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Di Fabrizio Vincenti (del 10/06/2018 @ 22:23:23, in NohaBlog, linkato 1380 volte)

Galileo Galilei, per difendere il suo sistema eliocentrico (è ancora la terra che gira intorno al sole, ricordiamocelo), scrisse a Simplicio: «Venite pure con le ragioni e con le dimostrazioni, vostre o di Aristotele, e non con testi e nude autorità, perché i discorsi nostri hanno a essere intorno al mondo sensibile, e non sopra un mondo di carta».

Chi mi conosce sa che questa citazione la uso tutte le volte che mi trovo a parlare a un gruppo di persone. È diventata quasi una mia regola di vita, trattare della realtà piuttosto che della fantasia. Questo detto da Galilei è lo stesso motivo per cui Matteo Renzi e il suo partito hanno perso alle scorse elezioni politiche, a causa del loro mondo di carta. Mi spiego. Tutto quello che noi tracciamo sulla carta, diagrammi, progetti, disegni tecnici, non sempre funziona nella realtà.

Quando Renzi parlava di condizioni economiche migliorate degli italiani, di immigrazione gestita bene, di un milione di posti di lavoro creati, di diritti civili riconosciuti, di vaccini non in discussione, di che cosa stava parlando, della realtà o del suo mondo di carta? Penso che la risposta sia evidente. Tutto ciò che filava sulla sua pagina non trovava riscontro nel mondo reale. È chiaro che non sono i dati a descrivere la realtà (troppo complessa per stare su un piano bidimensionale), ma nonostante questo, non possiamo fare a meno di essi per capire almeno l’orizzonte che abbiamo davanti. Eppure quasi tutti i dati possono essere confutati e smentiti da altri: provare per credere.

In Italia quasi sei milioni di persone, circa il 9% della popolazione, nel 2017 erano in povertà assoluta e circa tre milioni in povertà relativa. Perché allora continuare a insistere di non voler guardare nello stesso telescopio in cui guardava Galilei per riconoscere, una volta per tutte, come girano le cose? Perché ostinarsi nel dire “lo ha detto Renzi o pinco pallino, dunque è così”? Galilei avrebbe detto: “Non mi fido neanche se si tratta di Aristotele, se costui non mi porta le dimostrazioni”.

Il fatto è che l’Italia e i suoi pseudo-politici non possono più permettersi di parlare dei loro mondi di carta, perché la gente non vive sui fogli, ma nella realtà sensibile. Che senso ha insistere sulla tassazione se solo nel 2017 si contavano 111 miliardi di evasione fiscale? Quali sforzi vogliamo fare se ogni sacrificio fatto dagli onesti viene assorbito dal buco nero dei disonesti? Se la soluzione nella realtà fingiamo che non ci sia, qualche politico, come ha fatto Matteo Renzi e quelli prima di lui (e forse come faranno anche questi attuali), troverà la soluzione sulla carta: aumentiamo il debito ma investiamo. Investire cosa e in che cosa? Nell’industria trentapuntozero, nella scuola novepuntouno, in infrastrutture del tutto inutili, in tonnellate di cemento sparato tutto intorno a noi? O forse bisognerebbe semplicemente investire sulle persone, sulla loro capacità di realizzarsi, sulle loro possibilità di fare ciò per cui sono in questo mondo? Cosa vogliamo investire con un debito pubblico che nel 2017 era di 2.302 miliardi di euro, pari al 131% del Pil, cioè trentuno volte più di quello che abbiamo prodotto? Se siamo il terzo paese al mondo per uso di droghe e la droga nel nostro paese fortunatamente è illegale, non ci viene il sentore che miliardi di euro sono nelle tasche della criminalità organizzata, cioè nelle tasche delle “mafie”, e dunque è dalle loro tasche che bisognerebbe partire?

Preoccupiamoci pure dei nostri risparmi, visto che sui conti correnti degli italiani risultano esserci un totale di 1.329 miliardi di euro, ma di quel 41% della popolazione che non risparmia nulla, in quanto spende fino all’ultimo centesimo del suo reddito (e non gli basta neanche), chi si preoccupa? Se al netto degli immobili gli italiani possiedono risparmi qualcosa come 4.228 miliardi di euro, perché è impensabile parlare di patrimoniale quando c’è qualcuno che ha più di tre o quattro immobili?

È chiaro che le cose da fare sono tantissime, ma deve essere altrettanto chiaro che, anche qualora non riuscissimo a pagare il nostro debito (c’è qualcuno che ancora crede che si possa rientrare da un debito del genere, 2.307 miliardi di euro in forte aumento?) non ci sarebbe la fine del mondo, ma la fine di un mondo, quello di carta, dove le cose funzionano solo disegnandole con la matita di Renzi o Berlusconi. Sarebbe ora di lasciar perdere i nomi, anche se si dovesse trattare di qualcuno con la stessa dignità pari a quella di Aristotele, poiché un solo telescopio nelle mani di chiunque abbia almeno il coraggio di guardarci dentro, senza la presunzione di pensare che le cose vanno come lui le ha disegnate, potrebbe rivelare il verso e il senso reale di come siamo veramente. Prima di scrivere sui massimi sistemi del mondo, io un’occhiatina al telescopio gliela darei sempre.

Fabrizio Vincenti

 
Di Redazione (del 10/06/2018 @ 22:12:09, in Comunicato Stampa, linkato 1165 volte)

Doppio colpo per i ragazzi biancoblucelesti dell’Olimpia S.B.V. Galatina che raggiungono l’accoppiata nel canonico campionato under 13 , mettendo in cassaforte  anche il titolo regionale  della categoria.

I due tecnici Laura Pendenza e Antonio De Matteis alla fine di questa stagione esaltante  arricchiscono il loro palmares con i due titoli di campioni provinciali (3x3 e 6x6)e quello regionale (6x6), passando attraverso la formula dei quarti di finale che li ha visti primeggiare in quel di Castellana Grotte.

Le semifinali ,determinate ad incrocio tra le prime due squadre classificate dei due gironi, hanno visto scendere in campo la Showy Boys contro l’Ideal Talsano che si è aggiudicata  per 2-1 il pass per la finale e l’Olimpia SB.V. Galatina che si è imposta per 2-0 sulla Primigi Alberobello.

In un pomeriggio boccheggiante per calura ed aria sciroccale stagnante nel PalaPanicio,  è andata in scena una finale ricca di emozioni che ha esaltato la rappresentanza dei tifosi jonici e salentini presenti sulle gradinate .

Gli atleti di casa hanno avvertito più dei tarantini l’emozione di giocarsi un prestigioso titolo:  probabilmente, certi di poter replicare la vittoria di una settimana prima sugli stessi avversari, hanno peccato di supponenza nonostante i continui richiami di mister Pendenza ed hanno perso il primo set per 25-19.

 

Organizzato da Libreria Fiordilibro, in collaborazione con Note d’Arte passeggiate storico-artistiche, Salento Guide Turistiche e Rete Turistica Grecia Salentina.

Sabato 9 giugno, nuovo appuntamento della rassegna Tour d’Autore dedicata alla cultura, all’arte, agli uomini illustri salentini. Questo terzo incontro è  riservato alla cultura bizantina nel Salento, il suo tramonto ed il succedersi della cultura latina con il rito cattolico romano in tutta la sua magnificenza. Verranno prese in esame le due maggiori icone quella del rito greco-bizantino che fu la Chiesa dei Santi Sofia e Stefano a Soleto e quella della nascente cultura latina a rito cattolico-romano che è rappresentata dalla Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina.Tra loro la potentissima famiglia dei Del Balzo Orsini committente di entrambe. Nella prima parte del Tour d’Autore torniamo nella Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina, ma questa volta per cogliere tutti i segni del passaggio del vecchio mondo bizantino che si dissolveva e della nuova cultura latina che si faceva strada rappresentata dallo stile gotico. Nella seconda parte del Tour l’attenzione è tutta rivolta alla Chiesa di Soleto con la presentazione del Dvd: “La chiesa dei Santi Sofia e Stefano di Soleto curata da Franco Meraglia, Francesco Manni e Beatrice Arcano di Rete Turistica della Grecia Salentina -Japigia. Il dvd contiene un album fotografico e dei video dedicati agli affreschi della chiesetta ed alla storia di Soleto. Introdurrà Andrea Panico prof. di Storia dell’Arte. Degli interventi musicali in lingua grica accompagneranno l’incontro.

Ingresso e visita guidata gratuiti.  

 Il programma prevede :    

 
Di Redazione (del 08/06/2018 @ 21:45:41, in Comunicato Stampa, linkato 761 volte)

Oltre cento questionari distribuiti e un risultato molto positivo e lusinghiero per la Showy Boys. L’analisi dei dati sul grado di soddisfazione dei genitori degli allievi che frequentano i corsi di pallavolo premia il lavoro e l’impegno dell’intero staff dirigenziale e tecnico. Ovviamente il grado di soddisfazione dei genitori è lo specchio di quello delle ragazze e dei ragazzi: ben 113 questionari (gli atleti della Serie C non sono stati interessati) sono stati distribuiti ad altrettante famiglie (37 per le femmine e 76 per i maschi).

Tutto ciò incoraggia i dirigenti della storica società di pallavolo galatinese nata nel 1967, la Showy Boys appunto, a continuare nei binari finora battuti ed a continuare nell’attività, tenendo conto anche dei suggerimenti che immancabilmente sono stati esposti negli stessi questionari dai genitori.

Oltre all’altissima percentuale che gratifica la professionalità degli allenatori e la serietà riscontrata nei dirigenti, vengono apprezzati socializzazione, affidabilità, impegno, cortesia, credibilità, rispetto delle regole, disciplina ed altro ancora espressi dalla società.

 

Si è svolta mercoledì 6 giugno la cerimonia di intitolazione dello stabile di via Bellini a Noha, sequestrato alla mafia e riconsegnato alla città già da qualche mese, ad Antonio Montinaro, poliziotto capo-scorta di Giovanni Falcone, ucciso a Capaci durante l'attentato che assassinò il magistrato, la moglie Francesca Morvillo e la sua scorta.

Insieme al dottor Claudio Palomba, prefetto di Lecce, al dottor Leopoldo Laricchia, questore di Lecce, ad alcune delle più alte autorità civili e militari della Provincia e alla famiglia di Antonio Montinaro, si è reso onore alla figura di tutte le vittime della mafia, nella convinzione che la lotta alla criminalità e la prosecuzione verso la strada della legalità siano le uniche due costanti da seguire.

Una sala gremita ha assistito alla cerimonia, ha preso parte commossa e attenta ai momenti salienti della serata, ha osservato le immagini di Antonio Montinaro e ha ascoltato le sue importanti parole quando sono riecheggiate: “Chiunque fa questa attività ha la capacità di scegliere tra la paura e la vigliaccheria. La paura è qualche cosa che tutti abbiamo: chi ha paura sogna, chi ha paura ama, chi ha paura piange, è un sentimento umano, è la vigliaccheria che non si capisce e non deve rientrare nell’ottica umana”.

 
Di Redazione (del 07/06/2018 @ 13:06:17, in Comunicato Stampa, linkato 1325 volte)

I piedi nudi delle ballerine e dei ballerini che danzano nelle piazze e l’amore ritrovato per la propria Città e per le proprie tradizioni.

A Cuore Scalzo”, la rassegna estiva di Galatina per il 2018, racchiude nel suo nome tutto questo, partendo dalle radici lontane della sua storia fino ad arrivare all’orgoglio odierno per la sua arte,

la sua musica e i suoi talenti.

Il Comune di Galatina, in particolare con l’Assessorato alla Cultura in stretta relazione con l’Assessorato al Turismo, pone al centro della propria programmazione estiva una logica culturale e di promozione in grado di potenziare il concetto di comunità, attuando nel miglior modo possibile la pratica dell’accoglienza.

“L’amministrazione vuole nutrire, partendo dal basso, tutti quei tesori che fanno parte della natura stessa di Galatina - spiega il sindaco Marcello Amante - Vogliamo valorizzare sempre di più le nostre ricchezze e svegliare, dove si fosse sopito, un senso di appartenenza che è l’anima di una città che vuole tornare a far conoscere la sua grandezza”.

Il calendario si presenta ricco di eventi e trova il suo clou nella settimana della festa patronale dei Ss. Pietro e Paolo dal 24 al 30 giugno 2018 e negli appuntamenti del Salento Book Festival.

“Il nostro progetto ruota intorno a tre parole chiave - spiega l’assessore alla cultura Cristina Dettù - cultura, senso letterale di “coltivare”, nutrire e accompagnare la comunità alla riscoperta di sé e delle proprie radici, generando curiosità e quindi ricerca; movimento, come moto senza sosta, dando linfa vitale costante alla creatività e all’arte; identità, proponendo un’immagine riconoscibile di Galatina e delle sue frazioni anche all’esterno”.

Legati alla festa patronale si segnalano importanti momenti come il convegno sul tarantismo, la proiezione di film inediti sui temi del tarantismo come “La Sposa di San Paolo (Viaggio a Galatina)” e “Latrodectus, che morde nascosto” a cura di Club Unesco. Suggestiva sarà la Notte delle Ronde - Santupaulu, la cui direzione artistica è affidata a Davide Miceli. “Un momento di incontro per la comunità, ma anche un'occasione per promuovere e valorizzare il patrimonio culturale materiale (il centro storico) e immateriale

(i canti e i balli) della città - spiega Miceli - Non è previsto nessun palco: l'aggregazione deve essere libera e naturale, orizzontale in un continuo scambio osmotico, da gruppo a gruppo, da strada a strada”.

Tra concerti, saggi di danza e spettacoli per bambini, si mettono in evidenza i nomi degli autori che allieteranno Piazzetta Orsini per il Salento Book Festival che approda a Galatina per la prima volta. Ci saranno infatti Marco Travaglio, Federico Rampini, Gino Castaldo, Chiara Galiazzo, Selvaggia Lucarelli, Simona Cavallari, Chiara Francini, Max Laudadio, Antonio Caprarica, Gioia Bartali.

“Crediamo che ideare e promuovere un progetto come quello di A Cuore Scalzo sia un passo significativo all’interno di una logica di promozione turistica necessaria per una città come Galatina - afferma Nico Mauro, assessore al turismo - ci auguriamo che ci si senta sempre più uniti in questo scopo comune e si possa godere appieno tutti di un’estate all’insegna del bello, del relax, del divertimento, ma anche della tradizione e della storia”.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 06/06/2018 @ 22:12:50, in La chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò, linkato 2410 volte)

Premessa importante - Seguono  ora cenni di storia di tre Vescovi di Nardò che ne hanno guidato la Diocesi mentre a Noha era arciprete Monsignor Paolo Tundo: storia dei nostri giorni, quando la storia diventa quasi come un diario, per averla vissuta in qualche modo io stesso in prima persona. Nella prossima puntata terminerò la storia di don Paolo Tundo tracciando alcuni tratti del Vescovo Corrado Ursi, poi cardinale e arcivescovo di Napoli. Farò del mio meglio per essere imparziale.

P. Francesco D’Acquarica

 

Nicola Colangelo (1879 - 1937)             

Vescovo dal 16 dicembre 1935 al  27 giugno 1937

Motto: Ducam et reducam (Condurrò e ricondurrò)

Dal 1935 al 1937 il Pontefice fu:

            Pio XI  (1857-1939)                                  Papa dal 1922 al 1939

 

            Arciprete di Noha

            Mons. Paolo Tundo (1888-1962),        parroco dal 1934 al 1962

 

            Nicola Colangelo nacque in Schiavi d’Abruzzo, provincia di Chieti, da Luigi e da Rosaria Di Primio, quarto di undici figli, l’undici novembre 1879. Il 4 aprile 1903 fu ordinato sacerdote e, per desiderio del suo Vescovo, Pietropaolo, entrò nel pontificio collegio leoniano di Roma.

            Si addottorò in diritto canonico presso la pontificia università di S. Apollinare, conseguì al Leoniano il diploma di pedagogia ecclesiastica, di ascetica e di sociologia. Nel seminario diocesano di Trivento fu padre spirituale, insegnò diritto canonico, sacra Scrittura ed elementi di ebraico, infine ne fu rettore. Nel 1912 fu parroco a Schiavi d’Abruzzo, suo paese d’origine, e vi restò per circa un ventennio. Fece riparare la chiesa, che poi abbellì mediante tre altari in marmo: della Vergine dei miracoli, del protettore San Maurizio e l’altare maggiore (que-st’ultimo fu eretto a sue spese in ricordo della promozione a vescovo). Nel 1931, Nicola Maria Di Girolamo, Vescovo di Cajazzo, già suo compagno di studi, lo elesse vicario generale e rettore del Seminario di quella diocesi.

 
Di Redazione (del 06/06/2018 @ 20:02:12, in Comunicato Stampa, linkato 1090 volte)

Il tema inerente la salvaguardia ambientale e la tutela della salute pubblica rispetto ai rischi ed ai pericoli derivanti dall’amianto è sempre d’attualità e di primaria importanza.

Decontaminare, smaltire e bonificare  le aree ed i fabbricati interessati da materiali contenti amianto diventa pertanto fondamentale ed in quest’ottica si colloca l’Avviso regionale per la presentazione di domanda di contributo finanziario a sostegno dei comuni per le spese relative ad interventi che vanno in questa direzione.

Peccato però che ancora una volta Galatina risulti assente ingiustificata dalla graduatoria contenuta nella determina dirigenziale n. 137 del 31 maggio 2018, non avendo fatto pervenire in Regione nessuna domanda di partecipazione. Un fatto grave e non isolato purtroppo, che testimonia l’indifferenza e la superficialità di una maggioranza troppo impegnata in questioni extra politiche che sottraggono tempo e risorse necessarie per mettere a disposizione della città finanziamenti e contributi vitali per la sua riqualificazione, soprattutto in considerazione del fatto che siamo una situazione di predissesto.

Il Sindaco e l’Assessore all’ambiente Cristina Dettù dovranno spiegarci pubblicamente ed in consiglio comunale, in cui presenteremo un’interrogazione a riguardo, perché Galatina si è lasciata sfuggire questo ed altri finanziamenti, lasciando il nostro territorio nel degrado e nel rischio di contaminazione da amianto.

 
Di Redazione (del 05/06/2018 @ 22:29:20, in Necrologi, linkato 4051 volte)

Lucido fino all'ultimo, attorniato dai suoi amori più grandi, si è spento a Bologna Umberto Tundo che tutti conoscevamo con il simpatico diminutivo di Bertino, titolare della storica macelleria ubicata alle spalle della chiesa madre di Noha.

Sempre gentile e garbato, tra la sua clientela annoverava non solo i nohani (quasi tutti), ma anche molti abitanti di Galatina e dintorni. Non c'erano un tempo i codometri, ma la fila che a volte arrivava fino alla sagrestia ne faceva sentire l'esigenza ante-litteram. E questo era segno non solo dell'ottimo rapporto qualità/prezzo dei suoi prodotti, ma anche dell'accoglienza che Bertino riservava a tutti, dal primo fino all'ultimo dei suoi clienti. Quante volte ha fatto credito, e quante volte, pur non strombazzandolo a destra e a manca, faceva giungere in dono a chi ne aveva bisogno la sua "busta" con i pezzi scelti di carne.

Noi lo ricorderemo così: calmo, disponibile, amabile, sempre pronto a scambiare una parola gentile e a salutarti cordialmente anche da lontano. 

Condoglianze alla moglie Lidia Berino, alle figlie Amalia e Alessandra e ai rispettivi consorti e al nipotino.

Noha.it si stringe con affetto anche attorno al fratello Italo, alle sorelle Lina, Vera e Concettina, ai nipoti e a quanti lo conobbero e gli vollero bene. 

La redazione 

p.s. I funerali di Bertino si svolgeranno a Noha domani, 6 giugno 2018 alle ore 17 presso la Cappella della Madonna del Buon Consiglio.

 

Canto notturno di un pastore ...

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