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Di Redazione (del 29/02/2020 @ 18:43:08, in NohaBlog, linkato 3200 volte)

Arianna Gabrieli, galatinese di Noha, è una delle tre ricercatrici che hanno caratterizzato il coronavirus al 'Sacco' di Milano

È nata a Noha una delle tre ricercatrici che, nel laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano, hanno isolato il virus Covid-19 nei quattro pazienti italiani di Codogno. Arianna Gabrieli ha trentasette anni ed ha studiato al Liceo Classico “Pietro Colonna” di Galatina. “Da quando si è diffusa la notizia mi stanno chiamando tutti -risponde al telefono, con voce tranquilla e gentile. Il risultato che abbiamo (insieme alle colleghe Annalisa Bregna e Alessia Lai) raggiunto è sicuramente importante ma il lavoro deve continuare. Dobbiamo caratterizzare il virus e mettere le industrie farmaceutiche in condizione di scoprire e produrre il vaccino”.
Che cosa ha pensato quando vi siete rese conto di avere ‘scoperto’ com’era fatto questo 'coronavirus'?
“Da ricercatrice e da salentina ho provato una grande soddisfazione ma anche un certo rammarico per aver dovuto cercare lontano da casa il lavoro che mi piace”.
La dottoressa Gabrieli ha conseguito sia la laurea triennale sia quella specialistica in biotecnologie a Roma, presso l’Università di Tor Vergata. Dopo il dottorato di ricerca in Medicina molecolare ha cominciato a lavorare, attraverso borse di studio e di ricerca, in vari Centri specializzati.

 
Di Redazione (del 29/02/2020 @ 09:47:51, in Comunicato Stampa, linkato 782 volte)

L’Italia sta vivendo giorni difficili per l’infezione da Covid-19. Al momento il Salento è stato risparmiato, ma ormai il virus è in Italia, nella Asl di Taranto ci sono tre casi e l’intero sistema sanitario pugliese è in prima linea per contenere il contagio.

Per quanto riguarda Asl Lecce gli ospedali di riferimento per questa emergenza sono il Vito Fazzi di Lecce e l’Ospedale di Galatina che ha un pronto soccorso con una stanza idonea all’accoglienza di pazienti potenzialmente infettivi e un intero padiglione, il “De Maria”, in grado di accogliere 80 ricoverati e – al pari della stanza di isolamento del pronto soccorso – è dotato di un sistema di ventilazione ad aria forzata per evitare la dispersione aerea dei virus. Il paradosso è che si tratta di un reparto che tra le altre era un’eccellenza dell’Ospedale galatinese e oggi è stato cancellato dal Piano di riordino. Attualmente ha una dotazione di 10 posti letto di cui solo 3 per gli infettivi e la restante parte per il ricovero di pazienti in extralocazione dalla Pneumologia.

Il “Santa Caterina Novella” di Galatina ha dimostrato, anche in questa circostanza, che la struttura è stata pensata con lungimiranza ed è in grado di affrontare anche criticità complesse. Per questo faccio un appello ai vertici della Asl di Lecce e soprattutto al presidente della Regione Michele Emiliano essendo di competenza regionale la pianificazione della rete ospedaliera, affinché il reparto di Malattie infettive sia riaperto e messo nella condizione di rispondere ai bisogni della popolazione salentina.

 
Di Redazione (del 27/02/2020 @ 13:45:03, in Comunicato Stampa, linkato 780 volte)

Il beat,il rock psichedelico,il blues, il latin, il jazz. Questi sono alcuni degli ingredienti che hanno reso unica ed innovativa la musica dei Doors, che sarà il tema musicale della serata del 28 Febbraio a Levèra.
Ad arricchire il repertorio che proporranno Gabriele Leslie Saracino (piano,organo) e Fabio Lecci (voce, armonica, shakers), già compagni d'avventura nei MORRISON HOTEL – The Doors Tribute Band, racconti e aneddoti particolari della Band Culto di Los Angeles e della magia e sregolatezza che ha caratterizzato i favolosi anni ’60 e il movimento Hippie del Flower Power.

Ad arricchire la serata una mostra fotografica degli allievi del primo corso base di fotografia digitale tenuto a Levèra da Piernicola Mele Fotografo con l'aiuto di Simona Marra.

Questi, con la guida di FareAmbiente - Laboratorio di Galatina - NOHA, hanno riscoperto i luoghi e catturato alcuni scorci significativi del borgo.
Start ore 21.30

Levèra
via Bellini 24 - Noha (di Galatina)

 
Di Redazione (del 26/02/2020 @ 13:20:50, in Comunicato Stampa, linkato 1647 volte)

Il 26 febbraio del 2010, in un vile attentato ad opera dai talebani, veniva colpito a morte Pierantonio Colazzo, funzionario dell’AISE - Agenzia informazioni e sicurezza estera -.

Il "Park Residence Guesthouse» di Kabul ospitava Pierantonio ed una delegazione trattante pachistana ed indiana. L 'attacco, durato diverse ore, forzò le misure di sicurezza scatenando una caccia all'uomo all'interno di ogni singola camera d'albergo.

Pierantonio, in quel drammatico tempo, si prodigò per mettere in salvo molte persone tra cui suoi connazionali e fu in continuo contatto telefonico con la polizia afghana, contribuendo a rallentare l'azione dei terroristi.

Furono colpite a morte 17 persone tra cui 10 medici indiani ed un documentarista francese. Pierantonio Colazzo morì nella sua camera, consapevole che la scelta di restare all'interno dell'hotel gli sarebbe stata fatale.

 
Di Redazione (del 26/02/2020 @ 13:12:56, in Comunicato Stampa, linkato 820 volte)

Gioco e divertimento in occasione della tappa del circuito Volley S3 organizzata dal Comitato Fipav di Lecce. Una bellissima mattinata di sport che ha visto la partecipazione di un centinaio di piccoli pallavolisti per un totale di 25 squadre in rappresentanza delle società sportive iscritte al torneo. Colore verde predominante sul campo da gioco con la Showy Boys Galatina presente, come accade in ogni raduno Volley S3, con un cospicuo numero di allieve e allievi della sua Scuola Volley di età compresa tra i 5 e gli 11 anni.

La società di pallavolo di Galatina ha partecipato alle gare con sette squadre, suddivise nelle tipologie White, Green e Red, per un totale di 30 piccoli atleti, coordinate da uno staff tecnico federale composto da 12 unità tra allenatori e istruttori sempre presenti sui campi e pronti a seguire da vicino ogni singolo allievo.

“Siamo riusciti a regalare ai ragazzi della nostra Scuola Volley una bella esperienza di gioco e divertimento – commenta il responsabile tecnico della Showy Boys per il settore Volley S3, Orazio Codazzo – una mattinata di gare ben organizzata per la quale è doveroso ringraziare i dirigenti, gli allenatori e gli istruttori, tra cui il gruppo di allieve del team under 16, che hanno collaborato attivamente per rendere indimenticabile questa iniziativa. Siamo felici per aver dato ai nostri piccoli del Volley S3 questa opportunità di confronto perché siamo convinti che la promozione dello sport e della pallavolo parte dal basso. La Showy Boys punta tantissimo su questo – conclude mister Codazzo - i risultati la stanno premiando sia in termini di numeri che di risultati sportivi”.

 
Di Antonio Mellone (del 23/02/2020 @ 09:37:08, in don Donato Mellone, linkato 1270 volte)

Insomma, due giorni interi di messaggi a non finire sulla magnificenza del concerto, gente che ti ferma per strada, o ti chiama al telefono per complimentarsi (mica con te, che non c’entri niente, ma con il Maestro).

E così lo Scarcella Francesco di Andrano, maestro d’organo, dopo aver suonato all’estero e nel resto d’Italia, vinto concorsi, composto opere, registrato dischi, diretto orchestre, inventato festival (tipo l’Organistico del Salento), promosso restauro di organi antichi, architettato di moderni, tenuto seminari, e insegnato in conservatorio e in mille altre scuole di ogni ordine e grado, l’altra sera si è presentato a Noha in frac e dunque papillon bianco, abito d’uso dei direttori d’orchestra, per farci girare la testa.

L’ha fatto non solo dando fiato alle canne del nostro Continiello del 1971, che obbedienti gli han risposto per le rime, ma facendoci capire che un organo si deve suonare anche con i piedi (in senso letterale non letterario, eh), che per di più la musica, fosse anche quella di un’opera buffa come il Barbiere di Siviglia del Rossini, è pur sempre sacra, e che, benché sacra, o forse proprio perché sacra, non può non essere ribelle.

Per farla breve, l’Arte (in questo caso dei suoni) è sovvertimento di canoni: sì, certo, c’è quello di Pachelbel, di Canone dico, che si ripete costante, imperturbabile, ma siccome il cantus firmus rischia di essere monotono arriva finalmente la lotta di classe da parte di quella cosa sublime che è il Contrappunto, forma d’indipendenza, e  talvolta contrasto di melodie che è sale e pepe, ma sa diventare zucchero e crema pasticciera quando serve.

Händel, poi, sa il fatto suo, e tra il sei e il settecento suona a corte per re e regine, compone su pentagramma l’arrivo presso il saggio Salomone della Regina di Saba, e, come suole, fa musica aristocratica. Ma le canne tutte del Continiello di Noha, per mani e piedi del prof. Francesco, diventano spade da investitura al cavalierato, che dico, di proclamazione regale, con l’elevazione di ogni esponente del popolo in ascolto, al rango di re e regine, principesse e principi (rospi inclusi).

Del sovrano del Contrappunto, tal Johann Sebastian Bach, delle sue suite (da cui la celeberrima Aria sulla quarta corda, propedeutica a una seduta di Yoga) e della sua Toccata e Fuga ci sarebbe da dissertare a lungo, ma qui ci limitiamo a dire che a Noha diventano stoccata e foga (di applausi).

Il Te Deum, canto antico di ringraziamento, che si esegue in genere alla fine, si anticipa per anticonformismo all’inizio dell’esibizione (non erano forse i Nomadi che lo suonavano come brano di apertura di ogni loro concerto?). Quello di Charpentier, in particolare, scritto per soli coro e orchestra, comincia sempre con un rullo di timpani, ma stasera in questa terra non servono per l’ouverture strumenti a percussione con membrana tesa su bacino emisferico: bastano i cuori pulsanti in concerto dei suoi abitanti.

Si vola verso la conclusione con l’Improvvisazione Scarcelliana sul tema del Symbolum, simbolo cioè che la classe è finalmente acqua di colonia, profumo d’immenso, per giungere in men che non si dica ai saluti e alle congratulazioni finali. Non può mancare certo il fuoriprogramma: un bis soave con organo e popolo tutto che intona “È l’ora che pia”: uomini e donne astanti armonizzati come un sol corpo e una sola voce e, forse, una sola anima, in una lode giubilare maestosa e perfetta.

 
Di Albino Campa (del 22/02/2020 @ 17:43:59, in Eventi, linkato 1467 volte)
 

Venerdì 21 febbraio 2020, ricorre il quinto anniversario della morte di don Donato Mellone, prete, parroco di Noha, insegnante, e organista.

Per ricordare l’uomo e il sacerdote, alle ore 18.00 verrà celebrata la messa di suffragio nella chiesa di San Michele Arcangelo; per ricordare invece il musicista, a seguire, alle ore 18.45, nella stessa sede, verrà eseguito un concerto all’organo per l’arte del M° Francesco Scarcella.

Nel concerto in memoriam della durata di 45’ verranno proposte musiche di Bach, Charpentier, Morricone, Händel, Pachelbel e Sequeri.

L’invito è rivolto a tutti coloro che amano la bellezza.

Ingresso gratuito.

Noha.it

 

Il Salento è una delle aree del territorio nazionale a più bassa pericolosità sismica; la provincia di Lecce non è, infatti, una zona sismogenetica. Eppure, frequentemente, la quotidianità dei salentini è stata "scossa" da terremoti con epicentro dall'altra parte dell'Adriatico. Sono passati appena pochi mesi dal terremoto in Albania, avvertito nettamente in tutto il Salento.

Il terremoto, ancor più perché evento eccezionale per questa terra, ci stupisce e ci spaventa, cogliendoci sempre impreparati. La sismologia storica raccoglie, tuttavia, testimonianze di terremoti avvenuti nell'Italia meridionale e nella penisola balcanica, avvertiti nettamente in Salento e, a volte, portatori di morte e distruzione nei piccoli borghi. 

Il più noto alle cronache recenti è il terremoto che, nel pomeriggio del 20 febbraio 1743, con la sua potenza mieté circa 200 vittime e provocò crolli e danneggiamenti degli edifici in tutta la Penisola salentina. Tra i comuni pesantemente colpiti ci fu anche Galatina.

Quello, però, non fu l'unico evento sismico che interessò la città. 

 

Canto notturno di un pastore ...

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