui sornione ad autoironizzarsi rispondeva “la fessagginità” in un bagno di umiltà senza eguali.

E non c'è bisogno di scomodare la fisica quantistica per comprendere che in aggiunta dentro ogni singolo pasticciotto c'era un pizzico del suo grande amore che lo rendeva unico, inimitabile, irraggiungibile.

I suoi consigli le sue raccomandazioni hanno fatto scuola, hanno fatto comprendere come approcciarsi e come degustare al meglio il suo prodotto.

Il pasticciotto e come un fiore nasce e muore in breve tempo.

Per gustarlo al meglio bisogna attendere che dai 330 gradi del forno raffreddi lentamente ad una temperatura ottimale quando la pasta frolla sprigiona tutta la sua fragranza.

Non deve raffreddarsi molto perchè in quel caso inizia il processo inverso in cui la pasta assorbe l’umidità, e gli odori  dell’ambiente circostante.

Per questo è accaduto che rifiutasse di consegnare i suoi prodotti in un’auto sudicia o che sconsigliasse vivamente il trasporto a lunghe distanze.

La sua produzione è stata sempre limitatissima perchè mai doveva accadere di avere un avanzo della giornata.

Per noi galatinesi è normale chiedere se ci sono ancora dei pasticciotti, e sperare che non siano finiti.

A Galatina l’intero settore si è uniformato ai suoi standard di eccellenza.

I galatinesi si sono fatti viziare diventando degli esperti ed esigenti buongustai.

E approposito di marketing posso testimoniare senza ombra di smentita come  Ascalone è stato e lo è ancora oggi, il terzo attrattore turistico della città dopo Santa Caterina e la cappella di San Paolo.

Quindi caro Alessandro dire che Ascalone ha fatto un’operazione di marketing a suo vantaggio è completamente falso addirittura a danno delle altre pasticcerie è offensivo.

E’ vero esattamente il contrario.  Grazie a lui il settore ha avuto grande impulso e slancio.

Intere generazioni di bravissimi pasticceri si sono affermati sulla sua scia dando ognuno il proprio contributo come solo gli artigiani sanno fare. Io personalmente ho conosciuto ed apprezzato tanti di loro, Uccio Matteo, i fratelli Cuna, Antonio Pellegrino,​ Raffaele Antonaci, Mario Esposito, Leonardo Esposito, Fedele Ugenti,  i fratelli Malorgio, Totò Santoro, Orazio Contaldo, Maurizio Zurigo, Massimiliano Baglivio, Albino Tundo, Riccardo Carachino e la lista è lunghissima tutti bravi, ma bravi veramente .

Un patrimonio immenso che meriterebbe ben altra attenzione e valorizzazione !

Tornando ad Andrea, se ricchezza avesse voluto perseguire, gli sarebbe bastato sfruttare la sua grande notorietà e inondare il mondo di pasticciotti industriali anche solo in partnership.

Ma questo per Andrea era tradire la sua stessa natura, la ragione di una vita.

Oggi sono diffusissimi i pasticciotti surgelati anche crudi da cuocere, ma quando mai si potrà garantire quella perfezione che lui aveva raggiunto con l’utilizzo delle migliori materie prime, la lavorazione maniacale e la cottura nel suo mitico forno Siemens del 1947 attrezzato con ben 64 resistenze elettriche?

Andrea ha profuso nel suo lavoro un amore senza eguali dimostrando a che livelli di dignità può essere portato il proprio operato.

Il semplice gesto di accompagnarti alla porta era una maniera per ringraziarti per l’apprezzamento ricevuto, ma era anche un monito che reclamava eguale considerazione.

Non sono stati rari i casi di soggetti irriguardosi energicamente accompagnati fuori dal locale ed invitati a rispolverare i principi di buona educazione.

Andrea ha portato alto il vessillo di una galatinesità sinonimo di eccellenza che ci ha contraddistinto positivamente in provincia e non solo per tantissimi anni e che rappresenta il valore immateriale più prezioso della città.

Lui è il figlio illustre di una tradizione di artigianato artistico che gli studiosi accademici fanno risalire addirittura ai “frutti postumi della grande fabbrica di Santa Caterina”.

"Per comprendere la profondità del pensiero di Andrea, fine osservatore dei costumi e delle tradizioni locali, conoscitore dei più complessi risvolti antropologici e custode geloso dei segreti più intimi della società ci vorrebbe un corso di studi nella facoltà  DAMS dell'Università del Salento" ebbe a dire il compianto preside prof. Gino Santoro.

Tu caro Alessandro hai saltato a piè pari le testimonianze dirette di chi Andrea lo ha conosciuto di persona oltre a quelle dei suoi familiari, hai mercificato e mortificato il tutto farcendolo  con ricerche documentali che lasciano il tempo che trovano.

Tu lo sai bene che la validità di una ricerca è tale sino alla ricerca successiva e via di seguito sino all’altra ancora.  E comunque le ricerche serie vengono sempre sottoposte al vaglio della comunità accademica.

Sminuire e svilire il vissuto di quasi 300 anni di storia di una famiglia ci lascia perplessi ed amareggiati.

Una famiglia che ha fondato alberghi (a Santa Cesarea Terme) che ha prodotto liquori, gelati, dolci, che ha fornito servizi di banchettistica a tutta l'aristocrazia locale che da laboratorio requisito durante la guerra ha deliziato i militari delle forze alleate guadagnandosi una stima unanime non può essere mortificata in quel modo.

Il papà di Andrea frequentava il mitico liceo P. Colonna negli anni venti quando in quel periodo l'analfabetismo totale superava il 30 per cento della popolazione ed una licenza liceale in proporzione allora equivaleva a due lauree di adesso.

La tradizione orale poi tieni in conto  è sempre stata una cosa seria perché tramandata onestamente da generazione in generazione quando ancora il mondo non era accessibile a false notizie e facili ribalte.

Ed infine un’ultima considerazione.

Ma tu hai mai conosciuto Zeffirino Rizzelli?

Ovviamente No, ne sono certo perchè altrimenti non avresti mai osato minimamente mettere in discussione quanto il professore Rizzelli ha pubblicato.

La statura morale , culturale e l’onestà intellettuale di Zeffirino Rizzelli non sono sindacabili, e te lo dice uno che politicamente è stato schierato dall’altra parte.

Pertanto se Zeferino scrive che il pasticciotto è stato inventato il 1745 sappi che quel documento  ha valore notarile per la comunità galatinese.

Quindi concludo Alessandro esortandoti a rivedere completamente il tuo giudizio anche perchè tempo verrà che i fogli di “ carta bambagina” sui quali hai fatto facile ironia verranno alla luce e tu non faresti una bella figura.

Ed ad ogni buon conto sappi che se anche i tuoi articoli  hanno trovato consensi nei tanti spargitori di veleni immancabili in ogni comunità, per la stragrande maggioranza dei galatinesi che considerano Galatina la loro patria, dissacrare i loro padri è considerato un atto odioso quasi blasfemo e Zeffirino e Andrea lo sono a pieno titolo tra i più cari.

 

Dante De Ronzi

 

nota (1)  Alessandro Massaro autore articoli pubblicati sul “Filo di Aracne” e vari post su FB.

 
Di Albino Campa (del 03/06/2012 @ 22:49:37, in Grafite è Musica, linkato 3833 volte)

Venerdì 8 giugno ore 22.00 inaugurazione mostra itinerante "Grafite È musica", presso lo Skatafashow Aradeo. Performance artistica di Paola Rizzo che ritrarrà Francesco Arcuti (Cesko from Après la Classe) e musica di Beppe Vivaz. Non potete mancare amici: Arte musica gastronomia...
In esposizione i ritratti a matita di alcuni musicisti di fama nazionale ed internazionale, conosciuti personalmente nel corso di questi anni. Ritratti come quello di Caparezza, Terron Fabio, Roy Paci, Raffaele Casarano, Giuliano Sangiorgi. Marco Ancona, Marco Rollo, Giancarlo dell'Anna, Cesare dell'Anna, Luca Aquino, Ludovico Einaudi...

Paola Rizzo dipinge e disegna con la musica. Non come colonna sonora, che pure non manca mai nel suo studio d'arte, ma come moto dell'anima-artista. Le sue tele e i suoi ritratti sono spartiti musicali su cui si adagiano note in bianco e nero e note di colore, spalmate con pennelli o incise nel tratto al cui ritmo risuona l'armonia del creato. Nei suoi dipinti, i colori a volte stridono e lottano in contrasto come rulli di tamburi e tamburieddhri, a volte sfumano malinconici sul diesis o sul bemolle di un ottone a fiato o di un'armonica a bocca, a volte esplodono nella maestà degli ulivi che si ergono nella gloria dei cieli come trombe o antiche canne di un organo solenne. I volti di Paola Rizzo e le loro espressioni li trovi ovunque nei suoi quadri. La natura delle sue tele non è mai morta, ma viva, pulsante, danzante, cantante. Il pennello o la matita di Paola finiscono per essere nelle sue mani come la bacchetta di un direttore d'orchestra, e i suoi volti e le sue immagini la composizione e l'esecuzione più bella della sua pittura lirica. Questi volti stanno cantando e suonando: tendete l'orecchio, liberatevi dal tappo che ostruisce ed ottura, e li sentirete anche voi. (Antonio Mellone)

 
Di Albino Campa (del 18/12/2011 @ 22:49:26, in Eventi, linkato 4279 volte)

Si accendono le luci sul sipario del teatro “Parrocchia Madonna delle Grazie” di Noha nell’attesa fremente che prenda il via la seconda Rassegna Teatrale “Palcoscenico nei luoghi”, dopo lo strepitoso successo dello scorso anno. Si sente un leggero brusio in sala, una certa tensione circola già tra gli spettatori, un contagio continuo che sembra essere partito da dietro le quinte dell’accogliente sala teatrale e ora ballonzola tra gli astanti. Mancano meno di tre settimane all’apertura del sipario, ma è facile per l’estensore delle seguenti note immaginare ad occhi chiusi l’atmosfera che potrebbe crearsi in una situazione come queste: è la prima volta che la piccola frazione di Galatina ha la fortuna di essere coinvolta in una ricca rassegna teatrale e l’emozione non è quantificabile né facilmente malleabile.

“Domenica a teatro”, è questo il titolo della rassegna promossa dalla Compagnia “Theatrum” con il patrocinio del Comune di Galatina, della Provincia di Lecce e della Federazione Italiana Teatro Amatori, in collaborazione con la Compagnia Teatrale “Calandra” e il sostegno economico di diversi sponsor nohani e galatinesi. Primo imperdibile appuntamento domenica 8 gennaio ore 19:30 con la famosissima “Turandot”, messo in scena dalla “Compagnia dei Teatranti” di Bisceglie. Si alterneranno poi sul palco diverse compagnie teatrali locali e nazionali, per intrattenerci sino al mese di maggio con spettacoli di vario genere: dal musical alla prosa, dalla commedia brillante in vernacolo salentino e napoletano al teatro comico muto, passando per il dramma.

Un appuntamento imperdibile che occorre sostenere con una presenza numerosa e interessata, per far passare ancora una volta il messaggio che un centro culturale fremente qual è Galatina, con frazioni annesse, non può non avere un Teatro Comunale. Occorre appoggiare la rassegna e divulgare la notizia al di fuori della cittadina galatinese per cercare di porre rimedio a quel brutto livido nero che la bella città d’arte s’è fatta ingenuamente, permettendo la liquidazione dello storico “Teatro Tartaro”, di cui non resta che la facciata.

Michele Stursi

Posti numerati per i soli abbonati.

Per informazioni e prenotazioni:

Libreria Fabula, Corso Portaluce, 42 – Galatina

Tabaccheria Bandini, Piazza San Michele – Noha

Info e prenotazioni: tel. 334.6058837 – 336.609027

Ingresso contributo spettacolo: € 5.00

Bambini fino a 14 anni: € 3.00

Spettacoli nazionali: € 7.00

Abbonamento per l’intera rassegna: € 40.00  

 

 

 
Di Albino Campa (del 21/09/2007 @ 22:48:32, in NohaBlog, linkato 5030 volte)


Festa San Michele Arcangelo
28-29-30 Settembre 2007
Con il patrocinio del Comune di Galatina


Programma delle Celebrazioni
19 Settembre: Solenne apertura della Novena e intronizzazione della Reliquia
23 Settembre: ore 9.30 Apertura dell'Anno Catechistico
24-26 Settembre: Preparazione Spirituale all'Ordinanza Sacerdotale do Don Emanuele Vincenti che avverrà il 6 Ottobre presso la Basilica Cattedrale di Otranto
28 Settembre: Vigilia della Festa.
  • ore 7.15/ 9.30/11.00 SS. Messe
  • 18.00 Solenne Celebrazione Eucaristica
  • 19.00 Processione per le principali vie del paese
29 Settembre:
Solennità di San Michele Arcangelo
  • ore 7.00/ 8.30/10.00/11.30 SS. Messe
  • 19.00 Solenne Celebrazione Eucaristica al termine Bacio della Reliquia
   
Programma delle Manifestazioni
•L'allestimento delle luminarie nelle vie che
   tradizionalmente vengono addobbate saranno
   curate dalla premiata ditta:
   "CAV. CESARIO DE CAGNA"

28 Settembre:

  • Gran Concerto Bandistico Città di "Sogliano Cavour" (Le) Maestro Direttore e Concertatore Giuseppe Gregucci.
  • Al termine della Processione Spettacolo Pirotecnico a cura della Ditta "La Pirotecnica del Sud" di Piero Coluccia di Galatina (Le)
  • ore 21.00 Spettacolo di Pizzica e musica popolare con i "NUI...NISCIUNU"
29 Settembre:
  • Gran Concerto Bandistico Città di "Sogliano Cavour" (Le) Maestro Direttore e Concertatore Giuseppe Gregucci
  • Rinomato Gran Concerto musicale "Lorenzo Semeraro" Città di Mottola (TA)
    Maestro Direttore e Concertatore "Salvatore Tarantino"
  • ore 24.00 A conclusione dei Festeggiamenti spettacolo di Fuochi pirotecnici curati dalle Ditte "La Pirotecnica del Sud" di Piero Coluccia di Galatina (Le) e "Cav. Maggio Domenico" di Tuglie (Le)
30 Settembre:
  • ore 20.00 esibizione della Scuola di Ballo DANCING DAYS di Cutrofiano (LE) maestri GIUSEPPE E LUIGINA MENGOLI.
  • ore 21.00 "I CUGINI DI CAMPAGNA " in Concerto
 
ATTRAZIONE GIOCHI
Per tutta la durata dei festeggiamenti GRANDE LUNA PARK
 
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
Con inizio alle ore 8,00 saranno sparati i tradizionali botti.
Ogni mattina i concerti bandistici, dopo aver sfilato per le vie della città, presteranno servizio in Piazza S. Michele.
 
Il Parroco ed il Comitato ringraziano la Comunità Parrochiale per aver contribuito alla realizzazione della Festa

 

 
Di Redazione (del 02/09/2019 @ 22:47:54, in Comunicato Stampa, linkato 1527 volte)

Anche quest'anno si riparte con i corsi di musica dell'Oratorio Madonna delle Grazie di Noha!

Vi aspettiamo per le iscrizioni dal 14 settembre ore 17.00 presso le aule dell'Oratorio.

  • Lezioni prova gratuite!
  • Corsi di strumento per tutte le età!
  • Preparazione esami di conservatorio!

M° Lory Calò

 

Da pochi giorni si è chiuso il 2015: un anno straordinario per l’Associazione “Quelli di Piazza San Pietro”, ricco di sacrifici, ma anche di grandissime soddisfazioni ed un coro pressoché unanime di consensi.

E’ naturalmente tempo di bilanci, ma, ancor prima di occuparci di questo strumento meramente tecnico, ci piace sottolineare gli obiettivi umanitari e di sussidiarietà ai quali l’Associazione, anche per il 2015, ha voluto improntare le proprie scelte.

La solidarietà è per l’Associazione “Quelli di Piazza San Pietro” l’irrinunciabile impegno di ogni anno; parte dei fondi provenienti da contributi pubblici e la totalità dei fondi provenienti dalla sensibilità volontaria dei privati vengono, infatti, puntualmente devoluti in beneficenza.

Quello che all’inizio poteva sembrava quasi un azzardo, è diventata ormai una scelta definitiva che ha permesso in questi anni di sostenere molti progetti concreti a favore della città e dei cittadini, in particolare delle persone più deboli o meno fortunate. Ricordiamo i precedenti interventi di solidarietà effettuati nel 2012 a favore dell’Associazione Genitori del reparto Onco-Ematologia Pediatrica “Per un sorriso in più” del Vito Fazzi di Lecce, la donazione di una poltrona reclinabile in eco-pelle nell’agosto 2013 e di tre cullette pediatriche nel marzo 2014 al reparto pediatrico dell’Ospedale di Galatina, ancora nel 2013 la donazione ai bambini ospiti di un orfanotrofio in Tanzania per mano di Cesare Cafaro e la donazione alla “Bimbulanza”, la prima ambulanza pediatrica a misura di bambino completamente attrezzata per il trasporto e lo spostamento di bambini con allestimenti interni ed esterni tutti allegri e colorati. Nel 2015 ancora una donazione importante a favore della “Lega del Filo d’Oro”, famosa ONLUS a livello nazionale.

Qualche giorno fa abbiamo invece donato, anche grazie alla preziosissima collaborazione della ditta Elettra SAS di Luigi Pulimeno &C di Corigliano D’Otranto, un condizionatore da 12.000 btu/h che verrà installato nel reparto di Oncologia diretto dal Dottore Sergio Mancarella ed un’altra culletta pediatrica (la quarta) che verrà invece posizionata nel reparto di Pediatria diretto dal Dottore Raffaele Montinaro a proseguimento dell’opera, partita nel 2013, finalizzata alla fornitura di nuove attrezzature ed alla modernizzazione degli spazi destinati ai nostri piccoli pazienti; opera nata e sviluppatasi anche grazie ai nostri validissimi partners (Samsara Beach club di Gallipoli e Dolce Dormire di Noha).

La donazione avviene in un momento particolarmente delicato in cui l'organizzazione complessiva dell'area ospedaliero-sanitaria galatinese è oggetto di una incomprensibile proposta di riordino, ma soprattutto di tagli; assume pertanto una rilevanza particolarmente “strategica”.

La bella iniziativa – sottolinea il presidente Francesco Stefanelli – intende dimostrare ancora una volta come l’universo della solidarietà e l’altrettanto variegato mondo della cultura e della musica possano viaggiare di pari passo per la crescita di una comunità.

Grazie a quanti non ci hanno fatto mai mancare il supporto e a quanti decideranno di aiutarci in nuovi ed emozionanti progetti.

Galatina, 25 febbraio 2016

Presidente Ass.ne “Quelli di Piazza San Pietro”

Francesco Stefanelli 

 
Di Albino Campa (del 13/02/2012 @ 22:46:47, in Comunicato Stampa, linkato 4306 volte)

Si concluderà domenica 19 febbraio Oblivium, la Mostra d’Arte Contemporanea di Claudio Scardino, curata da Francesco Luceri e Daniela Bardoscia e realizzata in collaborazione con l’Università popolare “Aldo Vallone” e il Museo d’Arte “P. Cavoti” con i patrocini del Comune di Galatina, della Provincia di Lecce e dell’Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia. Il percorso artistico ha visto protagonista, nelle sale del museo galatinese, la più recente delle performance artistiche della cosiddetta “arte partecipata” di Scardino, scultore, artista multimediale e pittore, che, formatosi nei più floridi centri artistico-culturali italiani, avvezzo a prestigiose partecipazioni a eventi d’arte nazionali e internazionali, ha conquistato con la sua scultura Athena il pubblico statunitense e con Diana ed Enrico VIII (entrambi esposti per Oblivium) l’internazionale MoMM (Museum of Modern Media). “Finding ways to define reality and be in reality is the big question of our time” scrive l’artista e scrittrice australiana Marlene Sarroff, “Throughout his career there has been no limits to his invention, combining art with life, he looks for the most appropriate situations and then dives into the reality to be completely soaked in it”. Conclude il suo intervento scrivendo “This is where Claudio Scardino performances, really become a magical tool”. Gli “strumenti magici” di cui parla Sarroff, sono ancora per pochi giorni a vostra disposizione. L’Oblio è iniziato l’1 febbraio e, ancora per questa settimana, è possibile intraprendere un percorso catartico, tra i volti e i colori dell’artista leccese. I visitatori potranno ancora essere protagonisti − costretti “a consegnare nelle sapienti mani dello sculture quel pezzo di noi stessi che nasconde un embrione d'artista smarrito e confuso”, come scrive la curatrice − con l’Action Painting, intitolata “Opera Continua”, ultimo invito rivolto dallo Scardino ai visitatori, al grido bellico latino “Pugna!” (Combatti!): chi lo vorrà, armato di colori a cera (forniti in loco), potrà divenire guerriero dell’arte condivisa scardiniana. Varcando la sottile linea rossa che simboleggia il mitologico fiume Lete, corso d’acqua di purificazione e dispensatore di dimenticanza, si attraversa l’oblio dei tempi, per ascoltare, attraverso la visione di Scardino, gli echi del passato, dei miti greci e latini, in un recupero di alcuni frammenti della nostra identità multiculturale. Con il sovrano inglese, poi, molto apprezzato dai visitatori, si ritorna alla modernità e si approda alla seconda parte di Oblivium, nel vorticoso affacciarsi dei ricordi, che riguardano l’esperienza dell’artista. Per concludere degnamente il percorso, sarà esposta per il week-end un’opera scultorea, inedita, di Scardino. Verrà, inoltre, predisposta una installazione audio dell’artista, accompagnamento auditivo verso l’oblio. Chiuderà la mostra un programma speciale: a partire dalle 18.30, spettacolo di letture sceniche, sapientemente interpretate da Michela Maria Zanon (artista) e Gianluca Conte (poeta) dell’Associazione culturale “Eterarte”; a seguire, un’esibizione musicale degli alunni della Scuola Secondaria “G. Pascoli”. Al termine, lo Scardino proporrà la realizzazione di una scultura in azione, che intersecherà con la creazione artistica teatralità e danza. Oblivium batterà il suo crepuscolo con uno spettacolo di danza, classica e contemporanea, a cura della “Europe Dance School” di Nadia Fiorella Martina, che empirà di vita e poesia le statiche sale del Museo “P. Cavoti”. I visitatori lasceranno questo trasognante viaggio nell’arte, musica e poesia con un rinfresco e una degustazione della simposiaca bevanda, gentilmente offerta dalle Cantine Santi Dimitri.
I curatori colgono l’occasione per ringraziare tutti i convenuti e per lanciare un messaggio: «È possibile far rivivere la nostra città, aprendosi a nuove e giovani forme di cultura. Oblivium, evento eccezionale per tutta la Puglia, è stata allestita senza un solo Euro pubblico. Certamente, se avessimo potuto contare su qualche finanziamento, l’evento sarebbe stato ancora più prestigioso. Ciò nonostante, è stato un successo. Ci auguriamo, per il futuro, che le amministrazioni appoggino le forze che si stanno costituendo per una rinascita culturale del territorio, che finiscano gli oscuri tempi dei finanziamenti clientelari, per permettere al nostro territorio, ricchissimo di potenzialità storico-culturali inespresse, una crescita moderna e florida. Oblivium è il nostro messaggio: è possibile far vivere Galatina, il Museo “Cavoti” e la Cultura. Esistono persone disposte a mettere a disposizione di tutti la loro passione e la loro esperienza. La Cultura è la vera crescita».

Museo civico d’Arte “P. Cavoti”
Piazza Alighieri Alighieri, n. 51,
Galatina (LE), 73013
Tel. 0836/567568
e-mail: info@museocavoti.it
Per info: daniela.bardoscia@alice.it; tel. 3297669635, 3881197170

 
Di Antonio Mellone (del 25/04/2013 @ 22:46:04, in NohaBlog, linkato 3841 volte)

C’era il sindaco, il vicesindaco, il suo assessore alla cultura, alcuni consiglieri della maggioranza (soprattutto quelli della minoranza della maggioranza), e poi i ragazzi delle terze medie di Noha (con gli striscioni, e, per protesta, il bavaglio sulla bocca), le insegnanti, alcuni cittadini, gli attivisti del “Movimento delle agende rosse”, organizzatori dell’evento (tra i quali spiccava la stupenda Anita Rossetti, e la sua forza d’animo), altri comitati per l’ambiente e la legalità, e la colonna sonora dell’ottima Banda musicale di Noha, diretta dal M° Lory Calò, per il pomeriggio di sit-in Antimafia a sostegno del magistrato Nino Di Matteo, che ha avuto luogo a Galatina, nel pomeriggio del 24 aprile scorso, dapprima in piazza Alighieri e poi, a conclusione, a Palazzo della Cultura con gli interventi dei relatori (tra i quali, oltre all’Anita suddetta, il presidente della Commissione europea Antimafia, Sonia Alfano - in collegamento telefonico - ed il direttore de “Il Tacco d’Italia”, Marilù Mastrogiovanni).

Non vale nemmeno la pena di ricordare l’assenza delle altre “alte” (e soprattutto basse) cariche comunali, come gli esponenti dei partiti (participio passato del verbo) della cosiddetta opposizione, probabilmente in tutt’altre faccende affaccendati. Chissà che rivolgendosi a “Chi l’ha visto?” non si riesca a rinvenirne qualche esemplare semovente. Ma non ci curiam di loro in questa sede.

*   *   *

Ormai sanno anche i bambini dell’asilo (o almeno avrebbero dovuto saperlo se non ci fosse stata la congiura del silenzio da parte di politici bipartisan, televisione, giornali e salotti) che il giudice Di Matteo è il magistrato della Procura Antimafia che si sta occupando della famosa trattativa “Stato-mafia”, di cui molti vogliono negare l’esistenza. Di Matteo ha ricevuto minacce di morte, contenute in due lettere anonime (lettere che, tra l’altro, riportano fedelmente orari ed abitudini del magistrato) e recapitate al procuratore della Repubblica di Palermo Francesco Messineo.

Ma come ci insegna la storia, la mafia uccide chi è solo, anzi chi è (stato) isolato.
Ora, non so se tutti, ma proprio tutti i partecipanti alla manifestazione (e non mi riferisco ai ragazzi, che forse sono i più perspicaci di tutti) avessero ben chiaro il fatto che i principali responsabili di questo pericoloso isolamento sono purtroppo proprio le Istituzioni, e addirittura i cinque dell’Apocalisse (Presidente della Repubblica – definito in diretta telefonica da Sonia Alfano come il “mandante morale” di questa situazione scabrosa – Avvocatura dello Stato, Procura della Cassazione, Consiglio Superiore della Magistratura e Governo).

Sì, il magistrato Di Matteo è stato incredibilmente sottoposto ad azione disciplinare da parte del CSM, senza aver compiuto alcun illecito (ha semplicemente spiegato a Repubblica la scelta di stralciare delle intercettazioni penalmente irrilevanti senza fare i nomi, cioè quelli di Mancino e Napolitano – sì, avete inteso bene, Napolitano il “nuovo” presidente della Repubblica, Re Giorgio II, eletto a suon di voti – o di vuoti di memoria – e Nicola Mancino, ex-presidente del Senato, rinviato a giudizio per falsa testimonianza, che chiamava in continuazione il Quirinale per ottenere il classico aiutino altolocato). E’ come se un tizio, Di Matteo in questo caso, dovesse venir processato perché ha attraversato la strada fuori dalle strisce pedonali (mentre il Codice Penale non punisce l’attraversamento fuori dalle strisce). Dunque un “reato” inventato, per mettere il bastone tra le ruote a Di Matteo, e per continuare a far finta di nulla, per negare la scellerata trattativa tra la mafia e alcuni pezzi dello Stato (che invece avrebbero dovuto combatterla, questa mafia, e non scenderne a patti, ed ora per fortuna sono alla sbarra). Un tentativo, per ora ben riuscito, di isolamento del magistrato.

*   *   *

Ma senza perderci troppo in dettagli, e ritornando alla manifestazione, si son visti nel parterre del palazzo della cultura dei battimani, anche da parte delle “istituzioni locali”. E questo non può che farci piacere. Evidentemente tra il centro (Roma) e la periferia (Galatina) finalmente c’è uno scollamento, una differenza di vedute di non poco conto. Finalmente qui non ci si nasconde dietro il dito della disciplina di partito che ordina di non pensare, non parlare, non presenziare, non esporsi, non proferir verbo, ma sfuggire di fronte alle responsabilità, di fronte alle domande, alle denunce, alle istanze legittime dei superstiti cittadini con la schiena dritta. A meno che non si fosse trattato di applausi di circostanza. Non sentiti. Il che sarebbe preoccupante. Ma non voglio crederlo: non voglio pensare che la maggioranza degli astanti avesse voluto in quel momento trovarsi sull’altra faccia della terra (se non addirittura all’altro mondo). Assolutamente, no. Non voglio nemmeno ipotizzarlo per sbaglio.

*   *   *

Però al contempo mi chiedo che cosa avranno pensato quelle stesse istituzioni cittadine di fronte a quel cartello appeso al collo di un attivista, un uomo dai capelli canuti, su cui c’era scritto: “Là dove si deturpa il territorio lì c’è mafia”. Chissà se sono riusciti a fare qualche collegamento neuronale tra questo fatto e quella politica scellerata che distrugge il territorio e danneggia la salute pubblica (il riferimento al mega-parco di Collemeto, approvato non più tardi di ventiquattro ore prima, da quello stesso parterre plaudente, nel più assoluto silenzio dei “compagni di merende”, è puramente casuale).

Sorge il dubbio se oggi dire o fare qualcosa di sinistra si sia trasformato invece in un far qualcosa di sinistro (come per esempio accogliere a braccia aperte le istanze della pantomatica Fantacom). Come mai nessuna tra quelle autorità, dopo gli incarichi istituzionali (non prima!) ha mai insistito “fino alla morte”, come fanno i duri e puri, nel dire ad alta voce: “Lì dove si deturpa il territorio, proprio lì c’è mafia” (o una parafrasi di questo slogan)? Come mai, chi avesse proferito queste parole prima viene colpito poi da una sorta di amnesia fulminante cronica?
Mistero doloroso.
Non so come facessero alcuni fra questi personaggi a sentirsi (o a fingere di sentirsi con la solita faccia di bronzo) a proprio agio, e non minimamente in imbarazzo, di fronte alle accuse precise e puntuali a loro rivolte in quel contesto, in maniera diretta o indiretta, da tutti i partecipanti, gli organizzatori, i relatori, il contesto, la stessa atmosfera di quella che tutto è stata men che una manifestazione folkloristica.

*   *   *

C’è pure qualcuno che volendo fare dell’ironia, o forse era sarcasmo, chissà, facendo riferimento a qualche mio articoletto che ha il sapore dello sputtanamento altrui, mi ha pure definito “il vocione di Noha” (sminuendo dunque il frutto delle mie quattro osservazioni circa la natura mentulomorfa di certi pensieri, parole, opere od  omissioni). Liberissimo di farlo, per carità.

Vorrei sommessamente comunicare al mio interlocutore-amministratore, anzi statista, che se fosse stato lui per primo a proferir verbo, anche senza tanti decibel, sul tema della delibera-betoniera della sua giunta, io non avrei neppure aperto bocca.

Invece, sul tema, non dico un vocione, ma nemmeno una vocina, pur flebile, pur afona, ma nemmeno un suono, fosse anche gutturale, bisbetico, cacofonico sembra essere uscito dalla boccuccia arrotondata a cul di gallina dei nostri scandalizzati eroi. Né sui siti galatinesi, né su di un manifesto, non in una mail-catena-di-sant’Antonio s’è potuto leggere un dissenso vero da parte di chi un tempo pontificava contro il cemento, mentre oggi, peccando di omissioni, sembra voler costruir ponti (e strade e centri commerciali).

*   *   *

Concludo dicendo che finché non ci sarà nessuno in grado di far sentire la sua di voce, “il vocione di Noha” continuerà ad urlare, anche se ascoltato o letto soltanto dai suoi venticinque (tendenti a ventiquattro) lettori.
E continuerà a farlo anche se il lettore superstite dovesse essere l’ultimo dei nohani (o dei mohicani).
Non c’è, anche in questo caso, bavaglio che tenga; anche se il mio interlocutore m’ha lasciato intendere che lui ed i suoi amici con la carta virtuale su cui vengono vergati i miei articoli si puliscono la faccia. O quel che più le somiglia.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 24/01/2014 @ 22:44:30, in Comunicato Stampa, linkato 2727 volte)

Lunedì 27 gennaio, con apertura alle h.18,00, tutta la cittadinanza è invitata a Palazzo della Cultura per partecipare alla manifestazione a cura degli studenti delle Scuole Superiori di Galatina che con la guida dell’Assessorato alle Politiche Culturali e il supporto dell’Assessorato alle Politiche Giovanili, in collaborazione con i dirigenti, i docenti e rappresentanti d’Istituto, hanno elaborato e condiviso, su idea progettuale del dott. Marcello Costantini, attività che sviluppano tra immagini, parole e musica, tematiche legate alle barbarie odierne.

Una iniziativa congiunta, che vuole andare oltre l’aspetto meramente commemorativo della Memoria dell’Olocausto e del Ricordo delle Vittime delle Foibe.
Per questo è stato tracciato un percorso di ATTRAVERSAMENTO del Palazzo della Cultura con ingresso da via Alighieri e, attraverso Biblioteca e Museo, uscita in via Cafaro dalla scalinata d’accesso al primo piano del Museo, come metafora del passaggio tra la BARBARIE PASSATA e le BARBARIE ODIERNE.

Quattro i temi proposti: SHOAH a cura del Liceo Scientifico, FEMMINICIDIO a cura del Liceo Classico, Artistico, Scienze Umane, MAFIA a cura dell’Istituto Tecnico, EMIGRAZIONE/IMMIGRAZIONE a cura dell’ I.I.S.S. Falcone e Borsellino.

Ciascuna scuola ha realizzato sull’argomento prescelto un video di 6/8 minuti. La proiezione avverrà all’interno della sala “C. Contaldo” e sarà accompagnata dalla presentazione degli stessi studenti, tra reading di testi ed esecuzioni di brani musicali, e dalle testimonianze straordinarie di Massimo Albanese, Veronica Valente, Brizio Montinaro, Said Jafari.

Nell’ occasione assisteremo alla proiezione in prima del video realizzato dagli studenti dell’I.I.S.S. “P.Colonna” vincitore della XII edizione del concorso nazionale “I giovani ricordano la Shoah”.

Luci e colori diversi metteranno in risalto le immagini che i ragazzi hanno selezionato e che accompagneranno i visitatori dall’accesso al Palazzo della Cultura, attraverso il Chiostro,la Biblioteca “P. Siciliani”che per la circostanza ha realizzato una mostra documentaria con libri e video sui temi, e il Museo “P.Cavoti”,dove attraverso i monitor appositamente istallati viene ripetuta la visione dei filmati prodotti.

Questo progetto è la dimostrazione che le attenzioni rivolte dall’ Amministrazione ai giovani sono ben riposte e che i giovani sono aperti a relazionarsi con gli adulti, mutuando le rispettive esperienze.

Il parere, raccolto dall’Ass. alle Politiche Giovanili, ing. Andrea Coccioli, conferma che la società deve puntare sui giovani. Per dirla con Rosa Luxembourg, giovani o barbarie.

La manifestazione, nella varietà dei linguaggi sarà vissuta come possibilità di presa in carico della memoria della barbarie passata (siamo tutti chiamati ad assumerci la fatica della conoscenza!) e come crescita di consapevolezza perchè tutto è ripetibile ed il rischio che la barbarie si ripresenti è reale, e perché le barbarie odierne sono tante e solo la conoscenza e la cultura condivise possono insieme costituire un’efficace resistenza per la costruzione di una società più giusta.

Queste considerazioni,espresse dalla prof.ssa Daniela Vantaggiato,Assessore alle Politiche Culturali, hanno animato l’impegno di tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita della manifestazione, che nella serata si concluderà con l’intervento del Sindaco dott. Cosimo Montagna.

(Comunicato del Servizio Cultura e Comunicazione)

https://www.facebook.com/giorno.dellamemoria.5

 

Una parola che fa paura, ma dentro la quale ci sono storie di coraggio e di amore profondo. Per conoscere l’autismo il primo passo è il ri-conoscersi nelle vite degli altri, in chi porta i segni di questa esperienza. Anche per questo la Cooperativa Sociale “L’Adelfia” con sede in Alessano, realtà che da quarant’anni è nella trincea del disagio psichico, ha voluto portare nel Salento “Zigulì”, lo spettacolo che la compagnia Teatrodilina ha tratto dall’omonimo libro di Massimiliano Verga, che racconta la sua esperienza con il figlio Moreno, nato sano e diventato gravemente disabile nel giro di pochi giorni. Moreno non è un bambino autistico ma l’ abbiamo scelto come testimonianza di quanto l’amore per un figlio possa spingere un padre ad affrontare tutti gli ostacoli, ma anche di come la solidarietà non sia mai abbastanza.

L’appuntamento è per il 19 aprile 2018, alle ore 21, presso il Cinema Teatro Tartaro di Galatina. Ed è l’ultimo atto di un intenso calendario di iniziative organizzate nel mese che ospita la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo. “La sensibilizzazione sul tema e la divulgazione delle conoscenze - spiega la vicepresidente de L’Adelfia, Sandra Leo - sono da noi avvertite come un bisogno che viene dalla missione che da sempre ci siamo prefissati: abbattere i muri della diffidenza, del pregiudizio, dell’indifferenza e costruire ponti di solidarietà, che conducano sulle sponde del futuro”.

Lo spettacolo teatrale è anticipato, Mercoledì 18 Aprile, alle ore 17, da “Emozioni a confronto-La mia vita dolceamara con un figlio disabile”, presso il Centro Diurno Socio Educativo  “Scarpenuove”, a Castiglione d’Otranto. Massimiliano Verga incontrerà le famiglie e gli ospiti de “L’Adelfia”.

Il 19 Aprile, invece, dalle 17.30 alle 18.30, l’autore sarà ospite di “Tutti matti per la radio”, la trasmissione radiofonica , gestita dai pazienti della Comunità Riabilitativa Psichiatrica “ Le Zagare” sita in  Galatina in  collaborazione con  Inondazioni.it, in onda ogni giovedì su Reteotto Happy Days (105 fm).

“Zigulì”

Per la regia di Francesco Lagi, Zigulì è spettacolo vincitore del Premio In-box 2013 e del Festival Troia Teatro (Video integrale dello spettacolo: http://www.youtube.com/watch?v=_96t6XqvfZo&feature=youtu.be). Il protagonista, profondamente interpretato da Francesco Colella, è “un uomo smarrito che si rapporta a suo figlio e alla sua disabilità con stupore, rabbia e ironia. L’azione si svolge in uno spazio domestico ma notturno, un luogo che non è più una casa ma è il campo di battaglia dove si svolge la loro lotta quotidiana”. Al centro del racconto non c’è il mondo del figlio e della sua disabilità, che non è dato conoscere, ma quello che lui mostra di sé, contagiando l’esistenza di suo padre. In scena, dunque, il diario intimo di un’esperienza estrema di paternità, ciò che il testo di Massimiliano Verga restituisce, senza appigli per trame o drammaturgie articolate, fatto com’è di spunti e di frammenti, di cocci e di slanci emotivi, tra pensieri, testate, spinte, morsi, graffi tra gli abbracci ed esplosioni di risate. E, qualche volta, baci. “Perché in questa storia, che è soprattutto una storia d’amore, tutto accade disordinatamente – dicono dalla compagnia Teatrodilina – senza nessun galateo sentimentale”.

Con il disegno sonoro di Giuseppe D’Amato, la musica originale di Alessandro Linzitto, la scenografia di Salvo Ingala e l’aiuto regia di Leonardo Maddalena, sul palco del Teatro Tartaro approdano le pagine di Zigulì, “il senso del vivere accanto a un disabile grave (la rabbia, lo smarrimento, l’angoscia), i pensieri molto duri, ma talvolta anche molto ironici, su una realtà che per diverse ragioni (disagio, comodità, pietà) tutti noi preferiamo spesso ignorare. E che forse, proprio perciò, nessuno ha mai raccontato nella sua spietata interezza”.

Sipario alle ore 21. Durata: un’ora. Costo del biglietto: 10 euro. Info: 393/9028748

 
Di Redazione (del 29/11/2019 @ 22:42:01, in Comunicato Stampa, linkato 916 volte)

È già tempo di festa in Corso Giuseppina del Ponte a Galatina. Plant 008 e Polline d’Amore  organizzano, infatti, la seconda edizione di Natale in Corso G. del Ponte domenica Primo Dicembre. Numerosissime le attrazioni e i divertimenti per grandi e piccini. La giornata all’insegna del divertimento inizia alle ore 16 con gli spettacoli per i bambini: il Fachiro mangia fuoco, un laboratorio Circo Tabarin, un dolce pony da cavalcare e lo spettacolo di Giocoleria comica terranno i nostri piccoli con lo sguardo e il cuore in un’unica direzione, quella degli artisti. Dalle 18.30 sarà il momento di Roberto Lezzi e il suo dj set. Ancora musica live alle 20.30 con gli Avvocati Divorzisti e il loro bagaglio di simpatia, buona musica e carica rock. Il tutto, ovviamente, condito da buon cibo: lo Speciale Street Food avvolgerà i galatinesi e gli ospiti provenienti dalle città del Salento. Prodotti tipici, buon vino e dolci per completare la serata nel migliore dei modi.

Vietato mancare, dunque. L’appuntamento è per domenica 1 dicembre per iniziare il mese del Natale nel migliore dei modi.

Marika Martina

 
Di Albino Campa (del 11/03/2011 @ 22:40:15, in Recensione libro, linkato 3892 volte)

Stabat Mater di Tiziano Scarpa, vincitore del Premio Strega 2009, è un testo che si fa fatica a leggere con gli occhi, con la mente, dentro di sé, nel silenzio di una stanza buia. Un moto impulsivo, sussultorio dell’anima irrompe presto nell’aria sottoforma di suono e le parole scritte sulle pagine divengono melodia. Ed ecco, quindi, che riesce spontaneo alzare la voce, declamare i passi di quest’opera, unica nella forma, straordinaria nei contenuti.

 Ne viene fuori una lettura convulsa, che con fatica si riesce ad addomesticare. Si legge in poche ore, con il rischio di rimanere con quel nodo alla gola che solo le grandi emozioni riescono a regalare. Sarebbe davvero un peccato d’altronde trattenersi, rallentare il passo per paura della fine, per gustare l’intermezzo e saziarsi dei particolari, quando l’intento dell’autore è proprio quello di tradurre in parole il turbamento d’animo della sua protagonista.
 Cecilia, infatti, è una giovane ragazza orfana che, nelle sue lunghe notti insonni trascorse in cima ad una rampa di scale dell’orfanotrofio, cerca di tradurre in parola scritta i pensieri e i sentimenti, i dubbi e le incertezze, che le dilaniano di continuo l’anima. Scrive su pezzi di carta racimolati qua e là, tra le righe di un pentagramma, negli spazi vuoti tra una nota e l’altra, rivolgendosi ad una Signora Madre che mai ha conosciuto, di cui tuttavia sente scorrere nelle proprie vene quel vitale bisogno che unisce, sin dal principio, come un cordone ombelicale, ogni figlio alla propria madre.
 “Signora Madre, vi scrivo nell’oscurità, senza candela accesa, senza luce. Le mie dita scorrono sul foglio appoggiato sopra le ginocchia. Bagno la penna nell’inchiostro, la intingo nel cuore della notte. Riesco a distinguere con difficoltà le parole che si srotolano sulla pagina, forse non sono nient’altro che grumi di buio anche loro. Dentro queste parole, ogni notte io vengo a farvi visita. Voi non potete vedermi, ma i miei occhi spalancati vi guardano” (pag.15).
 Così passa i giorni Cecilia, obbligata in quelle quattro mura che l’hanno accolta in fasce un ventuno aprile e che ora sembrano pesare, tanto da diventare quasi insopportabili. Cecilia è cosciente di crescere in un mondo che non conosce, di utilizzare talvolta delle parole vuote di significato poiché non ha mai avuto modo di viverle. E mentre di notte scrive alla persona più intima e allo stesso tempo più lontana, di giorno suona il violino in chiesa insieme alla sue compagne musiciste, sospese ad alcuni metri di altezza, dietro una balaustra, seminascoste da grate metalliche che lasciano indovinare ai nobili in ascolto soltanto delle sagome, stuzzicandone così l’immaginazione.
 Per Cecilia la musica è monotonia, un incessante e tormentoso ripetersi di note. Nell’Ospitale gli è stato insegnato che la musica è un modo per elevare la propria preghiera al Signore, ma lei ne dubita fortemente. “Io credo che la musica cada. Noi suoniamo dall’alto, sospese, sui poggioli di fianco alle due pareti della chiesa, a qualche metro da terra, perché la musica pesa, cade giù. La versiamo sulle teste di chi viene ad ascoltarci. Li sommergiamo, li soffochiamo con la nostra musica(pag. 48).     
 Un giorno però, con l’arrivo di un giovane sacerdote, le cose cominciano a cambiare. Antonio Vivaldi è il suo nome, giovane compositore e insegnante di violino, con un’idea del tutto originale di fare musica. Sarà lui a scuotere la giovane orfana, a destarla da quell’intorpidimento in cui inevitabilmente si cade, quando si è costretti a non oltrepassare i contorni che delimitano la conoscenza del mondo al proprio ego, senza alcuna possibilità di esternarsi.

 

Michele Stursi

Di seguito l’incipit dell’opera (musica: A. Vivaldi, Concerto per due violini in Re min. - Op.3, n. 11, Orchestra Classic Music Studio, S. Pietroburgo, dir. A. Titov; voce: E.F. Ricciardi).

 
Di Rosario Centonze  (del 06/08/2019 @ 22:40:10, in Eventi, linkato 1405 volte)

Anche quest’anno nei giorni tra la fine di agosto e l’inizio di settembre si svolgerà l’attesissimo “Torneo dei Rioni” di Noha organizzato dall’Oratorio Madonna delle Grazie giunto alla sua 10^ edizione. Due le novità che la caratterizzeranno. La prima riguarda il numero di squadre partecipanti al torneo. Le squadre dei rioni regolarmente iscritte sono 4 in quanto il rione Piezzo, nonostante i ripetuti appelli da parte dell’organizzazione alla ricerca di un referente che potesse collaborare, non ha presentato, entro il termine previsto, l’iscrizione completa e l’elenco dei giocatori. Ciò comporterà un numero minore di partite fermo restando il format sperimentato lo scorso anno per cui al termine della prima fase la squadra 1^ classificata andrà direttamente in finale e li aspetterà la vincente del playoff tra la 2^ e la 3^ classificata. La finale è prevista, come al solito nei giorni immediatamente precedenti la festa della Madonna delle Grazie. La seconda novità riguarda invece la serata di apertura del 22 agosto. Saranno infatti i ragazzi nel neonato gruppo di musica popolare “Mpizzicaturi” ad aprire con un mini concerto il torneo. Questo gruppo è completamente composto da giovani della nostra parrocchia e del nostro Oratorio che, uniti dall’unica passione per la Pizzica, hanno voluto intraprendere questo percorso. Gabriele, Marco, Pietro, Gabriele, Alessandro, Federico e Maria Francesca hanno scelto proprio il loro paese, e questo evento in particolare, per il loro debutto in pubblico.
Vi aspettiamo giovedì 22 agosto dalle ore 20,00 presso il campetto dell’Oratorio per tifare e incitare il nostro Rione e soprattutto i nostri ragazzi “MPIZZICATURI”.

Rosario Centonze

 
Di Albino Campa (del 21/04/2011 @ 22:37:32, in RadioInOndAzioni, linkato 3050 volte)

Mentre tutti si preparano a qualche giorno di vacanza, ritorna l'appuntamento del venerdi sera su RadioInOndAzioni con "Quello che le donne non dicono..." dalle 19.30 alle 21.30. Ospiti di Paola e Simona sarà il gruppo Ádria, progetto musicale che nasce sul filo di un incontro. In un equilibrio instabile le sue due metà si ricongiungono in mezzo al Mare Adriatico. Le due culture, anzi i due mondi affacciati su questo mare antico, si sono osservati da sempre e in questo progetto danno vita ad un nuovo dialogo.  I principali artefici  di quest’incontro sono gli strumenti e le voci e la lingua utilizzata è la musica. Se l’organetto e il violoncello pronunciano con rinnovata passione accenti e vocaboli mai detti, la voce mette in accordo, con la sua dolcezza, linguaggi profondamente diversi, ma vicini nelle assonanze e nei respiri. E in un contesto fatto di incoerenze e persino di rumori, inevitabili e molesti, alcune composizioni si fanno nervose e a tratti caotiche. Sono figlie legittime delle discordanze nate nella città, il luogo dove l’ approdo si è reso inevitabile”.

Il gruppo è composto da musicisti che vantano collaborazioni con artisti e formazioni di rilievo del panorama della world music e che propongono  un’originale progetto di rielaborazione e di scrittura. Una forma canzone legata all’immediatezza del repertorio tradizionale delle due sponde a sud del Mar Adriatico, ripensato con un approccio moderno. L’incantevole voce di Maria esalta l’intensa semplicità dei testi e dà forza e respiro a trame armoniche eleganti e sinuose, tessute con impeto. Strumenti legati alle musiche tradizionali e strumenti moderni si inseguono e a tratti si sfuggono, cercando punti d’incontro e ragioni di diversità, come da sempre le storie e le musiche a confronto sul Mar Adriatico. Con il brano “Non sento” il progetto è presente nel compilation Soundsation, a cura dell'Università La Sapienza di Roma in collaborazione con Sony Bmg e Demo Radio Rai. Adria firma le musiche del volume Il Salento dei Poeti, prodotto dal Fondo Verri di Lecce. Lo spettacolo che porta in scena le letture e le musiche del libro-dvd apre la Notte della Taranta 2008 a Melpignano (LE).

 

 

Martedì 27 luglio alle 19 dal Museo Pietro Cavoti di Galatina parte l’inaugurazione della sezione outdoor di InTrance, festival di fotografia e arte contemporanea, curato da Alessia Rollo. La prima edizione della manifestazione, inserita all’interno della rassegna estiva e culturale “A Cuore Scalzo”, proporrà in spazi urbani, palazzi storici e corti del comune salentino, fino al 31 agosto, una mostra diffusa di opere di artisti italiani e internazionali - Ornella Mazzola, Federico Estol, Alejandra Carles-Tolra, Giulia Frigieri, Myrto Papadopoulos, Roberto Tondopó, Gloria Oyarzabal - che si aggiungono a quelle di Rossella Piccinni, Yolanda Domínguez e Rubén H. Bermúdez già in esposizione nella Gigi Rigliaco Gallery. Durante l’inaugurazione, coordinata dall’amministrazione comunale, il pubblico potrà seguire il percorso espositivo per scoprire insieme alla curatrice le opere in mostra e per apprezzare, con alcune guide turistiche, i luoghi d’interesse del festival tra cui Palazzo Orsini, Palazzo Gorgoni, Piazza Dante Alighieri e l’Ex Complesso Monastico delle Clarisse. Qui la serata si concluderà intorno alle 21 con le selezioni musicali del duo Underspreche, in collaborazione con “FeelM”, residenza artistica promossa dal Sei Festival di Coolclub, in sinergia con la sede leccese del Centro Sperimentale di Cinematografia e il DAMS dell’Università del Salento, che fino al 31 luglio sarà ospitata dal Castello Volante di Corigliano D’Otranto. Fino al 15 settembre, inoltre, “In Trance Lab - Il Mio corpo…!”, proporrà una serie di attività culturali e incontri partecipati promossa dall’Associazione 34° Fuso che prenderà il via venerdì 30 luglio alle 21 in Piazza San Pietro con “Il corpo tra immagini antiche e tabù contemporanei”. Dopo un tour guidato nella mostra che partirà sempre dalla Piazza alle 19:30 e si diramerà attraverso vari punti d’interesse della città, i partecipanti potranno degustare diverse tipologie di birre artigianali - grazie al format “Dopolavoro con l’archeologo”, finanziato dalla Regione Puglia nel Programma straordinario in materia di cultura e spettacolo per l’anno 2020 - partecipando alla conversazione tra Flavia Frisone, docente di Storia Greca e Presidente del Corso di Laurea Triennale in Beni Culturali dell’Università del Salento e l’influencer Denise D’Angelilli - Due dita nel cuore, moderata dalla giornalista e scrittrice Loredana De Vitis.

Partendo dalla storia della città di Galatina legata al fenomeno del tarantismo, di corpi posseduti non solo dal morso della taranta, ma anche dallo sguardo degli antropologi ed etnografi negli anni ’50, InTrance vede proprio nel corpo il leit motiv di questa prima edizione del festival per sviluppare un percorso che lo libera da pregiudizi e stereotipi geografici, sociali, sessuali. Il corpo è un luogo, oggetto nella storia dell’arte e simbolo di un’evoluzione di pensiero, spazio politico, sociale, economico e di genere. Non è un contenitore passivo e le sue azioni non sono solo segni che richiamano l’attenzione su forme astratte, anzi, è soggetto alla nascita e alla decadenza e acquisisce specifiche abilità e capacità oltre a manchevolezze e debolezze. Il corpo non è un’entità statica, immobile, al contrario cresce e si sviluppa relazionandosi con l’ambiente in molteplici forme.

«Galatina ha potenzialità enormi e sta finalmente vivendo un tempo di maturità culturale e di coraggio tali da generare InTrance, un festival di fotografia e arte contemporanea per scoprire il cuore di Galatina e le sue radici», spiega Cristina Dettù, assessora alla cultura di Galatina. «Artisti internazionali e ospiti da ogni parte d'Italia e del mondo saranno presenti nella nostra città. Si tratta di un progetto che fa tremare le gambe, un progetto ambizioso per cui tutta Galatina investe non solo in termini culturali e turistici, ma anche sociali, economici e di sviluppo del territorio».

InTrance propone un festival di fotografia di artisti contemporanei che lavorano sul tema del corpo come luogo di espressione di forme di pensiero, questioni di genere, identità personale e collettive della società contemporanea attraverso differenti approcci fotografici che spaziano dalla fotografia documentaria, al reportage, alla messa in scena e con diverse cifre stilistiche che passano dalle immagini di archivio, al fanzine, alla fotografia di presa diretta fino alla performance. Fino all’8 agosto la Gigi Rigliaco Gallery ospita Rossella Piccinno | Bride’s journey and funeral; Yolanda Domínguez| Little black dress, Poses; Rubén H. Bermúdez | Y tu porquè eres negro?. Fino al 31 agosto, invece, saranno allestite le opere di Ornella Mazzola (Corte di Palazzo Orsini), Federico Estol (Corte Palazzo Gorgoni), Alejandra Carles-Tolra e Giulia Frigieri (Piazza Dante Alighieri), Myrto Papadopoulos, Roberto Tondopó, Gloria Oyarzabal (Ex Complesso Monastico delle Clarisse). Il Museo Civico “Pietro Cavoti”, inoltre, sarà anche residenza d’artista con Claudia Mollese.

Dal 30 luglio, come detto, prenderà il vai anche “In Trance Lab - Il Mio corpo…!”, attività culturali e laboratoriali a cura dell’Associazione 34° Fuso con l’obiettivo di avviare un processo di partecipazione attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle associazioni locali nelle diverse azioni del festival. Oggi gli operatori culturali hanno una responsabilità sociale ben precisa che consiste nel sostenere l’educazione alla bellezza e il protagonismo civico per contribuire allo sviluppo di una società più equa. Attuare politiche partecipative, inclusive e sostenibili, significa riconoscere un “valore” culturale, sociale, economico che va oltre quello già inestimabile che il patrimonio possiede. Per questo motivo la rassegna prevede il coinvolgimento attivo delle realtà locali, ognuna delle quali è stata chiamata a co-progettare un percorso educativo finalizzato alla costruzione di un racconto corale e multidisciplinare sul tema del corpo.L’incontro di apertura si pone al contempo quale momento di divulgazione del patrimonio archeologico identitario e di riflessione sui temi del contemporaneo connessi al ruolo della donna a partire dai reperti più emblematici delle collezioni archeologiche salentine, in un ambiente del tutto informale e degustando una birra artigianale a km0. L’appuntamento rientra nel progetto “Dopolavoro con l’archeologo” finanziato dalla Regione Puglia nel Programma straordinario in materia di cultura e spettacolo per l’anno 2020 e vede la collaborazione tra 34° Fuso e i musei archeologici coinvolti nelle attività (Museo Diffuso di Cavallino dell’Università del Salento, Museo Archeologico Sigismondo Castromediano, USA - Museo Archeologico dell’Università Salento, Area Archeologica di Roca Vecchia/Melendugno, Parco dei Guerrieri e Museo di Vaste, Museo Civico Pietro Cavoti di Galatina, Museo del Mare Antico e il Museo della Preistoria di Nardò). Altri partner coinvolti nell’iniziativa sono The Monuments People APS, M(u)ovimenti, La Capagrossa Coworking, Cooperativa Sociale Orient-Occident; Aps Terre Archeorete del Mediterraneo, Associazione Culturale Articolo 9.

InTrance Lab proseguirà con “Il mio corpo suona!”, laboratorio per bambini sulla musica del corpo a cura di Giovani Realtà Aps e condotto da Ettore Romano ed Elisa Romano (6-20-23-27-30 Agosto e 5 Settembre); “Il mio corpo parla!”, laboratorio di storytelling a cura di Maira Marzioni (5/7 agosto); “Il mio corpo canta!”, laboratorio di canto polifonico ideato e diretto da Rachele Andrioli per donne che amano cantare (16-17-22 agosto), “Il mio corpo accoglie” a cura di 34° Fuso Aps e Arci (6-7-10 settembre) e “Il mio corpo si racconta” a cura di Agribimbi - Adalgisa Romano (10 settembre). Tutte le attività sono gratuite. Info e prenotazioni info@34fuso.it - 3271631656
 

Per tutti i dettagli del festival www.intrancefestival.it

Ufficio stampa 34° Fuso
Società Cooperativa Coolclub
Piazza Giorgio Baglivi 10, Lecce
 
Di Redazione (del 10/02/2013 @ 22:29:09, in Comunicato Stampa, linkato 3156 volte)
E a certificarlo è stato proprio l'Unesco, l' Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura. Un attestato, una sorta di laurea honoris causa assegnata a un genere musicale, che ha meritato anche una celebrazione annuale periodica.
L'Unesco, infatti, ha  deciso di proclamare il 30 aprile Giornata internazionale del jazz.
La motivazione: «Uno strumento di sviluppo e crescita del dialogo interculturale volto alla tolleranza e alla comprensione reciproca». Un giudizio che vuole cogliere il potenziale di scambio, confronto e reciproco ascolto tra culture diverse, insito nel jazz, una musica che supera le differenze di razza, religione, etnia o nazionalità.
Celebreremo tale Giornata con un concerto per chitarra Jazz il 17 febbraio 2013 presso il Teatro "Il Ducale"di Cavallino, e con  una Lezione Magistrale (Master Class) per 15 studenti di chitarra il 18 febbraio presso il Palazzo della Cultura di Galatina, tenute dal famoso Musicista Jazz Americano Stanley Jordan (l’occasione di disporre di un artista di tale importanza l’abbiamo avuta solo per il mese in corso).

 

Club UNESCO di Galatina
 
Di Albino Campa (del 19/07/2012 @ 22:28:52, in Fidas, linkato 2741 volte)

Fidas Noha e Casa Betania presentano lo spettacolo musicale culturale artistico dal nome "Note Libere in tour" a cura di Luigi Moscara, siete tutti invitati venerdì 20 Luglio ore 21.00 presso il campo di calcetto Madonna delle Grazie di Noha.

Mentre sabato 21 Luglio dalle ore 17.30 alle ore 19.30 donazione straordinaria del sangue presso la Casa del Donatore di Sangue in via Calvario, 15 di Noha.
A tutti i donatori di questo sabato speciale in regalo un bellisimo set BEACH TENNIS e due biglietti della lotteria 2012.

 

 

 
Di Antonio Mellone (del 18/11/2019 @ 22:28:41, in NohaBlog, linkato 2425 volte)

Ci sono molte cose del mio paese che mi inorgogliscono (non ci avrei altrimenti scritto un libro); altre, per fortuna non tante seppur gravi, che mi fanno provare non poca rabbia mista a vergogna.

Nell’un caso e nell’altro non riesco proprio a stare alla finestra, ma reagisco da par mio remunerando (o rendendo la pariglia, a seconda dei casi) con le parole: le quali non vogliono saperne di rimanere intrappolate nella tastiera del mio pc.

E così ho benedetto (etimologicamente s’intende) pasticcerie e rosticcerie, stilisti e blogger, botteghe e cannizzari, artisti, santi e poeti, insomma uomini e donne nohane che hanno contribuito alla bellezza e al genius loci di questo pezzo di geografia.

Questa pagina, dunque, s’aggiunge alle centinaia di altre plaudenti quel che di bello buono e importante riescono a fare i miei compaesani. E questa volta non posso non parlare degli amici Gianni e Serena De Ronzi, fratelli e figli d’arte: i Parrucchieri Mimì.

Senza nulla togliere agli altri coiffeur dei dintorni (che, sono certo, avranno un’ottica calvinista del successo), i Mimì continuano da tempo a essere conosciuti e apprezzati in tutta la provincia, ma anche fuori. Ne ho le prove.

Sarà per via della loro storia che affonda le sue radici nella seconda metà del secolo scorso, allorché mamma Mimina (che ci ha lasciati lo scorso aprile), prima parrucchiera di Noha, rompe gli schemi di una mentalità ancestrale tutta fatta di casa chiesa e - poco ci mancava - burqa per le donne; sarà per gli stupendi saloni, uno in via Collepasso, ricavato in uno dei palazzotti storici del borgo con tanto di volte a stella in pietra leccese, l’altro a Galatina, in viale Santa Caterina Novella, dove si respira un’atmosfera molto simile a quella della casa madre; sarà anche per quel pizzico di fortuna che non guasta mai.

Ma mica è solo questo. Assolutamente. È invece molto, molto altro ancora: sono i  neuroni di questi due ragazzi in continuo travaglio; il loro gusto per il bello (che è sempre combinazione di claritas, integritas e proportio), non disgiunto da creatività e ovviamente talento manuale; la cura dei particolari (dal volume della musica, al tono di voce, al calore degli ambienti, all’illuminazione dei locali, alle estemporanee di pittura e scultura che spesso trasformano i suddetti due saloni in gallerie d’arte); il garbo, la preparazione e la capacità di ascolto anche da parte delle brave e giacché pure belle collaboratrici (senza validi colleghi non si è nessuno); lo studio costante della tecnica del taglio, e dei metodi del trattamento dei capelli e certo della cute. Non di rado i corsi di formazione sono tenuti da esperti tricologi, oltre che da maestri di acconciature e da altri specialisti del settore provenienti da tutta Italia, nell’adiacente Centro Polifunzionale Mimì, un’accademia a km0 (frequentata pure da numerosi altri parrucchieri salentini): quelle aule che ormai, oltre che sale studio, sono altresì luogo di convegni, concerti e teatro [anche il sottoscritto e i suoi compagni di lavoro ne hanno ultimamente usufruito per una follia teatrale di cui forse a breve verrà data notizia, ndr.].

E non è un caso che Serena e Gianni Mimì si affidino a consulenti di un certo spessore: mi riferisco all’agenzia di comunicazione Metropolitan Adv di Galatina, fatta da cultori della parola e dell’immagine, ragazzi davvero in gamba (lasciatevelo dire da un economista aziendale esperto del ramo), i quali non si limitano a una mera campagna pubblicitaria, ma vivono l’azienda diventandone, a proposito di squadra, un vero e proprio “dodicesimo uomo in campo”; per non parlare poi del Daniele Cutroni (danielecutroni.it) che qui è letteralmente di casa.

Insomma, guai a saltare una seduta dal parrucchiere. Come dall’analista, da Mimì costa meno e ti mette davvero la testa a posto.

Antonio Mellone

 
Di Marcello D'Acquarica (del 23/04/2015 @ 22:27:20, in In memoria di, linkato 2454 volte)

Ogni tanto mi chiedo la ragione per cui alcune persone di Noha, che a malapena ho incrociato nella mia vita, mi siano rimaste impresse a tal punto da riaffiorare continuamente nella mia memoria. E’ normale, starai pensando, tutti noi conserviamo nella nostra mente dei ricordi. Questo è vero. Però a pensarci bene, un ricordo non è fine a se stesso se analizzandolo ne scopriamo il valore. Questa parola, valore, è un po’ travisata e inflazionata ultimamente, e spesso se ne fa un uso di facciata. Pur conoscendone il significato non mi pare che abbia poi tutta quella consistenza nel nostro quotidiano. Questo si evince da alcune cattive abitudini che sono diventate normalità, come per esempio: le discariche abusive disseminate in giro che stagionano possiamo dire per anni e lustri; la mancanza di tempo per ascoltarsi a vicenda, per cui ognuno di noi rimane assiso sulle proprie presunte verità; si evince, dicevo, quando fatichiamo a condividere i pensieri figuriamoci i bisogni; quando, per il bene comune, ci diamo da fare solo in presenza di un tornaconto; appena pensiamo di non essere controllati e non rispettiamo le regole; quando non ci sentiamo responsabili e quindi non agiamo da tali, ecc. Ma la cosa più raccapricciante per importanza e diffusione, è la mancanza quasi totale di onestà interiore. Non diciamo mai quello che pensiamo veramente.

Non faccio nessuna morale, è semplicemente una riflessione che mi sovviene pensando al nostro amico di cui in questo mio ricordo. Andiamo a vedere.

E’ Domenica mattina, è molto presto e in piazza non c’è ancora nessuno, o quasi. Mi avvicino ad un gruppetto di amici che chiacchierano sotto il “palo” della Chiesa Piccinna. C’è il signor Antonio Paolì, per gli amici lu Ucciu Curdeddhra, che tiene il banco. Ucciu, ci colora con la sua vitalità e simpatia, tutte le feste di San Michele esibendosi come ballerino senior alle finali dei concerti musicali. Ma questa di Ucciu è un’altra storia, e magari a Ucciu piacendo (e pagando, ovviamente, come lui stesso scherzando ci suggerisce fregandosi il pollice contro l’indice), ne parleremo meglio un’altra volta.

Ucciu è una miniera di informazioni storiche che riguardano Noha e la sua gente. Chi era Cici Don limone, gli chiediamo.

Era figlio di nessuno, “N.N.” che sta per “NOMEN NESCIO”, una sigla che veniva usata per indicare quelli di cui non si conosceva né il padre, né la madre. Arrivò a Noha insieme a tanti altri, quando verso gli anni ’30 del secolo scorso, portavano i bambini dalla Ruota degli Orfanelli da Galatina al nostro edificio delle ex scuole elementari. La signora Mariano, una donna di Noha molto generosa che a quei tempi abitava in vico Neni, prese in affidamento, dei bambini, due o tre, non ricorda bene Ucciu, fra cui Luigi Olivieri (Cici de Don Limone per la storia). Quindi Cici, grazie alla Divina Provvidenza e alla signora Mariano di Noha, ha anche dei fratelli di adozione. Cici però ha meno fortuna degli altri suoi fratellastri e, dice Ucciu, dimorava in una stanza in Vico Neni, che in pratica era poco più di un sottoscala con un letto rabberciato alla meglio. Forse un sacco di foglie di granoturco, come si usava a quei tempi.

Mi ricordo che era un tipo di media altezza, aveva pochi capelli, per via dell’età, credo. Me lo rammento già vecchio, con un cappotto scuro e pesante e se non erro, aveva ai piedi un paio di quelle “babbucce” pelose e nere con la cerniera centrale sul collo del piede e con una taglio laterale per far prendere aria ai calli. Erano scarpe che lui teneva sempre aperte per via dei piedi molto gonfi. Anche le gambe all’altezza dei polpacci erano gonfie.

Vi racconto un episodio in cui ebbi a che fare con lui.
 
CONTINUA
Marcello D’Acquarica
 
Di Redazione (del 17/10/2013 @ 22:25:51, in Eventi, linkato 2601 volte)

Domenica 27 ottobre 2013 ore 19.30 Bambini e Ragazzi dei  5 ai 14 anni, vi allieteranno con le loro bellissime voci.

La serata sarà condotta dal simpaticissimo “ZAGO”, gli intermezzi musicali saranno curati dai  ragazzi del Concerto Bandistico “San Gabriele dell’Addolorata” di Noha.

Per l’evento sarà allestito uno stand gastronomico.

 

 

 
Di Redazione (del 26/04/2022 @ 22:25:19, in Comunicato Stampa, linkato 453 volte)

Giovedì 28 aprile alle ore 21 (con ingresso alle ore 20:45) il palcoscenico del Teatro Cavallino Bianco di Galatina ospiterà Sergio Cammariere affiancato dalla sua storica band, composta da Daniele Tittarelli sax soprano, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria.

“Sono molto felice di ospitare a Galatina Sergio Cammariere, pianista ed interprete tra i più sofisticati e coinvolgenti del panorama musicale nazionale - afferma raggiante Luigi Fracasso, direttore artistico di musica & musicae questo è stato possibile, anche, grazie alla volontà del sindaco Marcello Amante che ha creduto sin da subito nella possibilità di realizzare l’evento.”

Lo spettacolo, che chiuderà la mini rassegna galatinese organizzata da “I Concerti del Chiostro” e con il patrocinio e il contributo del Comune di Galatina – Assessorato alla Cultura, rispecchia l'animo e l'approccio musicale unico dell'artista, perfetta combinazione tra intensi momenti di poesia, intrisi di suadenti atmosfere jazz, e coinvolgenti ritmi latini che accendono il live con calde atmosfere bossanova.

Cammariere recupera dal baule dei ricordi i suoi successi più acclamati, dipingendoli di nuove sfumature: “Tempo perduto” “Via da questo mare”, “Tutto quello che un uomo”, il brano della prima partecipazione a Sanremo (nel 2003, ottiene il terzo posto in gara, il Premio della Critica e quello come “Migliore Composizione musicale”), in un perfetto equilibrio armonico che ne sottolinea l’intensità emotiva. Le suggestioni del pianoforte svelano la melodia de “Dalla pace del mare lontano” aprendo la strada ad un ritmo incalzante contaminato di venature latine. E ancora “L’amore non si spiega”, con il suo testo impegnato e sentimentale in cui la musica sconfina nella poesia, mentre chiude il capitolo dei ricordi la vivace e autoironica “Cantautore piccolino”. Immancabili poi i tributi e gli omaggi ai memorabili cantautori che lo hanno ispirato durate la sua carriera.

 

La prevendita è su www.diyticket.it.

La biglietteria del teatro sarà aperta il giorno dell’evento dalle ore 18 alle ore 21.

Costo singolo biglietto euro 15.00.

Per info: www.iconcertidelchiostro.it – 331 4591008

Facebook-Instagram: I Concerti del Chiostro

Per gli eventi sarà necessario essere in possesso del Super Green Pass a partire dai 12 anni di età (avvenuta vaccinazione contro il Covid-19 oppure certificazione di avvenuta guarigione dal Covid-19).

 

Ufficio stampa

I Concerti del Chiostro

 
Di Marcello D'Acquarica (del 21/04/2012 @ 22:24:46, in CDR, linkato 4216 volte)

Il nome “inceneritore” ha una certa assonanza, anche un po’ lugubre, con  quell’altro suo omonimo che incenerisce le nostre stesse spoglie quando è ora di togliere il disturbo.

Ma forse è meglio  allontanare dalla mente certi brutti pensieri sognando magari di passare le prossime vacanze con delle salutari passeggiate nell’agro di Noha.

L’idea di godere del silenzioso panorama della campagna nohana sprona ad essere mattinieri e aiuta a rinunciare anche ad un paio d’ore di sonno sperando di uscire a prendere una boccata d’aria buona.

Ci sono dei giorni, però,  che l’aria è irrespirabile. Mi ricorda tanto quell’odore soffocante che rilasciavano i fumi delle taiate delle Tre Masserie di qualche decennio orsono, quando per le vie di Noha non circolavano né camion, né compattatori ma due semplici operatori ecologici armati di carretto a pedali e scopa di saggina. Ma quelli erano tempi di miserie e non c’era il famigerato progresso moderno.

Certe mattine la  zaffata  asfissiante che si insinua prepotentemente nelle narici, reprime il desiderio di respirare a pieni polmoni.  Poi però pian piano il corpo si abitua all’aria mattutina ed il calore del sole rimuove lentamente l’inspiegabile mistero stagnante nell’aria che ogni volta che torno a casa trovo sempre più pesante.

Mi viene in mente un pensiero riportato in una pagina del mio diario:

“La prima volta che arrivai a Torino, rimasi colpito dallo strano odore dell’aria, un misto di marciumi vari, di olio bruciato e pietre ammuffite. Un odore che ti accoglie ineluttabilmente in qualsiasi periodo dell’anno appena metti il piede in stazione. Lì per lì sei portato a pensare che sia colpa della stazione ma una volta fuori la musica non cambia. Capita quindi di stare in un posto dove l’aria è sgradevole, ma fino a quando ci stai dentro non te ne rendi conto…”

Scrive Vittorio Messori ne “Il Mistero di Torino” (*): Se avessero riempito di polveri, esalazioni di piombo, capannoni, colonne di camion carichi di cemento e mattoni, non avrei avuto così tanta tentazione nostalgica del ritorno alle radici.

Noha (come Galatina e tanti altri paesi del Salento)  sono la testimonianza dell’ossimoro in assoluto. Vuol dire che hanno sacrificato generazioni intere con l’emigrazione pensando di risparmiare il territorio dall’industrializzazione, senza ottenere né il lavoro né la salvaguardia dell’ambiente.

Da qualche tempo anche l’acqua delle falde acquifere alla profondità di 90 metri sono fatiscenti. E pensare che fino a pochi anni addietro ci si dissetava, per esempio, con l’acqua dei pozzi dell’agro dei  “paduli” dove l’acqua si trovava, e si trova ancora oggi, ad appena a quattro metri di profondità.

C’è da restare allibiti nel sentire alcuni candidati al posto di “primo cittadino” dichiararsi favorevoli alla conversione della Colacem da cementificio in “inceneritore”. Si perché il dubbio che si tratti di una “conversione” piuttosto che il “potenziamento” del cementificio, persiste ed è suffragato dal fatto che a poche ore di mare dal Salento, ed esattamente a Ballare (Lezha),  c’è una fabbrica nata un paio d’anni addietro, uguale a quella di Galatina. Oramai la campagna salentina “ha dato”, ed il territorio intorno a noi somiglia ad una gruviera. Il cemento ha “munto” a dismisura il mercato locale mentre l’Europa dell’Est è ancora tutto da cementificare. Quella di de-localizzare dopo aver fatto scempio del nostro territorio è una porcata, soprattutto perché si vuole sempre esagerare, a qualsiasi costo. Non entro nel merito della validità della tecnologia degli inceneritori moderni, dello smaltimento delle ceneri catturate in corrispondenza del camino, né delle ceneri grossolane che si raccolgono sotto la griglia. Considerarle “inerti” e smaltirle in discarica o addirittura usarle per riempimenti di cave o per rilevati stradali mi sembra demenziale, un po’ come trovarsi nel mezzo di un ciclone e nascondere la testa sotto la sabbia. Tantomeno voglio entrare nel merito della riduzione dei rifiuti e dell’aumento del riciclaggio, benché questo debba essere considerato l’unico caposaldo della nostra tanto vantata civiltà, ma non possiamo fare a meno di aprire gli occhi e le orecchie, toglierci il velo di panna che ci intorbidisce quei quattro neuroni che speriamo siano ancora reattivi, per chiedere a Galatina, insieme ai comuni limitrofi, di farsi promotrice di una revisione della legge regionale sui rifiuti che prevede l’obiettivo “rifiuti zero”. Altro che incenerire!

Invece di mettere in discussione la scelta dell’incenerimento prevale la logica del minor rischio, come se ci fosse una soglia di rischio “accettabile”. Cercare cioè un “equilibrio fra ambiente ed occupazione” (notizia diffusa dal Vescovo di Taranto, a detta del candidato a sindaco dott. Gervasi nell’intervista di TRNEWS di Telerama). Come se un impianto del genere che può aumentare le morti dovute all’inquinamento lo si può regolare mantenendo il rischio entro una soglia accettabile, barattando cioè quattro posti di lavoro con le malattie dell’intera popolazione.
Non lo dico io, ma il dottor Giuseppe Serravezza, famoso Oncologo e Presidente dell’LILT (Lega italiana per la lotta ai tumori) – Sez. Provinciale di Lecce in un documento di cui allego la parte che ci riguarda.

Dice il dr. Serravezza:

Un tasso di mortalità per tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni (tutte neoplasie non correlate all’alimentazione!) cresciuto vertiginosamente. Le aree interessate sono tutte nel Salento, da Lecce in giù. Maglie il paese più colpito (43 decessi nel 2004, 37 nel 2005), ma anche Gallipoli, Nardò, Tricase, Cutrofiano.  E poi ancora:

Alcuni anni fa abbiamo rilevato come l’area settentrionale di Lecce e il triangolo Maglie-Otranto-Galatina sono le zone che pagano il peggior tributo per morti da cancro ai polmoni. Si tratta di aree situate nei pressi di impianti industriali produttori di fumi nocivi e non è difficile ipotizzare che grazie ad un “gioco dei venti” queste sostanze raggiungano un territorio più ampio, pur senza escludere delle implicazioni dovute a situazioni ambientali autoctone.

Qui non si tratta di fare del terrorismo o essere profeti di sventura, ma di rispettare la volontà di Dio che in quanto “Amore” ci comanda di rispettare tutta la natura e non solo il nostro tornaconto personale.


(*) Il mistero di Torino, Vittorio Messori e Aldo Cazzullo- Mondadori Printing S.P.A. TN anno 2010.

 
Di Antonio Mellone (del 25/05/2016 @ 22:23:06, in Politica, linkato 2934 volte)

Tutta la mia solidarietà a Mimino Montagna che proprio di questi tempi è alle prese con alcuni reprobi dipartiti dal partito (scusate il gioco di parole) per formare un gruppo minestrone, o come cavolo si chiama. Gruppo misto (tutto chiacchiere e nessun distintivo), che però a quanto pare continuerà ad appoggiare il sindaco in ogni suo ordine, provvedimento, decretino.

Roba da psichiatria più che da politologia. Sembra che i quattro dell’ave mania l’abbiano fatto in nome di principi alti e nobili, come per esempio: il mega-porco Pantacom, l’area mercatale e varie ed eventuali ulteriori incomprensibili motivazioni, probabilmente sempre a base di cemento-mania. Tutti cavalli di battaglia (o di troia, a seconda dei punti di lista) della finta opposizione, degna compagna di merende di probi e reprobi, costretta per ruolo teatrale a piangere lacrime di coccodrillo in melensi comunicati stampa.      

Gli unici rimasti nei secoli fedeli sembrano essere i “Roberta & Co.”, che non è un gruppo musicale come i Matia Bazar (anche se del bazar pare conservino la filosofia), ma i compagni della fu Rifondazione Comunista (in sigla Rico, anzi Rinco), assisi allo stesso desco di chi, avendone orgogliosamente la tessera in tasca, è organico (come certi materiali da compostaggio, ça va sans dire) al PD, Partito Ducesco, il cui segretario nazionale nonché presidente del consiglio sta allegramente provando a distruggere lo Stato (c’è da riconoscere, con grande successo), facendoci rimpiangere in ordine sparso Berlusconi, Maroni, Formigoni, Meloni, e gli altri bidoni.

Con la scusa che “non c’è alternativa” (copyright Peppe D’Elia – v. su Galatinablogolandia) siamo costretti a mandar giù pillole (o a mandar su supposte) come: il patto del Nazareno, l’alleanza con Verdini, l’abolizione dell’articolo 18, l’occupazione della Rai, Alfano al governo, le trivelle senza data di scadenza, il partito della Nazione, l’aumento delle soglie di non punibilità per gli evasori, la Tap come “opera strategica”, l’ennesimo condono fiscale (voluntary disclosure), lo sblocca-mafia, la buona sòla, il ministro Martina (xylellista convinto), la Maria Elena in Etruria, gli amici degli amici, il TTIP (trattato di libero scambio di schifezze), il ponte sullo stretto 2, il jobs act (cioè una decina di miliardi pubblici trasferiti nelle tasche degli amici di Confindustria), il tour promozionale per rincoglionire (anche) gli studenti universitari in vista del referendum…        

Arriveranno – tranquilli, arriveranno - pure la legge bavaglio per i giornalisti (molti ce l’hanno di serie, il bavaglio, o perché tengono famiglia o per scelta), l’n-esima riforma contro i magistrati, e soprattutto quella che trasformerà la nostra carta costituzionale in un morbido rotolo a due veli, lungo, morbido, e purtroppo non più Resistente.

Dunque solidarietà a tutti: al sindaco, a Roberta & Co., alla finta opposizione galatinese, ai quattro biscazzieri, ai belli addormentati nei Boschi, e a tutti i loro reggicoda pronti a moltiplicarsi all’infinito, come visto, per scissione. Il che dimostra come l’intelligenza non sia un fattore strettamente necessario alla prosecuzione della specie.

Antonio Mellone

 

Si svolgerà lunedì 2 giugno, alle ore 19.00, presso Palazzo Orsini, la Cerimonia di conferimento del Premio “Città di Galatina – Beniamino De Maria”, destinato a personalità galatinese e no, che abbia illustrato con la sua opera la Città di Galatina e le abbia reso servizi di particolare importanza.

Il Premio venne istituito nel 1998 in memoria del compianto e illustre concittadino Beniamino De Maria, deputato all’Assemblea Costituente dal 1946 al 1948, deputato alla Camera dalla I alla VI Legislatura, dal 1946 al 1975 e Sindaco di Galatina negli anni Settanta e Ottanta.

Il Premio viene assegnato ogni biennio da apposita commissione che, in data 11 febbraio 2014, presieduta dal Sindaco Cosimo Montagna e composta inoltre da: prof. Antonio Lucio Giannone, Prorettore dell’Università degli Studi di Lecce; dott. Salvatore Riccardo Monsellato, Vice Presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce; don Aldo Santoro, Parroco della Parrocchia SS. Pietro e Paolo; dott. Biagio Galante e dott. Marcello Pasquale Amante, Consiglieri comunale, ha stabilito di conferire il riconoscimento alle seguenti personalità:

Mons. Don Fedele Lazari – biennio 2008-2009 – VI edizione;

Prof. Lucio Romano - biennio 2010-2011 – VII edizione;

Prof. Rosario Coluccia - biennio 2012-2013 – VIII edizione;

Dott. Aldo Bello - biennio 2014-2015 – IX edizione.

La cerimonia di consegna del Premio “Città di Galatina - Beniamino De Maria”, a cui l’amministrazione Montagna ha desiderato fortemente dare continuità alle iniziative già consolidatesi negli anni passati, si terrà, come già detto, il 2 giugno 2014 alla presenza di autorità politiche, civili, militari e religiose. Interverranno il Sen. Prof. Giorgio De Giuseppe e i componenti della Commissione in rappresentanza dell’Università del Salento, dell’Ordine dei Medici, della Parrocchia SS. Pietro e Paolo, del Consiglio Comunale.

Coordinatore il direttore de “Il Galatino” dott. Rossano Marra.

La serata sarà allietata da un intermezzo musicale con la violoncellista laura Ferulli.

Il Premio “Città di Galatina – Beniamino De Maria” è stato precedentemente così assegnato: Mons. Prof. Antonio Antonaci (1998), Prof. Aldo Vallone (2000), Prof. Dr. Vincenzo Carrozzini (2002), Prof. Mario Signore (2004), Sen. Giorgio De Giuseppe (2006).

 
Di Antonio Mellone (del 10/08/2016 @ 22:13:35, in NohaBlog, linkato 2632 volte)

Chi ama il Salento non riempie la propria social bacheca di immagini del suo mare, né spiffera ai quattro venti il fatto che questa terra è fatta apposta perché la gente goda.

Il Salento è come gli Uffizi, come il Louvre, come una basilica pontificia, e chi lo ama, prima di ritrarne le sue opere d’arte e divulgarle a chicchessia, si sente in dovere di pagare un dazio per il diritto d’autore (o, se preferisce, di Creatore).

Il Salento non ha bisogno di promozione, ma di bocciature; non di lidi privati e resort da escort, ma di libertà dal profitto; non di turismo diventato degrado, ma di viaggiatori delicati.  

Chi ama il Salento non si rinchiude in un villaggio turistico, e non s’illude che certi ammassi di calcestruzzo e cafonaggine portino ricchezza alla nostra terra perché sa che la sottraggono, trasferendola nelle tasche del Briatore di turno.

Il vero Salento non s’ammala di omogeneità, aborre i “baretti sulla spiaggia” con movida a parcella, e gli aperitivi che fanno tendenza specie se shakerati con calca, ressa e fiumana; detesta gli hotel, i ristoranti, le case e le rotonde sul mare; abbassa il volume della musica prima che diventi frastuono assordante; si ribella ai parcheggiatori abusivi dal viso truce e a digiuno di sorrisi.

Chi ama il Salento ascolta la voce di chi non ha voce e non quella del giornalismo con le virgolette; legge la stampa libera da mode e veline politiche; smaschera gli editori e i loro portaborse refrattari alla verità; denuncia gli imbrattacarte asserviti al potere del cemento; ribatte colpo su colpo agli opinionisti organici al clan delle pale eoliche; si fa beffe delle lobby dei transadriatici tubi del gas; condivide la lotta alle cosche dell’asfalto di autostrade a doppio senso, anzi senza; insorge contro le bande armate di trivelle petrolifere e altre mine vaganti. 

Il vero Salento aggiunge l’epiteto “mafia” al lemma Xylella, studia, approfondisce e manifesta compatto, anche rallentando la corsa di un treno quando necessario.

Chi ama il Salento non querela il libero pensiero, non trascina gli altri in tribunale in liti temerarie, è allergico all’intimidazione preventiva, e solidarizza con i compagni iscritti nel registro degli indagati, rei soltanto di partigianeria per la loro terra.

Il vero Salento difende la Costituzione dalle pigliate per fesso chiamate “riforme”, non cede al ricatto occupazionale delle multinazionali, si oppone all’ennesimo centro commerciale, nega la concessione a terzi di un altro arenile da saturare con ombrelloni e lettini riservati, ferma la mano del piromane; e contesta ancora lo sbancamento della costa o di altro suolo per un novello porto turistico, un comparto edilizio, un’area parcheggi. Il vero Salento è quello in grado di dire di NO a molte cose, piuttosto che di SI’ a tutto, e s’accontenta del poco che è abbastanza, anzi già troppo.

Chi ama il Salento lo difende da se stesso.

Antonio Mellone

p.s. Il baobab qui ritratto è l’albero di fico della mia campagna. I cui frutti, in salentino, si declinano al femminile. Una goduria.

 

L’Università popolare “Aldo Vallone” propone, in data 9 maggio 2012, ore 18.30, un’intervista-esibizione della vocalist Elisabetta Guido, cantante jazz/gospel/lirica e direttrice di coro, che con il suo ampio, vibrante ed emozionante spettro vocale spazia fra vari generi musicali. Titolo dell’incontro è “Elisabetta Guido, Dall’anima al Jazz”, intervista a cura di Daniela Bardoscia ed esibizione della vocalist, con accompagnamento al pianoforte di Carla Petrachi.”

Inserita nel Dizionario delle jazziste europee “Donne in musica“ (Ed. Colombo, Roma), Elisabetta Guido è una delle voci jazz più autorevoli nel panorama internazionale, collabora come direttrice di coro e vocalist con produzioni Rai (solo alcune: Sanremo - Oscar Tv, Telethon, Premio Barocco, La vita in diretta ecc.). Ha anche diretto, per alcune edizioni la sigla iniziale del programma Premio Barocco. Tra le sue collaborazioni e direzioni tecniche compaiono, non solo quelle con i tre canali nazionali della Rai, ma anche alcune con Rai International e con Sky, per Discovery Channel Real Time.Ha collaborato nelle vesti di corista Renzo Arbore, Paolo Belli, Tullio De Piscopo, e con molti altri e autorevoli nomi del panorama nazionale e internazionale: Paolo Di Sabatino, Fabrizio Bosso, Marco Siniscalco, Alessandra Amoroso, Ares Tavolazzi, Francesco Petreni, Al Bano, Cheryl Porter, Jayonna Sims & Virtuous Standard of Chicago, Arthur Miles, Movin’ Melvin Brown, Maria Laura Bigliazzi, l'italo/francese manager internazionale della danza Sofia Capestro e Carla Petrachi. Ha ricevuto onorificenze per la sua attività artistica una targa onorifica per l’attività artistica con il Coro gospel “A. M. Family” di Lecce dal Comune di Perugia e dalla Provincia di Lecce.Con il Coro Gospel ha realizzato, per la prima volta, il connubio fra Coro gospel e Orchestra Sinfonica, grazie alla collaborazione fra l’Orchestra della Fondazione I.C.O. “T. Schipa” di Lecce, diretta dal maestro Marco Della Gatta e l’Associazione “New Production” di Damiana Mancarella.

Non mancate.

N.B. L'incontro-spettacolo musicale avrà luogo presso il Museo “Pietro Cavoti”, nel Palazzo della Cultura (1° piano), in Piazza Alighieri n. 51, Galatina (Le).

 

 

Sede: Museo Civico “P. Cavoti” . Palazzo della Cultura “Z. Rizzelli”, I piano, Piazza Alighieri Alighieri, n. 51, Galatina (LE), 73013.
Sito web: http://www.unigalatina.it E-mail: univallone@hotmail.it
 
Di Redazione (del 01/03/2013 @ 22:09:17, in Comunicato Stampa, linkato 3154 volte)

La giornata internazionale della donna (8 marzo) è stata istituita per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Ancora più valore è da riconoscere a questa ricorrenza in un periodo in cui tutto il mondo è infiammato dalle proteste (Zapatos rojos, Flash mob di San Valentino) contro quell’ondata barbarica di violenza chiamata femminicidio.

Il Salotto di Cultura “Galatina Letterata”, impegnato e contraddistinto nell’ambito della promozione culturale e artistica del territorio, ha deciso di realizzare un contenitore culturale, dal titolo “Donna è…”, allo scopo di valorizzare e promuovere l’impegno femminile nei vari campi del sociale, mese di marzo, da sempre dedicato alla donna.

Il primo di questi eventi è dedicato all’arte, con l’iniziativa “Segni di Donne”, una collettiva d’arte che avrà luogo nel Museo Civico “P. Cavoti” di Galatina, dal 2 marzo al 18 marzo 2013. La collettiva vedrà la partecipazione di diverse artiste, che attraverso le loro opere rappresenteranno il modo di sentire l’arte al femminile. All’interno della mostra verranno proiettati dei cortometraggi del regista Elio Scarciglia, video racconti che narrano la donna, attraverso la musica e la danza.

Le artiste che esporranno i loro lavori sono Fabiana Luceri, Rossana Giannico, Gabriella Torsello, Maria Luce Musca, Tonia Romano, Filomena Vigna, Tiziana Sciacovelli (Tathiana Shake Welling), Pina Gorgoni, Francesca Colitta e Paola Rizzo.

L’inaugurazione avrà luogo sabato 2 marzo, allo ore 18.30, e si avverrà della collaborazione e della critica d’arte della Professoressa Rosamaria Dell’Erba, che accompagnerà i visitatori nel percorso della mostra.

In apertura del percorso, anche un racconto inedito della scrittrice Daniela Bardoscia, intitolato “Da donna a donna…

Cordialmente,

Daniela Bardoscia

(Galatina Letterata)

 
Di Redazione (del 03/04/2019 @ 22:08:44, in Comunicato Stampa, linkato 1368 volte)

Luisa Sello, flautista friulana scelta dal Ministero dei Beni Culturali per rappresentare la musica italiana in tutto il mondo, il 4 aprile sarà la protagonista del secondo appuntamento della XX Stagione Concertistica Internazionale de “I Concerti del Chiostro”.

Lo  scorso  28  marzo,  l’affiatato  Duo  Pollice  ha  inaugurato  la  rassegna  con  un  concerto  per

pianoforte a quattro mani. I due musicisti sono stati accolti nella splendida chiesa della Madonna delle Grazie da uno straripante e caloroso pubblico che per quasi due ore ha goduto delle note di Mozart, Beethoven, Verdi, Rossini e Puccini.

Siamo molto felici di ospitare nel nostro paese questa rassegna musicale internazionale diretta dal M° Luigi Fracasso - afferma il sindaco di Soleto, Graziano Vantaggiato I Concerti del Chiostro sono vera Cultura e il mio augurio è che diventino un appuntamento itinerante in  più comuni della Provincia e non solo”.

[**]

Luisa Sello, definita dal New York Concert Review 2016 un’artista dall’avvincente passione e spontanea cantabilità, con tecnica brillante e grande charme, ci accoglierà insieme al suo flauto con il  programma “Quadri di colore”, tre sentimenti legati alla musica e a temi della vita: Arte, Amore e Gioia. Saranno eseguite musiche di J. S. Bach, W. A. Mozart, A. Vivaldi, G. Verdi e G. Rossini.

Appuntamento a giovedì 4 aprile alle ore 20 presso il Santuario Madonna delle Grazie di Soleto.

Come ogni concerto, anche questo sarà preceduto da una visita guidata nel Comune di Soleto a

cura dell’Associazione “Amici del Presepe” previa prenotazione.

 

Infoline: 3292198852

I Concerti del Chiostro – Associazione musicale – via del Ciclamino 32, Galatina

Libreria Viva Athena – Via Liguria 73/5, Galatina 0836.566088

 

Pagina Fb: www.facebook.com/IConcertidelChiostro/
Email: iconcertidelchiostro2019@gmail.com

Gloria Romano

Ufficio stampa

 

 

Luisa Sello, flauto

Quadri di colore

 

 

LUISA SELLO Artista eclettica ed innovativa, flautista del panorama internazionale con una intensa attività solistica in Europa, Estremo Oriente, Stati Uniti e Sud America, è ospite di orchestre quali i Wiener Symphoniker, la Salzburger Kammerorchester, la Miami Great Symphony Orchestra, I Virtuosi Italiani.

Un’artista unica, una ‘musicista dall’eccezionale versatilità e dal carisma ammaliante, che riesce ad arrivare dentro l’anima di chi la ascolta, lasciando un’emozione difficile da dimenticare’. (Altromolise, Il Mattino di Bolzano, ABC Madrid, General Anzeiger Bonn, Messaggero Veneto).

Il suo repertorio abbraccia diverse epoche e forme d’arte, in un percorso da lei ideato

come esecutrice, autrice e regista, riscontrando consensi unanimi per ‘classe, eleganza, presenza, talento,

emozione’.

Ha lavorato con l'Orchestra del Teatro Alla Scala di Milano sotto la direzione di Riccardo Muti ed ha suonato accanto ad Alirio Diaz, Trevor Pinnock, Edgar Guggeis, il Nuovo Quartetto Italiano, lo Jess Trio Wien. Ambasciatrice della musica italiana nel mondo, è tra gli artisti sostenuti dai Ministeri degli Affari Esteri e delle Attività Culturali .

Ideatrice di spettacoli estremamente originali e nuovi, propone repertori classici e programmi riscoperti dal

gesto, in un personale percorso aperto a diverse forme d'arte, e da lei generato come interprete musicale, autrice di testi e regista .

Docente  al  Conservatorio  di  Trieste  e  Professore  ospite  all'Università  di  Vienna  e  di  Graz,  viene regolarmente invitata presso Istituzioni Accademiche in Giappone, Cina, Argentina, USA, Russia, Austria, Germania, Spagna, Estonia .

Laureata in Lingue per la Comunicazione Internazionale ed in Letterature Moderne, ha pubblicato saggi

comparativi tra letteratura e musica ed ha vinto diversi premi letterari         di poesia.

Incide per 'Stradivarius', una delle eccellenze discografiche europee, e per la Beijjing Honhchen Millennium

& Art,in Cina .

Luisa Sello ha studiato a Parigi con Raymond Guiot, primo flauto dell'Operà, ed è stata una delle allieve predilette di Severino Gazzelloni che di lei ha scritto ‘qualità di primissimo ordine: tecnica e suono di ottimo livello, unite ad una magnifica sensibilità interpretativa‘.

Dopo il successo del 'Pierrot Solaire' vincitore del premio Speciale Start Cup 2008, e 'Canto per la vita' commissionato per il Premio Unesco 2008, sta ora lavorando sui progetti 'Bach, musica eterna' e 'Quadri di colore'.

 
Di Redazione (del 09/06/2016 @ 22:07:55, in Comunicato Stampa, linkato 2803 volte)

Lunedì 13 giugno le associazioni del territorio (tra le quali: la FIDAS Noha, il Gruppo Masseria Colabaldi, I dialoghi di Noha in collaborazione con Noha.it, le ACLI, L'Altro Salento, la CNA di Galatina e molti altri cittadini liberi e pensanti) sono liete di organizzare la FESTA DI SANT'ANTONIO.
Una festa semplice e genuina nelle immediate adiacenze dello storico sito in C/da Magnarè, meglio noto “sotta a Santantoni". Troverete bella musica, Pittule, Pucce con le olive, Carne alla griglia, Vino buono e tanto altro ancora, (il ricavato della manifestazione sarà devoluto in beneficenza alla Fidas, la benemerita associazione dei donatori di sangue di Noha).

I festeggiamenti inizieranno con la Celebrazione eucaristica alle ore 9:30 nell’antica cappella gentilizia nohana della famiglia Bianco, ubicata in Contrada Magnarè - Noha si riprenderà alle ore 20:00 con la benedizione dei pani e continuerà fino a tarda notte. 

Siete tutti invitati a questa bella manifestazione di solidarietà e fraternità e in particolare tutti quelli che portano il nome del Santo: 

  • Antonio, Antonia e Antonietta
  • Antonello e Antonella
  • Tonino, Toni, Tonio e Tonia
  • Ucciu, Ntunucciu e Ntoni
  • Fenando e Fernanda

Antonio Mariano

 
Di Redazione (del 12/07/2019 @ 22:06:12, in Comunicato Stampa, linkato 1152 volte)

La Città di Galatina e Arci Lecce presentano sabato 13 luglio"Intrecci di notte – La cultura unisce", una serata ricca di iniziative, inserita nell’ambito della rassegna estiva “A cuore scalzo”, promossa dall'amministrazione comunale.

Tra le iniziative in programma il concerto gratuito della “BandAdriatica” in Piazza San Pietro, oltre a dibattiti, testimonianze, stand gastronomici, workshop e spettacoli per continuare a crescere come comunità responsabile e consapevole attorno alle tematiche della migrazione e dell’accoglienza.

 

Sarà il coro Made in World, composto da richiedenti asilo e rifugiati ospiti nei progetti di accoglienza integrata gestiti da Arci Lecce e diretti dal maestro Andrea Cataldo, ad aprire il concerto di Claudio Prima e compagni che condurranno il pubblico in un vero e proprio viaggio musicale tra le coste del Mediterraneo.

BandAdriatica, la band che voga sulle onde agitate della musica salentina con elementi di tutte le coste sonore del Mediterraneo, porterà in scena l'ultimo lavoro Odissea. Uno spettacolo coeso e potente, arricchito da nuove coreografie, dove i linguaggi si armonizzano con le melodie popolari nel fervore meticcio delle città portuali. 

Dall'ex Monastero di Santa Chiara a Piazza San Pietro, i luoghi più significativi della città si intrecceranno con un programma ricco di iniziative, sostenibile e eco-friendly

L’evento sarà rigorosamente plastic-free, grazie al Comune di Galatina risultato vincitore del bando “Ecofeste” promosso dalla Regione Puglia; saranno utilizzate posate e stoviglie completamente compostabili e verrà distribuito materiale informativo. Fondamentale sarà la presenza di Officine Cittadine, che porterà “in piazza” una serie di laboratori e attività, per favorire la partecipazione cittadina nella realizzazione di una società democratica, economicamente efficace, socialmente equa, ecologicamente sostenibile e culturalmente diversificata. 

Numerosi anche gli espositori presenti lungo alcune strade del centro storico, tra cui l’associazione Nerò di Zollino con zafferano e legumi, l’apicoltore Saverio Alemanno, Canapa e Dintorni con prodotti tessili di canapa e Luna Laboratorio Rurale.

Ad aprire la serata, ore 19.30, in Piazza Galluccio, l'incontro di presentazione con gli interventi di Marcello Amante, sindaco di Galatina, Cristina Dettù, assessora alla Cultura e Anna Caputo, presidente di Arci Lecce. A seguire la performance teatrale di Gianluca Carrisi dal titolo “Le regole del viaggio”, attraverso il quale l’attore salentino interpreterà gli appunti che due etiopi rifugiati scrissero prima di partire da Addis Abeba per raggiungere le coste europee. 

Dalle 20.00 Piazza Galluccio ospiterà il laboratorio gratuito a cura di Blablabla "Arte migrante. L'immigrazione spiegata ai bambini" e per l’intera durata della manifestazione l'esposizione dei lavori artigianali realizzati dai ragazzi richiedenti e gli stand gastronomici con cibo dal mondo curati dal progetto Sprar "Safia Ama Jan" di Galatina. 

Uno spazio speciale sarà dedicato al progetto "Gombo - il frutto dell'integrazione" di Arci Lecce e grazie alla collaborazione del Panificio "Notaro" e della Pasticceria "Dolce Arte", sarà possibile degustare alcuni piatti della tradizione salentina cucinati con la tipica pianta originaria dell'Africa.

Nella stessa piazza, sarà possibile partecipare dalle 20 alla "biblioteca vivente", con la collaborazione del Servizio Civile "In reading 2017”.

Inoltre, rientra nell’ambito di Intrecci di Notte anche l’iniziativa dell’associazione Egerthe: la presentazione del libro LAMIERE, introdotto da Ettore Marangi, missionario a Nairobi, e con l’intervento di Phina Ajuoga. L’evento si terrà al Palazzo della cultura (P.zza Alighieri) a partire dalle ore 20.00.

A partire dalle 21.00, all'interno dell'ex Monastero di Santa Chiara, restituito recentemente alla città, si svolgerà lo spettacolo di Milonga a cura di Almavals di Stefania Filograna, accompagnati dal duo Lucia Conte e Monica Terlizzi. Spazio alla musica jazz, invece, in Piazza Orsini con Filippo Bubbico che sullo sfondo della storica Basilica di Santa Caterina, accompagnato da Dario Congedo e Gino Semeraro, porterà in scena una contaminazione artistica inedita.

“Intrecci di Notte è, prima di tutto, una sfida culturale – afferma l’assessore alla cultura Cristina Dettù - un progetto ambizioso che vuole regalare alla Città non solo un programma ricco di eventi, ma anche un messaggio importante: far scorrere lungo le strade e le piazze di Galatina l’essenza vera della cultura, quella di unire, creare, intrecciare le maglie della propria vita, del sapere, delle proprie emozioni per realizzare un qualcosa di unico, che sia in grado di aprire la mente e il cuore, resistendo alle storture della civiltà di oggi. Un festival che già nella sua organizzazione, rappresenta l’”intreccio” perfetto di tutto questo”.

Ufficio Stampa - Marcello Amante

 
Di Redazione (del 01/06/2016 @ 22:04:44, in Equestrian Show, linkato 2853 volte)

Torna a casa l'"Equestrian show", la "Favola di Primavera" che, dopo la parentesi aradeina dello scorso anno, per la quarta edizione ritrova Noha, piccola frazione di Galatina, nota anche per la tradizionale passione equestre di molti abitanti.

Si radunano presso il campo sportivo centinaia di destrieri provenienti da ogni parte d'Italia e, quest'anno, molti anche dalla Spagna, per un raduno ricco di iniziative e di tante attività legate all'equitazione: l'american show e il corteo di carri caratteristici, le gare di abilità e il tiro pesante, il salto degli ostacoli e tante altre esibizioni. Tutto dalle prime ore del mattino, con il clou, ogni sera, riservato al gran galà "Favola di Primavera", un'esibizione artistica di dressage da parte di cavalli e cavalieri italiani e stranieri.

A fare da cornice, ogni giorno, esibizioni e gare di motocross freestyle, una fiera-mercato, stand gastronomici e tanta musica.

Ingresso libero.

Paola Pepe

[fonte quiSalento - 1 -15 giugno 2016]

 

Sarà presentato ufficialmente il prossimo 29 giugno alle 18.30 presso la Lega navale di Gallipoli il progetto Tourism for all realizzato dall’associazione Portatori sani di sorrisi  odv. Si tratta di un progetto integrato di turismo accessibile finalizzato a far vivere una vacanza spensierata a coloro che hanno delle difficoltà motorie e sensoriali, ma soprattutto a creare delle relazioni che consentiranno di vivere meglio anche dopo la vacanza.

Tourism for all comprende Felicetta portami al mare, Dinamiko Beach, Dinamiko Village e Access City. Si tratta di quattro progetti distinti ma connessi, accomunati dall’obiettivo di realizzare le migliori condizioni per far vivere dei giorni di spensieratezza agli ospiti ed ai loro familiari, ma anche di far riflettere sul concetto che le barriere si possono superare più facilmente senza i limiti mentali che ci si pone.

Felicetta portami al mare, è l’ultimo progetto di turismo sociale accessibile, la cui presentazione ufficiale è prevista il 29 giugno presso il porto mercantile – Banchina Foranea presso la Lega Navale di Gallipoli. Si tratta di un’imbarcazione completamente attrezzata anche per persone con disabilità che consentirà a tutti di vivere un’esperienza positiva in mare. Il progetto, però, non punta soltanto all’eliminazione delle barriere fisiche delle barche tradizionali, ma soprattutto a creare momenti di incontro, aprendo a delle nuove opportunità di divertimento e sport.

“Felicetta” è la prima imbarcazione accessibile, presente in tutta la costa nel nostro Salento e sarà ormeggiata nei vari porti. È dotata di rampa per consentire l’accesso a chi ha difficoltà motorie e sensoriali, dando l’opportunità di vivere il mare senza barriere e di capire a tutti che a volte " i limiti più ingombranti sono nella testa e che sono superabili”.

Con Felicetta – afferma il presidente dell’associazione Pierangelo Muci - offriremo finalmente la possibilità di trascorrere una giornata in libertà a chi ogni giorno vive tante difficoltà per poi affrontare con più energia le sfide quotidiane. Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica sui concetti della “progettazione per tutti” e sull’importanza dell’abbattimento delle barriere architettoniche, non solo urbane. Vogliamo consentire la socializzazione, creando momenti comuni tra chi ha determinate necessità e chi invece ha la possibilità di soddisfarle. Non si possono sottovalutare gli enormi benefici dell’acqua sul benessere psicofisico di ogni persona, soprattutto per chi ha una disabilità motoria. Sono tantissimi gli studi che ormai confermano che il più grande farmaco gratuito è il MARE”.

Dinamiko Beach, si concretizza con la gestione di un lido in località Sant’Isidoro, riservando un’area demaniale destinata alla balneazione, alla possibilità di far vivere il mare a tutti. La postazione, oltre ad essere dotata di sedie Job e Tuareg per l’accesso al mare in libertà, è fornita di ombrelloni provvisti di sdraio e lettino posti lungo la passerella a ridosso del bagnasciuga. La gestione è curata dai volontari con diligenza, gioia, sorrisi e tanto amore che garantiscono, nel periodo estivo, l’apertura giornaliera dalle ore 9 alle ore 19. Gli utenti possono prenotare gratuitamente l’ombrellone attraverso il sito internet ed eventualmente il taxi sociale se non hanno la possibilità di raggiungere la spiaggia in autonomia.

DinamiKo Village nasce con l’obbiettivo di regalare sette giorni di relax e puro divertimento a tutte quelle famiglie vulnerabili che hanno vissuto una lungodegenza o che vivono una situazione di disabilità in casa, per far riscoprire loro la serenità perduta. Famiglie che spesso non possono neanche permettersi una vacanza e che arrivano da noi tramite una rete di associazioni dislocate in tutta Italia che collaborano con la nostra struttura.

Questo villaggio è il luogo ideale dove la famiglia può mettere da parte ansie e problemi per condividere un programma fatto di emozioni senza fiato! Si trova in una zona centrale del Salento immerso nel verde a pochi chilometri dalla costa.

I nostri ospiti, attraverso il servizio di Taxi sociale, se ne hanno bisogno, o muniti dei mezzi propri, frequentano le meravigliose spiagge salentine, sono impegnati in visite guidate alla scoperta del nostro territorio e la sera tornando al villaggio sono immersi in un’atmosfera magica di giochi, musica, buon cibo e condivisione di esperienze e di emozioni tra gli stessi ospiti e i nostri instancabili volontari.

Quando la malattia irrompe nelle case tutti gli equilibri si sfaldano e i problemi economici sono tra i primi a farsi sentire, il poter fare una vacanza tutti insieme si trasforma in un miraggio. 

Access City è, infine, un tour alla scoperta delle più belle città del territorio salentino che gli ospiti possono fare accompagnati dai volontari dell’associazione. Un giro tra bellezze culturali e paesaggistiche, una visita nei borghi antichi, sempre vissuto con inclusione e interazione, attraverso il supporto di guide turistiche del luogo che faranno conoscere i monumenti, le tradizioni, l’arte e la cultura del Salento.

Noi ci scontriamo quotidianamente con le tante difficoltà legate al mondo della disabilità - conclude Muci - e spesso sul territorio manca proprio la cultura degli spazi e dei luoghi accessibili davvero a tutti.

Siamo vicini a migliaia di famiglie che si rivolgono al nostro centro ascolto per problematiche diverse e spesso affrontiamo momenti di tristezza o disagio, ma vivere la disabilità non è solo questo.

Siamo convinti che dare l'opportunità a tutti di trascorrere momenti di gioia e armonia sia un dovere civile e morale che per chi ha la possibilità di fare per gli altri. Un semplice sorriso ed un particolare sguardo ricevuto sono in grado di riempire il cuore, di far dimenticare i problemi della vita quotidiana, offrendo un momento non solo di svago, ma anche e soprattutto di profonda riflessione morale”.

L'associazione

“Portatori sani di sorrisi ODV” è un'Associazione senza scopo di lucro che nasce nel 2013 da un gruppo di volontari. Essa opera per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, svolgendo principalmente in favore di terzi, le attività di interesse generale di cui all'art. 5 comma 1 del Codice del Terzo Settore.

L´Associazione si occupa di inclusione sociale, di abbattimento di barriere architettoniche, di diritti dei minori e di uguaglianza del genere umano da circa 9 anni.

Uno dei punti cardine della nostra Associazione è l'inclusione sociale di tutti e i progetti posti in essere dai nostri membri vanno ad intervenire dove purtroppo ancora oggi nella società si trovano barriere architettoniche sia fisiche che mentali. Siamo in prima linea per difendere i diritti della persona, dei minori, dei migranti e soprattutto di chi vive in condizioni di disagio, di malattia, di disabilità, dove spesso tali diritti vengono posti a margine o completamente calpestati.

Siamo un gruppo di volontari “clown” uniti da un fine comune: mettersi in gioco, donare sé stessi, con la convinzione che a far del bene, si riceve sempre del bene.

I “Portatori sani di sorrisi ” rappresentano l’emblema dell’allegria, quella pura! Quell’allegria che scaturisce dalla semplicità dei gesti e delle azioni, quell’allegria impagabile e spontanea che trova riscontro ogni giorno nei milioni di sorrisi donati e ricambiati dagli sguardi dei bambini e degli adulti pieni di gioia e di riconoscenza.

La nostra associazione è presente assiduamente nei diversi reparti degli ospedali salentini, si occupa dei bisogni primari delle famiglie, di mobilità sociale, di umanizzazione dei reparti pediatrici, di supporto alla malattia nelle cure lontano da casa, di turismo sociale accessibile e di progetti racchiusi nel nostro Villaggio sociale, il “Dinamiko Village”.

Recentemente l’associazione è stata selezionata tra 14 mila associazioni italiane per far parte del progetto “il gusto unico di donare”, nata dalla sinergia tra Coppa del nonno e 1 Caffè onlus, fondata dall’attore Luca Argentero.

 

Intervista al presidente e volontario Pierangelo Muci: https://youtu.be/kpM39aXxEgY 

Presentazione Dinamiko Village: https://youtu.be/Sa99gpxMh-g

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/search/top?q=portatorisanidisorrisi

Sito web: https://www.portatorisanidisorrisi.it/

Antonio Torretti

 
Di Rosario Centonze  (del 04/05/2015 @ 22:03:27, in Eventi, linkato 2285 volte)

Domenica 10 Maggio ore 20.00 spettacolo canoro con alcune delle più famose canzoni cantate in coppia ed eseguite dai bambini, ragazzi e giovani del Laboratorio musicale dell'Oratorio "Madonna delle Grazie".

Si spazierà tra i diversi generi musicali: dal rap al moderno, dal lirico al musical fino anche al fiabesco.

Tutto questo per una serata diversa e da trascorrere in compagnia.Durante la serata alcune sorprese e diversi premi in palio con l'estrazione dei biglietti venduti.

Rosario Centonze

 

 

 

 
Di Redazione (del 09/11/2017 @ 22:02:04, in Comunicato Stampa, linkato 1712 volte)

Segui il profumo della tradizione, riscopri il valore autentico di un patrimonio senza tempo e lasciati conquistare dal dolce ritmo della vita pugliese. Visite guidate, aperture straordinarie, laboratori di enogastronomia e artigianato locale, installazioni creative, videoproiezioni, performance open space ti racconteranno la Puglia in autunno. Tutto questo è InPuglia365 – Sapori e colori d’autunno programma dell’Agenzia Regionale del Turismo (ARET) Pugliapromozione.

Il progetto Profumi e Sapori...dal centro alla campagna, inserito nel programma regionale, promosso dall’Associazione “Città Nostra”, vi porterà per quattro week-end alla scoperta di cinque comuni – Castrignano dei Greci, Cutrofiano, Galatina, Sogliano Cavour e Soleto –, tra visite guidate ai luoghi di interesse turistico-culturale e laboratori di pratica e conoscenza delle attività connesse al settore dell’enogastronomia e delle produzioni tipiche. Ti aspettano itinerari, eventi ed attività gratuite.

Sabato 11 novembre 2017, ore 16.00, itinerario alla scoperta di Galatina, tra arte e tarantismo. Un viaggio per le vie del centro antico, tra vicoli, corti e piazze. Il fascino delle dimore gentilizie, dei gioielli barocchi dell’architettura religiosa e l’incanto degli affreschi della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria. Apertura straordinaria della Chiesa SS. Trinità, un tempo sede della congregazione della Misericordia o dei Battenti. Una stupefacente esperienza multisensoriale, grazie agli intermezzi musicali a cura di “FONÈ Vocal Ensemble”, della Scuola di Canto Fonè & Ragtime del m° Stefano Luigi Mangia ed i profumi, i colori di una città viva con le sue produzioni agroalimentari tipiche realizzate con amore da Panificio Notaro accompagnate dal vino novello. Una spensierata tavolata di San Martino.

Domenica 12 novembre 2017, ore 10.00, laboratorio di pratica e conoscenza per riscoprire l’arte della pasta fatta in casa con un grano autoctono salentino, Senatore Cappelli.

Su richiesta servizi dedicati a target specifici d’utenza (es.: celiaci, famiglie con bambini, pet friendly, etc.)

 

Meeting point: Info Point Galatina - Casa del Turista, via Umberto I n.36, Galatina (LE)

T. +39 0836 569984 E: iat.galatina@gmail.com

Partecipazione gratuita con prenotazione

Seguiteci su Instagram | Facebook • Info Point Galatina

#AssociazioneCittaNostra #inPuglia365 #WeAreinPuglia

 
Di Albino Campa (del 01/02/2012 @ 22:01:12, in Comunicato Stampa, linkato 3212 volte)
Sabato 4 febbraio 2012, in occasione della presentazione del libro di Domenica Specchia ” Di Corte in Corte ” diviene la scusa per scoprire e disvelare il bellissimo centro storico di Galatina. Questa volta invece delle chiese ed i palazzi in stile barocco e rococò, protagonista della scena è la casa a corte. La tipologia architettonica delle case a corte è un fenomeno tipicamente salentino che deve la sua fama più che alle proprie caratteristiche strutturali, alla funzione di coesione sociale che testimonia. La casa a corte presenta un’unica entrata, caratterizzata da un portale d’ingresso più o meno rifinito a seconda della casata a cui appartiene, che porta ad un cortile interno su cui si affacciano gli ingressi per ogni singola stanza dell’abitato; raramente le stanze sono collegate tra di loro ma tutte si riversano nel cortile. Su questo si affacciano anche la stalla, la stanza del pozzo e la “pila” per il bucato che completano la struttura. Solitamente vi è anche un giardino sul retro delle abitazioni che, a differenza del cortile antistante non è lastricato. Appuntamento per la visita guidata curata da Raimondo Rodia ore 16.30 piazza Orsini nei pressi della basilica di S. Caterina. Oltre la visita guidata, sono previsti musica, assaggi, distribuzione del libro in forma gratuita.
 
Di Rosario Centonze  (del 28/01/2016 @ 21:59:36, in Eventi, linkato 2189 volte)

PROGRAMMA

Ore 17.30 Coroncina al Sacro Cuore di Gesù (Chiesa Madre)

Ore 18.00 Processione con il seguente itinerario: Chiesa Madre, via Pigno, via Carso, via Giotto, via Colombo, via Congedo, via Benevento, via F. Filzi, via Maddalena, via D’Annunzio, via Bellini, via Catania, via A. Magno, via Della Pace, Chiesa Madonna delle Grazie.

Ore 18.45 Solenne Celebrazione eucaristica presso la Chiesa Madonna delle Grazie

Ore 19.45 Spettacolo di Fuochi pirotecnici a cura della Ditta Piero Coluccia da Galatina (LE)

Ore 20.00 Music & Fish serata di musica e cabaret con ALEX e ZAGO in Oratorio

 

Il Parroco e l’Apostolato della Preghiera ringraziano la Comunità parrocchiale per la partecipazione

 
Di Albino Campa (del 09/02/2012 @ 21:57:42, in Eventi, linkato 2365 volte)

Teatro di denuncia senza rinunciare all'ironia. "Miles Gloriosus - ovvero: morire d'uranio impoverito" racconta le assurdità di una vicenda tragicamente italiana, fatta di indifferenza, superficialità, colpe. E di morte: a tutt'oggi sono 188 i militari morti e 2579 i malati per l'esposizione alle radiazioni. A raccontare questa storia ci provano due teatranti. Il testo è scritto e interpretato dal leccese Antonello Taurino, già attore della squadra di Zelig, che accompagnato dalla musica di Orazio Attanasio racconta il paradosso dei soldati che muoiono nella totale indifferenza delle istituzioni.

Domenica 12 febbraio Sala Teatro Oratorio Madonna delle Grazie di Noha ore 19,30

 
Di Redazione (del 11/01/2017 @ 21:57:03, in Comunicato Stampa, linkato 1640 volte)

Visita guidata di Galatina + degustazione presso Ristorante Anima&Cuore

Che effetto fa gustare qualcosa di buono in un pezzo di storia, un luogo leggendario per tutto il Salento?

Per scoprirlo venite con noi domenica 15 Gennaio 2017 per le vie del centro antico di Galatina, tra vicoli, corti e piazze, terminando il tour guidato presso il ristorante Anima & Cuore, sito all’interno di palazzo Tondi-Vignola, il settecentesco edificio che ingloba la cappella di San Paolo. È da qui, dal pozzo dove le donne (solo donne?) morse dalla tarantola si recavano per bere l’acqua guaritrice, che racconteremo suggestioni d’un tempo ormai lontano, tuttavia oggetto di indagini per antropologi e studiosi di musica mentre la pizzica è diventata negli ultimi anni la colonna sonora di un Salento che, forte della sua identità, di un patrimonio culturale e naturalistico vastissimo e del folklore, rapisce il cuore dei suoi visitatori.

Arte, storia e territorio. Eccola, in tutto il suo splendore, Galatina.

C’è tanto da vedere, l’incanto degli affreschi della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, il barocco nelle chiese piccole e grandi, nei conventi, nelle cappelle. Un’incursione al Museo Civico “Pietro Cavoti”. Riaperto al pubblico il 19 giugno 2016 il museo è allestito nelle sale del piano superiore del Palazzo della Cultura “Zefferino Rizzelli”, già Convento dei Domenicani - ex Convitto Colonna. Custodisce reperti archeologici – degna di nota la lastra con iscrizione messapica –, frammenti lapidei provenienti dai palazzi aristocratici e dalle chiese di Galatina, una pinacoteca, gli acquarelli di Pietro Cavoti (1819-1890) e le opere di Gaetano Martinez (1892-1951).

Per info, costi – prenotazione obbligatoria

IAT Informazione e Accoglienza Turistica

GALATINA, c/o Torre dell’Orologio - via Vittorio Emanuele II, 35

T. +39 0836 569984 - +39 392 9331521 – E: iat.galatina@gmail.com

 
Di Redazione (del 31/10/2013 @ 21:56:16, in Comunicato Stampa, linkato 2675 volte)

In via Coramari, a Ferrara, c’è uno studentato, crocevia di storie straordinarie e normali, come quella raccontata nel suo primo singolo da La Municipàl. Ci sono le biclette che «vanno a ruba», le passeggiate tra le mura e il Duomo, wisky e chitarre che escono fuori all’improvviso per intonare canzoni comuniste. E, soprattutto, ci sono loro, i due protagonisti di una storia d’amore come tante, interrotta dalla distanza annullata «nel letto stretto / del tuo nuovo studentato /che diventa immenso /solo aprendo il lucernaio». Via Coramari, disponibile negli store digitali dal 7 novembre, segna l’esordio de La Municipàl, nuovo progetto di Carmine Tundo, eclettico cantautore pugliese con una storia musicale iniziata, poco più che adolescente, con la ska band Cruska, continuata con l’esordio in casa Sugar con lo pseudonimo di Romeus, e in continua evoluzione. Dalla scrittura di colonne sonore per opere teatrale a quella di brani come Il tempo non inganna, interpretato da Malika Ayane, alle sperimentazione noise rock con il duo Nu-Shu, al lavoro sul primo abum.

Per il suo La Municipàl, Carmine Tundo, sceglie di non apparire mai in carne e ossa, ma di affidare a differenti artisti la creazione di nuovi avatar. Proprio come ha fatto con il videomaker e visual designer Hermes Mangialardo che per Via Coramari ha realizzato con la tecnica della stop motion, il videoclip, che vi presentiamo in anteprima, già selezionato per il giapponese Toyama International Film Festival e per il Festival Nazionale del Videocorto di Nettuno.

fonte: xl.repubblica.it

 
Di Albino Campa (del 27/05/2011 @ 21:54:57, in Comunicato Stampa, linkato 3217 volte)
Sinistra Ecologia Libertà di Galatina, dopo la nascita ufficiale del partito e la sua grande crescita in termini di consenso popolare, rende noto che finalmente da oggi, anche a Galatina si può partecipare attivamente alla nascita di questo nuovo soggetto politico che riunisce sotto la stessa bandiera tutti quelli che si sentono di Sinistra, ma che non si riconoscono nell’antico emblema della falce e martello. Un partito nuovo, nato nel XXI secolo con la voglia di affermarsi in questo secolo. Un nuovo modo di fare politica, una politica che parte dal bisogno della gente, che coinvolgerà i cittadini rendendoli protagonisti delle loro scelte. Anche a Galatina, siamo pronti a far crescere un soggetto politico, forte, un progetto avanzato per discutere progetti sulla società, l’ambiente, la salute, la cultura, il lavoro, lo sviluppo, per sentirsi parte integrante di un cambiamento epocale, per avere sia una Galatina migliore che una Puglia migliore e magari, perché no, un domani, un Italia migliore, sembra insomma arrivato il momento, per fare una politica attenta, capace, dove il cittadino-elettore non si sente soggetto passivo di scelte altrui, ma pronto egli stesso ad intervenire ed essere soggetto propositivo di progetti che lo coinvolgono direttamente. Apre così a Galatina il circolo SEL in via Lillo 24 nel cuore del centro storico della città . L’apertura del circolo è prevista per sabato 28 maggio 2011 alle ore 20.30 con un breve discorso introduttivo dei responsabili locali, seguito dal taglio del nastro da parte di Alba Sasso assessore regionale ” Per il diritto allo studio “. Presenti alla manifestazione Sonia Pellizzari Presidenza Nazionale Sinistra Ecologia Libertà, Anna Cordella portavoce Provinciale SEL. Alle 21 si esibiranno gli AMISTADE con la loro musica tratta dal vasto repertorio dei cantautori italiani. Infine circa alle 22 il gruppo musicale ” AEDO ” con la particolarità delle sue sonorità etno-arcaiche. Il tutto si svolgerà nella piazza adiacente al circolo SEL cioè Piazza Cavoti, molto scenografica, chiamata dai galatinesi ” Staffa di Cavallo ” per la sua particolare conformazione. Sinistra Ecologia Libertà a Galatina, si impegnerà a produrre politiche ambientali capaci di restituire il sorriso e togliere la preoccupazione per il futuro. Discuterà di argomenti come la salute, un argomento che appassiona tutti, perchè legato al nostro benessere psico-fisico. Il nostro impegno va anche nella direzione di creare una società con pari diritti e pari dignità. Una cultura finalmente protagonista del futuro, perchè senza di essa, ci sarebbe solo ignoranza e barbarie. Il tema del lavoro, sempre più precario, senza sicurezze, in questo momento così nebuloso, con la creazione di nuove attività legate alle nuove tecnologie, che possono dar vita a nuove opportunità di lavoro e crescita professionale. Tutto questo per uno sviluppo della società e per migliorare le condizioni sociali del cittadino. Entra nel partito che racconta in tre lettere il suo programma: Una politica finalmente di SINISTRA vicina ai bisogni della gente. ECOLOGIA un ambiente salubre per un futuro migliore nostro e dei nostri figli. LIBERTA’ dalle mafie, dalle menzogne, libertà di pretendere diritti e verità, senza chiedere permesso.
Sinistra Ecologia Libertà Galatina
 
Di Redazione (del 08/05/2019 @ 21:54:06, in Comunicato Stampa, linkato 1037 volte)

Giovedì 9 maggio, alle ore 20.30, saranno   Angelo Branduardi e Fabio Valdemarin ad animare Largo Osanna a Soleto con il concerto “Camminando camminando in due” , unica tappa in Puglia, evento inserito nella XX edizione internazionale de “I Concerti del Chiostro”.

Come ha dichiarato il direttore artistico della rassegna musicale il M° Luigi Fracasso, Angelo Branduardi è un artista originale, un cantautore dallo stile unico e inconfondibile che si contraddistingue sul panorama musicale nazionale ed internazionale da oltre 40 anni.

Fabio Valdemarin  è un “musicista in fuga” pendolare tra l’Italia e l’America, pianista di formazione classica con tendenza alle divagazioni pop e jazz, vanta collaborazioni con artisti pop del calibro di Vanoni, Mannoia, Lavezzi e Neffa ed è autore di musiche da film e musiche di scena per personaggi dello spettacolo di particolare talento e fama, quali sono il trasformista Arturo Brachetti ed il mentalista Vanni De Luca.

“Siamo  felici ed  emozionati ad  ospitare  un  artista  di alto  calibro  come  Angelo  Branduardi,  -

dichiara il sindaco di Soleto Graziano Vantaggiato, - sono previsti arrivi da tutto il sud Italia e non solo, ma noi siamo pronti ad accogliere tutti i presenti che vorranno assistere al concerto. Ringrazio il M°Luigi Fracasso e tutto il suo staff per la meravigliosa Stagione Concertistica nel nostro paese”. Questo concerto sarà un viaggio in musica che ormai non si ferma più, ma prosegue”ad libitum” cercando nuove soluzioni, tappa dopo tappa e sarà sicuramente più complesso potendo contare sul  pianoforte,  organo,  tastiere  e  tromba  di  Fabio  Valdemarin  oltre  che,  naturalmente  sulle chitarre e sul violino del Maestro Branduardi. Presenteranno un concerto acustico, alla ricerca delle emozioni più profonde e della immediata comunicazione tra musicista e pubblico.

L’evento è gratuito con posti a sedere e in piedi.

Per informazioni: 3292198852

Email: iconcertidelchiostro2019@gmail.com

Pagina Fb: https://www.facebook.com/IConcertidelChiostro/

 
Di Redazione (del 16/06/2019 @ 21:53:35, in Comunicato Stampa, linkato 1157 volte)

Cala il sipario sulla XX Stagione Concertistica Internazionale I Concerti del Chiostro, diretta egregiamente dal M° Luigi Fracasso e sostenuta da Regione Puglia, Comune di Soleto, Grecìa Salentina, Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, Gal Porte a Levante, Club Unesco Galatina, Ipab di Soleto e dagli sponsor presenti per questo appuntamento, che, anno dopo anno, si conferma essere uno degli eventi più qualificati del Salento.

Per questa edizione, la location è cambiata: città protagonista è stata Soleto. Dimostrando estrema sensibilità il sindaco Graziano Vantaggiato, a nome della comunità del grazioso borgo salentino, ha ospitato i sei appuntamenti de I Concerti del Chiostro, con artisti di livello nazionale ed internazionale. A ben vedere una rassegna di eccellenza che rende onore all’Associazione musicale, presieduta dal M° Luigi Fracasso, Maria Grazia De Benedittis – vice presidente, Antonello Romano – segretario, Mario De Paolis – consigliere, Antonio Serra – direttore organizzativo, Gloria Romano – ufficio stampa.

Che bella realtà I Concerti del Chiostro! Grazie a Luigi Fracasso, grazie a tutti gli organizzatori e agli artisti partecipanti – dichiara Graziano Vantaggiato - mi auguro che la bellezza del vostro amore per la musica e l’arte che riuscite a trasmettere a tutti noi possa continuare sempre ad emozionare. I Concerti del Chiostro devono essere un evento culturale presente ogni anno!”

A dare il via alla XX Stagione di concerti lo scorso 28 marzo è stato l’affiatato Duo Pollice al pianoforte, che ammirato sui palcoscenici delle maggiori Istituzioni Europee per le loro esecuzioni cariche di patos, ha eseguito musiche di Mozart, Rossini, Verdi e Puccini. A seguire la flautista Luisa Sello ha emozionato il pubblico, sempre numeroso, con il  programma “Quadri di colore”, tre sentimenti legati alla musica e a temi della vita: Arte, Amore e Gioia, eseguendo musiche di Bach, Mozart, Vivaldi, Verdi e G. Rossini.

Dalla musica classica al jazz: il 13 aprile protagonista è stato  The Italian Trio, uno splendido esempio di trio italiano, risultato della partnership di tre esponenti del jazz tricolore come Dado Moroni al piano, Rosario Bonaccorso al basso e Roberto Gatto alla batteria.

Il 9 maggio l’ospite più atteso della XX Stagione è stato Angelo Branduardi insieme al polistrumentista Fabio Valdemarin, che, con il concerto “Camminando, camminando in due”, ha richiamato nella gremitissima Piazza Osanna spettatori provenienti da Roma a tutto il Sud Italia.

Penultimo appuntamento con il talentuoso Duo Carrozzo-Fasiello, nato nel 2018 dal desiderio di esaltare e promuovere la musica da camera per pianoforte e sassofono.

L’appuntamento del 9 giugno ha chiuso mirabilmente la rassegna con l’esecuzione del “Carnevale degli animali” del compositore francese Camille Saint-Saëns. Ai due pianoforti lo stesso direttore artistico Luigi Fracasso insieme a Paolo Cuccaro, con I Concerti del Chiostro Ensemble composto da: Luigi Bisanti al flauto, Fernando de Cesario al clarinetto, Ivo Mattioli e Danilo Mattioli ai violini, Cristian Musio alla viola, Laura Ferulli al violoncello, Davide Codazzo al contrabbasso ed Enrico Donateo alle percussioni.

“Oggi più che mai, sostenere una rassegna di musica classica presuppone sensibilità smisurata e coraggiosa determinazione. Onore al sindaco Vantaggiato, che ha colto la sfida vincendola alla grande! - dichiara il M° Fracasso - Un doveroso ringraziamento lo rivolgo a lui e al numeroso  pubblico sempre caloroso. Alla XXI edizione!”.

 

Gloria Romano

Ufficio Stampa

 
Di Antonio Mellone (del 01/03/2015 @ 21:52:55, in NohaBlog, linkato 2657 volte)

“Noi moderni tutti assillati nella conquista dei beni della terra, abbiamo quasi dimenticato i beni dello spirito; mai come oggi l’umanità è stata trascinata verso la terra, verso la materia, verso le paludi dell’immoralità; mai come oggi l’umanità incredula, scettica nelle verità della fede si è affannata e si affanna a chiedere ai beni della terra la felicità che essi non potranno mai dare”.

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“Chi è mai in grado di evitare tutti i dolori, i fastidi, le avversità, le malattie, le contraddizioni, le delusioni che l’esistenza di quaggiù riserva al più innocente degli uomini? Se dunque la croce è di tutti, perché rifiutarla, perché non farne tesoro, perché non abbracciarla? Perché guardarla con diffidenza e scansarla o voler liberarsene ogni volta? Come potremo portarla trionfalmente in cielo, se oggi la temiamo e la disprezziamo?”

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“La fede che Gesù vuole da noi non deve aver bisogno di miracoli”.

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“Di fronte alle angosciose contraddizioni della vita ed alle prove più dure, non mettiamoci a ragionare, non pretendiamo di avere spiegazioni da Dio”.

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“La vergogna di certi errori non deve allontanare dal perdono”.

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“All’umiltà si oppone l’orgoglio e noi pecchiamo così spesso d’orgoglio. Che cosa è infatti il non voler riconoscere mai il proprio torto, il voler sempre occupare i primi posti, quel criticare le azioni del prossimo, il non accettare i richiami di alcuno?”

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“Ricordiamoci che con Cristo si vince sempre. Passeranno gli anni, passeranno i secoli, non importa. Cristo non ha fretta, perché è eterno”.

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“Per molti non esiste che il lavoro materiale, esso solo è degno di compenso, ad esso solo si attribuisce il progresso umano. Ma c’è un lavoro più alto e nobile: quello del pensiero, quello della poesia, della musica e dell’arte, e quello ancora più sublime della creazione della santità. Senza questo lavoro non può esserci popolo civile”.

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“Siamo tutti fratelli! Se un mio fratello cade nel male, chi mi dà il diritto di condannarlo? Chi mi ha costituito giudice?”

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“L’uomo ozioso non si occupa di nulla. Sa di avere un’anima da salvare, ma praticamente vive come se non ce l’avesse. Pensiamo che la nostra vita passa. Il tempo è nelle mani di Dio”.

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“Noi saremo giudicati del bene e del male compiuto. E saremo giudicati anche del bene che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto”.

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“La chiesa è la casa della preghiera, il luogo in cui la creatura viene ad umiliarsi davanti al suo creatore, a chiedergli perdono delle sue colpe, ad adorarlo, a glorificarlo, rendergli il supremo culto. Nella chiesa tutto è sacro, tutto è santo: sacre le immagini, le reliquie, sacre perfino le mura, i santi sacramenti, la divina parola, sante le funzioni che in essa si celebrano. La casa di Dio non solo deve essere rispettata, ma in essa devono essere santi tutti i nostri pensieri, tutte le nostre opere, tutte le nostre parole”.

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“Quando il peccatore si curva su se stesso, riconoscendo i propri torti ed invocando perdono e misericordia, allora Dio si china su di lui, si abbassa e quasi lo abbraccia con il suo perdono”.

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“Sentiamolo nel cuore l’amore verso Dio e l’amore verso il prossimo come noi stessi. La stessa misura che noi avremo usato nel trattare col prossimo, quella stessa misura ci sarà usata dinanzi a Dio”.

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“Noi i Santi ce li immaginiamo lontani, invece ci sono vicini, sono nostri fratelli, forse nostri fratelli di sangue”.

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“A noi tocca di essere bravi cristiani e bravi cittadini. Si è bravi cristiani se si è bravi cittadini e viceversa”.

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“Dal buon uso della lingua scaturisce la civiltà, dal cattivo uso di essa viene fuori la barbarie”.

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“Siamo dei nomadi in cammino verso una patria eterna”.
Don Donato Mellone
 

L'Associazione "𝑪𝒊𝒕𝒕𝒂̀ 𝑵𝒐𝒔𝒕𝒓𝒂” di Galatina organizza per il giorno 25 giugno alle ore 18:00, il quinto dei sette eventi alla scoperta dei paesaggi nostrani, previsto nell’ambito del progetto "𝑾𝒆 𝒂𝒓𝒆 - 𝑺𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒊𝒍 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒗𝒊𝒗𝒊𝒂𝒎𝒐" Puglia Capitale Sociale 3.0. Questa volta visiteremo la Valle della Cupa, l’evento è in collaborazione con “GAL Valle della Cupa”

Partenza alle ore 18:00 da “Malcandrino”, nel territorio tra Lecce, Monteroni e San Pietro in Lama. Malcandrino è una tenuta situata nei terreni anticamente di proprietà del feudatario Malcandrino appunto, e dove una vecchia cava di tufo è stata ristrutturata con volte a stella per accogliere gli ospiti al suo interno.

Successivamente ci sposteremo a “Villa Romano”, set del film “Latin Lover” di Cristina Comencini, della serie TV "Più forti del destino", e del film del 1974 "Le farò da padre", con protagonista il compianto Gigi Proietti. Poi visiteremo l’Azienda Agricola “Melograni Martino”, marchio dedicato ad alcuni coltivatori di Melagrane biologiche, dove avremo il piacere di ascoltare l’esibizione musicale di Samuel Mele ed avverrà una degustazione di prodotti tipici.

Ricordiamo che visita e degustazione sono gratuite.

 Città Nostra Aps
Galatina

 
Di Albino Campa (del 28/01/2011 @ 21:51:10, in Musicando pensieri, linkato 3128 volte)

In questa nuova pagina della rubrica musicando pensieri vogliamo proporvi un passo de L’ultima caccia di Federico Re di Antonio Errico (pagg. 80-81-82, Manni Editori, 2005) accostato a Le Onde di Ludovico Einaudi.

Buona lettura e buon ascolto a tutti voi!

 
 
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Troppo pesante si era fatto il carico per me.

Negli anni che vennero rivolsi domande ad altri saggi d’oriente.

Era il tempo che cominciavo ad avvertire la pesantezza del sospetto di inutilità per tutto quello che facevo, che giorno dopo giorno si andò consolidando fino a trasformarsi in macigno opprimente.

L’origine delle domande che inviai al sultano Al-Raschid e che egli passò a Ibn Sabyn, era in quella pesantezza, in quel gravame di dubbio.

Chiedevo se l’esistenza del mondo avesse avuto un inizio, se avrà una fine, e quale potesse essere il processo della mente capace di comprendere il tempo e il senso dell’inizio, di prevedere il tempo e il senso della fine.

E volevo conoscere quali fossero i sistemi sui quali si fonda la vita di ogni uomo, e quella degli animali, degli alberi, dell’erba, e se la fede e la ragione possono bastare a spiegare l’universo e i modi con cui esso si manifesta agli occhi nostri.

Le risposte che mi diede Ibn Sabyn non aggiunsero niente alle conoscenze che possedevo.

Qualche particolare, forse, ma senza rilevanza, qualche riflessione che non mutò le idee che avevo maturato fino a quell’istante.

Però mi sorprese la sua capacità di ergersi sopra di me, di trascurare la riverenza che si deve a un potente.

Disse che io confondevo la sostanza delle cose con la loro apparenza, che non sapevo cogliere la loro essenza, che non distinguevo un riflesso del sole dal raggio diretto. Forse era vero. Forse confondevo.

Mi attraeva la rappresentazione del mondo, la messinscena dei fatti, la verosimiglianza di un racconto più del vero resoconto di un avvenimento.

Vivevo come in uno stato di sdoppiamento.

Spesso mi accorgevo che non partecipavo col pensiero all’accadere degli eventi ma che li osservavo come se leggessi in un libro la storia di un tempo lontano in un luogo lontano.

Io, Federico, spiavo i movimenti, le passioni, gli amori, i furori, i turbamenti dell’uomo che ero diventato e non riconoscevo.

Mi disse Ibn Sabyn che soltanto il cielo avrebbe potuto indicarmi il cammino che porta alla verità.

Ma non mi disse quale fosse la verità. Non mi disse da che cosa fosse stato generato quel cielo al quale dovevo rivolgermi per conoscere la verità. Non mi disse, Ibn Sabyn, quali dei miei pensieri, quali delle mie azioni appartenessero alla categoria del bene, quali a quelle del male.

Mi disse che dovevo imparare a scendere nella profondità delle mie giornate.

Io scendevo nella profondità delle mie giornate, senza riuscire mai a trovare niente.

Quando seppi che Ibn Sabyn aveva rinunciato alla sua età giovane e saggia, non mi stupii perché la traccia di un dolore radicato nella mente io l’avevo già intravista nel disprezzo per le cose del mondo con cui erano avvelenate le risposte che diede alle mie domande.

Dalla sua solitudine sui monti del Marocco, dal rifiuto che ebbe dei miei doni, dalla superba sapienza delle sue parole, dai giudizi sferzanti sulla mia persona, intuii che i suoi vent’anni custodivano l’esperienza di molteplici esistenze, la conoscenza di molteplici pensieri.

Ora forse posso accettare l’ipotesi che fui io a non saper trovare nelle sue risposte le verità che contenevano.

Ma allora pensai che nessuno avrebbe potuto darmi di più di quanto da me ero riuscito a darmi, di quanto avrei potuto ancora darmi.

Fu anche per questo che feci realizzare nel deserto di un’altura la perfezione di un castello.

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Michele Stursi

 

Organizzato da Libreria Fiordilibro, in collaborazione con Note d’Arte passeggiate storico-artistiche, Salento Guide Turistiche e Rete Turistica Grecia Salentina.

Sabato 9 giugno, nuovo appuntamento della rassegna Tour d’Autore dedicata alla cultura, all’arte, agli uomini illustri salentini. Questo terzo incontro è  riservato alla cultura bizantina nel Salento, il suo tramonto ed il succedersi della cultura latina con il rito cattolico romano in tutta la sua magnificenza. Verranno prese in esame le due maggiori icone quella del rito greco-bizantino che fu la Chiesa dei Santi Sofia e Stefano a Soleto e quella della nascente cultura latina a rito cattolico-romano che è rappresentata dalla Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina.Tra loro la potentissima famiglia dei Del Balzo Orsini committente di entrambe. Nella prima parte del Tour d’Autore torniamo nella Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina, ma questa volta per cogliere tutti i segni del passaggio del vecchio mondo bizantino che si dissolveva e della nuova cultura latina che si faceva strada rappresentata dallo stile gotico. Nella seconda parte del Tour l’attenzione è tutta rivolta alla Chiesa di Soleto con la presentazione del Dvd: “La chiesa dei Santi Sofia e Stefano di Soleto curata da Franco Meraglia, Francesco Manni e Beatrice Arcano di Rete Turistica della Grecia Salentina -Japigia. Il dvd contiene un album fotografico e dei video dedicati agli affreschi della chiesetta ed alla storia di Soleto. Introdurrà Andrea Panico prof. di Storia dell’Arte. Degli interventi musicali in lingua grica accompagneranno l’incontro.

Ingresso e visita guidata gratuiti.  

 Il programma prevede :    

  • Ore 17:30  Ritrovo P.tta Orsini . Visita Guidata all’interno della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria dal titolo “ Dalla chiesa dei Santi Sofia e Stefano a Soleto a Santa Caterina d’Alessandria a Galatina” curata da Salento Guide Turistiche. Ingresso gratuito, ma è gradita prenotazione info: 333.8451218
  • Ore 19:00  Palazzo Galluccio via Umberto I ,37 Galatina : presentazione del DVD “La chiesa dei Santi Sofia e Stefano a Soleto.  Interventi di Franco Meraglia di Salento Guide Turistiche con  “ I Del Balzo Orsini” e Francesco Manni di Rete Turistica Grecia Salentina  con “ Salento italo-greco e Bizantini in Occidente. Una storiografia da riscrivere”.    Introduce Andrea Panico di Note d’Arte passeggiate storico-artistiche.

Emilia Frassanito

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 10/06/2016 @ 21:48:39, in Sant'Antonio, linkato 2667 volte)

Auguri a tutti gli Antonio e le Antoniette, ma anche alli Ucciu, li Ntunucciu e le Ntuniette.

Anche mia mamma si chiamava Antonietta e anche mio papà, Ambrogio Antonio, io stesso (ma l’ho scoperto più tardi nel mio certificato di battesimo) sono stato registrato con tre nomi e cioè Francesco, Antonio e Alessio.

Se andiamo a consultare gli antichi registri dell’archivio parrocchiale di Noha troviamo che il nome più diffuso, dopo quello di Michele, 200 volte al maschile e 77 al femminile per onorare il nostro santo protettore, viene quello di Antonio con 184 volte al maschile e 92 al femminile.

Simpatica l’idea di celebrare la festa di S. Antonio in forma di sagra popolare, come l’ho letta nell’avviso pubblicizzato in questi giorni sul sito di Noha. Si vede che nonostante i secoli trascorsi, Sant’Antonio (morì a Padova nel 1231) è un santo che ha lasciato il segno anche a Noha.

La relazione della visita pastorale a Noha del Vescovo di Nardò Ludovico De Pennis del 1452 ci informa che oltre alla chiesa principale, quella di S. Angelo, c’erano 13 chiese e due di queste erano intitolate a S. Antonio: una detta S. Antonio vecchio e l’altra semplicemente S. Antonio. Dunque già nel 1400 a Noha S. Antonio era di casa. Dal documento citato non ricaviamo elementi sufficienti per definire il luogo dove erano ubicate le due chiese, ma erano nell’agro di Noha. Di tutte e due, come del resto delle altre, si dice che dipendevano da Don Giovanni, l’arciprete di Noha di allora, e quella definita semplicemente come Chiesa di S. Antonio nella relazione della visita pastorale si dice che aveva  “una campana nel campanile”.

Oggi, oltre alla statua conservata nella chiesa di S. Michele, abbiamo la cappella di S. Antonio in contrada Magnarè o più semplicemente a “Sotta a Santantoni”. Si trova all'entrata del paese venendo da Galatina, andando a sinistra verso Pisanello. La chiesetta è sorta dove anticamente sorgeva l’antica Noja poi distrutta dai Barbari (dopo l’anno 410 circa). Non bisogna dimenticare l’invasione dei Turchi in Terra d’Otranto del 1480 a cui seguì la devastazione di tutta la zona  il 7 ottobre 1481, quando nel territorio di Galatina, Soleto, ma anche Noha, Aradeo, Sogliano, Cutrofiano, ci fu il fuggi fuggi generale, e delle 13 chiese non rimase più traccia.

Quando nel 1971 rientrai in Italia dal Canada, prima di ripartire per altre mete fotografai i luoghi più caratteristici di Noha per portare con me le immagini più significative del mio paese. Quelle foto ancora le conservo. Una riguarda la cappella di S. Antonio come la vidi allora. Poi è stata rifatta sullo stesso luogo. Ma oggi è un’altra musica.

P. Francesco D’Acquarica i.m.c.

 

Una serata ricca di iniziative, inserita nell’ambito della rassegna estiva “A cuore scalzo”, promossa dall'amministrazione comunale. Dall'ex Monastero di Santa Chiara a Piazza San Pietro, i luoghi più significativi della città si intrecceranno con le molteplici attività in programma sabato 13 luglio, per una prima edizione che culminerà con il concerto gratuito della BandAdriatica.  

Ad aprire la serata, ore 19.30, in Piazza Galluccio, l'incontro di presentazione con gli interventi di Marcello Amante, sindaco di Galatina, Cristina Dettù, assessora alla Cultura e Anna Caputo, presidente di Arci Lecce. A seguire la performance teatrale di Gianluca Carrisi dal titolo “Le regole del viaggio”, attraverso il quale l’attore salentino interpreterà gli appunti che due etiopi rifugiati scrissero prima di partire da Addis Abeba per raggiungere le coste europee. 

A partire dalle 21.00 la manifestazione "Intrecci di notte" si sposta in altri due luoghi simbolo della città: l'ex Monastero di Santa Chiara e Piazza Orsini. All'interno dell'ex Monastero, restituito recentemente alla città, si svolgerà lo spettacolo di Milonga a cura di Almavals di Stefania Filograna, accompagnati dal duo Lucia Conte e Monica Terlizzi, che attraverso i grandi classici di Carlos Gardel fino all’arte espressionista di Astor Piazzolla ripercorrerà la storia malinconica e passionale della tipica danza argentina.

Spazio alla musica jazz in Piazza Orsini con Filippo Bubbico che sullo sfondo della storica Chiesa di Santa Caterina, accompagnato da Dario Congedo e Gino Semeraro, porterà in scena una contaminazione artistica inedita. Il trio rappresenta una nuova veste per il musicista salentino, fresco d'esordio solista con l'album "Sun Village", che si immergerà nel clima del funk, jazz e r'n'b' nell'intento di rivisitare alcuni dei temi chiave della storia della musica afroamericana.

Gran finale alle 22.30 in Piazza San Pietro con il concerto della BandAdriatica, che sarà aperto dal coro Made in World, composto da richiedenti asilo e rifugiati ospiti nei progetti di accoglienza integrata gestiti da Arci Lecce e diretti dal maestro Andrea Cataldo. 

Claudio Prima e compagni condurranno il pubblico in un vero e proprio viaggio musicale tra le coste del mediterraneo. La band, che voga sulle onde agitate della musica salentina con elementi di tutte le coste sonore del Mediterraneo, porterà in scena l'ultimo lavoro Odissea. Uno spettacolo coeso e potente, arricchito da nuove coreografie, dove i linguaggi si armonizzano con le melodie popolari nel fervore meticcio delle città portuali. 

Per l’intera durata della manifestazione, Piazza Galluccio ospiterà il laboratorio gratuito a cura di Blablabla "Arte migrante. L'immigrazione spiegata ai bambini", l'esposizione dei lavori artigianali realizzati dai ragazzi richiedenti asilo nell’ambito dei laboratori artistici “Made in World” e gli stand gastronomici con cibo dal mondo curati dal progetto Sprar "Safia Ama Jan" di Galatina. 

Uno spazio speciale sarà dedicato al progetto "Gombo - il frutto dell'integrazione" di Arci Lecce, sviluppato all'interno del percorso didattico di agricoltura sociale con ragazze e ragazzi richiedenti asilo. Grazie alla collaborazione del Panificio "Notaro" e della Pasticceria "Dolce Arte", sarà possibile degustare alcuni piatti della tradizione salentina cucinati con la tipica pianta originaria dell'Africa, in un incontro unico fra diverse culture culinarie. 

Nella stessa piazza, sarà possibile partecipare dalle 20 alla "biblioteca vivente", con la collaborazione del Csvs e Servizio Civile "in reading 2017". La biblioteca vivente è uno strumento nato in Danimarca e ideato per rompere stereotipi e diffidenze, promuovendo la conoscenza e il dialogo. Attraverso i "libri parlanti" il pubblico potrà ascoltare le storie vissute e raccontate direttamente dai protagonisti.

 

Maria Pia De Medici

Uff. Stampa Arci Lecce

3202835043

 

Torna A CUORE SCALZO, la rassegna estiva di Galatina, con la sua II Edizione e un programma ricco di eventi. La Conferenza Stampa ufficiale si terrà venerdì 31 maggio alle ore 10:00 nella suggestiva cornice del Museo Cavoti.

Parteciperanno il Sindaco della Città di Galatina Marcello Amante, l’Assessore alla Cultura Cristina Dettù e l’Assessore al Turismo Nico Mauro. Saranno presenti il presidente di Arci Lecce Anna Caputo, il presidente di PugliArmonica Graziano Cennamo, e l’ufficio stampa dei Cantieri Teatrali Koreja, Paola Pepe.

Un’estate che, anche quest’anno, è “A Cuore Scalzo”, ma che segue ancora di più il battito che ne accompagna lo spirito. Energia e delicatezza di una donna che stringe tra le mani sole e musica. L’estate di Galatina è in questo quadro di passione e leggerezza, in un vortice di emozioni che la bella stagione sa suscitare.

La rassegna estiva di Galatina “A Cuore scalzo” nasce dalla città per la città. Si inaugura per il secondo anno consecutivo una nuova stagione che punta a far diventare Galatina punto nevralgico di una strategia culturale ben definita, che guarda all’intero Salento e a tutta la Puglia. “A Cuore scalzo” si sviluppa tra eventi musicali, letterari, artistici, enogastronomici, tra feste patronali in tutto il territorio e momenti di puro intrattenimento. Una rassegna così concepita non può che coinvolgere i soggetti che conoscono e vivono giorno dopo giorno Galatina, Collemeto, Noha e Santa Barbara, che amano a tal punto la loro terra da colorare di gioia, pensieri, ricordi e sorrisi le sere d’estate.

Grande risalto, anche quest’anno, viene attribuito alla festa dei SS. Pietro e Paolo. Dopo il successo della scorsa edizione, si dedicherà un’intera settimana alla festa, con eventi, mostre e spettacoli incentrati sul culto del tarantismo, ma anche “sull’abito della festa”, quello che Galatina vestirà in quei giorni.

La Città ha una maturità culturale tale da potersi “intrecciare” anche con altre culture, all’apparenza molto lontane da noi, ma che di fatto parlano la stessa lingua.

E poi ancora i libri, la letteratura, la libertà entrano anche quest’anno nel circuito del Salento Book Festival. “Libri, letteratura e liberà: non ci discosteremo mai da queste tre parole e da ciò che muovono – afferma l’assessore alla cultura Cristina Dettù - le porteremo anche nelle calde sere di scirocco, mentre la luna illumina le piazze e i bambini aprono le ali alla loro fantasia. A Cuore Scalzo è quindi carico, pieno di quell’entusiasmo che ha il sapore della bellezza, della storia, della musica che accompagna i nostri passi. “A Cuore scalzo” è un invito a porte aperte per tutti quei turisti che rimangono affascinati dalla semplicità e dallo stile di una città straordinaria com’è Galatina”.

Ufficio Stampa Amante

 
Di Redazione (del 20/07/2014 @ 21:45:05, in Comunicato Stampa, linkato 2245 volte)

2 camper, 20 giorni di viaggio e quasi 8.000 chilometri da percorrere.

E tutto questo per ricordare l’importanza del dono del sangue.

È FIDAS On The Road, l’evento organizzato dalla FIDAS, Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue, che vedrà, per l’appunto, due camper targati FIDAS attraversare l’Italia e raggiungere 36 località con altrettanti appuntamenti di informazione, prevenzione e valorizzazione del dono del sangue, oltre che di intrattenimento e di divertimento.

In questo intenso “tour della solidarietà”, ben 4 le tappe pugliesi e Lunedì 21 Luglio quella a Galatina.

A partire dalle 18.30 ci sarà l’accoglienza del camper “griffato” Fidas in Piazza San Pietro con l’esibizione del Concerto Bandistico “San Gabriele dell’Addolorata” di Noha, per poi proseguire con la donazione collettiva alla cui realizzazione contribuiranno le Sezioni Fidas Leccese di Galatone, Sternatia, Noha e Collemeto.

Questo grande tour della solidarietà - spiega il Presidente Provinciale della FIDAS Leccese, Emanuele Gatto,- rappresenta un’importante per trovare sempre nuovi modi di parlare di donazione di sangue soprattutto in questo periodo dell’anno in cui costantemente i centri trasfusionali della Provincia di Lecce vanno in emergenza a causa dell’aumento del fabbisogno. Ed è proprio per questo motivo che, all’interno del grande momento di festa programmato per Lunedì prossimo a Galatina è stata programmata una raccolta straordinaria con l’equipe del SIMT di Lecce, guidata dal primario Dott. Fernando Valentino, che speriamo porti ad un ottimo risultato in termini donazionali”.

Subito dopo la donazione straordinaria comincerà una serata all’insegna del divertimento e dell’intrattenimento. Infatti in Piazza San Pietro ci sarà lo spettacolo musicale “Note libere in tour”, oltre all’esibizione del grande Stefano Scarpa, l’uomo bandiera, vincitore di Italia’s Got Talen testimonial FIDAS, nonché fresco Guinness World Recordman 2014, il quale incanterà gli spettatori con le sue acrobazie aeree.

Nel percorso FIDAS On The Road, che si avvale del patrocinio del Centro Nazionale Sangue, della Società Italiana di Medicina Trasfusionale, dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, della Polizia di Stato, dei Carabinieri, dell’Anas e dell’Asaps, FIDAS ha scelto di percorrere le strade delle vacanze anche per sottolineare l’attenzione alla sicurezza stradale e ai corretti stili di vita. L’estate, infatti, è spesso caratterizzata dall’aumento di incidenti stradali che richiedono una maggiore disponibilità di sangue; FIDAS On The Road porta la missione del donatore non solo in strada ma soprattutto sulla strada, per coloro che ne sono vittime, ricordando che “il sangue è meglio donarlo che versarlo”

 
Di Redazione (del 02/10/2019 @ 21:44:48, in Comunicato Stampa, linkato 1100 volte)

Dopo una bellissima estate rigenerativa, Levèra riapre con una grande festa a suon di vinili selezionati per voi da Frank Lucignolo, dal rock al punk al surf. Un'occasione per reincontrarci e condividere le novità di questo nuovo anno associativo, ma soprattutto per divertirci insieme!

La serata sarà arricchita da una collettiva d'arte a cura di:

Frank Lucignolo, di San Donato, classe 1989. Il suo percorso artistico come welter lo ha portato a collaborare con il collettivo d'arte South Italy Street Art, realizzando numerose opere in tutta Ialia e all'estero.

Paola Rizzo, nata a Noha, truccatrice, pittrice, ritrattista, restauratrice, appassionata di fotografia e della musica. Proprio attraverso la musica, collante per artisti, conosce alcuni tra i suoi musicisti preferiti, così scatto dopo scatto ferma le loro espressioni e la loro anima che poi viene impressa nei tratti decisi del suo segno. Nasce così "Grafite è musica" una mostra itinerante di ritratti a matita dei volti di musicisti di fama nazionale ed internazionale.

Massimo Pasca, classe 1974, è uno dei più attivi live painter italiani. Già dal 1994 porta sulle coste del pugliesi il concetto di live painting con numerosi happening in compagnia di dj, musicisti e poeti. Ha dipinto per collezionisti privati, istituzioni, centri sociali, cineclub, teatri, musicisti e per la moda. I suoi disegni sono finiti su maglie, borse e copertine di dischi, libri e manifesti.

Vi aspettiamo sabato 5 OTTOBRE h 21.30

Levèra Noha

 
Di Albino Campa (del 22/05/2011 @ 21:44:47, in RadioInOndAzioni, linkato 2471 volte)

In occasione della Giornata Nazionale per la promozione della Lettura questo lunedì sarà dedicato tutto alla passione e alla riscoperta di questa particolare attività. Dalle 19.00 Francesca trasmetterà la musica che più si addice alla lettura di ogni genere e grazie anche alla partecipazione straordinaria di Michele Stursi ascolteremo alcune letture e riflessioni sul tema. Cosa ascoltate mentre leggete il vostro libro preferito? Dite la vostra sull'argomento e richiedete il brano preferito!

 
Di Redazione (del 31/08/2021 @ 21:43:23, in Comunicato Stampa, linkato 594 volte)

Giovedi 2 settembre 2021, a partire dalle ore 21:00, a Galatina, presso l’ex complesso monastico delle Clarisse, la pianista Ilia Kim si esibirà per il secondo appuntamento della XXI edizione de I Concerti del Chiostro.

Dopo il conclamato successo della prima serata, che ha visto esibirsi il duo musica Nuda, la seconda serata della stagione concertistica, diretta dal Maestro Luigi Fracasso e finanziata dalla Regione Puglia, avrà come protagonista la pianista coreana di Seoul.

La carriera di Ilia Kim vanta numerosi premi e riconoscimenti. Una vita al piano, iniziata sin dalla giovane età: debutta a undici anni con un recital nel Sejong Arts Centre, che le conferisce un premio per fanciulli eccezionalmente dotati.

Dopo il diploma alla Hochschule der Künste di Berlino, preso col massimo dei voti, nel 1994 inizia l’attività concertistica in giro per il mondo: dalla Germania agli Stati Uniti, passando per Austria, Francia, Portogallo, Cina e Italia, dove risiede dal 1998.

Nel 2020, l’uscita del suo ultimo lavoro discografico, dedicato a Debussy, che ha avuto in cinque mesi più di cento mila streaming su Spotify. Tutti i suoi dischi sono disponibili sulle più importanti piattaforme digitali: iTunes, Spotify, Amazon, e presso altri distributori.

Di recente, ha anche partecipato ad una docuserie, “Con le note sbagliate”, trasmessa su Rai 5 e RaiPlay e che ha avuto uno straordinario riscontro di pareri positivi del pubblico.

All’interno della sua biografia, Ilia afferma: “So esattamente cosa si aspetta la gente da me: "la musica è la mia vita e il pianoforte è il mio strumento scelto". Ma decido di non mentire, quindi do loro la verità. Il pianoforte non è certamente il mio strumento preferito. Mi è stato imposto e sicuramente mi ha impedito di fare tante esperienze di vita come avrei voluto.

Ma, mi rendo conto che il mio lavoro è portare gioia ed entusiasmo alle persone. Questa, ne sono certa, è una cosa molto bella. Mi rende molto felice sapere che il pubblico, mentre mi ascolta suonare il pianoforte, può dimenticare le difficoltà della vita e sentirsi trasportato nel mondo della pace e della bellezza”.

L’ingresso al concerto è gratuito ed è riservato ai possessori di Green Pass o di un tampone negativo effettuato con un massimo di 48 ore dall’inizio dell’evento.

Il concerto è sold out. Tuttavia, qualora dovessero liberarsi dei posti, sarà possibile occuparli senza prenotazione, in base all’ordine di arrivo.

In caso di condizioni meteo avverse, l’evento verrà spostato all’interno della Chiesa Madre, in Piazza San Pietro, a Galatina.

Ufficio Stampa - I concerti del Chiostro

 

Il 21 e 22 novembre la Biblioteca Giona, Presìdio del Libro Noha-Galatina e l'Istituto Comprensivo Polo 2 Galatina realizzano la manifestazione "Nessun parli, musica e arte oltre la parola". L'iniziativa valida in campo nazionale prevede l'apertura della scuola e della biblioteca alla realizzazione di attività laboratoriali "multiformi" tra cui quella della lettura animata e della scrittura creativa tratta dal testo  "Novecento" di Baricco a cura dei docenti  e della lettura teatrale curata dell'esperto Michele Bovino con il suo laboratorio "Disabitare la marginalità".

I laboratori previsti saranno aperti anche ai genitori nelle ore pomeridiane. Tutto il percorso che si snoda attraverso le due giornate appositamente dedicate, si concluderà presso l'Oratorio  Madonna delle Grazie con performance finale e mostra e la partecipazione straordinaria del M° Raffaele Casarano.

Referente Presidio del Libro - Biblioteca Giona - Noha/Galatina

Dott.ssa Eleonora LONGO

 
Di Redazione (del 06/02/2014 @ 21:41:05, in Eventi, linkato 2818 volte)

Casa Betania-Noha (LE) in occasione della Giornata Nazionale per la Vita dal Tema “Generare Futuro” organizza per Domenica 2 febbraio Domenica 9 febbraio 2014 al mattino: la presenza dei suoi volontari per la promozione del Progetto Gemma con la vendita delle primule al termine delle Ss. Messe d’orario presso le Parrocchie di “San Michele Arcangelo” in Noha; Parrocchia “San Sebastiano Martire”, “Santa Caterina D’Alessandria”, Cuore Immacolato di Maria”, “Madonna della Luce” in Galatina; Parrocchia “Maria Ss.ma di Costantinopoli” in Collemeto; Parrocchia “San Giuseppe” e “Madonna della Neve” in Cutrofiano; Parrocchia “Natività di Maria Vergine” e “Cristo Re” in Collepasso; Parrocchia “Sant’Antonio Abate” in Giuggianello; Parrocchia “Ss.mi Pietro e Paolo Apostoli” in Zollino; Parrocchia “Trasfigurazione del Signore” in Giurdignano; Parrocchia “Trasfigurazione del Signore” in Poggiardo; Parrocchia “Maria Ss.ma Assunta” in Soleto. La sera: Festeggia con noi la Vita! Casa Betania lancerà 45 lampade volanti  per i 45 bambini aiutati a venire al mondo accompagnate da una coreografia di danza sui trampoli, attorno ad una culla, segno dei tre bambini che nasceranno nei prossimi giorni. musica e artisti di strada contribuiranno a dare luce alla Vita insieme ai 2000 lumi, forniti da Casa Betania, accesi dalle famiglie di Noha ed esposti sulle proprie finestre come segno di accoglienza della Vita.

fonte: sanmichelenoha.it

 
Di Redazione (del 12/02/2015 @ 21:39:01, in Comunicato Stampa, linkato 2763 volte)

Galatina "ombelico del Salento", così chiamata in quanto posta esattamente al centro del territorio salentino.

Rappresenta uno dei principali poli turistici del territorio grazie alla ricchezza ed all’originalità del proprio patrimonio storico, culturale ed enogastronomico.

I gioielli artistici di Galatina sono custoditi principalmente all’interno della cinta muraria del XVI secolo, dove palazzi nobiliari, corti e vicoli, rendono suggestiva la visita e l’ammirazione del barocco galatinese.

Autentico fiore all’occhiello è la francescana basilica di Santa Caterina d’Alessandria del XIV secolo situata nell’antica Piazzetta Orsini, come anche la centrale chiesa matrice dei Santi patroni Pietro e Paolo che impone la sua facciata barocca sull’omonima piazza nel cuore del centro antico.

La vastità e l’imponenza del patrimonio architettonico espresso, ha portato alla conquista da parte di Galatina del titolo di “Città d’arte”, che ha spinto l'amministrazione comunale ad investire sulla creazione di alcuni brand turistici che focalizzano l’attenzione proprio sulle potenzialità espresse della città.

In questo senso è giunta già alla quinta edizione la manifestazione “Le Corti a Mezzanotte”, che rappresenta uno dei principali brand turistici su cui Galatina ha deciso di puntare, anche alla luce dei risultati.

Nata nel 2011, “Le Corti a Mezzanotte” è una manifestazione che si tiene all’interno della splendida cornice del centro storico di Galatina, nell’arco di una serata, generalmente nell’ultima settimana di Agosto (VI edizione 21 agosto 2015).

Durante questa serata oltre agli antichi palazzi barocchi, il borgo apre a tutti i visitatori le sue principali corti, che sono valorizzate ed arricchite da esposizioni pittoriche, da spazi musicali e da percorsi enogastronomici, che contribuiscono

a far assaporare in tutte le sue forme il barocco galatinese. (www.lecortiamezzanotte.it)

Non a caso Galatina oltre al marchio di “Città d’arte” possiede anche il marchio di “Città del vino”, in virtù dell’antica e sempre attuale produzione di vino locale, portato avanti negli anni da importanti cantine vinicole che contribuiscono ad esportare il nome di Galatina a livello nazionale ed internazionale.

Ecco perché nasce, il festival “Barocco wine music” attivando un sistema di promozione ed avvicinamento alla cultura del vino con oltre 200 etichette regionali.

Barocco wine music, manifestazione organizzata nel mese di Ottobre (edizione 2015 10 ottobre), rappresenta da questo punto di vista il secondo brand turistico sul quale l'amministrazione comunale ha investito, in linea con la tradizione e con i marchi posseduti dalla città. (www.baroccowinemusic.it)

Molte le tradizioni culinarie e sopratutto dolciarie del territorio: africano, mustacciolo, sibilla, mafalda e il famoso pasticciotto, una grande tradizione che esplode già nel 1745 nella bottega pasticciera della famiglia Ascalone con questo dolce tipico composto da pasta frolla farcita di crema pasticcera e cotto in forno.

Così da una grande tradizione dolciaria ma anche enogastronomica nasce "Dolce Città Nostra" che si presta alla sua seconda edizione dopo il grande consenso ottenuto.

La manifestazione si terrà domenica 12 aprile 2015 in occasione della giornata

"La Penisola del Tesoro" del Touring Club che ha scelto, insieme ad altri otto comuni italiani, anche Galatina dove saranno presenti circa 900 associati.

La Penisola del Tesoro 2015 è un’iniziativa importante del Tci che da 16 anni porta i soci a scoprire i beni culturali meno noti prendendo come punto di riferimento, il patrimonio negato, per valorizzare un patrimonio fondamentale per il futuro del Paese.

“Galatina investe anche nei nuovi sistemi di comunicazione on-line per dare servizio alla città stessa ma soprattutto – come rimarcano il sindaco Cosimo Montagna e l’assessore al Turismo Alberto Russi - per incentivare i turisti a fruire e muoversi liberi nel grande patrimonio architettonico. Già da due anni Galatina ha investito nella guida virtuale con i codici qr diffusi tramite paletta sui maggiori monumenti del centro storico che permettono al turista di avere tutte le informazioni utili senza nessuna guida.

Aderisce quest'anno al progetto dell’Associazione culturale AMiCA (Audio Musei a Cielo Aperto), che ha il principale obiettivo di promuovere il patrimonio culturale attraverso lo sviluppo di progetti e strumenti innovativi”.

Strumenti che si fondono con la creazione dell’APP GalatinaAmica, disponibile in italiano e inglese per IOS e Android che presenta 6 sezioni principali: Monumenti (contenente le schede dei beni esaminati con foto, descrizioni, ubicazione nonché la relativa traccia sonora), Categorie (in cui sono presenti alcuni selezionati consigli per l’utenza), Itinerari (sezione in cui sono presenti i percorsi per fruire di tutti i beni analizzati), Mappa (contenente i punti di interesse) e Downloads (sezione contenente l’elenco delle audioguide disponibili sul proprio dispositivo e quindi fruibili in OFFLINE). Lo strumento realizzato è una proposta per una visita multimediale della città, un cicerone interattivo che grazie alla funzione Realtà Aumentata porterà il visitatore a scoprire ciò che ha intorno. (www.arteamica.com)

 
Di Redazione (del 18/01/2018 @ 21:38:39, in Comunicato Stampa, linkato 1624 volte)

Il Comune di Galatina e il Dipartimento di Beni Culturali dell'Università del Salento stipulano un accordo al fine di collaborare nell'organizzazione e nella realizzazione di progetti nel campo dei Beni Culturali ed in materia di sviluppo coordinato ed integrato delle attività di ricerca scientifica, di conservazione, recupero e valorizzazione del patrimonio locale e non.

Galatina è stata individuata dall'Università del Salento come sede di svolgimento di attività anche di interesse della Facoltà del DAMS - Discipline delle Arti, della musica e dello Spettacolo, in ragione della rilevanza del proprio patrimonio culturale.

“È un onore per tutta la Città accogliere l'arte e la scienza dell'Università del Salento all'interno del nostro palazzo della Cultura. Per il Comune di Galatina la cultura rappresenta un'importante opportunità strategica per la valorizzazione e lo sviluppo culturale, sociale ed economico dell'intero territorio" dice il Sindaco Amante. "Tra l'altro, in coerenza con gli obiettivi programmatici di mandato, l'amministrazione ha avviato sin da subito azioni rivolte a rendere la cultura il motore da cui far rinascere l'economia e l'orgoglio della Città."

Allo stesso modo l'Assessore alla Cultura Dettù afferma che "la partecipazione degli studenti iscritti al DAMS rappresenta per la Città un'importante occasione di crescita culturale e di coinvolgimento di giovani, esperti, operatori del settore docente e portatori di interesse, che potranno rappresentare per tutto il territorio galatinese una preziosa risorsa. L'accordo con l'Università del Salento si arricchisce anche della rinascita a Galatina della <Notte della Cultura> che coinvolgerà tutte le associazioni del settore, a dimostrazione dell'investimento credibile che l'amministrazione sta facendo sulla madre-cultura."

Ufficio stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 09/08/2016 @ 21:37:19, in Comunicato Stampa, linkato 2466 volte)

In Puglia ogni angolo, ogni paese, è l’occasione per scoprire la straordinaria ricchezza di un patrimonio musicale unico. Ritmi che parlano un linguaggio semplice, ma incredibilmente affascinante. Una terra che può essere percorsa seguendo i flussi della musica, fuori dalle consuete indicazioni turistiche. Dove non esiste alcuna differenza tra il musicista e l’ospite. Dove il turista è immediatamente uno del posto. Non rimane che lasciarsi andare al piacere della musica e della scoperta, farsi travolgere dalle note che raccontano questa terra e la sua gente, contagiati da una frenesia che sembra non finire mai. Uno spettacolo che ci farà entrare, sempre più, nel cuore autentico della Puglia.

Basta il suono di un tamburello per evocare riti antichissimi e per entrare in quel miscuglio di sentimenti autentici che vive nel Salento più profondo; il set perfetto, quello originale, per storie di tarantate e di donne morsicate dal ragno maculato, di antiche abitazioni dove andava in scena il rito della guarigione.

Cercatene le tracce a Galatina, un posto al di fuori dei più battuti circuiti turistici, un luogo di misterica suggestione, con uno splendido ed esteso centro storico e la suggestiva piazza San Pietro, tripudio di barocco e rococò. Luogo simbolo del tarantismo – la Cappella di San Paolo –, nel tempietto a navata unica le devote ammorbate dal veleno dal ragno venivano a chiedere la grazia e a bere l’acqua del pozzo che zampillava nell’androne del palazzo. Dopo un lungo restauro, la pala di Francesco Saverio Lillo è tornata a vegliare dall’altare e a preservare il ricordo delle sorelle Farina, immortalate ai piedi del Santo. Leggenda narra che le due donne erano note in tutto il circondario per i loro poteri taumaturgici. Non avendo figli a cui passare questa eredità, le sorelle sputarono nel pozzo di palazzo Tondi-Vignola, dando così origine alle ben note processioni delle “tarantolate”. Ma forse, osservando la tela, sarebbe il caso di declinare al maschile il sostantivo: tra le braccia delle due donne non giace infatti una giovane, bensì un uomo.

Un itinerario guidato alla scoperta di suggestioni d’un tempo ormai lontano, tuttavia oggetto di indagine per antropologi e studiosi di musica mentre la pizzica è diventata negli ultimi anni la colonna sonora di un Salento che, forte della sua identità, di un patrimonio culturale e naturalistico vastissimo e del folklore, rapisce il cuore dei suoi visitatori.

 

16 AGOSTO 2016 | 10:30 - 11:30 - 16:30 - 18:30

 

Meeting point:

IAT Informazione e Accoglienza Turistica

GALATINA, c/o Torre dell’Orologio - via Vittorio Emanuele II, 35

T. +39 0836 569984 - +39 392 9331521 – E: iat.galatina@gmail.com

Prenotazione obbligatoria

#VisitGalatina

 
Di Albino Campa (del 28/01/2011 @ 21:37:16, in NohaBlog, linkato 3951 volte)

Eccovi un bellissimo video che ritrae la sala prove e registrazioni di Carmine Tundo, in arte ROMEUS, cittadino di Noha, arredata con strumenti musicali e con gli olii su tela che le fanno da sfondo.
Come si potrà vedere, qui si fondono musica e pittura, suoni e immagini.
Ancor più bella questa musica e queste immagini in quanto figlie di artisti nohani.
Ma qual è l'artista per eccellenza, amica dei plurisecolari ulivi di Puglia, se non la splendida PAOLA RIZZO? E qual è la voce più rock e graffiante di questo inizio secolo italiano se non quella di Romeus?
Buon ascolto e buona visione.

 
Di Antonio Mellone (del 15/10/2021 @ 21:36:17, in NohaBlog, linkato 887 volte)

Mi sa tanto che l’altra sera il “Festival dei due mondi” ha fatto tappa a Soleto. Ma non perché gli artisti coinvolti si siano sbagliati digitando sul navigatore Soleto anziché Spoleto (il t9 a volte fa danni inestimabili, ma molti meno di quanti non se ne possano imputare a Google Maps), ma perché l’atmosfera della circostanza non differiva punto da quella che si respira nel corso dei diciassette giorni dell’ultra-sessantennale rassegna internazionale umbra fatta di musica e libri, teatro e cinema, danza e marionettistica.

Il concorso nostrano si chiama invece “Festival organistico del Salento”, è giunto alla sua settima edizione (altro che crisi del settimo anno), annovera diverse tappe nel tacco d’Italia, non pretende (incredibile ma vero) un biglietto d’ingresso, e soprattutto prova a proiettarti in altri mondi: quelli degli spiriti liberi refrattari all’atrofia delle facoltà intellettuali, e dunque più reali e veri dell’attualità fasulla basata spesso e volentieri sulle narrazioni uniformanti così gradite a poteri forti e deboli (nell’un caso o nell’altro, come diceva il Faber, non ne esistono di buoni).

In breve, il cinque ottobre scorso, “quasi conflati insieme”, parlerei pure di una congiunzione astrale, due maestri, un prete, un antico organo e un flauto, una chiesa roccocò linda e tra le più eleganti del Salento, e un uditorio attento e colto (nel mio caso sul fatto) han dato origine a un “incantamento” di raro charme.

Il sacro tempio è quello settecentesco dedicato all’Assunta, costruito come si soleva su di un altro medievale, che qui ha la fortuna di trascorrere le giornate in simbiosi con un monumento nazionale: la guglia Orsini di fine ‘300, scolpita in pietra leccese e ricamata all’uncinetto con leggende misteriose; il parroco è don Daniele Albanese, accogliente padrone di casa, e giacché pure eccellente musicista (tra parentesi anche un pizzico conterraneo dello scrivente, cioè nohano); del flautista prof. Ubaldo Rosso non posso che rinviare il lettore al suo curriculum artistico e, sempre on-line (dal vivo però, vi assicuro, è molto meglio) a qualche suo concerto tenuto in Europa, in America o in Asia, al Parco della musica di Roma come al Teatro alla Scala di Milano, e non saprei ora riportare le denominazioni delle sale giapponesi o canadesi o sudamericane che lo hanno visto protagonista assoluto da solista o in formazioni cameristiche. Infine, il maestro Francesco Scarcella, organista e clavicembalista, folle organizzatore, insieme ai suoi amici, di “stagioni” organistiche che durano dodici mesi l’anno, onde su questo direttore artistico e sui suoi sodali le sviolinate non saranno mai abbastanza.

Non è mai facile un duo (il diciamo assolo è relativamente meno faticoso) per ovvie considerazioni. Se a questo ci aggiungiamo l’organo soletano, bello eh, ma impegnativo, dico scomodo proprio, come molti organi positivi di una certa età, con quelle pedaliere così ostiche, i leggii che a stento ti permettono di vedere il manuale, e gli altri comandi tutt’altro che ergonomici (vuoi mettere il comfort dei grandi organi a canne moderni), per non parlare della frequenza in hertz dei suoni, la loro fase e l’ampiezza - che per capirci qualcosa e per trovare gli accordi con altri strumenti, prima del diploma al conservatorio, avresti bisogno di una laurea in fisica acustica - si può cogliere la grandezza dei concertisti Scarcella & Rosso.

Insomma, l’altra sera, gli strepitosi spartiti di un Albinoni, del Vivaldi, di Bach (padre e un paio di figli), il prezioso organo Sanarica del 1750, restaurato dai fratelli Bonizzi un decennio fa, il flauto magico del maestro “forestiero”, e così i protagonisti e tutto il resto ci hanno offerto una pausa al nostro caos diuturno, mettendo in crisi la dittatura del presente, in dubbio la fede cieca nel mercato, in difficoltà il pensiero unico.  

Sì, esistono eccome possibilità di salvezza, e cieli nuovi e terra nuova.

Cose di questo, non dell’altro mondo.   

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 27/03/2018 @ 21:31:37, in Comunicato Stampa, linkato 1353 volte)

Mercoledì 28 marzo alle ore 18.00 presso il Palazzo Marchesale di Galatone - ingresso da via Castello - quinto incontro delle Lezioni Salentine organizzate dalle associazioni A Levante, spazi per la ricerca e Il Piccolo Principe.
Presentazione del libro di poesie di Laura Barone "Germogli di Sole", edizioni Milella, 2016.
Laura Barone dialoga con il prof. Gianluca Virgilio, scrittore, docente di lettere. 
Nella prefazione del libro Franco Donatini scrive: "L'autrice, in queste liriche compie il miracolo di affrontare 'il dramma' con un linguaggio complesso, allo stesso tempo, lieve, quasi sereno, talora intrigante, non cedendo mai alla debolezza di volerci coinvolgere nella propria individuale sofferenza. 
Il dolore si universalizza e insieme si smorza, in un linguaggio ermetico, musicale, ricco di assonanze e metafore, tratte da immagini della natura, che evocano, con immediatezza, i drammi e i turbamenti interiori, secondo un approccio tipico della poesia moderna." 

NOTE BIOGRAFICHE
Laura Barone è nata a Sesto San Giovanni (Mi). Laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi di Lecce, vive e lavora a Milano dove si occupa di formazione linguistica e orientamento scolastico. 
È vincitrice della XIX edizione del concorso nazionale di poesia e prosa “Fazio Degli Uberti” di Pisa ed ha ottenuto vari riconoscimenti in diversi concorsi e premi nazionali ed internazionali. L'Università Popolare di Galatina (Le) le ha dedicato una pagina sul suo sito web. Le sue poesie sono comparse in varie antologie e riviste, tra cui “Malvagia”, rivista fondata da Pino Polistena e Carlo Cassola.
Tra il 2001 e il 2011 ha pubblicato tre silloge: “ Il Velo e i Pavoni”, “Il Canto dell'Edera” e “ Micron Poetici”. 
Nel Luglio del 2016 è stato pubblicato il suo libro di poesie “Germogli di sole” a cura delle Edizioni Milella.

Gianluca Virgilio

 

Si festeggia la Pasquetta in sella a un carretto, nella piccola grande Noha, che per un giorno diventa Città dei Cavalli, con lo storico corteo di cavalcature, destrieri e cavalieri che invadono il grande prato verde accanto alla cappella della Madonna di Costantinopoli o, come si dice dalle parti della frazione di Galatina, Madonna delle “Cuddhrure”, le tradizionali forme di pane biscottato, preparato a Pasqua.

Ci si sveglia presto, al ritmo del trotto, con i cavalli che già al mattino giungono nel cuore della festa, agghindati di tutto punto, con cavaliere in sella o trainando i caratteristici carretti decorati a mano.

I cavalli sfilano, si mettono in mostra, per farsi notare dai giudici e guadagnarsi la gloria e una meritata balla di biada, mentre tutto intorno si fa festa, con i giochi di un tempo, il palo della cuccagna, il mercatino, la fiera e le giostre, e l’immancabile banda musicale di Noha, che suona la sigla di apertura e chiusura della fiera del lunedì di Pasqua.

[fonte quiSalento, aprile 2019] 

 
Di Redazione (del 06/09/2017 @ 21:30:55, in Comunicato Stampa, linkato 1626 volte)

Si terrà a Galatina, nel Chiostro dei Domenicani, presso il  Palazzo della Cultura, il giorno venerdì 8 settembre, alle ore 20, la seconda tappa della Staffetta della Responsabilità. Incontro/dibattito di carattere storico e culturale per la comunità galatinese e salentina in generale, dal titolo: "Una donna, un uomo: un impegno comune".

L’iniziativa è incentrata sulla figura di Palmina De Maria ed il rapporto con il fratello Beniamino, entrambe figure fondamentali della politica galatinese e forse, primo storico e simbolico esempio di stretta collaborazione e vicendevole passaggio del testimone tra donna e uomo nei processi decisionali delle Istituzioni.

Tra gli esempi più importanti di tale collaborazione, la realizzazione e la direzione dell'Ospedale Santa Caterina Novella.

La serata sarà aperta dai saluti del Sindaco di Galatina, Marcello Amante, e da quelli del Vicesindaco e Assessore alle Pari Opportunità, Maria Rosaria Giaccari.

L’incontro proseguirà con l'intervento dell'Assessore all'industria turistica e culturale della Regione Puglia Loredana Capone e con i ricordi del Senatore Giorgio de Giuseppe, storico della prima repubblica ed amico fraterno della famiglia De Maria.

Leggerà alcune lettere di Beniamino De Maria alla sorella, la giovane attrice Sofia Palmieri. 

Coordinerà l'incontro, il giornalista Rossano Marra. 

Intermezzo musicale della violinista Katerina Maci. 

Partner dell'iniziativa: Inondazioni.it, Rete dei centri antiviolenza SanFra, Associazione Donne a Sud, Associazione Metoxè, Associazione Core De Villani.

 

Si è svolta oggi a Palazzo Adorno a Lecce la pre conferenza stampa digitale, organizzata dalla rivista di turismo e cultura del Mediterrano, Spiagge, diretta da Carmen Mancarella, in collegamento con giornalisti e tour operator per annunciare la partecipazione della città di Galatina alla prossima edizione della Borsa Internazionale del Turismo dal 12 al 14 febbraio 2023 a Milano.

La conferenza stampa, in presenza per i media locali ed in digitale in collegamento con giornalisti e tour operator nazionali e internazionali, ha permesso di presentare l’offerta turistica accompagnata da una campagna di comunicazione a largo raggio su siti specializzati in moda, eventi e turismo per valorizzare la partecipazione del Comune alla Bit di Milano.

È previsto un secondo appuntamento in fiera a Milano il 13 febbraio con una conferenza nell’area stampa dello stand della Regione Puglia durante la quale la città presenterà le bellezze architettoniche, l’orgoglio della cultura e tradizioni, le esperienze e la bontà dei prodotti locali, per una Galatina e un Salento oltre i luoghi comuni e da vivere oltre l’alta stagione. 

Galatina si presenta in fiera con una nuova immagine e nuove proposte innovative ma sempre legate alla tradizione e al territorio che ha tutte le potenzialità per attrarre quanti non vedono nell’esperienza di viaggio in Salento solo il mare, ma un insieme di relazioni più profonde ed autentiche con chi vive quotidianamente questi luoghi.

“La nostra presenza come città in una fiera di un contesto internazionale,” - sostiene l’Assessore al turismo e alle attività produttive Maria Grazia Anselmi presente alla Conferenza, “è la dimostrazione tangibile della consapevolezza che rappresenta questo settore per l’economia di Galatina. Abbiamo già gettato le basi per una programmazione di medio e lungo periodo, al fine di poter far conoscere la città e non solo, ad un pubblico nazionale ed internazionale e attento alla cultura locale e a quello che si va sempre più affermando come slow-tourism. Galatina è una città ricca di bellezza, ne abbiamo piena consapevolezza, ora è giunto il tempo di far conoscere quanto possiamo offrire. Dalle bellezze architettoniche, gemme preziose capaci di essere attrattive tutto l’anno per le diverse tipologie di viaggiatori come la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, al fenomeno del tarantismo, nato a Galatina e che attraverso la musica si è affermato sulla scena mondiale, fino ad arrivare all’innovazione applicata ai beni culturali e alla loro conservazione attraverso una mappatura digitale dei monumenti della città per raccontare e preservarne la storia.

Da questa fiera, inizierà il nuovo corso per Galatina e per quanti la metteranno come destinazione per il loro prossimo viaggio,” - conclude l’Assessore.

Fabio Vergine Sindaco 
Ufficio Stampa 

 
Di Redazione (del 01/10/2015 @ 21:28:29, in Comunicato Stampa, linkato 12080 volte)

“Note a margine”, la mini rassegna che ha animato l’estate nelle periferie galatinesi volge al termine e ospita, nella sua ultima tappa, venerdì 9 ottobre, La Compagnia teatrale “IO CI PROVO”, presso il Centro Polivalente di via C. Menotti a Noha di Galatina.

Dopo lo spettacolo andato in scena al teatro Paisiello di Lecce, la compagnia, magistralmente diretta dalla regista Paola LEONE, continua la sua tournée per raccontare la pluriennale esperienza del laboratorio teatrale che si svolge all’interno della Casa Circondariale Borgo San Nicola di Lecce.

IO CI PROVO, rappresenta la testimonianza di un percorso formativo, non una maniera di impiegare il dei detenuti in carcere, ma la possibilità di dare una dimensione interiore che serve ai detenuti per maturare un senso critico verso loro stessi e il luogo in cui si trovano, una concreta possibilità di cambiamento e reinserimento delle fasce più deboli all’interno della società civile nell’ottica della promozione delle buone prassi e delle politiche attive per il reinserimento lavorativo delle persone svantaggiate.

“Note a Margine”, inserita nella programmazione delle iniziative relative all’”Estate della Cuccuvascia” promossa dal Comune di Galatina, patrocinata e sostenuta dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e Sport con la collaborazione delle associazioni Gi.ga, Guerriglia Culturale, Bicivetta e della Rete Informagiovani/SPIOL dell’ATS di Galatina, ha avuto l’obiettivo di raccontare le storie della periferia attraverso le espressioni artistiche quali la letteratura, la musica, la street art, il cinema e  il teatro nei luoghi periferici della città, al fine di una riqualificazione ed una restituzione degli stessi alla comunità che ne vive la quotidianità. Sipario alle ore 21 per IO CI PROVO, l’attore Gaetano SPERA interpreterà  un monologo tratto dall’opera teatrale “Happy Birthday Barbablù”.  Seguirà un dibattito pubblico al qual prenderanno parte la Direttrice del Carcere di Lecce, la dr.ssa Rita RUSSO, il Comandante della Polizia Penitenziaria Dr. Riccardo SECCI, il Coordinatore dell’Area trattamentale, dott. Fabio ZACHEO, il Sindaco del Comune di Galatina, dr. Cosimo MONTAGNA, l’Assessore alle Politiche Giovanili e Sport Ing. Andrea COCCIOLI, l’Assessore alle Politiche Sociali prof.ssa Daniela VANTAGGIATO e il Parroco della Chiesa di San Michele di Noha Rev. Sac. Don Francesco Coluccia. Gratuita e doverosa la partecipazione è aperta a tutti e in particolare a coloro che amano il teatro e che vivono le molteplici  dimensioni delle periferie. Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming sul sito  www.inondazioni.it che è media partner dell’iniziativa.

Maggiori INFO: https://www.facebook.com/noteamarginegalatina

 
Di Simona Levanto (del 20/11/2014 @ 21:27:19, in Comunicato Stampa, linkato 2261 volte)

Cari amici, dopo una lunga organizzazione è giunto il momento di darvi una bella notizia! Sicura di fare cosa gradita, ho il piacere di comunicarvi che l' Associazione Kinder Park aprirà il Centro Polivalente in Piazza Ciro Menotti (ex Scuola Elementare NOHA) tutte le mattine (e la sera in occasione di eventi) con servizi che già l'anno scorso hanno suscitato interesse e voglia di rifare o approfondire, con i corsi di pasta fatta in casa, corsi di cucito, camminata collettiva con rientro in sede per attività fisica, sala da ballo, organizzazioni eventi, torneo di burraco, tombolate e tanto altro da fare ...... ! La prima serata d'apertura, sabato 22 alle ore 20:00 ci incontreremo con il gruppo "Sei di Noha se...." la sala sarà allietata da buona musica, dalle specialità che avrete il piacere di portare ognuno di voi e dal nostro mitico appuntamento col gratta e vinci.
"ASPETTANDO NATALE" sarà il tema che ci accompagnerà nei prossimi giorni, l'Associazione organizza un evento che darà l'atmosfera giusta al Natale, con festeggiamenti, esibizioni di altre Associazioni sportive, mercatini, mostra dei presepi ecc.....
Inoltre nella serata di sabato ci sarà una bellissima sorpresa per i più piccoli ....
Ci sarà un contributo di 2 € (esclusi i bambini)
Un doveroso ringraziamento va all'amministrazione comunale per averci permesso di utilizzare la struttura e all'avvocato Daniela Sindaco consigliere comunale delegato di Noha.

P.S. la partecipazione e aperta a tutti.

 
Di Redazione (del 04/03/2014 @ 21:26:32, in Comunicato Stampa, linkato 3414 volte)

Venerdì 7 marzo, alle ore 19:00 nella sala del Cinema Teatro  Tartaro di Galatina, si inaugura IDENTITA’ IN DIALOGO #PATRIASENZAPADRI, rassegna culturale della Città di Galatina, con il patrocinio della Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo Cultura e Turismo, Apulia Film Commission e Lecce 2019, in collaborazione con gli Istituti Superiori di Galatina, le Associazioni Intervalla Insaniae e Inondazioni e con il coordinamento del Servizio Cultura e Comunicazione del Comune.

Ospiti di questo primo incontro Antonella Gaeta, Presidente di Apulia Film Commission e Francesco Miccichè, regista del documentario Lino Miccichè, mio padre. Una visione del mondo.

Con il grande Lino Miccichè, intellettuale italiano, che fu critico e storico del cinema, editorialista ed organizzatore di eventi culturali, Gaeta intratterrà un dialogo ideale su “Il Cinema: prospettiva di lettura e di cambiamento del nostro Paese”, attraverso la voce del figlio, conosciuto dal grande pubblico per aver diretto numerose serie televisive e documentari pluripremiati.

L’iniziativa, che proseguirà con altri due importanti appuntamenti, si svolge nell’ambito del progetto Identità in dialogo-Prospettive Meridiane, giunto alla III edizione, promosso dall’Amministrazione del Sindaco Montagna, a cura dell’Assessorato alle Politiche Culturali diretto da Daniela Vantaggiato, su tematiche di carattere storico-filosofico, politico-sociale e antropologico con particolare attenzione alle prospettive del territorio.

L’obiettivo è aprire il dibattito sul ruolo sociale del padre nel passaggio generazionale, del padre portatore della storia e della cultura, elementi fondanti  della struttura dei figli, e contestualmente sviluppare l’interesse, la conoscenza e la comunicazione sui Padri della Città di Galatina.

Per questo sono state invitate ad intervenire  personalità di spicco che offriranno dal proprio osservatorio spunti sulla visione del mondo che transita da padre in figlio.

Successivamente, nelle specifiche attività di ricerca per la divulgazione della biografia e dell’ opera dei Padri Galatinesi saranno in particolare coinvolti gli Istituti Scolastici e le Associazioni che ne portano il nome.

Si registra già in questa prima fase del progetto la partecipazione attiva di docenti, genitori e studenti che, sensibilizzati dai dirigenti d’istituto, presenteranno le loro performance in tutti gli incontri in programma.

Mio padre aveva chiaramente in testa una ‘visione del mondo ’ che ha tentato di migliorare proprio in virtù di quel suo punto di vista. Le domande poste dalla sua generazione, in fondo, non sono molto diverse dalle nostre. La questione è che le loro risposte, per quanto molto chiare, alla fine, non sono state sufficienti a cambiarlo. E le nostre?

Su questo punto di domanda posto da Francesco Miccichè si apriranno momenti di riflessione con i giovani nella diversità di linguaggi, tra immagini, parole e musica.

Nell’occasione al regista verrà consegnata la  targa ricordo del Premio Marcello Romano per il Cinema-Città di Galatina-2014. Il Premio, istituito nel 2009  dal Comune in partenariato con l’ex Istituto d’Arte  ora Liceo Artistico Statale “P. Colonna”, è dedicato alla memoria del galatinese Marcello Romano, cultore di cinematografia, il quale fin da giovane nutrì grande passione per il cinema, approfondendo in particolare lo studio del cinema d’autore. 

Lunedì, 17 marzo alle ore 19:00, nella sala del Tartaro, ospite della rassegna sarà Massimo Ciancimino, autore di “Don Vito”, racconto di una vicenda umana dove il rapporto difficile con il padre padrone si intreccia con oltre  trent’anni di storia italiana vissuta dall’interno.

Il libro, scritto insieme al giornalista Francesco La Licata, già autore di libri su mafia e politica, è uscito nell'aprile 2010 e ha fatto molto discutere, suscitando anche le attenzioni delle Procure di Palermo e Caltanissetta che ne hanno acquisito copia nelle inchieste sulla presunta trattativa.

Molteplici le critiche associate al nome dell’ultimogenito dell’ex Sindaco di Palermo che ha accettato di venire a Galatina per testimoniare  la propria esperienza di figlio su un modello di padre stigmatizzato dalla famiglia e dalla comunità.

Un incontro che si presenta carico di interesse anche per la  conduzione affidata alla giornalista e scrittrice tedesca Petra Reski. Conosciuta e apprezzata per il suo lavoro giornalistico iniziato per la rivista Stern, deve la sua notorietà nel nostro Paese per la sua produzione letteraria “di denuncia” sulla criminalità organizzata.

La prima parte del progetto si concluderà sabato 22 marzo alle ore 19:00 a Palazzo della Cultura nella sala “C.Contaldo” in occasione della prima presentazione di “Luigi Mariano: la materia e il colore” a cura di Paolo Maria Mariano e di Giovanna Rotondi Terminiello. Il volume è un omaggio della Città alla figura dell’artista galatinese che nel  viaggiare con le sue opere per l’Italia in un percorso sempre più ricco,tra realtà e visione, approda all’originalità assoluta delle sue xilopitture. Le belle immagini, che arricchiscono la pubblicazione, esprimono le scelte di vita che hanno accompagnato il maestro che rivive nella ricostruzione del figlio Paolo Maria, docente universitario, degno erede di scienza arte e cultura, e dei ricordi di Giovanna Rotondi Terminiello, emerito Soprintendente dei Beni Artistici e Storici della Liguria, del sodalizio urbinate del nostro con il padre professor Pasquale Rotondi, storico dell’arte al quale l’Italia deve la salvezza durante la guerra di incommensurabili capolavori artistici.

Con queste premesse, illuminanti sono le riflessioni del grande psicanalista Massimo Recalcati contenute nel libro-intervista “Patria senza Padri” sugli errori del mito dell’autogenerazione che permea la civiltà ipermoderna, dell’essere genitori di se stessi, nella convinzione che non ci può essere autentico cambiamento se non attraverso la conoscenza delle generazioni che ci hanno preceduto.

Un impegno che l’ Amministrazione Comunale di Galatina assume per un’azione efficace volta a offrire prospettive per il nostro territorio chiamando tutti ad esprimere la propria visione. 

(comunicato del Servizio Cultura e Comunicazione Città di Galatina)

 

Di seguito inoltriamo la risposta dell'assessore con delega alle associazioni, Nico Mauro, all’interrogazione a firma dei consiglieri comunali di minoranza sul recente dibattito in merito alla richiesta di utilizzo di locali di proprietà comunale in uso esclusivo da parte del Circolo Athena.

"Il problema della allocazione delle Associazioni operanti sul territorio presso locali di proprietà comunale non è recente ed ha fatto sentire i suoi effetti proprio in questi ultimi anni.

Ci sono due ragioni essenziali. La prima è che proprio questa Amministrazione Comunale ha favorito la collaborazione con le Associazioni determinando un effetto virtuoso di responsabilizzazione rispetto al ruolo propulsivo per la crescita della Città.

L’altra ragione è da porsi nella contingenza economica assolutamente sfavorevole che vede penalizzata l’attività delle diverse associazioni che hanno difficoltà a reperire fondi anche da sostenitori commerciali.

In questa Città l’impegno fondamentale di ognuna di esse si basa su progetti di natura sociale verso l’accoglienza e l’assistenza di persone con inabilità motorie o cognitive, piuttosto che verso attività di supporto all’infanzia soprattutto ospedalizzata. Altre associazioni provvedono ad educare all’arte musicale come ancora altre si occupano di promuovere una forma tradizionale di cultura, fatta di cura della parola espressa in tutte le sua forme.

Concorderemo tutti che l’aggregazione ricreativa vera e propria, fatta per esempio di incontri in cui il tempo trascorre tra qualche partita a carte piuttosto che a biliardo, o con l’organizzazione di scuole di bridge, non si possa ritenere di interesse sociale in senso allargato né essere presupposto per avviare “attività di pensiero”.

Le attività delle diverse Associazioni hanno livelli di percezione differenti nell’opinione pubblica a seconda della tendenza di ognuno o della particolare attenzione verso uno specifico argomento. 𝐈𝐧 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐨̀ 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐀𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐚 𝐝𝐞𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐞 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐞, 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐜𝐚𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐫𝐢𝐭𝐢.

Questa Amministrazione ha trovato diversi locali comunali già occupati da Associazioni del territorio e tra queste per esempio l’Associazione Arma Carabinieri, l'Associazione Polizia di Stato, Proloco, l'Associazione Città del vino oltre le storiche Combattenti e reduci e Società Operaia nonché i locali assegnati alla Protezione Civile e per la gestione dell’Infopoint Comunale.

Per alcune associazioni è in corso una ricognizione per valutare se l’attività risponda ancora alle ragione per cui a suo tempo furono assegnati i locali.

Approfitto di questa circostanza per dire che non 𝐞̀ 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐢𝐬𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐢 𝐏𝐨𝐥𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐋𝐨𝐜𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐥’𝐞𝐱 𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞.

𝐈 𝐛𝐞𝐧𝐢 𝐢𝐦𝐦𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐯𝐞𝐫𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐦𝐢𝐭𝐞 𝐛𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞.

Ad associazioni che ne hanno fatto richiesta, come per esempio l’Università Popolare “Aldo Vallone”, è stata concessa l’opportunità di svolgere, in locali disponibili tra il polo Biblio-Museale e l’ex monastero delle Clarisse, le iniziative maturate in seno al proprio consiglio direttivo, opportunamente calendarizzate, o altre manifestazioni di interesse pubblico che necessitino di idonei luoghi per essere proposte. 𝐍𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐢𝐧 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐥’𝐮𝐬𝐨 𝐞𝐬𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐢𝐦𝐦𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢.

A fronte di particolari proposte l’Amministrazione concede il Patrocinio anche condividendo alcuni dei costi pertinenti non potendo, per regolamento comunale e per vincoli nella procedura di pre-dissesto, erogare dei contribuiti.

L’impegno di questa Amministrazione a sostenere le attività prettamente culturali del circolo Athena è stato espresso dall’Assessore Cristina Dettù in diverse circostanze ed è qui ribadito nella misura in cui, come altri, 𝐢𝐥 𝐂𝐢𝐫𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐀𝐭𝐡𝐞𝐧𝐚 𝐡𝐚 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐮𝐬𝐮𝐟𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐨 𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐚̀ 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐌𝐮𝐬𝐞𝐨 𝐂𝐢𝐯𝐢𝐜𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞.

La continuità operativa del Circolo potrà non essere in linea con le consuetudini associative ma non è imputabile certo a questa Amministrazione Comunale una significativa riduzione del numero dei soci benemeriti che hanno permesso nel corso degli anni di sostenere una parte dei costi di gestione di tutte le attività.

I traguardi culturali sono l’esito dell’azione di una Comunità intera sia per l’opera di gruppi organizzati di persone che di singoli individui. Nulla può fermarne lo slancio.

E’ miope e strumentale non cogliere l’attivismo di molte Associazioni che si sono prodigate in iniziative di spessore e richiamo con al loro fianco l’Amministrazione Comunale, dando lustro a tutta la Città.

Attendiamo fiduciosi che anche dal circolo Athena possano giungere proposte progettuali di grande respiro da condividere ed accompagnare.

Quanto dobbiamo “al vecchio sgabuzzino” di Via Cavoti, un piccolo cenacolo in cui straordinari intellettuali galatinesi si ritrovavano per discutere e raccontare e contribuire, nella umiltà che li contraddistingueva, a fare la storia culturale di Galatina?

Il 𝐂𝐢𝐫𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐀𝐭𝐡𝐞𝐧𝐚 non scomparirà certo per la provvisoria assenza di una sede stabile e non mancherà in futuro di riaffermare la propria valenza culturale sullo slancio di un nuovo assetto organizzativo."

Nico Mauro

Assessore alle attività associative

 
Di Redazione (del 23/05/2014 @ 21:20:55, in Equestrian Show, linkato 3583 volte)

La seconda edizione del Gran Galà “Equestrian Show – Favola di Primavera” avrà luogo a Noha insieme a tre giorni consecutivi di spettacoli, concerti, mostre, artisti di strada, e notti bianche con musica e stand gastronomici.
La “città dei cavalli” si agghinderà a festa per questo evento ormai tradizionale che avrà come protagonisti bellissimi purosangue, e come fulcro il locale campo sportivo trasformato per l’occasione in ippodromo-palcoscenico dello spettacolo.
La principale attrazione è l’esibizione artistica di dressage da parte di cavalli e cavalieri italiani e stranieri, tutti campioni di rango, i quali - con i loro movimenti geometrici, le volute, le coreografie, le danze (non ultima la pizzica), i volteggi acrobatici diretti e interpretati da registi, allevatori, maestri di alte scuole equestri - daranno vita ad un triduo da favola.

 Antonio Mellone
(trafiletto apparso con variazioni su quiSalento, maggio 2014)

 

 

manifesto-festa-cittadina-lettori-galatinaPagine strappate, immaginate, salvate… … pagine di scuola” è questo il tema dell’edizione 2014 de La Festa dei Lettori Cittadina, promossa dalla Biblioteca Giona – Presìdio del Libro di Noha e Galatina, in collaborazione con la Biblioteca “P. Siciliani” e l’Assessorato alla Cultura. Giovedì 30 ottobre, fin dal mattino il Palazzo della Cultura di Galatina farà da cornice a quello che anno per anno sta diventando un appuntamento formativo d’eccezione per piccoli e grandi lettori.

Il tavolo degli origami, il tavolo per la costruzione di pagine, il tavolo “Dalle parole alle immagini”, l’angolo dedicato alla lettura per i piccoli, lo spazio per le scritture sul muro. Queste alcuni dei laboratori per l’occasione. Ed ancora la web radio di Inondazioni.it per una narrazione in tempo reale dell’evento, l’angolo dedicato alla musica e alle letture, gestito da Raffaello Murrone, la Sala Contaldo per le videolettere.
Molto particolare sarà la presentazione del libro d’arte “Multiversi di carta”, costituito da fogli, piegati, strappati, scritti, disegnati in questo periodo e nel giorno stesso dell’evento. Un libro dedicato all’incontro, ai tanti universi personali e istituzionali – tutti di pari dignità- che chiedono di essere ascoltati.

Roberto-cotroneoNel pomeriggio, invece, ci si sposta presso il Cine Teatro Tartaro dove alle ore 18.00 sarà presentato ”Il sogno di scrivere”. Perché lo abbiamo tutti perché è giusto realizzarlo” il libro del giornalista, scrittore e critico letterario Roberto Cotroneo. Modera l’incontro la prof.ssa Daniela Vantaggiato. Diretta web su Inondazioni.it

L’iniziativa rientra nel circuito “La Festa dei lettori” nata nel 2004 con l'intento di "festeggiare" la lettura ed i lettori, portando i libri allo scoperto, nelle piazze e per le strade, nei ristoranti e nei bar, tra le vetrine dei negozi, nei palazzi storici, nei giardini pubblici, nei castelli e nei porti. Gli incontri con gli autori, le letture pubbliche, i giochi per i più piccoli e le tante altre festose iniziative promosse dai presìdi su tutto il territorio nazionale, hanno visto partecipare le scuole (sempre più numerose attraverso la collaborazione dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e di quelli delle altre regioni in cui operano i presìdi), le biblioteche, tante realtà che già operano per la promozione del libro e della lettura ed un pubblico di bambini, ragazzi e adulti, lettori e non lettori.

fonte:g2000.it

 
Di Albino Campa (del 18/03/2012 @ 21:19:34, in RadioInOndAzioni, linkato 3276 volte)

Terza puntata di "Quello che le donne non dicono" su Inondazioni WebRadio. In studio, ospiti di Paola e Lu Eoriu, ci sarà  la band dei "Token ZONE". Oltre alla ormai tradizionale musica Live, no mancherannno le piccantissime domande di Paola e la selezione musicale de Lu Eoriu. Sintonizzatevi in diretta dalle 18.30 alle 20.30 su WebRadioInondazioni.

 
Di Redazione (del 05/06/2017 @ 21:18:55, in Comunicato Stampa, linkato 1684 volte)

Martedì 6 giugno, ore 10, presso la Biblioteca comunale “P. Siciliani” di Galatina i volontari del Servizio Civile – progetto In Reading – in collaborazione con la società Libermedia organizzano la presentazione/spettacolo del nuovo romanzo dell’attore, regista e scrittore galatinese Fausto Romano “Anche i pesci hanno il mal di mare”.
Nello spettacolo/presentazione Romano – che si allontana ancora una volta dalle classiche presentazioni di libri – scherza, canta, parlando di questo “nuovo fenomeno sociale” che dice di aver scoperto: «L’hanno chiamato AMOR! E lo vogliono tenere nascosto perché fa paura, è pericoloso… è una sorta di virus, ti prende la tremarella, sudi, balbetti, non capisci più niente…»
Il romanzo, edito da Alter Ego, è infatti un racconto semiserio di un delirio passionale che vede come protagonista Bruno, scrittore squattrinato di ventisei anni, alle prese con una delusione d’amore; Gioia lo ha lasciato perché per lei era “troppo”. Per aiutarlo a superare questo trauma arrivano i consigli di un ventilatore cinico e misogino, e gli amici Max e Daniele che trascinano Bruno in feste anni Venti, sbornie, incontri con escort, gite fuori porta… Tutto questo in una Roma torrida che fa da scenario a quello che è il fatidico, ma indispensabile, passaggio da un’ultima adolescenza all’età matura.

SINOSSI

Ma i pesci possono avere il mal di mare? Razionalmente no, certo. Ma se soffrissero di mal d’amore? Allora sì, tutto è possibile quando la ragione si scontra con il sentimento. A Bruno, scrittore squattrinato di ventisei anni, accade proprio questo: Gioia l’ha lasciato perché per lei era “troppo” e ora lui non riesce a togliersela dalla testa. In suo soccorso arrivano i consigli di un ventilatore cinico e misogino e degli amici Max e Daniele che trascinano Bruno in feste anni venti, sbornie, incontri con escort, lavori saltuari, gite fuori porta… Tutto questo in una Roma torrida che fa da scenario a quello che è il fatidico, ma indispensabile, passaggio da un’ultima adolescenza all’età matura.

Racconto semiserio di un delirio passionale, questo di Fausto Romano è un libro ironico, dolce e intelligente, da leggere tutto d’un fiato, per divertirsi e riflettere tra le righe. Una storia per chi, almeno una volta nella vita, non ha sofferto di mal d’amore. O di mal di mare

 

 FAUSTO ROMANO, (Galatina, 1988) si diploma in recitazione presso l'Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” a Roma. Nel novembre 2011 è vincitore del “Premio SIAE” con lo spettacolo “Andare a Teatro” di K.Valentine e premiato a Roma da Andrea Camilleri. È protagonista della trasmissione Rai “Guardami” sui nuovi talenti italiani, e collabora col regista Emanuele Crialese. In teatro, lavora nelle commedie “Rumori fuori scena” e “La pulce nell’orecchio” e nel musicall sul tenore Tito Schipa. È autore di diverse sceneggiature e di due romanzi: “Grazie per aver viaggiato con noi” (Lupo Editore) e "Anche i pesci hanno il mal di mare" (Alter Ego Edizioni).

Scrive, dirige e interpreta il cortometraggio “CRATTA – coprodotto da Apulia Film Commission – e vincitore di numerosi premi, tra cui il Premio Fellini e il Premio Dino De Laurentiis.

È vincitore del bando MigrArti del MiBact con il cortometraggio “La Giraffa senza gamba” da lui scritto e diretto.

 
Di Redazione (del 22/10/2017 @ 21:18:36, in Comunicato Stampa, linkato 2264 volte)

Essere stato eletto all’unanimità segretario del Circolo PD di GALATINA rappresenta per me un grande onore e una sfida.

Ringrazio tutti i compagni e gli amici per la fiducia e la stima accordatami sperando di non deludere le aspettative. Il Circolo PD di GALATINA ha scelto la via dell’unitàLe divisioni interne non ci hanno indebolito.

La risposta del Circolo di GALATINA è quella dotarsi di un’organizzazione unitaria e trasparente, per ripartire e rafforzare il rapporto con i cittadini.

Questa segreteria, insieme al nuovo Direttivo del Partito, intende rilanciare la proposta di sviluppo della Città di GALATINA. 

Porteremo avanti, anche dall’esterno dell’aula consigliare, un’opposizione matura, criticando e contestando le scelte dell’attuale maggioranza quando necessario, ma al tempo stesso consentendo a chi ha vinto le elezioni, di esercitare legittimamente il mandato che i cittadini di Galatina hanno consegnato loro. Per fare questo è necessaria una partecipazione attiva di tutti gli iscritti del PD. 

La nuova Segreteria deve farsi carico di stimolare il dibattito e raccogliere le idee da portare all’attenzione dell’amministrazione comunale. Tutto questo insieme al nuovo Direttivo, e a tutti coloro che mostreranno interesse al rispetto della cosa pubblica.

Presenteremo le nostre idee per la Città, i nostri progetti, le nostre iniziative. Il partito sarà il motore di iniziative pubbliche di partecipazione e riattiveremo la vita politica di questa comunità per renderla migliore.

Il Partito Democratico, anche perché meglio organizzato e strutturato rispetto ad altre organizzazioni politiche, deve sviluppare una notevole forza propulsiva in contrapposizione al forte populismo di altri movimenti politici.

L’attività politica non va relegata soltanto alle discussioni interne ai circoli, perché il baricentro del dibattito si è spostato altrove.

E’ importante utilizzare gli spazi di comunicazione attraverso l’utilizzo dei social network ma anche utilizzando le piazze con eventi pubblici per rendere evidente la nostra azione politica e raccontare la nostra forte volontà di rinnovamento e cambiamento.

E’ fondamentale tornare a confrontarci direttamente con i cittadini, il futuro senza la partecipazione della gente e soprattutto dei più giovani è grigio. Ma a noi invece piace il mondo a colori e dobbiamo lottare per averlo. Per il bene di tutti senza escludere nessuno e valorizzando l’impegno di ciascuno. Dobbiamo, dunque, tornare ad essere attrattivi, aprendo le porte del Partito alle ragazze ed ai ragazzi appassionati di politica e di impegno civile. A tal proposito, saremo sin da subito operativi nel mettere a disposizione l’esperienza e le competenze professionali che ci contraddistinguono in ogni settore al fine di ripensare un’idea di Sviluppo per Galatina. Il dibattito sarà incentrato sulla formulazione di proposte per le politiche attive su molteplici aree, tra cui: decoro urbano, sviluppo territoriale, politiche del lavoro, ambiente, sanità, politiche sociali e istruzione.

Da ultimo, ma non per ultimo, dobbiamo recuperare una nostra identità politica riallacciando il dialogo con quei partiti che storicamente hanno accompagnato il PD in tutte le elezioni del passato. È stato un dispiacere vedere partiti di sinistra o centrosinistra schierarsi contro di noi nelle ultime elezioni. Serve il dialogo con tutti coloro che hanno la stessa estrazione culturale del PD con i quali, anche se talvolta contrapposti su temi di rilievo nazionale, costruire insieme nuove intese a livello locale. 

Nella consapevolezza che “uniti si vince”.

Il segretario può essere paragonato ad un direttore d’orchestra. Da solo non può fare nulla e ha bisogno di tutti – cioè proprio di ciascuno di voi – per suonare una musica convincente.  Io posso mettere la mia faccia, le mie idee, il mio impegno, il mio lavoro, ma non sarebbero sufficienti.

Serve l’impegno di tutti ed io mi impegno affinché  tutti abbiano uno strumento, uno spartito e un posto per suonare in questa orchestra.  Serve l’impegno davvero di tutti, anche delle persone che sono fuori dal partito ma presenti nella società civile e che ci devono dare una mano perché non si puù più stare in disparte. Il partito democratico è aperto a tutte le persone che immaginano un mondo migliore fatto di lavoro, solidarietà e attenzione dei più deboli contro le prevaricazioni

Galatina non è fuori dal mondo e non ne è neppure il centro del mondo.  Non siamo ne autosufficienti, ne autonomi.  Molte iniziative importanti richiedono consensi allargati: penso alla sinergia da praticare con i circoli del partito di tutto il Salento e non solo. Le relazioni sono strategiche per i progetti futuribili nei trasporti, nella mobilità, nei servizi alle persone, nelle infrastrutture.

Intorno a GALATINA ci sono circoli con cui dobbiamo avviare un percorso di collaborazione: loro hanno bisogno di noi, noi abbiamo bisogno di loro: penso ad GALLIPOLI, GALATONE, ARADEO, CASARANO, NARDO’, COPERTINO, LECCE e ai tanti altri circoli più piccoli.

Partendo dai nostri sostenitori, il PD deve costruire un canale comunicativo con i propri elettori e con la città.

Abbiamo bisogno di dire delle cose ma anche ascoltare la gente, i galatinesi. 

Dobbiamo impegnarci e fare in modo che chi partecipa alle attività del partito si senta protagonista anche delle scelte. 

Dobbiamo guardare al futuro, alla costruzione di un partito che sia punto di riferimento nella città e per tutti coloro che hanno a cuore GALATINA e il suo futuro.  Dobbiamo ritornare in mezzo alla gente ad occuparci dei loro problemi. Dobbiamo far crescere la rete di contatti, amicizie, relazioni che ci fanno interagire positivamente e costruttivamente con gli altri. Dobbiamo contribuire a costruire una nuova classe dirigente intrisa di valori di lealtà, solidarietà e rispetto.

La politica per noi deve essere volontariato al servizio della gente. Dobbiamo con tenacia ed umiltà ripartire dalla stagione della semina.  Raccoglieremo i frutti del nostro lavoro togliendo alle destre la voglia di un conservatorismo che non appartiene alla nostra cultura progressista e di sinistra.

Viva Galatina. Viva il Partito Democratico.

 

PER IL CONGRESSO PROVINCIALE

Per il Congresso Provinciale hanno votato 102 persone per Stefano Minerva contro 32 per Ippazio Morciano. I delegati per Stefano Minerva sono quattro. Un delegato per Ippazio Morciano.

 

Andrea Coccioli

Il segretario del Circolo PD Galatina

 

CIRCOLO PARTITO DEMOCRATICO GALATINA

Segretario: Andrea Coccioli

Segreteria: Luigi Lagna, Mino Alessandro, Monica D’Amico, Luceri Pierluigi, Paola Volante, Antonio Serra;

Vice segretari: Massimo Marra, Monica Antonica;

Direttivo: Antonio Mellone, M.Chiara Chirenti, Piero Masciullo, Rita Ucini, Giovanni Vitellio, Gino De Micheli, Antonio De Matteis, Rosalba Biancorosso, Corrado Marra, Sandra Antonica, Michele Forte, Federica Patera, Caterina Luceri, Daniela Diso, Giuseppe Mele, Antonella Quarta

 

Presidente: Biagio Galante

CIRCOLO PARTITO DEMOCRATICO GALATINA

 
Di Redazione (del 25/11/2019 @ 21:18:00, in Comunicato Stampa, linkato 929 volte)

La fotografia della gara è racchiusa nell’esultanza di fine gara, quando il sestetto tarantino e la panchina tutta si sono portati verso i tifosi in tribuna a raccogliere gli applausi. Sintomo di uno scampato pericolo che mai alla viglia avrebbe turbato il sonno a mister Marasciulli, classificando la partita con i salentini più o meno una formalità.

Lo diceva la classifica per entrambe le squadre, lo ribadiva un roster (quello tarantino) costruito per primeggiare con Taviano e Modugno, le società più accreditate per i play off.

Così non è stato, nonostante un avvio iniziale in cui il gruppo di mister Dicillo è rimasto sulle gambe, grippato, quasi sperduto, concedendo tutto ai grottagliesi.

Amato e Taurisano sono andati a nozze: il vantaggio ospite è diventato incolmabile ed è stato subito un set a zero per gli ospiti(16-25) .

musica diversa nella seconda frazione: prendono animo i padroni di casa che chiamano ripetutamente alla conclusione l’opposto Persichino e il giovanissimo De Matteis. Si prendono le misure su Strada e Labbate, il muro sul posto quattro avversario intercetta numerosi palloni per le ricostruzioni positive di Giannotta. Il conteggio dei set torna in parità 1-1  col punteggio di 25-18.

Il Grottaglie accelera nella terza frazione. Forzano il servizio i giocatori tarantini, mettono in difficoltà la ricezione locale e Giannotta distribuisce forzatamente su Lerario e De Matteis, costretti a vedersela con dei muri grattacielo.

Mancano alla prima linea della SBV i primi tempi di Pepe e Rossetti, mentre De Sarlo nel campo opposto sfodera una ricezione positiva che Argentino consegna ai suoi avanti per delle efficaci conclusioni che riportano in vantaggio set il Grottaglie(1-2) .

Spronano i loro ragazzi Dicillo e Noia nel quarto set e la partenza è più che positiva: attacchi lungo linea molto liftati e sulle mani del muro avversario: Pepe calamita palloni e si rende pericolosissimo al servizio che vale un 14-7.

Poi il crollo: precipitano le percentuali ricettive facendo fare lo straordinario a Giannotta e in difesa si allargano le maglie. Volano Strada e Taurisano, rimontano il break di -7 e staccano con un +8 i locali che hanno un sussulto accorciando il divario fino a 21 punti, poi l’attacco del capitano amaranto scavalca il muro di Giannotta-Rossetti per il 1-3 finale.

E’ una S.B.V. in crescendo, sia come amalgama di gruppo che nel potenziale offensivo, e sicuramente con l’organico al completo potrà essere più offensiva.

La trasferta di domenica 01 dicembre a Ruffano potrà darci contributi più esaustivi.

 

TABELLINO

SBV OLIMPIA GALATINA-VOLLEY GROTTAGLIE  1-3(16-25,25-18,21-25,21-25)

GROTTAGLIE: Solazzo,Giacobino,Lupo,Amato,Strada,Taurisano,Schifone,Labbate,Argentino,Carluccio, Manigrasso,De Sarlo(L)All. Marasciulli

GALATINA:

Giannotta,Cafaro,DeLorentis,Guarini,DePaolis(L),DeMatteis,Lerario,Persichino,Pepe,Rossetti,

Carrozzini,Liguori,Murrone(L)

AREA COMUNICAZIONE

SBV OLIMPIA GALATINA

 

Il Club per l'UNESCO di Galatina, in collaborazione con il Comune di Galatina, intende celebrare la memoria di quei Giovani Galatinesi che il 19 Aprile 1903, ricorrenza e festa del Cristo Risorto, caddero uccisi, vittime della miseria e dello sfruttamento, ma che, allo stesso tempo, con il loro sacrificio, contribuirono al risveglio delle coscienze civili del Salento, e finalmente alla pronuncia di uno dei Primi Contratti di Lavoro tra Contadini ed Agrari.

Il programma dell'evento prevede:

Sabato 14 Aprile 2018, Auditorium Liceo Artistico di Galatina in Via Martinez, 4

Ore 17.30 - Saluti del Sindaco  Marcello Amante, dell'Assessore al Turismo  Nico Mauro e dell'Assessore alla Cultura  Cristina Dettù.

Convegno sui fatti del Cristo Risorto, con la partecipazione di Giancarlo Vallone Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Lecce, di Salvatore Coppola Storico, di Pino Gismundo Segretario Generale CGIL Puglia, di Maurizio Nocera Storico, di Valentina Fragassi Segretaria Generale CGIL Lecce, di Ninì De Prezzo Segretario Provinciale SPI Lecce. Modera Salvatore Coluccia, Presidente Club per l'UNESCO di Galatina.

Ore 18.30 - Presentazione del Saggio "Per amore di libertà, I caduti del Cristo Risorto - 19 Aprile 1903" di Giuseppe Serra, Edizioni Club per l'UNESCO di Galatina.

Ore 19.00 - Presentazione dello Spettacolo di Elio Coriano "Galatina 1903, Pane, lavoro e Sangue", con Elio Coriano testo e voce narrante, Stella Grande canto, Vito Aluisi musica e canto.  

Domenica 15 Aprile 2018, Piazza San Pietro

Ore 11.30 - Raduno delle Autorità, dei Cittadini e delle Scolaresche in Piazza San Pietro e successivo Corteo in Via Vittorio Emanuele sino a Largo Orologio.

Ore 12.00 - Esecuzione dell'Inno Nazionale ad opera degli Studenti della Scuola Media "G.Pascoli" di Galatina diretti dal Maestro Antonio Mastria, Saluti del Sindaco Dr Marcello Amante e Scopertura della Targa Commemorativa alla Memoria dei Caduti del Cristo Risorto del 19 Aprile 1903.

Evento realizzato con il contributo incondizionato di Istituto Immacolata ASP - Galatina

 
Di Redazione (del 17/03/2014 @ 21:15:00, in Comunicato Stampa, linkato 3149 volte)
E’ aperto il sipario sulla Stagione di Prosa che l’Amministrazione Comunale di Galatina, dopo un lunghissima interruzione, ha voluto fortemente far rivivere con un ciclo di cinque  spettacoli di qualità che porterà al Teatro Tartaro, sin dal 20 marzo e fino al 3 maggio 2014,  interpreti di prestigio tra cui Giobbe Covatta e Michele Placido.

In collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, sotto l’egida del Ministero per i Beni, le Attività Culturali e Turismo, e della Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo, la Rassegna è rivolta non solo al pubblico affezionato, che ha accolto la notizia con grande entusiasmo, bensì a tutti i cittadini e in particolare agli educatori e ai giovani. L’Amministrazione Comunale tutta, consapevole dell’impegno di energie e delle risorse investite in un momento di generale difficoltà, ha inteso assumere un atteggiamento di non rinuncia, riproponendo la “Stagione Teatrale” che a partire dal 1988 e fino alle soglie del 2000 aveva portato in scena al CavallinoBianco indimenticabili opere.

Giovedì 20 marzo,Una serata veramente orribile” per inaugurare con Carmela Vincenti,attrice brillante e versatile, incontri con il pubblico che si presentano, tra comicità, ironia e satira,occasione di divertimento e  improvvisazione, affidata alla bravura di attrici e attori che si sono già cimentati  in avventure sceniche difficili su ben altri gloriosi palcoscenici, con grande apprezzamento di critica e di pubblico.

Capa tosta, passionale e generosa, con questi aggettivi si definisce la Vincenti, cresciuta da Mirabella e stimata da Banfi,già conosciuta dal pubblico di Galatina in una esilarante serata della scorsa estate. Intriganti la raffinata esistenza di “nostra signora del crudo”,le feste anni ’60, la vita e le confessioni di una donna che ci racconta il vero nudo e crudo, in Una serata veramente orribile, nel senso buono, cioè assai forte.

Gli altri protagonisti, tutti meridionali, sono Ippolito Chiarello e Egidia Bruno che, appena dopo il recital “6°(sei gradi)” di Giobbe Covatta, con “Oggi Sposi” lui, e con “La mascula” lei,ci regaleranno straordinari momenti, narrando di temi e di stereotipi con stile, passione e riguardo alla saggezza popolare ma fuori da schemi ordinari. Il 3 maggio,Serata d’onore” (poesia e musica),appuntamento esclusivo  con Michele Placido per chiudere un cartellone che ha puntato sulla qualità dell’offerta culturale.

Giobbe Covatta, comico, attore e scrittore di grande successo, deve la sua fama nazionale a Maurizio Costanzo Show, doveinizia la sua carriera fortunata anche nel campo dell’editoria, a partire dal primo libro Parola di Giobbe. Nel 2010 porta in teatro Trenta, uno spettacolo dedicato ai 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani. A marzo 2011, in coppia con Enzo Iacchetti a teatro con “Niente progetti per il futuro" una commedia con ben 87 repliche nei teatri di tutta Italia. A gennaio 2012, debutta in 6° (sei gradi). Anche in questo caso il numero ha un forte significato simbolico: rappresenta l’aumento in gradi centigradi della temperatura del nostro pianeta. Covatta, in  “6°(sei gradi)” ,attore-autore del testo insieme a Paola Catella, si è divertito a immaginare le stravaganti invenzioni scientifiche, ma anche sociali e politiche, che l’umanità metterà a punto in futuro per far fronte all’emergenza ambientale.Per tutti giovedì 27 marzo un’occasione per sorridere degli “scherzi”  del grande comicosul tema della sostenibilità del Pianeta e delle sue popolazioni.

Ippolito Chiarello è unartista eclettico che, spaziando dal teatro al cinema e alla musica,si è cimentato principalmente come attore ma ha praticato anche la strada della regia e della formazione anche in ambito di disagio sociale. Ha lavorato per circa dieci anni con la Compagnia Koreja di Lecce e con altre compagnie pugliesi. Al cinema come attore ha partecipato, tra gli altri, ai film "Italian Sud-Est”, “Galantuomini" e "Fine pena mai”.
Con la sua Compagnia, Nasca Teatri di Terra, ha prodotto, scritto e interpreta da dieci anni con successo lo spettacolo "Oggi Sposi”.

 “Oggi Sposi” inreplica a Galatina venerdì 11 aprile è uno spettacolo “leggero”, tra il serio e il comico, un alternarsi ubriacante di sollecitazioni al riso e all’emozione, secondo i canoni del teatro comico musicale. Attraverso la musica, la letteratura, l’improvvisazione e le massime della saggezza popolare l’attore scava “pericolosamente” nei meandri del “rapporto di coppia” raccontando anche  della sua stessa vita, con gli amori finiti e quelli mai iniziati.

Egidia Bruno è un altro volto noto a Galatina. Attrice dal dicembre 1990, la sua attività artistica è caratterizzata dalla trasversalità,dal teatro di prosa tradizionale, a quello di narrazione, a quello per ragazzi, dalla televisione al cinema, dalla radio al cabaret. Tutto questo la porta a essere coautrice dei suoi testi: “Io volevo andare in America e invece so' finita in India”, “Non sopporto le rose blu”, sviluppando la corda a lei più congeniale, quella dell'ironia. Dopo il successo di “La mascula” nel 2007 scrive e interpreta lo spettacolo “ANTIGONE 2000 d.C. ‘Na tragggedia!!”. La svolta, quindi, con “ W l'Italia.it... Noi non sapevamo", monologo "serio" sulla “questione meridionale”, rappresentato il 23 novembre 2012 a Galatina nell’ambito della Rassegna Culturale Identità in Dialogo _ guardare la Storia dal Sud, e con il quale vince il premio internazionale "Teatro dell'Inclusione - Teresa Pomodoro" 2012 .

Torna martedì 29 aprile con  “La Mascula scritto e diretto con Enzo Jannacci, per raccontare di un pallone calciato da gambe femminili nel Meridione d'Italia. Si racconta la storia di Rosalbadetta la mascula a cui piace giocare a pallone. La storia di un modo di essere, inconsapevole della sua purezza, e forse per questo ancora più libero. La storia di una libertà che non ha bisogno di provocare.

Michele Placido, attore tra i più carismatici e apprezzati degli ultimi vent'anni, vanta una lunga carriera cinematografica e teatrale, oltre ad una positiva esperienza come autore e regista. In tutti i ruoli interpretati emerge sempre uno spiccato interesse per le problematiche sociali, affrontate con grande sensibilità e coraggio.

L’appuntamento esclusivo a Galatina sabato 3 maggio conSerata d’onore” è un omaggio al teatro. Passeggiando nella sua vita tra teatro e cinema, Placido farà rivivere magicamente le più classiche poesie d’amore. Alla poesia si alternerà la canzone, lasciando il posto per l'umorismo e le risate.

All’insegna di Il teatro è azione! lacampagna abbonamentiè stataaperta con la presentazione della Rassegna nella conferenza stampa a Palazzo Orsini mercoledì 12 marzo scorso.

È già quindi possibile acquistare la tessera e i biglietti presso il botteghino del Teatro Tartaro ( Corso Principe di Piemonte,n.19 - tel.0836 568653) che sarà aperto dal martedì alla domenica dalle h.19:00 alle h. 22:00.

(comunicato del Servizio Cultura e Comunicazione Città di Galatina)

 

La nuova stagione letteraria della libreria Fiordilibro riprende il 29 ottobre con la presentazione di quello che si sta rivelando come l’evento letterario dell’anno: il  nuovo libro di Luisa Ruggio “Teresa Manara” per le Edizioni Besa Controluce.

L’incontro si svolgerà nella splendida cornice dell’Amarcord Wine bar di Galatina alle ore 19.00.

  “Ci sono solo due tipi di momenti, Teresa. Quelli da ricordare. E quelli da dimenticare. Così mi diceva sempre mia madre. E io non la capivo. Dov’era il trucco, l’insegnamento? L’istante dopo smettevo di pensarci, andavo a controllare il nido delle upupe, mi acquattavo tra i cespugli di erba strega che minacciavano di inondare il nostro giardino. (…) durante il mio primo addio ci ho fatto caso: entrambi quei momenti sono senza ritorno.”
 
Teresa Manara è una storia ambientata nel Sud Italia del 1950, dedicata al mondo dei sensali che all’epoca si spingevano nel Salento in cerca del miglior vino sfuso da imbottigliare al Nord e raccontato per la prima volta dal punto di vista di una giovane donna che decide di lasciare Imola per trasferirsi in una terra di frontiera ancora superstiziosa e magica.

Dialogherà con Luisa Ruggio, Mauro Marinodel Fondo Verri e direttore di Spagine, Alessandra De Paolis  giovane attrice galatinese, leggerà alcuni brani del libro, Donatello Magnoloci farà rivivere le atmosfere degli anni cinquanta  eseguendo degli intermezzi musicali con il sax.

Sarà presente anche Paolo Cantele, appena tornato dal Giappone dove ha fatto conoscere attraverso l’ eccellenza dei suoi vini, anche quella di una terra, quella salentina, costruita anche da uomini e nel nostro caso da donne visionarie  come Teresa Manara, che hanno avuto la capacità di veder lontano ed hanno scommesso su una terra allora considerata “alli scuffundi “. Una terra che non era certo il Salento diventato il  brand di moda degli ultimi anni, ma che quel brand l’hanno costruito per noi, con anni di duro lavoro, sacrifici e passione. 

Grazie Luisa( Ruggio) per averci fatto conoscere Teresa Manara altrimenti rimasta confinata nei ricordi  delle persone a lei più care, grazie per averci condotto in questo viaggio nell’Italia degli anni cinquanta ed averci restituito il significato originario di alcune parole di cui avevamo perso la memoria.

A chiusura dell’ incontro le Cantine Cantele offriranno una degustazione dei loro vini.

Luisa Ruggio (1978), giornalista e scrittrice di origini pugliesi, ha pubblicato saggi sul cinema e la psicoanalisi. Il suo romanzo d'esordio, "Afra" (Besa, 2006), ha vinto cinque premi letterari. Dopo il suo secondo romanzo, "La nuca" (Controluce, 2008), ha pubblicato la raccolta di racconti brevi "Senza storie", (Besa, 2009) Menzione Speciale del "Premio Bodini 2010". Suoi articoli sono apparsi su quotidiani e riviste letterarie, è autrice di numerosi reportage dedicati al Salento per i quali ha ricevuto il "Premio Skylab 2011" Sezione Giornalismo e Cultura (Università del Salento) e la menzione speciale del Premio “Terra D’Arneo 2013”. Dal 2006 aggiorna il blog dedicato alla scrittura "Dentro Luisa": www.luisaruggio.blogs.it

Emilia Frassanito
 
Di Antonio Mellone (del 28/01/2018 @ 21:12:22, in Comunicato Stampa, linkato 1819 volte)

Non so più quanti messaggi-fotocopia ho ricevuto nei giorni scorsi tra telefonate, mail, sms su Whatsapp, Messenger e Face-book in cui mi si raccomandava di non perdermi assolutamente “Meraviglie – La penisola dei tesori”, trasmissione di Alberto Angela andata in onda il 24 gennaio scorso alle 21.25 su Rai Uno. Sì, perché tra l’altro si sarebbe parlato anche della Basilica di Santa Caterina in Galatina (della quale, nei dispacci di cui sopra, risaltava la foto di un bello scorcio). 

Confesso che non vedevo Rai Uno dal secolo scorso: sto molto attento a evitare come la peste i canali renzusconiani (quasi tutti), inclusi quelli delle reti Mediaset e molti altri non dichiaratamente tali, ma manieristi dei primi nella forma e nella sostanza. Me ne guardo bene, dicevo, sicché utilizzo il telecomando con oculatezza, quasi con cautela, onde evitare che con la digitazione di certi tasti contribuisca anch’io, benché per isbaglio, all’audience di certi programmi, e correlativamente alla fortuna economico-politica delle due note sciagure governative - maestro e allievo, con codazzo di accoliti vecchi e nuovi - che di ventennio in ventennio stanno provando (riuscendovi benissimo) a distruggere quel che di buono resta del nostro Paese. Ma lasciamo ora da parte l’Unno del Signore e il sodale Renzichenecco, e veniamo a noi.

Insomma, mi son fatto violenza e ho visto il suddetto “Meraviglie”.

Ma, detto fuori dai denti, che delusione. E quanta differenza tra il vecchio “Quark - viaggi nel mondo della scienza” (da imberbe ragazzino non me ne perdevo manco uno) condotto da Piero Angela, il padre di Alberto, e la trasmissione dell’altra sera. Il primo, pur sempre divulgativo, ben fatto, con approfondimenti scientifici e talvolta con “servizi di nicchia” (ricordo tutta una puntata su quell’incredibile macchina musicale che è l’organo a canne, per dire: un tema non proprio da folle oceaniche); il secondo, con belle immagini, certamente, ma dallo spessore culturale di una velina (in tutte le accezioni, intendo, inclusa la carta). Insomma una specie di accozzaglia, un blob di icone per turisti inebetiti, pronti a correre al primo Mc Donald’s di un centro commerciale dopo aver visitato (sbuffando) opere sublimi e, si spera, sempiterne a prescindere dai servizietti di Rai & Co (e dunque dai turisti stessi). 

Credo che sia accaduta la medesima storia per gli altri siti trattati (si fa per dire) nel medesimo minestrone, tipo i Trulli di Alberobello, Castel del Monte, o le ville del Palladio della “Repubblica di Venezia”; e temo che abbia funzionato il medesimo tam-tam social, promosso da chissà chi, forse dallo stesso ufficio marketing della tv Diciamo Di Stato, a solo beneficio dell’Auditel. Cosa non si fa per i numeri, per il budget e per i soldi maledetti e subito: la solita quantità che ammazza la qualità.    

Eppure la nostra Basilica (sarò un campanilista al quadrato) meriterebbe di più che una semplice comparsata in uno spottone pubblicitario (la pubblicità, si sa, non dice tutto, anzi sovente non dice proprio nulla).  

Da un conduttore come Alberto Angela, così bravo (lo riconosco), mi sarei aspettato una puntata affatto diversa: avrei cioè voluto sentire (o risentire) storia e leggende della nascita della basilica dedicata, si badi bene, non a Santa Caterina da Siena, ma a Santa Caterina d’Alessandria, la protettrice dei filosofi (fattore sintomatico, questo, poiché tutta la forza ispiratrice, nella concretizzazione architettonica prima, e in quella pittorica poi, sintetizza l’anselmiamo “credo ut intelligam” – di cui mi parlava il mio compianto amico, il prof. mons. Antonio Antonaci - inteso anche nelle sue ripercussioni sociali e culturali in quel periodo di transizione tra l’età di mezzo e l’evo moderno).

Avrei voluto sentir parlare - e non di corsa, cioè in meno di cinque minuti - della rivoluzione anche linguistica del Santo Francesco e dei suoi seguaci francescani (specialmente degli spirituali separatisi dai conventuali, storici e attuali custodi del complesso monumentale galatinese), e poi ancora di Dante Alighieri, dei nove cicli pittorici cateriniani, e delle diverse scuole artistiche (dalla senese, alla veneziana, alla napoletana, e non ultimo alla locale) che hanno contribuito alla varietà decorativa degli affreschi di questa pinacoteca incredibile.     

Ma forse in fondo meglio così. Meglio la discrezione e un altro po’ di riserbo su questi luoghi ancora così autentici e lontani dal sovraffollamento del turismo di massa.

Scusatemi, ma io son quasi geloso al pensiero che un giorno, com'è inevitabile che sia, queste Meraviglie saranno di tanti.

Antonio Mellone

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 21/09/2023 @ 21:10:15, in NohaBlog, linkato 865 volte)

Mi piace cominciare questa mia riflessione su San Michele di Noha riportando il testo dell’Inno, che, come ci ha tramandato Don Michele Alessandrelli, nel 1850 durante la novena si cantava ogni sera davanti all’altare di San Michele.

 

Salve d'amore un canto

sciogliamo all'inclito Angelo Santo.

A lui che proni invochiamo

di gigli e rose serti intrecciamo.

Fanciulli e vergini dal vostro cuore

un inno e un cantico parlin d'amore.

Col tuo brando fiero e potente

vincesti l'ira del rio serpente,

vendicasti col tuo valore

dei primi padri l'immenso errore.

Tu protettore,

custode eterno

dei figli d'Eva

contro l'inferno.

Tu che dal cielo

ci apri le porte,

che vegli il gelido

letto di morte.

O Sant'Arcangelo

su noi mortali

qual padre tenero

distendi le ali;

in Te confida l'umanità:

o Sant'Arcangelo pietà, pietà!

 

Dopo tanti anni di assenza da Noha mi sono trovato in piazza San Michele la sera di un 28 settembre di qualche anno fa, al rientro della processione in onore del Santo. Sulla gradinata della chiesa, davanti alla porta d’entrata, c’erano i portatori che sostenevano la statua del Santo Protettore, il Clero, e poi le associazioni e la gente…. tutti in piazza. E mi è piaciuta molto l’idea di far suonare alla banda musicale di turno l’Inno a san Michele Arcangelo. Non c’era bisogno di cantarlo. Bastava ascoltare in silenzio quella musica che tutti i cittadini di Noha hanno nel cuore. Mi è sembrato un momento di intenso raccoglimento, quasi di preghiera. E’ un inno che tutta la popolazione conosce perché da secoli lo si canta. Sicuramente il testo risente dello stile decadente dell’epoca in cui fu composto (probabilmente nella prima metà del 1800). L’autore è ignoto, ma la musica è solenne, e, suonata in piazza dalla banda musicale in quel momento particolare, dà un senso di grandiosità che coinvolge tutti i presenti.

Da sempre, ab immemorabili si direbbe, la chiesa madre di Noha  è dedicata a S. Michele Arcangelo.

Nel 1452, nella relazione della visita pastorale che il Vescovo di Nardò compì in quell’anno, si dice che Noha aveva tredici chiese, ma la più importante era quella di S. Angelo: ecclesia maior. Definita Ecclesia maior, per distinguerla da tutte le altre. Molto probabilmente il culto di S. Michele a Noha è antichissimo, anche se non abbiamo documenti per provarlo. Visto che la nostra cittadina divenne presto cristiana con lingua e rito greco, si può pensare che a cominciare dal V°  secolo sia iniziato a Noha il culto al nostro Santo Protettore.

Nel 1602 l’arciprete di quell’anno si preoccupò di precisare che la  Chiesa Parrocchiale di San Michele  fu  edificata sotto il titolo del glorioso S. Michele Arcangelo.

Sempre, in tutti i rifacimenti che la struttura della chiesa ha subìto nel tempo, l’altare di San Michele ha avuto una menzione speciale.

Nel 1621 sulla facciata della chiesa fu posta una statua  in pietra di San Michele con sotto la scritta in latino: 

Sancte Michael Arcangele

 Defende Nos in proelio

Ne pereamus in tremendo iudicio. A.D. 1621

O S. Michele Arcangelo difendici nella lotta

affinché non periamo nel tremendo giudizio. A.D. 1621

Quella statua ora si trova nel museo di Galatina, ma meriterebbe un posto più pregevole a Noha sia per l'antichità e sia per l'interesse storico e artistico.

A proposito del culto a San Michele è opportuno tenere presente l’origine di questa devozione anche in Puglia. 

La data del 29 settembre corrisponde alla consacrazione della chiesa dedicata nel V secolo a S. Michele al sesto miglio della via Salaria.  A Roma gli venne dedicato il celebre mausoleo di Adriano, conosciuto ormai col nome di Castel Sant’Angelo. A S. Michele è dedicato l'antico santuario, sorto nel VI secolo, che dal monte Gargano domina il mare Adriatico. Da questo luogo delle Apparizioni dell'Arcangelo "casa di Dio e porta del cielo", il culto a San Michele  si irradiò a partire dal V° secolo, in Occidente, così che il Santuario per più di 15 secoli è stato, e lo è tuttora, il faro del culto micaelico nel mondo.

L’altare di S. Michele che abbiamo nella nostra Chiesa Madre, restaurato nel 2007, è tutto costruito in pietra leccese con sculture di stile dorico. Nella nicchia vi è la statua in pietra leccese dell’Arcangelo vestito da guerriero e ai suoi piedi vi è il diavolo ferito dalla spada. Ai lati vi sono due colonne sempre in pietra leccese di stile dorico. Nelle basi di queste colonne sono scolpite in una Adamo ed Eva tentati dal serpente e nell'altra gli stessi scacciati dal Paradiso terrestre da un Angelo. Ai lati di queste colonne vi sono due statue, una di San Francesco d'Assisi e l'altra di Sant’Antonio di Padova. Sopra S. Michele vi è una scritta in latino:

D.O.M.

Orienti iubari coripheo praecipuo novo Iovi signifero

Michaeli Arcangelo munus  honos omen aere proprio

avicula suus celicola

D.Donatus Palama Archipraesbiter et cives Nohe

D.D.D.

Anno Domini 1652

            E cioè:

A Dio Ottimo Massimo

allo splendore  orientale,

al principale capo dei cori angelici. 

Michele Arcangelo,

vessillifero del nuovo Giove,

la munificenza, l'onore, l'augurio, 

a spese proprie il suo predecessore ora in cielo,

Don Donato Palama Arciprete  e i cittadini di Noha

Diedero,Donarono, Dedicarono

nell'anno del Signore 1652.

 

Molto bella quell’espressione “e i cittadini di Noha Diedero, Donarono, Dedicaro-no”. Sembra un invito e un impegno per noi, quello cioè di continuare a trasmettere a quanti verranno dopo di noi quanto noi abbiamo ricevuto dai nostri antenati sempre così attenti al culto per il nostro Santo Protettore.

P. Francesco D’Acquarica

 
Di Redazione (del 09/06/2015 @ 21:09:09, in Eventi, linkato 1947 volte)

Domenica 21 giugno 2015 dalle ore 20.30 in Piazzetta XI Settembre, nei pressi del campo sportivo di Noha, la “A.s.d. Phisica Noha” presenta esibizione di Ballo, Kung Fu, musica, divertentismo e animazione.

Siete tutti invitati.

 

 

 

 

 

 

 

 
Di Antonio Mellone (del 08/10/2014 @ 21:05:24, in NohaBlog, linkato 3646 volte)

Ho trascorso quasi tutta la serata del 29 settembre scorso, solennità di San Michele Arcangelo, in piazza, a Noha, nei pressi del tavolino allestito dagli osservatori nohani e dagli altri amici per la raccolta delle firme da inviare al FAI (Fondo Ambiente Italia) al fine di far inserire nel catalogo dei beni culturali, degni almeno di un ricordo, le nostre Casiceddhre in miniatura, architettate dallo scultore Cosimo Mariano all’inizio del secolo XX e lasciate marcire nel degrado e nell’abbandono dai contemporanei del XXI.

Insieme a Marcello, Angela, Maria Rosaria, Marco, l’agguerritissima Patrizia, l’Albino, e qualcun altro (che gentilmente ci ha sostituiti giusto il tempo di una passeggiata sul corso illuminato dai festoni ed una puntatina ai panini con la porchetta arrosto) in poche ore e senza tanto clamore s’è raggiunto un totale di circa 240 firme autografe spontaneamente (e in qualche caso spintaneamente) apposte su quei fogli volanti da spedire alla Fondazione. Altre 150 firme sono state raccolte nei tre o quattro giorni successivi. Un buon risultato, non c’è che dire.

*

Ma oltre all’obiettivo primario (cioè l’invio al FAI delle firme), ne avevamo un secondo non meno importante: quello di ritornare ancora una volta a parlare a nohani e forestieri di salvaguardia dei nostri tesori, che sembra siano stati definitivamente archiviati nel dimenticatoio un po’ da tutti (vista la mattanza senza fine del nostro, come dire, tessuto storico).  

Ma non crediate sia mai stato facile parlare (o scrivere) di beni culturali. C’è stato un tempo in cui uno dei capobanda di un votatissimo partito politico nazionale, e purtroppo anche locale, tra le altre inarrivabili locuzioni, proferì la famosa solennissima minchiata per cui con la cultura non si mangia (e qui è d’uopo che vi risparmi gli altri motti suoi, e quelli di qualche suo compare di merende nostrano).

*

Vi confesso che nel corso della serata, nel parlare del più e del meno con avventori e passanti dalla nostra postazione, il mio umore ha più volte repentinamente oscillato tra il tiepido ottimismo ed il pessimismo leopardiano, quello cosmico. Sì, ne ho dovute sentire di tutti i colori, ma così tante che la fantasmagoria di luci caleidoscopiche installate dalla premiata ditta Cesario De Cagna per la festa patronale nohana era nulla al confronto. Io davvero non so come fare a far comprendere alle persone il fatto che, per dirne una, l'occupazione non nasce dalle grandi opere, ma da politiche che stimolano appunto la cultura, il piccolo commercio, magari equo e solidale (e non invece i mega-porci comodi solo a chi ha come unica fantasia quella delle colate di cemento), l'artigianato, l’agricoltura, e infine ma non meno importante anche il locale patrimonio artistico, storico, musicale, creativo.

Ho cercato di spiegare ai passanti, en passant, che non importa il pregio, la rarità o l’antichità dei singoli oggetti del nostro (o dell’altrui) patrimonio: quello che può renderli degni di essere tutelati dalla Repubblica (o in subordine dal FAI) può essere anche la relazione spirituale e culturale che li unisce alla vita locale.

Una delle amenità che m’è toccato di sentire (e che comunque non mi suona per niente nuova: segno che c’è ancora qualche scienziato che diabolicamente persevera in questa genialata) è la “proposta” nata non so più quando né da chi (forse, a ragion veduta, ne ho rimosso nome ed esistenza) del trasloco delle casiceddhre dalla loro abituale ubicazione alla volta, magari, di un museo o di qualche non ben definito particolare piedistallo, come se le nostre opere d’arte fossero dei normali ancorché costosi soprammobili. E’ un po’ come se il cervello di una persona potesse essere prelevato e spostato altrove da qualche redivivo dottor Frankenstein junior (oddio, a proposito di fuga di cervelli, anche Noha non sembra immune dal fenomeno: il problema vero è invece quando il corpo rimane qui).

E tu hai voglia a spiegare che finanche anche il filosofo, archeologo nonché critico d’arte Quatremere de Quincy già nel 1796 osservava acutamente che “perfino un quadro di Raffaello, se fuori contesto, non dice nulla, perché non è una reliquia, come un frammento della Croce, che possa comunicare le virtù legate all’insieme”.

Questa regola, si badi bene, non vale solo per i capolavori supremi, ma per qualsiasi opera d’arte.  

*

Ma quando si riuscirà una buona volta a far capire che il nostro patrimonio culturale non è una collezione di icone ma un deposito di memoria culturale? Quando ritorneranno in mezzo a noi i suddetti cervelli in fuga? Temo che qui ci sarà da attendere ancora per molto (visti anche gli ultimi sviluppi e le prove evidenti del fatto che non solo non si sappia scrivere ma nemmeno leggere).    

Altre piccole chicche della serata (roba da spezzare le gambe, ovvero gambizzare) e, quando non espressamente qui e là proferite, sicuramente pensate e inviate al nostro indirizzo sono a titolo esemplificativo le seguenti: “Ma fatevi i fatti vostri”, “Non ve ne incaricate”, “Pensate alle cose serie”, “Lasciate perdere”, “Ma chi ve lo fa fare”, “Certo che avete tempo da perdere”, “Non avete mai concluso niente”, “Attaccate l'asino dove vuole il padrone”, “Tanto queste firme non servono a nulla”, “Passata la festa gabbato il santo”, e infine: “Non credo che con la raccolta di firme per le casiceddhre risolvi i problemi della gente”.

Mo’ ditemi voi se questa non è l’ennesima sparatoria a Noha. Di cazzate a raffica.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 06/09/2019 @ 21:02:45, in Comunicato Stampa, linkato 1170 volte)

Dopo lo straordinario recital di Dado Moroni, Alessandro Perpich al violino e Gabriella Orlando al pianoforte saranno i protagonisti del secondo appuntamento della rassegna musicale “Settembre in…Classica”. Il concerto, organizzato dall’associazione “I Concerti del Chiostro” con il patrocinio e il sostegno dell’Amministrazione Comunale, si terrà il 7 settembre alle ore 20:45 presso il l’ex Monastero delle Clarisse a Galatina.

“Come Amministrazione Amante – dichiara Cristina Dettù, Assessore alla Cultura -  siamo felici di ospitare I Concerti del Chiostro nella programmazione estiva A Cuore Scalzo, consapevoli dell’alta qualità degli eventi grazie, anche, alla direzione artistica affidata a Luigi Fracasso.”

Alessandro Perpich ha tenuto concerti in USA, Sudamerica, Asia, Europa (Festival di Salisburgo, Salle Pleyel e Opera Garnier di Parigi, Avery Fisher Hall di New York, Ravinia Festival di Chicago, Tanglewood -Boston, Musikverein di Vienna, Coliseum di Buenos Aires, Teresa Carreno di Caracas, Suntory Hall di Tokio, Scala di Milano).

Incide per Bongiovanni (Divertimenti per due violini di P. Bini, integrale dell’opera strumentale di G.Giordani) e per EPR (integrale delle Sonate di Grieg per violino e pianoforte).

Gabriella Orlando ha tenuto oltre 800 concerti, da solista ed in formazioni cameristiche, in Spagna, Polonia, Germania, Francia, Austria, Svizzera, Turchia, Polonia, Rep. Ceca, Slovenia, Montenegro nonché per prestigiose associazioni concertistiche italiane.

Ha collaborato con: ”I solisti Aquilani”, “I Virtuosi di Praga”, il “Sebastian String Quartett” dell’Accademia musicale di Zagabria, “l’Orchestra Fiorentina di Firenze”, i violinisti Girolamo Bottiglieri, Alessandro Perpich, il chitarrista Javier Garcia Moreno, gli attori Michele Placido, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Sebastiano Lomonaco. Ha inciso per la “Epidauro Classic”.

L’ingresso è libero.

Sara ROMANO, ufficio stampa

 
Di Antonio Mellone (del 07/11/2016 @ 21:02:32, in NohaBlog, linkato 2808 volte)

Ho posto questa domanda a un po’ di persone di mia conoscenza. Ecco cosa mi hanno risposto.

Albino Campa (titolare di Nohaweb Sito): “No, nonostante i tuoi articoli a tema su Noha.it”. Antonio Congedo (ingegnere e fisico): “Io voto no per rallentare l’entropia, ovvero gli effetti del secondo principio della termodinamica”. Lory Calò (maestro di musica): “Do”. Padre Francesco D'Acquarica (missionario, esperto di storia del mio paese): “No, come Noha”. Marcello D'Acquarica (artista – autore della vignetta a corredo di questo post - e osservatore critico): “La massa degli idioti vota sì. Dunque no”. Don Donato Mellone (buonanima): “Avrei votato no”. Paola Rizzo (pittrice e truccatrice): “I veri artisti, non a libro paga, votano no. Quindi no.”. Elisabetta Congedo (specialista in anestesia e rianimazione): “Urgono tanti no, da alternare a compressioni di massaggio cardiaco per scongiurare il coma irreversibile della Repubblica”. Stefania Tundo (amica dall’animo poetico): “Ti mando un no con il vento, e so che tu lo sentirai”. Anita Rossetti (sognatrice resistente): “CondanNO ManniNO e NapolitaNO, e osanNO CiancimiNO e BorselliNO”. Don Emanuele Vincenti (nohano, parroco di Sanarica): “Voto no al reverendum”. Michele D'Acquarica (osservatore resistente): “Ovviamente no; ma vince il sì”. Giuseppe Marco D'Acquarica (dipendente Acquedotto Pugliese): “Io non me la bevo: no, e condivido”. Daniele Pignatelli (fotografo e film-maker): “Sorrentino è indeciso, io no”. Fra’ Ettore Marangi (francescano, missionario in Kenya): “Voto no per evitare che l’Italia diventi una repubblica delle banane”. Crocifisso Aloisi (portavoce del popolo degli ulivi): “No, alla riforma fastidiosa”. Pina Marzo (salentina a Roma per studi post lauream): “Questa è l’n-esima riforma Roma-centrica. Allora decisamente no”. Gianluca Maggiore (antagonista del gasdotto): “No: Tap (Troppo Autoritarismo Partitico)”. Tiziana Cicolella: “Io non sto con ni, ma con no”. Piero Colaci (linguista e cultore del vernacolo locale): “None = no”. M Rosaria Paglialonga (difensore civico): “La Costituzione è un monumento da adottare: difendiamola votando no”. Francesca Stefanelli (collega dalla schiena dritta): “Signornò”. Alessandro Romano (cameraman e scrittore): “Voto no, perché anche il difensore della costituzione possa vedere l’alba”. Ivano Gioffreda (Popolo degli Ulivi): “Voto no perché vorrei ampliare gli spazi popolari”. Pasquale Marannino (compagno d’università e di dialoghi sulla costituzione): “Voto no, nonostante Michele Serra e Massimo Gramellini”. Samantha Pozzi (ex-collega del profondo nord): “Oh signùr, varda: no”. Daniela Sindaco (politico locale PDiota): “Voterei no se saprei leggere e scrivere”. Eleonora Ciminiello (giornalista di leccecronaca.it): “Per la cronaca, voto no. E tu?”. Claudia Schinzari (addetta marketing nel settore ceramiche/pavimenti): “Questa riforma è un po’ come un mosaico da bagno venuto decisamente male”. Carlo Martignano (ecologista): “Col cavolo che voto sì”. Rita Luceri (prof. di francese): “Je vote non au référendum”. Chiara Petracca (prof. di lettere): “La nuova costituzione (in minuscolo) andrebbe bocciata senza appello non fosse altro che per i suoi innumerevoli solecismi e idiotismi. Ergo, no”. Angelo Nocco (informatore Bayer): "Aspiri no". Paola Ronchi (attivista del no): “Ti sembro una dal sì facile?”. Pasquino Galatino: “Trovi la risposta nel morfema grammaticale, altrimenti detto desinenza (coincidente con l’ultima sillaba), rispettivamente dei miei nome e cognome”. Anna Carluccio (insegnante elementare): “Ovvio che no. I miei alunni di seconda avrebbero saputo scriverla meglio”. Enrico Giuranno (attivista 5 stelle): “CasaraNO”. Anna Primiceri (abiti da sposa): "Il sì solo sull'altare". Petra Reski (giornalista e scrittrice): “Nein”. Tonino Baldari (il guerriero nascostosi sulle nuvole): “Noooooo”. Lorenza Gioviale (attivista e sognatrice): “No, a dispetto della stampa, anzi della stampella tutta a favore del sì”. Andrea Rizzo (collega alle prese con l’inglese da viaggio): “Dairector: Ai uont tu vot no bicos de riform is not gud”.

Excellent, Andrea.

p.s. Cosa voto io? Che domanda. Ma scusate, vi sembro forse uno yes-man?

Antonio Mellone

 

Di seguito le due interrogazioni:

 

 

Oggetto:  operatività del Centro di Salute Mentale - Centro Diurno

 

PREMESSO CHE: 

 

-Con la nota ASL dell’11 Ottobre 2019 era stata stabilita la sospensione temporanea delle attività presso l’attuale sede del Centro di salute Mentale – Centro Diurno sito in via P. Siciliani n.8 e lo spostamento del personale sanitario e degli operatori presso il Centro di Salute Mentale di Nardò;


- La stessa nota stabiliva inoltre che gli operatori esperti  assegnati presso il Centro Diurno di Galatina avrebbero svolto la propria attività presso il Centro Diurno di Nardò e/o Lecce;


-La ragione di questo provvedimento risiede nelle perizie effettuate dai vigili del Fuoco che, in una propria nota richiamata dalla stessa ASL, hanno stabilito come la struttura sita in Via Siciliani n.8 risulti priva di autorizzazione antincendio oltre a presentare condizioni non accettabili dal punto di vista della sicurezza, in particolare per quel che riguarda i percorsi di uscita dal primo piano;


-Con una successiva nota ASL del 16 Ottobre 2019 è stato definito il trasferimento temporaneo del CSM presso la sede di Via Roma, ubicata al piano terra della palazzina uffici del P.O. Santa Caterina Novella;


-La palazzina ed i locali dell’Ospedale Santa Caterina Novella che ospitano attualmente il CSM non sono idonei allo svolgimento delle prestazioni necessarie al tipo di assistenza richiesta;


-Questa soluzione tampone dà solo l’illusione di aver risolto il problema e le precarie condizioni in cui si opera non scongiurano del tutto il rischio di un trasferimento definitivo del CSM nella città di Nardò;


-Il Centro Diurno a tutt’oggi è senza sede provocando un continuo spostamento sul territorio da parte degli operatori che sono in attesa di un sede temporanea;

 

CONSIDERATO CHE

-La sospensione delle attività del CSM di Galatina con conseguente spostamento delle funzioni a quello di Nardò, metterebbe in ginocchio ed umilierebbe ulteriormente la nostra città oltre a negare servizi e assistenza a particolari categorie di pazienti;


-Il CSM di Galatina serve un bacino di utenza di circa 4.000 utenti ed offre, tra le altre cose, visite psichiatriche con ingresso diretto e senza alcun onere relativo al ticket da pagare, rinnovo patenti di guida, idoneità psichica per concorsi, psicoterapia individuale  e/o di coppia,  idoneità psichica per adozioni internazionali, certificazioni per invalidità;


-Il CSM è anche sede di un Centro Diurno dove circa 20 pazienti frequentano tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 12.30, attività come laboratori di arte, musica, sport con il supporto e l’assistenza di operatori sanitari del settore

tanto premesso si interroga IL SINDACO

-Per sapere se e quali provvedimenti concreti intenderà adottare per evitare di perdere il CSM a vantaggio di Nardò.

 

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Oggetto: riqualificazione Palazzo della Cultura

 

PREMESSO CHE:  

- Il progetto di riqualificazione ed innovazione della Biblioteca presentato dal comune di Galatina è stato finanziato dalla Regione Puglia, nell’ambito dell’Asse VI del POR Puglia 2014/2020 Azione 6.7, con un importo di 2 milioni di euro;

- Oltre ai lavori di ristrutturazione, funzionalizzazione e fornitura di attrezzature speciali, il finanziamento prevedeva anche la realizzazione di interventi di tutela finalizzati alla catalogazione e digitalizzazione del patrimonio librario della biblioteca e l’avvio di servizi socio-culturali;

- Qualche giorno fa sono iniziati i lavori presso il Palazzo della Cultura;

- Con  determina dirigenziale, nell’ambito della digitalizzazione del patrimonio librario, attraverso incarico diretto, il comune di Galatina ha inteso avvalersi del supporto professionale di un esperto esterno in materia con le competenze professionali specialistiche, riconoscendogli, per la progettazione esecutiva, 13.500 euro oltre IVA, corrispondenti ad un totale di 30 giorni lavorativi;

professionali specialistiche, riconoscendogli, per la progettazione esecutiva, 13.500 euro oltre IVA, corrispondenti ad un totale di 30 giorni lavorativi;

 

CONSIDERATO CHE

- Sin dai tempi della campagna elettorale questa maggioranza ha sempre sostenuto di voler governare la città seguendo i principi della legalità e della trasparenza;

 

tanto premesso si interroga IL SINDACO

 

- Per conoscere le mansioni dettagliate che l'operatore economico incaricato dovrà svolgere a giustificazione dell'importo giornaliero;

- Per sapere secondo quale metodo si è determinato il tempo necessario a svolgere le mansioni affidate;

- Per sapere se, il nostro Ente è dotato di Albo fornitori di servizi tecnici per affidamenti "sottosoglia";

- per conoscere, inoltre,  se la procedura di individuazione dell'operatore economico prescelto è stata eseguita in forma telematica cosi come previsto dalla legge a far data da gennaio 2019 oppure, se così non fosse,  in quale altro modo.

 

Giuseppe Spoti

Partito Socialista Italiano

 
Di Albino Campa (del 27/06/2012 @ 21:00:46, in Eventi, linkato 3319 volte)

Il 29 giugno, per i Venerdì del Sunrise, protagonisti della serata sono gli Ulivi di Paola Rizzo, preziosa artista salentina con il dono di leggere nelle radici secolari di quei tronchi che tanto rappresentano la nostra terra, traducendo fin nell’anima le nostre tradizioni. Ed è proprio Paola a raccontarci che “Alla base del mio dipingere ulivi è aver visto nell'ulivo l'archetipo per affacciarmi in un mondo inesplorato, risalire alle origini del mio stesso essere donna, per fortificarmi. Ho scelto l'ulivo come simbolo di vita ma anche di sofferenza. L'ulivo ha un'anima. E' proprio il quell'avvitarsi su se stesso, in quel dibattersi per vincere e far vincere il principio armonico della natura più autentica dell'essere, che trovo il massimo dell'esaltazione dello spirito”. Gli ulivi come metafora della sofferenza e delle conquiste della nostra umanità quindi, intrisi di un’aurea quasi magica di sensazioni primordiali.
La selezione musicale è a cura del dj set di Sandro Litti, personalizzata sull’ispirazione del momento pescando dalla tradizione funky. Ingresso gratuito.

Paola Rizzo espone fino all’8 luglio anche allo SkatafaShow di Aradeo, con “Grafite è musica”, la serie di ritratti a matita di alcuni musicisti di fama nazionale ed internazionale, conosciuti personalmente nel corso di questi anni. Le sue opere sono visibili presso il laboratorio-galleria permanente in Piazza Castello, 14 a Noha – Galatina.

L'evento è organizzato da D'IO - Creative factory & Movements - in collaborazione con Gruppo Editoriale Enotria, Sunrise e ColorMe.

Info & prenotazioni: 3478060346 Frank / 3313345765 Marco / 3400728871 Donato

 
Di Redazione (del 05/04/2016 @ 20:59:37, in Comunicato Stampa, linkato 1980 volte)

Il 07 aprile 2016 il palcoscenico del rinnovato Teatro Cavallino Bianco di Galatina, si fa ‘cattedra’ ed accoglie i giornalisti Ernesto Assante e Gino Castaldo per una delle loro fortunatissime LEZIONI DI ROCK, un format che i due portano avanti già da tempo per raccontare importanti pagine di storia della musica.

Nel 1969 i Beatles tornavano in studio per l’ultima volta, per registrare quello che in molti considerano il loro capolavoro assoluto, “Abbey Road”. La band era già virtualmente finita, le liti tra i quattro erano arrivate al punto di rottura, eppure la bellezza, la ricchezza, la complessità, l’emozione di Abbey Road mostrano una band al suo assoluto apice creativo. I due giornalisti di Repubblica e Radio Capital, vi accompagneranno nel cuore di Londra, per attraversare insieme quelle strisce pedonali che sono diventate un monumento per ogni appassionato del rock.

LEZIONI DI ROCK - The Beatles: Abbey Road, è inserito nel programma della stagione di prosa 2016 organizzata dalla Città di Galatina in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese (TPP) e con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e della Regione Puglia - Assessorato all’Industria Turistica e Culturale.

Prezzo del biglietto per lo spettacolo: 10,00€

Orario della rappresentazione: porta ore 20:30 / sipario ore 21:00

Vendita dei biglietti: Il servizio di vendita degli abbonamenti e dei biglietti è disponibile presso l’Ufficio IAT (via Vittorio Emanuele II, 35 – Torre dell’Orologio) tutti i giorni dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00. Il botteghino del Teatro Cavallino Bianco sarà aperto solo il giorno degli spettacoli dalle ore 19:00. Per informazioni: tel. 0836.569984 – cell. 392.9331521 – iat.galatina@gmail.com

 
Di Redazione (del 25/09/2021 @ 20:59:10, in Comunicato Stampa, linkato 551 volte)

Lunedi 27 settembre, alle ore 21:00, a Soleto, in Largo Osanna, andrà in scena il quarto appuntamento della XXI edizione de I Concerti del Chiostro, la stagione concertistica finanziata dalla Regione Puglia e che vede la collaborazione dei Comuni di Galatina e Soleto.

Protagonista della serata, il pianista Danilo Rea.

Dopo i primi tre appuntamenti di Galatina, con musica Nuda, Ilia Kim ed il duo Sella Canino - sold out in tutte le occasioni - ed una serie di riscontri positivi da parte del pubblico presente, I Concerti del Chiostro, diretti dal Maestro Luigi Fracasso, fanno tappa a Soleto, dopo un primo rinvio a causa del maltempo.

Danilo Rea è vicentino di nascita ma romano d’adozione. Nella sua lunga esperienza nella Capitale, Rea si forma, sperimenta nuove tecniche musicali e, nel frattempo, si fa strada nell’ambiente del jazz, fino a suonare con alcuni tra i più grandi solisti statunitensi: da Chet Baker a Lee Konitz, per passare da John Scofield e Joe Lovano.

Anche in Italia, vanta numerose collaborazioni di prestigio, con artisti del calibro di Claudio Baglioni, Pino Daniele, che un giorno gli dice: “Sei il primo musicista nato a nord di Napoli con il quale collaboro”.

Da anni, Danilo Rea ha allargato il suo repertorio, con risultati straordinari, ad arie di melodrammi, pagine di musica classica, il rock dei Rolling Stones e Beatles, la canzone d’autore, da Fabrizio De André a Mina.

Danilo Rea è un artista equilibrista, un esperto della musica jazz, che riesce perfettamente a bilanciare il pop e il rock, così come la musica classica e perfino la lirica.

Il direttore artistico de I Concerti del Chiostro, il Maestro Luigi Fracasso, commenta cosi l’arrivo di Danilo Rea: “È con grande gioia che ospitiamo a Soleto Danilo Rea. Il poliedrico pianista jazz rientra ampiamente nel progetto de "I Concerti del Chiostro" di portare la Grande musica, intesa come Buona musica, tra la gente.

Sono felice, anche, - prosegue Fracasso - di constatare il consenso di pubblico che i nostri concerti stanno riscuotendo in questa edizione. Questo gratifica tutti gli sforzi di chi crede e si spende per il nostro festival”.

L’ingresso al concerto è gratuito ed è riservato ai possessori di Green Pass o di un tampone negativo effettuato con un massimo di 48 ore dall’inizio dell’evento.

Restano gli ultimi posti disponibili, prenotabili all’interno del sito iconcertidelchiostro.it

Sara Romano

Ufficio Stampa - I concerti del Chiostro

 

Sabato 8 ottobre, prenderà il via “Italiani altrove” la rassegna cinematografica a cura di Apulia Film Commission e Comune di Galatina.

La rassegna propone cinque film di cinema contemporaneo, girati in Puglia, in proiezione presso il Cine Teatro “Cavallino Bianco”, secondo il seguente calendario:

SABATO 8 OTTOBRE 2016

MARINA (2013) di Stijn Coninx

con Matteo Simoni, Luigi Lo Cascio e Donatella Finocchiaro

Rocco e’ un ragazzo italiano immigrato in Belgio con la famiglia. Il suo sogno e’ farcela nel mondo della musica ma il padre l’ostacola, nel contesto complesso degli anni ’50.

SABATO 15 OTTOBRE 2016

BANAT (2015) di Edoardo Valerio

con Edoardo Gabbriellini, Elena Radonicich e Piera Degli Esposti

Ivo e’ agronomo e la mancanza di opportunita’ lavorative in Italia lo spinge ad accettare un lavoro nel Banat, una fertile regione della Romania. Una riflessione sulla migrazione al contrario che è anche un film sull’importanza del riscatto sociale e sulla bellezza di una storia d’amore nata tra due anime diverse.

MERCOLEDI’ 19 OTTOBRE 2016

LA PRIMA LUCE (2015) di Vincenzo Marra -

Con Riccardo Scamarcio, Daniela Ramirez e Gianni Pezzolla

Marco e’ un avvocato barese compagno della sudamericana Martina e padre di un bambino di sette anni, Mateo. Un giorno la donna riparte per il suo paese natale portandosi con sé il figlio e facendo perdere le proprie tracce. Una riflessione su quanto può essere straziante una separazione e su come l’amore di un padre per suo figlio possa superare ogni confine.

SABATO 22 OTTOBRE 2016

LA VITA FACILE (2011) di Lucio Pellegrini

con Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi e Vittoria Puccini

Luca è un medico italiano che lavora in Kenya in un piccolo ospedale umanitario. Mario è uno stimato chirurgo di una clinica privata romana, che lo raggiunge con la scusa di volerlo rivedere dopo anni di distanza. Una commedia amara che parla del nostro paese e del suo presente.

SABATO 29 OTTOBRE 2016

IL SOLE DENTRO (2012) di Paolo Bianchini

con Angela Finocchiaro, Giobbe Covatta e Francesco Salvi

Tratto dalla vera storia di Yaguie Koita e Fodé Tourkera, due adolescenti guineiani, il film racconta la storia di due lunghi viaggi che si intrecciano a distanza di tempo, lungo un percorso che unisce l'Europa all'Africa e viceversa.

Tutte le proiezioni si terranno alle ore 21:00.

Ingresso gratuito

 
Di Redazione (del 16/11/2018 @ 20:55:59, in Comunicato Stampa, linkato 887 volte)

La Commissione Pari Opportunità unitamente all’ Assessorato Pari Opportunità del Comune di Galatina, con la collaborazione del CAV MALALA dell' Ambito Territoriale Sociale di Galatina, dell' Istituto Immacolata ASP e di varie Associazioni e Partner presenti sul territorio, ha organizzato una rassegna intitolata #lacrimescarlatte che inizierà lunedì 19.11.2018 e terminerà il giorno 25.11.2018 in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne che prevede una serie di iniziative per sensibilizzare la cittadinanza sul tema in oggetto.
La Rassegna prenderà il via alle ore 17,30 presso la sede del Palazzo Comunale di Galatina con l' illuminazione di alcuni Palazzi e Chiese ed allestimenti lungo le vie del Centro storico. Prevede dimostrazioni di difesa personale, un laboratorio di cucina contro gli stereotipi di genere, proiezioni di film e dibattiti rivolti agli alunni degli Istituti Superiori ed alla cittadinanza e momenti di intrattenimento musicale intervallati da riflessioni sul tema e testimonianze dal vivo.
Si concluderà alle ore 17,00 di domenica 25.11.2018 con una fiaccolata silenziosa “Salento in marcia contro la violenza sulle donne” organizzata in adesione all'iniziativa dell'Ufficio Consigliera di Parità della Provincia di Lecc​e.
Sarà un occasione di incontro e condivisione con la cittadinanza per tenere sempre alta l' attenzione sul terribile fenomeno della violenza, in particolare di quella perpetrata sulle donne, al fine di prevenirla, riconoscerla e contrastarla.

La Commissione Pari Opportunità - Comune di Galatina
CAV MALALA - ATS Galatina

 
Di Redazione (del 21/12/2021 @ 20:54:04, in Comunicato Stampa, linkato 468 volte)

Il 23 DICEMBRE alle ore 20,45 andrà in scena l'emozionante opera di Dickens "CANTO DI NATALE" (A Christmas Carol), una delle storie più commuoventi sul Natale.
I formidabili attori di Alibi teatro si esibiranno in un suggestivo recital musicato dal vivo.

Per le ben note ragioni dettate dal Covid l'accesso è consentito solo con prenotazione sino ad esaurimento posti ai soci Arci muniti di green pass e mascherina.

Vi aspettiamo!!!
Per info e prenotazioni: 3471659375

 
Di Redazione (del 05/02/2020 @ 20:53:45, in Levèra, linkato 786 volte)

Venerdi 7 febbraio Levèra un ensamble eccezionale con artisti tra i più rappresentativi del panorama musicale pugliese!

Daria Falco - voce e tamburi a cornice
Carlo Gioia - sax e flauto traverso
Bruno Galeone - fisarmonica
in Sudor'chestrà

Il progetto nasce con l'intento di esplorare attraverso la musica sonorità e melodie di un sud che si trasforma partendo dalle proprie tradizioni.
Un incontro tra culture del Mediterraneo, un viaggio che attraversa sonorità dalle terre balcaniche allo swing e jazz d'oltreoceano, un viaggio che si estende da oriente ad occidente.
 

Flavia Luna De Matteis

Presidente Arci Levèra

via Bellini 24 - Noha (Galatina - LE)

 
Di Albino Campa (del 25/01/2012 @ 20:52:31, in Comunicato Stampa, linkato 3942 volte)

«Le radici rivolte al cielo, come braccia tese a catturare le vibrazioni e gli echi immortali del tempo, dell'arte, dell'umanità, con i suoi miti, i suoi eroi, le sue divinità. È questa la chiave di lettura dell'opera di Claudio Scardino che, con la sua arte, dà voce a questi influssi, di cui si fa recettore e strumento. Le sue performance, simposio d’arte, divengono un corridoio di specchi, prepotenti, insormontabili per i convenuti alla sua fucina d’anime e ci costringono a vedere, a prestargli attenzione, a scovare nella nostra inviolata intimità e a consegnare nelle sapienti mani dello sculture quel pezzo di noi stessi che nasconde un embrione d'artista smarrito e confuso. L’arte “partecipata” di Scardino conduce con feroce prepotenza a prendere distanza dalla quotidianità e a divenire un frammento del Tutto». Con queste parole Daniela Bardoscia presenta la Mostra d’Arte Contemporanea Oblivium di Claudio Scardino. I curatori della Mostra, che avrà luogo dal Primo al 19 febbraio 2012, sono Daniela Bardoscia e Francesco Luceri, rispettivamente scrittrice e studioso di filosofia e storia locale, entrambi attivi per la promozione socio-culturale nel territorio. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Università Popolare “Aldo Vallone” e il Museo “P. Cavoti”, patrocinato dal Comune di Galatina, dalla Provincia di Lecce e dalla Regione Puglia, Assessorato del Mediterraneo, cultura e turismo, proporrà una situazione nuova e unica nell’intero territorio pugliese. Direttamente dal caffè storico “Giubbe Rosse” di Firenze, sarà presentata nelle sale del Museo Civico d’Arte l’attività artistica innovativa di Claudio Scardino, artista dell’Avanguardia storica, scultore, artista multimediale e pittore. Forse poco conosciuto nel nostro territorio, in barba al fatto che Scardino sia proprio del capoluogo leccese, riscuote grande successo nel resto d’Italia e, soprattutto, all’estero. Fresco di riconoscimenti da parte del Museum of Modern Media, come della partecipazione alla Boston Biennal, porterà la sua arte nella sede istituzionale artistica per eccellenza del Comune galatinese. Mercoledì 01 febbraio, alle ore 18.00, interverrà presso il Museo, nella sala concessa in uso all’Università popolare con una inedita audio-istallazione e un’action painting che coinvolgerà nella realizzazione di una scultura nuova, i soci dell’Università e tutti coloro che ne prenderanno parte. L’artista guiderà così il pubblico nella riscoperta della classicità, adattandola al sentire moderno del nuovo millennio, spingendo gli spettatori a comprendere sino in fondo il personaggio proposto e ad agire in sua vece, attraverso una tecnica di sperimentazione e ricerca artistica, atta ad avvicinare lo spettatore all’Arte stessa. Alle ore 19.00 circa, a conclusine della sua azione d’arte, Claudio Scardino, alla presenza del Vice Prefetto Vicario Dr.ssa Matilde Pirrera, inaugurerà la mostra d’arte temporanea Oblivium. Al termine della cerimonia inaugurativa, accompagnerà i convenuti, nella degustazione del rinfresco inaugurale, uno spettacolo di musica e poesia, a cura del Trio Colore, che si esibirà per le ore 20.00 in un programma che condurrà gli spettatori in un viaggio musicale e poetico dal Barocco al Contemporaneo. Componenti del trio sono: Simone Fracasso (Violino), Francesco Napolitano (Chitarra) e Triscia Franco (Voce recitante).
L’artista, per la durata della Mostra, sarà disponibile ad incontrare il pubblico, ogni venerdì, a partire dalle ore 18.00. Nei sabati successivi (4, 11 e 18 febbraio) Scardino terrà delle azioni performative e di poesia, alla conclusione delle quali si esibiranno artisti musicali. Il tutto si concluderà domenica 19 febbraio, con un programma di varia natura che coinvolgerà altre istituzioni del territorio e vari operatori culturali e artisti salentini.
La cittadinanza tutta è invitata a una partecipazione numerosa e attiva.


Museo civico d’Arte “P. Cavoti” Pizza Alighieri Alighieri, n. 51, Galatina (LE), 73013 Tel. 0836/567568 e-mail: info@museocavoti.it
Per info: daniela.bardoscia@alice.it; tel. 3297669635, 3881197170

 

Faranno tappa a Galatina il prossimo 23 dicembre, con il tour “A Christmas in Blue", i prodigiosi ragazzi della formazione musicale “BLUE SPARKS” composta, in principio, dal sassofonista Diego Vergari, dal batterista Matteo Coppola e dal pianista Christian Greco; negli ultimi tempi è entrato a far parte della band anche il bassista Marco Palumbo.

I quattro talentuosi musicisti salentini, nonostante la loro giovane età, hanno già all’attivo prestigiose collaborazioni e numerose esibizioni in varie manifestazioni e concorsi musicali. Il repertorio musicale in programma offrirà un vero e proprio tributo ad alcuni dei più grandi musicisti che hanno dominato il panorama artistico mondiale quali Ennio Morricone, George Michael, Michael Jackson ed Astor Piazzolla, saltellando tra generi musicali diversi opportunamente arrangiati da loro stessi. Nel tour “A Christmas in Blue" eseguiranno un omaggio al Natale…

L’appuntamento, imperdibile, rientrante nel cartellone delle manifestazioni natalizie del Comune di Galatina, è alle ore 19.00 del prossimo 23 dicembre in via V. Emanuele II di fronte alla “Torre dell’orologio”.

Note biografiche Diego VERGARI

Vergari Diego studia Saxofono presso il Conservatorio di musica “Niccolò Piccinni” di Bari sotto la guida del M° Fabio Sammarco. Avviato agli studi musicali dal M° Giacobbe Doria nel 2014, prosegue con il M° Raffaele Vecchio.  Nel Luglio 2016, debutta in duetto sax durante una tappa dell’XI^ edizione del “Locomotive Jazz Festival”. Si esibisce in numerose manifestazioni pubbliche e private nonché in vari concorsi nazionali ed internazionali conseguendo numerosi primi premi ed un primo premio assoluto al concorso “FA.RE.M.I. 2017” di Lecce. Ha partecipato a Masterclass con artisti di fama internazionale tra cui i Maestri sassofonisti Federico Mondelci, Otis Murphy, Claude Delangle, Victor Morosco, Johannes Thorell, Francesco Sallime, Damiano Grandesso, Mario Gerboni ecc. Collabora con numerosi gruppi bandistici ed associazione musicali.

Note biografiche Christian GRECO

Christian Greco studia pianoforte presso il Conservatorio di musica Tito Schipa di Lecce sotto la guida del M° Corrado De Bernart. Avviato agli studi musicali dal M° Fabrizio Vecchio, prosegue col M° Giacomo Fronzi e, fino al 2015, nella classe del M° Concita Capezza. Al pianoforte affianca, nell’A.A 2014/15, gli studi di composizione con il M° Gioacchino Palma. Vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali, nel 2013 si aggiudica il 1° premio assoluto con lode e borsa di studio al concorso Symphonia di Scorrano e il 1° assoluto al Nuova Coppa Pianisti di Osimo. Ha partecipato a masterclass coi Maestri Fadini, Gavrilov, Burato e Sikk e, dal 2017, è entrato a far parte dell’Associazione musicale Seraphicus.

Note biografiche Matteo COPPOLA

Matteo Coppola, con il ritmo nel sangue sin da bambino, studia batteria con il M° Raffaello Murrone con cui prende parte alla “Power drum ensemble” esibendosi in numerosi eventi musicali. Ha partecipato, con la guida dei Maestri Giuseppe Galati e Fabrizio Vecchio, a numerosi concorsi musicali unitamente all’orchestra dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” di Cutrofiano, conseguendo vari primi premi. In tale contesto, incontra il giovane sassofonista Diego Vergari con cui condivide la radicata passione per la musica e, insieme, si esibiscono con dei brani Jazz conseguendo numerosi consensi ed eccellenti risultati in concorsi musicali nazionali.  Nel 2017 è entrato a far parte della neo costituita associazione musicale “Don Bosco” di Cutrofiano con cui collabora attivamente.

Note biografiche Marco PALUMBO

Marco Palumbo si accosta alla musica frequentando l'indirizzo musicale della Scuola Media “Don Bosco" di Cutrofiano (LE) suonando chitarra classica. Molto presto i docenti vedono in lui propensioni da bassista  tant’è  che, in breve tempo inizia ad amare e studiare con passione il basso partecipando con successo a vari concorsi nell'ambito scolastico. Nell'aprile 2016 inizia, con grandi risultati,  un percorso di studio con Valerio Bruno, bassista della band “Aprea la Classe” migliorando così la tecnica ed affinando le sue doti musicali. Nell'ottobre 2017 entra a far parte del gruppo BlueSparks .

Piero Russo

 
Di Redazione (del 25/10/2019 @ 20:49:26, in Comunicato Stampa, linkato 1096 volte)

Al via il tour del romanzo “Ninnanò” (Alter Ego Edizioni) di Fausto Romano, scrittore, attore e regista, che farà tappa insieme al suo terzo romanzo in più di venti città italiane.
Prima tappa di questa presentazione-spettacolo sarà Galatina, città natale del regista, domenica 27 ottobre alle ore 19.30 presso l’Ex Complesso Monastico delle Clarisse, Piazza Galluccio. La serata, organizzata dal comune di Galatina nell’ambito della rassegna letteraria “Dammi una L”, verrà introdotta dal sindaco Marcello Amante e dall’Assessore alla Cultura Cristina Dettù.

Dopo Grazie per aver viaggiato con noi (Lupo Editore), Anche i pesci hanno il mal di mare (Alter Ego Edizioni), Ninnanò sfrutta gli stilemi del giallo per parlarci di altro. Dietro un caso di rapimento in un paese di provincia, si nascondono i temi più forti e problematici della società contemporanea: le potenzialità distruttive dei social, le conseguenze di un successo immediato e insperato, la distanza abissale e al contempo invisibile che separa la vita pubblica da quella privata. Un romanzo sulle infinite potenzialità del riscontro collettivo, e sugli effetti paradossali e imprevedibili del dolore esibito.

A impreziosire la serata ci sarà anche il cantautore Renato Saracino, uno dei partecipanti al contest musicale #ArrangiaNinnanò che ha coinvolto numerosi cantanti e musicisti che hanno arrangiato e cantato la ninna-nanna presente nel romanzo, appunto la Ninnanò. Gli artisti hanno realizzato un filmato pubblicandolo sulle pagine social del romanzo; quello che riceverà più like diventerà la Ninnanò ufficiale. Il contest è ancora aperto e tutti coloro che parteciperanno potranno avere la possibilità di seguire l’autore nel tour.

 

Pagine social:

www.facebook.com/ninnanoromanzo

www.instagram.com/ninnanoromanzo  

Ufficio Stampa - Marcello Amante

 
Di Redazione (del 27/10/2019 @ 20:46:59, in Comunicato Stampa, linkato 960 volte)

Non scordatevi della SERA DEI MIRACOLI. Arte, musica, teatro, bellezza e cibo per il corpo e per la mente. A Noha, martedì 29 ottobre 2019 a partire dalle 20.30 nel centro polifunzionale dei parrucchieri Mimì, in via Collepasso 29. 
Invito rivolto a tutti. 
Ingresso libero.

 

Il 10 dicembre ricorre la Giornata mondiale dei Diritti Umani. La storia di questa ricorrenza è strettamente legata con quella di un evento fondamentale della storia mondiale, ovvero la proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani avvenuta il 10 dicembre del 1948. 

“I diritti umani iniziano nei piccoli luoghi, vicino a casa, così vicini e così piccoli che non possono essere visti su nessuna mappa del mondo. A meno che questi diritti non abbiano significato lì, hanno poco significato ovunque”, disse Eleanor Roosevelt quando per prima provò a spiegare l’importanza di un’azione concreta che ponesse al centro la libertà e la dignità di ogni essere umano e dello sforzo che ognuno, anche nel suo piccolo, può fare per attuare un cambiamento davvero radicale.

Per questo ogni 10 dicembre torniamo a ricordare che ogni uomo, senza distinzione alcuna, dovrebbe nascere libero ed uguale ad ogni altro. E non soltanto sulla carta.

Il Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina, in collaborazione con il Circolo Culturale Athena di Galatina e l’Associazione Culturale Apsec di Lecce, celebrano la Giornata Mondiale dei Diritti Umani con un Concerto che si terrà Domenica 12 Dicembre alle ore 18.00 presso il Teatro Cavallino Bianco di Galatina, con la partecipazione del Musicista Compositore Santino Spinelli in arte Alexian, ed il suo gruppo.

Santino Spinelli è un Rom italiano, nato a Pietrasanta (LU) e residente a Lanciano in Abruzzo. Musicista, compositore, cantautore, è ambasciatore dell’arte e della cultura Romanì nel mondo; ha fondato” l’Orchestra europea per la Pace” elevando la musica folklorica romanì a livello sinfonico; con il suo Alexian group ha tenuto concerti per tre papi, Papa Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. La sua poesia “Auschwitz” orna a Berlino il monumento eretto nei pressi del Bundestag dedicato alla memoria del genocidio di Sinti e Rom durante il nazismo. Nel 2020 il Presidente Mattarella gli ha conferito l’Onorificenza di Commendatore dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”.

Salvatore Coluccia
Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina

 

 
Di Redazione (del 29/08/2014 @ 20:41:50, in Eventi, linkato 3429 volte)

Venerdì 29 agosto  

Ore 19.00    Appuntamento in Piazza S.Michele a Noha, trasferimento nel centro storico di Galatina per “Le Corti a Mezzanotte” saremo nella Corte Arco Costantini, serata dedicata al vino d.o.c Terre Neure della Cantina Cooperativa di Salice Salentino zona di produzione dei più eccellenti Negroamaro del Salento,con musica, scuola di pizzica e buffet. Costo 10 euro.

Sabato 30 agosto

Ore 9.30       Inizio iscrizioni e consegna gadget

Ore 10.00     Partenza per Castro, circa 35 km, alle ore 11.00 visita al castello e al centro storico della città, finita la visita si potrà scegliere se fare il bagno nella splendida grotta verde di Marina di Andrano, fare un giro in barca per le grotte del litorale, mangiare in un ristorante convenzionato o gustare i frutti di mare crudi del vivaio di castro marina.

Ore 16.30      Incontro con il gruppo proveniente da Noha in località Grotta Zinzulusa, per la visita alla grotta, uno dei maggiori fenomeni carsici del salento, le numerose concrezioni, stalattiti e stalagmiti, presenti al suo interno, sono all’origine del nome. Secondo la fantasia popolare sono simili a stracci di un abito logoro, nell’idioma salentino, appunto zinzuli.

Ore 18.00       Partenza per raggiungere il paese di Collemeto dove sarà offerto un ricco rinfresco.

Ore 19.00       Rientro a Noha

Ore 20.30      Ritrovo in P.za S.Michele a Noha dove sarà offerta la cena a tutti gli iscritti,

il menu prevede frisellata, pezzetti di carne al sugo, prodotti tipici e seconda serata dedicata al vino Terre Neure della Cantina Cooperativa di Salice Salentino, concerto di musica folk e ballo della PIZZICA

 

 

Domenica 31 agosto

Ore 9.00         Riapertura iscrizioni e consegna gadget

Dalle ore 9.00 alle ore 10.00 a richiesta si può visitare la basilica di S.Caterina

Ore 10.30        Arrivo delle Tarantate, rappresentazione scenica di ciò che avveniva a Galatina fino alla fine degli anni 60 durante la festa dedicata ai patroni Santi Pietro e Paolo. Si racconta che gli apostoli Pietro e Paolo, durante il loro viaggio di evangelizzazione, sostarono a Galatina e che San Paolo, riconoscente della calda ospitalità ricevuta da un pio galatinese nel proprio palazzo, ove ora è ubicata la Cappella, in via Garibaldi n. 7, diede a lui ed ai suoi discendenti il potere di guarire coloro che fossero stati morsi da ragni velenosi, detti in dialetto “tarante”. Sarebbe bastato bere l’acqua del pozzo posto all’interno della casa (attualmente murato per motivi igienici) e tracciare il segno della croce sulla ferita Da qui l’annuale ricorrenza, il 29 giugno, di un rito esorcistico che, per le donne pizzicate (talvolta erano anche gli uomini) dalla taranta nelle campagne durante la raccolta del grano, iniziava nelle proprie abitazioni e si concludeva con la “liturgia” nella casa del Santo, dove venivano accompagnate da musicanti provvisti di tamburelli, violini, armoniche e organetti, per ringraziarlo della grazia ricevuta o per invocarla. Solo dopo aver bevuto l’acqua miracolosa ed aver vomitato nel pozzo, la grazia si poteva ritenere ottenuta. Accadeva che le “tarantate”, dopo essere state morse da uno di questi ragni, entravano in uno stato di confusione e agitazione o piombavano nella depressione, dal cui torpore si destavano solo al suono di una musica che le costringeva a ballare convulsamente, rotolandosi e contorcendosi per terra, arrampicandosi sui muri. Con “la pizzica”, mimando la danza della taranta, nella quale si identificavano per portarla allo sfinimento e alla morte, le donne, perdendo la propria identità, si potevano liberare dal veleno e guarire dal morso. Per liberare le tarantate dalla possessione demoniaca, i musicisti-terapeuti facevano ronda attorno alla vittima aggressiva ed isterica e impiegavano ore e ore per portare a termine il rituale, che si concludeva con la morte simbolica della taranta a la rinascita a nuova vita della donna.
L’esorcismo, quindi, si concludeva con il pellegrinaggio a Galatina, dove davanti alla chiesetta di San Paolo il rituale si ripeteva, richiamando folle di curiosi

Ore 11.30       Benedizione dei caschi

Ore 13.30       Buffet, presso la Tenuta la Monaca in via Foresta ad Aradeo consegna di alcune confezioni di vino sorteggiandole con le cartoline di iscrizione,

Premiazioni, foto di gruppo e saluti con l’augurio di vederci l’anno prossimo.

 

Una formazione eclettica.

Tre violini e un contrabbasso per trasportarci con le loro sonorità in un viaggio tra diversi generi musicali e con famosi brani tutti da ascoltare.

Colonne sonore di successo ci porteranno magicamente tra dolci melodie, ritmi vivaci e suadenti tanghi.

Uno spettacolo in cui non mancheranno le sorprese: uno special guest Emanuele Coluccia (sassofono) e altre performance.

Rebecca Bove: violino

Ylenia Giaffreda: violino

Roberta Viva: violino

Davide Codazzo: contrabbasso

Circolo Arci Levèra
via Bellini 24 - Noha (Galatina)

 
Di Albino Campa (del 28/09/2010 @ 20:41:19, in Eventi, linkato 3694 volte)

Le Chiese Avventiste identificano Gesù con l’arcangelo Michele. Da questo punto di vista, Michele è il primo e più grande di tutte le creature di Dio. Questo, semplicisticamente, è motivato dalla Bibbia che menziona solo un arcangelo per nome, Michele appunto, e dalla prima lettera ai Tessalonicesi (4:16), in cui san Paolo dice riguardo Gesù: «Perché il Signore scenderà dal Cielo con un comando, e con la voce di un arcangelo». In quest’ottica, arcangelo significherebbe capo degli angeli piuttosto che capo angelo, e come questo titolo sarebbe vicino al «Principe» che usa Daniele. I teologi cristiani, sia cattolici che protestanti, sono concordi nell’identificare, nell’Antico Testamento, l’Angelo del Signore (al singolare) come una prefigurazione del Cristo; quindi una teofania. L’immagine di Michele arcangelo sia per il culto che per l’iconografia, dipende dai passi dell’Apocalisse. È comunemente rappresentato alato in armatura con la spada o lancia con cui sconfigge il demonio, spesso nelle sembianze di drago. È il comandante dell’esercito celeste contro gli angeli ribelli del diavolo, che vengono precipitati a terra. A volte ha in mano una bilancia con cui pesa le anime (psicostasia). Sulla base del libro dell’Apocalisse ne vennero scritti altri dedicati a Michele che finirono per definirlo come essere maestoso con il potere di vagliare le anime prima del Giudizio. L’iconografia bizantina predilige l’immagine dell’arcangelo in abiti da dignitario di corte, rispetto a quella del guerriero che combatte il demonio o che pesa le anime, più adottata invece in Occidente.
Ma ecco quello che succederà a Noha per la festa patronale, nel giorno della festa 29 settembre: Solennità di San Michele Arcangelo Ore 7.00-8.30-10.00-11.30 SS. Messe. Mentre alle ore 18.30 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Eminenza Reverendissima il Sig. CARDINALE SALVATORE DE GIORGI. Programma delle Manifestazioni 28-29 settembre: Gran Concerto Bandistico “CITTÁ DI SOGLIANO CAVOUR” (LE) Maestro Direttore e Concertatore GIOVANNI GUERRIERI. Al termine della Processione Spettacolo Pirotecnico a cura della Ditta “La Pirotecnica del Sud” di PIERO COLUCCIA di Galatina (LE).
Il 29 settembre: Concerto Bandistico “CITTÁ DI SQUINZANO” Maestro GIOVANNI PELLEGRINO ore 24.00 a conclusione dei Festeggiamenti spettacolo di fuochi pirotecnici curati dalle Ditte “La Pirotecnica del Sud” di PIERO COLUCCIA di Galatina (Le) e dal Cav. MAGGIO AMODIO di Tuglie (LE). Chiusura il 30 settembre ore 21.00 “EQUIPE 84” in Concerto.
Infine quest’anno è toccato a Lecce la festa itinerante della Polizia, approdata per le celebrazioni del 2010 per il Santo Patrono dell’Arma, San Michele Arcangelo, nel capoluogo salentino. La festa rappresenta un occasione di riflessione e riconoscenza ai caduti della Polizia di Stato e alle loro famiglie. Oggi, martedì 28 settembre, le celebrazioni iniziano alle ore 18 con la Santa Messa celebrata nella Cattedrale di Piazza Duomo dall’Arcivescovo di Lecce, Monsignor Domenico D’Ambrosio, alla presenza del Ministro dell’Interno Roberto Maroni e del Prefetto Antonio Manganelli, oltre che di numerose autorità istituzionali, civili e militari.
Alle ore 20,30, presso il Teatro Politeama Greco, si svolgerà la cerimonia di consegna del “Premio San Michele Arcangelo”, conferito dalla Polizia di Stato come riconoscimento verso coloro che si sono messi in luce per le loro azioni ispirate da altruismo, in difesa dei deboli e per solidarietà.
 La serata, sarà presentata da Paola Saluzzi e Fabrizio Frizzi, vedrà la partecipazione di esponenti del mondo della cultura, dello spettacolo e della musica accompagnati dalla Banda musicale della Polizia di Stato.

Raimondo Rodia

http://galatina.blogolandia.it/2010/09/28/noha-s-michele-e-la-festa-della-polizia-a-lecce/

 
Di Albino Campa (del 16/04/2014 @ 20:39:07, in Eventi, linkato 3189 volte)

ImmagineLa più bella pasquetta del Salento si trascorre a Noha. Si parte con la fiera dei cavalli dal mattino e fino all'ora del pranzo; si prosegue nel pomeriggio con la processione della Madonna dei Fiori dalla chiesa madre fino alla cappella di via Collepasso, la presa della cuccagna, i fuochi artificiali, le marce del concerto bandistico di Noha (diretto dal M° Lory Calò), lo scoppio delle curemme (con relativo rinfresco), la musica leggera in serata.

Eccovi di seguito il trafiletto sulla fiera dei cavalli, a firma di Antonio Mellone, apparso con variazioni su "quiSalento" del corrente mese di aprile.

Buona Pasqua da Noha.it ai nohani ed agli amici dei nohani di ogni dove.

Noha - Fiera dei cavalli

Pasquetta del 21 aprile 2014

Per trascorrere una pasquetta ‘in grazia di Dio’ è d’uopo fare un salto a Noha, dove, quest’anno, dal mattino e fino all’ora del desco, avrà luogo la 61a fiera dei cavalli “Madonna di Costantinopoli”. La passerella di destrieri e palafreni del Lunedì dell’Angelo è la più antica delle tre che ormai da decenni trovano casa nel paese salentino meglio noto come la ‘città dei cavalli’. Sul grande prato verde di erbe spontanee, adiacente alla cappella dedicata alla “Madonna delle Cuddrhrure” in via Collepasso si daranno appuntamento i cavalli di ogni taglia, razza, colore e carattere, e, con loro, cavalieri, allevatori, intenditori, maestri di scuole ippiche e appassionati del mondo dell’equitazione. Non mancherà il mercatino di ornamenti, accessori e altro “abbigliamento” per il cavallo, né deluderanno i buongustai le bancarelle di cose buone da mangiare. Gli spettatori e gli osservatori saranno ancora una volta partecipi di una civiltà autentica non più relegata ad un passato incartapecorito, ma in marcia, e in carrozza, verso un futuro più slow, dove vivere tranquillamente senza l’impellente bisogno di allacciare le cinture.

Antonio Mellone

 

 
Di Redazione (del 14/12/2020 @ 20:38:57, in Le Confraternite di Noha, linkato 1663 volte)

Con questa ottava parte si conclude il viaggio nel tempo delle antiche Congreghe della nostra Cittadina. Ringraziamo P. Francesco D’Acquarica, ormai di diritto cittadino onorario di Noha, per averci ancora una volta dato un passaggio sui suoi straordinari mezzi di trasporto, fatti di storie, memoria, personaggi, ma soprattutto amore per la sua e nostra Piccola Patria.

Noha.it         

 

Piccola premessa

Prima di procedere nella lettura dei verbali che seguono è opportuno tenere presente questa osservazione.

Come si può constatare, dal 1940 al 1945 le riunioni sono rarissime. Siamo durante la tragedia della seconda guerra mondiale. Anzi nel 1942 e nel 1943 non viene registrato alcun verbale. Il Padre Spirituale della Congrega ora è nuovamente l’arciprete Don Paolo Tundo, ma i bisogni della gente sono tanti e più urgenti delle riunioni di una Congrega.  Si sa, le guerre non hanno mai fatto bene a nessuno. Seminano lutti, rovine, miseria, stanchezza, scoraggiamento, disorientamento morale e religioso.

Nel mese di giugno del 1943 ci fu anche il bombardamento dell’aeroporto di Galatina, a una manciata di chilometri da Noha, dove lavoravano anche giovani della nostra cittadina. Ci fu spargimento di sangue, morti, feriti. Oltre ai soldati che erano al fronte, Noha pagò il suo triste tributo anche in termini di fame, sofferenza, malattie. Don Paolo soccorreva, aiutava, andava incontro ai suoi parrocchiani, aiutando tutti senza far distinzione di persone tra parenti, amici o semplici conoscenti. Smarrimento, povertà, distruzioni, questo era il contesto di quegli anni tremendi.

In questo quadro bisogna capire (ma forse non scusare) quanto racconto nella nota del prossimo verbale, vale a dire la storia dei ladri nell’abitazione delle monache ospiti di Noha.

Anno 1941

5 Maggio 1941

Oggetto: offerta di Beneficenza

Il 5 Maggio 1941 si sono riuniti i Confratelli. Hanno deliberato L.100 a favore delle Suore costituite a Noha. Il Priore…

           

 NOTA IMPORTANTE

Questa offerta di L. 100 per le Suore costituite a Noha fu occasionata dal fatto che le Suore (si tratta delle Suore “Oblate di S. Antonio di Padova” presenti in quel tempo nella nostra cittadina, dedite all'Asilo Infantile, al doposcuola e all'insegnamento del catechismo e dell’arte del ricamo), furono danneggiate non poco da un furto. Nel 1941 io non avevo ancora compiuto i sei anni e frequentavo quella scuola materna, ma ricordo molto bene quando il fatto accadde. Una notte i ladri assalirono l'abitazione delle Suore, situata all’inizio di Via Cadorna, per derubarle delle loro vettovaglie. Le Suore, nonostante l’offerta della Confraternita, tremendamente spaventate da quella vicenda decisero di abbandonare definitivamente Noha.

Per questo motivo alcuni anni più tardi (nel 1955) l’arciprete don Paolo Tundo, che tanto teneva all’educazione dei bambini (“il domani del paese” - diceva) volle assolutamente che il suo popolo avesse la garanzia di un futuro migliore, preparando i bambini con la prima alfabetizzazione e socializzazione. Tra infinite difficoltà, spendendo i suoi risparmi e bussando alle porte di “chi poteva” riuscì a costruire su un terreno di sua proprietà un’opera monumentale che donò alla Congregazione “Discepole di Gesù Eucaristico”. Le suore di questa congregazione si impegnarono a restare per sempre a Noha. La convenzione tra don Paolo e le Suore “Discepole di Gesù Eucaristico” fu firmata il 29 settembre 1957.

 

21 Dicembre 1941

Oggetto: Multa per gli assenti alle processioni e sedute

Il 21 dicembre 1941, XX, riunita la Confraternita in riunione ed in numero legale, si è stabilito quanto segue:

1.  Chi si assenta dalle riunioni indette con biglietto personale senza un giusto motivo è sottoposto alla multa di L.2.00. Non intervenendo per tre volte consecutive resta espulso dalla Confraternita e riceverà la notifica per iscritto.

2.  Chi si assenta dalle Processioni prescritte è sottoposto alla multa di L.10.00. Non intervenendo per tre volte consecutive, oppure chi si rifiuta di pagare la multa in cui è incorso, resta espulso dalla Confraternita e riceverà notifica per iscritto.

Il Priore Bianco Michele, il segretario Nocera,

Visto il Rettore D. Paolo Tundo.

Non intervenendo all’accompagnamento funebre, quando è di ebdomada, è sottoposto alla multa di L.20.00

 

Anno 1942

27 Dicembre 1942

Oggetto: nuove cariche

Il 27 dicembre 1942 si sono riuniti i Confratelli per la nomina delle nuove cariche. Su 24 votanti: 22 hanno risposto sì, 2 hanno risposto no.

Priore:                    Costa Michele

1 Assistente              Lagna Michele

2 Assistente             Gentile Pietro

Mazzieri                   Bianco Arcangelo e Paglialunga Antonio

Segretario                Nocera Luigi

Cassiere                    Specchia Gioacchino

Letto il verbale e svolto il pensiero religioso dal rettore, la seduta ha avuto termine, il Priore Bianco Michele/Il segretario Nocera/V.il Rettore Arc. Paolo Tundo

La prima domenica di aprile riunita la confraternita in seduta straordinaria ha deliberato la tassa per i suoi deceduti la tassa a 20 cent. È stata portata a L.5         

Il Priore Bianco Michele

Il segretario Nocera - V. il Rettore Arc. Paolo Tundo

 

Nessuna registrazione 1943/44

 

Anno 1945

21 Gennaio 1945

Il giorno 21 gennaio 1945 riunita la Confraternita in riunione straordinaria si è stabilito di portare la quota annuale dei fratelli e sorelle da L.10.00 senza obbligo alcuno di pagare qualche cosa alla morte di qualche confratello o Consorella. Le multe per gli assenti non giustificati sarà portata da L.10.00 a L.15.00

Il Priore Bianco Michele

Il segretario Nocera

V. il Rettore Arc. Paolo Tundo

 

23 Dicembre 1945

Il giorno 23 dicembre 1945 riunita la Confraternita in riunione ordinaria si è proceduto alla nomina dei nuovi ufficiali.

Dietro proposta degli stessi Confratelli si è stabilito di confermare gli stessi ufficiali e cioè:

Priore                     Costa Michele

1 ass.                          Lagna Michele

2 ass.                         Gentile Pietro

Mazzieri                   Bianco Arcangelo e Paglialunga Antonio

Segretario                Nocera Luigi

Cassiere                    Specchia Gioacchino

Letto il verbale e svolto il pensiero religioso dal Rettore la seduta ha avuto termine.

Il Priore Bianco Michele

Il segretario Nocera

V. il Rettore Arc. Paolo Tundo

 

No 1946

 

Anno 1947

Deliberazione

19 Maggio 1947

Il giorno 19 maggio 1947 si sono riuniti i Capi delle Associazioni Religiose e cioè: Il sig. Costa Michele Angelo, Priore della Confraternita Maria SS. delle Grazie, assistito dal cassiere; e la sig.ra Mazzei Elvira, presidente dell’associazione Apostolato della Preghiera, assistita dalla cassiera, per la costruzione della tomba in comune si è concluso quanto appresso:

1. L’iscrizione alla tomba viene fatta esclusivamente dal rappresentante della Confraternita, sia che trattasi di iscrizione alla stessa, oppure all’Apostolato della Preghiera.

2. Questo rappresentante della Confraternita predispone tutto ciò che è richiesto per la sepoltura del defunto o defunta (cassa di abete, zinco, muratore, ecc.). Però ogni associazione penserà al come venire incontro a queste spese, magari con l’istituire una tassa-tomba per tutti gli ascritti; oppure stabilire una tassa da pagarsi dagli ascritti ogni qualvolta si verifica un decesso.

3.  Si proibisce l’iscrizione degli uomini al posto tomba dell’Apostolato della Preghiera, ad eccezione di quei pochi che già si trovano iscritti.

4. Ogni associazione penserà ai suffragi per i suoi iscritti defunti.

Il Priore Bianco Michele

Il segretario Nocera, il cassiere Specchia Gioacchino

 V.il Rettore Arc.Paolo Tundo

La presidente Mazzei Elvira - La cassiera Balena Addolorata

 

27 Luglio 1947

Deliberazione

Il giorno 27 luglio 1947 si sono riuniti il Rettore, il Priore, il cassiere ed il segretario della Confraternita, i quali hanno discusso sul modo di venire  incontro alle spese che bisogna sopportare per la costruzione della tomba.

Il signor Specchia Gioacchino fu Domenico e Bianco Michele fu Paolo si sono offerti a versare L.50.000 (dico cinquantamila) ciascuno al tasso 4%. Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità.

Noha 27 luglio 1947.

Il Rettore Arc. Paolo Tundo

Il Priore Costa Michele

Il segretario Nocera Luigi/Il cassiere Specchia Gioacchino.

 

Anno 1948

 

8 Agosto 1948

Oggetto: Numero delle Messe

8 agosto 1948 riunita la Confraternita in assemblea straordinaria presieduta dal Rettore si è stabilito quanto appresso:

Visto che l’elemosina delle Messe è stata elevata, e considerato che la confraternita non può sobbarcarsi tale spesa, si è stabilito di ridurre le messe mensili per Confratelli e Consorelle da due ad una. Cosicché l’obbligo della Confraternita resta fissato in N. dodici messe piane annue (una ogni mese) ed una messa cantata per tutti i confratelli e Consorelle defunte da celebrarsi il primo giorno dopo l’ottava dei morti. Letto approvato si sottoscrive. Il Priore Bianco Michele/Il segretario Nocera - V.il Rettore Arc. Paolo Tundo

 

19 Dicembre 1948

Deliberazione: Nuove cariche

Il 19 dicembre 1948 si sono riuniti i Confratelli per la nomina nuove cariche.

Unanimemente si sono eletti:

Priore                     Bianco Michele fu Paolo

1 Assi                     Costa Pietro di Michele

2 Assi                     De Lorenzis Pietro di Antonio

Segretario              Nocera Luigi di Giovanni

Cassiere                 Specchia Gioacchino fu Domenico

Mazzieri                 Bianco Arcangelo fu Michele e Paglialunga Antonio fu Vitangelo

Letto il verbale e svolto il pensiero religioso dal Rettore la seduta ha avuto termine.

Il Priore                                                       Il segretario                                       Il Rettore

 

Anno 1949

3 Aprile 1949

Si è riunita la commissione nelle persone del Priore Michele Bianco fu Paolo, degli Assistenti Costa Pietro e De Lorenzis Pietro, del segretario Nocera Luigi, del cassiere Specchia Gioacchino e dei confratelli Gentile Pietro e Specchia Salvatore di Gioacchino per stabilire le tariffe per i nuovi iscritti (incluso il posto tomba).

In punto di morte:

Cassettone L.10.500

Spese di seppellimento    L.6.500

Se si inscrive come confratello o Consorella la tariffa stabilita dalla stessa Commissione in fieri data.

Letto si conferma. Il Priore Bianco Michele/Il segretario Nocera L.

Gli assistenti Costa Pietro, De Lorenzis P. Il rettore Arc. P. Tundo

 

No 1950

 

Anno 1951

12 Luglio 1951

Deliberazione

Il giorno 27 luglio 1947 il sig. Specchia Gioacchino ed il Sig. Bianco Michele avevano versato alla Confraternita la somma di L.50.000 ciascuno (dico cinquantamila) per far fronte alla costruzione della tomba.

Oggi, 12 luglio 1951 la stessa Confraternita si alleggerisce di questo peso versando al Sig.Bianco Michele la somma di L. 50.000 più L. 2.000 di interessi già maturati.

Noha 12 Luglio 1951.

Il rettore Il Priore Bianco Michele - Il segretario

Il Cassiere Specchia Salvatore

 

10 Ottobre 1951

Oggi, 10 ottobre 1951 la stessa confraternita versa al Sig. Specchia Gioacchino la somma di L.50.000 più L.2.000 di interessi già maturati. Resta così la confraternita esonerata da qualsiasi debito verso i Sigg. Bianco Michele e Specchia Gioacchino a riguardo delle spese tomba.

Il rettore                   Il Priore Bianco Michele

                                Il segretario - Il Cassiere Specchia Salvatore

 

No 1952

Anno 1953

25 Gennaio 1953

Oggi 25 gennaio 1953 alla presenza del delegato vescovile alle ore 9 si sono riuniti i Confratelli per la nomina delle nuove cariche. Previo giuramento da parte degli scrutatori Campa Antonio e Costa Pietro di attenersi a quanto lo Statuto prescrive, si è proceduto alla votazione nella persona di Costantini Biagio. Su 19 votanti, un astenuto, ha avuto il consenso universale. Si è poi  proceduto alla votazione del candidato Paglialunga Antonio.

Esito della votazione: affermativo N.14, negativo N.4.

Infine si è votato per il candidato Tundo Luigi di Carmine. Esito della votazione: affermativo N.9 Negativo N.9.

Sono perciò risultati eletti:

Priore: Costantini Biagio fu Cosimo

1 ass Paglialunga Antonio fu Vitangelo

2 ass Tundo Luigi di Carmine

Segretario Nocera Luigi di Giovanni

Cassiere Specchia Salvatore di Gioacchino

Mazziere Bianco Arcangelo fu Michele.

Si sottopone alla competente autorità ecclesiastica per la conferma.

Il rettore d. Gerardo Rizzo/Il Priore/Il segretario.

 

Nel 1954 nessuna annotazione

N.B. Da ora in poi il Padre Spirituale della Confraternita è don Gerardo Rizzo (1924-2007). Nipote di don Paolo, aveva celebrato la prima Messa a Noha l’8 dicembre del 1946, dove era stato ordinato. Lo Zio lo volle con sé anche perché il nipote aveva qualche problema di salute. Resse la Congrega della Madonna della Grazie come Padre Spirituale sino alla fine della sua vita.

 

Anno 1955

3 Aprile 1955

Si è riunita la commissione nelle persone del Priore Costantini Biagio, Segretario Nocera Luigi, Cassiere Specchia Salvatore e dei Confratelli Bianco Michele e Zerbi Giuseppe per stabilire la tariffa per il cassettone dei bambini portato a L. 10.000 compreso lapide e chiusura.

Il rettore d. Gerardo Rizzo /Il Priore / Il segretario.

 

8 Maggio 1955

Deliberazione

Il giorno 8 Maggio 1955 il sig. Costantino Biagio fu Cosimo ha versato L.50.000 (cinquantamila) per far fronte al proseguimento costruzione tomba. Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 4%.

Noha 8 Maggio 1955

Il rettore d. Gerardo Rizzo/Il Priore e Il segretario.

 

21 Maggio 1955

Il giorno 21 Maggio 1955 il sig. Bianco Michele fu Paolo ha versato L.50.000 (cinquantamila) per far fronte al proseguimento costruzione tomba. Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 4%.

Noha 8 Maggio 1955

Il rettore d. Gerardo Rizzo/Il Priore e Il segretario.

 

6 Novembre 1955

In data 6 Novembre 1955 il sig. Bianco Michele fu Paolo ha versato ancora L.20.000 (ventimila). Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 4%.

Noha 6 Novembre 1955/Il rettore d. Gerardo Rizzo

 

6 Novembre 1955

In data 6 Novembre 1955 il sig. Nocera Luigi fu Giovanni ha versato ancora L.20.000 (ventimila).

Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 4%. Noha 6 Novembre 1955/Il rettore d. Gerardo Rizzo

 

Anno 1956

29 Gennaio 1956

Noha 29/01/1956

Oggi 29 Gennaio 1956 alla presenza del Rev.mo Arc. D.Paolo Tundo, alle ore 15, si sono riuniti i Confratelli per la nomina delle nuove cariche essendo scaduto ormai il triennio 1953-56. Su 44 iscritti, presenti solo 28 assenti per motivo giustificato, ad unanimità tutti i presenti hanno confermato per il triennio 1956-58 l’Amministrazione uscente.

Priore                                Costantini Biagio

1 ass                                  Paglialunga Antonio

2 ass                                  Tundo Luigi

Segretario                          Nocera Luigi

Cassiere                             Specchia Salvatore

Mazziere                             Bianco Arcangelo

La suddetta Amministrazione è venuta nella determinazione di stabilire la tassa di L.1000 per ogni socio onorario senza avere diritto all’ebdomada.

Visita Pastorale 21 marzo 1957 + Corrado Ursi, Vescovo / Sac. Vincenzo Colaprile.

 

Anno 1957

20 Marzo 1957

Il cassiere Specchia Salvatore ha versato la somma di L.20.000(ventimila) a Nocera Luigi rimborso prestito posto tomba. D. Gerardo Rizzo.

 

1 Dicembre 1957

Noha 1-12/1957. Il cassiere Specchia Salvatore ha versato la somma di L.50.000 (cinquantamila) più il rispettivo interesse a Costantini Biagio rimborso prestito posto tomba. D.Gerardo Rizzo.

 

30 Dicembre 1957

Il cassiere Specchia Salvatore ha versato in data 30/12/1957 la somma di L.70.000(settantamila) a Bianco Michele più rispettivo interesse rimborso prestito posto tomba. D.Gerardo Rizzo

 

No Anno 1958

 

 Anno 1959

 

Relazione della Curia di Nardò

Incaricato dalla Rev.ma Curia Vescovile di Nardò a presiedere la elezione del Priore e delle altre cariche della Confraternita di Maria SS. delle Grazie di Noha, ho proceduto a tale elezione, oggi 11/01/1959. Alle ore 15.15, in seconda convocazione, essendo presenti 25 Confratelli su 30 iscritti, detta la preghiera di rito, si è proceduto a tale elezione, per voti segreti, nominando anzitutto due Scrutatori e cioè: Mariano Giuseppe e Tundo Luigi e proponendo 5 nominativi. Si è avuto il seguente risultato:

Costa Pietro                           voti favorev. 23                   voti sfavorev.  3

De Lorenzis Pietro                                     14                                          9

Esposito Giuseppe                                    15                                          8

Esposito Salvatore                                    14                                          9

Campa Giuseppe                                      12                                         11

Eletto Priore:                                 Costa Pietro

Primo Assistente                          Esposito Giuseppe

Secondo Assistente                     De Lorenzis Pietro

Segretario                                    Nocera Luigi

Cassiere:                                     Specchia Salvatore

Noha 11/1/1959   Firmato Arc. D.Luigi Bruno - Vicario Foraneo         

Si approva, facendo notare che il verbale di elezione va firmato oltre che dal Delegato Vescovile, dal Padre Spirituale e dagli scrutatori e che il Segretario viene designato dal Priore e il cassiere dal Consiglio.

Nardò 26 Febbraio 1959 - Il Vicario Generale Mons. Salvatore Rizzello      

           

Anno 1960

15 Agosto 1960

Il giorno 15/08/1960 don Gerardo Rizzo ha versato L.100.000 (centomila) per far fronte al proseguimento costruzione tomba.

Il ricevitore cassiere Specchia Salvatore

Luigi Nocera segretario, Costa Pietro Priore

 

Anno 1961

24/12/1961

Il giorno 24/12/1961 verso a don Gerardo Rizzo la somma di L.50.000. Cinquantamila. Rimborso prestito posto tomba. Il cassiere Specchia Salvatore D. Gerardo Rizzo.

 

Anno 1962

Il giorno 4/02/1962 verso a don Gerardo Rizzo la somma di L.50.000 cinquantamila rimborso prestito posto tomba e dovuto interesse.

Il cassiere Specchia Salvatore - Don Gerardo Rizzo

 

N.B. A questo punto è bene tenere presenta che l’Arciprete don Paolo Tundo, ormai Monsignore, il vero animatore della nostra Confraternita, il 30 giugno del 1962, proprio nel giorno del suo onomastico (la festa di San Paolo in quel tempo si celebrava il 30 giugno), improvvisamente cessava di vivere.

Io ricevetti la notizia a Torino mentre stavo per partire per Lione (Francia) dove frequentavo un corso di musica sacra e di canto gregoriano. Per me fu un momento di grande amarezza. Appena un anno era trascorso da quando Lui aveva organizzato la festa della mia prima Messa a Noha. Don Paolo era stato l’arciprete che mi aveva accompagnato negli anni più delicati della mia vita, dalla nascita all’infanzia, da quelli della crescita e della mia formazione cristiana prima e poi nel seminario missionario fino al sacerdozio.

Anche per Noha certamente fu una grande perdita.

Nella diocesi di Nardò era avvenuto il cambio: Mons. Corrado Ursi, grande amico di Don Paolo, aveva lasciato il posto a Mons. Antonio Rosario Mennonna che non conosceva ancora la realtà della sua diocesi. Sembrava a tutti che il successore naturale di don Paolo dovesse essere il nipote don Gerardo Rizzo, vice parroco e Padre Spirituale della Congrega. Invece Mons. Mennonna si rivolse alla Santa Sede, e a sorpresa Sua Santità il Papa San Paolo VI nominò arciprete l’altro nipote di don Paolo, Don Donato Mellone (Noha 1925-2015), già parroco di Santa Maria al Bagno e di Santa Caterina.

Posso immaginare che anche don Gerardo inghiottisse l’amarezza di quella aspettativa così frustrata e dai verbali della Congrega che stiamo leggendo si nota un certo distacco e abbandono dello zelo che c’era prima con don Paolo verso la Congrega.

Per di più il nuovo parroco (l’arciprete don Donato Mellone) si ritroverà con il problema gravissimo della staticità della chiesa piccina che nel 1963 verrà purtroppo demolita, demolizione che fu una grave perdita anche per la Congrega che perse  la sua sede naturale.

Ormai per la Congrega sembra che l’unico problema sia la costruzione della Cappella al Cimitero: i verbali che seguono parlano quasi sempre e soprattutto di questo. E veramente bisogna riconoscere con quanti sacrifici la Congrega riuscirà a costruire la Cappella mortuaria per i suoi soci, per le consorelle e per tutti coloro che a certe condizioni ne facevano richiesta.

 

Anno 1963

Il giorno 3.11.1963 si è tenuta l’adunanza della Confraternita. Erano presenti confratelli n.20. Fra l’altro si è deciso:

1) obbligo confratelli di partecipare collettivamente alla S. Messa ogni prima domenica del mese. Per loro comodità i confratelli hanno scelto come orario la prima messa;

2) a pomeriggio dello stesso giorno i confratelli terranno la loro adunanza ordinaria mensile:

3) per quanto riguarda le multe da infliggere ai confratelli assenti senza un giustificato motivo, si è deliberato che fino a nuovo ordine ogni confratello assente o alla S. Messa o all’adunanza mensile sarà multato con L.500;

4) la giustificazione del motivo addotto dal confratello assente, perché sia valida, deve essere approvata dal Consiglio della Confraternita;

5) dopo la terza assenza consecutiva il confratello verrà espulso;

6) si è parlato infine della necessità di convocare anche le consorelle della confraternita e di preparare anche per loro uno statuto.

NB. Si dice qui anche di uno Statuto adatto alle consorelle, ma non mi risulta che poi si sia fatto. A meno che non si voglia ritenere come tale i particolari registrati nel verbale seguente.

 

24 Novembre 1963

 

Il 24/11/1963 nell’Ufficio Parrocchiale si sono riunite le consorelle sotto la presidenza del Rev.mo Parroco. Le consorelle presenti erano otto, le assenti possono ritenersi giustificate o perché ammalate o perché avanzate in età. Si son prese le seguenti deliberazioni:

1) Le consorelle devono partecipare alla messa mensile fissata per la prima domenica del mese alle ore 6.30 e ad un’adunanza mensile fissata per l’ultima domenica del mese.

2) In caso di morte di una consorella le altre in numero di quattro a turno si presenteranno per l’accompagnamento funebre.

3) Per la durata di un mese due consorelle a turno cureranno la pulizia dell’altare della Vergine SS. ma Immacolata.

 

Anno 1964

Nella prima domenica di febbraio 1964 si è riunita la confraternita M. SS. delle Grazie e ha deliberato quanto appresso:

1) Il posto tomba estranei è stato elevato da L.25.000 a L.30.000.

2) Non si accettano più iscrizioni per il solo posto tomba fino a quando la commissione non decide il contrario.

3) La quota dei soci onorari è stato elevato da L.1.000 a L.1.500 come pure i soci ordinari da L.200 a L.400.

Firmato il Rettore Don Gerardo Rizzo e Costa Pietro

 

Anno 1965

Il giorno 2 maggio 1965 si è riunita la confraternita in cui si è deliberato quanto segue:

1) si è tutti d’accordo per quanto riguarda la spesa dei banchi in chiesa che rimarranno sempre di proprietà della Confraternita.

2) Gli iscritti o aventi diritto al posto tomba, se per motivi loro personali non usufruiscono di questo diritto, non spetta loro alcun rimborso.

Firmato il Rettore Don Gerardo Rizzo, Nocera Luigi e Specchia Salvatore.

 

Anno 1966

Oggi 6 febbraio 1966 si è riunita la Confraternita in numero di 23 Confratelli e si è deliberato quanto segue:

1) Si sono fatti 3 banchi per la spesa complessiva di L.115.000 che per il momento sono nella Chiesa parrocchiale ma in qualsiasi momento possono essere portati nella propria Chiesa.

N.B. La propria Chiesa ancora non esiste, ma si vede da quella espressione “propria” che era nel cuore di tutti riaverla dopo la demolizione della chiesa piccinna.

2) Coloro che non vogliono usufruire della cassa funebre propria della Confraternita non hanno diritto più ad alcun rimborso di spese.

Firmato il Rettore Don Gerardo Rizzo, il Cassiere Specchia Salvatore.

 

No 1967

Anno 1968

Deliberazione

Il 1° novembre 1968 il sig. Costantini Biagio fu Cosimo ha versato L.200.000 (duecentomila) per far fronte al debito con il costruttore D’Acquarica Donato. Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 5%. Noha 1 0/11/1968

Firmato il Rettore Don Gerardo Rizzo, Nocera Luigi e Specchia Salvatore.

 

Anno 1969

Il giorno 21 dicembre 1969 si è versato al Sig. Costantini Biagio la somma di L.200.000 (duecentomila) più L.8.500 per interesse di detta somma. Il cassiere Specchia Salvatore / D. Gerardo Rizzo

 

Anno 1970

Noha 1/02/1970

Il giorno 1/2/1970 si è tenuta l’adunanza della Confraternita. Erano presenti confratelli N.20 e si è deliberato di portare a L.1000 (mille) la tassa annuale per ciascun confratello o consorella da L.400 (quattrocento) che si pagava per il passato.

D.Gerardo Rizzo/Il cassiere Specchia Salvatore/Il segretario Luigi Nocera.

 

Elenco dei confratelli

e delle consorelle

così come sono elencati nel registro della Confraternita

 

Anno 1924/ Confratelli

1. D. Paolo Tundo, ascritto nel gennaio 1924

2. Prastaro Cosimo ascritto nel gennaio 1924. Cessa di vivere il 17/07/1936.

3. Piscopo Antonio ascritto nel gennaio 1924.

4. D’Acquarica Vito ascritto nel gennaio 1924.

5. Fico Luigi ascritto nel gennaio 1924, morto il 15 luglio 1930.

6. Specchia Gioacchino ascritto nel gennaio 1924.

7. Guido Lorenzo fu Vincenzo, ascritto nel gennaio 1924, morto il 28/11/1936

8. Guido Eugenio ascritto nel gennaio 1924, morto 30/04/1957.

9. Guido Vincenzo di Raffaele ascritto nel gennaio 1924.

10. Tundo Luigi fu Giuseppe ascritto nel gennaio 1924, morto il 22/04/1932.

11. Tundo Michele fu Giuseppe ascritto nel gennaio 1924, morto il 26/07/1958.

12. Bianco Michele fu Paolo ascritto nel gennaio 1924.

13. Bianco Salvatore fu Paolo ascritto nel gennaio 1924.

14. Zerbi Giuseppe ascritto nel gennaio 1924.

15. Tundo Carmine di Diego ascritto nel gennaio 1924, espulso nel marzo dello stesso anno.

 

Questi sono i primi 15 che nel gennaio 1924 diedero nuovo impulso alla Confraternita.

1. Bianco Arcangelo di Michele ascritto nel 1924.

2. Bianco Luigi di Michele ascritto nel 1924. Espulso per    mancato       pagamento 31/12/1933.

3. Costantini Biagio ascritto nel 1924.

4. Congedo Carmine di Pietro(?) ascritto nel 1924. 

    Ha abbandonato volontariamente la Confraternita nel 1929.

5. Campa Giuseppe di Paolo ascritto nel 1924.

6. Campa Michele di Angelo ascritto nel 1924.

7. Campa Antonio di Michele ascritto nel 1924.

8. Costa Angelo fu Pietro ascritto nel 1924.

9. D’Acquarica Giuseppe ascritto nel 1924. Morto il 15/02/1937.

10. De Lorenzis Pietro ascritto nel 1924.

11. De Lorenzis Michele ascritto nel 1924.

12. Gentile Pietro ascritto nel 1924.

13. Giordano Paolo fu Raffaele ascritto nel 1924.

     (Espulso - decreto vescovile 20 novembre 1937)

     ma viene poi riammesso nella riunione del 19/12/1938.

14. Levante Michele di Francesco ascritto nel 1924. Ha abbandonato volontariamente la Confraternita nel 1928.

15. Lagna Michele di Cosimo ascritto nel 1924.

16. Lagna Salvatore di Vito ascritto nel 1924.

17. Manni Antonio ascritto nel 1924. Ha dato le sue dimissioni senza motivo il             31/08/1931.

18. Mariano Angelo di Michele ascritto nel 1924.

19. Mastria Michele ascritto nel 1924.

      Deceduto il 09/08/1944.

20. Manni Leonardo di Antonio ascritto nel 1924.

     Il 31/08/1931 ha dato le sue dimissioni senza motivi.

21. Nocera Angelo di Giovanni ascritto nel 1924.

22. Nocco Michele di Giovanni ascritto nel 1924.

      Ha abbandonato la Congregazione nel 1928.

23. Nocera Luigi di Giovanni ascritto nel 1924.

24. Paglialunga Vincenzo di Antonio ascritto nel 1924.

    Morto in febbraio 1934.

25. Piscopo Paolo ascritto nel 1924.

26. Paglialunga Antonio di Vitangelo ascritto nel 1924.

27. Paglialunga Donato di Antonio ascritto nel 1924.

     Uscito per sua volontà.

28. Piscopo Michele di Antonio ascritto nel 1924.

     Ha abbandonato volontariamente la Confraternita nel   1926.

29. Pedata Luigi ascritto nel 1924. Uscito per mancanza di pagamento nel 1930.

30. Paglialunga Angelo di Michele ascritto nel 1924. Ha abbandonato     volontariamente la Congregazione nel 1925.

31. Paglialunga Vitangelo ascritto nel 1924.

      Morto il 13/02/1934.

32. Paglialunga Massimino di Pasquale ascritto nel 1924.

33. Specchia Salvatore ascritto nel 1924.

34. Vaglio Carmine di Domenico ascritto nel 1924. Cessa di vivere il 10/08/1937.

35. Lagna Angelo ascritto nel 1924, morì il 01/07/1930

36. Bonuso Michele ascritto nel 1924.

NB. Questi 36 iscritti durante l’anno 1924 più i primi 15 fa un totale di N.51 Confratelli iscritti nell’anno 1924.

 

Anno 1924/Consorelle

1. Benedetto Giovanna ascritta nel 1924.

2. Brunetti Luigia ascritta nel 1924. deceduta il 12/03/1942.

3. Bonuso Raffaela di Carmine ascritta nel 1924.

4. Benedetto Cristina ascritta nel 1924.

5. Cataldi Donata ascritta nel 1924.

6. De Polis Pasqualina ascritta nel 1924. Dimessa per mancanza di pagamento 1932.

7. De Lorenzis Cesaria ascritta nel 1924.

8. De Lorenzis Domenica ascritta nel 1924.

9. Duma M.Annunziata ascritta nel 1924. Cessa di vivere il 30/09/1935

10. Grimaldi Virginia ascritta nel 1924.

      Deceduta il 17/03/1948.

11. Guido Carmina ascritta nel 1924. Morta il 20 luglio 1927.

12. Guido Letizia ascritta nel 1924. morta il 31 Luglio 1927.

13. Greco Addolorata di Salvatore ascritta nel 1924.

      Date le sue dimissioni senza motivo.

14. Gabrieli Giulia di Carmelo ascritta nel 1924.          

      Deceduta il 7/7/1947.

15. Guido Vincenza di Pietro ascritta nel 1924.

16. Guido Addolorata di Pietro ascritta nel 1924.

17. Nocco Assunta di Giovanni ascritta nel 1924.

18. Paglialunga Paola fu Santo ascritta nel 1924.

19. Prastaro Pietrina di Cosimo ascritta nel 1924.

20. Piscopo Maria di Antonio ascritta nel 1924.

21. Paglialunga Angela fu Santo ascritta nel 1924.

22. Rizzo Anna di Donato ascritta nel 1924.

23. Sindaco Grazia ascritta nel 1924.

24. Palmieri Giuseppa ascritta nel 1924. Morta il 22/6/1932.

25. Tundo Anna M.a Paglialunga ascritta nel 1924. Morta il  25/02/1941

26. Contaldo Anna ascritta nel 1924. Dato le sue dimissioni senza motivo 1932.

27. Castriota Giovanna ascritta nel 1924. Il 31/01/1931 ha dato le sue dimissioni senza motivi.

28. Guido Costantina, ascritta nel 1924.

29. Lisi Raffaela fu Leonardo ascritta nel 1924.

30. Longo Salvatora ascritta nel 1924. Morta Marzo 1925.

31. Paolì Filomena ascritta nel 1924. Morta il 1° agosto 1925

32. Gugliersi Lucia ascritta nel 1924. Morta il 1° dicembre 1925.

N.32 Consorelle iscritte nel 1924. Aggiunte ai 51 Confratelli iscritti nel 1924 ci dà un totale di 83 soci della Congrega nel 1924.

 

Anno 1925/Confratelli

1. Greco Michele di Giuseppe ascritto nel 1925.

2. Manta Rosario ascritto nel 1925.

3. Marra Michele fu Vito ascritto nel 1925, morto il 27/12/1931

4. Paglialunga Pasquale fu Vito ascritto nel 1925, dimesso il 1931 per mancanza        di pagamento.

5. Paglialunga Cosimo ascritto nel 1925 morto il 28/5/1950

6. Guido Vincenzo di Lorenzo ascritto nel 1925.

    Date le sue dimissioni senza motivo il 1931.

7. Specchia Domenico iscritto alla sua morte avvenuta il 20 maggio 1927.

8. Santoro Salvatore iscritto alla sua morte avvenuta il 19 novembre 1927.

9. Paglialunga Michele iscritto alla sua morte avvenuta il   giorno 8luglio 1928.

10.Nocera Salvatore iscritto alla sua morte avvenuta il 15    marzo 1929.

11.Bianco Michele fu Arcangelo iscritto alla sua morte avvenuta il 9 marzo 1930.

 

Anno 1925/Consorelle

1. Paglialunga Consiglia fu Carmine ascritta nel 1925

    dimessa il 1931 per mancanza di pagamento.

2. Perrone Carmina ascritta nel 1925 deceduta il 22/1/1945.

3. Paglialunga - Lagna Addolorata ascritto nel 1925.

4. Parente Francesca fu Sabatino ascritta nel 1925.   

   Deceduta 29/3/1944.

5. Paolì Luigia ascritta nel 1925 morta nel febbraio 1929.

6. Bellino Assunta, ascritta dopo la sua morte con la tassa di L.160.00

7.  Marra Felicetta ascritto nel 1924, dimessa per mancanza  di pagamento nel 1932.

8.  Guido Domenica ascritta nel 1925.

 

N.12 Confratelli iscritti nel 1925 più N.8 Consorelle dà un totale di N.20 soci aggiunti nel 1925. Sommando agli iscritti/e del 1924 la Congrega dà un totale di N.103 iscritti.

Poi le iscrizioni rallentano. Non se ne registrano più nel 1926/27/28/29.

 

Anno 1930

1. Lagna Cesare iscritto il 29 settembre 1930

 

Anno 1931

1. Guido Carmina fu Carmine iscritta il 1/1/1931

 

Nessuno iscritto nel 1932

 

Anno 1933

1. Guido Raffaele fu Vito iscritto il 1 Maggio 1933

 

Nessuno iscritto nel 1934/35

 

Anno 1936

1. Rossetti Anna iscritta il 19 gennaio 1936

2. Campa Salvatora iscritta il 15 febbraio 1936

 

Nessuno iscritto nel 1937

 

Anno 1938/Si aggiungono 6 nuovi confratelli e 5 Consorelle

1.Guido Angelo di Eugenio iscritto il 23 gennaio 1938,

   dimesso  senza motivo il 31/12/1941.

2. Guido Pietro di Eugenio iscritto il 23 gennaio 1938,

   dimesso senza motivo il 1/1/1945.

3. Bianco Donato di Michele iscritto il 23 Gennaio 1938.

4. Costa Pietro di Angelo iscritto il 23 gennaio 1938.

5. Mariano Giuseppe di Angelo iscritto il 23 gennaio 1938.

6. Rossetti Antonio fu Francesco iscritto il 23 gennaio 1938, espulso per mancato pagamento nel 1941.

1. Bianco Maria Luce fu Luigi iscritta il 23 gennaio 1938.

2. Campa Addolorata iscritta il 23 gennaio 1938.

3. Colazzo Carmela fu Abele iscritta il 23 gennaio 1938.

4. Paglialunga Addolorata fu Antonio iscritta il 23 gennaio  1938.

5. Micali Paola fu Salvatore iscritta il 23 gennaio 1938, morta nel 1950.

 

 

Anno 1939

1. Tundo Rocco iscritto alla sua morte il 31/01/1939.

2. De Lorenzis Pietro di Antonio iscritto il 1° giugno 1939.

 

Nessuno iscritto nell’anno 1940

Anno 1941

1. Tundo Luigi di Carmine iscritto il 2 febbraio 1941.

  

Nessuno iscritto nel 1942

 

Anno 1943

1. Paolì Donata fu Domenico iscritta il 28/02/1943, morta nel  1950.

 

Anno 1944

1. Paglialunga Michele iscritto il 9 gennaio 1944, morto il 14/02/1948.

2. Longo Addolorata vedova di Coluccia iscritta il 04/05/1944, morta il 05/05/1949.

 

Nessuno iscritto per gli anni 1945/1946

 

Anno 1947

1. Tundo M.Donata iscritta il 18/05/1947.

2. Todisco Maria fu Donato iscritta il 18/05/1947.

3. Di Giovanni Agata in Paglialunga iscritta il 18/05/1947.

 

Anno 1948

1. Specchia Giuseppe di Gioacchino iscritto nel 1948.

2. Specchia Salvatore di Gioacchino iscritto nel 1948.

3. Bianco Ippazio iscritto nel 1948.

4. Guido Dionigi iscritto nel 1948.

5. Greco Pasquale iscritto nel 1948.

6. Nocera Giovanni iscritto nel 1948.

7. Bovino Addolorata iscritta nel 1948.

 

Anno 1949

1. Nocera Giovanni iscritto il 17/04/1949.

2. Rizzo Pietro iscritto alla sua morte il 24/04/1949.

3. Lecce Oronza iscritta nel 1949.

 

Anno 1950

1. Carlino Domenica Iscritta il 05/11/1950.

2. Gabrieli Addolorata iscritta e morta nel 1950.

           

Anno 1951

1. Cucco Lucia iscritta nel 1951.

 

Anno 1952

2. Sindaco Domenico iscritto il 02/02/1952.

 

Negli anni 1953/54/55 nessuno iscritto

 

Anno 1956

1. Esposito Salvatore iscritto nel 1956.

2. Esposito Giuseppe iscritto nel 1956.

3. Latino Antonio iscritto nel 1956.

4. Sindaco Rocco iscritto nel 1956.

Dopo questa data nel registro delle iscrizioni non sono segnalati altri iscritti.       

 

Conclusione

Leggendo i vari documenti che riguardano la storia della Confraternita la prima impressione che si ha è che questa abbia sempre privilegiato con molta attenzione il culto dei defunti, i funerali dei confratelli e consorelle e la costruzione della cappella per i propri defunti al cimitero, oltre, cosa ovvia, alla partecipazione alla Messa della domenica. Invece da un esame più approfondito, il senso più vero da cogliere è il profondo senso di appartenenza a una istituzione antica votata al bene degli associati e di fatto a quello di tutta la comunità non solo religiosa, ma anche civile.

Ormai, si sa, non ci sono più iscritti alle Confraternite di Noha, che dal punto di vista giuridico possono ormai considerarsi estinte. Rimane comunque sempre la testimonianza visiva della Cappellone del cimitero costruito a partire dal 1947 con molti sacrifici. Ed è pur vero che anche questa Cappella racconta un pezzo di storia della chiesa di Noha, chiesa che comunque è sempre stata viva, presente, vigile e militante nella società che oggi preferisce molto probabilmente il neo-paganesimo che a pieni polmoni si respira in tanti settori della vita civile.

Che il Signore conceda alla chiesa di Noha, anche senza Confraternite, il coraggio, la creatività e la fedeltà al Vangelo necessari per renderla ancora  testimone autentica di comunione, giustizia e di gioia, perché si possa scrivere con ottimismo, nonostante le mille zone d’ombra, i capitoli futuri della sua importante Storia.

P. Francesco D’Acquarica

 

 

Bibliografia

Archivio Diocesano di Nardò

Archivio parrocchiale della chiesa di Noha

F. D’Acquarica, Curiosità sugli arcipreti e persone di Chiesa a Noha, L’Osservatore Nohano Editore, Noha, 2011

F. D’Acquarica, La chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò, Pubblimartina S.r.l., Martina Franca, 2017

F. D’Acquarica, Noha, vi racconto la sua storia, Pubblimartina S.r.l., Martina Franca,  2017

Ricordi personali

Interviste a testimoni oculari

 
Di Redazione (del 12/05/2017 @ 20:38:46, in Comunicato Stampa, linkato 1547 volte)

Torna anche in questo secondo fine settimana di maggio l’appuntamento con la rassegna di eventi nel Centro Storico “GalatinArte”. Si comincia nella tarda mattinata di sabato 13 maggio con la Ristorazione di qualità per proseguire poi nella serata con il Tango in strada. Domenica 14 spazio alla creatività musicale. Protagonisti saranno lo chef Mario Percuoco, l’Associazione Tracce di Tango e gli alunni dell’I.I.S.S.  “Falcone e Borsellino” di Galatina,

Di seguito i dettagli degli incontri.

Sabato 13 Maggio: Cooking class e Milonga loca

PIAZZA ORSINI
ore 12.00 Cooking class a cura di Mario Percuoco

Nomen omen, dicevano i latini, ovvero nel nome il destino. Non sarebbe potuto essere diversamente per lo chef Mario Percuoco che, oltre al nome, ha nel dna la passione, il talento e le esperienze di una famiglia dedita da quattro generazioni alla ristorazione.

Creatività, energia contagiosa, visione non convenzionale e soprattutto un grande amore per l’Italia, lo hanno spinto a dare vita al  Ristorante Percuoco a Santa Caterina, nella città di Galatina.

La famiglia Percuoco lasciò Napoli nel secolo scorso, alla ricerca di miglior fortuna nell’altro capo del mondo: l’Australia, precisamente Sidney, dove diventano ambasciatori nella ristorazione della cucina italiana.

PIAZZA ORSINI
ore 21.30 “Milonga loca” a cura di Tracce di tango

Tango in strada con l’Associazione Tracce di Tango. Tutti i ballerini e gli appassionati sono inviati a partecipare a questa Milonga loca.

TraccediTango è un’associazione di promozione sociale che opera nel campo culturale, con il proposito di diffondere il Tango Argentino nonché la cultura latino e centroamericana in tutte le sue forme ed espressioni.

Organizza corsi stabili di tango, milonga, tango vals e, nel corso dell’anno, stage e seminari ed eventi con importanti maestri e artisti del panorama internazionale.

 TraccediTango svolge le sue attività sotto la guida e la direzione artistica di Dario Sacco e Alessandra Durante, coppia affiatata che balla e lavora insieme ormai da anni.

Dario e Alessandra hanno studiato in Italia e a Buenos Aires con i migliori maestri e ballerini, il loro lavoro nel tango ha seguito e segue un percorso di ricerca instancabile con lo scopo di sviluppare tecnica e stile. Il loro metodo di insegnamento è stato affinato nel tempo e permette di adattarsi alle diverse esigenze di chi si avvicina al tango. L’attenzione è rivolta soprattutto a conoscere la musica, il movimento e la connessione tra uomo e

donna dove l’abbraccio è protagonista, tenendo sempre in conto che il tango non è solo una serie di passi e sequenze da guardare e riprodurre.

Domenica 14 Maggio: Eco band

PIAZZA CAVOTI
ore 18.30 - Gruppo musicale “Eco band” a cura dell’I.I.S.S. “Falcone e Borsellino”

L’Eco-Band   “ I GOT A RHYTHM ” nasce tra gli alunni dell’I.I.S.S.  “Falcone e Borsellino” di Galatina, guidati dal prof. Marra, per dare spazio alla creatività musicale e  alla fantasia nell’ideare e realizzare nuovi  STRUMENTI  partendo da oggetti o materiali concepiti  per altre destinazioni ed usi. Questa particolare caratteristica ha indirizzato il sound della band; la percussione ed il ritmo sono la cifra portante della formazione . L’idea che la musica sia fondamentalmente ritmo e che anche la nostra vita quotidiana ne sia pervasa è il suo manifesto ideologico.

“Tutto è ritmo nella vita” recita il primo verso del brano realizzato nel breve passo vocale iniziale, la cui melodia è tratta dal noto brano di George Gershwin “ I GOT A RHYTHM” da cui il nome alla band per sottolineare ulteriormente  la sua natura e quella della sua musica.

Il brano inizia con l’esposizione di questo tema sottolineato da un accompagnamento ritmico discreto, ma ben presto le percussioni prendono il sopravvento sviluppandosi su tracce predisposte in partitura su uno stile prettamente occidentale. Dopo uno stop improvviso prende avvio una parte centrale che si rifà esplicitamente a ritmi tipici della musica africana, seguita da un rap con percussioni ancora una volta in secondo piano, il cui testo ripropone l’idea positiva di una musica e di un ritmo che, per citare, “ … Reggae più dello spinello … ”.

Una fase totalmente improvvisata prelude  ad una chiusa energica e spettacolare.

 
Di Redazione (del 29/10/2015 @ 20:37:58, in Comunicato Stampa, linkato 2063 volte)

Sabato 31 ottobre, a partire dalle ore 9:30,  il Campus scolastico di Galatina ospiterà la Festa cittadina dei lettori. Un appuntamento formativo d’eccezione per piccoli e grandi lettori che,  per il terzo anno consecutivo, l’Assessorato alla Cultura promuove nell’ultima settimana di ottobre, in continuità con la proposta dell’Associazione dei Presidi del libro di Noha-Galatina e la collaborazione della Biblioteca comunale Pietro Siciliani.

Le scuole, vere protagoniste dell’evento, animeranno il luogo della festa con  tante attività culturali  dedicate  alla   Parola sacra:… Concon, tema proposto dal locale  Presidio nell’ambito dell’11. edizione della festa nazionale dei lettori che si tiene a fine settembre.

In calendario sono presenti reading, incontri e  performance varie. Per l’occasione un pullman della ditta Tundo si trasformerà in uno spazio laboratoriale. Non mancheranno alcune  iniziative per  onorare la ricorrenza dei 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri.

Nel corso della manifestazione  si esibiranno il coro diretto da Anna Arces del progetto “musicaingioco.net” e Luca Congedo e Fabrizio Forte in una performance ritmico- musicale.

Alle ore 10:00, presso l’auditorium del Liceo scientifico Antonio Vallone, l’Assessore alla Cultura Daniela Vantaggiato e gli studenti incontreranno  lo scrittore  Fabio Genovesi, vincitore del Premio Strega Giovani 2015 con "Chi manda le onde", grazie alla collaborazione con la libreria Idrusa di Alessano. Precederà l’incontro un concerto a cura dei docenti di strumento della scuola media “G. Pascoli”.

La terza edizione della festa cittadina dei lettori si avvale, altresì, dei contributi  della Protezione Civile, della Pro-loco e dei Volontari del Servizio Civile Nazionale – Progetto Reading 2014.  Il servizio navetta per il trasporto dei piccoli lettori  è garantito dagli scuolabus comunali.

Ufficio Stampa del Comune di Galatina

 
Di Redazione (del 09/04/2015 @ 20:31:30, in Comunicato Stampa, linkato 2294 volte)
Venerdì 10 aprile 2015 alle ore 11:30 presso il Palazzo Municipale – Sala del Sindaco, si svolgera la conferenza stampa, interverranno:
Alberto Russi - Assessore al turismo Città di Galatina.
Dino Bandello - Associazione Città Nostra.
Nicola Baglivi - Associazione Amica.

La manifestazione si svolgera il 12 aprile 2015 alle ore 10:00/13:00 – 16:00/24:00 nel Centro storico di Galatina

Dopo il successo del 2013 si ripropone quest’anno la seconda edizione dell’evento “Dolce Città Nostra”, una manifestazione che riscopre ed evidenzia la grande tradizione dolciaria galatinese per le strade del centro storico.

Una grande tradizione che esplode già nel 1745 nella bottega pasticciera della famiglia Ascalone con il pasticciotto, un dolce tipico, composto da pasta frolla farcita di crema pasticcera e cotto in forno.

Il pasticciotto una grande tipicità che non rimane sola grazie a tanti altri prodotti dolciari che fanno grande la città come l'Africano, la Mafalda, il Mustacciolo, la Pasta di Mandorla, e tanto ancora. 

Galatina una città che annovera tanto della tradizione dociaria ma anche enogastronomica (Città del Vino, prodotti tipici della terra come la cicoria, la patata, prodotti da forno come lu squaiatu, ecc.) non poteva non puntare su un evento che la rappresentasse e che possa creare interesse sul territorio.

L’obiettivo della manifestazione è di rivivere l’atmosfera di un tempo ormai passato, degustando e promuovendo i prodotti dolciari e i piatti tipici della tradizione enogastronomica salentina e galatinese, nello scenario del centro storico accompagnati da spettacoli musicali e teatrali.

La manifestazione si terrà domenica 12 aprile 2015 a partire dalla mattina in occasione della giornata "La Penisola del Tesoro" del Touring Club che ha scelto Galatina insieme ad una serie di comuni italiani per ospitare i propri associati.

Un appuntamento che prevede diversi itinerari guidati nel corso della giornata del 12 aprile che toccheranno anche interessanti palazzi nobiliari dalle belle architetture barocche e, soprattutto, la chiesa di S. Maria della Misericordia o dei Battenti, dal prezioso portale in pietra leccese e fresca di restauro.

In occasione della manifestazione, l'Associazione Culturale AMiCA in collaborazione con il Comune di Galatina presenta l'applicazione per smartphone Galatina Amica, prima tappa del progetto Città Amica, network di strumenti innovativi per la visita delle città.
Durante la manifestazione saranno distribuite le mappe realizzate per l'occasione dall'Associazione AMiCA.

 

L’evento è promosso dall’assessorato al turismo della città di Galatina.

 
Di Russo Piero Luigi (del 11/06/2018 @ 20:29:57, in Comunicato Stampa, linkato 1982 volte)

Un autentico successo, sancito dall’abbraccio di circa 350 persone, l’esordio degli amici de “La Civetta dal CUORE AMICO” il cui scopo è fondamentalmente quello di animare la solidarietà, la partecipazione e l'integrazione sociale, operando al servizio delle persone in difficoltà organizzando, in maniera itinerante, serate di informazione e sensibilizzazione.

L’occasione è stata una raccolta fondi per la ONLUS salentina “Cuore Amico – Progetto Salento Solidarietà”, un’associazione no-profit che opera da tanti anni nel Salento e che si rivolge a sostegno di bambini salentini affetti da gravi patologie o aventi particolari necessità.

Location dell’evento l’affascinante cornice dell’aranceto del Castello di NOHA, sede dello storico presepe; un doveroso ringraziamento va proprio all’Associazione "Masseria Colabaldi" che ci ha accompagnato amorevolmente in questa splendida avventura.

Ci siamo deliziati con le deliziose “puccette” con le olive e alla pizzaiola appena sfornate, con le “pittulicche” bollenti, con le bruschette abbrustolite sulla brace, con un buonissimo Primitivo di Galatina, abbiamo ascoltato le indimenticabili colonne sonore targate esclusivamente anni 80 e siamo riusciti a raccogliere 800€; tanta musica dunque, tante cose buone da mangiare, tanto divertimento, ma anche e soprattutto tanta solidarietà.

Ringraziamo inoltre i ragazzi della seconda A e seconda B della Scuola Secondaria I° Grado dell’Istituto Comprensivo "Polo 2" di Noha diretti magistralmente dall’insegnante Colazzo Rita Maria.

La serata è stata ulteriormente impreziosita dalla presenza dei due Parlamentari galatinesi (Onorevole Leonardo Donno e Senatore Cataldo Mininno) e dell’Assessore Loredana Tundo in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Galatina. 

Ci sono serate belle da vivere e anche da raccontare: quella di sabato 09 giugno 2018 è senza alcun dubbio da annoverare in questa schiera. Noi ci saremo sempre dove poter portare un aiuto.

 

Gli Amici de “La Civetta dal CUORE AMICO”

 

Si è tenuta lunedì 25 Marzo a Soleto la presentazione della XX stagione concertistica internazionale dei Concerti del Chiostro alla quale ho partecipato con piacere, senza nascondere allo stesso tempo un po’ di amarezza.

Esprimo il mio più sincero apprezzamento per il lavoro degli organizzatori e del direttore artistico Luigi Fracasso che, nonostante le difficoltà e nonostante gli avvicendamenti delle varie Amministrazioni, seppur di colore politico differente, sono sempre riusciti a dare continuità a questo prestigioso evento.

Negli anni i Concerti del Chiostro grazie alla loro qualità culturale e musicale sono cresciuti e si sono affermati a livello locale e nazionale, contribuendo a promuovere e pubblicizzare Galatina e le sue eccellenze artistiche.

Subentra l’amarezza invece nel vedere che questo nostro fiore all’occhiello quest’anno si sposterà a Soleto che, avendo un’Amministrazione ed un Sindaco all’altezza, è stata abile ad ospitare questo importante evento cogliendo al volo l’occasione fornita dalla miopia dell’Amministrazione Amante.

D’altronde ciascuno ha il governo che si merita e se a Soleto possono essere soddisfatti dei risultati ottenuti dalla propria Amministrazione, a Galatina invece a causa dell’ostinatezza politica del Sindaco e della sua maggioranza continuiamo a subire umiliazioni e mortificazioni.

Dispiace constatare che proprio questa partigiana ostinatezza sta facendo regredire sempre di più una città come la nostra in cui i soldi, i sussidi ed i contributi si trovano per chiunque, meglio se vicino al proprio orticello, mentre a chi da anni promuove con risultati evidenti il territorio viene chiusa la porta.

Ci auguriamo che per il prossimo anno il Sindaco, insieme alle parti interessate, possa trovare il modo per riportare i Concerti del Chiostro a Galatina. Sarebbe bello a tal proposito che questa manifestazione concertistica possa abbracciare e coinvolgere più territori fissando a Galatina l’evento finale.

Noi siamo disponibili a dare il nostro contributo politico per cercare di trovare una soluzione che esalti l’evento valorizzando e promuovendo al contempo la nostra città.

 

Giuseppe Spoti

Consigliere comunale – Partito Socialista

 
Di Redazione (del 25/07/2019 @ 20:27:35, in Comunicato Stampa, linkato 1152 volte)

« “PerChiCrea” , l’iniziativa promossa dal MIBAC (Ministero Beni e Attività Culturali) e gestita da SIAE raccoglie ottimi risultati anche in Puglia » .

Così in una nota i portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera Leonardo Donno e Michele Nitti. L’iniziativa destina il 10% dei compensi per ‘copia privata’ a supporto della creatività e della promozione culturale dei giovani.

« La novità assoluta fortemente voluta dal Governo -spiegano- è stata la decisione di destinare il 50% delle risorse , circa 6 milioni di euro , ad attività di promozione culturale nelle scuole. I progetti ammessi al finanziamento in tutta Italia sono 238, ben 23 nella Puglia dove arrivano 573mila euro. Un ottimo risultato per aiutare e sostenere i nostri ragazzi a sviluppare i loro talenti e le loro competenze » .

Ecco i gli istituti scolastici finanziati in Puglia:

  • Per il settore “Arti visive, performative e multimediali”: Marconi-Hack di Bari e Don Tonino Bello di Tricase.

  • Per il settore “Cinema”: Moro-Falcone di Adelfia,Ciardo-Pellegrino di Lecce, Cosmai di Bisceglie, Japigia 1-Verga di Bari, Veglie Polo 1, Michele Dell’Aquila di San Ferdinando di Puglia, Salvemini di Fasano
  • Per il settore “Danza”: Ciardo-Pellegrino di Lecce, Catalano-Moscati di Foggia, Palmieri di Lecce
  • Per il settore “Libro e Lettura”: Vito De Blasi di Gagliano del Capo
  • Per il settore “musica”: Istituto Comprensivo di Matino, Bodini di Monteroni di Lecce, Moro-Falcone di Adelfia, Magistrato Giovanni Falcone di Copertino, Polo 3 di Galatina, Stampacchia diTricase, Verdi-Cafaro di Andria, Antonazzo di Corsano
  • Per il settore “Teatro”: Cassandro-Fermi-Nervi di Barletta, Amedeo d’Aosta di Bari.

M5S

 

 
Di Redazione (del 06/12/2021 @ 20:23:05, in Comunicato Stampa, linkato 1020 volte)

Le festività natalizie di quest’anno saranno in gran parte dedicate ai bambini.

Per prima cosa, inizieremo con l’accensione dell’albero, martedì 7 dicembre alle ore 17:00, in compagnia della ZAGOR STREET BAND.

Le luminarie nel centro storico hanno un tema conduttore. Nel giugno 2021 la Compagnia degli Exsultanti, supportata anche dalla Regione Puglia, ha candidato 33 rosoni di Puglia quale patrimonio dell’Unesco. L’Amministrazione Comunale ha preso spunto da questa proposta per condividere con la ditta LUMINO SRL, un progetto unico e del tutto originale che riproduce in maniera stilizzata, su materiale plastico i rosoni delle Chiese e Cattedrali di cinque città Pugliesi: Otranto, Ostuni, Trani, Ruvo di Puglia ed ovviamente Galatina, con la Basilica di Santa Caterina.

La VIA DEI ROSONI si snoda tra Via Vittorio Emanuele e via Umberto I ed un modo diverso per tenere lo sguardo alto ed attento sulle nostre caratteristiche bellezze.

Il nostro albero di Natale, proposto da LUMIWORKS srl, si caratterizza per la sua originalità. Con i suoi quindici metri di altezza e quasi sette di diametro, si impone su piazza San Pietro contribuendo a darne una diversa immagine a seconda del punto di osservazione. È un albero che invita alla gioia con i suoi colori e la sua luminosità.

In fondo a Via Umberto I è stata collocata una originale struttura che richiama la tradizionale cassa armonica. La particolare cupola trasparente illuminata sarà il tetto sotto cui chiunque potrà esibire le proprie qualità musicali o canore. Ma sarà anche uno spazio aperto alle letture pubbliche, alla recitazione e ad ogni forma di espressione artistica.

Una proiezione luminosa a tema natalizio sarà effettuata sulla facciata di PORTA LUCE. Sarà un modo per valorizzare una delle porte antiche di accesso alla Città ma anche un segno di accoglienza per cittadini e visitatori.

Ci sarà anche all’interno di Palazzo Gorgoni, in Via Umberto I, una proiezione luminosa a tema Natalizio.

Il calendario completo delle manifestazioni sarà il seguente:

VILLAGGIO DI BABBO NATALE

All'interno dell'ex convento delle Clarisse, il Villaggio sarà un progetto sociale ed inclusivo creato dall'associazione C.S.CI asd, in collaborazione con ABILMENTE INSIEME, POLVERE DI STELLE, FALLA PER ME aps, LAICI COMBONIANI onlus, Missionari Comboniani ed i bambini del Centro Socio Educativo Diurno di Galatina.

La condivisione del lavoro tra le diverse associazione e la particolare attenzione ai temi sociali rendono il Villaggio di Babbo Natale un’esperienza del tutto innovativa.

Nei giorni 11-12-18-19-22-25-26 dicembre e 1-2-6- gennaio 2022, nelle ore 10:00-13:00 e 16:00 - 22:00 si succederanno:

LABORATORI (attività con gli Elfi di Babbo Natale):

  • Laboratori di riciclo artistico natalizio
  • Disegnando il Natale: Concorso EcoNatale; Natale inclusivo e sociale
  • “Caro Babbo Natale ti scrivo…”, preparazione letterina a Babbo Natale
  • “Natale in tutti i sensi”, musical dei bambini e dei ragazzi del DogWinterCamp 2021
  • Piccole mani in pasta, tradizioni gastronomiche salentine
  • Giochi e Attività Natalizie

EVENTI FOLKLORISTICI:

  • Babbo Natale incontra i bambini di Galatina
  • Visita alla Casa di Babbo Natale realizzata in collaborazione con i ragazzi del Centro Socio Educativo Diurno “Santa Chiara”
  • Visita alla Fabbrica dei Regali e alla casa degli Elfi e delle Fate
  • La Befana vien di notte… incontro con la Befana il 6 gennaio
  • Babbi Natale in bici… percorso folkloristico per le vie di Galatina
  • C’era una volta Natale, parata dei personaggi della Disney
  • Mille e una fiaba, lettura animata di fiabe

EVENTI CULTURALI:

  • Cineforum Natalizio: rassegna di film natalizi per bambini e famiglie
  • Natale in musica, performance di gruppi musicali
  • Natale con la pizzica
  • Visite guidate al Chiostro di Santa Chiara e alla Chiesa di San Luigi in collaborazione con InfoPoint e Proloco.
  • Istallazioni luminose nel giardino del Chiostro
  • Magie del Natale, Performance di artisti di strada
  • Mille e una fiaba, lettura animata di fiabe natalizie
  • Concorso Natale inclusivo e sociale, Concorso per il miglior Presepe ecologico, inclusivo e sociale

EVENTI SOCIALI:

  • Natale Inclusivo, Mercatino dei lavori artistici realizzati dai ragazzi di Abilmente Insieme
  • Mercatino Natalizio della Solidarietà, raccolta fondi per famiglie povere di Galatina organizzato dall’associazione CSCI Galatina
  • Mercatino Natalizio Ecosolidale per le Missioni, raccolta fondi per le Missioni organizzato dai Missionari Comboniani e da Laici Missionari Comboniani Onlus
  • Fai la differenza… e Intrecci di solidarietà Progetti di solidarietà a cura dell’Associazione C.S.C.I. Galatina

 

Ancora, per i bambini ci saranno:

a cura della Associazione TERRA DEI PICCOLI ETS dal 23 dicembre al 5 gennaio 2022 Laboratori Natalizi per bambini, presso le Gallerie Tartaro ed il giorno 22 dicembre, in Chiesa madre, un concerto gospel.

 

  • La COMPAGNIA TESTE DI LEGNO proporrà il giorno 22 dicembre in piazzetta Galluccio i GIOCHI MEDIOEVALI, ed il 17 dicembre in via Principe di Piemonte  lo spettacolo di burattini ALICE NEL PAESE DI POSEIDONIA ed il giorno 2 gennaio 2022 in piazza Cesari lo spettacolo di burattini IL MONDO DI OZ.
  • Il giorno 17 dicembre a cura della Associazione World DIEGO EVENTI tra Corso Principe di Piemonte e Piazza Alighieri ci sarà il MAGIC CHRISTMAS spettacolo di mascotte, burattini, trampolieri, gonfiabili, bolle e vario intrattenimento.
  • L’associazione BALLA PER ME il giorno 22 dicembre presso piazza Cesari proporrà uno spettacolo di animazione per bambini con trucca bimbi, giochi interattivi, pupazzi di neve, elfi parlanti e tanto altro.
  • Ancora artisti di strada il 26 dicembre a Collemeto, a cura del CIRCUS KALUS SHOW che proporranno “THE CHRISTMAS PARK”, LA POSTAZIONE DI Babbo Natale e l’intrattenimento di Flavio Leo e Riccardo D’Ostuni.
  • La rassegna NOTE BATTENTI quest'anno si svolgerà nelle chiese del territorio, per ragioni di spazio e per andare incontro alle comunità parrocchiali ed avrà la direzione artistica della Associazione GIOVANI REALTA’

 

Il calendario sarà il seguente:

  • 12 DICEMBRE - CHIESA DI SAN SEBASTIANO

CONCERTO DEL QUINTETTO LUPIAE

  • 19 DICEMBRE - CHIESA CUORE IMMACOLATO DI MARIA

CONCERTO DEL QUARTETTO DISSONANZE

  • 25 DICEMBRE - CHIESA DEI SS. PIETRO E PAOLO

CONCERTO DI NATALE a cura di GIOVANI REALTA’ – APS

  • 26 DICEMBRE - BASILICA DI SANTA CATERINA DI ALESSANDRIA

CONCERTO DEL DUO ANGELA COSI E VALENTINA MARRA

  • 1 GENNAIO - CHIESA DEI SS. PIETRO E PAOLO

CONCERTO REDI HASA ED EMANUELE COLUCCIA

  • 2 GENNAIO - CHIESA SANTA MARIA DI COSTANTINOPOLI – COLLEMETO

CONCERTO a cura di GIOVANI REALTA’ – APS

  • 6 GENNAIO - CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO – NOHA

CONCERTO TRE NIÑOS

 

MERCATINO DI NATALE

Nei giorni 4-5-7-8-11-12-18-19-22-23- dicembre si terrà in piazza San Pietro il mercatino di Natale, a cura dall'Associazione DICIOTTESIMOMERIDOANO APS con esposizione di prodotti dell'artigianato salentino.

GUSTOSE SERATE

A cura dell'Infopoint di Galatina, con APS TERRE A SUD DEL TEMPO nei giorni 27 dicembre e 2 gennaio 2022 si terranno due "serate gustose".  Itinerari serali alla scoperta del centro storico con visite guidate e degustazione finale in una location a sorpresa.

 

Altri eventi potranno aggiungersi nel corso delle festività.

Potrete seguire sulla pagina fb NATALE IN TUTTI I SENSI E MARCELLO AMANTE SINDACO CON IL POLO CIVICO

Impegniamoci a vivere con le consuete accortezze questi giorni intensi.

 

Nico Mauro

Assessore al turismo

 
Di Redazione (del 26/06/2019 @ 20:20:56, in Comunicato Stampa, linkato 967 volte)

Il 28 giugno ritorna a Galatina il tradizionale appuntamento con La Notte delle Ronde all’interno della cornice della festa patronale dei Santi Pietro e Paolo.

La Notte delle Ronde rappresenta per Galatina una sintesi tra tradizione, storia e futuro.

Quest’anno l'Amministrazione ha iniziato la collaborazione con la scuola di Pizzica di San Vito che propone un progetto insieme all’Associazione “Città Nostra”.

La scuola di San Vito è un progetto della Word Music Academy che focalizza l’attenzione sulla valorizzazione del patrimonio musicale coreutico del proprio territorio con l’obiettivo di far conoscere e sviluppare con cura il repertorio proprio della tradizione di San Vito e mettere in relazione questo repertorio con esperienze e linguaggi differenti.

Insieme alla performance del gruppo di Edoardo Zimba, che proporrà a partire dalle 22:00 lo spettacolo “ZIMBA CA TI PASSA”, musicisti e danzatori apriranno e coordineranno la Ronda e animeranno le altre ronde che spontanee prenderanno vita per le strade del centro storico, a partire da Piazza San Pietro.

La Notte delle Ronde è un’occasione per valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale e raccontare il territorio. È come far emergere e crescere la voce della storia che si respira a Galatina intorno a questo evento che, in fondo, è un racconto.

Contiamo di far ritrovare persone che, nel desiderio di approfondire l’antico rito del tarantismo, abbiano anche la gioia di liberarsi nel ballo della pizzica pizzica a terra.

Il centro storico è la casa eletta della manifestazione, luogo naturale di memoria, lo scenario ideale di tutte le occasioni di celebrazione della tradizione.

Quello di Galatina è particolarmente ricco di attrattiva. Oltre alla propria specificità storico culturale, custodisce un valore più ampio: dalla basilica di Santa Caterina alla chiesa Matrice, dalla cappella di San Paolo ai numerosi palazzi gentilizi, tutti testimoni di uno spirito antico che rivive nella quotidianità.

La notte delle Ronde è la voce musicale identitaria di Galatina. Nel suo essere popolare racchiude e dovrà sempre racchiudere il fascino di qualcosa che si può raccontare solo se si vive.

In futuro l'Amministrazione stringerà accordi e collaborazioni anche con altre scuole e realtà musicali e coreutiche che abbiano nel suono del tamburello la loro linfa portante. Si sfrutteranno i bandi disponibili per implementare le risorse e far crescere il progetto culturale che accompagna la manifestazione.

Abbiamo la volontà di mettere la tradizione popolare al centro dell’attività amministrativa perché rappresenta occasione di crescita turistica e opportunità di sviluppo economico per il territorio.

Nico Mauro
Assessore al Turismo

 
Di Redazione (del 06/12/2021 @ 20:14:36, in Comunicato Stampa, linkato 531 volte)

Martedì 14 e giovedì 16 dicembre, ore 10, presso il Palazzo della Cultura “Z.Rizzelli” di Galatina i volontari del Servizio Civile - progetto In Reading 2019 - organizzano la presentazione del nuovo romanzo del cantautore e scrittore Simone Perrone aka Blumosso, "Schiena Cucita".

L’artista, allontanandosi dalle classiche presentazioni di libri, interagisce con il pubblico unendo il mondo della musica e della scrittura e parlando attraverso il suo libro della falsità, della paura della verità e dell’assenza di dialogo che portano alla distruzione delle relazioni.

 Il romanzo, edito da Casa Editrice Kimerik, ha come punto focale la contrapposizione tra  sentimento e follia che sono spesso molto vicini e il confine è talvolta così labile da non riuscire a contenerne i margini. Succede quindi che le emozioni si mischiano, si confondono senza più essere riconoscibili.
Una contrapposizione tra morte e vita, amore e odio, razionalità e follia, paura e determinazione.
Un romanzo accattivante che svela al lettore le sue intenzioni sapientemente.

Volontari del Servizio Civile Universale del Progetto InReading2019 

 
Di Redazione (del 26/09/2016 @ 20:11:55, in Festa dei Lettori, linkato 2389 volte)

Ci han pensato circa sette secoli fa gli antichi nohani ad allestire la scenografia della serata de "La festa dei lettori" di sabato 24 settembre 2016.

Qui a Noha, non trovi soluzioni architettoniche e prospettiche fasulle ma autentiche. Qui ti accoglie una torre medievale dalla sagoma dura, dalle linee rigide e uniformi, e dall'espressione forse poco gaia, quasi incombente, e tuttavia, verso la sommità, con archetti e beccatelli a corona. Accanto, il massiccio ponte levatoio con arco a sesto acuto, cassa armonica di versi di grandi poeti recitati a memoria e parole salentine musicate e librate in aria, tra un ramo di arancio e uno d’ulivo, dal genio di Mino De Santis.

Si diffonde tutto intorno profumo di pane appena prodotto dai forni del castello da abili mani di ragazzi che fanno bene ogni cosa, e soprattutto a perdere, per il solo gusto del bello e del buono.

Questa è la Noha più verace.

Persone, parole, musica e luoghi ancora così autentici e lontani dal turismo di massa da rendermi quasi geloso al pensiero che un giorno, com'è inevitabile che sia, saranno "di tanti".

Antonio Mellone

P.S.

Di seguito la photogallery della serata, a cura di Albino Campa:

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MADRE ELISA MARTINEZ

Le opere delle Suore Figlie di Santa Maria di Leuca a favore degli emarginati e dell'infanzia abbandonata

 

Venerdì 4 maggio 2018 alle ore 18.00

 

Sala Monsignor Gaetano Pollio, chiesa di San Biagio, via Vito Vallone, Galatina.

 

Saluti istituzionali del sindaco Marcello Amante e del vicesindaco Maria Giaccari

 

Interventi

 

- S. E. Mons. Donato Negro, Arcivescovo Diocesi di Otranto

- S.E. Mons. Vito Angiuli, Vescovo Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca

- Mons. Sabino Lattanzio, Postulatore generale Cause di beatificazione

- Rev.ma Madre Ilaria Nicolardi, Madre generale Congregazione Figlie di    Santa Maria di Leuca

- Mons. Aldo Santoro, Parroco Chiesa Matrice

 

Modera Noel Alberto Vergine, presidente IV Commissione consiliare.

Intermezzo musicale a cura dell'Orchestra giovanile “Giovanni Pascoli” diretta dal professore Antonio Mastria.

Madre Elisa Martinez (1905-1991) si è distinta con le suore in un diuturno lavoro andando incontro agli emarginati, ai carcerati, alle madri nubili e dedicandosi all'educazione della prima infanzia. La Religiosa, nata a Galatina fondò l'Istituto delle Figlie di Santa Maria di Leuca a Miggiano (Le).che attualmente opera in Italia, Svizzera, Spagna, Francia, Portogallo, Canada, India e Filippine.

La sua fama di santità va sempre più crescendo, il 12 novembre 2017 si è conclusa la Fase Diocesana della Causa di Beatificazione e Canonizzazione della serva di Dio, introdotta il 17 novembre 2016.

Ufficio Stampa Comune di Galatina

 
Di Redazione (del 19/04/2022 @ 20:07:07, in Comunicato Stampa, linkato 438 volte)

Con uno straordinario concerto di musica classica, il 21 aprile alle ore 21 nel Teatro Cavallino Bianco di Galatina la violinista spagnola Anna Maria Badia Nikiforova, accompagnata al pianoforte da Louise Sibourd, apre la rassegna “musica & musica”, organizzata da “I Concerti del Chiostro” e con il patrocinio e il contributo del Comune di Galatina – Assessorato alla Cultura.

“In questo particolare momento storico, con una pandemia da debellare ed una folle guerra ai confini dell’Europa, - dichiara il pianista Luigi Fracasso, direttore artistico dell’evento - la musica può alleviare il tormento a cui stiamo sottoponendo la nostra anima, ed evitare il rischio di  assuefarci alle bruttezze di cui è capace una parte dell’umanità.”

Anna Maria Badia Nikiforova inizia la sua carriera musicale all’età di sei anni, si trasferisce a Londra per studiare con Richard Ireland e debutta da solista con l’orchestra al Musikverein di Vienna, alla “Goldener Saal” in un ciclo di concerti per l’anniversario di Mozart. Nel 2021, si laurea a Vienna come Magister Artium (Master of Arts). Si esibisce regolarmente in recital e da solista con orchestra in Italia, Belgio, Francia, Portogallo, Regno Unito, Israele, Polonia, Bielorussia, Austria.

Louise Sibourd ha studiato a Parigi presso il Conservatoire National  Supérieur“, a Praga e a Vienna. Docente presso le Conservatoire National Supérieur de Musique de Paris, Louise Sibourd è la dedicataria di composizioni musicali di G. Ligeti e G. Coral, delle quali ha realizzato esecuzioni in prima assoluta e numerose registrazioni.

Il secondo dei due appuntamenti in cartellone è previsto per il 28 aprile, sempre al Teatro Cavallino Bianco e vedrà sul palcoscenico Sergio Cammariere, noto al grande pubblico come uno dei più originali e raffinati cantautori italiani.

 

La prevendita è su www.diyticket.it.

Il costo dell’abbonamento è di euro 20.00

Costo singolo biglietto: euro 10.00 21 aprile; euro 15.00 28 aprile.

 

Per info: www.iconcertidelchiostro.it – 331 4591008

Facebook-Instagram: I Concerti del Chiostro

Per gli eventi sarà necessario essere in possesso del Super Green Pass a partire dai 12 anni di età (avvenuta vaccinazione contro il Covid-19 oppure certificazione di avvenuta guarigione dal Covid-19).

Ufficio stampa I Concerti del Chiostro

 

"Arte e bellezza.... Che emozione!"

Un grande successo si è rivelata la sfilata promossa dall'amministrazione comunale e dalle Associazioni Esserci per Galatina, Helianthus, Galatina Letterata e Pro Loco Aps Galatina, che ha visto coinvolti i bambini e le bambine di tutto l'Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina, fortemente voluta dalla Dirigente Luisa Cascione e dagli insegnanti e realizzata grazie al grande impegno e sinergia tra scuola e famiglie.

L'intento era quello di far respirare quella normalità tanto negata in questi anni di pandemia. I bambini infatti devono poter godere del diritto alla socialità, al gioco e alla spensieratezza.

Un tripudio di gioia e colori ha attraversato le vie del paese.

Improvvisati pittori in erba, per giorni gli alunni delle classi quinte, affiancati da docenti e genitori, hanno dedicato parte dei loro pomeriggi a dipingere con estro e creatività delle tele ispirandosi ad autori come Kandiskij, Mirò, Magritte, Mondrian diventati, successivamente, i loro costumi.

I bambini dell'infanzia e le prime tre classi della scuola primaria hanno rappresentato il mondo dei colori tra grandi pennelli, macchiette e tubetti di colore che hanno allietato la sfilata con balli incessanti e coinvolgenti.

Gli alunni delle classi quarte hanno donato con i loro abiti un tributo alla famosa artista Frida Kahlo.

La nostra musica ed i nostri colori sono stati notevolmente apprezzati dai numerosi spettatori assiepati lungo i bordi del percorso cittadino.

Alla fine della giornata ci siamo ritenuti felici e soddisfatti per aver regalato un pomeriggio di spensieratezza a tutti.

Fiorella Mastria

 
Di Redazione (del 09/10/2019 @ 20:01:43, in Comunicato Stampa, linkato 5464 volte)

Il viso è il riflesso dell’anima. Ogni viso ha una storia, parla, rappresenta il mondo dimenticato dell’anima e dello spirito che in esso si riflette. ll workshop ha come finalità quella di favorire e migliorare lo sviluppo di capacità artistiche e abilità tecniche per realizzare il ritratto di un volto umano.

Ognuno dei partecipanti sarà in grado di:

- Squadrare il foglio ed eseguire una corretta inquadratura del Ritratto da realizzare;

- Effettuare con maggiore sicurezza nel tratto il disegno, evidenziandone i contorni con una linea continua e semplice;

- Eseguire con manualità tecnica il chiaroscuro, conoscendone le differenti gradazioni di tono, in relazione a luce ed ombra.

- Utilizzare il “Metodo della Quadrettatura”

- Realizzare la copia di un ritratto con la tecnica del chiaroscuro a matita.

 

Alla fine del Workshop è prevista una mostra finale con gli elaborati dei partecipanti presso il Circolo Arci Levèra.

 

Il workshop sarà strutturato in 8 incontri da 2 ore ciascuno e avrà inizio il 14 OTTOBRE dalle ore 18.00 alle ore 19.00 con un numero minimo di 5 iscrizioni.

 

Il corso è aperto a tutte e a tutti e non sono richieste precedenti esperienze artistiche, né attitudini particolari. E' rivolto persone dai 15 anni in su. Non è richiesta alcuna competenza tecnica specifica.

MATERIALE utile a carico dei partecipanti:

- Album Fabriano 4 Ruvido 33x48 cm

- Matite morbide numero 0B , 2B, 4B, 6B (matita staedtler o matita lyra artdesign)

- Gomma pane

- Gomma matita

- 2 squadrette da disegno geometrico

- 1 riga lunga per disegno geometrico

- Tempera matita in acciaio

- FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO del ritratto che si intende realizzare

 

info e iscrizioni: levera.arci@gmail.com | 3894250571

 

Paola Rizzo - Pittrice affermata, con piu di 20 anni di esperienza.

Laureata nel 1997 presso l’Accademia delle belle Arti di Lecce con una tesi in anatomia artistica sul Volto, aspetto fisico e psicologico.

Nature morte, vedute marine, paesaggi bucolici, soggetti religiosi, scene di vita quotidiana, ritratti di volti umani o fantastici, sono stati i soggetti della sua prima produzione artistica.

Subito dopo gli studi accademici ha incontrato un soggetto che è diventato la costante della sua opera: l’ulivo. L’ulivo è l’albero che per eccellenza rappresenta l’ambiente, la natura della nostra terra, quella salentina. Sembra esserci ormai una dipendenza, quasi ancestrale, tra lei e quest’albero considerato “sacro” dai nostri avi, alla stessa stregua di un nume tutelare del luogo. La tecnica che predilige nella rappresentazione dell’ulivo è quella dell’olio su tela. Amante dei dettagli, ha sperimentato anche altre tecniche. Cosicchè la produzione artistica relativa agli ulivi si avvale oltre che di grandi tele, anche di una serie di grafiche eseguite con la tecnica della china su carta ed alcune con la tecnica del chiaroscuro a matita.

Parallelamente entrano a far parte del suo mondo l’amore per la fotografia e la musica, quest’ultima diviene fonte di ispirazione primaria. Ama dipingere e disegnare con la musica. Non come colonna sonora, che pure non manca mai nel suo studio d'arte, ma come moto dell'anima-artista. La musica, collante per artisti la porta a frequentare gli ambienti musicali conoscendo alcuni tra i suoi musicisti preferiti. Così, scatto dopo scatto ferma le loro espressioni e la loro anima attraverso la fotografia. Anima impressa nei tratti decisi del suo tratto a matita e polvere di grafite. Nasce “Grafite è musica” una mostra itinerante di ritratti di musicisti di fama nazionale ed internazionale, eseguiti con la tecnica del chiaroscuro a matita. Tra i ritratti quello di Caparezza, Terron Fabio, Roy Paci, Raffaele Casarano, Claudio Prima, Gaetano Carrozzo, Roshaun Bay-c Clark (T.O.K), Cesare Dell’Anna, Giancarlo Dell’Anna, Eneri, Carmine Tundo (La municipal), Ludovico Einaudi, Marco Ancona, Giuliano Sangiorgi (Negramaro), Luca Aquino, Uccio Aloisi, Greta Panettieri, Nandu Popu, Mannarino.

 
Di Redazione (del 09/04/2017 @ 19:58:30, in Comunicato Stampa, linkato 1535 volte)

Occorre un approccio integrato per la soluzione del problema “Chiusura Centro Storico”. L’attuale situazione non è proficua per nessuno; alcune attività manifestavano l’evidente stato di crisi già in presenza del transito aperto. La chiusura deliberata dal commissario, repentina e senza una valida programmazione, ha prodotto, se vogliamo, risultati ancora più disastrosi.
Noi vediamo come unica soluzione l’inserimento del centro storico in un contesto più ampio: la CITTA’. Se funziona il centro storico funziona anche la città e viceversa.
Il Comune può sicuramente fare la sua parte puntando ad un maggior decoro urbano della città antica, un arredo urbano da completare (in alcune zone completamente mancante o vandalizzato!). Mancano panchine, cestini, indicazioni stradali per chiese e palazzi storici, e manca anche, molto, il verde! Troppo trascurato, poco presente e poco condiviso dai cittadini che devono diventare attori protagonisti del decoro urbano della città.
La nostra visione di centro storico non si basa solo sull’aspetto estetico; contestualmente sarebbe opportuno riempirlo di contenuti, semplificando la burocrazia per permettere la realizzazione di eventi da parte dei cittadini e delle associazioni (faremo dei modelli semplificati per i piccoli spettacoli).
Saremo propositivi e incentiveremo tutte quelle manifestazioni, piccole o grandi che siano, che abbiano come scopo la cultura da riportare per le strade come la presentazione di libri, spettacoli teatrali, musicali, artisti di strada; eventi realizzati in piazze e vicoli del centro, che solo così si animerebbero invogliando cittadini e turisti a frequentarlo.
A tal proposito è auspicabile una adeguata programmazione culturale: gli eventi della stagione estiva devono essere programmati in tempo, al massimo entro il mese di aprile per poter così effettuare un piano marketing e realizzare un’organizzazione seria, condivisa, mirata e che dia i suoi frutti.
La situazione attuale non è comunque accettabile; il traffico che prima defluiva all’interno del centro storico adesso si è riversato nella città rendendola congestionata. Per questo sarà necessario un piano traffico in grado di individuare nuovi parcheggi e invogliare i cittadini ad un minor uso degli autoveicoli, senza ledere la libertà di chi ha l’esigenza di spostarsi in auto.
L’Italia è il paese in Europa con più macchine per persona e Galatina ha dati impressionanti sulla presenza di auto sul territorio (poco meno di 18mila da dati PRA).
Il nostro piano traffico, basato sull’incentivazione di ulteriori isole pedonali all’interno del centro storico, sarà PARTECIPATO e CONDIVISO. Alla fine del percorso di partecipazione, lo renderemo pubblico e sarà votato da tutti i cittadini e commercianti prima della sua attuazione.
Anche i commercianti dovranno fare la loro parte; il centro storico di Galatina ha delle eccellenze artistiche riconosciute a livello Europeo: Santa Caterina D’Alessandria (Monumento Nazionale), la Chiesa dei Battenti, la Chiesetta di San Paolo, i palazzi e le dimore storiche; abbiamo un patrimonio di bellezze poco conosciute ed apprezzate anche dagli stessi Galatinesi; così come ci sono bellezze ed eccellenze artistiche. Anche i COMMERCIANTI DOVRANNO DIVENTARE DELLE ECCELLENZE!!!. Mi rivolgo ai commercianti: sono sicuro che quando rientrate a casa sapete benissimo come vorreste migliorare, come vorreste innovare, come vorreste il vostro negozio, come vorreste riscoprire la tradizione nell’innovazione.
Se l’amministrazione può dare una mano, troveremo il modo di dare una mano.
Pertanto sulla chiusura totale adottata ora dal commissario non prenderemo posizioni affrettate atte a strappare consensi, speculando sugli allarmismi, ma attenderemo i risultati di questa stagione estiva prima di fare valutazioni pro o contro una chiusura totale.
Abbiamo già un programma per il centro storico, come per tutto il resto. Lo renderemo pubblico in una presentazione ufficiale alla città. Secondo noi, i programmi non si possono scrivere e pensare a due mesi dalle elezioni, ma ci vuole tempo, studio. Stiamo studiando da tempo ed il nostro programma è già scritto, abbiamo già ben chiara la visione di città che vogliamo, UNA CITTA’ A 5 STELLE. Siamo fiduciosi che i cittadini, questa volta, abbiano voglia e desiderio di cambiamento, quello vero. E NOI CI SIAMO.

Paolo Pulli
Candidato Sindaco per il Movimento 5 Stelle in attesa di certificazione

 
Di Redazione (del 06/02/2019 @ 19:57:43, in Comunicato Stampa, linkato 873 volte)

Presentazione e Promozione dei Cantieri Innovativi di Antimafia Sociale, il progetto ha l’obiettivo di sperimentare e avviare n.4 processi partecipati orientati all'imprenditoria sociale in 4 settori differenti:

  • Agricoltura Sociale;
  • Cultura e Welfare di Comunità;
  • musica;
  • Progettazione Europea;

rivolti a 60 partecipanti motivati a sviluppare modelli di welfare di comunità in una prospettiva Europea.

Interverranno:
Dina Manti - Sindaca di Corigliano
Emanuele G. Rizzello - Coordinatore di Progetto
Lara Mastrogiovanni - Coordinatrice di Progetto e referente del Cantiere di Progettazione Europea #EuProjectHub
Responsabili di Levèra

Circolo Arci Levèra
via Bellini 24 - Noha (Galatina)

 
Di Antonio Mellone (del 03/04/2021 @ 19:57:36, in NohaBlog, linkato 872 volte)

Ci sono parole che si rovinano, invecchiano rapidamente, rischiano di dire il contrario di quel che avrebbero voluto, forse perché esauste, proferite con superficialità quando non in mala fede, ripetute a pappagallo, dunque razziate dal potere. Senza andare troppo lontano basti pensare a Crescita, Sviluppo, e ultimamente anche Economia Circolare, Sostenibilità, Resilienza, e ulteriori lemmi o locuzioni da Recovery. Del resto la storia è costellata dagli espropri dei vocabolari più che da quelli proletari, essendo il vocabolario probabilmente uno dei beni più preziosi di un popolo, che dico, di ciascun individuo (onde il povero don Milani aveva ragione due volte).

Altre parole sono sulla buona strada del loro (e nostro) logoramento, vista la puntualità svizzera con la quale vengono utilizzate in convegni o in programmi elettoral-amministrativi. Mi riferisco a Riqualificazione e a Valorizzazione. Ricordo, così solo per fare due esempi, che in loco era considerata Riqualificazione (e temo lo sia tuttora per molti conterranei) la trasformazione di ventisei ettari di campagna galatinese in un mega-parco commerciale; e si continua senza alcun ritegno a parlare di Valorizzazione financo della basilica di Santa Caterina d’Alessandria, manco fosse una merce da prezzare sul mercato o un business da quotare in borsa.

Ebbene, personalmente considero valore ciò che per altri (tanti altri) temo sia un disvalore. E viceversa. Tipo il turismo quale “volano” (anche Volano non scherza) di tante belle cose, mentre io ne provo perfino orrore, attesa la visione predatoria peculiare di molti fenomeni di massa, perniciosi anzichenò per loro stessa indole.

È inutile dire quanto l’abbandono del natio borgo selvaggio, più prosaicamente paesino, sia ormai una malattia conclamata, una vera pandemia con un indice Rt strettamente maggiore di uno (e non mi si dica che scimmiotto i virologi, ché l’Rt lo studiai in Statistica qualche decennio fa). Al di là delle buone intenzioni e delle eccezioni, la regola aurea sembra essere quella della forza centripeta il cui centro di gravità permanente diventa la città (preferibilmente metropolitana) con connesso spopolamento della provincia. Si tratta di un discorso sistemico, voluto dalla classe dominante e dai suoi caporali dotati di un iban da impinguare oltremodo, tanto i gregari si trovano sempre in abbondanza e perlopiù gratis.

Per fortuna c’è ancora chi resiste e, credendo nella propria piccola patria, ha deciso non solo di restare, ma di provare a utilizzare parole diverse, possibilmente meno inflazionate. A Noha, per esempio, abbiamo le piccole botteghe (oltre al pugno di ambulanti del mercatino settimanale di via Michelangelo) nonché gli artigiani e i contadini che compiono quotidiani atti di residenza, vale a dire resistenza, e in molti riescono pure a vincere contro i colossi di turno come tanti Davide. E abbiamo due fratelli e un cognato che non sono l’Hilton o il Marriott (per fortuna), i quali senza attendere l’arrivo dello straniero o dell’imprenditore del turismo pronto ad acquistare immobili da trasformare in resort (o addirittura in “eco-resort”) di gran lusso, decidono di buttarsi nell’avventura del recupero del vecchio maniero di Noha, lasciato da decenni nel più totale abbandono da un’aristocrazia decrepita che non si fatica a pensare storicamente parassitaria. Lavorano da tempo giorno e notte con l’aiuto di amici e maestranze locali per recuperare la struttura al fine di rassettarne una decina di camere per gli ospiti che avranno il ghiribizzo di venire a Noha in qualità di viaggiatori più che di turisti. La differenza non è di poco conto, essendo i primi (al contrario dei secondi) alla ricerca del peculiare più che della formula indifferenziata a pacchetto, e dunque dei sapori di una volta, del profumo di zagare all’ombra di una torre medievale, delle rughe di pietre antiche e belle. E magari anche di musica prodotta se non dalle canne di un organo positivo da un pianoforte a coda da piazzare in una delle sale del castello e, perché no, di rime di poeti riecheggianti negli antri ipogei.

Esiste, ed è quella popolare e locale, un’economia che decentra non concentra, allarga non restringe, moltiplica non sottrae, distribuisce non accaparra. Basata su un codice etico certamente arcaico ma sacro, è incardinata nelle relazioni tra pari, nell’identità e nella memoria, nell’equo compenso più che nell’extraprofitto, nell’uso più che nello sfruttamento, nella diversità più che nell’omologazione.

È questa forse la salvezza di un paese che voglia provare se non a coniare parole nuove, almeno a preservarne il senso di quelle testarde, tipo Decrescita, Resistenza, Spirito, e soprattutto Comunità. Concetto, quest’ultimo, affatto dissimile (se non l’esatto opposto) di Community. Nella prima ci si conosce un po’ tutti; nella seconda, nonostante gli emoji, si finisce sovente per essere dei perfetti sconosciuti.

 

 Antonio Mellone

[articolo apparso su “il Galatino”, anno LIV, n. 5, 26 marzo 2021]

 

 

Pensiamo, senza troppi giri di parole, che sia arrivata l’ora di lavorare sul serio senza troppe ridondanze che non fanno altro che gonfiare una pratica amministrativa già di per sé piena d’aria. E tutto ciò oramai è lampante, si vede chiaramente nelle azioni che questa Amministrazione sta compiendo – o meglio – non sta compiendo. E ci riferiamo soprattutto al nostro territorio, a Noha, e alla Città, trasformata in un teatrino di burattini e burattinai su di un palcoscenico di musica, giochi, eventi e festicciole da una politica qualunquista e soprattutto di facciata (sorridente, ovviamente!) che nasconde incompetenza.
Possiamo dirlo, siamo veramente stanchi e ci batteremo per esprimere democraticamente la nostra opinione a chi nutre rispetto e stima per l’operato del nostro Partito e a chi non si accontenta di piccoli contentini ma vuole, anzi pretende, una azione politica che sia attenta, vigile, che possa soddisfare le richieste e i bisogni dei concittadini.
Tra poco più di un mese sarà un anno di insediamento della nuova Amministrazione, un anno di rendicontazioni, di conti e di dar conto alla Città di quanto realizzato; ci siamo sentiti spesso ripetere che “la campagna elettorale è finita” e noi questo dato lo avevamo compreso già dal giorno dopo il ballottaggio, ma a quanto pare non tutti. Da un anno vediamo Galatina e frazioni incolte, statiche, senza un iter studiato e stabilito che possa portare ad un progresso; non un progetto per Noha, non un risultato, non un finanziamento ottenuto e quei pochi ottenuti, ovviamente, sono andati perduti.
C’è chi di accontentare gli abitanti di Noha ponendo quattro lucine sotto il Monumento dei Caduti in p.zza Menotti, con una tinteggiata al cancello del cimitero, ma è passato un anno! Non basta.
Non pretendiamo che tutto il da farsi sia realizzato in pochi mesi, ci basterebbe sapere che esistono documenti che attestino progetti per il risanamento della Torre dell’Orologio in p.zza San Michele , ad esempio, pericolante da tempo, che si stia lavorando ad un idoneo passaggio pedonale che colleghi il centro abitato della frazione con il Cimitero, che si provveda al rifacimento del manto stradale su Via Conella, ci basterebbe questo.
Ciò che l’attuale Amministrazione ha previsto è, invece, l’aumento della TARI 2023, senza una minima previsione che agevoli le famiglie in particolare condizione economica e bocciando un emendamento proposto dalla minoranza  che avrebbe portato a concentrare maggiori risorse per l’abbattimento della Tari 2023 su quei particolari nuclei familiari, visto il progressivo miglioramento della situazione finanziaria dell’Ente.
Tutto viene trasformato in una passerella, così come può dimostrarsi l’uso improprio del Teatro “Cavallino Bianco”, senza nessun criterio di fruibilità, uno spazio aperto per alcuni, chiuso con catenacci per altri.
Ci rincuora soltanto il lavoro encomiabile che sta svolgendo la minoranza in Assise comunale: vigile, attenta, oculata e propositiva, regola che, anche qui, non vale per tutti. La minoranza ha l’importante ruolo propositivo in seno al Consiglio, di controllo, di attenzione, di supervisione e, quando necessario, di denuncia.
Non ci risulta che lo stesso ruolo preveda anche l’assoggettamento politico come una sorta di pegno da pagare per aver ottenuto una presidenza di una commissione di studio priva di qualsiasi potere decisionale, se non altro per il rispetto dovuto agli elettori. Ci rendiamo conto anche qui che – come disse Bruce Lee  “mettiti in mostra e non avrai attenzione; il tuo vantarti sarà prova del tuo fallimento”; e a tal proposito, in merito al comunicato apparso da qualche ora sulle testate online a firma del consigliere Antonaci, il quale esulta per la Legge regionale che prevede la figura dello Psicologo di base, prendendo il merito di essere stato il promotore di questa legge, vogliamo ricordare che il progetto sperimentale risale al 2012, progetto ereditato dall’allora amministrazione Montagna (PD), che rientrava nell’Ambito di Zona, realizzato poi con l’amministrazione Amante. 
Puntualizziamo che lo stesso consigliere è stato audito in Senato poiché lo stesso diede disponibilità ad accogliere nel suo studio di medicina generale la figura dello psicologo che, ricordiamo, rientrava in quel progetto (N.B. la Legge è Regionale!).
Non c’è paternità, dunque, ma solo l’augurio che il bene collettivo venga prima della vanità personale.

Michele Scalese

Segretario Circolo PD - Noha

 
Di Redazione (del 07/03/2018 @ 19:55:22, in Comunicato Stampa, linkato 1009 volte)

Oramai saranno vere e proprie battaglie sportive le gare che affronteranno i ragazzi di mister Stomeo per guadagnare quelle posizioni in classifica che possano portarli ai play out .

Non dovranno far conti o pronosticare risultati più o meno favorevoli, nè contare sulla remissività agonistica da parte di qualche club che non ha niente da chiedere ai fini della salvezza o dei play off, ma credere tangibilmente nei propri mezzi.

La dimostrazione viene dall’animus pugnandi con cui la Virtus Potenza ,tranquillamente collocata in quinta posizione, ha battagliato domenica scorsa al Palapanico, portando a casa due punti al tiebreak , quando tutto lasciava prevedere un finale pro Olimpia SBV.

Invece il gruppo presieduto da Luigi Santoro ha giocato  un quinto set ancora privo del k.o. finale  che, si badi bene, non ha  mai assunto caratteristiche di  ineluttabilità, tutt’altro.

Condurre col punteggio di 10-7,12-10, sospinti da un pubblico generosissimo  che non ha mai silenziato il proprio sostegno, ha alimentato concrete speranze di  vittoria ,ma il doppio errore di Calò e di Guarini ha  rigenerato gli ospiti che con un triplo Gribov(due diagonali e un muro su Buracci) ed un errore del giovane Petrosino hanno chiuso il conto dei set sul 3-2  finale.

1^ set

Potenza al servizio parte con Parisi in P3  in opposizione a Palmeri, Luperto e Listratov al centro,Gribov e Starace  di banda, libero Di Nucci.

Mister Stomeo schiera in P6 Muccione con Buracci opposto, Lentini e Corsetti alle bande, Iaccarino e Guarini al centro: giostra la difesa il libero Francesco Pierri.

Battute iniziali a favore degli ospiti lucani che aprono un break di +4 (4-8) ,annullato da un ritorno di Buracci e soci fino al 15-16 .Palmeri diventa incontenibile , trova spesso la diagonale scoperta e per un mancino è un invito a nozze .

Certo non è facile per Iaccarino e Guarini “leggere” la distribuzione di Parisi che può contare su importanti altezze dei suoi centrali ed allora la forbice del punteggio aumenta fino al 16-21 per chiudersi con 2 ace di Palmeri al servizio.

Va rilevata la prolificità in questa prima frazione degli attaccanti lucani: Gribov con 6 punti, Listratov con 6  e Palmeri con 9  fanno segnare un buon 53% di attacchi , al contrario gli attaccanti di casa mettono a segno un insufficiente 36% , frutto di una sterilità delle prime linee e con il solo Buracci (7 punti) a rispondere agli uomini di Marano.

2^set

Altra musica . Petrosino che aveva rilevato sul finire del primo set Corsetti viene confermato nel sestetto base ed attacca spesso sulle mani alte del muro ,8-4 e 16-14 è la progressione dei padroni di casa, il mancino Palmeri trova finalmente opposizione subendo due murate e perdendo di lucidità con un bottino di soli 4 punti .

Guarini e Petrosino , con tre punti a testa, sono più efficaci e contrastanti a muro, il solo Lentini è in ombra ,mentre Pierri con un 50% di ricezione positiva consente a Muccione di esprimersi al meglio. Chiudiamo la parità dei set con un 25 a 19.

3^ set

Si accusa la fatica più sul piano mentale che fisico. Il mancato apporto di conclusioni-punto di Lentini sembra sfiduciare il gruppo (5-8,10-16,14-21): cala il rendimento in ricezione e in attacco, dove il solo Buracci(5 punti) mantiene costante il suo score, mentre gli ospiti mandano a segno tutto l’organico con un Gribov(anche lui 5 punti) efficacissimo. Un sussulto  di Iaccarino accorcia il parziale(19-25) con cui la Virtus Potenza va sul 2 a 1.

4^ set

La gara si snoda punto a punto ,senza apprezzabili distacchi  tra i contendenti contenuti in appena un punto(8-7,16-15) .Lentini opera 4 break point  ,mette a segno 6 punti(finalmente!!) e ridà spirito e corpo anche a Iaccarino e Petrosino.

L’allungo sul 21-17 elettrizza gli spettatori che mettono a dura prova gli organi uditivi di tutti i presenti, rumoreggiando con qualsiasi oggetto e l’errore in battuta di Gribov e il successivo attacco lungo di Palmeri fanno esplodere il PalaPanico.

Poi l’amarezza del quinto set è mitigata dall’oggettiva valutazione espressa da mister Stomeo sulla prova dei suoi e sulla caratura degli avversari.

“E’ stata una grande prestazione quella dei miei ragazzi: è da tempo che raccogliamo meno di quanto seminiamo ma, il carattere e la determinazione con cui ci stiamo esprimendo mi fa ben sperare. La Virtus Potenza oggi è la miglior compagine, Leverano esclusa, vista al PalaPanico, completa in ogni reparto ,con una linea di ricettori eccellenti quali Di Nucci e Gribov e un giovane centrale come  Listratov (13 punti) che si è fatto valere l’anno scorso nelle fila dell’Impavida Ortona in A2.

Ora è tempo di preparare  la gara di domenica contro i giovani della MaterVolley , da tenere nella giusta considerazione ,vista anche l’esperienza negativa dell’anno scorso , senza minimamente  sottovalutare il gruppo di mister Fanizza”.

 

OLIMPIA GALATINA -VIRTUS POTENZA  2-3

(17-25, 25-19, 19-25, 25-20, 12-15).

GALATINA: Corsetti , Rossetti n.e. , Iaccarino 9, Lentini 10, Apollonio n.e. (L), Muccione 1 , Calò , Pierri (L), Persichino n.e., Petrosino 12, Buracci 25,Guarini 4,Tundo ,  Coach: Stomeo. Ass. Bray

VIRTUS POTENZA: Di Nucci(L), Luperto 6,Listratov 13,Parisi 5,Starace 12,Gribov 22,Amodio 1,Palmeri 22, Maselli, Coach Marano.

 

Piero de lorentis

AREA COMUNICAZIONE

OLIMPIA SBV GALATINA

 
Di Redazione (del 06/06/2023 @ 19:53:49, in Comunicato Stampa, linkato 345 volte)

"La musica permette di esplorare ciò che non è visibile, permette di andare oltre l’orizzonte, oltre i confini, oltre le terre e il mare. Oltre.", dirigente Luisa Cascione.

“Un alunno Una Canzone Un’emozione”, il nome del concerto di fine anno dell’Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina/Collemeto, eseguito dall’Orchestra Giovanile Giovanni Pascoli è stato, di fatto, un inno alla bellezza.

La bellezza della musica, che da sempre accompagna i momenti più importanti della vita delle persone, ma anche e soprattutto, la bellezza degli studenti musicisti, che hanno avuto modo di esibirsi alla fine di un anno intenso nella cornice meravigliosa del teatro Cavallino Bianco col pubblico delle migliori occasioni, e alla bellezza della scuola, intesa non come luogo fisico bensì comunità educante che contribuisce alla formazione dei propri alunni, anche attraverso momenti come quello vissuto ieri sera.

L’orchestra, secondo la definizione del dizionario è "l’insieme degli strumentisti che collaborano a un’esecuzione musicale, riuniti in un preciso ordine per gruppi di strumenti e disposti a semicerchio sia per motivi di acustica, sia per osservare i gesti e per seguire le indicazioni del direttore d’orchestra".

L’orchestra giovanile Giovanni Pascoli è un’orchestra che segue la definizione ma che racchiude degli elementi di forza unici.

Il primo, il valore dei musicisti, gli studenti di prima, seconda e terza classe della scuola secondaria di primo grado, l’intero ciclo di studi della ex scuola media, che viene da loro vissuto abbinando allo studio tradizionale, anche lo studio dello strumento prescelto.

Il secondo, il ruolo del direttore d’orchestra, o per meglio dire nel nostro caso, i direttori d’orchestra, donne e uomini Musicisti ed Insegnanti, in grado di saper cogliere nel proprio allievo strumentista, non solo le capacità tecniche, ma che riescono a tirar fuori la parte più nascosta, facendola crescere giorno dopo giorno. Per questo va un grande plauso ai docenti Maria Rita Apollonio (pianoforte), Luisa Augusti (flauto), Graziano Caiuli (chitarra), Marinella Prontera (flauto) e Gianfranco Schirinzi (violino), coordinatore dell'indirizzo musicale.

Il terzo, non meno importante, è l’orchestra che rappresenta la scuola nella sua interezza, e la rappresenta attraverso la musica durante eventi scolastici e non.

Dall’unione di questi elementi è venuto fuori un allestimento sublime, dove a brani classici si sono succeduti brani moderni, alcuni legati alla cinematografia e al musical, passando per la tradizione popolare. I direttori d’orchestra si sono "passati la bacchetta" in un continuum musicale con un crescendo di emozioni che ha pervaso gli ascoltatori, preparati all’ascolto da tantissimi studenti presentatori che, con compostezza ed eleganza, annunciavano i brani.

Due momenti cantati, da Imagine di John Lennon, quell’inno pacifista che ha ancora una volta dato l’opportunità di ribadire la necessità di pace nel mondo al Lu rusciu de lu mare, tra l’altro già eseguita durante lo spettacolo teatrale della scorsa settimana, che ha fatto esplodere un teatro, sino a quel momento in composto silenzio , interrotto solo dopo ogni brano dagli applausi fragorosi.

Quel momento, di tradizione popolare, una canzone che rappresenta la salentinità, dove l’orchestra ha regalato un momento di spettacolo puro, tra musica, danza e ballo che hanno attraversato ogni spettatore.

Al termine dell’esibizione, la dirigente Luisa Cascione era davvero senza parole dopo aver assistito a “questa grande bellezza” come da lei stessa definita. La meraviglia, lo stupore e la certezza dei ragazzi che, attraverso la musica, chi in un modo chi in un altro, porteranno avanti il loro percorso di vita. Dimostrazione che la musica unisce ed include tutti, compresi vecchi allievi e musicisti esterni che si sono aggiunti per l’occasione all’allestimento del concerto, la cui forza è arrivata ad ogni spettatore presente.

Alla fine delle esibizioni un momento per dare un riconoscimento ai tre studenti classificatisi nelle prime posizioni nei giochi nazionali di matematica del Mediterraneo (Palermo) e della Bocconi (Milano), per dimostrare ancora una volta quanto la scuola tiene in considerazione ogni traguardo di ogni alunno.

Al termine dei saluti, compresi quelli del primo cittadino Fabio Vergine, che si è goduto lo spettacolo prima di pronunciare parole di elogio per la scuola, per i docenti e per l’orchestra, la sorpresa degli studenti di terza che hanno voluto salutare la scuola e i loro docenti, con una lettera ed un omaggio simbolico di un fiore, in un momento di emozione che è ancor più grande perché fatto sena dire nulla a nessuno, una sorpresa ben riuscita che ha aggiunto un po' più di bellezza a questo straordinario momento.

Si ringraziano gli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo:Terotecna light design, GDA Group, Ecom servizi ambientali, Pellegrino Vending, Guerrazzi infissi, Serafini automotive.

 Fiorella Mastria

 
Di Redazione (del 08/08/2023 @ 19:53:48, in Comunicato Stampa, linkato 368 volte)

Venerdì 11 Agosto a partire dalle ore 20:30 i giardini Madonna delle Grazie di Noha diventeranno per qualche ora un set cinematografico.

La “Diadema eventi” in collaborazione con il Comune di Galatina darà vita, per la prima volta nel Salento, ad uno spettacolo in cui i veri Transformers Bumblebee e Optimus Prime cercheranno di salvare il pianeta da una pericolosissima minaccia in uno show senza precedenti caratterizzato da luci, laser, robot e tanti sorprendenti effetti speciali.

Durante l'intero evento ci sarà la postazione truccabimbi a tema Transformers e saranno distribuiti gratuitamente bellissimi gadget sui robot protagonisti della famosissima saga cinematografica.

Al termine dello spettacolo, per la gioia dei giovanissimi presenti, arriverà Sonic il personaggio del momento che insieme a tante altre fantastiche mascotte farà compagnia a grandi e piccoli per trascorrere il resto della serata tra musica e divertimento.

Un evento imperdibile, unico nel suo genere che lascerà tutti a bocca aperta.

Eventi comune di Galatina

 
Di Redazione (del 19/09/2022 @ 19:52:03, in Comunicato Stampa, linkato 335 volte)

Sarà il Giardino dell’Opera Pia di Soleto a ospitare martedì 20 settembre alle ore 21, Peppe Servillo, nell’ambito del Festival I Concerti del Chiostro, diretto dal M° Luigi Fracasso. Il cantante e attore leggerà “La presa di Torino”, un racconto tratto dal libro “Il Resto della settimana” di Maurizio De Giovanni, accompagnato alla chitarra da Cristiano Califano per l’esecuzione di alcune canzoni sportive.

Un film in versi, un esilarante viaggio, una trasferta da sogno verso un’insperata vittoria del Napoli (che culminerà con la conquista del suo primo scudetto) di un eterogeneo manipolo di tifosi “malati” di tifo calcistico, accecato da una passione sfrenata e sfacciata, il tutto contornato da orde di uomini che si agitano nello stadio e non solo.

Un ambiente osservato con ironia, acume ed amore e con un occhio rivolto più alle gradinate che al campo di gioco con personaggi che sembrerebbero inventati ma che nella realtà esistono veramente. Uno spaccato del calcio a 360 gradi ma anche uno spaccato della vita.

Peppe Servillo debutta nel 1980 con gli Avion Travel e vince il Festival di Sanremo nel 2000 con la canzone Sentimento. È autore di colonne sonore, e di canzoni interpretate da Fiorella Mannoia e Patty Pravo.  Collabora con Lina Wertmuller nel film per la televisione “Mannaggia alla miseria”. Nel 2011, accompagnato dall’orchestra Roma Sinfonietta, è voce recitante dell’Histoire du soldat di Igor Stravinsky della quale cura anche l’adattamento in napoletano.  Da marzo 2013 è in tournè teatrale assieme al fratello Toni con la commedia di Eduardo De Filippo “Le voci di dentro”. Nel 2013 vince, come migliore attore non protagonista per il succitato spettacolo, il premio “Le

maschere del teatro italiano” ed il premio “Ubu”.

Nel 2017, in compagnia dei più famosi jazzisti italiani, è in tour con la produzione “Pensieri e parole”, un omaggio alle canzoni di Lucio Battisti e riprende durante l'estate la produzione “Avion Travel Retour”. Partecipa, assieme ad Enzo Avitabile, al Festival di Sanremo 2018 con la canzone “Il

coraggio di ogni giorno”. Nel 2021 debutta al Teatro No'hma di Milano con lo spettacolo

“Favole al telefono” tratto dall'omonimo libro di Gianni Rodari con musiche ed

arrangiamenti di Geoff Westley.

Cristiano Califano ha tenuto concerti come solista per varie manifestazioni, suona con alcune formazioni di diverso genere, collaborando con artisti del panorama musicale come Massimo Ranieri, Eugenio Bennato. Dal 2009 fa parte dell’Orchestra Popolare Italiana del Parco della musica di Roma, diretta da Ambrogio Sparagna con la quale partecipa a numerosi festival in Italia e dal 2019 suona con Peppe Servillo.

L’ingresso alle ore 20.30 è gratuito, fino ad esaurimento posti, senza prenotazione.

Per info: 331 4591008

 

Ufficio stampa I Concerti del Chiostro

 

Domenica 20 dicembre p.v., dalle ore 16.00, in piazza San Pietro a Galatina, scenderà la magica atmosfera del Natale; per alcune ore la splendida Chiesa Matrice farà da suggestiva cornice al sogno dei più piccini... incontrare Babbo Natale.

L'evento, "Il magico villaggio di Babbo Natale", organizzato dalla Sezione di Galatina dell'Associazione Arma Aeronautica e patrocinato dall'Assessorato alle Attività Produttive e Commerciali, sarà un'occasione unica per rilassarsi e divertirsi.

Piazza San Pietro, per una sera, si trasformerà in un luogo fatato, dove rivivere con tutta la famiglia l’incredibile atmosfera della festa più amata dai bambini… e non solo.

Ci saranno tante attività, giochi, spettacoli, gonfiabili di varie forme, laboratori creativi e didattici, animazione, musica, divertimento, gioco libero e tanta, tanta magia...

"Il magico villaggio di Babbo Natale" sarà un luogo magico, dove i visitatori potranno godersi la magia del periodo più bello dell’anno e allo stesso tempo fare del bene: ospiteremo infatti l'Associazione "Portatori sani di Sorrisi" di Pierangelo Muci che, previo la corresponsione di un obolo volontario, distribuirà i "Calendari del Sorriso"; il ricavato verrà interamente devoluto al progetto della "Biblioteca Sociale" (piazza F. Cesari) e soprattutto alla ristrutturazione di ogni singola stanza del reparto Pediatrico dell'Ospedale Santa Caterina Novella di Galatina.

Avremo l'onore di ospitare anche l'Associazione culturale "Teste Di Legno" che allieterà con maestria e con una carica enorme di simpatia i tantissimi bambini con divertentissimi laboratori.

E, come se già non bastasse, avremo con noi le splendide ragazze dell'Accademia di musica Moderna "Vocal Academy" magistralmente dirette da Anita Tarantino.

A questo punto, aspettiamo solo Voi...

Ah!!! dimenticavo, tutto questo sarà assolutamente gratuito...

Russo Piero

 
Di Redazione (del 18/05/2022 @ 19:51:14, in Comunicato Stampa, linkato 566 volte)

Cutrofiano partecipa all’iniziativa Buongiorno Ceramica, il weekend dedicato alla scoperta della Ceramica in contemporanea in tutte le Città Italiane della Ceramica. Il progetto del comune dell’entroterra salentino è promosso dall’assessorato alle attività produttive coadiuvato dal consigliere delegato alla ceramica del Comune di Cutrofiano con il coordinamento della locale Pro Loco e di Sud Ethnic aps con la collaborazione di 34° Fuso aps e il coinvolgimento di tutti gli artigiani della ceramica presenti sul territorio.

Due giornate alla scoperta della ceramica artistica e artigianale italiana, tra antiche tradizioni e nuove sensibilità che si svolgerà in contemporanea nelle 45 città Italiane della Ceramica.

Buongiorno Ceramica è un progetto promosso e organizzato da AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica e si tiene ogni anno, dal 2018 nel terzo fine settimana di maggio.

In quest’anno di rinascita, Buongiorno Ceramica 2022, forte anche del suo stesso nome, scommette ancora di più sul “nuovo giorno”, sulla ripresa e sulla rinascita stessa, e lo fa soprattutto forte della stessa operosa fiducia degli artigiani, di coloro i quali non hanno smesso un attimo di dare forma alle idee e alla propria creatività, sempre guardando in avanti. Un lungo weekend di maggio dedicato alla “straordinaria” festa delle arti che si snoderà attraverso l’Italia, da nord a sud, in un’esperienza partecipativa dal vivo.

IL PROGRAMMA:

Sabato 21 Maggio la giornata ha inizio in mattinata alle ore 10 in Piazza Municipio con il “Gioco dell’Oca-Rina” coinvolgendo le classi quinte delle scuole elementari che si cimenteranno nel grande gioco dell’oca con delle pedine in terracotta. Nel primo pomeriggio invece alle ore 17 si apriranno le porte delle Scuderie del Palazzo Filomarini ove all’interno sarà possibile ammirare nelle due giornate un’esposizione di Opere dei Ceramisti Cutrofianesi, una mostra d’arte e contaminazioni artigianali e un estratto della Mostra Fotografica “Grigio Argilla” di Paolo Laku. Alle ore 18 nella sala consiliare di Via Bovio invece saranno presentate le date della 50^ Edizione della Mostra della Ceramica Artigianale di Cutrofiano nonché la presentazione dell’Audioguida for Teens Museo della Ceramica. alle ore 20 in Piazza Municipio (grazie al progetto “Torri di Vedetta: luce sull’arte e le radici” della Regione Puglia) ci sarà l’accensione della luminaria salentina dal titolo “Piatto di Ceramica” a cura di Illuminal Art alle ore 20:30 presso e a cura dell’azienda F.lli Colì (Zona Industriale) ci sarà lo spettacolo teatrale “Mani d’Argilla” a cura della Coop.va 29nove e cooking show e degustazione gratuita con Andy Luotto e l’intrattenimento del duo Libera il Sorriso.

Domenica 22 Maggio alle ore 09:00 presso e a cura dell’azienda F.lli Colì (Zona Industriale) ci sarà il Trofeo Colì Junior in collaborazione con Lions Maglie. I Piatti in ceramica decorati dai ragazzi arrederanno il reparto oncologico pediatrico dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Dalle ore 17 alle 18:00 sarà possibile visitare l’antica fornace ottocentesca sita presso l’ex bottega dei F.lli Colì in Via Roma. A seguire diverse iniziative in Piazza Municipio: alle ore 18:30 prenderà il via il progetto “Impronte Future” a cura di Agostino Cesari, che vedrà la partecipazione dei nati negli anni 2017 e 2021 di Cutrofiano. Saranno realizzate delle Piastrelle in Ceramica con le impronte dei piccoli concittadini cutrofianesi che saranno installate successivamente presso la Villa Comunale. Mentre i piccoli lasceranno la loro impronta in piazza verrà presentato il percorso partecipato Ecomuseo dell’Argilla. Alle ore 19:00 ci sarà la donazione alla comunità cutrofianese dell’opera ceramica del compianto Maestro Tonio Colì scomparso lo scorso anno, a seguire prenderà il via alle ore 19:30 LA GRANDE OPERA “a più mani”, si tratta di un’opera collettiva realizzata dai ceramisti cutrofianesi, pensata e diretta dall’artista Giovanni Russo; mentre i ceramisti girano il tornio e decorano alle ore 20:30 ci sarà la musica popolare salentina di Antonio Amato.

Il museo della Ceramica nelle due giornate seguirà i seguenti orari:
Sabato 21 Maggio dalle 08:30 alle 13:30 / dalle 17:00 alle 20:00
Domenica 22 Maggio dalle 10:00 alle 12:00 / dalle 18:00 alle 22:00


Per informazioni: E-mail: infocutrofiano@gmail.com
Telefono: 351 9893550

 Marco Forte

 
Di Redazione (del 08/08/2023 @ 19:47:04, in Comunicato Stampa, linkato 276 volte)

L’elegante centro storico di Galatina il 9 e il 10 Agosto si prepara ad accogliere “Calici di Stelle”.

L’atteso evento giunto quest’anno alla 26° edizione nazionale, è pronto ad accogliere tra le eleganti facciate barocche dei palazzi nobiliari, corti e viuzze i  tanti winelover, viaggiatori curiosi e abitanti del luogo. Un format consolidato nato dal sodalizio nazionale tra Movimento Turismo del Vino, Associazione Città del Vino, e realizzato lungo lo stivale grazie alle singole associazioni locali, così come l’Associazione Dentro le Mura per Galatina.

Calici di Stelle è il risultato di un grande lavoro di squadra, finalizzato a portare nel suggestivo centro storico di Galatina ben 18 cantine che rappresentano l’identità del territorio pugliese, afferma il presidente di Dentro le Mura, Biagio Masciullo. Sono orgoglioso che imprenditori vitivinicoli, vignaioli e cantine del territorio come Apollonio, L’Astore, Cantine Sanpancrazio, Cantine Paololeo, Schola Sarmenti, Cantina Fiorentino, Cantina San Donaci, Frisino, Castel di Salve, Cantina San Marzano, Villani Miglietta, Palamà, Cantele, Produttori di Manduria, Le Vigne di Sammarco, Funiati, Tenuta Viglione, Mocavero, abbiano accettato di essere presenti e raccontarsi nella nostra città, conclude il presidente Masciullo.

Due serate importanti durante le quali sarà possibile, grazie alla presenza dei produttori, sorseggiare e degustare le diverse tipologie di vino scoprendo i segreti racchiusi nel calice, frutto del grande lavoro quotidiano nell’allevamento di vitigni internazionali o nel recupero e valorizzazione di quelli autoctoni. All’interno della manifestazione sarà possibile affiancare alle verticali personali di vino, anche piatti della tradizione locale proposti dalle attività ristorative del centro storico. L’idea proposta dall’associazione e supportata da Piero Lagna, oggi delegato al Centro Storico di Galatina, è stata quella di valorizzare e di coinvolgere le attività ristorative già esistenti, al fine di esser parte attiva e protagonista della manifestazione e non di riflesso come accade di consueto. In questo modo, afferma il delegato Lagna, chi verrà nella nostra città per vivere la manifestazione, avrà modo di scoprire le proposte gastronomiche e magari ritornare per un approfondimento culinario.

Durante le due serate non mancherà la musica dal vivo, pensata come una vera e propria staffetta musicale che vedrà l’esibizione di musicisti e band tra piazza San Pietro, piazza della Libertà, via Vittorio Emanuele II e piazzetta Orsini. Il 9 Agosto alle postazioni musicali si esibiranno Emanuele Calvosa e Gino Semeraro con tromba e chitarra; Riccardo Monti al pianoforte e Giorgio Giaracuni ed Emanuele Dell’Abate per voce, tromba e chitarra con l’omaggio a Pino Daniele

Il 10 agosto la scena musicale sarà per  Riccardo Monti e Marco Tuma al pianoforte e sax; Luca Basile al violoncello; Michele Nicolaci al clarinetto e infine Giorgio Giaracuni ed Emanuele Dell’Abate per voce, tromba e chitarra con l’omaggio a Pino Daniele.

L’accesso alla manifestazione è libero. Per degustare i vini sarà possibile richiedere il carnet “Calici di Stelle” con un contributo di 15 euro – comprensivo di calice in policarbonato e taschina – 5 degustazioni di vino tra le cantine presenti ed 1 consumazione gastronomica tra le attività aderenti all’iniziativa. Sarà possibile inoltre integrare il voucher gastronomico con un contributo di 5 euro cadauno, al fine di potere scoprire le proposte ristorative.

Le 11 attività ristorative aderenti sono: la Braceria Piccola con panzerotti di patate, Ai Calici con pitta di patate, Il Covo della Taranta con degustazione polpo in pignata, Mordi e fuggi con panini con polpette, Trattoria Piazza San Pietro con pittole, Sottosopra con pezzetti di cavallo, Caffè della Basilica con parmigiana salentina, Staglio con focacce, Ristorante Il Fienile con stracciatella di burrata su ciardeddhra con capocollo di Martina Franca, La focacceria degli Orsini con Fave e cicorie, La salumeria di turno con degustazione formaggi e confetture.

I punti di informazioni e cassa saranno collocati in piazza Alighieri e in via Orsini e saranno attivi dalle ore 21

La novità. Attendendo l’inizio della manifestazione sarà possibile prender parte al tour Galatina con Vista, organizzato dall’associazione Puglia Megalitica, che darà ai partecipanti di scoprire e vivere la città da prospettiva insolita, ovvero dall’alto e quindi più vicina alle stelle. L'iniziativa Galatina con Vista nasce dalla collaborazione con la travel writer ed esperta di marketing territoriale Barbara Perrone, declinando il progetto social #galatinadallalto narrato su @tangibiliemozioni con l’intento di far conoscere luoghi poco noti o addirittura non accessibili al pubblico, tutti accomunati tra di loro da un affaccio che lascerà senza fiato. Info e prenotazione obbligatoria – Puglia Megalitica, pres. Francesca Marra 339 345 3623 pugliamegalitica.fm@gmail.com

Info e contatti – Calici di Stelle - Biagio Masciullo 333 686 8076  assdentrolemura@gmail.com

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 28/11/2018 @ 19:46:17, in NohaBlog, linkato 1364 volte)

Bellissimi questi ricordi, mentre P. Francesco ricorda e si emoziona nel rivedere quei posti dove è stato bambino, ci regala dettagli  storici del nostro territorio che altrimenti non avremmo potuto conoscere. Ci permette anche di notare, ahimè, la condizione di abbandono di quella campagna e di solennità perse riguardanti i viali e il caseggiato.

Un aspetto, questo dell’abbandono, riscontrabile un po’ ovunque nelle nostre campagne:

canali colmi di rifiuti, vore ingolfate da discariche d’ogni genere (come la Marsellona del sito in questione), recinzioni senza “scarichi” che di fatto sono barriere, e ruderi. Questo è spesso lo scenario che accomuna le nostre campagne.

Non basta dire che la colpa è di questo Ente o di quel Comune, forse servirebbe di più un esame di coscienza collettivo.

Marcello D’Acquarica

Emozioni e ricordi

Quanti ricordi, quante emozioni vissute nella campagna di Noha il 23 novembre scorso. Mi si è data l’occasione di rivisitare quella che era stata la proprietà dei Signori Gizzi. L’estensione dei loro terreni tanti anni fa era enorme, oggi è suddivisa in 10 proprietari diversi.

Quando ero piccolo, vi sto parlando di un po’ di anni fa, (dal 1935 al 1945), durante l’estate mia madre mi portava a trovare il nonno (suo papà) che coltivava la campagna nella contrada “Monta-nara”, rretu lu muredhra, a lli Chiriatti, che confinava con li Gizzi. Lì conobbi Don Nicola, che poi divenne mio padrino di Cresima. Giusto perché chi legge si possa rendere conto di quale periodo sto parlando: io ho ricevuto il sacramento della Cresima il 27 giugno 1945.

I Gizzi erano una delle tante famiglie immigrate a Galatina, (come i Liguori, gli Astarita, i Pennino, e via dicendo). Abitavano a Galatina in Via Siciliani al numero 73, ma l’estate venivano qui, nella campagna di Noha, per godersi la frescura.

Il padre, Vincenzo (il M° Gizzi), nato a Castel di Sangro, in provincia dell’Aquila, il 10 febbraio 1854, fece di Galatina la sua città, dove morì all’età di 86 anni. Era direttore di banda (da qui il soprannome di “capibanda” dato a tutti i componenti della sua famiglia), e aveva una forte influenza sui figli: una ragazza, casalinga, Marianna Grazia, detta donna  Nina  e tre maschi: don Eugenio, professore di musica, don Raffaele tipografo e don Nicola, coltivatore diretto.

Don Eugenio fu professore di matematica nella scuola ‘media’ privata galatinese, ubicata presso l’Orfanotrofio femminile, che evidentemente funzionava anche da pensione, visto che teneva lezione soltanto per le studentesse esterne, pendolari o fisse. E tuttavia egli considerò l’insegnamento della matematica il modo più onesto e leale di guadagnare per vivere, mentre i suoi interessi intellettuali più profondi lo portarono a coltivare la musica, e meglio ancora la nobile arte della composizione, alla quale dedicò tutta la sua vita personale e privata.

Don Raffaele, impiantò una tipografia, dislocandola in via Siciliani, esattamente a fianco dell’abitazione della famiglia.

L’altro, don Nicola, divenne meccanico, tra i primi attivi a Galatina, fra l’altro proprietario di una moto (una “Guzzi”), di quelle che raramente circolavano nel territorio provinciale. Era a suo modo uno spirito creativo, studioso delle meccaniche motoristiche, tanto da venire poi chiamato ad insegnarle nella locale Scuola d’Arti e Mestieri. Aveva aperto un’attrezzatissima officina in via Turati, e anche lì riceveva i propri allievi, impartendo loro “lezioni pratiche” che completavano il ciclo di quelle teoriche tenute nelle aule scolastiche. I galatinesi lo rispettavano e per loro era “don Nicola”, il professore che di pomeriggio era in tuta, con le mani nere di olii e di grassi, e non di rado, la sera, teneva corsi complementari sui motori a scoppio per due e per quattro ruote.

Nessuno dei fratelli Gizzi si sposò: perciò questo cognome non è più presente a Galatina e la loro proprietà fu lasciata in eredità alla Chiesa Madre.

Nello scrigno dei miei ricordi ricordo bene donna  Nina e i tre maschi: don Eugenio, don Raffaele e don  Nicola. Il padre don Vincenzo, non l’ho mai conosciuto. Mi avevano insegnato a chiamarli con il  ‘don’ perché gente ricca e benestante. Quando si spostavano da Galatina alla campagna, dovevano passare per forza da Noha, davanti a casa mia in Via Aradeo e ricordo ‘lu durote’ con il cavallo guidato da don Raffaele. Ho potuto assistere alla morte di don Eugenio, perché da ragazzino ogni tanto andavo a trovarli e mi trovai nei momenti estremi della sua vita. Poi entrai in seminario e non ne seppi più nulla.

Nel periodo in cui i Gizzi erano in campagna, don Nicola,  che era molto pio, ogni giorno in bicicletta veniva a Noha prima delle ore 13 per fare la Santa Comunione. In quel tempo non c’era ancora la Messa della sera e per aver diritto alla Santa Comunione bisognava essere digiuni dalla mezzanotte, astenendosi anche dal bere l’acqua. Lui osservava il digiuno eucaristico fino alle ore 13, l’ultima ora possibile per ricevere l’Eucaristia: nel pomeriggio ciò era vietato, e lui ci veniva ogni giorno. Essendo mio padrino di Cresima, a volte si fermava dai miei, chiedendo di vedere la mia pagella scolastica per informarsi sul mio andamento di piccolo allievo alle elementari. Alla mia prima Messa celebrata a Noha (3 aprile 1961) mi regalò il calice per la celebrazione. Conservo anche una registrazione della sua voce che feci con il registratore “Geloso” quando ero già sacerdote.

A distanza di tanti anni ho rivisto quella campagna che avevo frequentato nella mia infanzia. Forse il mese di novembre non è il tempo migliore, perché la pioggia abbondante di quei giorni non mi ha permesso di entrare nei campi allagati. Ma ho avuto l’impressione di una campagna abbandonata. Mi ha impressionato la ‘vora’ ingolfata con il canale di scolo che non è più canale ma palude a ridosso dei terreni allagati. Il grande viale d’entrata con i due filari di rose che dalla strada conduceva all’abitazione non c’è più, ma è rimasto un  triste passaggio senza la solennità di 70 anni fa; le maestose colonne con il cancello sono state rimosse e sistemate vicino alla villetta che era abitata dai Gizzi: per fortuna la casa è ancora quella. Gli alberi da frutta non ci sono più. La villetta ora è abitata per poco tempo durante i mesi estivi e gli uccelli ne diventano gli abituali abitanti abusivi.

Ho rivisitato quello che era il soggiorno dell’abitazione dove la famiglia Gizzi consumava il pranzo. Ho rivisto con l’immaginazione la famiglia Gizzi riunita per il pranzo, dove a volte io capitavo e mi offrivano la frutta che per me era come una rarità. Ho rivisto l’angolo dove c’era una specie di  poltrona: lì don Nicola si sedeva e, a suo modo, quando andavo a trovarlo, mi coccolava. Anche la volta della sala è ancora affrescata come allora: mi è sembrato come se il tempo si fosse fermato.

Ringrazio Angelo Di Benedetto, detto Lillino Papatore, l’attuale proprietario dell’ex villino Gizzi, che mi ha dato la possibilità di rivivere uno squarcio della mia infanzia. Gli ho regalato il volume “Noha, storia, arte e leggenda” pubblicato nel 2006 insieme ad Antonio Mellone. Insomma, grazie a lui ho rivissuto un altro tassello della storia di Noha mescolato alla storia della mia vita.

 

  P. Francesco D’Acquarica

 
Di Redazione (del 23/01/2020 @ 19:45:34, in Comunicato Stampa, linkato 1041 volte)

Continuano i venerdi live a Levèra, questa volta con Emanuele Coluccia (pianoforte, fiati) e Claudio Prima (organetto, voce) per una serata all'insegna della musica raffinata e ricercata.
L'appuntamento è per venerdi 24 gennaio alle ore 21.30.

I due musicisti collaborano da circa 10 anni, nei quali hanno dato vita ad alcuni dei progetti più interessanti con base in Salento: Adria, BandAdriatica, Giovane Orchestra del Salento.
Veri e propri istrioni dello strumento, giocano con la musica portando al limite le possibilità interpretative e offrendo al pubblico uno spettacolo intenso e coinvolgente, tutto da ascoltare.

Durante la serata sarà possibile apprezzare la bravura di Paola Rizzo con la bellezza del suo progetto "Grafite È musica"

***Ingresso gratuito con tessera arci***

Flavia Luna De Matteis

Presidente Arci Levèra

via Bellini 24 - Noha (Galatina - LE)

tel. 3894250571

 
Di Albino Campa (del 27/06/2017 @ 19:44:35, in Comunicato Stampa, linkato 2036 volte)

Il  28, 29 e 30 giugno prossimi si svolgeranno a Galatina le festività dei Santi Pietro e Paolo. Il programma dei festeggiamenti, curato dal  Comitato cittadino sotto la preziosa guida di Mons. Aldo Santoro della “Parrocchia SS. Pietro e Paolo Apostoli” e in stretta collaborazione con il Comune, prevede per il 28 alle ore 20,00 la processione religiosa in onore dei Santi, che attraverserà le vie della città accompagnata dalle Bande di Taviano e di Noha.

Dopo la solenne cerimonia, alle ore 22,00, in pazza San Pietro gli intervenuti ai festeggiamenti potranno assistere al concerto del gruppo di musica popolare “La Taricata” proveniente dalla Provincia di Brindisi. Tale concerto sarà l’ultimo in ordine cronologico della “Rassegna dei suoni di Puglia” ideata, realizzata ed offerta da Regione Puglia, Teatro Pubblico Pugliese e Puglia Sounds in collaborazione con il Comune di Galatina; rassegna che ha visto esibirsi nelle meravigliose piazze di Galatina gruppi musicali provenienti dalle  Province pugliesi.

Nella stessa giornata del 28 giugno, a cura del Club per l’Unesco di Galatina, si svolgerà alle ore 19,00 presso Palazzo Tanza (Corso Umberto I) la “Rievocazione del rituale terapeutico del Tarantismo nel momento della terapia domiciliare”. Alle ore 23,30 Piazza San Pietro vedrà l’arrivo dei carretti con le tarantate e a seguire il raduno spontaneo di tamburellisti e suonatori con la formazione delle cosiddette “Ronde” lungo le vie del centro antico.

Giovedì 29 giugno vedrà alle ore 09,30 l’arrivo a piazza San Pietro dei carri con le tarantate e alle ore 10,00 presso la Cappella di San Paolo la “Rievocazione storica dell’antico rito del tarantismo” con la partecipazione di Simona Indraccolo e i Kardiamundi.

Nello stesso giorno alle ore 21,30 in Piazza San Pietro si potrà assistere al concerto-spettacolo offerto dal Comitato festa in collaborazione con il Comune e il Club per l’Unesco. Il concerto spettacolo o a Galatina, a chiusura della festa patronale, è il risultato del lavoro comune di PauLAB, un laboratorio di ricerca e produzione artistica sul patrimonio immateriale salentino, coordinato da Andrea Carlino, e dell'Orchestra Popolare di Puglia, ideata e condotta da Claudio Prima e Giuseppe De Trizio.

L'orchestra, promossa dalle Associazioni Culturali Manigold e Radicanto, riunisce per la prima volta in un ensemble inedito, musicisti provenienti da tutta la Puglia, per la produzione di un originale repertorio che mescola brani tradizionali a nuove composizioni, nell'idea di una tradizione in un continuo movimento.

Tra i protagonisti della serata il coreografo francese di origine siciliana Alexandre Roccoli e la sua compagnia ASTE, il cui lavoro nasce da un'indagine accurata sui gesti e i rituali perduti, in particolare sul tarantismo; il musicista franco-tunisino Amine Metani che suonerà le musiche della compositrice Deena Abdelwahed, esponente di punta della musica elettronica ispirata alla tradizione nord-africana; i ricercatori e gli artisti di PauLAB.

L'evento conclude idealmente la Rassegna Suoni di Puglia, ospitata all'interno del più vasto programma di GalatinArte, promossa dal Comune di Galatina e dalle associazioni culturali Manigold e Radicanto e sostenuta dalla Regione Puglia, dal Teatro Pubblico Pugliese e da Puglia Sounds. A suggellare questa serata inabituale che intreccia tradizione e contemporaneità, ci saranno le voci di Maria Mazzotta e di Raiz. Tutto questo per celebrare con un linguaggio nuovo il ricordo del dramma del tarantismo, dei suoi riti e delle intercessioni miracolose 'de Santu Paulu'

PauLAB nasce da un progetto di “Avamposti dell’Immateriale” con la collaborazione della Fondazione Lac o Le Mon, di Treccani Cultura, della Compagnie Aste de Lyon, de l’Institut Histoire Humanites dell’Università di Ginevra in collaborazione con il Comune di Galatina, Club per l’Unesco, World Music Academy e Comune di San Vito dei Normanni.

Durante l’intera giornata di venerdì 30 giugno si esibiranno in Piazza San Pietro la Banda di San Giorgio Jonico e la Grande Orchestra del Salento a cura del Comitato per la festa a cui si deve il merito, grazie all’instancabile attività posta in essere dai suoi aderenti, di farsi carico della complessa organizzazione della festa che sarà anche quest’anno illuminata dalle tradizionali luminarie, tipiche del territorio salentino.

Alle ore 21,00 presso Piazzetta Galluccio si svolgerà, a cura del Club per l’Unesco, il “Convegno scenico sul tarantismo” per la regia e con la presenza di Toni Candeloro.

Tra gli eventi collaterali, si segnala la mostra dal 22 giugno al 2 luglio presso il museo civico P. Cavoti “il Veleno della devozione: opere e documenti sul tarantismo dal ‘500 al ‘900”.

 
Di Redazione (del 08/01/2018 @ 19:44:21, in Comunicato Stampa, linkato 1332 volte)

Le feste natalizie sono giunte al termine e a conclusione della 8° edizione della manifestazione "Natale nel centro Storico" l'Associazione Pro Loco in collaborazione con l'Amministrazione Comunale conclude l'evento Natalizio con la premiazione del "Presepe più bello" . Nel ringraziare tutti i partecipanti per l'impagabile partecipazione, rimarchiamo lo spirito che ha promosso l'iniziativa, il valore del presepe come tradizione da promuovere e valorizzare e il profondo significato da trasmettere a tutti.

La commissione giudicatrice composta da l`Assessore Nico Mauro, Domenica Specchia, Fabio De Pascalis, Flora Mangia e Gigi Rigliaco si è così espressa:

1° premio al Polo 1 con la seguente motivazione: è riuscito a coniugare tradizione e originalità, lavorando abilmente materiali di riciclo che prendono vita accompagnati dalla musica.

2° premio all'associazione Abilmemte Insieme con la seguente motivazione: per la forza emotiva espressa riportando in una rappresentazione tradizionale la disabilità, nel caso specifico i Re Magi su sedie a rotelle, i Re che lanciano un messaggio al mondo e lo fanno da una sedia a rotelle.

- Menzione speciale per Kubico che ha coniugato presente e passato in un'opera che diventa arredo urbano, fulcro di una piazza, modernità e tradizione insieme.

3° classificati ex-equo come punteggi totali Pietro Coroneo e Kubico.

Nella mattinata di oggi 06 gennaio 2018 presso il palazzo della cultura alla presenza delle scuole e dei partecipanti che hanno aderito alla manifestazione, il Sindaco Marcello Amante, l'Assessore Nico Mauro e il Presidente della Pro Loco Nino Rigliaco hanno voluto ringraziare tutti per aver creduto nell'iniziativa contribuendo all'ottima riuscita dell'evento che vogliamo ricordare ha avuto momenti musicali per le strade del centro, mercatini artigianali, allestimenti di artisti, oltre ai presepi, il tutto completamente a carico dei partecipanti, per questo un doppio grazie.

Sicuramente molto è da migliorare, per questo lo stimolo è per tutti per fare sempre meglio già a partire dalla prossima edizione.

Infine ma non per ultimo va un ringraziamento speciale alle aziende Galatinesi che hanno contrinuito a premiare i partecipanti: Cantine Fiorentino, Bar Parioli, Eros Bar, Bar Leonardo.

 

Associazione Pro Loco Galatina

 
Di Redazione (del 06/04/2022 @ 19:43:52, in Comunicato Stampa, linkato 461 volte)

A COR NON SI COMANDA è il progetto dei Cantieri Innovativi di Antimafia Sociale finanziato dalla Regione Puglia e promosso dall’ATS Coriàna. L’obiettivo specifico del progetto è quello di sperimentare un percorso innovativo con processi partecipati con il coinvolgimento di giovani delle comunità locali. Nello specifico è orientato allo sviluppo dell’associazionismo e dell’imprenditoria sociale e all’educazione e prevenzione dell’illegalità tramite la formazione nei settori legati alla tradizione del paese e valorizzazione del territorio e alle esigenze territoriali, sviluppando modelli di welfare di comunità in una prospettiva europea.
È proprio nell’ambito di questo progetto che Comune di Corigliano, Istituto comprensivo, Comunità Emmanuel, Work in Progress 4EU, Agenzia formativa Ulisse, Conservatorio di musica “Tito Schipa” e Levèra si uniscono condividendo con tutta la comunità una serata all’insegna del della buona musica. Lo faremo sabato 9 aprile in compagnia dei Flaming Fingers, un progetto nato dall’incontro di 5 musicisti salentini con background musicali eterogenei, punto di forza per il loro sound che viaggia sul binario Jazz, con fermate che spaziano tra l’Hard Bop, il Free, Fusion, Latin e il Jazz moderno.

Ore 21.00 saluti e presentazione del Cantiere a cura del team "A Cor non si comanda”

Ore 21.30 live Jazz

Alessandro Dell'Anna - Tromba
Dario Stefanizzi - Sax tenore e soprano
Alessandro Casciaro - Tastiera
Davide Codazzo - Basso
Antonio De Donno – Batteria

***Ingresso gratuito con tessera Arci, greenpass e mascherina

 Levèra ARCI

 
Di Redazione (del 15/02/2024 @ 19:41:37, in Comunicato Stampa, linkato 124 volte)

Lo Sviluppo Sostenibile rappresenta una delle sfide più ambiziose del terzo millennio all’interno dell’Agenda 2030 del programma delle Nazioni Unite. Seguendo la strada già individuata a livello internazionale, la Città di Galatina, in occasione del 16 Febbraio – Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili, invita cittadini e attività commerciali a sviluppare delle azioni di sensibilizzazione attorno al tema del risparmio energetico e dell’attenzione ambientale, aderendo alla XX edizione dell’iniziativa M’illumino di meno nata dalla storica trasmissione “Caterpillar” di Rai Radio2.

La campagna promossa all’emittente radiofonica a favore del risparmio energetico, intende richiamare l’attenzione sia a livello nazionale che internazionale, tanto da inserire lo slogan “No Borders” all’interno del tema di quest’anno. Diverse sono le iniziative in agenda promosse dalla Città di Galatina che spaziano dagli incontri e letture organizzate volontari del Servizio Civile Universale; ad una selezione di libri tematici messi in evidenza all’interno del prezioso Polo Biblio Museale; all’invito alle attività commerciali a spegnere le vetrine e a quelle ristorative nel proporre un intrattenimento musicale solo in acustico, senza l’utilizzo di strumenti di amplificazione che richiedono l’utilizzo dell’energia elettrica, completando l’esperienza con un piatto o snack “oltreconfine”. A tutto questo si aggiunge lo spegnimento dei siti di maggiore interesse sia a Galatina che nelle frazioni di Noha e Collepasso.

Agenda degli appuntamenti

10.00 - 12.30 / 18.30 - 20.30 Palazzo Orsini lettura a tema con i volontari del Servizio Civile Universale; installazione di un cartellone per raccogliere le idee dei partecipanti sul risparmio energetico. In serata accensione delle candele

18.00 Polo Biblio Museale Spegnimento delle luci e allestimento proposte di letture a tema

19.00 - 24.00 Spegnimento delle luci di Palazzo Orsini e Uffici Comunali; in piazza San Michele a Noha e in piazza Italia a Collemeto

Gli esercizi commerciali e/o le attività ristorative sono invitate a spegnere le vetrine; a creare delle iniziative dedicate come musica unplugged; a proporre dei piatti “oltreconfine” in relazione al tema 2024 della manifestazione www.rai.it/milluminodimeno/

Ufficio Staff del Sindaco
Dott.ssa Barbara Perrone

 

 
Di Redazione (del 03/06/2023 @ 19:41:17, in Comunicato Stampa, linkato 315 volte)

L’emozione era palpabile nel teatro man mano che si riempiva di genitori, parenti, docenti, compagni di classe, quelli che sono stati i protagonisti veri di un racconto che ognuno di noi ha letto e studiato a scuola, ma che lunedì 29 ha assunto una connotazione particolare visto il momento storico contrassegnato dalla guerra tra Russia e Ucraina. Dall’Iliade di Omero all’Iliade di Baricco per assistere ad una storia di guerra che, in realtà, non è altro che la ricerca della pace. E così il “Viaggio di uomini e donne nella storia della guerra” messo in scena dagli studenti dell’Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina / Collemeto è diventato più attuale che mai.
Tre narratori hanno preparato il pubblico a quanto è stato poi visto sul palco, spiegando il perché di una scelta come l’Iliade e sottolineando la forza di un poema che pur narrando l’orrore di una guerra, è alla ricerca costante di quella “bellezza” che solo la pace può dare.
Uno splendido teatro Cavallino Bianco è stato per un’ora e mezza pervaso dal “talento” delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria di I grado, delle classi quinte della scuola primaria e dai musicisti dell’indirizzo musicale dell’istituto; 80 giovani artisti capaci di regalare delle emozioni vere, grazie ad un grande lavoro di passione, studio e approfondimento sotto la regia dell’esperta di teatro, prof.ssa Costanza Luceri, che ha anche curato la stesura del testo teatrale.
Il lavoro per la realizzazione dello spettacolo ha visto il coinvolgimento dei docenti dell’Istituto comprensivo, sia della scuola secondaria (P. Benegiamo, C. Luceri, A. Mastrolia, G.Passione, A. Apollonio, L. Augusti, G. Caiuli, G. Schirinzi, F. De Vittorio) sia della scuola primaria (C. Mangia, C. Franco, M. Tresca).
Teatro, musica, arte fusi assieme in un'opera imponente, momento conclusivo del progetto Teatro, realizzato con i docenti della scuola che hanno messo la loro competenza e la loro passione a servizio di un’opera che non è semplicemente una rappresentazione, ma un percorso di crescita culturale e sociale anche fuori dall’aula scolastica, al fine di realizzare una scuola quale laboratorio di ricerca, creatività ed integrazione.
Moltissimi sarebbero i momenti da descrivere, per intensità interpretativa, per imponenza delle scene, per coinvolgimento della musica, ma degno di particolare nota l’interpretazione corale tra corpo di ballo, musicisti e attori ne “Lu rusciu de lu mare”, un diamante incastonato nella realizzazione scenica che ha rappresentato la metafora del morso della taranta vista come morso della guerra. Noi salentini sappiamo che da quel morso si può guarire attraverso il ballo della pizzica e la speranza che anche dalla guerra si possa guarire è l’obiettivo che si desidera fortemente raggiungere. Una scena intensa dove si è potuto quasi toccare l’emozione di una scena unica, scandita dai battiti dei tamburelli che hanno accompagnato la musica, la voce e la danza.
“Nella narrazione scenica dell’Iliade - annunciavano all’inizio dello spettacolo - abbiamo dato voce alle donne ed agli uomini per raccontare la storia dei vinti, la ragioni dei vincitori, la voce delle donne e il loro desiderio di pace. Abbiamo cercato di comunicare, in questi anni di guerra, per dirla con Baricco, la “memoria di un amore ostinato per la pace”.
Il coinvolgimento per quanto gli studenti hanno saputo trasmettere è ricordato nel ringraziamento finale della dirigente scolastica Luisa Cascione, che ha ringraziato tutti coloro che hanno dato una mano alla realizzazione dello spettacolo, ma soprattutto i giovani artisti, complimentandosi di cuore per le emozioni che hanno fatto vivere al pubblico e ricordando quanto sia importante nella vita appassionarsi di qualcosa, magari provando a lasciare da parte qualche volta lo smartphone e condividendo dei momenti importanti della propria formazione come il lavoro di mettere in scena un’opera d’arte corale!

Si ringraziano gli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo:
Terotecna light design, GDA Group, Ecom servizi ambientali, Pellegrino Vending, Guerrazzi infissi, Serafini automotive.

Fiorella Mastria

 
Di Redazione (del 09/02/2022 @ 19:38:51, in Comunicato Stampa, linkato 517 volte)

Sarà un aprile all’insegna della grande musica con due appuntamenti proposti da “I Concerti del Chiostro” che tornano in una nuova location, quella del Teatro Cavallino Bianco di Galatina, con la rassegna “musica & musica”, diretta dal M° Luigi Fracasso, con il patrocinio e il contributo del Comune di Galatina – Assessorato alla Cultura.

In programma due imperdibili serate: la prima, il 21 aprile alle ore 21, dedicata al violino di Anna Maria Badia Nikiforova accompagnata al pianoforte da Louise Sibourd e la seconda il 28 aprile, sempre alle ore 21, dedicata alle sofisticate atmosfere jazz di Sergio Cammariere e la sua band.

Anna Maria Badia Nikiforova inizia la sua carriera musicale all’età di sei anni, debuttando alla Gasteig Hall di Monaco nel Concerto per Enfant Prodige in rappresentanza della Spagna e tenendo la sua prima tournée nazionale in Spagna.

Nel 2014 si trasferisce a Londra per studiare con Richard Ireland (Royal Academy of Music). A

marzo 2016 debutta da solista con l’orchestra al Musikverein di Vienna, alla “Goldener Saal” in un ciclo   di   concerti   per    l’anniversario    di    Mozart,   riscuotendo   uno   strepitoso   successo. Nel 2021, si laurea a Vienna come Magister Artium (Master of Arts). Si esibisce regolarmente in recital e da solista con orchestra in Italia, Belgio, Francia, Portogallo, Regno Unito, Israele, Polonia, Bielorussia, Austria.

Louise Sibourd ha studiato a Parigi presso il Conservatoire National Supérieur“, a Praga e a Vienna. Ha inoltre ottenuto il premio d'interpretazione della città di Morges della Radio della Svizzera Romanda. Svolge una significativa attività concertistica in Europa, America latina, Asia e Africa, esibendosi presso le più rinomate sale da concerto come il Konzerthaus, il Musikverein, il Schönberg Center e il Radiokulturhaus di Vienna.

Docente presso le Conservatoire National Supérieur de Musique de Paris, Louise Sibourd è la dedicataria di composizioni musicali di G. Ligeti e G. Coral, delle quali ha realizzato esecuzioni in prima assoluta e numerose registrazioni.

Sergio Cammariere chiuderà la mini rassegna, affiancato dalla sua storica band composta da: Daniele Tittarelli – sax soprano, Luca Bulgarelli – contrabbasso, Amedeo Ariano – batteria e Bruno Marcozzi – percussioni.

Lo spettacolo rispecchia l'animo e l'approccio musicale unico dell'artista, perfetta combinazione tra intensi momenti di poesia, intrisi di suadenti atmosfere jazz, e coinvolgenti ritmi latini che accendono il live con calde atmosfere bossanova. Cammariere recupera dal baule dei ricordi i suoi successi più̀ acclamati, dipingendoli di nuove sfumature: “Tempo perduto” “Via da questo mare”,

“Tutto quello che un uomo”, il brano della prima partecipazione a Sanremo (nel 2003, ottiene il terzo posto in gara, il Premio della Critica e quello come “Migliore Composizione musicale”), in un perfetto equilibrio armonico che ne sottolinea l’intensità emotiva. Le suggestioni del pianoforte svelano la melodia de “Dalla pace del mare lontano” aprendo la strada ad un ritmo incalzante contaminato di venature latine. E ancora “L’amore non si spiega”, con il suo testo impegnato e sentimentale in cui la musica sconfina nella poesia, mentre chiude il capitolo dei ricordi la vivace e autoironica “Cantautore piccolino”. Immancabili poi i tributi e gli omaggi ai memorabili cantautori che lo hanno ispirato durate la sua carriera.

La prevendita è su  www.diyticket.it.

Il costo dell’abbonamento è di euro 20.00

Costo singolo biglietto: euro 10.00 21 aprile; euro 15.00 28 aprile.

Per info: www.iconcertidelchiostro.it – 331 4591008

Facebook-Instagram: I Concerti del Chiostro

Per gli eventi sarà necessario essere in possesso del Super Green Pass a partire dai 12 anni di età (avvenuta vaccinazione contro il Covid -19 oppure certificazione di avvenuta guarigione dal Covid -19).

 

Gloria Romano

Ufficio stampa I Concerti del Chiostro

 
Di Antonio Mellone (del 11/01/2023 @ 19:38:46, in NohaBlog, linkato 875 volte)

L’altra sera pensavo a quanto fosse bello, di più, sublime assistere a uno spettacolo dell’orchestra di fiati e percussioni di Noha (non so perché il termine banda m’appare decisamente riduttivo) diretta dalla mia amica M° Lory Calò. Ero al teatro Cavallino Bianco di Galatina tra le centinaia di convenuti al concerto di fine anno di giovedì 29 dicembre scorso, e godevo della musica degli autori imperituri come Mascagni, Šostakóvič, Verdi e Strauss, ma anche dei diciamo contemporanei (ormai anch’essi a tutti gli effetti nel novero dei classici), come Bobby Helms, Michel Jackson, André Rieu, o Louis Armstrong, senza tralasciare i motivi della tradizione natalizia non meno, come dire, eclatanti. Il tutto presentato in modo impeccabile dalla nostra Denise D’Amato, con un linguaggio studiato e connaturale insieme, nell’eleganza della dizione libera finalmente dalla marcata inflessione locale, quella che a tratti aberra dalla caratteristica modulazione della lingua nazionale.   

Per la verità pensavo a questo e a molto altro, tipo alle differenze con il pressoché simultaneo (a meno di una manciata d’ore) concerto di capodanno trasmesso urbi et orbi dalla Fenice di Venezia, per non parlare dell’ancor più lussuosa esibizione delle opere liriche in mondovisione dal Musikverein di Vienna (la cui tradizione nacque nel 1939), e ne inferivo che quella galatinese non aveva nulla da invidiare alle altre rappresentazioni musicali tanto blasonate quanto foraggiate da denaro pubblico e donazioni private (meglio note come sponsorizzazioni con sgravi fiscali - a carico ancora una volta di Pantalone), onde le manifestazioni proletarie nostrane, perennemente senza fondi, hanno del miracoloso se messe a confronto con le programmazioni concertistiche da una certa latitudine in su. La stessa Fenice di Venezia, per continuare con l’esempio e per darne un’idea, registra introiti annui pari suppergiù a 28 milioni di euro, dei quali solo circa 3 milioni (poco più del 10%) da biglietteria e prestazioni; il resto mancia, nel senso di “contributi in conto esercizio”, metà dei quali a spese di stato, regione e comune, cioè nostre. Ancor più corposi i numeri della Scala di Milano che, sostanzialmente nelle stesse proporzioni, sono pari a tre volte tanto. Altro che la mangiatoia del nostro Cavallino Bianco (ogni Cavallino che si rispetti ne ha una, sia chiaro), ma se avessimo soltanto un quinto delle risorse di uno solo dei teatri mainstream non saremmo costretti a fare le nozze (di Figaro) coi fichi. Nel frattempo, in ossequio alla Finestra di Overton, a livello governativo si continua a blaterare sempre più insistentemente di “autonomia differenziata”: eufemismo che sta per separatismo regionale basato ancor di più sui privilegi per i territori ricchi a scapito dei più disgraziati. Indovinate quali.

Ma ritorniamo al nostro teatro comunale e alla serata organizzata per il crepuscolo dell’anno vecchio e l’inaugurazione del nuovo per ricordare l’ulteriore tocco di poesia da parte delle due graziose (emozionatissime) bambine che han recitato i rispettivi brani in versi, l’intervento di don Francesco Coluccia che ha raccontato la storia del Concerto Bandistico “San Gabriele dell’Addolorata” da lui medesimo presieduto da più o meno un decennio, e i ringraziamenti di Matteo Costantini, giovane presidente di una neonata associazione di imprese locali, che forse più che farli, i ringraziamenti, dovrebbe riceverli.

E non poteva di certo mancare l’epilogo coi fuochi d’artificio (non quelli che piovono dalla facciata della chiesa madre, ma quelli metaforici) da parte del padrone di casa, vale a dire il sindaco. Uno si aspettava la consueta retorica politica con spruzzatina di propaganda su Rinascimento o Rinascita in corso grazie all’“azione della nuova amministrazione”; e invece il leader nato (e forse anche Nato), andando ben oltre, ci ha regalato una delle sue memorabili perle.  Sicché, rivolgendosi alla Lory Calò - che dal podio lo guardava attonita (così ci è parso) -, l’eletto se n’è uscito confessando di essere “invidiosissimo” del suo ruolo di direttore d’orchestra, per via del fatto che con una bacchetta il maestro riesce a far parlare [sic], voleva dire suonare, e quindi far tacere chi vuole lei, mentre a lui è toccato il ruolo di povero sindaco e – sottinteso - certi lussi non può mica permetterseli. Povera stella.

E mentre probabilmente il nostro primo cittadino – che non è uno sprovveduto - si mordeva la lingua per la battutona “dal sen fuggita” (copyright del Metastasio), i suoi followers sempre più calati nel ruolo di tifosi turibolanti, dimentichi oltretutto del fatto che certe cose dentro le istituzioni cosiddette democratiche non si dicono nemmeno per ischerzo (una bacchetta in mano al potere si chiama manganello), si spellavano le mani estasiati.

Contenti loro: c’è chi vive di solo panen, e chi si nutre di circenses, cioè di ogni cazzata che esce dalla bocca del proprio beniamino.

Antonio Mellone

 
Di Andrea Coccioli (del 02/08/2016 @ 19:38:36, in Comunicato Stampa, linkato 2892 volte)

Sig. Russo Piero Luigi,

dalla sua invettiva emerge che io sia al centro di quasi tutta l’attività amministrativa svolta, secondo Lei, con poca attenzione in questi quattro anni. Al di là delle sue opinioni personali nelle quali evidentemente non mi riconosco, ritengo di poterle rispondere per le questioni di mia competenza.

Credo che i cittadini abbiano elementi per valutare serenamente l’operato dell’Amministrazione Montagna e dei miei tre anni e mezzo di impegno amministrativo. Da parte mia, Le posso dire che ho vissuto e vivo felicemente la vita sociale di Galatina uscendo per le strade, frequentando le piazze, le attività commerciali, incontrando persone, salutando e parlando con tutti i quali mi hanno onorato della loro stima, amicizia, conoscenza. E sono tantissimi, fortunatamente. Sig. Russo Piero Luigi, la mia serenità d’animo, la mia voglia di continuare a fare, a tessere relazioni, a dialogare con tutti e impegnarmi per migliorare la nostra comunità non si fermerà certo davanti alla sua rabbia e invettiva contro la mia persona. Può star certo.

Vivo a Galatina, e io e mia moglie abbiamo scelto di far crescere i nostri figli a Galatina e le posso assicurare che farò di tutto perchè loro possano amare e rispettare questa Città. Lo farò, come ho sempre fatto in vita mia, impegnandomi nel sociale, in politica e cercando di dare esempi positivi.

Ma andiamo in ordine.

Risponderò punto punto alle sue critiche quando di mia stretta competenza. Ad alcune delle sue considerazioni tra l’altro , in questi anni di amministrazione Montagna, è stata data già risposta attraverso risposte alle interrogazioni consiliari oppure attraverso note scritte pubblicate sulle varie testate giornalistiche, ma certamente, repetita iuvant.

La ‘Lampada senza luce” di Gaetano Martinez. Si è provveduto a ristrutturare l’intero vano pompe, sono stati sistemati tutti gli impianti idrici e l’impianto elettrico mettendo nelle condizioni l’impresa di effettuare anche manutenzione continuativa per un anno. L’importo era comprensivo di IVA e manutenzione per un anno. Si è fatta regolare gara d’appalto, come sempre con trasparenza e  rispettando la legge. Ora la fontana funziona. Piuttosto dovremmo prenderci un po’ tutti cura di quel bene prezioso che ci ha lasciato Gaetano Martinez, rispettando e facendo rispettare semplici norme di convivenza civile come evitare di buttare nella vasca cicche, cartacce o altro ancora. Sarebbe altrettanto importante punire chi non rispetta i beni pubblici.

Rup per questioni di carattere economico-finanziario. La professionista in questione è stata incaricata con regolare procedura messa in atto dalla dirigente dott.ssa Rita Taraschi, persona sempre scrupolosa e attenta alla corretta applicazione delle norme. Il lavoro della professionista in questione è finalizzato a reperire risorse finanziarie a disposizione dell’ente. Si è reso  necessario procedere con una ricognizione delle disponibilità residue a valere sui mutui già concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti le cui opere sono state concluse. Lavoro mai svolto in precedenza, molto meticoloso ed espletato con grande impegno.

In particolare tale procedura consiste nel richiedere alla Cassa Depositi e Prestiti le erogazioni a saldo per quei mutui che presentano una disponibilità residua pari o inferiore a 5.000,00 € o nel caso di importi residui pari al 5% del mutuo a suo tempo concesso.

Il lavoro di ricognizione, che è stato espletato per il 50%,  ha portato i seguenti esiti:

somme per le quali è possibile richiedere l’erogazione a saldo: € 76.957,35;

somme che possono essere destinate alla riduzione del prestito originario ovvero ad un diverso utilizzo, nuovi investimenti senza incrementare il debito: € 247.684,69

Questa ultima somma è stata destinata alla riorganizzazione degli ambienti del tribunale per ospitare uffici amministrativi del Comune tra i quali Ufficio LLPP, Urbanistica, Vigili Urbani, Anagrafe e Ufficio Commercio. La nuova organizzazione degli uffici all’ex tribunale porterà indiscutibili vantaggi all’utenza in quanto  un unico luogo ospiterà più uffici e servizi a disposizione anche di utenza con difficoltà motorie. Purtroppo, attualmente, pochissimi uffici sono accessibili ai diversamente abili.

Palestra di via Montinari. Abbiamo inaugurato la palestra perchè i lavori conclusi dovevano subito portare al suo immediato utilizzo. Non si è ancora utilizzata per due motivi. Primo le società sportive di pallavolo e basket ritengono vada prima migliorato il terreno di gioco con altra superficie idonea. Due, serve maggiore collaborazione di tutti per dare seguito alle volontà politiche di un completo utilizzo delle strutture pubbliche. Non va bene che una struttura pubblica rimanga chiusa per molto tempo. L’autocritica è necessaria.

Centro Polivalente di Viale Don Bosco. La struttura è agibile, sono stati terminati i lavori appaltati e viene regolarmente utilizzata da chi ne fa richiesta. Sono stati già organizzati corsi di teatro, spettacoli di vario genere, feste, concerti e conferenze.

La struttura è stata intitolata a Pierantonio Colazzo per volere dell’Amministrazione Coluccia.

Asilo di viale Don Bosco. Abbiamo ereditato duemila problemi, quindi testa bassa e pedalare. E’ stato compiuto un grande sforzo organizzativo per risollevare il cantiere e aprire l’asilo. Ora l’asilo funziona.

Corso Porta Luce e pista ciclabile. Corso Porta Luce è parte del finanziamento PIRU-Piano Integrato Riqualificazione Urbana. E’ stato migliorato il progetto anche con la realizzazione di una pista ciclabile. Prima dell’amministrazione Montagna, Galatina aveva zero Km di piste ciclabili. Ora, grazie alla realizzazione della tangenziale sud-ovest e al miglioramento di Corso Porta Luce, possiede circa 2,5 km. E’ chiaro che ci deve essere la volontà dei cittadini e della politica per continuare a tracciare piste ciclabili se vogliamo rendere Galatina più ecosostenibile e favorire una mobilità dolce e più rispettosa dell’ambiente. La realizzazione di un ulteriore piccolo tratto di pista ciclabile tra angolo Corso d’Enghen- Corso Porta Luce passando da via Ugo Lisi - Ex Tribunale (in prossimità degli Uffici Pubblici), permetterebbe di collegare la tangenziale a tutto il Centro Storico, già zona a traffico limitato. Personalmente mi rallegro quando vedo le persone pedalare in sicurezza nella Città.

Utenze e canoni per telefonia e reti di trasmissione. C’era da fare una piccola rivoluzione. Ci stavamo provando ma non abbiamo finito il lavoro iniziato. Non conosco i dati dei primi sei mesi del 2016. Non ci sono stato. Mi sono dimesso a gennaio. Posso solo dirle che non ho mai utilizzato una scheda telefonica del comune, anche se assegnatami. Ho sempre e solo utilizzato una scheda telefonica con traffico dati pagata personalmente. Il mio numero privato era ed è anche pubblico e segnalato, sin dal 2012, sul mio profilo del sito istituzionale del Comune di Galatina.

Concerto del 27 agosto 2015 in piazza Falcone e Borsellino. Grazie alla sinergia tra diverse associazioni ad agosto del 2015 è stata organizzata una bella rassegna di arte, e cultura giovanile. Tra le diverse associazioni che hanno contribuito alla organizzazione degli eventi, c’è stata la partecipazione dell’Associazione Guerriglia Culturale che ha anche curato l’organizzazione del concerto in piazza Falcone e Borsellino. A un certo punto della serata per pochissimi minuti e prima di essere allontanato dal palco, uno dei componenti di uno dei gruppi rap che si sono esibiti ha urlato al microfono frasi irrispettose e volgari. Sia io, sia  i componenti dell’associazione giovanile Guerriglia Culturale, abbiamo preso nettamente le distanze dal ragazzo maleducato che ha offeso i presenti al concerto.

Sig. Russo Piero Luigi, nelle amministrazioni pubbliche succedono tante cose. C’è chi è bravo ad intercettare fondi pubblici, chi a programmare interventi di pubblica utilità, chi a progettare.  Poi bisogna realizzare gli interventi. Spesso in un unico mandato amministrativo non si riescono ad evadere tutte le fasi di un’idea. Noi abbiamo finito lavori iniziati da altri, certamente, ma abbiamo anche adeguato progetti poco completi, poi li abbiamo appaltati e  li abbiamo terminati. Abbiamo utilizzato le risorse del PIRU e del PIRP (Amministrazione Antonica), abbiamo appaltato e realizzato lavori, abbiamo recuperato fondi pubblici per evitare gli allagamenti nel rione Italia, abbiamo recuperato fondi pubblici per dare nuova vita allo storico Teatro Cavallino Bianco e altro ancora. Non è semplice, l’Italia è un paese che sta cercando la strada della semplificazione. Le complicazioni amministrative impongono l’acquisizione di pareri di molti enti pubblici ognuno con le sue peculiarità, le sue esigenze. Tanta burocrazia inutile frena il fare e la strada per arrivare a risultato è sempre più in salita. In tutto questo è stato fatto tanto. Perciò, giusto perché ripetere aiuta, Le allego le cose fatte perché è sempre meglio essere ricordati per le cose fatte anziché per le cose dette. Inoltre mi piace ricordare, anche a me stesso, che “Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il ….FARE”.

Di seguito riporto i più significativi interventi effettuati e lo stato di definizione degli stessi da giugno 2012 a luglio 2016:

Lavori Pubblici

 

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. I lotto funzionale

Importo progetto I lotto funzionale: 1.300.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Comune Galatina: 500.000,00 euro

Lavori completati

Inaugurazione Teatro effettuata il 28 novembre 2015.

 

Adeguamento e miglioramento rete fognatura bianca Rione Italia

Importo progetto: 700,000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia

Lavori completati

 

Scuole. Tutti gli istituti comprensivi. Poli 1, Polo 2, Polo 3

Interventi di manutenzione straordinaria scuole Galatina e frazioni

Importo totale progetti: 500.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina e Ministero

Lavori completati

 

Riqualificazione ed efficientamento Scuola Noha e aree adiacenti.

Importo progetto: 400.000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia. Importo da restituire in 10 anni senza interessi.

Lavori completati

 

Progetto di messa in sicurezza e rifacimento via Bianchini.

Primo di tre interventi previsti ognuno di 250.000,00 euro.

Importo progetto: 250.000 euro

Finanziamento: Regione Puglia (49%) e Comune di Galatina (51%)

Lavori completati

 

Progetto di pavimentazione stradale e pubblica illuminazione.

Importo progetto: 300.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina

Lavori completati

 

Progetto di riqualificazione Corso Porta Luce.

Rifacimento e riqualificazione di Corso Porta Luce, Sostituzione Illuminazione pubblica con Pali Artistici, Realizzazione Pista ciclabile, Rifacimento tappetino stradale, Nuovo rondò incontro via d’Enghien.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

 

Progetto di riqualificazione via principessa Iolanda, via Caforo angolo piazza Alighieri, via Giuseppina del Ponte.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

 

Centro Polivalente viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Struttura inaugurata e utilizzata.

 

Asilo Nido viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

L’asilo è utilizzato e perfettamente funzionante.

 

Palestra via Montinari

Finanziamento: PIRU

In attesa di essere concessa in uso.

 

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. II lotto funzionale

Adeguamento funzionale torre scenica e utilizzo completo dei palchi.

Importo progetto II lotto funzionale: 800.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Lavori da appaltare. Procedure di Gara d’appalto avviate.

 

Progetto riqualificazione Ex convento Santa Chiara.

Importo progetto: 1.000.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Lavori in corso.

 

Progetto di Riqualificazione basolato centro storico.

Importo progetto:  500.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Gara effettuata e aggiudicata

Lavori in corso.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore SPORT:

Utilizzo delle palestre scolastiche comunali

E’ stato difficile coordinare e definire il calendario dell’utilizzo delle palestre scolastiche comunali, ma ogni anno con l’impegno e la volontà di tutte le società sportive si è definito il calendario di utilizzo  degli spazi sociali per lo sport.

 

Festa dello Sport 2014

La festa dello Sport “Sport Day 2014” ha visto la partecipazione di tante società sportive e di tanti ragazzi delle scuole degli istituti comprensivi. E’ stata una tre giorni di sport e partecipazione nello scenario della villetta San Francesco.

 

Festa dello Sport 2015

Festa dello Sport organizzata in collaborazione con SALENTIADI, le olimpiadi del Salento. Bellissimo evento sportivo interamente organizzato presso il complesso sportivo del Palazzetto dello Sport.

 

Green Olympic Games

Progetto che oltre a sensibilizzare sulla corretta separazione dei rifiuti per un ambiente migliore ha promosso i valori dello sport tra i più giovani.

 

Struttura Sportiva di Noha

La struttura sportiva di Noha ha ricominciato a vivere grazie all’impegno di alcune società sportive che l’hanno riaperta e ora quotidianamente è al servizio dei cittadini.

 

Patrocinio e contributi economici a varie iniziative sportive

E’ stato un piacere e un onore patrocinare numerosissime iniziative sportive tenutesi in questi anni. Un grazie va a tutte le numerosissime società sportive che iniettano energia positiva nel tessuto sociale alimentando lo spirito sportivo dei galatinesi.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore POLITICHE GIOVANILI:

Chiostro d’Estate. Estate 2012

Concerti, presentazioni di libri, convegni, spettacoli teatrali e musicali nella cornice del Chiostro dei Domenicani, scenario  suggestivo ed entusiasmante. Una serie di artisti e iniziative differenti, da Cesko degli Après la Classe al cantante folk milanese Andrea Labanca, passando per serate jazz, convegni, proiezioni di film d'epoca, dj set di artisti locali e il suggestivo concerto di Mino De Santis.

 

Festa della musica. Giugno 2013

musica, cultura e arte. Queste le parole chiave della prima edizione a Galatina della Festa Europea della musica. Dal 21 al 23 giugno 2012 sono stati tre giorni di musica tra rock, pop, hip-hop e musica popolare, presentazione di libri e una mostra di fumetti a cura di Lupiae Comix. Il tutto è stato realizzato all'interno del Chiostro del Palazzo della Cultura di Galatina e in piazza Galluccio. Tra i vari gruppi presenti alla manifestazione, I TOROMECCANICA e la GIOVANE ORCHESTRA DEL SALENTO, diretta da Claudio Prima. E’ stata notevole la presenza di giovani musicisti come i PLUG IN, CAMDEN TRIO, DYING PURPLE, T.GARAGE, SOOP & NINTAI e l’ORCHESTRA SPARAGNINA.

 

Ciclofficina sociale presso Mercato Coperto

Grazie alla collaborazione di alcune associazioni è nata all’interno del mercato coperto la CiclOfficina Sociale, spazio di socialità, incontro e condivisione. Un luogo dove promuovere la mobilità lenta e sostenibile, il riuso, il riciclo e la partecipazione attiva.

 

Mercato S…coperto,

Manifestazione realizzata all’interno dell’ex sede del Mercato Coperto in via Principessa Iolanda. Proposta rivolta al mondo giovanile della città che ha bisogno di spazi destinati alla socializzazione. L’iniziativa ha coinvolto le associazioni culturali della Città. L’iniziativa ha avuto lo scopo di rivitalizzare uno spazio di proprietà comunale in disuso, situato al centro della città e che già in passato è stato luogo deputato ad iniziative di partecipazione giovanile .All’interno dell’ex mercato coperto si sono svolti incontri d’autore, musica ed happening di discussione scientifica divulgativa.

 

Servizio civile nazionale

In tre anni più di venti ragazzi hanno lavorato presso il Comune di Galatina sviluppando progetti nei settori delle Politiche giovanili, Biblioteca Comunale, Museo e Ambiente. Il servizio civile è una iniziativa fondata sui principi della solidarietà sociale e vede i giovani i primi promotori del processo di partecipazione, in grado di trasformare una società in cui il cittadino è solo colui che riceve un freddo ed astratto servizio ad una società in cui tutti hanno la possibilità di essere attivi e socialmente utili.

 

Rassegna Giovanile NOTE A MARGINE

Note a Margine è stata una Rassegna “periferica” che ha avuto l’obiettivo di coinvolgere ed includere le Periferie della città come luoghi di riferimento alternativi e vitali, da un punto di vista non solo urbanistico ma soprattutto umano e sociale. Luoghi che spesso ispirano forme d'arte e   movimenti  sociali  rappresentanti  di un vero e proprio sottobosco multiculturale e multietnico,  un workinprogress costante e perpetuo, un laboratorio continuo. Spazi inespressi e inascoltati  da recuperare e trasformare, da aiutare ad emergere.

Con l'aiuto dell'associazionismo giovanile è stato scelto di selezionare alcuni “interlocutori d'eccezione” che grazie ai loro contributi hanno potuto affrontare il tema della periferia in luoghi prettamente periferici  attraverso dei  personali  approcci che spaziano dal  mondo della musica a quello del cinema, dal  teatro alla letteratura, al cibo ai graffiti, dall’hip hop alla street art. La ciliegina sulla torta è stata l’opera regalata alla Città di diversi artisti di graffiti che hanno abbellito, con la loro arte, il muro della scuola di via Ugo Lisi.

 

Cordiali saluti

Andrea Coccioli

 
Di Redazione (del 21/01/2021 @ 19:38:28, in Comunicato Stampa, linkato 884 volte)

Il Museo civico "P. Cavoti" arricchisce il suo patrimonio, in particolare la sezione del tarantismo, accogliendo la donazione del fotografo galatinese Giovanni Valentini. 

Nato nel 1939 a Galatina, Valentini vive a Milano e nel corso della sua vita ha stretto amicizia con vari artistici, tra cui Lucio Fontana, e ha collaborato con studiosi internazionali: ricercatore, artista sperimentatore, antesignano di inusuali espressioni concettuali tra scienza e arte. Intellettualmente curioso fin dagli anni Sessanta si è occupato di chimica, cibernetica, astronomia, tecnologia digitale, effettuando costantemente collegamenti con l’arte.

Valentini dona oggi alla Città di Galatina alcune sue fotografie inedite scattate durante i giorni della festa patronale dei Santi Pietro e Paolo, in cui le "tarantate" giungevano in piazza per fare ingresso nella cappella di San Paolo; altre foto rappresentano un tarantato con un gruppo di musicoterapeuti in un giardino privato di Nardò. Tra il materiale donato c'è anche un superotto e cassette audio inedite con voci e musiche delle stesse performance.

“È chiaro come Galatina mostri, anche storicamente, uno stretto contatto col tarantismo, fenomeno culturale, antropologico, musicale e anche di marketing commerciale, cresciuto a livello internazionale ma le cui radici rimangono salde nel territorio salentino - così il Sindaco Marcello Amante -. La nostra amministrazione ha considerato sin dall'inizio la cultura come chiave di cambiamento per la Città di Galatina e affinché ciò fosse possibile è stato avviato un lavoro continuo di ricerca e studio. Sino ad attirare l'attenzione di studiosi e professionisti che hanno voluto legare il proprio nome alla nostra Città. Per questo lavoro, un ringraziamento speciale va al professore Salvatore Luperto, direttore artistico del Museo Cavoti, per aver stimolato e creato i presupposti per tale donazione”.

Piena soddisfazione anche da parte dell'Assessore alla cultura Cristina Dettù: “Siamo onorati di ricevere in donazione le opere del Valentini, innanzitutto perché celebriamo un artista galatinese, fortemente legato alla propria terra (e il materiale donato lo dimostra), che rende manifesto il suo lato artistico attraverso la fotografia. Siamo lieti di arricchire il patrimonio del nostro Museo Cavoti, continuando nel percorso di crescita e valorizzazione di un luogo di cultura che insieme alla biblioteca comunale diventerà un polo di studio e ricerca, un luogo in cui le famiglie, i bambini, i ragazzi, gli anziani potranno ritrovarsi e scoprire la bellezza dell'arte e della cultura”.

Il direttore artistico del museo Salvatore Luperto afferma che “il Museo Cavoti è lieto di accogliere, custodire e valorizzare, con una mostra permanente e il relativo catalogo, la donazione dell’artista Giovanni Valentini, costituita da rara documentazione artistica sul rituale del tarantismo dei primi anni Settanta. Dal filmato, dalle foto, dalle audiocassette emerge tutta la sensibilità dell’artista: le immagini fotografiche raffigurano atmosfere e suggestioni espresse dai protagonisti delle performances, ma anche dagli inconsapevoli spettatori curiosi, accorsi per assistere alle spontanee e spettacolose esibizioni.

Con la donazione Valentini, il museo Cavoti si arricchisce di un patrimonio storico e documentario di grande valore culturale che affiancherà la nota collezione Pinna nella sezione museale dedicata al tarantismo”.

Grande soddisfazione espressa anche dall’amministratore della società gestore del Museo Cavoti, Monica Albano: “Rinnovo la stima al prof. Luperto, che ho voluto al mio fianco come Direttore artistico del Museo, a cui va tutto il merito di questa azione di mediazione. Il Museo Cavoti di Galatina rappresenta sede naturale per questa preziosa donazione, che con essa accresce anche qualitativamente la sezione dedicata al Tarantismo, nella certezza che l'Amministrazione comunale saprà ben valorizzare”.

Ufficio stampa Marcello Amante

sindaco di Galatina (LE)

 

Un’iniziativa che ha come obiettivo quello di sensibilizzare sul tema della “legalità responsabile” e di sviluppare una cittadinanza consapevole, con l’intenzione di promuovere l’avvicinamento alle Istituzioni nel rispetto delle regole e dei valori della solidarietà e del coraggio e che si rivolge prevalentemente ai giovani, favorendo esperienze formative che valorizzino l’educazione alla convivenza civile.

Tanti i soggetti coinvolti che si sono avvicendati stamattina sul palco del Teatro Cavallino Bianco di Galatina: la musica, la danza e il teatro si sono messi a disposizione dei giovani per trasmettere i valori della solidarietà, della giustizia e del coraggio, così da far crescere una nuova generazione di cittadini consapevoli delle sfide del domani.

La conferenza teatralizzata “Coltiv@rete” sul cyberbullismo scritta, rappresentata e interpretata dal poliziotto-scrittore Domenico GERACITANO, Vice Sovrintendente della Polizia di Stato, in servizio alla Questura di Brescia, insieme ad alcuni giovani artisti, attori, ballerini e cantanti che hanno raccontato, attraverso la loro arte, attraverso la musica e le parole, come l’uso consapevole della rete passi dal coltivare buone pratiche e valori condivisi, ha riscosso molto successo fra i nostri ragazzi e docenti del Polo 1 di Galatina e Collemeto per l’alto valore pedagogico. Ha trattato della crescita dei ragazzi nell’era digitale e in particolare di come si possono contrastare il bullismo e il cyberbullismo, fenomeni sempre più frequenti che mettono a rischio la vita e la salute dei più giovani.

Libertà e buon esempio, da parte dei genitori, due parole chiave imprescindibili.

Piena di contenuto la metafora dei social come un “continente”, “un continente virtuale dove ci sono i ragazzi, le persone che guardano, Instagram, TikTok e poi… l’oceano, la piattaforma su cui si naviga. Sembra un quadro ma serve un passaporto che si ottiene al tredicesimo anno d’età”, spiega Geracitano che “se si fa anzitempo, si rischia di diventare dei personaggi prima ancora di essere diventati delle persone”.

E apre gli occhi “Fuori c’è un mondo fatto di passioni ed emozioni autentiche ed amore. Proviamo a uscire perché, prima di essere un personaggio, IO, sono una persona”.

Siamo vittime della virtualità nell’era della realtà?

Eppure, Internet non dovrebbe essere uno strumento da utilizzare in modo improprio. Internet è una finestra per creare la propria identità digitale ma, con pazienza, bisogna costruire la nostra Web Education con la nostra immagine che ci identifica. Lo smartphone è uno strumento intelligente ma che dobbiamo fermare avendo ben chiara la legge sul diritto all’oblio, installando un alert per la condivisione dei nostri dati che non vogliamo siano condivisi da altri, rivolgendoci alla Polizia Postale, al Garante della Privacy o facendo attenzione ai contatti.

Quindi, continua il poliziotto – scrittore, “Ascoltate, studiate, leggete, viaggiate perché, in questo modo, imparate ad andare oltre evitando quell’arroganza che ci intrappola nella rete!” e ancora “Coltivate la correttezza, il silenzio, i difetti, l’autostima, la noia, la sconfitta, la conoscenza…Coltiv@rete! Perché, a volte, è meglio camminare da soli che camminare con qualcuno che non comprende la direzione dei tuoi piedi”.

Il Polo 1 di Galatina e Collemeto ringrazia la Questura di Lecce, l’Ufficio Territoriale Scolastico e il Comune di Galatina per l’importante occasione concessa alla nostra scuola.

Fiorella Mastria

 

Manuel e Marco partono per un viaggio in Turchia dove vivranno un’esperienza ben oltre la semplice vacanza lontana dalle rispettive mogli. S’imbatteranno infatti in un mondo completamente diverso da quello Occidentale, dove avranno modo di entrare in contatto con una Istanbul segreta, sconosciuta alla maggior parte dei turisti, con le sue contraddizioni, con la sua cultura e la sua storia. 
In un precipitarsi degli eventi, Manuel si troverà coinvolto in una storia che affonda le sue radici nel fondamentalismo islamico: scoprirà infatti che Fatima, una giovane ragazza conosciuta in un locale che è una sorta di limes, di confine tra ciò che è la vita di tutti i giorni e quella sotterranea, lontana dagli occhi della gente, è stata reclutata per compiere un attacco kamikaze.
Con l’aiuto di Ermes, enigmatica e ambigua figura che si presenta come un importante uomo d’affari tedesco, e Viola, una ex fiamma di Manuel, riuscirà a sottrarla al suo destino di morte.

Carlo Sindaco. Nato vicino Varese, da oltre vent’anni vive in un paesino in provincia di Lecce. Impiegato, è sposato con Annalisa con cui ha avuto un bimbo di sei mesi. Ha pubblicato una raccolta di poesie - scritte in età giovanile - sul portale di UniLibro dal titolo “Liquidi in Eccesso”, e un breve racconto titolato “Risvegli”, inserito in una raccolta edita da Letteratura Horror.it. Carlo coltiva numerosi interessi: dalla Letteratura alla Filosofia, dalla Scienza al Gaming competitivo, dal Calcio giocato al Design Industriale, Sociologia della comunicazione, Informatica ed elettronica, musica, cinema e attività culturali in genere.

Arci Levèra Noha

 
Di Redazione (del 06/10/2023 @ 19:33:03, in Comunicato Stampa, linkato 257 volte)

L’associazione l’Agorà patrocinata dal Comune di Galatina, organizza Domenica 8 Ottobre 2023  la II edizione della Festa dei nonni.

La manifestazione è un segno di gratitudine da parte di tutti noi per il ruolo importante, insostituibile ed educativo dei nonni nei confronti dei nostri bimbi.

Gli attori e gli autori della manifestazione saranno i ragazzi dei tre poli scolastici di Galatina e Collemeto, l’ASD Galagym e Dragonfly, i ragazzi del Giorè e il centro polivalente Ritroviamoci Officina sociale e i nonni dell’RSA Celestino Galluccio che rallegreranno il pomeriggio nella suggestiva piazza San Pietro, a partire dalle 17:00.

Per l’occasione la piazza si trasformerà in un grande spazio di giochi gonfiabili, musica, canti, balli e recitazione di poesie.

Sarà un bel momento da vivere insieme alla famiglia, i propri cari.

Durante la manifestazione, dopo la Santa Messa ci sarà sul sagrato della Chiesa la benedizione rivolta a tutti nonni.

 Simona Schinzari

 
Di Redazione (del 21/04/2022 @ 19:32:23, in Comunicato Stampa, linkato 491 volte)

Domenica 24 aprile Francesco Del Prete presenta il suo ultimo lavoro discografico per violino ed elettronica “COR CORDIS”, nove tracce per scoprire ciò che vive oltre la superficie delle cose e dell'essere umano. Andare al di là di ciò che l'occhio vede in "prima battuta" per approdare nel "cuore del cuore" del microcosmo che ci circonda.

Come sempre a Levèra, sarà una serata di grandissime emozioni e buona musica! Un grande artista come Francesco, con due ospiti eccezionali: Lara Ingrosso alla voce ed Emanuele Coluccia al sax.
Non si può mancare!

*start: ore 21.00
*si accede con tessera Arci, greenpass e mascherina

Levèra 
via Bellini 24 - Noha

 

VI ASPETTIAMO MARTEDI' 26 LUGLIO - START ORE 21.00 - COVO DELLA TARANTA – GALATINA

88max in concerto al "Covo della Taranta" nel segno di Max Pezzali...

Gli “88max Tribute Band”, definiti come "un autentico Tributo a Max Pezzali & 883 attualmente in circolazione", viaggiano da soli in tutte le Regioni del Sud Italia. Sono un'occasione perfetta per ripercorrere la carriera e il contributo che il cantautore di Pavia ha dato al panorama musicale italiano, partendo dalla storica "Hanno ucciso l'uomo ragno" del 1992, arrivando fino ai giorni nostri con la più recente "L'universo tranne noi" del 2013, e tutti i più grandi successi nel corso degli anni.

Brani in versione originale ma anche ri-arrangiati in chiave Rock e Dance per dare a tutti la possibilità di scatenarsi e ballare sulle note suonate dalla Band.

Oltre alla musica live avremo, per i più piccoli, il Centro servizi per l'infanzia "Il Baobab - new Party Planet" ed “Il Giardino Dipinto” che allieteranno con maestria i tantissimi bambini con giochi, palloncini colorati, divertentissimi laboratori ed una carica enorme di simpatia.

Altra fantastica sorpresa per i più piccini: grazie agli amici del “Circolo Ippico Inclusive” avremo due dolcissimi pony, Silvano e Isotta, che si presteranno per un’indimenticabile cavalcata. Grazie ai due simpaticissimi ed adorabili "amici" i bambini prenderanno sicurezza ed impareranno a conoscere e rispettare il pony attraverso un contatto con l'animale che è "gioco" ed accudimento.

Nella precedente edizione è stata raccolta la somma di 1.550€ interamente versata all’Associazione di Volontariato “Cuore e mani aperte verso chi soffre” di Don Gianni Mattia, cappellano ospedaliero del Vito Fazzi di Lecce, che gestisce la Bimbulanza, la prima ambulanza pediatrica del sud Italia, all’acquisto della quale la cittadinanza di Galatina ha sempre partecipato con numerosi e diversi eventi benefici.

Per info e prenotazioni:

333-4368532, 349-8471729, 328-0459945, 333-4678048.

BAMBINI FINO A 12 ANNI GRATIS.

A questo punto mancate solo Voi...

 
Di Antonio Mellone (del 29/08/2021 @ 19:31:10, in Fetta di Mellone, linkato 783 volte)

Avete presente quel nuovissimo stabilimento balneare tutto bianco en pendent con le white cliffs non di Dover ma di Santa Caterina di Nardò, zona chiapparu, il primo, pare, di una nuova serie?

Dai, quello con a fianco il gruppo elettrogeno diesel silenziosissimo che sembra non emetta gas di scarico nocivi, tipo ossido di carbonio e di azoto, e altri composti volatili, bensì ossigeno allo stato puro, vapori salutari, e aerosol balsamico come manco un camino della Colacem.

Mannaggia, non mi viene proprio in mente: ricordo soltanto che faceva rima con Iattura srl, ma la denominazione precisa in questo momento mi sfugge. Insomma quello che proprio in questi giorni è stato chiuso (ma tranquilli, solo la sera e per meno di una settimana) a causa di mascherine, cosiddetti assembramenti, danze & balli, musica a palla dopo una certa, e altre menate del genere.

Si sa: questuraprefetturaepretura devono pur trovare qualche pagliuzza fuori posto (pagliuzza, puntualizziamo, non trave) e sanzionarla a dovere per alimentare il contatore delle statistiche: altrimenti come fai a vendere al popolo la famosa legalità finalmente ripristinata con le buone o con le cattive.

Pazienza se qualcuno penserà che si tratti di una foglia di fico (d’India) e che una serrata del genere, con tanto di multa incorporata, è l’imprimatur definitivo, voglio dire la legittimazione decisiva per tenere aperto tutto l’ambaradan da qui fino all’eternità, con la benedizione sottintesa della stampa locale, paladina di indipendenza tra un’inserzione pubblicitaria e l’altra, e specchio della pacificazione ecumenica che ormai mette tutti d’accordo, vincitori e vinti, oppressori e oppressi.

Ché se no, signora mia, freni l’economia, e quindi sviluppo, crescita, ricadute occupazionali (e attrattività), secondo il panegirico dei clerici della teocrazia mercatale. E poi vuoi mettere, un luogo così discreto, elegante, frequentato dalla meglio piccolo borghesia compiaciuta della distruzione creativa di un angolo che un tempo i soliti “quattro comitatini” (con dentro sicuramente qualche rasta e punkabbestia) osavano addirittura considerare alla stessa stregua di un bene comune. Tra l’altro proprio all’ingresso del bar di cotanto lido v’è pure un bel panel promozionale sulla sal-va-guar-dia del-la Na-tu-ra, sponsorizzato per caso da una multinazionale - per dire l’ambientalismo assertivo di certe grandi opere. Cos’altro andate trovando. Sì, ci mancherebbe giusto una nave crociera ancorata al largo, ma pare che certe fortune siano appannaggio soltanto di Otranto. Per ora.

Stavo quasi per adeguarmi al pensiero egemone (il marketing fa miracoli eh), quando, a proposito di pagliuzze, una mattina di queste mi accorgo dei cuscinoni, o come cavolo si chiamino, sempre rigorosamente white in tinta con gli ombrelloni (vabbe’ un po’ ingialliti, mica si può star lì ogni santo giorno a sanificarli con spugna e amuchina) sparpagliati sulle white cliffs di cui sopra  a mo’ di installazioni artistiche: cuscini dunque oltre il recinto, area spiaggia “libera” (si chiama esportazione della democrazia), a ogni ora del giorno e della notte, pronti ad accogliere le terga di turno per una manciata di euro, forse dieci.

Te li trovi già belli e pronti sin dal primo mattino, come quegli ombrelloni un tempo ‘mpizzati sulla spiaggia pubblica sin dalla sera prima dai soliti “terroni” (così definiti dagli stessi conterronei) per assicurarsi la poltronissima per il giorno seguente. E poi dicono che la lotta di classe sia scomparsa dalla circolazione: per fortuna in loco è viva e vegeta, e l’esproprio al proletario è ormai quasi del tutto perfezionato a favore delle società di capitali.

Chissà quando i Sì-Tut (quelli che dicono di sì a tutto) s’accorgeranno dell’imbagascimento onza onza di questa terra e di questo mare.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 02/02/2024 @ 19:30:45, in Comunicato Stampa, linkato 961 volte)

CARNEVALE SOCIALE DI NOHA - Domenica 4 Febbraio 2024 alle ore 15:30

Il Carnevale Sociale sta per arrivare, come molti di voi sapranno, per questa prima edizione accenderemo i riflettori su un tema molto speciale: "Contro tutte le guerre". È il momento di unire le forze per celebrare la pace, l'armonia e la solidarietà!
 

Ore 15.00 - Raduno in Largo Michelangelo
Iniziamo tutti insieme a prepararci per l'avventura mascherata!
 

Ore 15.30 - Inizio sfilata con i gruppi mascgherati, scuole e associazioni di Galatina e il Carro allegorico a Tema Harry Potter del collettivo @novetrequarti2024
Una sfilata unica e colorata a favore della pace e dell'unità!
 

Ore 17.00 - Inizio esibizioni dei partecipanti
Lasciatevi sorprendere dalle performances straordinarie dei partecipanti, portando un messaggio di amore e fratellanza.
Gruppi Mascherati:

  • Abilmente Insieme;
  • Agribimbi;
  • Asilo S.Michele;
  • Furia Nohana;
  • Giorè;
  • Il Cielo è di tutti;
  • Istituti Comprensivi di Galatina;
  • Legambiente;
  • Levèra;
  • Liceo Colonna;
  • Liceo Vallone;
  • Noi Ambiente e Beni Culturali;
  • Virtus Basket;

Ore 18.00 - musica Live con Zigo e I Carosello Live&Cabaret
La giornata raggiungerà l'apice con la musica coinvolgente e lo spettacolo live, celebrando la gioia di vivere in armonia.

Non mancate a questa festa straordinaria che unisce divertimento, creatività e impegno sociale. 
Preparate i vostri costumi a tema "Contro tutte le guerre", portate l'entusiasmo e unitevi a noi per un Carnevale indimenticabile!
 

novetrequarti2024

 
Di Redazione (del 24/01/2024 @ 19:30:42, in Comunicato Stampa, linkato 213 volte)

L’esperienza vissuta ieri da tutti gli alunni delle classi prime e seconde del Liceo scientifico e Linguistico “A. Vallone” al Cavallino Bianco ha lasciato un segno indelebile. 

Parliamo della conferenza teatralizzata Coltiv@rete, evento inserito nell’ambito del progetto “DIRE FARE CAMBIARE - I RAGAZZI, LA MEMORIA E L’IMPEGNO”, organizzata dalla Polizia di Stato, patrocinata dal Comune di Galatina, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale, l’Associazione Libera, l’Associazione Nomeni per Antonio Montinaro, la Fondazione Don Tonino Bello e la Fondazione Stefano Fumarulo.  

Il progetto punta a coinvolgere giovani studenti delle scuole di primo e di secondo grado nonché universitari in tutta Italia, dando vita a un percorso ricco di contenuti. Il focus è la consapevolezza delle sfide e delle opportunità nel mondo online, comprendendo i rischi che spesso sono nascostinella rete. 

Uno spettacolo davvero toccante, non solo per le tematiche affrontate, ma soprattutto per le modalità in cui le stesse sono state narrate. Una interpretazione sentita e magistralmente eseguita dagli attori in scena, tra cui il POLIZIOTTO – AUTORE- ATTORE Domenico GERACITANO, Vice Sovrintendente della Polizia di Stato, in servizio alla Questura di Brescia, e tanti giovani artisti che hanno rappresentato la quotidianità del problema attraverso un linguaggio semplice e diretto. 

La musica e le parole sono riuscite a toccare gli animi delle nostre studentesse e dei nostri studenti, quasi in 400 presenti a teatro e protagonisti di una mattinata che resterà impresso per molto tempo, così come testimoniato a caldo da alcune nostre studentesse intervistate ai microfoni del TG3. 

“Mettere al centro il rispetto di sé stessi – sostiene Vittoria M. della 1AQT - delle altre persone, di tutti coloro che ci circondano nella vita di tutti i giorni”. 

“Dobbiamo sempre schierarci dalla parte del più debole – dichiara Sofia D.L. della 2AS - e non rispondendo con la stessa violenza, perché altrimenti ci troveremo sempre punto e a capo e questo fenomeno non smetterà mai di esistere”. 

Ecco cosa hanno risposto due altre nostre studentesse alle domande Che cos’è per te la legalità? e Cosa fai, nel tuo piccolo, per mettere in atto la legalità?. 

“Per me la legalità è un concetto molto importante – afferma Maria Pia C. 1BSA - perché ci permette di essere cittadini più responsabili, di rispettarci l’un l’altro e vivere in una società serena. Diciamo che, ad esempio, quando frequentavo la scuola media, ho assistito a molti casi di mancata legalità (ad esempio bullismo o cyberbullismo) e ho sempre cercato di aiutare chi si trovasse in difficoltà tramite gli insegnanti oppure scrivendo un biglietto anonimo e inserendolo in un’apposita cassetta posta all’ingresso della scuola. Adesso che mi trovo in primo superiore, invece, credo ci sia un clima più sereno, fatto di rispetto per il prossimo e di reciproco aiuto nelle difficoltà”. 

“Per me la legalità è ciò che ci permette di vivere – sottolinea Chiara N. della 1BSA – in una società più sviluppata, con delle regole precise che vanno rispettate. Questo ci permette il normale svolgimento della vita civile, facendo sì che tutti i cittadini si rendano conto dei loro diritti e doveri. Per mettere in atto la legalità, anche se in piccolo, cerco di rispettare sempre gli altri e l’ambiente che ci circonda, comportarmi correttamente, essere sempre gentile e responsabile, non deridere gli altri se fanno un errore ma anzi dare una mano a non ripetere più quell’errore. Cerco sempre di non avere pregiudizi e di non giudicare mai gli altri. 

Teatro, musica, danza per affrontare il tema del cyberbullismo in modo diverso, diretto, efficace.  

“Abbiamo immediatamente sposato il progetto – afferma la prof.ssa Angela Venneri, dirigente scolastica del Liceo Vallone di Galatina - perché riteniamo che parlare del problema del cyberbullismo e dei rischi legati alla rete non sia mai abbastanza. Ho avuto modo di apprezzare assieme ai nostri ragazzi la bravura della compagnia che ha messo in scena lo spettacolo e l’importanza dei messaggi trasmessi. Molte le metafore utilizzate che resteranno certamente impresse nei nostri studenti. Sarebbe stato bello far assistere anche i genitori, spesso chiamati in causa nella rappresentazione teatrale, ma fortunatamente lo spettacolo è online e potrebbe essere una ulteriore occasione di confronto in famiglia, perché i rischi che si nascondono nella rete sono molteplici e spesso non si riesce a contrastarli in modo efficace”. 

La Puglia è la terza regione toccata dalla conferenza teatralizzata Coltiv@rete che continuerà a calcare i palchi di tutta Italia per gridare con forza il suo no al cyberbullismo. 

“Un plauso alla Polizia di Stato per questa lodevole iniziativa – conclude la Venneri – che ci ha fatto comprendere ancor di più l’importanza del lavoro svolto dalle forze dell’ordine. Il nostro Liceo sosterrà sempre ogni progetto volto alla diffusione della legalità ed al contrasto ai pericoli della rete”.
 

 Maria Rosaria Campa

 

A Galatina sabato 28 Ottobre ritorna il secondo appuntamento dell’iniziativa Stelle di Città, che invita ogni fine mese per tutto il 2023, cittadini, viaggiatori vicini e lontani ad osservare la città da un punto di vista differente: dall’alto e a 360° grazie all’apertura speciale delle Terrazze della Chiesa Santi Pietro e Paolo.

Nel prossimo fine settimana a partire dalle ore 20 sarà possibile accedere sui tetti e sul balcone campanario, vivendo un momento di intenso raccoglimento e riflessione sulla vita dei Santi Pietro e Paolo, grazie a degli spunti curati da Don Lucio, parroco delle chiesa; osservare le stelle, i pianeti e scoprire i segreti del cielo grazie alla presenza del Gruppo Astrofili del Salento ed immergersi in un’atmosfera di pura magia musicale grazie alla presenza del dj set Roberto Serra, che ha studiato una selezione musicale ispirata proprio al teme delle stelle, della luna e del mondo celeste.

Durante l’evento le incursioni musicali del dj Roberto Serra accompagneranno i momenti di osservazione attraverso le note di brani musicali selezionati ad hoc rispetto al tema dell’evento come Luna di Giovanni Allevi, Nuvole Bianche di Ludovico Einaudi, Moonlight sonata Beethoven.

 “Siamo tutti in pieno fermento organizzativo e carichi di emozione, perché speriamo di replicare e superare il grande successo dell’appuntamento di Settembre”, afferma  Barbara Perrone ideatrice del format, “l’obiettivo è quello di condividere e a diventare ambasciatore della bellezza, contribuendo a far crescere il territorio. Dopo il successo del primo appuntamento di questa estate, siamo stati letteralmente travolti dall’affetto e dalle numerose richieste di  dar seguito all’iniziativa. Un riscontro inaspettato, che ci ha portato, complice l’instancabile e visionario don Lucio, a dar vita ad un calendario pensato per unire sia degli eventi celesti che meritano di essere osservati, grazie al sapere e ai telescopi del Gruppo Astrofili del Salento, che per creare momenti di dialogo, conoscenza e curiosità attorno alla figura dei Santi Pietro e Paolo, che proprio per la loro storia, li abbiamo ridefiniti - utilizzando un linguaggio più contemporaneo – I Santi Influencer” conclude Barbara Perrone.

Il programma della serata del 28 Ottobre

20.00 Accesso con visita alle terrazze e al balcone campanario

20.15 Dialogo e conoscenza. L’energia del cielo, tra religione, spiritualità e raccoglimento attraverso la scoperta delle figure dei Santi Pietro e Paolo, gli influencer ante litteram.

20.30 Osservazione di Saturno, Giove e dell’eclissi parziale della Luna con aneddoti e curiosità del cielo e delle stelle attraverso i telescopi del Gruppo Astrofili del Salento

Durante l’evento le incursioni musicali del dj Roberto Serra accompagneranno i momenti di osservazione astronomica

Le prossime date: 27 Novembre e 27 Dicembre. Alle Terrazze si accede da Via Vittorio Emanuele II, 2 attraverso una comoda scalinata che termina a circa 30 metri d’altezza, salendo 70 gradini. L’ingresso è gratuito e proprio come avviene in Europa, è lasciata ad ogni singolo partecipante la facoltà di contribuire all’iniziativa, per la quale non è necessaria la prenotazione.

 Barbara Perrone

 
Di Redazione (del 07/04/2016 @ 19:29:05, in Comunicato Stampa, linkato 2147 volte)

Maria Irene Rizzo è una studentessa salentina nata a Noha.

Frequenta l'ultimo anno di farmacia presso l'Università degli Studi La Sapienza  di Roma. Diplomata al Conservatorio Tito Schipa di Lecce sotto la guida del maestro Luigi Fracasso, ha continuato gli studi presso il conservatorio Santa Cecilia Roma laureandosi con il massimo dei voti cum laude. Si è, poi, perfezionata presso l'Accademia Internazionale F. Chopin di Varsavia.

Ha vinto vari concorsi nazionali e internazionali.

Ora continua a studiare pianoforte e a tenere concerti. Il suo desiderio è continuare  gli studi musicali usufruendo di una borsa di studio messa in palio da Eurocentres che le permetterebbe di perfezionarsi a San Diego in California.

Per aiutarla a  vincere la borsa di studio bisogna votare, cliccando su mi piace, questo indirzzo youtube dal titolo "A new way of dream": http://youtu.be/kk_Qxk50xyY

Rita Colazzo

 
Di Redazione (del 28/09/2022 @ 19:28:54, in NohaBlog, linkato 857 volte)

Veramente non è mai scomparso da Noha, suo paesello d’adozione. Solo che quest’anno, dopo due anni di “quaresima”, San Michele Arcangelo ritorna in grande spolvero nei tre giorni di festa che gli spettano per diritto naturale maturato nel corso di tredici secoli abbondanti di storia.

Così si legge su quiSalento di settembre del corrente anno: “Anche i longobardi hanno scorrazzato nel Salento diventando poi, una volta convertiti al cristianesimo, difensori della fede. L’8 maggio del 663 è la data della loro vittoria sui Saraceni, avvenuta anche grazie alla protezione di San Michele. Probabilmente l’Arcangelo è stato scelto come protettore di Noha proprio in questo periodo, lo stesso in cui sorse una chiesa a lui dedicata dove ancor oggi il patrono viene celebrato con una festa solenne. […]”.

Cos’altro aggiungere, a festa già iniziata, se non ripetere le parole (in latino) dell’antico inno al principe degli angeli, il «Te Splendor»  che a tratti così suonano:    

Draconis hic dirum caput / in ima pellit tartara, / ducemque cum rebellibus /

caelesti ab arce fulminat. / Contra ducem superbiae / sequamur hunc nos Principem.

E che potremmo tradurre con:

Egli, il crudele Drago precipita nei profondi abissi, /

egli, il duce co’ suoi ribelli / fulmina dalla rocca celeste.

Contro il superbo duce / noi seguiam questo principe.

Ma guarda un po’ la combinazione: nel testo del 1632 riadattato da Urbano VIII, papa Barberini, su una composizione musicale di Rabanus Maurus, abate carolingio e arcivescovo di Magonza (e siamo nel Settimo secolo d.c.) si parla di Draghi terribili e di Duci superbi (locuzioni quanto mai di uso corrente).

E poi non credete ai profeti.

Noha.it

 
Di Redazione (del 23/06/2014 @ 19:22:43, in Comunicato Stampa, linkato 2784 volte)

In occasione delle festività patronali in onore dei SS. Pietro e Paolo, che si svolgeranno a Galatina dal 28 al 30 giugno, il Club UNESCO Galatina ha in programma un ricco calendario di eventi incentrato sull’antico rituale del Tarantismo, allo scopo di valorizzare e far conoscere questo misterioso fenomeno esorcistico che, in passato, durante la festa patronale, richiamava alla Cappella di San Paolo le donne che erano state  morse dalla tarantola; queste, provenienti dai vari paesi del Salento, arrivavano a Galatina in pellegrinaggio per chiedere la grazia al Santo, protettore delle tarantolate, e per bere l’acqua del pozzo della Cappella, ritenuta “miracolosa”. Giungevano a Galatina accompagnate dai familiari e dai suonatori e, danzando al ritmo frenetico della pizzica e dei tamburelli, esorcizzavano la malattia fino a riconquistare lo stato di salute.

PROGRAMMA:"LA TARANTA E' VIVA: EVVIVA LA TARANTA!"

Galatina ritorna alla tradizione

Quest’anno nei giorni dedicati al culto di San Pietro e Paolo davanti alla Cappella di San Paolo si riaprono le ronde!

Sabato 28 giugno
dalle ore 24.00, fino alla mattina del giorno dopo, in Piazza San Pietro si celebra  "LA NOTTE DE SANTU PAOLU" e si attende l'arrivo delle tarantate (che quest'anno arriveranno simbolicamente, varcando le tre PORTE MURARIE di Galatina) con il raduno spontaneo dei tamburellisti e dei musicisti........................ SUONANDO con le RONDE.

Domenica 29 giugno
La mattina tamburelli, violini, chitarre e organetti continuano le ronde.
ore 9,00 : Proiezione su grande schermo (Portone Palazzo TONDI -VIGNOLA adiacente alla Cappella di San Paolo) del film di Gianfranco Mingozzi "La taranta".
ore 10,00:  visita guidata alla cappella ed al pozzo di san Paolo ( a cura della Prof.ssa Loredana Viola). 

Intanto con un percorso a tappe, l'Orchestrina Terapeutica accoglie le tarantate presso le tre PORTE MURARIE di Galatina: si parte alle ore 9,15 da Porta S. Pietro; tappa successiva alle 9,45 a Porta Luce ed ancora alle 10,15 a Porta Cappuccini, da dove le tarantate partiranno per risalire Via Orsini, Via Umberto I e Corso Vittorio Emanuele per arrivare infine alle ore 11,00 in Piazza San Pietro presso la Cappella di S. Paolo, dove avrà luogo la rievocazione storica dell'antico rito del Tarantismo.
Con la partecipazione di:
1) Umberto Panico, armonica a bocca
2) Adriano Piscopello, violino
3) Angelo Litti, tamburello e voce
4) Vincenza Magnolo, chitarra e voce
5) Simona Indraccolo, ballerina

ore 17,30: Proiezione su grande schermo (Portone Palazzo TONDI -VIGNOLA adiacente alla Cappella di San Paolo) del film di Gianfranco Mingozzi "La taranta".
ore 18,30: visita guidata alla cappella ed al pozzo di san Paolo ( a cura della Prof.ssa Loredana Viola). 

Lunedì 30 giugno
alle ore 19,30 nel suggestivo Chiostro del Palazzo della Cultura in Piazza Alighieri,
Incontro musicale  "ALLE ORIGINI DEL TARANTISMO: IL RITMO ED IL BATTITO DELLA PIZZICA TARANTATA".
(il Tarantismo visto come antica ed al tempo stesso, moderna terapia del disagio personale e collettivo, ovvero la forza ancestrale della iatromusica come cura contemporanea).
Con la partecipazione di:
- Antonella Screti, counselor transpersonale
- Vincenza Magnolo, cantrice
- Simona Indraccolo, ballerina.   

Club UNESCO Galatina
Info: 348/3415616 – 348/2746393
clubunescogalatina@gmail.com

 
Di Redazione (del 12/10/2021 @ 19:22:20, in Comunicato Stampa, linkato 633 volte)

Giovedì 13 ottobre 2021, dalle ore 21:00, all’interno della Chiesa Matrice di Soleto, la pianista Marcella Crudeli chiuderà la XXI edizione de I Concerti del Chiostro, la stagione concertistica diretta dal Maestro Luigi Fracasso e finanziata dalla Regione Puglia, con la collaborazione dei Comuni di Galatina e Soleto.

Marcella Crudeli è considerata dalla critica internazionale una delle più importanti rappresentanti del concertismo italiano. Formatasi alle grandi scuole di B. Seidlhofer, A. Cortot e C. Zecchi, si è diplomata con il massimo dei voti, lode e menzione speciale al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e alle Accademie di Salisburgo e di Vienna.

Da anni, svolge con grande successo un’intensa carriera che si è concretizzata in più di tremila concerti in oltre ottanta Paesi, tanto come solista che come componente di importanti formazioni cameristiche.

Tra i tanti premi ricevuti, il Presidente della Repubblica le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana nel 1993, mentre nel 2003 ha ricevuto la medaglia d’oro riservata ai Benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte.

L’artista è sempre stata attenta alla formazione dei giovani talenti, tanto da fondare il Concorso pianistico internazionale “Roma”, che nel 2020 ha compiuto trent’anni: “Io trovo importante che un concorso si apra ai giovani pianisti, ai duo a quattro mani, agli aspiranti concertisti e che inserisca nei programmi la possibilità di eseguire brani di musica contemporanea. Un concorso deve essere espressione del nostro tempo”.

Il direttore artistico de I Concerti del Chiostro, il Maestro Luigi Fracasso, accoglie l’arrivo di Marcella Crudeli: “Ci prepariamo a vivere l’ultima grande serata de I Concerti del Chiostro. Sono entusiasta di poter concludere questa edizione con Marcella Crudeli, un’artista ammirata in tutto il mondo. Una gigante del pianoforte che saprà emozionarci”.

L’evento è sold out. Sarà tuttavia possibile accedere ad una lista d'attesa per eventuali posti disponibili, presentandosi sul luogo dell’evento.
L’ingresso è vincolato dalla presenza del certificato verde, o dall’esito negativo di un tampone effettuato entro le 48 ore prima dell’inizio del concerto.

Alessio Prastano
Ufficio Stampa - I Concerti del Chiostro
ufficiostampa@iconcertidelchiostro.it

 
Di Redazione (del 11/10/2019 @ 19:21:31, in Comunicato Stampa, linkato 1641 volte)

"Abbiamo bisogno della storia, non perché ci dica cosa è successo o per spiegare il passato, ma per far vivere il passato così che possa spiegarci come rendere possibile il futuro."

(Allan David Bloom)

Ecco, lo spirito di “Galatina …come eravamo” è proprio questo, capire la vita di chi ci ha preceduto per vivere meglio la nostra.

Galatina è una bellissima cittadina e il suo centro storico è come la ciliegina dei famosi cioccolatini Boeri, buonissima, dolcissima e alcolica a sufficienza da far girar la testa. Osservare i suoi palazzi confonde i sensi, non solo ai turisti che sempre di più ci onorano della loro visita, ma anche a noi stessi che normalmente lo viviamo con disinteresse. Se ci si ferma per un attimo ad osservarlo con attenzione, posando gli occhi sui suoi gioielli diventa impossibile pensare ad altro. La sete di storia, di bellezza, di ricordi e l’immaginazione lasciano senza fiato. La vista diventa immediatamente in bianco e nero e di colpo si puo’ intravedere la gente per le strade, quella gente che oggi alberga nei nostri cuori ma che ha affollato e vissuto il centro antico, la storia della nostra Città e le nostre stesse vite.

Da quando è nata l’idea di questa manifestazione, ho personalmente scoperto cose che non conoscevo e che mi hanno affascinato tantissimo. Mentre mi informavo, chiedendo assetato di ricordi e di notizie sulla storia, sulle persone, sulle bellissime insegne, notavo l’espressione inizialmente malinconica dei miei interlocutori diventare radiosa  con un irrefrenabile desiderio di parlare.

Una voglia che sgorgava dagli occhi ma proveniva impetuosamente dal cuore. Si, chi ha vissuto quegli anni

ne è rimasto “irrimediabilmente” legato.

Purtroppo, a parte qualche vecchia foto, non sono tantissime le testimonianze sul salotto buono della Città. A parte quello che racconta la storia “ufficiale” non vi è traccia, se non nei ricordi di persone anziane, dei racconti di vita quotidiana. L’idea della riproduzione delle insegne nasce per caso. Quella di partenza era di organizzare un semplice raduno di auto e moto d’epoca, ma volevamo che fosse diverso da quei raduni visti fino ad ora. Questa volta volevamo selezionare solo alcune auto e moto, pezzi belli da vedere, veri mezzi d’epoca, talmente belli che le loro foto potevano abbellire un calendario. Un sabato pomeriggio siamo andati a spasso a piedi per il Centro antico a valutare e scegliere i luoghi dove posizionare i mezzi per le

foto. La prima tappa è stata casualmente Corte Vinella e credo che la scintilla sia scoccata lì. A parte

qualche sgradevole condizionatore o parabola satellitare posti sulle facciate belle dei palazzi e delle corti come fossero rametti di prezzemolo e pomodorini indossati su un lussuoso abito da sera, abbiamo visto luoghi veramente incantevoli. Non a caso Bevilacqua e la sua SERENO VARIABILE collocarono il centro storico di Galatina all’87° posto in Italia per bellezza.

Al rientro verso Piazza San Pietro ho potuto osservare la Torre dell’Orologio da una prospettiva che probabilmente non avevo mai visto prima, avendo percorso quella strada normalmente verso il Rione Italia e mai al contrario, salvo che per una vecchissima foto storica scattata proprio da quella posizione. In quella foto come in tutte le più belle foto storiche esistenti, l’elemento comune sono sempre state le insegne. Ecco l’idea: perché non tentare una riproduzione delle vecchie insegne così da far ammirare a tutti come era il nostro Centro antico e come potrebbe essere oggi? Un’idea ardua, ambiziosa ma tanto bella!

In poco tempo, con tanti dubbi e tanta fatica, abbiamo cominciato a dare corpo alla nostra idea, ricreare per alcune ore l’atmosfera degli anni 30/40/50 e provare a mettere a disposizione della Città alcune pagine di Storia mai scritte. O meglio, mai fotografate. Di molte insegne non esistono foto e quelle esistenti non sono per nulla chiare, ma con l’aiuto di alcune persone che hanno vissuto quegli anni è stato possibile riprodurre tutte ma proprio tutte le insegne che in quegli anni già proponevano una pubblicità, ma gradevole, sobria, talvolta semplicemente essenziale ma sempre dignitosa.

Quindi, se vi va, domenica mattina dalle 09:00 alle 23:30 venite a trovarci. Corso Vittorio Emanuele II, Corso Umberto I e Piazzetta Orsini saranno libri di storia. Insegne, vecchie locandine, bellissime auto, moto, musica e tanto altro.

La serata, intorno alle 21:00, sarà accompagnata dalle bravissime DOMISOUL SWING BAND, che da un’affascinante posizione, impreziosiranno con le loro incantevoli voci e dolci note la manifestazione, rendendola unica e piacevole!

Credete, sarà un’opportunità, una giornata diversa che vale la pena trascorrere! Non mancate!

L’evento gode del supporto dell’Assessorato al Centro Storico e del patrocinio del Comune di Galatina.

Il Consiglio di Quartiere Rione Italia

 

 
Di Redazione (del 03/04/2023 @ 19:21:19, in Comunicato Stampa, linkato 643 volte)

Carissimi,

noi cristiani non annunciamo la teoria della risurrezione, ma proclamiamo che il Nazareno, messo a morte dagli uomini, da Dio è stato risuscitato. É in gioco una storia, un modo di vivere, non un idea! Per Israele il memoriale della Pasqua era il ricordo attualizzato, celebrato con il rituale dell'agnello pasquale, della liberazione attuata da Dio a vantaggio del suo popolo. Per noi Cristiani la Pasqua ci rimanda a Cristo, nuovo agnello, che con il dono della sua vita ci libera dalla radicale schiavitù: il peccato. Ciò che ci rende veramente chiusi è il peccato. Dunque una liberazione ci precede, una memoria ci interpella e ci coinvolge. Celebrare la Pasqua, facendone un atteggiamento esistenziale, è fare memoria di quanto ci ha preceduto, è proclamare con la vita che Gesù è risorto. Comunichiamoci l'augurio pasquale con gesti di amore, tenerezza e misericordia.

Sac. Francesco Coluccia
Parroco

2 aprile 2023 - Domenica delle Palme

ore 8.00 e 19.00 SS. Messe

ore 10.00 Commemorazione dell'Ingresso di Gesù a Gerusalemme partendo dalla Chiesa Madre per via Calvario. Benedizione delle Palme e corteo: via Calvario, via Aradeo, via Catania, via A. Magno, via della Pace, Chiesa Madonna delle Grazie. Solenne Celebrazione Eucaristica. ore 17.00 Via Crucis Cittadina: via Pigno, via Carso, via C. Augusto, via Cadorna, via della Pace, via Petronio, via C. Silla, via Marotta, via B. Croce, via Puccini, via I. Nievo, Piazza XXIV Maggio, via Calvario, via Collepasso, via Castello, P.zza S. Michele.

 

3 aprile 2023 -Lunedì Santo

ore 17.00 Confessioni

ore 19.00 Santa Messa

 

4 aprile 2023 - Martedì Santo

ore 17.00 Confessioni

ore 19.00 Santa Messa

 

5 aprile 2023 - Mercoledì Santo

ore 17.00 Confessioni

ore 19.00 Santa Messa

 

6 aprile 2023 - Giovedì Santo

ore 17 30 Confessioni

ore 19.00 Santa Messa in Coena Domini - Chiesa Madonna delle Grazie

ore 22.30 Adorazione presso il Repositorio - - Chiesa Madonna delle Grazie

 

7 aprile 2023 - Venerdì Santo

ore 7.30 - 15.30 Adorazione della Croce

ore 16.00 Via Crucis. Chiesa Madre

ore 17.00 Confessioni

ore 19.00 Solenne Azione Liturgica - Chiesa Madonna delle Grazie

ore 22.00 Processione con Gesù morto e la Madonna Addolorata partendo dalla Chiesa madre: via Pigno, via Corso, via C. Augusto, via Cadorna, via della Pace, via B. Croce, via Puccini, via Marconi, via Agrigento, vial. Nievo, via Calvario, via Collepasso, via Castello, P.zza S. Michele.

Parteciperanno le Autorità civili, le Associazioni ecclesiali e cittadine con i propri distintivi.

Presterà servizio l'Orchestra di Fiati "San Gabriele dell'Addolorate di Noha (Le).

 

8 aprile 2023 - Sabato Santo

ore 16.30 - 19.30 Confessioni - Chiesa Madre

ore 22.30 Solenne Veglia di Pasqua - Chiesa Madonna delle Grazie

 

9 aprile 2023 - Domenica di Pasqua

ore 8.00 e 19.00 SS. Messe - Chiesa Madre

ore 10.30 Solenne Celebrazione Eucaristica - Chiesa Madonna delle Grazie

ore 12.00 Suono delle Campane a Festa e Spettacolo di Fuochi pirotecnici a cura della Ditta Piero Coluccia da Galatina (Le) in contrada Naie e Monaca

 

10 aprile 2023 - Lunedì dell'Angelo

Festa della Madonna di Costantinopoli

ore 8.30 e 19.00 S. Messa' Chiesa Madonna di Costantinopoli

ore 9.30 Benedizione dei Cavalli - Piazza San Michele

ore 18.15 Processione con la Madonna dalla Chiesa madre alla Chiesa Madonna di Costantinopoli accompagnata dall'Orchestra di Fiati "San Gabriele dell'Addolorata" - Noha (Le)

ore 19.30 Spettacolo  musicale a cura della "Street Band Stamu Street" in Piazza San Michele.

 Parrocchia "San Michele Arcangelo" Noha

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 01/12/2020 @ 19:19:15, in Le Confraternite di Noha, linkato 1042 volte)

P. Francesco D’Acquarica s’è consumato gli occhi per decifrare le grafie cangianti e a tratti indecifrabili dei verbali della storica confraternita della Madonna delle Grazie di Noha. E in questa sesta parte, e nelle prossime, ce ne fa dono “ad maiorem Dei et Nohae gloriam”.

Noha.it

 

I verbali della confraternita

dal 1924 al 1970

 

Oggi a Noha non esiste più alcuna Confraternita. Di quella della Madonna delle Grazie rimane però un segno storico di grande importanza: è il cappellone nel camposanto che, dirimpetto alla chiesa cimiteriale, ospita confratelli e consorelle defunti.

Le Confraternite sono state il punto di riferimento materiale e spirituale per molti nohani. Se nel 1850 nella nostra cittadina erano attive ben tre Confraternite significa che più o meno tutto il paese ne era coinvolto.

E’ vero che i tempi sono cambiati, ma forse anche lo spirito cristiano è venuto meno. Le speranze sono tante, e io credo che i problemi si siano addirittura aggravati per via dei modelli di vita lontani dall’etica cristiana.

Purtroppo oggi sembrano farla da padrone il potere oppressivo, il capitalismo disumano, lo sfruttamento dei lavoratori, gli egoismi personali e collettivi con spinte irrazionali all’autoaffermazione costi quel che costi, e quindi arrivismi, spesso prevaricazioni, talvolta sopraffazioni e comportamenti malavitosi. Sembra che l’unico intento sia quello di conseguire profitti sempre e comunque, successi materialistici ed effimeri, soddisfazioni edonistiche, anche a costo di venire a patti con la coscienza e la dignità della persona.

 

L’ultimo articolo dello Statuto proclama:

Art.50 - Speriamo che queste regole siano sufficienti, con l'aiuto divino, non solo a stabilire questa confraternita, ma a farla progredire ed aumentare sempre più per la maggior gloria di Dio e della B. V. delle Grazie, e pel vantaggio spirituale e temporale di tutti gli ascritti. Così sia.

Lasciamo perdere la prima parte di questo articolo dove si augura che “queste regole siano sufficienti non solo a stabilire questa confraternita ma a farla progredire sempre più”. Però nelle associazioni e nei gruppi parrocchiali di oggi  un po’ più di spirito cristiano non guasterebbe.

Nel registro dei verbali negli anni 1924/1925 troviamo 49 Confratelli iscritti, e anche 35 Consorelle. Le iscrizioni proseguirono fino al 1956 raggiungendo gli oltre cento associati tra confratelli e consorelle.

La votazione delle cariche all’interno della Confraternita a scrutinio segreto avveniva (come già detto sopra) attraverso il sistema della fava e del pisello. La fava indicava parere positivo, il pisello parere negativo.

Leggendo i verbali si ha l’impressione che la preoccupazione principale era quella di avere un fondo cassa, che si alimentava grazie alle quote di iscrizione dei soci e anche dalle  multe inflitte agli assenti ingiustificati: il tutto per pagare le spese ordinarie, le spese per il funerale  e del posto tomba di ogni confratello e consorella.

Esistono due registri delle entrate ed uscite:

Uno per le entrate ed uscite ordinarie che va dal 1938 fino al 1956.

L’altro per le entrate e le uscite per la costruzione nel cimitero del cappellone per le sepolture dei Confratelli e Consorelle che va dal 1947 al 1956.

Dalla lettura dei registri della contabilità si può notare che la spesa ordinaria principale era quella del contributo mensile al Padre Spirituale per la celebrazione delle Messe di suffragio per Confratelli e Consorelle defunti, e lo “stipendio” al sagrestano.

Le entrate maggiori provenivano dall’affitto delle sedie disponibili per chi veniva in chiesa (non esistevano ancora i banchi per tutti), e gli introiti per il contributo di ogni Confratello o Consorella iscritto, oltre alle offerte di qualche benefattore che di solito era il Sig. Pietro Congedo, detto “l’Ursula” (padre della buonanima di don Severino Congedo).

NB. “Don” Pietro Congedo soprannominato “l’Ursula” era nato a Galatina il 01/01/1893 ma residente a Noha dove morì il 09/05/1970. Persona benestante, dall’animo buono e generoso, aveva fatto scrivere a mano, a suo spese, la copia dell’Inno a San Michele per ogni strumento musicale della banda musicale di Noha. Questi spartiti erano  conservati da un certo “Pipìu” che era il factotum dell’Ursula. 

In un verbale del 1936 per esempio si annota l’invito ai confratelli a mandare una lettera di ringraziamento al benefattore Congedo Pietro per aver donato un apparato completo di candelieri di bronzo dorato, tutti si associano ed accettano ancora di nominare confratello onorario il sig. Pietro Congedo.

Nel secondo registro sono annotate con molta meticolosità le uscite inerenti la costruzione della cappella cimiteriale, tipo i pagamenti all’impresa costruttrice, con i dettagli dello scavo (ricordo che il cappellone ha anche una cripta), il progetto e la direzione dei lavori da parte dell’ingegnere, le opere in muratura e l’acquisto del materiale edile, come mattoni, calce e cemento.

Nella voce delle entrate sono registrati i prestiti che alcuni soci liberamente anticipavano alla Confraternita: questi prestiti venivano poi restituiti, con l’interesse del 4% annuo,  non appena il fondo cassa presentava la capienza sufficiente.

Della formazione spirituale dei confratelli bisogna dire che, dato il livello di scolarizzazione del tempo, non è che si tenessero convegni di teologia dogmatica o di ecclesiologia, tanto è vero che nei registri si parla di un “pensierino religioso” da parte del Padre Spirituale: ma a volte il senso più profondo di una fede è l’amore verso Dio e verso il prossimo (e questo è forse il concetto spirituale più semplice ma al contempo il più complesso da insegnare e soprattutto praticare).

La Cappella delle tombe della Confraternita fu costruita in tre momenti diversi. La prima fase va da fine 1947 a tutto il 1953, per scavo e costruzione seminterrato e primo piano: l’impresa designata era quella di “Mesciu” Vito D’Acquarica. La seconda fase parte nel 1954 e termina nel 1957 ed è relativa al sopraelevamento del primo piano. Il terzo momento inizia il 1957, con ancora il sopraelevamento del primo piano, ma con un’altra Ditta: quella di D’Acquarica “Antonio”, figlio di Vito. In realtà il figlio di Vito si chiamava Donato (ecco perché ho usato le virgolette), ma in dialetto era chiamato anche Uccio, abbreviazione di Donatuccio, diminutivo di Donato. Da qui l’equivoco di scrivere nei verbali Antonio per Donato.

Il primo ad essere sepolto in questa cappella fu Giuseppe Cisotta morto il 25 giugno 1949.

Nelle prossime puntate pubblicheremo i verbali conservati in un registro tutto scritto a mano. Credo siano di grande interesse storico per il curioso, lo studioso, il ricercatore, e chiunque abbia la carica di cittadino di Noha.

 

[continua]

P. Francesco D’Acquarica

 

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, data che deve essere non solo un momento per ricordare le vittime, ma soprattutto uno stimolo in più a fare in modo che nella nostra vita quotidiana e nell’agire delle istituzioni si realizzi concretamente quel necessario percorso di sensibilizzazione continua affinché si rompa il silenzio contro ogni forma di violenza, l’Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina/Collemeto, in collaborazione con l’Associazione Astrea, l’Associazione Casa di Noemi, ATS Galatina, Centro Antiviolenza Malala, la Polizia di Stato, l’Associazione Galatina Letterata, CISL Lecce, CISL Scuola e FNP, Lecce – Coordinamento Politiche di Genere col patrocinio del Comune di Galatina, organizza “(Non) è Amore”, un incontro per riflettere sulle molte forme che la violenza contro le donne può assumere e sulle misure di prevenzione e intervento adottate.

Mercoledì 22 novembre, a partire dalle ore 9:00, l’incontro si svolgerà presso il Teatro Cavallino Bianco di Galatina e sarà aperto agli studenti delle classi prime, seconde e terze della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto.

Le istituzioni saranno proprio le protagoniste della conferenza che parleranno ai ragazzi.

Dopo il tradizionale momento dei saluti istituzionali, del dott. Fabio Vergine (sindaco di Galatina), della dott.ssa Camilla Palombini (Assessora ai Servizi Sociali e Pubblica Istruzione e Presidentessa del Coordinamento ATS), della dott.ssa Ada Chirizzi (segretaria provinciale Cisl Lecce), seguiranno gli interventi degli ospiti, sulla base delle domande poste dai ragazzi.

L’intero panel dei relatori è composto dalla sig.ra Imma Rizzo (mamma di Noemi Durini), dall’avv. Valentina Presicce (Commissione Pari Opportunità della Provincia di Lecce, Preisidentessa dell’associazione Astrea), dal dott. Andrea Toraldo (Vice Questore aggiunto Polizia di Stato, Dirigente del Commissariato di Galatina), dalla dott.ssa Paola Gabrieli (coordinatrice Centro Antiviolenza Malala) e dall’avv. Annamaria Congedo (Consigliera comunale di Galatina). Durante l’incontro sarà proiettato il video “Non è amore”, a cura dell’associazione Astrea e Casa di Noemi, mentre, fuori dal teatro, sosterà il Camper della Polizia di Stato (Progetto Camper – Il camper della Polizia di Stato contro la violenza di genere).

A fare gli onori di casa, la dirigente scolastica del Polo 1 di Galatina/Collemeto, dott.ssa Luisa Cascione, la quale dedica alla sua scuola lavoro ed energie “per contrastare la violenza contro le donne perché è la più penetrante, inascoltata e sottovalutata violazione dei diritti umani. Solo quando si riuscirà a far pensare, a tutti, che la sopraffazione sulle donne lede la dignità umana e non è un modo ordinario di rapporto tra i sessi, forse potremmo dire di vivere in una democrazia compiuta. Trasmettere e costruire con i più giovani un nuovo modello relazionale che rifiuti odio e violenze è, infatti, un obbligo a cui le istituzioni non possono sottrarsi".

L’introduzione dei lavori è affidata al dott. Antonio Torretti (corrispondente de l’Edicola del Sud). Interventi musicali a cura dell’Orchestra Giovanile “Giovanni Pascoli”.

 Fiorella Mastria

 
Di Redazione (del 13/12/2019 @ 19:17:55, in Comunicato Stampa, linkato 1263 volte)

L’osanna di una musica senza tempo. Alle mani ed alla professionalità di musicisti dalla ricca attività concertistica è affidato un momento solenne sabato 14 dicembre alle ore 20:00 per il 25simo di dedicazione della Chiesa di San Rocco a Galatina, aperto a chiunque voglia parteciparvi.

Nella parrocchia di via C.A. Dalla Chiesa l’appuntamento de I Concerti del Chiostro Ensemble, con la direzione artistica del pianista, M° Luigi Fracasso, che da anni riscuote il plauso della critica e del pubblico delle maggiori istituzioni musicali europee e del mondo. Lo stesso Fracasso (pianoforte), Daniele Albanese (pianoforte), Fernando De Cesario (clarinetto) e di altri maestri, già prime parti nelle maggiori istituzioni orchestrali come La Scala di Milano, e in particolare: Ivo Mattioli (violino primo), la galatinese Gabriella Manca (violino secondo), Cristian Musio (viola), Marco Schiavone (violoncello), Pierpaolo Mastroleo (contrabbasso), proporranno i brani in programma, tra i quali la celebre sonata per pianoforte e violino KV 304 di Mozart e l’emozionante concerto per due pianoforti e orchestra in do min BWV 1062 di J. S. Bach con cui si chiuderà la serata.

Sara Romano
 
Di Redazione (del 18/12/2022 @ 19:15:59, in Istituto Comprensivo Polo 2, linkato 708 volte)

Un vento fortissimo di scirocco spirava tra le fronde degli alberi che contornano il cortile della scuola di Noha. Ma ciò non ha impedito che si accendessero, come tante lucine di natale, gli entusiasmi di una folla gioiosa di bambini, genitori e insegnanti pronti a ravvivare con musica e canti le vie silenziose della nostra piccola frazione. Due carretti, addobbati come si conviene a questo periodo di festa, precedevano il corteo natalizio che, rientrando presso l'Istituto, ha potuto godere della presenza più inaspettata, quella di Babbo Natale che accolto a braccia aperte tutta la comunità scolastica nohana. Sono seguite le esibizioni delle sezioni della primaria e secondaria, un piccolo spettacolo di giocoleria e il sorteggio dei numeri fortunati della lotteria solidale.
Fortemente voluta dalla componente genitori di Noha del Consiglio d'Istituto, si ringraziano per la realizzazione, la Dirigente Luisa Cascione, i docenti,  e l'instancabile sig.Natascia Rossetti che, insieme all'operosità di alcune mamme e papà  e all'associazione "l'Agorà" di Galatina, ha organizzato quest'evento, a cui hanno partecipato con grande piacere il consigliere comunale Pierluigi Mandorino e il sindaco Fabio Vergine, che non si è sottratto al caloroso coinvolgimento dei piccoli studenti. È stata una bellissima serata, di festa e di gioia quella del Polo 2 di Noha, che ha preannunciato il momento più magico e suggestivo di Dicembre. E senza dubbio il più atteso.

Giorgia Giannico

 

Il workshop ha come finalità quella di favorire e migliorare lo sviluppo di capacità e abilità già presenti in coloro i quali vogliono approcciarsi all’arte. Le finalità prevedono che ognuno dei partecipanti sarà in grado di:
- Squadrare il foglio ed eseguire una corretta inquadratura del disegno da realizzare;
- Effettuare con maggiore sicurezza nel tratto il disegno, evidenziandone i contorni con una linea continua e semplice;
- Eseguire con manualità tecnica il chiaroscuro, conoscendone le differenti gradazioni di tono, in relazione a luce ed ombra, del nero, dei colori primari, dei colori secondari e dei colori terziari;
- Utilizzare il “Metodo della Quadrettatura” per copiare una qualsiasi immagine, o un’opera d’arte, applicandone ad essa gli effetti di chiaroscuro con i pastelli a matita acquarellabili o con la matita;
- Acquerellare e rappresentare vari soggetti (come paesaggi marini, fumetti) con gli acquerelli, conoscendone i vari metodi di applicazione sul foglio;
- Dipingere con la tempera avendo correttamente sperimentato e miscelato tra loro i colori primari, i secondari e le loro combinazioni, per ottenere le differenti gradazioni di tono.

Biografia:
Paola Rizzo si è laureata nel 1997 all’Accademia delle belle Arti di Lecce con una tesi in anatomia artistica sul volto”. Bravissima con la matita, nei chiaroscuri, il suo talento sembra esprimersi al meglio nella tecnica della pittura ad olio. Costante della sua opera: l’ulivo, la pianta che per eccellenza rappresenta l’ambiente, la natura della terra salentina. Sembra esserci ormai una dipendenza, quasi ancestrale, tra Paola e quest’albero considerato “sacro” dai nostri avi, alla stessa stregua di un nume tutelare del luogo.
Nel corso degli anni continua a dedicarsi anima e corpo all’arte, entrano a far parte del suo mondo l’amore per la fotografia e la musica. Proprio attraverso la musica, collante per artisti, comincia a frequentare gli ambienti musicali conoscendo alcuni tra i suoi musicisti preferiti, così scatto dopo scatto ferma le loro espressioni e la loro anima che poi viene impressa nei tratti decisi del suo segno. Nasce così “Grafite è musica” una mostra itinerante di ritratti a matita dei volti di musicisti di fama nazionale ed internazionale.
L’esperienza artistica come pittrice e ritrattista ha rappresentato il filo conduttore con il make up artistico, il trucco cinematografico , gli effetti speciali e il body painting.


QUANDO
Ogni Venerdì, a partire dal 3 maggio, per un totale di 8 incontri, ore 17:30 – 19:30 .

DOVE
Levèra, via Bellini 24 – Noha (di Galatina)

PRENOTAZIONE entro il 28 aprile.

INFO e ISCRIZIONI: 3894250571 | 3891081226

 
Di Redazione (del 22/09/2021 @ 19:12:24, in Comunicato Stampa, linkato 602 volte)

Dopo la sosta obbligata a causa del maltempo, tornano i Concerti del Chiostro. La XXI edizione della stagione concertistica, diretta dal Maestro Luigi Fracasso e finanziata dalla Regione Puglia, torna a Galatina giovedì 23 settembre 2021, alle ore 21, all’interno della sacra cornice della Chiesa SS. Pietro e Paolo.

A partire dalle ore 21, si esibirà il duo formato da Luisa Sello (flauto) e Bruno Canino (pianoforte).
Essendo due tra i talenti più noti della musica classica, Sello e Canino vantano numerose esibizioni e successi sia in Italia, che all’estero.

Luisa Sello, flautista del panorama internazionale, nel 2016, viene definita dal New York Concert Review artista dalla “avvincente passione e spontanea cantabilità, con tecnica brillante, eccellente controllo del fiato, suono generoso e grande charme”.
La sua attività è anche riconosciuta dal Ministero dei Beni culturali, oltre che da numerosi Paesi in tutto il mondo.

Nel suo curriculum, spiccano le collaborazioni con Riccardo Muti, Alirio Diaz, Trevor Pinnock, Edgar Guggeis e tanti altri ancora.

Bruno Canino è riconosciuto come uno dei massimi pianisti dei nostri tempi. Apprende l’arte del pianoforte a Napoli, con Vincenzo Vitale. Cresce dal punto di vista della composizione con Bruno Bettinelli. Nella sua lunga carriera, ricopre il ruolo di docente di pianoforte al conservatorio di Milano e alla Hochschule di Berna.
Attualmente, è docente di musica da camera con pianoforte presso la Scuola di Fiesole e alla Escuela Reina Sofia di Madrid.
Tra il 1999 ed il 2002, ricopre la carica di direttore musicale della Biennale di Venezia.

Il direttore artistico de I Concerti del Chiostro, il Maestro Luigi Fracasso, motiva la scelta su questo duo: “Siamo felici di poter ospitare Bruno Canino e Luisa Sello. Entrambi hanno il pregio di saper comunicare delle emozioni difficili da dimenticare. Sono sicuro che sarà una serata ricca di emozione e di fascino. Voglio ringraziare Don Lucio per l’ospitalità che ci ha offerto all’interno della Chiesa Madre di Galatina. Un luogo di culto, che merita grande rispetto”.

L’ingresso al concerto è gratuito ed è riservato ai possessori di Green Pass o di un tampone negativo effettuato con un massimo di 48 ore dall’inizio dell’evento.

Intanto, procedono spedite le prenotazioni per il concerto di Danilo Rea, previsto per il 27 settembre a Soleto, presso Largo Osanna. Per Rea, si tratterà dell’unico evento con ingresso a titolo gratuito in Puglia.

Alessio Prastano

 
Di Redazione (del 23/10/2021 @ 19:10:30, in Comunicato Stampa, linkato 794 volte)

Dopo numerosi e opportuni lavori di ristrutturazione e un processo partecipato di sensibilizzazione della cittadinanza che ha coinvolto associazioni, istituzioni, scuole e operatori del settore, torna agibile il prestigioso Teatro Cavallino Bianco di Galatina (Le) con la cerimonia inaugurale che si terrà sabato 13 novembre alle ore 10.30 (prenotazione obbligatoria) e un ricco e qualificato programma di spettacoli sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Puglia e Città di Galatina col sindaco Marcello Amante.

Si riparte con la consapevolezza del teatro come bene pubblico, come bene comune, risorsa importante per il riscatto culturale, sociale ed economico di una città depositaria di un patrimonio culturale invidiabile (Galatina è culla del tarantismo, città ricca di beni culturali come la Basilica di Santa Caterina, di eccellenze enogastronomiche).

Anche il programma degli spettacoli impaginato dall’associazione OTSE (Associazione Theatrikès Salento Ellada) diretta da Pietro Valenti, già direttore di Emilia Romagna Teatro, nell’ambito di un progetto speciale finanziato dal Ministero della Cultura, in partnership col Comune di Galatina, Regione Puglia e AMA-Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce, diretta da Franco Ungaro, è coerente con una visione di teatro pubblico di prossimità, vicino ai bisogni della comunità e dei più giovani e al profilo che il Cavallino Bianco ha sempre avuto come ‘Teatro di tutti’.

Un progetto che coinvolgerà gli studenti degli Istituti scolastici Superiori in attività di alternanza scuola-lavoro, attività laboratoriali e incontri con gli artisti ospiti.

L’intenso e articolato programma propone in esclusiva regionale e nazionale spettacoli di alto profilo artistico con la presenza di riconosciuti protagonisti della scena culturale e teatrale, come Marco Baliani, attore, drammaturgo, regista teatrale e scrittore tra gli inventori del teatro di narrazione, che propone una sua versione del Rigoletto di Verdi, lo stesso titolo con cui nel 1949 venne aperto il Cavallino Bianco. Baliani sarà in scena sabato 13 novembre alle ore 21.

Seguiranno gli appuntamenti con: Virgilio Sieni, danzatore e coreografo, inventore di una gestualità rituale, poetica ed evocativa col suo omaggio a Dante Alighieri (16 novembre); la compagnia di operette di Corrado Abbati con Sul bel Danubio blu (17 novembre); Daniel Pennac, noto al grande pubblico per i suoi romanzi di straordinario successo che hanno per protagonisti Benjamin Malaussène, la sua squinternata famiglia e il quartiere parigino di Belleville (19 novembre); Gabriele Lavia, una delle colonne portanti del teatro italiano, che al Cavallino Bianco porterà il suo recital su Leopardi (20 novembre); Nicoletta Manni, originaria di Santa Barbara di Galatina, dal 2014 prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano che si esibirà insieme a Timofej Andrijasenko e al Maestro Luigi Fracasso (21 novembre); Mariangela Gualtieri, tra le più apprezzate poetesse italiane (25 novembre); Gino Castaldo, con le sue Lezioni di rock e gli omaggi a David Bowie e Franco Battiato (26 novembre )

Di rilevante impatto e riconoscibilità artistica saranno la nuova creazione di Fredy Franzutti, Haribaírg, con le allieve e gli allevi delle scuole di danza di Galatina, Ballet studio e Oistros balletto (23 novembre); lo spettacolo di Roberto Piumini, Mattia e il nonno, con Ippolito Chiarello e la regia di Tonio De Nitto (28 novembre); gli spettacoli rivolti alle famiglie e ai ragazzi Biancaneve, la vera storia con la regia di Michelangelo Campanale e la produzione del Crest di Taranto (14 novembre); l’attore e scrittore Fausto Romano, originario di Galatina e proiettato sulla scena internazionale col suo lavoro L’eterno riso (30 novembre)

 

Programma

IL FUTURO È ADESSO

13 novembre ore 10.30

Cerimonia inaugurale del Cavallino Bianco di Galatina

Nel corso della cerimonia si esibirà il corpo bandistico “San Gabriele dell’Addolorata” di Noha- Galatina diretta dal m° Loredana Calò

13 novembre ore 21

RIGOLETTO: LA NOTTE DELLA MALEDIZIONE

Marco Baliani con

Giampaolo Bandini chitarra

Cesare Chiacchiaretta fisarmonica

Musiche di Giuseppe Verdi, Nino Rota, Cesare Chiacchiaretta

Produzione Società dei Concerti di Parma

In collaborazione con Teatro Regio di Parma

Rigoletto è un monologo, quindi per farlo c’è bisogno di un personaggio in carne e ossa, spirito e materia. Poter rivestire per una volta la pelle di un altro e starci dentro dall’inizio alla fine: è una gioia particolare per me che in scena da narratore non ho mai la possibilità di calarmi interamente nelle braghe di chicchessia, sempre devo stare vigile a controllare e dirigere l’intero svolgersi della vicenda. La proposta fattami dal Teatro Regio di Parma di occuparmi, a mio modo, di una “rilettura” di un’opera di Verdi, la potevo facilmente risolvere con un bel reading, lettura più musica e via così. Mi son detto però  che era l’occasione buona per osare un personaggio e incarnarlo, dopo tanto tempo, tornare a mettere mano a tutte le cose che ho imparato strada facendo sul mestiere antico dell’attore e provare a costruirci sopra un testo scritto, un bel canovaccio su cui giorno dopo giorno, provando, creare un dire per niente letterario, ma concreto, materico. Compreso il trucco in faccia e il costume preso in prestito nei depositi del teatro Regio, appartenuti ai tanti Rigoletti passati da quelle parti.  Poi c’è stata la mia passione per gli esseri del circo, ma quei circhi piccoli, non eclatanti, non amo i “soleil” circensi fatti di effetti speciali e artisti al limite della robotica per la bellezza scultorea e bravura millimetrica del corpo. No, preferisco la rozzezza faticosa ma meravigliosa di quei circhi dove chi strappa i biglietti te lo ritrovi dopo vestito da pagliaccio e il trapezista sa anche fare giocolerie, esseri nomadi, zingarescamente affamati di vita, mi prende uno struggimento totale quando varco quei tendoni, a percepire la fatica quotidiana di un vivere precario ma impeccabile. Volevo fare un omaggio alle cadute, alle sospensioni, alle mancanze di appoggi.

Marco Baliani

 

14 novembre ore 17.30

Testo, regia, scene e luci Michelangelo Campanale

con Catia Caramia, Maria Pascale, Luigi Tagliente

costumi Maria Pascale

assistente alla regia Serena Tondo

 tecnici di scena Walter Mirabile e Roberto Cupertino

produzione Crest, vincitore Eolo Award 2018 e premio Padova 2017 – Amici di Emanuele Luzzati.

L’ultimo dei sette nani diventa testimone dell’arrivo di una bambina coraggiosa, che preferisce la protezione del bosco sconosciuto allo sguardo, conosciuto ma cupo, di sua madre. Una madre che diventa matrigna, perché bruciata dall’invidia per la bellezza di una figlia che la vita chiama naturalmente a fiorire. Nel bosco Biancaneve aspetta come le pietre preziose che, pazienti, restano nel fondo delle miniere, fino a quando un giorno saranno portate alla luce e potranno risplendere di luce propria ai raggi del sole.

Tutti i bambini conoscono già questa fiaba, lo spettacolo del Crest li vuole portare per mano “dietro le quinte” della storia, lì dove prendono forma e vita i personaggi, i loro sentimenti e le loro azioni, talvolta buoni e talvolta cattivi, quasi mai sempre buoni o sempre cattivi. Proprio come uno spettacolo: un po’ comico, un po’ emozionante; o come la vita che impariamo ad affrontare: un po’ dolce, un po’ irritante, un po’ divertente, un po’ inquietante, un po’.

Con questo lavoro continua il progetto che il Crest condivide con l’immaginario di Michelangelo Campanale – ricordiamo “La storia di Hansel e Gretel” (2009) e “Sposa sirena” (2012) – per raccontare ai ragazzi storie che riescano ad emozionarli davvero, senza edulcoranti e senza bugie, ma solo con grande rispetto della loro capacità di comprendere ed elaborare pensieri e opinioni in autonomia, semplicemente sulla strada della crescita.

16 novembre ore 21

PARADISO

Regia, coreografia e spazio  Virgilio Sieni
musica originale Paolo Damiani
interpreti Jari Boldrini, Nicola Cisternino, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo, Giulio Petrucci

costumi Silvia Salvaggio
luci Virgilio Sieni e Marco Cassini
allestimento Daniele Ferro
produzione Comune di Firenze, Dante 2021 comitato nazionale per le celebrazioni dei 700 anni in collaborazione con fondazione teatro Amilcare Ponchielli – Cremona

Il Paradiso di Dante ricompone il corpo secondo una lontananza che è propria dell’aura, un luogo definito dal movimento, da ciò che è mutevole. Un viaggio che si conclude nello spazio senza tempo della felicità.

Dante non è un flâneur, viaggiatore della notte alla ricerca di se stesso nelle pieghe infernali della città; né un wanderer, viandante immerso negli abissi della malinconia e letteralmente risucchiato dai paesaggi emozionali; né un passeggiatore scanzonato, come ci indica divinamente Petrarca, cioè un camminatore che tiene lontani i pensieri invadenti e si sospende nell’ “errabondare tra le valli”. È un cammino dall’umano al divino, dal tempo all’eterno. Lo spettacolo è la costruzione di un giardino e non riporta la parola della Divina Commedia, non cerca di tradurre il testo in movimento ma si pone sulla soglia di una sospensione, cerca di raccogliere la tenuità del contatto e il gesto primordiale, liberatorio e vertiginoso dell’amore. Danza dialettale che si forma per vicinanze e tattilità.

Nella prima parte la coreografia è costruita per endecasillabi di movimenti dove i versi della danza ritrovano il risuonare della rima da una terzina all’altra. Questo continuo manipolare, accarezzare e pressare lo spazio invisibile intorno ai corpi edifica un continuum di terzine sillabiche del gesto: una maniera umile per porsi nei confronti della loro magnificenza geometrica, matematica e cosmica. Allo stesso tempo il gesto scaturisce da una ricerca sullo spazio tattile e sull’aura della persona.

Nella seconda parte tutto avviene cercando nel respiro delle piante la misura per costruire un giardino quale traccia e memoria dei gesti che lo hanno appena attraversato. La coreografia è costruita portando, sollevando e depositando le piante nello spazio. Le piante, la cosa alta, restituiscono il vero senso della danza, la lingua penultima: dialettale e popolare, in grado di mettere in dialogo le persone secondo declinazioni astratte, simboliche, inventate e immediatamente inscritte nella memoria.

 

17 novembre ore 21

SUL BEL DANUBIO BLU

Compagnia Corrado Abbati

musiche di Johann Strauss

coreografie Giada Bardelli
direzione musicale Marco Fiorini

Poco più di 150 anni fa Johann Strauss figlio scriveva quello che sarebbe diventato il manifesto di un'intera epoca: Sul bel Danubio blu. Più che un semplice valzer, il simbolo di un mito che ancora oggi vive e si rinnova generazione dopo generazione: chi non lo conosce? Chi non lo canticchia? Un'espressione di buonumore, di voglia di vivere, di fare festa. Ecco dunque uno spettacolo pieno di gioia e di buon umore: caratteristiche tipiche di una delle più importanti espressioni di quell’epoca: l’operetta!

Una “rivista” dove il ritmo della narrazione e l’armonia degli spunti melodici unisono e fondono, in una sequenza di allegri e spensierati episodi, gli stilemi delle espressioni teatrali tipiche dell’epoca: dalla commedia all’operetta, dalla musica da ballo all’opera. Uno spettacolo pieno di leggerezza e seduzione dove, ballando un vorticoso valzer, può succedere di innamorarsi, perché questa è musica che scioglie i cuori e scalda l’anima.

Buon divertimento! Corrado Abbati

Le musiche di Strauss, Lehar, Kalmann, Abraham, sono i cardini di questo spettacolo in quanto non si tratta di una serie di arie come in un concerto, ma di una vera e propria drammaturgia in forma scenica dove la coppia lirica, quella comica, gli assieme e le coreografie si integrano in vere e proprie e scene tratte da “Il pipistrello”, “La vedova allegra”, “La principessa della czarda”, “Ballo al Savoy”, solo per citarne alcune. Ne nasce quindi uno spettacolo pieno di ritmo e praticamente privo di quei tempi morti che si trovano spesso nei libretti di ogni lavoro teatrale.

 

19 novembre ore 10

COMPAGNIEMIA MOUVEMENT INTERNAZIONAL ARTISTIQUE

DANIEL PENNAC

Incontro con le Scuole

 

19 novembre ore 21

DAL SOGNO ALLA SCENA

Un incontro teatrale

di e con Daniel Pennac

e con  Pako Loffredo e Demi Licata

mise en espace Clara Bauer

musiche Alice Loup

Produzione Compagniemia – Mouvement International Artistique

Un incontro « teatrale » che nasce dal desiderio di raccontare e condividere con il pubblico il lavoro creativo di Compagniemia con Daniel Pennac, un montaggio che mette in evidenza alcuni passaggi dei suoi ultimi adattamenti teatrali uniti nella magia della scena, che disegneranno l'universo narrativo e onirico dell'autore .

"Che ci faccio qui? Che ci sto a fare dietro le quinte di questo teatro, dietro a questa porta che sta per aprirsi sul palcoscenico? Io! Su un palcoscenico! Che mi ha preso? Io che non ho mai voluto fare l'attore! Tra poco la porta si aprirà e io mi precipiterò in scena. Perché? Perché io? In che cosa ti sei andato a cacciare? Che cosa hai nella testa?"
Daniel Pennac, in scena con alcuni suoi compagni di viaggio di CompagnieMia,  Pako Ioffredo e Demi Licata,  con le musiche di Alice Loup e la mise en espace di Clara Bauer, entrerà dal vivo fra le pieghe dei suoi libri e dei suoi ultimi spettacoli, incontrando il pubblico in quella linea di confine fra interpretazione e narrazione, lettura e recitazione.  La piuma di Pennac gioca con la poesia della scena.

E che il piacere e lo humour ci guidino!

Incontro in lingua italiana ed in lingua francese tradotta dal vivo in italiano

 

20 novembre ore 21

LEOPARDI

di e con Gabriele Lavia

produzione Effimera srl –

L’attore non legge né interpreta le poesie di Giacomo Leopardi, ma riversa sul pubblico, in un modo assolutamente personale nella forma e nella sostanza, le più intense liriche dei Canti e non solo, da “A Silvia” a “L’Infinito”, dal “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” a “Il sabato del villaggio” e a “La sera del dì di festa”.

I versi leopardiani ripetono che l’amore, l’intimità rubata e immaginata fatta di attese e ricordo, i sogni senza sonno, le nobili aspirazioni dell’animo, le speranze che riscaldano lo spirito umano e che a volte svaniscono di fronte alla realtà, sono tutti elementi che rendono faticosa e impegnativa la vita, ma straordinariamente degna di essere vissuta.

È un viaggio nella profondità dell’animo umano, un nuovo omaggio al poeta, a quella sua nuova voglia di sondare la parola e il suono in un momento della sua esistenza che si tramutò in esaltante creatività artistica.

«Le poesie di Leopardi sono talmente belle e profonde che basta pronunciarne il suono, non ci vuole altro – spiega Gabriele Lavia -. Da ragazzo volli impararle a memoria, per averle sempre con me. Da quel momento non ho mai smesso di dirle. Per me dire Leopardi a una platea significa vivere una straordinaria ed estenuante esperienza. Anche se per tutto il tempo dello spettacolo rimango praticamente immobile, ripercorrere quei versi e quel pensiero equivale per me a fare una maratona restando fermo sul posto».

 

23 novembre ore 21

Haribaírg

performance di danza in una parte

Coreografia di Fredy Franzutti

Con Allieve e Allievi Scuole di danza: A.S.D. BALLET STUDIO / OISTROS BALLETTO

La restituzione alla comunità del contenitore che ospita il flusso della trasmissione culturale tra arte e pubblico è opportunità per elaborare il luogo come “Haribaírg” nel significato gotico che sta alla radice di “Albergo”. Ospitare, Accogliere, Custodire, Contenere sono sinonimi che possono descrivere un “luogo ricettivo” e un’attività teatrale virtuosa. L’ispirazione viene dal nome del Teatro dedicato all’operetta di Ralph Benatzky “Al Cavallino Bianco” che si svolge appunto in un albergo in Baviera. La narrazione non è nel testo dell’operetta, che viene solo citata nelle atmosfere e nei personaggi, ma nel concetto allontanante di un’operetta Bavarese calata nella società, tradizioni e storia della cittadina di Galatina. Le immagini del mito di Atena, Santa Caterina, il Barocco, i riti pagani di Pietro e Paolo, la vita rurale e il Salento vengono ospitate e sovrapposte nella condizione surreale dell’albergo bavarese creando la situazione onirica e straniante come il nome del Teatro che appare senza connessione con il tessuto sociale e culturale della cittadina. Il ponte fantasioso tra Salento e Baviera, che sembrano, e sono, due estremi distanti di una parabola stilistica ed emotiva, si accorcia e trova sintesi nella figura di Carlo V d’Asburgo. La presenza dell’imperatore che governa dai paesi bassi al sud Italia, che appare nel finale della performance, offre coerenza al progetto come messaggio di unità. Non solo casualmente, anche nel finale dell’operetta, “Al cavallino Bianco”, appare un Re: deus ex machina e risolutore delle incoerenze del testo. Fredy Franzutti

 

25 novembre ore 21

IL QUOTIDIANO INNAMORAMENTO

rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri

con la guida di Cesare Ronconi

Produzione Teatro Valdoca  con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Cesena

Il quotidiano innamoramento dà voce ai versi di Quando non morivo, recente silloge einaudiana di Mariangela Gualtieri, li intreccia ad altri del passato e compone tutto in una partitura ritmica ben orchestrata, con un aggancio, in questa occasione, al tema della memoria. Tutto muove dalla certezza che la poesia attui la massima efficacia nell’oralità, da bocca a orecchio, in un rito in cui anche l’ascolto del pubblico può essere ispirato, quanto la scrittura e quanto il proferire della voce.

Mariangela Gualtieri è nata a Cesena, in Romagna. Si è laureata in architettura allo IUAV di Venezia. Nel 1983 ha fondato, insieme al regista Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca, di cui è drammaturga. Fin dall’inizio ha curato la consegna orale della poesia, dedicando piena attenzione all’apparato di amplificazione della voce e al sodalizio fra verso poetico e musica dal vivo.

Fra i testi pubblicati: Antenata (Crocetti ed.,1992 e 2020), Fuoco Centrale (Einaudi, 2003), Senza polvere senza peso (Einaudi, 2006), Sermone ai cuccioli della mia specie (L’arboreto Editore, 2006), Paesaggio con fratello rotto (libro e DVD, Luca Sossella Editore, 2007), Bestia di gioia (Einaudi, 2010), Caino, (Einaudi, 2011), Sermone ai cuccioli della mia specie con CD audio (Valdoca ed., 2012), A Seneghe. Mariangela Gualtieri/Guido Guidi (Perda Sonadora Imprentas, 2012), Le giovani parole (Einaudi, 2015), Voci di tenebra azzurra (Stampa 2009 ed., 2016), Beast of joy. Selected poems (Chelsea Editions, New York, 2018), coautrice – con Cesare Ronconi e Lorella Barlaam - dell’Album dei Giuramenti/Tavole dei Giuramenti (Quodlibet, 2019) di Teatro Valdoca, Quando non morivo (Einaudi, 2019), Paesaggio con fratello rotto (Einaudi, 2021).

 

26 novembre ore 10 per le Scuole

LEZIONI DI ROCK con Gino Castaldo

Ascoltare la musica, vedere la musica, raccontare la musica. Gino Castaldo, critico musicale del quotidiano “La Repubblica”, in Lezioni di Rock indaga temi e personaggi della storia del rock, ricostruendo storie, raccontando dischi, curiosità, aneddoti e testi, per guidare il pubblico nell’ascolto di opere che fanno parte della storia della musica ma anche della vita di noi tutti. Due ore di lezione ricche di canzoni memorabili e storie indimenticabili.

David Bowie L’8 gennaio 2016, giorno del sessantanovesimo compleanno, è uscito Blackstar, considerato il suo “canto del cigno”. Due giorni dopo, nella notte del 10 gennaio, David Bowie si è spento nel suo appartamento di New York. Anche la sua morte può essere considerata un’opera d’arte.

Musicista, cantautore, attore, produttore discografico, artista completo e intellettuale complesso, ha attraversato cinque decenni di evoluzione culturale, in particolare della musica rock, lasciandosi periodicamente dietro le spalle i più diversi stili con i quali si è cimentato, le più diverse immagini che ha incarnato.

Dal folk acustico all’elettronica, dal glam rock, al soul, dal cinema al video, dal palco alla scrittura, ha influenzato il pensiero, i gusti, le mode di varie generazioni del “secolo breve”.

 

26 novembre ore 21

LEZIONI DI ROCK Con Gino Castaldo

Franco Battiato Un colosso della cultura italiana, un intellettuale che ha usato ogni mezzo possibile per promuovere arte e bellezza, un artista che con incredibile originalità ha realizzato opere che, senza alcun dubbio resteranno nel tempo, pittore, regista, scrittore, compositore, direttore d’orchestra, cantante, autore, divo pop, e tanto altro. Ed è stato poeta, nel senso pieno del termine, perché con le parole ci ha fatto vedere cose che non avremmo visto altrimenti, provare emozioni fortissime, ci ha fatto scoprire e conoscere cose che non conoscevamo, è stato “maestro” in grado di insegnare e mostrare. E saranno proprio le sue parole a mancarci di più, quelle de “La cura” o di “Povera patria”, parole, dure e dolci, mescolate alle sue melodie, in grado di farci vedere la nostra misera vita quotidiana da altezze inarrivabili, ci mancherà la sua visione, mistica e misteriosa, e il suo saperci portare in ogni  momento in ogni luogo del mondo.

 

28 novembre ore 17.30

MATTIA E IL NONNO

di Roberto Piumini dal romanzo omonimo pubblicato da Einaudi Ragazzi

con Ippolito Chiarello

adattamento e regia Tonio De Nitto

musiche originali Paolo Coletta

Costume Lapi Lou

Luci Davide Arsenio

Tecnico Matteo Santese

Organizzazione Francesca D’Ippolito

coproduzione  Factory compagnia transadriatica , Fondazione Sipario Toscana  in collaborazione con Nasca Teatri di Terra

Mattia e il nonno è un piccolo capolavoro scritto da Roberto Piumini, uno degli autori italiani più apprezzati della letteratura per l’infanzia.

In una lunga e inaspettata passeggiata, che ha la dimensione forse di un sogno, nonno e nipote si preparano al distacco, a guardare il mondo, a scoprire luoghi misteriosi agli occhi di un bambino, costellati di incontri magici e piccole avventure pescate tra i ricordi per scoprire, alla fine, che non basta desiderare per ottenere qualcosa, ma bisogna provare e soprattutto non smettere mai di cercare.

In questo delicato passaggio di consegne il nonno insegna a Mattia, giocando con lui, a capire le regole che governano l’animo umano e come si può fare a rimanere vivi nel cuore di chi si ama.

Una tenerezza infinita è alla base di questo straordinario racconto scritto con dolcezza e grande onirismo. Un lavoro che ci insegna con gli occhi innocenti di un bambino e la saggezza di un nonno a vivere la perdita come trasformazione e a comprendere il ciclo della vita.

Domenica 21 novembre ore 21

Nicoletta Manni – Timofej Andrijasenko

Passo a due da “Il Corsaro”

Musiche: Adolphe Adam Coreografie: Marius Petipa

Passo a due da “Caravaggio”

Musiche: Bruno Moretti Coreografie: Mauro Bigonzetti

Passo a due da “Luminus”

Musiche: Max Ritter Coreografie: Andras Lucaks

Maestro Luigi Fracasso

L. v BEETHOVEN Sonata in Do diesis min. op. 27 n. 2 min 17
 Adagio sostenuto
 Allegretto
 Presto agitato

F. CHOPIN Notturno in Fa min. op. 55 n. 1
 Polacca in La bemolle magg. op. 53

Nicoletta Manni, nome di punta della compagnia del Teatro alla Scala è nata e cresciuta a Santa Barbara di Galatina (Lecce, Italia).

Ha ricevuto la sua formazione iniziale presso la scuola di ballo di sua madre, a 13 anni è ammessa al 4° corso presso la Scuola di ballo del Teatro alla Scala. Nel 2009, dopo essersi diplomata all'età di 17 anni, ha ricevuto un contratto presso lo Staatsballett di Berlino sotto la direzione di Vladimir Malakhov, dove è rimasta per tre stagioni, prendendo parte in tutte le produzioni classiche e contemporanee.  Sotto l'invito di Makhar Vaziev, è tornata in Italia, nella compagnia del Teatro alla Scala, debuttando con Myrtha(Giselle) e Odette/Odile nel Lago dei cigni di Rudolf Nureyev. Un anno dopo, all'età di 22 anni, è stata promossa Prima Ballerina del Teatro alla Scala. Da allora ha ballato tutti i ruoli principali, accanto a etoile e ospiti internazionali, interpretando molte nuove creazioni, oltre ai numerosi capolavori del repertorio classico.

Timofej Andrijasenko nato a Riga, in Lettonia, nel novembre 1994, dove inizia i suoi studi di balletto alla National State Academy. Nel 2009, all'età di 14 anni, ha partecipato al Concorso Internazionale di Danza "Città di Spoleto", vincendo una borsa di studio; questo premio gli consente di frequentare il Russian Ballet College di Genova diretto da Irina Kashkova, dove si diploma nel giugno 2013.  Da novembre 2014, su invito di Makhar Vaziev, entra a far parte del corpo di ballo del Teatro alla Scala e nel 2018 viene promosso Primo Ballerino. è nel cast dei marinai russi in The Nutcracker di Nacho Duato ed è tra i principali interpreti di Cello Suites di Heinz Spoerli.

Luigi Fracasso, pianista italiano, di  Galatina (Le) ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di musica di Stato “T. Schipa” di Lecce, conseguendo con il massimo dei voti il Diploma di Pianoforte. Aldo Ciccolini ha scritto: “… Luigi Fracasso è un musicista vero, agguerritissimo, con idee sane sulla nostra arte e con un vivo senso della logica strumentale.”. È direttore artistico dei concerti del chiostro.

30 novembre 2021 – ore 21

L’eterno riso

di e con Fausto Romano

musiche, eseguite dal vivo, di Eva Parmenter

Produzione FAUST

I pomeriggi d’estate, in un afoso Salento, il chierichetto Faustino, di otto anni, si reca con padre Luigi a “prendere i morti” da casa per far loro il funerale. È un bambino acuto, attento e analizza il tutto con estrema curiosità cogliendo le diverse contraddizioni del rito e i lati colorati della più grande recita della vita, dove ognuno vuol togliere al morto la parte del protagonista. Incontriamo allora il becchino Rafele, che per fare il suo lavoro deve vestirsi obbligatoriamente di nero e tagliarsi i capelli; la ventriloqua Maria che colleziona presenze in chiesa; Gianni, che si è costruito da solo la propria bara finendoci dentro con una donna; il “cane degli inferi”, presente a ogni corteo funebre; la banda musicale che accelera il passo e il ritmo dei brani per tornarsene presto a casa... E ancora, il numero di manifesti mortuari perché “più manifesti ci sono, più il morto è importante”; gli strani oggetti contenenti nelle bare; le divertenti frasi di congedo e i pericolosissimi elogi funebri tenuti dagli amici del “fu”.

Fausto Romano, con la sua usuale leggerezza e intelligente vena umoristica, ci trasporta in un paesino del Salento degli anni novanta nel quale ognuno di noi potrà ritrovarsi e scoprire che la morte, alla fine, è uno spettacolo per tutti.

 

 

info: 3881814359 / 3201542153

mail: officinetse.com

www.otse.it

 

Prevendita online dal 28 ottobre su: www.diyticket.it

Prevendita presso la biglietteria del teatro Cavallino Bianco

Via Giuseppe Grassi, n.13 – GALATINA (Le) dal giorno 26 ottobre

dal lunedì al venerdì dalle ore 16.30 alle ore 19.30

sabato dalle 10 alle 13

 

Prenotazione tramite centralino telefonico:

la prenotazione del biglietto e quindi del posto a sedere può essere effettuata anche

chiamando i seguenti numeri telefonici 388.1814359 / 320.1542153 a condizione che il biglietto venga poi ritirato in botteghino entro 24 ore dalla prenotazione, altrimenti la stessa viene considerata annullata.

 
Di Redazione (del 08/04/2019 @ 19:09:53, in Comunicato Stampa, linkato 774 volte)

Sabato 13 aprile alle ore 20.30 presso il Santuario Madonna delle Grazie di Soleto, “I Concerti del Chiostro”, l’associazione musicale diretta dal M° Luigi Fracasso, ospiterà per il terzo appuntamento della XX Stagione Concertistica Internazionale “The Italian Trio”, sodalizio di tre importantissimi esponenti del jazz tricolore: Dado Moroni al piano, uno dei pianisti italiani più apprezzati e richiesti in America, Rosario Bonaccorso al basso, strumentista di grande esperienza e sensibilità e Roberto Gatto alla batteria, ricercatissimo dai più importanti musicisti italiani e dai grandi solisti americani in tour in Italia.

Gli inviti, con i quali si potrà accedere al concerto, si potranno ritirare a partire da lunedì 8 aprile presso la Libreria Viva Athena, via Liguria 73/5, Galatina – 0836566088 o presso la sede del Comune di Soleto, Piazza Vittorio Emanuele II - fino ad esaurimento posti.

Infoline: 3292198852
I Concerti del Chiostro – Associazione musicale – via del Ciclamino 32, Galatina


Pagina Fb: www.facebook.com/IConcertidelChiostro/ Email: iconcertidelchiostro2019@gmail.com

Gloria Romano

Ufficio stampa

 
Di Antonio Mellone (del 01/04/2019 @ 19:09:16, in Eventi, linkato 1339 volte)

Alcuni esponenti della Diciamo Opposizione di Galatina le stanno provando tutte per convincere gli elettori superstiti a votare di tutto men che le sigle che li rappresentano. Un altro piccolo sforzo e l’obiettivo di far durare l’attuale maggioranza di palazzo Orsini un’altra decina d’anni abbondante sarà raggiunto in volata. Ottima strategia per le europee. Rallegramenti vivissimi a tutti.

La scorsa settimana, la suddetta Diciamo Opposizione se n’è uscita con la storia delle “erbacce” [che detto tra noi non esistono: quella roba lì si chiama Natura, ndr.], le quali pare che ci stiano invadendo come gli alieni in Indipendence Day; mentre non più tardi di qualche giorno fa le prefiche “oppositrici” piagnucolavano in coro, ma senza alcun cenno alla musica contrappuntistica dunque all’unisono, a proposito della prematura dipartita de “I Concerti del Chiostro” dal campanile di Galatina a quello di Soleto.

Nei loro comunicati stampa - indistinguibili uno dall’altro se non dalla firma - i novelli paladini della cultura musicale non lesinavano lacrime d’inchiostro per spiegare a noi altri profani che peccato è “perdere” questa piccola grande rassegna.

Per fortuna di tutti, “I Concerti del Chiostro” non hanno traslocato alla volta del Festival dei Due mondi di Spoleto (e vivaddio nemmeno al festival dell’altro mondo), ma semplicemente a Soleto nel santuario della Madonna delle Grazie, cioè a 4,2 km di distanza, vale a dire a 6 minuti di automobile partendo dal centro di Galatina (cfr. Via Michelin). Un tragitto che, volendo, tutti (inclusi gli stilanti comunicati) potrebbero percorrere in bici o addirittura a piedi se codesti mezzi di locomozione “francescana” non fossero troppo rivoluzionari o addirittura eretici per certe papille gustative ovvero ghiandole salivari tutte pregne di “volani per lo sviluppo” e di “ricadute occupazionali” (locuzioni ovviamente mai disgiunte fra loro, come i famosi beni complementari che si studiavano in Economia, tipo la scarpa destra e la sinistra, l’automobile e la benzina, e che suonano bene per un mega-porco commerciale come per un quartetto d’archi).

Ma il vero problema non è tanto il fatto che l’attuale amministrazione comunale di Galatina ce la stia mettendo tutta per esser degna di cotanta opposizione (del resto ogni maggioranza ha l’opposizione che si merita), quanto i tagli alla Cultura a ogni livello causati dai cosiddetti vincoli di bilancio.

Chissà se i Caifa nostrani, pronti a strapparsi le vesti per l’eliminazione degli eventi culturali locali, riuscendo a fare due più due abbiano mai alzato ciglio contro l’impostura di certe “grandi opere” (tipo Tav, Mose, Ponte sullo Stretto, autostrade inutili…) che grande e piccola stampa, prona ai partiti a loro volta prostrati ai costruttori, continua a presentarci come la panacea di tutti i mali e del Pil che non vuol saperne di crescere, nascondendoci invece quanto quei soldi buttati nel cesso potrebbero servire a ripianare i tagli alla Ricerca, alla Scuola, all’Università e dunque alla Cultura (inclusi dunque i concerti).

*  

Permettetemi ora di puntualizzare l’ovvio (sapete com’è, c’è sempre il rischio concreto che gli analfabeti funzionali si mettano a leggere questo articolo capendo come al solito fischi per melodie flautistiche). Ebbene, il festival de “I Concerti del Chiostro” è una rassegna musicale di alto livello, e consiglio a tutti (inclusi i piagnucolanti estensori dei suddetti comunicati stampa - chissà fino a quanto assidui frequentatori della manifestazione) di seguirne le sue serate, fossero, queste, pure in capo al mondo.

Ve lo dice il sottoscritto, girovago per concerti del genere in Italia e all’estero (specialmente quelli d’organo: sublimi i salentini, organizzati ultimamente dal M° Francesco Scarcella e dai suoi bravi collaboratori).

Parola di melomane. Anzi mellomane.

 

Antonio Mellone 

 
Di Redazione (del 15/05/2019 @ 19:06:44, in Comunicato Stampa, linkato 1054 volte)

Archiviato il meraviglioso concerto di Angelo Branduardi e Fabio Valdemarin, giovedì 16 maggio “I Concerti  del  Chiostro”  ospiteranno  il  duo  salentino  Valeria  Fasiello  al  pianoforte  e  Andrea Carrozzo al sassofono. Questo concerto sostituisce la pianista Cinzia Bartoli, evento annullato lo scorso 28 aprile per problemi di salute dell’artista.

Il duo Carrozzo-Fasiello nasce nel 2018 con il desiderio di esaltare e promuovere la musica da camera per sassofono e pianoforte. Fin da subito ha attirato l’attenzione di pubblico e critica, esibendosi in vari festival, fra i quali l’anteprima del Festival PianoSoloLab a Ostuni, la Rasse gna Classica d’Estate della “Camerata musicale Salentina”, per “Brindisi Classica” e nel Complesso della Pilotta a Parma. Sono vincitori assoluti del Concorso musicale Internazionale “Villa La Meridiana” di  Leuca.  Ad  aprile  2019  si  sono  esibiti  presso  la  Philarmonie  de  Paris  nel  Grand  Gala  di premiazione del Concorso Internazionale “Grand Prize Virtuoso”.

Sono molto felice di ospitare questo duo di giovani e talentuosi salentini, dichiara il direttore

artistico della rassegna musicale il   M° Luigi Fracasso, - Il programma è dedicato alla musica francese del primo '900 ed, in particolare, omaggia Claude Debussy in occasione del centenario della scomparsa. È caratterizzato da uno spiccato virtuosismo, che mette in risalto le capacità strumentali ed interpretative degli esecutori e avvolge il pubblico nell’inebriante atmosfera della Parigi di inizio secolo.  Spazia fra le due principali correnti artistiche presenti in Francia nei primi decenni del ‘900, rappresentate da Debussy (Impressionismo) e   Milhaud   (per   il   “Gruppo   dei Sei”),passando attraverso le note dell’eclettico Ibert. Del primo ascolteremo il Prélude a l'après- midi d'un faune, con le sue sonorità raffinatissime e la sua atmosfera sospesa ed instabile, che si contrappone dicotomicamente al clima festoso e danzante di Fêtes, secondo brano in programma, e al palazzo armonico della Rhapsodie. Questi brani si alterneranno alle evocative suggestioni delle Histoires di Ibert e la gioiosa freschezza della suite Scaramouche di Milhaud.

Ad interludio e a conclusione del concerto, due brevi salti fra le note seducenti e spagnoleggianti di De Falla, del quale ascolteremo l’irruente e passionale Danza rituale del fuoco, e di Piazzolla, con la struggente malinconia di Oblivion e i ritmi di Tango, Milonga e Jazz del Night Club 1960”. Appuntamento a giovedì 16 maggio alle ore 20.30 presso il Santuario Madonna delle Grazie di

Soleto.

Come ogni concerto, anche questo sarà preceduto da una visita guidata nel Comune di Soleto a

cura dell’Associazione “Amici del Presepe” previa prenotazione.

Infoline: 3292198852

I Concerti del Chiostro – Associazione musicale – via del Ciclamino 32, Galatina

Pagina Fb: www.facebook.com/IConcertidelChiostro/ Email: iconcertidelchiostro2019@gmail.com

Gloria Romano

Ufficio stampa

 
Di Redazione (del 14/09/2022 @ 19:04:03, in Comunicato Stampa, linkato 371 volte)

Dopo il sold out registrato con Tosca e il suo Morabeza d’Estate, il travolgente viaggio nella musica romanì dell’Alexian Group e le morbide e suggestive sonorità jazz di Rita Marcotulli, arriva un duo d’eccezione per il quarto appuntamento della XXII edizione del Festival I Concerti del Chiostro: il flautista Pietro Doronzo e il pianista Francesco Monopoli. I due musicisti pugliesi, con un live “Dall’Opera alla Danza”, ci condurranno in un viaggio musicale tra Ottocento e Novecento, passando dall’Opera al Jazz, al Tango, con elementi dell’impressionismo e del neoclassicismo. Il pubblico verrà accompagnato in diverse parti del mondo, toccherà con mano la storia e le tradizioni locali, dall’Italia alla Francia, ai Balcani per approdare nel grande continente americano culla del Jazz e del Tango.

“Se essere riconosciuti come Festival dal Ministero della Cultura ci inorgoglisce, dichiara il direttore artistico Luigi Fracasso - aver avuto l’appoggio “senza se e senza ma” da parte dell’Amministrazione Vergine sin dal suo primo insediamento, ci spinge ancora più prepotentemente ad essere quel motore di crescita e di Bellezza che la nostra città e il Salento merita!”

Pietro Doronzo svolge una significativa attività concertistica, collabora con varie orchestre e nel 2019 ha partecipato ad una tourneè in Cina con l’Italian Philarmonic Orchestra, esibendosi in importanti Teatri e Concert Hall di Beijing, Lanzhou, Thiansui, Dongying, Yancheng, Chengdu, Lezhi, Deyang, Shenzhen, Nanhai, Shanshui, Yiwu, Qingtian, Shanghai, Hefei, Yulin, sotto la direzione del M° O. Balan e del M° N. Giuliani.

Francesco Monopoli si è diplomato in pianoforte col massimo dei voti e la lode sotto la guida del pianista H. Pell presso il Conservatorio di Bari, dove attualmente è titolare di una cattedra di Pianoforte. Ha tenuto oltre 500 concerti in Italia, Francia, Giappone, Germania, Spagna, Taiwan, Russia, Albania, Romania, Polonia, Repubblica Ceca e Inghilterra.

L’appuntamento è il 15 settembre alle ore 21 presso l’Ex Convento di Santa Chiara, Galatina.

Il costo del biglietto è di euro 8,00. La prevendita è attiva su www.diyticket.it – posto unico.

Il botteghino sarà aperto il 15 settembre dalle ore 19.30 presso l’Ex Convento di Santa Chiara.

Info: 331 4591008

Ufficio Stampa I Concerti del Chiostro

 
Di Albino Campa (del 24/05/2019 @ 19:03:31, in Comunicato Stampa, linkato 954 volte)

Sabato 25 maggio Levèra ospita RRETECATE è uno spettacolo di canti inediti in dialetto scritti da Enzo Marenaci, alternati a canti della tradizione del meridione d'Italia con qualche incursione nella musica d'autore dialettale di De Andrè.

Tonio Panzera (fisarmonica e armonica)

Enzo Marenaci (voce e chitarra)

Antonella Dell'Anna (voce)

 

 

Circolo Arci Levèra
via Bellini 24 - Noha (Galatina)

 
Di Redazione (del 02/07/2018 @ 19:01:59, in Comunicato Stampa, linkato 1297 volte)

Il Festival Internazionale delle Arti , nato nel 2011 sotto la direzione artistica dei Maestri Salvatore Cordella e Peppe Vessicchio, ha inaugurato la sua settima edizione che vede un programma ricco e vario e con ben quattro appuntamenti,  domenica 24 giugno scorso  con “Accademia in Festival” presso l’Arena dell’Oasi Tabor in località Cenate a Nardò. Gli allievi dell’Accademia Lirica “Germogli D’Arte” hanno con emozione e passione raccontato in musica il loro percorso formativo annuale. La scuola, nata due anni fa, sotto la guida del M° Salvatore Cordella, accoglie e forma talenti della lirica, ne affina le tecniche ed esalta ogni personale peculiarità vocale. Gli artisti sono stati accompagnati dal Maestro Svetlana Rinkova al pianoforte. La regia è stata affidata a Rosangela Giurgola.

La seconda parte della serata è stata dedicata alla canzone classica napoletana con la presenza delle straordinarie voci di Emanuela Loffredo, Franco Castiglia e dal M° Salvatore Cordella, con Pino Perris al pianoforte, Maurizio Pica alla chitarra, Luigi Sigillo al contrabbasso, Michele De Martino al mandolino e Salvatore Minale alle percussioni. La location, degli appuntamenti di domenica 01 luglio e di mercoledì 04 luglio, così come nella prima serata, sarà l’Oasi Tabor di Nardò, sede della stessa Accademia dei “Germogli d’Arte” di Salvatore Cordella..

 

Il 1° luglio si continua con Aniello Desiderio’s Quartetto Furioso che, formatosi nel 2005, è composto da artisti di fama internazionale. Tra questi: il chitarrista Aniello Desiderio che si è esibito in tutto il mondo, sia come solista che in prestigiose orchestre come “I virtuosi di Mosca” con Vladimir Spinakow, RSO Berliner e Wiener Kammer Philarmonie; Il violinista Gennaro Desiderio che, come il fratello, vanta numerosissime collaborazioni con i più grandi artisti italiani e internazionali, quali Ennio Morricone, Lionel Richie, Gino Paoli, Sergio Cammariere, Niccolò Fabi, per citarne solo alcuni; Il pianista Gaetano Desiderio che è attualmente in tournee con la cantante Lina Sastri; il batterista e percussionista Salvatore Minale che ha collaborato con Gino Paoli, Andrea Bocelli e Ron. Le esecuzioni del quartetto spazieranno dalle Quattro Stagioni di Vivaldi alle sensuali note di Astor Piazzolla. Durante la serata, inoltre, sarà assegnato il Premio Internazionale delle Arti che, ogni anno, viene conferito ad un affermato artista del panorama nazionale ed internazionale. Ore 21. Preferibile arrivare qualche minuto prima.

 

Il 4 luglio sarà la volta del Duo Baldo presso l’Oasi Tabor di Nardò, ore 21 (come al solit0 è preferibile arrivare qualche minuto prima). Il Duo è composto da Brad Repp al violino e Aldo Gentileschi al pianoforte ed ha calcato palcoscenici prestigiosi quali il Festival di Salisburgo, la Shanghai Concert Hall, il Festival Mozaic di S. Luis Obispo in California, oltre a rinomate presenze sul piccolo schermo, tra cui la trasmissione “Tu sì que vales”. Lo spettacolo propone un modo un po' originale di accostarsi alla musica classica. Scherzi, tic, provocazioni musicali diventano il tessuto di uno show nel quale la musica si coniuga con il divertimento.

 

L’8 luglio, presso il Santuario S. Maria della Grottella (Giardino del Vescovo) a Copertino, ore 21, il Festival Internazionale delle Arti, per finire in bellezza, proporrà la sua veste più elegante con il Gran Galà “SOGNO IN ARTE” – a Traviata e le altre donne>.

Come ogni anno, in occasione del Gran Galà conclusivo del Festival, il vero “Sogno in arte” verrà vissuto da un allievo dell’accademia, a cui verrà assegnato il Premio Germogli D’Arte.Quest’anno la scelta è ricaduta sul giovane tenore 25enne Paride Cataldo, di Teano (CE), che si cimenterà col suo debutto in scena nel ruolo di Alfredo.

 

Il Gran Galà, infatti, che andrà in scena con la regia di Rosangela Giurgola, celebrerà la figura di grandi donne del melodramma e del teatro, entrate nell’immaginario comune per la loro forza iconica, per il loro amore estremo e la femminile delicatezza d’animo.

Lo spettacolo, nato da un’idea originale di Peppe Vessicchio, partirà dalla celebrazione di Violetta Valery, protagonista della Traviata di Giuseppe Verdi, per guidare lo spettatore, attraverso un’introspettiva rappresentazione del terzo atto dell’opera verdiana, in un sogno che celebrerà le follie e i deliri immortali di donne senza tempo, sempre moderne e sempre affascinanti per le loro bizzarre esistenze.

Violetta sarà interpretata dal soprano rumeno Diana Tugui, madrina della serata, stella del panorama lirico internazionale e già molto apprezzata Traviata e Musetta nelle scorse stagioni liriche leccesi.

Insieme a Lei a interpretare i testi scritti dal M° Vessicchio, che curerà anche la trascrizione per l’Ensemble I solisti del Sesto Armonico - diretti dal M° Sergio La Stella- l’attore Andrea Rizzoli.

Tra gli altri artisti che si avvicenderanno sul palco il soprano Shin Siu, nei panni di Lucia di Lammermor, l’attrice Carla Guido e la danzatrice Elena La Stella.

Il tutto sarà arricchito dalle esibizioni dei tenori Salvatore Cordella, direttore artistico del Festival e Federico Buttazzo, premio Germogli d’Arte 2017.

 

 

Per info e prenotazioni:
Ph: 328 2426875
mail: internationalartscompany@gmail.com

Prevendita:
Tabaccheria Manieri, via T. Colaci, 86 Copertino Oasi Tabor "Località Cenate" - Nardò

www.festivalinternazionaledellearti.it

https://www.facebook.com/InternationalArtsFestival/

 
Di Redazione (del 14/06/2020 @ 19:00:35, in Comunicato Stampa, linkato 1043 volte)

Mi fa immenso piacere condividere questa lettera scritta materialmente da una docente, ma che virtualmente rappresenta all’unisono la voce della nostra scuola ossia di tutti i docenti dell'infanzia, della primaria e della secondaria dell’I.C. Polo 2 di Galatina.
Sin dai primi di marzo tutti i docenti hanno raggiunto i propri alunni quotidianamente e per tre mesi hanno proseguito il lavoro in modalità a distanza.
La scuola ha fornito un valido supporto tecnico alle famiglie in difficoltà affidando in comodato d'uso numerosi PC portatili e chiavette per la connessione.
Nessuno è stato lasciato indietro in un momento complesso ed imprevedibile.
Anche se fisicamente distanti abbiamo fatto un buon lavoro di squadra: essere scuola vuole dire anche questo. Il sentire comune dei docenti, al termine di un anno scolastico che ha arricchito tutti noi, è condensato nella lettera che mi fa piacere condividere.


Eleonora Longo
Dirigente Scolastico I.C. Polo2


Non ho rimesso piede a scuola dal primo marzo.
Sanificazione dicevano. Invece, tutto è cambiato all’improvviso. Catapultata in una situazione inverosimile. Se me lo avessero preannunciato o profetizzato non ci avrei creduto. Roba da fantascienza. Chi si arrende è perduto? Non mi sono arresa. Rimboccate le maniche mi son messa a lavorare in modo totalmente, o quasi, nuovo. Certo niente più abbracci, niente più “Batti Cinque”, niente più saluti personalizzati, niente più voci che si rincorrono nei corridoi, né salti verso il cielo, né una partita con una palla di carta nell’atrio, niente più “Allora? La vogliamo finire?”, niente risate ai miei sbagli, niente pizzini che volano di mano in mano…
Il silenzio nell’edificio scolastico ora la fa da padrone. Solo in quel luogo però Perché la SCUOLA non si ferma. Nessuno può fermarla. Computer, cellulare, tablet sono diventati aule virtuali dove ci si è incontrati, salutati, sorriso e svegliati con musica a tutto volume che proveniva dalle casse stereofoniche accanto al pc.” Dai prof. Metti Gabbani! No, Diodato…Su ragazzi vi voglio tutti in piedi. Si balla” Almeno per 5 minuti. Lezione. Come sempre e non sempre.
Io entrata nelle loro case, nella loro intimità, nelle cucine dei nonni, nel giardino della zia, con il fratellino in braccio oppure il cagnolino o il coniglio o il micio dispettoso. Ho ascoltato il respiro del loro vivere quotidiano. Il calore del letto disfatto. Il profumo del ragù e delle torte. E sono entrati nella mia vita. Nella mia casa. Nel mio quotidiano. Nella mia tristezza “Che è successo prof.? Si sente bene?” Abbiamo lavorato. Il lavoro ci ha tenuto uniti. Con umiltà e tenacia siamo andati avanti.
E le scoperte sono state tante. Archeologa della psiche. Chi sembrava impaurito, nella classe reale, ha dimostrato grinta e coraggio in quella virtuale. Nessuno si è tirato indietro. Nessuno. E il pc, il tablet, il cel. Si sono riempiti di foto, filmati, compiti, disegni, domande, progetti, castelli, cuoricini svolazzanti, alberi e tanto altro ancora. No, nessuno può fermare la SCUOLA. Ci provano, ma non ci riescono. Neanche il coronavirus ce l’ha fatta o farà!

Ecco un video riassuntivo dei principali eventi che hanno caratterizzato questi ultimi mesi:

https://drive.google.com/file/d/1bGnKLNfUb9EPK7oZnp6osorYeT5KF_uw/view

 
Di Redazione (del 05/09/2017 @ 18:58:37, in Comunicato Stampa, linkato 1610 volte)

“La giraffa senza gamba” il nuovo film breve del regista salentino Fausto Romano è pronto per il grande schermo alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia.

In concorso per il Premio Migrarti 2017, il film sarà proiettato l’8 settembre alle ore 11.30 nella Sala Casinò del Lido di Venezia. Prodotto da Vincenzo D’Arpe per Maxman Coop, “La giraffa senza gamba” si è aggiudicato il finanziamento del Mibact, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, vincendo il bando MigrArti 2017, con l’obiettivo di coinvolgere le comunità di immigrati in Italia, prestando particolare interesse ai giovani di seconda generazione che fanno ormai parte integrante del nostro Paese.

Il cortometraggio girato nel mese di giugno a Galatina, città natale del regista, narra la storia di Salvatore Principe (interpretato da Pietro Ciciriello), un burbero e misantropo avvocato in pensione che vive in un sontuoso appartamento dove passa le sue giornate comprando online rari francobolli. Quando una famiglia senegalese si trasferisce nell’appartamento di fronte al suo, l’avvocato si barrica in casa per timore dei nuovi vicini. Ma la piccola Fatima (Hana Mangistu Kebede), una delle figlie dei Dembaba', vuole a tutti i costi farlo entrare nel suo “regno a colori”. L’avvocato bloccherà sul nascere ogni suo tentativo, fino a quando non avrà un buon motivo per farsi amica la bambina…

“Una delle prime versioni della sceneggiatura ambientava la storia a Roma – afferma il produttore Vincenzo D’Arpe – successivamente abbiamo deciso di “girare” nella nostra terra, infatti sia io che il regista siamo di origini salentine. Il tema ben si adattava ad una regione che é da sempre terra di immigrazione e accoglienza”.

La sceneggiatura è scritta dallo stesso Romano, la fotografia è firmata da Francesco Di Pierro, mentre il commento musicale è del contrabbassista Marco Bardoscia, entrambe eccellenze salentine.   

 

Pagina facebook del film:  www.facebook.com/laGiraffasenzagamba

Gloria Romano

cell: 3343260456

e-mail: glo.romano92@gmail.com

 

 
Di Redazione (del 02/11/2023 @ 18:58:04, in Comunicato Stampa, linkato 246 volte)

Il 04 Novembre 2023 alle ore 10:30 presso Villetta Madonna delle Grazie a Noha inaugurazione della panchina rossa contro il femminicidio dedicata a Noemi Durini con la presenza della madre Imma Rizzo.

Interverranno durante l'evento la Presidente Nazionale dell'Associazione Anemos Lombardia Anna Marsella e la responsabile di Anemos Puglia Mele Nadia.

Saranno presenti all'evento i rappresentanti del Comune di Galatina, l'Istituto Polo 2 di Noha e le forze dell'ordine.

Ospite musicale la violinista Diamante Vetrano.

Anemos Puglia

 
Di Redazione (del 19/11/2018 @ 18:56:28, in Comunicato Stampa, linkato 835 volte)

In testa alla classifica del girone A, seppur in coabitazione, ecco i giovanissimi di mister Dicillo, con 9 punti frutto di tre vittorie, a fare da comprimari con squadre tecnicamente attrezzate per obiettivi più prestigiosi.

Il mix di U.16 , U.18 e di due elementi under 14, perché è con queste risorse tutte indigene che il mister barese gareggerà nei tre campionati ,I^ divisione compresa, non è di facile combinazione, avendo gli atleti parametri fisici diversi, dovendosi cimentare con misure di rete inusuali.

Ma l’obiettivo di crescita passa anche attraverso quest’impegni più duri per i giovanissimi, che hanno dalla loro un’azione formativa e di guida dei più esperti, sotto la supervisione del tecnico.

Le tre vittorie conseguite fino ad ora a scapito di Squinzano, Nardò e Leverano sono state un buon banco di prova per le prossime due gare in cui ci sarà lo scontro diretto con le altre due capolista: domani 19 novembre alle ore 20.30 contro il Lecce Volley e Martedì 27, alle ore 19.00, in casa della Showy Boys.

Saranno questi incontri, fatta salva qualche imprevista debacle, a determinare le prime quattro squadre del girone che s’incroceranno per la fase finale con le prime altre quattro formazioni del girone B, per il titolo territoriale di categoria.

musica di tutt’altra partitura nel gruppo Under 16 che, al di là delle due sconfitte con identico punteggio (3-2) per opera della BCC Leverano e del Calimera e di una sola vittoria contro il Nardò, offre prestazioni altalenanti nella stessa gara subendo e conquistando set con punteggi contrastanti.

Mister Dicillo, abbastanza contrariato dopo la gara di Calimera, sta lavorando sull’aspetto comportamentale di alcuni elementi in tema di approccio e di consolidamento degli atteggiamenti da tenere in campo. Il potenziale c’è, sia pure con qualche new entry che si sente emotivamente responsabilizzato nel ruolo di titolare, e sono in atto strategie comunicative e tattiche per ottenere il miglior rendimento.

Anche qui la formula di svolgimento per i due gironi prevede una fase finale in cui le prime quattro classificate di ciascun raggruppamento si contenderanno il titolo territoriale Under 16.

 Ai nastri di partenza è anche il campionato Under 14: mercoledì alle 18.30, nella palestra dell’ITIS De Pace a Lecce, i ragazzi di mister Laura Pendenza faranno il loro esordio contro i pari età del Lecce Volley, in quello che si preannuncia come un campionato equilibrato, almeno nel nostro girone(A).

Le squadre di Leverano, Squinzano, Bee Volley Lecce, Nardò, Lequile, Lecce Volley e Calimera battaglieranno per classificarsi ai primi quattro posti che garantiranno l’accesso alle finali, unitamente alle prime quattro classificate del girone B, che assegneranno il titolo di campione territoriale di categoria.

Piero de lorentis

 

Dopo l'inaugurazione dello scorso novembre, "Il Cavallino Bianco" di Galatina torna ad alzare il sipario su una nuova rassegna teatrale di carattere aprendo le prevendite a partire da domani, martedì 22 febbraio.  
Lo storico e prestigioso teatro, infatti, tornato agibile dopo numerosi interventi di ristrutturazione, è ormai una realtà perfettamente reinserita nel tessuto sociale e culturale e torna, quindi, a grande richiesta con una nuova programmazione anche quest'anno diretta da Pietro Valenti,  promossa dal Comune di Galatina e messa in scena dall’associazione OTSE (Associazione Theatrikès Salento Ellàda).

Contemporanea e al tempo stesso fuori dalle logiche del tempo, la rassegna si divide tra il teatro per adulti e quello per ragazzi unendo generi e temi diversi tra monologhi, classici e riletture. Ai più giovani è dedicato "La domenica non si va a scuola", cinque spettacoli domenicali in cui si intersecano storia e scienza, teatro e danza.

La rassegna centrale prende il via ufficialmente mercoledì 16 marzo con il primo spettacolo, "Il dio bambino", testo e musiche di Giorgio Gaber e Sandro Luporini per la regia di Giorgio Gallone, interpretato dal noto attore Fabio Troiano. Il monologo approfondisce il percorso teatrale del Gaber degli anni '90, esempio emblematico di quel “teatro di evocazione” teorizzato e declinato in tutte le sue forme espressive.

A seguire, il 22 e 23 marzo va in scena "Otello Circus" di Antonio Viganò, un lavoro che attendiamo da tempo e che riporta in Puglia una Compagnia amata ed unica, con gli attori del Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt, una versione dell'Otello ispirata all'opera musicale di Verdi e ambientata in un vecchio circo dove tutto sembra appassito e Otello è costretto a rappresentare la sua personale tragedia. Domenica 27 marzo, ore 20.45 fuori abbonamento, e il 28 marzo, ore 10 per il pubblico scolastico, è la volta di "Processo a Dio", dramma in due atti di Stefano Massimi per la regia di Raffaele Margiotta che rappresenta il silenzio di Dio dinanzi all'abisso dell'Olocausto e la ricerca di un colpevole da parte di un gruppo di sopravvissuti.

"La caduta di Troia dal libro II dell'Eneide" è il quarto appuntamento fissato per sabato 9 aprile. L'attesa interpretazione di Massimo Popolizio, tra gli attori più importanti del panorama nazionale, per una produzione della Compagnia Orsini incentrata sul tema dell'inganno, sarà accompagnata dalle musiche eseguite dal vivo da Stefano Saletti, Barbara Eramo e Pejman Tadayon. 

Elena Bucci e Marco Sgrosso si confrontano con uno dei maggiori scrittori della nostra epoca, David Grossman, in "Caduto fuori dal tempo", il prossimo martedì 26 aprile. I due artisti rileggono per il teatro una delle opere più toccanti dello scrittore israeliano nella quale narra della drammatica perdita di un figlio e del dolore di chi resta.

Parla di maternità, invece, lo spettacolo "In nome della madre" di Erri De Luca per la regia di Gianluca Barbadori, previsto per il 6 maggio: in scena la storia di Miriàm, una ragazza della Galilea che scopre di essere incinta dopo la visita di un angelo. 

Il 13 maggio, infine, la rassegna si chiude con "Museo Pasolini", di e con Ascanio Celestini, il quale si interroga su un ipotetico, possibile, auspicabile "Museo Pier Paolo Pasolini": attraverso le testimonianze di uno storico, uno psicanalista, uno scrittore, un lettore, un criminologo, un testimone che l’ha conosciuto, l’artista romano costruisce un ipotetico museo dedicato all'indimenticato artista.

Parallelamente, gli spettacoli per ragazzi: "Il codice del volo" (13 marzo), "Il mondo di Oz" (3 aprile), "Il fiore azzurro" (10 aprile), "Sapiens" (8 maggio) e "Diario di un brutto anatroccolo" (15 maggio).    

“In continuità con il progetto partecipato sviluppato nel 2021, la programmazione di questa primavera, fortemente voluta, sarà ricca di momenti di condivisione con il Sistema Scolastico cittadino, con le altre realtà che operano nel territorio e con i cittadini - spiega il Direttore artistico Pietro Valenti - Ringraziamo l’Amministrazione Comunale e gli Enti pubblici e privati che sostengono il nostro lavoro. La nuova rassegna del Cavallino Bianco fa parte del progetto MENO/RESTARE, che prevede due approfondimenti su Pier Paolo Pasolini e José Saramago nel centenario della loro nascita. Confidiamo anche quest’anno nella grande partecipazione del pubblico, adulti e ragazzi, per i quali abbiamo previsto anche incontri e laboratori all'interno della rassegna del TESSERE e del TRASMETTERE oltre all'allestimento dell'Odissea di Omero per il Teatro di Comunità".

"Dopo il grande successo del progetto di inaugurazione, il Cavallino Bianco continua a respirare l'arte del teatro. L'amministrazione comunale si è prefissata, sin dall'inizio, un preciso obiettivo, ovvero pensare ad un rinascita della città a partire dalla cultura - commenta il sindaco di Galatina, Marcello Amante -E l'attività del Cavallino Bianco contribuisce in questa strategia condivisa e fondamentale per la Città di Galatina. Nei mesi scorsi abbiamo imparato che il teatro è vita vera, partecipazione, ascolto e riflessione. Ed è quella la strada che anche in questa nuova stagione continuiamo a percorrere ponendo così le basi del futuro non solo del teatro ma della Città".

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Di seguito tutte le info su biglietti e abbonamenti:

È possibile acquistare abbonamenti e biglietti per i singoli spettacoli in prevendita online su www.diyticket.it o presso la biglietteria Teatro Cavallino Bianco Via G. Grassi nr. 13 a Galatina.

ABBONAMENTI:

Spettacoli serali:                                                                                  
Nr. ingressi 6 : intero € 90 / ridotto € 50

Spettacoli pomeridiani:                                                                            
Nr. ingressi 5: intero € 40 / ridotto € 24

Biglietteria aperta dal 22 febbraio al 4 marzo: dal lunedì al venerdì 16:30 - 19:30, sabato e domenica 10:00 - 13:00

BIGLIETTI:

Spettacoli serali:                                                                        
intero € 20 / ridotto € 10

Spettacoli pomeridiani:                                                                                        
intero € 10 / ridotto € 6

Biglietteria aperta dal 5 marzo: martedì e giovedì 16:30 – 19:30, sabato 10:00 - 13:00

Abbonamenti e biglietti ridotti per under 25, over 65, diversamente abili, persone non autosufficienti ed i loro accompagnatori.

INFO E PRENOTAZIONI

Tel. 3287391140

dal lunedì al venerdì 16:30 – 19:30, sabato 10:00 - 13:00

 

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 06/05/2018 @ 18:54:53, in NohaBlog, linkato 1691 volte)

Quando una ragazza vi chiede di mostrarle una cappella, voi stupitela facendole vedere una cattedrale.

E così tempo fa accompagnai una delle mie tesiste nella stupenda cattedrale di Nardò, una tra le più belle di Puglia - e alla quale sono particolarmente affezionato. Nossignore, non insegno all’università, ma periodicamente seguo alcuni studenti anche nella redazione della loro tesi di laurea dacché molti professori non hanno il tempo di leggere e correggere gli elaborati dei loro allievi. Sissignore, lo faccio per hobby e, s’intende, gratis et amore Dei. Nossignore, seguo gli universitari di tutti i sessi, non soltanto gli esponenti di genere femminile e di venustà intimidatoria. No, non esclusivamente in Economia, mio pane quotidiano, ma in svariate altre discipline (se no che gusto ci sarebbe). Nossignore, la ragazza dell’immagine non è la tesista di cui sopra, ma mia cugina Martina, una cantante molto brava, ritratta mentre la accompagno (indegnamente) al settecentesco organo a canne della Madonna del Canneto (sic) di Gallipoli. Per dire quanto adoro certi strumenti musicali.

Volete sapere altro? Bene. Dopo questa doverosa (e invero prolissa) premessa, ritorniamo nella Cattedrale neritina.

Ora, confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli, che ogni volta che entro in una chiesa qualsiasi la prima cosa che cerco con lo sguardo è la presenza di un organo a canne. E’ una mia deformazione abbaziale: trascuro tutto il resto, incluso, per dire, un Giotto o un Duccio di Buoninsegna e perfino un Caravaggio (me li tengo per il dulcis in fundo), per andare alla scoperta della fitta palizzata di canne, sovente a mitra di vescovo o a cuspide, svettante da qualche parte.

E così, conoscendo a menadito la basilica neritina, conduco la mia laureanda alla navata destra del duomo, all’altezza del presbiterio, proprio dirimpetto alla magnifica cattedra lignea del Ricciardi, presule tarantino dei primi del novecento, per indicarle, affacciato da una balconata in legno scuro, lo “Stradivari di Nardò”: sua eccellenza l’organo Inzoli del 1899.

Son però costretto a spiegarle - con impeto albertoangiolesco nonostante il degrado sia più eloquente di ogni parola - che quelle canne non emettono suoni ormai da troppi anni, quindici più o meno, vuoi per i gravi difetti di intonazione, uguaglianza ed equilibrio dovuti alla carenza di revisione periodica e all’assenza di accordatura dell’impianto sonoro, e vuoi per la sicurezza strutturale connessa al  decadimento delle parti in legno, assalite senza alcuna pietà da tarme e termiti.

Pare che non ci sia per ora alcun progetto di restauro né da parte di Chiesa né da parte di Stato locali, sicché la riconsegna di codesto “armonium” episcopale al suo uso liturgico come pure a quello concertistico è ancora di là da venire. Ci tocca attendere ancora un bel po’ prima di risentire armonie solenni, travolgenti trionfi o melodie grevi sprigionate da quell’orchestra (l’organo è una vera e propria orchestra, e l’organista ne è il direttore), la cui potenza è in grado di trasformare le pareti di quel sacro tempio in alberi, e il suo soffitto a capriate in cielo.

Si vocifera che in loco Curia e Comune siano in tutt’altre faccende affaccendati: la prima, salvo errori, sembra impegnata nel progetto di un sacrilegio (non trovo lemmi più pertinenti di questo), vale a dire una nuova grande chiesa in muratura e cemento da colare quanto prima nella pineta di Santa Caterina (come se Santa Caterina non avesse già i suoi guai edilizi); mentre il secondo, tutto preso dallo storyballing casapoundiano del suo sindaco [tal Pippi Mellone: tranquilli, nessun segmento di Dna in comune con il sottoscritto, ndr.], non sa più quale devastazione autorizzare per prima in nome di Sviluppo&Occupazione: se la costa (con decine di nuovi lidi a pagamento e musica a palla) o la Sarparea (la foresta di ulivi secolari cui affiancare un bel villaggio turistico pregno di una settantina di villette e albergo di lusso).  

Mentre a stenti trattenevo un bestemmione da scomunica apostolica, la mia accompagnatrice dottoranda in Lettere Classiche – ma certamente un genio in erba (e di quella buona) dell’Economia - mi fa: “Scusami Antonio, ma non sono natura,  civiltà, cultura, bellezza, e il nostro patrimonio storico-artistico gli investimenti che staccano i dividenti più alti?”  

Io, non avendo ipotesi, tesi e antitesi da contrapporle, non potevo non rispondere che  con un lungo appassionato bacio accademico.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 21/10/2022 @ 18:54:01, in Comunicato Stampa, linkato 396 volte)

Da un’idea dell’Associazione degli editori indipendenti italiani e proposto dalla Biblioteca comunale di Galatina nasce il progetto "Lettura Day" e l’Istituto Comprensivo Polo 1 aderisce:  DOMENICA 23 OTTOBRE dalle 17:00 alle 19:00, presso la villa ed il piazzale della stazione in Galatina, gli studenti dell’Infanzia, della Primaria e della Secondaria vi porteranno a “viaggiare” con una lettura ad alta voce, coordinata dai referenti del progetto Prof.ssa Costanza Luceri e maestra Maria Rosaria Gaballo, accompagnata da interventi musicali a cura della docente di musica prof.ssa Emanuela Massaro. 

La lettura ci permette di scoprire nuovi mondi, come al ritorno di un viaggio arricchiti da esperienze uniche, di immaginare e incontrare realtà diverse, di conoscere e imparare qualcosa di cui  non ne sapevamo nulla, di crescere come attraverso un'esperienza e lasciandoci addosso il segno di un buon ricordo, come questa esperienza che vi consiglio di non perdere! 

Vi aspettiamo!

In caso di maltempo, l’evento sarà rinviato a data da destinarsi.

 

Nella giornata di domenica, le strade, le corti, le piazzette, gli atri di alcuni Palazzi del centro erano ricchi di colori, di fiori, di arte, di musica e si respirava un gioioso via vai di comunità che si incontrava nel cuore antico della Città. Molto partecipata e con successo di pubblico questa edizione 2018 di Galatina in Fiore, ricca di novità e con un coinvolgente percorso culturale alla scoperta dei tesori inediti della Città, inoltre i galatinesi si sono con piacere ritrovati ad assistere all’inaugurazione dell’ex Convento Santa Chiara, adiacente alla Chiesa di San Luigi in piazza Galluccio, dove erano presenti alcune suggestive installazioni.

L’associazione Proloco, lieta della riuscita della manifestazione, ringrazia tutti i soci che hanno dato il loro contributo, l’Amministrazione Comunale, ed in particolar modo l’Assessorato alle attività Produttive ed al Turismo che fa capo a Nico Mauro, che si è messo a disposizione ed ha collaborato attivamente e personalmente,  il , II° e III° Polo degli Istituti comprensivi di Galatina, l’Istituto I.I.S.S. “Falcone Borsellino” di Galatina, gli insegnanti, alunni, genitori, gli artisti, gli artigiani, gli operatori commerciali, le associazioni,  ed i privati che si sono messi a disposizione, collaborando in vari modi per la riuscita della manifestazione.

La preziosa sinergia che si è registrata e la volontà di operare spontaneamente per la riuscita dell’iniziativa hanno dato lustro e respiro alla nostra Città, e ci hanno dimostrato come si può fare molto anche se non ci sono risorse finanziare, ma c’è la disponibilità reciproca di amministrazione comunale,  associazioni e cittadini a cooperare insieme. Ci auguriamo che nel futuro possa crescere sempre di più questo virtuoso percorso di cooperazione!

Pro Loco Galatina

 
Di Redazione (del 10/11/2021 @ 18:52:58, in Comunicato Stampa, linkato 649 volte)

SABATO 13 NOVEMBRE

Alle ore 10.30 la Cerimonia inaugurale

Alle ore 20.45 lo spettacolo in esclusiva regionale

RIGOLETTO, LA NOTTE DELLA MALEDIZIONE con MARCO BALIANI

 

Per il Teatro Cavallino Bianco e per l’intera comunità di Galatina entrerà e rimarrà a lungo nella memoria collettiva la giornata di sabato 13 novembre, quando si riapriranno al pubblico le porte dello storico Teatro Cavallino Bianco, dopo 20 anni di lavori di ristrutturazione e ammodernamento. La riapertura è stata preceduta anche da un processo partecipativo della cittadinanza, a cura dell’associazione Mecenate90, che ha coinvolto associazioni, istituzioni, scuole e operatori del settore.

 

LA CERIMONIA

Il canonico taglio del nastro, accompagnato dalle note del Corpo Bandistico “San Gabriele dell’Addolorata” diretta dal Maestro Loredana Calò, avverrà alle ore 10.30 con la presenza del Sindaco di Galatina Marcello Amante, del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, degli Assessori Regionali Massimo BrayAlessandro Delli Noci e del Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, oltre a una numerosa partecipazione di Sindaci dell’intera Regione, delle associazioni culturali, dei cittadini e  delle istituzioni scolastiche del territorio  (prenotazione obbligatoria e green pass).

 

IL PROGRAMMA

Le porte del teatro rimarranno aperte per tutto il mese di novembre ospitando un ricco e qualificato programma di spettacoli che porterà a Galatina artisti noti al grande pubblico,  da Daniel Pennac a Gabriele Lavia, da Gino Castaldo a Nicoletta Manni- Timofej Andrijasenko, da Luigi Fracasso a Virgilio Sieni, da Michelangelo Campanale a Ippolito Chiarello, da Mariangela Gualtieri a Fredy Franzutti e Corrado Abbati.

Il programma è sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Puglia e Città di Galatina e curato dall’associazione OTSE (Associazione Theatrikès Salento Ellada) diretta da Pietro Valenti, già direttore di Emilia Romagna Teatro, nell’ambito di un progetto speciale finanziato dal Ministero della Cultura, in partnership con AMA-Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce, diretta da Franco Ungaro.

È possibile scaricare il programma a questo link

 

LO SPETTACOLO: RIGOLETTO COME NEL 1949

L’intenso e articolato programma di spettacoli si aprirà con lo stesso titolo con cui nel 1949 venne aperto il Cavallino Bianco: in scena sabato 13 novembre alle ore 20,45 arriva a Galatina Marco Baliani, attore, drammaturgo, regista teatrale e scrittore tra gli inventori del teatro di narrazione, che propone una sua versione teatral-musicale del Rigoletto di Verdi.

Marco Baliani ha riscritto la vicenda del celebre buffone di Verdi, trasportandola in un circo novecentesco di secondo ordine. Il protagonista è un ex trapezista che gli anni e un grave incidente di scena, nel quale è morta la moglie, hanno ridotto a esibirsi come clown.

La nostalgia per la donna amata, la gelosa premura nei confronti della figlia, la sete di vendetta contro chi minaccia la sua purezza: i sentimenti di Rigoletto, che la musica di Verdi ha reso immortali, rivivono nell’animo e nella storia di un clown che si esibisce in un piccolo teatro di periferia.

Davanti allo specchio, mentre trasforma col trucco il suo viso, si prepara per una serata speciale, quella in cui si consumerà la sua vendetta, sotto gli occhi di tutti. Emerge il tormento che devasta il protagonista nella sua auto-confessione, e la gelosia accecante che dal privato arriva a impadronirsi della finzione scenica. Pensieri, rancori, ricordi si susseguono in un monologo accompagnato, interrotto e per certi versi ostacolato da una musica sempre presente.

 

L’ingresso alla cerimonia inaugurale di sabato 13 alle ore 10.30 è gratuito, con prenotazione e green pass.

Per lo spettacolo Rigoletto: biglietto: intero 20€; ridotto 10€ per under25 e over65 e soci Arci; ridotto 5€ per studenti UniSalento e Accademia di Belle Arti.

 

Per info e prenotazioni: 3881814359 / 3201542153

mail: officinetse.com

www.otse.it

www.accademiaama.it

Prevendita online www.diyticket.it

 
Di Redazione (del 27/06/2018 @ 18:52:16, in Comunicato Stampa, linkato 1452 volte)

L’attenzione sempre crescente per Galatina, la sua festa, le sue tradizioni, la sua bellezza e la sua storia si nota sempre di più su ogni mezzo di comunicazione, nuovo o tradizionale. Numerose testate giornalistiche si sono interessate alla nostra città che ha attualmente un notevole risalto mediatico.

Il 29 giugno Galatina sarà su Rai Uno alla Vita in Diretta, in orario pomeridiano. Durante la trasmissione l’inviato Giuseppe Di Tommaso racconterà agli spettatori la festa e la tradizionale processione del 28 e sarà in diretta televisiva dal Convento delle Clarisse dove si parlerà del Progetto “Il ritmo e il battito della Pizzica Tarantata”, una rievocazione storica del rito ormai noto in tutto il mondo e una rassegna di musica, danza e cinema, promosso dal Club Unesco Galatina ed inserito nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale. 

È utile ricordare, inoltre, che il nostro Comune si è aggiudicato un bando Regionale Progetto Educational che prevede la presenza di otto giornalisti che racconteranno le meraviglie, la storia e le tradizioni della Città.  Il progetto “Le spose di San Paolo, viaggio alla scoperta delle origini del tarantismo”, realizzato e curato da Maria Antonietta Nuzzo e Maria Elisabetta Carrozzo, consentirà alla nostra di Città di essere meta del Press Tour 2018 dal 27 al 30 giugno. Blogger, giornalisti e opinion leader visiteranno le bellezze di Galatina ed il suo territorio (http://lesposedisanpaolo.info/).

Come se non bastasse, giorno 27 giugno, Galatina apparirà anche su La REPUBBLICA che dedicherà uno spazio alla Notte delle Ronde, così come il 24 giugno è accaduto per la promozione della settimana della festa patronale.

Saremo presenti anche all’interno della Guida Salento dell’ESPRESSO che verrà presentata a Gallipoli il 2 luglio e diffusa nelle librerie Feltrinelli e negli aeroporti di Puglia.

La rivista SALENTODOVE distribuita, anche in lingua inglese, negli infopoint della provincia, dedica undici pagine a Galatina, alla sua tradizione gastronomica, artistica e culturale.

A tutto ciò va aggiunto la presenza su TeleNorba dal 24 al 28 giugno, in sei spot giornalieri, del nostro video celebrativo (https://www.facebook.com/acuorescalzogalatina/videos/270001196902165/)

La promozione del territorio rientra non solo in un progetto di rilancio turistico, ma anche in un progetto che intende dare centralità a livello nazionale al valore culturale dei nostri beni, sia materiali ed immateriali.

 

Nico Mauro, assessore al Turismo e Marketing Territoriale comune di Galatina

Cristina Dettù, assessore alla Cultura comune di Galatina

 
Di Redazione (del 17/07/2018 @ 18:52:00, in Comunicato Stampa, linkato 1537 volte)

Cristina Dettù, assessore alla Cultura e all’Ambiente del nostro Comune, è entrata a far parte della Scuola ANCI per giovani amministratori, riservata a solo 40 in tutta Italia e che nasce con l’obiettivo di investire in un percorso di miglioramento delle competenze nella missione amministrativa.

Galatina, anche questa volta, c’è. Non poteva perdere questo importante momento di crescita, di formazione, di sviluppo. Tutto con un unico obiettivo finale: essere al servizio del cittadino.

La scuola è rivolta ad under 36, impiegati nella gestione della cosa pubblica di Città italiane ed è finalizzata a acquisire valori e strumenti idonei a governare al meglio. È volta anche a mettere a disposizione capacità ed esperienze di personalità con riconosciuta competenza al fine di fornire elementi di conoscenza funzionali al miglioramento della capacità del fare amministrazione, con un’impostazione espressamente mirata all’adesione, programmazione e attuazione di interventi di politica locale.

Il corso, che dura fino a marzo e prevede appuntamenti due volte al mese nella città di Roma, inizierà con una Summer School a fine luglio, eccezionalmente a Conversano. Il ricchissimo programma è composto da numerosi appuntamenti, incontri, dibattiti e relazioni dei sindaci dei Comuni di tutta Italia. Da segnalare la presenza del direttore generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni Vetritto che parlerà di Enti Locali alle prese con le riforme, del professore dell’Università di Venezia Stefano Campostrini che terrà una lezione di statistica sul territorio italiano, della professoressa di Istituzioni di Diritto Pubblico dell’Università di Bari Angela Barbanente, della professoressa Anna Maria Poggi e del direttore generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani e Presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura del Salone Internazionale del Libro di Torino, Massimo Bray.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 22/11/2020 @ 18:51:05, in Comunicato Stampa, linkato 579 volte)

Prima l’assessore-presidente alla Sanità, Michele Emiliano, ha classificato di base l’ospedale di Galatina, poi l’allora assessore ombra alla Sanità pugliese (oggi assessore titolare) Pier Luigi Lopalco lo ha destinato al Covid, ma la musica non cambia: non lo hanno attrezzato prima per quel che doveva fare costringendomi a sostenere, con il consenso dei cittadini, una battaglia nelle aule di giustizia ancora aperta, oggi non lo hanno attrezzato per quel che deve fare. Cambiano gli assessori, ma lo spartito è lo stesso perché non cambia il direttore d’orchestra.

Ma oggi non si può assistere a questo balletto indecente mentre la pandemia ci sovrasta e rischia di travolgerci. Non passa giorno senza che le cronache non ci restituiscano dettagli poco rassicurante per la sicurezza dei pazienti. Galatina è costretta, visto che di terapia intensiva si parla solo sulla carta, a trasferire a Lecce i pazienti con insufficienza respiratoria grave con tutto quello che può conseguirne perché il tempo è un fattore fondamentale quando il confine tra la vita e la morte diventa sottile.

Credo che sia irresponsabile da parte della politica assistere passivamente a questo stato di cose. L’assessore Lopalco dovrebbe perdere meno tempo in Tv e governare la sanità pugliese. Deve agire in fretta per la conversione di Galatina prima che i danni per i cittadini, privati prima di un nosocomio no-Covid e ora di uno Covid, siano irreparabili.

Io non starò a guardare. A breve invieremo al ministro della Salute Roberto Speranza una lettera dettagliata per fargli conoscere la situazione reale che si è determinata a Galatina e siamo pronti a una protesta pubblicamente, a Bari, contro questo scandalo al sole.

Non è tempo di chiacchiere, né di filosofeggiare: la politica ha fatto le sue scelte, ora le porti a compimento.   

 

Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis

Giampiero De Pascalis

 
Di Redazione (del 06/11/2018 @ 18:50:46, in Comunicato Stampa, linkato 981 volte)

Giovedi 8 novembre alle ore 19.00 presenteremo a Levèra il romanzo d'esordio di Antonio Galati, SPLEEN, Edizioni I LIBRI DI ICARO - Lecce. 

Dialoga con l'autore: Dino Palumbo.

La parola spleen deriva dal greco "splen" ed è giunta ai nostri giorni attraverso i Fleurs du Mal del poeta Charles Baudelaire. Spleen rappresenta la tristezza meditativa, la malinconia, la voglia di non vivere, la ricerca della felicità. In questo racconto si descrive proprio la malinconia per un passato irraggiungibile: il Novecento, un secolo in cui si respirava aria di fratellanza, rispetto, amor patrio e che al mondo d'oggi sembra così distante. Lo spleen è sempre presente in ogni persona, anche in chi, in apparenza, sembra vivere una vita ideale.  

Antonio Galati, nato a Maglie, ha dimostrato sin dall’infanzia una certa propensione verso la letteratura e la musica. Nel 2004 ha iniziato a comporre poesie, risultando vincitore in diversi concorsi poetici nazionali tra cui il ‘Premio Valeria’ nel 2007. Dal 2013 ha cominciato a scrivere i primi racconti brevi, classificandosi al primo posto come vincitore assoluto della seconda edizione del concorso letterario ‘Salento Quante Storie’. Laureato in Lettere Moderne, ha svolto attività di studio Erasmus presso l’Universidade di Lisbona. ‘Spleen’ è il suo romanzo d’esordio. 

 

Levèra 

via Bellini 24 - Noha (Galatina)

 

 
Di Raimondo Rodia (del 13/02/2019 @ 18:48:36, in Comunicato Stampa, linkato 1218 volte)

Si tratta di un libro straordinario da comprare, leggere e conservare dal titolo " Reputu ", vale a dire un pianto funebre delle piazze rurali del nostro Salento. Oltre alla classica presentazione del libro ad allietare la serata ci saranno gli interventi musicali di Enzo Marenaci leader e voce dei " Cantori della Giurdana ", Marina Leuzzi voce femminile del gruppo folk " I Cardisanti " e gli immancabili interventi del filosofo cantastorie Roberto Vantaggiato. A presentare la serata Raimondo Rodia che terrà a bada anche il vulcanico autore del libro Giovanni Leuzzi. L'appuntamento da non perdere è per venerdi 15 febbraio 2019 alle ore 18.30, presso la biblioteca comunale di Tuglie, in via Risorgimento. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Massimo Stamerra e del vice sindaco ed assessore alla Cultura Silvia Romano, si aprirà questa kermesse di musica, poesia, lingua, tradizione, storie ed aneddoti locali. Di seguito la sinossi del libro e due righe sulla vita professionale del prof. Leuzzi.

Il poema in ottava rima e in rigoroso dialetto salentino, che utilizza a pretesto narrativo una divertente storia paesana, fotografa, con i toni e registri più diversi e seguendo il libero andare della memoria, il rapido e per molti versi catastrofico diluirsi, in un nulla ancora indistinto, della millenaria civiltà contadina; una civiltà che nei centri rurali del Salento aveva realizzato, pur in un quadro diffuso di povertà, sfruttamento ed ingiustizia, straordinari risultati di risposta ai bisogni collettivi, di socialità ed identità culturale. Le piazze di quei paesi, che negli ultimi anni sono state oggetto di importanti rifacimenti strutturali ed estetici dagli effetti spesso scenografici, perduta ogni funzione economica e sociale, oggi si presentano come spazi vuoti di presenza umana, freddi, senza storia, senza anima e memoria e ormai da decenni attendono nuova linfa e nuova vita, che sarà, se mai, del tutto diversa da quella di un passato leggendario ed irripetibile. L’ottava rima, con la musica e le cadenze sue proprie, poggia sulla strepitosa padronanza di una lingua che, già grande di suo, si è strutturata nei secoli con scambi, arricchimenti ed imprestiti i più diversi, consentendo al popolo del Salento straordinarie capacità espressive, comunicative e creative; lingua che nel poema è strumento formidabile per il disegno di quadri, situazioni e personaggi, lo sviluppo del pensiero e del racconto, il dipanarsi di nostalgiche ricostruzioni e di ironiche, ma spesso amare e desolate invettive, tutte giocate tra il semiserio rimpianto del passato e la icastica condanna del presente.

Giovanni Leuzzi, laureato in Lettere Classiche, già docente nelle Scuole Superiori, da sempre impegnato in politica e per lunghi anni consigliere e vicesindaco di Cutrofiano, ha operato tutta la vita tra politica e cultura, privilegiando, oltre che importanti percorsi storico-letterari, la conoscenza e l’indagine sulla storia del Meridione e del Salento, sulle varie espressioni della cultura locale (arte, musica, religione), sulle evidenze linguistiche, espressive e documentali della macroarea griko-salentina. Anche l’approdo recente a prove poetiche in dialetto salentino è nello stesso tempo conferma e sviluppo di tale impegno, vissuto e perseguito con costante passione.

Raimondo Rodia

 
Di Redazione (del 05/12/2019 @ 18:47:45, in Comunicato Stampa, linkato 949 volte)

Torna l’appuntamento con il “Natale in tutti i sensi”. La stretta collaborazione tra Amministrazione Comunale e Associazioni dei Commercianti, le Associazioni Onlus attive nella promozione e valorizzazione del patrimonio turistico e culturale e le Scuole Primarie ci permette di presentare il calendario della terza edizione, ricco, magico e per tutti i gusti come nelle precedenti occasioni.

Il momento iniziale, magico e significativo sarà l’accensione dell’Albero in Piazza San Pietro domenica 8 dicembre alle ore 17.30.

Per i nostri bambini, tutti i giorni di festa sino al giorno dell'Epifania, Piazza Alighieri ospiterà un Luna Park con una grande varietà di giochi e intrattenimenti vari. Per i più adulti, contestualmente, un Mercatino Natalizio darà l’occasione di passeggiare per la città illuminata e fare acquisti.

Tutti i fine settimana, il centro storico farà da cornice agli spettacoli del Villaggio di Babbo Natale che, in persona, aspetterà i bambini in un antico palazzo per guidarli, insieme ai suoi aiutanti elfi, nel suo meraviglioso mondo.

Nei giorni 8, 14, 15 e 22 dicembre, inoltre, potremo ammirare le performance degli artisti di strada, dislocati nelle vie commerciali tra Il Centro Storico, Via Principe di Piemonte, corso Porta Luce e Via Diaz.

I “Concerti del Chiostro”, nei giorni 28 e 29 dicembre, porteranno la qualità della loro proposta nelle frazioni ed in Città.

La piccola rassegna di "Note Battenti”, invece, il 23, 26 e 30 dicembre, permetterà ancora una volta di fondere la bellezza della nostra Chiesa della Santissima Trinità con un'offerta musicale raffinata, elegante e perfettamente in tema con l'atmosfera.

Il Concerto di Natale in Chiesa Madre sarà, poi, l’occasione di apprezzare il talento dei giovani di GIORE’.

Nei giorni 28 e 29 dicembre, verrà inaugurata la prima edizione di ArteLuce Galatina, una manifestazione che avrà nella luce e le sue suggestioni il tema essenziale, durante la quale saranno proiettati dei videomapping a tema natalizio sulla facciata della Basilica di Santa Caterina e si potranno ammirare, nelle strade e nei vicoli del Centro Antico, le più svariate e suggestive installazioni luminose e proiezioni. Nello stesso periodo, si terrà un laboratorio diretto ai bambini delle scuole primarie, volto a favorire la socializzazione tra i partecipanti attraverso l’apprendimento e lo studio delle principali tecniche di disegno e dei primi rudimenti di informatica dedicata all'animazione.

Le proposte musicali nei locali del centro storico permetteranno di trascorrere in allegria le serate dopo cena e, per finire, festeggeremo insieme, la sera del primo dell'anno, in Piazza San Pietro, con la travolgente musica di BAR ITALIA.

Vi aspettiamo per le vie della città dove luminarie e proiezioni ci uniranno nell'atmosfera inconfondibile di un Natale... in tutti sensi.

 

Nico Mauro, assessore al Turismo e alle Attività Produttive

Cristina Dettù, assessore alla Cultura e al Polo Bibliomuseale

 
Di Redazione (del 15/01/2020 @ 18:47:09, in Istituto Comprensivo Polo 2, linkato 989 volte)

A partire  dall’anno scolastico 2014/2015 l’Istituto  Comprensivo  Polo  2  di Galatina, oltre alla sede di Scuola Secondaria di 1° Grado (ex scuola media) in via Petronio a NOHA, ha una sede di Scuola Secondaria di 1° Grado presso l’edificio Giovanni XXIII di via Corigliano a Galatina, nel padiglione di più recente costruzione, con accesso laterale rispetto al blocco centrale, dove, oltre alle aule, gli spazi attrezzati per i laboratori di informatica, scienze, arte immagine e musica e una palestra efficiente consentono un’offerta formativa altamente qualificata ed efficace.

L’istituzione di una sede di scuola media nel territorio di Galatina centro è stata dettata da una logica ben precisa. Era infatti necessario e doveroso permettere al Polo 2 di dare continuità e portare a compimento il percorso formativo delle tre classi quinte della scuola primaria di via Arno, realizzando quel curricolo verticale per competenze, alla base del profilo dello studente in uscita dal 1° ciclo d’istruzione, come richiesto dalle Indicazioni Nazionali del 2012. Era inoltre altrettanto necessario consentire agli alunni l’approfondimento e il radicamento di quelle Life Skills, identificate dall’OMS, che permettono di superare gli ostacoli che la vita inevitabilmente pone, e di vivere al meglio delle proprie possibilità. Tutto ciò attraverso l’incontro, non solo scolastico, con libri e letture di qualità, la promozione delle diverse forme di espressione, verbali e non, i percorsi finalizzati alla gestione delle emozioni, alla pratica dell’empatia e della solidarietà e di una cittadinanza consapevole.

È questa la cifra stilistica del Polo 2, questo il senso delle tante attività di promozione della lettura, dentro e fuori i luoghi e i tempi della scuola, delle numerose e ormai consolidate collaborazioni con enti e associazioni presenti sul territorio, degli scambi proficui con le altre scuole e, in particolare, con il Liceo delle Scienze Umane, in cui si sviluppa il seme degli insegnanti di domani, con il

Liceo Scientifico attraveso i percorsi di alternanza scuola-lavoro, con le Università per i tirocini di specializzazione sul sostegno.

Questa la motivazione alla base di tale precisazione, che non scaturisce da una logica di competizione, ma pone l’attenzione sulle peculiarità che ogni istituto scolastico possiede, frutto della sua storia e dei suoi progetti per il futuro, affinché ogni famiglia possa scegliere consapevolmente la scuola per i propri figli.

LA DIRIGENTE SCOLASTICA

Dott.ssa Eleonora LONGO

Istituto Comprensivo POLO 2 Galatina

 
Di Redazione (del 25/11/2020 @ 18:45:53, in Istituto Comprensivo Polo 2, linkato 1252 volte)

Si sta in casa, in questo periodo, ci si vede poco e lentamente diradiamo i contatti con chi non appartiene alla stretta cerchia della nostra famiglia. Noi della scuola sanifichiamo, distanziamo, impariamo nuovi modi per esprimere sentimenti e affetti, cerchiamo contatti e risorse e ci mettiamo in gioco, utilizzando fantasia e buonsenso…Non ci arrendiamo, è questo il punto!

Ed è stato proprio in seguito all’ennesima incursione nel web, alla ricerca di suggerimenti e contatti per poter spendere al meglio il finanziamento ricevuto per il progetto “Biblioteche scolastiche innovative”, che abbiamo incontrato il MLOL, una sorta di paradiso per lettori.

Acronimo di Media Library Online, ovvero biblioteca multimediale digitale, MLOL è un sistema che consente di utilizzare i principali servizi messi a disposizione dalle biblioteche fisiche ed è la prima, e attualmente unica biblioteca digitale italiana, disponibile sul web 24 ore su 24.

MLOL oggi conta circa 1.200.000 titoli, tra i più diffusi dell’editoria italiana, 1.000.000 di ebook in lingua inglese e francese e un’ampia collezione di opere non soggette a diritti d’autore. Ai libri si aggiungono 6.000 quotidiani e periodici provenienti da 90 paesi in 40 lingue diverse, costantemente aggiornati, 12 milioni di tracce musicali, circa 100.000 audiolibri, corsi di e-learning, risorse per la didattica e una collezione di film italiani e stranieri con il meglio dei festival indipendenti. Al sistema sono attualmente associate circa 5000 biblioteche (tra cui quella della nostra scuola!) dislocate su 19 regioni italiane, assieme ai sistemi bibliotecari di 9 grandi città straniere, tra cui Parigi, Bruxelles, Tokyo, Madrid e Sidney.

Per noi del Polo 2, da più di vent’anni impegnati nella promozione della lettura con le attività della nostra biblioteca, MLOL è stata una grande scoperta, poiché ci consentirà di prenderci cura dei nostri lettori anche a porte chiuse.

MLOL è il nostro regalo a tutta la cittadinanza, indipendentemente dalla scuola di appartenenza, dall’età e da ogni possibile differenza.

Per usufruire di questo servizio è sufficiente inviare una mail alla referente del progetto con il proprio nome e cognome e indirizzo mail. L’iscrizione è assolutamente gratuita e, una volta ricevuti username e password, ognuno gestirà da solo le proprie letture.

Non sarà come frequentare la nostra bella biblioteca, ma consentirà a tutti noi di resistere nell’attesa di poter tornare a toccare e ad annusare le pagine dei libri che tanto amiamo.

Andrà tutto bene!

Un abbraccio

Eleonora LONGO- dirigente scolastica del POLO 2 di Galatina

La referente: Paola Congedo      paola.congedo@gmail.com

 
Di Albino Campa (del 15/06/2006 @ 18:44:49, in Libro di Noha, linkato 4284 volte)

 

Nella mia vita di Missionario della Consolata mi è toccato di vivere lontano dalla mia terra e dalle mie radici, sia negli anni di Seminario in preparazione al sacerdozio missionario e sia per il servizio missionario che l’ubbidienza mi ha chiamato a svolgere in diverse parti del mondo.

 Nel 1972 rientravo in Italia dopo un periodo di 5 anni in Canada e mi capitò, per motivi di salute, di fermarmi oltre il previsto a Noha in famiglia. Fu così che, tanto per passare il tempo,  cominciai a curiosare nell’archivio parrocchiale di Noha.

Trovai un libricino di una cinquantina di paginette intitolato “L’Università e il Feudo di Noha - Documenti e Note” edito nel 1906 a Lecce di un certo Prof. Gianferrante Tanzi, ora non più reperibile. (Possiamo considerare questo libricino come l'antenato della "Storia di Noha"). Le mie ricerche su Noha sono partite da lì.

 Mi rendevo conto, legicchiando quel libricino, che Noha aveva una storia molto antica e molto ricca di notizie, anche se quelle che leggevo in quel libercolo a volte erano vaghe e imprecise.  Mi venne  voglia perciò di fare ricerche più accurate.

Mi misi a intervistare testimoni qualificati e informati su alcune notizie e tradizioni… Cominciai a consultare anche altri documenti di storia locale, arrivando fino all’archivio vescovile di Nardò, di cui ab immemorabili aveva fatto parte Noha,  e l’archivio di Stato di Lecce. Negli spostamenti sovente mi guidava don Donato Mellone, in quel tempo Arciprete di Noha, a cui devo tanta gratitudine sia per la sua grande disponibilità ad accompagnarmi e sia per avermi permesso di consultare l’archivio della Parrocchia.

Dopo circa un anno di ricerche,  nel 1973 davo alle stampe la prima edizione della Storia di Noha.

(Se il libricino di cui sopra era l'antenato, questo era il  nonno). Il libricino fu stampato a Casarano dall’editrice Borgia e mi sovvenzionò la stampa un’amica dei missionari della Consolata che avevo conosciuto a Salve.

Furono stampate 300 copie arricchite da una mappa del paese che avevo fatto io stesso (senza essere né tecnico nè geometra) tracciandone il disegno delle strade che percorrevo con una bianchina. Anche le foto le avevo fatte io stesso in bianco e nero. Il volumetto fu messo in vendita a L. 1.000 la copia e andò a ruba, soprattutto perché l’avevo arricchito con una raccolta di proverbi dialettali e di alcune mie poesie in dialetto.

Anche se il libro era ormai stampato, io continuai nelle mie ricerche, approfondendo quelle già stampate nella prima edizione.

Nel 1989 il Comune di Galatina mi sovvenzionò completamente e stampò con 4 milioni di lire, mille copie della seconda edizione, questa volta arricchita di foto in bianco nero di Mirelfoto, oltre che quelle del mio archivio.  Questa seconda edizione stampata dalla Editrice Salentina, che ha circolato nelle scuole di Noha, era più ampia della prima per i contenuti ma anche più elegante per la forma.

Intanto io continuavo le mie ricerche e scoprivo altre notizie sempre interessanti.

Trovai per esempio una relazione sulla parrocchia di Don Michele Alessandrelli, Arciprete di Noha dal 1847 al 1879, che in occasione della visita pastorale del vescovo di Nardò, lui compila con molta precisione di particolari, che oggi risultano preziosissimi.

Analizzando meglio tutti i documenti dell’archivio parrocchiale che ho letto per conoscere i miei antenati (e vi sono arrivato fino al 1500), trovai notizie abbondanti sulla situazione sociale, religiosa, economica e politica della gente di Noha. Erano tutte notizie preziosissime che meritavano di essere pubblicate.

La seconda edizione era ormai esaurita. Valeva la pena far conoscere al pubblico le notizie di cui ero venuto a conoscenza. Sentivo il bisogno di trovare il modo di stampare una terza edizione. La difficoltà principale era quella di reperire i fondi o comunque trovare un mecenate che si prendesse cura della cosa.

A questo punto comincia la storia della terza edizione che viene presentata questa sera: Noha, storia, arte, leggenda. Sicuramente l’ideatore, l’artefice principale di questa terza edizione è Antonio Mellone.

Questa edizione è come una suonata a quattro mani al pianoforte, abbiamo scritto nelle avvertenze a pag.15. A volte c'è l'assol0, a volte si concerta insieme: ma sempre i due suonatori sono impegnati nella musica dell'unico brano.

Per la verità il primo contatto con lui fu uno scontro. Quando tornai dal Canada, Antonio aveva solo cinque anni, e di lui non ricordo nulla.

Ho cominciato a conoscerlo qualche anno fa perché pubblicava articoli sul Galatino che anch’io, pur essendo lontano da Noha, ricevevo e leggevo. In un numero del Galatino in un suo articolo dava notizie di Noha antica, servendosi delle mie ricerche ma senza citarne la fonte. Da qui il piccolo scontro.

Nel settembre del 2003 l’ubbidienza mi ha condotto ad essere parroco a Galatina. Qui ho incontrato di nuovo Antonio Mellone, anzi lui stesso è venuto a trovarmi per espormi le sue idee e propormi il suo progetto: mettere insieme le notizie sue e mie e fare un’unica edizione più bella, arricchita di altri contenuti non strettamente storici ma comunque interessanti...

Così nasce questa terza edizione, bella, ricca, spettacolare, impensabile fino a qualche anno fa, degna di stare in qualsiasi biblioteca, nonostante qualche imprecisione, inesattezza e direi anche qualche gonfiatura soprattutto nelle didascalie sotto le foto.

Grazie ad Antonio Mellone, al suo intuito, al suo impegno, questa sera potete ammirare e acquistare questo volume:  è lui che ha voluto fortemente e con mille sacrifici questa edizione così particolare soprattutto nella sua veste tipografica.

Devo dire che con questa edizione le ricerche sulla storia di Noha non sono finite. Mi auguro che altri più giovani di me possano continuare lo studio e la ricerca, convinti che Noha ha una storia molta antica, più di quella di Galatina, e interessante. Bisogna solo avere il tempo e la passione per visitare gli archivi, anche quello di Stato di Napoli in particolare, dove sicuramente si potranno trovare  altre notizie.

Grazie per la vostra attenzione.

 

 
Di Redazione (del 13/02/2019 @ 18:43:54, in Comunicato Stampa, linkato 1116 volte)

Tanti gli strumenti a cui ci si può approcciare e i corsi saranno tenuti da musicisti qualificati e attivi nella scena musicale salentina e non solo.

info e iscrizioni : 3891081226 | 3338030064


CHITARRA | BASSO ELETTRICO: Ettore Mastria
Maestro di chitarra e basso elettrico diplomato presso accademia di musica moderna svolge attivita' didattica da 30 anni presso varie scuole, enti e associazioni salentine. Inoltre ha collaborato, registrato, composto musica, arrangiato e svolto attivita' concertistica con vari gruppi musicali della provincia di Lecce dal 1988 ad oggi.

FISARMONICA: Nicola Mauro
laureato in fisarmonica e "musica e nuove tecnologie" attualmente è docente di fisarmonica presso il liceo IISS Giannelli di Parabita.

PIANO: Maria Chiara Indirli
nata il 17/01/1994, si approccia allo studio del pianoforte all'età di 4 anni, per poi proseguire all'età di 8 anni nel Conservatorio di musica "Tito Schipa" di Lecce, diplomandosi in Pianoforte nel 2013. Nel 2016 consegue il Diploma di II livello in Pianoforte cameristico e, nello stesso anno accademico, si laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l'Università del Salento. Fin dai primi anni partecipa a concorsi nazionali ed internazionali sia come solista sia in formazione cameristica. Insegna strumento dal 2011 ed attualmente è docente di Pianoforte presso la scuola media ad indirizzo musicale "Paradiso-Tuturano".

BATTERIA: Gianmarco Serra, in arte Giammy.
Energico batterista di alcune delle band più popolari del Salento quali gli Après la classe, Io te e Puccia etc.

FLAUTO: Davide Calò
nato il 07/06/1997, si approccia allo studio del flauto all'età di 11 anni, per poi proseguire all'età di 13 anni nel Conservatorio di musica "Tito Schipa" di Lecce, conseguendo la laurea di I livello nell’ottobre del 2017. Attualmente frequenta il Biennio di II livello in Flauto solistico. Fin dai primi anni partecipa a concorsi nazionali ed internazionali sia come solista sia in formazione cameristica.

TROMBA | TROMBONE | OTTONI: Lorenzo Lorenzoni
Nato a Brescia, si è trasferito in Salento nel 2017, dove esercita l’attività di musicista e insegnante.
Laureato in Musicologia, diplomato in Trombone classico al Conservatorio di Brescia e laureato in Trombone Jazz al Conservatorio di Amsterdam.
Ha vissuto 5 anni in Olanda studiando e lavorando come musicista e partecipando a numerosi tour in Europa con varie formazioni. Insegna tromba e trombone da 15 anni.

SAX: Alessandra Bianco
nasce a Galatina nel 1988
Inizia a studiare sax all'età di 9 anni e nel 2004 entra a far parte, del Conservatorio Tito Schipa di Lecce sotto la guida del M. Luigi Fazi.
Nel 2010 inizia l'avventura con la Swing Big Band diretta dal M. Luigi Bubbico eseguendo brani di musica jazz, blues e swing.
Nel maggio 2012 perfeziona gli studi con maestri di fama internazionale quali il francese Eric Devallon e lo spagnolo Juan M. Jimenez Alba e nel luglio dello stesso anno consegue il Diploma di saxofono. Nel marzo 2015 consegue il Biennio in saxofono cameristico del Conservatorio di Lecce. Ha svolto attività di docente di musica presso IISS Scarambone di Lecce, IISS Moccia di Nardò ed attualmente nell' IIS Bottazzi di Casarano.

CLARINETTO: Giada Chezzi
nata il 02/08/1993 si approccia allo studio del clarinetto all età di 6 anni per poi proseguire gli studi presso il conservatorio di musica Tito Schipa di Lecce, diplomandosi in clarinetto nel 2014. Nel 2016 consegue il diploma di ll livello in clarinetto cameristico laureandosi con 110 e lode. Fin dai primi anni partecipa a concorsi nazionali ed internazionali sia come solista sia in formazione cameristica. Svolge l’attività cameristica e orchestrale collaborando con diverse formazioni da camera e orchestrali. Dal 2014 è docente di clarinetto presso diverse scuole.

VIOLINO:
Roberta Viva

Appassionata da sempre di questo strumento, inizia a studiare violino nel 2005 presso l'importante accademia Harmonium di Lecce.Oltre a varie partecipazioni e progetti musicali, nel 2011 entra a far parte della Giovane orchestra del Salento di Claudio Prima.
Ylenia Giaffreda
Ha intrapreso il suo approccio con la musica all’età di sei anni, avvicinandosi allo studio del pianoforte. Solo più tardi ha scoperto la sua passione per il violino, che l’ha portata a iscriversi al Conservatorio di musica Tito Schipa di Lecce, conseguendo il diploma nel 2018. Ha collaborato con diverse orchestre, tra cui l’Orchestra Sinfonica e l’Orchestra d’Archi del Conservatorio di Lecce, la Giovane Orchestra del Salento e l’Orchestra Popolare di Puglia. Dal 2011, violinista del gruppo “Mistura Louca”, con il quale ha partecipato a diversi festival sul territorio nazionale, ricordando, tra questi, l’apertura al concerto di Mannarino e dei Planet Funk. Ha inciso diversi album per band emergenti, con le quali collabora attualmente.

CANTO: Federica Palma
Interprete e cantautrice, dopo essersi formata nell'apprendimento della tecnica vocale (di canto lirico e moderno), ha partecipato a diversi stage formativi (improvvisazione vocale e teatrale, presenza scenica e dizione) volti alla preparazione come performer.
Si dedica all'insegnamento della tecnica vocale da diversi anni.

Circolo Arci Levèra Noha

 
Di Redazione (del 22/10/2021 @ 18:42:29, in Comunicato Stampa, linkato 557 volte)

La XXI edizione de I Concerti del Chiostro è giunta al termine con l’ultimo evento, con protagonista la pianista Marcella Crudeli.

La rassegna di musica classica è stata finanziata dalla Regione Puglia, con il sostegno dei Comuni di Galatina e Soleto.

Diretti dal Maestro Luigi Fracasso, I Concerti del Chiostro, nell’edizione 2021, hanno visto una grande partecipazione di pubblico. Da musica Nuda a Ilia Kim, da Danilo Rea al duo Sella – Canino, per passare dalla straordinaria serata di Dissonanza Perfetta ed arrivare all’ultimo capitolo con la pianista Marcella Crudeli.

Ogni tappa ha avuto il sold out, un dato inaspettato per tutti gli organizzatori, visto il periodo non facile che l’intero pianeta si trova a dover vivere.

L’intento di questa XXI edizione de I Concerti del Chiostro ha avuto una doppia direttrice: da una parte, si è cercato di dare un segno di piccola normalità, respirando musica in presenza e tornando a riempire le sale. Dall’altro lato, la parola d’ordine diffusa è stata: cultura. Tornare a praticare cultura, attraverso il linguaggio della musica per stimolare attivamente la partecipazione attiva.

Il Maestro Luigi Fracasso commenta positivamente l’edizione 2021 de I Concerti del Chiostro, appena conclusa: “Ammetto che inizialmente vi erano dei timori per la riuscita dell’intera manifestazione. Con il trascorrere dei giorni, ci siamo convinti che quest’anno potesse essere un’occasione di ripartenza. Lo abbiamo fatto attraverso la musica. Ringrazio tutti i collaboratori che hanno preso parte all’organizzazione della rassegna. Ringrazio le Istituzioni e tutti coloro che hanno apprezzato sinceramente l’iniziativa. Siamo già al lavoro per il prossimo anno”.

Alessio Prastano

Ufficio Stampa - I Concerti del Chiostro

 
Di Redazione (del 03/02/2016 @ 18:42:10, in Fidas, linkato 2452 volte)

Non potevano iniziare meglio di così i festeggiamenti per il 30° Anniversario di Fondazione. 35 donazioni nella mattinata del 17 Gennaio, data in cui la Fidas Noha ha inaugurato l’inizio di una serie di manifestazioni che si svolgeranno nel corso dell’anno.

Dopo l’ottimo risultato per le 35 donazioni effettuate nella mattinata, c’è stato il raduno dei donatori nello spiazzo antistante la Chiesa della Madonna delle Grazie, dove è stata celebrata la Messa. La musica del Concerto Bandistico San Gabriele dell’Addolorata ha accompagnato il lancio di 30 Mongolfiere colorate, che rappresentavano ognuna un anno dei 30 festeggiati, che hanno acceso e colorato il cielo.

La musica, le mongolfiere e i donatori che applaudivano sono stati una bella cornice della festa iniziale prima della Messa, durante la quale Don Francesco nella sua omelia, ha messo in evidenza l’atto del dono e in particolare la donazione del sangue.

Bello anche il momento in cui tutti i partecipanti alla Messa e tra questi tanti donatori, hanno accolto con un affettuoso applauso il discorso di ringraziamento del Presidente della Fidas Noha per il quale era evidente il suo stato emotivo per le 432 donazioni raggiunte nel 2015.

All’uscita dalla Chiesa ancora uno spettacolo, nel cielo senza stelle sono volati 30 palloni colorati e luminosi per scandire ancora una volta l’eccezionale evento. La serata è proseguita presso la sala convegni dell’Oratorio Madonna delle Grazie. Ospiti, alcuni personaggi di rilievo che hanno accompagnato Fidas Noha in questi lunghi 30 anni o parte di essi: il Dirigente Medico del Centro Trasfusionale di Galatina, Dr. Catello Mangione, il Presidente della Fidas Leccese Emanuele Gatto e il Presidente della Fidas Puglia Italo Gatto. Tutti, in base alla loro esperienza vissuta, hanno ricordato una parte della storia in cui anche loro sono stati protagonisti e contribuito alla crescita della sezione di Noha.

Degna di nota inoltre, è stata la premiazione dei Soci Benemeriti tra cui 20 donatori che hanno effettuato le prime 7 donazioni e premiati con un attestato; 10 donatori premiati con la medaglia di bronzo per aver effettuato 15 donazioni; 6 donatori premiati con medaglia d’argento per aver effettuato 30 donazioni; un donatore che ha raggiunto le 50 donazioni premiato con una targa e per la prima volta ad una donna la medaglia d’oro consegnata a Rosanna Mariano per le sue 75 donazioni.

La manifestazione serale è stata allietata dal gruppo comico “BashaKa indie” con lo spettacolo “CabaRock”.

Fidas Noha

Festa 30 anni Fidas Noha. 17.01.2016 Festa 30 anni Fidas Noha. 17.01.2016
Festa 30 anni Fidas Noha. 17.01.2016 Festa 30 anni Fidas Noha. 17.01.2016
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Di Redazione (del 25/01/2024 @ 18:41:21, in Comunicato Stampa, linkato 478 volte)

Unisciti a noi Domenica 4 Febbraio 2024 alle ore 15:30, per una giornata di festa, colore e impegno sociale! 

Contro tutte le guerre, per un mondo di pace!

Il Carnevale Sociale di Noha è più di una celebrazione, è un grido di solidarietà e un impegno per un mondo migliore. In un'esplosione di colori e creatività, vogliamo diffondere un messaggio di pace, amore e inclusione, sfidando ogni forma di violenza e conflitto.

Sfilata del Carro Allegorico: Il carro a tema HarryPotter realizzato dal Collettivo Genitori 9 e 3/4 porta in se un messaggio pacifico e creatività senza confini nell'eterno conflitto tra bene e male a trionfare saranno i maghetti della saga ed il loro grande cuore. Un'opportunità per esprimere la nostra visione di un mondo libero da guerre e conflitti.

Maschere e Costumi: Mettiti in gioco e crea il tuo costume ispirato alla pace e all'unità. La diversità è benvenuta, e l'originalità è incoraggiata!

musica e Intrattenimento: Balla al ritmo dei nostri artisti impegnati nella promozione della pace attraverso la musica.

Photobooth della Pace: Immortalati con gli amici e la famiglia in un ambiente colorato e condividi il tuo impegno per la pace sui social media!

Collettivo Genitori 9 E 3/4

 

In occasione della Giornata Internazionale della Donna l'assessorato alle Pari Opportunità e la Commissione Pari Opportunità del Comune di Galatina aspettano l’8 marzo con DILLO ALLE DONNE.
L’evento, in programma per domenica 7 febbraio 2021, sarà trasmesso in differita sulla pagina Facebook e Instagram della Commissione Pari Opportunità Galatina.

L’incontro virtuale si aprirà con gli interventi della prof.ssa Costanza Luceri e la dott.ssa Anna Lisa Marinello, rispettivamente Presidente e Vice della Commissione Pari Opportunità di Galatina.

Seguiranno i saluti del Sindaco del Comune di Galatina Marcello Amante e dell’Assessora alle Pari Opportunità Maria Giaccari.

Nel corso dell’evento interverranno la Dott.ssa Paola Gabrieli, Coordinatrice CAV Malala ATS Galatina, l’Avv. Giuseppina Capodacqua, Vice Presidente C.U.G. del Comune di Galatina e i Dirigenti delle scuole di Galatina: la prof.ssa Anna Antonica I.C. Polo 1, la prof.ssa Maria Rita Meneleo I.I.S.S. “P. Colonna”, la prof.ssa Maria Rosaria Bottazzo I.I.S.S. “Vallone”, il prof. Andrea Valerini I.I. S.S. “Laporta-Falcone-Borsellino”. Gli intermezzi musicali, a cura di Antonio Ancora, accompagneranno la visione dei video realizzati dalle scuole come riflessione sul ruolo della donna nella storia e nella letteratura.

Il format virtuale dei “Caffè alla Pari” è un’idea della Commissione Pari Opportunità che ha preso forma durante il primo lockdown per creare occasioni periodiche di dialogo e confronto, tra istituzioni e cittadinanza, sui temi d’attualità.

Ufficio stampa Marcello Amante

sindaco di Galatina

 
Di Andrea Coccioli (del 26/03/2019 @ 18:39:42, in Comunicato Stampa, linkato 1090 volte)

Stefano Bollani, Nicola Piovani, Nina Zilli, Aldo Ciccolini, Billy Cobham, Massimo Quarta, Fabrizio Bosso, Michele Campanella, Eugenio Finardi, Bruno Canino, Simona Molinari, Dominic Miller, Roberto Cappello, Stanley Jordan, Alirio Diaz, Benedetto Lupo, Sarah Jane Morris, Lya, De Barberiis, Giovanni Allevi, Paolo Jannacci, Buena Vista Social Club, e tanti altri.

La  Grande musica nazionale e Internazionale l’abbiamo ascoltata e vista dal vivo a Galatina negli ultimi 20 anni. Ininterrottamente. Ogni anno un grande spettacolo che ha promosso la cultura musicale nella nostra Città. Un evento, “I concerti del Chiostro” ormai riconoscibile a livello regionale, nazionale e internazionale. 

Quest’anno però la stagione concertistica de “I CONCERTI DEL CHIOSTRO” si è spostata a Soleto. Consideriamo tutto questo una grande perdita per una Città che merita certamente maggiore attenzione da parte dei nostri amministratori verso la salvaguardia dell’identità e della bellezza della nostra Città. La costruzione di un evento musicale di grande respiro che ha attratto migliaia di persone in Città e che è servito da volano per far crescere Galatina, aveva bisogno di maggiore attenzione che l’Amministrazione Amante non ha per nulla garantito. Cosa sta succedendo? Perchè tutta questa apatia amministrativa?

Giuseppe Garrisi ha consentito la nascita de I Concerti del Chiostro. Sandra Antonica, Giancarlo Coluccia, Cosimo Montagna e tutti i commissari che si sono susseguiti in questi 20 anni hanno sostenuto e fatto crescere I Concerti del Chiostro. 

Nel 2007 (Sandra Antonica Sindaco e Cosimo Montagna, assessore alla Cultura) per la prima volta furono attivati percorsi progettuali regionali i cui beneficiari furono "I concerti del chiostro". Il resto è storia.

Galatina ha bisogno di maggiore passione e attenzione. Le associazioni, i gruppi organizzati, i commercianti si impegnano e ci mettono tanto del proprio, in termini di tempo, determinazione e risorse, ma l’Amministrazione comunale deve favorire processi di sinergia se si è spinti dal desiderio di vivere e non di sopravvivere.

Andrea Coccioli,

Segretario del Partito Democratico di Galatina

 
Di Albino Campa (del 14/03/2013 @ 18:38:13, in Comunicato Stampa, linkato 4345 volte)

Dopo il successo delle prime due tappe del contenitore culturale “Donna è…”, ideato e realizzato dal Salotto Culturale Galatina letterata, rispettivamente la mostra d’arte collettiva “Segni di donne” (visitabile sino al 18 marzo presso il Museo civico P. Cavoti) e “Passioni” (personale d’arte di Paola Scialpi “Tango”, mostra d’artigianato femminile e performance di Tango argentino e Flamenco, visitabile presso Palazzo Baldi sino al 24 marzo), avrà luogo sabato 16 marzo, alle ore 18.00, presso il Museo civico P. Cavoti (ingresso principale in via Cafaro e/o P.zza Alighieri, n. 51), il convegno sulla violenza sulle donne e femminicidio “Libere”, con il patrocinio della Provincia di Lecce e del Comune di Galatina.
Già cinquantaquattro donne uccise da un uomo dall’inizio dell’anno ad oggi, il loro maggior crimine: essere donna. Il dato è di un triste primato per l’Italia. I dati statistici dicono che dal 70% all’87% delle donne ha subito una violenza. Una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata vittima nella sua vita dell'aggressività di un uomo. Sei milioni 743 mila quelle che hanno subito violenza fisica e sessuale, secondo gli ultimi dati Istat. Nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate: È consistente la quota di donne che non parla con nessuno delle violenze subite. Numerose organizzazioni di istituzioni e privati cittadini si muovono per manifestare il loro sdegno per questo allarmante fenomeno, purtroppo, in forte crescita.
“Libere” permetterà di affrontare questo tema e approfondirne le dinamiche, poiché il nostro sud non è certamente esente da questo brutale fenomeno.
Interverranno: l’Ass. alla Cultura e polo biblio-museale e Politiche Sociali Prof.ssa Daniela Vantaggiato e l’Ass. alla Provincia alle Politiche Sociali – Pari Opportunità Dott.ssa Filomena D’Antini Solero.
Relatori: Dott.ssa Maria Cristina Rizzo, Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale per i Minori di Lecce, con una relazione dal titolo “Violenza sulle donne: quale prevenzione, quali sanzioni.”, Dott.ssa Maria Luisa Toto, presidente dell'Associazione Donne Insieme - Centro Antiviolenza "Renata Fonte" di Lecce, con la relazione “Violenza contro le donne. Usciamo dal silenzio”, Dott. Roberto Fonte, giornalista e fondatore dell’Osservatorio sulle donne vittime di violenza e abusi, con la relazione “Discriminazione e violenze. Come cambiano i diritti umani delle donne in Italia e nel mondo”. Modera: Dott. Antonio Liguori, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno.
In occasione del convegno, sarà allestita una selezione di scarpe rosse, facenti parte del progetto d’arte pubblica “Zapatos rojos” dell’artista messicana Elina Chauvet, istallato a Lecce in occasione della sua terza tappa italiana. Il progetto, nato nel 2009 per dire basta alla violenza alle donne e partito da Ciudad Juárez, è composto da centinaia di paia di scarpe rosse, evocando una marcia silenziosa di donne uccise o rapite. La tappa leccese, curata dalla Prof.ssa Francesca Guerisoli ha avuto luogo lo scorso 3 febbraio in P.zza Duomo ed è stata organizzata dalle Prof.sse dell’Università del Salento Alessandra Beccarisi, Maria Cristina Fornari e Anna Maria Cherubini. Lecce è stata la terza città europea a esporre il progetto della Chauvet, dopo Milano e Genova. Torino, dove ha avuto luogo lo scorso 8 marzo, “Giornata internazionale della donna”, è  la quarta.
In apertura del convegno l’attrice della Compagnia Theatrum Alessandra De Paolis reciterà il racconto breve, scritto per il contenitore culturale, “Da donna a donna” della scrittrice Daniela Bardoscia, con accompagnamento al piano di Alessandra Congedo, direttrice dell’Ass. Arte musicale.

 
Di Redazione (del 02/08/2019 @ 18:36:43, in Festa Dei Salentini Nel Mondo, linkato 2011 volte)

Dopo avervi parlato del vitto (cosa e dove mangiare) e dell’alloggio (ubicazione della festa), questa volta facciamo qualche cenno ad Andrea Martina, l’ospite che terrà sul palcoscenico allestito in piazza San Michele lo spettacolo - “Amata Terra Mia”, tra

Andrea Martina è attore, sceneggiatore e scrittore.

I suoi spettacoli, portati in tournée da Potenza a Cosenza, da Salerno al Salento, sono viaggi nello spazio che non ha più pareti e itinerari nelle storie senza tempo dei grandi della musica e delle parole: De André, Modugno, Gaber, Battisti, Dalla, Celentano, Vasco Rossi, Pino Daniele…

Nel suo repertorio s’annovera anche “Il Gigante”, narrazione della costruzione della Centrale di Cerano, e del ciclo dei vinti che ci vivono o che ci sono morti attorno.

“Amata terra mia” è una traversata, una partenza e un ritorno, un racconto di note e di versi che ci sopravvivranno.

*

Appuntamento a Noha, in piazza San Michele, inizio spettacolo ore 21. Ingresso gratuito. Posti a sedere fino a loro (e nostro) esaurimento.                    

Vi aspettiamo.

Gli organizzatori 

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 28/09/2014 @ 18:36:12, in NohaBlog, linkato 4060 volte)

Tutti sanno che il culto dell'Arcangelo Michele è di origine orientale, anche a Noha. La chiesa piccinna, dice un documento delle sante visite del Vescovo di Nardò del 1719, anticamente era tenuta da sacerdoti greci, e quindi sotto l’influsso di Costantinopoli.

Il grande imperatore Costantino a partire dal 313 d.C. gli tributò una particolare devozione, fino a dedicargli il Micheleion, un imponente santuario fatto costruire a Costantinopoli. Alla fine del V secolo il culto si diffuse rapidamente in tutta Europa in seguito all'apparizione dell'Arcangelo sul Gargano in Puglia. Secondo la tradizione, l'arcangelo sarebbe apparso a san Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto (attuale Manfredonia - FG) l'8 maggio 490, ed indicatagli una grotta sul Gargano lo invitò a dedicarla al culto cristiano. In quel luogo sorge tuttora il santuario di san Michele, che nel Medioevo fu meta di ininterrotti flussi di pellegrini, i quali per giungervi percorrevano un apposito percorso di purificazione detto Via Sacra Langobardorum.

Il culto di san Michele fu anche assai caro ai Longobardi. In Italia l'Arcangelo Michele è patrono di molti paesi e città. I Longobardi, uomini estremamente feroci provenienti dalla Germania, alla morte di Giustiniano (565), approfittando della debolezza del successore Giustino II, scesero in Italia scorrazzando un po’ dappertutto. I Greci, che erano le popolazioni del Sud e del Salento, presi alla sprovvista, non opposero resistenza e così i Longobardi fondarono il Ducato di Benevento, che più o meno corrispondeva al Regno di Napoli.

I Longobardi passarono poi alla religione cattolica. Vinsero i feroci nemici delle coste italiane, i saraceni, proprio nei pressi di Siponto, l’8 maggio 663, e attribuirono la vittoria alla protezione celeste di san Michele. Perciò cominciarono a diffondere il culto per l’Arcangelo in tutta Italia, erigendogli chiese, effigiandolo su stendardi e monete, e instaurando la festa dell’8 maggio dappertutto.

Sicuramente il culto di san Michele a Noha è antichissimo, ab immemorabili, espressione per dire che non ci sono documenti che indichino origine e motivazione.

Siccome la nostra cittadina divenne presto cristiana con lingua e rito greco, si può pensare che a cominciare dal V secolo vi sia iniziato il culto a Sant’ Angelo. La chiesa di Sant’Angelo, nella lista delle 14 chiese elencate a Noha, nel 1452 era la più importante, e nella visita pastorale di quell’anno è chiamata ecclesia maior (la chiesa principale).

Venerato da Bizantini e Longobardi, che a lungo si contesero la Puglia, ma anche dai successivi Normanni (che veneravano l’Arcangelo nel santuario di Mont Saint-Michel eretto appunto in Normandia ad imitazione di quello del Gargano), l’Arcangelo guerriero diventò patrono o compatrono di numerose città pugliesi: da Nord a Sud, da Gravina in Puglia a Sammichele di Bari e San Michele Salentino, che proprio come Monte Sant’Angelo ne han preso il nome. Dopo Noha lo troviamo da Bitetto a Terlizzi, da Minervino Murge a Massafra, da Orsara di Puglia a Supersano, Neviano, Patù, Castrignano del Capo…

A Noha è molto venerato anche oggi. Il momento più solenne e più coinvolgente è sentire tutta la popolazione che canta l’Inno a San Michele in occasione della festa patronale. Già nel 1850 nella sua famosa relazione per la visita pastorale l’arciprete di Noha don Michele Alessandrelli annotava che “l’Inno si canta in ogni sera in detto altare di S. Michele”.

Ecco il testo

INNO A SAN MICHELE ARCANGELO a Noha

Salve d'amore un canto sciogliamo all'inclito Angelo Santo.

A lui che proni invochiamo di gigli e rose serti intrecciamo.

Fanciulli e vergini dal vostro cuore un inno e un cantico parlan d'amore.

Col tuo brando fiero e potente vincesti l'ira del rio serpente,

vendicasti col tuo valore dei primi padri l'immenso errore.

Tu protettore, custode eterno dei figli d'Eva contro l'inferno.

Tu che dal cielo ci apri le porte, che vegli il gelido letto di morte.

O Sant'Arcangelo su noi mortali qual padre tenero distendi le ali;

in Te confida l'umanità:

o Sant'Arcangelo pietà, pietà! 

*

Dopo tanti anni di assenza da Noha mi sono trovato in piazza la sera di un 28 settembre, vigilia della festa, al rientro della processione in onore del nostro santo patrono. Mi è piaciuta l’idea di far suonare alla banda musicale di turno l’Inno a san Michele Arcangelo. Meglio ancora oggi, perché si esibisce la banda di Noha alla quale va il mio plauso. Mi è sembrato un momento di intenso raccoglimento, quasi di preghiera. E’ un inno che tutta la popolazione conosce perché da secoli si canta in chiesa durante la novena. Sicuramente il testo risente dello stile decadente dell’epoca in cui fu composto (probabilmente durante il 1800 da autore ignoto). Ma la musica è solenne, e, suonata in piazza dalla banda, dà un senso di grandiosità che coinvolge tutti i presenti.

*

Nei registri parrocchiali del 1740 viene riportato un miracolo attribuito dalla gente a san Michele. Era il 20 Marzo del 1740. Ma lascio la penna al viceparroco dell’epoca, don Felice De Magistris, che nel suo italiano settecentesco così scrive a proposito del prodigioso evento:          

Ad hore mezza della notte giorno di Domenica nella Congregazione di S. Maria delle Grazie haveva io colli fratelli incominciato l'esercizio della Congregazione: voltatosi un temporale tempestoso che non mai sene haveva così veduto, e tanto impetuoso e spaventevole che ne menava li tecoli per l'aria, S. Michele havendosi da se stesso tirato il velo che lo copriva havendolono visto coll'occhi molte donne che dentro la Chiesa si ritrovavano facendo orazione e di subbito diedero notizia a me sottoscritto che mi ritrovava dentro la detta Congregazione, ed io andato con tutto il popolo cantai le Litanie Maggiori havendo primieramente esposto sopra l'Altare del Glorioso S. Michele le reliquie di questa parrocchiale, e fu tanto lo terrore e lo spavento del miracolo perché vedeva ogn'uno la faccia del Santo tutta smunta di colore ed imbianchita come la stessa lastra che tenivo ed havendosi da me fatto un sermone al popolo finì la funzione con una disciplina pubblica, e licenziai il popolo verso le quattro hore della notte non volendo in nissuna maniera uscirne il popolo lacrimante ed incenerito per lo spettacolo e spavento del tempo che fuori cessò per l'intercessione del Protettore. Ita est Don Felice de Magistris, sustituto.

Sicuramente un episodio di questo tipo non troverebbe oggi posto sulle cronache dei nostri giornali. Ma a parte il racconto che dà l'impressione di gente terrorizzata sia per il temporale e sia per il prodigio, siamo informati dell'orario della catechesi ai confratelli della Congregazione (ad hore mezza della notte giorno di Domenica), anche le donne sono in chiesa per pregare a quell'ora (molte donne che dentro la Chiesa si ritrovavano facendo oratione), ci viene anche fatto capire che la chiesa aveva il tetto coperto di tegole (tanto impetuoso e spaventevole che ne menava li tecoli dei tetti per l'aria).

Per orientarsi e comprendere il senso, è necessario tener presente che i fusi orari non c’entrano nulla e che in tutto il Medioevo fino a metà del 1800 anche a Noha c’era un modo diverso di contare le ore. Punto di riferimento era la luce del sole. Il giorno cominciava al tramonto del sole. Quindi l’hora mezza della notte del documento in questione, tenuto conto che nel mese di marzo siamo ancora nel periodo invernale, erano circa le nostre ore 18 e i fedeli furono licenziati verso le quattro hore della notte e cioè verso le nostre ore 22.

Auguri e buona festa a tutti.

 P. Francesco D’Acquarica imc
 
Di Redazione (del 02/08/2016 @ 18:36:08, in Comunicato Stampa, linkato 2163 volte)

Veramente non credevo che l’arroganza, la tracotanza di alcuni politici o pseudo-tali potesse arrivare a certi livelli… capisco che probabilmente ci può essere una piccola percentuale di Cittadini che si ferma alle dichiarazioni e non ha tempo o voglia di approfondire quanto riportato nei comunicati, è vero che Coccioli è stato rappresentante, anche se non ha mai preso un solo voto a Galatina, di una classe politica autoreferenziale e completamente assente sui problemi dei cittadini, ma quando è troppo è troppo…

Con questo comunicato ha superato i limiti della decenza.

Laddove si tratta di “…risolvere tante pendenze e lasciti poco virtuosi…” questi sono stati ereditati dal passato “… fatto di politica e di politici diversi, di dirigenti e personale amministrativo che tanto hanno dato alla Città ma che si lasciano dietro cose non fatte o tralasciate e che bisogna necessariamente, a un certo punto, decidere di risolvere…”. Quando invece si tratta di elencare tutta una serie di opere realizzate in questi anni, veramente ereditate dal passato in quanto frutto di fondi intercettati dalle passate amministrazioni, miracolosamente esse vengono fatte proprie…

Correttamente avrebbe dovuto precisare quali opere sono state attuate e completate grazie a finanziamenti ottenuti dalle precedenti Amministrazioni, e quali invece sono state programmate e già finanziate con i fondi dei bandi nazionali e regionali “vinti” dalla sua Amministrazione. Cosa ha fatto invece? Si è esercitato in una tristissima operazione di ipocrisia: ha spacciato come propri risultati ottenuti nelle precedenti amministrazioni comunali…

A questo punto pongo da Cittadino alcune domande all’ex Assessore Coccioli.

Dove stava Coccioli quando, con la Determina numero 521 del 03 aprile 2015, la Dirigente del dipartimento Lavori Pubblici di Galatina, Taraschi Rita, impegnava ben 10.500€ per lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria della fontana ornamentale di Piazza Alighieri? I lavori sono stati assegnati con un piccolo ribasso. Alla fine i contribuenti galatinesi hanno pagato poco meno di 10.000€ ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Dove stava Coccioli quando la Dirigente Taraschi nella Determinazione Dirigenziale numero 2025 del 31 dicembre 2015 scriveva:

...che la proroga dell’affidamento dei compiti di supporto alle attività dei Responsabili del Procedimento, di carattere economico-finanziario, alla medesima Professionista avviene, comunque, nelle more della pubblicazione di un nuovo Avviso pubblico per l’individuazione di Professionisti idonei per l’affidamento delle attività di supporto ai Responsabili del Procedimento... (Sono sicuro che la Dirigente Taraschi abbia provveduto alla pubblicazione degli Avvisi Pubblici menzionati, tuttavia sarebbe interessante conoscere gli estremi di detti Atti).

Tutto questo mentre la Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per la Puglia, nella Deliberazione n. 229/PRSP/2015 del giorno 13 novembre 2015 e depositata in segreteria il 02/12/2015 testualmente riportava:

...La Ragioneria generale dello Stato, tuttavia, pur dando atto del superamento di alcune questioni rilevate nel corso dell’ispezione grazie alle iniziative correttive intraprese o avviate e alle motivazioni espresse dall’ente a sostegno del proprio operato, ha recentemente confermato (nota n.45751 dell’1 giugno 2015) buona parte dei numerosi rilievi inizialmente espressi (es. irregolare rideterminazione della dotazione organica, violazione della normativa in materia di affidamento di incarichi esterni, violazione della disciplina in materia di progressioni verticali, stabilizzazione anche di lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, ecc.)...

Dove stava Coccioli quando a fine 2015 e solo grazie ad un Bando dell’Agenzia sviluppo territoriale “GAL Isola Salento”, il Comune ha avuto a disposizione 12.500 € da investire sugli eventi natalizi. Di questi 7.000 € sono stati destinati alle tanto vituperate luminarie ed i restanti 5.500 €, tanto per cambiare, sono andati a finire alla Ditta che si è occupata di organizzare gli eventi del 06 e del 13 dicembre. Non risulta traccia alcuna di evidenza pubblica del Comune al fine di raccogliere manifestazioni di adesione degli operatori economici per l’organizzazione e realizzazione degli eventi succitati. Solo attraverso procedura di evidenza pubblica e solo dopo aver verificato, sulla base della documentazione ricevuta, la sussistenza dei requisiti in capo ai soggetti che hanno presentato domanda, si sarebbe dovuto affidare il servizio. Ma questo aspetto lo chiariranno le Autorità competenti.

Che dire della Palestra di via Montinari aperta a maggio 2014, guarda caso alla viglia delle Elezioni Europee, e richiusa subito dopo evidentemente anche a causa dell’impossibilità di un suo pratico utilizzo?

Queste le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco e dell’Assessore ai Lavori Pubblici a proposito dell’inaugurazione della palestra:

“Consegniamo alla città una struttura sportiva efficiente – afferma il Sindaco Cosimo Montagna – in grado di ospitare parte delle manifestazioni in programma nel corso dell’anno e, pertanto, nello stesso tempo, di soddisfare le richieste che ci pervengono dalle diverse società sportive presenti sul territorio e da privati cittadini. Lo sport nella crescita culturale e civile di ogni comunità gioca un ruolo importante. Bisogna continuare a lavorare in questa direzione e dare ai giovani un messaggio forte e far comprendere che lo sport aiuta a crescere e a relazionarsi con gli altri rinunciando a pericolose tentazioni“.

“E’ sempre piacevole contribuire a chiudere un lavoro e rendere disponibile a tutti i cittadini una struttura pubblica. In questo caso – dice l’Assessore Andrea Coccioli – un luogo dove svolgere attività sportiva inserito in un contesto urbano periferico non può che essere un ulteriore motivo di orgoglio. Inoltre l’attività sportiva offre una potente forma di scarica delle emozioni. Le persone che fanno sport hanno una ottima opportunità per controllare le emozioni senza negarle né inibirle, esprimendole in forma positiva e socialmente accettata. Tutto questo per il benessere sociale e personale“. Parole del maggio 2014!!!

Dove stava Coccioli quando è stato inaugurato, per così dire, l’Auditorium di viale don Bosco dedicato a “Pierantonio Colazzo”? A parte la posizione logistica, degna di un Ingegnere laureato con il massimo dei voti, a parte il fatto che non si capisce ancora se è agibile o meno, nessuno dei parenti dell’eroe galatinese presenziò alla cerimonia. I nostri Amministratori cercarono nell’occasione dell’inaugurazione di accostare una figura così pulita a figure così insignificanti come quelle dei politici nostrani; addirittura qualcuno ha voluto usare la sua immagine per allargare i consensi e prepararsi al salto di qualità per le prossime politiche.

Che dire poi dell’Asilo infantile su viale don Bosco? L’Assessore Coccioli conosce le problematiche della struttura? Non credo…

Secondo il sito www.soldipubblici.gov.it, il Comune di Galatina avrebbe speso a tutto il 2015 ben €97.518,01 € per “Utenze e canoni per telefonia e reti di trasmissione”: una cifra molto più alta della media nazionale. Nei primi sei mesi del 2016 avrebbe già speso la bellezza di € 94.926,70. Coccioli ci sei?

Coccioli vogliamo parlare del monumento al Marinaio situato in Piazzale Stazione di cui addirittura si è occupato repubblica.it? Vogliamo parlare della fontana di corso Porta Luce o della ridicola pista ciclabile?

Il Comune di Galatina ha poi recepito i dettami del Decreto Legislativo numero 118 del 2011, ed ha quindi provveduto ad un riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi di parte capitale e di parte corrente evidenziando un disavanzo di Amministrazione pari a 8.081.803,91€; a compensazione ha dovuto contrarre un mutuo e si è impegnato per i prossimi 30 anni a pagare una rata annuale di circa 270.000€. Sarebbe utile conoscere in maniera analitica la composizione del disavanzo di cui sopra e poi, per ogni singola voce, se sono state messe in atto e soprattutto se nei tempi previsti, tutte le procedure previste dalla Legge per il recupero di dette somme, soprattutto qualora trattasi di tributi. Ma anche in questo caso siamo in attesa…vero Coccioli?

Che dire poi della chiusura degli uffici del “Giudice di Pace”: possibile che i nostri amministratori non hanno mai avvertito l’esigenza di intervenire veramente a difesa di questa prerogativa?

Utile a questo punto ricordare dello squallido concerto che si è tenuto nella serata del 27 agosto 2015 in piazza Falcone e Borsellino a Galatina; a detta del Responsabile del SUAP organizzato dall’Assessorato ai Lavori Pubblici. Il video integrale è stato inviato al Prefetto di Lecce ed alla Corte dei Conti. Se scorrete bacheca Facebook del sottoscritto potrete prenderne visione. Paradossalmente, con Determinazione dirigenziale numero 1830 del 10 dicembre 2015, è stato deliberato di corrispondere 3000€ alla Ditta che avrebbe supportato e coordinato questa attività, la stessa Ditta dei finanziamenti “GAL Isola Salento”.

Ho chiesto bonariamente tramite P.E.C. mail che almeno un terzo di questi soldi vengano restituiti e destinati a progetti di utilità sociale. Ma tutto tace…

Coccioli vogliamo parlare del “Salento In Bus”? Forse è meglio di no, vero?

Se qualcuno si collega al http://www.arpa.puglia.it si può subito rendere conto che non ci sono dati relativi alla centralina “Galatina – S. Barbara” che dovrebbe rilevare gli inquinanti PM10, NO2, O3, SO2. Essendo questo un argomento molto delicato sarebbe cosa gradita una risposta del Sindaco in quanto “Autorità sanitaria locale”; in questa veste può anche emanare ordinanze contingibili ed urgenti, con efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica. O sbaglio Coccioli?

Vogliamo parlare poi dell’Ospedale, del Tribunale, del Quartiere Fieristico, dei Fogli di marcia degli autoveicoli comunali???

Coccioli puoi stare tranquillo che il sottoscritto non si fermerà di fronte a nulla per smascherare il vostro fallimento politico/amministrativo. Per adesso è stato già presentato un esposto alla Corte dei Conti presso la Procura Regionale della Puglia allo scopo di consentire la verifica dell’eventuale sussistenza di responsabilità connesse alla violazione di disposizioni di legge che disciplinano la corretta gestione delle risorse pubbliche per quanto riguarda il mancato pagamento degli oneri comunali per il tristissimo evento musicale organizzato il 27 agosto 2015.

Inoltre se entro fine agosto il Comune non renderà pubblici i tabulati telefonici al fine di conoscere quanti e quali sono i numeri di telefonia fissa ed i numeri di telefonia mobile riconducibili al Comune (dipendenti comunali ed Amministratori, indicando naturalmente gli utilizzatori) e per ognuno di essi l’importo totale pagato per il 2015 (non è assolutamente necessario che i tabulati in questione riportino integralmente il numero telefonico del destinatario della chiamata, ma basterà lasciare in chiaro le prime cifre utili ad individuare eventuali chiamate all’estero) verrà presentata denuncia alla Procura della Repubblica.

Naturalmente verranno chiamati alle loro responsabilità tutti gli Amministratori, Consiglieri ed Assessori, di maggioranza e di opposizione, dal 2012 al 2016.

Avete finito di rubare il futuro ai nostri figli.

Come diceva qualcuno: Quando non hai niente da dire, non dire niente…

Russo Piero Luigi

 

Il 14 maggio 2023 è uscito il primo brano del nuovo progetto musicale del giovane cantautore Galatinese Pietro Antonaci, disponibile sul canale Telegram "OutVerse - Pietro Antonaci";

Intitolata "Come Quando Ero Bambino" e realizzata tra ottobre ed aprile 2023, è l'inizio di un nuovo progetto artistico-musicale che vedrà l'uscita, entro il 2025, di tre canzoni che trattano rispettivamente: l'infanzia di un bambino (la fase in cui impara le prime forme di azione e reazione rispetto ad un mondo circostante totalmente nuovo), il distacco dall'identità dei propri genitori...cioè la prima vera autorità con cui quel bambino impara a relazionarsi nel rispetto di entrambi e infine l'anima (nella terza canzone prevista per fine 2024) che tratterà il tema dell'anima appunto intesa come un equilibrio risultante dal dialogo tra cuore, mente e spirito.  

Il progetto è caratterizzato da un tipo di promozione alternativa, basata unicamente su un tipo di condivisione tramite canale Telegram, passaggi in radio locali e  concerti live.

Video e musica si completano nella volontà di raccontare un po' quello che personalmente l'artista ha vissuto e sentito da piccolo, rappresentando attraverso la figura della televisione presente nelle scene, la psiche di quel bambino.

La TV è come se scalciasse, se cercasse di ribellarsi, tanto è che ad un certo punto incomincia anche a fumare per la rabbia di quello che metaforicamente ha visto.

È a quel punto che il protagonista (Pietro) decide di guardare letteralmente dentro la 'televisione' per vedere cos'è che non andasse e si ritrova quindi a rivivere quei momenti passati;

dalle prime recite della scuola materna, al primo concerto a cui ha assistito che ha fatto nascere l'amore per la composizione, fino poi a ricollegarsi con il Pietro bambino grazie al colpo in testa di un pallone da basket da cui viene colpito verso la fine del videoclip. 

Il video, tra effetti speciali e musica rock, si conclude con lui che, tenendo per mano un bambino di luce, si accinge ad entrare in una nuova realtà che verrà spiegata nel prossimo videoclip.

musica e testo di Pietro Antonaci, un ringraziamento a Marco Parisi per l'aiuto riprese e ad Arena Records di Bologna (lo studio in cui è stata registrata la musica).

Al canale Telegram OutVerse - Pietro Antonaci si può accedere attraverso questo link: https://t.me/OutVerse_Pietro_Antonaci

Biografia:

Pietro Antonaci (Galatina, 6 settembre 2000) è un artista AudioVisuale, Pittore e Compositore. Fin da piccolo è affascinato dai due luminosi e creativi mondi della musica e della Pittura; polistrumentista e cantautore, comincia a 15 anni a comporre musica ed a scrivere canzoni. Una sua canzone, scritta a 16 anni, (“Non ti ho realmente mai amato”) diviene colonna sonora di un cortometraggio (“L’esecuzione”) premiato al festival internazionale “Tulipani di seta nera” di RaiCinema, nel 2020.

Per quanto riguarda gli studi, dopo le Medie, si iscrive al Liceo Scientifico “A. Vallone” di Galatina che frequenta, con profitto, fino al quarto anno, quando decide di cambiare radicalmente il proprio indirizzo formativo scolastico, passando al quinto anno di Liceo Artistico; qui consegue la Maturità. È in questo convulso periodo di cambiamento che, tra l’altro, coincide con il dramma del 2020, che Pietro riscopre il suo amore per la Pittura, perduto dopo l’infanzia; da esso trae forza, coraggio e fiducia. Dipinge, nel periodo di chiusura del lockdown, una tela imponente (“Cesto di frutta e verdura” dim.: m. 2,20, x 1,20) oggi, permanentemente, esposta nel Liceo Artistico “P. Colonna” di Galatina, da lui frequentato.

Nel Ottobre dello stesso anno (2020) inizia a frequentare il corso di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, ma ben presto, si rende conto di voler cambiare ambito e di seguire il corso di Nuove Tecnologie Dell'Arte più improntato sull'audio e Arte Digitale.

L'obiettivo di studio è l’ampliamento delle sinergie e della conciliazione tra musica ed Arte Visuale, anche attraverso l’uso di software e strumenti per la realizzazione di progetti multimediali che uniscano, musica, pittura e realtà virtuale.

Pietro Antonaci

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 13/06/2018 @ 18:32:38, in La chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò, linkato 1702 volte)

A grandi falcate siamo giunti quasi agli sgoccioli di questa interessante ricerca condotta con il solito attaccamento a Noha e alla sua chiesa da parte di p. Francesco D’Acquarica. La storie del vescovo Ursi, poi cardinale di Napoli, e dell’arciprete don Paolo Tundo sono avvenimenti, si può dire, dell’altro giorno.

La redazione

 

CORRADO URSI (1908 – 2003)

Vescovo di Nardò dal 31 luglio 1951 al 30 novembre 1961

Motto: Grana multa una hostia (Molto grano per una sola ostia)

Dal 1951 al 1961 i Pontefici furono:

            Pio XII,                                                           Papa dal 1939 al 1958

            S. Giovanni XXIII,                         Papa dal 1958 al 1963

 

            Arcipreti di Noha

            Don Paolo Tundo (1888-1962),                                    parroco dal 1934 al 1962

                                                          

            Corrado Ursi nacque ad Andria, provincia di Bari, da Riccardo e da Apollonia Sterlicchio il 26 luglio 1908. Il 25 luglio 1931 fu ordinato sacerdote e svolse il suo ministero nel seminario regionale di Molfetta, prima come vice rettore, poi come rettore. Da Pio XII (1876-1958) Papa dal 1939 al 1958,  fu nominato prelato domestico e, resasi vacante la diocesi di Nardò, Vescovo della stessa il 31 luglio 1951. Il 21 ottobre 1951 prese possesso della diocesi ed il 28 fece l’ingresso e per la circostanza fu pubblicato un numero unico.

            Ben presto si adoperò per  creare nuove parrocchie ed elevare le vicarie curate in parrocchie autonome.

            Alla fine del 1953 fu nominato amministratore apostolico di Gallipoli, che resse sino al luglio 1954. Dal 7 al 9 giugno 1954 celebrò il sinodo diocesano, le cui costituzioni furono date alle stampe con il titolo: Costituzioni sinodali della Diocesi di Nardò promulgate da Mons. Corrado Ursi Vescovo.

            Nel 1955, dall’otto al 15 maggio, ricorrendo il VII centenario del miracolo del Crocifisso Nero di Nardò, celebrò il secondo congresso eucaristico diocesano.

            L’otto maggio 1955 si aprì il congresso con il solenne ricevimento del taumaturgo simulacro del Crocifisso Nero, che alcuni mesi prima era stato portato a Roma per essere sottoposto a particolari trattamenti chimici, per impedire l’opera corrosiva dei tarli. A chiusura del congresso il cardinale Marcello Mimmi, Arcivescovo di Napoli, celebrò un solenne pontificale in cattedrale.

            Il 25 luglio 1956, ricorrendo il 25° del suo sacerdozio, Corrado Ursi inaugurò la Casa Tabor, sorta nella contrada la Cenate vescovile, per ritiri spirituali al clero e ai fedeli. L’ 8 settembre 1956 elevò a santuario mariano la chiesa della Vergine delle Grazie di Galatone. Il 6 novembre 1956 intraprese la visita pastorale, che si protrasse per due anni, i cui atti si conservano in archivio.

            Nel grande comprensorio dell’Arneo, appartenente a Nardò, vaste zone di terreno erano state espropriate ai latifondisti dall’Ente di riforma fondiaria di Puglia e Lucania. Esse furono assegnate in proprietà a numerose famiglie di contadini e si sentì ben presto il bisogno della presenza del sacerdote, per quei fedeli, che iniziando una nuova vita potessero nutrire i loro sentimenti religiosi e morali. Ursi vi provvide istituendo due nuove parrocchie .

            L’antico seminario era ormai divenuto inadatto alla vita e alle esigenze moderne, per questo egli iniziò la costruzione di un nuovo edificio, in contrada Cappuccini, con la posa della prima pietra avvenuta il 31 maggio 1960. Non vide però il compimento dell’opera, perchè il 30 novembre 1961 fu trasferito alla sede arcivescovile di Acerenza, in provincia di Potenza.

            Il 9 dicembre 1961 fu nominato amministratore apostolico di Nardò, che lasciò definitivamente il 27 maggio 1962. Il 23 maggio 1966 fu promosso Arcivescovo di Napoli ed il  26 giugno 1967 Cardinale, dell’Ordine dei Preti, col titolo di S. Callisto.

 

Relazione con la chiesa di Noha

 

            Non c’è dubbio che l’arciprete di Noha partecipò al Sinodo diocesano del 1954 e accolse con zelo il Pastore della diocesi in occasione della visita pastorale del 1956. Ma Ursi fu grande amico dell’arciprete don Paolo Tundo e perciò lo troviamo sovente a Noha.

            Senza scomodare troppo gli archivi ma semplicemente da alcune foto d’epoca lo troviamo:

*          Alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso per la benedizione della  campana piccola della chiesa di San Michele.

*          Nel 1960 una foto lo ritrae all’altare maggiore mentre benedice solennemente  il popolo di Noha radunato per la festa della Madonna delle Cuddhure.

*          Il 29 settembre 1955 è a Noha per l’inaugurazione della scuola materna, tenacemente voluta da don Paolo, come ho cercato di spiegare più sopra.  Corrado Ursi presenziò all’evento con la sua benedizione. Fu una grande festa popolare con la partecipazione del popolo, delle autorità civili e provinciali, fu presente perfino il Prefetto di Lecce, oltre naturalmente alle suore e le autorità religiose.

*          Ancora il 29 settembre 1957 alla presenza del Vescovo Ursi le Suore Discepole  di Gesù Eucaristico presero ufficialmente possesso e cura della scuola mater-  na.

*          E fu Corrado Ursi che, due mesi prima di lasciare la diocesi di Nardò, ottenne per don Paolo il titolo di Cameriere  d’onore di sua Santità. Fu così che il 29 settembre 1961 il Vescovo fu presente per conferire ufficialmente a don Paolo il titolo di Monsignore. Si trattava di un’onorificenza, un’attestazione di stima per tutto quello che Don Paolo aveva  fatto per l’ Azione Cattolica, per lo spirito di ubbidienza e sottomissione sempre dimostrati, ma soprattutto per la fondazione dell’Asilo di Noha.

            Le cronache del tempo riferiscono di una bella cerimonia solenne, iniziata con una processione di ecclesiastici quel 29 settembre 1961. Il corteo partiva dall’antica cappella ottagonale della Madonna delle Grazie, che sorgeva accanto alla chiesa Madre, dove Don Paolo vestì per la prima volta la mozzetta, la veste e la fascia damascata paonazza di Monsignore, segni della sua nuova dignità. Il solenne corteo giunse poi nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, gremita di fedeli ed autorità, dove Mons. Paolo Tundo, con le nuove insegne, fece il suo ingresso commovente.

            Per l’occasione don Paolo fece stampare una immaginetta con la seguente didascalia:

A ricordo della mia investitura a Cameriere d’Onore di S. Santità

domando una preghiera.

Mons. Paolo Tundo - Noha 29 settembre 1961.

           

            Anch’io ebbi l’onore di avere l’attenzione di Mons. Corrado Ursi.

            Il 18 Marzo 1961 a Torino avevo ricevuto il sacramento dell'Ordine Sacro. A Pasqua ritornai a Noha e il 3 aprile 1961, lunedì di Pasqua, festa della Madonna delle "Cuddhrure"  celebrai la prima Messa Solenne. Mons. Corrado Ursi mi onorò di una sua foto con la dedica seguente:

Benedico il Rev.do P. Francesco D’Acquarica auspicando

per la perennità del suo servizio

e per la sua divorante e inestinguibile fiaccola missionaria.

Pasqua 1961. + Corrado Ursi Vescovo di Nardò.

 

      Quel 3 APRILE 1961 per me fu una giornata memorabile.  Don Paolo, ormai vecchio, venne a casa mia in Via Aradeo, in corteo con tutta la gente e la banda musicale e gli altri Sacerdoti,  a darmi il suo abbraccio ora fraterno. Fu il primo e anche l'ultimo da Sacerdote. Poco più d'un anno dopo infatti  lasciava questa terra per andare a ricevere il premio di tutte le sue fatiche pastorali.

     Per la mia prima Messa Solenne a Noha ricordo la chiesa di San Michele gremita all'inverosimile. L'entrare in chiesa con tutta quella gente che mi accompagnava con il canto, che partecipava con grande gioia alla mia prima Messa, mi emozionava: era la chiesa dove ero stato battezzato, cresimato, dove per tanti anni avevo servito all'altare come chierichetto,  dove avevo imparato ad amare le cose di Dio. Adesso ero là per celebrare la mia prima Messa, assistito da don Paolo, don Gerardo Rizzo e don Donato Mellone: giornata memorabile.

P. Francesco D’Acquarica

 
Di Antonio Mellone (del 03/07/2018 @ 18:31:26, in NohaBlog, linkato 2824 volte)

Chissà perché ogni volta che parlo di questi due ragazzi di Noha, cioè di Giuseppe Paglialonga e di Luigi D’Amato (scusate, ma non mi viene ancora spontaneo di usare il Don prima del nome - ché mi suona un po’ come una sorta di distacco), mi saltano in mente alcuni versi del canto XI del Paradiso, quelli che Dante Alighieri fa “recitare” a Tommaso d’Aquino: “La Provedenza, che governa il mondo / con quel consiglio nel quale ogne aspetto / creato è vinto pria che vada al fondo […] due prìncipi ordinò in suo favore, / che quinci e quindi le fosser per guida. / L’un fu tutto serafico in ardore; / l’altro per sapienza in terra fue / di cherubica luce uno splendore. / De l’un dirò, però che d’amendue / si dice l’un pregiando, qual ch’om prende, / perch’ad un fine fuor l’opere sue.

Ora, né Giuseppe né Luigi fanno parte del Clero Regolare (mentre nei versi della Commedia l’Aquinate fa riferimento ai fondatori delle loro rispettive Regole: San Domenico e San Francesco), bensì del Clero Diocesano Secolare. E tuttavia mi sembra che i versi del Sommo Poeta calzino a pennello a l’uno, Giuseppe, tutto serafico in ardore e oltretutto, come Francesco, amante del canto e della musica; e all’altro, Luigi, come Domenico, di cherubica luce, per sapienza, studio e ricerca filosofica, uno splendore. Ma essendo i diversi carismi fusi dallo Spirito “Ut unum sint”, posso qui dire con Dante che parlando di uno si loda anche l’altro, perché, che si prenda l’uno o l’altro, le azioni di entrambi hanno lo stesso fine.

Dunque, nell’arco di una settimana (santa), entrambi, con l’unzione dal parte del Vescovo Donato Negro, hanno ricevuto l’Ordine Sacro: Giuseppe, già diacono “transitorio”, quello del Presbiterato, sabato sera 23 giugno 2018, nella magnifica cattedrale di Otranto, dopo le litanie dei santi, come previsto dalla liturgia, prostrato a terra nel presbiterio della basilica sul mosaico monumentale realizzato mille anni prima dal prete Pantaleone; e Luigi, quello del diaconato, venerdì sera 29 giugno 2018, a Noha sotto le volte lignee della Chiesa e lo sguardo della Madonna delle Grazie compatrona.

Premesso che prendere i voti non è una gara in cui vince chi arriva primo (al massimo è una corsa ad ostacoli, ma con un traguardo infinito), e che la santità non necessariamente è direttamente proporzionale al grado ecclesiastico ricoperto, diciamo qui che entrambi i candidati hanno pronunciato finalmente il loro Adsum, in momenti diversi e nei vari gradi della gerarchia per una serie di motivazioni legate al curriculum di studi e alle sempre necessarie pause di discernimento (si sa che non si è buoni credenti se si è troppo sicuri di credere, e che la verità non è mai un dato scontato ma una ricerca continua).

Ambedue le liturgie si sono svolte con grande partecipazione da parte dei compagni di studi nei seminari di Otranto e di Molfetta frequentati con profitto dai due chierici, dai loro superiori, da molti sacerdoti ministeriali diocesani, primo fra tutti il parroco don Francesco Coluccia che ha seguito con premura tutto il percorso spirituale scolastico e accademico dei suoi due seminaristi, e poi ancora dai loro commossi genitori, dai fratelli, e da una marea di esponenti del cosiddetto “sacerdozio comune”, vale a dire il popolo degli altri parenti, degli amici, dei conoscenti e del resto dei fedeli. Certamente da lassù avrà fatto festa anche un loro confratello predecessore, don Donato, l’antico parroco di Noha che ha sempre provato affetto e simpatia per i suoi due piissimi chierichetti.

*

Giuseppe ha già celebrato la sua prima messa solenne a Noha, domenica mattina 24 giugno 2018; Luigi non ancora: essendo diacono può svolgere tutte le funzioni di competenza del suo ordine “minore”, come amministrare il Battesimo, distribuire la comunione, benedire il Matrimonio, leggere le Sacre Scritture e spiegarle, presiedere a vari culti e riti, ma non ancora officiare l’Eucaristia.

La bicicletta che entrambi hanno scelto di pedalare è dura (mi chiedo se ne sia mai esistita una facile, o da pedalare in discesa anche in altri campi diversi dalla “vigna del Signore”), ma so già che andranno avanti con determinazione sulla strada intrapresa: Luigi continuerà ancora nei suoi studi di specializzazione superiore, prima dell’ulteriore salto in alto; Giuseppe si butterà a capofitto nel suo nuovo lavoro di prete del XXI secolo che comporterà necessariamente apertura di braccia ma soprattutto mentale.

Se mi fosse consentito, vorrei augurare ai due novelli ecclesiastici di non limitarsi a essere dispensatori di sacramenti (anche questo, per carità), ma di diventare sale della terra e di seguire quello che il loro Vescovo ha ribadito più volte nelle sue omelie, cioè di mettere al primo posto i poveri.

I miei due amici mi assolveranno se in conclusione oso chiosare le parole dell’eccellentissimo Monsignore, aggiungendo che sì, bisogna guardare ai poveri, eccome, ma non (più) come a destinatari di servizi assistenziali ma come a soggetti di diritti, artefici cioè della propria storia e del proprio destino. La povertà non è una semplice carenza legata a condizioni naturali o congiunturali: è invece la conseguenza di un sistema ingiusto e oppressivo, contro il quale è legittimo, anzi  cristianamente doveroso lottare (come del resto sostenuto anche dai Teologi della Liberazione finalmente riabilitati e benedetti da papa Francesco).

Sissignore, l’annuncio del regno va di pari passo con la denuncia dell’anti-regno, che è quello dove prevale il capitalismo di rapina, il razzismo becero, l’omofobia crassa, la misoginia subdola, il maschilismo zotico, il sessismo discriminatorio e l’ignoranza esibita come un trofeo. C’è infine un altro “grande povero” da curare amorevolmente, ed è il nostro pianeta devastato e ferito (per il quale v’illumini la bella enciclica “Laudato sì” di Jorge Mario Bergoglio).

Insomma, importerà quello che direte e quello che farete. Con l’auspicio che quello che farete corrisponderà a quello che direte.

Antonio Mellone

 

Egregio Dott. Roberto Casaluci,

rivolgo a Lei, in qualità di Presidente dell’Unione dei comuni della Grecia Salentina, i miei complimenti ed il mio sostegno per la candidatura a capitale Europea della cultura 2021 dei comuni che rappresenta.

Se la storia, la cultura e la tradizione dei comuni salentini di origine ellenofona  rappresentano un importante patrimonio per il nostro territorio, è altrettanto necessario che questo patrimonio venga valorizzato e rilanciato in prospettiva europea.

Altrettanto apprezzabile è da parte Sua che il progetto di cui la Grecia Salentina è promotrice  venga allargato al comune di Taranto, viste e considerate le radici storiche e culturali che legano il capoluogo ionico ai comuni salentini di fondazioni ed origine greca.

Radici comuni a molte città del Grande Salento che condividono con l’ente che Lei rappresenta diverse iniziative culturali ed anche folkloristiche. La più conosciuta è sicuramente la “Notte della Taranta” che in un contesto di musica, suoni, balli e tradizioni punta a valorizzare il mito della “taranta”.

La condivisione di radici, culture e tradizioni ha portato questo evento, che inizialmente era circoscritto ai soli comuni della Grecia Salentina, ad essere allargato a tutte quelle altre realtà che per ragioni storiche hanno contribuito e contribuiscono a diffondere questa tradizione in Italia e nel mondo.

Tra queste città figura sicuramente Galatina, membro del circuito della Notte della Taranta e culla del mito del tarantismo. E’ a Galatina infatti che i pizzicati si recavano per bere l’acqua del pozzo di San Paolo e guarire dando vita, con i loro spasmi, con i loro lamenti, canti e balli a quella sindrome culturale oggetto ancora oggi di numerosi studi.

Per questa ragione molti cittadini ritengono che l’apporto di Galatina all’interno della Grecia Salentina ed in particolare nella candidatura di quest’ultima a capitale Europea della cultura 2021 possa essere fondamentale e possa dare una consistenza maggiore alla proposta culturale.

Non sappiamo se l’Amministrazione comunale galatinese(che legge per conoscenza) si sia attivata per offrire il proprio sostegno ed il proprio contributo alla causa. Tuttavia qualora ciò non fosse ancora avvenuto, invitiamo il Sindaco Marcello Amante a costruire, dove possibile, una qualche forma di dialogo e collaborazione con la Vostra organizzazione in modo da mettere a disposizione il nostro patrimonio artistico, storico e culturale, rafforzando ulteriormente un progetto valido e importante come quello di cui la Grecia Salentina si è fatta promotrice.

In questi anni Galatina ha perso troppi treni per inerzia, incapacità e logiche politiche suicida. Adesso però è ora di cambiare rotta e non solo a parole.

 Peppino Spoti

 Consigliere comunale – Partito Socialista Italiano sez. Galatina

 
Di Redazione (del 21/10/2017 @ 18:27:40, in Comunicato Stampa, linkato 1749 volte)

“A Sud della musica – La voce libera di Giovanna Marini” è il primo documentario italiano sulla straordinaria figura di Giovanna Marini, cantautrice e grande studiosa della musica popolare e sociale in tutte le sue forme.

Il film accompagna Giovanna nel suo ennesimo viaggio alla ricerca di voci e volti: un viaggio che porta sempre verso Sud, dove l’oralità del patrimonio culturale è ancora presente sotto forme diverse. “A Sud della musica” è un viaggio incontenibile e inesauribile di una viandante che non vuole smettere di inseguire gli odori, i sapori e i colori di una cultura sempre in pericolo.

Attraverso il lavoro di ricostruzione, l’artista diventa garanzia e strumento di trasmissione della storia popolare.

> Il ritorno nel Salento

Tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre del 2017 Giovanna Marini tornerà nel Salento per ripercorrere i luoghi visitati negli anni Settanta in compagnia della sua assistente Sara Scalìa. In quel lontano autunno del 1971 la cantautrice fu protagonista di una serie incontri fondanti per la sua carriera musicale. Fra questi ricordiamo le sorelle Chiriacò, cantrici di Sternatìa, il giovane Luigi Chiriatti, oggi noto editore nel campo delle tradizioni popolari, la “Simpatichina”, cantrice dalla voce inconfondibile, oltre alle documentate frequentazioni con la scrittrice Rina Durante.

> Un viaggio a Sud della musica

In quest’Italia, così diversa da Nord a Sud, le espressioni musicali cambiano secondo il clima, la cultura, la storia. La figura di Giovanna si muove, nel passato e nel presente, lungo questa linea musicale, che unisce gli artisti salentini ai Cantori di Conversano, fino alla Basilicata di Antonio Infantino, restituendo le miriadi di sfumature di questo meraviglioso mosaico che sono la cultura e la musica popolare.

Cosa c’è a sud della musica? Giovanna Marini, l’antropologa viandante, è forse l’unica che può ancora raccontarcelo con la sua musica esigente, che si ostina a non voler dimenticare quel mondo e quei luoghi.

> La stagione politica e i canti di libertà

Il personaggio di Giovanna Marini è molto legato a una stagione politica che l’ha vista interprete di molti canti di lotta divenuti celebri. La si ricorda negli anni Settanta sui palchi in compagnia di Paolo Pietrangeli a cantare “Contessa”, la si ricorda cantare per i morti della strage aerea di Ustica, per il feroce assassinio di Pier Paolo Pasolini e raccontare la storica manifestazione di Reggio Calabria a bordo del treno che dal Nord portò migliaia di manifestanti nel profondo Sud.

Le sue note, in questa fase storica del paese, si mescolano alla poesia, restituendo a tutte le generazioni intensi momenti di riflessione.

> Le donne

Giovanna Marini è tra quelle artiste che hanno cantato la sofferenza e la forza delle donne, in un Paese spesso ostile e difficile. Il ruolo della donna in Italia e nella sua società, sono temi spesso toccati nel ricchissimo repertorio di questa artista, così come fecero interpreti indimenticate come Caterina Bueno, Giovanna Daffini, Rosa Balistreri. La voce libera di Giovanna, diventa simbolo della forza e della libertà di tutte le donne.

> Il film

Il documentario, con la regia di Giandomenico Curi, è prodotto e realizzato da Meditfilm, società di produzioni salentina in collaborazione con Roberta Poiani, scritto da Giandomenico Curi, Tommaso Faggiano e Fabrizio Lecce. Tra gli interpreti: Giovanna Marini, Paolo Pietrangeli, Sara Scalia, Piero Brega, Gianni Nebbiosi, Enza Pagliara, Canzoniere Grecanico Salentino, Antonio Infantino, Luigi Chiriatti, Rocco De Santis, Susanna Cerboni e il Coro della Scuola di musica Popolare di Testaccio.

Il gruppo Meditfilm, ospiterà nel Salento la cantautrice e ricercatrice per effettuare le riprese del documentario. Il film sarà girato tra Roma e la Puglia tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018.

> Una campagna di crowdfunding “Produzioni dal Basso”

L’idea di finanziare questo film dal basso é in linea con il principio di libertà editoriale che da sempre contraddistingue il collettivo di Meditfilm. È dunque attiva una campagna di raccolta fondi, essenziale per la realizzazione di questo prodotto ambizioso. Meditfilm s’impegna a realizzare il documentario in tutte le sue fasi, dallo sviluppo alla postproduzione, dalla gestione e dall’impiego delle risorse alla promozione. È possibile sostenere finanziariamente il progetto collegandosi alla piattaforma di crowdfunding produzionidalbasso.com o direttamente al link: https://www.produzionidalbasso.com/project/a-sud-della-musica-la-voce-libera-di-giovanna-marini/

> Meditfilm e il Laboratorio di Antropologia visuale Luoghi e Visioni

Il collettivo Meditfilm da anni opera sul territorio pugliese realizzando produzioni audiovisive incentrate sul patrimonio demo-etno-antropologico. Il paesaggio, le minoranze linguistiche, la civiltà contadina, l’archeologia industriale sono solo alcuni temi che Meditfilm ha raccontato attraverso il progetto “Luoghi e Visioni - Frammenti di Antropologia Visuale”, un’esperienza supportata da un comitato scientifico formato da intellettuali e ricercatori, che contribuisce alla creazione di un flusso continuo e vitale di contenuti.

> Contatti

 

Produzione: +39 327 7305829 | tommaso.faggiano@meditfilm.com

Ufficio stampa: +39 339 8265104 | fabriziofaggiano@yahoo.it

Info: info@meditfilm.com

Siti internet: www.meditfilm.com , www.luoghievisioni.it

Social: https://www.facebook.com/giovanna.marini.a.sud.della.musica.meditfilm/

 
Di Redazione (del 05/05/2017 @ 18:26:17, in Comunicato Stampa, linkato 1743 volte)

Proseguono gli appuntamenti dell’ambito della rassegna di eventi nel Centro Storico “GalatinArte” in programma nel periodo dal 16 aprile al 29 giugno.
La rassegna – promossa dal Comune di Galatina, sostenuta dalla Regione Puglia, dal Teatro Pubblico Pugliese e da Puglia Sounds – ospiterà nelle piazze e nei cortili dei palazzi storici concerti, laboratori, spettacoli teatrali, esposizioni, letture e presentazioni di libri, percorsi turistici e altre attività che coinvolgeranno gli istituti scolastici, le associazioni e gli artisti locali, insieme a gruppi musicali e compagnie provenienti da tutta la Regione

Domenica 7 maggio appuntamento con i laboratori per bambini, scienza e poesia.

ATRIO PALAZZO GORGONI
ore 11.00 - Laboratori per bambini coordinati da Io al centro de “la Fabbrica dei Gesti”.
Secondo appuntamento della serie di incontri/laboratori di “IO AL CENTRO”, un progetto de La Fabbrica dei Gesti, dedicato ai bambini delle Scuole Primarie, organizzato in collaborazione con artisti e associazioni del territorio salentino, che lavorano a stretto contatto con i bambini e i ragazzi, nella realizzazione di progetti educativi, didattici, artistici con particolare attenzione all’inclusività e all’intercultura. Il secondo appuntamento prevede il Laboratorio di Piccolo Circo condotto da Robertino e Daniela Rizzo. Il laboratorio coinvolgerà i bambini in una serie di esercizi di giocoleria e acrobatica che li introdurranno al meraviglioso mondo del circo, aiutandoli ad esplorare nuove possibilità di movimento e azione in un clima ludico e divertente.

PIAZZA GALLUCCIO
ore 11.00 - Attività Ludiche a cura dell’I.I.S.S. “Falcone e Borsellino”

PIAZZA CAVOTI
ore 19.00 - “Bolle di sapere” Itinerario tra gli errori della scienza e la magia dei linguaggi a cura del Liceo Scientifico e Linguistico Statale “A. Vallone”.

ATRIO PALAZZO GORGONI
ore 18.00 - “Poesie visive” - Poesie e musiche e grafica a cura dell’Istituto Tecnico Commerciale “M. Laporta”.

Rinviato a data da destinarsi il Concerto con Giampiero Perrone (sax e clarinetto) e Antonia Ancora (tastiera e voce) in calendario per sabato 6 maggio.

 

 
Di Antonio Mellone (del 11/02/2024 @ 18:22:39, in NohaBlog, linkato 791 volte)

Siccome tutto sono men che un tipo politicamente corretto (ergo non è da me fare sviolinate), volevo trovare un difetto uno al Carnevale Sociale di Noha celebrato domenica scorsa. Che so io: il capello di una parrucca fuori posto, una barba finta che non sembrasse vera, un costume dai colori malamente abbinati, il principale carro carnascialesco ingrippato, una coreografia priva di sincronismo, i cavalli nohan-murgesi imbizzarriti, qualche brano musicale stonato, una pubblicità insulsa e dozzinale, un tempo molesto pronto a colpire con freddo acqua e vento febbraiuoli un’organizzazione viepiù abborracciata, un paese apatico allo stato terminale, scarsa partecipazione di pubblico intra et extra moenia, o finanche un tema di fondo acefalo, dico privo di senso compiuto.

Questa volta mi è andata male: niente di tutto questo. Anzi: colori azzeccatissimi manco fossero stati scelti da un armocromista di lungo corso; nemmeno un refolo di vento o una nuvoletta nel cielo di Noha (così bello quando è bello); non un carro in cartapesta incartapecorito o un mappamondo fuori scala. A questo s’aggiunga la colonna sonora scelta con gusto, una partecipazione da parte di cittadini e sponsor che non si vedeva dai tempi di Pappagone, il treno di Harry Potter in perfetto orario in partenza dal binario NOVE (Noha) e 3/4, gli inediti messaggi di invito alla festa  da parte di Nandu Popu, Sabina Blasi e di Tekemaya (e quelli successivi di saluto proiettati su grande schermo da parte di altri amici della comunità nohana), la sicurezza della kermesse in ottime mani di responsabili, vigili urbani e Protezione Civile, e quella decina abbondante di gruppi mascherati esteticamente curati e culturalmente motivati che vanno dai bambini della scuola dell’infanzia San Michele Arcangelo di Noha a quei “ciucci longhi” di Levéra; dagli atleti della Virtus Basket agli studenti dei licei classico e scientifico di Galatina che oltretutto si sono “sfidati a singolar tenzone” sul palcoscenico di via della Pace con musica dal vivo, canti e performance teatrali interessanti e di rilevante spessore educativo (altro che la ribalta dell’Ariston a tratti impregnato di banalità, pubblicità occulte, messaggi dozzinali per masse lobotomizzate, e altre carnevalate del genere horror); dagli splendidi ragazzi di Abilmente Insieme e dei loro encomiabili accompagnatori agli esponenti di Legambiente e di Noi Ambiente e Beni Culturali travestiti da “Masci Sostenibili”; dagli Agribimbi agli altri bimbi degli Istituti Comprensivi di Galatina e Noha che, accompagnati dai loro insegnanti, pure loro in maschera, han dato il massimo con i loro balli di gruppo a soggetto studiato approfonditamente a Nohagwarts School; dagli Zorro della Furia Nohana che hanno aperto la sfilata con un elegantissimo cavallo nero del locale Centro Ippico Sant’Eligio (immagino si chiamasse Tornado, il purosangue, come il destriero di don Diego della Vega) ai vocalist arcobaleno di Gioré che han cantato in coro e a cappella in un intervallo di tempo senza tempo in cui tutto sembrava essersi fermato per l’ascolto, in religiosissimo silenzio, dei motivi preparati per l’occasione.

Ora, siccome “Il cielo è di tutti” non son mancate altre comitive di cui in questo momento mi sfugge la sigla, ma protagoniste al pari degli altri dell’eccentrico veglione all’aperto sparpagliato per strade, piazze, giardini e parchi pubblici nohani, oltre a numerosi altri singolari performer, tipo un’imperdibile Ferragni travestita da Sindaco (con la differenza che questa volta i pandori, più che sponsorizzarli, il personaggio se li era mangiati tutti), un cabarettista scafato, mattatore dello spettacolo collettivo, un fotografo travestito da Antonio Mellone e l’Albino Campa truccato da Nohaweb.  

A proposito di Sindaco, salvo errori e omissioni, sembra che il nostro primo cittadino si fosse volatilizzato nel nulla, eclissato, scomparso dalla circolazione, roba da interpello senza indugio di “Chi l’ha visto?”.  Eppure s’è provato a rintracciarlo nel gruppo dei clown e in quello dei venditori di pentole, ma niente da fare: avranno prevalso sicuramente le sue proverbiali ritrosia e discrezione.

Infine il tema della Pace scelto dagli organizzatori. Non penso proprio si trattasse dell’ecumenica Pace Nel Mondo stile Miss Italia o di quella tipica degli scemi di guerra che, insieme ai giornali al servizio delle macro-direttive a tavolino, usano stilare ignominiose liste di proscrizione di “conniventi con il nemico”, ma quella di chi scende in piazza chiedendo l’impegno diretto di tutti per i cessate il fuoco immediati e l’avvio degli armistizi, invoca la riduzione delle spese militari e quindi lo stop all’invio di armi a destra e a manca, pretende l’apertura dei canali per gli aiuti umanitari e il blocco immediato dell’“esportazione della democrazia” a suon di bombe sui popoli inermi da parte del “moralmente superiore Occidente”.

Il tutto egregiamente sintetizzato, tra gli altri, dai due striscioni presentati dai liceali in corteo: il primo con impresso l’ormai obliato l’art. 11 della Costituzione Italiana, l’altro con una mordace citazione dell’intramontabile Bertolt Brecht: “Generale, l’uomo fa di tutto. Ma ha un difetto: può pensare”.  

Organizzatori e partecipanti tutti, nessun difetto: bravi.

E non meritate 9 e  ¾, ma stavolta dieci e lode.

Antonio Mellone

 

Lo leggi tutto d’un fiato, questo libro meraviglioso ricevuto direttamente dalle mani degli autori una bella serata di fine agosto trascorsa a Castiglione d’Otranto in mezzo a tanta cultura, musica, un po’ di convegni, bei filmati, svariati semi viaggiatori e grandi utopie (le uniche in grado di cambiare il mondo).

Quando hai terminato di divorare il tutto - dal catalogo delle antiche varietà agricole a quello dei produttori, inclusi i loro recapiti telefonici, la bibliografia essenziale e ovviamente il manifesto per l’agricoltura naturale - ti viene d’istinto di pensare un po’ anche alla tua storia, quella che per studio e lavoro t’ha visto girovago in posti sovente piazzati a svariati chilometri di distanza dalla tua terra.

Anche tu, come molti altri, hai bazzicato per anni nella folta gradinata del Nord (che t’ha dato tanto, lo riconosci), ma con lo sguardo sempre puntato verso la curva Sud. L’ago della tua bussola, ribelle, fu sempre pronto a voltare le spalle all’eterna legge del magnetismo terrestre (e forse anche a quella del carrierismo pedestre).

Sì, hai sempre voluto far tendere a zero quei mille e passa chilometri di strade ferrate o autostrade o rotte aeree. E alla fine, da un pugno d’anni, ci sei pure riuscito. Non a tutti è concesso il dono della forza di gravità permanente verso una patria che ha la pazienza di aspettarti, talvolta senza cambiar nulla di quello che un tempo hai lasciato; spesso purtroppo cambiando tutto e in peggio.

Ma non fu vana la tua odissea (nessuna lo è). Lontano dal borgo natio hai iniziato a intuire i limiti di chi non si avvia, di chi si trattiene imbullonato a casa precludendosi il fardello della lontananza e i graffi della nostalgia. Lì, fuori dal guscio capisci invece che sovente non parte chi parte, parte chi resta. Chi resta, forse per troppa abitudine, non sempre riesce ad afferrare il valore di un complemento di stato in luogo sicché la sua terra non più promessa si trasforma in polverone informe, senza valore, pronto a cadergli di mano, e a diventare bersaglio immobile di soprusi e vili oltraggi.

Non tutti hanno la possibilità di azzerare i chilometri ripercorrendo la strada del rientro verso quella calamita (si spera senza accento finale) che è la terra del Salento. Per tanti (peccato, non per tutti) questa terra è diventata miraggio, stella cometa, segnale stradale di un rimpatrio, percorso inverso, retromarcia da ingranare finalmente per poter andare avanti.

Questo libro dunque parla di ritorni, di semi e germogli, di identità e cultura, di noi che una buona volta siamo quello che mangiamo. E parla - anche se non lo dice espressamente - delle mani ruvide e callose di mio padre affondate nel paniere delle olive, e a quelle di tante persone che, come lui, dicevano quello che facevano, e soprattutto quello che facevano corrispondeva a quello che dicevano. Era gente, questa, che versò lacrime e sangue sulle zolle, quelle stesse che invece oggi vengono ricoperte dagli sputi del cemento, del veleno, dell’abbandono, della bruttezza, della violenza di multinazionali che non guardano in faccia a nessuno, in nome di quella pigliata per fessi che è lo “sviluppo” (con le virgolette), vera istigazione a delinquere, buono solo ad aggiungere desinenze a un Sud che non ne aveva punto bisogno, trasformandolo d’emblée  in sud-iciume, sud-ditanza, sud-divisione.

Chi pensa che la crescita venga spinta dai centri commerciali, dai villaggi turistici, dal turismo di massa, dal consumo di suolo senza freni, e dal tubo di ‘sto gas, sta uccidendo la bellezza di una geografia e la sapienza di un storia, e  meglio sarebbe che dicesse una volta per tutte “I leave Salento” (me ne vado), piuttosto che, come  fa scrivere su magliette e giornali prezzolati, “I love Salento”.

Lo zero è un numero che sembra non valer nulla, ma di fatto conta molto. Così, solo se facciamo tendere a zero le distanze tra di noi diventiamo comunità; solo se adottiamo la strategia dei rifiuti zero freniamo l’entropia che ci porterà alla rovina; solo se diamo valore zero alle chiacchiere consumistiche otteniamo la decrescita felice. Zero (e si spera anche minore di zero) è lo spazio tra due persone che si amano; zero è il livello cui mantenere i profitti per massimizzare i dividendi sociali (gli unici che val la pena di perseguire se si vuol salvare veramente l’Economia); zero, la velocità da dare a ogni veicolo diretto alla volta di un burrone.

Zero è capacità di sostare. E qui, sostare, come un padre antico che fa una pausa assiso su di un cesto, diventa so-stare, cioè “io so stare” qui, “io devo imparare a vivere in questi luoghi divini”, “ne sono in grado”, “ne ho acquisito il diritto”, e non per usucapione, ma per impegno, azione, lotta.

Solo con degli zeri riusciremo a trasformare questo territorio in un grande centro sociale, luogo di riscatto, mai più di ricatto, per chi per fortuna o per coraggio ha deciso di non dimettersi da questa terra.

 

Antonio  Mellone

 
Di Redazione (del 28/05/2018 @ 18:20:42, in NoiAmbiente, linkato 1622 volte)

In occasione della presentazione del libro di poesie “Alla Vita e per la Vita”, che si è tenuto la sera del 25 maggio, presso la sede del circolo Arci Levèra in via Bellini 24 a Noha, abbiamo avuto il piacere di vivere, tra parole e musica, un’ora di intensa emozione.

Per stare dalla parte della poesia, bisogna essere fuori moda, armarsi di coraggio, togliersi la maschera, mettere a nudo l’anima. 

Oggi vanno più di moda i  comparti, i centri commerciali, gli appalti, meglio se truccati, non la poesia.

La poesia non costa, ma non è nemmeno in vendita. E non è per tutti.  La poesia è un miracolo della natura. Ma che ci facciamo con queste pagine bianche di sincerità: là fuori vige la scaltrezza, l’illegalità, la corruzione.

Devi chiudere gli occhi, la poesia invece apre il cuore.

Ma con il cuore non si seppelliscono rifiuti, non si incendiano campi, non si avvelena la terra.

La poesia e la musica invece incendiano il cuore.

La poesia è arte, è ricerca del dettaglio. E’ ciò che viene spesso tralasciato perché talmente piccolo che temiamo ci faccia perdere tempo.

Noi con il tempo facciamo a gara, e vorremmo stringerlo in un pugno, e a volte lo stringiamo così forte da ucciderlo, così  uccidiamo noi stessi.

Invece  la poesia allunga il tempo, colora la vita.

La poesia rende liberi, permette di superare le barriere, e di abbattere mura di cinta che sminuzzano gli orizzonti e arginano la bellezza.   

La poesia pulisce le colonne di fumo, non produce rifiuti, non necessita di colate di cemento.

Senza la poesia ci perdiamo il meglio:  l’incanto dei fiori, i prati, il cielo azzurro, il canto e il pianto.

Anche le parole semplici della poesia di Ada sono resistenza.

 

P.S.:

Ringraziamo la Pr.ssa Ada Palamà per questa opportunità di aiuto per la Vita, ringraziamo gli ospiti di Cuore e Mani aperte verso tutti, che hanno apportato a tutti noi la conoscenza del valore del loro volontariato, ringraziamo le lettrici Antonella Marrocco, Ausilia e Giulia Palamà, ringraziamo il Direttivo di Levèra per l’organizzazione dei locali, ringraziamo tutti gli ospiti,  e infine Antonio Mellone, per aver legato magnificamente ogni respiro della serata.

Il direttivo di Fareambiente Laboratorio di Galatina - Noha

Presentazione del libro -Alla Vita e per la Vita- 25.05.2018 Presentazione del libro -Alla Vita e per la Vita- 25.05.2018
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Di Redazione (del 30/11/2022 @ 18:15:26, in Comunicato Stampa, linkato 498 volte)

Il periodo più magico dell'anno sta tornando e la città di Galatina tra gli addobbi che illuminano strade e vicoli del centro storico si immerge nell'atmosfera del Natale sorprendendo cittadini e visitatori in un fantastico e intenso show itinerante, con gag acrobatiche e magiche, trampolieri e acrobati circensi, giocolieri, sputafuoco, clown e bolle di sapone.

Torna a Galatina la sesta edizione del “Festival natalizio degli Artisti di Strada” che porterà un tocco di magia allo shopping di Natale nelle tre domeniche del 4 - 11 e 18 dicembre a partire dalle ore 18:30, con una festa lungo le strade del commercio e spettacoli di animazione in movimento.

L’evento, promosso dall’Amministrazione comunale all’interno della rassegna "Il Natale della Civetta" con il Duc di Galatina, è rivolto a tutti, bambini e famiglie comprese, ma soprattutto accompagnerà e allieterà le domeniche di shopping nel centro cittadino, promuovendo e dando risalto al tessuto commerciale del distretto commerciale galatinese, ricco di prodotti di qualità e commercianti e artigiani capaci di accogliere e consigliare sulla scelta di regali adatti ad ogni esigenza.

Obiettivo primario dell’evento è il sostegno verso il circuito locale, facendo squadra in un simbolico patto fra cittadini e commercio locale per salvare le piccole attività e l’economia del territorio. Ogni città si identifica anche con i suoi negozi, ed acquistare in attività gestite da persone che conosciamo, che ci accolgono con affetto, professionalità e che ci forniscono un servizio qualificato non ha paragone.

PROGRAMMA

4 DICEMBRE

- Bikeman – Spettacolo clownesco di circo e pantomima musicale

- Fachiro Nirname – Fachiro mangiafuoco

- Spettacolo di bolle di sapone

- Nuvole bianche – spettacolo su trampoli con effetti pirotecnici + trampolieri itineranti

- Les Fanfaron – band itinerante

 

11 DICEMBRE

- Il Grande Lebuski Show – spettacolo comico circense

- Fashionissima me – Spettacolo comico di acrobatica aerea

- Demenzio – Spettacolo clownesco.

- In Cerchio – Spettacolo acrobatico di circo

- Las Brillantes – Farfalle luminose su trampoli

- Spettacolo di bolle di sapone

- Gamblin Band – Band itinerante

 

18 DICEMBRE

- Compagnia dei girovaghi  - Acrobata aerea, spettacolo di fuoco, Ballerini nella sfera

- Robertino – spettacolo di magia e giocoleria comica

- Spettacolo di bolle di sapone

- Stamu street – Band itinerante

- Il Grande Lebuski Show – spettacolo comico circense

- Fashionissima me – Spettacolo comico di acrobatica aerea

 

Fabio Vergine Sindaco 
Ufficio Stampa 
 
Di Redazione (del 26/10/2018 @ 18:10:04, in Comunicato Stampa, linkato 1105 volte)

Dopo il grande successo dello scorso anno, torna a Soleto l’Orchestra d’Archi del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce. Il concerto, inserito nell’ambito delle attività del “Dipartimento Strumenti ad arco e a corda”, e voluto da don Daniele Albanese, si terrà sabato 27 ottobre 2018 alle ore 20,00 presso la Chiesa “Maria Santissima Assunta”.

Solista nella prima parte della serata, Fernando Toma, docente di violino al Conservatorio, eseguirà il Concerto in sol maggiore per Viola, Archi e continuo, TWV 51:G9 di G. P. TELEMANN. Nella seconda parte, il noto pianista galatinese Luigi Fracasso, insieme allo stesso don Daniele Albanese, si produrrà nel  Concerto in do minore per 2 Pianoforti e Archi, BWV 1062 di J. S. BACH. Il resto del programma, affidato alla sola orchestra, prevede dal Peer Gynt, op. 46:  Åses død (La morte di Åse) per archi di E. GRIEG, il Concerto in re minore per Archi e continuo, RV 127 di A. L. VIVALDI, Three Pieces in Old Style di H. M. GÓRECKI e “Palladio” per Archi di K. W. P. JENKINS.

Accetto volentieri l’invito a suonare per la seconda volta a Soleto – confessa il maestro Fracasso - visto l’affetto e la stima che mi lega a don Daniele, mio primo allievo”.

Il pianista galatinese sarà impegnato prossimamente in un recital a Venezia e  in alcune tra le più importanti sale europee.

 

Luigi Fracasso

Ammirato da Aldo Ciccolini, che ha scritto di lui: “…è un musicista vero, agguerritissimo, con idee sane sulla nostra arte e con un vivo senso della logica strumentale. …”, Luigi Fracasso, pianista salentino, svolge una significativa attività concertistica in Italia, Belgio, Francia, Grecia, Polonia, Portogallo, Spagna, Messico, Australia, ecc., ospite di importanti istituzioni, suonando come solista e camerista (ha suonato in duo con illustri musicisti, quali Lya De Barberiis, Roberto Fabbriciani, Vincenzo Mariozzi).  Da solista con orchestra, ha suonato con la Orquesta Sinfónica del Estado de México, con la Brussels Philarmonic Orchestra, con I Solisti Aquilani, con la Fondazione I.C.O. “T. Schipa”, con la Mozart Sinfonietta, ecc. E’ stato allievo di Marcella Crudeli, Lya De Barberiis e Riccardo Brengola ed ha studiato presso il Conservatorio di musica di Stato “T. Schipa” di Lecce, l’École Normale de Musique “A. Cortot” di Parigi e l’Accademia  musicale Chigiana di Siena.

Luigi Fracasso è fondatore e direttore artistico della prestigiosa stagione concertistica salentina “I Concerti del Chiostro” giunta alla XX edizione, tiene masterclass ed è regolarmente invitato a far parte di giurie in Concorsi Pianistici Nazionali ed Internazionali. Il prossimo ottobre debutterà in Germania.

Gloria Romano

 
Di Antonio Mellone (del 06/02/2021 @ 18:04:23, in NohaBlog, linkato 825 volte)

Per ovvi motivi lo scorso anno non ho potuto - e temo non potrò nemmeno nel corrente – ricevere inviti da licei o da altre istituzioni scolastiche per le mie Conversazioni sull’Economia, altrimenti dette Corsi di Disorientamento, giacché autori come per dire Leopardi o Manzoni avrebbero sui temi economici più peso specifico di un Premio Nobel del settore. Stiamo parlando di lezioni in presenza, ché la didattica a distanza, mi spiace per ragazzi insegnanti e genitori, oltre a essere una faticaccia per tutti rischia di costituire un ulteriore impulso alle disuguaglianze, preludio delle ingiustizie. Mi mancano, dicevo, codeste lezioni dalle quali ho sempre ricevuto di più di quanto non abbia mai restituito, visto che insegnare è il miglior modo per imparare, e che la partita doppia in molti ambiti, tipo questo, è una scemenza distopica.      

Insomma, tra le cose che vorrei trasmettere agli allievi, oltre a quelle già a suo tempo dette e scritte, v’è anche il fatto che lo studio (certo, dipende anche da cosa si studia e come) è il miglior antidoto contro il tifo, vale a dire la febbre enterica che trasforma l’uomo in un tifoso. E proprio in questi giorni se n’è registrato il picco di contagi tra chi sosteneva un governo, chi faceva finta di opporvisi e chi, con brio clownesco, lo ha apparentemente rottamato: ecco, solo l’immune dal tifo avrebbe certamente compreso che da tempo immemore in questa cosiddetta repubblica non esiste una maggioranza o un’opposizione, ma il Partito Monocratico dei tengo-famiglia, altrimenti detti responsabili, che renderebbe inutile ogni elezione (e purtroppo anche ogni lezione), e che fa delle piazze, oggi perlopiù virtuali, delle aie per le zuffe dei capponi, dimostrando ancora una volta che l’unica lotta viva vera e spietata è quella del servitore numero uno contro il servitore numero due.

Continuerei cercando di avvertire i miei interlocutori su come, a dispetto della vulgata, siano i critici i veri ottimisti, e quanto il mondo sia sempre migliorato allorché qualcuno, mettendolo in discussione, abbia avuto il coraggio di dire: “Questa è un’enorme cazzata”. Solo chi ha un pizzico di coscienza riesce a comprendere quanto dietro certi proclami, come per esempio quelli della Green Economy, si celino le peggiori devastazioni, e che i veri drammi sono gli incentivi e la manna dei fondi definiti “debito buono”, cioè quelli che s’intasca il Capitalista, mentre “debito cattivo” tutto il resto (onde neoliberisti e neokeynesiani pari sono).

Sono sicuro che i miei studenti, al contrario degli scaldatori di banchi professionisti, converrebbero con me su quanto le notizie false facciano guadagnare di più delle vere (gli affari vanno a gonfie vele spacciando certezze mica dubbi), e come gli algoritmi siano diventati i nostri nuovi astutissimi padroni. Va da sé, quale corollario, che se ci usano per delle ricerche sul campo non è per curare (chi ci casca?) ma per far soldi; che ai Social non interessi dar via i nostri dati ma la costruzione di modelli accurati per predire quello che faremo; e che ormai i Futures son sempre meno sulle Commodities e di più sull’essere umano: del resto non ci vuol affatto un guru della finanza per capire che se non paghi per un prodotto allora il prodotto sei tu.

Concluderei questi incontri sull’economia parlando della nostra terra così vilipesa dalla povertà di un pensiero rozzo alla continua ricerca di “ristori”, ma che, per fortuna, sopravvive ancora, nobile e bella.

Li saluterei, ‘sti ragazzi, suggerendo loro, a mo’ di compito a casa, l’ascolto di Sassidacqua, l’ultimo disco di Mino De Santis, cantore e direi pure egregio economista, né patrunu né servu te ciuveddhri, il quale sembra dirci che un sistema economico senza identità e senza memoria è inesorabilmente materia per curatori fallimentari.

Parlo del Mino De Santis che quattro anni fa venne a Noha per la Festa dei Lettori su invito della Biblioteca Giona e della Paola Congedo. Ebbene c’ero anch’io in quel pomeriggio letterario-musicale, e per lo spettacolo avevo mandato a memoria un bel po’ di parole ardenti di antichi poeti.

Mino chiuse il concerto con “Tutto è cultura”. Giustamente pure io finii per essere, come dire, elegantemente cujunatu.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 23/03/2016 @ 18:03:30, in Comunicato Stampa, linkato 1734 volte)

Venerdì 18 marzo, Lucrezia Lante Della Rovere è stata ospite nel Teatro Cavallino Bianco di Galatina, con lo spettacolo IO SONO MISIA - l’ape regina dei geni.

Al centro della scena un’enorme poltrona di velluto verde, luci soffuse, un bicchiere di vino come tramite tra presente e passato, come lasciapassare per le emozioni, come condivisione nostalgica.
Misia Sert siede lì, davanti alla platea. È elegante, intelligente, irrequieta, sognante. Il suo fluire di pensieri è contagioso, è una vera e propria necessità di raccontare e raccontarsi, per stimolare la curiosità ed arricchire la parte intellettuale di ognuno di noi, impedendo che si assopisca. 

Cattura da subito l’attenzione con una serie di aneddoti sulla sua vita amorosa, su eventi, su personaggi che hanno preso parte al Salotto dell’Alta Società che era la sua casa, nella Parigi d’inizio Novecento.

Definita da Marcel Proust “un monumento di storia, collocata nell’asse del gusto francese come l’obelisco di Luxor nell’asse degli Champs Elysées”, scoprì personalità come quella Cocò Chanel.

Una splendida interpretazione, firmata Vittorio Cielo e la regia di Francesco Zecca, che ci accompagna in questo viaggio travolgente, ricco, appassionato. Uno spettacolo fuori dal comune, adatto ad un pubblico colto, capace di apprezzare il genere e di capire il linguaggio a tratti complesso per chi non conosce le figure riportate in vita dalla voce di Misia. Infatti, nonostante che sul palco sia da sola, accompagnata soltanto dalle note di un pianoforte in lontananza, descrive in maniera così vivida tali personalità, da farcele immaginare accanto a lei, come se il monologo diventasse un continuo dialogo. Parigi è la culla dei suoi ricordi, il suo Salotto, il grembo che ha generato quei momenti d’ispirazione, diventati poi realtà concreta, modello esemplare per i posteri.

Si definisce “una cercatrice di meraviglie umane”; Misia dice di non saper suonare perché ama la musica, di averla imparata stando seduta sulle ginocchia del vecchio Franz Liszt, dice di aver visto Pablo Ruiz divenire Picasso, di aver visto Igor’ Fëdorovič Stravinskij incendiarsi nella Sagra di Primavera, di aver inspirato Proust a scrivere ogni cosa. Una donna geniale, ricca di contraddizioni che la rendono interessante ed originale. Una donna vissuta, segnata da un passato travagliato, da amori finiti.

La sua esistenza è strettamente connessa con la figura di Chanel, con cui aveva instaurato un patto di mutuo soccorso e la promessa che ciascuna avrebbe avuto cura dell’altra nel momento della morte. Misia se ne andrà per prima, nel 1950, straziata dal dolore e dall’oppio con cui cercava di affogarlo.

Chanel ne curerà la toilette funeraria.

Una donna che assapora la cultura non come concetto astratto o mera nozione appresa in un’università, ma che vive in prima persona con l’Arte e la invita a cena.

Uno spettacolo perfetto per risvegliare la voglia di frequentare Luoghi come il Teatro, un’opportunità per non fermare gli impulsi di coloro che sentono ardere nel loro interno la voglia di creare, scrivere, stravolgere, guardare il mondo come una meravigliosa opera d’Arte.

Un’opportunità che non placa la sete di conoscenza, ma la amplifica fino allo sfinimento.

Una splendida Lucrezia Lante Della Rovere, capace di destreggiarsi alla perfezione, senza mai inciampare tra un verso e l’altro, nonostante le difficoltà dei temi.

Un monologo che non è fine a se stesso, ma che lascia un messaggio e la speranza che il presente possa continuare ad apprezzare i valori dell’Arte e della Conoscenza. La stessa attrice afferma di aver compiuto attraverso la sua performance, un viaggio interiore attraverso le mille sfumature di Misia Sert, attraverso le numerose pieghe del suo carattere, indossate con grazia e fierezza.


Gli uomini hanno bisogno di una sfinge per partorire la bellezza, per diventare artisti”.

Giada Serra

 

Il 19 agosto 2021, prende il via la XXI edizione de I Concerti del Chiostro, la stagione concertistica nata a Galatina nel 1998 e divenuta, con lo scorrere degli anni, una delle più interessanti e qualificate del Salento, sotto la direzione artistica del maestro Luigi Fracasso.

Dopo lo stop dovuto all’emergenza covid-19, I Concerti del Chiostro tornano per il ventunesimo anno, coinvolgendo, in un’unica sinergia, due tra le Città più rinomate del Salento: Galatina e Soleto.

La rassegna si svolgerà in cinque appuntamenti, fino al 14 ottobre; spazierà dalla musica classica al jazz e vedrà protagonisti artisti di fama nazionale ed internazionale.

Durante il primo appuntamento, quello del 19 agosto, si esibirà musica Nuda, il duo composto dalla cantante Petra Magoni e dal contrabbassista Ferruccio Spinetti.

Nel mese di settembre, ben tre concerti: la pianista Ilia Kim, nata a Seul, ma residente in Italia dal 1998, con alle spalle una carriera cominciata sin dai primi anni d’età; Danilo Rea, pianista jazz che durante la giovane età si ispirava a Modugno; Luisa Sello al flauto e Bruno Canino al pianoforte, due artisti di fama internazionale, capaci di incantare palcoscenici come Vienna e Shangai.

A ottobre, I Concerti del Chiostro chiuderanno i battenti con Marcella Crudeli, pianista con un'intensa carriera che si è concretizzata in oltre 3000 concerti in ottanta Paesi.

Il direttore artistico Luigi Fracasso parla di una ripresa “del nostro cammino, interrotto due anni fa a causa della pandemia, con la “XXI Stagione Concertistica Internazionale I Concerti del Chiostro”, certi di appagare, per quanto ci è concesso, il bisogno di Cultura, di musica, che il nostro pubblico ci chiede sempre più insistentemente. Riprendiamo – continua Fracasso - il cammino, come è nostra tradizione, con artisti di altissimo profilo internazionale, felici di aver accomunato Galatina e Soleto in questo viaggio verso la Bellezza”.

Con l’edizione 2021, è possibile prenotare i biglietti per gli eventi della stagione concertistica sul sito iconcertidelchiostro.it, oppure è possibile telefonare al numero dedicato: 329 5818702.

Alessio Prastano

 

Il nome di Romeus è tra i finalisti di Musicultura, il festival della canzone popolare d'autore 2011. Un grande in bocca al lupo da parte tutti noi!

Musicultura ha scelto le sedici proposte che accedono alla fase cruciale del concorso. Sedici artisti per sedici canzoni stilisticamente eterogenee, accomunate da un’urgenza espressiva che fotografa un’Italia in musica desta, tutt’altro che ripiegata su sé stessa. In un panorama musicale segnato, a volte afflitto, dal pullulare dell’effimero c’è o no bisogno di talenti che abbiano realmente qualcosa da dire e che anche per questo siano potenzialmente in grado di durare nel tempo? La risposta di Musicultura a questa domanda è affermativa. Da qui la ricerca, condotta con trasparenza e dinamismo, di un “certo tipo” di proposte.

E in questa XXII edizione,
ecco le “ipotesi” artistiche che Musicultura si sente di segnalare:

  • Babalù (Potenza), “Mio fratello è pakistano”
  • Davide Bassino (Torino), “Vescovalzer”
  • Chopas&TheDoctor (Filottrano, AN), “Se alzo le mani tocco il fondo”
  • Andrea Cola (Cesena, FC), “Se io tra voi
  • Pierluigi Colantoni (Roma), “Casadolcecasa”
  • Edgar Cafè (Genova), “L’orchestra in giardino”
  • Esterina (Lucca), “Baciapile
  • Lp#9 (Legnano, MI), “Giulia”
  • Massimo Moi (Roma), “Libero all’infinito”
  • Momo (Lanciano, CH), “La canzone che si capisce”
  • Piccola Bottega Baltazar (Padova), “La donna del cowboy”
  • Vanni Pinzauti (Firenze), “Battitura”
  • Radiolondra (Riccione, RN), “Amore sei tornata finalmente”
  • Romeus (Galatina, LE), “Caviglie stanche”
  • Renzo Rubino (Martina Franca, TA), “Bignè”
  • Matteo Sperandio and the Q-artet (Terni), “L’amore originale”


I sedici artisti saranno protagonisti dello speciale concerto che, in anteprima nazionale, si terrà sabato 12 marzo al Teatro Persiani di Recanati (ore 21,15). Ciascuno di loro avrà modo di proporre live la propria canzone e, dialogando sul palco con Gianmaurizio Foderaro e Carlotta Tedeschi di Radio 1 Rai, di fornire al pubblico ulteriori spunti di valutazione del proprio progetto.

 
Di Andrea Coccioli (del 13/06/2021 @ 17:45:57, in Comunicato Stampa, linkato 561 volte)

Potenziare l’apprendimento, rafforzare la socialità tra gli studenti, rinforzare l’apprendimento delle lingue straniere, stimolare le menti degli studenti attraverso la musica, lo sport, il teatro e la digitalizzazione.

Sono proprio la digitalizzazione e l'uso consapevole degli strumenti digitali le competenze che acquisiranno i nostri ragazzi che parteciperanno al PON estivo presso la Scuola POLO 1 di Galatina denominato "TI R@CCONTO UNA STORIA".

Questa nuova occasione di socialità e coinvolgimento interesserà gli studenti della Scuola POLO 1 di Galatina

Verranno valorizzate le buone pratiche e le esperienze innovative nate durante l’emergenza sanitaria, verranno svolte attività di laboratorio, prediligendo la scuola all’aperto e lo studio di gruppo recuperando socialità e potenziando  competenze digitali (coding, media education, robotica).

Creeremo quiz online, test, questionari, sondaggi e verifiche utilizzando interfacce  semplici ed intuitive. L’aspetto particolare di questa modalità operativa e che lo faremo in modo divertente, sotto forma di gara, molto coinvolgente per i ragazzi. Analizzeremo i risultati in tempo reale sotto forma di tabelle e grafici per aumentare le competenze scientifiche.

Il gioco è quindi un'esperienza complessa e coinvolgente che permette ai bambini di partecipare, di essere protagonisti, di apprendere attraverso il fare, in modo costante e naturale, accrescendo le loro conoscenze e competenze.

Siamo animati dalla voglia di svolgere attività di didattica ludica. prediligeremo un modo di stare a scuola dove coniugheremo gioco e conoscenza. Vivere a scuola l'avventura di imparare giocando e divertendosi. Vogliamo definitivamente sradicare l'idea tradizionale e persistente che a scuola si impara con fatica e disciplina e solo  dopo il suono della campanella si può giocare, sfogarsi e ridere.

Andrea Coccioli e Cinzia Mangia accompagneranno i ragazzi in questo viaggio meraviglioso, creativo e divertente. 

Anna Antonica, dirigente dell'Istituto Comprensivo Polo UNO ci ricorda che: "Lavoriamo per favorire l’acquisizione di strumenti personali per diventare cittadini digitali, consapevoli e sicuri".

 

Andrea Coccioli

Animatore Digitale 

Istituto Comprensivo Polo 1 Galatina

 

Tarantismo, snobismo e ragnatela 

Alla festa patronale di Galatina, quella di fine giugno dedicata ai Santi Pietro e Paolo, i giovanotti di Noha partecipavano raramente. Infatti molti di loro, poco più che imberbi ragazzini - incluso il sottoscritto - erano fin dai primi del mese “ritirati in campagna” dove nel corso dell’estate avrebbero dedicato tutto il loro tempo e le loro energie al giogo opprimente del tabacco, cui la famiglia tutta era dedita con il suo diuturno lavoro per guadagnarsi da vivere. Dunque la fine della scuola rappresentava per noi altri tutto men che l’inizio di una bucolica villeggiatura! Solo uno sparuto numero di compagni di classe che si poteva contare sulle dita di una sola mano aveva la possibilità di partecipare alla festa patronale di Galatina, che sempre ci veniva descritta come imponente, maestosa e particolare. La particolarità stava nel fatto che, come ci raccontavano, l’ultimo giorno della festa, solennità di San Paolo, in una cappellina prospiciente piazza San Pietro avveniva con una precisione cronometrica “dalle ore 12 alle ore 13” il miracolo della guarigione delle tarantate. Erano queste delle persone strane, soprattutto donne, che incappate nel morso della tarantola, si dimenavano distese per terra, saltellavano e ballavano anche sull’altare della chiesetta, e spesso rincorrevano uno o più astanti curiosi (soprattutto chi indossava abiti di color rosso), creando un fuggi-fuggi generale nel pubblico che sempre numeroso si accalcava a ronda in quell’intorno.

Le tarantate non erano mai di Galatina (molte venivano dal Capo di Leuca). E nemmeno a Noha vi erano tarantate, né ve ne erano mai state in passato. Pare che per grazia di San Paolo, Galatina ed il suo “feudo” godessero del privilegio dell’”immunità” dal tarantismo.

Del resto Galatina ha sempre visto il tarantismo come un corpo estraneo, un fenomeno da osservare dall’esterno, forse dall’alto. E’ come se non ne fosse condizionata culturalmente. Erano gli altri, i “forestieri”, a dover rispettare una tradizione, a dover ripetere un rito stagionale, a doversi recare in pellegrinaggio a bordo dei loro sciarabbà in quel territorio “sacro” per celebrare una cerimonia salutare. I galatinesi erano solo degli spettatori, perlopiù distratti. L’immunità era anche un non volersi sporcare le mani, un fastidio, e se vogliamo una cosa da raccontare agli altri con vergogna, più che con pudore dettato da compassione.

Galatina si è sempre sentita città borghese, sede di banche e di palazzi gentilizi con tanto di stemma nobiliare, di proprietà dei ben pasciuti agrari. Quegli agrari che magari avevano usato ed abusato del lavoro e della dignità di quei contadini, tra le cui fila appunto nascevano le tarantate ed i connessi traumi, frustrazioni e conflitti irrisolti.

Quell’immunità nel corso degli anni si è trasformata nella peggiore delle forme di comunicazione e di contatto: lo snobismo. Una brutta parola che in dialetto si tradurrebbe anche con “garze larghe” o qualcosa di simile.

Per anni molti galatinesi hanno aborrito le serate di pizzica-pizzica che iniziavano a macchia di leopardo a celebrarsi un po’ in tutto il Salento. Questo fino a quando non arrivò, ormai oltre un decennio fa, quel laboratorio culturale di musica e di pensiero, quell’esperienza straordinaria che risponde al nome di “La Notte della Taranta”, raduno tra l’altro di altissima qualità, che ha fatto di Melpignano il centro delle manifestazioni della nostra “musica etnica” ormai noto in tutto il mondo. Da Melpignano in poi più di un galatinese si è sentito finalmente “contagiato” dal morso della taranta. 

Ma il fatto che Galatina ne fosse (stata) esclusa per tanti anni, crediamo a questo punto che fosse in un certo qual modo naturale, legato alla sua storia.

Ciò che si può fare oggi, allora, non è tanto recriminare, rimpiangere, nutrire rimorsi per ciò che non è stato: la storia si studia, non si giudica. E tanto meno affannarsi per dar corso agli “eventi” scimmiottandone gli altri. L’evento in sé non serve a nulla. Dura lo spazio di una serata o di una giornata. Poi passa e forse non lascia nulla.

Utile sarebbe invece far tesoro di un concetto, anzi di un insegnamento portentosissimo che ci dona proprio il fenomeno del tarantismo: la ragnatela.

La ragnatela è sistema, è equilibrio, è compartecipazione, è un modo per poter “catturare”, diremmo anche affascinare noi stessi e gli altri che ci vengono a trovare.

Galatina è una delle città più belle del mondo. Ma questa è condizione necessaria ma non sufficiente per una buona o ottima qualità della vita. Dovremmo sforzarci un po’ tutti quanti per essere più accoglienti nei confronti dei visitatori, che sempre più numerosi verranno a trovarci. E si è accoglienti se saremo rispettosi intanto verso noi stessi e poi verso gli altri. Si è rispettosi se sapremo aver cura dell’ambiente in cui viviamo, per esempio lasciando un po’ la nostra auto nel garage ed utilizzando di più il nostro cervello per spostarci (dunque a piedi o in bicicletta); se conosceremo la nostra storia riuscendo a farne parte anche agli altri (quanti galatinesi hanno in casa propria il libro “Galatina, storia ed arte” di mons. Antonaci, solo per citare uno dei tanti a caso, pronto per la consultazione?); se riusciremo a dare informazioni anche in inglese o in francese, ma anche in italiano, al viaggiatore straniero che per caso si avvicinasse a noi chiedendocene; se riusciremo ad offrire i nostri prodotti della campagna o dell’artigianato in maniera decorosa e senza rapinarci a vicenda (la pasticceria di Galatina per fare un esempio è la migliore del mondo. Ma non si vende solo il pasticciotto, si vende anche il sorriso ed il buongiorno detto con gentilezza e senza smanceria o sussiego, e questo valga per ogni negozio cittadino. Chiediamocelo tutti: c’è sempre la gentilezza come companatico di ogni transazione galatinese?); se faremo fruire i nostri monumenti tenendoli aperti e con l’assistenza di guide non improvvisate…

Le occasioni per renderci più accoglienti e disponibili sono mille e ancora mille. E si potrebbero riassumere nello sforzo per renderci migliori, meno spocchiosi, meno mafiosetti, più responsabili.

Ma per tutto questo c’è bisogno di molto studio, molta formazione, molto tempo.

La ragnatela è il vero ed il miglior prodotto del tarantismo. Dovremmo tutti impegnarci a tesserla.       

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 25/09/2010 @ 17:33:29, in Eventi, linkato 2636 volte)

Anche su Noha.it la Woodstock 5 stelle in Streaming.
musica, BUON SENSO E LIBERTA'

 
Di Redazione (del 24/11/2016 @ 17:32:52, in Comunicato Stampa, linkato 1526 volte)

Sinergie per il Risveglio del Centro.
Parte la Rassegna "DEGUSTAZIONI IN ARTE" sabato 03 dicembre 2016 alle ore 19:00 in Via Umberto I, nel centro storico di Galatina.

Un progetto di condivisione, collaborazione per valorizzare, luoghi, arte, risorse, opportunità e peculiarità che ruotano attorno alla Via dell'Arte degli Artisti e del Gusto.

La serata si svolge in tre tappe, è a numero chiuso e con prenotazione. prevista una degustazione enogastronomica (vino ed alcune specialità). Il Momento centrale è la conversazione artistica in una bottega d'arte con improvvisazioni musicali a cura dei due artisti Fabiana Casto e Andrea Baccassino prevista per le ore 20.

Iniziativa ideata e organizzata da La Bottega di Candida, dall'Atelier di Marcello Toma e dal ConceptStore Sotto Le Quinte di Galatina.

Sulla locandina info e numeri telefonici per prenotare.

Vi aspettiamo 

 
Di Albino Campa (del 21/01/2011 @ 17:24:50, in Musicando pensieri, linkato 3218 volte)

La parola è l’incarnazione del pensiero e della musica. Che ci piaccia o no, la nostra natura umana ci costringe a pensare. E il pensiero è libero, non ha catene, non rispetta conformismi né moralismi di alcun genere. Il pensiero ha radici in ciò che ci circonda e che riusciamo a captare con i nostri sensi; esso non ha forma, non ha sostanza, si lascia però facilmente modellare in parola, scritta o parlata che sia.

E la musica, che ruolo ha la musica nella nostra vita? La musica è fecondatrice di pensieri. Essa nasce come espressione del pensiero umano e ad esso vi ritorna come melodia.  

Questa nuova rubrica musicando pensieri vuole essere un aquilone nel cielo della nostra mente: un tentativo di legare, una volta tanto, musica e pensieri con il filo della parola scritta e permettergli così di librarsi nella nostra vita. Finalmente insieme.

Volta per volta vi presenteremo un brano musicale da accompagnare alla lettura di un classico della letteratura e alla fine potrete condividere con gli altri lettori i vostri pensieri nella sezione Commenti.

Di seguito il testo di una preghiera laica tratta dal Trattato sulla Tolleranza (1763) di Voltaire e Buongiorno principessa di Nicola Piovani (3:45; dall’album Life Is Beautiful, 1998).

Michele Stursi

  
 
 

Preghiera a Dio

di Voltaire
 

Non più dunque agli uomini mi rivolgo, ma a Te, Dio di tutti gli esseri, di tutti i mondi e di tutti i tempi, se mai è lecito a deboli creature, sperdute nell'immensità e impercettibili al resto dell'universo, osare chiedere qualche cosa a Te, a Te che hai dato tutto, a Te i cui decreti sono immutabili quanto eterni. Degnati di guardare con pietà gli errori inerenti alla nostra natura!, e fa’ che questi errori non generino le nostre calamità. Tu non ci hai dato un cuore perché ci odiassimo, e mani perché ci sgozzassimo; fa' che ci aiutiamo l'un l'altro a sopportare il fardello di una vita penosa e passeggera; che le piccole differenze tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi, tra tutte le nostre lingue insufficienti, tra tutti i nostri ridicoli costumi, tra tutte le nostre leggi imperfette, tra tutte le nostre opinioni insensate, tra tutte le nostre condizioni così diseguali ai nostri occhi, e così eguali davanti a te; che tutte queste piccole sfumature che distinguono gli atomi chiamati "uomini" non siano segnali di odio e di persecuzione; che coloro che accendono ceri in pieno giorno per celebrarTi, tollerino coloro che si accontentano della luce del Tuo Sole; che coloro i quali coprono la loro veste con una tela bianca per dire che bisogna amarTi, non detestino coloro che dicono la stessa cosa sotto un mantello di lana nera; che sia uguale adorarti in un gergo derivato da una lingua morta, o in uno più recente; che coloro il cui abito è tinto di rosso o di viola, che dominano su una piccolissima parte del mucchietto di fango di questo mondo, e che posseggono alcuni frammenti arrotondati di un certo metallo, godano senza orgoglio di ciò che essi chiamano "grandezza" o "ricchezza", e che gli altri li guardino senza invidia: poiché tu sai che in queste cose vane non vi è nulla né da invidiare, né di che inorgoglirsi.

Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli! Che essi abbiano in orrore la tirannia esercitata sugli animi, così come hanno in esecrazione il brigantaggio che con la forza strappa loro il frutto del lavoro e dell'industria pacifica! Se i flagelli della guerra sono inevitabili, non odiamoci, non dilaniamoci gli uni gli altri quando regna la pace, e impieghiamo l'istante della nostra esistenza per benedire egualmente in mille lingue diverse, dal Siam fino alla California, la tua bontà che ci ha accordato questo istante.

 

 

Il Comune di Galatina, in collaborazione con FareAmbiente - Laboratorio Galatina-Noha, organizza una 
Assemblea cittadina MARTEDI 18 SETTEMBRE 2018 ALLE ORE 19” presso i Giardini Madonna delle Grazie a Noha.

L’Assessore, Loredana Tundo, informerà sui progetti in agenda per Noha, l'Associazione Fareambiente, relazionerà sui dettagli del progetto "PANCHINE" e “ VALORIZZAZIONE DEL BENE COMUNE”.

La serata sarà allietata dal gruppo musicale "René".

René (voce e chitarra), classe 1985, originario di Aradeo, cantautore dalla composizione originale e creativa, avvalendosi della collaborazione di Gianni Casaluci (basso) e di Ganvers (batteria e percussioni), intratterrà la serata con brani originali e di grande impatto comunicativo.

Gli strumenti a percussione suonati durante la serata vengono realizzati da "Lotus Cajon" di Remo Qualtieri.

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

FareAmbiente - Laboratorio Galatina-Noha

 

Causa le previste condizioni atmosferiche sfavorevoli per la giornata di domani, venerdì 23 marzo 2018, il Sindaco, sentito l’Assessore alla Cultura e il Comando di Polizia Municipale, comunica che il corteo previsto per la mattinata (ore 09:30) è rinviato a data da destinarsi mentre viene confermata la cerimonia di inaugurazione dell’immobile confiscato alla mafia, sito in via Bellini a Noha, con inizio previsto alle ore 18:30.

 

Inizierà formalmente il prossimo 23 Marzo 2018 la nuova vita dell’immobile di via Bellini in Noha di Galatina confiscato alla criminalità organizzata locale nel 2001 e oggi affidato dall’Amministrazione Amante al circolo Arci Levèra affinché nasca un centro per lo sviluppo di attività sociali, solidali e culturali.

Il Comune di Galatina intende intitolare l’immobile alla figura di Antonio Montinaro, poliziotto nato a Calimera, capo della scorta di Giovanni Falcone e ucciso nella strage di Capaci del 1992.

“L’intitolazione vuole essere un riconoscimento a tutti quegli eroi silenziosi che hanno pagato con la vita il fatto di essere accanto, nell’espletamento del proprio dovere, a figure di primo piano nella lotta alla mafia - dice il Sindaco Marcello Amante - Un ricordo che vuole essere anche d’esempio e da modello per tutti quei ragazzi che nonostante le mille difficoltà continuano a compiere il loro dovere da semplici cittadini.”

La dedica ha un alto valore simbolico, anche perché il fratello di Antonio, l’architetto Brizio Montinaro, ha curato il progetto di ristrutturazione insieme a Francesco Capone, ambedue collaboratori di Libera. Grazie a questo progetto, donato all’amministrazione comunale galatinese è stato possibile avviare l’iter burocratico per il finanziamento dei lavori che lo hanno portato ad essere, oggi, una struttura che ben si presta ad essere un centro di aggregazione polifunzionale e incubatore di attività a scopi sociali.

“Abbiamo sin da subito condiviso la scelta dell’amministrazione comunale di Galatina di dedicare l’immobile ad Antonio, perché vogliamo sia ricordato e conosciuto come un grande simbolo della lotta alla mafia in nome del bene comune – commenta la Presidente di Levèra Flavia Luna De Matteis - ma soprattutto perché sia un esempio ed uno stimolo all'impegno di cambiamento, in un momento in cui la passiva accettazione dell'esistente rappresenta un grave pericolo.”

L’inaugurazione giunge nell’ambito delle celebrazioni previste per la “Giornata in ricordo delle vittime delle mafie” che il Comune intende onorare anche con un altro importante evento: un corteo che si svolgerà nella mattinata del 23, a cui parteciperanno tutti gli istituti scolastici e le associazioni di Galatina e che avrà inizio alle ore 9.30 in P.zza Orsini e arrivo in P.zza Alighieri dove ci sarà un breve intervento da parte delle autorità e degli studenti.

La serata sarà completata dalla musica live di Claudio Prima e Rachele Andrioli, i Drawing sound (gruppo musicale del Liceo Scientifico A. Vallone di Galatina), e dei "Feel Rock & Play" con il loro inconfondibile stile rock.

“Levèra” vuol dire levare, sollevare, sostenere, soffio di vento. Il nuovo circolo Arci ha scelto questo nome proprio perché si augura che un vento forte si alzi e soffi dalle periferie, che porti con sé la possibilità di una rinascita, che sostenga progetti di inclusione sociale, che spazzi via il velo della diffidenza e lasci spazio al sentimento di fiducia. Fiducia nelle relazioni, nella condivisione, nelle Persone e in ciò che di buono sempre sanno pensare, esprimere, creare.

Ufficio stampa Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 21/01/2018 @ 17:15:22, in NohaBlog, linkato 1706 volte)

Le frasi killer sono locuzioni proferite per provocare, demotivare, mettere in cattiva luce, tagliare le gambe, autoassolversi, puntare il dito, sfidare, confondere le acque, dunque banalizzare, tediare, irritare, addormentare le coscienze prive di quell’anticorpo vitale che è il pensiero critico, far cascare le palle.

Il killeraggio dialettico Pro-Tap è fomentato scientemente dai Diciamo Giornali (sovente foraggiati da sponsorizzazioni più o meno laute per edulcorare titoli e brani, vale a dire pillole e supposte), dai troll (che spuntano come funghi nelle praterie feisbucchine), dalle svariate Tele Orba nazionali e locali (tipo quella tra i cui programmi più seri s’annovera il Mudù), dalle innumerevoli mezze-calzette votate alla “politica” (che presentano come Belle-nove le invece nefande notizie), dai redattori di Fogli di Via (dove Via purtroppo non sta per Valutazione di Impatto Ambientale); e, inconsapevolmente (cioè a loro insaputa), da una miriade di Diciamo Cittadini influenzati dai primi.

Ecco di seguito un saggio abborracciato e provvisorio delle frasi killer più celebri e frequenti sull’argomento Tap (seguite tra parentesi tonde da un opportuno logico antidoto):

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Non possiamo farci niente (Magari foste innocui. Invece così voi state strangolando la dignità di una terra); La gente vuole stare tranquilla (Se vuol star tranquilla la gente dovrebbe darsi una mossa); Voi siete dei sognatori (I veri sognatori dormono poco o niente); Ma così ti metti contro lo Stato (Questo non è lo Stato, ma l’antistato); Tap creerà 1000 posti di lavoro (I primi 650 saranno probabilmente quelli schierati dalla questura).

Il gas è energia pulita (Come no, e un bradipo è velocissimo, Renzi uno statista, e un ossimoro una coerenza di termini); Prima di iniziare i lavori Tap ha condotto opportune indagini (Ora invece è la magistratura che conduce opportune indagini su Tap); È solo un tubo (Quando si dice essere alla canna del gas); Tap sta facendo tante iniziative per il territorio (Sveglia, si chiamano piatti di lenticchie).

I giornali dicono che il Tap porterà lavoro (Attenzione, hai scordato le virgolette: “giornali”); Grazie a Tap de-car-bo-niz-zia-mo la regione (Per gasarla subito dopo); Voi siete quelli del No a tutto (Voi invece quelli del Sì a tutti); Quel lembo di terra rimarrà così com’è (Copyright di Enzo Magistà di Telenorba: Per lasciarlo così com’è basterebbe che Tap se ne andasse fuori dai coglioni, con le sue tv al seguito); Gli agenti di Polizia si occupano della sicurezza di Tap (Quand’è che si occuperanno della nostra, di sicurezza, visto che sono pagati da noi?); I No-Tap sono violenti (Sicuro: si mettono pure a dar testate contro i manganelli della polizia, e botte da orbi con il mento sui pugni e sui ginocchi di quei poveri agenti).

Tap dice che è molto attenta alla sicurezza e alla tutela ambientale (l’Arpa Puglia evidentemente sarà uno strumento musicale tipico della nostra regione); Tap, poverina, non riesce a lavorare con tutti questi manifestanti intorno (Sono davvero commosso: ho già i lacrimogeni agli occhi); I “giornalisti” fanno il loro mestiere (Pare sia il più antico del mondo); Tap si fa giustamente i suoi interessi (Esatto. E tu perché non ti curi dei tuoi?); Voi siete affetti dalla sindrome di Nimby (Ehm, veramente il mio giardino è il mondo); Teppista! (Tappista!).

La protesta ha senso quando è fatta di ragionamenti e quando è pronta a dialogare (Il famoso dialogo con i manganelli, i caschi, gli scudi, le multe, la militarizzazione di un’intera area, il coprifuoco, la zona rossa, i fogli di via e un nuovo muro di Berlino con filo spinato); Voi siete i soliti anarchici (E voi i soliti narcolettici); Tanto la fanno (Tanto non la fanno).>>

Ecco. Basterebbero codeste frasi killer (foriere di grandi rischi) per richiedere l’immediata applicazione della direttiva Seveso.

Antonio Mellone

 

La serata, prima delle tre comprese nella rassegna "Settembre in...Classica", si terrà lunedì 2 settembre alle ore 20:45 presso l'ex monastero delle Clarisse ed è inserito nella più ampia programmazione estiva galatinese "A Cuore Scalzo". 

La direzione artistica della stagione concertistica, voluta e sostenuta dall'Assessorato alla Cultura del comune di Galatina, è affidata al M° Luigi Fracasso.

“Inauguriamo, quest'anno, una rassegna musicale unica, - dichiara la dr.ssa Cristina Dettù - che appare oggi come il marchio distintivo della città di Galatina. È certamente garanzia di qualità data la presenza dell'associazione de 'I Concerti del Chiostro" e della direzione artistica del maestro Fracasso; al contempo rappresenta un investimento attento, convinto e sostenuto da parte dell'amministrazione comunale. Perché crediamo che la cultura possa essere punto di ri-partenza per la città di Galatina, che la musica classica, e la buona musica in generale, sia la cornice di un racconto, di una storia affascinante, sia emblema di bellezza ed emozioni. Ogni singolo aggettivo che descrive Galatina e l'incanto dei suoi luoghi, in cui cittadini, turisti e ospiti potranno assistere ai 3 appuntamenti di "settembre in...classica".

Dado Moroni è da molto tempo sulle scene internazionali a rappresentare il jazz italiano al suo massimo livello. Il pianista genovese è anche uno dei nostri jazzmen più stimati e richiesti dai colleghi americani. Motivo, questo, per cui e' stato nel tempo fra i più attivi artisti italiani negli Stati Uniti. Vale la pena di ricordare che nel corso della sua fortunata carriera ha fatto parte del gruppo Mingus Dynasty e del trio guidato dal bassista Jimmy Woode. È anche stato il solo italiano invitato da Ray Brown a partecipare ad un famoso disco in cui il grande contrabbassista duettava con i suoi pianisti preferiti. Molto lungo sarebbe

l'elenco dei grandi del jazz (tutti appartenenti al genere mainstream) con cui Moroni ha lavorato: basta forse citare Wynton Marsalis, Joe Henderson, Clark Terry, Lee Konitz, Al Grey, Kenny Barron, Tom Harrell, Freddie Hubbard, James Moody. Ma certamente fra le sue esperienze artistiche più importanti non si possono non ricordare anche quelle con Gianni Basso, Franco Ambrosetti ed il recente duo con Enrico Rava.

L'ingresso è libero fino ad esaurimento posti. 

Sara ROMANO, ufficio stampa
 
Di Antonio Mellone (del 02/01/2016 @ 17:11:18, in NohaBlog, linkato 4697 volte)

Il danno alla Trozza. 01.01.2015La mamma dei coglioni è sempre incinta.

La mattina di capodanno, quando ho aperto face-book (sì, nonostante non venga bene di profilo, ne ho uno anch’io), mi son cadute le braccia.

Una delle risposte ad un mio messaggio testuale di auguri e brindisi urbi et orbi (pare che in gergo si chiamino post), riportava la foto del puteale della Trozza - uno dei beni culturali più emblematici di Noha - semidistrutto da ignoti, probabilmente con l’ausilio di qualche ordigno in maniera edulcorata definito petardo, accompagnata da un caustico commento didascalico vergato dalla mia amica Maria Rosaria Paglialonga, che suona più o meno così: “Brindo ai vandali che hanno accolto il 2016 nel migliore dei modi e secondo le loro buone abitudini. Auguri!”.

La mia amica m’ha confidato successivamente che alla visione di quello scempio inaudito, la sua pressione arteriosa era arrivata a 200 millimetri di colonna di mercurio, e che ha impiegato una notte insonne per riuscire a riportare per iscritto le sue prime impressioni nella maniera meno triviale possibile, utilizzando cioè l’eufemismo “vandali” per definire la natura mentulomorfa del cranio degli autori del crimine perpetrato al nostro monumento [per ottenere il significato di mentulomorfo, basta tradurre dal latino il lemma “mentula”, ndr.].

Le ho successivamente risposto che si farebbe un torto ai vandali, e che era il caso di utilizzare l’epiteto più appropriato al caso: coglioni.

Ma la prima a denunciare il misfatto e a pubblicare su Nohaweb l’agghiacciante spettacolo del crollo del grosso pezzo di pietra leccese scolpita dai nostri avi è stata la Lory Calò, anch’ella incavolata nera e mordace quanto basta: “Brindo alle telecamere sulla Trozza, al suo imminente restauro e alla recinzione tutto intorno. Ah, anche ai vigili e alle forze dell'ordine che si faranno vedere spesso. Auguri.”.

In effetti, ultimamente a Noha il controllo del territorio è diventato un optional, se è vero come è vero che le bombe fatte esplodere durante queste feste natalizie un po’ ovunque e da chiunque (anche minorenni, a detta di qualcuno) farebbero impallidire, quanto al fragore, quelle dei recenti bombardamenti in Siria. In effetti, c’è da chiedersi chi acquista questi ordigni e soprattutto chi li commercializza. E inoltre come mai, visto che la storia si ripete da anni, non s’è vista in giro un’auto una delle forze dell’ordine, se non altro per prevenzione o a mo’, diciamo così, di dissuasore mobile.

Ho risposto alla Lory che, come al solito, ha ragione, ma che in fondo non mi piace tanto l’idea delle telecamere ovunque: “[] Le vere telecamere dovremmo essere noi cittadini. In una Comunità degna di questo lemma non dovrebbero esserci dei presidi tecnologici di tal fatta che di fatto limitano la nostra libertà: la vera tutela dei nostri beni culturali non dovrebbe, cioè, essere delegata a marchingegni/personaggi esogeni, tipo un monitor, le forze dell'ordine, e men che meno i cosiddetti politici (in tutt'altre faccende affaccendati […]), ma alla Cultura. Bisogna continuare a lottare in tal senso. E tu lo fai benissimo, per esempio insegnando la musica. Vuoi sapere quale condanna infliggerei ai suddetti coglioni responsabili (minorenni o maggiorenni, non importa, sempre coglioni sono)? La condanna consisterebbe nel seguire ogni giorno, per almeno due ore di fila, delle lezioni di Storia dell'Arte, a partire dalle prime civiltà, passando per l'arte in Mesopotamia, in Egitto, in Grecia (l'arte ellenistica: tutta, dalla A alla Z), l'arte classica, e poi l'etrusca, la romana, la bizantina, e poi ancora, il romanico, il gotico, il barocco, il rococò, fino all'arte moderna (realismo, impressionismo, simbolismo, liberty), fino alle transavanguardie, fino all'arte informale e alla video art dei giorni nostri. I corsi, ovviamente, li terrei io. Sarebbe, penso, un giusto guiderdone alla natura mentulomorfa (vedi sopra il significato, ndr.) delle loro teste.” Chissà che in tal modo questi pirla non lascino finalmente in pace la Trozza, e gli altri beni culturali, liberandoci da scritte (oltretutto sgrammaticate), graffiti, pedate, buchi e altre porcherie peggiori di queste.

Ma ecco pronta la risposta di Maria Rosaria: “Eh no, caro Antonio Mellone, condannare gli autori di questo scempio ad almeno dieci ore di tue lezioni (con interrogazioni) di Storia dell'Arte, dalla preistoria ai nostri giorni, sarebbe per loro un onore troppo grande che, a mio avviso, non meritano. Mandiamoli a spalare letame meglio, almeno stanno con un loro pari (la merda) ca tantu ci nasce tundu nu pote murire quatratu.

Ovviamente sono lusingato per le parole di Maria Rosaria (alla quale forse sfugge la spietatezza di certe mie interrogazioni, per dire, sulla sintesi epesegetica delle opere di certi autori), ma da qualche parte bisognerebbe pur incominciare.

Aggiungo che a codeste lezioni e alle relative interrogazioni farei partecipare anche gli eventuali genitori della suddetta prole illetterata e cogliona, responsabili quanto meno per non aver vigilato (culpa in vigilando: colpa per non aver vigilato).

*

Un ultima chiosa in merito alle reazioni dei politici nostrani (e per nostrani intendo i nostri quattro consiglieri comunali di Noha - ché quelli di Galatina non conoscono non dico i nostri beni culturali, ma nemmeno dove è ubicata Noha).

Ebbene, salvo errori, non si registra da parte dei magnifici quattro nessun commento su Nohaweb (troppa grazia Sant’Antonio), nessun comunicato-stampa (né su Noha.it, né sui tanto cari siti di Galatina), nessuna reazione, nessuna denuncia, nessuna esecrazione del gravissimo atto consumato ai danni della Trozza, men che meno sui loro rispettivi profili face-book. Per dire, su quello di Giancarlo Coluccia della cosiddetta opposizione appare la pubblicità di una commedia in vernacolo; mentre sulla bacheca di Antonio Pepe appare una poesia, chiamiamola così, sul nuovo anno “postata” da chissà chi.

Per quanto riguarda i due consiglieri di maggioranza, vediamo un po’: sul profilo di Luigi Longo abbiamo in primo piano l’immagine di una porta con un cartello con evidente errore di ortografia (e con una pletora di “mi piace” – sic!), mentre il messaggio del giorno prima riporta un’altra foto con dei fuochi pirotecnici (mi auguro non si tratti di quelli che probabilmente hanno distrutto la Trozza).

Dulcis in fundo, sul profilo del politico più di peso della nostra cittadina, vale a dire Daniela Sindaco, c’è una bella foto di Topolino e Minnie (per fortuna senza alcun “mi piace”, mentre scrivo queste note).

*

Purtroppo, di tutto questo degrado i veri responsabili siamo noi cittadini.

E la nostra colpa è duplice: culpa in vigilando (come detto sopra) e culpa in eligendo (colpa nella scelta, nell’elezione di questi personaggi in cerca di bastonatore).

Antonio Mellone

 

Il danno alla Trozza. 01.01.2015 Il danno alla Trozza. 01.01.2015
Il danno alla Trozza. 01.01.2015 Il danno alla Trozza. 01.01.2015
Il danno alla Trozza. 01.01.2015 Il danno alla Trozza. 01.01.2015
Il danno alla Trozza. 01.01.2015 Il danno alla Trozza. 01.01.2015
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Il danno alla Trozza. 01.01.2015

 

 
Di Albino Campa (del 26/08/2010 @ 17:02:55, in Eventi, linkato 3894 volte)

Ricco il programma per la due giorni, 28 e 29 agosto, del moto raduno di Noha giunto ormai alla terza edizione, organizzato dal Moto Club MIG di Galatina.

Sabato 28 agosto

Ore  9.30        Inizio iscrizioni e consegna gadget

Ore 10.30       Tour per la costa  Jonica direzione Nardò le Cenate, Santa Caterina, Santa Maria al

Bagno, Lido Conchiglie, Gallipoli, ritorno passando per il piccolo borgo di Santa

Barbara dove  la cantina Vergaro offrirà una degustazione dei propri vini.

Ore 16.00       Sfilata per le vie cittadine e partenza per raggiungere la Città di Lecce dove

accompagnati da una guida visiteremo il centro storico con il suo stupendo barocco

Ore 18.00        Partenza per raggiungere la frazione di Collemeto dove sarà offerto un ricco   rinfresco.

Ore 19.00        Rientro a Noha

Ore 20.30        Ritrovo in p.zza  S.Michele a Noha dove sarà offerta la cena a tutti gli iscritti

il menu' prevede frisellata, pezzetti di carne al sugo, prodotti tipici e vino,  concerto di musica e ballo della PIZZICA

Domenica 30 agosto

Ore 9.30          Riapertura iscrizioni e consegna gadget

Ore 10.30        Visita alla Città di Galatina.

Ore 12.00        Sfilata per le vie cittadine e trasferimento presso il CONVENTO  LA GRAZIA a Galatone, sarà officiata la benedizione dei caschi e seguirà nei giardini  un ricco aperitivo con degustazione dei vini prodotti,

Ore 13.30       Consegna di alcune confezioni di vino sorteggiandole con le cartoline di iscrizione,

Premiazioni, foto  di gruppo  e saluti con l'augurio di vederci l'anno prossimo.

L'associazione Turistica del vino di Galatina curera' con i suoi esperti, degustazioni di vini e  abbinamenti ai prodotti tipici locali.

Per tutto il periodo dello svolgimento della manifestazione a richiesta sono previste visite guidate

per  il  centro storico di Galatina, la splendida Basilica di S. Caterina, il museo del Tarantismo

 
Di Albino Campa (del 27/07/2010 @ 17:02:35, in Grafite è Musica, linkato 3860 volte)

Image
Uno dei ritratti live di Paola Rizzo
Riappropriarsi dello spazio, del tempo, che segna le distanze fra  ciò che abbiamo ricercato, attraverso il contatto percettivo, e ciò che ne resta.

Se Walter Benjamin parlava di "aura" in riferimento all'opera d'arte e della conseguente perdita di "unicità" del gesto artistico, non si può non considerare tutto questo in rapporto all'evoluzione delle tecnologie, come lo stesso autore tedesco aveva già affermato parlando della fotografia e della sua selezione percettiva che riduceva, accostandolo al numero zero, il valore stesso dell'irripetibilità dell'arte.


Hans Plomp in "La battaglia per l'immaginazione" su "Encyclopedia  Psychedelica, Londra 1986" scriveva che «Ognuno interpreta un ruolo in un dramma, partecipa ad una storia differente con interpretazioni differenti, anche se molti drammi sono solo noiose imitazioni di altri drammi. Ognuno di noi alla nascita era un originale divino, molti di noi moriranno come una brutta copia.»

Il divino che è proprio dell'originarietà, dunque, va a ricongiungersi all'atto della creazione artistica nella filosofia di Walter Benjamin in quel nesso che serve a stabilire ed indicare come divino nient'altro che il senso unico e irripetibile del Gesto che si rende e trasforma in arte, azzerando i frutti dell'omologalienazione di ispirazione tecno/urbana di diretta appropriazione di un apparato socioculturale derivante dall'appiattimento dell'immaginario, in virtù di uno sragionamento della ragione stessa come esaltazione della nullificazione delle masse.

E se il poeta Edward E. Cummings ebbe a dire che «La conoscenza è una parola cordiale per morire, ma non per seppellire l’immaginazione» la capacità pittorico/emozionale del catturare l'unicità dell'immagine e la sua irripetibilità che si realizza nell'atto del ritrarre - dell'artista salentina Paola Rizzo - fa in modo che la massificazione del prodotto-oggetto di matrice fotografica assuma caratteristiche di una poetica dell'eccesso, in un gioco di anime che intrecciano i loro sguardi nell'atto unico dell'istante poetico-visivo.

Così, il 28 luglio a Caprarica di Lecce durante l'ottava edizione del festival "Caprarica in Jazz", l'artista Paola Rizzo si esibirà in una performance che la sta portando in giro fra i locali e gli eventi della Provincia di Lecce - ma anche al di fuori di essa - dal titolo "Grafite è musica" nella quale realizzerà "live" il ritratto al chitarrista Guido Di Leone che contemporaneamente si esibirà col quartetto del sassofonista statunitense Jim Snidero.


Francesco Aprile
2010/7/26
fonte: www.salentoinlinea.it

 
Di Andrea Coccioli (del 30/05/2015 @ 17:00:54, in Comunicato Stampa, linkato 2093 volte)

Lunedì 1 Giugno e Martedì 2 Giugno l'arte, in tutte le sue forme e sfaccettature, conquisterà il centro storico di Galatina: è in arrivo l'Epidemia dell'Arte.

Due giornate a ingresso gratuito con protagonisti i migliori talenti salentini e non, con tantissime iniziative e nomi di spicco tra cui Brusco, cantautore romano autore di tantissime canzoni di successo, Rankin Lele e Papa Leu, duo trepuzzino capace di far ballare le folle al ritmo della migliore musica reggae, Pino Aprile, scrittore di libri di assoluto successo come “Terroni” (250mila copie vendute), e Nandu Popu, storico componente dei Sud Sound System. Infine i suoni preziosi di Max Nocco Placeforthesoul che con i suoi vinili riempirà lo spazio .

Nata da un'idea dell'associazione Chiu Stili Pe Tutti, con il patrocinio del Comune di Galatina, Epidemia dell'Arte è un contenitore multimediale artistico in cui pittori, scultori, fotografi, musicisti e artisti vari presenteranno le loro idee, al fine di accompagnare lo spettatore attraverso un viaggio fatto di visioni artistiche differenti.

L’associazione Gi.Ga Giovani Galatinesi ha contribuito con grande entusiasmo alla realizzazione dell’evento.

“L'obiettivo è ambizioso: attivare il territorio, incrementare la partecipazione e la cittadinanza attiva utilizzando i linguaggi delle arti, promuovendo la cultura musicale ed artistica del territorio, attraverso musica dal vivo, danza, giocoleria, pittura, esposizioni fotografiche, creazioni artistiche, teatro e tanto altro. L'intento è quello di valorizzare gli artisti - locali e non - cercando contemporaneamente di incentivare le attività di artigianato artistico e di prodotti dell'ingegno nel territorio cittadino, ravvivando e arricchendo un panorama cittadino che annovera poche iniziative di tipo creativo.

Epidemia dell'Arte si svolgerà in un contesto versatile e dinamico, nel quale il pubblico, muovendosi tra dipinti, sculture, aree concerti ed espositive, sarà protagonista di esperienze sensoriali uniche e irripetibili, coinvolto e attratto da manifestazioni artistiche eterogenee.

Inoltre, in collaborazione l'Associazione culturale AMICA ideatrice dell'applicazione per smartphone e tablet Galatina Città Amica – app che permette di visitare Galatina, ascoltare la storia dei monumenti, condividere e commentare tutto - Epidemia dell'Arte proporrà una serie di percorsi all'interno delle zone di maggiore attrazione storico-culturale, con il coinvolgimento, nel ruolo di “cicerone” d'eccezione, degli studenti delle scuole superiori galatinesi. Sin da subito e con grande soddisfazione ho accolto questo eccezionale evento denominato “Epidemia dell'Arte”. Un progetto volto a promuovere, in particolare il centro storico della nostra bellissima città ed a coinvolgere tutte le attività produttive già presenti sul medesimo territorio ma ancor di più a sollecitare i cittadini ed i visitatori tutti ad avere un approccio diretto con l'arte a tutto tondo, ed a valorizzare gli artisti locali. “Epidemia dell'Arte” da il via alla stagione estiva della città di Galatina, città nella quale, mi preme sottolineare, le presenze turistiche negli ultimi due anni e mezzo, sono cresciute notevolmente, quasi del 40% in più rispetto agli anni precedenti. Tutto questo grazie ad una politica sin da subito intrapresa dall'attuale amministrazione comunale ed in particolare dall'assessorato al turismo e al marketing territoriale, volta a far conoscere la propria città, il suo ricchissimo patrimonio architettonico, storico ed enogastronomico al di là dei confini regionali e nazionali attraverso la partecipazione ad esclusivi appuntamenti di vetrina con presenze giornalistiche di primissimo piano anche di livello internazionale. Ed ancora, la città di Galatina con i suoi circa 50 QR code installati davanti ai monumenti, con l'APP Turistica telematica “Amica” ed i suoi nuovissimi tre circuiti turistici telematici del centro storico, con l'APP dei racconti magici denominata “Sherazade” sita in tre luoghi cardine del centro storico e con l'App dedicata alle attività produttive “Frontiere 21”, rappresenta certamente uno dei comuni pugliesi maggiormente informatizzati, atti ad accogliere sul proprio territorio presenze turistiche anche quelle con particolari esigenze. 

Insomma la città della civetta, dei SS Pietro e e Paolo e del tarantismo, degli Orsini del Balzo, di Marie D'Enghien con la emozionante Basilica di Santa Caterina D'Alessandria e del barocco, incuriosisce ed affascina, ma sopratutto sale sul podio come una delle città più visitate della nostra provincia insieme a Lecce, Otranto, Gallipoli, Leuca, Castro ed a poche altre ancora.” Alberto Russi - Assessore alle attività produttive, turismo e marketing territoriale

“Quando sono interessati direttamente i giovani galatinesi nell’organizzazione degli eventi di questa splendida Città, il tutto diventa magico perché le nuove generazioni imprimono un entusiasmo particolare e mai scontato al tutto”. Andrea Coccioli - Assessore alle Politiche giovanili

 “Guardiamo con curiosità ed attenzione a questi due giorni di arti nel centro cittadino” dice Daniela Vantaggiato Assessore alla cultura “l’associazione Chiù stili pe tutti  ha già dato prova di indubbia creatività e di certo non deluderà, la formula proposta per alcuni versi torna spesso nelle serate galatinesi laddove si cerca sempre di coniugare cultura, territorio, promozione dei beni artistici e delle attività produttive, ma ci sarà una grande capacità visionaria ed un approccio esperienziale, questo mi aspetto, in grado di rendere unico l’evento; unanimemente apprezzati i musicisti che interverranno, a tutti allora l’1 e il 2 giugno ritroviamoci a Galatina!” Daniela Vanmtaggiato - Assessore alla cultura

 
INFO
Epidemia dell'Arte
Centro Storico, Galatina
Infoline: 3276573545
Email: epidemiadellarte@gmail.com
 
Di Redazione (del 17/12/2023 @ 17:00:09, in Comunicato Stampa, linkato 228 volte)

L’Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina e Collemeto offre alla comunità scolastica - e non solo - un calendario con cinque appuntamenti che faranno vivere lo spirito natalizio con le feste ormai alle porte.

Si parte oggi, sabato 16 dicembre, con "Natale parlato e cantato" organizzato da tutte le sezioni e classi di Collemeto che si svolgerà in Piazza Italia a Collemeto nell'ambito della manifestazione The Christmas Park.

Martedì 19 saranno le classi di scuola primaria di Galatina a dar vita a "In...canto di Natale" alle 19.30 nella chiesa di San Pietro e Paolo con i canti natalizi.

Appuntamento in musica mercoledì 20 alle ore 20.00 con l'Orchestra giovanile "G. Pascoli", composta dagli studenti dei percorsi a indirizzo musicale della scuola secondaria, che presenta l'edizione natalizia di "Un alunno Una canzone Un'emozione" suonando dal vivo alcuni brani della tradizione per arrivare ai canti moderni sempre nella cornice della chiesa matrice. Ad accompagnare i canti di sarà un coro composto dalle classi quinte di scuola primaria e le prime di scuola secondaria. Il concerto rientra anche nell’iniziativa “Le Scuole In…Cantano Borghi” promossa dall’Ufficio scolastico regionale, Ambito territoriale Lecce.

Si chiuderà in bellezza il 22 dicembre con un doppio appuntamento.
La mattina alle 9.30 nella chiesa di San Sebastiano sarà "Uno schianto... di Natale" a cura delle sezioni dell'infanzia di Via Teano.
Il pomeriggio alle 15.30 nella chiesa matrice "'Ndore di Natale" a cura delle sezioni dell'infanzia di Piazza Cesari, dove i canti dei piccoli saranno in grado di farci apprezzare ancor di più la bellezza delle feste.

Ogni momento di incontro sarà l'occasione di scambio di auguri con le famiglie a cui va come sempre il ringraziamento per la collaborazione con la scuola.

Ci auguriamo che questo mini cartello di appuntamenti sia una occasione per entrare un po' di più nello spirito del Natale e farci sentire sempre più come una grande Famiglia, una comunità che opera per il benessere dei nostri bambini e ragazzi.

Fiorella Mastria

 
Di Redazione (del 29/02/2024 @ 17:00:01, in Comunicato Stampa, linkato 178 volte)

Presentazione del mio libro "LA MALATTIA E' SOLO LA PUNTA DELL'ICEBERG" che si terrà sabato 2 marzo alle ore 18 presso la sala conferenze Ex Convento delle Clarisse in piazzetta Galluccio a Galatina.

Intervista a cura di Antonio Torretti e intermezzi musicali di Valentina Marra.

Dott.ssa ENRICA MARIANO

 

Stamattina, le classi terze di scuola secondaria del Polo 1 di Galatina e Collemeto si sono recate a teatro per assistere allo spettacolo “Alice - The musical” in lingua inglese, tratto dal celebre “Alice in Wonderland” di Lewis Carroll e messo in scena dalla compagnia Erasmus Theatre presso il Teatro Don Bosco di Lecce.

Uno spettacolo musicale divertente e coinvolgente che ha trasportato gli studenti nel viaggio a Wonderland con Alice, per esplorare importanti tematiche come la crescita e la scoperta della propria identità.

Alice, cade nella tana di un coniglio e si ritrova in un mondo fantastico, popolato da strane creature antropomorfe. Il racconto gioca molto con la logica, ed è per questo che la sua popolarità dura da anni, sia negli adulti che nei ragazzi.

Cosa ci insegna Alice nel paese delle meraviglie? A SOGNARE L’IMPOSSIBILE.
“Make a wish!
Dream a dream!
Follow your heart on a whimsical theme
To Wonderland, Wonderland,
Wonderful Wonderland, Wonderland”.

Alice è un’instancabile sognatrice, proprio come tutti i bambini. Il mondo in cui precipita, dove tutto è diverso e l’impossibile diventa possibile, ci ricorda quanto è importante coltivare i sogni a dispetto dell’età.

Le avventure di Alice rappresentano la lotta contro il tempo, dove razionalità e immaginazione si scontrano sempre in quello che è il cammino verso il diventare grandi e l’età adulta.

Musiche inedite, attori madrelingua capaci e poliedrici nell’arte richiesta dai musical (recitazione, canto, danza) e…magia!

“Dreams you dream
Will come true,
if you believe
they are happening to you
in Wonderland”.

Un’ulteriore opportunità data ai nostri studenti per approfondire la lingua inglese e farli riflettere in modo innovativo.

Il Polo 1 è stato anche premiato con un certificato di adozione di un albero di ulivo che sarà piantato nel giardino di Erasmus Theatre e che ognuno di noi potrà andare a trovare. Un progetto nato grazie all’associazione no profit OlivaMi che promuove l’adozione degli ulivi salentini come risposta alla devastazione portata dalla Xylella e che consente a chiunque di adottare a distanza uno o più olivi salentini, sostenendo la riforestazione del nostro territorio. 

 

 Fiorella Mastria

 
Di Albino Campa (del 02/06/2012 @ 16:54:27, in Comunicato Stampa, linkato 2718 volte)

È difficile restare insensibili di fronte a ciò che è accaduto in Emilia. Si aggrava sempre più il bilancio del terremoto. 17 sono i corpi senza vita recuperati sotto le macerie, oltre 350 feriti, mentre gli sfollati sono 15mila. Continua intanto lo sciame sismico facendo vivere alle popolazioni emiliane ancora momenti di terrore.
In queste ore nelle quali sta crescendo l'appoggio nei confronti dei terremotati in Emilia, diversi enti sia pubblici che privati stanno raccogliendo somme in denaro per fondi di solidarietà. L'Associazione Galatina2000 ha deciso di realizzare una serie d'iniziative con l'intenzione di raccogliere fondi per dare un contributo alle zone che sono state colpite dal sisma. Un primo momento sarà il salottino mobile allestito martedì 5 giugno presso le Gallerie Teatro Tartaro che vedrà la presenza di diversi artisti del mondo della musica e dello spettacolo durante la quale potranno prenderanno parte anche le tante associazioni che hanno aderito. L'intero evento verrà inoltre trasmesso in diretta web su www.galatina2000.it e su alcune webtv affiliate nel territorio nazionale.

Durante la serata saranno raccolti fondi anche attraverso un'asta di beneficienza con alcune opere donate da artisti locali. Inoltre sul nostro sito web (www.galatina2000.it) è già possibile fare un versamento di solidarietà anche tramite il circuito PayPal. Tutto il ricavato sarà devoluto ad un Comune coinvolto nel disastro attraverso una sinergia con www.laweb.tv di Ferrara con il quale è stato stretto un gemellaggio.

In queste ore, l'associazione Galatina2000 sta lavorando per mettere a punto il palinsesto delle attività con il coinvolgimento di artisti, autori, associazioni, per una diretta no stop che mirerà a sensibilizzare la raccolta di fondi nella nostra città. Siamo convinti che Galatina saprà rispondere positivamente.
Per contatti ed adesioni basta inviare una e-mail a azionidisolidarieta@galatina2000.it o contattarci telefonicamente al 347 3798556



Il Presidente
Piero De Matteis

 
Di Redazione (del 22/04/2014 @ 16:51:43, in Comunicato Stampa, linkato 2578 volte)
Appuntamento con la letteratura, mercoledì 23 aprile 2014, ore 19.30 a Galatina(LE).  Marco Montemarano vincitore del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza 2013, presenta il suo romanzo La ricchezza, presso la Art and Ars Gallery, di Via Raimondello Orsini n.10.  Un incontro che nasce dall'esigenza di un confronto in linea diretta con un autore eclettico ed il suo romanzo, che  ha saputo cogliere gli aspetti più intimi di una generazione che voleva 'sognare'. L'ambiente è quello di una galleria di arte contemporanea, laddove è tangibile il senso del tempo in cui siamo, in un rapporto continuo tra le pagine del libro e la realtà dell'esistente. Dialoga con l'autore Paola Volante. L'evento è promosso dall'Associazione culturale il Mandorlo, in collaborazione con Art and Ars Gallery e libreria La Musa.  

Angela Beccarisi
Rappresentante legale
Associazione culturale il Mandorlo      

Info.  328.3890283

Note sull’autore e sul romanzo.

    Marco Montemarano è nato a Milano, cresciuto a Roma e vive da oltre 20 anni a Monaco. È scrittore, giornalista, traduttore e musicista. Il suo romanzo Acqua passata è tra i vincitori dell’edizione 2012 del concorso IoScrittore ed è stato pubblicato in e-book. I due album musicali Così sempre e The Art of Solo Guitar (RoBa/Zaraproduction) raccolgono sue composizioni per chitarra.

    La ricchezza - A quindici anni Fabrizio Pedrotti è già un gigante. A volte se ne sta in piedi in mezzo alla sua cameretta come se il suo corpo fosse un fantoccio ingiustificabile e lui non sapesse come disfarsene. È bello, è un leader. A scuola è attorniato da una folla di cortigiani, e il mondo gli si srotola ai piedi come un tappeto.
In un giorno del 1975, in un corridoio di un liceo romano, Fabrizio sceglie Giovanni come amico. Gli mette una mano in testa e lo elegge a suo scudiero. Poi lo ribattezza Hitchcock e lo accoglie nella cerchia più intima della sua famiglia.
Nel lussuoso appartamento dei Pedrotti, Giovanni-Hitchcock si muta nel testimone della vita dell’intero nucleo familiare. Riesce a scorgere il padre, un onorevole perennemente assente da casa, in una imbarazzante intimità; si rende subito conto della svagata cortesia ed estraneità della madre; stringe amicizia con Mario, il fratello minore di Fabrizio, un ragazzo gracile, un fantasma in pantofole che rasenta i muri aprendo e chiudendo in silenzio le porte; ha una relazione clandestina con la bella Maddalena, la sorella, una ragazza quasi adulta, coi ricci del colore di certe alghe marine; e infine apprende il lato nascosto, la zona d’ombra del rapporto tra Fabrizio e l’inerme fratello minore.
A volte Fabrizio sente un fremito tra il palato e la radice del naso, una specie di istinto a mordere. E allora lui, il gigante, tortura l’esile fratello minore, lo sveglia a morsi e lo sfinisce con il solletico. Finché Mario, che è in preda al panico al minimo tocco, smette quasi di dare segni di vita.
Al fianco dei Pedrotti, Giovanni abbraccia completamente l’identità di Hitchcock. Al punto tale che si convince persino di determinare la rovina e l’infausto destino di Fabrizio, Mario e Maddalena con un atto scriteriato e irresponsabile nell’acceso clima politico degli anni Settanta. Finché, con il trascorrere degli anni, e l’irrompere della maturità, la verità dei Pedrotti e  di Hitchcock, il loro scudiero, gli appare sotto una luce inaspettata e sorprendentemente diversa.
Con la sua scrittura asciutta e controllata, La ricchezza è un romanzo che narra dei ragazzi degli anni Settanta, di una generazione che ha consumato in fretta il proprio tempo nel sogno e nell’illusione, per esporre alcuni dei temi fondamentali della letteratura di ogni tempo: le grandi speranze e le fragili certezze della gioventù, l’impossibilità di accedere alle vite degli altri, gli inganni della memoria e dell’Io.

    Romanzo vincitore della prima edizione del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza, «un premio che è un unicum in Italia».
Corriere della Sera

    «La fugacità della giovinezza, l’inganno della memoria e di un’identità ritenuta inattaccabile. Sono queste le tematiche di Montemarano, affrontate in uno stile portato all’essenzialità».
Paolo Di Stefano, Corriere della Sera

    «Un racconto asciutto e sagace di un pezzo della meglio gioventù dei tardi anni ’70, senza i drammi e le passioni di quei tempi turbolenti, ma capace di svelare il doppio registro dei ricordi».
Silvana Mazzocchi, La Repubblica

    «La ricchezza è un romanzo fitzgeraldiano con un testimone-protagonista che ci racconta la storia di un’età dell’oro che volge in caduta, un racconto in cui la bellezza fisica all’inizio seduce ma col passare del tempo più spesso isola».
Michele De Mieri, Domenica (il Sole 24 Ore)

    «Montemarano si riappropria del passato con sicurezza e sembra dirci a ogni pagina che lavorare sulla costruzione della propria identità è una fatica infinita e si corre il rischio di mettere in crisi il principio di realtà».
Brunella Schisa, Il Venerdì di Repubblica

 
Di Redazione (del 26/05/2018 @ 16:50:54, in Comunicato Stampa, linkato 1530 volte)

L’atmosfera di festa, con i colori, l’artigianato, le curiosità, con i profumi dei fiori ravviva la regalità della città, scritta nella sua storia e nei suoi monumenti, ridando luce alla bellezza della cultura umanistica e rinascimentale che ebbe qui una fiorente culla.
La manifestazione è organizzata dalla Proloco, con il patrocinio dell’Assessorato Turismo e Centro Storico e Assessorato alla Cultura,con il supporto dell’Assessorato alle attività produttive, al Turismo e Marketing territoriali, vede la sinergia con altre realtà associative ed imprenditoriali, con scuole, artisti, operatori culturali.
Quest’anno, all’interno della manifestazione è previsto un percorso architettonico-culturale alla scoperta dei tesori inediti della città con “Galatina inedita”, che prevede il ritrovo presso il Palazzo della Cultura alle ore 10:00 e vari contributi.
Si può visionare il programma completo sulla brochure o collegarsi alla pagina facebook della Proloco, tenendo conto che gli orari della manifestazione vanno dalle ore 9:30 alle 12:30 e dalle 17:30 alle 22:30.

La cittadinanza tutta, visitatori e turisti, sono invitati a gustare questa splendida atmosfera. Vi aspettiamo.

Pro Loco Galatina

 

 
Di Antonio Mellone (del 13/08/2019 @ 16:50:01, in Fetta di Mellone, linkato 1356 volte)

C’è chi ha le fette di prosciutto, chi lenti di salame, e chi invece ostenta filtri in materiale così variegato che non basterebbero a spiegarne la composizione tutti gli elementi della tavola periodica, specie lo stronzio. Confesso che su certe materie, come quella della quale vi parlerò questa volta, io, sempre sugli occhi, ho le fette di Mellone.

Ebbene sì, quando parlo di musica organistica e dunque di organi a canne e organisti non riesco proprio a essere vergin di (servo?) encomio, né invero di (codardo?) oltraggio all’indirizzo di chi, questi organi a canne, li considera alla stessa stregua di un mobile di arredamento, un pezzo da museo (cioè da cimitero per cose che hanno perso la loro casa naturale), se non un ingombro anacronistico o addirittura un centro di costo. Non così, per dire, un Dante Alighieri che nella Commedia ne parla nel Purgatorio (canto IX - 144), e ovviamente anche nel Paradiso (canto XVII – 44).

Per fortuna, qui in provincia di Lecce, da qualche anno a questa parte, c’è un bel gruppo di Leoni da tastiera che, navigando controvento, son riusciti a dare fiato alle trombe, anzi alle canne di un bel po’ di organi installati, alcuni da secoli, nelle chiese salentine.   

Attenzione, precisiamo: questa volta Leoni da tastiera non sono gli analfabeti funzionali che sui social capiscono fischi per fiaschi, o i famosi troll che dietro l’anonimato ne dicono di cotte e di crude, o gli estensori di post senza capo né coda, o the giornalisti copia-incollatori di comunicati-stampa, o i dispensatori di insulti o minacce a fronte di una critica, o Dio non voglia di un pezzo satirico. Nossignore: Leoni da tastiera in questo caso sono degli artisti che, per la gioia dei melomani (e dei mellomani), in consolle, sanno metter mano su tastiere, pedaliere, staffe, pistoni e comandi di registro, dando voce e colore a spartiti musicali, dai classici agli inediti, in una combinazione prodigiosa di suoni soavi e impetuosi, funesti e lieti, delicati e potenti.

Non vorrei qui fare la mia solita figuraccia omettendo la citazione di nomi magari non meno importanti di questi, ma tra i Leoni da tastiera non posso non menzionare il direttore artistico del Festival Organistico del Salento (attualmente in corso), M° Francesco Scarcella, come pure il M° Leonardo Antonio Di Chiara, e un altro grande, il M° Antonio Rizzato (di cui feci pure cenno in un mio pezzo, andato poi a finire nel 2015 in un bel libro di AA.VV. delle edizioni Del Grifo sui 400 anni del complesso monumentale francescano lequilese). Questi e per fortuna tanti altri Leoni coraggiosi, sognatori resistenti e rivoluzionari gentili concerto dopo concerto stanno dando il LA a un vero e proprio bradisismo positivo, un processo di trasformazione sistematica delle nostre comunità. Sì, perché un concerto d’organo è esercizio di benessere personale e collettivo; è pratica etica e politica per tutti; è senso di appartenenza; è sviluppo di immaginari secondo gusto, sensibilità, curiosità intellettuale, e soprattutto capacità di ascolto.

Su argomenti come questo c’è ancora molta strada da fare nella nostra terra, spesso distratta dallo sviluppismo tutto orgia di spreco, cemento, veleno, lido e discoteca. Qui c’è da promuovere, dopo i mulini e i forni, anche gli organi a canne di comunità; c’è da riscoprirli, tutelarli, restaurarli dove richiesto, ma soprattutto utilizzarli. Molte chiese purtroppo dimenticano di avere queste fenomenali orchestre per unico esecutore a portata di mano, simbolo di regalità e raffinatezza: onde “scordare” ha più significati, purtroppo tutti negativi. Eppure parroci e sindaci (e popolo) dovrebbero sapere che l’organo teme polvere, ragnatele, insetti, e a volte anche topi ed escrementi di volatili, e che dunque una suonata al giorno toglie l’organaro di torno. Ma il peggior nemico di questi strumenti liturgici e da concerto (ma è tutta sacra, qualunque musica) si chiama sciatteria.

Mi auguro che dopo questa “Aria sulla quarta fetta” sia chiara una volta per tutte la differenza sostanziale tra Leoni e leoni da tastiera: i primi prediligono Bach; gli altri i baccalà.  

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 23/08/2022 @ 16:43:33, in Comunicato Stampa, linkato 913 volte)

Giovedì 25 agosto

Ore 20.00 Benvenuti nella corte Arco Costantini; serata di apertura del Motoraduno e accoglienza ai partecipanti già arrivati da fuori. Nel centro storico di Galatina gusteremo i prodotti tipici del Salento con lo "chef" Johnny Lotta e la birra artigianale prodotta dal "mastro birraio Fabrizio" appositamente per la serata di apertura del motoraduno.

Venerdì 26 agosto

Ore 16.30. Partenza per raggiungere Sanarica un piccolo grande paese ricco di spunti. Visiteremo la Chiesa Matrice, l'esterno del Palazzo Ducale, la cripta con meravigliosi affreschi bizantini, la Chiesa Confratemale dell'Annunziata, il Santuario Mariano che cura la sciatalgia, infine le meraviglie della Chiesa di Don Salvatore con dipinti di diversi secoli ed altro, come il vecchio cimitero. A chiudere una pagina di archeologia industriale con il vecchio sansificio Sticchi.

Alle ore 19.30 Saremo in Villa M1G. Ci aspetta Valeria Gemma la nostra maestra di pizzica che ci insegnerà il ballo della pizzica. Serata dedicata alla paella che ci preparerà con il suo pentolone il Cuoco Rocco Quaranta, accompagnata dal primitivo di Manduria e poi di nuovo musica.

Sabato 27 agosto

Ore 9.30 Partenza per visitare la Fabbrica di Ceramiche Coli a Cutrofiano una fra le più antiche del Salento potremmo vedere la produzione dei loro prodotti. Alle ore 13.00 ci sposteremo ad Aradeo un buffet ci aspetta in uno dei palazzi più belli del paese contemporaneamente il sommelier Marco Nocella darà una lezione sulla degustazione dei vini. Alle 18.00 rientro a Noha. Ore 20.30 Ritrovo in piazza S. Michele a Noha per la cena, il menù prevede pezzetti di carne al sugo, frisellata e prodotti tipici salentini. La pizzica dei Tammurria accompagnerà la serata.

Domenica 28 agosto

Ore 09.30 Ritrovo a Noha in piazza S. Michele trasferimento a Galatina diventata Città del Pasticcioto passeggiando per i più bei palazzi di Galatina degusteremo i pasticciotti fatti dalle migliori pasticcerie di Galatina, sottolineando la differenza fra il pasticciotto di Galatina e quello prodotto in altre pasticcerie del salento. Ore 11.30 Rientro a Noha per la benedizione dei Caschi e il saluto delle autorità poi il `trasferimento in villa MIG per il buffet di saluto.

Motoclub MIG

 
Di Redazione (del 21/09/2019 @ 16:34:13, in Comunicato Stampa, linkato 884 volte)

L’Associazione “Virtus Basket Galatina” con sede a Galatina in via Bradano, 27, in collaborazione con la ditta “ECOM SERVIZI AMBIENTALI” di Galatina, nell’ambito delle proprie iniziative statutarie volte al miglioramento delle condizioni sociali e culturali degli abitanti di Galatina, promuove una iniziativa denominata “Virtus Day”, giunta alla II^ edizione.

START, domenica 22 settembre 2019, alle 18.00 presso Piazzetta "Prof. Carrozzini", via Calatafimi a Galatina.

Tantissime saranno le sorprese che allieteranno i ragazzi presenti:

  • Grande novità di questa II^ edizione, sarà l’area “Street Basket”: si potrà praticamente entrare a contatto con il mondo della palla a spicchi grazie a istruttori e cestisti.
  • La giornata nasce dalla forte volontà delle Associazioni organizzatrici di confrontarsi con le realtà associative e non solo, presenti sul territorio. Un rafforzato dialogo quello instaurato con le realtà sportive che di fatto ha portato alla concertazione e alla realizzazione dell'evento che vedrà una intera strada diventare una vera e propria palestra a cielo aperto. Tutti in campo e in piazza per rilanciare l’importanza dell’attività fisica come momento di socialità e per la promozione di stili di vita più sani;
  • Spettacoli HIP HOP e BREAK DANCE;
  • "Protagonisti del Web", rubrica radiofonica a cura di Inondazioni.it;
  • Ci immergeremo, inoltre, in sonorità che spaziano tra il #Funk, il #Rock e il #Soul con un gruppo musicale di giovanissimi che nasce dalla passione per la musica e che ha già prodotto diversi inediti: Young Lust;
  • Verrà allestito, inoltre, un gazebo informativo TappiAmo Galatina - raccolta eco-solidale tappi di plastica; potrete pertanto, nell'occasione, consegnare i vostri tappi e ricevere tutte le informazioni che desiderate riguardo gli obiettivi passati, presenti e futuri che verranno realizzati grazie ai vostri TAPPI. Con l'occasione vi aggiorneremo sullo stato avanzamento lavori della nuova area giochi su Piazzetta "Prof. Carrozzini" - via Calatafimi – Galatina.

Praticamente mancate solo voi…

VIRTUS BASKET GALATINA

 
Di Redazione (del 28/12/2018 @ 16:34:04, in Comunicato Stampa, linkato 1095 volte)

30 dicembre 2018 –  ore 19.00 e 21.00

INCANTESIMI

Fiabe e Leggende della Terra d’Oriente

dalle Fiabe Italiane di Italo Calvino

con Vanessa Gravina e Salvatore Della Villa

Musiche Gianluigi Antonaci

Soprano Cristina Fina

 e con Filippo De Carlo

Regia Livio Galassi

  

 

Proseguirà il 30 dicembre alle 19.00 e alle ore 21.00 nella Chiesa dei Battenti di Galatina, con "INCANTESIMI Fiabe e Leggende della Terra d’Oriente" dalle Fiabe Italiane di Italo Calvino, con Vanessa Gravina e Salvatore Della Villa, la rassegna musicale natalizia "Note Battenti" con la direzione artistica del Maestro Gianluigi Antonaci, compositore e musicista. Il fascino arcaico delle fiabe legate alle terre di Puglia, messe in voce in un sacro tempio dove i solenni miti religiosi ospiteranno, benevoli, antiche affabulazioni popolate da maghi e sirene. Le musiche sono firmate dal Maestro Gianluigi Antonaci. Nello spettacolo, la cui regia è di Livio Galassi, ci sarà la partecipazione del soprano Cristina Fina e di Filippo De Carlo, giovane protagonista dello spettacolo "Il Piccolo Principe" della Compagnia Salvatore Della Villa.

"Incantesimi" è un percorso nel mondo delle fiabe di Puglia. Sono racconti della tradizione che, per tradizione appunto, intrecciano vicende e contesti popolari con personaggi nobili o fantastici. Le storie sono varie: c'è chi parte per cercar fortuna, chi si dà alle avventure con gli amici scapestrati, chi abbandona i figli e chi li ritrova, chi si imbatte in gatti parlanti e chi si ritrova a tu per tu con le sirene. In questi affreschi di commedia umana non può certo mancare lui: lu Nanni-Orco che tesse, maldestro e burlone, le sue sinistre trame.

La ricchezza della narrazione popolare è impreziosita dalla rielaborazione che ne ha fatto Italo Calvino, che dà struttura e corpo ai racconti senza mai smorzare l'anima della lingua, anima che resta costantemente viva nella resa dei detti, delle formule magiche e nelle espressioni idiomatiche.

La rassegna, organizzata da Tracce Creative APS, in collaborazione e con il supporto dell'Assessorato alle Attività Produttive e dell'Assessorato alla Cultura della Città di Galatina, nelle persone degli Assessori Nico Mauro e Cristina Dettù, rientra all'interno delle iniziative natalizie "Natale in tutti i Sensi" della Città di Galatina. "Note Battenti" è realizzata grazie al supporto di numerosi partner privati.

  

2 gennaio 2019 - ore 19.00

Ensemble Concentus

DAL CIEL VENNE MESSO NOVELLO

Il racconto di Natale di Nostro Signore

letture, canti e musiche per la Natività

Canto Vania Palumbo

Canto Sara Valli

Flauti dolci Gianluca Milanese

Viella Maurizio Lillo

Viola da gamba - Oud Maurizio Ria

Chitarra spagnola Angelo Gillo

Percussioni Vito De Lorenzi

 

Infine il 2 gennaio l'Ensemble Concentus, gruppo di musica antica, concluderà la rassegna con "DAL CIEL VENNE MESSO NOVELLO Il racconto di Natale di Nostro Signore" con letture, canti e musiche per la Natività. Un viaggio letterario e musicale nella fede e nella devozione semplice ma autentica del medioevo, evocando con antichi suoni e linguaggi, la religiosità di un’epoca erroneamente definita oscura. Attraverso la lettura di testi tratti dalle Laude medievali e dalle fonti francescane, si racconterà l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele, il “Sì” di Maria, l’umile nascita del Divino Fanciullo, lo stupore e la gioiosa adorazione dei pastori e dei Magi. Le letture saranno precedute e seguite da brani musicali provenienti da preziosi codici risalenti ai secoli XIII, XIV e XV, conservati in Italia, Francia, Spagna e Paesi Scandinavi. Concluderà il programma con la lettura del racconto del primo Presepe Vivente della storia, voluto da San Francesco e Greccio e descritto da Tommaso da Celano nella sua “Vita prima di San Francesco”. Le musiche saranno eseguite su copie fedeli di strumenti antichi.

 

INGRESSO GRATUITO per tutti gli eventi

 

CHIESA DEI BATTENTI Piazzetta Galluccio - centro storico di Galatina

 

 

Domenica 10 ottobre 2021, a partire dalle ore 20.30, all’interno della Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo di Galatina, appuntamento con Dissonanza Perfetta, un evento organizzato da I Concerti del Chiostro, l’associazione diretta dal Maestro Luigi Fracasso e sostenuta dalla Regione Puglia, dal Comune di Galatina e dalla stessa parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo.

Il senso del titolo di questo concerto, Dissonanza Perfetta, tocca in generale il mistero della musica e della sua capacità di narrare lo spazio infinito dell’esistenza umana. Il linguaggio del suono è universale, le combinazioni dei suoni, gli intervalli, scandiscono il movimento stesso, il flusso della storia umana.

La traccia predominante della serata vedrà l’ascolto del suono, che confluirà in quello della propria anima. La musica accompagnerà dolcemente ognuno alla soglia della possibilità che le proprie dissonanze possano introdurre, una volta superate, a nuove perfezioni.

Un’orchestra d’Archi che vedrà protagonisti cinque tra i più rilevanti esponenti della musica classica nazionale ed internazionale.

A dirigere la serata sarà Jan Miłosz Zarzycki, direttore artistico della Filarmonica da camera Witold Lutosławski a Łomża. È anche professore alla Fryderyk Chopin University of Music di Varsavia. È vincitore di premi in concorsi internazionali in Italia, Spagna e Ungheria.

Al violoncello, sarà presente Anton Niculescu, già I violoncello solista al Teatro alla Scala di Milano, protagonista di una intensa attività concertistica internazionale in Europa, Stati Uniti, Giappone, Sudamerica, etc. Tiene regolarmente Master–Classes in tutto il mondo e fa parte delle giurie dei concorsi internazionali.

Daniele Albanese, diplomato in Pianoforte e laureato in Filosofia con il massimo dei voti e lode, dopo essere entrato nel Pontificio Seminario Romano Maggiore, diviene sacerdote il 4 ottobre 2001 nella Basilica Cattedrale di Otranto per la preghiera consacratoria e l’imposizione delle mani di S. Ecc.za mons. Donato Negro Arcivescovo di Otranto. Albanese collabora con l’orchestra del Conservatorio Tito Schipa di Lecce come ospite dei Concerti del Conservatorio.

Andrea Rucco sarà il secondo pianista della serata. Vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali, attualmente è iscritto al secondo anno del biennio di pianoforte sotto la guida del M° Mariagrazia Lioy e, parallelamente al percorso musicale, frequenta il corso di laurea magistrale in Ingegneria Biomedica presso il Politecnico di Milano, dove ha conseguito la laurea di primo livello nel settembre 2020.
Durante l’evento, si esibirà anche il Maestro Luigi Fracasso, direttore artistico de I Concerti del Chiostro, pianista di rilievo internazionale e titolare, dal 1987, di una cattedra di Pianoforte nelle Scuole d’Istruzione Secondaria ad Indirizzo musicale.

Luigi Fracasso dichiara: “Sarà una serata particolare. Ci renderemo conto come la nostra vita sia scandita da intervalli non sempre felici. Avviene la stessa identica cosa nella musica. Possiamo dire che alcuni intervalli stridono. Ma qui viene una sorta di umanissimo miracolo: come la potenza della vita è capace di risolvere ogni sofferenza con l’ingresso in una dimensione nuova, così la potenza della musica prende le dissonanze e chiede loro che risolvano: che non rimangano contraddizione assoluta, ma che, creando movimento, giungano ad una pace più profonda”.

L’evento è sold out. Sarà tuttavia possibile accedere ad una lista d'attesa per eventuali posti disponibili, presentandosi sul luogo dell’evento.
L’ingresso è vincolato dalla presenza del certificato verde, o dall’esito negativo di un tampone effettuato entro le 48 ore prima dell’inizio del concerto.

Alessio Prastano
Ufficio Stampa - I Concerti del Chiostro

 
Di Redazione (del 21/10/2018 @ 16:26:54, in Comunicato Stampa, linkato 869 volte)

In molte occasioni abbiamo assistito all’incapacità di questa amministrazione nel saper cogliere le opportunità di intervento offerte dai vari finanziamenti a cui puntualmente i nostri progetti sono rimasti esclusi. In altre ancora abbiamo denunciato la perdita di parte della nostra centralità a causa di scelte insensate e mortificanti.

E’ questo il caso dei Concerti del Chiosto, evento concertistico di elevato spessore culturale e musicale seguito a livello locale da un pubblico numeroso ed a livello nazionale da appositi programmi della RAI che, dopo vent’anni,  dovrebbe passare nel comune di Soleto che sembrerebbe aver dato la propria disponibilità a sostenere la manifestazione.

Uno smacco pesantissimo per la nostra città che, sin dal 1998 in cui furono fondati i Concerti del Chiostro, ha sempre tratto beneficio da questa importante vetrina, valorizzando, sostenendo e facendo crescere, a prescindere dal colore politico delle varie amministrazione che si sono succedute, una delle ultime eccellenze del nostro territorio.

Questo largo sostegno e apprezzamento dimostrato dalla classe politica cittadina in questi anni si è interrotto oggi a causa della gestione del Sindaco Amante che, coerentemente con la propria linea politica e in continuità con l’amministrazione Montagna, sta portando a termine l’opera di distruzione e smembramento della città.

Non è bastata la longevità, lo spessore musicale e nemmeno il largo apprezzamento del pubblico e degli addetti ai lavori a convincere il Sindaco a sostenere questo evento come invece ha fatto intelligentemente il comune di Soleto, bravo ad accogliere e a dare continuità a questa manifestazione musicale. Infatti se l’appuntamento di quest’anno fosse saltato, i concerti del Chiostro non avrebbero più potuto avere accesso ai finanziamenti regionali. Pertanto dovremo dire grazie a Soleto se questa manifestazione continuerà ad esistere.

A Galatina invece l’arroganza e l’incapacità al potere stanno portando la città allo sfascio come testimoniato dalla scelta di chiudere la porta ai concerti del Chiostro, giustificata probabilmente dalla scarsità delle risorse economiche, salvo poi riuscire a reperirle per quella porcheria di operazione che ha visto il finanziamento di 5.000 euro all’archeoclub per gestire non si sa bene cosa.

Giuseppe Spoti

Consigliere comunale – Partito Socialista

 
Di Redazione (del 21/09/2019 @ 16:25:06, in Comunicato Stampa, linkato 1076 volte)

Si svolge a Casarano la manifestazione annuale della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, organizzata anche quest’anno dall’Associazione di Volontariato “Salento Alzheimer – Onlus”, che a febbraio ha festeggiato i suoi dieci anni di preziosa attività in tutto il territorio salentino a sostegno degli ammalati di Alzheimer, dei loro familiari e dei care givers, tramite corsi gratuiti, convegni, informazioni, ecc. La tre giorni di iniziative, è stata patrocinata dalla Città di Casarano, dalla Provincia e dall’ASL di Lecce, e da vari Comuni della provincia tra cui quello di Galatina, che hanno accolto il tradizionale banchetto per la vendita dei ciclamini nelle piazze principali (a favore della raccolta fondi a sostegno delle attività associative). Nella serata di ieri, venerdì 20 settembre, si è svolta con la partecipazione di soci e sostenitori una cena di beneficenza presso il White Restaurant di Casarano, allietata dal gruppo musicale “I Vimbo”.

Oggi sabato 21 settembre, alle ore 19.00 di, presso l’Auditorium Comunale “Gino Pisanò” di Casarano, avrà luogo una Tavola Rotonda sul tema dell’Alzheimer dal titolo “musica e cervello” che vedrà la partecipazione di diverse figure mediche professionali e di base (dott. Antonio Montinaro, dott. Aldo Schiavano, dott. Stefano De Florio, prof.ssa Anna Cesi, prof.ssa Wilma Stasi, dott.ssa Silvia La Puma) moderate dalla dott.ssa Antonella Vasquez. A seguire, presso il medesimo luogo, l’attore Massimo Giordano porterà in scena il suo spettacolo teatrale dal titolo “La guerra di Rocco”. Lo spettacolo, scritto da Massimo Giordano e Giovanni Delle Donne ed interpretato da Massimo Giordano, porta in scena episodi della prima guerra mondiale (Isonzo, Caporetto, Monte San Michele, Gorizia) vista attraverso gli occhi di un sempliciotto salentino, che parte al fronte aspettandosi  che ogni azione sia giusta e buona, per accorgersi che invece sono tutte senza senso e valore. Nato nell'anno del centenario della prima guerra mondiale, lo spettacolo rappresenta la possibilità di conoscere un pezzo della nostra storia e di riflettere su come ognuno di noi fa la storia. La mattinata di domenica 22 settembre sarà invece dedicata alla distribuzione di materiale informativo sulle attività dell’associazione e su come approcciarsi alla malattia ed alla vendita dei ciclamini in fiore, la pianta simbolo dell’Alzheimer, presso le principali piazze dei comuni salentini che patrocinano l’iniziativa.

A Galatina il banchetto per la vendita dei ciclamini sarà collocato nei pressi del Caffè della Basilica, in Piazza Orsini dalle ore 9:30 alle 12:30.  La domenica 22, alle 19.00 presso la Parrocchia “San Domenico” in Casarano sarà celebrata la Santa Messa in memoria dei defunti malati di Alzheimer e dei benefattori.  È importante dare un sostegno, ognuno come può, per <>. Vi aspettiamo con piacere nelle piazze dei comuni patrocinanti, che potrete trovare sulla locandina.

Salento Alzheimer. Associazione di  volontariato Onlus.

Piazza della Repubblica n. 25. Sannicola (Lecce).

salentoalzheimer@libero.it Cell. 339 1313114

 
Di Redazione (del 19/08/2023 @ 16:14:19, in Comunicato Stampa, linkato 424 volte)

È il teatro Cavallino Bianco di Galatina lo spettacolare scenario delle prove del Concertone Notte della Taranta 2023.
Dal 1 agosto la maestra concertatrice Fiorella Mannoia, il percussionista Carlo Di Francesco e il direttore d’Orchestra Clemente Ferrari dirigono le prove sul palcoscenico del prestigioso teatro costruito tra il 1947 e il 1949. Ogni giorno il contenitore artistico tornato alla città dopo il restauro il 13 novembre del 2021, accoglie i cantanti e i musicisti dell’Orchestra e gli ospiti del Concertone Tananai e Brunori Sas tra i fregi del luogo simbolo di Galatina.
Siamo fieri di questo riconoscimento – dichiara la vice Sindaco Grazia Anselmi – e della attenzione della Fondazione verso la nostra città. Salutiamo con gioia tutti gli artisti presenti.
I cantanti Enza Pagliara, Alessandra Caiulo, Consuelo Alfieri, Stefania Morciano, Antonio Amato, Giancarlo Paglialunga, Salvatore Galeanda e i musicisti Giuseppe Astore – violino, Nico Beradi – fiati, Alessandro e Roberto Chiga, Carlo De Pascali e Gioele Nuzzo – tamburelli, Leonardo Cordella – organetto, Antonio Marra – batteria, Roberto Gemma – fisarmonica, Mario Esposito – basso, Peppo Grassi – mandolino, Gianluca Longo – mandola, Alessandro Monteduro – percussioni, Attilio Turrsi – chitarra battente, saranno protagonisti del Concertone 2023 che in queste ore prende forma e regalerà enormi emozioni al pubblico dei 200mila di Melpignano sabato 26 agosto.
Nel foyer del Cavallino Bianco si sono svolte le prove danza del progetto speciale Ronda Magica in collaborazione con la cooperativa L’Adelfia. Gli ospiti delle comunità terapeutiche circondati dalle gigantografie di Mina, Rita Pavone, Dalila e tantissimi altri protagonisti della musica ospitati a Galatina, hanno ballato guidati dal Corpo di Ballo della Taranta.

 Segreteria Sindaco
Comune di Galatina

 
Di Redazione (del 20/05/2023 @ 16:13:09, in NohaBlog, linkato 316 volte)

Si svolgerà tutto domenica 21 maggio 2023.

Particolari dell’opera visti da vicino e installazione sul battistero di Noha, la mattina.

Messa solenne e benedizione, musica organistica d’autore e racconto della storia del Battesimo di pietra, nel pomeriggio alle 19.

Peccato non parteciparvi.

Noha.it

 
Di Redazione (del 13/04/2015 @ 16:03:23, in MSGradio, linkato 2320 volte)

Dopo la realtà della web radio di Noha, tre giovani ragazzi del nostro paese hanno deciso di creare un programma radiofonico dedicato in particolar modo alla musica reggae e house soffermando la loro attenzione su artisti del nostro Salento. Il loro programma si chiama MSGradio, nome composto dalle iniziali dei ragazzi: Marco Centonze (M), Simone Lauria (S) e Gabriele Tarantino (G). La loro idea centrale è quella di valorizzare il nostro paese e farlo conoscere attraverso la nuova realtà creatasi con l’aiuto di un genere musicale come quello del reggae e quello dell’house molto apprezzato da giovani e meno giovani.

Le loro voci e la loro musica la potremo ascoltare dal 15 aprile OGNI MERCOLEDI’ DALLE 18 ALLE 19 SU NOHINONDAZIONI ATTRAVERSO TABLET, PC E SMARTPHONE.

 
Di Antonio Mellone (del 30/07/2016 @ 16:01:49, in Politica, linkato 3332 volte)

Addio giunta Montagna. Che il cemento ti sia lieve.

La ferale notizia della prematura dipartita dell’amministrazione del Nazareno di Galatina, quella del consociativismo ovvero delle larghe scemenze nostrane, m’è giunta ieri sera come fulmine a ciel in Tempesta, mentre appagavo il mio senso estetico sotto le volte affrescate della basilica orsiniana, riecheggianti di voci e note medievali de “La cantiga de la Serena” (percorsi musicali lungo le vie dei pellegrini di Puglia).

Non c’era il bisogno di essere Nostradamus per vaticinare il fatto che la fascia di Miss vice-sindaco primavera/estate 2016 indossata dall’assessore all’area mercatale, al secolo Patrizia Sabella, sarebbe durata da Natale a Santo Stefano (anzi per la precisione: da San Pantaleone a Santa Marta – protettrice delle casalinghe, ndr.).

A dirla tutta, la giunta Montagna, per lo scrivente, era già spirata da un pezzo: precisamente dal giorno in cui - dando retta al raglio degli asini che volano - aveva detto di sì al mega-porcile di Collemeto, con la successiva sottoscrizione nel 2013 della famosa Convenzione (o circonvenzione d’incapace) con la Pantacom, la società a irresponsabilità illimitata - che tanti danni, soprattutto ai quattro superstiti neuroni dei galatinesi, ha procurato. 

In nome della cantilena per bimbi-minchia, vale a dire “ricadute occupazionali e volano per lo sviluppo”, si trovarono tutti insieme appassionatamente il PD (Pronta Deforestazione), l’allora Udc (Unione del Cemento), il Pdl (Partito delle Lottizzazioni), la PdT (la Puccia prima di Tutto), i restanti destrorsi, inclusi i “compagni” del partito socialista (che a dispetto di Marx ed Engels - le cui ceneri si staranno certamente travujando nella tomba – è diventato di destra), a votare lo scempio di circa 25 ettari di terreno di Contrada Cascioni per impiantarvi l’n-esimo centro commerciale salentino.

Il tutto con l’opposizione di RC (Rifondazione Comunista, anzi Riposo Cerebrale) così blanda, così affabile, così, come dire, scoglionata, che la Roberta & C. son rimasti avvitati alla cadrega della maggioranza sino all’altro giorno.

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A Roberta, che reputo persona di grande valore e preparazione, non perdono il fatto che, subito dopo le elezioni e la nomina in giunta, si sia dimenticata delle sue battaglie in favore dello “Stop al consumo di suolo” (e, invero, anche dei suoi compagni di lotta), sparendo di fatto dalla circolazione e dagli incontri nei collettivi, creando uno iato inspiegabile (o forse sì) tra un prima e un dopo, e diventando paladina delle glandi opere pubiche - tipo mega-impianto di compostaggio ana(l)erobico e area mercatale - e avallando le scandalose enormità di questa amministrazione, più volte descritte dall’ineffabile Andrea Coccioli come grandi successi (o forse voleva dire grandi cessi, tipo: pseudo-circonvallazione con tanto di ringhiera combustibile; Palestra Hangar chiusa come un bunker all’indomani dell’inaugurazione in pompa magna (pompa è sostantivo; magna, voce del verbo); Auditorium in-cubista morto nella culla di cemento vibrato; Centro Polifunzionale di Noha senza allaccio polifunzionale all’energia elettrica; parcheggio di via Giada (ahinoi, volevano fare anche quello); accettazione diretta o indiretta delle sponsorizzazioni da Tap, Colacem e da altri gigli di campo (santo) senza alcuna alzata di ciglio o storcimento di muso;  varie ed eventuali).

*

Ora si prospetta una gestione della città di nomina governativa, sicché un grigio Prefetto, con l’investitura di un suo commissario, sancirà solennemente che a Galatina la democrazia è fallita.

Che ci vuoi fare, signora mia: nel mio comune c’è una genia di politici e di loro accoliti ancora nostalgici del Podestà.

Qui il popolo stravaccato sui divani & divani non ha ancora compreso il fatto che il peggior sindaco (pensate, per dire, ad un Carlo Gervasi - sanu me toccu – che fu lo sfidante di Montagna), sarà pur sempre preferibile al miglior Commissario Prefettizio.

*

Dite che non me ne vada bene una? Forse.

Ma ormai lo sapete che, avendo dichiarato guerra alle icone, sono poco ecumenico e molto iconoclasta.

Specifico: icone. Senza f.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 17/02/2024 @ 16:01:24, in Comunicato Stampa, linkato 338 volte)

È questo il titolo che abbiamo voluto dare al nuovo progetto che ci vede protagonisti della tradizione del “Santu Lazzaru”, e degli altri canti di Passione.

Abbiamo ereditato musica, parole, strumenti e voglia di continuare una storia, e dunque tutti  insieme s’è deciso di far risuonare nelle strade, nelle piazze e nelle case di Noha  il nostro archivio sonoro, incoraggiati dai compaesani che anno dopo anno ci hanno ospitato nelle loro case, sostenendoci: di più,  spingendoci a non desistere in questa ricerca del bello e del buono.

Quest’anno abbiamo voluto aggiungere ulteriori novità. Abbiamo infatti pensato, come suggerisce anche  il testo “Sta benimu via via”, di cantare la Passione di Nostro Signore in un particolare rione  del paese: sicché ogni venerdì di Quaresima intorno alle ore 22:00, daremo vita a un piccolo corteo che ci porterà nel punto più significativo del quartiere o della contrada di Noha dove avrà luogo un mini-concerto corale del nostro particolare Santu Lazzaru.

Si parte DOMENICA 18 FEBBRAIO nella chiesa Madonna delle Grazie, al termine della Santa Messa delle 10:30, con un saggio del nostro repertorio.

Successivamente, ogni venerdì alle ore 22:00, daremo vita a una tappa del giro canoro di Noha.

Il programma verrà aggiornato progressivamente sui canali social “Mpizzicaturi” e su Nohaweb.

Sarà un itinerario quaresimale di fede, spiritualità, arte e cultura, grazie certamente al nostro (modesto) contributo, ma soprattutto al calore e alla partecipazione di chi vorrà unirsi a noi in quest’opera di ricerca, cura e trasmissione dei sempiterni valori della nostra antica comunità.

Mpizzicaturi di Noha

 
Di Antonio Mellone (del 10/09/2022 @ 15:56:40, in Fetta di Mellone, linkato 712 volte)


Nell'immagine è assente P. Francesco D'Acquarica

Mamma mia come passano i secoli. Sembra ieri, e invece sono trascorsi ben due decenni (era il mese di settembre del 2002) dalla nascita di Noha.it, il blog geofilosofico di questo angolo di terra che nella sua denominazione vanta niente poco di meno che la lettera H: come quella (su, illudiamoci un po’) di Honeste vivere (uno dei tre precetti del diritto), o di Harmonium (che oltre a evocare l’idea dell’armonia è uno strumento musicale francese molto simile all’armonium), o di Habitat (quella cosa che si riuscirebbe forse a custodire un po’ senza il sistema tutto chiacchiere, sviluppo e crescita), ovvero di Humus (addirittura culturale), ma anche di Home sweet Home e di Hallo (per chi alle medie ha studiato inglese).

A tal proposito v’è da puntualizzare il fatto che, come diremo, in questi venti anni quell’H - per la fortuna di chi ne capisce e l’ira funesta di chi no – è stata tutt’altro che muta.

È ora il caso di chiarire anche che Noha.it non fu né inventato né creato dal sottoscritto, che dunque non ne è assolutamente l’azionista di maggioranza (anche perché codesto blog non ha né quote, né azioni, e per fortuna nemmeno obbligazioni), ma soltanto un intermittente benché sostanzialmente fedele collaboratore. Invece l’artefice di tutto l’ambaradan è sempre stato l’Albino Campa, esperto informatico, ideatore, e quindi patron ma decisamente non il “padron” di codesto diario elettronico comunitario, se non altro per via della diciamo usucapione ventennale da parte dei suoi venticinque lettori vicini e lontani: onde il sito de nohantri rientra ormai nel novero dei beni comuni, se non proprio demaniali.

Vero è che qualcuno vedendo che numerose fra le migliaia delle sue pagine sono inguacchiate dal risultato delle mie battute (intendo quelle su questa benedetta tastiera, non quelle di spirito) ha creduto che insomma io ne fossi il titolare effettivo, tanto che poco tempo fa, proprio nel corso della recente campagna elettorale per le amministrative galatinesi (quelle, come dicono, vinte da Pippi Calzelunghe, ora naturalizzato Pippi Carzilarghi), un signore mi chiese se per caso io fossi di “Noha-punto-it”: gli risposi laconicamente che sì, sono di Noha: ma senza punto. Punto.

Ma, detto per inciso, questo 2022 non è soltanto il ventennale di una nascita, ma anche il decennale di un trapasso, quello de “L’Osservatore Nohano”, il mensile cartaceo e on-line (o forse borderline) del sito, una rivista senza interessi (solo conflitti), dai temi anacronistici (dico con il futuro incorporato), vergato talvolta con inchiostro antipatico da un gruppo di ragazzi allora come ora capaci di sognare. Requiescat in pace (quel rotocalco, non i suoi redattori).

Ma ritorniamo alla casa madre Noha.it e così agli interventi, gli articoli, i racconti, le gallerie di foto, le vignette e i video, tutti pubblicati con lo spirito partigiano per cui è meglio cambiare il paese che cambiare paese, possibilmente liberandolo dalla rassegnazione resiliente, dall’ineluttabilità di una politica acefala ma stucchevolmente furba pasticciona e forse pure affarista, dalla criminalità organizzata senza scorno, in sostanza da un capitalismo nichilista ben incravattato che, con ‘sto fatto della necessità del business, tumula i rapporti, devasta la geografia, scorda la storia, rovina la salute, privatizza il pubblico e indebita financo i nascituri.

Certamente non si fa la rivoluzione con un sito internet, ma a volte un sito internet come il Nostro, oltretutto senza Caltagironi-Cairi-Agnelli-Elkanni-et-Partiti Vari in veste di editori, e dunque sponsor, contributi, pubblicità e soldi (e già codesta gratuità suona tanto di rivoluzionario) potrebbe aiutare una comunità a riflettere, conoscersi meglio, e far venire la voglia di cercarne le radici, prendere coscienza dei grandi inganni, riscoprire e tutelare il genius loci, costituire una raccolta di dati e di notizie (già citate quali fonti di ricerca perfino nelle tesi di laurea), aprire gli occhi.

Ma non è tutto rose e fiori: è che per evitare di essere considerati soltanto (o del tutto) eretici, rompicoglioni, anarchici, senz’altro populisti, o maisia burloni fino a politicamente scorretti (rischiando raffiche di denunce e processi che manco un serial killer), ogni tanto ci tocca pure far passare i Comunicati Stampa “politici”, ultimamente a valanghe, redatti, se non tutti molti, dal Pci (none il partito comunista italiano, ma il partito conformista internazionale).

Chissà quando s’arriverà ad archiviare i tempi degli inenarrabili guitti della pOLITICA extra e intramoenia dalla sintassi impressionistica e dalla grammatica da Herpes Zoster - il cui nemico più acerrimo sembrerebbe essere non tanto la satira graffiante quanto lo specchio riflettente. Probabilmente quando tutti saremo in grado di cogliere le differenze, scongiurando il rischio di fare di tutte le erbe un fascio (littorio).

Un ventennale contro ogni Ventennio.

 

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 02/05/2011 @ 15:55:42, in Un'altra chiesa, linkato 3026 volte)

Il 1° maggio, universalmente giorno dedicato ai lavoratori, in Italia è stato requisito dalla gerarchia cattolica, segnatamente dal Vaticano che ha deciso di beatificare Giovanni Paolo II, il papa polacco, in questo giorno, con una volontà di prevaricazione ostentata e con l’intenzione di oscurare con una massa religiosa il 1° maggio laico, contrapponendo due celebrazioni, laica e cattolica, in modo artificiale e polemico.

E’ vero che il papa polacco fu un operaio. Lo fu solo per un anno o poco più. Non si può quindi dire che un «operaio», ma piuttosto che fece una esperienza di lavoro. Vendere questa esperienza come uno status qualificante è falso e mistificatorio. Non è degno di chi crede comportarsi così.

Beatificare il papa polacco può rientrare anche negli affari interni alla gerarchia cattolica, ma è certo che una gran parte della Chiesa non partecipa a questa operazione di marketing della religione per risollevare le sorti di una religiosità languente. Non è così che si testimonia la fede, così la si uccide soltanto perché questo genere di eventi mettono in evidenza l’esteriorità: le grandi masse, i numeri, il folclore, l’illusione di dire che «erano in tanti» come sinonimo di richiesta di religione. Siamo in pieno paganesimo religioso perché si sfrutta il sentimentalismo per affermare una visibilità che nasconde il vuoto e il paganesimo dello stesso personale clericale. Sceneggiate. Parate. Mondanità. Si dice che dopo la prima ubriacatura, oggi a pochi giorni della saga papale, si teme un flop che fa paura agli organizzatori che spendono per questa dimostrazione di forza debole una enorme quantità di denaro che poteva essere usato per i migranti o per altri scopi nobili sociali. Il costo dell’operazione è di € 1 milione e 200 mila, mentre al Comune di Roma tra straordinari e logistica costerebbe € 7 milioni e mezzo. Una cifra enorme, buttata al vento per una manifestazione con tanti interrogativi.

Il papa polacco come uomo fu dirompente, carismatico, carnale e sanguigno: fu un uomo vero che si tuffava in mezzo all’umanità e vi restava. Ciò detto e riconosciuto, come papa fu il peggior papa del secolo scorso perché polacchizzò la Chiesa, consegnandola nelle mani delle sètte religiose che hanno frantumato il volto unito della sposa di Cristo. L’Opus Dei controlla le finanze del Vaticano e la cultura teologica, messa come cane da guardia per fare morire la Teologia della Liberazione. Comunione e Liberazione a livello nazionale e non solo è la longa manus del Vaticano in Italia, via privilegiata per accedere alle stanze del governo e delle leggi e poco importa se le Compagnia delle Opere, si esercita a fare affari con mafiosi e delinquenti. Poco importa se i due Istituti fanno a gare nell’arruolamento dei deboli a privare della coscienza chiunque si affaccia nel loro cortile. Poi vi è il lupanare dei Legionari di Cristo protetto e difeso anche di fronte all’evidenza delittuosa e immonda di un superiore generale pedofilo e padre di figli disseminati come noccioline.

L’obiettivo di tutta questa nuova fregola di evangelizzazione è uno solo: annientare definitivamente il concilio Vaticano II, il cui solo nome è sintomo di destabilizzazione nel mondo curiale e clericale. Noi celebreremo come possiamo il 1° maggio con un concerto dedicato ad un lavoratore della musica, il M°. Emilio Traverso nel IV anniversario della sua morte e con lui pensiamo a tutti i lavoratori del mondo che cooperano alla grandezza del mondo.

EVERSIVO

Noi non daremo mai ad alcuno il titolo di brigatista perché non vogliamo banalizzare una tragedia e trasformarla in un insulto senza fondamento. Noi diciamo che Berlusconi, mandante e istigatore, di questi comportamenti violenti, saturi di acredine e di odio, è un EVERSIVO, MALATO MENTALE, COMUNISTA DA KGB, ISTIGHATORE A DELINGUERE E ALLA PROSTITUZIONE MINORILE. UOMO SENZA ONORE E SENZA DIGNITA’, MAGNACCIA PAGANTE, SPERGIURO RECIDIVO, FALSO, CORRUTTORE E CORROTTO.

E’ dovere morale e civile di ciascun cittadino espellerlo con qualsiasi mezzo, anche la rivoluzione come insegna Paolo VI nella enciclica Populorum Progressio, n. 31:

 «Nel caso di una tirannia evidente e prolungata

che attenti gravemente ai diritti fondamentali della persona

e nuoccia in modo pericoloso al bene comune del paese

[è legittima]

l’insurrezione rivoluzionaria».

Paolo Farinella, prete

Parrocchia S. Torpete - Genova
 

In questo periodo di “Didattica a Distanza” ove oltre alle insegnanti anche le famiglie stanno compiendo grandi sacrifici con i propri figli, a Cutrofiano come nel resto d’Italia d'altronde, per il coinvolgimento di più materie scolastiche esiste un'iniziativa denominata: “caccia al tesoro didattica”.La caccia al tesoro è suddivisa in più tappe ed ogni tappa persegue un obiettivo di ogni materia. 

Da un testo descrittivo, più materie si uniscono e... “Petali di Fiori” possono diventare operazioni di matematica, “un’ape che vola” può diventare colei che passa da un fiore all’altro e invece del nettare trova termini nuovi/sconosciuti per i ragazzi da cercare sul vocabolario con il cui significato ci si collega ad altre materie scolastiche.

La Caccia al Tesoro è un’attività multidisciplinare, e le insegnanti hanno creato un testo con tanti indizi tanto da portare anche con la farfalla dal nome ITA-LIA a far conoscere l’intero testo dell’Inno di Mameli, un brano che alcuni credono finisca alla prima strofa, e che si ripete la stessa per 3/4 minuti. Con questa iniziativa si è voluto dare giusta importanza alla conoscenza dell’Inno di Mameli ed al suo significato, oltre che come “compito” una volta trovate le parole all’interno della Caccia al Tesoro studiarlo e ricordarlo a memoria.

 

Gli alunni delle classi 3A, 3B, 4A, 5A della scuola primaria del Plesso “V.M. Maselli”, dell’Istituto Comprensivo Don Bosco di Cutrofiano, insieme alle famiglie e agli insegnanti, pur con le difficoltà della didattica a distanza, si sono fatti “Portatori sani di futuro”. 

Il coraggio e la speranza si leggono nei loro occhi e li hanno espressi con i colori della nostra bandiera, affidandoli alle ali della farfalla ITA-LIA, che ha il compito di accarezzare tutti i cuori volando sulle note dell’Inno Nazionale. 

 

Per la realizzazione dell’iniziativa, i ragazzi coinvolti sono stati coadiuvati e incoraggiati da Antonio Melegari e Marco Forte rappresentanti di due associazioni del territorio rispettivamente l’Ass.ne Cult. Sud Ethnic e la locale Pro Loco. Le Associazioni citate in questo periodo di emergenza, non hanno mai lasciato da soli i cittadini di Cutrofiano, creando delle iniziative e sostenendo manifestazioni (virtuali) affinchènessuno si sentisse solo. 

Sono stati coinvolti circa 80 bambini, ai quali è stata assegnata una base musicale e coinvolgendo anche i genitori gli stessi hanno registrato l’Inno di Mameli e grazie alle tecnologie moderne il tutto è stato confluito in un unico indirizzo in modo da sincronizzare il tutto e mettere le circa 80 registrazioni tutte insieme. L’Inno di Mameli è preceduto dalle letture affidate a quattro ragazzi in rappresentanza delle classi 3A, 3B, 4A, 5A della scuola primaria del Plesso “V.M. Maselli”, dell’Istituto Comprensivo Don Bosco di Cutrofiano.

Si è voluto stimolare “l’aspetto artistico e sensoriale” di ogni ragazzo affidando a loro il compito di esprimersi realizzando dei disegni dedicati a “La Nostra Fiaba” inserita all'interno della Caccia al Tesoro didattica.

A Cutrofiano, oltre 35 postazioni sparse nel paese diffonderanno in due momenti di Venerdì 1 Maggio l’Inno di Mameli cantato dai circa 80 ragazzi coinvolti. 

- Alle ore 12:00 diffusione audio nel paese dell’Inno di Mameli

- Alle ore 12:30 pubblicazione sui canali social Li Ucci Festival e Pro Loco Cutrofiano del Video realizzato con i disegni dei ragazzi

- Alle ore 19:00 diffusione audio nel paese dell’Inno di Mameli

 Marco Forte

 
Di Redazione (del 28/10/2017 @ 15:52:21, in Comunicato Stampa, linkato 1613 volte)

Giovanna Marini, musicista, cantautrice ed etnomusicologa di fama internazionale, ritorna nel Salento per la presentazione del progetto “A Sud della musica – La voce libera di Giovanna Marini”, un film documentario diretto da Giandomenico Curi, scritto da Giandomenico Curi, Tommaso Faggiano e Fabrizio Lecce e prodotto da Meditfilm, per cui è stata attivata una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso.   Durante la prima settimana di novembre Giovanna Marini ripercorrerà i luoghi visitati in un lontano autunno del 1971, in cui la cantautrice fu protagonista di una serie incontri fondanti per la sua carriera musicale. Fra questi ricordiamo le sorelle Chiriacò, cantrici di Sternatìa, il giovane Luigi Chiriatti, oggi noto editore nel campo delle tradizioni popolari, la “Simpatichina”, cantrice dalla voce inconfondibile, oltre alle documentate frequentazioni con la scrittrice Rina Durante. Le riprese avranno luogo in alcuni paesi della Grecia salentina tra cui Sternatia, Melpignano, Martano. Questo soggiorno sarà anche l’occasione per incontrare i più importanti esponenti della musica folk salentina, tra cui Enza Pagliara, il Canzoniere Grecanico Salentino, Rocco de Santis e gli Arditi del coro. Due gli incontri pubblici in programma: il 1 novembre, a Corigliano d’Otranto, nella cornice de Lu ‘Mbroia Art&Lab, Giovanna Marini si esibirà con le ragazze e i ragazzi degli Arditi del Coro. Sarà un incontro memorabile tra un’icona della musica sociale italiana e la giovane formazione impegnata nella diffusione del repertorio di canti politici e sociali.   Il 3 novembre, alle ore 10:30. l’artista incontrerà gli studenti universitari e la stampa presso le aule dello studium 2000 dell’Università del Salento.

  Meditfilm Videoproduzioni

 
Di Redazione (del 26/08/2022 @ 15:44:32, in Comunicato Stampa, linkato 585 volte)

Nella splendida cornice del centro storico della città, tra piazze, vicoli e corti il più grande raduno di tamburellisti provenienti da tutta la Regione che si confronteranno in ronde spontanee per tutta la notte al ritmo incessante della pizzica.

A Galatina, il cuore del Salento dove il tarantismo ha avuto origine, il Club per L'UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina, organizza "Le Ronde della Taranta", un evento spettacolo sul ballo della pizzica salentina, che si svolgerà domenica 28 agosto 2022 dalle ore 21:00 in Piazza San Pietro e nel Centro Storico della città.

L’evento, che come il cerchio delle ronde chiude la stagione sul tarantismo, avrà come protagonisti i suonatori di tamburello, che, al ritmo incessante della pizzica, formeranno spontaneamente ronde di ballerini e tamburellisti, secondo la tradizione secolare della notte di San Paolo a Galatina.

Il giorno dopo lo spettacolare Concertone del Festival La Notte della Taranta dedicato alla riscoperta e alla valorizzazione della musica tradizionale salentina, si ritorna dove tutto è iniziato riportando con suonatori di tamburelli che per le vie del centro suoneranno fino all'alba, accompagnati da ballerini esperti o improvvisati, dandosi il cambio tenendo il ritmo indiavolato di tarantella e tammurriata.

Obiettivo dell’evento valorizzare la cultura storica della città di Galatina custode del tarantismo e raccontare il territorio attraverso il suo patrimonio culturale materiale e immateriale.

Il Club per L'UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina OdV, è impegnato nella diffusione e nella conoscenza del fenomeno culturale del Tarantismo attraverso l'organizzazione di Eventi a cadenza annuale quali "Il ritmo ed il battito della Pizzica Tarantata, rievocazione storica dell'antico rito del tarantismo", riproposto ogni anno a Galatina il 29 giugno in occasione della festività dei SS. Pietro e Paolo.

Per informazioni: Giuseppe 348 274 6393 - Salvatore 348 341 5616 clubunescogalatina@gmail.com

Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina O.d.V.

 
Di Raimondo Rodia (del 11/06/2017 @ 15:44:30, in NohaBlog, linkato 3002 volte)

Oggi è l'11 giugno finalmente ci siamo, ecco il gran giorno delle scelte, ma facciamo un passo indietro e vediamo cosa ci raccontano le stelle. Iniziamo da due giorni fa, ultimo giorno nel quale si svolgono i comizi finali, ebbene venerdi sera in cielo vi era la luna piena.
In astrologia, la ricorrenza della Luna piena spesso viene considerata presagio di nascite, morti od eventi importanti. Un evento importante potrebbe essere il nuovo sindaco con la sua giunta che potrebbe ridare lustro alla città oppure sotterarla per sempre.
Il fenomeno della luna affascina in tutte le sue fasi, che vengono paragonate alle stagioni e alle diverse età della vita umana. Alla nuova luna vengono attribuiti mezzi magici.
La luna piena, era considerata un rafforzamento delle forze oscure del tempo. Sin dai tempi antichi, le fasi lunari concordavano tutti gli aspetti della vita.
La luna crescente era considerata di buon auspicio per la semina delle colture e di nuove imprese, per il successo e l’aumento di ricchezza, mentre la luna calante segnava la fine e la distruzione. Ed oggi si va al voto con la luna calante.
Infine molti si aspettano un ballottaggio finale il 25 giugno. Vediamo la luna, sembra una maledizione ma si voterà nel giorno della luna nera. Nell'Astrologia moderna, la Luna Nera rappresenta alcuni lati oscuri dell'animo umano. La luna Nera o luna Nuova è la fase della luna in cui l’emisfero visibile risulta completamente in ombra. Dalla terra è visibile solo il volto della luna non illuminato.
Il tempo della Luna Nera è il grande tempo dei Sogni, sogni profondi, sogni di passaggio e Trasformazione. Ma la luna nera rappesenta anche la luna della Morte, dai tempi antichi, luna di presagi che non vogliamo sapere, di lutti che ritornano, di dolori archetipici e di grandi trasformazioni.
Sembrerebbe tutto negativo, ma tiriamoci su, non può andare sempre male in questo nostro paese, il cambiamento e la trasformazione sono lì ad attenderci.
Allora coraggio, presto Galatina e le sue frazioni balleranno al ritmo della musica dei Pink Floyd in una danza della vita che svelerà presto il proprio futuro.

Raimondo Rodia


 

Dopo una serie di iniziative preparatorie e di inaugurazione e restituzione alla comunità, prende adesso il via la programmazione artistica della stagione 2022 del teatro Il Cavallino Bianco del Comune di Galatina in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, che si inserisce nella più ampia programmazione del Cavallino Bianco in collaborazione con l’associazione OTSE - Officine Theatrikés Salento Ellàda.

Tre gli spettacoli organizzati direttamente dal Teatro Pubblico Pugliese. Si tratta di “Serata romantica”, spettacolo di danza e poesia con i versi di Giacomo Leopardi di Balletto del Sud con ideazione e regia firmate da Fredy Franzutti, in programma il 1° aprile; “Trapunto di Stelle” dei Radicanto il 23 aprile: un concerto, tratto dall'omonimo disco, che intende contestualizzare l’arte di Domenico Modugno restituendola alla sua terra di provenienza; e infine il 21 maggio il Maestro Peppe Vessicchio con il suo concerto – spettacolo “La musica fa crescere i pomodori” tratto dal suo primo libro, un saggio pop in cui ripercorre la propria vita all’insegna della musica ed esplora il connubio tra armonia e natura. Tutti gli spettacoli sono in programma alle ore 21.00.

«La riapertura del nostro teatro Cavallino Bianco non poteva che suggellare il rapporto tra la Città di Galatina e il Teatro Pubblico Pugliese. Una collaborazione ormai matura e decennale che, tuttavia, negli ultimi anni, per cause di forza maggiore, ha vissuto un periodo di stasi - ha detto il Sindaco Marcello P. Amante -. Eppure, la Città di Galatina ha continuato a far sentire la propria presenza all'interno del Consorzio del TPP condividendo la strategia e il lavoro di promozione della cultura e del nostro territorio attraverso l'arte del teatro ma non solo. Siamo felici di riaprire le porte del nostro Cavallino Bianco al Teatro Pubblico Pugliese, che mette in scena sul palco di Galatina spettacoli di alto valore artistico e disponibile a tessere una proficua rete con le associazioni del territorio».

«Era importante, dopo la riapertura del nostro teatro nell'autunno scorso, che il Teatro Pubblico Pugliese fosse presente a Galatina non solo in quanto consorzio di promozione della cultura di cui il nostro ente è socio ma anche e soprattutto per quella visione d'insieme che a livello regionale mette in relazione vari comuni verso un obiettivo condiviso, ovvero la promozione della nostra Puglia attraverso l'arte e la cultura. Per questo motivo, abbiamo fortemente voluto la presenza del Teatro Pubblico a Galatina come tassello importante e decisivo per la vita futura del Cavallino Bianco» ha aggiunto Cristina Dettù, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Galatina.

«Come Teatro Pubblico Pugliese siamo molto felici di lavorare con l'amministrazione comunale di Galatina per questa stagione teatrale che torna ad abitare il teatro comunale dopo il lungo e importante lavoro di restauro concluso da pochi mesi. La stagione che abbiamo preparato insieme al Comune è un modo per riaprire le porte del bellissimo teatro Comunale portando in scena spettacoli in grado di regalare leggerezza e, allo stesso tempo, far riflettere il pubblico che sceglierà di tornare a frequentare il teatro comunale» ha commentato commento di Giulia Delli Santi, dirigente responsabile delle attività teatrali del Tpp.

Agli appuntamenti curati direttamente dal Teatro Pubblico Pugliese si aggiungono, come già accennato, quelli a cura dell’associazione OTSE - Officine Theatrikés Salento Ellàda di Pietro Valenti. Dopo “Il Dio Bambino” con Fabio Troiano lo scorso 16 marzo, i prossimi appuntamenti in programma sono:

il 22 e 23 marzoOtello Circus” (ore 20.45, prenotazione obbligatoria) di Antonio Viganò, un'opera lirico-teatrale ispirata alle opere di Giuseppe Verdi e William Shakespeare ambientata in un vecchio Circo dove tutto sembra appassito ed Otello è costretto a rappresentare la sua personale tragedia. Lo spettacolo sarà replicato anche il 23 e 24 marzo al mattino in forma riservata per il pubblico scolastico.

Si torna a teatro domenica 27 marzo per “Processo a Dio” dramma in due atti di Stefano Massini con la regia Raffaele Margiotta (ore 20.45, spettacolo fuori abbonamento con biglietto unico a 10 euro). Lo spettacolo sarà replicato lunedì 28 marzo al mattino in forma riservata per il pubblico scolastico.

 

Il 9 aprile (ore 20:45) sarà in scena “La caduta di Troia” dal libro II dell’Eneide con Massimo Popolizio voce magnetica e inconfondibile. Il tema è quello dell’inganno. Le parole di Virgilio sembrano uno storyboard, una sorta di sceneggiatura ante litteram. Le musiche sono eseguite da Stefano Saletti, Barbara Eramo e dal musicista iraniano Pejman Tadayon che suona il kemence, il daf e il ney, antichi ed evocativi strumenti della tradizione persiana. Le lingue cantate sono il ladino, l’aramaico, l’ebraico e il sabir, antica lingua del Mediterraneo.

 

E ancora, il 26 aprile (ore 20:45) ci sarà “Caduto fuori dal tempo”, con progetto, elaborazione drammaturgica e interpretazione di Elena Bucci e Marco Sgrosso, meravigliosi artisti di straordinaria sensibilità e talento, che si confrontano con uno dei maggiori scrittori della nostra epoca, David Grossman, rileggendo per il teatro una delle sue opere più toccanti, che ci parla della drammatica perdita di un figlio e del dolore di chi resta.

 

Il 6 maggio (ore 20.45) andrà in scena “In nome della madre” di Erri De Luca per la regia di Gianluca Barbadori e con Galatea Ranzi: la storia, narrata in prima persona, di Miriàm, una ragazza della Galilea che ha una strana visione nella quale un angelo le annuncia che avrà un figlio e le profetizza per lui un destino di grandezza. Facendo ricorso al linguaggio semplice e terso della poesia, Erri De Luca racconta la gravidanza di Miriàm/Maria.

 

E infine il 12 maggio (ore 20.45) andrà in scena “Museo Pasolini” di e con Ascanio Celestini. Lo spettacolo si interroga su un ipotetico, possibile, auspicabile “Museo Pier Paolo Pasolini”.

 

TEATRO RAGAZZI – LA DOMENICA NON SI VA A SCUOLA

E a Galatina si pensa anche ai più piccoli con una stagione teatrale loro dedicata con spettacoli di teatro ragazzi in programma sempre la domenica pomeriggio.

 

Il 3 aprile (ore 17.30) in scena ci sarà “Il mondo di Oz”, produzione Compagnia Teste di Legno. Una rilettura in chiave pedagogica di quella celeberrima non-fiaba, infatti, potrebbe farci riflettere sulla necessità di valorizzare ciò che già abbiamo dentro, invece di cercarlo fuori di noi. Il tutto raccontato e manovrato a vista tra mille colori, pupazzi giganti e attori.

Il 10 aprile (ore 17.30) ci sarà “Il fiore azzurro”, spettacolo di figura e narrazione per attrice e pupazzo di e con Daria Paoletta e il pupazzo di Raffaele Scarimboli, produzione Compagnia Burambò. Un viaggio attraverso la storia di un popolo, quello tzigano, attraverso l'accettazione del diverso, il superamento delle avversità della vita, l'amicizia e la capacità di immaginare che il proprio destino non sia scritto ma è in continuo cambiamento.

Domenica 8 maggio (ore 17.30) toccherà a “Sapiens” di Valentina Diana con la regia Giuseppe Semeraro, produzione Principio Attivo Teatro, animare il pomeriggio dei ragazzi con questo spettacolo che racconta a un pubblico di bambini e ragazzi l'incontro-scontro tra due specie di ominidi che hanno condiviso l’esistenza in Europa per migliaia di anni, Sapiens e Neanderthal.

E ancora, domenica 15 maggio (ore 17:30) ci sarà “Diario di un brutto anatroccolo”, tratto dalla fiaba di Andersen con la riscrittura e regia di Tonio De Nitto, produzione Factory Compagnia Transadriatica. Diario di un brutto anatroccolo coniuga il teatro e la danza a partire da un classico per l’infanzia di Andersen. Un anatroccolo oltre Andersen che usa la fiaba come pretesto per raccontare una sorta di diario di un piccolo cigno, creduto anatroccolo, che attraversa varie tappe della vita come quelle raccontate nella storia originale, e compie un vero viaggio di formazione alla ricerca di sé stesso e del proprio posto nel mondo e alla scoperta della diversità come elemento qualificante e prezioso.

 

Download Cartellone Il Cavallino Bianco.

 

BIGLIETTI

Spettacoli serali

intero € 20 / ridotto € 10

Spettacoli pomeridiani

intero € 10 / ridotto € 6

 

prevendita online su www.diyticket.it

 

Biglietteria del Teatro Cavallino Bianco Via G. Grassi nr. 13 Galatina

 martedì e giovedì 16:30 – 19:30, sabato 10:00 - 13:00

Abbonamenti e biglietti ridotti per under 25, over 65, diversamente abili, persone non autosufficienti ed i loro accompagnatori

* Otello Circus spettacolo a prenotazione obbligatoria

** Processo a Dio spettacolo fuori abbonamento, biglietto unico € 10

INFO E PRENOTAZIONI

Telefono 3287391140

Ingresso solo con Mascherina FFP2 e Green Pass Rafforzato

 
Di Redazione (del 27/01/2019 @ 15:40:59, in Comunicato Stampa, linkato 853 volte)

“Per quanto noi ci crediamo assolti saremo sempre coinvolti”.

Domenica 27 gennaio alle ore 18 presso il Circolo Arci Levèra a Noha di Galatina, in occasione della Giornata della Memoria, si svolgerà un incontro organizzato insieme a Arci LecceAnpi LecceClub per l’Unesco di Galatina eUniversità Popolare Vallone – Galatina, dal titolo “LA STORIA NON INSEGNA”.

La barbarie di Auschwitz, l’ignominia delle leggi razziali, non possono e non devono essere utilizzate come un feticcio auto assolutorio, dietro il quale trincerare un ipocrita Mai Più.

Per questo motivo, la nostra Giornata della Memoria traccerà un percorso che denuncia l’abominevole e criminale indole umana, che si ripete negli errori di un passato recente, che con colpevole superficialità volutamente ignoriamo.

Genocidi, razzismi dilaganti, disumanità e peggio ancora smisurata indifferenza, oggi come allora sono presenti nella nostra realtà.

Insieme ai relatori, partiremo dagli orrori del nazismo e delle leggi razziali fasciste, affrontando l’argomento con il prof. Maurizio Nocera e la prof. Liliana Tundo, che ci presenterà il suo libro “Gli Algranati”, in cui viene romanzata una storia vera di razzismo e deportazione realmente accaduta a Soleto durante il fascismo, per giungere ad analizzare le atrocità del nostro presente, accompagnati dalla prof. Claudia Lisi, approfondendo con il prof. Ippazio Luceri la situazione di sterminio del popolo Curdo e con Anna Caputo la realtà dei lager libici.

L’intera discussione sarà allietata dal contributo video-musicale a cura del dott. Marcello Costantini e del maestro Francolino Viva.

Ricordare senza trarre insegnamento dalla storia è un inutile esercizio di stile, vogliamo denunciare l’inumanità dei troppi crimini contro i popoli, che continuano a consumarsi ai giorni nostri e che continuiamo ad ignorare con la stessa colpevole indifferenza, che ha consentito la barbarie nazista e fascista.

“E se credete ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti”

Levèra Noha

 
Di Antonio Mellone (del 29/09/2015 @ 15:39:14, in Eventi, linkato 6489 volte)

Nata da un “colpo di fulmine” musicale, approda a Noha in piazza Castello, nell’ultima sera dei festeggiamenti per San Michele Arcangelo (cfr. altro post), la TarantulOrchestra, il progetto pensato per il festival Notte della Taranta 2014. A firmarlo sono Tony Esposito, celebre percussionista campano, e i Petrameridie, ensemble formato da musicisti, cantori, danzatori e ricercatori provenienti da diverse aree geografiche della Puglia sia da differenti esperienze musicali. Insieme sul palco, prendono per mano lo spettatore e lo guidano in un viaggio che, dalle pizziche-pizziche del Basso e Alto Salento, conduce verso altre culture, altri strumenti, altri ritmi, giungendo alla sperimentazione e all’elettronica.

[trafiletto apparso su “quiSalento” – Settembre 2015]

 
Di Redazione (del 07/03/2015 @ 15:36:00, in Comunicato Stampa, linkato 2282 volte)

Un pomeriggio di ascolto e riflessione è il secondo appuntamento con Mille e una Donna, progetto condiviso da due associazioni salentine molto attive sul territorio, SoniBoni Officine Culturali e Dna donna, per un percorso che valorizzi la parità di genere.

E' importante parlare di "Giornata" della donna perché non si tratta di una festa, non ricordiamo un evento felice per le donne. Tuttavia si ritiene importante incontrarsi, tra donne e uomini, per ricordare la forza, la bellezza e le vittorie delle donne, senza dimenticare che ancora oggi, come in passato, troviamo atteggiamenti discriminatori verso le donne, disparità di trattamento sul lavoro e nella vita sociale.

L'appuntamento presso gli spazi colorati di Dna donna è previsto per le 19h00, aprendo la serata con un momento di discussione e dibattito rispetto alle mille sfaccettature delle donne. Dopo la presentazione del centro Dna donna e Soniboni si aprirà il Cerchio delle donne dove alcune letture, esperienze, riflessioni saranno l'inizio di un dibattito aperto e sincero, senza filtri e convenzioni, per confrontarsi con la realtà quotidiana, individuando anche strade, spazi, percorsi condivisi, per trovare soluzioni concrete.

A cornice del dibattito a cui parteciperanno con alcune letture e testimonianze Angela Leucci, Ada Metafune, Chiara D'Ostuni, Pamela Maglie, Leila Carlyle, Enza Miceli, Stefania Cosi, Marisa Stivala sarà presente dalle 19.00 un angolo photoshooting, a cura della fotografa Lavinia Urso, dove ognuno potrà farsi fotografare scegliendo una frase importante di alcune donne che hanno fatto la nostra storia e che potranno essere scelte tra quelle messe a disposizione.

Valeria Puzzovio, illustratrice, ci regalerà un bel momento di live painting realizzando un lavoro a tema, insieme ad un'esposizione dei suoi ultimi lavori. Proiezioni di genere verranno trasmesse durante tutta la serata che si chiuderà con un momento condiviso dall'aperitivo musicale, momento di social food e buona musica, per concludere la serata in semplicità ed allegria.

Per informazioni - DNAdonna Ass. di volontariato per il contrasto alla violenza sulle donne - SONIBONI Officine Culturali Ass. di promozione sociale - Tel. 329.81.20.306 (Segreteria Dna donna) - Tel. 339.44.92.300 (Segreteria Dna donna)

 
Di Marcello D'Acquarica (del 01/11/2021 @ 15:33:02, in NohaBlog, linkato 1036 volte)

E’ tempo di vendemmia e Lino, un carissimo amico di Noha, mi invita a rivedere le procedure per la preparazione del vino, di cui qualcuno dice: uno dei tanti doni di Dio per la gioia degli uomini (e anche delle donne).

Quindi fra una prima rimessa di rosato, un rimescolamento del mosto e una spremitura ci scappa una specie di assolo musicale: il suono metallico del torchio che pressa a forza di vite, in questo caso senza fine. Sono sensazioni che fanno parte del profondo di ognuno di noi, indescrivibili.

Sono tante le storie che passo dopo passo emergono come suppellettili da un Titanic affondato.

E’ l’esercizio della memoria, quella cosa che diventa storia per cui se non la esercitiamo non impariamo mai la lezione.

Rosina, la zia del mio amico, è una protagonista importante di questa piccola storia, perché porta con sé le gioie del suo tempo e abbandona il resto, costringendo il tutto in un bel bicchiere di vincotto che ci prepara con gioia e condividiamo per l’occasione: una pagina di ricordi anche questa, del vincotto, straboccante di cose semplici.

Ed è grazie a Rosina che spunta fuori come da un cilindro magico una bellissima testimonianza: una foto di venti splendide ragazze di Noha, appartenenti al gruppo di Azione Cattolica del 1950, e alle loro spalle a fare da sfondo, la maestosa cupola della chiesa madre di San Michele Arcangelo. Dalle scarne informazioni raccolte e dal cartello tenuto in mano dalle due ragazze centrali, pare si trattasse dei festeggiamenti per l’elezione di Giovanni XXIII, il Papa buono, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli, eletto vescovo di Roma il 28 ottobre del 1958 e incoronato 261° pontefice il successivo 4 novembre. 

Mi vengono subito alla mente certe lettere di Don Paolo, l’Arciprete Curato di Noha di quegli anni. Una strana sequela di lettere e comunicati fra Don Paolo e gli enti pubblici, che descrivono le peripezie della nostra bellissima cupola. Pare che con i suoi spicchi di vetro e maioliche riflettesse la luce del sole in mille frammenti luminosi tanto da sembrare una stella. Qualcuno volle vedere in quei bagliori i riverberi provenienti dai paesi lontani, dove molti figli nohani dovettero anche allora andare in cerca di fortuna.

Il 15 dicembre del 1936, per esempio, il nostro Don Paolo deve sollecitare ancora una volta un intervento urgente riguardante la stabilità della cupola, e difatti così scrive:

“Torno a pregare V. S. Illustrissima che voglia provvedere alle urgenti riparazioni della Cupola della Chiesa Parrocchiale.

L’inconveniente è grave perché in tutte le giornate piovose viene impedito il libero esercizio del culto a causa dell’acqua che viene giù abbondante. Inoltre per l’infiltrazione dell’acqua tutto il centro della cupola è seriamente danneggiato per l’umidità. Nella certezza che la S.V. vorrà provvedere onde evitare danni maggiori per l’avvenire, si abbia i miei distinti saluti.

Reverendissimo Arciprete Don Paolo Tundo”

Peccato che le cose belle, come anche la nostra cupola, stiano pian piano scomparendo, per essere sostituite da non si sa bene cos’altro.

Marcello D’Acquarica

 
Di Marcello D'Acquarica (del 01/07/2015 @ 15:26:48, in NohaBlog, linkato 2664 volte)

Chi era Carmelo Convertino. Un pezzo di cielo azzurro piombato all’improvviso nel mio ferreo realismo di poca speranza.

Carmelo nasce in una famiglia di salentini come me. Loro però sono di Brindisi e, negli anni ’60, si trasferiscono a Torino per lavoro. A tre anni lo colpisce la malattia. Non entro nel merito di questo argomento, non è quello che voglio dire e mi mancano le informazioni. So solo che Carmelo lo vedo com’è e tanto mi basta. Ha la colonna vertebrale sostenuta da un busto, molto rigido, tipo quelli che si fanno indossare agli adolescenti per curarne la scoliosi. Se non fosse per il corsetto si ammucchierebbe a terra come un pacco di argilla molle. Parla molto bene e ha una voce da baritono, non canta ma adora la musica. Ha attrezzato la sua casa con un impianto hi-fi all’ultimogrido. Naturalmente non cammina, ma scorrazza ovunque con la sua super carrozzella elettrica. Quando ha le batterie scariche sgancia i motori e, sorridendo, ti chiede di dargli una spinta. Quando lo prendo in braccio per trasferirlo dalla carrozzina al sedile dell’auto, scherzando mi chiede scusa per la barba ispida. Muove a malapena il braccio destro, con il quale gestisce i comandi della sua poltrona spider. Quel poco che riesce a fare quindi, lo fa con la destra, la sinistra è quasi immobile. Me lo vedo piombare addosso felice come una pasqua in un giorno di primavera, ha saputo della mia provenienza salentina ed è felice di farmi ascoltare le sue musicassette con le canzoni nel nostro dialetto. Diventiamo presto amici, per affinità di onestà intellettuale. Ci rispettiamo a vicenda e per me è un fulmine a ciel sereno. Mi riferisco alla sua incredibile positività e al suo eccezionale entusiasmo. L’amicizia è un dono inestimabile, difficile da trovare e Carmelo è sempre sorridente e non perde mai l’ottimismo. Per me resta un mistero. Una di quelle cose che forse vengono classificate tra i miracoli, fra le cose incomprensibili. Come si spiega altrimenti il suo buonumore costante nonostante la sua evidente sfortuna. Ogni tanto, a causa della sua postura, gli si gonfiano i gomiti e deve farsi estrarre i liquidi. Si è fatto imbottire i braccioli ma evidentemente non basta. Non si lamenta mai di niente. Dice solo che se dovesse nascere un’altra volta vuole essere un cavallo, per correre in tutti i prati del mondo. Poi scherzando piroetta rapidamente sfiorando con la mano sinistra (sorprendentemente aperta alla presa) il fondo schiena di Beatrice, una delle nostre colleghe.

Anche loro, le ragazze, gli vogliono un bene dell’anima e lo lasciano fare ostentando un finto disappunto per le sue carezze involontarie.   Non ho mai voluto indagare oltremodo sulle sue potenzialità sessuali, ci siamo sempre mantenuti liberi nel gioco degli eventi, con le dovute attenzioni e soddisfazioni reciproche, senza mai neppure un piccolo screzio. Mai. Abbiamo passato insieme delle bellissime giornate, uniti nella difesa dei nostri diritti da lavoratori, quale lui stesso era diventato. Un collega amico.

In azienda gli avevano costruito un tecnigrafo su misura con il quale Carmelo riusciva a tracciare schemi elettrici con la stessa precisione di un sistema Cad. E per lui era quella una grande soddisfazione. Vincere le barriere che la natura gli aveva procurato era una sfida quotidiana, e riusciva sempre in ogni suo obiettivo. Con la sua donna, una ragazza poco più vecchia di lui, ma con meno problemi di deambulazione, avevano messo su casa in un appartamento al primo piano in c.so Lombardia. Tutto era attrezzato per la sua libertà d’azione, ogni cassetto, maniglia, comandi per la doccia, ingressi e uscite erano alla sua portata. Aveva studiato soluzioni impensabili che mostrava con orgoglio. Era il mese di giugno del 1989 e facemmo appena in tempo a invitarlo nella nostra nuova casa di Rivoli, e con i primi caldi Carmelo ci lasciò. Ancora oggi, dopo 26 anni, mi chiedo come sia possibile stare una vita accanto a persone che appena svoltato l’angolo le scordi, e invece c’è chi, pur avendolo frequentato poco, ti resta impresso nella mente per sempre. Carmelo: un amico che rivedrò volentieri.

Marcello D’Acquarica

 
Di Antonio Mellone (del 19/11/2023 @ 15:24:35, in Fetta di Mellone, linkato 311 volte)

Mi son fatto prestare le copie del Quotidiano di Lecce, pardon di Caltagirone, di domenica 12 e lunedì 13 novembre scorsi per scopi esclusivamente scientifici: volevo accertarmi del fatto che la sequenza dialettica (e viepiù dialettale) tutta tesi-antitesi-sintesi che applico nell’analizzare personalmente lo storytelling di codesto “giornale” (lo definisco così solo perché vado di fretta – giusto il tempo di apporci le virgolette), non registrasse contraddizioni esiziali.

In estrema sintesi l’evidenza empirica ha corroborato ancora una volta le mie ipotesi (i suoi pollowers le chiamerebbero pregiudizi) che sostanzialmente corrispondono alla seguente asserzione: molto di ciò che non viene impresso su quei fogli è senz’altro una Notizia.

Di cosa vado blaterando è presto detto. Se non tutti, in molti sanno che il sabato pomeriggio 11 novembre 2023 allo stadio di Via del Mare s’è giocata la famigerata partita Lecce-Milan. Non ero presente a quell’incontro, né mai mi sarebbe saltato in mente di guardarlo su qualche schermo più o meno portatile, da un lato per via di un concerto d’organo di musica barocca cui non volevo assolutamente mancare (vuoi mettere?), e dall’altro perché di quello sport nazionale so poco o niente, se non che vi girano molti soldi oltre che le palle.

Ebbene, di quel match diciamo storico, anche grazie a certa sTAMPA come la nostra, tutti conoscono il risultato finale, le emozioni, le pagelle dei calciatori, i cartellini arbitrali con i colori sociali (gialli e rossi), le presenze in termini di spettatori, il fallo del pestone (lemma quest’ultimo di cui prima del corrente mese di novembre mi sfuggiva il significato), e ancora lo “scandalo” del o della Var, l’annullamento del goal della vittoria casalinga, ergo le correlate polemiche approdate perfino in Parlamento (della serie tutto il Fascio minuto per minuto).

Il suddetto “giornale” non ha lesinato sull’inchiostro liquido (verosimilmente prodotto dalle parotidi e poi colorato) nel riportare il Verbo incarnito di tali Sticchi e D’Aversa (giuro non so chi siano), certamente anche la consegna in memoriam della maglia numero 5 ai famigliari del compianto Nicola Loprieno, nonché le premurose parole di una signora tanto green-bio-eco-e-inclusiva che, insieme ad altri mille compagni di viaggio, utilizza addirittura l’autobus per recarsi allo stadio “Così ci evitiamo un’ora di auto” (fantastico: ora il mondo è salvo, anzi in una botte di ferro grazie anche al “giornale” che ne ha eroicamente pubblicato il segreto).

Insomma, vita morte e miracoli di ognuno dei 90 minuti della partita più recupero, ma zero assoluto sull’enorme striscione esposto in curva da alcuni supporter leccesi [ai quali va il nostro plauso, ndr.]  che suonava così: “CHIAMIAMO LE COSE COL LORO NOME: A GAZA  UN MASSACRO DI INERMI. NESSUNA GIUSTIFICAZIONE!”.

Nada de nada, dunque, nelle numerose pagine “sportive” del noto 'ritocalco', eppure mi son dotato dei migliori presidi oftalmologici, dalle lenti di ingrandimento progressive al binocolo, dal cannocchiale al telescopio spaziale, e financo di un microscopio a forza atomica per rinvenire un cenno, un rigo, una sillaba soltanto del cartello così politically incorrect: chissà, forse avrei dovuto utilizzare un ecografo o un altro apparecchio di diagnostica per immagini cervicali per scoprire quale fra i giornalisti redazionali (ve ne sarà pure qualcuno, vivaddio) s’è dovuto trattenere nel dare codesta news scomparsa dalla circolazione - o chissà quanto non censurata dacché invisa al padrone.

Nel frattempo possiamo tranquillamente distrarci con le “cinquemila presenze” soprattutto di “Star e Vip” che giungeranno in Puglia nel mese di giugno 2024 grazie al G7, “il summit” che il Presidente del Consiglio Giorgia ha voluto nel luna park tematico di Borgo Egnazia, onde “gli operatori sono già al lavoro”, per la gioia e “l’orgoglio dei sindaci” che petto in fuori e pancia in dentro dichiarano all’unisono: “Ci faremo trovare pronti” [chissà poi per cosa, ndr.] e “Saremo una cornice unica per gli incontri” [ah ecco: ci mancava proprio la cornice, ndr.].

Nell’attesa dei “Benefici anche turistici” [sic], della “Puglia in vetrina” [come manco al De Wallen, il Red Light District di Amsterdam, ndr.], del “grande fermento”, del più Pil per tutti, e della contagiosa eccitazione generale, godiamoci finalmente i preliminari di quest’altro Punto G7.

Tanto ormai il mestiere più antico del mondo non è quell’altro (senza dubbio più nobile), ma il “giornalismo”.

Da Wikileaks a Wikilick.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 09/08/2015 @ 15:18:42, in Comunicato Stampa, linkato 2062 volte)

Si rinnova per il quinto anno consecutivo l'appuntamento con l'evento-spettacolo estivo più esclusivo e frizzante del Salento targato “QUELLI DI PIAZZA SAN PIETRO”: "I LOVE ’80 PARTY 2015" del 16 e 17 agosto che si svolgerà in piazza San Pietro a Galatina.

In particolare, negli anni passati, le esibizioni di Gazebo (2012), Righeira (2013), Leroy Gomez dei Santa Esmeralda (2013), Leee John degli Imagination (2014) e Spagna (2014), hanno registrato diverse migliaia di spettatori.

Quest’anno ci saranno ben due serate durante le quali si esibiranno prestigiosi artisti italiani e stranieri: un meraviglioso ed affascinante “Revival ‘80” dedicato alla grande DISCO-MUSIC dei migliori anni partendo dagli anni 70, passando soprattutto agli anni 80 periodo simbolo della disco fino ad arrivare alla grande HOUSE-MUSIC degli anni 90; chi ha vissuto questi anni li adora, chi non li ha vissuti ne è sempre più affascinato.

Durante la prima serata (DOMENICA 16 AGOSTO) avremo una parata di fantastiche icone degli anni 80: SANDY MARTON, TRACY SPENCER, GARY LOW e ALVARO VITALI.

Tracy Spencer, nome d'arte di Louise Tracy Freeman è una cantante inglese piuttosto nota alla fine degli anni ottanta, scoperta da Claudio Cecchetto, che dominò la hit parade italiana nell'estate 1986 con “Run to Me”, brano che la portò a vincere il Festivalbar 1986.

Gary Low porterà in piazza San Pietro i pezzi che gli hanno regalato il successo: “La colegiala” nel 1984, indimenticabile pezzo custodito nelle borse dei deejays per un decennio, che ha di fatto travolto i dancefloor di tutta Europa. Tra le hit del cantante italo spagnolo anche “You are a danger” e “I want you”.

Sandy Marton scoperto dal talent scout Claudio Cecchetto nel 1983 esordisce col singolo intitolato ‘Ok Run’ prodotto dallo stesso Cecchetto. L'anno successivo, con l’inconfondibile ciuffo biondo e tastiera elettronica a tracolla, arriva il grande successo col brano disco-dance in inglese ‘People from Ibiza’ che in breve tempo diventa uno dei tormentoni più conosciuti della disco-music made in Italy.

Non poteva mancare un omaggio al cinema ed in particolare alla Commedia all’italiana che negli anni ’80 ha vissuto il periodo più florido grazie anche all'intramontabile Alvaro Vitali: eclettico, stravagante, esilarante e irriverente con una inconfondibile risata, lo sguardo un po' strabico, la testa ovale e quella faccia che diventa una buffa maschera di piacere quando spia le più belle attrici del filone della commedia terribilmente sexy, mentre queste si spogliano o si fanno la doccia; memorabili sono le sue interpretazioni nei panni di Pierino, diventato ben presto il personaggio-simbolo di un'intera generazione. Alvaro Vitali, in arte Pierino, accompagnato dalla sua soubrette ci farà rivivere, attraverso scenette comiche in molteplici vesti, quel fantastico ed indimenticabile periodo.

Alla guida di questa fantastica “macchina del tempo”, per il 5° anno consecutivo, PIERO MARCIANO': animatore radiofonico, dal 1979, speaker e voce istituzionale di numerose emittenti radiofoniche è tra i più conosciuti ed amati Disc Jockey Salentini degli anni 80. In qualità di Direttore Artistico ci accompagnerà in un esclusivo e unico spettacolo che farà rivivere il tripudio di colori, sensazioni ed emozioni le tipiche atmosfere degli anni ’80 e non solo: insomma uno spettacolo-evento con profonde radici socio-culturali che toccherà tutti in un turbinio di suggestioni e di ricordi.

LUNEDI’ 17 AGOSTO avremo in “apertura” i fantastici ragazzi del gruppo musicale “THE STORYTELLERS” che con la loro esibizione racconteranno e suoneranno dal vivo la storia dell’Hard Rock, dalle insospettabili origini fino all’epoca d’oro.

A seguire la funky band più famosa d’Italia farà tappa a Galatina con un concerto di grandi successi e di nuove canzoni: i DIROTTA SU CUBA ritorneranno infatti da protagonisti sulla scena musicale italiana con una grande novità: di nuovo insieme nella loro formazione originale, con cui si sono fatti amare e apprezzare al grande pubblico. Quella che tanti successi ha regalato alla musica italiana, come “Gelosia”, “Dove sei”, “Ridere”, “Sensibilità”, “Liberi di liberi da”, “Notti d’Estate”, “E’ andata così” e tantissimi altri.

Rivivremo vent’anni di musica e successi con cui i Dirotta su Cuba hanno fatto infuocare, saltare e ballare le piazze e i ragazzi di tutta Italia; tutto questo in un concerto che propone i brani che l’hanno resa popolare al grande pubblico, riproposti per l’occasione con nuovi ed accattivanti arrangiamenti, ma sempre ricchi di classe ed energia travolgente dal vivo.

Ma non è finita...... a seguire infatti sarà la volta dello spettacolo “IL FESTIVAL BAR ITALIA” con Vanny Deejay e Fabio Marzo a trasformare Piazza San Pietro in una discoteca a cielo aperto fino a tarda ora; proporranno un format ben consolidato composto da un ''Team'' che porta nelle piazze del Salento e non solo, uno show in pieno stile concerto, abbracciando un pubblico di tutte le età, dai nostalgici degli anni 60 ai giovani di oggi, con brani rivisitati in chiave remix. Insomma un evento dedicato alla musica Italiana da ballare con sceneggiature ed allestimenti in perfetto stile Italiano.

A presentare la serata del 17 agosto un duo d’eccezione: MARIO MASCIULLO ed un funambolico GIANFRANCO LORETA che onoreranno gli spettatori e l’illustre pubblico della loro divertente, intelligente ed affascinante presenza.

Con "I LOVE ’80 PARTY 2015", chiudendo gli occhi, ognuno di noi potrà ritornare ai suoi indimenticabili anni 80 rivivendone ancora i ricordi.

ABSOLUTELY FREE ENTRY
INFO E CONTATTI:
TEL: 338.8540370

www.facebook.com/pages/Ass-Culturale-Quelli-di-Piazza-San-Pietro/682758515069623

 
Di Albino Campa (del 12/09/2006 @ 15:07:58, in Eventi, linkato 3596 volte)
L’Arcangelo Michele è quasi pronto: aspetta da un anno la sua festa di Noha, quella che chiude tutte le feste d’estate. Un pennacchio nuovo ed elegante, l’abito delle cerimonie, una lucidata all’elmo ed al suo scudo su cui è impresso il motto, che è il suo nome latino: “Quis ut Deus”, chi è come Dio.
Sempre all’erta, con la sua lancia puntata contro il serpente antico, drago infernale, San Michele Arcangelo continuerà a tenere a bada il nemico di sempre: la festa di Noha non lo distoglierà punto dal suo arduo compito! E magari continuerà a fare i miracoli, come quello del 1740 che salvò Noha da un tremendo uragano; quei miracoli che spesso San Michele lascia compiere a noi uomini, magari ogni giorno, ma che forse, distratti come siamo dalla diuturna frenesia, sfuggono alla nostra attenzione.
Per i tre giorni della festa di Noha, San Michele avrà modo di uscire dalla sua nicchia, sgranchirsi le ali e volare e camminare per le strade di Noha parate in suo onore con mille baroccheggianti luminarie. Un giro per le bancarelle, fornite di ogni ben di Dio e (perché non?) anche al luna park. E poi nella piazza principale di Noha, proprio a Lui dedicata, sosterrà, comodamente seduto in poltrona, per seguire le opere liriche dei concerti bandistici e sinfonici, sgranocchiando qualche nuceddrha o gustando cupeta e mustaccioli.
Farà un po’ più tardi del solito, San Michele, per un paio di serate: perché certamente non mancherà alla gara di mezzanotte dei fuochi pirotecnici e, all’indomani, nell’ultima sera di festa, in piazza Castello, al concerto del cantautore di musica italiana (cantautore il cui nome, noi comuni mortali, invero, non conosciamo ancora; ma che l’Arcangelo Michele certamente conosce già da tempo e in anteprima…).
ANTONIO MELLONE
Fonte "quiSalento - anno VI, n. 11"
 
Di Albino Campa (del 24/01/2011 @ 15:04:27, in Recensione libro, linkato 3331 volte)

Scrivo, sperando di riuscire a liberarmene una volta per tutte. Scrivo, appunto, scrivo qualcosa che si potrebbe definire, volendo, recensione di un libro, ma che credo non abbia nulla di simile, a parte il libro, a una recensione. Sia ben chiaro che con la presente non è mia intenzione offendere alcun recensore professionista, né tantomeno l’autore del libro in questione, Antonio Errico.

L’ultima caccia di Federico Re (Manni Editori, pag. 151, 2005) è infatti l’opera di cui voglio parlarvi e che ancora non ho finito di leggere. Avete capito bene, non l’ho ancora finito di leggere e ho già iniziato, senza esitare un attimo di più, a buttare giù qualche idea. Beh, cosa sono quelle facce sconvolte? Vi avevo avvisato. Ecco quello che succede a non prendere mai sul serio chi scrive! Comunque non ho intenzione di tornare indietro, sia ben chiaro, io continuo dritto per queste righe.

Bene, e ora vi devo fare un’altra confessione: prima di iniziare a leggere quest’opera ne ho dovuto subire la persecuzione. Sarà capitato anche a voi, ditemi di sì, di gironzolare tra gli scaffali di una libreria e scorrere con gli occhi centinaia di titoli, distrattamente, senza prestare attenzione a nessuno in particolare. Almeno così vi sarà sembrato, se non fosse che alcuni giorni dopo vi trovate davanti un articolo il cui autore non vi è del tutto sconosciuto, siete certi di averne già sentito parlare, ma non ricordate in quale circostanza.

Ora, per favore, ditemi che è proprio così che vanno in genere le cose!  

Nel mio caso l’autore si chiamava Antonio Errico. Ne ero sicuro, questa la mia certezza, l’unica in fondo, per il resto ero costretto a vagare nel nulla; tutte le fatiche risultavano inutili, non c’era capriola, tuffo acrobatico, triplo salto nei miei ricordi che suscitasse una qualsiasi associazione: un libro, una poesia, bastava anche un volto, il colore di una copertina o un’immagine, una musica per carità, ma niente, nonostante continuassi imperterrito a lustrare il fondo della mia memoria, nessun luccichio mi veniva in aiuto.

Arriva sempre, inevitabilmente, un momento nella vita in cui è bene dimenticare, e in genere lo facciamo in automatico, senza alcuna prassi burocratica che ci porti via del tempo. Dimentichiamo per fare spazio a ricordi più ingombranti; mettiamo ordine perché ci rendiamo conto che presto ci riuscirà impossibile ripescare quel particolare ricordo.

Così mi accingevo a buttar via il ricordo di Antonio Errico, piccolo e deformato, probabilmente perché non mi riusciva di sistemarci nient’altro in quello stesso angolo di memoria e mi occorreva ancora dello spazio. Fu allora che mi sembrò di rivivere, nella penna del Collodi, lo spauracchio di Maestro Ciliegia, dal momento che proprio quand’ero sul punto di gettar nel fuoco il mio ricordo, ecco che questo vi si ribellò e mi ritrovai Errico dappertutto, a firma di articoli, mentre parlava della poesia di Vittorio Bodini al Liceo Classico “P. Colonna”, in una lezione all’Università Popolare di Galatina e nei suoi libri, che il caso però voleva non riuscissi mai a sfogliare, ma solo a intravedere nelle librerie, su scaffali di letteratura salentina.

De L’ultima caccia di Federico Re non ne avevo mai sentito parlare, mai prima della mostra Fabbricanti di Libri presso Palazzo Baldi a Galatina. In quell’occasione mi sono trovato dinanzi alla trasfigurazione artistica dell’opera, a una metamorfosi creativa che prendeva origine dalle pagine di quel testo, le modellava, ne plasmava l’idea dell’artista con quella dello scrittore per dare vita a un’opera d’arte unica e di rara bellezza. Questo era il libro che dovevo leggere, mi dissi, e non ci fu bisogno di mettermi a cercarlo, perché fu lui a venirmi incontro. Giorni dopo eccolo, infatti, sugli scaffali della Biblioteca Giona a Noha, ancora lui, Antonio Errico e il suo L’ultima caccia di Federico Re.

Scrivo, quindi, scrivo sperando di riuscire a liberarmene una volta per tutte.

Scrivo, cercando di dare un senso a questa smodata ricerca.

 
Michele Stursi
… continua
 
Di Albino Campa (del 10/03/2011 @ 15:00:00, in Grafite è Musica, linkato 3557 volte)
"Grafite è musica" in connubio con "I dialoghi di Noha" è passata da noi domenica 6 marzo 2011 in prima serata. 
 La bottega della Paola Rizzo, come sempre, è stata fucina di incontri, dialoghi, idee, quadri belli come il sole, ritratti d'artisti e la musica, senza la quale la nostra vita sarebbe senz'anima.
 I musicisti ospiti della serata (grandissimi, straordinari!): Marco Rollo alla tastiera e Giancarlo Dell'Anna alla tromba. Il Dell'Anna è l'artista ritratto stavolta dalla grafite della Paola nel corso di questa splendida serata.
 L'appuntamento è andato benissimo. Ora ci attendiamo tanti nuovi artisti in quel vero circolo culturale che è la bottega d'arte di Paola Rizzo, la pittrice più in gamba del Salento. 
 

Eccovi un scorcio della serata in un video girato a più mani da improvvisati cameramen.

 
Di Albino Campa (del 08/12/2011 @ 14:59:47, in Comunicato Stampa, linkato 3276 volte)
Le favole sono da sempre il modo attraverso il quale gli adulti trasmettono ai bambini valori universali, come il bene e il male; sono meraviglia e fantasia, ma anche luogo in cui i bambini affrontano le proprie paure e costruiscono le proprie risposte alle grandi domande della vita. Attraverso i burattini, si vuol far comprendere a tutti i bambini, quanto sia importante avere paura, ma quanto, sia ancora più importante vincere tali paure. Il progetto di RaiRo Servizi Turistici e Teste di Legno nasce dalla volontà di sviluppare le ricerche intorno alle nostre tradizioni Salentine. L’elemento fondamentale che contraddistingue il Salento nasce da una religiosità popolare che si presenta come un intreccio di credo e magia, di cristiano e pagano, di arcaico e moderno. Questo elemento caratterizzante è l’uso della danza e della musica in funzione ora cerimoniale, ora terapeutica; un’arte che rimanda, con la propria ricca simbologia, a miti e archetipi lontani, comuni del resto ad altre civiltà mediterranee. Così facendo ognuno con le proprie professionalità propone con questo “ Spettacolo Laboratorio ” personaggi come il Mamau ( l’uomo nero ), Lu sciakuddhi ( piccolo elfo ), Le Stiare ( Le streghe ), Lu Nanniorco ( Orco ) la Macara ( la fattucchiera ), la Quaremma ( la quaresima ), Lu Paulinu ( rappresentazione del carnevale ) e le mitiche acchiature (i tesori nascosti), uno spaccato dei cunti intorno al fuoco, una sorta di favola antica ma sempre moderna. Nasce così lo spettacolo C’era una volta…. nel Salento, dove vi è una simbiosi tra il presentatore, i burattini ed il pubblico che partecipa attivamente allo spettacolo. Dunque a partire dalle 16.50 ( al calar delle tenebre ) di domani, domenica 11 dicembre 2011, pronti a scaldarvi al fuoco del camino dei ricordi, lo spettacolo accenderà l’animo di grandi e piccini che saranno trasportati all’interno dello spettacolo, in un vorticoso giro di gag esilaranti, effetti scenici, video e…. non possiamo rivelare tutto adesso. C’era una volta… nel Salento sarà pieno di grandi sorprese e colpi di scena che terranno incollati gli spettatori davanti al Petrarchino ( una riproduzione in scala di un vero Teatro, il Petrarca di Arezzo ). Vi aspettiamo in piazza Cavoti ( Staffa di cavallo ) lo spettacolo è inserito nella manifestazione ” La notte delle Lanterne ” . Un ringraziamento all’Autore: Raimondo Rodia per aver ideato lo spettacolo; per le Scenografie: Attilio Monti. Burattini: Associazione Teste di Legno. Costumi: Carolina Bocchi Monti e Roberta Lisi; tecnico del suono : Federico Tabella; aiuto per gli effetti speciali : Martina Tabella. Lo spettacolo con: Raimondo Rodia e Biagio Tabella e le musiche originali degli AEDO.
 
Di Albino Campa (del 04/08/2011 @ 14:58:58, in Eventi, linkato 3803 volte)

Torna anche quest'anno a Noha per la quarta volta il motoraduno Moto Guzzi, miero e pizzica insieme al ritmo della pizzica Salentina.

Di seguito il programma dell'evento

Venerdì 26 agosto

Ore 19.00

  • Appuntamento in Piazza S.Michele a Noha, trasferimento nel del piccolo borgo di S.Barbara dove un gruppo  musicale suonerà la PIZZICA e un maestro insegnerà i passi del ballo, cena a base di  rustici leccesi, calzoni, crocchette di patata e altro...
    degustazione vini delle Cantine Santi Dimitri di Galatina.

 

Sabato 27 agosto

Ore  9.30 

  • Inizio iscrizioni e consegna gadget

Ore 10.30

  • Tour per il salento e la costa con arrivo presso la Cantina Verola produttrice delle  migliori grappe del salento e degustazione dei 13 gusti di grappa prodotti.

Ore 16.00

  • Sfilata per le vie cittadine e partenza per raggiungere la città di Otranto dove accompagnati da una guida visiteremo il centro storico e la sua stupenda Cattedrale con il suo unico pavimento a mosaico

Ore 18.00

  • Partenza per raggiungere la frazione di Collemeto dove sarà offerto un ricco   rinfresco.

Ore 19.00

  • Rientro a Noha

Ore 20.30

  • Ritrovo in P.za  S.Michele a Noha dove sarà offerta la cena a tutti gli iscritti,   il menu prevede frisellata, pezzetti di carne al sugo, prodotti tipici e vino,  concerto di musica e ballo della PIZZICA

 

Domenica 28 agosto

Ore 9.30

  • Riapertura iscrizioni e consegna gadget

Ore 10.30

  • Benedizione dei caschi e visita alla Città di Galatina.

Ore 12.00

  • Sfilata per le vie cittadine e trasferimento per l’aperitivo presso il Castello di Corigliano D’Otranto, buffet nel cortile della masseria Spallaccia di Galatina con degustazione di vini locali.

Ore 13.30

  • Consegna di alcune confezioni di vino sorteggiandole con le cartoline di iscrizione,  Premiazioni, foto  di gruppo  e saluti con l’augurio di vederci l’anno prossimo.
 
Di Redazione (del 21/10/2015 @ 14:58:45, in Comunicato Stampa, linkato 1832 volte)

Ritorna l’appuntamento fisso del mercoledì di Nohinondazioni con MSG Radio, il programma radiofonico nato per intrattenere giovani e meno giovani, che spazia dal reggae, all’house fino alla musica commerciale. In compagnia di Marco, Simone e Gabriele mercoledì 21 ottobre dalle 18 alle 19 saranno ospiti i Crifiu, che presenteranno Ad un Passo da Te, il loro nuovo album in cui raccolgono l’esperienza di questi anni di tour in Italia e in Europa insieme ai frutti del fortunato lavoro precedente “Cuori e Confini” e realizzano 11 tracce - diverse nei contenuti e nella musicalità con testi importanti e ricchi di riferimenti letterari - che rivelano un sentiero comune che conosce la crisi e il suo superamento, che sa che dietro ogni salita c’è una discesa, che ogni giorno nasce dalla notte e che solo dopo il diluvio si scorge l’arcobaleno, ribaltando così il concetto di crisi come momento di stimolo alla creazione.

A UN PASSO DA TE è un album contemporaneo nelle tematiche e nei suoni, tra pop, rock e world music, dal forte impatto musicale ed emotivo, che conserva le coordinate sonore ormai riconoscibili della band: chitarre, frequenze basse, flauti, potenti groove, melodie mediterranee e ritmiche del mondo, pop e poesia. L’album vanta, inoltre, la produzione artistica di Arcangelo “Kaba” Cavazzuti, già batterista di Vasco Rossi e Biagio Antonacci e produttore di numerosi dischi italiani e tra i tanti ospiti anche i Boom da Bash nella hit “Al di là delle nuvole” e l’attuale sezione fiati di Manu Chao.

Ovviamente il link per ascoltarci è www.nohinondazioni.it
Rimani aggiornato su tutte le news di MSG Radio sulla Pagina Facebook Ufficiale

fonte: inondazioni.it

 

Dal 4 Aprile al 2 Maggio, per cinque settimane consecutive, ogni lunedì (dalle 14.45 alle 15,28 circa) Gianmaurizio Foderaro curerà e condurrà Radiounomusica Special Musicultura, un programma cucito addosso, per l’appunto, su Musicultura. Ogni volta tre quarti d’ora per ascoltare i brani finalisti, familiarizzare con i rispettivi autori, accogliere a sorpresa le testimonianze di colleghi che ce l’hanno fatta, non che le impressioni degli studenti delle Università di Macerata e di Camerino, che seguono da vicino tutto l’articolato iter selettivo del concorso.
Ma c’è anche un secondo appuntamento con gli artisti finalisti di Musicultura, che sempre su Radio 1, per cinque sabati consecutivi (dal 9 Aprile al 7 Maggio) saranno ospiti e protagonisti di Stereonotte.
Nel periodo di programmazione radiofonica, Il pubblico potrà approfondire ulteriormente la conoscenza di questi artisti visitando i siti web www.radiouno.rai.it e www.musicultura.it, dove troverà anche le indicazioni complete per votare la canzone preferita e scegliere così due degli otto vincitori.
I numeri a disposizione, da completare aggiungendo il codice dell’artista prescelto sono: 899.03.03.36 da telefono fisso, e 47.70.776 per gli sms, entrambi attivi dalle ore 14,45 di lunedì 4 Aprile. L’introito del televoto (dedotti i costi del servizio) sarà devoluto alla Comunità di Sant’Egidio a sostegno delle adozioni a distanza.
Le canzoni di Musicultura 2011 sono pronte a debuttare anche sulle frequenze di Rai Italia Radio, che le rilancerà oltre confine. Da lunedì 11 aprile, sarà Rossella Diaco a curare la programmazione dei sedici brani e le interviste ai loro autori nell’ambito di Taccuino italiano e di Notturno italiano.

Il brano di CARMINE TUNDO in arte ROMEUS  che ha presentato al FESTIVAL di MUSICULTURA 2011 dall' 11 Aprile sarà in onda su RADIO RAI 1

Il giudizio di Musicultura:

Un linguaggio asciutto e moderno con sonorità ben selezionate ed una parte interpretativa che riesce a dare una giusta lettura dell’atmosfera che si respira.

 

Testo del brano:

Cosa vuoi che sia
un’altra splendida illusione
la capacità di perdersi dentro un errore
cosa vuoi di più
di un cuore aperto ed un coltello
per andare giù più in fondo dritto nel cervello...

Cosa vuoi da me, un’ulteriore umiliazione
è già volato via tutto il mio orgoglio e il mio pudore
e invece di andar via rimango aggrappato
a quell’effimera bugia di non averti mai perduto...

Sarà il freddo che fa, o questa pioggia che scende
sarà la nostalgia delle tue caviglie stanche
sarà la tua semplicità che ti rende importante
sarà quel che sarà ma qui, qui non cambia niente...

Cosa ancora vuoi da me,
mi hai ridotto ad un leone in gabbia
un tempo un grande re
ed ora senza artigli e senza un regno
cerca su di te, come un fantasma di placar la fame
sopravvivere di anche un bacio, per non affogare...

Sarà il freddo che fa, o questa pioggia che scende
sarà la nostalgia delle tue caviglie stanche
sarà la tua semplicità che ti rende importante
sarà quel che sarà ma qui, qui non cambia niente...

Sarà che ti amo ancora e che ti sto perdendo
sarà che il mondo brucia e tutto sta crollando
e quello che rimane in piedi è solo una stupida bugia
solo vita che entra dentro mentre tu scivoli via...

Sarà che ti amo ancora e che ti sto perdendo
sarà che il mondo brucia e tutto sta crollando
e quello che rimane in piedi è solo una stupida bugia
solo vita che entra dentro mentre tu scivoli via...
solo vita che entra dentro mentre tu scivoli via...
scivoli via...

 
Di Redazione (del 16/08/2019 @ 14:56:57, in Comunicato Stampa, linkato 1398 volte)

A SESSANT’ANNI DALLA TERRA DEL RIMORSO UN FOCUS DEDICATO A ERNESTO DE MARTINO

ORE 19 IL BORGO RACCONTA - PIAZZA ORSINI

VISITA GUIDATA BASILICA DI SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA

ORE 19 LABORATORIO DI PIZZICA E TAMBURELLO - PIAZZA DANTE ALIGHIERI

ORE 20 DE MARTINO 60 - RACCONTO DI UN LIBRO - CONVENTO DELLE CLARISSE

LA TERRA DEL RIMORSO DI E. DE MARTINO CON STEFANO DE MATTEIS E PAOLO APOLITO

MOSTRE: IL LUOGO DEL CULTO, GALATINA, SAN PAOLO, TARANTISMO E DINTORNI;

MENADI DANZANTI

ORE 21 ALTRA TELA - PIAZZA GALLUCCIO

ORE 22 PIZZICA IN SCENA -  CASTELLO CASTRIOTA SCANDERBERG

A seguire CONCERTO RAGNATELA - PIAZZA DANTE ALIGHIERI

Solo una settimana al Concertone finale del festival itinerante “La Notte della Taranta” Galatina il 17 agosto ospiterà la quindicesima tappa di questa 22/a edizione.

Per la rassegna il Borgo Racconta sarà possibile effettuare una visita guidata a cura dell’Archeoclub Terra D’Arneo partendo da Piazza Orsini dove è situata la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, uno dei monumenti nazionali in stile romanico-gotico  edificato da Raimondello Orsini del Balzo tra il 1369 e il 1391. Si continuerà alla scoperta della pizzica, al cui rito è dedicata la  Cappella di San Paolo in Piazza SS Pietro e Paolo. Ultima fermata di questa visita guidata sarà il Museo Civico “Pietro Cavoti”,  in cui viene conservata una collezione di documenti, opere di artisti e studiosi galatinesi e locali. Il ritrovo è previsto alle ore 16.45 in Piazza Orsini; le visite inizieranno alle ore 17, poi ne seguiranno altre alle ore 18 (qui prevista anche in lingua inglese), ore 19  e l’ultima alle ore 20. E’ gradita la prenotazione chiamando il  324 059411.

Come per altre tappe itineranti, anche a Galatina in Piazza Dante Alighieri inizierà alle ore 19 il laboratorio di pizzica e tamburello, che permetterà a tutti i partecipanti di conoscere le basi della pizzica-pizzica e le tecniche per suonare il tamburello. Entrambi gratuiti, il laboratorio di pizzica è aperto a tutti, mentre per il laboratorio del tamburello, oltre ad essere muniti di strumento, è prevista una prenotazione per un numero max di 30 persone. Per prenotare chiamare il 324 059411.

Il laboratorio è curato dai danzatori del Corpo di Ballo de “La Notte della Taranta”: Cristina Frassanito,  Serena Pellegrino, Fabrizio Nigro e Andrea Caracuta.

La Notte della Taranta non è solo musica, danza, ma anche tradizione e letteratura. Tra gli appuntamenti alle ore 20 la sezione De Martino 60 a cura di Kurumuny  e Polo Bibliomuseale, con la direzione scientifica di Maurizio Agamennone e Luigi Chiriatti. A sessant’anni dal viaggio  nel Salento dell’antropologo Ernesto De Martino,  Stefano De Matteis e Paolo Apolito spiegheranno l’importanza che avuto lo studio La terra del rimorso per inaugurare una stagione di recupero della tradizione etnomusicale nel Salento.  

Stefano De Matteis si è  occupato di rappresentazioni simboliche, pratiche performative e processi rituali.  Ha diretto la collana di antropologia Mnemosyne ed è stato tra i fondatori delle “Opere di Ernesto de Martino” dove ha curato la nuova edizione di Naturalismo e storicismo nell’etnologia.

Paolo Apolito, uno degli  antropologi più stimati in Italia, è stato presidente del Comitato Nazionale per la valorizzazione delle tradizioni culturali italiane, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e della Commissione di Abilitazione scientifica nazionale per professore universitario di discipline demoetnoantropologiche e  studioso dei fenomeni religiosi e rituali.

 

Saranno loro a raccontare Ernesto De Martino, antropologo e filosofo italiano che  con una serie di missioni etnografiche dai primi anni ’50, raccolse una quantità di documenti relativi a manifestazioni magico-religiose e ne studiò le origini storiche, i rapporti con le condizioni storico-sociali attraverso i secoli, i motivi impliciti che ne giustificavano il persistere. Oggetto della sua investigazione furono particolarmente: il complesso mitico-rituale della fascinazione in Lucania (Sud e magia, Milano 1959); le persistenze del pianto funebre in Lucania (Morte e pianto rituale nel mondo antico, Torino 1958); il tarantismo del Salento (La terra del rimorso, Milano 1961).

Fu proprio De Martino a imprimere una svolta decisiva nello studio del fenomeno del tarantismo. Nell’estate del 1959 inaugurando la tecnica dell’indagine interdisciplinare, con l’unione in un’unica équipe di uno psichiatra, una psicologa, un’antropologa culturale, un etnomusicologo e un documentarista cinematografico, indagò a fondo il rituale magico-religioso del tarantismo pugliese, raccogliendo i risultati dell’analisi, in quella mitica estate del ’59, in quello che sarà poi uno dei testi fondamentali: La terra del rimorso.

Nel 2019 corrono sessant’anni dall’indagine sul tarantismo salentino condotta da Ernesto De Martino e dalla sua équipe, tra Nardò, Galatina e Muro Leccese, nel giugno-luglio 1959.

Il progetto “demartino’60”, omaggiando e celebrando l’opera pionieristica di Ernesto De  Martino e dei suoi collaboratori, intende divulgare parte dei documenti prodotti intorno al fenomeno.

Saranno allestite anche due mostre presso il Convento delle Clarisse: sul luogo del culto di Galatina, San Paolo, Tarantismo e dintorni, e sulle Menadi Danzanti.

Galatina, la cappella di San Paolo e lo spazio antistante, rappresentano uno dei luoghi simbolo  in cui si svolgeva questo rituale legato al tarantismo.   La mostra multimediale restituisce gli scatti di fotografi professionisti e non, che nel corso di un cinquantennio hanno varcato la soglia del luogo del culto. Le fotografie sono di: Chiara Samugheo, Paolo Longo, Paolo Albanese e Paola Chiari, Salvatore Congedo, Carmelo Caroppo, Fernando Ladiana, Luigi Chiriatti.

Passato e futuro del Salento si incontrano nella mostra Menadi Danzanti  progetto realizzato grazie alla sinergia tra Assessorato alla Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, Polo Biblio Museale di Lecce e Fondazione La Notte della Taranta. La mostra presso il Convento delle Clarisse propone la visione della straordinaria collezione di ceramiche antiche, greche e magno greche, con immagini legate alla musica ed ai suoi diversi aspetti e funzioni, ai luoghi e alle occasioni in cui si suonava, agli dei che la proteggevano ed ai miti che la raccontavano. Curata dall’archeologa Anna Lucia Tempestapunta a far conoscere, attraverso le immagini vascolari i reperti musicali e le fonti scritte, i laboratori di gestualità e la “messa in movimento” delle opere, l’importanza della musica nel mondo antico e gli incredibili legami con la contemporaneità. I reperti esposti nel Museo Castromediano di Lecce, insieme ad una selezione di vasi, eccezionalmente allestita nelle sale del palazzo marchesale De Luca di Melpignano, databili tra la fine del VI ed il I secolo a.C.,  documentano i diversi momenti di vita in cui la musica è presente e protagonista.

 

Passando alla musica, alle 21 al via i concerti previsti per la serata. Primo appuntamento con Altra Tela in Piazza Galluccio dell’ensemble Accipiter dalla Basilicata, uno dei gruppi provenienti da altre zone d’Italia e che il festival itinerante ospita per celebrare l’incontro della cultura salentina con quella delle altre regioni del nostro paese.

E’  un gruppo di giovani musicisti che si propone di portare in giro spettacoli in cui le musiche tradizionali del Sud vengono contaminate da influenze più moderne. Un folk-pop-funk con melodie accattivanti, ritmi aggressivi e testi ritmici che si fondono e si mescolano. La voce di Michela Labbate, le melodie della fisarmonica e dell’organetto di Domenico Piliero, i ritmi di Domenico Dimilta, interprete della tammorra, il basso di Franky Damato, il mandolino e i flauti di Domenico Imperatore, le percussioni di Giovanni Guarino, l’incedere delle cornici di Graziano  Lamarra, chitarra e voce di Pietro  Varvarito e la danza di Sara Colucci, creano uno spettacolo che punta ad una corrispondenza di sensi tra il pubblico e gli artisti sul palco.

 

Una delle principali novità di questa edizione del festival itinerante è Pizzica in scena con i danzatori del Corpo di Ballo de La Notte della Taranta che offriranno agli spettatori una performance innovativa tra luci e specchi che riflettono l’incanto dei monumenti. 

Protagonisti di Pizzica in scena a Galatina nel Castello Castriota Scanderbeg saranno i danzatori: Cristina Frassanito, Serena Pellegrino, Stefano Campagna, Andrea Caracuta, Lucia Scarabino, Fabrizio Nigro.

 

Ultimo appuntamento della serata in Piazza Dante Alighieri con i concerti della sezione Ragnatela. Alle ore 22 a salire sul palco saranno l’Orchestra del Liceo Da Vinci di Maglie e a seguire Antonio Castrignanò, Taranta Sounds & Sona Jobarteh.

L’Orchestra del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie nasce dalla convinzione che la musica sviluppi nei ragazzi creatività e armonia, responsabilità e partecipazione. Nata nel 2011, da una idea della dirigente scolastica Annamaria Corrado e del professore Massimiliano Cananà, l’orchestra è composta da 48 elementi che suonano classici rivisitati, spaziando tra i generi più disparati. Il progetto mette in campo un confronto continuo tra modernità e radici, cultura dei libri e cultura dei sensi. In questa occasione l’Orchestra si cimenta con il repertorio musicale salentino, “contaminandolo” con i timbri del proprio organico. La musica cosiddetta colta e la tradizione popolare, trasfuse in note accanto alle sonorità rock e pop, diventano ritmo appassionato ma anche esercizio continuo disciplinato, quasi una colonna sonora per una delicata fase della vita, quella dell’adolescenza. I 48 giovani musicisti saranno diretti dal maestro Armando Ciardo, docente di violino che ha collaborato negli anni con Aldo Ciccolini, Uto Ughi, Luis Bacalov, Lucio Dalla e i Negramaro.

Chiuderà la serata Antonio Castrignanò, Taranta Sounds & Sona Jobarte.

Antonio Castrignanò, musicista salentino, ha cominciato la sua carriera, giovanissimo, con La Notte della  Taranta, prima come tamburellista, poi come frontman. Compositore della colonna sonora del film “Nuovomondo” di Emanuele Crialese,  ha condiviso palchi e festival con numerosi artisti. A Galatina lo stesso Castrignanò (voce, tamburo, mandola) sarà accompagnato da Rocco Nigro (fisarmonica), Gianluca Longo (mandola e mandolino), Luigi Marra (violino e voce), Giuseppe Spedicato (basso), Maurizio Pellizzari (chitarra elettrica), Gianni Gelao (fiati), Davide Chiarelli (batteria e percussioni). Insieme sul palco Sona Jobarteh, la prima donna proveniente da famiglia “Griot” a suonare la Kora, strumento tradizionale dell’Africa, in un percorso musicale con note intime che si alterneranno al ritmo travolgente della pizzica.

 

Tema centrale del Festival 2019 è la tutela dell’ambiente. In collaborazione con Intesa Sanpaolo e Legambiente, la Fondazione La Notte della Taranta promuoverà la raccolta fondi per la campagna #RigeneriAMOlaNatura che consentirà di rendere accessibili 4 oasi del Mezzogiorno d’Italia alle persone diversamente abili e fruibili dal pubblico attraverso sentieri guidati. Si tratta dell’oasi dei Variconi a Castel Volturno (Campania), Foce Cavone nella marina di Pisticci (Basilicata), Dune di Sovereto a Isola Caporizzuto (Calabria) e Torre Squillace nella marina di Nardò (Puglia).

Si può partecipare alla raccolta fondi attraverso la piattaforma www.forfunding.intesasanpaolo.com/  o acquistando la T-shirt creata da Yezael di Angelo Cruciani per la Notte della Taranta in vendita tra i prodotti ufficiali del Festival.

Gloria Romano

 
Di Albino Campa (del 29/11/2008 @ 14:54:38, in Eventi, linkato 3813 volte)
Eccovi di seguito gli atti del convegno per la presentazione del libro "Il sogno della mia vita" di don Donato Mellone che ha avuto luogo nel salone del circolo culturale "Tre Torri" di Noha il 18 ottobre scorso, nell'ambito della rassegna nazionale Ottobre piovono libri. Noi di Noha.it ovviamente eravamo presenti.



Presentazione del libro

Il sogno della mia vita”


(Circolo culturale Tre Torri – Noha, 18 ottobre 2008)


Buonasera a tutti e benvenuti a questa manifestazione in cui parleremo di libri.

Questa serata rientra in un cartellone che ormai esiste dal 2006, e nel quale proprio dall’inizio io ho avuto l’onore di far parte per esserne stato sempre invitato come relatore. La rassegna si chiama: “Ottobre piovono libri. I luoghi della lettura.” Sottotitolo: “Il Salento ed altre storie”.

Questa manifestazione, come avrete visto dal manifestino, è promossa in collaborazione con tante istituzioni che non sto qui ad elencarvi, e comprende presentazioni di libri, maratone di lettura, bookcrossing (cioè incrocio o scambio di libri), letture di brani nelle chiese, nelle scuole, nelle biblioteche, nei parchi, e anche negli ospedali o nelle carceri o negli autobus, ecc.

Questa sera siamo in un circolo culturale. Il circolo culturale “Tre Torri” che ringraziamo per l’ospitalità.


*


Permettetemi ora di aprire una parentesi e la chiudo subito. Qualcuno m’ha chiesto: a che serve la presentazione di un libro?

Vi dico intanto cosa è la presentazione di un libro. La presentazione di un libro è una specie di battesimo del libro. E la si può fare anche più volte. Solo che la seconda volta anziché chiamarsi battesimo, si chiamerà magari cresima.

La presentazione di un libro la si può fare anche se il libro è già conosciuto e, come in questo caso, sia già in circolazione da tempo.

Un libro vive di vita propria. Una volta messo in circolazione non ha più bisogno dell’autore. Però un libro, come una persona ha bisogno di momenti comunitari, magari di festa.

Sicché la presentazione di un libro che come sapete potrebbe essere fatta in televisione, in casa tra amici, in un oratorio, in piazza, o in un circolo culturale, come stasera, deve essere semplicemente un momento di festa.

 

E qui siamo ad una festa, c’è anche il video, c’è la musica (dal vivo, grazie Maestro e grazie e bravi ragazzi!), c’è l’ospite o la madrina della serata, la Giuliana Coppola, dopo ci sarà anche un rinfresco, e tutti voi alla fine avrete anche una piccola immagine in dono: la bomboniera. Ecco cos’è la presentazione di un libro. Una festa necessaria. Che serve al libro in sé, e non necessariamente all’autore o al curatore o all’editore.

Un’ultima cosa brevissima sul concetto di “evento culturale”. Si è parlato di evento culturale, lo avete anche letto sull’invito o sul manifestino. Ma volevo farvi capire che la cultura non è l’evento in sé, che è qualcosa che passa: la cultura è quello che rimane dell’evento. Se di un evento non rimane nulla, allora è meglio non farlo. Di questo evento spero vi rimanga qualcosa. A me certamente rimarrà molto. Chiusa la parentesi.

 

* * *




Io vi presenterò un libro la cui edizione è fresca anzi ancora calda di torchio (è uscito infatti nel mese di giugno di quest’anno) ma di fatto si tratta di un libro che era già stato scritto in diversi anni - una cinquantina circa - a partire dagli anni quaranta del secolo scorso.

Si tratta di un libro i cui paragrafi erano già scritti e sparpagliati in fogli di quaderni trovati per caso. Sicché il mio lavoro è stato come quello per esempio del cuoco (sul libro ho scritto “del sarto”, ma dovevo trovare un’altra metafora per non ripetermi), un cuoco che ha già gli ingredienti a portata di mano e si diletta a preparare a sperimentare un nuovo piatto con una combinazione inedita di elementi noti, mettendoci un po’ di sale ed anche un pizzico di pepe.

Il cuoco di un libro si chiama “curatore”. Il curatore è colui che cerca di legare le parti di un libro, cerca di spiegare, di mettere in relazione, di commentare, di ricordare, di narrare qualche aneddoto; in questo caso è quello che ha scelto la copertina, il carattere, le dimensioni del volume, le foto, i colori, la carta del libro, l’impaginazione, gli spazi tra un rigo e l’altro, e molte altre cose.

Chi di fatto ha scritto il libro invece è l’autore.

Dunque questo libro, diciamo, per l’80% non è stato scritto dal curatore (cioè io che avrò al massimo scritto il restante 20%), ma dall’autore che è il qui presente Donato Mellone (ho detto Donato Mellone perché quando si parla di autori non ci vanno i titoli: dottore, don, professore, onorevole, o zio…).

Ma c’è un’altra particolarità.

Nel 99% dei casi l’autore è consapevole non solo di quello che ha scritto ma anche del fatto che ciò che ha scritto è destinato ad un prodotto editoriale. Cioè è destinato a comporre le pagine di un libro.


Nel caso di questo libro, invece, l’autore sapeva certamente di aver scritto delle cose su dei quaderni: omelie, pensieri, prediche, panegirici. Ma non avrebbe mai pensato che in occasione del suo sessantesimo di sacerdozio, che ricorre proprio in questo 2008 (il 18 luglio scorso, per la precisione: giusto tre mesi fa a partire da oggi), - l’autore dicevo, non avrebbe mai pensato che le sue omelie si sarebbero trasformate in questo libro.

Per forza di cose l’autore doveva rimanere all’oscuro di tutto, altrimenti al sottoscritto curatore non sarebbe mai stato permesso non dico di mettere tutto assieme ma nemmeno di leggere i manoscritti o di riprodurre le foto.

L’autore poi in maniera intelligente ha accettato il tutto, una volta messo di fronte al fatto compiuto. Poi magari ci dirà se ha gradito o meno.


Il titolo del libro… Beh lascio a voi scoprire il perché di quel titolo. Altrimenti che ci state a fare? A cosa servirebbe un lettore se tutto gli venisse scodellato?

Sappiate solo che la storia del titolo di questo libro è bella e sarebbe proprio da leggere. Non vorrei dirvi altro: Elias Cagnetti ebbe a scrivere: “Chi mi consiglia un libro me lo strappa di mano, chi lo esalta me lo guasta per anni”.


Il lavoro del curatore – sappiate - non così facile come potrebbe sembrare a prima vista. Il curatore non si limita a “copiare” (“copiare” con tanto di virgolette). Il curatore deve anche interpretare, capire, deve andare un po’ più in là dell’apparenza.

Nel mio caso è stato come fare un viaggio nel tempo. Ritornare indietro nel tempo per respirare l’aria, l’aura, la cornice di quei quaderni. Del resto riordinare le carte di un archivio è sempre fare un’avventura contro tempo, quando il passato si svela con sorprese inimmaginabili e senti che alcune cose ti appartengono per chi sa quale strampalato marchingegno.


Il presente lo conosciamo attraverso la televisione (purtroppo), mentre i decenni scorsi li conosciamo attraverso i libri e attraverso la visita dei luoghi, oserei dire anche attraverso le pietre.

Allora, sono andato a rileggermi tanti libri per rituffarmi nel periodo degli anni ’40, ’50, ’60. E poi i miei anni ’70, ’80 e ’90, gli anni che mi appartengono. Così non ho potuto non rileggermi Umberto Eco e la sua “La misteriosa fiamma della regina Loana”; un sacco di libri sul mitico ’68, e poi ancora i libri di Antonio Antonaci come per esempio il “Gaetano Pollio”, il “fra’ Cornelio Sebastiano Cuccarollo”, il “Luigi Accogli”; ancora alcuni libri sulle cronache del tempo, per esempio alcuni volumi de “L’Espresso” di quegli anni (che vendevano in allegato con Repubblica) e poi ancora il bellissimo e recente libro di Michele Rielli “Salento anni ’60 (Congedo Editore, 2007), e poi il libro “Memorie di Galatina” di Giuseppe Virgilio (sempre Congedo, 1998), e ovviamente “L’immaginazione che voleva il potere”, AAVV di Manni del 2004, e tanti altri. I libri si parlano tra loro del resto.

Ed altre decine di libri, tra i quali – non stupitevi - qualche testo mio come il “Don Paolo” e il “Noha – Storia, arte, leggenda”.

Cosa credete? Anch’io devo spesso andare a rileggermi quei due o tre libri che ho scritto! Mica mi ricordo tutto.


Poi ho pescato molte cose nella mia memoria di chierichetto, tra l’altro ritratto con altri ragazzi-colleghi sulla prima di copertina. E poi ho chiesto informazioni a destra e a manca. E soprattutto, per descrivere alcuni ambienti, ho dovuto visitare i luoghi del tempo che fu: la vecchia chiesetta di Santa Maria al Bagno, mi sono intrufolato fin nella vetusta sacrestia nella quale ci sono ancora alcune sedie mezzo sgangherate, ma anche nella nuova chiesa dedicata all’Assunta, costruita dal qui presente Donato Mellone stesso. Sono stato a Santa Caterina in quell’altro tempietto. Mi sono recato a Nardò nella cattedrale per percepire nella fissità arcaica di quella maestosa chiesa l’atmosfera solenne dei riti, molti officiati dallo stesso qui presente Donato Mellone, che di quella cattedrale fu viceparroco; ho visitato alcuni ambienti del vecchio seminario, l’episcopio, e villa Tabor a Le Cenate di Nardò. Eccetera.

I luoghi della chiesa di Noha e della canonica ce li ho, anzi ce li avete presenti tutti. Anzi proprio in questo momento, in questi locali, aggrappati alle pietre e agli anni di questi muri, ci sono le storie e le immagini della canonica del tempo narrato nel libro.

Insomma elementi importanti per la sceneggiatura, diciamo.

Dunque nulla di improvvisato. Non si improvvisa nemmeno se si copia.

“Bisogna saper copiare” - ci hanno sempre detto a scuola.

Ora prego Paola Congedo a leggere due brevi brani del sottoscritto, così sentirete con le vostre orecchie se ho copiate bene o male…



(Ecco uno dei due brani letti dalla Paola Congedo)


Da pag. 34

Don Donato, nelle funzioni solenni, e specialmente nel corso del triduo pasquale, voleva che i giovani (finalmente!) fossero presenti sull’altare, accanto al celebrante, nella lettura del “Passio”, della preghiera dei fedeli, ma anche nel corso di tutta la messa, senza bisogno di indossare alcuna tunica o veste liturgica.

Erano “grandi conquiste”, cose inaudite né mai viste prima di quei tempi.

Anche a Noha erano finalmente finiti i tempi in cui le “pizzoche” assistevano attivamente alla messa semplicemente recitando il rosario (che altro potevano fare se non intendevano né potevano ritenere nella loro mente il latinorum?).

A dire il vero, alcune di queste “comandanti di plotone” le vedevi annuire alle parole del prete che recitava preghiere in latino: volevano quasi dimostrare di essere in grado di capire quelle espressioni (latine o italiane che fossero), ma in realtà molto probabilmente non sapevano neanche di cosa il prete stesse parlando.

Al tempo della messa in latino le immancabili pie donne, sovente, ripetevano per assonanza, a memoria (e oltremodo deformavano) le parole che venivano fuori dalla bocca del parroco o da qualcuno più istruito che padroneggiava quella lingua, senza conoscere il reale significato, ma con tanta apparente devozione.

Perciò capitava spesso di ritrovarsi in un coro di fedeli che miscelava frasi e parole latine con il dialetto di Noha: l’esilarante spettacolo era assicurato: “Dominu vu mbiscu”, “Requie e statti in pace”, “Amme”.


* * *

Molti fedeli non sapevano né leggere né scrivere. E quando chi scrive, vestito da chierichetto, distribuiva i foglietti della messa, non era infrequente che qualcuno gli dicesse di non poter leggere. Era facile accorgersi della loro ignoranza; che i più furbi cercavano di mascherare in qualche modo, per esempio adducendo la scusa di aver dimenticato gli occhiali a casa.

Era bello vedere la “Nzina”, la “Tetta”, la “Sina” e la “Vata” tutte prese rigorosamente sotto braccio, dirette alla volta della messa vespertina.

Erano vere e proprie comitive di amiche, colleghe di nero vestite, con abiti e scamiciati perlopiù taglia “over-size”, donne pronte ad intonare, con voci più o meno accordate, più o meno nasali, seguendo chi più chi meno il tempo, l’inossidabile e bellissimo canto “Tantum ergo” (o come a squarciagola stornellavano le allegre comari: “Santu mergo”), ma anche il nuovissimo “Noi canteremo gloria a te…”.

 

Queste donne, così desiderose di spiritualità, erano quasi legate alla sottana (si potrebbe dire così?) di don Donato, tanto che lo seguivano in ogni iniziativa proposta.

Così, una volta, nel Seminario Vescovile di Nardò si tenne un convegno su Bioetica e Religiosità, il cui relatore principale era monsignor Elio Sgreccia, teologo e presidente della Pontificia Accademia Pro-Vita.

Orbene, alcune delle donne cattoliche nohane venendo a sapere dell’importanza del relatore vollero non solo partecipare a tutti i tre giorni del simposio, ma giocando d’anticipo sulle altre colleghe-concorrenti provenienti dalle altre parrocchie della diocesi, riuscirono anche a prendere i posti in prima fila, diremmo “in poltronissima”, onde esser accorte, attente a non perdere nemmeno una parola delle relazioni.

Ma per un paio di esse il tutto fu inutile.

Non passò molto dall’inizio del meeting che, sarà per la comodità della poltrona, sarà per l’ambiente ovattato, sarà per il rilassamento post-battaglia per accaparrarsi i primi posti, sarà per i discorsi invero un po’ monotoni o soprattutto difficili per le loro menti, sarà, dicevamo, per tutte codeste concause prese all’unisono, un paio di esse caddero inesorabilmente nelle braccia di Morfeo: si addormentarono, trasportate dalla voce del monsignore. Il quale, senza dover scrutare oltremodo l’attenzione dell’uditorio, se ne accorse, e ironicamente nel suo discorso fece pure cenno al “trasporto” con il quale qualche signora, assisa proprio di fronte a lui, seguiva la sua prolusione…

Alla fine della lectio magistralis, le belle addormentate, non solo si svegliarono di botto ed applaudirono entusiaste, ma al loro ritorno a Noha non finivano di dire a tutti: “Come è stato bello il convegno, e quanto era bravo il relatore!”>>.

 

* * *


Dopo tutto questo lavoro preparatorio si è potuto procedere alla ricopiatura dei quaderni.

Ecco, in questo libro ci sono 14 quaderni scampati al macero per un caso fortuito. Non vi racconterò - neanche in questo caso – tutta la storia avventurosa di questi quaderni, altrimenti non la leggerete dalle pagine del libro e vi soffermerete e vi limiterete a guardare le foto (vizio di molti).


Si tratta di quaderni stracarichi di anni e di esperienza. Quaderni pieni di versi che sono arrivati fino al nostro tempo a volte senza compiersi per una pazienza che non so capire. Ma come invece capiremo dalla lettura di qualche brevissimo brano, finché ogni giorno ognuno di noi può stare anche su un solo rigo delle scritture sacre o su queste di questo libro che di quelle parlano, riusciremo a non mollare la sorpresa di essere vivi.


Prego Ileana, ora tocca a te.


(Brani letti dall’attrice)



Da pag. 57: La vita è un viaggio spesso doloroso. In questo viaggio sovente si scivola, si cade, si smarrisce la via, ma chi si è comunicato bene la prima volta, si rialza, se si è perduto si ritrova, perché la Comunione accende una stella sulla che attraversa il mare della vita, conduce al porto dell’eterna salute.





Da pag. 67: Noi moderni tutti assillati nella conquista dei beni della terra, abbiamo quasi dimenticato i beni dello spirito; mai come oggi l’umanità è stata trascinata verso la terra, verso la materia, verso le paludi dell’immoralità; mai come oggi l’umanità incredula, scettica nelle verità della fede si è affannata e si affanna a chiedere alla terra, ai beni della terra, la felicità che essi non potranno mai dare.



 

Da pag. 75: Chi è mai in grado di evitare tutti i dolori, i fastidi, le avversità, le malattie, le contraddizioni, le delusioni che l’esistenza di quaggiù riserva al più innocente degli uomini? Se dunque la croce è di tutti, perché rifiutarla, perché non farne tesoro, perché non abbracciarla? Perché guardarla con diffidenza e scansarla o voler liberarsene ogni volta? Come potremo portarla trionfalmente in cielo, se oggi la temiamo e la disprezziamo?



Da pag. 77: La fede che Gesù vuole da noi non deve aver bisogno di miracoli.



Da pag. 78: Di fronte alle angosciose contraddizioni della vita ed alle prove più dure, non mettiamoci a ragionare, non pretendiamo di avere spiegazioni da Dio.



Da pag. 94: La vergogna di certi errori non deve allontanare dal perdono.



Da pag. 113: All’umiltà si oppone l’orgoglio e noi pecchiamo così spesso d’orgoglio. Che cosa è infatti il non voler riconoscere mai il proprio torto, il voler sempre occupare i primi posti, quel criticare le azioni del prossimo, il non accettare i richiami di alcuno?



Da pag. 123: Ricordiamoci che con Cristo si vince sempre. Passeranno gli anni, passeranno i secoli, non importa. Cristo non ha fretta, perché è eterno.



Da pag. 125: Per molta gente rozza non esiste che il lavoro materiale, esso solo è degno di compenso, ad esso solo si attribuisce il progresso umano. Ma c’è un lavoro alto, nobile: quello del pensiero, quello della poesia e dell’arte, e quello ancora più sublime della creazione della santità. Senza questo lavoro non può esserci popolo civile.



Da pag. 135: Ma siamo tutti fratelli! Se un mio fratello cade nel male, chi mi dà il diritto di condannarlo? Chi mi ha costituito giudice?



Da pag. 136: L’uomo ozioso non si occupa di nulla. Sa di avere un’anima da salvare, ma praticamente vive come se non ce l’avesse. Pensiamo che la nostra vita passa. […] Il tempo è nelle mani di Dio. Il tempo vola.



Da pag. 143: Saremo noi giudicati del bene e del male compiuto, saremo giudicati anche del bene che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto.



Da pag. 159: La chiesa è la casa della preghiera, il luogo in cui la creatura viene ad umiliarsi davanti al suo creatore, a chiedergli perdono delle sue colpe, ad adorarlo, a glorificarlo, rendergli il supremo culto. Nella chiesa tutto è sacro, tutto è santo, sacre le immagini, le reliquie, sacre perfino le mura, i santi sacramenti, la divina parola, sante le funzioni che in essa si celebrano. La casa di Dio non solo deve essere rispettata, ma in essa devono essere santi tutti i nostri pensieri, tutte le nostre opere, tutte le nostre parole.



Da pag. 153: Quando il peccatore si curva su se stesso, riconoscendo i propri torti ed invocando perdono e misericordia, allora Dio si abbassa e quasi lo abbraccia con il suo perdono.


Da pag. 156: Sentiamolo nel cuore l’amore verso Dio e l’amore verso il prossimo come noi stessi. La stessa misura che noi avremo usato nel trattare col prossimo, quella stessa misura ci sarà usata dinanzi a Dio.



Da pag. 162: Noi i Santi ce li immaginiamo lontani, invece ci sono vicini, sono nostri fratelli, forse nostri fratelli di sangue.


Da pag. 164: A noi tocca essere bravi cristiani e bravi cittadini. Si è bravi cristiani se si è bravi cittadini e viceversa.


Da pag. 165: Dal buon uso della lingua scaturisce la civiltà, dal cattivo uso di essa viene fuori la barbarie.


Da pag. 182: Siamo dei nomadi in cammino verso una patria eterna.


* * *

Grazie Ileana. Ora la parola all’autore Donato Mellone (vi confesso che mi risulta difficile, quasi innaturale chiamare Donato, chi ha scelto di essere per sempre don Donato).


* * *


Intervento di P. Francesco D’Acquarica, Missionario della Consolata. Ha raccontato alcuni aneddoti del periodo in cui, al rientro dalle missioni in giro per il mondo, ha soggiornato a Noha ed ha collaborato con don Donato. Molto divertenti (accompagnati da applausi e risate) gli aneddoti risalenti agli anni ’70. In particolare quello del traino della sua vettura da parte della mitica 600 di don Donato, dalla città di Parabita a Noha: 12 km di difficoltà, colpi di scena, drammi, risate.

Molto simpatica anche la storia del clergymen di don Donato acquistato con l’ausilio di P. Francesco a Roma da De Ritis, negozio di abbigliamento religioso (ubicato nella strada romana che dal Pantheon conduce a Porta Argentina) poco prima di partire in pellegrinaggio alla volta di Lourdes…


* * *


Intervento di don Donato Mellone, molto applaudito.

- Racconto della favola della “montagna che partorisce il topolino”;

- “Ma io non voglio essere Donato Mellone; io voglio essere don Donato Mellone;

- “Non mi piace e non so parlare nei convegni. A me piace parlare in chiesa. Ma quando parlo in chiesa non sono io che parlo è un Altro che parla per me”;

- “Io non sono nessuno. Io sono il topolino di cui vi parlavo. Non sapevo nulla di questo libro. Se avessi saputo qualcosa, sarei, come dire, scomparso dalla circolazione”

- Ringraziamenti.


* * *


Intervento della giornalista e scrittrice prof.ssa Giuliana Coppola.

(Non abbiamo la registrazione. Diciamo soltanto che l’intervento di Giuliana, bellissimo, ascoltato in religioso silenzio per tutti i suoi quindici minuti, ha incantato l’uditorio).



* * *



Grazie Giuliana, ci hai commosso.


A me ora non rimane che concludere. E come ogni buona conclusione che si rispetti dovrei terminare con dei ringraziamenti. Ma stavolta non farò un elenco interminabile di persone da ringraziare. Mi limito a ringraziare soltanto una persona per tutti. Non ne dirò il nome per non nominarlo invano. Capirete di chi si tratta.

Ma dopo le bellissime parole della Giuliana, non posso più usare parole mie. Per esserne all’altezza devo prendere in prestito le parole di un grande scrittore, Erri De Luca, stese alla pag. 18 del suo libro “Nocciolo d’oliva” (ed. Messaggero, 2002), quello stesso dal quale ho tratto l’incipit del libro che stasera abbiamo festeggiato e che vi leggo di seguito.

Allora, ringrazio Chi…

“…Nacque e fu vivo grazie al solo prodigio di cui non fu lui stesso autore.

Per tutta la vita, poca, cercò di pareggiare il conto di quell’ingiustizia, fino a farsi appiccare sopra l’osceno patibolo romano che esponeva la morte in alto, in vista, a manifesto. […]

Per tutta la vita, poca, fu abitato da una folla di bambini mancati, dal dolore delle loro madri. Così poté sopportare quello della sua, ai piedi della croce.

Molti dei suoi prodigi erano […] miracoli, ma non colossali, non inceppò la macchina del cielo come Giosuè, che fermò il sole in Gabaòn e la luna sulla valle di Aialòn. Non aprì le acque come Mosè, però ci camminò sopra senza bagnarsi.

Non creò il frutto della vite, ma seppe provvedere, in una festa, a vendemmiare vino dall’acqua.

Non creò il sole, il fuoco, né luna, né stelle già create, ma diede vista ai ciechi e questo è un modo di inventare luce.

Non ebbe figli, non procurò una sua discendenza, ma litigò con sua sorella morte e le strappò di mano un corpo già in sepolcro, riportandolo indietro a rivivere, certo, ma anche a rimorire.

Fu battezzato in acqua dolce, amò la pesca, frequentò pescatori, ne riempì le reti, placò le ondate di una tempesta sul lago di Tiberiade. […]

Delle scritture sacre preferì Isaia; di Davide gustò più i salmi che le imprese. Discendeva da lui, così vuole la legge del Messia. […]

Chiese all’offeso di esporre l’altra guancia, mettendo l’offensore al rischio del ridicolo, ma pure stabilendo un termine alla prova: in numero di due, non più, sono le guance.

Non scrisse, non dettò, le sue parole facevano il viaggio delle api sopra i petali aperti delle orecchie. Salvò una donna dalla condanna di lapidazione chiedendo ai suoi accusatori che il primo di loro, se puro da peccati, si facesse avanti con la prima pietra. Sapeva che gli uomini tirano volentieri le seconde.

Diverse donne lo seguivano di luogo in luogo alla pari degli apostoli. Non pretese astinenza; il celibato venne dopo, a chiese fatte.

Sudò sangue, morì con tutto il corpo resistendo alla morte con nervi, fiato, febbre, piaghe e mosche intorno all’agonia. Risuscitò per intero, carne, ossa e promessa di essere solo il primo dei destinati alla risurrezione.

[…] Dopo di lui il tempo si è ridotto a un frattempo, a una parentesi di veglia tra la sua morte e la sua rivenuta. Dopo di lui nessuno è residente, ma tutti ospiti in attesa di un visto”.


Ecco a questo protagonista - non a me - vorrete indirizzare l’applauso del ringraziamento.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 26/03/2016 @ 14:53:39, in NohaBlog, linkato 2650 volte)

Ci sono delle parole, la maggior parte tronche, cioè accentate sull’ultima sillaba, che si utilizzano sovente per sintetizzare l’identità civile di una popolazione. Si parla così di napoletanità per indicare il complesso dei valori spirituali, culturali e tradizionali caratteristici della città partenopea e della sua gente; così come si parla di romanità per esprimere la caratteristica di chi (o di cio che) è romano. Ancora, si usa meridionalità, milanesità, o leccesità, per indicare quelle rispettive (intuitive) peculiarità.

Abbiamo finanche trovato in qualche scritto galatinesità per indicare il modo specifico di essere cittadini di Galatina: si fa riferimento alla cadenza della lingua, alla flessione stessa della voce, a determinati comportamenti, addirittura al modo di pensare e di agire.

E’ ovvio qui ribadire che non sarebbe scientifico generalizzare e che è difficile pensare ad esempio che un ideal-tipo galatinese abbia caratteristiche specifiche che lo possano distinguere nettamente da un collepassese o da un abitante di Strudà. Ma, in molti casi, pur non disponendo di categorie sociologiche basate sull’osservazione empirica o matematico-rigorosa, quando siamo di fronte ad un galatinese, ma questo vale per chiunque  anche per un trentino o un calabrese, riusciamo il più delle volte ad indovinarne la provenienza per quel non so che di noumeno che da qualche parte dovrà pur derivare.

Ma poniamo che in un ipotetico esercizio accademico sia possibile ricercare anche delle peculiarità specifiche di Noha, la nostra cittadina (ché di questo ci stiamo occupando); quale sostantivo, quale parola tronca potremmo utilizzare? Ebbene, in un processo di deduzione logica, se per Napoli questo sostantivo è napoletanità, se per Galatina è galatinesità, per Noha (che in dialetto è Nove) non potrà che essere NOVITA’.

Tutta questa premessa (chi vuol leggere i miei articoli deve portare un po’ di pazienza) per dire che la pasquetta nohana quest’anno non sarà la sublime e costante ricapitolazione di una lunga tradizione (come è anche giusto che sia), fatta di Fiera dei Cavalli (dal mattino e fino all’ora del pranzo), di processione post-prandiale della statua della Madonna delle Cuddhrure portata in spalla dalle donne nohane, di presa della Cuccagna, di scoppio di fuochi artificiali, di rogo delle Curemme nei diversi quartieri di Noha con distribuzione a tutti di fette di colomba pasquale e spumante…

Non è solo questo. La pasquetta nohana a partire da questo 2016 ha, appunto, una NOVITA’ straordinaria (incredibile fino a qualche mese fa): l’apertura al pubblico del “Parco del Castello”.  Quest’anno nohani, ospiti e viaggiatori tutti (non ci piace d’appellarli come “turisti”) avranno la possibilità di compiere un viaggio nel tempo, accedendo ai Fori Imperiali di Noha per riappropriarsi di un luogo del cuore per troppi decenni relegato nell’oblio.  

Qui si avrà modo di godere dei beni culturali più significativi della nostra cittadina, come l’originalissima vasca ellittica di fine ‘800 in perfetto stile Liberty (coeva e probabilmente disegnata e costruita dalle stesse maestranze che si occuparono della dirimpettaia Casa Rossa, la misteriosa casupola delle meraviglie che ricorda la Casa Pedrera di Barcellona, opera di Gaudì); la Castelluccia del parco, a forma di torre, eretta nei primi anni dell’900 del secolo scorso (con l’interessante impianto idraulico ed elettrico, con marmi, isolanti in ceramica, interruttori a leva ed altri sistemi di trasmissione dell’elettricità); le cantine con le botti di rovere o di altri legnami dove s’invecchiava il Brandy Galluccio; e infine il bene culturale più antico e interessante di Noha, bello da mozzare il fiato: la torre del XIV secolo (1300 d. C.) con il suo ponte levatoio, collegato a rampa con arco a sesto acuto. Ah, dimenticavo il dulcis in fundo e ultimo arrivato: un pezzo dell’“affresco di Albino” scoperto di recente dagli Indiana Jones nohani che rispondono ai nomi di Marcello D’Acquarica e, appunto, l’Albino Campa.

*

Nel parco del Castello di Noha il lunedì in albis si potrà in tutta libertà scorrazzare, giocare al pallone, poltrire, gareggiare a carte o con altri giochi di società, e soprattutto apprezzare le leccornie della pasquetta salentina, anche utilizzando liberamente i barbecue predisposti dal gruppo “Ragazzi della Masseria Colabaldi”.

Non mancheranno - ci dice l’uccellino - nemmeno le incursioni della Banda armata (di strumenti musicali) diretta dalla Lory Calò.

Chissà, infine, se riusciremo a degustare le cuddhrure appena sfornate dai due forni del Castello? Chi vivrà vedrà: non possiamo mica svelarvi tutto e subito. Sennò che sorpresa di Pasqua sarebbe?

Antonio Mellone

 

P.S. Il Parco del Castello è la parte più sana, intonsa e biologica di Noha, ricca di erbe spontanee (è pieno di sucamèli e di altre autoctone varietà di “verdure naturali”, per dire), scampata, com’è da decenni, dall’invadenza dell’uomo. Per fortuna qui non è stato spruzzato alcun erbicida, come invece purtroppo è avvenuto altrove con il silenzio-assenso degli Unni di Palazzo Orsini con l’ausilio delle loro trippe corazzate.

 
Di Antonio Mellone (del 02/12/2017 @ 14:52:21, in NohaBlog, linkato 1614 volte)

Non so se sapete che la Conferenza dei Servizi - quella che si sarebbe dovuta tenere giorni fa a Bari per la famosa proroga a Pantacom (la società a responsabilità non esagerata nel cui libro dei sogni d’oro e nel nostro degli incubi è previsto un centro commerciale di 25 ettari alle porte di Collemeto) - è stata rinviata a data da destinarsi.

Pare che si voglia lasciare tutto il tempo alla suddetta Srl per predisporre la documentazione necessaria alla richiesta di una dilazione [ancora rimandi, procrastinazioni e more. Tattiche dilatorie, insomma. E, di grazia, 'Usque tandem'? Se non chiediamo troppo: perché mai concedere un altro slittamento dei tempi? ndr.].

A questo punto, già che ci siamo, e se non già fatto, io staccherei pure qualche dirigente comunale di bocca buona e con le mani in pasta per darle una mano: poveretta, ‘sta Pantacom, non può mica fare tutto da sola. E se poi dovesse sbagliare? O scordare qualche carta? O perdersi nei meandri delle leggi, dei regolamenti e della convenzione, e magari incappare in qualche scadenza, decadenza o prescrizione?

No, meglio non correre rischi; meglio lasciarle tutto il tempo che le serve, tanto che fretta c’è. E poi non possiamo mica permetterci il lusso di perdere questo popò di “volano per lo sviluppo” e ben “200 nuovi posti di lavoro”. Recentemente, a dirla tutta, il monocorde quotidiano caltagironeo parlava addirittura di 300 nuovi posti di lavoro: il 50% in più dei soliti 200. Eh sì, pare che ultimamente le assunzioni nei centri commerciali lievitino come le 'pittule' dell’Immacolata [l’Immacolata Cementificazione per la precisione, propedeutica all’Assunzione, ndr.].

*

A proposito: vi è mai capitato di leggere la famosa “Convenzione Galatina/Pantacom”? Non potete perdervela per nessuna ragione al mondo: musica per le orecchie, poesia, arte, letteratura [a tratti horror, ma pur sempre letteratura, ndr.].

Orbene, nella suddetta Convenzione [altrimenti detta cir-convenzione di capaci di tutto, ndr.], oltre alla piattaforma per i capannoni commerciali, sono previste anche le famose rotatorie.

Ne sono state pronosticate ben tre: la prima “adiacente la SP Galatina-Collemeto per consentire un accesso continuo e senza interruzione all’interno dell’insediamento produttivo in questione”; la seconda “di svincolo sulla viabilità complanare di collegamento a Copertino”, e, visto che non c’è due senza tre, una terza “di svincolo del traffico dall’arteria complanare che si sviluppa lungo la SS 101”.

Me li vedo, tutti i politici delle larghe attese, letteralmente con il fiato sul collo del funzionario del Comune intento a redigere l’articolato della Convenzione, mentre il sindaco detta gli articoli da sottoporre all’ovazione consiliare: “Signorina Pantacom!, veniamo noi con questa mia addirvi una parola che scusate se sono poche; noi ci fanno specie che questanno c’è stato una grande morìa delle vacche come voi ben sapete.: ma questo mega-porco servono solo alle ricadute sull’occupazione e al volano per lo sviluppo. Punto. Anzi due punti.

Noio della Comune volevam savuar se 420.000 euro sulla carta quale compensazione, ristoro e pure ristorante per la soppressione sia del parco urbano di cinque ettari e sia dei campi di calcetto (dove i giovanotti, con la testa al solito posto cioè sul collo, potevano giocare), vi sembrano troppi onde, poscia e per cui vi concediamo tutto il tempo che volete per pensare di ridurre l’importo, tanto noi vi approviamo tutte le schifezze.

Poi faremo un’altra circonvenzione, sempre con calma, per darvi tutto il tempo necessario di vendere il pacchetto, anzi il pacco (chiavi in mano o in tasca: fate voi). Noi siamo sempre qui, con la faccia sotto i vostri piedi, per supportarvi ma soprattutto per essere suppostati.

Signorina Pantacom, dimenticava di dirvi che però in cambio vogliamo le rotatorie. [Assessore, mettici qui una rotatoria. Anzi aggiungine altre due, facciamo vedere che abbondiamo!, Abbondandis in abbondandum].

Salutandovi indistintamente, i fratelli Caproni, scusate, Caponi che siamo sempre noi [caponi o capponi = pennuti della razza della cuccuvascia, ndr.]”.

*

In alternativa a Totò e Peppino potremmo pensare anche a Mario e Saverio [al secolo Massimo Troisi e Roberto Benigni, quando quest’ultimo faceva ridere, ndr.] intenti a stendere la nota convenzione da indirizzare al santissimo Savonarola.

Sarebbe certamente più azzeccato, visto che non ci resta che piangere.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 18/08/2017 @ 14:52:02, in Comunicato Stampa, linkato 1624 volte)

#WeareinGalatina è il titolo del ricco programma che dal 16 Agosto al 30 Settembre 2017 animerà il cuore della nostra città e farà conoscere ai tanti turisti, presenti per la stagione estiva, le nostre bellezze architettoniche nonché tradizioni, arti e mestieri del nostro territorio.

Una serie di visite guidate permetteranno di scoprire Galatina con le sue chiese, le corti, atri e portali, bellezze di inestimabile valore inserite nella splendida cornice del nostro centro storico. Particolare rilievo avrà la Cappella di San Paolo e il mito del Tarantismo, nostro patrimonio culturale.

Alcuni laboratori, che si terranno presso l’Ufficio di Accoglienza Turistica, Infopoint, metteranno in luce arti e mestieri del nostro territorio nonché l’arte culinaria, pasticcera e vitivinicola per le quali Galatina è conosciuta in tutto il mondo.

Avremo poi due laboratori di Pizzica sotto le stelle, in piazzetta Orsini, per ascoltare la nostra musica popolare e per permettere a turisti e curiosi di cimentarsi nei passi base del tipico ballo legato al morso della tarantola.

Tutto ciò fa parte del progetto vincitore del Bando Regionale di Pugliapromozione, presentato dal Comune di Galatina, Assessorato al Turismo, in collaborazione con l’associazione Città Nostra, per il potenziamento delle attività di promozione turistica dell’Infopoint (sito in via Umberto I, 36).

“L’iniziativa rappresenta un piccolo segnale” dice l’Assessore al Turismo Nicola Mauro “che abbiamo voluto dare, nonostante il breve tempo a disposizione, ai visitatori che ci onorano della loro presenza. Le iniziative, ci preme sottolineare, sono completamente gratuite. Verrà distribuito un calendario dettagliato che illustrerà al meglio la programmazione”.

Infopoint  0836 569984

 
Di Redazione (del 27/12/2019 @ 14:51:59, in Comunicato Stampa, linkato 975 volte)

Inizia questa sera, 27 dicembre a Collemeto, la rassegna “CAPODANNO IN…CLASSICA”, manifestazione organizzata da I Concerti del Chiostro sotto la direzione artistica del M° Luigi Fracasso e sostenuta dall’Assessorato alla Cultura dell’Amministrazione Amante.

Nella Chiesa della Beata Vergine Maria di Costantinopoli, si esibiranno Chiara Rucco al flauto, Andrea Rucco e Sara Metafune al pianoforte, tre giovani promesse salentine del concertismo internazionale che hanno conseguito il diploma accademico con il massimo dei voti presso il conservatorio Tito Schipa di Lecce e si esibiscono regolarmente su importanti palcoscenici italiani.

Domani, 28 dicembre, nella Chiesa di San Michele Arcangelo a Noha, Lapo Vannucci e Luca Torrigiani proporranno un insolito duo per chitarra e pianoforte. Entrambi laureati con lode al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, si esibiscono regolarmente come solisti ed in duo in Italia e all’estero, ricevendo ovunque unanimi consensi. La critica ne esalta la grande capacità comunicativa e l’attenzione costante alla bellezza del suono.

Infine, il 29 dicembre a Galatina nella Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, si esibirà il noto duo pianistico formato da Carla Aventaggiato e Maurizio Matarrese. Entrambi sono docenti di pianoforte principale presso il Conservatorio N. Piccinni di Bari e svolgono attività concertistica, sia da solisti che in duo, che li porta a tenere concerti in diverse città italiane ed estere, riscuotendo consensi di pubblico e critica.

I concerti, con inizio tutti alle ore 20:00, saranno ad ingresso libero.

Infoline: 329.2198852

Sara Romano

 
Di Albino Campa (del 23/08/2012 @ 14:51:04, in Eventi, linkato 3189 volte)

"Gli ulivi" di Paola Rizzo in esposizione nella corte di palazzo "Cascione" a Galatina. Nella serata del 23 agosto...Le corti a mezzanotte vi aspettano!

TRA musica, ARTE E SAPORI

“Le corti a Mezzanotte” riparte con la terza edizione, dopo il successo delle precedenti edizioni, che hanno visto la città di Galatina, Città d’Arte, trasformarsi in un vero e proprio circuito di accoglienza.
L’evento, espressione dell’arte e della cultura della terra salentina, anima la serata con canti, eventi culturali, estemporanee, enogastronomia tipica che consentono al visitatore di conoscere e rivivere le sensazioni di un tempo grazie all’inconfondibile scenario dei vicol

i e delle corti del centro storico di Galatina.
Inconfondibile scenario che viene presentato, in tutto il suo splendore, con tre differenti visite guidate tra chiese, palazzi, corti e tarantismo, che partono dagli uffici di promozione turistica “IAT” dalle ore 17:30 fino alle 20:00.
La bellezza ed il fascino di uno dei centri storici più belli della provincia di lecce, che si accende con diverse musicalità interpretate dalla NEW ORLEANS DIXIE BAND dal jazz delle origini di New Orleans; i CADILLAC RECORDS con il loro blues di Chicago; “ELEKTROKUSTICA” un progetto sonoro nato negli studi della Danirava Records, che parte dal naturale suono acustico, come può essere la chitarra o un violino, e via via si addentra in un percorso elettronico; gli inediti al pianoforte di MARTINO DUMA; il blues di GIORGIA FARAONE e MATTEO LUCERI.
“Le corti a Mezzanotte” regalano inoltre una suggestiva RAPPRESENTAZIONE DI TARANTISMO, curata da Simona Indraccolo, in quanto Galatina, terra del tarantismo, è luogo di ricerca del fenomeno.
Corti impreziosite da installazioni d’Arte di artisti e designer locali; Tre estemporanee tra pietra leccese, carta pesta e terracotta, che permettono anche al visitatore di interagire nella creazione dell’opera;
Uno speciale excursus gastronomico su tutti i sapori tipici della nostra terra, accompagnato dalle degustazioni di vini della selezione di Santi Dimitri, che conclude con le caratteristiche prelibatezze dolciarie.
“Le corti a Mezzanotte”, evento patrocinato e sostenuto dall’assessorato al turismo della Città di Galatina, è organizzata dall’agenzia Mood in collaborazione con gli uffici di promozione e accoglienza turistica IAT.
 
Di Redazione (del 17/08/2019 @ 14:50:46, in Comunicato Stampa, linkato 889 volte)

Chiese Aperte” nasce da un’idea dell’Associazione Culturale Archeoclub Terra d’Arneo.

Il 18 agosto prossimo a Galatina turisti e non potranno visitare, osservare e conoscere alcune chiese del centro, che saranno, in maniera straordinaria, aperte dalle 20:00 alle 24:00 grazie all’impegno dei soci Archeoclub, custodi per una sera.

Le visite saranno animate da intermezzi musicali e teatrali.

Antonietta Martignano, presidente di Archeoclub Terra D’Arneo commenta: “-Chiese aperte è un atto d'amore verso il patrimonio storico-artistico di Galatina, riconfermandosi l'appuntamento dell'estate. Aprire questi spazi in orari insoliti è utile per riscoprire le nostre radici e le loro forme artistiche più suggestive.”- Quest’anno l’evento sarà supportato dalle Confraternite e dai fedeli. Inoltre: -“Questa edizione sarà caratterizzata dalla bellezza e dalla musicalità degli organi antichi, alcuni dei quali suoneranno eccezionalmente per l'occasione”-.

Le chiese che saranno fruibili sono: Basilica Santa Caterina d’Alessandria, Santi Pietro e Paolo, Madonna dell’Addolorata, Madonna del Carmine, Maria Ss. della Grazia, Maria Ss. delle Grazie (Anime Sante del Purgatorio), San Luigi Gonzaga, Chiesa Ss. Trinità (dei Battenti).

L’iniziativa culturale gode del patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Galatina e rientra nel programma estivo “A cuore scalzo”. Il rinnovato appuntamento con "Chiese aperte"- commenta l’assessore al Turismo, Nico Mauro - offre a tutti la possibilità di entrare in contatto con  i più significativi luoghi di culto della Città. Le guide permetteranno di scoprirne il fascino,arricchendo la visita di contenuti storici ed il suono degli organi permetterà un’immersione totale nella bellezza dei luoghi. Vivere “Chiese aperte” rimane un’esperienza unica e diversa, un’occasione di arricchimento culturale e di riflessione.

In occasione dell’evento e grazie alla collaborazione con “La Casa delle Comunità Ospitanti degli Itinerari Francigeni della Puglia Meridionale" alcuni locali galatinesi serviranno il Cibo del Pellegrino.

Archeoclub

 
Di Albino Campa (del 03/10/2010 @ 14:50:06, in NohaBlog, linkato 5740 volte)

Bari. E’ un pomeriggio afoso e umido di fine agosto. Uno di quei giorni in cui rimpiangi di non essere rimasto a mollo nell’acqua del mare. La Città è quasi deserta, scarso il traffico, anche in un punto nodale come le vie intorno al teatro Petruzzelli. Cerco ombra e refrigerio nell’american bar posizionato nel corpo laterale del riaperto politeama. Devo incontrare un collega giornalista; vorrei parlare con lui di Puglia di come la regione sia regina del turismo estivo e di quanto i toni siano differenti nell’approccio giornalistico. Terra incantata quasi magica nelle narrazioni turistiche e racconti senza pace dal sapore pasoliniano in cronaca. Un ossimoro che necessita di una sintesi.

 

Penso questo mentre attraverso la strada incredibilmente libera dal traffico ed mi infilo nel caffè. Appena entrato vengo colpito dai quadri sulle pareti. Frustate di colori, sensazioni, atmosfere. Giro la testa velocemente ce ne sono dappertutto. Mi avvicino al primo “Vento di passione”, poi “Il viaggio della vita”, “Precario equilibrio”, “Amore universale” e tanti altri. Sono entrato in un bosco di ulivi secolari: gli ulivi di Paola Rizzo, pittrice salentina. Il barista mi osserva. Impiego alcuni minuti a riprendermi. Quelle opere scendono troppo in profondità. Mi ricordano la mia infanzia trascorsa fortunatamente e in parte sotto ulivi come quelli dipinti. Paesaggi dell’anima sospesi tra sogno e realtà. Gli ulivi di Paola si muovono, danzano o fuggono in mezzo ai campi di papaveri e margherite nella luce meridiana. Se ti avvicini alle sue opere senti e scorgi il vento. Lo stesso vento che sento sotto gli ulivi della mia terra. Tra le fronde essi sussurrano parole antiche, parlano lingue sconosciute, echeggiano tra i rami fonemi messapici, greci, latini, longobardi, normanni, svevi, franco-provenzali, spagnoli, in dialetto salentino e in griko. Gli ulivi di Paola restituiscono dignità alla Puglia.

Ecco la sintesi che cercavo. Al barista non ho chiesto una consumazione, ma “Chi li ha fatti?”. Mi indica un biglietto da visita, sopraggiunge l’amico che attendevo, apparentemente finisce tutto lì. Passano i giorni, mi allontano dalla Puglia, penso spesso a quei colori, a quelle linee ora dolci dei prati, ora corrugate dei nodosi rami, alla musicalità di quelle pennellate tra cielo e terra. Chiunque, ammirandoli, può sentire la suggestione di quei monumenti vegetali che si abbracciano teneramente nella brezza del meriggio, che piangono all’aurora e che ridono beffardi al tramonto. Torno a vedere le opere di Paola, una, due, tre, quattro volte. Temo che la mostra sia finita, invece, con immensa gioia i suoi ulivi sono ancora lì. Forse i proprietari non se la sentano di affrontare una deforestazione del locale e temono di deludere i clienti più sensibili e raffinati. Anch’io non riesco a scrivere subito un pezzo. Ho bisogno di approfondire, osservare, capire. . . Così apprendo che Paola Rizzo è una pittrice laureata nel 1997 all’Accademia delle belle Arti di Lecce, che vive e lavora a Noha, vicino Galatina, con studio d’arte in piazza Castello, 14 bis. Bravissima con la matita, nei chiaroscuri, il suo talento sembra esprimersi al meglio nella tecnica della pittura ad olio.

Dopo le prime esperienze artistiche, la pittrice improvvisamente incontra un soggetto che è diventato quasi la costante della sua opera: l’ulivo, la pianta che per eccellenza rappresenta l’ambiente, la natura della terra salentina. Sembra esserci ormai una dipendenza, quasi ancestrale, tra Paola e quest’albero considerato sacro dai nostri avi, alla stessa stregua di un nume tutelare del luogo. L’artista in esclusiva per la Gazzetta Economica ha dichiarato: “Quando dipingo, non penso mai ad un albero, ma ad una vecchia cassapanca stracolma di ricordi, a un libro di storia dalle pagine ingiallite, alle mani di un vecchio che troppe volte hanno sfiorato la terra arida del Salento, ad un amico cui confidarmi. In questo modo – continua Paola - pongo me stessa, e gli altri insieme a me, di fronte ad un'identità di una cultura come quella salentina, che passa anche attraverso i suoi ulivi. Li offro come chiave di lettura di un mondo che mi appartiene per nascita e formazione, ma ne faccio anche un pretesto per riflettere sui processi morfologici che si pongono alla base della vita.

Con un esempio di colta similitudine, - conclude la pittrice - vorrei favorire il riscatto della mia terra d'origine e della mia gente, scegliendo di vincolare all'interno dell'ulivo-simbolo esseri umani. E' proprio in quell'avvitarsi su se stessi, in quel dibattersi per vincere e far vincere il principio armonico della natura più autentica dell'essere, che trovo il massimo dell'esaltazione dello spirito”. Nel corso degli anni Paola continua a dedicarsi amina e corpo all’arte: paesaggi, nature morte e soggetti religiosi. Entrano a far parte del suo mondo l’amore per la fotografia e la musica. Lei pensa che sia bellissimo fermare scatto dopo scatto, un istante in una foto. La musica rappresenta per Paola l’altra fonte di ispirazione primaria. musica e pittura, in connubio tra loro, divengono così inscindibili l'una dall'altra. I sui dipinti prendono vita da note che guidano ed accompagnano i tocchi di pennello sulla tela. La musica, collante per artisti, la porta a frequentare gli ambienti musicali conoscendo alcuni tra i suoi musicisti preferiti. Nascono così i suoi ritratti a matita. L’american bar sotto il Petruzzelli di Bari è tappezzato anche di ritratti di alcuni musicisti di fama nazionale ed internazionale, conosciuti personalmente dalla pittrice nel corso di questi anni come Caparezza, Terron Fabio, Roy Paci, Raffaele Casarano, Claudio Prima, Emanuele Coluccia, Roshaun Bay-c Clark, Cesare Dell’Anna, Eneri, Romeus. La passione per il ritratto è antica, Paola si è laureata presso l’Accademia proprio con una tesi in anatomia artistica dal titolo “Fisicità e psichicità di un linguaggio universale: il volto”. La pittrice salentina ha trasformato il caffè del Petruzzelli in un luogo di moda e alla moda: non c’è locale vicino ad un grande teatro che non sia pieno di ritratti di artisti. Per quelli del passato ci hanno pensato talentuosi ritrattisti e pioneristici fotografi con dagherrotipi e pellicole in bianco e nero.

Ora è il momento di Paola Rizzo. Ritrarre artisti contemporanei sarà un grande investimento per il futuro. A parte i ritratti quello che colpisce di Paola sono gli ulivi. La critica a tale proposito ha detto: “Gli ulivi, impressi per sempre nella tela, illuminati da fiotti di luce, scaturiti da un pennello come una carezza, sono forza, longevità, lavoro di padri con calli alle mani” (Antonio Mellone). E ancora: “Gli oli di Paola infondono luminosità, i suoi orizzonti soffici pensieri che assorbono la mente e trasportano lontano nel tempo e nella stessa storia della nostra terra” (Marcello D’Acquarica). Paola Rizzo “Facendo leva sulla sua fervida creatività, mimetizza abilmente, all’interno della rugosa corteccia di quei vetusti giganti vegetali, figure umane che si avvitano e si divincolano (quasi fossero prigioni michelangiolesche) entro gli stretti legami della materialità esistenziale” (Marisa Grande). L’artista “Si sente impegnata in un cordiale contatto con la natura che traduce, grazie ad un solido e consapevole impianto compositivo, ad un particolare timbro stilistico e ad disinvolto gusto narrativo” (Michele Fuoco).

Per quanto mi riguarda, posso dire che in un assolato ad afoso pomeriggio di fine agosto, nel centro di Bari, ho trovato refrigerio sotto i frondosi ulivi di Paola Rizzo e lì, in mezzo alle case degli uomini, sono stato dissetato da una goccia di sapienza antica tramandata nei secoli dai giganti vegetali del Salento.

VINCENZO LEGROTTAGLIE

cultura@gazzettaeconomica.com

 
Di Redazione (del 27/05/2017 @ 14:49:46, in Comunicato Stampa, linkato 1788 volte)

Il 3 e 4 Giugno prossimi non sarà solo il rombo di motori e le carrozzerie scintillanti ad invadere le strade e le piazze di Galatina, ma anche spazi dedicati all’educazione stradale per i più piccoli, alla musica di band emergenti del territorio, momenti di convivialità e di vera e propria “scoperta” delle due ruote.

Si, perché, per gli organizzatori del motoraduno “Moto in Festa” la passione per le due ruote non è fatta solo del piacere del vento tra i capelli, ma è un insieme di valori e sentimenti condivisi che si devono imparare sin da piccoli. Per questo saranno proprio i bambini, in sella alle proprie biciclette, i principali protagonisti della manifestazione promossa dall’autoscuola "Tundo" in collaborazione con le associazioni Salento Bikers, Agesci, Giovani Galatinesi, Spazio Bicivetta, Vedereoltre.it e Inondazioni.it. 
In Piazza San Pietro, infatti, sia nel pomeriggio di sabato 3 Giugno che nella mattinata di domenica 4 Giugno, tutti i bambini potranno sperimentare con le proprie mani la “scoperta” delle due ruote e delle sue regole, colorare i disegni dell’artista galatinese Leonardo Marco Sedile prima di partire per il BICIGIRO” per le stradine e le piazzette del centro storico.

E proprio nelle principali piazzette del centro dalle ore 18.00 del sabato oltre all’esposizione di moto d’epoca, alcune band locali, tra cui gli Vyrrtuosound quartet live e i Tembo Rock, allieteranno i presenti con la loro musica
Ci sarà ovviamente anche spazio alle moto “dei grandi” con due moto-giri in programma nelle due giornate che prevedono, in particolare, una visita guidata al Castello di Copertino e la cena conviviale del sabato sera presso i Giardini del Palazzo Baronale di Noha. Per la serata, inoltre, è stata già prevista la possibilità di seguire la finale della Champions League tra Juventus e Real Madrid da un maxischermo.

Altra “chicca” della manifestazione sarà la presenza delle Goldwin, le caratteristiche moto molto grandi e dotate di ogni comfort, che dal loro raduno nazionale a Lecce arriveranno anche a Galatina.

A tutti i bambini che prenderanno parte attiva alla manifestazione verrà lasciato un simpatico ricordino.

Per info e iscrizioni: 368/3238431, 333/8584221, 334/6003100.

 
Di Antonio Mellone (del 31/01/2023 @ 14:48:38, in NohaBlog, linkato 658 volte)

Non sarà Dotta o Grassa, come mi pare si dica ancora di Bologna, ma almeno un po’ Rossa lo è. Mi riferisco a Noha e al fatto che alcuni fra i suoi monumenti più importanti - molti seppelliti dentro uno smisurato dimenticatoio quando non in bilico tra le due locuzioni “tienimi” e “mo’ casciu”, altri per fortuna redivivi - si presentano al pubblico con le loro facciate rubiconde, dico tinte di sanguigna, vermiglie puntualizzerebbe padre Dante, e dunque ocra scarlatto tonalità ruggine porporina, con prevalenza di rosso pompeiano, gradazione nohano.

La Casa Rossa, nomen omen, è l’aedificium paonazzo con più misteri in assoluto (avrebbe voluto progettarla Antoni Gaudì: ma l’architetto del modernismo catalano dovette accontentarsi della Sagrada Familia di Barcellona), segue la Torre Civica downtown con l’orologio più fermo al mondo e a rischio frana (qui siamo nel campo del bonus sfacciati per nuance rosso-vergogna), e quinci il Cinema dei Fiori, instradato sulla via del suo calvario, e quindi il Calvario stesso, rosso-sangue, versato per noi e per tutti.

Financo la vecchia scuola elementare di piazza Ciro Menotti era tinteggiata di rosso arroventato, emblema del fuoco di chi cercava il Sapere, concetto quest’ultimo agli antipodi di ogni forma di acculturazione (acculturare, spiace ribadirlo, è verbo da Minculpop: pur diluito nella ben più passabile Coca Cola sempre di olio di ricino si tratta). Pure la distilleria Galluccio ha frontespizio in pendant con il colore del suo brandy barricato; ora ne rimane solo lo scheletro, reliquia laica in concorrenza di degrado con le Casiceddhre collocate nei paraggi svoltato l’angolo. Dall’altra parte del paese, verso sud-ovest, c’è Levéra, baluardo di resistenza, circolo culturale con teatro, sala musica, biblioteca, palestra e scuola, vivi e vegeti nello stabile di via Bellini con il colonnato istoriato di cremisi/amaranto come l’emorragia del caposcorta Antonio Montinaro, vittima salentina nella strage di Capaci.

E infine il Castello preso per i capelli appena in tempo, anzi risuscitato dopo oltre mezzo secolo di rughe, rovine, tracolli e aristocratica sciatteria. Il suo prospetto monumentale ha ritrovato colore (e calore) per la forza dell'utopia, il volere dei nuovi proprietari, il travaglio di mani e testa degli artigiani del luogo, i saggi e i dosaggi (ben cinque) di graniglia e calce impastata di rosso antico puntualmente esaminati dalla Sovrintendenza (esami, mi pare, superati cum laude): ora è in buona compagnia con i monumenti eterni sparpagliati nel resto dell’orbe, da Roma a Mosca, da Pechino a Città del Messico.   

Ma a pensarci bene Noha è anche “grassa”, non nel senso esiziale del termine, ma in quello buono: relativo cioè alle leccornie e all’arte culinaria che lascia parlare prima di tutto il vitto, e poi i personaggi e gli interpreti del progressivo passaparola. E così s’annovera un ristorante giovane tra mura secolari tra i più curati del circondario, pasticcerie delle quali non sapresti descrivere la raffinatezza delle delizie, gastronomie che sembrano produrre manicaretti fatti in casa da nonna, frutteria che è galleria d’arte vitamine e vita, pescheria che ha fatto di Noha una repubblica marinara, forno cui non occorrono insegne luminose (basta il profumo del pane), pizzerie ineguagliabili che mai renderanno pan per focaccia…

Quanto infine a quel “dotta”, parliamone. Intanto non è mai questione di titoli di studio (ché anzi diplomi, lauree, dottorati, master, specializzazioni e iscrizioni agli albi si sprecano in queste contrade, rischiando talvolta di rivelarsi aggravanti di certa autoctona ottusità), ma di cittadinanza sveglia e non manipolabile, di pensiero possibilmente divergente tutt’altro che sovrapponibile a quello egemone riportato dalle fotocopie del testo unico (gentilmente elargite da stampa padronale e televisione tutta slogan e propaganda live), di osservatori attenti della realtà complessa e collegata sopra e sottotraccia a mille reazioni (incluse le avverse), invisibili alla massa dei consumatori puerilizzati dalla fiction in programma da tempo. Ma basterebbe ogni tanto smettere di delegare le proprie scelte ai “migliori”, ai “competenti”, ai “salvatori della patria”, alla “scienza”, all’“autorità” di turno, i cui effetti sono sotto gli occhi di chi ha ancora i mano il cerino acceso della ragione: chissà che non riusciremmo a risparmiarci, dico a caso, sanzioni sadomaso, mortificazione del lavoro, scemi di guerra a gogò, genuflessioni allo zio Sam, invii di armi (soprattutto portentosi boomerang), voglia spasmodica ancorché inconsapevole del fungo nucleare, e ancora tagli ai servizi sanitari, riforme ammazza-giustizia, ospitate a festival canori di tragici guitti a capo di stati esteri, mortificazione dei parlamenti e cartigienizzazione della Costituzione.

Non mi sognerei mai di affermare che per esser dotti bisognerebbe diventare rossi dentro (come un bel Mellone). Ma continuando di questo passo, con la prostituzione del pensiero, le marchette degli storici e l’imbagascimento di questa geografia, di rosso non rimarranno che le luci.             

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 30/12/2023 @ 14:46:46, in Comunicato Stampa, linkato 232 volte)

Si terrà lunedì 01 gennaio 2024 dalle ore 20:00 il primo concerto dell'anno a Galatina in piazza Dante Alighieri.
L'organizzazione è affidata a Kawabonga, format nato nel 2015 e cresciuto nell'iconico Parco Gondar di Gallipoli, per poi approdare in tutta Italia.
Il concerto/party è ricco di scenografie, balli, effetti speciali e tantissimi gadget in grado di coinvolgere il pubblico a 360 gradi.
Saranno presenti Tekemaya, Luca Tarantino, Don Leo e Tetrixx e l'animazione di Tamairoki prod.
Sarà presente anche il tradizionale Djset dell'organizzazione, caratterizzate dalla fusione di tutti i generi musicali con l’obiettivo di fare divertire ogni tipologia di pubblico! Insomma si ballerà e canterà per tutta la serata.
Il Comune di Galatina ed in particolare il consigliere Andrea Gatto, puntano molto su questo evento gratuito per i più giovani, che in questi giorni godono di un meritato riposo prima di ritornare a studiare e lavorare.
Per conoscere meglio Kawabonga Party è possibile visitare il sito www.kawabonga-party.com

Andrea Gatto

 
Di Redazione (del 01/10/2022 @ 14:42:36, in Comunicato Stampa, linkato 314 volte)

Ultimo appuntamento di questa prima parte del Festival I Concerti del Chiostro di Galatina con il Pinturas Duo, Roberto Ottaviano al sax e Nando di Modugno alla chitarra, domenica 2 ottobre alle ore 21 presso Palazzo Filomarini a Cutrofiano. 

Dal jazz al classico, dalle radici etniche alla canzone pura, dai grandi classici partenopei a Sting, il linguaggio dei due ha riunito i tanti stimoli in una sorta di ecumenismo interpretativo, trovando una propria voce e giocando con i generi, anche grazie alle straordinarie capacità improvvisative, e offrendo un repertorio di una vastità invidiabile, tale da rendere ogni concerto una esperienza unica ed irripetibile.

Roberto Ottaviano e Nando Di Modugno si conoscono da tanti anni e da lungo tempo ormai condividono esperienze comuni come quella col gruppo Terrae, con le pièces poetico-teatrali di Vito Signorile, nelle prime esecuzioni con Orchestra Sinfonica e con il quartetto Pinturas. Ma in realtà tutto nasce dal semplice incontro tra i fiati e le corde dei due e dall’onnivora passione per la musica, tutta, a 360°. 

“Sono felice ed entusiasta di ospitare I Concerti del Chiostro, un festival di grande spessore artistico – dichiara Luigi Melissano, Sindaco di Cutrofiano – l’idea di collaborare e di pensare ad altre Amministrazioni, associazioni del territorio, fa di questa manifestazione un luogo anche di sperimentazione sociale, teso a superare ogni forma di localismo e settarismo, anche culturale.”

Il costo del biglietto è di euro 8,00. La prevendita è attiva su www.diyticket.it .

Per info: 331 4591008

www.iconcertidelchiostro.it

Facebook – Instagram I Concerti del Chiostro

Ufficio stampa I Concerti del Chiostro

 

Facciamo i nostri complimenti all’Associazione Dentrolemura ed agli imprenditori che hanno permesso il ritorno a Galatina dell’evento “Calici di Stelle” che ha riempito e rivitalizzato la nostra città per ben due serate.

Un successo evidente testimoniato dalla numerosa presenza di turisti che hanno avuto modo di apprezzare le nostre specialità enogastronomiche ammirando al contempo le bellezze del nostro territorio.

Questo risultato deve essere da esempio di come la sinergia, la collaborazione e l’impegno dei commercianti, delle Associazioni e delle Amministrazioni comunali di turno, sia la strada da seguire per poter garantire intrattenimento e per rilanciare il commercio ed il turismo del nostro territorio. Sullo stesso piano si collocano tutta una serie di eventi come ad esempio “Tutti Qui” che il 16 Agosto riporterà in piazza la musica anni ’70, ’80 e ’90 e che siamo sicuri assicurerà alla città lo stesso successo.

Se poche persone sono riuscite a riportare Calici di Stelle a Galatina, con grandi risultati, figuriamoci quali risultati potremmo raggiungere se la cooperazione tra il pubblico ed il privato fosse stabile e permanente.

In tal senso l’invito che lanciamo agli operatori economici, ai commercianti ed ai vari esercenti del territorio è quello di unirsi e costituire un’unica Associazione forte, coesa e rappresentativa che possa avere quella forza economica ed organizzativa necessaria per arrivare ad avere una programmazione di eventi distribuiti durante tutto l’anno e non solo in estate.

Un organismo così concepito e sviluppato non soltanto avrebbe maggiori possibilità di essere destinatario di finanziamenti all’interno del DUC, come quelli che sono già stati recepiti, ma avrebbe un’identità ed una forza che gli permetterebbe di sviluppare proposte ed eventi a prescindere dal DUC stesso.

Un’unione forte, rappresentativa e permanente dei vari operatori economici all’interno di un’unica Associazione consentirebbe a questi ultimi di essere indipendenti dalle varie Amministrazioni comunali, a prescindere dal colore politico, alle quali spetterebbe il compito di coordinare e supportare i commercianti nello sviluppo delle proposte.

Un coordinamento ed un supporto politico che si rende necessario per incentivare le eccellenze che abbiamo e che potrebbero essere ulteriormente valorizzate.

Ecco perché riteniamo che per l’economia ed il commercio galatinese sia arrivato il momento di mettere da parte divisioni ed egoismi e di costituire una struttura che sopravviva negli anni, che sia permanente, che prescinda dal colore politico delle Amministrazioni di turno e che possa garantire un’elaborazione costante di proposte necessarie per la crescita economica, turistica e commerciale del nostro territorio.

Giuseppe Spoti

Consigliere comunale – Partito Socialista

 
Di Redazione (del 20/02/2016 @ 14:38:38, in Comunicato Stampa, linkato 1853 volte)

Il Teatro è amicizia, amore, buonumore, diversi sostantivi per comunicare e promuovere la stagione di prosa 2016 che andrà in scena nel rinnovato Teatro Storico Cavallino Bianco, organizzata dalla Città di Galatina in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese (TPP) e con il Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) e della Regione Puglia - Assessorato all’Industria turistica e culturale.

Accade solo a teatro che le emozioni prendano forma” afferma Daniela Vantaggiato Assessore alla cultura della Città di Galatina “a teatro, perimetro magico delle azioni e dei sentimenti che, come qualcuno ha scritto in questi giorni, appartiene a noi e a chi ci ha preceduti #ilcavallinoèanchemio vorrei dicessero tutti i Galatinesi nel momento in cui andranno a fare l’abbonamento per la Stagione, sì il Cavallino è un luogo, è luogo dell’umanità e dell’anima dei Galatinesi come di tutti coloro che da sempre fanno teatro calcando il palcoscenico o sedendo in platea! Poco importa!”. Accadrà anche al Teatro Cavallino Bianco ed amicizia, amore e buonumore prenderanno vita, diventeranno protagonisti di questa stagione 2016, dove per cinque serate, si aprirà il sipario alle ore 21:00. Dal 26 febbraio al 21 aprile 2016, il palco ospiterà spettacoli di prosa e non solo.

Di seguito il programma completo della stagione:

  • 26 febbraio 2016 CANTO… ANCHE SE SONO STONATO con la partecipazione di STONATO BAND & SWING OUT DANCERS. Coreografie Elena Capriati. Stonato Band: Davide Saccomanno - pianoforte, Antonio Di Lorenzo - batteria, Davide Penta - basso, Mino Lacirignola - tromba, Fabrizio Scarafile - sax. Swing Out Dancers: Tiziana Loconsole, Luisa Losito. Regia SAVINO ZABA.
  • 12 marzo 2016 MILITE IGNOTO - quindici diciotto tratto da ‘Avanti sempre’ di Nicola Maranesi e da ‘La Grande Guerra, i diari raccontano’. Foto di scena Luigi Burroni. Uno spettacolo di MARIO PERROTTA. Un progetto a cura di Pier Vittorio Buffa e Nicola Maranesi per Gruppo editoriale L’Espresso e Archivio Diaristico Nazionale.
  • 18 marzo 2016 IO SONO MISIA - l’ape regina dei geni di Vittorio Cielo. Liberamente ispirato dalle memorie di Misia Sert, dalle confidenze, ricordi, messaggi, lettere, di Proust, Stravinsky, Diaghilev, Nijinsky, Debussy, Tolouse Lautrec, Picasso, Ravel, Cocteau. Co-produzione Fondazione Devlata, DoppioSogno. Regia FRANCESCO ZECCA.
  • 07 aprile 2016 LEZIONI DI ROCK - The Beatles: Abbey Road di e con ERNESTO ASSANTE E GINO CASTALDO.
  • 21 aprile 2016 JUKE BOX ALL’IDROGENO di Allen Ginsberg. Con Franco Angiulo - trombone, Vittorino Curci - sax e versi, Nando di Modugno - tastiera e contrabbasso, Marcello Magliocchi - percussioni, Roberto Ottaviano - sax, Vito Signorile - voce. Percorso musicale ROBERTO OTTAVIANO. Percorso poetico VITO SIGNORILE.

#aggiungiunabbonamentoateatro

Il servizio di vendita degli abbonamenti e dei biglietti è disponibile presso l’Ufficio IAT (via Vittorio Emanuele II, 35 – Torre dell’Orologio) tutti i giorni dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00. Il botteghino del Teatro Cavallino Bianco sarà aperto solo il giorno degli spettacoli dalle ore 19:00. Per informazioni: tel. 0836.569984 - cell. 392.9331521 - iat.galatina@gmail.com

 
Di Antonio Mellone (del 24/09/2013 @ 14:38:36, in Eventi, linkato 3533 volte)
Per tre giorni Noha si agghinda a festa con le scintillanti luminarie De Cagna per onorare il suo santo patrono, Michele Arcangelo, “capo delle milizie celesti”.
L’impavido santo dell’Apocalisse che combatté il male nei cieli è simbolo di forza, coraggio e battaglie in nome del bene comune, proprio come quelle che i cittadini di Noha ingaggiano spesso per proteggere il proprio paesaggio dagli abusi edilizi, dalle inutili strade a quattro corsie, dalle circonvallazioni interne, dagli impianti eolici e fotovoltaici selvaggi. E se un tempo ci si rivolgeva ai santi per ricevere protezione dalle invasioni o le calamità naturali, a Noha, in questi giorni a San Michele si chiede di preservare le bellezze naturali del Salento.
Ma intanto la festa invade le strade principali ma anche vicoli e piazzette e scorre fino a lunedì 30 settembre sulle note dell’inno intonato per il patrono ed eseguito dalla nostra banda musicale sotto la bacchetta del maestro Lory Calò che scorta anche la solenne processione, sabato 28, salutata dallo sparo dei fuochi d’artificio.
Bancarelle di dolci e chincaglierie colorano le strade insieme ai sapori locali, ed il luna park sul limitare del paese mentre dalla pomposa cassa armonica in piazza San Michele si levano le sinfonie dei concerti bandistici più importanti di Puglia. In chiusura dei tre giorni la musica cambia per diventare più “contemporanea” mentre lo scintillio dei fuochi d’artificio dà appuntamento al prossimo anno. 

 

Antonio Mellone

(Trafiletto apparso su quiSalento del corrente mese)
 
Di Redazione (del 22/12/2018 @ 14:36:57, in Comunicato Stampa, linkato 1000 volte)

Che Galatina fosse una città isolata e marginalizzata a livello regionale e provinciale lo sapevamo già. Una classe politica all’altezza cercherebbe di trovare delle soluzioni per far fronte a questo problema, canalizzando il nostro territorio verso i circuiti e gli organismi che contano. Tutto il contrario di quanto è avvenuto nel corso dell’ultimo Consiglio comunale.

Innanzi tutto va premesso che a causa della solita superficialità e disattenzione da parte dell’amministrazione è stato necessario convocare questo ulteriore Consiglio, con tutto il dispendio di tempo e di denaro pubblico che ne consegue, a causa delle scadenze in tema di ricognizione periodica delle partecipazioni pubbliche del comune. Si sarebbe potuto discutere di questo punto nel Consiglio comunale precedente(quello del 6 Dicembre) e invece, in barba ai debiti che attanagliano le casse comunali, si è deciso di optare per lo spreco economico.

La scelta più vergognosa e mortificante per la nostra città però è stata quella di uscire dal CUIS(Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino), così come voluto dall’Assessore alla cultura Cristina Dettù, assente ingiustificata e dal Sindaco Amante.

 La partecipazione a quest’organo che si occupa, tra le altre cose, di finanziare progetti aventi a che fare con il progresso civile, sociale ed economico del Salento e con sviluppo dell’istruzione dell’università, delle accademie e degli istituti di alta formazione artistica e musicale, ha già portato a finanziare in passato alcuni progetti del nostro comune. Un progetto risale al 2011 mentre l’altro è del 2013, per un totale di 40.000 € finanziati. Inoltre, la presenza nel CDA del CUIS di un rappresentante del nostro comune(che ora invece perderemo), avrebbe contribuito a portare ulteriori vantaggi nello sviluppo di progetti inerenti la Cultura, l’istruzione e le arti nel nostro territorio.

Invece, sulla base di quanto dichiarato dal consigliere Tundo, il comune di Galatina ha deciso di abbandonare il CUIS per una questione di risparmio economico. Non riusciamo a capire a questo punto come sia possibile parlare di razionalizzazione delle spese in riferimento ad alcuni organismi, anche di un certo livello, mentre poi per alcune associazioni e società amiche i soldi si trovino sempre. Probabilmente si tratta di una scusa, mentre la reale giustificazione di questa scelta potrebbe essere legata allo smacco del mancato finanziamento di un nostro progetto che per giunta si sarebbe collocato nelle ultimissime posizioni in graduatoria. Nessuno della maggioranza però ha avuto il coraggio di spiegare che questo cattivo collocamento del progetto è dovuto, tanto per cambiare, al mancato rispetto dei requisiti minimi per essere finanziati. Ma soprattutto, se la scelta fosse realmente maturata in relazione ai risultati della propria incapacità di redigere progetti all’altezza, ci sarebbe da chiedersi provocatoriamente se a questo punto non convenga anche abbandonare la Regione Puglia, visto che a parte qualche piccola eccezione, tutti i nostri progetti si sono collocati nelle ultime posizioni venendo puntualmente esclusi dal finanziamento.

Fatto sta che l’abbandono del CUIS oltre ad impoverirci culturalmente determina un ulteriore passo verso l’isolamento di questa città dal resto del territorio, coerentemente con l’inerzia politica di questa amministrazione, da sempre isolata politicamente, che appena qualche mese fa ci ha messo del suo nel farci perdere i Concerti del Chiostro a vantaggio di Soleto.

Per una città come Galatina che ha vantato e vanta eminenti personaggi in ambito culturale, artistico, filosofico e musicale, è una vergogna che venga abbandonato un organismo che contribuisce concretamente allo sviluppo della Cultura e per tale ragione una scelta simile insinua nella cittadinanza il dubbio che l’unica cultura che questa amministrazione stia coltivando sia quella del clientelismo, come dimostra la generosità verso alcune Associazioni(sempre le stesse) ed il menefreghismo verso altre.

Il Segretario

Pierluigi Mandorino

 

Fa tappa a Galatina ” LA CHITARRA NUOVA”. Il concerto, inserito nel calendario de "L'estate della cuccuvàscia – Ritrovarsi a Galatina" in data 9 agosto con inizio alle ore 21:00, si svolgerà nel prestigioso chiostro dei Domenicani, sede del Palazzo della Cultura. Ingresso libero.
Anticipato da un prodotto sperimentale di video – music – film girato in Italia in pellicola 16mm, con la partecipazione di talenti italiani del cinema e della musica, il Tour prende il nome dal primo Album del cantautore e compositore Fernando Alba, uscito il 23 maggio 2014 . Più di cento le personalità artistiche che hanno preso parte alle lavorazioni audio e video, anche maestri d’orchestra che dirigono il mondo della discografia e delle colonne sonore. Autore del soggetto e anche della sceneggiatura lo stesso Alba, già collaboratore di tanti nomi importanti di svariate colonne sonore di film e di fiction televisive, come le due serie di “Benvenuti a tavola” e “Gli anni spezzati”, produttore musicale di canzoni inedite e cover per molteplici film di registi come Daniele Luchetti, Leonardo Pieraccioni, Carlo Vanzina, Patrice Leconte, per citarne solo alcuni.
-Abbiamo conosciuto Fernando Alba come compositore di musica per filmdichiara Daniela Vantaggiato, Assessore alla Cultura del Comune di Galatina -
quando la Città ha ospitato e premiato in primavera il regista Francesco Miccichè con il suo ultimo lavoro selezionato al 70° Festival di Venezia.
Poi di recente lo abbiamo ascoltato in tutti i brani contenuti in questo primo cofanetto musicale, che racchiude le più belle canzoni composte negli ultimi anni e lo abbiamo apprezzato assai ,da “La bicicletta”, dal ritmo piacevole e ballabile, a “Narciso”, introdotto da una prestigiosa session di archi, al sound di“Favola”, nel rock de “La cioccolata”, al parlato di “La neve che cade”.Crediamo che il successo che sta riscuotendo come cantautore e compositore, frutto di grande impegno e forte determinazione, costituisca un buon esempio per i giovani che vogliono intraprendere questo difficile percorso. Anche per questo ci fa piacere riaverlo a Galatina con la sua band. –
In questo primo progetto Fernando Alba, infatti, racconta se stesso e un’ Italia che nutre un sentimento di crescita culturale, soffermandosi sulla nascita di una nuova coscienza, di una nuova visione della vita e di un nuovo modo di affrontare le difficoltà. Da qui il titolo dell’album “LA CHITARRA NUOVA” che a giudicare dal successo che sta riscuotendo in giro per il Paese, registra un alto gradimento delle nuove generazioni e non solo, sia per l’altissima qualità degli arrangiamenti musicali che per gli originali quanto semplici e profondi contenuti dei testi e delle melodie, riconciliando il pubblico con il genere di musica cantautoriale.
Elementi distintivi della band, insieme con il cantautore e compositore siciliano, cresciuto artisticamente a Roma, gli altri componenti:Matteo Di Francesco alla batteria,Domenico Azzolina al basso, Francesco Perticone alla chitarra e Luca Bellanova al pianoforte.
Insomma, l’invito è all’ascolto di canzoni di prestigio e non …di canzonette.

 
Di Russo Piero Luigi (del 29/08/2018 @ 14:29:57, in Comunicato Stampa, linkato 1082 volte)

L’evento, per grandi e piccini, è fissato per venerdì 31 agosto 2018 a partire dalle ore 21.00 presso "Il Covo della Taranta", nel Centro Storico della Città di Galatina.

La cena, prevista a base di pizza ed a menù fisso, sarà accompagnata con musica e tanto divertimento per trascorrere in allegria questa fantastica ed imperdibile serata.

Al momento della prenotazione verrà rilasciato un biglietto/invito numerato che permetterà di partecipare durante la serata all'estrazione di simpatici premi.

Per i più piccini, e non solo, avremo, a partire dalle 21.00 e per tutta la serata, il Laboratorio urbano di Gommapiuma "Spupazzando" a cura dell'Associazione Culturale "Teste di Legno" e, a seguire, uno spettacolo di grande magia e illusionismo.

Avremo inoltre, sempre per i più piccini, e, a cura dell'Associazione "Sensinarte" di Sogliano Cavour, un laboratorio ludico creativo intitolato "Scaccia pensieri... e arriva l'allegria" e, novità assoluta, il Body Tatoo...

A seguire, e più precisamente dalle 21:30, sul palco allestito per l’occasione, salirà la band ospite della serata: "Biagio Antonacci Coverband".

La Cover Band Biagio Antonacci è un nuovissimo progetto che porta sul palco i successi del cantautore Milanese.

La Tribute Band di Biagio Antonacci fa rivevere nei propri concerti l’emozioni dei grandi brani portati al successo in questi anni.

Biagio Antonacci Coverband è un progetto che nasce dalla passione di cinque ragazzi provenienti da culture musicali diverse ma tutti amanti della buona musica italiana.

La band ripropone i brani di Biagio Antonacci con uno spettacolo dallo stile diverso dallo standard cover band, le canzoni vengono riprodotte usando una personalità unica e originale, ma soprattutto non imitando assolutamente.

Proporranno inoltre alcuni pezzi rock melodico dei Modá.

Per info e prenotazioni:

Sandro Argentieri: 333-4368532 (anche Wathsapp);

Piero Luigi Russo: 349-8471729 (anche Wathsapp);

Santino Beccarisi c/o Forno di via Monte Nero, 47 a Galatina: 333-4678048 (anche Wathsapp) .

A questo punto mancate solo Voi...

Piero Luigi Russo

 
Di Albino Campa (del 09/06/2012 @ 14:26:50, in RadioInOndAzioni, linkato 2794 volte)

"Quello che le donne non dicono" è il programma live di RadioInondazioni. Ogni lunedi dalle 18.30 alle 20.00. Paola vi farà compagnia insieme ai suoi eccezionali ospiti che si esibiranno in esclusiva live. Sintonizzatevi per non perdervi le piccantissime domande che metteranno a dura prova gli artisti.

Lunedi 11 Giugno nostri ospiti saranno "Luigi Bruno e Cristiano Colopi" dei MUFFX.

 
Di Redazione (del 20/08/2016 @ 14:26:48, in Comunicato Stampa, linkato 1896 volte)

"Ambasciatore dello sport e della nostra tradizione nel mondo". Con questa motivazione, Gianluca Nuzzo, allenatore e responsabile del settore giovanile della Showy Boys Galatina, ha ricevuto dal Comune di Ruffano il Premio "Il tamburello di Torrepaduli". Un nuovo importante riconoscimento per il tecnico bianco-verde, nativo proprio del comune leccese, ricevuto in occasione del concertone della "Notte di San Rocco".

Giovedì 18 agosto, al culmine dei festeggiamenti, nella frazione di Torrepaduli si è svolto, ai piedi del Santuario di San Rocco, l'atteso evento musicale che come spiega Michele Placido, ospite della manifestazione, "non è solo pizzica, balli e tamburelli ma intende preservare, valorizzare e tramandare la tradizione nella sua identità più autentica e accendere i riflettori sui figli illustri del Salento”.

E in occasione del concerto finale, l'Amministrazione comunale di Ruffano ha voluto premiare l'allenatore Gianluca Nuzzo con "Il tamburello di Torrepaduli" per la brillante carriera da giocatore di pallavolo che ha regalato innumerevoli successi in campo nazionale e internazionale e che oggi riconoscono a Nuzzo, salentino doc, il ruolo di ambasciatore dello sport nel mondo.

www.showyboys.com

 
Di Redazione (del 23/08/2018 @ 14:22:30, in Eventi, linkato 2098 volte)

Programma motoraduno Moto Guzzi, mieru e pizzica Salento 24-25-26 agosto 2018

Giovedì 23 agosto
Ore 20.00 Street Food nella corte Arco Costantini, cena nel centro storico di Galatina con prodotti tipici del Salento e birra artigianale prodotta dal “mastro birraio Fabrizio” appositamente per la serata di apertura del motoraduno.

Venerdì 24 agosto
Ore 16.30 Appuntamento in Piazza S. Michele a Noha, trasferimento a Leverano dove visiteremo il birrificio “BIRRA SALENTO” nato dalla passione del titolare Maurizio Zecca che in pochi anni ha creato uno stabilimento di birra artigianale fra i migliori d’Italia creando un prodotto d’eccellenza variegato in tanti tipi di birra, ma sentiremo direttamente dai titolari l’interessante storia della nascita di questo stabilimento. 
Alle ore 19.30 saremo in località vicino a Galatone per la serata dedicata alla musica anni 80 e 90 a cura del DJ Piero Marciano,’ cena a buffet di prodotti tipici e braceria di carne.

Sabato 25 agosto

Ore 9.30 Visita alla città di Nardò, Raimondo Rodia, la nostra guida, ci accompagnerà nella visita del centro storico di una delle più belle città del Salento dove visiteremo il Castello, i giardini le chiese, ed i palazzi, la cattedrale la splendida piazza Salandra con la guglia dell’Immacolata e l’Osanna in pietra. Alle ore 13.00 ci sposteremo a Copertino nella Cantina Copertinum una fra le più antiche del Salento, all’interno potremmo gustare un ricco buffet di sfizierie salentine con l’ottimo vino prodotto in loco, a seguire scuola di pizzica con la Maestra Valeria Gemma che insegnerà i passi di questo ballo al suono della ritmante musica in contemporanea racconteremo la storia delle Tarantate e della pizzica. Alle 17.00 rientro a Noha dove ci aspetterà un buffet di frutta. 
Ore 20.30 Ritrovo in piazza S.Michele a Noha per la cena, il menù prevede pezzetti di carne al sugo, frisellata e prodotti tipici salentini. La pizzica dei Tammurria accompagnerà la serata.

Domenica 26 agosto

Ore 9.30 Partenza da Noha per Galatina per raggiungere il Museo Civico intitolato a Pietro Cavoti, nell'atrio del palazzo ci aspetterà una degustazione dei tanti tipi di dolci delle pasticcerie di Galatina, contemporaneamente a piccoli gruppi potremmo visitare il Museo insieme alla nostra guida Raimondo Rodia.
Ore 11.30 Rientro a Noha per la benedizione dei Caschi e il saluto delle autorità seguirà il buffet di saluto nel giardino delle ex distillerie Galluccio.

Iscrizione alla manifestazione euro 25,00 singolo e 40,00 a coppia e comprende
colazione, gadget, degustazioni , cena del sabato sera e buffet della domenica.
Cena a buffet del venerdì euro 20,00 a persona. Buffet di sfizierie del sabato
a pranzo euro10.00

INFO B&B

Free Camping e B&B Fabrizio 338 2091091
Info: Lorenzo 3337515721, Alberto 3288104681

Il programma può essere soggetto a variazioni.

Per tutto il periodo dello svolgimento della manifestazione a richiesta sono previste visite guidate
per il centro storico di Galatina, la splendida Basilica di S. Caterina.


CLASSIFICHE E PREMI

A . per squadre di regione – dal 1° al 3°
B . per squadre extra regione – dal 1° al 3°
C . per conduttori isolati – dal 1° al 3°
Premio alla Moto Guzzi special più bella
Premio alla guzzista con il maggior numero di km percorsi
(solo se intestataria della carta di circolazione) 
Soccorso stradale convenzionato
Temauto tel. 3298655296

L’organizzazione declina ogni responsabilità per quanto riguarda eventuali danni riportati dai partecipanti o da questi a terzi o a cose di terzi, nel corso della manifestazione o durante lo svolgimento dei giri turistici programmati.
Tutti i mezzi devono essere in regola con il codice della strada

Motoclub MIG

 
Di Redazione (del 17/07/2016 @ 14:22:23, in Comunicato Stampa, linkato 2096 volte)

A causa delle avverse condizioni meteo la II^ edizione della serata di beneficenza “Bimbulanza in piAzza” è stata rinviata a martedì 26 luglio p.v..

L’evento, per grandi e piccini, è fissato a partire dalle ore 20.00 presso "Il Covo della Taranta", nel Centro Storico della Città di Galatina, nel tratto che va da P.zza San Pietro a Via Del Balzo.

Per i più piccoli avremo il Centro servizi per l'infanzia "Il Baobab - new Party Planet" che allieterà con maestria i tantissimi bambini con giochi, palloncini colorati, divertentissimi laboratori ed una carica enorme di simpatia.

Intorno alle 21.30 altra straordinaria sorpresa: si esibiranno infatti gli 88MAX definiti come ”Un autentico Tributo a Max Pezzali & 883 attualmente in circolazione“. Sarà un’occasione perfetta per ripercorrere la carriera e il contributo che il cantautore di Pavia ha dato al panorama musicale italiano, partendo dalla storica “Hanno ucciso l’uomo ragno” del 1992, arrivando fino ai giorni nostri con la più recente “L'universo tranne noi” del 2013, e tutti i più grandi successi nel corso degli anni. L’intenso sound e l’incredibile somiglianza vocale tra Giampaolo Notaro, cantante della band, e Max Pezzali, lascia in ogni concerto, il pubblico senza parole. Il progetto, avviato da gennaio 2011, conta ormai oltre 300 live all’attivo e continua a riscuotere enorme successo sia nei Live Club che nelle Piazze. Disinvoltura sul palco, grande carica e preparazione musicale sono gli ingredienti fondamentali di questa band che promette uno spettacolo dal sound potente e groove ricco di emozioni. Due ore di musica racchiuse in 40 brani presentati sotto forma di medley per apprezzare a pieno la musica di questo artista. Brani in versione originale ma anche ri-arrangiati in chiave Rock e Dance per dare a tutti la possibilità di scatenarsi e ballare sulle note suonate dalla Band.

Altra fantastica sorpresa per i più piccini: grazie agli amici del Circolo Ippico Inclusive, in occasione dell'evento "Bimbulanza in piAzza", avremo due dolcissimi pony, Silvano e Isotta, che si presteranno per un’indimenticabile cavalcata. Grazie ai due simpaticissimi ed adorabili "amici" i bambini prenderanno sicurezza ed impareranno a conoscere e rispettare il pony attraverso un contatto con l'animale che è "gioco" ed accudimento.

La cena, prevista a base di pizza a metro ed a menù fisso, sarà accompagnata con musica e tanto divertimento per trascorrere in allegria questa fantastica ed imperdibile serata.

La quota di partecipazione è fissata in 13€ e comprende:

•         pittule a volontà;

•         pizza a metro;

•         bevanda;

•         frutta.

BAMBINI FINO A 12 ANNI GRATIS.

Al momento della prenotazione verrà rilasciato un biglietto/invito numerato che permetterà di partecipare durante la serata all'estrazione di simpatici premi.

Nella precedente edizione è stata raccolta la somma di 1.550€ interamente versata all’Associazione di Volontariato “Cuore e mani aperte verso chi soffre” di Don Gianni Mattia, cappellano ospedaliero del Vito Fazzi di Lecce, che gestisce la Bimbulanza, la prima ambulanza pediatrica del sud Italia, all’acquisto della quale la cittadinanza di Galatina ha sempre partecipato con numerosi e diversi eventi benefici.

Per info e prenotazioni:

Sandro Argentieri: 333-4368532 (anche Wathsapp);

Piero Luigi Russo: 349-8471729 (anche Wathsapp);

Alessandro Antonaci: 328-0459945 (anche Wathsapp);

Santino Beccarisi c/o Forno di via Monte Nero, 47 a Galatina: 333-4678048 (anche Wathsapp).

A questo punto mancate solo Voi...

 
Di Mariano Michele (del 30/12/2013 @ 14:20:20, in Comunicato Stampa, linkato 2405 volte)

Ieri sera 29/12/2013 nell'oratorio parrocchiale "Madonna delle Grazie" di Noha grande concerto natalizio dei meravigliosi ragazzi dell'A.C.R.
L'avvenimento sembrava impossibile per l'incolpevole ritardo con cui è partita la preparazione, ma la professionalità e l'abnegazione di sempre delle educatrici che qui voglio ringraziare nominandole singolarmente: Daniela, Dolores, Silvana, Marisa, Lina, (anche l'altra Dolores trepidante da lontano ha contribuito), coadiuvate da Bruna, Marilena, Cristina, Alberta, con il prezioso contributo di Sara, Giulia, Matteo (con il quale mi scuso per aver dimenticato di citare in oratorio) e la grande direzione musicale dell'impareggiabile Michele, alla pari di quanti si sono adoperati all'allestimento del palco e della sala, hanno contribuito al successo strepitoso del concerto.
Grazie a tutti.
Lino

 
Di Albino Campa (del 17/08/2018 @ 14:20:14, in Comunicato Stampa, linkato 1360 volte)

Chiese aperte - edizione estiva nasce da un’idea dell’Associazione Archeoclub Terra d’Arneo, sezione di Galatina e Pro Loco Galatina.

Dalle 20:00 alle 24:00 del 19 Agosto prossimo, turisti e non potranno visitare, osservare e conoscere dieci chiese che saranno, in maniera straordinaria, aperte fino a tarda sera.

“Un esperimento mai tentato prima”, dice la Dott.ssa Antonietta Martignano, Presidente dell’Associazione Archeoclub, “Una sfida che trova però il giusto seguito ad un evento che come Associazione abbiamo brillantemente portato a termine qualche mese fa: il 13 maggio, infatti, è stata la Chiesa della Purità ed essere aperta in maniera straordinaria e per tutta la giornata. L’importanza di conoscere il proprio territorio ed i propri beni è una delle colonne portanti della nostra associazione che svolge il suo operato in maniera del tutto gratuita e per amore del territorio.”

Alle sue parole fanno eco quelle dell’Arch. Adriano Margiotta, Pro Loco Galatina, “Chiese Aperte, come tutti gli eventi organizzati dalla Pro Loco, va nella direzione della valorizzazione dei beni materiali e immateriali della nostra Galatina. In particolare Chiese Aperte sarà un’occasione unica per vedere dei gioielli architettonici che rimangono chiusi troppo spesso e sicuramente meriterebbero maggiore visibilità. La collaborazione con Archeoclub ha permesso una sinergia tra le due associazioni che garantirà la buona riuscita dell'evento”.

“La proposta delle due associazioni” aggiunge Nico Mauro, Assessore al Turismo del Comune di Galatina, “ha trovato subito terreno fertile nell'Amministrazione Comunale che si è prodigata, per quanto possibile, a dare il suo contributo nella buona riuscita dell'evento. Ciò che più ci ha colpito è stata la capacità delle due associazioni di fare rete e coinvolgere altre realtà presenti sul territorio. L'iniziativa sposa perfettamente la volontà di valorizzare il patrimonio culturale architettonico monumentale, rende consapevole la comunità della bellezza che custodisce e permette ai turisti di godere in una sola sera di tutto il suo valore.”.

Ai soci Archeoclub e Pro Loco, ciceroni per una sera, si accompagneranno, infatti, intermezzi musicali e teatrali a cura di Elisa Romano, Caterina Luceri, Benedetta Margari e Maria Margherita Manco dell’Associazione di promozione sociale GioRè, le letture della poetessa Carla Casolari e una lezione a cura del Prof. Luigi Rossetti.

In occasione dell’apertura straordinaria, grazie anche alla collaborazione con “La Casa delle Comunità Ospitanti degli Itinerari Francigeni della Puglia Meridionale", alcuni locali galatinesi serviranno il Cibo del pellegrino.

L’iniziativa culturale gode del patrocinio dell’Amministrazione Comunale e rientra nel programma estivo “A cuore scalzo”.

Per ulteriori dettagli ed altre informazioni ci si può rivolgere presso la sede Pro Loco Galatina, via Umberto I, oppure seguire l’evento facebook “Chiese Aperte Galatina”.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 

Nella splendida cornice dell’ex Monastero di Santa Chiara, in un contesto forse inusuale per una classe di scuola primaria, una nutrita rappresentanza della IV C del Istituto Comprensivo Polo 2 di Galatina è salita sul podio della sezione Poesia giovane edita o inedita a tema libero per alunni della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, classificandosi al 3° posto al Concorso Internazionale di Poesia Città di Galatina e aggiudicandosi una Borsa di Studio messa in palio dall’associazione Giovani Realtà APS (meglio conosciuta come GIORE’), organizzatrice dell’evento, da sempre attiva per la difesa dei diritti umani, della solidarietà, dell’arte e musica e dell’ambiente.

Dopo l’emozione palpabile della recitazione dei versi del componimento scritto a 25 mani, sotto lo stimolo e la guida costante dell’insegnante Mariella Greco, altrettanto toccanti le parole della Presidente Gabriella Noia nei confronti dei nostri ragazzi. Grande sorpresa anche per la Giuria che ha giudicato le poesie, presieduta dalla professoressa Beatrice Stasi, in quanto solo nel momento della proclamazione dei vincitori ha appreso chi fossero gli autori, e a maggior ragione nel nostro caso, ha constatato che l’opera fosse stata scritta da 25 bambine e bambini di una classe quarta.

Ma ciò che resterà indelebile più di ogni cosa della serata è il luccichio degli occhi e le risate sincere dei compagni di classe, ritrovatisi assieme per la prima volta dopo mesi di didattica a distanza e lockdown, un’oretta prima dell’inizio della manifestazione per la prova generale.

“E’ questa la gioia più grande” afferma visibilmente emozionata l’insegnante Mariella Greco “vedere i miei alunni riuniti come una classe, con la consapevolezza che l’ultimo periodo è servito anche a far capire il valore dei legami che la scuola primaria riesce a creare e che resteranno sempre nei loro ricordi. Al rientro a scuola a settembre decideremo INSIEME come utilizzare la borsa di studio vinta, ma sono convinta che la vera vittoria sia stata quella che abbiamo affrontato negli ultimi mesi”.

Una serata estiva diversa per gli alunni presenti, anche in rappresentanza dei loro compagni, contrassegnata da un vento leggero, che metaforicamente ha voluto spazzare via gli aspetti più brutti degli ultimi mesi ed ha preso in consegna l’opera dei giovanissimi poeti veicolandola con una dolcezza e forza dirompenti, come solo l’arte e la cultura riescono a fare.

             

 

Ecco la poesia vincitrice

 

LA SCUOLA E’…

 

La scuola è…

una torta di sapere da mangiare con piacere,

una grande famiglia dove impari a meraviglia,

una madre premurosa che di accoglierci è ansiosa,

una chiesetta che i suoi fedeli alunni aspetta,

una grande miniera di cui la maestra va fiera,

un libro di avventure con tante pagine senza paure,

un posto speciale in cui si è felici di imparare,

una famiglia davvero importante che vale più di un diamante,

un bagaglio di nozioni, di esperienze e di emozioni,

un mondo di conoscenza e di accoglienza,

un albero rigoglioso di frutti che, generoso, dona a tutti,

un campo fiorito concimato a dovere che emana profumo di sapere,

un ambiente che la nostra mente accende e liberi ci rende,

un cammino di cultura, prezioso per la vita futura,

un mare in movimento: maestre, alunni e tanto divertimento,

un luogo di condivisione con gli amici dove crescere felici,

una biblioteca che come per magia si anima con la nostra compagnia,

un luogo dove, con poco, impariamo tanto come in un gioco,

una mamma che ci insegna a volare per poi liberi lasciarci andare,

un’amica che ogni giorno aspetta paziente il nostro ritorno,

un ricordo unico nel nostro cuore, la speranza per un mondo migliore.

 

 
Di Albino Campa (del 23/03/2010 @ 14:12:23, in Eventi, linkato 5892 volte)
25 Marzo 2010 alle ore 22.00

 
Paola Rizzo ha fermato la magia della musica impressa nell'anima del volto di chi la esegue.
Una piccola anteprima di una mostra di ritratti di musicisti famosi:
  • Caparezza
  • Raffaele Casarano
  • Claudio Prima
  • Roy Paci
  • Cesare Dell'Anna
  • Roshaun Bay-C Clarke
  • Terron Fabio
Infine LIVE: ritratto ad Eneri che accompagnerà Paola nell'esecuzione dell'opera.
 
 
 
Di Redazione (del 12/03/2023 @ 14:10:54, in Comunicato Stampa, linkato 1228 volte)

Si è svolta, nella mattinata di sabato 11 marzo, una piccola, ma estremamente significativa, cerimonia di inaugurazione delle due rampe di accesso per diversamente abili e persone con ridotta mobilità realizzate dall’Associazione “Quelli di piazza San Pietro 2.0”, una in via Grotti ed una in via Venezia angolo via Soleto. Le due opere, che serviranno quindi ad abbattere le barriere architettoniche, sono state realizzate in memoria di Carlo Contaldo e Sebastiano Caruso, due componenti del Direttivo dell’Associazione che ci hanno lasciato prematuramente, ma che grazie al loro straordinario spessore umano hanno lasciato un segno indelebile ed ispirano, sebbene dal cielo, ogni iniziativa degli altri Associati, in modo particolare quelle che hanno una ricaduta sui temi sociali.
Le due rampe sono state simbolicamente consegnate alla città per il tramite del Sindaco, Dottor VERGINE Fabio e l’Assessore ai Servizi Sociali PALOMBINI Camilla, che ci hanno onorato della presenza.
Questa operazione rappresentanza plasticamente la teoria che la sinergia tra Amministrazioni comunali ed Associazioni non è dunque più configurabile solo come un (utile) valore aggiunto per una comunità, ma è elemento fondamentale ed essenziale per la stessa. Riappropriarsi dell’interesse dei luoghi dove viviamo quotidianamente – dicono i responsabili dell’Associazione – è certamente un grande passo in avanti per il nostro senso civico e di appartenenza responsabile che troppo spesso in passato lo abbiamo legato unicamente al concetto di delega. Noi siamo assolutamente convinti che un bene è veramente “comune” se tutti possono disporne senza che esso venga meno per gli altri ed a condizione che tutti ne abbiano riguardo. Una interazione tra pubblico e associazionismo che rappresenta concretamente un modo diverso di concepire e realizzare progetti per tutta la comunità. Fermo restando che tutto è perfettibile e che si può fare sempre di più e sempre meglio vogliamo ringraziare l’Amministrazione comunale che ha sempre creduto in noi e che, ne siamo certi, continuerà a farlo, ma anche e soprattutto gli amici di “I Love 80 & 90 party” che non hanno mai fatto mancare la vicinanza e l’affetto ed ai quali promettiamo fantastiche sorprese per l’estate 2023. Un bacio al cielo Carlo & Sebastiano…

Quelli di piazza San Pietro 2.0

 
Di Redazione (del 13/07/2016 @ 14:09:45, in Comunicato Stampa, linkato 1932 volte)

Si rinnova ancora una volta l’appuntamento con la solidarietà: venerdì 15 luglio p.v., l’Associazione “VIRTUS BASKET GALATINA”, ha organizzato infatti la II^ edizione della serata di beneficenza “Bimbulanza in piAzza”.
L’evento, per grandi e piccini, è fissato a partire dalle ore 20.00 presso "Il Covo della Taranta", nel Centro Storico della Città di Galatina, nel tratto che va da P.zza San Pietro a Via Del Balzo.
Per i più piccoli ci sarà a partire da quell'ora un interessante laboratorio di strada dal nome "Spupazzando" e curato dall'Associazione Culturale "Teste di Legno"; le esperte mani dei maestri Carolina, Biagio e Roberta, accompagneranno la fantasia di ogni bambino attraverso la realizzazione del proprio Muppet in gommapiuma. Il laboratorio, gratuito, è suddiviso in due fasi ed al termine dello stesso è previsto il rilascio di un attestato nominativo.
Sempre per loro avremo il Centro servizi per l'infanzia "Il Baobab - new Party Planet" che allieterà con maestria i tantissimi bambini con giochi, palloncini colorati, divertentissimi laboratori ed una carica enorme di simpatia.
Intorno alle 21.30 altra straordinaria sorpresa: si esibiranno infatti gli 88MAX definiti come ”Un autentico Tributo a Max Pezzali & 883 attualmente in circolazione“. Sarà un’occasione perfetta per ripercorrere la carriera e il contributo che il cantautore di Pavia ha dato al panorama musicale italiano, partendo dalla storica “Hanno ucciso l’uomo ragno” del 1992, arrivando fino ai giorni nostri con la più recente “L'universo tranne noi” del 2013, e tutti i più grandi successi nel corso degli anni. L’intenso sound e l’incredibile somiglianza vocale tra Giampaolo Notaro, cantante della band, e Max Pezzali, lascia in ogni concerto, il pubblico senza parole. Il progetto, avviato da gennaio 2011, conta ormai oltre 300 live all’attivo e continua a riscuotere enorme successo sia nei Live Club che nelle Piazze. Disinvoltura sul palco, grande carica e preparazione musicale sono gli ingredienti fondamentali di questa band che promette uno spettacolo dal sound potente e groove ricco di emozioni. Due ore di musica racchiuse in 40 brani presentati sotto forma di medley per apprezzare a pieno la musica di questo artista. Brani in versione originale ma anche ri-arrangiati in chiave Rock e Dance per dare a tutti la possibilità di scatenarsi e ballare sulle note suonate dalla Band.
Altra fantastica sorpresa per i più piccini: grazie agli amici del Circolo Ippico Inclusive, in occasione dell'evento "Bimbulanza in piAzza", avremo due dolcissimi pony, Silvano e Isotta, che si presteranno per un’indimenticabile cavalcata. Grazie ai due simpaticissimi ed adorabili "amici" i bambini prenderanno sicurezza ed impareranno a conoscere e rispettare il pony attraverso un contatto con l'animale che è "gioco" ed accudimento.
La cena, prevista a base di pizza a metro ed a menù fisso, sarà accompagnata con musica e tanto divertimento per trascorrere in allegria questa fantastica ed imperdibile serata.
La quota di partecipazione è fissata in 13€ e comprende:
• pittule a volontà;
• pizza a metro;
• bevanda;
• frutta.
BAMBINI FINO A 12 ANNI GRATIS.
Al momento della prenotazione verrà rilasciato un biglietto/invito numerato che permetterà di partecipare durante la serata all'estrazione di simpatici premi.
Nella precedente edizione è stata raccolta la somma di 1.550€ interamente versata all’Associazione di Volontariato “Cuore e mani aperte verso chi soffre” di Don Gianni Mattia, cappellano ospedaliero del Vito Fazzi di Lecce, che gestisce la Bimbulanza, la prima ambulanza pediatrica del sud Italia, all’acquisto della quale la cittadinanza di Galatina ha sempre partecipato con numerosi e diversi eventi benefici.
L’intero ricavato della Edizione in parola sarà invece suddiviso equamente tra il progetto “Bimbulanza” ed il progetto “Bambini & Sport” in modo da poter, si spera, garantire entro settembre p.v. l’inizio dell’attività sportiva ad almeno 5, 6 bambini di famiglie disagiate.
Durante la serata ci sarà inoltre la presentazione dei progetti “TappiAmo Galatina” e “Bambini & Sport”.
Per info e prenotazioni:
Sandro Argentieri: 333-4368532 (anche Wathsapp);
Piero Luigi Russo: 349-8471729 (anche Wathsapp);
Alessandro Antonaci: 328-0459945 (anche Wathsapp);
Santino Beccarisi c/o Forno di via Monte Nero, 47 a Galatina: 333-4678048 (anche Wathsapp).
A questo punto mancate solo Voi...

RUSSO PIERO LUIGI

 
Di Albino Campa (del 26/04/2010 @ 14:08:59, in Grafite è Musica, linkato 4738 volte)
In mostra dal 30 Aprile al 14 di Maggio presso il circolo “Arci kilometro Zero” di Galatina le opere del nuovo progetto artistico della pittrice salentina Paola Rizzo.
In esposizione i bellissimi ritratti da lei abilmente e artisticamente eseguiti a matita di alcuni musicisti di fama nazionale ed internazionale, conosciuti personalmente nel corso di questi anni.
Ritratti come quello di Caparezza, Terron Fabio, Roy Paci, Raffaele Casarano, Claudio Prima, Emanuele Coluccia, Roshaun Bay-c Clark, Cesare Dell’Anna, Eneri, saranno esposti nelle piccole e accoglienti sale del circolo Arci.
La mostra sarà ospite di un contesto, in cui non mancherà certamente il buon vino o la birra tutta di produzione salentina e le specialità tipiche della nostra gastronomia, né mancherà di certo la musica.
Ad accompagnare Paola nella serata inaugurale del 30 Aprile, che avrà inizio alle ore 22.00, mentre disegnerà live il ritratto a Romeus, il cantautore salentino esibitosi alla 60esima edizione del festival di Sanremo, la musica elettronica dalle sperimentazioni abstract hip hop, minimal tekno, aphex twin, boards of canada e molta improvvisazione del duo Vault Tec. composto da Mirko De Lorenzis e Giacomo Merchich.
Il connubio è vincente. Arte, musica, la bella compagnia ed il buon vino!
 
 
Paola Rizzo è pittrice laureata nel 1997 all’Accademia delle belle Arti di Lecce con una tesi in anatomia artistica dal titolo “Fisicità e psichicità di un linguaggio universale: il volto”.
Bravissima con la matita, nei chiaroscuri, il suo talento sembra esprimersi al meglio nella tecnica della pittura ad olio.
Nature morte, vedute marine, paesaggi bucolici, panorami, soggetti religiosi, scene di vita quotidiana, ritratti di volti umani o fantastici, sono stati i soggetti della sua prima produzione artistica.
Poi improvvisamente incontra un soggetto che è diventato quasi la costante della sua opera: l’ulivo, la pianta che per eccellenza rappresenta l’ambiente, la natura della terra salentina.
Sembra esserci ormai una dipendenza, quasi ancestrale, tra Paola e quest’albero considerato “sacro” dai nostri avi, alla stessa stregua di un nume tutelare del luogo.
Chiunque, ammirandoli, può sentire la suggestione delle piante che si abbracciano teneramente nella brezza del meriggio che muove dolcemente l’erba; che piangono all’aurora, che ridono beffardi; che danzano o fuggono in mezzo ai campi di papaveri e margherite nella luce meridiana.
Nel corso degli anni continua a dedicarsi amina e corpo all’arte, poi entrano a far parte del suo mondo l’amore per la fotografia e la musica.
Lei pensa che sia bellissimo fermare scatto dopo scatto, un istante in una foto. Poi quando la riguarderà, ricordi affioreranno e inevitabilmente saranno anch'essi impressi come su di una pellicola fotografica nella sua mente.
La musica rappresenta per Paola fonte di ispirazione primaria. musica e Pittura, in connubio tra loro, divengono così inscindibili l'una dall'altra.
Nascono così i sui dipinti, prendono vita da note che guidano ed accompagnano tocchi di pennello sulla tela.
La musica collante per artisti la porta frequentare gli ambienti musicali conoscendo alcuni tra i suoi musicisti preferiti, così scatto dopo scatto ferma le loro espressioni e la loro anima che poi viene impressa nei tratti decisi del suo tratto. Nascono così i suoi ritratti.
Paola Rizzo dipinge e disegna con la musica. Non come colonna sonora, che pure non manca mai nel suo studio d'arte, ma come moto dell'anima-artista.
Le sue tele e i suoi ritratti sono spartiti musicali su cui si adagiano note in bianco e nero e note di colore, spalmate con pennelli o incise nel tratto al cui ritmo risuona l'armonia del creato. Nei suoi dipinti, i colori a volte stridono e lottano in contrasto come rulli di tamburi e tamburieddhri, a volte sfumano malinconici sul diesis o sul bemolle di un ottone a fiato o di un'armonica a bocca, a volte esplodono nella maestà degli ulivi che si ergono nella gloria dei cieli come trombe o antiche canne di un organo solenne.
I volti di Paola Rizzo e le loro espressioni li trovi ovunque nei suoi quadri. La natura delle sue tele non è mai morta, ma viva, pulsante, danzante, cantante.
Il pennello o la matita di Paola finiscono per essere nelle sue mani come la bacchetta di un direttore d'orchestra, e i suoi volti e le sue immagini la composizione e l'esecuzione più bella della sua pittura lirica.
Questi volti stanno cantando e suonando: tendete l'orecchio, liberatevi dal tappo che ostruisce ed ottura, e li sentirete anche voi.
 
 
Di Redazione (del 25/11/2019 @ 14:05:07, in Comunicato Stampa, linkato 1111 volte)

Una serata di riflessione e spettacolo in occasione della "giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".
La dott.sa Paola Gabrieli, responsabile del Cav (centro anti violenza) di Galatina, porterà la sua testimonianza da operatore sul territorio riguardo ad un problema tristemente dilagante e molto diffuso.
A seguire, lo spettacolo “Udrete il pianto e la mia doglia eterna” col quale l'ensemble Concentus intende proporre un percorso di musica e letture riferite a questo tema doloroso che ha attraversato tutte le epoche e le culture.
Verrà portato in scena il racconto di alcune storie di donne del passato molto note, che hanno subìto la violenza maschile in nome di “valori” o presunti diritti quali l'onore, lo “ius corrigendi”, la potestà paterna o maritale in un viaggio musicale e letterario che partirà dal medioevo per arrivare ai nostri giorni.

Deborah De Blasi: voce recitante
Vania Palumbo: Canto
Pier Paolo Del Prete: Violino
Maurizio Ria: Viola da gamba
Angelo Gillo: Chitarra spagnola

START ore 19.30

 
Di Redazione (del 19/08/2021 @ 14:04:22, in Comunicato Stampa, linkato 558 volte)

Giovedì 19 agosto 2021, alle ore 21:00, a Galatina, nella suggestiva cornice di Piazzetta Galluccio, il duo musica Nuda aprirà la XXI edizione de I Concerti del Chiostro, una stagione concertistica nata a Galatina nel 1998, finanziata dalla Regione Puglia e divenuta, con lo scorrere degli anni, una delle più interessanti e qualificate del Salento, sotto la direzione artistica del maestro Luigi Fracasso.

musica Nuda, una coppia composta da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, unitasi professionalmente nel 2003.

Petra Magoni è una pluripremiata cantante jazz, che ha partecipato per due volte al Festival di Sanremo: nel 1996, con la canzone E ci sei e nel 1997, con Voglio un Dio.

Nel corso della sua carriera artistica, Petra ha lavorato nel mondo della dance, sia come cantante, che come autrice, collaborando con diversi esponenti della musica italiana ed internazionale: Stefano Bollani, Ares Tavolazzi, i Tetes de Bois, Morgan e tanti altri ancora.

Ferruccio Spinetti è un contrabbassista, cresciuto con la Piccola Orchestra Avion Travel, un gruppo italiano di musica pop – jazz. Già docente ai corsi “Siena Jazz University” presso la scuola Siena Jazz, di contrabbasso e musica d’insieme, è stato insegnante di contrabbasso, basso e musica d’insieme al Conservatorio Rossini di Pesaro.

In diciotto anni di intensa attività concertistica, Petra e Ferruccio hanno realizzato più di 1500 concerti in tutto il mondo, prodotto otto dischi in studio, tre dischi live e un dvd, vantando nel proprio palmarès la “Targa Tenco 2006” nella categoria interpreti, il premio per “Miglior Tour” al Mei di Faenza 2006 e “Les quatre clés de Télérama” in Francia nel 2007. 

Nel corso degli anni, musica Nuda ha raggiunto anche spazi prestigiosi tra cui l’Olympia di Parigi, l’Hermitage di San Pietroburgo. Nel marzo 2014, Petra e Ferruccio sono stati gli unici ospiti musicali della “Giornata Mondiale del Teatro”, che si è celebrata all’interno del Senato della Repubblica, alla presenza del Presidente Pietro Grasso. Nel 2018, si sono esibiti alla Camera dei Deputati in occasione delle celebrazioni per il centenario dell’Aula di Montecitorio.

L’ultimo lavoro di musica Nuda è “Turandò”, uno spettacolo dalla matrice popolare ed impertinente, che intende mettere al centro del racconto un unico soggetto: l’enigma.

Il direttore artistico della rassegna, Luigi Fracasso, commenta così la scelta di Magoni e Spinetti: “Diamo il via alla XXI edizione de I Concerti del Chiostro con musica Nuda, un progetto di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, nato per caso nel 2003 e che nel corso degli anni ha girato il mondo riuscendo a conquistare alcuni tra i palcoscenici più importanti. Sono convinto che – conclude Fracasso - il nostro pubblico apprezzerà questo concerto, così come gli altri in cartellone, e mi auguro che, con la sua presenza numerosa, ci aiuti nel nostro complicato compito di sostenere e diffondere la Grande musica”.

Il concerto verrà aperto dalla giovane cantautrice salentina Cristiana Verardo, che verrà accompagnata da Giovanni Chirico (Sax).

L’accesso al concerto è a titolo gratuito, fino ad esaurimento posti, e sarà consentito ai possessori di Green Pass o di tampone negativo effettuato entro un massimo di 48 ore prima dell’evento.

Alessio Prastano
Ufficio Stampa - I concerti del Chiostro

 
Di Albino Campa (del 12/06/2010 @ 14:03:08, in NohaBlog, linkato 3184 volte)

Sarebbe facile ormai fare qui la solita sviolinata sul Sud: il Sud come tribuna numerata, da contrapporre al nord, folta gradinata. Sarebbe facile fare una specie di leghismo capovolto. Ma non c’interessa. Qui è importante raccontare esperienze e sensazioni, vita ed emozioni.

Chi scrive ha frequentato per anni questa sorta di curva nord, vivendo lontano dalla terra che gli diede i natali. Ma lo sguardo è sempre stato puntato verso Sud, come l’ago di una bussola che non risponde alla sua legge, ma che gli volta le spalle.

Lontano dalla tua patria inizi a capire e tollerare i limiti di chi non parte, di chi resta imbullonato a casa, precludendosi però la possibilità della conoscenza, dell’esperienza del fardello della lontananza.

Non tutti hanno la possibilità di ripercorrere la strada del ritorno verso quella calamita (senza accento finale) che è il mezzogiorno. Non a tutti è concesso il dono della forza di gravità permanente e di attrazione verso una casa che ha la pazienza ancestrale di aspettarti, a volte senza cambiar nulla di quello che hai lasciato. Per tanti (non per tutti) che se ne allontanano, il Sud diventa come una stella cometa che indica la strada del ritorno, un percorso da seguire con passo svelto, vincendo il tempo che logora e schiaffeggia la nostra vita transeunte.

A volte il Sud è scempio, è cemento e brutture (anche sul mare), è sud-icio, è sud-ditanza, è cafoneria consumistica (che non ha latitudini). Ed il brutto, i mostri edilizi, il cemento e l’asfalto in nome dello “sviluppo” sono già di per sé istigazioni a delinquere.

Chi pensa che la crescita venga spinta dalle costruzioni, dai villaggi turistici, dal turismo di massa, dal consumo senza freni, di fatto sta uccidendo la gioia di una geografia, e sarebbe meglio che dicesse una volta per tutte “I leave Sud” (me ne vado), piuttosto che, ipocritamente, “I love Sud”. 

Per troppo tempo la storia del Sud è stata raccontata nei tribunali; sarebbe ora che si raccontasse nelle scuole, nelle università, nel cinema, nella pittura, e senza alcuna lagnanza o piagnisteo. Per combattere la criminalità sono molto più efficaci il cinema, i teatri, le librerie o le gallerie d’arte, rispetto una caserma con un’intera compagnia di Carabinieri armati fino ai denti (come invece i manigoldi al potere vorrebbero farci credere).

Il Sud deve ritornare ad essere bellezza, arte, benessere.

E questo è possibile soltanto con quel grande capitale, con quella vera ricchezza che è la cultura, l’investimento che riesce a darti i dividendi più alti.

La galleria di Corrima è un grande investimento di tempo e di pensiero. Essa diventa sempre più un centro sociale, un luogo di riscatto di chi per fortuna o per coraggio ha deciso di non dimettersi dal Sud.  

 

Quando varchi la soglia d’ingresso di questa pinacoteca miracolosa ti trovi di fronte ad un mondo che senti che ti appartiene per chissà quale strampalato marchingegno. Ti trovi di fronte ad un campo, che diresti di girasoli, ma non è di Van Gogh; mentre dal davanzale di un quadro sembra affacciarsi (e spiarti) una donna, ma con quel collo allungato non è di Modigliani; da un altro ti appaiono i mughetti ed i fiori verdi e blue cobalto, ma non sono di Chagal. Sono tutte le creazioni d’Arte di Corrima.

Di fronte a queste pennellate il girasole sei tu, ed i soli che sanno di Puglia e di Salento sono i quadri estratti dalla tavolozza del tuo amico Corrado che ha creato anche i cavalli puro-sanguigna, le casse armoniche dalle quali ti sembra di sentire le note di una banda musicale che intona un’opera, le fiere che sembrano fare girotondo, le danze delle donne salentine che non sapresti dire se sono pizzicate dalla taranta o dalla gioia di vivere, e poi ancora cigni-tulipani (o gru o cicogne) che sembrano piovere dall’alto o ascendere nell’alto dei cieli a schiera larga e piena

Quando incontri Corrado ed i suoi quadri, digli allora senza indugio: “Chi ritorna al Sud si risarcisce del danno dell’ombra; chi va verso il sole meridiano, viene alla luce”.

Nei quadri di Corrado Marra trova posto la fantasia, il colore, il calore e la luce del mattino senza fine. Non servono altre fonti a rischiararli: s’illuminano da soli. Anzi, irradiano chi avesse la ventura di mirarli.

                                                                                    Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 18/06/2014 @ 14:03:05, in Eventi, linkato 2368 volte)

Sabato 21 giugno 2014 dalle ore 17.30 in Piazzetta XI Settembre, nei pressi del campo sportivo di Noha,

la “Asd Phisica Noha” in collaborazione con “L’ALLEGRO GIROTONDO - Ludoteca” organizza una serata speciale con giochi, sport e musica.

Programma della giornata:

ore 17.30
Iscrizione gratuita ai giochi senza frontiere (per bambini a partire dai 5 anni di età), in omaggio ai primi 25 iscritti una maglietta.

ore 18.00
Inizio giochi, durante la manifestazione per la gioia dei più piccoli le mascotte Disney e palloncini per tutti.

ore 20.00
Balli di gruppo

ore 21.00
Saggio di fine anno della palestra Phisica con esibizioni di:

·         Sincro Latino

·         Sincro Dance

·         Coreografico Latino

·         Coreografico Dance

·         Coreografico Orientale

·         Hip Hop

Siete tutti invitati a partecipare.

 
Di Albino Campa (del 21/09/2010 @ 14:01:31, in Festa dei Lettori, linkato 5020 volte)

Anche quest’anno la Biblioteca Giona, Presidio del Libro di Noha, e la scuola di cui fa parte, l’Istituto Comprensivo 2° Polo – Galatina (già 3° Circolo didattico “G. Martinez”) vi rinnovano l’invito a prendere parte alla Festa dei Lettori di sabato 25 settembre 2010. Una Festa dei Lettori giocosa, dispettosa e irriverente che, con garbo e senso dell’humor, ma anche con fermezza, pone l’accento sul leggere come affermazione della propria esistenza, come azione di autodeterminazione del lettore in un tempo presente e collettivo, come atto di protesta e di rivendicazione di un diritto oggi, di fatto, negato.

Programma delle iniziative:

Nei giorni precedenti la festa
Orario scolastico ed extrascolastico
Videointerviste a ragazzi, bambini, docenti, genitori, sindaco e assessori… sul tema “Leggere… Non leggere”. I video animeranno un momento della Festa.
Visione dei film “Fahrenheit 451” di François Truffaut e “Matilda 6 mitica” di Danny De Vito.
Letture animate e memorizzazione a staffetta di brani tratti da “Gli anni della fenice” (Ray Bradbury), “Matilde” (Roald Dhal), “Rima Rimani” e “Rime di rabbia” (Bruno Tognolini).
Preparazione di cartelloni e striscioni sul tema “… e io leggo – festa dei lettori dispettosa” per animare il corteo del 25 settembre.
Preparazione della canzone “Manifesto” della Bandabardò (classi quinte e scuola media).
Dispetti in rima: torneo di botta e risposta alla ricerca di rime impossibili (classi quarte e terze).
Canti e conte (classi prime e seconde).
 
La mattina del 25 settembre - Piazza San Michele a Noha
In corteo, dalla scuola alla piazza, adulti, bambini e ragazzi della scuola, con maglietta bianca e un libro in mano, a manifestare il proprio bisogno di lettura a dispetto di ogni tipo di difficoltà. Il tragitto sarà animato da alcuni brani musicali (“Alegria” – Cinque du Soleil, “Mistero Buffo” – Dario Fo…) e dalle frasi-slogan, gridate in coro, riportate sugli striscioni e i cartelloni.
Flash mob: al segnale convenuto, si batte il piede, si mostra il libro, ci si siede, si legge in silenzio fino al nuovo segnale, quando ci si rialza, si batte nuovamente il piede e si grida “E IO LEGGO!).
I ragazzi di quinta e della scuola media cantano “Manifesto” della Bandabardò.
Ancora in corteo, ritorno a scuola
Si appendono alla cancellata della scuola i manifesti e gli striscioni e si conclude con l’ormai tradizionale frisellata
 
Dalle ore 19.00 - Biblioteca Giona
Un’apertura straordinaria della biblioteca al crepuscolo, per ospitare Bruno Tognolini alla scoperta di rime per esprimere emozioni, manifestare le proprie idee, il proprio consenso e il proprio dissenso e… per sentirsi meno soli. Animeranno la serata le videointerviste registrate nei giorni precedenti, le brevi performances dei ragazzi e, per concludere in armonia, gli stornellatori di Noha.
 
Tipo di coinvolgimento dell’Amministrazione comunale:
Patrocinio, supporto organizzativo e pubblicizzazione dell’iniziativa.
 
Coinvolgimento delle Scuole:
Gli istituti di istruzione superiore di Galatina, in particolare il Liceo Classico e il Socio-pedagogico. Scuole dei comuni limitrofi.
 
Partecipazione di una Biblioteca pubblica in loco:
Biblioteca Comunale “P. Siciliani” di Galatina: la responsabile sarà presente all’incontro serale con l’autore.
 
Partner coinvolti e loro contributo alla Festa:
Associazione culturale “3° Torri”, “L’Osservatore Nohano”, “Parrocchia San Michele Arcangelo”, Comitato per la festa patronale, associazioni commercianti: supporto organizzativo e sponsor.

 


Vi aspettiamo, in tanti, e vi auguriamo un buon inizio d’anno.
A presto
La Dirigente Scolastica Eleonora LONGO
La responsabile del Presìdio di Noha Paola Congedo

 
P. S. per ulteriori informazioni rivolgersi a Paola Congedo
mail    paola.congedo@istruzione.it
Cell    329.9166255
 
Di Redazione (del 27/07/2013 @ 14:00:56, in Comunicato Stampa, linkato 2175 volte)

Nella splendida ed accogliente cornice di piazza San Pietro al cospetto della sontuosa Chiesa Matrice il 15 agosto, per la prima volta nel Sud Italia, giovedì 15 agosto dalle ore 21.00, si svolgerà il Consolata Festival”.
Il Festival, nasce dall'idea che l’unico linguaggio giovane, trascinante ed  efficace per comunicare con la gente comune è la musica
Da sempre il mondo giovanile che gravita intorno ai Centri di Animazione dei Missionari della Consolata in Italia ha prediletto il linguaggio musicale: nel corso dei decenni sono stati prodotti spettacoli, recital, concerti e rappresentazioni di vario tipo.
Ma l'idea di mettere insieme tre corali nate in tempi diversi ed in regioni diverse, e di portare un repertorio di canti religiosi provenienti da tutto il mondo nelle piazze, nei teatri e nelle chiese era assolutamente inedita.
Il 15 agosto ci sarà a Galatina un pezzo d’Africa, un pezzo d’America Latina ed un pezzo d’Europa: i cori di questi centri di animazione missionaria infatti si sono fusi in un unico coro, e come tutte le cose fatte assieme, ne uscirà uno spettacolo meraviglioso.
Sarà un magico momento di comunione, gli accenti diversi si fonderanno tra loro uniti da uno spirito di famiglia “consolatino”. Verranno condivise le esperienze di vita e di fede, l’esperienza missionaria di chi è già stato in un paese lontano e di chi si prepara a farlo.
Per una serata a Galatina si vivrà un fortissimo ed emozionante momento di interculturalità.

RUSSO PIERO LUIGI

 
Di Redazione (del 06/07/2018 @ 13:59:59, in Comunicato Stampa, linkato 1012 volte)

Arci Lecce, in collaborazione con il Comune di Galatina, presenta l'appuntamento finale con la “Giornata mondiale del Rifugiato” prevista per il 6 luglio, nella splendida cornice del convento di Santa Chiara. 

Si inizia alla 20.00 con la proiezione del video del regista Giuseppe Pezzulla sui laboratori di street art e djset realizzati rispettivamente da 167/B Street e dal dj Ennio Ciotta, a cui hanno partecipato ragazze e ragazzi richiedenti asilo ospiti dei progetti Sprar e Cas. 

Risultato finale del laboratorio di street art, diretto da Chekos Art e Anna Kitlas, è stato il murales "Human", realizzato sul muro d'ingresso dello stadio Giuseppe Specchia, dedicato a Jesse Owens, velocista olimpionico, Samia Yusuf Omar, atleta somala morta in un naufragio e Marielle Franco, attivista per i diritti civili e politica brasiliana assassinata lo scorso 14 marzo.

Durante la serata spazio anche ai più piccoli, con il laboratorio "Arte Migrante. L’immigrazione spiegata ai bambini" dell'associazione Blablabla, per riflettere attraverso il gioco e, senza retorica, sul tema dell’integrazione. Bambine e bambini viaggeranno con la fantasia, esploreranno mondi mai conosciuti, abbatteranno muri invisibili, ricreeranno il senso di comunità. Tutti gli eventi sono aperti e gratuiti previa prenotazione (info@associazioneblablabla.it o 331.4604754). 

A seguire lo spettacolo dell’attore e regista Fabrizio Saccomanno “VIA, epopea di una migrazione”. Partendo dai racconti diretti di vedove e minatori tornati in Italia e raccolte in un lavoro sul campo di interviste, lo spettacolo racconta la grande e dolorosa emigrazione degli italiani (moltissimi di questi salentini) che andarono a lavorare nelle miniere di carbone in Belgio. 

Fabrizio Saccomanno, affiancato da Cristina Mileti, ripercorre la storia dell’Italia del dopoguerra, gli accordi tra la nascente Repubblica Italiana e il Belgio, il viaggio nei treni rinchiusi come bestie, il duro lavoro in miniera, la tragedia di Marcinelle. Uno spettacolo scritto a partire dalle proprie memorie familiari. Le storie raccontate dai nonni e dai genitori sono state ritrovate nelle parole delle vedove e dei minatori tornati in Italia, raccolte in un lavoro sul campo di interviste che offrono una ricostruzione aguzza e inflessibile di quella vicenda.

La serata si concluderà con le selezioni musicali di Frank Lucignolo, accompagnato dai partecipanti del corso di djset che metteranno in pratica quanto appreso durante i tre giorni di laboratorio di djset. 

Una festa aperta alla cittadinanza per ribadire i valori della solidarietà verso chi fugge da guerre, fame e persecuzioni, contro la politica del respingimento, dell’egoismo, della negazione dei diritti.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 01/09/2018 @ 13:58:11, in Fetta di Mellone, linkato 1405 volte)

Premetto che adoro la Notte della Taranta. Il sistema dei concerti a ragnatela nei diversi paesi del Salento. La iatrodanza e la iatromusica, la contaminazione, la ricerca e la sperimentazione di nuovi linguaggi musicali, gli artisti nostrani, e i “forestieri” che si cimentano con il dialetto della mia terra. E ammiro tutto il lavoro di organizzazione che ci sta dietro.

La seguo fin dagli esordi, quando i concerti melpignanesi si tenevano in piazza San Giorgio all’ombra della chiesa madre. E mi auguro di poter continuare a farlo in futuro.

A dirla tutta, negli ultimi tre o quattro anni - sarà per via dell’età -, assisto alle prove il giorno prima della prima, cioè il venerdì che precede il Concertone: lo spettacolo inizia a un orario ragionevole, non termina il giorno dopo, non trovo chissà quale confusione, e riesco ad arrivare fin sotto lo stupendo palcoscenico senza alcun rischio di agorafobia.

Insomma siamo in pochi intimi, vale a dire i soliti 30/40.000 spettatori (più o meno un terzo rispetto a quelli dell’indomani).

Premetto ancora che anche questa volta ho ascoltato e visto tutto fino alla fine, e l’ho trovato sublime. Durante le esibizioni ho pure suonato il mio tamburello - ma non ballato onde evitare di fare la figura di un ulivo colpito da Co.di.ro [per la cronaca io ballo da solo, quando non mi vede nessuno. Vabbè, ho pure frequentato un corso di Latino-Americano ma ho imparato solo il latino; ma questa è un’altra storia, ndr.].

Detto questo, confesso che quest’anno già sin dal mio arrivo a Melpignano, nel pomeriggio della vigilia, più o meno intorno alle 18, è come se non mi sentissi completamente a casa mia, una sensazione come quella che credo provi un pesce nell’acquario di una pescheria. Qualcosa non mi quadrava punto.

E non è stato tanto il problema dei primi cinque euro per il parcheggio (incustodito) nella zona industriale “gentilmente” richiestimi dall’esponente della società, mi pare, del Veneto (a proposito di km 0 e di incentivi alle aziende del territorio), quanto il fatto che non c’era la solita atmosfera di comunità. Non so se mi spiego: voglio dire che sì, si sentiva nell’aria odore di collettività, ma non profumo di comunità. Ecco.

 

Insomma, m’avvio a piedi verso la grande arena del concerto, con il mio tamburello in mano, un borsello a tracolla acquistato ventiquattro ore prima a saldo in quel di Andria, bermuda d’ordinanza e la mia bella maglietta No-Tap rosso fuoco: indumento che sfoggio nelle migliori occasioni, tipo prime comunioni, cresime, matrimoni e concerti di alta classe.

Appena superate le barriere di cemento antisfondamento (evidentemente per la solita fobia dell’Isis), un energumeno in vestito d’orbace – forse irritato dal rosso come manco una Tarantata - mi chiama: “Eia, eia, alalà?”. Mi volto: “Prego?”. E il camerata di rimando: “Devi aprire il borsello”.

Insomma ispezione. Chissà cosa l’addetto alla “sicurezza” pensava nascondessi in quel minuscolo marsupio. Probabilmente un bazooka telescopico, una bomba ad aria compressa, un contenitore di antimateria disinnescabile solo da Robert Langdon, il prof. di 'Angeli e Demoni' inseguito dalla setta degli Illuminati (o forse erano i Fulminati). Sta di fatto che l’energumeno di nero vestito mi lascia entrare nella zona “rossa” [magari fosse stata rubiconda, anziché corvina, ndr.] senza batter ciglio, non accorgendosi, il poveretto, che un’arma portentosa c’era eccome, e in bella vista, in quella tasca da spalla con cinghia regolabile: ed era la mia penna.

*

Superati nell’ordine Security, Vigili Urbani, Polizia, Carabinieri, Esercito, Aeronautica, Servizi Segreti, Kgb e pure la Cia (la zi’ Cia, per la precisione) arrivo nella grande arena del concerto.

Ma dove sono tutti quei ragazzi degli altri anni accampati con le tende e i teli, e dove i coloratissimi venditori di tutto, dalle bibite con il ghiaccio nelle vasche di plastica alle crepes, dai braccialetti etnici alle noccioline, dalla scapece ai mustaccioli, dai fichi alle fette di Mellone paesano? Dov’è andato a finire il grande prato proletario del tempo che fu?

Vuoi vedere che la famosa Deregulation funziona solo per le grandi aziende – mi son detto - mentre per piccoli commercianti e artigiani la Regulation diviene ferrea?

E dov’è andato a cacciarsi quel pizzico di anarchia, vale a dire di libertà (art. 33 Cost.) che rende ancor più belle Arte e Cultura? Che fine ha fatto la lotta che è voce del verbo amare?

 

Di grazia, in quale anfratto di Melpignano, recondito e insonorizzato, saranno mai state proferite le parole “Paesaggio e Terra”, fil rouge pare della Notte della Taranta 2018? Mi domando infine e en passant perché mai tra gli altri (bravissimi) artisti, sulla scena di Melpignano e dintorni non possano esibirsi, per dire, pure i Sud Sound System e qualche altro gruppo magari meno mainstream.

*

A corroborare le mie impressioni alcuni amici mi han riferito che all’indomani, durante il concerto, l’unica bandiera No-Tap presente in zona è stata sottratta e ammainata in malo modo da una squadra di squadristi della security (scusate: pleonasmo e allitterazione mi son venuti così). Dicono che il suo garrire al vento desse fastidio alle telecamere della Rai (cioè la diciamo nuova Rai del governo del diciamo cambiamento). Mi chiedo se non sarebbe bastato chiedere gentilmente allo sbandieratore di farsi leggermente un po’ più in là, senza calpestare - come troppo spesso sta succedendo - l’articolo 21 della Costituzione e senza il bisogno di passare d’amblée da tappisti a teppisti.

Comunque tutta la mia solidarietà ai poveri esponenti del politically correct terrorizzati da un piccolo drappo. Pare non se la passino tanto bene.

Per non parlare poi dei loro mandanti, se possibile messi peggio.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 29/10/2007 @ 13:56:47, in Eventi, linkato 5301 volte)
"Eccovi il discorso di sabato 20 ottobre 2007 tenuto da Antonio Mellone (nonostante decimi di febbre da influenza) nella sala 'Celestino Contaldo' del Palazzo della Cultura "Zeffirino Rizzelli" di Galatina, per la presentazione del libro "Scritti in Onore di Antonio Antonaci". 
Serata stupenda, resa ancor più bella (e storica) grazie alla presenza del Prof. Mons. Antonio Antonaci, che così ha voluto fare una graditissima sorpresa ai presenti, incluso il relatore, che non sperava in tanto onore".

 

Presentazione del libro “Scritti in Onore di Antonaci”

Galatina, 20 ottobre 2007

PALAZZO DELLA CULTURA “ZEFFIRINO RIZZELLI”

Sala “Celestino Contaldo”

*   *   *

“Scritti in Onore”.  Da dove è partita tutta questa storia?

L’anno accademico 1990/1991, quello nel quale mi laureai a novembre in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi, fu l’anno in cui insieme ad altri studenti, con il superamento di un concorso per titoli ed esami, fui nominato “Tutor”.
Il Tutor è uno studente “senior”, anziano, che indirizza, segue, consiglia le giovani matricole…
Il direttore dell’ISU Bocconi (si chiamava Salvatore Grillo, il dottor Grillo) subito dopo il concorso, chiamò tutti quanti noi tutor, eravamo in tutto una decina, per farci un dono. Regalò ad ognuno di noi un pacco di non meno di quattro chili di peso, contenente due tomi – “sono due libri di grande valore” ci disse.
Questi libri di circa 900 pagine l’uno erano intitolati, sentite un po’, “Scritti in Onore di Luigi Guatri”.
Luigi Guatri era il nostro Rettore, nonché professore di Marketing e di Valutazione delle aziende, e di non so quali altre materie.

Mi rimase impresso quel titolo. Mi sembrava strano.
Sfogliando le pagine di quei poderosi volumi vidi che solo le prime trenta/quaranta pagine (su 1800!) parlavano della persona e dell’opera del Prof. Luigi Guatri. Tutte le altre erano pagine nelle quali diversi professori dell’università o dottori di ricerca o assistenti universitari avevano scritto sugli argomenti più disparati, focalizzandosi soprattutto sul marketing, materia preferita dal Guatri, ma non solo.

Mi accorsi con il tempo che si trattava di saggi (interessantissimi per carità) che poi bene o male si ritrovavano riciclati in altri libri, o in dispense o in riviste dello stesso genere.

Girovagando in biblioteca mi trovai di fronte ad altre raccolte corpose, massicce, come per esempio: “Scritti in Onore di Ugo Caprara”; “Scritti in Onore di Carlo Masini”, “Scritti in Onore di Gualtiero Brugger”, “Scritti in Onore di Giordano dell’Amore”, “Scritti in Onore di Umberto Cerroni”, “Scritti in Onore di Isa Marchini”… E via di seguito.

Oppure “Studi in Onore”, che è la stessa cosa. Oppure “Liber amicorum”…
 
Provate a cercare nelle biblioteche, specialmente nelle biblioteche universitarie, troverete una certa quantità di questi volumi di “Scritti in Onore”, un vero e proprio genere letterario. Se cercate su internet con qualsiasi motore di ricerca troverete un’infinità di titoli di “Scritti in Onore”… Si tratta sempre, provate per credere, di libri poderosi, voluminosissimi. Dei veri e propri mattoni.

Cercai di chiedere, di approfondire di che genere di libri si trattasse. Capii che si era in presenza, nella maggior parte dei casi, di “scritti di circostanza”.
Scritti offerti al professore che aveva compiuto un tot. di anni, in genere una settantina; o in determinate occasioni, come per esempio la messa a riposo del professore, proprio quando il professore stava per diventare, come si dice nel linguaggio accademico, “emerito”.

Gli “scritti in onore” sono del genere AA.VV, cioè Autori Vari.
Capita sovente agli altri professori, o ai ricercatori, che venga richiesto il loro contributo per gli “scritti in onore”. Sappiate che questi professori o questi dottori in ricerca sovente hanno già pronto in un cassetto o nella memoria di un file di computer il loro contributo scritto. Pronto per l’uso.

Per dirla tutta vi dico qua per inciso che anche il prof. Antonaci ha partecipato ad una di queste opere collettive. Il titolo: “Studi in Onore di Antonio Corsano”. Un libro di 870 pagine, un libro alto così.
Ma, anche in questo caso, leggendo l’indice si capisce subito che del professore Antonio Corsano, l’onorato, s’è scritto solo di striscio. Di Antonio Corsano, oltre alla fotografia, poco o niente.

Arriviamo ai nostri giorni.
Alla luce di tutto questo che vi ho appena raccontato, volevo trovare un modo per stravolgere il concetto di “Scritti in Onore” come se fossero “scritti di circostanza”. Volevo innovare questo genere letterario. Anche il libro più ignobile – si sa - è pur sempre una novità.

E l’ho fatto con il libro del quale questa sera celebriamo il battesimo. Non m’interessava il numero delle pagine (l’importanza di un libro non si misura dal suo peso o dallo spazio che occupa). Ed ho cercato di fare uno “Scritti in onore”, diciamo, in senso stretto. Con questo libro ho voluto dunque stravolgere il concetto di “scritti in onore” e fare in modo che questi scritti non fossero scritti d’occasione, ma un saggio appassionato che avesse come oggetto le opere di un professore, come soggetto il professore Antonio Antonaci.ù

Ma chi è, in breve, il professore Antonio Antonaci?

Onde evitare di tediarvi troppo con la mia voce, per questi brani chiederò l’aiuto a Paola Congedo, che all’inizio di questa serata ha già letto il brano di Zeffirino Rizzelli ed i due inizi dei capolavori, il “Fra’ Cornelio Sebastiano Cuccarollo” e il “Cuccarollo”. Subito dopo, l’omaggio musicale della brava flautista gallipolina Gabriela Greco. Io per qualche minuto farò il mio turno di riposo.

Prego Paola.

CHI E’ IN BREVE IL PROF. MONS. ANTONIO ANTONACI

Antonio Antonaci, galatinese purosangue, è nato il 9 giugno del 1920 da una famiglia di agricoltori. E’ stato ordinato sacerdote dal santo vescovo idruntino Fra’ Cornelio Sebastiano Cuccarollo, il 29 giugno del 1943.
Laureato in Teologia, Filosofia, Lettere Classiche, specializzato in scienze storico-morali, ha operato nell’ambito del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prima presso l’Istituto di Scienze Politiche dell’Università di Torino e poi presso l’Istituto di Storia della Filosofia dell’Università Statale di Milano.
E’ stato titolare della cattedra di Storia della Filosofia (nel corso di laurea in Pedagogia) nella Facoltà di Magistero dell’Università di Bari, dove ha pure tenuto per alcuni anni la cattedra di Storia della Filosofia Medievale. Ha diretto l’Istituto di Scienze Religiose “Giovanni Paolo II” di Otranto, dove ha anche insegnato Storia della Chiesa.
A partire dal 1953 e per molti anni è stato Prefetto degli Studi del Seminario Arcivescovile Idruntino; dal 1970 è Prelato d’Onore di Sua Santità e dal 1987 è Arcidiacono del Capitolo dell’antica e gloriosa Cattedrale della Chiesa metropolitana di Otranto, con il titolo dell’Annunziata.
Con decreto del Presidente della Repubblica del 2 giugno 1973 gli è stata conferita la Medaglia d’Oro di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte.
Per molti anni è stato Ispettore Onorario ai Monumenti del Salento.
E’ Cittadino Onorario di Otranto e di Muro Leccese.
Nel 1968 vinse il Premio Nazionale “Salento” per la saggistica per il lavoro su Francesco Storella filosofo salentino del Cinquecento (Bari, 1966).
Nel 1998 gli è stato attribuito il premio “Città di Galatina – Beniamino De Maria” ricevuto dalle mani dell’allora Presidente della Repubblica, On. Oscar Luigi Scalfaro, giunto a Galatina per l’occasione.

Incommensurabile è la produzione letteraria di Antonio Antonaci, composta oltre che da numerosi volumi anche da una sterminata numerosità di lezioni, interventi, articoli ed editoriali su riviste e periodici locali e nazionali.
   
Citiamo a proposito, tra le riviste, “L’Eco Idruntina”, il bollettino diocesano che di fatto nel corso di oltre un quarto di secolo vide impegnato Mons. Antonaci nella redazione degli editoriali e di numerosi altri interventi di formazione pastorale, catechistica, liturgica, oltre che d’informazione della vita diocesana e della Chiesa Universale; e “il Galatino”, il quindicinale di informazione salentino del quale Antonaci fu socio fondatore nel 1968 (come pure del numero annuale “il Titano”, nato anni prima, edito per la Fiera Campionaria di Galatina in occasione della festa patronale galatinese).
De “il Galatino” Antonaci fu direttore editoriale per lunghi decenni. E ancor oggi, il Professore non manca d’inviare al “suo” giornale (dattiloscritti con la sua inseparabile “Olivetti”) interventi, recensioni di libri, articoli e lettere al direttore, che si contraddistinguono per l’ariosità dello stile, la lucidità e la sagacia di sempre. 

*    *    *

Ma torniamo a noi. Continuiamo.
Che cosa ho voluto riportare? Di che cosa parla questo libro che questa sera è piovuto in questa bellissima sala? Del resto la rassegna di questo mese d’ottobre patrocinata dal Ministero per i beni e le attività culturali e nel cui cartellone rientra questa serata è proprio intitolata “Ottobre piovono libri: i luoghi della lettura”…
E’ un libello che non vi pioverà in testa come un mattone. State tranquilli. Potrei dirvi soltanto: compratevelo, non ve ne pentirete. Ma qualcosa ve la voglio anticipare.

In questo libro, intanto dico subito che non c’è tutto Mons. Antonio Antonaci. Ci mancherebbe altro! In questo libro c’è un aspetto di Mons. Antonaci. Anzi a guardar meglio, più d’uno. Ma sicuramente non tutti.
C’è un po’ il succo delle conversazioni tra il sottoscritto e Monsignore, ma soprattutto i libri di Monsignore. Quelli che avete visto scorrere nel video preparato da Daniele Pignatelli, che ringrazio ancora una volta per la disponibilità. Anzi, per essere ancor più precisi, alcuni libri di Monsignor Antonaci.
E questo libro parla di libri. Perché come ben sapete i libri si parlano tra di loro. Dall’interno di un libro è possibile entrare in un altro.

Dicevo che il mio libro parla di alcuni dei libri di Monsignore.
Infatti, proprio in questi giorni ne ho scoperto un altro (i libri di Antonaci sembrano spuntare come i funghi cardoncelli in questo periodo); un libro di cui non conoscevo l’esistenza. E non è che si trattasse di un libercolo di quattro pagine, o di secondaria importanza, ma un libro di ben 300 pagine, edito dalla Editrice Salentina, ed intitolato semplicemente “Editoriali” (è una raccolta di 52 articoli pubblicati sull’Eco Idruntina - la rivista diocesana - dal 1961 al 1967). Questo per dirvi che davvero non si finisce mai di scoprire, davvero “fino alla bara sempre s’impara”. E si scopre.

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Scritti in Onore.

Onore e memoria.

E’ fin troppo facile onorare la memoria: chi non lo fa?
E’ lungimiranza, è accortezza invece onorare chi è presente, chi ti sta di fronte ancora; è un valore provare gratitudine per la stanchezza di chi non si è risparmiato, curvo una vita intera sui libri e sulle sudate carte per insegnare e cambiare il mondo, (in meglio s’intende). E dare anche dignità alla nostra terra.
Guardare con riconoscenza a chi ha ancora tanto da insegnare, è gratitudine.
 
Onore e memoria.
L’onore è per chi è presente, per chi ti può ascoltare e leggere, è per chi ti sta di fronte. “Onore”, può essere anche un bell’appellativo: lo si può usare perfino tra fidanzati, se non si vuole utilizzare diminutivi banali o vezzeggiativi melensi comuni, inflazionati, e non troppo lirici.
Memoria è invece una anamnesi, un rincorrere chi non c’è più, un fargli sapere che forse valeva la pena di parlare con lui, leggere i suoi libri, i suoi articoli, condividere il pensiero, un obiettivo, o un tratto di strada.
 
Ma perché non dirlo prima?
Perché mangiarsi le mani perché si è arrivati in ritardo: cioè si è arrivati al tempo della “memoria” e non al tempo dell’“onore”?
La memoria è importante, ma vale molto di più l’onore. Una città può ricordare con un monumento, l’intestazione di una strada, dopo dieci anni dalla morte. Ma perché non ringraziare finché si è in tempo? Perché non premiare e dire grazie a chi è ancora nostro prossimo?

Prossimo non è chi è lontano, lontano nel tempo e nello spazio; il prossimo è chi ci sta accanto; chi ci tocca; chi ci parla e ci ascolta. Il prossimo sovente finisce per allontanarsi da noi, perché non sappiamo apprezzare la sua presenza; non sappiamo essere grati per nostra incapacità, quella che poi si manifesta quando una persona la perdiamo o si allontana da noi.

*   *   *

Mi riferisco in questo momento ora alla memoria del prof. Zeffirino Rizzelli, al quale va la nostra riconoscenza, non solo per il bel saggio che ha voluto scrivere per il mio libro (questa volta è stato lui ad onorarmi, impreziosendo la mia opera: e basterebbe il solo saggio di Rizzelli per giustificare l’acquisto del mio libro) ma, dicevo, perché proprio lui meritava, in vita, forse qualcosa in più. Ha fatto bene ancora una volta l’Amministrazione Comunale di Galatina ad intestare questo stupendo “Palazzo della Cultura” alla memoria di Zeffirino Rizzelli. In questo ambiente tutto sembra parlare di Lui: il distretto scolastico, l’università popolare, la biblioteca, il museo.
Questi muri che adesso ci stanno ascoltando, hanno per più anni ascoltato le lezioni (di vita) di Zeffirino Rizzelli, si sono impregnati della sua sapienza, del suo modo di essere giusto, democratico, saggio.  Rizzelli non è mai andato alla ricerca di medaglie al valore, di  lusinghe, di successi. Eppure al di là di questo Rizzelli meriterebbe di più. Per esempio - è una proposta che faccio questa sera alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni - tra gli altri anche il “Premio -  Città di Galatina – Beniamino De Maria”. Proprio il 2008 scadrà il biennio per l’assegnazione di questo premio. Per cosa? Per la sua attività di intellettuale, studioso, scrittore (di libri, articoli e studi su riviste specializzate di matematica, logica ed epistemologia) ed infine di politico e sindaco di Galatina. Il nome di Zeffirino Rizzelli entra di diritto nel novero dei “grandi” che hanno reso “grande” Galatina.  
Ma al di là dei premi e delle intitolazioni deve essere chiaro a noi che per Rizzelli ogni attestato di benemerenza ed ogni medaglia al valore sarebbero una ricompensa da tre soldi. Sono certo che per Rizzelli la più bella ricompensa sarebbe la rilettura delle centinaia di suoi scritti. Belli, attuali sempre, formativi. Sono custoditi, raccolti nella biblioteca di Galatina, un paio di porte più in là di questa.

*   *   *

Ora la nostra lettrice leggerà l’ultima paginetta del mio libro, mentre io faccio un’altra pausa. In questo momento credo calzi molto bene il significato di quanto in essa contenuto. Alla parola Antonaci si potrebbe tranquillamente sostituire la parola Rizzelli.

“L’Antonaci con i suoi libri ha scritto in fondo di sé, anche se a prima vista questo potrebbe non apparire: egli sembra aver tramutato la sua vita in scrittura ed è così che ha raggiunto, conquistato, potremmo dire, un pezzo di eternità. Per uno scrittore, scrivere è l’aldilà a portata di mano, l’altra vita a cui sacrificare questa!
A questo aggiungiamo, tuttavia, che per Antonaci, la gloria di questo mondo altro non sarà che “silenzio e tenebre”: la transeunte vita terrestre altro non sarà che pulviscolo informe, naufrago nell’eterno.
“Quando saremo davanti a nostro Signore, altro non potremo che dirGli: fanne cce bboi: aggiu fattu tantu, ma nunn’aggiu fattu propriu nienti!” (cioè: “ho fatto tanto, ma di fatto sono stato “un servo inutile”: questo sono io con i miei difetti e, forse, con qualche raro pregio…”) ci diceva in uno dei nostri più recenti colloqui, allorché si toccava, nell’argomentare, il concetto della consolazione dalle umane fatiche, in vista della morte. Il richiamo al Vangelo in questi pensieri è evidente.
E, a proposito della “gloria” derivante dalla scrittura dei libri, Antonaci (che ha impostato la sua vita in cerca di ben altra gloria: quella celeste!) sembra far proprio il concetto molto ben espresso da Marcello Veneziani nel suo “La sposa invisibile” (Fazi Editore, Roma, 2006): che riportiamo a mo’ di explicit di questo nostro percorso: “Lo scrittore è un portatore di secchi dall’oceano al deserto. Crede di viaggiare dal nulla all’essere, creando; invece compie il tragitto inverso.
Proviene dall’essere e porta al nulla il suo catino d’acqua.
Quando lo versa è per metà evaporato nel percorso e per metà scompare nella sabbia dopo aver accennato ad un’ombra di umidità.
In quell’alone provvisorio sta tutta la gloria dello scrittore”.
E – con questo chiudiamo - se è vero il detto oraziano: “Non omnis moriar”, è però anche vero che, purtroppo (o per fortuna!), gloria caduca ed effimera, sarà, in ogni modo, quella dello scrittore. Di tutti gli scrittori.
Vanitas vanitatum et omnia vanitas. (Ecclesiaste, 1, 2).

*   *   *

Torniamo un attimo ad Antonaci ed ai suoi libri.
I libri di Antonaci si conficcano come ami nella carne. Del resto se i libri non hanno questa presa di trascinamento, se è il lettore a doverseli trascinare dietro, allora sono carta pesante.
Siamo noi a portare i libri o sono i libri a portare noi? E’ questo un dilemma che decide l’intesa o il rigetto tra un lettore ed un libro.
 
Se è lui che porta me, compresi il mio tempo, la mia voglia o anche la mia stanchezza, allora è libro. Se invece oltre al mio carico giornaliero, o alla mia stanchezza, devo aggiungere anche il peso del libro e devo portarlo io, allora non è libro, è peso, è zavorra. E ad Ottobre non pioverebbero libri ma, peggio, sassi o mattoni.

Se vinco io allora è libro, se vince lui è soma, pondo, peso. E’ carta e lettere d’inchiostro insieme. Alcuni libri, devo dire in verità, hanno vinto su di me; io, dal mio canto, ho vinto tanti libri e tuttavia non ne ho mai (o ancora) vinti abbastanza.

Sarebbe impossibile, anche a voler leggere soltanto i più importanti. Non basterebbe una vita di duecentocinquanta anni impiegata a tempo pieno a leggere soltanto i classici più importanti, cioè i libri imprescindibili, quelli di cui non si possa proprio fare a meno. Non è possibile fare un bilancio del letto e del non letto: la partita doppia non può essere applicata alla lettura.
I libri letti sono sempre numerabili; i libri non letti sempre incommensurabili.
  

Con i libri bisogna avere una certa confidenza fisica. I libri si toccano, si annusano, si scartabellano a piacere. In casa mia anche a Putignano, città dove abito e lavoro cinque giorni su sette, non trovereste troppi arredamenti, ma libri. Sono l’arredo, la tappezzeria di casa.

Sono belle le case stivate di volumi dal pavimento al soffitto. Nella casa di monsignor Antonaci per esempio i libri si trovano anche sulle scale; anche sulle scale che portano al terrazzo! Si assorbe quasi il loro isolamento sonoro; d’inverno si gode del loro tepore; d’estate si respira quel loro sudar polvere di carta. Queste sensazioni provavo e provo quando vado a trovare il professore monsignore. E vorrei provarle anche a casa mia. Mi sto attrezzando per questo.

Quando si sfoglia un libro è come sentire il rumore delle onde del mare. Sfogliare i libri di Antonaci è come sentire il rumore dello Ionio e dell’Adriatico, i nostri mari di smeraldi, quando sono un po’ mossi dallo scirocco o dalla tramontana. Ché questo è il Salento: un biscotto intinto nei due mari di colori. Così ce lo ha presentato Antonaci oltre cinquanta anni fa. Prima di tutti gli spot di oggi!
 
Allora è il libro che ti porta, non porti tu il libro di Antonaci: ti porta un “Galatina, storia ed arte”, un “Otranto”,  un “Muro Leccese”, o un “Pollio”, un “Cuccarollo”, un “Accogli”, ecc. Libri, questi, voluminosissimi eppure leggeri come una piuma: non li potrai leggere magari a letto, o al mare, sono troppo grossi; ma sotto un pergolato, con la colonna sonora delle cicale. Sono grandi libri eppure non pesano, ti trasportano, e ti fanno volare.

*   *   *

I libri di Antonaci sono soggetti che compiono l’azione e non complementi oggetto; sono causa efficiente, o meglio complemento d’agente. Sono libri che parlano, libri che si possono vedere mentre si leggono, libri che profumano di terra e di altri libri.
 
Ognuno reagisce ad un libro in maniera diversa. Un libro è semplicemente la metà dell’opera. Chi scrive un libro fa la metà del lavoro. L’altra metà la fa chi prende in mano quel libro e lo legge, lo consuma, lo sottolinea, gli fa le orecchie, ci litiga pure, ci si addormenta con il libro e qualche volta lo butta anche.  

Il lettore dunque conclude l’opera iniziata dallo scrittore, finisce quel semilavorato acquistato in libreria. L’incontro o lo scontro con il lettore fa di un libro un’opera finalmente compiuta. Dunque il libro, comunque vada a finire, è un incontro. Se non è un incontro, è solo parallelepipedo di carta, una confezione, una tecnologia.    
Mi piacerebbe che il mio libro non rimanesse un semilavorato.

*   *   *

A me è capitato di entrare nei libri di Antonaci e di uscirne migliore, più ricco. Oserei anche dire che ho iniziato a scrivere quei due o tre libri di cui sono autore grazie proprio alla lettura dei libri di don Antonio.
I libri di Antonaci per me sono stati palestra: leggendoli e rileggendoli si impara ad utilizzare una certa espressione, si riesce a descrivere qualcuno o qualcosa, utilizzando magari quelle stesse parole. Viene quasi automatico. Non è plagio, non sono inconfessate citazioni quando utilizzo certe espressioni: ma assimilazione, apprendimento.
Come quando si va in palestra, ci si esercita con certi pesi e poi ci si accorge nel sollevare un peso che non si fa (più) lo sforzo che si faceva prima, o quello che si sarebbe fatto senza allenamento.

Dicevo: nei libri antonaciani trovi cose scritte così bene che ti par di divorare e non di leggere. Certo, l’anoressico della lettura non viene smosso da questo o quello scrittore; ma chi solo ha un po’ d’appetito, avrà veri e propri attacchi di bulimia.
 
Di fronte alla perspicuità di certi argomenti e alla bellezza della loro formulazione non puoi non sottolineare le frasi, non appuntartele sulla tua agenda e riscodellarle agli altri quando a tua volta scrivi. Sicchè son diventato una sorta di “manierista” della scrittura, di fronte a quel Michelangelo dello stile che è Antonaci (che in un libro si definisce “scalpellino”, mentre di fatto egli è architetto e scultore incomparabile).

*   *   *

Ed ecco che con questo “Scritti in Onore” ho voluto pagare il mio debito: a rate. Essendo un bancario non potevo non fare questa metafora! E le rate sono le pagine di questo mio libello, pagine-rate come quelle di un prestito. Ma a tasso zero.
Non c’è interesse, non c’è guadagno in questo libro, ci mancherebbe altro: soltanto riconoscenza per quanto ho ricevuto. Ed è bello che la Galatina migliore, ma anche Noha, ma anche tanti altri salentini, siano qui presenti per onorare Antonaci. Non il mio libercolo: ma quello che il mio libro ha voluto cantare.

 
Mi avvio alla conclusione.
Zeffirino Rizzelli e Antonio Antonaci sono due astri che hanno irradiato, irradiano luce su Galatina. Ci hanno insegnato tanto. Si insegna a volte anche con il silenzio e l’umiltà, una volta che si è scritto migliaia di pagine e si è parlato altrettante volte. E sono tante le cattedre da cui si può impartire una lezione: e la scuola può essere anche quella della sofferenza; a volte anche quella dell’irriconoscenza; o quella dell’indifferenza; o quella della critica spicciola e negativa ricevuta senza approfondimento e senza motivo.
     
Se si legge con trasporto ci si arricchisce; con la lettura troviamo altri padri ed altre madri, oltre a quelli nostri naturali. Si creano dei legami, degli affetti, delle parentele:
si finisce per essere costola di libri e delle pagine scritte e non solo dei nostri padri naturali. Antonaci e di Rizzelli sono così diventati anche nostri padri.

 

Il nostro non è un paese che compra libri. Ma un paese migliore, una città migliore passano attraverso i libri: non da altro. Non c’è alternativa. E permettetemi questo piccolo atto d’orgoglio: forse passa anche attraverso il mio libro.

 

Il mio libello allora vuole essere una specie di risarcimento, o meglio di trattenimento di quello che si sta, per un motivo o per un altro, dimenticando, disperdendo nel passaggio delle generazioni. Ci sono generazioni che cominciano a dimenticare, allora ho sentito la necessità di trattenere, di ricordare, di mettere per iscritto.
 
*   *   *

Prima di terminare questa conversazione, permettetemi di ringraziare quanti hanno lavorato per questo libro. Prima di tutto Michele Tarantino di Infolito Group che ancora una volta ha creduto nel mio lavoro di ricerca. Per la stampa in digitale, Fabio Tarantino e la nuovissima Infoprinting (che è sempre di Michele Tarantino), azienda che non ha compiuto ancora un anno, ubicata in un capannone sulla via di Lecce, subito dopo il SuperMac per intenderci. Tra l’altro Infoprinting è specializzata nella stampa e nella spedizione di lettere di ogni genere. E’ una specie di stampante virtuale da attivare tramite Internet tramite il sito www.postapronte.eu.  

Ringrazio Lorenzo Tundo dello Studio Ermes di Galatina e Silvia Stanca, che non si è “stancata” della mia pignoleria nella redazione delle pagine di questo libro. Ringrazio il dott. Antonio Linciano, direttore della gloriosa biblioteca “P. Siciliani” di Galatina e Paola Congedo, direttrice della altrettanto gloriosa biblioteca “Giona” di Noha, per l’organizzazione di questa serata. Ringrazio la bravissima musicista Gabriela Greco che ci ha fatto capire quanto vadano a braccetto libri e musica.

Ringrazio il Professore Antonio Antonaci per la sorpresa che ci ha voluto fare questa sera. Il più bel regalo, professore, è la sua presenza! Ormai m’ero rassegnato all’idea che Ella non sarebbe stata presente. Ancora una volta (per fortuna!) mi son dovuto ricredere. Ringrazio la gentilezza di Dino Valente ed il suo sito www.galatina.it e quella di Albino Campa ed il suo sito www.noha.it. Ringrazio anche Radio Sole e… anche tutti quelli che ho dimenticato.

*   *   *

Il mio libro vuole essere allora un manifesto, uno spot, un’insegna, un abbraccio di parole per Antonio Antonaci. Vuole essere un segnale stradale che indichi dove andare, un messaggio nella bottiglia, perché in qualche modo quello in cui io ho creduto, o che m’è parso bello, possa essere creduto ed appaia bello a coloro che leggeranno, o a coloro che verranno. Un libro, anche il più brutto, sopravvive sempre al suo scrittore. Anche se questo scrittore (o meglio scriba o scrivente) è minuscolo e si chiama Antonio Mellone. Il quale vi ringrazia per la benevolenza e soprattutto la pazienza con la quale avete voluto ascoltarlo.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 23/12/2017 @ 13:52:57, in Comunicato Stampa, linkato 1333 volte)

Grazie alla sinergia tra Amministrazione comunale, A.S.D. Virtus Basket e sezione di Galatina dell'Associazione Arma Aeronautica e con l'aiuto indispensabile di alcuni amici sponsor, anche questo Natale, il Rione Italia, avrà la sua Notte bianca dei Bambini.

Prenderà, infatti, il via martedì 26 dicembre p.v., a partire dalle ore 17.00, la III^ edizione dell’evento “La notte bianca dei Bambini - Rione Italia in festa” organizzato dal Comune di Galatina in collaborazione con l'Associazione Virtus Basket Galatina e con la sezione di Galatina dell'Associazione Arma Aeronautica e la direzione artistica dell'Associazione Culturale "Teste di Legno".

La manifestazione vuole ricreare un clima fiabesco dove i bambini non solo osservano e ascoltano, ma sono protagonisti, con la loro creatività ed il loro intuito; i piccoli visitatori entreranno nel fantastico mondo delle meraviglie tra giochi e magia, illusioni e cantastorie…

Come per magia l'intera piazzetta verrà trasformata in uno spazio a misura di bambino dedicato quest'anno ai temi della suggestione e della magia. Immersi in un mondo sorprendente con alchimisti, apparizioni di maghi, giocolieri, esibizioni di artisti e allestimento di laboratori che faranno di ogni bambino il protagonista assoluto della grande festa notturna…

Un’intera serata dedicata ai più piccoli e alle famiglie che trasforma il "Rione Italia" in un immenso parco divertimenti con tante attrazioni che soddisfano ogni gusto ed immaginazione…

L’evento prevedrà attrazioni come:

PARCO DEI BALOCCHI (stile Natalizio) con:

  • Tiro ai barattoli;
  • Tiro a segno;
  • Centra il secchio.

E poi ancora:

  • Teatro dei burattini;
  • Laboratori di gommapiuma;
  • Trucca bimbi;
  • Animazione di strada;
  • Spettacolo circense;
  • Spettacolo di manipolazione del fuoco;
  • Ballon Art.

Programma di massima:

  • Ore 17:00 inizio manifestazione;
  • TRENINO dalle 17:00 a fine manifestazione;
  • Parco dei balocchi dalle 17,00 a fine manifestazione;
  • Modellazione di palloncini dalle 17:00 a fine manifestazione.
  • Ore 17.30 Giullare Senza Radici" (spettacolo di interazione comica con numeri di giocoleria, fachirismo, equilibrismo, gags, ecc. dove il pubblico diventerà parte integrante dello stesso);
  • Ore 18.45 "I musicaNTI DI BREMA" (spettacolo con pupazzi e burattini);
  • Ore 19.45 "FOCOLANDO" (spettacolo di manipolazione del fuoco);
  • Ore 20.30 circa: ROKY DI MAGGIO (spettacolo di magia).

Al termine della manifestazione il momento più atteso e più amato: il grande spettacolo pirotecnico per salutare il Natale…

Come ben sapete ogni nostra iniziativa è dedicata ad una Associazione di volontariato che opera principalmente nel nostro territorio. In occasione de "La notte bianca dei Bambini - Rione Italia in festa" del prossimo 26 dicembre la nostra attenzione sarà rivolta all'Associazione CUORE AMICO Onlus.

Troverete, infatti, presso Gamestore, in via Pistoia, 14 a Galatina, un salvadanaio con il logo di CUORE AMICO ed un premio esposto in vetrina: il gioco POKEMON ULTRA LUNA per NINTENDO 3DS.

A fronte di una offerta minima di 0,50€ vi verrà rilasciato un bigliettino colorato e numerato che vi permetterà di partecipare all'estrazione del bellissimo premio.

Vi aspettiamo bambini per scoprire insieme questo mondo fantastico.

Ah! Potete portare anche i vostri genitori, in fondo anche dentro di loro c’è un piccolo bambino.

RUSSO PIERO LUIGI

 

Sabato 28 sul palco di Levèra suoneranno per noi i MISTURA LOUCA.
Un viaggio musicale tra colori e sonorità della patchanka. La traduzione letterale della band, infatti, "miscuglio pazzo", esprime al meglio la grande varietà degli stili musicali proposti (reggae, ska, gypsy punk e sonorità popolari della Grecìa Salentina).

 

 

 



Domenica 29 ci sarà il secondo appuntamento teatrale.
Sulla scena A.lib.i. - artisti liberi indipendenti che dopo il successo di pubblico di Muttura porta in scena da noi "VentOtene".
Il sogno europeo è un racconto all’incrocio tra la Storia con la esse maiuscola e le storie di amicizia, di lotta politica e d’amore di un gruppo di giovani antifascisti italiani che al confino, mentre la guerra brucia l’Europa, danno alla luce il Manifesto di Ventotene, il documento che a più di settant’anni dalla pubblicazione è guardato ancora come l’atto di nascita del processo di integrazione europea.
Altiero, Ursula, Eugenio, Ernesto e Tina sono i cinque personaggi in scena, colti in quel momento della loro vita in cui stanno per varcare la soglia che li avrebbe trasformati da persone in personalità storiche. Soglia che varcherà anche quello scoglio di due chilometri nel Tirreno che è l’isola di Ventotene, in cui il regime fascista relegava gli oppositori politici, che segna questa storia e ne è segnata. L’isola che per la distanza dalla terra e dagli eventi che alla fine degli anni Trenta portano al massacro della seconda guerra mondiale è stata la culla, periferica ma attenta, che ha reso possibile – dopo la guerra, dopo i totalitarismi e i razzismi – il progetto di un’Europa libera e unita.

Circolo Arci Levèra

(info e prenotazioni:3894250571)

 
Di Redazione (del 20/05/2022 @ 13:51:31, in Comunicato Stampa, linkato 371 volte)

Alle porte della stagione estiva ecco a voi un caratteristico live di musica popolare!!
Canti d'amore e pizzica infiammeranno Levèra per farci cantare e ballare.
Davide Donno (tamburello/chitarra/voce) e Giuseppe Anglano (fisarmonica), ci porteranno in un "viaggio popolare" attraverso la musica e la tradizione di tutti i territori Salentini.
Non si può mancare!!

Appuntamento sabato 21 maggio
Start ore 21.30

CIRCOLO ARCI Levéra

 
Di Redazione (del 29/10/2018 @ 13:50:58, in Comunicato Stampa, linkato 843 volte)

Sabato 3 novembre alle ore 21.30 Levèra ospita THE WOOD & STEEL DUO, composto daAngelo Fumarola (chitarra acustica & voce) e Marco Ancona (chitarra acustica), propone un variegato repertorio di classici muovendosi tra Rock, Blues, CountryFolk di artisti leggendari quali Eric Clapton, Dire Straits, Pink Floyd, Bob Dylan, Rolling Stones, Elvis Presley, Johnny Cash, U2, Depeche Mode, Beatles, J.J.Cale, Jimi Hendrix e tanto altro. Il tutto condito da personali improvvisazioni chitarristiche da non perdere per tutti gli amanti della buona musica Rock & dintorni.

Ingresso gratuito con tessera ARCI.

Levèra

 
Di Redazione (del 18/04/2018 @ 13:50:46, in Comunicato Stampa, linkato 1766 volte)

E’ partito dal 16 aprile il progetto pilota di Doposcuola Sociale curato da Arci Levèra di Noha-Galatina, che vede coinvolti 12 alunni delle nostre scuole primarie e secondarie, individuati grazie alla collaborazione attiva delle Dirigenti scolastiche dei tre Poli Comprensivi di Galatina.

L’avvio del progetto, che per quest’anno riguarderà solo 12 studenti, è stato accolto con entusiasmo e partecipazione tanto dalle Dirigenti e dalle insegnanti quanto dalle famiglie e dagli stessi partecipanti.

A meno di un mese dall’inaugurazione della sede nel bene confiscato alla mafia in Noha, sono partite le attività di Arci Levèra, che ha affiancato alle proposte culturali - teatro, presentazione di libri e musica - progetti di servizi per la cittadinanza come il Doposcuola Sociale.

Ci sembra il modo migliore di restituire alla collettività l’utilizzo di un bene simbolo da cui far ripartire la socialità, la cultura della legalità, la conoscenza e l’integrazione.

Fare doposcuola per noi significa dare un contributo alla realizzazione del diritto allo studio e diffondere valori di democrazia e solidarietà.

Vogliamo in questo modo contribuire a dare a tutti gli strumenti per acquisire conoscenza, garantendo una buona istruzione di base, supportando la formazione scolastica, coadiuvando, nel loro mirabile lavoro, Dirigenti ed insegnanti costretti a fronteggiare oramai strutturali carenze di organici e di investimenti nel settore della scuola pubblica.

Per quest’anno il progetto è partito in maniera sperimentale con solo 12 alunni e solo per gli ultimi due mesi di scuola, grazie alla disponibilità di un corpo docente fatto da volontarie e volontari, che, in maniera assolutamente gratuita, garantiscono ogni pomeriggio dal lunedì al venerdì l’assistenza agli studenti per due ore.

Auspichiamo che il numero dei volontari che voglia prestare la sua collaborazione per questo progetto continui a crescere in modo da darci la certezza di poter garantire l’impegno quotidiano e soprattutto la capacità e competenza di seguire con la dovuta attenzione e sollecitudine le peculiarità di ogni singolo alunno.

Ci proponiamo, con una maggiore adesione di volontari, dal prossimo anno di avviare il progetto del Doposcuola per l’intero periodo scolastico con un numero maggiore di studenti, privilegiando sempre chi non ha i mezzi per garantirsi livelli adeguati di conoscenza.

«Non si ha vera democrazia là dove l'accesso all'istruzione non è garantito in misura pari a tutti» (Piero Calamandrei)

Arci Levèra

 
Di Redazione (del 05/11/2018 @ 13:50:16, in Comunicato Stampa, linkato 938 volte)

Il Convegno Nazionale Case d’Accoglienza si svolgerà a Lecce presso il Grand Hotel Tiziano (Sala Giotto) nei giorni 8 e 9 novembre 2018 e poi confluirà nel Convegno Nazionale dei Centri di Aiuto alla Vita.

Questo il programma:

Giovedì 8 novembre

ore 14.00 Arrivi

ore 16.00   40 anni di futuro con le Case di accoglienza
Prof.ssa Marina Casini Bandini – Presidente del MPV Italiano
Presentazione Progetto ‘Casa Prossima Vita’, orientamenti per il Triennio 2018-2020
Don Francesco Coluccia – Coordinatore Nazionale Case di accoglienza del  MPV Italiano

ore 16.30 Presentazione del Progetto ATS Associazione Temporanea di Scopo
Dott.ssa Loredana Tundo – Dottore Commercialista e Direttore ACLI Provincia di Lecce

ore 17.30 L’educatore motivato secondo l’identità del Movimento per la Vita Italiano
Fabiano Albanesi 
Nadia Miazza – Casa di Accoglienza di Belgioioso

ore 18.30 Partenza per Noha (LE) con Pulmann Gran Turismo

ore 19.15 Video presentazione di Casa Betania-Noha (LE) e visita al Centro Direzionale con gli Ambulatori medici e al Centro ospitante

ore 20.00 Cena tipica presso la Sala Teatro di Casa Betania-Noha (LE) con accompagnamento musicale dell’Ensamble Bandistico di Noha (LE)

ore 22.00 Rientro in Hotel

 

Venerdì 9 novembre

ore 8.00 Santa Messa

ore 9.00 Volontari CAV- CASE come parte di una rete
Antonio Mazza – 
Casa di Accoglienza di Trento
Maria Fanti – Casa di Accoglienza di Viterbo

ore 11.00 Aborto e contraccezione – esperienze e drammi a confronto
P. Fagioni – Teologo Morale e Storie dalle Case di accoglienza

ore 13.00 Pranzo

ore 14.00-16.00 Visita al Centro storico di Lecce a cura di FederVita Puglia

ore 16.30 Plenaria con il Convegno Nazionale dei CAV

ore 20.00 Cena

 

Sabato 10 novembre

ore 9.00-12.30 Corsi tematici e gruppi di confronto
CAV e CASE  di accoglienza in dialogo
Don Francesco Coluccia – 
Responsabile Nazionale delle Case di accoglienza e Membro del Consiglio Direttivo MPV Italiano

Visualizza il programma completo

 
Di Albino Campa (del 11/03/2011 @ 13:50:07, in RadioInOndAzioni, linkato 2437 volte)

Parte su Radioinondazioni un appuntamento fisso di musica e parole con Paola e Simona. In diretta ogni venerdì dalle ore 19.00 la fantasia, la simpatia e la bellezza sprigionata attraverso la web-radio da Paola e Simona. Questa sera sintonizzatevi! clicca qui.

 
Di Albino Campa (del 15/07/2009 @ 13:47:54, in NohaBlog, linkato 3018 volte)
Spiaggia Libera

Noi del sito ww.noha.it siamo per il diritto alla spiaggia libera e diciamo "NO" alle gabelle per l'accesso al mare che ci appartiene da sempre.
Vorremmo ospitare i viaggiatori che ci vengono a trovare; vorremmo dar loro il benvenuto e non spennarli con mille richieste di denaro. Il nostro Salento non è mai stata una terra di pedaggi. Che stia cambiando proprio ora il suo codice genetico? 
Andare in uno stabilimento balneare per affittare un ombrellone, una sdraio ed uno stile di vita dovrebbe essere una scelta, non un obbligo imposto dalla mancanza di spiagge libere.
Vorremmo fosse ripristinato un certo equilibrio tra spiagge libere e spiagge in concessione. Per la verità a noi piacerebbe fossero tutte libere le spiagge, così come le abbiamo trovate, così come le abbiamo ereditate. Al massimo con qualche servizio gestito dai comuni e non da parte dei voraci soliti privati che hanno l'obiettivo di "lavorare tre mesi per campare un anno intero", violentando la natura, piantandoti degli ombrelloni dai colori sgargianti ed omogeneizzati in tinta con i lettini, e sparandoti la musica del juke box a tutto volume da mattina a sera "perchè questo è il divertimento, questo è il progresso".
E soprattutto vorremmo far rispettare le norme di legge che fanno "obbligo per i titolari delle concessioni il libero gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione anche al fine della balneazione".
Siamo contro ogni forma di discriminazione anche in questo settore. E che la ghettizzazione (di chi non può permettersi il lusso o di chi non voglia pagare per un mondo artificiale) vada in vacanza e per sempre!
W le PARI OPPORTUNITA' !

Antonio Mellone  

Da annotare alcuni importanti diritti tutelati dalla legge:
• l’accesso alla spiaggia è libero e gratuito;
• è fatto obbligo agli stabilimenti di consentire il transito verso la battigia;
• la battigia è un’area esclusa dalla concessione (per battigia si intende la striscia di sabbia di 5 metri a partire dall’infrangersi dell’onda);
• in quest’area non possono essere collocati oggetti ingombranti quali ombrelloni, sdraio, ecc. né da parte degli stabilimenti balneari né da parte dei singoli, poiché deve essere garantito il passaggio;
• in caso di violazione dei diritti occorre rivolgersi alla Polizia Municipale, ai Carabinieri, alla Capitaneria di porto.

Si attendono commenti su questo tema
 

L'Associazione Turistica Pro Loco di Galatina organizza la tradizionale "Fiera del Fischietto e dell'Artigianato", giunta alla X edizione, inserita all'interno della IV Edizione della suggestiva manifestazione che ci riporta all'atmosfera anni `30/'40 e '50, "Galatina .. come eravamo" che gode del patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, Comune di Galatina e dell'Unione dei Comuni della Grecia Salentina.

Quest'anno la manifestazione si terrà in due giornate, nel pomeriggio di sabato 08 e nell'intera giornata di domenica 09 ottobre, in quanto si svolge all'interno della manifestazione giunta alla IV Ediz., "Galatina .. come eravamo", che abbraccia un'area più ampia del centro antico, avvolgendolo dell’atmosfera che va dagli anni '30 agli anni '50, con un contesto scenografico fatto di comparse, di auto d'epoca, di vecchie insegne di attività commerciali riprodotte quanto più fedelmente possibile, di banchetti di artigianato, dove saranno presenti tra gli altri, i preziosi artigiani e creativi della terracotta e dei fischietti. L'itinerario dell'artigianato creativo di vario genere, della terracotta e dei fischietti è principalmente in Via Umberto I ed in Piazza Orsini ed in Via Orsini.

Prevista una esposizione di alcune opere di Luella Lulli presso la sede della Proloco al civico 28 di Via Umberto I, ed al civico 32, la mostra AMARCORD - UN TUFFO NEL PASSATO (Non C'è Futuro Senza Memoria), curata da Dario Quaranta, appassionato di filatelica e numismatica, che vedrà in esposizione oltre ad una selezione di francobolli particolari, di vecchie monete, di copia dei primi telegrammi, anche del primo francobollo d'Italia del 1861.

Domenica 09, alle ore 18, presso la sala parrocchiale De Maria in Corte Taddeo, alle spalle della Chiesa Madre, prenderà via il Ciclo di incontri «Racconti di una volta», organizzati dalla Proloco in collaborazione con la Chiesa Madre dei S.S. Pietro e Paolo Apostoli, con la presentazione del libro di Salvatore TOMMASI "SEMI D'ANGURIA. UNA STORIA VERA" con la partecipazione di Francesca Licci che, accompagnata alla tastiera dal musicista Emanuele Coluccia, canterà alcune canzoni degli anni '50; previsto il saluto del Sindaco Fabio Vergine e la presentazione del consigliere con delega alla cultura Davide Miceli. Quest'ultimo dialogherà con l'autore insieme ad Angelo Licci.

Nel centro storico, oltre alle esposizioni di artigiani, si potranno visitare le gallerie cittadine degli artisti, si potranno gustare degli ottimi dolci, granite e gelati, caffè, ed

altre specialità per allietare la passeggiata tra arte, musica ed artigianato.

Vi Aspettiamo con gioia!

Pro Loco Galatina

 

Inizierà formalmente il prossimo 23 Marzo 2018 la nuova vita dell’immobile di via Bellini in Noha di Galatina confiscato alla criminalità organizzata locale nel 2001 e oggi affidato dall’Amministrazione Amante al circolo Arci Levèra affinché nasca un centro per lo sviluppo di attività sociali, solidali e culturali.

Il Comune di Galatina intende intitolare l’immobile alla figura di Antonio Montinaro, poliziotto nato a Calimera, capo della scorta di Giovanni Falcone e ucciso nella strage di Capaci del 1992.

“L’intitolazione vuole essere un riconoscimento a tutti quegli eroi silenziosi che hanno pagato con la vita il fatto di essere accanto, nell’espletamento del proprio dovere, a figure di primo piano nella lotta alla mafia - dice il Sindaco Marcello Amante - Un ricordo che vuole essere anche d’esempio e da modello per tutti quei ragazzi che nonostante le mille difficoltà continuano a compiere il loro dovere da semplici cittadini.”

La dedica ha un alto valore simbolico, anche perché il fratello di Antonio, l’architetto Brizio Montinaro, ha curato il progetto di ristrutturazione insieme a Francesco Capone, ambedue collaboratori di Libera. Grazie a questo progetto, donato all’amministrazione comunale galatinese è stato possibile avviare l’iter burocratico per il finanziamento dei lavori che lo hanno portato ad essere, oggi, una struttura che ben si presta ad essere un centro di aggregazione polifunzionale e incubatore di attività a scopi sociali.

“Abbiamo sin da subito condiviso la scelta dell’amministrazione comunale di Galatina di dedicare l’immobile ad Antonio, perché vogliamo sia ricordato e conosciuto come un grande simbolo della lotta alla mafia in nome del bene comune – commenta la Presidente di Levèra Flavia Luna De Matteis - ma soprattutto perché sia un esempio ed uno stimolo all'impegno di cambiamento, in un momento in cui la passiva accettazione dell'esistente rappresenta un grave pericolo.”

L’inaugurazione giunge nell’ambito delle celebrazioni previste per la “Giornata in ricordo delle vittime delle mafie” che il Comune intende onorare anche con un altro importante evento: un corteo che si svolgerà nella mattinata del 23, a cui parteciperanno tutti gli istituti scolastici e le associazioni di Galatina e che avrà inizio alle ore 9.30 in P.zza Orsini e arrivo in P.zza Alighieri dove ci sarà un breve intervento da parte delle autorità e degli studenti.

La serata sarà completata dalla musica live di Claudio Prima e Rachele Andrioli, i Drawing sound (gruppo musicale del Liceo Scientifico A. Vallone di Galatina), e dei "Feel Rock & Play" con il loro inconfondibile stile rock.

“Levèra” vuol dire levare, sollevare, sostenere, soffio di vento. Il nuovo circolo Arci ha scelto questo nome proprio perché si augura che un vento forte si alzi e soffi dalle periferie, che porti con sé la possibilità di una rinascita, che sostenga progetti di inclusione sociale, che spazzi via il velo della diffidenza e lasci spazio al sentimento di fiducia. Fiducia nelle relazioni, nella condivisione, nelle Persone e in ciò che di buono sempre sanno pensare, esprimere, creare.

Ufficio stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 27/02/2020 @ 13:45:03, in Comunicato Stampa, linkato 755 volte)

Il beat,il rock psichedelico,il blues, il latin, il jazz. Questi sono alcuni degli ingredienti che hanno reso unica ed innovativa la musica dei Doors, che sarà il tema musicale della serata del 28 Febbraio a Levèra.
Ad arricchire il repertorio che proporranno Gabriele Leslie Saracino (piano,organo) e Fabio Lecci (voce, armonica, shakers), già compagni d'avventura nei MORRISON HOTEL – The Doors Tribute Band, racconti e aneddoti particolari della Band Culto di Los Angeles e della magia e sregolatezza che ha caratterizzato i favolosi anni ’60 e il movimento Hippie del Flower Power.

Ad arricchire la serata una mostra fotografica degli allievi del primo corso base di fotografia digitale tenuto a Levèra da Piernicola Mele Fotografo con l'aiuto di Simona Marra.

Questi, con la guida di FareAmbiente - Laboratorio di Galatina - NOHA, hanno riscoperto i luoghi e catturato alcuni scorci significativi del borgo.
Start ore 21.30

Levèra
via Bellini 24 - Noha (di Galatina)

 
Di Redazione (del 26/05/2017 @ 13:44:13, in Comunicato Stampa, linkato 1312 volte)

Sabato 27 e domenica 28 maggio si rinnova l’appuntamento con la Rassegna di eventi nel centro storico “GalatinArte”.

Ad aprire la due giorni dell’ultimo fine settimana del mese di maggio sarà l’orchestra-laboratorio musicale multiculturale Skanderband che, a partire dalle ore 21.00 di sabato, si esibirà in Piazza Galluccio.

Skanderband è il titolo del primo album dell’orchestra-laboratorio musicale multiculturale Skanderband, con la partecipazione della Fanfara Tirana e un brano firmato da Ambrogio Sparagna. La Skanderband nasce da un’idea di Michele Lobaccaro, musicista e autore dei Radiodervish, con l’intenzione di far interagire le tradizioni musicali delle due sponde dell’Adriatico italiana e albanese. Dodici tracce che tengono conto di una tradizione musicale lunga cinque secoli e conservata nella memoria storica delle antiche comunità arbereshe stabilitesi nel Sud Italia. L’ultima, quella del 1991 con lo sbarco della Vlora nel porto di Bari, ha generato nuove forme di incrocio culturale che ha come protagonisti sia musicisti albanesi sia artisti italiani in un viaggio ideale che unisce Oriente e Occidente partendo dalle radici della tradizione musicale del Sud Italia e muovendo verso i Balcani e la Turchia.

La giornata di domenica 28 annuncia tre appuntamenti.

Si comincia alle 11.00 con i primi due incontri.

Nello splendido scenario della restaurata Chiesa dei Battenti, a cura dell’Istituto Comprensivo Polo 1, saranno presentati di libri:

- “Un gioiello del Salento: la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria”, curato dalle docenti Elisabetta De Giorgi e Loredana Longo, prodotto di un percorso di studi interdisciplinari sulla Basilica;

- “Galatina e il suo territorio rurale”, curato dalla dr.ssa Alice Caracciolo e dal dott. Tundo, percorso storico artistico realizzato con le foto scattate dagli studenti delle seconde classi della Scuola Secondaria Pascoli.

Presso l’Atrio di Palazzo Gorgoni, consueto incontro dedicato ai laboratori per bambini coordinati da La Fabbrica dei Gesti con Samboeira.

Laboratorio di samba e capoeira per adulti e bambini, a cura di Mestre Canhao, Alessandro Lorusso e Nanau Cardoso (A seguire concerto in Piazza Orsini)

Samboeira è un progetto che nasce dall’incontro di Mestre Canhao, maestro di Capoeira
e fondatore del gruppo internazionale di capoeira Lembrança Negra, con il suonatore di cavaquinho e banjo cavaco Nanau Cardoso e con il chitarrista e produttore Alessandro LorussoSamboeira è un condensato di Capoeira, Samba e Samba Pagode nelle loro forme più originali e pure. Il laboratorio/spettacolo proposto dal trio racconta il percorso musicale e culturale del Brasile anche grazie all’ausilio dello strumento simbolo di questo paese, il berimbau, che ha tradotto in note e ritmo il riscatto di un popolo dalla schiavitù. Samboeira è anche un’occasione per scoprire l’aspetto sportivo della Capoeira e i vantaggi che la sua pratica porta a persone di tutte le età.

In serata, alle ore 19.00 in Piazza Galluccio concerto dell’Orchestra Giovanile “G. Pascoli” dell’Istituto Comprensivo Polo 1. Settanta elementi eseguiranno alcuni brani celebri della letteratura musicale.

 

 
Di Redazione (del 20/08/2013 @ 13:42:08, in Cultura, linkato 9131 volte)

"Pubblichiamo un interessantissimo stralcio di una ricerca sugli orologi pubblici diventata libro, scritto da Rosanna Verter. Tra gli altri, c'è anche l'orologio pubblico di Noha, che, fermo ormai da troppi anni, si limita a segnalare l'ora esatta soltanto due volte al giorno"


Gli orologi da torre di Galatina e Noha di Rosanna Veter
Ieri
La sera del 21 febbraio 1848 il decurionato galatinese, sotto la presidenza di Domenico Galluccio, deliberò le feste costituzionali nominando una commissione guidata da Orazio Congedo che, unitamente al comitato composto da Innocenzo Calofilippi, Giacomo e Francesco Galluccio, Arciprete Siciliani, Antonio Viva, Bernardino Papadia, Luigi Mezio, Pasquale Angelini, Onofrio Vonghia, Ferdinando Capani, Antonio Dolce, organizzò la festa per la Costituzione promulgata da Re Ferdinando II il 10 febbraio 1848.
I festeggiamenti iniziarono di buon mattino, il 9 marzo 1848, con i fuochi d’artificio che durarono per l’intera giornata; le due bande musicali di Galatone e Neviano allietavano i cittadini; Piazza S. Pietro venne addobbata con ramoscelli di mirto, coccarde e bandiere. Nei pressi dell’ingresso della chiesa Madre, fra due bandiere, fu messa una grande iscrizione inneggiante al re e al papa eseguita a penna dall’architetto Fedele Sambati e dettata da Pietro Cavoti. Oltre a tutto ciò allietarono la vista dello scenario festoso varie luminarie e la processione con il busto argenteo di San Pietro che ebbe inizio dalla casa delle signorine Andriani, dove era custodito il busto del Santo, e percorse con a capo il capitolo «la via che mena alle Monache crandi», altrimenti dette Clarisse (oggi è quel tratto di strada tra Via Zimara e Piazzetta Gal-luccio, tra la chiesa dei Battenti e quella di S. Chiara o di S. Luigi), «S. Caterina, Corpo di Guardia e Piazza S. Pietro».
Da ciò possiamo dedurre, quindi, che nel 1848 la Torre dell’Orologio esisteva già nella sua semplice mole e che i locali erano sede del Corpo di Guardia. Proprio in quelle salette si svolsero le elezioni del plebiscito del 21 ottobre 1860 per l’Unità d’Italia ed eleggere Vittorio Emanuele II, Re costituzionale.
Il primo anno di libertà nacque con la fame che imperava tra la povera gente in tutta la provincia e i tumulti erano all’ordine del giorno. Il sindaco Antonio Dolce convocava immediatamente il Consiglio Comunale per disporre il prelevamento dal bilancio di 1815 ducati e 53 grana per poter acquistare legumi, orzo e grano per i poveri. Nel frattempo, il Ministero dell’Interno aveva ordinato alle Prefetture di segnalare eventuali monumenti da dedicare a Sua Maestà Vittorio Emanuele II. L’amministrazione comunale scelse la torre civica che fu adornata di due stemmi sabaudi posti ai lati dell’iscrizione; sul lato ovest, invece, si nota un’aquila capovolta ad ali aperte con la testa tra il tamburo e il cannone, mentre tra mine e palle di cannone anche una scure. Forse questa decorazione è stata inserita dopo la caduta del fascismo o forse c’era già visto che l’aquila è anche nell’arme sabauda. Sull’arco a tutto sesto del portone d’ingresso, Francesco Sammartino incise su marmo la seguente lapidaria iscrizione:
ALL’ELETTO DEL POPOLO VITTORIO EMANUELE II RE D’ITALIA IN MEMORIA DELLA RICUPERATA UNITÀ CHE LA PATRIA OGGI SOLENNEMENTE CONSACRA GALATINA PONEVA ADI 2 GIUGNO 1861
Ruggero Rizzelli nelle sue Memorie, edite nel 1912, sostiene che l’iscrizione è «sgrammaticata e fa poco onore alla torre del Caccialupi; falsando la storia offende le tradizioni della colta cittadinanza»; fu dettata da un insegnante del locale liceo Colonna, padre Sebastiano Serrao, dell’ordine degli Scolopi, congregazione religiosa fondata da Giuseppe Colasanzio nel 1617.
Per tale lavoro il Sammartino venne compensato con ducati 13 e grana 53.
I locali dell’Orologio avevano ospitato per qualche anno la Guardia Nazionale; dal 1850 oltre 250 militi della Guardia Urbana. In quell’occasione, per renderli più ospitali, i nudi locali furono arredati con candelieri, bracieri, sedie e qualche panca. Il tutto per la cifra di 65 ducati e 80 grana.
I primi restauri al Corpo di Guardia furono deliberati il 27 novembre alle ore 21 dell’anno del Signore 1861 da un Consiglio Comunale presieduto dal sindaco Antonio Dolce e composto dai consiglieri comunali Giuseppe Maggio, Carlo Lezzi, Michele Astarita, Carmine Zappatore, Pietro Colella, Arcangelo Trivisanno, Francesco Greco, Vincenzo De Matteis, Giuseppe Siciliano, Giovanni Congedo, Diego Papadia, Pasquale Angelieri, Domenico Bardi, Gaetano Colaci, Giuseppe Vozza, Paolo Baldari, e dal segretario comunale Luigi Santoro. Per i lavori fu costituita una commissione con Giuseppe Galluccio, Pietro Congedo e Michele Astarita i quali raccolsero ducati
160.66 per sottoscrizione e la somma venne aggiunta ai ducati 437 già stanziati dal consiglio. Oltre al proseguimento delle opere murarie, furono sostituite le porte ai camerini, le invetriate e il portone. Alla deputazione furono restituiti 79.05 ducati che risultarono in più.
Il 21 giugno 1877 nella segreteria comunale fu convocato dal sindaco Giacomo Viva, in seduta straordinaria, il Consiglio Comunale per deliberare circa «l’acquisto di una nuova macchina di orologio pel servizio del pubblico essendo l’attuale ridotta in uno stato da non essere soddisfacente ai bisogni del pubblico». Per l’acquisto della nuova macchina il sindaco esibì la corrispondenza tenuta col capo fabbrica, signor Alfonso Curci da Napoli, e coi F.lli Peperis da Udine dalla quale risultava che per avere «una macchina costruita secondo gli ultimi sistemi» si doveva spendere circa £ 2000, somma da prelevare da un articolo del bilancio del 1877.
Si poteva certamente spendere di meno, ma come giustamente osservò il consigliere Giuseppe Capani «una volta che il Consiglio deve venire nella determinazione di acquistare una nuova macchina di orologio è necessario che fosse di quelle costruite colla massima precisione». Alla sua proposta si uniformò tutto il Consiglio.
Il 3 luglio la Prefettura rilevava in una sua nota che trattandosi di «una spesa non lieve, non prevista nel bilancio e che poteva dissestare l’andamento finanziario del comune», suggeriva «di sperimentare l’asta pubblica e visto l’ammontare della spesa» si doveva «richiedere a un competente artefice un atto che equivalesse alla perizia» e che poteva a un tempo «essere anche l’offerta del fornitore stesso. Tale atto dovrà assoggettarsi all’approvazione del Consiglio Comunale che sarà chiamato a precisare i mezzi per la spesa e domandare la dispensa dei pubblici incanti coll’autorizzazione di far luogo a norma del caso alla privata licitazione tra persone del mestiere oppure alla trattativa privata».
Fallite le trattative con il Curci e i Peperis, l’amministrazione diede incarico ad Epimaco Olivieri Caccialupi, successore di Augusto Bernard, di fornire la macchina dell’orologio.
La ditta Caccialupi, presente con i suoi orologi da torre in molti comuni della provincia, aveva la sua sede in Napoli alla strada Egiziaca n. 44 a Pizzofalcone, oggi sede del distretto militare.
L’8 aprile 1879 il sindaco facente funzioni, Pietro Santoro, comunicava al Consiglio Comunale che il signor Giuseppe Greco aveva presentato «una di-manda» con la quale proponeva di effettuare a proprie spese le opere in muratura «occorrenti per l’impianto del nuovo orologio, a seconda del disegno proposto dall’architetto Fedele Sambati l’8 maggio 1861 su una perizia di Giuseppe Mandorino». Come compenso il Greco chiedeva di ricevere a titolo di cessione l’aia su cui sorgeva la Torre dell’Orologio. Naturalmente il Consiglio respinse la proposta considerato che non vi era molto squilibrio per le finanze locali e pertanto i lavori potevano essere sostenuti a spese del Comune anche perché cedendo l’area al Greco si restringeva un camerino che poteva essere utile per edificare una sala. Qualche mese dopo la giunta deliberava di licenziare i regolatori dei pubblici orologi di Galatina, Salvatore Zuccalà, nonché quello della frazione di Noha, Fedele Bonuso. Ma il 30 maggio 1882 il Consiglio Comunale, presieduto dal sindaco Giacomo Viva e composto dai consiglieri Luigi Papadia, Alessandro Verdosci, Gaetano Cola-ci, Giustiniano Gorgoni, Luigi Vallone, Liberato Congedo, Vitantonio Colaci, Salvatore Tondi, Raffaele Baldari, Giuseppe Vonghia, determinò di abbattere la Torre del vecchio Orologio perché «inutile ed indecorosa» e diede mandato ai consiglieri Liberato Congedo e Vitantonio Colaci di «trattare con qualche muratore di fiducia».
I consiglieri scelsero Pasquale Alessandrelli per l’appianamento della Torre «contro il pagamento di £ 50 ed il materiale ricavabile pro-beneficio».
Fu costruita così una nuova torre con timpano e furono messe a vista le campane.
Qualche anno dopo, precisamente il 24 aprile 1885, Francesco Bardoscia, assessore delegato dal sindaco, convocò il Consiglio Comunale per deliberare con urgenza l’illuminazione dell’orologio per tutta la notte e per l’intero anno, a differenza di una precedente convenzione con Vincenzo Giurgola regolatore del pubblico orologio, e di tenerlo acceso per sei mesi fino alle 9.00 p.m. e per sei mesi per tutta la notte.
Per tale lavoro al Giurgola vennero corrisposte £ 360 annue, sia per la manutenzione che per l’illuminazione del pubblico orologio, invece di £ 300. L’anno dopo, tale incarico fu affidato a Pietro Ascalone, orologiaio, con la riduzione del salario a £ 300.
Nel 1913, a cura della “Società Galatinese per le imprese elettriche”, con una spesa di £ 140,03 venne effettuato «l’impianto elettrico negli uffici della Polizia Urbana e al pubblico orologio sovrastante detti uffici».
L’8 ottobre 1932 il segretario cittadino del Partito Nazionale Fascista scriveva al Podestà per sapere come mai l’orologio non suonava da 15 giorni e poiché il servizio era affidato a persone responsabili, egli non riusciva a spiegarsi come mai non fosse stato ancora riparato. Il Podestà, in una missiva di qualche giorno dopo, gli comunicava che si era provveduto all’acquisto di una corda metallica necessaria per il funzionamento della suoneria. Nella comunicazione di risposta, il Podestà si chiedeva anche se era il caso di spendere elevate somme per la riparazione oppure di esaminare l’ipotesi dell’acquisto di un nuovo macchinario la cui spesa sarebbe ammontata a £ 3.500.
Oggi
Al termine della centralissima Via Vittorio Emanuele II, strada ricca di palazzi settecenteschi e zona viaria più antica della città, la Torre del Caccialupi, più comunemente nota come l’Orologio o Corpo di Guardia, si innalza nella sua sobria e superba semplicità, espressione dell’entusiasmo post-unitario. La torre è fra le più belle del Salento, è una costruzione di chiaro stampo neoclassico che, all’indomani dell’Unità d’Italia, fu dedicata a Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele II.
I locali della torre, che anticamente erano adibiti a cappella privata della famiglia Greco-Bardoscia, vennero donati successivamente all’amministrazione comunale che li destinò a sede delle guardie urbane. Per quanto riguarda l’anno di costruzione della torre, possiamo supporre che se l’attiguo palazzo Bardoscia è datato fine 1789 è molto probabile che anche la torre sia della stessa epoca.
La torre ha base quadrata, è posta ad angolo tra Via Vittorio Emanuele II e Via Umberto I. Il vasto salone e le due salette che si aprono a sinistra hanno le volte a botte e, per gli amanti dei dati statistici e architettonici, si presenta con questi dati: l’altezza è di metri 18,37 mentre la larghezza è di metri 8,16; il quadrante, vero e proprio indicatore del tempo, incastonato in una cornice in pietra leccese, ha un diametro di centimetri 120; la lancetta delle ore ha una lunghezza di centimetri 40, quella dei minuti è lunga invece centimetri 50.

I numeri indicanti le ore sono in caratteri romani e il numero che indica le ore “quattro” è graficamente rappresentato con il segno IIII e non IV come detta la grafia romana. Questo fatto è dovuto, forse, per simmetria grafica all’interno del quadrante. Molti, comunque, sostengono che invece è una caratteristica degli orologi da torre.
Osservando la torre si evidenziano due cornicioni marcapiano che la segmentano in quattro ordini: il primo è sostanzialmente molto semplice; il secondo ordine invece è stato abbellito con gli stemmi sabaudi e con l’iscrizione dedicatoria; il terzo è riservato esclusivamente al quadrante dell’orologio; il quarto ordine chiude con il timpano dove, all’interno di una monofora aperta (arco), sono ospitate due campane in bronzo, oggi in pessimo stato.
Per accedere alla stanza dell’orologio bisogna arrampicarsi su 21 scalini di una poco agevole scala a chiocciola, molto stretta, consunta dagli anni, che conduce sul terrazzo e da qui, attraverso un’altra ripida scala di 15 scalini, si entra nella magica stanzetta dove la meccanica della sveglia cittadina ci appare in tutta la sua bellezza.
La cittadina macchina del tempo è di grandi dimensioni ed è ancora oggi meccanica, azionata da ruote dentate in cui sono state praticate delle tacche regolari con larghezza proporzionale al numero dei rintocchi che devono suonare. La velocità è regolata da una ruota a paletta frenata dall’attrito dell’aria; invece la forza motrice è fornita da tre enormi massi in pietra leccese, legati con cavi di acciaio molto flessibili. Il peso delle pietre varia in base alla grandezza della campana su cui battono le ore. Questi cavi si avvolgono ad un cilindro quando vengono manovrati, ogni ventiquattro ore, dal-l’addetto alla carica con una manovella. La velocità di rotazione è controllata da un pendolo, che consente ai pesi di scendere lentamente sino a piano terra. Il pendolo serve a rallentare o ad accelerare la marcia alle ruote che compongono il meccanismo dell’orologio; l’ora invece è regolata da un disco girevole. Tutti questi ingranaggi sono legati da un sistema di scappamento ad ancora.
La macchina poggia su travi in legno sostenute nel muro per contrasto ai pesi. La molla, dopo essere stata avvolta, inizia a svolgersi facendo girare gli ingranaggi che muovono le lancette delle ore e dei minuti a velocità diversa attorno al quadrante. La carica al nostro segnatempo è a cura di Gianni Venturiero che continua imperterrito a salire e scendere le ripide scale. Egli è l’erede di quella passione e volontà di tutti quei cittadini che per anni sono saliti in cima alla torre, con la pioggia battente, con il caldo e con il freddo.
Grazie alla loro costanza le lancette non si sono fermate e hanno continuato a tenere attiva la sveglia cittadina. Nel lontano 1991 l’ingranaggio della storica torre civica si fermò alle 12,10 o alle 00,10?
Le campane
Le campane, messaggere civiche, sono un esempio di architettura laica legata all’Universitas e un bene artistico che come tale va protetto. Hanno molte funzioni: segnalano allarmi o adunanze o funzioni religiose o di orologio che scandisce il tempo.
La voce campana, che molti credono di origine gotica, fu introdotta intorno alla fine del VII secolo e venne usata per la prima volta da S. Beda (672735), monaco e storico vissuto in un monastero benedettino in Inghilterra, considerato il più grande erudito dell’Alto Medioevo.
L’Accademia della Crusca, nella lessicografia, cita campana con aes campanum, nome con cui era noto il bronzo, lega metallica composta dall’80% di rame e dal 20% di stagno, metalli teneri, la cui unione nella lega permette di ottenere un materiale di grande durezza, a grani fini, dotato di caratteristiche di grande sonorità. Oppure il nome potrebbe derivare dalla forma di un vaso arrovesciato e sboccato, e fu adoperato per la prima volta da S. Paoli-no, vescovo di Nola, dalla omonima città in provincia di Napoli, dove vi era una miniera di rame. Alcuni umanisti chiamano la campana, in latino nola, dal nome della città dove furono ritrovate molte campane; altri invece sostengono che le prime campane siano state fuse in Campania, e da qui campana che sembra la più accreditata. Ancora oggi si brancola nel buio, nell’incertezza.
Le campane della torre cittadina hanno misure ben calibrate e adatte per la nota “la” e per il “re”; sono sprovviste di ceppo, cioè sono fisse, non oscillano e suonavano tramite il martello esterno e non con il battaglio. Sono entrambe ornate di ricami, di iscrizioni e di altorilievi a prova dell’eccellenza a cui era giunta l’arte di fondere il bronzo già nel 1700.
La campana piccola, quella posta in alto, batteva i quarti d’ora, molti anni orsono. Ha un’altezza di centimetri 55 e un diametro di centimetri 63; dalla dimensione possiamo ipotizzare un peso di 150 chili. Tra due bellissime cornici di motivi floreali reca un’iscrizione:
ANGELI MONGIÒ SINDICATUM A. D. 1762
Presenta una varietà di decorazioni: sul lato nord, in posizione centrale, vi è lo stemma civico, mentre sul lato sud si evidenzia un’immagine in rilievo, sulla superficie esterna del bronzo e costituente corpo unico con la campana stessa, che potrebbe essere un santo, forse S. Pietro.
La campana maggiore, quella che batteva le ore e oggi un cupo don allo scoccare dell’ora, ha un’altezza pari a centimetri 70 e un diametro di centimetri 85, con un peso presumibile di circa 200 chili; anche qui al centro, lato nord, lo stemma della città. Tra le due cornici si legge:
NOLA, HÆC, HORIS DENVNTIANDIS REFICITVR A.D. 1762 HORARIO RESTITUTO ANNO VULGARÆ
Questa campana per annunciare le ore fu rifatta nell’anno del Signore 1762 dell’era volgare dopo che fu ricostruito l’orologio.
Alcuni studiosi hanno letto, erroneamente, in quel “Nola” la contrazione di Vignola, oggi Pignola, piccolo centro della provincia di Potenza, famosa patria dei fonditori Olita e Bruno. È giusto chiedersi: «Da chi sono state fuse le campane dell’Orologio?». Stupisce, infatti, che le campane non sono “firmate” dal mastro campanaro.

Occorre ricordare che il 20 febbraio del 1743 un terremoto del nono grado della scala Mercalli, magnitudo 6.9, colpì tutta la penisola salentina, le isole Ionie e la Grecia, con epicentro nel canale d’Otranto. Le scosse durarono circa un’ora e l’intensità maggiore fu registrata nella vicina Nardò. Forse il rifacimento della campana e la ricostruzione della torre si devono ai danni che quel terremoto provocò anche nella città di Galatina.
La lapide
Al carabiniere Domenico Secondo Della Giorgia è dedicata la lapide posta sul lato ovest della torre. Insignito della medaglia d’argento, era nato a San Cesario di Lecce il 1° luglio del 1888 da Antonio e Matilde Rollo. L’anno seguente la famiglia Della Giorgia si trasferì nella non lontana Galatina, dove il padre assunse l’incarico prima di Guardia Municipale e poi di Comandante e dove nacquero gli altri cinque fratelli.
Da giovane lavorava come maniscalco e il 15 ottobre 1908 fu chiamato alle armi, arruolandosi nel novembre nel 5° Genio Minatori.
Lo troviamo a Messina e Reggio Calabria a prestare soccorso durante il terremoto del dicembre 1908 e per tale opera meritoria ricevere la Medaglia Commemorativa. Per la sua corporatura e per la sua altezza, raggiungeva il metro e ottanta, chiese di essere arruolato nei Carabinieri e il 26 maggio 1909 fu assegnato come Allievo Carabiniere a Piedi.
Promosso effettivo, è trasferito nella Legione di Napoli. In Libia prese parte alla guerra italo-turca e ricevette la seconda Medaglia Commemorativa. Ritornato in Italia, fu assegnato alla Legione Territoriale di Bari. Quando nel maggio del 1915 l’Italia entra in guerra contro gli Austro-Ungarici il nostro eroe viene aggregato al Reggimento Carabinieri Reali, 8a Compagnia Mobilitata, e raggiunge il territorio di guerra con la bandiera e la banda d’ordinanza: siamo alla seconda battaglia dell’Isonzo. Il 6 luglio 1915, sull’altura del Podgora, dove vi erano le trincee nemiche, vengono stanziati 30 ufficiali e 1.399 Carabinieri. In una rassegna dell’Arma dei Carabinieri leggiamo la drammatica giornata di guerra vissuta dai Carabinieri e da Domenico:
... la mattina del 19 luglio, dopo la consueta preparazione con tiri di artiglieria, il terzo battaglione, verso le ore 11, scattò dalla trincea verso le linee nemiche. Balza fuori per prima, l’ottava compagnia [alla quale apparteneva Della Giorgia, N.d.A.] seguita dal comando del battaglione, tenuto dal tenente colonnello Teodoro Pranzetti, poi la settima e la nona. Tempesta di fuoco del-l’avversario sulla zona di attacco. L’ottava compagnia, pur falcidiata, avanza lentamente con le due ali, e si frammischia con gli elementi sopravvenienti della settima, le tre compagnie giungono fin sotto i reticolati; molti morti per via. Tutti i superstiti resistono, attaccati a quei reticolati, pur sentendo l’inutilità del loro sacrificio. Quindi sopraggiunge l’ordine di ripiegamento.
L’attacco durò molte ore con lo stile dei combattimenti rapidi e ad orario che, per circa un anno, fino alla conquista di Gorizia, fu praticato nelle battaglie dell’Isonzo. Al reparto costò 53 morti, 143 feriti e 10 dispersi.
Il tenente Moscatelli, comandante del plotone, raccontava che nell’assalto il nostro concittadino venne ferito una prima volta da una raffica di mitragliatrice che lo colpì al braccio sinistro. Il tenente gli ordinava di ritirarsi, ma Domenico gli rispondeva: «Non mi mandi indietro, signor tenente, ho il braccio destro che funziona ancora, posso impugnare la baionetta per quei briganti». Continuava a dare nell’azione l’esempio ai compagni: giunto nelle vicinanze del reticolato, venne colpito alla testa e morì con il viso al sole e al nemico. Erano le 12,30 circa del 19 luglio 1915 e aveva appena ventisette anni. Nel suo portafogli fu rinvenuta una lettera, forse del giorno prima, dove era scritto: «Cara madre, domani andremo all’attacco della fortezza di Gorizia. Se dovessi cadere non piangete. Mandate gli altri fratelli quassù che ne è bisogno per la grandezza della patria».


Per questo suo atto di grande eroismo e abnegazione gli fu decretata la Medaglia d’Argento al valor militare alla memoria con la motivazione che oggi è leggibile sulla lapide tra Via Vittorio Emanuele II e Via Umberto I.
Il 25 luglio 1943, con la caduta del fascismo, dalla lapide venne eliminato il fascio littorio, ma non l’anno fascista (XIII E.F.).
L’Arma dei Carabinieri in pensione di Galatina ha dedicato a Domenico l’elegante sede di Piazza Alighieri. A lui è intitolata la caserma della Compagnia dei Carabinieri di Maglie ed è ricordato, dal 2001, nella toponomastica di San Cesario di Lecce, sua città natale. La sua eroica morte è stata illustrata su cartolina da Vittorio Pisani.

L’orologio di Noha
«... una piazzetta commoda ed un orologio che misura il tempo...», così leggiamo in una pagina dedicata a Noha dal giudice Tommaso Vanna.
La torre, sulla quale è allocato l’orologio pubblico, è in stile classico e termina con un chiostro di archetti dai quali sono visibili le campane. È stata costruita, probabilmente, intorno al 1861, come indica la lapide posta a circa quattro metri dal piano di calpestio. Giacomo Arditi nella sua Corografia fisica e storica della provincia di Terra d’Otranto scrive: «...un orologio pubblico eretto in piazza con denaro dello stesso benemerito». La torre, in stile classico, fu donata alla cittadina dalla generosità dei fratelli Orazio e Gaetano Congedo. Sul muro della torre è scolpito in uno scudo il loro stemma gentilizio: un albero di pino al naturale accostato a sinistra da tre stelle disposte: 1, 2; il centro del tronco di pino è attraversato dalla figura di un toro furioso.
Al di sotto dello stemma l’epigrafe:
NOHA FRAZIONE DEL COMUNE DI GALATINA CIRCONDARIO DI GALATINA COLLEGIO ELETTORALE DI MAGLIE DISTRETTO DI LECCE PROVINCIA DI TERRA D’OTRANTO 1861
Il quadrante dell’orologio è inserito nel corpo di un’aquila, simbolo di forza e coraggio: fu insegna delle legioni romane e negli stemmi esprime fedeltà all’Impero. Secondo alcune testimonianze, sia la testa che il fascio su cui si aggrappavano gli artigli furono rimossi subito dopo la caduta del fascismo nel 1943. Le lancette sono ferme, ormai da data immemorabile, alle ore 09,40 o alle 21,40. Marcello D’Acquarica nel suo catalogo I beni culturali di Noha scrive:
La prima versione della meccanica dell’orologio risalente al 1861 non è più esistente. Apparteneva ad una tecnologia più semplice e meno raffinata, costruita totalmente in modo artigianale, dai denti degli ingranaggi ai chiodi che ne bloccano la struttura. La seconda versione risale al 1911, anno della sua costruzione e installazione sulla torre dell’orologio in Piazza S. Michele. Costruita dalla Premiata Fabbrica Orologiai di Fontana Cesare di Milano, è la seconda generazione di orologi meccanici dell’inizio del ’900.

La macchina, completamente restaurata e inaugurata il 23 dicembre 2008, oggi fa bella mostra di sé nell’atrio della Scuola Media “G. Pascoli”, sezione distaccata di Noha, con funzione di studio e didattica.
Tra le carte d’archivio vi solo alcune delibere in cui la Giunta Comunale approvava, viste le spese sostenute, il pagamento a Giovanni Nocco e a Pasquale Monastero per la riparazione dell’orologio negli anni 1908-1909.
Nel 1913 abbiamo un nuovo impianto di orologio. La carica viene data da Pantaleo Rocca e la spesa per il petrolio viene desunta dall’art. 25 del bilancio prelevando £ 74,00 dal fondo riserva. Nel 1912 viene retribuito Giuseppe Potenza con £ 20,00 per la sistemazione dell’orologio.


BIBLIOGRAFIA
ARCHIVIO STORICO COMUNE DI GALATINA: Delibera del 27.11.1861 Delibera del 5.06.1862 Delibera n. 22 del 21.6.1877 Delibera n. 10 dell’8.5.1882 Delibera n. 38 del 30.5.1882 Delibera n. 77 del 24.4.1885 Delibera CC dell’8.04.1889 AA.VV., Guida di Galatina, Congedo Editore, Galatina 1994. ANTONACI ANTONIO, Storia di Galatina, Panico editore, Galatina 1999. ARDITI GIACOMO, Corografia fisica e storica della provincia di Terra d’Otranto, Stab. tip. “Scipione
Ammirato”, Lecce 1879, Ristampa anastatica, 1994.
D’ACQUARICA FRANCESCO,MELLONE ANTONIO, Noha, storia, arte, leggenda, Infolito Group Edito
re, Milano 2006.
D’ACQUARICA MARCELLO, I beni culturali di Noha, Edizioni Panico, Galatina 2009.
GUADAGNI CARLO, Nola sagra: 1688, Il Sorriso di Erasmo, Massa Lubrense 1991.
MINIERI ANTONIO, Compendio della terra di Nola, Palo, Nola 1973.
RIZZELLI RUGGERO, Pagine di storia galatinese: memorie, Tip. economica, Galatina 1912.
SIMONI ANTONIO, Orologi italiani dal Cinquecento all’Ottocento, A. Vallardi Editore, 1967.
VANNA TOMMASO, Urbs Galatina, Editrice Salentina, Galatina 1992.

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La Copertina parla da sé: mente e cuore, ascolto e cura. "Io sono il capitano della mia anima". Come affrontare lo stress. La musica che fa cantare le cellule, anche quelle malate.
Parlare è un bisogno, ascoltare un'arte. (J.W. con Goethe).
È oramai accertato scientificamente che l'inquinamento incide pesantemente sulla salute, e soprattutto le nano particelle che restano in sospensione nell'aria e la super moderna tecnologia non è capace di controllare,  si insinuano prepotentemente nel sangue delle persone corrodendo il sistema circolatorio, cuore compreso.
Dalle poesie della nonna al sogno di " migliorare la qualità della vita degli esseri umani su questa Terra". Così l'autrice sogna sin da piccola.
Non capita tutti i giorni di incontrare e poter leggere le "confessioni" di un medico, Enrica Mariano di Noha, una Cardiologia interventistica, docente e ricercatrice che si impegna a curare le disarmonie del sistema Corpo-Mente-Anima.

 Marcello D'Acquarica

 

Nella serata del 13 giugno 2017, presso Piazzetta Cavoti a Galatina, la Biblioteca Giona, Presidio del libro Noha - Galatina, e la Scuola Secondaria Polo 2 Galatina realizzano la manifestazione "In viaggio...alla scoperta di mondi migranti".

Teatro, arte e musica tracciano un percorso alla scoperta di mondi migranti attraverso brani, testimonianze, articoli di giornale interpretati da lettori- attori di eccezione. Gli studenti delle classi seconde e terze della Scuola Secondaria Polo 2 Galatina si fanno interpreti di brani tratti da  testi quali America di Baricco- Solo andata di E. De Luca- L’Orda: quando gli albanesi eravamo noi –G.A. Stella, Nel mare ci sono i coccodrilli di F. Gera.

L'incontro tra culture si sostanzia nello scambio di esperienze, nella conoscenza reciproca dei vissuti che suscitano emozioni e sentimenti dai quali scaturiscono e si rafforzano i rapporti umani.

"In viaggio" significa conoscere qualcosa di più del mondo da cui gli altri provengono e contemporaneamente farsi conoscere meglio. La manifestazione costituisce uno stimolo ed un invito ad approfondire le tematiche trattate utilizzando i testi proposti.

 

 

Dirigente scolastico I.C. POLO 2 Galatina

Referente Presidio del Libro - Biblioteca Giona - Noha/Galatina

Dott.ssa Eleonora LONGO

 
Di Redazione (del 03/12/2018 @ 13:40:11, in Comunicato Stampa, linkato 919 volte)

Si chiedeva una prova di carattere agli atleti galatinesi, non sottovalutando la grinta e la determinazione degli avversari capaci di portare al tie-break cinque gare su sette: si sono viste solo alcune fiammate di reazione, quasi mai prive di continuità.

Portare l’offesa sportiva come componente riflessa, quasi mai impositiva, e destinata al solo contenimento dell’avversario, è sintomo di una subalternità dichiarata agli stessi contendenti, al gioco e alla platea degli spettatori.

Le due squadre scendono in campo in formazione tipo; mister Stomeo schiera Zonno in P5 affidando a Buracci, Musardo e Durante gli attacchi dalla prima linea, mentre Iaccarino e Lotito completano il sestetto con l’alternanza del libero Pierri.

Mister Cirillo risponde con il palleggiatore Antonio Vacchiano in P6, Calabrese, Arzeo e Ferrara in prima linea, Cesario, Palumbo e il libero Michele Vacchiano in retroguardia.

Inizio positivo per Iaccarino e Lotito che murano ed attaccano costruendo un vantaggio di 6-10: Buracci da seconda linea alimenta fino al 9-15 e Durante difende con prontezza sul 10 a 18. Hanno il pallino in mano Musardo e compagni ed il primo tempo di Iaccarino apre ad un +8 per i salentini (12-20) , imitato nel giro successivo da Musardo e Lotito che portano a casa il I set per 15-25.

La seconda frazione vede Efficienza Energia ancora propositiva  con un mani e fuori di Lotito ed un muro di Buracci che stabilizzano il punteggio sul 10-12.Cresce l’attacco dei puteolani con un Calabrese difficile da contenere che tiene agganciata la sua squadra sul 15-16 ,grazie anche ad un marchiano errore arbitrale.

L’opposto di casa non trova muri efficaci e fa crescere i suoi: alcuni errori al servizio ed un muro subito dai blucelesti , accreditano per 25-21 il set al Pozzuoli.

Terzo set da brivido per mister Stomeo ed i suoi.

La sfiducia è sui volti degli atleti: subiscono due ace ed impattano fuori i due primi tempi di Musardo ed in un attimo si è sul 7-0. Occorre una svolta: Calò rileva Zonno, Petrosino entra per Durante ma la musica non cambia: anzi si va sul 12-3.

Cogliere qualche smorfia o contrazione facciale sul viso degli atleti, percepire qualche sfogo verbale o incitazione è come richiedere al Mosè Michelangiolesco….perchè non parli ?,inteso non come perfezione di gioco, ma come irrigidimento marmoreo degli atleti.

Un sussulto è di capitan Buracci seguito da Lotito  che appare il più grintoso dei suoi; una buona serie di servizi e un crescendo nel fondamentale del muro, aprono a ricostruzioni che avvicinano i padroni di casa(15-13) per poi raggiungere la parità sul 18-18.

Il rush finale è pero per Arzeo ,Cesario e l’indomabile Calabrese che conquistano il terzo set per 25-21.

Traspare un po' più di autorità nella gestione dal gioco da parte dei galatinesi nel quarto set: Petrosino prende il posto di Durante, Buracci è più prolifico al pari dell’omologo Calabrese che alla fine scollinerà i 30 punti(miglior realizzatore dell’incontro) .Dal pari undici si stacca il sestetto galatinese ,grazie ad un mani e fuori di Petrosino e da azioni ficcanti e muri precisi di Lotito che operano un break di +3 per il 18-21.

Un blackout mentale di -3 punti porta il punteggio sul 24-24: poi un errore al servizio del Pozzuoli ed un ace di Buracci  mandano le due squadre al tie-break.

Imperversa l’opposto Calabrese nel set finale: la sequenza punti dice 4-2 ,6-2. Cerca di correre ai ripari mister Stomeo sostituendo Durante con Petrosino ma la distribuzione un po' appannata di Zonno apre ancora la forbice per il 12-6.

L’ingresso in campo di Calò non porta migliorie: la ricezione è deficitaria e lo stesso palleggiatore chiude la gara per la vittoria del Pozzuoli, con un servizio profondo che termina fuori del perimetro di gioco.

Ancora una volta grinta, determinazione, capacità reattiva di questa squadra campana (sono ben 6 gare su 8 che porta al quinto set), si amalgamano perfettamente con la tecnica dei suoi uomini, conquistando il nono posto in classifica con 12 punti alle spalle, per una sola lunghezza, dei ragazzi di mister Stomeo.

 

TABELLINO

BAVA POZZUOLI-ENERGIA EFFICIENZA GALATINA 3-2

(15-25 25-21 25-23 24-26 15-7)

 

POZZUOLI

A.Vacchiano, Conte, DeSimone ,ScottodiMarrazzo, Calabrese, Arzeo, Riccio, Giordano, Ferrara, Palumbo, Coppola, Cesario, Vacchiano M.

All.Cirillo

 

GALATINA

Musardo,Iaccarino,Durante,Bray,Rossetti,Calò,Persichino,Lotito,Zonno,Petrosino,Buracci,Apollonio,Pierri.

All.Stomeo

 

Piero de lorentis

Area Comunicazione

Efficienza Energia Galatina

 

 
Di Redazione (del 17/10/2022 @ 13:40:08, in Comunicato Stampa, linkato 300 volte)

Mercoledì 19 ottobre ore 20.30 nella meravigliosa Basilica di S. Caterina d’Alessandria di Galatina andrà in scena in prima assoluta “Apocalissi”, una produzione dell’Associazione “I Concerti del Chiostro” diretta dal M° Luigi Fracasso, ispirata al primo ciclo di affreschi della Basilica con testi e drammaturgia di Giuseppe Semeraro, musica di Giuseppe Gigante.

“La scrittura di questi testi mi ha fatto capire in maniera inconsapevole quanto fosse importante e potente la scrittura quando diventa creatrice di immagini e visioni, - dichiara l’attore salentino Giuseppe Semeraro, - ho lavorato nella tradizione classica di evocare immagini e visioni capaci di aprire uno squarcio emotivo nella coscienza. A coronare il tutto c'è il rapporto con la musica che non fa solo da sfondo alle immagini ma ne è materia viva. I testi sono stati scritti e concepiti in un dialogo costante con Giuseppe Gigante autore e compositore delle musiche sin dalla prima fase creativa fino alla sua messa in scena nello spazio e nella concezione registica dell'intera esecuzione.”

L’evento offrirà al pubblico l’opportunità di ascoltare e comprendere un periodo storico nella sua complessità, apprezzando i testi e le musiche di artisti tutti salentini. Insieme alle musiche di Giuseppe Gigante e alla voce narrante di Giuseppe Semeraro, Camilla Paglialunga al violino, Michele Nicolaci al clarinetto, Serena Chiaravalle al violoncello e Mattia Greco all’organo, insieme alla voce narrante di Giuseppe Semeraro.

I prossimi appuntamenti del festival saranno: il 24 ottobre con Susanna Rigacci, soprano voluto dal M° Morricone come voce solista nelle sue colonne sonore, e Ivana Francisci al pianoforte,

e il 28 ottobre con Fernando De Cesario al clarinetto ed eccezionalmente con il direttore artistico del Festival, Luigi Fracasso, al pianoforte. Prevendita attiva su www.diyticket.it

L’ingresso in Basilica è libero e senza prenotazione.

Per info: 331 4591008

Ufficio stampa
I Concerti del Chiostro 

 

 
Di Redazione (del 21/06/2017 @ 13:39:02, in Comunicato Stampa, linkato 2077 volte)

In occasione delle festività patronali in onore dei SS. Pietro e Paolo, che si svolgeranno a Galatina dal 28 al 30 giugno, il Club UNESCO Galatina ha in programma un ricco calendario di eventi incentrato sull’antico rituale del Tarantismo, allo scopo di valorizzare e far conoscere questo misterioso fenomeno esorcistico che, in passato, durante la festa patronale, richiamava alla Cappella di San Paolo le donne che erano state  morse dalla tarantola; queste, provenienti dai vari paesi del Salento, arrivavano a Galatina in pellegrinaggio per chiedere la grazia al Santo, protettore delle tarantolate, e per bere l’acqua del pozzo della Cappella, ritenuta “miracolosa”. Giungevano a Galatina accompagnate dai familiari e dai suonatori e, danzando al ritmo frenetico della pizzica e dei tamburelli, esorcizzavano la malattia fino a riconquistare lo stato di salute.

PROGRAMMA: "Rievocazione storica dell'antico rito del Tarantismo"

mercoledì 28 GIUGNO

 Ore 19,00 - Palazzo Tanza (Corso Umberto I) 

  •  Rievocazione del rituale terapeutico del tarantismo nel momento della terapia domiciliare con il commento di Loredana Viola (La performance verrà ripetuta alle ore 20,00)

 Ore 21,30 - Piazza San Pietro 

  •  Rassegna Suoni di Puglia: La Taricata

 Ore 23,30 - Piazza San Pietro 

  •  Arrivo dei carretti con le tarantate

 Ore 24,00 - Piazza San Pietro 

  •  LA NOTTE DE SANTU PAULU Raduno spontaneo di tamburellisti e suonatori e formazione delle Ronde

giovedì 29 GIUGNO

 Ore 9,30 - Piazza San Pietro 

  •  Arrivo dei carri con le tarantate

 Ore 10,00 - Cappella di San Paolo

  •  Rievocazione storica dell'antico rito del Tarantismo con la partecipazione di Simona Indraccolo, interprete.

 Ore 21,30

  •  Anteprima nazionale dello Spettacolo PauLAB "lu laboratorio de Santu Paulu" a cura di Andrea Carlino con il coreografo francese Alexandre Roccoli e l'Orchestra Popolare di Puglia diretta da Claudio Prima.

venerdì 30 GIUGNO

 ore 21,00 - Piazzetta Galluccio

  •  Esclusiva dello Spettacolo di danza e musica: CONVEGNO SCENICO SUL TARANTISMO per la regia e con la presenza del ballerino e coreografo Toni CANDELORO

 Artisti
 CINZIA MARZO (cantante)
 LAURA NASCOSTO (danzatrice) 
 CINZIAVILLANI (cantante)
 TIM BARO-GODEFROY (ballerino) 
 GIUSEPPE DELLE DONNE (danzatore) 
 GIORGIO DOVERI (violinista)
 JOELE NUZZO (tamburellista)

 Attori e voci narranti
 PIERO FUMAROLA (docente di sociologia delle religioni) 
 LUIGI CHIRIATTI (direttore artistico della Notte della Taranta) 
 MARIO CAZZATO (storiografo e architetto)
 MAURIZIO NOCERA (scrittore e storiografo)

È un evento straordinario mirato alla comprensione del fenomeno del "Tarantismo".
A Galatina, in una formula esclusiva che vede in scena, per la prima volta, la danza, la musica, la parola e le esperienze di uomini e donne che hanno vissuto direttamente effetti e contraddizioni; da ieri a oggi l'espressione dell'uomo che danza, ribellandosi alla sua terra e, a volte, a se stesso.
Movimenti e suoni primitivi che ispirano la creatività di artisti, e la loro diversità contemporanea.

Eventi collaterali
Dal 22 GIUGNO al 2 LUGLIO 2017

Mostra presso il Museo Civico "Pietro Cavoti" 
IL VELENO DELLA DEVOZIONE opere e documenti sul tarantismo dal '500 al '900 dalla collezione di TONI CANDELORO a cura di FEDERICA TORNESE e TONI CANDELORO

La mostra è dedicata alla "taranta" e al suo mistero che invade da secoli il Salento propagandone un'affascinante e suggestiva ritualità conosciuta in tutto il mondo. Le opere provengono dalla preziosa collezione del danzatore e coreografo Toni Candeloro, una straordinaria raccolta di originali testimonianze a partire dal     `5oo sino agli scritti di Ernesto De Martino e Diego Carpitella sulle loro spedizioni in Salento avvenute nel 1959.
Il percorso espositivo della mostra è stato realizzato adottando un andamento cronologico-tematico per fornire ai visitatori la percezione più chiara di quella storia del passato legata al Tarantismo, fenomeno multidisciplinare che appartiene alla nostra circoscrizione territoriale ma che va ben oltre i confini della Puglia ed il folclore. L'esposizione presenta personaggi e documenti anche inediti, che hanno contribuito a fare del Tarantismo una concreta realtà determinando nel tempo conseguenze storiche, sociali, scientifiche e culturali sul suo tema principale: morso o ri-morso?

Eventi collaterali
1 Luglio 2017 - ore 19.00​

"Sala C. Contaldo" Palazzo della Cultura, Galatina  Presentazione del libro di SANDRA LUCENTE ITINERARI MATEMATICI IN PUGLIA  Una conferenza spettacolo dal titolo
"Se guardo, guardo da regina (delle scienze)" Racconto matematico guidato dall'arte e dalla cultura di Galatina. Presentazione di Angela Beccarisi In collaborazione con la libreria FIORDILIBRO

Visite guidate di Galatina per scoprire i "luoghi" della festa.

Un viaggio-racconto sulle tre giornate e il loro "ruolo" differente all'interno dei festeggiamenti per rimarcare la differenza esistente tra i due Santi nella Città: una  differenza mirabilmente sintetizzata nel famoso detto locale Paulu busca e Pietro mangia e nell'appellativo di San Paolo, chiamato lu santu de li forastieri.

L'architettura e gli spazi...in tour:

  • Chiesa Santi Pietro e Paolo Apostoli
  • Cappella di San Paolo presso Palazzo Marra Tedesco (ex Tondi Vignola)
  • Casa Museo del Tarantismo
  • Museo Civico "Pietro Cavoti",  con la Mostra H veleno della devozione e i quadri del Maestro LUIGI CAIULI

Orari visite guidate: 10.00 - 11.00 - 16.00 - 17.00 - 18.00 
Info, costi e prenotazioni: Tel. +39 3929331521

Corsi di pizzica per turisti ed appassionati: 
Istituto Immacolata A.S.P, Via Scalfo, 5 - Galatina 
Info, costi e prenotazioni: cell. +39 3498121035 - +39 3208913526
 

 
Di Redazione (del 01/03/2019 @ 13:38:25, in Comunicato Stampa, linkato 733 volte)

Sabato 2 marzo a Levèra ci immergeremo in sonorità che spaziano tra il Funk, il Rock e il Soul con un gruppo musicale di giovanissimi che nasce dalla passione per la musica e che ha già prodotto diversi inediti. Sono i Young Lust con Lorenzo Codazzo (basso e voce), Pietro Antonaci (chitarra e voce), Francesco Notaro (tamburello) e Joseph Carlino (batteria). 

 

Circolo Arci Levèra
via Bellini 24 - Noha

 
Di Redazione (del 03/07/2020 @ 13:37:40, in Comunicato Stampa, linkato 697 volte)

Showy Boys Galatina e Radio Orizzonti Activity due realtà della città, anche se in ambiti differenti, annunciano il rinnovo della partnership per la stagione sportiva 2020-2021. La società sportiva più longeva e rappresentativa e la storica emittente radiofonica di Galatina di nuovo insieme per un binomio che mette in primo piano sport e musica. Da sempre Radio Orizzonti Activity sostiene l’attività sportiva tra i più giovani e in tutte le sue forme in quanto sinonimo di vitalità, salute e sana competizione. “In nome di questi principi, l’emittente è ben felice di accompagnare lungo il suo percorso la Showy Boys, che rappresenta un’eccellenza nel territorio - dichiara il direttore di ROA, Vincenzo Mele - il rinnovo della partnership conferma l’efficacia di una collaborazione che dura da più anni e che è veicolo di trasmissione di valori positivi e aggreganti”.

Soddisfazione è stata anche espressa dal presidente della Showy Boys, Daniele G. Masciullo: “Con grande entusiasmo annunciamo questo accordo con Radio Orizzonti Activity che ha voluto fortemente questa collaborazione, inserita in un progetto di sviluppo e di crescita che la Showy Boys sta portando avanti con grande successo già da qualche anno. Il logo dell’emittente comparirà sulle maglie da gara della prima squadra e della Scuola Volley e sui nostri canali di comunicazione mentre il club sarà ospite con i suoi allievi nel palinsesto radiofonico e con uno spot promozionale per l’avvio della nuova stagione sportiva”.

 

www.showyboys.com

 
Di Redazione (del 21/09/2022 @ 13:37:18, in Comunicato Stampa, linkato 585 volte)

Nei giorni 8 e 9 Ottobre 2022 nell'area del CENTRO STORICO di GALATINA che comprende Piazzetta ORSINI - Via Umberto I° - Via Vittorio Emanuele II - Via Garibaldi - Via Cavoti - Castello Scanderbeg - Piazza San Pietro e Piazza Alighieri.

Si tratta anche quest’anno di giornate dedicate alla Storia della Città. Una manifestazione a fortissimo carattere turistico-culturale e di grandissimo interesse della Città di Galatina che nonostante abbia attraversato un difficile periodo di pandemia, lo ha fatto vincendone la sfida e registrando grandi apprezzamenti e tantissimi visitatori in tutte le edizioni. Essa gode dei patrocini di  REGIONE PUGLIA, PROVINCIA DI LECCE, CITTA' DI GALATINA e Unione dei Comuni della Grecia Salentina.

Si svilupperà in un percorso che va da Piazzetta ORSINI a Via Umberto I, Via Vittorio Emanuele II, Via Garibaldi, Via Cavoti, il Castello SCANDERBEG, Piazza San Pietro e la parte di Piazza Alighieri adiacente a Palazzo Scanderbeg prospiciente alla LAMPADA SENZA LUCE, sul quale troveranno sistemazione bancarelle di prodotti tipici di artigianato locale affiancati da autoveicoli e motoveicoli storici intorno ai quali, si cercherà di ricreare, attraverso il posizionamento di riproduzioni fedeli delle vecchie insegne commerciali che allora riempivano di vita la Città e di tante comparse in abiti dell’epoca, la stessa atmosfera e le stesse scene della nostra Galatina e quanto possa contribuire a riportare indietro le lancette della Storia Cittadina. Inoltre ci sarà la possibilità di gustare presso le attività commerciali del Centro Storico e in alcune bancarelle diffuse nel percorso, cibi caratteristici della tradizione culinaria Cittadina.

Nelle intenzioni degli organizzatori, la volontà di ridare, per qualche ora vita, alla Storia di Galatina affinché tutti possano ammirare da una prospettiva moderna, il fascino della Città e del suo bellissimo Centro Storico anche attraverso rievocazioni recitate da attori e comparse, di giornate storiche pregne di tradizioni, usi ed abitudini della Città.

Lo scorso anno, con la consueta voglia di raccontare la nostra Città attraverso nuove visioni e prospettive, abbiamo provato ad illustrare un pezzo della sua Storia attraverso un mediometraggio denominato “AMORE ETERNO” e diretto dal regista GINO BROTTO, in cui si racconta uno spaccato di vita dei primissimi anni 50, nel quale sono stati inseriti tutti i gioielli più belli e i personaggi più comuni della Città, il quale ha riscosso davvero un buon successo in Italia e nel mondo, diffuso dalla emittente televisiva  MEDITERRANEA TV sia in dt che in streaming.

Quest'anno “Galatina...come eravamo” vedrà la partecipazione dei Club federati ASI, la SCUDERIA IL TACCO di Leverano, la PRIMA SCUDERIA FEMMINILE di Leverano, il MESSAPIA CLUB di Ugento e il  NUOVO CLUB FIAT 1100 di Collepasso e della  PRO LOCO di Galatina, la quale organizzerà la FIERA DEL FISCHIETTO, una bella esposizione di fischietti artigianali  giunta con successo alla  sua X° Edizione, anch'essa in una dimensione storica che si terrà quindi in costumi d'epoca.

Nella serata di Domenica 9 saranno proiettati in Piazza San Pietro i filmati storici dei bellissimi “VEGLIONI DELLA STAMPA” al Cavallino Bianco e a seguire la proiezione del film “AMORE ETERNO”. Nella mattinata di Domenica, davanti la Cappella di San Paolo, ci sarà la rappresentazione dell'antico rito del Tarantismo, che la Città ha osservato fino a pochi anni fa. Inoltre, le serate saranno accompagnate dalla musica di MINO DE SANTIS, dalle DOMISOUL , dagli SCAZZACATARANTE e da ballerini in costume.
Un'occasione da non perdere quindi, per vivere una bellissima  giornata di Storia, cultura, prodotti artigianali  e musica.

Massimo BELLO

 
Di Redazione (del 06/08/2018 @ 13:37:01, in Comunicato Stampa, linkato 964 volte)

Basta poco, lo abbiamo sempre detto. La manifestazione “Galatina in White” ne è stata la prova, si è respirata quell’aria d’estate di cui avevamo perso il profumo, quell’aria di vitalità e felicità che a Galatina non si sentiva da tempo. C’è chi dice che di cultura c’era solo miele e bancarelle, noi invece abbiamo ammirato la tradizione culinaria unita alla musica e al teatro grazie alle performance di Don Pasta, abbiam visto le nostre giovani band esibirsi nei bellissimi vicoli del centro storico lasciando senza parole i passanti, abbiam visto premiata l'eccellenza galatinese per la loro professionalità e qualità dimostrata in tanti anni di attività (pasticceria Ascalone), abbiam visto questo e altro. Tutto questo è cultura e noi in qualità di Associazione No Colors siamo orgogliosi di aver racchiuso tutto ciò in una fantastica serata. Siamo orgogliosi di tutti i complimenti che ci sono arrivati, siamo orgogliosi della nostra città che a piccoli passi sta riprendendo il suo posto di ombelico del Salento. Siamo altrettanto orgogliosi delle critiche che ci sono arrivate, perché nel bene e nel male bisogna sempre cercare di migliorare e noi non abbiamo paura di sbagliare per migliorare. Un ringraziamento particolare va al comune di Galatina, le attività commerciali e a tutti coloro che nel loro piccolo hanno contribuito alla realizzazione di Galatina in white. Insieme si può e non dimenticatelo, basta poco. Grazie.

Associazione No Colors

 
Di Redazione (del 08/09/2020 @ 13:36:28, in Comunicato Stampa, linkato 599 volte)
Sabato 12 settembre Lèvera riapre le porte ospitando un evento che abbraccia altre culture. Tommy Manfredi, musicologo, insegnante e musicista pugliese, ormai spagnolo d'adozione, ci porterà ad assaporare la cultura ispanica a partire da una delle arti più radicate nel paese, il Flamenco
Due saranno le tappe di questo viaggio.
Il pomeriggio, dalle 18.00 alle 20.00, un laboratorio ci avvicinerà ai ritmi del flamenco andaluso attraverso l’uso delle mani, la ‘palmas’, un’arte che s’impara sin da piccoli e che viene accuratamente tramandata dalle generazioni andaluse e dalle famiglie dei musicisti flamenco. Il laboratorio è rivolto ad un pubblico tra 0 e 99 anni e si terrà con un numero minimo di 10 partecipanti.
Alle 21.00 Manfredi, attraverso le note di una chitarra ‘negra’ flamenca e i versi di grandi poeti come Federico Garcia Lorca, ci racconterà e canterà la storia andalusa. Un modo per far conoscere la grandezza e la varietà degli stili che appartengono a questo misterioso e passionale mondo. Un viaggio per comprendere che la musica fluisce e si mescola senza soluzioni di continuità.

 
***Ingresso con tessera Arci***
 
Per info e prenotazioni
3891081226 | 3894250571
 
Al fine di garantire il rispetto delle norme anti-covid è richiesta la prenotazione sia per il laboratorio sia per lo spettacolo e presentarsi all’ingresso muniti di mascherina.
 
Di Redazione (del 03/12/2018 @ 13:36:12, in Comunicato Stampa, linkato 820 volte)

PREMESSO CHE:

- Grazie ai fondi POR FESR 2007-2013 Regione Puglia, Asse VII, Linea di intervento 7.1, Azione 7.1.1. destinati ai Piani integrati di sviluppo urbano di città medio grandi è stato finanziato il recupero dell’ex convento Santa Chiara;

- Tale finanziamento vincola la destinazione d’uso dell’ex convento, prevedendo che lo stesso debba ospitare un Centro Sociale Polivalente, una Comunità alloggio per gestanti e madri con figli a carico, una Comunità educativa per minori e un Centro di ascolto per famiglie e servizi di sostegno alla famiglia e genitorialità;

- Nonostante questo bene sia destinato a finalità sociali, in più occasioni è stato utilizzato da questa amministrazione per scopi differenti e per finalità che nulla hanno a che vedere con la sua destinazione d’uso e con l’interesse pubblico, come ad esempio l’organizzazione di feste private;

- L’ultima di queste feste si è tenuta sabato 22 Settembre 2018 in occasione della celebrazione dei 40 anni di una nota impresa del territorio;

- La festa in questione è stata caratterizzata dalla presenza di un intrattenimento musicale e da un servizio catering con somministrazione di alimenti e bevande anche alcoliche, il tutto, per quello che oggi sappiamo, senza che siano state rilasciate le obbligatorie autorizzazioni e senza che sia stato effettuato preventivamente il pagamento del canone per l’utilizzo degli spazi;

CONSIDERATO CHE

- In data 28 settembre 2018 il sottoscritto insieme al consigliere comunale Giampiero De Pascalis, si è recato dal Responsabile del procedimento per l’utilizzo della struttura per chiedere di prendere visione delle relative autorizzazioni, venendo informato che lo stesso non era neppure assolutamente a conoscenza dell’evento;

-Anche il Dirigente al ramo confermava telefonicamente ai consiglieri e allo stesso Responsabile del procedimento la totale assenza di qualsiasi forma di autorizzazione in quel momento;

- I fatti descritti sono stati anche posti all’attenzione di sua Eccellenza il Prefetto di Lecce al quale è stata fatta pervenire un’informativa sull’accaduto;  

-Sempre in data 28 settembre insieme al consigliere De Pascalis abbiamo fatto pervenire una richiesta per prendere visione e per fare una copia degli atti autorizzativi e nonostante l’invio di un sollecito via PEC, a quasi due mesi di distanza, ancora oggi non ci è stato consentito l’accesso agli atti come previsto dal regolamento;

SI CHIEDE

- Se corrisponde al vero che le chiavi dell’ex convento Santa Chiara erano in possesso e nella disponibilità dell’Assessore Antonello Palumbo, del consigliere di maggioranza Pierantonio De Matteis o di altri soggetti e a che titolo;

- Se il Sindaco, alla luce di quanto descritto, ritiene che in questa vicenda sia tutto legittimo;

- Se il Sindaco ha presenziato la festa ;

- Se è stata pagata la SIAE ed il canone di utilizzo della struttura e in che data;

-Se ci sono rapporti di parentela fra consiglieri di maggioranza e l’azienda in questione e che rapporti sono.

Giuseppe Spoti

Partito Socialista Italiano

 

Giovedi 15 Novembre, alle ore 18.30, Giovanni Leuzzi presenterà il suo capolavoro. Si tratta di Repútu pe lle chiazze salentine, lamento funebre per le piazze rurali del Salento, edito da Mario Congedo editore. Lo farà insieme a Gianluca Palma, un giovane sognatore errante sensibile alla bellezza.
Seguiranno degli omaggi musicali a cura di Roberto Vantaggiato e Enzo Marenaci (cantastorie del Salento), Marina Leuzzi (Cardisanti).

Il poema in ottava rima e in rigoroso dialetto salentino, che utilizza a pretesto narrativo una divertente storia paesana, fotografa, con i toni e registri più diversi e seguendo il libero andare della memoria, il rapido e per molti versi catastrofico diluirsi, in un nulla ancora indistinto, della millenaria civiltà contadina; una civiltà che nei centri rurali del Salento aveva realizzato, pur in un quadro diffuso di povertà, sfruttamento ed ingiustizia, straordinari risultati di risposta ai bisogni collettivi, di socialità ed identità culturale.
Le piazze di quei paesi, che negli ultimi anni sono state oggetto di importanti rifacimenti strutturali ed estetici dagli effetti spesso scenografici, perduta ogni funzione economica e sociale, oggi si presentano come spazi vuoti di presenza umana, freddi, senza storia, senza anima e memoria e ormai da decenni attendono nuova linfa e nuova vita, che sarà, se mai, del tutto diversa da quella di un passato leggendario ed irripetibile.
L’ottava rima, con la musica e le cadenze sue proprie, poggia sulla strepitosa padronanza di una lingua che, già grande di suo, si è strutturata nei secoli con scambi, arricchimenti ed imprestiti i più diversi, consentendo al popolo del Salento straordinarie capacità espressive, comunicative e creative; lingua che nel poema è strumento formidabile per il disegno di quadri, situazioni e personaggi, lo sviluppo del pensiero e del racconto, il dipanarsi di nostalgiche ricostruzioni e di ironiche, ma spesso amare e desolate invettive, tutte giocate tra il semiserio rimpianto del passato e la icastica condanna del presente.

Giovanni Leuzzi, laureato in Lettere Classiche, già docente nelle Scuole Superiori, da sempre impegnato in politica e per lunghi anni consigliere e vicesindaco di Cutrofiano, ha operato tutta la vita tra politica e cultura, privilegiando, oltre che importanti percorsi storico-letterari, la conoscenza e l’indagine sulla storia del Meridione e del Salento, sulle varie espressioni della cultura locale (arte, musica, religione), sulle evidenze linguistiche, espressive e documentali della macroarea griko-salentina.
Anche l’approdo recente a prove poetiche in dialetto salentino è nello stesso tempo conferma e sviluppo di tale impegno, vissuto e perseguito con costante passione.

Levèra 

via Bellini 24 - Noha (Galatina)

 

 
Di Redazione (del 22/09/2015 @ 13:33:26, in Festa dei Lettori, linkato 2785 volte)

Come vuole la tradizione anche quest'anno avrà luogo a Noha la Festa dei Lettori con il titolo "CON", sì, la preposizione semplice più bella che ci sia, quella che fondamentalmente indica il rapporto di compagnia o d'unione, e, più genericamente, un rapporto di relazione.

"CON" è anche un prefisso che indica partecipazione, collegamento, interdipendenza o intensificazione.

- Al mattino presso i locali della scuola media ed elementare di Noha: letture, giochi e illustrazioni di storie.

- Nel pomeriggio, alle ore 17.00 nei locali del Centro Polivalente di piazza Ciro Menotti - Noha:

PAROLE, COLORI, VOCI, musica, MOVIMENTO, SPETTACOLO

Con la partecipazione di:

* Eleonora Longo - dirigente scolastica: LA COLLEGIALITA'

* Daniela Vantaggiato - assessore alla Cultura: IL COMUNE

* Antonio Mellone - concittadino: LA COSTITUZIONE

* Paola Congedo - responsabile Presidio del Libro: CON CON

* Claudio Stifani - insegnante: LA COMUNIONE

* Adalgisa Romano - insegnante: LA COLLABORAZIONE (Laboratorio didattico)

* Luca Congedo e Fabrizio Forte - musicisti: Il CONTEMPO

* Anna Arces - insegnante: IL CORO

Coraggio, concittadini, convinciamoci: costruiamo comunità concretamente, combattendo conflitti, contemplando costituzione, correttamente comportandoci, confrontandoci con coraggio, compartecipazione, conoscenza. Conviene collegialmente.

Gli organizzatori
 
Di Redazione (del 05/10/2022 @ 13:31:34, in Comunicato Stampa, linkato 330 volte)

Si è conclusa la prima parte della XXII stagione concertistica del Festival I Concerti del Chiostro di Galatina con un evidentissimo successo tra Galatina, Soleto e Cutrofiano, e ora al via dal 10 al 28 ottobre quattro nuovi appuntamenti con la grande musica, con il Patrocinio del Conservatorio di musica “Tito Schipa” di Lecce e in collaborazione con il Club Unesco.

Si alza il sipario del Teatro Cavallino Bianco lunedì 10 ottobre alle ore 20.30 con il duo pianistico a 4 mani, Alessandro Licchetta e Andrea Sequestro, giovani salentini promesse del concertismo italiano.

Mercoledì 19 ottobre ore 20.30 nella maestosa Basilica di S. Caterina d’Alessandria “Apocalissi”, prodotta dall’Associazione I Concerti del Chiostro in prima assoluta, ispirata al primo ciclo di affreschi della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria con testi e drammaturgia di Giuseppe Semeraro, musica di Giuseppe Gigante.

Lunedì 24 ottobre sul palco del Teatro Cavallino Bianco alle ore 20.30 Susanna Rigacci, soprano voluto dal M° Morricone come voce solista nelle sue colonne sonore, e Ivana Francisci al pianoforte, ci condurranno in un viaggio nel mondo di Ennio Morricone, eseguendo brani a cui il Maestro si ispirava, attraverso il ‘900 di Satie, Rachmaninov, Gershwin e Piazzolla presso il Teatro Cavallino Bianco.

Ultimo appuntamento venerdì 28 ottobre ore 20.30 nel Teatro Cavallino Bianco con Fernando De Cesario al clarinetto ed eccezionalmente con il direttore artistico del Festival, Luigi Fracasso, al pianoforte.

“In questa seconda parte del festival diamo molto spazio alle più rappresentative forze musicali pugliesi, – afferma Luigi Fracasso – Inoltre, nell’ottica di una maggiore educazione e coinvolgimento delle giovani generazioni, siamo felici di aver organizzato delle matinèe per le scuole.”

Il costo del biglietto è di euro 10,00 – posto assegnato.

Per under 18 e over 65 è di euro 5,00 – posto assegnato.

L’evento del 19 ottobre è gratuito, senza prenotazione.

La prevendita è attiva su www.diyticket.it.

Per info 331 4591008

Ufficio stampa I Concerti del Chiostro

 
Di Redazione (del 22/03/2019 @ 13:29:43, in Comunicato Stampa, linkato 920 volte)

Sabato 23 Marzo Levèra compie un anno.

Un grande traguardo a cui siamo arrivati con impegno e fatica, ma con tanta voglia di fare, voglia di far qualcosa per contribuire allo sviluppo socio-culturale della nostra comunità.

In questo 2018 sono state fatte cose importanti; prima, e non solo dal punto di vista cronologico, quella di rendere attivo uno spazio vuoto e dimenticato, attrezzarlo e farlo vivere; seconda, ma ancor più importante, riempirlo di contenuti.

Tante sono state le attività, più di quante pensavamo di poterne realizzare quando abbiamo cominciato quest’avventura. Abbiamo avviato progetti e servizi di tipo sociale, educativo, culturale, sportivo, divulgativo, che non sarebbero esistiti senza l'impegno e il supporto costante di tantissimi soci e volontari, nonché delle associazioni del territorio di #Noha che hanno sùbito colto il messaggio positivo che volevamo trasmettere.

Vogliamo ringraziare tutti voi festeggiando insieme questo primo anno! Abbiamo organizzato una festa da vivere con tutta la comunità all'insegna della tradizione popolare e con un gruppo storico simbolo del nostro territorio, gli Scazzacatarante, che con grande innovazione e carisma infiammano da anni le più importanti piazze del Salento e non solo. Sarà l'occasione per condividere ulteriormente i nostri ideali valori e futuri progetti. Venite "armati" di gioia e libertà, pronti a ballare per una serata di musica e divertimento!



Tony De Giorgi (voce e tamburo)

Davide Donno (voce e tamburo)

Matteo Gaballo (violino e voce)

Pantaleo De Pascalis (fisarmonica)

Roberto Margari (clarinetto)

Karmine Potenza (basso elettrico)



..e se dopo il concerto siete ancora carichi di energia, portate i vostri strumenti per un momento di musica spontanea condivisa!!



VI ASPETTIAMO NUMEROSI!

L'appuntamento è il 23 marzo alle ore 21.30 a Levèra, in via Bellini 24 a Noha.

 

 
Di Redazione (del 30/11/2018 @ 13:29:01, in Comunicato Stampa, linkato 1140 volte)

L’atmosfera natalizia arriva in Città!

Il Comune di Galatina propone la seconda edizione di Natale in tutti i sensi, una rassegna di eventi organizzata dall’Assessorato alle attività produttive e dall’Assessorato alla cultura. Una città che si veste di luci e di colori, di allegria e di quella magia che avvolge il Natale, infondendo calore e senso di comunità.

Dall’8 dicembre e per tutto il periodo natalizio, la Città si arricchirà di eventi culturali, musicali, teatrali, animazione per bambini, proiezione di video-mapping e classici mercatini natalizi, con la preziosa collaborazione delle associazioni e di aziende private del territorio.

Le manifestazioni avranno inizio ufficialmente l’8 dicembre con l’accensione dell’Albero in Piazza San Pietro e l’inaugurazione di Tra leggenda e magia, Il mondo di Babbo Natale presso il Palazzo della Cultura.

E poi ancora, alcune manifestazioni, organizzate in collaborazione con Libermedia, presso la Biblioteca comunale “P. Siciliani”:

  • 20 dicembreAspettando Natale

Letture animate a tema natalizio con laboratorio creativo gratuito per la realizzazione dell’Albero di Natale in biblioteca | ore 16-18 | età 4-10 anni | prenotazione obbligatoria;

  • 27 dicembreClassici in festa

Lettura ad alta voce per immergerci nel fantastico mondo delle fiabe tradizionali: Raperonzolo, Il Brutto anatroccolo | ore 10-12 | età 4-10 anni | prenotazione obbligatoria;

  • 28 dicembre Dammi una L

Angelo Mellone presenta Incantesimo d'amore e La stella che vuoi, i primi due volumi della trilogia natalizia.

  • 3 gennaio - Classici in festa

Lettura ad alta voce per immergerci nel fantastico mondo delle fiabe tradizionali: Il soldatino di piombo, Il gatto con gli stivali | ore 10-12 | età 4-10 anni | prenotazione obbligatoria.

E presso il Museo civico “P. Cavoti”:

  • Mostra fotografica sull’integrazione su donne e bambini;
  • 21 dicembre – inaugurazione dell’Artoteca: arte in prestito

Si avvia l’esposizione delle opere di 10 artisti affermati che potranno essere prese in prestito da chiunque ne faccia richiesta;

  • 28 e 29 dicembreI colori della Natività

Visita guidata alla scoperta dei quadri rappresentanti la Santa Natività con laboratorio ludico artistico gratuito | ore 10-12.30 | età 5-10 anni | prenotazione obbligatoria;

  • 4 gennaioPiacere di conoscerti!

Gli uomini illustri tra i disegni del Cavoti, a seguire creazione e gioco memory  | ore 10-12.30 | età 5-10 anni | prenotazione obbligatoria.

A Collemeto e a Noha arriverà la sfilata dei personaggi Disney, a Galatina la musica delle street band e dei classici canti natalizi, aspettando l’ormai consueto appuntamento de Le Note Battenti. L’Amministrazione Comunale vuole festeggiare tutti insieme il primo giorno dell’anno con grandi musicisti: un concerto originale, unico, capace di riscaldare un tardo pomeriggio invernale e che ci accompagnerà durante tutta la serata.

Questi solo alcuni degli eventi che animeranno il periodo natalizio e che saranno comunicati nel dettaglio attraverso i social media.

 

            Nico Mauro                                                                                     Cristina Dettù

Assessore alle Attività produttive                                                         Assessore alla Cultura

 

Concerto di Natale 2022 dell’Orchestra Giovanile “G. Pascoli” e coro di voci bianche “M. Montinari” Galatina Un successo di pubblico ed entusiasmo generale per il concerto di Natale organizzato dall’orchestra giovanile degli studenti frequentanti l’indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo Polo1 di Galatina e dal coro di voci bianche frequentanti le classi quinte della scuola primaria. Nella serata di martedì 20 dicembre alle ore 19.30, alla presenza del Sindaco dott. Fabio Vergine e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione dott.ssa Camilla Palombini, si sono esibiti nella Chiesa di San Pietro e Paolo gli alunni della Sezione musicale dell’Istituto Polo 1 di Galatina accompagnati dal coro di voci bianche e dagli alunni delle Classi Quinte della Scuola Primaria “M. Montinari”, eseguendo brani tradizionali alternati a composizioni moderne, interamente suonati dal vivo dagli studenti di strumento, con il supporto canoro dei compagni e dei più piccoli. Un’occasione per celebrare le festività natalizie e per ritrovarsi dopo un lungo periodo di astinenza dalle esibizioni alla presenza del pubblico; il segno di un’attività che ricomincia dopo la crisi pandemica, nel segno della comunità e dell’ottimismo pronta ad inviare “note di speranza”, ed un messaggio augurale di buone feste. Lo spettacolo organizzato nell’incantevole cornice della Chiesa Matrice, centro e cuore pulsante della città, stracolma di presenze e di emozioni ha presentato concerti vocali-strumentali andati in scena per celebrare il lavoro svolto da tutto l’Istituto Comprensivo, guidato dalla dirigente Luisa Cascione. La manifestazione rappresenta ancora una volta e, nella migliore tradizione del Corso ad Indirizzo musicale, il tentativo di contribuire alla sensibilizzazione e alla crescita del bambino della scuola dell’infanzia e primaria fino all’adolescente della secondaria di I grado e di promuovere la socializzazione e il rispetto, la comunicazione culturale e sonora.  L’esibizione è nata dal lavoro degli alunni, dei docenti di strumento della scuola media G. Pascoli e delle insegnanti della scuola elementare e dell’infanzia a cui, durante l’evento, sono andati i dovuti ringraziamenti. Il programma del concerto, applaudito in ogni singola esibizione, ha previsto i seguenti brani:

Inno alla gioia, Tu scendi dalle stelle, Aria sulla quarta corda, Astro del ciel, Ave Maria, Il primo Natale, The favourite things, We wish you a merry Christmas, Imagine, Jingle Bells

Il concerto ha avuto inizio con l’Inno alla Gioia di L. Van Beethoven e  appena le prime note si sono diffuse, era evidente il potere eccezionale della musica, capace di unire una folla di persone in un'unica emozione. Ad arricchire lo spettacolo di musica dal vivo, le voci degli alunni con le loro dolci poesie. Una vera festa di suoni che ha raccontato, più delle parole, l’impegno profuso dagli insegnanti di strumento e dalle funzioni strumentali di supporto, in quel rapporto vivo tra docenti e alunni capace di generare le migliori forme espressive. L'esperienza è stata coinvolgente, tutti gli alunni hanno avuto la possibilità di confrontarsi con il linguaggio universale ed inclusivo della musica.

Salutando i presenti e ringraziando l’Amministrazione Comunale e Don Lucio per la prestigiosa location riservata all’evento la Dirigente ha elogiato i giovani orchestrali e i loro docenti. La Dirigente ha anche ricordato come grazie alla musica, per eccellenza un linguaggio universale, e anima pulsante del corso orientante ad indirizzo musicale della Scuola Secondaria di I grado nonché dell’intera Orchestra Giovanile “G. Pascoli”, si generano positive sinergie in grado di avvicinare e di unire anche nei momenti più difficili.

La serata si è conclusa con un tradizionale Jingle Bells intonato dai presenti tra tanti applausi e grandi apprezzamenti da parte di tutti gli intervenuti.

 

Danza, folklore, strumenti e risorse dell’informatica, musica. Ecco quanto propone l’ottavo appuntamento con la rassegna “GalatinArte” in programma per domenica 21 maggio.

Nella suggestiva cornice del centro storico, sulla scorta dell’interesse dimostrato dalla cittadinanza e non solo in occasione delle precedenti iniziative, a partire dalle ore 11.00, a cura de La Fabbrica dei Gesti, presso l’atrio di Palazzo Gorgoni, si terranno i laboratori per bambini.

Sarà questo il primo di quattro eventi che allieteranno la giornata di domenica.

Alle ore 18.00 – Atrio Palazzo Gorgoni -  “Spazio all’automazione” – Robot e videogames a cura dell’Istituto Tecnico Commerciale “M. Laporta”.  Hardware e software sviluppati e realizzati dall'Istituto. In particolare il software, ancora in via di sviluppo, riguarderà le risorse turistiche di Galatina. Per quanto riguarda l' hardware verranno presentati  prototipi realizzati con la scheda ARDUINO: incrocio semaforizzato, allarme fuoco e fumo, auto – robot, ragno – robot, sensore di parcheggio, sensore crepuscolare, luci programmabili albero di Natale. I prodotti realizzati verranno illustrati dagli stessi studenti dell' Istituto.

Gli appassionati di danza, dalle ore 19.30 in poi, potranno seguire, in Piazza Galluccio, l’esibizione degli alunni dell’Istituto Comprensivo Polo 3 di Galatina – Scuola Media “Giovanni XXIII”.

Nell'ambito del Progetto "Per una Città migliore … tra colore e folklore” verrà proposta alla cittadinanza una esibizione del gruppo danza del laboratorio di rappresentazione coreografica moderna e folkloristica sulle note di brani di M. Jackson.

Alle 21.00, in Piazzetta Orsini, esibizione del Trio 16/9. Un terzetto, composto da Chiara Chetrì, Gabriele Toma e Piero Luigi Balena, che nasce dall’esigenza di mettere in comune le proprie esperienze e la propria passione con l’intento di diffondere l’interesse per l’ascolto consapevole della musica dal vivo nel pubblico di tutte le età.

Il programma della serata annovererà arrangiamenti originali per questa formazione di musiche di Piazzolla, Shostakovich, Rachmaninov, Elgar, Ibert, Bozza e Doppler.

CHIARA CHETRI’, Clarinetto

Si è avvicinata alla musica all'età di cinque anni, studiando il pianoforte. All'età di 17 anni ha iniziato lo studio del clarinetto e ha concluso il corso "Triennio di clarinetto" presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma nella classe del Maestro Ivo Meccoli nell'a.a. 2015/16. 

Nel 2012 ha partecipato al “Clarinet Fest 2012” e alle Masterclasses dei Maestri Sauro Berti e Piero Vincenti. Ha ricoperto i posti di primo e secondo clarinetto nell' Orchestra del Conservatorio “Santa Cecilia” e preso parte in vari complessi cameristici. Ha inoltre collaborato con la “Broadway musical Orchestra” e la “Cecilia Jazz Orchestra”. Nel 2013 ha partecipato al "Festival dei due mondi" di Spoleto. Nel 2014 si è esibita come solista in "Gone with the swing", spettacolo dedicato a musiche per il cinema scritte dal Maestro Stefano Micheletti. Ha perfezionato i suoi studi con il Maestro Stefano Novelli, Primo clarinetto dell'orchestra "Accademia Santa Cecilia di Roma".

GABRIELE TOMA, Pianoforte

Gabriele Toma inizia gli studi di Pianoforte presso la scuola media a indirizzo musicale di Maglie sotto la guida del maestro Luigi Fracasso. Iscrittosi al Liceo Classico “Francesca Capece” di Maglie, affianca gli studi musicali a quelli umanistici. Nel 2012 è ammesso a pieni voti al Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce nella classe del maestro Pierluigi Camicia. Ha partecipato a concorsi nazionali e internazionali, classificandosi nelle prime posizioni. Inizia a diciotto anni la sua attività concertistica. Nel 2015 consegue il Diploma di Liceo Classico e nel 2016 il Diploma Accademico di I livello presso il Conservatorio, a pieni voti. Molto apprezzato dal grande pianista Bruno Canino che scrive di lui: “Ho avuto l’occasione e il piacere di ascoltare il giovane pianista Gabriele Toma, e ne ho ammirato il bel suono, morbido e potente, la convinzione musicale, la buona organizzazione tecnica”. Si cimenta da autodidatta nella composizione. Ha partecipato a Masterclasses con maestri di fama internazionale come Andrej Gavrilov e Ivan Fedele. Attualmente sta frequentando il Biennio Accademico di II livello presso il Conservatorio “Tito Schipa” sotto la guida del Maestro Corrado De Bernart. Scrive per la rivista di approfondimento musicale Quinte Parallele.

PIERO LUIGI BALENA, Flauto

Piero Luigi Balena nasce a Maglie (Le) e inizia a studiare il flauto all’età di undici anni con il maestro Luigi Cesari nella sua città. All’età di tredici anni inizia gli studi accademici presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce sotto la guida del maestro Giuseppe Contaldo e successivamente presso il Conservatorio “Piccinni” di Bari. Dopo un lungo periodo di allontanamento della musica, riprende gli studi accademici nel 2009 sotto la guida del maestro Salvatore Stefanelli presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, dove consegue nel 2013 il Diploma Accademico di I livello e, nel 2016, il Diploma Accademico di II livello in Flauto con il massimo dei voti e la lode. È componente stabile dell’Orchestra di Fiati e Percussioni Jonico Salentina, diretta dal maestro Ten. Col. Leonardo Laserra Ingrosso, con la quale si esibisce regolarmente in prestigiose location. Ha frequentato diversi Masterclass di perfezionamento e nutre una profonda passione per la musica da camera che esegue con diverse formazioni, una delle quali è il Trio 16/9.

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 24/01/2018 @ 13:28:29, in La chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò, linkato 1641 volte)

Seconda parte della pubblicazione di cui è autore P. Francesco D’Acquarica, nohano, missionario della Consolata, autore di diversi lavori di ricerca storica condotta negli archivi parrocchiali e diocesani. Con questo testo, corredato di immagini, P. Francesco ha voluto studiare i nessi tra chiesa particolare nohana e ordinario diocesano.

La redazione

 

GIOVANNI DE EPIFANIS (1365-1435)

Vescovo di Nardò dal 1413 al 1422

Dal 1413 al 1422 i Papi furono:        

Gregorio XII (1326-1417)            papa dal 1406 al 1415

Giovanni XXIII (1370-1419)        antipapa dal 1410 al 1415

Martino V (1369-1431)                 papa dal 1417 al 1431

Eugenio IV (1383-1447)               papa dal 1431 al 1447

 

            Non si conoscono i nomi degli Arcipreti di Noha di questo periodo. Dal 750 fino al 1450 circa Noha era di rito e culto greco. Nei documenti rintracciati si parla di un protopapa, che identifica la figura dell’arciprete, senza tuttavia rivelarne il nome.

Primo Vescovo della ripristinata sede vescovile fu Giovanni De Epifanis. E da allora la serie dei Vescovi non si è mai più interrotta.

            Il De Epifanis, benedettino, discendeva dalla nobile stirpe dei principi di Benevento, che diede alla società del tempo molti personaggi famosi come comandanti di esercito, Vescovi, Cardinali, e Vittore III (1026-1087) che fu papa dal 1086 alla morte. Perso il principato di Benevento, questa nobilissima famiglia si stabilì a Nardò. Giovanni, quindi, nacque a Nardò da Raimondo De Epifanis e da Giovannella dei Falconi, casati tra i più illustri della città. Vestì l’abito di S. Benedetto nel monastero di S. Maria di Nardò, il cui abate esercitava l’ufficio di Vescovo. Divenne sacerdote dello stesso ordine benedettino e fu abate cantore* del monastero.

* Nei monasteri il "cantore" si occupava dei canti durante i servizi divini. Era anche uno dei tre monaci che conservava le chiavi del monastero. Il Concilio Vaticano II ha ripristinato il ruolo tardo-antico del cantore come guida del canto dell’assemblea, ma la maggior parte di coloro che assumono tale ruolo, purtroppo oggi ha solo una modesta preparazione musicale.

Spinto anche da re di Napoli Ladislao (1376-1414), si adoperò per ottenere il ritorno della sede vescovile a Nardò. Il 12 gennaio 1413 fu eletto Vescovo della sede neretina. Verso la fine del 1422, desideroso di quiete e tranquillità, rinunziò alla cattedra e si ritirò a vita privata, sempre a Nardò, dove morì il 19 ottobre 1435 all’età di 70 anni.

            Ampliò il palazzo vescovile, assegnò ai canonici sicure e migliori rendite, edificò un nuovo convento con chiesa propria per i monaci Benedettini, che dovettero abbandonare il vecchio monastero, divenuto palazzo vescovile.

 

Relazione con la chiesa di Noha

            Per quanto riguarda Noha è importante sottolineare la “Relatio” che Giovanni De Epifanis, indirizzò al Papa nel 1412, mentre ricopriva ancora la carica di Abate. Il papa (che in quel tempo era l’antipapa Giovanni XXIII*) ricevette codesta interessante relazione contenente la storia della diocesi di Nardò e le sue vicende attraverso i secoli, proprio per ottenere il ripristino della sede vescovile.

* Giovanni XXIII antipapa - Baldassarre Cossa (Napoli 1370 circa - Firenze  1419), creato da Bonifacio IX cardinale (1402), ebbe parte principale nella convocazione del Concilio di Pisa, e grande influenza sotto il pontificato del debole Alessandro V, cui successe nel 1410. La Francia, l'Inghilterra e molti stati italiani e tedeschi ne riconobbero la legittimità, da altri negata. Aiutò l'impresa di Luigi II d'Angiò contro Ladislao, ma finì col venire a patti con quest'ultimo (1412). Convocò a Roma un concilio per la riforma della Chiesa, che si limitò alla condanna del teologo britannico John Wyclif (1320-1384). Costretto a fuggire da Roma davanti a Ladislao (1413), dovette consentire a Sigismondo, re dei Romani, la convocazione del Concilio di Costanza, che dopo alcune drammatiche vicende lo sospese e lo depose (1415). A lungo prigioniero, nonostante avesse accettato la sentenza del concilio, fu liberato per ordine di Martino V. Fu creato cardinale vescovo di Tuscolo (1419) poco prima della morte.

            L’abate De Epifanis fu dunque eletto primo Vescovo della  diocesi neretina ricostituita. La sua Relatio è un manoscritto di complessive 27 cartelle, segue la numerazione per fogli (dal f.36 al f.41) scritti sia sul recto che sul verso, ad eccezione del f.36 utilizzato solo sul recto per il titolo stesso della Relatio. Vi è il resoconto delle terre, casali e oppida con la suddivisione della popolazione in greci e latini. Il documento si conserva nell’archivio diocesano di Nardò.

            In questa relazione vengono elencati i diversi paesi che appartengono alla Diocesi: Galatone, Copertino, Parabita, Casarano, Matino, Taviano, Melissano, Alliste, Racale, Felline, Seclì, Neviano, Aradeo, Noha e altri casali ora non più esistenti. Noha è così descritta: Terra Noje similiter Graecorum distat a Nerito passuum millia septem, et habet animas 710 circiter. (La terra di Noe, dei Greci, dista da Nardò 7 mila passi, ed è abitata da 710 persone circa).

            Nel documento citato i luoghi descritti hanno la qualifica di Oppidum = paese, Terra = regione, territorio, Casale = villaggio, borgo. Noha è qualificata come “terra”. In questi luoghi il Vescovo o l’Abate di Nardò nominava i rettori o arcipreti rurali, i quali ogni anno prestavano l’obbedienza al presule di Nardò, il 15 agosto intervenendo alla solenne Messa pontificale. Noha dunque nel 1412 aveva il suo “Arciprete”, anche se non ne conosciamo il nome.

Riporto qui una mia traduzione del documento in questione.

 

Relazione di Giovanni De Epifanis

            Relazione sull’antico e recente stato della Chiesa di Nardò fatta da Giovanni de Epifanis, dal Capitolo e dal Convento dei Monaci per Giovanni XXIII nell’anno del Signore 1412.

            La Venerabile Vostra Santità si è degnata di darci il mandato di Abate del Convento sia dei Canonici che dei Monaci di questa santa sede di Nardò per produrre fedelmente e diligentemente un documento scritto sullo stato decoroso antico e moderno sia delle sede abbaziale che della Diocesi, perché Sua Santità possa decidere, con più maturità e conoscenza, una nuova erezione a chiesa cattedrale con un suo documento scritto con l’autorità apostolica. Dunque la città di Nardò ha ricevuto la fede in Cristo già dai tempi apostolici insieme a molte altre Città e Province: come è documentato nell’antico libro Chronicon Japigiae, che si conserva sia nell’archivio del Palazzo della città e anche nel nostro Archivio. La chiesa principale della stessa città di Nardò è quella della Assunzione della Beata Vergine Maria qualificata col vocabolo di antichissima, e si fa di essa espressamente ricordo dopo 500 anni sia in lettere apostoliche e sia in diversi privilegi dei Principi dei Longobardi: i quali scritti insieme con tutti gli altri o singolarmente possiamo mostrare per maggior sicurezza con tanto di annotazioni documentate. Inoltre in questi scritti questa chiesa è documentata non come una cosa nuova ma antichissima esistente molti secoli prima. A quei tempi dopo essere stata soppressa per la cura delle anime e la giurisdizione spirituale della Diocesi sia stata affidata successivamente a Vescovi e Arcivescovi della diocesi di Brindisi,  a quella la Città  il Popolo si affidò con il permesso della Sede Apostolica e a quella solevano dare annualmente la decima: come appare da antiche lettere e scritture del nostro archivio della chiesa di Nardò. La stessa lettera al Clero e al Popolo del Papa Paolo con data Roma 4 settembre  nella 15ma Indizione dopo il Consolato di Costantino nell’anno ventiduesimo, proibisce al Clero e al Popolo di non eleggere Vescovi senza l’autorizzazione della sede apostolica, ma comanda ai Monaci di sostenersi con i redditi della chiesa. Riguardo allo stato dei luoghi della Diocesi e il numero delle anime, oltre alla città di Nardò, che ha 15 mila e 700 anime, ci sono anche i seguenti luoghi popolati di cui alcuni sono  tra i migliori e più nobili e sono formati dal numero di anime come segue.

 

Il testo che segue è riportato nel latino originale, senza la traduzione italiana, in quanto mi pare si tratti di un latino non molto ostico, anzi intelligibile da parte di tutti.

  • Galatena Oppidum Graecorum (Galatone, paese dei Greci) distat a Nerito tria millia passuum et habet animas 4750 circiter.
  • Cupertinum distat a Nerito sex millia passuum, est Oppidum Latinorum (paese dei Latini) et continet animas 3120 circiter.
  • Oppidum Parabita Latinorum (paese dei Latini) distat a Nerito decem millia passuum, et babet animas 1800 circiter.
  • Oppidum Casarani Magni Latinorum simul et Graecorum (paese dei Latini e dei Greci) distat a Nerito passuum millia quindecim, et habet animas 1100 circiter.
  • Oppidum alterius Casarani inferioris est Graecorum distat a Nerito etiam quindecim millia passuum circiter, et habet animas 430 circiter.
  • Oppidum Matini (paese dei Latini) Latinorum distat a Nerito passuum millia undecim, et babet animas 1240 circiter.
  • Casale Octaviani Latinorum (Taviano casale dei Latini) distat a Nerito passuum millia sexdecim, et babet animas 360 circiter.
  • Casale Melessani Latinorum (casale dei Latini) distat a Nerito millia passum septendecim circiter, et babet animas 430 circiter.
  • Terra Allistae Graecorum (terra dei Greci) distat a Nerito millia passuum sexdecim, et habet animas 140 circiter.
  • Oppidum Racleum Latinorum (paese dei Latini) distat a Nerito millia passum circiter sexdecim, et habet animas 980 circiter.
  • Oppidum Fellini Graecorum (paese dei Greci) a Nerito passuum millia decem, et octo, et animas 1160 circiter.
  • Terra Seclii (Terra du Seclì) distat a Nerito millia passum quatuor, et habet animas 490 circiter, et est Oppidum Graecorum (paese dei Greci).
  • Terra Neuiani similiter Graecorum (Terra di Neviano dei Greci) distat a Nerito sex millia passuum, et habet animas 850 circiter.
  • Terra Aradei similiter Graecorum distat a Nerito sex millia passum, et habet animas 1450  circiter.
  • Terra Noje similiter Graecorum distat a Nerito passuum millia septem, et habet animas 710 circiter. [Noha dunque aveva un numero di abitanti superiore a quello di alcuni comuni come Seclì, Alliste e Melissano, ndr.]
  • Terra Phulciliani Graecorum a Nerito passuum millia tria circiter, et babet animas 170 circiter.
  • Terra Tabelle Graecorum distat a Nerito quatuor millia passuum, et habet animas 200 circiter.
  • Casale de Casulis Latinorum distat a Nerito sex millia passuum, et habet animas 170 circiter.
  • Casale Puteo uiui (Casale Pozzo vivo) Graecorum distat a Nerito quatuor millia passuum, et habet animas 100 circiter.
  • Casale Feudi S. Nicolai de Derneo Latinorum distat a Nerito 12 millia passuum, et babet animas supra 390.
  • Casale S. Nicolai de Calliano Graecorum distat a Nerito passuum circiter decem, et babet animas 130 circiter.
  • Casale Lucugnani Graecorum distat a Nerito tresdecim millia passuum, et habet animas 250 circiter.

Omnia supradicta Oppida, Casalia, et Terrae babent suas ecclesias Parrocchiales, et proprium Archipresbyterum, quae successiue ab Abbate Monasteri Neritoni constituitur, et eligitur. (Tutti i Casali, Terre e Villaggi sopradetti hanno la chiesa parrocchiale e il proprio arciprete costituito ed eletto dall’Abate del monastero di Nardò).

            La conclusione, che ho riportato in neretto, è molto importante perché ci informa che nel 1412 a Noha c’era la chiesa parrocchiale con il suo arciprete nominato dall’Abate del monastero di Nardò.

Inoltre a chiare lettere si dice:

            Terra Noje, Graecorum, distat a Nerito passum millia septem, habet animas 710 circiter. (La terra di Noje, dei Greci, dista da Nardò 7 mila passi, ed è abitata da 710 persone circa). Il Tanzi nel suo libretto dal titolo “L’università di Noha, documenti e note - Lecce 1906” invece di 710 anime scrive 710 focolari, il che significa 4260 abitanti circa.

            Oltre alle predette Terre e Luoghi abitati, l’Abbazia di Nardò ha molti altri feudi e luoghi non abitati a lei soggetti dal punto di vista spirituale.

            Segue poi l’elenco delle abbazie.

 

[continua]

P. Francesco D’Acquarica

 
Di Redazione (del 30/11/2018 @ 13:28:01, in Comunicato Stampa, linkato 876 volte)

Sabato 1 dicembre a Levèra faremo un viaggio nella tradizione musicale ellenica.

Taxidi nasce dall’incontro di musicisti italo-greci, uniti dalla comune passione per la Grecia, la sua cultura e la sua musica.

Il gruppo propone brani di propria composizione e brani della tradizione musicale ellenica, da pezzi più popolari a canzoni provenienti dalle isole più remote del mar Egeo.

Nel repertorio troviamo i celebri Sirtaki, Rebetiko, Hassaposerviko e 

molte altre forme musicali di carattere festoso e da ballo.

 

Taxidi sono stati protagonisti del documentario etnografico “Tria Loja”, ideato e prodotto da Meditfilm, un viaggio musicale e culturale che dal cuore Grecìa salentina porta direttamente sulle sponde della Grecia.

Il video è stato presentato a Kalamata, nel Peloponneso, nell'ambito di un incontro per valorizzare il forte legame che unisce questa terra e il Sud Italia.

 

Taxidi sono stati recentemente ospiti dell'ambasciata italiana di Oporto, prima tappa di un tour che li ha visti impegnati tra Portogallo e Spagna.

Ingresso gratuito con tessera Arci.

Durante la serata ci sarà la possibilità di ordinare delle pizze per una piacevole cena conviviale

Arci Levèra Noha

 
Di Redazione (del 14/12/2023 @ 13:28:00, in Comunicato Stampa, linkato 281 volte)

Mercoledì 13 dicembre, mentre in via Toma venivano accolti gli studenti delle quinte classi della primaria nell’Open Day organizzato per far vivere loro l’esperienza della secondaria, le classi seconde di secondaria assistevano a uno spettacolo in lingua francese al teatro Don Bosco di Lecce.

I primi hanno vissuto una giornata di studio con i compagni più grandi, tra lezioni in classe, laboratori d'arte e lezioni con i docenti di pianoforte, flauto, chitarra e violino. Chi sceglierà l’indirizzo musicale del Polo 1, potrà imparare a suonare o approfondire lo strumento ed entrare a far parte dell’Orchestra giovanile Giovanni Pascoli, protagonista di diversi appuntamenti durante l’anno, come ad esempio il concerto natalizio nella chiesa matrice di Galatina del 20 dicembre prossimo.

In contemporanea, i compagni di seconda hanno assistito a Les trois Mousquetaires in lingua francese, opera scritta da Alexandre Dumas nel 1600 nell’allestimento dell’Erasmus Theatre. Lo spettacolo, che ripropone temi sempre attuali come l’amicizia, la lealtà, la lotta tra il bene e male, l’amore ed il coraggio, è ben riassunto nel motto “Uno per tutti e tutti per uno”. Combattere insieme, quindi, per sconfiggere il male, dove D’Artagnan, personaggio le cui doti principali sono l’amicizia, la perseveranza, il coraggio e la lealtà, diventa un esempio sempre attuale al quale ispirarsi per i nostri ragazzi.

 Fiorella Mastria

 
Di Redazione (del 28/12/2022 @ 13:26:47, in Comunicato Stampa, linkato 275 volte)

Venerdì 30 Dicembre Levèra si tinge delle calienti atmosfere della Spagna!!! Un trio flamenco, in tour nella Puglia, animerà i nostri spazi di buona musica ritmi e danze della cultura ispanica. Un appuntamento assolutamente da non perdere!!! Ci vediamo alle 21.30 come sempre in via Bellini - ingresso con tessera Arci.

Levèra

 

 
Di Redazione (del 13/11/2023 @ 13:25:50, in Comunicato Stampa, linkato 240 volte)

Aprire un libro ed entrare in una storia, attraverso le parole e le immagini, è una delle esperienze più belle che un bambino e un adolescente possano fare.

Leggere apre la mente, stimola domande e regala risposte, ma queste non saranno mai definitive, ultime, c’è bisogno anche della fantasia, dell’immaginazione che aiuteranno i più piccoli a costruire la propria identità. In questo processo, gli insegnanti e i genitori assumono quel compito fondamentale di mediatori e di compagni. Ecco perché vale la pena segnarsi in agenda i più importanti appuntamenti letterari dell’anno, con i tanti eventi collaterali dedicati ai piccoli: andarci insieme, potrebbe essere l’occasione per scegliere la prossima storia da leggere!

L’Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina e Collemeto ha concluso, anche quest’anno, l’esperienza dedicata al progetto nazionale “Io Leggo Perché”.

Durante tutta la settimana dedicata, gli alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria sono stati coinvolti in un percorso dinamico di lettura - ascolto di due albi illustrati “La montagna più alta del mondo”, “Non tutte le principesse”, hanno visitato le librerie, hanno sperimentato attività grafico-manipolative realizzando una grande farfalla e libri di carta improvvisandosi “autori”, da riempire con i propri elaborati testuali o grafici perché “i libri ti danno ali per volare”.

Invece, gli alunni della scuola secondaria di primo grado e le classi quinte della scuola primaria, hanno aperto le porte a famiglie e librerie per l’evento “Liberi di diventare grandi” partendo da “Le fiabe capovolte” per riflettere sulla parità di genere.
Alunni impegnati nell’intonare e drammatizzare Pippi Calzelunghe e la postina, con lettura di brani dedicati tratti dal libro “La portalettere” (di Francesca Giannoni) e Corse di Tram (di Eleonora Laffranchini) e poi ancora Tremotina, La gatta con gli stivali, Raperonzolo, Cenerentolo. Non sono mancate letture in lingua francese (“Les filles peuvent le faire aussi et les garçons peuvent le faire aussi” di Sophie Gourion), in lingua spagnola (“Tal y como soy” di Hélène Druvert) e in lingua inglese (“Not all princesses dress in pink” di Jane Yolen e Heidi E. Y. Stemple e “Billy Elliot”) assieme agli interventi musicali a cura dell’Orchestra Giovanile Giovanni Pascoli e gli allestimenti artistici.

I nostri elaborati finali (tutti inseriti all'interno di un videoclip) sono stati condivisi sulla piattaforma #ioleggoperché che ci permetterà, insieme a una libreria con noi gemellata, di partecipare a un concorso a premi (contest) insieme ad altre scuole del territorio nazionale e avere la possibilità di vincere un buono acquisto del valore di mille euro, utilizzato per acquistare libri per le biblioteche scolastiche.

La dirigente Luisa Cascione: “Questa sera abbiamo letto insieme, abbiamo raccontato e condiviso storie ed emozioni attorno al nostro “focolare-scuola”, abbiamo letto due volte, per noi stessi e per gli altri, perché solo dalla costruzione del noi deve emergere l’io; abbiamo letto perché senza uguaglianza non c’è democrazia, senza riconoscimento reciproco non c’è giustizia e non si può aspirare alla pace, senza parità di genere non c’è futuro”.

 Fiorella Mastria

 
Di Albino Campa (del 07/04/2011 @ 13:25:30, in Eventi, linkato 3700 volte)

Eccovi di seguito una bella intervista di Dino Valente del sito galatina.it sulla manifestazione antimafia di domenica 10 aprile 2011. Seguiamo l'invito di don Raffaele dell'associazione LIBERA: cerchiamo di parteciparvi numerosi, come segno del nostro riscatto.

Dopo le allarmanti segnalazioni del mondo giudiziario leccese e della Prefettura di Lecce sul rischio infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e sociale galatinese, la cooperativa sociale Terre di Puglia - Libera Terra di Mesagne, che ha in gestione l’uliveto confiscato alla mafia in contrada Roncella a Noha, insieme ad una rete di associazioni quali: Libera Lecce, CGIL, Arci, Antigone, UDS, UDU, Città Nostra, I Dialoghi di Noha, CSI Terra d'Otranto, Città Fertile, Agesci Scout Galatina Gruppo 1, e a tanti singoli cittadini, ha deciso di mobilitarsi per dimostrare che a Galatina c’è anche un tessuto sociale sano che rifiuta ogni tipo di connivenza e che vuole rompere il muro dell’indifferenza.
Da questo obiettivo nasce l’iniziativa, che sarà patrocinata dal Comune di Galatina, che si terrà domenica 10 aprile a partire dalle ore 15 “Primavera LIBERA tutti”. La carovana di Libera, aperta a tutti coloro che vogliono partecipare partirà alle 15 in bicicletta da Piazza San Pietro in Galatina ed arriverà in Contrada Roncella, dopo essersi fermata a Noha in Piazza San Michele, dove raccoglierà gli ulteriori partecipanti.
Giunti sull’uliveto si procederà al taglio simbolico di una fronda degli ulivi presenti, da cui quest’anno si ricaveranno le palme da benedire e distribuire la domenica successiva in occasione della celebrazione della Domenica delle Palme. Un gesto simbolico per legare il tradizionale messaggio di pace trasmesso dall’ulivo a quello di legalità in un connubio indissolubile.
Durante il pomeriggio, dedicato a grandi e piccini, si costruirà il muro della legalità con le scatole di scarpe colorate che ogni partecipante porterà con sé su cui verrà scritta una frase per la legalità contro le mafie, e i più piccoli saranno inseriti nei laboratori organizzati dal Salento Buskers sull’arte degli antichi madonnari.
Parteciperà all'iniziativa, in cui si intervalleranno momenti di riflessione e di musica, Raffaele Casarano, Nabil Bay dei Radio Dervish e il Salento Busker, ai quali speriamo si aggiungano altri artisti di cui stiamo in queste ore chiedendo l’adesione.
Tutti uniti contro tutte le mafie, contro la corruzione e gli intrecci clientelari che alimentano gli affari delle organizzazioni criminali e il malcostume, per costruire, percorsi di libertà, cittadinanza, legalità, giustizia, solidarietà che, a partire dal valore fondamentale della dignità di ogni essere umano, siano il più valido antidoto al proliferare della violenza e della sopraffazione mafiosa.

Terre di Puglia – Libera Terra

Alessandro Leo (legale rappresentante)

 
Di Antonio Mellone (del 21/02/2017 @ 13:22:28, in don Donato Mellone, linkato 2356 volte)

Due anni fa, come oggi, si spegneva mio zio Don Donato Mellone, parroco di Noha. Gli mancava qualche mese per raggiungere le novanta primavere.

Non è qui d’uopo dare dei colpi di scalpello nell’abbozzo di un suo profilo: l’ho già fatto altrove, in altri testi.

Qui mi limito soltanto a ribadire che questo prete non ha vissuto 67 anni di sacerdozio per se stesso, ma per gli altri. Sicché il suo referente è sempre stato il suo Dio.

Non credo abbia mai avuto rimpianti. E sono certo che se con lui avessi fatto il gioco “se tornassi indietro cosa faresti?”, senza esitazione mi avrebbe risposto ancora il prete, e allo stesso modo. Magari cambiando due o tre piccole cose, ma la scelta sarebbe stata sempre la stessa.

Don Donato era nato per fare il prete e sapeva di esserlo fino in fondo, come il primo giorno.

Non è mai stato un grande condottiero, né mai ha avuto l’indole o l’estro del manager o del pubblicitario (ma forse non è nemmeno questo che vien richiesto a un sacerdote).

La sua fede era fermissima ma discreta e rispettosa, e certamente proprio per questo non l’ha mai imposta, semmai solo proposta agli altri, con onestà e senza fanatismi. La sua religiosità non è mai stata senza sorriso, né mai si è trasformata in arroganza dello spirito.

Non era attaccato ai soldi, che non lo hanno mai né smosso né commosso. Tanto denaro è passato certamente dalle sue mani, specialmente per la costruzione del complesso monumentale della Madonna delle Grazie in Noha; ma non si è mai fermata più del necessario ed è sempre andata dove doveva andare: all’ecclesia, alla costruzione di chiese, oratori e canoniche (opere anche di grande mole edilizia, per le quali non ha mai voluto lasciare cartigli a perenne memoria, come pure si usa), al rifacimento di solai, agli strumenti musicali liturgici, agli oggetti sacri, ai libri. Ma soprattutto a chi ne aveva bisogno.

Non ha mai pensato al suo benessere. La sua casa (due vani più servizi) era quella stessa dei suoi genitori. Non ha mai avuto ville al mare o in campagna, non macchine di lusso, non assicurazioni, non chissà quali risparmi, non conoscenze altolocate. Né mai alcuna forma di nepotismo ha lontanamente sfiorato la sua forma mentis.

Sostanzialmente coerente con l’annuncio del Vangelo, è sempre stato un prete povero ma senza ostentazione. Nel senso che era povero, ma ostentava il benessere (il che è molto evangelico: “quando digiunate profumatevi il capo e lavatevi la faccia” - Mt 6: 16-18).

Infine beato e sofferente (o beato proprio in quanto sofferente per molti anni): dolori atroci alle articolazioni, vista fioca, udito quasi zero, artrite reumatoide deformante, e via di seguito.

Ha trascorso gli ultimi anni della sua vita celebrando i sacri misteri, animando le celebrazioni liturgiche suonando l’organo, studiando sui libri come un seminarista alle prime armi, incontrando i fedeli, gli amici e i parenti, e pregando in continuazione.

Chissà per chi pregava, per chi continuava a consumare ancor di più i suoi poveri occhi miopi. Nel suo ufficio era sempre piegato sulle sudate carte, sulla scrittura sacra, già dalle prime ore dell’alba e, dopo la messa, nel corso di tutta la giornata. Leggere scritture sacre era per lui come obbedire ad una precedenza dell’ascolto. Il giorno pigliava così una marcia d’inizio, con una caparra di parole sacre da rigirare in bocca per tutta la giornata, come un nocciolo d’oliva.

Gli piaceva la battuta effervescente, sempre contenuta nei limiti del bon ton e dello humour inglese. Sapeva stare in compagnia con tutti, gli piaceva ascoltare le barzellette più che dirle, e non disdegnava qualche risata sonora che ha sempre considerato alla stessa stregua di una sana lettura spirituale.

Amava la buona cucina, soprattutto quella mediterranea che accompagnava spesso con il peperoncino piccante (secco, crudo, ma specialmente fritto). Non facevano per lui invece le besciamelle, le panne, la maionese e gli altri intrugli della nouvelle cousine, e detestava la cipolla cotta, che non voleva vedere né sentire in nessun modo. Ma la cosa che più di tutto adorava erano i frutti di mare: in particolare le cozze nere, crude, nature, senza alcun condimento (da accompagnare possibilmente con un buon bicchiere di vino, ove possibile pieno zeppo di cubetti di ghiaccio).

*

Il tempo avrà potuto pure agire sul fisico, come fa con tutti, ma non sicuramente sulla sua forza d’animo e sulla freschezza del suo sacerdozio che sembrava rinnovarsi giorno per giorno, fino all’ultimo.

Nonostante quella sua vista debolissima, don Donato ha saputo guardare e osservare molto chiaramente i tempi, i segni, le persone e gli avvenimenti dell’umana avventura sub speculo aeternitatis.

Finché Dio ha voluto.

Antonio Mellone

 

P.S. Martedì 21 febbraio 2017, alle ore 18, in chiesa madre a Noha, verrà celebrata una messa in suffragio di don Donato

 
Di Andrea Coccioli (del 23/12/2020 @ 13:22:19, in Comunicato Stampa, linkato 783 volte)

E’ consuetudine che, in occasione delle festività natalizie, la Scuola secondaria “G. Pascoli” del 1° Polo di Galatina porga gli auguri di buone feste con il tradizionale “ CONCERTO DI NATALE” presso la Chiesa matrice di SS Pietro e Paolo.Il concerto è tenuto dagli alunni del corso ad indirizzo musicale, fiore all’ occhiello del Primo Polo  ,unica Scuola a Galatina ad avere già da 14 anni questo indirizzo da non confondere con il normale ampliamento dell’ offerta formativa che propongono le altri Istituti cittadini…..

Così ha avviato l’incontro la Dirigente,Anna Antonica, durante l’ Openday del 21 dicembre.

Un incontro organizzato con il massimo scrupolo e il rispetto della norme anti Covid  che ha visto la partecipazione di gruppi di genitori ,non più di 15 alla volta,registrati all’ ingresso ,che hanno fatto conoscenza della mission e della vision dell’ istituto, della sua storia e del suo essere connotato come fucina  di tradizione e innovazione.

Trapelava dalle parole della dirigente la nostalgia per tutto quello che la scuola di ogni anno: l’accoglienza,i progetti nazionali e internazionali, gli stages e i gemellaggi ,i laboratori ….ma l’ ottimismo per un futuro di normalità riaffiorava alle domande dei genitori.

Sono stati presentati ai genitorii docenti e, in particolare, quelli del corso musicale hanno illustrato la peculiarità del loro percorso formativo entrando nello specifico delle specialità strumentali, quali la Chitarra classica, il Violino, il Flauto traverso ed il Pianoforte.

Con la presentazione del personale docente e non, la D. S. ha illustrato il Piano dell’Offerta Formativa nei dettagli, tenendo conto delle linee guida del Ministero riguardo all’emergenza COVID.

Il contributo della Dirigente si è avvalso anche della testimonianza diretta di alcuni allievi presenti da remoto (in DAD), sia di prime sia  di terze classi che hanno fornito un resoconto in diretta sulla loro esperienza all’interno del nostro istituto. In particolare, alcuni allievi  delle prime classi hanno manifestato (anche attraverso dei video realizzati dagli studenti stessi) il loro entusiasmo per la loro vita scolastica da studenti della Pascoli, mentre alcuni allievi in uscita delle terze classi hanno i presentato con soddisfazione il loro percorso formativo ormai prossimo alla conclusione. I genitori sono stati invitati ad osservare un’ ulteriore testimonianza dell’attività laboriosa degli alunni di tutte le classi: l’allestimento nel corridoio dell’entrata dell’edificio scolastico, del presepe Natalizio realizzato con materiale di riciclo. Un altro incontro è previsto per l’ 8 gennaio e, ovviamente,  la .Scuola resta a disposizione per ogni ulteriore chiarimento

 

I docenti del Primo Polo di Galatina

Emanuela Mussardo

Gianfranco Schirinzi

Stefania Cesari

 
Di Redazione (del 17/05/2018 @ 13:21:33, in Comunicato Stampa, linkato 1948 volte)

Le notizie di questi giorni sull’ennesima operazione di giustizia che vede coinvolto il clan Coluccia hanno risvegliato in noi il bisogno di testimoniare che esiste anche un’altra Noha rispetto a quella tristemente nota nelle cronache giudiziarie. E noi abbiamo avuto la fortuna di incontrarla, attraverso la gestione dell’immobile confiscato alla mafia in Via Bellini, nei tanti singoli e nelle solide realtà associative che resistono e si ritrovano nei valori della solidarietà, dell’accoglienza, della condivisione, e dell’affetto.

La nostra associazione Levèra è stata accolta con entusiasmo e grande disponibilità.

In questi due mesi di convivenza con il tessuto sociale nohano abbiamo voluto trasformare l’immobile confiscato alla mafia, non in un inutile e ipocrita vessillo alla legalità, ma in un luogo a servizio dei bisogni comunitari.

La cultura, il riconoscimento della bellezza nelle cose e nelle persone, l’affermazione dei diritti per tutti, sono i nostri strumenti per il cambiamento sociale e l’abbandono dei vecchi meccanismi che alimentano l’illegalità.

Teatro, musica, letteratura, ambiente, salute, promozione del territorio, doposcuola sociale e a breve l’apertura della palestra popolare, sono le declinazioni del nostro impegno.

Abbiamo voluto affrontare la gestione del bene confiscato guardando in una direzione completamente nuova. Pur consapevoli della presenza della criminalità e di una cultura connivente, per rassegnazione, non ci siamo lasciati vincere dalla stanchezza che ci accomunava ai tanti cittadini onesti ed insieme a loro vogliamo costruire un’altra realtà, rigenerando spazi e coscienze, lasciandoci sospingere dal vento di Levèra, carico di entusiasmo, energia, e voglia di libertà dai condizionamenti.

Arci LEVèRA

 
Di Redazione (del 23/12/2019 @ 13:21:15, in Comunicato Stampa, linkato 1088 volte)

Da lunedì 23 dicembre torna la rassegna di "NOTE BATTENTI", con tre serate all'insegna della musica di qualità e del bel canto, all'interno della chiesa dei Battenti, in Via Zimara.

L'intento di valorizzare il nostro gioiello architettonico, trova nella musica un'eccellente occasione di offrire per poche sere all'anno la suggestione di un palcoscenico particolare.

La rassegna del 2019 è proposta da FONE', scuola di canto diretta dal maestro Stefano Mangia. 

Si inizia con gli HARVUA' QUARTET composti da: Angela Così - Arpa, Dionisia Cassiano - voce, Mauro Esposito - sassofono, Antonio De Donno -  percussioni.

Il gruppo Harvuà propone una fusione originale tra il suono armonioso dell'arpa di Angela Cosi e la voce dal tocco elegante e raffinato di Dionisia Cassiano attraverso una suggestiva rilettura di alcuni tra i più bei brani di musica dal repertorio moderno compresi alcuni standard jazz.

Il percorso musicale di Harvuà inizia dalla riproposta di alcuni brani dal sapore metropolitano. L’approccio all’improvvisazione, caratteristica del duo, ha questa volta un carattere più libero e tridimensionale. Questo permette ad Harvuà di allargare la formazione strumentale, inserendo le percussioni che conferiscono un ritmo trascinante e strumenti dal timbro più avvolgente come il sassofono, associando strumentazioni elettroniche e effetti vocali. 

Giovedì 26 dicembre, in occasione delle festività natalizie, la “Scuola di Canto Fonè” del M° Stefano Luigi Mangia” offrirà un vero e proprio viaggio musicale all’interno delle sonorità linguistiche di differenti popoli con i CANTI NATALIZI DAL MONDO.

Saranno eseguiti canti dedicati alla natività, appartenenti ad altre provincie, regioni e nazioni: melodie e ritmici che spazieranno dall’italiano, al tedesco, allo spagnolo, all’africano, intermezzandosi con altre varietà linguistiche locali quali il calabrese, il griko e il salentino, e che saranno il focus del concerto per coro a cappella.

A fare da contorno agli arrangiamenti vocali interamente rivisitati, ci saranno anche brevi letture sul tema, utili ad accendere i ricordi e le atmosfere di una tradizione di affetti e legami che travalicano i confini geografici per contemplare solo la fragilità e la forza dell’essere umano. 

Concluderà la rassegna, lunedì 30 dicembre, il duo Emanuele Coluccia - Pianoforte e fiati, e Claudio Prima Organetto.

Emanuele Coluccia, pianista e polistrumentista eclettico, si è musicalmente formato tra l'Europa e gli Stati Uniti.

Vanta collaborazioni importanti con la cantautrice americana Myla Hardie, l'artista afro-jazz Alain Kodjovi, la cantante italiana Greta Panettieri, il trombettista/compositore tedesco Volker Goetze, il cantautore francese Chris Combette, e ha partecipato ai tour europei del trombettista newyorkese Greg Glassman e al tour in Andalusia con il trio Malesciana Folk.  

Rientrato in Italia ha fondato con Claudio Prima e Redi Hasa Bandadriatica, progetto con cui ha all'attivo 4 lavori discografici, numerosi tour in Italia e all'estero e prestigiose collaborazioni (King Naat Veliov e la Kocani Orkestra, Eva Quartet). 

Negli anni ha condiviso il palco con moltissimi artisti, tra cui Fabrizio Bosso, Carolina Bubbico, Gabriele Mirabassi, Javier Girotto e Silvia Manco, e nel 2005 e nel 2006 è stato membro dell’Orchestra della Notte Della Taranta.

Claudio Prima è leader e ideatore di numerosi progetti di indagine sulle ‘musiche di confine’ fra i quali BandAdriatica, Adria, Tabulè, Tukrè, Manigold, Progetto Se.Me., Orchestra Senza Confini / La Repetitiòn, Orchestra Popolare di Puglia. Si esibisce in festival e rassegne internazionali in Francia, Olanda, Inghilterra, Romania, Albania, Croazia, Grecia, Belgio, Austria, Germania, Svizzera, Spagna, Tunisia, Libano, Giordania, Kuwait, Stati Uniti. E’ organettista, cantante, compositore e autore di colonne sonore. Nel 2008 è ideatore e promotore per la BandAdriatica del progetto “Rotta per Otranto”, esperimento di viaggio e ricerca delle musiche d’Adriatico che diventa un film documentario e un cd dal titolo Maremoto. Dal 2010 è solista dell’opera contemporanea Oceanic Verses di Paola Prestini, con cui si esibisce al Barbican Centre di Londra, al Pace Shimmel di New York e al Kennedy Center di Washington DC.

Dal 2011 è ideatore e direttore della “Giovane Orchestra del Salento” un ensemble di 45 giovani musicisti salentini con cui pubblica un film documentario intitolato “Il volo” e un cd dal titolo ‘Essere terra’. Dal 2012 al 2014 è assistente musicale della Notte della Taranta prima con Goran Bregovic e poi con Giovanni Sollima. Ha un’intensa attività discografica e ad oggi conta più di 80 presenze in pubblicazioni discografiche italiane ed internazionali.

 

START ore 19.00

 

NICO MAURO 

Assessore al turismo

 
Di Redazione (del 13/06/2018 @ 13:21:07, in Comunicato Stampa, linkato 1099 volte)

Sabato 16 giugno 2018, alle ore 19.00, nel Chiostro del Palazzo della Cultura Zeffirino Rizzelli, piazza Dante Alighieri 51, Galatina, si terrà il Convegno sul Tarantismo NEI RI-MORSI DELLA STORIA, organizzato dal Polo Bibliomuseale di Galatina –gestore Libermedia/Servizi e formazione per i beni culturali– in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Galatina e curato da Salvatore Luperto, Direttore artistico del Museo civico “Pietro Cavoti”.

Nei RI-MORSI DELLA STORIA: un ritorno periodico sul tarantismo, sui “morsi” ciclici della “tarantola” per analizzarne gli aspetti moderni antropologici e creativi.

Dopo i saluti del Sindaco Marcello Pasquale Amante e dell’Assessore alla Cultura Cristina Dettù, i relatori, docenti dell’Università del Salento, Carlo Alberto Augieri, Eugenio Imbriani, Giancarlo Vallone, Gianfranco Salvatore con Mario Cazzato (architetto), Tony Candeloro (danzatore, coreografo), Tommaso Faggiano (documentarista) s’intratterranno su alcuni aspetti del tarantismo in particolare sulla parola evocatrice, sull’immagine e sulla devozione.

L’iniziativa ha lo scopo di introdurre una serie di convegni ciclici sul tarantismo e sugli attuali sviluppi nell’ambito creativo (arti visive, pièce in musica, danza, prosa e pièce drammatica) con l’obiettivo di restituire a Galatina il suo originario e antico ruolo di terra protagonista del fenomeno storico-sociale che caratterizza la cultura antropologica del Salento.

Durante il convegno sarà presentato il libro Il peso dei rimorsi, Ernesto De Martino cinquant’anni dopo a cura di Eugenio Imbriani e sarà proiettato, a chiusura della manifestazione, il cortometraggio Il fascino discreto del volto del santo di Fabrizio Lecce e Giuseppe Carrieri.

Ufficio Stampa di Galatina

 
Di Redazione (del 26/02/2020 @ 13:20:50, in Comunicato Stampa, linkato 1617 volte)

Il 26 febbraio del 2010, in un vile attentato ad opera dai talebani, veniva colpito a morte Pierantonio Colazzo, funzionario dell’AISE - Agenzia informazioni e sicurezza estera -.

Il "Park Residence Guesthouse» di Kabul ospitava Pierantonio ed una delegazione trattante pachistana ed indiana. L 'attacco, durato diverse ore, forzò le misure di sicurezza scatenando una caccia all'uomo all'interno di ogni singola camera d'albergo.

Pierantonio, in quel drammatico tempo, si prodigò per mettere in salvo molte persone tra cui suoi connazionali e fu in continuo contatto telefonico con la polizia afghana, contribuendo a rallentare l'azione dei terroristi.

Furono colpite a morte 17 persone tra cui 10 medici indiani ed un documentarista francese. Pierantonio Colazzo morì nella sua camera, consapevole che la scelta di restare all'interno dell'hotel gli sarebbe stata fatale.

Era un uomo dalle straordinarie qualità umane, colto, con una passione per il teatro, la poesia, la musica classica e pop. Aveva frequentato il Liceo Classico "Pietro Colonna" e si era laureato in lingua e letteratura araba, presso l'università orientale di Torino. Parlava correttamente il Dari, il dialetto persiano diffuso in Afghanistan, e prima di mettere a disposizione le sue competenze nell’AISE, fino a giungere a ruoli di altissima responsabilità, aveva lavorato presso il ministero della Difesa. I suoi incarichi all’estero lo hanno visto operare tra gli altri paesi anche in Oman.

Pierantonio era a Kabul a protezione del contingente italiano, forte della sua capacità di ispirare fiducia, della conoscenza della cultura del luogo, della capacità di ricondurre ogni possibile azione violenta in una logica di mediazione e di scambio.

I suoi occhi avevano visto, la sua penna aveva appuntato troppi orrori e la sua formazione culturale lo portava ad operare solo nella direzione della costruzione di ponti.

Era quindi diventato il cardine di un sistema di relazioni che avrebbe potuto creare dei nuovi e diversi equilibri in quell’area. Un lavoro evidentemente impossibile da portare a compimento, come poi la storia ci ha insegnato devesse essere.

Riprendo un suo scritto, vergato a Kabul nel 2008, che meglio di ogni altra parola ne traccia le qualità di uomo e di professionista e lo consegna come esempio alle nuove generazioni.

Scriveva Pierantonio Colazzo:

“Avere coraggio non può essere un fatto d’onore o di dignità. Bisogna decidere: combattere tutti i mulini a vento è più saggio che prendere per mano l’amore della propria vita e dare sguardi rassicuranti ai figli che ami e vuoi vivano in pace?

E se invece, ti caricassi nel cuore il rischio di perdere la tua vita per cercare, in un inferno meno buono del tuo, di salvare chi resta dal contagio di una follia immorale, sterile, suicida, per niente ironica per niente simpatica e improvvisa?

Una follia meditata forse, non si può vincere, va solo curata con l’anima”.

 

La Città di Galatina onora la memoria di un suo figlio, esempio alto di valori imperituri.

 
Di Redazione (del 12/05/2022 @ 13:20:13, in Comunicato Stampa, linkato 412 volte)

Presentazione del progetto Precious Plastic Salento

TALK + WORKSHOP sul riciclo artigianale della plastica
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Giovedì 12 maggio ore 19.00
Manifatture Knos - LECCE
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Con interventi di: Fridays For Future; Marcello D'Acquarica, Ass. Noi Ambiente e Beni Culturali e Alfredo Melissano, attivista di Rete Ambiente e Salute Salento.

Djset di ManuFunk

Giovedì 12 Maggio 2022
Lecce, Manifatture Knos
Via Vecchia Frigole 36
Ore 19
Ingresso gratuito

L’Associazione Mobius Circle presenta il progetto Precious Plastic Salento in un dibattito pubblico sull’economia circolare ed un workshop sul riciclo della plastica. A seguire dj-set di Manu Funk.

In un mondo minacciato dai cambiamenti climatici, dall’esaurimento delle risorse e dalle instabilità delle relazioni internazionali, le modalità di consumo e produzione globalizzate non solo non rispondono alle emergenze della nostra epoca, ma non fanno che esasperare la crisi ambientale e sociale.
Transitare a una piena economia circolare, sociale, territoriale, decarbonizzata, è la strategia più efficace che abbiamo per affrontare queste emergenze e rendere le nostre comunità più auto-sufficienti e resilienti, e liberarne il potenziale occupazionale.
Durante il talk sarà presentato alla comunità “Precious Plastic”  un movimento di riciclatori artigiani che cerca di affrontare il problema dell’inquinamento da plastica in maniera innovativa e creativa, attraverso la sperimentazione del riciclo artigianale in Salento, con una prospettiva di impresa sociale.

Nel corso dell’iniziativa saranno illustrate le finalità di Precious Plastic Salento (promozione di modelli di economia circolare, cittadinanza attiva) messe in campo attraverso le attività progettuali nazionali ed internazionali attualmente in corso: Civic Monitoring, Comunità Circolari. Parteciperanno al talk: Fridays For Future; Marcello D'Acquarica, Ass. Noi Ambiente e Beni Culturali e Alfredo Melissano, attivista di Rete Ambiente e Salute Salento.

Seguirà una dimostrazione delle funzionalità delle macchine utilizzate presso l’officina sociale dell’associazione.
Per tutta la durata dell’evento sarà possibile visitare il mercatino con le produzioni artigianali nate dal riciclo della plastica ed ascoltare la musica di ManuFunk.
Ingresso gratuito

 
 

Mobius Circle APS | Ente Non Profit
website:  preciousplasticsalento.it
email:  mobiuscircleodv@gmail.com
address:  Manifatture Knos, via Vecchia Frigole 36, Lecce
Tel (+39) 351 987 1636

 
Di Antonio Mellone (del 23/09/2015 @ 13:18:10, in NohaBlog, linkato 2915 volte)

E’ l’ultima festa dell’estate salentina, anzi pugliese, quella dedicata al patrono di Noha San Michele Arcangelo.

Il vessillifero delle schiere celesti, dotato di scudo, lancia, bilancia, elmo e pennacchio, il giorno della vigilia, portato in spalla, sfilerà in processione solenne per le strade del borgo tra inni e canti, preghiere e slogan alleluiatici, scoppio di batterie pirotecniche in centro e fuochi artificiali in periferia.

In suo onore da giorni vengono tirati su merletti e ricami di luminarie che trasformeranno via Castello e via Aradeo in scintillanti gallerie fatte di migliaia di piccole lampadine (ormai non più ad incandescenza ma a led) che con i loro particolari decorativi rimembrano gli archi trionfali del Rinascimento, le fontane, i festoni di fiori e altre baroccheggianti fantasie.

Parte di questi manufatti di legno e di ferro, al termine della festa (è una nuova moda) si trasformeranno in veri e propri oggetti da collezione per l’addobbo di interni, di locali pubblici, ma anche di ville e giardini privati.

Piazza San Michele, invece, cuore pulsante della festa, è il luogo storico della cassa armonica: quel palcoscenico a cupola (per la cui acustica non c’è bisogno di microfoni) dove la sera della festa si esibiranno le bande di giro, prime fra tutte il concerto bandistico di Noha diretto dal maestro Lory Calò (caso più unico che raro di profeta in patria - cosa generalmente molto difficile, ma a certe latitudini come le nostre quasi impossibile), che la sera della vigilia, al termine della processione solenne, eseguirà, tra gli altri, lo storico inno a San Michele Arcangelo, musicato proprio a Noha nei primi decenni del secolo scorso.

La sera del dì di festa, sotto le luci della ribalta, si alterneranno la banda “Città di Taviano” e il concerto bandistico lirico-sinfonico di Terra d’Otranto, ospiti graditissimi in grado di realizzare un vero e proprio miracolo, vale a dire l’ascolto anche da parte del popolo e delle classi meno agiate delle note e delle arie di un’Aida, un Nabucco, un Rigoletto o una Gazza Ladra, un tempo appannaggio esclusivo del ceto aristocratico e borghese rinchiuso nei teatri e nei politeami.

Come tradizione vuole, al termine del Bolero di Ravel, verso mezzanotte, lo spettacolo dei fuochi pirotecnici in grande stile chiuderà la seconda serata.

Il concerto di Tony Esposito e dei Petrameridie, sul grande palco allestito in piazza Castello, chiuderà la tre-giorni di festa nohana, fatta anche di bancarelle e mercatini suq/k, luna park ed esibizioni di scuole di ballo in piazza (Physica), nonché fast ma si spera anche, anzi soprattutto slow food.

Congratulazioni a tutti gli organizzatori e auguri a tutti i Michelini e le Micheline di Noha e dintorni.

Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 17/02/2020 @ 13:15:53, in Comunicato Stampa, linkato 866 volte)
Cutrofiano, la Città della Ceramica , questa sera sarà il palcoscenico per i festeggiamenti legati a Sant’Antonio da Padova.
Una tradizione lunga oltre 200 anni, e che per tale motivo è stata inserita all’interno dell’albo  dei rituali del fuoco della Regione Puglia, racconta la notte del 17 febbraio 1810, o addirittura quella del 1743,quando a seguito di un terremoto, le famiglie prese da spavento si riversarono per le strade e nelle campagne, ed iniziarono a pregare il Santo patrono, accendendo dei falò (focare) per riscaldarsi. I falò erano fatti con tralci di vigna, legna facilmente reperibile in campagna, data la potatura dei vigneti ancora in atto. Le preghiere votive e la fede fecero scampare il terribile pericolo del terremoto, per cui la devozione si rinnova di anno in anno.
All’interno del paese per tanto la tradizione vuole che si accendano i falò, circa 40, dopo il passaggio del Santo in processione che inizierà alle ore 19 al termine della celebrazione della Santa Messa. Le focare diventano così il luogo di ritrovo dei vari vicinati, per un momento di comunità, condivisione e convivialità, infatti accanto ai falò si imbandiscono tavolate con carne alla brace e alla pignata,pittule e bruschette accompagnate dal buon vino locale.
In Piazza Municipio invece ci sarà una focara collettiva organizzata dalle associazioni cutrofianesi con il Patrocinio e Contributo dell’Amministrazione Comunale, che potrà accogliere i vari visitatori che ogni anno arrivano nel paese per ammirare l’unicità della tradizione cutrofianese. Alle 21 con l’accensione pirotecnica della focara si darà inizio alla serata che vedrà la presenza di stand enogastronomici e tanta buona musica. Quest’anno vedrà si esibirà sul palco il gruppo IO TE E PUCCIA con ospite ANTONIO CASTRIGNANÒ.
 
Marco Forte
 
Di Redazione (del 23/12/2019 @ 13:15:03, in Comunicato Stampa, linkato 1012 volte)

SCAZZACATARANTE è un progetto musicale che nasce nel 1998 a Galatina, quando un gruppo di amici accomunati dalla passione per la pizzica-pizzica, decidono di portare avanti la tradizione popolare salentina.

Con un pizzico di innovazione, forte carisma e spirito di gruppo, si esibiscono nelle più importanti piazze del Salento e non solo, cercando di far conoscere in Italia il ritmo incalzante della pizzica-taranta.

Dopo 21 anni di musica e concerti decidono di promuovere la loro città, considerata la culla del fenomeno del tarantismo, facendo conoscere le sue tradizioni, in particolare i festeggiamenti dei SS. Pietro e Paolo.

Il nuovo singolo “SCIAMU ALLA BALLI”, che darà il titolo al progetto musicale in lavorazione  in uscita per la prossima stagione, propone diversi stili musicali, facendo incontrare il ritmo della pizzica salentina con il raggamuffin e la pachanga .

Per tale motivo gli SCAZZACATARANTE,  giorno 26 dicembre 2019, alle ore 18:30, presso il Palazzo della Cultura della Città di Galatina, Piazza Alighieri, 51,  presenteranno al pubblico il nuovo singolo “SCIAMU ALLI BALLI”.

Il brano, sostanzialmente narra il fenomeno del tarantismo che trova la massima espressione proprio durante i festeggiamenti dei SS. Pietro e Paolo nel mese di giugno, mentre il videoclip realizzato per l’occasione, rappresenta le fasi ed i momenti vissuti dagli artisti  prima del concerto.

Al termine della presentazione dell’evento, sarà offerto un buffet accompagnato da un momento ricreativo- culturale-musicale con grande ronda finale, a cui tutti potranno partecipare ballando e suonando il proprio strumento.

Scazzacatarante Galatina

 

L’Associazione "𝑪𝒊𝒕𝒕𝒂̀ 𝑵𝒐𝒔𝒕𝒓𝒂” di Galatina organizza per il giorno 23 aprile alle ore 10:00, in occasione della Giornata della Terra, un evento denominato "Il Paesaggio come opera d'arte". Previsto nell’ambito del progetto "𝑾𝒆 𝒂𝒓𝒆 - 𝑺𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒊𝒍 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒗𝒊𝒗𝒊𝒂𝒎𝒐" Puglia Capitale Sociale 3.0, l’evento si terrà all’interno del Parco Naturale di Punta Pizzo.

Insieme ad Angela Serafino ci porteremo all'interno dei luoghi del Parco, immerso nella macchia mediterranea, con ambienti particolari che si armonizzano in un caleidoscopico ambiente unico nel suo genere. Il paesaggio è infatti composto da macchia mediterranea, pseudo-steppe mediterranee, il tutto cela al suo interno un’immensa varietà di flora, dalla macchia mediterranea alta e bassa (corbezzolo, alaterno, erica arborea - ginestra spinosa, mirto, lentisco dafne, asparago spinoso) a quelle della gariga (rosmarino, timo, lentisco, erica arborea, ginestra spinosa) alla consistente vegetazione erbacea interna (orchidee, tra cui la rarissima orchidea italica, calendule, cardo santo, pratoline ecc.).

Samuel Mele, musicista nativo di Castrignano dei Greci, si esibirà in performance musicali dai ritmi mediterranei con strumenti a corda.

Inoltre, in collaborazione con ECOM Servizi Ambientali, avverrà la raccolta di rifiuti abbandonati, occasione che darà ai partecipanti in maniera facoltativa di omaggiare la Terra e la sua giornata.

L’appuntamento è gratuito, per conoscere meglio una perla paesaggistica del Salento, che sarà accompagnata da un assaggio di prodotti tipici.

È gradita la prenotazione.

Città Nostra Aps
Galatina
Tel. 334 6291335 Andrea

 

I Nirvana: il gruppo musicale più discusso e più famoso degli anni Novanta. Per la storia del rock una pietra miliare discutibile e contraddittoria, affascinante e indelebile. In pochi anni e con una manciata di album all’attivo, sono riusciti a imporsi come la vera leggenda della scena di Seattle, riuscendo a interpretare l’umore di un’intera generazione e trasformando l’alternative rock in un fenomeno di massa. Penultimo appuntamento con la mini rassegna Note a Margine dedicata al mondo delle Periferie promossa dall'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Galatina, che incontra alle ore 21 di questo sabato 26 settembre presso il Centro Polivalente di Viale Don Bosco, i due scrittori leccesi Osvaldo Piliego Ennio Ciotta i quali spiegheranno come i Nirvana di Kurt Cobain sono riusciti, in soli cinque anni di vita, a entrare nell'olimpo del rock, attraverso i loro personali e intimisti racconti e ricordi. Una chiacchierata introduttiva sulle periferie dell'anima, sulla perdita dell'innocenza, sul rumore e sul silenzio di un'intera generazione definita non a caso Post, quella appunto che dal 1989 in poi che ha visto in Cobain il suo martire o forse il suo capro espiatorio. Alle ore 22 circa si proseguirà con la proiezione del documentario Kurt Cobain: Montage of Heck di Brett Morgen. Una rara opportunità di sentire un artista raccontare la sua vita con le sue parole e le sue immagini. Un film potente, una storia incredibile e molto dolorosa. Una storia raccontata come si deve, su qualcuno che è stato trasformato in una icona fragile e sensibile. Un racconto di una generazione, di una storia di luoghi lontani, dimenticati, difficili e maledetti che hanno creato un mito difficilmente dimenticabile.

Dai diamanti non nasce niente, ma dal cemento nascono i fior. Le periferie sono anche questo. Vi aspettiamo.

OSVALDO PILIEGO: vive a Lecce ed è laureato a Lecce. Ha scritto per diverse riviste locali e nazionali.E' giornalista pubblicista. Attualmente è direttore di Coolclub.it e collabora con il “Quotidiano di Lecce” e “Rockerilla”. Ha organizzato centinaia di concerti e suona male la batteria da 15 anni.E' l'autore di Fino la fine del giorno e La citta Verticale entrambi editi da Lupo Editore. ENNIO CIOTTAGiornalista, scrittore, critico musicale e dj da oltre quindi anni vive e analizza dall'interno gli ambienti controculturali. Con i suoi articoli supporta principalmente il Do it yourself, la tutela dei beni comuni, l'ecologia radicale e i movimenti underground. Ha scritto “Street art-la rivoluzione nelle strade” edito da Bepress.

MONTAGE OF HECK: Un film di Brett Morgen. Con Kurt Cobain, Dave Grohl, Courtney Love, Krist Novoselic Documentario, durata 135 min. - USA 2015.

 Andrea CoccioliAssessore Politiche giovanili – Comune di Galatina

Paola VolanteCoordinatrice della ressegna “Note a Margine” – Rassegna di periferie.

 

 

 
Di Redazione (del 28/04/2014 @ 13:11:27, in Eventi, linkato 3711 volte)

Favola di Primavera .... Equestrian Show il 31 maggio e 1-2 Giugno a Noha presso lo Stadio Comunale e zone limitrofe. Tre giorni di emozioni intense con spettacoli equestri, American show, artisti di strada, musica, intrattenimento ludico, motocross, mostra artigianato, fiera mercato, gastronomia prodotti tipici Salentini.
Sabato 31 Maggio presentazione artisti con corteo nelle strade del paese e dalle ore 23:30 start Notte Bianca, domenica 1 giugno Cavalli Pizzicati con raduno Tamburellisti. Tutte le sere Gran Galà dalle ore 20:00.

Da non perdere! !!!!!!!!!!! Vi aspettiamo numerosi.

Per info e prenotazioni box rivolgersi entro il 20 Maggio a:
Selleria Basso Salento
Dino Dichorses

 

Il Patto locale per la lettura di Galatina, anche in questa estate così anomala, ha deciso di offrire uno sguardo diverso sulla città proponendo un  programma dipasseggiate letterarie. Dopo un duro periodo, ciascuno costretto nelle proprie case, queste prossime settimane possono rivelarsi momenti ideali per riscoprire la propria città, guardandola con occhi diversi, per riprendersi i propri spazi.

Partendo proprio dal libro e dalla lettura, della cui promozione il Patto locale ha fatto un obiettivo fondamentale della propria attività, i suoi sostenitori accompagneranno i viandanti alla scoperta (o ri-scoperta) di alcuni palazzi e luoghi della città, raccontando le storie degli illustri galatinesi che, in qualche modo, hanno legato ad essi il loro nome. Si tratterà non tanto d’itinerari turistici tradizionalmente definiti, ma di “passeggiate”, dove a guidare i visitatori, saranno alcuni libri che racconteranno di quei luoghi attraverso la voce dei promotori del “Patto”. D’altronde, proprio nel narrare di luoghi e persone, i libri non potranno che essere guide quanto mai attendibili, che orienteranno i curiosi viandanti attraverso un viaggio nel tempo e nello spazio, che cercherà di abbracciare un po’ tutte le epoche: si andrà, perciò, dalle atmosfere medievali di Maria d’Enghien fino al ventesimo secolo, si farà la conoscenza del filosofo Zimara e del pittore patriota Gioacchino Toma. Saranno diverse anche le forme di narrazione, con il teatro e la danza a sottolineare la “parola scritta”.

Sono stati organizzati cinque percorsi differenti, comprese due piccole “trasferte” nella vicina frazione di Collemeto, mentre, per i piccoli visitatori, è stato pensato un itinerario speciale: un viaggio da fermi”, alla scoperta della città, sulle ali di tanti meravigliosi albi illustrati.

Si partirà, dunque, Sabato prossimo 1° Agosto, con il percorso dedicato a “Maria D’Enghien e Marcantonio Zimara”, curato dall’Università Popolare “A. Vallone”, con le letture teatralizzate di T. Buccarella e l’accompagnamento musicale del violinista A. Pizzola; appuntamento alle 19, al Palazzo della Cultura di P.za D. Alighieri.

Secondo percorso, Giovedì 6 Agosto: il gruppo “Fidas” racconterà la “Storia della Chiesa di Collemeto”; alle ore 20, ritrovo in piazza Italia, vicino la Chiesa della B.V.M. di Costantinopoli.

Il giorno successivo, Venerdì 7 Agosto, si fa ritorno a Galatina, dove, dalle 19, con ritrovo presso il Palazzo della Cultura, l’associazione “Giorè” e la cooperativa “Polvere di Stelle” cureranno il terzo percorso dedicato al “Tarantismo”.

Un salto di qualche settimana per arrivare a Giovedì 27 Agosto, quando si tornerà a Collemeto, per una serata dedicata ai più piccoli: “Il Paese delle Storie: Letture ad alta voce per bambini dai cinque ai dieci anni”. Sarà Daniela De Santis ad attendere i piccoli partecipanti, alle ore 19, in piazza Madonna di Costantinopoli. Raccomandata la prenotazione, per un massimo di quindici partecipanti, accompagnati dagli adulti.

Ultimo percorso, il giorno successivo, Venerdì 28 Agosto: la sezione “Acli” di Noha proporrà una serata dedicata a “Baldassarre Papadia” con le letture dialogate di S. Ingrosso e A. Panico, mentre A.M. Mangia racconterà “Gioacchino Toma, . Ritrovo alle 20, presso il Palazzo della Cultura.

Per tutte le informazioni e le relative prenotazioni ci si può rivolgere alla Biblioteca comunale “P. Siciliani”, in P.za D. Alighieri, 51, a Galatina (Tel. 0836-565340 – mail: chiedialbibliotecario@comune.galatina.le.it pattoperlalettura@gmail.com).

Per tutti i percorsi, il numero dei partecipanti non potrà essere superiore alle venti persone, come previsto dalle Ordinanze Regionali.

Sfogliando Galatina” è un’iniziativa organizzata dal Comune, dalla Biblioteca “P. Siciliani”, dal “Patto locale per la Lettura” e da “LiberMedia – Servizi e Formazione per i Beni Culturali”.         (Maria Grazia Barnaba)

 
Di Redazione (del 28/12/2019 @ 13:10:54, in Comunicato Stampa, linkato 1124 volte)

Tutto pronto per festeggiare l‘arrivo del nuovo anno con CAPODANNO IN…CLASSICA.

La manifestazione, organizzata da I Concerti del Chiostro sotto la direzione artistica del M° Luigi Fracasso e sostenuta dall’Assessorato alla Cultura dell’Amministrazione Amante, si svolgerà nei giorni 27, 28 e 29 dicembre 2019. Sono previsti tre concerti che, per volere della Dott.ssa Cristina Dettù, Assessore alla Cultura, si realizzeranno rispettivamente nella Chiesa della Beata Vergine Maria di Costantinopoli a Collemeto, nella Chiesa di San Michele Arcangelo a Noha e nella Chiesa dei SS. Pietro e Paolo a Galatina.

…Certi del grande valore formativo della musica classica, veicolo privilegiato verso la Bellezza, - sostiene l’Assessore Dettù – abbiamo pensato di coinvolgere ancora di più il pubblico organizzando due delle tre serate nelle frazioni…”

A Collemeto si esibiranno Chiara Rucco al flauto, Andrea Rucco e Sara Metafune al pianoforte, tre giovani promesse salentine del concertismo internazionale; a Noha Lapo Vannucci e Luca Torrigiani proporranno un insolito duo per chitarra e pianoforte; infine, a Galatina si esibirà il noto duo pianistico formato da Carla Aventaggiato e Maurizio  Matarrese.

I concerti, con inizio tutti alle ore 20:00, saranno ad ingresso libero.

 
Di Redazione (del 29/08/2022 @ 13:10:20, in Comunicato Stampa, linkato 440 volte)

Sette appuntamenti all’insegna della grande musica con la XXII edizione del Festival “I Concerti del Chiostro” diretta dal M° Luigi Fracasso in programma dal 2 settembre al 2 ottobre 2022, nei comuni di Galatina, Soleto e Cutrofiano, con il Patrocinio del Conservatorio di musica “Tito Schipa” di Lecce e in collaborazione con il Club Unesco.

“La XXII edizione de I Concerti del Chiostro diventa Festival, viene riconosciuta dal Ministero della Cultura ed entra nel Fondo Unico per lo Spettacolo – dichiara il direttore artistico Fracasso – aver ottenuto questo prestigioso riconoscimento, rappresenta per noi un motivo di orgoglio e lo stimolo a fare sempre meglio.  La nostra associazione musicale, ricca di sollecitazioni positive e di pluralità̀ intelligenti, ci spinge a lavorare per una Cultura che non sia solo intrattenimento ma che abbia i presupposti e la forza di proposte che sappiano imporsi anche fuori dai confini del nostro territorio.”

Ad aprire la questa nuova edizione sarà Tosca – Morabeza d’estate venerdì 2 settembre alle ore 21 a Soleto, Largo Osanna, con il filo conduttore di Massimo Venturiello, che cura anche la messa in scena, sulle parole tratte dal Canto alla durata di Peter Handke. Tosca è affiancata da Giovanna Famulari al violoncello, pianoforte e voce, Massimo De Lorenzi alla chitarra, Elisabetta Pasquale al contrabbasso e voce, Luca Scorziello alla batteria e percussioni, Fabia Salvucci alle percussioni e voce. La direzione musicale è di Joe Barbieri e la scena ideata da Alessandro Chiti.

Il 4 settembre Cutrofiano ospita Alexian Group in collaborazione con Li Ucci Festival in Piazza Municipio alle ore 21. Un percorso musicale e canoro nella lingua romaní dei Rom italiani di antico insediamento, per un viaggio ideale attraverso l'intimità di un’arte assolutamente originale.

I primi due appuntamenti a Galatina presso l’Ex Convento di Santa Chiara alle ore 21 saranno l’8 settembre con Rita Marcotulli – piano solo, composizioni originali e improvvisate con omaggio al cinema e ad autori popolari italiani, e il 15 settembre con il duo Pietro Doronzo al flauto e Francesco Monopoli al pianoforte con il concerto “Dall’Opera alla Danza”.

Il 20 settembre a Soleto alle ore 21 il Giardino dell’Opera Pia ospita lo spettacolo “Il resto della settimana” con Peppe Servillo e il chitarrista Cristiano Califano. Servillo leggerà “La presa di Torino”, un racconto di Maurizio de Giovanni accompagnato dalle dolci note della chitarra.

Si torna a Galatina giovedì 29 settembre alle ore 21 presso il Teatro Cavallino Bianco con il grande violinista Salvatore Accardo che suonerà con il suo Quartetto formato da Laura Gorna al violino, Francesco Fiore alla viola e Cecilia Radic al violoncello.

Il 2 ottobre a Cutrofiano Pinturas Duo, con Roberto Ottaviano al sax e Nando di Modugno alla chitarra, chiuderà la rassegna musicale del festival presso Scuderia Palazzo Filomarini alle ore 21.  

I concerti a pagamento sono: Rita Marcotulli euro 8,00 posto unico – Duo Doronzo e Monopoli euro 8,00 posto unico – Quartetto Accardo euro 10,00 con posto assegnato – Pinturas Duo euro 8,00 posto unico. I restanti tre sono ad accesso libero, fino ad esaurimento posti.

La prevendita è attiva nei prossimi giorni su www.diyticket.it.

Per info chiamare al 331 4591008 o contattare le pagine social de I Concerti del Chiostro.

www.iconcertidelchiostro.it

 

Ufficio stampa I Concerti del Chiostro

Gloria Romano

 
Di Redazione (del 12/01/2024 @ 13:09:16, in Comunicato Stampa, linkato 226 volte)

Nella splendida cornice della Città di Galatina, dal 12 al 14 Gennaio, si terrà il primo forum dedicato all’educazione al paesaggio. Il Forum è l’evento conclusivo del progetto “We are – Siamo il paesaggio che viviamo”, realizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Città Nostra”, con il sostegno della Regione Puglia – Puglia Capitale Sociale 3.0.

Questo straordinario evento, che si terrà per tre giorni consecutivi riunirà esperti, appassionati e il pubblico per esplorare e celebrare la bellezza dei paesaggi che ci circondano e sensibilizzare i cittadin* alla tutela delle nostre risorse.

Programma dell'Evento:

  1. Convegni Illuminanti: Esperti di fama nazionale e regionale guideranno sessioni informative e coinvolgenti, affrontando temi chiave come la conservazione del paesaggio, la sostenibilità ambientale e l'importanza dell'educazione al paesaggio.
  2. Spettacoli di Ispirazione: Artisti, performer e musicisti si esibiranno in spettacoli appositamente creati per celebrare la diversità e la ricchezza dei paesaggi che arricchiscono il nostro ambiente.
  3. Workshop Interattivi: Partecipanti avranno l'opportunità di partecipare a workshop pratici, imparando a valorizzare e preservare il paesaggio attraverso attività coinvolgenti e interattive.
  4. Mostra Fotografica: Una mostra espositiva presenterà fotografie straordinarie dei paesaggi più suggestivi del nostro territorio, catturati dai talentuosi fotografi Simona Marra presso l’ex convento delle Clarisse e Alfonso Zuccalà presso Levera a Noha

Partecipazione: L'evento è aperto al pubblico.

Come Partecipare:

Seguiteci sui nostri canali social ufficiali:

https://www.facebook.com/incursionigalatina

https://www.facebook.com/SalentoX

https://www.instagram.com/destinationsalentox/?hl=en#

per rimanere aggiornati su tutte le ultime novità e anticipazioni.

Unisciti a noi in questa straordinaria celebrazione del paesaggio - un'opportunità unica per apprendere, condividere e connettersi con la bellezza che ci circonda e soprattutto proteggerla

Per ulteriori informazioni e richieste di interviste, contattare:

Contatti Media

Raffaella Arnesano – Giornalista

Mob: 3911150283

 

Dettaglio programma:

Il 12 gennaio alle ore 18:30 presso l’ex Convento delle Clarisse in piazza Galluccio:

Dove incontrare la Moda Sostenibile in Puglia?

Un appuntamento imperdibile per conoscere i nuovi imprenditori pugliesi che sognano una rivoluzione gentile che coniughi gli obiettivi di sostenibilità e networking con il mondo dell’artigianato.

18:30-19:30 - Tavola Rotonda

Dove acquistare articoli sostenibili in Puglia? Quali realtà esistono sul territorio? 

Una presentazione dedicata alle imprese di moda sostenibile a km 0

19:30-20 - Furoshiki. L'arte giapponese di moltiplicare gli usi di un foulard

Rifacendosi all’antica tradizione nipponica di imballare e trasportare gli oggetti annodando teli di stoffa Barbara Perrone ci insegnerà le potenzialità creative dei foulard che attraverso una sequenza di nodi si trasformano in oggetti dagli usi più disparati.

Portate i vostri foulard o fazzoletti, per dar loro una nuova vita!

20-21 - Aperitivo di networking

Una piccola degustazione di prodotti del territorio per facilitare il dialogo e la condivisione di esperienze multi-settoriali.

Il 13 gennaio alle ore 17:30 presso l’ex Convento delle Clarisse in piazza Galluccio:

Incontro-dibattito su recupero ambientale delle cave dismesse e salvaguardia delle pajare, parteciperanno alla tavola rotonda:  

Prof. Antonio Costantini: esperto territorio;

Cristian Casili: componente Commissione Ambiente Regione Puglia;

Arch. Adriano Margiotta;

Avv. Carmine Perrone: Assessore Ambiente comune di Galatina;

Ing. Antonio Perrone: direttore Gal Valle della Cupa che presenterà la nuova SSL 2023-2027:

opportunità per il territorio della Valle della Cupa;

Antonio Liguori: moderatore.

Il 14 gennaio alle ore 18:00 presso Levera in via Bellini, 24 a Noha appuntamento musicale:

VALMELODI LIVE

Al di qua e al di là del mare: musiche dalle sponde del mediterraneo

Meli Hajderaj, voce

Gianluca Milanese, flauto

Antonio Traldi, piano

 

Ultimo appuntamento della XXII edizione de I Concerti del Chiostro venerdì 28 ottobre ore 20.30 nel Teatro Cavallino Bianco di Galatina, con il direttore artistico del festival al pianoforte, Luigi Fracasso e con Fernando De Cesario al clarinetto.

Ringrazio i componenti dell’Associazione che con passione e sacrificio, si sono dedicati all’organizzazione di questa attesa stagione concertistica, - dichiara il sindaco Fabio Vergine - Per questa Città rappresentano un progetto di continua crescita culturale e motivo di orgoglio per l’intera comunità galatinese.”

I due solisti di fama internazionale, apprezzati in Duo per la loro duttilità interpretativa dal grande pubblico, presenteranno un accattivante viaggio musicale, “Da Parigi a Budapest”.

Curriculum prestigioso per Fernando De Cesario, titolare di una cattedra di clarinetto presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. Nato a Matino, diplomatosi allo “Schipa” di Lecce sotto la guida del M° Aldo Mauro, si è perfezionato a Roma con V.Mariozzi. Vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali ha intrapreso un’intensa attività concertistica, sia da solista che in varie formazioni cameristiche e orchestrali, per conto di importanti istituzioni e associazioni fra cui Camerata musicale e l’Università di Lecce, l’Istituto Italiano di Cultura di Atene, l’Estate Santantimese, Asolo musica, Università Roma Tre, Teatro Stabile di Potenza, Natale di Roma, Cluster di Lucca. Si è esibito a Venezia come solista con l’Orchestra Giovanile Fiamminga diretta dal M° Robert Groslot.

Nell’ambito della musica da camera ha collaborato con Kostantin Bogino e Carlo Romano. Ha inciso tre CD, due per la Rainbow Classic e Pagano e uno per la Corradi Production.

Le interpretazioni di Luigi Fracasso, condotte sempre con equilibrio e sobrietà stilistica, evidenziano una profonda musicalità” scriveva Lya De Barberiis, pianista italiana tra le più rilevanti nel panorama mondiale, scomparsa nel 2013. All’ammirazione dell’artista si aggiunge il sommo apprezzamento di Aldo Ciccolini, grandissimo pianista scomparso nel 2015, che ha scritto “Luigi Fracasso è un musicista vero, agguerritissimo, con idee sane sulla nostra arte e con un vivo senso della logica musicale”. Nativo di Galatina, diplomatosi con il massimo dei voti presso il Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, Fracasso si è perfezionato con i maestri M. Marvulli a Bari, L. De Barberiis e S. Perticaroli a Roma e M. Crudeli a Parigi presso l’Ecole Normale de Musique “A. Cortot”. Ha studiato anche musica da Camera con il M° R. Brengola presso l’Accademia Chigiana di Siena.

Da solista con orchestra vanta esibizioni applaudite e acclamate con Brussels Philarmonic Orchestra, l’Orchestra Sinfonica di Vratsa, l’Orchestra Sinfonica di Stato del Messico, la FVG Mitteleuropa Orchestra, I Solisti Aquilani, La Fondazione ICO “T. Schipa”, la Filharmonia Kameralna di Lomza, l’Orchestra da Camera di Lugano. Presente sui palcoscenici di tutta Europa, America e Australia, compare spesso nelle giurie di concorsi nazionali ed internazionali e tiene masterclass sulla letteratura pianistica.

In programma per la serata musiche di F.Devienne, C. Saint-Saens, F. Poulenc, E. Morricone, M Mangani, B. Kovacs.

Il costo del biglietto è di euro 10,00.

Ridotto over 65 e under 18 euro 5,00.

Info: 331 4591008

 

Ufficio stampa

I Concerti del Chiostro

 
Di Redazione (del 07/06/2018 @ 13:06:17, in Comunicato Stampa, linkato 1295 volte)

I piedi nudi delle ballerine e dei ballerini che danzano nelle piazze e l’amore ritrovato per la propria Città e per le proprie tradizioni.

A Cuore Scalzo”, la rassegna estiva di Galatina per il 2018, racchiude nel suo nome tutto questo, partendo dalle radici lontane della sua storia fino ad arrivare all’orgoglio odierno per la sua arte,

la sua musica e i suoi talenti.

Il Comune di Galatina, in particolare con l’Assessorato alla Cultura in stretta relazione con l’Assessorato al Turismo, pone al centro della propria programmazione estiva una logica culturale e di promozione in grado di potenziare il concetto di comunità, attuando nel miglior modo possibile la pratica dell’accoglienza.

“L’amministrazione vuole nutrire, partendo dal basso, tutti quei tesori che fanno parte della natura stessa di Galatina - spiega il sindaco Marcello Amante - Vogliamo valorizzare sempre di più le nostre ricchezze e svegliare, dove si fosse sopito, un senso di appartenenza che è l’anima di una città che vuole tornare a far conoscere la sua grandezza”.

Il calendario si presenta ricco di eventi e trova il suo clou nella settimana della festa patronale dei Ss. Pietro e Paolo dal 24 al 30 giugno 2018 e negli appuntamenti del Salento Book Festival.

“Il nostro progetto ruota intorno a tre parole chiave - spiega l’assessore alla cultura Cristina Dettù - cultura, senso letterale di “coltivare”, nutrire e accompagnare la comunità alla riscoperta di sé e delle proprie radici, generando curiosità e quindi ricerca; movimento, come moto senza sosta, dando linfa vitale costante alla creatività e all’arte; identità, proponendo un’immagine riconoscibile di Galatina e delle sue frazioni anche all’esterno”.

Legati alla festa patronale si segnalano importanti momenti come il convegno sul tarantismo, la proiezione di film inediti sui temi del tarantismo come “La Sposa di San Paolo (Viaggio a Galatina)” e “Latrodectus, che morde nascosto” a cura di Club Unesco. Suggestiva sarà la Notte delle Ronde - Santupaulu, la cui direzione artistica è affidata a Davide Miceli. “Un momento di incontro per la comunità, ma anche un'occasione per promuovere e valorizzare il patrimonio culturale materiale (il centro storico) e immateriale

(i canti e i balli) della città - spiega Miceli - Non è previsto nessun palco: l'aggregazione deve essere libera e naturale, orizzontale in un continuo scambio osmotico, da gruppo a gruppo, da strada a strada”.

Tra concerti, saggi di danza e spettacoli per bambini, si mettono in evidenza i nomi degli autori che allieteranno Piazzetta Orsini per il Salento Book Festival che approda a Galatina per la prima volta. Ci saranno infatti Marco Travaglio, Federico Rampini, Gino Castaldo, Chiara Galiazzo, Selvaggia Lucarelli, Simona Cavallari, Chiara Francini, Max Laudadio, Antonio Caprarica, Gioia Bartali.

“Crediamo che ideare e promuovere un progetto come quello di A Cuore Scalzo sia un passo significativo all’interno di una logica di promozione turistica necessaria per una città come Galatina - afferma Nico Mauro, assessore al turismo - ci auguriamo che ci si senta sempre più uniti in questo scopo comune e si possa godere appieno tutti di un’estate all’insegna del bello, del relax, del divertimento, ma anche della tradizione e della storia”.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Albino Campa (del 12/05/2010 @ 12:59:11, in Grafite è Musica, linkato 4440 volte)
In mostra dal 21 Maggio al 23 di Maggio presso il “Tequila” di Alezio le opere del nuovo progetto artistico della pittrice salentina Paola Rizzo.
In esposizione i bellissimi ritratti da lei abilmente e artisticamente eseguiti a matita di alcuni musicisti di fama nazionale ed internazionale, conosciuti personalmente nel corso di questi anni.
Ritratti come quello di Caparezza, Terron Fabio, Roy Paci, Raffaele Casarano, Claudio Prima, Emanuele Coluccia, Roshaun Bay-c Clark, Cesare Dell’Anna, Eneri, Romeus, saranno esposti nelle sale del Tequila Pub di Alezio.
La mostra sarà ospite di un contesto, in cui non mancherà certamente il buon vino o la birra, le specialità tipiche della nostra gastronomia, né mancherà di certo la musica.
Ad accompagnare Paola nella serata inaugurale 22 Maggio, che avrà inizio alle ore 22.00, mentre disegnerà live il ritratto a Ludovico Einaudi, la musica dei Bon–Tone con Paolo Marzo, Angela Persano, Marco Tuma, Alessio Borgia.
Il connubio è vincente. Arte, musica, la bella compagnia ed il buon vino!
Paola Rizzo è pittrice laureata nel 1997 all’Accademia delle belle Arti di Lecce con una tesi in anatomia artistica dal titolo “Fisicità e psichicità di un linguaggio universale: il volto”.
Bravissima con la matita, nei chiaroscuri, il suo talento sembra esprimersi al meglio nella tecnica della pittura ad olio.
Nature morte, vedute marine, paesaggi bucolici, panorami, soggetti religiosi, scene di vita quotidiana, ritratti di volti umani o fantastici, sono stati i soggetti della sua prima produzione artistica.
Poi improvvisamente incontra un soggetto che è diventato quasi la costante della sua opera: l’ulivo, la pianta che per eccellenza rappresenta l’ambiente, la natura della terra salentina.
Sembra esserci ormai una dipendenza, quasi ancestrale, tra Paola e quest’albero considerato “sacro” dai nostri avi, alla stessa stregua di un nume tutelare del luogo.
Chiunque, ammirandoli, può sentire la suggestione delle piante che si abbracciano teneramente nella brezza del meriggio che muove dolcemente l’erba; che piangono all’aurora, che ridono beffardi; che danzano o fuggono in mezzo ai campi di papaveri e margherite nella luce meridiana.
Nel corso degli anni continua a dedicarsi amina e corpo all’arte, poi entrano a far parte del suo mondo l’amore per la fotografia e la musica.
Lei pensa che sia bellissimo fermare scatto dopo scatto, un istante in una foto. Poi quando la riguarderà, ricordi affioreranno e inevitabilmente saranno anch'essi impressi come su di una pellicola fotografica nella sua mente.
La musica rappresenta per Paola fonte di ispirazione primaria. musica e Pittura, in connubio tra loro, divengono così inscindibili l'una dall'altra.
Nascono così i sui dipinti, prendono vita da note che guidano ed accompagnano tocchi di pennello sulla tela.
La musica collante per artisti la porta frequentare gli ambienti musicali conoscendo alcuni tra i suoi musicisti preferiti, così scatto dopo scatto ferma le loro espressioni e la loro anima che poi viene impressa nei tratti decisi del suo tratto. Nascono così i suoi ritratti.
Paola Rizzo dipinge e disegna con la musica. Non come colonna sonora, che pure non manca mai nel suo studio d'arte, ma come moto dell'anima-artista.
Le sue tele e i suoi ritratti sono spartiti musicali su cui si adagiano note in bianco e nero e note di colore, spalmate con pennelli o incise nel tratto al cui ritmo risuona l'armonia del creato. Nei suoi dipinti, i colori a volte stridono e lottano in contrasto come rulli di tamburi e tamburieddhri, a volte sfumano malinconici sul diesis o sul bemolle di un ottone a fiato o di un'armonica a bocca, a volte esplodono nella maestà degli ulivi che si ergono nella gloria dei cieli come trombe o antiche canne di un organo solenne.
I volti di Paola Rizzo e le loro espressioni li trovi ovunque nei suoi quadri. La natura delle sue tele non è mai morta, ma viva, pulsante, danzante, cantante.
Il pennello o la matita di Paola finiscono per essere nelle sue mani come la bacchetta di un direttore d'orchestra, e i suoi volti e le sue immagini la composizione e l'esecuzione più bella della sua pittura lirica.
Questi volti stanno cantando e suonando: tendete l'orecchio, liberatevi dal tappo che ostruisce ed ottura, e li sentirete anche voi.
 

Si è tenuta questa mattina, domenica 20 maggio, una manifestazione organizzata dal Circolo Tennis Galatina e dalla ludoteca Castellinaria; la giornata era dedicata ai più piccoli ed il CT Galatina si conferma un circolo che offre una moltitudine di oppurtunità sportive e di divertimento, per grandi e piccini.

Grazie anche alla collaborazione del Comune di Galatina, il Circolo Tennis ha potuto attrezzare in Piazza Alighieri, due mini campi da gioco con delle reti semovibili. Tutti i bambini presenti, hanno potuto avvicinarsi al tennis e tirare i primi colpi con racchette e palline studiate appositamente per i più piccoli, messe a disposizione dal circolo e sotto l'occhio vigile dalla Maestra Federale Carlotta Stasi e dal Tecnico Nazionale Francesco Està.

La manifestazione ha visto la partecipazione di una moltitudine di bambini che sono stati allietati anche dall'animazione dei ragazzi della ludoteca Castellinaria di Galatina con musica e palloncini per tutti.

“Una manifestazione che abbiamo voluto per far avvicinare i bambini al tennis, facendoli divertire e regalando loro qualche momento di sano movimento. La collaborazione con gli amici di Castellinaria nasce dalla voglia di comunicare che il tennis è veramente uno sport adatto a tutte le età e che ci si può avvicinare a questo sport anche da un punto di vista strettamente ludico. Sono lieto di anticipare, infatti, che il Circolo Tennis di Galatina, proprio insieme a Castellinaria, organizzerà un vero e proprio campo estivo che presto verrà presentato con alla stampa ed al pubblico e che vedrà una serie di attività sportive e didattiche dedicate ai più piccoli. Le nostre segreterie, comunque, sono sempre aperte per qualsiasi informazione.”

Galatina, 20 Maggio 2013

Filippo Stasi

Direttore Sportivo - “C.T. Galatina”
 
Di Albino Campa (del 20/06/2011 @ 12:48:31, in NohaBlog, linkato 3694 volte)

Macerata, 20 giugno 2011 - Romeus, al secolo Carmine Tundo, da Noha (LE) è il vincitore assoluto della XXII edizione di Musicultura con la canzone Caviglie stanche. Con il suo rock tirato è stato paragonato dal direttore artistico Piero Cesanelli al Bob Dylan di Newport, quando il menestrello di Duluth portò una chitarra elettrica rivoluzionando il suo percorso artistico.

Al festival della musica popolare e d’autore di Macerata sono le voce di Radio 1 Rai Carlotta Tedeschi Gianmaurizio Foderaro a sottolineare la novità, con quest’ultimo che ha sciolto l’adrenalina accumulata nelle tre serate finali in una commozione scoppiata mentre evocava gli oltre venti anni del festival. “E’ come un figlio - ha detto il responsabile del palinsesto musicale di Radio 1 Rai rivolgendosi al direttore artistico Piero Cesanelli - e come ogni figlio cresce e cambia pelle, e ora Musicultura ha la pelle rock di Romeus”.

Emozionato il giovane artista salentino, che mentre alza al cielo il mega assegno da 20 mila euro del Premio Ubi – Banca Popolare di Ancona, a cui si aggiungo i 5 mila del Premio della Critica, dedica il premio ai suoi genitori e “a tutti quelli che hanno contribuito a quest’avventura”.

“Ci fa molto piacere - aggiunge Romeus - che una manifestazione come Musicultura si sia aperta al nostro genere musicale facendo rock, io e la mia band pensavamo di non essere appropriati a un festival tradizionalmente legato ad un cantautorato più sofisticato. Ci siamo anche molto divertiti e abbiamo instaurato un ottimo rapporto con la città di Macerata, dove ormai siamo di casa”.

Proprio la città capoluogo è stata “tra i principali protagonisti, visto il flusso continuo di spettatori, tutti a partecipare cantando in modo corale le canzoni”, ha ripetuto Cesanelli. Accanto a lui i rappresentanti di provincia e comune di Macerata e il presentatore Fabrizio Frizzi, alla sua terza volta al timone del festival della canzone popolare e d’autore, “è una grande responsabilità stare sul palco dello Sferisterio, ma è anche un gran godimento”, poi un ringraziamento “alla straordinaria squadra di Musicultura”, e un augurio al vincitore assoluto, “Romeus ha un’energia straordinaria, ma anche un’umanità straordinaria”.

Grande umanità è quanto riesce sempre a trasmettere Musicultura, “una manifestazione che riesce a compiere il miracolo di entusiasmare il pubblico ogni anno, e che noi vogliamo rendere meno episodica”, dice da parte sua il presidente della provincia di Macerata Antonio Pettinari. Di seguito l’assessore alla cultura del comune di Macerata Irene Manzi non è da meno. “Musicultura è un abito che sta a pennello a Macerata”, dice sottolineando in particolare l’importanza e il seguito ottenuto che precedono le serate del festival nella Controra di Musicultura, tutti i pomeriggi nelle principali piazze della città. Eventi che quest’anno sono andati a coprire tutto l’arco di una settimana, e che l’assessore propone “di allungare a due settimane”, tanto è stato l’entusiasmo che ha suscitato in città.

Giungono così alla conclusione le tre serate della XXII edizione di Musicultura, condotte da Fabrizio Frizzi all’Arena Sferisterio di Macerata, seguite in diretta da Radio 1 Rai, con Gianmaurizio Foderaro e con le finestre giornalistiche di Carlotta Tedeschi. Presente anche quest’anno Rai Italia Radio, con Notturno Italiano e Taccuino italiano. La regia teatrale è stata come sempre affidata a Pepi Morgia.

fonte:Il Resto Del Carlino

 
Di Albino Campa (del 05/05/2011 @ 12:46:55, in NohaBlog, linkato 3325 volte)

RENZO RUBINO.JPGROMEUS.JPG 
Romeus,
alias Carmine Tundo, (Noha, LE) e Renzo Rubino (Martina Franca, TA), sono i primi due vincitori di MUSICULTURA 2011, scelti dal pubblico di Radio 1 Rai. I due accedono alle serate finali del festival, all'Arena Sferisterio di Macerata  (17, 18 e 19 giugno), dove al vincitore assoluto andranno  i 20.000,00 euro del "Premio UBI - Banca Popolare di Ancona".  È stato un testa a testa fino alla chiusura del televoto. Al risultato finale ha contribuito, per il 20%, anche il voto degli studenti delle Università di Camerino e Macerata. Alla fine ad avere la meglio sono stati Romeus con il brano "Caviglie stanche" di e Renzo Rubino con "Bignè", entrambi giovanissimi, entrambi pugliesi. 

A decretare la loro vittoria è stato il pubblico di Radio 1. I sedici finalisti di MUSICULTURA  hanno infatti avuto il battesimo sulle frequenze della radio più ascoltata d'Italia che per più di un mese li ha resi protagonisti - nell'ambito di "Radiounomusica Special Musicultura" e "Stereonotte" - consentendo agli ascoltatori di familiarizzare con le loro proposte, televotare il brano preferito, toccare con mano quanto il binomio qualità/popolarità, ricercato da MUSICULTURA e condiviso da Radio 1, possa trovare riscontro nell'Italia musicale di oggi. 

Nell'ambito dei suddetti programmi, curati da Gianmaurizio Foderaro con la partecipazione di Carlotta Tedeschi, tanti sono stati gli ospiti intervenuti per testimoniare la propria aficion per Musicultura e ciò che essa  rappresenta, come Daniele Silvestri, Edoardo Bennato, Gaetano Curreri, Fabrizio Frizzi, Massimo Ranieri...

Dopo il verdetto del pubblico, a breve si saprà anche quello del Comitato Artistico di Garanzia, che a suo insindacabile giudizio sceglierà gli altri sei vincitori. Del Comitato fanno parte: Claudio Baglioni, Edoardo Bennato, Luca Carboni, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Lucio Dalla, Teresa De Sio, Tiziano Ferro, Giorgia, Maurizio Maggiani, Dacia Maraini, Gino Paoli, Pau (Negrita), Vasco Rossi, Teresa Salgueiro, Michele Serra, Daniele Silvestri, Paola Turci, Ornella Vanoni, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi, Antonello Venditti, Lello Voce. 

Gli otto vincitori saranno presentati ufficialmente venerdì 27 Maggio a Roma, in una conferenza stampa che si terrà presso la sede Rai di Via Asiago, dove la stessa sera gli otto artisti si esibiranno dal vivo in un concerto in onda su Radio 1.

fonte: Musicultura 2011

 
Di Antonio Mellone (del 02/03/2019 @ 12:45:41, in Comunicato Stampa, linkato 1199 volte)

Non vi venga in mente di fare un salto a Gallipoli di questi tempi, in mezzo alla settimana, all’imbrunire. Dico nella città antica. Rischiereste di trovarvi da soli con voi stessi, in strade deserte, in compagnia del silenzio.

Anche il mare tace se il vento fa il suo turno di riposo. Si limita a brillare alla luna e a cullare barche in porto.

No, non venite a Gallipoli “fuori stagione”, i parcheggi sono vuoti, le discoteche spente.

Va bene, la cattedrale è tutta per voi, e a San Francesco potreste essere rapiti dal suono di un antico organo a canne testé restaurato, ma non troverete turisti e sarete costretti a rallentare il ritmo, scalare la marcia.

Ma chi ve lo fa fare poi di ascoltare per istrada storie di marinai, vite di pescatori, canti di monache di clausura al di là di una grata quando invece in alta stagione avrete musica a palla, lunghe file per un tavolo, happy hour a prezzi amplificati.

Questa sera il profumo di pane e mortadella della bottega di alimentari tuttora indenne dalle insegne al neon ti fa ripercorrere i decenni a ritroso. Così ti rivedi sbarbatello, con i soldi della mamma in pugno, in missione dal salumiere a due passi da casa.              

Questa volta hai tutto il tempo di girovagare per la riviera panoramica: di qua i bastioni guardiani del faro, di là il castello che se ne lava i piedi; quinci il mar da lungi, e quindi il Canneto e le sue comari oranti e confabulanti sui banchi del santuario.

Nel bel mezzo, una fontana greca, dicono la più vecchia d’Italia, con i fantasmi del millennio assicurati alle aggettanti sculture dei suoi muri.

Sì, certo, tornate pure a Gallipoli; ma per favore fatelo più in là, al tempo dell’orda anomala, quando troverete tutti gli altri. Ma non me.  

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 15/12/2018 @ 12:39:03, in Comunicato Stampa, linkato 1094 volte)

Il coro, costituito nel 1990 su iniziativa del Club INNER WHEEL di Brindisi, è attualmente composto da 42 cantori diretti dal maestro concertatore Eupremio Galasso ed accompagnati al pianoforte dal maestro Margherita Cavallo.
Nel corso della sua lunga attività concertistica, il coro si è esibito in diverse località italiane conseguendo apprezzabili riconoscimenti. Ha partecipato, nel 1994, alla celebrazione delle giornate federiciane a Jesi esibendosi nel teatro “Pergolesi”. È gemellato con la “Corale dei tre laghi” di Mantova, città dove ha tenuto un concerto nel prestigioso Teatro Bibbiena. Si è esibito nel 2008 nella Basilica di San Pietro in Roma in occasione di un’udienza da S.S. Benedetto XVI. Ha organizzato, nel 2009, un concerto di solidarietà a favore delle popolazioni aquilane colpite dal disastroso terremoto offrendo loro un’artistica campana in bronzo appositamente realizzata per la chiesa di Santa Giusta di Bazzano. Nel 2011 si è esibito nel Teatro “G. Verdi” di Brindisi con i famosi “Solisti Aquilani”. Nel giugno del 2012, del 2013 e del 2015 ha partecipato, unico coro dell’Italia Meridionale, al Festival Internazionale dei Cori Alta Pusteria, rassegna che, nel tempo, ha visto la partecipazione di 900 cori e 40.000 coristi provenienti da 39 paesi in rappresentanza dei cinque continenti. A luglio del 2014 ha tenuto un concerto presso la chiesa di San Francesco a Maiori e, a giugno 2016 a Gubbio, nella chiesa di San Francesco, su invito delle locali comunità. Il 1° luglio 2017 a San Vito Lo Capo (TP), nel giardino del Municipio, l’11 novembre 2017 a Morano Calabro, Auditorium “Massimo Troisi”, ed il 16 giugno 2018 a Maratea, Chiesa Maria SS: del Rosario, si è esibito su invito di quelle Amministrazioni in concerti appositamente preparati.
Ha partecipato a numerosi concerti organizzati dai Club Rotary ed Inner Wheel della città di Brindisi. Ha organizzato ed organizza concerti in occasione delle più importanti ricorrenze religiose ed in concomitanza con particolari eventi storici e culturali.
Il repertorio della corale, consolidato in diversi anni di attività, e sottoposto ad aggiornamenti ed estensioni continue, spazia dalla polifonia sacra alla musica operistica, al canto popolare.

Ufficio Stampa Amante

 

 

Il paradosso di un grande immobile, confiscato a Noha di Galatina al clan dei fratelli Coluccia, capibastone della sacra corona unita nel centro del Salento. Il progetto per farne un centro culturale c'è: l'ha stilato Brizio Montinaro, fratello di Antonio, il caposcorta di Giovanni Falcone morto nella strage di Capaci. I fondi anche: un milione di euro erogato al Comune di Galatina dal Ministero dell'Interno. Allora perché il progetto non parte? La risposta vera arriva nei fuori onda del sindaco Giancarlo Coluccia.

Dalla puntata dell'Indiano (TeleRama) dedicata al tesoro della Scu, andata in onda il 3 febbraio 2011, di Danilo Lupo e Matteo Brandi, con i contributi musicali di Andrea Senatore

 
Di Albino Campa (del 03/09/2009 @ 12:21:35, in Eventi, linkato 3283 volte)

Programma delle Manifestazioni

08 settembre

  • ore 20.45 Spettacolo di Fuochi pirotecnici della Ditta Piero Coluccia di Galatina (Le)

  • ore 21.15 Serata di musica animata dal Gruppo “Vento del Sud”

Presterà servizio il Gran Concerto musicale “S. Cecilia” - Città di Sogliano Cavour (LE)

Le luminarie saranno accese dalla Premiata Ditta Cav. Cesario De Cagna di Maglie (Le)

Il Parroco ed il Comitato ringraziano la Comunità per aver contribuito alla realizzazione della Festa

 
Di Redazione (del 17/11/2013 @ 12:17:59, in Eventi, linkato 3425 volte)

Singolare evento la visita di San Gabriele dell’Addolorata che dall’Isola del Gransasso giunge a Noha. "Giovane Santo che a soli 21 anni ha saputo incarnare il vangelo di Gesù Cristo in un amore incondizionato a servizio dei più poveri. La Sua presenza sarà l’occasione per rinvigorire il dono della fede e sollecitati dal suo esempio sprone per un’azione caritativa e solidale a servizio dell’uomo" "La mia vita è una continua gioia. Non cambierei un quarto d'ora di questa vita" diceva. Questa testimonianza diventa stimolo per i giovani affinché vivano con entusiasmo e gioia la propria esistenza. Come loro patrono Egli viene ad incoraggiarli e a sostenerli. Si vivrà un’esperienza di gioia e di speranza." afferma il parroco Don Francesco Coluccia

Il programma prevede:
Lunedì 18 Novembre
Ore 17.00 Arrivo dell’Urna di San Gabriele  (ingresso di Noha – via Castello) Corteo ed Accoglienza in P.zza San Michele, Momento di preghiera, Saluto del Parroco, del Sindaco e del Rettore del Santuario

Ore 18.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Parroco Don Francesco Coluccia

Ore 21.00 Veglia di preghiera animata da Padri Passionisti

Ore 22.00 Preghiera continuativa  

Martedì 19 Novembre
Ore 8.30 Santa Messa

Ore 9.30 Visita della Scuola dell’Infanzia “San Michele Arcangelo”

Ore 10.30 Via Crucis

Ore 15.30 Visita dei ragazzi del catechismo

Ore 17.00 Santo Rosario Meditato

Ore 18.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Donato Negro, Arcivescovo di Otranto 

Ore 21.00 Proiezione del musica“Gabriele dell’Addolorata, un silenzio sospiro d’amore”di Carlo Tedeschi

Ore 22.00 Preghiera continuativa 

Mercoledì 20 Novembre

Ore 8.30 Lodi

Ore 9.30 Celebrazione eucaristica e rito dell’Unzione degli Infermi

Ore 10.30 Adorazione eucaristica – confessioni

Ore 12.00 Benedizione eucaristica

Ore 15.00 Celebrazione della Parola, Saluto e partenza dell’Urna del Santo

Per prenotazione visite gruppi info@francescocoluccia.it - Tel./fax: 0836/602129

In DIRETTA streaming su InondazioniTv dalle ore 16.30 alle 19.30 di lunedi 18 ottobre e dalle 15 alle 18 di mercoledì 19 ottobre 

 

 

 
Di Antonio Mellone (del 26/06/2021 @ 12:15:11, in Fetta di Mellone, linkato 782 volte)

Alla fine ho accettato di farmi effigiare da Papel, intanto perché mi fido degli amici e poi perché son così bravi da riuscire a trasformare un cesso in un’opera d’arte. Signori: il cesso non sono (non sarei) io, ma il set fotografico un po’ dadaista con le sue cinquanta e passa sfumature di grigio. Roba da fare invidia a Duchamp, Cattelan, Oldenburg, e chissà quanti altri ancora.

L’unico guiderdone per tale scatto in omaggio sarebbe stata la sua pubblicazione sulla mia bacheca sociale al momento dell’inaugurazione dello Studio, vale a dire le 13.30 in punto di martedì 8 giugno 2021. Secondo voi me lo son ricordato? Niente, o meglio nada: ma sì, cosa vuoi che siano due settimane abbondanti di amnesia.

Sia ben chiaro che il sottoscritto non è assolutamente il Ragazzo Immagine di codesto atelier delle visioni (sarebbe già morto e sepolto nella culla, l’atelier delle visioni dico), ma uno, anzi l’ultimo fra i circa cento figuranti che in un modo o nell’altro ci hanno messo (soprattutto) la faccia.

Papel, dallo spagnolo Carta (è inutile girarci attorno: tutto nasce su carta, anche il più virtuale dei progetti), non è un laboratorio etereo o incorporeo, è invece una bottega fisica al primo piano delle Gallerie Tartaro di Galatina dove Daniele Pignatelli, Alessio Prastano e Gianni Notaro – giovanotti ma esperti del mondo cinema-fotografico (e dintorni) - han posto le basi per sfornare immagini fisse o in movimento con dentro i più svariati annunci.

È vero che gruppi musicali, attori, modelli, dj, ballerini, pittori scultori e architetti, registi e scrittori, oratori, politici e scienziati (tipo i ritratti dell’8 giugno scorso), e a volte intere comunità hanno la necessità di lasciare un messaggio nella bottiglia, affidarlo al mare magnum universale per far conoscere in qualche modo arte e leggenda; ciò nondimeno da Papel potrebbe rivolgersi anche tutta una platea di piccole ma analogamente grandi imprese (dai profumi al design, dagli abiti al tris-bike, dalla masseria alla pescheria…), o di sposi promessi, o di chiunque pensi valga la pena di fissare su carta fotografica (antico e affascinante processo, finalmente redivivo) o su altri supporti le loro storie. Stiamo parlando di spezzoni di film che si chiamano clip, di album che si chiamano book, di manifesti che si chiamano poster, e di foto che vivaddio si chiamano ancora foto.

Secondo una presunta affermazione di Nietzsche non ci sono fatti ma solo interpretazioni. Il che calzerebbe a pennello con il lavoro di Papel. Ma diciamo che questi ragazzi non sono così come dire nichilisti, sicché (questo per la verità lo sapeva bene pure Nietzsche) per interpretare devi avere qualcosa da interpretare, un punto di partenza, se non proprio uno d’arrivo: dunque un fatto, un attimo, un volto, ecco un’occasione da immortalare, una cosa scritta o meglio sovrascritta dalla realtà. E là dove questo non dovesse essere sufficiente, per l’opera finita soccorre l’inventiva, l’alta fantasia, il talento: insomma di ciò di cui non si può riferire si deve raccontare (e qui Wittgenstein c’entra ben poco se non per l’assonanza con un suo celebre aforisma).                

Questa in sostanza la possibile narrativa di un’inquadratura che vede un obiettivo puntato su di me nel luogo più democratico del mondo: una toilette.

Ora mi auguro veramente di non averla fatta fuori dal vaso.

Antonio Mellone

#eldiadepapel

@papelstudio.it

 
Di Redazione (del 13/10/2022 @ 12:12:16, in Comunicato Stampa, linkato 383 volte)

Venerdì 14 ottobre 2022 Cena d'Autore a Nohasi Palace (castello di Noha) con un trio d’eccezione composto da Claudia Casciaro (voce) Luigi Botrugno ( tastiera) 
Asia Macchia (violino).
Claudia Casciaro, finalista di Amici 11, omaggerà i grandi interpreti della musica jazz e swing, con escursioni nella musica contemporanea italiana e internazionale. 
La serata comprende una Cena d'Autore. Ingresso per persona compresa la cena euro 50, bevande escluse.

 
Di Albino Campa (del 12/12/2015 @ 12:11:07, in Comunicato Stampa, linkato 1896 volte)

Dopo il grande successo di visitatori di domenica scorsa, ritorna domenica 13 Dicembre dalle ore 18.00, il Festival Natalizio Artisti di Strada. L'evento, organizzato in collaborazione con l'Assessorato alle Attività Produttive e Commerciali del Comune di Galatina, arrivato alla sua 4° Edizione, vede la partecipazione di grandi gruppi di artisti di strada che animano il bellissimo centro della Città con acrobazie aeree, teatro, giocolieri, clown, cantastorie, fachiri, mangiafuoco e trampolieri.

L’evento, che già dalla sua prima edizione, grazie alle perfomance degli artisti e alla partecipazione delle attività commerciali, ha riscosso ampi consensi, offre, inoltre, l’occasione per poter gustare tutte le peculiarità enogastronomiche delle attività ristorative galatinesi.

La mescolanza dei colori e della vivacità degli artisti, l’illuminazione calda e soffusa di strade e vicoli del centro storico, la bellezza ed il fascino delle corti, i profumi ed i sapori delle tipicità enogastronomiche e le musicalità locali sono i protagonisti di uno scenario inconfondibile e inimitabile.

PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONI  FESTIVITA’ NATALIZIE  2015

13 dicembre 2015 -  ore 18,00 / 22,00 - P.zza San Pietro:  IV Edizione “Festival artisti di strada”

dall’8 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016 - Centro storico, Chiese e Palazzi - Attività di promozione dei luoghi e delle eccellenze enogastronomiche locali con visite guidate – a cura dell’ ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE “CITTA’ NOSTRA”

12 / 13 / 19 / 20 / 23 / 24 dicembre 2015 – ore 09.00-13.00 / 17.00-21.00 -  Centro storico - VI Edizione del “Natale nel Centro Storico” - Attività di artigianato, gastronomia e mercatini natalizi -  a cura dell’ASSOCIAZIONE TURISTICA PRO LOCO

13 dicembre 2015 – ore 18.00-21.30 - Corso Porta Luce - Piccola manifestazione con la partecipazione di artisti di strada, attività di animazione con la presenza di una persona vestito da Babbo Natale, accomodata su un carrettino trainato da un pony, esposizione di prodotti artigianali in terracotta, la preparazione di  caldarroste e di crepes – a cura dell’ASSOCIAZIONE CONFESERCENTI DI GALATINA

13 dicembre 2015 – ore 17.00-22.00 - Via Diaz, via A. Vallone, via Grassi - Animazione  curata dalla ludoteca “L’Allegro Girotondo” con la presenza di un Babbo Natale, mascotte, musica, un carretto con pop-corn ed uno di zucchero filato, bolle di sapone giganti e trampolieri – a cura COMMERCIANTI DI VIA DIAZ, VIA GRASSI, VIA A. VALLONE

20 dicembre 2015 - ore 16.00-22.30 - Piazza San Pietro - “Il Magico Villaggio di Babbo Natale” con installazione giochi gonfiabili e strutture a tema con transito di un trenino che, partendo da Corso Porta Luce attraversa: p.zza Alighieri, via A. Diaz, via XX Settembre, via Liguria, via Roma, v.le S.C. Novella, via Gallipoli, Corso Porta Luce – a cura dell’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA

13/20/27/29/30 dicembre 2015 - 01/03/06 gennaio 2016  - ore 09.00-21.00 - C.so Garibaldi - Mercatini spontanei hand made e vintage, attività per i bambini, artisti di strada, festa del baratto, tombolata – a cura dell’ASSOCIAZIONE “CONSERVA GALATINA”

23 dicembre 2015 – ore 20.30 -  C.so Garibaldi - Evento musicale: cool plecs "jazz funky indie"

27 dicembre 2015 – ore 20.30 - C.so Garibaldi - Evento musicale: narvalò – musica popolare- etnica

28 dicembre 2015 – ore 20.30 - C.so Garibaldi  - Evento musicale: Dario Muci - folklore popolare pizzica

29 dicembre 2015  - ore 20.30 - C.so Garibaldi - Hit radio rock – revaival 80/90/200

30 dicembre 2015 – ore 20.30 - C.so Garibaldi - Evento musicale: trio acustico cantautorato pop rock blues

Quest'anno le manifestazioni natalizie si arricchiscono grazie alla valida e preziosa collaborazione delle associazioni presenti sul territorio che, spontaneamente, hanno voluto offrire alla propria città numerosi appuntamenti  per rendere ancora più magico il natale, il natale della nostra fanciullezza, quel natale che amiamo rievocare e che vorremmo far rivivere a tutti.

 
Di Redazione (del 13/10/2022 @ 12:08:33, in Comunicato Stampa, linkato 329 volte)

Equamente diviso come partecipanti tra Puglia e Campania, con sette società a testa, il girone H del campionato nazionale di serie B, presenta ben più di una papabile ai primi due posti che garantiscono i play off.

Svettano per qualità di organici Gioia, Leverano, Galatone e Grottaglie, mentre tra i campani il sestetto più accreditato a fare da capofila è il Rione Terra Pozzuoli. Poche le indicazioni sul reale spessore delle formazioni e pronostici naturalmente soggettivi da parte di chi scrive.

D’altra parte gli allenamenti congiunti che hanno caratterizzato la preparazione precampionato, hanno sì dato delle indicazioni di massima, non evidenziando però il reale valore delle forze che hanno risentito di una preparazione fisica calibrata sull’intero arco di campionato.

A ridosso delle quattro pugliesi battistrada destano curiosità Taviano, Mesagne e Galatina, neo partecipanti al torneo di B sia pure con percorsi differenti. Galatina perduta ai playout la serie A3 ha azzerato completamente l’organico, puntando sui giovani e su obiettivi di una navigazione tranquilla. Taviano s’è ridestata dalla retrocessione acquistando il titolo sportivo e inserendo sul vecchio telaio atleti esperti e di categoria. Mesagne a promozione conquistata ha traguardato anch’essa un campionato di seconda fascia che le assicuri la permanenza.

Tra le campane, detto di Pozzuoli, è una lotta serrata tra Casoria, Sorrento, Matese, Scampia Napoli, Pomigliano e Marigliano, con quest’ultime due formazioni che potrebbero rappresentare la sorpresa del girone.

E la controprova giunge dalla prima giornata andata in archivio senza alcun imprevisto, con la conferma dell’avvio perentorio delle pretendi ai play off che hanno incassato vittorie piene.

Gioia, Galatone, Leverano, Grottaglie e Pozzuoli hanno fatto la voce grossa sin da subito e si sono liberate facilmente, nell’ordine, di Sbv Galatina, Piedimonte Matese, Pomigliano, Mesagne e Casoria.

Anche Taviano ha capitalizzato il turno casalingo battendo il Meta Sorrento, mentre nel derby tutto napoletano tra Athena Napoli e Marigliano i pronostici della viglia si sono ribaltati a favore della squadra di Scampia.

Olimpia Sbv Galatina, ospitando la corazzata della New Volley Gioia del Colle, ha saggiato le proprie potenzialità destando un’ottima impressione per due terzi di gara. Esordio non facile per la squadra galatinese che ha sofferto nei sincronismi ancora poco rodati e ha dovuto fare a meno di alcune defezioni dell’ultima ora.

Alla vigilia la formazione gioiese, candidata dichiarata al salto in serie A3, non lasciava intravedere squarci di sereno per il sestetto di mister Monaco ed era avviata al disbrigo di una semplice formalità: almeno secondo il parere degli addetti ai lavori.

Al fischio d’inizio tutt’altra musica. Capitan Zanette è sato un ottimo collante del gruppo oltre che gran risolutore. Prodigo di consigli dall’alto della sua esperienza, ha dettato tempi di distribuzione al suo regista, ha spinto e pungolato i suoi: insomma è stato un uomo ovunque.

L’aver costretto Gioia a soffrire nelle prime due frazioni, portandola ai vantaggi nel primo set ed in parità (23-23) nel secondo, poi entrambi vinti dalla formazione ospite (24-26,23-25), è un utile prova del sestetto galatinese che dovrà evitare nel prosieguo del campionato black out più mentali che fisici. Nel terzo set infatti c’è stato un crollo di concentrazione e motivazioni da parte di Pacelli e soci, quasi a ritenersi appagati per aver tenuto botta agli avversari, al pari di una decisa reazione della squadra di mister Coronelli che ha trovato le giuste misure per chiudere definitivamente la partita.

Ora a mister Monaco trarre le dovute indicazioni di un andamento gara in chiaro scuro, lavorando sui diversi aspetti tecnico-tattici per non avere reiterati crolli di tenuta, soprattutto mentali. Il meglio i ragazzi lo hanno fatte vedere nei primi due set: quindi ci sono.

 

Piero de Lorentis

Area Comunicazione Olimpia Sbv Galatina

 
Di Redazione (del 28/10/2023 @ 12:01:15, in Comunicato Stampa, linkato 206 volte)

Un’esperienza stimolante è stata quella che, venerdì 27 ottobre, hanno vissuto tutte le classi della scuola secondaria di primo grado del Polo 1 di Galatina e Collemeto partecipando a Les Matinées, destinate alle scuole, proposte e organizzate dall’Associazione musicale I Concerti del Chiostro, presso il Teatro Cavallino Bianco, con “gli obiettivi di avvicinare ulteriormente il pubblico alla musica classica e d’autore, partendo proprio dalla sensibilizzazione dei più giovani, e di promuovere e valorizzare la cultura musicale” in tutti i suoi generi.

Protagonisti di questo insolito concerto – spettacolo, sono stati il pianista Francesco Nicolosi e il critico musicale Stefano Valanzuolo, voce narrante, ne’ La musica Miracolosa – Storia del pianista del ghetto di Varsavia che hanno raccontato la storia e la leggenda del compositore e pianista polacco di origine ebraica, Wladyslaw Szpilman, rinchiuso, durante la Seconda guerra mondiale, nel campo di concentramento di Varsavia il quale sopravvisse grazie al rapporto intellettuale che instaurò con un ufficiale nazista, spinto, questo, dall’umanità e dal rispetto verso l’arte e la musica. La comune passione per il pianoforte e per Chopin, gli diede la forza per non arrendersi e recuperare il desiderio di vivere per amore della musica e del suo pianoforte.

I nostri alunni, platea silenziosa e attenta, hanno beneficiato del breve ma intenso concerto che ha visto alternarsi la narrazione alle musiche di Debussy (Clair de lune), W. Szpilman (Mazurka), Lisz – Wagner (Isoldes Liebestod), F. Chopin (Notturno in do# min, variazioni su “Là ci darem la mano, Preludio Op. 28 n. 4) e S. Rachmaninov (Preludio Op. 32 n. 10).

È stato un momento prezioso di raccoglimento intorno alla musica classica e alle magiche emozioni che essa riesce sempre a suscitare anche nell’animo degli adolescenti che hanno dimostrato di saper apprezzare momenti di vita scolastica diversi da quelli quotidiani e di saper godere appieno della bellezza della musica.

 Fiorella Mastria

 
Di Redazione (del 17/11/2018 @ 12:00:07, in Comunicato Stampa, linkato 862 volte)

Domenica 18 novembre, alle ore 21.00, il palco di Levèra ospita "GUERRA, FICHI E BALLI", il recital con danza e musica dal vivo tratto dal libro con illustrazioni + disco di  Rocco Nigro , edito e distribuito da  Kurumuny Edizioni .

Un’opera dedicata a nonno Rocco, tra commossa memoria storica e nostalgica ricerca musicale. 
Racconti di guerra, episodi legati al dono del fico maritato e vecchie melodie di ballabili. 
"Era il mese di febbraio del 1940, ero ancora giovane: non avevo ancora compiuto vent’anni. Ma loro mi dicevano che avevo imparato a sparare alcuni mesi prima, durante i sabati fascisti a San Michele, che si facevano gli allenamenti con le armi. E se sapevo sparare adesso dovevo partire…" 

Performance live con  Renato Grilli  (voce narrante), Rocco Nigro (fisarmonica) e  Francesco Massaro  (clarinetti),  Laura De Ronzo  (danza), esposizione e proiezione delle tavole di  Marco Cito . 

ROCCO NIGRO 
Fisarmonicista e compositore che partendo dalla tradizione del sud Italia ha esplorato i territori musicali del tango, della musica balcanica, klezmer e sefardita, arrivando, nella sua costante ricerca, fino alla musica contemporanea. 
E' impegnato in attività didattiche in istituti privati nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto. 
Ha composto varie musiche per film e cortometraggi, vanta una cinquantina di partecipazioni discografiche e numerose esibizioni in festival internazionali. 
Tra le collaborazioni si contano quelle con Vinicio Capossela, Cirque du soleil, Orchestra ICO Lecce, Nigunim I tal yà e Teatro naturale di Renato Grilli, Opa cupa, Giro di Banda, Tarantavirus e Zina di Cesare Dell'Anna, Antonio Castrignanò, Redi Hasa, Valerio Daniele, Maria Mazzotta, Dario Muci, Giancarlo Paglialunga, i fratelli Rocco e Gianni De Santis, Nabil Salameh (Radiodervish), Enza Pagliara, Anna Cinzia Villani... 
Attualmente disegna e realizza produzioni musicali con Rachele Andrioli (“Malìe” e “Maldimè”, Dodici Lune), Francesco Massaro (“Agàpi”, DeSuonatori). 
 

Arci Levèra Noha

 

Sabato 20 agosto, ore 21, Piazza Castello - Noha. Avete preso nota? Evento su agenda, smartphone e tablet vari? Beh se non l'avete ancora fatto colmate questa lacuna perché è uno di quegli eventi imperdibili e per molteplici ragioni. La prima è la buona musica: il Talent a marchio Inondazioni ha sempre cercato (ed è anche riuscito) a proporre buona musica, buoni musicisti, veri talenti che abbiamo promosso, proposto e che continuiamo a seguire con affetto e partecipazione: Thew J, Sharon Manca, Giulia Margiotta e la straordinaria Cover Band dei Moda'.

Secondo motivo la valorizzazione delle eccellenze salentine per l'impegno sul territorio, verranno assegnati dei premi a: Suor Margherita Bramato direttore generale dell’azienda ospedaliera “Card. Giovanni Panico”,  alla Giornalista Marilù Mastrogiovanni Direttore de Il Tacco d'Italia e alle esplosive cantanti salentine de Il Peccato di Eva.

Terzo la magia che verrà rappresentata durante la serata dal mago Heldin. Il tutto con la mirabile conduzione di Lino Bello ed il cabarettista Joselito, lo spettacolo, giunto ormai alla sua 4° edizione, è organizzato e coordinato da Inondazioni.it e la Parrocchia “San Michele Arcangelo “ di Noha,  Media Partner il magazine DiTutto e l’agenzia “Mood”. Quindi una serata di metà agosto da non perdere, vi aspettiamo.

Anna Onesimo

 
Di Antonio Mellone (del 09/07/2017 @ 11:53:31, in Fetta di Mellone, linkato 2308 volte)

La frequenza dei lidi più glamour del Salento non rientra tra le esperienze più formative del mio curriculum vitae. Le ore di sosta in codesti status in luogo da parte mia sono infatti così sporadiche e casuali che si contano sulle dita di una mano monca.

L'accidentale presenza del sottoscritto all’interno di certi recinti è dettata più dalla voglia di studiare l’omologante fenomeno antro-politico (una specie di stage in Sociologia a proprie spese) che da una forma di epicureismo applicato.

Io preferirei invece scogliere e spiagge – a trovarne in giro - senza stabilimenti balneari esclusivi che, appunto, mi escludono: anche perché certi stili di vita stanno allo scrivente come la crema pasticciera sulla pepata di cozze.

Mi piacerebbe che il demanio pubblico continuasse ad essere tale: cioè pubblico, inalienabile, imprescrittibile, e possibilmente salvaguardato dalle concessioni ai privati per un piatto di quattro salti in padella.

Prediligo francamente i sempre più rari litorali liberi da tubi, pali, chiodi, piattaforme, gradini, passamano, tettoie, tende, sbarre, ponticelli, paraventi, porte, cancelli, legno e ferro, e soprattutto da botteghini all’ingresso e parcheggiatori un po’ prima (che magari alla richiesta di rilascio di uno straccio di scontrino fiscale ti rispondono con un’unica emissione di voce molto simile a un muggito, quando non a un belato).

Io scelgo gli arenili senza lettini, sdraio, amache, poltrone, puffi, tavolini, cabine, ombrelloni e box-doccia. Oltretutto credo che sia più igienica la spiaggia rivoltata da vento e moto ondoso e sciacquata dall’acqua salata che il nylon della branda lavato a fine stagione “con la suca”.

Opto per le superstiti marine preservate dalla musica a palla, nefandezza culturale nonché cafonata molesta che ti costringe a sgolarti pure in riva al mare, anche solo per scambiare due chiacchiere con l’interlocutrice di turno. E’ che mi piacerebbe decidere da me quali, quando e a che volume ascoltare i brani della colonna sonora della mia vita. Son fatto così: tifoso accanito di quella pace che ‘il mondo irride ma che rapir non può’.

Adoro leggere i miei libri avvolto da sovrumani silenzi e profondissima quiete, o al più con il sottofondo de ‘lu rusciu de lu mare’. Ma questa forse l’ho già detta altrove.

Evito di prendere ordini dagli altri, specie se impartiti con l’altoparlante e per di più durante le ferie estive. Privilegio i lidi salvi da drink che a una certa ti fanno pure venire la malinconia ai neuroni (ognuno ha la sua reazione all’alcol, che volete), oltre a intasare i bidoni del pattume e gli stomaci dei già ventrazzamuniti pastasciuttisti.

Il concetto di ‘happy hour’ per me ha un significato completamente diverso da quello scribacchiato con gessetto colorato sulle lavagnette all’ingresso di certe balere, ma qui non è d'uopo ripeterlo. Frequento le ultime battigie scampate al cicaleccio e redente finalmente dai trenini delle feste de “La grande bellezza” che non vanno da nessuna parte (e ovviamente non ve ne svelerò mai l’ubicazione, né gli orari).

E, infine, quando sento parlare di Twiga (di cui apprezzo soltanto la variante anatomica in rima) penso subito all’acrostico VIP. Che potrebbe alternativamente significare: V’Imploro, Pietà; Veri Idioti Paganti; Volpi Immutato Pelo; Vi Inculcano Porcate.

All’ultimo verbo, a piacere, potreste omettere la seconda c.

Antonio Mellone

 

Un ricco calendario di eventi per le festività natalizie a Galatina; il Comune di Galatina in collaborazione con alcune Associazioni locali ha infatti organizzato numerosi e variegati appuntamenti all’insegna della musica e del divertimento sia per i grandi che per i più piccoli. Lo scopo del programma “Natale in città – Galatina 2016” sarà quello di rilanciare e valorizzare il ricco patrimonio architettonico e monumentale del territorio, incrementare l’interesse turistico e culturale e diffondere la conoscenza delle eccellenze eno gastromomiche dell’area.

Per circa un mese, a cavallo tra dicembre e gennaio, si alterneranno eventi musicali, mercatini, rassegne, mostre, spettacoli teatrali, concerti e tanto altro.

Giovedì 08 Dicembre alle 19.00, in piazza San Pietro, ci sarà il primo di una lunga serie di appuntamenti: si terrà la consueta cerimonia di accensione dell’albero di Natale e delle luci natalizie.

Le luminarie faranno brillare il centro cittadino esaltandone le architetture ed i palazzi storici creando un percorso piacevole verso i luoghi dello shopping natalizio in un'atmosfera festosa.

Ci sarà inoltre la presentazione del Presepe Artistico a cura dei ragazzi dell'Istituto Superiore "Falcone e Borsellino" di Galatina ed il Coro Polifonico dell'Associazione Culturale musicale "VivArte" di Sternatia.

Ed infine, per non farci mancare proprio nulla, il fantastico trenino "Angelo Azzurro" accompagnerà allegramente bambini e non...

Russo Piero Luigi

 
Di Redazione (del 02/05/2019 @ 11:43:06, in Comunicato Stampa, linkato 938 volte)

Previsti arrivi da tutto il sud Italia per l’unica data in Puglia di Angelo Branduardi e Fabio Valdemarin con il loro “Camminando Camminando in due”, un viaggio in musica ad libidum in cerca di nuove soluzioni. L’evento, inserito nella XX Stagione Concertistica Internazionale I Concerti del Chiostro, si terrà il prossimo 9 maggio alle ore 20,30, presso Largo Osanna a Soleto.

Angelo Branduardi è un artista originale, un cantautore e violinista dallo stile unico e inconfondibile che si contraddistingue sulla scena musicale nazionale ed internazionale da oltre 40 anni , - dichiara il M° Luigi Fracasso di ritorno da Venezia dove ha appena tenuto con successo un recital pianistico – Averlo per la nostra  stagione  di  concerti  è  un  grande  privilegio.  Merito  va  dato  al  sindaco  di  Soleto,  Graziano Vantaggiato che, cogliendo immediatamente la portata dell’evento, ha dichiarato da subito massima disponibilità.”

La manifestazione sarà gratuita con posti a sedere e in piedi.

Infoline: 3292198852

Pagina Fb: www.facebook.com/IConcertidelChiostro/

Email: iconcertidelchiostro2019@gmail.com

 

Gloria Romano

Ufficio stampa

 
Di Redazione (del 22/08/2022 @ 11:39:49, in Comunicato Stampa, linkato 398 volte)

Kalia Athina - L’estate della civetta è un omaggio alle radici della città, alla Bella Athena, divinità cui si deve secondo alcune ricostruzioni storiche il nome della Città.

La civetta associata alla dea greca è infatti presente nello stemma civico di Galatina.

La rassegna che ha preso il via 7 agosto a Noha e si conclude il 30 settembre, prevede numerosi eventi musicali, reading, teatro, letteratura, poesia, sport, food e diversi momenti dedicati ai bambini.

Questa è la prima vera estate della ripartenza, dopo tutti i sacrifici che abbiamo fatto per oltre due anni. Avevamo il dovere di donare ai galatinesi delle serate di intrattenimento, di arte e di cultura per avere la possibilità di respirare pienamente la Città in ogni suo angolo, con eventi che coinvolgeranno tanto il centro della città quanto le frazioni e le periferie. Noi crediamo fortemente nel valore aggregante e coesivo della Cultura. La cultura genera comunità” afferma il Sindaco Fabio Vergine.

La rassegna estiva è costituita da eventi di grande richiamo. Nuovi format ed alcuni importanti ritorni daranno animo all’estate galatinese.

Alcuni degli eventi più importanti sono: il 17 agosto “I love 80-90”, format consolidato negli anni scorsi, tra musica e divertimento, che quest’anno torna in Piazza Alighieri.

Il 18 agosto farà tappa la Notte della Taranta, con la sua Orchestra Popolare, che approda per la prima volta assoluta a Galatina.

Il 21 agosto all’ex convento delle Clarisse, andrà in scena il recital concerto “I miei poeti” rock di Vincenzo Costantino Cinaski, accompagnato da Tobia Lamare alla chitarra.

Il 24 agosto in piazza Orsini, Galatina ospiterà per la prima volta una tappa del Locomotive Jazz Festival. I protagonisti della serata saranno Bungaro con Raffaele Casarano.

Il 28 agosto nel centro storico ci sarà “Le Ronde della Taranta”, un evento che vuole omaggiare il Tarantismo storico e concludere il ciclo di rassegne dedicate alla musica popolare e alla tradizione, riconducendole nel luogo originario del fenomeno culturale che ha tanto lustrato il Salento negli ultimi anni.

Il 4 settembre l’attrice e scrittrice Anna Dalton presenterà a Galatina il suo libro “Le tre figlie edito da Garzanti”.

Rita Marcotulli ospite l’8 settembre all’ex Convento delle Clarisse aprirà il ciclo de “I Concerti del Chiostro” in città.

Fabio Vergine Sindaco

Ufficio Stampa

 
Di Redazione (del 26/06/2021 @ 11:37:15, in Comunicato Stampa, linkato 1200 volte)

Un Videomapping in 3d sulla facciata della Chiesa Madre di Galatina sarà proiettato nelle sere del 28, 29 e 30 giugno in occasione della festività dei Santi Patroni Pietro e Paolo.

La proiezione avrà una suggestiva base musicale, con animazione degli elementi architettonici, riproduzione di scene pittoriche legate ai santi e provenienti sia dalla Chiesa Madre che dalla Basilica di Santa Caterina. Caratteristici scorci del centro antico comporranno scene uniche per impatto visivo. Ci saranno anche riferimenti alla tradizione popolare legata alla festa patronale, in un intreccio di luci come ad osservare la bellezza delle luminarie.

Gli oltre ottocento metri quadri della superficie della facciata della Chiesa saranno lo sfondo per una proiezione unica, mai vista prima per tipologia e qualità.

L’ opera è della Ditta PROIETTA di Torino che, per ultimo, ha realizzato un videomapping sulla facciata della Basilica di Assisi durante lo scorso periodo di Natale.

Appuntamento alle ore 21:30 di lunedì 28 giugno e comunque alla fine di una rappresentazione teatrale che si terrà nella Chiesa Matrice. La proiezione, durante le tre serate, sarà ripetuta ad intervalli regolari di circa 20 minuti.

In questo modo, insieme al mercatino della tradizione popolare ed i laboratori artigianali dal vivo, l’area luna park e street food presso la Zona Fiera, abbiamo, fra i primi comuni in Puglia, contribuito alla ripresa delle iniziative incluse nelle giornate dedicate alle feste patronali.

È da soli venti giorni che siamo ritornati in zona bianca e sono stati giorni di grandissima intensità per la programmazione e realizzazione delle attività.

Tutto nel rispetto delle norme anticovid vigenti, ma anche nel rispetto delle indicazioni relative al blocco operativo dei comitati festa locali.

Galatina si è posta come apri fila e modello operativo. Ogni iniziativa è stata relazionata e condivisa con le istituzioni di controllo che, proprio per la valenza originale, hanno voluto verificarne la fattibilità.

Voglio ringraziare per il grande lavoro svolto gli uffici comunali con particolare riferimento all’Ufficio Commercio, Polizia Locale e Ufficio Lavori Pubblici.

Buona festa a tutti allora.         

Nico Mauro        

Assessore attività produttive e turismo

 
Di Albino Campa (del 05/01/2010 @ 11:37:12, in NohaBlog, linkato 3673 volte)
romeus jacopo
 Carmine Tundo (Romeus)  Jacopo Ratini
 

Carmine Tundo (di Noha (LE), 21 anni), in arte "Romeus", con l'inedito dal titolo "Come L'Autunno", e Jacopo Ratini (di Roma, 27 anni), con il brano "Su Questa Panchina", sono i vincitori di "SanremoLab - Accademia della Canzone" del 2010, concorso che dà la possibilità a cantanti emergenti - singoli, gruppi e duo - di partecipare, nella categoria "Sanremo Nuova Generazione 2010", al Festival della Canzone Italiana che avrà inizio il prossimo 16 Febbraio. I due artisti, insieme agli altri sei finalisti, sono stati ascoltati dalla commissione "Sanremo Academy", presieduta dal Direttore Artistico Gianmarco Mazzi e composta dagli autori Andrea Lo Vecchio e Massimo Cotto e gli esperti di musica Mariolina Simone e Gigio D'Ambrosio.
I due vincitori hanno superato tutte le selezioni del concorso e si sono giocati la finalissima davanti alla commissione Rai dopo essere arrivati nella rosa degli otto finalisti che comprendeva anche: Roberta Pompa, in arte Maya, 18 anni, di Brescia; Andrea Gioacchini, in arte "Giops", di Galgagnano (CO), concorrente della seconda edizione di "X Factor"; Donato Santoianni, 16 anni, dalla provincia di Varese; Davide Fasulo, da Brindisi; Erika Mineo, da Prato; i "Divario", da Perugia.
L'avventura di "SanremoLab 2010", iniziata a Settembre, ha visto la partecipazione di 312 iscritti, tra gruppi, duo e singoli, per un totale di 418 persone provenienti da tutta Italia. I candidati sono stati selezionati e si sono esibiti davanti alla commissione artistica di "SanremoLab" composta dal presidente Paolo Giordano (giornalista e critico musicale de "Il Giornale"), Nicoletta Deponti (dj di RTL 102.5), Elena Di Cioccio (conduttrice televisiva), Federica Gentile (conduttrice di Radio Rai), Luigi Grasso (esperto di comunicazione musicale) e Bruno Santori (direttore d'orchestra, compositore e arrangiatore).

fonte: http://lovevideomusicfun.splinder.com/tag/romeus

 
Di Redazione (del 22/12/2013 @ 11:32:01, in Comunicato Stampa, linkato 2362 volte)

Natale, si sa, è l’occasione che più di altre festività consente di concedersi dei peccati di gola, ed i dolci sono sicuramente i protagonisti sulle tavole di tutto il Salento ed in particolar modo di Galatina, dove già dalle fine dell’800 maestri pasticceri di scuola napoletana venivano convocati nei ricchi palazzi assoldati dalle nobili casate in occasione di matrimoni, battesimi, o particolari eventi per dare un tocco di sfarzo e mettere in risalto la propria fortuna. Oggi questa tradizione è stata fatta propria dai alcuni eccellenti pasticceri galatinesi, che hanno creato numerose varietà e sfumature di alcuni dolci tipici africani, pasticciotti, bocche di dama, pasta di mandorle, zeppole, ecc.). Sembra che nel 1908 fu addirittura realizzato un intero Presepe fatto di dolci nel "Caffè Domenico Tundo & Figli".

L’Associazione Città Nostra, con il patrocinio del Comune di Galatina ed in collaborazione con il relativo Assessorato alle Attività Produttive, con il patrocinio di AIC (Associazione Italiana Celiachia) prendendo spunto da tutto ciò e per mettere in risalto le tante dolci golosità dei nostri pasticceri, alcune delle quali inserite nell’Elenco Nazionale dei prodotti Agroalimentari Tradizionali (come l’Africano, dolce conosciuto anche come "dita d’apostolo" per la forma che richiama le dita affusolate e che pare sia nato proprio a Galatina nel 1793), accompagnate da numerose altre specialità gastronomiche tipiche e da ottimi vini, organizza, domenica 29 dicembre, per le vie del centro un evento che mette in primo piano le varie dolci golosità e non solo.

La proposta consiste in degustazioni d’autore, accompagnate dall’estro di intrattenitori gastronomi d’eccezione: attori, cantastorie e guide turistiche. Si, proprio così, Città Nostra vuole prendere per mano i suoi visitatori, ed accompagnarli in un intrigante percorso artistico del gusto e dell’enogastronomia locale che coinvolgerà i vari sensi. Ci saranno quindi illustrazioni e degustazioni guidate e recitate di vini, dolci e piatti tipici della tradizione galatinese (come le "caddhe caddhe"), gli ottimi ortaggi locali e le rinomate "cicorie di Galatina". Turisti e visitatori potranno ammirare, degustare ed acquistare le varie specialità proposte per l’occasione in un percorso ideale .

Accanto al percorso artistico ed enogastronomico, è previsto un "percorso esoterico" alla scoperta di aneddoti, di curiosità, di antiche leggende e di simboli nascosti qua e là nella storia e nell’ architettura di Galatina. Previste inoltre le classiche visite guidate per le Chiese, corti e palazzi del barocco Galatinese.

Il centro storico intorno a Piazza San Pietro, sarà animato a partire dal primo pomeriggio, grazie alle tipiche risorse artigianali (pasticcerie, norcinerie, panetterie, rosticcerie, ecc.) del luogo, con l’idea di fare un salto nel passato tra tipiche ricette, tradizioni, "cunti te na fiata" (i vecchi racconti, trasmessi oralmente dai nostri nonni), musica e perfomance artistiche, cercando di ricreare la magia dell’atmosfera dei vecchi tempi, quelli dei nostri nonni, quando bastava poco per fare festa, per trascorrere il tempo con racconti che non finivano mai e si respirava un’aria di solidarietà e di condivisione autentica. C’è ne sarà per tutti i gusti, piccoli, adulti, anziani e per tutti i turisti che saranno presenti nel Salento durante le festività natalizie.

A movimentare il cuore cittadino di Galatina, ed in particolare alcune principali arterie del centro storico ci saranno artisti, cantastorie, guide, poeti, mostre, incontri con scrittori, animazioni, teatro, musicisti e vocalist . Si parte da Piazza San Pietro, sarà coinvolto un tratto di C.so Garibaldi, Via Vittorio Emanuele, Via Umberto I e la Chiesa dei Battenti in Piazza Galluccio. In primo piano, gli stand gastronomici con dolci, vino, salato a partire dalle 16:30.

PROGRAMMA

(NOTA: in caso di maltempo l’evento verrà rinviato al 05 gennaio)

INAUGURAZIONE ore 16:30

VISITE GUIDATE (ritrovo nei pressi dello IAT – Largo Torre dell’Orologio)

- Percorso classico "Dolce Barocco", a partire dalle h.15:30.

- Percorso esoterico. h: 18:30 (con Raimondo Rodia)

- Percorso dell’arte e del gusto. h: 17:30 / 20:30 (con Angela Beccarisi)

TEATRO - musica – LIBRI – MOSTRE- INSTALLAZIONI- VIDEO-ANIMAZIONI

- TESTE DI LEGNO. Teatro dei burattini h.16:30 - Piazza San Pietro.

- RAC-CUNTI, a cura di Scena Studio. h. 18:00 -Via Vittorio Emanuele II.

- " VINI DE-CANTATI" a cura di Scena Studio, Via Vittorio Emanuele II a partire dalle h.

- "ASSAGGI DI THEATRUM", degustazioni teatrali a cura dell’ Associazione Culturale

- h: 19:00/ 19:45 /20:30/21:15 Atrio Palazzo Tondi / Pozzo San Paolo, accanto alla

- "E LU CUNTU NU FUE CCHIUI" di Maria Luisa Vozza C.so Garibaldi.

- "SCIOSCIA, poisie" - installazioni di Giuseppe Greco e scultura di Vincenzo Congedo.

Dicitura di poesie di Giuseppe Greco; presentazione di Candida Calò, interverrà Luigi

Mangia. h. 18:30, IAT- Largo Torre dell’Orologio.

- Incontro con l’autore Lino De Matteis a cura della libreria Fiordilibro. Conversazioni e

interventi delle autorità. Chiesa dei Battenti in Piazza Galluccio h. 19:00.

- "C’ERA UNA VOLTA E FORSE C’È ANCORA.." Installazioni, allestimenti e tipicità e

AgriCULTURE..." con Nello Baldari – Spazi Popolari "I Colori della Terra" di Sannicola.

- "LA MEMORIA IN UN CLICK" - immagini d’epoca di Galatina, video e musica. (P.za San

- MOSTRA di BRUNO DONZELLI – Circolo del Collezionista, Via Lillo n.94.

- PIGRIS STUDIO D’ARTE, esposizione – Via Umberto I.

- INDUO PROJECT (Elena De Salve-voce /Mauro Guido- guitar). h: 20:30 (Largo Torre

- LIBERA COMPAGNIA dell’ AgriCULTURA, Tina MINERVA voce, interventi in musica

Stand, banchetti e degustazioni, anche per chi ha le intolleranze al glutine. A partire dalle

16:30 Piazza San Pietro - Via Vittorio Emanuele II, C.so Garibaldi e Via Umberto I.

 

La serata ospiterà due batteristi di fama internazionale: Mylious Johnson e Gareth Brown che attualmente fanno parte rispettivamente della band di Giorgia e Jovanotti. Il concerto prevede anche la presenza di Carolina Bubbico, musicista, compositrice e direttore d'orchestra che presenterà alcuni brani tratti dai suoi album e cover internazionali. Molti saranno i musicisti che si avvicenderanno, a partire da Luca Roselli alla console, Sandro Sax al Sassofono e l'intervento di Emanuele Coluccia, galatinese, musicista polistrumentista, attualmente in tournée per presentare il suo disco Birthplace. 

L'apertura del concerto sarà dedicata al musicista Raffaello Murrone, recentemente scomparso. Video, interviste ed interventi dei suoi allievi contribuiranno a ricordare una figura molto amata dalla comunità. Un tributo doveroso per chi ha dedicato la sua esistenza allo studio della batteria e della musica in genere. 

La direzione Artistica dell'evento è affidata a Gigi Rigliaco.

MYLIOUS JOHNSON è una delle attuali nuove generazioni di batteristi in circolazione. Mylious ha iniziato a suonare in cori gospel della chiesa e successivamente ha allargato i suoi orizzonti musicali al Jazz, all’Hip Hop, al Pop, poi all’arena drumming del rock. Esplorò la sezione rock dei negozi di dischi e comprò quasi l’intera collezione di Led Zeppelin e The Who per afferrare l’atmosfera ‘rock’ da quelle rispettive icone della batteria. È un batterista ben arrotondato con il suo stile equilibrato di R ‘n’ B, rock e jazz che lo colloca nel regno dei nuovi batteristi che si inseriscono nella mappa della batteria nella musica di oggi. È stato in grado di utilizzare questa combinazione di stili lavorando con Pink, Joe, 98 Degrees, Jessica Simpson, Mariah Carey, Alex Bugnon, Jovanotti, Tiziano Ferro, Sladu e Friends, Gianna Nannini, Emma. Attualmente è il batterista ufficiale di Giorgia.

GARETH BROWN, di origini giamaicane, è un richiestissimo session man, sempre impegnato in studio di registrazione. Da tempo è il batterista della focosa band di Jovanotti, ma ha all’attivo il progetto solista Jungle Green e ha lavorato con molti musicisti, tra cui Donna Summer, Rihanna, Craig David, TIziano Ferro, Joss Stone, Rita Ora e molti altri. Brown è considerato tra i 10 più importanti batteristi del Regno Unito, ha collaborato con moltissimi artisti a livello internazionale. Ha all'attivo il progetto solista Jungle Green, che mescola il reggae alla fusion, al jazz e al rock. Il tutto con venature soul che rendono la musica del batterista londinese una mescolanza di generi che affascina per la commistione di sensibilità e ritmi diversi.

CAROLINA BUBBICO, pianista, cantante, compositrice, arrangiatrice è attiva sulla scena musicale dal 2011 quando esordisce con l’originale progetto in solo “One girl band” che la vede impegnata nell’uso di più strumenti musicali, una loop machine, le percussioni oltre alla voce e al pianoforte. Nel 2017 compie un tour in Italia con il Maestro Peppe Vessicchio e i musicisti del Sesto Armonico per “Il grande viaggio insieme” di Conad. A dicembre 2017 è stata ospite, come cantante, arrangiatrice e direttrice per “The Brass Group” al Real Teatro Santa Cecilia di Palermo per la rassegna Brass in Jazz. Al Festival di Sanremo 2015 era in veste di arrangiatrice e direttrice d’orchestra per Il Volo, vincitori tra i Big e per Serena Brancale tra le giovani proposte.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 

 
Di Redazione (del 14/08/2023 @ 11:14:47, in Comunicato Stampa, linkato 336 volte)

Il Comune di Galatina ha accolto con grande gioia, sin dal primo istante, la scelta degli organizzatori di festeggiare i 20 anni di carriera dei @negramaroofficial nell’Aeroporto di Galatina.
Abbiamo messo a disposizione tutte le competenze disponibili e agevolato le attività in ogni modo, partecipando, come ente territoriale, al tavolo della Commissione Provinciale, istituito presso la Prefettura.
Non è però tollerabile ciò che, in queste prime ore sembrerebbe emergere, e cioè che l’organizzazione privata che ha gestito i parcheggi non avrebbe saputo tutelare e proteggere i diritti e l’entusiasmo dei fan e di coloro che volevano semplicemente godere di qualche ora di buona musica.
In queste prime ore parrebbe emergere il sospetto di un overbooking nelle vendite dei parcheggi, il che avrebbe generato, con un effetto domino, tutti gli altri disagi riscontrati dagli spettatori.
Allo stesso modo registriamo come il dispositivo di pubblica sicurezza abbia tenuto e non sia stato registrato nessun incidente.
Da subito, a stretto contatto con gli organi preposti, sono stati avviati una serie di accertamenti per verificare eventuali responsabilità su quanto accaduto. Saremo al fianco dei cittadini per difendere la buona musica, i diritti degli spettatori ed il nome della Città di Galatina.
Grazie di cuore ai Negramaro per aver scelto Galatina come luogo per questo concerto epico.
La loro musica ha riempito le nostre anime e ci ha fatto sentire parte di qualcosa di più grande. Grazie per averci regalato emozioni che rimarranno impresse nei nostri cuori per sempre.
Lo rifaremmo mille altre volte, perché se ci avessero raccontato solo un anno fa di questo straordinario evento, non ci avremmo neanche creduto. Siamo l’amministrazione “del fare”, dell’entusiasmo e non quella del “non fare, per paura di sbagliare“.
Non ci nasconderemo dietro a niente ed a nessuno. Non tutto è andato bene ed io per primo ho sperimentato i disagi. Sono stato insieme a tanti amici vittima di mille disagi e di difficoltà, ho seguito tutto in tempo reale ed in prima persona. Eppure ne è valsa la pena.
Al di là del ruolo del Comune nella Commissione provinciale, ci sarà il tempo per analizzare, con tutte le autorità, quanto accaduto nel corso della notte di ieri.
Ci sono state parole che più di altre hanno saputo arrivarmi fin dentro e sono quelle di Giuliano Sangiorgi: che il nostro aeroporto possa diventare una nuova Campovolo.
E siamo partiti con questi sei, incredibili, uomini che percorrono da venti anni un viaggio meraviglioso attraverso note, parole e passioni.
Stanotte sono stati qui, nella nostra Galatina, a regalarci emozioni indimenticabili: ogni loro canzone è un ricordo, ogni accordo un affetto che non svanisce. Grazie Negramaro, per aver colorato le nostre vite con la vostra musica.
Auguri per questi 20 anni di carriera, e che la melodia non si fermi mai.
Galatina mia, è stata una serata che rimarrà scolpita nella nostra memoria collettiva nel bene e nel male. Siamo una comunità capace di celebrare la musica e di rallegrarci insieme per le vittorie degli altri. Siamo una città che sa accogliere e che è pronta ad abbracciare tutte le forme di arte.
Continuiamo a sostenere la musica, la cultura e il talento che ci circondano. Che questa serata sia solo l'inizio di un lungo percorso di celebrazioni e successi per Galatina, nonostante tutto.
Un ringraziamento speciale va anche a tutti coloro che hanno contribuito e che hanno dovuto affrontare queste inedite difficoltà. Dalle quali sapremo tutti trarre insegnamento.
Grazie a tutti!
 

Segreteria Sindaco

Comune Galatina

 
Parole, delirio, follia, musica, performance live, "Quello che le donne non dicono". Un viaggio introspettivo alla scoperta di personaggi e band con le domande piccanti di Paola Rizzo per carpire i trucchi e i segreti dei professionisti della musica live.

In diretta live mercoledì 19 dicembre dallo Skatashow di Aradeo dalle ore 21.30, ospite d'eccezione NANDU POPU, voce storica dei Sud Sound System, che si metterà in gioco rispondendo alle domande piccanti che in genere non si chiedono mai nelle solite interviste, nella puntata ci sarà anche uno spazio dedicato alla presentazione del suo primo romanzo "Salento Fuoco e Fumo" - editori Laterza

Il programma andrà in onda su System network in fm e su radioinondazioni sul web dove ci sarà una chat aperta per intervenire in tempo reale durante la trasmissione.

COLLEGATEVI qui per ascoltare la diretta:
http://www.galatina2000.it/RadioInondazioni/quellocheledonnenondicono-con-paola-rizzo.html

 
Di Redazione (del 08/06/2019 @ 10:59:38, in Comunicato Stampa, linkato 899 volte)

Nella giornata di domenica 9 giugno 2019, la mattina dalle 9:30 fino alle 12:30 e nel pomeriggio dalle 17:30 alle 22:30, le strade, le corti, le piazzette, gli atri di alcuni Palazzi del centro antico di Galatina diventeranno ricchi di colori, di fiori, di arte, di musica e si respirerà un gioioso via vai di comunità, che accoglierà i cittadini, i visitatori locali ed i turisti presenti nel Salento in questi giorni. Molto ricca di contributi e partecipazioni questa edizione 2019 di Galatina in Fiore, ricca di novità e con il prezioso contributi di alcuni istituti scolastici, alcune associazioni, centri diurni, con la collaborazione di alcuni operatori commerciali del centro.

Mostre, allestimenti floreali, da laboratori, degustazioni, flashmob, sport, racconti… iniziative che accontentano vari gusti ed esigenze. Così come varie sono le cooperazioni e le collaborazioni volontarie, in particolare degli istituti scolastici, che da sempre partecipano attivamente, e quest’anno con qualche nuova entrata. Collaborazioni preziose ed indispensabili, che danno il senso della comunità e della solidarietà.

L’iniziativa gode del patrocinio dell’Amministrazione Comunale, ed in particolar modo dell’Assessorato alle attività Produttive ed al Turismo che fa capo a Nico Mauro.

L’associazione Proloco è lieta di inviatarvi a questo tradizionale appuntamento. Vi aspettiamo.

 

Pro Loco Galatina

 
Di Marcello D'Acquarica (del 07/12/2019 @ 10:57:45, in NohaBlog, linkato 1448 volte)

Quando uno vive lascia dietro di se qualcosa, a volte capita di affollare con la propria immagine le vie percorse ogni giorno, a volte il deserto.

Fra poco si avvicina l'anniversario di Gino. L’otto gennaio del 2007. Lo rivedo volentieri, attraverso i miei ricordi e le immagini. Per fortuna Gino ci ha lasciato disegni, quadri, opere d’arte e fotografie che lo ritraggono nelle forme di vita più disparate, a volte in abiti eleganti, altre in abbigliamento da cantiere, ora alle prese con la macchina fotografica, piuttosto che impegnato in trattenimenti danzanti. Gino era capace di passare dal cerimoniale con un distinto abito formale, e al farsi beccare con le mani in pasta nei colori, ora atleta e un attimo dopo manovale da cantiere. Cercava il confronto in ogni ambito, la sua forma di socializzazione non aveva confini.

Gino cercava la libertà. La cercava a modo suo, attraverso la musica, l'arte, la cura del corpo, erano tutti strumenti di comunicazione, di apprendimento. Possiamo anche dire di relazione con Dio. All’età di 15 anni si vedeva già il suo avanguardismo. Il suo essere oltre la barriera, non quella determinata dalla muraglia del fabbricato del Brandy Galluccio, dove era solito fissare lo sguardo stando seduto a cavalcioni sulla sedia di quel nuovo bar al confine del paese. La barriera che lui aveva già superato a quell'età sfuggiva ai molti, mentre lo conduceva a condividere con altri ragazzi come lui, forestieri, di Aradeo per esempio, nuove mode, nuovi angoli privati dove sbranare lo stantio e scavalcarne l'ignavia, per cercare la libertà.

Forse questa sua intraprendenza lo portò lontano, dove ha potuto toccare con mano ciò che da qui non gli riusciva. Gino cercava la libertà. Non quella dell'anticonformismo, dell'anarchico, come qualcuno ha anche mormorato. Che pure sono esse stesse forme di libertà che portano verso la vera civiltà del rispetto del prossimo e di se stessi.

La sua era rivolta verso una forma di libertà interiore, di onestà intellettuale, di scollamento dagli standard, dai processi che stanno sconvolgendo tutto e tutti, e non da meno l'economia, il lavoro, l'ambiente e gli stessi tracciati morali ed etici che stiamo strizzando insieme a pseudo correnti di pensiero senza né capo né coda.

Si, Gino la libertà l'aveva trovata e ce la spiccicava sulle nostre facce con la sua pacatezza, la semplicità, libero dai vizi moralizzati, svincolato appunto da ogni illusione. Le illusioni spesso creano disillusioni, e costa sacrifici immani liberarsene. Può essere impossibile.

Tutto questo, Gino, ce lo ha raccontato con la sua assidua e perseverante presenza, nonostante vivesse spesso lontano da Noha, ma soprattutto ha voluto tracciarlo con le sue opere.

Gino cercava la libertà, è scritto dalle sue stesse mani in un disegno d’arte moderna che regalò negli anni settanta a mia sorella, così, in segno di amicizia. Anche questa una forma di solidarietà libera da preconcetti. Un valore, come la sua stessa sete di libertà.

Marcello  D’Acquarica

 
Di Marcello D'Acquarica (del 02/05/2014 @ 10:48:36, in NohaBlog, linkato 3687 volte)
Un vecchio cinemaEntrando nella casa di Paola e Guido, i miei vicini di casa, resto attratto da alcune vecchie foto incorniciate elegantemente e appese al muro. Ritraggono gruppi familiari, persone d’ogni età, mi incuriosiscono i loro  abiti, tutti d’epoca naturalmente, e anche gli scorci dei fondali sono interessanti. Chiacchierando cerco di identificare luoghi e date. Fra le altre cose che Guido mi mostra con orgoglio, mi attira un vecchio documento dei Fratelli Lumière, una specie di documentario: “La fotografia animata”. Scopro così che il cinema è nato quasi per caso, facendo scivolare un fotogramma dietro l’altro ruotando una manovella sporgente da uno scatolotto che sta nel palmo di una mano. Il cinema è un succedaneo della fotografia, quasi un figlio. A portarlo in Italia è proprio il nonno di Guido, Giuseppe Filippi (Montanera, 25 novembre 1865 – Sangano, 3 giugno 1956), un Piemontese ingegnoso che nel lontano 1896 acquista dai Lumière un cinematografo e se ne va per le città del nord Italia a sbalordire la gente.
Nelle prime proiezioni cinematografiche. sembrava che l’immagine, fino a quel momento immobile come un masso, cominciasse a vivere, permettendo la resurrezione di tutto. Quelle scenette in bianco e nero, disturbate da continui strappi di luce e soprattutto le foto del vecchio cinematografo, mi riportano immediatamente indietro nel tempo, del mio tempo, ovviamente.
Nella seconda metà degli anni 50, dall’alto di via Carso, detta anche “la via dell’asilo” scendendo giù in direzione della piazza, verso sera, quasi a sussidio delle campane dell’orologio, allora funzionante,  risuonava l’eco del carosello, ovviamente con immagini in bianco e nero.  Era per così dire, la diretta. In piazza, alla stessa ora, esattamente nella sala del bar Duomo, lo stesso richiamo sonoro colmava, per grazia di Mante (Francesco Coluccia, per l’anagrafe, uno dei primi baristi e gelatai di Noha), il vuoto di chi non poteva accedere all’acquisto di un televisore e nemmeno al biglietto rosa per l’ingresso al famigerato Cinema dei Fiori. Se non lo aveste ancora capito, siamo a Noha! Mi lascio andare così nei ricordi e scivolo lentamente lungo il muro del palazzo attiguo al bar. Un edificio di fattura nobiliare, quasi certamente una residenza dei proprietari dell’antica Masseria di Giò Congedo. Una volta superata la farmacia, l’ombra flebile di una figura femminile, s’allunga sul battuto antistante, proiettandosi dal balcone adorno come in una fiaba. Quasi a voler, con la sua presenza, ingentilire un luogo martoriato da secoli di storia.
Niente marciapiede né asfalto, tutto lasciato al sovrapporsi di un progresso che tarda, fortunatamente, a venire. E’ l’ora del desio e a tratti s’espande nell’aria l’odore di muffa e d’umido acidulo, sfugge a ondate dagli squarci dell’antica chiesa ottagonale, deturpata e agonizzante, quasi pronta al sacrificio. Vivide e marcate stanno per terra le pieghe di qualche spianata di pietra bianca affiorante, dove nei giorni di festa si odono voci di giovani e risa e scorrono palline di vetro colorate e misere monete di poco conto. Soltanto dopo, a sacrificio avvenuto, la piazza diventerà un campo di calcio per giovani scatenati e irrispettosi dell’ora del riposo.
Un vecchio cinema
Pochi passi ancora, prima del maestoso edificio rosso, un rapido sguardo dietro i vetri di una porta, un raggio di luna filtra attraverso un foro del tetto fatto di canne e coppi. Sul tavolo ancora bandito, un bicchiere opacizzato dall’uso, sembra raccontare una fiaba all’ultima lacrima di vino rosso rimasta nel fondo del bottiglione.  Ancora picchettato da sparute briciole colorate, il piatto appare vuoto. Il vecchio ha cenato e bevuto e dorme già. Gode, forse senza rendersene conto, della dolce nenia di un film. Infatti, nel vicolo affianco, appena sopra il ciglio diserbato, la porticina è socchiusa e la musica si espande tutt’intorno.  Non c’è anima viva e di filato, quatto come un gatto, arranco la stretta scala che porta nel cuore della magia.  Caldo e fumo, animano la penombra e un’impercettibile sinfonia che pare sortire da archi e violini, risuona ovunque. L’operatore è affannato, s’asciuga il sudore e non s’accorge di me. Lo scricchiolio della ruota dentata che trascina inflessibile il nastro, lo costringe a vegliare. Non deve rompersi anche se ha tutto il necessario per rappezzare eventuali strappi. La fiamma del carboncino è viva, quasi violenta, per terra è un susseguirsi di monconi neri consumati, mescolati ad un tappeto di mozziconi di sigarette d’ogni marca.
Sfuma il tutto in uno sbalordito terrore, ma solo per un istante: l’immensa stanza è deserta e i suoni che sentivo non ci sono più. Nessuno più a vendere i biglietti, nessuna maschera che ne stacca la matrice. Ancora un piccolo sforzo e oltrepassato  il vano che ospita la biglietteria, trovo il coraggio per accedere a quel luogo dimenticato, faccio pochi passi e mi ritrovo nell’atrio. È sufficiente lasciare che gli occhi si abituino all’oscurità oppure basta chiuderli perché le orecchie inizino a percepire suoni, bisbigli e risate. Su, nella galleria, la mano di un giovinetto imberbe cerca ancora lei e si muove incerta nella penombra, nell’attesa trepidante per una timida promessa o forse addirittura un bacio, che impegna per sempre il ricordo di due giovani innamorati.
Ecco, fra l’uomo delle caverne e i video a colori rigurgitati da mostri palmari, tace la storia,  uccisa fra un colpo di tosse e l’altro, magari in fondo alla chiesa nella pausa dell’Eucaristia, oppure seduti ad un tavolino di un bar, in compagnia, si fa per dire, con la testa bassa a rincoglionirsi guardando le più assurde  panzane animate che spianano gli ultimi neuroni che ci differenziano dai morti.
Storia e vergogna, mano nella mano, a testa bassa si rifugiano fra gli anfratti delle vecchie mura e trovano l’eternità grazie all’ignavia di una nuova forma di  disperazione.
A volte qualcuno prova a chiedere informazioni; pochi cercano il proprietario per domandargli di poter visitare quel sito misterioso. Quasi nessuno tenta la porta. Quel portone di legno, così pesante e bloccato toglie ogni speranza. I tarli non lo hanno intaccato, l’edera non lo copre, i topi non lo roderanno.
Ma se qualcuno avesse un soldo di coraggio, il gusto per l’ignoto o l’audacia dell’intruso, potrebbe allora posare la mano sulla maniglia ossidata dal tempo e scoprire che quel pezzo di legno si muove ancora sui cardini con la leggerezza di un sipario. Come questa vita che dal passato ha preso e nulla pare voglia più restituire, nemmeno l’illusione di un sogno, o la voglia di redimersi da un’atavica e incomprensibile indolenza.

 

Marcello D’Acquarica
 
Di Albino Campa (del 23/10/2010 @ 10:45:29, in Eventi, linkato 3205 volte)

Domenica 24 ottobre 2010, a partire dalle ore 9.00, l’appuntamento è in piazza F. Cesari con la “Domenica nel villaggio dei bambini”. Un’intera giornata all’insegna del gioco e della creatività. Bambini che animano, con la loro allegria e la voglia di imparare, le piazze e le strade della città. Colori, giochi, voci che si mescolano e che esprimono la gioia della scoperta, l'entusiasmo dell'apprendimento attraverso lo stare insieme.  Una festa anche per le famiglie, unite nel percorrere assieme un viaggio nel mondo dell'infanzia.

La manifestazione è organizzata dall’Amministrazione Comunale, Assessorato alle Politiche Sociali e Assessorato alle Attività Produttive in collaborazione con l’Associazione D.A.S.S. di Lizzanello, con il coinvolgimento dei servizi per l’infanzia, di natura privata, presenti sul territorio, e precisamente la Ludoteca “l’Allegro Girotondo” di Noha, l’asilo nido “Ape Maia”, il Centro Ludico per la Prima Infanzia “Castellinaria”, l’asilo nido “Crescere Insieme”, la Ludoteca “Il Giardino Dipinto”, la Ludoteca “Perle e Pirati”, tutti di Galatina.
Grande apertura con gli Sbandieratori di Oria e, a seguire, tutti sui gonfiabili, scivoli giganti, rodeo, gladiatori, super basket, sky dancer, … Nel pomeriggio attività di laboratorio, giochi, baby dance con animatori, trampolieri, lo strepitoso pony, maghi e tante sorprese, e poi ancora spettacoli e musical. In concomitanza con la “Domenica nel villaggio dei bambini” è prevista, tra l’altro, l’apertura straordinaria delle attività commerciali presenti nella zona interessata.  Via Principe di Piemonte resterà chiusa al traffico. L’iniziativa è sponsorizzata da  Colacem,  Minermix,  Gallerie Tartaro e Hotel Hermitage.

“Si tratta di un evento significativo in grado di portare grande entusiasmo nella nostra città – afferma il Vice sindaco e Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Galatina, Lilli Villani.  Un’iniziativa che associa il gioco e la creatività dei nostri bambini allo shopping, in una città dove il commercio è parte integrante della propria tradizione”. “La manifestazione – spiega l’Assessore alle Attività Produttive Antonio Garzia - è una delle tante iniziative organizzate per creare un’atmosfera di festa nella strada e offrire ai cittadini un’occasione in più per fare acquisti nei nostri negozi che propongono merce di tutti i tipi, garantendo sempre alta professionalità e cortesia”

Il Programma della giornata:
Ore  9.30 apertura del villaggio con taglio del nastro.
Ore  9.45 presentazione degli sbandieratori di Oria(BR) che con abiti dell’epoca sfileranno in corteo per le vie del centro di Galatina, per coinvolgere i cittadini.
Ore  10.30 arrivo in Piazza F. Cesari ed esibizione degli sbandieratori
Ore  11.00 tutti a giocare con i gonfiabili (scivoli giganti, salterelli, rodeo, gladiatori, super basket, sky dancer, ecc.
Ore  13.00 pausa pranzo
Ore  15.00 attività di Laboratorio, Giochi, Baby Dance, con artisti, animatori, trampolieri, maghi e tante sorprese.
Ore  16.00 spettacoli, artisti, fantasie, e lo strepitoso pony
Ore  19.00 musical organizzato dai bambini con gli animatori
Ore  21.00 chiusura del villaggio

 
Di Redazione (del 24/08/2021 @ 10:44:26, in Comunicato Stampa, linkato 1299 volte)

Chi aveva espresso perplessità non si era sbagliato: Piazzetta Galluccio è stata una scelta pessima.  Altre piazze (Piazza San Pietro per antonomasia), altri spazi, altre aree (lo spazio mercatale del Quartiere Fieristico) avrebbero meglio ospitato la tappa galatinese de “La Notte della Taranta”. I pochissimi posti a sedere, nel rispetto delle norme anticovid, sono stati subito occupati, centinaia di galatinesi, di cittadini arrivati dai comuni e dei tantissimi turisti, non hanno potuto assistere al concerto. Delusi, amareggiati, arrabbiati hanno invaso le strade del centro cittadino.

La necessità di garantire le norme di distanziamento e di sicurezza non può giustificare questa decisione. In altro luogo più adeguato sarebbe stato possibile controllare gli ingressi, come è stato fatto da Via Zimara, dove si è allestita la postazione di controllo dei pass, dei certificati e dei tamponi  da parte della Società Human Goals. Prima della tappa di ieri a sera, si sono svolti altri 17 concerti, e non si è verificato il caos di Galatina.

Quello della nostra Città, da quando è stata inserita nel circuito dello spettacolo itinerante, che nel mese di agosto tocca numerosi centri del Salento, e non solo, (quest’anno le tappe sono 22), è divenuto, perché patria del tarantismo, un appuntamento importante prima del Concertone finale di Melpignano del 28 Agosto.     

Questa decisione scellerata dell’amministrazione municipale di Galatina (nella cui maggioranza sono presenti quelle forze di destra che hanno sempre osteggiato questo fenomeno musicale popolare), è in linea con l’operato della giunta Amante. Da oltre quattro anni, assistiamo ad gestione della cosa pubblica fatta di provvedimenti estemporanei e inadeguati agli interessi della nostra comunità.

Le scuse alla Città e ai cittadini è il minimo che si possa pretendere!  

 

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLI DI GALATINA E NOHA

 
Di Redazione (del 08/06/2019 @ 10:44:24, in Comunicato Stampa, linkato 1090 volte)

Giornata di presentazione del Cammino del Salento - progetto dedicato al turismo lento ed esperienziale, finanziato dalla Regione Puglia e Vincitore PIN - Pugliesi innovativi.

Cammino del Salento Festival è tra gli eventi della rassegna estiva “A Cuore Scalzo” del comune di Galatina.

L'evento avrà inizio alle ore 18:00 presso la Basilica di S. Caterina d'Alessandria a Galatina, con una passeggiata guidata gratuita alla scoperta della città. Ultima tappa: il Chiostro Palazzo della Cultura.

Alle ore 20:15 si giungerà al Chiostro, dove il progetto Cammino del Salento sarà presentato dal suo staff, grazie ad attività esperienziali e informative.

Alla manifestazione parteciperanno alcuni tra i sindaci e assessori dei comuni attraversati dal Cammino del Salento.

A conclusione della presentazione: spettacolo musicale con il Cantastorie P40

Ingresso libero.

Cammino del Salento: 133 km a piedi da Lecce al santuario de Finibus Terrae di Santa Maria di Leuca

Da Lecce si sviluppa un percorso, suddiviso in tappe percorribili a piedi o in bici, verso il santuario De Finibus Terrae, ai confini della terra, situato a Santa Maria di Leuca: è la fine del mondo, estremità della terra che si fa penisola, sopra alle scalinate infinite che guardano due mari, Adriatico e Ionio. Il Santuario si trova all'estremo lembo orientale d'Italia e vi sono giunti, da ogni dove, pontefici, santi, uomini illustri e tantissimi pellegrini, per rendere omaggio alla Madonna de Finibus Terræ.

Il Cammino del Salento propone un percorso inedito e alternativo alle vie antiche (Sallentina, Leucadense e Traiana Calabra). Si estende per 133 km da Lecce a Leuca, tra sentieri sterrati, vie di campagna e tratti costieri. È stato tracciato per essere percorribile in tutte le stagioni dell'anno, anche senza GPS, grazie alla sua segnaletica minimale, identificativa e a basso impatto ambientale.

Leuca è l’ultima tappa del Cammino del Salento, nel santuario si riceverà l’ultimo timbro sul passaporto del pellegrino, documento di viaggio che accompagnerà il camminatore e grazie al quale avrà diritto a sconti dedicati. Sono 23 i comuni attraversati: ad ogni passaggio il passaporto verrà timbrato, a ricordo e testimonianza del cammino percorso. Infatti, arrivato al santuario de Finibus Terrae, il camminatore esibendo il passaporto con i timbri riceverà un Testimonium, vale a dire l’attestato che viene rilasciato al termine di un pellegrinaggio.

Il Cammino del Salento consentirà ai viaggiatori di ammirare splendide bellezze naturali e artistiche, un cammino da percorrere in qualsiasi stagione dell’anno, tra muretti a secco e pajare, grandiosi santuari e piccole cappelle, tradizioni e folklore.

I territori attraversati sono in ordine: Lecce, San Cesario, San Donato, Galugnano, Sternatia, Soleto, Galatina, Corigliano, Melpignano, Cursi, Palmariggi, Giurdignano, Otranto, Porto Badisco, Santa Cesarea Terme, Castro, Marittima, Tricase, Tiggiano, Corsano, Barbarano del Capo, Patù, Santa Maria di Leuca. Ogni comune è stato valorizzato al meglio, infatti il tracciato realizzato collega tutti i punti di interesse storici e naturali di ognuna delle 23 località attraversate. Questo vuol dire che, pur essendo il camminatore libero di fare tutti i “fuori percorso” che desidera, troverà lungo il cammino tracciato le cose più belle da vedere e da fare.

Abbiamo fatto convenzioni in ogni comune attraversato in modo da garantire ai camminatori sconti dedicati presso le strutture ricettive. Inoltre abbiamo ideato in partnership con i vari ristoranti il “menù del pellegrino”, un pasto completo a un prezzo speciale. Abbiamo progettato in collaborazione con le associazioni e professionisti del territorio una serie di esperienze lungo il Cammino del Salento, come ad esempio: visite guidate all’interno di frantoi ipogei, lezioni di terracotta, lezioni di cucina tipica salentina, la vendemmia, raccolta olive, giri in barca, lezioni di surf, kayak, e tante altre.

Sul nostro sito ufficiale www.camminodelsalento.it sono disponibili itinerari, alloggi, esperienze, tracciati e viaggi di gruppo organizzati. La guida del Cammino del Salento sarà pubblicata a settembre 2019.

Cammino del Salento è un progetto Vincitore PIN – Pugliesi Innovativi - Iniziativa promossa dalle Politiche Giovanili della Regione Puglia e ARTI.

 

Facebook               https://www.facebook.com/camminodelsalento

Instagram              https://www.instagram.com/camminodelsalento/

Web                        www.camminodelsalento.it

Email ufficiale       info@camminodelsalento.it

 

Le ideatrici

Federica Miglietta, 29 anni, laureata in ingegneria civile, master in International Hospitality Management, esperienza decennale nell’accoglienza.

Mariarita Scarpino, 31 anni, due lauree magistrali in discipline musicali e chitarra, specialista nell’organizzazione di eventi e creazione di esperienze musicali.

L’8 marzo 2019 costituiscono una società: FEM srls, via dei cotamari 3 Cutrofiano – Fornitura di servizi nel campo del settore turistico; attività di promozione turistica e territoriale.

 

 

 
Di Redazione (del 16/04/2023 @ 10:39:29, in Comunicato Stampa, linkato 325 volte)

BOLLICINE TRA PIAZZE E CORTI è un evento enologico dedicato ai migliori spumanti di Puglia, che offre ai partecipanti la possibilità di immergersi nella cultura della produzione delle Cantine che producono bollicine, organizzato da WHITE in collaborazione con il Comune di Galatina e la delegazione AIS Lecce.

A ospitare BOLLICINE TRA PIAZZE E CORTI, il bellissimo centro storico di Galatina, dove un suggestivo percorso tra piazze e corti, vi offrirà una straordinaria esperienza sensoriale. Tutto questo in linea con la mission che White, agenzia organizzatrice, propone in ogni suo evento, ossia quello di coniugare l’esperienza di degustazione con la conoscenza del patrimonio storico-architettonico dei Centri storici dei Paesi coinvolti di volta in volta nelle rassegne.

In questa nuova edizione avrete l'opportunità di degustare alcune delle migliori bollicine prodotte dalle Cantine di Puglia, apprezzandone la qualità e il gusto unico, e circondarvi dalla storia dei luoghi.

La Puglia è una Regione rinomata per la produzione di vini pregiati, ma forse meno nota per la produzione di spumanti. Tuttavia, la nostra Regione ha molto da offrire anche in questo ambito. I nostri viticoltori hanno saputo unire l'esperienza alla tecnologia moderna per creare spumanti di altissima qualità che stanno ottenendo sempre maggiori consensi.

Durante l'evento avrete l'opportunità di conoscere da vicino i produttori e di apprendere le loro tecniche di produzione, accompagnati dai sommelier AIS, potrete degustare spumanti prodotti con metodo classico o metodo charmat o ancestrale.

Tutto questo nel Centro storico di Galatina sabato 22 e domenica 23 aprile p.v. dalle ore 19 alle ore 24. Dieci postazioni con le Cantine coinvolte in Piazza Cavoti, Via Vittorio II, Via Umberto I, Corte Baldi, Piazza Orsini, Piazza Galluccio, Piazzetta della Libertà, Piazzetta S. Salvatore, Vico del Monte, Piazzetta San Pantaleo.

Due info-point in Piazza San Pietro e Piazza Orsini dove è possibile acquistare il calice, il porta calice e i ticket per la degustazione,  oltre alla mappa del percorso.

Lungo il percorso momenti di musica live. Le Cantine presenti:

  • Cantina Fiorentino
  • Cantine DuePalme
  • Le Vigne di Sammarco
  • Cantina Sampietrana
  • Conti Zecca
  • Vinicola Palamà
  • Cantina La Marchesa
  • Cantina PaoloLeo
  • Vinicola Mediterranea
  • Cantina De Falco
  • Apollonio Vini
  • Cardone
  • Cantina di Copertino
  • Tenuta Corallo
  • Cantine SanPancrazio
  • Schola Sarmenti

Venerdì 21 aprile ci sarà un’anteprima della rassegna con una masterclass “Bollicine di Puglia”, protagoniste tre donne, che racconteranno  la loro esperienza nella produzione di bollicine:

Marianna Cardone – Cantina Cardone

Antonella Maci – Cantine DuePalme

Marika Maggi – Cantina La Marchesa

l’evento si svolgerà nelle Segrete del Castello Castriota Scanderbeg alle ore 20, si accede per invito.

Antonio Bruno
White Eventi

 
Di Redazione (del 05/01/2019 @ 10:39:19, in Comunicato Stampa, linkato 753 volte)

Sabato 5 dicembre dalle ore 22.00 si balla a Levèra con Tony Bassetti Deejay. 

Classe 1971 inizia a muovere i primi passi nel 1984 esibendosi in alcuni party scolastici dell'epoca dove viene molto apprezzato per le sue selezioni musicali. Grande amante e collezionista di dischi in vinile verso la fine degli anni '80, inizia a collaborare con alcune emittenti radiofoniche, dove oltre a fare il DJ, si occupa anche della parte tecnica. Alcuni dei tanti programmi radiofonici ideati e curati personalmente da lui erano "NOTTE ROCK", e "TRIP-HOP LIVE". Nei suoi DJSet spiccano il Classic Rock, la Disco70, il Funky, il Rock‘n’roll, gli anni ’80 e molto altro. Lui stesso ama definirsi “Sperimentatore di diversi generi musicali sapientemente miscelati tra di loro”. Tra i suoi artisti preferiti: David Bowie, The Cure, Aretha Franklin, Pink Floyd, Blues Brothers, Deep Purple, Talking Heads...solo per citarne alcuni.

Ingresso gratuito con tessera Arci.

Arci Levèra Noha

 

 

 
Di Antonio Mellone (del 05/04/2015 @ 10:24:05, in Eventi, linkato 2573 volte)

Ormai, come si dice, è glamour trascorrere il lunedì pasquetta in quell’“Arcadia” che risponde al nome di Noha, dove dalla mattina alla sera si avrà modo di assaporare il gusto pieno della vita salentina non ancora OGM.

Dalle prime ore dell’alba e fino all’ora del simposio, sul bel prato ubicato nei dintorni dell’antica chiesetta dedicata alla Madonna di Costantinopoli avrà luogo la 62° fiera dei Cavalli (la prima dedicata alla memoria del suo storico organizzatore, il povero Tonio Rossetti, venuto a mancare proprio qualche settimana fa).

Per il pranzo, i viaggiatori (non ci piace appellarli turisti: questi ultimi è meglio che vadano ad incolonnarsi altrove) non hanno che l’imbarazzo della scelta, che va dalla classica scampagnata in una delle praterie intorno a Noha alla degustazione delle leccornie da “Le Putìè”, l’ottimo ristorante locale di via Agrigento, numero 35 (cfr. anche Tripadvisor, che lo considera uno dei migliori della zona quanto al rapporto qualità/prezzo). In alternativa potrebbe farsi invitare al desco da qualche nohano doc disponibile, sulla cui tavola non manca certo il bendidio.

Nel pomeriggio, poi, dopo la siesta (qui da noi è d’uopo un'oretta di pennichella postprandiale, soprattutto nei giorni di festa), precisamente alle ore 18.00, la statua della “Madonna delle Cuddhrure”, quella vestita a festa con il manto celeste e con il mazzolin di fiori in mano, lascia la chiesa madre di San Michele Arcangelo e, portata in spalla dalle donne nohane, come tradizione vuole, si dirige alla volta della chiesetta a lei dedicata, dove avranno luogo le laudi e le altre preghiere di rito.

Alla fine della sacra funzione, tutti si muovono alla volta del grande prato (quello stesso della fiera dei cavalli) dove c'è la presa della cuccagna che culmina con lo sventolio della bandiera italiana e la distribuzione delle caramelle gettate in diverse direzioni dalla sommità di quella pertica, espugnata dal solito Michelino Pipìo (nel senso di pijo la cuccagna), il "ragazzo" cinquantenne che ormai da qualche lustro riesce a conquistare, con l’agilità di un diciottenne, le prelibatezze appese con lo spago alla ruota di bicicletta issata in cima a quell’alto pennone preventivamente ingrassato ben bene per renderlo scivoloso.

Al termine della cuccagna, con una sincronia da orologio svizzero (non nohano: staremmo freschi) partono verso il cielo i fuochi artificiali, al cui epilogo l’“assemblea” si scioglie per sparpagliarsi subito dopo nei diversi quartieri di Noha dove vengono incendiate le  corvine “Curemme” appese in alto sulle strade sin dall’inizio della Quaresima. Le brevi cerimonie di ecpirosi catartica si concludono con la distribuzione a tutti gli astanti di fette di colomba pasquale, biscotti e cuddhrure, innaffiate da abbondanti libagioni di spumante, prosecco, o brachetto.

La serata si conclude in musica con il gran concerto bandistico di Noha - diretto dalla nostra brava Lory Calò - il quale, dal palcoscenico allestito nei pressi del testé restaurato Calvario, si esibirà nei brani musicali più belli di sempre, che vanno dalle marce tradizionali alla musica pop e jazz.

Questa è Noha, la sua passione, il suo appeal: non un paesaggio da cartolina, magari ritoccato con Photoshop, ma una miscela di sobrietà, genuinità, umanità.

Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 08/11/2013 @ 10:21:14, in Comunicato Stampa, linkato 1880 volte)
L'Associazione di Volontariato e promozione sociale “CASAMICA” di Galatina ha indetto un Bando per l’assegnazione di tre Borse di Studio per la GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE PERSONE CON DISABILITA’ del 3 DICEMBRE 2013, un appuntamento di grande rilevanza sociale che si rivolge ad un pubblico ampio ed eterogeneo: non solo agli stessi disabili ed alle loro famiglie, ma anche e soprattutto agli operatori, i professionisti che sono attivi nel sociale e la gente comune sensibile alle tematiche connesse alla disabilità.
Anche quest’anno, in occasione del suo 3° Convegno, l’associazione “CASAMICA” di Galatina (con il patrocinio del Comune di Galatina) ha indetto l’assegnazione di tre Borse di Studio dell’importo di €100 ciascuna, di cui una per i ragazzi frequentanti le scuole Elementari, una per le Medie ed una per le Superiori.
Scopo di questa attività è la sensibilizzazione dei giovani alla problematica, con l’auspicio che tale realtà sia vista dalle nuove generazioni, non più solo come un limite ed un problema; nostra intenzione e ambizione sarebbe di poter esprimere tutto ciò che costituisce il mondo della disabilità… nel tempo di una canzone.
“ Il tempo di una canzone per esprimere il proprio pensiero sul mondo delle disabilità: limiti disagi ma soprattutto le mani tese di volontari come noi dell’ ASSOCIAZIONE CASAMICA… il tempo di una canzone per parlare anche di chi dedica il suo tempo al prossimo”.
Le Borse di studio saranno destinate ai ragazzi che intenderanno COMPORRE UN BRANO BREVE, SINGOLARMENTE O IN GRUPPO, DA COMBINARE SU BASE musicaLE OPPURE CREANDO musica E TESTO PER LA REALIZZAZIONE DI UN PEZZO TOTALMENTE ORIGINALE. I BRANI, REGISTRATI SU CD CON TITOLO, TESTO SCRITTO E NOME E COGNOME DELL'AUTORE/I E CLASSE, DOVRANNO ESSERE CONSEGNATI ENTRO E NON OLTRE IL 20 NOVEMBRE 2013.
La traccia di base per tutti è: “ il tempo di una canzone che gira intorno alle mie ruote al ritmo delle braccia che mi spingono avanti sulla strada della vita…”
I brani verranno selezionati da una commissione di esperti, nominata dal Direttivo della stessa Associazione, le canzoni ritenute vincenti verranno eseguite durante il convegno.
A tale iniziativa sono invitati a partecipare tutti i Plessi Scolastici siti nei Comuni appartenenti all’ambito di zona: Galatina, Soleto, Sogliano Cavour, Cutrofiano, Aradeo e Neviano.
Per qualsiasi tipo di richiesta informativa e per la consegna degli elaborati rivolgersi a casamicagalatina@hotmail.it recapito tel. 327-2697096
Potete visualizzare il sito dell’Associazione con le foto dei nostri progetti www.casamicagalatina.it
 
Di Albino Campa (del 10/10/2007 @ 10:04:05, in NohaBlog, linkato 4399 volte)
La nostra amica MARINA GABRIELI, ci mette a conoscenza che in Messico esiste una località chiamata NOA (senza H) a cui una cantante, JUAN GABRIEL ha dedicato una canzone. Come dice la nostra amica, e non posso che confermare, "E' UNA musica CONTAGIOSA CHE METTE ALLEGRIA". Che dire allora buon ascolto.

 
Di Redazione (del 06/10/2018 @ 10:03:48, in Comunicato Stampa, linkato 1092 volte)

Il Circolo Arci Levèra riapre a ritmo di rock e inaugura sabato 6 ottobre il nuovo anno associativo con la musica dei Feel Rock and Play, band formata da Sandra Stefanelli (voce), Francesco Lecci (chitarra), Giancarlo Giannini (basso) e Federico Sano (batteria), che proporranno i grandi classici (e non) del repertorio rock e hard rock, in uno spettacolo rigorosamente live, coinvolgente e accattivante

L'anno associativo che sta per cominciare sarà per Levèra ricco di novità e di iniziative. Da quest'anno il caffè letterario sarà aperto dal giovedì alla domenica dalle 17.00 in poi per consentire ai soci di incontrarsi in un ambiente amichevole e confortevole dove leggere un buon libro, ascoltare musica, degustare una buona birra, apprezzare le specialità delle attività gastronomiche locali, condividendo piacevoli serate in compagnia.

Tra le novità in calendario: laboratori di cucina salentina, corsi di inglese, scrittura, musica e teatro.

Saranno riproposte tutte le attività che già lo scorso anno hanno suscitato grande interesse e partecipazione: a biblioteca sociale con un crescente numero di libri frutto di donazioni, il doposcuola sociale, la palestra popolare con i corsi di ginnastica posturale, aerobica, balli caraibici e danza moderna.

Grande spazio sarà dedicato anche quest'anno al teatro e alla musica dal vivo, ed inoltre sarà attivata la sala proiezioni con rassegne tematiche.

Tutti gli aggiornamenti sulle attività sono disponibili sulla pagina facebook (https://www.facebook.com/arcilevera/). Per avere maggiori informazioni sulle attività in programma scrivere a levera.arci@gmail.com oppure chiamare al numero 3894250571.

Circolo Arci Levèra

 
Di Redazione (del 27/12/2018 @ 09:58:19, in Comunicato Stampa, linkato 1307 volte)

NOTE BATTENTI

Natale in tutti i Sensi – Città di Galatina

Assessorato alle Attività Produttive

Assessorato alla Cultura

 Chiesa dei Battenti

27 dicembre 2018 - ore 19.00

MI NOCHE DE TANGO

voce Lucia Conte

bandoneón Luca Barrotta

 

Direzione artistica Gianluigi Antonaci

 

Partirà il 27 dicembre alle 19.00 nella Chiesa dei Battenti di Galatina, con il concerto "MI NOCHE TE TANGO", la rassegna musicale natalizia "Note Battenti" con la direzione artistica del Maestro Gianluigi Antonaci, compositore e musicista. "Mi noche te Tango" è un viaggio nella musica argentina, Buenos Aires e il suo tango, dai grandi classici al tango nuevo. La storia del Tango “un pensiero triste che si balla”, raccontata attraverso un concerto intimo, con la voce di Lucia Conte e il bandoneón di Luca Barrotta.

La rassegna, organizzata da Tracce Creative APS, in collaborazione e con il supporto dell'Assessorato alle Attività Produttive e dell'Assessorato alla Cultura della Città di Galatina, nelle persone degli Assessori Nico Mauro e Cristina Dettù, rientra all'interno delle iniziative natalizie "Natale in tutti i Sensi" della Città di Galatina. "Note Battenti" è realizzata grazie al supporto di numerosi partner privati.

La rassegna proseguirà il 30 dicembre con "INCANTESIMI Fiabe e Leggende della Terra d’Oriente" dalle Fiabe Italiane di Italo Calvino, con Vanessa Gravina e Salvatore Della Villa, le musiche di Gianluigi Antonaci, la partecipazione del soprano Cristina Fina e di Filippo De Carlo, per la regia di Livio Galassi. Il fascino arcaico delle fiabe legate alle terre di Puglia, messe in voce in un sacro tempio dove i solenni miti religiosi ospiteranno, benevoli, antiche affabulazioni popolate da maghi e sirene.

Infine il 2 gennaio l'Ensemble Concentus, gruppo di musica antica, concluderà la rassegna con "DAL CIEL VENNE MESSO NOVELLO Il racconto di Natale di Nostro Signore" con letture, canti e musiche per la Natività. Un viaggio letterario e musicale nella fede e nella devozione semplice ma autentica del medioevo, evocando con antichi suoni e linguaggi, la religiosità di un’epoca erroneamente definita oscura. Attraverso la lettura di testi tratti dalle Laude medievali e dalle fonti francescane, si racconterà l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele, il “Sì” di Maria, l’umile nascita del Divino Fanciullo, lo stupore e la gioiosa adorazione dei pastori e dei Magi. Le musiche saranno eseguite su copie fedeli di strumenti antichi.

 

Lucia Conte, voce

Diplomata in canto lirico e laureata in Discipline musicali con il massimo dei voti, si perfeziona presso l'Accademia S. Cecilia di Roma e  la Scuola dell'Opera di Bologna.

Si è distinta come vincitrice di numerosi concorsi lirici internazionali.

Debutta nei ruoli principali delle seguenti opere: Orfeo ed Euridice di Gluck, Il barbiere di Siviglia di Rossini,  Don Giovanni di Mozart, Orfeo all’Inferno di Offenbach, La Bohème di G. Puccini, L’Elisir d’Amore di Donizetti,  La Traviata di Verdi, Rigoletto di Verdi, Don Carlo di Verdi, Crispino e la Comare di Ricci ecc. Dopo aver mosso i primi passi nel Tango con l'ensemble Cafè1930 in giovanissima età, ne approfondisce lo studio creando uno spettacolo “Mi noche de tango” con il quale si è esibita in Italia, Grecia, Turchia, Albania, Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Egitto, Malta, Croazia, Montenegro, Slovenia, Porto Rico, Messico, Florida, California, Australia, Nuova Zelanda, Filippine, Cina, Tailandia, Vietnam, India, Sri Lanka, Emirati Arabi, Hawaii, Colombia, Hong Kong, Singapore.

 

Luca Barrotta, bandoneon

Inizia lo studio del pianoforte nel 1992, all'età di 10 anni.

Nel 1999 inizia lo studio della fisarmonica con il M° Admir Shkurtaj.

Nel 2001 si trasferisce a Torino, da li continua l'attività artistica in diverse realtà come musicista e arrangiatore collaborando con Allegra Brigata Bodhran (folk contemporaneo), Massimo Donno (cantautore), Davide Berardi (cantautore), Alberto Bertoli (cantautore, figlio di Pierangelo B.), FramMenti Salentine (musica tradizionale salentina), Collettivo musicale In.Con.Tra.Da. (world music), Brigata Balon (cantautorato).

Nel 2015 inizia lo studio del Bandoneòn (bisonoro) con il M° Francesco Bruno.

Nel 2017 prosegue gli studi partecipando alla III Masterclass internazionale di bandoneòn con il M° Juanjo Mosalini.

Nello stesso anno inizia il corso libero biennale di interpretazione e prassi stilistica del tango, diretto dal M° Gianni Iorio, presso il conservatorio Maria Luisa D'Annunzio di Pescara.

Da anni, parallelamente all'attività concertistica, si occupa di restauro e accordatura di strumenti musicali ad ancia libera (bandoneònes, fisarmoniche).

 

INGRESSO GRATUITO per tutti gli eventi

 

CHIESA DEI BATTENTI Piazzetta Galluccio - centro storico di Galatina

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Albino Campa (del 17/06/2011 @ 09:44:31, in Un'altra chiesa, linkato 3378 volte)

Genova 12 giugno 2011 - Oggi non mi dilungo per due motivi: avete i fogli che sono un vero studio sulla festa di oggi e che potete leggere tranquillamente, seduti in poltrona, per aumentare la vostra cultura e, se volete, anche la vostra spiritualità. Sono consapevole del lavoro perché l’ho fatto io e so di cosa parlo. Sappiate che que-sto materiale in questo momento sta girando per tutto il mondo e in molti paesi è usato sia nella liturgia, sia come studio di formazione. L’altro motivo di brevità lo trovate sulla Repubblica di oggi [v. sotto articolo allegato] , dove faccio una brevissima omelia sul rapporto Pentecoste, Spirito Santo e Referendum. Oggi desidero solo mettere in evidenza telegrafica alcuni concetti essenziali della solennità di oggi. Il primo pensiero è la festa di Pentecoste stessa. Pentecoste da greco significa «cinquanta giorni» e si rife-risce al tempo che intercorre tra il passaggio del Mare Rosso e l’arrivo al Monte Sinai: una massa di schiavi scappa dall’oppressione di un faraone e si butta in mare e nel deserto perché la libertà è più forte di qualsiasi altra necessità. Al monte Sinai arriva una massa di disperati aspiranti suicidi, senza arte né parte. Là, sotto la guida di Mosè questa massa anonima diventa popolo e nazione con la prospettiva di un futuro che si chiama terra promessa. Ai piedi del Sinai, Israele diventa il popolo di Dio perché riceve la sua identità nella Toràh, che per comodità chiamiamo «Legge». La Legge è il fondamento del diritto e della dignità di un popolo, la chiave che garantisce le relazioni sociali all’interno e all’esterno nel rapporto con gli altri popoli. Israele riceve l’ordine da Dio di accogliere gli stranieri come parte di sé, fino al punto di farli partecipare alla celebrazione della Pasqua. Nel 2° millennio a. C. il popolo di Israele aveva come condottiero Mosè, nel 3° Millennio d. C. il popolo d’Italia, per opera dei cattolici, ha come presidente del consiglio Berlusconi. Mosè è il profeta che consegna la Legge di libertà; Berlusconi è il corrotto che corrompe ogni legge per restare delinquente impunito. Bel progresso abbiamo fatto! In questo degrado, dalla cima del Sinai all’abisso del berlusconismo, virus letale per la società, merito privilegiato spetta alla gerarchia cattolica che invece di salire sul monte di Dio, ha preferito sedersi ai piedi di un immondo immorale, accettando da lui briciole di favori al prezzo di restare schiavi della sua malattia e della sua delinquenza. Complici e còrrei, vescovi, preti e cattolici devono rendere conto a Dio di essersi venduti ad un faraone da strapazzo che ha svuotato la spiritualità di un popolo sostituendola con l’illegalità come norma. Il secondo pensiero di Pentecoste è l’universalità: oggi tutti i popoli per i credenti acquistano la dignità di essere figli di Dio e cittadini del mondo: a Pentecoste lo Spirito viene dato a tutti i popoli della terra. Abbiamo letto nella prima lettura di oggi: c’erano a Gerusalemme «di ogni nazione che è sotto il cielo … 9 Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, 10 della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi» (At 2,5-10). Questo avveniva nell’anno 30 del sec. I d. C. Dopo oltre 2000 anni da quell’evento, i cattolici e i cristiani che siedono anche al governo, sono xenòfobi e responsabili delle morti di migliaia di persone nel Mare Mediterraneo, che da Mare Rosso verso la libertà hanno trasformato in inferno di morte. Il terzo pensiero è lo scenario che accompagna la Pentecoste che è il contro altare della torre di Babele. A Babilonia, l’umanità ha sfidato il cielo perché voleva essere come Dio e dalla quella prevaricazione spavalda nacque la distruzione del pianeta: le lingue si confusero, la comunicazione divenne impossibile, la collaborazione si trasformò in conflitto e violenza. A Pentecoste la dispersione e l’incomprensione diventano unità e dialogo, anzi preghiera comune di un unico Dio, sorgente di convergenza per tutti coloro che sono attenti a cogliere la Parola di Dio. Questo evento è accompagnato da tuoni, vento e fuoco, quasi a dire che la natura tutta partecipa del Dio che si manifesta all’umanità senza confini. Oggi la presunzione degli uomini e la spudorata ingordigia di una minoranza, appoggiata dalla peggiore specie di politici senza dignità ed etica, vogliono trasformare l’acqua bene primario e fondamentale di esistenza in merce di guadagno; non solo, ma pur di accumulare ad ogni costo, non esitano a costruire centrali di fuoco che, allo stato attuale, non possono essere governati in sicurezza. Il fuoco di Pentecoste libera il vento della vita e della fraternità; mentre il fuoco del nucleare uccide gli uomini e contamina la natura per oltre 200 mila anni. A Pentecoste soffia il vento della vita, che vive di acqua, di energia pulita e di giustizia; nella Babele del berlusconismo domina l’interesse, la depravazione, l’odio, la falsità e la religione di convenienza. In nome dello Spirito di Pentecoste, noi possiamo e dobbiamo fermare questo malato, narcisista patologico, pericoloso per tutti. L’ultimo pensiero va alla musica come espressione somma di cultura e di spiritualità per un popolo. Pur con grandi sacrifici, mio fratello ed io, abbiamo voluto continuare le attività di San Torpete, in modo speciale i concerti per stima e rispetto verso di voi che li frequentate con amore e fedeltà. Davanti a voi, donne e uomini, noi ci inchiniamo con stima e deferenza. In un tempo di aridità, è importante resistere sugli spalti del sapere e della cultura perché qualsiasi crisi non si risolve solo con più lavoro, più pane e più acqua, ma anche con più cultura, più sapere, più laicità, più pensiero e più letteratura. La presenza della nostra Cappella musicale di cui andiamo orgogliosi e che condividiamo con la Scuola musicale Giuseppe Conte, e diretta dal M°. Luca Franco Ferrari, è per noi motivo di coraggio e di speranza per il futuro. La presenza di Alessandra Vavasori che ci regala questa potente Messa ci incita ancora di più a cercare e a trovare il meglio e il sublime della Bellezza perché la musica è il linguaggio degli angeli. A voi tutti: siate orgogliosi di essere voi stessi perché oggi io, Paolo prete, vi annuncio che lo Spirito Santo è già in voi e vi genera cre-ature nuove, figlie di un mondo nuovo che è già cominciato con il voto dei referendum di oggi e di domani.

 

Paolo Farinella

Parrocchia San Torpete - Genova 

 
Di Antonio Mellone (del 23/02/2020 @ 09:37:08, in don Donato Mellone, linkato 1237 volte)

Insomma, due giorni interi di messaggi a non finire sulla magnificenza del concerto, gente che ti ferma per strada, o ti chiama al telefono per complimentarsi (mica con te, che non c’entri niente, ma con il Maestro).

E così lo Scarcella Francesco di Andrano, maestro d’organo, dopo aver suonato all’estero e nel resto d’Italia, vinto concorsi, composto opere, registrato dischi, diretto orchestre, inventato festival (tipo l’Organistico del Salento), promosso restauro di organi antichi, architettato di moderni, tenuto seminari, e insegnato in conservatorio e in mille altre scuole di ogni ordine e grado, l’altra sera si è presentato a Noha in frac e dunque papillon bianco, abito d’uso dei direttori d’orchestra, per farci girare la testa.

L’ha fatto non solo dando fiato alle canne del nostro Continiello del 1971, che obbedienti gli han risposto per le rime, ma facendoci capire che un organo si deve suonare anche con i piedi (in senso letterale non letterario, eh), che per di più la musica, fosse anche quella di un’opera buffa come il Barbiere di Siviglia del Rossini, è pur sempre sacra, e che, benché sacra, o forse proprio perché sacra, non può non essere ribelle.

Per farla breve, l’Arte (in questo caso dei suoni) è sovvertimento di canoni: sì, certo, c’è quello di Pachelbel, di Canone dico, che si ripete costante, imperturbabile, ma siccome il cantus firmus rischia di essere monotono arriva finalmente la lotta di classe da parte di quella cosa sublime che è il Contrappunto, forma d’indipendenza, e  talvolta contrasto di melodie che è sale e pepe, ma sa diventare zucchero e crema pasticciera quando serve.

Händel, poi, sa il fatto suo, e tra il sei e il settecento suona a corte per re e regine, compone su pentagramma l’arrivo presso il saggio Salomone della Regina di Saba, e, come suole, fa musica aristocratica. Ma le canne tutte del Continiello di Noha, per mani e piedi del prof. Francesco, diventano spade da investitura al cavalierato, che dico, di proclamazione regale, con l’elevazione di ogni esponente del popolo in ascolto, al rango di re e regine, principesse e principi (rospi inclusi).

Del sovrano del Contrappunto, tal Johann Sebastian Bach, delle sue suite (da cui la celeberrima Aria sulla quarta corda, propedeutica a una seduta di Yoga) e della sua Toccata e Fuga ci sarebbe da dissertare a lungo, ma qui ci limitiamo a dire che a Noha diventano stoccata e foga (di applausi).

Il Te Deum, canto antico di ringraziamento, che si esegue in genere alla fine, si anticipa per anticonformismo all’inizio dell’esibizione (non erano forse i Nomadi che lo suonavano come brano di apertura di ogni loro concerto?). Quello di Charpentier, in particolare, scritto per soli coro e orchestra, comincia sempre con un rullo di timpani, ma stasera in questa terra non servono per l’ouverture strumenti a percussione con membrana tesa su bacino emisferico: bastano i cuori pulsanti in concerto dei suoi abitanti.

Si vola verso la conclusione con l’Improvvisazione Scarcelliana sul tema del Symbolum, simbolo cioè che la classe è finalmente acqua di colonia, profumo d’immenso, per giungere in men che non si dica ai saluti e alle congratulazioni finali. Non può mancare certo il fuoriprogramma: un bis soave con organo e popolo tutto che intona “È l’ora che pia”: uomini e donne astanti armonizzati come un sol corpo e una sola voce e, forse, una sola anima, in una lode giubilare maestosa e perfetta.

Si omaggia infine Maister Scarcella coram populo con un niente al confronto dell’emozione che ci ha donato: un po’ di storia arte e leggenda nohane rilegate in un libro, una scultura di Marcello D’Acquarica, un bigliettino diciamo promemoria, e un libretto di musica datato Anno Domini 1910, rinvenuto nelle carte musicali del compianto don Donato Mellone, cui la serata è dedicata.

Né si può tacere il fatto che tra cose del compianto Don si son rinvenuti, tra gli altri, dei vinili dal titolo “Canti di Lotta e di Speranza”, e poi ancora “In cammino con noi verso la Liberazione”, nonché degli spartiti musicali su “La Natura non ha frontiere” (che diede il titolo a un brano ecologico ante litteram che imparammo a memoria, lui al suo Continiello 1971), e infine appunti e parole eterne tipo queste: “Per molti non esiste che il lavoro materiale, esso solo è degno di compenso, ad esso solo si attribuisce il progresso umano. Ma c’è un lavoro più alto e nobile: quello del pensiero, quello della poesia, della musica e dell’arte, e quello ancora più sublime della creazione della santità. Senza questo lavoro non può esserci popolo civile.” [Don Donato Mellone, Appunti].

Se non è rivoluzione questa, ditemi voi cos’è.

Antonio Mellone

 

CONCERTO D^ORGANO NEL QUINTO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DON DONATO MELLONE. CHIESA MADRE DI NOHA 21.02.2020 CONCERTO D^ORGANO NEL QUINTO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DON DONATO MELLONE. CHIESA MADRE DI NOHA 21.02.2020
CONCERTO D^ORGANO NEL QUINTO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DON DONATO MELLONE. CHIESA MADRE DI NOHA 21.02.2020 CONCERTO D^ORGANO NEL QUINTO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DON DONATO MELLONE. CHIESA MADRE DI NOHA 21.02.2020
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CONCERTO D^ORGANO NEL QUINTO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DON DONATO MELLONE. CHIESA MADRE DI NOHA 21.02.2020 CONCERTO D^ORGANO NEL QUINTO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DON DONATO MELLONE. CHIESA MADRE DI NOHA 21.02.2020
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CONCERTO D^ORGANO NEL QUINTO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DON DONATO MELLONE. CHIESA MADRE DI NOHA 21.02.2020 CONCERTO D^ORGANO NEL QUINTO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DON DONATO MELLONE. CHIESA MADRE DI NOHA 21.02.2020
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Di Antonio Mellone (del 02/10/2022 @ 09:31:39, in NohaBlog, linkato 513 volte)

Se non avete, come si dice, Precedenti Indifferibili Impegni, tipo un  concerto di ultrasuoni o di cripto-musica, o uno spettacolo del teatro d’avanguardia, ovvero una mostra di installazioni psichedeliche, quando non una serata all’home-restaurant dove cuociono vivande su pietra lavica, ma anche un torneo di Burraco, una partita alla Play Station o la visione di un talk show sull’analisi dei Flussi Elettorali di questi ultimi tempi, potreste andare sul classico e partecipare alla Lectura del Canto XI del Paradiso, a cura del prof. Giovanni Leuzzi e di quello scavezzacollo che risponde al nome del sottoscritto. Il canto paradisiaco è quello nel quale, per un bel po’ di terzine, Thomàs d’Aquino fa il panegirico di Francesco d’Assisi, l’uomo tanto grande da farsi infinitamente piccolo.

L’appuntamento è a Noha, nella chiesa madre di San Michele Arcangelo, martedì prossimo 4 ottobre 2022 (guarda un po’, solennità del poverello d’Assisi, omonimo del parroco nohano) alle ore 18.30.

Durata dell’incontro 45 minuti. Ingresso ovviamente libero.

P.S. Non ho avuto ancora il tempo di chiederlo (giuro che s’è fatto tutto di corsa, quando si dice il Paradiso all’improvviso), ma mi auguro davvero che vi partecipi con tutte le sue corde (vocali) anche il coro parrocchiale di Noha.

Mel 

 
Di Redazione (del 19/01/2019 @ 09:25:13, in Comunicato Stampa, linkato 977 volte)

“Mediterraneo-Contemporaneo”

Redi Hasa Violoncello (Albania)

Rocco Nigro Fisarmonica (Puglia)

Il duo propone un repertorio di brani inediti e melodie inusuali, composizioni ispirate alla ricerca dell’essenzialità.

Radici musicali che congiungono due sponde del Mediterraneo, evocando sonorità ancestrali che attingono dalla grande tradizione dei Balcani e del Sud Italia e la portano verso esiti molto vicini alle invenzioni e al clima della migliore musica contemporanea.

Ingresso gratuito con tessera Arci.

Levèra – via bellini 24 – Noha (Galatina)

 
Di Redazione (del 18/05/2019 @ 09:21:16, in Comunicato Stampa, linkato 1049 volte)

Ritorna il 18 e 19 maggio, a Cutrofiano nella Città della Ceramica, il fine settimana dedicato ai figuli e alle aziende Ceramiche. Tante iniziative inserite all'interno di CUTROFIANO, CERAMICA E NON SOLO, organizzata dalla Pro loco di Cutrofiano e l’ass.neculturale Sud Ethnic con l’amministrazione comunale, infatti si inizia sabato ore 9 con il trofeo Colì junior, a seguire in Piazza Municipio alle 16 Li Ucci Kids laboratorio creativo per Bambini "Mettici le mani, realizza e porta a casa" dove tutti i bambini potranno decorare o realizzare oggetti d'argilla grazie al supporto di Tutte le aziende e alla collaborazione degli artisti Giovanni Russo, Agostino Cesari, Danilo Parisi, Stefania Saracino, Tommaso Masciulli, mentre nelle scuderie del palazzo Filomarini le aziende ceramiche : Salvino De Donatis, Nuova Colì, Ceramiche Andriani, La bottega della Ceramica di Antonio Negro, Maioliche Maglio, La casa del Fischietto, esporranno le loro opere.

Quindi alle ore 19 l'esibizione dei figuli Cutrofianesi e quella del già 3 volte campione del mondo Giuseppe Colì, seguirà la realizzazione di un pannello ceramico decorato dai ragazzi della scuola media Don Bosco seguiti dal Prof. Dicillo.

Ore 20 presso l'azienda Fratelli Colì ci sarà Don Pasta spettacolo di musica e cibo mentre alle 20.30 in Piazza Municipio, inizio della serata tra ceramica, musica, cibo e buon vino, infatti mentre i figuli realizzeranno la GRANDE OPERA A PIÙ MANI, ci sarà "Bianco Rosso e Rosato", un percorso enogastronomico servito in stoviglie di terracotta con le aziende Palamà vini, L’Astore, Mediter, Black&white Caffè della Ceramica, Tabù lounge Bar, Caseificio Russo, Piccapane, il tutto allietato dallo spettacolo musicale del gruppo SCAZZACATARANTE.

Il 19 ore 10 presso l'azienda Benegiamo, si terrà "+Ceramica - plastica". Durante le due giornate le aziende Ceramiche apriranno le loro porte per farvi scoprire il loro mondo, inoltre il Museo della Ceramica rimarrà aperto con ingresso gratuito, sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 21.

Marco Forte

 

 
Di Russo Piero Luigi (del 18/07/2022 @ 09:16:16, in Comunicato Stampa, linkato 465 volte)

Il mese di agosto sta arrivando, l’estate entra nel vivo. Nel Salento il mare è bellissimo, le spiagge affollate e colorate dagli ombrelloni. Nell’aria si respira la solita atmosfera spensierata e allegra. C’è voglia di divertimento, di stare con gli amici e far tardi la sera, c’è voglia di rivivere gli anni più belli del secolo scorso, quando la disco-music riusciva a trasmettere sensazioni uniche che ti rimanevano dentro. Per chi ha vissuto i mitici anni ottanta e novanta, tutto è diverso, tutto viene vissuto con la consapevolezza di essere stati fortunati, perché quel decennio è stato uno spartiacque tra il boom economico degli anni sessanta e la “web generation” degli anni duemila.

E se agosto è per antonomasia il mese che incarna l’estate, la festa che rappresenta più di ogni altra la movida salentina è, certamente, “I Love 80 & 90 Party”, la quale quest’anno si caratterizzerà per una “novità” sostanziale: il Direttore artistico sarà un noto Dj e speaker nazionale. Mentre la location sarà sempre la stessa: la mitica piazza San Pietro di Galatina. Un evento, unico nel suo genere, che sin dalla sua prima edizione, ha riscosso un notevole successo e si è ormai attestato come un appuntamento fisso che si aspetta con enfasi per le novità e le sorprese che ogni anno riesce a riservare.

Per una notte sarà come ritornare nel ventennio che ha segnato l’infanzia e giovinezza di coloro che, nati tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70 riuscivano a divertirsi con niente: un pallone, ma anche un pezzo di gesso per disegnare una campana, o una corda da saltare.

Non c’era internet, non c’era Google, non c’erano telefonini, reality show, i-pad…

E quella voglia di divertirsi con poco, senza troppi “effetti speciali”, ma grazie ad un giradischi o un mangiacassette è l’essenza di “I Love 80 & 90 Party”.

Una festa ricca di musica, moda e tendenze rigorosamente anni 80/90. Un viaggio indietro nel tempo, nella storia, nel decennio che ha coinvolto e “sconvolto” intere generazioni. L’evento, anche quest’anno, si caratterizzerà per la presenza di DJ e artisti che hanno scritto la storia della musica italiana e internazionale. E non mancherà, nemmeno, una sezione

dedicata alle eccellenze nel campo del sociale, dell’imprenditoria, della cultura e dello sport locale… Ma ancora è troppo presto per svelare tutte le sorprese che, anche quest’anno, regalerà “I Love 80 & 90 Party”, d’altronde il countdown è appena cominciato.

Ass.ne “Quelli di piazza San Pietro 2.0”

 
Di Andrea Coccioli (del 20/08/2015 @ 09:15:22, in Comunicato Stampa, linkato 2047 volte)

Tutto pronto per il secondo appuntamento della rassegna Note a margine, dedicata al mondo delle periferie, promossa dall'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di  Galatina.

Tema della serata: Street Art, l'arte della strada 2.0.

Quel movimento artistico oggi capillarmente diffuso in tutto al mondo, dalla natura in costante evoluzione e ridefinizione, i cui frutti hanno una vita spesso effimera, precaria, evanescente sebbene non manchino opere più durevoli, talvolta frutto di commissioni pubbliche, di connubi tra privati e istituzioni sempre più solidi e ricercati ( pensiamo al più recente “Pubblica” , il festival  finanziato dall' amministrazione comunale di Roma, in cui si sono dipinti centinaia di metri quadri di strade, muri, e perfino un'intera scuola e un anfiteatro per dare un nuovo volto alla provincia romana).

La street art è un campo sconfinato che include l'alto e il basso, le bombolette spray ma anche gli sticker, gli stencil, i dipinti murali, i poster e le installazioni; ha commistioni con la musica, la fotografia, il video, il cinema; ha un piede nel mercato e uno fuori, alternando illegalità a commissioni pubbliche, anche museali.

In questa cornice di senso  il 20 agosto alle ore 21, presso l'ex mercato coperto in via Pricipessa Iolanda, lo scrittore Ennio Ciotta presenterà  il libro "Street Art-la rivoluzione nelle strade “ edito da Bepress. Ennio Ciotta traccerà un percorso all'interno della storia dei graffiti e della street art. Cosa sono i graffiti? Cos'è la street art? Esiste una scena italiana? Arte o vandalismo?Sarà accompagnato durante la serata dall'artista William Vecchietti in arte Yap Willy che eseguirà un intervento pittorico  all'interno del muro dell'ex mercato coperto, performance  che ripeterà nei giorni successivi presso il muro di via Ugo Lisi nelle ex zona 167 della città. Due appuntamenti imperdibili per gustare dal vivo la  realizzazione dei dipinti murali che puntano allo spettacolare, agli occhi spalancati dalla meraviglia per questi fuochi d'artificio pittorici, realizzanti  con ogni mezzo e tecnica.

Sempre nello stesso spazio verrà allestita una mostra fotografica di Giulio Garavaglia dal titolo "Street Art views".Venti  fotografie scattate durante il Festival POP UP! di Ancona con le opere di: Blu, Ericailcane, Sten&Lex,William Vecchietti, Dem, Run, Gio Pistone, Camilla Falsini, BR1, Ozmo, J.Kalinda,108 (Italy), WK (Usa), Roa (Belgio), M-city( Polonia), Remed (Francia), Cees (Argentina).

Un viaggio verso un nuovo modo di intendere l'arte. L'arte delle nuove generazioni.

Artisti, architetti, amanti della bellezza, curiosi, siete tutti invitati. Vi aspettiamo. Il viaggio, in questo meraviglioso mondo, è appena iniziato.

“Siamo ancora in pochi ma diventeremo tanti perché la rivoluzione è iniziata dal basso e continuerà se e solo se tante persone condivideranno l’idea di rendere Galatina città della Street Art. Noi, di “Note a margine” ci crediamo ed è per questo che iniziamo a parlarne e ad ascoltare chi più di noi ha qualcosa da dire. Chi dipinge su un muro lo fa solo per il bisogno di fare arte, per il bisogno di conquistare spazi, per dialogare direttamente con i cittadini che vivono lo spazio urbano. La street art è un vettore di rigenerazione urbana e può trovare spazio negli attuali programmi istituzionali innovativi di recupero delle periferie”.

Modererà il dibattito Elisabetta Stomeo - Associazione BiciVetta, Ciclofficina sociale - Galatina


Andrea Coccioli – Assessore Politiche giovanili Comune di Galatina

Paola Volante – Coordinatrice della rassegna “Note a margine” inserita nel programma estivo dell’estate galatinese 2015

 
Di Redazione (del 21/08/2019 @ 09:15:21, in Comunicato Stampa, linkato 718 volte)

La seconda edizione di Chiese Aperte, si riconferma, grazie alle numerose presenze e i risultati ottenuti, l’appuntamento storico-culturale dell’estate galatinese. Chiese Aperte rientra nella rassegna "A Cuore Scalzo", con il patrocinio del Comune di Galatina. L’itinerario “arte e musica” ha raccontato la bellezza della Città, coinvolgendo locali e turisti attenti e curiosi. Un serata a ritmo lento, adatta al passeggio, all’incontro e alla riscoperta dei luoghi di culto. È stata un’occasione per mettere in luce il patrimonio che il nostro Centro Antico possiede. Grazie alla sensibilità e alla disponibilità dei “custodi per una notte”, alla collaborazione delle: Arciconfraternita B.M.V. dei Sette Dolori, Confraternita B.M.V. del Monte Carmelo, Confraternita Anime Sante del Purgatorio, Confraternita San Luigi Gonzaga e di alcuni fedeli, e infine dei giovani studenti del Liceo Scientifico e Linguistico “A. Vallone”. 

Questa edizione è stata caratterizzata dalla bellezza e dalla musicalità degli organi antichi, alcuni suonati egregiamente da organisti esperti: dott.ssa Costanza Massa, prof. Antonio Nachira, prof. Luigi Rossetti e Antonio Sedile. Il dialogo con il contemporaneo, installazioni di video arte, è stato curato dall’instancabile Gigi Rigliaco Gallery.

Pane e vino, dono di ospitalità, hanno ritrovato spazio nelle vie del centro di Galatina, tra vicoli, corti e piazze, in quella che fu terra battuta da pellegrini, la via Francigena nel Salento. In molti hanno sostato e gustato le pietanze proposte dai diversi ristoratori che hanno sostenuto l’iniziativa.

L'Associazione Archeoclub Terra D'Arneo ha raccolto, da più parti, stimoli utili nel continuare e migliorare l’offerta. Ne faremo tesoro e ringraziamo tutti, nessuno escluso!

Archeoclub Terra D'Arneo

 
Di Albino Campa (del 13/05/2011 @ 09:05:45, in RadioInOndAzioni, linkato 2927 volte)

Questa settimana, in compagnia di Paola, a "Quello che le donne non dicono" avremo il cantautore aradeino Luigi Giaracuni in arte Gigi Cinto. Ovviamente l'appuntamento è Venerdi 13 Maggio dalle 19.30 alle 21.30 su RadioInOndAzioni. Non mancare!!!
Luigi Giaracuni nasce ad Aradeo, nella provincia di Lecce, nel 1976 dove vive e lavora. In arte Gigi Cinto, fin da giovanissimo, sviluppa una tendenza che lo porta nella dimensione della musica. All’età di dodici anni incomincia a fare il Dj nei numerosi locali della provincia, animando con una simpatia dirompente, feste e situazioni private di parenti ed amici. La sua vera inclinazione comincia a definirsi nella piena adolescenza, quando diventa tecnico radiofonico nelle emittenti locali. Si diploma come perito elettronico nel 1997 e negli stessi anni inizia a collaborare alla stesura di testi per canzoni con alcuni gruppi musicali emergenti salentini, raggiungendo risultati positivi. Si Laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Lecce nel 2004 portando avanti, parallelamente, il suo percorso verso la musica d’Autore con la composizione di testi e musica in un clima sociale e culturale non sempre favorevole alle espressioni o sperimentazioni artistiche. Dal 1998 al 2006 è impegnato sia nelle discoteche del Salento sia nelle radio locali quali “Radio Sistem Network”, “Radio Rama Network”. Si dedica anche all’organizzazione di feste nelle diverse e bellissime spiagge della litoranea Gallipoli - Leuca, in particolare al “Mary Sol” e al “Cotriero”, luoghi già noti per concerti e serate anche ai numerosi turisti che affollano le coste salentine. Nel 2006 lavora alle esibizioni live in un plugged, nella città barocca di Lecce, in occasione della rassegna “Mad in Salento” e nei famosi Cantieri Teatrali Koreja e al Teatro “Domenico Modugno” di Aradeo. Autore e compositore di testi (Chi se ne frega, Libero liberi liberà, Non è facile, Vita regolare, What time is it, E’ facile, Nei meandri del piacere, Rispetto e dignità, Certe ore, La paura, etc.), la sua attività di scrittore trae ispirazione dall’esperienza personale e da situazioni legate ad un vissuto quotidiano e molto spesso confermano lo spirito ludico che l’artista assume nei confronti della realtà circostante. Ed è proprio quell’aspetto giocoso e scanzonato, che a volte può sconfinare in note drammatiche, ad emergere dai testi delle sue canzoni che nascono spesso o quasi di notte. Parole che riflettono stati d’animo, sintesi di una consapevolezza acquisita che costituiscono una traccia dell’esistente …. O forse meglio della sua esistenza.

 
Di Albino Campa (del 10/06/2010 @ 09:05:40, in NohaBlog, linkato 3643 volte)
Dal 23 maggio al 21 giugno 2010 presso lo SPAZIO D'ENGHIEN, in corso Maria D'Enghien 67 a Galatina, c'è SOSTAREASUD, collettiva di Arte e Cultura Contemporanea a cura di Marinilde Giannandrea. Espongono i seguenti artisti: Corrima, Rosamaria Francavilla, Romano Sambati, Fernado Schiavano e Carlo Michele Schirinzi. Ingresso libero dalle ore 19 alle 23. Eccovi di seguito due scritti di Antonio Mellone, uno dei quali è stato inserito nel bel catalogo della suddetta mostra tra le presentazioni dell'evento. Il catalogo è stampato a cura della Editrice Salentina di Galatina ed è distribuito presso la Galleria D'Enghien.
Buona lettura

Ho conosciuto Corrado Marra nel corso di alcune riunioni di lavoro: siamo infatti colleghi, entrambi responsabili di filiale di un importante istituto di credito dell’Italia del Sud. Corrado, in provincia di Lecce; chi scrive, in provincia di Bari.

Capita sovente, nel corso di codeste riunioni, di far comunella con i compagni di viaggio, trascorrendo con loro, oltre alle ore canoniche degli incontri, gli intervalli, le pause pranzo o - nel caso di missioni in corsi residenziali lontano da casa con durateultragiornaliere - anche le serate in pizzeria con connesse lunghe, belle passeggiate e discussioni. Tuttavia il più delle volte si finisce per parlare di lavoro, di colleghi, di superiori, di numeri, in mille discorsi arzigogolati, fritti e rifritti.

Con Corrado Marra non è mai stato così. Sin da subito, senza bisogno di accordi, abbiamo parlato “d’altro”; e se qualche volta fuori orario s’è fatto riferimento al nostro lavoro, l’abbiamo fatto in maniera beffarda, canzonatoria, divertita e, ove possibile, auto-ironica, tra tante gustose risate. Quel “parlare d’altro” è la base ed il succo di queste note.

Può sembrare strano, ma due direttori di banca possono anche discettare di arte, di letteratura, di poesia, e di cultura. Sì, perché a Corrado piace dipingere; al sottoscritto, leggere e talvolta cimentarsi nella scrittura. E si sa che pittura, lettura e scrittura sono sorelle che da sempre vanno a passeggio sotto braccio.

Per essere ancor più espliciti diciamo che Corrado è un pittore di lungo corso (avendo egli, tra l’altro, frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Lecce nel corso di pittura), mentre l’estensore di questi appunti è uno scrivente (e non s’azzarderebbe mai ad autodefinirsi scrittore, per quei tre o quattro libelli che gli è capitato di consegnare alle stampe, o per gli editoriali e le rubriche che tiene su di un periodico on-line semi-clandestino chiamato L’Osservatore Nohano).

Noi conveniamo sul fatto che si riesca ad essere bravi direttori di banca, coordinando collaboratori, raggiungendo determinati risultati, risolvendo mille grattacapi quotidiani, guadagnandosi la fiducia e la credibilità dei clienti, se e soltanto se si ha dimestichezza con le opere d’arte, con la poesia, con la musica; cioè solo se si frequenta il teatro, la fotografia, la pittura, il patrimonio librario, archeologico o archivistico. Dunque, solo se si ha commercio d’amorosi sensi con le arti figurative o con le mille altre testimonianze aventi valore di civiltà si riesce a essere anche dei bravi professionisti. Non c’è antagonismo tra i due aspetti, ma somma consonanza: non c’è soluzione di continuità tra la ricerca della bellezza, e la bravura e la professionalità di un uomo assiso dietro la sua scrivania. Un fatto non esclude l’altro, anzi lo completa, lo migliora, lo esalta.

Per far comprendere meglio a chi ci legge che qui si fa sul serio, diciamo che Corrado è anche titolare di una galleria d’arte, in via D’Enghien (www.artdenghien.it) una tra le più belle ed accoglienti di Galatina, con un invitante salotto al centro della sala, in cui si finisce per accomodarsi, sprofondando nelle sue comode poltrone. Così, per oziare, per passare il tempo, per discettare del più e del meno, si finisce per diventare terroristi armati di filosofia, titolari di quel pensiero migliore che solo è in grado di annientare le armi di distrazione di massa, come di fatto è diventato il teatrino elettrico, ormai ultrapiatto, che tutti abbiamo in casa, acceso dalla mattina alla sera.

Entrare in quella galleria-tempio è come partecipare ad un rito di bellezza: mirare i quadri di Corrima (è questo lo pseudonimo di Corrado Marra) significa redimersi dai problemi, dalle angosce, dalla nostra finitezza che c’inchioda a terra. In questa galleria di quadri e di installazioni artistiche tutto diventa magia, incanto, Sud.

 

                                                                              Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 23/10/2022 @ 09:01:02, in Comunicato Stampa, linkato 400 volte)

Un viaggio tra musica e cinema, un soprano e un piano: Susanna Rigacci, soprano voluto fortemente dal M° Ennio Morricone per le sue musiche e Ivana Francisci al pianoforte, incanteranno il pubblico del Teatro Cavallino Bianco di Galatina, per il penultimo appuntamento del Festival I Concerti del Chiostro, in programma lunedì 24 ottobre alle ore 20.30.

Figlia di Bruno Rigacci, direttore e compositore fiorentino, Susanna Rigacci si è formata al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze per poi divenire una delle voci più conosciute al mondo. Insignita nel marzo 2020 a Modena del primo ‘Buk Film Festival Award’, la soprano, ha “mirabilmente congiunto la voce alle note e alle immagini di pellicole che hanno fatto la storia del cinema contemporaneo”. Susanna Rigacci, canta in sei lingue sia in opere barocche che in ruoli di coloratura dell’opera mozartiana, nonché nel belcanto italiano. Si è via via dedicata sempre più di frequente al repertorio contemporaneo, come nel 2011 sul palco di Sanremo, interprete d’eccezione per il brano dei La Crus”.

“Dal grande Maestro ho imparato tanto, anche sul piano umano a livello di umiltà, di come porsi in questo lavoro, estremamente impegnativo, – dichiara Susanna Rigacci,- Ho sempre cantato i temi dei film di Sergio Leone e quando c’è quel vocalizzo di C’era una volta il West, il cuore batte forte, non solo perché ho avuto il piacere e l’onore di cantarlo per oltre vent’anni nei suoi concerti, ma perché in quel momento vedevo il Maestro respirare con i suoi gesti.”

Ivana Francisci pianista apprezzata in tutto il mondo, affronta i giganti della musica come Bach, Beethoven, evocandoli con sicura padronanza tecnica e avvincente sensibilità che fa risuonare una larga sequenza di corde dell’anima. Premiata in numerosi concorsi di musica da camera, ha suonato per importanti istituzioni come la Royal Accademy of Music di Londra, Rai Roma e come solista con I Musici di Napoli, Solisti del Teatro S.Carlo,  con l'Orchestra Filarmonica Marrucina, con i Solisti della Scala di Milano. I suoi brani sono eseguiti in tutto il mondo da importanti musicisti (Eva Fampas, I Fiati Italiani, R.Salander) presso istituzioni di livello internazionale.

Il costo del biglietto è di euro 10.00 – ridotto per under 18 e over 65 euro 5.00.

Infoline: 331 4591008

Ufficio stampa

I Concerti del Chiostro

 
Di Albino Campa (del 28/08/2010 @ 09:00:59, in Comunicato Stampa, linkato 3698 volte)

Quarto appuntamento della prima edizione della rassegna d'arte contemporanea Urla nel Silenzio. Mercoledi 1 Settembre alle ore 21, presso la sala espositiva della pizzeria SLURP, sarà Carla Casolari ad inaugurare la sua mostra "Liberamente". Lo spazio musicale vedrà per la serata inaugurale Striunizzu con il suo live show reggae mentre domenica 5 Settembre si esibiranno i Republika Mod in dj-set. Come da tradizione per ogni serata inaugurale della rassegna, la pizzeria SLURP sarà lieta di offrire a tutti i presenti il prodotto tipico "polpette salentine".
Alcune note sull'artista: Carla Casolari nasce a Modena il 22/06/1966, sin dall’infanzia manifesta interesse e passione per il disegno, i colori, l’arte (ha studiato pianoforte e danza per diversi anni) ed in particolare per la pittura, “vocazione” sopita da vicende familiari e studi aventi altro indirizzo (Management aziendale).
Nel 1999 si trasferisce a Galatina, nel Salento, ove la “vocazione” sopita è poi maturata nutrita dalla visione continua delle opere naturali di questa terra favolosa con i suoi colori, tradizioni, cultura e ritmi.
E finalmente esplode nel 2006 quando decide di mettersi in gioco e confrontarsi con altri artisti presenti sul territorio partecipando a diversi concorsi di pittura estemporanea ricevendo vari premi e riconoscimenti.
Istintiva, emotiva, la impressionano le bellezze della natura che sente particolarmente facendole proprie. Non copia nessuno, ma chiede ispirazione al vero anche se ama proiettarsi verso una pittura che esce dagli schemi canonici della stessa verso uno stile che ricorda il metafisico ed il surreale. Delle volte onnicomprensivi si connotano per la ricercata gamma cromata. Ama anche prodigarsi in opere di contenuto sociale e sociologico, ove riflette e fa riflettere, anche filosoficamente, sulle principali problematiche che affliggono l’uomo contemporaneo e sul senso dell’esistenza.
Nel 2008 apre un laboratorio proprio nel cuore del centro storico di Galatina.

 
Di Redazione (del 12/08/2019 @ 08:58:08, in Comunicato Stampa, linkato 984 volte)

Galatina risulta tra i Comuni ammissibili al finanziamento per un importo di € 18.810,00 con il progetto “Galatina, Piazza Vecchia, viaggio alla scoperta dei prodotti agroalimentari tradizionali”.

Con Determina Dirigenziale n.87 del 31.07.2019 è stata resa nota la graduatoria relativa alla partecipazione all’avviso pubblico per l’organizzazione di iniziative di ospitalità di giornalisti e opinion leader promosse dai Comuni o Unioni di Comuni della Regione Puglia 2019 finalizzate alla conoscenza del territorio e dei suoi attrattori materiali ed immateriali.

L’Amministrazione Comunale ha da subito posto grande attenzione per finanziamenti di questo tipo.

Il 15 settembre, a Galatina, si rinnova l’appuntamento con la seconda edizione della manifestazione Piazza Vecchia, coordinata dall’ Associazione Salento Km0, che ha sede a Galatina ed opera da tempo su tutto il territorio salentino per la promozione dei prodotti agroalimentari locali provenienti da agricoltura naturale.

I palcoscenici di questo singolare evento saranno Piazza Arcudi e Piazza Vecchia che costituiscono il nucleo più antico della città di Galatina, una parte del centro storico viva e attiva sino a pochi anni fa che, come sempre più spesso accade, è stata quasi completamente abbandonata avendo anche subito il peso della cattiva reputazione del vecchio “casino”.

L’idea di ripopolare questi luoghi raccontando le storie passate è al centro di questo progetto che si pone l’obiettivo di connettere la città con l’esterno. Il dedalo di vicoli tra Piazza Vecchia e piazzetta Arcudi sarà il mezzo attraverso il quale la poesia e la storia della città parleranno a viva voce, offrendo agli occhi dei visitatori un’immagine unica di comunità, dove produttori e cittadini collaborano per costruire questa idea di Osteria Diffusa, con interventi musicali nelle corti, proiezioni a tema e laboratori per tutti.

L’evento sarà animato da una serie di iniziative che coinvolgono le realtà imprenditoriali e associative galatinesi e dei dintorni. I visitatori avranno l’opportunità di conoscere le piccole aziende agricole, i caseifici e i laboratori di produzione passeggiando tra i banchetti del mercatino agro-artigianale promosso dall’Associazione Salento Km0.

L’assessore al turismo Nico Mauro afferma: “Continuiamo a raccontare, attraverso media e testate giornalistiche, il nostro territorio in tutta la sua particolare bellezza, con l’impegno di valorizzare anche quelle professionalità che sono ricchezza aggiunta e che permettono di guardare al futuro con ottimismo. La presenza di un gruppo di giornalisti di diverse testate, tra nazionali ed estere, permetterà di raccontare e dare visibilità a Galatina, a suoi scorci di centro storico poco noti e soprattutto a quel patrimonio di cultura, saperi e sapori, vera ricchezza immateriale.”

Per la stessa manifestazione Galatina aveva ottenuto uno dei quattro finanziamenti, curati dall’ Assessore all’ambiente Cristina Dettù,  nell’ambito  del progetto ECOFESTE, ed aventi l’obiettivo di sostenere i Comuni che volessero trasformare feste, sagre e raduni in ecofeste, manifestazioni ed eventi pubblici a basso impatto ambientale e plastic free: in tali occasioni, infatti, dovranno essere utilizzate solo stoviglie lavabili, compostabili o biodegrabili.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 22/04/2019 @ 08:51:23, in NohaBlog, linkato 1440 volte)

Il primo è un prato inglese in senso stretto, il secondo salentino. Uno sta bene certamente nel suo naturale habitat britannico, l’altro nella nostra terra. Del prato inglese sarebbe sufficiente una sola immagine, del salentino non basterebbe una galleria intera.

Il prato inglese è uniforme, monotono non crescente (anche nei sensi matematico e musicale della locuzione), regolare, tendenzialmente omogeneo, piatto; il prato salentino invece è irregolare, variegato, singolare, mai identico a se stesso.

Il prato inglese assorbe energia, il salentino te la restituisce.

Il primo mi dà l’idea di un elettrofono per suoni sintetici; il secondo di un organo con una miriade di canne, una diversa dall’altra per lunghezza, diametro, materiale timbrico e dunque vibrazioni.

L’inglese è un prato che va seminato; il salentino invece fa tutto da sé, aiutato dalla fauna amica sua. Le sementi del prato inglese devono essere relativamente “pure”, cioè non contenere “erbacce” superiori a un tot; nel prato salentino non si chiamano erbacce, ma miracoli.

Il prato inglese dev’essere trattato periodicamente con del concime; il salentino è di per sé un fertilizzante. Uno è sempre verde, l’altro arcobaleno, oltre che un caleidoscopio di profumi. Il primo, idrovoro, richiede frequenti innaffiature artificiali; il secondo si accontenta della pioggia quando c’è.   

Il prato inglese è pettinato in un senso, è allineato e coperto, spesso falciato a fasce; il salentino è anarchico, ribelle, indomabile, esplosivo.

Il primo è borghese, il secondo proletario (chissà se non anche partigiano); uno è merce, l’altro è un bene. Il primo inneggia al capitale, il nostro al lavoro. Il prato inglese è gregge, il salentino egregio.  

Uno, inospitale, propende per la purezza della razza; per l’altro la diversità è una ricchezza. Certe diciamo imprese, per lavarsi la coscienza, seminano all’interno dei propri spazi un prato inglese; il prato salentino, al contrario, può fare a meno dell’economia aziendale.

Il prato inglese vive perlopiù al riparo, sovente protetto da muri di cinta, cancellate, steccati; il prato salentino invece è esposto a tutto, anche alla mano sacrilega dell’uomo capace di coprirlo con discariche improvvisate, scarti pericolosi, combustibili indifferenziati, e a quella di un ministro logorroico, in grado di sfornare soltanto decretini diserbanti. Da far convertire immediatamente in legge da una maggioranza in parlamento possibilmente peggio di lui.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 24/07/2012 @ 08:47:11, in Comunicato Stampa, linkato 2610 volte)

L’Associazione Culturale Amici della musica di Soleto presenta, sabato 28 Luglio  2012, alle ore 21.00, a Soleto Largo Osanna - Villa Comunale, la sesta edizione della “Corrida della Grecia Salentina". La novità di questo anno è il premio canoro Salento’s Got talent che vedrà partecipare sei cantanti dai 13 ai 18 anni. Sarà una giuria di qualità a decidere i primi tre classificati a cui sarà assegnato un trofeo. Nota molto importante la borsa di studio della Vocal Academy, che sarà assegnata dalla maestra di canto, Anita Tarantino, ad uno dei concorrenti. 

La serata prevede inoltre  la partecipazione di 10 concorrenti (per la categoria Corrida) che si esibiranno in performance di arte varia: cantanti, imitatori, barzellettieri, ballerini, comici, musicisti ecc.
Anche per questa categoria verranno premiati i primi tre classificati eletti da una giuria di qualità più gli applausi o fischi del pubblico.

Tutti i concorrenti sono stati selezionati dai componenti dell’associazione, con la supervisione  del direttore artistico, lo show man Antonio Forte, che per il quarto anno consecutivo presenterà la serata.

Non mancherà neanche la solidarietà. Infatti durante la manifestazione saranno raccolti dei fondi da destinare alla ricostruzione dell’Emilia in collaborazione con galatina2000.it Media Partner della manifestazione.

Per la serata sarà possibile prenotare dei tavoli presso “People Bar” di Soleto.

Maggiori informazioni al 347.2636797

 

Anche a Galatina si celebrano i 200 anni dalla composizione della poesia L'infinito di Giacomo Leopardi, con un evento musicale e poetico di altissimo livello, inserito nella rassegna di iniziative culturali estive A cuore scalzo. Mercoledì 7 agosto, alle ore 21,30, nel suggestivo sfondo dell’ex Convento delle Clarisse in piazzetta Galluccio, un poeta e un promotore di poesia come Davide Rondoni e un chitarrista di fama internazionale come Maurizio Colonna alterneranno e armonizzeranno la diversa musicalità di parole e note in un percorso di avvicinamento all’infinito leopardiano, inseguendo mimeticamente la voce del vento evocata nella celeberrima poesia. Poeta in proprio, tradotto e conosciuto anche all’estero, consulente editoriale e direttore di collane di poesia presso diversi editori, Davide Rondoni è tra i fondatori del Centro di poesia contemporanea dell'Università di Bologna e direttore responsabile della rivista “ClanDestino”.

Considerato unanimemente uno dei più grandi chitarristi classici del nostro tempo, autore di libri storico-musicali e compositore tra i più rappresentativi ed eclettici di oggi, Maurizio Colonna ha raggiunto una popolarità mediatica anche internazionale grazie a numerose apparizioni televisive, da quella al Festival di Sanremo del 1996 alla partecipazione nel 2012 a un evento in mondovisione su Rai1 come One world, One Family, One Love, in presenza di Papa Benedetto XVI.

Introduce la serata Beatrice Stasi, docente universitaria di Letteratura italiana e Presidente dall’Università Popolare “Aldo Vallone” di Galatina che ha promosso l’iniziativa, in convenzione col Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento. Grazie all’illuminato contributo organizzativo del Comune di Galatina e al generoso mecenatismo degli sponsor, l’evento è a ingresso libero.

Nico Mauro, assessore al Turismo

 

L’Amministrazione di Galatina, insieme alla Associazione “Quelli di Piazza San Pietro” vuole porre in risalto figure storiche dello sport galatinese e lo fa premiando e raccontando la storia di tre figure carismatiche dello sport che fanno grande la Città.

Verranno premiati atleti e persone che hanno saputo raccogliere importanti successi sui campi sportivi, ma soprattutto coloro che oltre alla conquista di medaglie e trofei si sono contraddistinti per l’impegno, la passione, la lealtà, l’entusiasmo, la determinazione, il rispetto e la correttezza.     

“Con grande piacere ospitiamo un appuntamento prestigioso per lo sport della nostra città. Una cerimonia che si propone soprattutto come un ringraziamento agli atleti, ai dirigenti, ai tecnici e alle società sportive che con impegno e passione hanno saputo diffondere la cultura sportiva nel nostro territorio.”

Cosimo Montagna, Sindaco.

“La consegna dei premi per merito sportivo vuole essere un’occasione per esprimere il riconoscimento delle istituzioni ad alcune figure che, a diverso titolo, hanno contribuito e continuano a contribuire alla grandezza dello sport galatinese. Ognuno di essi ha contribuito, nel proprio ambito, a diffondere i valori del sacrificio, della sfida, del rispetto di se stessi e dell’avversario, che sono alla base dell’attività sportiva e della vita civile.

Andrea Coccioli, Assessore allo Sport.


Lo sport è un’importante attività sociale, intesa come momento di confronto, aggregazione e grande momento educativo che permette di acquisire valori fondamentali. La nostra festa vuole veicolare nel migliore dei modi oltre al forte messaggio musicale e del divertimento anche quello del sano spirito sportivo che anima Galatina.”

Francesco Stefanelli, Presidente della Associazione “Quelli di Piazza San Pietro”.

 

L’appuntamento è per domani, 16 agosto ore 21,30 Piazza san Pietro.

Verranno premiati:
 
Giuseppe Pizzolante,
Campione di taekwondo.

Ha vinto, tra l’altro, la competizione denominata "The world Hanmadang 2014" svoltasi in terra di Korea, rassegna mondiale di campioni di taekwondo in varie specialità tra cui prove di potenza come rotture di tavolette e prove stilistiche come i poomse.

 
Giampiero Sabella

Campione del mondo di sleddog con la slitta trainata da quattro cani che alleva e allena nel salento.

 
Francesco Papadia

Memoria storica e figura di riferimento per la pallavolo galatinese e regionale, nella sua vita ha svolto sempre ruoli importanti di direttore tecnico e coordinatore di tanti corsi di pallavolo.

 

Dott. Ing. Andrea Coccioli

Assessore Sport e Politiche giovanili
Comune di Galatina

 

 
Di Redazione (del 27/12/2023 @ 08:34:15, in NohaBlog, linkato 455 volte)

Giovedì 28 dicembre 2023, alle ore 18.30, nella chiesa madre di San Michele Arcangelo di Noha avrà luogo un grandioso concerto di fiati e percussioni a cura degli allievi della scuola di musica dell'oratorio "Madonna delle Grazie", diretti dal M° Lory Calò.

Concerto di fine anno molto francescano, vale a dire povero di sponsor, patrocini, frizzi, lazzi e chiacchiere, ma ricchissimo di arte, passione e dignità.

Un'occasione unica di crescita culturale e di arricchimento spirituale.

I cittadini di Noha e dintorni, e i loro ospiti, sono invitati.
Ingresso libero.

Noha.it

 

Dopo due anni di blocco forzato dovuto all’evento pandemico, torna il tradizionale appuntamento organizzato dall’Associazione leccese “Cuore e mani aperte” OdV, stavolta grazie al sodalizio con l’Aeroporto militare di Galatina. Si terrà, infatti, venerdì 24 giugno p.v., negli spazi aperti dell’Aeroporto la serata di moda, musica e spettacolo dal titolo “Io M’ARZO e l’OTTO ogni giorno – edizione 2022”, un evento nato in sordina nel 2017, in occasione della festa della donna, quale momento di riflessione sulle conseguenze psicologiche e sociali causate dalle terapie oncologiche/radioterapiche nelle pazienti e per rimarcare che le donne, in particolare quante vivono un delicato percorso di salute, meriterebbero di essere festeggiate ogni giorno, come dalla denominazione stessa della serata.

L’evento nacque nell’ambito delle attività dello Spazio Benessere “A Sua immagine” allestito dall’Associazione “Cuore e mani aperte” OdV presso il Polo Oncologico “Giovanni Paolo II” di Lecce, allo scopo di garantire trattamenti estetici e di well being gratuiti a donne e uomini in terapia oncologica.

I protagonisti della serata saranno gli utenti dello Spazio Benessere, uomini e donne, che sfileranno con abiti realizzati delle firme internazionali “Icon Demin” e “Actualee” messi a disposizione da “Gianfrate Showroom” di Locorotondo, nonché con degli abiti appositamente creati dagli studenti dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Sociali “Francesca Laura Morvillo Falcone” di Brindisi.

A condurre la serata sarà la giornalista Pamela Spinelli, che, sotto la direzione artistica di Massimo Orsini, introdurrà sul palco il musicista Raffaele Casarano, già direttore artistico e ideatore del “Locomotive Jazz Festival” e il cantante Ciky Forchetti che, accompagnato dalla sua band, duetterà anche con alcune utenti dello Spazio benessere.

Guest star della serata Albano Carrisi, che, insieme ai suoi musicisti, si esibirà in un medley dei suoi storici cavalli di battaglia conosciuti in ogni parte del mondo.

I professionisti che parteciperanno all’evento (truccatori, parrucchieri, fotografi e stilisti) presteranno le loro competenze in maniera gratuita: tra questi Pikada Parrucchieri, Skalinci Hair Stylist ladies and gentleman, Leonardo Losito, Pam Make Up Artist e Simona Nicolì.

È ancora possibile ritirare gli ultimi biglietti per la serata presso Clinica dell’Accendino in via Imperatore Adriano e da Outlet del Sorriso in via Salvatore Grande, sempre a Lecce.

"Siamo giunti alla quarta edizione di questa manifestazione nata allo scopo di sensibilizzare al recupero della dignità femminile durante le cure chemioterapiche", - sono le parole con cui Don Gianni Mattia, presidente e fondatore dell’Associazione Cuore e mani aperte OdV presenta la serata – nelle tre edizioni precedenti è stata  un’esplosione di emozioni, grazie alle utenti e agli utenti dello Spazio Benessere che hanno deciso di mettersi in gioco, allo scopo di raccogliere fondi per il servizio che offriamo. Ricordo, infatti, che i trattamenti eseguiti presso lo Spazio Benessere sono gratuiti, per far sentire gli utenti veramente accolti e favorire l’empatia con loro. Per continuare ad assicurare gratuitamente i trattamenti offerti necessitiamo del sostegno di tutti. Inoltre, il mettersi in gioco, per queste donne e questi uomini, contribuisce ad accrescere la loro autostima e il loro benessere psico-fisico in un momento delicato del loro percorso di salute. Da anni abbiamo condiviso all’interno della mission della nostra Associazione la definizione di salute propugnata dall’OMS, come stato di benessere fisico, psicologico e sociale. Siamo convinti, e abbiamo appurato con mano, che le prestazioni offerte dallo Spazio Benessere, e questo evento, contribuiscono alla distensione psicologica delle persone con malattia, e ciò comporta delle ripercussioni anche sulla loro componente fisica. Questo anno l’evento si terrà presso l’Aeroporto militare di Galatina ed è un luogo simbolico, un luogo dove la lotta si lega al volo, ma questa non è una lotta per sconfiggere l’altro o per proteggersi, ma per rinascere e il volo rappresenta quelle ali farfalla che ciascuno di noi ha tatuate sul cuore nello stesso istante in cui guardando nel baratro smette di aver paura e si lancia per imparare a volare. E poi c’è lo Stormo, il cuore pulsante dell’Aeronautica, quell’essere famiglia ed è questo ciò che siamo, uno stormo. Cuori e mani che si uniscono per non lasciare nessuno da solo, per riscrivere la propria vita senza lasciarsela sfuggire come se fosse sabbia stretta in un pugno. Per questo ringrazio sinceramente per la sensibilità e la disponibilità dimostrate il Comandante del 61 Stormo, Filippo Nannelli e tutti colori che si sono resi dono anche in questa circostanza. Dico “anche” perché non è la prima volta che il 61° Stormo collabora con noi in delle iniziative di solidarietà".

"Alla sofferenza fisica legata alle cure chemioterapiche/radioterapiche spesso si aggiungono disagi dovuti alle conseguenze estetiche di tali trattamenti, che possono a loro volta, costituire un deterrente alla guarigione o, talvolta, ritardarla. - continua Elena Olgiati, estetista specializzata APEO dello Spazio Benessere - Dunque, per queste persone la caduta della propria immagine e la conseguente spiacevole alterazione del vissuto corporeo non possono che comportare a livello psicologico dubbi nella capacità di mantenere un ruolo attivo nei legami affettivi. Se chirurgia, radio e chemioterapia hanno crescente successo, il loro carattere sempre più invasivo tende ad aumentare gli effetti secondari a livello cutaneo: caduta di capelli, sopracciglia e unghie, gonfiori, cicatrici. Per ovviare a queste ragioni è nato quasi sei anni fa lo Spazio Benessere".

Per saperne di più sull’Associazione

L’Associazione è stata fondata nel 2001 e da allora opera con spirito di carità cristiana in tutte le situazioni di bisogno, con particolare riferimento alle esigenze di natura socio-sanitaria. Ha costruito e gestisce una Casa di Accoglienza, all’interno del perimetro del P.O. “V. Fazzi” di Lecce, per l’ospitalità di parenti di persone ricoverate che risiedono lontane. Da sempre attenta, in particolare, alle esigenze del bambino ospedalizzato, negli ultimi anni ha sviluppato una significativa attenzione verso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri. In questo ambito si inseriscono numerose iniziative: dalla Bimbulanza alla colorazione della Sala Prelievi e della Risonanza Magnetica del Fazzi e la donazione di alcune Ludobarelle ai nosocomi della Provincia.

 

Per info consultare:

  • il sito www.cuoreemaniaperte.it
  • la Pagina Facebook Cuore e mani aperte OdV
  • la Pagina Facebook Amici della Bimbulanza
  • la Pagina Facebook Spazio Benessere A Sua Immagine Lecce

 

I signori giornalisti sono invitati a prendere parte all’evento. Per accreditarsi:

Franco Russo, vicepresidente Ass.ne Cuore e mani aperte odV: 392 151 96 68

info@cuoreemaniaperte.it

 

Una serata dedicata allo spettacolo, alla cultura e al talento, un omaggio alla musica italiana e non solo. Il 13esimo Concerto in Masseria è in programma domenica 28 luglio a partire dalle 20,30 nella suggestiva cornice offerta dalla Masseria L'Astore a Cutrofiano che vanta, tra l'altro, la presenza di un frantoio ipogeo risalente al '600, prezioso testimone dell'identità del territorio e dell'operosità della sua gente.

L'evento, organizzato dalla pro loco con il contributo del Comune di Cutrofiano e il patrocinio di Provincia e Regione Puglia, è articolato in diversi momenti. Coinvolgente sul piano emozionale sarà l'esibizione degli allievi della scuola di danza “Scarpette rosa” di Cutrofiano. E poi tanta buona musica con le voci di Emanuela Gabrieli, Antonio Ancora e Lucia Conte accompagnate dall'Orchestra Terra del Sole diretta dal maestro Enrico Tricarico, nota per aver condiviso il palco con artisti del calibro di Fabio Concato, Antonella Ruggiero, Simone Cristicchi, i salentini Boomdabash e non solo. Non mancherà un momento di riflessione con la proiezione di un cortometraggio realizzato dai ragazzi dell'Istituto comprensivo Don Bosco che si sono, tra l'altro, aggiudicati degli importanti riconoscimenti, di calibro nazionale, per il lavoro svolto.

“Il Concerto in Masseria è l'evento più importante per la nostra pro loco perché rappresenta un percorso iniziato 13 anni fa e che ha visto, negli anni, esibirsi diversi artisti, sia locali sia di fama nazionale, in un crescendo di presenze. La nostra aspettativa è quella di valorizzare e promuovere il territorio, gli artisti e le aziende che ne fanno parte. Il nostro auspicio è che possa ripetersi il successo degli altri anni”, è il commento del presidente della pro loco di Cutrofiano Marco Forte.

Alla serata, presentata dalla giornalista Sandra Signorella, prenderanno parte il sindaco di Cutrofiano Oriele Rolli e il presidente della Provincia Stefano Minerva.

PRO LOCO CUTROFIANO

 
Di Redazione (del 05/08/2022 @ 08:29:54, in Comunicato Stampa, linkato 591 volte)

 

Se agosto è per antonomasia il mese che incarna l’estate, la festa che rappresenta, più di ogni altra, la movida salentina è, certamente, “I Love 80 & 90 Party”, la quale quest’anno si caratterizzerà per una “novità” sostanziale: il mattatore della serata sarà il noto Dj e speaker nazionale, FERNANDO PROCE, voce storica della radio italiana e attuale voce di R101. Mentre la location sarà sempre la stessa: la mitica piazza "San Pietro" di Galatina. Tra i fantastici ospiti avremo:

 

REGINA la dance star degli anni 90;

DOUBLE DEE, un gruppo musicale dance/house italiano diventato famoso negli anni 90 con la canzone “Found Love”;

MARCO FERRADINI, autore della canzone cult degli anni 80 "Teorema";

PIERO BILLERI con il suo fantastico Sax-live.

 

Avremo inoltre l’open DJ set a cura di RICCARDO MAGLIO con "Stayin'alive dance party" e il closing DJ set con LUCA TARANTINO e DON LEO (vocalist).

Insomma un evento, unico nel suo genere, che sin dalla sua prima edizione, ha riscosso un notevole successo e si è ormai attestato come un appuntamento fisso che si aspetta con enfasi    per    le    novità    e    le    sorprese    che    ogni    anno    riesce    a    riservare. Per una notte sarà come ritornare nel ventennio che ha segnato l’infanzia e giovinezza di coloro che, nati tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70 riuscivano a divertirsi con niente: un pallone, ma anche un pezzo di gesso per disegnare una campana, o una corda da saltare.

Una festa ricca di musica, moda e tendenze rigorosamente anni 80/90. Un viaggio indietro nel tempo, nella storia, nel ventennio che ha coinvolto e “sconvolto” intere generazioni. La macchina del tempo è pronta… mancate solo voi!!!

Ass.ne “Quelli di piazza San Pietro 2.0”

 

 

 
Di Redazione (del 10/07/2023 @ 08:25:54, in Comunicato Stampa, linkato 414 volte)

Tutti potranno liberamente prendere parte agli allenamenti, alle partite ed ai giochi organizzati da ciascuna associazione sportiva sulla porzione di strada attrezzata in base alla disciplina:

  • Giuseppe Specchia della palestra Vitasnella PalestraGalatina si occuperà dell'organizzazione della tappa nazionale dello "SPARTAN WORKOUT TOUR", prima tappa salentina del 2023;
  • Virtus Basket Galatina si occuperà di gestire allenamenti, esercizi e partite di Basket;
  • Showy Boys ASD si occuperà di gestire allenamenti, esercizi e partite di Pallavolo;
  • Deffofootballschool, all'interno del campetto dell'oratorio, si occuperà di gestire allenamenti, esercizi e partite di Calcetto;
  • Circolo Tennis "Giovanni Stasi" Galatina si occuperà di gestire allenamenti, esercizi e partite di Tennis;
  • Asd Galagym Galatina si occuperà di esibizioni, allenamenti ed esercizi di ginnastica ritmica;

A partire dalle ore 21 ci sarà l'imperdibile intrattenimento musicale del gruppo "Viaggio Popolare Trio" a cura di Fabio Tribal, Pizzeria Frumento, La Frutteria e Zucchero Cannella.

 

 

 In compagnia di Paola, a "Quello che le donne non dicono" i Teenage Riot.

 

 In compagnia di Paola, a "Quello che le donne non dicono" le Shotgun Babies.

 

L’Istituto Polo 1, in entrambe le sedi di Galatina e Collemeto, ha accolto la sfida educativa lanciata dalla campagna di promozione alla lettura #ioleggoperchè, la più grande iniziativa nazionale organizzata dall’Associazione Italiana Editori.

Dal 5 al 13 novembre sarà possibile acquistare un libro da donare alle scuole per arricchire le nostre biblioteche scolastiche recandosi in una delle seguenti librerie gemellate con l’istituto:

  • Carlo Viva, via Liguria 73, Galatina
  • Libreria Fabula, corso Porta Luce 115, Galatina
  • Mondadori Point, via XX Settembre 160, Galatone
  • My Library, via Salvo D’Acquisto 29, Aradeo
  • Libreria La Calandra, San Lazzaro, Gallipoli

Gli editori, a loro volta, doneranno volumi per la biblioteca scolastica.

Per costruire un mondo più inclusivo, la scuola parteciperà al contest di #ioleggoperchè che premia la creazione e la realizzazione di attività volte alla promozione del libro e della lettura.

“Io e Te, Incontriamoci!” è la proposta del Polo 1 che, attraverso un libro, entra in relazione con gli altri.

A tal fine, la Scuola dell’Infanzia di via Teano, lunedì 7 novembre dalle ore 9.30, e di Piazza Cesari alle ore 11 a Galatina, ed a Collemeto martedì 8 alle ore 11, ha organizzato un laboratorio in collaborazione con la Libreria Cantastorie: dopo la lettura del testo Saremo alberi, di Mauro L. Evangelista (Artebambini Edizioni), ai bambini verrà consegnato del materiale con cui costruire un albero (L’albero che vorrei essere per costruire un grande bosco), simbolo di inclusione, che potrà essere visionato presso la stessa libreria.

Lunedì 7 e 14 novembre, in entrambe le sedi della Scuola Primaria di Galatina e Collemeto, a partire dalle ore 9, gli alunni di tutte le classi si recheranno in libreria e, dalle ore 16.15, i bambini di cinque anni di scuola dell’infanzia, in continuità con gli alunni di classe prima di primaria, parteciperanno con le proprie mamme, ad incontri di lettura animata con passi tratti dal libro Merendine (1994, Giunti Editore) di Chiara Rapaccini. Mentre le classi terze, quarte e quinte della Scuola Primaria saranno impegnate presso la Libreria Viva, a Galatina, in attività di osservazione, scoperta, interviste e percorsi di lettura animata.

La Scuola Secondaria di Primo Grado di Galatina, mercoledì 9, alle ore 17, ha organizzato un reading destinato agli alunni con il coinvolgimento della comunità scolastica e dei familiari incentrato su culture, lingue e musiche diverse in collaborazione con la Libreria Fabula di Galatina. I docenti, gli alunni ed i familiari, che vorranno aderire all’iniziativa, potranno leggere un testo in italiano ma anche in altre lingue. Giovedì 10, alle ore 17, un incontro con l’autore del libro Il volo di Aracne – Dall’alba al tramonto (2021, musicaos Editore) di Pierandrea Fanigliulo.

Perché la nostra scuola, mentre istruisce, si pone anche l’obiettivo di “educare a vivere con gli altri” dando ragione, con spirito critico, ai valori base della nostra civiltà per creare comunità dove uomini e donne cooperino rispettando le differenze ed i diritti di ciascuno, così da favorire una cittadinanza attiva e responsabile.

 Fiorella Mastria

 
Di Redazione (del 14/10/2015 @ 08:15:42, in NohaBlog, linkato 2499 volte)

Impossibile far cambiar idea a chi ama le lettere, le riterrà sempre il mezzo preferito per esprimere i sentimenti, anche al tempo del pensiero unico digitale. Lo sa bene il Festival delle Lettere, che si svolge al Teatro Litta di Milano.

Tutti abbiamo scritto almeno una volta una lettera di pancia.  E proprio la missiva nella quale si tende a convogliare tutto il sentire è il tema dell’edizione 2015 ma anche spettacolo tra lettura, musica e recitazione, per un vero e proprio viaggio nell’emotività. Il calendario degli appuntamenti del Festival spazia dalla performance calligrafica live, al dibattito sul duello lettera vs email, dal cambio di registro verso le lettere comiche alla premiazione dei finalisti delle migliori missive dell’edizione 2015.

Nelle categorie lettera dal cassetto, lettera a tema libero, lettera under 14, lettera di pancia, quest’ultima valida per il premio Lettera d’oro, tra i cinque finalisti della categoria under 14 era presente anche Diego Misciali di Noha di 10 anni che è riusito a classificarsi al primo posto.

Bravo Diego.

 

Anche quest'anno non ci fermiamo. Parte la seconda edizione dell'iniziativa denominata LA SCIENZA E LA TECNOLOGIA COME NON L'AVETE MAI VISTE. I nostri ragazzi incontrano gli scienziati.

A cura del gruppo STEM (Scienze, Tecnologia, Matematica)

Anno Scolastico: 2019/2020 – II edizione

OSPITI

MALÙ COLUCCIA

Malù Coluccia (Galatina, 1973) si è laureata in Scienze Biologiche (1999) presso l’Università di Pavia ed ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ematologia Sperimentale (2004) presso il Laboratorio di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Nel 2003 ha conseguito un Diploma di Perfezionamento in Nanotecnologie Biomediche presso il Politecnico di Milano iniziando a coltivare un interesse specifico per l’innovazione tecnologica nel campo dell’onco-ematologia sperimentale. Dal 2009 al 2019 ha coordinato due progetti di ricerca finanziati da AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) presso il Polo Oncologico ‘Giovanni Paolo II’ dell’ ASL di Lecce contribuendo a chiarire meccanismi molecolari associati alla resistenza farmacologica in pazienti affetti da Leucemie e Mieloma Multiplo. I suoi studi hanno fornito una validazione preclinica di nanovettori a rilascio controllato di farmaci e biomolecole attive con attività antitumorale. E’ docente a contratto nel Master di II° livello in ‘Biomedicina Molecolare’ dell’ Università del Salento (Lecce).

 

LORENZO PERRONE

Lorenzo PERRONE (Firenze 1973). E' un fisico laureato  all'Universita' degli Studi di Firenze con una tesi dal titolo "Studio dell'interazione di neutrini extragalattici con la materia: propagazione dei muoni indotti e loro rivelazione tramite l'apparato NESTOR". Ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca con una tesi dal titolo: "Search for Astrophysical Sources of high energy neutrinos with MACRO detector". Ha lavorato all'Universita' di Karlsruhe (Germania) e ha svolto attivita' di ricerca nell'ambito della collaborazione dell'esperimento AUGER, finalizzato alla rivelazione di raggi cosmici di energia estrema (1-100 EeV). Ha lavorato presso la Facolta' di Fisica dell'Universita' di Wuppertal (Germania) e ha svolto attivita' didattica nel corso di esperimenti di Fisica ("Praktikum") della medesima Universita'. Dal 2016 lavora come Ricercatore Universitario Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio de Giorgi”), con incarico di ricerca presso la sezione di Lecce dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Svolge attività didattiche nei corsi di Fisica Generale I (Ingegneria Industriale) e nel corso di Laboratorio di Analisi Dati (Laurea magistrale in Fisica) presso la Facoltà di Ingegneria e la facoltà di Fisica dell'Università del Salento. Svolge attività di ricerca nel settore della fisica delle astroparticelle e partecipa all'esperimento internazionale AUGER.

 

LAURA DE LORENZIS

Laura De Lorenzis (Gallipoli 1974). Designata "Alfiere del Lavoro" dal Presidente della Repubblica al termine degli studi secondari, si laurea in Ingegneria dei materiali presso l'Università di Lecce con lode e menzione speciale. Successivamente consegue il Master of Science in Ingegneria strutturale presso la University of Missouri - Rolla (USA) e il Dottorato di ricerca in Materiali compositi per le costruzioni civili presso l'Università di Lecce. Le sue significative esperienze professionali sono state:

1999 - Assistente di ricerca laureato, Center for Infrastructure Engineering Studies, University of Missouri-Rolla, USA

2000 - Professore assistente di ingegneria strutturale, Università di Lecce, Italia

2001 - Visiting Scholar, Chalmers University of Technology, Göteborg, Svezia

2005 -  Ricercatore presso il Politecnico di Hong Kong, Cina

2006 -  Fulbright, Massachusetts Institute of Technology, Cambridge, USA

2010 -  Alexander von Humboldt Scholar, Leibniz Universität Hannover, Germania

2008 -  Professore assistente di Meccanica Solida e Strutturale, Università del Salento, Italia

2011 -  Alexander von Humboldt Scholar, Leibniz Universität Hannover, Germania

2012 -  Professore associato di Meccanica solida e strutturale, Università del Salento, Italia

2012 -  Visiting scholar, ICES, University of Texas ad Austin, USA

2013 -  2019 Professore e direttore dell'Istituto di meccanica applicata, Technische Universität Braunschweig

2020 -  Professoressa di Meccanica Computazionale presso Department of Mechanical and Process Engineering - ETH Zurigo

Distinzioni e premi

•             IIFC Distinguished Young Researcher Award, International Institute for FRP in Construction, 2012

•             Premio Junior AIMETA, Associazione Italiana di Meccanica Teorica e Applicata, 2011

•             Borsa di ricerca indipendente avviata dal CER, Consiglio europeo della ricerca, 2011

•             RILEM Robert L’Hermite Medal, 2011

•             Premio di eccellenza scientifica, Università del Salento, 2009

•             Selezionata per il Forum dei giovani ricercatori dell'ESF-ALLEA, 2009

•             E' Membro eletto del Consiglio, International Institute for FRP in Construction, 2006

•             Documento di ricerca applicato alla menzione d'onore, Journal of Composites for Construction, 2003

•             Laura De Lorenzis è laureata al conservatorio di musica Tito Schipa di Lecce in Pianoforte con il massimo dei voti all'eta di 20 anni.

 

 

La dirigente ANNA ANTONICA: "La Didattica a distanza non è solo un’attività che si pone come obiettivo quello di non lasciar dormire i ragazzi in un sonno che avrebbe cancellato saperi e conoscenze,essa è un nuovo modo di fare scuola che sviluppa le diverse intelligenze dei nostri ragazzi.

In questa ottica e forti di questa convinzione ,noi del Polo1 non abbiamo voluto rinunciare a nessuna delle iniziative formative che fanno ormai parte del nostro DNA. L’ amore per la cultura classica a partire dal GRIKO al latino, all’ approfondita conoscenza della lingua italiana si coniuga perfettamente e non si contrappone allo studio delle STEM, le materie scientifiche che un tempo si ritenevano appannaggio dei maschi.

E così i nostri ragazzi continuano ad incontrare gli scienziati,intesi come uomini e donne che fanno della ricerca,dello studio non solo una professione,ma una ragione di vita. E questi incontri,dove” il difficile” viene posto in maniera” seria ,ma fresca”,porteranno gli studenti alla scoperta di argomenti  interessanti  accattivanti".

ISTITUTO COMPRENSIVO PRIMO POLO GALATINA

 
Di Antonio Mellone (del 02/09/2014 @ 08:10:45, in Eventi, linkato 4969 volte)
Il grande tradizionale Festival dei Cavalli del mese di settembre si terrà a Noha, “Città dei Cavalli”, nel grande piazzale di erbetta e terra battuta nei pressi dello stadio comunale. Quest’anno dall’alba e fino all’ora di pranzo, avrà luogo l’esibizione dei cavalli nelle loro diverse specialità: gare ippiche, equitazione, caroselli equestri, prove di resistenza, sfilate con traini, barocci con cocchieri in divisa e carrozze azionate da pariglie di destrieri. Nel pomeriggio inoltrato, invece, si assisterà ad alcuni saggi di dressage a cura di maestri di alte scuole equestri.    
Nel mercatino della fiera si trova tutto l’occorrente per l’equitazione, dall’abbigliamento alle attrezzature, dai finimenti agli stivali in cuoio dei cavalieri, dai sottosella ai campanelli a sfera portafortuna utilizzati per le cavezze ed i collari dei cavalli.
In serata, gastronomia per tutti i gusti, vino e musica con il concerto delle cover band “Radio Freccia (Ligabue)” e “Buoni e cattivi” (Vasco Rossi), nei pressi dei giardini “Madonna delle Grazie”.

Antonio Mellone

(Trafiletto apparso con variazioni su quiSalento, settembre 2014)

 

Per riscaldare l'inverno 2023 Raimondo Rodia vuole proporre un talk show con grandi personaggi noti del Salento trattando argomenti di attualità. Così nascono i 6 eventi che tra la fine di gennaio ed il 23 febbraio illumineranno le Gallerie Tartaro a Galatina, in via Principe di Piemonte al centro della città.

  • Iniziamo con Mino De Santis il 25 gennaio, così lo descrive suo fratello Giuseppe che ben lo conosce : "E' un sognatore ingenuo e intellettualmente onesto. Insofferente a qualsiasi regola, non scenderebbe mai a compromessi, ha l’anima libera e resta anarchico anche quando non sarebbe il caso… ha una singolare genialità, un'autentica vena artistica che differisce da qualsiasi accomodante musicalità “popolare” oggi cosi volgarmente e insopportabilmente stereotipata ". Con lui si parlerà di un tema altamente spirituale : alchimia, esoterismo, un tuffo nel mondo reale ed irreale dove contano i sentimenti, il nostro mondo interiore e molto altro.
  • Il 2 febbraio 2023 data unica fissata alle ore 18 la presentazione del secondo romanzo di Fernando Blasi in arte Nandu Popu dei Sud Sound System dal titolo " Li Menati ". Li menati in Salento sono i reietti, letteralmente gente da buttare, da evitare. Raramente però finiscono in discarica e anzi, affondano le loro radici nel territorio rendendolo marcio e inospitale. Molti dei menati che Fernando Blasi, in arte Nandu Popu, racconta in questo suo secondo libro, subiscono una metamorfosi profonda e irrefrenabile tanto da diventare boss della Sacra Corona Unita. Una metamorfosi che riguarda tutti, non solo i menati. Riguarda chi la incoraggia, chi sta a guardare, chi si rende invisibile lasciando il territorio alla loro mercè. Nandu Popu regala al lettore un racconto che attraversa il tempo e le vite di chi ha vissuto la Puglia soprattutto in determinati anni. Uno squarcio sul passato di una parte del territorio salentino, Casalabate in particolare, e sui trascorsi autobiografici dell'autore. Un continuo cammino tra passato e presente, tra credenze e storia, un atto d'amore nei confronti della propria terra e un avvertimento alle nuove generazioni affinché imparino a non restare a guardare e a intervenire, per cambiare le cose senza subirle. 

    Giovanni Piero Paladini, salentino di 65 anni, laureato in Giurisprudenza e Presidente della CONFIME-Confederazione Imprese Mediterranee. Esperto in relazioni internazionali e geopolica, ha acquisito pluriennale esperienza nel campo dell’internazionalizzazione delle imprese e della cooperazione accademica con particolare riguardo all’Area MENA. Da circa quindici anni ha dato concretezza alla sua passione, cioè la narrativa, attraverso la quale racconta le proprie esperienze, sensazioni ed emozioni vissute nei tanti viaggi in giro per il mondo. Ne sono nati cinque romanzi tra cui ultimo ‘Jihad’. In precedenza la trilogia dedicata all’affarista internazionale Marco Latini, comprendente ‘L’onore perso’, ‘Il decimo cerchio’ e ‘Il giuramento del falco’ ed infine ‘…e adesso tutto cambia’.

    Jihad è la storia di un giovane immigrato tunisino, aristocratico e ricco, Mohamed, scappato dal suo Paese a seguito della persecuzione del presidente Ben Ali nei confronti del partito Ennadha, di cui faceva parte il padre. Giunto in Sicilia, accolto dagli amici del padre, scopre di essere stato destinato a un futuro di leader della Jihad e manager di una compagnia finanziaria che, grazie a complicità mafiose locali e poteri forti internazionali, è dedita al malaffare, al traffico di armi e droga e al finanziamento del terrorismo islamico. Le contraddizioni personali, tra principi religiosi e vita sentimentale, lo travolgono trasportandolo in un vortice di dolore, angoscia e sensi di colpa.

  • Il terzo ospite sarà Giampiero Khaled Paladini che presenterà il suo ultimo romanzo " Jihad " l'8 febbraio, un tema molto in voga in questo momento in cui c'è bisogno di trovare un compromesso tra occidente ed oriente tra ricchi e poveri in un mondo sempre più globalizzato.

    La millenaria civiltà contadina; una civiltà che nei centri rurali del Salento aveva realizzato, pur in un quadro diffuso di povertà, sfruttamento ed ingiustizia, straordinari risultati di risposta ai bisogni collettivi, di socialità ed identità culturale. Le piazze di quei paesi, che negli ultimi anni sono state oggetto di importanti rifacimenti strutturali ed estetici dagli effetti spesso scenografici, perduta ogni funzione economica e sociale, oggi si presentano come spazi vuoti di presenza umana, freddi, senza storia, senza anima e memoria e ormai da decenni attendono nuova linfa e nuova vita, che sarà, se mai, del tutto diversa da quella di un passato leggendario ed irripetibile. L’ottava rima, con la musica e le cadenze sue proprie, poggia sulla strepitosa padronanza di una lingua che, già grande di suo, si è strutturata nei secoli con scambi, arricchimenti i più diversi, consentendo al popolo del Salento straordinarie capacità espressive, comunicative e creative; lingua che nel poema è strumento formidabile per il disegno di quadri, situazioni e personaggi, lo sviluppo del pensiero e del racconto, il dipanarsi di nostalgiche ricostruzioni e di ironiche, ma spesso amare e desolate invettive, tutte giocate tra il semiserio rimpianto del passato e la icastica condanna del presente.

    Fabrizio Romano Camilli imprenditore e politico, sarà l'ospite di mercoledi 15 febbraio nel corso della sua carriera politica è stato assessore ai trasporti, vie di comunicazione e demanio marittimo della regione Puglia, Presidente del comitato regionale Protezione Civile e componente della Commissione regionale antimafia. Dal 2004 autore di romanzi autobiografici e narrativa politica in genere aprirà una sua pagina come autore nel giugno 2020 con lo pseudonimo di Faro Milli. Con lui divagheremo del mondo politico di ieri e di oggi.

  • Il quarto ospite venerdi 10 febbraio sarà il prof. Giovanni Leuzzi, da sempre impegnato con progetti nel campo culturale e sociale, con lui il 15 febbraio con un tema ad ambedue molto caro dal titolo " Salentinità " tutto ciò che caratterizza e ci rende orgogliosi di essere nati nel tacco d'Italia.
  • Infine giovedi 23 febbraio 2023 alle ore 18 il cantautore P40- Il progetto P40 nasce nel 2002 dall’idea del musicista Pasquale G. Quaranta, personaggio emergente ed estroso della grande fucina di artisti salentini, subito balzato agli occhi del pubblico della sua terra natía per l’originalità della sua opera e il carisma del personaggio. Alla base del lavoro di P40 c’è l’osservazione attenta e critica del suo tempo che l’artista cerca di ri-significare nei suoi spettacoli, attraverso un repertorio di brani inediti composto dallo stesso. Incarnando un incontro tra la figura del cantautore e quella dell’attore, che insieme convivono sul palco portando in scena una rappresentazione quasi teatrale, essenziale, a tratti geniale ma nello stesso tempo ricca di improvvisazioni che giocano sugli equivoci e sulle sensazioni del pubblico. 

 

Le serate si svolgeranno nell'arco di un mese circa presso le gallerie Tartaro via Principe di Piemonte Galatina alle ore 18.00 e saranno riprese dalla Web TV :  TV Sud Tele Galatina e rimarranno archiviate sul canale Youtube dell'emittente.

Raimondo Rodia

 
Di Redazione (del 24/07/2015 @ 08:07:19, in Eventi, linkato 2175 volte)

Proseguono gli appuntamenti di "Brividi d'estate", la rassegna di manifestazioni ed eventi che stanno animando l'estate nohana, organizzata e presentata dalla Parrocchia" San Michele Arcangelo" e dalla web radio Nohinondazioni.
Venerdì 24 è la volta della musica live con Notte di Note: le piazze di Noha in musica, a partire dalle 21 e con il seguente programma:

  • Piazza Ciro Menotti con Thew J (inizio spettacolo h 21.00, 22.00, 23.00);
  • Piazzetta Trisciolo, che vanta un'acustica eccezionale, ospiterà una Free Jam Session aperta a tutti i musicisti e i Dual Jazz (h 21.15, 22.15, 23.15);
  • Piazza San Michele si esibirà Lu Fruttu Novu, giovanissimo gruppo emergente di musica popolare (h 21.30, 22.30. 23.30);
  • Piazza XXIV Maggio accoglierà gli esilaranti Quartetto sbagliato e Trio forse (h 21.45, 22.45, 23.45).


Venerdì 24 luglio dunque tutti a Noha a godere della buona musica live passeggiando per le strade e le piazze di Noha.

 
Di Redazione (del 20/12/2022 @ 08:07:16, in Comunicato Stampa, linkato 262 volte)

Pesante sconfitta casalinga quella dei salentini il cui obiettivo era di tenere a distanza la squadra di Scampia, anche con una vittoria non piena, e che ora si vedono affiancati in classifica dalla squadra napoletana con 10 punti, stazionando in zona retrocessione.

Formazione rimaneggiata quella guidata da mister Monaco che alla vigilia perde il laterale Scita in virtù di una risoluzione contrattuale voluta fortemente dall’attaccante richiesto in serie A3 dal Sabaudia.

Il termine ultimo per il tesseramento dell’atleta con il nuovo club, a rigor di regolamento, poteva essere completato entro le ore 12.00 del lunedì successivo alla fine del girone di andata del campionato di serie A3 di destinazione dell’atleta (ore 12.00 del 19 dicembre), ma l’atteggiamento recalcitrante del giocatore a continuare a giocare, ha spinto la società ad effettuare il trasferimento.

D’altro canto tenere forzatamente un giocatore a disposizione, è stato valutato dalla società come un fattore penalizzante, per cui la procedura di recesso del prestito è stata messa in atto per consentire il successivo tesseramento.

Il tecnico galatinese ha così responsabilizzato il giovanissimo De Matteis a ricoprire il ruolo di schiacciatore in opposizione a Pacelli in posto quattro.

Tiene il campo Galatina nel primo set con una prestazione tutta grinta e cuore, riuscendo a sbloccare un equilibrio perfetto sul 22-20 per poi riallinearsi sul 25-25 e 27-27, fino al muro di Rossetti su Piccolo che spiana la strada sull’uno a zero per i locali. Ai due opposti, Zanette ed Auriemma, il primato di migliori realizzatori con 10 punti a testa.

Nella seconda frazione il crollo inaspettato dei salentini. Fuga degli scampiesi (3-7) agevolata da una serie di ben quattro errori punto degli avversari che tentano con Zanette di rientrare fino al 7-11. I locali però sono in evidente affanno, il fondamentale del muro segna percentuali negative, gli errori si ripetono (anche un fallo di posizione) per un 12-19 sconfortante. Cresce tra gli ospiti la prestazione di Trani che porta a 23 i punti per i suoi colori mentre De Lorentis subentrato a De Matteis ferma il punteggio sul 17 con un pallonetto con un forzato cambio di mano. Ed arriva la parità dei set (17-25).

Terza frazione con la formazione locale che schiera in posto quattro Pacelli e De Lorentis: il resto del sestetto rimane invariato.

L’iniziale parità sul 6 a 6 si sblocca a vantaggio della squadra ospite con tre errori dei galatinesi (6-9) che riagguantano con Pacelli il 14-14. E’ molto falloso il sestetto di mister Monaco, chiaro sintomo di stanchezza mentale, e l’Athena Napoli dopo il diciannovesimo punto messo a segno da Trematerra, vince il set con ben 6 errori consecutivi di conclusione dei blucelesti locali (17-25).

Tenta il tutto per tutto mister Monaco nel quarto parziale. Schiera De Lorentis in diagonale a D’Alba, spostando Zanette in quattro, ma la musica cambia di poco. Sfodera tutto il suo senso di posizione in difesa quel magnete di nome Castagliulo, Auriemma torna a martellare, De Lorentis risponde al suo omologo dirimpettaio, Zanette aiuta la risalita (11-15,17-19) ma i troppi errori aprono un break di +4(20-24) che è la condanna finale.  

Tabellino 

OLIMPIA SBV GALATINA-ATHENA NAPOLI 1-3(29-27),17-25,17-25,21-25)

Napoli: Castagliulo(L), Auriemma 26, Gargiulo, Trematerra 7, Trani 9, Cocozza 2, Piccolo 5, Giordano 5, Catalano (L), Palladino, Limongello, D’Antonio All. Angelo Cimmino

Battute  sbagliate 5

Galatina: Pacelli 13, Apollonio(L), De Micheli G. 5, Rossetti 4, D’Alba 2, Dantoni, Zanette 25, De Matteis 3, De Lorentis 13 All. Mimmo Monaco Vice Manuela Montinari

Battute sbagliate 12

Area Comunicazione

Olimpia Sbv Galatina

 
Di Redazione (del 20/12/2023 @ 08:06:20, in Comunicato Stampa, linkato 353 volte)

L'Associazione "Furia Nohana" in collaborazione con il Comune di Galatina e con il Polo 2 organizza la prima edizione de "Il Natale Nohano".

Venerdì 22 Dicembre a partire dalle 17:30 inizierà presso il Polo 2 di Via Petronio la festa di Natale che proseguirà presso i giardini Madonna delle Grazie con tantissimi incredibili intrattenimenti:

  • Babbo Natale con i suoi doni;
  • Mercatino e prodotti tipici;
  • Intrattenimento musicale a cura di Robydj e Dariodj;
  • Artista di strada Maori;
  • Truccabimbi per i più piccoli;
  • Giostre gratuite per tutti i bambini;
  • Esibizione della Falconeria Dell'Anna;
  • Canti ed esibizioni dei bambini del Polo 2;

Non mancheranno ulteriori sorprese di una serata in cui Noha metterà in campo tutte le sue eccellenze, le sue energie e le sue tradizioni.

Associazione
Furia Nohana

 
Di Redazione (del 31/01/2023 @ 08:02:58, in Comunicato Stampa, linkato 357 volte)

Dal 23 al 30 gennaio 2023 l’Istituto Comprensivo Polo 1 nelle sue sedi di Galatina e Collemeto, ha organizzato una serie di iniziative in occasione della Giornata della Memoria per ricordare e commemorare le vittime della Shoah.
Nelle singole classi si sono svolti con i docenti momenti educativi di riflessioni, approfondimenti e attività varie sull’argomento: letture di libri e di poesie, visioni di film e documentari, componimenti poetici. Anche il laboratorio d’Arte “ Siamo tutti ebrei” per non dimenticare”,  si è impegnato nella creazione e nell’allestimento di una mostra speciale incentrata sul tema della Shoah. Con la creazione del treno dei ricordi e come in un gioco di ruolo immaginario gli alunni hanno riprodotto oggetti che richiamano il bagaglio dei deportati. Tale mostra, frutto del lavoro di tutte le classi, ha cercato di sensibilizzare gli allievi su questo drammatico tema, guidandoli attraverso nuovi spunti e prospettive che cercano di stimolarne l’empatia, la partecipazione e la comprensione, lasciando allo stesso tempo libera la loro espressività artistica.

All’interno di questa importante condivisione dei principi di educazione alla cittadinanza, richiamati nell’intervento del 27 Gennaio al Quirinale dal Ministro dell’istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria , intervento riportato sul sito della nostra scuola www. primopologalatina, il 23 gennaio presso la sede di Collemeto e il 25 a Galatina, tutte le classi seconde e terze hanno partecipato  all’incontro con  Sofia Schito autrice di La B capovolta. Con il semplice linguaggio dei bambini, Sofia Schito ha saputo coinvolgere gli alunni raccontando una delle pagine più dolorose della storia dell’uomo. “Nessun bambino dovrebbe mai sperimentare la crudeltà dell'uomo. Eppure può accadere che la follia umana prenda il sopravvento e sconvolga l'infanzia di molti, troppi, a cui non è semplice far capire il perché di tanta cattiveria”. Questo è il messaggio dell’autrice del libro e questo il messaggio della nostra Dirigente  Cascione Luisa a nome di tutto il personale scolastico del Polo 1: “attraverso lo studio dobbiamo comprendere le ragioni profonde che portarono allo sterminio nei campi di concentramento. Dobbiamo farlo per evitare che tutto ciò si ripeta”.

Giovedì 26 gennaio la nostra scuola ha partecipato con i Prof. Caiuli Graziano di chitarra classica e Schirinzi Gianfranco di violino, docenti di strumento nel Corso A ad indirizzo musicale ad un evento patrocinato dal Comune di Galatina presso il Salone dell’ex Monastero delle Clarisse in Galatina ”Rewind: Per non dimenticare la Giornata della Memoria”, eseguendo il brano in duo “ Schlinder’s List “. L’esibizione ha ancora una volta rivelato come la forza evocativa delle note e della musica composta da John Williams per la colonna sonora di Schindler’s List, riesca a mostrare l’abominio della guerra e delle persecuzioni razziali.

 Anche questo è il nostro modo di dire “MAI PIU”.

Le iniziative sono  continuate lunedi 30 gennaio al Teatro Cavallino Bianco di Galatina dove le classi prime hanno assistito nella mattinata al recital  promosso dall’Associazione GIORE’ intitolato “La forza della memoria”, in omaggio ai superstiti dell’Olocausto e ai testimoni dei campi di concentramento nazisti. La manifestazione intende sottolineare la valenza didattico-educativa di questa ricorrenza, fondamentale in un percorso di crescita e di coscienza civile, la cui ricostruzione deve partire proprio dall’infanzia.

Con la consapevolezza che il passato non si cancella, ma con la speranza di un futuro migliore, auguriamo ai nostri ragazzi di mantenere sempre viva la Memoria di ciò che è accaduto per fare in modo che non si ripeta mai più.

 Fiorella Mastria

 
Di Antonio Mellone (del 27/09/2014 @ 08:02:49, in Eventi, linkato 3354 volte)

L’inizio della tre giorni di festa in onore di San Michele Arcangelo patrono di Noha è annunciato dai mattutini dieci “colpi secchi” a salve provenienti dal “cannone del Gianicolo della frazione” e dallo scampanio diffuso ai quattro venti dalle campane del “duomo”.

Dopo questa insolita sveglia, in mattinata, la Banda musicale di Noha, diretta dal maestro Lory Calò, percorrerà quasi tutti i rioni ed i quartieri della cittadina inondandoli allegramente delle note dei brani più belli, che vanno dalle marce tradizionali alla musica pop e jazz.

Nel corso della serata, la bella statua dell’Arcangelo portata in spalla dai devoti ondoleggerà in processione sulla testa dei nohani e dei pellegrini (ma senza alcuna forma di inchino ad eventuali “autorità locali”), mentre la reliquia - rappresentata da un frammento di roccia della grotta di Monte Sant’Angelo sul Gargano dove nel 490 avvenne la prima apparizione del vessillifero delle schiere celesti - dopo la sua intronizzazione sull’altare maggiore verrà presentata dal parroco al bacio dei fedeli.

Il 29 settembre, giorno della solennità canonica, verrà cadenzato dalle celebrazioni eucaristiche, che termineranno tutte con l’antico inno a San Michele - musicato e trascritto su pentagramma proprio a Noha nei primi del ‘900 del secolo scorso – intonato da coro, soli, organo e orchestra, a seconda delle cerimonie.

Il programma della seconda sera di festa è contrassegnato dall’alternanza sulla cassa armonica, palcoscenico del teatro dell’Opera, di due concerti bandistici che, per la gioia dei melomani, si esibiranno nelle sinfonie più famose della musica classica. Al termine delle rassegne liriche avrà luogo lo spettacolo della gara dei fuochi pirotecnici. 

Il resto della ricorrenza è tutto un susseguirsi di baroccheggianti arcuati festoni luminosi, di bancarelle e mercatini sempre più simili ad un suq, di luna park al limitare del paese, di gustosissimi mustaccioli e cupete prodotte in diretta dai maestri pasticcieri, di tavolini sparsi per calli e campielli nohani imbanditi da leccornie gastronomiche locali (come la carne di maiale, che tradizionalmente viene arrostita o cotta “a minestra” con le cicore creste).

Non mancheranno, tuttavia, per i palati meno esigenti, i cibi esotici o global, i panini degni del Mc Donald, gli hot-dog e le fritture miste di tutto, che investono con il loro inebriante, diciamo così, eau de toilette lo struscio di grandi e piccoli sul corso principale della cittadina. 

Il terzo giorno, con il concerto di musica più “contemporanea” calerà il sipario non soltanto sulla patronale di Noha ma anche su tutte le altre feste di Puglia che, dal Gargano al Salento, brillano ininterrottamente per tutta l’estate.

Del resto l’autunno avanza, come attestano anche alcuni antichi adagi locali secondo cui: “Per San Michele ogni straccio sa di miele” (a sottolineare che i frutti autunnali sono dolcissimi) e poi ancora “Pe’ San Micheli duma lu candelieri”, a San Michele accendi il candeliere (in quanto le giornate van sempre più accorciandosi).

*

Allora buona festa a tutti e buon onomastico ai numerosi Micheli e Micheline di Noha e dintorni, sparsi ovunque nel mondo.

*

p.s.

Nohani e viaggiatori da ogni dove, ricordatevi di accostarvi al banchetto allestito in piazza San Michele per firmare la scheda di appello al FAI (Fondo Ambiente Italia) affinché le casiceddhre di Noha vengano ammesse nel catalogo di questa importante benemerita fondazione nazionale che dal 1975 ha salvato, restaurato e aperto al pubblico importanti testimonianze del patrimonio storico, artistico e naturalistico italiani.

La firma non costa niente, ma può rendere tanto in termini di tutela delle nostre radici e della nostra identità.       

Antonio Mellone

[Una sintesi di questo trafiletto è apparsa sulla rivista “quiSalento”, Lecce, settembre 2014]

 
Di Redazione (del 30/11/2015 @ 07:37:21, in Comunicato Stampa, linkato 2015 volte)

Lunedi 30 novembre alle ore 18,30, presso l’Auditorium “G. Martinez” dell’omonimo  Liceo Artistico  di Galatina, sarà presentato in prima nazionale Salento Rock Andato via senza salutare per i tipi di Kurumuny,  il primo libro di Francesca Malerba.

L’incontro è promosso ed organizzato dalla Libreria Fiordilibro, con il patrocinio del Comune di Galatina, l’IISS “P. Colonna” e la collaborazione di Inondazioni.it.

Interverranno il Sindaco Dott. Cosimo Montagna, l’Ass. re alla Cultura prof.ssa Daniela Vantaggiato, la Dirigente dell’IISS prof.ssa Maria Rita Meleleo, il dott. Livio Romano scrittore e il dott. Antonio Liguori corrispondente della Gazzetta del Mezzogiorno. 

Salento Rock. Andati via senza salutare ricorda un passato recente della storia di Galatina.     

Il romanzo è basato su fatti realmente accaduti in Salento tra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ’90. La vicenda ha luogo principalmente a Galatina, scossa, come altri piccoli centri, dal rapido aumento della tossicodipendenza. A causa dell’elevato consumo di eroina per via endovenosa, nei primi anni ’90 scoppiò
nel paese un'epidemia di AIDS, con oltre duecento sieropositivi registrati dalla USL, e numerosi decessi, che
si andavano a sommare a quelli dei giovani morti per droga. Già dal 1987, grazie a un cospicuo

finanziamento della Cassa del Mezzogiorno, l’ospedale “Santa Caterina Novella” era stato dotato di un

reparto infettivi all’avanguardia, non ancora attivato a causa di ostacoli amministrativi. I malati di AIDS

venivano curati in un'ala dell’ospedale seminterrata, con posti letto insufficienti e in condizioni igieniche e

sanitarie inadeguate.

Attorno alle difficili esistenze dei malati e dei tossicodipendenti, il paese reagiva in due modi opposti: da

una parte l'indifferenza e addirittura il rifiuto e l'emarginazione, dall'altra la volontà di denunciare la

situazione e di lottare per ottenere attenzione e diritti. Prezioso fu l’attivismo di alcuni ragazzi del paese e

del centro da loro fondato.

Incentrato sulla voce narrante di un'adolescente che prende pian piano coscienza dei fatti, fino a esserne

travolta personalmente, Salento Rock è un mosaico di differenti vicende di vita e rappresenta uno scorcio

della società dei tempi: i giovani, la musica, la droga, la disoccupazione, lo scarto generazionale tra genitori

e figli. Tra doloroso romanzo di formazione e reportage sociale (basato su testimonianze reali e approfondite ricerche d'archivio), Salento Rock ripercorre, se pur liberamente, una parte della recente storia di Galatina e vuole essere uno spunto di riflessione sui temi attuali della tossicodipendenza, dell’AIDS, del disagio giovanile. Grazie alla scrittura semplice e immediata, si rivolge a un pubblico eterogeneo: da chi è stato testimone delle vicende narrate, agli adolescenti in preda agli attuali problemi e nodi esistenziali. 

Francesca Malerba  Nata a Galatina (LE) nel 1977, ha trascorso gli anni universitari a Bologna e dal 2002 vive a Roma, dove lavora nell’Istituto di Neuroscienze fondato da Rita Levi-Montalcini. Appassionata di danza, musica e letteratura, cerca di applicare a questi settori creativi tutta la sua attitudine da ricercatrice scientifica.

 

Libreria Fiordilibro

 
Di Antonio Mellone (del 29/07/2014 @ 07:30:11, in Comunicato Stampa, linkato 3490 volte)

La bottega della pittrice Paola Rizzo va sempre più prendendo le sembianze di una cassa armonica, palcoscenico dell’Opera delle feste del Salento. Avevi già da tempo la sensazione che quello Studio d’Arte non avesse più pareti ma alberi d’ulivo, tronchi e chiome con anima dentro, radici per terra e testa verso il cielo; non più tetto ma volta celeste o stellata, a seconda; non più pennelli e matite e pastelli ma bacchette in mano ad un direttore d’orchestra.
E ne hai avuto la conferma anche oggi.
Paola ti ha invitato nel suo laboratorio nel centro di Noha a dare un’occhiata all’abbozzo di una sua nuova creatura impressa su carta spalmata di grafite, un sassofono ed una mano d’artista in atto di pigiar tasti per creare musica, un grande manifesto di chiaroscuri da esporre nella sua scuola, l’Accademia delle Belle Arti di Lecce, per il Locomotive Jazz Festival 2014.
La matita e le dita delicate di Paola diventano scalpello e colpi nel profilare l’ottone e la mano del sassofonista: sì, perché il foglio con i suoi giochi di luci e ombre sembra acquistare qui la terza dimensione, sicché l’immagine t’appare non più come un disegno su cartoncino ma come una statua a tutto tondo: all’inizio come un “Prigione” da sbozzare, incidere, levigare, spianare; alla fine, nella sua completezza, come una scultura pronta ad animarsi, riempirsi di fiato, muoversi, comunicare, emettere suoni.
Non sei solo a mirare l’opera nascente di Paola che s’affanna a togliere il bianco superfluo della superficie di carta: con te ci sono anche Caparezza, Nandu Popu, Roy Paci, Raffaele Casarano, Giuliano Sangiorgi, Cesare Dell’Anna, Romeus di Noha e tanti altri che fan capolino talvolta impertinenti dai loro ritratti di “Grafite è musica”, e non stanno mai fermi: sembra abbiano l’“arte-etica”; e parlano, ridono, si sfottono, provano e riprovano i loro strumenti musicali, concertano, s’accordano, e diffondono le loro note ancor prima delle serate ufficiali del Festival del Jazz. Note vagabonde nel sole, nel mare, nel vento; note di coinvolgimento, di talento, fermento.
                

Antonio Mellone

 


LOCOMOTIVE ART live painting Paola Rizzo
Giovedì 31 Luglio 2014 – presso ACCADEMIA DI BELLE ARTI – Lecce.

  • Ore 10:30 Inaugurazione SAXOPHOBIA, mostra dedicata al bicentenario della nascita di Adolphe Sax, inventore del saxofono, a cura di Attili Berni
  • Vernissage performativo di presentazione del Locomotive Art Festival in  collaborazione con ”VILLAGGIO DEI 5 SENSI’ e live painting a cura dell’artista PAOLA RIZZO.

L'opera dal titolo "Omaggio ad Adolphe Sax" resterà in esposizione dal 31 Luglio al 5 Agosto 2014, presso l'accademia delle Belle Arti di Lecce.

 
Di Redazione (del 03/10/2013 @ 07:28:39, in Cultura, linkato 4187 volte)

"Nel bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi (10 ottobre 2013) eccovi di seguito un intervento del nostro P. Francesco D'Acquarica i.m.c. sulla religiosità del grande musicista".

La storia di Giuseppe Verdi è iniziata due cento anni fa, a Roncole, piccolo villaggio vicino a Busseto in provincia di Parma. Nacque una domenica in cui si prolungava la festa del patrono San Donnino, un santo che allora dava nome all’attuale Fidenza, la città del vescovo, munita di una delle più belle cattedrali romaniche d’Emilia. Infatti Fidenza fino al 1927 si chiamava Borgo San Donnino. Il nostro Giuseppe nacque in questo contesto di festa religiosa, e la sua religiosità nacque quando nacque lui.

Fin da piccolo bazzicò in chiesa, dove faceva il chierichetto. Lo si vedeva rapito quando il parroco don Pietro Baistrocchi saliva in cantoria e metteva le mani sull’organo. Ma la sua religiosità la possiamo definire piuttosto una “religiosità laica”, perché il suo cuore era incantato dalla musica più che dalla fede e dal Vangelo.

Un giorno, preso qual era dalla magia dell’organo, si dimenticò di porgere le ampolline dell’acqua e del vino. Il prete, per svegliarlo, gli diede un calcio che lo fece ruzzolare dall’altare. Giuseppe, che aveva sette anni e forse conosceva meglio il dialetto che l’italiano, reagì con una tipica imprecazione parmigiana: Dio t’manda na sajetta, “Dio ti mandi un fulmine”. Caso volle che qualche anno più tardi, in altra chiesa, un canonico di Roncole, don Giacomo Masini, morì colpito da un fulmine con altri tre sacerdoti, mentre insieme cantavano i vespri. Verdi si salvò perché fu trattenuto per strada dal temporale.

Comunque è certo che nell’infanzia di Verdi la parrocchia ha avuto la sua parte. Tutto normale diremmo noi oggi. Del resto che cosa può fare un bambino, in un villaggio di trecento abitanti, se non attaccarsi alla tonaca del prete ?

Verdi imparò a leggere e a scrivere da don Pietro Baistrocchi, il suo parroco, che aveva anche funzioni di maestro elementare e di organista. Don Pietro inoltre gli insegnò qualcosa di latino e soprattutto gli diede qualche nozione di musica, con lezioni di pratica di organo. E si deve proprio a questo prete la scoperta del suo talento musicale.

Quando Verdi aveva nove anni don Pietro morì e gli succedette come organista per le funzioni religiose domenicali.

Da Roncole si trasferì poi a Busseto per frequentare il ginnasio e continuare nello stesso tempo gli studi di musica. A Busseto gli insegnanti furono ancora dei sacerdoti e dei frati francescani. Gli proposero perfino di farsi prete.

Ma non bastarono né i preti né i frati per dare autenticità alla religiosità di Verdi. La musica lo vide lanciato nel mondo dell’arte; la sua religiosità che abbiamo definito “laica” rimarrà presente nelle sue opere, ma appunto sempre “laica”.

Ancora giovanissimo gli morirono i due figli e qualche anno dopo anche la moglie, la famosa Margherita Barezzi, di sei mesi più giovane di lui. Non avrà allora remore a convivere con la soprano Giuseppina Strepponi, causando lo scandalo della gente di Busseto. E’ il periodo che possiamo definire anticlericale. E a chi gli faceva osservare che la convivenza era scandalosa, Verdi su tutte le furie rispondeva: In casa mia io faccio quello che voglio !

Infatti dopo dieci anni dalla morte della moglie Margherita convisse con la Strepponi per altri dieci; poi la sposò in chiesa.

Tutti conosciamo i grandi brani musicali del Nabucco, un’opera dove si prega sette volte, dodici volte nei Lombardi alla prima crociata: musica nobile, imponente. Il coro fatidico “O Signor, che dal tetto natìo” finì addirittura nelle chiese. Come si fa a non pensare alla Messa da Requiem dedicata ad Alessandro Manzoni in occasione della sua morte. E poi la Vergine degli Angeli dalla Forza del Destino. Essa fa il paio con il Va pensiero del Nabucco perché vive, senza il resto dell’opera, una vita autonoma e conosce il cuore di tutti come fosse uno solo. Sono tutte musiche molto note che ascoltandole in raccoglimento innalzano l’anima a Dio.

Ci sono anche le musiche sacre come per esempio il “Tantum ergo” per voce e pianoforte, il “Pater noster” per coro a cinque voci, l’Ave Maria per soprano e archi, un’altra “Ave Maria” per coro a quattro voci, i Quattro pezzi sacri all’Opera di Parigi. Perché Giuseppe Verdi è grande per le musiche che sapeva creare, musiche per la gente e sapeva dare emozioni. Lui stesso si confessa quando scrive al suo librettista Francesco Maria Piave: “Quando sono tra me e me alle prese con le mie note, allora il cuore palpita, le lacrime piovono dagli occhi e la commozione e i piaceri sono indicibili”. Questo è il Verdi della musica amata da tutti e da queste emozioni nascono anche i brani musicali che sicuramente riempiono lo spirito.

Morì a Milano, assistito mentre era agonizzante da don Adalberto Catena, il parroco di San Fedele che aveva già assistito al trapasso di Alessandro Manzoni: e sarà questo parroco a recitare le preghiere degli agonizzanti.

P. Francesco D'Acquarica

 

Il Comune di Galatina, attraverso un processo iniziato nel tempo e diversamente partecipato da alcune associazioni culturali ivi presenti, ha dato vita ad un percorso di valorizzazione, riqualificazione e salvaguardia dei beni materiali ed immateriali e dei luoghi presenti sia nel Centro antico della Città, sia sull’intero territorio, frazioni comprese. Galatina ha un profondo patrimonio storico culturale fatto di palazzi gentilizi, edifici storici  e di personaggi illustri, di tradizioni, di fenomeni antropologici (si pensi al fenomeno del tarantismo che viene attenzionato e riproposto durante i festeggiamenti dei Santi Pietro e Paolo dal 28 al 29 giugno), e di una ricca tradizione di riti e festeggiamenti religiosi (si pensi alla processione dell’Addolorata durante la Settimana Santa). Negli ultimi tre anni molto successo ha avuto la rievocazione di un Corteo Storico promosso dal locale Club Unesco per i Weekend Orsiniani, iniziativa che si coagula attorno alla figura di Maria d’Enghien e sulla Basilica di Santa Caterina.

Tra le peculiarità alimentari, possiamo ricordare le varie pasticcerie, che custodiscono alcune antiche ricette di dolci, di cui alcune anche con marchio registrato come nel caso della mafalda®, la produzione di vini, di farine e paste speciali, e di alcune produzioni agroalimentari di eccellenza quali la cicoria, la patata sieglinda, e prodotti tipici realizzati in occasione di festività (es. le “caddhe caddhe” che sono una pietanza antica, oggi quasi estinta, e sembra che si usasse solo nella città di Galatina la sera della vigilia di Natale, infatti se provi a chiedere ad un salentino non sa risponderti cosa siano). Galatina vanta la presenza di alcuni storici circoli letterari e di varie associazioni culturali, tra cui il Circolo  Athena, l’Università Popolare “Aldo Vallone”, il Club Unesco, ecc. Recentemente è nata una Rete di Associazioni a Presidio permanente per il Centro Antico, il cui acronimo è R.A.D.I.C.I. (Rete di  Associazioni a Difesa delle Identità Culturali  Insieme), il cui scopo è la tutela, salvaguardia, decoro, valorizzazione promozione, studio, ricerca e fruizione dei beni materiali e immateriali del Centro Antico di Galatina.

Attualmente la Città continua a sedurre molti visitatori stranieri, che spesso decidono poi di comprare qualche storico edificio da ristrutturare. Notevole è la presenza di inglesi e di americani, che hanno deciso di acquistare casa nella cittadina, ed in alcuni casi di trasferirsi a viverci. Molti anche coloro che dai paesi vicini, affascinati dalla bellezza dei luoghi, dall’impronta comunitaria richiamata dall’atmosfera del Borgo Antico, che hanno deciso di trasferirvisi. Nell’intento di declinare un nuovo modello di sviluppo turistico ed economico sostenibile, al fine di meglio valorizzare la rete di comunità sottesa tra arte e luoghi d’arte, di stimolare una rinascita e valorizzazione del Borgo Antico, per facilitare la fruizione dello stesso, questo Comune, dopo aver intrapreso un percorso sempre più convinto di pedonalizzazione e di limitazione al traffico della zona antica, intende attraverso questo piccolo educational tour, far conoscere all’esterno le tante potenzialità  che questa Città d’Arte offre, grazie alla presenza di giornalisti, blogger ed opinion leader, che saranno condotti in uno speciale percorso dalle guide abilitate della nostra Città.

 

Durante la giornata sono previsti tre speciali percorsi di visita gratuita per visitatori e turisti (uno la mattina e due il pomeriggio), oltre ad uno speciale programma di accoglienza per i due giornalisti invitati per l’occasione. Gli orari di ritrovo sono dettagliati nella locandina.  Il Tour organizzato prevede un itinerario che si snoda oltre che nell’interno della suggestiva e maestosa Basilica di Santa Caterina d’Alessandria ed il relativo Museo adiacente al Chiostro, anche tra vicoli e corti, ammirando palazzi, decori, epigrafi, stemmi, visitando il Museo Civico e la Biblioteca che custodisce preziosi incunaboli. Presso le botteghe, le pasticcerie, ed altri locali commerciali e di ristorazione sarà proposto il meglio di alcune specialità alimentari del luogo, dai dolci (si pensi al pasticciotto, all’africano, ai divini amori, alle maddalene, alla mafalda®, ai quaresimali, alle bocche di dama, ai mustacciuoli, ai cioccolatini, ecc.), al vino, ai prodotti da forno ed ad alcuni piatti e prodotti tipici.  Sarà possibile visitare alcune gallerie e la mostra Odissea Minima allestita presso L’Atelier di Marcello Toma al civico 17di Via Umberto I. Per l’occasione tutte le Botteghe del Centro saranno aperte fino a tarda sera, tra cui la storica pasticceria di Ascalone, nota in ogni dove per i suoi famosi pasticciotti.

 

PROGRAMMA

Inizio del programma ore 9:30, raduno in Piazzetta Orsini e/o Piazza San Pietro.

Mattina: due turni di visite. Il primo turno raduno ed accoglienza ore 9:30. Inizio percorso partendo dalla Basilica di Santa Caterina.

Pomeriggio: due turni di visite.  Il primo ritrovo ore 17:00, il secondo ritrovo ore 17:30. I percorsi sono misti e spaziano tra arte, curiosità e gusto.

Ore 19:30 “La patata di Galatina, occasione da cogliere per la promozione della nostra città”,  incontro tematico sulla specialità agroalimentare patata sieglinda, incontro moderato dal giornalista Bruno Conte. Relatori: Salvatore Manfreda, Presidente Associazione Produttori Patate di Galatina; Federico Manni, Export Manager Cooperativa Acli di Racale; Michele Bruno, Presidente di Puglia Expo; Ambra Mongiò imprenditrice agricola; saranno presenti anche i due candidati sindaco Marcello Amante e Giampiero de Pascalis.

Alle 21:00– Tavola Rotonda : “Gli itinerari dell’arte: il Centro Antico e la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria”. Saranno presenti il Commissario dott. Guido Aprea, il sub Commissario dott. Vincenzo Calignano, giornalisti e blogger, tra cui la dott.ssa Annamaria Demartini editore e dirett. Editoriale MondoPressing e la dott.ssa Susanna Crimelia giornalista di Ambiente Europa, alcuni esperti, tra cui lo storico dell’arte Giovanni Giangreco, il prof. Giancarlo Vallone, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Salento, il dott. Luigi Galante critico d’arte ed alcuni appassionati d’arte insieme ad esponenti di associazioni locali ed alla Rete associativa. Modera  l’incontro il prof. Maurizio Nocera. Dopo l’incontro culturale,  previsti alcuni momento di improvvisazione artistica e musicale.

NB: Controllare le locandine in allegato per orari, info, e nomi dei relatori di entrambi i convegni.

Per info contattare:                  Gianfranco Loreta 347 6413286

 
Di Redazione (del 21/12/2017 @ 07:23:22, in Comunicato Stampa, linkato 3431 volte)

Siete tutti invitati al "Concerto di Natale" che si terrà il 21 dicembre alle ore 18.30 nella Chiesa Matrice di Noha, dedicata a San Michele Arcangelo, a cura dell’orchestra composta da circa 50 ragazzi che studiano strumento musicale, divisa in chitarre, tastiere, sax e clarinetti presso l’Istituto Comprensivo Statale "Tricase - Via Apulia".

Non mancate.

Lory Calò

 

 

 

 
Di Redazione (del 29/04/2015 @ 07:14:22, in NohaBlog, linkato 2450 volte)

Con la poesia, “La Vita è…”, un’alunna di Noha si aggiudica un concorso nazionale di poesia. Chiara Serra, è questo il nome della studentessa, della III B della secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Polo 2”, di Galatina - Noha, si è aggiudicata il primo premio al primo concorso nazionale di poesia “La vita è…”, organizzato dall’associazione culturale “Filippo e Panuru” di Lecce. Il 23 aprile 2015, presso il teatro “Paisiello”, in seno allo spettacolo di beneficenza “Canto, musica e poesia….. per un sorriso in più”, Chiara è stata premiata con una targa ricordo e un assegno di 250 euro.
Chiara dividerà l’assegno con i compagni e sarà usato per la festa di fine anno e… per una sorpresa.
Il testo della poesia "Vita":

Amata, odiata,
a volte rifiutata,
altre desiderata.
Al centro del mondo
o ai bordi di una strada,
ogni vita va rispettata.

F.Dur.
(fonte Nuovo Quotidiano di Puglia )

 
Di Antonio Mellone (del 26/01/2014 @ 07:12:34, in NohaBlog, linkato 2912 volte)

Che dire poi dei mestieri rappresentati nel presepe? Per il mio sindaco “alcuni mestieri sono del passato e quindi chiaramente non ritorneranno più”.

Ora, io mi chiedo se il mestiere del contadino, quello dell’allevatore, e poi ancora l’attività del pastore, ma anche quelle del ciabattino, del falegname, del maniscalco, dell’oste, del lavoratore della terracotta e/o della pietra leccese, del fruttivendolo, del fornaio, del pescivendolo, dell’impagliatore di sedie, e degli altri artigiani (tra l’altro quasi tutti raffigurati nel nohano presepe da chi nella sua vita quotidiana svolge tuttora, guarda un po’, proprio quel mestiere) siano arti e professioni morte e sepolte, o non invece il vero sistema nervoso della comunità di oggi e di domani.

Chissà se il mio sindaco ha mai sentito parlare di “Economia della prossimità”. Quella roba che, anche grazie alla crisi, è (ri)comparsa nel mondo del commercio e del retail con forme organizzate di nicchia come i Gas (Gruppi di acquisto solidale), gruppi di persone consapevoli, spesso coinquilini o vicini di casa, che si organizzano per ridurre la filiera distributiva, rivolgendosi direttamente agli agricoltori per l’acquisto di frutta, olio, vino, ortaggi e prodotti vari della terra e dell’allevamento (ma anche dell’artigianato).

Chissà se il mio sindaco pensa che la produzione e il consumo a chilometri zero, come le cicorie locali o come le patate novelle di Galatina (queste ultime pare abbiano ottenuto pure il marchio DOP), od anche di alcuni formaggi, come il pecorino del Salento, siano cose che “fanno parte del passato e quindi chiaramente non ritorneranno più” oppure se questo sia il famoso “futuro” su cui investire energie tentando un novello rinascimento economico.

E chissà come potrebbe essere la pastorizia dei giorni nostri o di domani, quella “garantita e studiata e collegata con i tempi, e con [l’utilizzo] della tecnologia moderna, come [del resto] l’agricoltura” (visto che come si evince anche dal montuoso pensiero “non è più come quella di cinquanta o cento anni fa”).

Chissà cosa avrà in mente il sindaco di Galatina. Forse una pastorizia, come dire, in grande, ma soprattutto senza pascoli, con delle pecore bioniche con antifurto satellitare incorporato, con ovini nati in laboratorio e da crescere in batteria, pompandoli magari a estrogeni e nutrendoli a erba sintetica; oppure un gregge seguito non più da un pastore ma da un robot, o magari, visto che oggi vanno tanto di moda, dai droni. Ma sì, rimoderniamoci.

E poi, visto che i pascoli sono ormai così anacronistici (ormai esistono solo nei musei o sulle terrazze di alcuni beni culturali di Noha, come la casa dell’orologio di piazza San Michele) l’unico modo di pensare alla pastorizia in chiave moderna potrebbe essere questo.

Ideona: potremmo pure brevettarlo e presentarlo all’Expo 2015 di Milano (che, tra l’altro, ha per tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”: un titolo presa-per-il-culo), magari con il seguente slogan coniato dal nostro primo cittadino in persona (ipse dixit): “l’agricoltura non va più fatta su piccoli appezzamenti ma attraverso un sistema di cooperative”. Si potrebbe poi comporre un bel sottofondo musicale, romantico anzichenò, anzi una canzone il cui ritornello potrebbe suonare così: “Mi ricordo campagne verdi”.

*

Ma le elucubrazioni sindacali non si fermano mica a questo. Imperterrito il sindaco ha continuato con una montagna di altre interessanti arguzie, tipo che “i servizi vanno spostati nei centri storici”, i quali “vanno salvaguardati, altrimenti rimangono una cattedrale nel deserto”.

I centri storici, cattedrale nel deserto? Non i centri commerciali?

Ma forse avrò capito male io. Anzi sicuramente.

O forse voleva dire che al centro storico bisogna fare un servizio così.

*

Ma sì, che stupido che sono, un bel centro commerciale nuovo di zecca, magari eretto dagli amichetti della Pantacom su ventisei ettari quadrati di campagna (o di pascolo) è matematico che possa incentivare l’agricoltura e la pastorizia e soprattutto il centro storico di Galatina.

Una logica di ferro, un ragionamento granitico, un pensiero solido. Come il cemento.

*

Bene. Ed ora osserviamo un minuto di coerenza.

[continua]
Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 18/02/2016 @ 07:12:18, in Comunicato Stampa, linkato 1683 volte)

Una botta di vita gliel’han data il Maestro Nicola Piovani e la sua musica pericolosa con un propizio sold out il 29 dicembre scorso. E già qualche settimana prima una moltitudine di galatinesi,  spintonando come un ariete alle sue porte, nella fatidica serata di riapertura. Al mitico Cine Teatro Cavallino Bianco! Poi di nuovo silenzio e qualche chiacchiera. Tante aspettative.

Ed ecco che torna la  rassegna teatrale. Una bella occasione per  appassionati e fedelissimi, per i   nostalgici  delle lontane gloriose stagioni,  per chi  avverte il bisogno di spegnere il cellulare e  concedersi uno scampolo di assenza collettiva, per quanti  riusciranno a scrollarsi di dosso pigrizia e indolenza, per trascorrere una serata diversa di quelle davanti alla televisione.

C’è da sperare di non incontrare le solite facce e di trovare gente nuova che riscopra il piacere di tornare insieme al Cavallino, non solo per assistere ad uno spettacolo, ma con una marcia in più, che dà l’orgoglio di ritrovare la memoria storica di una comunità in un luogo che la rappresenta.

Veramente, il teatro non attira chi non lo conosce o chi non conosce gli artisti.

Ai meno informati c’è da dire che la stagione 2016  di Galatina presenta nomi noti al grande pubblico come  Mario  Perrotta o Lucrezia Lante della Rovere, personaggi provenienti dal mondo televisivo e giornalistico, poeti che, tra musica e parole, cercheranno lo spettatore per stupirlo o per provocarlo, con performance che ci riportano ai movimenti del secolo scorso, attraverso scenari di straordinaria attualità.

Chi si accosta al teatro non rimane mai deluso e si sorprende sempre delle meraviglie che riservano gli artisti, quando magicamente si realizza il transfert di più  emozioni  possibili dal palcoscenico alla platea e viceversa. Entra nella dimensione di chi ha fatto una scelta di vita coraggiosa. Sì, un mestiere che può diventare come tanti altri ma che è diverso. Per sopravvivenza o utilitarismo, in molti abbiamo fatto scelte di vita, sacrificando, spesso senza rendercene conto, la vita vera, fatta di libertà, conoscenza, amicizia, semplicità, consapevolezza, di gioco e anche di  assurdo, non senso.

Vita che il teatro ci restituisce,  quando ci riconosciamo, nella nostra autenticità, con  vizi e virtù, con il bisogno di conferme o di svolte, se non di rotture e comunque di condivisione di tutto ciò che non si può esaurire sulle pagine dei social.

Perché sento da cittadina galatinese di esprimere pubblicamente queste semplici riflessioni? Prima di tutto perché il Cavallino è anche mio! Bello incontrarsi al Cavallino! Il Cavallino non è solo Galatina! Chi  fa teatro dalle vecchie e dure tavole del  rinato Cavallino e dalle nuove avvolgenti poltrone  ripete un rito magico che in altri tempi  ha messo in scena  espressioni culturali internazionali. 

Per questo non mi faccio distrarre da osservazioni più o meno fondate, da polemiche sterili o dalle avversioni cieche  di chi sta a misurare le modeste risorse che il Comune riesce a mettere a disposizione per sostenere questa attività di valore per l’ interesse pubblico.

Per questo non indugio ad  acquistare l‘abbonamento.

Per questo al nostro Teatro Comunale vorrei vedere, come quando mi capita di andare a Lecce, a Nardò, o a Novoli e Aradeo, tante belle persone gioiose che chiacchierano prima dello spettacolo, che  vi si immergono dentro in sala e si raccontano dopo, all’uscita.

I giovani che ho la fortuna di incontrare hanno superato il cliché che andare a teatro è costoso o noioso. Li trovi perché  hanno preferito il teatro ad un apericena o a un ingresso in discoteca. Forse anche perché la stessa organizzazione delle attività è affidata a gruppi giovanili.

C’è da auspicare che ben presto anche qui siano coinvolti  giovani competenti e accreditati, per dare linfa e vitalità ad un luogo dell’anima che appartiene a tutti noi e dove sicuramente possiamo respirare vivo!

Rita Toscano

 
Di Redazione (del 11/07/2015 @ 07:05:13, in Eventi, linkato 2834 volte)

Finale del Barocco Talent domenica 12 luglio 2015, nella Piazza di Noha, precisamente in via Castello (Palazzo Ducale), si terrà la finale de il Barocco Talent Terza Edizione 2015. Un nutrito cartellone di concorrenti e di ospiti riempiranno la serata, che avrà inizio alle ore 21,00 e sarà trasmessa in diretta streaming su www.inondazioni.it. La serata avrà come madrina l'artista Claudia Casciaro, che sarà la presidentessa della Giuria Tecnica e di Qualità.

Come nostra abitudine, in giuria, ci saranno professionisti del mondo dello spettacolo che valuteranno le esibizioni dei concorrenti che hanno superato le fasi di selezione. Ci fa molto piacere avere con noi nelle file della giuria le nostre amiche Daniela Cataldi e Raffaella Roccasecca de “Il Peccato di EVA”, che hanno risposto al nostro invito.

I concorrenti selezionati nelle fasi precedenti, approdati in semifinale e selezionati dalla giuria e dal web, che si esibiranno e gareggeranno nella finale sono:

Anna Maria Carcagnì, Marco Centonze, Sara Distante, Simone D'Elia, Mattia Festa (ThewJ), Cristina Manca, Sharon Manca, Giulia Margiotta, Alberto Marzo e Francesca Pisanello.

Ma non finisce qui. La serata sarà ricca di ospiti, non ci saranno solo i cantanti in gara ma anche tanti ospiti che avranno il compito di allietare e spezzare la tensione della gara con intermezzi musicali, cabarettistici e fashion.

Sul palco si alterneranno il cabarettista Andrea Baccassino, il balletto della Palestra Family Sport, un saggio della Scuola di Formazione Antares, la musica dei T. Garage, il gruppo di animatori di Corigliano, Max & Vince. Insomma una serata in cui ridere e rilassarsi all'aperto.

Quest'anno durante la finale del "Barocco Talent", saranno consegnati dei riconoscimenti a tre personaggi salentini che si sono particolarmente distinti nel corso degli anni nel campo della comunicazione e spettacolo. Saranno premiati con l'Ondina, trofeo ideato per l'evento: Carolina Bubbico, Raffaele Casarano e Don Salvatore Bello.
Carolina Bubbico giovane pianista, cantante, compositrice, musicista dalla formazione versatile, nel 2015 riceve il prestigioso incarico di arrangiatrice e direttrice d’orchestra al Sanremo per Il Volo vincitori del Festival tra i Big e per Serena Brancale tra le giovani proposte.
Raffaele Casarano è considerato tra i più talentuosi e noti interpreti della New Jazz Generation italiana, fiore all’occhiello della creativa fucina della Tùk Music diretta da Paolo Fresu. Ideatore e direttore del Locomotive Jazz Festival.
Don Salvatore Bello, personaggio di alto spessore culturale, impegnato da sempre nella ricerca e analisi intellettuale e nella poesia con al suo attivo la pubblicazione di tre volumi. Attivo anche nel campo dei media e della comunicazione, fondatore di Radio Orizzonti Activity è stato la mente e il motore per alcuni decenni.

Appuntamento quindi a Noha per la Finale del Barocco Talent 3 edizione 2015.

La finale verrà trasmessa in diretta streaming su www.inondazioni.it partire dalle ore 21,00. Tutti sintonizzati con i vostri computer tablet e smartphone per seguire l'evento.

 
Di Albino Campa (del 06/11/2012 @ 07:00:00, in TeleNoha , linkato 2548 volte)

Eccovi la versione integrale dell'antico inno a San Michele Arcangelo, eseguita dalla Banda musicale di Noha diretta dal M° Lory Calò, e dal coro parrocchiale nohano.
Scusate il ritardo, ma credo di esserne scusato. Diciamo che piu' che cronaca questa puo' ormai definirsi storia.

 
Di Albino Campa (del 02/01/2010 @ 05:00:00, in Eventi, linkato 4374 volte)

Domenica 27 dicembre scorso, bellissima serata di musica. Presso l'Oratorio Madonna delle Grazie di Noha si è esibito il gruppo dei “Sud'Est Ensemble”, composto da Andrea De Lumè (tenore), Carmen De Paolis (pianoforte) Stefania Palma (flauto), Caterina Bufano (chitarra) e infine due giovani talenti nohani: Loredana Calò (sax), alla quale dobbiamo dare merito di aver proposto questo evento a Noha, e Piero Rossetti (tromba) nonché special guest della serata. L’evento è stato organizzato dalla Parrocchia S. Michele Arcangelo e dal Laboratorio Culturale Benedetto XVI. Eccovi alcuni flash della manifestazione culturale

 
Di Albino Campa (del 01/10/2011 @ 00:52:04, in TeleNoha , linkato 3379 volte)

Ringraziamo le Majorettes musicamica Taviano per lo spettacolo offerto.

 

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 fonte:Majorettes musicamica

Nei prossimi giorni tutti i video dei momenti più belli di questi giorni di festa.

 
Di Albino Campa (del 20/08/2010 @ 00:34:38, in Comunicato Stampa, linkato 2653 volte)


L'Associazione Culturale "Galatina2000" in collaborazione con la "Casa Museo del Tarantismo" e con il Patrocinio del Comune di Galatina, in occasione della serata de "La notte della Taranta", che si svolgerà il 25 agosto 2010, organizza la prima serata dedicata ai "Racconti di storia galatinese", una iniziativa culturale tesa al recupero delle espressioni e tradizioni popolari della nostra città. L'obiettivo è quello di valorizzare la storia di Galatina partendo dai giovani e dalla loro conoscenza rendendoli protagonisti della vita cittadina. Questa iniziativa è da considerarsi come primo appuntamento di un percorso che, riteniamo utile, resti duraturo negli anni e contemporaneamente possa far recuperare a Galatina un ruolo centrale e di interculturalità. Il progetto s'inserisce in un contesto volto alla valorizzazione del protagonismo giovanile unitamente alla riscoperta del proprio territorio come luogo depositario delle proprie radici storiche e culturali. L'idea è quella di aggiungere alla musica le origini del fenomeno del tarantismo da raccontare a turisti e non solo, quello che per Galatina rappresentava fino ad alcuni anni fa. Nel salottino organizzato a ridosso della "Casa Museo sul Tarantismo" si alterneranno diversi ospiti tra cui Luigi Chiriatti della casa editoriale Kurumuny, Alessandro Mangia, presidente del Centro sul Tarantismo, il prof. Gianluca Virgilio, l'Assessore alle politiche giovanili del Comune di Galatina Carmine De Paolis, e con i "cunti" di chi ha vissuto quei tempi ci tufferemo nel passato per capire com'era considerato questo rito fino a pochi anni fa.

Per chi non potrà assistere personalmente, potrà collegarsi al portale www.galatina2000.com, dove verrà trasmesso l'evento in diretta ed a seguire anche lo spettacolo musicale de "La Notte della Taranta". Vi ricordiamo che La Casa Museo del Tarantismo mercoledì 25 agosto resterà aperta ai visitatori dalle ore 20:00 alle ore 01:00 Ingresso libero inf. 380. 5310814.

Galatina lì, 24 agosto 2010

Il Presidente
Piero De Matteis

 
Di Marcello D'Acquarica (del 26/11/2017 @ 00:23:46, in Comunicato Stampa, linkato 1954 volte)

Cosa accade a Noha, cosa accade a Galatina, cosa ci accade. Qualcosa che ha a che fare con la dignità, con la civiltà. Accade che un’altra pietra è posata sul cammino di una comunità che con fatica cerca di scrollarsi da dosso il brutto, lo stereotipo di un passato  senza cultura.

Cos’è la cultura? Antonio Mellone dice che la cultura non corrisponde solamente ad un insieme di nozioni, di informazioni o attestati cartacei, cultura è principalmente rispetto per l’altro. Cultura, penso, è amore. Leggevo su un articolo che mi è capitato fra le mani una frase bellissima: “Volendo il bene dell’altro facciamo anche il nostro; mentre ossessionati dal nostro bene distruggiamo noi e chi ci sta vicino.

Mi piace questo “agitarsi” collettivo verso la sensibilità dell’animo, mi piace che si ponga l’attenzione sulla parte debole della società. Mi piace che si riporti all’attualità il sacrificio rappresentato dai martiri della guerra con nuovi martiri vittime di un’atavica violenza.

 

Mi  piace che un gruppo di giovanissimi dell’Istituto Comprensivo di Noha, il Polo 2, denominati  “Gruppo dei tamburellisti di Torre Nohana”, armati di danza, voce e musica,  siano protagonisti di questo cammino. Mi piace.

Come un fulmine a ciel sereno, in questo movimentato lavoro di associazioni che rivestono le nostre piazze di scarpe rosse, appare Angelo Vigneri. Interviene, insieme a sociologi e delegati di Associazioni importanti, alla serata organizzata da Egerthe, sulla  “Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle donne” al Palazzo della Cultura a Galatina. Chi è Angelo?  E’ soprattutto un ragazzo di Noha e io sono subito fiero di lui perché se vogliamo migliorarci dobbiamo partire da noi, e quindi da Noha. Frequenta la seconda classe della nostra scuola media. Ha una presenza vivace e piena di coraggio. Con un’umiltà che mi lascia basito mi dice: guarda che non è solo merito mio, ma anche dell’insegnamento della mia professoressa, Ritamaria Colazzo. Mi dicono i suoi genitori, Angelo legge tanto e scrive, chi fa questo diventa automaticamente un profondo osservatore del mondo che lo circonda, per osservare e analizzare ci vuole amor proprio, Angelo ne ha da vendere. Speriamo che sia la testa d’ariete del nuovo che porta la cultura del rispetto e della cura per l’altro.  Ecco di seguito l’opera che il nostro Angelo ha scritto di suo pugno e letto davanti al pubblico presente al palazzo della cultura in occasione della manifestazione:

 

“Amo la ginnastica ritmica e frequento ogni giorno la palestra.

Il 26 novembre 2010 alle 18 e 44 sono uscita dal centro sportivo per ritornare a casa. 

La distanza è di soli 700 metri.

Ma quella sera casa non ci sono mai arrivata e avevano fine i miei sogni.

Un uomo aveva deciso diversamente per me.

Mi ha portata lontano e.... Avevo paura. Tanta paura. Volevo gridare.  Ho gridato.

Nessuno ha sentito il mio dolore. Gettata a terra come una lattina vuota e inservibile.

Tra l'erba alta accoccolata come un gattino. Il freddo ha fatto tutto il resto.

Vedo un aereoplanino volare su di me. È bello! Volteggia tra le nuvole.

Fa ancora molto freddo ed io sono ancora raggomitolata come un gattino.

Non ho più voce. Le mie gambe non si muovono più. 

Le mie braccia non si muovono più.  La ginnastica.  La mia vita mi ha lasciata per sempre. 

 I miei genitori piangono.  Le mie amiche piangono. Il mio paese piange.

No! Non piangete. Io sono nuvola. Aria. Sole.  Io sono amore. 

Il mio pensiero ora corre a voi.  Ragazzi e ragazze,  uomini e donne, padri e madri.

Ribellatevi alla violenza. Denunciate. Gridate.  E ballate alla vita, danzate e gioite!

Per me e per tante giovani come me. 
Io sono Yara e ho 13 anni!”

 

Grazie Angelo, per il tuo coraggio, la capacità di raccontarci le cose, e il tuo amore per il bene comune.

Marcello D’Acquarica

 
Di Albino Campa (del 26/06/2012 @ 00:07:24, in Eventi, linkato 2996 volte)

Un evento che valorizza la migliore offerta del Salento e apre questa provincia all’iniziativa matura del Nord che ha interesse a collegarsi con le capacità produttive e creative locali.

Appuntamento dal 26 al 30 giugno 2012 presso il Quartiere Fieristico di Galatina con la 63° edizione della Fiera Regionale Campionaria. Agricoltura, Artigianato, Industria, questi gli elementi chiave che contraddistinguono l'evento da sempre.

Ma anche tanta musica e spettacolo. Tra gli eventi da non perdere l'opera teatrale, di martedi 26 giugno alle ore 21.30, "Iancu, un paese vuol dire" monologo di Fabrizio Saccomanno a cura dei Cantieri Teatrali Koreja. "Una domenica dell'agosto del 1976 in cui la grande Storia, quella con la S maiuscola, invade la vita e le strade di un paese del Salento. Ed è soprattutto il racconto di un'epoca. Attraverso gli occhi di un bambino di otto anni viene ricostruito il mosaico del ricordo: uno strano e deformato affresco di quegli anni nel profondo Sud. Un sud che oggi non c'è più, piazze e comunità che si sono svuotate e si sono imbarbarite, o sono state svendute."

Per proseguire mercoledi 27 giugno alle ore 21 con la seconda serata del progetto "InondAzioni di Solidarietà per l'Emilia", spettacolo musicale e di cabaret che vedrà in scena Cesko from Après la Classe, Raffaele Casarano, Raf Murrone & Power Drum Ensemble, Manekà, Quelli della Frisa, Il garadge di Tonino, Overdose(cover di zucchero) con la presentazione di Antonio Forte. Un progetto dell'Associazione Galatina2000 che nasce dal gemellaggio con il Comune di Cavezzo(Mo), uno dei paesi più colpiti dal terremoto in Emilia, con lo scopo di recuperare fondi da destinare alla ricostruzione del paese emiliano.

Orari di apertura: 19.00 - 23.00. Ingresso gratuito

L'inaugurazione martedì 26 giugno 2012, alle ore 18,30 alla presenza del Vice Presidente della Regione Puglia, Loredana Capone; del Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone; del vice – Presidente della Provincia di Lecce, Simona Manca; del Presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Preite; del Sindaco di Galatina, Cosimo Montagna; della Giunta Comunale di Galatina e dei responsabili provinciali di Coldiretti, Confartigianato, Confesercenti; Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa.

 
Di Albino Campa (del 26/04/2012 @ 00:04:18, in Comunicato Stampa, linkato 3505 volte)

L’Associazione artistico – culturale InGenio_la forma delle idee, che ha sede a Galatina, in via Umberto I, n. 3, promuove PrimaverArte. Il 29 aprile, dalle 16.00 alle 22.00, il centro storico di Galatina si accenderà di colori, vestendosi di arte e primavera. Il ricchissimo programma dell’evento è patrocinato dal Comune di Galatina e coinvolgerà gran parte del centro storico galatinese, permettendo alla cittadinanza, ai turisti e, più ingenerale, a tutti coloro che accorreranno, di riappropriarsi di un bene artistico-storico-architettonico di grande potenzialità inespressa. PrimaverArte si articolerà lungo un percorso che coinvolgerà via Umberto I, via Raimondello Orsini, via del Balzo e Corso Garibaldi. Passeggiando per l’intrico di viottoli, i visitatori potranno godere di performance musicali e artistiche di varia natura, che risponderanno al tema scelto: la Primavera. Con meticolosa attenzione, i ragazzi di InGenio hanno costruito un dettagliato mosaico artistico-culturale che permetterà agli accorrenti di assistere a ogni iniziativa. Le corti del centro storico offriranno intrattenimento di qualità di varia natura: dalla presentazione del libro Se Dio vuole Il destino di un venditore di libri, di Papa Ngady Faye e Antonella Colletta, organizzato da Agorà – percorsi inVersi, alle primaverili decorazioni e agli aperitivi culturali che saranno predisposti dagli esercenti che hanno aderito all’iniziativa, alle meraviglie dolciarie di Diletta Contaldo, dall’arte sartoriale di Angela Chezzi, alle performance di musica e poesia del Trio Colore, alle esibizioni musicali degli Orange Rain, del dj set "No Fingersnails" e del live in acustica del trio Signum. E ancora, fotografia, architettura, scultura, istallazioni, video-istallazioni, estemporanee, pittura e artigianato con: Valentina Romano, direttore artistico Galleria d'Arte "Fondazione Francesca Capece" di  Maglie, Gabriele Dell’Anna, l’Arch. Vincenzo Nobile, i Nuovi Selvaggi, Luigi Latino, Stefano Garrisi, Antonio Baldassare, Piernicola Mele, Marisa Donateo, Teresa Alessandrì, Eva De Guz, Elisa Rollo, Pietro Coroneo, Luisa Vozza, Patrik Sandalo, Anna Cuoco , Marisa Donateo, Antonio Campa, Pro Loco, Associazione Città Nostra, Arch. Sforza e Margiotta, la Bottega dei Balocchi e altri ancora, ognuno con una propria specialità.

Grande attenzione ai bambini, nella fantastica cornice della basilica trecentesca di Santa Caterina d’Alessandria, dove l’Associazione Teste di Legno presenterà lo spettacolo C’era una volta un pezzo di legno..un burattino!, corredato da un laboratorio didattico-artistico, durante il quale i bambini potranno dar libero sfogo alla loro creatività interagendo con burattini e marionette e, ancora, con il laboratorio tattile di Adalgisa Romano (Art and Ars Gallery), e la ludoteca Perle e Pirati, che allestirà uno spazio per i bambini, dove potranno giocare e disegnare con colori e supporti forniti in loco.

Lo IAT (Ufficio Informazione ed Accoglienza Turistica), si occuperà di coloro che avranno voglia di scoprire Galatina, con una visita guidata gratuita nel centro storico, cui si potrà prendere parte presentandosi alle 17.00, presso la sede, in Via Vittorio Emanuele n. 35 (Torre dell'Orologio). In questa riscoperta sarà possibile visitare un gioiello appena ritrovato, fresco di restauro: la Chiesa di S. Maria della Misericordia, nota ai più come “Chiesa dei Battenti”.

Ammirevole l’iniziativa dei giovani artisti di InGenio, che senza alcun tipo di sostegno (né economico, né organizzativo) si sono prodigati, coinvolgendo e collaborando con altre Associazioni presenti  sul territorio, (Agorà, Pro Loco, Città Nostra, A. & A., Teste di Legno, Cuamj Onlus…)per realizzare l’evento: una giornata primaverile, un momento di partecipazione civica e di condivisione, per riscoprire insieme il centro storico, dimenticato e trascurato.

Soci fondatori dell’Associazione artistico – culturale InGenio_ la forma delle idee sono Francesca Marra, Ermanno Scarcia, Vittorio Carratta, Georgia Romano, Pierpaolo Briatico-Vangosa e Mariangela Cucco.

Chi sa che l’esempio e l’invito, rivolto da molti giovani galatinesi dall’inizio del 2012 nel tentativo di riappropriarsi e promuovere la propria Galatina, i propri spazi, renda consapevoli le generazioni precedenti che, tacciandoci di inoperosità e inettitudine, contribuiscono a rendere statico e in-mutevole il nostro magnifico patrimonio, quasi volessero celarlo ai più.

Per maggiori dettagli, consultare il programma di PrimaverArte.

 
Di Albino Campa (del 21/10/2011 @ 00:00:01, in NohaBlog, linkato 3375 volte)

Verso la fine di Settembre, il sottoscritto e P. Francesco, abbiamo visitato la chiesa di San Lorenzo di Sogliano. Il parroco, don Salvatore Gemma, ci attendeva come da appuntamento e dopo i convenevoli dell’accoglienza ci ha affidati ad un giovane seminarista, sempre di Sogliano, che studia nel seminario di Molfetta.

Sapevamo che in quella chiesa c’era un vecchio organo costruito probabilmente dalla Kircher, la stessa azienda che forse realizzò l’organo di Noha, ubicato fino al 1970 nel coro soprastante il vecchio altare.

Del nostro antico organo, come già scritto da P. Francesco nel l’Osservatore Nohano n. 1 Anno V, sappiamo che era già nella chiesa di San Michele Arcangelo nel 1850 perché Don Michele Alessandrelli (1814+1882), Arciprete Curato di questa chiesa,  ce ne parla nel suo inventario che redige in occasione della visita pastorale del Vescovo di Nardò, Mons. Luigi Vetta, del3 Aprile 1850.

Le chiese di Noha e Sogliano, hanno molti aspetti in comune, per esempio in passato abbiamo due Arcipreti (Don Nicolantonio Soli -1661+1727-; Don Andrea Soli -1695+1754), rispettivamente zio e nipote; altri sacerdoti di Sogliano risultano presenti a Noha nell’arco di tutta la storia (vedi Curiosità sugli arcipreti e persone di chiesa a Noha"; edizioni L'Osservatore Nohano). L’attuale Arciprete, Don Francesco Coluccia è di Sogliano.Possiamo notare inoltre, opere e arredi, come per esempio le due tele della Madonna del Rosario e i due altari in barocco, ma la cosa più strabiliante è l’organo ancora funzionante ed in perfette condizioni, grazie anche ad un recentissimo restauro. La somiglianza fra i due organi è molto evidente.

La visita ci ha permesso di notare l’ottima cura del risanamento eseguito, difatti gli addetti all’opera sono intervenuti incisivamente sulla struttura lignea cambiando perfino parti strutturali. E’ ben visibile la sostituzione dei tiranti e di tutti i leveraggi sia meccanici che lignei, della pedaliera, della tastiera ed ogni piccolo dettaglio un po’ ovunque. Il mantice, ancora presente, è stato rimpiazzato da un compressore elettrico montato sul retro e ben nascosto alla vista.

La cosa che però mi ha emozionato molto è stato ascoltarne la melodia eseguita con entusiasmo, lo stesso che forse un bambino prova quando finalmente ha nelle mani il tanto agognato desiderio. La musica che rilascia un organo è qualcosa di unico, è uno strumento grandioso. E’, come si suol dire, un’altra musica.

Per questo, il nuovo organo della Ditta Continiello di Monteverde di Avellino, quello collocato sulla porta dell’ingresso laterale della nostra chiesa, a Noha, che Don Francesco ha fatto restaurare di recente, è un bene raro e di gran valore, è una vera fortuna poterne ascoltare la musica specie se ad eseguirla sono artisti come P. Francesco o addirittura il maestro Francesco Scarcella, che ebbi occasione di sentire nel Dicembre di due anni addietro.  Speriamo di poter assistere al più presto ad altri concerti come quello.

Marcello D’Acquarica

 

 

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Di Albino Campa (del 04/01/2011 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 4035 volte)

Basta guardare per terra per accorgersi che quello che involontariamente stiamo calpestando non è un pavimento qualsiasi, ma una straordinaria testimonianza storica. Nel luogo in cui ci troviamo tutto parla, o meglio canta, e il suono che ci giunge alle orecchie è di rara bellezza, di soave armonia. La solennità del Natale è oramai alle spalle, infatti è il 30 dicembre, ma nella cattedrale dei S.S. Martiri di Otranto sembra sia rimasta meravigliosamente invasata della magia del suo mosaico, nulla la convince a lasciar posto alle altre feste. Ed eccola che, ostinatamente aggrappata alle canne dell’organo, ci soffia dentro, dando vita a storiche melodie: dal gregoriano, scenograficamente intonato da cinque monaci che attraversano in processione la navata centrale intonando l’antifona del giorno di Natale Puer natus in Betlemme, alle classiche note del Domine Deus di Vivaldi e dei Mille Cherubini in coro di Schubert.

Natale nella storia è il titolo del ricco programma di questa 13° edizione del concerto di Natale, che l’associazione “Hydruntum Art” presenta ancora una volta attraverso le angeliche voci di artisti di fama nazionale e internazionale. Mille anni di musica sacra, dal Mille al Duemila, incredibilmente incastonati tra le righe di un pentagramma, ma che non esitano a librarsi nell’aria ad ogni tocco dell’organista Gianluigi Corsano o gesto del direttore Francesco Muolo o vibrazione delle corde vocali del coro femminile “Padre Iginio Ettorre” e del gruppo musicale “Medioevalia”, per celebrare il mistero dell’Incarnazione e della Natività.

Mille anni in una magica serata in cui il tempo sembra impercettibilmente dilatarsi, sino a posarsi sui nostri giorni, le nostre tradizioni, il nostro dialetto. Ed eccola, ascoltatela, la bella voce di una nonna che racconta instancabilmente, per l’ennesima volta, quella Ninna Nanna salentina tanto amata dai suoi nipotini.  

 
Michele Stursi

Video di Martina Chittani

 
Di Albino Campa (del 17/02/2011 @ 00:00:00, in Eventi, linkato 2726 volte)

Vorrei sottoporre alla Vostra attenzione questa iniziativa, ancora una volta promossa dall’associazione “Cuore e Mani Aperte verso chi soffre – Onlus”, in collaborazione con il “Consiglio di Quartiere Rione Italia di Galatina”, a sostegno della campagna di raccolta fondi per l’acquisto di una Bimbulanza, con la speranza che possiate prenderne parte.

 

Vi aspetto, pertanto, Domenica 20 febbraio 2011 ore 10.30, sagrato Chiesa Cuore Immacolato di Maria, via Soleto in Galatina (Le), a partecipare a:

COLORIAMO LA MATTINATA CON LA FESTA DEI BAMBINI”!

Una mattina tutta dedicata ai bambini, con giochi, divertimento e tanta musica, insieme agli amici clown.

RingrazioVi anticipatamente, porgo cordiali saluti.

Avv. Valentina Castorina

 
Di Albino Campa (del 21/03/2011 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 2907 volte)

Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è stata istituita nel 1999 dalla Conferenza Generale dell’UNESCO la Giornata mondiale della poesia.

Ma cos’è la poesia? Non è semplice dare una risposta a questa domanda, forse perché non esiste una risposta. A scuola ci insegnano che la poesia è un genere letterario, come il teatro e la prosa; i nostri professori ci invitano a studiare i poeti e a leggerne le poesie, a fermarci a riflettere sui contenuti e ad analizzare la struttura del testo.

È solo allora che ci rendiamo conto che occorrono fiumi di parole per provare a interpretare il pensiero di un poeta; giriamo intorno alle parole, le scuotiamo come fossero rami di mandorlo e ce ne stiamo in basso, a bocca aperta, ad aspettare che qualcosa cada giù, ai nostri piedi.

Quei versi ci sembrano innocenti, musicalmente incantevoli, ma soffermandosi un attimo a riflettere, provando magari a rileggerli più volte, è inevitabile non essere turbati da una qualche visione sconvolgente, controcorrente e inusuale allo stesso tempo, del mondo. Quello che fino ad un attimo prima ci circondava, l’universo intero, assume un nuovo aspetto, un nuovo significato, una nuova veste, grazie appunto al suggerimento del poeta.

Poesia, quindi, potrebbe essere a mio dire, la visione interiore del mondo che ognuno di noi si porta a spasso nella vita e che solo in pochi riescono ad esprimere. Le parole esistono perché noi le abbiamo messe al loro posto e dovremmo essere noi a sceglierle: poeta, quindi, è l’uomo in grado di addomesticare le parole.   

Di seguito vi proponiamo due video in cui alcuni grandi poeti e intellettuali del ‘900 cercano di rispondere alla domanda: Cos’è la poesia?

Il primo è tratto dal film “La tigre e la neve” del 2005, diretto e interpretato da Roberto Benigni; nel secondo video invece, tratto dal programma “In cerca della poesia” di Giuseppe Bertolucci, Mario Soldati pone la fatidica domanda a Giuseppe Ungaretti, Giorgio Caproni, Sandro Penna e Andrea Zanzotto.

 
Buona poesia a tutti!

        Michele Stursi

 
Di Albino Campa (del 03/08/2011 @ 00:00:00, in Letture estive, linkato 3216 volte)
Sapeva che baciando quella ragazza, incatenando per sempre le proprie visioni inesprimibili all’alito perituro di lei, la sua mente non avrebbe più spaziato come la mente di Dio”. Basterebbe questa frase per dare un’idea della materia letteraria plasmata con armoniosa cura tra le righe di questo breve ma intenso romanzo. Una frase a caso, poiché mi risulterebbe alquanto arduo fare una scelta: ogni parola qui ha un peso, ogni lemma sembra essere stato scelto con maniacale attenzione per apportare un fondamentale e univoco contributo alla costruzione della storia, al delineamento dei caratteri dei personaggi. Ammetto pertanto che dinanzi a classici di questa grandezza si è in un certo qual modo vincolati nell’esprimere giudizi incondizionati, ma cercherò comunque di essere il più possibile imparziale.

Senz’ombra di dubbio non si può non dire che la capacità di scrittura e di comunicazione di Fitzgerald è fuori dal comune: un linguaggio ricercato colmo di figure retoriche per nulla scontate, che contribuiscono in maniera essenziale alla riuscita della narrazione intercalandosi al momento giusto nel tessuto della storia. Quindi caro il mio lettore ci tengo ad avvisarti che, data la complessità dello stile, la lettura potrebbe risultare a tratti difficile e tortuosa la comprensione del testo. È una sensazione spiacevole, ma permettimi di consigliarti di non lasciarti assalire dallo sconforto, di andare comunque avanti, sorseggiando con gusto la bellezza della lingua e lasciando per il momento da parte il filo della storia.

Difatti la storia non è complessa, non si corre il rischio di perdere dei particolari per strada. Al lettore viene svelata lentamente l’ambigua figura del giovane Gatsby per bocca del vicino di casa, il quale non si limita a riportare i fatti ma li commenta fornendoci le sue impressioni, le sue emozioni. La storia non è nemmeno banale se si pensa che “Il grande Gatsby” è diventato l’emblema dell’America degli anni venti: la vicenda difatti è calata in un contesto storico ben delineato, con una geografia del territorio riscontrabile e riferimenti letterari e musicali attendibili.

Non voglio svelarti niente di più riguardo la trama, poiché così facendo correrei il rischio di intaccare lo stratagemma tecnico di narrazione dell’autore e quindi di annullare quella piacevole sensazione di pienezza che segue la conclusione di questo romanzo. Ti lascio con una seconda citazione e rinnovando l’esortazione a portarti sino all’ultima pagina godendoti il vero piacere della lettura. “Parlò molto del passato, e ne dedussi che cercava di ritrovare qualcosa, forse un concetto di se stesso che era scomparso nell’amore per Daisy”.

Michele Stursi

Il grande Gatsby, Francis Scott Fitzgerald, Einaudi, pp. 162, € 8,50

 
Di Albino Campa (del 09/10/2011 @ 00:00:00, in L'Osservatore Nohano, linkato 3457 volte)
L'Osservatore Nohano

n°6 - Anno V

LA SOLITA SOLFA O TUTTA UN'ALTRA musica? SIGNORE E SIGNORI ECCO A VOI IL NUOVO NUMERO DE "L'OSSERVATORE NOHANO". BUON ASCOLTO!


 

Arretrati

 

 
Di Albino Campa (del 25/07/2012 @ 00:00:00, in Eventi, linkato 3398 volte)

Torna anche quest’anno uno degli appuntamenti più attesi dell’estate, il motoraduno “Moto Guzzi, miero e pizzica” che, giunto alla sua quinta edizione, si terrà il 25 e il 26 Agosto 2012 nella splendida piazza San Michele di Noha.

 Di seguito il programma dell'evento:


Venerdì 24 agosto

Ore 19.00     Appuntamento in Piazza S.Michele a Noha, trasferimento a Corigliano d’Otranto in p.za S.Nicola dove al suono della PIZZICA un maestro insegnerà i passi del ballo, cena a cura della trattoria La Puteca , costo euro 20.00, degustazione vini delle Cantine Santi Dimitri di Galatina.

Sabato 25 agosto

Ore  9.30     Inizio iscrizioni e consegna gadget

Ore 10.30   Tour per il salento e la costa con arrivo a Sternatia sosta in p.za castello  vista al palazzo Granafei, il frantoio ipogeo, porta Philia (amicizia) con i palazzi, le chiese e la strada più piccola del mondo.

Ore 16.00   Sfilata per le vie cittadine e partenza per raggiungere la città di Gallipoli dove accompagnati da una guida visiteremo il borgo antico (l’antica isola unita alla

terraferma  nel 1603 dal ponte di pietra che ancora oggi unisce le due sponde) la chiesa della purità, la chiesa di S.Francesco con il celebre “Mallandrone” la cattedrale (una vera pinacoteca) la doppia scalinata in carparo di S.Angelo. Infine, ripercorrendo il ponte, si passerà al Rivellino, con la mole del castello che si specchia nelle placide acqua  del porticciolo, si concluderà alla fontana ellenica  con i suoi miti e leggende.

Ore 18.00   Partenza per raggiungere le quattro colonne a S.Maria al Bagno dove sarà offerto un ricco rinfresco.

Ore 19.00   Rientro a Noha

Ore 20.30  Ritrovo in P.za  S.Michele a Noha dove sarà offerta la cena a tutti gli iscritti, il menu prevede frisellata, pezzetti di carne al sugo, prodotti tipici e vino,  concerto di musica e ballo della PIZZICA

Domenica 26 agosto

Ore 9.00    Riapertura iscrizioni e consegna gadget 

Dalle ore 9.00 alle ore 10.00 a richiesta si può visitare la basilica di S.Caterina

Ore 10.30   Benedizione dei caschi

Ore 11.30   Sfilata per le vie cittadine e trasferimento Tuglie un paese tra le serre salentine e l’azzurro mare di Gallipoli, prima sosta panoramica a Montegrappa la parte più

alta e paesaggistica del luogo, chiamata cosi in onore della battaglia della 1° guerra mondiale.

Qui sosteremo alcuni minuti nel grande piazzale per gustarci la vista panoramica

visita alla scalinata, foto di rito, il sacrario, la chiesa della Madonna del Grappa

Seconda tappa in p.za Garibaldi nel centro di Tuglie , qui ci aspettano la pro loco e le altre autorità del luogo, visita al bio parco e al museo delle civiltà contadine posto all’interno delle stanze  del palazzo baronale Venturi  che si affaccia dall’alto con il

suo rosso pompeiano sulla piazza.

Ore 13.30    Buffet, consegna di alcune confezioni di vino sorteggiandole con le cartoline di iscrizione,

Premiazioni, foto  di gruppo  e saluti con l’augurio di vederci l’anno prossimo.

 
Di Antonio Mellone (del 22/09/2012 @ 00:00:00, in Eventi, linkato 5756 volte)

Inizia il 28 settembre con una decina colpi secchi mattutini, seguiti dal battagliare del campanone della chiesa madre, la solennità di San Michele Arcangelo, protettore di Noha, quella che chiude la stagione delle mille feste patronali che brillano d’estate in tutta la Puglia, dal Gargano a Santa Maria de finibus terrae.
Per tre giorni anche Noha si veste della fantasmagoria dei colori dei festoni per non sfigurare al cospetto del suo bel santo che passa in processione, “ondoleggiando” con il suo pennacchio sulle teste dei nohani e dei pellegrini oranti e compunti. Subito dopo le preci, i panegirici, le coroncine e l’incenso, le strade risuoneranno al rumorio della folla pronta a correre intorno ai deschi a corroborare il corpo.
La parata di luminarie abbaglierà gli occhi e sotto le gallerie di archi sfolgoranti di luce transiterà la neo-costituita banda di Noha - diretta dall’infaticabile M° Lory Calò – ben preparata per esibirsi in fresche melodie, marce e motivetti orecchiabili. Si è iniziato in tal modo a sfatare finalmente il mito secondo il quale le orchestre son considerate più pregiate quanto più distante dal paese è la provenienza dei bandisti forestieri. Ormai la banda musicale a chilometri zero è da noi una stupenda realtà (per il merito ed il lavoro – questo va riconosciuto - di molti attori protagonisti).
Tra una marcia e l’altra, poi, ci sarà spazio per le risate, con “Questa sera show”, uno spettacolo di cabaret - ci assicurano esilarante - una vera novità della nostra festa più importante.
Il 29 a sera, come da cartellone, la cupola dell’imponente cassa armonica ospiterà la storica Banda di Sogliano Cavour e il Concerto Lirico Sinfonico Città di Taviano, pronti ad attaccare gli stupendi preludi delle opere liriche più famose, annunciati come sempre con due colpi cupi e gravi del timpano o della grancassa.
Anche quest’anno si assisterà, magari in maniera un po’ più sobria in nome della crisi, allo struscio sotto le arcate di zziti e zzite, ai giochi ed alle giostre del luna park, e al mercatino, dove su panche arrangiate e su trespoli vari sono adagiati pellami, tappeti, giocattoli di plastica ed elettronici, nonché cianfrusaglie d’ogni tipo offerte per lo più da venditori di paesi lontani, che vestono caffettani e surats e parlano stentatamente la nostra lingua (per la verità alcuni la parlano meglio di noi altri).
Ai furgoni di pop-corn ed ai furgoncini di zucchero filato e noccioline e crepes e mustaccioli e cupete si affiancheranno i sempre più frequenti camioncini di fast-food che richiamano come specchietti per le allodole frotte di adolescenti  (di ogni età) a volte senza più storia né identità, stordendoli con effluvi di sapori ed odori esotici che s’alzano da hot-dog e cheeseburger farciti di cipolle, senape, maionese e ketchup, lusingandone così l’anima, sovente e purtroppo sempre più agnostica e sempre più corruttibile.
Il cielo della notte rintronerà di viva luce colorata, riempita, come vuole la tradizione, dai colpi di razzi, bengala, e pirotecniche mine vaganti. Che bello sarebbe che i fuochi pirotecnici fossero finalmente accesi non a mezzanotte (come sovente avviene, quando la maggioranza delle persone risulta scomparsa dalla circolazione da un bel pezzo) ma ad un orario più ragionevole, come si fa in moltissime altre feste patronali pugliesi, dove in maniera intelligente è stato rivisto verso il basso l’orario di codesti spettacoli di sculture aeree di luce e fragori.   
I festeggiamenti termineranno il 30 settembre con il concerto in piazza Castello de “I Collage”, il gruppo pop-rock che, tra mille altre, ci faranno riascoltare l’intramontabile “Tu mi rubi l’anima”.
Questa è la festa patronale di Noha, un’occasione per raccogliersi e interrogare la propria coscienza, guardando al passato e ponendosi domande sul futuro.
In tal modo, insieme all’Arcangelo Michele, la nostra comunità potrà spiccare il volo diretta verso quote sempre più alte. Il tutto – ci si augura - in nome della verità. Che, come insegna il Vangelo, va a braccetto con la libertà.

Antonio Mellone

(un brano, con variazioni, di questo pezzo è stato pubblicato su “quiSalento” del corrente mese di settembre)

 
Di Antonio Mellone (del 19/10/2012 @ 00:00:00, in I Beni Culturali, linkato 3315 volte)

Qualche portatore sano di cultura (nel senso che ne parla in continuazione senza esserne minimamente affetto), in buona compagnia con le solite grandi menti locali, ne ha sparata un’altra delle sue a proposito della vecchia scuola elementare di Noha. Sentite questa: la colpa di eventuali atti vandalici a quella benedetta struttura sarebbe nostra, cioè di noi altri che da un bel po’ stiamo rompendo l’anima su questo tema. Dunque sarebbe nostra la responsabilità nel caso in cui dovessero accadere degli atti vandalici alla struttura de quo testé “restaurata” (è d’uopo, per ora, vergare certe parole grosse con le virgolette, almeno fino a quando la struttura non verrà finalmente aperta al pubblico con tutti i carismi), non in quanto mandanti diretti di scelleratezze criminali, non perché si potrebbe cogliere nelle nostre parole istigazione al vandalismo nichilista, non perché il nostro interesse recondito sarebbe quello di una novella distruzione del lavoro fin qui “gregiamente” (senza la e) svolto, ma semplicemente perché ci siamo azzardati ad evidenziare il problema, e dunque avremmo svegliato il can che dorme (ma secondo il nostro modesto punto di vista i cani che dormono sono ben altri).
I nostri ghirigori di parole, secondo gli scienziati locali, non avrebbero fatto altro che accendere i riflettori (senza Enel purtroppo) sulla struttura della vecchia scuola elementare di Noha, sicché avremmo dato una buona idea, anzi un’occasione propizia al vandalo di turno, risvegliandone i sopiti impulsi. Il vandalo/vangàle, dunque, che non sapeva dove sfogare per prima i suoi istinti più truculenti ha avuto finalmente l’illuminazione (e ridaje) dopo aver letto in Internet i nostri trafiletti di denuncia, ed avrebbe poi deciso di dare il suo colpo di grazia (o di disgrazia a seconda dei punti di vista), infierendo su di un bene così appartato, così sperduto, così introvabile e quasi invisibile che non gli sarebbe mai venuto in mente se nessuno glielo avesse indicato scodellandoglielo sotto il naso. Dunque per questi matematici nostrani, facendo due più due il risultato non può che essere uno: il vandalismo eventuale sarà in correlazione diretta con la nostra attività di denunzia.  
Se invece non ne avessimo sollevato il polverone, nessuno avrebbe saputo nulla e nessuna pulce sarebbe mai stata piazzata nell’orecchio di teppisti e saccheggiatori. Davvero una logica ferrea, un ragionamento impeccabile, un’inferenza da statistici rigorosi.
Ma sì, in fondo, i vandali siamo noi. Che ci viene in mente di dire urbi et orbi (e perfino in televisione, quando verrà) che a Noha si rischia di buttar via dei soldi pubblici. Anziché far nostro il “sopire troncare, padre molto reverendo, troncare sopire” di manzoniana memoria, anziché lavare i panni sporchi in casa nostra, o nel canale dell’Asso, possibilmente insabbiando il più possibile, ci mettiamo a dire che qualcuno non ha fatto fino in fondo il suo dovere. Ma che cittadini insolenti che siamo; che razza di gente per nulla pragmatica.

*   *   *

Veramente di corbellerie sesquipedali di questa stazza avevamo già avuto sentore in più di qualche occasione. Una di queste fu a proposito del bene culturale più particolare di Noha (veramente lo sono un po’ tutti, particolari): e cioè lo chalet fulvo, la rubiconda “casa pedrera” nohana, quando ne parlammo tanti anni fa per la prima volta. Secondo un autorevole personaggio locale, se avessimo taciuto, come per incanto, nessuno (soprattutto le tarme) avrebbe manomesso la lignea porta  d’accesso alla casa rossa, come pare talvolta qualche pirla s’azzardasse di fare.
Sì, come no: se avessimo fatto finta di nulla la casa rossa e gli altri beni culturali sarebbero ora stati restaurati e resi fruibili in quattro e quattro otto, secondo un equilibrio pubblico-privato virtuoso, ideale, perfetto. Se non ne avessimo trattato nel catalogo dei beni culturali, se non se ne fosse parlato in “Salento d’Amare”, prima, e in “Terra tra due mari”, poi, nessun proprietario privato avrebbe costruito villoni bifamiliari da Beverly Ills nelle loro immediate adiacenze, e nessun muro di Berlino con cuccetti di tufo (benché, ci auguriamo, temporaneo) sarebbe stato innalzato alle spalle della porta d’ingresso di quella casa prospiciente la pubblica strada. Se noi sottoscritti rompiscatole non avessimo steso articoli e pubblicato libri, se non avessimo indetto convegni, raccolto firme, girato documentari, promosso visite guidate, la Sovrintendenza avrebbe apposto il suo vincolo di propria iniziativa, automaticamente, per opera dello Spirito Santo paraclito, e dunque finanche il frantoio ipogeo si sarebbe scoperto da solo, rivelato da sé, e si sarebbe pure restaurato e (giacché c’era) si sarebbe anche trasformato in un battibaleno nel museo nohano di civiltà contadina; la torre medievale si sarebbe ristrutturata, illuminata, recuperata dall’abbandono e dall’oblio per mano di una joint-venture miracolosa e inedita; il castello sarebbe da un bel pezzo aperto al pubblico (ovviamente con tutto il parco degli aranci) per mostre, incontri culturali, spettacoli di musica e teatro per grandi e piccini; se avessimo taciuto ancora per un po’, le sozzure pervicacemente portate avanti dagli uomini del fare, alcuni beni culturali sarebbero stati ugualmente restaurati a regola d’arte (sì, campa cavallo)…

*   *   *

Ecco, alla fine i vandali siamo noi quando denunciamo il declino ed il degrado dei nostri beni culturali; e siamo noi quando smascheriamo le schifezze che vengono perpetrate alla nostra storia, alla nostra cultura ed alla nostra natura; siamo ancora noi i profeti di sventura quando leggiamo i segni della decadenza che sarà (anzi che è già) per prevenirne le cause o per curarne gli effetti e mai per propagarne la cancrena; siamo noi e le nostre considerazioni a buon mercato i vandali (e gli antipolitici) nonché i responsabili dei tumori che ci stanno devastando quando denunciamo il CDR e le mille lordure, onde il nostro territorio è stato trasformato in una discarica in nome dello “sviluppo e del progresso”; e siamo affetti da insolazione quando denunciamo la truffa del fotovoltaico selvaggio in mezzo alla campagna, operazione che stiamo già pagando caro (ed i suoi costi aumenteranno a dismisura in futuro per tutti noi). Siamo infine “estremisti” quando incriminiamo i lucchetti (questi sì moderati) che negano un passaggio (soprattutto mentale) che è anche tuo, e le serrature che negano l’accesso e la fruizione di un bene culturale. Il quale per definizione dovrebbe essere di tutti, e mai di pochi, o di uno solo.  
Non sappiamo se qui siamo nel campo del codice penale (o penoso) o del codice civile (o incivile). Ma a questo punto un reato da smascherare c’è di sicuro. E si chiama schifo.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 26/10/2012 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 4264 volte)

Ormai c’è corrispondenza di “bibliosi” sensi tra il sottoscritto e don Paolo Ricciardi, prelato idruntino. Più di una volta ci siamo scambiati i libri di cui siamo stati gli autori. Solo che in questo commercio non ha mai funzionato la partita doppia: il dare non ha mai pareggiato l’avere. Voglio dire che il numero dei miei lavoretti rilegati a libro non è mai riuscito (e forse mai ci riuscirà) a pareggiare il conto, a raggiungere cioè la numerosità dei tomi scaturiti dalla penna e dalle ricerche di don Paolo Ricciardi. Posso dire di essere certamente in profondo rosso, quanto a biblio-debiti nei confronti di questo mio paziente creditore (di miei crediti nei suoi confronti, invece, nemmeno l’ombra). L’unico modo per ridurre un po’ lo spread - se non d’ammortizzare questo debito - è il cimentarmi nell’abborracciare qualche recensione ai volumi del mio corrispondente: tra le quali potrebbe forse annoverarsi anche la presente.

La maggior parte di questi libri-debiti (formativi!) mi sono donati direttamente da don Paolo quando ci si vede anche per caso a Galatina o ad Otranto; talvolta invece mi vengono recapitati per il tramite di un mio reverendo zio, che, più d’una volta, di ritorno dai suoi esercizi spirituali mensili cui partecipa il clero idruntino, giunge a Noha carico come un corriere e, proferendo uno dei più classici tolle et lege, me li consegna con mia grande felicità. Dico per inciso che corriere a senso unico è costui, in quanto il più delle volte, diretto alla volta del convegno diocesano, questo messo parte da Noha a mani vuote.

Sicché ho ora per le mani il ricciardiano “Otranto – Le sue Chiese e Grotte”, l’ultimo lavoro in ordine di tempo (ma sono certo che a breve questo tomo sarà da considerarsi “penultimo”, in quanto fervet olla in continuazione) uscito dai torchi della galatinese Editrice Salentina, nel corso del mese di novembre del 2011.

Questo libro, dunque, non è (o non è solo) un catalogo d’arte, un book fotografico su quella fotomodella che risponde al nome di Otranto, come tanti altri s’annoverano nella produzione letteraria locale: in questo libro, oltre allo spaccato monumentale di una terra, c’è di più: c’è la voglia di custodire gelosamente un tesoro - ormai non più tanto nascosto, in quanto Otranto è ormai nota urbi et orbi – per salvaguardarlo dai nemici più micidiali della bellezza che rispondono ai nomi di sbadataggine, di superficialità, di interesse privato, di ignoranza. 

Ho per le mani dunque quasi trecento pagine a colori di fascino e di riflessioni, di storia e di arte, di saggezza e di bellezza: una guida, una bussola, un manuale utilissimo per visitare Otranto con piede leggero, con discrezione, forse per non svegliare i fantasmi del passato aggrappati alle volte dei secoli.

Grazie a questo volume si scopre che accanto ad una “Otranto positiva”, esiste anche un’Otranto sotterranea, non meno bella ed interessante, fatta di grotte, anfratti, ipogei, dromos, e luoghi della memoria e della natura, che attendono ancora e magari il piccone dell’archeologo o il bisturi del restauratore (più che le betoniere del capitalismo selvaggio, pronte a rovesciarvi cemento e asfalto senza se e senza ma). 

In questo tomo sono rilegati quasi a voler racchiudere (ma nessuno mai ci riuscirà definitivamente) l’eternità ed il mistero, il caso e le atrocità che fanno di Otranto - pur città di frontiera, quasi finis terrae - il centro ecumenico in cui convergono svariate civiltà (dall’araba alla normanna, dalla sveva all’angioina, dall’aragonese alla turca, dalla greca all’albanese, dalla latina all’italiana), con il rischio, serio, che su tutte venga steso il velo impietoso della barbarie.          

E qui il cuore idruntino di don Paolo, scordando a tratti di essere quello di un compassato monsignore, vien fuori quasi con prepotenza, batte e quasi fibrilla quando denuncia con vigore i rischi della perdita di un’identità, che sarebbe di fatto molto più atroce di una novella invasione ottomana. In questo volume, più che in altri dello stesso autore, c’è poco o nulla di diplomazia: qui la voglia di combattere sembra seguire una proporzionalità inversa all’avanzare della canizie dell’Autore, che è un giovanotto di 82 primavere, e che parla con il cuore in mano, e, stavolta, anche chiaro e tondo, applicando quei dettami del Vangelo che incitano ad essere chiari nel “sì, sì, no, no”, senza tergiversare perdendosi in mille fronzoli.

Voglio dire che in queste pagine ho scoperto un don Ricciardi battagliero, molto vicino alle mie battaglie che voglio considerare di civiltà, tagliente a volte nelle sue invettive, pronto a combattere come don Chisciotte (e per questo “chisciottimista”) convinto che la tutela di un patrimonio comune, come quello di Otranto, debba appartenere all’umanità e non a pochi scriteriati cementificatori di sogni.

Così don Paolo, a proposito di “invasioni”, nella didascalia ad una foto di pag. 31: “Autorizzazioni strappate con forza per costruire cabine cementizie anche sulla sabbia delle spiagge, contro il divieto del Vangelo (Mt 7,26-27)[…]”; e poi ancora nella stessa pagina: “La spiaggia e il mare resi quasi invisibili da una sproporzionata inutile balaustra”. E poi altrove: “Ecco le invasioni incontrollate con vie bloccate, occupate, affittate”, e ancora: “…poco saggiamente quel pezzo di mosaico [quello della cattedrale, ndr] nel 1992 è stato daccapo ricoperto dalla nuova cattedra e dai sedili per i canonici. Il capolavoro musivo deve sopportare di nuovo una sovrapposizione poco felice. Gesù, purtroppo, talvolta è avversato anche nell’arte”.

Bravo don Paolo. Ecco finalmente una stecca nel coro belante dei pecoroni pronti a ripetere con salmodiante ottusità l’unico ed immodificabile credo di cui possa asserirsi l’incontrovertibile verità: turismo, cemento, bagordi, ora e sempre, amen.  

Ad Otranto, invece, servono più viaggiatori attenti e meno turisti per caso, più gente accorta e frugale che consumatori da Mac Donald’s, più cittadini del mondo e meno greggi distratte dai mille diuturni cicalecci e dalla “musica” da discoteca sparata a mille decibel da dee-jay svampiti. E’ davvero fuori luogo e fuori tempo il luccichio dell’effimero e dei perdigiorno schiamazzanti o starnazzanti come le oche del novello Campidoglio idruntino (che non lasciano in pace nemmeno i santi, pur sempre pazienti e benedicenti dalle loro nicchie ricavate nella pietra leccese). Invece ad Otranto si dovrebbe andare in pellegrinaggio e per rinfrancar lo spirito e non per stressarsi fra i baccanali, per studiare e non per nutrir negligenza, per meditare e non per essere sviati o soffocati dal suq del distrattismo…

Ma avviamoci alla conclusione dicendo che in una recensione come questa è giusto e pio fare anche qualche appunto. Che stavolta  è questo: l’autore in questo libro ha scordato uno dei monumenti otrantini più belli: se stesso.

Nel libro compare solo il nome ed il cognome del Ricciardi, ma, per esempio, in quarta di copertina, non c’è nemmeno una sua foto, né una seppur breve biografia e/o bibliografia dell’autore (come pure s’usa), ma stavolta solo un brano degli affreschi di quella pinacoteca paleolitica che è la grotta dei Cervi. S’è voluto evidentemente risparmiare sulla carta!

Qui a mo’ di chiosa mi limiterei a dire che questo giovane sacerdote di ottanta e passa gradini, autore di molti volumi, è prelato d’onore di Sua Santità, e, tra l’altro, proprio quest’anno, in seguito alla dipartita del nostro comune amico, il prof. mons. Antonio Antonaci (nella cui abitazione più volte c’incontravamo per discettare del più e del meno, come si fa in certi conciliaboli letterari), è stato eletto Arcidiacono del Capitolo della cattedrale romanica più grande di Puglia. Ho sempre pensato che l’eredità morale e anche spirituale di Mons. Antonaci non poteva che essere raccolta da don Paolo Ricciardi. Che oggi, dunque, ricalcando le orme del maestro galatinese, succedendogli nella carica capitolare, è anche Arcidiacono, “prima e unica dignità”.

Antonio Mellone

 Articolo apparso su “il Galatino”, anno XLV, n. 16 del 12 ottobre 2012

 

Riportiamo di seguito - proprio nel giorno dell’anniversario della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta il 18 luglio 1948 - il necrologio in memoria del compianto don Donato Mellone, apparso sull’ultimo numero de “L’Eco Idruntina”.

Ringraziamo, pertanto, l’autore, don Francesco Coluccia, parroco di Noha, e Mons. Quintino Gianfreda, vicario generale dell’arcidiocesi di Otranto, che ci ha gentilmente fatto pervenire il primo numero del 2015 dello storico “Bollettino diocesano ufficiale per gli atti dell’arcivescovo e della curia” con un biglietto vergato a mano: “Nel caro ricordo dell’amabile don Donato, porgo fraterni saluti – Sac. Quintino Gianfreda”.

* * *

Sabato 21 febbraio 2015, nella propria casa di Noha, all’età di circa 90 anni, si è addormentato nel Signore il molto reverendo Sac. Donato Mellone, già Parroco di Noha.

Tutti i nostri giorni svaniscono[…]. Finiamo i nostri anni come un soffio. Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore: passano presto e noi ci dileguiamo. […] Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore”. (Salmo 89).

Quante volte don Donato ha ripetuto le parole di questo Salmo e come ne ha verificato la verità esistenziale soprattutto negli ultimi anni, nelle ultime settimane, nelle ultime ore!

Nato a Noha il 4 novembre 1925, don Donato dopo gli studi liceali presso il Seminario Diocesano di Nardò, ha frequentato i corsi di filosofia e Teologia presso il Pontificio Seminario Regionale di Molfetta ed è stato ordinato sacerdote il 18 luglio 1948 da Mons. Gennaro Fenizia, Vescovo di Nardò. Dapprima Vicario parrocchiale per la Cattedrale di Nardò e poi per la Parrocchia del Carmine, è stato professore di materie umanistiche nel Seminario Neretino. Per dieci anni è stato Parroco a Santa Maria al Bagno, Santa Caterina e Le Cenate. Nel 1963 è stato nominato Parroco della Parrocchia “San Michele Arcangelo” in Noha. Nel 2002 si è dimesso dall’ufficio di parroco per raggiunti e superati limiti di età, divenendo Vicario parrocchiale della medesima parrocchia.

Il declinare della sua salute negli ultimi tempi non eclissa l’immagine che ne conserviamo: quella di una quercia solida perché così robusta era la sua fede.

Domenica 22 febbraio, mons. Arcivescovo, il Presbiterio diocesano e la Comunità cristiana di Noha, nella Messa esequiale presieduta nella chiesa parrocchiale dal Pastore della diocesi ci siamo raccolti in preghiera accanto alla salma del carissimo don Donato. “La sua vita – ha affermato l’Arcivescovo nell’omelia – è stata un cantico di fede al Dio della vita. Ha irradiato con gesti semplici la santità di Cristo nella Chiesa. […]. Ha donato la sua esistenza per la Comunità di Noha, alla quale è rimasto fedele sino alla fine. Prima di concludere il ministero di Parroco, ha realizzato con dedizione e sacrificio la nuova chiesa sussidiaria, con la casa canonica e l’oratorio. L’ha fatto con animo sereno, nell’obbedienza e con gioia. E voglio rendere qui pubblicamente un cordiale grazie a questo sacerdote per il servizio alla chiesa di Otranto e la collaborazione disponibile e costante al Vescovo”.

Semplicità e benevolenza erano le caratteristiche del suo stare in mezzo a noi.

Abbiamo vissuto un tratto di strada insieme condividendo ansie, preoccupazioni e gioie pastorali. La stima reciproca e la carità sacerdotale ci hanno permesso di annunciare il Dio della comunione: “Vi riconosceranno dal modo con cui vi amerete” (Gv 13, 35).

La Chiesa, che ha servito, lo ha preso tra le su braccia con amore nella sua anzianità e, soprattutto nelle vicissitudini della sua carne malata, lo ha accompagnato con sollecitudine materna.

Benedetto XVI al compimento dell’80° anno ricordava: “Ringrazio Dio, per avermi dato la musica come compagna di viaggio che mi ha sempre offerto conforto e gioia”. E se è vero ciò che diceva don Bosco che “una casa senza musica è come un corpo senz’anima”, don Donato con la musica, col canto liturgico dava lode a Dio e a Maria, ovunque dando un’anima alla vita della comunità di Noha. Un’anima che si muoveva come le sue mani sulla tastiera dell’organo.

Giunto il momento di accedere alla liturgia del cielo, gli chiediamo di pregare e cantare le lodi di Dio per noi.

Sac. Francesco Coluccia
 
Di Antonio Mellone (del 13/02/2017 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 1704 volte)

Dieci anni fa come oggi - era dunque il 13 febbraio del 2007 - si spegneva serenamente a Noha Don Gerardo Rizzo, sacerdote (Noha, 1924 - 2007).

Aveva ottantatré primavere.

Se ne andava nel silenzio della notte, nella sua casa di piazzetta Trisciolo, quella stessa che fu di suo zio, monsignor Paolo Tundo, indimenticato arciprete di Noha.

Io lo conoscevo praticamente da sempre, non solo perché egli era un mio familiare, (cugino di mio padre), ma soprattutto perché da piccolo imberbe chierichetto, come tanti altri, gli servivo la messa. E questo decine, se non centinaia di volte.

Una volta mi capitò anche di servirne una celebrata sempre da don Gerardo, in una delle cappelle del cimitero di Noha. Era appena spuntata l’aurora.

Ma dico subito che fu un’esperienza che non ripetei, in quanto l’atmosfera, la desolazione del cimitero in quella mattinata di nebbia, ed il suono a morto della campana della chiesa principale (che era un po’ distante dal luogo nel quale si officiava) - campana che io stesso, in solitudine, avevo azionato tirandone la fune in quella specie di sagrestia spartana molto simile ad uno sgabuzzino cieco, anzi a un loculo -, mi atterrirono così tanto che da allora rinunciai a ritornare in quel santo luogo, in quegli orari nei quali quasi nessuno lo frequenta, e soprattutto da solo.

A dirla tutta non è che avessi fatto fare al battaglio di quella campagna chissà quanto lavoro: dopo non più di tre o quattro tocchi il terrore che s’impossessò di me mi spinse ad abbandonare di corsa quell’angusto locale per darmi alla fuga esagitata. Percorsi i viali del camposanto di Noha come un fulmine, quasi volando, dopo aver raccolto i lembi della veste rossa che indossavo quale sottana alla cotta bianca da chierichetto.

Una volta in macchina, sulla strada per il ritorno, confidai subito a don Gerardo che al cimitero non ci avrei più messo piede se non da morto, proprio per quelle motivazioni che nel mio racconto m’avevano fatto diventare in volto più paonazzo dell’abito pseudo-cardinalizio che avevo in dote.

Mi rispose con la sua solita rassicurante risata.

Era così don Gerardo, di poche parole. E sovente taciturno, come assorto continuamente in preghiera.

Preparato, diligente, puntualissimo, mai prolisso era molto amato da grandi e piccoli, e molto gettonato soprattutto nelle confessioni sia per la sua notoria indulgenza e sia perché capiva subito chi aveva di fronte, sicché la clemenza e “l’assoluzione dai peccati” arrivavano nel breve volgere di qualche minuto (se non proprio nell’intorno ristretto di una manciata di secondi).

Ha celebrato per decenni la “terza messa” domenicale, quella delle undici “in punto”, messa cantata con tanto di coro ed organo. Era una messa seguitissima, quella, anche perché grazie alla sinteticità di don Gerardo alle dodici meno venti preciso tutti i fedeli avventori erano già da un pezzo fuori dalla chiesa, diretti alla volta delle loro case, là dove, da lì ad un quarto d’ora, sarebbero stati pronti a sedersi al desco per il desinare (a Noha si mangiava alle dodici in punto, anche la domenica: molti, tra cui i miei, hanno mantenuto codesta “regola aurea”).

*

Io ho suonato più volte l’organo a canne di Noha durante le celebrazioni di don Gerardo. Con lui non potevi sgarrare. Dovevi essere preciso; non tanto negli accordi (su quelli non è mai stato troppo fiscale) quanto nel terminare il brano musicale giusto in tempo: rischiavi altrimenti che riprendesse le sue orazioni mentre eri ancora intento a terminare il pezzo. Che spesso, dunque, dovevi troncare, non concludere e men che meno sfumare. 

Non amava nemmeno le prediche interminabili o ridondanti (come invece sovente accade), ma, direi, quelle concettose e nello stesso tempo stringate ed essenziali. Diceva tutto quello che s’aveva da dire e lo faceva con proprietà di linguaggio e con citazioni dotte (molte proferite in latino perfetto), che denotavano lungo commercio con le lettere e con i libri, sui quali s’era pure consumato la vista. In effetti studiava sempre ed aveva una memoria straordinaria. Alla bisogna, ti spiegava tutto per filo e per segno: e non soltanto i testi dei Padri della Chiesa, ma anche quelli della letteratura italiana di ogni tempo.

Anche lui si dilettava a suonare l’organo a canne della Chiesa Madre di Noha nel corso della messa serotina; e cantava anche molto bene, con la sua voce argentina ed intonatissima.

Ricordo che una volta un “predicatore quaresimalista” introdusse la sua omelia proferendo queste parole: “Sarò breve…”. Non l’avesse mai fatto. Prontamente dalla postazione del coro (che nella chiesa di Noha si trova proprio di fronte all’ambone) don Gerardo gli fece quasi eco, replicando ad alta voce e cantilenando come si risponde ad un salmo responsoriale: “Speriamo!”. Tutti avevano sentito (e assentito).

Il predicatore dovette rispettare il suo intendimento, così esplicitamente proferito. E dagli astanti approvato.

Avevo imparato a conoscere don Gerardo così bene (così come da ragazzo mi capitava di fare con molti personaggi di Noha - ma anche forestieri - studiandone movimenti, intonazione della voce e gesti) che la sua imitazione mi riusciva meglio di tutte le altre.

Alla fine del mese di maggio era tradizione che iniziasse a Noha nella cappella di S. Antonio di Padova la cerimonia della “tredicina” in onore del Santo.

L’incaricato per la celebrazione delle funzioni e della messa, da parte della signora Tetta, organizzatrice e sagrestana di quel grazioso tempietto (un tempo in piena campagna, ora ormai circondato da una meno romantica villettopoli) era proprio don Gerardo Rizzo, assistito da due chierichetti deputati al sacro servizio che rispondevano ai nomi del sottoscritto e del mio amico e compagno di classe, Adriano Scrimieri. Siamo sul finire degli anni settanta e verso i primi degli anni ottanta.

Ci divertivamo un mondo e con don Gerardo si scherzava e si rideva sovente, prima o dopo la funzione. Una volta però accadde “durante”.

Si era nel bel mezzo della celebrazione. Ad uno dei due ragazzi capitò uno svarione (che di fatto era un’inezia, che nemmeno ricordo).

Ai due chierichetti, che si guardarono un attimo negli occhi, venne immediatamente un attacco di risate, che sulle prime si tentò di bloccare, soffocare, reprimere, o almeno frenare; risata che fu poi trattenuta a stenti, e infine sempre meno.

Insomma, con il nostro continuo e drammatico crescendo d’ilarità non dominata, ben presto contagiammo lo stesso don Gerardo il quale, per qualche interminabile decina di secondi, dovette anche lui, a sua volta, interrompersi. Questo fece sì che i fedeli raccolti in preghiera in quella piccola chiesa s’accorgessero di tutto quanto avveniva sull’altare a pochissima distanza dai loro occhi ed orecchi, e, come accade in queste cose, pur non sapendo il motivo di tanto ridere, scoppiarono anch’essi in una fragorosa generale risata.

Alla fine della messa, in macchina, diretti alla volta di piazza San Michele, il centro di Noha, non fummo redarguiti come pensavamo o temevamo: anzi continuammo ancora a ridere a crepapelle, e pare che, con questo, don Gerardo volesse dirci ancora una volta che la fede è gioia, letizia e che il diavolo “non è il principe della materia: il diavolo è invece l’arroganza dello spirito, la fede senza sorriso, la verità che non viene mai presa dal dubbio” (come Umberto Eco fa dire a Guglielmo da Barkerville ne “Il nome della rosa”).

Le tredici splendide giornate di primavera inoltrata si concludevano dunque con la festa del Santo Taumaturgo di Padova, la benedizione e la distribuzione a tutti del pane benedetto.

Volete che vi racconti di quella volta in cui andai in chiesa madre a prendere il secchiello con l’aspersorio per la benedizione del pane? Massì: abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno.

Orbene, in via Castello, diretto alla volta della cappella del Santo, un lembo della mia tonaca s’inceppò nella catena della mia bicicletta e io ruzzolai a terra con un bel capitombolo. Insieme a me caddero sull’asfalto anche secchiello, aspersorio e acqua santa.

Che fare? Il tempo stringeva. In cappella m’attendevano prete e fedeli.

Pensai bene di riempire il secchiello allungandone il residuo contenuto con l’acqua della fontana tuttora esistente in quella strada.

Ma avevo una coda di paglia chilometrica e uno scrupolo di coscienza quanto la cattedrale di Nardò. Non mi diedi pace fino a quando, ancora una volta, non confessai tutto a don Gerardo, che, come di consueto, si fece ancora una volta una gran bella risata. Fu la migliore delle assoluzioni.

Alla fine della “tredicina”, don Gerardo per ringraziarci della nostra assistenza portava me e Adriano a Galatina per offrirci un gelato (un tempo i gelati erano un lusso che si gustavano solo nelle domeniche pomeriggio d’estate, ed a volte nemmeno in quelle).

Il bar di Galatina – elegante, bellissimo - era quello di Rafelino, ubicato in via Gallipoli, quello che produceva i gelati più buoni del Salento e quello (almeno così ci sembrava) che aveva inventato la panna montata, una delizia celestiale, una squisitezza morbida e vellutata che in quel gruppo di anni di oltre un terzo di secolo fa non tutti conoscevano. Prendevamo un cono a testa con tre gusti e con sopra tanta panna montata, ed in macchina sorbivamo con lentezza, senza parlare o distrarci, quella leccornia sublime.

*

Ecco: a me piace ricordare proprio così il caro don Gerardo, mentre con la sua Fiat Cinquecento ci accompagnava da Noha a Galatina per offrirci il buonissimo gelato di Rafelino, sormontato da soffice, candida panna montata.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 07/08/2017 @ 00:00:00, in don Donato Mellone, linkato 1913 volte)

Fino al 2015, anno della sua scomparsa, il 7 agosto, solennità di san Donato, si festeggiava a Noha l’onomastico del parroco don Donato Mellone, classe 1925.

Quest’anno - per non venire meno alla tradizione della pubblicazione di qualche brano che lo riguarda - vorrei ricordarlo con le parole di una lettera giuntami tempo fa da Nazareth da un suo alunno, poi sacerdote: don Salvatore Grandioso.

Avendola molto apprezzata, non solo per lo stile e per l’episodio che vi si racconta (davvero bello) ma anche per l’insegnamento che se ne trae, vorrei sottoporne la sua trascrizione alla vostra cortese attenzione (in particolar modo a quella di chiunque ricopra ruoli di responsabilità: direttori, capiarea, manager, imprenditori, insegnanti, genitori, consorti, rappresentanti politici...).

In questo scritto c’è la narrazione di alcuni episodi (veri) e la lezione si di un metodo infallibile per il famoso cambiamento (possibilmente in meglio) del corso della vita di ognuno e della storia di tutti.

Buona lettura.

Mel

 *

«Carissimo Antonio,

sono già a Nazareth per il mio lavoro di Confessore Ausiliario nel Santuario dell’Annunciazione e, con gioiosa gratitudine eccomi alla tua gentile richiesta di ricordare tuo zio: don Donato Mellone.

 

Tra i miei ricordi più lontani nel tempo, uno, per me tra i più significativi, è legato proprio alla figura di don Donato.

 

I figli non sono solamente il frutto del seno e del sangue; figli sono anche i propri alunni, i propri dipendenti e ogni persona alla cui crescita umana, spirituale, culturale o professionale abbiamo, in qualche modo, collaborato.

Il tempo, si sa, ha denti di acciaio e morde i bronzi e le memorie riducendo il tutto in polvere di ruggine che poco e in maniera deformata ha da raccontare. Tranne che non si tratti di qualche avvenimento, talmente importante, che, in positivo o in negativo, ha condizionato tutto il resto della nostra esistenza.

 

E per me è proprio questo il caso che coinvolge tuo zio, don Donato, che lasciò nella mia vita una impronta indelebile nella sua positività.

 

Non ne ho mai parlato con nessuno ma, prima di chiudere la parentesi terrena della mia esistenza, considero doveroso esaltare quella circostanza le cui conseguenze furono per me talmente significative da condizionare positivamente la mia stessa identità.

Sono trascorsi molti anni da quel 1950 quando sul sentiero della mia ancor piccola vita venne a “camminare insieme a me” il carissimo don Donato, lasciandovi un’orma che il tempo, lungi dal cancellare, ha quasi pietrificato.

 

Avevo appena undici anni e in seconda media venne in seminario a insegnarci Italiano, Latino, Storia e Geografia questo giovane sacerdote, alto, sfilatino, dai capelli ricciolini e con due lenti che lo circondavano di severità periodicamente interrotta da battute brevi e secche come stilettate.

“Viene da Noha, - ci dissero -, ha uno zio arciprete [don Paolo Tundo, monsignore, 1888 - 1962, ndr.] e il Vescovo lo ha appena nominato Parroco di Santa Maria al bagno”.

 

A lubrificare i meccanismi della mia memoria contribuisce una foto-ricordo che, in quell’anno scolastico 1950-51, don Donato volle che facessimo e che il fotografo Mauro di Nardò eseguì nell’atrio del vecchio Seminario.

 

Oggi la miro con un misto di tanti sentimenti quasi impossibili da spiegare con un solo termine. Credo che non ci sia nel nostro vocabolario una parola che esprima  malinconia, nostalgia, desiderio, ricordo, brama, struggimento, sospiro: e tutti questi insieme.

Lo spagnolo usa il termine “aňorar”, ma è ancora poco; una badante romena mi diceva che il termine romeno “dor” è quello che esprime al meglio tale contrastante realtà.

 

Cari amici miei del 1950.

Alcuni sono tornati alla Casa del Padre (Greco, Mele, Bove); di altri ho perduto le tracce (Giuri, Polo, Petrelli);  altri ancora li incontro già nonni per le strade del mio paese (Fanuli, Ciccarese).

Solo in tre abbiamo raggiunto il Sacerdozio: io, don Enzo Prete e don Gregorio Patera, parroco per tanti anni alle Cenate di Nardò. Tutti e tre abbiamo già celebrato il cinquantesimo anniversario di Ordinazione.

 

Mi rivedo nella foto alla destra di don Donato: avevo  problemi di crescita fisica ma soprattutto di crescita intellettuale per la seria difficoltà ad avere un metodo per studiare.

 

1950: anno singolare, anno unico, anno strano per diversi motivi.

Per tutti fu l’Anno Santo per il Giubileo; per me fu anche “santo” ma per altro che tocca il mio “destino” e nel quale fu determinante la figura di don Donato.

 

E’ qualcosa che ho sempre tenuto gelosamente per me come si fa per quelle cose sacre dove ci leggi il dito della Divinità e che intendere non può chi non le vive.

Il mio 1950 tutto racchiuso in una foto.

La osservo e, credimi, caro Direttore, ho tanta difficoltà ad affidare alla penna il compito di tradurre in parole i profondi sentimenti che proprio come onde mi sommergono.

 

Il 1° di novembre, a Roma, il Papa aveva proclamato il dogma dell’Assunzione di Maria SS.ma al Cielo e a Nardò, la mia pagella del 1° trimestre aveva proclamato la mia totale e disastrosa inadeguatezza allo studio e quindi a diventare sacerdote.

 

La rivedo, quella pagella, nelle mani del Rettore don Nicola Tramacere che me la legge come una sentenza senza appello: Italiano: 2, Latino: 2, Storia: 3, Geografia: 2, Matematica: 2, Francese: 2, Disegno: 4, musica: 5, Educazione Fisica: 6 (uno scandalo!), Condotta: 8.

Nel consegnarla a mio papà, il Rettore non aggiunse troppe parole: “’Sto ragazzino e lo studio sono due cose differenti; forse è troppo piccolo, forse sarà bravo in qualche altra attività, ma credo che solamente un miracolo lo potrà salvare da una bocciatura che, forse, gli farà anche bene!”

 

Il povero vecchio rimase paralizzato: lui che, insieme alla famiglia, stava facendo sacrifici durissimi per pagarmi la retta e che lavorando nei campi amava sognare il suo unico figlio maschio da sacerdote.

Nel salutarmi, mi disse solamente: “Pensa che io non mi sono comprato un cappotto per pagarti gli studi! E adesso con che faccia mi presenterò al Parroco?”

E il Parroco, Mons. Nestola, arrivò qualche giorno dopo solamente per fulminarmi col suo sguardo severo e minacciarmi: “Tra un mese ritorno e, se non ti sarai ripreso, prenderai il tuo materasso e ti riaccompagnerò a casa: tuo padre ha bisogno di aiuto nel lavoro dei campi!”

Altro che assunzione al cielo. Si trattava di una precipitazione nell’inferno.

Dissi di sì a tutti, promisi impegno e dedizione nello studio, si calmarono tutti ma l’unico che non capiva il perché di tanto fallimento ero solamente io.

 

In questo contesto di totale disastro ecco l’intervento del “destino”: un intervento strano e imprevisto che vede don Mellone al centro di quello che accadde.

 

Quella domenica di gennaio papà era giunto in Seminario con la sua bicicletta come sempre e, come sempre, stanco e infreddolito mi chiese speranzoso: “Beh! Come va alla scuola?” ed io subito: “Bene, papà. Mi sto impegnando e sto andando bene!”

Mentivo e sapevo di mentire ma non volevo bruciare le poche speranze di papà. E, proprio in quel momento si trova a passare da lì don Donato e io subito dissi a papà: “Quello è il mio professore di Lettere; si chiama don Donato: chiedilo a lui!”

 

E questa è un’altra foto che nessuno mai scattò ma che mi porto dentro indelebile. Tuo zio, caro Antonio, fissa mio papà, fissa me e mi dice: “Vai su in classe a prendere il registro e così tuo padre potrà vedere come stai andando.”

 

Vado su e, prima di scendere, apro il registro per sbirciare la situazione e rendermi conto di quanto stava per accadere: 2, 3, 4, mi venne un colpo.

Non conoscevo ancora il Vangelo e la storia del servo infedele, ma senza star lì a riflettere troppo, presi la penna e in alcune caselle vuote (che forse non erano neanche quelle giuste) ci scrissi: 5, 5, 6, 6,…

Non ci feci caso neanche al colore dell’inchiostro che era diverso da quello che usava il professore. Ma quel mio gesto era come il grido disperato di un ragazzino che, dal profondo del pozzo, chiedeva aiuto non tanto per sé quanto per il suo papà condannato alla più terribile disillusione.

Certo, ero piccolino, ma capivo che la mia entrata in Seminario era stata una sfida a parenti e amici che ripetevano a mio papà: “Un Grandioso sacerdote? Non è normale. Risparmiati quei soldi e portalo con te in campagna!”

 

Don Donato aprì il registro e capì immediatamente la strana origine di quei voti freschi di scrittura non sua; mi fissò in modo strano e, mostrando il registro a mio padre gli disse sorridendo: “Coraggio! Vedi che sta andando meglio? Comincia a raggiungere la sufficienza. Questo figliolo tuo è un ragazzo intelligente e, se continua a impegnarsi seriamente, non ti dico che potrebbe essere promosso, ma per lo meno potrebbe evitare la bocciatura!”

Chiuse il registro e dandomelo, mi fissò in modo ancora più strano e, col suo caratteristico mezzo sorrisino mi esortò benevolmente: “Se vuoi potrai farcela! Ricorda sempre i sacrifici di tuo papà!”

 

1950: Anno Santo!

Quella domenica mattina di un gennaio freddoloso e insignificante, mentre tutto sembrava banale nella sua normalità, per un ragazzino che aveva difficoltà a crescere, qualcuno dall’Alto gli aveva cambiato la storia: fu per me un dogma di speranza oltre che di fede: il mio professore di Lettere non mi rimproverò, non mi umiliò ma mi indicò un orizzonte e accese una scintilla che il tempo avrebbe trasformato in incendio.

Mi cambiò veramente la vita: salvai l’anno e, da allora, ho salvato tutti gli anni, tutti gli esami al ginnasio come al liceo, in Teologia come alle Università.

Ma che cos’è la vita, per la miseria!

A volte pensiamo che bisogna fare salti mortali e dare giravolte di qua e di là per raddrizzare situazioni difficili e al limite della impossibilità, quando basta un mezzo sorriso e una goccia di speranza per liberare capacità impensabili e offrire opportunità all’apparenza immeritevoli.

 

Nulla è stato facile nella mia vita, come credo lo sia per ogni vita, ma nei momenti più delicati ho sempre davanti agli occhi quel professore di Lettere che al suo alunno pasticcione, svogliato e imbroglione, invece di mollargli un meritatissimo ceffone, gli sussurra  sorridendo: “Dai, se vuoi potrai farcela!”

 

So bene quanto sia menzognero un successo senza il suo carico di lotta, sacrificio e dolore come, del resto, mi insegnava mio nonno che un pezzo di pane non ha sapore se non è rammollito da qualche lacrima e da tante gocce di sudore.

Ma alla base di ogni lotta, sacrificio e dolore sono indispensabili quei valori insostituibili e non negoziabili che vengono da lontano e che solamente un buon educatore può mostrare prima ancora di insegnare. Senza di essi si incorre nel grave errore di stravolgere la realtà presentando come reale ciò che, purtroppo, è solamente virtuale.

Ma c’è qualcosa di più criminale e offensivo per la dignità di un educatore che spacciare ai suoi educandi ciò che è virtuale come se fosse reale?

 

Sì, ho voluto, ho potuto e, sembra, che abbia raggiunto traguardi di spessore. Ma tutto è radicato su qualche 5 e un 6 che avevo rubato alla mia speranza e che qualcuno con nome e cognome: don Donato Mellone, molto saggio e aperto a una buona ispirazione che non poteva che venire dall’Alto, mi comunicò dicendomi che potevo benissimo meritare.

Io lo ricordo così don Donato: forse un po’ strano, un po’ svagato, un po’ singolare… Di tutto un po’, ma di parecchia umanità saggiamente mascherata da una fine ilarità.

 

All’inizio di quel benedetto anno scolastico di 2^ Media ci fa: “Cari ragazzi, la scuola è dura, è amara e difficile da digerire; quindi dobbiamo renderla un po’ dolce. Perciò  una volta  al mese ognuno di noi porterà in classe per sé e per i suoi amici e per il professore una caramella”.

Direte: “Una caramella?”

Certo: una caramella che nel 1950 era l’equivalente di una torta di oggi. In genere si trattava di una menta-ghiaccio e, in giorni speciali, una moka-caffè: lasciarla sciogliere lentamente in bocca era quasi un rito religioso. Sarà anche per questo che ancora quando debbo scegliere una caramella le mie dita prendono sempre una menta-ghiaccio o una moka al caffè.

Eh! Sì, caro Direttore, sono fermamente convinto che nella rotta della vita degli alunni (come del resto dei figli, dei dipendenti, dei credenti) regola e garanzia di buona navigazione sia la fede del maestro (o dei genitori, del responsabile, del pastore).

Credimi: non è la cattedra che fa importante il maestro ma è esattamente il contrario.

Con raccapriccio ho visto salire su prestigiose cattedre dei somari che poi hanno ridotto in stalla quella scuola; invece qui a Betlem ho visto una stalla dove entrò un Maestro eccezionale e trasformò questa stalla nella cattedra più prestigiosa del mondo.

Non escludo le doti umane che pure è giusto apprezzare e valorizzare, né le capacità di comunicazione e di leadership per le quali è buona cosa ringraziare Dio; ma ciò che caratterizza un vero maestro è la sua fede.

Fede nella vita, nell’alunno, nei suoi sogni appena abbozzati, nel destino che si materializza in segnali talvolta impercettibili a chi guarda distrattamente la sua missione.

Raccontare la fede di un proprio maestro, come lo era don Donato, è sempre raccontare la sua storia anche se in essa entra la stranezza di essere goloso di frutti di mare crudi, conditi solamente con qualche goccia di limone!

E la fede del tuo maestro spesso ti si rivela attraverso frammenti di una umanità disarmante.

 

Carissimo Antonio, forse mi sono dilungato troppo, ma ti ringrazio per avermi fatto parlare a cuore aperto del mio professore di 2^Media che, andando contro vento e contro tempesta, mi insegnò a saper addolcire la vita e a credere in me prima di tutto e soprattutto.

Con l’amicizia e l’affetto di sempre

                                                                                          Don Salvatore Grandioso»

 

 

Grazie a te, don Salvatore.

Grandioso come sempre.

E  buon onomastico zio Donato, ovunque tu sia.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 07/06/2021 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 991 volte)

Nella mia vita ho conosciuto un bel po’ di pazzi, ma mai uno lucido come P. Francesco D’Acquarica. Ormai ci conosciamo da diversi lustri e la sua follia principale (che invero ci accomuna) è Noha. Oddio, lui ha iniziato per primo quando io non avevo ancora diciamo il lume della ragione, ma certe malattie – dovremmo averlo ormai ben compreso - fanno presto a trasformarsi in epidemie.

Tutto partì allorché questo ragazzo - classe 1935, e oggi 7 giugno compie 86 anni - trovò per caso nella sacrestia della nostra chiesa madre un libretto di tal prof. Gianferrante Tanzi edito nel 1906, nel quale si raccontava di una Noha ricca di storia e di vestigia importanti e non certo di un insignificante agglomerato di case con un nome strano, come qualche politico locale dalle lenti un po’ appannate aveva cercato di far passare insieme al suo codazzo, probabilmente pure in mala fede.

Francesco D’Acquarica dunque non si dà per vinto, e da visionario qual è (non per nulla è anche un missionario), quando torna a Noha dai suoi giri intorno al mondo continua a cercare notizie, documenti d’archivio, testimonianze, reperti archeologici, ma soprattutto i sentimenti costitutivi dell’identità nohana e quindi del suo genius loci: mai arrendendosi di fronte a una certa sociologia spicciola, anzi se possibile con ancora più slancio davanti al rischio di derisione e quindi di pregiudizio così comuni in ambienti delimitati da confini provinciali.

V’è da dire che questo Indiana Jones nostrano ogni volta che becca qualcosa di interessante non tiene mica tutto per sé, ma anzi, guardandoti con l’espressione soddisfatta di un virologo che ha appena individuato al microscopio un nuovo ceppo dell’influenza, non vede l’ora di tradurre, riportarne agli altri il contenuto, scrivere un pezzo per Noha.it, e pubblicare finalmente il suo bottino su carta rilegata a libro o a rivista (per esempio su L’Osservatore Nohano di venerata memoria). E così è stato per le ultime notizie e le curiosità contenute negli archivi parrocchiali, per i registri delle confraternite, per i rapporti della chiesa particolare con i vescovi di Nardò, e per mille altre notizie, proverbi, quadri, cronache, sculture, personaggi, monumenti, spartiti musicali (tipo quello dell’Inno al San Michele di Noha, poi arrangiato dallo stesso P. Francesco che è pure organista), i soprannomi delle “razze” nohane, gli antichi utensili paesani utilizzati si può dire fino all’altro giorno, e così via.    

Iniziò una cinquantina di anni fa con la sua prima Storia di Noha (Grafiche Borgia, Casarano, 1973) andata a ruba, e in pratica non si è mai più fermato.

L’ultima sua creatura in ordine di tempo è “Noha – la sua Storia”, libro a tiratura limitata, ancora caldo di stampa, uscito dai torchi di Arti Grafiche Marino di Lecce: un tomo di 490 pagine, con molte immagini a colori, giuntomi qualche giorno fa da Martina Franca, attuale dimora dell’autore, e con tanto di dedica: “Omaggio al carissimo Antonio Mellone, in occasione del mio sessantesimo anniversario di Sacerdozio, per avermi sempre stimolato nelle ricerche e approfondimenti della Storia di Noha”. Troppa grazia. Ebbene sì, il 18 marzo 2021 ricorreva anche il sessantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, e non so se è chiaro: è il festeggiato che anziché ricevere auguri e doni per l’occasione, continua a elargirne agli altri a piene mani.

Non so come faccia questo giovinotto a non stancarsi mai, forse utilizza il trucco analogo a quello di Dorian Gray, facendo invecchiare un quadro (o tutto il resto) al posto suo. Sta di fatto che la pazzia di P. Francesco è ormai proverbiale, di più, leggendaria: del resto abbiamo già dimostrato nel nostro comune volume “Noha, Storia Arte e Leggenda” del 2006 (pubblicato esattamente un secolo dopo il pamphlet del Tanzi), quanto il mito, la narrativa e appunto la leggenda altro non siano che la prosecuzione della storiografia con altri mezzi.

Antonio Mellone

 

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