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Di Redazione (del 05/05/2015 @ 23:49:58, in Comunicato Stampa, linkato 2348 volte)

La Libreria Fiordilibro promuove ed organizza con il patrocinio del Comune di Galatina e della Comunità Francescana giovedì 7 maggio alle ore 19,30 presso la Sala Francescana di Cultura adiacente alla Basilica di S. Caterina , l’incontro con Rossella Barletta e la sua ultima pubblicazione “Maria d’Enghien, Donna del Medioevo” Grifo Editore .

“Maria d’Enghien, Donna del Medioevo si configura come un saggio/racconto e ci permette di conoscere un po’ più da vicino laContessa, Principessa,  Guerriera , Regina,  Mecenate,  Amministratrice nonché sposa e madre Maria D’Enghien, committente insieme al marito Raimondello Del Balzo Orsini, della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria ed in particolare degli affreschi nel cui  ciclo mariologico  è possibile riconoscere un suo ritratto.

Scrive l’autrice “mi sono avvalsa di piccole curiosità, leggende e aneddoti ….. senza tralasciare la rievocazione doverosa della storia, delle guerre, dei matrimoni combinati, delle alleanze, delle faide interne, dei rapporti con la Chiesa e così via, che costituiscono lo sfondo su cui agì la contessa. Né ho avuto timore, pur essendomi documentata su un numero considerevole di libri, di far ricorso alla fantasia, per completare il panorama. In questo modo mi piace pensare che riesca a toccare l’immaginazione e l’intelligenza del lettore, il quale sarà indotto a considerare il feudo amministrato dalla d’ Enghien per nulla periferico o di minore importanza nello sconfinato regno di Napoli, ma vivace e dinamico dal punto di vista politico, sociale e culturale.”

All’incontro interverranno Fra’ Rocco Cagnazzo Parroco della Basilica di S. Caterina d’Alessandria, Daniela Vantaggiato Ass. re alla Cultura, dialogherà con l’autrice Vincenza Fortuzzi Docente e Storica, modererà  Antonio Liguori della Gazzetta del Mezzogiorno. Nel corso della serata i Laus Nova : Francesco Napolitano liuto e voce Roberto Belcuore percussioni, ci farà rivivere l’atmosfera delle corti medievali.

 
Note

Rossella Barletta ricerca e studia da più di quarant’anni, il patrimonio storico, folklorico, antropologico, artigianale, gastronomico del Salento. Ha all’attivo numerosissime pubblicazioni, negli ultimi anni la sua attenzione si è rivolta al recupero del lessico dialettale e gergale.

Vincenza Fortuzzi docente ,da sempre impegnata nella valorizzazione del patrimonio e della storia locale.

I Laus Nova nascono nel 2012 da un idea di Francesco Napolitano ( voce e liuto) .Il progetto propone le sonorità della musica medievale del XIII con particolare attenzione al repertorio francescano delle laudi. Pur riproposti con strumenti moderni i brani sono eseguiti nel rispetto dell’accordatura e dell’intonazione dell’epoca così come desumibile da ricerche dell’ambito della musicologia e della liuteria.

 
Di Redazione (del 25/06/2014 @ 23:49:06, in Comunicato Stampa, linkato 2845 volte)

E’ tempo di Bilanci per le società partecipate dal Comune di Galatina e dopo l’assemblea per l’approvazione di quello della Fiera di Galatina e del Salento spa, tenutasi in modo RISERVATISSIMO nel mese di aprile, è la volta della CSA Spa.

Da una prima analisi sul Bilancio della Fiera, ad un anno dall’operazione di affitto a privati definita imprevidentemente “un miracolo”, si registra una sostanziale invarianza del deficit patrimoniale ( € -883.000 del 2013 contro € -913.000 del 2012) evidenziando tutti i limiti dell’idea sponsorizzata dal liquidatore e condivisa dall’Amministrazione Montagna. Limiti che ho già sottolineato ampiamente in sede di Consiglio Comunale allorquando, il Sindaco Montagna e la sua Amministrazione, anziché pretenderne la restituzione, deliberarono, se pur a determinate condizioni, la proroga del contratto di comodato  dell’immobile di proprietà del Comune,  accollandosi, nei fatti, l’onere di ripianare i debiti dell’Ente Fiera , sacrificando i soldi dei galatinesi sull’altare dell’ “opportunità di rilancio”.

Ad oggi, dopo circa un anno, il tanto celebrato rilancio è passato ESCLUSIVAMENTE da “Erotika”, manifestazione, sulla quale qui non esprimo giudizi morali, ma che certamente ha poco a che vedere con la storia culturale della nostra Città mentre viene affossata la Campionaria e tutta la sua storia con una totale inerzia e mancanza di progettualità della quale il Sindaco Montagna e la sua squadra Assessorile se ne devono assumere la piena responsabilità politica.

Le Liste Civiche che rappresento, ma certamente anche i galatinesi tutti, attendono poi fiduciose il “chiarimento” promesso dal Sindaco Montagna circa le affermazione pubbliche del liquidatore dell’Ente Fiera … mi sono guardato anni e anni di carte e ci ho trovato qualcosa non di chiaro, in tutto quello che ho guardato… ”, oggetto tra l’altro di una mia interrogazione che non ha ancora avuto riscontro.

Passando al bilancio della CSA risalta un’evidente mancanza di indirizzo politico che raggiunge l’apice massimo nel contenzioso in corso di circa € 2.700.000 tra il Comune di Galatina (socio di maggioranza) e la stessa CSA.

Si passa da un utile 2012 di € 227.000 a una perdita 2013 di € -101.000, generata essenzialmente da una svalutazione crediti vs. il Comune di Galatina, contestualmente una puntuale descrizione delle motivazioni che hanno portato alla iscrizione del credito, che, ove il bilancio venisse approvato con il voto favorevole di tutti i soci, farebbe risultare difficile sostenere le proprie ragioni in sede di contenzioso. Dobbiamo quindi attenderci anche quest’anno che il Sindaco o il suo delegato si assenterà ricreando l’anomalia di un bilancio approvato dal solo socio privato di minoranza?  Staremo a vedere.

A completamento di questo quadro confusionario il parere del Collegio Sindacale che si esprime in netto contrasto con l’operato dell’Organo Amministrativo allorquando afferma che “l’Organo amministrativo ha proceduto ad una svalutazione eccessiva dei crediti di dubbia esigibilità che si è trasformato in un accantonamento quasi sproporzionato rispetto alla dubbia esigibilità…………”  

Entrambi gli Organi sono nominati a maggioranza dal Comune di Galatina e questa inconsueta posizione critica lascia ben immaginare la condizione d’incertezza confusionaria che avvolge l’Amministrazione Montagna nei rapporti con la CSA.      

Sarebbe opportuno che il Sindaco Montagna riflettesse su una ipotesi transattiva piuttosto che demandare ad un giudice lo sbroglio della matassa “chi deve quanto a chi” tra CSA e Comune di Galatina perché, in ogni caso, si determinerebbe un danno per le casse comunali e quindi per i galatinesi tutti.

Si parli di partecipate piuttosto che del vergognoso commissariamento dell’ARO, degli interminabili lavori della tangenziale, della propagandistica inaugurazione della palestra che a detta degli operatori del settore non ha le caratteristiche tecniche per essere utilizzata , fino alla gestione del canile che merita sicuramente maggiori approfondimenti e all’imbarazzante sponsorizzazione della festa patronale dalla TAP, la sensazione è di una Amministrazione autoreferenziale, inadeguata ed incapace di autocritica, anche quando nei fatti si evidenziano i limiti.

Rivolgiamo l’ennesimo invito al Sindaco Montagna per una svolta in grado di dare risposte alla città, nell’impossibilità, pur convinti assertore dell’importanza di una continuità di governo, chiediamo ne prenda atto e concluda quest’amara esperienza amministrativa galatinese.

Marcello Amante
Liste Civiche
 
Di Albino Campa (del 21/02/2012 @ 23:48:25, in Comunicato Stampa, linkato 3713 volte)

Dopo l’entusiasmante partenza che ha visto protagonista l’artista Carlo Michele Schirinzi, continua il suo viaggio di ricerca culturale, attraverso la basilica di Santa Caterina d’Alessandria, approfittando degli innumerevoli spunti di approfondimento che essa fornisce a chi sa vedere. Dalla personale visione del regista degli affreschi trecenteschi della basilica alla figura storica della filosofa Ipazia in stretta connessione, secondo una recente storiografia, con la Patrona della basilica galatinese tardo-romanica e gotica. Agorà presenta, dunque, il suo secondo appuntamento denominato "Ipazia d’Egitto, Filosofa, Matematica e Astronoma", che si terrà il 29 febbraio 2012, alle ore 18.30, presso il Museo Cavoti, Palazzo della Cultura "Z. Rizzelli", I piano, Piazza Alighieri Alighieri, n. 51, Galatina (LE). L’incontro, organizzato da Agorà con l’Associazione culturale Il Mandorlo, in collaborazione con l’Università popolare "Aldo Vallone" e il laboratorio d’arte InGenio, patrocinato dal Comune di Galatina, vedrà protagonista-relatrice la Dott.ssa Elisa Rubino, studiosa di Storia della Filosofia Medievale e ricercatrice presso l’Università del Salento, che parlerà della figura di questa matematica, astronoma e filosofa dell’Egitto bizantino. Le sue vicende l’hanno resa martire del paganesimo e della libertà di pensiero e, scrive Margherita Hack, «Ipazia rappresentava il simbolo dell'amore per la verità, per la ragione, per la scienza che aveva fatto grande la civiltà ellenica. Con il suo sacrificio cominciò quel lungo periodo oscuro in cui il fondamentalismo religioso tentò di soffocare la ragione». Introdurranno, delineando un orizzonte storico-culturale del IV – V secolo d. C., tra Paganesimo e Cristianesimo, del delicato sistema di equilibri e influenze, all’indomani dell’Editto di Milano, Francesco Luceri (storico della filosofia) e Francesca Marra (archeologa).
Agorà nasce dall’incontro di un gruppo di giovani amici, i quali intendono vivere il dialogo e intraprendere un percorso esperienziale che mescoli e fonda differenti multiversi. Agorà è una piazza nel senso originario del termine, un luogo d’incontro e di crescita, dove ogni universo interiore potrà mettere a disposizione dei convenuti il proprio bagaglio esperienziale e prenderne da quello degli altri, in un simposio di "verità", ognuna con un proprio senso e un proprio fondamento, contribuendo così a inserire il proprio tassello di verità in una ricerca continua e inestinguibile.
Ideatori e organizzatori di questa "piazza culturale" sono Angela Beccarisi, Sandro Marasco, Daniela Bardoscia, Francesco Luceri e i giovani artisti di INgenio_la forma delle idee, nelle persone di Vittorio Carratta, Georgia Romano, Pierpaolo Briatico-Vangosa, Mariangela Cucco, Ermanno Scarcia e Francesca Marra, uniti da un intento comune di condivisione e partecipazione attiva alla vita culturale e civile.
La cittadinanza tutta è invitata a una partecipazione numerosa e attiva.

Per informazioni: agora.percorsiinversi@gmail.com; tel. 3297669635, 3881197170.

 
Di Redazione (del 18/11/2013 @ 23:47:12, in Comunicato Stampa, linkato 3010 volte)

L’Associazione culturale  Galatina Project di Galatina, promuove annualmente il Premio Zucca per dare un riconoscimento a personalità che si sono particolarmente distinte nella promozione e nella valorizzazione del territorio salentino. Tra i premiati delle scorse edizioni:
il senatore Ugo Lisi- la senatrice Maria Rosaria Manieri- Giampiero Sabella ,campione mondiale di  sleddog- il dott. Marcello Costantini, cardiologo- la casa editrice Chiriatti- l’editrice Salentina- Marcello Tarricone, direttore responsabile dell’Almanacco Salentino e direttore editoriale di “quiSALENTO-Angelo De Padova-Frate Minore Francescano
Quest’anno per celebrare il decimo anniversario del Premio Zucca, si è deciso di premiare la zucca con un contest culinario di piatti a base di zucca. I premi asaranno assegnati da una giuria appositamente costituita a:
L’ ORIGINALITA’ NELL’ ELABORAZIONE DEL PIATTO
L’ ARMONIA DEGLI INGREDIENTI
L’ ESTETICA DEL PIATTO

La manifestazione si concluderà con il Convegno a più voci – Un dibattito su:

La zucca nell’alimentazione- dott. Giuseppe Botrugno
La zucca nell’arte- prof.ssa Domenica Specchia
La zucca nella favola- prof.ssa Marinella Olivieri

La prof.ssa Giulia Palamà leggerà una sua poesia: La zucca

Moderatore: dott. Antonio Liguori- Gazzetta del Mezzogiorno
Seguirà buffet e premiazione dei vincitori del contest culinario- A tutti i partecipanti sarà rilasciato un attestato

L’evento avrà luogo presso Il Covo della Taranta- C.so Garibaldi 13 a Galatina
Il contest culinario inizia alle ore 17:00
Il convegno inizia alle ore 19: 00
Il buffet inizia alle ore 20:30

Marinella Olivieri
Presidente dell'Associazione culturale Galatina Project
 
Di Albino Campa (del 14/09/2007 @ 23:47:09, in NohaBlog, linkato 5087 volte)
"Questo - Scritto in memoria di Zeffirino Rizzelli - di Antonio Mellone è il testo integrale dell'articolo del quale su "il Galatino" del 14 settembre 2007 è apparso un ampio stralcio. Rendiamo omaggio anche noi del sito www.noha.it alla memoria del prof. Rizzelli che tanto amò anche Noha e la sua Storia".

Scritto in memoria di Zeffirino Rizzelli

Zeffirino RizzelliHo incontrato il prof. Zeffirino Rizzelli per l’ultima volta il 14 luglio scorso. Conobbi di persona il professore nel corso dei primi anni ’90 del novecento (di fama però lo conoscevo da sempre). E negli ultimi, diciamo, quindici anni, mi incontravo volentieri con lui e con una certa continuità. Soprattutto per consegnargli brevi manu (prima dell’avvento nella mia vita della posta elettronica) i miei articoli che (tranne uno, come dirò) il direttore pubblicava sempre integralmente sul suo il Galatino. Ci incontravamo di sabato al Convitto Colonna presso il distretto scolastico, prima che questa istituzione chiudesse definitivamente i battenti; qualche volta nella sede del giornale in largo Bianchini; negli ultimissimi anni invece più frequentemente a casa sua, in un salottino, quando non nella sua bella biblioteca, in un altro lato dell’abitazione. Era sempre gentile con me il professore, come credo lo fosse con tutti quelli con i quali aveva commercio di pensieri e parole.
Parlavamo di tutto. Ma non era uno scambio alla pari; la partita doppia non poteva essere applicata a quegli incontri: tra i due chi si arricchiva era il sottoscritto. Ero al cospetto di un gigante della scrittura (e non solo della scrittura), eppure quel titano ti metteva a tuo agio non facendoti sentire un pigmeo.
L’ultima volta, dunque, nel luglio di quest’anno andai pimpante per consegnargli, fresco di stampa e di tornio, il mio libello di “Scritti in Onore di Antonio Antonaci” per il quale il professore aveva steso un bel saggio introduttivo (saggio che mi aveva consegnato verso la fine del mese di febbraio di quest’anno 2007, allorché mi invitò anche a tenere – come tenni - una lezione sulla Storia di Noha all’Università Popolare “A. Vallone” di Galatina presso il Palazzo della Cultura: il che per me era, ancora una volta, un inaspettato onore).
Ebbene, Zeffirino Rizzelli mi ha onorato molte volte: con il pubblicarmi sul suo giornale, con lo scrivere saggi introduttivi ai miei scritti, con l’invitarmi a tenere una lezione all’Università Popolare, con il recensire sul suo giornale qualche mio libercolo. Un paio di volte mi onorò ancora invitandomi anche a “scendere in politica”; ma declinai questo invito preferendo essere a tutt’altre faccende affaccendato. Mi onorò della sua presenza allorché lo invitai presso il circolo culturale “Tre Torri” di Noha, dove tenne una magistrale lezione sulla antica e nobile famiglia “De Noha”, e quando venne a casa mia nel maggio del 2006 allorché in forma privata ed in maniera molto semplice si festeggiò, insieme ad altri, la nuova edizione del mio libro “Noha, storia arte e leggenda”, scritto a quattro mani con il p. Francesco D’Acquarica (libro del quale il professore aveva pure stilato una generosa presentazione). Insomma: il prof. Rizzelli mi onorava della sua amicizia.

*

Una volta, era il 1996, il professore si rifiutò di pubblicare un mio articolo, l’unico che venne, diciamo, “censurato” dal direttore: era un articolo che decantava le opere del Rizzelli, sindaco di Galatina. Così mi scrisse in una sua garbata lettera di spiegazioni: “… Non posso pubblicare sul mio giornale il tuo articolo. Questo non perché falsa modestia mi induce a rigorose valutazioni, ma perché siamo in campagna elettorale, tempo in cui si arriva a strumentalizzare anche ciò che strumentalizzabile non è. […]  Chi lo ha scritto è, certamente, lontano le mille miglia da sentimenti di riverenza o peggio ancora di servilismo…”.
C’era in quelle parole anche e soprattutto ritrosia ed umiltà. Chiunque altro, trovandosi nella sua stessa posizione, e non solo per mania di protagonismo, avrebbe pubblicato in grassetto o a caratteri cubitali quelle considerazioni!
Scritto in onore: quell’articolo era redatto ad  honorem.
Ho, in effetti, il pallino degli scritti in onore, che mi sembra abbiano un valore incommensurabilmente più grande degli scritti in memoria. Non è questione di consecutio temporum: è che tra una strada facile ed una difficile mi hanno insegnato a percorrere quella più difficile ed impervia (non fosse altro che per allenamento). Lo scritto in memoria è di gran lunga il più facile da redigere, ma quello che forse ha minor valore.
Si scrivano allora dieci, cento, mille “Scritti in Onore” (in onore di chi è ancora fra noi e lo meriti, s’intende), si riempiano le biblioteche e le librerie, ma non siano scritti di circostanza, o peggio ancora di celebrazioni servili.
E’ molto più difficile scrivere in onore, cercando di essere comunque liberi da “servo encomio” come pure servi “di codardo oltraggio”, che scritti in memoria.
Gli scritti in memoria li sanno fare più o meno tutti. Dopo, però.
Sicché dedicai al professore un articolo intitolato appunto: “Scritto in Onore di Zeffirino Rizzelli”. L’articolo con qualche piccola variante era proprio quello nato dieci anni prima, e rimasto per volontà del direttore pro-tempore nel cassetto. Quell’articolo attese così 10 anni al buio, ma vide finalmente la luce sul numero de il Galatino del 15 settembre 2006, il primissimo a direzione piena di Rossano Marra che stavolta non indugiò nemmeno un attimo a pubblicarlo. Quell’articolo certamente è nulla in confronto all’onore che Rizzelli mi aveva riservato in più occasioni. Era ed è quel brano - ed in fondo anche il presente, steso questa volta purtroppo in memoria - solo un tassello che dimostrasse (se mai ce ne fosse stato il bisogno) la grandezza dell’Uomo ed il lustro dato dalla persona e dall’opera di Zeffirino Rizzelli alla città di Galatina e a tutto il Salento.

*

Come dicevo, ho incontrato il prof. Zeffirino Rizzelli per l’ultima volta la mattina di sabato del 14 luglio scorso. Era a casa sua, seduto sulla sua poltrona; in ordine, sul tavolino del soggiorno, i suoi giornali, freschi di stampa, pronti per esser letti per filo e per segno.
Era consapevole della sua malattia e dell’ora alla quale andava incontro.
Io cercai di dirgli: “Ma professore, non dica così: noi tutti abbiamo ancora e sempre bisogno di Lei”. Mi rispose con uno sguardo sereno che non dimenticherò mai più. Fu un’altra lezione di dignità.
Ci salutammo, dopo un po’. Ma non mi accompagnò all’uscita come aveva sempre fatto. I dolori glielo impedivano. Mi strinse ancora una volta con vigore la mano. La sua mano; quella mano di scrittore! Sembrava mi dicesse in quel saluto: “tutto è compiuto”.
Mi voltai per vederlo un’altra volta ancora, e poi me ne andai. Il mio spirito era greve…
La notizia della sua morte, giuntami a Putignano, dove lavoro, per il tramite di un amico, la mattina del 29 agosto scorso, non mi colse di sorpresa. In un certo qual modo ero preparato. E sereno. Di quella serenità d’animo che solo il professore sapeva trasmetterti.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 25/12/2015 @ 23:45:37, in Presepe Vivente, linkato 3065 volte)

State per compiere un viaggio nel tempo e nello spazio.

Il presepe quest’anno è allestito all’interno del Parco del palazzo baronale di Noha che tutti chiamano Castello.

Per godere appieno della visita, vi consigliamo vivamente di soffermarvi sui dettagli, tutti autentici, che potrete apprezzare in ogni angolo del percorso, frutto di una capillare attività di ricerca storica su luoghi, mestieri, profumi e sapori, e di una scuola e un lavoro di attenzione ai particolari che dura mesi.

Tutto questo fa del presepe di pietre e di gente di Noha un museo/teatro dove anche il visitatore può interagire con personaggi e interpreti del copione, diventando a sua volta attore-protagonista della scena.

In questo presepe non noterete sforzo di arte drammatica, non affaticamento da troppa recitazione: in quanto il pastore ha davvero il suo gregge di pecore e di capre portate al pascolo ogni giorno; il contadino vanga e rivanga le zolle ed attende il frutto dalla terra anche al di là del presepe vivente; il fornaio è fornaio vero che produce il pane quotidiano; e così la sarta, il ciabattino, il maniscalco, lo scultore, il fabbro…

Anche gli angeli, forse, lo sono oltre il Castello ed oltre le feste.

Lungo il tragitto si ha modo di ammirare alcuni tra i beni culturali più antichi e importanti di Noha.

A metà del cammino s’incontra l’originalissima vasca ellittica di fine ‘800 in perfetto stile Liberty, coeva e probabilmente disegnata e costruita dalle stesse maestranze che si occuparono della misteriosa Casa Rossa (la casa delle meraviglie nohana che ricorda la Casa Pedrera di Barcellona, opera di Gaudì) della quale, proprio all’ingresso del presepe, ma dall’altra parte della strada, al di là del muro di cinta, potete osservare il primo piano con tetto spiovente.

Di fronte alla vasca ovoidale, la costruzione che ospita il palazzo di Erode è la Castelluccia del parco, a forma di torre, eretta nei primi anni dell’900 del secolo scorso. Ospita ancora un impianto idraulico ed elettrico tecnologicamente molto interessante, con marmi, isolanti in ceramica, interruttori a leva ed altri sistemi di trasmissione dell’elettricità.

Continuando nel viaggio, incontrerete il bene culturale più antico e interessante di Noha, bello da mozzare il fiato: la straordinaria torre del XIV secolo (1300) con il suo ponte levatoio, collegato a rampa con arco a sesto acuto.

Dall’aspetto severo, militaresco, tremendo, la torre medievale di Noha era capace di generare, specie nei giorni di tempesta, timore nel viaggiatore che vi si avvicinasse. Ma più forte era la paura di saccheggi, uccisioni e rapimenti da parte dei filibustieri di ogni risma.

Fra’ Leandro Alberti in un’opera del 1525 dal titolo: “Descrittione di tutta l’Italia” definisce questo maniero come “il fortissimo castello di Noja [Noha] posto in forte loco”.

La torre di avvistamento e difesa, intorno alla quale si organizzò il castello, la corte, e il resto del piccolo centro, raggiunge i dieci metri d’altezza. La costruzione è coronata da una raffinata serie di archetti e beccatelli che ne sottolineano il parapetto alla sommità.

Più avanti, prima di giungere nell’osteria, dove potete degustare i prodotti del campo e delle fattorie locali, si osserva uno scorcio delle cantine del Castello, con le enormi botti in legno nelle quali si invecchiava il Brandy Galluccio, prodotto a Noha nello stabilimento omonimo, a due passi dal parco, e imbottigliato a Martina Franca.

Avvisiamo i visitatori che è possibile chiedere agli addetti al presepe informazioni sulle diverse tipologie di bestiame e le svariate razze di volatili presenti nel presepe; e, volendo, ai pastori di accarezzare gli agnellini in tutta sicurezza.

Dopo la doverosa sosta all’interno delle rugose mura della grotta della natività, proseguendo sul sentiero tracciato, all’uscita dal parco, avrete modo di apprezzare il gruppo scultoreo e monumentale delle casiceddhre, ubicate sulla sommità dei forni del Castello, che tante leggende hanno suscitato nel popolo salentino.

Vi ringraziamo per la visita alla nostra Bet Lèhem, che significa, appunto, casa del pane. E a proposito di pane, all’uscita, oltre alle altre specialità, vi aspettano le fragranti pucce con le olive appena sfornate.

Questo e molto altro si scopre viaggiando in questo luogo incredibile custodito nel cuore di Noha.

*

Signore e signori, grazie per la vostra generosità. Le vostre libere offerte e, ovviamente, il passaparola ai vostri parenti e amici, ci daranno la forza di continuare a realizzare anche in futuro rappresentazioni popolari, non solo natalizie, come questa. E, oltretutto, di recuperare e valorizzare i beni culturali del nostro Salento.

Auguri a tutti voi di buone feste. E arrivederci al prossimo appuntamento.

Antonio Mellone – per l’Ass. Presepe vivente di Noha

 
Di Albino Campa (del 22/07/2012 @ 23:42:33, in Eventi, linkato 4674 volte)

La scuola di Noha c'è, eccome!. Anche sotto il sole cocente di luglio.
Eccovi alcuni flash sulla bella iniziativa promossa dalla scuola di Noha e coordinata dalla prof.ssa Rita Colazzo

Si ascoltano i comandi Tutti sulla scacchiera! Le prime prove all'aperto
Il gruppo dei tamburellisti Si insegnano i passi della pizzica
I solisti Si costruiscono i costumi di scena

POLO II SEDE DI NOHA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

  • Gli scacchi questi sconosciuti
  • Io canto

Il 03/07/2012 hanno avuto inizio i , sotto la guida delle docenti Colazzo Rita Maria e Coluccia Barbara, i progetti extra curriculari su menzionati confluiti in seguito nel più realistico “ Scacco matto live”, che ha perseguito i medesimi obiettivi dei suoi fratelli e vale a dire:

  • Impegnare i ragazzi  ,soprattutto  durante l’estate, in attività alternative a quelle offerte dalla strada
  • Scoprire/ divertendosi  non solo il gioco degli scacch,i ma anche il valore della persona umana e i diritti ad essa connessi  e attraverso l’applicazione delle regole del gioco degli scacchi e attraverso il rispetto dei ruoli in un’attività corale

I ragazzi , un gruppo di circa 30 , ha frequentato con regolarità il progetto che si è esteso per tutto il mese di luglio per due incontri settimanali ( martedì e venerdì)  dalle 9.00 alle 12.00
Dal 23/07/2012 fino allo spettacolo finale del 27/07/2012 gli incontri hanno avuto cadenza giornaliera

Le attività messe in atto sono state molteplici:

  • conoscenza della scacchiera e del ruolo dei singoli pezzi anche tramite l’ausilio della LIM
  • Sperimentazione di una partita di scacchi
  • Progettazione e realizzazione  dei costumi di scena in vista della partita di scacchi umana
  • Suddivisione degli allievi in base alle loro abilità canore
  • Lettura , analisi ,studio  ed esecuzione dei testi musicali da proporre sempre in attività corale nella serata finale
  • Saper suonare semplici strumenti a percussione come il tamburello  (proprio in quest’ambito sono emerse delle eccellenze a noi docenti sconosciute e che, nel corso dell’anno scolastico prossimo a venire, ci auguriamo possano essere ulteriormente migliorate e valorizzate)
  • Saper eseguire semplici coreografie  ( anche qui sono emerse eccellenze nell’arte coreutica che si spera  vengano valorizzate in futuro)

I ragazzi, provenienti da varie classi e della primaria e della secondaria di primo grado, hanno imparato

  • a memorizzare un testo musicale ,
  • a saperlo eseguire nel pieno rispetto dei ruoli assegnati e dei tempi musicali,
  • a saper controllare la propria emotività o a vincere la propria innata timidezza,
  • a sapersi muovere al ritmo della musica popolare salentina seguendo i comandi dei docenti  ,
  • a saper portare il ritmo con i tamburelli.

Riguardo poi la conoscenza del gioco degli scacchi hanno imparato

  • a prevedere le mosse dell’avversario a partire dalla propria,
  • ad avere maggior rispetto delle regole della convivenza civile e quindi dell’altro diverso da sè,
  • a saper controllare la propria emotività o a saperla sfruttare  a seconda delle occasioni fornite dalla partita,
  • a sapersi muovere, secondo i ruoli loro assegnati, su una macro scacchiera rispettando le regole del gioco
  • ad imparare ad applicare alcune semplici regole matematiche al gioco degli scacchi

E’ stata un’ attività entusiasmante e per noi docenti e per i ragazzi che non solo si sono divertiti tutti insieme, ma  hanno imparato a convivere e giocare tutti insieme anche se diversi per  età e sesso
Non si sono tirati mai indietro nonostante il caldo a volte si facesse  sentire. Ad alleviare il disagio momentaneo abbiamo provveduto noi stesse fornendoli di acqua fresca e panini e lavorando soprattutto fuori , all’ombra, nella palestra scoperta
Valido è stato il contributo di Ettore Romano, maestro di canto che ha coadiuvato la prof.ssa Coluccia nella messa in opera di un gruppo di canzoni : Happy day. Se la gente usasse il cuore. Quando i bambini fanno oh. L’acqua de la funtana … e altre della tradizione salentina
Altresì importante  è stato il supporto dei genitori che ci sono stati di valido aiuto, ma anche degli sponsor cittadini che hanno creduto nella nostra iniziativa e nella scuola, che  in  un contesto socio/culturale come quello in cui essa è ubicata, ha dimostrato, con apprezzamento della comunità nohana, che è presente con particolare cura e attenzione agli allievi ad essa affidati

Rita Colazzo

 
Di Redazione (del 25/05/2017 @ 23:32:56, in Comunicato Stampa, linkato 1728 volte)

Al commissario Prefettizio dott. Guido Aprea

Al sub Commissario dott. V. A. Calignano

Al Comandante della Polizia Municipale, dott. A. Orefice

Città di Galatina

E p. C. Al Prefetto  di Lecce, dott. Claudio Palomba

Galatina li, 25 maggio 2017                                                                                    

OGGETTO: richiesta di riduzione delle quattro ore di apertura mattutina della ztl, riduzione dei pass con relativo controllo degli stessi e sostegno alle iniziali disposizioni amministrative di salvaguardia del Centro Antico adottate dal Commissario prefettizio dott. Guido Aprea.

Illustrissimo Commissario,

i firmatari della presente comunicazione, Comitato di Quartiere del Centro Storico (composto da residenti, operatori commerciali, professionisti e responsabili di associazioni), Sostenitori dell’azione del Comitato (cittadini, operatori culturali, esponenti culturali galatinesi ed associazioni quali la locale Proloco, la locale Associazione Club Unesco, Italia Nostra sez. Sud Salento, Archeo club Galatina, l’Osservatorio Tecnico Galatinese, l’Associazione City Telling, ecc. ,

intendono confermare il proprio fermo consenso all’azione  di salvaguardia e valorizzazione del tutto condivisibile messa in atto inizialmente dal Commissario prefettizio dott. Guido Aprea, in quanto primo atto per un percorso di civiltà, di sostenibilità ed il primo passo per la valorizzazione del Borgo Antico e dell’intera Città. Tuttavia proponiamo di ridurre di almeno due o tre ore la fascia oraria di libero accesso, prevista nella mattinata. Le attuali quattro ore previste dalle ore 8 alle ore 12, nelle ore di maggior affluenza del traffico pedonale costituito da residenti, da visitatori e turisti, singoli o in grandi comitive, quali coloro che si recano nei negozi, al Comune, a visitare palazzi, Chiese, la Basilica e le gallerie, sono in contrasto con l’alto carico di macchine che transitano in particolar modo su Via Umberto I, Via Vittorio Emanuele, Via Garibaldi e Piazza San Pietro, le vie principali del traffico pedonale, sia durante la fascia oraria libera, sia durante le altre ore della giornata (troppi pass rilasciati?).

Questa fascia oraria ampia e centrale nella mattinata, l’alto numero dei pass rilasciati, stanno creando seri disagi sia ai residenti, sia agli operatori, ma in particolar modo ai visitatori e turisti, in questo periodo di maggior affluenza. La velocità del transito delle auto in particolare in Via Umberto I e via Robertini e i relativi ingorghi che si creano tra comitive, pedoni, tra auto, furgoncini, e camion mettono in serio pericolo la sicurezza dei pedoni, dei bambini e dei diversamente abili. La prima settimana di chiusura è stata un’ esperienza meravigliosa e c’è stata una risposta positiva generale nella maggior parte della popolazione, ad eccezione solo di alcuni operatori che , forse per paura, ancora non riescono a comprendere la portata di questo epocale cambiamento migliorativo, che porterà frutti sia a livello economico che a livello socio-culturale a tutti, nessuno escluso. Ma confidiamo che quanto prima anche loro possano vederne i benefici, infatti risulta imprescindibile contribuire a far acquisire a tutti i galatinesi una visione ampia e orgogliosamente rivendicabile della portata del Centro Antico, che come tale va sottratto a visioni di parte e riconosciuto come Polo attrattivo per flussi turistici nazionali ed internazionali e attività connesse.

Se vediamo le tendenze degli altri comuni della Provincia di Lecce, per non andare a vedere anche nel resto d’Italia e della Comunità Europea,  molti Comuni hanno intrapreso con successo questo percorso: Otranto, Lecce, Gallipoli, Maglie, Poggiardo, Martano, Corigliano, Nardò, ecc. ed ora sembra che anche la vicina Galatone e Copertino vogliano procedere per la ztl. Si tratta di un processo di sviluppo urbanistico sostenibile delle città che vede l’individuo e la comunità al primo posto (e non l’auto). Solo una ferma decisione di chiusura, una regolamentazione seria degli accessi (a tale proposito si richiede un controllo più accurato nel rilascio dei pass soprattutto in funzione del numero limitato dei posti auto, che dovrebbero essere destinati in primis ai residenti, molti dei quali anziani, o famiglie con bambini) può portare ad un piano serio di riqualificazione dell’intero Centro Antico, Centro Nuovo, e dell’intera cittadina.

Con ossequi.

FIRMATO

Le suddette Associazioni, tramite i loro Presidenti

(Club Unesco, Archeoclub, Osservatorio Tecnico Galatinese, Proloco, Associazione City Telling, Italia Nostra sez. Sud Salento e Comitato di Quartiere).

 
Di Redazione (del 28/05/2014 @ 23:30:01, in Comunicato Stampa, linkato 2467 volte)

Venerdì 30 Maggioalleore 19.00, in via Scalfo n.5 – Galatina, presso la sede dell’Istituto Immacolata ASP sarà presentato il nuovo piano editoriale de “Il Galatino”. Il quindicinale d’informazione salentino con una storia di 47 anni sulle spalle, si rinnova, nel solco della tradizione cambia pelle e si apre ai novi media, diventando social. Il nuovo giornale vuole essere una piattaforma aperta di confronto, dove tutti i contributi possono servire alla crescita culturale della Città. Sicuramente qualche volta avrai pensato “Ma perché nei mezzi d’informazione non si parla mai di questo argomento o di quel tema?”. Se ti è capitato, adesso è il momento di far valere la tua fame di notizie attraverso la discussione #informamisuquesto, promossa da “Il Galatino” e Inondazioni web tv, finalizzata alla ricerca di nuovi temi e nuove proposte per un’altra informazione, quella che ti appassiona di più, che ti è vicina e che ti coinvolge direttamente.

Partecipare è semplice: basta scrivere le proprie idee e/o proposte di temi sulla bacheche di facebook o twitter de “Il Galatino” inserendo nel post l’hashtag   #informamisuquesto .

La voglia di partecipare allo scambio di idee non si è esaurita? Donaci cinque minuti del tuo tempo compilando un questionario qui

Tra tutti i partecipanti all’iniziativa, inoltre, verranno estratti i vincitori dei cinque abbonamenti gratuito per un anno a “Il Galatino” messi in palio.

Libera la tua fame d’informazione, il Galatino ti ascolta!

 

L’estate galatinese di “A Cuore Scalzo” sarà ricca di manifestazioni culturali, artistiche, letterarie, musicali e teatrali, che si svolgeranno nel pieno rispetto dei protocolli sanitari e della normativa anti – covid. C’è una novità importante: l’Amministrazione Comunale ha fortemente voluto la realizzazione di un progetto culturale con un’elevata valenza artistica ed attrattiva che coinvolga l’intero territorio comunale, finalizzato alla promozione del patrimonio culturale materiale e immateriale ed in grado di incidere sulla crescita culturale della comunità, dell’immagine della Città di Galatina e del suo territorio. In particolare, la finalità progettuale volge alla realizzazione di un Festival di Fotografia e di Arte Contemporanea, che ha come tema principale “Il Corpo come luogo oggetto nella storia dell'arte e simbolo di un'evoluzione di pensiero, di espressione, di sentimento, di spazio politico, sociale, economico e di genere” e, in particolare, il Corpo della donna, in ragione del forte legame tra la Città di Galatina e le donne, a partire dal Tarantismo, fenomeno culturale che rappresenta parte dell'identità culturale del territorio, sino alle metamorfosi che il corpo ha subìto nel corso della storia. Il progetto, dal titolo In Trance, è ideato e curato da Alessia Rollo con il partenariato dell’associazione 34° Fuso e il coinvolgimento di associazioni del territorio, privati, giovani e tutto coloro che vogliono dare il loro contributo ad un progetto culturale fortemente identitario. Nelle prossime settimane saranno svelati maggiori dettagli a riguardo.

“A Cuore Scalzo” ritorna a ri-vivere, nella sua Città e nel territorio intero, ritorna ad abbracciare i suoi cittadini e ad accogliere i turisti e a stuzzicare il loro interesse e la voglia di essere a Galatina. “A cuore scalzo” significa ancora una volta libertà, purificazione, viaggio. Significa non avere barriere, significa essere, semplicemente essere.

“Dare l’avvio alla terza edizione di “A Cuore Scalzo” rappresenta una ripartenza – afferma il Sindaco Marcello P. Amante - un segno di speranza dopo due anni di emergenza che ci vede, ancora adesso, in affanno ma desiderosi di riprendere in mano la nostra vita. Sin dall’avvio della nostra amministrazione abbiamo creduto nella cultura come motore per la ripartenza della Città di Galatina. E “A Cuore Scalzo” ci conferma che deve necessariamente essere così: ritrovarci nelle piazze e nei luoghi dove l’anima si nutre attraverso un libro, uno spettacolo teatro, un’opera d’arte, una semplice chiacchierata dopo un concerto musicale”.

“L’emozione di quest’anno è unica – afferma Cristina Dettù, Assessore alla Cultura - : rispetto al primo anno, quello di sperimentazione, e al secondo di conferma, oggi “A Cuore Scalzo” compie un salto coraggioso. E non solo perché lo fa in condizioni emergenziali ma anche perché punta su un progetto culturale nuovo per la Città. E l’emozione accompagna la convinzione che il festival, centrale nella nostra estate, sia punto di attrazione per artisti, appassionati, curatori ma soprattutto sia fucina di sapere, curiosità, conoscenza, educazione per tutti coloro che sapranno apprezzare l’arte tra i vicoli di una Città che è l’arte stessa”.  

Si invita a seguire i canali social facebook e instagram per rimane aggiornati.

Ufficio stampa Marcello Amante

 
Di Albino Campa (del 12/04/2011 @ 23:23:00, in Un'altra chiesa, linkato 2508 volte)

Continuiamo con la rubrica "Un'altra chiesa" a cura di Marcello D'Acquarica nel diffondere le analisi ed i commenti di don Paolo Farinella, in tema di eventi socio-politici e rapporti con la chiesa di “palazzo”.

Genova 6 aprile 2011. – Intorno alla barzelletta della mela, raccontata da Berlusconi ai sindaci in fascia tricolore nel ridotto di taverna di Palazzo Grazioli all’uopo trasformato in un mini Montecitorio, molti, quasi tutti hanno sottolineato l’aspetto di vacuità e di lezzo che promana dall’uomo che ormai ha raggiunto il livello delle cantine da postribolo. Pochi hanno messo in rilievo che quel «momento» ha segnato la fine della tragedia berlusconiana che continuare ancora un poco a fare la commedia perché nulla deve restare in piedi. Facendo macerie, nessuno gli chiederà il conto e lui salverà se stesso che è l’obiettivo finale della sua occupazione di tutto il potere.

I sindaci in fascia tricolore ascoltano e ridono e battono le mani e lui gongola. Anche la donna presente non ha osato dargli uno schiaffo davanti a tutti, magari accompagnato dalle parole: «Si vergogni! Lei sta umiliando l’Italia e le Istituzioni che noi rappresentiamo». Nulla. Acquiescenza, sottomissione, paura. Carogne silenti. Quella barzelletta (senza offesa per le signore Barzellette!) è il punto di non ritorno perché rivela la nullità del vuoto su cui siamo adagiati e dal quale sarà difficile risorgere se non vi sarà non solo una indignazione generale, ma una «rivoluzione» morale, culturale e politica.

Personalmente ritengo che siamo nella condizione estrema prevista nel 1967 da papa Paolo VI nella enciclica «Populorum progressio», quando afferma che in «caso di una tirannia evidente e prolungata che attenti gravemente ai diritti fondamentali della persona e noccia in modo pericoloso al bene comune del paese» si possa e si debba fare ricorso anche alla «rivoluzione» delle piazze per rovesciare un governo che non ha più legittimità né dignità. Per questo, come inizio, prego che Dio ci liberi di Berlusconi, dei suoi servi e serve, delle sue barzellette e dall’ignominia che ha sprofondato l’Italia in un abisso di desolazione: «Signore, dalla peste, dalla fame, dalla guerra e dal virus Berlusconi, libera i tuoi figli che gemono della disperazione».

Paolo Farinella, prete
Parrocchia S. Torpete – Genova

 
Di Redazione (del 14/09/2014 @ 23:20:51, in Comunicato Stampa, linkato 2383 volte)

Ci sono uomini che, malgrado lo strapotere dello stato-mafia, sentono la responsabilità ed il dovere di rappresentare uno Stato ideale: giusto, non ricattabile e, soprattutto, rispettoso della dignità umana, a qualsiasi latitudine. Questi sono esempi di coraggio diventati spesso eroi, ma solo dopo che li hanno ammazzati. Finchè sono vivi sono isolati, denigrati, minacciati e attaccati da tutti i fronti, in primis da quelli istituzionali che dovrebbero proteggerli.

Fino a che ogni individuo non sentirà la responsabilità di fare il proprio dovere, prendendo posizione e decidendo da che parte stare, sarà complice dello stato-mafia ed il suo ipocrita lamento sarà solo utile a chi non ha altro interesse che mantenere questa allucinante situazione.

Diceva Elie Wiesel:
Prendi posizione. La neutralità favorisce sempre l'oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, mai il torturato”.


Noi abbiamo scelto da che parte stare: NOI STIAMO CON SAVERIO MASI.
Noi abbiamo scelto di stare dalla parte di chi, in pieno isolamento, sta coraggiosamente andando avanti, nonostante lo il mostruoso potere di chi vorrebbe fermarlo.

Per questo, il 18 settembre p.v. dalle 17.00 alle 20.00 saremo a Lecce davanti alla Prefettura,

in contemporanea con tante altre città d’Italia, in un sit in informativo sulla sua storia ben rappresentativa di come la trattativa stato-mafia continui, ma c’è chi non si arrende.

 

All’uopo abbiamo creato un evento fb: SAVERIO MASI NON SEI ISOLATO, SEI TU IL NOSTRO STATO! 

                      ( https://www.facebook.com/events/1532649950299499/?ref=ts&fref=ts)

                                         
Il Mar. Masi è il caposcorta del magistrato più a rischio d'Italia: Nino Di Matteo. Ma prima di finire nelle scorte, lui era un bravissimo investigatore e lavorava nel Reparto Operativo dell’Arma. Prima di trasferirsi a Palermo era stato in Campania, dove aveva ricevuto encomi per l'eccellente lavoro svolto.

Lui ha avuto il coraggio di denunciare i suoi superiori e ha messo a verbale che gli venne impedita la cattura di Provenzano già nel 2001, a pochi mesi dal suo arrivo a Palermo, e Matteo Messina Denaro nel 2004.

Questo atto di Responsabilità lo sta pagando a caro prezzo. Dal 2008 subisce ogni tipo di vessazione, dall'eliminazione dal reparto Investigativo fino al processo per una multa presa in servizio di cui il 30 ottobre ci sarà la sentenza in Cassazione.
Il Mar. Masi ha testimoniato al processo Mori Obinu sulla mancata acquisizione del papello ritrovato a casa di Ciancimino ed è un testimone prezioso del processo sulla trattativa stato-mafia.

 Ad una domanda riferita all’ennesima denuncia subita dal Mar. Masi per un’intervista riguardante la sua storia rilasciata dai suoi avvocati, il PM del processo sulla trattativa stato-mafia Nino Di Matteo risponde:
 "Continuo a nutrire piena fiducia nel maresciallo Masi. Se mai, personalmente, mi sembra singolare che mentre, come è noto, a Palermo si cerca di verificare la fondatezza delle sue denunce, un'altra autorità giudiziaria incrimini per diffamazione gli autori delle suddette denunce e perfino i difensori e i giornalisti che la hanno rese note"

     Si ringrazia per la collaborazione la costituenda Associazione “ Guerriglia culturaleformata da giovani che danno continuamente riscontro al pensiero di Paolo Borsellino:

 “La lotta alla mafia, primo problema da risolvere nella nostra terra, bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”

 
Anita Rossetti

 Coord. Movimento Agende Rosse di Salvatore Borsellino

Gruppo “Sognatori Resistenti R. Fonte e A. Montinaro” – Salento

 
Galatina, 13/09/2014
 
Di Redazione (del 24/06/2013 @ 23:18:38, in Comunicato Stampa, linkato 2988 volte)
Dopo il successo della prima edizione 2012, l'Ass. Galatina Arte Storia Cultura ripropone, con la collaborazione della Coop. Imago, il Patrocinio del Comune di Galatina, della Bibliomediateca Pietro Siciliani e del Museo civico P. Cavoti, il laboratorio artistico ludico-didattico MaestrARTE e i tesori di Galatina. Il laboratorio è ideato per promuovere, tra i più giovani, la conoscenza della Storia e della Cultura locale e, garantendo il giusto divertimento, accrescere il senso di cittadinanza e appartenenza alla città, attraverso la riscoperta e valorizzazione del patrimonio civico artistico e culturale. I "piccoli archeologi" saranno chiamati a riscoprire la propria città e a confrontarsi con l'arte, attraverso diverse tecniche, al fine di dar voce all'artista che hanno dentro. La nuova edizione prevedere l'introduzione, accanto alle tecniche già proposte (cartapesta, pittura, argilla, ecc...), giochi culturali appositamente ideati con funzione ludico-didattica e tantissime novità, tra le quali: visite guidate a misura di bambino, pizzica salentina e un viaggio tra gli antichi giochi del Salento.

La seconda edizione, forte della precedente esperienza è stata ampliata e gli ideatori e responsabili del progetto Daniela Bardoscia, Silvia Cipolla, Francesco Luceri saranno coadiuvati in questa nuova avventura da due new entry, Isabella Indraccolo e Romina Giulia Mele (guida turistica accreditata dalla Regione Puglia), responsabile delle visite guidate.
Il laboratorio è rivolto ad un'utenza di età compresa tra i 5 e i 12 anni e ha avuto inizio lo scorso 17 giugno. Le attività si svolgono dal lunedì al venerdì (dalle ore 9.00 alle ore 13.00), presso il Palazzo della Cultura, in P.zza Alighieri, n. 51, (tra museo P. Cavoti e biblioteca P. Siciliani), e continueranno, secondo un ricco calendario didattico prestabilito, per tutta l'estate, fino al 7 settembre. Le iscrizioni possono avvenire per singolo incontro (entro il raggiungimento del limite dei posti previsti) sino ad un massimo di 25 bambini.


Per info e prenotazioni:
3206932342; 3297669635; 3881197170;
soulkitchen.galatina@gmail.com.
Facebook: soul.kitchen.galatina
Sitoweb: https://sites.google.com/site/soulkitchengalatina

 

«Nella piazza di Santa Caterina, infatti, sorge il tempio gotico dello stesso nome, innalzato da Raimondo Orsini principe di Taranto. Al primo guardare il gran finestrine e la porta maggiore di questa chiesa, ti si rivela un’eccellenza artistica non comune. Bella e dignitosa ne è l’architettura; bellissimi gli affreschi. Dall’osservazione de’ quali si rileva che, pitturata una prima volta in antico, fosse stata a presso restaurata, e sulle primitive pitture non piaciute venissero eseguiti novelli affreschi; i quali evidentemente appartengono alla Scuola di Giotto. Nel coro esiste una tomba, di cui la scultura, massime i capitelli delle quattro colonne, sono pregevolissimi: si dice conservar visi il corpo del Principe Orsini. Di rara bellezza e di altezza non comune è poi un calice finemente cesellato, che oggi il municipio conserva gelosamente. Bellissimo è questo tempio nella sua nave maggiore; sublime in tutte e cinque le sue larghe e malinconiche navi. Sarebb’egli campo vergine e profittevolissimo agli studi e alla critica di qualche valente artista». Sono queste le parole del noto concittadino Pietro Siciliani che, pur con qualche imprecisione storica, per primo, parlò della nostra basilica ne Ai popoli Salentini e al Gonfalone di Galatina (1865), e lo fece davanti all'Italia riunita, in occasione delle celebrazioni del centenario della nascita di Dante del 1865. Basta questa breve descrizione, che segnalò Galatina all'attenzione nazionale, per capire il motivo per il quale la scelta del tema di apertura di Agorà – percorsi inVersi sia ricaduta su Santa Caterina di Alessandria. Agorà nasce dall’incontro di un gruppo di giovani amici, i quali intendono vivere il dialogo e intraprendere un percorso esperienziale che mescoli e fonda differenti multiversi. Agorà è una piazza nel senso originario del termine, un luogo d’incontro e di crescita, dove ogni universo interiore potrà mettere a disposizione dei convenuti il proprio bagaglio esperienziale e prenderne da quello degli altri, in un simposio di “verità”, ognuna con un proprio senso e un proprio fondamento, contribuendo così a inserire il proprio tassello di verità in una ricerca continua e inestinguibile.
Ideatori e organizzatori di questa “piazza culturale” sono Angela Beccarisi, Sandro Marasco, Daniela Bardoscia, Francesco Luceri e i giovani artisti di INgenio_la forma delle idee, nelle persone di Vittorio Carratta, Georgia Romano, Pierpaolo Briatico-Vangosa, Mariangela Cucco, Ermanno Scarcia e Francesca Marra, uniti da un intento comune di condivisione e partecipazione attiva alla vita culturale e civile.
Agorà propone un ciclo di incontri, aperti al pubblico, a scadenza bimestrale e inaugurerà il primo ciclo del 2012, sul tema Santa Caterina di Alessandria, tra fede, mito e realtà, con l’incontro Il Committente, l’Opera e l’Artista (gli affreschi di Santa Caterina), evento organizzato con la collaborazione di ART and ARS Gallery e che avrà luogo a Galatina il 28 dicembre 2011, alle ore 18.30, in Corso Umberto I. Ospite e protagonista della serata sarà l'artista Carlo Michele Schirinzi (classe 1974, nato ad Acquarica del Capo), talento emergente del nostro territorio che, con il suo Notturno Stenopeico (ispirato all’affresco raffigurante il Diluvio Universale, nella Basilica galatinese di Santa Caterina d’Alessandria) si è classificato al primo posto, assicurandosi il primo premio al XXVII Torino Film Festival, come miglior cortometraggio italiano. A seguito della proiezione delle tre opere dell’artista Notturno Stenopeico, Suite Joniadriatica e Prospettive in fuga si aprirà un dialogo che vedrà protagonisti lo stesso artista, Lorenzo Madaro, critico d'arte e collaboratore de La Repubblica Bari ed Ettore Marangi, frate minore, docente di teologia dommatica presso la facoltà teologica pugliese, che introdurrà la figura di Santa Caterina d'Alessandria.
Dell'opera di Schirinzi Notturno Stenopeico scrivono, su www.film.tv: «fotografie di sbarchi contemporanei s’intarsiano e mescolano all’affresco del Diluvio Universale rappresentato nella Chiesa di Santa Caterina a Galatina (Lecce). La rianimazione/liquefazione delle immagini statiche di barche in mare è avvenuta attraverso filtri vitrei artigianali. La visione stenopeica è concentrata sui singoli volti in contrasto alle immagini prive d’identità ma far rivivere questa ciclica battaglia notturna e senza tregua». Enrico Ghezzi scrive ancora «solo difetto, che ancora sia filmato, e non troppo sfocato, e infine visibile e intitolato. Ma ci sembra di essere in marcia, occhio rotolante
dentro l’oscurità accecata. L’occhio, immagine fisica – da una concretissima scatola mentale – del cinema che è da sempre e che non sarà mai (o solo mai più) riconoscibile». La cittadinanza tutta è invitata a una partecipazione numerosa e attiva.


Per informazioni: agora.percorsiinversi@gmail.com; tel. 3297669635, 3881197170.

 

L’Associazione Città Nostra Galatina, nel segno della continuità e all'insegna della promozione del nostro patrimonio artistico/culturale, organizza la seconda edizione della Caccia al Tesoro - “L’Acchiatura”, con il patrocinio del Comune di Galatina.
“L’Acchiatura” - Seconda Caccia al Tesoro di Galatina si svolgerà domenica 08 Luglio. Le squadre (composte da 4 giocatori muniti di un mezzo di trasporto) si ritroveranno in piazza San Pietro alle ore 16,30.
Il nostro sito internet www.cittanostragalatina.it, la nostra sede in Via Umberto I n. 29, e Movie in via Festa del Lavoro saranno a disposizione di tutti coloro i quali vorranno avere informazioni o vorranno iscriversi.
La formula è quella dello scorso anno: squadre formate da quattro persone e munite di un qualsiasi tipo di mezzo di trasporto, che dovranno mettersi alla prova attraverso giochi, prove di abilità e logica per arrivare a conquistare il tesoro (appunto, l'acchiatura).
Anche quest'anno i partecipanti esploreranno il territorio galatinese, per riscoprire (ed in alcuni casi conoscere), le simbologie, la cultura e le tradizioni salentine e galatinesi in particolare.
Nella successiva serata del 14 Luglio si terrà  la premiazione dei vincitori.

Galatina, 02 luglio 2012
Associazione Città Nostra

 
Di Antonio Mellone (del 13/10/2016 @ 23:11:21, in Eventi, linkato 3230 volte)

A Roma han detto finalmente di NO alle Olimpiadi del 2024. Quindi ora siamo liberi di organizzarne a bizzeffe ovunque, ma senza cementificazioni per invadenti “cittadelle dello sport”, senza indebitamenti di intere generazioni future e soprattutto senza mafie.

Ora. Siccome tutte le strade portano a Noha, il tedoforo con la torcia s’è deciso di venire ad accendere la sua fiaccola olimpionica proprio nel cuore della nostra cittadina.

La prima Olimpiade di Noha si terrà, dunque, domenica prossima 16 ottobre 2016 da mane a sera. Sicché la centralissima via Castello e il parco dell’antico maniero nohano si popoleranno di grandi e piccoli concorrenti nelle varie discipline di:

  • Corsa con i sacchi
  • Tiro alla fune
  • Calcio balilla
  • Tiri al canestro
  • Tennis da tavolo
  • Tiro ai barattoli
  • Lancio del giavellotto
  • Sfide a Dama
  • Palleggi
  • Calcio biliardo umano

Dopo le iscrizioni aperte a tutti, alle ore 11 inizieranno le prime gare di questa prima Olimpiade.

Le attività si protrarranno fino alle 13.00, orario d’inizio della doverosa pausa pranzo (al sacco).

All’interno del parco del Castello, all’ombra della torre e del ponte medievali, sarà allestita l’area pic-nic aperta a tutti, mentre i ragazzi dell’associazione del Presepe Vivente, come è loro solito, prepareranno pucce e panini imbottiti di leccornie salentine. Ma anche mortadella bolognese (eh, sì, quando si parla di giochi senza frontiere bisogna per forza andare oltre gli angusti ambiti provinciali).

Alle ore 15.00 riprenderanno i giochi olimpici e il resto dell’animazione con la colonna sonora della Musica Anni ’80.

Il programma olimpico prevede la consegna delle medaglie agli atleti dopo ogni gara. La salita sul podio è accompagnata dal canto dell’inno nazionale (ma quest’ultimo programma potrebbe registrare delle varianti a sorpresa).

*

L’occasione di questa straordinaria festa dello Sport è il battesimo della ASD NOHA CALCIO, la nuovissima squadra di calcio del Noha, che inizierà a disputare le sue partite in Terza Categoria a partire dal prossimo mese di novembre 2016. La festa è promossa e organizzata dall’omonima neo-associazione Sport Calcio Noha, dalla Parrocchia di San Michele Arcangelo, dall’Associazione culturale Presepe Vivente “Masseria Colabaldi”, dalle Acli, da  Noha.it, dall’Associazione L’Altro Salento, e da tantissimi altri cittadini liberi e pensanti.

*

La bandiera della ASD NOHA CALCIO che garrirà ad ogni vento è un vessillo a due colori, composto da azzurro e bianco, a due bande verticali di eguali dimensioni. Mentre lo  stemma è un’ellisse con l’asse maggiore in verticale (ovale è anche la forma dello stemma cittadino, per dire), nove stelle di contorno (non poteva essere altrimenti: NOVE = NOHA), un diavoletto nero (la prima squadra di calcio del Noha era denominata appunto “I diavoli neri”) con in mano un tridente (simbolo delle tre torri nohane) pronto a infilzare un pallone (segno del globo terraqueo).

Durante le Olimpiadi entrava in vigore la “Tregua Olimpica”. Gli antichi greci la chiamavano ékecheirìa ed era un periodo sacro durante il quale cessavano tutte le inimicizie pubbliche e private, venivano abbassate le armi e salvaguardata la vita di chi si recava a Olimpia, e nessuno poteva essere molestato per gareggiare o per assistere alle gare. Siamo certi che la ékecheirìa, per l’occasione, si realizzerà anche a Noha.

Nella locandina della manifestazione campeggiano in alto il logo della ASD Calcio Noha e il nome della Parrocchia. Cos’è questo se non un bellissimo segnale di conciliazione tra il diavolo e l’acqua santa?

Antonio Mellone

 

La decisione di lasciare l’incarico tecnico fiduciario di Assessore ai Lavori Pubblici, Sport e Politiche giovanili, assegnatomi tre anni e mezzo fa, trae origine da motivazioni di natura professionale e personale.

Un nuovo impegno professionale sopraggiunto e a cui non posso sottrarmi, mi terrà fortemente impegnato nei prossimi mesi. Per questo motivo è diventato sempre più complicato riuscire a conciliare, impegni professionali e privati con l’azione amministrativa efficace e continuativa che i settori di mia competenza meritano.

Fin dall’inizio del mio mandato è stata una mia prerogativa quella di seguire giornalmente gli uffici di cui mi sono occupato perché ritengo che il lavoro di squadra sia fondamentale per raggiungere i risultati sperati. Ho cercato sempre di esprimere grandi energie ed entusiasmo nel ruolo assegnatomi anche in virtù delle mie competenze professionali e in quest’ottica ho lavorato affiancando e sostenendo gli addetti ai tre settori. E’ stato per me un onore servire la comunità nella quale vivo.

Dei tanti impegni presi per Galatina alcuni sono stati portati a termine, altri sono stati ben avviati o sono state poste le basi per il loro avvio, pertanto, non essendo più le mie competenze tecniche strettamente necessarie, ritengo corretto lasciare l’incarico affidatomi. Sono certo che il nuovo assessore saprà e potrà lavorare in continuità con quanto fatto finora. Rimango comunque a disposizione fornendo la mia esperienza per portare a termine gli obiettivi che questa amministrazione può raggiungere. Ciò che fino adesso abbiamo fatto o quello che avremmo potuto fare lo rimetto al giudizio altrui.

Colgo l’occasione per rinnovare la stima nei confronti del Sindaco Cosimo Montagna, ringraziarlo per avermi dato l’opportunità di vivere un’esperienza molto impegnativa ma edificante e costruttiva e che mi ha permesso di venire a contatto con tantissime realtà e persone interessanti, con i loro problemi, aspirazioni e aspettative. Ho incontrato, ascoltato e collaborato con molte delle associazioni del territorio, grandi risorse per la nostra città.

Nel corso di questo periodo ho apprezzato le qualità del sindaco Montagna: l’impegno, la dedizione, la pazienza, la forza  per rappresentare un’intera comunità, e, in particolar modo, la professionalità e la dedizione che l’hanno portato più volte a sacrificare tempo e attenzione alla sua carriera, ma soprattutto alla sua famiglia, per il bene comune.

Un ringraziamento anche a tutti i consiglieri di minoranza e di maggioranza e gli assessori che mi hanno sostenuto nell’espletamento del ruolo politico – amministrativo. Mi lega a loro un sentimento di stima e amicizia.

L’attività di Giunta è stata sempre un lavoro di squadra portato avanti in un clima di grande disponibilità, collaborazione e trasparenza nel rigoroso rispetto della legalità e dell’interesse della comunità.

Ringrazio anche i dipendenti comunali e l’ufficio della Polizia Municipale, tutti secondo le loro competenze e disponibilità, mi hanno sempre coaudivato e consigliato al meglio. Un grazie particolare a tutta la struttura dei Lavori Pubblici, con loro ho condiviso strategie e visioni operative per fare il meglio. Il loro lavoro è una vera risorsa per Galatina. Il lavoro amministrativo per essere efficace deve sempre essere svolto in sinergia tra tutte le componenti amministrative e politiche della comunità.

In ultimo, ma non per ultimo, ringrazio tutto il Partito Democratico che mi ha sempre incoraggiato e stimolato alla risoluzione condivisa dei problemi.

Fare politica è un’esperienza faticosa ma entusiasmante, occorre lavorare per favorire la partecipazione di tutti i cittadini alla vita e alle scelte della comunità.

 

Di seguito riporto i più significativi interventi effettuati e lo stato di definizione degli stessi da giugno 2012 a gennaio 2016:

 

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. I lotto funzionale

Importo progetto I lotto funzionale: 1.300.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Comune Galatina: 500.000,00 euro

LAVORI COMPLETATI al 100%

Inaugurazione Teatro effettuata il 28 novembre 2015.

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. II lotto funzionale

Adeguamento funzionale torre scenica e utilizzo completo dei palchi.

Importo progetto II lotto funzionale: 800.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Lavori da appaltare e realizzare entro 2016.

Adeguamento e miglioramento rete fognatura bianca Rione Italia

Importo progetto: 700,000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia

LAVORI COMPLETATI al 100%

Scuole. Tutti gli istituti comprensivi. Poli 1, Polo 2, Polo 3

Interventi di manutenzione straordinaria scuole Galatina e frazioni

Importo totale progetti: 500.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina e Ministero

LAVORI COMPLETATI al 100%

Riqualificazione ed efficientamento Scuola Noha e aree adiacenti.

Importo progetto: 400.000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia. Importo da restituire in 10 anni senza interessi.

LAVORI COMPLETATI al 100%

Progetto di messa in sicurezza e rifacimento via Bianchini.

Primo di tre interventi previsti ognuno di 250.000,00 euro.

Importo progetto: 250.000 euro

Finanziamento: Regione Puglia (49%) e Comune di Galatina (51%)

LAVORI COMPLETATI al 100%

Progetto di pavimentazione stradale e pubblica illuminazione.

Importo progetto: 300.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina

LAVORI COMPLETATI al 95%

Progetto di riqualificazione Corso Porta Luce.

Rifacimento e riqualificazione di Corso Porta Luce, Sostituzione Illuminazione pubblica con Pali Artistici, Realizzazione Pista ciclabile, Rifacimento tappetino stradale, Nuovo rondò incontro via d’Enghien.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

PROGETTO COMPLETATO AL 70%. I lavori riprenderanno nelle prossime settimane.

Progetto di riqualificazione via principessa Iolanda, via Caforo angolo piazza Alighieri, via Giuseppina del Ponte.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

PROGETTO COMPLETATO AL 90%.

I lavori riprenderanno  nelle prossime settimane.

Progetto riqualificazione Ex convento Santa Chiara.

Importo progetto: 1.000.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Procedura d’appalto dei lavori in corso.

Progetto di Riqualificazione basolato centro storico.

Importo progetto:  500.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Gara effettuata e aggiudicata

Inizio lavori: I lavori inizieranno nelle prossime settimane.

Centro Polivalente viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Struttura inaugurata e utilizzata.

Palestra via Montinari

Finanziamento: PIRU

In attesa di essere concessa in uso.

Asilo Nido viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

Tra qualche settimana l’asilo di via Pavia si trasferirà al nuovo asilo di viale don Bosco.

Trasferimento Uffici Comunali presso l’ex Tribunale.

E’ stato svolto un grande lavoro di squadra per individuate le somme necessarie attraverso la devoluzione dei mutui e rendere possibile l’adeguamento degli ambienti dell’ex tribunale al fine di ospitare molti uffici comunali in un’unica struttura.

E’ previsto che entro il 2016 verranno trasferiti gli uffici LLPP, Urbanistica, Vigili Urbani, Suap e Ufficio anagrafe all’ex tribunale con un risparmio sulla spesa pubblica e un miglioramento del servizio per tutti i cittadini.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore SPORT:

Utilizzo delle palestre scolastiche comunali

E’ stato difficile coordinare e definire il calendario dell’utilizzo delle palestre scolastiche comunali, ma ogni anno con l’impegno e la volontà di tutte le società sportive si è definito il calendario di utilizzo  degli spazi sociali per lo sport.

Festa dello Sport 2014

La festa dello Sport “Sport Day 2014” ha visto la partecipazione di tante società sportive e di tanti ragazzi delle scuole degli istituti comprensivi. E’ stata una tre giorni di sport e partecipazione nello scenario della villetta San Francesco.

Festa dello Sport 2015

Festa dello Sport organizzata in collaborazione con SALENTIADI, le olimpiadi del Salento. Bellissimo evento sportivo interamente organizzato presso il complesso sportivo del Palazzetto dello Sport.

Green Olympic Games

Progetto che oltre a sensibilizzare sulla corretta separazione dei rifiuti per un ambiente migliore ha promosso i valori dello sport tra i più giovani.

Struttura Sportiva di Noha

La struttura sportiva di Noha ha ricominciato a vivere grazie all’impegno di alcune società sportive che l’hanno riaperta e ora quotidianamente è al servizio dei cittadini.

Patrocinio e contributi economici a varie iniziative sportive

E’ stato un piacere e un onore patrocinare numerosissime iniziative sportive tenutesi in questi anni. Un grazie va a tutte le numerosissime società sportive che iniettano energia positiva nel tessuto sociale alimentando lo spirito sportivo dei galatinesi.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore POLITICHE GIOVANILI:

Chiostro d’Estate. Estate 2012

Concerti, presentazioni di libri, convegni, spettacoli teatrali e musicali nella cornice del Chiostro dei Domenicani, scenario  suggestivo ed entusiasmante. Una serie di artisti e iniziative differenti, da Cesko degli Après la Classe al cantante folk milanese Andrea Labanca, passando per serate jazz, convegni, proiezioni di film d'epoca, dj set di artisti locali e il suggestivo concerto di Mino De Santis.

Festa della musica. Giugno 2013

Musica, cultura e arte. Queste le parole chiave della prima edizione a Galatina della Festa Europea della Musica. Dal 21 al 23 giugno 2012 sono stati tre giorni di musica tra rock, pop, hip-hop e musica popolare, presentazione di libri e una mostra di fumetti a cura di Lupiae Comix. Il tutto è stato realizzato all'interno del Chiostro del Palazzo della Cultura di Galatina e in piazza Galluccio. Tra i vari gruppi presenti alla manifestazione, I TOROMECCANICA e la GIOVANE ORCHESTRA DEL SALENTO, diretta da Claudio Prima. E’ stata notevole la presenza di giovani musicisti come i PLUG IN, CAMDEN TRIO, DYING PURPLE, T.GARAGE, SOOP & NINTAI e l’ORCHESTRA SPARAGNINA.

Ciclofficina sociale presso Mercato Coperto

Grazie alla collaborazione di alcune associazioni è nata all’interno del mercato coperto la CiclOfficina Sociale, spazio di socialità, incontro e condivisione. Un luogo dove promuovere la mobilità lenta e sostenibile, il riuso, il riciclo e la partecipazione attiva.

Mercato S…coperto,

Manifestazione realizzata all’interno dell’ex sede del Mercato Coperto in via Principessa Iolanda. Proposta rivolta al mondo giovanile della città che ha bisogno di spazi destinati alla socializzazione. L’iniziativa ha coinvolto le associazioni culturali della Città. L’iniziativa ha avuto lo scopo di rivitalizzare uno spazio di proprietà comunale in disuso, situato al centro della città e che già in passato è stato luogo deputato ad iniziative di partecipazione giovanile .All’interno dell’ex mercato coperto si sono svolti incontri d’autore, musica ed happening di discussione scientifica divulgativa.

Servizio civile nazionale

In tre anni più di venti ragazzi hanno lavorato presso il Comune di Galatina sviluppando progetti nei settori delle Politiche giovanili, Biblioteca Comunale, Museo e Ambiente. Il servizio civile è una iniziativa fondata sui principi della solidarietà sociale e vede i giovani i primi promotori del processo di partecipazione, in grado di trasformare una società in cui il cittadino è solo colui che riceve un freddo ed astratto servizio ad una società in cui tutti hanno la possibilità di essere attivi e socialmente utili.

Rassegna Giovanile NOTE A MARGINE

Note a Margine è stata una Rassegna “periferica” che ha avuto l’obiettivo di coinvolgere ed includere le Periferie della città come luoghi di riferimento alternativi e vitali, da un punto di vista non solo urbanistico ma soprattutto umano e sociale. Luoghi che spesso ispirano forme d'arte e   movimenti  sociali  rappresentanti  di un vero e proprio sottobosco multiculturale e multietnico,  un workinprogress costante e perpetuo, un laboratorio continuo. Spazi inespressi e inascoltati  da recuperare e trasformare, da aiutare ad emergere.
Con l'aiuto dell'associazionismo giovanile è stato scelto di selezionare alcuni “interlocutori d'eccezione” che grazie ai loro contributi hanno potuto affrontare il tema della periferia in luoghi prettamente periferici  attraverso dei  personali  approcci che spaziano dal  mondo della musica a  quello del cinema, dal  teatro alla letteratura, al cibo ai graffiti, dall’hip hop alla street art. La ciliegina sulla torta è stata l’opera regalata alla Città di diversi artisti di graffiti che hanno abbellito, con la loro arte, il muro della scuola di via Ugo Lisi.

Galatina, 22 gennaio 2016

Andrea Coccioli

 

Sono partiti questa mattina i lavori di messa in sicurezza dell’ex chiesetta di Santa Lucia, sita in via Noha a Galatina. L’immobile, di proprietà del comune e in stato di abbandono da decenni, lo scorso anno aveva già beneficiato di un intervento per la rimozione dell’albero di fico cresciuto sul suo tetto che, altrimenti, ne avrebbe potuto determinare il crollo. L’intervento di oggi, portato avanti dalla ditta Nicolì specializzata in restauri, serve, appunto, a mettere in sicurezza una struttura di valore storico e sarà seguito da un finanziamento di 25 mila euro che la Sovrintendenza ha concesso al comune di Galatina per ulteriori lavori. 

La conservazione del patrimonio culturale rappresenta una delle linee guida di questa amministrazione – ha dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici Loredana Tundo - Diversi gli interventi già programmati in questi ultimi tempi, tra i quali la sistemazione da infiltrazioni dell’orologio di Noha, il parere favorevole ottenuto dalla Sovrintendenza per la sistemazione della “Trozza” sempre a Noha e per ultimo la richiesta di finanziamento per la messa in sicurezza della Chiesetta di Santa Lucia a Galatina. Bene vincolato con un decreto del 1993 per la sua importanza storico artistica. Chiesetta dotata anche di un “hospitarum” ovvero di un corpo di fabbrica destinato a luogo di sosta e ricovero dei fedeli, purtroppo distrutto. Questo ci fa capire l’importanza del bene nel 1500. La collaborazione degli uffici, la sensibilità dimostrata dal nostro Dirigente Arch. Nicola Miglietta e dai tecnici comunali al recupero di beni storici, dei quali è ricca la nostra città, è quello che ci sta permettendo di ottenere importanti risultati per la nostra comunità.

Ufficio Stampa - Marcello Amante 

 

 

La nostra coalizione è nata dall'esigenza politica di segnare la differenza con tutte le altre opzioni in campo.

Sentivamo la necessità di proporre alla città un progetto politico che mettesse insieme competenze, stabilità ed Istituzioni, attraverso l'apporto di partiti e liste civiche orientate e costruite esclusivamente per il bene comune.

Oggi siamo di fronte ad un bivio per la città, nella consapevolezza che abbiamo combattuto sul campo entrambe le coalizioni che si confronteranno al ballottaggio.

Partiamo dal presupposto che riteniamo irricevibile "l’appello alle forze di centro sinistra" lanciato dal Dott. Fabio Vergine che rappresenta, insieme alla sua coalizione, una maschera alla LEGA e al famoso PARTITO ORIZZONTALE che tutto è tranne che vicino all'area progressista. Non voteremo mai chi non rispetta la Città. Chi nasconde la destra, per farla riemergere becera in tutta la sua pienezza nel metodo e nel merito.

Vorremmo informare Vergine, nel caso non ne fosse a conoscenza, che mentre lui si appella dai palchi, una schiera di suoi sodali, privatamente, contattano schiere di nostri candidati con argomentazioni lontanissime nel merito e nel metodo dall’agire politico civile. Una smaniosa ricerca del consenso che può essere giustificata solo da una smaniosa sete di potere.

Dall'altro lato, il Sindaco uscente, che rappresenta un civismo tradizionale, politicamente poco strutturato, ma che conosciamo da tempo e che oggi sembra pronto e maturo a gettare le basi per una prospettiva politicamente nuova, per fare un salto di qualità, affidando il futuro della Città ad una nuova classe dirigente. 

Rimanendo differenti su molti aspetti, riteniamo di condividere stile e agire politico, e partendo da un modus operandi comune, siamo pronti a contribuire a costruire un nuovo orizzonte politico per la città con il solo fine di rispondere alle esigenze vere del presente e alle enormi sfide che ci aspettano nel futuro.

Per tutti questi motivi, la coalizione progressista formata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e le liste civiche che confluiranno in un contenitore politico culturale civico (ma di chiaro orientamento progressista) sosterranno convintamente, il 26 Giugno, la riconferma del Sindaco Marcello Amante.

Lo facciamo perché conosciamo il pericolo, e vorremo evitarlo alla città. 

Lo facciamo perché crediamo nella politica e nel suo senso più profondo. Lo facciamo perché Galatina merita il nostro impegno, nelle forme e nei modi di chi è animato esclusivamente dal bene comune.

Lo facciamo a testa alta, schiena dritta e con la trasparenza e la chiarezza che meritano i nostri elettori. 

Gli inciuci, quelli fatti di nascosto, a quattr’occhi, perché sei sono già troppi, quelli orientati al convincimento basato sul mero interesse privato, della singola persona, gli lasciamo fare agli altri.

Siamo diversi e lo dimosteremo. 

Per Galatina ci siamo. 

 

Partito Democratico 

MoVimento 5 Stelle

Federazione liste civiche coalizione progressista 

 

L'autore, per il nostro tramite, ringrazia tutti i presenti, in particolar modo il presidente del Circolo culturale "Tre Torri" di Noha, i soci del sodalizio e i loro gentili ospiti.

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Di Antonio Mellone (del 05/12/2018 @ 23:04:12, in NohaBlog, linkato 2424 volte)

A Noha c’è un bel gruppetto di ragazzi che sta facendo la rivoluzione.

Si tratta del collettivo di Levèra, il centro culturale ubicato in via Bellini, che da un annetto a questa parte sta provando, riuscendovi finalmente, a infrangere l’ancestrale pax locale - intesa purtroppo come penuria di impulsi intellettuali diretti a un elettroencefalogramma per troppo tempo parallelo a (se non proprio coincidente con) l’asse delle X.

Giuro, non pensavo arrivasse a fare di un luogo sufficientemente decentrato, come quello nohano, un epicentro di onde ideali così lunghe da reindirizzare i segnali che pervengono ai nostri sensi (tra cui immagini e suoni) dall’amigdala (sede delle emozioni - soprattutto della paura) al cervello neocorticale (luogo della ragione, del discernimento, e quindi della critica).

Sì, servono più strumenti (inclusa la frequenza di un circolo culturale come questo) per liberarsi dal giogo opprimente del caporalato politico, emanciparsi dal tifo nei confronti dei burattinai di turno, sciogliere il cappio della sempreverde servitù neo-conformista, e superare una buona volta l’analfabetismo funzionale sopra e sotto i palchi dei comizi.     

Senza nulla togliere alle altre benemerite associazioni del territorio, di circoli Arci come il Levèra di Noha non ve n’è (scusate il pleonasmo) di uguali in tutta la Puglia quanto a numerosità e soprattutto qualità delle iniziative culturali. Levèra - che con licenza poetica potrebbe anche essere letta come parola tronca (dunque come voce del verbo) - non è nata per provocare un terremoto, ma per provare a innescare un bradisismo positivo, un spinta costante verso l’alto, sì da permettere alla nostra Terra di godere possibilmente di più ampie vedute, e magari di più chiari orizzonti.    

Levèra ha dato il La a una rivoluzione gentile che passa dalla stagione teatrale (il cartellone 2018/2019 è di tutto rispetto) alla presentazione di libri, dalle lezioni di recupero impartite da insegnanti volontari ai concerti dal vivo (abbiamo avuto artisti già in tournée mondiali), dal cinema (anche con la presenza di registi e attori protagonisti dei film) ai laboratori di scrittura creativa (ne ho usufruito anch’io: voi mi direte: invano), dalla ginnastica posturale ai corsi di danza, dai convegni/dibattiti sui temi di più stringente attualità ai percorsi esperienziali di musicoterapia e arti integrate, alle installazioni artistiche, ai workshop con studenti di ogni ordine e grado…

Il circolo è già frequentato da tanta bella gente, ma c’è un altro po’ di spazio per chiunque abbia ancora voglia di partecipare alle iniziative culturali nohane a chilometri e a spese zero (partecipazione fisica, dico, non tramite un like).

La cultura (ormai è scientificamente dimostrato) è l’investimento che stacca i dividendi più alti.

‘Na parola mo’ a farlo capire a chi, per denigrarti, arriva perfino a darti del colto.

Antonio Mellone

 

P.S. A proposito di investimenti in cultura, consiglio il recente svelto libretto della mia prof. di Economia Aziendale Paola Dubini: “Con la cultura non si mangia - Falso” (Idòla/Laterza, Bari-Roma, 2018).

 
Di Albino Campa (del 07/07/2011 @ 23:01:46, in RadioInOndAzioni, linkato 3912 volte)

Eccovi di seguito un articolo a firma di Antonio Mellone sulla nostra 'RadioInOndAzioni' apparso sull'ultimo numero de "il Titano", supplemento economico de "il Galatino", n. 12 del 24 giugno 2012. Insomma W Interet Libero, W la libertà!

Il Titano La Puglia passerà al digitale terrestre entro la fine del corrente anno o al massimo entro il primo semestre del 2012. Questa bella notizia apprendiamo leggendo il calendario del passaggio al digitale. Tradotto in parole semplici vuol dire che per poter guardare i programmi della televisione saremo costretti – come hanno fatto o faranno anche in altre regioni – a riempire le nostre case di alcune scatole chiamate “decoder” da collegare in qualche modo all’apparecchio televisivo. Senza questo decoder le nostre televisioni (a meno che non siano acquistate in tempi recenti con il marchingegno incorporato) diventerebbero un semplice soprammobile.

Fonti più che attendibili ci informano che il digitale terrestre di fatto è un digitale sottoterrestre (o extraterrestre: cioè roba dell’altro mondo), in quanto si tratta di un vero e proprio ferrovecchio, una tecnologia obsoleta morta e sepolta ma temporaneamente risuscitata dall’endemico italico conflitto d’interessi che sembra avere quale obiettivo precipuo quello di far fare i soldi a chi i soldi li ha già: in questo caso i proprietari (più ricchi) delle vecchie reti televisive. Il tutto a discapito dell’innovazione vera, della democrazia e della libertà d’informazione.

Per fortuna la realtà supera l’immaginazione al potere, e il futuro prima o poi arriva. Per fortuna, cioè, a prescindere dalle scelte politiche sceme, c’è una realtà che non vuol perder tempo, che va per conto suo, e soprattutto contro l’archeozoico vento sinistro degli insipienti e gli ottusi. E questa realtà è un mondo in fermento, ricco di idee e di persone libere, pronte a cavalcare le punte più avanzate della comunicazione non allineata attraverso l’utilizzo di una tecnologia che non potrà più essere fermata, tanto meno da un decreto ministeriale.

C’è una tecnologia che invece sta crescendo a ritmi esponenziali (almeno in altre parti del mondo non tanto distanti dal patrio Jurassic Park), ed è la connessione ad Internet.

In rete si possono vedere già da oggi, anzi da ieri l’altro, centinaia di canali televisivi: a condizione che la linea arrivi, che sia veloce e che abbia un costo ragionevole. L’Italia purtroppo sembra relegata ad uno degli ultimi posti quanto a connettività (a momenti la Libia ha più connettività di noi), visto che le suddette tre condizioni necessarie non sono pienamente realizzate, e questo per precise scelte strategico-politiche volte a trasformarci tutti in pecore mute da tosare in tranquillità e possibilmente con il sottofondo della voce del padrone.

Mentre in altre parti del mondo si studiano “ponti unici di comunicazioni”, come sta cercando di fare Microsoft con l’integrazione in Skype di molte piattaforme (MSN, Lync, Hotmail, Outlook, Exchange…), in Italia stiamo perdendo terreno, tempo e denaro con il digitale terrestre e con i decoder. Ma tant’è.

Per fortuna la realtà supera l’immaginazione al potere, e il futuro prima o poi arriva. Per fortuna, cioè, a prescindere dalle scelte politiche sceme, c’è una realtà che non vuol perder tempo, che va per conto suo, e soprattutto contro l’archeozoico vento sinistro degli insipienti e gli ottusi. E questa realtà è un mondo in fermento, ricco di idee e di persone libere, pronte a cavalcare le punte più avanzate della comunicazione non allineata attraverso l’utilizzo di una tecnologia che non potrà più essere fermata, tanto meno da un decreto ministeriale.

Queste persone non bisogna rintracciarle a “Chi l’ha visto?”, né dall’altra parte del globo, ma vivono e operano accanto a noi. Per accorgersene basta aprire gli occhi e magari connettersi in rete.

Uno dei protagonisti della locale rivoluzione cultural-tecnologica in corso è il mite ma determinato nostro concittadino Tommaso Moscara. Il quale, non pago dell’esperienza non semplice di aver dato i natali e linfa continua al cliccatissimo sito www.galatina2000.it, luogo ormai topico di incontro e di dibattito della Galatines’ community, s’è messo in testa anche di “fare la radio”: la neonataRadioIndOndAzioni(d’ora in poi Radioinondazioni).

Radioinondazioni non è una radio come le altre tradizionali che trasmettono con le frequenze in FM. Radioinondazioni – ascoltabile su Galatina2000.it e su Noha.it e sicuramente su altri siti sui quali è stata “importata” – è una web-radio, cioè  una radio on-line che permette agli utenti di tutto il mondo di collegarsi per ascoltare in streaming musica e pensieri trasmessi dal computer di un altro.

Moscara ha pensato bene che fosse ora di inondarci di novità a partire da Galatina, la bella addormentata nel Salento, e ha dato vita ad una radio che non è un juke-box senz’anima e a basso costo (i veri costi di una web radio sono il tempo da dedicarle, la determinazione, e la voglia di mettersi in gioco) ma un cuore vivo e pulsante, un collettore dinamico di arte dei suoni e informazioni, un marchingegno che ricorda il tempo rivoluzionario di trenta e passa anni fa, quello delle radio libere (di cui Tommaso sembra aver sempre avuto il pallino).

La prima web radio di Galatina, dunque, è un microcosmo che sta interessando una crescente fetta di pubblico giovanile (giovani di tutte le età, s’intende) grazie anche a quell’aggregatore di ascolti e moltiplicatore di social network che è Facebook, acceleratore di particelle di questa bellissima neorealtà. Sono questi i passi che porteranno anche in Italia il fenomeno che da tempo si registra negli Stati Uniti: cioè il sorpasso degli ascolti delle radio “solo web” su quelli delle radio in FM.

In un futuro non tanto lontano non ci si collegherà alla web radio soltanto stando seduti a tavolino con il computer (e internet) acceso, ma anche in mobilità, tramite I-Phone e altri apparecchi da casa, in auto, e persino in spiaggia, anche senza il bisogno di accendere il computer.

Nella neonata Radioinondazioni s’è voluto addirittura strafare con le novità. Ci sono dei programmi originali ed in diretta come il “Tutti pazzi per la radio” in cui la creatività di alcuni ragazzi straordinari di Galatina si manifesta in forme finora considerate inedite; ci sono programmi culturali di approfondimento sui libri, come quello condotto da Michele Stursi addirittura da Pisa (per una web radio lo studio è il mondo, nel senso che si può avere un ospite “in studio” anche a mille e passa chilometri di distanza); c’è ancora il programma “il Lunedì” condotto da Francesca dalla bella voce e soprattutto dalla dizione finalmente non marcatamente paesana, anzi attenta all’ortoepia, cioè alla corretta pronuncia delle singole parole, e dei suoni della lingua, ma anche alla forma e alla terminologia.

Sì, ci sia consentita questa breve digressione: la radio è una palestra per gli speaker e fare una radio glocal come questa che ha l’ambizione di travalicare gli angusti “confini provinciali” significa anche migliorarsi prestando attenzione all’accento, alla dizione ed alla cadenza, che nei limiti del possibile dovrebbero essere senza pesanti o meschine inflessioni (benché il nostro salentino non presenti intonazioni enormemente difformi da quelle della lingua nazionale). E finanche a Galatina s’inizia ad abbandonare il “carzilarghismo” per prestare finalmente attenzione alla rotondità del linguaggio studiato e connaturale insieme e alla ricerca di una cadenza che non stanchi e che non aberri dalla caratteristica modulazione della lingua italiana. Punto.

Non si può, infine, non citare “Quello che le donne non dicono”, il programma con la musica che si crea addirittura dal vivo. È la trasmissione-spettacolo condotta per due ore di seguito ogni venerdì a partire dalle 19.30 dalla pittrice Paola Rizzo, in diretta dal suo studio d’arte ubicato in Piazza Castello a Noha (e ritrasmessa in replica in altre giornate ed orari). Qui, di volta in volta, viene invitata una band emergente per live acustici in studio, come ad esempio i Rino’s Garden, gli Indi-Ka, i Muffx, gli Adria, i Camden, Gigi Cinto, i Ghigni Five, i Toromeccanica,  gli Shotgun, i Jack in the head, e tanti altri ancora. È incredibile la grinta e l’alto livello professionale di questi giovani gruppi dalla firma per lo più anglofona: il che la dice lunga sull’orientamento culturale prevalente.

Radioinondazioni è una radio giovane, alle prime armi, ma con tanta voglia di crescere e di trasmettere musica e programmi, anche di nicchia. Non avendo l’assillo dello share, infatti, su Radioinondazioni si potrebbe perfino parlare di filosofia o di matematica o di diritto o di beni culturali o di educazione civica, insomma di materie che – solo ad evocarle – potrebbero provocare l’urticaria da allergia alla massa dei grande-fratello-dipendenti.

Radioinondazioni ha molta strada da percorrere e, a detta del suo fondatore e dei suoi amici collaboratori, c’è ancora tanto da fare e migliorare, per esempio nella puntualità dell’inizio dei programmi o nell’organizzazione o nella pianificazione del palinsesto o in dettagli tecnici che talvolta hanno fatto registrare fastidiosi fruscii in cuffia soprattutto nel corso di qualche concerto dal vivo… Ma, a pensarci bene, questi sono lussi che Tommaso Moscara può permettersi. Questo coraggioso pioniere, infatti, ha il torto ed il merito di aver fatto la prima web radio nella storia di Galatina.

 
Antonio Mellone
 

Due indizi non fanno una prova, ma tre o magari quattro? Noi crediamo di si.

Oramai solo chi non vuol vedere non vede: l'UDC è organico alla maggioranza che sostiene l'amministrazione Montagna e l'assessore De Donatis, già presidente del circolo UDC di Casarano, ne è il garante in giunta.

(http://udccasarano.blogspot.it/p/chi-siamo.html)

 Qualche giorno fa è andata in scena, nel più classico dei teatrini della vecchia politica partitocratica, un’altra commedia nel Palazzo della Cultura quando l’amministrazione Montagna ha permesso, con spese a carico dei galatinesi, ad un dinosauro della prima Repubblica, già presidente dell'UDC (che coincidenza !), ed ai suoi contigui locali di camuffare da intervento culturale un comizio preelettorale a sostegno delle idee del proprio partito. Un intervento non da studioso, quale l’occasione richiedeva, ma molto più semplicemente un comizio di parte.

 Nulla contro il Dott. De Donatis, ma non si capisce perché il Sindaco Montagna neghi l’evidenza dei fatti.

A voler ricordare gli eventi è immediato collegare il centro sinistra tra i principali artefici della caduta dell’amministrazione Coluccia e allora il problema sulla coerenza si palesa con clamorosa evidenza.

Esiste tanta ipocrisia quando si negano sudditanze leccesi che prevedono accordi ed alleanze sottoscritte nelle segreterie dei partiti, con buona pace di quella parte della sinistra, oggi messa all'angolo, che tanto ha vantato una vittoria elettorale figlia dell'omogeneità della coalizione e senza inciuci.

Lo avevamo segnalato sin da subito e per nulla convincente ci era apparso il tentativo di negare l'evidenza da parte del Sindaco per una nomina che mascherata da "amicizia personale" era il risultato di un favore ricevuto e da ripagare. La conseguenza è che ancora una volta la città si ritrova a pagare per garantire interessi extracittadini, stile direttore generale, che, giorno dopo giorno, occupano tutto quello spazio lasciato libero dal vuoto che la politica galatinese regala.

 Abbiamo letto la banale risposta del Sindaco ad un nostro comunicato che auspicava una gestione della cosa pubblica più vicina allo stato di sofferenza che vivono i cittadini, abbiamo letto della nomina del vigile ecologico che sottrae una unità al servizio attivo già deficitario della CSA, abbiamo assistito ad un Consiglio Comunale dove tutti i gruppi politici di maggioranza hanno sponsorizzato e votato per l’assunzione di 2 dirigenti comunali e contestualmente chiedevano sacrifici ai galatinesi con l'aumento massimo possibile delle aliquote IMU per garantire gli stipendi a quest’ultimi.

 Ai galatinesi allora diciamo che la prossima rata IMU, proprio sotto le festività natalizie, è il regalo che quest’Amministrazione ci fa per onorare gli impegni di accordi elettorali sottoscritti ancora una volta in quel di Lecce.

 Il pensiero non può che scivolare sul costo di circa € 200.000,00 all'anno per le 2 assunzioni dirigenziali, ma anche alla disastrosa condizione dell’Ente Fiera sulla quale poco o nulla è dato di sapere per poi passare ancora sulla CSA per la quale il Sindaco Montagna aveva preso l' impegno di chiusura e invece oggi si fanno programmi di spesa per circa € 300.000,00. Quella CSA guidata da un Consiglio di Amministrazione inadempiente, nominato dalla contestata amministrazione Coluccia e che oggi non si tocca, ma per non contrariare chi ?

 Tutti argomenti, sui quali abbiamo già fatto le nostre valutazioni, che porremo all’attenzione della città nuovamente e dettagliatamente. Sono troppo importanti per essere trattati in poche righe, meritano la massima attenzione dei galatinesi.

 Per il bene di Galatina noi ci auguriamo che il Sindaco Montagna riveda la sua idea di "Rinascita" della città, mantenendo l'impegno preso in campagna elettorale attuando "la buona politica ora" nella più totale trasparenza con chiarezza politica ed amministrativa.

 

Il Commissario Straordinario Dott. Guido Aprea, sin dall’insediamento della gestione commissariale, ha dovuto affrontare la difficile situazione di bilancio del Comune di Galatina, che ha reso necessario il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale e la successiva approvazione del relativo piano, di durata decennale - contenente le misure individuate al fine di ripianare la situazione di squilibrio -, attualmente all’esame del Ministero dell’Interno e della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti.

Tra le misure previste, un ruolo fondamentale assume l’impegno al contenimento dei costi complessivi di gestione amministrativa, la lotta all’evasione fiscale ed il recupero delle entrate, e l’alienazione di parte del patrimonio immobiliare dell’ente, finalizzata alla riduzione del debito.

In questa direzione, è stato, preliminarmente, approvato il progetto di recupero funzionale dell’immobile, già destinato a sede di uffici giudiziari soppressi, preordinato al trasferimento di gran parte degli uffici comunali; nel contempo, è stato avviato il complesso iter tecnico-amministrativo per l’alienazione degli immobili già occupati da tali uffici (Palazzo Bardoscia, Palazzo Mandorino, Palazzo del Sedile), e di ulteriori beni oggetto di valorizzazione e inserimento negli elenchi del patrimonio disponibile alienabile, conformemente alle vigenti disposizioni normative.

Al fine di garantire che tale processo di risanamento possa costituire anche e soprattutto un’occasione di sviluppo dell’intero territorio, queste scelte sono state affiancate da una serie di iniziative di promozione delle attività in itinere, coinvolgendo soggetti pubblici e privati nella definizione di strategie di valorizzazione del contesto storico-culturale della città: una fra tante il tavolo tecnico tenutosi a Palazzo Orsini nel novembre scorso, alla presenza del Prefetto, dei rappresentanti di Regione, Provincia, Soprintendenza, Associazioni imprenditoriali, ecc.

Il bando per l’alienazione degli immobili comunali, recentemente pubblicato e con scadenza per la presentazione delle offerte prevista per il prossimo 10 marzo, si inserisce, pertanto, in una più complessa azione mirata al risanamento del bilancio comunale, unitamente alla riorganizzazione del servizio tributi e del sistema di riscossione degli stessi, oltre alla ridefinizione degli obiettivi strategici di sviluppo del territorio, in un’ottica di valorizzazione del patrimonio immobiliare, culturale, storico, di respiro ampio, con un’offerta formulata ad una potenziale domanda a livello nazionale e internazionale.

Ufficio Stampa

Comune di Galatina

 
Di Antonio Mellone (del 01/02/2013 @ 23:00:00, in L'Osservatore Nohano, linkato 3752 volte)

Vorrei ritornare un attimo (pensavate di svignarvela?) sul lavoro di catalogazione, valorizzazione e conservazione del bene culturale che ci saltò in mente di appellare con - diciamo così - l’epiteto di Osservatore Nohano, onde evitare la perifrasi “arma di distinzione di massa” o ben più mordaci circonlocuzioni; lavoro, dicevamo, anzi sfacchinata promossa, portata a termine e fattaci recapitare da tre eroi meneghini che rispondono ai nomi di Fabio, Laura e Luca, noti ormai lippis et tonsoribus.  
Mi son chiesto le ragioni dell’affetto di questi amici, che probabilmente facevano parte dei nostri venticinque affezionati lettori. E ho pensato che evidentemente l’Osservatore Nohano (nonostante le sajette su di esso invocate giorno e notte da qualche ottuso da riporto) ha sempre avuto un certo valore. E si tratta di un valore-opportunità (cioè la possibilità per le persone di usufruire in futuro di un bene conservato in memoria), di un valore-esistenza (che è il valore che i beni culturali hanno anche per coloro che non ne usufruiscono direttamente, in ragione semplicemente della loro esistenza, appunto), di un valore-eredità (il valore che il nostro lavoro “pseudo-giornalistico” ha in quanto testimonianza per le generazioni future), di un valore-prestigio (in considerazione del prestigio che l’Osservatore Nohano arreca alla nostra piccola patria, e dell’orgoglio e del sentimento di identità culturale che contribuisce a formare) ed, infine, di un valore-educativo (cioè di sviluppo di creatività e di gusto estetico, che oltre ad essere a beneficio del singolo risulta essere a vantaggio per l’intera nostra comunità).
L’Osservatore Nohano dunque non poteva finire così, come qualcuno sperava cantandone a squarciagola il de profundis. Non poteva esser vero, infatti, quanto venuto fuori dalle elucubrazioni dello scienziato di turno, secondo cui il nostro giornalino “non era più seguito da nessuno” (sì, come no).  
Questo dono molto gradito ci fa comprendere che forse l’O.N. è ancora vivo e vegeto in mezzo a noi, pur non sotto le specie della carta e dell’inchiostro (inchiostro antipatico), e, soprattutto senza la costrizione della rilegatura, della stampa, della data e del formato. C’è un’onda lunga, un solco che quel mensile nohano ha tracciato in terra di Noha, un’incisione di tale profondità da far sentire ancor oggi il sussulto delle sue fenditure. Ed è una lama che sta ancora arando e dissodando, ed è come se l’aratura non fosse mai terminata.    
Il regalo del trio Fabio-Laura-Luca è la dimostrazione del fatto che L’Osservatore Nohano è uno spettro che ancora s’aggira per Noha, ma anche altrove. E’ un’opera, questo dono natalizio, una scultura fabbricata a dispetto del detrattore di turno che non ha colto appieno che questo giornalino forse ha fatto bene anche a lui, rintuzzandone certe uscite fuori luogo e fuori senso, contribuendo addirittura alla sua crescita – del detrattore, dico - magari in maniera meno sussiegosa o spocchiosa di quanto forse non sarebbe stato senza Osservatore Nohano
Abbiamo appena festeggiato il primo anniversario dell’“assenza” del nostro mensile on-line-ma-anche-cartaceo. Sappiano i nostri 25 followers che nel corso di quest’ultimo anno P. Francesco D’Acquarica continua a rinfacciarmi il fatto che l’Osservatore si sarebbe dovuto prolungare per almeno altri quattro anni, così da raggiungere il numero perfetto, che ovviamente per noi è NOVE (e continua a dirmi che nonostante tutto, lui, il padre spirituale del giornalino, continuerà a ricercare e a scrivere); che l’Antonella Marrocco, che non naviga tanto in Internet e quindi non riesce a seguire gli scritti non sfregati sulla carta, ogni volta che l’incontro mi fa: “allora ricominciamo?”; che la Martina, che parla ormai milanese, quando le dico che il piatto piange, mi riferisce che senza quella scadenza mensile fissa è come se si perdesse in mille fronzoli, e quindi non riesce più a compilare in maniera sistematica le sue schede storiche e tecniche e il dizionario dei modi di dire nohano; che Michele Sturzi, che sembra scomparso dalla circolazione (ribadisco: “sembra”), continua a pubblicare altrove i suoi ghirigori di parole e non smette di riempire Linkedin con i suoi articoli scientifici tutti rigorosamente in inglese (ora ce ne aspettiamo uno about Noha); che Marcello D’Acquarica non sapendo più dove pubblicare le sue vignette sataniche (Gesù, Giuseppe e Maria!), si mette a scrivere libri in men che non si dica; che don Donato non passa domenica senza rammentarmi il fatto che non fare più l’Osservatore è (stato) davvero un bel peccato di omissione (difficilmente perdonabile); che Fabrizio Vincenti sentendosi libero da ogni impegno è addirittura convolato a nozze con la sua bella Romina; che la Paola Rizzo, tra un ritratto ed un quadro d’ulivi e l’altro, adesso s’è messa a fare “due chiacchiere con…” mezzo mondo su Face-book, e dice “quello che le donne non dicono” addirittura alla radio; che da quando non ci siamo noi gli affari della tipografia AGM dell’Antonio Congedo anziché ridursi (come paventavamo) sono aumentati in barba alla crisi economica; che sant’Albino (martire), mentre prima era sotto stress soltanto una volta al mese, oggi è sotto tortura almeno una volta a settimana, con tutte le idee che senza tregua ci frullano nel cervelletto.
Ah dimenticavo: tra i nostri 25 supporters  c’è anche la Maria Rosaria che non riesce a farsene una ragione, e s’è sognata il fatto che io avrei detto che a giugno 2013 L’Osservatore Nohano ritornerà (ritornerebbe) di nuovo in edicola in formato cartaceo.
Mi sa che la ribattezziamo Maya Rosaria.

Antonio Mellone

P.S. In un ipotetico editoriale (ipotetica di terzo tipo) di un eventuale numero dell’Osservatore del mese di febbraio 2013 si sarebbe parlato della speranza che almeno stavolta i nohani non si mettano a votare in massa per i soliti cani e soprattutto per i soliti porci.  

 
Di Marcello D'Acquarica (del 24/10/2012 @ 22:58:05, in Un'altra chiesa, linkato 4159 volte)

 …a parlare di Concilio abbandonato, addirittura “tradito”, dalle colonne di Famiglia Cristiana (n. 42 del 14 ottobre 2012) e da quelle del mensile Popoli (ottobre 2012) è p. Bartolomeo Sorge…

36887. ROMA-ADISTA. A leggerle, sembrano le riflessioni di un esponente del cosiddetto “dissenso” cattolico, o un documento di Noi Siamo Chiesa. Invece a parlare di Concilio abbandonato, addirittura “tradito”, dalle colonne di Famiglia Cristiana (n. 42 del 14 ottobre 2012) e da quelle del mensile Popoli (ottobre 2012) è p. Bartolomeo Sorge, gesuita, ex direttore di Civiltà Cattolica e di Aggiornamenti Sociali, dell’Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe di Palermo (all’interno del quale, assieme a p. Ennio Pintacuda, sostenne, nella sua fase iniziale, la cosiddetta “Primavera palermitana” di Leoluca Orlando e del suo movimento, “La Rete”), nonché storico riferimento intellettuale e pastorale dell’anima conciliare della Chiesa cattolica. Sorge fu infatti tra gli artefici, insieme all’allora segretario della Cei, mons. Enrico Bartoletti, e con Giuseppe Lazzati, del primo convegno della Chiesa italiana su “Evangelizzazione e promozione umana”, svoltosi nel 1976. Si trattava, a dieci anni dalla conclusione del Vaticano II, di «tradurre il Concilio in italiano», di verificare cioè in che misura le acquisizioni dottrinali e pastorali del Concilio Vaticano II fossero state recepite dalla Chiesa italiana. Ne uscì una linea aperta al contributo dei laici (di più: la richiesta formale che nella Chiesa italiana si desse vita a un organismo nazionale permanente di partecipazione dei laici, richiesta che non ebbe alcun seguito); a una nuova mediazione culturale che accettava il confronto critico con le culture secolarizzate presenti in Italia; e un atteggiamento di sostanziale diffidenza nei confronti dell’integrismo promosso dai movimenti ecclesiali allora emergenti. Questa linea, completamente scalzata nel successivo Convegno di Loreto, nel 1985, dal modello di Chiesa forza sociale imposto da Wojtyla e Ruini, ha continuato ad ispirare l’azione ecclesiale, sociale e politica di tanti cattolici democratici.

Insomma, le riflessioni di Sorge sul Concilio sono particolarmente significative proprio perché vengono da uno dei più autorevoli protagonisti della stagione postconciliare. Così, su Famiglia Cristiana, l’anziano gesuita fa il punto della situazione rispetto al modo con cui la Chiesa gerarchica ha recepito le indicazioni del Vaticano II. Ne esce un quadro a tinte fosche. Sorge parla senza mezzi termini di rinnovamento interrotto. «Troppi, nella Chiesa, preferiscono ancora il vino e gli otri vecchi a quelli nuovi», scrive infatti Sorge. «Lo stallo attuale è dovuto soprattutto alla mancata realizzazione dello “spirito di collegialità”, che è il lascito più importante del Concilio». Nella Chiesa, scrive il gesuita, manca inoltre un vero dialogo: quello «dei vescovi con la Curia romana, delle comunità locali con i propri pastori e, più in generale, della gerarchia con i fedeli laici... Si decide ancora tutto dall’alto. Perciò, al posto della parresía evangelica, crescono nella Chiesa il silenzio e il disinteresse dei fedeli». Al punto che oggi nel mondo cattolico, «non parla più nessuno». Eppure, «più che di decisioni prese dall’alto, c’è necessità di discernimento comunitario; più che di nuove strutture di Curia, c’è bisogno di testimoni, di laici maturi e responsabili».

Sorge non trascura di toccare anche il tema, attualissimo, del rapporto tra Chiesa e politica inaugurato a partire dall’ascesa di Ruini ai vertici della Cei e della Curia vaticana: «Il Vangelo chiede profezia, non diplomazia». E se è vero che «ai fini dell’evangelizzazione, è importante che la Chiesa collabori lealmente con le istituzioni politiche», non ha però più alcun senso «continuare a riporre la fiducia nella diplomazia, nei Concordati, nello scambio di ambasciatori, nelle indebite pressioni sui governi». «La forza della Chiesa sta nella parola di Dio, nella santità dei fedeli, nella predilezione per i poveri, non nel favore dei ricchi e dei potenti di turno o nella protezione dei poteri forti. La Chiesa del Concilio è una Chiesa libera». E povera. Infatti, conclude padre Sorge, «con quale credibilità la Chiesa porterà al mondo la “buona notizia” di Dio che, per salvarci, si fa povero e sceglie i poveri, se le istituzioni ecclesiastiche gestiscono banche e giocano in Borsa? Se chi annunzia il Vangelo vive in palazzi simili a regge? Con quale coerenza la Chiesa esorta i fedeli a partecipare all’Eucaristia, memoriale della Pasqua, se poi ne offusca la trasparenza con cerimonie pompose, abbigliamenti sfarzosi e ornamenti ricchi e preziosi?».

A Popoli, Sorge ha invece concesso un’ampia intervista, nella quale parla di rinnovamento «rimasto a metà» e spiega che se Chiesa si è a lungo confrontata con temi come nuova evangelizzazione, relazioni tra Chiesa e Stato, dialogo interculturale e interreligioso, temi etici, giustizia, pace, «molto più lento e incerto appare lo sforzo fatto per la sua riforma interna». Su questo punto, anzi, sembra addirittura prevalere oggi un clima di stallo, se non proprio di riflusso». «Il problema – spiega Sorge – è che troppi, anche nella Chiesa, ragionano ancora con le categorie della vecchia “cristianità” e non si rassegnano al fatto che questa è finita da un pezzo. È tramontato il tempo in cui, soprattutto nei Paesi di antica evangelizzazione, la vita civile era scandita dalle festività religiose, le leggi erano sostanzialmente coerenti con la morale cristiana, la parrocchia era il luogo dove si vivevano gli appuntamenti decisivi della vita». «Tutto ciò è finito per sempre, sia sul piano storico, sia su quello teologico.

Nell’epoca della globalizzazione e della secolarizzazione, il contesto socioculturale è divenuto ormai irreversibilmente pluriculturale, plurietnico e plurireligioso. Per agire da fermento spirituale, culturale e sociale, la Chiesa deve porsi in modo nuovo», «dando pieno compimento al Concilio», cioè «superando ogni forma di clericalismo». E, più in generale, promuovendo «una fede adulta». Ripartire dal Concilio, insomma. Perché, se è vero che i problemi che il mondo contemporaneo pone alla Chiesa, sono oggi tanti e complessi, «tuttavia, per risolverli, non occorre convocare un nuovo Concilio. Basterebbe – afferma Sorge – il coraggio di affrontarli con quello “spirito di collegialità” – o sinodalità –, sul quale tanto ha insistito il Concilio e che, dopo 50 anni, stenta ancora ad affermarsi nella Chiesa. Perciò, prima di pensare a un altro Concilio, diamoci da fare a realizzare il Vaticano II». (valerio gigante)

 

ecco di seguito l'articolo di P. Bartolomeo Sorge, S.J.

http://www.famigliacristiana.it/chiesa/concilio-vaticano

 

I volontari del Servizio civile del progetto “In reading 2017”, in collaborazione con Arci Lecce, organizzano, la Biblioteca Vivente.
L’iniziativa si terrà in concomitanza con l’evento “INTRECCI DI NOTTE” in programma per sabato 13 luglio, presso Piazzetta Galluccio, alle ore 19.30.
La Biblioteca Vivente, traduzione italiana del termine Human Library, è un metodo innovativo, semplice e concreto, per promuovere il dialogo, ridurre i pregiudizi, rompere gli stereotipi e favorire la comprensione tra persone di diversa età, sesso, stili di vita e background culturale
Si presenta come una vera biblioteca, con i ragazzi del servizio civile e un catalogo di titoli da cui scegliere. La differenza sta nel fatto che per leggere i libri non bisogna sfogliare le pagine ma … parlarci, perché i libri sono persone in carne ed ossa!
La Biblioteca Vivente mostra ai lettori l’opportunità di entrare in contatto con persone con cui difficilmente avrebbero occasione di confrontarsi.
Vi aspettiamo! 

In reading 2017

 
Di Redazione (del 29/01/2013 @ 22:54:26, in Presepe Vivente, linkato 4207 volte)

Eccovi di seguito il dettaglio del discorso di Giuseppe Cisotta, del quale, sabato scorso - in occasione della stupenda (e molto partecipata) festa di ringraziamento presso la Masseria Colabaldi indetta per l'ottima riuscita del presepe vivente di Noha - è stato pronunciato a braccio un condensato molto sintetico per via dell'emozione dell'interessato

Buonasera a tutti, e grazie per aver accettato l’invito per questa serata, spero piacevole per tutti.
Il presepe vivente di quest’anno, a detta di molti, è stato un presepe da dieci e lode. Quello che fino ai primi di novembre sembrava impossibile, nell’arco di un mese e mezzo è diventato realtà. Come per miracolo.
Ho visto volti sereni e volti preoccupati, voci fiduciose e voci sfiduciate. Non so se, all’inizio, io facessi parte dei primi o dei secondi.
Ma poi, superata ogni barriera, grazie a voi, ho visto finalmente donne e uomini lavorare con armonia. Non più facce contrite o arrabbiate, e non più voci di capi o duci, ma persone unite da un solo obiettivo: l’amore per noi, per Noha, per la nostra comunità, nel vero clima natalizio.  
E’ stata, anche quella di quest’anno, un’esperienza bella, esaltante, una sfida contro noi stessi, superata grazie a tutti.
Se dovessi qui ringraziare uno per uno i protagonisti di questo presepe, dovrei parlare da mo’ fino a domani mattina.
E sicuramente mi dimenticherei di qualcuno.
Sì, perché qui dovrei partire ringraziando i proprietari della masseria per averci permesso anche quest’anno di allestire una vera e propria opera d’arte, per finire citando uno per uno i tecnici, i sostenitori, i responsabili della parrocchia, i vigilanti, il servizio d’ordine, gli addetti al pronto soccorso, i vigili urbani. Ed ovviamente tutti i personaggi del presepe, l’angelo-cantante, e poi i famigliari dei personaggi ed i famigliari degli organizzatori, mogli, padri, figli, fratelli, nonni, sorelle (non fosse altro che per la pazienza dimostrata nel sopportarci).
Dovrei ringraziare chi ha lavorato di giorno e di notte affinché questa antica masseria  diventasse un set perfetto per il teatro del presepe più bello del Salento. Ognuno ha lavorato secondo le proprie possibilità, ma certamente senza risparmiarsi.
Dovrei ringraziare anche chi si è occupato della comunicazione, chi della fotografia, chi dei video, chi dei contatti con il pubblico, chi ha disegnato i manifesti e volantini, chi ha dato un parere, chi ha votato sul sito di Noha per le ormai famose “presepiarie”, chi ha stampato i manifesti, chi li ha distribuiti, chi si è occupato dei vestiti dei personaggi, chi ha dato una mano al bancone dell’offerta dei prodotti e chi da dietro le quinte ha prodotto il cibo per i visitatori, chi ha fatto da sponsor ed anche chi mi ha detto di non poter mettere mano al portafogli. Ringrazio davvero anche questi ultimi, perché so che se avessero potuto, avrebbero sostenuto con tutto il cuore il nostro che è anche il loro presepe vivente di Noha.
Ringrazio anche chi ci ha dato delle idee per l’allestimento, ed anche chi ci ha fatto delle critiche (che guai se non ci fossero).
Ringrazio chi ci ha concesso il patrocinio: la regione Puglia, la provincia di Lecce ed il comune di Galatina.
Ma dovrei ringraziare anche chi ha trascorso le notti qui in masseria per fare la guardia, chi ci ha preparato qualcosa da mangiare durante i lavori, chi ha prestato i suoi automezzi per il trasporto delle cose, delle strutture, dei bagni chimici, delle luci, degli altoparlanti, del fieno, del legno, dei tavoli; dovrei ringraziare chi ci ha prestato le attrezzature, chi la filodiffusione, e chi ha messo a disposizione quello che aveva di più caro: gli utensili antichi che hanno trasformato questa masseria in un vero e proprio museo degli antichi mestieri e dell’arte contadina.
Dovrei ringraziare anche coloro che hanno messo a disposizione i loro animali da cortile che contraddistinguono il nostro presepe rendendolo particolare, e forse più originale rispetto a tutti gli altri.
E per essere giusto dovrei ringraziare uno per uno anche i cavalli, gli asinelli, i maialini, le oche, le pecore e gli agnellini, i vitelli, i conigli, e via di seguito, che hanno recitato la loro parte nel migliore dei modi. E ovviamente uno per uno le migliaia di visitatori provenienti da ogni parte della provincia di Lecce, d’Italia ed anche dall’estero.
Ma devo ringraziare anche questa stupenda Masseria Colabaldi, le sue mura rugose, il suo cortile, il suo portale, l’atrio, le stalle, il forno, le cucine, le stanze nobili, le terrazze. Abbiamo fatto rivivere questo bene culturale molto caro ai nohani, un monumento che sta in piedi da secoli, sfidando i colpi secchi del tempo.

Grazie a tutti. E grazie anche a tutti quelli che ho dimenticato di citare.
Concludo dicendo che questa esperienza mi ha fatto capire tante cose.
Intanto che la felicità si trova nelle piccole cose, nell’armonia con le persone, con la natura, con noi stessi, nell’ascolto dei nostri figli. Dovrebbero essere i desideri dei nostri figli a dare ordini al futuro.
Io penso che le persone felici non siano quelle che vivono la propria vita nel lusso più sfrenato, ma quelle che vivono pienamente in un piccolo mondo (come per esempio quello di Noha) fatto di strette relazioni basate sulla famiglia e sull’amicizia. Questo presepe mi ha insegnato che siamo sulla buona strada per eliminare le barriere tra di noi, per eliminare dal vocabolario le parole “estraneo”, “egoismo”, “interesse di parte”, “avidità”.
Con questa esperienza abbiamo creato relazione, dialogo, solidarietà, condivisione, comunicazione, rapporto con gli altri, stima reciproca. Mettendo in comune la passione per le cose belle, genuine, senza secondi fini, facendo sparire l’io per concentrarci sul noi, abbiamo ottenuto quella che si chiama “qualità della vita”.
Abbiamo cercato e raggiunto un terreno comune, un cemento sociale, una sfida comunitaria, una forza comune.
Se ci rendiamo conto di questa forza, noi possiamo fare miracoli, e non soltanto a Natale, e possiamo davvero raggiungere qualsiasi obiettivo.
Noi nohani possiamo, anzi dobbiamo dire che non siamo secondi a nessuno.
Con le piccole cose, con la solidarietà senza steccati, con lo scambio gratuito del tempo e dei beni, con la pura gioia di contribuire al bene comune, con l’idea che il beneficio per uno non sia un danno per l’altro, noi riusciremo a far fronte tranquillamente alla crisi che sembra non lasciarci speranza.
Solo in questo modo, restando uniti, aiutandoci e incontrandoci come abbiamo fatto qui alla Masseria Colabaldi per il nostro presepe, costruiremo una corazza forte contro tutte le crisi, e soprattutto daremo un futuro migliore e più umano ai nostri figli. Saremo una comunità migliore.
Qui ho capito, grazie a voi, che il benessere degli altri è il mio benessere.
Grazie a tutti, e buona serata.

Giuseppe Cisotta

 
Di Redazione (del 27/06/2019 @ 22:53:34, in Comunicato Stampa, linkato 1319 volte)

Care concittadine, cari concittadini,

l'amministrazione Amante, sin dalle sue linee di mandato, decide di investire nella cultura come strumento attraverso cui fa rinascere la Città di Galatina e tutto il suo territorio. Una programmazione strategica ben precisa, con un obiettivo chiaro da raggiungere a piccoli passi pur avendo grandi ambizioni. Perché questa città lo merita, ha le potenzialità per farlo ma è necessario che rivendichi la propria identità e ne faccia vanto. E' necessario, tuttavia, confrontarsi con la realtà e capire le risorse economiche a disposizione dell'Ente: fino a dove ci si può spingere non venendo meno alla qualità delle proposte? Come si può fornire una scelta culturale ricca, vasta, ma nello stesso tempo di spessore tale da far diventare questa Città meta, non di passaggio, ma di alloggio anche per i turisti? Come fare, pur avendo vincoli e legami di un ereditato piano di assestamento?

Cari cittadini, l'amministrazione Amante ha tentato di fare ciò in due modi. 

Innanzitutto, la programmazione estiva è il risultato di mesi di lavoro, scambio di idee, confronti e scontri, relazioni, rinvii, opportunità colte all'ultimo momento e analisi sistematica di ogni minimo dettaglio. E anche in questa occasione non siamo venuti meno al nostro concetto di politica intesa come partecipazione, coinvolgimento degli attori di questo splendido spettacolo, ossia le associazioni e/o i privati che avessero voluto far parte della nostra rassegna estiva esibendo la loro arte e il loro sapere nei luoghi della Città. Poi ci abbiamo messo anche del nostro, sperimentando, rischiando ma credendo fortemente nella struttura di qualsiasi progetto, dal tarantismo, alla lettura, al teatro sino all'incontro di varie culture. E lo abbiamo fatto e lo faremo con puro entusiasmo, fonte principale per credere ancora in questa Città. Galatina merita di ritrovare un senso di comunità e di orgoglio che coinvolga tutti a prescindere da tutto. Galatina merita unione. 

E come nell'economia di una famiglia, abbiamo programmato le somme necessarie a sostenere tutto questo nei limiti delle possibilità dell'Ente. Dovendo, pertanto, in alcuni casi rinunciare a qualcosa. Ed è qui che entra in gioco l'altro modo con cui si è pensato alla programmazione di "A cuore scalzo". L'amore per questa Città. La gratuità del servizio svolto, per cosa? Appunto, per amore della Città. 

Pensare di "offrire" il proprio servizio alla comunità sembrerà strano a chi considera la pubblica amministrazione come il gioco delle tre carte. 

Il problema sta sempre negli occhi di chi guarda! E allora, cari concittadini...evitando di citare qui alcun nome, ci sono aziende del territorio che credono e investono nel progetto dell'amministrazione comunale e, quindi, credono ancora in questa Città. Ci sono aziende che investono con il proprio denaro e altre che, invece, rendono il proprio servizio pur mantenendo un livello qualitativo del prodotto reso molto alto. Tutto gratuitamente. E questo termine non cela alcun sotterfugio. E lo scrivo anche per rispetto non solo di queste aziende ma anche di ogni dipendente comunale che, in maniera più o meno diretta, è coinvolto in questo importante lavoro di programmazione e di attività burocratica in merito alla rassegna estiva.

Infine, questa rassegna ha in sé anche una sfida: quella di credere in un'associazione giovanile, di nuova costituzione, composta, nel suo direttivo, nella maggior parte da under 35, alcuni anche lontani dalla propria terra per motivi di lavoro, ma che sono legati fortemente a questa terra. Ragazzi, che sono anche professionisti, coraggiosi e vicini ad un concetto di città come comunità. Ragazzi che non chiedono nulla se non mettere a disposizione la loro disponibilità a livello logistico, organizzativo e professionale al fianco dell'amministrazione e di tutta la Città. E lo fanno gratuitamente. Sì, ed è come non prendere impegni una sera perché al termine di uno spettacolo è necessario riportare le sedie al loro posto. Gratuitamente. Ed è come rimanere nel proprio studio oltre il consueto orario di lavoro per inviare mail e ultimare gli aspetti logistici per il concerto di sabato sera in piazza. Gratuitamente. Ma, si sa, nemo propheta in patria.

Cari concittadini, Galatina è fatta anche di gente buona, trasparente e che continua ad amare questa città nonostante calunnie, offese, ingiurie e bugie che non meritano neppure il tempo di essere prese in considerazione. I vostri occhi non hanno la loro trave, che possa impedirvi di guardare ciò che è la realtà.

Guardate la vostra città, criticate, dialogate, chiedete spiegazioni. Ma fatelo con la vostra testa. Con i vostri occhi. A cuore scalzo.

Cristina Dettù

 
Di Redazione (del 13/06/2019 @ 22:53:06, in Comunicato Stampa, linkato 997 volte)

La Cabala Ebraica è il tema del V appuntamento della Rassegna Incontri al Collegio, curata dalla libreria Fiordilibro e che si terrà venerdì 14 giugno alle ore 19,30 presso la Chiesa del Collegio. Ci guiderà nei meandri della Sacra Mistica Ebraica Grazia Piscopo autrice del libro - La Via per la Cabala… La Via del Cuore Introduzione allo Studio della Cabala edito da “I Quaderni del Bardo”.  “La Kabala, è la sfida di chi vuole guardare il reale al di là del reale stesso e non è facile camminare per quei luoghi, ma Grazia lo fa. Grazia sceglie di unire il suo sguardo di donna allo sguardo della tradizione ebraica e della mistica. (Dall’introduzione di Pierpaolo Pinhas Punturello).  Converseranno con l’autrice  Stefano Donno  di  iQdB ed il prof. Vincenzo Fasano docente di Diritto Ebraico presso la Pontificia Antonianum. Introduce il Rettore di Santa Maria della Grazia, Don Antonio Santoro

Grazia Piscopo è nata a Taranto, il 10 febbraio del 1961. La mistica, le religioni e l’ebraico sono gli studi a cui approda intorno agli anni Ottanta e che continuerà ad approfondire fino a giorni nostri. Nel 2001 fonda l’Associazione culturale per la promozione delle Scienze Olistiche Filosofiche ed Umanistiche “Thorah”. Nel 2006 frequenta la facoltà di Scienze Teologiche e Religiose presso la Curia Vescovile di Lecce. Nel gennaio del 2018 formalizza l’adesione dell’Associazione alla Federazione delle Associazioni di Italia-Israele. Successivamente, a luglio del 2018, decide, con l’Approvazione dell’Assemblea dei Soci di modificare lo Statuto e il nome del Sodalizio, per rispetto verso la Comunità Religiosa Ebraica e la Sue Sacre Scritture da Associazione “THORAH” in Associazione “HORAH”. Ancora adesso il suo grande amore, la Cabala è motivo di studio, ricerca e di approfondimento

Vincenzo Fasano, si è laureato in Giurisprudenza nel 1997 con una tesi in diritto ebraico. Ha proseguito la sua formazione umanistica a Parigi X- Nanterre ( con un mémoire de maîtrise in Lingua e cultura straniera dedicato all’architettura romanzesca nella produzione dell’ultimo Bassani) e a Parigi III- Sorbonne Nouvelle, alla Pontifica Università Lateranense (con una dissertazione di licenza sul reato dell’incesto nella Tôrâ ed una tesi di dottorato sull’incriminazione in materia di reati sessuali nell’Antico Testamento). È dottore di ricerca dell’Università Parigi VIII-Vincennes-Saint-Denis (F) dove ha discusso una tesi dottorale sull’immagine dell’ebreo nel feuilleton romanzesco italiano fra il 1870 e il 1915. È  professore invitato presso la Pontificia Università S. Tommaso D’Aquino (Roma). Si interessa in prevalenza di diritto ebraico e di storia dell’ebraismo italiano. Trai le sue pubblicazioni ricordiamo le monografie tratte dai suoi lavori dottorali, edite dalla casa editrice Congedo di Galatina: L’incriminazione in materia di reati sessuali nell’Antico Testamento (2002) e Le Juif dans le roman-feuilleton italien (1870-1915) (2008).

Emilia Frassanito

 
Di Redazione (del 27/02/2014 @ 22:51:36, in Comunicato Stampa, linkato 2521 volte)
Il nuovo Coordinamento di Sinistra Ecologia Libertà Galatina, insediatosi da poco più di una settimana, è da subito a lavoro per la stesura di una nuova agenda politica che guardi a Galatina come a città del futuro, che possa prima di tutto essere città di cultura.
«La mia storia» dice Francesco Luceri (Coordinatore cittadino) «come sa bene chi in questi anni ha seguito le mie vicende personali, è un costante e pubblico impegno per la cultura e il recupero del patrimonio culturale e artistico della nostra terra. In Italia occorrono nuove idee che non solo sappiano guardare alle potenzialità anche economiche della cultura, ma che sappiano soprattutto realizzarle. I giovani di oggi, la generazione NEET, non è fatta ‒ come insinuano ‒ di giocatori di console multiplayer, troppo schizzinosi e poco inclini al lavoro. Sono una risorsa attenta e preparata. I giovani di oggi, molti galatinesi miei coetanei, hanno voglia di lavorare per costruire qualcosa di duraturo e stabile, il proprio progetto di vita. Gli eredi di imperi economico-commerciali devono smettere di parlare per noi e prendere atto della fortuita combinazione di eventi che li ha affetti di snobismo umano. Cosa chiediamo veramente noi giovani di oggi? Soltanto l’opportunità di conquistare e costruire il nostro futuro, senza sconti e favoritismi. E, nell’ombra, noi giovani lavoriamo già duramente, senza pretese, in silenzio, lottando contro le inquietudini dell’incertezza del futuro. Lavoriamo sempre più spesso come volontari, in nome di curriculum che verranno gettati poi nel cestino dalla maggior parte dei datori di lavoro. La disoccupazione giovanile è alle stelle, ma preparazione personale e risorse del territorio possono essere la soluzione. Questa battaglia mi appartiene, la condivido con i compagni del circolo, e tutti noi vogliamo che sia avvertita come propria anche dai nostri concittadini». È per questo motivo che il circolo SEL Galatina invita quanti abbiano l’apertura mentale di capire che non tutti coloro che decidono di lottare per un ideale politico fanno parte della casta a sostenerlo con idee e progetti. «La politica è sacrificio al servizio del bene comune. È questo che mi ha spinto a guardare a SEL come al nuovo ed è per questo che il nostro circolo è costituito da persone giovani. La buona politica non deve lavorare solo nel periodo pre-elettorale, ma anche nel quinquennio precedente. Questo è il nostro impegno. E, in questa nostra idea, invitiamo la cittadinanza a cercarci: non chiederemo di schierarsi a nostro favore in alcun modo (né con tessere, né in altro modo), ma di presentarci istanze che integrino le nostre e ci diano la forza necessaria di lottare per il bene di tutta la comunità», conclude Luceri. Il circolo SEL Galatina, organizzato in Commissioni e gruppi lavoro, porterà avanti progetti di Politiche sociali e pari opportunità (non soltanto per questioni di genere, ma per i diritti umani), Ambiente e salute, Cultura e turismo ed è aperto a collaborazioni e richieste di simpatizzanti e cittadini che siano semplicemente attenti alla propria città e vogliano partecipare alla sua crescita collettiva. «Troverete in noi un orecchio attento e un gruppo di persone valide e motivate. Per questo motivo invitiamo a contattarci, scrivendo a selgalatinascolta@gmail.com o recandosi alla nostra sede in via Filippo Turati, n. 18 ogni martedì dalle 18.00 alle 20.00 e a seguire il nostro blog wordpress selincantiere per essere sempre aggiornati sulle nostre iniziative e sulle istanze cittadine presentate e prese in carico. Inoltre, professionisti ed esperti del nostro team saranno a disposizione per consulenze e informazioni di vario genere. Lavoreremo in trasparenza, rispondendo a tutte le richieste e motivando sempre e in ogni caso gli esiti della valutazione delle istanze», conclude Luceri, annunciando così la nascita dell’iniziativa del circolo SEL Galatina Ascolta.

 

Ufficio stampa

Sinistra Ecologia Libertà Galatina
 
Di Redazione (del 11/02/2016 @ 22:51:09, in Comunicato Stampa, linkato 1606 volte)

L’amministrazione Montagna nella seduta del 09 febbraio ha approvato una delibera con la quale autorizza in via generale, la celebrazione di Matrimoni di Rito Civile, anche al di fuori della Casa comunale e del normale orario di servizio stabilito dall’amministrazione Comunale, in locali/spazi di proprietà privata che siano concessi nella “disponibilità giuridica del Comune”.

L’assessore alle attività produttive Avv. Patrizia Sabella, commenta “l’amministrazione comunale, in risposta all’evoluzione dei costumi e della società, ha ritenuto opportuno accogliere le esigenze dei nubendi di celebrare il proprio matrimonio di rito civile, anche fuori dalla Casa Comunale,  presso strutture ricettive ed immobili privati aperti al pubblico  ubicati nel territorio comunale, ed in particolare in luoghi di rilevanza storica, culturale, ambientale, ovvero turistica. L’istituzione di uno o più separati Uffici dello Stato Civile presso locali di proprietà privata, che siano posti nella “disponibilità giuridica del Comune”, comporterà per l’operatore che deciderà di celebrare il  matrimonio di rito civile presso la propria struttura, l’impegno a promuovere turisticamente il Comune di Galatina

A tal fine l’A.C. ha approvato un avviso pubblico esplorativo per la manifestazione di interesse, per l’individuazione di uno o più locali/spazi presso le strutture ricettive ed immobili privati aperti al pubblico, da destinare alla celebrazione di matrimoni civili, che verrà pubblicato sul sito internet del Comune di Galatina.

Pertanto, - conclude l’assessore Patrizia Sabella – invito gli operatori interessati, previa sussistenza dei requisiti richiesti dalla normativa di legge e da ultimo dettagliati dall’Adunanza della I sez. del Consiglio di Stato con parere 196 del 22.01.2014, a presentare la propria candidatura”.

 

Caro Alessandro (1), tu lo sai noi non ci conoscevamo, io so poco o niente di te, non so dove hai vissuto, dove hai lavorato, che cosa hai fatto nella vita, ma mi hai incuriosito con la tua prima pubblicazione sul maestro pasticcere Rafelino Bello.

Un piacevole articolo documentale e testimoniale con uno spirito di fondo positivo di compiacimento e di sana ammirazione per un galatinese speciale.

Ti ho voluto conoscere e ti ho incoraggiato a proseguire in questa tua passione amatoriale di ricerca e divulgazione in un settore  quello dell’arte bianca che a Galatina ha tanto da raccontare.

I tuoi lavori sono proseguiti, le pubblicazioni anche, ma la musica è completamente cambiata.

Inspiegabilmente,  argomentando su Andrea Ascalone, hai imboccato una deriva antipatica, denigratoria al limite del diffamatorio.

Te lo confesso sono rimasto molto male, ancor più quando mi hanno fatto notare come in un  tuo scritto che ho trovato assai sgradevole e irriguardoso, mi avevi citato espressamente ingenerando l’idea di una mia condivisione.

Hai scritto che sei venuto a conoscenza  da me che l’attività di Ascalone ha rischiato di chiudere nel 2002 e questo è vero, ma hai omesso di dire che ciò accadeva per un’assurda mala burocrazia  che ha suscitato forte indignazione sia nel sottoscritto che nelle istituzioni locali.

Poi tutto si è risolto con il meritato riconoscimento di laboratorio storico.

E adesso  oramai che ci sono approfitto….

No Alessandro non va affatto bene usare due pesi e due misure.

Perchè per il maestro Rafelino hai attinto in primis alla famiglia e poi ai suoi estimatori e così non hai fatto per Andrea Ascalone?

Non ci vuole molto per capire che il tuo giudizio negativo è preconcetto ed ingiustificatamente critico.

Dico questo perchè ho dalla mia prove documentali che raccontano un’altra storia ed in più l’esperienza personale che mi ha permesso di conoscere e frequentare con eguale curiosità sia Rafelino che Andrea.

Nascono appaiati l’uno nel 37 e l’altro nel 38 (dichiarato nel 39), legano subito attratti dalla loro complementarietà.

Sono forse i primi due galatinesi che manifestano obiezione di coscienza  alla leva militare che evitano con le buone il primo e con le cattive il secondo (dichiarato disertore)  riparando entrambi in Svizzera.

Esperienze internazionali a seguire in Inghilterra l’uno ed in Francia l’altro.

Matrimonio con moglie emancipata d’oltralpe Rafelino, matrimonio con moglie tradizionale siciliana Andrea.

Basterebbero queste poche righe per comprendere la loro natura e i loro destini così diversi.

Rafelino genio e sregolatezza creatività e innovazione.

Andrea  rigore, perfezione, tradizione.

Quando si incontravano erano fuochi d’artificio scene incredibili.

Lo yin e lo yang una grande amicizia, un grande apprezzamento reciproco.

Caro Alessandro non parlerò oltre di Rafelino lo hai ben fatto tu, ti parlerò di Andrea che tu non hai conosciuto perchè altrimenti credimi non avresti nemmeno lontanamente potuto pensare quello che hai scritto.

Andrea era una persona di una umanità sconfinata con radicati in sé i valori più alti del rispetto reciproco e dei doveri verso se stesso, verso il lavoro, verso la famiglia e verso la collettività. Un rispetto è una attenzione da gran signore ha poi sempre avuto per l'universo femminile.

Ho visto con i miei occhi uscire in lacrime la moglie del regista televisivo Sergio Tau entrambi commossi e toccati da “tanto amore per il suo lavoro la sua terra e per il prossimo”.

Lui col suo esempio ha insegnato a tutti come si può tendere alla perfezione.

Il pasticciotto è l’emblema e anche la sintesi del suo pensiero.

Due semplici elementi pasta frolla e crema pasticcera per realizzare una delizia che ha conquistato il mondo.

Qual’è la ricetta segreta gli chiedevano in tanti?

E lui sornione ad autoironizzarsi rispondeva “la fessagginità” in un bagno di umiltà senza eguali.

E non c'è bisogno di scomodare la fisica quantistica per comprendere che in aggiunta dentro ogni singolo pasticciotto c'era un pizzico del suo grande amore che lo rendeva unico, inimitabile, irraggiungibile.

I suoi consigli le sue raccomandazioni hanno fatto scuola, hanno fatto comprendere come approcciarsi e come degustare al meglio il suo prodotto.

Il pasticciotto e come un fiore nasce e muore in breve tempo.

Per gustarlo al meglio bisogna attendere che dai 330 gradi del forno raffreddi lentamente ad una temperatura ottimale quando la pasta frolla sprigiona tutta la sua fragranza.

Non deve raffreddarsi molto perchè in quel caso inizia il processo inverso in cui la pasta assorbe l’umidità, e gli odori  dell’ambiente circostante.

Per questo è accaduto che rifiutasse di consegnare i suoi prodotti in un’auto sudicia o che sconsigliasse vivamente il trasporto a lunghe distanze.

La sua produzione è stata sempre limitatissima perchè mai doveva accadere di avere un avanzo della giornata.

Per noi galatinesi è normale chiedere se ci sono ancora dei pasticciotti, e sperare che non siano finiti.

A Galatina l’intero settore si è uniformato ai suoi standard di eccellenza.

I galatinesi si sono fatti viziare diventando degli esperti ed esigenti buongustai.

E approposito di marketing posso testimoniare senza ombra di smentita come  Ascalone è stato e lo è ancora oggi, il terzo attrattore turistico della città dopo Santa Caterina e la cappella di San Paolo.

Quindi caro Alessandro dire che Ascalone ha fatto un’operazione di marketing a suo vantaggio è completamente falso addirittura a danno delle altre pasticcerie è offensivo.

E’ vero esattamente il contrario.  Grazie a lui il settore ha avuto grande impulso e slancio.

Intere generazioni di bravissimi pasticceri si sono affermati sulla sua scia dando ognuno il proprio contributo come solo gli artigiani sanno fare. Io personalmente ho conosciuto ed apprezzato tanti di loro, Uccio Matteo, i fratelli Cuna, Antonio Pellegrino,​ Raffaele Antonaci, Mario Esposito, Leonardo Esposito, Fedele Ugenti,  i fratelli Malorgio, Totò Santoro, Orazio Contaldo, Maurizio Zurigo, Massimiliano Baglivio, Albino Tundo, Riccardo Carachino e la lista è lunghissima tutti bravi, ma bravi veramente .

Un patrimonio immenso che meriterebbe ben altra attenzione e valorizzazione !

Tornando ad Andrea, se ricchezza avesse voluto perseguire, gli sarebbe bastato sfruttare la sua grande notorietà e inondare il mondo di pasticciotti industriali anche solo in partnership.

Ma questo per Andrea era tradire la sua stessa natura, la ragione di una vita.

Oggi sono diffusissimi i pasticciotti surgelati anche crudi da cuocere, ma quando mai si potrà garantire quella perfezione che lui aveva raggiunto con l’utilizzo delle migliori materie prime, la lavorazione maniacale e la cottura nel suo mitico forno Siemens del 1947 attrezzato con ben 64 resistenze elettriche?

Andrea ha profuso nel suo lavoro un amore senza eguali dimostrando a che livelli di dignità può essere portato il proprio operato.

Il semplice gesto di accompagnarti alla porta era una maniera per ringraziarti per l’apprezzamento ricevuto, ma era anche un monito che reclamava eguale considerazione.

Non sono stati rari i casi di soggetti irriguardosi energicamente accompagnati fuori dal locale ed invitati a rispolverare i principi di buona educazione.

Andrea ha portato alto il vessillo di una galatinesità sinonimo di eccellenza che ci ha contraddistinto positivamente in provincia e non solo per tantissimi anni e che rappresenta il valore immateriale più prezioso della città.

Lui è il figlio illustre di una tradizione di artigianato artistico che gli studiosi accademici fanno risalire addirittura ai “frutti postumi della grande fabbrica di Santa Caterina”.

"Per comprendere la profondità del pensiero di Andrea, fine osservatore dei costumi e delle tradizioni locali, conoscitore dei più complessi risvolti antropologici e custode geloso dei segreti più intimi della società ci vorrebbe un corso di studi nella facoltà  DAMS dell'Università del Salento" ebbe a dire il compianto preside prof. Gino Santoro.

Tu caro Alessandro hai saltato a piè pari le testimonianze dirette di chi Andrea lo ha conosciuto di persona oltre a quelle dei suoi familiari, hai mercificato e mortificato il tutto farcendolo  con ricerche documentali che lasciano il tempo che trovano.

Tu lo sai bene che la validità di una ricerca è tale sino alla ricerca successiva e via di seguito sino all’altra ancora.  E comunque le ricerche serie vengono sempre sottoposte al vaglio della comunità accademica.

Sminuire e svilire il vissuto di quasi 300 anni di storia di una famiglia ci lascia perplessi ed amareggiati.

Una famiglia che ha fondato alberghi (a Santa Cesarea Terme) che ha prodotto liquori, gelati, dolci, che ha fornito servizi di banchettistica a tutta l'aristocrazia locale che da laboratorio requisito durante la guerra ha deliziato i militari delle forze alleate guadagnandosi una stima unanime non può essere mortificata in quel modo.

Il papà di Andrea frequentava il mitico liceo P. Colonna negli anni venti quando in quel periodo l'analfabetismo totale superava il 30 per cento della popolazione ed una licenza liceale in proporzione allora equivaleva a due lauree di adesso.

La tradizione orale poi tieni in conto  è sempre stata una cosa seria perché tramandata onestamente da generazione in generazione quando ancora il mondo non era accessibile a false notizie e facili ribalte.

Ed infine un’ultima considerazione.

Ma tu hai mai conosciuto Zeffirino Rizzelli?

Ovviamente No, ne sono certo perchè altrimenti non avresti mai osato minimamente mettere in discussione quanto il professore Rizzelli ha pubblicato.

La statura morale , culturale e l’onestà intellettuale di Zeffirino Rizzelli non sono sindacabili, e te lo dice uno che politicamente è stato schierato dall’altra parte.

Pertanto se Zeferino scrive che il pasticciotto è stato inventato il 1745 sappi che quel documento  ha valore notarile per la comunità galatinese.

Quindi concludo Alessandro esortandoti a rivedere completamente il tuo giudizio anche perchè tempo verrà che i fogli di “ carta bambagina” sui quali hai fatto facile ironia verranno alla luce e tu non faresti una bella figura.

Ed ad ogni buon conto sappi che se anche i tuoi articoli  hanno trovato consensi nei tanti spargitori di veleni immancabili in ogni comunità, per la stragrande maggioranza dei galatinesi che considerano Galatina la loro patria, dissacrare i loro padri è considerato un atto odioso quasi blasfemo e Zeffirino e Andrea lo sono a pieno titolo tra i più cari.

 

Dante De Ronzi

 

nota (1)  Alessandro Massaro autore articoli pubblicati sul “Filo di Aracne” e vari post su FB.

 
Di Albino Campa (del 18/12/2011 @ 22:49:26, in Eventi, linkato 4279 volte)

Si accendono le luci sul sipario del teatro “Parrocchia Madonna delle Grazie” di Noha nell’attesa fremente che prenda il via la seconda Rassegna Teatrale “Palcoscenico nei luoghi”, dopo lo strepitoso successo dello scorso anno. Si sente un leggero brusio in sala, una certa tensione circola già tra gli spettatori, un contagio continuo che sembra essere partito da dietro le quinte dell’accogliente sala teatrale e ora ballonzola tra gli astanti. Mancano meno di tre settimane all’apertura del sipario, ma è facile per l’estensore delle seguenti note immaginare ad occhi chiusi l’atmosfera che potrebbe crearsi in una situazione come queste: è la prima volta che la piccola frazione di Galatina ha la fortuna di essere coinvolta in una ricca rassegna teatrale e l’emozione non è quantificabile né facilmente malleabile.

“Domenica a teatro”, è questo il titolo della rassegna promossa dalla Compagnia “Theatrum” con il patrocinio del Comune di Galatina, della Provincia di Lecce e della Federazione Italiana Teatro Amatori, in collaborazione con la Compagnia Teatrale “Calandra” e il sostegno economico di diversi sponsor nohani e galatinesi. Primo imperdibile appuntamento domenica 8 gennaio ore 19:30 con la famosissima “Turandot”, messo in scena dalla “Compagnia dei Teatranti” di Bisceglie. Si alterneranno poi sul palco diverse compagnie teatrali locali e nazionali, per intrattenerci sino al mese di maggio con spettacoli di vario genere: dal musical alla prosa, dalla commedia brillante in vernacolo salentino e napoletano al teatro comico muto, passando per il dramma.

Un appuntamento imperdibile che occorre sostenere con una presenza numerosa e interessata, per far passare ancora una volta il messaggio che un centro culturale fremente qual è Galatina, con frazioni annesse, non può non avere un Teatro Comunale. Occorre appoggiare la rassegna e divulgare la notizia al di fuori della cittadina galatinese per cercare di porre rimedio a quel brutto livido nero che la bella città d’arte s’è fatta ingenuamente, permettendo la liquidazione dello storico “Teatro Tartaro”, di cui non resta che la facciata.

Michele Stursi

Posti numerati per i soli abbonati.

Per informazioni e prenotazioni:

Libreria Fabula, Corso Portaluce, 42 – Galatina

Tabaccheria Bandini, Piazza San Michele – Noha

Info e prenotazioni: tel. 334.6058837 – 336.609027

Ingresso contributo spettacolo: € 5.00

Bambini fino a 14 anni: € 3.00

Spettacoli nazionali: € 7.00

Abbonamento per l’intera rassegna: € 40.00  

 

 

 
Di Albino Campa (del 13/09/2011 @ 22:48:49, in Eventi, linkato 3696 volte)

Giovedì 29 Settembre in occasione della festa patronale di Noha onoriamo l'Arcangelo San Michele e scopriamo i " Gioielli" artistici e culturali di Noha.

Ore 16:00 Percorso turistico culturale guidato dalla Dott.ssa Angela Beccarrisi che ci illustrerà tratti di storia, origini e rivalutazione dei beni artistici di Noha, partendo dalla Chiesa Madre.

Ore 19:00 Solenne Celebrazione Eucaristica presso la Chiesa di San Michele presieduta dal Parroco Rev.mo Sac.Francesco Coluccia con la partecipazione dei genitori e dei ragazzi della Comunità Parrocchiale, a conclusione dell'itinerario artistico, come segno di unità e vitalità tra le culture incontrare e i beni ammirati.

La S.V. è invitata a partecipare

fonte: Gruppo Mimi'

 
Di Redazione (del 16/04/2018 @ 22:48:06, in Comunicato Stampa, linkato 1082 volte)

Un nuovo importante finanziamento è stato portato a casa dall’Amministrazione Comunale Galatinese. Nell’ambito del settore turistico, la Regione Puglia, nei mesi scorsi, aveva messo a disposizione dei comuni fondi per la diffusione e la promozione territoriale attraverso la presenza di giornalisti e opinion leader e la realizzazione di educational tour finalizzati alla pubblicizzazione e alla commercializzazione del prodotto turistico presso mercati mirati attenti ai nuovi trend e ai bisogni del viaggiatore.

Il progetto galatinese, incentrato sulla riscoperta delle origini di un fenomeno importante come quello del tarantismo, culturale e popolare al tempo stesso, è stato ritenuto positivo e ha consentito l’arrivo di quattordici mila euro che serviranno per rilanciare l’offerta turistica e migliorare gli strumenti già in possesso, sfruttando le potenzialità del nostro territorio.

“Accogliamo con grande soddisfazione – afferma l’assessore al Turismo Nico Mauro – i risultati che giungono dalla Regione Puglia e che premiamo, ancora una volta, l’operato della nostra amministrazione, attenta a saper sfruttare i fondi messi a disposizione per operare sul territorio. È nostra intenzione valorizzare al meglio quanto ci viene riconosciuto e proseguire verso questa strada di collaborazione con le Istituzioni.”

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Albino Campa (del 13/02/2012 @ 22:46:47, in Comunicato Stampa, linkato 4307 volte)

Si concluderà domenica 19 febbraio Oblivium, la Mostra d’Arte Contemporanea di Claudio Scardino, curata da Francesco Luceri e Daniela Bardoscia e realizzata in collaborazione con l’Università popolare “Aldo Vallone” e il Museo d’Arte “P. Cavoti” con i patrocini del Comune di Galatina, della Provincia di Lecce e dell’Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia. Il percorso artistico ha visto protagonista, nelle sale del museo galatinese, la più recente delle performance artistiche della cosiddetta “arte partecipata” di Scardino, scultore, artista multimediale e pittore, che, formatosi nei più floridi centri artistico-culturali italiani, avvezzo a prestigiose partecipazioni a eventi d’arte nazionali e internazionali, ha conquistato con la sua scultura Athena il pubblico statunitense e con Diana ed Enrico VIII (entrambi esposti per Oblivium) l’internazionale MoMM (Museum of Modern Media). “Finding ways to define reality and be in reality is the big question of our time” scrive l’artista e scrittrice australiana Marlene Sarroff, “Throughout his career there has been no limits to his invention, combining art with life, he looks for the most appropriate situations and then dives into the reality to be completely soaked in it”. Conclude il suo intervento scrivendo “This is where Claudio Scardino performances, really become a magical tool”. Gli “strumenti magici” di cui parla Sarroff, sono ancora per pochi giorni a vostra disposizione. L’Oblio è iniziato l’1 febbraio e, ancora per questa settimana, è possibile intraprendere un percorso catartico, tra i volti e i colori dell’artista leccese. I visitatori potranno ancora essere protagonisti − costretti “a consegnare nelle sapienti mani dello sculture quel pezzo di noi stessi che nasconde un embrione d'artista smarrito e confuso”, come scrive la curatrice − con l’Action Painting, intitolata “Opera Continua”, ultimo invito rivolto dallo Scardino ai visitatori, al grido bellico latino “Pugna!” (Combatti!): chi lo vorrà, armato di colori a cera (forniti in loco), potrà divenire guerriero dell’arte condivisa scardiniana. Varcando la sottile linea rossa che simboleggia il mitologico fiume Lete, corso d’acqua di purificazione e dispensatore di dimenticanza, si attraversa l’oblio dei tempi, per ascoltare, attraverso la visione di Scardino, gli echi del passato, dei miti greci e latini, in un recupero di alcuni frammenti della nostra identità multiculturale. Con il sovrano inglese, poi, molto apprezzato dai visitatori, si ritorna alla modernità e si approda alla seconda parte di Oblivium, nel vorticoso affacciarsi dei ricordi, che riguardano l’esperienza dell’artista. Per concludere degnamente il percorso, sarà esposta per il week-end un’opera scultorea, inedita, di Scardino. Verrà, inoltre, predisposta una installazione audio dell’artista, accompagnamento auditivo verso l’oblio. Chiuderà la mostra un programma speciale: a partire dalle 18.30, spettacolo di letture sceniche, sapientemente interpretate da Michela Maria Zanon (artista) e Gianluca Conte (poeta) dell’Associazione culturale “Eterarte”; a seguire, un’esibizione musicale degli alunni della Scuola Secondaria “G. Pascoli”. Al termine, lo Scardino proporrà la realizzazione di una scultura in azione, che intersecherà con la creazione artistica teatralità e danza. Oblivium batterà il suo crepuscolo con uno spettacolo di danza, classica e contemporanea, a cura della “Europe Dance School” di Nadia Fiorella Martina, che empirà di vita e poesia le statiche sale del Museo “P. Cavoti”. I visitatori lasceranno questo trasognante viaggio nell’arte, musica e poesia con un rinfresco e una degustazione della simposiaca bevanda, gentilmente offerta dalle Cantine Santi Dimitri.
I curatori colgono l’occasione per ringraziare tutti i convenuti e per lanciare un messaggio: «È possibile far rivivere la nostra città, aprendosi a nuove e giovani forme di cultura. Oblivium, evento eccezionale per tutta la Puglia, è stata allestita senza un solo Euro pubblico. Certamente, se avessimo potuto contare su qualche finanziamento, l’evento sarebbe stato ancora più prestigioso. Ciò nonostante, è stato un successo. Ci auguriamo, per il futuro, che le amministrazioni appoggino le forze che si stanno costituendo per una rinascita culturale del territorio, che finiscano gli oscuri tempi dei finanziamenti clientelari, per permettere al nostro territorio, ricchissimo di potenzialità storico-culturali inespresse, una crescita moderna e florida. Oblivium è il nostro messaggio: è possibile far vivere Galatina, il Museo “Cavoti” e la Cultura. Esistono persone disposte a mettere a disposizione di tutti la loro passione e la loro esperienza. La Cultura è la vera crescita».

Museo civico d’Arte “P. Cavoti”
Piazza Alighieri Alighieri, n. 51,
Galatina (LE), 73013
Tel. 0836/567568
e-mail: info@museocavoti.it
Per info: daniela.bardoscia@alice.it; tel. 3297669635, 3881197170

 
Di Marcello D'Acquarica (del 15/01/2013 @ 22:46:09, in NohaBlog, linkato 3960 volte)

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.  
(Articolo 21 della Costituzione Italiana, comma 1)

 
Così la Costituzione italiana sancisce la libertà di manifestazione del pensiero, che si esplica attraverso la libertà di stampa e la libertà di parola. La libertà di espressione è cardine essenziale di ogni democrazia, riconosciuta anche dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 1948:
“Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”.
Abbiamo fatto passi da gigante quanto ad alfabetizzazione, tecnologia e scienza ma quanto ad emancipazione non possiamo dire di aver fatto altrettanto. E’ di questi tempi l’ultima novità in campo giornalistico che riguarda proprio la libertà d’opinione. Non che il cosiddetto caso “Sallusti” sia il caposaldo di quel diritto (anzi questo caso non ha nulla a che vedere con la libertà di opinione: qui si è trattato di una diffamazione bella e buona, e con dolo), ma sicuramente ha rimesso in discussione i confini di quel principio. La libertà d’espressione è un diritto inalienabile, la cui limitazione ne segna la progressiva instabilità, di contro la rinuncia spontanea all’esercizio di tale diritto fa retrocedere l’uomo al rango di bestia. Nel tempo, ed in alcuni paesi in maniera particolare, la scarsa capacità di confronto, e quindi  di scambi culturali, hanno contribuito non poco all’atrofia sociale. C’è un passo nel racconto di Carlo Levi “Cristo si è fermato ad Eboli” (Giulio Einaudi ed. S.p.A., Torino, 1945), che recita così: “il vero nemico della gente comune, quello che impedisce ogni libertà e ogni possibilità di esistenza civile è la piccola borghesia dei paesi con tutte le sue varianti, specie, contro specie, composta sommariamente dal podestà, dal farmacista, dal medico, dall’avvocato e dal prelato”. Lo scrittore si riferisce ovviamente a luoghi e tempi ben precisi, come la Basilicata degli anni ’30 del secolo scorso; luoghi che non si discostano di molto dal nostro paese per tradizioni e cultura. Ma l’eco di questa forma distonica del pensiero, soprattutto nei piccoli centri urbani,  nonostante siano trascorsi più di ottant’anni non si è ancora dissolta del tutto, da un lato per il senso di onnipotenza di chi presume l’inconfutabilità del proprio convincimento dall’altra per un’atavica forma di soggezione a prescindere.  Se senti con l’orecchio giusto, e riesci a immedesimarti in chi non ha quello che tu invece hai, la tua visone della vita si apre nell’essenza del messaggio più eccellente.
Che senso può avere dire di essere disposti all’ascolto delle richieste, dei dubbi, o dei bisogni dell’altro se pretendiamo che l’altro, appunto, debba essere limitato nella sua libertà di espressione?
La comunicazione deve essere interattiva, altrimenti si riduce ad un monologo. E' in un certo senso come la rana quando fa la regina dello stagno, a rispondergli possono esserci solo altre rane, o al massimo un rospo.
L’atto di pronunciare un'opinione, non è mai un crimine, lo è invece minacciare, tacciare, reprimere la libertà a chiunque di esprimersi. Pensare o mettere in discussione liberamente una corrente di pensiero, un’idea politica o religiosa, senza far calunnia ad alcuno, è crescita culturale. Se Gesù ci ha lasciato il comandamento di amare il prossimo e difendere la vita e per questo dico che dagli altari bisognerebbe condannare e scomunicare chi inquina la terra e uccide la vita, esprimo semplicemente la mia opinione che può essere discussa ma mai colpevolizzata. Se una persona non può esprimersi, non può neppure protestare contro ciò che succede.
Da qualche parte ho letto una frase che mi ha fatto accapponare la pelle: “Non dissentire è un buon metodo per restare al sicuro”.
"Non giudicate e non sarete giudicati" (Luca 6,37), può sembrare contemporaneamente il motto di un santo (non giudicare) o di un permaloso (non essere giudicato). Peccato che, se interpretata a rigor di logica, la frase evangelica non sia una condanna del giudizio. Infatti, perché mai essere giudicati deve essere considerato negativo? Una persona intelligente giudica e accetta il giudizio altrui.
Il diritto d’opinione e quello di condizionare la libertà, sono due atteggiamenti che se non gestiti democraticamente portano come risultato l’inciviltà. Ultimamente si è fatto un gran parlare di mafia, anche a Noha. Di recente anche in occasione dell’inaugurazione della scuola elementare di Noha. E anche per voce di Salvatore Borsellino, benemerito rappresentante della cultura antimafia.
Si è detto e ridetto che la mafia attecchisce dove viene a mancare lo Stato. Si rende quindi sussidiaria alla legge che naturalmente interpreta ed impone secondo i propri loschi obiettivi.
Lo Stato non è un ente astratto, ma la nostra stessa capacità di pretendere il dialogo, di autocritica e di partecipazione alle scelte sociali.
Ecco quindi a cosa serve la salvaguardia del diritto d’opinione. Serve a non tornare al tempo del medioevo, del caporalato, o ancor peggio, della dittatura.

Marcello D’Acquarica

 

Volge al termine il percorso tematico del contenitore culturale Donna è…, patrocinato dal comune di Galatina e ideato e realizzato dal Salotto culturale Galatina letterata (nelle persone di Daniela Bardoscia, Silvia Cipolla, Isabella Indraccolo, Romina Mele e Rosanna Verter), con l'ultimo appuntamento, dedicato alla religiosità delle donne. Il percorso iniziato con la collettiva d’arte Segni di donne e Passioni (personale d’arte di Paola Scialpi Tango, mostra d’artigianato femminile e performance di Tango argentino e Flamenco) ha affrontato lo scottante tema della violenza sulle donne e femminicidio con Libere e Zapatos rojos (convengo e istallazione del progetto di arte pubblica di Elina Chavet, curato in Italia da Francesca Guerisoli).

Il convegno Il silenzio oltre la grata - L’identità delle Suore Clarisse tra ieri ed oggi, realizzato in collaborazione con Terra d'Ulivi di Lecce, è dedicato alle tante sorelle che vivono la loro vita tra preghiera e silenzio, tra rinunce e speranze, dietro una grata che le separa dal mondo. Avrà luogo il 19 e 20 aprile presso la sala francescana di cultura della Basilica di Santa Caterina d'Alessandria. Il tema della vita contemplativa femminile non è lontano dalla nostra città, infatti, il 9 maggio 1618 il Pontefice Paolo V ordinò al vicario della curia arcivescovile di Otranto di erigere il monastero di religiose cappuccine dell’Ordine di Santa Chiara. Ed in esecuzione alla bolla pontificia l’8 novembre 1620 entrarono nel monastero delle Clarisse, annesso all’attuale chiesa di San Luigi, due suore e quindici novizie. Nacque così in quella piazza, fra le più antiche del centro storico, il complesso monastico delle Clarisse che è stato recentemente restaurato e parzialmente recuperato. Esso ospita oggi il centro diurno per minori. È giusto, quindi, indagando i vari aspetti dell'universo femminile, esplorare questo particolare tratto, profondamente intimo e gelosamente custodito, ricordando inoltre un pezzo importante della nostra storia.

Il 19 aprile, alle ore 19.00, dopo gli interventi del Sindaco Dott. Cosimo Montagna e dell’Assessore alla Cultura Prof.ssa Daniela Vanntaggiato, seguirà la prima del film inedito del regista Elio Scarciglia Elia di San Clemente - La ragazza del mare. Interverranno, a conclusione della proiezione, il cast del film e lo stesso regista e il Dott. Alessandro Laporta, direttore della Biblioteca Provinciale N. Bernardini di Lecce.

Il 20 aprile, alle ore 19.00, relazioneranno padre Massimo dell’OFM con l'intervento Introduzione alla spiritualità e alla vita delle Sorelle povere di Santa Chiara, l’Arch. Antonella Perrone con I luoghi del silenzio. Dalla regola clariana all’architettura monastica. A far sentire la voce delle religiose, per testimoniare l'esperieza della vocazione e della clausura, vi sarà la proiezione di un estratto della seconda serie del documentario I passi del silenzio di Ivano Balduini e Marina Pizzi, dedicato alle suore clarisse che vivono nel Monastero San Niccolò delle Clarisse di Otranto: testimonianze di ritmi diversi e di altre prospettive di vita, che raccontano il tempo all'interno del monastero e la sua scansione attraverso preghiere e lavoro, meditazione individuale e di gruppo, momenti di convivialità. Chiuderà il convegno l'Ing. Giovanni Vincenti con l'intervento La storia delle clarisse e del monastero attraverso i documenti d'archivio. Modera Dott. Antonio Liguori, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno.

Daniela Bardoscia

 
Di Redazione (del 03/07/2019 @ 22:44:14, in Comunicato Stampa, linkato 1239 volte)

A conclusione dei festeggiamenti dei Santi patroni Pietro e Paolo facciamo i complimenti al comitato festa per l’organizzazione e per il successo di questa edizione. Dopo alcuni anni in cui la festa non era stata molto esaltante, quest’anno la città ha partecipato con maggiore coinvolgimento ed entusiasmo insieme ai tanti turisti che si sono riversati per ammirare il mito del tarantismo e per prendere parte alla tradizione galatinese. Abbiamo visto code all’ingresso della storica pasticceria Ascalone, della Chiesa Madre e della basilica di Santa Caterina, a testimonianza di quanto attrattivo possa essere il nostro patrimonio artistico, gastronomico e culturale.
Consapevoli di questi nostri punti di forza e convinti che la promozione turistica sia fondamentale per rilanciare l’economia ed il commercio cittadino, ci saremmo aspettati maggiore attenzione da parte dell’Amministrazione rispetto a quei finanziamenti finalizzati a migliorare i servizi ai turisti.
Invece con la determinazione n. 275 del 21 Giugno 2019 del dirigente regionale al ramo, prendiamo atto, ancora una vola, dell’assenza del comune di Galatina dalla graduatoria per l’assegnazione di risorse destinate ad “interventi a sostegno della qualificazione e del potenziamento del servizio di informazione degli info-point turistici dei comuni che aderiscono alla rete regionale – annualità 2019”. 
Non è la prima volta che Galatina risulta assente da questi importanti finanziamenti, mentre invece altri comuni come Gallipoli, Nardò, Galatone e finanche Salve, Andrano e Tiggiano riusciranno con ogni probabilità ad ottenere il sussidio economico.
A questo punto vorremmo chiedere all’Assessore Nico Mauro per quali motivi Galatina, città a vocazione turistica, è assente da questa graduatoria e da questo bando. 
Non avevamo bisogno di queste risorse? Vi siete dimenticati di partecipare? E’ stato presentato qualche progetto ma è stato scartato? 
L’Assessore o il Sindaco chiariscano alla città le ragioni di questa assenza. 

Pierluigi Mandorino
Segretario - Partito Socialista di Galatina
 

 
Di Redazione (del 17/12/2012 @ 22:40:58, in Creatività, linkato 3200 volte)

La casa rossa di Noha è un’opera artistica di rara fattezza.

Meriterebbe una maggiore attenzione e soprattutto andrebbe resa fruibile da tutti.

Nel frattempo che l’attuale  proprietà si adoperia tal fine (come promesso in svariate occasioni),abbiamo pensato di mostrarvi la proceduraper riprodurre dei piccoli altorilievi in terracotta.

Ecco di seguito il video realizzato da Marcello D’Acquarica.

Buona visione.

 

 
Di Redazione (del 18/07/2019 @ 22:34:39, in Comunicato Stampa, linkato 1169 volte)

I progetti del Servizio Civile "Monitor 7018" e "In reading 2018" presentati dal Comune di Galatina si sono classificati, rispettivamente, al terzo posto con 76 punti e al sesto posto con 73 punti nella graduatoria regionale, sui 200 progetti accettati, pubblicata con A.D. n. 70 del 16/07/2019 della Regione Puglia. I due progetti impegneranno 8 ragazzi/e in attività del settore ambientale e culturale.

"Si tratta di un brillante risultato che premia un lavoro di squadra coordinato dall'assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Galatina che consentirà di dare continuità ad una programmazione finalizzata al coinvolgimento delle giovani generazioni in attività socio/culturali e ambientali" ha commentato la Vicesindaco e assessore alle Politiche Giovanili Maria Giaccari.

Ufficio Stampa - Marcello Amante

 

Martedì 27 luglio alle 19 dal Museo Pietro Cavoti di Galatina parte l’inaugurazione della sezione outdoor di InTrance, festival di fotografia e arte contemporanea, curato da Alessia Rollo. La prima edizione della manifestazione, inserita all’interno della rassegna estiva e culturaleA Cuore Scalzo”, proporrà in spazi urbani, palazzi storici e corti del comune salentino, fino al 31 agosto, una mostra diffusa di opere di artisti italiani e internazionali - Ornella Mazzola, Federico Estol, Alejandra Carles-Tolra, Giulia Frigieri, Myrto Papadopoulos, Roberto Tondopó, Gloria Oyarzabal - che si aggiungono a quelle di Rossella Piccinni, Yolanda Domínguez e Rubén H. Bermúdez già in esposizione nella Gigi Rigliaco Gallery. Durante l’inaugurazione, coordinata dall’amministrazione comunale, il pubblico potrà seguire il percorso espositivo per scoprire insieme alla curatrice le opere in mostra e per apprezzare, con alcune guide turistiche, i luoghi d’interesse del festival tra cui Palazzo Orsini, Palazzo Gorgoni, Piazza Dante Alighieri e l’Ex Complesso Monastico delle Clarisse. Qui la serata si concluderà intorno alle 21 con le selezioni musicali del duo Underspreche, in collaborazione con “FeelM”, residenza artistica promossa dal Sei Festival di Coolclub, in sinergia con la sede leccese del Centro Sperimentale di Cinematografia e il DAMS dell’Università del Salento, che fino al 31 luglio sarà ospitata dal Castello Volante di Corigliano D’Otranto. Fino al 15 settembre, inoltre, “In Trance Lab - Il Mio corpo…!”, proporrà una serie di attività culturali e incontri partecipati promossa dall’Associazione 34° Fuso che prenderà il via venerdì 30 luglio alle 21 in Piazza San Pietro con “Il corpo tra immagini antiche e tabù contemporanei”. Dopo un tour guidato nella mostra che partirà sempre dalla Piazza alle 19:30 e si diramerà attraverso vari punti d’interesse della città, i partecipanti potranno degustare diverse tipologie di birre artigianali - grazie al format “Dopolavoro con l’archeologo”, finanziato dalla Regione Puglia nel Programma straordinario in materia di cultura e spettacolo per l’anno 2020 - partecipando alla conversazione tra Flavia Frisone, docente di Storia Greca e Presidente del Corso di Laurea Triennale in Beni Culturali dell’Università del Salento e l’influencer Denise D’Angelilli - Due dita nel cuore, moderata dalla giornalista e scrittrice Loredana De Vitis.

Partendo dalla storia della città di Galatina legata al fenomeno del tarantismo, di corpi posseduti non solo dal morso della taranta, ma anche dallo sguardo degli antropologi ed etnografi negli anni ’50, InTrance vede proprio nel corpo il leit motiv di questa prima edizione del festival per sviluppare un percorso che lo libera da pregiudizi e stereotipi geografici, sociali, sessuali. Il corpo è un luogo, oggetto nella storia dell’arte e simbolo di un’evoluzione di pensiero, spazio politico, sociale, economico e di genere. Non è un contenitore passivo e le sue azioni non sono solo segni che richiamano l’attenzione su forme astratte, anzi, è soggetto alla nascita e alla decadenza e acquisisce specifiche abilità e capacità oltre a manchevolezze e debolezze. Il corpo non è un’entità statica, immobile, al contrario cresce e si sviluppa relazionandosi con l’ambiente in molteplici forme.

«Galatina ha potenzialità enormi e sta finalmente vivendo un tempo di maturità culturale e di coraggio tali da generare InTrance, un festival di fotografia e arte contemporanea per scoprire il cuore di Galatina e le sue radici», spiega Cristina Dettù, assessora alla cultura di Galatina. «Artisti internazionali e ospiti da ogni parte d'Italia e del mondo saranno presenti nella nostra città. Si tratta di un progetto che fa tremare le gambe, un progetto ambizioso per cui tutta Galatina investe non solo in termini culturali e turistici, ma anche sociali, economici e di sviluppo del territorio».

InTrance propone un festival di fotografia di artisti contemporanei che lavorano sul tema del corpo come luogo di espressione di forme di pensiero, questioni di genere, identità personale e collettive della società contemporanea attraverso differenti approcci fotografici che spaziano dalla fotografia documentaria, al reportage, alla messa in scena e con diverse cifre stilistiche che passano dalle immagini di archivio, al fanzine, alla fotografia di presa diretta fino alla performance. Fino all’8 agosto la Gigi Rigliaco Gallery ospita Rossella Piccinno | Bride’s journey and funeral; Yolanda Domínguez| Little black dress, Poses; Rubén H. Bermúdez | Y tu porquè eres negro?. Fino al 31 agosto, invece, saranno allestite le opere di Ornella Mazzola (Corte di Palazzo Orsini), Federico Estol (Corte Palazzo Gorgoni), Alejandra Carles-Tolra e Giulia Frigieri (Piazza Dante Alighieri), Myrto Papadopoulos, Roberto Tondopó, Gloria Oyarzabal (Ex Complesso Monastico delle Clarisse). Il Museo Civico “Pietro Cavoti”, inoltre, sarà anche residenza d’artista con Claudia Mollese.

Dal 30 luglio, come detto, prenderà il vai anche “In Trance Lab - Il Mio corpo…!”, attività culturali e laboratoriali a cura dell’Associazione 34° Fuso con l’obiettivo di avviare un processo di partecipazione attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle associazioni locali nelle diverse azioni del festival. Oggi gli operatori culturali hanno una responsabilità sociale ben precisa che consiste nel sostenere l’educazione alla bellezza e il protagonismo civico per contribuire allo sviluppo di una società più equa. Attuare politiche partecipative, inclusive e sostenibili, significa riconoscere un “valore” culturale, sociale, economico che va oltre quello già inestimabile che il patrimonio possiede. Per questo motivo la rassegna prevede il coinvolgimento attivo delle realtà locali, ognuna delle quali è stata chiamata a co-progettare un percorso educativo finalizzato alla costruzione di un racconto corale e multidisciplinare sul tema del corpo.L’incontro di apertura si pone al contempo quale momento di divulgazione del patrimonio archeologico identitario e di riflessione sui temi del contemporaneo connessi al ruolo della donna a partire dai reperti più emblematici delle collezioni archeologiche salentine, in un ambiente del tutto informale e degustando una birra artigianale a km0. L’appuntamento rientra nel progetto “Dopolavoro con l’archeologo” finanziato dalla Regione Puglia nel Programma straordinario in materia di cultura e spettacolo per l’anno 2020 e vede la collaborazione tra 34° Fuso e i musei archeologici coinvolti nelle attività (Museo Diffuso di Cavallino dell’Università del Salento, Museo Archeologico Sigismondo Castromediano, USA - Museo Archeologico dell’Università Salento, Area Archeologica di Roca Vecchia/Melendugno, Parco dei Guerrieri e Museo di Vaste, Museo Civico Pietro Cavoti di Galatina, Museo del Mare Antico e il Museo della Preistoria di Nardò). Altri partner coinvolti nell’iniziativa sono The Monuments People APS, M(u)ovimenti, La Capagrossa Coworking, Cooperativa Sociale Orient-Occident; Aps Terre Archeorete del Mediterraneo, Associazione culturale Articolo 9.

InTrance Lab proseguirà con “Il mio corpo suona!”, laboratorio per bambini sulla musica del corpo a cura di Giovani Realtà Aps e condotto da Ettore Romano ed Elisa Romano (6-20-23-27-30 Agosto e 5 Settembre); “Il mio corpo parla!”, laboratorio di storytelling a cura di Maira Marzioni (5/7 agosto); “Il mio corpo canta!”, laboratorio di canto polifonico ideato e diretto da Rachele Andrioli per donne che amano cantare (16-17-22 agosto), “Il mio corpo accoglie” a cura di 34° Fuso Aps e Arci (6-7-10 settembre) e “Il mio corpo si racconta” a cura di Agribimbi - Adalgisa Romano (10 settembre). Tutte le attività sono gratuite. Info e prenotazioni info@34fuso.it - 3271631656
 

Per tutti i dettagli del festival www.intrancefestival.it

Ufficio stampa 34° Fuso
Società Cooperativa Coolclub
Piazza Giorgio Baglivi 10, Lecce
 

L’iniziativa rientra nel calendario di appuntamenti frutto della collaborazione tra il Museo, la Coop. Imago e l'associazione 34°Fuso nell’ambito del progetto MuseoWebLab, vincitore di Principi Attivi 2012.

Il Museo Civico P. Cavoti, situato nel suggestivo Ex Convento dei P.P. Domenicani oggi Palazzo della Cultura, racconta la storia della Città di Galatina. 
A cominciare dalle opere di Martinez del XX Sec. indietro nel tempo fino alla lastra con iscrizione messapica, i vari oggetti formano un panorama nel quale l’opera artistica diventa testimonianza del gusto, delle scelte estetiche e culturali degli autori ma anche del contesto storico di cui è frutto.

Vi aspettiamo muniti di smartphone, tablet, videocamere, fotocamere e tanta voglia di condividere l’esperienza. Con i vostri post, selfies, tweets, video potrete dare libero sfogo alla vostra partecipazione e far rivivere le collezioni.
Gli hashtag da utilizzare sono #invasionecavoti, #museoweblab #invasionidigitali e #Lecce2019.

Con l'invasione del Museo P. Cavoti, aderiamo al programma delle #invasionidigitali di #Lecce2019 per REINVENTARE EUTOPIA.

PROGRAMMA DELL’INVASIONE
h.18.00
Ritrovo presso il Museo e inizio visita guidata

Seguire il percorso museale del Museo Cavoti è come effettuare un viaggio nel passato, alla scoperta della storia della città di Galatina e dell’intero Salento:

Si parte dalla prima sala dedicata agli artisti del XX Secolo ed in particolare a Gaetano Martinez, scultore autodidatta e voce viva e consapevole del dibattito artistico del Novecento italiano, che come scriveva il critico Cozzani “si è provato a scolpire per lo stesso intimo mistero per cui Giotto sulle rocce di Colle disegnava i montoni del suo branco”.
Nella seconda e terza sala si possono ammirare le opere del Fondo Cavoti (XIX sec.) che rendono omaggio al patriota, storico e artista galatinese Pietro Cavoti. La collezione è principalmente composta da bozzetti, disegni e acquerelli che illustrano vari momenti di vita dell’autore e i suoi interessi: si spazia dalle caricature, ai ritratti e ai costumi a lui contemporanei, passando attraverso l’architettura.
La quarta e la quinta sala sono invece dedicate rispettivamente alla scultura antica del XVIII - XVII secolo e ad affreschi, documenti antichi e reperti archeologici del XV secolo.

Chi siamo? 34esimo Fuso è un’associazione che riunisce giovani professionisti del patrimonio culturale, dell’economia e della comunicazione. Questo mix di competenze trasversali permette loro di sperimentare e progettare nuove forme di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e paesaggistico, delle arti e della creatività.

Cos'è Museoweblab? Museoweblab è un progetto vincitore del bando "Principi Attivi 2012" il cui obiettivo è quello di sperimentare approcci e strategie innovative per la valorizzazione e promozione di piccole e medie realtà museali, attraverso l’uso del web 2.0 e l’adozione della sua filosofia partecipativa.


p.s. Dimenticavo. Io vi racconterò la vera storia di Carlo Mauro, Avvocato e Politico Galatinese dei primi anni del '900. 

Ci sarà da divertirsi. Vi aspetto.
 
Di Redazione (del 10/07/2013 @ 22:29:26, in Comunicato Stampa, linkato 2888 volte)
La libreria Fiordilibro di Galatina, col patrocinio del Comune di Galatina e in collaborazione con le Officine Filosofiche di Terra d’Otranto presenta “Vota Socrate” di Ada Fiore. L’11 luglio, alle ore 19:30 presso il Chiostro del Palazzo della Cultura “Z. Rizzelli” di Galatina (P.zza Alighieri, 51) dialogheranno, con l’autrice del libro edito da Lupo Editore, Mario Carparelli (Università del Salento), Daniela Vantaggiato (Assessore alla Cultura del Comune di Galatina) e Francesco Luceri (Officine Filosofiche di Terra d’Otranto). Ada Fiore, professoressa di Filosofia e Storia al liceo “F. Capece” di Maglie e sindaco di Corigliano d’Otranto, immagina e descrive, in questo suo primo libro, un breve e surreale dialogo tra Socrate, il padre della filosofia occidentale, e San Pietro, il custode delle chiavi del paradiso. L’attenzione dei due cade, immediatamente, sui problemi odierni della società in un interessante confronto tra la moralità socratica e i contrasti e le contraddizioni contemporanee che noi tutti viviamo quotidianamente. Con le parole dell’autrice, «Vota Socrate è un libro che s’inserisce perfettamente nel contesto politico contemporaneo caratterizzato dalla disattenzione dei cittadini alla cosa pubblica, e Socrate diventa la nostra luce di emergenza cui guardare per recuperare i veri valori che sono alla base dell’agire politico». Agli slogan di campagna elettorale, ai monologhi da politica alla ricerca del voto, Ada Fiore ci presenta un personaggio, Socrate, che aveva posto al centro del suo impegno filosofico un semplice quanto ardito concetto: “Io so di non sapere, quindi so”. Nasce da ciò la necessità verso quel dialogo, quel rapporto di confronto e costruzione che non può fare a meno dell’altro, del suo impegno, del suo lavoro. Ma ciò solo se quest’altro si riconosce nella sua limitatezza e abbandona ogni pretesa di autosufficienza e autoreferenzialità. Il breve capitolo che chiude il libro, dall’enigmatico titolo Io voto Socrate, contiene tutto il nocciolo della questione, sagacemente analizzata dall’autrice, con quell’invito alla riconciliazione, passaggio necessario per una rinascita globale.Il libro contiene, dunque, nelle intenzioni dell’autrice, un vero e proprio progetto culturale di rinascita che trova, in Socrate, il suo simbolo fondamentale.
 
Di Redazione (del 10/02/2013 @ 22:29:09, in Comunicato Stampa, linkato 3156 volte)
E a certificarlo è stato proprio l'Unesco, l' Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura. Un attestato, una sorta di laurea honoris causa assegnata a un genere musicale, che ha meritato anche una celebrazione annuale periodica.
L'Unesco, infatti, ha  deciso di proclamare il 30 aprile Giornata internazionale del jazz.
La motivazione: «Uno strumento di sviluppo e crescita del dialogo interculturale volto alla tolleranza e alla comprensione reciproca». Un giudizio che vuole cogliere il potenziale di scambio, confronto e reciproco ascolto tra culture diverse, insito nel jazz, una musica che supera le differenze di razza, religione, etnia o nazionalità.
Celebreremo tale Giornata con un concerto per chitarra Jazz il 17 febbraio 2013 presso il Teatro "Il Ducale"di Cavallino, e con  una Lezione Magistrale (Master Class) per 15 studenti di chitarra il 18 febbraio presso il Palazzo della Cultura di Galatina, tenute dal famoso Musicista Jazz Americano Stanley Jordan (l’occasione di disporre di un artista di tale importanza l’abbiamo avuta solo per il mese in corso).

 

Club UNESCO di Galatina
 
Di Albino Campa (del 19/07/2012 @ 22:28:52, in Fidas, linkato 2741 volte)

Fidas Noha e Casa Betania presentano lo spettacolo musicale culturale artistico dal nome "Note Libere in tour" a cura di Luigi Moscara, siete tutti invitati venerdì 20 Luglio ore 21.00 presso il campo di calcetto Madonna delle Grazie di Noha.

Mentre sabato 21 Luglio dalle ore 17.30 alle ore 19.30 donazione straordinaria del sangue presso la Casa del Donatore di Sangue in via Calvario, 15 di Noha.
A tutti i donatori di questo sabato speciale in regalo un bellisimo set BEACH TENNIS e due biglietti della lotteria 2012.

 

 

 
Di Redazione (del 26/06/2013 @ 22:27:49, in Comunicato Stampa, linkato 3006 volte)
26 giugno 1949, da un'intuizione del Prof. Carmelo Faraone col sostegno dell'allora Sindaco, On. Luigi Vallone, nasce la Mostra Mercato del Commercio, dell'Industria e dell'Artigianato di Galatina. Un'idea lungimirante, una scommessa sul futuro, l'ambizione di una città che si candidava ad essere il motore economico e culturale del Salento ma con lo sguardo rivolto ai paesi del Mediterraneo, nella consapevolezza delle proprie potenzialità. Nel 1977 da Mostra Mercato è elevata al rango di "Fiera Nazionale" e nel 1984 viene allestita per la prima volta nella nuova struttura, fortemente voluta dall'On. Beniamino De Maria, con padiglioni coperti per oltre 10.000 mq. Altri tempi, altri uomini, altra qualità di visione Politica.
26 giugno 2013, dopo 64 anni, l’Amministrazione Montagna ha deciso di accumunare le sorti della Fiera Campionaria a quelle dell' Ente Fiera dandole quello che potrebbe essere considerato il colpo di grazia.
L’arma, ancora fumante, è il bando per l’organizzazione della Fiera Campionaria di Galatina pubblicato il 6 giugno 2013 con scadenza 13 giugno 2013, offrendo agli interessati ben 12 GIORNI per organizzare la manifestazione. In fondo si sarebbe trattato solo di metter su un’ideuzza di progetto, stabilire la localizzazione , predisporre le strutture, trovare gli espositori, organizzare le persone………. che ci vuole ! Nemmeno in tempo di crisi è stato trovato un imprenditore serio e professionale, ma talmente folle, da investire soldi propri nel tentativo di organizzare una manifestazione di tale rilevanza in tempi così ristretti che, per una riuscita soddisfacente, richiederebbe interi mesi di duro lavoro.
Solo una politica costruita sulle parole poteva ritenere fattibile un progetto di tale genere. A poco è servita l’esperienza dello scorso anno quando, enfatizzando il nulla, a causa di un’organizzazione insufficiente, la 63°edizione è stata totalmente snobbata sia dagli espositori che dai visitatori, avviandola al suo definitivo affossamento.
Trasformare poi, quest’anno, la Fiera Campionaria di Galatina in un improvvisato mercatino dell’arte, dell’artigianato e …dell’intrattenimento equivale a far morire quel ricordo di tanti galatinesi e salentini che associano la manifestazione alla “Fiera".
Le industrie di macchinari agricoli, i maestri artigiani e tutte quelle piccole imprese che ancora sostengono il tessuto economico salentino resteranno fuori dalla porta perchè quest'anno l'Amministrazione galatinese, ha scelto di offrire a quanti visiteranno la Fiera/Mercato "...un’idea, commerciale e artistica, con una parte predominante affidata alla cultura e all’intrattenimento”. Vale a dire che ad esempio l’agricoltore non troverà nuovi macchinari tecnologicamente avanzati ma qualche bel quadro ed alcune chitarre.
Da lassù, in alto, si odono chiare le urla di rabbia del Prof. Faraone, dell'On. Vallone, dell'On. De Maria e di quanti hanno voluto, costruito e creduto nella Fiera Campionaria di Galatina verso un'Amministrazione, quella galatinese, che si sta distinguendo sempre più non per il lavoro svolto, ma per l'alto tasso di demagogia propagandistica, che tenta, sfacciatamente e senza pudore, di nascondere l’incapacità programmatica con comunicati autoreferenziali che offendono l'intelligenza dei galatinesi.

Galatina in Movimento
Galatina Altra
Nova Polis Galatina
Movimento per il Rione Italia

 
Di Marcello D'Acquarica (del 13/11/2012 @ 22:26:48, in I Beni Culturali, linkato 5240 volte)

Noha, 13 Novembre 2012

LETTERA APERTA A:

-Gentilissimo signor Sindaco del Comune di Galatina, Dottor Cosimo Montagna.
-Assessore con delega alle Politiche sociali, alla Cultura e polo biblio-museale, al Diritto allo studio   e servizi scolastici, Prof.ssa Daniela Vantaggiato.

Oggetto:
Istanza riguardante l’attuazione di un  procedimento amministrativo al fine di apporre un vincolo giuridico (finalizzato al loro recupero) dei Beni Culturali di Noha.

Gentilissimo Signor Sindaco e Assessore, con la presente, mi faccio carico di riassumere in breve i vari sforzi profusi dai nohani al fine di tutelare e valorizzare i Beni Culturali di Noha:

  • Il 12 agosto 2008, su richiesta dei soci del Circolo culturale Tre Torri di Noha, l’Arch. Giovanni Giangreco, funzionario della Soprintendenza ai Beni Culturali della Provincia di Lecce, accetta l’invito di venire a Noha per prendere atto della volontà popolare, volta ad intraprendere la procedura di vincolo su alcuni beni culturali della cittadina, così come previsto dal Codice dei Beni Culturali. L’Arch. Giangreco suggerisce la necessità di preparare delle schede tecniche comprendenti i principali dati identificativi dei beni in oggetto. Schede che vengono predisposte e rilegate nel catalogo “I Beni Culturali di Noha” a cura del sottoscritto, e stampato a colori per i tipi dell’Editore Panico di Galatina.
  • Il 2 settembre 2009, i soci del Circolo culturale Tre Torri di Noha, invitano il Commissario Prefettizio di Galatina, dott.ssa  Rosa Maria Simone alla presentazione di questo libro.
  • Il 26 Settembre 2009, in occasione della Festa dei Lettori organizzata, tra gli altri, anche dai “Presidi del Libro” di Noha e dalla “Biblioteca Giona”, viene presentato al pubblico il Catalogo dei Beni Culturali di Noha (nel quale sono contenute le schede tecniche dei Beni Gulturali, così come suggerito dall’Arch. Giangreco). Alla manifestazione, che ha luogo nell’atrio del Palazzo Baronale di Noha (e nella quale si esibiscono vari artisti), interviene un folto pubblico. Tra gli interventi s’annoverano anche quelli dell’Assessore Regionale alla Qualità del Territorio, dott.ssa Angela Barbanente  e quello dell’Arch. Giovanni Giangreco stesso.
  • In data 11 gennaio 2010 viene sollecitato un intervento per il recupero tempestivo del bene culturale da tutti conosciuto come “Le Casiceddhre”, sito in Noha (tutt’oggi in totale stato di abbandono e di decadenza), alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e paesaggistici delle Province di Lecce, Brindisi e Taranto, alla diretta attenzione del Responsabile Arch.  Maria Costanza Pierdominici.
  • In data 22 gennaio 2010, mediante lettera Raccomandata A.R., le Associazioni di Noha:  “Circolo Cittadino Juventus”, “Fidas di Noha”,  “Circolo culturale Tre Torri” e “L’Osservatore Nohano”,  inviano copia del Catalogo dei Beni Culturali di Noha (più copie furono consegnate in anteprima all’Arch. Giancreco) chiedendo l’intervento della Soprintendenza, nella persona del responsabile di settore Arch. Maria Costanza Pierdominici.
  • In data 30 Giugno 2010, i cittadini delle seguenti Associazioni: “Circolo Cittadino Juventus”, “Fidas di Noha”,  “Circolo culturale Tre Torri”, “Parrucchieri Mimì” e “L’Osservatore Nohano”, chiedono all’Amministrazione Comunale di Galatina, ed in modo particolare al Sindaco Dott. Giancarlo Coluccia, di sollecitare la richiesta d’intervento della Soprintendenza della Provincia di Lecce (richiesta già inoltrata dalle suddette associazioni, come detto, con lettera Raccomandata A.R in data  il 22 Gennaio 2010 al responsabile di settore Arch. Maria Costanza Pierdominici).
  • In data 29 settembre 2011, in occasione della Festa Padronale di San Michele Arcangelo, le Associazioni di cui sopra, nonché numerosi esponenti dell’Artigianato nohano, effettuano una petizione popolare in cui vengono raccolte 1471 firme di cittadini per corroborare le istanze rivolte alla Soprintendenza (e rimaste senza esito). Le firme verranno depositate e protocollate presso il Comune di Galatina in data 16 Novembre 2011. Copia delle petizione popolare viene spedita con lettera Raccomandata A.R. a: Presidente della Provincia di Lecce Dott. Antonio Gabellone; Presidente della Regione Puglia Dott. Nichi Vendola; Dirigente per i Beni Culturali e  Paesaggistici Dott.ssa Isabella Lapi;
  • Verso la fine del mese di Aprile 2012, si presenta a Noha l’Arch. Carmelo Di Fonzo, in qualità di funzionario della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di Lecce, Brindisi e Taranto, senza essere accompagnato da nessun altro esponente della Pubblica Amministrazione (per esempio del Comune di Galatina). L’Architetto Di Fonzo, coadiuvato dall'arch. Adriano Margiotta (volenteroso cittadino galatinese che avrebbe preparato successivamente, sempre su richiesta dell’Arch. Di Fonzo, la seconda tornata di schede), dopo aver effettuato sommariamente un sopralluogo nelle adiacenze di alcuni Beni Culturali nohani (osservando chissà cosa e a debita distanza) e tralasciandone la maggior parte, avrebbe richiesto a dei privati cittadini (probabilmente beccati per caso in mezzo alla strada), una ulteriore raccolta di schede dei Beni Culturali di Noha (affinché si procedesse al famigerato vincolo).
  • Verso la metà del mese di Luglio 2012, i cittadini privati  menzionati prima, avrebbero inviato  finalmente all’attenzione dell’Arch. Di Fonzo  alcune copie delle schede dei beni in oggetto, come richiesto.
  • In mancanza di alcuna reazione da parte della Soprintendenza e dietro iniziativa del sottoscritto, nel mese di Ottobre appena trascorso, contatto telefonicamente l’Arch. Di Fonzo. Nel corso del colloquio, l’Architetto mi riferisce che il materiale a sua disposizione è incompleto e sollecita ulteriori dati mancanti necessari per la procedura del vincolo. Su mio suggerimento si impegna di analizzare con maggiore attenzione  il Catalogo dei Beni Culturali di Noha, di cui mi dice di averne copia.

A questo punto mi chiedo e Vi chiedo, se è giusto che un dipendente dello Stato (o comunque in possesso di incarico) non si faccia vivo (come forse suo dovere), ed attenda invece che sia un privato cittadino, come il sottoscritto, a sollecitare una risposta, qualunque essa sia.
Non pensate che anche i Beni Culturali di Noha abbiano un minimo di dignità e dunque, anch’essi, una specie di diritto di cittadinanza? Non trovate deprimente lo scempio infinito cui questi beni vengono sottoposti, prima dai privati proprietari e poi dal pubblico (che dovrebbe limitare un po’ l’ignavia del privato, così come previsto dalla Legge)?
Vi ritengo, gentile Sindaco e Assessore, persone degne di fiducia e attente agli impegni di cui Vi siete fatti carico. Per questo Vi chiedo di incontrarci al più presto, affinché possa meglio spiegarVi lo stato dell’arte del lungo processo che porterà (porterebbe) al vincolo di salvaguardia sui suddetti beni culturali. Sono certo che un Vostro intervento nei confronti della Sovrintendenza accelererà, anzi sbloccherà l’iter che sembra essersi inceppato per chissà quali strampalati marchingegni. Ogni giorno trascorso senza un nostro intervento equivale ad un colpo di piccone alla bellezza, all’arte e dunque al benessere di tutta la collettività.

Distinti saluti

Marcello D’Acquarica

 
Di Albino Campa (del 11/11/2010 @ 22:25:13, in Eventi, linkato 3975 volte)

Nella sala convegni dell’Oratorio Madonna delle Grazie il 13 Novembre 2010 avrà luogo la presentazione del libro “La Sapienza, criterio di Dio” (Arti Grafiche Marino, Lecce, 2010) del nostro amico e collaboratore Fabrizio Vincenti. Un libro da leggere con lentezza e sulle cui pagine riflettere per migliorare il mondo a partire dal nostro “io” troppo spesso enfatizzato. Fabrizio Vincenti, i cui articoli compaiono puntualmente sulla rivista on-line "L'Osservatore Nohano" ormai da tempo, si è formato nel glorioso seminario di Otranto, scuola rinomata, dal Settecento in poi, per la floridezza degli studi e la bontà dei giovani avviati al sacerdozio. Quel pio collegio ha “prodotto” pastori di gran prestigio, sacerdoti e vescovi, ma anche professionisti e uomini di importante levatura sociale, che hanno dato lustro ed onore al Salento e all’Italia: come il nostro Fabrizio, che da laico sta cercando di dar buon nome e reputazione alla nostra cittadina, lavorando nel corpo della Guardia di Finanza ad oltre mille chilometri di distanza da Noha, sua piccola patria.

 

Interverranno:

  • Don Francesco Coluccia, direttore del Laboratorio culturale Benedetto XVI di Noha,
  • Paola Congedo della Biblioteca Giona,
  • Fabrizio Vincenti autore de “La Sapienza, criterio di Dio”.

Tutta la popolazione è invitata a questo evento culturale.

 
Di Redazione (del 24/02/2016 @ 22:24:27, in Comunicato Stampa, linkato 1952 volte)

Il Teatro è amicizia, amore, buonumore, diversi sostantivi per comunicare e promuovere la stagione di prosa 2016 che andrà in scena nel rinnovato Teatro Storico Cavallino Bianco, organizzata dalla Città di Galatina in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese (TPP) e con il Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) e della Regione Puglia - Assessorato all’Industria turistica e culturale.

Accade solo a teatro che le emozioni prendano forma” - afferma Daniela Vantaggiato,  Assessore alla cultura della Città di Galatina - “a teatro, perimetro magico delle azioni e dei sentimenti che, come qualcuno ha scritto in questi giorni, appartiene a noi e a chi ci ha preceduti #ilcavallinoèanchemio vorrei dicessero tutti i Galatinesi nel momento in cui andranno a fare l’abbonamento per la Stagione, sì il Cavallino è un luogo, è luogo dell’umanità e dell’anima dei Galatinesi come di tutti coloro che da sempre fanno teatro calcando il palcoscenico o sedendo in platea! Poco importa!”. Accadrà anche al Teatro Cavallino Bianco ed amicizia, amore e buonumore prenderanno vita, diventeranno protagonisti di questa stagione 2016, dove per cinque serate, si aprirà il sipario alle ore 21:00. Dal 26 febbraio al 21 aprile 2016, il palco ospiterà spettacoli di prosa e non solo.

26 febbraio 2016 CANTO… ANCHE SE SONO STONATO con la partecipazione di STONATO BAND & SWING OUT DANCERS. Coreografie Elena Capriati. Stonato Band: Davide Saccomanno - pianoforte, Antonio Di Lorenzo - batteria, Davide Penta - basso, Mino Lacirignola - tromba, Fabrizio Scarafile - sax. Swing Out Dancers: Tiziana Loconsole, Luisa Losito. Regia SAVINO ZABA.

#aggiungiunabbonamentoateatro

Il servizio di vendita degli abbonamenti e dei biglietti è disponibile presso l’Ufficio IAT (via Vittorio Emanuele II, 35 – Torre dell’Orologio) tutti i giorni dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00

Il botteghino del Teatro Cavallino Bianco sarà aperto solo il giorno degli spettacoli dalle ore 19:00

 

Grandissima affluenza di pubblico e, soprattutto, di bambini, per la “Notte Bianca dei Bambini – Rione Italia in festa” a loro dedicata dalla Sezione di Galatina dell’Associazione Arma Aeronautica svoltasi il 16 settembre 2017.

L'attesissimo evento è stato un vero successo con spettacoli di giocoleria, artisti di strada, teatro dei burattini, laboratori di gommapiuma, trucca bimbi, animazione di strada, spettacolo circense e spettacolo di magia che hanno fatto di ogni bambino il protagonista assoluto della grande festa notturna.

Come per incanto l'intera piazzetta si è trasformata in uno spazio a misura di bambino dedicato quest'anno al progetto “Un tuffo nel passato – Scopriamo insieme i giochi di una volta”.

Il progetto ha incoraggiato i bambini a scoprire l’importanza del gioco per lo sviluppo delle proprie attitudini psico-fisiche, attraverso la conoscenza e la pratica dei giochi tradizionali ripresi dal patrimonio culturale dei nonni. Attraverso la testimonianza orale di nonni e genitori i bambini hanno imparato a costruire ed usare i giochi di un tempo e scoprire che quei giochi che vengono dal passato e che fanno parte del nostro “patrimonio culturale immateriale” possono ancora oggi essere fonte di divertimento e socializzazione, capaci di superare qualsiasi differenza sociale, fisica o di razza per abitare in un villaggio globale fatto ancora di vicoli, piazze, campetti dove correre in libertà, affinché il gioco divenga e resti un diritto inalienabile di ogni bambino.

Un’intera serata dedicata ai più piccoli e alle famiglie ha trasformato il Rione Italia in un immenso parco divertimenti con tante attrazioni che hanno soddisfatto ogni gusto ed immaginazione.

L’evento ha previsto attrazioni come: trenino, teatro dei burattini, laboratori di gommapiuma, trucca bimbi, animazione di strada, spettacolo circense e spettacolo di magia per bambini e finanche lo spettacolo pirotecnico per il quale dobbiamo ringraziare “L'arte nel cielo” di Alessandro Coluccia e “FunnyClub Galatina” di Schinzari Simona.

La solidarietà è per l’Associazione Arma Aeronautica l’irrinunciabile impegno di ogni manifestazione; parte dei fondi provenienti da contributi pubblici e la totalità dei fondi provenienti dalla sensibilità volontaria dei privati vengono, infatti, puntualmente devoluti in beneficenza. Quello che all’inizio poteva sembrava quasi un azzardo, è diventata ormai una scelta definitiva che ha permesso in questi anni di sostenere molti progetti concreti a favore della città e dei cittadini, in particolare delle persone più deboli o meno fortunate.

In questa occasione abbiamo deciso di promuovere l’Associazione Onlus "Abilmente Insieme" che opera presso il Centro aperto polivalente per minori a Noha in piazza Menotti; abbiamo posizionato infatti un salvadanaio e nei prossimi giorni consegneremo il ricavato.

Doveroso un ringraziamento alla Monteco che, con pazienza e professionalità, ha esaudito tutte le nostre richieste, a Biagio Tabella, Roberta, Carolina ed a tutto lo staff dell’Associazione “Teste di Legno”, agli Sponsor che hanno voluto legare il nome della loro Attività Commerciale alla nostra iniziativa, ma soprattutto a tutti Voi che ancora una volta ci avete accompagnato in questo fantastico viaggio.

A malincuore, personalmente, devo sottolineare la quasi totale “assenza” dell’Amministrazione Comunale anche quando ho chiesto cose non particolarmente complicate e comunque funzionali alla manifestazione in generale ed alla piazzetta in particolare. Se ci sarà da parte loro la volontà di un confronto noi, naturalmente, sarò presente…

Intanto ci godiamo i sorrisi dei bambini che ci hanno ripagato alla grandissima degli sforzi e dei sacrifici fatti per portare avanti questo progetto e, forse, per riproporlo anche a Natale…

Permettetemi però un ultimo, ma non meno importante, ringraziamento: se la manifestazione si è realizzata è stato anche grazie al silente e solerte lavoro fatto dall’amico Santino Beccarisi. GRAZIE!!!

Russo Piero Luigi

 

 

Se Suor Orsolina fosse qui direbbe a tutti grazie per la vostra presenza. E grazie vi dico anch’io: anzitutto all’arciprete don Francesco che ci ha ospitati, alle Suore della Consolata qui presenti Suor Carmelita e Suor Felicita che con lei hanno vissuto in Amazzonia, ai concelebranti don Salvatore Farì che con lei ha trascorso un paio d’anni in Brasile, e grazie a P. Matteo e al seminarista Aronne che sono qui a nome della Comunità dei Missionari di Galatina, e grazie infine a P. Giuseppe Galeone, superiore della comunità di Martina Franca.

Teniamo presente che Sr Orsolina è nata qui, in questa chiesa fu battezzata e in questa chiesa ricevette dal Vescovo di Nardò Mons. Antonio Rosario Mennonna il mandato missionario.

La morte è sempre un momento triste. Ho ricevuto in questi giorni tantissimi messaggi di condoglianze dall’Italia, dal Kenya, dalla Tanzania, dalla Colombia, dall’Amazzonia, ma si sa che tutti i messaggi non potranno mai colmare il vuoto che la morte crea. Noi tutti ci sentiamo fatti per la vita, ci piace vivere sulla terra nonostante i problemi, le difficoltà, nonostante il Covid, la guerra e le bollette che aumentano. Poi arriva la morte e sembrerebbe che questo istinto per la vita sia tutto un fallimento. Intanto sappiamo che la morte non era nei progetti di Dio. La morte entra in seguito al peccato. E di fronte a questa realtà tenebrosa tante volte l’uomo si ribella. La reazione più istintiva è quella del pianto. A questo nostro istinto per la vita ci viene una risposta dalla Parola di Dio che ci parla di vita eterna. Noi battezzati crediamo alla vita eterna e alla risurrezione dei morti. Se Cristo non fosse risorto, scrive San Paolo ai suoi cristiani, vana sarebbe la nostra predicazione e inutile la vostra fede.

Di Suor Orsolina prima di tutto vi dirò la sua vera identità: donna missionaria. Donna e Missionaria, due sostantivi che indicano l’infrastruttura, le coordinate dell’amore, quello vero, quello che indica il massimo di questa parola e ci fa pensare a chi si dona a tutti senza risparmi: a Suor Orsolina bisognerebbe dire solo grazie per tutto il bene che ha fatto nel mondo, nella chiesa, specialmente per i più poveri e per gli ultimi. Ricordo Mons. Vincenzo Franco che è stato arcivescovo di Otranto e permise ai Sacerdoti della sua diocesi di fare l’esperienza missionaria proprio nell’Amazzonia Brasiliana, e lui stesso andò a visitare le attività missionarie. Ritornando nella sua Diocesi, in un convegno dei Sacerdoti esprimeva il suo stupore, la sua meraviglia nel vedere nelle Suore Missionarie la capacità straordinaria di compiere la loro missione.

Magari, voi sarete tentati di pensare: ma questa donna era senza difetti? Certo che ne aveva (come tutti), ma non è il caso di descriverli qui. Condivido con voi il buono a comune edificazione. Scriveva bene il grande poeta latino Orazio Flacco: Dove brillano tante belle qualità, io non darò importanza a qualche macchia.

Suor Orsolina sapeva che la morte era imminente, anche prima che glielo dicessero i medici. Dieci giorni prima che fosse ricoverata all’ospedale mi ha mandato una specie di iter biografico da cui ora prendo qualche parte; e poi i suoi messaggi: Se muoio avvisate i miei amici.

Scorriamo un attimo i suoi 88 anni. Gli appunti biografici che lei mi ha inviato riportano questa annotazione: Questo non l’ho scritto io. Lo traduco rispettando quello che hanno scritto.

Nel Paese di Noha (Le), in Italia nel 28 Marzo del 1934, nasce una bella bambina che subito dopo tre giorni viene battezzata col Nome di MARIA ANNUNZIATA D’ACQUARICA. Questa bimba, figlia del signor Ambrogio D’Acquarica e della signora Antonietta Paglialonga, da piccola, è stata educata nella fede cattolica da quando è nata e con 10 anni, conferma il suo Battesimo attraverso il sacramento della Cresima nella Diocesi di Nardò.

Poi lei stessa continua la sua storia con questo messaggio:

Dal 1941 al 1945 ho frequentato la Scuola Elementare del mio paese. Dal 1945 al 1959, fino all’età di 25 anni, sono rimasta in casa per aiutare la mamma. Ho frequentato la scuola di taglio e cucito a Galatina e nel tempo libero andavo da Ada Nocco per imparare a cucire da uomo. Infatti, in casa eravamo 7 fratelli e due sorelle. Dal 1959 al 1961 ho lavorato a Torino nel Seminario dei Padri Missionari della Consolata ed ero ospite insieme ad altre ragazze di Supersano delle Suore Missionarie della Consolata.

Nel mese di novembre del 1961, a 27 anni, Maria Annunziata entra a far parte delle Suore Missionarie della Consolata e diventa Suor Orsolina.

E’ di questo periodo l’episodio di quando io, Sacerdote da pochi mesi, nel mese di settembre 1961 mi trovavo in famiglia per un breve periodo di ferie. Succede che mentre sono in chiesa per celebrare la Messa, passa il postino e consegna a mia madre una lettera di mia sorella indirizzata a me. Nella lettera, spedita da Torino, Maria Annunziata diceva che lei ormai aveva deciso di farsi suora missionaria della Consolata e mi incaricava di trovare il modo di dirlo a mamma. Ma mia madre, conoscendo la grafia della figlia, apre la lettera prima che io arrivi, e la legge. Finita la celebrazione della Messa torno a casa e trovo mamma seduta in un angolo, sconvolta, in pianti, triste e arrabbiata per quello che aveva saputo. A me risparmiò la fatica di trovare il modo di informarla della decisione di sua figlia.

Il 22 maggio 1964 Suor Orsolina emette la Professione Religiosa, consacrandosi a Dio per servire la chiesa missionaria. Intanto avendo solo la quinta elementare, frequenta alcuni corsi di formazione culturale e pastorale, e viene inviata a Rovereto, in provincia di Trento dove io mi trovo, per stare un po’ con Padre Francesco, per insegnarle a suonare l’armonio (dai suoi appunti).

Nel 1967 fu destinata in Mozambico che in quel tempo era una colonia portoghese. Per apprendere il portoghese va prima in Portogallo. Ma intanto in Mozambico arriva la guerra d’indipendenza e così Suor Orsolina, resta in Portogallo per 14 anni: dal 1967 al 1981.

29/10/1967 sono partita per il Portogallo con la Nave Eugenio Costa, insieme ad altre Sorelle. Lì ho imparato il portoghese perché dovevo andare a lavorare in Mozambico ma siccome in quel periodo c'era la guerra ed io avevo fatto presente alla Madre Generale che avevo paura della guerra, mi hanno fermata lì per un po' di anni e ho completato la mia formazione studiando la lingua, facendo le elementari e ho preso il diploma dello stesso. Ho frequentato un Corso per Catechista, uno di Taglio e Cucito e anche un Corso di Missionologia per corrispondenza, terminandolo con 15 giorni di frequenza.

1974/1977 ho lavorato a Villa Nova de Foz Coa come catechista e orientando il Gruppo Corale.

Nel 1977 /1980 ho lavorato con i padri Missionari della Consolata nell’ Animazione Vocazionale e Missionaria ad Ermesinde dove i Padri avevano il Seminario Minore. Insieme a qualche Padre, di giorno andavamo nelle Scuole dei dintorni ed alla sera nelle parrocchie. Appena ci è stato possibile noi Missionarie della Consolata abbiamo comprato una bella casetta a CORIM e quindi di là col pullman andavo ad Ermesinde per il Lavoro di Animazione Missionaria (dalla testimonianza di Suor Orsolina).

Nel 1981 è chiamata a condividere la Vita Missionaria, in Brasile, nell’Amazzonia Brasiliana. Qui ha dedicato la sua Vita Missionaria nella Formazione di catechisti e di laici per la pastorale. E quasi subito il Vescovo le dà l’incarico di parroco di Caracaraì, dove ci rimane per quasi 9 anni fino al 2001, costruendo la Chiesa fidandosi della Divina Provvidenza, perché scrive lei: avevo solo 16 milioni di lire, ma mi è costata 46 milioni. E nel 2001 lascia Caracaraì per continuare il servizio pastorale di parroco a Mucajaì.

A Caracaraì, dove ha lavorato molto nelle scuole, nella parrocchia e nelle famiglie portando a tutti la Parola di consolazione e di gioia, Suor Orsolina è molto ricordata, ancor oggi. La comunità cristiana di quella parrocchia in questi giorni ha potuto seguire mediante un link appropriato la celebrazione dei suoi funerali svoltisi a Torino. E da Caracaraì sono giunti molto messaggi di cordoglio. Ne cito uno tra tanti: Ciao, Orsolina, mia e nostra carissima sorella, la Sig.ra Nokigna e alcuni cristiani della parrocchia di Caracaraì dove fosti incaricata dal Vescovo come parroco, stanno seguendo on line questo evento.

Oppure anche l’altro che ci è giunto nella celebrazione della Messa del giorno settimo:

Buon pomeriggio. Venerdì 29 aprile ha avuto luogo la Messa del settimo giorno per Suor Orsolina. Abbiamo fatto delle camicette* per partecipare alla Messa. Mancavano 4 colleghe che stavano lavorando, per questo non partecipavano alla Messa. Furono molto belle le testimonianze fatte alla presenza del celebrante. P. Luigi rimase incantato nel venire a sapere come la Suora realizzava il suo ministero pastorale nella Città. E tutti annuivano quando domandai chi si ricordava di quella bicicletta nera che la Suora usava perché suor Orsolina con quella bicicletta attraversava tutta la città, risolveva le cose, andava a dare lezione nella scuola ed aveva perfino le credenziali per dare i battesimi a Caracaraì. Il Padre rimase incantato ascoltando tutto.

In principio io avevo un nodo alla gola, ma dopo, la sig.ra Grazia ha dato la sua testimonianza e io ho detto qualcosa. Mi permise di parlare su Suor Orsolina che era una persona molto speciale e al Padre piacque molto.

* Sulle camicette bianche indossate durante la celebrazione della Messa di 'Settima' era stampata l'immagine di Suor Orsolina.

Nel 2004 al 2007 la Regione le chiede un altro servizio che lei assume con responsabilità e capacità gioiosa, vale a dire il lavoro di Segretaria nella Direzione Regionale. Nonostante tutti gli impegni Suor Orsolina non abbandonò mai l’apostolato e la visita alle famiglie con la preghiera di gruppo.

Nel 2007 fu destinata ad Ananindeua a lavorare con due Sacerdoti Fidei Donum di Torino nello Stato del Parà. E’ una zona molto povera dove la città si espande a dismisura, senza un minimo di infrastrutture anche elementari: acqua potabile, rete fognaria, scuola, sanità... il che genera miseria, violenza, malnutrizione e tanti altri mali che lasciano ferite profonde nelle persone. In questo clima di grande povertà, Suor Orsolina si dedicò alla pastorale del Battesimo. Erano 16 Comunità, e lei preparava i Catechisti del Battesimo, con corsi di formazione e visitando le Famiglie e le comunità. Da una di queste cappelle, da ICUI’ è giunto in questi giorno questo messaggio di cordoglio: Suor Orsolina è stata una grande missionaria, passò nella nostra comunità S. Rita da Cascia, oggi è andata  con Dio Padre. La nostra gratitudine per tutto l’impegno della nostra carissima Suor Orsolina che è stata con noi. 

È stata sempre una persona allegra e comunicativa: Il suo slogan era: “Per mangiare e passeggiare, è solo mi invitare.”

(Nota di suor Orsolina per far capire questo slogan):

Eravamo tre Suore Missionarie della Consolata, una Portoghese, una Brasiliana e la sottoscritta. C’erano due Sacerdoti Diocesani di Torino: don Pier Antonio Garbiglia, che era il parroco, e Don Marino Gabrielli. C’erano anche due coppie: Il Diacono Franco Scaglia con la moglie Loredana, e una coppia giovane, appena sposati di Venaria: Fabrizio e Laura. Non ricordo il loro cognome. Questa coppia ha sofferto molto a causa dei Documenti solo perché erano laici. Hanno dovuto avere un figlio per poter restare in Brasile. Abitavamo nella periferia di ICUI di 80.000 abitanti. Non c'era una abitazione finita. Ognuno di noi aveva la sua casa. I due Sacerdoti abitavano nella Casa parrocchiale. Era un rione povero senza alcun tipo di organizzazione civica. C'era solo una piazzetta vicino casa nostra dove c'era un bar, e quasi tutte le mattine ci svegliavamo con un morto. Bevevano, si drogavano e poi per niente si ammazzavano.

Un giorno, non sapendo più che cosa fare per finirla con tanti morti, ho pregato la Madonna delle Grazie, mi sono messa in tasca una Medaglia della Madonna Miracolosa e sono andata in piazza. Il bar era metà a muro e l’altra metà era costituita da una grata in ferro. Volevo mettere là la medaglia della Madonna ma pensavo tra me: se la butto dentro per terra, loro la scopano e la buttano via. Ho preso un pezzo di pietra, ho guardato se qualcuno mi vedesse, ho fatto un buco nella parete che era di fango e argilla, ho pregato la Madonna e ho messo la Medaglia nel buco del muro e sono andata via pregando, lasciando che la Madonna facesse il resto.

Alla sera, il bar è rimasto chiuso e dopo una ventina di giorni l’hanno riaperto ed hanno istallato una scuola di internet con vari computer. Io stessa andavo a scrivere la mia corrispondenza per l’Italia. In quei giorni, non c’era persona al mondo più felice di me. Vivevo ringraziando la Madre di Dio per la grande grazia concessami e quando c’è l’opportunità regalo la Medaglia Miracolosa a qualcuno, e incentivo a pregare la Madonna e a portarla addosso.

Tutti i Lunedì avevamo la giornata libera di pastorale, e come equipe andavamo a passeggio tutti insieme visitando musei, boschi e altri posti belli della città di BELEM. Andavamo anche un po’ lontano in un posto turistico con un grande Hotel e un altro posto dove c’era un grande fiume. Infatti, Belém è circondata da fiumi. Tutti i mercoledì avevamo l’incontro con l’Equipe Missionaria per la verifica e per progettare quello che c’era da fare. In quella Missione veramente ho goduto per le uscite e le passeggiate dei Lunedì, tutti insieme e tutte le settimane. Per questo abbiamo inventato lo slogan “per mangiare e passeggiare è solo da mi invitare”.  A tutte piacevano queste uscite e i passeggi e le mie Consorelle si appoggiavano su di me.

Il saluto di partenza dal Brasile per tornare definitivamente in Italia

Adesso Suor Orsolina, che l’Istituto ti chiede una nuova Missione in Italia vogliamo con molto gratitudine restituirti alla Regione Europa, come Pietra preziosa ringraziandoti di cuore per tutto quello che hai condiviso con noi con molta gratitudine, perdonando ciò che non è andato bene e chiedendo il tuo perdono. Siamo sempre la nostra famiglia, solo cambiamo casa. Per questo, vai con la certezza che qui hai fatto la tua parte. Il tuo profumo di gioia e di donazione, rimane sempre con noi.  

Infine l’ultimo anno della sua vita con la sofferenza per la salute precaria, la sofferenza per la malattia che in poco più di un mese l’ha letteralmente consumata. Pregate perché faccia una buona morte, erano gli ultimi suoi messaggi che mandava agli amici. E lei stessa pregava ancora anche quando, sedata dalla dose di morfina, non poteva più parlare, ma nei momenti di preghiera comune riusciva a seguire le orazioni muovendo ancora le labbra.

La nostra  preghiera ora è per lei. E certamente lei non mancherà di pregare per noi, per Noha, e per tutti.

P. Francesco D’Acquarica

 
Di Marcello D'Acquarica (del 01/03/2013 @ 22:17:45, in I Beni Culturali, linkato 3129 volte)

La telenovela dei famigerati Beni Culturali di Noha continua. Mi sembra una di quegli sceneggiati a puntate degni della nostra televisione, così ancor oggi incredibilmente seguita (v. don Matteo). Per giunta gratis, senza cioè l’incombenza canonica di alcuna tassa da pagare per i servizi.

Ci mancherebbe che ci chiedessero di pagare pure il canone, visto che i servizi li vediamo solo nel senso deleterio dell’espressione (“ci hanno fatto proprio un bel servizio”). Di fatto ogni volta che noi abbiamo indirizzato delle domande in merito ci è stato risposto: “Adesso tocca a voi!”

Così, come un fulmine a ciel sereno, è giunta al Circolo culturale Tre Torri di Noha, da parte della Soprintendenza della Regione e della Provincia (non sia mai che qualcosa ci pervenga dal Comune di Galatina) la risposta alle tante domande che ci siamo fatti e che abbiamo rivolto a lor signori\e nei tempi dei tempi.

Di recente, nel mese di dicembre 2012, su questo stesso sito, abbiamo condiviso una lettera aperta indirizzata al Sindaco e all’Assessore alla cultura in cui si elencavano, punto per punto, le innumerevoli richieste inerenti i nostri beni culturali e rivolte all’attenzione della Soprintendenza.

Chissà a quale delle domande della lettera aperta hanno pensato di rispondere i mandatari della missiva recapitataci (e che di seguito alleghiamo)? Ma non è questo il punto, l’importante è che lo abbiano fatto. La cosa più sconvolgente è che la risposta sembra priva di senso logico per almeno due ragioni.

Nella lettera identificata con il n. di protocollo 000417, e che alleghiamo di seguito, leggiamo infatti:

Si riscontra la nota in oggetto e si rappresenta che la Regione, nei passati cicli di programmazione è stata fortemente impegnata in una azione di supporto e sostegno delle amministrazioni locali per il recupero, la conservazione, la riqualificazione e la fruizione del ricco e qualificato patrimonio culturale diffuso nel territorio. Sia attraverso lo strumento degli Accordi di programma quadro (delibere Cipe 142/99; 17/03; 20/04; 35/05; 3/06), per quanto riguarda la programmazione di Fondi FAS, che per il tramite delle varie azioni del PPA dell’Asse IV, linea 4.2.1. del PO FESR 2007-2013, sono state erogate risorse a beneficio di complessi monumentali di pregio, teatri storici, aree archeologiche, musei e biblioteche.

La parte evidenziata (a noi così giunta), sembra quasi voler sottolineare il fatto che, essendo già state erogate le risorse, qualcuno se ne guardi bene di richiederne delle altre. Come d’altronde viene specificato chiaramente tre righe dopo nella lettera stessa.

Ora ci viene spontanea la domanda: “Come e da chi sono state erogate e consumate le risorse di cui si parla in questa lettera?”.

Secondo punto o dubbio. Nella letterina di Natale pervenutaci si parla di “stato di avanzamento della progettazione che consenta di valutare il programma di fruibilità pubblica del bene”.

Di cosa parlano? Esiste, dunque (a nostra insaputa) una progettazione di fruibilità dei nostri beni in cui qualcuno s’è impegnato? E per quale ragione, se così fosse, i cittadini di Noha ne sono tenuti all’oscuro?

Non ci sembra di aver mai chiesto soldi o progetti ai Dirigenti firmatari del protocollo Regionale, dott. Mauro Paolo Bruno e Avv. Silvia Pellegrini, ma semplicemente un vincolo giuridico affinché quei beni siano salvaguardati da qualsiasi atto vandalico o eventuali progetti pseudo-legali. Inoltre, visto che la suddetta comunicazione protocollata (per la quale si sono scomodati i Dirigenti sunnominati e il Presidente della Provincia di Lecce), è stata inviata all’attenzione del Signor Sindaco del Comune di Galatina, di  cui siamo riconosciuta periferia, saremo degni questa volta di un Suo interessamento? Oppure la puntata si chiuderà con l’ennesima calata del sipario sul mistero dei Beni Culturali di Noha?

Marcello D’Acquarica

iconLettera

 
Di Marcello D'Acquarica (del 04/02/2013 @ 22:16:12, in NohaBlog, linkato 3424 volte)

Leggendo il titolo di questo pezzo, una persona normale si chiederebbe immediatamente: “Contro a favore di chi o che cosa?”
Ho come l’impressione che la sindrome del fare (di cui solitamente si ammalano i nostri pseudo-politici in tempi di elezioni) stia dividendo le candide anime dei nostri indefessi servitori.
Mi chiedo cosa ci voglia a capire che un progetto, per il solo fatto d’essere tale, porta sicuramente lavoro. E per favore, non stiamo tanto a guardare a chi lo porta, questo lavoro. Se a nostri paesani o forestieri, o addirittura di un’altra nazione. Lo porta, punto.
Perché rifiutarsi a prescindere, quasi per puntiglio, di avallare l’intenzione di essere a favore di questo benedetto mega-parco, anche se poi non sappiamo nemmeno cosa ci costruiranno dentro. Magari scopriremo che si tratta della Florida Salentina, della terra promessa, o della fortuna dei galatinesi. In fondo che saranno mai venti o trenta ettari ricoperti di capannoni, di cemento e di catrame, al posto del terreno destinato all’agricoltura, e forse a degli ulivi rinsecchiti (che costa più tenerli che tagliarli). L’olio? Nei supermercati lo vendono già imbottigliato a meno della metà del costo che dovrebbero sostenere i nostri sfortunati contadini per produrlo. Se poi proprio tutto dovesse andare a monte (dei fiaschi di Siena) faremo come fecero millenni addietro i nostri avi che per ripulire la terra da cui cavare il necessario per vivere: raccolsero a mano, una per una i miliardi di pietroline che la riempivano. Certo loro non avevano le talpe o le ruspe, e c’hanno impiegato millenni, noi no. Con la moderna tecnologia, il nostro piccolissimo mega-parco Cascioni, lo trituriamo in un batter d’occhio. La fresa meccanica, comunemente detta “talpa” che stanno adoperando per il tunnel del traforo in Va di Susa, riesce a frantumare in media dai 10 ai 20 metri di roccia al giorno.
Dico io, se proprio il mega-parco dovesse rivelarsi un fallimento, che sarà mai il costo della frantumazione di qualche tonnellata di cemento (magari pure di scarsa qualità). Tanto andrebbe sempre bene per costruire altri mega-parchi. In fondo “ce lo chiede l’Europa”. E poi fare e disfare non è tutto un lavorare?
Certo che se però ci facessero vedere il fantomatico mega-parco in qualche modo sarebbe meglio. Così, giusto per vedere se ci piace. Che so io, per esempio un modellino simulante forme e materiali, un disegno tridimensionale, oppure delle immagini ricavate da quei fantastici programmi 3D di cui fanno uso gli studi di architettura.
Vuoi che una società forte ricca e potente come la nostra Pantacom non sia in grado di farci apprezzare questo fantomatico progetto? E poi, leggendo certe interviste senza filtri ti viene da chiederti: come? Anche il Comune di Nardò comprerebbe a scatola chiusa? O forse da qualche parte nella scatola c’era un foro da cui si poteva percepire che “meravigliosa opera è il mega-parco”?
Su dai Signor Sindaco, a volte bisogna turarsi il naso (e pure occhi e orecchie) e firmare, “per il bene di Galatina”, “per le ricadute sull’occupazione”, “per il turismo” (infatti i turisti verranno a frotte qui da noi: non vedono l’ora di farsi 2000 chilometri per vedere il nostro stupendo mega-parco nuovo di zecca), “per il futuro dei nostri figli” (che non vedono l’ora di fare i cassieri, o gli scaricatori di pezzi per i comodini Ikea), “per il progresso”, “per la crescita” (delle menzogne), per questo e per quell’altro. “Firma, caro Sindaco! Dopo parleremo dei contenuti”, ha esordito così un consigliere comunale davanti al gran rifiuto.
E poi vuoi mettere? Finalmente i galatinesi avranno un posto dove passare le serate d’inverno, quando in casa ci si annoia a guardare sempre le solite televendite Raiset, anche perché scaldare casa costa sempre di più. Meglio andare tutti insieme al calduccio nei nuovi capannoni del mega-parco, come fanno quelli delle città emancipate. Tanto qui di contenitori culturali, se ne parla da tempo ma di fatto non se ne vedono (oppure si restaurano, come quello della vecchia scuola elementare di Noha e poi si chiudono subito, non sia mai che qualche attività culturale risvegli le coscienze sopite dalle scemenze). Finalmente le nostre passeggiate avranno una meta a corto raggio. A chilometri tendenti a zero. Collemeto è ad un fischio, ad un tiro di schioppo, ad uno sputo. 
Con le sempre più frequenti offerte sui prezzi della benzina ci potranno andare proprio tutti. Sarà un po’ come andare a fare una bella scampagnata, fuori dal caos del traffico cittadino.
Insomma basta con queste quattro vetrine stra-consumate della piazza, del centro, di via Roma, di corso Porta Luce, e dei comuni limitrofi. Tutti al mega-parco Cascioni, in fila indiana, oppure senza alcun ordine, a caso, come le pecore. Tutti a comprare chincaglierie low-cost, che al primo giro di danza finiranno dritte dritte nei rifiuti. Tanto poi ci sarà l’inceneritore Colacem a ridurre tutto in fumo.  
Ma al nostro consigliere comunale, probabilmente i contenuti dei progetti non interessano, punto. Tra l’altro, ha una memoria talmente labile che non ricorda nemmeno più chi fossero i suoi compagni di scuola. Chissà cosa ricorderà delle materie studiate.

Caro Sindaco non fare il permaloso e non ti offendere se dicono che sei una brava persona, firma e poche ciance. Ma prima di firmare: Pensa …Pensa…Contro chi sotterra la coscienza nel cemento…[tratto dal testo della canzone “Pensa” di Maurizio Moro].

Marcello D’Acquarica

 
Di Albino Campa (del 03/08/2020 @ 22:15:29, in Comunicato Stampa, linkato 797 volte)

Dallo scorso 24 giugno hanno preso il via i nuovi progetti di Servizio Civile Universale attivati dal Comune di Galatina.  Denominati “In Reading 2018” e “Monitor 7018” i due progetti vedono l’impiego di numero otto operatori volontari che presteranno il proprio servizio sino al 23 giugno 2021.

I volontari del progetto “In Reading 2018” si occuperanno del settore patrimonio storico, artistico e culturale – “cura e conservazione biblioteche”. Tra le azioni mirate ad attribuire un maggior valore sociale alla lettura si annoverano quelle volte a migliorare nel bambino le competenze necessarie per realizzare un rapporto attivo-creativo-costruttivo con il libro.

Il rafforzamento della sensibilità ambientale in tutta la comunità, in particolare tra i giovani, affinché si impegnino a tutelare e salvaguardare il territorio sono invece alcuni tra gli obiettivi fondamentali degli operatori volontari impegnati nel progetto “Monitor 7018”. Un’esperienza importante nel settore del patrimonio ambientale e della riqualificazione urbana (prevenzione e monitoraggio inquinamento dell’aria).

A poco più di un mese dall’inizio dell’attività si può dire che lo scotto dell’impatto con la splendida esperienza del Servizio Civile Universale è stato superato e ci si avvia verso un percorso di integrazione, di inclusione e di coesione sociale finalizzato a contribuire in forma attiva allo sviluppo della nostra città.

In questi giorni già avviata la formazione specifica e a breve partirà anche la formazione generale degli operatori volontari dei due progetti.

Progetto "In Reading 2018"

Progetto "Monitor 7018"

 
Di Andrea Coccioli (del 27/01/2015 @ 22:15:23, in Comunicato Stampa, linkato 1884 volte)

In merito alle notizie apparse sulla stampa ci tengo a precisare che la Regione non ha messo in mora il comune di Galatina, si tratta solo di un giusto sollecito alla rendicontazione finale. Non è stata inoltrata ai comuni dell’ambito nessuna richiesta di restituzione di somme percepite. Le somme non sono state spese per altri fini ma sono a disposizione dei Comuni. Appena il lavoro di rendicontazione finale verrà correttamente effettuato le residue somme del progetto verranno trasferite agli altri comuni. Il progetto Bollenti Spiriti è un progetto regionale che il Comune Galatina ha accolto con grande entusiasmo dall’inizio e tutto è stato gestito al meglio considerando che, nello specifico, il Laboratorio Urbano di Galatina, inserito nel Palazzo della Cultura, è un contenitore culturale che funziona bene permettendo anche ai giovani di utilizzarlo in tutte le sue potenzialità e per le finalità che il progetto vincitore del bando permetteva. I lavori di adeguamento sono stati completati velocemente e i costi di gestione sono stati rendicontati e pagati interamente ai gestori. Si tratta ora di fare il punto sullla rendicontazione degli altri comuni interessati al progetto collaborando con l’ufficio regionale che si occupa del progetto Bollenti Spiriti.


Andrea Coccioli
 
Di Antonio Mellone (del 29/04/2012 @ 22:11:49, in NohaBlog, linkato 3613 volte)

Giuro che questo è l’ultimo pezzo della mia, chiamiamola così, trilogia pre-elettorale. Mi spiace tediare il lettore (quell’uno che sarà) per la terza volta su di un tema fritto e rifritto; tuttavia talora non si può prescindere da certe elucubrazioni per puntualizzare l’ovvio.
Se mi fosse concesso, passerei subito prima o subito dopo i clerici vagantes - che in questi giorni come tanti commessi viaggiatori stanno passando “a benedire” le nostre case, a promettere mari o monti (Mario Monti?), a distribuire i santini su cui è effigiata la loro immagine ed il loro motto (che parla), e finalmente ad implorare la nostra croce sul simbolo del loro partito e sul loro nome prima di imbucare nell’urna la scheda elettorale – dicevo: passerei io, porta a porta, cercando di convincere i miei concittadini non tanto a chi dare il voto, quanto a chi NON darlo. 
E lo farei usando più o meno queste parole: “Caro concittadino, non votare gli arrivisti, i faccendieri, i profittatori, i navigatori sotterranei conto terzi, i marpioni vecchi ed i marpioni “giovani e concreti”, i soliti noti che si presentano come esponenti del nuovo che avanza, mentre di fatto sono il vecchio che è avanzato. Non votare chi per opportunismo cambia facilmente casacca, chi passa da destra a sinistra, e viceversa (Franza o Spagna purché se magna). Non votare gli inguardabili, gli inaudibili, gli intoccabili, i leccapiedi, i baciapile e i baciamadonne, gli improvvisati salvatori della nostra piccola patria, i politicanti dell’ultima ora, i politicanti incalliti, quelli che ti fanno ancora credere che gli asini volano. Non votare il “trota” locale, il bifolco locale, il pirla locale, né chi è appoggiato dai mafiosi locali. Non sprecare il tuo voto a vantaggio di chi vorrebbe fare della politica la sua professione (e magari campare comodamente a tue spese); non buttar via il tuo voto in favore di chi pensa agli affaracci suoi e a quelli della sua famiglia. Non votare chi ti vede come un suddito, una pecora da tosare, un mulo da soma da sfruttare per i suoi porci comodi. Non votare gli assassini della democrazia, chi ha della politica un’idea burocratica e definisce “antipolitica” i politici veri, i soggetti della polis che invece fanno proposte politiche serie. Forse la vera antipolitica oggi è quella tradizionale, bacchettona, parruccona, paludata a nuovo ma impregnata di naftalina, pronta a scagliare anatemi contro la ragione e la passione.   
Per favore, caro elettore, non andarti a mettere nei Casini, con la scusa del centro, del moderatismo (sarebbero questi i moderati?), e dei “valori della famiglia”: come fai ancora a fidarti di chi fa i risciacqui e i gargarismi con l’acqua santa, di chi usa la religione come un vestito buono per tutte le stagioni, di chi è ancora attaccato alla sottana dei preti in nome del perbenismo e di chissà quali “valori non negoziabili”, quando poi si dimostra che il vero valore per questi formigonini, ciellini, opusdeini, in una parola “casini”, è  quello del potere e del denaro? Come fai a votare chi è appoggiato dai vari Miccichè (che vergogna!), chi è dell’UDC (unione dei condannati), chi finge di essere di centro quando di fatto è fascista nei secoli dei secoli amen? Non dare ancora (se pur l’avessi già fatto) il tuo suffragio ad un partito che nel corso di questi anni ha portato l’Italia nel baratro economico, finanziario, sociale, culturale e politico: sì, il partito dell’amore (a pagamento), il partito del “nuovo miracolo italiano”, il partito del “meno tasse per tutti”, il partito de “la crisi è alle nostre spalle”, il partito della quarantina di leggi porcata o leggi-vergogna, quello personale del bifolco di Arcore, il papi delle cene eleganti, del bunga-bunga, anzi del burlesque, l’amico del barbaro leghista, e delle prescrizioni brevi.
Non votare chi non ha sale in zucca, e vuole avvelenarti con il CDR (combustibile derivante da rifiuti), con gli inceneritori (che, per prenderti in giro, ribattezza come “termovalorizzatori”). Non sprecare il tuo voto dandolo a chi non ti merita, a chi s’infischia del territorio che vuole martoriare ancora con il cemento, con i pannelli fotovoltaici, con i centri commerciali, con le cave trasformate in discariche di rifiuti di ogni tipo, con i nuovi comparti artigianali o commerciali o per “civili” abitazioni, “in nome della crescita”. Non votare chi deride il lavoro di tanti concittadini, che pur non appartenendo ai partiti politici ed in nome della democrazia partecipativa lottano per la salvaguardia dei beni comuni, delle risorse pubbliche, della campagna, della natura, dei beni culturali (il cui scempio si compie sotto i nostri occhi proprio mentre ci si professa – o ci si atteggia a - tutori, difensori, paladini di questi beni culturali).   
Non votare chi vuole uccidere il tuo futuro e quello dei tuoi figli in nome del “progresso”, del profitto, del capitale, del denaro, dei suoi interessi di bottega…
E’ vero che alla fin fine le persone da votare si conterebbero sulle dita di una mano. E sarebbero da ricercare con la lanterna, anzi come si fa con un ago nel pagliaio.
Ma un popolo virtuoso sa e deve scegliere secondo coscienza. Se ne ha ancora una.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 20/01/2021 @ 22:10:54, in Comunicato Stampa, linkato 894 volte)

L’antica chiesetta Santa Lucia (da non confondere con l’attuale di via Roma, i cui lavori ebbero inizio nel 1922), situata all’inizio della strada per Noha, è uno dei tanti beni comunali che attendono una nuova vita.

Il luogo di culto, molto venerato nel passato, è una testimonianza delle nostre tradizioni religiose, architettoniche e culturali; una volta recuperata, assieme alle tante opere presenti a Galatina (non solo la Basilica di Santa Caterina D’Alessandria), diverrà una nuova occasione per incrementare il turismo religioso, che, in questi anni (anche nell’ultimo colpito dalla pandemia), ha avuto un notevole incremento.    

Una storia ultracentenaria non può andare perduta. Sorta, come tramandato, in sostituzione di un’edicola votiva, che segnalava il luogo dove la strada Reale si incrociava con la Lecce - Leuca, denominata il “cammino di S. Pietro”. Poco distante venne, infatti, rinvenuta la pietra dove si sedette l’Apostolo, in cammino dalla Terra Santa a Roma, e nel lontano 1665 traslocata nella Chiesa Matrice, ammirata e venerata da centinaia di pellegrini.. 

In più occasioni, le Amministrazioni che si sono alternate alla guida di Palazzo Orsini, si sono impegnate a trovare i finanziamenti per il restauro.

Il primo intervento è datato 1993. L’allora sindaco, il  prof. Zeffirino Rizzelli, aveva inserito nel programma elettorale e nella sua dichiarazione programmatica, la necessità dell’acquisto, sino ad allora di proprietà privata; un decreto sindacale, nello stesso anno, dichiarò la struttura patrimonio artistico. Promessa che non ebbe seguito per l’interruzione anticipata del suo mandato.

Nel 2000 si completò l’acquisizione al patrimonio comunale, il proprietario la cedette al prezzo simbolico di mille lire, il sindaco di allora era Giuseppe Garrisi.

Il 2019 sembrava segnare una svolta, e l’avvio della fase di progettazione e restauro sembrava imminente, e in poco tempo la chiesetta resa fruibile alla comunità. L’avvio dei lavori fu reso possibile grazie ad un finanziamento di 25.000 euro della Sovrintendenza provinciale. Un primo intervento aveva permesso l’espianto di un albero di fico, cresciuto rigoglioso sul tetto. Per dimostrare che si faceva sul serio, e che ambizione dichiarata della Giunta Amante era quella di lavorare con sollecitudine per conservare il copioso patrimonio culturale, la struttura fu ingabbiata con robusti tubi innocenti, il tetto protetto da una solida copertura. Anche in questa occasione, le aspettative sono andate deluse: a circa due anni tutto è rimasto immutato, non le infiltrazioni, l’umidità e l’erbacce, peggiorando così lo stato di abbandono.

Una domanda, infine, è legittima: il finanziamento di 25.000 euro è stato già speso per la messa in posa dei tubi e della copertura e il pagamento di due anni del loro affitto?

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA

 
Di Redazione (del 28/05/2019 @ 22:10:52, in Comunicato Stampa, linkato 1218 volte)

La cultura è alle fondamenta del nostro Paese ed è il motore del nostro assetto costituzionale infatti, come si afferma nell’articolo 9 della nostra Costituzione, la Repubblica promuove il suo sviluppo.
Allora perché non riconoscere come cittadini italiani bambine e bambini stranieri cresciuti in Italia, inseriti nei percorsi educativi e scolastici italiani e che hanno completato il ciclo di studi qui nel nostro Paese? Con la proposta di legge d’iniziativa popolare sullo ius culturae si vuole fare proprio questo: attribuire la cittadinanza a tutti quei figli di genitori stranieri che hanno portato a compimento gli studi in Italia, che ogni giorno condividono sogni, ambizioni e passioni con i loro coetanei italiani, che avranno il diritto un domani di votare e di partecipare attivamente alla comunità nella quale vivono facendo valere le proprie idee e i propri ideali. Il progetto di legge è pronto, si è deciso infatti di proporre il medesimo testo votato dalla Camera dei Deputati nella precedente legislatura, un testo certamente non perfetto ma che rappresenta lo strumento più immediato per sollecitare il Parlamento a riaprire quel dibattito. E’ urgente che l’Italia affronti la questione dei “nuovi italiani” e si doti di una legge moderna sulla cittadinanza che sappia adeguarsi alle attuali esigenze del Paese che non può rimanere legato alle medesime leggi di un tempo. Lo scenario è infatti cambiato e promuovere un’iniziativa del genere è di fondamentale importanza per l’avanzamento del Paese in ambito culturale ma soprattutto sociale.
Come Comitato d’Azione Civile di Galatina abbiamo deciso di aderire a questa iniziativa nazionale e abbiamo lanciato una raccolta firme aperta a tutti i cittadini maggiorenni. Nella mattinata di Domenica 2 giugno saremo in Piazza Alighieri dove sarà possibile sottoscrivere la nostra proposta, appoggiati anche dalla Consulta dei Giovani di Galatina e in particolare dalla Presidente Marika Martina la quale dichiara: “mi sono spesso interrogata sul perché non bisognerebbe riconoscere la cittadinanza a chi completa con successo un ciclo scolastico nel nostro paese. La società italiana potrà solo trarre vantaggio dall’inclusione di giovani ragazzi che, figli di genitori stranieri, studiano nelle scuole della Repubblica, parlano correttamente la lingua italiana, ne abitano le città. È contraddittorio insegnare loro i valori contenuti nella Costituzione di un paese che li respinge come cittadini. Attraverso lo ius culturae, inoltre, si amplia e valorizza il ruolo della scuola come luogo in cui si costruisce il senso civico, palestra formativa dei cittadini di domani. Sostenere insieme alle ragazze e ai ragazzi della Consulta dei Giovani di Galatina questa iniziativa, portata avanti da Caterina Luceri, è importante: rimanendo estranei nei confronti di qualsiasi schieramento politico, diamo lustro ad idee degne di merito per il miglioramento sociale, incline all’integrazione.”
Un ringraziamento anche all’Amministrazione comunale e in particolare al Sindaco Dott. Marcello Amante, alla Vicesindaco Sig.ra Maria Rosaria Giaccari e al Consigliere Dott. Pierantonio De Matteis per aver accolto con favore la nostra iniziativa e averci guidato nella fase organizzativa dell’evento.
Un piccolo gesto quello di apporre la firma ma di fondamentale rilevanza per far arrivare questa iniziativa fino a Roma. Bisogna infatti raccogliere a livello nazionale almeno cinquantamila firme per far diventare #italianochistudia non più solo uno slogan ma una battaglia di diritti che può diventare realtà e che può cambiare in meglio il nostro Paese.

Caterina Luceri

coordinatrice Comitato d’Azione Civile Europa (Galatina)

 

Domenica 27 Ottobre 2019, alle ore 10:00, presso i locali della Società Operaia di Galatina siti al civico n. 34 di Via Umberto I, dopo una brevissima cerimonia di proclamazione di nuovi soci effettivi e di nuovi soci onorari, si terrà un momento culturale per la presentazione dello studio del Prof. Giancarlo Vallone, inserito all’interno del libro “La Società Operaia di Mutuo Soccorso di Galatina – centoquaranta anni di storia”. Quest’anno, infatti, il sodalizio presieduto da Marco Papadia, ha compiuto  140 anni dalla sua fondazione avvenuta il 06 marzo del 1879.

Ospite principale della cerimonia il Prof. Giancarlo Vallone che presenta  “La Società Operaia di Galatina nei primi dieci anni della sua storia”, un suo lavoro di ricerca, che fu presentato in sintesi in occasione della cerimonia di anniversario di fondazione del 10 marzo. Ci dice il Professore: << La Società Operaia ha molte cose individuabili, e due uniche che si legano una all’altra; un’antica tradizione ed un archivio che ne segue per 140 anni le vicende, sullo sfondo si scopre con un taglio nuovo l’intera storia della città. >>

La prima parte del libro riprende integralmente l’intervento che tenne il 06 marzo 1979 Monsignor Antonio Antonaci nell’occasione del centesimo anniversario del sodalizio. Vale la pena essere presenti, e poter cogliere questo momento unico. Saranno presenti le autorità cittadine.

La cittadinanza è invitata a partecipare.

Candida Calò

 
Di Redazione (del 01/03/2013 @ 22:09:17, in Comunicato Stampa, linkato 3154 volte)

La giornata internazionale della donna (8 marzo) è stata istituita per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Ancora più valore è da riconoscere a questa ricorrenza in un periodo in cui tutto il mondo è infiammato dalle proteste (Zapatos rojos, Flash mob di San Valentino) contro quell’ondata barbarica di violenza chiamata femminicidio.

Il Salotto di Cultura “Galatina Letterata”, impegnato e contraddistinto nell’ambito della promozione culturale e artistica del territorio, ha deciso di realizzare un contenitore culturale, dal titolo “Donna è…”, allo scopo di valorizzare e promuovere l’impegno femminile nei vari campi del sociale, mese di marzo, da sempre dedicato alla donna.

Il primo di questi eventi è dedicato all’arte, con l’iniziativa “Segni di Donne”, una collettiva d’arte che avrà luogo nel Museo Civico “P. Cavoti” di Galatina, dal 2 marzo al 18 marzo 2013. La collettiva vedrà la partecipazione di diverse artiste, che attraverso le loro opere rappresenteranno il modo di sentire l’arte al femminile. All’interno della mostra verranno proiettati dei cortometraggi del regista Elio Scarciglia, video racconti che narrano la donna, attraverso la musica e la danza.

Le artiste che esporranno i loro lavori sono Fabiana Luceri, Rossana Giannico, Gabriella Torsello, Maria Luce Musca, Tonia Romano, Filomena Vigna, Tiziana Sciacovelli (Tathiana Shake Welling), Pina Gorgoni, Francesca Colitta e Paola Rizzo.

L’inaugurazione avrà luogo sabato 2 marzo, allo ore 18.30, e si avverrà della collaborazione e della critica d’arte della Professoressa Rosamaria Dell’Erba, che accompagnerà i visitatori nel percorso della mostra.

In apertura del percorso, anche un racconto inedito della scrittrice Daniela Bardoscia, intitolato “Da donna a donna…

Cordialmente,

Daniela Bardoscia

(Galatina Letterata)

 

Pubblichiamo la lettere inviata il 18 marzo 2021 all'Amministrazione Comunale e della quale si attende ancora una seria valutazione del problema.

Il pericolo di crollo calcinacci o di parti sporgenti dal profilo della facciata di tutta la struttura in oggetto è tutt’altro che improbabile.
Abbiamo segnalato più volte ai tecnici comunali intervenuti per dei controlli, la necessità di un risanamento della struttura nel suo insieme, comprendendo quindi anche gli interni che mancano delle funzioni basilari, con l’obiettivo di ripristinare l’agibilità, ma forse si sta sottovalutando il problema dal punto di vista “sicurezza” pubblica.
Sul lato destro della torre dell’orologio, per chi lo osserva dalla piazza, è evidente a occhio nudo lo stacco dal muro del cornicione verticale in tutta la sua lunghezza, non è altrettanto visibile lo stato di aderenza delle altre parti intorno all’aquila, tantomeno si può dire dei massi calpestabili della balconata. Oltretutto il 18 giugno del 2013 si staccava improvvisamente un pezzo simile del balcone al primo piano della casa attigua, arrecando gravi danni ad una automobile in sosta, e per fortuna non a persone. La fortuna finora ci ha assistiti ma forse non è il caso di continuare così.

http://www.noha.it/noha/articolo.asp?articolo=1039

Crediamo non ci sia più tempo per attendere progetti dedicati e finanziamenti relativi che non arrivano mai, la salvaguardia della sicurezza per chiunque si trovi a transitare nell’ambito adiacente alla struttura va ben oltre all’aspetto indecoroso di un Bene Storico e culturale, va perfino oltre alla assurda assenza di un meccanismo che faccia funzionare l’orologio, il risanamento conservativo e/o di ristrutturazione edilizia è già di per sè un progetto.

Chiediamo all’Aministrazione Comunale che intervenga al più presto possibile sullo stato pericolo che incombe su tutto il tratto prospiciente alla struttura pubblica, restituendo all’area la sicurezza dovuta.

Download PDF.

Il Direttivo di NoiAmbiente e Beni Culturali odv; Noha e Galatina

 

 
Di Redazione (del 17/03/2013 @ 22:06:56, in NohaBlog, linkato 4093 volte)

L’ultimo campionato di calcio agonistico disputato nella nostra cittadina risale a circa 30 anni fa.

Correva l’anno 1984, quando il “NOHA CALCIO” militava nel campionato calcistico di Seconda Categoria.  Sono passati circa 32 anni e da allora a Noha non c’è più stata una squadra di calcio di questo livello. Eppure, a sentire i commenti dei nostri concittadini, era davvero bello quando la domenica si andava allo stadio comunale con tutta la famiglia a vedere la partita. E’ pur vero che molte cose sono cambiate, anche perché magari prima non c’erano tutte quelle distrazioni che la modernità ci ha portato e che, forse, non favoriscono il ritorno a Noha di un’iniziativa così bella, ma sognare non fa mai male.  Nonostante tutte le tele-cavolate, le oasi dei mega-centri commerciali dove regna il nulla culturale o sportivo,  il calcio per fortuna non passa di moda, e resiste perfino agli tsunami delle partite truccate e delle scommesse "dopate" . Pertanto i numerosi ragazzi nohani che volessero partecipare giocando il calcio migliore, quello sano e senza finzioni, sono costretti a “emigrare” nei  paesi limitrofi per iscriversi ad una scuola di calcio (e, perché no, tentare il “sogno” di costruirsi una carriera). Non è bello vedere i nostri ragazzi andar via da Noha per soddisfare questa loro passione, soprattutto perché, se andiamo a vedere articoli e foto di circa trent’anni fa, notiamo che la maggior parte dei calciatori di allora erano nativi della nostra frazione. Noha, infatti, è sempre stata un buon vivaio di calciatori provetti, molti cresciuti a quella scuola di calcio che era la strada (un tempo quella che dava la miglior formazione sportiva ed umana). Per onor di cronaca, è bene ricordare che  la formazione del “Noha Calcio” pubblicata nella foto, in due anni ha conquistato la promozione dalla Terza alla Seconda Categoria, ottenendo una serie di vittorie giocando sul campo comunale di Noha (ed, in trasferta, sui campi di calcio di mezzo Salento, sempre seguita da folto pubblico di tifosi organizzati con striscioni, tamburi, coriandoli e fumogeni multicolori). Oltre alla buona volontà ed alla passione degli sportivi sono certamente necessari l’impegno di tipo economico-finanziario, il tempo da dedicare alla causa, e soprattutto la collaborazione di un gruppo di persone affiatate per tutta una serie di attività organizzative. Ovviamente in tempi di forte crisi economica, come quella che stiamo vivendo e che colpisce aziende e famiglie, potrebbe sembrare azzardata la proposta di in una nuova avventura calcistica nel nostro paese. Le difficoltà sono non poche, certamente. Ma penso che con la passione si possano superare tutti gli ostacoli. E chissà che proprio dalle minacce non nascano delle opportunità anche in questo settore. Questo è il mio appello ed il mio augurio. Mai dire mai.

Antonio Mariano  (’91)

La formazione del Noha 83-84: da sinistra ,in piedi Notaro (allenatore), Fuso, Giurgola, De Mitri, Navone, Mariano P., Gatto, Marra, Guido.
Da sinistra, in basso: Serra, Mariano M, Filoni, Sindaco, Coluccia, Notaro ,Mauro.

I quadri societari erano i seguenti: PRESIDENTE: Donato Rizzo, VICEPRESIDENTE: Alfredo Negusini, CASSIERE: Pietro Coluccia, ALLENATORE: Antonio

 
Di Redazione (del 12/07/2019 @ 22:06:12, in Comunicato Stampa, linkato 1152 volte)

La Città di Galatina e Arci Lecce presentano sabato 13 luglio"Intrecci di notte – La cultura unisce", una serata ricca di iniziative, inserita nell’ambito della rassegna estiva “A cuore scalzo”, promossa dall'amministrazione comunale.

Tra le iniziative in programma il concerto gratuito della “BandAdriatica” in Piazza San Pietro, oltre a dibattiti, testimonianze, stand gastronomici, workshop e spettacoli per continuare a crescere come comunità responsabile e consapevole attorno alle tematiche della migrazione e dell’accoglienza.

 

Sarà il coro Made in World, composto da richiedenti asilo e rifugiati ospiti nei progetti di accoglienza integrata gestiti da Arci Lecce e diretti dal maestro Andrea Cataldo, ad aprire il concerto di Claudio Prima e compagni che condurranno il pubblico in un vero e proprio viaggio musicale tra le coste del Mediterraneo.

BandAdriatica, la band che voga sulle onde agitate della musica salentina con elementi di tutte le coste sonore del Mediterraneo, porterà in scena l'ultimo lavoro Odissea. Uno spettacolo coeso e potente, arricchito da nuove coreografie, dove i linguaggi si armonizzano con le melodie popolari nel fervore meticcio delle città portuali. 

Dall'ex Monastero di Santa Chiara a Piazza San Pietro, i luoghi più significativi della città si intrecceranno con un programma ricco di iniziative, sostenibile e eco-friendly

L’evento sarà rigorosamente plastic-free, grazie al Comune di Galatina risultato vincitore del bando “Ecofeste” promosso dalla Regione Puglia; saranno utilizzate posate e stoviglie completamente compostabili e verrà distribuito materiale informativo. Fondamentale sarà la presenza di Officine Cittadine, che porterà “in piazza” una serie di laboratori e attività, per favorire la partecipazione cittadina nella realizzazione di una società democratica, economicamente efficace, socialmente equa, ecologicamente sostenibile e culturalmente diversificata. 

Numerosi anche gli espositori presenti lungo alcune strade del centro storico, tra cui l’associazione Nerò di Zollino con zafferano e legumi, l’apicoltore Saverio Alemanno, Canapa e Dintorni con prodotti tessili di canapa e Luna Laboratorio Rurale.

Ad aprire la serata, ore 19.30, in Piazza Galluccio, l'incontro di presentazione con gli interventi di Marcello Amante, sindaco di Galatina, Cristina Dettù, assessora alla Cultura e Anna Caputo, presidente di Arci Lecce. A seguire la performance teatrale di Gianluca Carrisi dal titolo “Le regole del viaggio”, attraverso il quale l’attore salentino interpreterà gli appunti che due etiopi rifugiati scrissero prima di partire da Addis Abeba per raggiungere le coste europee. 

Dalle 20.00 Piazza Galluccio ospiterà il laboratorio gratuito a cura di Blablabla "Arte migrante. L'immigrazione spiegata ai bambini" e per l’intera durata della manifestazione l'esposizione dei lavori artigianali realizzati dai ragazzi richiedenti e gli stand gastronomici con cibo dal mondo curati dal progetto Sprar "Safia Ama Jan" di Galatina. 

Uno spazio speciale sarà dedicato al progetto "Gombo - il frutto dell'integrazione" di Arci Lecce e grazie alla collaborazione del Panificio "Notaro" e della Pasticceria "Dolce Arte", sarà possibile degustare alcuni piatti della tradizione salentina cucinati con la tipica pianta originaria dell'Africa.

Nella stessa piazza, sarà possibile partecipare dalle 20 alla "biblioteca vivente", con la collaborazione del Servizio Civile "In reading 2017”.

Inoltre, rientra nell’ambito di Intrecci di Notte anche l’iniziativa dell’associazione Egerthe: la presentazione del libro LAMIERE, introdotto da Ettore Marangi, missionario a Nairobi, e con l’intervento di Phina Ajuoga. L’evento si terrà al Palazzo della cultura (P.zza Alighieri) a partire dalle ore 20.00.

A partire dalle 21.00, all'interno dell'ex Monastero di Santa Chiara, restituito recentemente alla città, si svolgerà lo spettacolo di Milonga a cura di Almavals di Stefania Filograna, accompagnati dal duo Lucia Conte e Monica Terlizzi. Spazio alla musica jazz, invece, in Piazza Orsini con Filippo Bubbico che sullo sfondo della storica Basilica di Santa Caterina, accompagnato da Dario Congedo e Gino Semeraro, porterà in scena una contaminazione artistica inedita.

“Intrecci di Notte è, prima di tutto, una sfida culturale – afferma l’assessore alla cultura Cristina Dettù - un progetto ambizioso che vuole regalare alla Città non solo un programma ricco di eventi, ma anche un messaggio importante: far scorrere lungo le strade e le piazze di Galatina l’essenza vera della cultura, quella di unire, creare, intrecciare le maglie della propria vita, del sapere, delle proprie emozioni per realizzare un qualcosa di unico, che sia in grado di aprire la mente e il cuore, resistendo alle storture della civiltà di oggi. Un festival che già nella sua organizzazione, rappresenta l’”intreccio” perfetto di tutto questo”.

Ufficio Stampa - Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 03/07/2022 @ 22:06:06, in Fetta di Mellone, linkato 670 volte)

Intendo aprire solennemente la stagione lirica delle Fette di Mellone - Estate 2022 con un cenno alle motivazioni circa la mia Assoluzione nel processo intentato contro di me da un personaggio politico locale (tra le decine cui ho diciamo lisciato il pelo, incluso quello sullo stomaco), del quale è ormai giusto e pio far calare definitivamente il sipario. Eh sì, forse molti fra voi non sanno che una di codeste Fette fu portata in tribunale nel 2015 e - tra indagini, opposizioni all’archiviazione, torture a sintassi-grammatica-e-ortografia, giudizi sommari (o forse somari), e mille rinvii mai richiesti dal sottoscritto - fatta sedere sul banco degli imputati per un settennato, cioè fino al 24 marzo scorso, giorno del sentenziato proscioglimento “perché il fatto non costituisce reato”. A dire il vero, dopo una prima querela (alla fine rivelatasi di fatto temeraria) ne seguì un’altra, ma, purtroppo per il bi-querelante, pure la seconda accusa finì nel nulla, vale a dire da dove era partita.

Per esser ancora più chiari, stiamo parlando di tribunale penale, con un pizzico di “civile” che non guasta mai visto che in entrambi i casi la modica cifra richiestami a mo’ di risarcimento del danno (immagino morale o biologico, oppure emergente, se non proprio a titolo di lucro cessante) fu di 30.000 Euro. E devo riconoscere alla controparte una certa indulgenza nell’aver moderato la richiesta rispetto ai 100.000 Euro prospettati nella primissima denuncia sporta ai Carabinieri. Chissà poi se l’avvocato delle due cause perse sarà riuscito a ricondurre il suo assistito a più miti consigli, scongiurandolo, in nome del concetto di Difesa (soprattutto da se stessi), di lasciar perdere certi espedienti che talvolta, alla fine della fiera, rischiano di rivelarsi un tantino autolesionisti. 

E insomma, uno come me mai avrebbe pensato che il suo nome, dopo i registri scolastici, potesse andare a finire anche nel registro degli indagati per un’ipotesi di reato più o meno corrispondente alla lesa maestà. Ma tant’è. L’arma dell’ipotizzato delitto? I polpastrelli. Quelli con i quali si battono i tasti del Pc lasciandoci, invero, un po’ di impronte digitali.

A proposito dei Delitti & delle Pene, in udienza, davanti alla Gip che si occupò del mio secondo caso giudiziario, proferii queste testuali parole (le ricordo verbatim come fosse oggi quel 16 gennaio 2019): “Sig.ra Giudice, io rispondo di quello che scrivo, non delle elucubrazioni degli altri o dei loro processi inferenziali. Voglio dire che sono responsabile di quello che scrivo (e dico), non di quello che gli altri vogliono capire. Ora, siccome alla base di un giudizio (sulle cose, sulle persone o sugli accadimenti) dovrebbe esserci il verbo Sapere più che il verbo Credere, la prego di leggere il mio articolo, anzi i due articoli incriminati, incluso quello allegato all’opposizione all’archiviazione [per la cronaca il Pubblico Ministero, una sostituta procuratrice, mi dicono, molto in gamba, e severa, aveva archiviato il tutto in entrambe lo occasioni, ndr.], e di decidere se questi scritti sono corpi di un reato o armi di un delitto, o se invece il vero crimine non sia l’intimidazione a mezzo querele seriali da parte di un personaggio politico, e dunque la sua molto probabile volontà di censurare il diritto di parola, fosse, questa parola, perfino “contraria” (come dice Erri De Luca), ovvero critica o, vivaddio, satirica. Grazie per l’attenzione”. Sarà stata una mia suggestione ma mi parve di cogliere nel volto della mia giudice un lampo, come dire, di compiacimento. Qualche giorno dopo, compiacimento o meno, la suddetta Gip decretò l’inammissibilità della denuncia, chiedendosi di fatto cosa cavolo ci fosse da querelare visto che gli scritti erano sostanzialmente di critica e satira: vale a dire, volenti o nolenti, un’opera d’arte, di buono o di cattivo gusto, e, se vogliamo, una fiction, cioè un’invenzione.

Quanto alle motivazioni di cui all’inizio (una vera e propria lezione di Diritto), redatte dalla mia Giudice naturale  (che ancora amo segretamente, come parimenti le altre due summenzionate Magistrate), mi limito a pubblicarne qualche stralcio, tipo: “[…] Il Tribunale ritiene che la condotta contestata possa farsi rientrare nel legittimo esercizio di satira politica, con la conseguenza che l’imputato deve essere mandato assolto perché il fatto non costituisce reato.”. E ancora: “Il cosiddetto ‘diritto di satira’, che è una forma artistica che mira all’ironia sino al sarcasmo e alla irrisione di chi eserciti un pubblico potere, merita tutela […]”. Sentite quest’altro brano: “Lo scritto appare caratterizzato dalle forme tipiche della satira, ovvero dalla scelta di rappresentare il protagonista con toni fortemente (e palesemente) caricaturali e di estremizzarne i tratti distintivi, nonché dall’utilizzo di una narrazione esasperata, paradossale e surreale, finalizzata a rendere evidente il giudizio critico nei confronti della categoria sociale, culturale e politica di riferimento. In tal modo è il personaggio pubblico [ad esser] reso in modo caricaturale, e non la persona [la sottolineatura è mia, ndr.].” E infine: “La giurisprudenza di legittimità non esclude che anche nell’esercizio del diritto di satira si debba rispettare il canone della ‘continenza’. […]. Orbene, nel caso di specie, non ritiene il Tribunale che il limite anzidetto sia stato travalicato […]”.

In conclusione la mia Giudice ha spiegato molto bene che bisogna certamente saper leggere tra le righe, ma prima di tutto le righe, e ha sancito “In nome del popolo italiano” che il mio è uno scritto di satira politica (e forse pure di costume), che in esso non v’è alcun “gratuito attacco personale”, e soprattutto che non sono (ancora) incontinente.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 14/05/2015 @ 22:04:38, in Comunicato Stampa, linkato 1839 volte)

Il 17 maggio di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale contro l’omofobia come momento di confronto, di riflessione e di contrasto ad ogni forma di violenza, sia morale che fisica, legata all'orientamento sessuale. E' stata scelta questa data perché è la ricorrenza della rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie, pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1990. Diciamo no all’omofobia! E' questo il titolo dell'iniziativa che si svolgerà il 17 maggio ore 19.00 a Galatina, nel Chiostro del Palazzo della Cultura. In occasione di questa ricorrenza la Commissione Comunale per le Pari Opportunità di Galatina organizza una tavola rotonda allo scopo di informare, sensibilizzare e combattere il fenomeno dell'omofobia. Interverranno alla Tavola Rotonda:

Gianfranca Saracino (Presidente di AGEDO Lecce);
Antonio Sedile (docente di psicologia presso IIS "De Marco Valzani", Brindisi);
Roberto De Mitry (Arcigay Salento "La terra di Oz");
Marianna Bianco (Guerriglia culturale, Galatina);
Edoardo Mauro (GiGa, Galatina);
modera: Laura Quaranta.

L'omofobia alberga come un male oscuro nella nostra società. E' necessario rompere il silenzio parlando direttamente ai cuori della gente, affinché tutte le differenze vengano valorizzate attraverso il riconoscimento dei diritti in nome della libertà e del rispetto, valori imprescindibili in una società civile.

La cittadinanza tutta è invitata a partecipare.

 
Di Antonio Mellone (del 27/11/2013 @ 22:02:25, in NohaBlog, linkato 3556 volte)

Domenica mattina, 24 novembre 2013, solo 100 passi dividevano due piazze, anzi due ville galatinesi: villa San Francesco e la villa per antonomasia, quella grande del girodellavilla (da pronunciare tutto d’un fiato) da compiersi rigorosamente in auto.

Una villa, quella del giro, stracolma di gente; quell’altra frequentata, diciamo, quanto basta. Una a passeggio, svagata, distratta, divertita dagli sbandieratori, dai cavalli, dall’acqua benedetta e dai circenses; l’altra concentrata, attenta, impegnata a sostenere un giudice pazzo, Nino Di Matteo, che s’è messo in testa di voler scoprire la verità sulla purtroppo reale e non presunta (come invece insinuano gli amici degli amici) Trattativa Stato–Mafia.

E a causa di questo, il bravo magistrato Di Matteo si trova a passare le pene dell’inferno: da un lato minacciato di morte dalla mafia, e dall’altro processato da alcuni “compari magistrati” (questi sì politicizzati) davanti al Consiglio Superiore della Magistratura per via di un’intervista rilasciata ad un giornale; e, non ultimo, beffeggiato da Napolitano, il presidente della cosiddetta Repubblica, citato come testimone nel processo sulla Trattativa. Il quale prima si dice “ben lieto” di partecipare e poi (proprio in questi giorni) invia ai giudici la letterina di Babbo Natale in cui afferma di non sapere nulla sul tema. Ma non s’è mai vista una cosa del genere: un testimone che spedisce una lettera per chiedere l’esonero dalla sua testimonianza. Un testimone ad un processo si presenta e risponde alle domande, punto. Anche se questo testimone si chiama Giorgio II Napolitano. E questo, fino a quando la legge, almeno sulla carta, continuerà ad essere uguale per tutti.

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Nella villa San Francesco c’era l’Anita Rossetti delle Agende Rosse di Galatina con il microfono in mano - e con la rabbia che tutti dovremmo avere – pronta a spiegare ai presenti queste ed altre cose, quelle che non troveremo mai, ad esempio, sul giornale più venduto a Galatina (incredibile ma vero) cioè il quotidiano di Lecce, anzi della famiglia Caltagirone, e men che meno nei programmi televisivi. Per dirne una: il programma più visto in tv venerdì 22 novembre u.s. è stato “Tale e quale show” con 6,6 mln – dico seivirgolaseimilioni - di spettatori ed uno share del 27,4%!, ed ho detto tutto.

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I 100 passi di Galatina, dunque, sono i 100 passi d’Italia.

Mi piace pensare che anche nel resto delle città italiane ci siano altre villette San Francesco che cercano di imporsi sul frastuono del nulla o il luccichio del vuoto delle più ampie e frequentate piazze Alighieri, ovvero, ribadiamolo, di altrettanti mega-porci commerciali (è d’uopo citare un mega-porco commerciale anche qui, così il mio amico Raimondo Rodia è contento). Mi piace pensarle, queste villette San Francesco, come quella di domenica scorsa, con tanti ragazzi della Scuola Media di Noha (Istituto Comprensivo Polo 2), guidati dalla prof. Rita Colazzo - tanto di cappello per l’impegno extra-orario scolastico, e addirittura festivo - e dalla turbo-dirigente scolastica, la Eleonora Longo, sempre presente, anzi promotrice di certi tipi di manifestazioni di vera, non fasulla formazione culturale. Mi piace partecipare a convegni come questo in cui non manca mai l’artista Tonino Baldari (che non ho ben capito a quale pianta di zangone si sarebbe dovuto incatenare all’indomani per protesta), e poi ancora la Francesca, la Stefania, e Carlo, e l’Emanuele, e Luigi Longo ed i suoi “compagni” (purtroppo solo alcuni: ma dove cavolo sono andati a finire i latitanti?), e addirittura un senatore ed un onorevole, e, perché no, anche la Daniela Vantaggiato (che dopo il dovere è corsa al piacere dell’altra piazza: ma ci accontentiamo lo stesso), e decine e decine di altri compagni di lotta per il buon senso, la legalità, l’ambiente, in una parola la Costituzione della Repubblica Italiana.

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Sarebbe bello sentir risuonare in tutte le villette San Francesco d’Italia, come in quella di Galatina (ma sarebbe più bello sentirle ovunque) alte e forti le parole di Peppino Impastato, figlio di mafiosi, ma giornalista antimafia, ucciso dalla mafia: “Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!” [brano tratto dal film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana].

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Sì, “prima di non accorgerci più di niente” il magistrato Nino di Matteo ha bisogno della nostra voce, del nostro sostegno, della nostra solidarietà, visto che non li ha ricevuti (salvo errori od omissioni) ad esempio dal presidente Letta o dalla Cancellieri (figuriamoci!) o dalla Boldrini o da Renzi o dalle altre autorità-compari di merende.

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Oddio, sarebbe stato bello se anche in quell’altra piazza il mio sindaco, issato su quel palco, nel suo discorsetto di circostanza, avesse fatto appena un cenno al convegno antimafia che si svolgeva a 100 passi da lui: sarebbe bastata una frase, una sola parola di sostegno al magistrato Di Matteo. Purtroppo nulla. Certo, in molti non avrebbero capito nemmeno di chi si trattasse, né che cosa fosse la Trattativa. Ma cultura significa proprio questo: rompere gli argini, rompere i muri del silenzio, dell’indifferenza, dell’ignoranza, ed il più delle volte rompere le scatole. Percorrere 100 passi. Invece no, tutti zitti e mosca, fermi al punto di partenza, pronti a fare i gargarismi con il perbenismo di facciata tutto galatinese.

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Sarebbe bello sentire parole antimafia da parte delle cosiddette autorità, dalle alte e anche dalle basse cariche istituzionali. Purtroppo (o per fortuna) queste parole sono proferite soltanto da semplici cittadini, le vere cariche dello Stato. Le altre, evidentemente, sono (sovente state) solo delle scariche.

Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 09/11/2017 @ 22:02:04, in Comunicato Stampa, linkato 1712 volte)

Segui il profumo della tradizione, riscopri il valore autentico di un patrimonio senza tempo e lasciati conquistare dal dolce ritmo della vita pugliese. Visite guidate, aperture straordinarie, laboratori di enogastronomia e artigianato locale, installazioni creative, videoproiezioni, performance open space ti racconteranno la Puglia in autunno. Tutto questo è InPuglia365 – Sapori e colori d’autunno programma dell’Agenzia Regionale del Turismo (ARET) Pugliapromozione.

Il progetto Profumi e Sapori...dal centro alla campagna, inserito nel programma regionale, promosso dall’Associazione “Città Nostra”, vi porterà per quattro week-end alla scoperta di cinque comuni – Castrignano dei Greci, Cutrofiano, Galatina, Sogliano Cavour e Soleto –, tra visite guidate ai luoghi di interesse turistico-culturale e laboratori di pratica e conoscenza delle attività connesse al settore dell’enogastronomia e delle produzioni tipiche. Ti aspettano itinerari, eventi ed attività gratuite.

Sabato 11 novembre 2017, ore 16.00, itinerario alla scoperta di Galatina, tra arte e tarantismo. Un viaggio per le vie del centro antico, tra vicoli, corti e piazze. Il fascino delle dimore gentilizie, dei gioielli barocchi dell’architettura religiosa e l’incanto degli affreschi della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria. Apertura straordinaria della Chiesa SS. Trinità, un tempo sede della congregazione della Misericordia o dei Battenti. Una stupefacente esperienza multisensoriale, grazie agli intermezzi musicali a cura di “FONÈ Vocal Ensemble”, della Scuola di Canto Fonè & Ragtime del m° Stefano Luigi Mangia ed i profumi, i colori di una città viva con le sue produzioni agroalimentari tipiche realizzate con amore da Panificio Notaro accompagnate dal vino novello. Una spensierata tavolata di San Martino.

Domenica 12 novembre 2017, ore 10.00, laboratorio di pratica e conoscenza per riscoprire l’arte della pasta fatta in casa con un grano autoctono salentino, Senatore Cappelli.

Su richiesta servizi dedicati a target specifici d’utenza (es.: celiaci, famiglie con bambini, pet friendly, etc.)

 

Meeting point: Info Point Galatina - Casa del Turista, via Umberto I n.36, Galatina (LE)

T. +39 0836 569984 E: iat.galatina@gmail.com

Partecipazione gratuita con prenotazione

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#AssociazioneCittaNostra #inPuglia365 #WeAreinPuglia

 
Di Albino Campa (del 03/06/2012 @ 22:01:55, in Cultura, linkato 3265 volte)

Vorrei continuare a percorrere con voi i luoghi della cultura, ripartendo ancora una volta dalla periferia per dirigermi nel cuore della città di Galatina. Comincio a camminare quindi, a testa bassa come fan quelli che non hanno meta e cercano di dirigersi verso il luogo giusto, ovvero quello che sicuramente la sorte ha loro in serbo. Mi viene in mente un racconto di Gianluca Virgilio, una di quelle sue incantevoli passeggiate che la penna fortunatamente è riuscita a riprodurre sulla carta per la gioia di noi lettori, e sorrido ricordando la sua meraviglia quando, attraversando la piazza di Noha e chiedendo informazioni per raggiungere la Biblioteca Giona, non solo gli astanti erano a conoscenza della biblioteca, ma addirittura sapevano indicargli la direzione da prendere.
Camminando e riflettendo, eccomi quindi giunto dinanzi al complesso scolastico di Noha, dalle pareti ormai consumate dal calore dei raggi del sole e dalle finestre disseminate di cartoncini colorati. Una scatola di cemento sbiadito che a malapena riesce a contenere il fermento culturale che sprizza da ogni dove, una vecchia spugna rovinata turgida di “desiderio di crescere, fare, essere”. Tanti ricordi si affacciano nella mia mente, ricordi di un’infanzia oramai alle spalle, che non ritornerà più, ma che vive ancora dentro di me grazie a delle immagini che conservo intatte.
Salgo per le scale, appoggiandomi al passamano unto e gelido, porto lo sguardo in alto cercando di intravedere la fine, e intanto chiudo gli occhi e respiro: l’odore, come al solito, mi aiuta a rinfrescare i ricordi. Un odore aspro e pungente, proveniente forse dalla palestra, mi insegue e affretta il mio passo: salgo, veloce, due scalini alla volta, cercando di continuare a centellinare il gusto per la sorpresa.
L’avventura della biblioteca “Giona” ha avuto inizio quando io ancora frequentavo la scuola elementare: era nata in un angolo del secondo piano dell’edificio, alcuni scaffali colorati disposti a staffa di cavallo raccoglievano i primi volumi suddivisi in categorie di accesso. Ricordo che la sezione over 14, di cui io ignoravo il significato, era relegata in cima e c’era stata più volte negata dalla signora Paola, maestra bibliotecaria, con asserzioni tipo “siete troppo piccoli ancora”, “non potete leggere quei libri”, “guarda questi colorati, quelli non hanno alcuna immagine”. Ecco, giustificazioni siffatte erano, secondo me, motivo per incuriosire i lettori più piccini piuttosto che intimidirli. Il gusto di trasgredire, anche a costo poi di rimanere effettivamente delusi, valeva quanto leggere o sfogliare dieci di quei libricini cartonati, tutti colorati e animati, che piacevano tanto alle bambine e alle maestre. Noi, piccoli mocciosi, ci sentivamo già da letture da grandi, da intense storie con finale a sorpresa. Sta di fatto che, una bella sgridata e una barcata di libri cartonati da leggere durante l’estate come compito di punizione, mi fecero presto passare la voglia di indagare sezioni della biblioteca proibite.
Poi iniziai a crescere, purtroppo, e insieme a me anche la biblioteca “Giona” diveniva sempre più grande e robusta, si rimpinzava sempre di nuovi volumi, offerti o acquistati, con nuove sezioni e nuovi spazi dedicati alla lettura. Essere biblioteca in un piccolo paesino come Noha, non era facile: era come essere la principessa sul pisello senza i sette materassi … capite bene che non è la stessa cosa, non si è credibili allo stesso modo! Quindi oltre al pisello, servivano i materassi e presto, grazie all’impegno delle maestre, dei genitori degli alunni e degli alunni stessi, la Biblioteca mise in piedi un progetto che aveva come obiettivo l’affermazione di “Giona” all’interno di Noha, come realtà indispensabile e da sostenere per il bene di tutta la comunità. Ed ecco quindi che “Giona” esce dalle sue quattro mura e i suoi libri iniziano a vagabondare per le vie del paese, attraverso le voci dei suoi lettori la biblioteca comincia a parlare a tutti, a entrare nelle case di tutti senza bisogno di bussare.
“Giona” diviene quindi un simbolo, quello della crescita culturale di un paese di contadini e pastori che vogliono mettersi al passo, sollevare la testa da terra, guardare avanti e incominciare ad affermarsi anche fuori dalle propria mura come una realtà in forte sviluppo. I libri diventano per Noha il pretesto giusto per svoltare, per dare un futuro diverso ai propri figli.
Arrivo, quindi, con l’affanno al secondo piano della scuola di Noha. Mi accorgo subito che ora la biblioteca “Giona” non è più relegata in un angolo buio, ma ha allargato i suoi confini per poter contenere tutti i libri e offrire nuovi servizi ai suoi lettori. Quella che una volta era la sala degli insegnanti è divenuta ora la stanza riservata ai lettori più piccoli, e conserva ancora gli scaffali colorati per sezioni, mentre dall’anno scorso per i lettori adulti è stata allestita una nuova confortevole sezione, dotata persino di un comodissimo divano su cui adagiare le proprie letture.
Insomma, mi rendo conto che, come i suoi lettori, la biblioteca “Giona” continua a crescere, senza mai venire meno, però, a quel tocco di fanciullezza e spensieratezza che l’ha vista nascere e affermarsi nel territorio.
continua…

Michele Stursi

 
Di Redazione (del 27/05/2013 @ 22:00:01, in Comunicato Stampa, linkato 2652 volte)

Partirà nei prossimi giorni la prima edizione della lotteria a premi “I LOVE ’80…compra a Galatina & frazioni e PARTY…con noi" (Autorizzazione A.A.M.S. num. 446 del 02 maggio 2013) a cura dell'Associazione socio-culturale “Quelli di Piazza San Pietro” e con il Patrocinio del Comune di Galatina.

La manifestazione a premi avrà il suo naturale epilogo il 17 agosto prossimo quando, nella splendida piazza San Pietro, si svolgerà la terza edizione di “I LOVE ’80 PARTY” che quest’anno si preveda ancora più entusiasmante e ricca di fantastiche sorprese.

Nell’occasione conosceremo i tre vincitori che si aggiudicheranno uno dei favolosi premi messi in palio: una crociera di una settimana per due persone, buoni acquisto da spendere nelle varie attività commerciali che aderiranno alla lotteria ed un week-end per due persone in uno stupendo centro benessere.

Il progetto è stato fortemente voluto dall’Associazione, sempre attenta osservatrice del tessuto economico/sociale di Galatina e frazioni, la quale, mediante il coinvolgimento delle attività commerciali galatinesi, ha realizzato tale lotteria e premi con lo scopo di creare un percorso privilegiato di acquisti che attiri potenziali acquirenti anche da paesi limitrofi e, perché no, anche diversi turisti che notoriamente nel periodo primaverile/estivo amano soggiornare dalle nostre parti.

Ogni esercizio commerciale aderente al circuito e che verrà identificato mediante l’apposizione di una vetrofania dedicata, avrà a disposizione tre pacchetti di biglietti ognuno dei quali riferito ad uno dei premi messi in palio.

Certi di avere un favorevole accoglimento da parte di tutti gli esercizi commerciali di Galatina e frazioni, ma anche da parte dei potenziali acquirenti, invitiamo chi fosse interessato a contattare un referente dell’Associazione. 

Info e contatti:

Francesco Stefanelli cell. 3388540370 

e-mail: info@quellidipiazzasanpietro.it

 
Di Marcello D'Acquarica (del 06/11/2013 @ 22:00:01, in NohaBlog, linkato 3323 volte)

Cari politici di Noha, di Noha sì. Perché un conto è dire di Noha e un altro è dire di S. Barbara, di Collemeto o di Galatina. “Cari”, lo dicevo nel senso economico, non nel senso di “prediletti”. Per cui volendo adoperare un contrario del termine “cari” dovrei dire “economici” se non addirittura “sgraditi”, o forse sarebbe più consono l’aggettivo sostantivo “miserabili”, per il servizio non reso, ovviamente, non certo per il Vostro status socio-economico che è di rispettabilissimo livello.

Vorrei fare il punto della situazione a proposito della politica nohana.

“Politica”, cioè l'occuparsi del bene pubblico per il bene di tutti, è un concetto arcinoto dalle Vostre eccellenze, e stra-inflazionato durante le Vostre mirabolanti promesse di buona politica in tempi di elezioni.  Ora, premesso questo, vorrei analizzare lo stato di degrado in cui versano i nostri beni culturali. Qui conviene ricordare che per “bene culturale” s’intende non solo il palazzo, la cattedrale o il mobile d’epoca, bensì tutto ciò che è decoro comune. Sognando come me un paese pari al senso civico che meriterebbe Noha, appunto, potreste per esempio meravigliarvi imbattendovi nella rotonda che precede il viale di eucalipti di via Aradeo, il tratto dove incombe anche l’assenza di una indispensabile pista ciclo-pedonale. Tre evidenti piaghe che evidenziano l’alto grado di trascuratezza politica nei confronti delle persone e della natura. La rotonda, dove perfino zzanguni e cicore creste si rifiutano di nascere, è una evidente isola sperimentale di bruttezza dove le Vostre Eccellenze hanno infatti vomitato il peggiore dei servizi al cittadino.

Il viale di eucalipti nemmeno possiamo più considerarlo tale essendo solo un ricordo nella memoria di pochi, e nei quattro esemplari sopravvissuti, e che gridano pietà.

Volendo evitare la vista degli ulivi stecchiti perché trapiantati in pieno Agosto (per far da siepe – parola di ex-sindaco - ai 40 e passa ettari di pannelli fotovoltaici di contrada Roncella), siamo costretti a entrare in Noha percorrendo la rambla, cioè la via curve-curve, o la “via nova” che di nuovo ha solo il sole che tramonta ogni giorno insieme all’altra pista ciclo pedonale che tutti sognano.

Quindi non abbiamo alternative. Per giungere a Noha evitando le brutture citate, e tappandosi le narici per la puzza di fogna, non ci resta che via Collepasso. Inutile tentativo di pista per pseudo-piloti indefessi che puntualmente si trovano costretti ad atterrare davanti all’altrettanto inutile incrocio rotonda-semaforizzata, triste esempio di cretin’ingegneria urbanistica multitasking. Provare per credere.

Forse Dio consolerà gli ingegneri che l’hanno partorita, la via e la fogna, ma noi no.

Bene, forse ce l’abbiamo fatta. A fare cosa? Direte. A entrare sani e salvi nell’unico paese al mondo dove i Beni Culturali si manutengono da soli. Fino a quando non ce la fanno. Le casiceddhre però sono ormai agli sgoccioli, la casa rossa non si capisce a che punto sia, la torre con ponte levatoio del XIV sec. ubicata nel parco degli aranci si sta sfarinando, il frantoio ipogeo e l’antichissimo sito messapico-romano della Masseria Colabaldi da rintracciare a “Chi l’ha visto?”, la pubblica piazza, più che il salotto sembra il cesso del paese.

Qui non ci sono altri commenti che possano rendere merito all’illogica manomissione architettonica delle opere esistenti, pubbliche e private. Praticamente il primo che si sveglia al mattino può issare un qualsivoglia manico di scopa addobbato con lampadine multicolore in perenne clima natalizio, o il proprio scettro goliardico a sua immagine e somiglianza. Questo accade da qualche tempo nella piazza San Michele di Noha. Così gridano vendetta le ali dell’aquila senza tempo (in quanto l’orologio è fermo), perenne monito della Vostra, anzi nostra ignavia. Gridano pietà le zoccole (specie evoluta di pantegana autoctona) che s’affacciano dal palazzo baronale per invadere le case dei pazienti concittadini. Chiedono aiuto perfino le zecche (autoctone al pari delle zoccole), che accorse numerose perché richiamate dal forte odore cadaverico di eau de fogne estivo, rischiano a loro volta di perire sotto il degrado in cui versano case e torri.

Ora, visto tutto il Vostro impegno e l’attenzione costante ai nostri beni culturali, in null’altro possiamo sperare se non nel miracolo di San Gabriele dell’Addolorata, che, seppur adagiato nel riposo eterno di un’urna, rimane l’unica nostra speranza per una politica più simile alla faccia che alla facciata. 

Marcello D’Acquarica
 
Di Albino Campa (del 25/03/2013 @ 22:00:00, in I Beni Culturali, linkato 3876 volte)

L’altro giorno m’è arrivato per posta da parte della Fidas di Noha - tra i cui soci s’annovera ormai da qualche decennio anche il sottoscritto - l’invito graditissimo a partecipare alla festa del trentennale del gemellaggio tra l’associazione dei donatori di sangue Fidas di Vicenza e quella Leccese.

Il calendario dell’iniziativa, che verrà pubblicato anche su questo sito, è ricco di eventi, incontri, momenti formativi e conviviali, donazioni del sangue presso la nostra Casa del donatore di Noha (una delle più attrezzate, accoglienti e confortevoli d’Italia), ed, infine, visite guidate nei centri storici di Galatina, di Gallipoli, e, non ultimo, quello di Noha.

Che bello - ho pensato – trecento amici vicentini verranno nel Salento e addirittura a  Noha per godere della nostra ospitalità, del nostro ambiente, delle nostre ricchezze storiche, artistiche, culturali, eno-gastronomiche…

E mentre riflettevo su tutto questo già mi prefiguravo il gruppo di turisti vicentini che passavano dal loro centro storico (che ho più volte visitato tempo addietro) ricco, pulito, intonso (come se il Palladio vivesse ancora), ben illuminato, chiuso al traffico, al nostro, ancor bello, a misura d’uomo, particolare nella sua morfologia e nel suo mistero.

*   *   *

I nostri compagni di avventura potrebbero incominciare il percorso turistico nohano con la visita alla nostra piazza San Michele, il salotto buono, quello sul quale si sporgono da un lato la maestosa facciata della nostra chiesa madre (sul cui fastigio scolpito a tutto tondo in pietra leccese campeggia l’antico stemma di Noha con le tre torri e i due velieri, sormontato dalla corona baronale e abbracciato quasi dai due rami rispettivamente di arancio e di alloro) e dall’altro, di fronte, come se da tempo immemorabile dialogassero del più e del meno, la torre dell’orologio del 1861 (o quel che ne rimane). Potremmo raccontar loro che purtroppo l’orologio è fermo da un quindicennio se non di più, che le campane sono mute, che i loro battagli o martelli sembrano svaniti nel nulla, che però il meccanismo interno dell’antico cronometro a corda è esposto nell’atrio delle scuole di Noha. Arrampicandoci sugli specchi potremmo pure raccontar loro la palla megagalattica secondo cui la torre e il balcone civico verranno restaurate “quanto prima” secondo le intenzioni dell’amministrazione comunale. E che s’è anche pensato di chiudere finalmente al traffico il nostro centro storico, liberandolo una buona volta da auto in transito, parcheggiate, o spesso fermate a casaccio. Mica possiamo dir loro tutto, ma proprio tutto, come per esempio il fatto che i nostri rappresentanti politici, inclusi gli attuali, non ci sentano da un orecchio, e dunque preferiscano costruire circonvallazioni interne e discutere di nuove aree mercatali da cementificare in quattro e quatto otto, ma anche di comparti e di centri commerciali food e non food da far nascere in mezzo alla campagna di Collemeto, sempre in nome delle “ricadute sull’occupazione e lo sviluppo”, il ritornello buono per ogni occasione, ripetuto a mo’ di un salmo responsoriale un po’ da tutti i pecoroni di destra e manca.

Ma ci converrebbe tirare innanzi, senza indugiare più di tanto su certi argomenti: i nostri amici vicentini potrebbero accorgersi del nostro imbarazzo e magari smascherare così su due piedi le nostre magagne comunali.

Potremmo poi condurli in via Pigno per far loro ammirare il nostro orgoglio, la torre medievale nohana - che rispetto a quella di Pisa ha solo il decuplo del rischio crollo - con quel grazioso motivo di archetti e beccatelli quale corona alla sommità, con il ponte levatoio, con le catene tiranti, e con il passaggio segreto. Tutta roba che però i nostri ospiti potranno solo immaginare, senza poter vedere né toccare, perché la torre, il ponte, la vasca ed il passaggio, che stanno in piedi da oltre settecento anni quasi per quotidiano miracolo, sono – oltre che privati - nascosti dietro un alto muro di cinta, il muro di Berlino di Noha mai abbattuto però (arricchito ultimamente anche da un murales policromo). Continuando nella nostra pantomima potremmo insistere nel dire ai vicentini che siamo certi che nei prossimi settecento anni qualcosa si muoverà. Ma non diciamo loro cosa, se la torre, il ponte, il muro dei Galluccio, o finalmente qualche neurone nohano.

* * *

Sconsolati appena un po’ potremmo proseguire oltre, portandoli di fronte al palazzo baronale, anzi, forzando un po’ la mano, addirittura prima nell’atrio e poi nel cortile o piazza d’armi del castello. Il che è il massimo che si riuscirebbe ad ammirare di quest’altro bene culturale nostrano: da quando sono state sfrattate le gentili signore che vivevano al piano nobile del palazzo sembra che se la siano svignata anche i fantasmi del passato aggrappati alle sue chianche oltre che alle volte dei secoli, lasciando il posto alle tarme, all’umidità, alle muffe, e a qualche altro verme solitario o in colonia.

Ma poi, lasciandoci alle spalle cotanto oltraggio (e sottacendo accuratamente il fatto che sotto i loro piedi si cela un grande antico frantoio ipogeo visitabile soltanto dagli speleologi coraggiosi, mica dai turisti) potremmo riuscire a riveder le stelle o le stalle conducendoli nei pressi delle famose casiceddhre e raccontare loro la storia dello sciacuddhri. Però, ahimè, anche qui, i nostri poveri viaggiatori, pur a bocca aperta, dovrebbero rimanere a debita distanza da questa meraviglia per il pericolo di caduta massi in testa. Anche qui i nostri amici avrebbero a che fare con rovine e stupidità: ultimamente anche il campanile è crollato, ridotto ad una piccola torre mozza, una montagna spaccata, un rudere, uno sgorbio, mentre il resto delle casiceddhre, ridotte a poco più che macerie allo stato puro, sembrano quelle stesse che ancor oggi si contemplano nel centro storico de L’Aquila, “ricostruito” dal governo del cavaliere mascarato. Soltanto che qui a Noha non c’è stato il terremoto, ma probabilmente qualcosa di peggio.

Poi chiuso questo capitolo, li indirizzeremo da lì ad una cinquantina di metri verso la “casa rossa” (magari nel frattempo li avremo bendati ben bene, come al gioco della mosca cieca, per non fargli scorgere il sito archeo-industriale scoperchiato e diruto del Brandy Galluccio).

Eh già, eh sì, la leggendaria casa rossa, la casa pedreira nohana che sembra disegnata e fatta costruire dall’architetto spagnolo Antoni Gaudì, ricca di cunti e storie, e destinata a diventare poco più o poco meno che la dependance di un paio di casini (in minuscolo, e non nel senso volgare del termine).  Ma forse sarebbe meglio stendere un velo pietoso anche su quest’altra roba che non sapremmo più come definire. Meglio non nominarla invano facendo finta di nulla? Come se non esistesse? Forse sì. Se sapessero e vedessero in che stato versa l’interno e l’intorno di quello che un tempo era uno splendore gli amici vicentini potrebbero risponderci con degli insulti se non con degli improperi espressi con altrettante sonore pernacchie.

*   *   * 

Non so se sarebbe il caso di andare oltre conducendo il gruppo dei malcapitati nei pressi della masseria Colabaldi ancora una volta messa in vendita dagli acchiappagonzi con tanto di comparto approvato da chissà quale illuminata maggioranza di consiglieri comunali per la costruzione di una ottantina di villette a schiera acquistabili con comode rate cinquantennali. Ma forse no, meglio lasciar perdere anche qui e cambiare itinerario, meglio accompagnare i donatori (di pazienza) nella nostra amena splendida fertile multicolori campagna nohana, per esempio verso lu Runceddhra.

Ma a pensarci bene purtroppo anche là ad attenderci non ci sarebbero che scempio e tristezza, come quei quaranta e passa ettari di impianto fotovoltaico, inutili o di certo non utili alla popolazione o al comune (come invece tanti allocchi - inclusi i nostri rappresentanti politici - credevano dapprincipio o temo credano ancora).

No, no, come non detto, meglio ritornare alla casa del donatore, senza nemmeno dirgli che quell’edificio color rosa antico adiacente è il vecchio cinema paradiso di Noha, il nostro “Cinema dei fiori”, ormai in balia di funghi, muschi e licheni.

Però, se non per rifarci, almeno per darci un tono, potremmo dire che abbiamo oltretutto anche un centro sociale nuovo di zecca, con tanto di funzionalissima sala convegni, come quella della vecchia scuola elementare di piazza Ciro Menotti ristrutturata un paio di anni fa ed inaugurata in pompa magna il primo dicembre scorso. Il fatto che sia ancora chiusa al traffico dei pensieri e delle opere è una quisquilia: manca ancora l’elettricità come Dio comanda, anzi come comanda la legge. Embè? Cosa vuoi che sia. Inezie, dettagli. Prima o poi l’Enel allaccerà ‘sto benedetto cavo e tutto potrà partire secondo i programmi. Quali, non si sa ancora. Ma i nostri rappresentanti “disponibilissimi e preparatissimi” ci hanno assicurato: “tutto secondo i programmi”. Punto.

*   *   *

Forse sarebbe meglio abbassare la cresta e l’enfasi sulle nostre meraviglie: rischieremmo che i nostri ospiti, gli amici donatori di sangue venuti dal nord, turisti per caso o loro malgrado, affranti di fronte a tanta bellezza spriculata, esprimendosi in vicentino stretto, rivolgano a noi queste semplici ma significative parole a mo’ di giusto guiderdone per la nostra responsabilità - fosse anche solo quella di esserci voltati più volte dall’altra parte: “Nohani, cu pozzati buttare lu sangu!”.

Antonio Mellone
 

In occasione dell'otto marzo,  Giornata Internazionale della Donna, si terrà a Galatina un evento speciale organizzato dalla Commissione Comunale per le Pari Opportunità, insieme al Centro Antiviolenza Malala dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Sociali, Cultura e Pubblica Istruzione, con l'Assessorato alle Attività Produttive e con la partecipazione delle Associazioni di Galatina e gli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado. Un momento di riflessione per ricordare la Donna nella sua essenza, mantenendo viva la memoria storica rispetto a lotte e vittorie ottenute con coraggio e determinazione nel corso del tempo.

Un'occasione, dunque, per meditare sul lungo e complicato percorso che la Donna ha compiuto e che ancora continua a compiere, per affermare i suoi diritti attraverso il ruolo fondamentale ed indiscusso che ha svolto e che svolge perennemente nella società.

A partire da martedì 8 marzo sino a domenica 13 marzo, nelle vie principali del centro cittadino le vetrine di numerose attività commerciali saranno allestite con delle opere artistiche (quadri, fotografie, elaborati) che andranno ad omaggiare questa giornata importante riportando l'attenzione sulla Donna  e la sua evoluzione culturale e sociale. Stampa, istituzioni e cittadinanza sono invitate a partecipare.

Commissione Pari Opportunità Galatina
Fara Bandello

 
Di Redazione (del 20/09/2017 @ 21:58:09, in NoiAmbiente, linkato 2227 volte)

Dopo aver superato la prima fase di smarrimento vedendo il vuoto lasciato dallo sradicamento dei due pini “storici” davanti alle case di corte del Palazzo Baronale, ci siamo chiesti come finirà questa storia e se il rischio di essere demoliti saranno ancora altri pini e/o le casiceddrhe di Cosimo Mariano, secondo bene culturale di Galatina in ordine di importanza per il F.A.I. (Fondo Ambiente Italia) e per i cittadini di Noha.

Premesso che:

  • gli alberi sono i polmoni della terra e fanno bene perché producono ossigeno,  contrastano l’erosione del terreno, ombreggiano,  ospitano centinaia di specie animali. Riducono i livelli di inquinamento, attutiscono i rumori ambientali. E producono frutti, fiori, legname.
  • Se dovessimo sradicare le piante per paura di avere a che fare con i parassiti tipo la processionaria i primi ad essere eliminati dovrebbero essere gli umani. Gli alberi, se sono ammalati, si curano esattamente come si fa con le persone. Esistono anche rimedi microbiologici.
  • La differenza fra il deserto e un ambiente a misura d’uomo la fa la Natura con tutte le Sue piante, alberi di pino compresi.
  • Una comunità che si ritiene civile e rispettosa del Creato, dovrebbe prevedere l’immediato impianto di un nuovo albero dopo ogni sradicamento.

Consideriamo quanto segue:

Sotto via Castello, esiste il frantoio ipogeo, la cui volta potrebbe crollare a causa del traffico di veicoli pesanti, tipo il camion che ha strappato uno dei pini. Non aspettiamo che succeda, prevenire è meglio che curare, si dice.

Prima di passare a operazioni di tipo irreversibile, esattamente come fatto nel caso di via Castello, bisognerebbe confrontarsi con chi vive il territorio, visto che si tratta di un bene comune, cioè appartenente alla comunità.

Non è detto che la soluzione applicata sia l’unica o la migliore. Si poteva, forse, estirparlo radicalmente e ripiantarlo dritto, oppure rimetterne uno nuovo, cosa che si è ancora in tempo a fare.

Il problema delle radici che salgono in superficie e rendono accidentale l’asfalto, lo si può anche risolvere tagliando le radici in questione e riasfaltando il tratto.

Quando sarà rifatto il manto stradale di via Castello, speriamo si tenga conto di questi problemi, e cioè:

marciapiedi/piste ciclopedonali, segnaletica, piantumazione di piante. In un posto come Noha, tutto in pianura, si dovrebbe circolare in bici o a piedi. E utilizzare l’auto solo quando non è possibile fare altrimenti. Ne avremmo un ritorno in salute, tutti.

I nostri pini c’hanno messo settant’anni a diventare così belli.

FareAmbiente Laboratorio di Galatina-Noha

 
Di Redazione (del 26/04/2017 @ 21:57:43, in Comunicato Stampa, linkato 1616 volte)

Continuano le attività del progetto “AGONES 2015” del Servizio Civile Nazionale attivo sul territorio di Galatina, che mira alla promozione dello sport, di buone condizioni di vita sana e un sistema di relazioni accettabili nei riguardi di giovani ed adulti che presentano difficoltà nella vita sociale, facendoli sentir parte della comunità.

Nelle azioni del progetto, oltre all’aggiornamento mensile della banca dati delle associazioni sportive iscritte all’Albo Comunale, è previsto l’obiettivo di accrescere e sostenere la cultura dello sport tra i giovani. I volontari sono in contatto con gli istituti scolastici di Galatina e le prime iniziative prese in atto sono quelle con l’Istituto Comprensivo Polo 1 “Michele Montinari” che aderisce al progetto promosso dal MIUR in collaborazione col CONI “Sport di classe”. L'azione prevede la presenza per due ore mensili di un docente di Educazione Fisica nelle classi, affiancato sempre dall'insegnante interno che, non solo funge da tramite fra il mister e gli alunni, ma acquisisce una formazione utile all'azione didattica che attuerà in assenza dell'esperto.

Anche nella Scuola Secondaria di I Grado, non coinvolta dal progetto CONI, si è voluta arricchire l'Offerta Formativa con la presenza di un esperto di volley che settimanalmente afferisce nelle classi per fornire i rudimenti della pratica sportiva ed avviare al gioco di squadra. Il progetto, promosso dall’associazione sportiva di pallavolo “Showy Boys” di Galatina, è stato destinato, nella fase finale dell'anno scolastico, anche alla scuola primaria per incentivare gli alunni più piccoli ad abbandonare la vita sedentaria e fare del movimento.

Una regolare attività fisica, tuttavia, da sola non può bastare per acquisire corretti e salutari stili di vita, perciò è importante che i bambini capiscano la rilevanza di mangiar sano. Il Polo 1 ha colto la possibilità di distribuire frutta, agrumi e verdura di stagione a chilometro zero, fra tutti gli studenti della scuola primaria di entrambi i plessi.

Gli alunni ricevono gratuitamente un frutto di stagione che consumano a merenda ed imparano, in tal modo, ad apprezzare la freschezza e la naturalezza dei prodotti del proprio territorio.

I volontari di “Agones 2015” il giorno 27 aprile terranno un banchetto informativo presso la Biblioteca comunale “ Pietro Siciliani” dalle ore 9.00 alle 13.00 per promuovere nella comunità, attraverso i valori dello sport, le iniziative del progetto.

 
Di Redazione (del 22/11/2017 @ 21:57:24, in Comunicato Stampa, linkato 1949 volte)

Dal 20 al 26 Novembre le associazioni culturali “Archeoclub Terra D’Arneo”, "La Fornace", "Fare Ambiente-Laboratorio di Galatina", "Giovani Galatinesi Gi.Ga” , con il patrocinio del Comune di Galatina, vi danno appuntamento per celebrare insieme la Giornata contro la Violenza sulle Donne. Un momento importante di riflessione collettiva su un tema che ci presenta quasi quotidianamente i suoi tristi numeri: nel 2017 l’agghiacciante media di una vittima ogni tre giorni, 120 donne uccise nel 2016, 7 milioni di donne che, secondo dati Istat, hanno subito almeno una volta violenze e abusi.

“La violenza di genere rappresenta uno degli ostacoli più meschini tra il nostro paese e la civiltà” afferma il Presidente di Gi.Ga Edoardo Mauro ”una situazione piena di viltà e gravi silenzi di cui (e lo dico da uomo) mi vergogno tantissimo. Come associazione giovanile ci siamo sempre mossi con grande attenzione sul tema, consapevoli del fatto che una corretta testimonianza all’ interno del mondo giovanile possa essere fondamentale per abbattere stereotipi e preconcetti. Solo con una giusta educazione collettiva si può combattere questa assurda piaga sociale: ecco spiegato il perché di questi momenti, per esserci non solo come singoli ma soprattutto come comunità”

È chiara sugli intenti di questa manifestazione Simona Ingrosso della Fornace “In comune con le associazioni ideatrici ci siamo ritrovati uniti in un'unica idea e obiettivo, parlare e far parlare della violenza sulle donne. Il messaggio che vogliano lanciare è "Noi ci siamo" per denunciare lo STOP alla violenza sulle donne. Le installazioni fisse comunicano e sensibilizzano: oggi la donna riveste ruoli importanti, ma nelle sue mura ritorna ad essere amica, compagna, moglie, figlia, madre e nonna e lì escono le sue fragilità, la sua bellezza. Il nostro scopo è rivolgersi non solo alla cittadinanza ma anche a tutti coloro che vogliono accogliere questa nostra posizione: ecco spiegata la scelta di luoghi come il centro storico, giornalmente passeggiato da turisti che possano testimoniare come Galatina sia attenta a queste tematiche. La biblioteca comunale è luogo incontro dei più giovani perché dobbiamo partire da loro se vogliamo che false verità vengano screditate con una giusta cultura sul tema”

Presente anche Maria Antonietta Martignanò, Presidente dell’Associazione Archeoclub Terra D’Arneo “L’Associazione culturale Archeoclub Terra D’Arneo, in occasione del mese dedicato contro la violenza sulle donne, propone “SCATENIAMOCI”, un evento che vede la nascita di alcune istallazioni volte a sensibilizzare sul tema della violenza di genere in altrettanti luoghi del Comune di Galatina, frazioni comprese. Abbiamo pensato alla parola scateniamoci perché volevamo avesse più significati, tutti positivi. Scateniamoci nel senso letterale: togliamo le catene con coraggio! Coraggio di parlarne, coraggio di denunciare, coraggio di metterci la faccia. Scateniamoci con frasi, pensieri, aforismi sulle donne e contro la violenza sulle stesse. Presso il Palazzo Gorgoni e presso la Biblioteca ci saranno degli spazi per scrivere, lasciare il vostro pensiero, il vostro no!”

Particolarmente rilevante sarà la giornata del 25, dove SCATENIAMOCI prevedrà l'occupazione delle piazze di Galatina, Noha e Collemeto. Siete tutti invitati a partecipare con la testa, con il cuore, con un fiore!

(Si ringraziano la Fioreria Andrea Cafaro, CentroColore Ferramenta, Arte Rustica Santoro, Libreria Fabula e i singoli cittadini che, donando le loro scarpe, hanno contribuito alla realizzazione delle installazioni)

-"Archeoclub Terra D’Arneo”;
-"La Fornace";
-"Fare Ambiente-Laboratorio di Galatina";
-"Giovani Galatinesi-Gi.Ga"

 
Di Marcello D'Acquarica (del 12/12/2017 @ 21:57:20, in NohaBlog, linkato 1912 volte)

E’ domenica mattina. Anche se si è lavorato tutta la settimana e quindi si è stanchi, quando il cielo è azzurro e l’aria mite, è preferibile stare fuori all’aperto piuttosto che impigrirsi nel letto.

Quindi ci ritroviamo davanti alla sede Fidas-Noha di via Calvario, pronti e puntuali, come esige il buon rapporto con impegni collettivi, come questo organizzato da Fidas - Leccese per la formazione dei suoi quadri dirigenziali.

La prima parte della giornata formativa, tratta un argomento che accomuna l’interesse di molti di noi: la malattia oncologica oggi. Purtroppo stiamo vivendo già da alcuni decenni, un periodo storico che possiamo paragonarlo a quello della peste nera. Come me credo che un po’ tutti siamo sul chi va là per via della specificità della materia, quella della medicina e ci attendiamo una mattinata difficile per via della probabile astrusità dei termini tecnici. Ma al contrario delle aspettative, il dottore Alessandro Cocciolo, che fra l’altro sostituisce la dott.ssa   Assunta Tornesello, Direttrice U.O. di Oncoematologia Pedriatica “V. Fazzi”, Lecce, è molto chiaro nell’esposizione, usa una terminologia alla portata delle mie (e credo di tutti) conoscenze e porta una ventata di relativa positività sulla situazione sanitaria del Salento.

Mi sorprende infatti sentirgli dire, in più occasioni, che il Salento, in quanto a percentuali di tumori, è in linea con l’Italia. Per la prima volta, una raccolta dati (quella di AIRTUM: Associazione Italiana Registro Tumori), è testimone di una notizia simile, in questi ultimi anni, molte testate giornalistiche hanno diffuso allarmi tutt’altro che positivi in area Lecce, Maglie  e Galatina  (Per esempio: “Noteremo che i distretti di Maglie e Galatina hanno numeri abnormi. E la spiegazione non può essere il fumo di tabacco. Di certo, c’entra la pressione ambientale.” http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/29/salento-e-emergenza-tumore-ai-polmoni-ma-a-nessuno-interessa-sapere-motivi/726641/).

Per la prima volta sento dire: “Incidenza tumori in calo”; “Mortalità in calo”.

Sento parlare di fare Prevenzione Primaria, e cioè eliminare e non produrre più inquinanti, di aumentare la Prevenzione Secondaria  (indagini, screening, ecc) cosa ancora non ben radicata (forse) qui nel nostro Salento. Di evitare l’uso di prodotti alimentari conservati, e invece la grande distribuzione ce li impone.

Anche qui penso e mi riallaccio alla differenza fra i  grandi centri commerciali alle grandi catene di supermercati (vedi l’ennesimo Pantacom) e ai nostri vecchi e numerosi negozietti di paese.

E poi, dulcis in fundo, la ciliegina sulla torta, il dr. Cocciolo apre il capitolo delle intolleranze alimentari ed esordisce: “Non ci sono incidenze tumorali, anzi se una persona sorveglia le proprie intolleranze abbatte l’incidenza tumorale e le relative problematiche”.

Mi viene da dire: grazie dr. Cocciolo, per queste “buone notizie”. Lo penso davvero, ma il mio pessimismo mi porta a indagare, ad andare avanti nell’arte dell’osservare con il dubbio. Ciò non toglie che comunque una ventata di aria fresca il dr. Cocciolo ce l’abbia fatta passare veramente.

Questo non ci deve consolare, in quanto i numeri di mortalità sono alti, basta guardare anche solo a Noha quante sono le persone morte prematuramente a causa dei tumori. I casi di mortalità in ambito nazionale, dice il dr. Cocciolo, sono molto più numerosi di una guerra (176000 morti all’anno). Quindi il fatto che il Salento sia allineato con il resto del Paese Italia va bene, ma NON deve farci abbassare la guardia, soprattutto a noi di Fidas, che avendo una certa sensibilità e responsabilità, siamo degli osservatori attivi nel volontariato.

E’ stato interessante sapere che le cellule tumorali si manifestano per il 20%  da familiarità e per l’80% per predisposizioni genetiche combinate con fattori ambientali. Questo vuol dire che non possiamo più fare a meno di ascoltare e interpretare i segnali che il nostro corpo ci dà (prevenzione) e soprattutto non possiamo più trascurare l’ambiente, in quanto attore e protagonista della nostra salute. Il dr. Cocciolo non si è limitato a parlarci di cellule e di percorsi processuali delle loro variazioni, ma ha chiarito concetti  che spettavano e spettano alle istituzioni come Arpa e Asl, ecc.  che si devono occupare degli inquinanti pericolosi quali amianto, benzene, catrame, carbon fossile, ecc. (questo argomento mi ha subito richiamato alla mente i 14 km quadrati di carbone che Colacem di Galatina tiene stoccati a cielo aperto). Quindi ascoltando la lezione del dr. Cocciolo nascono interessanti intrecci con altre notizie e questo ci permette di essere più informati. Essere informati vuol dire anche essere dei buoni diffusori.

Il quadro di rappresentazione del contesto in cui viviamo e dei prodotti che adoperiamo è stato veramente ampio, non solo limitato al campo specifico della medicina, insomma un vero e proprio documentario alla Piero Angela. Se dovesse ripetersi lo ascolterei ancora molto volentieri e lo consiglio a tutti.

Non possiamo più delegare e  ignorare, questo ha voluto in sintesi farci intendere il dr. Alessandro Cocciolo con la sua serena esposizione di fatti anche drammatici.

La seconda parte della giornata di formazione, ahimè costretta nella fase digestiva del dopo “colazione”, non risplende di cotanto trasporto, ma alla fine anche qui, la diabolica maestria espositiva e simpaticissima voce del nostro Presidente Emanuele Gatto (Gerry Scotti in confronto è un vero dilettante), ci permette di aggiungere al nostro bagaglio culturale anche le pesantissime note relative alla riforma del Terzo Settore e di come si abbatterà sulla nostra Associazione.

Così, fra numeri di articoli che si susseguono velocemente, registri telematici in arrivo, decreti legislativi,  non più Onlus, non più Associazioni di Volontariato, ma semplicemente ETS (Ente del Terzo Settore), non più albi regionali ma un unico Nazionale, tra piattaforme virtuali e nuovi certificati relazionali, in attesa di un nuovo organo di controllo, finiremo tutti per confluire in una rete associativa, e speriamo che sia di maglia non tanto larga per tenerci tutti uniti. Perché solo uniti si può vince. 

 

Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 11/01/2017 @ 21:57:03, in Comunicato Stampa, linkato 1641 volte)

Visita guidata di Galatina + degustazione presso Ristorante Anima&Cuore

Che effetto fa gustare qualcosa di buono in un pezzo di storia, un luogo leggendario per tutto il Salento?

Per scoprirlo venite con noi domenica 15 Gennaio 2017 per le vie del centro antico di Galatina, tra vicoli, corti e piazze, terminando il tour guidato presso il ristorante Anima & Cuore, sito all’interno di palazzo Tondi-Vignola, il settecentesco edificio che ingloba la cappella di San Paolo. È da qui, dal pozzo dove le donne (solo donne?) morse dalla tarantola si recavano per bere l’acqua guaritrice, che racconteremo suggestioni d’un tempo ormai lontano, tuttavia oggetto di indagini per antropologi e studiosi di musica mentre la pizzica è diventata negli ultimi anni la colonna sonora di un Salento che, forte della sua identità, di un patrimonio culturale e naturalistico vastissimo e del folklore, rapisce il cuore dei suoi visitatori.

Arte, storia e territorio. Eccola, in tutto il suo splendore, Galatina.

C’è tanto da vedere, l’incanto degli affreschi della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, il barocco nelle chiese piccole e grandi, nei conventi, nelle cappelle. Un’incursione al Museo Civico “Pietro Cavoti”. Riaperto al pubblico il 19 giugno 2016 il museo è allestito nelle sale del piano superiore del Palazzo della Cultura “Zefferino Rizzelli”, già Convento dei Domenicani - ex Convitto Colonna. Custodisce reperti archeologici – degna di nota la lastra con iscrizione messapica –, frammenti lapidei provenienti dai palazzi aristocratici e dalle chiese di Galatina, una pinacoteca, gli acquarelli di Pietro Cavoti (1819-1890) e le opere di Gaetano Martinez (1892-1951).

Per info, costi – prenotazione obbligatoria

IAT Informazione e Accoglienza Turistica

GALATINA, c/o Torre dell’Orologio - via Vittorio Emanuele II, 35

T. +39 0836 569984 - +39 392 9331521 – E: iat.galatina@gmail.com

 
Di Antonio Mellone (del 14/12/2017 @ 21:56:47, in Presepe Vivente, linkato 2453 volte)

E’ partito da tempo il casting degli attori protagonisti di quel grande spettacolo teatrale che sarà (come sempre) il presepe vivente di Noha.

Disponiamo già della sceneggiatura (fu scritta dagli evangelisti un paio di millenni fa); abbiamo la scenografia (il giardino segreto del Castello di Noha, uno degli angoli più magici e autentici del Salento); ci mancano giusto un po’ di personaggi in carne e ossa per completare il cast artistico della rappresentazione dell’Incarnazione (a proposito di carne e ossa).  

L’Associazione culturale “Masseria Colabaldi” invita dunque tutti gli uomini e le donne di buona volontà, nohani ma anche global, a partecipare alla selezione dei figuranti della sacra rappresentazione che, come vuole ormai la tradizione, farà accorrere migliaia di visitatori da ogni dove.

I provini sono aperti alle persone di ogni età: dai neonati, maschietti o femminucce (a Noha s’è superato da tempo il sessismo – o almeno ce lo auguriamo) che ricopriranno, magari a turno, il ruolo di Gesù Bambino, ai bambini e alle bambine, che nelle vesti dei pastorelli potranno come al solito scaldarsi portando in braccio i candidi agnellini; dai ragazzi/ragazze, odalische incluse, per la coorte di Erode, ai giovanotti di ogni colore, che indosseranno le vesti di Giuseppe e della Ragazza Madre, o le armature dei soldati romani; agli adulti e/o agli anziani canuti, che così bene s’inquadrano tra i personaggi dediti alle arti, ai mestieri e ai passatempi del tempo che fu.

Insomma ce n’è per tutti. E nessuno verrà eliminato dalla “selezione” che a Noha ha dunque un’accezione tendenzialmente inclusiva più che esclusiva.

Al termine dell’ottava edizione del presepe vivente di Noha 2017, il personaggio più caratteristico (scelto con votazione democratica da parte dei visitatori di Noha.it che voteranno con un semplice click) riceverà in premio l’Oscar per la migliore interpretazione.

A Noha abbiamo bisogno di chi ha ancora voglia di mettersi in gioco. E non più delle belle statuine.

 

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 24/04/2017 @ 21:54:58, in Comunicato Stampa, linkato 1493 volte)

«Una nuova forza della società civile entra nella nostra coalizione». L’annuncio è di Giampiero De Pascalis, candidato sindaco per “Obiettivo 2022” (Lista De Pascalis, Direzione Italia, Forza Italia, L’Agorà, La Città, Psi, Udc), e riguarda il movimento politico-culturale “Galatina Futura”.

«Ringrazio “Galatina Futura” per la fiducia che ha manifestato nei miei confronti e tengo a sottolineare  l’importanza del loro ingresso nella casa di “Obiettivo 2022” – afferma De Pascalis – perché rafforza la trasversalità della coalizione e il contributo della società civile al nostro progetto politico. “Obiettivo 2022” nasce per dare risposte concrete alla città e, in un momento così difficile per la nostra Galatina, sono necessarie competenze, ma anche tanta buona volontà unita all’apporto costruttivo di tutti. Non siamo numeri, ma uomini e donne stanchi di vedere arretrare la città, di vedere la stella di Galatina brillare sempre più debolmente. Tutti insieme siamo una forza positiva e propulsiva al servizio della nostra città».

E Galatina Futura puntualizza: «Vogliamo dare il nostro contributo al rilancio di Galatina e per questo abbiamo deciso di dare il nostro supporto al candidato sindaco Giampiero De Pascalis. Ci ha convinti la battaglia che intende fare per l’ospedale di Galatina, ma anche la sua volontà di  semplificare la macchina amministrativa e, soprattutto, lo sforzo che intende fare per il risanamento del bilancio comunale. Da ultimo, ma non per questo meno importante, il suo impegno per far giungere a Galatina tutti i finanziamenti possibili: regionali, nazionali, europei favorendo le iniziative private che mirino allo sviluppo della città e all’occupazione. Chi meglio di un imprenditore può fare questo? Questa la domanda che ci siamo fatti e la scelta successiva è stata quella che oggi ci ha visto stringere la mano a Giampiero De Pascalis. Lo sosterremo convintamente con i candidati: Livio Cucurachi, Piero Lagna, Teresa Spagna, tra gli altri».

 
Di Matteo Panico (del 27/03/2014 @ 21:54:53, in Comunicato Stampa, linkato 2897 volte)

Il Centro Sportivo Italiano – Comitato di Terra d’Otranto promuove e organizza il Progetto “Sport Anch’io”, finanziato dalla Regione Puglia, Assessorato allo Sport con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale delle persone più svantaggiate (appartenenti all’area della disabilità e del disagio sociale, economico, linguistico e culturale) attraverso la pratica di diverse discipline sportive, in particolar modo quelle meno diffuse: atletica, scherma, equitazione, tennis-tavolo, bocce, biliardino oltre a percorsi di animazione ludico-sportiva. Tali attività saranno svolte sia in integrazione con gruppi normodotati e privi di situazioni di svantaggio con obiettivi di inclusione sociale e sia in gruppi omogenei al fine di migliorare il benessere fisico.

La partecipazione al progetto è aperta a tutti senza limite anagrafico, gli iscritti saranno suddivisi in tre categorie: minori, adulti e over. Sono previsti  tre incontri settimanali nel complesso sportivo “S. Domenico Savio” di Galatina e presso altre sedi specifiche attrezzate; nel caso dell’equitazione le lezioni si svolgeranno presso la sede dell’ASD Trekking Horse Club a Sogliano Cavour, partner di progetto insieme alla Cooperativa L’Adelfia di Alessano e  all’ASP Istituto Immacolata di Galatina.

A partire da giugno, inoltre, i minori iscritti al progetto potranno frequentare il Campus Estivo CSI 2014.  I partecipanti saranno inoltre coinvolti  durante le manifestazioni che l’ente di promozione sportiva Centro Sportivo Italiano Comitato di Terra d’Otranto organizza nell’anno sportivo, in particolar modo “Grand Prix – Le strade del Salento2014” che prevede la partecipazione dei destinatari del progetto alle gare podistiche che nel periodo estivo attraversano il Salento al fine di promuovere il nostro territorio anche dal punto di vista turistico.

Per le iscrizioni e per avere ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria attiva nei giorni di martedì e giovedì dalle 17:30 alle 19:00 e sabato dalle 10:00 alle 12:00 presso la sede di progetto, il complesso polisportivo “S. Domenico Savio” di Galatina in via Gorizia. E’ possibile inoltre scaricare il modulo d’iscrizione dal sito del CSI di terra d’Otranto al seguente link:http://terradotranto.csi-net.it

Ecco tutti i contatti: Tel/fax 0836.562977 E-mail:terradotranto@csi-net.it; fb: Terra d’Otranto; Twitter: @CSI_Galatina

Tel/fax 0836562977 e-mail: terradotranto@csi-net.it -stampa.terradotranto@libero.it
 
Di Antonio Mellone (del 10/04/2018 @ 21:54:24, in NohaBlog, linkato 1648 volte)

Stamattina al bar m’è andato il caffè di traverso.

E stavo pure rischiando un aneurisma cerebrale per il superamento dei picchi di guardia della pressione arteriosa. Mica per il caffè (oltretutto decaffeinato), ma perché m’è venuta la felice idea di dare un’occhiata al Diciamo Giornale più letto in loco, vale a dire il Quotidiano [non il Fatto, quell’altro: lo strafatto, ndr.].

Perché?

Date un’occhiata, per favore, alle pagine 2 e 3 del giornale datato 9 aprile 2018, e ditemi voi se non sono tutte da incorniciare.

Si parte con l’Economia - probabilmente studiata su Millionaire (o forse nel Billionaire) - con un bel titolone: “I lacci della burocrazia frenano gli investimenti «Più facile in Russia»”.

L’autore piagnucola su quanto sia “faticoso programmare investimenti sul territorio” [poverini, come sudano, e soprattutto come s’offrono, ndr.], e sul fatto che questo benedetto “sviluppo” e questa sacra “riqualificazione del territorio” sono costretti a scontrarsi contro il “‘muro in cemento’ della burocrazia” [mica con quell’altro meno metaforico, cioè con il muro di calcestruzzo, nossignore, ndr.].

E, mamma mia,  ma quanto tempo si perde per creare “strutture turistico ricettive extra-lusso” visto che stiamo qui ad interrogarci “ancora sull’impatto ambientale delle stesse”. Meglio dunque dare subito il via alle Opere che farne fare una Via.

Be’, in effetti non si capisce come mai, nonostante lo “Sblocca-Italia”, in Puglia ci siano delle riserve naturali non ancora trasformate in “eco-resort”, foreste di ulivi secolari non ancora destinati a “villaggi all-exclusive”, porti selvaggi non ancora corretti in “porti turistici”, e torri antiche non ancora convertite in “case-vacanze”.

Il “giornalista” continua a parlarci di “riqualificazione” [quando sento questo lemma avverto subito puzza di fregatura: il solito malpensante, ndr.], riqualificazione, dicevo, di “una fortezza che risale al 1450, nella marina tra Savelletri e Torre Canne” per “realizzare […] un centro per avvenimenti sociali, culturali e matrimoni”.

E certo, il matrimonio di lusso prima di tutto. Poi – ma solo se rimarrà qualcosa del banchetto nuziale – tutto il resto, come la storia, gli studi, la ricerca, l’arte, l’intangibilità del patrimonio culturale, e dunque l’articolo 9 della Costituzione.

Nell’altra pagina, un altro Diciamo Articolo dal titolo: “Da Colaninno a Briatore: voglia di Puglia, e poi la fuga” [per fuga s’intenderà la sfiga del Twiga, ndr.], con tanto di riporto del Pensiero Unico Briatoregno, tipo: “Nel Salento siete indietro di 30 anni”, e poi ancora: “Vi servono alberghi a picco sul mare”, e altre delizie del genere.

Non manca il doveroso riferimento al progetto dell’“Oasi Sarparea” di Mrs Daighton, la lady di ferro (e cemento) inglese che s’è messa in testa, anch’ella, di farci sviluppare come si deve, e con decine, che dico, centinaia di nuovi posti di lavoro. A completare la grande opera, e a far schizzare il Pil locale, mancherebbe soltanto un novello centro commerciale, un bel gasdotto nuovo di zecca, e l’eradicazione di un po’ di ulivi (ma solo qualche decina di migliaia, tra sani e curabili) con la scusa dell’emergenza Xylella.

Sapete da dove son nate queste due interessantissime pagine di Economia & soprattutto Commercio quotidiano [roba da 110, lode, e calcio in culo accademico, ndr.]? Dal racconto della storia di un magnate [che sarà probabilmente voce del verbo, ndr.], uno “tra i 300 più ricchi della Svizzera”, desideroso di ballare in Puglia, un uomo di 73 anni dall’occhio vispo e una bella $ sbarrata incisa nell’iride: il signor René de Picciotto. Un nome che è tutto un programma.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 21/05/2013 @ 21:54:04, in Ex edificio scolastico, linkato 9702 volte)

Non deve essere facile, di questi tempi, vivere la vita del pubblico rappresentante locale, quella cioè del politico che un’era geologica fa andava sotto il nome di “autorità civile”. E dunque non può che avere tutta la nostra umana comprensione chi è costretto a vivere continuamente con gli occhi bendati, le orecchie tappate, il bavaglio alla bocca, le pinzette stringinaso ben inforcate, i guanti antinfortunistici alle mani, ed altre corazze profilattiche e antidialogo come zanzariere, schermi, scudi, grate, caschi, paraocchi, e creme solari con fattore di protezione totale.

Non si può mica infierire con chi è costretto ad ingoiare rospi, anzi Pantegane (etim. da Pantacom), pur di non far cadere il governo comunale, a non rispondere al telefono, a far finta di non vederti né leggerti, a sgommare imboccando la nuova “utilissima tangenziale interna” di Galatina, a smammare poco prima di esser chiamato in causa, a scalare montagne di specchi, a ripetere salmi responsoriali monotoni e stucchevoli, a stilare elucubrazioni su temi esiziali (come ad esempio quello dei loculi al cimitero)…   

Pronto a svignarsela ad ogni richiesta, istanza, domanda, dubbio, rivendicazione il fuggitivo nostrano, assente cronico dalle strade e dalle piazze del paese (a meno dei periodi giubilari altrimenti detti “campagna elettorale” o dei giorni delle solenni processioni patronali) si trova ultimamente anche a far finta di non avere il tempo e soprattutto la voglia di connettersi al nostro sito (e se pure gli dovesse capitare lo farebbe ad ogni dimissione di papa) per leggere ad esempio che a Noha c’è una vecchia scuola elementare ristrutturata dalla A alla V (mancherebbe solo la lettera Z dell’energia elettrica) con una spesa di 1.300.000 euro di soldi pubblici, ma che è ancora chiusa dalla fine dei lavori avvenuta oltre un anno e mezzo fa - sebbene sia stata inaugurata con tanto di taglio del nastro il 1° dicembre 2012, dunque esattamente da:

Ora vorremmo comunicare ai nostri rappresentanti al Comune di Galatina (oltre ai nostri superstiti lettori) che questo contatore rimarrà evidenziato a perenne monito sulla home-page di questo sito fino alla data della seconda e si spera definitiva inaugurazione di questo benedetto Centro culturale Nohano, o come cavolo si vorrà chiamare.

Questo contatore rimarrà ben visibile fino a quando l’avverbio “ancora” non verrà trasformato in “finalmente”, cioè fino a quando quella bella struttura (diventata suo malgrado una barzelletta - che però non fa ridere) non verrà utilizzata per le finalità per le quali era stata inizialmente progettata e finanziata (o in subordine per altri obiettivi sempre connessi al bene comune). E nella speranza, s’intende, che quella scuola non crolli prima sotto il peso del tempo.

Noi, dal nostro canto, continueremo a fare il nostro dovere di cittadini, cioè pretendere di essere puntualmente informati (c’è chi chiama ‘sta roba “rompere le scatole”, ma tant’è) fino a quando non si otterrà il sacrosanto risultato (che poi è il minimo sindacale) che è quello di vedere attivata una bellissima struttura onde furono spesi (finora invano) preziosi e per definizione scarsi fondi pubblici.

Ci aspettiamo ora un pensiero su questo tema da parte dei nostri rappresentanti di ogni colore (se ne hanno ancora qualcuno: di pensiero o di colore). Ci aggiornino, per favore, sullo stato dell’arte, ci dicano se e cosa intendano fare per risolvere questa vergogna, ci rassicurino, e ove possibile ci stupiscano ancora per i loro pronti riflessi.

Per una volta, almeno questa, i nostri rappresentanti eletti a furor di popolo compiano dei veri e propri atti rivoluzionari, cioè: rispondano direttamente a queste istanze impegnandosi possibilmente in prima persona (tralasciando per un tratto l’imprescindibile tema dei cazzi loro), evitino il topico comunicato-stampa copia-incollato su quel rotolo di carta (a due veli?) che è il Quotidiano di Lecce. E per almeno una volta si scollino da quella calamita (che forse meriterebbe l’accento sull’ultima a) che sono i social network, sui quali – ci riferiscono i bene informati – i Nostri sembrano indulgere scorrazzando ad ogni ora del giorno e della notte come tanti internaufraghi.  

Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 16/06/2019 @ 21:53:35, in Comunicato Stampa, linkato 1157 volte)

Cala il sipario sulla XX Stagione Concertistica Internazionale I Concerti del Chiostro, diretta egregiamente dal M° Luigi Fracasso e sostenuta da Regione Puglia, Comune di Soleto, Grecìa Salentina, Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, Gal Porte a Levante, Club Unesco Galatina, Ipab di Soleto e dagli sponsor presenti per questo appuntamento, che, anno dopo anno, si conferma essere uno degli eventi più qualificati del Salento.

Per questa edizione, la location è cambiata: città protagonista è stata Soleto. Dimostrando estrema sensibilità il sindaco Graziano Vantaggiato, a nome della comunità del grazioso borgo salentino, ha ospitato i sei appuntamenti de I Concerti del Chiostro, con artisti di livello nazionale ed internazionale. A ben vedere una rassegna di eccellenza che rende onore all’Associazione Musicale, presieduta dal M° Luigi Fracasso, Maria Grazia De Benedittis – vice presidente, Antonello Romano – segretario, Mario De Paolis – consigliere, Antonio Serra – direttore organizzativo, Gloria Romano – ufficio stampa.

Che bella realtà I Concerti del Chiostro! Grazie a Luigi Fracasso, grazie a tutti gli organizzatori e agli artisti partecipanti – dichiara Graziano Vantaggiato - mi auguro che la bellezza del vostro amore per la musica e l’arte che riuscite a trasmettere a tutti noi possa continuare sempre ad emozionare. I Concerti del Chiostro devono essere un evento culturale presente ogni anno!”

A dare il via alla XX Stagione di concerti lo scorso 28 marzo è stato l’affiatato Duo Pollice al pianoforte, che ammirato sui palcoscenici delle maggiori Istituzioni Europee per le loro esecuzioni cariche di patos, ha eseguito musiche di Mozart, Rossini, Verdi e Puccini. A seguire la flautista Luisa Sello ha emozionato il pubblico, sempre numeroso, con il  programma “Quadri di colore”, tre sentimenti legati alla musica e a temi della vita: Arte, Amore e Gioia, eseguendo musiche di Bach, Mozart, Vivaldi, Verdi e G. Rossini.

Dalla musica classica al jazz: il 13 aprile protagonista è stato  The Italian Trio, uno splendido esempio di trio italiano, risultato della partnership di tre esponenti del jazz tricolore come Dado Moroni al piano, Rosario Bonaccorso al basso e Roberto Gatto alla batteria.

Il 9 maggio l’ospite più atteso della XX Stagione è stato Angelo Branduardi insieme al polistrumentista Fabio Valdemarin, che, con il concerto “Camminando, camminando in due”, ha richiamato nella gremitissima Piazza Osanna spettatori provenienti da Roma a tutto il Sud Italia.

Penultimo appuntamento con il talentuoso Duo Carrozzo-Fasiello, nato nel 2018 dal desiderio di esaltare e promuovere la musica da camera per pianoforte e sassofono.

L’appuntamento del 9 giugno ha chiuso mirabilmente la rassegna con l’esecuzione del “Carnevale degli animali” del compositore francese Camille Saint-Saëns. Ai due pianoforti lo stesso direttore artistico Luigi Fracasso insieme a Paolo Cuccaro, con I Concerti del Chiostro Ensemble composto da: Luigi Bisanti al flauto, Fernando de Cesario al clarinetto, Ivo Mattioli e Danilo Mattioli ai violini, Cristian Musio alla viola, Laura Ferulli al violoncello, Davide Codazzo al contrabbasso ed Enrico Donateo alle percussioni.

“Oggi più che mai, sostenere una rassegna di musica classica presuppone sensibilità smisurata e coraggiosa determinazione. Onore al sindaco Vantaggiato, che ha colto la sfida vincendola alla grande! - dichiara il M° Fracasso - Un doveroso ringraziamento lo rivolgo a lui e al numeroso  pubblico sempre caloroso. Alla XXI edizione!”.

 

Gloria Romano

Ufficio Stampa

 

Lo scrivevamo nel nostro programma elettorale e ogni passo, ogni iniziativa, ogni provvedimento che questa amministrazione ha fatto è stato funzionale a quell’assunto iniziale. Certo, come è giusto che sia, ogni passo, ogni iniziativa e ogni provvedimento sono stati anche il frutto di un dialogo interno alle forze di maggioranza con diverse visioni, diverse sensibilità e diverse velocità. Tutte comunque protese alla valorizzazione economica, artistica, sociale e culturale del nostro centro antico.

Oggi possiamo dire che l’atto di approvazione in giunta di due ulteriori varchi per il controllo elettronico degli accessi nell’area ztl del centro storico – su Porta Nuova e su Porta Capuccini – che segue la decisione per l’imminente installazione di un nuovo varco anche su Porta Luce, è un passo determinante per la sicurezza e la regolamentazione del traffico nel nostro centro antico.

È sotto gli occhi di tutti oggi che lo sviluppo delle attività commerciali, soprattutto lungo gli assi Piazza San Pietro – via Garibaldi – via Robertini da un lato e Piazza San Pietro – via Vittorio Emanuele II – piazza Cavoti dall’altro, ha di fatto evidenziato la vocazione del nostro centro storico. La vitalità di una sana “movida”, tanto auspicata nelle precedenti amministrazioni è ora una realtà che ha riportato veramente al “centro” il salotto della città. Con una differenza tutt’altro che trascurabile: se per altri nel passato era considerato inevitabile avere un parco auto ai piedi della Chiesa Madre, parcheggiate in spregio ad ogni regola non solo del codice della strada ma anche del buonsenso, la nostra scelta è andata nella direzione di recuperare spazi e decoro con l’istituzione di ampie isole pedonali per la tranquillità di famiglie e ragazzini che oggi “scorrazzano” in piena tranquillità e sicurezza. Un obiettivo che ha richiesto inevitabilmente anche un ripensamento della viabilità a garanzia dei sacrosanti diritti di chi ha scelto di vivere stabilmente nel centro e, tra gli altri, è stato necessario permettere ai residenti, nelle ore di pedonalizzazione, l’accesso da Porta Luce che quindi andava regolamentata, come fatto, con un apposito varco, per evitare soprusi che avrebbero vanificato gli obiettivi della ztl.

Certo, il percorso non è concluso, sarà necessario mettere in campo ogni ulteriore azione politico/amministrativa per creare i presupposti affinché possa rendersi necessaria, quasi inevitabile, la rimodulazione degli orari di apertura e chiusura. Non possiamo negare che la pandemia abbia condizionato e indirizzato, talvolta ritardando, le decisioni dell’amministrazione per questa parte importante della città.

Piazza San Pietro subisce ancora troppo la presenza delle auto, in considerazione anche della riduzione delle aree a parcheggio, in conseguenza dell’aumento degli spazi esterni concessi alle attività commerciali. I pochi presenti devono necessariamente poter essere disponibili per i residenti.

Il percorso – per tornare al passaggio che inserimmo nel nostro programma elettorale – è ancora in itinere e ci vorrà ancora del tempo per portarlo a termine, ma la direzione è tracciata su una direzione chiara che ritengo irreversibile.

L’istituzione di aree pedonali, le strette sul numero dei pass consentiti, la possibilità data ai solo residenti di parcheggiare senza limiti di tempo, i varchi per il controllo elettronico su tutte le porte, sia di accesso che di uscita dal centro antico, affinché venga impedito ogni sopruso, sono tutte azioni che l’amministrazione del Sindaco Marcello Amante ha messo in campo perseguendo una chiara idea di valorizzazione del nostro centro antico con sempre più spazi restituiti alla socialità delle persone.

 

I consiglieri comunali

Albano Vito Tundo

Pierantonio De Matteis

 
Di Redazione (del 01/02/2014 @ 21:52:27, in NohaBlog, linkato 3828 volte)

"Eccovi di seguito un articolo a firma di Antonio Mellone, apparso sul n. 1, anno VI, de "Il Foglio Lequilese" (mensile al quale Antonio collabora da circa un anno e mezzo). Si tratta di un ciclo di lezioni d'Economia impartite ai ragazzi di terza delle scuole medie di Lequile e di San Pietro in Lama.

Per quanto ovvio, il nostro professore (ormai senza virgolette) è disponibile a replicare questi incontri presso le scuole medie di Noha e/o di Galatina. Basta un fischio da parte degli interessati."

Pronto, direttore? Allora, quando potremmo fissare qui a scuola gli incontri con gli alunni della terza media?”.

E’ la prof. Graziella Mazzotta che mi chiama al telefono per stabilire - in maniera non perentoria ma lapidaria e granitica - le date delle lezioni propedeutiche alla visita guidata presso la mia filiale da parte dei ragazzi dell’ultimo anno dell’Istituto Comprensivo Statale di Lequile – San Pietro in Lama.

Sì: professoresse, preside e il resto del personale scolastico, ma anche chi scrive, danno per scontato il fatto che qui c’è ormai una bella tradizione da rispettare (che va vieppiù consolidandosi e strutturandosi), come quella dei meeting tra gli uomini della banca del territorio, il Banco di Napoli, del quale sono un indegno direttore, e la platea della gioventù studiosa lequilese.

Quest’anno poi (mi si conceda questa digressione di natura personale) il sottoscritto vi ha partecipato, oltre che con la sua solita nota motivazione, anche, diciamo così, con più titoli, avendo affrontato positivamente, precisamente il 18 luglio 2013, il famoso concorsone pubblico per docenti indetto dal Ministero (MIUR). Ebbene, dopo uno studio “matto e disperatissimo” di leopardiana memoria, nel corso del solleone dello scorso anno chi scrive ha superato anche lo scoglio dell’esame orale conclusivo insieme ad altri 21 concorrenti superstiti (all’inizio, prima della falcidia, ne eravamo 1500 circa nella sola Puglia) diventando ufficialmente – se così si può dire – professore di Economia (classe di concorso A017, Discipline Economico-Aziendali). Questa cosa m’è particolarmente gradita; e questo non tanto perché l’insegnamento è da sempre la mia passione o, se vogliamo, il mio hobby (il che è vero), ma soprattutto per il fatto che il miglior metodo per imparare le cose è insegnarle.

Ma lasciamo da parte i casi “particulari” della vita, ché le divagazioni potrebbero portarci fuori dal seminato, e ritorniamo al futuro di Lequile, cioè agli splendidi ragazzi delle terze classi delle medie convenuti in aula magna in ben tre incontri di un’ora e mezza cadauno, con l’assistenza delle ottime insegnanti (come si fa a non citare la prof. Rosa Chiara Serio, e poi ancora la prof. Cristina Aralla, e la prof. Adele Talesco, oltre alla prof-gancio già menzionata all’inizio di queste note?).

Le conversazioni dal tema “Le parole dell’Economia” hanno toccato tanti argomenti (oltre che un nuovo vocabolario) che vanno dai bisogni ai beni economici, dalla moneta al risparmio, dalla legge della domanda e dell’offerta al mercato, agli attori del sistema economico, alla teoria della banca, al concetto di benessere, di ricchezza, di Pil, di equilibrio. E poi ancora, per sommi capi ma non senza rigore, i concetti di interesse, investimento, prestito, azioni e obbligazioni, carte di credito, conti correnti, borsa valori…

C’è da rimaner sbalorditi per la curiosità, l’attenzione, la partecipazione ed il coinvolgimento degli studenti di Lequile, e soprattutto per il loro contributo al dialogo o al dibattito in aula attraverso domande e risposte mai banali, anzi il più delle volte sagaci e mordaci. Congratulazioni a docenti e discenti di questa bellissima scuola.

Mi piacerebbe che al di là delle nozioni (o del nozionismo, che secondo me non guasta mai), ai ragazzi di Lequile rimanesse impresso il fatto che lo studio serve soprattutto a dare più o meno valore a persone ed accadimenti, ma anche a cogliere le differenze tra i pesi specifici delle cose. Vorrei che davvero il loro patrimonio fosse composto da alcuni concetti essenziali, come per esempio il fatto che l’essere sia più importante dell’avere, che la vita vissuta sta nel provare il bisogno (mentre il suo appagamento è la morte), che la vera forza non sta nella violenza (verbale o fisica) ma nell’accoglienza e nella comprensione dell’altro, che la scuola è il monumento, anzi il bene culturale più importante per una persona e per una comunità intera, che chi sa si diverte di più di chi non sa, che è giusto nutrire dei dubbi piuttosto che presumere di avere la certezza in tasca, che la felicità sta nel trovare un ostacolo o un muro (e nel provare ad abbatterlo o scavalcarlo), che il lemma lotta è voce del verbo amare.

Non mi rimane che augurare ad insegnanti ed a studenti lequilesi di sognare sempre l’impossibile. E di realizzarlo ogni giorno.

P.S. Ora resto in attesa della visita dei piccoli turisti di Lequile nella filiale della mia banca (che avverrà un giorno di questi).

E poi m’aspetto di leggere un resoconto redatto dai miei piccoli ospiti proprio su questi incontri ravvicinati del terzo tipo. Magari dalle stesse colonne di questo “Il Foglio lequilese”.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 14/11/2010 @ 21:49:43, in Eventi, linkato 3333 volte)

Introduzione

Don Francesco Coluccia, direttore del Laboratorio culturale Benedetto XVI di Noha

Paola Congedo della Biblioteca Giona

Fabrizio Vincenti autore de “La Sapienza, criterio di Dio”


La festa finale.

 

Secondo il rapporto sul “Consumo di suolo in Italia”, presentato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, nel 2020 le colate di cemento nel nostro Paese non si sono mai fermate nonostante il periodo di blocco del lockdown. Per ogni italiano ci sono 360 mq di cemento e la crescita negli anni è stata costante e irrefrenabile. Si pensi solo che negli anni ’50 i mq di cemento a disposizione di ogni italiano erano 160. L’incremento maggiore, secondo il rapporto, si è avuto in Lombardia, con 765 ettari in più in 12 mesi. La Puglia si attesta al terzo posto, dopo il Veneto, con un incremento di 493 ettari a testa.

Per quanto riguarda i Comuni, è Roma il Comune italiano che più ha trasformato il suo territorio in quest’ultimo anno con un incremento di superficie artificiale di 123 ettari. Al secondo posto, c’è Troia, nel Foggiano, con 66 ettari di incremento. Nell’elenco, ma più in fondo, anche Brindisi, Foggia e Bari.

Di Consumo del suolo parleremo venerdì 3 settembre 2021, a partire dalle 19.30, nell’ex Monastero delle Clarisse di Santa Chiara, in Piazzetta Galluccio a Galatina (LE) in una nuova tappa del progetto “Di Terra di Mare di Cielo”, nato da un’idea della storica dell’arte Lia De Venere, realizzato dall’Associazione culturale ETRA E.T.S. e promosso dalla “Teca del Mediterraneo”, la Biblioteca multimediale del Consiglio Regionale della Puglia.

Il progetto torna ad illuminare le più belle e attive biblioteche della regione con temi che raccontano di presente e di futuro.

<la storica dell’arte e direttrice artistica del progetto, Lia De Venere - ci ha convinti della necessità di completare il percorso delineato nel 2019 per riflettere attraverso parole e immagini, libri e opere d'arte, sul futuro del nostro pianeta. Di grande rilievo e pressante attualità i temi proposti nelle diverse tappe, dai rischi naturali all’agricoltura sostenibile, dal problema dei rifiuti alle energie rinnovabili sino ai cambiamenti climatici. La tappa di Galatina sarà dedicata a un problema cruciale, quello dell'indiscriminato consumo di suolo, che nasce spesso da interessi speculativi e non da reali necessità e che contribuisce al verificarsi di gravi dissesti idrogeologici >>.

Alla serata, organizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale, interverranno il sindaco Marcello Amante, l’assessore al Polo Bibliomuseale e all’Ambiente Cristina Dettù e la Presidente del consiglio regionale pugliese Loredana Capone. Sarà quest’ultima a consegnare alla Biblioteca oltre 30 volumi scelti per approfondire i problemi ambientali.

<Loredana Capone - Riprendiamo da uno dei centri più belli della nostra regione, Galatina, e al centro della discussione un tema cruciale per il nostro presente e il nostro futuro: il consumo del suolo. L’attenzione all’ambiente, la sua salvaguardia e promozione, sono la sfida principale che le classi dirigenti del pianeta devono saper cogliere e vincere. Il tempo stringe e non possiamo trovarci impreparati. Lasciatemi esprimere un’ulteriore soddisfazione per l’aver scelto le biblioteche comunali come luogo naturale nel quale accogliere serate come questa. Ho sempre pensato che questi contenitori siano la spina dorsale dello studio, del fermento e della crescita di una comunità>>.

<il sindaco di Galatina, Marcello Amante – è tra le 6 scelte, in tutta la Puglia, per la realizzazione di questo progetto. Si parla tanto di cambiamenti climatici, dello sfruttamento della natura da parte dell’uomo, con evidenti conseguenze negative sul pianeta intero. Tuttavia, non possiamo dimenticare che l'uomo stesso ha bisogno di tutti quegli elementi, la terra, il mare, il cielo, che oggi più che mai avanzano richieste di aiuto. Sono onorato come Sindaco della Città di Galatina di ospitare l'iniziativa promossa dalla Biblioteca del Consiglio regionale della Puglia "Teca del Mediterraneo", a voler suggellare un rapporto profondo che ci lega alla nostra Regione anche in un'ottica di sviluppo culturale e sociale>>.

<Cristina Dettù, assessore al Polo Bibliomuseale e all'ambiente di Galatina - Tutto il settore ambientale, oggi, chiede di intervenire in via d'urgenza, senza aspettare altro tempo. E per fare ciò è necessario partire, sin da subito, alimentando la cultura del bene comune, del rispetto verso la natura che è casa di tutti. L’uomo ha il dovere di consegnare alle generazioni future un mondo migliore. Il progetto della Teca del Mediterraneo ci aiuta in questo obiettivo e lo fa attraverso la voce di esperti e le opere di artisti perché parlare di ambiente è prima di tutto una questione culturale>>.

Ai saluti istituzionali, seguirà la presentazione, da parte della storica dell’arte Lia De Venere, di Jasmine Pignatelli.

L’artista, che vive e lavora tra Bari e Roma, è impegnata in un personale percorso nella scultura e le sue opere ben rappresentano ciò che pensa sulle tensioni dinamiche dello spazio e su tematiche di rilevanza sociale. Nel 2019 presenta a Bari (e nel 2021 sul lungomare Taulantia a Durazzo) l’opera pubblica Sono persone, in ricordo dell’arrivo della nave Vlora (8 agosto 1991) e tiene al MUSMA di Matera la mostra Heimat. Vince il Premio Memorie del Trust Floridi Doria Pamphilj (2018), mentre è del 2017 l’opera pubblica permanente Locating Laterza, Segnali d’Arte, realizzata nell’ambito di un progetto del Segretariato Regionale MiBACT.

A Galatina presenterà l’installazione intitolata Landless: tre figure geometriche – quadrato, triangolo, cerchio – sulla cui superficie si intravedono sezioni di antiche mappe geografiche. La loro presenza si fa metafora di una visione del mondo che privilegia il presidio dei confini fisici e l’isolamento dei popoli. Per Jasmine Pignatelli perdere la terra non è solo una questione di ordine materiale, ma anche una grave sconfitta dal punto di vista culturale.

Ad approfondire il problema del consumo del suolo, sarà Paolo Pileri autore di “100 parole per salvare il suolo. Piccolo dizionario urbanistico-italiano” (Altrɘconomia, Milano 2018).

Pileri è docente ordinario di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano. È membro di gruppi di ricerca nazionali e internazionali e consulente scientifico di ministeri, enti pubblici e amministrazioni locali. Si occupa di suolo, consumo di suolo ed effetti ambientali, e di progettazione di infrastrutture cicloturistiche in chiave antifragile. Ideatore e responsabile scientifico del progetto VENTO, il percorso cicloturistico che sarà realizzato lungo il fiume Po. Tiene la rubrica «Piano Terra» sulla rivista Altreconomia. È stato finalista al Premio Alessandro Leogrande 2021 con il libro “Progettare la lentezza” (ed. People). Nel suo libro svela il significato di oltre 100 parole dell'urbanistica, per insegnare ai lettori a "tradurre" in italiano e interpretare la legge della propria Regione, il piano del Comune o una sentenza del Tar, e denunciarne le incongruenze.

Dialogherà con l’autore, Maria Antonietta Aiello, docente di Tecnica delle Costruzioni, delegata all’edilizia e alla sicurezza dell’Università del Salento.

L’ingresso è libero, sino ad esaurimento posti, previa presentazione del Green pass.

Ufficio Stampa “Di Terra di Mare di Cielo”

 

P.I.P.P.I. nasce nel 2011 dalla collaborazione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Laboratorio di Ricerca e Intervento in Educazione Familiare dell’Università di Padova. Si pone come obiettivo l’innovazione delle pratiche di intervento nei confronti delle famiglie cosiddette negligenti, al fine di ridurre il rischio di maltrattamento e il conseguente allontanamento dei bambini dal nucleo familiare.

L’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, composto dai Comuni di Galatina, Aradeo, Cutrofiano, Neviano, Soleto e Sogliano Cavour, inizia il suo percorso innovativo con P.I.P.P.I. nel 2014 e già nel 2016, grazie alla collaborazione degli stakeholders, degli operatori dei servizi e delle famiglie, sperimenta un percorso avanzato con l’istituzione di un proprio servizio formativo, denominato Laboratorio Territoriale (Lab T).

In occasione del decennale dalla nascita del Programma, l’Università degli Studi di Padova e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, decidono insieme di raccontare il buon lavoro svolto con le famiglie a livello nazionale, e per farlo sceglie le testimonianze in tre diversi Ambiti d’Italia: Bussolengo, Bologna e Galatina.

La prima tappa della narrazione parte da Galatina il 18 giugno 2021. Gli operatori e un’insegnante raccontano il lavoro intenso svolto negli ultimi sette anni e i genitori e i bambini P.I.P.P.I. definiscono i contorni di un’esperienza di crescita culturale e metodologica che affonda le sue radici scientifiche nella Valutazione Partecipativa e Trasformativa.

Il Programma P.I.P.P.I. contribuisce alla costruzione di Comunità Educanti dove l’interscambio relazionale genera crescita e consapevolezza, rafforza l’empowerment e orienta lo sguardo verso innovativi approcci di capacitazione, migliorando lo stato di salute e di benessere degli individui e dell’intera collettività.

L’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, con i suoi sei Comuni, ha raggiunto questi importanti traguardi perché ha creduto in quell’alchimia di intenti che rigenera il “fare preesistente, adempitivo ed urgente” in un “fare riflessivo e trasformativo”. Per tali motivi il Coordinamento istituzionale, composto dai Sindaci e dagli Assessori alle politiche sociali dei sei Comuni, nonché dall’Asl e dall’A.S.P. Istituto “Immacolata”, esprimono piena soddisfazione per il lavoro fatto sul territorio dal personale coinvolto nel progetto che fa diventare l'Ambito Sociale di Galatina luogo di innovazione e sperimentazione in campo sociale riconosciuto a livello nazionale.

Il bel lavoro con le famiglie P.I.P.P.I. rappresenta il risultato finale di un percorso spianato dall’impegno di tutti e il loro raccontarsi senza riserve e timori testimonia la relazione, il clima e la fiducia verso i Servizi territoriali ancora troppo stigmatizzati in logiche antiche ed ingiustificate. 

La grande scommessa di P.I.P.P.I. è far diventare le famiglie protagoniste della loro emancipazione e non più utenti passivi di un Servizio. In tal senso, Famiglie e Servizi sono alleati nella crescita comune.

P.I.P.P.I. non esisterebbe se non ci fosse la quadra ed ognuno sa di essere equipaggio e non ciurma!

Barbara De Simone – Cinzia Riccardi – Antonio Dell’Anna (Formatori Programma P.I.P.P.I.)

Antonio Palumbo – assessore ai Servizi Sociali, Comune di Galatina

 

Torna A CUORE SCALZO, la rassegna estiva di Galatina, con la sua II Edizione e un programma ricco di eventi. La Conferenza Stampa ufficiale si terrà venerdì 31 maggio alle ore 10:00 nella suggestiva cornice del Museo Cavoti.

Parteciperanno il Sindaco della Città di Galatina Marcello Amante, l’Assessore alla Cultura Cristina Dettù e l’Assessore al Turismo Nico Mauro. Saranno presenti il presidente di Arci Lecce Anna Caputo, il presidente di PugliArmonica Graziano Cennamo, e l’ufficio stampa dei Cantieri Teatrali Koreja, Paola Pepe.

Un’estate che, anche quest’anno, è “A Cuore Scalzo”, ma che segue ancora di più il battito che ne accompagna lo spirito. Energia e delicatezza di una donna che stringe tra le mani sole e musica. L’estate di Galatina è in questo quadro di passione e leggerezza, in un vortice di emozioni che la bella stagione sa suscitare.

La rassegna estiva di Galatina “A Cuore scalzo” nasce dalla città per la città. Si inaugura per il secondo anno consecutivo una nuova stagione che punta a far diventare Galatina punto nevralgico di una strategia culturale ben definita, che guarda all’intero Salento e a tutta la Puglia. “A Cuore scalzo” si sviluppa tra eventi musicali, letterari, artistici, enogastronomici, tra feste patronali in tutto il territorio e momenti di puro intrattenimento. Una rassegna così concepita non può che coinvolgere i soggetti che conoscono e vivono giorno dopo giorno Galatina, Collemeto, Noha e Santa Barbara, che amano a tal punto la loro terra da colorare di gioia, pensieri, ricordi e sorrisi le sere d’estate.

Grande risalto, anche quest’anno, viene attribuito alla festa dei SS. Pietro e Paolo. Dopo il successo della scorsa edizione, si dedicherà un’intera settimana alla festa, con eventi, mostre e spettacoli incentrati sul culto del tarantismo, ma anche “sull’abito della festa”, quello che Galatina vestirà in quei giorni.

La Città ha una maturità culturale tale da potersi “intrecciare” anche con altre culture, all’apparenza molto lontane da noi, ma che di fatto parlano la stessa lingua.

E poi ancora i libri, la letteratura, la libertà entrano anche quest’anno nel circuito del Salento Book Festival. “Libri, letteratura e liberà: non ci discosteremo mai da queste tre parole e da ciò che muovono – afferma l’assessore alla cultura Cristina Dettù - le porteremo anche nelle calde sere di scirocco, mentre la luna illumina le piazze e i bambini aprono le ali alla loro fantasia. A Cuore Scalzo è quindi carico, pieno di quell’entusiasmo che ha il sapore della bellezza, della storia, della musica che accompagna i nostri passi. “A Cuore scalzo” è un invito a porte aperte per tutti quei turisti che rimangono affascinati dalla semplicità e dallo stile di una città straordinaria com’è Galatina”.

Ufficio Stampa Amante

 

Sono 271, in tutta Italia, le proposte ammesse al finanziamento del Programma Nazionale della qualità dell’Abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili. Di questi, 27 progetti ammessi sono pugliesi, per un valore di circa 482 milioni di euro.
Fondi stanziati dal Governo Conte con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale.
Ai fondi inizialmente previsti (400 milioni) si aggiungono inoltre i 2,8 miliardi del Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
«Sono risorse fondamentali per permettere la riqualificazione degli spazi urbani delle nostre città, partendo dal concetto di sostenibilità - commenta Leonardo Donno, Deputato salentino del MoVimento 5 Stelle - Di fatto i progetti selezionati miglioreranno la qualità della vita di migliaia di persone, andando ad incidere sull’inclusione sociale, anche tramite il coinvolgimento del terzo settore nella successiva gestione dell’intervento.
Più nel dettaglio, la Provincia di Lecce è interessata da due interventi, per un totale di 30 milioni (15 a progetto). Il primo: il recupero dell'ex sanatorio turbecolare "Antonio Galateo" per farlo diventare un edificio accogliente da ri-abitare con il social housing e servizi innovativi per la casa e la città, con la realizzazione di 70 appartamenti. È stato presentato dalla Regione Puglia, proprietaria dell'immobile.
Il secondo riguarda la realizzazione di 60 nuovi alloggi di edilizia popolare nel quartiere Santa Rosa, con recupero di spazi pubblici destinati a verde, sport e socialità, il potenziamento anche dell'area mercatale, per farla diventare un'area destinata al food. Il progetto è stato presentato dal Comune di Lecce.
Nelle selezione dei progetti - prosegue Donno - si è tenuto conto dell’impatto sociale, culturale, urbano-territoriale, economico-finanziario e tecnologico delle opere. Una misura straordinaria per rendere ogni singolo territorio del nostro Paese più sostenibile e pronto ad affrontare le sfide del futuro.
Per questo motivo il mio personale plauso lo rivolgo alle amministrazioni che hanno accolto la sfida e presentato progetto sostenibili e inclusivi degni di questo nome. Il risultato portato a casa è più che incoraggiante, considerata la battaglia che ho sposato sull'emergenza abitativa e sugli alloggi popolari sin dall'inizio del mio mandato parlamentare e che ha evidenziato gravi lacune sul fronte dell'edilizia residenziale pubblica in tutta la Provincia di Lecce. Un input che è stato accolto positivamente e che oggi porta a casa un primo risultato importante. Risultato che - continua Donno - dobbiamo certamente al lavoro del MoVimento 5 Stelle e di Giuseppe Conte, che appena un anno fa conquistò in Europa oltre 200 miliardi che, come vediamo, stanno arrivando in Italia e sui territori.
Quando la politica è mossa dalla reale volontà di fare il bene del Paese, gli sforzi congiunti e a più livelli portano sempre ad ottenere risultati importanti. E questi finanziamenti sono la testimonianza concreta».

M5S

 
Di Prof. Luigi Mangia (del 12/04/2017 @ 21:45:16, in NohaBlog, linkato 2451 volte)

La cartolina dei candidati per la carica a Sindaco a Palazzo Orsini presenta la solita faccia di quel narciso consumato che si specchia nella palude della politica e quindi non è capace di vedere gli interessi vivi della città. Da tempo a Galatina ai partiti manca un idea di politica, di cultura, di ambiente e di turismo. I partiti sono deboli, le oligarchie dei gruppi invece sono forti e comandano al loro posto. Il Commissario prefettizio, Guido Aprea non ha chiuso il centro storico della città, istituendo la zona ztl, ma ha aperto il borgo antico ai cittadini e ai turisti liberandolo dal traffico insostenibile in città. La città e la sua storia per essere valorizzata deve essere vissuta, posseduta e accessibile. Nel lontano 2008, il Comitato dell’Associazione Boy’s sport arte e cultura raccolse 3500 firme per sostenere Santa Caterina Novella ed il borgo antico Bene culturale dell’Unesco. L’Amministrazione presieduta dal Sindaco Antonica deliberò in tal senso. Oggi nella cultura si fa una retromarcia inspiegabile frutto di un corporativismo dei commercianti del centro storico fuori dal tempo e contrario alla politica che sostiene le piccole città borghi gioielli d’Italia.

L’esempio della crisi e dell’incapacità nella cultura in città è dimostrato dalla scultura: “Lampada senza luce” di G. Martinez, la quale è in gravissime condizioni e necessita di un urgentissimo restauro. La Pupa sta per perdere una mano, ma è tutta la scultura ad essere gravemente lesionata. Per sottrarla alla sua distruzione bisogna rimuoverla dall’acqua putrida della vasca e custodirla in un ambiente sicuro e protetto, come il Museo civico P. Cavoti in città.

Al Commissario chiediamo di resistere, di difendere la sua decisione di chiusura al traffico nel borgo antico contro la resistenza dei commercianti del centro storico e di interessarsi della Lampada senza luce la quale per i galatinesi vale come la loro carta d’identità, quindi di assoluto valore civico.

Prof. Luigi Mangia

Associazione Boy’s sport arte e cultura.

 
Di Redazione (del 25/03/2015 @ 21:44:25, in Lauree, linkato 3140 volte)

Il 24 marzo scorso presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università del Salento, Federica Mellone ha conseguito la laurea magistrale in Biologia discutendo una tesi sperimentale in Biochimica Applicata e Diagnostica dal titolo: "Valutazione del PCA3 nella diagnosi del carcinoma prostatico". Votazione finale: 110/110. Relatore la prof.ssa Alessandra Ferramosca, correlatore la dott.ssa Anna Rita Bruno.

Alla dott.ssa Federica, e a tutti i suoi parenti e amici, giungano le congratulazioni e gli auguri della redazione di Noha.it



***
P.S. Invitiamo tutti gli interessati ad inviare all'indirizzo info@noha.it notizie e immagini in merito a lauree, master, altri titoli accademici, specializzazioni e incarichi vari in aziende private o in enti pubblici di nohani (o di chi, in un modo o nell'altro, è legato a Noha) da pubblicare nella nuova rubrica "lauree". E' un modo come un altro per conoscere meglio il potenziale professionale, culturale e umano della nostra cittadina.

 
Di Antonio Mellone (del 16/11/2013 @ 21:44:15, in Fotovoltaico, linkato 3598 volte)

Ci sarebbe molto da elencare a proposito dei danni derivanti dall’obbrobrio rappresentato dal mega-porco fotovoltaico di contrada Roncella (ma il discorso rimane valido anche per tutti gli altri campi trafitti da queste corone di spine, ferro, silicio, e giacché ci siamo anche cemento, che intasano a chiazze vaste aree del Salento).

Questi mali incommensurabili – elenchiamo a caso - vanno dalle variazioni del microclima all’inquinamento elettromagnetico; dall’energia prodotta in eccesso che si disperde in rete al tema dello smaltimento dei pannelli una volta terminato il loro ciclo “vitale”; dalle famose “ricadute occupazionali” pari a zero ai danni all’immagine di un habitat intonso fino a qualche lustro fa; dagli effetti nefasti provocati sulla salute dei salentini a causa del fatto che queste “energie alternative” non hanno fatto altro che aumentare la produzione di energia da combustibili fossili (vedi Cerano) - grazie alla truffa dei cosiddetti “certificati verdi”, come già spiegato altrove - alla sottrazione di terreni all’agricoltura, finiti per definizione; dal depauperamento economico-finanziario della nostra terra considerata dai conquistadores di tutto il mondo come un bancomat da assaltare al lavoro nero, alle mafie, al riciclaggio di rifiuti nascosti in questi “parchi”, al giro di soldi e mazzette e truffe di vario tipo ai danni dello Stato (che ogni giorno stanno intasando la cronaca nera locale, come se già il resto non bastasse)…

Ci sarebbe in effetti molto altro da dire, argomentare, chiosare sul tema. Ma temiamo che i nostri interlocutori vengano colpiti da ictus cerebrale per troppo stress da concentrazione. E quando diciamo “interlocutori” vogliamo includere oltre all’ex-sindaco di Galatina, anche il suo successore e attuale primo cittadino, con tanto di curie e codazzo al seguito (in effetti non c’è soluzione di continuità tra la padella e la brace), ed una marea di concittadini in pantofole, sedotti e abbandonati su comodi divani & divani.  

*

Tutto questo cercavamo di comunicare ai tempi in cui scendevamo in piazza per spiegare ai cittadini a cosa si andava incontro, per raccoglierne le firme di protesta e proposta, per distribuire sacchettini di terra benedetta (benedetta direttamente da Dio, s’intende)…

Ma in quel tempo tanto le “autorità” civili che quelle religiose, non solo mostravano orecchio da mercante non solidarizzando con te e la tua lotta contro gli inganni travestiti da “energie alternative”, ma facevano a gara per far fare il turno di riposo alle rispettive intelligenze. Sicché l’una ti dava della “vittima della calura estiva”; l’altra del “profeta di sventura”. E tu a continuare a combattere contro il vero micidiale spread che purtroppo continuerà ad assillarci per un bel po’: quello culturale.

Risultato?

Panorami di ferro e silicio. Distese enormi di pannelli fotovoltaici entrati per sempre nei paesaggi delle nostre campagne, come novelle cartoline da inviare ai tour-operator del resto del mondo. Specchi riflettenti che affiancano ulivi e fichi d’india, e spesso si sostituiscono ad essi, mangiandosi la terra rossa e l’orizzonte. E noi altri, nel mentre ammiriamo queste prospettive, dobbiamo pure ricordarci ogni bimestre di pagare la bolletta, il dazio ai signori dell’“energia alternativa” che vengono da lontano.   

*

Salento, mare, sole e vento sono ormai una leggenda, una fola, un luogo comune, una corbelleria. E solo chi credeva nelle favole poteva pensare che questa fosse la realtà.

La verità, invece, brilla della sua stessa perspicuità. Sicché il resto della storia è oggi espresso da un altro slogan un po’ meno ipocrita e più empirico: Salento, male, fole e cemento. Il tutto avvolto dalla tormenta infinita (come quella del V canto dell’Inferno dantesco) prodotta stavolta dal vento sinistro degli insipienti e degli ottusi.

 Antonio Mellone
 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 13/10/2013 @ 21:40:10, in Cultura, linkato 3524 volte)

Nel 1973, esattamente 40 anni fa, veniva alla luce il volumetto “Storia di Noha” edito da “Grafiche  C.Borgia” di Casarano. E’ opportuno ricordare quell’evento, anche per verificare il cammino che si è fatto e non spegnere l’entusiasmo che aveva creato.

Ero da poco rientrato in Italia, dopo 5 anni di Missione in Canada, e per motivi di salute mi fermai a Noha oltre il previsto. Fu così che, tanto per passarmi il tempo, cominciai a curiosare nell'archivio parrocchiale di Noha. Trovai un libretto di una cinquantina di paginette intitolato: “L'Università e il Feudo di Noha - Documenti e Note” scritto da un certo prof. Gianferrante Tanzi, ed edito nel 1906 da Tipografia Cooperativa a Lecce. Questo scritto prezioso, essendo ovviamente fuori catalogo, non è facilmente reperibile.

Le mie ricerche su Noha partirono proprio da lì. Mi resi conto, leggiucchiando il libriccino del Tanzi, che Noha aveva avuto una storia molto antica e molto ricca di notizie, anche se quello che leggevo in quel libercolo a volte era vago e impreciso. Mi venne voglia perciò di fare ricerche più accurate.

Mi misi a intervistare testimoni qualificati e informati su alcune notizie e tradizioni di Noha. Cominciai a consultare anche altri documenti di storia locale, arrivai all'archivio vescovile di Nardò, di cui ab immemorabili Noha aveva fatto parte, consultai l'archivio di Stato di Lecce e la biblioteca comunale di Galatina. Negli spostamenti sovente mi guidava don Donato Mellone, in quel tempo Arciprete di Noha, a cui devo tanta gratitudine sia per la sua grande disponibilità ad accompagnarmi e sia per avermi permesso di consultare l'archivio della Parrocchia.

Dopo circa un anno di ricerche (1972-1973), per la prima volta davo alle stampe la prima edizione. Di Noha e della sua storia nessuno conosceva le antichità, nessuno ne parlava, nessuno sapeva, neanche a livello di istituzioni o di cosiddetta gente di cultura.

Il libro di appena 90 pagine fu stampato a Casarano dall’editrice Borgia; mi sovvenzionò la stampa un'amica dei Missionari della Consolata che avevo conosciuto durante la mia permanenza a Salve, un comune vicino Santa Maria di Leuca. Furono stampate 300 copie, arricchite da una mappa del paese che avevo fatto io stesso in maniera molto artigianale, senza essere né un tecnico né un geometra, tracciandone il disegno delle strade che percorrevo con la mia Bianchina. Anche le foto le avevo fatte io stesso in bianco e nero. Il volumetto fu messo in vendita a 1.000 Lire la copia e andò letteralmente a ruba, soprattutto perché l'avevo arricchito con una raccolta di proverbi dialettali e di alcune mie poesie in dialetto che suscitarono (finalmente) la curiosità dei nohani. Quell’edizione si esaurì in men che non si dica.

Pubblicato e venduto quel libro, le mie ricerche non finirono più. Per me era naturale continuare ad approfondire le ricerche su Noha (che, voglio dirlo con determinazione anche ai giovani, danno sempre grandi soddisfazioni).

Dopo 15 anni, scoperti nuovi documenti, nel 1989 chiesi al Sindaco di Galatina, che in quel tempo era l’On. Beniamino De Maria, se valeva la spesa stampare i miei aggiornamenti. Fu così che l’Amministrazione Comunale si prese cura del mio scritto, approvò e sovvenzionò completamente la stampa della nuova opera con 4 milioni di Lire. L’Editrice Salentina di Galatina stampò così la seconda edizione della mia “Storia” in mille copie, questa volta arricchita dalle foto in bianco nero dello studio fotografico Mirelfoto- Pignatelli di Noha, oltre che quelle del mio archivio.

Feci la “presentazione” della nuova edizione alla scuola media di Noha dove fu adottata come testo di cultura locale: l’edizione era più ampia della prima per i contenuti ma anche più elegante nella forma.

Intanto io continuavo le mie ricerche (le notizie sono come le ciliegie: una tira l’altra) e scoprivo altre notizie sempre molto interessanti. Trovai per esempio una relazione sullo stato della parrocchia da parte di Don Michele Alessandrelli, arciprete di Noha dal 1847 al 1882, che, in occasione della visita pastorale del Vescovo di Nardò, aveva compilato con molta precisione di particolari preziosissimi. Trovai anche una relazione ricchissima di informazioni del “primo” Vescovo di Nardò che ritenevo molto interessante.

Inoltre analizzando meglio tutti i documenti dell'archivio parrocchiale, che lessi e trascrissi in “file digitali” per scoprire i miei antenati (ho potuto costruire cos’ il mio albero genealogico fino al 1500), trovai notizie abbondanti sulla situazione sociale, religiosa, economica e politica della gente di Noha. Erano tutte notizie preziose che meritavano di essere pubblicate.

Erano passati trent’anni dalla prima edizione. La seconda edizione era ormai esaurita. Valeva la pena far conoscere al pubblico le notizie di cui ero venuto a conoscenza. Cercavo il modo di stampare una terza edizione, ma come tutti sanno, la difficoltà principale in questo settore dell’editoria locale era proprio quella di reperire i fondi, o comunque trovare un mecenate che si prendesse cura della cosa.

La mia destinazione a Galatina nel 2003 in qualità di parroco della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria e l’incontro con il Dott. Antonio Mellone fu provvidenziale. Fu Antonio che venne a cercarmi in parrocchia per propormi di stampare i miei aggiornamenti con una nuova edizione elegante, bella, ricca, di lusso, direi anche spettacolare e impensabile e degna di stare nelle migliori biblioteche nazionali ed estere (come di fatto mi risulta essere) e nacque così il volume Noha, Storia, Arte, Leggenda. Grazie all’editore-mecenate, il compianto Michele Tarantino, l’edizione venne alla luce nel 2006. In quella occasione Michele ebbe a scrivere: “Questo libro è a tutti gli effetti un bene culturale, un dono, un regalo che ho voluto fare innanzitutto a me, ma anche a mia moglie, legata, come me, alla terra dei nostri genitori; e - consapevole del fatto che i buoni frutti nascono da alberi che hanno coscienza delle loro radici - ai miei figli, nati e cresciuti nell’Italia del Nord, affinchè conoscendo la Storia di quello sperduto paese di provincia che risponde al nome di Noha, imparino sempre più ad amare e a rispettare le loro stesse origini; ai miei conterranei salentini ed ai miei amici sparsi in ogni parte d’Italia, e a tutti quanti si degnino di leggere e consultare questo volume, perché, benché a volte mute, anche le piccole realtà locali possono essere importanti testimoni della Storia”.

Grazie Michele Tarantino per questo messaggio così caldo e sentito! Oggi anche tu sei una pagina bella della Storia di Noha.

Ma le mie ricerche sono sempre continuate (secondo quel saggio proverbio nohano secondo il quale: fino alla bara sempre s’impara). Oggi a 40 anni da quella prima edizione posseggo notizie e scoperte che quarant’anni fa erano impensabili e sconosciute a tutti. Tante sono state rese pubbliche sul nostro giornalino on-line l’“Osservatore Nohano” di felice memoria.

Ma a questo punto sarebbe opportuna una pubblicazione nuova “ordinata e completa” di come avevo immaginato che fosse la storia del mio paese, quando, esattamente quarant’anni fa, resi pubblica la mia prima edizione della “Storia di Noha”.

P. Francesco D’Acquarica

 
Di Redazione (del 21/11/2017 @ 21:39:03, in Comunicato Stampa, linkato 1310 volte)

Nella scuola primaria POLO 1 prende il via oggi il progetto "SCUOLA VIRTUS BASKET GALATINA" organizzato dall'A.S.D. VIRTUS BASKET GALANTINA. Il progetto avrà la durata di 5 settimane e vedrà coinvolte tutte le classi della scuola primaria di Galantina e Collemeto, i ragazzi saranno guidati nell'apprendimento dei fondamentali del basket dagli istruttori di mini- basket qualificati: Sandro Argentieri, Paolo Vernich, Carlos Sordi.

La VIRTUS BASKET GALANTINA nell'ambito della realizzazione di tale progetto, ha fatto dono al Polo 1 di un canestro. Il progetto non comporterà alcun costo né per la scuola né per le famiglie degli alunni che prenderanno parte alle lezioni. L'A.S. VIRTUS BASKET ringrazia il Polo 1 nella persona della dirigente scolastica Dott.ssa ANNA ANTONICA, per aver saputo cogliere l'importanza del valore formativo che il progetto " SCUOLA VIRTUS BASKET" rappresenta. 

L'attività sportiva è una risorsa culturale ormai riconosciuta nell'ambito delle moderne Scienze dell'educazione, quindi, attraverso il gioco del basket, questo progetto ha come scopo: l'integrazione tra ragazzi, la socializzazione, l'educazione al rispetto dell'altro, la conoscenza di se stessi, l'acquisizione del valore delle regole in modo da riconoscere, attraverso l'attività motoria e sportiva, i valori etici alla base della convivenza civile. 

VIRTUS BASKET GALANTINA

 
Di Redazione (del 12/02/2015 @ 21:39:01, in Comunicato Stampa, linkato 2765 volte)

Galatina "ombelico del Salento", così chiamata in quanto posta esattamente al centro del territorio salentino.

Rappresenta uno dei principali poli turistici del territorio grazie alla ricchezza ed all’originalità del proprio patrimonio storico, culturale ed enogastronomico.

I gioielli artistici di Galatina sono custoditi principalmente all’interno della cinta muraria del XVI secolo, dove palazzi nobiliari, corti e vicoli, rendono suggestiva la visita e l’ammirazione del barocco galatinese.

Autentico fiore all’occhiello è la francescana basilica di Santa Caterina d’Alessandria del XIV secolo situata nell’antica Piazzetta Orsini, come anche la centrale chiesa matrice dei Santi patroni Pietro e Paolo che impone la sua facciata barocca sull’omonima piazza nel cuore del centro antico.

La vastità e l’imponenza del patrimonio architettonico espresso, ha portato alla conquista da parte di Galatina del titolo di “Città d’arte”, che ha spinto l'amministrazione comunale ad investire sulla creazione di alcuni brand turistici che focalizzano l’attenzione proprio sulle potenzialità espresse della città.

In questo senso è giunta già alla quinta edizione la manifestazione “Le Corti a Mezzanotte”, che rappresenta uno dei principali brand turistici su cui Galatina ha deciso di puntare, anche alla luce dei risultati.

Nata nel 2011, “Le Corti a Mezzanotte” è una manifestazione che si tiene all’interno della splendida cornice del centro storico di Galatina, nell’arco di una serata, generalmente nell’ultima settimana di Agosto (VI edizione 21 agosto 2015).

Durante questa serata oltre agli antichi palazzi barocchi, il borgo apre a tutti i visitatori le sue principali corti, che sono valorizzate ed arricchite da esposizioni pittoriche, da spazi musicali e da percorsi enogastronomici, che contribuiscono

a far assaporare in tutte le sue forme il barocco galatinese. (www.lecortiamezzanotte.it)

Non a caso Galatina oltre al marchio di “Città d’arte” possiede anche il marchio di “Città del vino”, in virtù dell’antica e sempre attuale produzione di vino locale, portato avanti negli anni da importanti cantine vinicole che contribuiscono ad esportare il nome di Galatina a livello nazionale ed internazionale.

Ecco perché nasce, il festival “Barocco wine music” attivando un sistema di promozione ed avvicinamento alla cultura del vino con oltre 200 etichette regionali.

Barocco wine music, manifestazione organizzata nel mese di Ottobre (edizione 2015 10 ottobre), rappresenta da questo punto di vista il secondo brand turistico sul quale l'amministrazione comunale ha investito, in linea con la tradizione e con i marchi posseduti dalla città. (www.baroccowinemusic.it)

Molte le tradizioni culinarie e sopratutto dolciarie del territorio: africano, mustacciolo, sibilla, mafalda e il famoso pasticciotto, una grande tradizione che esplode già nel 1745 nella bottega pasticciera della famiglia Ascalone con questo dolce tipico composto da pasta frolla farcita di crema pasticcera e cotto in forno.

Così da una grande tradizione dolciaria ma anche enogastronomica nasce "Dolce Città Nostra" che si presta alla sua seconda edizione dopo il grande consenso ottenuto.

La manifestazione si terrà domenica 12 aprile 2015 in occasione della giornata

"La Penisola del Tesoro" del Touring Club che ha scelto, insieme ad altri otto comuni italiani, anche Galatina dove saranno presenti circa 900 associati.

La Penisola del Tesoro 2015 è un’iniziativa importante del Tci che da 16 anni porta i soci a scoprire i beni culturali meno noti prendendo come punto di riferimento, il patrimonio negato, per valorizzare un patrimonio fondamentale per il futuro del Paese.

“Galatina investe anche nei nuovi sistemi di comunicazione on-line per dare servizio alla città stessa ma soprattutto – come rimarcano il sindaco Cosimo Montagna e l’assessore al Turismo Alberto Russi - per incentivare i turisti a fruire e muoversi liberi nel grande patrimonio architettonico. Già da due anni Galatina ha investito nella guida virtuale con i codici qr diffusi tramite paletta sui maggiori monumenti del centro storico che permettono al turista di avere tutte le informazioni utili senza nessuna guida.

Aderisce quest'anno al progetto dell’Associazione culturale AMiCA (Audio Musei a Cielo Aperto), che ha il principale obiettivo di promuovere il patrimonio culturale attraverso lo sviluppo di progetti e strumenti innovativi”.

Strumenti che si fondono con la creazione dell’APP GalatinaAmica, disponibile in italiano e inglese per IOS e Android che presenta 6 sezioni principali: Monumenti (contenente le schede dei beni esaminati con foto, descrizioni, ubicazione nonché la relativa traccia sonora), Categorie (in cui sono presenti alcuni selezionati consigli per l’utenza), Itinerari (sezione in cui sono presenti i percorsi per fruire di tutti i beni analizzati), Mappa (contenente i punti di interesse) e Downloads (sezione contenente l’elenco delle audioguide disponibili sul proprio dispositivo e quindi fruibili in OFFLINE). Lo strumento realizzato è una proposta per una visita multimediale della città, un cicerone interattivo che grazie alla funzione Realtà Aumentata porterà il visitatore a scoprire ciò che ha intorno. (www.arteamica.com)

 
Di Redazione (del 18/01/2018 @ 21:38:39, in Comunicato Stampa, linkato 1624 volte)

Il Comune di Galatina e il Dipartimento di Beni Culturali dell'Università del Salento stipulano un accordo al fine di collaborare nell'organizzazione e nella realizzazione di progetti nel campo dei Beni Culturali ed in materia di sviluppo coordinato ed integrato delle attività di ricerca scientifica, di conservazione, recupero e valorizzazione del patrimonio locale e non.

Galatina è stata individuata dall'Università del Salento come sede di svolgimento di attività anche di interesse della Facoltà del DAMS - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo, in ragione della rilevanza del proprio patrimonio culturale.

“È un onore per tutta la Città accogliere l'arte e la scienza dell'Università del Salento all'interno del nostro palazzo della Cultura. Per il Comune di Galatina la cultura rappresenta un'importante opportunità strategica per la valorizzazione e lo sviluppo culturale, sociale ed economico dell'intero territorio" dice il Sindaco Amante. "Tra l'altro, in coerenza con gli obiettivi programmatici di mandato, l'amministrazione ha avviato sin da subito azioni rivolte a rendere la cultura il motore da cui far rinascere l'economia e l'orgoglio della Città."

Allo stesso modo l'Assessore alla Cultura Dettù afferma che "la partecipazione degli studenti iscritti al DAMS rappresenta per la Città un'importante occasione di crescita culturale e di coinvolgimento di giovani, esperti, operatori del settore docente e portatori di interesse, che potranno rappresentare per tutto il territorio galatinese una preziosa risorsa. L'accordo con l'Università del Salento si arricchisce anche della rinascita a Galatina della <Notte della Cultura> che coinvolgerà tutte le associazioni del settore, a dimostrazione dell'investimento credibile che l'amministrazione sta facendo sulla madre-cultura."

Ufficio stampa Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 08/07/2020 @ 21:38:26, in Fetta di Mellone, linkato 964 volte)

Ma cosa cavolo avranno mai combinato le Mamme No-Tap per essere state rinviate a giudizio in un maxiprocesso da celebrarsi magari in un’aula bunker? Vuoi vedere che tomo tomo cacchio cacchio saranno loro la cagione della devastazione del patrimonio naturale, culturale ed economico del Salento? Non mi dire che avranno espiantato ulivi senza il permesso, abbattuto muretti a secco, eluso normative, e pure perforato, penetrato, cementificato, inquinato acque, disatteso prescrizioni, utilizzato la forza pubblica per interessi privati, e già che c’erano pure corrotto.

Di più? E quale altro reato potrebbero di grazia aver commesso ‘ste benedette donne? Oltraggio a pubblico manicomiale, dite? Tipo testate ai manganelli, labbra tirate sui pugni (che fanno così male alle nocche), addomi scagliati contro le ginocchiate, volti supplicanti lo schiaffo del soldato (o del poliziotto), addirittura spaccio di fumo (nel senso di lacrimogeni) negli occhi? E che hanno scambiato un cantiere per la Diaz?   

Manco questo. Caspita, allora vuoi vedere che qui c’è da scomodare il codice Rocco laddove si parla addirittura di lesa maestà, di insurrezione, di sputtanamento del re che era meglio si mettesse qualcosa addosso e, dio non voglia, di critica, satira e perfino istigazione a distinguere? Ma se è così la cosa è grave assai. Da Corte d’assise proprio.

Signora mia, dovresti sapere che in una società resiliente e assertiva come la nostra - con tanto di sensi di colpa pungolati con metodo, e cloroformio servito all’happy hour - la disobbedienza civile si sopprime sul nascere, i ribelli si emarginano, gli oppositori si ostracizzano. Suvvia, parlar male di Tap (e degli altri compagni di merende altrimenti detti “volani per lo sviluppo”) non è mica politically correct: è iconoclastia applicata, blasfemia da anatema pontificio, eresia da rogo.

Qui il catechismo ideologico è tale che se pretendi una V.I.A. rigorosa ti arriva immediatamente un Foglio di Via (quando non una novella SS. 275 a quattro corsie); sono ammesse soltanto le manifestazioni osannate dai “giornali” e dai loro mandanti; il critico può fare il critico purché non parli mai male di nessuno; la battuta vien tollerata soltanto se anestetica, da Bagaglino, mai pungente o dissacrante - ché qui ogni arguzia dev’essere sottoposta a primo e secondo tampone.

D’altronde è da una vita che acclamiamo in successione prima il governo dell’amore, poi quello del fare, attualmente il governo del cambiamento, e così via, fino al prossimo venturo governo della sicurezza, al consecutivo esecutivo della carità e al susseguente che potrebbe essere a scelta o il governo dell’azione o quello della semplificazione. Che cambia. Al termine del ciclo di questa diciamo metempsicosi, avremo finalmente un bel governo della felicità (ovvero, in caso di vittoria dell’“opposizione”, il governo della gioia): sicché la giustizia potrà essere amministrata in nome di un popolo dall’alta concentrazione di doppiolavoristi il cui secondo lavoro è il più antico del mondo.

*

Mamme No-Tap, voi siete a processo perché avete osato gridare davanti a tutti: “Viva la vida”. Per favore, ripetetelo ancora una volta davanti al pubblico ministero, scanditelo bene di fronte al vostro giudice, fatelo mettere agli atti dal cancelliere. Ribadite con l’eterna Frida Kahlo (1907-1954): “Sono nata con una rivoluzione. Sono pronta all’impeto della rivolta fino al momento di vedere il giorno. Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per se stesso. […] La lotta in questo processo è una porta aperta all’intelligenza”.

“Viva la vida” scrisse questa donna straordinaria che non poté essere mamma, poco prima di morire, nel luglio del 1954, su una delle sue Fette di Mellone.

Antonio Mellone

 

L’Amministrazione Comunale di Galatina, guidata dal sindaco Marcello Amante, sposa il progetto di rigenerazione ambientale denominato “Il Bosco di Athene”, proposto dall’Associazione Salento Km0. L’associazione, che negli anni ha sviluppato come sua missione principale quella di tutelare, promuovere e valorizzare il patrimonio ambientale e culturale del nostro territorio, intende agire soprattutto attraverso eventi, laboratori, mostre, pubblicazioni, incontri, progetti e prodotti, in sinergia con le Istituzioni, tra cui appunto il Comune.

Nello specifico il progetto “Il Bosco di Athene” ha l’importante e ambizioso obiettivo di rigenerazione ambientale e valorizzazione delle aree verdi ed extraurbane per rispondere alla crisi ecologica in corso, fortemente compromesse dal disseccamento rapido degli olivi, diventati nel giro di pochi anni distese di alberi secchi, facili bersagli di incendi e speculazioni edilizie. In particolare si intende convertire un’area attualmente sottoutilizzata e degradata in un bosco di comunità, incrementandone il valore ambientale e sociale attraverso laboratori permanenti di pratiche agro ecologiche e di sperimentazione.

Per realizzare il progetto l’Amministrazione, partner attivo dell’Associazione Km0, si occuperà della realizzazione di una mappatura dei terreni demaniali per replicare il progetto e ampliarne le ricadute; darà il via all’autorizzazione a campagne di piantumazione in terreni di proprietà comunale da individuare con apposita ricognizione; consentirà la concessione in comodato d’uso di terreni demaniali senza alcun onere per l’Ente; realizzerà la bonifica dei terreni dai rifiuti presenti; garantirà il supporto organizzativo attraverso gli uffici competenti; garantirà il supporto comunicativo per l’iniziativa presso gli organi di stampa e per informare la comunità.

Il “Bosco di Athene” nasce – dichiara Casaluci, presidente dell’associazione Salento KmO - dalla collaborazione dell’Associazione Salento Km0 con un gruppo di cittadini e professionisti galatinesi con l’intento di rigenerare e valorizzare la cinta rurale di Galatina, ricca di beni ambientali e culturali sotto-utilizzati e oggi fortemente colpita dal disseccamento degli olivi. Vogliamo realizzare un progetto incentrato sulla riforestazione di terreni pubblici e privati abbandonati, nel nostro comune così povero di spazi naturalistici dove godere del contatto con la natura. Vogliamo creare un “bosco di comunità”, realizzare attività e laboratori permanenti di pratiche ecologiche e di sperimentazione di produzioni sostenibili. Siamo soddisfatti del supporto manifestato dall’Amministrazione sin dal primo momento per un progetto così importante per la comunità, formalizzatosi nella deliberazione di un partenariato attivo, certi che sia solo il primo passo verso la costruzione di un percorso collettivo di interesse comune».

Ufficio stampa Marcello Amante
sindaco di Galatina 

 

Bicivetta, associazione culturale galatinese di promozione della mobilità lenta, inaugura il programma di escursioni ciclistiche “In bici tra paesaggio e tradizioni”. L'inizativa si articolerà in quattro appuntamenti, distribuiti nei mesi di maggio e giugno, dedicati all'esplorazione a pedali del patrimonio storico e naturalistico di Galatina.

Il programma, che è stato presentato alla comunità galatinese lo scorso 14 maggio presso la libreria Fiordilibro, iniziarà il prossimo 22 maggio con un ciclotour geo-­‐botanico lungo 20 km, che attraverserà il paesaggio rurale ad ovest della città di Galatina, nelle località Latronica, Specchia di Mosco e Lovita. Si tratta di un paesaggio che manifesta suggestivi elementi arcaici, costituito da pascoli erbosi, macchia mediterranea, boscaglie di querce e oliveti. L'escursione sarà guidata da tre esperti, un botanico, una geologa e una guida turistica, e consentirà di scoprire alcune delle entità floristiche più interessanti presenti nel territorio galatinese, come la quercia vallonea e il lino delle fate piumoso; consentirà inoltre e di soffermarsi su particolari elementi geomorfologici e idrogeologici, quali la dolina di Specchia di Mosco, che ha un diametro di oltre 100 m, e un tratto del Torrente dell'Asso, che è il più lungo corso d'acqua della Provincia di Lecce.

Appuntamento, quindi, domenica 22 maggio alle ore 9:00 a Galatina, in Via Roma, nei pressi del ristorante “I due trappeti”, vicino all'ospedale. La partecipazione è ristretta ad un numero massimo di 25 persone; per questa ragione è obbligatorio iscriversi entro la sera del giorno precedente l'escursione. Per info e prenotazioni: spaziobicivetta@gmail.com, tel. 3299837662. Gli aggiornamenti sull'iniziativa saranno pubblicati sulla pagina Facebook “Spazio Bicivetta -­‐ Ciclofficina sociale”.

Per info, costi e prenotazioni:

spaziobicivetta@gmail.com;

Tel. 3299837662

 
Di Redazione (del 09/08/2016 @ 21:37:19, in Comunicato Stampa, linkato 2466 volte)

In Puglia ogni angolo, ogni paese, è l’occasione per scoprire la straordinaria ricchezza di un patrimonio musicale unico. Ritmi che parlano un linguaggio semplice, ma incredibilmente affascinante. Una terra che può essere percorsa seguendo i flussi della musica, fuori dalle consuete indicazioni turistiche. Dove non esiste alcuna differenza tra il musicista e l’ospite. Dove il turista è immediatamente uno del posto. Non rimane che lasciarsi andare al piacere della musica e della scoperta, farsi travolgere dalle note che raccontano questa terra e la sua gente, contagiati da una frenesia che sembra non finire mai. Uno spettacolo che ci farà entrare, sempre più, nel cuore autentico della Puglia.

Basta il suono di un tamburello per evocare riti antichissimi e per entrare in quel miscuglio di sentimenti autentici che vive nel Salento più profondo; il set perfetto, quello originale, per storie di tarantate e di donne morsicate dal ragno maculato, di antiche abitazioni dove andava in scena il rito della guarigione.

Cercatene le tracce a Galatina, un posto al di fuori dei più battuti circuiti turistici, un luogo di misterica suggestione, con uno splendido ed esteso centro storico e la suggestiva piazza San Pietro, tripudio di barocco e rococò. Luogo simbolo del tarantismo – la Cappella di San Paolo –, nel tempietto a navata unica le devote ammorbate dal veleno dal ragno venivano a chiedere la grazia e a bere l’acqua del pozzo che zampillava nell’androne del palazzo. Dopo un lungo restauro, la pala di Francesco Saverio Lillo è tornata a vegliare dall’altare e a preservare il ricordo delle sorelle Farina, immortalate ai piedi del Santo. Leggenda narra che le due donne erano note in tutto il circondario per i loro poteri taumaturgici. Non avendo figli a cui passare questa eredità, le sorelle sputarono nel pozzo di palazzo Tondi-Vignola, dando così origine alle ben note processioni delle “tarantolate”. Ma forse, osservando la tela, sarebbe il caso di declinare al maschile il sostantivo: tra le braccia delle due donne non giace infatti una giovane, bensì un uomo.

Un itinerario guidato alla scoperta di suggestioni d’un tempo ormai lontano, tuttavia oggetto di indagine per antropologi e studiosi di musica mentre la pizzica è diventata negli ultimi anni la colonna sonora di un Salento che, forte della sua identità, di un patrimonio culturale e naturalistico vastissimo e del folklore, rapisce il cuore dei suoi visitatori.

 

16 AGOSTO 2016 | 10:30 - 11:30 - 16:30 - 18:30

 

Meeting point:

IAT Informazione e Accoglienza Turistica

GALATINA, c/o Torre dell’Orologio - via Vittorio Emanuele II, 35

T. +39 0836 569984 - +39 392 9331521 – E: iat.galatina@gmail.com

Prenotazione obbligatoria

#VisitGalatina

 
Di Albino Campa (del 10/01/2011 @ 21:37:07, in NohaBlog, linkato 6753 volte)

Per comodità cerco, e a volte ci riesco, d’arrivare in abbondante anticipo a lezione. Oggi però (7 gennaio per chi scrive) sembra proprio non sia la mia giornata fortunata: ho già sette minuti di ritardo e ancora non ho preso posto nella sala “C. Contaldo” del Palazzo della Cultura a Galatina, dove il Prof. Paolo Maria Mariano dovrebbe tenere la sua lezione. Mi ci vuole poco comunque a trovare una seggiola, a togliere fuori dal taschino carta e penna e attendere con pazienza l’inizio dell’esposizione.

Premetto che questa è la prima volta che prendo parte alle lezioni dell’Università Popolare “Aldo Vallone” – che non è l’Università della terza età, come il Prof. Virgilio ci tiene giustamente a ricordare porgendo il suo invito ai più giovani – e se mi si chiede di spiegare i motivi di questo ritardo (il secondo), sono sincero, dovrei inventarmene qualcuno di sana pianta. Di sicuro, però, sarei in grado, semmai fosse necessario, di legittimare la mia presenza alla lezione di oggi, e comincerei proprio commentando quello strano“Una casa lungo la Neva”, ora proiettato nella prima slide.

Capisco l’inarcamento delle sopracciglia, ma provate anche voi a porre accanto a questo titolo idilliaco il nome del relatore prof. Paolo Maria Mariano, docente di meccanica teorica presso l’Università di Firenze e la Scuola Superiore Normale di Pisa, e scienziato di fama internazionale: come si fa a non provare una certa curiosità, è inevitabile non essere abbagliati da questo inusuale accostamento. Se poi si continua a leggere, Fuga dei cervelli e senso dell’istruzione: un esempio settecentesco, ecco chequel filo di curiosità, che continuava imperterrito a punzecchiarti il naso, subisce una lenta metamorfosi sino a trasformarsi nell’ineluttabile bisogno di approfondimento.

Ed eccomi allora qui. La lezione è cominciata, appena qualche minuto fa, con uno scienziato, appunto, che dalla cattedra annunciava all’uditorio la sua intenzione di parlare di storia e attualità, ovvero di certe cose accadute nel passato, ma che ancora si ripetono, avvalendosi pertanto della massima di B. Croce, Non c’è storia che non sia contemporanea. Poche slide, quindi, per descrivere il luogo in cui si andrà ad ambientare la storia, cioè San Pietroburgo; poi viene presentato un documento, un libello di appena sedici pagine, che il professore riferisce essere la tesi con la quale un giovane diciannovenne concorre, nel 1727, all’abilitazione all’insegnamento nell’Università di Basilea, pro vacante professione physica.

Ma è proprio a questo punto che, prima nel titolo dell’opera Dissertatio Physica De Sono, e poi nel nome dell’autore Leonhard Eulerus, si riesce a intravedere uno spiraglio di luce. I frettolosi concluderebbero: bene, parleremo del famoso Eulero e della fisica del suono, ma sarebbero subito messi in difficoltà dai più riflessivi, i quali evidentemente chiederebbero cosa c’entrino i cervelli in fuga e l’istruzione in tutto ciò. 

Chi conosce la biografia di Eulero ha già pronta la risposta, chi invece non è informato sui fatti dovrà attendere ancora un po’ e intanto incassare la notizia della perdita del concorso in questione e la vincita da parte di un certo Benedict Stachelin, laureato in medicina e proveniente da una famiglia con influenza sull’accademia svizzera. Solo dopo la morte di Eulero si saprà, infatti, che quel concorso era avvenuto, come da prassi, per estrazione di un gruppo di concorrenti e successiva valutazione. A questo punto la domanda è: quanto bisogna essere ingenui per credere che non vi siano stati favoritismi?

Abbastanza, se si pensa che Eulero avrà all’attivo ben 886 lavori senza coautori (opera omnia) e fornirà contributi storicamente cruciali in svariate aree dello scibile umano. Il tutto fuori da quella Svizzera che gli aveva dato i natali e lo aveva formato: Eulero accetterà, senza esitare, l’offerta di Daniel Bernoulli di ricoprire un posto di aggregato nella neonata Accademia di San Pietroburgo (ecco come si arriva alla famosa casa lungo la Neva!).

Ed eccoci anche giunti, con questo excursus storico, ai giorni nostri. Il prof. Mariano non esita a snocciolare alcuni numeri significati: si parla di 40.000 docenti universitari italiani in Italia e 20.000 all’estero. Si assiste con questo a un flusso unidirezionale – pochi sono, infatti, i professori stranieri in Italia – a un dannoso drenaggio che impoverisce sempre più l’Italia e allo stesso tempo contribuisce allo sviluppo della scienza, della tecnologia e dell’economia dei paesi ospiti.

Perché l’Italia acconsente a ciò? Perché s’è perso il senso dell’istruzione - tuona il giovane professore - che influenza la scelta dei docenti, quindi la qualità dell’istruzione stessa e pertanto il suo senso e il suo valore. Un serpente, quindi, che si morde da solo la coda e la morde ai giovani. Manca una visione culturale d’insieme dell’istruzione, che deve essere quanto più formativa, e non informativa, poiché è alla base delle competenze lavorative, della capacità di analisi critica, della cultura sociale e dell’etica del lavoro, tutte sempre più in deficit.

Che fare allora? Tanti sono i suggerimenti, tanti i consigli, tutti riassumibili, a mio parere, in quella frase che il prof. Paolo Maria Mariano pronuncia schiettamente e con forza, ma che occorrerebbe ripetere lentamente e all’infinito, tanto quanto basta per convincerci, una volta per tutte, che la cultura è un bene sociale.          

 
Michele Stursi

 

 

"Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota del Comitato spontaneo a favore del Centro Commerciale"

Leggiamo con amara simpatia quanto scritto su questo sito da tale Antonio Mellone, il quale, come in tutti i suoi articoli, tende a screditare e prendere in giro chi non la pensa come lui, che ormai si erge a depositario di ogni saggezza e certezza per quanto riguarda Galatina e frazioni. Abbiamo le spalle larghe ma questo tipo di interventi ci fanno riflettere e, magari, trovare una giustificazione al perché ormai a Galatina viviamo in uno stato di decadenza economico, culturale e sociale.
Appare davvero scoraggiante leggere un articolo (e non è il primo) in cui l’autore usa epiteti e giochi di parole offensivi e, spesso, senza senso, per esprimere un’opinione rispettabile ma che non ci trova per niente d’accordo.
Venga a Collemeto sig. Mellone, ascolti i cittadini prima di scrivere sciocchezze del genere: abbiamo idee diverse di ciò che è sviluppo e di come conseguirlo, ma stia pur certo che lei appartiene ad una strettissima minoranza di cittadini che non vede di buon occhio la nascita del centro commerciale. O lo fa solo perché Lei è di Noha e magari, in fondo ma proprio in fondo, Le da fastidio che il progetto possa nascere a Collemeto?
Gli investitori ci sono, glielo assicuriamo, così come vi è il serio rischio di perdere l’opera che nascerà a pochi chilometri, con le conseguenze negative che Lei può sforzarsi di immaginare. Lasci per un attimo il suo mondo illusorio fatto di fantasmi e di parole in libertà, scenda tra la gente, ascolti i suoi concittadini per strada, davanti al bar, i giovani disoccupati, le attività economiche collemetesi in ginocchio: capirà come Lei appare come il compagno povero di Alice nel Paese delle Meraviglie…

Il Paese reale è con noi, Lei vive in un mondo di pura fantasia, se ne faccia una ragione..

Collemeto, 22/06/2016

Per conto del Comitato

Giuseppe Bruno

 
Di Redazione (del 04/11/2021 @ 21:33:51, in Comunicato Stampa, linkato 552 volte)

Il 4 novembre 2021 si è celebrato  il centenario della solenne traslazione e tumulazione del Milite Ignoto nel sacello dell’Altare della Patria a Roma.

Nell’ambito della Rassegna culturale  “Incontri al Collegio”organizzata dalla libreria Fiordilibro in collaborazione con la Rettoria della Chiesa Madonna della Grazia, venerdì 5 novembre si svolgerà l’incontro con Francesco De Cillis  ed il suo libro - Il giorno del Milite Ignoto. Cronaca delle celebrazioni in Italia e all’Estero. La partecipazione  della provincia di Terra d’Otranto -.

Francesco De Cillis ha svolto un encomiabile lavoro poiché attraverso un’ approfondita  ricerca d’archivio, ha riportato alla memoria,  permettendo in questo modo  la conoscenza e diffusione delle cerimonie in onore del Milite Ignoto avvenute in tutte le città d’Italia comprese le  più piccole cittadine di provincia. All’interno del volume viene descritta la cerimonia che si svolse a Galatina con Vito Vallone Sindaco.                         

 Dialoga con l’autore Adolfo Notaro, introduce Don Antonio Santoro Rettore della Chiesa di Santa Maria della Grazia a Galatina.

L’incontro si svolge presso la Chiesa del Collegio in Piazza Alighieri, alle ore 18,30 con il rispetto della normativa anti Covid 19.

Francesco De Cillis nato a Lecce, laureato in Scienze politiche e delle Relazioni Internazionali, ha all’attivo molte pubblicazioni ed articoli su temi di storia militare e locale. Ha pubblicato nel 2021:

Il pellegrinaggio medievale. Cavalieri santi viandanti per le vie della Puglia . Il Cammino di San Giacomo  Maggiore in Terra d’Otranto Iconografia e culto giacobeo ;

Il giorno del Milite Ignoto- Cronaca delle celebrazioni in Italia e all’Estero. La partecipazione  della provincia di Terra d’Otranto.

 Emilia Frassanito

 
Di Redazione (del 06/09/2017 @ 21:30:55, in Comunicato Stampa, linkato 1626 volte)

Si terrà a Galatina, nel Chiostro dei Domenicani, presso il  Palazzo della Cultura, il giorno venerdì 8 settembre, alle ore 20, la seconda tappa della Staffetta della Responsabilità. Incontro/dibattito di carattere storico e culturale per la comunità galatinese e salentina in generale, dal titolo: "Una donna, un uomo: un impegno comune".

L’iniziativa è incentrata sulla figura di Palmina De Maria ed il rapporto con il fratello Beniamino, entrambe figure fondamentali della politica galatinese e forse, primo storico e simbolico esempio di stretta collaborazione e vicendevole passaggio del testimone tra donna e uomo nei processi decisionali delle Istituzioni.

Tra gli esempi più importanti di tale collaborazione, la realizzazione e la direzione dell'Ospedale Santa Caterina Novella.

La serata sarà aperta dai saluti del Sindaco di Galatina, Marcello Amante, e da quelli del Vicesindaco e Assessore alle Pari Opportunità, Maria Rosaria Giaccari.

L’incontro proseguirà con l'intervento dell'Assessore all'industria turistica e culturale della Regione Puglia Loredana Capone e con i ricordi del Senatore Giorgio de Giuseppe, storico della prima repubblica ed amico fraterno della famiglia De Maria.

Leggerà alcune lettere di Beniamino De Maria alla sorella, la giovane attrice Sofia Palmieri. 

Coordinerà l'incontro, il giornalista Rossano Marra. 

Intermezzo musicale della violinista Katerina Maci. 

Partner dell'iniziativa: Inondazioni.it, Rete dei centri antiviolenza SanFra, Associazione Donne a Sud, Associazione Metoxè, Associazione Core De Villani.

 
Di Redazione (del 01/03/2015 @ 21:30:43, in Comunicato Stampa, linkato 1970 volte)

Il Segretario del circolo cittadino PD di Galatina anziché avventurarsi in una stucchevole e quanto inefficace   difesa d’Ufficio del suo assessore, Daniela Vantaggiato, attaccando e riprendendo il comportamento delle sigle politiche dell’area  opposizione e minoranza bollandole di anonimato e di caduta di stile, ha perso l’occasione per meditare e riflettere profondamente, senza addormentarsi , su quanto sta accadendo.

Certamente avrebbe  capito perché  da poco  le fantomatiche sigle di opposizione, dopo un lungo periodo  di pigrizia ed inerzia ma anche di umana sopportazione,aldilà di qualche intervento critico dei consiglieri di minoranza, sono state costrette a reagire con fermezza,  alle gravi carenze dell’azione politica che la Giunta Montagna  sta attuando nel territorio.

Inadeguatezze che stanno colpendo tutti i settori della vita sociale economica e culturale della Città, caratterizzate da  continui e ripetuti sperperi e dissipazioni di denaro pubblico.  L’azione che distingue  quest’Amministrazione, sostenuta dal partito democratico cittadino, è  quella dell’annuncio, del preannuncio e della comunicazione rassicurante e persuasiva di attribuzione di meriti che appartengono all’azione di altri, salvo poi essere nettamente smentiti.

Ultimo esempio,a tal proposito, l’allagamento della Palestra dell’Istituto Comprensivo di Noha del 22 febbraio 2015 i  cui lavori di sistemazione erano stati finiti nel mese di settembre 2014 e nessuno s’ era accorto di ciò che sarebbe potuto succedere. Il problema del tetto, a dire dall’Assessore ai lavori pubblici, non era stato manifestato dalla dirigenza.

Il Segretario,  si ostina a parlare e denunciare il carattere calunnioso delle affermazioni contenute nel comunicato che, a suo dire, lederebbero l’ onorabilità dell’Assessore. E’ calunnia portare a conoscenza dei Cittadini che l’Assessore  Vantaggiato, persona degna di stima, ha partecipato alla votazione di un atto pubblico  che approvava la rimodulazione del PIRU contenente un progetto esecutivo il cui tecnico  progettista è il coniuge?

Ed ancora è calunnioso riferire che  l’Assessore abbia partecipato anche  alla votazione della delibera di adozione del piano triennale delle opere pubbliche 2.014-2016,in cui è inserito il progetto  esecutivo di recupero dell’ex convento S.Chiara’?

E’ calunnioso poì   dire dell’aumento  da €. 20.000 a €.57.000 dei i compensi professionali dei tecnici incaricati, tra cui vi è il coniuge dell’Assessore,fatto con una determina dirigenziale ambigua o quanto meno poco chiara, dove non si sa quando  e da chi è stato commissionato l’ulteriore  eventuale incarico?  

Segretario De Matteis, sono queste le illazioni infamanti e calunniose o sono invece fatti e prove reali e concrete denunciati dai “simboli”   di minoranza che rappresentano partiti politici, nazionali regionali e locali e liste presenti sul territorio che lei, da attento politico dovrebbe conoscere perché  non hanno niente di fantomatico, di suggestivo ed anonimo.

Cosa vede “d’incivile ed imbarbarimento politico” il Segretario cittadino del PD in queste denuncie e segnalazioni  ai Cittadini? Non si accorge di essere completamente escluso dalle scelte politiche  poste in essere dall’ Amministrazione Montagna;  e che non è neanche riuscito ad intervenire per far cambiare direzione nel tentativo di  limitare e impedire queste politiche sciagurate che stanno  precipitando la Città in un profondo torpore?

IL Sindaco Montagna ,in tutta questa   vicenda non trova altro da dire che trattasi di una strumentalizzazione politica volta a screditare l’Assessore   e che “appaiono solo illazioni per gettar fango sulla persona ed offuscare l’operato dell’Amministrazione”. Si tratta invece di un interpretazione dei fatti subdolo ed ipocrita  nel tentativo di travisare la realtà ai Cittadini  Atteggiamenti questi come al solito arroganti e presuntuosi che sanno tanto di protervia ed insolenza e  che non dovrebbero  essere consentiti ad un  PRIMO  CITTADINO.

 Comunque, considerato che non vi è più  sordo di chi non vuol sentire, i simboli i partiti e le liste, tanto criticate e biasimate, nel loro anonimato, per far tacere questa polemica che nasconde l’incapacità totale di governare del Sindaco Montagna, presenteranno,tramite consiglieri di minoranza delle interrogazioni in Consiglio per avere   contezza della   legalità degli atti, a dire del Sindaco, “strumentalmente e distortamente letti”.   

Sindaco Montagna,per ultimo  perderà anche ora  l’ opportunità,che gli concede  la  prossima legge nazionale mille proroghe   di riapertura dei termini per la presentazione della richiesta di attivazione degli UFFICI DEL Giudice di Pace a Galatina per i comuni del mandamento? Valuterà e dirà anche ora, come in  precedenza, che il bilancio dell’Ente non è in grado di sostenere costi di gestione e funzionamento, proseguendo, con grande perspicacia politica, nella azione di isolare completamente Galatina?   

 

Per la Serie "Dialogoi sto Monastiri", quarto appuntamento Venerdì 7 marzo alle ore 18,30 presso la Sala Conferenze dell'Istituto Immacolata IPAB di Galatina  sito in Via Scalfo n.5, con l'intervento del Prof. Mario De Marco, Docente emerito di filosofia, Giornalista, Storiografo ed  Autore di numerose pubblicazioni sulla Storia, sull'Architettura e sulla Civiltà del Salento, e recentemente nell'aprile 2013 di un' opera sui Templari Salentini.

Nati nel 1118, da una costola dei cavalieri dell'Ordine del Santo Sepolcro, i Templari dovevano proteggere i Pellegrini in Terrasanta nel tragitto Giaffa -Gerusalemme dall'assalto dei briganti e degli Islamici; l'Ordine fu baluardo di fede, sapienza e sicurezza militare per l'Occidente insidiato dall'Islam e sostegno per i precari regni cristiani di Palestina. Conclusasi l'epopea delle Crociate, al massimo della loro potenza economica, politica e militare, i Templari furono perseguitati e sterminati dal re di Francia Filippo IV e da Papa Clemente V, sopravvivendo e confluendo negli ordini monastico-cavallereschi locali come quello teutonico di Germania, o quello di Calatrava in Spagna.

Lo Studioso ci accompagnerà nelle vicende dei Templari nel Regno di Napoli all'epoca di Carlo II d'Angiò, ma soprattutto ci guiderà nella storia dei Templari in Terra d'Otranto, dove nel corso del XIII secolo erano attive loro Fondazioni a Brindisi, Lecce, Galatina ed Otranto.

Dopo i saluti dell’Assessore alla Cultura del Comune di Galatina Prof.ssa Daniela Vantaggiato e dell'Assessore al Turismo ed alle Attività Produttive Dr Alberto Russi, introdurrà i lavori il Presidente del Club UNESCO di Galatina Salvatore Coluccia; dialogherà con l'Autore lo scrittore Franco De Jaco.

L’evento ideato e promosso dal Club UNESCO di Galatina, in collaborazione con la libreria Fiordilibro, l’Associazione culturale Il Mandorlo e la Comunità Francescana di Santa Caterina d’Alessandria, ha il Patrocinio del Comune di Galatina, e vuole essere un primo passo del complesso iter necessario per ottenere il riconoscimento UNESCO del complesso di Santa Caterina d’Alessandria come Monumento di Pace e Bene Materiale dell'UNESCO.

Sala della Cultura Francescana, piazzetta Orsini – info 3396845616

 
Di Antonio Mellone (del 28/10/2013 @ 21:30:00, in I Beni Culturali, linkato 3704 volte)

Se diamo uno sguardo ai beni culturali di Noha, e se dimostriamo appena un pizzico di sensibilità nei confronti del nostro patrimonio storico-artistico, non possiamo evitare di chiederci perché mai la sublime eredità che ci è stata consegnata dalla storia è costretta a fare l’ingloriosa fine che è sotto gli occhi di tutti (inclusi i ciechi, gli orbi ed i bendati).

Ebbene sì, ormai lo sanno anche le pietre che stiamo dando il colpo di grazia alla memoria dei nostri padri, alla bellezza della nostra terra, all’opera di chi ha costruito capolavori, innalzato cupole, issato menhir, eretto torri medievali di avvistamento e difesa nonché torri civiche con campanile ed orologio, incavato frantoi ipogei, miniaturizzato casiceddhre in pietra leccese, edificato pietra su pietra la stupenda casa rossa, fabbricato masserie antichissime, scavato trozze con tanto di puteali scolpiti in pethra aurea, architettato il palazzo baronale ed il suo bellissimo giardino d’aranci, realizzato la distilleria del Brandy Galluccio, e così via.
Ora per favore non mi si venga a dire con la prosopopea emblematica di chi non ha mai capito un cavolo né di diritto né di economia che “il privato è più efficiente del pubblico”. Ai giuristi de noantri ed agli economisti per caso vorrei sommessamente dire che a Noha c’è la lampante dimostrazione dell’esatto contrario.
Oddio, non è che qui il pubblico brilli per particolari virtù (anche perché a Noha il pubblico forse non è mai esistito, e se anche fosse – ipotetica del terzo tipo – lo sarebbe ancora una volta per sbaglio. Per averne un esempio basta osservare con quali efficienza-efficacia-economicità questo pubblico ha fatto ristrutturare la vecchia scuola elementare di Noha dissipando 1.300.000 euro – bruscolini - e scordandosi al contempo di pensare all’allaccio all’energia elettrica come dovuto, onde, ad oggi, nella suddetta struttura, non è possibile far funzionare nell’ordine: impianto fotovoltaico, ascensore, apparato di condizionamento dell’aria, varie ed eventuali. Ma questa è un’altra storia).   
Dicevo dei privati. Ebbene sì, la maggioranza assoluta dei beni culturali nohani è in mano ai privati. I quali – forse ingrati, e in tutt’altre faccende affaccendati come con molte probabilità sono e saranno sempre stati - tutto hanno in mente di fare men che di prendersi cura dell’oro che hanno per le mani.

Non è un mistero doloroso il fatto che la torre con ponte levatoio, sì, quella medievale vecchia di sette secoli, si mantenga in piedi ormai quasi per quotidiano miracolo (ed i miracoli, si sa, non si ripetono all’infinito); che il palazzo baronale, meglio noto come il castello, ormai senza più anima viva al suo interno dopo la dipartita degli ultimi inquilini, stia andando incontro al suo inesorabile accartocciamento post-muffa; che il frantoio ipogeo ridotto a poco più che una cloaca a cielo chiuso verrà a breve attraversato da un bel canalone della fognatura bianca (una in più o una in meno, cosa cambia); che l’orologio svettante nella pubblica piazza è da quasi un decennio il più fermo del mondo in assoluto (roba da guiness dei primati: dove per primati stavolta bisogna intendere le scimmie); che le casiceddhre che ormai in tanti vengono a vedere anche da fuori paese (invece chi del posto dovrebbe appena alzare lo sguardo sembra affetto o da cataratta cronica o da cefalea letargica, nonostante la possibilità di accedere a prezzo di costo a numerosi antidoti farmacologici) si sta sfarinando per colpa del cancro della pietra leccese (e soprattutto per colpa di quello culturale che distrugge i residui neuroni degli umanoidi nostrani), mentre il grazioso campanile in miniatura è già venuto a mancare all’affetto dei suoi cari appena qualche mese addietro; che l’affascinante misteriosa casa rossa, la casa pedreira nohana, ha finalmente un motivo di attrazione in più dato alla luce di recente da una betoniera trovatasi per caso nelle sue immediate adiacenze: una neonata altèra casa bianca presidenziale.

Antonio Mellone

 

Questo quarto appuntamento di Tour d’Autore è dedicato al Tabacco ed alla tabacchicoltura salentina.  Punto di partenza sarà il libro di Salvatore ColazzoI Tabacchi Orientali del Salento - Quattro storie e loro dintorni” Giorgiani Editore. Lavoro di studio e recupero , di un passato che pur recente e con tracce ancora visibili sul territorio, ha subito una “damnatio memoriae” collettiva. L’ autore, in questo suo primo volume, ricostruisce la storia del tabacco, dal ‘500 fino alla fine dell’800. Al novecento sarà dedicato un altro volume in fase di preparazione. Ripercorreremo la storia di questa pianta tanto odiata, quanto amata partendo dalla scoperta dell’America  fino alle sperimentazioni  avvenute nel Salento ed  all’’introduzione delle varietà orientali che ne hanno caratterizzato tanto la produzione. Conosciamo alcune delle varietà levantine del tabacco anche da pagine straordinarie come quella  dedicata allo Xanti Yaca di  Vittorio Bodini  :

l Al tempo dell'altra guerra contadini e contrabbandieri

si mettevano foglie di Xanti-Yaca

sotto le ascelle

per cadere ammalati.

Le febbri artificiali, la malaria presunta

Di cui tremavano e battevano i denti,

erano il loro giudizio

sui governi e la storia.

Appuntamento alle ore 19:00 presso Hostaria Amarcord in Piazza San Pietro con la presentazione del libro di Salvatore ColazzoI Tabacchi Orientali del Salento- Quattro storie e loro dintorni” Giorgiani Editore. Con l’autore  Salvatore Colazzo , dialogherà Antonio Mellone profondo conoscitore del Salento con le sue dinamiche, trasformazioni e tradizioni e Francesca Casaluci antropologa culturale. Introduce Andrea Panico di Note d’Arte.

Ci aiuteranno in questo viaggio anche foto,  libri dell’epoca, documenti e video in una collettiva di autori, che sarà possibile visionare all’interno dell’Hostaria Amarcord e che rimarranno a disposizione dal 25 al 30 giugno. Si ringraziano per i contributi e per aver aperto i loro archivi :  Ambrà Mongiò, Salvatore Colazzo, Franco Cudazzo, Pantaleo Musarò, Adalgisa Romano, Arts and Gallery, Alessandro Romano, Enzo Congedo, Rita Colazzo.

Ingresso gratuito

Salvatore Colazzo studia presso l’Università di Bologna , dove si laurea in Scienze Agrarie con tesi sui  Tabacchi Orientali Italiani. Dopo un periodo di perizie in una struttura del comparto tabacchi colo seguono anni di insegnamento in Emilia Romagna. Vicende familiari lo portano a rientrare nella sua terra dove attualmente opera nel settore delle piante officinali. “I Tabacchi Orientali del Salento- Quattro storie e loro dintorni” Giorgiani Editore vuole essere un tributo a una pianta, la sua terra e la sua gente. 

Emilia Frassanito

 
Di Redazione (del 01/10/2015 @ 21:28:29, in Comunicato Stampa, linkato 12081 volte)

“Note a margine”, la mini rassegna che ha animato l’estate nelle periferie galatinesi volge al termine e ospita, nella sua ultima tappa, venerdì 9 ottobre, La Compagnia teatrale “IO CI PROVO”, presso il Centro Polivalente di via C. Menotti a Noha di Galatina.

Dopo lo spettacolo andato in scena al teatro Paisiello di Lecce, la compagnia, magistralmente diretta dalla regista Paola LEONE, continua la sua tournée per raccontare la pluriennale esperienza del laboratorio teatrale che si svolge all’interno della Casa Circondariale Borgo San Nicola di Lecce.

IO CI PROVO, rappresenta la testimonianza di un percorso formativo, non una maniera di impiegare il dei detenuti in carcere, ma la possibilità di dare una dimensione interiore che serve ai detenuti per maturare un senso critico verso loro stessi e il luogo in cui si trovano, una concreta possibilità di cambiamento e reinserimento delle fasce più deboli all’interno della società civile nell’ottica della promozione delle buone prassi e delle politiche attive per il reinserimento lavorativo delle persone svantaggiate.

“Note a Margine”, inserita nella programmazione delle iniziative relative all’”Estate della Cuccuvascia” promossa dal Comune di Galatina, patrocinata e sostenuta dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e Sport con la collaborazione delle associazioni Gi.ga, Guerriglia culturale, Bicivetta e della Rete Informagiovani/SPIOL dell’ATS di Galatina, ha avuto l’obiettivo di raccontare le storie della periferia attraverso le espressioni artistiche quali la letteratura, la musica, la street art, il cinema e  il teatro nei luoghi periferici della città, al fine di una riqualificazione ed una restituzione degli stessi alla comunità che ne vive la quotidianità. Sipario alle ore 21 per IO CI PROVO, l’attore Gaetano SPERA interpreterà  un monologo tratto dall’opera teatrale “Happy Birthday Barbablù”.  Seguirà un dibattito pubblico al qual prenderanno parte la Direttrice del Carcere di Lecce, la dr.ssa Rita RUSSO, il Comandante della Polizia Penitenziaria Dr. Riccardo SECCI, il Coordinatore dell’Area trattamentale, dott. Fabio ZACHEO, il Sindaco del Comune di Galatina, dr. Cosimo MONTAGNA, l’Assessore alle Politiche Giovanili e Sport Ing. Andrea COCCIOLI, l’Assessore alle Politiche Sociali prof.ssa Daniela VANTAGGIATO e il Parroco della Chiesa di San Michele di Noha Rev. Sac. Don Francesco Coluccia. Gratuita e doverosa la partecipazione è aperta a tutti e in particolare a coloro che amano il teatro e che vivono le molteplici  dimensioni delle periferie. Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming sul sito  www.inondazioni.it che è media partner dell’iniziativa.

Maggiori INFO: https://www.facebook.com/noteamarginegalatina

 
Di Andrea Coccioli (del 11/07/2016 @ 21:27:50, in Note a Margine, linkato 1985 volte)

Lo scorso anno, qui a Galatina, nel cartellone dell'estate galatinese, Luciano Toriello con il suo documentario “Le vite accanto” ha fatto emozionare e riflettere quanti hanno avuto la curiosità e pazienza di scoprire attraverso l'arte delle immagini, prospettive nuove, diverse.

Il lavoro del regista narrava di migranti, delle loro storie spesso “invisibili”, dei loro calvari esistenziali, ma anche e soprattutto  della loro forza, tenacia e speranza.

Caratteristiche comuni le ritroviamo nel suo nuovo documentario dal titolo “ Colibrì”, primo

appuntamento presentato dall' Associazioneculturale CityTelling, nella suggestiva cornice di Piazzetta Orsini martedì 12 luglio alle ore 21 all'interno della minirassegna estiva Note a Margine 2016 “Le periferie dell'umano”.

“Nelle proposte di Note a margine 2016, - sottolinea Andrea Coccioli, Presidente dell'Ass.culturale CityTelling - una Periferia non solo fisica ma volutamente umana. Di chi la Periferia la racconta, di chi la fotografa, di chi la vive quotidianamente. Racconti di storie

sottovoce, capaci di vedere quello che non c'è. Un percorso breve sull'importanza della memoria, sulla forza della volontà, sulla necessità del presente, sull'epica della realtà, sul superamento dei pregiudizi, sul futuro delle nostre città”.

Dalla Puglia all'Amazzonia una storia di amicizia, di cooperazione, di possibilità, di inclusione, e sopratutto di costruzione. Perchè Pino e Alessio i due volontari italiani della Ong, Amigos do bem estar, alla fine della storia filmata da Toriello, costruiscono un presidio medico nel villaggio dell'estremo Nord del Brasile, dove la malaria continua ad avere un'incidenza molto elevata.

Denunciano i protagonisti una realtà difficile, complessa, arcaica. Ma non solo, per fortuna.

“Forse non spengo il fuoco, ma sto facendo la mia parte.” spiega il colibrì ad un impetuoso leone. Da vedere, da consigliare, per conoscere non il migliore dei mondi, ma immaginare un mondo migliore.

Presenti il regista Luciano Toriello, il protagonista del film Pino Maiorano con un suo reportage fotografico (visitabile all'interno dell'atrio comunale) e Andrea Pignataro, coordinatore regionale Puglia del G.U.S. (Gruppo Umana Solidarietà) i quali dialogheranno a fine proiezione con il pubblico presente.

Ingresso libero.

Vi aspettiamo.

 

Associazione culturale  CityTelling

associazionecitytelling@gmail.com

 
Di Redazione (del 04/03/2014 @ 21:26:32, in Comunicato Stampa, linkato 3415 volte)

Venerdì 7 marzo, alle ore 19:00 nella sala del Cinema Teatro  Tartaro di Galatina, si inaugura IDENTITA’ IN DIALOGO #PATRIASENZAPADRI, rassegna culturale della Città di Galatina, con il patrocinio della Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo Cultura e Turismo, Apulia Film Commission e Lecce 2019, in collaborazione con gli Istituti Superiori di Galatina, le Associazioni Intervalla Insaniae e Inondazioni e con il coordinamento del Servizio Cultura e Comunicazione del Comune.

Ospiti di questo primo incontro Antonella Gaeta, Presidente di Apulia Film Commission e Francesco Miccichè, regista del documentario Lino Miccichè, mio padre. Una visione del mondo.

Con il grande Lino Miccichè, intellettuale italiano, che fu critico e storico del cinema, editorialista ed organizzatore di eventi culturali, Gaeta intratterrà un dialogo ideale su “Il Cinema: prospettiva di lettura e di cambiamento del nostro Paese”, attraverso la voce del figlio, conosciuto dal grande pubblico per aver diretto numerose serie televisive e documentari pluripremiati.

L’iniziativa, che proseguirà con altri due importanti appuntamenti, si svolge nell’ambito del progetto Identità in dialogo-Prospettive Meridiane, giunto alla III edizione, promosso dall’Amministrazione del Sindaco Montagna, a cura dell’Assessorato alle Politiche Culturali diretto da Daniela Vantaggiato, su tematiche di carattere storico-filosofico, politico-sociale e antropologico con particolare attenzione alle prospettive del territorio.

L’obiettivo è aprire il dibattito sul ruolo sociale del padre nel passaggio generazionale, del padre portatore della storia e della cultura, elementi fondanti  della struttura dei figli, e contestualmente sviluppare l’interesse, la conoscenza e la comunicazione sui Padri della Città di Galatina.

Per questo sono state invitate ad intervenire  personalità di spicco che offriranno dal proprio osservatorio spunti sulla visione del mondo che transita da padre in figlio.

Successivamente, nelle specifiche attività di ricerca per la divulgazione della biografia e dell’ opera dei Padri Galatinesi saranno in particolare coinvolti gli Istituti Scolastici e le Associazioni che ne portano il nome.

Si registra già in questa prima fase del progetto la partecipazione attiva di docenti, genitori e studenti che, sensibilizzati dai dirigenti d’istituto, presenteranno le loro performance in tutti gli incontri in programma.

Mio padre aveva chiaramente in testa una ‘visione del mondo ’ che ha tentato di migliorare proprio in virtù di quel suo punto di vista. Le domande poste dalla sua generazione, in fondo, non sono molto diverse dalle nostre. La questione è che le loro risposte, per quanto molto chiare, alla fine, non sono state sufficienti a cambiarlo. E le nostre?

Su questo punto di domanda posto da Francesco Miccichè si apriranno momenti di riflessione con i giovani nella diversità di linguaggi, tra immagini, parole e musica.

Nell’occasione al regista verrà consegnata la  targa ricordo del Premio Marcello Romano per il Cinema-Città di Galatina-2014. Il Premio, istituito nel 2009  dal Comune in partenariato con l’ex Istituto d’Arte  ora Liceo Artistico Statale “P. Colonna”, è dedicato alla memoria del galatinese Marcello Romano, cultore di cinematografia, il quale fin da giovane nutrì grande passione per il cinema, approfondendo in particolare lo studio del cinema d’autore. 

Lunedì, 17 marzo alle ore 19:00, nella sala del Tartaro, ospite della rassegna sarà Massimo Ciancimino, autore di “Don Vito”, racconto di una vicenda umana dove il rapporto difficile con il padre padrone si intreccia con oltre  trent’anni di storia italiana vissuta dall’interno.

Il libro, scritto insieme al giornalista Francesco La Licata, già autore di libri su mafia e politica, è uscito nell'aprile 2010 e ha fatto molto discutere, suscitando anche le attenzioni delle Procure di Palermo e Caltanissetta che ne hanno acquisito copia nelle inchieste sulla presunta trattativa.

Molteplici le critiche associate al nome dell’ultimogenito dell’ex Sindaco di Palermo che ha accettato di venire a Galatina per testimoniare  la propria esperienza di figlio su un modello di padre stigmatizzato dalla famiglia e dalla comunità.

Un incontro che si presenta carico di interesse anche per la  conduzione affidata alla giornalista e scrittrice tedesca Petra Reski. Conosciuta e apprezzata per il suo lavoro giornalistico iniziato per la rivista Stern, deve la sua notorietà nel nostro Paese per la sua produzione letteraria “di denuncia” sulla criminalità organizzata.

La prima parte del progetto si concluderà sabato 22 marzo alle ore 19:00 a Palazzo della Cultura nella sala “C.Contaldo” in occasione della prima presentazione di “Luigi Mariano: la materia e il colore” a cura di Paolo Maria Mariano e di Giovanna Rotondi Terminiello. Il volume è un omaggio della Città alla figura dell’artista galatinese che nel  viaggiare con le sue opere per l’Italia in un percorso sempre più ricco,tra realtà e visione, approda all’originalità assoluta delle sue xilopitture. Le belle immagini, che arricchiscono la pubblicazione, esprimono le scelte di vita che hanno accompagnato il maestro che rivive nella ricostruzione del figlio Paolo Maria, docente universitario, degno erede di scienza arte e cultura, e dei ricordi di Giovanna Rotondi Terminiello, emerito Soprintendente dei Beni Artistici e Storici della Liguria, del sodalizio urbinate del nostro con il padre professor Pasquale Rotondi, storico dell’arte al quale l’Italia deve la salvezza durante la guerra di incommensurabili capolavori artistici.

Con queste premesse, illuminanti sono le riflessioni del grande psicanalista Massimo Recalcati contenute nel libro-intervista “Patria senza Padri” sugli errori del mito dell’autogenerazione che permea la civiltà ipermoderna, dell’essere genitori di se stessi, nella convinzione che non ci può essere autentico cambiamento se non attraverso la conoscenza delle generazioni che ci hanno preceduto.

Un impegno che l’ Amministrazione Comunale di Galatina assume per un’azione efficace volta a offrire prospettive per il nostro territorio chiamando tutti ad esprimere la propria visione. 

(comunicato del Servizio Cultura e Comunicazione Città di Galatina)

 
Di Antonio Mellone (del 22/02/2015 @ 21:26:07, in NohaBlog, linkato 3400 volte)

La “Via Crucis” di don Donato, mio zio, ha raggiunto lentamente il suo “Calvario” proprio ieri sera, verso le ventuno, allorché, con l’ultimo respiro, si è abbandonato nel bacio del Signore.

La “sosta” in quel di Casarano, all’Euro-Italia prima, e al reparto di Ortopedia dell’ospedale civile di quella città poi, è durata un paio di mesi all’incirca: tanti quanti bastano per dare l’ultimo tocco alla vita d’un uomo che ha vissuto la sua santità nel più semplice e schietto dei modi, nella più intima e sofferta unione con Cristo crocifisso. Lì, in quel reparto, in quella “terza parrocchia” (dopo quelle rispettivamente di Santa Maria al Bagno e poi di Noha) don Donato ha celebrato ogni giorno le sue messe più belle, quelle dove poneva sull’altare delle offerte la sua sofferenza, “a completamento delle sofferenze di Cristo, a pro del suo Corpo, che è la Chiesa” (cf. 1 Cor 1, 24).

Ma i malanni di don Donato partono da lontano.

Io davvero non ho mai capito come mio zio riuscisse ad essere sempre gioviale, sorridente e spiritoso con tutti, oltre che a partecipare, negli “anni ruggenti” della sua “arcipretura”, a tutte le celebrazioni liturgiche, ad organizzare il coro, a seguire i diversi gruppi parrocchiali, a dare una mano ai bisognosi, ad impelagarsi nella costruzione di una nuova chiesa, insomma a fare il prete (anzi, di più: il parroco), nonostante gli acciacchi che lo tormentavano da decenni, come ad esempio i gravi problemi alla vista (forte miopia da sempre, e poi distacco di retina - con l’aggravante di un intervento chirurgico mal riuscito che gli aveva fatto perdere la funzionalità dell’occhio destro già a partire dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso – e ancora glaucoma, e infine una cataratta non operabile, all’altro occhio, quello “buono” diciamo), le disfunzioni alla circolazione sanguigna a gambe e piedi, e successivamente l’“artrite reumatoide deformante” alle mani già a partire dai primissimi anni ’90, e la gotta che martoriava molte delle sue articolazioni (“sento come tante punture di spilli” diceva), tanto che le processioni solenni erano per lui un vero e proprio supplizio (al quale, non so come, si sottoponeva con gioia), l’abbassamento di udito…

La caduta con conseguente rottura del femore di qualche anno fa, e l’ischemia che gli aveva bloccato il braccio sinistro si può dire che sono storia dell’altro giorno, le classiche “ciliegine sulla torta”.

*

Ma nonostante tutto don Donato appariva, sì, stanco, malato, vegliardo, ma mai vinto.

Pare che funzioni così: lì dove vengono meno le forze fisiche, sovrabbonda la forza, incredibilmente più potente della preghiera. Eh sì, come tutti sanno, non riusciva a fare a meno di questa portentosa medicina, prima durante e dopo i pasti.

·        *

Ora che la “cronaca” deve lasciare il posto alla “memoria”, qualcuno m’ha chiesto quale sia il momento in cui la figura di mio zio mi si presenta alla mente nella sua interezza: in quella sua “umanità” così esemplare e ricca del sorriso incoraggiante di chi sta bene con se stesso e con gli altri, nonostante tutte le infermità o le indisposizioni. Bisogna, tuttavia, superare le risposte ovvie: quali sarebbero ad esempio l’inaugurazione della nuova chiesa Madonna delle Grazie, o i grandi festeggiamenti delle feste patronali, o le messe del fanciullo, o le suonate all’organo, o i grandi raduni, o le feste in famiglia…

Ciascuna e tutte queste risposte sarebbero valide e belle, da mettere insieme in altrettanti spazi d’una antologia, come dire, sacra ma anche profana.

Le diapositive, invece, che in questo momento conservo più care nella memoria sono quelle della domenica pomeriggio, quando dopo il pranzo, lo accompagnavo a casa sua, e dandogli il braccio, il bastone nell’altra mano, mi ringraziava e mi salutava  cordialmente prima di chiudere il portoncino, mentre io gli rispondevo: “buon riposo”.

Ecco, in quello stesso modo voglio salutarlo per l’ultima volta anche oggi: buon riposo, zio Donato.

·         * *

 P.S. Sento il dovere di ringraziare tutte le persone vicine e lontane che in un modo o nell’altro hanno partecipato al dolore mio e a quello dei miei famigliari.

*

Non è possibile citare qui tutte le persone verso le quali mi sento debitore. Per alcune di esse, tuttavia, la citazione deve essere esplicita. Ringrazio innanzitutto il parroco di Noha, don Francesco Coluccia, per la delicatezza, la presenza e l’aiuto che non ha mai fatto mancare a mio zio e alla mia famiglia. Grazie all’arcivescovo di Otranto, Mons. Donato Negro, e a tutti i confratelli sacerdoti che hanno celebrato i funerali del “patriarca di Noha”. Grazie alla parrocchia di Noha, alle associazioni religiose, al Circolo Cittadino Juventus, al circolo culturale “Tre Torri”, alla parrocchia di Santa Maria al Bagno, alla Fidas Noha, al delegato della frazione di Noha, avv. Daniela Sindaco, all’arcidiocesi di Otranto, per i manifesti commemorativi di don Donato. Tanti ringraziamenti al coro parrocchiale e all’organista, Michele Scalese, per la partecipazione. Grazie ancora a Sergio, Silvana, Gerardino, Maria Luce, Biagino, comandante Tundo, ing. Vincenzo Paglialunga, don Emanuele, Patrizia, Antonietta, Antonella, Paola, Fabrizio, Angela, Marcello, P. Francesco D’Acquarica, Michele, Rinaldo Pignatelli, Antonella, Giusy, i seminaristi di Noha, Luigi e Giuseppe, e tanti altri partecipanti alle esequie. Grazie anche ad Albino Campa, al sito Noha.it, e ai suoi internauti. Grazie ancora per i tantissimi “mi piace” degli amici di Face-Book.

*

Concludo, come concludeva don Donato, alla fine delle celebrazioni eucaristiche più importanti, allorché, trovandosi ad esprimere i suoi sentimenti di “lode e ringraziamento” nei confronti di interminabili liste di nominativi, diceva a mo’ di epilogo: “Penso di non aver dimenticato nessuno, ma se avessi dimenticato qualcuno, anche questo qualcuno si senta da noi ringraziato ed applaudito”.

Antonio Mellone

 

Nell’ambito del Progetto “Up 2020”, che vede coinvolti i Comuni di Galatina (Capofila), Arnesano, Carmiano, Casamassima, Noicattaro, Putignano e Porto Cesareo in attività di assistenza e socializzazione rivolte ad adulti ed anziani in condizioni di disagio, gli Operatori Volontari del Servizio Civile Universale hanno organizzato, in collaborazione con le Biblioteche Comunali, un’iniziativa socioculturale sul territorio rivolta agli anziani e ai soggetti più fragili, intitolata “Leggere può cambiare il tuo futuro”.

L’iniziativa, che si svolgerà dal 1 al 12 settembre 2023, prevede un incontro finalizzato a stimolare la lettura nella terza età e, più in generale, nelle persone che vivono in condizioni di disagio e al contempo a creare uno spazio di incontro tra gli anziani e i bambini, tra nonni e nipoti.

Di seguito il calendario degli incontri:

  • Comune di Arnesano: 1° settembre, alle ore 10:00, presso il Palazzo Marchesale;
  • Comune di Carmiano: 7 settembre, alle ore 16:00, presso la Biblioteca Comunale;
  • Comune di Casamassima: 1° settembre, alle ore 18:00, presso l’Auditorium dell’Addolorata;
  • Comune di Galatina: 12 settembre, alle ore 18:30, presso l’Ex Complesso Monastico delle Clarisse;
  • Comune di Noicattaro: 1° settembre, alle ore 18:00, presso la Biblioteca Comunale;
  • Comune di Porto Cesareo: 1° settembre, alle ore 17:00, presso la Biblioteca Comunale “A. Rizzello”;
  • Comune di Putignano: 13 settembre, alle ore 17:30, presso il Centro Polivalente per Anziani.

 

Per ulteriori informazioni, è possibile rivolgersi agli Sportelli informativi per adulti e anziani attivi presso gli enti o contattare gli operatori volontari attraverso i propri recapiti o tramite i social network.

Gli operatori volontari

del progetto “Up 2020”

 
Di Loredana Tundo (del 25/05/2016 @ 21:25:43, in Comunicato Stampa, linkato 1968 volte)

Il Patronato Acli Regionale Puglia ha organizzato per il prossimo 26 maggio 2016 una giornata di studi seminariale dal titolo “Titolari di Protezione internazionale e Mercato del Lavoro in Puglia”. Il seminario s’inserisce all’interno del percorso di formazione e servizio che il Patronato Acli sta svolgendo nel suo insieme a favore dei titolari di protezione internazionale e, soprattutto, nell’ambito delle iniziative di politica attiva del lavoro che si sono attivate in Puglia in maniera strutturata dallo scorso anno e che hanno visto nella recente richiesta di accreditamento come agenzia del lavoro accreditata da parte della Regione Puglia uno dei propri momenti più significativi.

 L’arrivo sempre più consistente di profughi in Italia ha determinato un aumento dell’accoglienza sia tramite canali istituzionali che della solidarietà.

La rete SPRAR costituita da una rete di enti locali su tutto il territorio italiano ha dato vita a una accoglienza di titolari di protezione internazionale assicurando un’azione integrata degli interventi atti a favorire l’inserimento socio-lavorativo di queste persone nel tessuto del territorio in cui vivono.

Oltre questa opportunità, altre reti hanno avviato progetti di prima e seconda accoglienza di titolari di protezione internazionale che sta permettendo di gestire l’arrivo sempre più importante di persone da zone di conflitti, di mancanza di libertà, di scarsa opportunità economica e lavorativa.

Tra queste si può annoverare la Caritas Italiana che ha lanciato il Progetto “ProTetto: Rifugiato a casa mia” che intende assicurare una seconda accoglienza presso famiglie che si sono rese disponibili per almeno sei mesi a persone rifugiate che abbiano già transitato per la rete SPRAR. Le ACLI nazionali e il Patronato ACLI hanno aderito a questo progetto della Caritas Italiana mettendo a disposizione i propri servizi e le proprie reti associative. In particolare ACLI e Patronato ACLI hanno realizzato un “kit dell’integrazione” , ovvero un pacchetto di strumenti di inclusione calibrato sulle persone e sulle concrete opportunità che localmente si possono presentare.

Le esigenze che potranno trovare soddisfazione non saranno esclusivamente in campo lavorativo o di formazione e orientamento, ma potranno interessare i più disparati ambiti come la dimensione culturale, la dimensione ricreativa, la partecipazione alla vita di comunità, l’apprendimento o il consolidamento delle competenze linguistiche, e molto altro. In sostanza tutto ciò che può contribuire alla conoscenza della società e della comunità di accoglienza e all’avvio di relazioni che possano arricchire il capitale sociale dei beneficiari.

Se la prima accoglienza ha trovato nelle realtà istituzionali e nelle reti territoriali soggetti sempre più capaci ed attenti nell’organizzarla in maniera dignitosa, non vi è dubbio che la questione nodale rimane  l’integrazione dei titolari di protezione internazionale nei nostri contesti territoriali, sociali e produttivi.

Nel corso degli anni molteplici soggetti hanno attivato svariate sperimentazioni per garantire percorsi di inserimento sociale o lavorativo con i migranti per ragioni economiche e per i titolari di protezione internazionale. Fra questi il Patronato ACLI ha potuto sperimentare e sperimenta tutt’ora, tramite la sua rete territoriale nella Regione Puglia, l’attività di assistenza per l’ottenimento dei titoli di soggiorno, la certificazione delle competenze linguistiche, percorsi di emersione e validazione delle competenze nonchè di riconoscimento dei titoli, progettualità collegate all’inserimento lavorativo di fasce deboli all’interno del mercato del lavoro e interlocuzioni positive e propositive che si vanno sempre più sostanziando con le Istituzioni Regionali e locali.

Sulla base di queste opportunità ma anche in considerazione del fatto che l’aumento dei richiedenti asilo non potrà più essere pensato e gestito in maniera emergenziale ed autoreferenziale, ma dovrà trovare reti capaci di condividere progettualità e competenze per contribuire a trasformare l’esperienza spesso traumatica dell’arrivo nel nostro Paese in opportunità per tutti e convinti che il lavoro sia stato e dovrà continuare ad essere uno dei principali ambiti in cui costruire accoglienza ed integrazione, il Patronato ACLI intende promuovere una giornata seminariale di riflessione e di progettualità sulla realtà dei titolari di protezione internazionale in Puglia.

L’obiettivo del seminario è quello di arrivare a compendiare vari saperi al fine di giungere a costituire una rete e una filiera di servizi in grado di dialogare a tutto campo con le Istituzioni Regionali e locali per il miglior progresso del territorio in funzione di una coesione sociale serena e proficua sia in termini lavorativi che umani.

Il Seminario si svilupperà in due sessioni: la prima sarà dedicata a una lettura, effettuata sia dalle Istituzioni che dalle Agenzie preposte, sulla situazione dei titolari di protezione internazione e sul mercato del lavoro in Puglia, valutandone opportunità e progressi sia per i cittadini stessi che per i lavoratori migranti e i titolari di protezione internazionale presenti in Regioni.

Una seconda sessione sarà dedicata alla progettualità: si tratterà di dialogare tra le realtà che a vario titolo intervengono all’interno del mercato del lavoro e della situazione dei titolari di protezione internazionale al fine di condividere progettualità e strumenti, ma anche per integrare qualificando le reciproche conoscenze e competenze.

Terminata la stagione congressuale, siamo persuasi  che il seminario al di là dei contenuti che emergeranno potrà essere una grande occasione per rilanciare l’azione sociale e di rappresentanza dell’intero sistema delle Acli di Puglia, candidandole ad un ruolo di primo piano nella definizione e gestione delle politiche migratorie e del lavoro.

Certi di una vostra partecipazione vi salutiamo caramente

 

Ernesto Cipriani

Antonio De Donno

Direttore Regionale Patronato Acli Puglia

Presidente Regionale Acli Puglia

 
Di Redazione (del 14/02/2019 @ 21:25:37, in Comunicato Stampa, linkato 818 volte)

Il Comune di Galatina collabora con il Liceo Artistico Statale “Emilio Greco” di Catania per la realizzazione del Progetto “Agata … il viaggio”.

Si tratta di un’iniziativa rivolta a trenta alunni frequentanti il Liceo Artistico di Catania e a venti studenti del Liceo Artistico P. Colonnadi Galatina e che mira al potenziamento della fruizione e valorizzazione del territorio catanese attraverso lo studio delliconografia agatina e la produzione di elaborati per la realizzazione di una mostra itinerante.

Il Progetto, che sarà realizzato in partenariato con il Comune di Catania, la Chiesa di SantAgata la Vetere di Catania e il Lions Club Catania Porto Ulisse, coinvolge la Città di Galatina in quanto la Reliquia di SantAgata è custodita nella Basilica di Santa Caterina di Alessandria.

“Un’altra iniziativa che dimostra la ricchezza del patrimonio artistico-culturale della Città di Galatina e l’interesse che sopraggiunge da tutta Italia, e non solo – afferma l’Assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, Cristina Dettù -. Siamo fortemente convinti che la cultura rappresenti unimportante opportunità per la nostra città e per tutto il territorio: un rilevante fattore strategico per la valorizzazione, lo sviluppo culturale, turistico, sociale ed economico dellintero territorio, nonché per la crescita dellattrattività dello stesso e, in generale, per la costituzione ed il consolidamento di reti integrate di servizi e di interrelazioni con soggetti istituzionali. Questo progetto, infatti, mette in relazione non solo due splendide città del sud Italia ma anche la creatività e la formazione di giovani studenti.”

Ufficio Stampa Marcello Amante

 

Di seguito inoltriamo la risposta dell'assessore con delega alle associazioni, Nico Mauro, all’interrogazione a firma dei consiglieri comunali di minoranza sul recente dibattito in merito alla richiesta di utilizzo di locali di proprietà comunale in uso esclusivo da parte del Circolo Athena.

"Il problema della allocazione delle Associazioni operanti sul territorio presso locali di proprietà comunale non è recente ed ha fatto sentire i suoi effetti proprio in questi ultimi anni.

Ci sono due ragioni essenziali. La prima è che proprio questa Amministrazione Comunale ha favorito la collaborazione con le Associazioni determinando un effetto virtuoso di responsabilizzazione rispetto al ruolo propulsivo per la crescita della Città.

L’altra ragione è da porsi nella contingenza economica assolutamente sfavorevole che vede penalizzata l’attività delle diverse associazioni che hanno difficoltà a reperire fondi anche da sostenitori commerciali.

In questa Città l’impegno fondamentale di ognuna di esse si basa su progetti di natura sociale verso l’accoglienza e l’assistenza di persone con inabilità motorie o cognitive, piuttosto che verso attività di supporto all’infanzia soprattutto ospedalizzata. Altre associazioni provvedono ad educare all’arte musicale come ancora altre si occupano di promuovere una forma tradizionale di cultura, fatta di cura della parola espressa in tutte le sua forme.

Concorderemo tutti che l’aggregazione ricreativa vera e propria, fatta per esempio di incontri in cui il tempo trascorre tra qualche partita a carte piuttosto che a biliardo, o con l’organizzazione di scuole di bridge, non si possa ritenere di interesse sociale in senso allargato né essere presupposto per avviare “attività di pensiero”.

Le attività delle diverse Associazioni hanno livelli di percezione differenti nell’opinione pubblica a seconda della tendenza di ognuno o della particolare attenzione verso uno specifico argomento. 𝐈𝐧 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐨̀ 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐀𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐚 𝐝𝐞𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐞 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐞, 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐜𝐚𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐫𝐢𝐭𝐢.

Questa Amministrazione ha trovato diversi locali comunali già occupati da Associazioni del territorio e tra queste per esempio l’Associazione Arma Carabinieri, l'Associazione Polizia di Stato, Proloco, l'Associazione Città del vino oltre le storiche Combattenti e reduci e Società Operaia nonché i locali assegnati alla Protezione Civile e per la gestione dell’Infopoint Comunale.

Per alcune associazioni è in corso una ricognizione per valutare se l’attività risponda ancora alle ragione per cui a suo tempo furono assegnati i locali.

Approfitto di questa circostanza per dire che non 𝐞̀ 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐢𝐬𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐢 𝐏𝐨𝐥𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐋𝐨𝐜𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐥’𝐞𝐱 𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞.

𝐈 𝐛𝐞𝐧𝐢 𝐢𝐦𝐦𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐯𝐞𝐫𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐦𝐢𝐭𝐞 𝐛𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞.

Ad associazioni che ne hanno fatto richiesta, come per esempio l’Università Popolare “Aldo Vallone”, è stata concessa l’opportunità di svolgere, in locali disponibili tra il polo Biblio-Museale e l’ex monastero delle Clarisse, le iniziative maturate in seno al proprio consiglio direttivo, opportunamente calendarizzate, o altre manifestazioni di interesse pubblico che necessitino di idonei luoghi per essere proposte. 𝐍𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐢𝐧 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐥’𝐮𝐬𝐨 𝐞𝐬𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐢𝐦𝐦𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢.

A fronte di particolari proposte l’Amministrazione concede il Patrocinio anche condividendo alcuni dei costi pertinenti non potendo, per regolamento comunale e per vincoli nella procedura di pre-dissesto, erogare dei contribuiti.

L’impegno di questa Amministrazione a sostenere le attività prettamente culturali del circolo Athena è stato espresso dall’Assessore Cristina Dettù in diverse circostanze ed è qui ribadito nella misura in cui, come altri, 𝐢𝐥 𝐂𝐢𝐫𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐀𝐭𝐡𝐞𝐧𝐚 𝐡𝐚 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐮𝐬𝐮𝐟𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐨 𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐚̀ 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐌𝐮𝐬𝐞𝐨 𝐂𝐢𝐯𝐢𝐜𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞.

La continuità operativa del Circolo potrà non essere in linea con le consuetudini associative ma non è imputabile certo a questa Amministrazione Comunale una significativa riduzione del numero dei soci benemeriti che hanno permesso nel corso degli anni di sostenere una parte dei costi di gestione di tutte le attività.

I traguardi culturali sono l’esito dell’azione di una Comunità intera sia per l’opera di gruppi organizzati di persone che di singoli individui. Nulla può fermarne lo slancio.

E’ miope e strumentale non cogliere l’attivismo di molte Associazioni che si sono prodigate in iniziative di spessore e richiamo con al loro fianco l’Amministrazione Comunale, dando lustro a tutta la Città.

Attendiamo fiduciosi che anche dal circolo Athena possano giungere proposte progettuali di grande respiro da condividere ed accompagnare.

Quanto dobbiamo “al vecchio sgabuzzino” di Via Cavoti, un piccolo cenacolo in cui straordinari intellettuali galatinesi si ritrovavano per discutere e raccontare e contribuire, nella umiltà che li contraddistingueva, a fare la storia culturale di Galatina?

Il 𝐂𝐢𝐫𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐀𝐭𝐡𝐞𝐧𝐚 non scomparirà certo per la provvisoria assenza di una sede stabile e non mancherà in futuro di riaffermare la propria valenza culturale sullo slancio di un nuovo assetto organizzativo."

Nico Mauro

Assessore alle attività associative

 
Di Albino Campa (del 26/11/2013 @ 21:24:31, in Presepe Vivente, linkato 2497 volte)

I ragazzi del presepe vivente di Noha sono già al lavoro nell'antica Masseria Colabaldi per l'allestimento della scenografia, con la colonna sonora di Fabrizio de Andrè.

Anche a Noha quest'anno si racconterà la storia di un Dio che si fa uomo nella cornice dell'antica Masseria Colabaldi, bene culturale insigne, svettante ancora oggi, dopo cinque secoli di Storia, dall'acropoli di Noha.

A Noha c'è un gruppo affiatato di variegata umanità che, sfidando ogni avversità, riesce ogni anno a far rivivere il grande miracolo della ri-nascita.

Questa è la strada per rivivere la storia dell'Uomo e degli Uomini

Strada di pietre e di gente strada luogo di incontro e di dialogo strada da percorrere per trasformarsi da spettatori ad attori-protagonisti della scena.
Presepe vivente di Noha - presso l'antica Masseria Colabaldi - viale Alberto dalla Chiesa - Noha-Galatina - 25 -26 -29 dicembre 2013 e 1 - 5 - 6 gennaio 2014

 
Di Redazione (del 30/05/2021 @ 21:24:04, in Comunicato Stampa, linkato 573 volte)

Il primo giugno si svolgerà in tutte le pasticcerie aderenti il “Pasticciotto Day”, secondo gli organizzatori un modo per promuovere il prodotto di pasticceria più famoso del Salento, vendendolo a soli 60 centesimi al pezzo.

Bene, anzi male. In questa frase c’è tutto il non-senso di una iniziativa, puramente commerciale, che nulla produce in termini di valorizzazione di un prodotto che è e rimane un’eccellenza della scuola pasticciera di Galatina.

L’iniziativa si muove su un canale molto diverso rispetto alla strada intrapresa dall’Amministrazione comunale di Galatina che negli scorsi mesi aveva chiesto l’istituzione dei due marchi “Galatina Città del Pasticciotto” e “Pasticciotto di Galatina” e lo aveva fatto con il dichiarato proposito di rendere istituzionalmente rilevante il legame tra il prodotto dolciario e la nostra Città. Un prodotto a forte vocazione identitaria cioè, un’icona di una città e di tutta la sua scuola pasticciera che va promosso, valorizzato, tutelato. Non svilito. Non svenduto.

Ecco, già il mettere sullo stesso piano una qualsiasi pasticceria di una qualsiasi altra città che, bontà sua, può scegliere liberamente di aderire a questa manifestazione con le pasticcerie di Galatina (volutamente non cito nessuna in particolare) è già di per sé uno svilimento del prodotto che si intende promuovere. Come se il Pasticciotto avesse bisogno di questo tipo di promozione in un periodo dell’anno peraltro in cui la sua vendita sarà diretta quasi esclusivamente a nostri conterranei viste le ridotte presenze turistiche del momento.

E chiedere a tutte le pasticcerie aderenti di venderlo per quella giornata a 60 centesimi significa svendere un prodotto culturale a forte vocazione identitaria quale è il Pasticciotto come fosse un semplice pezzo di pastafrolla con della crema dentro. Che forse per gli altri lo è, certo non lo è né lo sarà mai per noi galatinesi. E, anche in ragione di questo, fa tristezza che a ideare, organizzare e promuovere il “Pasticciotto Day” ci siano operatori economici e pasticcieri di Galatina.

Pierantonio De Matteis

Consigliere Comunale Andare

 
Di Redazione (del 12/02/2014 @ 21:23:35, in Comunicato Stampa, linkato 2502 volte)

Continua a Galatina, il ciclo di incontri di approfondimento sui diversi aspetti storici, culturali ed artistici della Basilica di Santa Caterina d'Alessandria.

 “MARIA D’ENGHIEN: Contessa, Regina, Committente”, questo il titolo del secondo incontro che si terrà, venerdì 14 febbraio alle ore 18.30, presso la Sala di Cultura Francescana, con l’intervento del Dr. Mario Cazzato, Architetto e Storiografo salentino, nonché Autore di numerose pubblicazioni, in particolare quelle sulla Basilica di Santa Caterina e sulla Famiglia degli Orsini del Balzo; presenta la Dott.ssa Angela Beccarisi, Storica dell’Arte.

Contessa, Principessa, Regina, Guerriera, Mecenate, Amministratrice, Maria d’Enghien rappresenta, tra le donne dell’Italia meridionale di fine Trecento, prima metà del Quattrocento, una donna di governo, esperta nell’arte della politica e della diplomazia, in definitiva un modello femminile di straordinaria attualità.

L’evento ideato e promosso dal Club UNESCO di Galatina, in collaborazione con la libreria Fiordilibro, l’Associazione culturale Il Mandorlo e la Comunità Francescana di Santa Caterina d’Alessandria, ha il Patrocinio del Comune di Galatina, e vuole essere un primo passo nel complesso iter, necessario per ottenere il riconoscimento UNESCO del complesso di Santa Caterina d’Alessandria come Monumento di Pace e Bene Materiale dell'UNESCO.

Sala della Cultura Francescana, piazzetta Orsini – info 3396845616

 

E chi scende da qui? Ci misi giorni di fatica e bestemmie a salire, tra cadaveri maleodoranti e rocce e grida di morte, ci misi l’orrore stampato negli occhi e il coraggio, tutto questo ci misi, tanto che adesso non scendo! Resto quassù. Che poi, se anche scendo, nessuno mi può riconoscere, che la faccia me la fece saltare un mortaio e la voce fu graffiata da schegge. E il mio nome sparì dalla testa quando fu il grande scoppio. Lo scoppio che tutti ammazzò qui all’intorno. Tranne me che, però, non so più chi sono. A volte mi paio uno, a volte un altro... Io sono uno, nessuno e tutti quelli saltati per aria, morti a fuoco, alla baionetta, asfissiati di gas e ghiacciati di freddo. Che tutti me li sento addosso e mi credo nei loro pensieri. Certo, delle volte penserò di sicuro coi miei veri sentimenti, ma non so quando. Perché io mi ignoro. Sono ignoto persino a me stesso, figurati al mondo! Ma io, il mondo, lo aspetto qui sopra, in trincea – tutto lo aspetto – che il mondo tutto è coinvolto. E questa è l’unica cosa che ricordo: che sono in guerra, una guerra enorme, mondiale addirittura e io – io che non so più chi sono, da dove vengo e chi mi ha messo al mondo; io sconosciuto anche alla sola madre che mi resta, la Madre Patria – io, per essa, la patria, giurai di morirmene, proprio come le altre 90.000 tonnellate di muscoli e ossa, morte prima di me. Io non scendo!

Mario Perrotta, racconta la Grande Guerra e lo fa come lui sa fare: dopo un’attenta ricerca e concentrandosi sulle piccole storie, per gettare altra luce sulla grande Storia. Su una pagina scelta perché è il racconto del primo, vero momento di unità nazionale. MILITE IGNOTO - quindici diciotto, è un’altra grande prova per l’attore salentino, Premio Ubu 2015: lui in scena è il soldato ignoto di una guerra in cui, gradatamente anche il nemico diventa ignoto. Nelle trincee di sangue e fango veneti e sardi, piemontesi e siciliani, pugliesi e lombardi si sono conosciuti e ritrovati vicini per la prima volta, accumunati dalla paura e dallo spaesamento per quell’evento più grande di loro. Racconta tutto il soldato Perrotta, con la consueta e straordinaria intensità, e lo fa in una lingua d’invenzione nata dal mescolamento di tutti i dialetti italiani.

Lo spettacolo è il 12 marzo 2016 nel rinnovato Teatro Cavallino Bianco per la stagione di prosa 2016 organizzata dalla Città di Galatina in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese (TPP) e con il Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) e della Regione Puglia - Assessorato all’Industria turistica e culturale.

Orario della rappresentazione:

porta ore 20:30 / sipario ore 21:00

 

Prezzo del biglietto:

1 settore – intero 20,00€ / ridotto 18,00€

2 settore – intero 18,00€ / ridotto 15,00€

 

In occasione del consiglio comunale di oggi in cui è presente all'ordine del giorno un'interrogazione sull'opera muraria realizzata a Noha, ci preme sottolineare alcuni aspetti fondamentali del progetto firmato dall'amministrazione Amante.

Sarebbe sufficiente partire dalla base culturale sulla quale si è sviluppato il finanziamento del "Cippo mistico'.
" .... quando nel riquadro del finestrino apparve un certo albero che valeva come mistico cippo confinario, la tarantata ebbe un momento di abbandono”. Così l'antropologo Ernesto De Martino, nel suo saggio La Terra del Rimorso descrive un passaggio del percorso di guarigione di una tarantata. 
 
Il Cippo mistico, come fosse un portale attraverso il quale si accede ad una zona protetta, Galatina. 
L'idea traccia un percorso di guarigione e, attualizzando l'aspetto etico e sociologico, individua ogni terapia utile che induca consapevolezza e riscatto di quell'universo femminile sopraffatto dalla violenza fisica e morale, dagli abusi di ogni potere, anche economico.
 
In questo senso l'idea di "legare il territorio" ovvero di unire Noha e Galatina in un percorso culturale con fondate radici storiche è il valore aggiunto del progetto del "Cippo mistico'. 
A Galatina, presso una sala del museo Cavoti, uno spazio immersivo con realtà aumentata sul Tarantismo e a Noha un murales. 
 
Qui, più che rappresentare con pitture essenziali, quasi naif, scorci di vita agricola passata (in contesti ambientali ambigui) sarebbe stato opportuno far vivere alla comunità il senso del progetto stesso, spiegarne le ragioni e, magari, ma è solo un'idea personale tra le più diverse possibili, introdurre la figura di Isa Palumbo Serafini, nota come la pasionaria di Noha, che da umile tabacchina si mise alla testa di un movimento popolare per migliorare le condizioni di lavoro ed economiche di tali donne. 
 
Mirabilmente ebbe a scrivere di Isa Palumbo il Nohano doc Antonio Mellone in un articolo apparso su noha.it il 10.9.2016 (https://www.noha.it/noha/articolo.asp?articolo=2146 ).
Ed ancora ne scrive Walter De Cesari ne "Eravamo ribelli. Le operaie del tabacco in Italia. Cento anni di lotte per il riscatto e la dignita" Mr editori 2022.
 
La figura di Isa Palumbo lega Noha al cippo mistico di De Martino, come esemplare passaggio verso un riscatto sociale che diventa guarigione. 
Allora, più che il ritratto di santi, ragni, spigolatrici, covoni e tabacco, in primo piano avremmo certamente consigliato di porre il volto di Isa Palumbo Serafini, il cippo mistico di Noha, e, sullo sfondo una storia, la storia del tabacco e dei covoni che appartiene al luogo e raccontata in dissolvenza di immagini.
 
Cristina Dettù (ass. cultura - amm. Amante)
Nico Mauro (ass. turismo - amm. Amante)
 
Di Antonio Mellone (del 06/05/2017 @ 21:20:39, in NohaBlog, linkato 2869 volte)

In effetti questa storia del “voto Tizio perché è una brava persona” provoca anche a me una forma di evirazione per forza di gravità: ovvero, come potrebbe più prosaicamente dirsi, mi fa cascare le palle.

Nel mese di aprile su galatina.it Lorenzo Candido, un ragazzo di Galatina ora studente di Giurisprudenza in quel di Roma, con una lettera aperta di alto profilo chiedeva alla comunità tutta un pizzico “di passione incondizionata verso la Politica”.

Così continuava Lorenzo nella sua missiva: “Abbiamo bisogno di dire che la nostra città va difesa ad ogni costo. La nostra città deve essere protetta da ogni abuso, da ogni sberla, anche da quella più velata. Abbiamo bisogno di urlare che lo stupro di questa terra è un crimine. Abbiamo il dovere di combattere la mentalità, fin troppo radicata, del culto della persona. […] Bisogna guardarsi allo specchio e dire: sì, la mafia esiste e ora la distruggiamo”. E infine: “Galatina deve vedere, deve sentire, deve parlare. L’omertà e la passività declinate in ogni ambito ammaccano la democrazia”. Insomma, un vero e proprio programma politico.

Uno pensava (sperava) di poter leggere con la medesima evidenza sullo stesso sito una valanga di lettere in risposta ai temi trattati dal Lorenzo, un dibattito pubblico di un livello finalmente un po’ più elevato rispetto a quello dei calzini corti, e soprattutto degli interventi importanti da parte di “qualcuno che si candida” piuttosto che di qualcuno “che è stato candidato”. 

Invece, niente. A Galatina non c’è proprio trippa per gatti (solo truppe di fatti, anzi di strafatti riempiliste).

Sicché ci siam dovuti accontentare di un paio di contributi un po’ così: tipo quello della Roberta Forte, che è partita bene per perdersi subito dopo nel traffico del centro storico di Galatina, il quale, secondo lei, sarebbe da chiudere sì, ma a dosi omeopatiche [cosa c’entra il centro, Roberta: Lorenzo aveva chiesto ben altro, ndr.]; e quello di tal Claudio Bello, che elenca i motivi per cui ha l’Amante, e cioè: 1) perché “non ha simboli di partito alle spalle” [huahahahaha: per la cronaca, il Tipo ha avuto alle spalle qualche fiamma più o meno tricolore, ndr.]; 2) perché sostanzialmente è una “brava persona” (e ridaje); 3) per “non vedere sempre le stesse facce” (come se Amante fosse nuovo di zecca e non un usato sicuro), e soprattutto – ipse dixit - quelle “facce che nelle precedenti tornate elettorali se le son dette, senza mezzi termini, offendendosi vicendevolmente e gridando al pubblico (anche social ma non solo) il proprio disappunto nei confronti dell’antagonista politico”. Ma che film ha visto, Bello? Quando mai se le son dette di santa ragione? Forse quando hanno fatto le peggiori porcate tutti insieme appassionatamente, maggioranza e finta opposizione, come nel caso del mega-porco commerciale di Collemeto? Il problema di Galatina non è affatto l’antagonismo – magari ce ne fosse un po’ – ma il consociativismo, il volemose bene, la Trattativa, il partito trasversale, i tarallucci & vino, la mano che lava l’altra, i finti amiconi, e la cosiddetta mo-de-ra-zio-ne.

Lorenzo avrebbe voluto leggere qualcosa di diverso, di nuovo, magari non necessariamente di inedito, ma non queste coglionate, fritte e rifritte, calzanti con gli argomenti trattati come la Nutella sui cavoli stufati a merenda.      

Sono certo che Lorenzo Candido (ma, per la verità, anche il sottoscritto) avrebbe voluto sentire da qualche concittadino che a Galatina finalmente la Politica dice una volta per tutte “Stop al consumo del territorio comunale” (nel senso che è giunto il tempo di pensare alla razionalizzazione degli spazi già edificati, al recupero delle aree dismesse, e al risparmio di ogni metro anzi di ogni centimetro quadrato di terreno agricolo).

Che d’ora in poi si punterà all’efficientamento energetico, alla riduzione dei consumi per esempio della pubblica illuminazione (pensate, ci è arrivato persino Coccioli) e che si impedirà una buona volta che il paesaggio comunale venga devastato in nome della produzione di energia mascherata come pulita (ergo, divieto assoluto a nuove pale eoliche di massa, al fotovoltaico in mezzo alla campagna e alla produzione di biogas da mega-centrali di compostaggio “ana[l]erobico”).

Che la Politica darà per prima l’esempio di un nuovo stile di vita incentrato sulla mobilità sostenibile, sul bike-sharing, sul pedibus, sul trasporto pubblico integrato, sull’autobus a chiamata eventualmente, e soprattutto sull’utilizzo dei mezzi di locomozione comunale francescana, cioè i piedi (che oggi, a Galatina, sembrano invece tutti affetti da calli, alluci valghi, acidi urici, fasciti plantari, metatarsalgia, occhi di pesce e neuroma di Morton, sicché si arriva ad utilizzare l’auto finanche per un giro di villa).

Che verranno incoraggiate le attività di allevamento domestico degli animali (certamente non negli appartamenti dei “grattacieli” cittadini), caratteristica del nostro piccolo mondo antico. Che si continuerà con la raccolta differenziata porta a porta, portandola a percentuali di eccellenza, promuovendo la strategia dei rifiuti zero e, al contempo, anche il compostaggio domestico. Che si cercherà con le buone ma anche con le cattive di combattere la ludopatia (tragedia che sta portando alla rovina famiglie intere).

Che considereremo i ragazzi migranti come una risorsa preziosa del territorio, prima di tutto culturale, da conoscere meglio e integrare nella comunità, anche ai fini di un reciproco arricchimento. Che, per esempio, si incentiverà sempre più la popolazione a scelte quotidiane sobrie e sostenibili. Che si disincentiverà invece la grossa industria del commercio (il mega-porco, per dire, dovrebbe essere bandito dai confini comunali soprattutto grazie alla domanda, voglio dire alle scelte consapevoli dei consumatori) anche al fine di favorire il piccolo commercio (meglio se equo, solidale e di qualità).

Che ci sarà tolleranza zero - pena la chiusura immediata e la richiesta di risarcimento danni - nei confronti delle aziende che inquineranno l’aria, l’acqua e il suolo comunali (nonostante le loro generose offerte di sponsorizzazione). Che verrà incoraggiato in agricoltura lo scambio dei semi tra i cittadini, e che verrà impedito l’utilizzo di diserbanti e pesticidi chimico-industriali in tutto il territorio galatinese (finora qui s’è bandita invece l’agricoltura e tutti i suoi prodotti, “dalle cicorie alle patate di Galatina” che, nonostante la denominazione, debbono ormai essere prodotte fuori dai confini municipali).

Che si impegna nel restauro paesaggistico e dei beni culturali nel principio del dove erano e come erano, facendo tesoro degli elementi tipici del mosaico del “Genius loci”. E che si cercherà in tutti i modi di debellare la mafia in me, prima che la mafia in sé (sì, qui da noi, soprattutto nei metodi – anche nella richiesta telefonica di una firma per la convalida delle proprie liste elettorali – spesso ci si comporta, più o meno a propria insaputa, secondo il manuale del perfetto mafioso).

Ecco. Cose del genere, avrebbe voluto leggere Lorenzo (ma anche lo scrivente) in risposta alla sua missiva, non le minchiate di cui stanno riempiendo manifesti, social-network, e il nostro ruzzolante binomio anatomico meno oblungo e più sferico, onde la libido per queste elezioni risulta in forte calo.

Lorenzo, studia, ‘manisciate’ e torna a casa. Così da Candido potrai diventare pure candidato.

Il tuo primo voto sarà il mio.

Antonio Mellone

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 05/11/2020 @ 21:20:12, in Le Confraternite di Noha, linkato 1270 volte)

Con questo capitolo siamo già al terzo appuntamento con la storia delle antiche congreghe di Noha. In questo brano P. Francesco D’Acquarica ci parlerà delle confraternite del Santissimo Sacramento e della Madonna del Rosario, evidenziando quanto la loro genesi sia stata frutto della pietà di alcuni uomini che fecero la storia, e quanto queste pie istituzioni abbiano inciso sulla cultura, l’arte e la fede della nostra Noha.​

Noha.it 

 

Il Santissimo Sacramento

e il Rosario

           

Tra il 1570 e il 1600 l’arciprete di Noha era don Salvatore Colafilippi, mentre sedeva in cattedra a Nardò il vescovo Ambrogio Salvio. Questo presule era nato a Bagnolo (oggi Bagnolo Irpino) in provincia di Avellino nel 1491. Educato molto cristianamente, di indole buona e pia, fin da ragazzo abbandonò il mondo e si rinchiuse nel convento dei Domenicani di Bagnolo dove attese per molti anni alla sua formazione spirituale, morale ed intellettuale con molto profitto.

Appena i suoi superiori constatarono le capacità intellettuali del giovane Fra’ Ambrogio Salvio, pensarono che fosse opportuno inviarlo a Bologna (famosa già nel medioevo per la sua università) per permettergli di completare la sua formazione. Dopo pochi anni conseguì cum laude il dottorato in sacra Teologia. Mentre studiava a Bologna conobbe il domenicano Padre Michele Ghislieri, futuro Papa e Santo, S. Pio V, con il quale strinse un sodalizio culturale che durò nel tempo, anche quando le strade dei due santi uomini dovettero separarsi per via degli uffici che in seguito si trovarono a ricoprire.

Il Ghislieri, divenuto Pontefice nel 1566 con il nome di Pio V, in molte occasioni si valse dell’opera del suo coltissimo amico. Oltretutto fu questo Papa a nominarlo Vescovo di Nardò, concedendogli non pochi privilegi: e l’avrebbe certamente elevato in dignità ed onori, se la morte non gliene avesse tolta anzitempo la possibilità.

Conseguita la laurea, il Salvio fu inviato a Napoli come lettore di Teologia nel Monastero di S. Domenico. Da lì a pochi anni, crescendo la sua fama, fu nominato maestro degli studi alla Minerva di Roma, distinguendosi per dottrina, ingegno, zelo e umiltà. Pare che sia stato lui l’inventore del tabernacolo per la custodia della SS. Eucaristia.

Nel 1559 fu eletto provinciale del suo Ordine. Nel 1566 per arginare la corruzione e gli abusi che dilagavano tra i fedeli, Pio V inviò in tutta l’Italia vari predicatori apostolici. Fra essi c’era anche fra’ Ambrogio Salvio, il quale, con la propria predicazione e con l’esempio, contribuì alla devozione e alla recita del Rosario, ed eresse molte confraternite del Rosario, ottenendone dal Pontefice indulgenze e privilegi. Il 26 agosto 1569 fu nominato Vescovo di Nardò dallo stesso papa Pio V.

Il Salvio avrebbe preferito l’esonero da così arduo compito sia per l’età già avanzata, aveva ormai 78 anni, sia per le molte fatiche sopportate nei precedenti ministeri. Il Pontefice praticamente lo obbligò ad accettare, dispensandolo perfino dal pagare le bolle, ordinando che gli fossero spedite gratuitamente e gli procurò anche i fondi per affrontare le prime spese del suo nuovo impegno. Ambrogio Salvio accettò per obbedienza il ministero episcopale e venne a reggere la diocesi neritina. Suo primo intento fu quello di conservare in tutto il vigore e nell’antico splendore i grandi privilegi di cui trovò già insignita la diocesi di Nardò - immediatamente soggetta alla Santa Sede -  ristabilendo la disciplina ecclesiastica gravemente decaduta, e risollevando i costumi e la moralità dei fedeli (da tempo trascurati). Si adoperò soprattutto di provvedere le parrocchie di ottimi parroci, che attendessero con zelo alla cura delle anime e con decoro alla dignità ecclesiastica.

Speciale attenzione dedicò alla riforma, alla correzione e al miglioramento dei costumi sia del clero che del popolo. Infatti, come del resto altrove, anche nella nostra diocesi si registravano episodi di corruzione, nonché vizi ed abusi da far spavento, nel clero, nei religiosi e tra le religiose.

Ambrogio Salvio s’impegnò in una serie di riforme, con la parola e soprattutto con l’esempio, precedendo tutti, indicando la retta via da percorrere per una vita veramente cristiana. Prendeva parte immancabilmente al coro, insieme con i suoi canonici, e ogni giorno festivo teneva al popolo la sua fervida lectio divina, biasimando fortemente i vizi, spianando la via al rinnovamento dei costumi, amministrando personalmente i sacramenti. Non era infrequente trovarlo in confessionale, dando così a tutti la possibilità di conferire con lui (anche senza chiederne preventiva udienza), non solo per il sacramento della confessione, ma anche per dispensare i suoi preziosi consigli di Padre. Attese all’insegnamento della dottrina cristiana, non solo nelle chiese, ma anche nelle strade, nelle piazze, nelle case e nelle botteghe, ai fanciulli, ai ragazzi, agli adulti. Per evidenziare la “modernità” di questo Presule del ‘500, diciamo che non si chiuse mai in episcopio, ma spesso e volentieri, uscendo in  strada, con l’uso di un campanello, riusciva a radunare i fanciulli in chiesa per istruirli nelle verità della fede.

Dopo aver gettato le basi di una completa riforma morale, nel 1570 intraprese la visita pastorale della diocesi, che condusse minuziosa, laboriosa e rigeneratrice, senza badare a disagi e a sacrifici, nonostante la sua “ingravescente aetate”. Lasciò ovunque ordini rigorosi per la fedele osservanza della legge divina e delle costituzioni ecclesiastiche. Di tale visita si conserva tuttora una breve relazione, anche se in molti punti illeggibile in quanto logorata dal tempo e dall’umidità. Grande dolore provò quando scorse che, in qualche luogo, alcuni eretici venivano dai paesi vicini, seminando false dottrine ed eresie contro i sacramenti, in particolare contro la Santissima Eucaristia. Non si concesse riposo, ma con la parola, l’autorità e, quando fu necessario, con minacce e pene, riuscì a ridurre ai minimi termini (se non proprio a estirpare) ogni traccia di abusi ed errori dottrinali: e la fede cristiana, integra ed inalterata, rifiorì in ogni angolo della diocesi. Fu lui che introdusse a Nardò e nel resto della sua area pastorale l’esposizione del Santissimo Sacramento in forma di Quarantore: pratica pia che ancora oggi ha luogo durante il tempo del carnevale in tutte le chiese.

Si può ragionevolmente pensare che con un Papa domenicano (S. Pio V) e con il carisma del suo confratello mons. Salvio, Vescovo di Nardò, anche per la chiesa di Noha fosse arrivato il vento del rinnovamento. Con molta probabilità dobbiamo considerare di questo periodo l’origine sia della Confraternita della Madonna del Rosario e sia di quella del Santissimo Sacramento.

Anche a Noha la devozione delle Quarantore risale ai tempi del Vescovo Salvio, come pure la devozione per il domenicano San Vincenzo Ferreri. Qualcuno ricorderà che nella chiesa “piccinna” vi era una grande pala d’altare della Madonna delle Grazie con ai lati San Vincenzo Ferreri e San Vito.

L’arciprete Alessandrelli nella sua relazione del 1850 specifica anche quale fosse il compito della Confraternita del Santissimo Sacramento: Nella mano sinistra del Coro vi è uno stipo, nello quale il Priore della Confraternita del Sagramento tiene riposta la cera che abbisogna per le funzioni del Corpus, della terza domenica, e del S. Sepolcro.

È chiaro che questa confraternita si occupava esplicitamente della diffusione del culto eucaristico e perciò anche dell’organizzazione della solennità del Corpus Domini, nonché dei riti relativi alla celebrazioni del Triduo della settimana santa, specialmente quelli del Giovedì Santo (giornata eucaristica per definizione), e poi l’organizzazione del ‘Sepolcro’ e la partecipazione alle funzioni della terza domenica del mese, domenica che faceva parte dei programmi di questa confraternita (per inciso, aggiungiamo, che per statuto ogni confraternita stabiliva una domenica al mese di partecipazione comunitaria e obbligatoria alle pratiche di pietà e alla formazione religiosa dei confratelli. Come vedremo in seguito, la confraternita della Madonna delle Grazie fisserà la prima domenica del mese).

Scomparsa la confraternita, rimase la devozione all’Eucaristia. Io ricordo molto bene quando, durante la mia infanzia (ero chierichetto), per tutta la settimana che seguiva la festa del Corpus Domini, ogni sera, per otto giorni di seguito,  aveva luogo una breve  processione con il Santissimo Sacramento in piazza San Michele, un tempo, quando non c'erano veicoli, sempre gremita di popolo, soprattutto uomini. All’uscita della processione tutti si toglievano il cappello, e sostavano in adorazione. Anche quando si portava la Santa Comunione agli infermi, lo si faceva in maniera pubblica e solenne. Nel giorno stabilito il parroco portava il Santissimo Sacramento, come in processione, procedendo con tanto di baldacchino e ombrello liturgico. Chierichetti e laici addetti alla liturgia attendevano poi in strada l’uscita del Celebrante dalla casa dell’ammalato al quale era stato portato il pane eucaristico.

Cosa rimane oggi delle Confraternite

del Rosario e del Sacramento

 

Anche la tela della Madonna del Rosario, ancora esistente nella chiesa madre di Noha, testimonia l’esistenza dell’omonima Confraternita. La fonte delle informazioni è sempre la relazione dell’Alessandrelli che così si esprime:

Più avanti sta fissato nel muro e propriamente sulla porta piccola della detta Chiesa, l'immagine della Vergine del Rosario, che tiene il Bambino Gesù: in giù di detta immagine sta dipinto  S. Domenico e  S. Caterina da Siena con li quindici misteri attorno.

La tela, restaurata nel corso del 2008, è opera di un artista di Nardò, Antonio Donato d’Orlando (Nardò 1562 - Racale 1636) che la dipinse certamente nel primo decennio del 1600, forse il 1602. Il quadro è di grandi dimensioni (3x2 metri) con cornice in legno a tratti dorato.

Vi è impressa l'immagine della SS. Vergine del Rosario che tiene il Bambino Gesù in piedi sulle sue gambe, retto dal suo braccio destro. Entrambi mostrano - quasi a volerla consegnare - la corona del Rosario: il Bambino Gesù a S. Domenico e la Madonna a S. Caterina da Siena, inginocchiati e adoranti. Sopra la Vergine due angeli in volo reggono con una mano una corona sul capo aureolato della Madonna, e con l’altra mostrano un’altra corona  del  Rosario.

Tutt'intorno in alto sono dipinti i quindici misteri del Rosario. In basso è scritto a chiare lettere “per devozione dei fratelli Rosario e Vitantonio”. Probabilmente questi due fratelli si sono impegnati per il restauro della tela che nel 1850 già esisteva da circa 250 anni. I due fratelli erano molto conosciuti nella comunità nohana, tanto che si tace il cognome “Benedetto”. Vitantonio era il cassiere della Congrega della Madonna delle Grazie che a sue spese donò il tabernacolo alla “Chiesa Piccinna”. Rosario era invece “deputato” (così lo definisce l’Alessandrelli) della confraternita del Rosario.

Nella mano sinistra del Coro vi è uno stipo, nello quale il Priore della Confraternita del Sagramento tiene riposta la cera che abbisogna per le funzioni del Corpus, della terza domenica, e del S. Sepolcro.

Questa è la testimonianza scritta più sicura circa l’esistenza della Confraternita del Santissimo Sacramento. Accanto a questa, un’altra opera d’arte: la tela che ornava l’altare con le raffigurazioni di S. Vito e di S. Pasquale.

La tela ripropone San Pasquale in adorazione eucaristica, mentre S. Vito indica l’ostensorio effigiato in alto in tutto il suo splendore. Ai suoi piedi la corona simbolo del suo martirio.

Sullo sfondo si può osservare anche l’immagine di una chiesa che potrebbe essere la fabbrica dell’antica parrocchiale di Noha, prima del suo rifacimento avvenuto nel 1901. E comunque, in una tela dedicata al Santissimo, ci starebbe bene il disegno di qualsiasi tempio, basilica, duomo, cattedrale, pieve o perfino piccola cappella: in quanto non esiste Chiesa senza Eucarestia, e non esiste Eucarestia senza chiesa.

Nota bene.

I due grandi quadri, che oggi campeggiano sulle pareti laterali destra e sinistra della “moderna” chiesa parrocchiale, sono ciò che resta degli antichi altari dedicati, rispettivamente, alla Madonna del Rosario e al Santissimo Sacramento, ubicati nella vecchia chiesa di San Michele Arcangelo.

[continua]

P. Francesco D’Acquarica

 
Di Albino Campa (del 16/02/2012 @ 21:20:09, in Ex edificio scolastico, linkato 3635 volte)
Secondo voi sono finiti i lavori in corso per questo nuovo centro culturale di Noha? Secondo voi sono stati rispettati i tempi tecnici previsti dalla gara? Secondo voi c'è già tutto quello che serve: dagli arredamenti agli impianti, dai servizi ai collegamenti necessari per il pieno utilizzo della struttura? Secondo voi è stato rispettato il progetto che prevedeva che tutta la terrazza della ex-scuola elementare di Noha fosse riempita di pannelli fotovoltaici (e non soltanto quelle due file striminzite) necessari - questi sì - per rendere la struttura autosufficiente non soltanto dal punto di vista energetico ma anche dal punto di vista economico-finanziario?
Domandare è lecito. Anzi doveroso.

Dopo aver detto la vostra su questi o su altri eventuali punti interrogativi (che vi vengono in mente), siete pregati di scrivere di seguito le vostre idee per l'utilizzo proficuo (e continuo) di questo rinato bellissimo complesso - che, speriamo, non diventi mai (più) una cattedrale nel deserto.

 

I documenti del bando di gara per l'appalto dei lavori di ristrutturazione della vecchia scuola elementare presenti sul sito del Comune di Galatina.

  1. icon Bando e disciplinare di gara
  2. icon Esito Gara

Di seguito tutta la documentazione.

  1. icon Domanda di finanziamento - ALLEGATO A
  2. icon Domanda di finanziamento - ALLEGATO B
  3. icon TAV. - PROPOSTA PROGETTUALE
  4. icon TAV. - RELAZIONE ILLUSTRATIVA
  5. icon TAV. - CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO
  6. icon TAV. - STATO ATTUALE
  7. icon TAV. - VARIANTE
  8. icon TAV. - PROGETTO IMPIANTI
Dalla documentazione (Tav. - Relazione illustrativa pag. 10) si evince che l'impianto fotovoltaico installato sulla copertura dello stabile doveva essere della potenza nominale di 22,77 kWp.
 
Di Redazione (del 06/12/2017 @ 21:20:02, in Comunicato Stampa, linkato 1677 volte)

L’autunno si scopre sempre più ricco ed animato. Dopo il successo di novembre delle iniziative gratuite inPuglia365 - Sapori e colori d’autunno, rivolte ai viaggiatori ed i cittadini pugliesi, a dicembre ancora tante occasioni per sperimentare e vivere una stagione unica ed affascinante. Tra questi gli appuntamenti di Profumi e Sapori...dal centro alla campagna, progetto inserito nel programma dell’Agenzia Regionale del Turismo (ARET) Pugliapromozione, promosso dall’Associazione “Città Nostra”, tra turismo slow ed enogastronomia che si snoda nei prossimi week-end nei comuni di Castrignano de’ Greci, Sogliano Cavour e Soleto. Massima attenzione al tema dell’alimentazione sana come elemento fondamentale per il benessere, insieme allo sport, ed al tema delle intolleranze alimentari. Una serie di attività per famiglie e bambini.

Sabato 09 dicembre 2017, ore 16.00, itinerario alla scoperta di Soleto in compagnia della guida abilita Francesco Manni. Un viaggio fra le strette strade lastricate e le piccole piazzette del centro antico su cui domina la Guglia di Raimondello. La Chiesa di Santo Stefano, centro religioso e culturale italo-greco, dov’è dispiegato all’interno un prezioso ciclo pittorico del XIV secolo. E poi storie di “macare”, demoni e del filosofo alchimista Matteo Tafuri. E poi la chitarra e voce di P40 e Donna Lucia un incontro tra la figura del cantautore e quella dell’attore, che insieme convivono portando lungo il percorso una rappresentazione quasi teatrale, essenziale, a tratti geniale ma nello stesso tempo ricca di improvvisazioni, che giocano sugli equivoci e sulle sensazioni del pubblico. Gustando i sapori della tradizione non potremo fare a meno di provare le tipiche crocchette di patate della trattoria Zonzi con un buon bicchiere di vino locale.

Meeting point: Porta San Vito, Via Umberto I, Soleto (LE)

Domenica 10 dicembre 2017, ore 16.00, itinerario alla scoperta di Castrignano de’ Greci con incursioni teatrali in abiti d’epoca a cura di ImprovvisArt, accompagnati dalla guida abilitata Angela Beccarisi. Conosceremo la storia e la bellezza del paese, accompagnati da attori teatrali, lungo le strade del centro antico dove spiccano le corti, “àvili” in greco, che attorno al Palazzo Baronale De’ Gualtieris serbano ancora l’eredità di antiche civiltà. Curioseremo nel Museo del Ricamo a mano e dei Pizzi e dei Merletti, nato dalla volontà dell’amministrazione comunale e dalla passione delle maestre rimatrici dell’Associazione RicamArte, dove si possono vedere trine e ricami, trame preziose dal XIX secolo al secondo dopoguerra, anche ferri da stiro a carbone, attrezzi da ricamo, telai antichi e riviste specializzate. A concludere il gusto tipico della tradizione presso Kalò Faï con un assaggio di “pittule dell’Immacolata”, “pitta di patate salentina”, “polpette della domenica”.

Meeting point: Parco Pozzelle, Via Boccaccio, Castrignano de’ Greci (LE)

T. +39 0836 569984 - +39 392 9331521 – E: iat.galatina@gmail.com

Partecipazione gratuita con prenotazione

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Di Redazione (del 22/10/2017 @ 21:18:36, in Comunicato Stampa, linkato 2264 volte)

Essere stato eletto all’unanimità segretario del Circolo PD di GALATINA rappresenta per me un grande onore e una sfida.

Ringrazio tutti i compagni e gli amici per la fiducia e la stima accordatami sperando di non deludere le aspettative. Il Circolo PD di GALATINA ha scelto la via dell’unitàLe divisioni interne non ci hanno indebolito.

La risposta del Circolo di GALATINA è quella dotarsi di un’organizzazione unitaria e trasparente, per ripartire e rafforzare il rapporto con i cittadini.

Questa segreteria, insieme al nuovo Direttivo del Partito, intende rilanciare la proposta di sviluppo della Città di GALATINA. 

Porteremo avanti, anche dall’esterno dell’aula consigliare, un’opposizione matura, criticando e contestando le scelte dell’attuale maggioranza quando necessario, ma al tempo stesso consentendo a chi ha vinto le elezioni, di esercitare legittimamente il mandato che i cittadini di Galatina hanno consegnato loro. Per fare questo è necessaria una partecipazione attiva di tutti gli iscritti del PD. 

La nuova Segreteria deve farsi carico di stimolare il dibattito e raccogliere le idee da portare all’attenzione dell’amministrazione comunale. Tutto questo insieme al nuovo Direttivo, e a tutti coloro che mostreranno interesse al rispetto della cosa pubblica.

Presenteremo le nostre idee per la Città, i nostri progetti, le nostre iniziative. Il partito sarà il motore di iniziative pubbliche di partecipazione e riattiveremo la vita politica di questa comunità per renderla migliore.

Il Partito Democratico, anche perché meglio organizzato e strutturato rispetto ad altre organizzazioni politiche, deve sviluppare una notevole forza propulsiva in contrapposizione al forte populismo di altri movimenti politici.

L’attività politica non va relegata soltanto alle discussioni interne ai circoli, perché il baricentro del dibattito si è spostato altrove.

E’ importante utilizzare gli spazi di comunicazione attraverso l’utilizzo dei social network ma anche utilizzando le piazze con eventi pubblici per rendere evidente la nostra azione politica e raccontare la nostra forte volontà di rinnovamento e cambiamento.

E’ fondamentale tornare a confrontarci direttamente con i cittadini, il futuro senza la partecipazione della gente e soprattutto dei più giovani è grigio. Ma a noi invece piace il mondo a colori e dobbiamo lottare per averlo. Per il bene di tutti senza escludere nessuno e valorizzando l’impegno di ciascuno. Dobbiamo, dunque, tornare ad essere attrattivi, aprendo le porte del Partito alle ragazze ed ai ragazzi appassionati di politica e di impegno civile. A tal proposito, saremo sin da subito operativi nel mettere a disposizione l’esperienza e le competenze professionali che ci contraddistinguono in ogni settore al fine di ripensare un’idea di Sviluppo per Galatina. Il dibattito sarà incentrato sulla formulazione di proposte per le politiche attive su molteplici aree, tra cui: decoro urbano, sviluppo territoriale, politiche del lavoro, ambiente, sanità, politiche sociali e istruzione.

Da ultimo, ma non per ultimo, dobbiamo recuperare una nostra identità politica riallacciando il dialogo con quei partiti che storicamente hanno accompagnato il PD in tutte le elezioni del passato. È stato un dispiacere vedere partiti di sinistra o centrosinistra schierarsi contro di noi nelle ultime elezioni. Serve il dialogo con tutti coloro che hanno la stessa estrazione culturale del PD con i quali, anche se talvolta contrapposti su temi di rilievo nazionale, costruire insieme nuove intese a livello locale. 

Nella consapevolezza che “uniti si vince”.

Il segretario può essere paragonato ad un direttore d’orchestra. Da solo non può fare nulla e ha bisogno di tutti – cioè proprio di ciascuno di voi – per suonare una musica convincente.  Io posso mettere la mia faccia, le mie idee, il mio impegno, il mio lavoro, ma non sarebbero sufficienti.

Serve l’impegno di tutti ed io mi impegno affinché  tutti abbiano uno strumento, uno spartito e un posto per suonare in questa orchestra.  Serve l’impegno davvero di tutti, anche delle persone che sono fuori dal partito ma presenti nella società civile e che ci devono dare una mano perché non si puù più stare in disparte. Il partito democratico è aperto a tutte le persone che immaginano un mondo migliore fatto di lavoro, solidarietà e attenzione dei più deboli contro le prevaricazioni

Galatina non è fuori dal mondo e non ne è neppure il centro del mondo.  Non siamo ne autosufficienti, ne autonomi.  Molte iniziative importanti richiedono consensi allargati: penso alla sinergia da praticare con i circoli del partito di tutto il Salento e non solo. Le relazioni sono strategiche per i progetti futuribili nei trasporti, nella mobilità, nei servizi alle persone, nelle infrastrutture.

Intorno a GALATINA ci sono circoli con cui dobbiamo avviare un percorso di collaborazione: loro hanno bisogno di noi, noi abbiamo bisogno di loro: penso ad GALLIPOLI, GALATONE, ARADEO, CASARANO, NARDO’, COPERTINO, LECCE e ai tanti altri circoli più piccoli.

Partendo dai nostri sostenitori, il PD deve costruire un canale comunicativo con i propri elettori e con la città.

Abbiamo bisogno di dire delle cose ma anche ascoltare la gente, i galatinesi. 

Dobbiamo impegnarci e fare in modo che chi partecipa alle attività del partito si senta protagonista anche delle scelte. 

Dobbiamo guardare al futuro, alla costruzione di un partito che sia punto di riferimento nella città e per tutti coloro che hanno a cuore GALATINA e il suo futuro.  Dobbiamo ritornare in mezzo alla gente ad occuparci dei loro problemi. Dobbiamo far crescere la rete di contatti, amicizie, relazioni che ci fanno interagire positivamente e costruttivamente con gli altri. Dobbiamo contribuire a costruire una nuova classe dirigente intrisa di valori di lealtà, solidarietà e rispetto.

La politica per noi deve essere volontariato al servizio della gente. Dobbiamo con tenacia ed umiltà ripartire dalla stagione della semina.  Raccoglieremo i frutti del nostro lavoro togliendo alle destre la voglia di un conservatorismo che non appartiene alla nostra cultura progressista e di sinistra.

Viva Galatina. Viva il Partito Democratico.

 

PER IL CONGRESSO PROVINCIALE

Per il Congresso Provinciale hanno votato 102 persone per Stefano Minerva contro 32 per Ippazio Morciano. I delegati per Stefano Minerva sono quattro. Un delegato per Ippazio Morciano.

 

Andrea Coccioli

Il segretario del Circolo PD Galatina

 

CIRCOLO PARTITO DEMOCRATICO GALATINA

Segretario: Andrea Coccioli

Segreteria: Luigi Lagna, Mino Alessandro, Monica D’Amico, Luceri Pierluigi, Paola Volante, Antonio Serra;

Vice segretari: Massimo Marra, Monica Antonica;

Direttivo: Antonio Mellone, M.Chiara Chirenti, Piero Masciullo, Rita Ucini, Giovanni Vitellio, Gino De Micheli, Antonio De Matteis, Rosalba Biancorosso, Corrado Marra, Sandra Antonica, Michele Forte, Federica Patera, Caterina Luceri, Daniela Diso, Giuseppe Mele, Antonella Quarta

 

Presidente: Biagio Galante

CIRCOLO PARTITO DEMOCRATICO GALATINA

 
Di Antonio Mellone (del 10/09/2015 @ 21:15:37, in NohaBlog, linkato 2578 volte)

Continuiamo con queste note (invero un po’lunghe, ma a puntate) a commento dell’enciclica di papa Francesco, la prima nella storia della chiesa scritta e presentata in italiano (o comunque non in latino), e forse proprio per questo negletta dalla gran massa degli italiani impegnati ad applaudire (come, per esempio, i ciellini a Rimini) ogni tribuno - specie se della compagine governativa - pronto a vendere speranze manco fossero pentole antiaderenti.

*

Alcuni progetti, non supportati da un’analisi accurata, possono intaccare profondamente la qualità della vita di un luogo per questioni molto diverse tra loro, come ad esempio, un inquinamento acustico non previsto, la riduzione dell’ampiezza visuale, la perdita di valori culturali, gli effetti dell’uso dell’energia nucleare. La cultura consumistica che dà priorità al breve termine e all’interesse privato, può favorire pratiche troppo rapide o consentire l’occultamento dell’informazione” (tratto dal punto 184, pagg. 152 – 153, “Laudato sì’” di papa Francesco, Ancora, Milano, 2015; la sottolineatura è nostra).

Sembrano parole scritte dal Forum Ambiente & Salute, o dai Sognatori Resistenti, o da Ivano Gioffreda, o da Marcello D’Acquarica, o dall’Anita Rossetti, o da Tonino Baldari & Co. Invece – chi l’avrebbe mai detto – si tratta delle parole di un papa, vergate nero su bianco, su di una circolare inviata urbi et orbi (speriamo non troppi orbi).

Assunti che abbiamo espresso infinite volte allorché abbiamo avuto a che fare con il mega-porco Pantacom, il fotovoltaico selvaggio in mezzo alla campagna, la S.S. 275 che vogliono far giungere fino a Santa Maria de finibus terrae (ormai nomen omen), la statale 8,  il gasdotto Tap, la Xylella vantaggiosa (ai soliti noti), il porto turistico di Otranto, le grandi navi nella laguna di San Marco, e, ultimamente, le trivellazioni in mare, magari a poche miglia dalla battigia: in una parola contro la mafia.

Sì, non c’è niente da fare: là dove si devasta l’ambiente, si deturpa il paesaggio, si mortificano i beni culturali, lì c’è mafia. La mafia non è (più) quella della lupara e della coppola (oddio, qualche pirla così conciato c’è ancora in giro, eccome, anche da noi, e non solo a Palermo o a Roma). La mafia più pericolosa è invece quella del sacco di Palermo (come di Galatina, del Salento, dell’Adriatico…), quella dello scempio ambientale presentato come “sviluppo”, “ricadute occupazionali” e “progresso” (sì, signora mia, saccheggiano anche il vocabolario della lingua italiana, e chiamano “progresso” la barbarie: la solita Itaglia alla cazzo-di-cane). Ma perché la mafia esista e prosperi c’è bisogno di quella zona grigia che è la trattativa stato-mafia: senza trattativa, infatti, non c’è mafia, la quale sta alla trattativa come l’automobile alla benzina: sicché l’una diventa il bene complementare dell’altra, come la scarpa destra e la scarpa sinistra.

 “In ogni discussione riguardante un’iniziativa imprenditoriale si dovrebbe porre una serie di domande per poter discernere se porterà ad un vero sviluppo integrale: Per quale scopo? Per quale motivo? Dove? Quando? In che modo? A chi è diretto? Quali sono i rischi? A quale costo? Chi paga le spese e come lo farà?” (punto 185, pag. 153, ibidem). Qui invece chi pone delle domande è il solito disfattista, un “ecologista” (come se il lemma fosse una bestemmia), uno poco pragmatico, e soprattutto un rompicoglioni, un gufo per giunta “rosicone”. Come se la situazione politica, sociale e culturale che stiamo drammaticamente vivendo non fosse frutto appunto di una carenza di democrazia, a sua volta derivante dalla scomparsa del senso critico, che invece è cultura, senso civico tout court.

L’ambiente è uno di quei beni che i meccanismi del mercato non sono in grado di difendere o di promuovere adeguatamente. Ancora una volta, conviene evitare una concezione magica del mercato, che tende a pensare che i problemi si risolvano solo con la crescita dei profitti delle imprese o degli individui. E’ realistico aspettarsi che chi è ossessionato dalla massimizzazione dei profitti si fermi a pensare agli effetti ambientali che lascerà alle prossime generazioni? [See, campa cavallo, ndr.] All’interno dello schema della rendita non c’è posto per pensare ai ritmi della natura, ai suoi tempi di degradazione e di rigenerazione, e alla complessità degli ecosistemi che possono essere gravemente alterati dall’intervento umano” (tratto dal punto 191, pagg. 156 -157, ibidem – la sottolineatura è nostra). Più chiaro di così si muore.

*

Quando si pongono tali questioni, alcuni reagiscono accusando gli altri di pretendere di fermare irrazionalmente il progresso e lo sviluppo umano. Ma dobbiamo convincerci che rallentare un determinato ritmo di produzione e di consumo può dare luogo a un’altra modalità di progresso e di sviluppo. […] Si tratta di aprire la strada a opportunità differenti, che non implicano di fermare la creatività umana e il suo sogno di progresso, ma piuttosto di incanalare tale energia in modo nuovo” (tratto dal punto 191, pag. 157, ibidem). Ritorna il concetto della decrescita felice, di un altro paradigma, di un’altra economia, a cui fa più volte esplicito riferimento questo papa “qui sibi nomen imposuit Franciscum” (e modestamente anche chi scrive).

*

Arrivederci al prossimo e ultimo appuntamento con la “Laudato sì”. Oggi e sempre sia laudato.

[continua] 

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 17/03/2014 @ 21:15:00, in Comunicato Stampa, linkato 3149 volte)
E’ aperto il sipario sulla Stagione di Prosa che l’Amministrazione Comunale di Galatina, dopo un lunghissima interruzione, ha voluto fortemente far rivivere con un ciclo di cinque  spettacoli di qualità che porterà al Teatro Tartaro, sin dal 20 marzo e fino al 3 maggio 2014,  interpreti di prestigio tra cui Giobbe Covatta e Michele Placido.

In collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, sotto l’egida del Ministero per i Beni, le Attività Culturali e Turismo, e della Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo, la Rassegna è rivolta non solo al pubblico affezionato, che ha accolto la notizia con grande entusiasmo, bensì a tutti i cittadini e in particolare agli educatori e ai giovani. L’Amministrazione Comunale tutta, consapevole dell’impegno di energie e delle risorse investite in un momento di generale difficoltà, ha inteso assumere un atteggiamento di non rinuncia, riproponendo la “Stagione Teatrale” che a partire dal 1988 e fino alle soglie del 2000 aveva portato in scena al CavallinoBianco indimenticabili opere.

Giovedì 20 marzo,Una serata veramente orribile” per inaugurare con Carmela Vincenti,attrice brillante e versatile, incontri con il pubblico che si presentano, tra comicità, ironia e satira,occasione di divertimento e  improvvisazione, affidata alla bravura di attrici e attori che si sono già cimentati  in avventure sceniche difficili su ben altri gloriosi palcoscenici, con grande apprezzamento di critica e di pubblico.

Capa tosta, passionale e generosa, con questi aggettivi si definisce la Vincenti, cresciuta da Mirabella e stimata da Banfi,già conosciuta dal pubblico di Galatina in una esilarante serata della scorsa estate. Intriganti la raffinata esistenza di “nostra signora del crudo”,le feste anni ’60, la vita e le confessioni di una donna che ci racconta il vero nudo e crudo, in Una serata veramente orribile, nel senso buono, cioè assai forte.

Gli altri protagonisti, tutti meridionali, sono Ippolito Chiarello e Egidia Bruno che, appena dopo il recital “6°(sei gradi)” di Giobbe Covatta, con “Oggi Sposi” lui, e con “La mascula” lei,ci regaleranno straordinari momenti, narrando di temi e di stereotipi con stile, passione e riguardo alla saggezza popolare ma fuori da schemi ordinari. Il 3 maggio,Serata d’onore” (poesia e musica),appuntamento esclusivo  con Michele Placido per chiudere un cartellone che ha puntato sulla qualità dell’offerta culturale.

Giobbe Covatta, comico, attore e scrittore di grande successo, deve la sua fama nazionale a Maurizio Costanzo Show, doveinizia la sua carriera fortunata anche nel campo dell’editoria, a partire dal primo libro Parola di Giobbe. Nel 2010 porta in teatro Trenta, uno spettacolo dedicato ai 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani. A marzo 2011, in coppia con Enzo Iacchetti a teatro con “Niente progetti per il futuro" una commedia con ben 87 repliche nei teatri di tutta Italia. A gennaio 2012, debutta in 6° (sei gradi). Anche in questo caso il numero ha un forte significato simbolico: rappresenta l’aumento in gradi centigradi della temperatura del nostro pianeta. Covatta, in  “6°(sei gradi)” ,attore-autore del testo insieme a Paola Catella, si è divertito a immaginare le stravaganti invenzioni scientifiche, ma anche sociali e politiche, che l’umanità metterà a punto in futuro per far fronte all’emergenza ambientale.Per tutti giovedì 27 marzo un’occasione per sorridere degli “scherzi”  del grande comicosul tema della sostenibilità del Pianeta e delle sue popolazioni.

Ippolito Chiarello è unartista eclettico che, spaziando dal teatro al cinema e alla musica,si è cimentato principalmente come attore ma ha praticato anche la strada della regia e della formazione anche in ambito di disagio sociale. Ha lavorato per circa dieci anni con la Compagnia Koreja di Lecce e con altre compagnie pugliesi. Al cinema come attore ha partecipato, tra gli altri, ai film "Italian Sud-Est”, “Galantuomini" e "Fine pena mai”.
Con la sua Compagnia, Nasca Teatri di Terra, ha prodotto, scritto e interpreta da dieci anni con successo lo spettacolo "Oggi Sposi”.

 “Oggi Sposi” inreplica a Galatina venerdì 11 aprile è uno spettacolo “leggero”, tra il serio e il comico, un alternarsi ubriacante di sollecitazioni al riso e all’emozione, secondo i canoni del teatro comico musicale. Attraverso la musica, la letteratura, l’improvvisazione e le massime della saggezza popolare l’attore scava “pericolosamente” nei meandri del “rapporto di coppia” raccontando anche  della sua stessa vita, con gli amori finiti e quelli mai iniziati.

Egidia Bruno è un altro volto noto a Galatina. Attrice dal dicembre 1990, la sua attività artistica è caratterizzata dalla trasversalità,dal teatro di prosa tradizionale, a quello di narrazione, a quello per ragazzi, dalla televisione al cinema, dalla radio al cabaret. Tutto questo la porta a essere coautrice dei suoi testi: “Io volevo andare in America e invece so' finita in India”, “Non sopporto le rose blu”, sviluppando la corda a lei più congeniale, quella dell'ironia. Dopo il successo di “La mascula” nel 2007 scrive e interpreta lo spettacolo “ANTIGONE 2000 d.C. ‘Na tragggedia!!”. La svolta, quindi, con “ W l'Italia.it... Noi non sapevamo", monologo "serio" sulla “questione meridionale”, rappresentato il 23 novembre 2012 a Galatina nell’ambito della Rassegna culturale Identità in Dialogo _ guardare la Storia dal Sud, e con il quale vince il premio internazionale "Teatro dell'Inclusione - Teresa Pomodoro" 2012 .

Torna martedì 29 aprile con  “La Mascula scritto e diretto con Enzo Jannacci, per raccontare di un pallone calciato da gambe femminili nel Meridione d'Italia. Si racconta la storia di Rosalbadetta la mascula a cui piace giocare a pallone. La storia di un modo di essere, inconsapevole della sua purezza, e forse per questo ancora più libero. La storia di una libertà che non ha bisogno di provocare.

Michele Placido, attore tra i più carismatici e apprezzati degli ultimi vent'anni, vanta una lunga carriera cinematografica e teatrale, oltre ad una positiva esperienza come autore e regista. In tutti i ruoli interpretati emerge sempre uno spiccato interesse per le problematiche sociali, affrontate con grande sensibilità e coraggio.

L’appuntamento esclusivo a Galatina sabato 3 maggio conSerata d’onore” è un omaggio al teatro. Passeggiando nella sua vita tra teatro e cinema, Placido farà rivivere magicamente le più classiche poesie d’amore. Alla poesia si alternerà la canzone, lasciando il posto per l'umorismo e le risate.

All’insegna di Il teatro è azione! lacampagna abbonamentiè stataaperta con la presentazione della Rassegna nella conferenza stampa a Palazzo Orsini mercoledì 12 marzo scorso.

È già quindi possibile acquistare la tessera e i biglietti presso il botteghino del Teatro Tartaro ( Corso Principe di Piemonte,n.19 - tel.0836 568653) che sarà aperto dal martedì alla domenica dalle h.19:00 alle h. 22:00.

(comunicato del Servizio Cultura e Comunicazione Città di Galatina)

 
Di Redazione (del 09/04/2019 @ 21:12:27, in Comunicato Stampa, linkato 1178 volte)

Dopo aver ottenuto il riconoscimento di "Città che legge", Galatina si impegna a sottoscrivere il "Patto locale per la lettura". 
Obiettivo principale è quello di avviare azioni condivise e orientate all'incremento e alla diffusione della lettura sul nostro territorio, coinvolgendo tutti i soggetti interessati. L'Amministrazione Comunale avrà il compito di incentivare le adesioni al “Patto locale per la lettura” e a sostenere tutte le azioni e i programmi ad esso coordinati. 
Possono aderire al “Patto della lettura della Città di Galatina” gli Istituti d’Istruzione di ogni ordine e grado, le Scuole dell’Infanzia pubbliche e private, gli Istituti, Enti, Associazioni culturali e di volontariato, le Ludoteche, gli Editori, i Librai, i liberi professionisti - quali educatori, psicologi, giornalisti, ecc. – i soggetti del Terzo Settore, gli autori e lettori organizzati in gruppi e/o Associazioni, i cittadini, che dimostrino di aderire ai principi del  Patto e che svolgano o vogliano  svolgere attività  di promozione  della lettura coerenti con le finalità nello stesso riportate.    
Tutti i firmatari del Patto devono avere a cuore alcuni principi cardine: la conoscenza è un bene  comune,  il libro e la lettura sono strumenti insostituibili di accesso alla conoscenza e la  promozione degli stessi crea una rete territoriale  delle  professionalità  più  direttamente  coinvolte, rappresentando il fine  comune delle Istituzioni pubbliche,  della società  civile  e del mercato.
“Il Patto per la lettura – dice l’Assessore al Polo Bibliomuseale Cristina Dettù - si innesta nel solco di una serie di politiche culturali che questa Amministrazione persegue sin dal primo giorno, in linea con la programmazione strategica della Regione Puglia. Dopo aver ottenuto il finanziamento di 2 milioni di euro per la Community Library (i cui lavori partiranno nei prossimi mesi), l’azione di promozione della lettura e delle spazi della biblioteca “Siciliani” rappresenta un punto imprescindibile della politica culturale dell’Amministrazione Amante. E tanto deve essere per una Città come Galatina, ricca di storia, cultura e tradizione. A ciò si aggiunge un fermento culturale che coinvolge le fasce più giovani della popolazione: ne è prova la presenza importante di piccoli, giovani studenti e famiglie all’interno della biblioteca “Siciliani”. Ciò è motivo di orgoglio per tutta la Città, oltre che un servizio essenziale”. 

Per aderire basta scaricare e leggere il regolamento:

https://www.comune.galatina.le.it/amministrazione/attivita/avvisi-pubblici/item/avviso-pubblico-per-acquisizione-di-manifestazione-di-interesse-a-sottoscrivere-il-patto-per-la-lettura-della-citta-di-galatina-scadenza-presentazione-domanda-di-adesione-il-30-aprile-2019

Ufficio Stampa Amante

 
Di Antonio Mellone (del 28/01/2018 @ 21:12:22, in Comunicato Stampa, linkato 1819 volte)

Non so più quanti messaggi-fotocopia ho ricevuto nei giorni scorsi tra telefonate, mail, sms su Whatsapp, Messenger e Face-book in cui mi si raccomandava di non perdermi assolutamente “Meraviglie – La penisola dei tesori”, trasmissione di Alberto Angela andata in onda il 24 gennaio scorso alle 21.25 su Rai Uno. Sì, perché tra l’altro si sarebbe parlato anche della Basilica di Santa Caterina in Galatina (della quale, nei dispacci di cui sopra, risaltava la foto di un bello scorcio). 

Confesso che non vedevo Rai Uno dal secolo scorso: sto molto attento a evitare come la peste i canali renzusconiani (quasi tutti), inclusi quelli delle reti Mediaset e molti altri non dichiaratamente tali, ma manieristi dei primi nella forma e nella sostanza. Me ne guardo bene, dicevo, sicché utilizzo il telecomando con oculatezza, quasi con cautela, onde evitare che con la digitazione di certi tasti contribuisca anch’io, benché per isbaglio, all’audience di certi programmi, e correlativamente alla fortuna economico-politica delle due note sciagure governative - maestro e allievo, con codazzo di accoliti vecchi e nuovi - che di ventennio in ventennio stanno provando (riuscendovi benissimo) a distruggere quel che di buono resta del nostro Paese. Ma lasciamo ora da parte l’Unno del Signore e il sodale Renzichenecco, e veniamo a noi.

Insomma, mi son fatto violenza e ho visto il suddetto “Meraviglie”.

Ma, detto fuori dai denti, che delusione. E quanta differenza tra il vecchio “Quark - viaggi nel mondo della scienza” (da imberbe ragazzino non me ne perdevo manco uno) condotto da Piero Angela, il padre di Alberto, e la trasmissione dell’altra sera. Il primo, pur sempre divulgativo, ben fatto, con approfondimenti scientifici e talvolta con “servizi di nicchia” (ricordo tutta una puntata su quell’incredibile macchina musicale che è l’organo a canne, per dire: un tema non proprio da folle oceaniche); il secondo, con belle immagini, certamente, ma dallo spessore culturale di una velina (in tutte le accezioni, intendo, inclusa la carta). Insomma una specie di accozzaglia, un blob di icone per turisti inebetiti, pronti a correre al primo Mc Donald’s di un centro commerciale dopo aver visitato (sbuffando) opere sublimi e, si spera, sempiterne a prescindere dai servizietti di Rai & Co (e dunque dai turisti stessi). 

Credo che sia accaduta la medesima storia per gli altri siti trattati (si fa per dire) nel medesimo minestrone, tipo i Trulli di Alberobello, Castel del Monte, o le ville del Palladio della “Repubblica di Venezia”; e temo che abbia funzionato il medesimo tam-tam social, promosso da chissà chi, forse dallo stesso ufficio marketing della tv Diciamo Di Stato, a solo beneficio dell’Auditel. Cosa non si fa per i numeri, per il budget e per i soldi maledetti e subito: la solita quantità che ammazza la qualità.    

Eppure la nostra Basilica (sarò un campanilista al quadrato) meriterebbe di più che una semplice comparsata in uno spottone pubblicitario (la pubblicità, si sa, non dice tutto, anzi sovente non dice proprio nulla).  

Da un conduttore come Alberto Angela, così bravo (lo riconosco), mi sarei aspettato una puntata affatto diversa: avrei cioè voluto sentire (o risentire) storia e leggende della nascita della basilica dedicata, si badi bene, non a Santa Caterina da Siena, ma a Santa Caterina d’Alessandria, la protettrice dei filosofi (fattore sintomatico, questo, poiché tutta la forza ispiratrice, nella concretizzazione architettonica prima, e in quella pittorica poi, sintetizza l’anselmiamo “credo ut intelligam” – di cui mi parlava il mio compianto amico, il prof. mons. Antonio Antonaci - inteso anche nelle sue ripercussioni sociali e culturali in quel periodo di transizione tra l’età di mezzo e l’evo moderno).

Avrei voluto sentir parlare - e non di corsa, cioè in meno di cinque minuti - della rivoluzione anche linguistica del Santo Francesco e dei suoi seguaci francescani (specialmente degli spirituali separatisi dai conventuali, storici e attuali custodi del complesso monumentale galatinese), e poi ancora di Dante Alighieri, dei nove cicli pittorici cateriniani, e delle diverse scuole artistiche (dalla senese, alla veneziana, alla napoletana, e non ultimo alla locale) che hanno contribuito alla varietà decorativa degli affreschi di questa pinacoteca incredibile.     

Ma forse in fondo meglio così. Meglio la discrezione e un altro po’ di riserbo su questi luoghi ancora così autentici e lontani dal sovraffollamento del turismo di massa.

Scusatemi, ma io son quasi geloso al pensiero che un giorno, com'è inevitabile che sia, queste Meraviglie saranno di tanti.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 05/11/2020 @ 21:10:53, in Comunicato Stampa, linkato 607 volte)

“Mettici la faccia 2018”. Questo il titolo dello spot multiculturale realizzato dalle volontarie del progetto “In Reading 2018” del Servizio Civile Universale con lo scopo di promuovere una corretta comunicazione sociale, stimolando azioni rivolte al bene comune, e la biblioteca comunale “P. Siciliani” come patrimonio della cittadinanza, luogo di incontro e crescita personale.

Altro fondamentale proposito dello spot è quello di promuovere il pluralismo e la diversità culturale, mirando all’integrazione e al coinvolgimento di un pubblico multietnico alle iniziative e ai servizi offerti dall’ente.

Seppur non sia possibile attuare tutte le iniziative previste dal progetto, visto il momento delicato in cui ci troviamo, lo spot mostra alcune delle attività realizzate fin’ora, nel rispetto delle norme anti-Covid19, al fine di stimolare l’interesse per la lettura e allargare il gruppo dei lettori.

Con l’augurio che la situazione migliori al più presto e che la Biblioteca “Pietro Siciliani” possa tornare ad accogliere e coinvolgere tutti i suoi utenti, vi invitiamo a prendere visione del nostro spot.

Le volontarie del progetto “In Reading 2018”

Giorgia, Giulia, Silvia, Simona

 

Link: https://www.facebook.com/watch/?v=1169034426863186

 
Di Redazione (del 02/01/2020 @ 21:10:43, in Comunicato Stampa, linkato 973 volte)

Con il patrocinio ed il supporto del Comune di Galatina, in partenariato con l’Università Popolare “Aldo Vallone” della città, l’Associazione Percorsi Meridiani propone un evento dedicato al grande filosofo e medico Marco Antonio Zimara, vissuto tra la fine del 1400 ed i primi tre decenni del 1500.

La cittadinanza salentina è invitata per domenica 5 gennaio 2020, alle h. 18.00, a Galatina, presso l’ex Convento delle Clarisse, in Piazzetta Galluccio, a partecipare all’incontro dedicato alla fama raggiunta dal filosofo e dalla sua operetta più conosciuta in Europa.

L’iniziativa non è dedicata e rivolta ai soli specialisti o cultori della disciplina; dopo i saluti istituzionali da parte di Marcello Amante, Cristina Dettù e Nicola Fiore, introdurrà Beatrice Stasi, insigne italianista e Presidente dell’Università Popolare “Aldo Vallone” e relazionerà Alberto Basset, Delegato alla Sostenibilità dell’Università del Salento, già Presidente della Società Europea di Ecologia; concluderà la serata l’intervento audio-visuale di Luca Carbone, curatore della ricerca e del volume sui Problemata dello Zimara. La serata sarà animata dalla lettura di alcuni dei quesiti zimariani, in più lingue europee, a cura del Laboratorio Teatrale dell’Università Popolare; e saranno esposte alcune delle edizioni originali delle opere zimariane, provenienti da una collezione privata. Ai presenti verrà data omaggio copia del volume “Del Libro dei Problemi” di Marco Antonio Zimara Filosofo e Medico pubblicato per i tipi dell’Editrice Salentina.

Zimara, allievo tra gli altri del celebre Pomponazzi, addottoratosi a Padova, prima in filosofia e poi in medicina, vi divenne professore, cominciando inoltre un’intensa attività ‘autoriale’ ed ‘editoriale’.

Lasciata Padova, per i gravi disordini politici, riparò nella città di nascita, allora S. Pietro in Galatina, dove si ammogliò, per spostarsi poi verso la capitale del Regno: fu professore a Salerno, a Napoli (fino al 1523), a Roma (1524), e finalmente, nonostante l’avversione nutrita per Lui dal futuro Cardinal Pietro Bembo, di nuovo a Padova dal 1525 al 1528. Per contro, le sue opere saranno studiate a fondo ed ampiamente utilizzate nei decenni immediatamente successivi da uno dei più grandi umanisti fiorentini del tempo: Benedetto Varchi. Conosciamo 13 edizioni dei ‘dottissimi’ Theoremata, e 14 invece ne contiamo della famosa “Tabula dilucidationum in dictis Aristotelis et Averrois”, un lessico proto-enciclopedico, composto di circa 20.000 lemmi, quasi tutti tratti dalle opere di Aristotele ed Averroè. Tuttavia la diffusione e la ‘gloria’ del nome dello Zimara – uno di quelli che insieme a Nettario di Casole, a Droso di Aradeo, a Sergio Stiso di Zollino, al Galateo di Galatone, ai De Balmes di Lecce, al Vanini di Taurisano, per citarne solo alcuni, concorre a comporre il grande mosaico culturale di Terra d’Otranto –  è legata soprattutto al Libello dei Problemi. 107 quesiti, composti nella scia della tradizione dei libri di problemi (risalente alla prima scuola aristotelica) che vennero editi per la prima volta a Venezia, postumi, nel 1536, insieme ad una raccolta di “perché”, attribuita allo stesso Aristotele. Il trattatello ebbe fortuna editoriale immensa: se ne contano almeno 116 edizioni in Europa, tra il 1536 ed il 1690 circa, in tutte le principali lingue europee, latino, inglese, francese, tedesco. In inglese poi la sua diffusione continuò per l’intero 1700, sino a ‘sbarcare’ anche negli Stati Uniti, in edizioni rinvenute sino ai primi due decenni dell’Ottocento.

Ignoriamo ancora la data ed il luogo della morte di Marco Antonio Zimara, ma non possiamo ignorare che per decenni e secoli, parafrasando l’Arcudi: “Per tutte le strade d’Europa giornalmente risuonava il nome di Marc’Antonio Zimara ed adornava tutte le biblioteche”.

Ufficio stampa Marcello Amante

 

Giovedì 24 marzo alle ore 18.30, presso la sala “Celestino Contaldo” Palazzo della Cultura di Galatina, la Società Cooperativa Sociale “Adelfia” e l’Associazione “Galatina2000” presentano il progetto “la nostra voce in web”. Interverranno la Dott.ssa Maria Mazzone (Presidente Adelfia), Balzani Caterina (referente progetto), Guido Turano (coll. Progetto), Tommaso Moscara (Ass. Galatina2000), Dott. Giancarlo Coluccia (Sindaco di Galatina) e l’Ass. LIlly Villani (Ass. Servizi Sociali Comune di Galatina). Di seguito riportiamo un breve articolo scritto da Viviana della sede “Adelfia” di Galatina. Il presente vale come invito. Buon lavoro.

Il Web e noi
Stiamo entrando Internet grazie a Galatina 2000 e siamo spaventati e esaltati al contempo dalla grande opportunità che ci viene offerta. È un treno da non perdere, ora che si ferma alla nostra stazione! Non si può non riflettere sull’enorme importanza che la Rete, in special modo i social network, riveste nel nostro mondo. Basta far mente locale all’attualità del mondo arabo per comprenderlo; le sommosse popolari che hanno cambiato l’Egitto e stanno tentando di mutare la Libia sono originate dai messaggi scambiati dagli oppositori e ai regimi totalitari grazie a Facebook e Twitter. Quelli che sono nati come mezzo per trovare amici e socializzare si sono mutate nel nuovo passaparola per la libertà di espressione. Non è un caso che la Rete sia la prima cosa che le dittature in crisi oscurano! A noi di fare di questo straordinario strumento di comunicazione la nostra marcia in più, perché su Internet le diversità non contano quanto nel mondo che ci circonda; a noi di usare saggiamente della grande opportunità che Galatina 2000 ci sta servendo su un piatto d’argento. In bocca al lupo a tutti noi e buon lavoro! Viviana

 
Di Antonio Mellone (del 15/03/2015 @ 21:09:19, in NohaBlog, linkato 3895 volte)

Gentile Daniela Sindaco,

in qualità di cittadino di Noha avrei bisogno di alcune informazioni in merito al romanzo comunale che ha per oggetto la vecchia scuola elementare di Noha di piazza Ciro Menotti ristrutturata ma anche no (per via di una cabina elettrica dal sen fuggita, anzi dal senno sfuggita). La quale scuola, dico, invece di diventare centro culturale polivalente, com’era nelle iniziali intenzioni del pubblico investitore, sembra essersi trasformata in un centro pollivalente, (nel senso di pollaio, con l’aggiunta di oche starnazzanti a destra e a manca).

Intanto volevo chiederti se avessi notizie di prima mano in merito al reale stato del cantiere di quell’edificio scolastico, soprattutto riguardo al famoso allaccio alla rete elettrica con i (sembra) necessari 50 kw in grado di mettere finalmente in funzione ascensore, apparecchiatura fotovoltaica (sai, per ammortizzare i costi della struttura) e soprattutto impianto di riscaldamento e condizionamento dell’aria (il che ci eviterebbe - per esempio nei pubblici convegni con interventi di relatori e/o pubblico anche esterni – oltre al freddo e al caldo, a seconda, altresì la solita figura da paese del terzo mondo). Sul tema potresti chiedere lumi, diciamo così, al tuo compagno di partito (o dipartito), al secolo ing. Andrea Coccioli, meglio noto come l’assessore del fare (ma soprattutto del dire).

*

Cara Delegata, non so gli altri nohani, ma io sono stanco di leggere, e da tempo, cronache poco edificanti sul conto di Noha, dei suoi rappresentanti, dei suoi immobili pubblici utilizzati come dependance di case private, manco fosse scritto nello statuto di quella struttura a mo’ di primo comandamento: ricordati di privatizzare le feste (socializzandone i costi).

Insomma: è vero quel che si vocifera e si scrive in giro? O è sempre e solo frutto di “strumentalizzazione politica” (alibi perfetto per ogni occasione)? Pensi che questa telenovela nohana avrà fine un dì, oppure si andrà avanti come al solito continuando a farci del male? Quali sono eventualmente le tue idee o quelle del tuo gruppo politico per questo centro culturale (che invero sembra nato male per finire peggio)? E’ dato conoscere il bilancio, o almeno i costi annui per il mantenimento della struttura? Non è che come al solito è tutto top secret ovvero non si ha la più pallida idea su come muoversi d’ora in avanti? E cosa dice o addirittura pensa Mimino Montagna nostro in merito alla vexata quaestio?

*

Nell’attesa di una risposta, possibilmente scritta (da pubblicare su questo sito), mi auguro che almeno i trenini che immagino si faranno nelle feste private al polivalente di Noha (magari con tanto di ritornello inneggiante a “Brigitte Bardot Bardooot”)non abbiano tutte ma proprio tutte le caratteristiche dei trenini de “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, quelli per i quali Toni Servillo, nei panni del giornalista Jep Gambardella, soleva dire: “So' belli i trenini che facciamo alle nostre feste, so' i più belli di tutta Roma. [...] So' belli. So' belli perché non vanno da nessuna parte”.

Antonio Mellone
 

     Il 22 gennaio 2017 si è svolto presso l’auditorium “G. Toma” di via Martinez, in Galatina, un evento di alto profilo scientifico e culturale, lo special open day “Orgoglio magistrale – Don Milani 1967/2017”.

      Il filo conduttore della serata è stato l’omaggio che si è inteso rendere ai maestri di ieri, di oggi e di domani, formati dal Liceo delle Scienze Umane (già Istituto Magistrale), oggi integrato nell’I.I.S.S. “Pietro Colonna”, quali figure-chiave all’interno del percorso di formazione dei cittadini di uno stato, quale il nostro, che è,  e vuole restare, democratico.  La democrazia si nutre di preparazione e di conoscenza applicata ai vari contesti in cui si esplicano le attività dei cittadini.

      In questo orizzonte, sospeso tra memoria e proiezione verso il futuro, si sono susseguiti diversi momenti tutti collegati, come detto, da un medesimo filo conduttore.

      Al saluto di apertura della Dirigente Prof.ssa Maria Rita Meleleo,  è seguita la proiezione del video “1967 … e dintorni” realizzato da studenti del Liceo delle Scienze Umane che ha contestualizzato le vicende salienti dell’anno 1967, estraendole dalla realtà politica e socio- economica.

      Successivamente è intervenuta in collegamento telefonico Sandra Gesualdi, figlia di Michele Gesualdi, attuale Presidente della Fondazione DLM, uno dei primi sei alunni della Scuola popolare di Don Milani a Barbiana; ella ha amabilmente dialogato, in viva voce, con la prof.ssa Vantaggiato, rappresentando l’impossibilità fisica del padre a presenziare al gradito evento e ripromettendosi, comunque, di partecipare a futuri incontri in cui si tratti della figura di Don Milani.

      Com’è noto, Don Lorenzo Milani era un sacerdote fiorentino che ebbe modo, negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, di sperimentare, cioè ideare ed attuare, un innovativo metodo didattico teso alla conoscenza immediata e diretta della realtà socio-economica allo scopo di eliminare gli svantaggi competitivi che intervenivano tra  alunni provenienti da diverse classi sociali, per consentire a tutti un proficuo inserimento nella realtà lavorativa e sociale.

      Non mancarono incomprensioni ed ostilità verso il suo operato, oggi superate col pieno riconoscimento, anche da parte delle gerarchie ecclesiastiche, della validità ed innovatività del suo metodo pedagogico ed educativo.

      A conclusione della prima parte del workshop, vi è stato il momento davvero emozionante  del conferimento del premio “Maestro d’oro 2017” alla Maestra Pietrina Serra Caputi.  La Maestra,  impossibilitata a presenziare fisicamente a causa dell’età avanzata, è stata intervistata in video dalla prof.ssa Daniela Vantaggiato, già sua alunna, rendendo una testimonianza toccante e commovente di amore per la scuola e per l’insegnamento, da lei professato in 40 anni di carriera svolti insegnando “con la mente e con il cuore” a beneficio di intere generazioni di galatinesi. Ha ritirato il premio, consegnato dalla Maestra Alessandra Durante affiancata dalla Dirigente Prof.ssa Maria Rita Meleleo , il figlio prof. Antonio Caputi, attuale Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Soleto, che ha letto un breve, ma significativo, messaggio di ringraziamento della Maestra.

      La seconda parte della serata si è dipanata attraverso diversi momenti, tutti di grande interesse e spessore scientifico e culturale.

      Il prof. Salvatore Colazzo, già Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università del Salento, ha trattato, con competenza e passione, il tema “L’eredità di Don Milani”, rimarcando il fondamentale concetto che la scuola deve dare a tutti la possibilità di esprimere i propri talenti, in un quadro di pari opportunità che sappia valorizzare e armonizzare le varie propensioni individuali a beneficio della coesione sociale.

      La prof.ssa Simonetta Baldari, dell’Istituto Comprensivo di Aradeo, ha affrontato il tema “Le competenze del maestro oggi”, con l’ausilio di opportune diapositive proiettate a beneficio del numeroso e qualificato pubblico presente in sala. La professoressa ha tracciato il profilo della moderna figura del maestro, sia a livello delle competenze ed abilità che tale qualifica professionale richiede, sia delineando il quadro giuridico e normativo all’interno del quale si colloca la figura del maestro nell’ordinamento italiano.

      La dott.ssa Concetta Strafella ha parlato, con approccio immediato e diretto, su “La sfera emozionale nella relazione educativa”, portando l’attenzione del pubblico sulle strategie motivazionali e  comunicative che possono, oggi, costituire un valido ausilio al processo educativo e formativo.

      A seguire le tre pregevoli relazioni, è intervenuta la testimonianza di Alessandra Durante una ex alunna del Liceo delle Scienze Umane di Galatina che ha avuto modo di evidenziare l’importanza e la validità della formazione ivi ricevuta, ai fini della professione di insegnante da lei successivamente intrapresa. Nel mentre parlava scorrevano le immagini con le quali gli studenti delle classi terze e quarte ringraziavano responsabili e tutor dello stage di Alternanza scuola/lavoro presso asili nido, istituti comprensivi, strutture per anziani e disabili dei loro Comuni di provenienza (Galatina, Aradeo, Cutrofiano, Sogliano Cavour, Soleto, Neviano, Seclì, Galatone).

      A conclusione della serata, il prof. Paolo Villari, del Liceo delle Scienze Umane di Galatina,  ha avuto modo di proporre una originale rivisitazione del gioco dell’oca, ripensato con riferimento a fatti e situazioni della vita di Don Milani, intendendo il momento ludico-ricreativo come costitutivo dell’esperienza formativa. Tale lavoro era stato realizzato dagli studenti delle prime e seconde classi.

      In definitiva, una serata che,  onorando chi ha dedicato tutta la propria vita alla missione di trasmettere l’amore per la cultura ed il sapere, ha ribadito e confermato il ruolo e la centralità della città di Galatina, quale centro propulsore e faro culturale dell’intero Salento.

Pierlorenzo Diso

 

A due anni dalla competizione elettorale che ha portato alla nascita dell’amministrazione di Marcello Amante e che ha determinato l’ingresso di Andare Oltre a Palazzo Orsini, il circolo cittadino fa il punto della situazione e traccia un primo bilancio. Lo fa al suo interno, tra i suoi esponenti istituzionali e il suo direttivo, e lo farà subito dopo attraverso momenti di condivisione dei risultati ottenuti in questa prima parte dell’impegno alla guida della Città insieme al sindaco e a tutti gli altri movimenti della maggioranza. In occasione di questo incontro, il coordinatore cittadino Pierantonio De Matteis (eletto all’unanimità nel corso dell’ultimo congresso tenuto circa un anno fa) ha chiesto al circolo di inaugurare una nuova fase politica che parta dall’individuazione di un nuovo coordinatore cittadino al fine di massimizzare la divisione dei ruoli e del lavoro in vista dei prossimi impegnativi mesi.

“I mesi che ci attendono – ha dichiarato De Matteis – saranno pieni di impegni amministrativi per i tanti progetti in cantiere che stiamo seguendo e che serviranno a proseguire sulla strada del cambiamento intrapreso quel 11 giugno 2017. Mi preme ringraziare tutti coloro che in questi due anni mi sono stati accanto e che non solo hanno supportato la nostra azione amministrativa ma hanno dato vita ad un circolo autonomo e attivo. Sono certo che il gruppo dirigente che da qui in avanti guiderà il circolo sarà all’altezza delle sfide che l’attende e metto a loro disposizione la mia personale esperienza e il mio ruolo istituzionale”.

L’imminente cambio al vertice del movimento cittadino è anche occasione per il presidente provinciale di Andare Oltre Pippi Mellone per esprimere la sua personale opinione sull’operato del circolo in questi ultimi tre anni, da quando cioè è nato nel 2016. “Andare Oltre si conferma un gruppo compatto, coeso e propositivo. Oggi il circolo è tra i più attivi della provincia con una propria specifica e autonoma identità frutto di una costante elaborazione politica e culturale. Sono certo che questa nuova fase valorizzerà il lavoro fin qui svolto nella consapevolezza che lo stesso De Matteis, seppur non più da coordinatore, continuerà a ricoprire quell’imprescindibile e per me unica guida politica che ha finora rappresentato.”

Il direttivo ha, quindi, ritenuto di nominare quale coordinatore cittadino Piergiuseppe Colazzo, già candidato nella lista di Andare Oltre nel corso delle consultazioni elettorali di due anni fa e ha, inoltre, manifestato la volontà di proseguire nell’impegno al fianco del sindaco Marcello Amante e della maggioranza che lo sostiene. “E’ per me motivo di orgoglio e stimolo incredibile assumere il ruolo di coordinatore di un gruppo fantastico. In ogni caso è mia intenzione esercitarlo insieme a tutto il direttivo, a cui rinnovo la stima e la fiducia, certo che proseguiremo nel percorso fin qui tracciato per la crescita del movimento e per il bene dell’Amministrazione e della Città tutta” ha dichiarato il neo coordinatore.

 Andare Oltre Galatina

 
Di Antonio Mellone (del 08/10/2014 @ 21:05:24, in NohaBlog, linkato 3646 volte)

Ho trascorso quasi tutta la serata del 29 settembre scorso, solennità di San Michele Arcangelo, in piazza, a Noha, nei pressi del tavolino allestito dagli osservatori nohani e dagli altri amici per la raccolta delle firme da inviare al FAI (Fondo Ambiente Italia) al fine di far inserire nel catalogo dei beni culturali, degni almeno di un ricordo, le nostre Casiceddhre in miniatura, architettate dallo scultore Cosimo Mariano all’inizio del secolo XX e lasciate marcire nel degrado e nell’abbandono dai contemporanei del XXI.

Insieme a Marcello, Angela, Maria Rosaria, Marco, l’agguerritissima Patrizia, l’Albino, e qualcun altro (che gentilmente ci ha sostituiti giusto il tempo di una passeggiata sul corso illuminato dai festoni ed una puntatina ai panini con la porchetta arrosto) in poche ore e senza tanto clamore s’è raggiunto un totale di circa 240 firme autografe spontaneamente (e in qualche caso spintaneamente) apposte su quei fogli volanti da spedire alla Fondazione. Altre 150 firme sono state raccolte nei tre o quattro giorni successivi. Un buon risultato, non c’è che dire.

*

Ma oltre all’obiettivo primario (cioè l’invio al FAI delle firme), ne avevamo un secondo non meno importante: quello di ritornare ancora una volta a parlare a nohani e forestieri di salvaguardia dei nostri tesori, che sembra siano stati definitivamente archiviati nel dimenticatoio un po’ da tutti (vista la mattanza senza fine del nostro, come dire, tessuto storico).  

Ma non crediate sia mai stato facile parlare (o scrivere) di beni culturali. C’è stato un tempo in cui uno dei capobanda di un votatissimo partito politico nazionale, e purtroppo anche locale, tra le altre inarrivabili locuzioni, proferì la famosa solennissima minchiata per cui con la cultura non si mangia (e qui è d’uopo che vi risparmi gli altri motti suoi, e quelli di qualche suo compare di merende nostrano).

*

Vi confesso che nel corso della serata, nel parlare del più e del meno con avventori e passanti dalla nostra postazione, il mio umore ha più volte repentinamente oscillato tra il tiepido ottimismo ed il pessimismo leopardiano, quello cosmico. Sì, ne ho dovute sentire di tutti i colori, ma così tante che la fantasmagoria di luci caleidoscopiche installate dalla premiata ditta Cesario De Cagna per la festa patronale nohana era nulla al confronto. Io davvero non so come fare a far comprendere alle persone il fatto che, per dirne una, l'occupazione non nasce dalle grandi opere, ma da politiche che stimolano appunto la cultura, il piccolo commercio, magari equo e solidale (e non invece i mega-porci comodi solo a chi ha come unica fantasia quella delle colate di cemento), l'artigianato, l’agricoltura, e infine ma non meno importante anche il locale patrimonio artistico, storico, musicale, creativo.

Ho cercato di spiegare ai passanti, en passant, che non importa il pregio, la rarità o l’antichità dei singoli oggetti del nostro (o dell’altrui) patrimonio: quello che può renderli degni di essere tutelati dalla Repubblica (o in subordine dal FAI) può essere anche la relazione spirituale e culturale che li unisce alla vita locale.

Una delle amenità che m’è toccato di sentire (e che comunque non mi suona per niente nuova: segno che c’è ancora qualche scienziato che diabolicamente persevera in questa genialata) è la “proposta” nata non so più quando né da chi (forse, a ragion veduta, ne ho rimosso nome ed esistenza) del trasloco delle casiceddhre dalla loro abituale ubicazione alla volta, magari, di un museo o di qualche non ben definito particolare piedistallo, come se le nostre opere d’arte fossero dei normali ancorché costosi soprammobili. E’ un po’ come se il cervello di una persona potesse essere prelevato e spostato altrove da qualche redivivo dottor Frankenstein junior (oddio, a proposito di fuga di cervelli, anche Noha non sembra immune dal fenomeno: il problema vero è invece quando il corpo rimane qui).

E tu hai voglia a spiegare che finanche anche il filosofo, archeologo nonché critico d’arte Quatremere de Quincy già nel 1796 osservava acutamente che “perfino un quadro di Raffaello, se fuori contesto, non dice nulla, perché non è una reliquia, come un frammento della Croce, che possa comunicare le virtù legate all’insieme”.

Questa regola, si badi bene, non vale solo per i capolavori supremi, ma per qualsiasi opera d’arte.  

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Ma quando si riuscirà una buona volta a far capire che il nostro patrimonio culturale non è una collezione di icone ma un deposito di memoria culturale? Quando ritorneranno in mezzo a noi i suddetti cervelli in fuga? Temo che qui ci sarà da attendere ancora per molto (visti anche gli ultimi sviluppi e le prove evidenti del fatto che non solo non si sappia scrivere ma nemmeno leggere).    

Altre piccole chicche della serata (roba da spezzare le gambe, ovvero gambizzare) e, quando non espressamente qui e là proferite, sicuramente pensate e inviate al nostro indirizzo sono a titolo esemplificativo le seguenti: “Ma fatevi i fatti vostri”, “Non ve ne incaricate”, “Pensate alle cose serie”, “Lasciate perdere”, “Ma chi ve lo fa fare”, “Certo che avete tempo da perdere”, “Non avete mai concluso niente”, “Attaccate l'asino dove vuole il padrone”, “Tanto queste firme non servono a nulla”, “Passata la festa gabbato il santo”, e infine: “Non credo che con la raccolta di firme per le casiceddhre risolvi i problemi della gente”.

Mo’ ditemi voi se questa non è l’ennesima sparatoria a Noha. Di cazzate a raffica.

Antonio Mellone

 

Si arricchisce il patrimonio artistico della Città di Galatina: l’artista e professoressa Maria Elisabetta De Giorgi ha scelto di donare al Museo Civico “P. Cavoti” nove opere d’arte da lei realizzate. Si tratta di nove capolavori grafico-pittorici, frutto di uno studio storico-artistico molto accurato, già pubblicati in due volumi di cui sei opere nel testo AA.VV. Iscrizioni latine del Salento, Trepuzzi, Squinzano, Cavallino, Galatina, 6° vol. (Congedo editore, 2004), le altre tre opere in AA.VV., Sapientia et Eloquentia, Omaggio ad A. Garzya, (Congedo editore, 2012).

“E’ sempre una grande soddisfazione arricchire il patrimonio artistico culturale della nostra Città – afferma il Sindaco Marcello Amante – una soddisfazione che si aggiunge all’orgoglio di ricevere in donazione opere di una galatinese come Elisabetta, artista che vive nel nostro amato Salento e lavora per questo territorio”. “Le opere della professoressa De Giorgi si uniscono alla bellezza del patrimonio del Museo Cavoti, già centro culturale di elevato spessore e luogo vitale di creatività, storia e innovazione, accoglienza e comunità che forma le nuove generazioni. Le opere di Elisabetta potranno certamente incrementare questi valori fondamentali”.

La mostra sarà inaugurata sabato 6 novembre 2021 alle ore 11:00 presso il Museo civico “P. Cavoti”. Interverranno il Sindaco di Galatina dott. Marcello Amante, l’Assessore dott.ssa Cristina Dettù, il critico e giornalista dott. Raffaele Polo e l’artista prof.ssa Maria Elisabetta De Giorgi.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 19/02/2014 @ 21:03:23, in Comunicato Stampa, linkato 2596 volte)
Domenica 16 febbraio si è svolto il congresso cittadino di Sinistra Ecologia Libertà. Sono intervenuti Francesco Luceri (coordinatore uscente), Danilo Scorrano (Segreteria Provinciale SEL) e i segretari o delegati di tutto il centro sinistra galatinese.
Il costruttivo confronto tra il coordinatore di SEL Galatina e i rappresentanti del centro sinistra ha portato all’emergere di punti di convergenza tra le linee guida comuni e ha evidenziato la necessità di eliminare alcune difficoltà nel sistema comunicativo tra i diversi circoli locali. Il coordinatore uscente ha ricordato, nella sua relazione di apertura, il contributo svolto da SEL nella campagna elettorale che ha portato all’elezione dell’Amministrazione Montagna e ha sottolineato che, nonostante l’assenza di un proprio rappresentante all’interno della Consiglio Comunale, il circolo continua a svolgere una funzione di vigilanza sull’operato dell’Amministrazione, affinché non si discosti da quanto previsto nel programma: «la nostra, ha detto Luceri, è una posizione di appoggio critico, laddove per critico è da intendersi una critica positiva, propositiva, costruttiva e non il contrario». Il coordinatore ha evidenziato, inoltre, come su alcuni punti dell’operato svolto finora nel Governo cittadino, il parere di SEL rimanga fortemente negativo: «basti citare lo sciagurato caso del megaparco di contrada Cascioni: una scelta infelice che non risolve i problemi ma li acuisce, che promette senza poter mantenere, che distrugge senza creare». A questo progetto si doveva contrapporre il «rilancio del centro storico di Galatina, del cuore di Galatina, un “megaparco culturale”, che investisse su ciò che abbiamo, potenziandolo, migliorandolo». Segue, su molti punti anche critici, la disponibilità di SEL al confronto costruttivo «affinché si faccia qualcosa di buono e di duraturo e che, soprattutto, rispetti la nostra specificità culturale, il nostro Valore culturale. Galatina ha bisogno di buona politica, di chiarimenti, di risposte, non di favoritismi, non di sotterfugi, non di becero e vigliacco clientelismo. In caso contrario, ha concluso il coordinatore uscente, le reali possibilità di questa città (cultuali, turistiche, commerciali, artistiche, imprenditoriali, ma soprattutto umane, non verranno mai sviluppate».

I delegati dei partiti intervenuti (PSI, IdV, PRC, PCI e PD) hanno accolto di buon grado la delineazione delle direttive comuni a ciascun gruppo politico e, pur sottolineando la specificità individuale delle diverse posizioni politiche, hanno auspicato la riuscita di una buona e collaborativa linea di azione per il bene di Galatina. Al termine della fase istituzionale del congresso, i lavori dell’assemblea hanno portato alla riconferma e al plauso unanime di Francesco Luceri come Coordinatore del circolo e hanno eletto nel Coordinamento cittadino Maura Congedo, Biagio Greco, Marco De Lorenzis, Giuliano Negro, Silvia Maglio, Manuela Patera. Il circolo si è, inoltre, organizzato in Commissioni lavoro riguardanti le aree di maggior interesse della politica cittadina che avranno il compito di coadiuvare l’operato del Coordinamento per la realizzazione del proprio progetto politico.

 
Ufficio stampa
Sinistra Ecologia Libertà Galatina
 
Di Albino Campa (del 17/03/2014 @ 21:02:47, in Comunicato Stampa, linkato 2637 volte)

“La storia del Salento e della Puglia è stata pure storia dell’Islam. Storia di Arabi, Berberi, Andalusi e Turchi che muovevano pervasi da Allah, anche da Allah: anche allora era tutta una questione di grossi interessi internazionali, che spesso celavano nel pretesto religioso finalità eminentemente politiche ed economiche: far legna in selve boscose, far schiavi in contrade popolose, far razzia in province facoltose…… Non mancarono le occasioni di odorarsi, azzannarsi o leccarsi, fra due società e altrettante fedi. E comunque di confrontarsi, con le armi e con la cultura che ciascuna si portava dietro, nel baule della propria civiltà………..Nel gioco d’equilibrio fra musulmani e cristiani, la lente d’ingrandimento ha mostrato una Puglia che ha assorbito non poco dalla civiltà araba, sul piano culturale, storico-artistico, toponomastico e onomastico” (Prof.Vito Bianchi).

5° Incontro per la Serie “Dialogoi Sto Monastiri”, Notizie storiche e culturali intorno alla Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, Giovedì 20 Marzo 2014 alle ore 18,30 presso la Sala di cultura Francescana della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria in Piazzetta Orsini, con l’intervento del Prof.Vito Bianchi, Docente di Archeologia presso l’Università degli Studi di Bari, Studioso di Relazioni culturali e religiose fra l’Europa, il Mediterraneo e l’Oriente, Archeologo specialista ed Autore di numerose Pubblicazioni con tipi di De Agostini-Rizzoli, Mondadori, Laterza, Capone, nonché Autore e Conduttore di programmi culturali per Radio Due e Radio Tre Rai.

Dopo i saluti di Frà Rocco Cagnazzo, parroco della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Galatina Prof.ssa Daniela Vantaggiato, introdurrà i lavori il Presidente del Club UNESCO di Galatina Salvatore Coluccia.

L’evento ideato e promosso dal Club UNESCO di Galatina, in collaborazione con la libreria Fiordilibro, l’Associazione culturale Il Mandorlo e la Comunità Francescana di Santa Caterina d’Alessandria, ha il Patrocinio del Comune di Galatina, e vuole essere un primo passo del complesso iter necessario per ottenere il riconoscimento UNESCO del complesso di Santa Caterina d’Alessandria come Monumento di Pace e Bene Materiale dell'UNESCO.

Sala della Cultura Francescana, piazzetta Orsini – info 3396845616

 
Di Redazione (del 05/04/2016 @ 20:59:37, in Comunicato Stampa, linkato 1980 volte)

Il 07 aprile 2016 il palcoscenico del rinnovato Teatro Cavallino Bianco di Galatina, si fa ‘cattedra’ ed accoglie i giornalisti Ernesto Assante e Gino Castaldo per una delle loro fortunatissime LEZIONI DI ROCK, un format che i due portano avanti già da tempo per raccontare importanti pagine di storia della musica.

Nel 1969 i Beatles tornavano in studio per l’ultima volta, per registrare quello che in molti considerano il loro capolavoro assoluto, “Abbey Road”. La band era già virtualmente finita, le liti tra i quattro erano arrivate al punto di rottura, eppure la bellezza, la ricchezza, la complessità, l’emozione di Abbey Road mostrano una band al suo assoluto apice creativo. I due giornalisti di Repubblica e Radio Capital, vi accompagneranno nel cuore di Londra, per attraversare insieme quelle strisce pedonali che sono diventate un monumento per ogni appassionato del rock.

LEZIONI DI ROCK - The Beatles: Abbey Road, è inserito nel programma della stagione di prosa 2016 organizzata dalla Città di Galatina in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese (TPP) e con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e della Regione Puglia - Assessorato all’Industria Turistica e culturale.

Prezzo del biglietto per lo spettacolo: 10,00€

Orario della rappresentazione: porta ore 20:30 / sipario ore 21:00

Vendita dei biglietti: Il servizio di vendita degli abbonamenti e dei biglietti è disponibile presso l’Ufficio IAT (via Vittorio Emanuele II, 35 – Torre dell’Orologio) tutti i giorni dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00. Il botteghino del Teatro Cavallino Bianco sarà aperto solo il giorno degli spettacoli dalle ore 19:00. Per informazioni: tel. 0836.569984 – cell. 392.9331521 – iat.galatina@gmail.com

 

Venerdì prossimo, 17 settembre, alle ore 19.30, presso il chiostro dell’ex Monastero di Santa Chiara di Galatina, l’Assessore regionale alla Cultura, Massimo Bray, sarà ospite di un incontro sul tema: “La Biblioteca ‘P. Siciliani’ e il Museo Civico ‘P. Cavoti’ come occasione di crescita culturale, sociale e di sviluppo della città”.

La serata è stata organizzata per sottolineare come la Biblioteca Comunale “P. Siciliani” e il Museo Civico “P. Cavoti” costituiscano, da tempo, punti di riferimento imprescindibili per la storia e la cultura della città di Galatina, grazie al loro patrimonio librario, documentale e artistico di enorme valore.

La Biblioteca “P. Siciliani”, fondata nel 1890 e intitolata al filosofo galatinese in seguito alla donazione della sua ricca biblioteca da parte degli eredi, fu ufficialmente inaugurata nel 1905, nei locali posti al piano terra dell’ex Convento dei Domenicani, conosciuto oggi come Palazzo della Cultura. Conta oltre cinquantamila documenti, tra cui 29 manoscritti in buona parte del XVIII secolo, un codice miniato del 1485, un fondo antico tra i più cospicui e pregiati del Salento, periodici e materiali multimediali.

Il Museo Civico “P. Cavoti”, ospitato al primo piano del Palazzo della Cultura, conserva preziose collezioni di documenti e opere di artisti e studiosi galatinesi: attraverso le sue memorie storiche propone e custodisce la storia della città. I due nuclei più importanti sono quelli dell’artista Gaetano Martinez, scultore della prima metà del secolo scorso, e dello studioso Pietro Cavoti, che visse e operò nel secolo precedente.

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco, Marcello Amante e dell’Assessore alla Cultura e al Polo Biblio-museale, Cristina Dettù, il programma della manifestazione prevede l’intervento di Monica Albano, amministratore unico di “Libermedia” (ente gestore del Polo); a seguire, Massimo Bray dialogherà con il giornalista Antonio Sanfrancesco sul tema della serata.

 Ufficio stampa Marcello Amante

 

Mercoledì 19 febbraio saranno presenti a Galatina 50 buyers internazionali tra gli oltre 80 che parteciperanno alla edizione 2020 del BTM - Business tourism management - che si terrà a Lecce dal 20 al 22 febbraio.

Il gruppo di operatori (provenienti da Italia, Francia, Inghilterra, Germania, Olanda, Danimarca, Svizzera, Ungheria, Lettonia, Russia, Ucraina, Canada, Stati Uniti e Australia) visterà la Basilica di Santa Caterina dopo il saluto del Sindaco Marcello Amante, presso la sede di Palazzo Orsini.

La visita sarà l'occasione per rafforzare l'immagine di Città d'arte, così come si evidenzia dalle ultime rilevazioni statistiche dell'agenzia Puglia - Promozione, "il turismo in Puglia 2019/2020", presentate in occasione della BIT a Milano.

Secondo tali rilevazioni, Galatina risulta essere tra i 257 Comuni pugliesi al 14^ posto tra i luoghi indicati dai turisti intervistati come località che rappresenta una meta culturale. La percentuale, all'apparenza minima, dell'1.73% non tragga in inganno se rapportata al numero totale dei comuni pugliesi e pone comunque la Città davanti ad altri territori della provincia di Lecce, che in forza delle proprie marine, hanno presenze turistiche di assoluto livello.

Alla domanda: "Saprebbe citare i nomi di tre località turistiche pugliesi?”, la Città di Lecce con il 34,77% è stata la più citata, con Galatina che si pone, in provincia, dietro ad Otranto, Santa Maria di Leuca e Patù, primo Comune senza sbocco al mare dopo il capoluogo.

Nessuna compiacenza, ma un segnale positivo sull'azione amministrativa tesa alla promozione della Città con la valorizzazione delle sue peculiarità storico-artistiche.

Un segnale che incoraggia e motiva a lavorare ancora di più per rafforzare quella rete di servizi necessari per un ulteriore salto di qualità.

Se nella percezione del turismo culturale, visitando la Puglia, si consolida sempre più la necessità di organizzare qui le proprie vacanze, significa da un lato che l'azione di promozione del territorio ha portato i suoi frutti, dall'altra parte che è necessario adeguare i servizi lavorando anche sulla rete tra territori.

Ritornando alla edizione del BTM che si svolgerà a Lecce nei prossimi giorni, Galatina sarà presente con un proprio stand presso il quale potranno trovare accoglienza tutte le strutture ricettive della Città che volessero proporre del materiale promozionale ovvero utilizzare lo spazio per incontri di tipo professionale.

Durante l'esposizione ospiteremo delle proiezioni su scala a cura del AVR Lab (Augmented and Virtual Reality) dell'università di Lecce, Facoltà di Ingegneria, che produrranno lavori sviluppati in videomapping per la chiesa di Santa Caterina e la Torre dell'orologio.

Nico Mauro

Assessore al turismo

 
Di Albino Campa (del 25/01/2012 @ 20:52:31, in Comunicato Stampa, linkato 3942 volte)

«Le radici rivolte al cielo, come braccia tese a catturare le vibrazioni e gli echi immortali del tempo, dell'arte, dell'umanità, con i suoi miti, i suoi eroi, le sue divinità. È questa la chiave di lettura dell'opera di Claudio Scardino che, con la sua arte, dà voce a questi influssi, di cui si fa recettore e strumento. Le sue performance, simposio d’arte, divengono un corridoio di specchi, prepotenti, insormontabili per i convenuti alla sua fucina d’anime e ci costringono a vedere, a prestargli attenzione, a scovare nella nostra inviolata intimità e a consegnare nelle sapienti mani dello sculture quel pezzo di noi stessi che nasconde un embrione d'artista smarrito e confuso. L’arte “partecipata” di Scardino conduce con feroce prepotenza a prendere distanza dalla quotidianità e a divenire un frammento del Tutto». Con queste parole Daniela Bardoscia presenta la Mostra d’Arte Contemporanea Oblivium di Claudio Scardino. I curatori della Mostra, che avrà luogo dal Primo al 19 febbraio 2012, sono Daniela Bardoscia e Francesco Luceri, rispettivamente scrittrice e studioso di filosofia e storia locale, entrambi attivi per la promozione socio-culturale nel territorio. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Università Popolare “Aldo Vallone” e il Museo “P. Cavoti”, patrocinato dal Comune di Galatina, dalla Provincia di Lecce e dalla Regione Puglia, Assessorato del Mediterraneo, cultura e turismo, proporrà una situazione nuova e unica nell’intero territorio pugliese. Direttamente dal caffè storico “Giubbe Rosse” di Firenze, sarà presentata nelle sale del Museo Civico d’Arte l’attività artistica innovativa di Claudio Scardino, artista dell’Avanguardia storica, scultore, artista multimediale e pittore. Forse poco conosciuto nel nostro territorio, in barba al fatto che Scardino sia proprio del capoluogo leccese, riscuote grande successo nel resto d’Italia e, soprattutto, all’estero. Fresco di riconoscimenti da parte del Museum of Modern Media, come della partecipazione alla Boston Biennal, porterà la sua arte nella sede istituzionale artistica per eccellenza del Comune galatinese. Mercoledì 01 febbraio, alle ore 18.00, interverrà presso il Museo, nella sala concessa in uso all’Università popolare con una inedita audio-istallazione e un’action painting che coinvolgerà nella realizzazione di una scultura nuova, i soci dell’Università e tutti coloro che ne prenderanno parte. L’artista guiderà così il pubblico nella riscoperta della classicità, adattandola al sentire moderno del nuovo millennio, spingendo gli spettatori a comprendere sino in fondo il personaggio proposto e ad agire in sua vece, attraverso una tecnica di sperimentazione e ricerca artistica, atta ad avvicinare lo spettatore all’Arte stessa. Alle ore 19.00 circa, a conclusine della sua azione d’arte, Claudio Scardino, alla presenza del Vice Prefetto Vicario Dr.ssa Matilde Pirrera, inaugurerà la mostra d’arte temporanea Oblivium. Al termine della cerimonia inaugurativa, accompagnerà i convenuti, nella degustazione del rinfresco inaugurale, uno spettacolo di musica e poesia, a cura del Trio Colore, che si esibirà per le ore 20.00 in un programma che condurrà gli spettatori in un viaggio musicale e poetico dal Barocco al Contemporaneo. Componenti del trio sono: Simone Fracasso (Violino), Francesco Napolitano (Chitarra) e Triscia Franco (Voce recitante).
L’artista, per la durata della Mostra, sarà disponibile ad incontrare il pubblico, ogni venerdì, a partire dalle ore 18.00. Nei sabati successivi (4, 11 e 18 febbraio) Scardino terrà delle azioni performative e di poesia, alla conclusione delle quali si esibiranno artisti musicali. Il tutto si concluderà domenica 19 febbraio, con un programma di varia natura che coinvolgerà altre istituzioni del territorio e vari operatori culturali e artisti salentini.
La cittadinanza tutta è invitata a una partecipazione numerosa e attiva.


Museo civico d’Arte “P. Cavoti” Pizza Alighieri Alighieri, n. 51, Galatina (LE), 73013 Tel. 0836/567568 e-mail: info@museocavoti.it
Per info: daniela.bardoscia@alice.it; tel. 3297669635, 3881197170

 
Di Redazione (del 02/03/2014 @ 20:49:20, in NohaBlog, linkato 2498 volte)

Una storia millenaria custodita da una roccia friabile e porosa come il tufo, un passato doloroso svelato “come le linee d'una mano” (Italo Calvino, “Le città invisibili”) e un paesaggio unico disegnato dall'altopiano della Murgia e dal lento scorrere della Gravina. Qui, a Matera, dal primo marzo 2014 sarà aperto al pubblico il primo Bene del FAI in Basilicata inaugurato questa mattina, Casa Noha, entrata a far parte di una rete di 50 splendidi luoghi tutelati e aperti al pubblico in tutta Italia.

 

Memorie nel tufo

Donata alla Fondazione dalle famiglie Fodale e Latorre nel 2004 perché fosse testimonianza della storia della città e luogo di pubblica utilità, Casa Noha rinasce grazie a un accurato intervento conservativo volto più che ad aggiungere a togliere materia, riscoprendo i vari strati di tufo che compongono le pareti del bene. I cinque vani nel cuore dei Sassi, dal 1993 dichiarati dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità, sono parte di un Palazzo risalente al XVI secolo e rappresentano oggi un nuovo cancello d'ingresso per visitare Matera.

 

Viaggio straordinario nella storia di Matera

Grazie a Fondazione Telecom Italia Casa Noha diventa un soggetto narrante capace di offrire una chiave di lettura per la comprensione della città. Per la prima volta, infatti, il FAI sceglie di mettere al centro non un suo bene ma il contesto che lo circonda attraverso un inedito percorso multimediale che avvolge il visitatore in un'esperienza immersiva unica: il racconto filmato Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera, ideato da Giovanni Carrada e proiettato sulle pareti di sasso dell'abitazione, offre, infatti, al visitatore, grazie a immagini, storie, suoni e riferimenti incrociati, la prima ricostruzione completa della storia della città. Il ricco intreccio di tante esistenze continuerà a rendere vive le stanze di Casa Noha e le sue pareti di pietra continueranno a rievocare i racconti lontani di cui sono custodi. Una narrazione appassionante valorizzata dall'accurato lavoro di un team di venti specialisti, con il coordinamento scientifico di Rosalba Demetrio, che si è confrontato con la complessità del territorio da diverse prospettive: dall'architettura alla storia dell'arte, dall'archeologia alla storia del cinema. Un materiale documentario inedito e di grande valore scientifico il cui obiettivo principale non è la semplice promozione turistica ma far riaffiorare la memoria di una città quasi imprigionata nel tufo in cui è scavata.

 

Un'App per vedere l'invisibile

Un viaggio nel passato che continua per i vicoli della città grazie all'App Matera invisibile. Sulle tracce di una città straordinaria, a cura di Antonio Nicoletti, scaricabile gratuitamente e disponibile per iOS e Android. Cinque gli itinerari narrativi proposti che attraverso testimonianze d'autore svelano il cuore nascosto di Matera descrivendola attraverso i cinque elementi che la costituiscono: l'acqua, la pietra, la luce, il tempo e lo spirito.

 

In punta di piedi

“Si difende ciò che si ama e si ama ciò che si conosce”: questo il principio guida che da sempre ha ispirato l'operato del FAI che attraverso Casa Noha intende favorire un turismo consapevole e rispettoso della delicatezza e della fragilità di questa città unica, che non trasformi Matera in una ‘città-presepe' ma che sia disposto ad adeguarsi alle esigenze del territorio dedicando tempo e attenzione alla scoperta della sua lunga e frastagliata storia.

Il FAI rivolge un grazie particolare a Fondazione Telecom Italia per aver sostenuto e finanziato il progetto culturale di Casa Noha, selezionato tra i 300 pervenuti nell'ambito del bando “Beni Culturali Invisibili” (2011). Si ringraziano inoltre Italcementi e “I 200 del FAI” per l'importante contributo al restauro di Casa Noha. Un sentito ringraziamento a Lella Costa e Fabrizio Gifuni per aver collaborato gratuitamente alla realizzazione del progetto “I Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera”.

 

La Biblioteca Giona, Presidìo del libro Noha-Galatina, in occasione del mese della memoria 2018, organizza una rassegna di eventi aperta alle famiglie e al territorio.

Il programma prevede una serie di  iniziative strutturate in vari linguaggi: letture drammatizzate tratte da testi scelti a cura dell'Associazione culturale "L'Officina delle Parole"; visione di film e riflessione ragionata sulle problematiche emerse;  laboratori di lettura collegati con attività creative, incontro con Sofia Schito, autrice del libro "La B capovolta" adottato dalle classi terze della scuola secondaria di primo grado, attività di approfondimento ed analisi della storia di Anna Frank attraverso la lettura del suo diario.

Referente Presidio del Libro - Biblioteca Giona - Noha/Galatina

Dott.ssa Eleonora LONGO

 

Il 10 dicembre ricorre la Giornata mondiale dei Diritti Umani. La storia di questa ricorrenza è strettamente legata con quella di un evento fondamentale della storia mondiale, ovvero la proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani avvenuta il 10 dicembre del 1948. 

“I diritti umani iniziano nei piccoli luoghi, vicino a casa, così vicini e così piccoli che non possono essere visti su nessuna mappa del mondo. A meno che questi diritti non abbiano significato lì, hanno poco significato ovunque”, disse Eleanor Roosevelt quando per prima provò a spiegare l’importanza di un’azione concreta che ponesse al centro la libertà e la dignità di ogni essere umano e dello sforzo che ognuno, anche nel suo piccolo, può fare per attuare un cambiamento davvero radicale.

Per questo ogni 10 dicembre torniamo a ricordare che ogni uomo, senza distinzione alcuna, dovrebbe nascere libero ed uguale ad ogni altro. E non soltanto sulla carta.

Il Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina, in collaborazione con il Circolo culturale Athena di Galatina e l’Associazione culturale Apsec di Lecce, celebrano la Giornata Mondiale dei Diritti Umani con un Concerto che si terrà Domenica 12 Dicembre alle ore 18.00 presso il Teatro Cavallino Bianco di Galatina, con la partecipazione del Musicista Compositore Santino Spinelli in arte Alexian, ed il suo gruppo.

Santino Spinelli è un Rom italiano, nato a Pietrasanta (LU) e residente a Lanciano in Abruzzo. Musicista, compositore, cantautore, è ambasciatore dell’arte e della cultura Romanì nel mondo; ha fondato” l’Orchestra europea per la Pace” elevando la musica folklorica romanì a livello sinfonico; con il suo Alexian group ha tenuto concerti per tre papi, Papa Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. La sua poesia “Auschwitz” orna a Berlino il monumento eretto nei pressi del Bundestag dedicato alla memoria del genocidio di Sinti e Rom durante il nazismo. Nel 2020 il Presidente Mattarella gli ha conferito l’Onorificenza di Commendatore dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”.

Salvatore Coluccia
Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina

 

 
Di Redazione (del 03/01/2022 @ 20:39:19, in Comunicato Stampa, linkato 590 volte)

Vi sono iniziative che molto spesso vengono poco pubblicizzate, con lo scopo di limitare la partecipazione o perché le sue finalità sono lontane dai propri orientamenti politici, sociali e culturali, e le stesse modalità e i termini di adesione al progetto la sanno lunga. II “Treno della Memoria” è una di queste: iniziativa organizzata ogni anno dall’omonima associazione in Polonia, nei luoghi dove si consumò l’immane genocidio di milioni di ebrei e di diversi (comunisti, rom, gay, disabili, ecc.). Un’associazione culturale nata nel 2005, e che in  questi 15 anni di attività ha coinvolto oltre 60.000 giovani, e non solo. Il percorso educativo prosegue lungo tutta la durata del viaggio e nei mesi successivi al rientro in Italia, in cui vengono proposte, organizzate e realizzate attività di riproposizione dell’esperienza vissuta rivolta alla comunità.

Come si legge nel programma proposto dagli organizzatori: “Il Treno della Memoria” è innanzitutto un percorso educativo e culturale. Da sempre un'esperienza collettiva unica, un viaggio “zaino in spalle”. Non è una semplice gita scolastica, bensì un circuito di cittadinanza attiva in cui i/le giovani partecipanti, negli anni, diventano prima animatori e animatrici e poi, alle volte, organizzatori ed organizzatrici; in una catena di trasmissione dell'impegno. È un progetto di educazione informale e “alla pari” che sviluppa una strategia educativa volta ad attivare un processo naturale di trasmissione orizzontale di conoscenze, esperienze ed emozioni svolto in un’ottica di cooperazione, rispetto reciproco e solidarietà.” Dopo questo viaggio, dopo avere impresso nella memoria le drammatiche immagini dell’eliminazione sistematica di milioni di esseri umani, dopo avere visitato i campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau, come si può leggere nelle testimonianze di tante ragazze e ragazzi, nulla è più come prima.

Il viaggio si svolge in treno, per la durata di circa due giorni, con destinazione Cracovia, e prosegue, nei giorni successivi, con visite guidate della stessa Città, del Ghetto ebraico, del Museo della Fabbrica di Schindler e dei Campi di sterminio di Auschwitz e di Birkenau, per complessivi 9 giorni.

Anche il comune di Galatina ad aderito ad uno dei viaggi organizzati per il 2022. Con avviso pubblico del 29.12.2021 ha stabilito le modalità di partecipazione, riservate soltanto a tre concorrenti: un numero così esiguo, che poteva essere incrementato e che non avrebbe certamente comportato gravi danni alle casse del Comune, se si pensa che la somma che varrà impiegata è di 600 euro, quale contributo messo a disposizione (200 euro per partecipante).

Ma tant’è. Questi i requisiti: il viaggio è riservato a giovani di età compresa tra i 18 ed i 30 anni, residenti a Galatina, disponibili a progettare, realizzare e presentare al Comune un reportage sull'esperienza vissuta; il costo complessivo è di € 380,00, di cui € 200,00 a carico del Comune e € 180,00 a carico dei selezionati, da versare direttamente all’Associazione; le ulteriori modalità possono essere recuperate, scaricando dalla pagina web del  Comune di  Galatina l’avviso; la domanda va presentata al Servizio Protocollo entro lunedì 10 gennaio 2022: con consegna a mano all’Ufficio Protocollo Generale del Comune o attraverso la  trasmissione a mezzo posta elettronica certificata, all’indirizzo, protocollo@cert.comune.galatina.le.it.

Galatina 02 gennaio 2022

Ninì De Prezzo

 
Di Redazione (del 12/05/2017 @ 20:38:46, in Comunicato Stampa, linkato 1547 volte)

Torna anche in questo secondo fine settimana di maggio l’appuntamento con la rassegna di eventi nel Centro Storico “GalatinArte”. Si comincia nella tarda mattinata di sabato 13 maggio con la Ristorazione di qualità per proseguire poi nella serata con il Tango in strada. Domenica 14 spazio alla creatività musicale. Protagonisti saranno lo chef Mario Percuoco, l’Associazione Tracce di Tango e gli alunni dell’I.I.S.S.  “Falcone e Borsellino” di Galatina,

Di seguito i dettagli degli incontri.

Sabato 13 Maggio: Cooking class e Milonga loca

PIAZZA ORSINI
ore 12.00 Cooking class a cura di Mario Percuoco

Nomen omen, dicevano i latini, ovvero nel nome il destino. Non sarebbe potuto essere diversamente per lo chef Mario Percuoco che, oltre al nome, ha nel dna la passione, il talento e le esperienze di una famiglia dedita da quattro generazioni alla ristorazione.

Creatività, energia contagiosa, visione non convenzionale e soprattutto un grande amore per l’Italia, lo hanno spinto a dare vita al  Ristorante Percuoco a Santa Caterina, nella città di Galatina.

La famiglia Percuoco lasciò Napoli nel secolo scorso, alla ricerca di miglior fortuna nell’altro capo del mondo: l’Australia, precisamente Sidney, dove diventano ambasciatori nella ristorazione della cucina italiana.

PIAZZA ORSINI
ore 21.30 “Milonga loca” a cura di Tracce di tango

Tango in strada con l’Associazione Tracce di Tango. Tutti i ballerini e gli appassionati sono inviati a partecipare a questa Milonga loca.

TraccediTango è un’associazione di promozione sociale che opera nel campo culturale, con il proposito di diffondere il Tango Argentino nonché la cultura latino e centroamericana in tutte le sue forme ed espressioni.

Organizza corsi stabili di tango, milonga, tango vals e, nel corso dell’anno, stage e seminari ed eventi con importanti maestri e artisti del panorama internazionale.

 TraccediTango svolge le sue attività sotto la guida e la direzione artistica di Dario Sacco e Alessandra Durante, coppia affiatata che balla e lavora insieme ormai da anni.

Dario e Alessandra hanno studiato in Italia e a Buenos Aires con i migliori maestri e ballerini, il loro lavoro nel tango ha seguito e segue un percorso di ricerca instancabile con lo scopo di sviluppare tecnica e stile. Il loro metodo di insegnamento è stato affinato nel tempo e permette di adattarsi alle diverse esigenze di chi si avvicina al tango. L’attenzione è rivolta soprattutto a conoscere la musica, il movimento e la connessione tra uomo e

donna dove l’abbraccio è protagonista, tenendo sempre in conto che il tango non è solo una serie di passi e sequenze da guardare e riprodurre.

Domenica 14 Maggio: Eco band

PIAZZA CAVOTI
ore 18.30 - Gruppo musicale “Eco band” a cura dell’I.I.S.S. “Falcone e Borsellino”

L’Eco-Band   “ I GOT A RHYTHM ” nasce tra gli alunni dell’I.I.S.S.  “Falcone e Borsellino” di Galatina, guidati dal prof. Marra, per dare spazio alla creatività musicale e  alla fantasia nell’ideare e realizzare nuovi  STRUMENTI  partendo da oggetti o materiali concepiti  per altre destinazioni ed usi. Questa particolare caratteristica ha indirizzato il sound della band; la percussione ed il ritmo sono la cifra portante della formazione . L’idea che la musica sia fondamentalmente ritmo e che anche la nostra vita quotidiana ne sia pervasa è il suo manifesto ideologico.

“Tutto è ritmo nella vita” recita il primo verso del brano realizzato nel breve passo vocale iniziale, la cui melodia è tratta dal noto brano di George Gershwin “ I GOT A RHYTHM” da cui il nome alla band per sottolineare ulteriormente  la sua natura e quella della sua musica.

Il brano inizia con l’esposizione di questo tema sottolineato da un accompagnamento ritmico discreto, ma ben presto le percussioni prendono il sopravvento sviluppandosi su tracce predisposte in partitura su uno stile prettamente occidentale. Dopo uno stop improvviso prende avvio una parte centrale che si rifà esplicitamente a ritmi tipici della musica africana, seguita da un rap con percussioni ancora una volta in secondo piano, il cui testo ripropone l’idea positiva di una musica e di un ritmo che, per citare, “ … Reggae più dello spinello … ”.

Una fase totalmente improvvisata prelude  ad una chiusa energica e spettacolare.

 

Il progetto è condotto nella responsabilità del CTO (Chief Technology Officer) Ing. Stefano Ciccotti tramite il laboratorio nuove tecnologie 8K - responsabile Domenico Lascala. 

Le riprese porteranno una ricaduta in termini di know-how e gestione interna creando prodotti che verranno utilizzati ad esempio sul canale satellitare, in streaming e negli altri canali tradizionali RAI.

L'iniziativa realizzata in collaborazione con la consociata di San Marino RTV e l'Aeronautica Militare permette di lavorare sul binario della eccellenza tecnica e culturale:  la scuola di volo, la tecnologia RAI e le bellezze artistiche culturali di Galatina.

La presenza dell'Aeroporto "Fortunato Cesari", con l'attività della scuola volo del "61^ Stormo"  - sintesi di eccellenza tecnica di livello mondiale, permette un confronto di altissimo livello  con la tecnologia della televisione italiana e possibilità di ripresa straordinarie, a cui si associa la bellezza del patrimonio storico architettonico della Città. Oltre che riprese al ciclo pittorico della Basilica di Santa Caterina ed alla sua splendida facciata, anche altri luoghi e scorci della Città hanno avuto la dovuta attenzione.

Al Sindaco Marcello Amante ed al Colonnello Alberto Surace, Comandante del 61^Stormo,  è stato chiesto di raccontare Il sistema di relazione tra la comunità dell'aeroporto e Galatina, a ribadire il legame storico che lega l'Arma Aeronautica alla Città.

Non abbiamo alcuna data di programmazione del lavoro che si sta compiendo in questi giorni, e daremo opportuna comunicazione sulla stessa, ma in ogni caso la messa in onda dovrà necessariamente adattarsi agli standard tecnologi correnti, in attesa che il sistema 8k sia fruibile.

E' importante per la Città aver rafforzato una collaborazione di così alto profilo con l'obiettivo preciso di valorizzare il territorio.  La disponibilità, l'accoglienza e la bellezza che Galatina offre, se messe "a sistema", sono uniche per chiunque.

Nico Mauro

 
Di Michele Scalese (del 05/03/2018 @ 20:37:29, in Comunicato Stampa, linkato 1747 volte)

“È possibile rendere il giovane capace di scegliere, e prepararlo ad essere un conquistatore della libertà: educare alla rottura significa allora soltanto educare a effettuare le scelte, non fornire le scelte già fatte.”
 

Con queste parole Giuseppe Lazzati(1909 – 1986), educava il giovane – ma anche l’adulto del tempo (non di meno lo avrebbe fatto anche per gli uomini dei nostri giorni, che antepongono il benessere del proprio Io e la moralità personale, al senso di appartenenza ad una comunità sociale caratterizzata da regole per il benessere collettivo e la costruzione di legami), a compiere scelte finalizzate alla cura, alla tutela e al graduale processo di costruzione del bene comune. Lazzati conosceva bene il territorio tanto da scegliere in prima persona di partecipare all’opera di ricostruzione della vita civile nel Paese del secondo dopoguerra.

A riguardo è proprio uno dei lavori di questo grande politico e intellettuale del Novecento, militante in Azione Cattolica, a dare il titolo al XXXVIIIo Convegno Bachelet tenutosi a Roma il 9 e 10 Febbraio presso la Domus Mariae, al quale ho avuto l’onore di partecipare come membro d’èquipe diocesana del Settore Giovani di AC e come giovane tra i giovani che vive quotidianamente il territorio e nel territorio, un giovane che vuole essere il protagonista delle dinamiche dei suoi spazi per la cura del bene comune. Con me avevo Sabrina Esposito, Incaricata Regionale del Settore Giovani per la Puglia ed insieme abbiamo affrontato questa bella esperienza di formazione.

Il Convegno “Azione Cattolica e azione politica. (cfr. G. Lazzati, Cronache Sociali – Art.20) Centocinquant’anni di impegno per il Paese” è stato promosso dalla Presidenza Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana e dall’Istituto “Vittorio Bachelet” in collaborazione con l’Istituto Paolo VI. Giunto ormai alla trentottesima edizione, quest’anno si colloca all’interno delle iniziative a ricordo dei 150 anni dalla nascita dell’Azione Cattolica Italiana.

Diversi autorevoli relatori si sono susseguiti nell’arco di questi due giorni, a cominciare da Matteo Truffelli – Presidente dell’Azione Cattolica Italiana, Paolo Trionfini – Direttore dell’Istituto Paolo VI, Marta Margotti – Università di Torino, Raffaele Cananzi – Presidente dell’Istituto Scientifico dell’Isacem, Gian Candido De Martin – Presidente del Consiglio Scientifico dell’Istituto Vittorio Bachelet, Giuseppe Elia - Presidente nazionale del Movimento Ecclesiale di Impegno culturale, Paolo Nepi – Università “Roma Tre”, Marco Ivaldo – Università “Federico II”, Beatrice Draghetti - Presidente dell’Ente di formazione “Fondazione Opera Madonna del Lavoro”, che dell’AC ne hanno delineato una consecutio temporale a partire dal non expedit, con cui Pio IX considerava inaccettabile per i cattolici italiani partecipare alle elezioni politiche del Regno d'Italia, al postfascismo; dal Concilio Ecumenico Vaticano II all’avvento della Democrazia Cristiana, fino ad arrivare alla partecipazione cattolica dei nostri giorni. Una storia dunque che si pone lungo un continuum di centocinquant’anni, resa gloriosa dall’attivismo di uomini e donne che con il loro instancabile lavoro si sono spesi per l’Italia, si sono impegnati nel sociale portando come vessillo lo stile di AC nel territorio. Siamo stati resi partecipi delle scelte culturali e pedagogiche della nostra Associazione nel panorama di crescita democratica. Scelte che si sviluppano nel percorso di partecipazione dei laici propostoci da Papa Francesco nella politica del servizio – “fate politica con la P maiuscola”. Una politica che aveva e che deve necessariamente avere a cuore la vita delle persone, una bella politica che risponde alle domande poste dal contesto storico in cui opera attraverso la ricerca continua di dialogo[1], una politica simbiotica al servizio di carità incarnata nella fede, che spinge all’azione concreta sancita dall’Apostolicam Actuositatem che, riconoscendo l'importanza del laicato all'interno della Chiesa, tratta la vocazione dei laici come adempimento alla missione di evangelizzazione. È possibile allora costituire una nuova azione politica costruendo dei processi di cambiamento. Ciò che vorremmo trasmettere è la possibilità di dare il nostro contributo formando alla passione per il bene comune con la consapevolezza che il credente deve sentirsi responsabile del luogo in cui vive, cogliendo a pieno la realtà del tempo fatta di bisogni ma principalmente di risorse. Abbiamo bisogno di persone che creino alleanze, che siano capaci di mettere insieme il tessuto sociale con generosa passione. Ciò mi richiama alla mente il pensiero aristotelico dell’uomo inteso come “animale sociale” che tende a costituirsi e ad esprimere il proprio essere in una società partecipativa. Abbiamo bisogno di buoni cittadini che formulino proposte buone per la vita del Paese, che mirino a due specifiche priorità: l’integrazione dei poveri e la costruzione della Pace[2]. Abbiamo bisogno infine di compiere delle scelte di fondo mirate, di starci dentro…con coraggio!

Michele Scalese
Presidente Parrocchiale A.C.I.
Membro d’équipe diocesana del Settore Giovani AC

 

 

[1] Matteo Truffelli, relazione “Una politica con la P maiuscola”.

[2] Ibidem

 

Razionale sulla rassegna

Tipo di iniziativa:  rassegna culturale;

Denominazione dell’iniziativa: “Pragmatica - Piccolo Festival della buona politica”.

Modalità di svolgimento dell’iniziativa: Durante l’iniziativa saranno presentati due libri di tematica politica e sociale. Il tutto sarà organizzato in tre slot da 45min circa ciascuno.

Data di svolgimento: 11 febbraio 2023.

Orario di svolgimento: Dalle ore 17:00 alle ore 21:00.

Sede di svolgimento: Cantine Fiorentino – Via Guidano 18, Galatina.

Altre informazioni: L’evento è patrocinato dal Comune di Galatina.

 

Programma della rassegna

Ore 17:00  Registrazioni e accrediti

Ore 17:30  Apertura dei lavori – Saluti Istituzionali.

Alla maratona di presentazione dei libri e dibattiti parteciperanno:

  • Maurizio Pallante (autore – saggista) che presenta “L’imbroglio dello sviluppo sostenibile”;
  • Marco Follini (autore – ex Vice Presidente del Consiglio dei Ministri) che presenta Via Savoia. Il labirinto di Aldo Moro ”;
  • Riccardo Illy (autore – Imprenditore, già Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, già parlamentare) che presenta  “L’arte dei prodotti eccellenti”.

Il festival sarà moderato dagli organizzatori: Vittorio Aldo Cioffi, Edoardo Mauro, Alessandro Martines, Silvia Ingusci.

Dichiarazione degli organizzatori

"Siamo davvero contenti che questi tre ospiti di fama nazionale e internazionale abbiano deciso di accettare il nostro invito. È sempre bello poter ospitare personalità che possono aiutarci a proporre in città un dialogo di ampio respiro. In fin dei conti, l’obiettivo di questo festival è sempre stato questo: cercare di costruire un network, dei legami, delle relazioni che  contribuiscano allo sviluppo culturale del territorio. Ringraziamo, poi, tutti i nostri partner, il Comune di Galatina per il patrocinio e gli amici che ci hanno aiutato a progettare questa edizione che riteniamo importante non solo per Galatina ma anche per noi giovani organizzatori".

Staff Pragmatica Festival

 
Di Antonio Mellone (del 28/02/2014 @ 20:34:07, in Compostaggio, linkato 3423 volte)

Non ci si può mai rilassare un attimo in questo paese.

Guardate che io avrei altro per la testa, come, per dire, i miei libri, le ricerche econometriche, il cinema, i concerti ed il teatro, e poi anche il racconto tratto da storie vere – la cui redazione ho dovuto più volte interrompere - sul tema dei miei matrimoni (matrimoni, dico, non prigioni, come quelle immortalate da Silvio Pellico – anche se a volte le due cose pare coincidano  – né tantomeno i matrimoni di quell’altro Silvio, il delinquente più votato dagli italiani, cioè Silvio pelvico). Matrimoni, dicevo, nei quali mi son cimentato in diversi ruoli, dall’invitato al paggetto, dal chierichetto al testimone, dall’organista all’aiuto-fotografo, e via di seguito, ma mai (ancora) in quello del marito.

 
*
 

Dunque mi piacerebbe essere in tutt’altre faccende affaccendato. Invece, purtroppo, mi tocca di leggere di qua e di là interventi vergati da alcuni miei rappresentanti politici occupanti poltrone a palazzo Orsini, i quali son riusciti, in men che non si dica, e nonostante i buoni propositi sbandierati nel corso delle loro campagne elettorali, a superare, quanto a danni, gli Unni e gli Ostrogoti messi assieme.

*

La Roberta se n’è uscita ultimamente pure con la storia del mega-impianto di riciclo rifiuti, candidando ufficialmente Galatina ed il suo territorio quale centro di gravità permanente di “un impianto di compostaggio integrato, che comprenda cioè sia la fase anaerobica [o analerobica, ndr.] che quella aerobica”. “L'impianto – sempre a detta della vice-sindachessa - avrà una portata di circa 30.000 tonnellate di rifiuti organici [dovrebbe essere all’anno, ndr.] a servizio di tutta l'area centrale della Provincia di Lecce”.

E’ chiaro? L’assessora e il suo sindaco, pensando di unire l’umido al dilettevole, forse in nome della democrazia partecipata (Roberta, do you remember?), o di una politica di sinistra (o meglio sinistrata) hanno deciso di candidare “ufficialmente” il territorio di Galatina e dintorni a luogo ideale per chiudere, secondo le loro menti eccelse, questo benedetto ciclo dei rifiuti.

Con codesti comunicati pensano di trasmettere un rassicurante senso di compatibilità e armonia ambientale pensando che i cittadini si facciano abbindolare come tanti allocchi. Oddio, in molti casi vanno sul sicuro, colpiscono e affondano eccome, visto il livello culturale in cui versa l’abitante medio di Galatina, la bella addormentata nel fosco.

*

Ma cerchiamo di ragionare un po’ con i numeri.

30.000 tonnellate all’anno di rifiuti solidi organici significherebbe che i circa 28.000 cittadini di Galatina e frazioni dovrebbero produrre pro-capite più di una tonnellata annua (non stiamo parlando di 100 ma di 1.000 chilogrammi a persona), e badate bene, non di rifiuti, ma della sola frazione umida di questi rifiuti (come bucce di banane, mele, patate, cipolle, scarti vegetali dell’attività agricola, culinaria et similia), cioè quasi 2,8 chilogrammi al giorno di quella roba lì.

Nemmeno il più grande ghiottone e sprecone della storia di tutti i tempi ha mai prodotto 2,8 kg giornalieri di resti, avanzi, rimasugli organici predigestione (cifra, invero, non raggiungibile neanche se agli scarti predigestione sommassimo le deiezioni post-digestione).  

Mi direte: ma non siamo solo noi; se li convinciamo, ci sono anche i 5.500 abitanti di Soleto, e poi i 4.000 di Sogliano, ed i quasi 6.000 di Corigliano, ed i 9.000 di Cutrofiano, e giacché anche i 15.000 di Galatone ed i 31.000 di Nardò, eccetera eccetera.

Certo, allarghiamo pure il raggio d’azione. Ma i conti non tornano ugualmente.

Se ognuno di noi, poniamo, producesse in media 200 grammi al giorno di umido da utilizzare per il compostaggio (non ditemi che siete così sciuponi da produrne di più) al fine di raggiungere le 30.000 tonnellate annue (tren-ta-mi-la-ton-nel-la-te), cioè 82 tonnellate al giorno di rifiuti da compostare, avremmo bisogno di un bacino d’utenza di oltre 410.000 abitanti.

Ora mi domando e dico: nell’eventualità non dovessimo farcela da soli a produrre tutta questa spazzatura [sic], da dove arriverebbe la quota restante di rifiuti per il trattamento? Chi la controllerebbe? Cosa conterrebbe? E poi ancora: di che dimensioni dovrebbe essere questa struttura integrata per accogliere ottantadue tonnellate quotidiane di spazzatura umida? E quanti camion dovrebbero arrivare e ripartire quotidianamente da e per Galatina per scaricare in questo benedetto impianto 82 tonnellate giornaliere di frazione umida di rifiuti?

*

Mille altri dubbi, perplessità, domande (che ovviamente non troveranno mai risposta da parte di questi Renzi de noantri), mi passano ora per la mente. Ma ne parlerò nelle prossime puntate (tra qualche giorno) sempre su questi schermi.

*

Sicché i miei matrimoni continueranno ad attendere il loro turno.

Pazienza: questo ed altro, per non andare a finire in un mega-impianto di compostaggio. Anzi per evitare di esser preso in ostaggio.

Antonio Mellone

 
Di Andrea Coccioli (del 07/09/2016 @ 20:33:57, in Comunicato Stampa, linkato 1515 volte)

L’Associazione culturale City Telling di Galatina promuove e organizza “Confronti d’autore”, penultimo incontro di Note a Margine, la mini rassegna estiva, giunta alla seconda edizione, con l’obiettivo di raccontare attraverso i diversi linguaggi artistici le periferie dell’umano.

L’evento si svolgerà venerdì 9 settembre, alle ore 21, presso PART-produzioni artistiche via Cafaro 2 a Galatina (all’interno del Palazzo della Cultura “Z. Rizzelli”).

Ospiti dell’incontro saranno Francesca MALERBA, autrice del libro "Salento Rock Andati via senza salutare" edito da Kurumuny e Davide POTENTE, autore di “Qualcosa da Perdere” edito da ExCogita.

I due giovani autori daranno voce alle storie e metteranno a confronto le due generazioni descritte all’interno dei propri libri: quella degli anni 70/80 che è “andata via senza salutare” abbandonando radici, affetti e sogni nella Galatina dilaniata dalla diffusione dell’eroina negli anni ottanta, e quella della generazione X, ben descritta da Potente, quella dei neolaureati classe 1980/90 che “non fanno la differenza, ma al massimo la differenziata”.

La serata sarà accompagnata dalla voce e dai suoni di Leonardo SERRONE, in arte il SER, giovane cantautore leccese del gruppo emergente “Massime Frequenze”.

 

Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Associazione City Telling attraverso la pagina fb Note a Margine 2016.

Stay tuned!

Area comunicazione

a cura dell’Associazione City Telling

 
Di Redazione (del 09/04/2015 @ 20:31:30, in Comunicato Stampa, linkato 2295 volte)
Venerdì 10 aprile 2015 alle ore 11:30 presso il Palazzo Municipale – Sala del Sindaco, si svolgera la conferenza stampa, interverranno:
Alberto Russi - Assessore al turismo Città di Galatina.
Dino Bandello - Associazione Città Nostra.
Nicola Baglivi - Associazione Amica.

La manifestazione si svolgera il 12 aprile 2015 alle ore 10:00/13:00 – 16:00/24:00 nel Centro storico di Galatina

Dopo il successo del 2013 si ripropone quest’anno la seconda edizione dell’evento “Dolce Città Nostra”, una manifestazione che riscopre ed evidenzia la grande tradizione dolciaria galatinese per le strade del centro storico.

Una grande tradizione che esplode già nel 1745 nella bottega pasticciera della famiglia Ascalone con il pasticciotto, un dolce tipico, composto da pasta frolla farcita di crema pasticcera e cotto in forno.

Il pasticciotto una grande tipicità che non rimane sola grazie a tanti altri prodotti dolciari che fanno grande la città come l'Africano, la Mafalda, il Mustacciolo, la Pasta di Mandorla, e tanto ancora. 

Galatina una città che annovera tanto della tradizione dociaria ma anche enogastronomica (Città del Vino, prodotti tipici della terra come la cicoria, la patata, prodotti da forno come lu squaiatu, ecc.) non poteva non puntare su un evento che la rappresentasse e che possa creare interesse sul territorio.

L’obiettivo della manifestazione è di rivivere l’atmosfera di un tempo ormai passato, degustando e promuovendo i prodotti dolciari e i piatti tipici della tradizione enogastronomica salentina e galatinese, nello scenario del centro storico accompagnati da spettacoli musicali e teatrali.

La manifestazione si terrà domenica 12 aprile 2015 a partire dalla mattina in occasione della giornata "La Penisola del Tesoro" del Touring Club che ha scelto Galatina insieme ad una serie di comuni italiani per ospitare i propri associati.

Un appuntamento che prevede diversi itinerari guidati nel corso della giornata del 12 aprile che toccheranno anche interessanti palazzi nobiliari dalle belle architetture barocche e, soprattutto, la chiesa di S. Maria della Misericordia o dei Battenti, dal prezioso portale in pietra leccese e fresca di restauro.

In occasione della manifestazione, l'Associazione culturale AMiCA in collaborazione con il Comune di Galatina presenta l'applicazione per smartphone Galatina Amica, prima tappa del progetto Città Amica, network di strumenti innovativi per la visita delle città.
Durante la manifestazione saranno distribuite le mappe realizzate per l'occasione dall'Associazione AMiCA.

 

L’evento è promosso dall’assessorato al turismo della città di Galatina.

 

Si è tenuta lunedì 25 Marzo a Soleto la presentazione della XX stagione concertistica internazionale dei Concerti del Chiostro alla quale ho partecipato con piacere, senza nascondere allo stesso tempo un po’ di amarezza.

Esprimo il mio più sincero apprezzamento per il lavoro degli organizzatori e del direttore artistico Luigi Fracasso che, nonostante le difficoltà e nonostante gli avvicendamenti delle varie Amministrazioni, seppur di colore politico differente, sono sempre riusciti a dare continuità a questo prestigioso evento.

Negli anni i Concerti del Chiostro grazie alla loro qualità culturale e musicale sono cresciuti e si sono affermati a livello locale e nazionale, contribuendo a promuovere e pubblicizzare Galatina e le sue eccellenze artistiche.

Subentra l’amarezza invece nel vedere che questo nostro fiore all’occhiello quest’anno si sposterà a Soleto che, avendo un’Amministrazione ed un Sindaco all’altezza, è stata abile ad ospitare questo importante evento cogliendo al volo l’occasione fornita dalla miopia dell’Amministrazione Amante.

D’altronde ciascuno ha il governo che si merita e se a Soleto possono essere soddisfatti dei risultati ottenuti dalla propria Amministrazione, a Galatina invece a causa dell’ostinatezza politica del Sindaco e della sua maggioranza continuiamo a subire umiliazioni e mortificazioni.

Dispiace constatare che proprio questa partigiana ostinatezza sta facendo regredire sempre di più una città come la nostra in cui i soldi, i sussidi ed i contributi si trovano per chiunque, meglio se vicino al proprio orticello, mentre a chi da anni promuove con risultati evidenti il territorio viene chiusa la porta.

Ci auguriamo che per il prossimo anno il Sindaco, insieme alle parti interessate, possa trovare il modo per riportare i Concerti del Chiostro a Galatina. Sarebbe bello a tal proposito che questa manifestazione concertistica possa abbracciare e coinvolgere più territori fissando a Galatina l’evento finale.

Noi siamo disponibili a dare il nostro contributo politico per cercare di trovare una soluzione che esalti l’evento valorizzando e promuovendo al contempo la nostra città.

 

Giuseppe Spoti

Consigliere comunale – Partito Socialista

 

Questa slide è una parte del retro della nostra cartina di Noha. Le cartine in genere sono fatte per indicare i luoghi più importanti, quelli di interesse artistico, storico e culturale di un luogo. Ma nella nostra cartina noi abbiamo voluto indicare anche l’altra faccia della medaglia. La faccia del nostro modello di cosiddetto sviluppo. Un modello che parla da solo. Date voi stessi un’occhiata.  

E’ una guerra che rischiamo di perdere. Ma si tratta di una guerra già persa se non proviamo almeno a far finta di lottare.

Alcuni risultati sono sotto gli occhi di tutti. Altri risultati sono sulle ecografie, sulle lastre dei raggi x, sulle risonanze magnetiche dei nostri amici e conoscenti.

I giornali parlano d’altro. A proposito di ulivi, ci dicono che “stassiccatuttu” (quando il vero “seccatutto” è quello disseminato nelle campagne per decenni). Parlano di emergenza Xylella, quando invece come vedremo la Xylella non è scientificamente dimostrato che sia la ragione del disseccamento degli ulivi. Ce ne parla sempre  Ivano Gioffreda di Spazi Popolari.

L’area centrale del Salento, che è quella che include anche questa terra di Noha, è diventato un cluster di alta percentuale di patologie tumorali. Il cluster è uno spazio determinato in cui si concentra un determinato fenomeno.

Il nostro obiettivo è quello di riuscire a far passare l’informazione a tutti:  donne, giovani, vecchi e bambini, nessuno escluso. Solo con l’informazione  forse ci sarà un minimo di reazione da parte di una popolazione per troppi anni resa schiava da un’informazione che non informa, anestesizza.

 Se non capiamo in quale aberrante meccanismo ci ritroviamo aggrovigliati, non saremo in grado di capire quanto ci uccide il nostro modo di coltivare la terra, di maltrattare la falda acquifera, di riempire l’aria di polveri cancerogene.

Tanto meno riusciremo a capire quanto ci uccide un inceneritore al posto di un cementificio, già di per sé molto pericoloso; quanto sia dannoso un gasdotto, tipo la TAP, che non ha alcuna ragione di esistere, tanto meno economica (se non quella strettamente finanziaria di una multinazionale svizzera e dei suoi sostenitori interessati); quanto una centrale a carbone sarebbe ormai da considerarsi archeologia energetica; quanto una campagna a tappeto sulle nostre teste di pesticidi (vedi il decretino Martina) non serva che ad arricchire i pochi e ammazzare i molti; e infine che una acciaieria fingerà di bonificare e invece raddoppierà la produzione di acciaio e relativi danni alla salute e alla storia, alla bellezza e all’economia di Taranto e dintorni.

Potrei continuare per secoli. Ma mi fermo qua, lasciando le parole a chi meglio di me saprà entrare nel merito di alcuni di questi temi per forza di cose soltanto da me accennati.

Il dr. Sergio Mangia (medico chirurgo) ci ha spiegato meglio come il tutto si ripercuote sulla nostra salute

E il nostro amico Ivano Gioffreda di Spazi Popolari, pioniere ed esperto in agricoltura senza l’uso di fitofarmaci ci  ha invece illustrato il suo percorso di conoscenza e di contrapposizione al disseccamento degli ulivi.

Subito dopo abbiamo avuto il piacere di vedere insieme il documentario “Salviamo Madre Terra” del regista Andrea Pavone.

Anche se queste serate possono sembrare insignificanti in confronto alla gravità in cui ci troviamo, ci auguriamo che siano utili e che altri si uniscano a noi nella diffusione dell’informazione e delle buone pratiche.

M. D’Acquarica

 
Di Redazione (del 25/07/2019 @ 20:27:35, in Comunicato Stampa, linkato 1152 volte)

« “PerChiCrea” , l’iniziativa promossa dal MIBAC (Ministero Beni e Attività Culturali) e gestita da SIAE raccoglie ottimi risultati anche in Puglia » .

Così in una nota i portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera Leonardo Donno e Michele Nitti. L’iniziativa destina il 10% dei compensi per ‘copia privata’ a supporto della creatività e della promozione culturale dei giovani.

« La novità assoluta fortemente voluta dal Governo -spiegano- è stata la decisione di destinare il 50% delle risorse , circa 6 milioni di euro , ad attività di promozione culturale nelle scuole. I progetti ammessi al finanziamento in tutta Italia sono 238, ben 23 nella Puglia dove arrivano 573mila euro. Un ottimo risultato per aiutare e sostenere i nostri ragazzi a sviluppare i loro talenti e le loro competenze » .

Ecco i gli istituti scolastici finanziati in Puglia:

  • Per il settore “Arti visive, performative e multimediali”: Marconi-Hack di Bari e Don Tonino Bello di Tricase.

  • Per il settore “Cinema”: Moro-Falcone di Adelfia,Ciardo-Pellegrino di Lecce, Cosmai di Bisceglie, Japigia 1-Verga di Bari, Veglie Polo 1, Michele Dell’Aquila di San Ferdinando di Puglia, Salvemini di Fasano
  • Per il settore “Danza”: Ciardo-Pellegrino di Lecce, Catalano-Moscati di Foggia, Palmieri di Lecce
  • Per il settore “Libro e Lettura”: Vito De Blasi di Gagliano del Capo
  • Per il settore “Musica”: Istituto Comprensivo di Matino, Bodini di Monteroni di Lecce, Moro-Falcone di Adelfia, Magistrato Giovanni Falcone di Copertino, Polo 3 di Galatina, Stampacchia diTricase, Verdi-Cafaro di Andria, Antonazzo di Corsano
  • Per il settore “Teatro”: Cassandro-Fermi-Nervi di Barletta, Amedeo d’Aosta di Bari.

M5S

 

 
Di Redazione (del 09/01/2014 @ 20:25:49, in Un'altra chiesa, linkato 2449 volte)

Si torna a parlare di unioni civili. È uno dei punti dolenti della destra italiana, della sinistra che non si decide mai e di una Chiesa che non ne vuole proprio sapere, nonostante la ventata di novità bergogliana.

Che cosa sono le unioni civili? “Si definiscono unioni civili tutte quelle forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all’istituto giuridico del matrimonio, o che sono impossibilitate a contrarlo, alle quali gli ordinamenti giuridici abbiano dato rilevanza o alle quali abbiano riconosciuto uno status giuridico”. Si chiamano anche coppie di fatto, siano eterosessuali o omosessuali.

In attesa che finalmente anche lo Stato italiano riconosca anche alle coppie di fatto i diritti civili fondamentali, attualmente riconosciuti solo alle coppie unite in matrimonio, sono da lodare e da imitare quei Comuni che hanno introdotto il Registro delle Unioni Civili, così da permettere alle coppie di fatto che si registrano di accedere almeno ad alcuni diritti di pertinenza del Comune, con l’intento di superare situazioni di discriminazione e favorirne l’integrazione nel contesto sociale, culturale e economico del territorio. Le tematiche entro le quali gli interventi sono da considerarsi prioritari sono: la casa, la sanità e i servizi sociali, le politiche per i giovani, genitori ed anziani, la formazione, la scuola e i servizi educativi, i trasporti. In nessun modo, invece, è possibile assumere lo stesso cognome, adottare bambini, regolare le eredità, insomma sono precluse quelle voci che sono materia regolata solo dal matrimonio.

La mia domanda vuole essere concreta. Quanti Comuni hanno introdotto il Registro delle Unioni Civili? Qui non si tratta di questioni legate a ideologie di partito o di questioni di fede religiosa. Ognuno si tenga pure le proprie convinzioni personali, ma non le imponga ad una società che – è sotto gli occhi di tutti – non è più monolitica sul principio ancora intoccabile: stato, chiesa e famiglia, ma è sempre più pluralista in tutti i sensi e in tutti i campi. Non si possono più chiudere gli occhi. Qui si tratta di convivenza civile, e questa esige che tutti abbiano gli stessi diritti civili. Concedere tali diritti non comporta di per sé lo sfaldamento della società, fondata sulla famiglia tradizionale. Proseguendo invece sulla strada della inflessibilità dei valori cosiddetti cattolici non si farà che dividere ancora i puri dagli impuri, secondo quella concezione della religione farisaica che Cristo stesso aveva combattuto.

Una vera società civile si fonda sui valori umani, tra cui l’amore, il quale non è per nulla una prerogativa della Chiesa cattolica. L’amore è un valore umano, indipendentemente dalla razza, dalla cultura e dalla religione. L’amore in sé è fuori di ogni struttura. Lo Stato non può regolamentare l’amore con dei pregiudizi ideologici, e tanto meno deve farsi condizionare dalla religione. La Chiesa può avere le sue buone ragioni per pensarla in un certo modo, ma lasci almeno allo Stato la libertà di dare a tutti i cittadini la possibilità di vivere, senza negare a nessuno quei diritti che fanno parte della stessa Umanità. Il vero progresso non si costruisce sulla perfezione di un ordine socio-politico regolato da norme oggettive, ma sulla comprensione reciproca, che è fatta di accettazione della molteplicità e della varietà delle differenze.

Quando ero a Monte (Lecco), l’ultimo anno della mia permanenza, avevo sospeso la festa degli Anniversari di Matrimonio, per evitare di creare nella comunità divisioni tra chi era in regola dal punto di vista canonico e i conniventi o i divorziati, e per evitare sofferenze tra coloro che avevano perso il marito o la moglie. Ci rendiamo conto che proprio noi cristiani non facciamo altro che separare i regolari dagli irregolari e i fortunati dagli sfortunati? Oggi anche nei nostri piccoli paesi quanti sono i regolari, e tra questi quanti sono coloro che sono in regola con la propria coscienza? Non entro qui nella spinosa questione dei sacramenti da rifiutare o da concedere ai cristiani irregolari. Altro punto dolente. Altro dilemma che farà capire se veramente papa Francesco è così innovativo come lui sta facendo credere. Come al solito, si troverà al massimo una via di compromesso; e poi si avrà il coraggio di parlare di apertura della Chiesa? La Chiesa è abile nel ritinteggiare opportunisticamente la facciata, ma prima di arrivare a toccare i suoi dogmi e le sue fisime moralistiche ne passerà del tempo. Ma la Chiesa dovrà cedere non dietro pressioni esterne, ma spinta da pressioni interne.

Fino a quando ci saranno pastori ottusi e obbedienti alla gerarchia e fino a quando ci sarà tanto pecorume che li segue (pecorume, tra parentesi, che a parole difende la Chiesa, ma poi in pratica fa i cavoli che vuole!), la Chiesa resterà irremovibile sulle sue posizioni, e la società sarà dilaniata da divisioni tra stato e chiesa, tra cittadini e credenti. 

Nella Chiesa, più che convegni o discussioni, serve una corale disobbedienza, non nel nascondimento tipico del pecorume che ha paura, ma in una testimonianza esplicita di un cristianesimo alla scoperta delle sue radici. A iniziare dai ministri di Cristo. Non si pretende da tutti una ribellione aperta: basterebbero una decina in ogni diocesi!

don Giorgio de Capitani
 

Tre giornate programmate dalla Città di Galatina, Assessorato alla Cultura, con il contributo della Regione Puglia, Assessorato Mediterraneo, Cultura e Turismo, e la collaborazione del Club UNESCO di Galatina, ricche di appuntamenti per promuovere interesse, studio e ricerca intorno all’unicità della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria e del suo ciclo di affreschi.

Il 21, 22 e 23 novembre la Chiesa - per vastità dei suoi cicli pittorici seconda solo alla Basilica di San Francesco d’Assisi - e i suoi affreschi, che da tempo attirano l’attenzione di importanti critici e storici dell’arte, saranno al centro di una serie di azioni il cui obiettivo fondante, nelle intenzioni del Comune di Galatina e del locale Club UNESCO, è promuoverne non solo la conoscenza presso il più vasto pubblico, ma soprattutto promuoverne lo studio, primo passo del complesso iter necessario per ottenere il riconoscimento internazionale UNESCO e la sua iscrizione nella Lista dei Siti Patrimonio dell'Umanità. Non solo, le iniziative previste – mostra, installazione virtuale, lectio magistralis e ricostruzioni storiche – intendono agire a sostegno della prossima creazione di un Centro Studi sulla Basilica di Santa Caterina d'Alessandria presso il Polo Biblio-Museale Comunale.

La manifestazione avrà inizio venerdì 21 novembre alle ore 18:00 con una tavola rotonda presso la Sala “Celestino Contaldo” del Palazzo della Cultura in Piazza Dante Alighieri. L’incontro avrà come oggetto lo studio della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, simbolo della forte presenza della famiglia Orsini nel nostro territorio. Al dibattito, moderato dall'Assessore alla Cultura del Comune di Galatina Prof.ssa Daniela Vantaggiato, partecipano i Proff. Giancarlo Vallone, Benedetto Vetere e Loris Sturlese dell’Università del Salento e il Dr Antonio Cassiano direttore emerito del Museo Provinciale di Lecce . L’appuntamento, che registra la presenza di un’ospite d’onore, la Prof.ssa Maria Paola Azzario, Presidente della FICLU (Federazione Nazionale dei Centri UNESCO) e Membro della Commissione Nazionale UNESCO del Ministero degli Esteri, rappresenta una tappa del progetto di valorizzazione di S. Caterina, elaborato dal Comune di Galatina e sostenuto dalla Regione Puglia, che si è avviato negli ultimi mesi con la collaborazione di altri studiosi, della stessa Basilica e del Club UNESCO di Galatina.Alle ore 20:00 sempre all’interno del Palazzo della Cultura verrà inaugurata "Di cieli e di mondi: tra Medioevo e Rinascimento in Terra d'Otranto", mostra di documenti e libri rari a cura del dott. Luca Carbone, in collaborazione con le dott.sse Beatrice Chezzi ed Elisa Moro e con la partecipazione delle cooperative "Libermedia" e "Le pagine". La mostra si articola su più livelli: come in un viaggio nel tempo, i volumi esposti, incunaboli e cinquecentine di uno dei più ricchi e preziosi repertori di Puglia, si propongono di riesplorare i territori di studio e d'interesse che sono maturati in lunghi secoli, nel Salento ed a Galatina in particolare, grazie alla confluenza di molteplici influenze: ebraiche, greco-bizantine, arabe e latine; da qui anche il titolo della mostra che rimanda alla molteplicità di visioni del cosmo e dell'uomo, che si sono confrontate, scontrate, amalgamate tra medioevo e rinascimento. All'esposizione dei volumi si affiancheranno, grazie alla collaborazione dello spin-off dell'Università del Salento AVR-MED (Augmented Virtual Reality for Medicine), due postazioni in cui viene utilizzato un prototipo sperimentale per sfogliare i volumi pregiati, e digitalizzati, senza usare supporti fisici. Sempre grazie a questa applicazione verranno per la prima volta offerti alla consultazione di un più vasto pubblico anche quaderni e registri dove lo studioso Pietro Cavoti ha raccolto relazioni, corrispondenze, mappature e disegni concernenti la Basilica di Santa Caterina. E poi ancora alcune delle pergamene originali di età orsiniana custodite dal Museo Cavoti, e per la consultazione, uno scaffale degli studi orsiniani e cateriniani sinora prodotti, disponibili nei Fondi della Biblioteca Siciliani, il tutto accompagnato da materiali illustrativi e didascalici; la mostra sarà visitabile fino al 6 dicembre.La seconda giornata del weekend Orsiniano, sabato 22 novembre, si aprirà con Philippe Daverio, insigne storico dell’arte, il quale a partire dalle 17:30 sarà a disposizione nella Sala del Sindaco a Palazzo Orsini per un incontro con giornalisti (è richiesto l’accreditamento), studenti ed addetti ai lavori. A seguire, alle 19:00, il Prof. Daverio terrà all’interno della Basilica, una Lectio Magistralis sulla Basilica di S.Caterina d'Alessandria a Galatina, “una meta leggendaria".

 A seguire, sempre all'interno della chiesa, si potrà fruire dell'installazione "Virtual Reality Experience" conla visita allo spazio Dune Cube del consorzio CETMA di Brindisi, per fare una singolare esperienza della Basilica e dei suoi affreschi; grazie alla collaborazione sinergica tra ingegneri, architetti, informatici, modellatori 3D e professionalità accademiche, come storici ed archeologi, il dispositivo Dune Cube permetterà di fare una esperienza di realtà virtuale in ambito culturale,  grazie a scenari e soggetti 3D ad alto impatto visivo e scientificamente validati.

Il weekend si conclude domenica 23 novembre con i festeggiamenti civili e religiosi: in Piazzetta Orsini, nelle Corti e nelle vie del Centro Storico i cantastorie di “Raccontami Sherazade” reciteranno racconti ed aneddoti del ‘300 e ‘400 galatinese; saranno inoltre disponibili visite guidate presso la Basilica.La manifestazione è patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali , dalla Federazione  Nazionale dei Centri UNESCO (FICLU), e dalla Federazione Europea dei Clubs e Centri UNESCO (FEACU), ed è stata organizzata in collaborazione con l'Università degli Studi del Salento, l'Accademia Belle Arti di Lecce, la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, il Club UNESCO di  Galatina,  la Sezione di Storia Patria di Galatina,  iI Centro di Studi Orsiniani,  il Centro Studi Salentini.

Info

Club UNESCO Galatina

clubunescogalatina@gmail.com
Segreteria cell.348.2746393

Ufficio Stampa cell. 338.83221161

 
Di Andrea Coccioli (del 26/02/2015 @ 20:21:49, in Comunicato Stampa, linkato 1798 volte)

Partiranno lunedì 2 marzo 2014 i due giovani volontari che, dopo una attenta fase di selezione, saranno impegnati per un anno nel progetto di servizio civile denominato "Tra sogno e realtà", promosso dall'Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Galatina. Il progetto, che rientra tra gli otto finanziati dalla Regione Puglia, riguarderà il settore assistenza, area di intervento disabili. Si tratta del terzo progetto avviato da questo assessorato, e le notizie provenienti dalla Regione Puglia sui progetti presentati a luglio 2014 fanno ben sperare.

"Quest'esperienza di servizio civile nazionale - spiega l'Assessore Andrea Coccioli – oltre a favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale, permetterà ai volontari di consolidare il senso di appartenenza alla propria comunità e di stimolare, grazie anche al coinvolgimento del mondo associazionistico locale, il senso di cittadinanza e partecipazione per un servizio prestato alle categorie di persone più deboli e che, in momenti di particolare crisi come quello attuale risultano ancora più vulnerabili. Va poi sottolineato che, alla forte motivazione dettata dai principi del servizio civile, si aggiunge anche una motivazione di carattere formativo e professionale: le azioni previste dal progetto permetteranno infatti ai giovani volontari di acquisire conoscenze e competenze spendibili nel proprio percorso professionale."

Il progetto "Tra sogno e realtà" considera il tema della disabilità nella sua globalità, ispirandosi ad un approccio inclusivo, finalizzato al superamento delle barriere soprattutto di carattere culturale che limitano la libertà delle persone con disabilità. Il Comune di Galatina, attraverso l'impegno dei suoi volontari, fornirà un importante quanto concreto contributo su alcuni aspetti prioritari quali ad esempio quelli riferiti all’importanza di adottare ed implementare misure specifiche in favore di donne e bambini con disabilità, all’educazione inclusiva e all’importante ruolo che ricopre la famiglia nella sfera delle persone più fragili.

Andrea Coccioli
 
Di Redazione (del 26/06/2019 @ 20:20:56, in Comunicato Stampa, linkato 967 volte)

Il 28 giugno ritorna a Galatina il tradizionale appuntamento con La Notte delle Ronde all’interno della cornice della festa patronale dei Santi Pietro e Paolo.

La Notte delle Ronde rappresenta per Galatina una sintesi tra tradizione, storia e futuro.

Quest’anno l'Amministrazione ha iniziato la collaborazione con la scuola di Pizzica di San Vito che propone un progetto insieme all’Associazione “Città Nostra”.

La scuola di San Vito è un progetto della Word Music Academy che focalizza l’attenzione sulla valorizzazione del patrimonio musicale coreutico del proprio territorio con l’obiettivo di far conoscere e sviluppare con cura il repertorio proprio della tradizione di San Vito e mettere in relazione questo repertorio con esperienze e linguaggi differenti.

Insieme alla performance del gruppo di Edoardo Zimba, che proporrà a partire dalle 22:00 lo spettacolo “ZIMBA CA TI PASSA”, musicisti e danzatori apriranno e coordineranno la Ronda e animeranno le altre ronde che spontanee prenderanno vita per le strade del centro storico, a partire da Piazza San Pietro.

La Notte delle Ronde è un’occasione per valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale e raccontare il territorio. È come far emergere e crescere la voce della storia che si respira a Galatina intorno a questo evento che, in fondo, è un racconto.

Contiamo di far ritrovare persone che, nel desiderio di approfondire l’antico rito del tarantismo, abbiano anche la gioia di liberarsi nel ballo della pizzica pizzica a terra.

Il centro storico è la casa eletta della manifestazione, luogo naturale di memoria, lo scenario ideale di tutte le occasioni di celebrazione della tradizione.

Quello di Galatina è particolarmente ricco di attrattiva. Oltre alla propria specificità storico culturale, custodisce un valore più ampio: dalla basilica di Santa Caterina alla chiesa Matrice, dalla cappella di San Paolo ai numerosi palazzi gentilizi, tutti testimoni di uno spirito antico che rivive nella quotidianità.

La notte delle Ronde è la voce musicale identitaria di Galatina. Nel suo essere popolare racchiude e dovrà sempre racchiudere il fascino di qualcosa che si può raccontare solo se si vive.

In futuro l'Amministrazione stringerà accordi e collaborazioni anche con altre scuole e realtà musicali e coreutiche che abbiano nel suono del tamburello la loro linfa portante. Si sfrutteranno i bandi disponibili per implementare le risorse e far crescere il progetto culturale che accompagna la manifestazione.

Abbiamo la volontà di mettere la tradizione popolare al centro dell’attività amministrativa perché rappresenta occasione di crescita turistica e opportunità di sviluppo economico per il territorio.

Nico Mauro
Assessore al Turismo

 
Di Redazione (del 20/09/2021 @ 20:20:47, in NoiAmbiente, linkato 878 volte)

Senza un regolamento che disciplini la restituzione dei contenitori e di tutta la plastica adoperata in agricoltura (tubazioni e raccorderia, cassette per piantine e per il prodotto, teli di pacciamatura neri e trasparenti, archetti, ecc. ) la situazione è la seguente:

Le discariche abusive nel nostro Salento non son censibili perché sono davvero troppe. Soprattutto quelle della plastica derivate dalle attività agricole. Ad ogni contadino salentino che si reca ad acquistare le plastiche per la pacciamatura e per l'irrigazione, purtroppo non mi pare che venga richiesto l’obbligo del vuoto a rendere. Dove vanno a finire tutte queste tonnellate di plastica vendute ad ogni cambio di stagione/coltura? Ci risulta che in buona parte stiano archiviate ai bordi dei campi. Stanno lì in attesa di essere smaltite, ma spesso capita che gli incendi risolvono il problema, con gravi danni per l’Ambiente. L'abusivismo e l'inquinamento sono figli dello stesso parto in questo nostro paese. Laddove i nostri padri ammucchiavano le pietre per farli diventare dei muretti a secco, oggi si sovrappongono montagne di rifiuti di ogni genere.

Viviamo in una terra che brulica di migliaia di fuocherelli nauseabondi. Se vivi sul posto le tue ghiandole olfattive si abituano e non lo senti più l'odoraccio di aria acida. Se, come capita a chi esce ed entra dalla provincia magari per ragioni lavorative, vai e vieni dalla zona ogni settimana, al ritorno qull’odore sgradevolissimo ti accoglie sempre, nonostante il Salento sia la terra dei venti. Ti entra in circolo nel sangue, ci fai l'abitudine e non lo senti più. Ma i suoi veleni viaggiano dentro di te, e più respiri, più mangi e più ridi, e più ti uccide. Pare che non lo facciano apposta. Alcuni credono di fare “pulizia”, così si dice. Non sanno il danno che procurano. Forse richiedere il ritiro delle plastiche usate per lo smaltimento legale, ha un costo. E forse bruciandoli risparmiano, per aumentare i loro utili, che siano alti o bassi, poco importa. Lo fanno, punto. I mesi di giugno e luglio sono un vero inferno. Durante il resto dell'anno bruciano le plastiche insieme alle ramaglie delle potature e degli sfalci. È un continuo. E insieme alla plastica e alle pietre dei muretti a secco bruciano e si sfalda anche l'amianto, vecchie coperture di ethernet, altro materiale che tutti temono e lo smaltiscono così, sbriciolandolo nella terra.

I nostri figli laureati se ne vanno da questa terra abitata dalla sfortuna e chi resta non ragiona in favore della bellezza e produce degenerazione.

Purtroppo questo malcostume non si risolverà con la formazione culturale di gente che non vuole capire, quindi è necessario che le istituzioni creino un freno ponendo il mercato dei materiali pericolosi sotto il controllo della legge.

Chiediamo che sia normato con il cosiddetto “vuoto a rendere” l’acquisto di quei materiali che dopo l’uso sono considerati “RIFIUTI ALTAMENTI PERICOLOSI”.

 

Il Direttivo di NoiAmbiente e Beni Culturali Odv

(fonte:rifiutizeroumbria.blogspot.com)

 
Di Redazione (del 29/03/2018 @ 20:20:33, in Comunicato Stampa, linkato 1098 volte)

L’obiettivo che si intende realizzare nel prossimo weekend è mettere a segno un altro punto a favore della crescita culturale e turistica della Città.

Il Museo di Galatina Pietro Cavoti, infatti, rimarrà aperto nelle giornate di Pasqua e Pasquetta ovvero domenica 1 e lunedì 2 aprile. Gli orari saranno 10-13 e 16-19 per domenica e 10-13 per lunedì.

L’iniziativa serve per consentire l’accesso al Museo a quanti, turisti o locali, visiteranno la Città approfittando dei giorni di festa e vorranno fare un passaggio tra le opere d’arte presenti.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 20/11/2018 @ 20:19:13, in NohaBlog, linkato 1358 volte)

A me duole il cuore ogni volta che osservo lo stato in cui versano le nostre Casiceddhre in miniatura, architettate ed eseguite in pietra leccese dallo scultore Cosimo Mariano all’inizio del secolo XX e lasciate marcire nel degrado e nell’abbandono dai noi altri contemporanei del XXI.

Certo, ora ci sarà chi si permetterà di fare dell’ironia spicciola sui beni culturali nohani, chi dirà che non sono assolutamente paragonabili alle opere di Leonardo da Vinci, che ci sono “ben altre” priorità e che, magari, la cultura non si mangia [in effetti per mangiarla bisognerebbe prima masticarla, ndr.].

Per quanto ovvio, del tutto inutile sarà spiegargli il fatto che non importa il pregio, la rarità o l’antichità dei singoli oggetti di un patrimonio artistico, bensì il contesto, la relazione spirituale e culturale che li unisce alla vita locale.

Vorrei appena ricordare che questo piccolo complesso monumentale è scenografia di romanzi (come “Il Mangialibri” di Michele Stursi, ma anche “Lento all’ira” di Alessandro Romano), contesto di innumerevoli racconti (alcuni contenuti in altri volumi, tipo “Salento da Favola”, edito da quiSalento), argomento di cataloghi d’arte e libri di storia, servizi giornalistici, trasmissioni televisive, ricerche da parte di studenti di ogni ordine e grado scolastico, e finanche tema di interi capitoli di tesi di laurea in conservazione dei beni culturali. Oltretutto le Casiceddhre sono anche un “Luogo del Cuore” del FAI, ancor oggi ammirato da decine di viaggiatori, e da quei nohani che hanno occhi per guardare il bello nei tesori a loro più vicini.

Non so se abbiate mai notato il fatto che quando capita un disastro (un’alluvione, un terremoto, eccetera) le persone che hanno perso tutto spesso esprimono anche l’angoscia per la distruzione del patrimonio storico e artistico, emblema della loro identità. 

Bene. Un popolo colto è quello che, difendendo le sue ricchezze artistiche, contribuisce a rendere l’ambiente in cui vive più prezioso e civile; mai invece sarà quello che, con la lacrimuccia di coccodrillo (chiagn’e fotte, anzi se ne strafotte), farà finta di riconoscerne presenza, forza e rilevanza solo quando ne verrà privato.

Non so se esista già un progetto di recupero delle Casiceddhre di Noha. In mancanza di notizie in merito, proporrei un incontro monotematico (data e luogo da definire) cui possano partecipare: proprietà, associazioni locali, esperti in materia di restauro, maestranze, storici, istituzioni, cittadini liberi e pensanti, e chiunque voglia contribuire alla ricerca di una strategia comune volta alla tutela della Pompei nohana.

Astenersi perditempo e analfabeti funzionali.

Antonio Mellone

 

Il progetto di un team di archeologi, ricercatori e guide turistiche abilitate dalla Regione Puglia, riuniti nella società coopertiva "Polisviluppo", mira alla mappatura completa dei luoghi di Puglia che rivendicano la cosiddetta “Tradizione Petrina”, ovvero il presunto passaggio di San Pietro in terra italica alla metà circa del I secolo, con il relativo patrimonio culturale ad essa collegabile (chiese, siti archeologici, monumenti, bellezze naturalistiche, ecc..).

Il progetto permetterà, attraverso specifici itinerari turistici e culturali, la conoscenza e la valorizzazione di un insieme di territori legati al viaggio apostolico di San Pietro che, come riporta un’iscrizione latina posta sul Santuario di Santa Maria di Leuca, giunse sulle sponde Salentine nel 43d.C.

Per questo, Galatina non può che porsi come luogo eletto per ragioni storiche e di tradizione.

Risale al 1188 il primo documento storico relativo a Galatina, menzionato non a caso come casale Sancti Petri in Galatina. Sulla scia della tradizione petrina in questo luogo, infatti, sostò il pescatore di Cafarnao reduce del viaggio da Antiochia verso Roma, dove tra il 64 e il 67 subì il martirio per crocefissione.

"San Pietro in Galatina" figura anche in una delle quaranta carte geografiche affrescate sulle pareti di una galleria dedicata, all'interno dei Musei Vaticani.  Le carte raffigurano le regioni italiane e i possedimenti della Chiesa all’epoca di papa Gregorio XIII e furono dipinte tra il 1580 e il 1585, sulla base di cartoni di Ignazio Danti, famoso geografo del tempo.

Fu l’arcivescovo di Otranto, Gabriele Adarso de Santander (1657-1674), residente nel castello galatinese dei Castriota per timore delle incursioni turche, ad alimentare la devozione verso il santo, facendo collocare all’interno della chiesa matrice, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, un masso rinvenuto in contrada San Vito e utilizzato da Pietro, secondo la leggenda,  per riposare le stanche membra dopo aver predicato la buona novella. Il culto si radicò fino a tal punto che solo dopo l’Unità d’Italia la città mutò il nome e, pur rimanendo sotto l’ala protettiva del vicario di Cristo in terra, venne denominata solo ed esclusivamente Galatina.

Le chiavi pontificie presenti nello stemma di Galatina testimoniano la scelta di questa città, da parte dei Papi, quale centro propulsore di latinità nel Salento proprio nell'intento di contrastare la presenza di cultura greca e il rito religioso bizantino. Le chiavi furono concesse per insegna dal Pontefice Urbano VI che, tenuto prigioniero a Nocera, fu liberato dai Galatinesi guidati da Raimondello Orsini del Balzo.

“San Pietro in Galatina” era uno dei feudi che costituivano la Contea di Soleto, per cui, fino ad un certo periodo, i feudatari Conti di Soleto furono anche utili Signori di “San Pietro in Galatina” fino a quando, poi, questo centro prese il sopravvento sugli altri.

Le "Mappe Petrine", che saranno il prodotto finale di questa prima fase progettuale, collegheranno tra di loro diversi territori della Puglia, dal Gargano fino al Capo di Leuca  favorendo un turismo lento e sostenibile, sia di natura religiosa che di interesse storico-culturale.

Sarà quindi un’ulteriore occasione per fruire delle risorse materiali ed immateriali della Città facendo crescere, con un progetto sempre più organizzato, le ragioni di interesse verso Galatina, oltre ciò per cui è comunemente apprezzata.

Nico Mauro

Assessore al turismo

 
Di Marcello D'Acquarica (del 21/04/2015 @ 20:09:07, in NohaBlog, linkato 2357 volte)

Prefazione all’articolo

Un mese fa acquistai in un centro commerciale specializzato due sgabelli pieghevoli. Sull’esperienza di un acquisto precedente fatto già da un po’ di anni, pensai che un paio in più per le emergenze non sarebbero guastati. Il primo cedette dopo il tempo di un caffè, il secondo perché non facesse la stessa fine, l’ho dovuto rinforzare con i contro-ferri, per non dire altro. Sono oggetti fatti con materiali molto inconsistenti e non sono nemmeno riciclabili. Purtroppo presto finirà in discarica. Il mio vecchio tostapane era durato 25 anni, quello che ho comprato un mese fa perde già i pezzi. Così è stato per il lettore masterizzatore dei DVD, per gli ombrelli, per il piano cottura, i materassi, le multi scatole per le confezioni di tutto, ecc.

E adesso non venitemi a dire che non erano di marca, lo erano invece. Solo che, e lo sappiamo tutti, pure le grandi marche si servono delle delocalizzazioni all’estero, dove tutto è lecito, per abbattere i costi. Non abbiamo scampo. Guardando questi oggetti, penso alle fabbriche e ai processi di costruzione e immagino quanti materiali e quanto inquinamento si è consumato per ottenere quei prodotti che fanno giusto in tempo di arrivare nelle nostre case per finire fra i rifiuti. Non mi riesce proprio di farne a meno, se leggo di grandi marchi che creano occupazione e inquinano paesi oltre frontiera mi chiedo che male abbiamo fatto noi salentini per dover continuare a espatriare per cercare lavoro e ritrovarci poi la terra, l’acqua e l’aria, inquinati come se fossimo il paese più industrializzato del pianeta. Che abbiamo fatto di male per avere una classe dirigente politica che invece di servire il paese lo uccide.

*

Good Morning Diossina” è un libro inchiesta, è scritto da Angelo Bonelli, politico ed ecologista dei Verdi. Il libro non costa nulla, è fruibile in rete:

Se lo leggi conosci un sacco di storie di persone comuni, di ragazzi che non trovano lavoro, di padri di famiglia molto giovani che lottano contro il cancro, di madri che piangono per i loro bambini ammalati, di pastori che devono abbattere le loro pecore, di donne che tengono chiuse le finestre delle loro case per non far entrare la polvere che uccide. Leggere cose brutte non aiuta il morale, diresti, meglio essere ottimisti. Certo, sempre se poi non succede anche a te. Allora forse ti rendi conto che dietro questo “pessimismo” c’è una forza prorompente che vuole vivere. Sono, i personaggi descritti e intervistati da Angelo Bonelli, persone semplici, operai, allevatori, studenti, tutte persone che si associano e insieme lottano contro il malaffare per tornare a essere, appunto, “ottimisti”. L’ottimismo ultimamente è solo un punto di vista.

E’ nel 1980 che la magistratura avvia le prime azioni legali contro Cementir, Ip e Italsider. L’ultimo studio epidemiologico dell’Istituto Superiore di Sanità (http://www.iss.it/pres/?lang=1&id=1432&tipo=6) fornisce dati terrificanti: un’incidenza dei tumori tra i bambini (di età 0-14 anni) del 54% e del 21% di mortalità, sempre tra i bambini, rispetto alla media regionale della Puglia. L’autorità sanitaria, ha vietato il pascolo nel raggio di 20 chilometri tutt’intorno all’Ilva, e nel 2009 sono stati abbattuti ben 2000 capi d’allevamento inquinati dalla diossina. Così continua il libro “Good Morning Diossina”, di Angelo Bonelli, pubblicato dalla Fondazione Verde Europea novembre 2014. E’ impressionante il numero altissimo di Associazioni, nate nell’ultimo decennio, a difesa della vita e della salute della gente di Taranto e dintorni. E’ raccapricciante la denuncia di ragazzi, donne e uomini ammalati di tumore che denunciano lo stato delle cose intorno e dentro le loro case. E’ spaventoso l’imbroglio e l’ipocrisia di chi ancora oggi governa la regione Puglia. E’ mostruoso leggere il susseguirsi di personaggi illustri della politica, come quello del sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, accusato di omissione, del Presidente Nichi Vendola, accusato di concussione aggravata (pag.141), dei Riva, di Raffaele Fitto (guidò la regione dal 2000 al 2005), del presidente della provincia Giovanni Florido, di Corrado Clini, il Ministro dell’Ambiente di Monti, quel giglio di campo che è stato arrestato dalla finanza il 26 maggio 2014 ed ora è agli arresti domiciliari; e di Corrado Passera, sostenitore della produttività a scapito della vita degli altri.

Chi ti uccide e uccide i tuoi figli o tua moglie non è necessariamente uno che spara o che ti ficca una coltellata nella carne, ma anche semplici dirigenti di un’azienda che per i suoi utili immette nell’aria diossina.

“Se solo l’azienda avesse agito tempestivamente, gli operai morti per mesotelioma pleurico potevano essere salvati”. E’ quanto scrive il giudice Simone Orazio nelle motivazioni della sentenza con la quale, il 23 maggio 2014 ha condannato 27 ex dirigenti della fabbrica, accusati di omicidio colposo e disastro ambientale. (pag.26)

L’Ilva versa soldi a tutti: a Forza Italia 575.000 euro, 98.000 euro a Bersani, 35.000 euro a Fitto, 49.000 euro a Vico e 10.000 a Gasparri. (pag.30)

Con i suoi generosi contributi, paga le feste patronali in onore di San Cataldo, per la pubblicazione di libri, per il rifacimento di una chiesa, quella del Gesù Divin Lavoratore. Ci mette un po’ la Chiesa a capire che Taranto non doveva dedicare una targa memoria alla generosità dei Riva, ma costituirsi parte civile nel processo contro 52 imputati, nel settembre del 2014.

Se un politico onesto, come il senatore del PD, Della Seta prova a difendere la salute dei cittadini, viene immediatamente sostituito dal partito (che incassa contributi dall’Ilva). (pag.117)

I decreti governativi si chiamano “Salva Ilva” mica “salva la gente”.

In Italia ci sono sei milioni di persone che vivono in aree molto inquinate in cui le bonifiche non sono mai state fatte. Si tratta di persone che, purtroppo, non sanno cosa respirano, cosa mangiano e perché si ammalano. (pag. 17)

Si muovono tutti contro questo disastro: ex operai, allevatori, ambientalisti, cittadini comuni e donne, soprattutto tante donne. Il primo comitato difatti si chiama: “Donne per Taranto”. Le donne e le mamme frequentano le corsie degli ospedali e dei reparti pediatrici. Sono pieni di bambini che si sottopongono a chemioterapia e dalle loro analisi del sangue si rivela la presenza di piombo. Queste analisi sono state fatte su iniziativa di “Peacelink” e del “Fondo Antidiossina”. “Ci sono bambini che nascono già con il cancro. E’ la mamma a trasmetterlo.” Lo denuncia il primario di pediatria dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, Giuseppe Merico. Anche il giudice che toglie il coperchio sulla pentola del malaffare è una donna: il giudice Patrizia Todisco.

Altre associazioni nascono come i funghi, una dietro l’altra. Fra queste, “Italia Nostra”, organizzata da Alessandro Marescotti, docente d’italiano e storia all’Istituto industriale Augusto Righi, grazie a lui si è scoperto che nel pecorino di Taranto c’era la diossina, grazie a uno dei pochissimi laboratori di analisi attrezzati a cercare la diossina, l’Inca di Lecce; “Altamarea”, un’unione di tante piccole associazioni di cittadini; “l’Ail”, un’associazione contro le Leucemie; “Ammazza che Piazza”, fatta da studenti e cittadini, compresi disoccupati e precari; il movimento “Taranto respira”; il “Comitato dei Cittadini liberi e pensanti”; “Il Guerriero”, un’associazione culturale sul tema dell’ambiente e della salute; e tante altre ancora.

Avrebbero dovuto avviare un’indagine epidemiologica e un registro dei tumori, la prima per accertare la fonte di inquinamento, l’altra per stabilire il nesso fra le malattie mortali e l’inquinamento stesso. Perché si tardano a fare queste cose? Perché porta a individuare i responsabili e questo ai potenti e ai loro servetti dà fastidio. L’ilva non è “il problema”, l’Ilva è solamente la punta di un’iceberg che tutti noi facciamo ingrossare ogni giorno di più, con i nostri sprechi di un benessere senza vertebre.

…e l’Ilva e le nostre Ilve, quelle intorno a Galatina, continuano a inquinare.

Marcello D’Acquarica
 
Di Redazione (del 24/11/2014 @ 20:08:40, in Comunicato Stampa, linkato 3032 volte)

Sono trascorsi 15 anni da quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, scegliendo di far cadere questa ricorrenza il 25 novembre di ogni anno. Una data simbolica che ricorda un episodio di brutale violenza e, allo stesso tempo, consente di preservare la memoria di tre donne coraggiose. Si tratta delle sorelle Mirabal, dette anche Las Mariposas (le farfalle), donne colte e rivoluzionarie, vissute nel periodo della feroce dittatura del Generale Trujillo nella Repubblica Dominicana: il 25 novembre del 1960, mentre andavano a trovare i rispettivi mariti in carcere, le tre sorelle vennero intercettate dagli uomini del dittatore, portate nei campi e uccise.

Negli anni la figura di queste donne ha ispirato numerose celebrazioni in tutto il mondo e quest’anno la loro memoria rivive anche nell’iniziativa che vede coinvolti i Comuni di Galatina, Porto Cesareo, Presicce, Scorrano, Soleto, Surano, Taurisano e Zollino. 

Durante la giornata, in ogni Comune che aderisce all’iniziativa, sarà realizzata un’installazione urbana, dal titolo “La rivoluzione delle farfalle” che avrà per protagoniste sagome di farfalle disegnate sull’asfalto, per poter essere viste, percorse, sfiorate, rispettate o calpestate, conservando sempre intatte le proprie ali e quindi preservando la propria capacità di spiccare il volo. Tale installazione sarà accompagnata da momenti di riflessione sulla tematica della violenza contro le donne.

L’iniziativa è stata proposta dal Centro d’ascolto DNAdonna di Soleto, che opera nel sociale occupandosi di violenza di genere, e che ha affidato la direziona artistica del progetto a Maristella Cappelli, pittrice, Giorgia Prontera, pittrice e scultrice, e Chiara Spinelli, illustratrice.
Per l’occasione sarà installata, in ogni Comune che aderisce all’iniziativa, una luminaria raffigurante una farfalla, gentilmente messa a disposizione dalla ditta Massimo Mariano di Scorrano.

Ma l’evento non finisce qui. Infatti, gli stessi comuni ospiteranno, per l’occasione, altre iniziative per sollecitare momenti di riflessione sulla tematica della violenza di genere.

TAURISANO. Dal 23 al 30 novembre si svolgerà la seconda edizione del Festival contro la violenza sulle donne, “ PERDUTO AMORE ”, promossa dalle associazioni Lavori in corso, Nuvole, Donne insieme e Flauto magico.

PRESICCE. Dal 24 al 27 novembre, presso Palazzo Ducale (Sala del trono) P.zza del Popolo “NODO DELLA SORELLANZA" una serie di incontri, laboratori convegni organizzati dall’Assessorato ai Servizi alla persona con l’associazione Spaziodonna.

SOLETO. Il 25 novembre alle ore 19 presso la sede di DNAdonna via Risorgimento (angolo via Italia), proiezione di “ Tina - What's Love Got to Do with It ” film che racconta la vita di Tina Turner, per anni vittima di soprusi e violenze da parte del marito, e che, grazie alla forza, alla solidarietà e all'aiuto delle sue amiche è riuscita a "liberarsi" e diventare la donna di successo che tutti conosciamo.

PORTO CESAREO. Il 26 novembre alle ore 18 presso i locali della Pro Loco di Porto Cesareo , incontro pubblico di approfondimento “ Capisaldi ed innovatività della Legge Regionale 04 luglio 2014 n. 29 -Norme per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, il sostegno alle vittime, la promozione della libertà e dell’autodeterminazione delle donne - ” organizzato dall'associazione culturale CittaAperta#laboratoriodiidee e DNAdonna.

DNAdonna
Ass. di volontariato per il contrasto alla violenza sulle donne
Via Risorgimento ang. Viale Italia 73010 Soleto - LE -
 
Tel. 347.12.33.700 (Centro d'ascolto)
Tel. 329.81.20.306 (Segreteria associativa)

Su facebook DNAdonna

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Di Redazione (del 23/04/2018 @ 20:07:11, in NohaBlog, linkato 1527 volte)

“Con l'espressione Sindrome di Stoccolma si intende un particolare stato di dipendenza psicologica e/o affettiva che si manifesta in alcuni casi in vittime di episodi di violenza fisica, verbale o psicologica.”

Cosi si legge sul vocabolario della rete, Wikipedia.

Oggi non abbiamo più dubbi, abbiamo superato il limite assoluto dell’ignoranza, basta chiederlo alla rete e la rete risponde. Peccato che la realtà sia ben altra cosa. Possiamo dire di essere più cafoni di quei poveri nostri avi che vissero nel medioevo, e per motivi risaputi, erano analfabeti e ignoranti, ma amavano coltivare il senso del rispetto e della dignità.

Protagonisti e fautori ditale della sindrome sono necessariamente quelli che generano la violenza e le vittime che la subiscono.

Tentando una schematizzazione, potremmo individuare la sequenza degli stati emotivi di un ostaggio come segue:

  1. Incredulità;
  2. Illusione di ottenere presto la liberazione;
  3. Delusione per la mancata, immediata, liberazione da parte dell'autorità;
  4. Impegno in lavoro fisico o mentale;
  5. Rassegna del proprio passato.

Alla prima fase (1. Incredulità) corrisponde la condizione dello scenario che ci si presenta davanti agli  occhi in ogni momento delle nostre giornate. Anche in momenti importanti quali potrebbero essere, per esempio, un giorno di festa, quello di matrimonio, o della laurea, o di una ricorrenza storico sociale, o di una passeggiata con ospiti che vengono a trovarci da lontano, ecc. Per cui davanti ai nostri occhi si spiaccicano visioni dure: mura dirute, sterpaglie, marciapiedi divelti, alberi bruciati, deiezioni di animali, auto ammucchiate davanti agli ingressi dei negozi, gente che ti entra in casa senza chiederti il permesso, vuoto assoluto educativo, rifiuti disseminati ovunque, bottiglie vuote di bevande consumate e buttate per strada, monumenti rotti e scarabocchiati, discariche concentrate abusivamente, per non parlare di fumi pestilenziali di plastiche bruciate o di veleni che non vediamo, ma che stanno nell’acqua e nella terra.

A questo punto, su Wikipedia leggiamo:  

“L'ostaggio reagisce come può all'estremo stato di stress cui è sottoposto, una delle prime reazioni, rifugio psicologico primitivo, ma emotivamente efficace, è la negazione”.

Per sopravvivere la mente reagisce tentando di negare quanto sta avvenendo, pensando così che le mura divelte sono storia e cultura, che i rifiuti sono l’esternazione di un profondo stato primitivo dei suoi amati fratelli e paesani (che in questo caso però diventano i suoi stessi sequestratori), che i marciapiedi divelti siano una specie di Novel - Arte, che insomma se in estate il Salento diventa terra ambita da milioni di turisti, in fondo saranno tutte cose belle e piacevoli, comprese discariche, deiezioni e maleducazione compresa.

Superata la fase della negazione, e che quindi ci rendiamo conto della realtà, al secondo punto, scatta la molla della ribellione morale per tanto degrado e vilipendio (2: Illusione di ottenere presto la liberazione).

Che si fa? Per questo nascono miriadi di associazioni, circoli culturali, veri e propri eserciti di volontariato che si disperano  per cercare di arginare la violenza di cui  al primo punto, chiedendo e offrendo aiuto all’Autorità. Non proprio tutti, alcuni si rassegnano subito e ritornano nella negazione di prima, assopiti in gloria sotto al vessillo del loro stesso circolo – che resta comunque culturale o colturale, tanto il risultato rimane invariato.

La certezza di una salvezza “garantita” dall'Autorità, aiuta l'ostaggio nella propria difesa mentale, ma più passa il tempo senza che accada nulla (e questo sta accadendo da anni soprattutto a Galatina e frazioni, viste le inutili segnalazioni, richieste protocollate, e sostegno di tanti pseudo politici per nulla). In casi simili (3. Delusione per la mancata, immediata, liberazione da parte dell'Autorità), è facile perdere la cognizione del trascorrere dei minuti e delle ore e dei decenni, l'ostaggio tende inconsciamente a rinnegare l'autorità costituita che è diventata per lui, di fatto, un’incognita. Logica conseguenza è l'inizio del processo di immedesimazione, o di “identificazione”, con gli autori stessi della violenza. E qui La sindrome del nohano salentino è certificata.

(4. Impegno in lavoro fisico o mentale). Dalle nostre parti la fase del  punto 4 si dissolve nell’aria in men che non si dica, sarà per via del vento o del sottosuolo carsico, in cui tutto va a disperdersi.

Il timore di una conclusione tragica ci suggerisce l’ultima chance: o organizzare una bella festa, giusto per stordire l’eventuale neurone ancora integro, dell’ostaggio rompicoglioni che c’è in noi, oppure fingere che tutto ciò sia il nostro standard di benessere in cui amiamo crogiolarci.                 (5. Rassegna del proprio passato).

E quindi, a proposito del vettore della fatidica xylella fastidiosa che a detta di qualche benpensante sta seccando i nostri ulivi secolari, possiamo concludere che noi siamo molto peggio.

C.D. Fareambiente Laboratorio di Galatina-NOHA

 

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 28/02/2018 @ 20:06:32, in La chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò, linkato 1533 volte)

Con la storia del Vescovo Salvio, dell’ordine regolare dei domenicani, solchiamo la soglia del 1600. Nella chiesa (così come avviene in ogni organizzazione) solo con un capo colto e zelante, oltre che motivato e buono, si riesce ad ottenere un certo ordine e un indirizzo più chiaro e condiviso.

La redazione 

Ambrogio Salvio, domenicano (1491 – 1577)

Dal 26 agosto 1569 al 9 febbraio 1577

Dal 1569 al 1577 i Papi furono:

          Pio V (1504-1572 - santo)     Papa dal 1566 al 1572

          Gregorio XIII (1502-1585)     Papa dal 1572 al 1585     

  

          Arciprete di Noha:

         Don Salvatore Colafilippi (1550-1600), parroco  dal 1570 al 1600 circa.

                                  

         Finalmente la Diocesi di Nardò cominciò a risalire la china del periodo più triste della sua storia.

         Ambrogio Salvio nacque a Bagnolo (oggi Bagnolo Irpino) in provincia di Avellino nel 1491. Fu educato molto cristianamente. Di indole buona e pia, fin da ragazzo abbandonò il mondo e si rinchiuse nel convento dei Domenicani* di Bagnolo, dove attese per molti anni alla sua formazione spirituale, morale ed intellettuale con molto profitto.

         Appena i suoi superiori constatarono le capacità intellettuali del giovane Fra’ Ambrogio Salvio, pensarono che fosse opportuno inviarlo a Bologna per completare con gli studi superiori la sua ben avviata formazione culturale. Dopo pochi anni vi conseguì, con lode e con gran soddisfazione, la laurea di Dottore in Teologia.

         Mentre studiava a Bologna conobbe il domenicano Padre Michele Ghislieri, futuro Papa e Santo, S. Pio V, con il quale ebbe molte relazioni mai interrotte, neppure quando i due furono lontani.

 

 * L'Ordine dei frati predicatori (Ordo fratrum praedicatorum) è un istituto religioso maschile: i frati di questo ordine mendicante, detti comunemente domenicani, pospongono al loro nome la sigla O.P.

L'ordine sorse agli inizi del XIII secolo ad opera dello spagnolo San Domenico con il fine di lottare contro la diffusione del catarismo, la più importante eresia medievale. Domenico e i suoi compagni  contrastarono le dottrine eretiche sia attraverso la predicazione che con l'esempio di una severa ascesi personale, vivendo in povertà e mendicità.

Poiché per confutare le dottrine eterodosse era necessario che i predicatori, oltre a essere esemplarmente poveri, avessero anche una solida preparazione culturale, i conventi domenicani divennero importanti centri di studi teologici e biblici. Appartennero all'ordine alcuni dei più importanti teologi medievali, come Tommaso d'Aquino e Alberto Magno. La forma di vita di Domenico e dei suoi compagni venne approvata solennemente da papa Onorio III con le bolle del 22 dicembre 1216 e del 21 gennaio 1217.

 

            Il Ghislieri, divenuto Pontefice nel 1566, in molte occasioni si valse dell’opera del Salvio. Fu questo Papa che lo nominò Vescovo, gli concesse non pochi privilegi e l’avrebbe ancora elevato in dignità ed onori, se la morte non gliene avesse tolta la possibilità.

            Conseguita la Laurea, il Salvio fu inviato a Napoli come lettore di Teologia nel Monastero di S. Domenico. Di lì a pochi anni, crescendo la sua fama, fu nominato maestro degli studi alla Minerva di Roma, distinguendosi per dottrina, ingegno, zelo, modestia e umiltà.

            Pare che sia stato lui l’inventore del tabernacolo per la custodia della SS. Eucaristia.

            Nel 1559 fu eletto provinciale del suo ordine. Nel 1566 per arginare la corruzione e gli abusi che dilagavano tra i fedeli, Pio V inviò in tutta l’Italia vari predicatori apostolici. Fra essi c’era anche fra Ambrogio Salvio. Inculcò assai la devozione e la recita del Rosario della Vergine, eresse moltissime confraternite del Rosario ed ottenne per esse dal Pontefice indulgenze e privilegi. Il 26 agosto 1569 fu nominato Vescovo di Nardò da S. Pio V.

           

Il Salvio avrebbe preferito l’esonero da così arduo compito sia per l’età già avanzata, aveva ormai 78 anni, sia per le molte fatiche sopportate nei precedenti ministeri. Il Pontefice praticamente lo obbligò ad accettare, dispensandolo perfino dal pagare le bolle, ordinando che gli fossero spedite gratuitamente e gli procurò anche del denaro per affrontare le prime spese. Ambrogio Salvio accettò per obbedienza il ministero episcopale e venne a reggere la diocesi. Suo primo intento fu quello di conservare in tutto il vigore e nell’antico splendore i grandi privilegi di cui trovò insignita questa diocesi, di ristabilire la disciplina ecclesiastica, gravemente decaduta, e di sollevare i costumi e la moralità dei fedeli da troppo tempo corrotti. Si adoperò soprattutto di provvedere le parrocchie di ottimi parroci, che attendessero con premura e alacrità alla cura delle anime e con decoro alla dignità ecclesiastica.

            Speciale zelo adoperò per riformare, correggere e migliorare i costumi sia del clero sia del popolo. Infatti, come altrove, così in questa diocesi, come abbiamo già accennato più sopra, vi erano in quel tempo grande corruzione, vizi ed abusi da far spavento, nel clero, nei religiosi e tra le religiose.

Ambrogio Salvio s’impegnò per la riforma, con l’esempio e con la parola, precedendo tutti, mostrando la vera strada da seguire ed additando la norma di una vita veramente cristiana. Prendeva parte immancabilmente al coro, insieme con i suoi canonici, ogni giorno festivo teneva al popolo la sua fervida predica, biasimando fortemente i vizi, spianando la via alla riforma, amministrando personalmente in chiesa i sacramenti ai fedeli e si tratteneva per alcune ore della mattina nel confessionale, dando a tutti la possibilità di confessarsi e chiedere consiglio. Attese all’insegnamento della dottrina cristiana, non solo nelle chiese, ma anche nelle strade, nelle piazze, nelle case e nelle botteghe, ai fanciulli, ai ragazzi, agli adulti. Spesso usciva per la città, agitando un campanello, per radunare i fanciulli in chiesa e poi istruirli nelle verità della fede.

            Dopo aver gettato le basi di una completa riforma morale con l’esempio e la parola, nel 1570 intraprese la visita pastorale della diocesi, che condusse minuziosa, laboriosa e rigeneratrice per più anni, senza badare a disagi e a sacrifici, nonostante la sua grave età. Lasciò ovunque ordini rigorosi per la fedele osservanza della legge divina e delle costituzioni ecclesiastiche. Di tale visita si conserva tuttora una breve relazione, ma in molti punti è illeggibile, perchè logorata dal tempo e dell’umidità.

Grande dolore provò quando scorse che, in qualche luogo, alcuni eretici venivano dai paesi vicini, seminando false dottrine ed eresie contro i sacramenti, in particolare contro la SS.ma Eucaristia. Non si concesse riposo, ma con la parola, l’autorità e, quando fu necessario, con minacce e pene, tanto lottò che in breve tempo ogni traccia di errore scomparve e la fede cristiana, integra ed inalterata, rifiorì in ogni luogo della diocesi.

Fu lui che introdusse a Nardò l’esposizione del SS. mo Sacramento in forma di “Quarantore”, durante il tempo del carnevale, a turno fra le varie chiese

Relazione con la chiesa di Noha

            Pur non avendo trovato documenti specifici che abbiano riferimento diretto con la chiesa di Noha, si può ragionevolmente pensare che con un papa domenicano (S. Pio V) e un Vescovo di Nardò domenicano anche lui, alla chiesa di Noha sia arrivato il loro influsso. Infatti con molta probabilità dobbiamo considerare di questo periodo l’origine della confraternita della Madonna del Rosario a Noha. E’ risaputo che a Noha fino a tutto il XIX secolo c’erano tre confraternite: quella del Rosario, quella del Santissimo Sacramento e quella della Madonna delle Grazie. Oggi non ce n’è più nessuna.

            Anche la devozione delle Quarantore risale all’interesse del Vescovo Salvio come pure la devozione a San Vincenzo Ferreri domenicano. Nella chiesa “Piccinna” vi era una grande pala d’altare della Madonna delle Grazie con ai lati San Vincenzo Ferreri e San Vito.

            Sicuramente nella visita pastorale del 1570 l’arciprete di Noha accolse il Vescovo informandolo della situazione pastorale.

            Alla fine del 1576, il Salvio, ormai giunto agli 85 anni, stanco per le fatiche e le sofferenze, sentendo prossima la fine, affidò al capitolo della cattedrale di Nardò una congrua somma di denaro per una Messa da celebrare ogni anno nell’anniversario della sua morte e si ritirò in Napoli nel convento di S. Tommaso d’Aquino. Ivi vivendo nel raccoglimento, nella preghiera e nella contemplazione di Dio, serenamente e santamente si spense il sabato 9 febbraio 1577. La salma rimase esposta per qualche tempo nella chiesa di S. Tommaso e fu ivi sepolta.

            Nel 1604, il nipote Antonio Salvio vi pose una lapide sepolcrale, recante l’effigie di Ambrogio Salvio in abiti pontificali, con le braccia incrociate sul davanti, sotto le quali stava il pastorale un po’ inclinato e l’iscrizione in latino che qui riporto tradotta in italiano:

A Fra Ambrogio Salvio

Vescovo di Nardò

Fedelissimo osservante dell’Ordine dei Predicatori

Insigne per dottrina e per costumi

Perché l’oblio non abbia a cancellare

Il ricordo della pietà della morte

e della nobiltà di famiglia

accanto alla tomba del diletto zio paterno

il nipote Antonio Salvio

del Re Filippo II

familiare e commensale

pose nell’anno 1604.

 

[continua]         

P. Francesco D’Acquarica

 
Di Redazione (del 19/11/2019 @ 20:02:05, in Comunicato Stampa, linkato 940 volte)

Galatina stipula il suo Patto per la lettura e continua nel solco tracciato sin dall'inizio dall'Amministrazione Amante per la promozione e lo sviluppo della stessa.

La Città di Galatina ha ottenuto la qualifica di Città che legge da parte del Centro per il libro e la lettura, il cui obiettivo è quello di valorizzare le amministrazioni comunali impegnate a svolgere con continuità sul proprio territorio politiche pubbliche di promozione della lettura. Una Città che legge come Galatina garantisce ai suoi cittadini l'accesso ai libri, ospita festival, organizza rassegne che mobilitano i lettori e incuriosiscono i non lettori. A Galatina presenza storica e di spessore è quella della Biblioteca comunale "P. Siciliani" che accoglie ogni giorno i propri studenti ma organizza anche eventi e incontri di promozione per ogni fascia d'età. Galatina, inoltre, è una delle piazze che ospita il Salento Book Festival, manifestazione culturale, finanziata dalla Regione Puglia, di sviluppo e crescita del fenomeno editoriale. L'Amministrazione Amante ha dato avvio anche ad una rassegna letteraria Dammi una L, libri linguaggio e libertà, che ospita autori locali e nazionali che decidono di incontrare i cittadini e confrontarsi con loro sulle tematiche affrontate nei propri romanzi o saggi. 

Una Città che legge, inoltre, partecipa ad iniziative congiunte di promozione della lettura tra biblioteche, scuole, librerie e associazioni a uno o più progetti nazionali del Centro per il libro e la lettura. E anche qui Galatina c'è: dall'iniziativa Libriamoci sino al Maggio dei Libri, eventi organizzati dalla Biblioteca comunale e dall'ente gestore Libermedia s.a.s. 

Inoltre una Città che legge si impegna a promuovere la lettura con continuità anche attraverso la stipula di un Patto locale per la lettura. Galatina è pronta a stipulare il suo Patto giovedì 28 novembre alle ore 16.30 presso il Museo civico "Pietro Cavoti". Ma cos'è il Patto per la lettura? È un modo per stabilire una stretta e proficua collaborazione tra enti pubblici, istituzioni scolastiche e soggetti privati per realizzare pratiche condivise che abbiano obiettivi comuni tra cui rendere la pratica della lettura un’abitudine sociale diffusa e avvicinare alla lettura i non lettori, sin dalla tenere età e, ancor prima, dalla gravidanza della madre.

“Galatina è una vera Città che legge – è quanto afferma l’Assessore al polo bibliomuseale Cristina Dettù – E non si tratta di semplici eventi di promozione della lettura ma di un obiettivo strategico e programmatico ben preciso dell’Amministrazione Amante: crediamo fortemente nel valore e nella forza della lettura, convinti che dai libri possa dipendere lo sviluppo culturale, sociale ed economico della nostra comunità. I libri sono anche sinonimo di condivisione, unione, incontro. E la stipula del Patto per la lettura rappresenta un altro passo importante del nostro percorso intrapreso e che non abbiamo alcuna intenzione di non proseguire. Sarà anche l’occasione per presentare Cult, il progetto della biblioteca comunale, finanziato dal bando regionale della Community Library”.

Ufficio Stampa Amante

 
Di Redazione (del 09/04/2017 @ 19:58:30, in Comunicato Stampa, linkato 1535 volte)

Occorre un approccio integrato per la soluzione del problema “Chiusura Centro Storico”. L’attuale situazione non è proficua per nessuno; alcune attività manifestavano l’evidente stato di crisi già in presenza del transito aperto. La chiusura deliberata dal commissario, repentina e senza una valida programmazione, ha prodotto, se vogliamo, risultati ancora più disastrosi.
Noi vediamo come unica soluzione l’inserimento del centro storico in un contesto più ampio: la CITTA’. Se funziona il centro storico funziona anche la città e viceversa.
Il Comune può sicuramente fare la sua parte puntando ad un maggior decoro urbano della città antica, un arredo urbano da completare (in alcune zone completamente mancante o vandalizzato!). Mancano panchine, cestini, indicazioni stradali per chiese e palazzi storici, e manca anche, molto, il verde! Troppo trascurato, poco presente e poco condiviso dai cittadini che devono diventare attori protagonisti del decoro urbano della città.
La nostra visione di centro storico non si basa solo sull’aspetto estetico; contestualmente sarebbe opportuno riempirlo di contenuti, semplificando la burocrazia per permettere la realizzazione di eventi da parte dei cittadini e delle associazioni (faremo dei modelli semplificati per i piccoli spettacoli).
Saremo propositivi e incentiveremo tutte quelle manifestazioni, piccole o grandi che siano, che abbiano come scopo la cultura da riportare per le strade come la presentazione di libri, spettacoli teatrali, musicali, artisti di strada; eventi realizzati in piazze e vicoli del centro, che solo così si animerebbero invogliando cittadini e turisti a frequentarlo.
A tal proposito è auspicabile una adeguata programmazione culturale: gli eventi della stagione estiva devono essere programmati in tempo, al massimo entro il mese di aprile per poter così effettuare un piano marketing e realizzare un’organizzazione seria, condivisa, mirata e che dia i suoi frutti.
La situazione attuale non è comunque accettabile; il traffico che prima defluiva all’interno del centro storico adesso si è riversato nella città rendendola congestionata. Per questo sarà necessario un piano traffico in grado di individuare nuovi parcheggi e invogliare i cittadini ad un minor uso degli autoveicoli, senza ledere la libertà di chi ha l’esigenza di spostarsi in auto.
L’Italia è il paese in Europa con più macchine per persona e Galatina ha dati impressionanti sulla presenza di auto sul territorio (poco meno di 18mila da dati PRA).
Il nostro piano traffico, basato sull’incentivazione di ulteriori isole pedonali all’interno del centro storico, sarà PARTECIPATO e CONDIVISO. Alla fine del percorso di partecipazione, lo renderemo pubblico e sarà votato da tutti i cittadini e commercianti prima della sua attuazione.
Anche i commercianti dovranno fare la loro parte; il centro storico di Galatina ha delle eccellenze artistiche riconosciute a livello Europeo: Santa Caterina D’Alessandria (Monumento Nazionale), la Chiesa dei Battenti, la Chiesetta di San Paolo, i palazzi e le dimore storiche; abbiamo un patrimonio di bellezze poco conosciute ed apprezzate anche dagli stessi Galatinesi; così come ci sono bellezze ed eccellenze artistiche. Anche i COMMERCIANTI DOVRANNO DIVENTARE DELLE ECCELLENZE!!!. Mi rivolgo ai commercianti: sono sicuro che quando rientrate a casa sapete benissimo come vorreste migliorare, come vorreste innovare, come vorreste il vostro negozio, come vorreste riscoprire la tradizione nell’innovazione.
Se l’amministrazione può dare una mano, troveremo il modo di dare una mano.
Pertanto sulla chiusura totale adottata ora dal commissario non prenderemo posizioni affrettate atte a strappare consensi, speculando sugli allarmismi, ma attenderemo i risultati di questa stagione estiva prima di fare valutazioni pro o contro una chiusura totale.
Abbiamo già un programma per il centro storico, come per tutto il resto. Lo renderemo pubblico in una presentazione ufficiale alla città. Secondo noi, i programmi non si possono scrivere e pensare a due mesi dalle elezioni, ma ci vuole tempo, studio. Stiamo studiando da tempo ed il nostro programma è già scritto, abbiamo già ben chiara la visione di città che vogliamo, UNA CITTA’ A 5 STELLE. Siamo fiduciosi che i cittadini, questa volta, abbiano voglia e desiderio di cambiamento, quello vero. E NOI CI SIAMO.

Paolo Pulli
Candidato Sindaco per il Movimento 5 Stelle in attesa di certificazione

 
Di Redazione (del 15/01/2021 @ 19:56:39, in Comunicato Stampa, linkato 564 volte)

La Città di Galatina conserva un patrimonio storico-artistico di vasta bellezza ed elevato carattere culturale e, tra l'altro, vanta la presenza sul territorio di numerose associazioni che tanto hanno donato in termini di servizio alla comunità, in passato come anche in tempi recenti nonostante il periodo non facile per il settore dell'associazionismo.

Il Circolo Athena rappresenta un baluardo culturale per la nostra Città: è stato un luogo di ritrovo del pensiero, di relazioni finalizzate allo scambio culturale, rappresenta oggi un legame col passato in grado di nutrire la comunità di oggi. È quanto la stessa Amministrazione Amante ha più volte espresso ai vari membri del Circolo Athena, con cui assessori e consiglieri comunali hanno avuto contatti diretti in questi ultimi mesi. In particolare, l'Assessore alla Cultura Cristina Dettù ha proposto al Presidente, professore Cesario Duma, l'utilizzo di una sala del Museo "P. Cavoti" (luogo di cultura per eccellenza della nostra Città) come luogo di ritrovo, di elaborazione delle idee e di esecuzione dei lavori dell'Associazione. Trattasi di un utilizzo gratuito (in quanto si comprendono le difficoltà economiche dei tempi), ma non esclusivo che, tuttavia, sarebbe in grado di creare relazioni proficue in virtù anche della presenza di ragazzi, studenti e visitatori all'interno del Polo Bibliomuseale. La proposta dell'Assessore Dettù, condivisa dal Sindaco Marcello Amante, rimane certamente valida anche in vista di un imminente avviso pubblico rivolto a tutte le associazione e finalizzato all'utilizzo di edifici comunali (che diversamente da quanto si crede, non sono tantissimi).

Ufficio stampa Marcello Amante

 

 
Di Redazione (del 17/12/2021 @ 19:56:03, in Comunicato Stampa, linkato 434 volte)

L’amministrazione del Sindaco Marcello Amante, sfruttando l’opportunità di un contributo regionale, ha inteso allineare Galatina alla norma nazionale che già dal 1986, con la legge 41, e successivamente nel 1992, con la legge 104, chiedeva che le pubbliche amministrazioni si dotassero di un piano di eliminazione delle barriere architettoniche, sia per gli edifici che per gli spazi urbani (PEBA)

“E’ un importante passo in avanti per la città, di natura culturale e sociale” – dichiara il Sindaco Marcello Amante – “gli impedimenti e le innumerevoli barriere architettoniche accumulatesi nei decenni che impediscono un pieno utilizzo degli spazi urbani alle PERSONE con disabilità sono sotto gli occhi di tutti. Dotarsi quindi di uno strumento come il PEBA che censisca e identifichi le azioni da intraprendere da consapevolezza ed è un atto di civiltà. Rappresenta il primo ma fondamentale passo sia per impedire il protrarsi degli errori del passato che per programmare i necessari interventi di adeguamento.”

“Essere tra i primi sette comuni finanziati immediatamente è motivo di soddisfazione” – dichiara Loredana Tundo, Assessore ai Lavori Pubblici –  “voglio ringraziare il consigliere Vito Albano Tundo che, dopo avermi segnalato l’opportunità di finanziamento, ha seguito l’iter burocratico amministrativo nella corsa contro i ristretti tempi previsti per l’inoltro della documentazione. Ancora una volta si è riusciti a posizionare uno dei tanti tasselli mancanti nella macchina amministrativa ereditata e mi riempie di gioia sapere che è tutto a vantaggio di quella parte della nostra comunità già in difficoltà per la propria disabilità”

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 27/07/2022 @ 19:54:16, in Comunicato Stampa, linkato 394 volte)

Cutrisiku e Cutropoli sono il frutto di un’idea lanciata dalla Drogheria dell’Ignoto, piccola bottega di prodotti biologici, locali e tanto altro, attenta alle dinamiche ambientali, sociali e culturali del territorio.

Realizzati sulla falsa riga dei più famosi giochi da tavola, la loro caratteristica è di essere stati riscritti in chiave locale: è così che nel Cutrisiku gli stati diventano contrade, e nel Cutropoli strade e parchi generici prendono il nome delle vie e monumenti realmente esistenti nella cittadina di Cutrofiano. Grazie all’impegno e lavoro di un gruppo di giovanissimi cutrofianesi, la partecipazione della Pro Loco di Cutrofiano e la benedizione di alcune attività locali, ogni particolare è stato curato per dare al gioco un sapore più folcloristico e territoriale.

Si partirà il 7 agosto. I mega tabelloni saranno presenti all’interno della 50° Mostra Mercato della Ceramica di Cutrofiano (contenitore di cultura ed eccellenze), presso lo stand della Drogheria. Si organizzeranno tutti i giorni, fino alla chiusura della mostra che avverrà il 20 agosto, due turni di gioco: uno dalle 18.30 alle 21.00, l’altro dalle 21.30 alle 24.00. È già possibile iscriversi contattando i numeri 339 7531 709 oppure 349 3366 083 o presso la Drogheria dell’Ignoto in via Milite Ignoto

25, Cutrofiano. Il costo di partecipazione è di 15€ a persona ed include una bevanda fresca a scelta

e qualche stuzzichino, più la coppa per il vincitore. Dopo la mostra sarà organizzato il torneo dei vincitori, che potranno accedere al super premio.

Ma cos’ha di realmente speciale l’idea? Dietro a quello che è semplicemente un intrattenimento ludico si cela uno scopo ben preciso: far conoscere la cittadina di Cutrofiano nella sua storia, nella sua conformazione geografica, nelle sue peculiarità non solo ai locali (soprattutto i più giovani) ma anche ai turisti (in particolare per l’aspetto storico-culturale). Perché, ad esempio, le contrade hanno quei nomi? Quanti sanno che Cutrofiano, uno dei feudi più grandi della provincia, è attraversato da importanti canali? Quali sono le principali strade del paese e quali le tradizioni?

Non meno importante è il ruolo formativo che hanno i giochi da tavola: attraverso il gioco, i più piccoli apprendono cosa sia il problem solving, la strategia, il pensiero critico e creativo, la socializzazione e il divertimento, imparano cioè ad essere artefici e responsabili delle proprie azioni, a poter quindi gestire il gioco, essendo protagonisti di numerose scelte; i giocatori più grandi e gli appassionati si concedono l’opportunità di mettere alla prova o di scoprire le proprie abilità, tengono allenata memoria e capacità cognitiva e riducono lo stress.

Infine l’importanza sociale: non è un caso che i giochi da tavola siano tornati in auge con la pandemia. Passare del tempo di qualità con famigliari, amici o perfetti sconosciuti, vivere un’avventura diversa, allontanarsi, seppure temporaneamente dal computer, telefono, tablet e da qualsiasi altro dispositivo elettronico per concentrarsi sulla strategia e sulle mosse degli avversari, fanno dei giochi da tavola un perfetto stratagemma per stare bene insieme e “coltivare empatia”!

È proprio per questo che la Drogheria dell’Ignoto, con il supporto della Pro Loco di Cutrofiano, proporrà periodicamente piccoli tornei nelle scuole o presso vari enti. Intanto, partecipare alla prima uscita, è un piacere che vi consigliamo di non lasciarvi sfuggire nel contesto magico della mostra, in un ambiente tranquillo e spensierato. Vi aspettiamo dal 7 al 20 agosto: ricordatevi di prenotare.

 Marco Forte

 

Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che ha diffuso dati raccolti dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, tra il 2017 e il 2018 in Italia il consumo di suolo ha riguardato 51 chilometri quadrati, con una media di 14 ettari al giorno pari a circa 19 campi da calcio. Due metri quadrati di suolo ogni secondo, sono irreversibilmente persi.

I cambiamenti rilevati si concentrano in alcune aree del Paese, tra queste anche le coste salentine.

Di Consumo del suolo parleremo giovedì 5 marzo, a partire dalle 18.30, nella Biblioteca comunale “Pietro Siciliani” in Piazza Dante Alighieri 51, a Galatina (LE) in una nuova tappa del progetto “Di Terra di Mare di Cielo”, nato da un’idea della storica dell’arte Lia De Venere, realizzato dall’Associazione culturale ETRA E.T.S. e promosso dalla “Teca del Mediterraneo”, la Biblioteca multimediale del Consiglio Regionale della Puglia.

Parole e immagini per riflettere sul futuro del nostro pianeta, in un pomeriggio organizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale, inaugurato dal sindaco Marcello P. Amante e dall’assessore al Polo Bibliomuseale e all’Ambiente Cristina Dettù.

A seguire il saluto istituzione di Sebastiano Leo, assessore alle Politiche per il lavoro, Diritto allo studio, Scuola, Università e Formazione professionale, della Regione Puglia. Sarà lui a consegnare alla Biblioteca oltre 30 titoli scelti per approfondire i problemi ambientali.

Seguirà la presentazione, da parte della storica dell’arte Lia De Venere, di Jasmine Pignatelli, impegnata in un personale percorso nella scultura. Vive e lavora tra Bari e Roma e le sue opere ben rappresentano ciò che pensa sulle tensioni dinamiche dello spazio e su tematiche di rilevanza sociale. Nel 2019 presenta a Bari l’opera pubblica Sono persone, in ricordo dell’arrivo della nave Vlora (1991) e tiene al MUSMA di Matera la mostra Heimat. Vince il Premio Memorie del Trust Floridi Doria Pamphilj (2018), mentre è del 2017 l’opera pubblica permanente Locating Laterza, Segnali d’Arte, realizzata nell’ambito di un progetto del Segretariato Regionale MiBACT.

A Galatina presenta l’installazione intitolata Landless: tre figure geometriche – quadrato, triangolo, cerchio – sulla cui superficie si intravedono sezioni di antiche mappe geografiche. La loro presenza si fa metafora di una visione del mondo che privilegia il presidio dei confini fisici e l’isolamento dei popoli. Per Jasmine Pignatelli perdere la terra non è solo una questione di ordine materiale, ma anche una grave sconfitta dal punto di vista culturale.

L’opera di Jasmine Pignatelli resterà esposta per 2 settimane nella sede dell’evento.

Ad approfondire il problema del consumo del suolo, sarà Paolo Pileri autore di “100 parole per salvare il suolo. Piccolo dizionario urbanistico-italiano”.

Pileri è docente di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano. Tiene corsi nella Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni (Laboratorio di Progettazione Urbanistica) e nella Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale (Usi del suolo ed effetti ambientali). È membro di gruppi di ricerca nazionali e internazionali e consulente scientifico di ministeri, enti pubblici e amministrazioni locali. Nel suo libro svela il significato di oltre 100 parole dell'urbanistica, per insegnare ai lettori a "tradurre" in italiano e interpretare la legge della propria Regione, il piano del Comune o una sentenza del Tar, e denunciarne le incongruenze.

Dialogherà con l’autore, Eufemia Tarantino, docente del Politecnico di Bari e coordinatrice della laurea magistrale in Ingegneria per l’ambiente e il territorio.

Prima della biblioteca di Galatina, il progetto itinerante ha già toccato le biblioteche di Trani, Martina Franca e Monopoli. Presto sarà anche a Manfredonia e S. Vito dei Normanni.
 

Ufficio Stampa “Di Terra di Mare di Cielo”

 

Domenica 20 dicembre p.v., dalle ore 16.00, in piazza San Pietro a Galatina, scenderà la magica atmosfera del Natale; per alcune ore la splendida Chiesa Matrice farà da suggestiva cornice al sogno dei più piccini... incontrare Babbo Natale.

L'evento, "Il magico villaggio di Babbo Natale", organizzato dalla Sezione di Galatina dell'Associazione Arma Aeronautica e patrocinato dall'Assessorato alle Attività Produttive e Commerciali, sarà un'occasione unica per rilassarsi e divertirsi.

Piazza San Pietro, per una sera, si trasformerà in un luogo fatato, dove rivivere con tutta la famiglia l’incredibile atmosfera della festa più amata dai bambini… e non solo.

Ci saranno tante attività, giochi, spettacoli, gonfiabili di varie forme, laboratori creativi e didattici, animazione, musica, divertimento, gioco libero e tanta, tanta magia...

"Il magico villaggio di Babbo Natale" sarà un luogo magico, dove i visitatori potranno godersi la magia del periodo più bello dell’anno e allo stesso tempo fare del bene: ospiteremo infatti l'Associazione "Portatori sani di Sorrisi" di Pierangelo Muci che, previo la corresponsione di un obolo volontario, distribuirà i "Calendari del Sorriso"; il ricavato verrà interamente devoluto al progetto della "Biblioteca Sociale" (piazza F. Cesari) e soprattutto alla ristrutturazione di ogni singola stanza del reparto Pediatrico dell'Ospedale Santa Caterina Novella di Galatina.

Avremo l'onore di ospitare anche l'Associazione culturale "Teste Di Legno" che allieterà con maestria e con una carica enorme di simpatia i tantissimi bambini con divertentissimi laboratori.

E, come se già non bastasse, avremo con noi le splendide ragazze dell'Accademia di Musica Moderna "Vocal Academy" magistralmente dirette da Anita Tarantino.

A questo punto, aspettiamo solo Voi...

Ah!!! dimenticavo, tutto questo sarà assolutamente gratuito...

Russo Piero

 
Di Andrea Coccioli (del 28/07/2016 @ 19:46:06, in Comunicato Stampa, linkato 2199 volte)

Leggo con sorpresa e rammarico le lettere sui giornali del vice-sindaco e assessore della giunta Montagna che criticano il grande lavoro svolto da questa amministrazione. Certo, tanto altro si poteva fare e si può ancora fare, ma suonano come una campana stonata le dichiarazioni pubbliche di persone che hanno condiviso tutto il lavoro che si è svolto o si è cercato di svolgere in questi anni. Durante la mia permanenza in Giunta (da giugno 2012 a gennaio 2016), si è lavorato condividendo i problemi e discutendone costruttivamente al fine di risolvere le tante criticità che mensilmente emergevano. Tanti i problemi ereditati dal passato fatto di politica e di politici diversi, di dirigenti e personale amministrativo che tanto hanno dato alla Città ma che si lasciano dietro cose non fatte o tralasciate e che bisogna necessariamente, a un certo punto, decidere di risolvere. Bene, questa amministrazione ha deciso di risolvere tante pendenze e lasciti poco virtuosi. Si è avuto il coraggio di affrontare tante sofferenze amministrative che gravavano e purtroppo ancora gravano sulla comunità. Certamente il cammino è lungo e per portarlo a compimento serve ancora tempo. Quattro anni di amministrazione sono serviti a tracciare il giusto solco per risollevare il comune. Tante opere pubbliche sono state terminate, opere pubbliche quali la riqualificazione di Corso Porta Luce, la riqualificazione di via Giuseppina del ponte e lo splendido angolo di via Cafaro accanto alla chiesa dell’Immacolata da sempre in abbandono, abbiamo compartecipato alla realizzazione della tangenziale sud ovest, ormai zona di svago e di esercizio fisico per tanti galatinesi, la riqualificazione dell’ingresso ovest alla Città (via per Galatone), la nuova Palestra sportiva, la realizzazione del Centro polivalente, il completamento dell’asilo di Viale Don Bosco. Abbiamo reso utilizzabile il giardino adiacente la scuola di Noha utilizzato dai ragazzi come orto didattico, abbiamo riqualificato la zona adiacente alle case popolari di Noha ridando dignità agli spazi comuni esterni.  Si è data finalmente nuova vita al cuore culturale della Città, ristrutturando il Cine-Teatro Storico Cavallino Bianco, edificio lasciato per anni in completo abbandono, siamo intervenuti sul bellissimo museo Cavoti ristrutturando gli ambienti e ridefinendo gli spazi espositivi, abbiamo ristrutturato il piano terra di Palazzo Orsini che ospiterà la casa del turista, si è risolto l’annoso problema degli allagamenti nel Rione Italia intervenendo sul potenziamento della fognatura bianca, si è riqualificato il parco giochi di Piazza Fedele con la costruzione di un piccolo anfiteatro, siamo intervenuti su tantissime strade dissestate rifacendo completamente il tappetino stradale, siamo intervenuti in modo massiccio su tutte le scuole riportandole ad un buon grado di decoro e di vivibilità. E’ in corso di ristrutturazione l’ex Convento Santa Chiara e la riqualificazione di parte del Basolato del centro antico.

E’ stato possibile completare tutte le opere pubbliche perché è stata sviluppata una importante sinergia tra la direzione Lavori Pubblici e l’Ufficio Ragioneria del comune di Galatina facendo intervenire più volte l’Assessore De Donatis nelle scelte e nelle decisioni strategiche.

Tuttavia, insieme alle numerose e indispensabili opere infrastrutturali, eravamo coscienti della necessità di intervenire per risolvere le molteplici criticità del bilancio del Comune di Galatina, criticità rinvenenti dal passato, ma che oggi, alla luce anche delle nuove disposizioni in materia di armonizzazione contabile non è più possibile ignorare. Già dal 2013, l’assessore al bilancio, dott.Mario De Donatis, ha cominciato il lavoro di risanamento del bilancio chiedendo a tutti gli assessori di ridefinire la spesa e di arrivare ad una spending review capace di condurci all’equilibrio di bilancio. Le criticità riguardanti la TARI (crediti inesigibili), la difficoltà alla riscossione dei ruoli coattivi affidati ad Equitalia e i diversi debiti fuori bilancio emersi sono stati sul tavolo della giunta e tutti eravamo pronti a contribuire e fare squadra per risolvere tutti i problemi. Operazione complessa e impegnativa a cui nessuno si è tirato dietro. Quando la nave attraversa una tempesta non si abbandona il timone, ma “il più delle volte bisogna scegliere tra una cattiva soluzione e una pessima, cercando di scampare alla tragica”.(cit.)

Andrea Coccioli

Galatina, 2016.07.27

 

L'associazione "Abilmente Insieme Onlus Gelatina" con la ricorrenza della giornata internazionale delle persone con disabilità, promuove per domenica 3 dicembre alle ore 10:30 presso il centro polivalente in Noha in P.zza Menotti, l'evento socio/culturale:

"INTEGRAZIONE POSSIBILE"

In collaborazione con il gruppo scout di Galatina si svolgerà il seguente programma:

a) messaggio di benvenuto da parte del CDA dell'associazione;

b) descrizione di cosa è io scautismo e quali sono le attività svolte sul territorio nazionale;

c) dimostrazione della PET TERAPY con i deliziosi cani della sig.ra Voltino Maria;

d) giochi vari dei ragazzi con disabilità integrati ai ragazzi normodotati;

e) saluti conclusivi e piccolo aperitivo offerto dall'associazione. 

SIETE TUTTI INVITATI A PARTECIPARE VI ASPETTIAMO NUMEROSI. 

Abilmente Insieme Galatina

 
Di Redazione (del 12/12/2016 @ 19:44:07, in Comunicato Stampa, linkato 1660 volte)

Il natale, si sa, porta con se un qualcosa di magico, colorato e dolce. Se poi, all’atmosfera natalizia si abbina una bellezza architettonica, artistica e culturale, un pomeriggio qualsiasi può trasformarsi in un tripudio di emozioni positive da preservare.

L’ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica IAT di Galatina, è lieta di invitarvi alla seconda edizione di Christmas 2016 | Home of... Galatina” tre pomeriggi alla scoperta del centro antico della città con degustazione enogastronomica finale. Si partirà venerdì 23 Dicembre con la prima visita guidata che avrà come punto centrale la visita della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, uno dei tesori artistici e architettonici più importanti d’Italia. Venerdì 30, invece, ci si addentrerà tra i ricchi portali del centro cittadino ed i ricami più dolci ed eleganti del rococò di cui ne è piena con una visita alla Chiesa della SS. Trinità o dei Battenti, segno visibile e tangibile del Rinascimento salentino. Ultimo appuntamento per il 6 Gennaio 2017, giornata in cui i visitatori potranno conoscere e vivere la storia del tarantismo nei luoghi in cui ogni anno nei giorni 28-29-30 Giugno le devote ammorbate dal veleno del ragno venivano a chiedere la grazia a San Paolo e a bere l’acqua del pozzo: in quell’occasione verrà aperta in via straordinaria la Casa Museo del Tarantismo, che ospita testi, foto d’epoca e filmati sull’argomento.

Prevista anche un’incursione al Museo Civico “Pietro Cavoti”, riaperto al pubblico il 19 giugno 2016, e allestito nelle sale del piano superiore del Palazzo della Cultura “Zefferino Rizzelli” nel quale vengono custoditi reperti archeologici, frammenti lapidei provenienti dai palazzi aristocratici e dalle chiese di Galatina, una pinacoteca, gli acquarelli di Pietro Cavoti e le opere di Gaetano Martinez.

Al termine di ogni visita è prevista, inoltre, una degustazione presso ristoranti selezionati di Galatina per assaporare i prodotti tipici del nostro territorio.

Per info, costi e prenotazioni (obbligatorie) contattare lo IAT ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica via Vittorio Emanuele II, 35 in Galatina, chiamando ai numeri 0836 569984 - 392 9331521, oppure scrivere a iat.galatina@gmail.com o visitare la pagina facebook dell’evento https://www.facebook.com/events/231288757296405/

 

Mercoledì 6 ottobre, alle ore 23:15, su RAI 2, il programma "VITALIA -  alle origini della festa" sarà dedicato al fenomeno del tarantismo. Dalla voce di Maurizio Nocera, Angela Beccarisi, don Antonio Santoro e Romualdo Rossetti, si avrà una riflessione articolata su vari aspetti del fenomeno che ha posto Galatina al centro di studi di antropologia culturale da parte di studiosi di tutto il mondo.

Il programma, condotto da Alessandro Giuli con Nicola Mastronardi, ci riporta alle origini di riti e tradizioni che costituiscono una sostanziale ossatura della cultura popolare nazionale italiana. La trasmissione diventa, quindi, l’invito ad una conoscenza maggiore e più consapevole del patrimonio culturale immateriale d’Italia, ed in questo contesto il fenomeno del tarantismo è stato scelto tra i più significativi.

Dopo le prime puntate dedicate alla scoperta delle origini remote dei riti del grano, del viaggio di un serpente Asclepio, dio greco della medicina, giunto a Roma sull’isola Tiberina nel III sec. a.C. per salvare i Romani da una terribile pestilenza e la scoperta dell'antico rito del fuoco, quella su Galatina è una delle puntate alla scoperta degli antichi culti e riti di guarigione.

Le riprese hanno interessato oltre che la cappella di San Paolo anche Giurdignano e masseria Sant’Angelo a Corigliano.

Essenziale è stato il contributo alla realizzazione del programma del Club per l'Unesco di Galatina che supportato dal punto di vista organizzativo e logistico la produzione del programma di RAI 2.

 

Nico Mauro

Assessore al turismo

 

La presenza di Galatina come sede ospitante all'interno del programma televisivo "Il borgo dei borghi" (RAI3 domenica 6 ottobre, ore 21,20) è l'occasione per rafforzare l'immagine della Città attraverso il racconto delle sue peculiarità e delle sue eccellenze.
Lo storico dell'arte Philipe Daverio e la prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano, Nicoletta Manni, parleranno della "loro" Galatina e saranno certamente due momenti di grande interesse.
"Il borgo dei borghi" è un programma dal taglio culturale divulgativo che racconta luoghi e volti del paesaggio italiano, che arricchisce la nostra conoscenza e diventa strumento di promozione del territorio.
Durante questa prima parte dell' Amministrazione Amante, Galatina ha più volte goduto del palcoscenico televisivo nazionale, superando la presenza occasionale e rafforzando quindi la propria immagine di Città d'arte e cultura.
Vale la pena ricordare queste presenze televisive, e non solo, per meglio comprendere il lavoro svolto ma soprattutto la necessità di un impegno comune perché il patrimonio di interesse verso Galatina possa essere messo a frutto.

RAI 1 LA VITA IN DIRETTA
puntate del 29 giugno 2017, 28 giugno 2018, 29 giugno 2019

RAI 1 UNO MATTINA Estate
Galatina vale un viaggio
28 agosto 2018

RAI 1 LINEA VERDE

16 settembre 2018

RAI 1 MERAVIGLIE D'ITALIA la penisola dei tesori
9 aprile 2019

SKY Arte "ITALIE INVISIBILI"
8 aprile 2019

Rai 1 PAESE CHE VAI 
9 giugno 2019

RAI2 A SUA IMMAGINE "Sulla via di Damasco" 

Gemme di bellezza

18 agosto 2019

RAI 2 _MEZZOGIORNO IN FAMIGLIA

21/27/28 ottobre 2018
3/4/10/11 novembre 2018
18/19 aprile 2019
18/19 maggio 2019
1/2 giugno 2009

Riviste cartacee ed on line
BELL'ITALIA agosto 2017
TGCOM24 agosto 2018
FORBES gennaio 2019
MARCO POLO giugno 2019 (18 pagine)
GOLA, numero dicembre gennaio 2019
PAESI ON LINE _ La Basilica di Santa Caterina d'Alessandria il giorno 5 novembre 2018
I FOOD Galatina L'Assisi del sud
ORA CUCINA _ inserto sul Pasticciotto.

Trasmissioni televisive e riviste di diversa tipologia, orientate ad una varietà di pubblico ma che nell'insieme non possono che avere rafforzato l'immagine della Città.
Ora l'obiettivo è quello di costruire una destinazione turistica che riesca ad essere sintesi organizzata di tutto il patrimonio materiale e immateriale che vantiamo. È questo l'obiettivo su cui ci concentreremo nei prossimi mesi. Creare una DMO (Destination Management Organization) ovvero una gestione coordinata di tutti gli elementi che compongono una destinazione (prodotti, attrazioni, accoglienza, marketing, risorse umane, immagine e prezzi), permette di mettere a regime i flussi turistici. È un progetto articolato che passa anche attraverso la rielaborazione del nuovo piano per il commercio, e che vedrà il coinvolgimento delle associazioni di categoria, dei professionisti del territorio, operatori commerciali ed imprese.
Ci sarà un filo conduttore che dovrà animare ogni iniziativa e sarà "la conoscenza del luogo" il motore di un sistema turistico-culturale che generi economia.
Il nostro destino è nel turismo esperienziale in cui si devono fondere, fino a confondersi, il fascino delle nostre bellezze monumentali, la tradizione dolciaria, il mito.
C'è una diffusa consapevolezza che si debba fare Rete, trovare obiettivi comuni e condivisi ed orientare l'impegno verso il raggiungimento degli stessi. Con il progetto ci sarà bisogno di risorse economiche che arriveranno dal pubblico e dal privato. Per ognuno sarà una sfida ed un investimento.

Nico Mauro
Assesore al Turismo

 
Di Redazione (del 21/04/2015 @ 19:42:56, in Comunicato Stampa, linkato 1807 volte)

L’Amministrazione Comunale, al fine di promuovere tutte le iniziative finalizzate alla crescita economica, sociale e culturale della città e di fornire un supporto concreto alle attività produttive presenti sul territorio, ha istituito uno sportello informativo sulle problematiche inerenti la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.

Lo sportello di che trattasi, grazie all’ausilio gratuito di una società esperta nel campo di applicazione del testo unico del D. Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii., sarà operativo presso gli uffici dello Sportello Unico Attività Produttive (SUAP) tutti i giovedì dalla ore 16.30 alle ore 17.30 a partire dal 23 aprile 2015 e fino a tutto il mese di dicembre 2015.

“Il D. Lgs. 81/2008, in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, persegue le proprie finalità nel rispetto delle normative comunitarie e delle convenzioni internazionali, nonché in conformità all'articolo 117 della Costituzione e agli statuti delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, garantendo l'uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle differenze di genere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati. Impone a tutte le aziende con dipendenti l'effettuazione di alcuni adempi menti finalizzati alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Esso si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio.

La vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro – continua l’assessore alle Attività Produttive, Alberto Russi – è svolta dalla Azienda Sanitaria Locale competente per territorio (S.P.e.s.A.L) e, per quanto di specifica competenza, dal Ministero del Lavoro (Ispettorato del Lavoro), dal Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, ecc. Alla luce di ciò, si è a conoscenza che la vigilanza da parte degli Organi Ispettivi sta avvenendo con una certa frequenza anche nel comune di Galatina, trovando spesso impreparate ed in preda alle incertezze o paure legate ad una visita ispettiva, le aziende della città. Purtroppo, il mancato rispetto delle disposizioni del Decreto 81/,08, totale o parziale, prevede l'emanazione, da parte di tali Organi Ispettivi, di pesanti sanzioni amministrative/penali in testa al Datore di Lavoro.

Per tutte le informazioni necessarie a chiarire qualsiasi dubbio interpretativo ed applicativo in materia di sicurezza sul lavoro, specifico per ogni attività, è stato istituito presso il SUAP della nostra città, in collaborazione con una Società esperta in materia, operante da molti anni nel settore della Sicurezza nei luoghi di Lavoro e Prevenzione Incendi, uno sportello informativo gratuito per le aziende Galatinesi.”

 
Di Redazione (del 21/11/2016 @ 19:42:18, in Comunicato Stampa, linkato 2077 volte)

«Ascoltate ragazzi, penso che dovreste sapere la verità secondo me: questa missione non è mai stata designata al successo. Se fossero sinceri ce lo direbbero. Ci direbbero che con tutta la gente che muore, chissenefrega dell’arte. Ma sbagliano. Perché è per questo che noi combattiamo, per la nostra cultura, e per il nostro stile di vita. Puoi sterminare una generazione di persone, radere al suolo le loro case, troveranno una via di ritorno. Ma se distruggi i loro conseguimenti, e la loro storia, è come se non fossero mai esistite, solo ceneri, che galleggiano. Quello che vuole Hitler, ed è la sola cosa che non possiamo permettergli.»

(George Clooney, Monuments Men)

 

Li chiamavano “Monuments Men”. Erano soldati, tanto coraggiosi quanto improbabili. Un esiguo platone di topi di biblioteca, colti e appassionati, arruolati all’esercito alleato durante il secondo conflitto mondiale e spediti nell’Europa in fiamme con una missione precisa: salvare i capolavori dell’arte.

 

L’iniziativa “The Monuments People” nasce, traendo spunto da questa storia – se pur diversa e con attori/protagonisti diversi –, dalla volontà di un gruppo di Guide Turistiche Abilitate - Regione Puglia di voler dare un contributo attivo alla tutela del Patrimonio culturale del centro Italia colpito/segnato dal terremoto del 24 agosto 2016 e che a tutt’ora provoca danni nel territorio, non ultime le scosse del 30 ottobre 2016.

Le guide, in veste di soldati arruolati alla cultura, promuovono un grande evento con una varietà di tour guidati per il mese di dicembre 2016. Sul sito www.themonumetspeople.it o su Facebook è possibile consultare gli itinerari culturali o l’apertura straordinaria dei monumenti dislocati sul nostro territorio dal Gargano al Salento. La quota versata dai partecipanti all’iniziativa, verrà devoluta al restauro delle opere del Museo Civico “Cola Filotesio” di Amatrice.

Andrea Panico

 
Di Redazione (del 03/06/2023 @ 19:41:17, in Comunicato Stampa, linkato 315 volte)

L’emozione era palpabile nel teatro man mano che si riempiva di genitori, parenti, docenti, compagni di classe, quelli che sono stati i protagonisti veri di un racconto che ognuno di noi ha letto e studiato a scuola, ma che lunedì 29 ha assunto una connotazione particolare visto il momento storico contrassegnato dalla guerra tra Russia e Ucraina. Dall’Iliade di Omero all’Iliade di Baricco per assistere ad una storia di guerra che, in realtà, non è altro che la ricerca della pace. E così il “Viaggio di uomini e donne nella storia della guerra” messo in scena dagli studenti dell’Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina / Collemeto è diventato più attuale che mai.
Tre narratori hanno preparato il pubblico a quanto è stato poi visto sul palco, spiegando il perché di una scelta come l’Iliade e sottolineando la forza di un poema che pur narrando l’orrore di una guerra, è alla ricerca costante di quella “bellezza” che solo la pace può dare.
Uno splendido teatro Cavallino Bianco è stato per un’ora e mezza pervaso dal “talento” delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria di I grado, delle classi quinte della scuola primaria e dai musicisti dell’indirizzo musicale dell’istituto; 80 giovani artisti capaci di regalare delle emozioni vere, grazie ad un grande lavoro di passione, studio e approfondimento sotto la regia dell’esperta di teatro, prof.ssa Costanza Luceri, che ha anche curato la stesura del testo teatrale.
Il lavoro per la realizzazione dello spettacolo ha visto il coinvolgimento dei docenti dell’Istituto comprensivo, sia della scuola secondaria (P. Benegiamo, C. Luceri, A. Mastrolia, G.Passione, A. Apollonio, L. Augusti, G. Caiuli, G. Schirinzi, F. De Vittorio) sia della scuola primaria (C. Mangia, C. Franco, M. Tresca).
Teatro, musica, arte fusi assieme in un'opera imponente, momento conclusivo del progetto Teatro, realizzato con i docenti della scuola che hanno messo la loro competenza e la loro passione a servizio di un’opera che non è semplicemente una rappresentazione, ma un percorso di crescita culturale e sociale anche fuori dall’aula scolastica, al fine di realizzare una scuola quale laboratorio di ricerca, creatività ed integrazione.
Moltissimi sarebbero i momenti da descrivere, per intensità interpretativa, per imponenza delle scene, per coinvolgimento della musica, ma degno di particolare nota l’interpretazione corale tra corpo di ballo, musicisti e attori ne “Lu rusciu de lu mare”, un diamante incastonato nella realizzazione scenica che ha rappresentato la metafora del morso della taranta vista come morso della guerra. Noi salentini sappiamo che da quel morso si può guarire attraverso il ballo della pizzica e la speranza che anche dalla guerra si possa guarire è l’obiettivo che si desidera fortemente raggiungere. Una scena intensa dove si è potuto quasi toccare l’emozione di una scena unica, scandita dai battiti dei tamburelli che hanno accompagnato la musica, la voce e la danza.
“Nella narrazione scenica dell’Iliade - annunciavano all’inizio dello spettacolo - abbiamo dato voce alle donne ed agli uomini per raccontare la storia dei vinti, la ragioni dei vincitori, la voce delle donne e il loro desiderio di pace. Abbiamo cercato di comunicare, in questi anni di guerra, per dirla con Baricco, la “memoria di un amore ostinato per la pace”.
Il coinvolgimento per quanto gli studenti hanno saputo trasmettere è ricordato nel ringraziamento finale della dirigente scolastica Luisa Cascione, che ha ringraziato tutti coloro che hanno dato una mano alla realizzazione dello spettacolo, ma soprattutto i giovani artisti, complimentandosi di cuore per le emozioni che hanno fatto vivere al pubblico e ricordando quanto sia importante nella vita appassionarsi di qualcosa, magari provando a lasciare da parte qualche volta lo smartphone e condividendo dei momenti importanti della propria formazione come il lavoro di mettere in scena un’opera d’arte corale!

Si ringraziano gli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo:
Terotecna light design, GDA Group, Ecom servizi ambientali, Pellegrino Vending, Guerrazzi infissi, Serafini automotive.

Fiorella Mastria

 
Di Redazione (del 23/01/2024 @ 19:40:12, in Comunicato Stampa, linkato 209 volte)

Il Liceo Scientifico e Linguistico “A. Vallone” di Galatina promuove il dialogo e il confronto tra studenti e autorevoli studiosi. Un’altra opportunità di crescita umana e culturale per i giovani, offerta dal seminario “Scienza e fede a confronto”, organizzato dal Dipartimento di Storia e Filosofia, il 15 gennaio scorso, grazie alle sollecitazioni della Dirigente, prof.ssa Angela Venneri. Il tema, di particolare complessità, è stato reso vivo e partecipato dagli appassionati interventi dei relatori e dal dialogo tra loro e con gli studenti.

La prospettiva della fede è stata rappresentata dall’Arcivescovo di Otranto, Mons. Francesco Neri, mentre la riflessione sulle possibilità della scienza, tra passato, presente e futuro, è stata affidata al prof. Diego Pallara, docente di Analisi matematica all’Università del Salento.

Gli studenti delle quinte classi presenti all’incontro non sono apparsi passivi ascoltatori ma interlocutori attenti e preparati, che hanno dato vita alla conversazione attraverso articolate domande su molteplici tematiche: la criticità della relazione dei giovani con la fede; il ruolo della scienza e il rapporto con la tecnologia nella società attuale; la retrospettiva storica del confronto tra l’istituzione della Chiesa cattolica e i progressi della scienza; i legami tra fisica quantistica e filosofia.

Le riflessioni scaturite in risposta agli interventi hanno intessuto un dialogo tra il rappresentante della Chiesa e l’uomo di scienza, improntato sul rispetto e la condivisione di molti principi, pur a partire da punti di vista diversi.

Uno dei punti d’incontro emerso dal confronto è stata la convinzione che non esista una divisione tra le due culture, ma che la prospettiva umanistica e quella scientifica si fondono perfettamente nei grandi studiosi del passato o di oggi.

Mons. Neri da una parte ha accostato i principi e i valori della fede alla ricerca scientifica senza preclusioni o contrapposizioni nelle conclusioni: dalla teoria del Big Bang alla creazione come atto di fede, dalla verità rivelata alla necessità dell’uomo di coltivare la meraviglia e il rispetto nei confronti della natura. Il prof. Pallara dal suo canto ha proposto la sua sintesi attraverso testimonianze di eccellenti matematici o citazioni di poeti e narratori, che dimostrano l’intersecarsi dell’umanesimo con la scienza: tra tutti l’esempio di Galilei che - come rilevò Italo Calvino - si dedicò all’osservazione degli astri con “precisione scientifica e rarefazione lirica”.

Altro elemento di convergenza tra i due relatori è stato il riferimento centrale alla figura del matematico Ennio De Giorgi, in quanto esempio di umiltà del ricercatore geniale di fronte ai limiti della nostra conoscenza, studioso che accosta l’amore per la scienza all’impegno nel sociale e alla difesa dei diritti fondamentali della persona, dunque modello di conoscenza finalizzata alla ricerca del bene per l’umanità.

In conclusione, un momento di alto valore didattico e formativo per i nostri studenti, di cui sicuramente rimarrà traccia nella mente e nel cuore di tutti: la ricerca scientifica e la fede, pur nella loro autonomia, convergono e si completano nell’inesausto bisogno umano di interrogarsi sul proprio essere e sulla realtà che ci circonda. Rimane ferma, tuttavia, la consapevolezza che la conoscenza progredisce nel tempo ma non potrà scalfire il mistero che circonda l’esistenza dell’uomo e del mondo.

Roberta Romanello

 
Di Redazione (del 02/02/2022 @ 19:39:36, in Comunicato Stampa, linkato 550 volte)

I tempi stringono le prossime elezioni amministrative sono alle porte ma il dibattito politico stenta a decollare.

PNRR di qua' PNRR di la', ma di grazia per fare cosa? Per andare dove?

Premetto che non intendiamo candidarci con nessuno ma siamo fortemente motivati ad esercitare il nostro diritto di voto e coltiviamo la speranza di vedere finalmente la politica  con la P maiuscola protagonista in città.

Avendo quindi le mani libere diremo quello che pensiamo senza esitazione alcuna, convinti e sinceri nel solo ed unico interesse a favore di Galatina e dei nostri concittadini.

Bene iniziamo partendo dall'interesse principe di ogni comunità la Salute.

A noi fa specie che ci si strappi le vesti per il declassamento del Santa Caterina Novella e non si abbia nessuna voglia di capire perché in città l'incidenza delle neoplasie è drammatica.

Come dire si piange per il disagio nel doversi spostare per curare ma non perché si muore.

Il nostro sindaco affronterebbe subito il problema con puntuali analisi, controlli e verifiche  a tappeto sul territorio da effettuare con soggetti terzi autonomi e indipendenti.

Dopodiché interventi di bonifica e mitigazione delle criticità a spron battuto per riportare i valori nella norma.

Responsabile della salute pubblica o lo si è per davvero o non lo si è.

A braccetto con la salute ci va indissolubilmente il territorio e l'ambiente. Su questi argomenti la scelta è una sola. O si fanno gli interessi degli speculatori che arricchiscono pochi a danno di tutti o viceversa.

Parliamo ad esempio di pannelli solari. Se si installano sulle abitazioni, sugli edifici pubblici, nelle aree degradate e dismesse a beneficio di tutti è un conto, se si installano sui terreni agricoli di prima scelta è un'altra storia.

E vogliamo parlare del megagalattico piano regolatore dei ventuno comparti ( pochi nati, ma mai ultimati) in previsione di una città che poteva crescere  a volontà e che invece sconta una decrescita infelice sino a meno di 27.000 unità ?

Grazie signori speculatori voi e chi ve lo ha permesso, avete svalutato un patrimonio immobiliare dell' intera città del 30, 50, 70, per cento rispetto al valore di altri comuni del Salento che un tempo ci guardavano con invidia ed ammirazione.

Ecco il nostro sindaco ideale saprebbe correggere queste aberrazioni nominando ad esempio un assessore all' urbanistica di scuola "Barbanente" o per i più anziani " Cervellati". Un assessore qualificato, un accademico del settore, di animo ambientalista lontano da Galatina e dagli interessi di parte. Un bravo medico del territorio che sapesse curare le tante ferite aperte dando valore e dignità al patrimonio esistente.

A seguire trattiamo il tema Cultura .

Se chi ci vuole amministrare ha consapevolezza e amore per Galatina non può prescindere dal pensare ad un assessore al ramo di portata nazionale, un personaggio pubblico del valore e della notorietà di Sgarbi o Bonito Oliva o altri di tale livello perché la città lo merita . Basta manuali cencelli e scelte che mortificano….servono personalità di respiro internazionale per aspirare ad avere riconosciuti e promossi  i tanti tesori Culturali presenti a Galatina.

E restando in tema di Cultura ma in questo caso della Legalità è urgente pensare alla guida della Polizia Urbana di una autorità indiscussa di alto profilo alla stregua dell' indimenticabile Commissario Capuano .

Un Alto dirigente in pensione degli organi dello stato, un Prefetto, un Procuratore, un Commissario di Polizia, comunque una persona terza competente, autorevole, indipendente che sappia contrastare una deriva ed un degrado sociale sempre più preoccupante.

Il responsabile all'annona insieme al Sindaco devono avere doti di pazienza,moderazione, equilibrio, capacità di ascolto per  smorzare i mille conflitti presenti in una comunità fortemente provata. Dio ci liberi e ci scanzi dai sobillatori soprattutto se si annidano nelle istituzioni !

Pazienza a questo punto se i restanti assessori verranno scelti seguendo le liturgie  consuete della politica. Una sola condizione . Gli assessori non devono essere afflitti da "fragilità" personali di alcun genere perché è inevitabile che diversamente il tutto si rifletterebbe in una imbarazzante debolezza del ruolo e delle funzioni ricoperte .

Vorremmo vedere persone serene libere e indipendenti impegnarsi al meglio per Galatina . Vorremmo che avessero chiaro la teoria della "finestra rotta" perché trascuratezza, sciatteria, indolenza non sono compatibili con buona amministrazione. A tal proposito vorremmo un assessore al centro storico che capisse il perché atti vandalici, deturpazione dei luoghi, comportamenti antisociali sono pericolosamente cresciuti nel centro antico . E giacche' ci siamo lo vorremmo vedere accompagnare un disabile in carrozzella tra strade, corti e uffici inaccessibili. E poi bellissimo sarebbe se l'assessore insieme al sindaco facessero un giretto a bordo di un automezzo dei vigili del fuoco. Potrebbero sincerarsi di persona sull'accessibilità o meno dei veicoli tra le già strette stradine del centro invase da parcheggio selvaggio, ponteggi, fioriere, tavoli ed altro .

Saremmo proprio contenti di scoprire che gli stupidi siamo noi che non sanno guidare un'utilitaria .

È così strano sognare una città più vivibile, con maggiore decoro urbano, con maggiore rispetto dei luoghi e delle persone, che aspira ad una migliore qualità della vita che ha a cuore il bene comune?

E per finire il nostro sindaco lui o lei che sarà, vorrei vederlo camminare spesso in città a testa alta, consapevole del grande onore di rappresentare la nostra città, vorrei vederlo salutare per primo chiunque incontra, cordiale, rispettoso e rispettato, vorrei innanzitutto vederlo sorridere!

A questo Sindaco daremo il nostro voto.

Auguri Galatina incrociamo le dita ….

PS  Dimenticavo : nei primi 10 giorni caro futuro sindaco può prometterci di attivare la Palestra di via Montinari e trovare un utilizzo per il pulmino di mezzo giorno in famiglia? Grazie

 

Associazione culturale

Galatina, Storia Arte Cultura

Dante De Ronzi

 
Di Redazione (del 06/05/2023 @ 19:39:33, in Comunicato Stampa, linkato 276 volte)

Emancipazione. Come dire “autonomia”, come dire “libertà”. Il progetto FIL ROUGE, promosso dall’Associazione Levèra e sostenuto da Fondazione CON IL SUD ed Enel Cuore Onlus, è un progetto principalmente di emancipazione.

È stato ampiamente raccontato durante la conferenza stampa di giovedì 4 maggio presso i locali di Levèra a Noha di Galatina, in un pomeriggio ricco di condivisione in cui si è parlato di presente e di futuro, partendo dalle tante iniziative che hanno portato a Fil Rouge. Tanti i sindaci presenti, in particolare quelli dell’Ambito di Galatina.

Come tutte le cose che hanno finalità benefiche, Fil Rouge è nato da un’intuizione, da un desiderio, ma per concretizzarsi ha avuto bisogno dell’incontro di sensibilità diverse, in un intreccio di conoscenze, professionalità e passioni capaci di dare a un’idea tutti i contorni della possibilità.

Così Roberta Forte, membro del consiglio direttivo di Levèra e responsabile del progetto, ha condiviso il suo pensiero inizialmente con persone come Luciana Delle Donne dell’Officina Creativa SCS, promotrice del progetto Made in Carcere, dando vita a una collaborazione che ha allargato la sua maglia, coinvolgendo anche il Comune di Galatina, la Cooperativa Sociale L’Aurora, Programma Sviluppo, l’associazione ADU Avvocati per i Diritti Umani e l’Acli sede Provinciale di Lecce APS.

Fil Rouge è un progetto sartoriale e di design che vuole promuovere percorsi di affrancamento di donne fragili, soprattutto vittime di violenza, abuso o maltrattamento, attraverso il lavoro e l’inclusione sociale.

Si punterà, promuovendo concetti di sostenibilità sociale e ambientale, a creare pezzi unici, fatti a mano, sotto la guida esperta di sarte e designer. Capi e accessori della sartoria sociale saranno realizzati con tessuti donati da imprese della moda, scampoli e abiti che, scartati dai processi produttivi in cui risultano ormai inutili, rientreranno nel processo creativo, riacquistando nuova vita.

Era il 2017 quando abbiamo inaugurato la sede di Levèra a Noha - dice Roberta Forte - Il significato di quell’inaugurazione ci accompagna in ogni iniziativa. Un immobile sequestrato alla mafia e rigenerato nell’aspetto e nella sostanza per divenire sempre più punto di riferimento di legalità e accoglienza, si fa oggi piccola fabbrica e atelier dal valore profondo. Il senso del riscatto si amplifica attraverso tutte le menti, le mani e i cuori che si stanno unendo in questa avventura eccezionale. Quando un immobile viene tolto alla comunità, ma restituito alla comunità stessa con progetti utili e inclusivi, crediamo che sia una vittoria di tutti. Grazie all’allora sindaco Marcello Amante che ha creduto in noi e nella nostra visione. Grazie a chi oggi si pone su questa scia e ci sostiene appieno”.

D’impatto il video che è stato trasmesso prima dell’intervento di Ilaria Palma per Officina Creativa SCS che ha fatto vedere come il progetto Made in Carcere fattivamente sia già da tempo promotore di riscatto per le donne costrette alla detenzione, ma con una visione sul domani in cui poter mettere in pratica quello che stanno imparando quotidianamente con il lavoro sartoriale.

A sottolineare l’importanza di iniziative come quella di Fil Rouge sono intervenuti anche il sindaco di Galatina Fabio Vergine e l’assessore ai servizi sociali del Comune Camilla Palombini, che hanno ribadito il completo appoggio dell’Amministrazione.

Le parole di Paola Gabrieli, referente del CAV “Malala” di Galatina, hanno dato contezza di quante donne fragili ogni giorno hanno bisogno di un riscatto sociale e personale, oltre a un aiuto psicologico e legale. In tal senso Anna Maria Congedo, responsabile ADU e Georgia Schirinzi, vide presidente provinciale ACLI, hanno sottolineato come il sostegno anche burocratico al progetto sarà pieno.

Michele Gabrieli, responsabile di Programma e Sviluppo per Lecce e Galatina, e Anna Mazzotta, responsabile della cooperativa Aurora, hanno poi spiegato anche dal punto di vista pratico come verranno selezionate e indirizzate al lavoro le donne che i servizi sociali indicheranno.

Il nome del progetto, Fil Rouge, è esso stesso caratterizzante di una continuità con quello che Levèra si è sempre posta come obiettivo ed è bello perseverare nel concetto dello “scarto” e del “rifiuto” che in questo caso si cuciranno insieme per superare ogni tipo di barriera, da quella linguistica a quella culturale e fisica. Si partirà da lontano, dalle tradizioni tipiche del Salento come la tecnica del tombolo o i segreti del ricamo per arrivare a creare un nuovo marchio che metterà insieme antichi saperi e innovazione.

Al centro ci sono le donne, i loro diritti e la necessità di quell’emancipazione a cui tutti gli esseri umani aspirano per essere riconosciuti nelle loro qualità e nelle loro virtù.

 Levèra

 
Di Redazione (del 16/10/2023 @ 19:39:14, in Comunicato Stampa, linkato 183 volte)

Un vecchio proverbio recita «Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi», ovvero «scherza con le cose umane e lascia stare il ciò che è sacro». Tuttavia la storia ci insegna che le religioni spesso sono usate per fini politici, per «soggiogare» intere popolazioni o parte di esse.

L'impianto Colacem di GalatinaIl potere è un demone che non tutti sanno controllare, si insinua e condiziona. Guerre, genocidi, massacri in nome di un «Dio», non sono una novità. È di questi giorni la tremenda crisi in Medio Oriente, dai risvolti cupi e preoccupanti.

Volendo restare a «casa nostra» ecco un evento curioso e di tutt’altro tenore, che ci riporta al vecchio proverbio.

A Galatina il 14 ottobre, nella Basilica di Santa Caterina si è siglato un «Patto d’amicizia nel nome di San Francesco e Santa Caterina d’Alessandria».

I sindaci dei due comuni, Galatina e Assisi hanno firmato un protocollo d’intesa per la promozione turistica nel segno della spiritualità, in nome di una «unione culturale ed economica».

Nella pagina Facebook dell’Associazione Internazionale Medici per l’Ambiente (Isde) di Lecce, si legge un estratto della diretta che riporta le parole del Sindaco di Galatina: «A questo punto con onore, con piacere immenso, chiedo a voi tutti di aiutarmi ad accogliere il Sindaco di Assisi, ringraziandola per aver accolto con entusiasmo questo invito della nostra Comunità.

Ciò che ci unisce, cara Sindaco, non è soltanto tutto ciò che saggiamente ci hanno raccontato gli amici che ci hanno preceduto. Non è soltanto cultura, siamo uniti anche nella tradizione economica.

Sul palco l’Ad di Colacem

L'intervento dell'Ad di Colacem Carlo Colaiacovo a GalatinaPertanto sono particolarmente felice di chiamare insieme al Sindaco anche un importantissimo operatore economico (Colacem) che unisce i nostri territori, che fa ponte tra i nostri territori e che da sempre dimostra una grandissima sensibilità per le nostre Comunità.

E poi anche un desiderio particolare, il suo, il loro, la filosofia aziendale di contribuire alle nostre tradizioni e alle necessità del nostro territorio con una disponibilità ed una generosità che negli anni vi ha sempre contraddistinto.

Quindi vi chiedo gentilmente, caro Sindaco, caro cavalier Colaiacovo (Amministratore delegato della Colacem) di salire sul palco».

Sempre nel post si legge: Il Patto viene siglato «mentre è ancora in atto uno studio di Valutazione di impatto sanitario (Vis) di Colacem sul circondario di Galatina e dintorni, chiesto dalla Provincia (a seguito delle richieste, delle osservazioni di Isde e delle associazioni del territorio) nell’ultima Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata a Colacem».

Restando in tema di proverbi e frasi celebri, concludo con questo: «A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca».

Stiamo peccando anche noi? Chissà?

Ernesta Cambiotti

(fonte: Edicolaweb.tv)

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 03/05/2018 @ 19:39:04, in La chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò, linkato 1585 volte)

In questo capitolo si racconta anche della perduta autonomia di Noha, definitivamente “confusa” con il Comune di Galatina, senza che alcuno osasse alzare ciglio. La Storia (che si studia, non si giudica) è fatta anche di momenti strategici e di persone giuste al posto giusto. Quella stessa storia che, dei se e dei ma, ride beffarda.

La redazione

 

CARMINE FIMIANI (1740 – 1799)

 Vescovo dal 27 febbraio 1792 al 1799

Dal 1792 al 1800 i Pontefice è ancora:

            Pio VI (1717-1799)                    Papa dal 1775 al 1799

 

            L’arciprete di Noha è:

            Don Oronzio Stifani (1746-?),   parroco dal 1774 al 1822

 

            Carmine Fimiani nacque nell’anno 1740 a San Giorgio di Nocera da Vincenzo e da Giovanna Pecoraro. I genitori lo educarono cristianamente e ben presto, alla età di nove anni, lo inviarono a Napoli per essere affidato all’insegnamento di maestri famosi.

            Seguendo la vocazione per la vita religiosa divenne Sacerdote Carmelitano, consacrando tutta la sua vita all’ordine clericale ed allo studio delle leggi romane e canoniche. Conseguita la laurea in teologia, all’età di 29 anni, ottenne la cattedra di Diritto Canonico nell’Università di Napoli. Per la sua VASTA cultura e per il riconosciuto carisma, il Cardinale Giuseppe Capece Zurlo, Arcivescovo di Napoli, il giorno 12 maggio dell’anno 1790 lo nominò Canonico della Chiesa di San Gennaro.

Giuseppe Maria Capece Zurlo (Monteroni di Lecce, 3 gennaio 1711 – Napoli, 31 dicembre 1801) è stato cardinale e arcivescovo di Napoli.

Sin da piccolo ricevette un'educazione religiosa a cura dei Padri Teatini, nella cui congregazione entrò nel 1727. In seguito fu inviato a Roma, dove studiò filosofia e teologia e dove fu ordinato sacerdote il 19 dicembre 1733.

Rientrato a Napoli, insegnante presso i Teatini dei SS. Apostoli, entrò nelle grazie del Cardinale Giuseppe Spinelli, ma fu richiamato a Roma dove ricevette da papa Benedetto XIV nel 1756 la nomina a Vescovo di Calvi. Divenne Arcivescovo di Napoli nel 1782, successore del Cardinal Serafino Filangieri. Contemporaneamente, nel concistoro del 16 dicembre 1782, fu nominato cardinale e nel gennaio 1783 ricevette il titolo di Cardinale presbitero di San Bernardo alle Terme Diocleziane. Morì nel 1801a Napoli.

 

            Finalmente nel 1792 il Fimiani fu eletto Vescovo di Nardò. Per la sua riconosciuta eccezionale statura culturale, il Papa Pio VI, in occasione della Consacrazione Episcopale, lo accolse con segni di stima esclamando: “Cum Fimianum vidimus, magnum virum vidimus”.

            Era assai dotto, maestro in sacra teologia e dottore nelle due leggi, aveva pubblicato varie opere e per più anni a Napoli era stato preside nelle pubbliche scuole.

            Il 16 maggio 1792 fece l’ingresso in diocesi. Dopo qualche tempo tenne un sinodo diocesano, durante il quale emanò molte  disposizioni, riguardanti la chiesa cattedrale, il capitolo ed il clero della città e della diocesi. Gli atti però di tale sinodo non sono pervenuti sino a noi.

            Visitò il seminario diocesano e si compiacque dello stato in cui lo trovò, sia negli edifici, sia nella disciplina. Fece però subito apportare delle modifiche nella cappella e nelle aula scolastiche. Avendo appreso che nella cassa di deposito vi era una considerevole somma di denaro e constatato che il seminario aveva bisogno di altri locali, nell’agosto del 1792 dispose l’esecuzione di lavori di ampliamento.

            Nell’anno 1799, all’età di 59 anni, colto da grave malattia, si ritirò a San Giorgio presso il suo palazzo e lasciò questo mondo il 13 novembre dello stesso anno.

 

Relazione con la chiesa di Noha

            E’ probabile che il nostro arciprete don Oronzo Stifani abbia partecipato al sinodo diocesano del 1792. Ma non abbiamo notizie certe in tal senso.

            Dopo la morte del Vescovo Carmine Fimiani si aprì per la diocesi di Nardò un periodo abbastanza lungo di sede vacante: 19 anni dal 1800 al 1819. Il Capitolo della cattedrale provvide al governo della diocesi con la nomina di due vicari capitolari, l’arcidiacono Achille De Pandis e, alla morte di questi, l’arcidiacono Giuseppe Maria Zuccaro.

         Don Oronzo Stifani, ci ha lasciato il registro dei matrimoni, scritto in latino, ed è in buon stato di conservazione. Non così quelli di battesimo e quello dei morti.

         La grafia di Don Stifani è molto cangiante, pur essendo evidente che è quasi sempre la stessa persona che scrive. I matrimoni registrati in questo lungo periodo sono in numero di 183. Non ci sono registrati matrimoni negli anni 1784 /1794/1821. Poi mancano completamente gli anni dal 1810 al 1815. Sembra strano che per tanti anni di seguito a Noha non vi siano stati matrimoni, mentre sono registrati regolarmente i nati e i defunti. Forse i matrimoni ci sono stati, ma non furono registrati. Il manoscritto ha tutte le pagine, quindi non si può pensare che le registrazioni siano andate perse. Intanto bisogna dire che ogni due anni c'era la visita pastorale del Vescovo di Nardò e il suo incaricato controllava tutti i registri e vi apponeva la firma. Nel Registro di Don Stifani le cose sono andate regolarmente fino al 6 marzo 1782, poi risulta annotata una visita il 14 marzo 1796. Dopo quella data non ci sono più riscontri o controlli da parte del visitatore della Diocesi, perché per la diocesi di Nardò (come abbiamo già detto) si aprì un lungo periodo di sede vacante. Dopo 49 anni di servizio pastorale, don Stifani lasciò la parrocchia di Noha e forse si ritirò a Galatone a causa dell’età avanzata.

         In fondo al registro dei Nati e dei Morti c’è questa nota:

            Io Arciprete D.Oronzio Stifani ho consegnato li sudetti libri.

            Io D.Nicola Valente Economo Curato ho ricevuto li d. libri.

         Sono espressioni che sanno tanto di passaggio di consegne della parrocchia al successore, che in realtà sarà, come vedremo fra poco, Don Nicola Valente. Per cui deduciamo che lasciò la parrocchia per ritornare al suo paese natio, Galatone.

            In questo periodo ci sono diversi sacerdoti che collaborano con il parroco.

            Nel 1796 troviamo il Chierico Nicolò Valente originario di Galatina, annota l’arciprete Pignatelli. In realtà la sua famiglia era di Bisceglie, ma residente a Noha: nel 1822 gli succederà come Parroco di Noha.

            Nel 1779  c’è Don Oronzo Manta di Neviano e anche Don Pasquale De Micheli. Nel 1798 c’è Don Fedele Papadia con Don Francesco Saverio Isabella di S. Pietro. Nel 1800 troviamo Don Rosarius Sponzielli civitatis S. Petri e cioè di Galatina. Nel 1814 c’è  Don Gaetano Marato della Terra di Cotrofiano.

            Nel 1822 c’è Don Vito Paglialonga di Noha. Questi era nato il 3 novembre del 1795 da Domenico e Grazia Chiroj. Nel Marzo del 1818 è diacono: e con il permesso del parroco, don Oronzo Stifani, può amministrare il battesimo ad un suo parente. A 24 anni è Sacerdote. Sarà vice parroco negli ultimi anni di don Stifani come anche del successore don Nicola Valente.

 

            In questo periodo di sede vacante per la sede episcopale di Nardò, Noha diventa purtroppo frazione di Galatina.

 

Il Comune di Noha diventa frazione di Galatina

            Don Oronzo Stifani, arciprete di Noha per quasi mezzo secolo (e lo diciamo ancora una volta), durante il suo lungo tempo di arcipretura a Noha non ci ha lasciato nulla che meriti di essere ricordato o meglio un evento anche negativo per Noha c’è.

            Non si sa come, quando nel 1811 fu pubblicata la nuova circoscrizione territoriale che divise la provincia di Lecce in Comuni, Circondari e Distretti, il Comune di Galatina considerò Noha come sua frazione e le tolse abusivamente tutte le rendite confondendole in una sola cassa comunale.

            Nessuno dei cittadini di Noha protestò per quella decisione. Anzi, pare che il passaggio a frazione fosse stato, come dire, indolore.  L’arciprete  don Oronzo Stifani, di Galatone, ma parroco di Noha per ben 49 anni, non ebbe nulla da dire e neanche il sindaco Fortunato Tondi. Purtroppo pure la diocesi di Nardò era in un momento difficile, perchè senza vescovo.

            Nel 1913 un caso analogo sarà quello di Collemeto, quando l’Arcivescovo e la curia metropolitana di Otranto accampavano pretese sulla frazione di Collemeto, che civilmente appartiene a Galatina, città dell’archidiocesi di Otranto, ma che era nella Diocesi di Nardò. Mons. Nicola Giannattasio, che fu Vescovo neretino dal 1908 al 1926, sostenne validamente l’appartenenza di Collemeto alla diocesi di Nardò. Siccome nessuna delle due parti intendeva cedere, la questione fu portata davanti alla Sacra Congregazione, la quale, esaminati i documenti esibiti dalle due parti, stabilì che Collemeto era da sempre appartenuta alla diocesi di Nardò e doveva continuare a farvi parte.

            Nel nostro caso il Vescovo di Nardò non c’era (sede vacante), e probabilmente Arciprete e Sindaco non ebbero consapevolezza dei lati negativi della perduta autonomia, benché per tutto l’ottocento nei documenti si continuò a scrivere Comune di Noha. L’Arciprete don Michele Alessandrelli, parroco dal 1847 al 1882,  in una sua relazione del 1850, quando parla del Comune di Noha, lo definisce “aggregato a quello vicino di Galatina”. E che fosse così lo dimostra anche il fatto che sulla facciata della chiesa madre (rifatta e ingrandita nel 1901) fu scolpito l'antico stemma del 'Comune di Noha', che tuttora spicca solenne, ricordando a tutti la gloria (e l’antichità) del 'Comune di Noha'.

 

Stemma del Comune di Noha (alto rilievo sulla facciata della Chiesa Madre)

 

Leopoldo Corigliano (1759 - 1825)

Vescovo dal 4 giugno 1819 al 15 dicembre 1824

 

 

Dal 1819 al 1824 i Pontefici furono:

            Pio VII (1742-1823)                                Papa dal  1800 al 1823

            Leone XII (1760-1829)                           Papa dal 1823 al 1829

            Arciprete di Noha

            Don Nicola Valente (1771-1834),         parroco dal 1823 al 1834

            Leopoldo Corigliano nacque a Corato, diocesi di Trani, provincia di Bari, verso il 1759. Era licenziato in sacra teologia, oratore sacro e canonico teologo della metropolitana di Bari, quando nei primi mesi del 1819 fu eletto Vescovo di Nardò da Pio VII Papa dal 1800 fino alla morte. Il 6 giugno fu consacrato ed il 21 dello stesso mese prese possesso della diocesi mediante il procuratore arcidiacono Giuseppe Maria Zuccaro.

            Nel 1820 e 1821 compì la visita pastorale della diocesi, di cui sono pervenute fino a noi solo poche e frammentarie notizie.

            Ebbe quali convisitatori i canonici: Francesco Donadei, provicario generale, Vincenzo Alessandrelli, penitenziere, Didaco Giuranna, cerimoniere, e Salvatore Fedele, cancelliere. Visitò solo alcuni Comuni della diocesi. In archivio vi sono poche notizie e pochi documenti che lo riguardano.

            Il 14 settembre 1824, per ragioni a noi ignote, rinunziò alla sede vescovile e si ritirò a vita privata.

            La S. Sede, vagliate le ragioni, accettò definitivamente la rinunzia e dichiarò vacante la sede il 16 dicembre 1824 . Morì a Bari il 16 marzo 1825.

 

Relazione con la chiesa di Noha

                L’arciprete di questi anni era Don Nicola Valente, parroco di Noha per 11  anni, dal 1 Agosto 1823 fino al 1834.

            Don Nicola nato a Noha nel 1771 da Gio:Domenico Valente e Rosa Calente provenienti da Bisceglie e residenti a Noha. Morì e fu sepolto a Noha il 23 Marzo 1834.

            Lo troviamo la prima volta come Padrino di Battesimo, ancora seminarista  all’età di 25 anni. Qualche anno dopo (nel 1799) ormai  sacerdote ancora padrino di battesimo. Verso i 50 anni è Economo Curato dell’Arcipretura di Noha. 

            Quando don Oronzo Stifani non c’è più, nel 1823 alla bella età di 52 anni il Valente è Arciprete di Noha. Stupisce che l’arcipretura di Noha, sempre tanto ambita, perché ricca di possedimenti, abbia avuto un anno di sede vacante e infine sia stato nominato come arciprete un anziano: così si era qualificati in quel tempo quando si aveva solo 52 anni.

            Questo è il suo atto di morte:

N.184 - Nohe 25 Marzo 1834 - D.Nicola Arciprete Valente figlio delli coniugi Giovandomenico e Rosa Calente, ad ore quattordici di anni sessanta due, fornito de’ SS Sacramenti passò in pace all’altra vita, ed il suo corpo fu sepolto in questa chiesa. Damiano Marcuccio Econ. Cur.

            Nessuna annotazione si ricava dai documenti della Curia che riguardi Noha.

 

Antico organo a canne del 1700, demolito nel 1971: si noti lo stemma del Comune di Noha

 

[continua]

P. Francesco D’Acquarica

 
Di Andrea Coccioli (del 02/08/2016 @ 19:38:36, in Comunicato Stampa, linkato 2892 volte)

Sig. Russo Piero Luigi,

dalla sua invettiva emerge che io sia al centro di quasi tutta l’attività amministrativa svolta, secondo Lei, con poca attenzione in questi quattro anni. Al di là delle sue opinioni personali nelle quali evidentemente non mi riconosco, ritengo di poterle rispondere per le questioni di mia competenza.

Credo che i cittadini abbiano elementi per valutare serenamente l’operato dell’Amministrazione Montagna e dei miei tre anni e mezzo di impegno amministrativo. Da parte mia, Le posso dire che ho vissuto e vivo felicemente la vita sociale di Galatina uscendo per le strade, frequentando le piazze, le attività commerciali, incontrando persone, salutando e parlando con tutti i quali mi hanno onorato della loro stima, amicizia, conoscenza. E sono tantissimi, fortunatamente. Sig. Russo Piero Luigi, la mia serenità d’animo, la mia voglia di continuare a fare, a tessere relazioni, a dialogare con tutti e impegnarmi per migliorare la nostra comunità non si fermerà certo davanti alla sua rabbia e invettiva contro la mia persona. Può star certo.

Vivo a Galatina, e io e mia moglie abbiamo scelto di far crescere i nostri figli a Galatina e le posso assicurare che farò di tutto perchè loro possano amare e rispettare questa Città. Lo farò, come ho sempre fatto in vita mia, impegnandomi nel sociale, in politica e cercando di dare esempi positivi.

Ma andiamo in ordine.

Risponderò punto punto alle sue critiche quando di mia stretta competenza. Ad alcune delle sue considerazioni tra l’altro , in questi anni di amministrazione Montagna, è stata data già risposta attraverso risposte alle interrogazioni consiliari oppure attraverso note scritte pubblicate sulle varie testate giornalistiche, ma certamente, repetita iuvant.

La ‘Lampada senza luce” di Gaetano Martinez. Si è provveduto a ristrutturare l’intero vano pompe, sono stati sistemati tutti gli impianti idrici e l’impianto elettrico mettendo nelle condizioni l’impresa di effettuare anche manutenzione continuativa per un anno. L’importo era comprensivo di IVA e manutenzione per un anno. Si è fatta regolare gara d’appalto, come sempre con trasparenza e  rispettando la legge. Ora la fontana funziona. Piuttosto dovremmo prenderci un po’ tutti cura di quel bene prezioso che ci ha lasciato Gaetano Martinez, rispettando e facendo rispettare semplici norme di convivenza civile come evitare di buttare nella vasca cicche, cartacce o altro ancora. Sarebbe altrettanto importante punire chi non rispetta i beni pubblici.

Rup per questioni di carattere economico-finanziario. La professionista in questione è stata incaricata con regolare procedura messa in atto dalla dirigente dott.ssa Rita Taraschi, persona sempre scrupolosa e attenta alla corretta applicazione delle norme. Il lavoro della professionista in questione è finalizzato a reperire risorse finanziarie a disposizione dell’ente. Si è reso  necessario procedere con una ricognizione delle disponibilità residue a valere sui mutui già concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti le cui opere sono state concluse. Lavoro mai svolto in precedenza, molto meticoloso ed espletato con grande impegno.

In particolare tale procedura consiste nel richiedere alla Cassa Depositi e Prestiti le erogazioni a saldo per quei mutui che presentano una disponibilità residua pari o inferiore a 5.000,00 € o nel caso di importi residui pari al 5% del mutuo a suo tempo concesso.

Il lavoro di ricognizione, che è stato espletato per il 50%,  ha portato i seguenti esiti:

somme per le quali è possibile richiedere l’erogazione a saldo: € 76.957,35;

somme che possono essere destinate alla riduzione del prestito originario ovvero ad un diverso utilizzo, nuovi investimenti senza incrementare il debito: € 247.684,69

Questa ultima somma è stata destinata alla riorganizzazione degli ambienti del tribunale per ospitare uffici amministrativi del Comune tra i quali Ufficio LLPP, Urbanistica, Vigili Urbani, Anagrafe e Ufficio Commercio. La nuova organizzazione degli uffici all’ex tribunale porterà indiscutibili vantaggi all’utenza in quanto  un unico luogo ospiterà più uffici e servizi a disposizione anche di utenza con difficoltà motorie. Purtroppo, attualmente, pochissimi uffici sono accessibili ai diversamente abili.

Palestra di via Montinari. Abbiamo inaugurato la palestra perchè i lavori conclusi dovevano subito portare al suo immediato utilizzo. Non si è ancora utilizzata per due motivi. Primo le società sportive di pallavolo e basket ritengono vada prima migliorato il terreno di gioco con altra superficie idonea. Due, serve maggiore collaborazione di tutti per dare seguito alle volontà politiche di un completo utilizzo delle strutture pubbliche. Non va bene che una struttura pubblica rimanga chiusa per molto tempo. L’autocritica è necessaria.

Centro Polivalente di Viale Don Bosco. La struttura è agibile, sono stati terminati i lavori appaltati e viene regolarmente utilizzata da chi ne fa richiesta. Sono stati già organizzati corsi di teatro, spettacoli di vario genere, feste, concerti e conferenze.

La struttura è stata intitolata a Pierantonio Colazzo per volere dell’Amministrazione Coluccia.

Asilo di viale Don Bosco. Abbiamo ereditato duemila problemi, quindi testa bassa e pedalare. E’ stato compiuto un grande sforzo organizzativo per risollevare il cantiere e aprire l’asilo. Ora l’asilo funziona.

Corso Porta Luce e pista ciclabile. Corso Porta Luce è parte del finanziamento PIRU-Piano Integrato Riqualificazione Urbana. E’ stato migliorato il progetto anche con la realizzazione di una pista ciclabile. Prima dell’amministrazione Montagna, Galatina aveva zero Km di piste ciclabili. Ora, grazie alla realizzazione della tangenziale sud-ovest e al miglioramento di Corso Porta Luce, possiede circa 2,5 km. E’ chiaro che ci deve essere la volontà dei cittadini e della politica per continuare a tracciare piste ciclabili se vogliamo rendere Galatina più ecosostenibile e favorire una mobilità dolce e più rispettosa dell’ambiente. La realizzazione di un ulteriore piccolo tratto di pista ciclabile tra angolo Corso d’Enghen- Corso Porta Luce passando da via Ugo Lisi - Ex Tribunale (in prossimità degli Uffici Pubblici), permetterebbe di collegare la tangenziale a tutto il Centro Storico, già zona a traffico limitato. Personalmente mi rallegro quando vedo le persone pedalare in sicurezza nella Città.

Utenze e canoni per telefonia e reti di trasmissione. C’era da fare una piccola rivoluzione. Ci stavamo provando ma non abbiamo finito il lavoro iniziato. Non conosco i dati dei primi sei mesi del 2016. Non ci sono stato. Mi sono dimesso a gennaio. Posso solo dirle che non ho mai utilizzato una scheda telefonica del comune, anche se assegnatami. Ho sempre e solo utilizzato una scheda telefonica con traffico dati pagata personalmente. Il mio numero privato era ed è anche pubblico e segnalato, sin dal 2012, sul mio profilo del sito istituzionale del Comune di Galatina.

Concerto del 27 agosto 2015 in piazza Falcone e Borsellino. Grazie alla sinergia tra diverse associazioni ad agosto del 2015 è stata organizzata una bella rassegna di arte, e cultura giovanile. Tra le diverse associazioni che hanno contribuito alla organizzazione degli eventi, c’è stata la partecipazione dell’Associazione Guerriglia culturale che ha anche curato l’organizzazione del concerto in piazza Falcone e Borsellino. A un certo punto della serata per pochissimi minuti e prima di essere allontanato dal palco, uno dei componenti di uno dei gruppi rap che si sono esibiti ha urlato al microfono frasi irrispettose e volgari. Sia io, sia  i componenti dell’associazione giovanile Guerriglia culturale, abbiamo preso nettamente le distanze dal ragazzo maleducato che ha offeso i presenti al concerto.

Sig. Russo Piero Luigi, nelle amministrazioni pubbliche succedono tante cose. C’è chi è bravo ad intercettare fondi pubblici, chi a programmare interventi di pubblica utilità, chi a progettare.  Poi bisogna realizzare gli interventi. Spesso in un unico mandato amministrativo non si riescono ad evadere tutte le fasi di un’idea. Noi abbiamo finito lavori iniziati da altri, certamente, ma abbiamo anche adeguato progetti poco completi, poi li abbiamo appaltati e  li abbiamo terminati. Abbiamo utilizzato le risorse del PIRU e del PIRP (Amministrazione Antonica), abbiamo appaltato e realizzato lavori, abbiamo recuperato fondi pubblici per evitare gli allagamenti nel rione Italia, abbiamo recuperato fondi pubblici per dare nuova vita allo storico Teatro Cavallino Bianco e altro ancora. Non è semplice, l’Italia è un paese che sta cercando la strada della semplificazione. Le complicazioni amministrative impongono l’acquisizione di pareri di molti enti pubblici ognuno con le sue peculiarità, le sue esigenze. Tanta burocrazia inutile frena il fare e la strada per arrivare a risultato è sempre più in salita. In tutto questo è stato fatto tanto. Perciò, giusto perché ripetere aiuta, Le allego le cose fatte perché è sempre meglio essere ricordati per le cose fatte anziché per le cose dette. Inoltre mi piace ricordare, anche a me stesso, che “Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il ….FARE”.

Di seguito riporto i più significativi interventi effettuati e lo stato di definizione degli stessi da giugno 2012 a luglio 2016:

Lavori Pubblici

 

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. I lotto funzionale

Importo progetto I lotto funzionale: 1.300.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Comune Galatina: 500.000,00 euro

Lavori completati

Inaugurazione Teatro effettuata il 28 novembre 2015.

 

Adeguamento e miglioramento rete fognatura bianca Rione Italia

Importo progetto: 700,000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia

Lavori completati

 

Scuole. Tutti gli istituti comprensivi. Poli 1, Polo 2, Polo 3

Interventi di manutenzione straordinaria scuole Galatina e frazioni

Importo totale progetti: 500.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina e Ministero

Lavori completati

 

Riqualificazione ed efficientamento Scuola Noha e aree adiacenti.

Importo progetto: 400.000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia. Importo da restituire in 10 anni senza interessi.

Lavori completati

 

Progetto di messa in sicurezza e rifacimento via Bianchini.

Primo di tre interventi previsti ognuno di 250.000,00 euro.

Importo progetto: 250.000 euro

Finanziamento: Regione Puglia (49%) e Comune di Galatina (51%)

Lavori completati

 

Progetto di pavimentazione stradale e pubblica illuminazione.

Importo progetto: 300.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina

Lavori completati

 

Progetto di riqualificazione Corso Porta Luce.

Rifacimento e riqualificazione di Corso Porta Luce, Sostituzione Illuminazione pubblica con Pali Artistici, Realizzazione Pista ciclabile, Rifacimento tappetino stradale, Nuovo rondò incontro via d’Enghien.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

 

Progetto di riqualificazione via principessa Iolanda, via Caforo angolo piazza Alighieri, via Giuseppina del Ponte.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

 

Centro Polivalente viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Struttura inaugurata e utilizzata.

 

Asilo Nido viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

L’asilo è utilizzato e perfettamente funzionante.

 

Palestra via Montinari

Finanziamento: PIRU

In attesa di essere concessa in uso.

 

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. II lotto funzionale

Adeguamento funzionale torre scenica e utilizzo completo dei palchi.

Importo progetto II lotto funzionale: 800.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Lavori da appaltare. Procedure di Gara d’appalto avviate.

 

Progetto riqualificazione Ex convento Santa Chiara.

Importo progetto: 1.000.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Lavori in corso.

 

Progetto di Riqualificazione basolato centro storico.

Importo progetto:  500.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Gara effettuata e aggiudicata

Lavori in corso.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore SPORT:

Utilizzo delle palestre scolastiche comunali

E’ stato difficile coordinare e definire il calendario dell’utilizzo delle palestre scolastiche comunali, ma ogni anno con l’impegno e la volontà di tutte le società sportive si è definito il calendario di utilizzo  degli spazi sociali per lo sport.

 

Festa dello Sport 2014

La festa dello Sport “Sport Day 2014” ha visto la partecipazione di tante società sportive e di tanti ragazzi delle scuole degli istituti comprensivi. E’ stata una tre giorni di sport e partecipazione nello scenario della villetta San Francesco.

 

Festa dello Sport 2015

Festa dello Sport organizzata in collaborazione con SALENTIADI, le olimpiadi del Salento. Bellissimo evento sportivo interamente organizzato presso il complesso sportivo del Palazzetto dello Sport.

 

Green Olympic Games

Progetto che oltre a sensibilizzare sulla corretta separazione dei rifiuti per un ambiente migliore ha promosso i valori dello sport tra i più giovani.

 

Struttura Sportiva di Noha

La struttura sportiva di Noha ha ricominciato a vivere grazie all’impegno di alcune società sportive che l’hanno riaperta e ora quotidianamente è al servizio dei cittadini.

 

Patrocinio e contributi economici a varie iniziative sportive

E’ stato un piacere e un onore patrocinare numerosissime iniziative sportive tenutesi in questi anni. Un grazie va a tutte le numerosissime società sportive che iniettano energia positiva nel tessuto sociale alimentando lo spirito sportivo dei galatinesi.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore POLITICHE GIOVANILI:

Chiostro d’Estate. Estate 2012

Concerti, presentazioni di libri, convegni, spettacoli teatrali e musicali nella cornice del Chiostro dei Domenicani, scenario  suggestivo ed entusiasmante. Una serie di artisti e iniziative differenti, da Cesko degli Après la Classe al cantante folk milanese Andrea Labanca, passando per serate jazz, convegni, proiezioni di film d'epoca, dj set di artisti locali e il suggestivo concerto di Mino De Santis.

 

Festa della musica. Giugno 2013

Musica, cultura e arte. Queste le parole chiave della prima edizione a Galatina della Festa Europea della Musica. Dal 21 al 23 giugno 2012 sono stati tre giorni di musica tra rock, pop, hip-hop e musica popolare, presentazione di libri e una mostra di fumetti a cura di Lupiae Comix. Il tutto è stato realizzato all'interno del Chiostro del Palazzo della Cultura di Galatina e in piazza Galluccio. Tra i vari gruppi presenti alla manifestazione, I TOROMECCANICA e la GIOVANE ORCHESTRA DEL SALENTO, diretta da Claudio Prima. E’ stata notevole la presenza di giovani musicisti come i PLUG IN, CAMDEN TRIO, DYING PURPLE, T.GARAGE, SOOP & NINTAI e l’ORCHESTRA SPARAGNINA.

 

Ciclofficina sociale presso Mercato Coperto

Grazie alla collaborazione di alcune associazioni è nata all’interno del mercato coperto la CiclOfficina Sociale, spazio di socialità, incontro e condivisione. Un luogo dove promuovere la mobilità lenta e sostenibile, il riuso, il riciclo e la partecipazione attiva.

 

Mercato S…coperto,

Manifestazione realizzata all’interno dell’ex sede del Mercato Coperto in via Principessa Iolanda. Proposta rivolta al mondo giovanile della città che ha bisogno di spazi destinati alla socializzazione. L’iniziativa ha coinvolto le associazioni culturali della Città. L’iniziativa ha avuto lo scopo di rivitalizzare uno spazio di proprietà comunale in disuso, situato al centro della città e che già in passato è stato luogo deputato ad iniziative di partecipazione giovanile .All’interno dell’ex mercato coperto si sono svolti incontri d’autore, musica ed happening di discussione scientifica divulgativa.

 

Servizio civile nazionale

In tre anni più di venti ragazzi hanno lavorato presso il Comune di Galatina sviluppando progetti nei settori delle Politiche giovanili, Biblioteca Comunale, Museo e Ambiente. Il servizio civile è una iniziativa fondata sui principi della solidarietà sociale e vede i giovani i primi promotori del processo di partecipazione, in grado di trasformare una società in cui il cittadino è solo colui che riceve un freddo ed astratto servizio ad una società in cui tutti hanno la possibilità di essere attivi e socialmente utili.

 

Rassegna Giovanile NOTE A MARGINE

Note a Margine è stata una Rassegna “periferica” che ha avuto l’obiettivo di coinvolgere ed includere le Periferie della città come luoghi di riferimento alternativi e vitali, da un punto di vista non solo urbanistico ma soprattutto umano e sociale. Luoghi che spesso ispirano forme d'arte e   movimenti  sociali  rappresentanti  di un vero e proprio sottobosco multiculturale e multietnico,  un workinprogress costante e perpetuo, un laboratorio continuo. Spazi inespressi e inascoltati  da recuperare e trasformare, da aiutare ad emergere.

Con l'aiuto dell'associazionismo giovanile è stato scelto di selezionare alcuni “interlocutori d'eccezione” che grazie ai loro contributi hanno potuto affrontare il tema della periferia in luoghi prettamente periferici  attraverso dei  personali  approcci che spaziano dal  mondo della musica a quello del cinema, dal  teatro alla letteratura, al cibo ai graffiti, dall’hip hop alla street art. La ciliegina sulla torta è stata l’opera regalata alla Città di diversi artisti di graffiti che hanno abbellito, con la loro arte, il muro della scuola di via Ugo Lisi.

 

Cordiali saluti

Andrea Coccioli

 
Di Redazione (del 21/01/2021 @ 19:38:28, in Comunicato Stampa, linkato 884 volte)

Il Museo civico "P. Cavoti" arricchisce il suo patrimonio, in particolare la sezione del tarantismo, accogliendo la donazione del fotografo galatinese Giovanni Valentini. 

Nato nel 1939 a Galatina, Valentini vive a Milano e nel corso della sua vita ha stretto amicizia con vari artistici, tra cui Lucio Fontana, e ha collaborato con studiosi internazionali: ricercatore, artista sperimentatore, antesignano di inusuali espressioni concettuali tra scienza e arte. Intellettualmente curioso fin dagli anni Sessanta si è occupato di chimica, cibernetica, astronomia, tecnologia digitale, effettuando costantemente collegamenti con l’arte.

Valentini dona oggi alla Città di Galatina alcune sue fotografie inedite scattate durante i giorni della festa patronale dei Santi Pietro e Paolo, in cui le "tarantate" giungevano in piazza per fare ingresso nella cappella di San Paolo; altre foto rappresentano un tarantato con un gruppo di musicoterapeuti in un giardino privato di Nardò. Tra il materiale donato c'è anche un superotto e cassette audio inedite con voci e musiche delle stesse performance.

“È chiaro come Galatina mostri, anche storicamente, uno stretto contatto col tarantismo, fenomeno culturale, antropologico, musicale e anche di marketing commerciale, cresciuto a livello internazionale ma le cui radici rimangono salde nel territorio salentino - così il Sindaco Marcello Amante -. La nostra amministrazione ha considerato sin dall'inizio la cultura come chiave di cambiamento per la Città di Galatina e affinché ciò fosse possibile è stato avviato un lavoro continuo di ricerca e studio. Sino ad attirare l'attenzione di studiosi e professionisti che hanno voluto legare il proprio nome alla nostra Città. Per questo lavoro, un ringraziamento speciale va al professore Salvatore Luperto, direttore artistico del Museo Cavoti, per aver stimolato e creato i presupposti per tale donazione”.

Piena soddisfazione anche da parte dell'Assessore alla cultura Cristina Dettù: “Siamo onorati di ricevere in donazione le opere del Valentini, innanzitutto perché celebriamo un artista galatinese, fortemente legato alla propria terra (e il materiale donato lo dimostra), che rende manifesto il suo lato artistico attraverso la fotografia. Siamo lieti di arricchire il patrimonio del nostro Museo Cavoti, continuando nel percorso di crescita e valorizzazione di un luogo di cultura che insieme alla biblioteca comunale diventerà un polo di studio e ricerca, un luogo in cui le famiglie, i bambini, i ragazzi, gli anziani potranno ritrovarsi e scoprire la bellezza dell'arte e della cultura”.

Il direttore artistico del museo Salvatore Luperto afferma che “il Museo Cavoti è lieto di accogliere, custodire e valorizzare, con una mostra permanente e il relativo catalogo, la donazione dell’artista Giovanni Valentini, costituita da rara documentazione artistica sul rituale del tarantismo dei primi anni Settanta. Dal filmato, dalle foto, dalle audiocassette emerge tutta la sensibilità dell’artista: le immagini fotografiche raffigurano atmosfere e suggestioni espresse dai protagonisti delle performances, ma anche dagli inconsapevoli spettatori curiosi, accorsi per assistere alle spontanee e spettacolose esibizioni.

Con la donazione Valentini, il museo Cavoti si arricchisce di un patrimonio storico e documentario di grande valore culturale che affiancherà la nota collezione Pinna nella sezione museale dedicata al tarantismo”.

Grande soddisfazione espressa anche dall’amministratore della società gestore del Museo Cavoti, Monica Albano: “Rinnovo la stima al prof. Luperto, che ho voluto al mio fianco come Direttore artistico del Museo, a cui va tutto il merito di questa azione di mediazione. Il Museo Cavoti di Galatina rappresenta sede naturale per questa preziosa donazione, che con essa accresce anche qualitativamente la sezione dedicata al Tarantismo, nella certezza che l'Amministrazione comunale saprà ben valorizzare”.

Ufficio stampa Marcello Amante

sindaco di Galatina (LE)

 
Di Redazione (del 24/03/2022 @ 19:36:23, in Comunicato Stampa, linkato 413 volte)

Per far fronte all'emergenza venutasi a creare a seguito del conflitto bellico in Ucraina e per accogliere nella maniera migliore e più organizzata i profughi in arrivo o che già sono presenti sul nostro territorio, l’Ambito Territoriale di Galatina grazie al Servizio Immigrazione con Welfare d’accesso PUA sta approntando specifiche iniziative e appositi strumenti per agevolare e facilitare la permanenza.

Il Servizio Immigrazione, tramite il Legale e la Mediatrice culturale, offre informazioni utili circa le iniziative in atto e le modalità di accoglienza dei profughi proveniente dall’Ucraina. A tal fine è anche disponibile un numero whatsapp 3287217121 ed una pagina Facebook “Servizio Immigrazione Ambito Terrritoriale Sociale di Galatina” (in basso il link cliccabile) dedicati con supporto in lingua per far fronte all’emergenza in atto.

Si allegano le informazioni utili pubblicate dal Ministero dell’Interno in lingua italiana, inglese ed ucraina

 

********

 

Щоб впоратися з надзвичайною ситуацією, яка виникла після війни в Україні, та якнайкраще та найорганізованіше зустріти біженців, які прибувають або вже присутні на нашій території, Територіальний район Галатина завдяки Іміграційній службі з доступом до соціального забезпечення ПУА готується конкретні ініціативи та конкретні інструменти для полегшення та полегшення перебування.

Імміграційна служба через юриста та культурного посередника надає корисну інформацію про становище біженців з України, ініціативи, які проводяться та можливі методи прийому. З цією метою доступні номер WhatsApp 3287217121 та сторінка у Facebook “Servizio Immigrazione Ambito Territoriale Sociale di Galatina” (нижче за посиланням) для мовної відповіді на надзвичайну ситуацію, що триває.

Корисну інформацію, опубліковану Міністерством внутрішніх справ італійською, англійською та українською мовами додається

 

Informazioni per il soggiorno in Italia

Information regarding your stay in Italy

важливу та корисну інформацію щодо вашого перебування в Італії

 

F.to Il presidente del Coordinamento Istituzionale
Dott. Antonio Palumbo

 
Di Redazione (del 09/10/2015 @ 19:33:08, in Comunicato Stampa, linkato 1837 volte)

La Commissione Comunale per le Pari Opportunità di Galatina organizza il prossimo 11 ottobre alle ore 18.00 al Palazzo della Cultura, una tavola rotonda sul tema del sessismo, con l'obiettivo di mettere in evidenza le profonde contraddizioni che condizionano e segnano la nostra società. E proprio attraverso il linguaggio, dimora dell'essere e potente motore di cambiamento, che si trasmettono diversità e diseguaglianze sociali, contribuendo al rafforzamento e alla costruzione di vecchi e nuovi stereotipi culturali.

"Le parole in genere: linguaggi e comportamenti sessisti", sarà questo il tema dell'incontro di domenica, un momento di riflessione per cercare di offrire gli strumenti necessari a riconoscere e contrastare questo fenomeno spesso molto subdolo , affinché le forme di comunicazione e i comportamenti siano rispettosi delle differenze di genere.
Al termine delle relazioni si aprirà un dibattito con i partecipanti all'evento. Introducono:

Fara Bandello, Presidente della Commissione Comunale per le Pari Opportunità di Galatina; Daniela Vantaggiato, Assessora alla Cultura e ai Servizi Sociali. Interverranno alla tavola rotonda:

Loredana De Vitis, dottoressa in Filosofia, giornalista e autrice, ideatrice del progetto internazionale "Io sono bellissima" contro gli stereotipi della bellezza femminile: " Lo scandalo di parlare al femminile"; Rossella Maggio, docente nella scuola superiore, scrittrice: " La parola, la scrittura, l'azione nell'ambito dei linguaggi e comportamenti sessisti";

Claudia Piccinno: dottoressa in Lingue e Letteratura Straniere, docente nella scuola primaria, poetessa: "Il sessismo sui banchi di scuola, stereotipi di genere nella letteratura dell'infanzia"; Evelina Nico: associazione Guerriglia culturale, studentessa in Sociologia all'Università del Salento: “Quelle che non studiamo”;

Daniela Natale: dottoressa in Comunicazione, redattrice de “Il Galatino” e “Inondazioni.it”: “Le parole dei media: come si alimenta la cultura sessista”.

Modera Roberto De Mitry, Presidente Arcigay Salento "La terra di Oz"

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

 

I nostri Bambini sono la categoria che probabilmente più ha sofferto le ristrettezze dettate da questa pandemia, hanno infatti rispettato le “consegne” restando per settimane chiusi in casa, non infrequentemente costretti a vivere in spazi stretti, ambienti piccoli e affollati; sono pertanto loro i primi ad avere il diritto di ri-conquistare i loro spazi…

Abbiamo, infatti, pensato proprio a loro quando abbiamo organizzato la messa in scena di “Alice nel paese di Riciclandia” ad opera dell’Associazione culturale “Teste di Legno”, svoltasi il 27 giugno presso piazzetta “G. Fedele” nel Rione Italia a Galatina.

Nel pieno rispetto delle normative ministeriali e delle ordinanze sindacali abbiamo previsto un numero limitato di posti ai quali si poteva accedere esclusivamente previa prenotazione. Nostro malgrado siamo stati costretti a chiudere le prenotazioni una volta raggiunto il numero di partecipanti preventivamente concordato con le Autorità.

Questo evento segna in un certo senso l’avvio di una fase nuova per Galatina che vuole lasciarsi alle spalle i lunghi mesi di emergenza sanitaria.

In tale ottica, naturalmente comunque coniugata al rispetto delle norme di sicurezza vigenti, nel mese di luglio, si svolgeranno altre iniziative simili.

Un ringraziamento particolare per l’impegno profuso a Russo Piero Luigi, Argentieri Sandro, Monica D’Amico, Fabio Fracasso, Biagio Tabella e Carolina Monti.

 

VIRTUS BASKET GALATINA

QUELLI DI PIAZZA SAN PIETRO 2.0

 
Di Redazione (del 15/12/2021 @ 19:28:42, in NoiAmbiente, linkato 723 volte)

Gentile Direttore, o caro Don Francesco (che preferiamo), oggi osservando per caso i giornali esposti in un'edicola della nostra cittadina, ci è "caduto l'occhio" sull'editoriale dc "Il Galatino" n. 18, del 5 c.m. e siamo rimasti sorpresi e nel contempo contenti. Sorpresi perché proprio stamattina, parlando fra noi soci del direttivo di NoiAmbiente, dei gravi problemi che sempre più spesso uccidono, nel senso vero della parola, molti nostri concittadini, si diceva così: "non leggiamo mai su nessuna testata giornalistica galatinese notizie che riguardano l'alta percentuale di inquinamento che grava stilla popolazione e di quante sorgenti e produttori di inquinanti ci circondano.
Questa de "Il Galatino", quindi è la sorpresa. Dobbiamo quindi dirti grazie, caro Don Francesco, pur trattandosi di una bruttissima questione. Ma è inutile nascondere la testa sotto la sabbia e fingere che vada tutto bene. La verità soprattutto se "brucia" va denunciata con forza. Contenti, invece, lo siamo perché finalmente un giornale galatinese importante per la sua storia e la sua ricchezza culturale, ha il coraggio di denunciare. Hai fatto bene a ricordare il primato attuale di Galatina: altissimo tasso di mortalità per tumori.
È vero, il Santo Padre non perde occasione per gridare al mondo che così come stiamo vivendo non va bene. È anche vero che l'umanità vive tutta sotto uno stesso ciclo c il cambiamento climatico coinvolge l'intero pianeta. Ma è anche vero che il ciclo dei nostri 16 comuni (Galatina, Galatone, Maglie, Soleto, Sternatia, Zollino, Corigliano d'Otranto, Cutrofiano, Soleto, Cursi, Neviano, Collepasso, Scclì, Melpignano, Castrignano dei Greci, Sogliano Cavour), quelli indicati come Cluster per la percentuale più alta del tumore ai polmoni, ci crollerà addosso prima del resto. Crediamo che sia inutile fingere di non sapere, ma soprattutto insistere nel non ritenerlo prioritario. Prioritario su tutto, perfino sul lavoro, a che serve avere il lavoro se poi ti uccide e fa ammalare i tuoi stessi figli? Prioritario quindi è vivere in un ambiente salubre. Per prima cosa conviene  essere tutti d'accordo su questo punto, e gridarlo da un unico altare: salvaguardiamo il nostro Salento. Sia il progetto Protos, che il registro dei tumori della ASL provincia di Lecce, sia il progetto Minore promosso e realizzato da LILT (Lega Italiana contro la Lotta ai Tumori), che lo Studio I.MP.AIR, inerente ai danni precoci al DNA dei bambini di Galatina portato avanti dall'Università del Salento, tutti stanno gridando sempre più forte che il nostro territorio è avvelenato dalle emissioni di metalli tossici prodotti dagli opifici (e i Comuni di Galatina, Soleto e Sogliano sono circondati da attività insalubri) che bruciano ancora carbone e ora perfino rifiuti, che mangiamo plastica triturata negli alimenti, come succede ai pesci senza esserlo, pesci.
Infine un ultimo appello lo rivolgiamo a te Don Francesco che hai dato voce a questo dramma: solo uniti saremo più forti.

Il Direttivo di NoiAmbiente e Beni Culturali 

 

Cari Amici di "Noi Ambiente e beni culturali", condivido con voi le preoccupazioni esposte. Dobbiamo aiutare la nostra terra a recuperare la sua vitalità se vogliamo vivere. L'aria sana e i prodotti della nostra terra sono la cura migliore perla nostra salute e la garanzia per il nostro futuro. É necessario pertanto: coraggio, retta intenzione e verità. Uniti per la vita. Le scelte da compiere sono chiare e inequivocabili, occorre solo perseguirle. Non più parole, ma fatti. Quasi in ogni famiglia o nella parentela c'è una persona che soffre e con lei soffriamo anche noi. Non possiamo essere indifferenti. Non scartiamo mai chi è inchiodato ad un letto o legato ad una flebo. Ascoltiamo il loro grido, condividiamo le loro lacrime e daremo sapore ai nostri giorni. Fermiamoci e ripartiamo bene. Si può, si deve. È importante per tutti noi. Ora o mai più. Grazie amici. Un abbraccio. Non stancatevi di osare per il bene di tutti. 

Don Francesco Coluccia 

 

 
Di Redazione (del 16/05/2019 @ 19:25:40, in Comunicato Stampa, linkato 975 volte)

“Il Maggio dei Libri” è la campagna nazionale promossa dal Centro per il Libro e la Lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, e persegue l'obiettivo di promuovere il valore sociale della lettura come elemento di crescita personale, culturale e civile. La Biblioteca “Pietro Siciliani”  anche quest’anno aderisce al progetto.

 “Se voglio divertirmi leggo”  è lo slogan dell’edizione 2019,  con questo motto giocoso  la biblioteca ha programmato attività pensate soprattutto per i bambini e le loro famiglie; incontri informativi per conoscere i benefici della lettura sin dalla più tenera età rivolto agli adulti; la presentazione della famosa graphic novel “Nostra Madre Renata Fonte” di Ilaria Ferramosca; attività di promozione alla lettura per le scuole dell’infanzia e le scuole primarie;  la finale di “Lettori in gioco” , il progetto realizzato con la scuola secondaria dei primo grado del Terzo Polo di Galatina;

Questo il programma

Martedì 7 .Biblioviaggiando: visita guidata, lettura animata e laboratorio creativo per gli alunni delle scuole dell’infanzia. Ore 10:00-12:00

Giovedì 9. Com’è Bella l’amicizia: incontro con gli alunni della classe prima della scuola primaria dell’Ist. com. Primo  Polo. Visita guidata, lettura animata e laboratorio. Ore 10:00-12:00

Sabato 11. Storie col Ciuccio: Incontri informativi sui benefici della lettura per la prima infanzia, esempi di lettura dialogica, esposizione di libri che stimolano le emozioni e la mente del bambino più di altri. Ore 17:00. Incontro per genitori e bambini dai 0 ai 3 anni.  Su prenotazione

 Martedì 14. Biblioviaggiando: visita guidata, lettura animata e laboratorio creativo per gli alunni delle scuole dell’infanzia. Ore 10:00-12:00.

 Mercoledì 15. Secondo incontro conoscitivo per i potenziali Lettori Volontari per bambini da 0 ai 6 anni. Dalle ore 16:00. Incontro curato dalla dott.ssa Giovanna Rosato referente AIB-Puglia sez. Biblioteche Ragazzi e Nati per leggere. È gradita prenotazione

Giovedì 16.Com’è Bella l’amicizia: incontro con gli alunni delle classi  della scuola primaria dell’Ist. com. Primo  Polo.  Visita guidata, lettura animata e laboratorio. Ore 10:30-12:00

Martedì 21. Biblioviaggiando: visita guidata, lettura animata e laboratorio creativo per gli alunni delle scuole dell’infanzia. Ore 10:30-12:00.

Venerdì 24. Presentazione del  graphic novel  Nostra Madre  Renata Fonte di Ilaria Ferramosca.  Esposizione degli otto elaborati vincitori del Library’s Talent con i vincitori come ospiti. Dalle ore 17:30 alle ore 19:00. Incontro gratuito aperto a tutti.

 Sabato 25. Storie col Ciuccio:Incontri informativi sui benefici della lettura per la prima infanzia, esempi di lettura dialogica, esposizione di libri che stimolano le emozioni e la mente del bambino più di altri. Ore 17:00. Incontro per genitori e bambini dai 0 ai 3 anni. Su prenotazione

 Martedì 28. Biblioviaggiando: visita guidata, lettura animata e laboratorio creativo per gli alunni delle scuole dell’infanzia. Ore 10:30-12:00

Giovedì 30. Lettori in Gioco: finale del gioco pensato e realizzato per le classi seconde della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Terzo Polo di Galatina. Sfida tra le classi in biblioteca, premiazione vincitori. 

Martedì 4 giugno.  Com’è Bella l’amicizia: incontro con gli alunni della classe prima della scuola primaria Ist. Comp. Terzo Polo . Visita guidata, lettura animata e laboratorio. Ore 10:00-12:30

Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti tranne quelli indicati diversamente. Per info e prenotazioni scrivere a chiedialbibliotecario@comune.galatina.le.it  o  telefonare allo 0836-565340

Ufficio Stampa Amante

 
Di Marcello D'Acquarica (del 25/03/2014 @ 19:24:50, in NohaBlog, linkato 3690 volte)

Ieri, come capita ogni tanto, mi ha chiamato al telefono l’amico Antonio Mellone per dirmi che dalle terrazze della casa comunale di Noha hanno portato via una camionata di terra.

Bene! Concludo. Allora questo dimostra che scrivere e denunciare lo stato del degrado che regna sovrano sui beni culturali di Noha a volte serve a qualcosa.

A questo punto, per evitare che al prossimo sforzo debbano intervenire con intere carovane di autotreni per portare via le macerie dei restanti beni culturali di Noha come, dico a caso, la torre medievale, le casette, la casa rossa, la torre dell’orologio, il calvario che si appresta a sprofondare negli abissi della terra, la masseria Colabaldi, il frantoio ipogeo e tutto il centro storico di Noha, incoraggiato anche dal mastodontico sforzo dell’Amministrazione Comunale, rivolgo l’ennesima lettera aperta agli addetti ai lavori:

  • Signor Sindaco, dottor Cosimo Montagna, dov’è finita la documentazione che in occasione della festa di San Michele Arcangelo dello scorso anno, e precisamente nell’omonima piazza, in presenza del nostro “consigliere delegato”, consigliera avv. Daniela Sindaco, disse che avrebbe fatto vagliare dai suoi tecnici?
    (http://www.noha.it/NOHA/articolo.asp?articolo=868)
  • Assessore alla cultura, dottoressa e professoressa Daniela Vantaggiato, che fine hanno fatto i suoi buoni propositi riguardo sempre ai beni culturali di Noha, dietro mio invito a leggere la lettera aperta rimasta appunto aperta, in occasione di una sua visita al Presepe Vivente del Natale 2012 a Noha?
    (http://www.noha.it/NOHA/articolo.asp?articolo=868)
  • Assessore ai LL.PP, Sport e Politiche giovanili, ingegnere Andrea Coccioli, rispondere alle lettere richiede meno impegno che partecipare in una sede di partito, dove il dialogo rischia di diventare un monologo e le decisioni conseguenti, semmai ce ne fossero, un perseverare dell’errore. Non trova?
    (http://www.noha.it/noha/articolo.asp?articolo=1283)
  • Consigliere dottor Gian Carlo Coluccia, Sindaco al tempo della lettera allegata, perché non c’è mai una risposta alle nostre domande, compresa la lettera di sollecito per la Soprintendenza consegnatole a domicilio?
    (http://www.noha.it/noha/articolo.asp?articolo=225)
  • Avvocato Roberta Forte, che fine ha fatto l’impegno promesso nel febbraio del 2008 durante una serata “consiliare” nella sede del Circolo culturale Tre torri di Noha, in presenza dell’avvocato Daniela Sindaco e dell’allora Sindaco Dottoressa Sandra Antonica? Problemi di memoria corta? O semplice disinteresse per la cultura?
    (http://www.noha.it/NOHA/photogallery.asp?dir=Serata_Consiliare_2008)

Non rispondere a domande democraticamente rivolte è un cattivo segnale che lancia messaggi diseducativi, non solo nei confronti del sottoscritto, ma all’intera cittadinanza.

Perché mai nessuno di voi si è degnato non dico di tentare di salvare il salvabile dei nostri beni culturali, ma semplicemente di formulare una risposta, magari banale, magari anche negativa in merito? Non trovate che una risposta alle domande formulate dai cittadini siano un segnale forte, magari in grado di farci ricredere su quell’assioma che vede Noha (ma anche Galatina) solo come una terra di conquista in tempi di elezioni politiche?

Marcello D’Acquarica
 
Di Redazione (del 25/06/2019 @ 19:24:29, in Comunicato Stampa, linkato 921 volte)

Avviata, con l’affidamento alla ditta esecutrice dei lavori, un vasta azione di bonifica di rifiuti, anche di tipo “pericoloso”, illecitamente abbandonati nelle periferie e nelle campagne galatinesi.

Oltre 38.000 kg di rifiuti, su circa 500 mq, distribuiti nelle 33 discariche abusive censite.

Un’azione si sanificazione e di ripristino del decoro dei luoghi dal costo di circa € 33.000, provenienti quasi interamente da fondi regionali per un bando aggiudicato dall’Assessorato all’Ambiente.

L’amministrazione Amante, sin dal suo insediamento, ha puntato molto sull’attrattiva turistico-culturale della città che inevitabilmente passa anche da uno sforzo collettivo, con forte senso civico, per la tutela del territorio cittadino e rupestre. Continueremo a mantenere alta l’azione di vigilanza e di contrasto all’inciviltà di chi, in spregio totale delle regole del civile vivere comune, ritiene, ancora oggi, di poter abbandonare rifiuti impunemente.

Le discariche abusive, oltre all’ovvio danno ambientale, certamente non rappresentano un buon biglietto da visita agli occhi dei tanti visitatori, quindi un ringraziamento va agli uffici interessati perché essere riusciti ad intervenire alla vigilia del periodo estivo, momento di massima affluenza turistica in città, è certamente una buona notizia.

Di seguito l’elenco delle zone interessate:

via Catullo, strada comunale n. 90, via degli Andriani, impianti sportivi Noha, contrada Securi, strada comunale n. 90 Scorpi Muto,  strada comunale n. 85 San Vito‐due Trappeti, strada comunale n. 75‐76‐85,  Strada comunale n. 40, Paradisi San Giuseppe, via Mercurio, strada comunale Duca, strada comunale n. 123,  strada comunale Petrosa, Strada comunale Don Quintino, strada comunale Meli, strada P. 328 Galatina Torre Pinta, viale Germania ( rotatoria), via Spagna ( rotatoria ), via Spagna, strada comunale Scalfo, via Ascoli Piceno, via comunale San Vito, Strada comunale n. 76, via Fedro,  contrada Scorpi,  strada provinciale 371, viale cimitero, contrada Bruciate, via comunale Pisanello, viale Ionio, Strada Prov. 41 angolo strada comunale Lardo.

Vito Albano Tundo

Galatina in movimento

 
Di Redazione (del 15/07/2022 @ 19:23:14, in Comunicato Stampa, linkato 529 volte)

Nella settimana del Lecce Pride 2022 e in un contesto geopolitico instabile che vede i diritti umani e civili ripetutamente calpestati, ci sembra necessario aprire una riflessione condivisa sui diritti e le istanze arcobaleno. I numeri delle aggressioni omofobe in Italia, che solo nei primi mesi del 2022 superano le centinaia, sottolineano infatti ancora una volta l’urgente necessità che tutte le Istituzioni ed in particolare quelle più vicine ai cittadini, facciano la loro parte nella lotta contro le discriminazioni favorendo la parità di diritti e seminando la cultura del rispetto e dell’uguaglianza. Gli strumenti per farlo sono molteplici a partire dalla creazione di un registro ALIAS, approvato pochi giorni fa dal Comune di Lecce e che permette alle persone transgender di riportare il nome scelto sui documenti di competenza del Comune. Un’iniziativa lodevole e significativa per il riconoscimento almeno a livello comunale del diritto di autodeterminazione del singolo che ancora oggi, purtroppo, non trova tutela a livello nazionale. Non è più possibile procrastinare l’argomento, asserendo la non esistenza del fenomeno di violenza, o peggio ancora fingendo che tutto vada bene, pontificando dalla propria confort zone, a danno di centinaia di persone che quotidianamente lottano per se stessi, promuovendo un’idea e una prassi più ampia di giustizia sociale.

La strada da percorrere è ancora tanta e supportare, simbolicamente ma con tutta la forza e convinzione possibile, manifestazioni come quelle del Pride è il primo passo per avviare questo processo che è in primo luogo culturale perché si pone l’obiettivo di superare la diffusa disinformazione sulle tematiche lgbtq+ che genera pregiudizi, discriminazioni e violenza in tutte le sue forme. Non possiamo più tacere, oggi è tempo di agire, sensibilizzare e contrastare anche attraverso queste manifestazioni ogni tipo di violenza, e lo facciamo partendo dalle nuove generazioni, ancora troppo spesso vittima di un contesto socioculturale giudicante e che ha sete di cambiamento ed emancipazione. Lo facciamo per coloro che vengono considerati “ultimi” da spot propagandistici che strumentalizzano la vita delle persone. Lo facciamo in maniera politicamente trasversale e lo facciamo insieme, senza distinzione perché la lotta per l’affermazione dei diritti civili è battaglia troppo importante per essere lasciata soltanto alle comunità che ne sono, oggi, escluse. Esattamente come la violenza sulle donne è battaglia che deve, necessariamente, riguardare e coinvolgere gli uomini, ci troviamo qui oggi sullo stesso fronte di chi combatte per il riconoscimento dei propri diritti. Ed è, come detto, una battaglia culturale che deve portare ad un salto di livello nel paradigma di interpretazione delle differenze, viste solo come arricchimento e come molteplice affermazione della propria identità e mai – mai più – come strumento di esclusione, di ghettizzazione, di mortificazione di chi, spesso con coraggio, decide di vivere a pieno se stesso.

Lo facciamo perché, laddove c’è un diritto negato, calpestato, ignorato… lì sono la mia patria e la mia battaglia. Lo facciamo perché, nonostante tutto, crediamo ancora nella bellezza dei colori. Gli stessi della pace.

Caterina Luceri 
Pierantonio De Matteis
Michele Scalese

 
Di Redazione (del 15/06/2023 @ 19:22:25, in Comunicato Stampa, linkato 402 volte)

Sabato 10 giugno 2023, presso la suggestiva location di Santa Cesarea Terme, le scuole della rete salentina Erasmus+ si sono date appuntamento per condividere i risultati raggiunti con il programma di mobilità europea.

Il nostro Istituto ha presentato, con l’intervento del Referente Prof. Pasquale De Paolis e di alcuni docenti, le attività realizzate nell’ambito del Progetto IMPROVING YOUR TEACHING SKILLS, concepito con l’obiettivo fondamentale dell’internazionalizzazione della scuola, attraverso tre specifiche aree di interesse ed altrettante esperienze di mobilità.

In primis, le strategie di inclusione affrontate durante il Corso Facing Diversity: Intercultural Classroom Management, tenuto presso la Hosting organisation Teacher Academy of Ireland a Dublino.

In secondo luogo, l'aggiornamento delle competenze relative alle TIC e ai nuovi codici comunicativi digitali, partecipando al Corso Web Solutions for the Classroom, tenuto presso l’Istituto European Academy of Creativity a Barcellona.

E infine, l'alfabetizzazione e l'approfondimento della Lingua Inglese, con il Corso General English for adults, della durata di due settimane, svoltosi presso l’Alpha School of English a Saint Paul’s Bay in MALTA.

Per realizzare questo progetto, sono stati coinvolti staff e personale scolastico: dirigente scolastico, docenti curricolari e di sostegno, un assistente amministrativo e un assistente tecnico.

Al loro ritorno in Italia, tutti i partecipanti si sono impegnati a condividere le proprie esperienze con il Collegio Docenti, a svolgere attività di disseminazione e formazione sia all'interno che all'esterno della nostra scuola, a condividere i materiali prodotti e a mantenere i contatti con le altre scuole europee conosciute durante il periodo di formazione all’estero.

Tutte le competenze acquisite durante questo Progetto Erasmus+ continueranno sicuramente a portare benefici duraturi all’intera comunità scolastica e, soprattutto, agli studenti su cui si concentreranno le future iniziative di mobilità europea.

Un ringraziamento particolare va al Dirigente Scolastico Andrea Valerini e al D.S.G.A. Cosima Tundo per il costante e significativo contributo dato a questo entusiasmante percorso di crescita culturale del nostro Istituto.

Tutte le attività progettuali sono documentate sul sito web istituzionale www.iisslfb.edu.it.

IISS Laporta/Falcone-Borsellino - Galatina

 

È vero che bisogna sempre credere nei propri sogni ed essere ambiziosi. E il sogno ora è realtà: si chiama “Cippo mistico” il progetto finanziato dalla Regione Puglia e che si aggiunge agli altri risultati importanti firmati dall’Amministrazione Amante. È un progetto di promozione del patrimonio culturale della Città di Galatina attraverso la street art e la tecnologia, che si svilupperà all’interno del Museo Cavoti. C’è chi pubblicamente esprimeva i suoi dubbi sul progetto senza, di fatto, alcuna motivazione e, in verità, non essendo certi della comprensione dello stesso: dubbi evidentemente smentiti.

Il progetto è stato curato dall’Assessore alla Cultura e al Polo bibliomuseale Cristina Dettù e il tema scelto non poteva che cadere su un aspetto identitario della Città, ossia il tarantismo. Tra le tante leggende che caratterizzano questo mito, una in particolare è stata lo spunto per individuare il tema del progetto. Ernesto De Martino, nel suo saggio La Terra del Rimorso descrive un passaggio del percorso di guarigione di una tarantata:  “ed effettivamente quando nel riquadro del finestrino apparve un certo albero che valeva come mistico cippo confinario, la tarantata ebbe un momento di abbandono”. Da qui nasce l’idea del cippo mistico, come fosse un portale attraversato il quale si accede ad una zona “protetta”, ossia Galatina.

Il progetto è costituito da due interventi: il primo mira a creare una connessione tra il Museo Cavoti e le frazioni coinvolte, favorendo da un lato la scoperta di questi luoghi e dei loro dintorni, trascurati dagli abituali percorsi turistici, e dall’altro definendo un originale strumento di promozione del Museo stesso. Sarà realizzato un murales su un edificio centrale di un immobile comunale di Noha.

Il secondo intervento, invece, è quello centrale, attraverso il quale si svilupperà un aspetto fondamentale del tarantismo, ossia lo stato di trance nel quale “cade” chi è punto dal ragno. Infatti, proprio con l’obiettivo di avvicinare l’esperienza dell’osservatore a quella di avvolgente condizionamento sarà realizzato un ambiente immersivo, all’interno del Museo Cavoti, per la fruizione di contenuti multimediali elaborati proprio sul mito della taranta.

L’Assessore Dettù esprime tutta la sua soddisfazione: “L’approvazione di questo progetto risponde a tutti i dubbi di chi ritiene questa terra e, soprattutto, questa Città come lontana dai giovani, dalla realtà nuova e innovativa, lontana da ciò che può guardare al futuro. E, invece, la presenza di un patrimonio culturale di altissimo valore e il lavoro duro e appassionato di chi crede nelle potenzialità di Galatina ha donato alla Città un progetto, anzi, un’esperienza unica che unisce innovazione tecnologica e cultura, sviluppo del turismo e promozione del territorio, valorizzazione del Museo Cavoti ampliando, in tal modo, i percorsi turistici della Città e, quindi, la stessa offerta turistica”.

Ufficio stampa Marcello Amante
sindaco di Galatina

 
Di Redazione (del 28/06/2020 @ 19:20:58, in Comunicato Stampa, linkato 1013 volte)

Tutte le attività devono attuare le misure previste dalle "Linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive" allegate all'ordinanza del Presidente della Regione Puglia n. 237 del 17.5.2020 ed a questo si deve adeguare il “frazionamento” delle attività/iniziative che nell’insieme costituiscono la festa.

La Diocesi di Otranto ha congelato fino al termine dell'anno l'attività dei comitati festa sospendendo le processioni o anche la semplice esposizione sui sagrati delle statue dei Santi Patroni.

Le feste patronali, patrimonio culturale riconosciuto e risorsa economica e turistica, sono svuotate della loro ragione di essere e nulla potrebbe sostituirle, perchè nulla potrebbe sostituire in un sol botto secoli di storia.

Siamo (forse) tutti consapevoli di quello che è avvenuto, di quello che rischiamo se i nostri personali comportamenti non saranno rispettosi delle regole suggerite.

Allo stesso modo non possiamo non vivere con sgomento ed irritazione tutte quelle situazioni in cui, a fronte di un apparente rispetto delle regole, vediamo assembramenti incontrollabili in luoghi in cui si è "naturalmente" portati all'assembramento.

La nostra vita di cittadini scorre in una continua contraddizione tra il dire ed il fare.

Come Amministratori, la più grande difficoltà è riuscire rispondere alle considerazioni di buon senso che il cittadino ci propone. Il ruolo politico, per quanto non decisionale, implica comunque una responsabilità di fronte al cittadino e, per quanto mi riguarda, alla logica di alcune considerazioni non posso che annuire, con imbarazzo.

I vertici politici Regionali hanno sollecitato le Amministrazioni Comunali ad adoperarsi per favorire l'attività di giostrai ed ambulanti, categorie tra le ultime a poter riprendere una normale attività lavorativa.

In questa logica, l'Amministrazione Comunale di Galatina ha cercato di favorire la possibilità che gli operatori citati potessero, seppure fuori dal contesto urbano, svolgere la loro attività, individuando aree idonee per dimensioni e possibilità logistiche per un attrezzato luna park oltre che per un mercatino straordinario dei commercianti ambulanti. In considerazione della prossimità della festa abbiamo dovuto valutare in tempi stretti e massima urgenza soluzioni in linea anche con i nostri regolamenti comunali.

Il vuoto normativo sull’organizzazione delle feste patronali, ha impedito che si potesse definire una riconoscibile catena di responsabilità che, nella emergenza coronavirus, è necessaria e prioritaria.

In altre parole, l'organizzazione delle aree, la gestione dei piani anticovid, il controllo dei contingentamenti degli accessi, dei distanziamenti e degli assembramenti è demandato ai responsabili che fanno richiesta delle aree eventualmente assegnate, mentre le Amministrazioni Comunali sono tenute a garantire che vengano rispettate le garanzie di salute pubblica e la sicurezza stradale.

Su tutto vigila l'Autorità di Pubblica Sicurezza che è obbligata ad intervenire qualora constatasse il mancato rispetto delle regole.

Tutto deve essere messo nero su bianco e questo necessariamente comporta un rischio che allo stato attuale nessuno degli operatori interessati a lavorare è nelle condizioni di assumere.

Di conseguenza si giunge allo stallo delle iniziative con la percezione che "è meglio non fare per non rischiare in proprio e per tutti". Ma oggi, per quelle categorie, "non fare" significa non lavorare.

Vorrei svolgere alcune considerazioni che scaturiscono dall’intensità della settimana trascorsa con i rappresentanti degli ambulanti e dei giostrai, alla ricerca di soluzioni utili a permettere di lavorare durante i giorni del 28/29 e 30 giugno, giorni dedicati alla festa dei Santi Patroni Pietro e Paolo.

Intanto ho apprezzato la correttezza, l'impegno ragionato, le volontà di mettere a disposizione della propria causa ogni risorsa utile a "smuovere" la situazione, a creare una condizione replicabile, un modello. Ma forse più semplicemente si può dire, un impegno a dare dignità alla propria vita.

Voglio evidenziare come la stagionalità del lavoro di questi operatori renda ancora più difficile la loro contingenza economica e che per molti di loro “fare i mercati” non è la stessa cosa che “fare le feste patronali”.

Ho raccolto gli sfoghi per una marginale considerazione della categoria da parte della politica regionale, ma anche la consapevolezza della necessità di avere una seria rappresentanza associativa dello specifico settore.

La mia è stata un’esperienza politica ed umana che mi ha toccato e per questo voglio mettere a disposizione il piccolo ruolo che ricopro e l'eco di queste mie parole per invitare, per sollecitare, per scuotere chi è deputato a decidere. Presidente Emiliano, serve un segnale che non illuda, un segnale che metta nelle condizioni di non dover apporre firme che non competono al lavoratore, a chi per una vita si è sacrificato per dare dignità alla propria famiglia e non può rischiare tutto per l'imponderabile gioco degli eventi.

Serve che ognuno nel proprio piccolo o grande ruolo accompagni verso una soluzione utile questi lavoratori.

La ringrazio per l'attenzione che riterrà di prestare alla vicenda.

 

Nico Mauro

Assessore Attività Produttive Galatina

 
Di Redazione (del 22/11/2019 @ 19:20:49, in Comunicato Stampa, linkato 1133 volte)

Sabato 23 novembre alle ore 18,30 nell’ambito della Rassegna Incontri al Collegio verrà presentato in anteprima nazionale il libro Tarantismo :Odissea di un rituale italiano edito da Flee.

Il libro in italiano ed inglese contiene contributi saggistici e fotografici di artisti, fotografi, sociologi, antropologi e sacerdoti cattolici: Chiara Samugheo, Edoardo Winspeare, Claudia Attimonelli, Pamela Diamante, Luigi Chiriatti, Salvatore Bevilacqua, Gino Di Mitri , Mattia Zappellaro, Don Antonio Santoro. Nel doppio LP allegato al libro  si possono ascoltare le registrazioni originali di musicisti registrati da Diego Carpitella, Ernesto de Martino e Alan Lomax, alla fine degli anni ‘50 in Puglia, nonché sei rielaborazioni uniche di musicisti elettronici e produttori contemporanei d’avanguardia come: Bjorn Torske & Trym Søvdsnes (NO), LNS (CA), UFFE (DK), KMRU (KE), Bottin (IT) e Don’t DJ (DE).

All’incontro presso la Chiesa del Collegio saranno presenti alcuni dei coautori : Gino L. Di Mitri  Storico ,
Luigi Chiriatti Editore e studioso delle tradizioni popolari del Salento,Don Antonio Santoro  Rettore della Chiesa di Santa Maria della Grazia ed Alan Marzo di FLEE che modera ed è co-curatore del progetto.

 FLEE è una piattaforma indipendente e internazionale di ingegneria culturale dedicata alla documentazione e alla valorizzazione delle culture ibride. Funziona come etichetta discografica, casa editrice ed è ideatrice di progetti espositivi. Si occupa di sub-culture che fa interagire con diversi approcci artistici contemporanei attraverso la pratica della critica.

Emilia Frassanito

 
Di Redazione (del 31/01/2021 @ 19:18:17, in Comunicato Stampa, linkato 653 volte)

Come minoranza abbiamo ascoltato con attenzione le dichiarazioni in Consiglio comunale (26/01/2021) dell’assessore al Commercio Nico Mauro chiamato in causa dall’interrogazione a firma di tutti i membri della minoranza in cui si chiede conto del destino del Circolo Athena, sodalizio culturale attivo da decenni e che tanto lustro ha donato al panorama culturale della città di Galatina.

Innanzi tutto non possiamo non rilevare una prima macroscopica incongruenza. Parliamo di cultura, diversamente da quanto ci aspettassimo l’assessore al ramo è assente (senza giustifica si direbbe) e il tema dell’interrogazione viene affrontato dall’assessore al Commercio.
Forse siamo in presenza di un assessore ad interim a sua insaputa?
Prendendo a prestito le parole del dott. Raimondo Valente, Presidente del Consiglio Comunale, ricordiamo alla dott.ssa Dettù che lei ha accettato di essere assessore, quindi se non ha tempo per la nostra città, basta che lo dica.

Nel merito della discussione ci chiediamo come abbia potuto l’assessore al Commercio (non alla Cultura, badate bene), accostare il circolo Athena a un sodalizio per il gioco delle carte o del biliardo. Ci pare un artificio retorico insolente, utilizzato forse per sminuire un associazione benemerita dedita alla promozione della cultura galatinese.
L’assessore forse voleva sminuire l’importanza del circolo Athena per sollevare la sua amministrazione dall’onere di individuare una soluzione dignitosa per difendere la cultura non solo a parole ma anche con i fatti.

Eppure gli spazi non mancano tra gli immobili nella disponibilità del Comune. Per questo come minoranza diciamo che i tempi sono maturi per una censimento puntuale degli immobili e delle associazioni per poi procedere all’assegnazione con criteri meritocratici degli spazi e non lasciare adito al dubbio che certe compagini associative abbiano trattamenti migliori solo per aver manifestato la vicinanza a questo o quello.

Come minoranza siamo sorpresi, ma forse non dovremmo esserlo più, perché il sindaco aveva mostrato sensibilità e disponibilità sul tema durante un colloquio privato con un componente dell’opposizione. L’impegno del sig. Sindaco era quello di rendersi disponibile nel ricercare una soluzione utile a non disperdere il patrimonio culturale dell’Associazione che include anche una biblioteca importante che potrebbe essere messa a disposizione dei cittadini. I risultati sono che alla fine il sindaco si è defilato e ha mandato l’assessore al Commercio a sostenere accuse gravi per un’associazione culturale, mentre l’assessore alla Cultura si è ben guardata dal pronunciarsi.

Galatinesi, dobbiamo stare a guardare? Dobbiamo lasciare che ancora una volta la superficialità o l’arroganza prevarichino i diritti di un territorio di non essere privato di un pezzo della sua cultura?

 

Paolo CARROZINI

Michele DE PAOLIS

Giampiero DE PASCALIS

Paolo  PULLI

Francesco SABATO

Peppino SPOTI

 

La Corte dei conti, sezione regionale di controllo per la Puglia, anche per l’anno 2021 certifica “il raggiungimento degli obiettivi intermedi del piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Galatina”.

Nelle considerazioni conclusive registra una riduzione delle spese rispetto al 2015 e uno scostamento minimo (inferiore al 7%) rispetto alla spesa programmata nel piano riconducibile ad aumenti fisiologici dei costi e a maggiori servizi erogati.  

Un’ottima notizia per la Città e un attestato di merito per la mia Amministrazione che con serietà, competenza e determinazione ha saputo percorrere, sin dal suo insediamento nel 2017, la via del risanamento finanziario dell’Ente pur continuando a garantire tutti i servizi essenziali ai galatinesi.

Nel 2017, al nostro insediamento, la Corte dei Conti chiedeva “…misure correttive in considerazione dei comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria…” – preannunciando che - “l’accertamento … di grave e reiterato mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal piano, …, comportano … da parte del Prefetto, nel termine non superiore a venti giorni la deliberazione del dissesto”

Oggi i revisori dei conti dell’Ente relazionano alla Corte che “dato l’andamento del risanamento realizzato finora dall’Ente e che ha consentito non solo di estinguere tutte le rate dei debiti fuori bilancio previste dal piano (l’ultima di € 202.725,14 scade nel 2022) ma anche di ripristinare gli equilibri di competenza e di cassa” tanto che “le alienazioni del patrimonio possono essere considerate una misura non più necessaria ai fini del risanamento programmato.”

Non era un risultato scontato. In questi cinque anni abbiamo dovuto destinare importanti risorse dei galatinesi per ripianare debiti del passato e per il risanamento del bilancio, sempre garantendo standard di servizi adeguati e tenendo il passo rispetto ad una visione di crescita culturale, sociale e progettuale in un difficile equilibrio tra risorse e   attività in ambito identitario che ritengo siano fondamentali per un rilancio culturale, turistico e commerciale della città. 

A programmare il futuro abbiamo già cominciato.

Abbiamo lavorato per realizzare le fondamenta solide su cui costruire la Galatina del futuro, ad oggi 9 milioni di euro di risanamento delle casse comunali e 15 milioni di euro di risorse intercettate ne sono concreta dimostrazione.

Lo faccio dal 2017, da Sindaco affiancato da un gruppo di donne e uomini che, in un momento difficile, si è messo a disposizione della propria comunità e ha saputo, con determinazione e passione, agire avendo a cuore solo gli interessi della nostra città.

 

Marcello Amante

Sindaco di Galatina

 
Di Dante De Ronzi (del 07/05/2019 @ 19:17:20, in Comunicato Stampa, linkato 1329 volte)

Vi ricordate quanto fece discutere qualche anno fa l'iniziativa del nostro amato concittadino vescovo di Oria Mons. Vincenzo Pisanello per aver donato un gran numero di tablet alle sue parrocchie ?

Credo invece che il vescovo Pisanello sia una persona illuminata e lungimirante, che intenda realmente operare per il bene della comunità e sopperire ad un enorme vuoto istituzionale.

Ha capito come pochi che  il crimine, la violenza, i reati, corrono veloci; si consumano, si diffondono, si emulano con gli strumenti e le tecniche  dell'era digitale.

Ha capito anche che le istituzioni  invece sono inefficienti, inefficaci perché operano  con modalità di risposta lente, antiquate, imbrigliate nella burocrazia.

Un esempio per tutti gli agghiaccianti video del caso Manduria.

Da una parte il branco tutti connessi in un rituale di esaltazione mostruoso dall'altra le grida disperate e inascoltate: Polizia, Carabinieri !   Polizia Carabinieri !

Questo episodio mi ha riportato alla mente una scena terrificante alla quale ho assistito qualche tempo fa.

Nella bucolica campagna salentina giocavano giulive un branco di oche.

Ad un certo punto hanno cominciato a litigare e quando una di loro a caso ha iniziato a sanguinare, come fosse giunto un segnale ancestrale, è stata immediatamente massacrata e uccisa da tutte le altre messe insieme,nessuna esclusa.

E’ l'istinto primordiale mi si dirà.

Sì è vero, ma l'uomo si è plasmato in millenni di civiltà in una cultura indirizzata all’amore e alla tolleranza ed ha raggiunto il suo punto più alto proprio nella difesa dei più deboli.

Certo che ci sono la polizia e i carabinieri, ma sono lenti non sono connessi.

Certo che ci sono i servizi sociali, magari anche aggiornati e sensibili ma sono lenti.

Certo che ci sono le istituzioni e le brave persone ma non sono connesse ed arrivano sempre a tempo scaduto.

Che mondo strano!

Sindaco Lei è il massimo rappresentante delle istituzioni locali e la ritengo persona intelligente e sensibile,  circondata tra l’altro da ragazzi svegli, esperti in uso simultaneo di diversi dispositivi (multitasking) e sempre interconnessi.

Si faccia promotore di una rivoluzione culturale che adegui e aggiorni i tempi di risposta delle istituzioni alle minacce dei nostri giorni.

Non ci vuole uno stratega militare per comprendere che ad una veloce azione ostile si risponde efficacemente solo con una altrettanto rapida azione di contrasto.

Ammoderni in primis il corpo della polizia locale valorizzandolo e istruendolo all’uso appropriato delle nuove tecnologie.

Il problema di chi non sapeva o non voleva neanche accendere un computer è superato perché lo smartphone lo usano tutti.

Chieda  collaborazione alle migliaia e migliaia di cittadini onesti portatori sani di orecchie ed occhi digitali.

Non occorrono risorse finanziarie  ma solo tanta buona volontà.

Con una semplice applicazione potreste disporre di un potentissimo mezzo di vigilanza e controllo a beneficio della sicurezza dei cittadini e della salvaguardia e tutela dei beni pubblici.

Coinvolga le opposizioni e l’intera comunità.

Non voltiamoci dall'altra parte, non organizziamo manifestazione postume, ricordiamoci per tempo che ognuno di noi potrebbe trovarsi nella condizione dell'oca sanguinante.

Dante De Ronzi

 

Prenderà il via sabato 16 settembre p.v., a partire dalle ore 18.00, la seconda edizione dell’evento “La notte bianca dei Bambini - Rione Italia in festa” organizzato dalla Sezione di Galatina dell’Associazione Arma Aeronautica con il Patrocinio dell’Assessorato alle Attività produttive e commerciali del comune di Galatina.

La manifestazione vuole ricreare un clima fiabesco dove i bambini non solo osservano e ascoltano, ma sono protagonisti, con la loro creatività ed il loro intuito; i piccoli visitatori entreranno nel fantastico mondo delle meraviglie tra giochi e magia, illusioni e cantastorie. Come per magia l'intera piazzetta verrà trasformata in uno spazio a misura di bambino dedicato quest'anno al progetto “Un tuffo nel passato – Scopriamo insieme i giochi di una volta”.

Immersi in un mondo sorprendente con alchimisti, apparizioni di maghi, trampolieri e mangia fuoco, esibizioni di artisti e allestimento di laboratori che faranno di ogni bambino il protagonista assoluto della grande festa notturna.

Il progetto incoraggia i bambini a scoprire l’importanza del gioco per lo sviluppo delle proprie attitudini psico-fisiche, attraverso la conoscenza e la pratica dei giochi tradizionali ripresi dal patrimonio culturale dei nonni. Attraverso la testimonianza orale di nonni e genitori i bambini impareranno a costruire ed usare i giochi di un tempo e scopriranno che quei giochi che vengono dal passato e che fanno parte del nostro “patrimonio culturale immateriale” possono ancora oggi essere fonte di divertimento e socializzazione, capaci di superare qualsiasi differenza sociale, fisica o di razza per abitare in un villaggio globale fatto ancora di vicoli, piazze, campetti dove correre in libertà, affinché il gioco divenga e resti un diritto inalienabile di ogni bambino.

Un’intera serata dedicata ai più piccoli e alle famiglie che trasformerà il Rione Italia in un immenso parco divertimenti con tante attrazioni che soddisfano ogni gusto ed immaginazione.

L’evento prevedrà attrazioni come: trenino, teatro dei burattini, laboratori di gommapiuma, trucca bimbi, animazione di strada, spettacolo circense e spettacolo di magia per bambini.

Vi aspettiamo bambini per scoprire insieme questo mondo fantastico.

Ah! Potete portare anche i vostri genitori, in fondo anche dentro di loro c’è un piccolo bambino…

Associazione Arma Aeronautica - Sezione di Galatina

 
Di Michele Scalese (del 25/09/2020 @ 19:13:42, in Comunicato Stampa, linkato 1073 volte)

Loredana è una donna immensa, una donna fra le più brillanti del primo mandato di Michele Emiliano alla guida della Regione Puglia.
Loredana ci mette il cuore nelle sue cose e proprio per questo ha saputo gestire con grande competenza settori come cultura e turismo, rilanciandoli e accompagnando passo dopo passo gli operatori, e questo soprattutto in un drammatico periodo storico come quello che stiamo vivendo.
Noi ti siamo vicini Loredana, perché é grazie a te se oggi la nostra Regione è punto di attrattiva, attiva sul piano culturale e conosciuta nel mondo. E gli elettori lo sanno, noi lo sappiamo. Solidarietà a te. Noi non siamo come loro, l'atto vile che hai subíto non avrà mai nessuno spazio in questa storia di successo.
Coraggio, Loredana!"

Circolo PD sez. NOHA

 
Di Marcello D'Acquarica (del 28/11/2016 @ 19:12:55, in NohaBlog, linkato 2966 volte)

Con immensa gioia condivido con voi tutti, l’ennesima testimonianza dell’amore che provano le persone  quando sono lontane dalla propria terra e dal proprio paese, in questo caso il nostro, che risponde al fantastico nome di Noha.

Fiorela e Fulvia D’Acquarica, che vivono in Brasile, sono figlie di Mario D’Acquarica, a sua volta figlio di Michele D’Acquarica, il pittore di Noha. Mio zio.

Mario emigra in Brasile il 27 maggio del 1954. Abbiamo trovato la targa esposta al “Museo del mare” di Genova, dove sono esposti i dati di tanti emigranti italiani del secolo scorso. Al suo arrivo in Brasile, svolge diverse attività. Fa anche il vetrinista in un grande magazzino, poi attore e scenografo per alcune reti televisive, fra queste ricordiamo la rete televisiva Tupi, la rete Globo TV, la rete Excelsior. Ha lavorato anche per molti anni, e fino alla sua morte, per la serie brasiliana molto famosa - Sesame Street, nel SBT (Brazilian Television System) dove ha ricevuto il trofeo ufficiale dell'anno. Mario quindi è a tutti gli effetti un artista: buon sangue non mente. Abbiamo alcune piccole opere della sua arte, fra cui un meraviglioso ritratto in grafite della moglie, Neyde Marques, realizzato nel 1955 (vedi foto). Le figlie di Mario, Fulvia e Fiorela, sentono molta nostalgia per il paese di origine della loro famiglia. Sovente mi chiedono informazioni sulle loro origini. Perciò a inizio anno, chiedo una copia del libro della Storia di Noha (“Noha, storia, arte e leggenda” di P. Francesco D’Acquarica e Antonio Mellone - Infolito Group, 2016) ad Antonio Mellone e mi decido di spedire in Brasile sia la copia del libro che il “Catalogo dei Beni culturali di Noha” (di Marcello D’Acquarica, Ed. Panico, 2008).

Così, dopo alcuni mesi di attesa a causa di un errore nella compilazione dei dati per la spedizione, finalmente il pacco con i due libri giunge a destinazione. Fiorela e Fulvia leggono con interesse e ci inviano le loro considerazioni.

Di seguito la loro lettera di ringraziamento di Fiorela e Fulvia:

Con grande piacere ed emozione profonda, abbiamo finito di leggere questo libro meraviglioso che si riferisce all'amata città di NOHA, e che abbiamo avuto l'opportunità di incontrare passando attraverso l'Italia meridionale nel 2006.
Anche Fiorela, farà prossimamente un viaggio nella terra in cui è nato il nostro caro nonno che purtroppo non abbiamo conosciuto e che ha vissuto, ha prodotto e ha lasciato un enorme patrimonio culturale per NOHA, e ovviamente, in onore del nome della nostra famiglia: artisti nati.

Il libro evidenzia la ricchezza con profondi dettagli sia del patrimonio storico che sulle varie curiosità. Abbiamo osservato con gioia che la nostra famiglia D'Acquarica ha lasciato e lascia un segno che ha avuto inizio con il nostro caro nonno Michele D'Acquarica, passando attraverso cugini e per ultimo a Marcello D'Acquarica che è stato estremamente gentile ad inviarci i due libri grazie ai quali siamo riuscite a capire un po’ di più di questa bella cittadina.

La scrittura, le illustrazioni e la presentazione delle copertine sono di una tale sensibilità che ci hanno fatto ricordare la splendida giornata, quando con i cugini Padre Francesco D'Acquarica e Giuseppe, andammo a vedere la casa dove nostro nonno è nato, le belle opere come per esempio il Calvario di Noha, gli affreschi e le altre opere a Cutrofiano. E’ piacevole e gratificante sapere che siamo parte di una famiglia che ha contribuito e contribuisce a sensibilizzare le persone nei riguardi del patrimonio storico che nessuno potrà mai portarci via. Grazie ai libri, nonostante l’usura dovuta agli anni, l’incuria e i danni vandalici, ci sarà sempre qualcuno che si ricorderà per tutto il tempo che i beni culturali di NOHA appartengono a tutti.

Fulvia e Fiorela D'Acquarica – Brasile

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Originale in lingua portoghese:

Agradecemos este carinho, primo Marcello D'Acquarica, que por meio deste livro, perpetue a história de NOHA e seus bens culturais. terminei de ler seu livro I Beeni culturali di NOHA, belissimo. anche mi sorela fiorela ha letto. Deixamos nossos comentários:

com grande satisfação e profunda emoção, terminamos de ler este belo livro onde relata de forma surpreendente a querida cidade de NOHA, que eu tive a oportunidade de conhecer de passagem pelo sul da Itália em 2006. 
Minha irmã Fiorela de certeza e num futuro próximo, também pisará em terras donde nasceu nosso querido avô (infelizmente não o conhecemos), que viveu, produziu e deixou um legado cultural enorme para NOHA e obviamente, para o segmento do bom nome de nossa família, artistas natos. O livro nos mostra riquezas de profundos detalhes tanto sobre o patrimônio histórico quanto curiosidades diversas. Pudemos observar com alegria, que nossa família D'Acquarica marcou e segue marcando presença começando com nosso querido avô Michele D'Acquarica, passando por vários primos e chegando em Marcello D'Acquarica que foi extremamente gentil e solicito ao enviar-nos este exemplar para que pudessemos entender um pouco mais desta bela cidade.

A escrita, a ilustração, a encadernação e a apresentaçao da capa sáo de uma sensibilidade tamanha que me fez voltar ao maravilhoso dia em que aí estive, com o primo Padre Francesco D'Acquarica e primo Giuseppe, que me levou a conhecer a casa onde nasceu nosso avô, ás belissimas obras como o Calvário, os afrescos entre outras. Que táo agradável e gratificante saber que fazemos parte de uma família que contribuiu e contribui sensibilizando a todos nohanos e náo só, que o patrimônio histórico é um legado que apensar dos anos se passarem, ninguém jamais poderá tirar-nos; mesmo que o tempo o desgaste, o danifique, haverá sempre alguém que o fará lembrar a todo instante que NOHA faz parte de todos.

Fulvia e Fiorela D'Acquarica – Brasil

 

Dopo il successo di alcuni mesi fa, torna a Galatina Gianni Oliva, giornalista pubblicista e storico. Preside di liceo e docente universitario, è stato assessore alla Cultura della Regione Piemonte. 

Ci presenta ANNI DI PIOMBO E DI TRITOLO, un libro sul terrorismo nero e rosso, da piazza Fontana alla strage di Bologna.

L’evento si svolgerà presso il Circolo Arci Levera Noha, sito in Via Bellini 24 sabato 18 maggio alle ore 18.

“E’ un onore avere ancora tra noi il professore Gianni Oliva” dichiara Pierantonio De Matteis, consigliere comunale di Andare Oltre. “Già in occasione del convegno sulle foibe, organizzato anche in collaborazione con la Consulta dei Giovani, che abbiamo svolto al Palazzo della Cultura, è stato un piacere ascoltare la sua lezione di storia e di ricostruzione dettagliata del nostro passato. Sono momenti come questi che ci arricchiscono e ci proiettano verso la conoscenza e la consapevolezza di ciò che è stato. Ringraziamo ancora una volta il professore per la sua presenza e la sua sensibilità e invitiamo chiunque fosse interessato a non mancare a questo appuntamento che si svolgerà in uno dei luoghi simbolo della rinascita culturale di Galatina” ha concluso De Matteis.

Di seguito la scheda del libro di cui si parlerà:

Dal 12 dicembre 1969, quando esplode la filiale della Banca Nazionale dell'Agricoltura di piazza Fontana a Milano, fino all'assassinio di Roberto Ruffilli da parte delle Brigate Rosse il 16 aprile 1988, in Italia sono state ammazzate quasi quattrocento persone, e oltre mille ferite e rese invalide. Sono gli anni di «piombo e di tritolo», la stagione degli attentati a mano armata del terrorismo «rosso» - che uccide magistrati come Emilio Alessandrini, operai come Guido Rossa, giornalisti come Carlo Casalegno e Walter Tobagi, che sequestra e condanna a morte il presidente della Dc Aldo Moro - e delle stragi «nere», con gli ordigni esplosivi di piazza della Loggia, del treno Italicus e della stazione di Bologna. Quale intreccio si stabilisce tra questi due fenomeni di segno ideologico opposto? Come si inseriscono le violenze nella storia dell'Italia sospesa tra modernizzazione e democrazia bloccata? In un racconto articolato e drammatico, Gianni Oliva ripercorre i fatti di quegli anni. E ricostruisce l'Italia dei due decenni precedenti, un paese a due velocità, stretto tra le aperture della Costituzione e le rigidità del Codice Rocco: da un lato conservatrice e retrograda (nel 1954 condanna al carcere la «Dama Bianca» di Fausto Coppi per adulterio), dall'altro Paese del miracolo economico, che si sposta con la Vespa o la Seicento, compra il frigorifero e il televisore e rimescola le sue culture con milioni di lavoratori trasferiti dal Meridione al Nord. Un convulso processo di modernizzazione che avrebbe avuto bisogno di essere governato dalla politica attraverso riforme profonde, capaci di disegnare un nuovo patto sociale. Ma è proprio ciò che in Italia non c'è stato, con il risultato di divaricazioni sempre più nette: il terremoto dei movimenti di piazza ha alimentato nella destra radicale i timori di una deriva comunista, e nella sinistra extraparlamentare l'illusione di una rivoluzione imminente. Lo Stato alla fine ha vinto la guerra, ma solo dopo aver perso (per colpa) troppe battaglie. Un libro per ricordare ciò che è stato ai tanti che l'hanno dimenticato, e farlo conoscere a quelli nati dopo e cresciuti in una scuola dove la storia antica è molto più in onore di quella contemporanea: un contributo a fare i conti con il passato, in un paese dove è troppo facile rimuovere.

Ufficio Stampa Amante

 

È stata presentata, a Palazzo Orsini, nella Sala del Sindaco, la manifestazione “Galatina… come eravamo”, alla presenza del Primo Cittadino, il Dott. Fabio Vergine, degli organizzatori e della stampa.

Rispetto alle scorse edizioni, quest’anno la rassegna storico - culturale si svolgerà in due giorni, l’8 e 9 ottobre, durante i quali Galatina rivivrà gli anni ‘30, ‘40, ‘50, trasformandosi in un vero e proprio set cinematografico. Infatti, oltre all’ambientazione del centro storico, vi sarà la presenza di comparse che indosseranno abiti d’epoca, oltre alle auto storiche che sfileranno tra le strade del centro antico, in una vera e propria immersione nel passato.

Il Sindaco di Galatina, Fabio Vergine, commenta così la manifestazione: “Questo è un appuntamento che ha importanti margini di crescita. Ritengo che possiamo definirlo una sorta di turismo esperienziale, in quanto i visitatori verranno coinvolti attivamente in una serie di attività che riguarderanno gli anni ‘30, ‘40, ‘50.
Inoltre, la presenza di tutte le insegne che riporteranno Galatina indietro nel tempo farà da cornice alle diverse attività.
Per la prima volta, il percorso storico nel centro di Galatina sarà accompagnato da una degustazione di prodotti enogastronomici, anch’essi appartenenti agli anni che avremo il piacere di rivivere.

Tutte queste componenti rendono questa manifestazione un appuntamento dal fortissimo appeal regionale e non solo”.

L’evento beneficia del patrocinio del Comune di Galatina e dell’importante contributo della filiera imprenditoriale cittadina. Un coinvolgimento attivo all’interno del processo di partecipazione e di rilancio della Città di Galatina.

Ufficio Stampa
Fabio Vergine Sindaco di Galatina
 

 

 

Secondo appuntamento della rassegna letteraria “Storie d’autore. Cutrofiano incontra”, tra gli appuntamenti più importanti dell’estate cutrofianese. La rassegna, il cui direttore artistico è lo scrittore Marcello Introna è stata organizzata da Fernando Alemanni e Marcella Rizzo dell’associazione culturale Fermamente con il patrocinio del Comune di Cutrofiano . Il 25 luglio è la volta di Franco Arminio, il poeta paesologo una delle voci più rappresentative del panorama culturale italiano. Poeta, scrittore e documentarista, Franco Arminio è nato a Bisaccia in Basilicata in quel Sud di cui ricerca spazi comunitari di civiltà e bellezza. Vincitore nel 2009 del Premio Napoli  con Vento forte tra Lacedonia e Candela, nel 2011 vince il Premio Stephen Dedalus con Cartoline dai morti. Nel 2012 vince il Premio Volponi e nel 2013 il Premio Carlo Levi con Terracarne. Tra le sue opere: Viaggio nel cratere (Sironi 2003), Nevica e ho le prove,Cronache dal paese della cicuta (Laterza, 2009),  Geografia commossa dell’Italia interna (Bruno Mondadori 2013), Cedi la strada agli alberi. Poesie d'amore e di terra (2017, premio Brancati 2018) e Resteranno i canti (2018). Roberto Saviano ha definito Franco Arminio «uno dei poeti più importanti di questo paese, il migliore che abbia mai raccontato il terremoto e ciò che ha generato».


I versi tratti dall’ultima raccolta “ Resteranno i canti” recitati da Franco Arminio saranno accompagnati dalle canzoni del cantautore salentino Mino de Santis, originario di Tuglie, il cantautore di "Pezzenti", "Radical chic", "Lu fiju a Milanu", "La zoccola", "Spiaggia proletaria" e tantissimi altri successi. Costante la sua presenza nelle piazze del Salento dove tra i primi fan, in estate, ci sono i turisti che attraverso lui hanno conosciuto il dialetto salentino. E' anche noto come il "De Andrè" salentino. De Santis è stato anche ospite della notte della Taranta di Melpignano edizione 2018. La serata si svolgerà in piazza Municipio a Cutrofiano alle ore 20.30 e sarà presentata da Fernando Alemanni mentre Marcella Rizzo e Marcello Introna dialogheranno con Arminio.

 

Marco Forte

 
Di Redazione (del 23/10/2021 @ 19:10:30, in Comunicato Stampa, linkato 794 volte)

Dopo numerosi e opportuni lavori di ristrutturazione e un processo partecipato di sensibilizzazione della cittadinanza che ha coinvolto associazioni, istituzioni, scuole e operatori del settore, torna agibile il prestigioso Teatro Cavallino Bianco di Galatina (Le) con la cerimonia inaugurale che si terrà sabato 13 novembre alle ore 10.30 (prenotazione obbligatoria) e un ricco e qualificato programma di spettacoli sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Puglia e Città di Galatina col sindaco Marcello Amante.

Si riparte con la consapevolezza del teatro come bene pubblico, come bene comune, risorsa importante per il riscatto culturale, sociale ed economico di una città depositaria di un patrimonio culturale invidiabile (Galatina è culla del tarantismo, città ricca di beni culturali come la Basilica di Santa Caterina, di eccellenze enogastronomiche).

Anche il programma degli spettacoli impaginato dall’associazione OTSE (Associazione Theatrikès Salento Ellada) diretta da Pietro Valenti, già direttore di Emilia Romagna Teatro, nell’ambito di un progetto speciale finanziato dal Ministero della Cultura, in partnership col Comune di Galatina, Regione Puglia e AMA-Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce, diretta da Franco Ungaro, è coerente con una visione di teatro pubblico di prossimità, vicino ai bisogni della comunità e dei più giovani e al profilo che il Cavallino Bianco ha sempre avuto come ‘Teatro di tutti’.

Un progetto che coinvolgerà gli studenti degli Istituti scolastici Superiori in attività di alternanza scuola-lavoro, attività laboratoriali e incontri con gli artisti ospiti.

L’intenso e articolato programma propone in esclusiva regionale e nazionale spettacoli di alto profilo artistico con la presenza di riconosciuti protagonisti della scena culturale e teatrale, come Marco Baliani, attore, drammaturgo, regista teatrale e scrittore tra gli inventori del teatro di narrazione, che propone una sua versione del Rigoletto di Verdi, lo stesso titolo con cui nel 1949 venne aperto il Cavallino Bianco. Baliani sarà in scena sabato 13 novembre alle ore 21.

Seguiranno gli appuntamenti con: Virgilio Sieni, danzatore e coreografo, inventore di una gestualità rituale, poetica ed evocativa col suo omaggio a Dante Alighieri (16 novembre); la compagnia di operette di Corrado Abbati con Sul bel Danubio blu (17 novembre); Daniel Pennac, noto al grande pubblico per i suoi romanzi di straordinario successo che hanno per protagonisti Benjamin Malaussène, la sua squinternata famiglia e il quartiere parigino di Belleville (19 novembre); Gabriele Lavia, una delle colonne portanti del teatro italiano, che al Cavallino Bianco porterà il suo recital su Leopardi (20 novembre); Nicoletta Manni, originaria di Santa Barbara di Galatina, dal 2014 prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano che si esibirà insieme a Timofej Andrijasenko e al Maestro Luigi Fracasso (21 novembre); Mariangela Gualtieri, tra le più apprezzate poetesse italiane (25 novembre); Gino Castaldo, con le sue Lezioni di rock e gli omaggi a David Bowie e Franco Battiato (26 novembre )

Di rilevante impatto e riconoscibilità artistica saranno la nuova creazione di Fredy Franzutti, Haribaírg, con le allieve e gli allevi delle scuole di danza di Galatina, Ballet studio e Oistros balletto (23 novembre); lo spettacolo di Roberto Piumini, Mattia e il nonno, con Ippolito Chiarello e la regia di Tonio De Nitto (28 novembre); gli spettacoli rivolti alle famiglie e ai ragazzi Biancaneve, la vera storia con la regia di Michelangelo Campanale e la produzione del Crest di Taranto (14 novembre); l’attore e scrittore Fausto Romano, originario di Galatina e proiettato sulla scena internazionale col suo lavoro L’eterno riso (30 novembre)

 

Programma

IL FUTURO È ADESSO

13 novembre ore 10.30

Cerimonia inaugurale del Cavallino Bianco di Galatina

Nel corso della cerimonia si esibirà il corpo bandistico “San Gabriele dell’Addolorata” di Noha- Galatina diretta dal m° Loredana Calò

13 novembre ore 21

RIGOLETTO: LA NOTTE DELLA MALEDIZIONE

Marco Baliani con

Giampaolo Bandini chitarra

Cesare Chiacchiaretta fisarmonica

Musiche di Giuseppe Verdi, Nino Rota, Cesare Chiacchiaretta

Produzione Società dei Concerti di Parma

In collaborazione con Teatro Regio di Parma

Rigoletto è un monologo, quindi per farlo c’è bisogno di un personaggio in carne e ossa, spirito e materia. Poter rivestire per una volta la pelle di un altro e starci dentro dall’inizio alla fine: è una gioia particolare per me che in scena da narratore non ho mai la possibilità di calarmi interamente nelle braghe di chicchessia, sempre devo stare vigile a controllare e dirigere l’intero svolgersi della vicenda. La proposta fattami dal Teatro Regio di Parma di occuparmi, a mio modo, di una “rilettura” di un’opera di Verdi, la potevo facilmente risolvere con un bel reading, lettura più musica e via così. Mi son detto però  che era l’occasione buona per osare un personaggio e incarnarlo, dopo tanto tempo, tornare a mettere mano a tutte le cose che ho imparato strada facendo sul mestiere antico dell’attore e provare a costruirci sopra un testo scritto, un bel canovaccio su cui giorno dopo giorno, provando, creare un dire per niente letterario, ma concreto, materico. Compreso il trucco in faccia e il costume preso in prestito nei depositi del teatro Regio, appartenuti ai tanti Rigoletti passati da quelle parti.  Poi c’è stata la mia passione per gli esseri del circo, ma quei circhi piccoli, non eclatanti, non amo i “soleil” circensi fatti di effetti speciali e artisti al limite della robotica per la bellezza scultorea e bravura millimetrica del corpo. No, preferisco la rozzezza faticosa ma meravigliosa di quei circhi dove chi strappa i biglietti te lo ritrovi dopo vestito da pagliaccio e il trapezista sa anche fare giocolerie, esseri nomadi, zingarescamente affamati di vita, mi prende uno struggimento totale quando varco quei tendoni, a percepire la fatica quotidiana di un vivere precario ma impeccabile. Volevo fare un omaggio alle cadute, alle sospensioni, alle mancanze di appoggi.

Marco Baliani

 

14 novembre ore 17.30

Testo, regia, scene e luci Michelangelo Campanale

con Catia Caramia, Maria Pascale, Luigi Tagliente

costumi Maria Pascale

assistente alla regia Serena Tondo

 tecnici di scena Walter Mirabile e Roberto Cupertino

produzione Crest, vincitore Eolo Award 2018 e premio Padova 2017 – Amici di Emanuele Luzzati.

L’ultimo dei sette nani diventa testimone dell’arrivo di una bambina coraggiosa, che preferisce la protezione del bosco sconosciuto allo sguardo, conosciuto ma cupo, di sua madre. Una madre che diventa matrigna, perché bruciata dall’invidia per la bellezza di una figlia che la vita chiama naturalmente a fiorire. Nel bosco Biancaneve aspetta come le pietre preziose che, pazienti, restano nel fondo delle miniere, fino a quando un giorno saranno portate alla luce e potranno risplendere di luce propria ai raggi del sole.

Tutti i bambini conoscono già questa fiaba, lo spettacolo del Crest li vuole portare per mano “dietro le quinte” della storia, lì dove prendono forma e vita i personaggi, i loro sentimenti e le loro azioni, talvolta buoni e talvolta cattivi, quasi mai sempre buoni o sempre cattivi. Proprio come uno spettacolo: un po’ comico, un po’ emozionante; o come la vita che impariamo ad affrontare: un po’ dolce, un po’ irritante, un po’ divertente, un po’ inquietante, un po’.

Con questo lavoro continua il progetto che il Crest condivide con l’immaginario di Michelangelo Campanale – ricordiamo “La storia di Hansel e Gretel” (2009) e “Sposa sirena” (2012) – per raccontare ai ragazzi storie che riescano ad emozionarli davvero, senza edulcoranti e senza bugie, ma solo con grande rispetto della loro capacità di comprendere ed elaborare pensieri e opinioni in autonomia, semplicemente sulla strada della crescita.

16 novembre ore 21

PARADISO

Regia, coreografia e spazio  Virgilio Sieni
musica originale Paolo Damiani
interpreti Jari Boldrini, Nicola Cisternino, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo, Giulio Petrucci

costumi Silvia Salvaggio
luci Virgilio Sieni e Marco Cassini
allestimento Daniele Ferro
produzione Comune di Firenze, Dante 2021 comitato nazionale per le celebrazioni dei 700 anni in collaborazione con fondazione teatro Amilcare Ponchielli – Cremona

Il Paradiso di Dante ricompone il corpo secondo una lontananza che è propria dell’aura, un luogo definito dal movimento, da ciò che è mutevole. Un viaggio che si conclude nello spazio senza tempo della felicità.

Dante non è un flâneur, viaggiatore della notte alla ricerca di se stesso nelle pieghe infernali della città; né un wanderer, viandante immerso negli abissi della malinconia e letteralmente risucchiato dai paesaggi emozionali; né un passeggiatore scanzonato, come ci indica divinamente Petrarca, cioè un camminatore che tiene lontani i pensieri invadenti e si sospende nell’ “errabondare tra le valli”. È un cammino dall’umano al divino, dal tempo all’eterno. Lo spettacolo è la costruzione di un giardino e non riporta la parola della Divina Commedia, non cerca di tradurre il testo in movimento ma si pone sulla soglia di una sospensione, cerca di raccogliere la tenuità del contatto e il gesto primordiale, liberatorio e vertiginoso dell’amore. Danza dialettale che si forma per vicinanze e tattilità.

Nella prima parte la coreografia è costruita per endecasillabi di movimenti dove i versi della danza ritrovano il risuonare della rima da una terzina all’altra. Questo continuo manipolare, accarezzare e pressare lo spazio invisibile intorno ai corpi edifica un continuum di terzine sillabiche del gesto: una maniera umile per porsi nei confronti della loro magnificenza geometrica, matematica e cosmica. Allo stesso tempo il gesto scaturisce da una ricerca sullo spazio tattile e sull’aura della persona.

Nella seconda parte tutto avviene cercando nel respiro delle piante la misura per costruire un giardino quale traccia e memoria dei gesti che lo hanno appena attraversato. La coreografia è costruita portando, sollevando e depositando le piante nello spazio. Le piante, la cosa alta, restituiscono il vero senso della danza, la lingua penultima: dialettale e popolare, in grado di mettere in dialogo le persone secondo declinazioni astratte, simboliche, inventate e immediatamente inscritte nella memoria.

 

17 novembre ore 21

SUL BEL DANUBIO BLU

Compagnia Corrado Abbati

musiche di Johann Strauss

coreografie Giada Bardelli
direzione musicale Marco Fiorini

Poco più di 150 anni fa Johann Strauss figlio scriveva quello che sarebbe diventato il manifesto di un'intera epoca: Sul bel Danubio blu. Più che un semplice valzer, il simbolo di un mito che ancora oggi vive e si rinnova generazione dopo generazione: chi non lo conosce? Chi non lo canticchia? Un'espressione di buonumore, di voglia di vivere, di fare festa. Ecco dunque uno spettacolo pieno di gioia e di buon umore: caratteristiche tipiche di una delle più importanti espressioni di quell’epoca: l’operetta!

Una “rivista” dove il ritmo della narrazione e l’armonia degli spunti melodici unisono e fondono, in una sequenza di allegri e spensierati episodi, gli stilemi delle espressioni teatrali tipiche dell’epoca: dalla commedia all’operetta, dalla musica da ballo all’opera. Uno spettacolo pieno di leggerezza e seduzione dove, ballando un vorticoso valzer, può succedere di innamorarsi, perché questa è musica che scioglie i cuori e scalda l’anima.

Buon divertimento! Corrado Abbati

Le musiche di Strauss, Lehar, Kalmann, Abraham, sono i cardini di questo spettacolo in quanto non si tratta di una serie di arie come in un concerto, ma di una vera e propria drammaturgia in forma scenica dove la coppia lirica, quella comica, gli assieme e le coreografie si integrano in vere e proprie e scene tratte da “Il pipistrello”, “La vedova allegra”, “La principessa della czarda”, “Ballo al Savoy”, solo per citarne alcune. Ne nasce quindi uno spettacolo pieno di ritmo e praticamente privo di quei tempi morti che si trovano spesso nei libretti di ogni lavoro teatrale.

 

19 novembre ore 10

COMPAGNIEMIA MOUVEMENT INTERNAZIONAL ARTISTIQUE

DANIEL PENNAC

Incontro con le Scuole

 

19 novembre ore 21

DAL SOGNO ALLA SCENA

Un incontro teatrale

di e con Daniel Pennac

e con  Pako Loffredo e Demi Licata

mise en espace Clara Bauer

musiche Alice Loup

Produzione Compagniemia – Mouvement International Artistique

Un incontro « teatrale » che nasce dal desiderio di raccontare e condividere con il pubblico il lavoro creativo di Compagniemia con Daniel Pennac, un montaggio che mette in evidenza alcuni passaggi dei suoi ultimi adattamenti teatrali uniti nella magia della scena, che disegneranno l'universo narrativo e onirico dell'autore .

"Che ci faccio qui? Che ci sto a fare dietro le quinte di questo teatro, dietro a questa porta che sta per aprirsi sul palcoscenico? Io! Su un palcoscenico! Che mi ha preso? Io che non ho mai voluto fare l'attore! Tra poco la porta si aprirà e io mi precipiterò in scena. Perché? Perché io? In che cosa ti sei andato a cacciare? Che cosa hai nella testa?"
Daniel Pennac, in scena con alcuni suoi compagni di viaggio di CompagnieMia,  Pako Ioffredo e Demi Licata,  con le musiche di Alice Loup e la mise en espace di Clara Bauer, entrerà dal vivo fra le pieghe dei suoi libri e dei suoi ultimi spettacoli, incontrando il pubblico in quella linea di confine fra interpretazione e narrazione, lettura e recitazione.  La piuma di Pennac gioca con la poesia della scena.

E che il piacere e lo humour ci guidino!

Incontro in lingua italiana ed in lingua francese tradotta dal vivo in italiano

 

20 novembre ore 21

LEOPARDI

di e con Gabriele Lavia

produzione Effimera srl –

L’attore non legge né interpreta le poesie di Giacomo Leopardi, ma riversa sul pubblico, in un modo assolutamente personale nella forma e nella sostanza, le più intense liriche dei Canti e non solo, da “A Silvia” a “L’Infinito”, dal “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” a “Il sabato del villaggio” e a “La sera del dì di festa”.

I versi leopardiani ripetono che l’amore, l’intimità rubata e immaginata fatta di attese e ricordo, i sogni senza sonno, le nobili aspirazioni dell’animo, le speranze che riscaldano lo spirito umano e che a volte svaniscono di fronte alla realtà, sono tutti elementi che rendono faticosa e impegnativa la vita, ma straordinariamente degna di essere vissuta.

È un viaggio nella profondità dell’animo umano, un nuovo omaggio al poeta, a quella sua nuova voglia di sondare la parola e il suono in un momento della sua esistenza che si tramutò in esaltante creatività artistica.

«Le poesie di Leopardi sono talmente belle e profonde che basta pronunciarne il suono, non ci vuole altro – spiega Gabriele Lavia -. Da ragazzo volli impararle a memoria, per averle sempre con me. Da quel momento non ho mai smesso di dirle. Per me dire Leopardi a una platea significa vivere una straordinaria ed estenuante esperienza. Anche se per tutto il tempo dello spettacolo rimango praticamente immobile, ripercorrere quei versi e quel pensiero equivale per me a fare una maratona restando fermo sul posto».

 

23 novembre ore 21

Haribaírg

performance di danza in una parte

Coreografia di Fredy Franzutti

Con Allieve e Allievi Scuole di danza: A.S.D. BALLET STUDIO / OISTROS BALLETTO

La restituzione alla comunità del contenitore che ospita il flusso della trasmissione culturale tra arte e pubblico è opportunità per elaborare il luogo come “Haribaírg” nel significato gotico che sta alla radice di “Albergo”. Ospitare, Accogliere, Custodire, Contenere sono sinonimi che possono descrivere un “luogo ricettivo” e un’attività teatrale virtuosa. L’ispirazione viene dal nome del Teatro dedicato all’operetta di Ralph Benatzky “Al Cavallino Bianco” che si svolge appunto in un albergo in Baviera. La narrazione non è nel testo dell’operetta, che viene solo citata nelle atmosfere e nei personaggi, ma nel concetto allontanante di un’operetta Bavarese calata nella società, tradizioni e storia della cittadina di Galatina. Le immagini del mito di Atena, Santa Caterina, il Barocco, i riti pagani di Pietro e Paolo, la vita rurale e il Salento vengono ospitate e sovrapposte nella condizione surreale dell’albergo bavarese creando la situazione onirica e straniante come il nome del Teatro che appare senza connessione con il tessuto sociale e culturale della cittadina. Il ponte fantasioso tra Salento e Baviera, che sembrano, e sono, due estremi distanti di una parabola stilistica ed emotiva, si accorcia e trova sintesi nella figura di Carlo V d’Asburgo. La presenza dell’imperatore che governa dai paesi bassi al sud Italia, che appare nel finale della performance, offre coerenza al progetto come messaggio di unità. Non solo casualmente, anche nel finale dell’operetta, “Al cavallino Bianco”, appare un Re: deus ex machina e risolutore delle incoerenze del testo. Fredy Franzutti

 

25 novembre ore 21

IL QUOTIDIANO INNAMORAMENTO

rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri

con la guida di Cesare Ronconi

Produzione Teatro Valdoca  con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Cesena

Il quotidiano innamoramento dà voce ai versi di Quando non morivo, recente silloge einaudiana di Mariangela Gualtieri, li intreccia ad altri del passato e compone tutto in una partitura ritmica ben orchestrata, con un aggancio, in questa occasione, al tema della memoria. Tutto muove dalla certezza che la poesia attui la massima efficacia nell’oralità, da bocca a orecchio, in un rito in cui anche l’ascolto del pubblico può essere ispirato, quanto la scrittura e quanto il proferire della voce.

Mariangela Gualtieri è nata a Cesena, in Romagna. Si è laureata in architettura allo IUAV di Venezia. Nel 1983 ha fondato, insieme al regista Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca, di cui è drammaturga. Fin dall’inizio ha curato la consegna orale della poesia, dedicando piena attenzione all’apparato di amplificazione della voce e al sodalizio fra verso poetico e musica dal vivo.

Fra i testi pubblicati: Antenata (Crocetti ed.,1992 e 2020), Fuoco Centrale (Einaudi, 2003), Senza polvere senza peso (Einaudi, 2006), Sermone ai cuccioli della mia specie (L’arboreto Editore, 2006), Paesaggio con fratello rotto (libro e DVD, Luca Sossella Editore, 2007), Bestia di gioia (Einaudi, 2010), Caino, (Einaudi, 2011), Sermone ai cuccioli della mia specie con CD audio (Valdoca ed., 2012), A Seneghe. Mariangela Gualtieri/Guido Guidi (Perda Sonadora Imprentas, 2012), Le giovani parole (Einaudi, 2015), Voci di tenebra azzurra (Stampa 2009 ed., 2016), Beast of joy. Selected poems (Chelsea Editions, New York, 2018), coautrice – con Cesare Ronconi e Lorella Barlaam - dell’Album dei Giuramenti/Tavole dei Giuramenti (Quodlibet, 2019) di Teatro Valdoca, Quando non morivo (Einaudi, 2019), Paesaggio con fratello rotto (Einaudi, 2021).

 

26 novembre ore 10 per le Scuole

LEZIONI DI ROCK con Gino Castaldo

Ascoltare la musica, vedere la musica, raccontare la musica. Gino Castaldo, critico musicale del quotidiano “La Repubblica”, in Lezioni di Rock indaga temi e personaggi della storia del rock, ricostruendo storie, raccontando dischi, curiosità, aneddoti e testi, per guidare il pubblico nell’ascolto di opere che fanno parte della storia della musica ma anche della vita di noi tutti. Due ore di lezione ricche di canzoni memorabili e storie indimenticabili.

David Bowie L’8 gennaio 2016, giorno del sessantanovesimo compleanno, è uscito Blackstar, considerato il suo “canto del cigno”. Due giorni dopo, nella notte del 10 gennaio, David Bowie si è spento nel suo appartamento di New York. Anche la sua morte può essere considerata un’opera d’arte.

Musicista, cantautore, attore, produttore discografico, artista completo e intellettuale complesso, ha attraversato cinque decenni di evoluzione culturale, in particolare della musica rock, lasciandosi periodicamente dietro le spalle i più diversi stili con i quali si è cimentato, le più diverse immagini che ha incarnato.

Dal folk acustico all’elettronica, dal glam rock, al soul, dal cinema al video, dal palco alla scrittura, ha influenzato il pensiero, i gusti, le mode di varie generazioni del “secolo breve”.

 

26 novembre ore 21

LEZIONI DI ROCK Con Gino Castaldo

Franco Battiato Un colosso della cultura italiana, un intellettuale che ha usato ogni mezzo possibile per promuovere arte e bellezza, un artista che con incredibile originalità ha realizzato opere che, senza alcun dubbio resteranno nel tempo, pittore, regista, scrittore, compositore, direttore d’orchestra, cantante, autore, divo pop, e tanto altro. Ed è stato poeta, nel senso pieno del termine, perché con le parole ci ha fatto vedere cose che non avremmo visto altrimenti, provare emozioni fortissime, ci ha fatto scoprire e conoscere cose che non conoscevamo, è stato “maestro” in grado di insegnare e mostrare. E saranno proprio le sue parole a mancarci di più, quelle de “La cura” o di “Povera patria”, parole, dure e dolci, mescolate alle sue melodie, in grado di farci vedere la nostra misera vita quotidiana da altezze inarrivabili, ci mancherà la sua visione, mistica e misteriosa, e il suo saperci portare in ogni  momento in ogni luogo del mondo.

 

28 novembre ore 17.30

MATTIA E IL NONNO

di Roberto Piumini dal romanzo omonimo pubblicato da Einaudi Ragazzi

con Ippolito Chiarello

adattamento e regia Tonio De Nitto

musiche originali Paolo Coletta

Costume Lapi Lou

Luci Davide Arsenio

Tecnico Matteo Santese

Organizzazione Francesca D’Ippolito

coproduzione  Factory compagnia transadriatica , Fondazione Sipario Toscana  in collaborazione con Nasca Teatri di Terra

Mattia e il nonno è un piccolo capolavoro scritto da Roberto Piumini, uno degli autori italiani più apprezzati della letteratura per l’infanzia.

In una lunga e inaspettata passeggiata, che ha la dimensione forse di un sogno, nonno e nipote si preparano al distacco, a guardare il mondo, a scoprire luoghi misteriosi agli occhi di un bambino, costellati di incontri magici e piccole avventure pescate tra i ricordi per scoprire, alla fine, che non basta desiderare per ottenere qualcosa, ma bisogna provare e soprattutto non smettere mai di cercare.

In questo delicato passaggio di consegne il nonno insegna a Mattia, giocando con lui, a capire le regole che governano l’animo umano e come si può fare a rimanere vivi nel cuore di chi si ama.

Una tenerezza infinita è alla base di questo straordinario racconto scritto con dolcezza e grande onirismo. Un lavoro che ci insegna con gli occhi innocenti di un bambino e la saggezza di un nonno a vivere la perdita come trasformazione e a comprendere il ciclo della vita.

Domenica 21 novembre ore 21

Nicoletta Manni – Timofej Andrijasenko

Passo a due da “Il Corsaro”

Musiche: Adolphe Adam Coreografie: Marius Petipa

Passo a due da “Caravaggio”

Musiche: Bruno Moretti Coreografie: Mauro Bigonzetti

Passo a due da “Luminus”

Musiche: Max Ritter Coreografie: Andras Lucaks

Maestro Luigi Fracasso

L. v BEETHOVEN Sonata in Do diesis min. op. 27 n. 2 min 17
 Adagio sostenuto
 Allegretto
 Presto agitato

F. CHOPIN Notturno in Fa min. op. 55 n. 1
 Polacca in La bemolle magg. op. 53

Nicoletta Manni, nome di punta della compagnia del Teatro alla Scala è nata e cresciuta a Santa Barbara di Galatina (Lecce, Italia).

Ha ricevuto la sua formazione iniziale presso la scuola di ballo di sua madre, a 13 anni è ammessa al 4° corso presso la Scuola di ballo del Teatro alla Scala. Nel 2009, dopo essersi diplomata all'età di 17 anni, ha ricevuto un contratto presso lo Staatsballett di Berlino sotto la direzione di Vladimir Malakhov, dove è rimasta per tre stagioni, prendendo parte in tutte le produzioni classiche e contemporanee.  Sotto l'invito di Makhar Vaziev, è tornata in Italia, nella compagnia del Teatro alla Scala, debuttando con Myrtha(Giselle) e Odette/Odile nel Lago dei cigni di Rudolf Nureyev. Un anno dopo, all'età di 22 anni, è stata promossa Prima Ballerina del Teatro alla Scala. Da allora ha ballato tutti i ruoli principali, accanto a etoile e ospiti internazionali, interpretando molte nuove creazioni, oltre ai numerosi capolavori del repertorio classico.

Timofej Andrijasenko nato a Riga, in Lettonia, nel novembre 1994, dove inizia i suoi studi di balletto alla National State Academy. Nel 2009, all'età di 14 anni, ha partecipato al Concorso Internazionale di Danza "Città di Spoleto", vincendo una borsa di studio; questo premio gli consente di frequentare il Russian Ballet College di Genova diretto da Irina Kashkova, dove si diploma nel giugno 2013.  Da novembre 2014, su invito di Makhar Vaziev, entra a far parte del corpo di ballo del Teatro alla Scala e nel 2018 viene promosso Primo Ballerino. è nel cast dei marinai russi in The Nutcracker di Nacho Duato ed è tra i principali interpreti di Cello Suites di Heinz Spoerli.

Luigi Fracasso, pianista italiano, di  Galatina (Le) ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Musica di Stato “T. Schipa” di Lecce, conseguendo con il massimo dei voti il Diploma di Pianoforte. Aldo Ciccolini ha scritto: “… Luigi Fracasso è un musicista vero, agguerritissimo, con idee sane sulla nostra arte e con un vivo senso della logica strumentale.”. È direttore artistico dei concerti del chiostro.

30 novembre 2021 – ore 21

L’eterno riso

di e con Fausto Romano

musiche, eseguite dal vivo, di Eva Parmenter

Produzione FAUST

I pomeriggi d’estate, in un afoso Salento, il chierichetto Faustino, di otto anni, si reca con padre Luigi a “prendere i morti” da casa per far loro il funerale. È un bambino acuto, attento e analizza il tutto con estrema curiosità cogliendo le diverse contraddizioni del rito e i lati colorati della più grande recita della vita, dove ognuno vuol togliere al morto la parte del protagonista. Incontriamo allora il becchino Rafele, che per fare il suo lavoro deve vestirsi obbligatoriamente di nero e tagliarsi i capelli; la ventriloqua Maria che colleziona presenze in chiesa; Gianni, che si è costruito da solo la propria bara finendoci dentro con una donna; il “cane degli inferi”, presente a ogni corteo funebre; la banda musicale che accelera il passo e il ritmo dei brani per tornarsene presto a casa... E ancora, il numero di manifesti mortuari perché “più manifesti ci sono, più il morto è importante”; gli strani oggetti contenenti nelle bare; le divertenti frasi di congedo e i pericolosissimi elogi funebri tenuti dagli amici del “fu”.

Fausto Romano, con la sua usuale leggerezza e intelligente vena umoristica, ci trasporta in un paesino del Salento degli anni novanta nel quale ognuno di noi potrà ritrovarsi e scoprire che la morte, alla fine, è uno spettacolo per tutti.

 

 

info: 3881814359 / 3201542153

mail: officinetse.com

www.otse.it

 

Prevendita online dal 28 ottobre su: www.diyticket.it

Prevendita presso la biglietteria del teatro Cavallino Bianco

Via Giuseppe Grassi, n.13 – GALATINA (Le) dal giorno 26 ottobre

dal lunedì al venerdì dalle ore 16.30 alle ore 19.30

sabato dalle 10 alle 13

 

Prenotazione tramite centralino telefonico:

la prenotazione del biglietto e quindi del posto a sedere può essere effettuata anche

chiamando i seguenti numeri telefonici 388.1814359 / 320.1542153 a condizione che il biglietto venga poi ritirato in botteghino entro 24 ore dalla prenotazione, altrimenti la stessa viene considerata annullata.

 
Di Redazione (del 23/03/2022 @ 19:08:02, in Comunicato Stampa, linkato 513 volte)

Comunichiamo la costituzione della lista civica “Progressisti per Galatina”, a sostegno della ricandidatura del Sindaco Marcello Amante. Il nostro progetto riunisce donne e uomini che si riconoscono nei valori della solidarietà, dell’accoglienza, dell’inclusione sociale, della tutela dei diritti, della salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio artistico e culturale, dell’europeismo. Riteniamo infatti che il civismo politico, ancor prima che su una visione di Città, debba fondarsi su una forte idealità comune, che deve poi tradursi in azione amministrativa.

Il nuovo gruppo politico annovera tra i suoi fondatori il Dott. Antonio Palumbo, attuale Assessore alle Politiche Sociali, l’ex Consigliere comunale ed Assessore Avv. Emilio Tempesta, l’ex Assessore Ing. Andrea Coccioli, la componente dell’Assemblea Nazionale di Italia Viva Caterina Luceri, l’ex Assessore Dott. Antonio De Matteis, la Presidente della Commissione Pari Opportunità Prof.ssa Costanza Luceri, la Prof.ssa Lilia Cafaro, la Dott.ssa Chiara Forte, il sig. Paolo Letizia.

Il nostro impegno a sostegno del Sindaco Amante è motivato in primo luogo da sentimenti di stima e fiducia nella sua persona, maturati in ragione della dedizione, competenza e onestà con cui egli ha affrontato sia le difficoltà straordinarie che hanno caratterizzato il suo mandato, sia il lavoro di risanamento del bilancio comunale, senza cui non sarebbe concepibile lo sviluppo futuro della Città.

Il nostro sostegno discende inoltre dal riconoscimento dei considerevoli risultati conseguiti in questi anni dall’Amministrazione Amante nei vari ambiti dell’azione amministrativa, pur tra le gravi problematicità causate dall’emergenza pandemica.

Ci motiva, infine, l’importanza del principio di continuità dell’azione amministrativa; un valore che la nostra Città ha purtroppo smarrito da tempo, ma che la necessità di reperire le risorse messe a disposizione dal PNRR rende oggi ancor più vitale.

L’amministrazione Amante ha infatti già intercettato numerosi finanziamenti per un totale di 15 milioni di euro, alcuni dei quali messi a disposizione proprio dal PNRR.

Conseguentemente riponiamo la nostra fiducia in chi ha già dato prova di saper amministrare, e mettiamo a sua disposizione la nostra dedizione, il nostro impegno e la nostra esperienza, per affrontare insieme le sfide che ci attendono nel futuro.
 

F.to
Progressisti per Galatina

 

Si terrà venerdì 13 ottobre 2022, presso Palazzo Orsini in Via Umberto I n.40 nella sala del Sindaco, alle ore 11:00, la Conferenza Stampa per la presentazione della Cerimonia di Sottoscrizione del Patto di Amicizia tra la Città di Galatina e la Città di Assisi, che avrà luogo il 14 ottobre alle ore 18:30 presso la Basilica di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina. Evento di portata storica per Galatina che sottolinea o meglio traccia un solco di profonda connessione tra le due comunità.

Il Patto di Amicizia è il risultato di un impegno di promozione e cooperazione tra le due Città attraverso la condivisione dei valori spirituali, la valorizzazione del patrimonio culturale e storico, lo sviluppo turistico non solo di carattere religioso, seppur catena portante che lega le due Città, attraverso azioni comuni condivise.

 Il Patto di Amicizia costituisce atto formale di reciprocità tra realtà territoriali nazionali che, grazie alle loro caratteristiche comuni o affini, desiderano istituzionalizzare un rapporto basato su valori culturali, storico-artistici, religiosi, sociali ed economici condivisi, nonché sull'azione comune per la pace e la tutela dei diritti umani.

Le Città di Galatina e Assisi condividono legami storici, artistici e spirituali profondi, con un'importante e consolidata presenza francescana che sottolineano la comune vocazione culturale e la condivisione dei valori intrinseci che il Santo patrono d’Italia ha predicato. Il ciclo pittorico della Basilica di Galatina, semplice, esplicito diretto, sembra fare da prefazione alla magnificenza giottesca di Assisi, capolavoro assoluto di espressione cristiana di grande potenza visiva. Patrimonio dell’umanità

Il Patto di Amicizia rappresenta un impegno a promuovere la cooperazione e a realizzare "pratiche" positive, tra cui la condivisione delle eccellenze dei rispettivi territori, la connessione tra le culture e le tradizioni locali, e la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale. Inoltre, si propone di favorire l'interscambio tra le due città, tra giovani e meno giovani, studiosi e interessati, al fine di migliorare e incoraggiare la reciproca conoscenza e la scoperta dei valori condivisi.

Durante la significativa cerimonia, sarà consegnato inoltre il prestigioso "Premio Beniamino De Maria" per il biennio 2019/2020 al Professore Sergio Fusetti, originario di Galatina ma da anni residente ed attivo ad Assisi. Al Professor Fusetti, si deve la direzione del restauro dopo il devastante territorio che ferì l’Umbria e il mondo intero nel 1997. Sua la mano e la direzione sul ciclo pittorico della cappella degli Scrovegni a Padova, Città del Vaticano, l’Aquila, Perugia. Il premio Città di Galatina a Fusetti, legato alla cerimonia del patto di amicizia sono momenti storici che non possono essere disgiunti o disconnessi. È la storia stessa che li prevede: alla Città di Galatina l’obbligo di renderli “una storia da raccontare”.

La cerimonia segna l'inizio di una nuova e promettente fase di scambio tra la Città di Galatina e Assisi, fondata su un patto morale di amicizia, condivisione e profonda consapevolezza delle loro radici storiche, culturali e spirituali comuni.​

 Segreteria Sindaco

 

Venerdì 21 maggio 2021 alle ore 12:00, in modalità digitale al link https://zoom.us/j/93731437308?pwd=SUlXckIwVDNuM0ZzSlpkWHFxOHNrUT09

si terrà la conferenza stampa di presentazione della maratona partecipativa “Cavallino Bianco, il futuro è ora”, 9 laboratori online che si terranno dal 24 maggio al 4 giugno, dalle 19.00 alle 21.00, per costruire insieme traiettorie condivise per il futuro del Teatro Cavallino Bianco.

Con la conclusione dei lavori che hanno interessato il Teatro “Cavallino Bianco”, il Comune di Galatina intende restituirlo alla pubblica fruizione, identificando le prospettive del piano di valorizzazione con i portatori di interessi, pubblici e privati. Il processo partecipativo è guidato da Mecenate 90, Associazione che in Italia svolge attività di assistenza tecnica agli Enti pubblici nei settori della valorizzazione e gestione dei beni culturali, dello sviluppo locale e della pianificazione strategica a base culturale.

Per consolidare la comunità educante e individuare il ruolo possibile del Teatro nella formazione delle giovani generazioni, i sei Istituti scolastici della Città hanno aderito all’iniziativa convocando docenti, rappresentanti di famiglie e di studenti dei propri Consigli.   

Si avvia ora la fase di pieno coinvolgimento e adesione alle attività. Le comunità scolastiche, le associazioni, gli operatori della cultura, della creatività e dello spettacolo, i professionisti, gli esperti, sono invitati a ragionare insieme sui presupposti di cooperazione per la riapertura del Teatro, immaginato come hub culturale, a partire dalle esperienze e dalle competenze vissute, per raccogliere ed elaborare elementi di indirizzo come mattoni costruttivi del futuro prossimo.

Sin d’ora è possibile iscriversi all’incontro preliminare online di preparazione alla maratona programmato per venerdì 21 maggio alle 17.45:

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-cavallino-bianco-comunita-creativa-verso-il-laboratorio-partecipativo-154883788581

Con la conferenza stampa si aprono le iscrizioni alla maratona vera e propria, al link https://forms.gle/13SpRg9RdmDt6fPx6

Compilando e inviando il form si ottengono tutti i link di accesso ai laboratori. In questo modo ogni partecipante può liberamente perfezionare la propria iscrizione a una o a più tappe.

Per far crescere da subito i contenuti di discussione sono previsti 2 moduli digitali immediatamente accessibili a tutti, uno per le comunità scolastiche (https://forms.gle/6imkX5PLX21DEi2X7), uno per tutti gli altri partecipanti (https://forms.gle/5jwMYDzF5FTXVV198). Verrà così alimentata una grande lavagna digitale comune pubblicata online, che crescerà con l’avanzare delle risposte e della maratona.

Sin d’ora è possibile iscriversi all’incontro preliminare online di preparazione alla maratona partecipativa, che verrà attuato venerdì 21 maggio alle 17.45:

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-cavallino-bianco-comunita-creativa-verso-il-laboratorio-partecipativo-154883788581

A presentare il percorso partecipativo saranno:

  • Marcello Amante, Sindaco di Galatina
  • Cristina Dettù, Assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione
  • Ledo Prato – Segretario Generale Associazione Mecenate 90
  • Fedele Congedo – Architetto Senior di Mecenate 90 - Coordinatore delle attività partecipative

Galatina, 18 maggio 2021

 

Ufficio Stampa

Società Cooperativa Coolclub

Piazza Giorgio Baglivi 10, Lecce

 

Il Museo civico “Pietro Cavoti” di Galatina in occasione del bicentenario della nascita di Pietro Cavoti (28.12.1819) celebra la figura e le opere del suo illustre cittadino con una pubblicazione ed una mostra. Si tratta di un evento molto importante per la Città di Galatina, madre di celebri artisti le cui opere sono conservate nei suoi luoghi di cultura. “E' necessario partire dalla conoscenza della propria storia e, quindi, anche dei propri artisti per apprezzare il patrimonio culturale di Galatina – è quanto afferma il Sindaco Marcello Amante - attuare una strategia in grado di arricchire l'identità artistica della Città capace di stringere relazioni proficue con altre enti regionali e nazionali”. E per l’occasione l’Assessore Dettù afferma che “è come aprire un cassetto chiuso da anni e scoprire un tesoro dimenticato: è la sensazione che si prova nel sentire parlare di Pietro Cavoti mentre si osservano le sue opere tra colori, forme e immagini quasi perfette”.

I taccuini di Pietro Cavoti sono i protagonisti dell’omonima mostra, a cura di Salvatore Luperto e Anna Panareo e del cahier Pietro Cavoti: i taccuini, le pagine di cronaca del tempo di Antonio Giuseppe Lupo, quest’ultimo dà il via ad una collana di “quaderni” del Polo Bibliomuseale di Galatina che metteranno in luce le eccellenze artistiche e culturali del Museo civico.

Venerdì 13 dicembre, ore 18.00, nel Museo Cavoti di Galatina, il sindaco Marcello Amante, l’assessore alla Cultura Cristina Dettù, il Direttore del polo biblio-museale di Lecce Luigi De Luca e l’Amministratore di Libermedia, gestore del Polo biblio-museale di Galatina, Monica Albano, con il loro saluto introdurranno l’iniziativa culturale e gli interventi di Salvatore Luperto, Antonio Lupo, Regina Poso, e Anna Panareo sull’eclettico intellettuale-artista Pietro Cavoti.

I taccuini di viaggio, ricchi di appunti, schizzi, acquerelli, sono una riserva misteriosa e sconfinata di “ricchezze” culturali. Un “Pozzo di San Patrizio” da cui attingere dati e informazioni che riguardano personaggi illustri e molteplici contenuti storico-culturali del territorio salentino e nazionale. Veri antesignani del libro d’artista, piccole agende d’artista pertinenti alla definizione dei noti libri d’artista del secondo Novecento, formulata da Germano Celant: “…del libro mantengono forma e struttura, ma che nella sovranità delle intenzioni dell’artista sono opera d’arte”.

Ufficio Stampa - Marcello Amante

 
Di Redazione (del 11/04/2019 @ 19:04:34, in Comunicato Stampa, linkato 974 volte)

In data 25 marzo 2019 sono stati avviati 2 Progetti di Servizio Civile Universale. I progetti promossi dall’Amministrazione Comunale sono i seguenti: “IN READING 2017” – Settore Patrimonio Artistico e culturale- “Cura e conservazione biblioteche”, che intende promuovere una stagione di attenzione al valore culturale. In tal senso, il progetto è caratterizzato primariamente da azioni di qualità relative all’ideazione e somministrazione di iniziative volte ad incentivare la frequentazione della biblioteca da parte della cittadinanza, promuovendo la diffusione della cultura dell’accoglienza ed il rispetto delle diversità culturalie favorendo l’integrazione degli immigrati presenti sul territorio. Progetto MONITOR 6017 - “Prevenzione e monitoraggio inquinamento dell’aria”, il cui obiettivo principale è il potenziamento della sensibilità ambientale in tutta la comunità, con particolare attenzione alle fasce più giovani, volto alla tutela e alla salvaguardia del territorio, mirando a correggere le cattive abitudini adottate nella vita quotidiana che si riflettono pericolosamente sull’ambiente che ci circonda. La durata di entrambi i progetti è di dodici mesi e, pertanto, i ragazzi presteranno il loro servizio sino al 24 marzo 2020. La continuità di tali progettualità offre l’opportunità ai volontari di vivere un’importante esperienza formativa e garantisce la presenza costante di giovani a beneficio della cittadinanza.

Galatina, 04/04/2019

I volontari del Servizio Civile Universale del Comune di Galatina

 

Il Ministero della Cultura finanzia il progetto speciale per le attività teatrali "Meno/Restare" presentato dall'associazione “OTSE -Officine Thetrikés Salento Ellàda” che coinvolge la Città di Galatina con il teatro comunale Cavallino Bianco e anche il Comune di Melpignano. 

 
Dopo il grande successo del progetto speciale ZOI-Domani finanziato dal FUS per l'annualità 2021 e che ha visto un ricco calendario di spettacoli nel teatro Cavallino Bianco a partire dalla sua inaugurazione, l'Amministrazione Amante ha accolto la richiesta di partenariato da parte dell'associazione del Presidente Pietro Valenti, per la candidatura di un nuovo progetto al Bando FUS per l'annualità 2022.

L'adesione al progetto auspicava ad un’ulteriore rilevante occasione per la valorizzazione culturale della Città e, in generale, per potenziarne la fruizione ed accrescerne l'attrattività, in termini culturali turistici, economici e sociali. E il Ministero ha suggellato in maniera importante questo rapporto.

"Il teatro a Galatina è ritornato finalmente a vivere. E questo rappresenta un beneficio pieno per la Città, in termini culturali prima e poi anche economici e sociali", poche le parole del Sindaco Marcello Amante ma piene di soddisfazione ed entusiasmo per il futuro del Cavallino Bianco. 

"Il partenariato con l'associazione OTSE è frutto di un'attenta valutazione da parte dell'amministrazione comunale quanto soprattutto all'esigenza primaria di rispettare i risultati emersi dal processo partecipativo in cui gli attori principali sono stati i nostri cittadini che chiedevano un teatro di comunità e del territorio, e non semplici spot pubblicitari senza nulla lasciare alla Città", così il vicesindaco Cristina Dettù.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Si inaugura a Galatina, venerdì 24 gennaio alle ore 18.30, presso la Sala di Cultura Francescana,  il ciclo di  incontri di approfondimento sui diversi aspetti storici, culturali ed artistici della Basilica di Santa Caterina d'Alessandria che, per il fatto di possedere il più grande ciclo pittorico del XV secolo, rappresenta un "Unicum" nel panorama artistico dell’Italia Meridionale.
"FRATER IOSEPH A GRAVINA REFORMATUS PINGEBAT", (Il Quadriportico di Santa Caterina d'Alessandria negli affreschi del XVII secolo), il titolo del primo incontro, in cui Andrea Panico, giovane e talentuoso laureato in Beni Culturali presso l’Università del Salento, porterà all’attenzione del Pubblico, i nuovi studi condotti sui dipinti del chiostro seicentesco, realizzati appunto sul finire del XVII secolo  da fra’ Giuseppe da Gravina.
Una lettura affascinante e complessa della scuola pittorica francescana del XVII secolo; dialoga con lo Studioso, il Prof. Massimiliano Cesari, cultore della materia presso la cattedra di “Fenomelogia degli stili” dell’Università del Salento; dopo i saluti di Fra’ Rocco Cagnazzo, Parroco della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Galatina Prof.ssa Daniela Vantaggiato, introduce i lavori il Presidente del Club UNESCO di Galatina Salvatore Coluccia;  coordina  gli interventi la Dott.ssa Angela Beccarisi.
 L’evento ideato e promosso dal Club UNESCO di Galatina, in collaborazione con la libreria Fiordilibro, l’Associazione culturale Il Mandorlo e la Comunità Francescana di Santa Caterina d’Alessandria, ha il Patrocinio del Comune di Galatina, e vuole essere un primo passo del complesso iter necessario per ottenere il riconoscimento UNESCO del complesso di Santa Caterina d’Alessandria come Monumento di Pace e Bene Materiale dell'UNESCO.

Sala della Cultura Francescana, piazzetta Orsini – info 3396845616

 

Scrivo questo per enfatizzare il grande spirito di squadra, l’impegno nella creazione, strutturazione, e realizzazione della trasmissione televisiva.

L’iniziativa, supportata dall’Amministrazione Comunale, ha visto Galatina competere per quattro settimane con squadre di altre Città, con l’intento di valorizzare il territorio e promuoverne le bellezze storico architettoniche e le tipicità gastronomiche.

La diretta televisiva ha imposto un lavoro di preparazione e di confronto quotidiano con gli uffici di produzione RAI, per cui ogni proposta, così come ogni persona, è stata vagliata direttamente da funzionari delegati per garantire il livello del programma.

Le proposte per l’allestimento dei diversi set di ripresa dovevano giungere in numero sufficiente per essere selezionate secondo criteri di proponibilità televisiva, standard qualitativi dei prodotti, ripetitività rispetto a proposte simili già andate in onda.

Si è creata in maniera naturale e partecipata, intorno all’associazione CITTA’ NOSTRA deputata a coordinare le attività, una squadra di collaboratori che hanno messo a disposizione il loro tempo, un impegno encomiabile, competenze e professionalità, senza mai peccare di protagonismo, ascoltando, consigliando e lasciandosi consigliare.

Tutto questo si è percepito durante i momenti operativi, mai concitati, della preparazione dei set televisivi durante le mattine del sabato e domenica.

Una bella prova di partecipazione corale, un esempio di come Galatina quando unisce le proprie energie, riesca a dare il meglio di sé.

Un plauso particolare ai ragazzi che hanno partecipato ai giochi, in piazza ed in studio e per i quali abbiamo tifato come fossero protagonisti in un agone sportivo.

Altro ringraziamento al corpo di Polizia Municipale ed al nucleo di Protezione Civile per aver garantito al meglio le condizioni di sicurezza ed organizzazione logistica dei luoghi.

I nomi che scorrerete sono quelli che ci siamo appuntati in queste settimane e che vogliamo evidenziare senza distinzione di ruolo ed età, proprio per dare il senso di una partecipazione collettiva in cui la differenza è nella forza del gruppo e non nel valore di ognuno, comunque fondamentale per la qualità della proposta.

Quindi un ringraziamento a:

Alberto Carratta, Alberto Elia, Alessandra Treso, Alessandro Micheli, Alessandro Palumbo, Alessia Donno, Alessio Contaldo, Andrea Cesari, Andrea Esposito, Angela Beccarisi, Antonietta Brigante Fablè, Antonio Congedo, Antonio Perrone, Antonio Serra, Aurora Musarò, Beatrice Stasi, Betty Contaldo, Candida Calò, Carmela Buonomo, Cesaria Mellone, Cosimo Colazzo, Daniele Lagna, Dario Schinzari, Davide Ascalone, Dino Bandello, Elena Garzia, Elena Sponziello, Elisa Manni, Emanuele Lisi, Erriko Tota, Ettore Cardinale, Fausto Romano, Francesco De Pascalis, Frate Rocco Cagnazzo, Gerardo Chirivì, Gianfranco Conese, Gino Aprile, Giorgia Indraccolo, Giuseppe Geusa, Giuseppe Manisco, Il Covo della Taranta, Il Posticino, Ilaria Panico, Isabella Gatto, Keys, La Banca, L'Artigiana, Luca Bandello, Lucia Martiriggiano, Luigi Derniolo, Luigi Moscara, Luigi Rossetti, Luis Barone, Marco Colaci, Marco Levanto, Margherita Ignone, Maria Grazia Barba, Maria Luce Carichino, Maria Luce Papadia, Marialucia Santoro, Mario Didonfrancesco, Marta Sfragara, Martina Fracasso, Masseria La Fica, Masseria Latronica, Meghy Costumes d'Epoque, Michelangelo Manca, Moana Casciaro e ballerini pizzica, Monica Albano, Monica Garofano, Nello Baldari, Panificio Notaro, Paola Panico, Paolo Musarò, Polizia Municipale, Protezione Civile, Raffaele Sabella, Roberto Zizzari, Rosa Stivala, Salvino De Donatis, Sara Romano, Silvia Coppola, Simona Candido, Simona Schinzari, Simone Zaffiro, Stefania Martino, Stefano Carlino, Stefano Garrisi, Tavola calda Supermac, Teresa Bentivenga, Teresa Pidri, Tommaso Faggiano, Valentina Cudazzo Valente, Virtus Basket, Vito D'Elia.

Se qualche nome è sfuggito mi scuso, ma nessuno si senta escluso.

E’ doveroso soffermarsi su alcuni aspetti della costruzione del racconto di Galatina che abbiamo ritenuto fare.

Innanzitutto nella tradizionale “cartolina introduttiva” nella quale sullo scorrere di immagini del centro antico è stata raccontata, in più puntate, la Città. Dall’etimo alla tradizione che la vuole legata al nome di San Pietro, alla figura di San Paolo, alla Città culla di arte e cultura, parlando della ricchezza della sua biblioteca e del suo museo, per passare ai personaggi illustri che qui hanno visto i loro natali. Coerentemente a questo racconto abbiamo rafforzato la conoscenza della storia della Città attraverso gli affreschi di Santa Caterina d’Alessandria, rievocazioni storiche in costume che hanno fatto conoscere i riti musico-terapeutici, il fascino della danza nonché scorci di storia del Quattrocento e del Seicento, epoche che hanno segnato lo sviluppo culturale ed urbanistico di Galatina. Da Raimondello Orsini del Balzo e Maria D’Enghien, fino ai duchi Spinola, in un percorso tracciato che, se il gioco fosse proseguito, ci avrebbe permesso in modo coerente di rappresentare anche altri secoli di storia.

La proposizione dei set dedicati all’artigianato ed alle tipicità locali ha scontato una doppia valutazione. Da un lato la carenza di una tradizione artigianale locale che vedesse perpetuarsi le manualità tipiche, dall’altra la considerazione che la vetrina ed il rilievo televisivo ci hanno posto come rappresentanti unici di un territorio più ampio nel quale siamo naturalmente centrali. Questo aspetto geografico ci pone in una posizione di privilegio, per cui in un’ottica di destagionalizzazione dell’offerta turistica abbiamo ritenuto di “fare nostre” alcune lavorazioni di assoluta qualità, sicuri che possano essere inserite in un progetto di itinerario turistico-culturale, con il fine di poter aumentare la permanenza media del turista che decida di soggiornare a Galatina. Si giustifica quindi la collaborazione con il GAL “Valle della cupa” piuttosto che la vetrina offerta ad eccellenze artigianali provenienti da altri comuni, comunque contigui.

In ultimo vorrei sottolineare il valore assoluto della promozione del territorio in una vetrina televisiva che conta milioni di telespettatori.

Nessuno trascura oramai il potere del mezzo televisivo la cui legge sembra essere: “appaio quindi sono”.

Vale la pena ricordare che dal mese di giugno, Galatina è stata presente sulle reti RAI in trasmissioni come “LA VITA IN DIRETTA – LINEA VERDE – UNO MATTINA – MEZZOGIORNO IN FAMIGLIA (per un mese di seguito – sette puntate) e che ancora lo sarà (presumibilmente) nel mese di dicembre nella trasmissione PAESE CHE VAI!

Questo è avvenuto per l’impegno di molti e tutti animati dallo stesso amore per la Città. Il capitale accumulato in termini di visibilità, di attrattività, non dovrà andare perduto.

Sappiamo di dover percorrere una strada tortuosa, ma nulla ci scoraggerà dal raggiungere la meta.

Grazie ancora alla Città.

Nico Mauro

Assessore al turismo

 

Ritrovo alle ore 08:30, presentazione della giornata ed inizio disegni alle ore 09:00.

Sarà una mattinata dedicata alla fantasia dei ragazzi da 6 a 13 anni. L’Asfalto di Piazza Municipio si colorerà come Domenica 28 aprile 1991, quando il Comune di Cutrofiano e il Centro Interesse Giovanile organizzarono la prima edizione(e l’unica) del “concorso di pittura giò madonnari”. Nel 2019, l’Ass.ne culturale Sud Ethnic con la sezione Li Ucci Festival kids e la Pro Loco, con il patrocinio del Comune di Cutrofiano, ripartono da quella magnifica mattinata del 1991 con un appuntamento che si ripeterà ogni anno il 2 Giugno, dedicato ai Gessetti e alla fantasia dei ragazzi. La Partecipazione è gratuita e sarà possibile iscriversi scaricando il modulo dal link:www.liuccifestival.it/gessetti/ e inviandolo compilato all’indirizzo e-mail segreteria@liuccifestival.it oppure è possibile portarlo direttamente presso il Bar Rosso e Nero o Ceramiche Salvino De Donatis a Cutrofiano, entro il 29 maggio 2019.

Ad ogni ragazzo verrà dato gratuitamente un kit di gessetti (10 colorati e 2 bianchi) e rilasciato un attestato di partecipazione.

Alle ore 12:30 saranno premiati i 5 disegni più belli. I Vincitori avranno l’opportunità di partecipare ad un laboratorio gratuito guidati da un’artista Madonnara, che insegnerà le tecniche base per farli esibire poi in una delle serate de Li Ucci Festival a Settembre.

Considerato il periodo, la mattinata del 2 Giugno si suggerisce di indossare un cappellino con visiera, portarsi un cuscino o ginocchiere. Info: 347.4077634 – 345 8453368

Marco Forte

 
Di Antonio Mellone (del 28/11/2016 @ 18:56:15, in Recensione libro, linkato 2283 volte)

Non è la prima volta che Gianluca Virgilio mi fa dono di uno dei suoi libri.

Ecco. Quando succede sospendo quasi automaticamente la lettura dell’altro che ho per le mani per buttarmi a capo fitto e con gran diletto in quella del suo testo. La “parentesi virgiliana” di solito non dura più di un paio di giorni, al massimo tre, tanto scorrevolissimo e vorace, come sempre, è quel che egli scrive.

Stavolta la strenna è il suo “Quel che posso dire”, ancora caldo delle rotative di Edit Santoro di Galatina (settembre 2016); mentre l’Altro che avevo per le mani - e che ha dovuto attendere il suo turno - era un classico della Naomi Klein, “No logo” (Bur, Milano, 2015), insieme al centesimo volume di Andrea Camilleri, “L’altro capo del filo” (Sellerio, Palermo, 2016). Sì, in genere me ne porto avanti un paio per volta, quando non di più.

Questo bel libro del prof. Virgilio, dello stesso formato degli altri suoi e, combinazione, dei romanzi che Camilleri pubblica con Sellerio, non è un romanzo, come l’autore ci ha tenuto a puntualizzare, ma una raccolta di disiecta membra, brani d’esistenza, punti di vista, racconti di vita vissuta, edite e inedite riflessioni di un osservatore, pensieri sfregati perlopiù su pagine di rubriche tenute sul quindicinale salentino per antonomasia: “il Galatino”.

Non una trama, dunque, visto che nemmeno la vita ne ha una, ma una serie incommensurabile di orditi, schizzi, flash, colpi di scalpello che, tuttavia, all’occhio più attento non sono mai stocasticamente indipendenti uno dall’altro, dome direbbero gli statistici, ma legati in qualche modo da un fil rouge, una visione d’insieme, direi pure una concezione politica dell’esistenza.

Non solo nella prima parte del libro (“Scritti cittadini”), nella quale il Virgilio analizza la microsociologia della sua città, ma anche nelle restanti cinque (“Passeggiate con Ornella”, “Scritti scolastici”, “Prose”, “Racconti” e “Incontri”) affiora potente l’urgenza di una Politica (finalmente con la maiuscola) volta al bene comune, al rispetto dell’altro, alla formazione culturale di un popolo, alla realizzazione dei principi costituzionali negletti da troppa dimestichezza con la sbadataggine locale, e ultimamente minacciati anche da una riforma centrale pensata male e scritta  peggio.

Mentre leggevo i brani di questo libro, non so perché, nella mia mente si andava delineando, dapprima sfocata e poi sempre più nitida, la figura di chi potesse assumere il ruolo di prossimo venturo sindaco di Galatina. E il profilo che in tal senso pagina dopo pagina si stagliava con connotati sempre più netti era proprio quello del prof. Gianluca Virgilio (erede, oltretutto, di Zeffirino Rizzelli nella direzione e nell’organizzazione dell’Università Popolare di Galatina).

Galatina in effetti ha bisogno di una persona, che dico, di una classe dirigente virtuosa. E Gianluca Virgilio, per spessore e impegno culturale, padronanza morfo-sintattica nell’eloquio e nella scrittura, onestà intellettuale, capacità di ascolto e di comunicazione, e dunque visione strategica della Polis, potrebbe rappresentare un punto di riferimento importante, un’insegna, anzi un insegnante per il nuovo gruppo dirigente. Abbiamo bisogno di qualcuno a palazzo Orsini che finalmente, come Virgilio, faccia “l’elogio degli alberi” (pag. 31), che comprenda che qui è pieno di “decine di case monofamiliari chiuse e abbandonate, e con tanto di cartello VENDESI” (pag. 41), che si convinca dunque che un buon sindaco non si misura da quanto asfalto mette a terra o da quanto cemento farà colare, che il vero cittadino non può vivere “del poco, e di molta televisione, e si nutre di fiction” (pag. 20) ma di cultura e partecipazione, che “rottamazione è parola magica del consumismo” (pag. 43), che “la Buona Scuola ha dato il colpo di grazia alla libertà di insegnamento” (pag. 59), che non bisogna “prestare orecchio alle sirene del mercato” (pag. 61), che “la classe dirigente degli ultimi anni ha perseguito l’affossamento della scuola e la distruzione delle biblioteche scolastiche per dare i soldi alla scuola privata oppure favorendo l’ingresso nella scuola pubblica di privati sempre più rapaci” (pag. 76), che i giornali stanno diventando sempre più inutili, pieni zeppi, come sono, di pubblicità e di “commenti e opinioni tutti dalla parte del vincitore di turno, salvo dirne male quando per lui è giunta l’ora del tramonto” (pag. 95) - ogni riferimento agli orrori di stampa locale e nazionale è puramente causale.  

*    

Ho già passato questo bel libro a mio papà Giovanni. Mio padre ha 93 anni, è contadino, va ogni giorno in campagna, vive di poco, ha la terza elementare, non ha dunque una libreria come quella (pag. 113) del prof. Giuseppe Virgilio (compianto papà di Gianluca), ma quando è libero legge, legge tutti i libri che gli passo.

Conosce Gianluca molto bene perché è il suo vicino di campagna. Tra i nostri due contigui appezzamenti di terreno non c’è muro di cinta, non siepe, non soluzione di continuità. Sicché Gianluca e mio padre, il professore e il contadino, si vedono spesso, si scambiano consulenze, derrate agricole, e qualche volta anche i ruoli.

Ho sempre pensato che quelle di mio padre fossero braccia strappate alla cultura.

Antonio Mellone  

Articolo apparso su “il Galatino” – quindicinale salentino di informazione – Anno XLIX – n. 19 - 25 novembre 2016    

 

Dopo l'inaugurazione dello scorso novembre, "Il Cavallino Bianco" di Galatina torna ad alzare il sipario su una nuova rassegna teatrale di carattere aprendo le prevendite a partire da domani, martedì 22 febbraio.  
Lo storico e prestigioso teatro, infatti, tornato agibile dopo numerosi interventi di ristrutturazione, è ormai una realtà perfettamente reinserita nel tessuto sociale e culturale e torna, quindi, a grande richiesta con una nuova programmazione anche quest'anno diretta da Pietro Valenti,  promossa dal Comune di Galatina e messa in scena dall’associazione OTSE (Associazione Theatrikès Salento Ellàda).

Contemporanea e al tempo stesso fuori dalle logiche del tempo, la rassegna si divide tra il teatro per adulti e quello per ragazzi unendo generi e temi diversi tra monologhi, classici e riletture. Ai più giovani è dedicato "La domenica non si va a scuola", cinque spettacoli domenicali in cui si intersecano storia e scienza, teatro e danza.

La rassegna centrale prende il via ufficialmente mercoledì 16 marzo con il primo spettacolo, "Il dio bambino", testo e musiche di Giorgio Gaber e Sandro Luporini per la regia di Giorgio Gallone, interpretato dal noto attore Fabio Troiano. Il monologo approfondisce il percorso teatrale del Gaber degli anni '90, esempio emblematico di quel “teatro di evocazione” teorizzato e declinato in tutte le sue forme espressive.

A seguire, il 22 e 23 marzo va in scena "Otello Circus" di Antonio Viganò, un lavoro che attendiamo da tempo e che riporta in Puglia una Compagnia amata ed unica, con gli attori del Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt, una versione dell'Otello ispirata all'opera musicale di Verdi e ambientata in un vecchio circo dove tutto sembra appassito e Otello è costretto a rappresentare la sua personale tragedia. Domenica 27 marzo, ore 20.45 fuori abbonamento, e il 28 marzo, ore 10 per il pubblico scolastico, è la volta di "Processo a Dio", dramma in due atti di Stefano Massimi per la regia di Raffaele Margiotta che rappresenta il silenzio di Dio dinanzi all'abisso dell'Olocausto e la ricerca di un colpevole da parte di un gruppo di sopravvissuti.

"La caduta di Troia dal libro II dell'Eneide" è il quarto appuntamento fissato per sabato 9 aprile. L'attesa interpretazione di Massimo Popolizio, tra gli attori più importanti del panorama nazionale, per una produzione della Compagnia Orsini incentrata sul tema dell'inganno, sarà accompagnata dalle musiche eseguite dal vivo da Stefano Saletti, Barbara Eramo e Pejman Tadayon. 

Elena Bucci e Marco Sgrosso si confrontano con uno dei maggiori scrittori della nostra epoca, David Grossman, in "Caduto fuori dal tempo", il prossimo martedì 26 aprile. I due artisti rileggono per il teatro una delle opere più toccanti dello scrittore israeliano nella quale narra della drammatica perdita di un figlio e del dolore di chi resta.

Parla di maternità, invece, lo spettacolo "In nome della madre" di Erri De Luca per la regia di Gianluca Barbadori, previsto per il 6 maggio: in scena la storia di Miriàm, una ragazza della Galilea che scopre di essere incinta dopo la visita di un angelo. 

Il 13 maggio, infine, la rassegna si chiude con "Museo Pasolini", di e con Ascanio Celestini, il quale si interroga su un ipotetico, possibile, auspicabile "Museo Pier Paolo Pasolini": attraverso le testimonianze di uno storico, uno psicanalista, uno scrittore, un lettore, un criminologo, un testimone che l’ha conosciuto, l’artista romano costruisce un ipotetico museo dedicato all'indimenticato artista.

Parallelamente, gli spettacoli per ragazzi: "Il codice del volo" (13 marzo), "Il mondo di Oz" (3 aprile), "Il fiore azzurro" (10 aprile), "Sapiens" (8 maggio) e "Diario di un brutto anatroccolo" (15 maggio).    

“In continuità con il progetto partecipato sviluppato nel 2021, la programmazione di questa primavera, fortemente voluta, sarà ricca di momenti di condivisione con il Sistema Scolastico cittadino, con le altre realtà che operano nel territorio e con i cittadini - spiega il Direttore artistico Pietro Valenti - Ringraziamo l’Amministrazione Comunale e gli Enti pubblici e privati che sostengono il nostro lavoro. La nuova rassegna del Cavallino Bianco fa parte del progetto MENO/RESTARE, che prevede due approfondimenti su Pier Paolo Pasolini e José Saramago nel centenario della loro nascita. Confidiamo anche quest’anno nella grande partecipazione del pubblico, adulti e ragazzi, per i quali abbiamo previsto anche incontri e laboratori all'interno della rassegna del TESSERE e del TRASMETTERE oltre all'allestimento dell'Odissea di Omero per il Teatro di Comunità".

"Dopo il grande successo del progetto di inaugurazione, il Cavallino Bianco continua a respirare l'arte del teatro. L'amministrazione comunale si è prefissata, sin dall'inizio, un preciso obiettivo, ovvero pensare ad un rinascita della città a partire dalla cultura - commenta il sindaco di Galatina, Marcello Amante -E l'attività del Cavallino Bianco contribuisce in questa strategia condivisa e fondamentale per la Città di Galatina. Nei mesi scorsi abbiamo imparato che il teatro è vita vera, partecipazione, ascolto e riflessione. Ed è quella la strada che anche in questa nuova stagione continuiamo a percorrere ponendo così le basi del futuro non solo del teatro ma della Città".

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Di seguito tutte le info su biglietti e abbonamenti:

È possibile acquistare abbonamenti e biglietti per i singoli spettacoli in prevendita online su www.diyticket.it o presso la biglietteria Teatro Cavallino Bianco Via G. Grassi nr. 13 a Galatina.

ABBONAMENTI:

Spettacoli serali:                                                                                  
Nr. ingressi 6 : intero € 90 / ridotto € 50

Spettacoli pomeridiani:                                                                            
Nr. ingressi 5: intero € 40 / ridotto € 24

Biglietteria aperta dal 22 febbraio al 4 marzo: dal lunedì al venerdì 16:30 - 19:30, sabato e domenica 10:00 - 13:00

BIGLIETTI:

Spettacoli serali:                                                                        
intero € 20 / ridotto € 10

Spettacoli pomeridiani:                                                                                        
intero € 10 / ridotto € 6

Biglietteria aperta dal 5 marzo: martedì e giovedì 16:30 – 19:30, sabato 10:00 - 13:00

Abbonamenti e biglietti ridotti per under 25, over 65, diversamente abili, persone non autosufficienti ed i loro accompagnatori.

INFO E PRENOTAZIONI

Tel. 3287391140

dal lunedì al venerdì 16:30 – 19:30, sabato 10:00 - 13:00

 

Ufficio Stampa Marcello Amante

 

Nella giornata di domenica, le strade, le corti, le piazzette, gli atri di alcuni Palazzi del centro erano ricchi di colori, di fiori, di arte, di musica e si respirava un gioioso via vai di comunità che si incontrava nel cuore antico della Città. Molto partecipata e con successo di pubblico questa edizione 2018 di Galatina in Fiore, ricca di novità e con un coinvolgente percorso culturale alla scoperta dei tesori inediti della Città, inoltre i galatinesi si sono con piacere ritrovati ad assistere all’inaugurazione dell’ex Convento Santa Chiara, adiacente alla Chiesa di San Luigi in piazza Galluccio, dove erano presenti alcune suggestive installazioni.

L’associazione Proloco, lieta della riuscita della manifestazione, ringrazia tutti i soci che hanno dato il loro contributo, l’Amministrazione Comunale, ed in particolar modo l’Assessorato alle attività Produttive ed al Turismo che fa capo a Nico Mauro, che si è messo a disposizione ed ha collaborato attivamente e personalmente,  il , II° e III° Polo degli Istituti comprensivi di Galatina, l’Istituto I.I.S.S. “Falcone Borsellino” di Galatina, gli insegnanti, alunni, genitori, gli artisti, gli artigiani, gli operatori commerciali, le associazioni,  ed i privati che si sono messi a disposizione, collaborando in vari modi per la riuscita della manifestazione.

La preziosa sinergia che si è registrata e la volontà di operare spontaneamente per la riuscita dell’iniziativa hanno dato lustro e respiro alla nostra Città, e ci hanno dimostrato come si può fare molto anche se non ci sono risorse finanziare, ma c’è la disponibilità reciproca di amministrazione comunale,  associazioni e cittadini a cooperare insieme. Ci auguriamo che nel futuro possa crescere sempre di più questo virtuoso percorso di cooperazione!

Pro Loco Galatina

 
Di Redazione (del 27/06/2018 @ 18:52:16, in Comunicato Stampa, linkato 1452 volte)

L’attenzione sempre crescente per Galatina, la sua festa, le sue tradizioni, la sua bellezza e la sua storia si nota sempre di più su ogni mezzo di comunicazione, nuovo o tradizionale. Numerose testate giornalistiche si sono interessate alla nostra città che ha attualmente un notevole risalto mediatico.

Il 29 giugno Galatina sarà su Rai Uno alla Vita in Diretta, in orario pomeridiano. Durante la trasmissione l’inviato Giuseppe Di Tommaso racconterà agli spettatori la festa e la tradizionale processione del 28 e sarà in diretta televisiva dal Convento delle Clarisse dove si parlerà del Progetto “Il ritmo e il battito della Pizzica Tarantata”, una rievocazione storica del rito ormai noto in tutto il mondo e una rassegna di musica, danza e cinema, promosso dal Club Unesco Galatina ed inserito nell’Anno Europeo del Patrimonio culturale

È utile ricordare, inoltre, che il nostro Comune si è aggiudicato un bando Regionale Progetto Educational che prevede la presenza di otto giornalisti che racconteranno le meraviglie, la storia e le tradizioni della Città.  Il progetto “Le spose di San Paolo, viaggio alla scoperta delle origini del tarantismo”, realizzato e curato da Maria Antonietta Nuzzo e Maria Elisabetta Carrozzo, consentirà alla nostra di Città di essere meta del Press Tour 2018 dal 27 al 30 giugno. Blogger, giornalisti e opinion leader visiteranno le bellezze di Galatina ed il suo territorio (http://lesposedisanpaolo.info/).

Come se non bastasse, giorno 27 giugno, Galatina apparirà anche su La REPUBBLICA che dedicherà uno spazio alla Notte delle Ronde, così come il 24 giugno è accaduto per la promozione della settimana della festa patronale.

Saremo presenti anche all’interno della Guida Salento dell’ESPRESSO che verrà presentata a Gallipoli il 2 luglio e diffusa nelle librerie Feltrinelli e negli aeroporti di Puglia.

La rivista SALENTODOVE distribuita, anche in lingua inglese, negli infopoint della provincia, dedica undici pagine a Galatina, alla sua tradizione gastronomica, artistica e culturale.

A tutto ciò va aggiunto la presenza su TeleNorba dal 24 al 28 giugno, in sei spot giornalieri, del nostro video celebrativo (https://www.facebook.com/acuorescalzogalatina/videos/270001196902165/)

La promozione del territorio rientra non solo in un progetto di rilancio turistico, ma anche in un progetto che intende dare centralità a livello nazionale al valore culturale dei nostri beni, sia materiali ed immateriali.

 

Nico Mauro, assessore al Turismo e Marketing Territoriale comune di Galatina

Cristina Dettù, assessore alla Cultura comune di Galatina

 
Di Redazione (del 27/01/2022 @ 18:51:30, in Comunicato Stampa, linkato 562 volte)

Le recenti elezioni provinciali hanno rappresentato l'ennesimo fallimento politico di questa amministrazione comunale.

Eppure Galatina è il terzo Comune per abitanti della provincia. La nostra è una città che viene ammirata dall'esterno per la sua bellezza, per la sua dinamicità imprenditoriale, per la sua vocazione turistico-culturale, ma il tutto, poi, viene offuscato e ridimensionato da una incapacità di avere una visione complessiva , di un progetto condiviso, che solo la politica può dare.  

E per poter fare politica serve avere rappresentanze nei consessi istituzionali superiori, dove si prendono decisioni che incidono nelle realtà locali , serve coltivare relazioni pubbliche che, nei momenti determinanti delle scelte e delle alleanze, portino concreto benessere alle nostre comunità. Ce lo ripetiamo spesso : Galatina non è un piccolo paese di provincia, ma  una Città e, come tale, merita di essere governata da una classe dirigente che abbia coraggio, capacità  ed autorevolezza, che non resti isolata dentro le sue porte civiche, ma sia protagonista  in tutti i contesti decisionali.

Una di queste opportunità da cogliere era  proprio quella di partecipare alle elezioni provinciali dello scorso 24 gennaio, ma ancora una volta l'amministrazione Amante ha preferito mettere la testa sotto la sabbia; nessuno dei suoi rappresentanti istituzionali sono stati inseriti in una delle liste che partecipavano alla competizione, soprattutto, se, poi, consideriamo che è stata  proprio la lista formata su iniziativa del referente politico regionale della stessa amministrazione ad avere avuto i maggiori suffragi. Quale migliore occasione. Ma così non è stato !

E non vogliamo sentirci dire che la mancata partecipazione è dovuta alle prossime elezioni amministrative ed al fatto che una eventuale mancata conferma nel futuro  consiglio comunale comporterebbe una automatica decadenza dalla carica di consigliere comunale, perché se -  come si dice -  il Sindaco ha deciso di ricandidarsi, è impensabile che egli, anche in caso di sconfitta, non accederà nella assise comunale.  

Sarebbe bastato un po’ di coraggio, la voglia di competere per raggiungere un risultato, ampiamente alla portata, a prescindere da quelli che potranno essere gli scenari amministrativi successivi. Ma così non è stato ! 

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA       

 
Di Antonio Mellone (del 30/06/2017 @ 18:50:00, in NohaBlog, linkato 1913 volte)

Esattamente cinquantacinque anni fa come oggi, proprio nel giorno del suo onomastico, si spegneva a Noha il parroco mons. Paolo Tundo (1888 - 1962).

Non ho conosciuto personalmente don Paolo (del quale sono uno dei pronipoti: egli era infatti fratello della madre di mio papà, nonna Maria Scala), ma i documenti, le foto ingiallite e le testimonianze raccolte in famiglia e tra la gente di Noha mi han permesso di dare alcuni colpi di scalpello nell’abbozzo di un suo profilo biografico (raccolto poi in un libretto edito elegantemente da Panìco Editore di Galatina nel 2003).

Il ricordo di papa Paulu sembra non subire l’ingiuria del tempo o il rischio dell’oblio soprattutto nella memoria di quei nohani la cui età è ormai quella della canizie, laddove non della calvizie. Il compito di chi ama lo studio, del resto, è anche quello di render lieve la terra, cioè mantenere vivo il ricordo degli epigoni della Storia patria (che, come più volte detto, è Storia tout court non di seconda scelta), anche nella mente delle nuove generazioni. E lo fa con la ricerca e la pubblicazione delle testimonianze documentali che, si sa, sono come le ciliegie: una tira l’altra.

Qualche giorno fa, continuando a rovistare tra le carte dell’archivio di un altro archimandrita di Noha, il compianto don Donato Mellone (Noha, 1925 – 2015), successore di don Paolo [e fratello di mio padre Giovanni, ndr.] mi sono imbattuto in una scoperta straordinaria: il discorso d’ingresso alla parrocchia di Noha pronunciato coram populo dallo zio monsignore il 22 giugno 1934, vergato con la stilografica su di un foglio incartapecorito da decine di lustri.

La grafia è chiara e precisa, e in fondo facilmente leggibile da chiunque vi si assuefaccia dopo poche righe di lettura. Ve lo ripropongo di seguito trascritto verbatim, non senza prima avervi fatto notare il livello culturale dell’antico patriarca di Noha, che denota lungo commercio con le lettere [cosa rara in quell’epoca, e, ahinoi, pure nell’attuale, ndr.], il suo stile aulico che fa pendant con la prosa del tempo, nonché la maniera dannunziana di alcune espressioni arcipretali.

***

<<Entro oggi nella nostra parrocchia così illustre per fede viva, per carità generosa, per ferma professione di principi cristiani.

Ultimo anello della autorità gerarchica della Chiesa, depositario di altissimi poteri spirituali, rivestito di un mandato sacro, so bene di non risiedere all’ombra della Chiesa unicamente per mia comodità e per mio vantaggio, ma per essere a contatto diretto con i fedeli affidati alle mie cure e per effondere su tutti i tesori di padre.

Nessuno di voi ha bisogno di rivolgermi la domanda che un giorno venne rivolta al Divino Maestro assiso sotto il colonnato del Tempio: “Tu, quis es?”

Cresciuto in mezzo a voi, elevato a questo posto per pura bontà del Signore, mi presento a voi con un desiderio intenso di darmi tutto al mio popolo, per vivere con lui e per lui.

Vengo a voi per rappresentare un principio che è eterno, il principio soprannaturale; per ricordarvi con la presenza mia che noi siamo parte di una società indefettibile, la Chiesa; per formare l’anello gerarchico che ci unisce al Vescovo, al Papa, e per essi a Cristo.

Vengo a voi per agitare la fiaccola della verità cattolica, per promuovere la legge santa di Dio, per dare quelle direttive che intendono farci dei ferventi cristiani che sentono l’onore di prostrarsi dinanzi al loro Dio, e dei bravi cittadini che sentono il dovere di sacrificarsi per la Patria.

Vengo a voi per benedire, per sacrificare, per consacrare, anche per mantenere viva in voi la vita divina che Cristo comunica ai suoi redenti, e da cui soltanto possiamo trarre la speranza di partecipare un giorno alla gloria degli eletti; vengo a voi per battezzare i nostri pargoli, per santificare i nostri sposi, per consolare i nostri infermi, per pregare per i nostri morti.

Ma per quanto io porti tutta la mia buona volontà, tutte le mie forze, tutto me stesso al vostro servizio, ho la coscienza di nulla potere senza l’aiuto della Grazia di Dio, della protezione della Vergine S.S., della benevolenza dei nostri Santi protettori e del vostro concorso.

E’ la bella prerogativa delle nostre parrocchie quella che avvera il detto del Salvatore per cui il pastore e le pecorelle si conoscono a vicenda: “Cognosco oves meas et cognoscunt me meae”.

Nella reciproca conoscenza troveremo sempre, io lo spero, il modo di aiutarci gli uni e gli altri, per sostenere, per rianimare all’occorrenza le forze vive della Parrocchia, per lavorare con un sol cuore ed un’anima sola a quella che, attraverso le forme contingenti del tempo, resta l’opera dell’Eternità.

Noha, 22 giugno 1934                                                       Arc. Paolo Tundo>>

 

Un’ultima cosa, per quanto ovvia, mi preme ricordare: la Storia si studia, non si giudica.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 11/10/2021 @ 18:49:48, in Comunicato Stampa, linkato 583 volte)

Siamo alla vigilia del Congresso del nostro partito, che sarà chiamato a rinnovare, a tutti i livelli, i propri organismi dirigenti nell’ottica di una nuova proposta politica.

Anche a Galatina saremo chiamati a cogliere questa sfida. Forse ancor più nella nostra città si avverte l’esigenza di costruire un progetto politico-amministrativo all’altezza della storia e delle aspettative della sua comunità. 

Questo, sicuramente, risulta essere un compito arduo e difficile: un dato incontrovertibile è che Galatina ha perso negli anni la sua centralità, sia dal punto di politico-amministrativo, che da quello economico e culturale.

L’indiscutibile crisi economica e sanitaria causata dalla pandemia da COVID-19, ha reso ancora più evidente la necessità di una politica forte e autorevole. Ancor più se si pensa che oggi, con un piede fuori dalla pandemia, siamo chiamati a cogliere l’opportunità derivante dall’enorme mole di risorse messe in campo dal governo e dalle istituzione europee.

Inoltre, la pandemia ha palesato quanto sia importante la sanità di prossimità. Lo straordinario e coraggioso lavoro di tutto il personale sanitario del Santa Caterina Novella non solo ci ha reso orgogliosi, ma rafforza il nostro convincimento sull’importanza di un presidio ospedaliero per la città e per tutto il comprensorio. Si deve ripartire dai servizi essenziali, ma non solo.

Il piano nazionale di ripresa e resilienza noto come PNRR, apre possibilità fino a ieri inaspettate. Queste risorse sono destinate a progettare e realizzare un modello di sviluppo completamente diverso dal passato, che inciderà profondamente sul destino nostro e delle future generazioni. Il treno sta passando e Galatina ha il dovere di salirci. 

 In questo tempi, non possiamo permetterci amministratori inadeguati e impreparati a cogliere questa enorme sfida. Se perdurasse l’assenza di visione di questi ultimi anni, evidenziata dall’incapacità di produrre progetti, intercettare finanziamenti, alzare la qualità dei servizi, costruire relazioni fuori e dentro la città, ci farebbe perdere il treno.

È giunto il momento di porre fine a questo periodo asfittico e lo faremo mettendo in campo la forza delle nostre idee, attraverso la capacità di donne e di uomini in grado di leggere la realtà e trasformarla.

Per noi è fondamentale ripartire dalla transizione ecologica che dovrà permeare tutti gli aspetti amministrativi, consapevoli che i cambiamenti climatici sono la più grande emergenza che il mondo deve affrontare. In particolare, una città come la nostra, caratterizzata da insediamentI industriali importanti ed invasivi, ha il dovere di ripensare se stessa in questa ottica, coniugando l’innovazione tecnologica e la capacità produttiva, componendo i legittimi interessi privati all’interesse pubblico, garantendo la salute dei figli ed il lavoro dei padri.

Galatina è una città stupenda, abbiamo la fortuna di vivere nella bellezza, potremmo e dovremmo crescere con il turismo, incentivare l’impresa privata, ma oggi la nostra offerta turistica é approssimativa e improvvisata, in assenza di una conduzione pubblica che spesso rende inaccessibili molti dei nostri tesori storici e culturali. Il turismo è oggi per noi una risorsa irrinunciabile, che abbiamo il dovere di gestire con competenza e professionalità, senza indebolire la qualità della vita del centro storico; fino ad oggi lo sviluppo turistico è stato delegato ai singoli operatori del settore, tra l’altro ignorati dai più alti rappresentanti della città.

Abbiamo bisogno di un’amministrazione che sappia riconoscere e affrontare le problematiche della città senza girare la testa da un’altra parte: ne sia un esempio la crisi del commercio cittadino. La politica, quella buona, si distingue dall’improvvisazione per la sua naturale capacità di comporre gli interessi legittimi di tutti, non certo dall’attitudine al nascondere la polvere sotto il tappeto. Perché, il silenzio assordante in politica, é caratteristica propria dei manovratori e non degli amministratori.

Intere aree, spazi pubblici, Rioni della nostra città, vanno ripensati e riprogettati. Fondamentale sarà farlo in maniera partecipata e credibile per accedere a tutte le opportunità offerte dalle risorse messe in campo per la rigenerazione.

Una su tutte la Fiera, orami simbolo di inettitudine amministrativa, riguardo alla quale si è stati capaci, di fatto, solo di partorirne la prospettiva dello smantellamento, incapaci di immaginare le potenzialità economiche di una infrastruttura come questa. Eppure in un progetto organico di riqualificazione che partisse dal ponte, dal foro Boario, fino ad arrivare fino alla zona artigianale-commerciale, passando per il Quartiere Fieristico, si sarebbe potuto affrontare la questione in maniera sostanzialmente e strutturalmente diversa.

E come se non bastasse abbandono delle Frazioni, incuria degli spazi pubblici, Villa comunale, traffico, degrado urbano, cimitero, stadio comunale, arterie stradali interne e di  collegamento con gli altri centri, Cavallino Bianco, tutte inadeguatezze abbondantemente denunciate.

Ci rendiamo conto, ancora di più oggi, che nell’elaborare un piano di resilienza per Galatina, di dover affrontare problemi datati come se la città fosse completamente ferma ed avesse, ad un tratto, spesso di essere ambiziosa.

Possiamo affermare senza possibilità di essere smentiti che le uniche risorse ministeriali e regionali investite in città sono quelle da noi intercettate negli anni in cui abbiamo amministrato: NULLA DOPO.

Noi continuiamo a credere nella politica e nella centralità della nostra città rispetto all’intero territorio provinciale. Siamo pronti.

Siamo consapevoli che serva una prospettiva di largo respiro, non cadremo nell‘errore di pensare di essere autosufficienti. Vogliamo e dobbiamo agire insieme alle forze migliori della città, come già aveva detto in un suo intervento l’onorevole Leonardo Donno del Movimento 5 Stelle, abbiamo bisogno dar vita ad un “PATTO PER GALATINA”. Senza personalismi,  senza rinunciare alle proprie identità ideali e culturali, dialogheremo con chi vorrà assumersi la responsabilità di far ripartire la città alla sola prospettiva del bene comune: UNIRE, PROGETTARE, REALIZZARE.

 

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLI DI GALATINA E NOHA

 
Di Redazione (del 01/02/2021 @ 18:49:05, in Comunicato Stampa, linkato 763 volte)

La risposta della Giunta Municipale di Galatina alla richiesta di una sede per il  Circolo Athena ha lasciato sconcertati e delusi il Presidente, i dirigenti e i soci del sodalizio galatinese.

Che dire? Poteva andare diversamente? I comportamenti, i modi e i contenuti (di certo concordati con il Sindaco e l’Assessora alla Cultura), la nota affidata alla stampa, non indirizzata agli interessati, non lasciano dubbi: siamo tornati ai nostalgici anni del “Ventennio”, al fare spicciolo e sbrigativo del burocratese podestarile. Stazionano negli occhi le immagini scandalose della sceneggiata messa in onda, circa quattro anni fa, allorquando, per osannare la vittoria elettorale, un manipolo di gagliardi eroi occupò la stanza sindacale di Palazzo Orsini, a mani tese e al grido “Eia eia! Alala!”.  

Un Ministro diceva che “Con la Cultura non si mangia”, è più produttivo giocare a carte, inseguire palle che rotolano sul tappeto verde, organizzare tornei di tressette e di scopa, piuttosto  che correre dietro iniziative che appesantiscono la mente e fiaccano il corpo.

Il Circolo, commentando la nota, elenca le numerose iniziative promosse in 54 anni di attività, ma che, valutando bene, sono del tutto prive di valore sociale, artistico e culturale.

Il “Premio Letterario Athena? Un inutile certame letterario tra persone che non hanno null’altro da fare nella vita.

I “Quadernetti di Athena”? Trattatelli che portano alla perdizione, meglio “Libro e moschetto”.

Il “Filo di Aracne”? Una palestra per intellettuali con il complesso della doppia personalità.

I 1.500 libri della biblioteca, a disposizione di chi li chiede? Sarebbe opportuno farne un bel falò per scaldarsi in questi tre “Giorni della Merla”.

I viaggi culturali? Un’inutile perdita di tempo; per arricchire il corpo e la mente, riscopriamo i “Campi Dux”, la “Bella Abissinia”, “Tripoli mio dolce amor”.    

Il dottore, lo hanno ricordato, ha partecipato ai primi anni ’90, al vacuo concorso letterario con un’opera in versi, apprezzata dalla giuria. Il dubbio è legittimo! Si è trattato di farina del proprio sacco o la scopiazzatura di un testo prodotto da nulla facenti?.   

Per finire, mi sovviene una riflessione di un compagno, ora novantenne, e devo convenire che ha ragione da vendere: “Cce bboj cu ffaci, suntu fascisti, an’capu tenanu sulu fricciu. Cce tti sspetti?”.  Eia eia! Alala!        

Ninì De Prezzo

 

Oggetto: Interrogazione consigliare urgente su utilizzo quale parcheggio dell'area presso Pex Kartodromo prospiciente la S.P.362, di proprietà dell'Agenzia Nazionale per la amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata,per P'organizzazione dell'evento “concerto Negramaro di Galatina”.

Premesso che

questa A.C. ha accolto la richiesta avanzata dalla Ambaradan s.r.ls, concedendo il patrocinio richiesto e l'autorizzazione all'utilizzo del logo/stemma del Comune per l'evento dal titolo "NGR20", concerto del gruppo "Negramaro” programmato per il 12.08.2023 presso I'Aeroporto militare di Galatina;

L'evento patrocinato dalla P.A. avrebbe dovuto apportare un contributo culturale,promuovere l'immagine della Città e valorizzare il territorio comunale a livello turistico,sociale edeconomico;

in disparte da ogni considerazione in ordine all'effettiva promozione del territorio che l'evento in parola avrebbe dovuto dare, soprattutto in merito alle numerosissime polemiche in ordine all'organizzazione dello stesso e alla sua effettiva fruibilità da parte degli utenti,è dovere della P.A.chiarire ogni questione con riguardo l'uso di un'area di proprietà dell'Agenzia Nazionale per la amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalià organizzata,per fini squisitamente lucrativi da parte di soggetti terzi;

Come risulta dalla Deliberazione Della Giunta Comunale N.304 Del 09/08/2023, questa P.A.per conto della Società organizzatrice dell'evento ha provveduto ad acquisire la disponibilitànel periodo di interesse (1/15 agosto 2023),dell'area individuata presso l'ex Kartodromo prospiciente la S.P.362, di proprietà dell'Agenzia Nazionale per la amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e da destinare a parcheggio;

Più precisamente, questo Comune ha richiesto all'Agenzia, con apposita nota del 27.03.u.s.protc.n.15203 la concessione in comodato d'uso gratuito per il periodo 1-15 Agosto 2023,al fine di destinarlo ad arca parcheggio, come previsto nel progetto organizzativo dell'evento, e su apposita richiesta della Società organizzatrice dell'evento;

In ragione di quanto si legge nella citata Delibera di Giunta, P'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, con nota del 5/04/2023 protc.n.17272 ha riscontrato positivamente la richiesta del Comune,concedendo l'area indicata per il periodo richiesto;

Ciò premesso, è doveroso inquadrare brevemente la disciplina normativa che regola la gestione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata;

Il codice delle leggi antimafia (D.Lgs. 159/2011)ess.mm.agli artt. 45 e successivi disciplina la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Le norme richiamate sono state adottate dal legislatore con lo scopo di restituire alla comunità le ricchezze accumulate illecitamente dalle mafie. “Le mafie restituiscono il maltolto” era il nome della campagna avviata da Libera nell'anno della sua nascita,il 1995.

Oggi tali beni sono gestiti dall'Agenzia soprarichiamata, che sotto il controllo del ministero dell'Interno,si occupa della destinazione dei beni confiscati e li amministra in attesa del passaggio di gestione. Quasi il 79 per cento dei beni immobili "destinati" è in mano ai Comuni. In altri casi,invece,i beni sono assegnati alle forze dell'ordine o altri organi dello Stato. Gli enti territoriali destinatari possono amministrare direttamente il bene o assegnarlo in concessione gratuita ad associazioni, organizzazioni di volontariato, cooperative, comunità terapeutiche e di recupero,associazioni di protezione ambientale,a patto che non siano a scopo di lucro, e operatori dell'agricoltura sociale.

Dal richiamo delle norme in parola, emerge inconfutabilmente che i beni immobili possono essere mantenuti in proprietà allo Stato, che per il tramite dell'Agenzia potrà svolgere anche attivitàeconomiche i cui proventi andranno versati al Fondo Giustizia, oppure concessi in comodato d'uso gratuito ad organizzazioni di volontariato, a cooperative sociali o a comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti, ad altre tipologie di cooperative purché sia fermo il requisito della mancanza dello scopo di lucro.

E però con riguardo all'uso dell'arca confiscata alla mafia utilizzata in occasione dell'evento “concerto Negramaro”è evidente ed incontestabile che l'area è stata utilizzata da un soggetto che non solo non appartiene alle categorie indicate dalla legge,ma che ha agito esclusivamente per un fine di lucro/economico squisitamente personale.

·  Invero, è documentale che l'area in questione è stata utilizzata come parcheggio dalla Società FRIENDS & PARTNERS SPA, la quale ha preteso dai cittadini-utenti il pagamento di un ticket di € 20,00 per consentire l'accesso e la sosta in detta area, incassando diverse decine di migliaia di euro.

Ove l'uso ai fini di lucro (privato) non sia stato specificamente giustificato ed assentito per P'area concessa dall'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, o comunque vincolato al reimpiego per fini sociali, è del tutto evidente che la P.A. ha agito in totale spregio alla normativa di settore (codice antimafia).

Considerato che

a tutt'oggi nessunatto/convezione è reperibile presso P'Albo pretorio in ordine ai rapporti che sono intercorsi tra il Comune e la Società FRIENDS & PARTNERS SPA per la gestione dell'area in questione, e quindi non si ha contezza alcuna degli atti assentivi ed il rimpiego delle somme,

gli scriventi

Chiedono

di sapere:

 

- se l'Agenzia nazionale perl'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, è stata notiziata dell'uso dell'area di sua proprietà per fini economici da parte della Società FRIENDS & PARTNERS SPA;

- se, tra la P.A. e la società sia stata sottoscritta apposito atto/convenzione per la gestione dell'area che ne dispianasse, uso, modalità, termini e quanť'altro;

- se i proventi della area di parcheggio in questione conseguiti dalla società che ha preteso il pagamento del ticket nella misura di € 20,00 per ogni vettura sono destinati al reimpiego sociale;

- in definitiva quali provvedimenti questa Amministrazione ha adottato per la fattispecie in questione in coerenza ed ossequio delle prescrizioni imposte dal Codice Antimafia.

Per la tipologia delle problematiche evidenziate nella presente interpellanza e per le domande poste, oltre a chiede risposta urgente e in forma scritta n Consiglio comunale, la presente è inviata per opportuna conoscenza, compresi gli allegati delle documentazioni citate, all'Agenzia dei beni confiscati alla mafa, a Sua Eccellenza il Prefetto di Lecce, all'Autorità Nazionale Anticorruzione e alle associazioni a tutela dei consumatori.

Distinti saluti.

Galatina, 16 settembre 2023

I Consiglieri Comunali

ANTONICA Sandra

AMANTE Marcello

ANTONICA Anna

MARIANO Emanuele

TUNDO Loredana

 

 

 
Di Raimondo Rodia (del 13/02/2019 @ 18:48:36, in Comunicato Stampa, linkato 1218 volte)

Si tratta di un libro straordinario da comprare, leggere e conservare dal titolo " Reputu ", vale a dire un pianto funebre delle piazze rurali del nostro Salento. Oltre alla classica presentazione del libro ad allietare la serata ci saranno gli interventi musicali di Enzo Marenaci leader e voce dei " Cantori della Giurdana ", Marina Leuzzi voce femminile del gruppo folk " I Cardisanti " e gli immancabili interventi del filosofo cantastorie Roberto Vantaggiato. A presentare la serata Raimondo Rodia che terrà a bada anche il vulcanico autore del libro Giovanni Leuzzi. L'appuntamento da non perdere è per venerdi 15 febbraio 2019 alle ore 18.30, presso la biblioteca comunale di Tuglie, in via Risorgimento. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Massimo Stamerra e del vice sindaco ed assessore alla Cultura Silvia Romano, si aprirà questa kermesse di musica, poesia, lingua, tradizione, storie ed aneddoti locali. Di seguito la sinossi del libro e due righe sulla vita professionale del prof. Leuzzi.

Il poema in ottava rima e in rigoroso dialetto salentino, che utilizza a pretesto narrativo una divertente storia paesana, fotografa, con i toni e registri più diversi e seguendo il libero andare della memoria, il rapido e per molti versi catastrofico diluirsi, in un nulla ancora indistinto, della millenaria civiltà contadina; una civiltà che nei centri rurali del Salento aveva realizzato, pur in un quadro diffuso di povertà, sfruttamento ed ingiustizia, straordinari risultati di risposta ai bisogni collettivi, di socialità ed identità culturale. Le piazze di quei paesi, che negli ultimi anni sono state oggetto di importanti rifacimenti strutturali ed estetici dagli effetti spesso scenografici, perduta ogni funzione economica e sociale, oggi si presentano come spazi vuoti di presenza umana, freddi, senza storia, senza anima e memoria e ormai da decenni attendono nuova linfa e nuova vita, che sarà, se mai, del tutto diversa da quella di un passato leggendario ed irripetibile. L’ottava rima, con la musica e le cadenze sue proprie, poggia sulla strepitosa padronanza di una lingua che, già grande di suo, si è strutturata nei secoli con scambi, arricchimenti ed imprestiti i più diversi, consentendo al popolo del Salento straordinarie capacità espressive, comunicative e creative; lingua che nel poema è strumento formidabile per il disegno di quadri, situazioni e personaggi, lo sviluppo del pensiero e del racconto, il dipanarsi di nostalgiche ricostruzioni e di ironiche, ma spesso amare e desolate invettive, tutte giocate tra il semiserio rimpianto del passato e la icastica condanna del presente.

Giovanni Leuzzi, laureato in Lettere Classiche, già docente nelle Scuole Superiori, da sempre impegnato in politica e per lunghi anni consigliere e vicesindaco di Cutrofiano, ha operato tutta la vita tra politica e cultura, privilegiando, oltre che importanti percorsi storico-letterari, la conoscenza e l’indagine sulla storia del Meridione e del Salento, sulle varie espressioni della cultura locale (arte, musica, religione), sulle evidenze linguistiche, espressive e documentali della macroarea griko-salentina. Anche l’approdo recente a prove poetiche in dialetto salentino è nello stesso tempo conferma e sviluppo di tale impegno, vissuto e perseguito con costante passione.

Raimondo Rodia

 
Di Andrea Coccioli (del 02/08/2016 @ 18:48:26, in Note a Margine, linkato 2128 volte)

Continua la rassegna Note a Margine 2016  anche in questo soleggiato mese di agosto. Il terzo appuntamento della minirassegna galatinese  vedrà protagonista  il giornalista  Ennio Ciotta, con  la presentazione del suo ultimo romanzo “Di contrabbando” edito da Bepress, alle ore 21 presso il pub “Al posticino” situato a Galatina di fronte Chiesetta San Paolo.

Dopo l'introduzione di Andrea Coccioli, presidente dell' Associazione culturale  CityTelling l'incontro verrà moderato da Francesca Malerba l'autrice galatinese di “Salento Rock-andati via senza salutare”.

Una serata all'insegna dei racconti di una “periferia dell'umano” brindisina,  non troppo distanti da quelli appartenuti anche alla nostra cittadina salentina  diversi anni orsono.

“Di contrabbando” è il romanzo della vita vera. Una vita segnata dalle contraddizioni di chi non capisce o non vuol capire il valore del compromesso. L’epica della realtà che sfida la legge con ogni mezzo necessario in nome di una libertà dai confini incerti.

Di contrabbando come le casse di sigarette che corrono veloci stipate negli scafi che solcano il mare in tempesta, nei cofani delle auto blindate in colonna verso un traguardo invisibile agli occhi, per poi essere vendute agli angoli delle strade nella fitta rete del lavoro clandestino che sfama centinaia di famiglie. Casse, stecche, pacchetti, vecchie Alfa Romeo elaborate, onde del mare più alte della paura di morire e poi il coraggio di resistere nonostante il fiato sul collo diventi sempre più pesante. Di quale monopolio stiamo parlando? Di quale Stato? Di quale reato? Qui nessuno ha visto niente. All’ombra dei giganteschi palazzi della periferia le vite si intrecciano in mille trame differenti. L’amore è rumoroso e intrattabile come il motore elaborato di un auto pronta per una nuova notte di sbarchi, l’amicizia segue rotte polverose e d’improvviso si fa pericolosa in nome di un potere che acceca come un faro di vedetta puntato dritto negli occhi. C’è chi abbandona il campo convinto di meritare giorni migliori e chi rimane a combattere il dolore a denti stretti sperando che l’inverno passi una volta per tutte e che la primavera sia per sempre. L’anima è in bilico su un filo teso nel vuoto. Nessun confine fra legalità ed illegalità. Niente da rinnegare. Si va avanti a muso duro. La famiglia è il primo motore immobile. Tutto ruota intorno all’attenzione di ogni singola mamma per il destino di figli che la strada ruba troppo presto dalla protezione del loro grembo. Il tempo passa ma nulla cambia e la ragione, ammesso che ne esista una, diventa solo una questione di punti di vista.
A seguire live acustico.

 

Associazione culturale CityTelling

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Twitter: NoteAmargineGalatina

 
Di Redazione (del 05/12/2019 @ 18:47:45, in Comunicato Stampa, linkato 949 volte)

Torna l’appuntamento con il “Natale in tutti i sensi”. La stretta collaborazione tra Amministrazione Comunale e Associazioni dei Commercianti, le Associazioni Onlus attive nella promozione e valorizzazione del patrimonio turistico e culturale e le Scuole Primarie ci permette di presentare il calendario della terza edizione, ricco, magico e per tutti i gusti come nelle precedenti occasioni.

Il momento iniziale, magico e significativo sarà l’accensione dell’Albero in Piazza San Pietro domenica 8 dicembre alle ore 17.30.

Per i nostri bambini, tutti i giorni di festa sino al giorno dell'Epifania, Piazza Alighieri ospiterà un Luna Park con una grande varietà di giochi e intrattenimenti vari. Per i più adulti, contestualmente, un Mercatino Natalizio darà l’occasione di passeggiare per la città illuminata e fare acquisti.

Tutti i fine settimana, il centro storico farà da cornice agli spettacoli del Villaggio di Babbo Natale che, in persona, aspetterà i bambini in un antico palazzo per guidarli, insieme ai suoi aiutanti elfi, nel suo meraviglioso mondo.

Nei giorni 8, 14, 15 e 22 dicembre, inoltre, potremo ammirare le performance degli artisti di strada, dislocati nelle vie commerciali tra Il Centro Storico, Via Principe di Piemonte, corso Porta Luce e Via Diaz.

I “Concerti del Chiostro”, nei giorni 28 e 29 dicembre, porteranno la qualità della loro proposta nelle frazioni ed in Città.

La piccola rassegna di "Note Battenti”, invece, il 23, 26 e 30 dicembre, permetterà ancora una volta di fondere la bellezza della nostra Chiesa della Santissima Trinità con un'offerta musicale raffinata, elegante e perfettamente in tema con l'atmosfera.

Il Concerto di Natale in Chiesa Madre sarà, poi, l’occasione di apprezzare il talento dei giovani di GIORE’.

Nei giorni 28 e 29 dicembre, verrà inaugurata la prima edizione di ArteLuce Galatina, una manifestazione che avrà nella luce e le sue suggestioni il tema essenziale, durante la quale saranno proiettati dei videomapping a tema natalizio sulla facciata della Basilica di Santa Caterina e si potranno ammirare, nelle strade e nei vicoli del Centro Antico, le più svariate e suggestive installazioni luminose e proiezioni. Nello stesso periodo, si terrà un laboratorio diretto ai bambini delle scuole primarie, volto a favorire la socializzazione tra i partecipanti attraverso l’apprendimento e lo studio delle principali tecniche di disegno e dei primi rudimenti di informatica dedicata all'animazione.

Le proposte musicali nei locali del centro storico permetteranno di trascorrere in allegria le serate dopo cena e, per finire, festeggeremo insieme, la sera del primo dell'anno, in Piazza San Pietro, con la travolgente musica di BAR ITALIA.

Vi aspettiamo per le vie della città dove luminarie e proiezioni ci uniranno nell'atmosfera inconfondibile di un Natale... in tutti sensi.

 

Nico Mauro, assessore al Turismo e alle Attività Produttive

Cristina Dettù, assessore alla Cultura e al Polo Bibliomuseale

 

Tre giornate programmate dall'Assessorato alla Cultura della Città di Galatina,  con il contributo della Regione Puglia, Assessorato all'Industria Turistica e culturale, e la collaborazione del Club UNESCO di Galatina, ricche di appuntamenti per promuovere interesse, studio e ricerca intorno all’unicità della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria e del suo ciclo di affreschi.

La manifestazione avrà inizio venerdì 27 novembre alle ore 18:00 con una Tavola Rotonda Santa Caterina di Galatina presso la Sala “Celestino Contaldo” del Palazzo della Cultura in Piazza Alighieri. Dopo gli interventi di apertura del Sindaco Cosimo Montagna e dell’Assessore alla Cultura Daniela Vantaggiato la Tavola rotonda, moderata dal Prof. Giancarlo Vallone, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Salento e Docente di Storia del Diritto Medievale e Moderno,  vedrà la partecipazione di storici dell’arte ed esperti del calibro di Antonella Cucciniello, oggi direttrice del Palazzo Reale di Napoli, del Prof. Angelo Maria Monaco, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, dello Storico dell'Arte Sergio Ortese,  della Dott.ssa Rosa Stella Lorusso, della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di BA, BT e FG, di Sergio Fusetti, Restauratore capo del Sacro Convento di Assisi, della Dott.ssa Sofia Giammaruco e del Padre francescano Michele Carriero, storico. L’incontro avrà come oggetto di studio e di confronto la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina, il suo inserimento nel contesto del tardogotico nel Salento e dei monumenti orsiniani tra Galatina e Soleto, ed in particolare il ciclo di affreschi ed il culto della Santa tra Galatina ed Assisi nella Cappella di Santa Caterina della Basilica di San Francesco.

La serata proseguirà con l'apertura al pubblico, nel Chiostro del Palazzo della cultura, nel cinquantesimo della scomparsa di Ernesto De Martino, della Mostra "Il cattivo passato - il pensiero di De Martino tra autori del  passato e luoghi di oggi", a cura di Meditfilm, nell'ambito del Progetto di Antropologia visiva "Luoghi e Visioni". Le foto sono di Tommaso Faggiano e Fabrizio Lecce, i testi di  Tommaso Faggiano e Francesca Casaluci, il  Coordinamento scientifico del Prof. Eugenio Imbriani, Antropologo, e la progettazione grafica di Daniele De Paolis.  Anteprima del seminario di studio che si terrà martedì 1 dicembre p.v.

La seconda giornata del Weekend Orsiniano, sabato 28 novembre,  si aprirà alle ore 17 con l'Inaugurazione del Teatro Storico "Cavallino Bianco", alla presenza del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, madrina d’eccezione l’attrice Elena Sofia Ricci; il teatro recentemente restaurato, e quindi restituito alla sua funzione primaria di centro culturale della città, potrà così rilanciare, insieme alla valorizzazione del bellissimo Centro Storico con i suoi palazzi e le sue Chiese, e del suo unicum la Basilica di Santa Caterina d'Alessandria, l'immagine di Galatina città d'Arte.

A seguire, sempre presso il Teatro Cavallino Bianco, alle ore 19,30, ospite d'eccezione del II° Weekend Orsiniano quest'anno, lo scrittore, giornalista e conduttore televisivo Gad Lerner che, reduce da "Il cortile di Francesco” ad Assisi sul tema umanità, terrà la Lectio Magistralis  “I beni artistici deposito dell’umanità”; introduce il giornalista di TV 2000, Marcello Favale; numerosi gli ospiti tra cui un delegato del Ministro Dario Franceschini che porterà un messaggio d’augurio e la Dott.ssa Maria Piccarreta, Sovrintendente Belle Arti e Paesaggio per le province di Lecce, Brindisi e Taranto. La lectio verrà trasmessa in diretta su schermo gigante all'esterno del teatro stesso in Via Grassi e in Piazza San Pietro per consentire a tutti gli interessati di seguire la manifestazione nei due momenti.

Novità di quest'anno del II° Weekend Orsiniano, il Corteo Storico di Maria d'Enghien (a cura dall'Associazione "Maria d'Enghien" di Taranto), che dalle ore 20,30 percorrerà le vie del Centro Storico partendo da Piazza San Pietro per arrivare poi a Palazzo Orsini e alla Basilica di Santa Caterina, dove alle ore 21.00 inizierà un concerto del Laudario di Cortona a cura dei “Laus Nova”. Nel frattempo i cantastorie di “Raccontami Sherazade” reciteranno in Piazzetta Orsini racconti ed aneddoti del ‘300 e ‘400 galatinese.

Sempre nella serata di sabato 28 novembre a partire dalle ore 20.00 in Piazzetta Orsini, si terranno, con l'assistenza di esperte guide turistiche, visite guidate nei luoghi Orsiniani, iniziando da Palazzo Orsini, attuale Palazzo di Città, all'interno del quale sarà possibile effettuare una visita virtuale della Chiesa di Santo Stefano di Soleto (attraverso l'APP. di In-Cul.Tu.Re), proseguendo per la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria.

Il weekend si concluderà domenica 29 novembre con i festeggiamenti civili e religiosi: la Fiera di Santa Caterina d'Alessandria, la  Benedizione degli animali, come prevede la tradizione, con la statua della Santa che lasciata la Basilica di Santa Caterina in Piazzetta Orsini accompagnata dal parroco fra Rocco Cagnazzo e dai fedeli, si recherà processionalmente in Piazza Alighieri dove si svolgerà la XX Edizione della sfilata di cavalli, carrozze e carri d'epoca, con la partecipazione degli sbandieratori e dei ragazzi delle scuole che costituiranno la giuria per l’attribuzione dei premi.

 

Per info ed accreditamento giornalisti:

Club UNESCO Galatina

Cell. 3297864424 / 3290251349

clubunescogalatina@gmail.com;                                                                                     www.clubunescogalatina.it

 
Di Redazione (del 22/06/2019 @ 18:42:35, in Comunicato Stampa, linkato 1290 volte)

La Rete Ambiente e Salute del Salento, su proposta di cittadini attivi di Galatina, organizza per domenica 23 giugno ore 9,00 una passeggiata di riflessione paesologica presso l'area d'interesse storico-paesaggistico denominata “li Grutti” a Galatina.

La passeggiata vedrà coinvolte alcune realtà associative del Salento e saranno presenti esperti di paesaggio, storia patria, territorio ed etnobotanica che brevemente illustreranno alcune peculiarità che caratterizzano i luoghi visitati.
L'obiettivo è quello di recuperare, aumentando ed approfondendo, la conoscenza dei luoghi per riscoprire un sito anticchissimo, pare, teatro del primo insediamento che diede origine alla fondazione della città di Galatina. Un luogo poco conosciuto, ma estremamente importante per la comunità di Galatina e per il Salento, ad oggi ancora inspiegabilmente lasciato nell'oblio e nell'abbandono.

L'evento si propone di richiamare l'attenzione di tutta la comunità salentina, di appassionati ed esperti, giornalisti e di amministratori pubblici nei confronti di un'area di alto pregio paesaggistico, culturale, etnobotanico ed archeologico dove sono tutt'ora presenti importanti e numerosi elementi architettonici, masserie e chiesette, ed ambienti ipogei scavati nei banchi di roccia affiorante. Tali luoghi abitati da comunità religiose, presumibilmente di epoca basiliana, e dedicati in epoche successive a luogo di culto mariano, erano meta, fino a qualche tempo addietro, di pellegrinaggio e vedevano svolgersi partecipate processioni di devoti con cerimonie religiose fortemente sentite dai fedeli.

La presenza di numerose e misteriose vestigia arcaiche dimostra come la storia dei luoghi affondi le sue radici, a detta di studiosi ed esperti, fino a giungere alla civiltà messapica. Ma i luoghi naturali e rurali, caratterizzati da banchi di roccia affiorante, rimasti immutati nei secoli purtroppo oggi sono messi in pericolo di mutamento radicale da un avanzamento d'espansione edilizia che mette a repentaglio il paesaggio, la sua storia e la sua conservazione.

Non ultimo proprio la naturalità e ruralità del sito rappresenta non solo un prezioso scrigno di biodiversita`floro-faunistica ma soprattutto un irrununciabile polmone verde per tutta la città di Galatina che, se non ben custodito, si rischia di andare per sempre perduto.

Pertanto si inviata chiunque voglia riscoprire questi luoghi, conoscere e dare il proprio contributo alla passeggiata e alla riflessione aperta a prendere parte a tale iniziativa.

Raduno e percorso

La passeggiata avrà inizio alle 9,00 dal piazzale d'ingresso della ex-Fiera del Salento via Ippolito De Maria per proseguire su via Europa fino all'incrocio di via Trapani.

Proseguendo da santa Maria de' li Grutti, fino a Masseria San Giuseppe.

 

Maggiori info sul sito:

Luoghi del Cuore FAI

https://www.fondoambiente.it/luoghi/santa-maria-dei-grotti?ld

https://massimonegro.wordpress.com/2012/12/13/galatina-un-appello-per-lantica-s-maria-dei-grotti/
https://massimonegro.wordpress.com/2013/04/25/galatina-la-dimenticata-cripta-basiliana-in-contrada-tabelle-tabelluccio/

Sul sito del Comune di Galatina Chiesa e cripta della madonna della grotta
 https://www.comune.galatina.le.it/vivere-il-comune/territorio/da-visitare/item/chiesa-e-cripta-della-madonna-della-grotta-o-della-grottella
 https://www.comune.galatina.le.it/vivere-il-comune/territorio/da-visitare/item/cripte-basiliane

Ministero dei Beni Culturali Primo censimento
 http://iccdold.beniculturali.it/medioevopugliese/index.php?it/82/catalogo-iccd/48/galatina-cripta-di-s-maria-della-grotta

Vestigia messapiche a Galatina

https://www.salentoacolory.it/galatina-messapica/

 

Venerdi  22 ottobre alle ore 18,30 presso la Chiesa del Collegio di Galatina, ritorna la Rassegna  culturale di “Incontri al Collegio”. Ci siamo fermati a febbraio 2020, questi mesi appena trascorsi sono stati mesi  difficili per tutti, ora ripartiamo con l’entusiasmo e la commozione dei nuovi inizi.

Apriranno la stagione 2021 le pagine di ”Ramondo Lo Scudiero – L’avventurosa storia di Raimondello Orsini del Balzo” romanzo storico ed opera prima di Antonio Chirico

Il romanzo è liberamente ispirato alla figura di Raimondello Orsini del Balzo figura rilevante nella storia dell’Italia Meridionale ed a cui Galatina, deve molto con la fondazione e costruzione insieme alla moglie Maria d’Enghien, della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria.                                                                       “RAMONDO LO SCUDIERO” ci porta nella storia del Regno di Napoli tra il XIV e XV secolo ,vi si narra di battaglie, della disputa tra i due pretendenti al trono, degli intrighi che portarono nella chiesa cattolica allo scisma d’Occidente, vi sono richiami al Santo  Graal , ma si narra anche di amori e passioni. Tutti gli elementi contribuiscono a rendere il romanzo d’esordio di Antonio Chirico interessante anche perché denso di riferimenti storici precisi con una nota finale che informa il lettore delle parti non autentiche realmente accadute.

Dialogano con l’autore, Pompea  Vergaro Critica d’Arte e Giornalista e Angela Beccarisi Critica d’Arte e Guida, Francesco Mauro Attore ed Insegnate di teatro curerà le letture.

Introduce Don Antonio Santoro Rettore della Chiesa di Santa Maria della Grazia.

Antonio Chirico avvocato civilista di origine brindisine risiede a Lecce ed è alla sua prima opera letteraria.

Emilia Frassanito

 
Di Redazione (del 22/03/2023 @ 18:41:37, in Comunicato Stampa, linkato 240 volte)

Il Programma d’intervento di SCU “Isidora 2020: le città inclusive” – proposto dal Comune di Putignano, in qualità di ente referente, in coprogrammazione e coprogettazione con altri enti locali – si pone l’ambizioso obiettivo di contribuire a promuovere l’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati, rispondendo attraverso adeguate misure alle loro vulnerabilità. In particolare, coerentemente con gli obiettivi di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, intende contribuire al superamento della povertà economica e sociale, favorendo l’inclusione e la partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese.

Per raggiungere questi importanti obiettivi, il programma si articola in tre diversi progetti, ognuno dei quali contribuisce ad intercettare una precisa fascia di soggetti svantaggiati. Nello specifico:

•    “Pianeta Giovani 2020”, attivo nei Comuni di Alezio, Arnesano, Castellana Grotte, Copertino, Monteroni di Lecce, Noci e Putignano.

Esso interviene a sostegno dei giovani, garantendo loro formazione e informazione, occasioni di partecipazione sociale e stimolando la cittadinanza attiva;

•    “Up 2020”, attivo nei Comuni di Arnesano, Carmiano, Casamassima, Galatina, Noicattaro, Porto Cesareo e Putignano.

Esso interviene assicurando ad anziani e adulti che vivono in condizioni di disagio un eguale accesso alle risorse e ai servizi essenziali, promuovendo al contempo l’inclusione sociale;

•    “Coltivatori di comunità 2020”, attivo nei Comuni di Copertino e Martano.

Esso interviene favorendo l’inclusione e la partecipazione di soggetti svantaggiati alla vita sociale della comunità attraverso le pratiche legate all’agricoltura sociale.

In occasione dell’incontro rivolto alla cittadinanza, gli operatori volontari impegnati nelle varie sedi dei progetti che compongono il programma, illustreranno gli specifici obiettivi e le attività previste.

Di seguito, per ciascuna sede, il giorno, l’ora e il luogo in cui si svolgerà l’incontro:

•    Comune di Putignano: 23 marzo 2023, dalle 16:30 alle 18:30, presso la Sala Consiliare – Via Roma, 8.

•    Comune di Alezio: 22 marzo 2023, dalle 16:30 alle 18:30, presso la Sala Consiliare – Via S. Pancrazio, 34.

•    Comune di Arnesano: 21 marzo 2023, dalle 18:00 alle 20:00, presso la Sala Consiliare – Palazzo Marchesale, via Garibaldi snc.

•    Comune di Carmiano: 21 marzo 2023, dalle 18:00 alle 20:00, presso la Biblioteca Comunale “Salvatore Polo” – Piazza del Tempo.

•    Comune di Casamassima: 23 marzo 2023, dalle 10:00 alle 12:00, presso la Biblioteca Comunale – Via Roma, 4 - Auditorium “Addolorata”.

•    Comune di Castellana Grotte: 24 marzo 2023, dalle 17:00 alle 19:00, presso Centro Studi “Viterbo”.

•    Comune di Copertino: 22 marzo 2023, dalle 9:30 alle 12:00, presso la Biblioteca Comunale – Via Malta, 10.

•    Comune di Galatina: 23 marzo 2023, dalle 10:30 alle 12:30, presso Polo Biblio-Museale – Via Cafaro, 1.

•    Comune di Martano: 23 marzo 2023, dalle 10:00 alle 12:00, presso la Biblioteca Comunale “P. Stomeo” – Via Calimera snc.

•    Comune di Monteroni di Lecce: 23 marzo 2023, dalle 10:00 alle 12:00, presso il Palazzo Baronale - Piazza Falconieri, 33.

•    Comune di Noci: 23 marzo 2023, dalle 9:30 alle 12:30, presso la Biblioteca Comunale “Mons. Amatulli” - Via Cappuccini, 4.

•    Comune di Noicattaro: 24 marzo 2023, dalle 16:00 alle 19:00, presso Biblioteca Comunale - Auditorium “G. Di Vittorio”, Piazza Umberto I, 8.

•    Comune di Porto Cesareo: 24 marzo 2023, dalle 16:00 alle 18:00, presso Biblioteca Comunale “A. Rizzello” - Via Cilea, 32.

Inoltre, a conclusione della prima parte, gli operatori volontari presenteranno alla comunità i risultati raggiunti nel primo semestre di servizio civile dai singoli progetti.

 

LA DIRIGENTE 1^ AREA SERVIZI Affari Generali Istituzionali – Servizi ai cittadini dott.ssa Pamela GIOTTA

 
Di Redazione (del 25/11/2020 @ 18:41:34, in Comunicato Stampa, linkato 1350 volte)

Il conseguimento della “grid parity” nella produzione di energia elettrica con la tecnologia fotovoltaica, che rende gli investimenti convenienti anche in assenza di incentivi specifici, insieme alla sostanziale rinuncia degli organi centrali e periferici dello Stato a svolgere il loro compito istituzionale di salvaguardia del bene comune, sta scatenando nel Salento una seconda ondata di progetti di impianti fotovoltaici di grande taglia in aree agricole.

Si tratta di operazioni puramente speculative, non rispondenti ad esigenze di coperture dei consumi, avendo la Puglia un esubero rispetto ai suoi fabbisogni di circa l’80%, rispondenti esclusivamente agli interessi degli investitori, che talvolta nascondono – come hanno rivelato inchieste giornalistiche e procedimenti giudiziari - operazioni di riciclaggio di denaro di dubbia provenienza.

Nel Salento questo deleterio fenomeno sta assumendo le proporzioni di un vero e proprio assalto distruttivo al territorio rurale, con proposte di generatori per   centinaia di ettari.    

  Le peculiarità salentine agevolano questo approccio neo-colonialistico di sfruttamento del territorio: l’andamento generalmente pianeggiante del terreno, le  favorevoli condizioni meteo-climatiche, la drammatica criticità causata dai fenomeni di disseccamenti dell’olivo (Co.Di.R.O.), il conseguente   crollo   del   prezzo   di  mercato   dei terreni agricoli e del reddito da agricoltura. In questo contesto già preoccupante, è poi clamorosamente e colpevolmente mancata una strategia di rigenerazione agri-ecologica del territorio, che consentisse un’uscita dalla crisi.

Il rischio di uno stravolgimento pesante ed irreversibile nel breve-medio periodo delle peculiarità culturali, paesaggistiche, ambientali  e socio-economiche del nostro  territorio è quanto mai attuale e drammatico, con una situazione già oggi fuori controllo e  che potrebbe diventare presto dilagante.

Molte delle valutazioni qui esposte possono essere trasferite con i dovuti distinguo ai mega-impianti eolici.

Un intervento di governo del fenomeno è quanto mai necessario ed urgente per varie ragioni:

  • la sottrazione di suolo agricolo, in un’area che su questo tema conta già dei tristi primati, rischia di stravolgere la stessa fisionomia di un territorio vocato, pur con criticità ed incertezze, all’agricoltura e alla ricettività turistica;
  • occorre prevenire il degrado del terreno agricolo derivante dall’ombreggiamento delle superfici, dal presumibile ricorso ad erbicidi per il controllo della vegetazione, dall’alterazione delle caratteristiche microclimatiche e pedologiche del suolo, con effetti di lunga durata, pesanti pur se in larga parte ancora inesplorati, sulla fertilità del suolo;
  • le misure di tutela del territorio oggi operanti - se si fa eccezione per il Piano Paesaggistico Regionale (PPTR), che vieta esplicitamente impianti energetici in zone agricole tranne che in ex cave o zone degradate - appaiono generalmente inadeguate; i regolamenti approvati da vari comuni e dalla Provincia appaiono similmente inefficaci, a fronte di specifiche disposizioni nazionali di legge (art. 12, comma 7, D.Lgs. 387/2003) che consentono esplicitamente l’insediamento di tali impianti in zone agricole.

Occorre sfruttare tuttavia al meglio le disposizioni (art. 7 D.Lgs. 387/2003 citato) che tutelano le “tradizioni agroalimentari di qualità”, così come il “patrimonio culturale e del paesaggio rurale. In ciò soccorrono le prescrizioni piuttosto stringenti del Piano Paesaggistico Regionale, che tra l’altro introducono l’obbligo di concentrare le attività produttive in APPEA (Aree Produttive Paesaggisticamente ed Ecologicamente Attrezzate). Ma possono anche risultare utili quei fattori legati ad una effettiva qualità agroalimentare o paesaggistica del contesto: produzioni biologiche o biodinamiche, consorzi di tutela, marchi di qualità DOC; DOP;  IGT e altri. Sotto tale profilo si noti come il Piano Paesaggistico pugliese (PPTR), pur non essendo propriamente un Piano Energetico, fornisce tuttora, in assenza di altri strumenti più efficaci, i vincoli più stringenti in merito agli insediamenti energetici. Vedasi in proposito le Linee Guida 4.4, parte prima, “Linee guida sulla progettazione e localizzazione di impianti di energia rinnovabile” e parte seconda “Componenti di paesaggio e impianti di energie rinnovabili” con Tavole allegate, come quella relativa alle “Aree sensibili per impianti di media e grande taglia” per gli impianti eolici e quella delle “Discariche e cave abbandonate e con decreto scaduto” per il fotovoltaico, che forniscono indicazioni preziose per la localizzazione degli impianti in aree meno delicate e con minimi impatti ambientali.

È   comunque   indispensabile   ed   urgente   una   forte   azione   di pressione politica da parte delle istituzioni locali (Regioni, Provincie, Comuni) sul Parlamento   e   sul   Governo   nazionali   per   l’abrogazione   delle penalizzanti  sciagurate disposizioni   di   legge.   Le   istituzioni   locali   sono   quelle   più   immediatamente   a contatto con i cittadini, con i loro reali bisogni ed interessi, e possono e devono intervenire prima di altri per difendere tali interessi. 

La difesa più efficace tuttavia, per quanto generalmente sottovalutata più o meno consapevolmente dai decisori politici, resta il completamento del quadro di pianificazione energetica locale. Tale tutela risulta tanto più valida in quanto manca un Piano Energetico Nazionale, mentre il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR), ormai inefficace ed a maglie troppo larghe, è soggetto da tempo ad una estenuante  revisione.

In tal senso si riporta l’art. 31 del D.Lgs n. 112/98, che recita:

31. Conferimento di funzioni agli enti locali

1. Sono attribuite agli enti locali, in conformità a quanto disposto dalle norme sul principio di adeguatezza, le funzioni amministrative in materia di controllo sul risparmio energetico e l'uso razionale dell'energia e le altre funzioni che siano previste dalla legislazione regionale.

2. Sono attribuite in particolare alle province, nell'ambito delle linee di indirizzo e di coordinamento previste dai piani energetici regionali, le seguenti funzioni:

a) la redazione e l'adozione dei programmi di intervento per la promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico;

b) l'autorizzazione alla installazione ed all'esercizio degli impianti di produzione di energia”.

Scaturisce da qui la proposta, da perseguire con fermezza, di riprendere ed aggiornare con urgenza, alla luce del PEAR approvato e del suo aggiornamento, il “Programma di intervento per la promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico”, approvato con Deliberazione di Consiglio Provinciale di Lecce n. 36 del 23.04.2004. Detto Programma potrà raccogliere e aggiornare le stime sulla potenza fotovoltaica potenzialmente installabile sulle coperture esistenti (residenziali, industriali, commerciali, del terziario ecc.), in grado secondo qualificati dati preliminari di coprire ampiamente il fabbisogno elettrico dell’intera Provincia senza intaccare nuovo suolo agricolo.

Anche i Comuni con una popolazione superiore a 50.000 abitanti (come Lecce) sono obbligati a approvare un Piano Energetico Comunale, da integrare nel Piano Regolatore Generale (art. 5 Legge n. 10/91).

Gli strumenti indicati sono fondamentali per dare indicazioni di dettaglio degli interventi insediativi, tuttora vaghe e limitate per esclusione dalle “aree non idonee” nel quadro normativo attuale, ma che lasciano piena discrezione al proponente di individuare il sito di installazione.

Una corretta pianificazione saprà inoltre indicare le potenzialità degli impianti da collocare sulle coperture di edifici esistenti, potenzialità questa sistematicamente trascurata e sottovalutata.

Il completamento di un corretto quadro di pianificazione energetica  locale (regionale, provinciale e comunale) rappresenta un significativo indice della volontà politica di contrastare il fenomeno in atto, piuttosto che limitarsi a generici proclami di facciata, o affidarsi alle pastoie del procedimento amministrativo, o nella migliore delle ipotesi a “regolamenti” locali, armi spuntate rispetto alle sovraordinate norme nazionali.

Un nuovo quadro di programmazione non può tuttavia prescindere dalla considerazione della taglia, della finalità, delle modalità installative, dell’impianto proposto. In tal senso occorre distinguere, ad esempio, i grandi impianti in pura cessione alla rete, con fini marcatamente speculativi, dalle piccole installazioni al servizio di utenze locali, su coperture esistenti, il cui iter procedurale dovrebbe essere al contrario agevolato e snellito.

È necessario   uscire   dalla   logica   della   produzione   di   energia   elettrica   come   merce soggetta alle sole leggi del libero mercato: l’energia elettrica è da considerare un “bene comune” alla stessa stregua dell’acqua e  dell’aria, da produrre non per intenti speculativi, ma per soddisfare ben precise esigenze di copertura dei consumi.

 

Sono necessari atti d’indirizzo, norme e incentivi a livello nazionale e locale per passare con decisione ad un nuovo modello energetico decentrato, con impianti di piccole-medie dimensioni ubicati su coperture esistenti o in zone residuali, collegati   in   rete,   con   l’obiettivo dell’autonomia energetica delle comunità locali, svincolate così da monopòli e caste energetiche.

​Occorre poi ricordare che le fonti energetiche più pulite e convenienti restano il risparmio, l’efficienza e l’uso appropriato dell’energia. 

 

Lecce, 24 novembre 2020

RETE AMBIENTE E SALUTE SALENTO

 
Di Marcello D'Acquarica (del 11/01/2018 @ 18:40:05, in NoiAmbiente, linkato 1727 volte)

Per inaugurare il nuovo anno  in continuità con la nostra attività di volontariato per Ambiente e Beni culturali, abbiamo pensato di  presenziare con le nostre iniziative al Presepe vivente di Noha. E grazie all’Associazione del Presepe Vivente e al suo Presidente, Giuseppe Cisotta, tutto ciò è stato possibile.

Come già dichiarato fin dalla nascita del nostro  Laboratorio, noi di FareAmbiente vogliamo contrastare e denunciare il malcostume che dilaga nel nostro territorio (malcostume che si manifesta per esempio con gli incendi e le infinite discariche abusive di rifiuti) e, in sintonia con il nostro Statuto, vogliamo anche contribuire alla bellezza di Noha e dintorni mediante la valorizzazione dei Beni Culturali locali che (ricordiamo sempre a chiunque ce lo chieda) sono unici al mondo per le loro stesse peculiarità. Fino qui niente di nuovo, potrebbe dire qualcuno.

Quello che non avevamo previsto e nemmeno immaginato è stata l’attenzione che molti ospiti del Presepe ha rivolto verso la nostra presenza al Presepe Vivente di Noha, ospiti davvero speciali: i bambini.

Abbiamo scoperto una  gioia inaspettata negli occhi di tutti i bambini che hanno transitato davanti alla nostra postazione. Certo, anche gli adulti si sono mostrati interessati al nostro messaggio, ma i bambini si sono gettati anima e corpo sul nostro operato. Edoardo, Giacomo, Gabriele, Veronica, Sele, Jacopo, Miriam, ecc. ognuno ha inciso il suo nome sulla propria opera. Tanto che per qualche genitore è stato davvero faticoso allontanarsi dalla nostra postazione per proseguire nella visita del Presepe. Sono stati davvero in tanti a chiederci dove abbiamo il laboratorio e quando avrebbero potuto mandarvi  i loro piccoli. Insomma abbiamo capito che l’idea del laboratorio culturale per la lavorazione dell’argilla aperto ai piccoli, è molto attesa. Vedremo come fare per realizzare questa bellissima iniziativa.

E’ vero che i bambini sono attratti dal “gioco” con l’argilla, è vero che la loro felicità è stata quella di creare liberamente delle  opere di fantasia  quali alberi, coniglietti, cuffie, orologi,  case o cuori. E’ nella loro natura contrastare le regole e le imposizioni del mondo degli adulti. Ma quello che ci ha sorpresi è stato l’interesse a cimentarsi insieme a noi nel riprodurre i Beni Culturali di Noha. Ecco, questa è l’ennesima testimonianza, semmai ce ne fosse ancora la necessità, che i bambini ci guardano, osservano quello che facciamo. E crescono, formando la loro personalità tramite il nostro esempio. E quindi se cerchiamo di salvaguardare l’ambiente e i beni culturali, loro ci imitano. Ci imitano, ahimè anche nel male. E certi risultati si vedono.

Forse dovremmo cercare di riscoprire la bellezza che sta nella loro semplicità,  nella campagna pulita e nei Beni Culturali curati: tutte cose che possono aiutarci a non apparire come un paese fatto solo di case e strade,  copia incolla, tutte uguali, senza alcuna bellezza particolare.

Con la loro passione bambini ci hanno insegnato che con la creatività anche noi possiamo liberare il gusto represso (evidentemente) per il bello. Quel gusto che fa la differenza e dà risalto e lustro alla nostra identità, individuale e collettiva.

Marcello D’Acquarica

 
Di Albino Campa (del 14/03/2013 @ 18:38:13, in Comunicato Stampa, linkato 4346 volte)

Dopo il successo delle prime due tappe del contenitore culturale “Donna è…”, ideato e realizzato dal Salotto culturale Galatina letterata, rispettivamente la mostra d’arte collettiva “Segni di donne” (visitabile sino al 18 marzo presso il Museo civico P. Cavoti) e “Passioni” (personale d’arte di Paola Scialpi “Tango”, mostra d’artigianato femminile e performance di Tango argentino e Flamenco, visitabile presso Palazzo Baldi sino al 24 marzo), avrà luogo sabato 16 marzo, alle ore 18.00, presso il Museo civico P. Cavoti (ingresso principale in via Cafaro e/o P.zza Alighieri, n. 51), il convegno sulla violenza sulle donne e femminicidio “Libere”, con il patrocinio della Provincia di Lecce e del Comune di Galatina.
Già cinquantaquattro donne uccise da un uomo dall’inizio dell’anno ad oggi, il loro maggior crimine: essere donna. Il dato è di un triste primato per l’Italia. I dati statistici dicono che dal 70% all’87% delle donne ha subito una violenza. Una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata vittima nella sua vita dell'aggressività di un uomo. Sei milioni 743 mila quelle che hanno subito violenza fisica e sessuale, secondo gli ultimi dati Istat. Nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate: È consistente la quota di donne che non parla con nessuno delle violenze subite. Numerose organizzazioni di istituzioni e privati cittadini si muovono per manifestare il loro sdegno per questo allarmante fenomeno, purtroppo, in forte crescita.
“Libere” permetterà di affrontare questo tema e approfondirne le dinamiche, poiché il nostro sud non è certamente esente da questo brutale fenomeno.
Interverranno: l’Ass. alla Cultura e polo biblio-museale e Politiche Sociali Prof.ssa Daniela Vantaggiato e l’Ass. alla Provincia alle Politiche Sociali – Pari Opportunità Dott.ssa Filomena D’Antini Solero.
Relatori: Dott.ssa Maria Cristina Rizzo, Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale per i Minori di Lecce, con una relazione dal titolo “Violenza sulle donne: quale prevenzione, quali sanzioni.”, Dott.ssa Maria Luisa Toto, presidente dell'Associazione Donne Insieme - Centro Antiviolenza "Renata Fonte" di Lecce, con la relazione “Violenza contro le donne. Usciamo dal silenzio”, Dott. Roberto Fonte, giornalista e fondatore dell’Osservatorio sulle donne vittime di violenza e abusi, con la relazione “Discriminazione e violenze. Come cambiano i diritti umani delle donne in Italia e nel mondo”. Modera: Dott. Antonio Liguori, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno.
In occasione del convegno, sarà allestita una selezione di scarpe rosse, facenti parte del progetto d’arte pubblica “Zapatos rojos” dell’artista messicana Elina Chauvet, istallato a Lecce in occasione della sua terza tappa italiana. Il progetto, nato nel 2009 per dire basta alla violenza alle donne e partito da Ciudad Juárez, è composto da centinaia di paia di scarpe rosse, evocando una marcia silenziosa di donne uccise o rapite. La tappa leccese, curata dalla Prof.ssa Francesca Guerisoli ha avuto luogo lo scorso 3 febbraio in P.zza Duomo ed è stata organizzata dalle Prof.sse dell’Università del Salento Alessandra Beccarisi, Maria Cristina Fornari e Anna Maria Cherubini. Lecce è stata la terza città europea a esporre il progetto della Chauvet, dopo Milano e Genova. Torino, dove ha avuto luogo lo scorso 8 marzo, “Giornata internazionale della donna”, è  la quarta.
In apertura del convegno l’attrice della Compagnia Theatrum Alessandra De Paolis reciterà il racconto breve, scritto per il contenitore culturale, “Da donna a donna” della scrittrice Daniela Bardoscia, con accompagnamento al piano di Alessandra Congedo, direttrice dell’Ass. Arte MusicAle.

 
Di Redazione (del 22/03/2021 @ 18:38:08, in NoiAmbiente, linkato 1361 volte)

Un colpo al cerchio e uno alla Colabaldi, si fa per dire ovviamente, ma di fatto il colpo lo stiamo dando su noi stessi. Tutti resteremo penalizzati da certi comportamenti, tollerati purtroppo con il silenzio. Come sia possibile che vengano demolite delle mura così grandi, in pieno centro abitato, in un posto che più in vista di così non si può e nessuno si allarma? Contribuisce certamente questa sfortunata situazione di emergenza generata dal Covid-19.  Ma il fatto resta ugualmente molto grave.

La masseria Colabaldi è un Bene culturale di Noha, della sua storia si è scritto e parlato ovunque. Lo sanno anche le pietre che è stata edificata sul punto più alto della serra che domina la valle dell’Asso, e che molto probabilmente la parte più antica risale a duemila anni addietro. Insomma è lì da secoli, ha superato quasi indenne, terremoti, uragani, guerre e relativi bombardamenti, la spagnola e se vogliamo perfino le tremende mine della cava adiacente che facevano vibrare i vetri delle case di Noha. Chi ha memoria e coscienza queste cose le sa.

I fatti: pare che qualcuno (probabilmente vandali) abbia deciso di cambiare corso al destino della nostra antca Masseria Colabaldi, non con restauri o rivalutazioni ovviamente, ma a colpi di violenza, una violenza inspiegabile, talmente possente da buttare giù le mura secolari. Per adesso pare che abbiano cominciato a buttare giù i parapetti ed i cornicioni di alcuni pezzi del perimetro delle terrazze, ma se nessuno interverrà potrebbero continuare fino a raderla al suolo completamente, anche se sembra una cosa assurda, in mancanza di interventi e in presenza di una ambigua tolleranza, tutto è possibile. Che dire, una comunità savia conosce bene l’importanza di certi valori, sa bene che a identificarci al cospetto del mondo non sono certo i megaimpianti fotovoltaici, le nuove borgate di villini bi o tri familiari copia incolla, le strade senza alberi, tantomeno il “business” del deserto che cementifica la campagna. Quindi la comunità sa.  Il nostro è un appello al senso di responsabilità di tutti, dal Primo fino all’ultimo cittadino, dalle istituzioni pubbliche tutte, nessuna esclusa, alla proprietà e quindi alla responsabilità di chi è “educatore” degli autori di questi atti vandalici. Se così possono ancora definirsi.

 


IL DIRETTIVO di
NOI AMBIENTE E BENI CULTURALI Odv
Noha e GALATINA

 
Di Redazione (del 02/08/2016 @ 18:36:08, in Comunicato Stampa, linkato 2163 volte)

Veramente non credevo che l’arroganza, la tracotanza di alcuni politici o pseudo-tali potesse arrivare a certi livelli… capisco che probabilmente ci può essere una piccola percentuale di Cittadini che si ferma alle dichiarazioni e non ha tempo o voglia di approfondire quanto riportato nei comunicati, è vero che Coccioli è stato rappresentante, anche se non ha mai preso un solo voto a Galatina, di una classe politica autoreferenziale e completamente assente sui problemi dei cittadini, ma quando è troppo è troppo…

Con questo comunicato ha superato i limiti della decenza.

Laddove si tratta di “…risolvere tante pendenze e lasciti poco virtuosi…” questi sono stati ereditati dal passato “… fatto di politica e di politici diversi, di dirigenti e personale amministrativo che tanto hanno dato alla Città ma che si lasciano dietro cose non fatte o tralasciate e che bisogna necessariamente, a un certo punto, decidere di risolvere…”. Quando invece si tratta di elencare tutta una serie di opere realizzate in questi anni, veramente ereditate dal passato in quanto frutto di fondi intercettati dalle passate amministrazioni, miracolosamente esse vengono fatte proprie…

Correttamente avrebbe dovuto precisare quali opere sono state attuate e completate grazie a finanziamenti ottenuti dalle precedenti Amministrazioni, e quali invece sono state programmate e già finanziate con i fondi dei bandi nazionali e regionali “vinti” dalla sua Amministrazione. Cosa ha fatto invece? Si è esercitato in una tristissima operazione di ipocrisia: ha spacciato come propri risultati ottenuti nelle precedenti amministrazioni comunali…

A questo punto pongo da Cittadino alcune domande all’ex Assessore Coccioli.

Dove stava Coccioli quando, con la Determina numero 521 del 03 aprile 2015, la Dirigente del dipartimento Lavori Pubblici di Galatina, Taraschi Rita, impegnava ben 10.500€ per lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria della fontana ornamentale di Piazza Alighieri? I lavori sono stati assegnati con un piccolo ribasso. Alla fine i contribuenti galatinesi hanno pagato poco meno di 10.000€ ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Dove stava Coccioli quando la Dirigente Taraschi nella Determinazione Dirigenziale numero 2025 del 31 dicembre 2015 scriveva:

...che la proroga dell’affidamento dei compiti di supporto alle attività dei Responsabili del Procedimento, di carattere economico-finanziario, alla medesima Professionista avviene, comunque, nelle more della pubblicazione di un nuovo Avviso pubblico per l’individuazione di Professionisti idonei per l’affidamento delle attività di supporto ai Responsabili del Procedimento... (Sono sicuro che la Dirigente Taraschi abbia provveduto alla pubblicazione degli Avvisi Pubblici menzionati, tuttavia sarebbe interessante conoscere gli estremi di detti Atti).

Tutto questo mentre la Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per la Puglia, nella Deliberazione n. 229/PRSP/2015 del giorno 13 novembre 2015 e depositata in segreteria il 02/12/2015 testualmente riportava:

...La Ragioneria generale dello Stato, tuttavia, pur dando atto del superamento di alcune questioni rilevate nel corso dell’ispezione grazie alle iniziative correttive intraprese o avviate e alle motivazioni espresse dall’ente a sostegno del proprio operato, ha recentemente confermato (nota n.45751 dell’1 giugno 2015) buona parte dei numerosi rilievi inizialmente espressi (es. irregolare rideterminazione della dotazione organica, violazione della normativa in materia di affidamento di incarichi esterni, violazione della disciplina in materia di progressioni verticali, stabilizzazione anche di lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, ecc.)...

Dove stava Coccioli quando a fine 2015 e solo grazie ad un Bando dell’Agenzia sviluppo territoriale “GAL Isola Salento”, il Comune ha avuto a disposizione 12.500 € da investire sugli eventi natalizi. Di questi 7.000 € sono stati destinati alle tanto vituperate luminarie ed i restanti 5.500 €, tanto per cambiare, sono andati a finire alla Ditta che si è occupata di organizzare gli eventi del 06 e del 13 dicembre. Non risulta traccia alcuna di evidenza pubblica del Comune al fine di raccogliere manifestazioni di adesione degli operatori economici per l’organizzazione e realizzazione degli eventi succitati. Solo attraverso procedura di evidenza pubblica e solo dopo aver verificato, sulla base della documentazione ricevuta, la sussistenza dei requisiti in capo ai soggetti che hanno presentato domanda, si sarebbe dovuto affidare il servizio. Ma questo aspetto lo chiariranno le Autorità competenti.

Che dire della Palestra di via Montinari aperta a maggio 2014, guarda caso alla viglia delle Elezioni Europee, e richiusa subito dopo evidentemente anche a causa dell’impossibilità di un suo pratico utilizzo?

Queste le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco e dell’Assessore ai Lavori Pubblici a proposito dell’inaugurazione della palestra:

“Consegniamo alla città una struttura sportiva efficiente – afferma il Sindaco Cosimo Montagna – in grado di ospitare parte delle manifestazioni in programma nel corso dell’anno e, pertanto, nello stesso tempo, di soddisfare le richieste che ci pervengono dalle diverse società sportive presenti sul territorio e da privati cittadini. Lo sport nella crescita culturale e civile di ogni comunità gioca un ruolo importante. Bisogna continuare a lavorare in questa direzione e dare ai giovani un messaggio forte e far comprendere che lo sport aiuta a crescere e a relazionarsi con gli altri rinunciando a pericolose tentazioni“.

“E’ sempre piacevole contribuire a chiudere un lavoro e rendere disponibile a tutti i cittadini una struttura pubblica. In questo caso – dice l’Assessore Andrea Coccioli – un luogo dove svolgere attività sportiva inserito in un contesto urbano periferico non può che essere un ulteriore motivo di orgoglio. Inoltre l’attività sportiva offre una potente forma di scarica delle emozioni. Le persone che fanno sport hanno una ottima opportunità per controllare le emozioni senza negarle né inibirle, esprimendole in forma positiva e socialmente accettata. Tutto questo per il benessere sociale e personale“. Parole del maggio 2014!!!

Dove stava Coccioli quando è stato inaugurato, per così dire, l’Auditorium di viale don Bosco dedicato a “Pierantonio Colazzo”? A parte la posizione logistica, degna di un Ingegnere laureato con il massimo dei voti, a parte il fatto che non si capisce ancora se è agibile o meno, nessuno dei parenti dell’eroe galatinese presenziò alla cerimonia. I nostri Amministratori cercarono nell’occasione dell’inaugurazione di accostare una figura così pulita a figure così insignificanti come quelle dei politici nostrani; addirittura qualcuno ha voluto usare la sua immagine per allargare i consensi e prepararsi al salto di qualità per le prossime politiche.

Che dire poi dell’Asilo infantile su viale don Bosco? L’Assessore Coccioli conosce le problematiche della struttura? Non credo…

Secondo il sito www.soldipubblici.gov.it, il Comune di Galatina avrebbe speso a tutto il 2015 ben €97.518,01 € per “Utenze e canoni per telefonia e reti di trasmissione”: una cifra molto più alta della media nazionale. Nei primi sei mesi del 2016 avrebbe già speso la bellezza di € 94.926,70. Coccioli ci sei?

Coccioli vogliamo parlare del monumento al Marinaio situato in Piazzale Stazione di cui addirittura si è occupato repubblica.it? Vogliamo parlare della fontana di corso Porta Luce o della ridicola pista ciclabile?

Il Comune di Galatina ha poi recepito i dettami del Decreto Legislativo numero 118 del 2011, ed ha quindi provveduto ad un riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi di parte capitale e di parte corrente evidenziando un disavanzo di Amministrazione pari a 8.081.803,91€; a compensazione ha dovuto contrarre un mutuo e si è impegnato per i prossimi 30 anni a pagare una rata annuale di circa 270.000€. Sarebbe utile conoscere in maniera analitica la composizione del disavanzo di cui sopra e poi, per ogni singola voce, se sono state messe in atto e soprattutto se nei tempi previsti, tutte le procedure previste dalla Legge per il recupero di dette somme, soprattutto qualora trattasi di tributi. Ma anche in questo caso siamo in attesa…vero Coccioli?

Che dire poi della chiusura degli uffici del “Giudice di Pace”: possibile che i nostri amministratori non hanno mai avvertito l’esigenza di intervenire veramente a difesa di questa prerogativa?

Utile a questo punto ricordare dello squallido concerto che si è tenuto nella serata del 27 agosto 2015 in piazza Falcone e Borsellino a Galatina; a detta del Responsabile del SUAP organizzato dall’Assessorato ai Lavori Pubblici. Il video integrale è stato inviato al Prefetto di Lecce ed alla Corte dei Conti. Se scorrete bacheca Facebook del sottoscritto potrete prenderne visione. Paradossalmente, con Determinazione dirigenziale numero 1830 del 10 dicembre 2015, è stato deliberato di corrispondere 3000€ alla Ditta che avrebbe supportato e coordinato questa attività, la stessa Ditta dei finanziamenti “GAL Isola Salento”.

Ho chiesto bonariamente tramite P.E.C. mail che almeno un terzo di questi soldi vengano restituiti e destinati a progetti di utilità sociale. Ma tutto tace…

Coccioli vogliamo parlare del “Salento In Bus”? Forse è meglio di no, vero?

Se qualcuno si collega al http://www.arpa.puglia.it si può subito rendere conto che non ci sono dati relativi alla centralina “Galatina – S. Barbara” che dovrebbe rilevare gli inquinanti PM10, NO2, O3, SO2. Essendo questo un argomento molto delicato sarebbe cosa gradita una risposta del Sindaco in quanto “Autorità sanitaria locale”; in questa veste può anche emanare ordinanze contingibili ed urgenti, con efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica. O sbaglio Coccioli?

Vogliamo parlare poi dell’Ospedale, del Tribunale, del Quartiere Fieristico, dei Fogli di marcia degli autoveicoli comunali???

Coccioli puoi stare tranquillo che il sottoscritto non si fermerà di fronte a nulla per smascherare il vostro fallimento politico/amministrativo. Per adesso è stato già presentato un esposto alla Corte dei Conti presso la Procura Regionale della Puglia allo scopo di consentire la verifica dell’eventuale sussistenza di responsabilità connesse alla violazione di disposizioni di legge che disciplinano la corretta gestione delle risorse pubbliche per quanto riguarda il mancato pagamento degli oneri comunali per il tristissimo evento musicale organizzato il 27 agosto 2015.

Inoltre se entro fine agosto il Comune non renderà pubblici i tabulati telefonici al fine di conoscere quanti e quali sono i numeri di telefonia fissa ed i numeri di telefonia mobile riconducibili al Comune (dipendenti comunali ed Amministratori, indicando naturalmente gli utilizzatori) e per ognuno di essi l’importo totale pagato per il 2015 (non è assolutamente necessario che i tabulati in questione riportino integralmente il numero telefonico del destinatario della chiamata, ma basterà lasciare in chiaro le prime cifre utili ad individuare eventuali chiamate all’estero) verrà presentata denuncia alla Procura della Repubblica.

Naturalmente verranno chiamati alle loro responsabilità tutti gli Amministratori, Consiglieri ed Assessori, di maggioranza e di opposizione, dal 2012 al 2016.

Avete finito di rubare il futuro ai nostri figli.

Come diceva qualcuno: Quando non hai niente da dire, non dire niente…

Russo Piero Luigi

 
Di Albino Campa (del 20/01/2009 @ 18:34:48, in I Dialoghi di Noha, linkato 3277 volte)


  1. "Alle ore 17.00 nella sala convegni del Circolo culturale Tre Torri di Noha, in piazza San Michele, avrà luogo l'incontro dal titolo "Dialogo sulla Politica". Interverrà il prof. Giuseppe Taurino, presidente del Consiglio Comunale di Galatina. La manifestazione rientra nell'iniziativa "I DIALOGHI DI NOHA" promossa da L'Osservatore Nohano. Tutta la popolazione è invitata a questo evento culturale".

  2. "Alle ore 19.30 seguirà un secondo appuntamento nel salone dell'Oratorio Madonna delle Grazie con il convegno organizzato dalla FIDAS NOHA dal titolo "Festa del donatore di sangue". Anche questo rientra nella kermesse de "I DIALOGHI DI NOHA". Per i dettagli consultare i comunicati a cura de L'Osservatore Nohano. Tutta la popolazione è invitata alla convegno ed alla festa del donatore di sangue".
 
Di Redazione (del 06/07/2020 @ 18:34:01, in Comunicato Stampa, linkato 802 volte)

Si svolgerà martedì 7 luglio, alle ore 19.00, presso Palazzo Orsini, la Cerimonia di conferimento del Premio "Città di Galatina – Beniamino De Maria", attribuito a personalità galatinesi e non che, nel loro percorso professionale, artistico e culturale, hanno dato lustro alla Città di Galatina rendendole nel contempo servizi di particolare rilievo.

Saranno assegnati due bienni dell’illustre riconoscimento: (per il biennio 2016-2017) al dottor Antonio De Donno, Procuratore della Repubblica di Brindisi, espressione della costante attenzione per la legalità e per la lotta a tutte le mafie, valori ed impegno che contraddistinguono il Suo operato e l'azione della nostra Amministrazione; (per il biennio 2018-2019) a Nicoletta Manni, prima ballerina al Teatro alla Scala,  simbolo di tenacia determinazione, forza di volontà e grande umiltà, un esempio per i giovani e un fiore all’occhiello per la nostra Terra, dove la Cultura e l’Arte rappresentano volano per la crescita di un territorio e, soprattutto, dell’animo delle persone che lo abitano.

Il Premio “Beniamino De Maria” rappresenta il riconoscimento più alto della Città di Galatina: venne istituito nel 1998 in memoria del compianto e illustre concittadino Beniamino De Maria, deputato all'Assemblea Costituente dal 1946 al 1948, deputato alla Camera dalla I alla VI Legislatura, dal 1946 al 1975 e Sindaco di Galatina negli anni Settanta e Ottanta.

Il Premio viene assegnato ogni biennio da un'apposita commissione, quest’anno presieduta dal Sindaco Marcello Amante e composta dal Prof. Attilio Pisanò, delegato dal Rettore dell'Università degli Studi di Lecce, dal dott. Donato De Giorgi, Presidente dell'Ordine dei Medici, dal parroco della Parrocchia SS. Pietro e Paolo, don Lucio Greco, e dai consiglieri comunali Alberto Noel Vergine e Paolo Pulli.

Alla cerimonia di consegna del Premio "Beniamino De Maria" della Città di Galatina saranno presenti, oltre al dott. Antonio De Donno e a Nicoletta Manni, il Prefetto di Lecce, dott.ssa Maria Teresa Cucinotta, il Presidente della Provincia Stefano Minerva, i membri della Commissione e le altre autorità politiche, civili, militari e religiose. Coordinerà la serata Antonio Liguori, giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno”.

Ufficio stampa Marcello Amante
sindaco di Galatina (LE)

 
Di Antonio Mellone (del 23/03/2016 @ 18:33:40, in Ex edificio scolastico, linkato 2783 volte)

Egregio Assessore,

a due mesi circa dalla sua cooptazione nella giunta Montagna con la nomina ad assessore ai LL.PP. (vedremo poi il significato che assumerà questo acronimo: per lei e per noi), volevo chiederle se, nel passaggio di consegne, il suo compagno di partito (ormai dipartito), dico l’ineffabile suo predecessore ing. Coccioli, ha avuto modo di parlarle di una sua indagine in corso presso chissà quali uffici (indagine ahimè interrotta sul più bello per intervenute dimissioni) relativa ad uno dei più ingombranti scheletri nell’armadio dell’amministrazione Pantacom tuttora felicemente regnante a Palazzo Orsini: la responsabilità connessa alla dimenticanza di una cabina elettrica necessaria al funzionamento di alcuni impianti e quindi dello stesso centro Polivalente di Noha costato la bellezza di 1.300.000,00 euro di soldi nostri e atteso dagli utilizzatori finali, chiamiamoli così, esattamente da.  

Non pretendo che anche lei indossi i panni di un novello Sherlock Holmes (le cocciolate non sono il mio forte), volevo tuttavia domandarle se e cosa ha escogitato per risolvere questo annoso problema, che – mi dispiace per lei, ma principalmente per noi – ha dovuto ereditare.

Non mi risponda per favore che lei non c’entra nulla, che non sono affari suoi, che non immaginava la complessità delle rogne comunali sul tappeto, ma soprattutto sotto: quando un politico prende il posto di un altro politico accetta l’eredità sic et simpliciter, senza beneficio di inventario.

Gentile Assessore, non vorrei apparirle come un inquisitore papale pronto a puntarle contro un dito lunghissimo e ossuto mentre urla: “Al rogo tutti i pubblici amministratori galatinesi!”, né mi piace stroncare parole, opere e soprattutto omissioni delle cosiddette autorità locali (e dei giornalisti al seguito) per puro esercizio di stile. E’ che quando sento, leggo o vedo alcune corbellerie tali da farmi girare la testa (in verità, in verità le dico, sono altre le cose che mi girano vorticosamente), non posso fare a meno di chiederne pubblicamente conto agli autori e ai loro responsabili, cercando, nei limiti del possibile, di evitare intercalari, epiteti e locuzioni da scomunica pontificia.

A questo proposito, non so se è a conoscenza (se lo fosse ed è rimasto inerte è grave; se non lo fosse, è ancor peggio) di un altro crimine perpetrato a Noha non più tardi di qualche giorno fa. Una mano sacrilega, comandata sicuramente da un cervelletto mentulomorfo, per “pulire” i marciapiedi dagli sporadici ciuffetti di innocua erbetta spontanea ha azionato un irroratore erbicida spruzzando di diserbante (cancerogeno)  buona parte delle povere strade della frazione, lunghi segmenti di prato dei pubblici giardini Madonna delle Grazie, e [non ridere caro lettore, quell’uno che sarai, ndr.] quasi tutto il perimetro dell’orto botanico di via degli Astronauti. Roba da geni in erba (nel senso che si faranno. Magari proprio di erba).

Mi sa dire qualcosa in merito? La prego, Assessore, mi risparmi la faticaccia di chiedere lumi ai politici nohani, con il rischio concreto di eventuali risposte dello stesso acume di quelle che potrebbe formulare un’ameba con l’Alzheimer.

*

Gentile Assessore, le confesso che con il suo insediamento m’aspettavo uno Sturm und Drang un tantino diverso da quello che m’è toccato di osservare da uno dei suoi primi atti amministrativi. Non mi sto riferendo all’ennesima delibera di spesa da parte della sua Giunta per sopperire alle deficienze dei lavori in corso per quella autostrada Salerno-Reggio Calabria che è il Cavallino Bianco (ormai abbiamo fatto il callo non le dico dove), ma al provvedimento di alienazione dei terreni di proprietà comunale, pubblicata a quanto pare sulla Gazzetta Ufficiale, sul Burp e sui due quotidiani più letti in loco, cioè “Il nuovo Quotidiano di Puglia” e “Il Corriere dello Sport – ed. Puglia” [poi uno si lamenta del livello culturale nostrano, ndr.].

Orbene, il terreno che riguarda Noha è un suolo in Via degli Astronauti, con destinazione D2 del PUG [chissà perché questo D2 mi ricorda tanto le zone per fabbricati artigianali, se non per supermercati o addirittura Iper: se ne sentiva giusto la mancanza a Noha e dintorni, ndr.] suddiviso in due lotti, prezzo a base d’asta € 116.240,00 ed € 21.600,00.

Ora, a prescindere dal poveretto che andrebbe a buttar via i suoi soldi per l’acquisto di quei terreni (o dalla Banca Etruria di turno che andrebbe a finanziarlo) le chiedo: ma che male fanno al Comune quei suoli pittoreschi, finalmente incolti, fatti di preziosi prati rocciosi e carsici, ricchi di tanta preistorica autoctona biodiversità, ultimo baluardo privo di cemento, asfalto e inutili volumetrie? Ma vi repelle proprio l’idea di scrollarvi di dosso l’appellativo di Giunta Attila? Vi rendete conto che, con queste genialate, ogni vostra mossa è come quella di un elefante in una biblioteca di libri antichi, e la vostra “politica” come un meteorite in una serra di orchidee?

Non mi dica, per favore, che lo fate per noi, per racimolare un po’ di soldi, magari per sopperire monetariamente alla dimenticanza di una cabina elettrica in un centro Polivalente, o per finanziare i lavori di sistemazione del puteale di una Trozza danneggiata dai Vandali, o per restaurare una torre civica e un orologio fermo dai tempi del Cretaceo, o altre amenità del genere, perché non vi crede più nessuno (eccetto i quei quattro PD, Pragmatici Devoti vostri seguaci). Meglio sarebbe lasciare il mondo così com’è, piuttosto che assediarlo in nome di un attivismo di maniera che non porta a nulla di buono.

Il fine vero, diciamocela tutta, è invece quello di batter cassa, ma nel peggiore dei modi, con la svendita cioè dei gioielli di famiglia (e i terreni, soprattutto quelli intonsi, lo sono. Capisco, la vostra cervice trova particolarmente ostico questo passaggio), pur di allungare di qualche giorno l’agonia delle finanze del nostro Comune, sempre sull’orlo di una crisi di servi.

Gentile Assessore, anche se il buongiorno si vede dal mattino, qualche possibilità vorrei lasciargliela. Le auguro, e soprattutto mi auguro in qualità di cittadino, che per il suo assessorato riesca ad utilizzare la testa e non i piedi (da cui il termine Lavori Podologici, a proposito di LL.PP., assunto di fatto dagli uffici dei suoi augusti predecessori).

Non pretendo che nella sua giunta s’annoverino dei miei ammiratori, né che facciano la ola per i miei interventi su questo sito (figurarsi), tuttavia le chiederei di evitare lo snobismo tipico fin qui registrato dai pubblici amministratori di maggioranza e di opposizione liquida (come direbbe Bauman): il far finta di nulla, il “sopire troncare” di manzoniana memoria, il bendarsi gli occhi, la bocca e le orecchie non pagano più politicamente da un pezzo.

*

Gentile Assessore, nell’augurarle buon lavoro (pubblico), attendo trepidante le sue risposte. Confido che, almeno con lei (scusi la franchezza), si riduca l’alto tasso di scemenze pro-capite che m’è toccato di sorbirmi fino all’altro ieri da parte dei suoi compagni di merende.

Con cordialità.

Antonio Mellone

P.S. La sera di domenica 20 marzo scorso, nelle strade principali di Noha ha avuto luogo una bellissima Via Crucis vivente seguita da oltre mille persone provenienti da ogni dove. Orbene, nonostante le preventive comunicazioni e gli inviti spediti al Comando, non s’è visto in giro per la frazione nessun Vigile Urbano, non per rappresentanza (non sapremmo che farcene) ma per la sicurezza delle strade e il servizio d’ordine. Evidentemente erano tutti alle prese con i sabburchi di Galatina.  

 
Di Redazione (del 03/04/2018 @ 18:33:04, in NoiAmbiente, linkato 1031 volte)

Senza un regolamento che disciplini la restituzione dei contenitori e di tutta la plastica adoperata in agricoltura, la situazione è la seguente:

Le discariche abusive nel nostro Salento non son censibili, perché sono davvero troppe.  Soprattutto quelle della plastica o dei contenitori di polistirolo derivate  dalle attività agricole. Basta farsi un giro in qualsiasi zona delle nostre contrade e lo spettacolo è evidente: mucchi di plastiche abbandonate e/o addirittura incombuste a bordo dei campi, sui muretti a secco, terra di nessuno. Ogni anno,  e anche più volte durante l’anno, vengono acquistate tonnellate di materiali per la pacciamatura, per l’irrigazione e gli stessi contenitori delle piantine da coltivare. Dove vanno a finire quindi tutte le tonnellate di plastica vendute ad ogni cambio di stagione/coltura? Certamente non mancano le persone oneste, che pagano il ritiro e lo smaltimento dei residui della lavorazione. Ma purtroppo una buona parte, finisce per  essere smaltita illegalmente con gli incendi, anche questi abusivi. L'abusivismo  e l'inquinamento  hanno di gran lunga superato il valore e l’importanza dell’Ambiente.

Viviamo in una terra che brulica di migliaia di fuocherelli nauseabondi.
Se vivi sul posto le tue ghiandole olfattive si abituano e non senti più il cattivo odore. Ti entra in circolo nel sangue, ci fai l'abitudine.  Ma i suoi veleni viaggiano dentro di te, e più respiri, più mangi e più ti uccide.
Gli utilizzatori di questi materiali, non smaltiscono legalmente i prodotti usati, probabilmente,  perché la legge non li obbliga a certificarne il consumo. Forse lo fanno per aumentare i loro utili, che siano alti o bassi, poco importa. Lo fanno a prescindere da quanto risparmiano.
I  mesi di giugno e luglio sono un vero inferno. Durante il resto dell'anno bruciano tutto insieme alle ramaglie delle potature e degli sfalci. È un continuo. E insieme alla plastica e alle pietre dei muretti a secco bruciano e si sfalda anche l'amianto, vecchie coperture di ethernet, altro materiale tossico che molti  tendono a smaltire così, abbandonandolo nei campi o ai bordi delle strade.
Purtroppo questo malcostume non si risolverà con l’educazione culturale di gente che non vuole capire, non serve dare il patentino a chi non si rende conto del male che produce.  Allo stato dell’arte, autorizzati a tutto ciò,  ci sono  almeno tre generazioni, se non addirittura quattro: quelli di 60 anni di età, i loro figli che ne hanno circa 40, i figli di quest’ultimi che ne hanno 20,  e i piccoli che questi mettono al mondo stanno guardando, e credono già che sia giusto così.

Fareambiente invita tutti a denunciare alle istituzioni chi produce l’illegalità, se non lo facciamo tutti è inutile dire che siamo contro la mafia. Dal silenzio nasce l’omertà e questa è linfa vitale per il malaffare.

C.D. Fareambiente -  Laboratorio di Galatina-Noha

 

Egregio Dott. Roberto Casaluci,

rivolgo a Lei, in qualità di Presidente dell’Unione dei comuni della Grecia Salentina, i miei complimenti ed il mio sostegno per la candidatura a capitale Europea della cultura 2021 dei comuni che rappresenta.

Se la storia, la cultura e la tradizione dei comuni salentini di origine ellenofona  rappresentano un importante patrimonio per il nostro territorio, è altrettanto necessario che questo patrimonio venga valorizzato e rilanciato in prospettiva europea.

Altrettanto apprezzabile è da parte Sua che il progetto di cui la Grecia Salentina è promotrice  venga allargato al comune di Taranto, viste e considerate le radici storiche e culturali che legano il capoluogo ionico ai comuni salentini di fondazioni ed origine greca.

Radici comuni a molte città del Grande Salento che condividono con l’ente che Lei rappresenta diverse iniziative culturali ed anche folkloristiche. La più conosciuta è sicuramente la “Notte della Taranta” che in un contesto di musica, suoni, balli e tradizioni punta a valorizzare il mito della “taranta”.

La condivisione di radici, culture e tradizioni ha portato questo evento, che inizialmente era circoscritto ai soli comuni della Grecia Salentina, ad essere allargato a tutte quelle altre realtà che per ragioni storiche hanno contribuito e contribuiscono a diffondere questa tradizione in Italia e nel mondo.

Tra queste città figura sicuramente Galatina, membro del circuito della Notte della Taranta e culla del mito del tarantismo. E’ a Galatina infatti che i pizzicati si recavano per bere l’acqua del pozzo di San Paolo e guarire dando vita, con i loro spasmi, con i loro lamenti, canti e balli a quella sindrome culturale oggetto ancora oggi di numerosi studi.

Per questa ragione molti cittadini ritengono che l’apporto di Galatina all’interno della Grecia Salentina ed in particolare nella candidatura di quest’ultima a capitale Europea della cultura 2021 possa essere fondamentale e possa dare una consistenza maggiore alla proposta culturale.

Non sappiamo se l’Amministrazione comunale galatinese(che legge per conoscenza) si sia attivata per offrire il proprio sostegno ed il proprio contributo alla causa. Tuttavia qualora ciò non fosse ancora avvenuto, invitiamo il Sindaco Marcello Amante a costruire, dove possibile, una qualche forma di dialogo e collaborazione con la Vostra organizzazione in modo da mettere a disposizione il nostro patrimonio artistico, storico e culturale, rafforzando ulteriormente un progetto valido e importante come quello di cui la Grecia Salentina si è fatta promotrice.

In questi anni Galatina ha perso troppi treni per inerzia, incapacità e logiche politiche suicida. Adesso però è ora di cambiare rotta e non solo a parole.

 Peppino Spoti

 Consigliere comunale – Partito Socialista Italiano sez. Galatina

 

La proposta presentata dall’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, composta dai comuni di Galatina (capofila), Aradeo, Cutrofiano, Neviano, Sogliano Cavour e Soleto, è stata ammessa a finanziamento dalla Direzione Generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale del Ministero del Lavoro. La Direzione è ha messo le prime 19 proposte su base nazionale, e 5 nella Regione Puglia tra cui quella galatinese.

Il finanziamento mira a sostenere gli interventi di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale previsti nei Patti per l'Inclusione Sociale(PaIS) sottoscritti dai beneficiari del Reddito di Cittadinanza e da altre persone in condizione di povertà individuate dai Servizi Sociali.

Alla proposta progettuale dell'ATS di Galatina, redatta in linea di continuità con gli interventi già attuati (per cui Galatina aveva già raggiunto un ottimo livello di avanzamento della spesa rendicontata, alla data del 6 dicembre 2019, pari al 77%) sono stati destinati € 489.472,00 per gli interventi di cui all’Azione A - RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI SOCIALI - e all'Azione B - INTERVENTI SOCIO EDUCATIVI E DI ATTIVAZIONE LAVORATIVA.

Grazie al finanziamento, sarà, dunque, garantita una congrua implementazione oraria ad un folto gruppo di operatori dell’Ambito che saranno impegnati nella presa in carico dei numerosi soggetti destinatari del Reddito di Cittadinanza e del RED pugliese. Saranno potenziati il Servizio di Segretariato Sociale PUA e Immigrazione PUA quali punti di accesso per la prima lettura del bisogno, il Servizio Sociale Professionale di Ambito per la presa in carico dei beneficiari, il Servizio di Mediazione Interculturale dedicato al sostegno dei beneficiari stranieri in tutte le fasi della presa in carico nonché il Servizio S.P.I.O.L. per l'attività di informazione, orientamento di base e analisi delle competenze per l’accesso al mercato del lavoro.

L’intervento proposto prevede, inoltre, il pagamento delle coperture assicurative INAIL e RCT attivate per l’inserimento dei destinatari in percorsi di inclusione nonché quelli previsti per l’attivazione dei PUC (Progetti Utili alla Collettività) in seno alla Misura “Reddito di Cittadinanza”, nonché l’implementazione della funzione di monitoraggio e rendicontazione attraverso operatori dedicati necessari per garantire un’adeguata capacità di gestione e attuazione dell’intervento.

 “Oltre a permettere all'Ambito di Galatina di far parte di una ristretta élite di Ambiti a livello nazionale che per primi ricevono questo finanziamento – meglio evidenzia Marcello AMANTE, Presidente dell’ATS Galatina -lo sforzo progettuale messo in campo dai nostri progettisti, Dott. Giacomo Cardinale e Dott.ssa Viola Madaghiele, garantisce, per il prossimo triennio, il consolidamento di una struttura dedicata e già rodata nella gestione delle misure di inclusione sociale che, sino ad oggi, ha permesso il raggiungimento di eccellenti risultati. Ringraziamo anche la struttura tecnica regionale per il PON Inclusione, ed in particolare la dott.ssa Antonella Laghezza, che nonostante le difficoltà dettate dall’attuale condizione di emergenza nazionale”, ha sempre assicurato il suo supporto.

Antonio Palumbo

 
Di Redazione (del 06/08/2020 @ 18:29:50, in Comunicato Stampa, linkato 943 volte)

Martedì 11 agosto Alle ore 20:00 Presso l’ex Convento delle Clarisse, piazza Galluccio a Galatina

𝑻𝒂𝒓𝒂𝒏𝒕𝒐𝒍𝒊𝒔𝒎𝒐, 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒂𝒏𝒛𝒆 𝒆𝒅 𝒆𝒔𝒊𝒕𝒊 di Roberto Lupo

Attraverso uno stimolante dibattito critico, la collana Cahier nasce dalla volontà di far conoscere le varie raccolte di oggetti d’arte e documenti custoditi presso il Museo Pietro Cavoti.

Dopo il primo pamphlet della collana Cahier, dedicato alla valorizzazione dei taccuini di Cavoti, 𝑻𝒂𝒓𝒂𝒏𝒕𝒐𝒍𝒊𝒔𝒎𝒐, 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒂𝒏𝒛𝒆 𝒆𝒅 𝒆𝒔𝒊𝒕𝒊, prende in esame invece uno degli argomenti più stimolanti e attuali nel panorama culturale salentino: il tarantismo che vede la città di Galatina perno centrale della tradizione sociale, culturale ed antropologica del fenomeno.

L’autore, 𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗟𝘂𝗽𝗼, dirigente medico, analizza questo argomento focalizzando l’attenzione sulle interpretazioni medico-culturali elaborate dai medici e studiosi nei diversi secoli: da Giorgio Baglivi, a Giovanni Jervis, a Ernesto De Martino. 
«Questo saggio», sottolinea Salvatore Luperto, direttore artistico del Museo , «pone in evidenza precipue dinamiche ambientali, culturali e posizioni medico-scientifiche correlate a deduzioni di natura folkloristica sino a giungere agli esiti attuali con implicazioni interpretative di carattere psicoanalitico, neuro-psichiatrico e sociale-mediatico».

L’introduzione del saggio è curata da 𝗘𝘂𝗴𝗲𝗻𝗶𝗼 𝗜𝗺𝗯𝗿𝗶𝗮𝗻𝗶, professore di Antropologia culturale presso Università del Salento, e in appendice si può ammirare una selezione di foto inedite di Giovanni Valentini che documentano suggestive scene di tarantate agli inizi degli anni Settanta, ritratte in prossimità della Cappella di San Paolo.

Il Cahier n. 2 sarà presentato 𝐦𝐚𝐫𝐭𝐞𝐝𝐢̀ 𝟏𝟏 𝐚𝐠𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝟐𝟎.𝟎𝟎 presso l’ex Convento delle Clarisse, piazza Galluccio a Galatina, alla presenza del sindaco 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗔𝗺𝗮𝗻𝘁𝗲 e dell’Assessore alla Cultura Cristina Dettù, dopo una breve introduzione di Salvatore Luperto e l'intervento di Eugenio Imbriani, seguirà la presentazione del lavoro attraverso le parole dell'autore, Roberto Lupo.

Informazioni e prenotazioni allo 0836 561568 durante gli orari di apertura del Museo.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 21/10/2017 @ 18:27:40, in Comunicato Stampa, linkato 1749 volte)

“A Sud della Musica – La voce libera di Giovanna Marini” è il primo documentario italiano sulla straordinaria figura di Giovanna Marini, cantautrice e grande studiosa della musica popolare e sociale in tutte le sue forme.

Il film accompagna Giovanna nel suo ennesimo viaggio alla ricerca di voci e volti: un viaggio che porta sempre verso Sud, dove l’oralità del patrimonio culturale è ancora presente sotto forme diverse. “A Sud della Musica” è un viaggio incontenibile e inesauribile di una viandante che non vuole smettere di inseguire gli odori, i sapori e i colori di una cultura sempre in pericolo.

Attraverso il lavoro di ricostruzione, l’artista diventa garanzia e strumento di trasmissione della storia popolare.

> Il ritorno nel Salento

Tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre del 2017 Giovanna Marini tornerà nel Salento per ripercorrere i luoghi visitati negli anni Settanta in compagnia della sua assistente Sara Scalìa. In quel lontano autunno del 1971 la cantautrice fu protagonista di una serie incontri fondanti per la sua carriera musicale. Fra questi ricordiamo le sorelle Chiriacò, cantrici di Sternatìa, il giovane Luigi Chiriatti, oggi noto editore nel campo delle tradizioni popolari, la “Simpatichina”, cantrice dalla voce inconfondibile, oltre alle documentate frequentazioni con la scrittrice Rina Durante.

> Un viaggio a Sud della Musica

In quest’Italia, così diversa da Nord a Sud, le espressioni musicali cambiano secondo il clima, la cultura, la storia. La figura di Giovanna si muove, nel passato e nel presente, lungo questa linea musicale, che unisce gli artisti salentini ai Cantori di Conversano, fino alla Basilicata di Antonio Infantino, restituendo le miriadi di sfumature di questo meraviglioso mosaico che sono la cultura e la musica popolare.

Cosa c’è a sud della musica? Giovanna Marini, l’antropologa viandante, è forse l’unica che può ancora raccontarcelo con la sua musica esigente, che si ostina a non voler dimenticare quel mondo e quei luoghi.

> La stagione politica e i canti di libertà

Il personaggio di Giovanna Marini è molto legato a una stagione politica che l’ha vista interprete di molti canti di lotta divenuti celebri. La si ricorda negli anni Settanta sui palchi in compagnia di Paolo Pietrangeli a cantare “Contessa”, la si ricorda cantare per i morti della strage aerea di Ustica, per il feroce assassinio di Pier Paolo Pasolini e raccontare la storica manifestazione di Reggio Calabria a bordo del treno che dal Nord portò migliaia di manifestanti nel profondo Sud.

Le sue note, in questa fase storica del paese, si mescolano alla poesia, restituendo a tutte le generazioni intensi momenti di riflessione.

> Le donne

Giovanna Marini è tra quelle artiste che hanno cantato la sofferenza e la forza delle donne, in un Paese spesso ostile e difficile. Il ruolo della donna in Italia e nella sua società, sono temi spesso toccati nel ricchissimo repertorio di questa artista, così come fecero interpreti indimenticate come Caterina Bueno, Giovanna Daffini, Rosa Balistreri. La voce libera di Giovanna, diventa simbolo della forza e della libertà di tutte le donne.

> Il film

Il documentario, con la regia di Giandomenico Curi, è prodotto e realizzato da Meditfilm, società di produzioni salentina in collaborazione con Roberta Poiani, scritto da Giandomenico Curi, Tommaso Faggiano e Fabrizio Lecce. Tra gli interpreti: Giovanna Marini, Paolo Pietrangeli, Sara Scalia, Piero Brega, Gianni Nebbiosi, Enza Pagliara, Canzoniere Grecanico Salentino, Antonio Infantino, Luigi Chiriatti, Rocco De Santis, Susanna Cerboni e il Coro della Scuola di Musica Popolare di Testaccio.

Il gruppo Meditfilm, ospiterà nel Salento la cantautrice e ricercatrice per effettuare le riprese del documentario. Il film sarà girato tra Roma e la Puglia tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018.

> Una campagna di crowdfunding “Produzioni dal Basso”

L’idea di finanziare questo film dal basso é in linea con il principio di libertà editoriale che da sempre contraddistingue il collettivo di Meditfilm. È dunque attiva una campagna di raccolta fondi, essenziale per la realizzazione di questo prodotto ambizioso. Meditfilm s’impegna a realizzare il documentario in tutte le sue fasi, dallo sviluppo alla postproduzione, dalla gestione e dall’impiego delle risorse alla promozione. È possibile sostenere finanziariamente il progetto collegandosi alla piattaforma di crowdfunding produzionidalbasso.com o direttamente al link: https://www.produzionidalbasso.com/project/a-sud-della-musica-la-voce-libera-di-giovanna-marini/

> Meditfilm e il Laboratorio di Antropologia visuale Luoghi e Visioni

Il collettivo Meditfilm da anni opera sul territorio pugliese realizzando produzioni audiovisive incentrate sul patrimonio demo-etno-antropologico. Il paesaggio, le minoranze linguistiche, la civiltà contadina, l’archeologia industriale sono solo alcuni temi che Meditfilm ha raccontato attraverso il progetto “Luoghi e Visioni - Frammenti di Antropologia Visuale”, un’esperienza supportata da un comitato scientifico formato da intellettuali e ricercatori, che contribuisce alla creazione di un flusso continuo e vitale di contenuti.

> Contatti

 

Produzione: +39 327 7305829 | tommaso.faggiano@meditfilm.com

Ufficio stampa: +39 339 8265104 | fabriziofaggiano@yahoo.it

Info: info@meditfilm.com

Siti internet: www.meditfilm.com , www.luoghievisioni.it

Social: https://www.facebook.com/giovanna.marini.a.sud.della.musica.meditfilm/

 

Hanno preso il via il 19 ottobre, i due progetti del Servizio Civile Universale “In Reading 2019” e “Monitor 8019” rientranti nel programma d’intervento “Leonia 2019: le città sostenibili”.

Ad accogliere i volontari, nella giornata iniziale, l’Assessore alle Politiche Giovanili Maria Giaccari, il Consigliere Comunale Alessio Prastano e il Progettista dott. Giampaolo Bernardi.

Le due iniziative vedono coinvolti dodici ragazzi, operatori volontari, che saranno impegnati, rispettivamente, nella Biblioteca Comunale e a Palazzo Bardoscia per dodici mesi nelle attività previste dai progetti.

Nello specifico, il primo progetto riguarda il settore patrimonio storico, artistico e culturale e si occuperà della cura e conservazione biblioteche, mentre il secondo riguarda il settore patrimonio ambientale e riqualificazione urbana e si occuperà della prevenzione e del monitoraggio dell’inquinamento dell’aria.

A partire da quest’anno il Servizio Civile Universale prende una nuova via: quella dei PROGRAMMI. Non più singoli progetti, ognuno per sé stesso, ma in collaborazione con altre sedi del territorio, come avverrà per “In Reading 2019” (che si realizzerà insieme ai comuni di Cutrofiano, Martano e Melpignano), per un lavoro parallelo e coordinato con il fine di realizzare obiettivi più ampi. Auguriamo alle nostre giovani volontarie e ai nostri giovani volontari un anno pieno di esperienze utili per la loro crescita personale e per la loro formazione professionale.” 

L’Assessore alle Politiche Giovanili

Maria Giaccari

 
Di Antonio Mellone (del 07/02/2017 @ 18:24:18, in NohaBlog, linkato 3289 volte)

Donatella Guido è una ragazza di Noha che ama leggere, cantare, passeggiare. E scrivere poesie.

Le ultime sono state raccolte in un libro che ha per titolo il verso di un suo componimento dedicato alla mamma: “Non ho che questo fiore”.

*

Vi racconto com’è andata.

Io conoscevo Donatella soltanto di vista, e non avrei mai saputo del suo talento poetico senza la mia amica e compagna di classe Maria Rosaria, un’altra nohana più osservatrice di me.

E’ lei che mi ha aperto una finestra sul mondo di questa signorina e sulla sua straordinaria avventura.

Insieme s’è poi convenuto di raccogliere i versi della Donatella e di pubblicarne un libretto – non senza aver prima consultato Marcello D’Acquarica che, con il suo zampino artistico, sa dare sempre un tocco di classe alle cose.

E’ nato così l’ennesimo volumetto edito da “L’Osservatore Nohano”: con le poesie che ci ha consegnato mamma Pompea, con la loro trascrizione su di un foglio elettronico da parte di Maria Rosaria, con il lavoro grafico di Marcello per la copertina, e, infine, con l’impaginazione, la stampa e la preziosa edizione di Antonio Congedo e delle sue ‘Arti Grafiche Marino’, sempre così professionali, e soprattutto pazienti con noi altri.

Sapete, circolano molte idee sbagliate sulle persone. Forse perché a volte conta più l’apparenza che la sostanza e si giudica in base a pregiudizi. Perlopiù fuorvianti.

Sì, è una vera e propria sindrome, la nostra, e tra le peggiori. Lo è quando ci fa snobbare le differenze che sono invece ricchezza oltretutto culturale, quando c’impone la moda che ci vuole come un gregge, o quando ci fa il lavaggio del cervello sulla diversità da discriminare e, ove possibile, da condannare.   

Esiste invece un altro mondo, credo migliore, che è quello inclusivo e non esclusivo, quello senza paure, senza fisime e tabù, quello della fiducia e del saper far tesoro delle esperienze positive di chi, superando mille difficoltà, sa raggiungere risultati ammirevoli. Come quello di portare alla luce il potenziale racchiuso in sé attraverso un’esplosione di parole da incollare sulla carta.

E’ questo il caso di Donatella che non si è fatta soffocare dagli inconvenienti, né ha permesso al rumore, alle facili lamentele o all’ansia di sovrastarla a tal punto da non riuscire a muovere nemmeno un muscolo.

Questa affettuosissima ragazza di Noha (quando te ne vai non ti saluta, ti abbraccia forte)  ha invece trovato il modo di comunicare al mondo quello che aveva dentro. E l’ha fatto, lo fa ogni giorno, con la poesia.

Ne ha scritte diverse. Lo fa per sé, ma parlano anche a noi.

Vi prego di leggerle. Ne otterrete, come me, un commovente senso di consolazione.

Antonio Mellone

 

P.S. Presenteremo “Non ho che questo fiore” di Donatella Guido (ed. L’Osservatore Nohano, Noha, 2017), domenica 12 febbraio 2017 alle ore 18, a Noha nell’accogliente sala convegni dell’associazione ‘L’Altro Salento’ in via Collepasso n. 22, nelle immediate adiacenze del salone dei Parrucchieri Mimì. Siete tutti invitati.    

 
Di Redazione (del 14/02/2020 @ 18:22:36, in Comunicato Stampa, linkato 684 volte)

Il Circolo del PD di Galatina condivide la proposta di ricordare il 25 Aprile 2020 con una grande manifestazione nazionale da tenere a Nardò: è la migliore e più incisiva risposta all’attacco proditorio all’ANPI di Lecce da parte del sindaco del comune neretino, Pippi Mellone, che aveva chiesto alle autorità e alla magistratura di chiudere la sede provinciale, perché un covo frequentato da estremisti e sovversivi.

Di questa iniziativa, i democratici di Galatina, invitano il Partito Provinciale e tutte le forze politiche democratiche e antifasciste a farsi parte attiva nella sua organizzazione.

Mellone col suo atteggiamento ci riporta ad un periodo doloroso della vita dell’Italia, dove autoritarismo, intolleranza, discriminazione razziale, eliminazione fisica e morale degli avversari erano le regole, oggi rappresentate da movimenti neofascisti, in particolare da Casapound. E le sue esternazioni successive, in cui rivendica formazione di destra e appartenenza culturale, nel vano ma evidente tentativo solo di recuperare il suo elettorato, sono addirittura peggiori! Quella che lui stesso definisce come una mera provocazione all’ANPI tradisce invece cultura antidemocratica. Non è accettabile nessun modo il tentativo di chiudere la bocca all’Associazione dei Partigiani. Il diritto di dire ciò che si pensa è insindacabile, così come quello di dissentire.

Ecco perché nella nostra realtà cittadina, le domande sono queste: cosa faranno i cosiddetti “civici” che governano Galatina? Continueranno a convivere e collaborare con una forza  politica che si ispira a questi principi? Cosa faranno gli assessori ed i consiglieri comunali che di quella forza politica fanno parte e nel suo leader Mellone si riconoscono? Sono degni di rappresentare i cittadini di Galatina? Ed ancora, prenderanno le distanze, non condividendo l’attacco all’ANPI?

Il silenzio sarebbe complice, in contrasto con l’impegno pluriennale dell’Amministrazione comunale di ricordare i valori dell’antifascismo e dell’antinazismo, sostenendo e finanziando il progetto “Treno della Memoria”, con l’invio, in collaborazione delle scuole, di giovani studenti a visitare i campi di sterminio di Auschwitz – Birkenau e il ghetto di Cracovia; luoghi dove, per la “difesa della razza”, furono consumati i peggiori orrori, con l’eliminazione sistematica anche di migliaia di cittadini italiani, ebrei e oppositori al regime fascista.

La presa di distanza e la stigmatizzazione dell’attacco all’ANPI sarebbero le risposte più giuste. Altrimenti, saremmo costretti a chiederne in adunanza pubblica le dimissioni: la comunità di Galatina, che ha dato all’Italia illustri antifascisti, perseguitati e mandati in esilio, non merita di essere governata da chi non condanna principi d’intolleranza e di morte.

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA

 

 

 

La nostra Città sarà la sede ospitante di una delle cinque puntate di finale in cui verrà scelto, attraverso il televoto, uno tra i 60 borghi italiani selezionati per il concorso.

Per la Puglia i borghi in gara saranno Bovino (Foggia), Maruggio (Taranto) e Sternatia (Lecce).

La nostra presenza non sarà una partecipazione competitiva, ma un vero e proprio set televisivo scelto dalla produzione del programma RAI per raccontare le peculiarità del territorio e da qui lanciare i filmati dei  borghi concorrenti.

Quattro puntate approderanno in altrettante Regioni italiane. Quelle scelte quest’anno sono il Piemonte (Langhe), le Marche (provincia di Macerata), Umbria/Toscana (Lago Trasimeno e San Sepolcro) e la Puglia. Per quest’ultima regione, Galatina sarà il centro del racconto che toccherà anche Soleto, Melpignano, l’abbazia di Cerrate a Squinzano e Torre Sant’Andrea, marina di Melendugno (condizioni meteo permettendo).

Ad ogni puntata  Camilla Raznovic sarà affiancata da un personaggio di rilievo nazionale che condurrà il telespettatore nello spirito dei luoghi, narrandone le caratteristiche e la bellezza. Per questo aspetto la Rai non ha ancora ufficializzato le partecipazioni.

Nei primi giorni di agosto abbiamo ricevuto la visita del produttore, del regista e dell’autore della trasmissione televisiva, per condividere il progetto e mettere a punto le esigenze logistiche, di ripresa ed i contenuti della registrazione che sarà effettuata nei giorni 16/17/18 settembre pv.

Durante l’incontro abbiamo indicato diverse personalità di Galatina che onorano la Città attraverso il loro lavoro, nei più svariati campi, e che potessero accompagnare la narrazione, esaltandone le qualità.

La scelta di Nicoletta Manni ci rende felici ed orgogliosi, come la disponibilità della prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano ad essere a Galatina per la sola giornata del 18 pv. all’indomani della prima nazionale di “Giselle”.

Dobbiamo esserle riconoscenti per questa manifestazione d’amore per la sua Città.

Prepariamoci cosi a ritrovare sugli schermi della tv nazionale i nostri luoghi ed i nostri sapori, ma soprattutto viviamo con orgoglio la vetrina che ci darà una trasmissione televisiva dal taglio divulgativo e culturale che ci pone al pari di località turistiche di rilievo nazionale.

“Il borgo dei borghi” andrà in onda su RAI 3 dalle ore 21,30 alle ore 23,30 circa, per cinque settimane, dal 22 settembre al 20 ottobre, giorno della puntata finale in diretta da studio. Galatina sarà in vetrina il giorno 6 ottobre.

 

Nico Mauro

Assessore al turismo

 
Di Redazione (del 21/10/2017 @ 18:17:22, in Comunicato Stampa, linkato 1204 volte)

#SavetheDate

28 ottobre 2017 | GALATINA

99 Borghi - riscopri i borghi della PUGLIA attraverso storie e GIOCHI

VISITA GUIDATA ALLA SCOPERTA DELLA CITTÀ DI GALATINA a cura di Romina Mele. In collaborazione con IMAGO società cooperativa, ente gestore del Museo Pietro Cavoti

Riscoprire la Puglia attraverso storie ed emozioni. Questa è l’iniziativa promossa da Confcommercio Puglia in collaborazione con Confguide Puglia e Puglia Promozione.

Diversi tour dal Gargano al Salento con visite guidate gratuite a cura delle guide della rete Confguide Puglia per un viaggio nei racconti delle nostre tradizioni.

Il centro antico di Galatina – borgo visitabile ed aderente all’iniziativa –, offrendosi allo sguardo curioso ed attento del visitatore, non solo suscita stupore per il valore storico artistico degli edifici religiosi, ma inaspettatamente sorprende per la varietà e l’originalità delle numerose emergenze architettoniche civili.

Nelle piazze, nelle strade, le facciate delle dimore signorili, dei palazzi pubblici, delle case a corte, fungono da quinte scenografiche. Luoghi dove un tempo i bambini erano soliti riunirsi a giocare.

Il 22 ottobre 2017 sarà l’occasione ideale per riscoprire il borgo dal tipico gioco pugliese di una volta – i Tuddi –, ai giochi col bastone, da tavolo e/o da strada. Aspetto importante per la socializzazione dei bambini, da recuperare in quanto occasione di crescita sociale e culturale.

Il percorso farà tappa al Palazzo della Cultura “Zefferino Rizzelli” già Convento dei Domenicani - ex Convitto Colonna, dove nelle sale del Museo Civico “Pietro Cavoti” saranno allestite delle postazioni ‘da museo’ con alcuni giochi della tradizione e non solo.

 

Meeting Point:

Piazza San Pietro >> start 10.00

T. +39 331 3418469 – E: romina_mele@libero.it

 

Le prenotazioni (consigliate e non obbligatorie) terminano il 21 ottobre 2017 alle ore 12.00

Per informazioni:

E: info@99borghi.it – www.99borghi.it

#Racconto di Puglia #VisitGalatina #WeAreinPuglia

 
Di Redazione (del 08/07/2019 @ 18:15:19, in Comunicato Stampa, linkato 1084 volte)

Al via la prima edizione della rassegna letteraria “Storie d’autore. Cutrofiano incontra”, tra gli appuntamenti più importanti dell’estate cutrofianese. La rassegna, il cui direttore artistico è lo scrittore Marcello Introna è stata organizzata da Fernando Alemanni e Marcella Rizzo dell’associazione culturale Fermamente con il patrocinio del Comune di Cutrofiano. Si parte il 9 luglio con Marcello Veneziani e il suo “Nostalgia degli dei” che verrà presentato da Mario Carparelli con gli interventi di Marcella Rizzo e Marcello Introna. Il 25 luglio è la volta di Franco Arminio i cui versi tratti da “ Resteranno i canti” saranno accompagnati dalle canzoni del cantautore salentino Mino de Santis. Il 9 agosto Michela Marzano presenterà il suo libro “Iddha” e il 21 agosto è la volta di “Pizzica Amara” di Gabriella Genisi che dialogherà con Marcella Rizzo e Marcello Introna. Tutte le serate saranno introdotte da Fernando Alemanni e si svolgeranno in piazza Municipio dalle ore 20.30. L’idea del progetto nasce per promuovere il libro, la letteratura, la cultura in generale. Negli ultimi anni il Salento ha conosciuto il rapido diffondersi di iniziative collegate alla lettura e alla letteratura, eventi spesso dal rilevante impatto sociale ed economico, oltre che culturale, che hanno dimostrato la vitalità e l'attivismo di molti piccoli centri, soprattutto del basso Salento. Il direttore artistico Marcello Introna ha accolto con entusiasmo l’invito a dirigere il festival convinto che sono proprio i piccoli centri i più attivi nel promuovere il territorio attraverso la cultura; “è fondamentale”, afferma, “che queste iniziative siano supportate non solo dalle amministrazioni, ma anche da chi opera in questo settore che può mettere a disposizione della comunità le proprie risorse”.
Un viaggio quindi attraverso la letteratura e la cultura che vedrà Cutrofiano ospite e protagonista degli eventi in un’ottica di promozione del territorio, di tutte le sue bellezze artistiche, delle sue antiche tradizioni.

Marco Forte

 
Di Redazione (del 14/02/2020 @ 18:13:38, in Comunicato Stampa, linkato 943 volte)

Programma della rassegna "Pragmatica" che si terrà il 15 febbraio 2020 a Galatina in Piazzetta Galluccio, nella splendida nuova sala convegni dell'ex complesso monastico delle Clarisse "Santa Chiara", a partire dalle ore 16:00. 

La rassegna, patrocinata dal Comune di Galatina, vedrà la partecipazione di BENIAMINO A. PICCONE (docente universitario), ANTONIO FUNICIELLO (già capo di gabinetto del presidente Gentiloni), ROBERTO MARONI (già Presidente della Regione Lombardia e già Ministro dell'Interno).
 

Tipo di iniziativa:  rassegna culturale;

Denominazione dell’iniziativa: “Pragmatica - Piccolo Festival della buona politica”.

Modalità di svolgimento dell’iniziativa: Durante l’iniziativa saranno presentati di tre libri di tematica politica e sociale. Tre libri in tre slot da un’ora circa ciascuno.

Data di svolgimento: 15 febbraio 2020.

Orario di svolgimento: Dalle ore 16:00 alle ore 21:00.

Sede di svolgimento: Sala Convegni ex Monastero delle Clarisse “Santa Chiara” – Piazzetta Galluccio, Galatina.

Altre informazioni: L’evento è patrocinato dal Comune di Galatina.

 

Programma della rassegna

Ore 16:00  Registrazioni e accrediti

Ore 16,45  Apertura dei lavori

Partecipa: Il sindaco di Galatina Marcello Amante.

Alla maratona di presentazione dei libri, parteciperanno:

  • Beniamino A. Piccone (autore – docente universitario) che presenta “Italia: molti capitali, pochi capitalisti”;
  • Antonio Funiciello (autore – giornalista e già capo di gabinetto del Presidente Gentiloni) che presenta “Metodo Machiavelli – Il leader e i suoi consiglieri: come servire il potere e salvarsi l’anima”;
  • Roberto Maroni (autore – già Presidente della Regione Lombardia e già Ministro dell’Interno e Ministro del Lavoro) che presenta  “Rito Ambrosiano: per una politica della concretezza”;

Il festival sarà moderato dagli organizzatori: Edoardo Mauro e Vittorio Aldo Cioffi.

STAFF DI PRAGMATICA

 
Di Antonio Mellone (del 18/06/2017 @ 18:12:12, in Comunicato Stampa, linkato 3272 volte)

Ormai è risaputo quanto la mia incompatibilità con Daniela Sindaco sia genetica, ancor prima che culturale e quindi politica. Ciò non toglie che non si possa o non si debba riconoscere all’ex-delegata della frazione di Noha un coraggio e una forza fuori dal comune [ormai in tutti i sensi, ndr.].

L’avvocata de nohantri (bisogna darle atto) è riuscita con un lavoro indefesso a convincere un bel gruppo di persone, un centinaio abbondante, non tanto a darle retta [qui da noi è facile credere a tutto, anche agli asini che volano, ndr.], quando addirittura a metterci la faccia, diciamo così, candidandosi in non so più quante liste a sostegno di una Sindaco alla seconda - cui a questo punto, visti i risultati, sarebbe d’uopo estrarre finalmente la radice quadrata, con il risultato di una Sindaco solo di cognome e non più di potenziale carica [lo so: questa è difficile per chi in terza media non ha studiato come si deve le potenze e le radici. Ma cosa volete da me: chi sa si diverte di più di chi non sa, ndr.].

La nostra beniamina, già espulsa dal gruppo PD (Politicanti Dozzinali), s’è impegnata Anima & Cuore, anzi s’è dannata pur di far perdere voti al suo ex-partito (riuscendovi in parte), ma ritrovandosi di fatto come quel marito che, per far dispetto alla consorte, decide d’emblée di evirarsi.

Evidentemente alla tapina sfuggiva il fatto che i Perdenti Democratici, già a un passo dal baratro, non avevano mica bisogno della sua spinta per fare il famoso passo avanti e cadere così nel burrone elettorale: infatti avevano ormai da tempo programmato da se medesimi la loro Caporetto, non tanto con la designazione di Paola Carrozzini [che, detto tra noi, è mille volte meglio di Renzi, ndr.], bensì suicidandosi politicamente grazie alla candidatura di vecchie cariatidi, portatrici sane di pensieri e progetti che sanno di stantio nonostante il disperato tentativo di utilizzare profusamente il noto idrocarburo aromatico polinucleato detto naftalina.

Fra le idee da esporre nel museo dell’archeologia politica ce n’è una tutta da incorniciare: è il famoso “progetto” del  mega-porco, ossia il centro commerciale in contrada Cascioni, da realizzare nel bel mezzo dell’era dell’e-commerce che sta portando da tempo e un po’ ovunque alla chiusura di molti megastore [avrebbero forse avuto più successo di pubblico se avessero proposto la costruzione a Collemeto di un centro di recupero per politici rincoglioniti, i cosiddetti Partiti Definitivamente: ma non se ne ha ancora notizia, ndr.].

Sapete com’è: certi amministratori nostrani con le idee si regolano come dicono che si deve fare con gli amici: ne hanno poche; ma a quelle poche son molto affezionati: tra le poche, ce n’è per disgrazia molte delle storte; e non son quelle che son loro le men care [così, tanto per parafrasare il vecchio caro don Lisander, ndr.]  

Dunque l’immolazione della Sindaco Daniela Sindaco sull’altare del dispetto è stata del tutto inutile [per lei. Per noi, a dirla tutta, un sospiro di sollievo, ndr.], se è vero come è vero che la sommatoria dei voti delle due coalizioni a vocazione minoritaria (cioè Carrozzini + Sindaco) avrebbe comunque prodotto un miserrimo terzo posto, sempre comunque dopo ‘u Giampieru e l’Amante.

Guardate, non mi è facile, ma io vorrei a tutti i costi spezzare una lancia in favore della trombata e purtuttavia impettita Daniela nostra. Vorrei dirle che questa campagna elettorale le è servita se non altro a migliorare nella forma i contenuti del suo “pensiero” [nella sostanza un po’ meno, ndr.], per esempio addolcendo i toni, rinunciando finalmente alle sue filippiche [roba da video virali sui social, ndr.], perfino la sua pronuncia, nel mettere in croce due o tre frasi, si è liberata da qualche topica meschina inflessione dialettale [qualche, dico, non tutte, ndr.].

Ora, la Sindaco-solo-di-cognome, come riportato qualche giorno fa dal noto diversamente giornalista del Quotidiano, viene corteggiata (politicamente, s’intende) da certa accozzaglia di destra, con la quale, già prima delle elezioni, s’erano registrati baci, abbracci e moine varie. A parte poi il fatto che un candidato sindaco trombato alle elezioni non “possiede” [“possesso” è copyright del Quotidiano, ndr.] i voti dei suoi elettori che non sono suoi ma, appunto, degli elettori, volevo dire a Daniela (per quel che serve: cioè a niente) di stare attenta, di non fidarsi di certi mammasantissima della politica locale, capacissimi di farle un altro sgambetto molto più devastante di quello riservatole dai suoi ex-compagni del Partito Distrutto.   

Adesso sarebbe il caso che Daniela si prendesse un periodo sabbatico per riflettere (lontano dai riflettori) su tutti gli errori commessi. E sarebbe d’uopo che lei e i suoi accoliti, soprattutto quelli che per decenza non si son nemmeno votati da soli [sissignore, non si contano i candidati nelle sue sette o otto liste con zero preferenze, ndr.] si mettessero con il culo sulla sedia e iniziassero seriamente a studiare e a lasciar perdere le sconcezze, i commenti da zotici e le chiacchiere da webeti sparpagliate sui social. Sarebbe davvero un bel peccato disperdere così tante energie per sbraitare contro questo o quel tizio che ti muove una critica, un appunto, una nota di biasimo, fosse anche satirica o addirittura sarcastica [anziché farne tesoro, ndr.], piuttosto che guardare per una volta in faccia alla realtà senza manipolarla o accomodarsela a proprio uso e consumo.

Ecco. Questa sarebbe già una buona battaglia da combattere, il vero cambiamento culturale da compiere: una specie di rivoluzione russa.

Purtroppo oggi russa è ancora voce del verbo.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 16/03/2016 @ 18:10:58, in Comunicato Stampa, linkato 1958 volte)

Il 18 marzo 2016 andrà in scena, nel rinnovato Teatro Cavallino Bianco per la stagione di prosa 2016 organizzata dalla Città di Galatina in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese (TPP) e con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e della Regione Puglia - Assessorato all’Industria Turistica e culturale, “l’ape regina dei geni”. Questo è l’appellativo di Misia Sert, la prima talent scout della storia. A lei è dedicato lo spettacolo IO SONO MISIA.

Dopo il successo di “Malamore”, Premio Flaiano, Lucrezia Lante della Rovere continua a dare vita a profili di donne straordinarie che hanno costruito la cultura del ‘900. Con la sensibile regia di Francesco Zecca e un testo inedito del poeta Vittorio Cielo, rivela al pubblico italiano l’incredibile storia e la fascinosa personalità di Misia Sert. Straordinaria mecenate – a lei dobbiamo la scoperta, fra gli altri, di Cocò Chanel – il cui salotto parigino era frequentato da Pablo Picasso, Paul Morand, Claude-Achille Debussy, fu ritratta da Pierre-Auguste Renoir e da Henri de Toulouse-Lautrec, ispirò Jean Cocteau e fu definita da Marcel Proust “un monumento di storia, collocata nell’asse del gusto francese come l’obelisco di Luxor nell’asse degli Champs Elysées”.

Prezzo del biglietto:

1 settore – intero 20,00€ / ridotto 18,00€

2 settore – intero 18,00€ / ridotto 15,00€

Orario della rappresentazione:

porta ore 20:30 / sipario ore 21:00

Vendita dei biglietti:

Il servizio di vendita degli abbonamenti e dei biglietti è disponibile presso l’Ufficio IAT (via Vittorio Emanuele II, 35 – Torre dell’Orologio) tutti i giorni dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00. Il botteghino del Teatro Cavallino Bianco sarà aperto solo il giorno degli spettacoli dalle ore 19:00. Per informazioni: tel. 0836.569984 – cell. 392.9331521 – iat.galatina@gmail.com

 

Con riferimento al finanziamento di € 500.000,00 ottenuto da questa Amministrazione per la realizzazione dell’intervento in oggetto, con i fondi del contributo finanziario a valere sul Programma operativo interregionale “Attrattori culturali, naturali e turismo (FESR) 2007-2013 (di seguito POIn o Programma), Asse I , Linea di intervento 1.1 per l’importo provvisorio di € 475.000,00, e a valere sul piano di azione coesione (di seguito PAC o Piano) – “Valorizzazione delle aree di attrazione culturale”, Linea I ex Del. CIPE n. 113/2013, per l’importo provvisorio di € 25.000,00 si comunica che lavori di ristrutturazione e riqualificazione (Opere Immobili) del Museo Civico P. cavoti sono stati consegnati in data 29.05.2014 alla ditta A.T.I. Manutenzioni SRL (Capogruppo) – Molfetta/Sistec SRL (Mandante) – Molfetta.

In seguito a sopralluogo effettuato, l’arch. Di Fonzo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di LE-BR-TA ha richiesto alcune modifiche progettuali, e contenute nelle prescrizioni trasmesse con nota del 04.10.2013 prot. n. 20130034887. Tali modifiche sono state inserite tra le migliorie da richiedere alle ditte partecipanti ciò ovviamente per garantire all’Amministrazione Comunale il rispetto dei tempi previsti dalla Regione Puglia.

L’arch. Antonella Perrone, in qualità di progettista e direttore dei lavori, ha stabilito un confronto con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di LE-BR-TA per meglio definire con l’arch. Carmelo Di Fonzo (funzionario soprintendenza) i contenuti nelle modifiche-prescrizioni da effettuate.

Pertanto, accertato che a causa dell’impossibilità a proseguire i lavori in quanto si è in attesa della conferma formale di assenso da parte della Sopraintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di LE-BR-TA sugli aspetti relativi al progetto migliorativo con il conseguente parere di competenza, il Direttore dei Lavori e Coordinatore della Sicurezza ordinava in data 28.07.2014 la sospensione dei lavori di cui in oggetto.

Cosimo Montagna – Sindaco di Galatina
Andrea Coccioli – Assessore Lavori Pubblici
 

Per riflettere insieme su come migliorare la propria vita e il contesto in cui si vive e si opera con il coaching.

Domenica 24 maggio, dalle 9,30 alle 13,00, si svolgerà a Galatina presso il Palazzo della Cultura Z. Rizzelli (Piazza Dante Alighieri) l’evento regionale gratuito AICP dal titolo - “Il Potere del Coaching: dalle avversità alla crescita”.

L’evento è organizzato dai coach appartenenti al Coaching Club Puglia e rientra nel programma formativo e divulgativo del metodo del coaching, denominato “Primavera del Coaching”, che l’AICP (Associazione Italiana Coach Professionisti) ha ideato e attivato in tutte le regioni d’Italia nel periodo marzo-giugno.

La missione dell’AICP è duplice: garantire ai clienti potenziali e attuali la qualità della prestazione di coaching erogata dai soci iscritti, curandone l’aspetto della formazione permanente e attivarsi a livello nazionale e, tramite i Coaching Club regionali, a livello territoriale nella diffusione del metodo del coaching nelle aziende, nelle istituzioni, nella scuola, nella famiglia e nello sport e in ogni ambito della società civile.

La visione dell’AICP è contribuire alla costruzione di una società migliore, in cui ogni individuo e organizzazione sia in grado di crearsi le condizioni, interne ed esterne, per esprimere al meglio il suo specifico talento e per incidere positivamente nel contesto in cui opera.

Il coaching è un metodo teso all’individuazione, l’allenamento e lo sviluppo del talento specifico che appartiene e sta a cuore alla persona, o all’organizzazione, al fine di consentire al soggetto (singolo e/o collettivo) di agire positivamente e propositivamente nel suo contesto di appartenenza. Principalmente fa leva sulle risorse (“le forze, le unicità”) specifiche del soggetto, sia esso individuo o organizzazione, per consentirgli il raggiungimento di obiettivi di diverso tipo (ben-essere, relazioni di maggior qualità, crescita e sviluppo, più alti livelli di performance, riorganizzazione aziendale, elaborazione di un nuovo senso e significato alla propria esistenza, etc…).

Ed è attraverso il metodo del coaching che l’AICP, con la sua opera quotidiana, vuole contribuire attivamente e in prima linea alla realizzazione di un progetto visionario ma non impossibile, che alla parola crisi contrappone quelle di crescita e benessere, alla parola problema quelle di opportunità e realizzazione, e alla parola pessimismo quelle di speranza e ottimismo realistico.

AICP ha individuato nella Città di Galatina un grande alleato nell’accogliere e promuovere tematiche così innovative e al tempo stesso “necessarie” per ridiventare protagonisti attivi di ogni cambiamento possibile. Confidiamo in futuro di poter attirare l’attenzione e l’adesione al nostro progetto di altre province e istituzioni pugliesi, per dare nuovo supporto e costante eco alla nostra missione, che non è orientata al benessere dei singoli coach soci ma dell’intera comunità territoriale.

La finalità della giornata è quella appunto di condividere con i partecipanti le specificità del metodo, i possibili ambiti di applicazione e i benefici del coaching nella vita personale e professionale di ciascun individuo (manager, sportivo, insegnante, adolescente, genitore, politico, imprenditore, libero professionista).

Sarà una giornata di scambio e confronto autentico e grazie alla curiosità e alla partecipazione attiva degli abitanti di Galatina e di coloro che dall'intero territorio regionale vorranno raggiungerci, potremo renderla altresì una giornata “speciale”, una vera e propria opportunità di crescita e arricchimento per tutti i presenti.

Questi i temi che verranno affrontati:

Autorealizzarsi in tempo di crisi: la ricerca della propria "vocazione“ - a cura di Tania Petriccione. Business, Sport & Life Coach

  • Le domande giuste per un cambiamento efficace – a cura di Tiziana Pellicciaro. Life Coach
  • Gli insegnanti … spesso “troppo altruisti” – a cura di Concetta Strafella. Pedagogista, Insegnante, Trainer, Learning & Life Coach
  • Il coaching per affrontare le sfide di un mondo sempre più globale – a cura di Viviana Conte. Coach Multiculturale
  • Autovalorizzazione e self promotion attraverso il coaching – a cura di Filomena Palumbo. Trainer & Career Coach, Consultant in Human Resources
  • Business coaching: strategie per la crescita – a cura di Massimo Negro. Responsabile Coaching Club Puglia Consulente di Direzione Aziendale, Business Coach

L’evento ha già riscosso l’apprezzamento delle Istituzionali regionali e locali, ricevendo il patrocinio di: Comune di Galatina, Provincia di Lecce, Regione Puglia Assessorato allo Sviluppo Economico, Confartigianato Imprese Lecce, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA) Lecce, Confesercenti Lecce, Confcommercio Imprese per l’Italia Lecce.

L’apprezzamento più grande sarà per noi poter incontrare un folto pubblico di persone che condividono con noi la nostra visione e hanno voglia di dare il loro contributo personale per cambiare ciò che non va e rendere eccellente ciò che già funziona.

La partecipazione è gratuita. Per iscriversi, indicare nome e cognome del partecipante a puglia.coachingclub@gmail.com

Per ulteriori informazioni:
 
Dott. Massimo Negro

Responsabile Coaching Club Puglia

Associazione Italiana Coach Professionisti

(www.associazionecoach.com)
 
Contatti:
puglia.coachingclub@gmail.com
393 6902415
 
Di Albino Campa (del 02/01/2012 @ 17:59:09, in L'Osservatore Nohano, linkato 3637 volte)
Il 6 gennaio 2012 alle ore 17.30 presso i locali del Bar Settebello a Noha, in Piazza San Michele, avrà luogo un incontro (a cui voi tutti siete invitati a partecipare) dal titolo “Addio O.N.”, durante il quale prenderà la parola la giornalista e scrittrice Giuliana Coppola, oltre ad alcuni membri della redazione della tant’amata quanto odiata rivista on-line nohana.
Dopo cinque anni di duro e piacevole lavoro termina quindi l’avventura tutta nohana targata L’Osservatore Nohano. La rivista on-line, priva di sponsor ufficiali, dell’appoggio di partiti politici, di direttori, segretari e amministratori vari, ha raccolto in 47 fascicoli mensili - per un totale di circa 1000 pagine - articoli, vignette e pensieri di semplici cittadini (definiti anche a titolo dispregiativo come pseudo-giornalisti) e si è fatta portavoce di un bisogno di rinnovamento politico, religioso e culturale, che da anni opprime Noha e la nazione Italia. L’Osservatore Nohano non ha voluto mai fare capo a qualcuno, né essere mai iscritto a qualsivoglia registro, credendo che come sancito dalla Costituzione Italiana la libertà di pensiero e di espressione appartenga a tutti e non solo ad alcuni eletti. Perché allora questa scelta improvvisa e radicale che non ammette (almeno per ora) alcun ripensamento? Antonio Mellone, uno dei fondatori della rivista, risponde alla domanda nell’editoriale dell’ultimo numero che verrà distribuito in anteprima il 6 gennaio 2012, del quale di seguito riportiamo un estratto.

[…] Perché non siamo eterni, onnipotenti, onniscienti, ma facciamo nostro il senso della finitezza. Perché comunque crediamo nella resurrezione. Perché c’è una misura in quello che abbiamo da trasmettere, e non dobbiamo pretendere troppa carta e altrettanta pazienza dal tipografo, né troppa attenzione da chi ci sta attorno. Perché consideriamo un complimento il fatto che il migliaio di pagine scritte sino a qui siano comunque poche per molti dei nostri lettori. Perché uno è ospite con la sua scrittura presso la lettura di una persona e deve lasciare la stanza finché è ancora desiderato. Perché qualcuno non vedendoci più s’illuderà che spariremo dalla circolazione, ma la sua illusione durerà l’arco di mezza giornata e dovrà mettersi l’anima in pace in quanto forse in qualche modo ci saremo più e meglio di prima. Perché un crescente numero di ammiratori (ma anche di detrattori) vorrebbe continuare a leggerci ancora, ma per indole e formazione siamo usi andare in direzione ostinata e contraria. Perché senza Osservatore saremo, ove possibile, ancora più liberi nei nostri pensieri e nelle nostre parole. Perché non vorremmo che il giornalino diventi un buon alibi, o qualcosa di simile su cui cullarsi, della serie: “tanto ci sono loro che rompono l’anima”. Perché questa avventura ha già cambiato il corso della storia di Noha e indietro non si torna. […] (dall’editoriale Addio Osservatore Nohano di Antonio Mellone, Osservatore Nohano n°9 anno V).

                                                            Michele Stursi
 
Di Andrea Coccioli (del 17/11/2016 @ 17:54:49, in Comunicato Stampa, linkato 1755 volte)

L'Associazione CityTelling organizza per domenica 20 novembre alle ore 17,30 nella Sala Contaldo del Palazzo della Cultura di Galatina,  un incontro  che ha per  tema il referendum istituzionale 2016  focalizzando l'attenzione sulle ragioni del no e quelle del si.
 A dibattere saranno Michele Carducci, professore ordinario di Diritto Costituzionale all'Università del Salento, e Carlo Salvemini, promotore di Lecce Città Pubblica. Modererà l'incontro  Ubaldo Villani Lubelli, ricercatore di Storia del pensiero politico in Unisalento.
Come Associazione riteniamo opportuno conoscere in modo sufficientemente preciso i contenuti della riforma, come anche i suoi punti di forza e di debolezza: sia in considerazione della scelta che ciascun elettore sarà chiamato ad esprimere, sia per comprendere come potrebbero funzionare, in un futuro non troppo lontano, le istituzioni della Repubblica.
Lo scopo di questo incontro sta tutto qui. Esso non è né pro né contro la riforma, ma cerca di spiegare, con la massima obiettività di cui i nostri ospiti sono capaci, quello che verrebbe scritto nel testo costituzionale, facendo tesoro della loro professionalità e conoscenza sull'argomento.
Siamo convinti che per giudicare sia  opportuno conoscere: l'incontro vuole offrire un piccolo contributo in questa direzione.

 

Galatina, 17/11/2016
  

Associazione culturale  CityTelling

associazionecitytelling@gmail.com

Il Presidente

Andrea Coccioli

 
Di Redazione (del 10/01/2021 @ 17:46:59, in Comunicato Stampa, linkato 698 volte)

Il Partito Democratico condivide e sostiene l’appello lanciato dal Presidente  del Circolo Athena, prof. Rino Duma. Una condivisione non formale, perché siamo convinti che, con la cessazione delle sue attività, andrebbe cancellata una pagina importante della cultura galatinese.

Le istituzioni pubbliche, in  prima persona il sindaco, Marcello Amante, a cui da tempo è stato sollecitato un intervento, aderiscano a questa richiesta, convocando le parti per ricercare una soluzione adeguata. A partire dalla richiesta più  impellente, quella di avere una nuova sede in comodato d’uso, da individuare tra i tanti immobili non utilizzati, di proprietà del comune.    

L’attività cinquantennale del Circolo non può andare perduta, non solo perché rappresenta un luogo di incontro e di socializzazione, ma soprattutto per l’attività culturale sviluppata in tutti questi anni, conosciuta non solo nel ristretto ambito cittadino e provinciale, ma in tante altre parti del nostro Paese. 

Il premio letterario Athena, la cui prima edizione risale al 1986, e che ha visto tra i giudici qualificati rappresentanti del mondo culturale, Zeffirino Rizzelli, Donato Moro, Aldo Vallone, Ennio Bonea, Donato Valli, Paola Calabro, Lucio Romano e don Salvatore Bello, riscuote grande successo con la partecipazione di concorrenti provenienti da ogni parte d’Italia. Così come l’impegno editoriale con la bella rivista “Il Filo di Aracne”, periodico bimestrale con diffusione gratuita (un principio a cui si è attenuti anche in momenti di difficoltà economiche), di cui pochi esempi si possono annoverare nella nostra provincia, ogni numero, il primo è del 2006, rappresenta uno spaccato delle tradizioni storiche, culturali, sociali di Galatina e del Salento.

Tutto questo non può cessare! Sosteniamo l’iniziativa “AmoAthena”, invitiamo quanti vogliono aderire, telefonando al 328 – 6774482 o scrivendo la propria solidarietà sul sito Facebook della rivista “Il filo di Aracne”. 

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA

 

È un momento della storia galatinese troppo importante per lasciar correre e stare al gioco di liturgie che sono inutili e pericolose. Mettiamo un punto di verità.

Come avevamo annunciato già da tempo si è creata una saldatura conservatrice e restauratrice nella città, che non credo riuscirà nel suo intento.

Cercano di farsi spazio personaggi politici scaltri, preparati nell’arte dell’alta strategia e nel gioco delle mezze verità, delle omissioni e delle illazioni. Le due aree sono quelle del campo allargato PD, M5S, fuoriusciti da Fratelli d’Italia da una parte e quelle del Sindaco civico di destra Amante dall’altra.

È da quando ho iniziato questa mia avventura che sento dire di me le cose più disparate, sempre a bocca socchiusa e sempre tramite i picchiatori social. Perché in fondo se avessero trovato qualcosa di sconcio sul mio conto, ne avrebbero costruito dei castelli: questo vuol dire che sono una brava persona dal passato trasparente e senza scheletri nell’armadio.

Ad inizio campagna abbiamo bloccato decine di profili fake, tutti rivelatisi provenienti dalle stesse aree comunicative, che dettavano con precisione quale e quanto fango gettare sugli estranei, sui parvenue. Cioè noi.

Il candidato Antonio Antonaci, fatta eccezione dalla nostra coalizione, è sempre stato sottovalutato e considerato lo zio un po’ sciroccato da non prendere sul serio, quindi trascurato.

Non risponderò quindi velocemente alle ultime dichiarazioni di Alessandra Antonica, alle quale auguro sinceramente una pronta guarigione (perché il rispetto umano viene prima di ogni interesse politico), ma mi spiace se lei non abbia mai superato il fallimento della sua amministrazione del 2009 ed abbia vissuto tutti questi anni da vedova di Palazzo Orsini, restando bloccata ad allora.

Una cosa è avere una coalizione con sensibilità diverse, un’altra è sentirmi sporco e ritrovarmi a partorire messaggi come quelli che la candidata Antonica ha inviato ad Antonio Antonaci il giorno prima del primo turno, oppure mandare messaggi come quello che ha, incautamente, fatto trapelare il Neo consigliere (in Pectore) di Fratelli d’Italia Matteo Marangi in cui scrive “in questa trattativa abbiamo recuperato una posizione di governo cittadino!”.

Non voglio che chi tifa per me pubblichi solo le notizie che mi interessano come Dino Valente, persona a cui si manda un plauso per l’attività editoriale, ma che negli ultimi giorni ha compiuto scelte che mi appaiono difficili da comprendere: l’immediata pubblicazione della decisione di Del Coco di votare contro di me e la contemporanea omissione del comunicato di Stomaci e le altre liste di Antonaci che annunciano il voto per Vergine con il fine di fare entrare Antonaci in consiglio, immediata pubblicazione della lettera di Sandra Antonica.

Vedremo questa mia lettera se slitterà a stanotte o verrà pubblicata con altrettanta celerità.

Noi abbiamo fatto della trasparenza e della chiarezza il nostro stile. Tutti gli esponenti e le identità politiche hanno avuto visibilità e sono state comunicate senza omissioni.

Vogliamo rompere con questo vecchio modello che non ha prodotto nulla, perché la gente ha compreso bene.

In questi giorni anche io ho avuto contatti con le segreterie provinciali. Mi spiace vedere che il concetto di area di sinistra si stia riducendo a “persone a noi gradite”.

Da quando Amante è di sinistra, visto che tutti i galatinesi conoscono benissimo la sua provenienza di destra?

Noi abbiamo due consiglieri dei socialisti, di cui un ragazzo splendido e appassionato con una laurea in scienze politiche da 110 e lode. Abbiamo una consigliera di Io Amo Galatina, sinceramente democratica e desiderosa di impegnarsi nell’area progressista italiana, con una laurea in bocconi e un lavoro importante. Così come sono di altissimo profilo tutti gli altri consiglieri eletti: donne e uomini che vengono dalle professioni e dalla società civile. Radicati sul territorio e rappresentativi.

Tutte persone, però, a sentire i Probiviri della politica galatinese, inaffidabili perché infette dal peggior virus mondiale. No, non il covid, essere loro avversari!

Credo che le donne e gli uomini che si rivedono nel progressismo italiano sentano forte questo disagio, ne ho incontrati tanti in campagna elettorale. Gli prometto che abbiamo le persone giuste perché quell’area culturale trovi un luogo di ascolto e di protagonismo e tutta la libertà necessaria per crescere forte.

Oggi io mi sottraggo dai giochetti e lo dico chiaramente: c’è stato un incontro, anzi più incontri in cui Delli Noci, la Capone, Minerva e altri hanno detto che il confine del centrosinistra galatinese è Amante Antonica, hanno trovato le compensazioni (un ruolo a Marangi, già Fratelli d’Italia e quindi pericoloso comunista).

Si tratta di liturgie, piccole miserie quotidiano.

Anche nella lettera accorata di oggi, Sandra, notatelo, non ha smentito gli accordi: ha smentito di fare il vicesindaco. Non di aver chiuso un accordo tramite il provinciale per un asse Antonica-Amante. Giochi di parole.

Noi non siamo quella roba lì. Anche quando abbiamo proposto a Antonio Antonaci la commissione sanità (che gli proporremo in ogni caso se dovessimo vincere), lo abbiamo fatto senza accordi e senza compensazioni. Per stima e credendo fosse la cosa giusta, per la città.

Ecco, ora sapete la verità e potete leggere, disvelate, le parole che raccontano.

Ripeto, noi non siamo quella roba lì. Noi siamo il cambiamento.

Per questo, con ancora più convinzione, domenica 26 giugno invertiremo la rotta e metteremo fine a vent'anni di accordicchi. Si respira un'aria pulita e nuova. Un vento fresco, pronto a spazzare via questi meccanismi da Prima Repubblica, per ridare nuova linfa a Galatina.

Domenica 26 giugno c'è solo una scelta da fare per realizzare finalmente la Galatina di tutti e non dei pochi.

 Fabio Vergine Sindaco

 
Di Antonio Mellone (del 22/01/2017 @ 17:45:22, in NohaBlog, linkato 2839 volte)

Capisco: la Masseria Colabaldi di Noha è in mano ai privati.

Capisco che chi a suo tempo ne è diventato il proprietario tutto aveva in mente men che conservare, tutelare e valorizzare questo antichissimo bene culturale del mio paese. Come noto a tutti, aveva invece in progetto l’affarone del secolo con la costruzione nelle sue immediate adiacenze di una ottantina di villette a schiera. O meglio: schierate. Come un plotone di esecuzione. Poi, per fortuna, non se ne fece niente per mancanza di acquirenti autolesionisti.

Capisco che Noha non è (per fortuna) una città per turisti in colonna, con una guida con bandierina in mano. Capisco che affidare il patrimonio storico e artistico ai privati è dimostrazione lampante di inefficienza, spreco, trascuratezza, insomma, stupidità di una nazione. E di una frazione.

Per questo basta dare un’occhiata anche allo stato delle ‘Casiceddhre’ in pietra leccese: stato che tra poco passerà da solido a liquido, anzi gassoso, aeriforme, visto il loro abbandono. [E pensare che il loro proprietario è stato amministratore pubblico, e s’accinge a ritornare ad esserlo nelle prossime elezioni: evidentemente per meriti sul campo, avendo già dimostrato di avere a cuore i beni pubblici come fossero privati. E viceversa, ndr.].

Capisco che per la sciatteria dei nostri “politici” i beni culturali nohani non sono mai stati all’ordine del giorno, nonostante il Codice di codesti Beni attesti chiaramente quanto la storia culturale aveva già affermato da tempo. E cioè che non importa il pregio, la rarità o l’antichità dei singoli oggetti: ciò che può renderli degni di essere tutelati dallo Stato può essere anche la relazione spirituale e culturale che li unisce alla vita locale.

Insomma capisco tutto.

Ma qui non sto chiedendo alla proprietà della Masseria Colabaldi di investirci dei soldi per la sua salvaguardia (e sarebbe forse l’unico investimento realmente produttivo: le colate di cemento invece da tempo non sono più un affare, bensì la causa principale del fallimento di tante imprese edili). Non sto chiedendo di provvedere immediatamente al restauro, al recupero e magari finalmente all’apertura al pubblico dell’intrigante costruzione ubicata sull’acropoli di Noha (troppa grazia sant’Antonio).

Qui sto semplicemente chiedendo che la proprietà dimostri ogni tanto, mica sempre, di meritare di avere per le mani una ricchezza non immediatamente esprimibile in termini economico-finanziari. Anzi pure.

Chiedo che insomma il solito padrone delle ferriere dia un’occhiata all’ingresso della Masseria, proprio al portale principale, dove campeggia un enorme ramo secco di Pino domestico (Pinus pinea) che, caduto da mesi, oltre che rappresentare un pericolo serio (di incendio, di caduta sull’edificio, di inciampo, eccetera), occlude la vista all’eventuale viaggiatore che volesse ammirare le vestigia del glorioso passato del paese, e magari fotografarle a futura memoria.

Purtroppo, di questo passo, l’unico modo per tramandare alle future generazioni la storia dei nostri monumenti sarà quello di fermarne la sagoma in un flash.

Come quelle di certi selfie. 

Antonio Mellone    

 
Di Albino Campa (del 10/11/2010 @ 17:44:25, in Fotovoltaico, linkato 3268 volte)

I video integrali degli interventi del convegno organizzato dalla Associazione radicale Save Salento con il patrocinio del Comune di Melpignano sulle energie rinnovabili e la compatibilità con l'ambiente, il paesaggio e il patrimonio storico-culturale.

Guarda i video

 
Di Redazione (del 22/07/2017 @ 17:43:18, in Comunicato Stampa, linkato 1770 volte)

Nascosta tra i mostri industriali, sfugge agli automobilisti che percorrono la provinciale che congiunge Galatina a Sogliano Cavour, vi è la cripta di Sant’Anna. Il 26 luglio, ore 17.00, l’ufficio Casa del Turista di Galatina vi aspetta per visitarla con voi e ricostruirne la storia. Una passeggiata che dalla Basilica di Santa Caterina d’Alessandria – in stile romanico-gotico, affrescata e per la vastità dei cicli pittorici seconda solo alla Basilica di San Francesco ad Assisi –, vi condurrà in questo luogo che apre i suoi cancelli, in occasione dei festeggiamenti in onore della Santa. La chiesa di origine non datata era forse il tempio di un villaggio che sorgeva in questo feudo di Galatina tanti e tanti secoli fa. Oggi appartiene alla masseria che sta alle spalle e si presenta semplice, spoglia, inconfondibile perché ipogea. La diceria popolare la vuole rifugio al tempo di guerra e forse questo sarebbe dimostrabile dal corridoio scavato nella roccia che resiste al suo interno, coperto da una tenda bianca. La gente ne cerca anche un altro che si dice portasse al centro del paese, ma di questo non vi è alcuna traccia. Restano gli affreschi che raffigurano santi sulle pareti attorno all’altare.

Calendario visite guidate:

26 luglio 2017 >> start 17.00 P.zza ORSINI

info, costi e prenotazioni: T. +39 0836 569984 - +39 392 933 1521 – E: iat.galatina@gmail.com

#RaccontodiPuglia #VisitGalatina #WeAreinPuglia

 
Di Redazione (del 13/06/2021 @ 17:40:42, in Comunicato Stampa, linkato 734 volte)

C'è stato un tempo in cui la nostra città ricopriva un ruolo centrale nel Salento, protagonista nel campo dell’industria, dell’artigianato, della cultura, degli eventi e tanto altro.
Le nostre attività, nonostante ci siano tanti validi imprenditori e concittadini capaci e coraggiosi, non sono valorizzate. Le nostre eccellenze e i nostri tesori ancor meno.

Oggi Galatina è una città tristemente assopita, passiva, privata di tutto il suo originario entusiasmo, senza alcuna prospettiva che possa risvegliarla da un sonno fin troppo lungo.
La perdita della sua centralità è sì colpa di una politica poco lungimirante. Ma, cari concittadini, diciamocelo: un po’ di smalto lo abbiamo perso anche noi.

Chi sta umiliando la nostra città è chi la critica, chi la amministra con superficialità e immobilismo, chi sta alla finestra a guardare senza darsi da fare per cambiare le cose.
Noi potremmo, anzi dovremmo, essere la politica vera. Quella bella, partecipata, pulita, fatta nelle piazze, nelle periferie, per strada, ovunque. Per passione. Eravamo in vetta e adesso ci tocca ripartire quasi da zero, se non dal potenziale enorme finito da tempo in cantina.

È vero: per volare alto ci vuole costanza, capacità, impegno, passione. E invece noi, cari concittadini, ci siamo accontentati, svalutati, svenduti. Meritavamo e meritiamo altro.
E allora è questo il momento di mettere da parte l'abitudine, l'inerzia, la timidezza, l’invidia, la comoda poltrona da spettatori di una città. LA NOSTRA CITTÀ!

Non siete stanchi dei decisori di lungo corso e falsi volti nuovi travestiti da "professionisti competenti"?
Le ambizioni della nostra terra, ricca di bellezze e di eccellenze ancora tutte da valorizzare, aspettano solo noi e il nostro impegno.
Rievocando un noto proverbio, oggi vi dico che la realtà è semplice: chi si ferma, è perduto. E noi siamo stati "fermati" nel fior fiore del nostro sviluppo e ci siamo persi. Ma la bussola, e questo deve essere chiaro, dobbiamo trovarla dentro di noi. Ed è negli occhi dei nostri figli e dei nostri nipoti che troveremo la direzione giusta, la strada migliore, per raggiungere la meta più bella.

Cari concittadini, le cose cambiano se siamo pronti a cambiare prima di tutto noi, il nostro modo di fare e di pensare. Se siamo pronti alla Rivoluzione culturale, ad una battaglia etica, a scrollarci di dosso la polvere e alzare un muro compatto contro le ingiustizie che quotidianamente sono sotto i nostri occhi. Se siamo pronti a fare squadra, se all'IO anteponiamo il NOI, se lavoriamo per essere l'alternativa a tutto ciò che non ci piace, che ci fa male, che ci prosciuga energia vitale senza darci in cambio nulla.

Ma come immagina la Galatina del futuro il MoVimento 5 Stelle?
Serve certamente riprogettare la città coinvolgendo la comunità in questo percorso di trasformazione. Fondamentale, ad esempio, sarà lavorare ad un nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale), per contenere il consumo di suolo, per favorire la rigenerazione urbana, per tutelare e valorizzare l’ambiente ed il paesaggio del nostro territorio.

Quando parliamo di migliorare la qualità della vita dei cittadini, parliamo anche di questo: vivere in una città smart, sostenibile, ordinata, pulita, coltivando benessere e diventando attrattivi.

I numeri di questi ultimi anni restituiscono una fotografia chiara del graduale “svuotamento” della città. Lo dicono le attività commerciali, i giovanissimi che hanno deciso di andare a vivere in comuni limitrofi, abbandonando la propria culla per ovvi motivi di opportunità.

Per mettere in piedi il cambiamento serve una visione chiara, una prospettiva a lungo termine. Serve un sogno e la volontà di realizzarlo con ogni forza. Ed è questo che noi sentiamo di poter offrire come Movimento 5 Stelle.
In questi anni abbiamo promosso tante iniziative, come la piantumazione degli alberi e il decoro partecipato delle nostre periferie. Su quello puntavamo nel programma elettorale del 2017, con il quale ci presentammo alla città, e su quello puntiamo ancora oggi.
Personalmente immagino un coinvolgimento diretto di aziende, imprenditori, associazioni e cittadini. Una rete fitta e variegata.
Sogno un polmone verde al centro della città, che potrebbe nascere tra Via Liguria e la tangenziale verso Noha; immaginiamo una pista ciclabile e una riqualificazione totale della strada che collega Galatina con Noha (viale Dalla Chiesa); credo fortemente nelle potenzialità di Collemeto e Santa Barbara e nella loro posizione strategica a due passi dalla strada statale 101;credo negli investimenti giusti e nella necessità di tendere una mano alle comunità che si sentono abbandonate, escluse.
Immagino una riqualificazione totale di piazze e zone periferiche, del nostro centro storico, sul quale poco o nulla si è fatto negli ultimi anni. Immagino, per esempio, una tassazione comunale pari a zero per alcuni anni per chi decide di trasferire o aprire un’attività nel cuore di Galatina. E da questo immagino di far ripartire una zona che fa gola a molti, ma che merita di essere rivalutata.

Abbiamo un quartiere fieristico abbandonato a se stesso. Ho provato a dare un input per realizzare un progetto, per tentare di farlo finanziare a livello centrale, ma nulla. Ho impegnato da tempo il Governo ad investire sulla nostra fiera, per riqualificarla, trasformarla, farne anche un centro congressi, un luogo destinato ai grandi eventi, che potesse lavorare 365 giorni all’anno. Sforzi vani, nonostante la volontà di tanti imprenditori volenterosi, ci siamo scontrati contro la mancanza di lungimiranza e di operare scelte coraggiose da parte di qualcuno dell'attuale amministrazione. Peccato, ma nulla è perduto, non molliamo!

Abbiamo delle strutture sportive invidiabili. Mi piange il cuore, però, guardando il prato del Pippi Specchia nelle attuali condizioni e mi tornano in mente le parole di Marcelo Lippi, quando ospitammo la nazionale italiana. “Questo stadio è una bomboniera” disse. E io aggiungo che è vittima del matrimonio politico sbagliato. Ritengo sia inaccettabile!

Penso che risorse messe a disposizione dall’Europa, dal Governo e dalla Regione, sarebbero più facilmente intercettabili creando un ufficio apposito con personale ad hoc che lavori alla progettazione allo studio e al monitoraggio dei vari bandi. Si eviterebbe lo spreco di risorse pubbliche e di opportunità (come recentemente accaduto con la perdita di 5 Milioni) e si creerebbero nuovi posti di lavoro.

Più attenzione alla disabilità, una lotta vera alle ingiustizie sociali perchè NESSUNO DEVE RESTARE INDIETRO. Molto si è fatto, devo ammetterlo, grazie al lavoro di persone competenti, ma si può fare sempre meglio.
Tanti sono i temi sui quali occorre intevenire, difficile elencarli tutti e andare nel dettaglio.

E quindi cosa fare? Rimbocchiamoci le maniche! In questo il MoVimento 5 Stelle c’è stato, c’è e ci sarà. Non abbiamo mai avuto paura di assumerci delle responsabilità e di sporcarci le mani (nel senso più nobile del termine).
E ancora una volta siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità: Galatina andrà al voto nel 2022 e questo appuntamento sarà fondamentale per scrivere la storia anche della nostra comunità. È questo, dunque, il momento dell’impegno, della responsabilità e del coraggio. Quelle appena elencate sono solo alcune delle tantissime idee (e dei progetti già pronti) che abbiamo da tempo per la nostra città. Ma vogliamo condividerle, vogliamo conoscere le idee degli altri. Vogliamo lavorare seriamente, concretamente, per la Galatina del 2050!
Ed è per questo che faccio un appello rivolto a tutte le forze politiche, a quelle che (con convinzione e fino all'ultimo) hanno sostenuto l’esperienza del Governo Conte II, alle realtà civiche, alle splendide realtà dell'associazionismo, alle forze moderate e a tutte le migliori energie della società civile, ai nostri giovanissimi e ai “giovani di mezza età” come me. Insomma, a tutti i cittadini che hanno voglia e passione.
A queste realtà oggi il MoVimento 5 Stelle propone di dar vita ad un "PATTO PER GALATINA" ed è pronto ad aprire, da subito, un tavolo di confronto con tutti.
Il Movimento 5 Stelle sarà in prima fila per portare avanti questo patto, la direzione di marcia è chiara e la nostra identità sarà così forte che ci consentirà di dialogare con tutti, anche con l’elettorato moderato e coloro che fino ad oggi non si sono sentiti coinvolti dalla politica cittadina.
Obiettivo? Costruire un progetto credibile, forte, concreto, che dia voce a tutti i galatinesi, che dia una prospettiva che guardi ai prossimi 30 anni, per mettere insieme una squadra che non si limiti all’ amministrazione ordinaria, ma che abbia il coraggio di occuparsi dello straordinario, in tutti i sensi.

Non sarà certamente un percorso facile, ma sono certo che riusciremo a costruire un fronte ampio, che possa consentire alla nostra Galatina di risollevarsi. Iniziamo a fare Politica vera, nel senso più alto della parola.

Concludo con le parole di Giuseppe Conte, che condivido a pieno e che dovrebbero risvegliare in tutti noi uno scatto d’orgoglio. "E' tempo di guardare avanti, adesso. E' tempo di essere realisti, ma anche di lavorare per “realizzare l’impossibile”: abbiamo un paese e un futuro a cui dedicare le nostre più preziose energie”.

E allora coraggio! Per Galatina, Noha, Collemeto e Santa Barbara io ci sono, il Movimento c’è! Ed è disponibile a patti su obiettivi chiari, ma mai a beceri compromessi.
Ed è questo che fa la differenza.
Camminiamo insieme verso una GALATINA, di nuovo, PROTAGONISTA!

Leonardo Donno
Deputato M5S

 

Tarantismo, snobismo e ragnatela 

Alla festa patronale di Galatina, quella di fine giugno dedicata ai Santi Pietro e Paolo, i giovanotti di Noha partecipavano raramente. Infatti molti di loro, poco più che imberbi ragazzini - incluso il sottoscritto - erano fin dai primi del mese “ritirati in campagna” dove nel corso dell’estate avrebbero dedicato tutto il loro tempo e le loro energie al giogo opprimente del tabacco, cui la famiglia tutta era dedita con il suo diuturno lavoro per guadagnarsi da vivere. Dunque la fine della scuola rappresentava per noi altri tutto men che l’inizio di una bucolica villeggiatura! Solo uno sparuto numero di compagni di classe che si poteva contare sulle dita di una sola mano aveva la possibilità di partecipare alla festa patronale di Galatina, che sempre ci veniva descritta come imponente, maestosa e particolare. La particolarità stava nel fatto che, come ci raccontavano, l’ultimo giorno della festa, solennità di San Paolo, in una cappellina prospiciente piazza San Pietro avveniva con una precisione cronometrica “dalle ore 12 alle ore 13” il miracolo della guarigione delle tarantate. Erano queste delle persone strane, soprattutto donne, che incappate nel morso della tarantola, si dimenavano distese per terra, saltellavano e ballavano anche sull’altare della chiesetta, e spesso rincorrevano uno o più astanti curiosi (soprattutto chi indossava abiti di color rosso), creando un fuggi-fuggi generale nel pubblico che sempre numeroso si accalcava a ronda in quell’intorno.

Le tarantate non erano mai di Galatina (molte venivano dal Capo di Leuca). E nemmeno a Noha vi erano tarantate, né ve ne erano mai state in passato. Pare che per grazia di San Paolo, Galatina ed il suo “feudo” godessero del privilegio dell’”immunità” dal tarantismo.

Del resto Galatina ha sempre visto il tarantismo come un corpo estraneo, un fenomeno da osservare dall’esterno, forse dall’alto. E’ come se non ne fosse condizionata culturalmente. Erano gli altri, i “forestieri”, a dover rispettare una tradizione, a dover ripetere un rito stagionale, a doversi recare in pellegrinaggio a bordo dei loro sciarabbà in quel territorio “sacro” per celebrare una cerimonia salutare. I galatinesi erano solo degli spettatori, perlopiù distratti. L’immunità era anche un non volersi sporcare le mani, un fastidio, e se vogliamo una cosa da raccontare agli altri con vergogna, più che con pudore dettato da compassione.

Galatina si è sempre sentita città borghese, sede di banche e di palazzi gentilizi con tanto di stemma nobiliare, di proprietà dei ben pasciuti agrari. Quegli agrari che magari avevano usato ed abusato del lavoro e della dignità di quei contadini, tra le cui fila appunto nascevano le tarantate ed i connessi traumi, frustrazioni e conflitti irrisolti.

Quell’immunità nel corso degli anni si è trasformata nella peggiore delle forme di comunicazione e di contatto: lo snobismo. Una brutta parola che in dialetto si tradurrebbe anche con “garze larghe” o qualcosa di simile.

Per anni molti galatinesi hanno aborrito le serate di pizzica-pizzica che iniziavano a macchia di leopardo a celebrarsi un po’ in tutto il Salento. Questo fino a quando non arrivò, ormai oltre un decennio fa, quel laboratorio culturale di musica e di pensiero, quell’esperienza straordinaria che risponde al nome di “La Notte della Taranta”, raduno tra l’altro di altissima qualità, che ha fatto di Melpignano il centro delle manifestazioni della nostra “musica etnica” ormai noto in tutto il mondo. Da Melpignano in poi più di un galatinese si è sentito finalmente “contagiato” dal morso della taranta. 

Ma il fatto che Galatina ne fosse (stata) esclusa per tanti anni, crediamo a questo punto che fosse in un certo qual modo naturale, legato alla sua storia.

Ciò che si può fare oggi, allora, non è tanto recriminare, rimpiangere, nutrire rimorsi per ciò che non è stato: la storia si studia, non si giudica. E tanto meno affannarsi per dar corso agli “eventi” scimmiottandone gli altri. L’evento in sé non serve a nulla. Dura lo spazio di una serata o di una giornata. Poi passa e forse non lascia nulla.

Utile sarebbe invece far tesoro di un concetto, anzi di un insegnamento portentosissimo che ci dona proprio il fenomeno del tarantismo: la ragnatela.

La ragnatela è sistema, è equilibrio, è compartecipazione, è un modo per poter “catturare”, diremmo anche affascinare noi stessi e gli altri che ci vengono a trovare.

Galatina è una delle città più belle del mondo. Ma questa è condizione necessaria ma non sufficiente per una buona o ottima qualità della vita. Dovremmo sforzarci un po’ tutti quanti per essere più accoglienti nei confronti dei visitatori, che sempre più numerosi verranno a trovarci. E si è accoglienti se saremo rispettosi intanto verso noi stessi e poi verso gli altri. Si è rispettosi se sapremo aver cura dell’ambiente in cui viviamo, per esempio lasciando un po’ la nostra auto nel garage ed utilizzando di più il nostro cervello per spostarci (dunque a piedi o in bicicletta); se conosceremo la nostra storia riuscendo a farne parte anche agli altri (quanti galatinesi hanno in casa propria il libro “Galatina, storia ed arte” di mons. Antonaci, solo per citare uno dei tanti a caso, pronto per la consultazione?); se riusciremo a dare informazioni anche in inglese o in francese, ma anche in italiano, al viaggiatore straniero che per caso si avvicinasse a noi chiedendocene; se riusciremo ad offrire i nostri prodotti della campagna o dell’artigianato in maniera decorosa e senza rapinarci a vicenda (la pasticceria di Galatina per fare un esempio è la migliore del mondo. Ma non si vende solo il pasticciotto, si vende anche il sorriso ed il buongiorno detto con gentilezza e senza smanceria o sussiego, e questo valga per ogni negozio cittadino. Chiediamocelo tutti: c’è sempre la gentilezza come companatico di ogni transazione galatinese?); se faremo fruire i nostri monumenti tenendoli aperti e con l’assistenza di guide non improvvisate…

Le occasioni per renderci più accoglienti e disponibili sono mille e ancora mille. E si potrebbero riassumere nello sforzo per renderci migliori, meno spocchiosi, meno mafiosetti, più responsabili.

Ma per tutto questo c’è bisogno di molto studio, molta formazione, molto tempo.

La ragnatela è il vero ed il miglior prodotto del tarantismo. Dovremmo tutti impegnarci a tesserla.       

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 05/11/2010 @ 17:35:56, in Il Mangialibri, linkato 4518 volte)

Un piccolo assaggio del romanzo "Il Mangialibri" di Michele Stursi. Chi volesse gustare appieno questa deliziosa pietanza per l'intelletto... non può mancare alla PRESENTAZIONE.

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Presentazione romanzo Il Mangialibri di Michele Stursi  sabato 6 novembre ore 19  Oratorio Madonna delle Grazie.

Programma della serata:

Interverranno

  • Don Francesco Coluccia
    direttore del Laboratorio culturale Benedetto XVI - Noha
  • Antonio Mellone
    dell'Osservatore Nohano
  • Paola Congedo
    della Biblioteca Giona
  • Michele Stursi
    autore de "Il Mangialibri"

Presteranno la loro voce alle parole del romanzo:

  • Paola Rizzo
    inimitabile pittrice d'ulivi
  • Denise D'Amato
    amica dell'autore


e tanti altri lettori...

Durante tutta la serata si potrà visitare l'inedita mostra fotografica di Marzia Cisotta

 
Di Redazione (del 18/11/2017 @ 17:18:47, in NoiAmbiente, linkato 1801 volte)

Questa dell’albero è una di quelle feste che, per fortuna, stanno ritornando di interesse sociale e culturale.
Anche se non mancano occasioni per annoverare eventi “speciali” e dedichiamo quasi ogni giorno ad una commemorazione di interesse comune, le nostre azioni quotidiane non sono ancora del tutto testimoni di tutte queste giornate di cui amiamo riempirci la bocca e gli spazi sui vari net-work.
Quest’anno, a proposito di alberi, ci siamo persi l’autunno. In pratica molti alberi erano già secchi a inizio primavera. Non abbiamo goduto cioè del passaggio del colore verde delle chiome degli alberi che assumono in primavera ed estate, al colore giallo rame tipico dell’autunno. Per sopperire a quanti alberi sono andati in fumo dovremmo piantarne miliardi. 
Certamente ha contribuito moltissimo la siccità, ma ha fatto da protagonista la nostra incessante ignoranza e noncuranza.
Non mancano nelle nostre accuse, colpevoli senza volto (perlomeno qualcuno conosce le cause ma le nasconde) quali la malattia del disseccamento, cosiddetta Xylella o CoDiRO (Complesso del disseccamento rapido dell'olivo),  e non mancano i fantomatici piroglioni (piromani coglioni), non manca la nostra vecchia “furbizia” di incolpare agenti senza identità. Gli altri.
Non manca la mafia e forse la mafia siamo noi.

"La mafia non opera mai a favore della collettività bensì agisce a spese della società civile e a vantaggio solo dei suoi membri. È  frutto del sottosviluppo e prodotto delle sue stesse articolazioni che alimentano l'ignoranza e la sudditanza".

Pag. 107- COSE DI COSA NOSTRA - 3a ed. BUR Grandi Saggi luglio 2012

FareAmbiente Laboratorio di Galatina -Noha

 
Di Albino Campa (del 06/09/2010 @ 17:16:59, in Fotovoltaico, linkato 3805 volte)
"Rispondiamo al sindaco con questo bellissimo saggio di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, giornalisti del Corriere della Sera. Se avrà l'intelligenza di leggerlo e capirlo forse inizierà ad appoggiare le nostre battaglie".
Firmato:
I dialoghi di Noha
(Quei quattro assolazzati agostani dei suoi concittadini, che invece di andare al mare, si battevano per capire come mai le mafie degli incentivi statali stanno devastando irreversibilmente la campagna NOHANA, ultima barattata per la ristrutturazione di un canile e di un giardino del Rione Italia).

Pannelli solari e pale tra gli ulivi E la storia muore

Pier Paolo Pasolini: «In quello slanciato ammasso di case bianche, inanellato da lungomari e moli, la gente vive una vita autonoma, quasi ricca, si direbbe, quasi non ci fosse soluzione di continuità con qualche periodo della storia antica»Sulla «Collina dei Fanciulli e delle Ninfe», legata a miti antichissimi, si vogliono costruire immense pale eoliche alte 80 metriA pochi chilometri da dove nacque l' ultimo ministro borbonico, il miraggio (e i quattrini) delle energie alternative distruggono il paesaggio

 

 

Tira una brutta aria eolica, per le ninfe e i fanciulli che da millenni vivono tra gli ulivi secolari del meraviglioso colle San Giovanni a Giuggianello: non hanno i timbri in regola. C' è chi dirà: ma se ne hanno scritto Nicandro e Ovidio e probabilmente pure Aristotele! Fa niente: non hanno i timbri in regola. Lo dice una sentenza del Consiglio di Stato. Secondo il quale un posto può anche essere la culla della memoria magica di un popolo ma se non ha le carte in regola, cioè un timbro della sovrintendenza che dice che effettivamente è la culla della memoria magica di un popolo, non ha diritto a tutele. Testuale: «A prescindere dal fatto che tali miti e leggende non risultano essere stati individuati da un provvedimento legislativo, non si vede come l' impianto degli aerogeneratori possa interferire su tale patrimonio culturale». Appunto: «non si vede». Nel senso che i giudici non hanno «visto» l' area in cui dovrebbero sorgere le immense pale eoliche se non sulla carta. Perché certo non avrebbero mai potuto scrivere una cosa simile se fossero saliti su queste colline dolci che hanno incantato nei secoli i viaggiatori. Se avessero visto, scavata nella viva roccia, l' antica e commovente chiesetta rupestre di San Giovanni. Se si fossero fermati davanti a questi massi enormi dalle forme incredibili che scatenarono le fantasie e la devozione dei nostri avi. Se avessero camminato all' ombra di questi ulivi grandiosi. Come può un paradiso bucolico come questo non essere devastato da 12 pale eoliche alte 80 metri cioè quanto 12 palazzine di 25 piani? Eppure questo, salvo miracoli, è il destino della Collina dei Fanciulli e delle Ninfe a Giuggianello, pochi chilometri a sud della strada che da Maglie porta a Otranto, nel Salento. Non è un punto qualunque sulla carta geografica, questa collina. Come spiega l' ambientalista Oreste Caroppo in un delizioso saggio, è conosciuto «l' Acropoli della civiltà messapico-salentina antica». Qui sono ambientate da migliaia di anni leggende riprese da Nicandro di Colofone: «Si favoleggia dunque che nel paese dei Messapi presso le cosiddette "Rocce Sacre" fossero apparse un giorno delle ninfe che danzavano, e che i figli dei Messapi, abbandonate le loro greggi per andare a guardare, avessero detto che essi sapevano danzare meglio. Queste parole punsero sul vivo le ninfe e si fece una gara per stabilire chi sapesse meglio danzare. I fanciulli, non rendendosi conto di gareggiare con esseri divini, danzarono come se stessero misurandosi con delle coetanee di stirpe mortale; e il loro modo di danzare era quello, rozzo, proprio dei pastori; quello delle ninfe, invece, fu di una bellezza suprema. Esse trionfarono dunque sui fanciulli nella danza e rivolte ad essi dissero: "Giovani dissennati, avete voluto gareggiare con le ninfe e ora che siete stati vinti ne pagherete il fio". E i fanciulli si trasformarono in alberi, nel luogo stesso in cui stavano, presso il santuario delle ninfe. E ancora oggi, la notte, si sente uscire dai tronchi una voce, come di gente che geme; e il luogo viene chiamato "Delle Ninfe e dei Fanciulli"». Un mito rilanciato, come dicevamo, da Publio Ovidio Nasone. E trattato anche nel Corpus Aristotelico dove si accenna al salentino Sasso di Eracle: «Presso il Capo Iapigio vi è anche una pietra enorme, che dicono venne da Eracle sollevata e spostata, addirittura con un sol dito». E coltivato dai contadini della zona che raccomandavano ai figlioletti di non andare a giocare alle rocce del «Letto della vecchia», del «Sasso di Eracle» e del «Piede di Ercole», spiega Caroppo, perché potevano «apparire loro le fate» e chissà quale incantesimo erano capaci di fare. Leggende. Ma nessuno, un tempo, avrebbe osato profanare un sacrario della memoria antica come questo. Così come nessuno avrebbe osato abbattere migliaia di ulivi stuprando quella che da secoli è l' immagine stessa del Salento. Marcello Seclì, presidente della sezione salentina di Italia Nostra, non si dà pace mentre ci trascina tra i viottoli delle campagne tra Parabita e Gallipoli e poi a Scorrano e a sud di Maglie e mostra come intere colline siano state tappezzate da quell' altra forma di violenza alla natura che possono essere le distese sterminate di pannelli fotovoltaici. Pannelli bruttissimi. Giganteschi. Tirati su senza rispetto per la natura. Per la fatica dei nostri nonni che piantarono gli ulivi sradicati. Per la vocazione turistica dell' area. Fa impressione rileggere oggi quel che mezzo secolo fa scriveva sul «Corriere» Alberto Cavallari parlando del Salento come del «più bel paesaggio d' Italia»: «Sorgono nel leccese i paesi più affascinanti del Sud, come Nardò, o la città morta di Otranto. Restano infatti i borghi civili, asciugati dal mare e dal vento, nitidi come la loro povertà. Le coste, spesso frastagliate nello scoglio, non sono ancora deturpate: sono piene di grotte, leggendarie e favolose, mentre lontano si vedono le "pagliare" dei pastori, e i riverberi, i luccichii dei due mari (come una volta scrisse Piovene) "sembrano quasi incontrarsi a mezz' aria" nel punto in cui l' Italia finisce, o meglio sfinisce, dentro l' atmosfera di un miraggio». Non aveva dubbi, Cavallari: «Difendere questa provincia e conservarla è così certo l' unico modo di fare della buona economia». Questo doveva fare, il Salento: puntare su «un turismo di classe, come quello che si svolge in Grecia, redditizio e ricco, e certo meglio di un' industrializzazione assurda e asfittica». I dati di questi giorni dicono che il turismo è davvero la chiave della ricchezza salentina. L' Apt gongola sventolando un aumento del 5%, che in questi tempi di magra vale doppio. E contribuisce a «collocare il Salento ai vertici della classifica nazionale». Italiani, soprattutto. Ma anche tanti stranieri. In testa tedeschi, francesi e inglesi. Vengono per vedere la cattedrale di Otranto e inginocchiarsi davanti alle reliquie dei morti nella strage del 1480 ed emozionarsi nel leggere che il corpo senza testa di Antonio Pezzulla detto il Primaldo, il primo degli ottocento martiri di Otranto a venire decapitato per ordine del Gran Visir Achmet «lo Sdentato», «si alzò e restò in piedi fino al termine della strage e non ci fu forza che valesse ad atterrarlo». E poi vengono per le orecchiette e i turcinieddhri e le ' ncarteddhrate e tutte le altre leccornie della formidabile cucina salentina e il suo olio e il suo vino. E vengono per la notte della Taranta, quando a fine agosto accorrono in decine di migliaia a Melpignano per ballare e ballare fino a uscir di senno con la «pizzica pizzica». Ma verrebbero ancora, se il Salento fosse definitivamente stravolto da una edilizia aggressiva che ha già deturpato parte delle sue coste come a Porto Cesareo, San Cataldo o Ugento? Se le distese di ulivi che costituiscono la sua essenza fossero sistematicamente rase al suolo? Se questo panorama che trae la sua bellezza non dalla vertigine delle vette dolomitiche ma dalla dolcezza delle distese appena ondulate venisse trafitto da centinaia e centinaia di pale eoliche? «Lecce, città dell' arte, / se ne infischia / di chi arriva e di chi parte», dice un vecchio ritornello usato dagli antifascisti il giorno in cui Achille Starace, il braccio destro di Mussolini che era nato a Sannicola, tornò in pompa magna della terra natia. E per certi versi la città è rimasta così come la vide Cavallari. Una città «aristocratica, spagnolesca, narcisista». In qualche modo «tagliata fuori dalla Puglia dinamica». Dove, nonostante l' orrore di certi quartieri residenziali e la bruttura della ragnatela di cavi neri che dovrebbe servire la metropolitana di superficie incompiuta da un mucchio di anni, è ancora emozionante camminare tra pietre e chiese di rara eleganza. Il problema di chi arriverà ancora e di chi se ne andrà, però, esiste. E dipende dal rischio di un' accentuazione del degrado paesaggistico. Cinquantuno anni dopo, il reportage a puntate lungo le coste scritto da Pier Paolo Pasolini per la rivista «Successo» e riproposto nella versione integrale con il titolo «La lunga strada di sabbia» da Contrasto, va riletto: «In quello slanciato ammasso di case bianche, inanellato da lungomari e da moli, la gente vive una vita autonoma, quasi ricca, si direbbe, quasi non ci fosse soluzione di continuità con qualche periodo della storia antica, che io non so, né faccio in tempo a capire: il demone del viaggio mi sospinge giù, verso la punta estrema. Ci si arriva lentamente, mentre intorno la regione si trasforma, si muove in piccole ondulazioni, si ricopre d' ulivi. Santa Maria di Leuca si stende lungo il mare con una fila di villini liberty, lussuosi, rosei e bianchi, incrostati d' ornamenti, circondati da giardinetti...» Fece una gran fatica, PPP, «nel sole feroce» ad arrivare fino alla punta estrema del tacco d' Italia, fino a questo splendido promontorio dove, come ha scritto Giuseppe Salvaggiulo nel libro collettivo «La colata» scritto con Andrea Garibaldi, Antonio Massari, Marco Preve e Ferruccio Sansa, «sei ancora sulla terra, ma ti senti già in mare». E forse proprio per questo tanti viaggiatori ci vengono ancora: perché non è alla portata di tutti, appena fuori da uno svincolo autostradale come tanti vacanzifici traboccanti di discoteche, bazar e McDonald. Perché arrivarci costa fatica. E questa fatica appare loro in qualche modo obbligata per assaporare il gran premio finale: la vista su un mare di una bellezza che ti mozza il fiato. Diceva il poeta e saggista Franco Antonicelli, in occasione di un lontano viaggio con Italo Calvino: «Anche Reggio Calabria è alla fine della penisola, ma subito dopo c' è l' isola e subito dopo l' Africa; non c' e tempo di perdersi. Ma a Leuca sì...» Di là del promontorio c' è il mare. Solo il mare. «Uffa!», sbottano gli «sviluppisti». E dicono che no, anche il luogo più lontano d' Italia, quello che partecipò al processo unitario solo con Liborio Romano, di cui parla Nico Perrone, deve essere collegato al resto del mondo con una superstrada. Un' arteria che dovrebbe partire da Maglie e scendere giù per 40 chilometri, con le sue 4 corsie per 22 metri complessivi e un viadotto di 500 metri su 26 piloni di cemento fino a una mastodontica rotonda del diametro di 450 metri, lunga un chilometro e mezzo, che intrappola un' area estesa quanto 23 campi di calcio. Una mostruosità, dicono gli ambientalisti. Che stanno dando battaglia a colpi di ricorsi un po' a tutto. Alla superstrada voluta da Raffaele Fitto, il giovane ministro amatissimo da Berlusconi e figlio di quella Maglie che in passato aveva dato all' Italia uomini della statura di Aldo Moro. A ulteriori cementificazioni di coste già abbruttite da lottizzazioni selvagge. Al progetto spropositato di quadruplicare il santuario di Santa Maria de Finibus Terrae svettante su Santa Maria di Leuca e farne un edificio (citiamo ancora «La colata») di «ventiduemila metri cubi eretti su una superficie grande la metà di un campo di calcio per ospitare otto celebrazioni giornaliere, presbiterio con annesso palco per quaranta sacerdoti concelebranti, penitenzieria con almeno dieci postazioni confessionali, aule per catechesi e attività connesse».. Battaglie difficili. Segnate a volte da sconfitte sconcertanti. Come quella della sentenza sulla Collina delle ninfe che ribaltava il verdetto del Tar che aveva accolto in pieno la tesi dell' avvocato Valeria Pellegrino spiegando che l' impianto eolico andava bloccato perché quei miti e quelle leggende millenarie avevano determinato «un legame tra le popolazioni che ruotano attorno all' area de qua che va ben oltre la percezione visiva e dunque fisica dei luoghi». O come un altro verdetto del Consiglio di Stato che, anche qui ribaltando il precedente giudizio del Tar che dava ragione all' avvocato di Italia Nostra Donato Saracino, ha accolto le tesi della società tedesca Schuco International. La quale aveva comprato terreni a Scorrano per metterci un mare di pannelli fotovoltaici per un totale di una quindicina di megawatt. Un impianto enorme. Frazionato in quattro pezzi diversi, con una furbizia «all' italiana», per stare al di sotto di certi limiti ed evitare la grana della Via, la valutazione dell' impatto ambientale. Vi chiederete: come mai anche i tedeschi vengono a investire nel Salento? Perché nel nostro Paese del Sole, dove fino al 2006 si produceva con i pannelli 70 volte meno che nella «grigia» Germania, è stata fatta una scoperta: il «solare» può essere una manna. I dati dicono che nel 2009 l' elettricità da fonti rinnovabili è aumentata del 13%. Ma se l' eolico ha avuto una crescita del 35%, il fotovoltaico ha registrato in dodici mesi un boom: + 418%. Tredici volte di più. Sia chiaro: come per le pale eoliche, anche per il fotovoltaico vale lo stesso discorso. C' è modo e modo, c' è luogo e luogo. Gli incentivi, qui, sono faraonici. Come in nessun Paese al mondo. In base alle regole introdotte nel 2007, per esempio, si prendono i soldi per l' elettricità prodotta anche per impianti microscopici. E tutto si scarica sulle tariffe: più energia rinnovabile viene prodotta, più le bollette sono care. La progressione è geometrica. Nel 2008 gli incentivi fotovoltaici hanno pesato sugli utenti per 110 milioni di euro? L' anno seguente sono triplicati: 344. Ovvero un sesto di quanto abbiamo speso per incentivare le fonti rinnovabili: oltre 2 miliardi di euro. Conto salito nel 2010 a 3 miliardi. «Quasi il 10% - ha detto il presidente dell' Autorità per l' Energia Alessandro Ortis -, dell' intero costo del sistema elettrico» nazionale perché «l' incentivo medio risulta pari a circa il doppio del valore dell' energia prodotta. Così paghiamo l' energia incentivata 3 volte quella convenzionale». E questo in un Paese dove già prima dell' esplosione di questo business le bollette erano le più care d' Europa. Ma è niente, rispetto alle previsioni dell' authority. La quale ipotizza, nel caso di raggiungimento degli obiettivi assegnati per il 2020 da Bruxelles ai vari Stati europei, una spesa aggiuntiva astronomica a carico di chi paga la bolletta: cinque miliardi l' anno per il 2015, sette per il 2020. Dei quali metà per i soli pannelli fotovoltaici. E questo, dice l' Autorità per l' energia, anche nel caso in cui gli incentivi vengano ridotti via via al 50%. Il guaio supplementare è che in un territorio urbanizzato come quello italiano, i pannelli finiscono per rubare terreni all' agricoltura. Alla faccia dei dubbi che già negli anni Novanta aveva manifestato Carlo Rubbia secondo il quale «per soddisfare la metà del nostro futuro fabbisogno elettrico con l' energia solare servirebbero circa 22.000 chilometri quadrati di pannelli, un' area grande più o meno quanto tutta la Sardegna». Ma sapete com' è fatta l' Italia: o tutto o niente. Così, dal totale disinteresse per le fonti rinnovabili, si è passati a un eccesso di incentivi. Mettetevi nei panni di un agricoltore: perché dovrebbe arare, seminare e trebbiare quando è molto meno faticoso e più redditizio riempire un campo di pannelli? E rieccoci in Puglia e nel Salento. Dove a chi installa meno d' un megawatt è sufficiente presentare, come abbiamo visto, una semplice Dia. Se la regione con più impianti fotovoltaici è la Lombardia (13.617), seguita da Emilia Romagna, Veneto e Piemonte, la Puglia è quella che produce di più: 295 megawatt, dei quali 239 prodotti da 497 impianti collocati su terreni agricoli, per una superficie di 358 ettari. Viene dalla Puglia il 20% circa di tutta l' energia solare italiana, pari a 1.509 megawatt: potenza che richiede oltre 2.250 ettari di pannelli. Il Salento contribuisce alla produzione pugliese col 30%: vale a dire 87,6 megawatt, dei quali ben 76,6 su 115 ettari «rubati» all' agricoltura. Ma sono dati ufficiali che per Marcello Seclì sono già sfigurati dai nuovi impianti: «Il boom è nella seconda metà del 2009. In provincia di Lecce, secondo noi, sono già stati impegnati 2000 ettari, per la maggior parte non ancora collegati». E potete scommettere che la corsa non cesserà molto presto. I nuovi incentivi stabiliti dal ministero per lo Sviluppo economico da mesi occupato ad interim da Berlusconi, variano da un minimo di 28 a un massimo di 44 centesimi di euro al chilovattora. Da quattro a sei volte più del prezzo medio (7 centesimi) dell' energia elettrica prodotta con sistemi tradizionali. Avanti così, perché un contadino dovrebbe piegare la schiena sulla terra?

fonte: http://archiviostorico.corriere.it/2010/agosto/28/
Pannelli_solari_pale_tra_gli_co_9_100828006.shtml

 

RIZZO SERGIO, STELLA GIAN ANTONIO

 

Ritorna per l’edizione 2023 il Premio Marcello Romano per il Cinema - Città di Galatina- venerdì 8 settembre alle ore 19,30 presso il Palazzo della Cultura.

Il riconoscimento, nato per rendere omaggio alla memoria del galatinese avv. Marcello Romano (1943 -2008), cultore di cinematografia, è stato istituito dal Comune di Galatina su proposta della famiglia nel 2009, in collaborazione con il Liceo Artistico dell’IISS “P. Colonna” di Galatina, con l’obiettivo di contribuire alla cultura cinematografica, promuovere la valorizzazione del territorio, dare visibilità a professionisti giovani e di talento.

In precedenza è stato attribuito, con il patrocinio di Regione Puglia, Università del Salento, Apulia Film Commission, nell’ambito del Festival “Corti di marzo” 2011, fuori concorso, al regista Andrea Costantino, per il cortometraggio “Sposerò Nichi Vendola” (2010); nel 2014 a Francesco Micciché per il documentario “Lino Miccichè, mio padre. Una visione del mondo” (2013) nell’ambito della Rassegna Identità in dialogo-Prospettive meridiane #tuttosuipadri; a Tommaso Faggiano per il film “Stare sul confine” (2018) della cooperativa culturale Meditfilm, durante la Rassegna estiva della Città di Galatina 2018.
Il prossimo 8 settembre il Premio verrà consegnato a Fausto Romano, giovane autore galatinese, artista eclettico poliedrico e originale, “cantastorie” come egli stesso ama definirsi.

Diplomatosi in recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, ha realizzato numerosi cortometraggi, vincendo premi internazionali.
Nel 2022 scrive, dirige e interpreta “San Vitu Rock” prodotto da Apulia film Commission e vincitore del Festival del Cinema Europeo.

Con quest’ultimo lavoro il regista ha avuto il merito di esportare oltre i confini nazionali la sacra roccia dal potere magico-religioso custodita in una semplice chiesetta nel cuore della Grecìa Salentina,” raccontando un rito attraverso un altro rito: il cinema”, come egli stesso ha dichiarato.
Una storia d’amore semplice, poetica ed esilarante, con due attori principali, un uomo e una donna, ambientata negli anni del boom economico italiano, che si fonda sulla conoscenza di fenomeni etnoantropologici e della loro evoluzione storica, una ricerca che Fausto Romano coniuga con la sua
grande capacità artistica di mischiare sacro e profano, alto e basso, umano e divino, già espressa in altre sue opere cinematografiche e letterarie.

Il film di fatto è centrato su la Pietra Forata di San Vito, un monolite calcareo che ha il diametro esterno di circa un metro, con al centro un foro di trenta centimetri, ritrovato in una zona boscosa dell’area salentina ricca di altri monumenti megalitici, menhir, dolmen, specchie. Il passaggio attraverso questa strettissima apertura, che rappresenta l’utero materno, trasferisce, secondo un rito che si è ripetuto fino agli anni ’60, fertilità a chi la attraversa. Una pratica che risale ad una remotissima religione fondata sulla figura della Dea Madre, connessa con la fecondità della terra, che ha mantenuto un grande valore religioso con il nascere dell’agricoltura.

La narrazione di Fausto Romano offre quindi l’opportunità di allargare la visuale sul nostro territorio rurale, dove le pietre parlano. Non si tratta certamente di resuscitare antiche tradizioni la cui conoscenza ha generato questa bella favola descritta in “San Vitu Rock” ma di restituire, attraverso un approccio emozionale, il giusto valore alla terra per la buona salute dell’uomo e per una nuova visione delle bellezze del nostro paesaggio, argomenti di viva attualità e dibattito culturale.

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Galatina Fabio Vergine e della Dirigente dell’IISS “P. Colonna” di Galatina Maria Rita Meleleo, la serata sarà moderata da Rita Toscano, organizzatrice del Premio Marcello Romano per il Cinema.

Su simboli magie e misteri del paesaggio salentino, tra natura e cultura, interverranno due illustri specialisti: Angela Serafino, studiosa e critica d’arte, che nei suoi scritti – da “Dal colore al suono, dal suono al colore” sino a “Restituzione” monografia per l’opera di Renato Centonze – ha esplorato la relazione tra paesaggio ed opera d’arte ,nel Salento, ma come specimen di un universale umano; Francesco Danieli, storico e iconologo di fama internazionale, autore di numerose pubblicazioni di carattere scientifico, storico, artistico e antropologico culturale sull’identità salentina e non solo, direttore della collana editoriale Gli Argonauti.

E a seguire la premiazione e la proiezione del cortometraggio.

L’evento si pone come un’occasione di festa per spettatori e partecipanti, in un clima di convivialità, aperto a tutti, presso il Palazzo della Cultura (ingresso da via Cafaro n.2), nei locali messi a disposizione da Open Art Gioré aps, dalle ore 19,30 dell’8 settembre p.v.

 

 

Con l’estate ritorna puntuale l’appuntamento con Puglia Open Days, il più vasto e articolato progetto di promozione e valorizzazione dell’offerta turistica territoriale voluto dall’Assessorato Regionale al Turismo e attuato da Pugliapromozione, in collaborazione con il MIBACT, la Conferenza Episcopale Pugliese, l’ANCI Puglia, l’UNPLI Puglia.

Dal 5 luglio al 27 settembre, ogni sabato puoi scoprire gratuitamente dalle 20:00 alle 23:00 il fascino dei beni culturali e la bellezza dei centri storici in compagnia di guide esperte.

Aperti circa 250 luoghi d’arte e cultura in oltre cento Comuni, con visite guidate in 70 centri storici, 56 basiliche, cattedrali, chiese, santuari, 2 abbazie, 1 sinagoga, 27 castelli, 19 dimore storiche, 14 siti ipogei, 46 musei, 5 ecomusei, 12 aree archeologiche, 3 teatri storici. Accanto ai luoghi simbolo anche i tesori meno noti, lontani dai tradizionali circuiti turistici. Sono i piccoli Comuni delle reti dei “Borghi più belli d’Italia”, dei “Borghi autentici d’Italia”, dei “Gioielli d’Italia”, dei “Borghi accoglienti” certificati con la Bandiera arancione del Touring club, le marine delle “Bandiere Blu” e delle “Cinque Vele”. Da segnalare anche le visite guidate per bambini – Puglia Open Days for Kids – i luoghi della Puglia si raccontano attraverso laboratori e visite guidate pensati appositamente per i più piccoli. E itinerari agli ospiti con esigenze speciali – Puglia Open Days for All – il patrimonio culturale della Puglia è sempre più accessibile a tutti. Le visite guidate sono fruibili anche da personale con disabilità, grazie a un servizio dedicato alle esigenze specifiche, tra cui interpreti LIS, su richiesta.

Galatina propone ai suoi visitatori l’apertura straordinaria dalle 20:00 alle 23:00 della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria. Monumento in stile romanico-gotico, con cinque navate completamente affrescate, tant’è che per la vastità dei cicli pittorici di scuola giottesca, è seconda solo alla Basilica di San Francesco ad Assisi.

La cartoguida (IT-EN) è lo strumento per percorrere in lungo e largo la regione, tracciando il proprio itinerario. Può essere ritirata presso la rete degli uffici d’informazione turistica della Rete Regionale IAT, dove si possono ricevere dettagli sulle attività ed è possibile prenotare alcuni servizi. Inoltre, aggiornamenti sempre disponibili sul sito internet www.viaggiareinpuglia.ite dai profili sui principali social networks. Infine, è possibile raccontare la propria esperienza in Puglia con immagini, video e post da condividere con #PugliaOpenDays.

Per maggiori informazioni:

IAT Informazione e Accoglienza Turistica - IAT Tourist Office

GALATINA, Torre dell’Orologio - Via V. Emanuele II, 35

tel. 0836 569984 - iat.galatina@gmail.com

 
Di Redazione (del 15/09/2018 @ 17:10:26, in Comunicato Stampa, linkato 987 volte)

Prenderà il via sabato 15 settembre p.v., a partire dalle ore 18.00, la quarta edizione dell’evento “La notte bianca dei Bambini - Rione Italia in festa” organizzato dall’Amministrazione Comunale di Galatina (Assessorato alle Attività produttive e commerciali), dall’Associazione “Quelli di piazza San Pietro”, dalla “Virtus Basket Galatina” e dall’Associazione “La Civetta azzurra”.

La manifestazione vuole ricreare un clima fiabesco dove i bambini non solo osservano e ascoltano, ma sono protagonisti, con la loro creatività ed il loro intuito; i piccoli visitatori entreranno nel fantastico mondo delle meraviglie. Come per magia l'intera piazzetta verrà trasformata in uno spazio a misura di bambino.

Immersi in un mondo sorprendente con alchimisti, apparizioni di maghi, trampolieri e mangia fuoco, esibizioni di artisti e allestimento di laboratori che faranno di ogni bambino il protagonista assoluto della grande festa notturna.

La festa, che chiude le attività estive organizzate dall’Amministrazione, con la Direzione artistica dell’Associazione culturale “Teste di Legno”, oltre a rappresentare un momento ludico di grande importanza per i bambini che attraverso il gioco sviluppano la creatività e le proprie potenzialità intellettive, affettive e relazionali, costituisce anche un’occasione d’incontro a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico.

Un’intera serata dedicata ai più piccoli e alle famiglie che trasforma il Rione Italia in un immenso parco divertimenti con tante attrazioni che soddisfano ogni gusto ed immaginazione.

L’evento prevedrà attrazioni come:

Teatro dei burattini;

Area laboratori;

Area Giochi medievali;

Street basket;

Spettacolo circense;

Spettacolo di magia;

Spettacolo bolle;

Face and bodyart;

Balloon art;

Spettacolo del Fuoco;

Trampoliere Hamir ed il suo tappeto volante.

Grande novità di questa edizione sarà l’area “Street Basket”: si potrà praticamente entrare a contatto con il mondo della palla a spicchi grazie a istruttori e cestisti. La giornata nasce dalla forte volontà delle Associazioni organizzatrici e dell’Amministrazione di confrontarsi con le realtà associative e non solo, presenti sul territorio. Un rafforzato dialogo quello instaurato con le realtà sportive che di fatto ha portato alla concertazione e alla realizzazione dell'evento che vedrà una intera strada del RIONE ITALIA diventare una vera e propria palestra a cielo aperto. Tutti in campo e in piazza per rilanciare l’importanza dell’attività fisica come momento di socialità e per la promozione di stili di vita più sani.

Sempre nel rispetto dei principi di cui sopra, durante la manifestazione, avremo inoltre una esibizione di ginnastica ritmica a cura della Scuola di Ginnastica A.S.D. “Doria Gym”: un saggio divertente e di elevato livello che non mancherà di regalare emozioni al pubblico presente…

Inoltre, in occasione de "La notte bianca dei Bambini - Rione Italia in festa" del prossimo 15 settembre verranno raccolti fondi per l'Associazione "NotteBlu" per l'autismo. Tale Associazione nasce, a Galatina nell’agosto del 2013, dal bisogno di informare il territorio sui vari aspetti e problematicità dell’autismo.

A questo punto mancate solo voi!!!

 
Di Redazione (del 18/04/2016 @ 17:07:13, in Comunicato Stampa, linkato 1969 volte)

Eccovi un articolo molto interessante redatto dall’Associazione Egerthte di Galatina a proposito di un progetto al quale, nella parte finale, ha partecipato la classe terza B della scuola secondaria di primo grado di Noha. Questo, a dimostrazione del fatto che i nostri ragazzi non si tirano mai indietro. Il lavoro presentato dagli alunni della scuola di Noha è stato eccellente. Bravissimi nel trasformarsi in insegnanti per un giorno calandosi nei panni di uno straniero nelle mille situazioni in cui si trova a vivere quotidianamente.

Auguri, ragazzi. Che i vostri desideri diano ordini al futuro.

E, per favore, continuate ad insegnarci come va la vita: anche noi, a volte stranieri in patria, abbiamo tanto ancora da imparare da voi.

Noha.it

Da alunni ad insegnanti per un giorno

Quando la diversità diventa momento di incontro e ricchezza

La nostra associazione  a partire da gennaio  ha curato e realizzato presso i locali della biblioteca Civica  “P. Siciliani”  a Galatina  un laboratorio gratuito di italiano per stranieri,  per coloro che hanno una conoscenza di base della lingua e volessero migliorarla.    Approfittando di un bando comunale  abbiamo ottenuto un locale  e così a gennaio abbiamo dato il via ai lavori:  tre mesi  di  incontri due volte alla settimana,   quattro studenti iniziali che grazie al passaparola sono aumentati fino a nove nel corso del tempo,  una bravissima  mediatrice culturale,  Alessandra,  che  avuto notizia del corso ci ha chiesto di poter essere dei nostri  ed è  diventata da subito la nostra volontaria preferita.

Il lavoro maggiore   non è stato tanto quello di spiegare e fare esercizi di grammatica,  quanto quello di creare un ambiente di condivisione e conoscenza reciproca arricchente e all’insegna del rispetto e del dialogo,  cosa non sempre facile non solo per le differenti provenienze  (Gambia,  Mauritania,  Mali,   Pakistan,  Ghana e per un tratto del percorso,  Stati Uniti  e Thailandia ) ma anche per il fatto che  se è   vero che la diversità  è  una risorsa è  anche vero che tante  sono anche le frustrazioni e le incertezze che i migranti si trovano ogni giorno a dover affrontare e la tentazione all’isolamento è  forte.   Tanti i temi trattati con gli studenti e ad essi per una precisa scelta didattica abbiamo voluto dare un taglio pratico volto a dare risposta ai bisogni comunicativi essenziali di chi avevamo di fronte:  la carta di identità  e il rapporto con gli altri,   il servizio sanitario nazionale,  la ricerca del lavoro,   la religione,  le tradizioni culinarie,  muoversi e orientarsi nella città …

 Il nostro progetto è   partito dal nostro desiderio  di mettere a disposizione degli altri le competenze professionali acquisite,  in una forma di volontariato puro e il percorso  non è stato facile anche se molto stimolante:da subito abbiamo dovuto fare i conti con  la necessità  di  cercare le strategie didattiche più   adeguate alle persone coinvolte,  di indagare sulle culture di origine per evitare indelicatezze che potessero procurare imbarazzo,  di fissare anche  regole generali e condivise di rispetto. Cercare strategie efficaci per risolvere le nostre difficoltà ci ha aperto  però anche alle difficoltà  anche esistenziali che portano con sé  i migranti,  sia giovani che adulti:   il racconto di sé   e la ricostruzione del viaggio fino all’approdo in  Italia,   la fatica  di comprendere e farsi comprendere,  la necessità  di un lavoro e spesso la mancata scolarizzazione,  i tempi lunghi e le mancanze della burocrazia e la paura di poter passare da un momento all’altro dallo stato di assistito a quello di “fuori-legge”…  Imparare la lingua italiana insomma è  impresa difficile e nel contempo è innegabilmente  il passaporto per una nuova vita in Italia,  fondamentale se vuoi riuscire ad  esprimere i tuoi bisogni e comprendere quello che ti viene richiesto,per cui  un corso d’italiano diventa  per uno straniero una pratica di cittadinanza,   un diritto – dovere e  il primo passo verso l’inclusione.

Con questo sguardo sull’altro e la responsabilità di  una scelta di volontariato  di parte,    abbiamo voluto anche l’ultimo incontro:  una lezione di italiano “alla pari”realizzata dagli studenti della  terza media del Polo 2 di Noha,   una piccola sfida  in cui la mondialità potesse essere  non tanto l’obiettivo da raggiungere quanto il luogo stesso dell’educazione. Una sfida che  da quello che i nostri studenti ci hanno voluto rimandare -  forse possiamo dire di aver affrontato con onore,  che ha reso la nostra biblioteca un luogo di cultura viva e realizzata nell’incontro gioioso delle culture e nella condivisione accogliente dell’altro.

Egerthe –  Galatina

 
Di Redazione (del 12/05/2018 @ 17:05:21, in Comunicato Stampa, linkato 1213 volte)

Organizzato da Libreria Fiordilibro e Note d'Arte passeggiate storico-artistiche. In collaborazione con Pro Loco Galatina e Salumeria di Turno.

Il secondo appuntamento del Tour d’Autore è dedicato ai Cammini di pellegrinaggio ed alle tracce lasciate dai pellegrini e viandanti nella città e nel territorio di Galatina.

La pratica del pellegrinaggio ha origini remote, ma è con l’avvento del Cristianesimo che si diffonde soprattutto a partire dal viaggio fatto da Elena madre dell’imperatore Costantino a Gerusalemme nel 330 d.C. Da allora il pellegrinaggio si è trasformato diventando da cristiano a  penitenziale e poi devozionale e  taumaturgico,  da singolo a collettivo. I percorsi di pellegrinaggio si sono trasformati in via di commercio e comunicazione, determinando profonde  trasformazioni socio-culturali e contribuendo  in qualche modo a determinare l’unità culturale occidentale europea.

Nella prima parte del Tour d’Autore , Angela Beccarisi ci condurrà alla scoperta dei Cammini che hanno attraversato la città di Galatina ed il suo territorio  disseminandolo di tracce. Il programma prevede partenza da Piazzetta Toma a Galatina alle ore 16,30 per raggiungere la medievale Cripta di Sant’Anna, si proseguirà verso il casale di Pisanello sviluppatosi probabilmente anche in funzione di un’importante asse viario che scendeva verso il Capo di Leuca. Intorno al sito, sono state costruite storie fantasiose fatte di tesori, di “acchiature”, di passaggi e di soste famose, come quella di San Pietro, che, provenendo dall’Oriente in questi luoghi avrebbe sostato per riposarsi. L’itinerario si snoda per 6 chilometri terminando in piazza San Pietro con il monumentale fronte della Chiesa Matrice. Per info 328.3890283.

Nella seconda parte, capiremo meglio la segnaletica marrone  che da qualche giorno si trova in città  e indica le diverse “ Vie”o percorsi di pellegrinaggio. Alle ore 19,00 presso la sala di Palazzo De Maria in Corte Taddeo,39, nel centro storico  di Galatina, verrà presentata la Guida ” Via Francigena nel Salento" Segui la Freccia Gialla a cura di Fabio Mitrotti.

 La guida “Via Francigena del Salento” nasce dalla volontà di consentire a chiunque di camminare in libertà, seguendo le Frecce Gialle che, da Brindisi permettono di arrivare ad Otranto secondo l’antica Via Traiana Calabra adattata al contesto territoriale attuale, evitando di percorrere Strade Statali e Provinciali, e di giungere al Santuario di Santa Maria di Leuca mediante l’adattamento della Via Sallentina che univa Otranto a Leuca. Gli interventi saranno a cura di Fabio Mitrotti Geografo, Giorgia Santoro Dirett. Artistico del Festival Il Cammino Celeste, Luigi del Prete Dirett. De «Le Comunità Ospitanti degli Itinerari delle vie Francigene della Puglia Meridionale», introduce: Angela Beccarisi Guida Turistica.

Emilia Frassanito

 
Di Albino Campa (del 27/07/2010 @ 17:02:35, in Grafite è Musica, linkato 3860 volte)

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Uno dei ritratti live di Paola Rizzo
Riappropriarsi dello spazio, del tempo, che segna le distanze fra  ciò che abbiamo ricercato, attraverso il contatto percettivo, e ciò che ne resta.

Se Walter Benjamin parlava di "aura" in riferimento all'opera d'arte e della conseguente perdita di "unicità" del gesto artistico, non si può non considerare tutto questo in rapporto all'evoluzione delle tecnologie, come lo stesso autore tedesco aveva già affermato parlando della fotografia e della sua selezione percettiva che riduceva, accostandolo al numero zero, il valore stesso dell'irripetibilità dell'arte.


Hans Plomp in "La battaglia per l'immaginazione" su "Encyclopedia  Psychedelica, Londra 1986" scriveva che «Ognuno interpreta un ruolo in un dramma, partecipa ad una storia differente con interpretazioni differenti, anche se molti drammi sono solo noiose imitazioni di altri drammi. Ognuno di noi alla nascita era un originale divino, molti di noi moriranno come una brutta copia.»

Il divino che è proprio dell'originarietà, dunque, va a ricongiungersi all'atto della creazione artistica nella filosofia di Walter Benjamin in quel nesso che serve a stabilire ed indicare come divino nient'altro che il senso unico e irripetibile del Gesto che si rende e trasforma in arte, azzerando i frutti dell'omologalienazione di ispirazione tecno/urbana di diretta appropriazione di un apparato socioculturale derivante dall'appiattimento dell'immaginario, in virtù di uno sragionamento della ragione stessa come esaltazione della nullificazione delle masse.

E se il poeta Edward E. Cummings ebbe a dire che «La conoscenza è una parola cordiale per morire, ma non per seppellire l’immaginazione» la capacità pittorico/emozionale del catturare l'unicità dell'immagine e la sua irripetibilità che si realizza nell'atto del ritrarre - dell'artista salentina Paola Rizzo - fa in modo che la massificazione del prodotto-oggetto di matrice fotografica assuma caratteristiche di una poetica dell'eccesso, in un gioco di anime che intrecciano i loro sguardi nell'atto unico dell'istante poetico-visivo.

Così, il 28 luglio a Caprarica di Lecce durante l'ottava edizione del festival "Caprarica in Jazz", l'artista Paola Rizzo si esibirà in una performance che la sta portando in giro fra i locali e gli eventi della Provincia di Lecce - ma anche al di fuori di essa - dal titolo "Grafite è musica" nella quale realizzerà "live" il ritratto al chitarrista Guido Di Leone che contemporaneamente si esibirà col quartetto del sassofonista statunitense Jim Snidero.


Francesco Aprile
2010/7/26
fonte: www.salentoinlinea.it

 
Di Andrea Coccioli (del 30/05/2015 @ 17:00:54, in Comunicato Stampa, linkato 2093 volte)

Lunedì 1 Giugno e Martedì 2 Giugno l'arte, in tutte le sue forme e sfaccettature, conquisterà il centro storico di Galatina: è in arrivo l'Epidemia dell'Arte.

Due giornate a ingresso gratuito con protagonisti i migliori talenti salentini e non, con tantissime iniziative e nomi di spicco tra cui Brusco, cantautore romano autore di tantissime canzoni di successo, Rankin Lele e Papa Leu, duo trepuzzino capace di far ballare le folle al ritmo della migliore musica reggae, Pino Aprile, scrittore di libri di assoluto successo come “Terroni” (250mila copie vendute), e Nandu Popu, storico componente dei Sud Sound System. Infine i suoni preziosi di Max Nocco Placeforthesoul che con i suoi vinili riempirà lo spazio .

Nata da un'idea dell'associazione Chiu Stili Pe Tutti, con il patrocinio del Comune di Galatina, Epidemia dell'Arte è un contenitore multimediale artistico in cui pittori, scultori, fotografi, musicisti e artisti vari presenteranno le loro idee, al fine di accompagnare lo spettatore attraverso un viaggio fatto di visioni artistiche differenti.

L’associazione Gi.Ga Giovani Galatinesi ha contribuito con grande entusiasmo alla realizzazione dell’evento.

“L'obiettivo è ambizioso: attivare il territorio, incrementare la partecipazione e la cittadinanza attiva utilizzando i linguaggi delle arti, promuovendo la cultura musicale ed artistica del territorio, attraverso musica dal vivo, danza, giocoleria, pittura, esposizioni fotografiche, creazioni artistiche, teatro e tanto altro. L'intento è quello di valorizzare gli artisti - locali e non - cercando contemporaneamente di incentivare le attività di artigianato artistico e di prodotti dell'ingegno nel territorio cittadino, ravvivando e arricchendo un panorama cittadino che annovera poche iniziative di tipo creativo.

Epidemia dell'Arte si svolgerà in un contesto versatile e dinamico, nel quale il pubblico, muovendosi tra dipinti, sculture, aree concerti ed espositive, sarà protagonista di esperienze sensoriali uniche e irripetibili, coinvolto e attratto da manifestazioni artistiche eterogenee.

Inoltre, in collaborazione l'Associazione culturale AMICA ideatrice dell'applicazione per smartphone e tablet Galatina Città Amica – app che permette di visitare Galatina, ascoltare la storia dei monumenti, condividere e commentare tutto - Epidemia dell'Arte proporrà una serie di percorsi all'interno delle zone di maggiore attrazione storico-culturale, con il coinvolgimento, nel ruolo di “cicerone” d'eccezione, degli studenti delle scuole superiori galatinesi. Sin da subito e con grande soddisfazione ho accolto questo eccezionale evento denominato “Epidemia dell'Arte”. Un progetto volto a promuovere, in particolare il centro storico della nostra bellissima città ed a coinvolgere tutte le attività produttive già presenti sul medesimo territorio ma ancor di più a sollecitare i cittadini ed i visitatori tutti ad avere un approccio diretto con l'arte a tutto tondo, ed a valorizzare gli artisti locali. “Epidemia dell'Arte” da il via alla stagione estiva della città di Galatina, città nella quale, mi preme sottolineare, le presenze turistiche negli ultimi due anni e mezzo, sono cresciute notevolmente, quasi del 40% in più rispetto agli anni precedenti. Tutto questo grazie ad una politica sin da subito intrapresa dall'attuale amministrazione comunale ed in particolare dall'assessorato al turismo e al marketing territoriale, volta a far conoscere la propria città, il suo ricchissimo patrimonio architettonico, storico ed enogastronomico al di là dei confini regionali e nazionali attraverso la partecipazione ad esclusivi appuntamenti di vetrina con presenze giornalistiche di primissimo piano anche di livello internazionale. Ed ancora, la città di Galatina con i suoi circa 50 QR code installati davanti ai monumenti, con l'APP Turistica telematica “Amica” ed i suoi nuovissimi tre circuiti turistici telematici del centro storico, con l'APP dei racconti magici denominata “Sherazade” sita in tre luoghi cardine del centro storico e con l'App dedicata alle attività produttive “Frontiere 21”, rappresenta certamente uno dei comuni pugliesi maggiormente informatizzati, atti ad accogliere sul proprio territorio presenze turistiche anche quelle con particolari esigenze. 

Insomma la città della civetta, dei SS Pietro e e Paolo e del tarantismo, degli Orsini del Balzo, di Marie D'Enghien con la emozionante Basilica di Santa Caterina D'Alessandria e del barocco, incuriosisce ed affascina, ma sopratutto sale sul podio come una delle città più visitate della nostra provincia insieme a Lecce, Otranto, Gallipoli, Leuca, Castro ed a poche altre ancora.” Alberto Russi - Assessore alle attività produttive, turismo e marketing territoriale

“Quando sono interessati direttamente i giovani galatinesi nell’organizzazione degli eventi di questa splendida Città, il tutto diventa magico perché le nuove generazioni imprimono un entusiasmo particolare e mai scontato al tutto”. Andrea Coccioli - Assessore alle Politiche giovanili

 “Guardiamo con curiosità ed attenzione a questi due giorni di arti nel centro cittadino” dice Daniela Vantaggiato Assessore alla cultura “l’associazione Chiù stili pe tutti  ha già dato prova di indubbia creatività e di certo non deluderà, la formula proposta per alcuni versi torna spesso nelle serate galatinesi laddove si cerca sempre di coniugare cultura, territorio, promozione dei beni artistici e delle attività produttive, ma ci sarà una grande capacità visionaria ed un approccio esperienziale, questo mi aspetto, in grado di rendere unico l’evento; unanimemente apprezzati i musicisti che interverranno, a tutti allora l’1 e il 2 giugno ritroviamoci a Galatina!” Daniela Vanmtaggiato - Assessore alla cultura

 
INFO
Epidemia dell'Arte
Centro Storico, Galatina
Infoline: 3276573545
Email: epidemiadellarte@gmail.com
 
È nato il “Comitato Nazionale Contro Fotovoltaico Ed Eolico Nelle Aree Verdi”. Come prima iniziativa pubblica del Comitato Nazionale: si è levato un appello forte ed apartitico al Governo e a tutto il Parlamento, perché facciano rispettare la nostra Costituzione ed i diritti dei cittadini frodati, ingannati e danneggiati da questa maxi-speculazione della Green Economy Industriale in atto , perché si abroghino d’urgenza gli immorali ed esosissimi incentivi pagati da tutti i cittadini a queste implementazioni industriali per la vendita delle energie rinnovabili, che come tali, per il loro elevatissimo impatto ambientale, non sono più energie “pulite” !!!

Perché sia imposta una moratoria urgente per tutte le miriadi di impianti eolici e fotovoltaici industriali in progetto nel paesaggio del Bel Paese, l’ Italia, e che comporterebbero se realizzati la cancellazione totale di tutto ciò che significa “Italia” nel mondo, nonché gravi problemi di disagio e mobilitazione sociale a difesa del vitale spazio vitale e del territorio! Fatta l’Italia, fatti gli italiani, dopo 150° anni di speculazioni crescenti, ed impennatesi esponenzialmente oggi nella grave aberrante iper-speculazione della mala della Green Economy Industriale, ora abbiamo bisogno di rifare il paesaggio identitario, rurale, storico e naturale, d’Italia, e di farlo risorgere e restaurarlo a 360°!

Il gruppo, dall’eloquentissimo nome “Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi”, nato su facebook (http://www.facebook.com/groups/192311587488270), ma già attivo anche nella realtà delle relazioni umane e sul territorio, ha ormai raggiunto e ampiamente superato la simbolica soglia “dei 1000” iscritti, nonostante si sia costituito solo da pochissimi giorni! Vi è un malumore dilagante, enorme, in tutta la Nazione, da un capo all’altro della penisola e sulle sue isole, che sta trovando così sfogo e forme di coordinamento ed organizzazione, attraverso il canale iniziale del social network di internet facebook, per reagire contro la mala della Green Economy Industriale, che tiene quasi del tutto in mano l’informazione di molte tv nazionali, e ha creato una macchina di controllo mediatico fittissima, atta a non dare voce, e a gettare fango su chi sta cercando di fare emergere tutta la Verità relativa al sistema di fondamentalismo fanatico interessato falso-verde, neo-industrialista, mistificatorio, e iper-speculativo, cresciuto sul tema, strumentalizzato oltre ogni immaginazione, dei cambiamenti climatici causati dall’uomo.

Una macchina impressionante della menzogna che ha trasformato immoralmente le energie rinnovabili, che con forme virtuose di utilizzo dovevano negli intenti iniziali, salvare il nostro Pianeta, nel più grande e devastante per lo stesso Pianeta, business fraudolento di inizio millennio! La gravità di quanto avvenuto, se da un lato distrugge l’ambiente ed il paesaggio in ogni dove ed in ogni direzione con impianti di dimensioni mastodontiche a fini puramente economici, dall’altro sta erodendo democrazia e libertà, oltre che calpestando diritti fondamentali dei cittadini. Il gruppo pertanto indirettamente persegue anche l’obiettivo, altra faccia della stessa medaglia della protezione del paesaggio, di salvare anche la stessa “filosofia buona di fondo” delle energie rinnovabili, da queste aberrazioni mostruose industriali ed oligopolistiche che le stanno snaturando profondamente, e rubando di fatto ai cittadini medesimi!

La forza del vasto crescente gruppo sta anche nella sua costitutiva apartiticità ed al contempo apertura a tutti senza distinzioni alcune a tutti coloro che stanno percependo in tempo tutta la gravità della catastrofe falso-verde in corso! Anche da diverse associazioni nazionali, ormai nella sostanza del tutto pseudo-ambientaliste, scivolate nella macchina speculativa della Green Economy, numerosi sono coloro che stanno prendendo le distante dai loro direttivi degenerati, e stanno sostenendo queste nuove realtà organizzative espressione della necessità di reagire e di salvare la vera “ecologia”, dall’ ecologia malata e strumentalizzata che oggi l’ Italia subisce come un flagello! Il Gruppo è totalmente aperto a chiunque sia contrario e sensibile alla devastazione del paesaggio da impianti industriali fotovoltaici ed eolico sulle aree verdi.

In quasi tutto il territorio nazionale è in scandaloso corso una installazione selvaggia di impianti industriali fotovoltaici a terra in zone agricole e naturali e sui laghi, e di eolico, con torri di media e mega altezza (fin anche oltre 100 m ,e anche 150 m), tanto in mare quanto sulla terraferma, spesso anche senza alcuna informazione del cittadino. Viene calpestata il più delle volte ogni buona norma per la distanza degli impianti da abitazioni e presenze umane. Chi ne viene danneggiato, case sparse ed agriturismi, non è giusto che debba subire i danni materiali da deprezzamento dell’immobile oltre le spese per difendere i propri beni da tali scempi, e danni morali e psico-somatici da impatto ambientale (acustici, visivi, elettromagnetici) per 20 anni fino a dismissione dell’impianto. Inoltre essendo autorizzazioni “rinnovabili” è probabile che avendo già una predisposizione possano rimanere per sempre operanti in loco. Quindi dobbiamo batterci sia per noi stessi che per le bellezze naturali d’Italia, prima vanto e attrazione turistica, ora deturpate da questi mostri che dovrebbero produrre energie “pulite” alternative e non distruttive del territorio, che pertanto pulite non sono. Siamo favorevoli alle energie alternative, ma sui tetti e tettoie di tutti gli edifici recenti, per l’autoconsumo, sopra i capannoni industriali, nei parcheggi, autostrade ecc., purché si eviti di sottrarre i terreni all’agricoltura e ai paesaggi ricchi di verde della nostra nazione.

Siamo stati tutti in prima linea nella lotta contro la “Pazzia del Nucleare”, e lo abbiamo fatto perché credevamo e crediamo davvero nella possibilità di produrre energia pulita per rispettare ambiente e paesaggio insieme, attraverso il fotovoltaico ubicato sui tantissimi tetti inutilizzati degli edifici recenti, ed è per questo che affermiamo che sarebbe un crimine continuare ad appioppare il falso nome di “energie pulite” al mega e medio eolico e al fotovoltaico nei campi e sui laghi con cui si vuole oggi distruggere la nostra nazione, l’Italia, il giardino bello del Mediterraneo con la cornice del suo incantevole mare, la più bella nazione del mondo culla di cultura e vita, da millenni! I principi fondanti delle richieste di questo gruppo: sono sintetizzati nel nome del gruppo stesso "Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi", e, alla luce dell'attuale tecnologia eolica falcidia uccelli e paesaggio, si aggiunga "e nel mare"; Pertanto:

-) Sì solo al fotovoltaico sui tetti di tutti gli edifici recenti – e sottolineiamo “recenti” per evitare di dare lo spiraglio ad altri disastri della Nazione da iper-sfavorire, dei suoi centri, palazzi e luoghi storici;

-) No al mega e medio eolico ovunque per il suo danno paesaggistico di portata chilometrica.

Il principio forte e nuovo, e più onnicomprensivo, che viene lanciato da questo comitato,  è la “DECEMENTIFICAZIONE”, che noi chiediamo per la nostra Nazione, la sua bonifica dal cemento, di cui questa mala della Green Economy Industriale è figlia (vedi basamenti di cemento di torri eoliche e pannelli nei campi), e quindi la sua rinaturalizzazione, in cui crediamo, e che vogliamo e che sappiamo, in coscienza e scienza, essere davvero fattore strategico per la nostra vita e crescita culturale umana ed economica! Di fronte alla noncuranza con cui taluni difendono il fotovoltaico industriale a terra, sebbene quasi tutti, sono persone più o meno direttamente collegate al nero business sottostante, ci chiediamo retoricamente “quanti hanno un’idea di come viene prodotto il cibo che tutti noi consumiamo”!? Solarizziamo pertanto tutti tetti gli sconfinati tetti degli edifici recenti, e solo dopo averlo fatto valutiamo cosa serve ancora all' Italia davvero, e vediamo un po' intorno a noi, solo allora, cosa offrono i vari “pifferai magici” per poi decidere con saggezza; la stessa saggezza di chi dirà si oggi solo al fotovoltaico sui tetti per salvare campi, mare e cielo, vita, nerezza paesaggio! Sui tetti delle brutture della modernità del cemento i pannelli fotovoltaici non possano peggiorare in alcun modo tali orrori, al più su questi edifici recenti i pannelli possono dare un tocco di estetica! Tutt'altro il discorso per edifici storici e centri storici dove ai normali pannelli occorre sostituire e pensare, se proprio anche lì dei privati vogliano ubicarvi impiantini solari, a soluzioni iper-integrate, innovative e di zero impatto estetico!

Alcune associazioni  falso-ambientaliste stanno tentando di favorire soluzioni miste tra fotovoltaico ed agricoltura, con serre fotovoltaiche, panelli sospesi ecc. che comunque sottraggono la risorsa “Sole”, al mondo vegetale e pertanto di dubbia efficacia e di conclamata dannosità paesaggistica, pur di favorire ancora la fotovoltaicizzazione ed iperelettrificazione speculativa dei campi, sulla cui nocività per innumerevoli fattori (dall’ uso dei diserbanti, ai campi elettromagnetiche, ai componenti nocivi dei pannelli, come per il Tellururo di Cadmio, l’Arseniuro di Gallio, ecc.) oggi colpevolmente da parte delle autorità pubbliche preposte (Asl, ARPA, ecc.) ancora non si indaga adeguatamente, con il grave rischio di avere tra qualche anno un’emergenza del tipo di quella “amianto” causata da una eccessiva superficialità iniziale!

Le stesse associazioni, mere scatole svuotate degli originari valori statutari ecologisti, si dicono, strumentalmente, “favorevoli all’ubicazione dei pannelli fotovoltaici in zone agricole”, che essi definiscono “degradate”! “Degradate” !? Ma non si deve assolutamente introdurre in queste logiche il concetto stesso di zone degradate!!! Sarebbe iper-sbagliato! Nelle cave, ad esempio, si facciano laghi, si piantino piante, si coltivi! Nelle aree degradate agricole, inquinate, cementificate, le si de-cementifichi, le si bonifichi dagli inquinanti e le si ri-naturalizzi! Le si rimboschisca, se si ha davvero a cuore i clima del globo, e soprattutto il microclima e la biodiversità! Le si facciano tornare campi e pascoli fertili e produttivi!

Le aree degradare dall'uomo ad hoc esistono già e si chiamano "zone industriali" preesistenti, e tante con tanti lotti inutilizzati ancora, o dismessi, e son pure già urbanisticamente infrastrutturate ad hoc per la sicurezza, e programmate non certo per viverci! I pannelli fotovoltaici vadano su tetti di tutti gli edifici recenti, migliaia di ettari inutilizzati e biologicamente morti, di nullo valore estetico! Solo dopo averli occupati ci metteremo a tavolino e decideremo cosa altro ci serve in termini energetici! E faremo eventualmente altre concessioni, come sistema Italia, ma intanto anche la tecnologia delle rinnovabili sarà avanzata, più efficiente e di minore impatto, rispetto a quella attuale di eolico e fotovoltaico, tecnologicamente disponibile sul mercato, e che siamo costretti ad affrontare! Il concetto di area degradata pro-fotovoltaico è pericoloso, pericolosissimo, si presta a mille invenzioni diaboliche da parte delle male lobbies di speculatori politico-imprenditoriali, scoraggia ogni futuro intervento di restauro paesaggistico, di cura del paesaggio che deve partire proprio dalle aree degradate e che deve essere il contributo che da noi tutti più deve giungere alla cultura amministrativa italiana, dove deve divenire pratica prioritaria!

Ed inoltre in un circolo vizioso, tale concetto porta a degradare strumentalmente aree oggi non tali, al fine di favorirvi la speculazione, quasi fisiologicamente “mafiosa”,  della Green Economy Industriale, fisiologicamente tale poiché fondata non sui doni della terra o del sole e del vento, ma sui nostri incentivi pubblici, e poiché depreda noi tutti non solo dei nostri denari, ma anche del nostro vitale habitat e del nostro paesaggio, il libro aperto al cielo della nostra storia ed identità, la scenografia della piacevolezza della nostra esistenza! Paesaggio che questa estesa mala distrugge incostituzionalmente ed immoralmente come nulla mai sin ad oggi nella storia umana, con rapidità ed estensità inaudite! Si deduce oggi dalle ultime normative  che: sono utilizzabili terreni da almeno 5 anni non coltivati per l’ubicazione dei pannelli nei campi per impianti industriali, cioè volti alla vendita dell’ energia”! Ma che significa?! Sono follie! Si vuole far passare per degradati terreni non coltivati da 5 anni almeno? Ma son proprio quelli i terreni più naturalmente fertili!! Ma si è smarrito ogni rapporto con la natura, con la scienza millenaria dell’agricoltura: sono i terreni a riposo, quelli più arricchiti di humus, quelli a più alto potenziale di fertilità! Si è dimenticato, nella pazzia speculativa dell’industrializzazione chimica dell’agricoltura che fa oggi massiccio uso di abbondanti, e anche nocivi, fertilizzanti chimici, concetti come il “riposo dei terreni”, le “rotazioni delle colture”, il “maggese”! I terreni "degradati" non esistono! E se esistono non devono esistere più!

Tutta la degenerazione del tessuto socio-politico ambientalista italiano si evince nella delittuosa scomparsa di qualsiasi politica di rimboschimento, e di riforestazione vera, estesa, partecipata e razionale dell’Italia, che dovrebbe essere la priorità di ogni impegno in favore del clima e del microclima e non solo, del suolo, della salubrità dell’ambiente, della biodiversità, del paesaggio e dell’economia silvo-agro-pastorale. Invece si concedono finanziamenti pubblici fortissimi per una speculazione, quella industrializzante del fotovoltaico a terra che desertifica artificialmente vetrificando migliaia di ettari ed ettari di territorio, depauperandone l’ humus vitale, cancellandone la biodiversità, ed estirpandone ogni cultura, anche persino della vite e dell’ olivo, delle blasfemie,  in nome di politiche di facciata contro i cosiddetti “surriscaldamenti climatici” ed il conseguente rischio di naturale desertificazione cui ampie zone dell’ Italia e del Mediterraneo sono sottoposte, come dichiarato dall’ Organizzazione delle Nazioni Unite-ONU (si pensi solo ad esempio alla Puglia). Siamo al paradosso più totale ed umanamente intollerabile!   Ed è questa una denuncia forte che il comitato lancia affinché il mondo politico-amministrativo italiano ripercorra con decisone la strada dei rimboschimenti, come stanno facendo numerosi paesi europei e del mondo, dall’ Inghilterra alla Cina, abbandonando la mala strada innaturale e esecrabile della industrializzazione all’energia delle campagne!

Urge una rievangelizzazione alla cultura dell’ elementarità della natura della nostra società e di tutta la nostra presente e futura classe dirigente! Quella odierna, di destra sinistra e centro, ha fallito non solo davanti al popolo italiano, davanti alla costituzione che calpesta! Ha fallito il suo ruolo storico davanti alla Natura, e questo è gravissimo! Anche questa è una missione culturale, tra le missioni politiche-ambientaliste fondanti! Un impegno per la vita e per la bellezza della nostra sacra nazione Italia! le procedure adottate da comuni e provincie che in molti casi risulterebbero difformi ed irregolari.le procedure adottate da comuni e provincie che in molti casi risulterebbero difformi ed irregolariDa tutta Italia, come prima iniziativa del comitato, di fatto spontaneamente costituitosi intorno a questo gravissima deriva della nostra democrazia che la Green Economy Industriale odierna fortemente rappresenta, con il grave logorarsi conseguente ed il venir meno anche delle più elementari garanzie e del rispetto dei diritti dei cittadini e dei principi sanciti dalla Costituzione italiana, Si leva un appello forte al Governo e al Parlamento tutto perché intervengano facendo rispettare la nostra Costituzione ed i diritti dei cittadini frodati, ingannati e danneggiati da questa maxi-speculazione della Green Economy Industriale in atto, ed un appello ogni uomo politico italiano, di qualsiasi schieramento, perché si abroghino d’urgenza gli immorali ed esosissimi incentivi pagati da tutti i cittadini a queste implementazioni industriali per la vendita delle energie rinnovabili, che come tali, per il loro elevatissimo impatto ambientale, non sono più energie “pulite” !!!

Chiediamo il taglio  in maniera retroattiva di tutti gli incentivi pubblici per tutti gli impianti eolici e fotovoltaici già realizzati, di qualsiasi potenza, industriali, cioè destinati alla produzione di energia prioritariamente per la vendita e non per l’autoconsumo, e l’azzeramento del meccanismo mistificatorio e falso-ecologista dei “certificati verdi”, ma una tassazione permanente per tutti questi impianti per il danno immane che arrecano al Paese e alla qualità della vita dei cittadini, ovunque in rivolta contro questi orrori industriali ubicati sulle campagne, in mare e persino sui laghi! Una “tassa sul brutto” che scoraggi definitivamente e che renda economicamente del tutto sconvenienti ulteriori simili sfregi e tentativi speculativi ai danni del paesaggio italiano! In tutto il percorso autorizzativo degli impianti industriali da rinnovabili i cittadini, scientemente, nella maggior parte dei casi, non sono stati messi adeguatamente a conoscenza degli iter autorizzativi, né tantomeno dei progetti, della loro entità e dell’impatto sui luoghi e sulle economie locali. La mancanza di rispetto del diritto dei cittadini locali da parte delle amministrazioni, nel coinvolgimento  e nell’informazione, previsti a norma di legge per queste tipologie d’industrie, è vergognosa, soprattutto alla luce dei fatti ormai noti di errori grossolani di progettazione, falsità e di anomale omissioni e dimenticanze. Si tagli il finanziamento statale a questa frode assurda della Green Economy Industriale, che, strumentalizzando e calpestando al contempo l’ “ecologia”, grava pesantemente sui cittadini e sulle casse dello Stato, con bilanci da intere finanziarie, senza alcun beneficio per l’ambiente, ma anzi con innumerevoli danni ad esso ed al paesaggio italiano tutelato dalla Costituzione italiana, art. 9, tra i principi fondamentali. Un danno incalcolabile all’economia del Bel Paese fondata sul paesaggio attraverso il turismo! Una speculazione che inoltre disperde le ricchezze finanziarie statali, le volatilizza, poiché gran parte dei guadagni finiscono all’estero attraverso il coinvolgimento nelle proprietà di questi impianti di istituti bancari stranieri e ditte estere, con sistemi di scatole cinesi, che portano talvolta, o meglio spesso, a società off-shore con sede nei paradisi fiscali! Anche ed ancor più all’indomani del referendum contro il nucleare, con il quale gli italiani hanno espresso la volontà di favorire forme di produzione dell’energia davvero ecocompatibili e pulite, il fotovoltaico industriale che vetrifica e desertifica i campi, sottraendo spazio alle colture, ai pascoli e alla vita selvatica, ed il mega e medio eolico che falcidia i volatili e sfigura catastroficamente il paesaggio quotidiano di ognuno di noi, devono essere fermati, e sostituiti da una politica volta a favorire le produzioni di energia rinnovabile in forme davvero pulite, eticamente parlando ed ecologisticamente, che sostituiscano le forme industriali sopra accennate fisiologicamente di grave impatto ambientale: occorre favorire pertanto l’autoproduzione di energia del sole con pannelli fotovoltaici ubicati sui tetti degli edifici recenti, superfici queste biologicamente morte, inutilizzate, estesissime per centinai e centinaia di ettari; le ubicazioni su di esse dei pannelli capta sole hanno pertanto un impatto nullo ambientale ed estetico, con azzeramento del consumo di vivo suolo, e massimo rispetto del paesaggio e degli edifici, luoghi e centri storici. Si pensi alle enormi superfici dei capannoni industriali, di scuole, altri istituti, ospedali, caserme, uffici pubblici, condomini, civili abitazioni di epoca recente, parcheggi coperti, stazioni ecc. ecc. Non solo, in tal modo si aiutano direttamente i privati che installando i pannelli sui tetti di loro proprietà ne conseguono immediati sgravi in bolletta, senza più alcuna speculazione ai loro danni e ai danni delle casse dello Stato intero! Prima si inizi, con la politica dei piccoli passi, a solarizzare i tetti degli edifici recenti, all’indomani del recente referendum, rimandando alla fine di tale operazione, la valutazione di ulteriori strategie energetiche, dopo aver ponderato i virtuosi risultati così ottenuti dal paese in termini energetici!

Inoltre un appello a tutti gli enti preposti ai controlli sulle autorizzazioni rilasciate, a tappeto, si laddove per situazioni omertose o altro non vi siano esposti, sia laddove ci siano già esposti alla Magistratura per irregolarità, falsità ed omissioni! Autorizzazioni che devono essere revocate in autotutela a difesa dei cittadini vittime di tali soprusi e vengano riconosciuti i danni morali e materiali subiti. Si chiede al Governo una moratoria urgente per gli impianti industriali fotovoltaici a terra ed eolici, considerata la necessità di verificare le procedure adottate da Comuni e Province che in molti casi risulterebbero difformi e irregolari, e soprattutto al fine di impedire la catastrofica e generalizzata devastazione che la loro realizzazione comporterebbe per grandissime aree dell’intero paese, che verrebbero stuprate profondamente e snaturate senza neppure poter trovare precedenti storici oggi, per descriverne sensitivamente l’ immane portata! L’appello ad un impegno politico-trasversale forte per salvare, con l’economia di questo nostro Paese, forse per la prima volta nella sua storia, anche il paesaggio e la natura, che questi impianti falso-ecologisti, e dalle falsissime e artatamente gonfiate ricadute occupazionali, di eolico e fotovoltaico industriali, distruggono ignominiosamente! La crescente rete di persone incontratasi su facebook  costituirà un Comitato Nazionale legalmente riconosciuto che sia anche portavoce e cassa di risonanza forte di tutti e possa presentare delle mozioni ai responsabili dell’ambiente! Un comitato che nasce già dalla confluenza di tantissime realtà associative, e comitati locali e nazionali e di tantissimi cittadini italiani e non amanti del paese più bello del mondo! Vogliamo essere quanto più apartitici possibile, o pan-partitici, la lotta per la difesa del territorio è appena iniziata e chi condivide questo nostro approccio alla soluzione dei problemi di tipo ambientale è invitato ad iscriversi su facebook al link: “Comitato nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi” link: http://www.facebook.com/groups/192311587488270


Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio, della Salute e dei Diritti del Cittadino

Forum Ambiente e Salute del Grande Salento – Rete Apartitica

 
Di Redazione (del 22/04/2014 @ 16:51:43, in Comunicato Stampa, linkato 2578 volte)
Appuntamento con la letteratura, mercoledì 23 aprile 2014, ore 19.30 a Galatina(LE).  Marco Montemarano vincitore del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza 2013, presenta il suo romanzo La ricchezza, presso la Art and Ars Gallery, di Via Raimondello Orsini n.10.  Un incontro che nasce dall'esigenza di un confronto in linea diretta con un autore eclettico ed il suo romanzo, che  ha saputo cogliere gli aspetti più intimi di una generazione che voleva 'sognare'. L'ambiente è quello di una galleria di arte contemporanea, laddove è tangibile il senso del tempo in cui siamo, in un rapporto continuo tra le pagine del libro e la realtà dell'esistente. Dialoga con l'autore Paola Volante. L'evento è promosso dall'Associazione culturale il Mandorlo, in collaborazione con Art and Ars Gallery e libreria La Musa.  

Angela Beccarisi
Rappresentante legale
Associazione culturale il Mandorlo      

Info.  328.3890283

Note sull’autore e sul romanzo.

    Marco Montemarano è nato a Milano, cresciuto a Roma e vive da oltre 20 anni a Monaco. È scrittore, giornalista, traduttore e musicista. Il suo romanzo Acqua passata è tra i vincitori dell’edizione 2012 del concorso IoScrittore ed è stato pubblicato in e-book. I due album musicali Così sempre e The Art of Solo Guitar (RoBa/Zaraproduction) raccolgono sue composizioni per chitarra.

    La ricchezza - A quindici anni Fabrizio Pedrotti è già un gigante. A volte se ne sta in piedi in mezzo alla sua cameretta come se il suo corpo fosse un fantoccio ingiustificabile e lui non sapesse come disfarsene. È bello, è un leader. A scuola è attorniato da una folla di cortigiani, e il mondo gli si srotola ai piedi come un tappeto.
In un giorno del 1975, in un corridoio di un liceo romano, Fabrizio sceglie Giovanni come amico. Gli mette una mano in testa e lo elegge a suo scudiero. Poi lo ribattezza Hitchcock e lo accoglie nella cerchia più intima della sua famiglia.
Nel lussuoso appartamento dei Pedrotti, Giovanni-Hitchcock si muta nel testimone della vita dell’intero nucleo familiare. Riesce a scorgere il padre, un onorevole perennemente assente da casa, in una imbarazzante intimità; si rende subito conto della svagata cortesia ed estraneità della madre; stringe amicizia con Mario, il fratello minore di Fabrizio, un ragazzo gracile, un fantasma in pantofole che rasenta i muri aprendo e chiudendo in silenzio le porte; ha una relazione clandestina con la bella Maddalena, la sorella, una ragazza quasi adulta, coi ricci del colore di certe alghe marine; e infine apprende il lato nascosto, la zona d’ombra del rapporto tra Fabrizio e l’inerme fratello minore.
A volte Fabrizio sente un fremito tra il palato e la radice del naso, una specie di istinto a mordere. E allora lui, il gigante, tortura l’esile fratello minore, lo sveglia a morsi e lo sfinisce con il solletico. Finché Mario, che è in preda al panico al minimo tocco, smette quasi di dare segni di vita.
Al fianco dei Pedrotti, Giovanni abbraccia completamente l’identità di Hitchcock. Al punto tale che si convince persino di determinare la rovina e l’infausto destino di Fabrizio, Mario e Maddalena con un atto scriteriato e irresponsabile nell’acceso clima politico degli anni Settanta. Finché, con il trascorrere degli anni, e l’irrompere della maturità, la verità dei Pedrotti e  di Hitchcock, il loro scudiero, gli appare sotto una luce inaspettata e sorprendentemente diversa.
Con la sua scrittura asciutta e controllata, La ricchezza è un romanzo che narra dei ragazzi degli anni Settanta, di una generazione che ha consumato in fretta il proprio tempo nel sogno e nell’illusione, per esporre alcuni dei temi fondamentali della letteratura di ogni tempo: le grandi speranze e le fragili certezze della gioventù, l’impossibilità di accedere alle vite degli altri, gli inganni della memoria e dell’Io.

    Romanzo vincitore della prima edizione del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza, «un premio che è un unicum in Italia».
Corriere della Sera

    «La fugacità della giovinezza, l’inganno della memoria e di un’identità ritenuta inattaccabile. Sono queste le tematiche di Montemarano, affrontate in uno stile portato all’essenzialità».
Paolo Di Stefano, Corriere della Sera

    «Un racconto asciutto e sagace di un pezzo della meglio gioventù dei tardi anni ’70, senza i drammi e le passioni di quei tempi turbolenti, ma capace di svelare il doppio registro dei ricordi».
Silvana Mazzocchi, La Repubblica

    «La ricchezza è un romanzo fitzgeraldiano con un testimone-protagonista che ci racconta la storia di un’età dell’oro che volge in caduta, un racconto in cui la bellezza fisica all’inizio seduce ma col passare del tempo più spesso isola».
Michele De Mieri, Domenica (il Sole 24 Ore)

    «Montemarano si riappropria del passato con sicurezza e sembra dirci a ogni pagina che lavorare sulla costruzione della propria identità è una fatica infinita e si corre il rischio di mettere in crisi il principio di realtà».
Brunella Schisa, Il Venerdì di Repubblica

 
Di Redazione (del 26/05/2018 @ 16:50:54, in Comunicato Stampa, linkato 1530 volte)

L’atmosfera di festa, con i colori, l’artigianato, le curiosità, con i profumi dei fiori ravviva la regalità della città, scritta nella sua storia e nei suoi monumenti, ridando luce alla bellezza della cultura umanistica e rinascimentale che ebbe qui una fiorente culla.
La manifestazione è organizzata dalla Proloco, con il patrocinio dell’Assessorato Turismo e Centro Storico e Assessorato alla Cultura,con il supporto dell’Assessorato alle attività produttive, al Turismo e Marketing territoriali, vede la sinergia con altre realtà associative ed imprenditoriali, con scuole, artisti, operatori culturali.
Quest’anno, all’interno della manifestazione è previsto un percorso architettonico-culturale alla scoperta dei tesori inediti della città con “Galatina inedita”, che prevede il ritrovo presso il Palazzo della Cultura alle ore 10:00 e vari contributi.
Si può visionare il programma completo sulla brochure o collegarsi alla pagina facebook della Proloco, tenendo conto che gli orari della manifestazione vanno dalle ore 9:30 alle 12:30 e dalle 17:30 alle 22:30.

La cittadinanza tutta, visitatori e turisti, sono invitati a gustare questa splendida atmosfera. Vi aspettiamo.

Pro Loco Galatina

 

 
Di Andrea Coccioli (del 30/05/2015 @ 16:49:45, in Comunicato Stampa, linkato 1573 volte)

Dopo il successo delle Olimpiadi del Salento 2012, l’Associazione culturale e Sportiva

Dilettantistica explorart ritorna nei campi del Salento con una nuova manifestazione polisportiva, le SALENTIADI. Sede dei giochi Calimera, Galatina e Lecce.

Il primo evento sarà la FESTA DELLA SCHERMA domenica 31 maggio, organizzata In collaborazione con la Federazione Italiana Scherma e l'Accademia della Scherma di Lecce presso il Palazzetto dello Sport di Galatina, con il patrocinio e il sostegno del Comune. Una gara promozionale dedicata ai non agonisti. Si inizia quindi dando spazio ai centinaia di futuri giovani campioni provenienti da tutta la Regione.

Salentiadi 2015 rientra nelle iniziative sportive estive promosse dall’Assessorato allo Sport del Comune di Galatina denominata SPORT DAY 2015.

Le SALENTIADI, organizzate in collaborazione con il CONI e il CIP e il Patrocinio della Provincia di Lecce, vogliono affermare e consolidare la centralità, individuale e collettiva, dei valori dello sport coniugando competizione e passione, fairplay e rispetto. Un confronto agonistico che rende accessibili, ad ogni età, le esperienze atletiche di differenti discipline sportive.

Quattro weekend di sport all’insegna delle competizioni fra squadre e 2000 atleti provenienti da tutta Italia che si sfideranno per salire sul podio più alto e conquistare la medaglia delle Salentiadi

La kermesse sportiva proseguirà il 13 giugno a Calimera, nella piscina Aquapool, con il nuoto. Il calendario completo con i numerosi sport e tutti gli aggiornamenti possono essere consultati sul sito www.salentiadi.it

 

“E’ molto importante sostenere tutte le iniziative sportive sane che fanno crescere la comunità e siccome lo sport riveste un ruolo fondamentale di promozione sociale siamo felicissimi di sostenere le SALENTIADI 2015 mettendo a disposizione le nostre strutture sportive. Continua così anche per il 2015 l’impegno dell’assessorato allo sport per una estate galatinese all’insegna del puro divertimento sportivo”. Andrea Coccioli – Assessore allo Sport del Comune di Galatina

 
Le SALENTIADI si possono seguire su facebook e twitter.
explorart. Associazione culturale e Sportiva Dilettantistica
C.F. 97557120587 – P.I. 04482700756

Diso (Le), 73030 Via Annibale Sillano, 3 mobile 320.6173591 – info@explorart.it

 
Di Antonio Mellone (del 18/05/2014 @ 16:27:42, in NohaBlog, linkato 3385 volte)

Come al solito ha ragione la mia amica Maria Rosaria. Nel chiosare icasticamente il mio trafiletto sui “Misteri al cimitero di Noha”, M.R. ha sinteticamente espresso quello che ho subito pensato anch’io nell’osservare l’impazzimento del contatore dei lettori di quel pezzo on-line: non se n’erano mai visti tanti ed in un così breve lasso di tempo. Convengo dunque con la mia amica sul fatto che probabilmente a scatenare la curiosità degli internauti avranno concorso due ordini di fattori: uno connesso al titolo e l’altro al contenuto (che, stavolta, a dirla tutta, è tutt’altro che una questione di vita o di morte).

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Confesso sin da subito che quel brano è uno dei miei peggiori mai pubblicati: poco curato nella forma, scritto di getto in meno di un quarto d’ora (e si vede), pieno di espressioni viscerali che forse avrei anche potuto smussare, ovviamente senza rinunciare al mio caustico frasario (di cui alcuni mi accusano, mentre altri apprezzano), e preservando l’efficacia dell’elaborato. Ma tant’è.

Ho scritto invero decine e decine di articoli su temi veramente scottanti, direi di vitale importanza, impiegando a volte intere settimane per curarne la morfologia sintattica ma soprattutto la sostanza, approfondendo gli argomenti, documentandomi su decine di libri (oggetti, questi, che molti internauti non aprono probabilmente dalle elementari), compulsando riviste, siti internet, dossier, visure delle Camera di Commercio e certificati ipo-catastali, compiendo sopralluoghi, raccogliendo denunce, realizzando riprese, incrociando dati, intervistando persone e personaggi, preparando inchieste, catturando immagini, partecipando a convegni e comitati e marce e fiaccolate e sit-in, e via di seguito.

Risultato di tutto questo bel lavoro? Pochi lettori, che potremmo anche definire vigili urbani, ed al contempo un incommensurabile numero di sbadati urbani e di altrettanti belli addormentati nel losco.

Dunque credo che il vero mistero sia tutto qua.

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Mi vien da pensare che davvero a volte ci preoccupiamo di più di un loculo, e non del fatto che in quel cimitero ci stiamo andando a finire tutti e di corsa per via delle esalazioni, della diossina sprigionata anche dai camini industriali che incombono imperterriti sulle nostre teste, della cementificazione selvaggia delle nostre campagne (per esempio per costruire mega-porci commerciali, oltre ai troppi già esistenti), delle discariche abusive di rifiuti pericolosi, dell’abbattimento degli alberi, degli scarichi in falda di ogni schifezza, dei pesticidi senza limiti, e dei cosiddetti progetti che accelereranno il passo verso la fossa comune (come il mega-impianto di compostaggio anaerobico di 30.000 tonnellate annue di spazzatura umida, cioè 80 tonnellate quotidiane, da installare chissà dove ma certamente ad un fischio dalle nostre case), del nostro stile di vita.

Sembra come se davvero il numero dei “lettori” fosse direttamente proporzionale al gossip ed inversamente proporzionale al quadrato dell’importanza dell’argomento trattato, tanto per imitare la nota legge di Newton.

Non si spiegherebbe altrimenti il successo di certi quotidiani locali.

Eppure mi pare di scrivere su Noha.it e non su Nove(lla)2000.it.

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Ma tutto questo m’è servito da lezione.

Sicché la prossima volta, per attirare l’attenzione o la morbosità dei naviganti, sperando di eccitare il moto dei loro neuroni superstiti, sarò costretto ad ingegnarmi nell’escogitare per i miei pezzi dei titoli più accattivanti.

Eccone alcuni esempi: “Violentata davanti a tutti” (per parlare della nostra terra); “Occultamento di cadavere” (per discettare del nostro frantoio ipogeo); “Casa a luci rosse a Noha” (per disquisire del nostro particolare bene culturale noto come la “casa rossa”); “La tigre di Colacem” (per la diossina che fuoriesce dai camini che incombono nello skyline dei nostri orizzonti); “L’alba dei morti dementi” (per le cappelle e le cappellate che avvengono nel cimitero di Noha, ma non scherzano nemmeno i cimiteri dei paesi vicini); “Uno zombie a palazzo Orsini” (per parlare di qualche spettro che s’aggira nella stanza dei bottoni del nostro mal comune); “I misteri della SCU” (per parlare dei problemi della vecchia Scuola Elementare di Noha, dove al posto di una cabina elettrica hanno costruito una cabina elettorale); “Un lupo mannaro americano a Noha” (per trattare magari del randagismo); “Il diavolo veste biada” (a proposito di cavalli con le criniere intrecciate dallu Sciacuddhri); “La torre della paura” (per lanciare un grido d’allarme sulla torre medievale di Noha, che sta per crollare sotto il peso dei secoli ma ancor di più della nostra insipienza)…

Voglio proprio vedere se con titoli di questo tenore aumenterà il numero di chi si interesserà di più delle cose fondamentali che ci riguardano e possibilmente di meno delle cavolate, del chiacchiericcio e del pettegolezzo da allegre comari.     

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Nei miei ultradecennali interventi ho più di una volta espresso critiche nei confronti dell’operato di qualche consigliere comunale o assessore o sindaco (con la s minuscola e con la s maiuscola), me la son presa con la maggioranza e/o con l’opposizione (a volte con entrambe, visto che sovente vanno a braccetto), non ho trascurato qualche cosiddetto “giornalista” o “imprenditore” (notare le virgolette ai due lemmi), e quando è capitato finanche con qualche singolo cittadino. Sempre virtualmente e dialetticamente, s’intende.

C’è un’ultima categoria con la quale non me l’ero ancora presa.

Quella dei miei lettori. Ecco, l’ho appena fatto.

Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 21/10/2018 @ 16:26:54, in Comunicato Stampa, linkato 869 volte)

In molte occasioni abbiamo assistito all’incapacità di questa amministrazione nel saper cogliere le opportunità di intervento offerte dai vari finanziamenti a cui puntualmente i nostri progetti sono rimasti esclusi. In altre ancora abbiamo denunciato la perdita di parte della nostra centralità a causa di scelte insensate e mortificanti.

E’ questo il caso dei Concerti del Chiosto, evento concertistico di elevato spessore culturale e musicale seguito a livello locale da un pubblico numeroso ed a livello nazionale da appositi programmi della RAI che, dopo vent’anni,  dovrebbe passare nel comune di Soleto che sembrerebbe aver dato la propria disponibilità a sostenere la manifestazione.

Uno smacco pesantissimo per la nostra città che, sin dal 1998 in cui furono fondati i Concerti del Chiostro, ha sempre tratto beneficio da questa importante vetrina, valorizzando, sostenendo e facendo crescere, a prescindere dal colore politico delle varie amministrazione che si sono succedute, una delle ultime eccellenze del nostro territorio.

Questo largo sostegno e apprezzamento dimostrato dalla classe politica cittadina in questi anni si è interrotto oggi a causa della gestione del Sindaco Amante che, coerentemente con la propria linea politica e in continuità con l’amministrazione Montagna, sta portando a termine l’opera di distruzione e smembramento della città.

Non è bastata la longevità, lo spessore musicale e nemmeno il largo apprezzamento del pubblico e degli addetti ai lavori a convincere il Sindaco a sostenere questo evento come invece ha fatto intelligentemente il comune di Soleto, bravo ad accogliere e a dare continuità a questa manifestazione musicale. Infatti se l’appuntamento di quest’anno fosse saltato, i concerti del Chiostro non avrebbero più potuto avere accesso ai finanziamenti regionali. Pertanto dovremo dire grazie a Soleto se questa manifestazione continuerà ad esistere.

A Galatina invece l’arroganza e l’incapacità al potere stanno portando la città allo sfascio come testimoniato dalla scelta di chiudere la porta ai concerti del Chiostro, giustificata probabilmente dalla scarsità delle risorse economiche, salvo poi riuscire a reperirle per quella porcheria di operazione che ha visto il finanziamento di 5.000 euro all’archeoclub per gestire non si sa bene cosa.

Giuseppe Spoti

Consigliere comunale – Partito Socialista

 
Di Redazione (del 29/10/2022 @ 16:17:01, in Comunicato Stampa, linkato 321 volte)

Domenica 30 ottobre prende il via" Arte in vers i" rassegna di scritture e sperimentazioni visive, nata dalla collaborazione tra Fiordilibro e Art Lab Second Light dell’artista Corrima - Corrado Marra. Sarà Antonella Caputo ad inaugurarla alle ore 19:00 in via Umberto I, 17 a Galatina,  presentando "Quando saremo grandi " il suo nuovo romanzo per Les Flauneurs edizioni. Romanzo generazionale vero come la vita e avvincente. Un inno all’amicizia che scava nelle faglie di una generazione che, dal “muretto” dell’adolescenza, si ritrova alla soglia dei trent’anni, alle prese con la ricerca di sé stessa e delle difficili scelte che ognuno dei protagonisti dovrà affrontare.

Antonella Caputo bresciana per nascita, salentina per natura, insegnante per missione, secondo le sue definizioni, scrive da sempre, molti suoi racconti sono inseriti in antologie ed alcuni hanno conseguito premi a concorsi letterari nazionali. Nel 2017 ha pubblicato il suo primo romanzo "Senza biglietto di ritorno" per Italic Pequod
Dialogano con l'autrice Nico Mauro e  Mariateresa Funtò.

Introduce Davide Miceli Consigliere Comunale delegato alla Cultura

Art Lab Second Light è uno spazio socio-culturale dedicato all'espressione e alla sperimentazione. Il nome “Second Light” riflette l’obiettivo del laboratorio di offrire un fulcro luminoso, sia in senso letterale che figurato, per la comunità, portando nuova linfa al centro storico di Galatina, con il coinvolgimento delle future generazioni.

Emilia Frassanito

 

 
Di Antonio Mellone (del 11/02/2017 @ 16:14:51, in NohaBlog, linkato 2390 volte)

Il fatto che il tronchetto della felicità, anzi della feudalità - cioè quell’enorme ramo di Pino domestico staccatosi dal fusto e precipitato all’ingresso della Masseria Colabaldi, occludendone da tempo la vista dell’antico portale – sia ancora là, nonostante il mio pezzo di denuncia pubblicato su Noha.it il 22 gennaio scorso, la dice lunga su quanto vengano prese in considerazione le segnalazioni dei cittadini (e soprattutto quanto le mie parole siano scritte sull’acqua o vaganti nell’aere, disperse dal vento sinistro degli insipienti e degli ottusi. Tiè).

Io ormai non me la prendo più con i proprietari della Masseria che si fanno i cazzi propri (con la speranza però che non vengano a rompere oltremodo i nostri), quanto con i nohani che passano mille volte al giorno davanti a quel bene culturale - che si staglia ancora oggi sull’acropoli di Noha dopo cinque secoli di storia quasi per quotidiano miracolo - senza muovere un muscolo della faccia, alzare ciglio, battere i pugni sul tavolo, balbettare una frase una di senso compiuto per chiedere il loro rispetto.

Niente di niente. Tabula rasa al suolo.

Del commissario prefettizio e dei suoi dirigenti/digerenti nemmeno a parlarne: sua eccellenza e codazzo di accoliti, dopo la posa della prima pietra (o, il che è uguale, di quella tombale) saranno evidentemente tutti impegnati nella ricerca dei nastri tricolori da tagliare in occasione dell’inaugurazione del mega-porco commerciale Pantacom, in contrada Cascioni, nei dintorni di Collemeto, vista la solerzia con la quale han fatto fare a Galatina un altro passo in avanti verso il calvario della sua crocifissione.

E i nostri rappresentanti politici locali, mi chiedete? Macché. Non pervenuti. Presi come sono con coalizioni, apparentamenti, affiliazioni, architetture di alleanze,  “discussioni programmatiche”, glandi progetti politici, tu-dai-una-poltrona-a-me-io-do-un-voto-a-te, ricerca di un posto al sole, speranze di candidature buone per le prossime amministrative, e così via con questo schifo che sa tanto di vecchio che avanza, non hanno mica tempo da dedicare ai problemi del paese, e men che meno a queste inezie (si sa, “con la cultura non si mangia”, asserì un loro compagno di merende che gli empi onorarono con il titolo di ministro).

Quindi per favore non disturbiamo i manovratori, che tra l’altro stanno risparmiando tutte le loro energie per gli imminenti, sfiancanti porta-a-porta alla ricerca del voto perduto.    

A proposito. Chissà perché da me non si presenta mai nessuno a chiedere voti: vuoi vedere che temono di trovare pane per le loro dentiere?

So per certo, invece, che continueranno nei secoli dei secoli a recarsi in processione nelle vostre case, accolti a braccia aperte, come il prete per la benedizione pasquale.

Continuate pure così, nohan-galatinesi, a credere a tutto quello che vi raccontano e promettono con la mano sul cuore. Siete liberi di continuare come sempre a farvi del male, di recitare la parte dei camerieri, di interpretare il ruolo dei valvassini, anzi dei servi della gleba di questo novello infinito medioevo, di vestire i panni dei lacchè anziché quelli dei cittadini liberi e pensanti. E dunque di dare loro il vostro suffragio universale diretto, basandovi sostanzialmente sul più facile credere che sul più ostico sapere. 

Però, per l’anima dei morti vostri, dopo non venite a rompermi le scatole dicendomi che questo non va, che ci hanno dimenticati, che noi siamo cittadini di serie B, che io dovrei scrivere un articolo (che tra l’altro non leggerete mai) su questo e su quell’altro argomento (vi ho appena dimostrato a cosa servono i miei articoli: a nulla. E poi non scrivo sotto dettatura: che fa rima con tortura).  

Non mi rimane che la curiosità di sapere se ci sono ancora speranze per Noha e dintorni, oppure no. Mi chiedo cioè se in giro ci sia ancora qualche nohano con un pizzico di dignità residua, uno che alla pressante richiesta di una preferenza da parte del notabile candidato di turno, in uno scatto di orgoglio sia in grado di rispondergli scandendo bene le parole: “Scusami, ce l’hai con me? Sì? Ma vaffanculo, va”.

Antonio Mellone   

 
Di Marcello D'Acquarica (del 21/11/2015 @ 16:07:35, in Comunicato Stampa, linkato 2121 volte)
Sabato prossimo, 28 novembre 2015, alle ore 18.30, presso il circolo culturale "Tre Torri" siete tutti invitati alla presentazione del libro "Vivere" di Michele Liguori, originario di Noha.
 
Interverranno:
 
- Raffaele Lagna, presidente del Circolo culturale "Tre Torri" - indirizzo di saluto
 
- Marcello D'Acquarica - relatore
 
- Michele Liguori - autore del volume
 
- Antonio Mellone - moderatore
 

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare

 

 

 
Di Antonio Mellone (del 26/06/2014 @ 15:57:17, in NohaBlog, linkato 4921 volte)

La mia amica Maria Rosaria sa come provocarmi. Stavolta, non bazzicando io su face-book (vengo male di profilo), mi manda un sms in cui mi riferisce che la festa dei Santi Pietro e Paolo di Galatina è stata sponsorizzata nientepopodimenoche dal TAP (Trans Adriatic Pipeline).

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Ho capito subito che non si trattava di un macabro scherzo ma della pura verità. Anche perché, lungi dal credere che i signori del TAP fossero consacrati ai due nostri santi apostoli, sapevo da tempo che esistono dei personaggi negli staff di codeste organizzazioni che hanno il compito di convincere popolazioni, associazioni, confraternite, confesercenti, comitati-feste, congreghe, pescatori e via di seguito circa la bontà delle loro “grandi opere”. Ne sono un esempio lampante, tanto per fare dei nomi, il MOSE, l’EXPO 2015, il MUOS, LE-DISTESE-DI-PANNELLI-FOTOVOLTAICI-IN-MEZZO-AI-CAMPI, il MEGA-IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO (targato Roberta), il MEGAPORCO PANTACOM,  il TAV, la SS 275 (la strada statale a quattro follie verso S. Maria di Leuca).
Ma, come noto, agiscono così anche altri gigli di campo come l’ILVA di Taranto (la famosa fabbrica di tubi in acciaio e cancro), e, tanto per non andare troppo lontano, la COLACEM.
Sì, nella stragrande maggioranza dei casi per edulcorare la pillola o indorare la supposta si cerca di trasmettere un rassicurante senso di compatibilità e armonia ambientale (è più o meno come pubblicizzare le sigarette che fanno bene alla salute dei polmoni); si blatera di “ricadute occupazionali” e di “volano per lo sviluppo” (tanto per arricchire il lessico); si promette il solito risparmio sulla bolletta energetica (gli allocchi che credono agli asini che volano sono ancora un’infinità); e, ciliegina sulla cacca, si certa di realizzare, come dire, una sorta di captatio benevolentiae attraverso la sponsorizzazione di eventi sportivi, associazioni culturali, concorsi a premi, borse di studio, tornei, motoraduni, sfilate, restauro di altari e, novità dell’ultim’ora, feste patronali.

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Per gli atei-devoti che frequentano le pie novene e che non lo sapessero ancora, diciamo che il TAP è un gasdotto, anzi una joint venture internazionale che ha intenzione di perforare il suolo in profondità, di tagliarlo per mare e per terra per centinaia di chilometri solo “perché ce lo chiede l’Europa”.
Questo gasdotto (opera privata definita con un certo sense of humour di pubblica utilità) dopo aver attraversato l’Adriatico, dovrebbe sbarcare nel Salento, più o meno nei pressi delle belle spiagge di Melendugno (sennò che gusto ci sarebbe nel trasformare la Puglia in una servitù di passaggio e in una terra di inutile accumulazione di fonti energetiche senza il colpo di grazia agli ultimi baluardi della grande bellezza).
Ma non è solo questo. TAP, infatti, è per forza anche sinonimo di inquinamento, compreso quello dei mezzi che lavoreranno per anni per la realizzazione dell’opera, nonché quello connesso alle inevitabili perdite di gas, nei mari, nel sottosuolo e nell’aria.
Nel mare, per dire, si prospetta un cantiere caratterizzato dalla presenza di navi di supporto e di svariate escavatrici meccaniche, che come dei lombrichi scaveranno davanti per espellere detriti dal didietro. Ovviamente la roccia impermeabile dei fondali non è della consistenza della margarina. Ergo queste trivelle orizzontali necessiteranno tra gli altri anche di lubrificanti costituiti da olii emulsionati e altre schifezze la cui composizione spesso è coperta da segreto industriale. Tutto materiale che ovviamente andrà a finire nei fondali marini, nei pesci, in noi.
Per non parlare del fatto che, una volta approdato nel Salento, il TAP avrà bisogno di una centrale di pressurizzazione che, oltre ad occupare un’altra area, parrebbe di 12 ettari (e te pareva), rilascerà non olezzo di profumo Chanel n. 5 o altra acqua di colonia ma esalazioni ed altre emissioni appestanti dappertutto, e con tanto di colonna sonora (altrimenti detta inquinamento acustico); senza citare il resto dei danni alla flora, alla fauna e a ciò che rimane della povera catena bio-alimentare.
Dulcis in fundo? Sembra che anche i TAP-dirigenti candidamente ammettano che una struttura del genere abbia una durata media di 50 anni, al termine dei quali verrebbe chiuso il rubinetto e abbandonato tutto in loco, e buonanotte ai suonatori (della pizzica di San Paolo).

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Ma a quanto pare l’inquinamento del TAP non sembra essere solo ambientale, evidentemente è anche sociale, culturale, intellettuale, mentale. Basta leggere le risposte date al telefono a Raimondo Rodia da parte di un esponente del comitato festa patronale di Galatina - secondo cui non sarebbe importante la provenienza dei 30 denari ma il loro utilizzo - per averne la prova inconfutabile. Come si fa a proferire una scemenza del genere e soprattutto in nome di quale etica rimane il più classico dei misteri dolorosi.

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Ma poi mi chiedo ancora se non sarebbe più “cristiano” che a finanziare la festa di un santo patrono fosse la comunità tutta, autotassandosi come fanno altrove senza il bisogno di presentarsi al cospetto dei marpioni di turno con il cappello in mano.
E’ davvero così difficile che i 30.000 galatinesi si mettano una mano sulla coscienza e l’altra in tasca per tirar fuori due euro (dico 2 euro) pro-capite per racimolare una cifra più che sufficiente per dar vita a dei festeggiamenti decorosissimi e soprattutto “partecipati” (in tutti i sensi)?
Se davvero così fosse (o non fosse) significherebbe che il popolo di Galatina ha ceduto se stesso, la sua vita, il suo territorio a chi crede che tutto possa essere comprato, dandosi così alla più abietta forma di prostituzione. E allora meglio sarebbe, per uno scatto di dignità, boicottare questa benedetta festa patronale.

***

Mi sarei aspettato che il mio sindaco, sul tema, avesse proferito più o meno queste parole: “Cari concittadini, per sentirci comunità non abbiamo bisogno di imbonitori, ma di determinazione e fantasia al fine di preservare la nostra storia, la nostra terra, la nostra serietà. Diciamo una buona volta un secco no a chi ci vuole come un popolo ubbidiente e cieco, rassegnato, fatalista e prezzolato che non s’accorge – o non gliene importa niente – se gli sottrarranno terra e democrazia. Riscattiamoci dal morso di questa nuova tarantola, rappresentata da un capitalismo di rapina che privatizza gli utili e socializza le perdite, credendo poi di darci il contentino sotto forma di sponsorizzazione”.
Ma per sentire un discorso di questo tenore da parte di Mimino nostro ci vorrebbero due miracoli: uno di San Pietro ed un altro di San Paolo. In contemporanea.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 10/09/2022 @ 15:56:40, in Fetta di Mellone, linkato 712 volte)


Nell'immagine è assente P. Francesco D'Acquarica

Mamma mia come passano i secoli. Sembra ieri, e invece sono trascorsi ben due decenni (era il mese di settembre del 2002) dalla nascita di Noha.it, il blog geofilosofico di questo angolo di terra che nella sua denominazione vanta niente poco di meno che la lettera H: come quella (su, illudiamoci un po’) di Honeste vivere (uno dei tre precetti del diritto), o di Harmonium (che oltre a evocare l’idea dell’armonia è uno strumento musicale francese molto simile all’armonium), o di Habitat (quella cosa che si riuscirebbe forse a custodire un po’ senza il sistema tutto chiacchiere, sviluppo e crescita), ovvero di Humus (addirittura culturale), ma anche di Home sweet Home e di Hallo (per chi alle medie ha studiato inglese).

A tal proposito v’è da puntualizzare il fatto che, come diremo, in questi venti anni quell’H - per la fortuna di chi ne capisce e l’ira funesta di chi no – è stata tutt’altro che muta.

È ora il caso di chiarire anche che Noha.it non fu né inventato né creato dal sottoscritto, che dunque non ne è assolutamente l’azionista di maggioranza (anche perché codesto blog non ha né quote, né azioni, e per fortuna nemmeno obbligazioni), ma soltanto un intermittente benché sostanzialmente fedele collaboratore. Invece l’artefice di tutto l’ambaradan è sempre stato l’Albino Campa, esperto informatico, ideatore, e quindi patron ma decisamente non il “padron” di codesto diario elettronico comunitario, se non altro per via della diciamo usucapione ventennale da parte dei suoi venticinque lettori vicini e lontani: onde il sito de nohantri rientra ormai nel novero dei beni comuni, se non proprio demaniali.

Vero è che qualcuno vedendo che numerose fra le migliaia delle sue pagine sono inguacchiate dal risultato delle mie battute (intendo quelle su questa benedetta tastiera, non quelle di spirito) ha creduto che insomma io ne fossi il titolare effettivo, tanto che poco tempo fa, proprio nel corso della recente campagna elettorale per le amministrative galatinesi (quelle, come dicono, vinte da Pippi Calzelunghe, ora naturalizzato Pippi Carzilarghi), un signore mi chiese se per caso io fossi di “Noha-punto-it”: gli risposi laconicamente che sì, sono di Noha: ma senza punto. Punto.

Ma, detto per inciso, questo 2022 non è soltanto il ventennale di una nascita, ma anche il decennale di un trapasso, quello de “L’Osservatore Nohano”, il mensile cartaceo e on-line (o forse borderline) del sito, una rivista senza interessi (solo conflitti), dai temi anacronistici (dico con il futuro incorporato), vergato talvolta con inchiostro antipatico da un gruppo di ragazzi allora come ora capaci di sognare. Requiescat in pace (quel rotocalco, non i suoi redattori).

Ma ritorniamo alla casa madre Noha.it e così agli interventi, gli articoli, i racconti, le gallerie di foto, le vignette e i video, tutti pubblicati con lo spirito partigiano per cui è meglio cambiare il paese che cambiare paese, possibilmente liberandolo dalla rassegnazione resiliente, dall’ineluttabilità di una politica acefala ma stucchevolmente furba pasticciona e forse pure affarista, dalla criminalità organizzata senza scorno, in sostanza da un capitalismo nichilista ben incravattato che, con ‘sto fatto della necessità del business, tumula i rapporti, devasta la geografia, scorda la storia, rovina la salute, privatizza il pubblico e indebita financo i nascituri.

Certamente non si fa la rivoluzione con un sito internet, ma a volte un sito internet come il Nostro, oltretutto senza Caltagironi-Cairi-Agnelli-Elkanni-et-Partiti Vari in veste di editori, e dunque sponsor, contributi, pubblicità e soldi (e già codesta gratuità suona tanto di rivoluzionario) potrebbe aiutare una comunità a riflettere, conoscersi meglio, e far venire la voglia di cercarne le radici, prendere coscienza dei grandi inganni, riscoprire e tutelare il genius loci, costituire una raccolta di dati e di notizie (già citate quali fonti di ricerca perfino nelle tesi di laurea), aprire gli occhi.

Ma non è tutto rose e fiori: è che per evitare di essere considerati soltanto (o del tutto) eretici, rompicoglioni, anarchici, senz’altro populisti, o maisia burloni fino a politicamente scorretti (rischiando raffiche di denunce e processi che manco un serial killer), ogni tanto ci tocca pure far passare i Comunicati Stampa “politici”, ultimamente a valanghe, redatti, se non tutti molti, dal Pci (none il partito comunista italiano, ma il partito conformista internazionale).

Chissà quando s’arriverà ad archiviare i tempi degli inenarrabili guitti della pOLITICA extra e intramoenia dalla sintassi impressionistica e dalla grammatica da Herpes Zoster - il cui nemico più acerrimo sembrerebbe essere non tanto la satira graffiante quanto lo specchio riflettente. Probabilmente quando tutti saremo in grado di cogliere le differenze, scongiurando il rischio di fare di tutte le erbe un fascio (littorio).

Un ventennale contro ogni Ventennio.

 

Antonio Mellone

 

Visto che la prima (cioè l’ennesima) lettera indirizzata all’assessore Andrea Coccioli il 24 luglio scorso non ha avuto esito alcuno (capirai che novità, sicché la luce in fondo al tunnel del centro polifunzionale di Noha la vedremo con il binocolo), proviamo ad indirizzare alla nostra carissima delegata dal sindaco, al secolo avv. Daniela Sindaco, queste domandine semplici semplici. Ma, giacché ci siamo, vorremmo che sul tema battessero un colpo (non apoplettico, per carità di Dio) anche gli altri politici nohani, vale a dire: Antonio Pepe, Giancarlo Coluccia e Luigi Longo, tutti esponenti, insieme alla collega di cui sopra, del partito unico PD-NCD-RC (Pancia Dilatata, Non C’è Dubbio , Riposo Cerca).  

*

Cari D-A-G-L, lo sapevate che, salvo errori od omissioni, sarebbero a disposizione dei comuni pugliesi 17.000.000 di euro per la ristrutturazione, il restauro e la riqualificazione del patrimonio architettonico e artistico del comune? Che questi fondi pare siano stati messi a disposizione dall’assessorato all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia (e non, per dire, del Friuli Venezia Giulia)?

L’uccellino, cioè Internet (basterebbe bazzicarvi un poco, lasciando perdere ogni tanto le baggianate di FB, specie quelle sgrammaticate e oziose) ci ha rivelato che c’è un avviso pubblico, dunque  senza segreto di Stato, rientrante nell’accordo di programma quadro (Aqp) “Beni e Attività culturali”, FSC Fondo di Sviluppo e Coesione 2007/2013, sottoscritto dalla Regione Puglia, dal Mibact e dal Mise il 13 novembre 2013, ratificato con delibera di Giunta regionale n. 2165 del 19 novembre 2013 (pubblicato sul Burp n. 158 del 3 dicembre 2013) e successivamente modificato con procedura scritta, avviata il 18 dicembre 2014 e conclusa l’8 gennaio 2015 (Dgr n. 461 del 17 marzo 2015).

Ebbene, lo sapevate che potrebbero (o, ahimè, avrebbero potuto) presentare le istanze di finanziamento gli Enti pubblici locali territoriali come i Comuni, singoli o associati, le Province, le Città metropolitane della Regione Puglia?

Cari D-A-G-L, volevo chiedervi, da semplice cittadino stanco della solita fuffa, se per caso aveste pensato e magari presentato (o sollecitato la presentazione di) un qualche progetto di “restauro, riqualificazione e valorizzazione” di qualche bene  culturale di Noha, come per esempio la torre dell’orologio, svettante nella pubblica piazza (non si sa bene per quanto tempo ancora viste le sue condizioni statiche).

Se sì, perché non ce l’avete detto? E se no, perché no?

Ah dimenticavo: lo sapevate (ma sì che lo sapevate) che le domande dovrebbero essere inoltrate, pena esclusione, unicamente via Pec all’indirizzo beni culturali.regione@pec.rupar.puglia.it, a partire dal 1° settembre 2015 e fino alle ore 24 del 15 settembre 2015?

Dai, ditemi che ce l’abbiamo fatta.

Bene: ora avanti con la solita bufala. Di cui si sente già, lontano un miglio, un olezzo di stalla.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 23/06/2018 @ 15:49:01, in Comunicato Stampa, linkato 941 volte)

Nei giorni scorsi con atto dirigenziale n. 48/2018 della Regione Puglia è stata approvata la graduatoria dei progetti di Servizio Civile Nazionale presentati nel settembre dello scorso anno.

Tra i progetti approvati e finanziati risultano facenti parte della innanzi citata graduatoria anche quelli presentati dal Comune di Galatina per le aree Patrimonio Artistico e culturale – Cura e conservazione biblioteche, denominato “In Reading 2017”, e Ambiente – Prevenzione e monitoraggio dell’aria, definito con il nome di “Monitor 6017”.

Ne dà notizia l’Assessore alle Politiche Giovanili, Maria Giaccari che, rimarcando  l’ottimo punteggio raggiunto dai progetti, ricorda che saranno avviati all’impiego otto giovani volontari che manifesteranno la loro volontà di aderire all'iniziativa.

Si attende la pubblicazione del bando da parte della Presidenza del Consiglio – Ufficio Nazionale per il Servizio Civile – che dovrebbe avvenire nei primi giorni di luglio.

La fase successiva sarà quella della presentazione delle domande di partecipazione alla selezione da parte dei giovani, di età compresa tra i 18 e i 28 anni, spinti dal desiderio e dalla curiosità di fare un’intensa esperienza di vita e di crescita, anche sotto l’aspetto lavorativo, nell’ambito del Servizio Civile Nazionale.

Ufficio Stampa del Comune di Galatina

 
Di Marcello D'Acquarica (del 29/10/2012 @ 15:45:50, in La videodenuncia , linkato 3345 volte)

Notare le differenza tra la prima e la seconda foto.

A Noha, fino poche decine di anni addietro, i funerali si svolgevano dalla Chiesa di San Michele  al Camposanto, a piedi e con la bara in spalla. Poi con il passare del tempo e chissà per quali incomprensibili tagli, cominciarono a limitarsi dalla solita piazza fino alla grotta della Madonna di Lourdes. A quel punto, l’Arciprete benediceva il defunto con l’ultima aspersione di acqua santa e se ne tornava indietro con al seguito chierici, consorelle associate ed eventuali bandisti. La banda, ovviamente solo nel caso dei funerali, è da sempre appannaggio solo dei morti, diciamo così, di un certo pregio. Alla faccia dell’uguaglianza predicata prima da Cristo e poi dalla nostra benedetta Costituzione. Quelli del seguito che volevano partecipare fino in fondo alle condoglianze, naturalmente erano liberi di proseguire fino al Camposanto per la sepoltura, altrimenti il morto se ne andava (si fa per dire) per conto proprio, o nella migliore delle ipotesi,  accompagnato da pochi intimi. I vigili urbani comunque controllavano che tutto avvenisse senza intoppi.
Poi con il passare degli anni, come se la strada si fosse allungata e le persone diventate più stanche, una volta fuori dalla chiesa, la maggior parte dei morti montano (sempre si fa per dire) in macchina e via, e dei vigili nemmeno più l’ombra.
Che strana sommatoria di contraddizioni: passa il tempo e nonostante il progresso tecnologico e relative comodità, la gente si stanca più facilmente; il cimitero si avvicina sempre di più all’abitato e i morti si debbono pure arrangiare. Eppure con un minimo di sobrietà, semmai ce ne fosse rimasta ancora, potremmo dire che la strada è sempre la stessa, 800 metri circa erano nel 1950 (anno di inaugurazione del cimitero) ed 800 metri sono tutt’oggi. Qualcosa però è cambiato davvero. In peggio ovviamente. Se osserviamo le foto allegate, possiamo notare che nel giro di una trentina di anni, il cartello che indica l’inizio dell’abitato si è avvicinato al cimitero di almeno trecento metri  e non  segnala più alcun limite di velocità, né che sia d’obbligo evitare di strombazzare. Parrebbe così di entrare in un paese da sogno, senza pericoli né inquinamento acustico. Ma lo scempio che trapela da quei quattro eucalipti, partigiani di una guerra persa per sempre, e l’immondizia disseminata tra le erbacce dei bordi, parlano da soli. Questa strada è proprio l’anticamera del cimitero, ovviamente per chi ci si avventura a piedi.
A prescindere dal fatto che tutti siamo presi da mille faccende ed il tempo sembra essersi ristretto come certi indumenti per i quali s’è sbagliato il lavaggio, e al contrario della tesi ottimistica del nuovo governo di tecnici che ha legiferato l’allungamento scaglionato della vita, la cosa più sconcertante è l’eterna distrazione di chi dovrebbe curarsi dei vivi, tanto i morti, a quanto pare, s’arrangiano da soli, chiedendoci sempre meno. Insomma la benzina è alle stelle e dovrebbero esserci meno auto in giro, invece se tentiamo di andare al camposanto a piedi rischiamo anche di vederle da vicino (le stelle), magari stirati da qualche pirata della strada. Tant’è che perfino la segnaletica non pone più limiti. La realtà ne è testimone. Veniamo alla domanda che ci poniamo e poniamo anche ai nostri amministratori:  “In quale contenitore culturale, che sia di Noha o di Galatina, dovremmo andare a cercare una misera pista ciclopedonale da e per il Camposanto di Noha?”  A quale santo dobbiamo votarci (o quali politici votare) per avere questo piccolo miracolo nohano?

Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 26/08/2022 @ 15:44:32, in Comunicato Stampa, linkato 585 volte)

Nella splendida cornice del centro storico della città, tra piazze, vicoli e corti il più grande raduno di tamburellisti provenienti da tutta la Regione che si confronteranno in ronde spontanee per tutta la notte al ritmo incessante della pizzica.

A Galatina, il cuore del Salento dove il tarantismo ha avuto origine, il Club per L'UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina, organizza "Le Ronde della Taranta", un evento spettacolo sul ballo della pizzica salentina, che si svolgerà domenica 28 agosto 2022 dalle ore 21:00 in Piazza San Pietro e nel Centro Storico della città.

L’evento, che come il cerchio delle ronde chiude la stagione sul tarantismo, avrà come protagonisti i suonatori di tamburello, che, al ritmo incessante della pizzica, formeranno spontaneamente ronde di ballerini e tamburellisti, secondo la tradizione secolare della notte di San Paolo a Galatina.

Il giorno dopo lo spettacolare Concertone del Festival La Notte della Taranta dedicato alla riscoperta e alla valorizzazione della musica tradizionale salentina, si ritorna dove tutto è iniziato riportando con suonatori di tamburelli che per le vie del centro suoneranno fino all'alba, accompagnati da ballerini esperti o improvvisati, dandosi il cambio tenendo il ritmo indiavolato di tarantella e tammurriata.

Obiettivo dell’evento valorizzare la cultura storica della città di Galatina custode del tarantismo e raccontare il territorio attraverso il suo patrimonio culturale materiale e immateriale.

Il Club per L'UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina OdV, è impegnato nella diffusione e nella conoscenza del fenomeno culturale del Tarantismo attraverso l'organizzazione di Eventi a cadenza annuale quali "Il ritmo ed il battito della Pizzica Tarantata, rievocazione storica dell'antico rito del tarantismo", riproposto ogni anno a Galatina il 29 giugno in occasione della festività dei SS. Pietro e Paolo.

Per informazioni: Giuseppe 348 274 6393 - Salvatore 348 341 5616 clubunescogalatina@gmail.com

Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina O.d.V.

 
Di Albino Campa (del 14/01/2011 @ 15:41:20, in Fotovoltaico, linkato 4472 volte)

Una petizione contro i megaimpianti fotovoltaici industriali e sperimentali sul territorio agricolo del comune di Cutrofiano, dove si sta realizzando, con il parere favorevole di Legambiente nazionale, l’impianto di Exalto s.r.l. su 26 ettari. Partiti, movimenti, liste e gruppi politici locali, associazioni, comitati e tutti gli altri organismi sociali presenti e operanti sul territorio comunale, rivolgono al sindaco ed al consiglio comunale di Cutrofiano una petizione promossa dal comitato “Forum Amici del Territorio”, in cui si dichiara la netta contrarietà agli impianti che s’intendono porre in essere.

Considerando che con le diffuse attività estrattive attraverso la coltivazione di cave a cielo aperto ed ipogee, il comune di Cutrofiano è già stato irrimediabilmente deturpato, i sottoscrittori della petizione denunciano l’abnorme proliferazione su tutto il territorio comunale di progetti riguardanti insediamenti produttivi di energia elettrica aventi carattere industriale altamente invasivi, quali impianti di centrali elettriche fotovoltaiche di media e grande estensione.

La realizzazione indiscriminata di tali impianti porterebbe, secondo il fronte del no, allo stravolgimento del territorio agricolo, alla devastazione del paesaggio tipico salentino, alla svalutazione economica di immobili limitrofi agli impianti, allo scoraggiamento di investimenti per attività agro-turistiche nuove ed esistenti, “vero motore economico nel futuro della comunità cutrofianese”: “La smisurata incentivazione del Conto Energia italiano, la più alta al mondo – si legge nel testo -, su sistemi industriali di energie rinnovabili tecnologicamente poco efficienti, con produzioni discontinue e costosi per l’utenza finale, sommata a scelte energetiche errate, coronate dal Piano energetico ambientale regionale pugliese (Pear), hanno prima favorito e successivamente avallato, con un tardivo ed ambiguo intervento di parziale limitazione, una logica basata sull’insediamento selvaggio di impianti energetici da fonti rinnovabili di media e grande potenza, autorizzati spesso solo con la denuncia di inizio attività o con un’autorizzazione regionale che comunque offende la partecipazione e la decisionalità democratiche e la corretta pianificazione territoriale”.

Le recenti linee guida della Regione Puglia del 30 dicembre 2010, in vigore dall’inizio dell’anno 2011, “non apportano efficaci strumenti di tutela del territorio agricolo, ma sottolineano la sempre più discussa discrezionalità degli organismi preposti all’autorizzazioni degli impianti”. Per questo, i sottoscritti evidenziano che la “solidarietà energetica” con altre regioni non possa diventare “il pretesto per avallare una incontrollata proliferazione di progetti energetici sul territorio comunale e pugliese, per produrre energia notevolmente sovradimensionata rispetto ai consumi che, peraltro, determina gravi sprechi nelle linee di trasmissione”.

“Si rileva altresì – si legge ancora - come grandi holding straniere, del nord e centro Italia, hanno intrapreso un’azione di ‘colonizzazione energetica’ ai nostri danni, utilizzando mediatori locali, associazioni ambientaliste compiacenti e appoggi politici trasversali”. Per quanto esposto, i sottoscriventi chiedono che il consiglio comunale di Cutrofiano, in linea con gli orientamenti già espressi, “deliberi una posizione di contrarietà a qualsiasi impianto fotovoltaico di tipo industriale e/o sperimentale, sia tradizionale e/o a concentrazione sui terreni agricoli nel Comune di Cutrofiano, favorendo gli impianti di autoconsumo privati e pubblici e indicando una limitata e selettiva scelta di pochi siti in aree industriali ed artigianali per i primi”.

Inoltre che il Consiglio comunale di Cutrofiano, la Commissione urbanistica e l’Ufficio tecnico predispongano ed approvino “un regolamento sulle energie a fonti rinnovabili per la salvaguardia e tutela del territorio comunale, integrando quanto previsto dal precedente punto al fine d’impedire la sfrenata ed incentivata corsa alla speculazione nella produzione elettrica, a discapito della salute e dell’ambiente”; che l’assise “faccia proprie tutte le direttive e le indicazioni previste” dagli appositi documenti regionali e provinciali, “individuando esattamente le zone di interesse ambientale come il ‘Parco dei Paduli’”.

“E’ opportuno ricordare inoltre – spiegano - quanto sancito dalla Costituzione Italiana, ossia che ‘La Repubblica … tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione’ (art. 9), e quanto contenuto nell’articolo 2 dello Statuto della Regione Puglia, dove si chiarisce che ‘il territorio della Regione Puglia è un bene da proteggere e valorizzare in ciascuna delle sue componenti ambientale, paesaggistica, architettonica, storico-culturale e naturale’”. In virtù di questi principi i sottoscriventi ribadiscono come il “territorio non possa diventare la ‘colonia energetica’ figlia di una bolla speculativa dell’economia italiana ed europea”. La petizione ha già avuto due sottoscrizioni politiche dai circoli locali di Italia dei Valori e del Movimento “Io Sud”.

“La petizione – spiega il Geom. Gianfranco Pellegrino - mira a dare chiarezza sulle posizioni fino adesso ambigue dei vari gruppi politici locali; inoltre con la stessa il Forum preme sul Consiglio comunale al che lo stesso faccia quanto necessario a contrastare tali progetti. Il Consiglio Comunale di Cutrofiano può ancora fare molto, se attuasse le richieste indicate nella petizione renderebbe l'autorizzazione degli impianti molto complicata”.

fonte:www.comunedicutrofiano.com

 

Anche la Città di Galatina a Milano per la Bit 2019 in programma a Fiera Milano City dal 10 al 12 febbraio. Una tre-giorni tornata a essere riferimento per l’industria turistica italiana e internazionale grazie al concept espositivo che mette al centro la gestione professionale del prodotto-viaggio come esperienza e momento life-style.

Viaggiare secondo i nuovi parametri esperienziali significa allontanarsi dai percorsi più turistici esplorando luoghi meno conosciuti per ottenere un senso più locale, quindi più genuino del paese o delle città. 

Galatina, tra le 99 perle del Salento, rappresenta una tra le mete più ambite oggi per chi viaggia; piccola città rimasta ancora autentica, a spiccata vocazione artistica e scrigno di innumerevoli suggestioni storiche, artistiche, naturalistiche e culinarie.

La città si presenta alla Bit nel Padiglione Puglia con una riedizione della brochure istituzionale, redatta in lingua italiana ed inglese, aggiornata e arricchita nei contenuti, in cui è rappresentato il forte legame tra arte e cultura, buona tavola e tipicità che caratterizza Galatina.

Il Comune di Galatina partecipa in collaborazione con “AMO GALATINA”, la locale Associazione di operatori della ricettività e con la “NUOVA ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI CENTRO STORICO”.

Lunedì 11 febbraio, inoltre, Galatina parteciperà alla Conferenza Stampa “LANCIARE LA NUOVA STAGIONE TURISTICA 2019” (presentando il meglio dell’offerta turistica in Puglia “Salento, il turismo d’esperienza”) organizzata nella sala eventi dello stand della Regione Puglia, alla presenza di testate giornalistiche e tour operator nazionali ed internazionali.

Galatina come Città d’arte e destinazione turistica ha avuto in questi mesi grande rilievo sui media nazionali rappresentandosi nelle sua bellezze in trasmissioni televisive delle reti RAI come “La vita in diretta, “Linea verde” “Uno mattina”, “Mezzogiorno in famiglia” e prossimamente in “pPaesi che vai” a conferma di come possa essere una meta attrattiva e di qualità.

Alla Conferenza prenderanno parte, Cristina Dettù (in rappresentanza dell’amministrazione comunale) assessore alla Cultura e l’ Ambiente della Città di Galatina e Lugi Derniolo presidente di Confartigianato Impresa Lecce. Obiettivo dell’incontro la presentazione della proposta turistica 2019, un’offerta destagionalizzata che tiene conto dello scenario internazionale in crescita nel quale Galatina, il Salento e la Regione intera si collocano in quanto territorio sempre più richiesto e in grado di offrire esperienze di viaggio esclusive con una ricchezza naturalistica, culturale, storico-artistica e produttiva unica nel suo genere. Un luogo speciale dove l’arte incontra l’enogastronomia formando un binomio perfetto. La cucina di carattere dai sapori intensi e la tradizione dolciaria diventano, infatti, attrattori turistici importanti per Galatina che può contare sul ricco patrimonio di eccellenze e una pluralità di produzioni locali che la contraddistinguono.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 

Siamo giunti ormai agli ultimi minuti di una “partita” tutt’altro che amichevole che si è giocata in un clima surreale e che ha visto contrapposti da un lato un maledetto virus che aveva deciso di cancellare le nostre strette di mano, i nostri abbracci, le nostre passeggiate, le nostre feste di compleanno, i nostri anniversari, gli ultimi saluti ai nostri cari defunti e dall’altro un gruppo di uomini e di donne che ha letteralmente lanciato il cuore oltre l’ostacolo, oltre le difficoltà, e si è messo in moto e in men ce non si dica ha raggiunto livelli incredibili di solidarietà mettendo in campo le più volenterose Associazioni del territorio.

La rete di solidarietà messa in piedi in pochissimi giorni si è mossa praticamente alla stessa velocità dell’emergenza. Si è diffusa a macchia d’olio, come il rosso di cui, nei decreti del governo e nostro malgrado, sì è rapidamente tinta la nostra amata Italia. Ha inseguito ogni richiesta degli Operatori Sanitari del Santa Caterina Novella di Galatina.

Alla fine il risultato è stato di 26.178,83 a zero.

Ad oltre 26.000,00euro ammontano infatti le donazioni raccolte grazie alla campagna di solidarietà #doniamoaiutiamovinciamo.

Abbiamo acquistato:

  • n.15 semimaschere GVS ELIPSE INTEGRA P3 e n. 20 semimaschere GVS ELIPSE P3 con occhiale per un totale di 1.721,20euro;
  • n. 80 maschere doppio strato tipo KN95 per un totale di 537,80euro;
  • n. 35 tute Tyvek rispondenti alla normativa EN 14126 e EN 1073-2 per un totale di 316,00euro;
  • n. 30 maschere tipo FFP2 per un totale di 226,00euro;
  • n. 100 maschere tipo FFP2 per un totale di 351,01euro;
  • un ecografo portatile, Samsung HM70 With Plus con sonda CA1-7AD, il cui costo è stato di 17.080,00euro (costo coperto pariteticamente dal Club per l’Unesco di Galatina e dall’Associazione #doniamoaiutiamovinciamo) per un totale di 8.543,00euro;
  • n. 9 Tablet Noris 8 tablet RUGGED di tipo medicale con “Barcode scanner”, che garantiranno l’introduzione della cartella clinica elettronica per un totale di 13.848,32euro (1.433,20euro + 6.207,56euro + 6.207,56euro);
  • n. 1 culletta pediatrica per un totale di 445,50euro.

 

Totale spese per oneri e commissioni, imposte di bollo 190,00euro.

Numerose sono state le dimostrazioni di affetto e tantissime sono state le donazioni che ci hanno consentito di raggiungere traguardi insperati solo un paio di mesi fa, ma una cosa in modo particolare ci ha colpito: il rispetto e la sensibilità, sicuramente instillata dai genitori e dagli educatori, di un gruppo di “Bambini” (V sez. A - Scuola Primaria – 1° Polo Galatina) che ha voluto partecipare a questa maratona benefica, tramite la nostra raccolta fondi.

Doveroso a questo punto ringraziare tutti privati e tutte le Associazioni che hanno contribuito a questa maratona di solidarietà di seguito elencate. In particolare ringraziamo di cuore tutti i dipendenti interni e le maestranze delle ditte esterne dello stabilimento di Galatina della Colacem che, grazie a Massimo Panico, Enzo Del Coco, al Direttore ed alla RSU di stabilimento, hanno effettuato una donazione consistente.

Amici della Madonnina – Galatina;

Ass. Volontari Ospedalieri Onlus Galatina;

Ass. Arma Aeronautica "F. Cesari" Galatina;

Ass. Arma Aeronautica "R. Russo" – Cutrofiano;

Ass. culturale Espressioni;

Ass. Francesco Marco Attanasi onlus;

Ass. Turistica Pro Loco Galatina;

Cinquanta anni dal diploma terza C;

Città Nostra;

Commercianti Corso Porta Luce – Galatina;

Demos Palestra Soleto;

Ditutto.it;

Dipendenti interni e maestranze ditte esterne stabilimento di Galatina della Colacem;

Efficienza Energia Gas & Power;

Fantacalcio: Mariano Alessandro, Tempesta Simone, Stifani Gianmarco, Resta Alberto, Balena Simone, Marchese Roberto, Pellegrino Nicolas, Cardinale Giorgio, Zavatti Andrea, Apollonio Luca che hanno devoluto l’importo del montepremi del fantacalcio per la nostra raccolta fondi;

Farmacia Bucci;

Farmacia Licignano;

Inondazioni APS;

Legambiente Galatina;

Marco Fulgido Macelleria;

Miriàm: donne per il sociale odv;

Mood;

Noha.it;

Nuova Colì;

Olimpia SBV Efficienza Energia;

Quelli di piazza San Pietro 2.0;

R.G. service;

Showy Boys ASD Galatina;

SOS Galatina;

Università Popolare "Aldo Vallone" - Galatina;

Virtus Basket Galatina - TappiAmo Galatina - raccolta eco-solidale tappi di plastica.

 

Attraverso questo link potrete visionare la lista movimenti in uscita:

https://bit.ly/3iopGTQ

 

Attraverso questo link potrete visionare la lista movimenti in entrata:

https://bit.ly/32mlM8H

 

I responsabili della campagna di solidarietà confidano, oggi più che mai, che a questo generoso slancio della cittadinanza segua un doveroso rilancio del Santa Caterina Novella.

 

12 Settembre 2020                                                                                     

#doniamoaiutiamovinciamo

 
Di Redazione (del 17/02/2018 @ 15:23:24, in Comunicato Stampa, linkato 1134 volte)

Ha preso il via per l’anno scolastico 2017/18 il progetto di “Avviamento allo sport” organizzato dalla Showy Boys in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Polo 3” di Galatina. La società bianco-verde ha stabilito una partnership con la scuola primaria basato su iniziative che contribuiscono alla diffusione della disciplina sportiva quale strumento in grado di conseguire importanti traguardi formativi.

Il progetto voluto dalla Showy Boys, riconosciuta dalla Fipav Scuola Regionale di Pallavolo e insignita del Marchio d'Argento quale certificazione di qualità per l'attività giovanile, prevede un’attività motoria e sportiva e di avvio alla pratica del minivolley tra gli studenti della Città.

“L’obiettivo è la diffusione del gioco della pallavolo come momento ludico e di aggregazione – spiega il tecnico federale Orazio Codazzo, responsabile del progetto e del settore minivolley della Showy Boys - i ragazzi possono imparare alcune nozioni tecniche ma soprattutto sviluppare quelle capacità coordinative di base che oggi sono l’elemento essenziale di ogni pratica sportiva”.

L’attività prevista dallo staff di allenatori consiste nello svolgimento di un programma sviluppato ad hoc per le classi della scuola primaria e che vede gli alunni impegnati sino alla fine dell’anno scolastico.

Soddisfazione per la collaborazione con la società sportiva galatinese è stata espressa dal dirigente scolastico prof.ssa Rosanna Lagna soprattutto in virtù dell’importanza di un progetto che si propone di promuovere l’educazione motoria e ludico-sportiva finalizzata alla crescita culturale, civile e sociale dei più giovani.

www.showyboys.com

 
Di Redazione (del 09/08/2015 @ 15:18:42, in Comunicato Stampa, linkato 2062 volte)

Si rinnova per il quinto anno consecutivo l'appuntamento con l'evento-spettacolo estivo più esclusivo e frizzante del Salento targato “QUELLI DI PIAZZA SAN PIETRO”: "I LOVE ’80 PARTY 2015" del 16 e 17 agosto che si svolgerà in piazza San Pietro a Galatina.

In particolare, negli anni passati, le esibizioni di Gazebo (2012), Righeira (2013), Leroy Gomez dei Santa Esmeralda (2013), Leee John degli Imagination (2014) e Spagna (2014), hanno registrato diverse migliaia di spettatori.

Quest’anno ci saranno ben due serate durante le quali si esibiranno prestigiosi artisti italiani e stranieri: un meraviglioso ed affascinante “Revival ‘80” dedicato alla grande DISCO-MUSIC dei migliori anni partendo dagli anni 70, passando soprattutto agli anni 80 periodo simbolo della disco fino ad arrivare alla grande HOUSE-MUSIC degli anni 90; chi ha vissuto questi anni li adora, chi non li ha vissuti ne è sempre più affascinato.

Durante la prima serata (DOMENICA 16 AGOSTO) avremo una parata di fantastiche icone degli anni 80: SANDY MARTON, TRACY SPENCER, GARY LOW e ALVARO VITALI.

Tracy Spencer, nome d'arte di Louise Tracy Freeman è una cantante inglese piuttosto nota alla fine degli anni ottanta, scoperta da Claudio Cecchetto, che dominò la hit parade italiana nell'estate 1986 con “Run to Me”, brano che la portò a vincere il Festivalbar 1986.

Gary Low porterà in piazza San Pietro i pezzi che gli hanno regalato il successo: “La colegiala” nel 1984, indimenticabile pezzo custodito nelle borse dei deejays per un decennio, che ha di fatto travolto i dancefloor di tutta Europa. Tra le hit del cantante italo spagnolo anche “You are a danger” e “I want you”.

Sandy Marton scoperto dal talent scout Claudio Cecchetto nel 1983 esordisce col singolo intitolato ‘Ok Run’ prodotto dallo stesso Cecchetto. L'anno successivo, con l’inconfondibile ciuffo biondo e tastiera elettronica a tracolla, arriva il grande successo col brano disco-dance in inglese ‘People from Ibiza’ che in breve tempo diventa uno dei tormentoni più conosciuti della disco-music made in Italy.

Non poteva mancare un omaggio al cinema ed in particolare alla Commedia all’italiana che negli anni ’80 ha vissuto il periodo più florido grazie anche all'intramontabile Alvaro Vitali: eclettico, stravagante, esilarante e irriverente con una inconfondibile risata, lo sguardo un po' strabico, la testa ovale e quella faccia che diventa una buffa maschera di piacere quando spia le più belle attrici del filone della commedia terribilmente sexy, mentre queste si spogliano o si fanno la doccia; memorabili sono le sue interpretazioni nei panni di Pierino, diventato ben presto il personaggio-simbolo di un'intera generazione. Alvaro Vitali, in arte Pierino, accompagnato dalla sua soubrette ci farà rivivere, attraverso scenette comiche in molteplici vesti, quel fantastico ed indimenticabile periodo.

Alla guida di questa fantastica “macchina del tempo”, per il 5° anno consecutivo, PIERO MARCIANO': animatore radiofonico, dal 1979, speaker e voce istituzionale di numerose emittenti radiofoniche è tra i più conosciuti ed amati Disc Jockey Salentini degli anni 80. In qualità di Direttore Artistico ci accompagnerà in un esclusivo e unico spettacolo che farà rivivere il tripudio di colori, sensazioni ed emozioni le tipiche atmosfere degli anni ’80 e non solo: insomma uno spettacolo-evento con profonde radici socio-culturali che toccherà tutti in un turbinio di suggestioni e di ricordi.

LUNEDI’ 17 AGOSTO avremo in “apertura” i fantastici ragazzi del gruppo musicale “THE STORYTELLERS” che con la loro esibizione racconteranno e suoneranno dal vivo la storia dell’Hard Rock, dalle insospettabili origini fino all’epoca d’oro.

A seguire la funky band più famosa d’Italia farà tappa a Galatina con un concerto di grandi successi e di nuove canzoni: i DIROTTA SU CUBA ritorneranno infatti da protagonisti sulla scena musicale italiana con una grande novità: di nuovo insieme nella loro formazione originale, con cui si sono fatti amare e apprezzare al grande pubblico. Quella che tanti successi ha regalato alla musica italiana, come “Gelosia”, “Dove sei”, “Ridere”, “Sensibilità”, “Liberi di liberi da”, “Notti d’Estate”, “E’ andata così” e tantissimi altri.

Rivivremo vent’anni di musica e successi con cui i Dirotta su Cuba hanno fatto infuocare, saltare e ballare le piazze e i ragazzi di tutta Italia; tutto questo in un concerto che propone i brani che l’hanno resa popolare al grande pubblico, riproposti per l’occasione con nuovi ed accattivanti arrangiamenti, ma sempre ricchi di classe ed energia travolgente dal vivo.

Ma non è finita...... a seguire infatti sarà la volta dello spettacolo “IL FESTIVAL BAR ITALIA” con Vanny Deejay e Fabio Marzo a trasformare Piazza San Pietro in una discoteca a cielo aperto fino a tarda ora; proporranno un format ben consolidato composto da un ''Team'' che porta nelle piazze del Salento e non solo, uno show in pieno stile concerto, abbracciando un pubblico di tutte le età, dai nostalgici degli anni 60 ai giovani di oggi, con brani rivisitati in chiave remix. Insomma un evento dedicato alla musica Italiana da ballare con sceneggiature ed allestimenti in perfetto stile Italiano.

A presentare la serata del 17 agosto un duo d’eccezione: MARIO MASCIULLO ed un funambolico GIANFRANCO LORETA che onoreranno gli spettatori e l’illustre pubblico della loro divertente, intelligente ed affascinante presenza.

Con "I LOVE ’80 PARTY 2015", chiudendo gli occhi, ognuno di noi potrà ritornare ai suoi indimenticabili anni 80 rivivendone ancora i ricordi.

ABSOLUTELY FREE ENTRY
INFO E CONTATTI:
TEL: 338.8540370
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www.quellidipiazzasanpietro.it
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Di Russo Piero Luigi (del 15/01/2023 @ 15:15:50, in Comunicato Stampa, linkato 282 volte)

Partiamo infatti con i primi importantissimi progetti già in cantiere:

il prossimo 29 gennaio installeremo, presso Il muro del Coraggio - viale Ofanto Galatina, che, ricordiamolo, è stato realizzato dalla Virtus Basket Galatina e da Legambiente Galatina, una targa BRAILLE per non vedenti e per ipovedenti.

Si tratta di una installazione dal valore pratico, ma anche fortemente simbolico, in linea con la campagna di sensibilizzazione, portata avanti in questi anni, dalla nostra Associazione, per rendere fruibile e accessibile a tutti, i siti della cultura e non solo.

Questa targa vicino al murale dedicato al Coraggio ricorderà a tutti che nel mondo esistono anche i non vedenti; ha un significato morale, culturale e sociale e afferma il valore dell’inclusione.

Come Associazione siamo sempre più convinti che il “parco pubblico” assume, oggi come non mai, nuovi ruoli che vanno ben al di là di quelli meramente decorativi, ma rappresenta anche e soprattutto un importante aspetto ecologico e sociale, con spazi ricreativi ed educativi che migliorano i rapporti tra i cittadini, dai bambini agli adulti, fino ad arrivare agli anziani; tenta inoltre di colmare la mancanza di opportunità̀ di gioco libero all’aperto ed è anche la prima importante occasione di socialità al di fuori della scuola o di altre attività̀ disciplinate.

Per questo abbiamo, inoltre, deciso di iniziare un processo di riqualificazione dell’area verde “Giovanni Fedele” nel Rione Italia a Galatina cercando di assicurare decoro urbano e sicurezza, due elementi imprescindibili che caratterizzano appieno la nostra Mission associazionistica.

Il progetto propone di riqualificare, appunto, l’area verde e l’area giochi della piazzetta sita al centro del RIONE ITALIA, facendola diventare uno spazio inclusivo in cui ogni bambino, adolescente, adulto e anziano può incontrarsi per scambiare esperienze, scoprire il nuovo ed esplorare creando relazioni che possono sviluppare capacità e conoscenze al fine di stimolare il dialogo interculturale ed intergenerazionale.

Ci preoccuperemo di riposizionare i marmi divelti, di verniciare e di riparare la ringhiera dell’anfiteatro e di eseguire altri lavori, più o meno piccoli, necessari per rendere più decorosa e soprattutto più sicura una bellissima area verde nel quartiere più popoloso di Galatina.

Tutto questo sarà possibile grazie alla sinergia tra l'A.S.D. Virtus Basket Galatina e l'Associazione #ballaperme che ha permesso la realizzazione della XIII Ed.ne della manifestazione “La notte bianca dei Bambini – Rione Italia in festa” dello scorso 17 settembre, ma, soprattutto, grazie ad un generoso contributo donatoci dall’Associazione “Casamica Galatina ONLUS” alla quale esprimiamo la nostra più profonda gratitudine per la fiducia in noi riposta.

Inoltre stiamo cercando, attraverso una serrata interlocuzione con le Autorità, di installare delle telecamere di sorveglianza che dovrebbero servire da deterrente per comportamenti contrari all’ordinamento giuridico, per atti di teppismo o atti vandalici.

Con questi interventi e nuove installazioni intendiamo garantire la necessaria riparazione, messa a norma e sostituzione dei giochi diventati ormai obsoleti e ribadire l'attenzione dell’Associazione per l'inclusività e la qualità, anche estetica, degli arredi destinati alle aree dedicate alle attività ludiche e ricreative che devono poter accogliere, senza barriera alcuna, tutti i bambini di Galatina e dintorni.

Per la realizzazione di questo Parco Giochi Inclusivo abbiamo però bisogno dell’aiuto concreto di Privati, Aziende, Fondazioni e Associazioni affinché questo sogno possa diventare realtà, a beneficio di tutti i bambini della nostra comunità e non solo.

Siamo inoltre fortemente convinti che il bisogno di socialità è un elemento connaturato alla condizione umana. Una affermazione tanto condivisa da apparire quasi scontata, in tempi normali. L’emergenza Covid, i periodi di confinamento divenuti necessari per limitare i contagi, la rarefazione dei rapporti sociali che ne è spesso conseguita, hanno mostrato come non si tratti affatto di una questione puramente teorica, ma di un bisogno umano primario.

Da qui un altro importante progetto: in primavera prossima installeremo presso l’Oratorio del Cuore Immacolato di Maria di via Soleto a Galatina un canestro per lo “Street basket”; anche questo per cercare di creare punti di aggregazione “sicuri” per i ragazzi del Rione Italia.

Nelle prossime settimane organizzeremo una serie di micro eventi di crowdfunding che serviranno per recuperare risorse necessarie al raggiungimento dell’obiettivo prefissatoci.

Ancora una volta cogliamo pertanto l’occasione di invitare CHIUNQUE, a qualsiasi livello, abbia voglia di “mettersi in gioco”.

Contattateci.

Sandro Argentieri: 333-4368532;
Piero Luigi Russo : 349 847 1729.

 
Di Albino Campa (del 16/01/2012 @ 15:03:46, in I Dialoghi di Noha, linkato 2863 volte)

Nell’ambito delle lezioni dell’Università Popolare “Aldo Vallone” di Galatina per l’anno accademico 2011-2012, venerdì 20 gennaio 2012 alle ore 18.00 presso il Museo “Pietro Cavoti” nel Palazzo della Cultura (1° piano) avrà luogo la lezione dal titolo “Medicalizzazione della vita e della società: un approccio critico al mondo del farmaco” a cura di Michele Stursi.

 


Tutti sono invitati a questo evento culturale.

 
Di Albino Campa (del 10/03/2011 @ 15:00:00, in Grafite è Musica, linkato 3557 volte)
"Grafite è Musica" in connubio con "I dialoghi di Noha" è passata da noi domenica 6 marzo 2011 in prima serata. 
 La bottega della Paola Rizzo, come sempre, è stata fucina di incontri, dialoghi, idee, quadri belli come il sole, ritratti d'artisti e la musica, senza la quale la nostra vita sarebbe senz'anima.
 I musicisti ospiti della serata (grandissimi, straordinari!): Marco Rollo alla tastiera e Giancarlo Dell'Anna alla tromba. Il Dell'Anna è l'artista ritratto stavolta dalla grafite della Paola nel corso di questa splendida serata.
 L'appuntamento è andato benissimo. Ora ci attendiamo tanti nuovi artisti in quel vero circolo culturale che è la bottega d'arte di Paola Rizzo, la pittrice più in gamba del Salento. 
 

Eccovi un scorcio della serata in un video girato a più mani da improvvisati cameramen.

 
Di Redazione (del 16/08/2019 @ 14:56:57, in Comunicato Stampa, linkato 1400 volte)

A SESSANT’ANNI DALLA TERRA DEL RIMORSO UN FOCUS DEDICATO A ERNESTO DE MARTINO

ORE 19 IL BORGO RACCONTA - PIAZZA ORSINI

VISITA GUIDATA BASILICA DI SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA

ORE 19 LABORATORIO DI PIZZICA E TAMBURELLO - PIAZZA DANTE ALIGHIERI

ORE 20 DE MARTINO 60 - RACCONTO DI UN LIBRO - CONVENTO DELLE CLARISSE

LA TERRA DEL RIMORSO DI E. DE MARTINO CON STEFANO DE MATTEIS E PAOLO APOLITO

MOSTRE: IL LUOGO DEL CULTO, GALATINA, SAN PAOLO, TARANTISMO E DINTORNI;

MENADI DANZANTI

ORE 21 ALTRA TELA - PIAZZA GALLUCCIO

ORE 22 PIZZICA IN SCENA -  CASTELLO CASTRIOTA SCANDERBERG

A seguire CONCERTO RAGNATELA - PIAZZA DANTE ALIGHIERI

Solo una settimana al Concertone finale del festival itinerante “La Notte della Taranta” Galatina il 17 agosto ospiterà la quindicesima tappa di questa 22/a edizione.

Per la rassegna il Borgo Racconta sarà possibile effettuare una visita guidata a cura dell’Archeoclub Terra D’Arneo partendo da Piazza Orsini dove è situata la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, uno dei monumenti nazionali in stile romanico-gotico  edificato da Raimondello Orsini del Balzo tra il 1369 e il 1391. Si continuerà alla scoperta della pizzica, al cui rito è dedicata la  Cappella di San Paolo in Piazza SS Pietro e Paolo. Ultima fermata di questa visita guidata sarà il Museo Civico “Pietro Cavoti”,  in cui viene conservata una collezione di documenti, opere di artisti e studiosi galatinesi e locali. Il ritrovo è previsto alle ore 16.45 in Piazza Orsini; le visite inizieranno alle ore 17, poi ne seguiranno altre alle ore 18 (qui prevista anche in lingua inglese), ore 19  e l’ultima alle ore 20. E’ gradita la prenotazione chiamando il  324 059411.

Come per altre tappe itineranti, anche a Galatina in Piazza Dante Alighieri inizierà alle ore 19 il laboratorio di pizzica e tamburello, che permetterà a tutti i partecipanti di conoscere le basi della pizzica-pizzica e le tecniche per suonare il tamburello. Entrambi gratuiti, il laboratorio di pizzica è aperto a tutti, mentre per il laboratorio del tamburello, oltre ad essere muniti di strumento, è prevista una prenotazione per un numero max di 30 persone. Per prenotare chiamare il 324 059411.

Il laboratorio è curato dai danzatori del Corpo di Ballo de “La Notte della Taranta”: Cristina Frassanito,  Serena Pellegrino, Fabrizio Nigro e Andrea Caracuta.

La Notte della Taranta non è solo musica, danza, ma anche tradizione e letteratura. Tra gli appuntamenti alle ore 20 la sezione De Martino 60 a cura di Kurumuny  e Polo Bibliomuseale, con la direzione scientifica di Maurizio Agamennone e Luigi Chiriatti. A sessant’anni dal viaggio  nel Salento dell’antropologo Ernesto De Martino,  Stefano De Matteis e Paolo Apolito spiegheranno l’importanza che avuto lo studio La terra del rimorso per inaugurare una stagione di recupero della tradizione etnomusicale nel Salento.  

Stefano De Matteis si è  occupato di rappresentazioni simboliche, pratiche performative e processi rituali.  Ha diretto la collana di antropologia Mnemosyne ed è stato tra i fondatori delle “Opere di Ernesto de Martino” dove ha curato la nuova edizione di Naturalismo e storicismo nell’etnologia.

Paolo Apolito, uno degli  antropologi più stimati in Italia, è stato presidente del Comitato Nazionale per la valorizzazione delle tradizioni culturali italiane, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e della Commissione di Abilitazione scientifica nazionale per professore universitario di discipline demoetnoantropologiche e  studioso dei fenomeni religiosi e rituali.

 

Saranno loro a raccontare Ernesto De Martino, antropologo e filosofo italiano che  con una serie di missioni etnografiche dai primi anni ’50, raccolse una quantità di documenti relativi a manifestazioni magico-religiose e ne studiò le origini storiche, i rapporti con le condizioni storico-sociali attraverso i secoli, i motivi impliciti che ne giustificavano il persistere. Oggetto della sua investigazione furono particolarmente: il complesso mitico-rituale della fascinazione in Lucania (Sud e magia, Milano 1959); le persistenze del pianto funebre in Lucania (Morte e pianto rituale nel mondo antico, Torino 1958); il tarantismo del Salento (La terra del rimorso, Milano 1961).

Fu proprio De Martino a imprimere una svolta decisiva nello studio del fenomeno del tarantismo. Nell’estate del 1959 inaugurando la tecnica dell’indagine interdisciplinare, con l’unione in un’unica équipe di uno psichiatra, una psicologa, un’antropologa culturale, un etnomusicologo e un documentarista cinematografico, indagò a fondo il rituale magico-religioso del tarantismo pugliese, raccogliendo i risultati dell’analisi, in quella mitica estate del ’59, in quello che sarà poi uno dei testi fondamentali: La terra del rimorso.

Nel 2019 corrono sessant’anni dall’indagine sul tarantismo salentino condotta da Ernesto De Martino e dalla sua équipe, tra Nardò, Galatina e Muro Leccese, nel giugno-luglio 1959.

Il progetto “demartino’60”, omaggiando e celebrando l’opera pionieristica di Ernesto De  Martino e dei suoi collaboratori, intende divulgare parte dei documenti prodotti intorno al fenomeno.

Saranno allestite anche due mostre presso il Convento delle Clarisse: sul luogo del culto di Galatina, San Paolo, Tarantismo e dintorni, e sulle Menadi Danzanti.

Galatina, la cappella di San Paolo e lo spazio antistante, rappresentano uno dei luoghi simbolo  in cui si svolgeva questo rituale legato al tarantismo.   La mostra multimediale restituisce gli scatti di fotografi professionisti e non, che nel corso di un cinquantennio hanno varcato la soglia del luogo del culto. Le fotografie sono di: Chiara Samugheo, Paolo Longo, Paolo Albanese e Paola Chiari, Salvatore Congedo, Carmelo Caroppo, Fernando Ladiana, Luigi Chiriatti.

Passato e futuro del Salento si incontrano nella mostra Menadi Danzanti  progetto realizzato grazie alla sinergia tra Assessorato alla Industria Turistica e culturale della Regione Puglia, Polo Biblio Museale di Lecce e Fondazione La Notte della Taranta. La mostra presso il Convento delle Clarisse propone la visione della straordinaria collezione di ceramiche antiche, greche e magno greche, con immagini legate alla musica ed ai suoi diversi aspetti e funzioni, ai luoghi e alle occasioni in cui si suonava, agli dei che la proteggevano ed ai miti che la raccontavano. Curata dall’archeologa Anna Lucia Tempestapunta a far conoscere, attraverso le immagini vascolari i reperti musicali e le fonti scritte, i laboratori di gestualità e la “messa in movimento” delle opere, l’importanza della musica nel mondo antico e gli incredibili legami con la contemporaneità. I reperti esposti nel Museo Castromediano di Lecce, insieme ad una selezione di vasi, eccezionalmente allestita nelle sale del palazzo marchesale De Luca di Melpignano, databili tra la fine del VI ed il I secolo a.C.,  documentano i diversi momenti di vita in cui la musica è presente e protagonista.

 

Passando alla musica, alle 21 al via i concerti previsti per la serata. Primo appuntamento con Altra Tela in Piazza Galluccio dell’ensemble Accipiter dalla Basilicata, uno dei gruppi provenienti da altre zone d’Italia e che il festival itinerante ospita per celebrare l’incontro della cultura salentina con quella delle altre regioni del nostro paese.

E’  un gruppo di giovani musicisti che si propone di portare in giro spettacoli in cui le musiche tradizionali del Sud vengono contaminate da influenze più moderne. Un folk-pop-funk con melodie accattivanti, ritmi aggressivi e testi ritmici che si fondono e si mescolano. La voce di Michela Labbate, le melodie della fisarmonica e dell’organetto di Domenico Piliero, i ritmi di Domenico Dimilta, interprete della tammorra, il basso di Franky Damato, il mandolino e i flauti di Domenico Imperatore, le percussioni di Giovanni Guarino, l’incedere delle cornici di Graziano  Lamarra, chitarra e voce di Pietro  Varvarito e la danza di Sara Colucci, creano uno spettacolo che punta ad una corrispondenza di sensi tra il pubblico e gli artisti sul palco.

 

Una delle principali novità di questa edizione del festival itinerante è Pizzica in scena con i danzatori del Corpo di Ballo de La Notte della Taranta che offriranno agli spettatori una performance innovativa tra luci e specchi che riflettono l’incanto dei monumenti. 

Protagonisti di Pizzica in scena a Galatina nel Castello Castriota Scanderbeg saranno i danzatori: Cristina Frassanito, Serena Pellegrino, Stefano Campagna, Andrea Caracuta, Lucia Scarabino, Fabrizio Nigro.

 

Ultimo appuntamento della serata in Piazza Dante Alighieri con i concerti della sezione Ragnatela. Alle ore 22 a salire sul palco saranno l’Orchestra del Liceo Da Vinci di Maglie e a seguire Antonio Castrignanò, Taranta Sounds & Sona Jobarteh.

L’Orchestra del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie nasce dalla convinzione che la musica sviluppi nei ragazzi creatività e armonia, responsabilità e partecipazione. Nata nel 2011, da una idea della dirigente scolastica Annamaria Corrado e del professore Massimiliano Cananà, l’orchestra è composta da 48 elementi che suonano classici rivisitati, spaziando tra i generi più disparati. Il progetto mette in campo un confronto continuo tra modernità e radici, cultura dei libri e cultura dei sensi. In questa occasione l’Orchestra si cimenta con il repertorio musicale salentino, “contaminandolo” con i timbri del proprio organico. La musica cosiddetta colta e la tradizione popolare, trasfuse in note accanto alle sonorità rock e pop, diventano ritmo appassionato ma anche esercizio continuo disciplinato, quasi una colonna sonora per una delicata fase della vita, quella dell’adolescenza. I 48 giovani musicisti saranno diretti dal maestro Armando Ciardo, docente di violino che ha collaborato negli anni con Aldo Ciccolini, Uto Ughi, Luis Bacalov, Lucio Dalla e i Negramaro.

Chiuderà la serata Antonio Castrignanò, Taranta Sounds & Sona Jobarte.

Antonio Castrignanò, musicista salentino, ha cominciato la sua carriera, giovanissimo, con La Notte della  Taranta, prima come tamburellista, poi come frontman. Compositore della colonna sonora del film “Nuovomondo” di Emanuele Crialese,  ha condiviso palchi e festival con numerosi artisti. A Galatina lo stesso Castrignanò (voce, tamburo, mandola) sarà accompagnato da Rocco Nigro (fisarmonica), Gianluca Longo (mandola e mandolino), Luigi Marra (violino e voce), Giuseppe Spedicato (basso), Maurizio Pellizzari (chitarra elettrica), Gianni Gelao (fiati), Davide Chiarelli (batteria e percussioni). Insieme sul palco Sona Jobarteh, la prima donna proveniente da famiglia “Griot” a suonare la Kora, strumento tradizionale dell’Africa, in un percorso musicale con note intime che si alterneranno al ritmo travolgente della pizzica.

 

Tema centrale del Festival 2019 è la tutela dell’ambiente. In collaborazione con Intesa Sanpaolo e Legambiente, la Fondazione La Notte della Taranta promuoverà la raccolta fondi per la campagna #RigeneriAMOlaNatura che consentirà di rendere accessibili 4 oasi del Mezzogiorno d’Italia alle persone diversamente abili e fruibili dal pubblico attraverso sentieri guidati. Si tratta dell’oasi dei Variconi a Castel Volturno (Campania), Foce Cavone nella marina di Pisticci (Basilicata), Dune di Sovereto a Isola Caporizzuto (Calabria) e Torre Squillace nella marina di Nardò (Puglia).

Si può partecipare alla raccolta fondi attraverso la piattaforma www.forfunding.intesasanpaolo.com/  o acquistando la T-shirt creata da Yezael di Angelo Cruciani per la Notte della Taranta in vendita tra i prodotti ufficiali del Festival.

Gloria Romano

 
Di Albino Campa (del 11/12/2010 @ 14:56:49, in Comunicato Stampa, linkato 3787 volte)
Lunedì 13 dicembre– ore 9.00
Palazzo della Cultura di Galatina – Sala “Celestino Contaldo”.
Il futuro occupazionale dei giovani italiani dipende, primariamente, da un più efficiente raccordo e dalla integrazione tra i percorsi di istruzione e formazione rinnovati e il mercato del lavoro. Spesso, la spasmodica ricerca di un lavoro (che sia o meno la prima occupazione) porta il giovane a confrontarsi con una vera e propria piaga per tutto il nostro tessuto economico e sociale: il lavoro sommerso.
Nell'ottica di un nuovo modo di intendere il mercato del lavoro, volto al giovane ed alla legalità, la Commissione Provinciale per l'emersione al lavoro nero, la Provincia di Lecce e l'Associazione culturale “Il Popolo di Galatina”, sono lieti di invitarla al convegno di cui all'oggetto che si svolgerà nel seguente modo:
 
  • ore 08.30 – 09.00: registrazione dei partecipanti. Per i provenienti dagli istituti superiori (verrà rilasciato apposito attestato di partecipazione)
  • ore 09.15: apertura dei lavori con interventi dell'Assessore Provinciale Ernesto TOMA (ASS. FORMAZIONE PROFESSIONALE - POLITICHE DEL LAVORO), del Dott. Toni DELL'ANNA (Presidente Commissione Provinciale per l'emersione al lavoro nero), della Dott.ssa Adriana MARGIOTTA (Provincia di Lecce), del Dott. Alfredo PRETE (Presidente della Camera di Commercio di Lecce), del Prof. Carlo MARGIOTTA (Responsabile ufficio placement Università del Salento), del Dott. Antonio LIGUORI (Commercialista e Consulente del Lavoro). Modera l'incontro Noel Alberto Vergine (Presidente dell'Associazione “Il Popolo di Galatina”);
  • Ore 12.00: testimonianze degli imprenditori. Interverranno: Dott. Paolo Pagliaro (Gruppo MixerMedia), Dott. Antonio Quarta (Quarta Caffè), Dott. Augusto Romano (Meltin'Pot), Dott. Antonio Scarlino (Scarlino Carni), Dott.ssa Alba Metrangolo (Domeinox), Dott. Cesare Costantini (Ceko Metalli), Dott. Giuseppe Vergine (Vergine Legnami), Dott. Piero Surdo (Kubico).
 
Dott. Toni Dell'Anna (Pres. Comm. Prov. Lavoro Sommerso)

Ass. Ernesto Toma (Ass. Provinciale Formaz. e Pol. Lav.)

Noel Alberto Vergine (Pres. Ass. “Il Popolo Di Galatina)

 
Di Albino Campa (del 19/05/2012 @ 14:54:48, in Comunicato Stampa, linkato 3029 volte)

Due bombe rudimentali sono state fatte scoppiare stamattina davanti all'istituto intitolato a Morvillo-Falcone di Brindisi. Una ragazza di 16 anni è stata uccisa. Gravissime le condizioni di una sua amica: smentita la notizia del suo decesso in ospedale. Appello degli studenti: "Adesso tutti in piazza".

 

Cosimo Montagna: "Apprendo con orrore e sgomento del vile attentato compiuto presso l'Istituto Professionale "Morvillo Falcone" di Brindisi, che ha provocato la morte della giovane Melissa Bassi e il grave ferimento di altri studenti. Esprimo a titolo personale e a nome di tutta la coalizione che rappresento un sentimento di vicinanza e di profondo cordoglio per la sofferenza inferta alle famiglie. Parteciperò alla manifestazione odierna che si terrà a Brindisi alle 18 contro la violenza criminale che in modo cieco e brutale ha spezzato giovani vite colpendo duramente le famiglie e l'intera comunità civile."

Carlo Gervasi: Il vile attentato che ha colpito la scuola “Morvillo-Falcone” di Brindisi  costituisce  l’ennesimo episodio di matrice criminale contro le istituzioni, colpendo vittime innocenti. Esprimo tutta la mia solidarietà nei confronti dei familiari delle giovani studentesse alle quali rivolgo il mio più accorato sentimento di cordoglio. La lotta alla criminalità organizzata ed alla mafia si combatte attraverso quel movimento culturale che cresce e si diffonde nelle scuole,  luoghi dove si insegna la cultura della legalità.

Centrosinistra Galatina: Il Partito Democratico,L’Italia dei Valori,la Federazione della Sinistra e Sinistra e Libertà,condannano l’efferato gesto criminale compiuto ai danni di giovani studenti della scuola “Morvillo-Falcone“ di Brindisi,spezzando la vita di una ragazza e provocando il ferimento di altri. In un momento di grave crisi economica e di forti tensioni sociali occorre una forte vigilanza a tutti i livelli affinché siano scongiurate azioni che possano minare le radici della democrazia.

 

 
Di Albino Campa (del 29/11/2008 @ 14:54:38, in Eventi, linkato 3813 volte)
Eccovi di seguito gli atti del convegno per la presentazione del libro "Il sogno della mia vita" di don Donato Mellone che ha avuto luogo nel salone del circolo culturale "Tre Torri" di Noha il 18 ottobre scorso, nell'ambito della rassegna nazionale Ottobre piovono libri. Noi di Noha.it ovviamente eravamo presenti.



Presentazione del libro

Il sogno della mia vita”


(Circolo culturale Tre Torri – Noha, 18 ottobre 2008)


Buonasera a tutti e benvenuti a questa manifestazione in cui parleremo di libri.

Questa serata rientra in un cartellone che ormai esiste dal 2006, e nel quale proprio dall’inizio io ho avuto l’onore di far parte per esserne stato sempre invitato come relatore. La rassegna si chiama: “Ottobre piovono libri. I luoghi della lettura.” Sottotitolo: “Il Salento ed altre storie”.

Questa manifestazione, come avrete visto dal manifestino, è promossa in collaborazione con tante istituzioni che non sto qui ad elencarvi, e comprende presentazioni di libri, maratone di lettura, bookcrossing (cioè incrocio o scambio di libri), letture di brani nelle chiese, nelle scuole, nelle biblioteche, nei parchi, e anche negli ospedali o nelle carceri o negli autobus, ecc.

Questa sera siamo in un circolo culturale. Il circolo culturale “Tre Torri” che ringraziamo per l’ospitalità.


*


Permettetemi ora di aprire una parentesi e la chiudo subito. Qualcuno m’ha chiesto: a che serve la presentazione di un libro?

Vi dico intanto cosa è la presentazione di un libro. La presentazione di un libro è una specie di battesimo del libro. E la si può fare anche più volte. Solo che la seconda volta anziché chiamarsi battesimo, si chiamerà magari cresima.

La presentazione di un libro la si può fare anche se il libro è già conosciuto e, come in questo caso, sia già in circolazione da tempo.

Un libro vive di vita propria. Una volta messo in circolazione non ha più bisogno dell’autore. Però un libro, come una persona ha bisogno di momenti comunitari, magari di festa.

Sicché la presentazione di un libro che come sapete potrebbe essere fatta in televisione, in casa tra amici, in un oratorio, in piazza, o in un circolo culturale, come stasera, deve essere semplicemente un momento di festa.

 

E qui siamo ad una festa, c’è anche il video, c’è la musica (dal vivo, grazie Maestro e grazie e bravi ragazzi!), c’è l’ospite o la madrina della serata, la Giuliana Coppola, dopo ci sarà anche un rinfresco, e tutti voi alla fine avrete anche una piccola immagine in dono: la bomboniera. Ecco cos’è la presentazione di un libro. Una festa necessaria. Che serve al libro in sé, e non necessariamente all’autore o al curatore o all’editore.

Un’ultima cosa brevissima sul concetto di “evento culturale”. Si è parlato di evento culturale, lo avete anche letto sull’invito o sul manifestino. Ma volevo farvi capire che la cultura non è l’evento in sé, che è qualcosa che passa: la cultura è quello che rimane dell’evento. Se di un evento non rimane nulla, allora è meglio non farlo. Di questo evento spero vi rimanga qualcosa. A me certamente rimarrà molto. Chiusa la parentesi.

 

* * *




Io vi presenterò un libro la cui edizione è fresca anzi ancora calda di torchio (è uscito infatti nel mese di giugno di quest’anno) ma di fatto si tratta di un libro che era già stato scritto in diversi anni - una cinquantina circa - a partire dagli anni quaranta del secolo scorso.

Si tratta di un libro i cui paragrafi erano già scritti e sparpagliati in fogli di quaderni trovati per caso. Sicché il mio lavoro è stato come quello per esempio del cuoco (sul libro ho scritto “del sarto”, ma dovevo trovare un’altra metafora per non ripetermi), un cuoco che ha già gli ingredienti a portata di mano e si diletta a preparare a sperimentare un nuovo piatto con una combinazione inedita di elementi noti, mettendoci un po’ di sale ed anche un pizzico di pepe.

Il cuoco di un libro si chiama “curatore”. Il curatore è colui che cerca di legare le parti di un libro, cerca di spiegare, di mettere in relazione, di commentare, di ricordare, di narrare qualche aneddoto; in questo caso è quello che ha scelto la copertina, il carattere, le dimensioni del volume, le foto, i colori, la carta del libro, l’impaginazione, gli spazi tra un rigo e l’altro, e molte altre cose.

Chi di fatto ha scritto il libro invece è l’autore.

Dunque questo libro, diciamo, per l’80% non è stato scritto dal curatore (cioè io che avrò al massimo scritto il restante 20%), ma dall’autore che è il qui presente Donato Mellone (ho detto Donato Mellone perché quando si parla di autori non ci vanno i titoli: dottore, don, professore, onorevole, o zio…).

Ma c’è un’altra particolarità.

Nel 99% dei casi l’autore è consapevole non solo di quello che ha scritto ma anche del fatto che ciò che ha scritto è destinato ad un prodotto editoriale. Cioè è destinato a comporre le pagine di un libro.


Nel caso di questo libro, invece, l’autore sapeva certamente di aver scritto delle cose su dei quaderni: omelie, pensieri, prediche, panegirici. Ma non avrebbe mai pensato che in occasione del suo sessantesimo di sacerdozio, che ricorre proprio in questo 2008 (il 18 luglio scorso, per la precisione: giusto tre mesi fa a partire da oggi), - l’autore dicevo, non avrebbe mai pensato che le sue omelie si sarebbero trasformate in questo libro.

Per forza di cose l’autore doveva rimanere all’oscuro di tutto, altrimenti al sottoscritto curatore non sarebbe mai stato permesso non dico di mettere tutto assieme ma nemmeno di leggere i manoscritti o di riprodurre le foto.

L’autore poi in maniera intelligente ha accettato il tutto, una volta messo di fronte al fatto compiuto. Poi magari ci dirà se ha gradito o meno.


Il titolo del libro… Beh lascio a voi scoprire il perché di quel titolo. Altrimenti che ci state a fare? A cosa servirebbe un lettore se tutto gli venisse scodellato?

Sappiate solo che la storia del titolo di questo libro è bella e sarebbe proprio da leggere. Non vorrei dirvi altro: Elias Cagnetti ebbe a scrivere: “Chi mi consiglia un libro me lo strappa di mano, chi lo esalta me lo guasta per anni”.


Il lavoro del curatore – sappiate - non così facile come potrebbe sembrare a prima vista. Il curatore non si limita a “copiare” (“copiare” con tanto di virgolette). Il curatore deve anche interpretare, capire, deve andare un po’ più in là dell’apparenza.

Nel mio caso è stato come fare un viaggio nel tempo. Ritornare indietro nel tempo per respirare l’aria, l’aura, la cornice di quei quaderni. Del resto riordinare le carte di un archivio è sempre fare un’avventura contro tempo, quando il passato si svela con sorprese inimmaginabili e senti che alcune cose ti appartengono per chi sa quale strampalato marchingegno.


Il presente lo conosciamo attraverso la televisione (purtroppo), mentre i decenni scorsi li conosciamo attraverso i libri e attraverso la visita dei luoghi, oserei dire anche attraverso le pietre.

Allora, sono andato a rileggermi tanti libri per rituffarmi nel periodo degli anni ’40, ’50, ’60. E poi i miei anni ’70, ’80 e ’90, gli anni che mi appartengono. Così non ho potuto non rileggermi Umberto Eco e la sua “La misteriosa fiamma della regina Loana”; un sacco di libri sul mitico ’68, e poi ancora i libri di Antonio Antonaci come per esempio il “Gaetano Pollio”, il “fra’ Cornelio Sebastiano Cuccarollo”, il “Luigi Accogli”; ancora alcuni libri sulle cronache del tempo, per esempio alcuni volumi de “L’Espresso” di quegli anni (che vendevano in allegato con Repubblica) e poi ancora il bellissimo e recente libro di Michele Rielli “Salento anni ’60 (Congedo Editore, 2007), e poi il libro “Memorie di Galatina” di Giuseppe Virgilio (sempre Congedo, 1998), e ovviamente “L’immaginazione che voleva il potere”, AAVV di Manni del 2004, e tanti altri. I libri si parlano tra loro del resto.

Ed altre decine di libri, tra i quali – non stupitevi - qualche testo mio come il “Don Paolo” e il “Noha – Storia, arte, leggenda”.

Cosa credete? Anch’io devo spesso andare a rileggermi quei due o tre libri che ho scritto! Mica mi ricordo tutto.


Poi ho pescato molte cose nella mia memoria di chierichetto, tra l’altro ritratto con altri ragazzi-colleghi sulla prima di copertina. E poi ho chiesto informazioni a destra e a manca. E soprattutto, per descrivere alcuni ambienti, ho dovuto visitare i luoghi del tempo che fu: la vecchia chiesetta di Santa Maria al Bagno, mi sono intrufolato fin nella vetusta sacrestia nella quale ci sono ancora alcune sedie mezzo sgangherate, ma anche nella nuova chiesa dedicata all’Assunta, costruita dal qui presente Donato Mellone stesso. Sono stato a Santa Caterina in quell’altro tempietto. Mi sono recato a Nardò nella cattedrale per percepire nella fissità arcaica di quella maestosa chiesa l’atmosfera solenne dei riti, molti officiati dallo stesso qui presente Donato Mellone, che di quella cattedrale fu viceparroco; ho visitato alcuni ambienti del vecchio seminario, l’episcopio, e villa Tabor a Le Cenate di Nardò. Eccetera.

I luoghi della chiesa di Noha e della canonica ce li ho, anzi ce li avete presenti tutti. Anzi proprio in questo momento, in questi locali, aggrappati alle pietre e agli anni di questi muri, ci sono le storie e le immagini della canonica del tempo narrato nel libro.

Insomma elementi importanti per la sceneggiatura, diciamo.

Dunque nulla di improvvisato. Non si improvvisa nemmeno se si copia.

“Bisogna saper copiare” - ci hanno sempre detto a scuola.

Ora prego Paola Congedo a leggere due brevi brani del sottoscritto, così sentirete con le vostre orecchie se ho copiate bene o male…



(Ecco uno dei due brani letti dalla Paola Congedo)


Da pag. 34

Don Donato, nelle funzioni solenni, e specialmente nel corso del triduo pasquale, voleva che i giovani (finalmente!) fossero presenti sull’altare, accanto al celebrante, nella lettura del “Passio”, della preghiera dei fedeli, ma anche nel corso di tutta la messa, senza bisogno di indossare alcuna tunica o veste liturgica.

Erano “grandi conquiste”, cose inaudite né mai viste prima di quei tempi.

Anche a Noha erano finalmente finiti i tempi in cui le “pizzoche” assistevano attivamente alla messa semplicemente recitando il rosario (che altro potevano fare se non intendevano né potevano ritenere nella loro mente il latinorum?).

A dire il vero, alcune di queste “comandanti di plotone” le vedevi annuire alle parole del prete che recitava preghiere in latino: volevano quasi dimostrare di essere in grado di capire quelle espressioni (latine o italiane che fossero), ma in realtà molto probabilmente non sapevano neanche di cosa il prete stesse parlando.

Al tempo della messa in latino le immancabili pie donne, sovente, ripetevano per assonanza, a memoria (e oltremodo deformavano) le parole che venivano fuori dalla bocca del parroco o da qualcuno più istruito che padroneggiava quella lingua, senza conoscere il reale significato, ma con tanta apparente devozione.

Perciò capitava spesso di ritrovarsi in un coro di fedeli che miscelava frasi e parole latine con il dialetto di Noha: l’esilarante spettacolo era assicurato: “Dominu vu mbiscu”, “Requie e statti in pace”, “Amme”.


* * *

Molti fedeli non sapevano né leggere né scrivere. E quando chi scrive, vestito da chierichetto, distribuiva i foglietti della messa, non era infrequente che qualcuno gli dicesse di non poter leggere. Era facile accorgersi della loro ignoranza; che i più furbi cercavano di mascherare in qualche modo, per esempio adducendo la scusa di aver dimenticato gli occhiali a casa.

Era bello vedere la “Nzina”, la “Tetta”, la “Sina” e la “Vata” tutte prese rigorosamente sotto braccio, dirette alla volta della messa vespertina.

Erano vere e proprie comitive di amiche, colleghe di nero vestite, con abiti e scamiciati perlopiù taglia “over-size”, donne pronte ad intonare, con voci più o meno accordate, più o meno nasali, seguendo chi più chi meno il tempo, l’inossidabile e bellissimo canto “Tantum ergo” (o come a squarciagola stornellavano le allegre comari: “Santu mergo”), ma anche il nuovissimo “Noi canteremo gloria a te…”.

 

Queste donne, così desiderose di spiritualità, erano quasi legate alla sottana (si potrebbe dire così?) di don Donato, tanto che lo seguivano in ogni iniziativa proposta.

Così, una volta, nel Seminario Vescovile di Nardò si tenne un convegno su Bioetica e Religiosità, il cui relatore principale era monsignor Elio Sgreccia, teologo e presidente della Pontificia Accademia Pro-Vita.

Orbene, alcune delle donne cattoliche nohane venendo a sapere dell’importanza del relatore vollero non solo partecipare a tutti i tre giorni del simposio, ma giocando d’anticipo sulle altre colleghe-concorrenti provenienti dalle altre parrocchie della diocesi, riuscirono anche a prendere i posti in prima fila, diremmo “in poltronissima”, onde esser accorte, attente a non perdere nemmeno una parola delle relazioni.

Ma per un paio di esse il tutto fu inutile.

Non passò molto dall’inizio del meeting che, sarà per la comodità della poltrona, sarà per l’ambiente ovattato, sarà per il rilassamento post-battaglia per accaparrarsi i primi posti, sarà per i discorsi invero un po’ monotoni o soprattutto difficili per le loro menti, sarà, dicevamo, per tutte codeste concause prese all’unisono, un paio di esse caddero inesorabilmente nelle braccia di Morfeo: si addormentarono, trasportate dalla voce del monsignore. Il quale, senza dover scrutare oltremodo l’attenzione dell’uditorio, se ne accorse, e ironicamente nel suo discorso fece pure cenno al “trasporto” con il quale qualche signora, assisa proprio di fronte a lui, seguiva la sua prolusione…

Alla fine della lectio magistralis, le belle addormentate, non solo si svegliarono di botto ed applaudirono entusiaste, ma al loro ritorno a Noha non finivano di dire a tutti: “Come è stato bello il convegno, e quanto era bravo il relatore!”>>.

 

* * *


Dopo tutto questo lavoro preparatorio si è potuto procedere alla ricopiatura dei quaderni.

Ecco, in questo libro ci sono 14 quaderni scampati al macero per un caso fortuito. Non vi racconterò - neanche in questo caso – tutta la storia avventurosa di questi quaderni, altrimenti non la leggerete dalle pagine del libro e vi soffermerete e vi limiterete a guardare le foto (vizio di molti).


Si tratta di quaderni stracarichi di anni e di esperienza. Quaderni pieni di versi che sono arrivati fino al nostro tempo a volte senza compiersi per una pazienza che non so capire. Ma come invece capiremo dalla lettura di qualche brevissimo brano, finché ogni giorno ognuno di noi può stare anche su un solo rigo delle scritture sacre o su queste di questo libro che di quelle parlano, riusciremo a non mollare la sorpresa di essere vivi.


Prego Ileana, ora tocca a te.


(Brani letti dall’attrice)



Da pag. 57: La vita è un viaggio spesso doloroso. In questo viaggio sovente si scivola, si cade, si smarrisce la via, ma chi si è comunicato bene la prima volta, si rialza, se si è perduto si ritrova, perché la Comunione accende una stella sulla che attraversa il mare della vita, conduce al porto dell’eterna salute.





Da pag. 67: Noi moderni tutti assillati nella conquista dei beni della terra, abbiamo quasi dimenticato i beni dello spirito; mai come oggi l’umanità è stata trascinata verso la terra, verso la materia, verso le paludi dell’immoralità; mai come oggi l’umanità incredula, scettica nelle verità della fede si è affannata e si affanna a chiedere alla terra, ai beni della terra, la felicità che essi non potranno mai dare.



 

Da pag. 75: Chi è mai in grado di evitare tutti i dolori, i fastidi, le avversità, le malattie, le contraddizioni, le delusioni che l’esistenza di quaggiù riserva al più innocente degli uomini? Se dunque la croce è di tutti, perché rifiutarla, perché non farne tesoro, perché non abbracciarla? Perché guardarla con diffidenza e scansarla o voler liberarsene ogni volta? Come potremo portarla trionfalmente in cielo, se oggi la temiamo e la disprezziamo?



Da pag. 77: La fede che Gesù vuole da noi non deve aver bisogno di miracoli.



Da pag. 78: Di fronte alle angosciose contraddizioni della vita ed alle prove più dure, non mettiamoci a ragionare, non pretendiamo di avere spiegazioni da Dio.



Da pag. 94: La vergogna di certi errori non deve allontanare dal perdono.



Da pag. 113: All’umiltà si oppone l’orgoglio e noi pecchiamo così spesso d’orgoglio. Che cosa è infatti il non voler riconoscere mai il proprio torto, il voler sempre occupare i primi posti, quel criticare le azioni del prossimo, il non accettare i richiami di alcuno?



Da pag. 123: Ricordiamoci che con Cristo si vince sempre. Passeranno gli anni, passeranno i secoli, non importa. Cristo non ha fretta, perché è eterno.



Da pag. 125: Per molta gente rozza non esiste che il lavoro materiale, esso solo è degno di compenso, ad esso solo si attribuisce il progresso umano. Ma c’è un lavoro alto, nobile: quello del pensiero, quello della poesia e dell’arte, e quello ancora più sublime della creazione della santità. Senza questo lavoro non può esserci popolo civile.



Da pag. 135: Ma siamo tutti fratelli! Se un mio fratello cade nel male, chi mi dà il diritto di condannarlo? Chi mi ha costituito giudice?



Da pag. 136: L’uomo ozioso non si occupa di nulla. Sa di avere un’anima da salvare, ma praticamente vive come se non ce l’avesse. Pensiamo che la nostra vita passa. […] Il tempo è nelle mani di Dio. Il tempo vola.



Da pag. 143: Saremo noi giudicati del bene e del male compiuto, saremo giudicati anche del bene che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto.



Da pag. 159: La chiesa è la casa della preghiera, il luogo in cui la creatura viene ad umiliarsi davanti al suo creatore, a chiedergli perdono delle sue colpe, ad adorarlo, a glorificarlo, rendergli il supremo culto. Nella chiesa tutto è sacro, tutto è santo, sacre le immagini, le reliquie, sacre perfino le mura, i santi sacramenti, la divina parola, sante le funzioni che in essa si celebrano. La casa di Dio non solo deve essere rispettata, ma in essa devono essere santi tutti i nostri pensieri, tutte le nostre opere, tutte le nostre parole.



Da pag. 153: Quando il peccatore si curva su se stesso, riconoscendo i propri torti ed invocando perdono e misericordia, allora Dio si abbassa e quasi lo abbraccia con il suo perdono.


Da pag. 156: Sentiamolo nel cuore l’amore verso Dio e l’amore verso il prossimo come noi stessi. La stessa misura che noi avremo usato nel trattare col prossimo, quella stessa misura ci sarà usata dinanzi a Dio.



Da pag. 162: Noi i Santi ce li immaginiamo lontani, invece ci sono vicini, sono nostri fratelli, forse nostri fratelli di sangue.


Da pag. 164: A noi tocca essere bravi cristiani e bravi cittadini. Si è bravi cristiani se si è bravi cittadini e viceversa.


Da pag. 165: Dal buon uso della lingua scaturisce la civiltà, dal cattivo uso di essa viene fuori la barbarie.


Da pag. 182: Siamo dei nomadi in cammino verso una patria eterna.


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Grazie Ileana. Ora la parola all’autore Donato Mellone (vi confesso che mi risulta difficile, quasi innaturale chiamare Donato, chi ha scelto di essere per sempre don Donato).


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Intervento di P. Francesco D’Acquarica, Missionario della Consolata. Ha raccontato alcuni aneddoti del periodo in cui, al rientro dalle missioni in giro per il mondo, ha soggiornato a Noha ed ha collaborato con don Donato. Molto divertenti (accompagnati da applausi e risate) gli aneddoti risalenti agli anni ’70. In particolare quello del traino della sua vettura da parte della mitica 600 di don Donato, dalla città di Parabita a Noha: 12 km di difficoltà, colpi di scena, drammi, risate.

Molto simpatica anche la storia del clergymen di don Donato acquistato con l’ausilio di P. Francesco a Roma da De Ritis, negozio di abbigliamento religioso (ubicato nella strada romana che dal Pantheon conduce a Porta Argentina) poco prima di partire in pellegrinaggio alla volta di Lourdes…


* * *


Intervento di don Donato Mellone, molto applaudito.

- Racconto della favola della “montagna che partorisce il topolino”;

- “Ma io non voglio essere Donato Mellone; io voglio essere don Donato Mellone;

- “Non mi piace e non so parlare nei convegni. A me piace parlare in chiesa. Ma quando parlo in chiesa non sono io che parlo è un Altro che parla per me”;

- “Io non sono nessuno. Io sono il topolino di cui vi parlavo. Non sapevo nulla di questo libro. Se avessi saputo qualcosa, sarei, come dire, scomparso dalla circolazione”

- Ringraziamenti.


* * *


Intervento della giornalista e scrittrice prof.ssa Giuliana Coppola.

(Non abbiamo la registrazione. Diciamo soltanto che l’intervento di Giuliana, bellissimo, ascoltato in religioso silenzio per tutti i suoi quindici minuti, ha incantato l’uditorio).



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Grazie Giuliana, ci hai commosso.


A me ora non rimane che concludere. E come ogni buona conclusione che si rispetti dovrei terminare con dei ringraziamenti. Ma stavolta non farò un elenco interminabile di persone da ringraziare. Mi limito a ringraziare soltanto una persona per tutti. Non ne dirò il nome per non nominarlo invano. Capirete di chi si tratta.

Ma dopo le bellissime parole della Giuliana, non posso più usare parole mie. Per esserne all’altezza devo prendere in prestito le parole di un grande scrittore, Erri De Luca, stese alla pag. 18 del suo libro “Nocciolo d’oliva” (ed. Messaggero, 2002), quello stesso dal quale ho tratto l’incipit del libro che stasera abbiamo festeggiato e che vi leggo di seguito.

Allora, ringrazio Chi…

“…Nacque e fu vivo grazie al solo prodigio di cui non fu lui stesso autore.

Per tutta la vita, poca, cercò di pareggiare il conto di quell’ingiustizia, fino a farsi appiccare sopra l’osceno patibolo romano che esponeva la morte in alto, in vista, a manifesto. […]

Per tutta la vita, poca, fu abitato da una folla di bambini mancati, dal dolore delle loro madri. Così poté sopportare quello della sua, ai piedi della croce.

Molti dei suoi prodigi erano […] miracoli, ma non colossali, non inceppò la macchina del cielo come Giosuè, che fermò il sole in Gabaòn e la luna sulla valle di Aialòn. Non aprì le acque come Mosè, però ci camminò sopra senza bagnarsi.

Non creò il frutto della vite, ma seppe provvedere, in una festa, a vendemmiare vino dall’acqua.

Non creò il sole, il fuoco, né luna, né stelle già create, ma diede vista ai ciechi e questo è un modo di inventare luce.

Non ebbe figli, non procurò una sua discendenza, ma litigò con sua sorella morte e le strappò di mano un corpo già in sepolcro, riportandolo indietro a rivivere, certo, ma anche a rimorire.

Fu battezzato in acqua dolce, amò la pesca, frequentò pescatori, ne riempì le reti, placò le ondate di una tempesta sul lago di Tiberiade. […]

Delle scritture sacre preferì Isaia; di Davide gustò più i salmi che le imprese. Discendeva da lui, così vuole la legge del Messia. […]

Chiese all’offeso di esporre l’altra guancia, mettendo l’offensore al rischio del ridicolo, ma pure stabilendo un termine alla prova: in numero di due, non più, sono le guance.

Non scrisse, non dettò, le sue parole facevano il viaggio delle api sopra i petali aperti delle orecchie. Salvò una donna dalla condanna di lapidazione chiedendo ai suoi accusatori che il primo di loro, se puro da peccati, si facesse avanti con la prima pietra. Sapeva che gli uomini tirano volentieri le seconde.

Diverse donne lo seguivano di luogo in luogo alla pari degli apostoli. Non pretese astinenza; il celibato venne dopo, a chiese fatte.

Sudò sangue, morì con tutto il corpo resistendo alla morte con nervi, fiato, febbre, piaghe e mosche intorno all’agonia. Risuscitò per intero, carne, ossa e promessa di essere solo il primo dei destinati alla risurrezione.

[…] Dopo di lui il tempo si è ridotto a un frattempo, a una parentesi di veglia tra la sua morte e la sua rivenuta. Dopo di lui nessuno è residente, ma tutti ospiti in attesa di un visto”.


Ecco a questo protagonista - non a me - vorrete indirizzare l’applauso del ringraziamento.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 26/03/2016 @ 14:53:39, in NohaBlog, linkato 2650 volte)

Ci sono delle parole, la maggior parte tronche, cioè accentate sull’ultima sillaba, che si utilizzano sovente per sintetizzare l’identità civile di una popolazione. Si parla così di napoletanità per indicare il complesso dei valori spirituali, culturali e tradizionali caratteristici della città partenopea e della sua gente; così come si parla di romanità per esprimere la caratteristica di chi (o di cio che) è romano. Ancora, si usa meridionalità, milanesità, o leccesità, per indicare quelle rispettive (intuitive) peculiarità.

Abbiamo finanche trovato in qualche scritto galatinesità per indicare il modo specifico di essere cittadini di Galatina: si fa riferimento alla cadenza della lingua, alla flessione stessa della voce, a determinati comportamenti, addirittura al modo di pensare e di agire.

E’ ovvio qui ribadire che non sarebbe scientifico generalizzare e che è difficile pensare ad esempio che un ideal-tipo galatinese abbia caratteristiche specifiche che lo possano distinguere nettamente da un collepassese o da un abitante di Strudà. Ma, in molti casi, pur non disponendo di categorie sociologiche basate sull’osservazione empirica o matematico-rigorosa, quando siamo di fronte ad un galatinese, ma questo vale per chiunque  anche per un trentino o un calabrese, riusciamo il più delle volte ad indovinarne la provenienza per quel non so che di noumeno che da qualche parte dovrà pur derivare.

Ma poniamo che in un ipotetico esercizio accademico sia possibile ricercare anche delle peculiarità specifiche di Noha, la nostra cittadina (ché di questo ci stiamo occupando); quale sostantivo, quale parola tronca potremmo utilizzare? Ebbene, in un processo di deduzione logica, se per Napoli questo sostantivo è napoletanità, se per Galatina è galatinesità, per Noha (che in dialetto è Nove) non potrà che essere NOVITA’.

Tutta questa premessa (chi vuol leggere i miei articoli deve portare un po’ di pazienza) per dire che la pasquetta nohana quest’anno non sarà la sublime e costante ricapitolazione di una lunga tradizione (come è anche giusto che sia), fatta di Fiera dei Cavalli (dal mattino e fino all’ora del pranzo), di processione post-prandiale della statua della Madonna delle Cuddhrure portata in spalla dalle donne nohane, di presa della Cuccagna, di scoppio di fuochi artificiali, di rogo delle Curemme nei diversi quartieri di Noha con distribuzione a tutti di fette di colomba pasquale e spumante…

Non è solo questo. La pasquetta nohana a partire da questo 2016 ha, appunto, una NOVITA’ straordinaria (incredibile fino a qualche mese fa): l’apertura al pubblico del “Parco del Castello”.  Quest’anno nohani, ospiti e viaggiatori tutti (non ci piace d’appellarli come “turisti”) avranno la possibilità di compiere un viaggio nel tempo, accedendo ai Fori Imperiali di Noha per riappropriarsi di un luogo del cuore per troppi decenni relegato nell’oblio.  

Qui si avrà modo di godere dei beni culturali più significativi della nostra cittadina, come l’originalissima vasca ellittica di fine ‘800 in perfetto stile Liberty (coeva e probabilmente disegnata e costruita dalle stesse maestranze che si occuparono della dirimpettaia Casa Rossa, la misteriosa casupola delle meraviglie che ricorda la Casa Pedrera di Barcellona, opera di Gaudì); la Castelluccia del parco, a forma di torre, eretta nei primi anni dell’900 del secolo scorso (con l’interessante impianto idraulico ed elettrico, con marmi, isolanti in ceramica, interruttori a leva ed altri sistemi di trasmissione dell’elettricità); le cantine con le botti di rovere o di altri legnami dove s’invecchiava il Brandy Galluccio; e infine il bene culturale più antico e interessante di Noha, bello da mozzare il fiato: la torre del XIV secolo (1300 d. C.) con il suo ponte levatoio, collegato a rampa con arco a sesto acuto. Ah, dimenticavo il dulcis in fundo e ultimo arrivato: un pezzo dell’“affresco di Albino” scoperto di recente dagli Indiana Jones nohani che rispondono ai nomi di Marcello D’Acquarica e, appunto, l’Albino Campa.

*

Nel parco del Castello di Noha il lunedì in albis si potrà in tutta libertà scorrazzare, giocare al pallone, poltrire, gareggiare a carte o con altri giochi di società, e soprattutto apprezzare le leccornie della pasquetta salentina, anche utilizzando liberamente i barbecue predisposti dal gruppo “Ragazzi della Masseria Colabaldi”.

Non mancheranno - ci dice l’uccellino - nemmeno le incursioni della Banda armata (di strumenti musicali) diretta dalla Lory Calò.

Chissà, infine, se riusciremo a degustare le cuddhrure appena sfornate dai due forni del Castello? Chi vivrà vedrà: non possiamo mica svelarvi tutto e subito. Sennò che sorpresa di Pasqua sarebbe?

Antonio Mellone

 

P.S. Il Parco del Castello è la parte più sana, intonsa e biologica di Noha, ricca di erbe spontanee (è pieno di sucamèli e di altre autoctone varietà di “verdure naturali”, per dire), scampata, com’è da decenni, dall’invadenza dell’uomo. Per fortuna qui non è stato spruzzato alcun erbicida, come invece purtroppo è avvenuto altrove con il silenzio-assenso degli Unni di Palazzo Orsini con l’ausilio delle loro trippe corazzate.

 

Venerdì 11 Aprile p.v. alle ore 18,30, presso la Sala Conferenze dell'Istituto Immacolata ASP (ex-IPAB) a Galatina in Via Ottavio Scalfo n.5, nell'ambito della Rassegna "Dialogoi sto Monastiri" (Dialoghi nel Chiostro), "Notizie storiche e culturali intorno alla Basilica di Santa Caterina d'Alessandria", avrà luogo il 6° Incontro dal titolo:

"Il volgare ai tempi degli Orsini del Balzo" a cura del Prof. Rosario Coluccia, Accademico della Crusca, Ordinario di Linguistica Italiana e Preside della facoltà di Lettere e Filosofia, Lingue, Beni culturali dell'Università di Lecce.

«Nell’incontro si presenterà la situazione linguistica della Puglia e del Salento nel tardo medioevo, nei decenni caratterizzati dalla presenza della dinastia Orsini-Del Balzo.
Etnie diverse (in particolare quella ebraica e quella greco-bizantina) si affiancano alla tradizione latina e alla incipiente cultura locale: ne risulta un singolare crogiuolo di testi e di esperienze, conviventi nella medesima regione e negli stessi anni. Nelle corti salentine si raccolgono e si producono codici di vario argomento, in parte  legati a specifiche esigenze pratiche, didascaliche, amministrative, in parte aperti agli influssi culturali provenienti dall’esterno, soprattutto da Napoli e dalla Toscana».
si è occupato della tradizione lirica dei primi secoli, di storia linguistica dell’Italia meridionale, del rapporto dialetto~lingua nella storia linguistica antica e recente, di formazione delle koiné scrittorie e del sistema interpuntivo e grafico italiano, di lessicografia italiana e dialettale, di questioni linguistiche dell’Italia contemporanea.
Nel corso della serata il Club UNESCO di Galatina assegnerà al Prof. Rosario Coluccia la tessera di Socio Onorario del Club, per il significativo contributo allo studio della storia linguistica dell’Italia meridionale (in particolare della Puglia), e per il costante impegno professionale che, alla luce dei Valori dell'UNESCO, perpetua la migliore tradizione culturale dei Galatinesi.
L’evento ideato e promosso dal Club UNESCO di Galatina, in collaborazione con la Libreria "Fiordilibro", l’Associazione culturale "Il Mandorlo" e la Comunità Francescana di Santa Caterina d’Alessandria, ha il Patrocinio del Comune di Galatina, e vuole essere un primo passo del complesso iter necessario per ottenere il riconoscimento UNESCO del complesso di Santa Caterina d’Alessandria come Monumento di Pace e Bene Materiale dell'UNESCO.
 
Rosario Coluccia accademico della Crusca, ordinario di "Storia della lingua italiana" (L FIL LET 12 – “Linguistica italiana”) e Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Lingue e Beni culturali presso Unisalento; in questo Ateneo ha anche ricoperto altri incarichi istituzionali: Direttore del Dipartimento di Filologia, Linguistica e Letteratura (1998-2003), Delegato del Rettore per il Diritto allo studio (1996-2001) e per la ricerca scientifica (2002-2004), Prorettore (2005-2007). Fa parte della direzione di "Medioevo Letterario d'Italia" (Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, Roma-Pisa), del Comitato Scientifico di "Bollettino Linguistico Campano" (Liguori, Napoli) e del Comitato Scientifico del “Bollettino del Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani” (Palermo). Dall’ottobre 2005 al dicembre 2008 è stato Presidente Nazionale della Associazione per la Storia della Lingua Italiana (ASLI, Firenze); dall’ottobre 2006 all’ottobre 2010 è stato Segretario della Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana (SILFI). È socio del Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani (Palermo). È stato coordinatore nazionale dei PRIN 2000 e 2002 su “Corpora linguistico-testuali italiani on-line [1/2]” (CLIO [1/2]) cui hanno partecipato le università di Lecce, della Basilicata, di Catania, di Milano e di Roma “La Sapienza”, del PRIN 2005 su “Censimento, Archivio e Studio dei Volgarizzamenti Italiani” (CASVI) cui hanno partecipato le università di Lecce, della Basilicata, di Catania, di Pisa (Scuola Normale Superiore) e di Torino, del PRIN 2007 su “Studio, Archivio e Lessico dei Volgarizzamenti Italiani” (SALVIt) cui hanno partecipato le università del Salento (Lecce), di Catania, di Napoli (L’Orientale), di Pisa (Scuola Normale Superiore) e di Salerno. È revisore del Lessico Etimologico Italiano (Universität des Saarlandes, Saarbrücken) e revisore del Dictionnaire Étymologique des Langues Romanes (ATILF-Université/CNRS, Nancy). È valutatore di progetti PRIN, FIRB e FNS (Fonds national suisse de la recherche scientifique). È autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche. Si è occupato della tradizione lirica dei primi secoli, di storia linguistica dell’Italia meridionale, del rapporto dialetto~lingua nella storia linguistica antica e recente, di formazione delle koiné scrittorie e del sistema interpuntivo e grafico italiano, di lessicografia italiana e dialettale, di questioni linguistiche dell’Italia contemporanea. Ha pubblicato per i Meridiani di Mondadori la prima edizione critica e commentata dei Poeti siculo-toscani.
 
Di Redazione (del 18/08/2017 @ 14:52:02, in Comunicato Stampa, linkato 1625 volte)

#WeareinGalatina è il titolo del ricco programma che dal 16 Agosto al 30 Settembre 2017 animerà il cuore della nostra città e farà conoscere ai tanti turisti, presenti per la stagione estiva, le nostre bellezze architettoniche nonché tradizioni, arti e mestieri del nostro territorio.

Una serie di visite guidate permetteranno di scoprire Galatina con le sue chiese, le corti, atri e portali, bellezze di inestimabile valore inserite nella splendida cornice del nostro centro storico. Particolare rilievo avrà la Cappella di San Paolo e il mito del Tarantismo, nostro patrimonio culturale.

Alcuni laboratori, che si terranno presso l’Ufficio di Accoglienza Turistica, Infopoint, metteranno in luce arti e mestieri del nostro territorio nonché l’arte culinaria, pasticcera e vitivinicola per le quali Galatina è conosciuta in tutto il mondo.

Avremo poi due laboratori di Pizzica sotto le stelle, in piazzetta Orsini, per ascoltare la nostra musica popolare e per permettere a turisti e curiosi di cimentarsi nei passi base del tipico ballo legato al morso della tarantola.

Tutto ciò fa parte del progetto vincitore del Bando Regionale di Pugliapromozione, presentato dal Comune di Galatina, Assessorato al Turismo, in collaborazione con l’associazione Città Nostra, per il potenziamento delle attività di promozione turistica dell’Infopoint (sito in via Umberto I, 36).

“L’iniziativa rappresenta un piccolo segnale” dice l’Assessore al Turismo Nicola Mauro “che abbiamo voluto dare, nonostante il breve tempo a disposizione, ai visitatori che ci onorano della loro presenza. Le iniziative, ci preme sottolineare, sono completamente gratuite. Verrà distribuito un calendario dettagliato che illustrerà al meglio la programmazione”.

Infopoint  0836 569984

 
Di Redazione (del 17/08/2019 @ 14:50:46, in Comunicato Stampa, linkato 890 volte)

Chiese Aperte” nasce da un’idea dell’Associazione culturale Archeoclub Terra d’Arneo.

Il 18 agosto prossimo a Galatina turisti e non potranno visitare, osservare e conoscere alcune chiese del centro, che saranno, in maniera straordinaria, aperte dalle 20:00 alle 24:00 grazie all’impegno dei soci Archeoclub, custodi per una sera.

Le visite saranno animate da intermezzi musicali e teatrali.

Antonietta Martignano, presidente di Archeoclub Terra D’Arneo commenta: “-Chiese aperte è un atto d'amore verso il patrimonio storico-artistico di Galatina, riconfermandosi l'appuntamento dell'estate. Aprire questi spazi in orari insoliti è utile per riscoprire le nostre radici e le loro forme artistiche più suggestive.”- Quest’anno l’evento sarà supportato dalle Confraternite e dai fedeli. Inoltre: -“Questa edizione sarà caratterizzata dalla bellezza e dalla musicalità degli organi antichi, alcuni dei quali suoneranno eccezionalmente per l'occasione”-.

Le chiese che saranno fruibili sono: Basilica Santa Caterina d’Alessandria, Santi Pietro e Paolo, Madonna dell’Addolorata, Madonna del Carmine, Maria Ss. della Grazia, Maria Ss. delle Grazie (Anime Sante del Purgatorio), San Luigi Gonzaga, Chiesa Ss. Trinità (dei Battenti).

L’iniziativa culturale gode del patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Galatina e rientra nel programma estivo “A cuore scalzo”. Il rinnovato appuntamento con "Chiese aperte"- commenta l’assessore al Turismo, Nico Mauro - offre a tutti la possibilità di entrare in contatto con  i più significativi luoghi di culto della Città. Le guide permetteranno di scoprirne il fascino,arricchendo la visita di contenuti storici ed il suono degli organi permetterà un’immersione totale nella bellezza dei luoghi. Vivere “Chiese aperte” rimane un’esperienza unica e diversa, un’occasione di arricchimento culturale e di riflessione.

In occasione dell’evento e grazie alla collaborazione con “La Casa delle Comunità Ospitanti degli Itinerari Francigeni della Puglia Meridionale" alcuni locali galatinesi serviranno il Cibo del Pellegrino.

Archeoclub

 

Galatina si aggiudica “175 mila euro per la riqualificazione della Torre Civica dell’Orologio e per il suo allestimento a nuovo e funzionale InfoPoint turistico.” Il tutto grazie all’intercettazione di finanziamenti, rispettivamente di € 140.00,00 e di € 35.000,00, che rientrano nel PSR Puglia 2014/2020 GAL VALLE DELLA CUPA SRL - MISURA 19, e che permetteranno interventi materiali ed immateriali per lo sviluppo di un turismo sostenibile e responsabile, consentendo anche la riqualificazione fisica e strutturale al fine di migliorare la fruizione del patrimonio culturale.

L’Assessore al Turismo e Centro Storico Nico Mauro, che ha per lungo tempo seguito l’iter dei due bandi, ha dichiarato: “Considero molto importante il finanziamento che permetterà di riqualificare i locali della nostra Torre Civica, detta dell'orologio, edificata nel 1861 e dedicata a Vittorio Emanuele II, determinando una contestuale valorizzazione di quell’area di centro antico. Dare valore ai segni ed ai simboli della nostra storia ci permette di fruire con rinnovato orgoglio della nostra Città. Inoltre, all’adeguamento strutturale dei locali si affiancherà l’arredamento di quella che sarà la nuova sede dell'InfoPoint turistico. Un arredamento moderno, secondo le linee guida di PUGLIA PROMOZIONE, ricco di schermi TV, sistemi interattivi ed una saletta destinata alla promozione dei prodotti agro-eno-gastronomici. Nel cuore del centro antico fonderemo la tradizione con la modernità, migliorando anche il servizio di accoglienza turistica attraverso la valorizzazione delle risorse umane e lo sviluppo di nuove competenze”.

Ufficio Stampa - Marcello Amante 

 
Di Antonio Mellone (del 31/01/2023 @ 14:48:38, in NohaBlog, linkato 658 volte)

Non sarà Dotta o Grassa, come mi pare si dica ancora di Bologna, ma almeno un po’ Rossa lo è. Mi riferisco a Noha e al fatto che alcuni fra i suoi monumenti più importanti - molti seppelliti dentro uno smisurato dimenticatoio quando non in bilico tra le due locuzioni “tienimi” e “mo’ casciu”, altri per fortuna redivivi - si presentano al pubblico con le loro facciate rubiconde, dico tinte di sanguigna, vermiglie puntualizzerebbe padre Dante, e dunque ocra scarlatto tonalità ruggine porporina, con prevalenza di rosso pompeiano, gradazione nohano.

La Casa Rossa, nomen omen, è l’aedificium paonazzo con più misteri in assoluto (avrebbe voluto progettarla Antoni Gaudì: ma l’architetto del modernismo catalano dovette accontentarsi della Sagrada Familia di Barcellona), segue la Torre Civica downtown con l’orologio più fermo al mondo e a rischio frana (qui siamo nel campo del bonus sfacciati per nuance rosso-vergogna), e quinci il Cinema dei Fiori, instradato sulla via del suo calvario, e quindi il Calvario stesso, rosso-sangue, versato per noi e per tutti.

Financo la vecchia scuola elementare di piazza Ciro Menotti era tinteggiata di rosso arroventato, emblema del fuoco di chi cercava il Sapere, concetto quest’ultimo agli antipodi di ogni forma di acculturazione (acculturare, spiace ribadirlo, è verbo da Minculpop: pur diluito nella ben più passabile Coca Cola sempre di olio di ricino si tratta). Pure la distilleria Galluccio ha frontespizio in pendant con il colore del suo brandy barricato; ora ne rimane solo lo scheletro, reliquia laica in concorrenza di degrado con le Casiceddhre collocate nei paraggi svoltato l’angolo. Dall’altra parte del paese, verso sud-ovest, c’è Levéra, baluardo di resistenza, circolo culturale con teatro, sala musica, biblioteca, palestra e scuola, vivi e vegeti nello stabile di via Bellini con il colonnato istoriato di cremisi/amaranto come l’emorragia del caposcorta Antonio Montinaro, vittima salentina nella strage di Capaci.

E infine il Castello preso per i capelli appena in tempo, anzi risuscitato dopo oltre mezzo secolo di rughe, rovine, tracolli e aristocratica sciatteria. Il suo prospetto monumentale ha ritrovato colore (e calore) per la forza dell'utopia, il volere dei nuovi proprietari, il travaglio di mani e testa degli artigiani del luogo, i saggi e i dosaggi (ben cinque) di graniglia e calce impastata di rosso antico puntualmente esaminati dalla Sovrintendenza (esami, mi pare, superati cum laude): ora è in buona compagnia con i monumenti eterni sparpagliati nel resto dell’orbe, da Roma a Mosca, da Pechino a Città del Messico.   

Ma a pensarci bene Noha è anche “grassa”, non nel senso esiziale del termine, ma in quello buono: relativo cioè alle leccornie e all’arte culinaria che lascia parlare prima di tutto il vitto, e poi i personaggi e gli interpreti del progressivo passaparola. E così s’annovera un ristorante giovane tra mura secolari tra i più curati del circondario, pasticcerie delle quali non sapresti descrivere la raffinatezza delle delizie, gastronomie che sembrano produrre manicaretti fatti in casa da nonna, frutteria che è galleria d’arte vitamine e vita, pescheria che ha fatto di Noha una repubblica marinara, forno cui non occorrono insegne luminose (basta il profumo del pane), pizzerie ineguagliabili che mai renderanno pan per focaccia…

Quanto infine a quel “dotta”, parliamone. Intanto non è mai questione di titoli di studio (ché anzi diplomi, lauree, dottorati, master, specializzazioni e iscrizioni agli albi si sprecano in queste contrade, rischiando talvolta di rivelarsi aggravanti di certa autoctona ottusità), ma di cittadinanza sveglia e non manipolabile, di pensiero possibilmente divergente tutt’altro che sovrapponibile a quello egemone riportato dalle fotocopie del testo unico (gentilmente elargite da stampa padronale e televisione tutta slogan e propaganda live), di osservatori attenti della realtà complessa e collegata sopra e sottotraccia a mille reazioni (incluse le avverse), invisibili alla massa dei consumatori puerilizzati dalla fiction in programma da tempo. Ma basterebbe ogni tanto smettere di delegare le proprie scelte ai “migliori”, ai “competenti”, ai “salvatori della patria”, alla “scienza”, all’“autorità” di turno, i cui effetti sono sotto gli occhi di chi ha ancora i mano il cerino acceso della ragione: chissà che non riusciremmo a risparmiarci, dico a caso, sanzioni sadomaso, mortificazione del lavoro, scemi di guerra a gogò, genuflessioni allo zio Sam, invii di armi (soprattutto portentosi boomerang), voglia spasmodica ancorché inconsapevole del fungo nucleare, e ancora tagli ai servizi sanitari, riforme ammazza-giustizia, ospitate a festival canori di tragici guitti a capo di stati esteri, mortificazione dei parlamenti e cartigienizzazione della Costituzione.

Non mi sognerei mai di affermare che per esser dotti bisognerebbe diventare rossi dentro (come un bel Mellone). Ma continuando di questo passo, con la prostituzione del pensiero, le marchette degli storici e l’imbagascimento di questa geografia, di rosso non rimarranno che le luci.             

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 13/04/2019 @ 14:46:48, in Comunicato Stampa, linkato 1083 volte)

Arci Levèra, in collaborazione con Arci Lecce, presentano domenica 14 aprile, ore 20.30, "Cenere. Corale per le Tabacchine", spettacolo teatrale a cura di Workin' Label.

In scena voci e ombre di uomini e donne, tessere di un puzzle che si aggregano, una dopo l’altra, per restituire le vicende di lavoro e di vita delle operaie tabacchine del Salento.
Il cast dello spettacolo è composto da Caterina Cosmai, Angela Elia, Beppe Fusillo, Maria Grazia Gioffrè, Leila Polimeno, Luigi Pontrelli, Antonella Sabetta, Irene Scardia, Guido Scopece, Carmen Ines Tarantino. Partendo dalla ricerca e dalla raccolta di testimonianze scritte e orali, portano in scena le dure condizioni lavorative, le lotte e in particolare lo sciopero generale tenuto per 28 giorni, tra gennaio e febbraio, nel 1961 a Tiggiano, un piccolo centro del Sud Salento, contro i licenziamenti e la chiusura del Magazzino, la locale fabbrica di tabacco.
La lotta delle tabacchine di Tiggiano, che vide la mobilitazione dell’intera popolazione a sostegno delle 250 operaie, rappresentò un importante avvenimento storico, senza precedenti nella storia del paese.

A seguire proiezione del video-documentario
TRACCE. Dialoghi sulle strade del lavoro
realizzato con i ragazzi e le ragazze richiedenti asilo ospiti nei progetti Sprar gestiti da Arci Lecce.
Videomaker Christian Manno
Ideazione Carmen Ines Tarantino
Organizzazione Irene Scardia

L'evento di domenica è inserito nell'ambito del percorso interculturale avviato da Arci Lecce in collaborazione con Workin' Label, che ha coinvolto ragazze e ragazzi richiedenti asilo ospiti nei progetti Sprar di Campi Salentina, Caprarica, Cavallino, Castrignano dei Greci, Castrignano del Capo, Lequile, Novoli, Patù, Galatina, Sogliano, Squinzano, Surbo, Trepuzzi.

Seguiti dall'attore e pedagogo teatrale Fabrizio Saccomanno, le loro testimonianze si sono incrociate con quelle radicate nel territorio sulla lotta e l'emancipazione delle condizioni di vita e di lavoro.
Un esperimento di interazione e di dialogo interculturale e intergenerazionale, nella convinzione che l’esperienza e la storia delle persone residenti e quella dei migranti possano essere risorse importanti per la crescita della coscienza civica e solidale nelle persone di ogni età che vivono nel nostro Paese.

Appuntamento domenica 14 aprile alle 20.30 nel Circolo Arci Levèra a Noha-Galatina, via Bellini, 24.

 
Di Redazione (del 22/12/2018 @ 14:46:37, in Comunicato Stampa, linkato 1095 volte)

Chiese Aperte, il tradizionale appuntamento con l’arte, la religione e la cultura, torna con l’edizione natalizia. Galatina, Gallipoli e Nardò apriranno le loro chiese ai visitatori, turisti e curiosi dalle 17 alle 22. L’appuntamento, organizzato da ArcheoClub con il patrocinio della Provincia di Lecce e la preziosa collaborazione della Curia, si terrà nei giorni 22, 23 e 26. L’attenzione particolare verrà posta oltre che sul patrimonio artistico e culturale delle chiese, anche sull’allestimento dei Presepi. I responsabili di ArcheoClub guideranno i visitatori all’interno delle chiese e consentiranno di realizzare un vero e proprio percorso tra le bellezze custodite all’interno. Ma non solo. Per conoscere la storia della cartapesta si avrà una rappresentazione di lavorazione all’interno di una vera bottega da parte di Salvatore Patera. Il maestro Pietro Coroneo, scultore, allestirà il suo Presepe artistico. Inoltre verranno proiettate alcune pellicole estratte dai più importanti film con tema la Natività, curate da Massimiliano Manieri e Gigi Rigliaco.

Obiettivo dell’Archeoclub, nei tre appuntamenti previsti, è quello di far ammirare e apprezzare, in orari insoliti, non solo il nostro patrimonio storico-ecclesiastico ma, soprattutto, il lavoro dell’intera comunità religiosa intorno alla creazione dei presepi, vere e proprie opere di artigianato artistico salentino dove gli antichi mestieri assumono un valore essenziale e prevalente.

Le chiese coinvolte saranno: Basilica Santa Caterina d’Alessandria, Beata Vergine della Purità, San Lazzaro, Santa Maria della Grazie (Anime Sante del Purgatorio), Madonna dell’Addolorata, Maria Ss. delle Grazie, San Biagio, Santi Pietro e Paolo, Chiesa Ss. Trinità (dei Battenti) per Galatina; Sant'Antonio da Padova, Chiesa del Carmine, Chiesa Santa Chiara e Basilica Cattedrale di Maria SS.Assunta per Nardò; Maria SS. della Purità; Madonna Immacolata Concezione; Oratorio Confraternale Santa Maria degli Angeli per Gallipoli.

“Chiese Aperte - dichiara Antonietta Martignano, presidente di ArcheoClub - è ormai diventato, per la nostra Associazione, un appuntamento fisso che ci permette di rendere visibili molti luoghi di culto, respirando la loro storia e storia dell’arte ed ammirando la bellezza. Questo appuntamento è il giusto seguito dei due precedenti eventi che come Associazione abbiamo brillantemente portato a termine durante l’anno: il 13 maggio abbiamo reso fruibile la Chiesa della Purità, mentre il 19 Agosto sono stati ben dieci i luoghi di culto aperti fino a tarda sera. Il filo conduttore tra i luoghi di culto scelti per questa edizione natalizia sarà “Presepi sacri”, il presepe che è simbolo per eccellenza della tradizione natalizia trova spazio in ogni Chiesa come capolavoro di artigianato e architettura con particolari unici da togliere il fiato.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 22/02/2014 @ 14:45:40, in Ex edificio scolastico, linkato 3758 volte)
Consultando alcuni siti internet di Galatina ho notato con piacere che lei non lesina l’utilizzo di carta e penna per vergare comunicati-stampa o rispondere alle interviste dei giornalisti di turno o anche, diciamo così, replicare alle istanze del popolo.
A questo punto, colgo anch’io l’occasione per rivolgerle alcune domande, ovviamente nella veste di semplice cittadino, certo di ottenerne risposta. 
Non si preoccupi più di tanto: il tema da trattare non è poi così vasto da spaziare e comprendere tutti gli ambiti di sua competenza, e non abbraccia le problematiche che vanno dagli impianti sportivi ai cimiteri (un domani, se vuole, ne potremmo pure parlare), ma è circoscritto ad uno ed un solo argomento, sul quale avrà accumulato ormai copiosa documentazione, oltre che una sua personale opinione (onde per rispondere sarebbero sufficienti poche righe e non ponderosi trattati).
Voglio tornare, allora, sul tema della vecchia scuola elementare di Noha, ristrutturata di tutto punto, ma ahimè, ancora non al 100%, se è vero come è vero che ad oggi, per via del mancato allaccio alla rete elettrica con i famosi 50kwh (se non erro esiste solo quello “provvisorio” o “di cantiere” di 10 kwh) all’interno di quel bene culturale ci sono alcune cose fondamentali, dunque non bazzecole, che sono tuttora fuori uso. Mi riferisco all’ascensore, all’impianto di riscaldamento e di condizionamento, nonché all’impianto di pannelli fotovoltaici installato sulla terrazza di quella scuola.
Vorrei chiederle, a questo proposito, quanto segue.
Non le pare che sia davvero un bel peccato aver speso 1.300.000 euro di soldi pubblici per un’opera “claudicante”, non funzionante in toto, come previsto nel progetto? In tutto questo tempo che va dalla prima, anzi dalla seconda inaugurazione di quella bella struttura comunale (un tempo misurabile precisamente in...), s’è fatto un’idea di chi possa essere la responsabilità di questa incresciosa grave situazione (onde sarebbe pure giusto, quanto meno, chiedergli se non il lucro cessante almeno il danno emergente)? E, nel caso, potrebbe comunicarcela, questa idea?
Ed ancora: visto lo stato attuale, ha qualche intuizione, qualche trovata su come uscire da questa incresciosa impasse? Si è già attivato per la realizzazione della cabina elettrica necessaria per l’allacciamento alla rete con i kilowattora richiesti o comunque sufficienti per il funzionamento degli impianti di cui sopra? Potrebbe segnalarci i provvedimenti o gli atti della giunta o di qualche preposto dell’ufficio tecnico comunale posti in essere per la risoluzione definitiva di codesto increscioso problema? Potrebbe gentilmente fare una previsione su quando sarà risolto una buona volta questo ormai annoso grattacapo nohano?
Gentile Assessore, io ed i miei venticinque lettori, ringraziandoLa per l’attenzione, rimaniamo in attesa di un suo cenno. Risponda, per favore, anche se siamo di Noha.
Cordialmente.
Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 02/06/2023 @ 14:44:44, in Comunicato Stampa, linkato 281 volte)

A Galatina il Museo Civico Pietro Cavoti dal 27 Maggio ha lanciato l’iniziativa Museo a Colazione, con l’obiettivo di unire cultura, arte, tradizione dolciaria e condivisione social. L’iniziativa è nata per festeggiare i nuovi orari di apertura del museo e porre la fruibilità dei luoghi di cultura al centro di una migliore esperienza turistica della città. Chiunque visiterà durante il fine settimana il museo, ad ingresso gratuito, riceverà dopo aver condiviso l’esperienza o una delle opere sui propri canali social, un voucher che darà diritto a fruire di una colazione, per una persona, ad un prezzo promozionale di 2 euro all’interno delle attività che hanno aderito all’iniziativa.

L’idea nasce dalla consapevolezza di trovare nuovi linguaggi e nuove strade per comunicare in chiave contemporanea questo prezioso contenitore culturale galatinese, anche in concomitanza dei nuovi orari che vedono il museo aperto il sabato 9.30 – 13.00 / 15.00 – 19.00 e domenica 9.30 -13.00.

Il museo è custode di opere d'arte di grande valore storico e artistico che spaziano dalle sculture dell’artista Gaetano Martinez, che incantano per la maestosità e il candore del bianco e che al tempo stesso sembrano prestarsi a dei meme contemporanei; i taccuini di viaggio dello stesso Cavoti, che con i suoi acquerelli fermava le bellezze architettoniche e dei luoghi nei quali si imbatteva durante i suoi spostamenti, quasi fosse un instagrammer ante litteram. Poi ancora le opere del Valentini, precursore di chi ha saputo attingere agli oggetti della tradizione per creare un nuovo linguaggio e per chiudere le opere del Caiuli, che con le sue tele raffiguranti il rito delle tarantate nel giorno di San Paolo a Galatina, sembra quasi fare un reportage in presa diretta, solo per citare alcuni artisti.

I visitatori sono invitati a fotografare le opere d’arte esposte, a reinterpretarle secondo la propria creatività fotografica, diventando loro stessi protagonisti dell’arte e sviluppando creatività e condivisione. Giocare con l’arte per avvicinare all’arte stessa, diventando parte attiva della comunicazione contemporanea, che coinvolgerà non solo i millennials e la generazione Z, ma quanti fermano le bellezze di una scoperta in uno scatto da condividere con amici e parenti.

In questo modo ogni visitatore sarà protagonista ed attivo contributor nel diffondere la bellezza del museo e a creare una rete di appassionati d'arte attraverso la condivisione con l’hashtag #museoacolazionegalatina e tag @museocivicocavoti

Museo a Colazione è un'occasione unica, attiva fino al 25 Giugno, per combinare cultura e gusto, per scoprire le meraviglie del Museo Civico Pietro Cavoti di Galatina e per vivere un'esperienza indimenticabile nel cuore del Salento scoprendo le bontà a colazione tra pasticciotto, africano, polacchina, caffè leccese e per chi ama la colazione salata anche il rustico da gustare tra le seguenti attività che hanno aderito all’iniziativa: Gran Caffè – corso Re d’Italia 40, Pasticceria Eros – piazza San Pietro 9, Fienile Snack Bar – piazzetta Orsini 6, Staglio – Via Vittorio Emanuele II 16, Nohasi Palace – via Castello 19, Noha.

Barbara Perrone
 
Di Redazione (del 01/10/2022 @ 14:42:36, in Comunicato Stampa, linkato 314 volte)

Ultimo appuntamento di questa prima parte del Festival I Concerti del Chiostro di Galatina con il Pinturas Duo, Roberto Ottaviano al sax e Nando di Modugno alla chitarra, domenica 2 ottobre alle ore 21 presso Palazzo Filomarini a Cutrofiano. 

Dal jazz al classico, dalle radici etniche alla canzone pura, dai grandi classici partenopei a Sting, il linguaggio dei due ha riunito i tanti stimoli in una sorta di ecumenismo interpretativo, trovando una propria voce e giocando con i generi, anche grazie alle straordinarie capacità improvvisative, e offrendo un repertorio di una vastità invidiabile, tale da rendere ogni concerto una esperienza unica ed irripetibile.

Roberto Ottaviano e Nando Di Modugno si conoscono da tanti anni e da lungo tempo ormai condividono esperienze comuni come quella col gruppo Terrae, con le pièces poetico-teatrali di Vito Signorile, nelle prime esecuzioni con Orchestra Sinfonica e con il quartetto Pinturas. Ma in realtà tutto nasce dal semplice incontro tra i fiati e le corde dei due e dall’onnivora passione per la musica, tutta, a 360°. 

“Sono felice ed entusiasta di ospitare I Concerti del Chiostro, un festival di grande spessore artistico – dichiara Luigi Melissano, Sindaco di Cutrofiano – l’idea di collaborare e di pensare ad altre Amministrazioni, associazioni del territorio, fa di questa manifestazione un luogo anche di sperimentazione sociale, teso a superare ogni forma di localismo e settarismo, anche culturale.”

Il costo del biglietto è di euro 8,00. La prevendita è attiva su www.diyticket.it .

Per info: 331 4591008

www.iconcertidelchiostro.it

Facebook – Instagram I Concerti del Chiostro

Ufficio stampa I Concerti del Chiostro

 
Di Antonio Mellone (del 03/03/2018 @ 14:40:26, in Comunicato Stampa, linkato 1286 volte)

Io vorrei cercare la rabbia nella mia terra, ma non vedo tanta rabbia nei dintorni di casa mia. Al massimo irritazione. Un cruccio privato, un po’ di risentimento per le cose che non vanno, e per i drammi personali e famigliari. Ma nessuna rivolta, poca lotta, e una coscienza di classe pressoché azzerata.

C’è attesa, sì, attesa che qualcosa cambi. Attesa magari di un treno. Che ovviamente non passerà mai. Sembra che la rassegnazione prevalga ancora sull’azione, la rinuncia sulla denuncia, il ricatto sul  riscatto.

Il popolo continua a esprimere il suo voto pneumatico ostinandosi a eleggere non chi gli riconosce il potere di decidere, ma chi glielo sottrae, questo potere. Persevera nel dare il suo suffragio universale diretto ai buoni a nulla (e capaci di tutto), tipo il Ras locale, che spesso coincide con il solito personaggio che seguita a bearsi della sua cronica disinformazione in ogni campo, si compiace del suo frasario inurbano (per non parlare del suo traballante commercio con le Lettere – basti leggere certi suoi post sgrammaticati su fb) nonché della sua dizione altrettanto meschina, si crogiola nell’agghiacciante disinvoltura con cui cambia casacca, spara slogan orripilanti (o credibili come un “ti amo” pronunciato con la pistola alla tempia), racconta balle iperboliche, se la prende con la verità (tipo che il re è nudo), sigla impegni che non rispetterà mai anche perché non ci crede punto (l’ultimo in ordine di tempo in quel di Melendugno è la firma apparente contro Tap, mentre in Europa i suoi stessi compagni di partito, non i miei, proprio l’altro giorno hanno votato a favore del finanziamento BEI di 1,5 Mld - nel mio paese questa cosa si chiamerebbe sciacallaggio politico o, più prosaicamente, presa per il culo). Insomma, roba da far inorridire le persone normali, ma non ovviamente i lobotomizzati (in senso letterario, non letterale - meglio specificare, non si sa mai), e quindi la sua stessa portatile claque.

Non so a voi, ma a me stordisce l’ovvietà disarmante delle diciamo opinioni di certi candidati nostrani (più che figure di sinistra sinistri figuri), il loro moralismo mediocre, la presunzione con cui pontificano su qualsiasi argomento senza conoscerlo (tipo Xylella e Tap, due farse che ambiscono a diventar tragedia anche grazie a loro), l’enfasi retorica priva di reale contenuto, l’imbarazzante autocompiacimento nel più totale difetto di qualsiasi merito, l’avversione alla Costituzione (che maldestramente avevano pure provato a “riformare”, salvo saltare successivamente nel recinto di chi quella Costituzione ha in qualche modo cercato di salvare), la proverbiale annosa goffaggine, l’antidemocraticità intimidatoria (genetica prima ancora che culturale), la mancanza di senso dell’umorismo e dell’autoironia, le contraddizioni conclamate (certe asserzioni stanno alla Politica come un “se vorrei” all’esame di maturità), per non parlare degli inenarrabili selfie e degli auto-video, giusto mix di narcisismo, inadeguatezza, ottusità politica e mancata consapevolezza dei propri limiti (etici più che estetici).

Un popolo assopito ti risponde che è sempre stato così e così sarà per sempre, in saecula saeculorum; che purtroppo noi non possiamo farci nulla; che bisogna convivere con l’inferno di questi notabili e con quello dei veleni, dell’asfalto, del cemento, dei lidi-discoteche e dei centri commerciali (che queste “autorità” spalleggiano); che i miei articoli - oltretutto “troppo lunghi” - sono tempo sprecato, parole al vento, acqua fresca; che, comunque, non sono affari miei (la Politica, la salute, il futuro della mia terra non sarebbero dunque affar mio – sicché io dovrei starmene a casa mia); che chi me lo fa fare di espormi in tal modo; che sì, i potenti vincono sempre [vedremo poi se vinceranno e se sono davvero così potenti, ndr.]; che no, non c’è la volontà politica (come se la volontà politica dipendesse dagli altri). Insomma.

Be’, io ho ancora voglia di credere che non sia (più) così, che forse non tutto è perduto, che il voto a perdere può trasformarsi in voto a rendere.

Dunque, andiamo pure a votare, ma a condizione che ci ricordiamo come si faccia a esprimere un voto finalmente libero e informato.

E che per almeno una volta si riesca a far uscire da un’urna qualcosa di vivo.

Antonio Mellone

 

Il 28 e 29 Dicembre 2019 si terrà a Galatina la 1^ edizione di ArteLuce Galatina, manifestazione promossa dal Comune di Galatina ed inserita nella rassegna "NATALE IN TUTTI I SENSI".

Una parte del centro antico vivrà di nuova luce attraverso proiezioni luminose, videoistallazioni, videomapping. La suggestione della luce permetterà di valorizzare prospetti architettonici, scorci, strade, piazze in un'atmosfera sonora unica e particolare.

Durante le due serate ci sarà la proiezione di un videomapping, con tema la Natività, sulla facciata della Basilica di Santa Caterina.

Il lavoro, curato dal laboratorio AVR Lab – Augmented and Virtual Laboratory dell’Università del Salento, è stato realizzato dalla videomapper Liliana Scrivano.

Le proiezioni avranno inizio alle ore 18,00 e si succederanno ogni 30 minuti.

Contestualmente si animerà l'AtFest – Winter Edition, Festival di Arti Digitali e Nuove Tecnologie.

A distanza di sei mesi, dopo la prima edizione organizzata dalla Cooperativa Arte Amica nell’estate 2019 a Castro (LE), l'evento, unico nel suo genere per il territorio, incontra le arti digitali: laboratori, videoproiezioni interattive, installazioni luminose ed interventi site specific di light design urbano accenderanno, in occasione delle festività natalizie, uno dei centri urbani con il maggior portato storico – artistico della Provincia di Lecce.

Ancora una volta AtFest si pone l’obiettivo di valorizzare il territorio creando opere d’arte multimediali uniche e originali fortemente legate all’uso luce e all’uso delle immagini. Il Patrimonio culturale locale viene così reinterpretato grazie alle nuove tecnologie in grado di offrire linguaggi ogni volta differenti. 

Nelle sere del 28 e 29 Dicembre 2019, a partire dalle 19,00 un articolato percorso tra interventi di light design urbano, giochi interattivi di luce e proiezioni animate dei mosaici di palazzo Bardoscia (Casa Paterna) e di alcuni disegni della sconfinata produzione di Pietro Cavoti si snoderà tra via del Balzo, via Robertini, via San Mauro, via San Francesco e piazza Galluccio.

AtFest - Winter Edition inizia il 27 Dicembre 2019 con Under the sea un laboratorio di illustrazione dedicato ai più piccoli, a cura dell’associazione culturale CoDE, Comunità digitali esperienziali (progetto vincitore del bando PIN, promosso dall’assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Puglia e ARTI Puglia), e dell’associazione culturale PAT, Principio attivo teatro, durante il quale i bambini potranno disegnare i personaggi marini di un mondo acquatico virtuale che si animeranno in tempo reale grazie a un particolare sistema di acquisizione software e ad una videoproiezione interattiva.

Il laboratorio è gratuito ed è diretto ai bambini dai quattro gli otto anni. Si terrà presso la sala congressi dell'ex monastero delle Clarisse.

Per informazioni ed iscrizioni si può telefonare al numero 3351228581 o scrivere a atfestofficial@gmail.com.

Arte Luce è resa possibile anche grazie al sostegno degli sponsor Camer Gas & Power, Mule Engineering, Gallerie Teatro Tartaro, Clinica San Francesco, oltre al finanziamento regionale nell'ambito del POR 2014-2020  - Tutela e promozione delle risorse naturali e culturali – interventi per il riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche.

Nico Mauro - Assessore al turismo

 
Di Antonio Mellone (del 15/02/2014 @ 14:39:43, in NohaBlog, linkato 2485 volte)

Basta vedere chi votiamo per capire il livello di torpore nel quale siamo caduti da qualche decennio a questa parte. E fosse solo torpore.

Non è mia intenzione di pontificare qui di seguito sulle magnifiche sorti e progressive dell’Italia intera, poveretta, ma limitarmi a qualche denuncia concernente le cose di casa nostra, che molti finti tonti locali ancora una volta considereranno come la classica filippica a firma del sottoscritto, cui non dare alcun seguito (e dimostrando, se ce ne fosse ancora il bisogno, che è ormai giunto il tempo di rimuovere quel “finti”).
Vi confesso subito che ho dovuto contare fino a cento, anzi fino a mille, prima di vergare queste note, che altrimenti rischiavano di essere composte soltanto da espressioni indistinguibili da quelle proferite da uno scaricatore di porto inviperito formate da improperi, invettive e castime tra le più triviali (benché il mio idioma aborra certi scurrili frasari).  
Vi dico in breve che di recente son salito sulla torre dell’orologio di Noha per dare un’occhiata al suo, diciamo così, stato dell’arte. E forse sarebbe stato meglio non vedere, prima, o far finta di nulla, poi; ergo bendarmi gli occhi, turarmi le orecchie ed imbavagliarmi, sia ex-ante e sia ex-post (come fanno molti nohani e altrettanti loro compari galatinesi). Invece son qui a certificare l’estremo degrado in cui versa da diversi lustri quel bene culturale nohano, nonché il mancato rispetto delle più elementari condizioni di messa in sicurezza di quella specie di torre di Pisa, o meglio degli asinelli (in minuscolo), prospiciente la pubblica piazza cittadina.
Sì, perché a compromettere oltremodo la staticità, anzi a peggiorare la precarietà di quelle pietre antiche e belle, in cima alla terrazza della torre del fu-orologio di Noha s’è sviluppata una vegetazione spontanea così rigogliosa e fitta, un vero e proprio giardino pensile, che dico?, un pascolo, una flora fatta di tarassachi e cicore creste e forse anche gramigna, un insieme di ruddhre, insomma un vivaio di piante così ricco e variegato che le praterie de lu Runceddhra o quelle di contrada Cascioni vorrebbero assomigliargli. Una sorta di verde pubblico alternativo e a costo zero.
Ma quel monumento di tutto ha bisogno men che della fitoterapia.
All’interno della costruzione, poi, che sembra essersi trasformata da ex-casa comunale in torre colombaia, c’è un sudiciume, un’aria mefitica, un olezzo pestilenziale tale che non si ha più davvero il coraggio di pensare a cosa possa nascondersi sotto il primo corposo strato di guano di piccione.
Ma non è solo questo.
E’ che il cosiddetto Comune di Galatina (che sembra non aver proprio nulla in comune con Noha), non sa nemmeno dell’esistenza di questa torre ottocentesca, degli annessi locali (che un tempo erano gli uffici dell’anagrafe cittadina), dei muschi e dei licheni che stanno crescendo e moltiplicandosi in cima alla lammia cumonale prospiciente la piazza San Michele.
Eppure ogni tanto i nostri “amministratori”, con qualche funzionario da riporto, ci passano accanto, anzi sotto (ed il rischio che l’immobile diventi mobile rovinando inesorabile sulle loro testoline più o meno implumi diventa sempre più concreto). Evidentemente anche costoro non ci vedono, non ci sentono, e soprattutto non ci pensano.
“Ma quand’è che questi signori si fanno vivi nel cuore di Noha, passando accanto a quella torre?”  – mi chiederete curiosi, se non con un pizzico di scetticismo.
Risposta: ma obviously nelle occasioni solenni, nel corso dei pubblici comizi durante le campagne elettorali, e anche tutte le volte in cui, quando non impettiti e fasciati di tricolore, si esibiscono in  sperticati elogi dell’evento, dell’ospite, del santo, della reliquia in visita di cortesia, e, giacché si trovano, della propria fazione (stavo per dire Frazione: ma quando mai?) non disdegnando neppure di farsi immortalare, in foto o video amatoriali, proni al bacio del sacro anello dell’alto (e ove capitasse anche del basso) prelato di turno.
*
L’orologio della torre civica di Noha, ormai da troppo lustri, segnala solo un fatto: mala tempora currunt.
Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 20/02/2016 @ 14:38:38, in Comunicato Stampa, linkato 1853 volte)

Il Teatro è amicizia, amore, buonumore, diversi sostantivi per comunicare e promuovere la stagione di prosa 2016 che andrà in scena nel rinnovato Teatro Storico Cavallino Bianco, organizzata dalla Città di Galatina in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese (TPP) e con il Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) e della Regione Puglia - Assessorato all’Industria turistica e culturale.

Accade solo a teatro che le emozioni prendano forma” afferma Daniela Vantaggiato Assessore alla cultura della Città di Galatina “a teatro, perimetro magico delle azioni e dei sentimenti che, come qualcuno ha scritto in questi giorni, appartiene a noi e a chi ci ha preceduti #ilcavallinoèanchemio vorrei dicessero tutti i Galatinesi nel momento in cui andranno a fare l’abbonamento per la Stagione, sì il Cavallino è un luogo, è luogo dell’umanità e dell’anima dei Galatinesi come di tutti coloro che da sempre fanno teatro calcando il palcoscenico o sedendo in platea! Poco importa!”. Accadrà anche al Teatro Cavallino Bianco ed amicizia, amore e buonumore prenderanno vita, diventeranno protagonisti di questa stagione 2016, dove per cinque serate, si aprirà il sipario alle ore 21:00. Dal 26 febbraio al 21 aprile 2016, il palco ospiterà spettacoli di prosa e non solo.

Di seguito il programma completo della stagione:

  • 26 febbraio 2016 CANTO… ANCHE SE SONO STONATO con la partecipazione di STONATO BAND & SWING OUT DANCERS. Coreografie Elena Capriati. Stonato Band: Davide Saccomanno - pianoforte, Antonio Di Lorenzo - batteria, Davide Penta - basso, Mino Lacirignola - tromba, Fabrizio Scarafile - sax. Swing Out Dancers: Tiziana Loconsole, Luisa Losito. Regia SAVINO ZABA.
  • 12 marzo 2016 MILITE IGNOTO - quindici diciotto tratto da ‘Avanti sempre’ di Nicola Maranesi e da ‘La Grande Guerra, i diari raccontano’. Foto di scena Luigi Burroni. Uno spettacolo di MARIO PERROTTA. Un progetto a cura di Pier Vittorio Buffa e Nicola Maranesi per Gruppo editoriale L’Espresso e Archivio Diaristico Nazionale.
  • 18 marzo 2016 IO SONO MISIA - l’ape regina dei geni di Vittorio Cielo. Liberamente ispirato dalle memorie di Misia Sert, dalle confidenze, ricordi, messaggi, lettere, di Proust, Stravinsky, Diaghilev, Nijinsky, Debussy, Tolouse Lautrec, Picasso, Ravel, Cocteau. Co-produzione Fondazione Devlata, DoppioSogno. Regia FRANCESCO ZECCA.
  • 07 aprile 2016 LEZIONI DI ROCK - The Beatles: Abbey Road di e con ERNESTO ASSANTE E GINO CASTALDO.
  • 21 aprile 2016 JUKE BOX ALL’IDROGENO di Allen Ginsberg. Con Franco Angiulo - trombone, Vittorino Curci - sax e versi, Nando di Modugno - tastiera e contrabbasso, Marcello Magliocchi - percussioni, Roberto Ottaviano - sax, Vito Signorile - voce. Percorso musicale ROBERTO OTTAVIANO. Percorso poetico VITO SIGNORILE.

#aggiungiunabbonamentoateatro

Il servizio di vendita degli abbonamenti e dei biglietti è disponibile presso l’Ufficio IAT (via Vittorio Emanuele II, 35 – Torre dell’Orologio) tutti i giorni dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00. Il botteghino del Teatro Cavallino Bianco sarà aperto solo il giorno degli spettacoli dalle ore 19:00. Per informazioni: tel. 0836.569984 - cell. 392.9331521 - iat.galatina@gmail.com

 
Di Redazione (del 22/12/2018 @ 14:36:57, in Comunicato Stampa, linkato 1000 volte)

Che Galatina fosse una città isolata e marginalizzata a livello regionale e provinciale lo sapevamo già. Una classe politica all’altezza cercherebbe di trovare delle soluzioni per far fronte a questo problema, canalizzando il nostro territorio verso i circuiti e gli organismi che contano. Tutto il contrario di quanto è avvenuto nel corso dell’ultimo Consiglio comunale.

Innanzi tutto va premesso che a causa della solita superficialità e disattenzione da parte dell’amministrazione è stato necessario convocare questo ulteriore Consiglio, con tutto il dispendio di tempo e di denaro pubblico che ne consegue, a causa delle scadenze in tema di ricognizione periodica delle partecipazioni pubbliche del comune. Si sarebbe potuto discutere di questo punto nel Consiglio comunale precedente(quello del 6 Dicembre) e invece, in barba ai debiti che attanagliano le casse comunali, si è deciso di optare per lo spreco economico.

La scelta più vergognosa e mortificante per la nostra città però è stata quella di uscire dal CUIS(Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino), così come voluto dall’Assessore alla cultura Cristina Dettù, assente ingiustificata e dal Sindaco Amante.

 La partecipazione a quest’organo che si occupa, tra le altre cose, di finanziare progetti aventi a che fare con il progresso civile, sociale ed economico del Salento e con sviluppo dell’istruzione dell’università, delle accademie e degli istituti di alta formazione artistica e musicale, ha già portato a finanziare in passato alcuni progetti del nostro comune. Un progetto risale al 2011 mentre l’altro è del 2013, per un totale di 40.000 € finanziati. Inoltre, la presenza nel CDA del CUIS di un rappresentante del nostro comune(che ora invece perderemo), avrebbe contribuito a portare ulteriori vantaggi nello sviluppo di progetti inerenti la Cultura, l’istruzione e le arti nel nostro territorio.

Invece, sulla base di quanto dichiarato dal consigliere Tundo, il comune di Galatina ha deciso di abbandonare il CUIS per una questione di risparmio economico. Non riusciamo a capire a questo punto come sia possibile parlare di razionalizzazione delle spese in riferimento ad alcuni organismi, anche di un certo livello, mentre poi per alcune associazioni e società amiche i soldi si trovino sempre. Probabilmente si tratta di una scusa, mentre la reale giustificazione di questa scelta potrebbe essere legata allo smacco del mancato finanziamento di un nostro progetto che per giunta si sarebbe collocato nelle ultimissime posizioni in graduatoria. Nessuno della maggioranza però ha avuto il coraggio di spiegare che questo cattivo collocamento del progetto è dovuto, tanto per cambiare, al mancato rispetto dei requisiti minimi per essere finanziati. Ma soprattutto, se la scelta fosse realmente maturata in relazione ai risultati della propria incapacità di redigere progetti all’altezza, ci sarebbe da chiedersi provocatoriamente se a questo punto non convenga anche abbandonare la Regione Puglia, visto che a parte qualche piccola eccezione, tutti i nostri progetti si sono collocati nelle ultime posizioni venendo puntualmente esclusi dal finanziamento.

Fatto sta che l’abbandono del CUIS oltre ad impoverirci culturalmente determina un ulteriore passo verso l’isolamento di questa città dal resto del territorio, coerentemente con l’inerzia politica di questa amministrazione, da sempre isolata politicamente, che appena qualche mese fa ci ha messo del suo nel farci perdere i Concerti del Chiostro a vantaggio di Soleto.

Per una città come Galatina che ha vantato e vanta eminenti personaggi in ambito culturale, artistico, filosofico e musicale, è una vergogna che venga abbandonato un organismo che contribuisce concretamente allo sviluppo della Cultura e per tale ragione una scelta simile insinua nella cittadinanza il dubbio che l’unica cultura che questa amministrazione stia coltivando sia quella del clientelismo, come dimostra la generosità verso alcune Associazioni(sempre le stesse) ed il menefreghismo verso altre.

Il Segretario

Pierluigi Mandorino

 
Di Russo Piero Luigi (del 28/01/2023 @ 14:36:51, in Comunicato Stampa, linkato 299 volte)

Si svolgerà nella mattinata di domenica 29 gennaio, a partire dalle 10.30, la cerimonia di inaugurazione della targa BRAILLE; targa che, vicino al murale dedicato al Coraggio, in viale Ofanto a Galatina, ricorderà a tutti che nel mondo esistono anche i non vedenti. Questa targa ha un significato morale, culturale e sociale e afferma il valore dell’inclusione.

Le targhe Braille definite anche segnaletica tattile per non vedenti sono dei veri e propri supporti per l’autonomia delle persone non vedenti e contribuiscono all’abbattimento delle barriere architettoniche sensoriali.

Contestualmente all'inaugurazione della targa si svolgerà anche la I^ Ed.ne de "Il premio Coraggio"; scopo dell'iniziativa è avvicinare i giovani all'esempio e al ricordo di uomini e donne che si sono contraddistinti facendo il loro dovere con abnegazione, per affermare i valori di legalità e di civile convivenza.

Quest'anno premieremo una Associazione di Galatina che si è sempre battuta con grande dignità, ma soprattutto con una dose massiccia di Coraggio, per la promozione e la difesa dei diritti delle persone disabili e una persona che, in maniera silente e solerte, coraggiosamente si è spesa per le persone più fragili...

Vi aspettiamo.

Virtus Basket Galatina & Legambiente Galatina

 

Fa tappa a Galatina ” LA CHITARRA NUOVA”. Il concerto, inserito nel calendario de "L'estate della cuccuvàscia – Ritrovarsi a Galatina" in data 9 agosto con inizio alle ore 21:00, si svolgerà nel prestigioso chiostro dei Domenicani, sede del Palazzo della Cultura. Ingresso libero.
Anticipato da un prodotto sperimentale di video – music – film girato in Italia in pellicola 16mm, con la partecipazione di talenti italiani del cinema e della musica, il Tour prende il nome dal primo Album del cantautore e compositore Fernando Alba, uscito il 23 maggio 2014 . Più di cento le personalità artistiche che hanno preso parte alle lavorazioni audio e video, anche maestri d’orchestra che dirigono il mondo della discografia e delle colonne sonore. Autore del soggetto e anche della sceneggiatura lo stesso Alba, già collaboratore di tanti nomi importanti di svariate colonne sonore di film e di fiction televisive, come le due serie di “Benvenuti a tavola” e “Gli anni spezzati”, produttore musicale di canzoni inedite e cover per molteplici film di registi come Daniele Luchetti, Leonardo Pieraccioni, Carlo Vanzina, Patrice Leconte, per citarne solo alcuni.
-Abbiamo conosciuto Fernando Alba come compositore di musica per filmdichiara Daniela Vantaggiato, Assessore alla Cultura del Comune di Galatina -
quando la Città ha ospitato e premiato in primavera il regista Francesco Miccichè con il suo ultimo lavoro selezionato al 70° Festival di Venezia.
Poi di recente lo abbiamo ascoltato in tutti i brani contenuti in questo primo cofanetto musicale, che racchiude le più belle canzoni composte negli ultimi anni e lo abbiamo apprezzato assai ,da “La bicicletta”, dal ritmo piacevole e ballabile, a “Narciso”, introdotto da una prestigiosa session di archi, al sound di“Favola”, nel rock de “La cioccolata”, al parlato di “La neve che cade”.Crediamo che il successo che sta riscuotendo come cantautore e compositore, frutto di grande impegno e forte determinazione, costituisca un buon esempio per i giovani che vogliono intraprendere questo difficile percorso. Anche per questo ci fa piacere riaverlo a Galatina con la sua band. –
In questo primo progetto Fernando Alba, infatti, racconta se stesso e un’ Italia che nutre un sentimento di crescita culturale, soffermandosi sulla nascita di una nuova coscienza, di una nuova visione della vita e di un nuovo modo di affrontare le difficoltà. Da qui il titolo dell’album “LA CHITARRA NUOVA” che a giudicare dal successo che sta riscuotendo in giro per il Paese, registra un alto gradimento delle nuove generazioni e non solo, sia per l’altissima qualità degli arrangiamenti musicali che per gli originali quanto semplici e profondi contenuti dei testi e delle melodie, riconciliando il pubblico con il genere di musica cantautoriale.
Elementi distintivi della band, insieme con il cantautore e compositore siciliano, cresciuto artisticamente a Roma, gli altri componenti:Matteo Di Francesco alla batteria,Domenico Azzolina al basso, Francesco Perticone alla chitarra e Luca Bellanova al pianoforte.
Insomma, l’invito è all’ascolto di canzoni di prestigio e non …di canzonette.

 

Anche a Noha si racconterà la storia di un Dio che si fa uomo attraverso uno stupendo presepe vivente allestito nell’antica Masseria Colabaldi, bene culturale insigne, svettante ancora oggi, dopo cinque secoli di storia, dall’acropoli del paese. Alla base di questa storia dell’Uomo e degli Uomini c’è un gruppo affiatato di variegata umanità che, sfidando ogni avversità, riesce ogni anno a far rivivere il grande miracolo della Ri-nascita.

A monte di tutto vi è una capillare attività di ricerca storica su costumi, mestieri, cibo, profumi, sapori, luoghi e parole, oltre che un indefesso lavoro di attenzione ai particolari che dura mesi. Tutto questo fa del presepe di pietre e di gente di Noha un museo/teatro dove anche il visitatore interagendo con i personaggi e gli interpreti del copione diventa a sua volta attore-protagonista della scena.
Il presepe vivente di Noha è un viaggio in uno spazio ed in un tempo in cui il mondo era certamente più povero, ma molto probabilmente non meno ricco di valori, stratagemmi, saggezza, rispetto della natura, ed altri ingredienti come questi, essenziali al benessere, alla vera crescita, al progresso.
Antonio Mellone
 

Oggi venerdì 2 febbraio alle ore 18:00, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, quale terzo incontro del Corso “Un percorso nella cultura di Trieste città di frontiera”, la prof.ssa Francesca D’Amico terrà una conferenza dal titolo “Trieste e l’idea di un europeismo alternativo ai nazionalismi del tempo”.

L’evento sarà introdotto dalla consigliera Daniela Vantaggiato.

Dopo il primo intervento del prof. Luca Mendrino sulla figura di Scipio Slataper e il suo percorso dall’irredentismo culturale all’interventismo irredentista e quello successivo della prof.ssa Beatrice Stasi, che ha analizzato la figura dell’autore de La coscienza di Zeno in rapporto alla sua posizione tra irredentismo e pacifismo, all’interno delle vicende storiche dei primi decenni del ‘900 nella città di Trieste, il Corso si concluderà con la relazione della prof.ssa Francesca D’Amico che approfondirà il ruolo che gli autori in terra giuliana e le loro opere e scritti hanno assunto nella formazione dell'ideale europeo, anche alla luce del particolare rapporto tra Trieste e la sua letteratura.

Attraverso lo studio di un recente libro di Salvatore Pappalardo, Modernism in Triest. The Habsburg Mediterrenean and the Literary Invention of Europe, 1870-1945, la nostra ospite esaminerà l'idea di Europa nella letteratura modernista, principalmente di Robert Musil, Italo Svevo e James Joyce, tutti autori che avevano un profondo legame con la città portuale di Trieste.

Osservando “la cultura triestina dal punto di vista degli autori del modernismo europeo, la cui distanza dagli ideali irredentisti, più che denunciare un'apparente nostalgia imperiale, è dovuta alla crescente preoccupazione per gli eccessi nazionalistici, sarà possibile, inoltre, vedere come questi timori e queste speranze ritornino nella scrittura giornalistica di Joyce e, a partire dagli anni triestini dell'autore, la lettura di alcuni suoi articoli offrirà una dimostrazione di come il mito e la narrazione siano essenziali nel prefigurare il futuro dell'Europa.”

Francesca D’Amico, laureata in Lettere Moderne, presso l’Università del Salento, con il massimo dei voti e lode con una tesi dal titolo “Per una seconda accesa infanzia: la favola di Italo Svevo e altre creature”, relatrice la prof.ssa Beatrice Stasi, ha perfezionato la sua formazione attraverso corsi formativi per la redazione e la pubblicazione di articoli tecnico-scientifici, attività di alta formazione nell'ambito della ricerca scientifica, la partecipazione a laboratori didattici di carattere interdisciplinare, la frequenza di seminari integrativi (Summer School Settimane dell'Eccellenza ISUFI) e lettorati di lingua inglese e francese. Ha pubblicato apprezzate schede bibliografiche ed è impegnata nel volontariato collaborando con diverse associazioni attive in ambito culturale, sociale e ludico-educativo.

Mario Graziuso

 
Di Russo Piero Luigi (del 29/08/2018 @ 14:29:57, in Comunicato Stampa, linkato 1082 volte)

L’evento, per grandi e piccini, è fissato per venerdì 31 agosto 2018 a partire dalle ore 21.00 presso "Il Covo della Taranta", nel Centro Storico della Città di Galatina.

La cena, prevista a base di pizza ed a menù fisso, sarà accompagnata con musica e tanto divertimento per trascorrere in allegria questa fantastica ed imperdibile serata.

Al momento della prenotazione verrà rilasciato un biglietto/invito numerato che permetterà di partecipare durante la serata all'estrazione di simpatici premi.

Per i più piccini, e non solo, avremo, a partire dalle 21.00 e per tutta la serata, il Laboratorio urbano di Gommapiuma "Spupazzando" a cura dell'Associazione culturale "Teste di Legno" e, a seguire, uno spettacolo di grande magia e illusionismo.

Avremo inoltre, sempre per i più piccini, e, a cura dell'Associazione "Sensinarte" di Sogliano Cavour, un laboratorio ludico creativo intitolato "Scaccia pensieri... e arriva l'allegria" e, novità assoluta, il Body Tatoo...

A seguire, e più precisamente dalle 21:30, sul palco allestito per l’occasione, salirà la band ospite della serata: "Biagio Antonacci Coverband".

La Cover Band Biagio Antonacci è un nuovissimo progetto che porta sul palco i successi del cantautore Milanese.

La Tribute Band di Biagio Antonacci fa rivevere nei propri concerti l’emozioni dei grandi brani portati al successo in questi anni.

Biagio Antonacci Coverband è un progetto che nasce dalla passione di cinque ragazzi provenienti da culture musicali diverse ma tutti amanti della buona musica italiana.

La band ripropone i brani di Biagio Antonacci con uno spettacolo dallo stile diverso dallo standard cover band, le canzoni vengono riprodotte usando una personalità unica e originale, ma soprattutto non imitando assolutamente.

Proporranno inoltre alcuni pezzi rock melodico dei Modá.

Per info e prenotazioni:

Sandro Argentieri: 333-4368532 (anche Wathsapp);

Piero Luigi Russo: 349-8471729 (anche Wathsapp);

Santino Beccarisi c/o Forno di via Monte Nero, 47 a Galatina: 333-4678048 (anche Wathsapp) .

A questo punto mancate solo Voi...

Piero Luigi Russo

 
Di Antonio Mellone (del 03/09/2017 @ 14:29:09, in Fetta di Mellone, linkato 2389 volte)

Non è mai stata mia intenzione di pontificare sulle sorti sempre magnifiche e progressive dell’Italia intera (poveretta). Nelle mie modeste note sfregate sulla carta (viepiù virtuale), mi son limitato a qualche denuncia concernente le cose di casa nostra (e talvolta di Cosa Nostra), che molti finti tonti locali han sempre considerato come la topica filippica a firma del sottoscritto cui non dare seguito alcuno (e dimostrando così quanto superfluo fosse quel “finti”).

Confesso subito che spesso ho dovuto contare fino a cento prima di vergare certe chiose che avrebbero rischiato altrimenti di essere composte soltanto da espressioni indistinguibili da quelle proferite da uno scaricatore di porto infuriato formate da improperi, invettive e 'castime' tra le più triviali (benché il mio idioma aborra certi scurrili frasari).

E’ che non ce la faccio proprio a bendarmi gli occhi, turarmi le orecchie, imbavagliarmi la bocca, incerottarmi le dita e stravaccarmi sopra un divano (che tra l’altro non possiedo: sarebbe del tutto inutile a casa mia), come invece usano fare molti nohani e altrettanti loro compari di merende galatinesi.

Prendiamo, ad esempio, la torre dell’orologio di Noha.

Ebbene, mi son consumato le dita su questa tastiera per certificare l’estremo degrado in cui versa da diversi lustri codesta specie di torre di Pisa - o meglio degli asinelli (in minuscolo) - oltre al mancato rispetto delle più elementari condizioni di sicurezza.

Quel complesso monumentale si regge ancor oggi quasi per quotidiano miracolo, mentre le stanze ubicate al primo piano - la casa comunale del tempo che fu - sembrano essersi trasformate in un ricettacolo degno di una torre colombaia. Vi lascio immaginare il sudiciume, l’aria mefitica, l’olezzo pestilenziale che si sprigiona da codesto novello B.&B. per topi e piccioni stanziali più che viaggiatori, tanto che davvero non si ha più il coraggio di pensare a cosa possa nascondersi sotto il primo corposo strato di guano, altrimenti detto merda.

*

A proposito di effluvi immondi, c’è da ricordare che intorno alla torre civica e all’orologio pubblico nohani sono state condotte intere campagne elettorali.

C’è infatti chi vi ha costruito la sua fortuna pOLITICA locale (e quindi specularmente la nostra sfiga), grazie al cielo durata giusto il tempo (pur sempre lungo) che i cittadini aprissero un pochino gli occhi e - visti certi discorsi altamente cul-turali sparati a palla (anzi a palle) dal palco dei comizi - anche le orecchie.

Io non vedevo l’ora che certi personaggi in cerca di elettore se ne ritornassero finalmente a casa loro, anzi in villa. E, per fortuna, visti i risultati, ero in buona compagnia.

*

Sapete bene che l’archivio non perdona.

In questo momento ho per le mani un dépliant (o depilant) molto interessante. Si tratta del volantino di propaganda elettorale per le amministrative del maggio 2006 dell’ex-PDS (Promesse Da Sailor), ex-DS (Deludere Sempre), e finalmente PD (Programmi Disattesi). Sì, insomma, è sempre il solito partito, con l’aggravante che ultimamente, oltre a essere fintamente spaccato, è pure renziano e trova indigesta la Costituzione.

Insomma, voi non ci crederete, ma tra le svariate cazzate riportate in codesto orripilant - tipo la creazione a Noha di una “zona artigianale” [cioè un enorme cimitero da costruire proprio di fronte al cimitero, ndr.], il “rifacimento totale dell’attuale Monumento ai Caduti sostituendolo con una stele in pietra leccese e includendo i caduti [sic] delle due guerre” [e magari anche i nomi dei politici delle due/tre successive legislature de-caduti per insufficienza di voti e per sufficienza di prove, ndr.], “sistemare le vore e i canali” [per esempio cementificandone l’imboccatura e rovinando definitivamente una delle vore naturali più importanti del Salento, sicché al prossimo venturo disastro da alluvione dovremmo pure sorbirci un bel po’ di lacrime di coccodrillo dei soliti noti, ndr.] - oltre a tutto questo, dicevo, vi è nientepopodimeno che la Torre dell’Orologio di Noha: “Non è accettabile – scrivono i promittenti marinai – che lo storico orologio della Torre Civica rimanga ancora muto. Necessita [di] un intervento di manutenzione e restauro della facciata per riascoltare i rintocchi e abbellire l’intera piazza” [sissignore, i DS-PD ci avevano messo la mano sul fuoco. E se la sono bruciata pure sulla torre dell’orologio, ndr.].

A ulteriore dimostrazione del fatto che con certi chiari di luna politici a Noha l’ora legale non sarebbe mai scoccata, men che meno da quel cronometro pubblico, nel mese di luglio del 2016 mi perviene una telefonata da parte dell’ufficio Lavori Pubblici (o come cavolo si chiama) del Comune di Galatina.

E qui stramazza l’asino.

Avrò parlato con due esponenti di quell’ufficio [ubicato evidentemente su Marte o su qualche nuvola dalla quale ogni tanto qualche funzionario-dirigente si degna di cadere, ndr.].

Codesti responsabili, di cui davvero non ricordo il nome, mi chiedevano informazioni, guarda un po’, in merito a torre e orologio civico di Noha e soprattutto se avessi un progetto di sistemazione da presentare non ho ben capito se alla Sovrintendenza o ad altro ente pronto a finanziarne il restauro più o meno conservativo. Ovviamente il progetto ce l'avevo. Io.

Questo tanto per dirvi che certi (finalmente ex) delegati locali, al di là delle chiacchiere da discoteca, durante la loro legislatura non avevano trasmesso un bel nulla agli uffici comunali preposti [non avendo evidentemente alcuna documentazione per le mani, e soprattutto alcuna idea per la testa, ndr.], e se l’avessero fatto sarebbero stati così generici, così all’acqua di rose, così poco attendibili, o di così scarso peso politico da esser considerati poco più che delle macchiette sbraitanti e gementi in questa valle di lacrime. Tanto che i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Per farla breve, e con l’aiuto di san Marcello D’Acquarica martire, nel giro di un paio di giorni ho predisposto un elenco per punti [nove punti per la precisione, visto che siamo a Nove, ndr.] delle cose indispensabili da fare su quel bene culturale, corredandolo di fotografie, di planimetria catastale, e anche di alcuni preventivi che m’ero premurato di richiedere a qualche ditta specializzata nel settore dell’automazione elettronica dei campanili. Questo, così, tanto per provare a ridare un pizzico di dignità non alla torre, non all’orologio, non alla piazza, ma ad un paese intero: il mio.

Per la cronaca, ad oltre un anno da quell’invio di documentazione, ancora nessuna buona nuova in merito al suddetto progetto.

*

Io non so come sia la nuova classe dirigente testé insediatasi a Palazzo Orsini: troppo presto per esprimerne un giudizio.

Vabbè, non si può sentire da un Assessore alla Cultura un’idiozia del seguente tenore: “[…] E questo lo si impara non sui libri ma nelle stanze, sulle scale e nei corridoi degli uffici comunali.” [sic]. Spero che non lo pensi realmente, e che codesta uscita assessorile sia frutto soltanto della foga di un neofita politico nel rispondere a caldo a una lettera aperta che oltretutto si commentava da sé.

Ma al di là di questo, mi auguro che i nostri nuovi amministratori non siano come certi loro predecessori, pronti a passare dalla favella all’orbace [questa è sottile, lo so, ndr.] in men che non si dica, e che considerino i nostri beni culturali come una delle priorità della loro azione politica.

Noi altri abbiamo imparato (invero un po’ tardi) la lezione. E ormai, con orologi fermi oppure in movimento, abbiamo capito come non perdere altro tempo per mandarli a cagare.

Antonio Mellone     

  

 

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BOZZA DEL PROGETTO DI SISTEMAZIONE E RESTAURO DELLA TORRE E DELL’OROLOGIO CIVICO DI NOHA (di Antonio Mellone)

Al di là della messa in funzione dell'orologio pubblico di Piazza San Michele a Noha, per il quale possediamo un preventivo, ricapitoliamo qui di seguito, e per punti, i lavori propedeutici necessari per il buon esito del restauro del bene pubblico "Torre civica di Noha".

1) E' necessario innanzitutto il consolidamento e il ripristino di alcune parti già franate della torre campanaria del 1861 (come ad es. la sfera in pietra locale ubicata in cima alla guglia). Si notano altresì delle crepe nei cornicioni in pietra leccese. Esiste cioè il serio rischio che si stacchino dei pezzi interi di materiale lapideo costituente la torre: è richiesto pertanto un intervento urgente per scongiurarne ulteriori lesioni e crolli;

2) Il balcone prospiciente piazza San Michele, con base in pietra leccese necessita di consolidamento (e questo a prescindere dall'estetica: l’intervento è richiesto per la pubblica incolumità);

3) Il solaio pericolante delle due stanze al primo piano di pertinenza del complesso monumentale dovrebbe essere consolidato o, alternativamente, abbattuto e rifatto ex-novo;

4) La creazione di un bagno di servizio non sembra strettamente (o immediatamente) necessaria. Le due stanze potrebbero essere adibite a piccolo museo dove esporre al pubblico l’antica macchina dell’orologio (attualmente depositata presso i locali della scuola media di Noha), insieme ad altri oggetti di sicuro interesse storico;

5) Non si può prescindere da un’attività di pulizia di tutta la casa comunale, del frontespizio della torre e delle parti scolpite in pietra leccese (come ad esempio il corpo dell'aquila, lo stemma gentilizio del mecenate donante, gli archi del campanile).

6) E’ richiesta la sostituzione delle porte e delle finestre del fabbricato, ormai fatiscenti (da riprodurre rispettando possibilmente il disegno originario, e in materiale rigorosamente ligneo, avuto riguardo alla fattura e all’armonia della facciata monumentale del complesso edilizio);

7) E’ necessaria l’installazione di un parafulmine con banderuole segnavento in ferro battuto (magari riutilizzando le originali già esistenti), da issare sulla sommità del campanile;

8) L’illuminazione della torre con nuove tecnologie ("sculture di luce") renderà più decoroso il monumento e tutta la piazza San Michele;

9) I lavori dovrebbero concludersi con la messa in funzione dell'orologio, la pulizia delle campane e l’installazione di martelli percussori (uno per le ore, l’altro per i quarti), da azionare con un nuovo sistema elettromeccanico (con esclusione del suono pomeridiano e notturno).

Per quanto ovvio, e per un discorso più generale sarebbe d'uopo che i finanziamenti fossero richiesti eventualmente anche per la rimozione dell’asfalto presente in tutta la piazza e in via Castello, e la sua sostituzione con un basolato (come era in passato – il cosiddetto Basolato del Barone - e come avviene in molti comuni e frazioni salentine), nonché per l'illuminazione del frontespizio della chiesa madre, della sua cupola monumentale (con luci dal basso) e ovviamente di tutta la piazza, cuore storico del paese.

A.M.

 
L’ospedale Santa Caterina Novella dopo essere stato mortificato dai provvedimenti politici regionali di riordino ospedaliero, continua ad essere oggetto di polemiche e discussioni. In città in pochi si sono attivati concretamente a difesa del nostro ospedale e tra il silenzio e l’indifferenza di questa Amministrazione, bisogna dare atto al consigliere Giampiero De Pascalis di aver sempre combattuto con coerenza questa battaglia. Al di là di quelle che possono essere le strumentalizzazioni politiche addotte da qualcuno, bisogna riconoscere che a proprie spese, con le proprie forze e con quelle di tutti coloro che vogliono restituire dignità al nostro nosocomio, De Pascalis si è attivato con più raccolte firme per far sentire, nelle sedi opportune, la voce dei galatinesi. Non sappiamo quali saranno i risultati di queste azioni. La cosa certa è che, proclami a parte, queste risultano ad oggi le azioni più concrete a difesa dell’ospedale. Oggi leggiamo sulla stampa la polemica sorta tra il direttore del dipartimento regionale della salute Giancarlo Ruscitti e i parlamentari galatinesi penta stellati Donno e Mininno, sull’esistenza e sulla legittimità della week surgery al Santa Caterina Novella. Non sappiamo quale sia la verità a riguardo, anche se da subito questo provvedimento ci è sembrato un semplice contentino dato alla nostra città. Fa piacere che i parlamentari galatinesi del movimento 5 stelle si interessino alle sorti dell’ospedale, ma lo facciano in maniera seria e concreta. Non vorremmo infatti che i loro restino solo proclami, come già accaduto a Luglio 2018 quando L’Onorevole Donno ed il Senatore Mininno annunciarono la presentazione di una mozione in Parlamento, di cui non troviamo traccia, per chiedere di mettere da parte il progetto di un nuovo ospedale al centro del Salento, sostenendo invece un ammodernamento e ad una riqualificazione di quello già esistente a Galatina. Da allora non si è saputo più nulla. Nessun riscontro, nessuna risposta, nessun provvedimento concreto. La città si sarebbe aspettata molto di più dalla presenza in parlamento di ben due rappresentanti di una delle forze di governo. La stessa forza a cui appartiene il Ministro alla salute Giulia Grillo. Oggi come allora continuiamo a ribadire la necessità di una collaborazione tra tutte le forze politiche, al di là di ogni steccato politico culturale, affinchè possa essere restituita quanto meno la dignità a quello che per molti decenni è stato il nostro fiore all’occhiello. Antonio Garzia Membro del Direttivo – PSI Galatina
 
Di Redazione (del 20/08/2016 @ 14:26:49, in Comunicato Stampa, linkato 2015 volte)

Il sabato puoi scoprire a tarda sera il fascino dei beni culturali e la bellezza del centro storico in compagnia di guide esperte.

Da Agosto a Settembre 2016 aperture straordinarie e visite guidate dei beni.

Nell’abbraccio di una conchiglia, Galatina nasconde un tesoro: la sua storia. Una storia che, come rugiada, stilla dai blasoni nobiliari, dalle corti schive, dalla fama dei suoi artisti ed eruditi, rinominati in tutto il Bel Paese. Galatina non è solo terra di tarantate e miracoli compiuti a ritmo di sonagli e tamburi battenti. È città operosa di artigiani, un tempo intenti a conciare le pelli e raccogliere bambagia. Oggi, tra un’insegna a neon e una serranda ferrigna, nel gomitolo delle sue strade si incontrano invece le nuove leve del commercio e molte di queste non hanno rinunciato alla filosofia della bottega, rispondendo alla frenesia dei tempi nuovi con la semplicità del vivere lento, più dolce, più profondo.

La Chiesa della Ss. Trinità – luogo aperto in queste serate –, accoglierà i suoi visitatori locali/turisti. Un tempo sede della congregazione della Misericordia o dei Battenti: il nome dei confratelli, in gran parte conciatori, deriva dalla foga con cui si flagellavano. La firma è dell’architetto Giovanni Maria Tarantino: su una semplice facciata, spiccano i nastri cesellati del portale e la statua della Vergine con gli angeli reggi-cortina. Più difficile da scorgere, le figure dei “Battenti” prostrati ai piedi della Vergine: un doveroso risarcimento, dopo tanti (e quali) penitenze. L’interno e la sua storia è tutta da scoprire.

 

20 e 27 AGOSTO 2016 | 20:00 - 23:00

03 e 10 SETTEMBRE 2016 | 20:00 - 23:00

 

Meeting point:

IAT Informazione e Accoglienza Turistica

GALATINA, c/o Torre dell’Orologio - via Vittorio Emanuele II, 35

T. +39 0836 569984 - +39 392 9331521 – E: iat.galatina@gmail.com

Prenotazione obbligatoria

#VisitGalatina

 
Di Albino Campa (del 17/08/2018 @ 14:20:14, in Comunicato Stampa, linkato 1360 volte)

Chiese aperte - edizione estiva nasce da un’idea dell’Associazione Archeoclub Terra d’Arneo, sezione di Galatina e Pro Loco Galatina.

Dalle 20:00 alle 24:00 del 19 Agosto prossimo, turisti e non potranno visitare, osservare e conoscere dieci chiese che saranno, in maniera straordinaria, aperte fino a tarda sera.

“Un esperimento mai tentato prima”, dice la Dott.ssa Antonietta Martignano, Presidente dell’Associazione Archeoclub, “Una sfida che trova però il giusto seguito ad un evento che come Associazione abbiamo brillantemente portato a termine qualche mese fa: il 13 maggio, infatti, è stata la Chiesa della Purità ed essere aperta in maniera straordinaria e per tutta la giornata. L’importanza di conoscere il proprio territorio ed i propri beni è una delle colonne portanti della nostra associazione che svolge il suo operato in maniera del tutto gratuita e per amore del territorio.”

Alle sue parole fanno eco quelle dell’Arch. Adriano Margiotta, Pro Loco Galatina, “Chiese Aperte, come tutti gli eventi organizzati dalla Pro Loco, va nella direzione della valorizzazione dei beni materiali e immateriali della nostra Galatina. In particolare Chiese Aperte sarà un’occasione unica per vedere dei gioielli architettonici che rimangono chiusi troppo spesso e sicuramente meriterebbero maggiore visibilità. La collaborazione con Archeoclub ha permesso una sinergia tra le due associazioni che garantirà la buona riuscita dell'evento”.

“La proposta delle due associazioni” aggiunge Nico Mauro, Assessore al Turismo del Comune di Galatina, “ha trovato subito terreno fertile nell'Amministrazione Comunale che si è prodigata, per quanto possibile, a dare il suo contributo nella buona riuscita dell'evento. Ciò che più ci ha colpito è stata la capacità delle due associazioni di fare rete e coinvolgere altre realtà presenti sul territorio. L'iniziativa sposa perfettamente la volontà di valorizzare il patrimonio culturale architettonico monumentale, rende consapevole la comunità della bellezza che custodisce e permette ai turisti di godere in una sola sera di tutto il suo valore.”.

Ai soci Archeoclub e Pro Loco, ciceroni per una sera, si accompagneranno, infatti, intermezzi musicali e teatrali a cura di Elisa Romano, Caterina Luceri, Benedetta Margari e Maria Margherita Manco dell’Associazione di promozione sociale GioRè, le letture della poetessa Carla Casolari e una lezione a cura del Prof. Luigi Rossetti.

In occasione dell’apertura straordinaria, grazie anche alla collaborazione con “La Casa delle Comunità Ospitanti degli Itinerari Francigeni della Puglia Meridionale", alcuni locali galatinesi serviranno il Cibo del pellegrino.

L’iniziativa culturale gode del patrocinio dell’Amministrazione Comunale e rientra nel programma estivo “A cuore scalzo”.

Per ulteriori dettagli ed altre informazioni ci si può rivolgere presso la sede Pro Loco Galatina, via Umberto I, oppure seguire l’evento facebook “Chiese Aperte Galatina”.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Albino Campa (del 27/09/2011 @ 14:20:00, in I Dialoghi di Noha, linkato 3037 volte)

Venerdi 30 settembre alle ore 17, nei locali adiacenti il Bar Settebello in piazza San Michele, verrà presentato il nuovissimo libro di P. Francesco D'Acquarica dal titolo "Curiosità sugli arcipreti e persone di chiesa a Noha" (edizioni L'Osservatore Nohano).

Interverranno: l'Autore, Marcello D'Acquarica, Antonio Mellone e altri ospiti.

Sarà un pomeriggio di festa.

Tutta la popolazione è invitata a questo evento culturale.

 

DOMENICA 22 GENNAIO 2017 a partire dalle ore 17.00 presso l’AUDITORIUM “G.Toma”  in Via Martinez il LICEO DELLE SCIENZE UMANE Già ISTITUTO MAGISTRALE di GALATINA presenta il WORKSHOP ORGOGLIO MAGISTRALE DON MILANI 1967/2017 a cinquanta anni dalla sua morte e dalla pubblicazione di Lettera a una professoressa.

Diceva don Lorenzo Milani, dicevano a Barbiana: ”Il sapere serve solo per darlo. “Dicesi maestro chi non ha nessun interesse culturale quando è solo”.  

Serata dedicata a tutti i maestri di ieri, di oggi e di domani, special open day rivolto a tutti i ragazzi che sceglieranno di frequentare il Liceo delle Scienze umane.

Una serata ricca di emozioni dal video “1967… e dintorni” realizzato dagli alunni delle V classi, al libro “Don Lorenzo Milani. L’esilio di Barbiana” di Michele Gesualdi con messaggio dell’autore ed intervento della figlia Sandra in collegamento Skype; Michele Gesualdi uno dei primi sei ragazzi della scuola popolare di don Milani: “Quella sera mi resi conto che quando siamo negli eventi, tutto ci sembra normalità, in realtà eravamo stati protagonisti diretti di una esperienza unica e forse irripetibile”

Serata per conferire il Premio Maestro d’oro 2017 che verrà assegnato dal Dirigente Maria Rita Meleleo alla Maestra Pietrina Serra Caputi, amata maestra di tante generazioni di bimbi galatinesi; infine i contributi “L’eredità di Don Milani” Prof. Salvatore Colazzo Unisalento; “Le competenze del maestro oggi” Prof.ssa Simonetta Baldari Comprensivo Aradeo; “La sfera emozionale nella relazione educativa” Dott.ssa Concetta Strafella. “Poi insegnando imparavo tante cose. Per esempio ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia.” Così in  Lettera a una professoressa.

E poi la parola alle testimonianze degli ex allievi, impegnati in percorsi di vita differenti, e degli allievi di oggi entusiasti per l’esperienza di alternanza scuola/lavoro appena vissuta. Infine laboratorio ludico. Perché… l’importante è essere capaci di usare la lingua per comunicare “Perché è solo la lingua che fa eguali. Eguale è chi sa esprimersi e intende l’espressione altrui. Che sia ricco o povero importa meno. Basta che parli.” da Lettera a una professoressa.

 

 
Di Albino Campa (del 26/05/2008 @ 14:13:58, in NohaBlog, linkato 3091 volte)

Cari amici di Noha.it, parliamo ancora di LIBRI.  
Del resto il motto della nostra cittadina, Presidio del Libro, potrebbe suonare così: PIU' LIBRI, PIU' LIBERI!
Questa volta abbiamo il piacere e l'onore di presentare a tutti i nostri internauti l'ultimo lavoro in ordine di tempo di una nostra amica, nonchè collaboratrice del nostro foglio on-line "L'Osservatore Nohano", la prof. MARISA GRANDE (che certamente sarà con noi il prossimo ottobre nella "Festa dei lettori").  
Edito per BESA EDITORE, il titolo del volume del quale vi facciamo qui intravedere la copertina è "L'ORIZZONTE culturale DEL MEGALITISMO". E' un libro da acquistare e leggere sotto l'ombrellone, oppure al fresco, sotto un pergolato, magari con la colonna sonora delle cicale. Buona lettura." 




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Di Redazione (del 13/07/2016 @ 14:09:45, in Comunicato Stampa, linkato 1932 volte)

Si rinnova ancora una volta l’appuntamento con la solidarietà: venerdì 15 luglio p.v., l’Associazione “VIRTUS BASKET GALATINA”, ha organizzato infatti la II^ edizione della serata di beneficenza “Bimbulanza in piAzza”.
L’evento, per grandi e piccini, è fissato a partire dalle ore 20.00 presso "Il Covo della Taranta", nel Centro Storico della Città di Galatina, nel tratto che va da P.zza San Pietro a Via Del Balzo.
Per i più piccoli ci sarà a partire da quell'ora un interessante laboratorio di strada dal nome "Spupazzando" e curato dall'Associazione culturale "Teste di Legno"; le esperte mani dei maestri Carolina, Biagio e Roberta, accompagneranno la fantasia di ogni bambino attraverso la realizzazione del proprio Muppet in gommapiuma. Il laboratorio, gratuito, è suddiviso in due fasi ed al termine dello stesso è previsto il rilascio di un attestato nominativo.
Sempre per loro avremo il Centro servizi per l'infanzia "Il Baobab - new Party Planet" che allieterà con maestria i tantissimi bambini con giochi, palloncini colorati, divertentissimi laboratori ed una carica enorme di simpatia.
Intorno alle 21.30 altra straordinaria sorpresa: si esibiranno infatti gli 88MAX definiti come ”Un autentico Tributo a Max Pezzali & 883 attualmente in circolazione“. Sarà un’occasione perfetta per ripercorrere la carriera e il contributo che il cantautore di Pavia ha dato al panorama musicale italiano, partendo dalla storica “Hanno ucciso l’uomo ragno” del 1992, arrivando fino ai giorni nostri con la più recente “L'universo tranne noi” del 2013, e tutti i più grandi successi nel corso degli anni. L’intenso sound e l’incredibile somiglianza vocale tra Giampaolo Notaro, cantante della band, e Max Pezzali, lascia in ogni concerto, il pubblico senza parole. Il progetto, avviato da gennaio 2011, conta ormai oltre 300 live all’attivo e continua a riscuotere enorme successo sia nei Live Club che nelle Piazze. Disinvoltura sul palco, grande carica e preparazione musicale sono gli ingredienti fondamentali di questa band che promette uno spettacolo dal sound potente e groove ricco di emozioni. Due ore di musica racchiuse in 40 brani presentati sotto forma di medley per apprezzare a pieno la musica di questo artista. Brani in versione originale ma anche ri-arrangiati in chiave Rock e Dance per dare a tutti la possibilità di scatenarsi e ballare sulle note suonate dalla Band.
Altra fantastica sorpresa per i più piccini: grazie agli amici del Circolo Ippico Inclusive, in occasione dell'evento "Bimbulanza in piAzza", avremo due dolcissimi pony, Silvano e Isotta, che si presteranno per un’indimenticabile cavalcata. Grazie ai due simpaticissimi ed adorabili "amici" i bambini prenderanno sicurezza ed impareranno a conoscere e rispettare il pony attraverso un contatto con l'animale che è "gioco" ed accudimento.
La cena, prevista a base di pizza a metro ed a menù fisso, sarà accompagnata con musica e tanto divertimento per trascorrere in allegria questa fantastica ed imperdibile serata.
La quota di partecipazione è fissata in 13€ e comprende:
• pittule a volontà;
• pizza a metro;
• bevanda;
• frutta.
BAMBINI FINO A 12 ANNI GRATIS.
Al momento della prenotazione verrà rilasciato un biglietto/invito numerato che permetterà di partecipare durante la serata all'estrazione di simpatici premi.
Nella precedente edizione è stata raccolta la somma di 1.550€ interamente versata all’Associazione di Volontariato “Cuore e mani aperte verso chi soffre” di Don Gianni Mattia, cappellano ospedaliero del Vito Fazzi di Lecce, che gestisce la Bimbulanza, la prima ambulanza pediatrica del sud Italia, all’acquisto della quale la cittadinanza di Galatina ha sempre partecipato con numerosi e diversi eventi benefici.
L’intero ricavato della Edizione in parola sarà invece suddiviso equamente tra il progetto “Bimbulanza” ed il progetto “Bambini & Sport” in modo da poter, si spera, garantire entro settembre p.v. l’inizio dell’attività sportiva ad almeno 5, 6 bambini di famiglie disagiate.
Durante la serata ci sarà inoltre la presentazione dei progetti “TappiAmo Galatina” e “Bambini & Sport”.
Per info e prenotazioni:
Sandro Argentieri: 333-4368532 (anche Wathsapp);
Piero Luigi Russo: 349-8471729 (anche Wathsapp);
Alessandro Antonaci: 328-0459945 (anche Wathsapp);
Santino Beccarisi c/o Forno di via Monte Nero, 47 a Galatina: 333-4678048 (anche Wathsapp).
A questo punto mancate solo Voi...

RUSSO PIERO LUIGI

 
Di Redazione (del 17/08/2018 @ 14:05:47, in Comunicato Stampa, linkato 1129 volte)

Galatina riprende in mano la sua storia e lo fa partendo dalle radici del tarantismo.

Sabato 16 giugno, presso il museo civico “P. Cavoti”, si è tenuto il convegno sul tema del tarantismo dal titolo “Nei ri-morsi della storia”. Un tema caro alla città di Galatina, tenutosi in un luogo, il museo civico, che accoglie oggi tutto il materiale e le opere sul tarantismo in un viaggio che accompagna il visitatore in un passato colmo di fascino. Tra i vari illustri relatori era presente anche il professore Giancarlo Vallone, galatinese, il quale si pronuncia in tal senso: “Negli anni ‘60 il tarantismo era un fenomeno diffuso, c’erano o c’erano state numerose pratiche risanatrici in molti luoghi salentini e pugliesi. De Martino lo sapeva. Eppure viene a Galatina perché ritiene che qui ci siano i due elementi che lo interessano: da un lato il rito pagano, ossia la malattia del tarantato e il ballo risanatore (a Galatina, però, il letterato Arcudi dimostra che il risanamento avviene per sputo medicinale delle donne guaritrici e il ballo è solo un conforto o lenimento); dall’altro, l’inserimento del rito pagano nel rito cristiano, il cd. sincretismo: le tarantate vengono, ballano, soprattutto bevono l’acqua del pozzo, che è un succedaneo dello sputo femminile, ma la guarigione, nell’immaginario collettivo, e degli stessi malati, avviene ormai per grazia cristiana del santo, San Paolo, al quale nel frattempo sul sito antico del pozzo (già casa delle donne guaritrici, le Farina) era stata eretta una cappella. Tra l’altro, appartiene allo specifico galatinese, e al nesso Arcudi - De Martino, quello che si definisce l’elemento femminile del tarantismo: a Galatina vengono le tarante per essere guarite; ma qui vengono guarite da donne, da donne guaritrici che si tramandano il dono risanatore (lo sputo) di madre in figlia. Nel tarantismo Galatina ha una centralità culturale, sia in senso antropologico che in senso scientifico e la scelta di De Martino, uno dei più grandi intellettuali italiani del Novecento, non può passare inosservata”.

Il solco tracciato dal professore Vallone è condiviso dall’attuale Amministrazione Comunale che, sin dal suo insediamento, ha intrapreso la direzione che volge verso una prospettiva di studio del tarantismo, nello specifico del fenomeno galatinese, centro risanatore più importante del Salento. “Ripartire dalla propria storia – scrive il Sindaco di Galatina, Marcello Amante - significa conoscere appieno la coscienza della propria città, renderla consapevole della linfa antropologica, sociale e culturale che scorre ininterrottamente lungo i suoi vicoli. Troppo tempo Galatina è rimasta assopita, quasi timida di fronte ad un fenomeno, altrove, in continua ascesa. Galatina ha perduto sì la sua centralità mondana, ma mai quella socio-culturale.  I tempi sono maturi per ripartire: e lo faremo prima con uno studio dettagliato, scientifico e analitico del fenomeno non trascendendo assolutamente da De Martino. E’ a questo punto che si porranno, poi, le basi solide per uno sviluppo e una ricerca altra della bellezza del fenomeno”. “Vero è che esistono diverse storie del tarantismo, altri usi terapeutici, altre figure di guaritori o suonatori o di tarantate di altri luoghi del Salento”, continua sulla stesso versante l’Assessore alla Cultura, Cristina Dettù, “eppure Galatina è ontologicamente imprescindibile per tale fenomeno. Ora non le resta che rivendicare, in primis a sé stessa, il ruolo centrale che le spetta”.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Albino Campa (del 27/05/2009 @ 14:03:55, in I Dialoghi di Noha, linkato 4309 volte)


 

La macchina dell’orologio risale al 1911, costruita dalla Premiata Fabbrica Orologiai di Fontana Cesare di Milano, come potrete vedere dalla targhetta originale fissata sul telaio che la sostiene.

 2° Era collocata dietro il quadrante, sulla torre. Dal 1911 fino agli anni’80 ha fatto funzionare l’orologio, in piazza S.Michele, ricordando a tutti i Nohani l’ora, con il battito delle campane ogni quarto d’ora (1 battito), mezz’ora 2, tre quarti tre e le ore con il relativo numero.
Oggi dietro il quadrante dell’orologio c’è un congegno elettronico moderno, attualmente            guasto, che, speriamo, venga al più presto riparato.

3° Nella terza slide vediamo la macchina al momento del suo recupero dal magazzino in cui era stata archiviata, ancora sporca di polvere e grasso secco e indurito. A destra in basso,  la vediamo dopo il restauro eseguito con pulizia e vernice trasparente, lavoro eseguito con l’aiuto di G.P. Serafini.
Questo recupero è avvenuto grazie anche all’aiuto della nostra Daniela Sindaco che si è prodigata insieme a me, grazie al sindaco, Sandra Antonica, che ci ha concesso il trasferimento nella nostra Noha, ed infine grazie alla preside, prof. Silvana Ferente, che ci ha offerto la disponibilità del luogo in cui ospitarla e renderla utile a voi dal punto di vista didattico.

4° Nella quarta slide notiamo la data della costruzione della torre, 1861, mentre la nostra macchina, come si è visto prima,  è del 1911. E’ probabile che fra il 1861 ed il 1911 vi fosse una macchina della prima versione di orologi da torre, come questo modello, che ho fotografato nella scuola degli orologiai di Torino, è evidente la tecnica più semplice sia nell’uso di chiodi invece che dadi e bulloni per l’assemblaggio delle parti, sia nel modo di costruire gli ingranaggi, sia nelle dimensioni.

5° Come potete vedere da questa immagine, intorno alla nostra macchina si susseguono 4 parole chiave, fondamentali, tutte della stesa importanza e che commentiamo insieme:

PROTAGONISTA
-il termine protagonista deriva dal greco ed è una parola composta, vuol dire semplicemente due cose: pròtos (primo) e agonistes (lottatore, combattente). Essendo voi la generazione futura,
siete i protagonisti di Noha, i combattenti per Noha.  Oggi lo siete in forma meno responsabile, in proporzione con il vostro impegno di ragazzi, ma presto lo sarete in prima posizione, quando salirete sul podio del mondo degli adulti. Allora da lottatori (protagonisti) per Noha vi prenderete cura della sua immagine. Ovviamente nel frattempo dovrete imparare a conoscerla, perché se non sapete che cosa è Noha, di che si tratta, non potrete rispettarla e soprattutto amarla.

IMMAGINE
Quando incontriamo una persona che non conosciamo, la prima cosa che notiamo e che ci colpisce cos’è? E’ la sua immagine, il suo aspetto esteriore, se è curato o trascurato.
Quindi la prima cosa che ci colpisce, dicevo, è l’immagine. La stessa cosa vale per una classe, per una famiglia, per una comunità e per una città.
Così come è capitato per la macchina che ha cambiato aspetto ed è diventata interessante per tutti dopo il restauro.
L’ immagine di Noha è ciò che pensano le persone quando ne parlano. Se ha una bella immagine non possono che dire che è una bella cittadina. Per dare a Noha una bella immagine, bisogna mantenerla ordinata, pulita ma soprattutto deve avere l’abito della festa ben stirato e lucido.
Cos’è l’abito della festa di una cittadina? E’ il centro, la piazza, i monumenti, come per esempio la torre medievale, la torre dell’orologio. Lo sapete che in quasi tutti i paesi del Salento ci sono castelli, frantoi jpogei, torri medievali, ma nessuno ha beni come le nostre  casiceddhre e la casa rossa?

IDENTITA’
Quando siamo chiamati per una iscrizione ad un esame, oppure ad un concorso, o in altre circostanze simili, dopo il nome ed il cognome cosa ci viene chiesto? La data di nascita ed il luogo di origine. Vedete quindi  che importanza assume il paese di origine? (Quello è di Roma…?! E quell’altro è di Milano…! Quello è di Noha,…!) Addirittura importante quanto il nostro cognome e nome. Ecco perché è importante che ci preoccupiamo della nostra identità.
Per il fatto che è parte integrante del nostro stesso futuro.

BENE culturale
Un bene lo è perché lo dice la parola stessa: “bene, in economia è qualcosa che soddisfa un bisogno”. Rappresenta la cultura a cui voler bene.
culturale lo è perché esprime, oltre alla storia della sua presenza nelle vicende del paese, anche concetti di tecnologia, E’ un esempio visivo di come è disegnato un ingranaggio, del rapporto di Pesi, forze, geometrie e metodi di montaggio. Un tesoro di tecnologia storica.

Possiamo concludere ricordando:
che essendo noi i protagonisti di Noha, dobbiamo curarne i beni culturali, per avere una buona immagine e difendere la propria identità.

Marcello D’Acquarica

 

“Ci aspetta una grande sfida: far rivivere il nostro teatro, il “Cavallino Bianco” – sono le parole del Sindaco Marcello Amante - Come amministratori, abbiamo e sentiamo una grande responsabilità, ovvero quella di restituire il teatro alla Città in una prospettiva di piena ed effettiva valorizzazione, da attuare con il coinvolgimento di tutti i portatori di interessi, pubblici e privati”.

Le decisioni in merito alla gestione del teatro e al suo futuro hanno coinvolto ogni singolo assessorato, in una forma di sinergia tale da garantire la scelta migliore per la Città, primi tra tutti l’Assessorato ai Lavori Pubblici e quello alla Cultura, attenti a valutare tempi, modi e possibilità di sviluppo del teatro e della Città intera. “Immaginiamo un modello di gestione virtuoso – così l’Assessore Cristina Dettù - ispirato ai criteri di reale efficacia ed efficienza in grado di innescare lo sviluppo di attività economiche per la creatività, la cultura, l’interazione e l’integrazione sociale. Immaginiamo una gestione dai 0 ai 99 anni e più, un teatro del territorio e della comunità che sappia dialogare con scuole, polo bibliomuseale, associazioni, piazze, privati e chiunque voglia entrare a far parte di questo tessuto. A tal proposito occorre avviare un processo partecipativo rivolto a tutti i cittadini e gli stakeholder da coinvolgere attivamente nella redazione del piano di gestione del Teatro comunale”.

Il processo partecipativo coinvolgerà istituzioni, amministrazioni, imprese, cittadini, scuole, associazioni, artigiani, si svilupperà nell’arco di due mesi circa e consentirà, alla fine, di avere linee guida dettagliate in merito alla tipologia di gestione da attuare. L’Amministrazione Comunale ha accolto la proposta di “Mecenate 90”, associazione culturale di livello nazionale che promuove la collaborazione tra soggetti pubblici, privati e privato sociale per la valorizzazione e gestione dei beni culturali e fornisce assistenza tecnica alle istituzioni pubbliche nell’ambito delle politiche di sviluppo strategico a base culturale. Tra i progetti realizzati, l’associazione si è occupata del Programma Italia 2019 con le città candidate a Capitale Europea della Cultura 2019.

Mecenate 90 ha presentato un progetto articolato in una prima fase, che prevede la realizzazione di un percorso partecipativo volto ad individuare, attraverso il coinvolgimento delle Istituzioni, delle Scuole, delle Associazioni, delle imprese culturali e degli stakeholder del sistema culturale, produttivo e commerciale, lo scenario di riferimento, i fabbisogni e le principali linee di indirizzo per la riapertura e la gestione del Teatro comunale. Il processo si concluderà con un meeting conclusivo dello scenario rilevato, con l’analisi dei contenuti emersi e la formulazione delle linee principali di indirizzo rispetto alla riapertura del Teatro.

Tale percorso partecipativo si configura come atto prodromico alla definizione di una più ampia strategia di valorizzazione del Teatro comunale condivisa da tutti gli attori, fondata su un logica di rete ed in grado di far emergere le specifiche competenze di ciascun operatore coinvolto, necessarie al raggiungimento dell’obiettivo di una migliore ed efficace valorizzazione del bene.

Non ci resta che iniziare questo nuovo percorso. Insieme.

Ufficio stampa Marcello Amante
sindaco di Galatina

 
Di Albino Campa (del 21/09/2010 @ 14:01:31, in Festa dei Lettori, linkato 5020 volte)

Anche quest’anno la Biblioteca Giona, Presidio del Libro di Noha, e la scuola di cui fa parte, l’Istituto Comprensivo 2° Polo – Galatina (già 3° Circolo didattico “G. Martinez”) vi rinnovano l’invito a prendere parte alla Festa dei Lettori di sabato 25 settembre 2010. Una Festa dei Lettori giocosa, dispettosa e irriverente che, con garbo e senso dell’humor, ma anche con fermezza, pone l’accento sul leggere come affermazione della propria esistenza, come azione di autodeterminazione del lettore in un tempo presente e collettivo, come atto di protesta e di rivendicazione di un diritto oggi, di fatto, negato.

Programma delle iniziative:

Nei giorni precedenti la festa
Orario scolastico ed extrascolastico
Videointerviste a ragazzi, bambini, docenti, genitori, sindaco e assessori… sul tema “Leggere… Non leggere”. I video animeranno un momento della Festa.
Visione dei film “Fahrenheit 451” di François Truffaut e “Matilda 6 mitica” di Danny De Vito.
Letture animate e memorizzazione a staffetta di brani tratti da “Gli anni della fenice” (Ray Bradbury), “Matilde” (Roald Dhal), “Rima Rimani” e “Rime di rabbia” (Bruno Tognolini).
Preparazione di cartelloni e striscioni sul tema “… e io leggo – festa dei lettori dispettosa” per animare il corteo del 25 settembre.
Preparazione della canzone “Manifesto” della Bandabardò (classi quinte e scuola media).
Dispetti in rima: torneo di botta e risposta alla ricerca di rime impossibili (classi quarte e terze).
Canti e conte (classi prime e seconde).
 
La mattina del 25 settembre - Piazza San Michele a Noha
In corteo, dalla scuola alla piazza, adulti, bambini e ragazzi della scuola, con maglietta bianca e un libro in mano, a manifestare il proprio bisogno di lettura a dispetto di ogni tipo di difficoltà. Il tragitto sarà animato da alcuni brani musicali (“Alegria” – Cinque du Soleil, “Mistero Buffo” – Dario Fo…) e dalle frasi-slogan, gridate in coro, riportate sugli striscioni e i cartelloni.
Flash mob: al segnale convenuto, si batte il piede, si mostra il libro, ci si siede, si legge in silenzio fino al nuovo segnale, quando ci si rialza, si batte nuovamente il piede e si grida “E IO LEGGO!).
I ragazzi di quinta e della scuola media cantano “Manifesto” della Bandabardò.
Ancora in corteo, ritorno a scuola
Si appendono alla cancellata della scuola i manifesti e gli striscioni e si conclude con l’ormai tradizionale frisellata
 
Dalle ore 19.00 - Biblioteca Giona
Un’apertura straordinaria della biblioteca al crepuscolo, per ospitare Bruno Tognolini alla scoperta di rime per esprimere emozioni, manifestare le proprie idee, il proprio consenso e il proprio dissenso e… per sentirsi meno soli. Animeranno la serata le videointerviste registrate nei giorni precedenti, le brevi performances dei ragazzi e, per concludere in armonia, gli stornellatori di Noha.
 
Tipo di coinvolgimento dell’Amministrazione comunale:
Patrocinio, supporto organizzativo e pubblicizzazione dell’iniziativa.
 
Coinvolgimento delle Scuole:
Gli istituti di istruzione superiore di Galatina, in particolare il Liceo Classico e il Socio-pedagogico. Scuole dei comuni limitrofi.
 
Partecipazione di una Biblioteca pubblica in loco:
Biblioteca Comunale “P. Siciliani” di Galatina: la responsabile sarà presente all’incontro serale con l’autore.
 
Partner coinvolti e loro contributo alla Festa:
Associazione culturale “3° Torri”, “L’Osservatore Nohano”, “Parrocchia San Michele Arcangelo”, Comitato per la festa patronale, associazioni commercianti: supporto organizzativo e sponsor.

 


Vi aspettiamo, in tanti, e vi auguriamo un buon inizio d’anno.
A presto
La Dirigente Scolastica Eleonora LONGO
La responsabile del Presìdio di Noha Paola Congedo

 
 

icon Download del Programma

P. S. per ulteriori informazioni rivolgersi a Paola Congedo
mail    paola.congedo@istruzione.it
Cell    329.9166255
 
Di Marcello D'Acquarica (del 08/01/2015 @ 14:00:04, in Presepe Vivente, linkato 2163 volte)

Il Presepe vivente di Noha in questi giorni non lascia tregua. E' tale la gioia per questa festa, tutta nostra, che pare non finisca mai. Tutto questo, grazie naturalmente alle persone che lo hanno realizzato e al sito Noha.it che continua ad immortalarlo nella rete degli internauti vicini e lontani, tutti uniti come in un incantesimo. Ed è proprio qui, su Noha.it, che scopro attraverso le video-interviste di Antonio Mellone una cosa alquanto sorprendente: le risposte della professoressa Daniela Vantaggiato, fra l'altro anche Assessore alla Cultura.

In occasione della presentazione del mio libro "In men che non si dica", a fine dicembre 2012, consegnai personalmente una copia del Catalogo dei Beni culturali di Noha alla suddetta gentile professoressa in visita a Noha. Non pago di ciò, tempo fa ho vergato una lettera aperta indirizzata a lei e al Sindaco di Galatina pubblicandola sul sito Noha.it (http://www.noha.it/NOHA/articolo.asp?articolo=868). In questa missiva evidenziavo quanto la Soprintendenza ai Beni Culturali avesse richiesto chiarimenti sul “progetto” del Comune di Galatina a proposito dei Beni Culturali di Noha (chiarimenti che purtroppo la Soprintendenza non ha mai ottenuto da parte dei nostri amministratori per chi sa quale strampalato motivo).

Ecco, non fosse altro che sulla base di queste prove, mi chiedo come faccia la professoressa e Assessore alla Cultura del Comune di Galatina a venire in visita al Presepe vivente di Noha e addirittura candidamente proferire le seguenti parole: "... diversamente non avrei capito quello che c'era qua intorno da vedere e da visitare...".

La stessa prof. considera (se lo dice lei!) come un "suo grosso limite culturale" il fatto di ignorare la presenza in questo territorio di un bene straordinario come la Casa Rossa. Ora mi chiedo: ma siamo davvero ancora a questi livelli? Come mai un Assessore alla Cultura così attento e così “presente” arriva a formulare queste inaudite asserzioni, nonostante i libri in merito, gli infiniti nostri interventi sul sito di Noha (lettere aperte, denunce, articoli, interrogazioni popolari, raccolta di firme..,), e, non ultimo, le trasmissioni televisive sul tema dei beni culturali nohani?  

Siccome la cosa mi lascia alquanto perplesso, e a tutto c'è una spiegazione sarà possibile avere delle delucidazioni in merito? Speriamo che la stella cometa faccia luce a sufficienza prima di un altro Natale. Sempre a NOHA, ovviamente.

Marcello D'Acquarica

 
Di Albino Campa (del 23/04/2009 @ 13:58:35, in I Dialoghi di Noha, linkato 4398 volte)

Presentazione del libro: “Una vita non basta”
(Mario Congedo Editore, Galatina, 2008)

Noha, sabato 4 aprile 2009

Presso la sala del Circolo culturale Tre Torri

Buonasera a tutti voi e buonasera al senatore Giorgio De Giuseppe. Benvenuti a questo quarto “dialogo di Noha”.
Il primo fu presso la Scuola Elementare, nello scorso dicembre 2008 nell’occasione della presentazione dell’antico orologio della torre civica di Noha, ripulito e rimesso a nuovo ed in bella mostra dal nostro amico Marcello D’Acquarica; il secondo ha avuto luogo in questa stessa sala ed ha visto quale protagonista il prof. Giuseppe Taurino, presidente del Consiglio Comunale di Galatina, che ci ha raccontato la sua storia umana e politica ed il suo pensiero, rispondendo anche a numerose nostre domande; il terzo dialogo - indegnamente curato dal sottoscritto - ha avuto luogo nello studio d’Arte della pittrice Paola Rizzo, ed ha avuto quale protagonista Dante Alighieri e la sua Comedia, con il V canto dell’Inferno…
Questo quale doveroso riassunto delle puntate precedenti.

Ma cosa sono “I dialoghi di Noha”?
Per chi non lo sapesse ancora, i dialoghi sono dei momenti di incontro, di crescita culturale, e ove possibile di confronto: se non altro tra le nostre idee e quelle del relatore di turno. I dialoghi di Noha non sono qualcosa di preconfezionato, ma una modalità tutta ancora da inventare, e da scoprire vivendo. I dialoghi sono un’idea, un marchio se vogliamo, per esempio per una conferenza, un concerto, la visione di un film in comune, un’opera teatrale, il racconto dei fatti di una volta, la degustazione di un prodotto, un corso di storia o di matematica o di diritto, la declamazione di alcuni versi poetici…
L’unico obiettivo è sempre quello di far dialogare, discutere, pensare.

In una lettera di risposta ad alcune richieste di delucidazioni sui dialoghi nohani inoltratemi da Biagio Mariano, così scrivevo: “… noi siamo alla ricerca di qualcuno che abbia qualcosa da raccontare al fine di edificare meglio la nostra comunità. Se avessimo dei buoni motivi (e se ci credessimo davvero) noi potremmo invitare a Noha (perché no?) finanche un premio Nobel, o un Premio Oscar, ma anche il Presidente della Repubblica o il Papa in persona.”

Ecco questa sera, in mezzo a noi, non c’è il Presidente della Repubblica. Ma quasi!
Non sto dicendo delle corbellerie. Insomma nel 1992 al primo scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica, De Giuseppe ottenne 296 voti (non sufficienti però per la massima magistratura).

*   *   *

Questa sera avremo l’onore di dialogare dunque con il qui presente senatore Giorgio De Giuseppe, che presenterà il suo recente libro: “Una vita non basta”, sottotitolo: “Ricordi politici dell’Italia Repubblicana (1953 – 1994)”, Mario Congedo Editore, Galatina 2008, 424 pagine.

Ma vediamo un po’ chi è Giorgio De Giuseppe.
Classe 1930, magliese purosangue, De Giuseppe è politico e avvocato. E’ stato Provveditore agli studi di Lecce e professore di Istituzioni di Diritto Pubblico all’Università di Lecce (oggi si chiama Università del Salento).
Per sei legislature è stato Senatore, eletto nelle liste della Democrazia Cristiana nel collegio Gallipoli-Galatina (e quindi anche di Noha).
Ha ricoperto svariati compiti negli organismi istituzionali dello Stato come per esempio Presidente del gruppo parlamentare dei senatori della DC, Vicepresidente Vicario  del Senato per tre legislature dal 1983 al 1994.
E’ cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana, onorificenza concessa dal Presidente della Repubblica.
E’ stato insignito di molti altri attestati, lauree ad honorem e benemerenze, ma non ci dilunghiamo oltre nell’elencarli tutti, per lasciare spazio e tempo alla sua parola.

*   *   *

Diciamo subito che abbiamo molte domande da porgli. Io ne ho appuntata qualcuna. Qualcun'altra arriverà strada facendo. Le domande, si sa, sono come le ciliegie: una tira l’altra.
Gli argomenti trattati nel libro sono così ricchi di accadimenti, personaggi, storie, curiosità, pensieri, riflessioni, che non si saprebbe da dove incominciare per prima (magari partiremo dalla fine, come vedremo). Una cosa l’abbiamo capita leggendo questo ponderoso tomo: la storia si studia, non si giudica.
Qui abbiamo a che fare con chi ha vissuto da vicino eventi, visti con un’ottica particolare quella del politico protagonista; eventi che hanno inciso ed hanno influito su ciò che oggi siamo. Nel bene e nel male.

Ci piacerebbe allora che questa sala si trasformasse per un po’ (si parva licet componere magnis) in un aula del Parlamento, diciamo del Senato, in cui si dà corso a quella cosa definita question time: botta e risposta. Magari in maniera lapidaria e granitica da parte di noi altri. E soprattutto evitando il politichese, quello che Ella, caro Senatore, a pag. 73 del suo tomo definisce: “…linguaggio poco chiaro, ambivalente, contorto, che contribuì a disorientare i cittadini e ad attenuare l’interesse da parte loro per la politica”.

*   *   *

E veniamo al libro: “Una vita non basta” ed alle nostre curiosità. Scorrevole, ben scritto, ne ho sottolineato diversi punti. E gli argomenti sono tantissimi. I temi sono incredibilmente interessanti. Vi dicono niente alcuni accadimenti come il terrorismo ed il rapimento e l’omicidio di Aldo Moro, la strage dell’Italicus o l’omicidio di Ezio Tarantelli; il compromesso storico o il pentapartito; l’attentato al Papa Giovanni Paolo II o la caduta del muro di Berlino; la questione morale o tangentopoli? O personaggi come (cito a casaccio e senza consecutio temporum) Carlo Alberto dalla Chiesa o Oscar Luigi Scalfaro o Gorbaciev o Fanfani e Forlani o i giudici Falcone e Borsellino o Giovanni Leone, Sandro Pertini, Ciriaco De Mita o Giovanni Spadolini o Francesco Cossiga, o Enrico Berlinguer e mille altri, riportati, tra l’altro, nel fitto indice dei nomi riportato nelle ultime pagine, tutti visti da vicino e conosciuti dall’autore che con loro ha avuto in qualche modo commercio di pensieri e parole?

Ma mi fermo qui. E parto senza indugio con una raffica di domande, alcune appuntate su questo foglio.

*   *   *
Ecco alcune delle domande poste al senatore Giorgio De Giuseppe
(le risposte purtroppo non sono state registrate su supporto magnetico, e quindi non stato possibile riportarle).La prima domanda ovviamente non può che partire dalla fine del libro. Ma mi permetta un prologo di geografia più che di storia:

* Noha: che cosa le rievoca questo nome, questo luogo, magari nelle sue battaglie politiche?

* A pag. 371 così scrive Giorgio De Giuseppe: “A Maglie si dice: una buona casa va costruita due volte. Ricostruire, per me, non era più possibile. Si vive una sola volta, anche se una vita non basta a completare l’opera e rimediare agli errori”.
Caro senatore, quali potrebbero essere questi errori, se ci sono stati?

* Cosa ha lasciato in eredità la Democrazia Cristiana? E chi l’ha raccolta questa eredità? Sono anche scomparse realmente le correnti?

* Lei ha fatto di persona, a bordo della sua auto e con l’aiuto di tanti amici le sue campagne elettorali. Ci ha messo del suo, s’è guadagnato i voti. Le piace la nuova legge elettorale, quella, per intenderci, che non ci permette di scegliere il candidato, non c’è il voto di preferenza, sicché il candidato di fatto è scelto dalle segreterie dei partiti?

* Senatore De Giuseppe, che cosa è per lei e come si combatte la mafia?

* Lei propose un massimo di tre mandati onde evitare il professionismo politico. Pensa ancora oggi che quindici, ma anche dieci anni, siano un periodo sufficiente per offrire il proprio contributo al bene comune, in modo tale da lasciare all’elettore la scelta del destino del candidato, scoraggiando, così, tentazioni clientelari? C’è in Italia la cosiddetta gerontocrazia?

* Si chiede Gianluca Virgilio nell’articolo di recensione del suo libro su “il Galatino” (30/01/2009): La logica dei blocchi contrapposti, la guerra fredda, l’inaffidabilità del PCI alle dipendenze dell’Unione Sovietica spiegano tante cose, ma l’immobilismo politico dei partiti di governo, in primis la DC, in che misura deve essere attribuito ai suoi dirigenti?

* E ancora: se la politica estera filo-atlantica della DC ha garantito all’Italia un regime di libertà e la prosperità economica per un quarantennio, quale costo l’Italia ha dovuto pagare per tutto questo?

* Cosa ci dice della Lega Nord?

* Un breve ricordo dell’onorevole Beniamino De Maria.

* Cosa intende per secolarizzazione della società? Cosa pensa del motto: libera chiesa in libero stato (laico)?

* Caro senatore, siamo un paese moderno? La democrazia è compiuta? Ritiene che la cosiddetta informazione stia facendo il suo dovere oppure o c’è qualcosa che deliberatamente non ci viene riferito? Mi spiego meglio facendo un esempio: è vero secondo lei che la televisione un tempo insegnava a parlare, oggi invece insegna a tacere?

* Il dramma Aldo Moro.  

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 16/11/2009 @ 13:58:06, in I Dialoghi di Noha, linkato 2494 volte)
 
Di Redazione (del 22/06/2022 @ 13:56:05, in Comunicato Stampa, linkato 1078 volte)

È con grande piacere che la pittrice Rossana Giannico inaugurerà  il suo nuovo Studio/Galleria d'Arte a Galatina in via Lillo 45, domenica 26 Giugno alle ore 19.

Dapprima presente con la sua sede sulla città di Lecce, l'artista e insegnante, nata a Taranto nel 1973 e diplomata in Scenografia all'Accademia di Belle Arti di Bari, sceglie di trasferirsi a Galatina, comune in cui vive e che, mediante il nascente fervore culturale che inizia ad affacciarsi nell'ombelico del Salento, è diventata per lei fonte d'ispirazione per le sue innumerevoli attività creative, che spaziano dalla realizzazione di ritratti, falsi d'autore e trompe l'oeil alla produzione di manufatti artigianali ed elementi decorativi, nella continua ricerca e sperimentazione di tecniche che creino un connubio tra tradizione e innovazione.

La Galleria, inoltre, com'era già nel capoluogo di provincia, sarà fucina aperta e operosa attraverso i corsi di disegno e pittura per tutti coloro vorranno avvicinarsi all'arte senza timori, guidati da una docente ( la "mescia" simpaticamente battezzata dai suoi allievi), attenta alle esigenze e alle peculiarità di ognuno, attraverso un approccio personalizzato, facile e divertente.

Per info:
tel.:  333.9312131
E-mail: rossanagiannico@libero.it
FB: Studio d'Arte Rossana Giannico
Instagram: rossanagiannicoarte

Giorgia Giannico

 
Di Redazione (del 23/12/2017 @ 13:52:57, in Comunicato Stampa, linkato 1333 volte)

Grazie alla sinergia tra Amministrazione comunale, A.S.D. Virtus Basket e sezione di Galatina dell'Associazione Arma Aeronautica e con l'aiuto indispensabile di alcuni amici sponsor, anche questo Natale, il Rione Italia, avrà la sua Notte bianca dei Bambini.

Prenderà, infatti, il via martedì 26 dicembre p.v., a partire dalle ore 17.00, la III^ edizione dell’evento “La notte bianca dei Bambini - Rione Italia in festa” organizzato dal Comune di Galatina in collaborazione con l'Associazione Virtus Basket Galatina e con la sezione di Galatina dell'Associazione Arma Aeronautica e la direzione artistica dell'Associazione culturale "Teste di Legno".

La manifestazione vuole ricreare un clima fiabesco dove i bambini non solo osservano e ascoltano, ma sono protagonisti, con la loro creatività ed il loro intuito; i piccoli visitatori entreranno nel fantastico mondo delle meraviglie tra giochi e magia, illusioni e cantastorie…

Come per magia l'intera piazzetta verrà trasformata in uno spazio a misura di bambino dedicato quest'anno ai temi della suggestione e della magia. Immersi in un mondo sorprendente con alchimisti, apparizioni di maghi, giocolieri, esibizioni di artisti e allestimento di laboratori che faranno di ogni bambino il protagonista assoluto della grande festa notturna…

Un’intera serata dedicata ai più piccoli e alle famiglie che trasforma il "Rione Italia" in un immenso parco divertimenti con tante attrazioni che soddisfano ogni gusto ed immaginazione…

L’evento prevedrà attrazioni come:

PARCO DEI BALOCCHI (stile Natalizio) con:

  • Tiro ai barattoli;
  • Tiro a segno;
  • Centra il secchio.

E poi ancora:

  • Teatro dei burattini;
  • Laboratori di gommapiuma;
  • Trucca bimbi;
  • Animazione di strada;
  • Spettacolo circense;
  • Spettacolo di manipolazione del fuoco;
  • Ballon Art.

Programma di massima:

  • Ore 17:00 inizio manifestazione;
  • TRENINO dalle 17:00 a fine manifestazione;
  • Parco dei balocchi dalle 17,00 a fine manifestazione;
  • Modellazione di palloncini dalle 17:00 a fine manifestazione.
  • Ore 17.30 Giullare Senza Radici" (spettacolo di interazione comica con numeri di giocoleria, fachirismo, equilibrismo, gags, ecc. dove il pubblico diventerà parte integrante dello stesso);
  • Ore 18.45 "I MUSICANTI DI BREMA" (spettacolo con pupazzi e burattini);
  • Ore 19.45 "FOCOLANDO" (spettacolo di manipolazione del fuoco);
  • Ore 20.30 circa: ROKY DI MAGGIO (spettacolo di magia).

Al termine della manifestazione il momento più atteso e più amato: il grande spettacolo pirotecnico per salutare il Natale…

Come ben sapete ogni nostra iniziativa è dedicata ad una Associazione di volontariato che opera principalmente nel nostro territorio. In occasione de "La notte bianca dei Bambini - Rione Italia in festa" del prossimo 26 dicembre la nostra attenzione sarà rivolta all'Associazione CUORE AMICO Onlus.

Troverete, infatti, presso Gamestore, in via Pistoia, 14 a Galatina, un salvadanaio con il logo di CUORE AMICO ed un premio esposto in vetrina: il gioco POKEMON ULTRA LUNA per NINTENDO 3DS.

A fronte di una offerta minima di 0,50€ vi verrà rilasciato un bigliettino colorato e numerato che vi permetterà di partecipare all'estrazione del bellissimo premio.

Vi aspettiamo bambini per scoprire insieme questo mondo fantastico.

Ah! Potete portare anche i vostri genitori, in fondo anche dentro di loro c’è un piccolo bambino.

RUSSO PIERO LUIGI

 
Di Marcello D'Acquarica (del 07/02/2017 @ 13:52:30, in I Beni Culturali, linkato 2677 volte)

Ci chiediamo tutti se per le nostre bellissime e uniche casiceddhre sia arrivata l'ora del maquillage oppure si sta procedendo ad altro?

Non vogliamo nemmeno pronunciarla la parola "DEMOLIZIONE".

Capisco benissimo che si debba il rispetto più totale sul diritto di proprietà privata, ma visto che si tratta di un bene culturale e storico, molto amato dai nohani e dal resto dell'umanità, sarebbe corretto e doveroso che i cittadini siano informati prima di effettuare qualsiasi modifica.

Marcello D'Aquarica

 
Di Redazione (del 13/05/2022 @ 13:51:54, in Comunicato Stampa, linkato 450 volte)

Un’offerta politica di qualità e rappresentativa del mondo delle professioni, del sociale e dell’impegno ha deciso di schierarsi, in maniera netta e convinta, con la coalizione Galatina di Tutti.

La lista Esserci per Galatina sosterrà dunque Fabio Vergine, proponendosi di rappresentare al meglio la città, grazie a candidature tra professionisti provenienti da tutti i settori della vita sociale ed economica.

Ma anche tanti giovani, cittadini attivi nel mondo del volontariato, persone che a vario titolo conoscono la macchina pubblica, i meccanismi, i funzionamenti, i punti di forza e quelli sui quali è necessario intervenire.

Un equilibrio perfetto tra donne, uomini e varietà anagrafica per un gruppo unito da un comune sentire e un progetto autentico: ricostruire un’idea di città attraverso il senso di appartenenza.

Coesione, unità, esperienza, capacità amministrativa e rinnovamento generazionale: questi i punti di forza di Esserci per Galatina, in una visione di cambiamento.

Una lista che, già nel nome, declama le proprie intenzioni e cioè mettere al servizio della città la conoscenza, l’affidabilità e la competenza  di candidati all’altezza della città, affinché Galatina torni a ricoprire un ruolo sinergico sul territorio, affinché se ne valorizzino le sue bellezze storiche, artistiche, turistiche e culturali.

“Siamo fortemente convinti della necessità di mettere al centro il futuro dei nostri figli, il futuro del nostro territorio, della nostra economia. E’ un momento importante dove le scelte e le azioni che saranno messe in campo segneranno la possibilità di riscatto della nostra Galatina che ormai da anni è fuori da ogni prospettiva di sviluppo. Dichiara Piero Anselmi, animatore della lista.

“Esserci per Galatina ha una grande ambizione, trasformare l’entusiasmo della campagna elettorale in un’associazione politico-culturale, feconda di iniziative e di impegno civico costante per contribuire al fermento culturale e di sviluppo della nostra città, che, mai come ora, ha bisogno dell’amore di tutti noi.”

Esserci per Galatina

 
Di Redazione (del 09/06/2022 @ 13:48:56, in Comunicato Stampa, linkato 629 volte)

Siamo quasi giunti alla fine di questa nuova campagna elettorale galatinese, che vede impegnati alla candidatura per il ruolo di sindaco ben quattro volenterosi concittadini.

Un segnale di vitalità che speriamo ricada altrettanto positivamente sul futuro di tutta la comunità.

Come rappresentanti di associazioni del territorio, sentiamo la necessità di farci portavoce di alcune linee di pensiero e di questioni strutturali per aiutare Galatina a uscire da una situazione di lenta sopravvivenza.

Abbiamo quindi pensato di condividere con i candidati sindaci, e con voi lettori, il nostro punto di vista e le nostre idee, tramite un documento intitolato: "Galatina città sostenibile".

Chiederemo quindi, appena gli impegni della campagna elettorale lo permetteranno, un confronto pubblico con i nostri futuri amministratori. Fra gli obiettivi a cui auspichiamo  vi sono il potenziamento e il coordinamento delle istituzioni preposte per un più efficace controllo e contrasto dei reati ambientali, e soprattutto la nascita di una visione partecipativa verso il bene comune.

COORDINAMENTO CIVICO AMBIENTE E SALUTE Prov. di LECCE
NOI AMBIENTE e BENI CULTURALI di Noha e Galatina
Associazione culturale GALATINA Arte, Storia e Cultura
CITTADINANZA ATTIVA DI GALATINA NUOVA MESSAPIA - SALENTO KM 0
Associazione ITALIA NOSTRA - Sezione Sud Salento

 
Di Redazione (del 03/12/2018 @ 13:44:19, in Comunicato Stampa, linkato 1046 volte)

Ragazzi, ve lo dobbiamo!
A conclusione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti – 2018, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Galatina, Assessorato Cultura ed Ambiente e Monteco S.R.L., si è tenuto nell’Auditorium del LICEO ARTISTICO di GALATINA il convegno dal titolo “LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI - Comprendere per poter agire”.
Una mattinata densa di contributi, preceduti dal saluto del Dirigente Scolastico Maria Rita Meleleo, del Sindaco di Galatina Marcello Amante e della Dott.ssa Dello Preite in rappresentanza della Monteco S.r.l..
Gli argomenti trattati durante il convegno hanno dato un contributo alla crescita delle coscienze ambientali dei ragazzi delle Sezioni Architettura-Ambiente e Design dell’Arredamento, che con i loro progetti scolastici hanno sollecitato questi approfondimenti.
L’interesse e l’attenzione, dimostrata anche dai ragazzi delle prime e seconde classi e dagli insegnanti degli alunni diversamente abili coinvolti, impone una riflessione sulla rivoluzione culturale in atto, riguardante la tutela dell’ambiente. Questa rivoluzione deve essere “sostenuta” dalla nostra generazione, che insieme alla precedente è responsabile dell’indifferenza e dell’inerzia per i temi della salvaguardia dell’ambiente.
Il presidente degli Architetti di Lecce, Rocco De Matteis, con il suo intervento “SOSTENIBILITA’ - EVITARE LO SPRECO” ha evidenziato i “comportamenti virtuosi” che sostengono le scelte di vita necessarie per agevolare progetti compatibili con la salvaguardia ambientale.
Il Prof. Paolo SANSO’ dell’Osservatorio di Chimica Fisica e Geologia Ambientale dell’Università del Salento, con l’intervento “IL MIRACOLO DELL’ACQUA NEL SALENTO TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO”, ci ha sollecitato ad elaborare le conoscenze della “risorsa acqua” e ad attivarci per evitarne lo spreco e l’inquinamento, rinunciando, per esempio, all’utilizzo di bottigliette monouso di plastica, avvalendoci invece di “piccole fontane erogatrici di acqua da Acquedotto Pugliese”.
Il Prof. Domenico LICCHELLI dell’Osservatorio Astrofisico R.P. Feynman – Progetto POLARIS dell’Università del Salento ci ha parlato di “INQUINAMENTO LUMINOSO E SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE NOTTURNO”, evidenziando gli sprechi nell’utilizzo di fonti luminose eccessive ed inadeguate; ha pubblicamente sollecitato gli amministratori, i tecnici responsabili delle illuminazioni pubbliche e tutti noi a ponderare le nostre scelte.
Ha spiegato, inoltre, l’importanza di adeguare le illuminazioni dei centri storici e delle rilevanze architettoniche, al fine di evitarne lo snaturamento dei caratteri storico-stilistici.
Infine la classe 5° A - Design dell’Arredamento ha illustrato il percorso progettuale eseguito nello scorso anno scolastico “Migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti nella scuola e nei luoghi pubblici”, fondato sui concetti di rispetto per l’ambiente e per il prossimo e conseguito anche attraverso la collaborazione e la condivisione.

Luciana Colopi

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Di Redazione (del 26/05/2017 @ 13:44:13, in Comunicato Stampa, linkato 1312 volte)

Sabato 27 e domenica 28 maggio si rinnova l’appuntamento con la Rassegna di eventi nel centro storico “GalatinArte”.

Ad aprire la due giorni dell’ultimo fine settimana del mese di maggio sarà l’orchestra-laboratorio musicale multiculturale Skanderband che, a partire dalle ore 21.00 di sabato, si esibirà in Piazza Galluccio.

Skanderband è il titolo del primo album dell’orchestra-laboratorio musicale multiculturale Skanderband, con la partecipazione della Fanfara Tirana e un brano firmato da Ambrogio Sparagna. La Skanderband nasce da un’idea di Michele Lobaccaro, musicista e autore dei Radiodervish, con l’intenzione di far interagire le tradizioni musicali delle due sponde dell’Adriatico italiana e albanese. Dodici tracce che tengono conto di una tradizione musicale lunga cinque secoli e conservata nella memoria storica delle antiche comunità arbereshe stabilitesi nel Sud Italia. L’ultima, quella del 1991 con lo sbarco della Vlora nel porto di Bari, ha generato nuove forme di incrocio culturale che ha come protagonisti sia musicisti albanesi sia artisti italiani in un viaggio ideale che unisce Oriente e Occidente partendo dalle radici della tradizione musicale del Sud Italia e muovendo verso i Balcani e la Turchia.

La giornata di domenica 28 annuncia tre appuntamenti.

Si comincia alle 11.00 con i primi due incontri.

Nello splendido scenario della restaurata Chiesa dei Battenti, a cura dell’Istituto Comprensivo Polo 1, saranno presentati di libri:

- “Un gioiello del Salento: la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria”, curato dalle docenti Elisabetta De Giorgi e Loredana Longo, prodotto di un percorso di studi interdisciplinari sulla Basilica;

- “Galatina e il suo territorio rurale”, curato dalla dr.ssa Alice Caracciolo e dal dott. Tundo, percorso storico artistico realizzato con le foto scattate dagli studenti delle seconde classi della Scuola Secondaria Pascoli.

Presso l’Atrio di Palazzo Gorgoni, consueto incontro dedicato ai laboratori per bambini coordinati da La Fabbrica dei Gesti con Samboeira.

Laboratorio di samba e capoeira per adulti e bambini, a cura di Mestre Canhao, Alessandro Lorusso e Nanau Cardoso (A seguire concerto in Piazza Orsini)

Samboeira è un progetto che nasce dall’incontro di Mestre Canhao, maestro di Capoeira
e fondatore del gruppo internazionale di capoeira Lembrança Negra, con il suonatore di cavaquinho e banjo cavaco Nanau Cardoso e con il chitarrista e produttore Alessandro LorussoSamboeira è un condensato di Capoeira, Samba e Samba Pagode nelle loro forme più originali e pure. Il laboratorio/spettacolo proposto dal trio racconta il percorso musicale e culturale del Brasile anche grazie all’ausilio dello strumento simbolo di questo paese, il berimbau, che ha tradotto in note e ritmo il riscatto di un popolo dalla schiavitù. Samboeira è anche un’occasione per scoprire l’aspetto sportivo della Capoeira e i vantaggi che la sua pratica porta a persone di tutte le età.

In serata, alle ore 19.00 in Piazza Galluccio concerto dell’Orchestra Giovanile “G. Pascoli” dell’Istituto Comprensivo Polo 1. Settanta elementi eseguiranno alcuni brani celebri della letteratura musicale.

 

 
Di Andrea Coccioli (del 02/09/2022 @ 13:43:35, in Comunicato Stampa, linkato 488 volte)

"Abbiamo bisogno di contadini,

di poeti, gente che sa fare il pane,

che ama gli alberi e riconosce il vento.

Più che l’anno della crescita,

ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.

Attenzione a chi cade, al sole che nasce

e che muore, ai ragazzi che crescono,

attenzione anche a un semplice lampione,

a un muro scrostato.

Oggi essere rivoluzionari significa togliere

più che aggiungere, rallentare più che accelerare,

significa dare valore al silenzio, alla luce,

alla fragilità, alla dolcezza.

Franco ARMINIO"

 

Carissimi,

oggi ho il piacere e l’onore di assumere la direzione di questo prestigioso Istituto Comprensivo.

Mi vengono affidati i frutti del lavoro condotto per anni con passione ed instancabile impegno dalla collega Anna Antonica, cui auguro molteplici ulteriori occasioni di crescita personale e professionale nella nuova realtà scolastica.

Per me è un momento di gioia, questo. Perché ritorno a lavorare vicino ai miei affetti; perché ritrovo vecchie amicizie; perché mi accingo a vivere con maggiore presenza la mia città, che amo profondamente; perché entro a far parte di questa meravigliosa realtà scolastica, caratterizzata da una particolare attenzione verso l’innovazione, con l’opportuno ancoraggio alla tradizione.

Cercherò di dare il massimo per far crescere sempre più questa già ricca comunità scolastica; cercherò di svolgere il mio compito con  responsabilità, attenzione ai bisogni di tutti – soprattutto dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze – passione ed entusiasmo, con la convinzione che la scuola rappresenta il volàno dello sviluppo culturale, sociale, economico di un territorio, fondamentale presidio di legalità.

Sono certa che sapremo camminare insieme, con i docenti e tutto il personale della scuola, con i genitori degli alunni, le istituzioni, le associazioni, l’amministrazione comunale, ciascuno con il proprio ruolo e le proprie competenze, cuori e menti unite per una scuola di qualità, in grado di garantire il successo formativo a tutti gli alunni, effettivo luogo dell’accoglienza, dell’inclusione, della bellezza autentica.

Giungano a tutti i miei migliori auguri di buon lavoro, per un anno scolastico sereno e ricco di soddisfazioni, per un anno delle piccole cose dopo un lungo periodo di difficoltà, un anno in cui ridare insieme il giusto “valore al silenzio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza”.

Cari ragazze e ragazzi, state per riprendere a vivere un’esperienza speciale: l’avventura del sapere. Sentitevi sempre protagonisti, partecipate attivamente alla vita della scuola, cogliete e trattenete ogni minimo insegnamento che può rivelarsi prezioso per il vostro percorso di crescita, abbiate sempre rispetto dei coetanei e degli adulti, non arrendetevi nei momenti difficili e … osate volare alto! Io vi accompagnerò sempre! 

Buon anno scolastico a tutti!

 

Il Dirigente Scolastico

Luisa Monica Cascione

 
Di Redazione (del 22/09/2022 @ 13:42:49, in Comunicato Stampa, linkato 392 volte)
Si terrà domani 23 settembre a Galatina presso la Sala Dante del Museo Cavoti, alle ore 11:30, la conferenza stampa di presentazione della 2° edizione di iTEG, l’evento progettato per Ri-Disegnare il Turismo Enogastronomico Italiano.
 
Alla conferenza stampa parteciperanno il Sindaco Fabio Vergine, l’assessore al ramo MariaGrazia Anselmi e la ofndatrice TEGing Italia, Paola Puzzovio.
 
Il Comune di Galatina crede molto nell’evento, tanto da averlo sostenuto con un patrocinio e una partecipazione attiva.
 
La 2° edizione di iTEG, ha un forte focus sui 17 Obiettivi della Agenda 2030, diretto a fornire nuove linee guida per gli operatori di tutta la filiera.
 
L’evento si svolgerà il 30 settembre e 01 ottobre a Galatina (LE), nel centro storico, all'interno di due location d'eccezione: il Chiostro delle Clarisse e Chiesa dei Battenti.
 
iTEG, un nome che identifica la 'i' come italiano, innovativo, internazionale, inclusivo e molto altro e che precede l'acronimo TEG per Turismo EnoGastronomico, è un'importante occasione per gli operatori per ritrovarsi dopo un anno e fare il punto della situazione.
 
L'evento è uno degli obiettivi del progetto TEGing Italia, fondato nel 2020 da Paola Puzzovio, ed è oggi un sistema consolidato per la gestione del T.EG. e delle aree operative progettuali: formazione, incoming, destinazioni e servizi alle aziende.
 
iTEG tratta in primis il Turismo EnoGastronomico nella sua Identità e Identificazione, senza tralasciare Reti, Innovazione, Formazione, Inclusione, Sostenibilità, Enoturismo, Intermediazione, Comunicazione, Empowerment femminile, Produttività e Destinazioni. 
 
iTEG è’ il primo evento sul Turismo EnoGastronomico che punta l'attenzione e delinea le linee operative su target considerati “unconventional" cioè i viaggiatori con esigenze alimentari particolari e non solo.
 
Tra le novità di quest’edizione saranno trattati: block-chain e Metaverso; opportunità con PNRR; marketing e comunicazione specifico per il T.EG; mindfulness; disegno di esperienze turistiche sostenibili e inclusive; turismo low-carbon; turismo outdoor; ospitalità a 5 stelle; l’arte pasticcera; l’evoluzione della formazione; spreco alimentare; oltre ai consolidati Unconventional foodies e TEGing & co-project.   
 
Inoltre, si svolgeranno due tavole rotonde: una sulla Sostenibilità e l’altra sulla Wine Hospitality.
 
Il programma, molto intenso, prevede anche cinque salotti tematici: Comunicazione, ️Produttori, Reti, Autori e Intermediari con un unico obiettivo: delineare nuove strategie e linee guida per il Turismo Enogastronomico Italiano.
 

Le attività formative e le Masterclass saranno tenute da esperti italiani e internazionali, con un totale di 16 ore no stop per tutti gli operatori della filiera turistico-enogastronomica: produttori, tour operators, albergatori, host, sommelier, ristoratori, generazione Z, DMO. I racconti di best practice e storie di successo di operatori che ce l’hanno fatta, hanno il compito di essere una fonte d’ispirazione e di rendere reale tutto ciò che sembra impossibile.
 
In piazza Galluccio, sarà organizzata un'area dedicata alla simulazione di attività ed esperienze di Turismo EnoGastronomico, coinvolgendo tutti, attivamente, in esperienze che fanno vivere momenti speciali.
 
Una cena conviviale, sotto le stelle, dal titolo 'A cena con la Puglia' animerà il borgo la sera del 30 settembre: una grande tavolata per favorire l’interazione tra produttori, operatori, rappresentanti privati e pubblici, storici, autori pugliesi e non. I padroni di casa, i pugliesi, intratterranno i commensali non pugliesi, raccontando la Puglia e la loro storia. Tutti verranno ammaliati da un team composto da sommelier narratori, allievi delle scuole alberghiere, cuochi professionisti e amatoriali, affiancati dai produttori locali che si alterneranno per raccontare le eccellenze del territorio.
 
Durante le due giornate, gli ospiti accompagnati da guide abilitate, scopriranno il patrimonio storico culturale di Galatina in “Discovery Galatina”.
 
Paola Puzzovio, la fondatrice, dichiara “... sono orgogliosa dell'evoluzione dei progetti TEGing e iTEG, e di tutto ciò che stiamo mettendo a disposizione della Puglia, ospitando professionisti italiani e internazionali.
 
iTEG è un appuntamento importante e quest'anno anche itinerante, prossima tappa Roma.
 
Per me è fondamentale agire, fare prima ancora di dire sia per TEGing Italia sia per iTEG.
Un agire in cui la forza delle reti è tangibile e si presenta in ogni momento dell'organizzazione di iTEG 2022.
 
Le reti sono il sostegno del progetto e dell'evento ed è questa certezza che mi spinge ad alzare sempre di più l'asticella, fino a progettare la presentazione di TEGing e iTEG a New York.
 
Invito la Puglia a partecipare, perchè è una grande opportunità, per tutto ciò che abbiamo organizzato, per aver acceso i riflettori sulla “diversità”, qualunque essa sia, che per noi deve diventare “normalità”, per aver messo insieme un iTEAM di alta formazione, per interagire con tanti esperti di diversi settori e sicuramente perchè grazie ad  iTEG il sud sarà protagonista del futuro.”
 
Per partecipare gratuitamente all’evento, registrarsi su https://www.eventbrite.it/e/394215337687
 
Patrocini: Regione Puglia, Comune di Galatina, Confagricoltura, CCIAA Lecce, Laica, Cultura Italiae
 
Media Parteners Antenna Sud, MHR Radio, Travel Quotidiano
 
 
UFFICIO STAMPA
TEGing Italia
 
Di Antonio Mellone (del 22/02/2016 @ 13:41:36, in Politica, linkato 2562 volte)

No, purtroppo non è la recensione dell’unico romanzo di Emily Brontë (1818 – 1848), bensì un paio di considerazioni in merito al comunicato di revoca delle finte dimissioni di Cosimino Montagna dalla carica di sindaco di Galatina (l’attributo “finto” si riferisce alle dimissioni e non, sfortunatamente, alla loro revoca).

L’annuncio dell’auto-esonero è durato giusto il periodo del Carnevale (quando si dice il destino).  

Martedì grasso, 9 febbraio 2016, termina dunque la carnevalata sindacale, e inizia (per noi) l’ennesimo periodo di Quaresima.

*

Il laconico testo montagnoso con il quale il sindaco di Galatina comunica di sacrificarsi (sempre per noi) inizia con: “Al fine di corrispondere all’invito rivoltomi dal PD e da ogni consigliere comunale del Partito [e fin qui ci siamo: figurarsi se qualcuno del Partito e men che meno i tre urlanti reprobi avrebbero potuto avere un seppur minimo scatto di dignità, ndr.], oltre che dal mondo culturale, sociale ed economico della Città [e chi sarebbero, di grazia, tutte queste decine, che dico, centinaia di esponenti del “mondo culturale, sociale ed economico della Città” che l’avranno convinto a restare? Mistero delle schede (elettorali), ndr.], ritengo di dover revocare le mie dimissioni per proseguire negli impegni rivolti:

  1. al “Risanamento finanziario” del Comune rendendo operative le decisioni assunte nella seduta del Consiglio Comunale del 26 gennaio 2016 [Come no. Sicuro al 100%. Magari partendo immediatamente con l’adesione alla campagna “M’illumino di meno”, così i nohani non romperanno più le scatole per la cabina elettrica di ‘sto benedetto Centro Polivalente, ndr.].
  2. ad assicurare la prescritta “rivisitazione” del Documento Unico di Programmazione (DUP) [e io, ingenuo, che pensavo che DUP fosse l’acronimo di: Dumamu ‘U Polivalente – accendiamo il Polivalente – e non invece Disperati Umiliano Politica, ovvero Difendimuni ‘U Postu, ndr.] quale sede per coniugare l’azione amministrativa con la nuova politica di coesione, riservando rinnovata attenzione alle frazioni [e qui inizio a preoccuparmi. Cosa avrà mai voluto dire, Mimino nostro, con la locuzione: “rinnovata attenzione alle frazioni”? Forse che d’ora in poi, vivaddio, non mancherà nemmeno a una delle processioni solenni bardato come un cavallo in fiera con tanto di fascia tricolore? Oppure che raddoppierà la spesa in opere pubbliche fin qui riservata alle frazioni? (Tanto che gli costa? Due per zero fa sempre zero). Ma è probabile che come al solito abbia capito male io: probabilmente avrà voluto dire rinnovata attenzione non alle frazioni ma alle fazioni (del partito). Ndr.].
  3. all’attivazione di ogni utile iniziativa rivolta al riconoscimento del ruolo del “Santa Caterina Novella”, quale ospedale di primo livello, in adesione al deliberato del Consiglio Comunale monotematico del 12 gennaio u.s. [Così tuonava Montagna anche il 19/2/2016 con tanto di titolone su galatina.it: “Pronto a marciare in difesa dell’ospedale”. Forse in quel marciare la seconda a è di troppo. Senza quel refuso sarebbe, più realisticamente, marcire. Ndr.].
  4. ad impegnare le strutture dirigenziali per procedere nella definizione del “Rapporto di fine mandato” anche al fine di presentare il primo “progress” entro il prossimo mese di aprile ai partiti di maggioranza [questa è arte pura, questo è Manzoni!  Piero, dico, non Alessandro. (cfr. Piero Manzoni - opere) Ndr.].  

Per quanto innanzi col presente atto, ritiro formalmente e ad ogni effetto di legge le dimissioni [lo fa per la Città. Si spende (ancora una volta) per noi. E senza badare a spese. Ndr.] dalla carica di Sindaco del Comune di Galatina presentate in data 26 gennaio 2016. - F.to Cosimo Montagna"

*

In tutto questo bailamme, l’unico a cadere dal pero è il solito gggiornalista del Nuovo Quodidiano di Puglia, che, sempre il 9 febbraio 2016, parla infatti di: Colpo a sorpresa [chi lo avrebbe mai detto, infatti, che Mimino avrebbe ritirato le dimissioni irrevocabili? Giacché, il suddetto scriba avrebbe anche potuto aggiungere (a proposito di Tempesta) “come fulmine a ciel sereno”, tanto un luogo comune vale l’altro. Ndr.] il sindaco di Galatina Cosimo Montagna ritira le dimissioni. La comunicazione della revoca delle dimissioni è giunta questa mattina al segretario comunale. Tutto nei tempi [ma pensa te: poteva revocare le dimissioni un paio di giorni dopo la scadenza, quel birichino. Invece niente. Un tiro mancino dietro l’altro (l’unica cosa di sinistra residua a Galatina e dintorni). Ndr.] a sei giorni dei venti giorni previsti dalla legge per il ritiro delle dimissioni [dunque davvero “tutto nei tempi”, ndr.]. A “convincere” il primo cittadino a rivedere le proprie posizioni sarebbe stata l'intera coalizione di centrosinistra [secondo me anche qualche esponente del centro destra, tanto cosa cambia tra gli uni e gli altri? Ndr.]; determinante l'intervento del coordinatore provinciale del Partito Democratico, Salvatore Piconese che, a quanto pare, in un incontro tenutosi qualche giorno fa con il gruppo di consiglieri dissidenti [“dissidenti”, è una parola grossa. Ndr.] del Pd Daniela Sindaco, Piero Lagna e Teresa Spagna nel Circolo del Pd di Noha [in campo neutro, non si sa mai. Ndr.] avrebbe raggiunto un preliminare di accordo, una sorta di compromesso [il famoso compromesso storico: su cosa, non è dato di sapere. Del resto la destra non sa quel che fa il centrodestra. Figurarsi la cosiddetta carta stampata locale, e i suoi subalterni. Ndr.].

*

Sappiamo, invece, da fonti certe quello che ha esclamato il coordinatore provinciale del PD, il Piconese di cui sopra, all’uscita dal circolo di Noha, mentre alzava lo sguardo al quadrante dell’orologio svettante nella pubblica piazza indicante le undici meno dieci, anzi per la precisione le 22.50: “Caspita, s’è fatta una certa! Come passa il tempo qui a Noha [per scendere a compromessi, Ndr.]”.

Nessuno degli astanti ha avuto il coraggio di replicargli che erano appena le 20.30 e che la riunione era iniziata una mezzoretta prima, non di più.

*

E pensare che tutta questa Tempesta di rabbia, anzi in un bicchier d’acqua, è nata dalla nomina del successore del quondam Andrea Coccioli (sanu me toccu) alla carica di assessore ai lavori pubici.

Quando si dice PD: Pantomima Dimissioni.

Antonio Mellone

 
Di Marcello D'Acquarica (del 16/05/2018 @ 13:41:07, in NohaBlog, linkato 2040 volte)

Ore Sette. Quindici maggio duemiladiciotto. Noha. Ora X.

Sono stati eliminati i pini di via Castello che facevano pendent con le famose casiceddhre, bene culturale tutelato dal FAI.

Non entro nel merito delle procedure burocratiche che hanno portato all’abbattimento dei pini di via Castello; non entro nemmeno nel merito del codice legislativo della proprietà privata o pubblica. Provo semplicemente ad usare il buon senso. Ma qualcosa mi pare che non funzioni, o forse è colpa del solito decreto Martina già applicato in loco: non sia mai che la Xylella colpisca anche i pini marittimi: meglio eradicarli sani. Per prevenzione.

In una società che si definisca progredita si dovrebbe rispettare l'ambiente (e dunque ogni essere vivente che lo compone: piante incluse).

Se invece proviamo a guardarci intorno, il nostro territorio è invaso dal pensiero che bellezza equivalga a disordine (non diciamo sporcizia per non auto-offenderci) e che i due termini, evidentemente contrari fra loro, siano sinonimi e companatico di questo falso progresso.

Considerato che è atteggiamento civile e ritenere i pini, così come i beni che appartengono alla storia di questo paese, non di proprietà privata, bensì proprietà di ogni cittadino vivente e che nascerà in futuro sulla faccia della terra, mi chiedo come mai si perseveri nella distruzione del bene comune.

Non discuto sui danni che i pini avrebbero potuto arrecare a persone o cose, né voglio entrare nel merito dei costi che si sarebbero  per l’eventuale spostamento dei nostri poveri pini in un’area verde più adeguata (noi di Fareambiente lo avevamo pure proposto); ma se dobbiamo decidere se amputare o meno un braccio (sano, non malato) ad un componente della nostra famiglia, posto che questo nostro parente non fosse in grado di decidere da sé, non sarebbe forse un pizzico più democratico e morale riunirla tutta, questa famiglia prima di ogni fatidica ora X?

Perché quando vengono programmate opere straordinarie, che riguardano il bene pubblico, come in questo caso i pini di via Castello, la popolazione ne viene a conoscenza solo a cose fatte e non vengono pubblicizzati i progetti in ogni dettaglio?

Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 09/01/2023 @ 13:40:09, in Comunicato Stampa, linkato 318 volte)

Si chiude un fantastico 2022, ma il viaggio continua a vele spiegate…

La nostra VISION: lo Sport DEVE essere accessibile a TUTTI, non conta se vieni da una famiglia più o meno benestante e NESSUNO deve restare indietro.

La nostra MISSION: riqualificare le diverse aree verdi del territorio comunale assicurando decoro urbano e sicurezza, creare punti di aggregazione sani e controllati e organizzare manifestazioni di solidarietà diffusa e fattiva.

Sport

Il progetto sportivo è in continua crescita nonostante 2 anni e mezzo di covid che lo hanno rallentato,  il  settore  minibasket  ha  raggiunto  90  tesserati  e  i  gruppi  giovanili  under 13/14/17/19 stanno ottenendo degli ottimi risultati come la qualificazione alla fase Gold per i nostri under 13 che capeggiati dal proprio capitano Edoardo Forte hanno raggiunto questo importante traguardo. La nostra prima squadra che milita nel campionato di serie D regionale occupa la seconda posizione in classifica al rientro dopo la sosta natalizia si ripartirà da un portante big match in casa del Carovigno. Il nostro direttore sportivo Antonio Gabrieli confida in un grande girone di ritorno consolidando un buon piazzamento nei play off che apriranno alla promozione in C interregionale.

Solidarietà diffusa

Il “Giocattolo Solidale” e la “Befana Solidale” sono solo le ultime due iniziative in ordine di tempo, da aggiungersi all’“Uovo Sospeso” di Pasqua 2022 ed allo "Zaino sospeso", che abbiamo realizzato con l’obiettivo di permettere a tutti i bambini, soprattutto quelli le cui famiglie versano in condizioni di difficoltà, di vivere la magia delle feste, rafforzando al contempo lo spirito di comunità. Attraverso queste iniziative chiunque lo desiderava poteva acquistare un regalo nei negozi di giocattoli, librerie e cartolerie di Galatina che hanno aderito all’iniziativa, come Iperbimbo Galatina, Print King e Il cantastorie lasciando il dono in custodia all’esercente stesso. Ebbene, sono stati oltre cento i regali raccolti attraverso questo gesto altruistico destinato ai più piccoli.

I Galatinesi hanno aderito con immediatezza a questa iniziativa donando, prim’ancora che un gioco, un pensiero speciale a tanti bambini che, grazie a questo atto disinteressato di generosità e amore, hanno potuto vivere pienamente un momento di festa come quello della Befana e del Natale, in modo, per una volta, più gioioso e spensierato, come è giusto che sia per ogni bambino. Tutti i giocattoli raccolti a Natale 2022 sono stati consegnati, per il tramite dell’Assessore Camilla Palombini, ai Servizi Sociali del Comune di Galatina i cui operatori hanno provveduto, nel massimo e doveroso rispetto della privacy, a distribuirli alle famiglie bisognose.

Bambini & sport

In Italia, purtroppo, quasi un milione di minori vive in condizioni di povertà assoluta. E quasi la metà dei ragazzi in età scolare non ha mai letto un libro, se non quelli di studio, il 70 per cento non ha mai visitato un sito archeologico, il 55 per cento un museo, il 45 per cento non ha svolto alcuna attività sportiva.

Con l'iniziativa "Bambini & sport" abbiamo promosso una serie di iniziative finalizzate esclusivamente per consentire a minori di famiglie in difficoltà di praticare sport, inserendoli in programmi sportivi per un anno. Attualmente sono cinque i bambini di cui ci siamo fatti carico tramite i Servizi Sociali del Comune di Galatina.

Abbiamo inoltre deciso di donare un canestro nuovo al Polo 2 di Noha per permettere a tutti i bambini di praticare questo meraviglioso sport, la Pallacanestro.

Un altro canestro verrà donato, nella primavera prossima, al Cuore Immacolato di Maria di via Soleto a Galatina; anche questo per cercare di creare punti di aggregazione “sicuri” per i ragazzi del Rione Italia.

Vialetti cemento stampato area giochi “Madonna delle Grazie” di NOHA

Dal giugno di quest’anno i giochi installati sull’area verde “Madonna delle Grazie” di Noha saranno ancora più accessibili…

Il parco deve poter essere raggiungibile da tutti con facilità: da chi corre, da chi cammina con difficoltà, da chi usa un deambulatore, da chi usa la carrozzina, manuale e/o elettrica che sia. I vialetti di accesso devono essere pianeggianti, lisci e privi di qualsiasi ostacolo come gradini, paletti, alberi o altri oggetti che ne riducono la larghezza e impediscono il passaggio alle carrozzine. Ogni gioco deve essere raggiungile alla stessa maniera ovvero tramite un vialetto liscio e pianeggiante facilmente percorribile anche in autonomia da un bambino in carrozzina.

Per questo abbiamo realizzato circa 100 metri lineari di vialetti in cemento stampato che serviranno per garantire facilità di accesso ai giochi presenti nell’area.

Un grandissimo grazie di cuore a Angelo Bodelmonte ed alla sua splendida squadra di

Maestranze…

Area giochi “Madonna di Costantinopoli” di Collemeto.

Siamo orgogliosi di aver riconsegnato alla città un nuovo punto di incontro e aggregazione

importante: l’area giochi presso piazzetta “Madonna di Costantinopoli” di Collemeto.

Se  tutto  ciò  è  stato  possibile  lo  dobbiamo  in  modo  particolare  a ECOM  SERVIZI AMBIENTALI, prestigioso partner che ci ha da sempre accompagnato in questa entusiasmante  avventura  e  che  ci  permette  di  monetizzare  i  milioni  di  tappi  raccolti, a EUROFOOD S.r.l. in via Bruxelles a Soleto ed a IPERBIMBO in via Gallipoli a Galatina che hanno creduto in noi.

SEGNALIBRO DE “IL MURO DEL CORAGGIO”

Una scelta non casuale quella di accostare il ricordo di alcune delle pagine più tragiche della nostra storia recente e la cultura: in fondo è la conoscenza la prima arma da usare contro il radicarsi della criminalità organizzata.

“La  mafia  ha  più  paura  delle  scuole  che  dei  tribunali”  diceva  il  giudice  Caponnetto. Per questo abbiamo scelto un segnalibro per ricordare il sacrifico di Paolo Borsellino, Renata Fonte, Lea Garofalo, Antonio Montinaro, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Peppino Impastato, e Giovanni Falcone; un segnalibro che abbiamo distribuito in tutte le scuole di Galatina ai ragazzi della quinta classe della scuola primaria e della prima classe della scuola secondaria di primo grado. Operazione realizzata in collaborazione con Legambiente; si è ormai, infatti, consolidata nel mondo del volontariato la necessità di sperimentare collaborazioni fra organizzazioni diverse, progettazioni comuni attraverso apporti specifici che, rispettando le identità di ciascuno, riescano a dare quelle risposte complesse di cui la realtà sociale contemporanea ha sempre più bisogno.

TARGA BRAILLE

Abbiamo realizzato una targa BRAILLE da posizionare presso Il muro del Coraggio - viale Ofanto Galatina.

L’installazione di questa targa unisce l’aspetto culturale a quello solidaristico. I non vedenti devono essere in grado di partecipare attivamente al mondo della cultura. Questi pannelli informativi riescono a far immaginare e comprendere al non vedente o all’ipovedente dove si trovano e questa è vera integrazione culturale e sociale.

BIMBULANZA

Numerose sono state le iniziative realizzate a sostegno della Bimbulanza, la prima ambulanza pediatrica del sud Italia che nasce con l'intento di alleggerire il tragitto dei piccoli ospiti che in caso di necessità potranno essere trasportati nei vari spostamenti clinici tra diversi ospedali. Quasi 1000 tra Pasqualotti e Natalotti sono stati distribuiti nel corso dell’anno in occasione di diversi banchetti realizzati in piazza Alighieri ai quali le persone hanno sempre partecipato con grande sensibilità. Inoltre, l’evento del 12 luglio 2022, realizzato in collaborazione con l’Associazione “Quelli del centro storico… “, ci ha permesso di donare 1700euro.

Siamo particolarmente orgogliosi del risultato raggiunto, mai avremmo pensato di raccogliere una cifra così importante in così poco tempo, ci eravamo posti un obiettivo decisamente più contenuto, ma l’entusiasmo è stato tanto e ci ha permesso di raggiungere una cifra ancora più importante…

La #bimbulanza, gestita dall'Associazione Cuore e mani aperte - OdV di DON Gianni Mattia e Franco Russo, è un patrimonio del nostro territorio, ma non solo, crediamo sia importante sostenere realtà di questo spessore, per questo, nel nostro “piccolo”, siamo orgogliosi di aver dato questo notevole contributo.

FESTA DELLO SPORT

È stata una giornata di sport totale con tante famiglie, istruttori e ragazzi che hanno popolato per qualche ora il centro della città il 5 giugno 2022.

La grande folla – ha dichiarato Sandro Argentieri, coach della “Virtus Basket Galatina”, ha dimostrato che lo sport è vivo e parte integrante della società, che gli atleti delle società sportive avevano bisogno di un momento di condivisione, dopo un lungo periodo di difficoltà e restrizioni imposte dal covid, che non hanno risparmiato il mondo dello sport. L’appuntamento è al prossimo anno…

LA NOTTE BIANCA DEI BAMBINI

Dalla sinergia tra l'A.S.D. Virtus Basket Galatina e l'Associazione #ballaperme nasce l'XIII Ed.ne della manifestazione La notte bianca dei Bambini - Rione Italia in festa , il primo evento di “Cittadinanza attiva” che favorisce l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà.

Scopo principale della festa è stato, a parte far divertire i bambini, cercare di sensibilizzare i cittadini sul fatto che una città migliore passa anche da un maggiore senso civico e da un maggior rispetto verso gli spazi pubblici.

Tappiamo Galatina – raccolta eco-solidale tappi di plastica promosso, nell’ambito delle proprie iniziative statutarie volte al miglioramento delle condizioni sociali e culturali degli abitanti di Galatina, dall'Associazione Virtus Basket Galatina, è un progetto articolato, dinamico, sicuramente ambizioso e che nasce da lontano: vogliamo attrezzare i tanti parchi presenti a Galatina e nelle Frazioni con lo spirito di tornare a ripopolarli di persone, dai genitori con i loro figli agli anziani coi propri nipoti.

Ora si passerà ad altre zone, anche periferiche, con l’intenzione di riqualificare le diverse aree verdi del territorio comunale assicurando decoro urbano e sicurezza, due elementi imprescindibili che caratterizzano appieno la nostra Mission associazionistica.

Il nostro invito è di vivere il parco cercando di esserne custodi, proteggere i nostri giochi ed educare i ragazzi al rispetto dell'ambiente.

 

In ultimo, ma non certo per importanza, un grandissimo grazie di cuore va a tutti gli sponsor ed i sostenitori che, con l’elargizione dei loro preziosi contributi, permettono di rendere concrete le nostre piccole-grandi idee, i nostri piccoli-grandi obbiettivi…

Per questo abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti VOI.

Ancora una volta invitiamo CHIUNQUE, a qualsiasi titolo, abbia voglia di collaborare, a contattarci.

Sandro Argentieri: 333-4368532;

Piero Luigi Russo: 349-8471729.

 

Scopo di questo Workshop è stato il racconto, intriso anche di emozioni, dell’esperienza fino ad ora vissuta dagli attori del Progetto di Collaborazione Medico di Medicina Generale/Psicologo di Base all’interno dello stesso Studio Medico. La sperimentazione, della durata di 18 mesi, è stata finanziata dall’Ambito Territoriale Sociale di Galatina ed è stata avviata il 17 Marzo 2017 nel Distretto Socio-Sanitario di Galatina (Le) grazie all’accordo tra l’Azienda Sanitaria Locale., Ambito Territoriale Sociale e l’Azienda di Servizi alla Persona Istituto Immacolata.

 Si tratta di un modello di prevenzione di primo livello, caratterizzato da brevità, gratuità per l’utente, rapidità e facilità di accesso, sperimentato per la prima volta 18 anni fa dal prof. Luigi Solano dell’Università “La Sapienza”.

Obiettivi del progetto

     Il progetto prevede l’introduzione di uno “Psicologo di Base” in una dimensione di collaborazione congiunta a fianco del medico di base, allo scopo di offrire un approccio globale alle richieste dei pazienti, senza la necessità né di un invio né di una specifica domanda psicologica, entrambe di assai difficile realizzazione. Una assistenza così organizzata può quindi permettere di:

 

  • Garantire un accesso diretto a uno psicologo a tutti i cittadini senza il rischio di essere etichettati come “disagiati psichici”;
  • offrire un ascolto che prenda in esame, oltre alla condizione biologica, anche la situazione relazionale, intrapsichica, sociale, di ciclo di vita della persona;
  • intervenire nelle prime fasi del disagio, quando non si sono organizzate malattie gravi e croniche sul piano somatico od organizzazioni intrapsichiche fortemente limitanti il funzionamento della persona, con conseguente riduzione dell’impatto sociale del suo disagio e dei costi per la comunità;
  • promuovere e rafforzare stili e modalità relazionali tra medico e utente maggiormente funzionali e che facilitino le fasi del processo di diagnosi e cura.
  • eventualmente, in casi specifici, effettuare correttamente degli invii a specialisti della Salute Mentale o ad altri Servizi Socio-Sanitari Territoriali
  • favorire un’integrazione di competenze tra Medicina e Psicologia, con arricchimento culturale di entrambe le figure professionali;
  • limitare la spesa per analisi cliniche e visite specialistiche, nella misura in cui queste derivino da un tentativo di lettura di ogni tipo di disagio all'interno di un modello esclusivamente biologico;
  • Ridurre le liste d’attesa.

 

L’équipe coinvolta nella sperimentazione

Raccolta ed Analisi Dati Sperimentazione a cura di:

Dott. Antonio Giglio, Psicologo; Dott.ssa Irene Stefanizzi, Psicologa; Dott.ssa Roberta Dolce, Psicologa.

Psicologi e MMG che si affiancano all’interno degli Studi:

Dott.ssa Angela Antonaci, Psicologa/Psicoterapeuta - Dott. Antonio Antonaci, MMG Galatina

Dott.ssa Federica Zizzari, Psicologa/Psicoterapeuta - Dott. Luigi Stifani, MMG Neviano

Dott.ssa Elisa Corrado, Psicologa/Psicoterapeuta - Dott. Antonio Vaglio, MMG Aradeo

I professionisti sono presenti presso gli ambulatori 2 volte a settimana, una di mattina e una di pomeriggio, al fine di coprire diverse tipologie di utenti.

Coordinatrice del Progetto:

Dott.ssa Ornella Gidiuli, Psicologa/Psicoterapeuta Area Dipendenze A.T.S. di Galatina

Supervisori Sperimentazione:

  • Dott. Antonio Dell’Anna, Dirigente Psicologo/Psicoterapeuta del Consultorio Familiare di Galatina
  • Dott. Giuseppe Luigi Palma, Dirigente Psicologo/Psicoterapeuta presso l’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, già Presidente Nazionale dell’Ordine degli Psicologi

Questo primo importante appuntamento di Incontro/Confronto per gli “addetti ai lavori”, attori della sperimentazione in corso, ha visto la presenza e la partecipazione del Direttore del Distretto Sanitario di Galatina, Dott. Cosimo Esposito, dell’Assessore ai S.S. di Galatina, Dott. Antonio Palumbo, della Presidente A.S.P. Istituto Immacolata di Galatina, Francesca Fersino, e della Responsabile dell’Ufficio di Piano A.T.S. di Galatina, dott.ssa M. Teresa Bianco.

Tutti i partecipanti hanno espresso una chiara e forte volontà di dare continuità a tale esperienza i cui frutti, a detta degli stessi Medici di Medicina Generale, si stanno cominciando a raccogliere adesso. Sono proprio loro a riportare, con entusiasmo e dovizia di particolari, i casi di loro pazienti in cui è risultato particolarmente evidente il benessere raggiunto grazie alla collaborazione, fianco a fianco, tra Medico e Psicologo.

                                                                                                                    

Ornella Gidiuli

Psicologa e psicoterapeuta

 

Al fine di fugare ogni preoccupazione legata alla messa in sicurezza ed al risanamento conservativo della Casa e Torre dell’orologio in Piazza San Michele a Noha, ci teniamo a condividere con tutti i cittadini l’aggiornamento sullo stato di avanzamento dell’iter procedimentale di questa opera.

Il 13/07/2022, con Determina del Dirigente regionale è stato approvato l’elenco degli interventi finanziati per l’anno 2022, inerenti la richiesta di contributi per la messa in sicurezza, in cui è rientrato il progetto sulla messa in sicurezza e risanamento conservativo della Torre dell’orologio di Noha, candidato dal comune di Galatina nel Dicembre del 2021.

Da Luglio 2022 dunque è partito l’iter che, nel rispetto dei tempi previsti, ha portato a Novembre 2022 all’aggiudicazione ed all’affidamento dell’incarico per la redazione del progetto definitivo ed esecutivo.

Acquisito già il progetto definitivo siamo in attesa del progetto esecutivo che permetterà agli uffici di affidare i lavori.

Progetto esecutivo che, nel rispetto di tutti i passaggi previsti dalla legge, dovrà pervenire entro il mese di Luglio di quest’anno, dal momento che la Regione ha stabilito che il comune beneficiario delle risorse è tenuto ad affidare i lavori entro il termine di dodici mesi decorrenti dalla data di attribuzione delle risorse, ovvero il 13/07/2022.

Pertanto ci teniamo a rassicurare tutti sul fatto che gli uffici stanno lavorando alacremente su questa come su molte altre opere e che questa Amministrazione è attenta e segue passo dopo passo l’evoluzione di ogni progetto affinché Galatina, Noha, Collemeto e Santa Barbara possano beneficiare quanto prima di strutture e opere funzionali allo sviluppo culturale, economico e sociale.

Carmine Perrone – Assessore ai Lavori Pubblici

Pierluigi Mandorino – Consigliere comunale delegato alla frazione di Noha

 
Di Redazione (del 25/05/2017 @ 13:37:34, in Comunicato Stampa, linkato 1965 volte)

Galatina è tra i 363 Comuni che hanno i requisiti richiesti dal MiBact per la qualifica di Città che legge 2017.

Il Centro per il libro e la lettura  ha qualificato Galatina "Città che legge", inserendola nell’elenco delle  363 Amministrazioni comunali impegnate a svolgere con continuità sul proprio territorio politiche  pubbliche di promozione della lettura.

L’iniziativa, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo d’intesa con l’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia),  “vuole riconoscere e sostenere  la crescita socio-culturale delle comunità urbane attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva”.

Una Città che legge garantisce l’accesso ai libri e alla lettura, organizza e/o ospita rassegne in grado di mobilitare i lettori e di attivare i non lettori, partecipa a iniziative congiunte di promozione della lettura tra biblioteche, scuole, librerie, associazioni, aderisce a progetti nazionali del Centro per il libro e la lettura.

E  Galatina,  grazie alle molteplici iniziative promosse ed organizzate in campo culturale, soprattutto in questi ultimi anni,  dall’Assessorato al ramo e dalla Biblioteca Pietro Siciliani, e che hanno interessato tutte le fasce d’età,  ha partecipato all’Avviso per la qualifica di Città che legge, ed ha superato la selezione prevista dal bando nazionale, dimostrando di possedere tutti i requisiti richiesti  dal MiBact .

Tra le attività  proposte per la candidatura si segnalano le iniziative svolte anche in collaborazione con  biblioteche, scuole e associazioni e librerie,  quali  La festa cittadina dei lettori, le rassegne  la Notte bianca della Cultura e l’Estate della Cuccuvàscia, nei cui calendari largo spazio viene dato alla diffusione della cultura del libro, il Mese della Memoria a cura del Presidio del libro di Noha, nonché l’adesione ai progetti nazionali del Centro per il Libro e la lettura (Libriamoci, Maggio dei libri e In vitro con gi eventi connessi: Festa del libro dei ragazzi e In culla).

Grazie a questo riconoscimento Galatina potrà accedere  ai  bandi di finanziamento che il Cepel lancerà a partire dal 2017, con l’intento di premiare i progetti più innovativi e meritevoli in base a categorie da definire.

UFFICIO STAMPA CITTA’ DI GALATINA

 
Di Redazione (del 08/02/2018 @ 13:37:23, in Comunicato Stampa, linkato 1138 volte)

Non era una gara abbordabile quella contro il Marigliano: men che meno si poteva pensare che l’innesto del solo Lentini avrebbe potuto capovolgere la tendenza negativa che ha attanagliato la squadra per l’intero girone di andata.

Al massimo ci si aspettava una reazione d’orgoglio, tutta cuore , sia per accogliere  il ritorno di un giocatore che , a dispetto dell’ultimo posto in classifica, ha scelto di tornare a Galatina, sia per cercare di ottenere la prima vittoria dinanzi al proprio pubblico.

Invece tutto è andato per il giusto verso: tre punti, una prestazione convincente e sicuramente una grande iniezione di fiducia.

E per l’occasione la dirigenza aveva pensato di voltare pagina rifacendo, metaforicamente parlando, una verginità estetica all’abbigliamento sportivo (pura scaramanzia?), dando incarico alla V2 SPORTSWEAR by MANIFATTURA TESSSILE di Galatina di creare e realizzare una nuova divisa di gioco.

Le indicazioni fornite allo studio professionale  non potevano, in primis, che rinsaldare il vincolo stretto in estate tra i presidenti di Olimpia e S.B.V. , evidenziando la cromaticità dei loghi societari , confluiti in un unico scudetto con la denominazione OLIMPIA S.B.V. GALATINA, ed individuando in una forte identità visiva e culturale  ,la civetta, elemento preponderante del nostro stemma comunale.

Il richiamo alla pallavolo è stato lasciato alla creatività del team manager Stefanelli e al graphic designer perché progettassero una comunicazione visiva che sposasse i due elementi cardine ,civetta e pallone con rete, per una veicolazione efficace del significato.

Ed ecco individuata nelle aree di stampa, in fronte maglia , la presenza di una civetta stilizzata la cui apertura alare offre il petto  in segno di ardimento, mentre gli artigli sorreggono un pallone che sta per varcare le maglie di una rete .

Il richiamo al tricolore, a fondo maglia, è contenuto all’interno del vertice di uno virtuale scudetto  il cui perimetro, con i colori bianco ,blu e celeste ,rimarca il forte legame tra i due club in un sforzo sinergico di obiettivi sportivi, risorse umane, tecniche e finanziarie.

 

Piero de lorentis

AREA COMUNICAZIONE

OLIMPIA S.B.V. GALATINA

 
Di Redazione (del 21/09/2022 @ 13:37:18, in Comunicato Stampa, linkato 585 volte)

Nei giorni 8 e 9 Ottobre 2022 nell'area del CENTRO STORICO di GALATINA che comprende Piazzetta ORSINI - Via Umberto I° - Via Vittorio Emanuele II - Via Garibaldi - Via Cavoti - Castello Scanderbeg - Piazza San Pietro e Piazza Alighieri.

Si tratta anche quest’anno di giornate dedicate alla Storia della Città. Una manifestazione a fortissimo carattere turistico-culturale e di grandissimo interesse della Città di Galatina che nonostante abbia attraversato un difficile periodo di pandemia, lo ha fatto vincendone la sfida e registrando grandi apprezzamenti e tantissimi visitatori in tutte le edizioni. Essa gode dei patrocini di  REGIONE PUGLIA, PROVINCIA DI LECCE, CITTA' DI GALATINA e Unione dei Comuni della Grecia Salentina.

Si svilupperà in un percorso che va da Piazzetta ORSINI a Via Umberto I, Via Vittorio Emanuele II, Via Garibaldi, Via Cavoti, il Castello SCANDERBEG, Piazza San Pietro e la parte di Piazza Alighieri adiacente a Palazzo Scanderbeg prospiciente alla LAMPADA SENZA LUCE, sul quale troveranno sistemazione bancarelle di prodotti tipici di artigianato locale affiancati da autoveicoli e motoveicoli storici intorno ai quali, si cercherà di ricreare, attraverso il posizionamento di riproduzioni fedeli delle vecchie insegne commerciali che allora riempivano di vita la Città e di tante comparse in abiti dell’epoca, la stessa atmosfera e le stesse scene della nostra Galatina e quanto possa contribuire a riportare indietro le lancette della Storia Cittadina. Inoltre ci sarà la possibilità di gustare presso le attività commerciali del Centro Storico e in alcune bancarelle diffuse nel percorso, cibi caratteristici della tradizione culinaria Cittadina.

Nelle intenzioni degli organizzatori, la volontà di ridare, per qualche ora vita, alla Storia di Galatina affinché tutti possano ammirare da una prospettiva moderna, il fascino della Città e del suo bellissimo Centro Storico anche attraverso rievocazioni recitate da attori e comparse, di giornate storiche pregne di tradizioni, usi ed abitudini della Città.

Lo scorso anno, con la consueta voglia di raccontare la nostra Città attraverso nuove visioni e prospettive, abbiamo provato ad illustrare un pezzo della sua Storia attraverso un mediometraggio denominato “AMORE ETERNO” e diretto dal regista GINO BROTTO, in cui si racconta uno spaccato di vita dei primissimi anni 50, nel quale sono stati inseriti tutti i gioielli più belli e i personaggi più comuni della Città, il quale ha riscosso davvero un buon successo in Italia e nel mondo, diffuso dalla emittente televisiva  MEDITERRANEA TV sia in dt che in streaming.

Quest'anno “Galatina...come eravamo” vedrà la partecipazione dei Club federati ASI, la SCUDERIA IL TACCO di Leverano, la PRIMA SCUDERIA FEMMINILE di Leverano, il MESSAPIA CLUB di Ugento e il  NUOVO CLUB FIAT 1100 di Collepasso e della  PRO LOCO di Galatina, la quale organizzerà la FIERA DEL FISCHIETTO, una bella esposizione di fischietti artigianali  giunta con successo alla  sua X° Edizione, anch'essa in una dimensione storica che si terrà quindi in costumi d'epoca.

Nella serata di Domenica 9 saranno proiettati in Piazza San Pietro i filmati storici dei bellissimi “VEGLIONI DELLA STAMPA” al Cavallino Bianco e a seguire la proiezione del film “AMORE ETERNO”. Nella mattinata di Domenica, davanti la Cappella di San Paolo, ci sarà la rappresentazione dell'antico rito del Tarantismo, che la Città ha osservato fino a pochi anni fa. Inoltre, le serate saranno accompagnate dalla musica di MINO DE SANTIS, dalle DOMISOUL , dagli SCAZZACATARANTE e da ballerini in costume.
Un'occasione da non perdere quindi, per vivere una bellissima  giornata di Storia, cultura, prodotti artigianali  e musica.

Massimo BELLO

 

I coordinamenti di Galatina, di Gubbio, di Venafro, della conca Eugubina e ISDE Lecce, hanno inviato una lettera al Santo Padre e ai vescovi di Assisi, di Gubbio, di Otranto, Lecce e Isernia Venafro, per chiedere di fare chiarezza sull’evento cosiddetto “Patto di amicizia” fra Galatina e Assisi, sottoscritto dai relativi sindaci il 14 ottobre nella basilica di Santa Caterina a Galatina, alla presenza dell’a.d. di Colacem.

Testo integrale della lettera.

A Sua Santità Francesco
E.P.C. A Sua Ecc. Prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano e integrale
Ai S.E.R. Vescovi di Assisi, Lecce, Otranto, Gubbio, Isernia-Venafro
Al Preside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “don Tonino Bello” – Lecce

Sua Santità,
confidando nella Sua comprensione riteniamo importante segnalarle un evento che ha suscitato molto interesse e scalpore sulla stampa. Il 14 ottobre scorso nella Basilica di Santa Caterina di Alessandria a Galatina è stato siglato un «Patto d’amicizia nel nome di San Francesco e Santa Caterina d’Alessandria» tra il comune di Assisi e quello di Galatina per la promozione turistica nel segno della spiritualità, in nome di una «unione culturale ed economica».

Entrambe le città, infatti, ospitano le due Basiliche, San Francesco d’Assisi e Santa Caterina di Alessandria, prime in Italia per la vastità dei cicli pittorici degli affreschi e luoghi spirituali di pellegrinaggio. In quell’occasione, le due comunità religiose di Frati Francescani conventuali, accolti nei rispettivi monasteri annessi, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Don Tonino Bello”, sono stati partner in un evento che ha coinvolto anche il colosso del cemento COLACEM, industria insalubre di prima classe, già al
centro di plurimi esposti nelle Procure di Lecce e di Perugia, ritenuta una dei probabili responsabili dell’elevato tasso di inquinamento e dei danni sulla salute nell’area galatinese, definita dall’ISS, cluster per il tumore polmonare con un trend in peggioramento, nell’area eugubina e in quella venafrana.

I sindaci dei due Comuni hanno anche firmato un protocollo d’intesa, costato al piccolo Comune di Galatina circa 12mila euro, metà dei quali per riprese televisive effettuate da Mixer ADV, concessionaria di Telerama, di proprietà del consigliere della Regione Puglia Paolo Pagliaro.

Il costoso patto è stato tenuto a battesimo dal Cavalier Carlo Colaiacovo, a.d. COLACEM, che si è detto disponibile a sostenere con la sua “Fondazione Perugia”, così come ha fatto con il restauro della basilica di Assisi, altri eventi come il patto di amicizia Assisi-Galatina. In epoca di contingenza economica e di crescita della cultura di “cura del Creato”, ha colpito molto il viaggio in elicottero aziendale COLACEM dei Frati assisani, atterrati col Sindaco di Assisi all’interno dell’imponente opificio Colacem in Galatina, e l’ingente finanziamento dell’Ente locale, che, non rientrando nell’ordinaria gestione né riguardando servizi prioritari alla collettività, potrebbe diventare di interesse della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti territorialmente competente.

Può leggere un estratto dell’intervento del sindaco di Galatina dove si evince il tono di centralità della figura dell’a.d. COLACEM data durante l’iniziativa:
«A questo punto con onore, con piacere immenso, chiedo a voi tutti di aiutarmi ad accogliere il Sindaco di Assisi, ringraziandola per aver accolto con entusiasmo questo invito della nostra Comunità. Ciò che ci unisce, cara Sindaco, non è soltanto tutto ciò che saggiamente ci hanno raccontato gli amici che ci hanno preceduto. Non è soltanto cultura, siamo uniti anche nella tradizione economica con l’intervento dell’Ad di COLACEM Carlo Colaiacovo a Galatina. Pertanto, sono particolarmente felice di chiamare insieme al Sindaco anche un importantissimo operatore economico (COLACEM) che unisce i nostri territori, che fa ponte tra i nostri territori e che da sempre dimostra una grandissima sensibilità per le nostre Comunità. E poi anche un desiderio particolare, il suo, il loro, la filosofia aziendale di contribuire alle nostre tradizioni e alle necessità del nostro territorio con una disponibilità ed una generosità che negli anni vi ha sempre contraddistinto. Quindi vi chiedo gentilmente, caro Sindaco, caro cavalier Colaiacovo (Amministratore delegato della COLACEM) di salire sul palco».

Benché condivisibile la firma del Patto ed ineccepibile che Assisi trasferisca know-how in tema di turismo religioso a Galatina – l’Assisi del Sud -, la riflessione che teniamo a condividere riguarda la natura delle relazioni tra interessi economici privatistici e comunità religiose locali in nome della tutela/conservazione del patrimonio ecclesiastico, alla luce dell’ingente stanziamento di finanziamenti in favore dell’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi e della nomina della vicepresidente della holding di famiglia, Maria Carmela Colaiacovo, alla presidenza di Confindustria Alberghi per il biennio 2023 20248.

Con la presente teniamo a sottolinearle che, da diversi anni oramai, i comitati di Galatina, Gubbio, Sesto Campano (Venafro) affrontano complesse vertenze istituzionali che riguardano i cementifici COLACEM e che stanno interessando aziende sanitarie locali, tribunali amministrativi, procure, sezioni ambiente di enti locali e parlamentari. In queste settimane, COLACEM è al centro di un conflitto con il Consiglio di Stato e gruppi di cittadini, poiché impiega rifiuti come combustibile (CSS) in tutte le sue cementerie. Secondo medici, scienziati e la stessa Commissione Europea bruciare rifiuti in un cementificio è insalubre e nocivo per l’ambiente.
La gravità dell’episodio, che ha trasformato la Basilica di Santa Caterina di Alessandria in un palcoscenico, è stata raccontata da ISDE, l’Associazione dei medici per l’ambiente. ISDE fa notare che il patto Galatina-Assisi sia stato siglato mentre è in atto una valutazione dell’impatto sanitario (VIS) del cementificio COLACEM sulla salute degli abitanti, ulteriore studio richiesto da Asl Lecce e Provincia di Lecce (a seguito delle osservazioni prodotte in conferenza di servizi per il riesame dell’autorizzazione integrata ambientale- AIA, da ISDE e dei comitati territoriali) e prevista nell’ultimo atto autorizzativo rilasciato all’azienda; similmente, a Luglio 2022 sono stati presentati i drammatici risultati della VIS a Venafro, mentre a Gubbio essendo presenti due cementifici, Colacem e Barbetti da più di 60 anni, si rivendica il diritto di avviare una analoga Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ed un’indagine epidemiologica approfondita che non è mai stata effettuata in un’area dove le patologie oncologiche, cardiovascolari e di altra natura sono in preoccupante aumento.

L’impasto di religione, turismo e cemento non preoccupa solo le “sentinelle dell’ambiente e della salute” ISDE. Nell’Esortazione Apostolica del 4 ottobre, giorno di San Francesco, Sua Santità stessa si sofferma sull’influenza esercitata da “chi ha maggiori risorse” nel riuscire ad avviare progetti di forte impatto ambientale millantando il progresso locale.
“La decadenza etica del potere reale è mascherata dal marketing e dalla falsa informazione, meccanismi utili nelle mani di chi ha maggiori risorse per influenzare l’opinione pubblica attraverso di essi. Con l’aiuto di questi meccanismi, quando si pensa di avviare un progetto con forte impatto ambientale ed elevati effetti inquinanti, gli abitanti della zona vengono illusi parlando del progresso locale che si potrà generare o delle opportunità economiche, occupazionali e di promozione umana che questo comporterà per i loro figli. Ma in realtà manca un vero interesse per il futuro di queste persone” (Paragrafo 29 dell’esortazione apostolica Laudate Deum del Santo Padre Francesco, 4 ottobre 2023).

Accogliamo la Sua esortazione, che non rappresenta soltanto un appello ideale e spirituale al mondo ma ripone una grande speranza nella prossima COP 28 di Dubai, nell’adozione di una soluzione politica partecipata, a livello nazionale e internazionale, coinvolgendo tutti i cittadini. Il Suo incoraggiamento a difesa di chi si impegna nella causa ambientale dà voce alle nostre motivazioni: “Poniamo finalmente termine all’irresponsabile presa in giro che presenta la questione come solo ambientale, “verde”, romantica, spesso ridicolizzata per interessi economici” (Paragrafo 58 della già citata Laudate Deum).

Nelle campagne di reputation marketing, curate da COLACEM e riportate nei report annuali aziendali di sostenibilità, emerge come il finanziamento delle attività di realizzazione/restauro sia una prassi. Alcuni esempi pertinenti riguardano i finanziamenti per il restauro della Chiesa di SS. Martino e Nicola a Venafro e della Chiesa di Sant’Eustachio Martire a Sesto Campano10, quest’ultime nell’area venafrana in cui insiste uno dei cementifici e dove la situazione è talmente grave con ospedalizzazioni, tassi tumorali (in particolare alla mammella) e decessi sopra la norma, da aver rivelato la presenza di diossina persino nel latte materno. L’appello che Le rivolgiamo, Sua Santità, che rivolgiamo a Sua Ecc. Prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano e integrale, ai S.E.R Vescovi di Assisi, Lecce, Otranto, Gubbio e Isernia-Venafro è di approfondire e fare chiarezza interna su eventuali “doni interessati” proposti o ricevuti dalle varie Chiese locali e di promuovere, presso i vertici ecclesiali e la società civile dei nostri territori, il condivisibile messaggio etico di una “transizione verso energie pulite, abbandonando i combustibili fossili, e la logica di rattoppare (…) un processo di deterioramento che continuiamo ad alimentare (..) Possano così mostrare la nobiltà della politica e non la sua vergogna. Ai potenti oso ripetere questa domanda: «Perché si vuole mantenere oggi un potere che sarà ricordato per la sua incapacità di intervenire quando era urgente e necessario farlo? ».

L’appello che le volgiamo, Santo Padre, è di aiutare le comunità religiose locali a continuare ad essere le nostre guide morali in questa difficile fase di transizione culturale. Per citare alcuni esempi positivi: l’impegno dell’Ufficio Ecumenico dell’Arcidiocesi di Otranto e del Centro Ecumenico Oikos “P.A.Lundin” di Galatina nella celebrazione annuale della Giornata del Creato; della parrocchia di Beata Vergine Maria di Costantinopoli a Collemeto (frazione di Galatina) accanto alla cittadinanza per impedire l’apertura in pieno centro cittadino di un impianto “Entosal” di recupero e smaltimento di rifiuti speciali. Il sentito saluto che Le rivolgiamo, Santo Padre, è di aiutarci a preservare i nostri amati spazi naturali, cultuali, spirituali, affinché restino per noi cittadini luoghi sacri al riparo da qualsiasi ombra di collusione, culla di un passato dal significato simbolico, di un presente ancora dimora per i Credenti della Presenza soprannaturale e di un futuro di speranza per il destino dell’umanità.

Per questa Sua missione e per la Sua benevolenza le esprimiamo la nostra vicinanza con l’augurio di poter essere ricevuti in una udienza privata. Le auguriamo ogni bene.

Coordinamento Civico Ambiente e Salute Galatina
Comitato No CSS nelle cementerie di Gubbio
Comitato per la tutela ambientale della conca eugubina
Mamme per la Salute e l’Ambiente Venafro
Isde Lecce”

(fonte: ilsedile.it)

 

SEI APPUNTAMENTI, DAL 3 AL 31 AGOSTO, CON PROTAGONISTI GIULIANA DE SIO, ROCCO PAPALEO, MASSIMO GHINI, VALENTINA LODOVINI, GIANMARCO TOGNAZZI E GIANCARLO GIANNINI, INTERVISTATI IN GRAN PARTE DAL GIORNALISTA FABRIZIO CORALLO.

Con l’obiettivo di divulgare il più possibile la cultura cinematografica in Puglia, l’Apulia Film Commission ha organizzato e promuove in collaborazione con sei comuni soci della Fondazione la rassegna “Talk Show”.  

Si tratta di un ciclo di sei incontri serali (quasi tutti alle 21.30) in cui saranno coinvolti altrettanti Comuni pugliesi, dal venerdì 3 a venerdì 31 agosto, che vedranno protagonisti alcuni tra gli attori, attrici e registi italiani che con il loro film hanno potuto anche apprezzare le bellezze della Regione. Condotti in gran parte dal giornalista Fabrizio Corallo, i talk avranno come protagonista autorevoli artisti del cinema italiano che, di volta in volta, saranno sollecitati a raccontare al pubblico i momenti più importanti della propria carriera, attraverso ricordi, aneddoti di set e di vita, nonché a commentare le immagini dei loro film più significativi.

“È il terzo anno consecutivo che con questa iniziativa, offriamo ai comuni soci della Fondazione Apulia Film Commission dei talk show in cui registi e attori di rilievo del panorama cinematografico italiano si raccontano in pubblico – commenta Loredana Capone, Assessore all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia-. È un ulteriore strumento che noi utilizziamo per “raccontare” la cultura cinematografica, avvicinando il più possibile le Istituzioni alla richiesta di cinema che ci viene dai cittadini pugliesi. I talk show e, quindi, la presenza ravvicinata dei grandi artisti italiani al pubblico, è un modo “diretto” per diffondere la settima arte sul territorio regionale, che si dimostra sempre più accogliente verso le iniziative che riguardano la cultura cinematografica”.

Sarà la nota attrice napoletana Giuliana De Sio, venerdì 3 agosto alle 21.30 in piazza San Martino a Taviano, a inaugurare il ciclo di incontri per parlare della sua ricca filmografia, dei suoi ruoli sul grande schermo e delle sue passioni; l’attore lucano Rocco Papaleo, invece, sarà a Maglie (sabato 4 alle 21.30 nell’Atrio del Liceo Capece), per raccontare i suoi film da regista, ma anche i suoi ruoli da protagonista e il suo rapporto con la Puglia; Massimo Ghini verrà intervistato sul suo lavoro di attore, che comprende progetti realizzati per il piccolo e il grande schermo, ma anche per il teatro (sabato 11 alle 20.30 nell’Atrio del Castello Caracciolo a Sammichele di Bari); l’attrice Valentina Lodovini, sabato 18 alle 21 Piazzetta Orsini (vicinanze Basilica di Santa Caterina) a Galatina, parlerà della sua carriera artistica che l’ha vista protagonista in pellicole importanti; Gianmarco Tognazzi, domenica 19 agosto alle 21 al Castello De Gualtieriis a Castrignano dei Greci, racconterà la sua attività di attore nelle sue diverse sfaccettature; Infine, il maestro Giancarlo Giannini parlerà della sua lunga carriera artistica attraverso il ricordo di straordinari film e anche immancabili aneddoti che hanno segnata la sua straordinaria attività di attore internazionale (venerdì 31 alle 20.30 Chiostro delle Clarisse a Monte Sant’Angelo).

“Talk Show” è prodotto da Apulia Film Commission e finanziato da Regione Puglia e Unione Europea attraverso il Patto per la Puglia – Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020 nell’ambito dell’intervento “Viva Cinema - Promuovere il Cinema e Valorizzare i Cineporti di Puglia”.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 

Giovedi 15 Novembre, alle ore 18.30, Giovanni Leuzzi presenterà il suo capolavoro. Si tratta di Repútu pe lle chiazze salentine, lamento funebre per le piazze rurali del Salento, edito da Mario Congedo editore. Lo farà insieme a Gianluca Palma, un giovane sognatore errante sensibile alla bellezza.
Seguiranno degli omaggi musicali a cura di Roberto Vantaggiato e Enzo Marenaci (cantastorie del Salento), Marina Leuzzi (Cardisanti).

Il poema in ottava rima e in rigoroso dialetto salentino, che utilizza a pretesto narrativo una divertente storia paesana, fotografa, con i toni e registri più diversi e seguendo il libero andare della memoria, il rapido e per molti versi catastrofico diluirsi, in un nulla ancora indistinto, della millenaria civiltà contadina; una civiltà che nei centri rurali del Salento aveva realizzato, pur in un quadro diffuso di povertà, sfruttamento ed ingiustizia, straordinari risultati di risposta ai bisogni collettivi, di socialità ed identità culturale.
Le piazze di quei paesi, che negli ultimi anni sono state oggetto di importanti rifacimenti strutturali ed estetici dagli effetti spesso scenografici, perduta ogni funzione economica e sociale, oggi si presentano come spazi vuoti di presenza umana, freddi, senza storia, senza anima e memoria e ormai da decenni attendono nuova linfa e nuova vita, che sarà, se mai, del tutto diversa da quella di un passato leggendario ed irripetibile.
L’ottava rima, con la musica e le cadenze sue proprie, poggia sulla strepitosa padronanza di una lingua che, già grande di suo, si è strutturata nei secoli con scambi, arricchimenti ed imprestiti i più diversi, consentendo al popolo del Salento straordinarie capacità espressive, comunicative e creative; lingua che nel poema è strumento formidabile per il disegno di quadri, situazioni e personaggi, lo sviluppo del pensiero e del racconto, il dipanarsi di nostalgiche ricostruzioni e di ironiche, ma spesso amare e desolate invettive, tutte giocate tra il semiserio rimpianto del passato e la icastica condanna del presente.

Giovanni Leuzzi, laureato in Lettere Classiche, già docente nelle Scuole Superiori, da sempre impegnato in politica e per lunghi anni consigliere e vicesindaco di Cutrofiano, ha operato tutta la vita tra politica e cultura, privilegiando, oltre che importanti percorsi storico-letterari, la conoscenza e l’indagine sulla storia del Meridione e del Salento, sulle varie espressioni della cultura locale (arte, musica, religione), sulle evidenze linguistiche, espressive e documentali della macroarea griko-salentina.
Anche l’approdo recente a prove poetiche in dialetto salentino è nello stesso tempo conferma e sviluppo di tale impegno, vissuto e perseguito con costante passione.

Levèra 

via Bellini 24 - Noha (Galatina)

 

 

Un'opera dedicata alla terra ed alla natura impreziosisce, da oggi, il cavalcavia del ponte situato al km 16,700 della strada statale 101 "Salentina di Gallipoli" a Galatina, in località Collemeto, in provincia di Lecce.

Il nuovo murales, finanziato da Anas e realizzato da Checkos'Art, con la direzione artistica di 167bstreet, in collaborazione con il Comune di Galatina, è stato eseguito nell'ambito di un progetto più ampio portato avanti da Anas, finalizzato alla valorizzazione ed alla riqualificazione di alcune porzioni d'infrastrutture di competenza situate in molte regioni d'Italia.

“Grazie al nostro progetto - ha dichiarato il responsabile Marketing & Servizio Clienti di Anas Claudio Arcovito - la strada, oltre a rappresentare un'infrastruttura di collegamento e di mobilità nel paese, si fa anche strumento di promozione di arte e cultura attraverso la street art.

Anas ha infatti intrapreso un percorso che utilizza la street art come strumento per coadiuvare la strategia di investimento nella manutenzione e valorizzazione delle proprie infrastrutture ed – in casi come questo di Collemeto – anche per proteggerle da atti di vandalismo e di degrado; si tratta di un’Anas sempre più moderna e vicina alle esigenze della collettività che investe anche, appunto, nella promozione della cultura".

Negli anni, infatti, l’affissione selvaggia di manifesti abusivi ed in qualche caso l'abbandono abusivo di rifiuti avevano purtroppo privato di bellezza e decoro una porzione di strada che, al contrario, merita splendore ed attenzione. 

I disegni realizzati raffigurano un tipico paesaggio della campagna salentina, caratterizzato dai colori tipici, nei toni vicini a quelli della terra. 

Protagonista il volto di una giovane donna, sullo sfondo del paesaggio, che con lo sguardo invita i passanti a soffermarsi, guardando ben oltre il muro. 

L'intenzione di Checkos'Art - street artist proprio di origine leccese, che per Anas ha già realizzato una delle diciassette importanti opere sul Grande Raccordo Anulare di Roma - è quella di rendere il murales un mezzo che crei un ponte tra la tradizione rappresentata e lo sguardo rivolto verso il futuro, ampio come l’orizzonte dipinto. Uno scorcio a metà tra presente e futuro, eseguito nel connotativo e personale stile optical, rappresentativo dello stile dell’artista, capace di incuriosire i passanti, grazie alla sua doppia capacità di focalizzazione, che richiama l’attenzione per le sue linee colorate che - osservandolo da lontano - diventano una composizione unica.

Obiettivo comune con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Galatina, quello di valorizzare una struttura di colore grigio, dando vita a un nuovo percorso culturale nelle periferie e nelle piccole comunità, ormai in continua riscoperta.

La costruzione del ponte, sin dalla realizzazione della strada statale 101 – collegamento prioritario tra gli abitati di Lecce e Gallipoli – ha rappresentato per i cittadini di Collemeto una sorta di opera divisoria rispetto alla circostante campagna, luogo nel quale da sempre si svolge l’attività lavorativa del paese. 

L’obiettivo è quello di coniugare la tradizione del posto con una struttura che di fatto avvicina Collemeto a tutti i centri del Salento, quasi fosse un continuum con l’ambiente circostante, quale momento di incontro, socializzazione e condivisione della vita.

“Abbiamo ritenuto di individuare la vita nei campi e, quindi, il nostro paesaggio come l’immagine che possa rappresentare al meglio l’identità della comunità collemetese”, ha dichiarato Cristina Dettù, Assessore alla Cultura della Città di Galatina. “C’è anche l’immagine del futuro, di quei giovani che non smettono di guardare al domani investendo nella propria terra d’origine. Lo abbiamo voluto fare con una forma d’arte che, sviluppandosi nel perimetro urbano, fa innamorare dell’arte stessa e fa assaporare il concetto timido, ma estremamente profondo della cultura”.

“Al termine di questo splendido lavoro – ha ripreso l’Assessore Dettù – è mia premura ringraziare Anas per l’estrema disponibilità e l’attenzione mostrata per questo progetto, sposato immediatamente. I ringraziamenti doverosi sono rivolti ovviamente a Chekos’ art e a tutti gli artisti impegnati in quest’opera d’arte: la conferma che la bellezza salverà il mondo. Da ultimo, vorrei ringraziare la famiglia De Riccardis per la collaborazione fattiva in molti aspetti logistici emersi durante il lavoro. La realizzazione di un’opera d’arte del genere nasconde forme di collaborazione che voglio diventino esempio per i cittadini e per tutte le istituzioni”.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 13/03/2018 @ 13:32:51, in Comunicato Stampa, linkato 1131 volte)

L’impegno di questa amministrazione nella promozione della Cultura come volano sociale e, quindi, anche economico si evince da molti atti già posti in essere, dalla partecipazione con successo al bando della Community Library alla valorizzazione delle attività del Museo passando per un dialogo serrato e proficuo con le scuole di ogni ordine e grado della Città e dalla programmazione di un fitto calendario di appuntamenti culturali previsto per i mesi a venire. Tra le attività per l’immediato futuro un ruolo centrale lo occupa senza dubbio la promozione della lettura, l’incontro con autori, scrittori, artisti e la conoscenza diretta e non mediata del loro percorso personale e culturale. Linea d’intervento questa perfettamente coerente ed in sintonia con le linee-guida della Regione Puglia che ha scelto di attuare uno sforzo senza precedenti per aumentare il numero dei lettori nella regione (la Puglia) che legge meno nella nazione (l’Italia) che legge meno in Europa. E la connessione tra numero di lettori e indici economici è emersa con tale chiarezza ormai che non viene più messa in discussione nel dibattito pubblico. Ecco allora che l’amministrazione di Galatina si pone l’obiettivo di avvicinare scrittori e lettori, creando connessioni, sviluppando relazioni, istituendo reti che il più delle volte arricchiscono tutti gli attori in gioco.

La rassegna che il Comune di Galatina propone va proprio in questa direzione nel momento in cui il mercato librario registra un importante fatto nuovo: le vendite di libri sono in ripresa! Ma all’interno di questo dato, che è già di per sé positivo, ce n’è un altro che apre davvero il cuore alla speranza e che fa davvero piacere segnalare. A scoprire l’amore per i libri sono i bambini. Ma non quelli delle scuole elementari. Quelli proprio piccoli, dai tre ai cinque anni. Sono oltre un milione quelli che nel nostro paese, da soli o in compagnia, con gli amichetti oppure con mamma e papà, spesso con i nonni, leggono, colorano, sfogliano libri e album tutti i giorni. Ma non è solo una questione quantitativa.

La rassegna eleva il livello della proposta culturale mettendo in relazione autori importanti, portatori di una visione, capaci di arricchire e di stimolare il pubblico della nostra Città e di risvegliarne quella fame di cultura che l’ha da sempre caratterizzato. Evento dopo evento, incontro dopo incontro, le tappe della rassegna diventeranno appuntamenti fissi per la comunità di Galatina che si troverà ad alternare autori di fama nazionale ad autori che hanno scelto di valorizzare il loro territorio d’origine passando spesso anche da giovani emergenti. Una carrellata di appuntamenti che è e resterà necessariamente aperta e che verrà arricchita nel corso del suo naturale percorso di crescita. Una carrellata di appuntamenti che coprirà tematiche differenti e complementari incrociando anche le esigenze di diverse fasce d’età: dalla letteratura classica ai libri per bambini, dalla saggistica alla storia della cultura e delle tradizioni locali, dalla cultura pop e mediatica a proposte di nicchia.

Leggere un libro è come uscire cinquanta volte a cena con l’autore, conoscerne il pensiero su diversi argomenti, discutere e confrontarsi con lui pur senza conoscerlo. Nella nostra rassegna lo incontreremo anche fisicamente, ci scambieremo opinioni e sensazioni, e ci andremo anche a cena. Come fosse la cinquantunesima volta. Come fosse un amico di vecchia data col quale abbiamo condiviso non solo le pagine dei suoi libri ma anche quelle della nostra vita.

Il primo appuntamento della rassegna letteraria “Dammi una L” sarà giovedì 22 marzo a partire dalle ore 18,30 nella Sala Celestino Contaldo presso il Palazzo della Cultura, e verrà ospitato il giornalista de La Gazzetta dello Sport Francesco Ceniti che, insieme alla signora Tonina, ha scritto il libro inchiesta su Marco Pantani, sulla carriera, sulle accuse di doping e sugli eventi poco chiari circa la sua morte. Anche da questo libro è stata riaperta l’inchiesta da parte della Magistratura per approfondire molti aspetti. La mamma del campione romagnolo presenta una sua visione del rapporto con il figlio, mentre Ceniti ripercorre cronologicamente la vita, le gesta sportive e anche le vicende giudiziarie.

L’appuntamento, moderato dal giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno, Antonio Liguori, vedrà tra gli ospiti Elio Aggiano, ciclista che ha gareggiato con Pantani e altri ospiti provenienti dagli altri sport che daranno il loro contributo. Il pubblico si interfaccerà come l’autore e con tutti gli ospiti per capire e analizzare cosa è successo realmente a uno dei campioni più amati della nostra nazione.

Ass.re Cristina Dettù

 
Di Redazione (del 31/10/2018 @ 13:31:02, in Comunicato Stampa, linkato 1457 volte)

Ancora una volta Galatina ha ospitato una troupe della televisione nazionale. Questa volta è toccato a RAI 1 con il programma "Paesi che vai...luoghi, detti, comuni", ideato e condotto da Livio Leonardi, in onda da domenica 1 ottobre alle 9,45.

"Paesi che vai" racconta l'incomparabile patrimonio culturale, artistico ed archeologico esteso sull'intero territorio nazionale. L'Italia può essere certamente considerata un grande "museo diffuso" da divulgare e promuovere. Il Territorio declinato nei suoi molteplici aspetti e risorse: la storia, l'arte, l'architettura, i siti archeologici, i monumenti, la cultura, le tradizioni, gli usi e i costumi popolari, l'ambiente, le risorse naturali, le specialità enogastronomiche, le peculiarità dell'ingegno e del talento italiano ed internazionale. Tratta di curiosità legate ai luoghi: le particolarità, gli eventi, le feste. Racconta le aneddotiche legate ai luoghi dell'arte e della storia. Ogni calendario rispecchia la storia, le tradizioni, la cultura di un popolo: sul filo dei giorni e dei mesi si snoda una collana di miti e leggende, di riti ed usanze che spesso sono frutti sincretistici di stratificazioni millenarie. I paesaggi incontaminati, i parchi e le riserve naturali sono descritti nella loro eccezionale e sorprendente bellezza, patrimonio rigenerante da vivere e salvaguardare.

Il "Viaggio" vissuto come un'esperienza indimenticabile di conoscenza di un territorio, attraverso i suoi incantevoli paesaggi, la sua affascinante storia, la sua ospitale gente, le sue deliziose tipicità, le sue interessanti peculiari curiosità.

Un modo diverso e sorprendente di vivere i luoghi, i detti, i comuni, i "Paesi che vai".

Le riprese hanno impegnato sedici persone, tra tecnici di ripresa, delle luci, operatori addetti alle riprese con drone, oltre la presenza del regista Daniele Biggiero e l'organizzatrice di produzione Lidia Riviello.

Nell'ambito di un programma dedicato al barocco salentino, le riprese a Galatina hanno focalizzato l'attenzione su Piazza San Pietro, la splendida facciata della Chiesa Matrice ed il suo interno, la cappella di San Paolo ed il pozzo presente nell'atrio del palazzo Tondi-Vignola, nonché alcuni suggestivi scorci in via Vittorio Emanuele ed il centro storico.

La narrazione di Livio Leonardi ha rappresentato Galatina come uno scrigno di bellezza dalla grande suggestione.

Il programma dovrebbe andare in onda nel mese di novembre.

L'assessore al turismo Nico Mauro considera che: "la continuità della presenza della Città sui canali televisivi nazionali rafforza l'immagine di Galatina rendendola una meta turistica naturale in cui si coniugano, al meglio, tutti gli elementi utili a farne una destinazione di rilievo culturale. L'impegno dell'Amministrazione Comunale è di lavorare anche sugli altri fronti dell'accoglienza e dei servizi, perché nell'insieme il prodotto turistico possa essere all'altezza delle aspettative".

Nico Mauro, assessore al Turismo, Centro Storico, Commercio

 
Di Redazione (del 22/03/2019 @ 13:29:43, in Comunicato Stampa, linkato 921 volte)

Sabato 23 Marzo Levèra compie un anno.

Un grande traguardo a cui siamo arrivati con impegno e fatica, ma con tanta voglia di fare, voglia di far qualcosa per contribuire allo sviluppo socio-culturale della nostra comunità.

In questo 2018 sono state fatte cose importanti; prima, e non solo dal punto di vista cronologico, quella di rendere attivo uno spazio vuoto e dimenticato, attrezzarlo e farlo vivere; seconda, ma ancor più importante, riempirlo di contenuti.

Tante sono state le attività, più di quante pensavamo di poterne realizzare quando abbiamo cominciato quest’avventura. Abbiamo avviato progetti e servizi di tipo sociale, educativo, culturale, sportivo, divulgativo, che non sarebbero esistiti senza l'impegno e il supporto costante di tantissimi soci e volontari, nonché delle associazioni del territorio di #Noha che hanno sùbito colto il messaggio positivo che volevamo trasmettere.

Vogliamo ringraziare tutti voi festeggiando insieme questo primo anno! Abbiamo organizzato una festa da vivere con tutta la comunità all'insegna della tradizione popolare e con un gruppo storico simbolo del nostro territorio, gli Scazzacatarante, che con grande innovazione e carisma infiammano da anni le più importanti piazze del Salento e non solo. Sarà l'occasione per condividere ulteriormente i nostri ideali valori e futuri progetti. Venite "armati" di gioia e libertà, pronti a ballare per una serata di musica e divertimento!



Tony De Giorgi (voce e tamburo)

Davide Donno (voce e tamburo)

Matteo Gaballo (violino e voce)

Pantaleo De Pascalis (fisarmonica)

Roberto Margari (clarinetto)

Karmine Potenza (basso elettrico)



..e se dopo il concerto siete ancora carichi di energia, portate i vostri strumenti per un momento di musica spontanea condivisa!!



VI ASPETTIAMO NUMEROSI!

L'appuntamento è il 23 marzo alle ore 21.30 a Levèra, in via Bellini 24 a Noha.

 

 
Di Redazione (del 06/09/2018 @ 13:29:32, in NoiAmbiente, linkato 1627 volte)

Fu Aldo Moro a introdurla come materia curricolare nella scuola statale nel lontano 1958 ma successivamente la legge è stata totalmente esclusa dai programmi scolastici se non lasciata alla buona volontà degli insegnanti.

A breve però le cose potrebbero cambiare con l’arrivo dell’iniziativa di ANCI per una legge popolare, a cui partecipa anche Galatina, e quindi Noha.

Se ne parlava giusto ieri con l’Assessore Loredana Tundo, e cioè di un bisogno impellente di educazione civico culturale nella nostra comunità. La riflessione nasceva dal continuo logorio che il vandalismo in genere procura in modo vistoso ovunque si volga lo sguardo e vi si trova l’incuria e il degrado. Di fatto si ragionava nel caso specifico, dei beni comuni di Noha, e cioè i giardini pubblici con i loro arredi, la Trozza e i beni culturali storici, le aree private incustodite che diventano discariche abusive di materiali spesso pericolosi e nocivi alla nostra salute, le strade, gli edifici scolastici o pubblici in genere,  i marciapiedi, gli alberi, la piazza, insomma tutti quegli spazi che stanno al di fuori dell’uscio di casa ma che tutti condividiamo e viviamo.

http://www.comune.galatina.le.it/item/raccolta-firme-per-l-educazione-alla-cittadinanza

Il vandalismo non si limita alle malefatte del minore che, non educato o non seguito bene dalla famiglia, rompe i giochi dei giardini, né al cittadino che non raccoglie i bisogni corporali che il suo cane lascia in giro ovunque, il vandalismo va ben oltre. E’ l’indifferenza di chi non denuncia chi brucia la plastica, o chi sversa rifiuti ovunque, è la mancanza assoluta di presa di coscienza di ogni azione, compreso l’uso indiscriminato di prodotti chimici che avvelenano la terra e l’acqua, è il continuo non rispetto di tutte le regole del  codice stradale, come per esempio la guida senza cinture, con minori in piedi sui sedili anteriori, attaccatissimi al cellulare, parcheggiare in mezzo alla strada, ecc. Il vandalismo peggiore è proprio la mancanza di senso civico, di rispetto per l’altro, l’attenzione a non produrre rifiuti, l’azzeramento assoluto della gentilezza.  

Infine, e non per ultimo, la mancanza di educazione civica dei cittadini può anche diventare la causa di scelte rischiose per l’ambiente di chi governa il territorio (tipo inceneritori, TAP e/o Decreto Martina vari).

L’Educazione civica è alla base della formazione di un cittadino onesto intellettualmente, che ragiona in funzione del bene comune e partecipa al confronto sociale.

Quindi ben venga il ritorno  dell’educazione civica nelle scuole. Per il bene delle nuove generazioni che avranno a che fare con il futuro di questo Paese.

 

Il Direttivo

Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha

 

“Esiste una fase della vita in cui è necessario assumersi doveri. E questa fase è adesso”. Si presenta così Fabio Vergine alla Città di Galatina.

L’imprenditore, già docente universitario, ha voluto incontrare la sua comunità in una piazza gremita da amici, sostenitori e alcuni cittadini curiosi che non avevano ancora avuto il modo di conoscerlo.

Il discorso è stato snello, asciutto, caratterizzato da linee verticali e orizzontali a disegnare il quadro dei prossimi mesi, probabilmente più di metodo che di merito ma con una piccola nota autobiografica iniziale in cui ha raccontato la vita, sua e della sua famiglia, legata a Galatina.

Si è parlato di Galatina Spazio Aperto, il contenitore socio culturale che rappresenta la partenza di questo impegno collettivo non solo di Vergine, ma di tantissimi volti noti presenti in piazza e provenienti dalle professioni, dalle imprese, dall’artigianato, dalle scuole, dalla vita vera della città.

Vergine ha un obiettivo ben chiaro: “Costringere tutti a parlare di Galatina, soprattutto al di fuori delle mura cittadine”.

Senza tentennamenti, ma con una punta di emozione, Vergine traccia in maniera carismatica la rotta che porterà la Città alla prossima tornata elettorale, chiedendo a tutti gli amici di “divenire artigiani di pacificazione sociale e culturale, perché solo creando dinamismo culturale e serenità di dialogo collettivo, possiamo sognare di costruire pacificazione politica. Sono sicuro che riusciremo ad estirpare l’erba cattiva del chiacchiericcio livoroso in cui tanti politici cadono”.

L’imprenditore vede una grande occasione, imperdibile, per il futuro per Galatina, il PNRR: “L’ultima che abbiamo per cambiare il volto alla nostra Galatina perché per metterla in atto stiamo indebitando i nostri figli. L’Europa, il Governo Draghi, il Presidente della Regione, Emiliano, ci chiedono di identificare con chiarezza dei programmi di sviluppo capaci di cambiare il volto produttivo e sociale di Galatina e dell’intera area vasta che ci circonda, della quale la nostra Città è il naturale punto di riferimento”.

Pacificazione, sviluppo ed unione. Lo spazio aperto immaginato da Vergine per Galatina non è esclusivo, ma vuole includere tutte quelle forze che sappiano essere portatrici di idee e impegno, con il fine unico di rendere bella e vivibile Galatina e superare la crisi.

La sfida di Vergine è quella di non cadere, come tanti, in guerre tra piccoli potentati politici: “Non cadiamo in quello stagno, ricco di livori e personalismi. Vi assicuro che poco più in là c’è un mare limpido, pieno di futuro e serenità sociale. E questo è questo il mare in cui ognuno di noi deve amare nuotare. Lo può fare ognuno di noi, perché ognuno di noi ha scritto in fondo al cuore tre parole magiche: Galatina, ti amo”.

Galatina Spazio Aperto
Ufficio Stampa

 

Concerto di Natale 2022 dell’Orchestra Giovanile “G. Pascoli” e coro di voci bianche “M. Montinari” Galatina Un successo di pubblico ed entusiasmo generale per il concerto di Natale organizzato dall’orchestra giovanile degli studenti frequentanti l’indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo Polo1 di Galatina e dal coro di voci bianche frequentanti le classi quinte della scuola primaria. Nella serata di martedì 20 dicembre alle ore 19.30, alla presenza del Sindaco dott. Fabio Vergine e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione dott.ssa Camilla Palombini, si sono esibiti nella Chiesa di San Pietro e Paolo gli alunni della Sezione Musicale dell’Istituto Polo 1 di Galatina accompagnati dal coro di voci bianche e dagli alunni delle Classi Quinte della Scuola Primaria “M. Montinari”, eseguendo brani tradizionali alternati a composizioni moderne, interamente suonati dal vivo dagli studenti di strumento, con il supporto canoro dei compagni e dei più piccoli. Un’occasione per celebrare le festività natalizie e per ritrovarsi dopo un lungo periodo di astinenza dalle esibizioni alla presenza del pubblico; il segno di un’attività che ricomincia dopo la crisi pandemica, nel segno della comunità e dell’ottimismo pronta ad inviare “note di speranza”, ed un messaggio augurale di buone feste. Lo spettacolo organizzato nell’incantevole cornice della Chiesa Matrice, centro e cuore pulsante della città, stracolma di presenze e di emozioni ha presentato concerti vocali-strumentali andati in scena per celebrare il lavoro svolto da tutto l’Istituto Comprensivo, guidato dalla dirigente Luisa Cascione. La manifestazione rappresenta ancora una volta e, nella migliore tradizione del Corso ad Indirizzo Musicale, il tentativo di contribuire alla sensibilizzazione e alla crescita del bambino della scuola dell’infanzia e primaria fino all’adolescente della secondaria di I grado e di promuovere la socializzazione e il rispetto, la comunicazione culturale e sonora.  L’esibizione è nata dal lavoro degli alunni, dei docenti di strumento della scuola media G. Pascoli e delle insegnanti della scuola elementare e dell’infanzia a cui, durante l’evento, sono andati i dovuti ringraziamenti. Il programma del concerto, applaudito in ogni singola esibizione, ha previsto i seguenti brani:

Inno alla gioia, Tu scendi dalle stelle, Aria sulla quarta corda, Astro del ciel, Ave Maria, Il primo Natale, The favourite things, We wish you a merry Christmas, Imagine, Jingle Bells

Il concerto ha avuto inizio con l’Inno alla Gioia di L. Van Beethoven e  appena le prime note si sono diffuse, era evidente il potere eccezionale della musica, capace di unire una folla di persone in un'unica emozione. Ad arricchire lo spettacolo di musica dal vivo, le voci degli alunni con le loro dolci poesie. Una vera festa di suoni che ha raccontato, più delle parole, l’impegno profuso dagli insegnanti di strumento e dalle funzioni strumentali di supporto, in quel rapporto vivo tra docenti e alunni capace di generare le migliori forme espressive. L'esperienza è stata coinvolgente, tutti gli alunni hanno avuto la possibilità di confrontarsi con il linguaggio universale ed inclusivo della musica.

Salutando i presenti e ringraziando l’Amministrazione Comunale e Don Lucio per la prestigiosa location riservata all’evento la Dirigente ha elogiato i giovani orchestrali e i loro docenti. La Dirigente ha anche ricordato come grazie alla musica, per eccellenza un linguaggio universale, e anima pulsante del corso orientante ad indirizzo musicale della Scuola Secondaria di I grado nonché dell’intera Orchestra Giovanile “G. Pascoli”, si generano positive sinergie in grado di avvicinare e di unire anche nei momenti più difficili.

La serata si è conclusa con un tradizionale Jingle Bells intonato dai presenti tra tanti applausi e grandi apprezzamenti da parte di tutti gli intervenuti.

 
Di Albino Campa (del 14/07/2011 @ 13:28:38, in Letture estive, linkato 3124 volte)

La ragazza con l’orecchino di perla, Tracy Chevalier, BEAT, pp. 240, € 9,00

Tempo di lettura: 2-4 giorni

I colori dell’Amore finalmente stemperati su una tela

Se ora con molta superficialità provassi a sbarazzarmi di voi biascicando qualcosa come “La ragazza con l’orecchino di perla è una semplice storia d’amore”, vi pregherei di non prendermi in seria considerazione. Non scherzo, mi conosco abbastanza da supporre che in tal caso sarei ancora vittima di quello strano effetto anestetizzante, ottenebrante che puntuale segue la lettura di un libro superbo. Pur non volendo, sarei costretto quindi a mentirvi, a nascondere ciò che in realtà rende unico questo scritto, ovvero il contesto storico, culturale e artistico e il connubio tra arte e passione, senza il quale probabilmente il romanzo della Chevalier non avrebbe alcun senso.

 

Approfitto quindi di questo rapido momento di lucidità per confessarvi che il contesto storico in questo romanzo è essenziale, imprescindibile: Ieggendo queste pagine indosserete gli abiti del tempo – siamo nel XVII secolo in Olanda – e vi capiterà di passeggiare insieme alla giovane Griet per le strade di Delft, di ascoltare le grida dei macellai nel Mercato delle Carni, di sentire l’odore nauseabondo del sangue addosso al giovane Peter, di preparare insieme a lei i colori per il signore e poi di posare per lui con le lacrime agli occhi. E solo a questo punto, specchiandovi insieme a Griet nello sguardo contemplativo del pittore, comprenderete l’unicità di quest’amore e sarete inevitabilmente colpiti e atterrati da una calda sensazione di piacere mista a stupore.

 

Una scrittura molto semplice, in uno stile poco ricercato, ma di sicuro in grado di condurre il lettore per mano attraverso la storia ed avvolgerlo al punto da rischiare il soffocamento per eccessiva immedesimazione. Bisognerà pertanto procedere lentamente, pagina dopo pagina, con il fiato sospeso, e non sarà facile per il lettore prevedere le reazioni della giovane Griet alle continue lamentele e alle ingiuste accuse che le vengono rivolte dalla gelosa padrona, al lavoro estenuante che è costretta a svolgere in casa e alle continue schermaglie della piccola Cornelia. Ma a dare alla giovane serva la forza di andare avanti sarà soprattutto il lavoro privilegiato di pulizia dell’atelier del suo padrone, il pittore olandese Vermeer, che prima la inizierà ai segreti della pittura e di lì sino a sfiorare gli effimeri e quanto mai deliziosi lineamenti di un amore purtroppo impossibile.

       
Michele Stursi
 
Di Redazione (del 30/11/2018 @ 13:28:01, in Comunicato Stampa, linkato 876 volte)

Sabato 1 dicembre a Levèra faremo un viaggio nella tradizione musicale ellenica.

Taxidi nasce dall’incontro di musicisti italo-greci, uniti dalla comune passione per la Grecia, la sua cultura e la sua musica.

Il gruppo propone brani di propria composizione e brani della tradizione musicale ellenica, da pezzi più popolari a canzoni provenienti dalle isole più remote del mar Egeo.

Nel repertorio troviamo i celebri Sirtaki, Rebetiko, Hassaposerviko e 

molte altre forme musicali di carattere festoso e da ballo.

 

Taxidi sono stati protagonisti del documentario etnografico “Tria Loja”, ideato e prodotto da Meditfilm, un viaggio musicale e culturale che dal cuore Grecìa salentina porta direttamente sulle sponde della Grecia.

Il video è stato presentato a Kalamata, nel Peloponneso, nell'ambito di un incontro per valorizzare il forte legame che unisce questa terra e il Sud Italia.

 

Taxidi sono stati recentemente ospiti dell'ambasciata italiana di Oporto, prima tappa di un tour che li ha visti impegnati tra Portogallo e Spagna.

Ingresso gratuito con tessera Arci.

Durante la serata ci sarà la possibilità di ordinare delle pizze per una piacevole cena conviviale

Arci Levèra Noha

 
Di Redazione (del 05/03/2024 @ 13:27:06, in Comunicato Stampa, linkato 140 volte)

Il liceo “A. Vallone” di Galatina si prepara a “far rumore” sul significato intrinseco della Giornata Internazionale della donna.

Al fine di sensibilizzare la comunità scolastica e la cittadinanza sull’inefficacia di questa ricorrenza visto il perdurante divario di genere e il perpetrarsi del fenomeno dei femminicidi e della violenza sulle donne (già 12 donne uccise dal 1 gennaio 2024), il Liceo Scientifico e Linguistico “A. Vallone” organizza per venerdì 8 marzo una giornata di riflessione al termine del percorso didattico interdisciplinare di educazione civica, secondo quanto previsto dalle Linee Guida dell’Orientamento e delle azioni STEM.

Nulla da festeggiare dunque, ma un'occasione per riflettere e tenere alta l’attenzione, con l’auspicio che l’educazione culturale possa riaffermare un ineludibile principio di civiltà.

 

Non si ha nulla da celebrare se non vi è uguaglianza.

Non si celebra la Donna se non La si rispetta.

Non si può celebrare se c’è sopraffazione e morte.

 

Il Dirigente Scolastico

prof.ssa Angela Venneri

 
Di Redazione (del 13/08/2020 @ 13:26:26, in Fetta di Mellone, linkato 946 volte)

Con gli argomenti che mulinano nella mia testa potrei scrivere una fetta di Mellone al giorno. Ma c’è un ma: sono (sarei) in ferie. Dunque ho poco tempo a disposizione. Sta di fatto che, accavallandosi or ora tre temi che mi stanno pascalianamente a cuore, provo a concentrarli tutti in questa quinta Fetta una e trina.

1) Festival Organistico del Salento. Gli organi si danno delle arie.

Ci sono tanti modi per distruggere gli organi a canne. Uno è quello di incendiarli. Ne abbiamo avuto degli esempi fino all’altro ieri, con ecpirosi sviluppatesi non più tardi dello scorso mese di luglio a Favara, in Sicilia, e poi in Francia, nella cattedrale di Nantes. Gli altri metodi sono ancora più semplici. Tipo lasciarli marcire, riempire di polvere, zittirli. Per buona sorte nostra e dei nostri organi vitali abbiamo in loco dei leoni da  tastiera (nell’altro senso però), testardi e resistenti, i quali, anno dopo anno, e siamo al sesto nonostante tutto, hanno dato vita al Festival Organistico del Salento. Il quale anche nel corso di questo 2020, da agosto a ottobre, leggiadro e armonioso, insufflerà un bel po’ d’aria nei polmoni (cioè i mantici) degli strumenti a canne di mezza provincia, facendoli continuare a respirare. Tranquilli, nelle chiese dei concerti d’organo salentini non c’è mai stata la calca (alla “l” si può tranquillamente sostituire la “c”) della “Beach & Bitch Movida”, onde il distanziamento sociale, ma viepiù culturale, è assicurato. Come si evince dal cartellone, la maggior parte dei colpi sono sparati a Salve - ma, come diceva quello, il sito val bene una messa. Gli irriducibili organisti sono coordinati dal maestro Francesco Scarcella, direttore artistico della rassegna. Chiedo venia agli altri professori del Festival se non li cito uno per uno: non vorrei che, ecco, strumentalizzando la cosa, mi mettessero delle note sui registri. Anzi sì.

2) quiSalento. Si compra, si legge, si colleziona.

Se il Salento, di fronte a mille storture, mafie, devastazioni e neocolonialismo, conserva quel tocco di grazia che mi permette ancora di non darmela a gambe è dovuto a più di un motivo. Fra questi gli irriducibili ragazzi che, in cooperativa, nel 2018 han fatto rinascere quiSalento. Non so voi ma io vedo in Cinzia, Dario, Valeria, e poi ancora in Massimo Vaglio, nella nostra Francesca Casaluci, e negli altri collaboratori della testata, dei novelli Rina Durante, Maria Corti, Vittorio Bodini, Girolamo Comi, Salvatore Toma, e pure Antonio Antonaci, riuniti in redazione per tirar fuori parole curate e immagini belle che, come si sa, influiscono eccome sulla realtà. QuiSalento è una delle poche voci amiche della nostra terra: mai leggeremo nelle sue pagine di “volani per lo sviluppo” (qualunque cosa vogliano dire), di “ricadute occupazionali” (specie quelle senza diritti: ricadute, appunto), e di “valorizzazione del territorio” (nel senso di applicazione di un prezzo e di un codice a barre a pezzi di storia e geografia che tutto sommato non lo meritano) – locuzioni invece di cui si stanno riempiendo la bocca molte delle facce (rieccole) impresse sui 6X3.  

3) Nicla Guido. Massa acritica, resilienza assicurata.

Si sa che durante il Ventennio 12 professori universitari su oltre 1200 rifiutarono il giuramento fascista. Quel pugno di professori – che ci rimise la cattedra - salvò la dignità dell’università italiana, che dico, dell’Italia intera. C’è una persona a Galatina che non le manda a dire, si espone, commenta su questo social che considera la sua “finestra sul cortile” (oddio, a volte si tratta di una finestra sul porcile), aborre i post emozionali strappa-like, sente puzza di sfruttamento da miglia di distanza, le canta di santa ragione al ducetto o alla du-Cetta di turno nell’impari lotta contro l’analfabetismo funzionale mai disgiunto dal becerume di certi gregari, riesce a vedere sempre l’altra faccia della medaglia, irride i perbenisti gementi e chiagnefottenti in questa valle di lacrime: cerca insomma di far capire che la vera democrazia non si misura dal consenso, ma dal livello di dissenso. Scusate se è poco. A fronte dei suoi atti di igiene politica, intellettuale e democratica, non solo riceve pochi “mi piace” (e ci mancherebbe pure che gli asini si mettessero ad applaudire sagacia e mordacia altrui), ma sovente diventa bersaglio di quella montagna di merda detta shitstorm. Quest’altra irriducibile cittadina che, insieme a qualche altro sparuto compagno, sta provando a salvare la dignità di Galatina e dintorni si chiama Nicla Guido, e sa bene che le aquile non volano a stormi. Ora mi auguro che dopo questa Aria sulla Quinta Fetta non mi quereli. Pure lei.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 22/05/2023 @ 13:25:53, in Comunicato Stampa, linkato 234 volte)

I musei non hanno solo la funzione di conservare opere d’arte in ambienti adatti e protetti ma, al contrario, rivestono un ruolo importante anche in ambito educativo.

Le classi prime e seconde dell’Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina e Collemeto, che ha avviato una collaborazione col Polo Bibliomuseale di Galatina, hanno aderito al progetto “Scuola e Museo: percorsi comuni. I nostri pomeriggi al Museo”. Un Museo, il “Pietro Cavoti”, che ha previsto percorsi, laboratori, attività e visite guidate dedicate, studiate appositamente per coinvolgere gli studenti di età diverse e permettere loro di vivere un’esperienza positiva e motivante. La preparazione di percorsi ad hoc e l’attenzione che si pone verso gli utenti in età scolare sono particolarmente importanti perché contribuiranno alla “costruzione” dei fruitori del museo in futuro.

Guidati ed accompagnati dalle docenti di Arte e Immagine e dalle esperte operatrici del Museo, hanno fatto conoscere l’intera collezione presente e vivere, ai ragazzi, il Museo.

I quattro incontri pomeridiani, tenutisi nel mese di maggio, hanno riguardato una visita guidata al museo in generale, la riflessione sugli anni della partecipazione alla Prima Guerra Mondiale di Gaetano Martinez, la conoscenza del patrimonio di pergamene possedute sulla dinastia degli Scanderberg.

Situato nel Palazzo della Cultura (ex Convento dei Domenicani), il Museo Civico custodisce la straordinaria collezione disegni, schizzi, taccuini e stampe, frutto del genio di Pietro Cavoti e le opere dello scultore visionario Gaetano Martinez. Non trascurabile è la sezione dedicata all’arte contemporanea che vede tra i diversi autori presenti il maestro Luigi Caiuli, con un’area dedicata interamente al fenomeno del Tarantismo. Oltre a questo si possono ammirare tanti oggetti come la lastra di iscrizione messapica e documentazioni storiche sullo sviluppo culturale ed evolutivo Galatinese.

La visita al museo rappresenta un ottimo strumento nella didattica scolastica per accompagnare lo studio di alcune materie e consentire agli studenti di vivere un’esperienza più diretta in relazione ad argomenti molto spesso lontani dall’esperienza quotidiana. Inoltre, permettere ai ragazzi di familiarizzare con il museo costituisce un’ottima base per creare una consapevolezza riguardo al patrimonio culturale del proprio Paese.

Alla conclusione del progetto possiamo affermare che è stata una visita al museo che ha coinvolto, stimolato ed emozionato i nostri alunni!

 Fiorella Mastria

 
Di Redazione (del 24/01/2018 @ 13:25:28, in Comunicato Stampa, linkato 1084 volte)

Nardò e Galatina insieme in un progetto di Archeoclub Terra d’Arneo e Bushido Durante                                                                                                    

“Sbulla il bullo” è il titolo del laboratorio finalizzato a sensibilizzare sul problema del bullismo, proposto dall’associazione culturale Archeoclub Terra d’Arneo e dall’A.S.D. Bushido Durante, patrocinato dai Comuni di Nardò e Galatina e già partito negli istituti di scuola secondaria di primo grado degli stessi comuni. Il laboratorio nasce dall’esigenza di coinvolgere ed educare una delle fasce più critiche e deboli della società, cioè i ragazzi dagli 11 ai 13 anni, attraverso i quali il bullismo va affrontato in modo capillare e tenuto sotto controllo. Sono in corso, infatti, una serie di incontri per definire e illustrare questo fenomeno ormai dilagante e che si manifesta, purtroppo, in molteplici forme. Le tematiche e gli argomenti trattati sono diversi: dal bullismo al cyberbullismo, dal vandalismo a semplici tecniche di ju jitsu a scopo di difesa personale. Fondamentale, in questo contesto, anche la presenza e la collaborazione delle forze dell’ordine. Il laboratorio si concluderà con un concorso di idee tra le classi aderenti che si svolgerà a maggio.

“Ho voluto sostenere il progetto presentato dalle Associazioni Archeoclub e Bushido Durante -  spiega l’assessore ai Servizi Sociali e all’Istruzione Maria Grazia Sodero - perché ritengo che l’educazione al rispetto dell’altro rappresenti una tappa fondamentale nella crescita delle nuove generazioni. Purtroppo, i modelli negativi si sprecano, pertanto, le istituzioni hanno il dovere di intervenire ogni volta ciò sia possibile”.

“La scuola - aggiunge l’assessore alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Galatina Cristina Dettù - è incubatrice dei cittadini del domani. E per questo abbiamo sposato senza alcun dubbio il progetto presentatoci dall’associazione Archeoclub e dal suo presidente, Antonietta Martignano, al fine di sensibilizzare le giovani generazioni al bullismo. Si tratta di un progetto portato avanti parallelamente dalle due amministrazioni di Galatina e Nardò, esempio di collaborazione e dialogo, fondamentali anche tra gli stessi ragazzi per fare emergere tutti quegli episodi di violenza e prepotenza che troppo spesso rimangono taciuti”.

Ufficio stampa Marcello Amante 

 

Credo che l’articolo di Antonio Antonaci meriti una risposta da cittadino e da militante nel centrosinistra da quando avevo 15 anni. Rischia di essere, altrimenti, l’incipit di argomenti pericolosi e potenzialmente tossici per il dibattito.

Partiamo dall’origine del suo scritto e cioè una risposta alla lettera di Fabio Vergine, lettera in cui racconta l’impostazione della sua campagna elettorale e argomenta le sue scelte.

Condivisibili o no, andrebbero affrontate nel merito.

Invece la sintesi del discorso di Antonaci è accusarlo di non essere abbastanza galatinese. Una serie di sottintesi tutti in questa direzione che, personalmente, mi deludono e mi lasciano l’amaro in bocca.

Voglio evitare di fare cassa da risonanza di questa pericolosa china culturale o entrare nella polemica politica, di cui non credo nessuno senta il bisogno.

Ma… cosa significa essere forestiero? Aver studiato fuori? Aver avuto interessi economici fuori dall’agro galatinese? Aver collaborato con l’Università di Lecce? Questo costituisce un minus per un cittadino galatinese o un arricchimento? Questa ricerca della purezza della “razza galatinese” è davvero un punto di sintesi del pensiero di Antonaci (e di Antonica, che ha detto le stesse identiche cose ad una iniziativa dei commercianti, almeno dai racconti ricevuti)? Questo mi preoccupa perché ho dei nipoti, di colore e italo-americani, ed io stesso sono galatinese solo dal 2009 e solo da parte di madre perché nella mia vita ho vissuto prima ad Ugento, poi a Roma e poi a Lecce. Saremmo adeguati a fare politica in città o dovremmo chiedere permesso a qualche guardiano della stretta ortodossia politica galatinese?

Questa argomentazione, faccio notare sommessamente, non confuta ma perora le tesi di Vergine: esistono persone che si sentono detentrici della vita politica e amministrativa del paese che non tollerano le interferenze di chi non è del giro.

Eppure la stessa elezione dell’attuale Sindaco era un chiaro segnale, da parte dei cittadini, di stanchezza verso questa impostazione.

Così come le vicende del Governo nazionale, le vicende sanitarie e le vicende di cronaca bellica parlano di superamento degli steccati di fronte all’obiettivo del maggiore investimento infrastrutturale dopo il 1948.

Mi pare che in tutte le coalizioni in campo esista una lista di derivazione “Democratica” (Galatina Democratica, Progressisti per Galatina, PD. Una per ogni schieramento). Mi pare che in tutte le coalizioni ci siano diverse estrazioni politiche: nella coalizione stessa di Antonaci ci sono sia il leader di galatina Altra che si è candidato, legittimamente, sia con al destra che con la sinistra, che altri candidati che non mi paiono di estrazione marxista. Eppure, a me, questo non solletica giudizi moralistici, perché parliamo di amministrative e siamo nel 2022 nel pieno di un tornante storico incredibile.

Ritenevo e ritengo la loro proposta politica dignitosa e mi auguro che porti stimoli positivi alla città. Anche se, parlando professionalmente (ho studiato marketing politico qualche anno fa), non capisco perché Antonaci non sia dentro la coalizione del PD visto che gli argomenti sono gli stessi, l’impostazione sovrapponibile e le contraddizioni, che sono inevitabili in politica, simili: anche il PD ha dovuto allearsi con il M5S, partito notoriamente disinvolto in governi politici che hanno spaziato da Matteo Salvini a Matteo Renzi, con componenti sia vicini alla NATO che a Putin. Questioni personali? Mi auguro proprio di no.

Io avevo compreso che la doppia candidatura a sinistra, Antonaci e Antonica, fosse una competizione per leadership del centrosinistra galatinese, ma se dicono le stesse cose con le stesse parole…

Parliamo poi dell’altro argomento della lettera: la difesa dai sindaci forestieri. Una cosa è definirsi lontanamente culturalmente (lo sono io per primo) dal sindaco di Nardò, una cosa è dire che questi sindaci stiano venendo a conquistare Galatina. Non siamo la Crimea o il Donbass. Questo richiamo, quasi nazionalistico, parlando di una cittadina, mi pare eccessivo per una campagna elettorale. “Storia magnificente e gloriosa”, “un vero galatinese lo sa”… attenzione a dove si inclina il piano del dialogo politico…

Esprima la sua visione di città, credo che ne abbia diritto, capacità e conoscenze, senza offendere nessun nemico, senza andare sul personale.

Non credo che Galatina e i Galatinesi sentano il bisogno di una gara a chi è più galatinese dell’altro. Galatina ha bisogno di proiettarsi nel futuro di tutti con generosità. E pazienza se qualcuno la pensa diversamente ed è schierato da una parte differente: ascoltiamolo e ascoltiamoci senza spocchia, senza offendere e senza analisi del sangue.

 Andrea Salvati

 

Il Comune di Galatina continua a costruire una fitta rete di relazioni con gli Amministratori d'Italia.

È infatti questo il risultato della due giorni trascorsi in occasione di due tra gli appuntamenti più rilevanti che coinvolgono sindaci ed attori della filiera imprenditoriale nazionale.

All'Assemblea Anci di Bergamo, la Città di Galatina si è distinta per le sue eccellenze enogastronomiche, attirando l'attenzione di centinaia di visitatori e di amministratori locali.

Nel corso della Fiera “Job Orienta” di Verona invece, è stata presentata la misura sperimentale per il lavoro e la formazione di Regione Puglia, Punti Cardinali. Galatina, insieme a Vieste, è stato l’unico Comune della Puglia ad essere stato invitato a presentare il progetto.

Nel corso della giornata, allietata anche da alcuni ragazzi che hanno coinvolto la platea con uno spettacolo di Taranta, il Sindaco di Galatina Fabio Vergine ha tenuto diversi incontri con esponenti istituzionali e grandi realtà nazionali, per cantierizzare altri importanti progetti per lo sviluppo della città.

Al termine di questa due, Vergine ha sottolineato che: "L'obiettivo della presenza in consessi come questi è quello di far crescere la Città dal punto di vista culturale, sociale ed infrastrutturale, attraverso la rete di proficue relazioni con gli altri Enti Locali.

La volontà mia e di tutta l'Amministrazione che ho l'onore di guidare è di rendere la nostra Galatina sempre più centrale, nelle scelte strategiche da parte della Regione Puglia.

Per questo - continua Vergine - i Punti Cardinali rappresentano un'importanza rilevante, perché permettono di aprire opportunità dal punto di vista del welfare e favorire così l'accesso al mondo del lavoro dei nostri giovani, costretti molto spesso ad emigrare altrove".

Fabio Vergine Sindaco
Ufficio Stampa

 
Di Redazione (del 26/02/2020 @ 13:20:50, in Comunicato Stampa, linkato 1617 volte)

Il 26 febbraio del 2010, in un vile attentato ad opera dai talebani, veniva colpito a morte Pierantonio Colazzo, funzionario dell’AISE - Agenzia informazioni e sicurezza estera -.

Il "Park Residence Guesthouse» di Kabul ospitava Pierantonio ed una delegazione trattante pachistana ed indiana. L 'attacco, durato diverse ore, forzò le misure di sicurezza scatenando una caccia all'uomo all'interno di ogni singola camera d'albergo.

Pierantonio, in quel drammatico tempo, si prodigò per mettere in salvo molte persone tra cui suoi connazionali e fu in continuo contatto telefonico con la polizia afghana, contribuendo a rallentare l'azione dei terroristi.

Furono colpite a morte 17 persone tra cui 10 medici indiani ed un documentarista francese. Pierantonio Colazzo morì nella sua camera, consapevole che la scelta di restare all'interno dell'hotel gli sarebbe stata fatale.

Era un uomo dalle straordinarie qualità umane, colto, con una passione per il teatro, la poesia, la musica classica e pop. Aveva frequentato il Liceo Classico "Pietro Colonna" e si era laureato in lingua e letteratura araba, presso l'università orientale di Torino. Parlava correttamente il Dari, il dialetto persiano diffuso in Afghanistan, e prima di mettere a disposizione le sue competenze nell’AISE, fino a giungere a ruoli di altissima responsabilità, aveva lavorato presso il ministero della Difesa. I suoi incarichi all’estero lo hanno visto operare tra gli altri paesi anche in Oman.

Pierantonio era a Kabul a protezione del contingente italiano, forte della sua capacità di ispirare fiducia, della conoscenza della cultura del luogo, della capacità di ricondurre ogni possibile azione violenta in una logica di mediazione e di scambio.

I suoi occhi avevano visto, la sua penna aveva appuntato troppi orrori e la sua formazione culturale lo portava ad operare solo nella direzione della costruzione di ponti.

Era quindi diventato il cardine di un sistema di relazioni che avrebbe potuto creare dei nuovi e diversi equilibri in quell’area. Un lavoro evidentemente impossibile da portare a compimento, come poi la storia ci ha insegnato devesse essere.

Riprendo un suo scritto, vergato a Kabul nel 2008, che meglio di ogni altra parola ne traccia le qualità di uomo e di professionista e lo consegna come esempio alle nuove generazioni.

Scriveva Pierantonio Colazzo:

“Avere coraggio non può essere un fatto d’onore o di dignità. Bisogna decidere: combattere tutti i mulini a vento è più saggio che prendere per mano l’amore della propria vita e dare sguardi rassicuranti ai figli che ami e vuoi vivano in pace?

E se invece, ti caricassi nel cuore il rischio di perdere la tua vita per cercare, in un inferno meno buono del tuo, di salvare chi resta dal contagio di una follia immorale, sterile, suicida, per niente ironica per niente simpatica e improvvisa?

Una follia meditata forse, non si può vincere, va solo curata con l’anima”.

 

La Città di Galatina onora la memoria di un suo figlio, esempio alto di valori imperituri.

 
Di Redazione (del 18/03/2022 @ 13:19:05, in Comunicato Stampa, linkato 494 volte)

Approvato il progetto di EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEL TEATRO COMUNALE CAVALLINO BIANCO da candidare all’avviso pubblico nell’ambito del PNRR relativo alla promozione dell’ecoefficienza e riduzione dei consumi energetici nelle sale teatrali e nei cinema, pubblici e privati.

Si tratta di un progetto dell’importo complessivo di € 250.000,00 per l’efficientamento energetico del cine-teatro Cavallino Bianco, che ha definitivamente riaperto le sue porte a partire dallo scorso novembre.

Grande soddisfazione del Sindaco Marcello Amante, che dimostra così di aver segnato, attraverso la sua Amministrazione, un solco importante e deciso nel settore della valorizzazione della cultura e della promozione della Città per il tramite dell’arte e dello spettacolo. “Un progetto che abbiamo fortemente voluto – afferma il Sindaco Amante – che da un lato accompagna il percorso che ci porterà verso una gestione del teatro di elevata professionalità riducendo drasticamente i costi della stessa gestione, che sappiamo essere elevati. Dall’altro lato essere green, attenti alle esigenze dell’ambiente, significa anche fare dei passi significativi e reali verso l’efficientamento energetico partendo dagli immobili comunali”.

Il vicesindaco, nonché assessore alla cultura, Cristina Dettù si unisce alla soddisfazione del Sindaco: “I fondi del PNRR rappresentano certamente una grande possibilità che l’Amministrazione Amante sta cogliendo giorno dopo giorno proseguendo sulla medesima strategia di progetti già realizzati e sulla visione politica di obiettivi futuri da perseguire. Un percorso continuo che mette al centro la Città, in questo caso attraverso la cultura e l’attenzione per l’ambiente. Il teatro Cavallino Bianco rappresenta uno dei polmoni culturali e non di questo territorio”.  

“La partecipazione ai bandi è la parte conclusiva del processo di rigenerazione di una città che parte, necessariamente, dalla visione politica complessiva – così il consigliere comunale Pierantonio De Matteis che ha seguito sin dall’inizio l’iter amministrativo del progetto - si declina su degli obiettivi e su delle priorità di intervento, si integra con la storia recente degli interventi e si realizza attraverso la cucitura dei singoli finanziamenti in modo da dare valore organicamente al lavoro compiuto. E la partecipazione al bando per l’efficientamento energetico appare quanto mai calzante da questo punto di vista.
La nostra amministrazione, attraverso la restituzione del suo teatro alla città, aveva indicato la via. Ora, questo progetto permetterà di abbattere i costi energetici nella gestione della struttura che, ad oggi, rappresentano una grande barriera all’ingresso ed un ostacolo per la sua gestione. Una scelta, quella di partecipare a questo bando, condivisa con il vicesindaco Cristina Dettù, quanto mai strategica per dare forza alla rigenerazione culturale di Galatina intrapresa in questi anni e che lascerà di sé una traccia indelebile”.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 

L’Università Popolare “Aldo Vallone” con il patrocinio della Città di Galatina e la partnership dell’Università del Salento e della testata cittadina, il galatino, soggetti questi presenti nel Comitato organizzatore del convegno, ha organizzato la presentazione degli Atti del Convegno di studio, Antonio Antonaci, il sacerdote lo studioso il pubblicista, svoltosi a Galatina il 27 settembre 2021, in occasione del decennale della morte dell’illustre prelato.

L’evento si svolgerà oggi 10 gennaio 2024 alle ore 18:00 nella Sala conferenze dell’ex Monastero delle Clarisse: introdurrà i lavori il Presidente dell’Università Popolare “Aldo Vallone, prof. Mario Graziuso, e porgeranno il saluto istituzionale il Sindaco di Galatina, dott. Fabio Vergine, il prof. Pietro Giannini, professore emerito dell’Università del Salento, e don Francesco Coluccia, Direttore de il galatino.

La relazione sulla pubblicazione è stata affidata all'Arcivescovo di Otranto, padre Francesco Neri che ha accolto l’invito con particolare interesse ed entusiasmo.

Gli Atti del Convegno sono stati curati dal prof. Pietro Giannini e dalla prof.ssa Anna Maria Mangia e pubblicati, grazie alla preziosa disponibilità del prof. Ennio De Bellis, nella Collana Aristotelica Traditio, edita dalle Edizioni Milella, “giusta collocazione per un volume dedicato ad uno studioso come A. Antonaci, che proprio alla tradizione Aristotelica in Terra d’Otranto ha dedicato il suo maggiore impegno scientifico”.

Nella Premessa al volume si legge che “il Convegno ha voluto essere un doveroso omaggio ad un cittadino di Galatina che ha onorato la sua città con il suo impegno sacerdotale e culturale ed ha mostrato sempre, anche con prese di posizione vigorose e decise, di contribuire al miglioramento della condizione dei suoi concittadini, di tutti i suoi concittadini senza alcuna distinzione.”

E la pubblicazione degli Atti del Convegno rappresenta un ultimo tassello della volontà di mantenere vivo il ricordo di un uomo che ha dato lustro alla nostra città, attraverso i contributi dei relatori del Convegno, una Nota biografica su mons. Antonio Antonaci ed una Bibliografia dei suoi scritti “che hanno lo scopo di offrire informazioni per comprendere meglio la sua vita e la sua attività intellettuale.”

Nota redazionale

dell’Università Popolare Aldo Vallone 

 
Di Redazione (del 11/05/2018 @ 13:17:04, in Comunicato Stampa, linkato 1014 volte)

È in programma domenica 13 maggio la XXIV edizione della campagna nazionale Chiese Aperte che l’associazione Archeoclub Italia organizza per far conoscere il patrimonio culturale italiano, accrescere la curiosità intorno ad esso, riportare all’attenzione e rendere fruibili una serie di monumenti storici ed evitare che scompaiano nell'incuria e nell’indifferenza. Una iniziativa che ha il patrocinio dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e della segreteria generale della Conferenza Episcopale Italiana. Archeoclub Terra d’Arneo Nardò/Galatina aprirà a Galatina la chiesa della Purità e a Nardò le chiese di Santa Teresa e dell’Immacolata.

Nella mattina di domenica la chiesa sarà aperta dalle 10 alle 12 e nel pomeriggio dalle 16 alle 19 a Galatina, con l’ausilio dei soci e degli esperti di Archeoclub che metteranno a disposizione degli opuscoli informativi e guideranno i visitatori a scoprire i beni. L’evento è aperto a tutti e le visite sono gratuite. Con le preziosi collaborazioni dell’Istituto Immacolata ASP si è provveduto a pubblicare un opuscolo informativo e di Pro Loco a organizzare una visita guidata alle ore 15.30. Quest’ultima partirà dalla sede dell’associazione, in Via Umberto I, dove sarà possibile prenotare la propria adesione all’iniziativa.

 “Quando una città custodisce un patrimonio artistico e culturale che ha scandito la propria storia - spiega l’assessore alla Cultura di Galatina Cristina Dettù - vanta un onore unico e irripetibile. Un patrimonio che non è statico e fermo, anzi genera giorno dopo giorno, generazione dopo generazione, momenti di pura emozione. La Città di Galatina non smette mai di stupire per i tesori, tanti e preziosi, che si trovano tra le sue mura. A Galatina, la manifestazione nazionale "Chiese aperte", giunta alla XXIV edizione, riempie di luce la Chiesa della Purità: un'occasione per respirare profumo di storia e di storia dell'arte, per ammirare la bellezza, per scoprire i particolari, per lasciarci andare alla sua unicità. Un'apertura straordinaria che si pone nella direzione di trasformarsi nell'ordinario. Un progetto, un augurio, una collaborazione proficua: almeno per oggi una realtà.”

“Bisogna riscoprire le antiche radici della nostra civiltà e le sue forme artistiche più suggestive - spiega Antonietta Martignano, presidente di Archeoclub Terra d’Arneo Nardò/Galatina - perché è un dovere collettivo e perché questi tesori non possono restare nascosti o sfuggire alla fruizione di tutti. Sarà una giornata dedicata alla conoscenza di pezzi di patrimonio di due città bellissime.”

Ufficio Stampa Marcello Amante

 

Ci sono fasi politiche che richiedono l’azione, il movimentismo, l’occupazione della piazza. E 𝗰𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗳𝗮𝘀𝗶 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗳𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗹’𝗲𝗹𝗮𝗯𝗼𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮, 𝗹’𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮. Ecco, oggi il movimento politico culturale Domani è in questa fase. E’ nella fase in cui, per essere precisi, si lavora al domani.

Dopo cinque anni di lavoro a testa bassa, dopo cinque anni e tre campagne elettorali, dopo aver dimostrato giorno per giorno quella cultura di governo che ancora molto poco si vede in giro… dopo tutto questo, il nostro movimento si alza sui pedali per affrontare al meglio questa nuova fase. Perché 𝗰𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗳𝗮𝘀𝗶 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗳𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗹’𝗲𝗹𝗮𝗯𝗼𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗯𝗮𝘀𝘁𝗮, 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗼𝗻𝗳𝗶𝘁𝘁𝗮 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗳𝗶𝗻𝗶𝗿𝘀𝗶, 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝗿𝘁𝗶 “𝗼𝗽𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲”; 𝗲̀ 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 𝗹’𝗮𝗹𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮. Concetto molto più ampio e complesso. Obiettivo molto più ambizioso da puntare ma, al tempo stesso, molto più stimolante per chi come noi non crede al momento, al qui ed ora.

Di tutto questo, della prospettiva politica nostra e della città, del modo in cui costruiremo tutto il percorso e l’impegno dei prossimi mesi, della nostra governance interna e di molto altro 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗶𝗹 𝟮𝟵 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗲𝗴𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗛𝗼𝘁𝗲𝗹 𝗛𝗲𝗿𝗺𝗶𝘁𝗮𝗴𝗲 𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟴. Un appuntamento che sarà assemblea degli iscritti con la presentazione del direttivo del movimento, ma che sarà anche un momento aperto e trasparente per analizzare gli ultimi avvenimenti politici cittadini, a partire dalla sconfitta elettorale. 𝗠𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮. La prospettiva.

La prospettiva Domani.

 
Di Redazione (del 23/12/2019 @ 13:15:03, in Comunicato Stampa, linkato 1012 volte)

SCAZZACATARANTE è un progetto musicale che nasce nel 1998 a Galatina, quando un gruppo di amici accomunati dalla passione per la pizzica-pizzica, decidono di portare avanti la tradizione popolare salentina.

Con un pizzico di innovazione, forte carisma e spirito di gruppo, si esibiscono nelle più importanti piazze del Salento e non solo, cercando di far conoscere in Italia il ritmo incalzante della pizzica-taranta.

Dopo 21 anni di musica e concerti decidono di promuovere la loro città, considerata la culla del fenomeno del tarantismo, facendo conoscere le sue tradizioni, in particolare i festeggiamenti dei SS. Pietro e Paolo.

Il nuovo singolo “SCIAMU ALLA BALLI”, che darà il titolo al progetto musicale in lavorazione  in uscita per la prossima stagione, propone diversi stili musicali, facendo incontrare il ritmo della pizzica salentina con il raggamuffin e la pachanga .

Per tale motivo gli SCAZZACATARANTE,  giorno 26 dicembre 2019, alle ore 18:30, presso il Palazzo della Cultura della Città di Galatina, Piazza Alighieri, 51,  presenteranno al pubblico il nuovo singolo “SCIAMU ALLI BALLI”.

Il brano, sostanzialmente narra il fenomeno del tarantismo che trova la massima espressione proprio durante i festeggiamenti dei SS. Pietro e Paolo nel mese di giugno, mentre il videoclip realizzato per l’occasione, rappresenta le fasi ed i momenti vissuti dagli artisti  prima del concerto.

Al termine della presentazione dell’evento, sarà offerto un buffet accompagnato da un momento ricreativo- culturale-musicale con grande ronda finale, a cui tutti potranno partecipare ballando e suonando il proprio strumento.

Scazzacatarante Galatina

 
Di Redazione (del 24/12/2017 @ 13:14:21, in Comunicato Stampa, linkato 1423 volte)

La Regione Puglia finanzia il progetto presentato dal Comune di Galatina in merito all'avviso pubblico regionale "Community Library - Biblioteca di Comunità" nell'ambito della strategia Smart-in Puglia. È un grandissimo risultato per la Città e le sue frazioni, che avranno una nuova "Siciliani", una biblioteca intesa come spazio comune, una piazza che sappia mettere in comunicazione storia e innovazione, in un luogo che sia il crocevia di tutta la comunità.

L'Amministrazione del sindaco Amante ha accolto, sin dall'inizio, la politica strategica della Regione Puglia, che sostiene e rilancia il patrimonio culturale attraverso la valorizzazione, la fruizione e il restauro dei beni culturali. È dalla cultura e dai suoi luoghi che Galatina rinasce, in una logica di collaborazione e sviluppo del tessuto sociale ed economico che sia in grado di abbracciare le dinamiche tutte della Città. In linea con tale politica, il progetto prende il nome di CULT, Community Urban Library and Tecnhological square. 2 milioni di euro che cambieranno il volto del Palazzo della Cultura attraverso interventi di rifunzionalizzazione degli spazi come la copertura del chiostro al fine di renderlo fruibile nel corso di tutto l'anno, l'allestimento di due sale per bambini, l'adeguata sistemazione delle nostre cinquecentine e dei nostri incunaboli in una sala completamente rinnovata e con temperatura controllata, l'allestimento di una sala-cinema multimediale, la dotazione dei portici di moderni strumenti tecnologici, la climatizzazione di tutti gli ambienti e l'efficientamento energetico dell'intera struttura. Ma il progetto non include solo interventi strutturali: prevede anche un piano di gestione sostenibile e una serie di attività culturali che aumenteranno la fruibilità di tutta la struttura, coinvolgeranno nuovi soggetti sociali, promuoveranno l'inclusività di fasce disagiate e prevederanno nuove forme di integrazione culturale. Il CULT di Galatina sarà una vera e propria "piazza culturale" che creerà un asse ideale con la Basilica di Santa Caterina d'Alessandria e che della stessa basilica sarà al tempo stesso cassa di risonanza per tutti i turisti che passeranno dalla città.

"Al momento di presentazione del progetto ero convinta che, a prescindere dal risultato, avevamo tra le mani un prodotto straordinario. In questi mesi, abbiamo imparato a conoscere la biblioteca "Siciliani", a studiare la sua quotidianità, a comprendere le esigenze degli utenti, cercando di cucire l'abito perfetto sulla base degli obiettivi prefissati dalla Regione e muovendoci sulla scorta delle parole chiare, preziose e lungimiranti dell'Assessore regionale Loredana Capone. Un lavoro importante, studiato, approfondito e fortemente voluto, con passione, coraggio e un pizzico di follia, un lavoro che ci riempie di orgoglio perché Galatina si arricchisce di un tesoro senza tempo. Un grazie di cuore al Sindaco Marcello Amante per la massima fiducia e libertà che ha sin da subito lasciato a tutto lo staff nonostante si avvertisse costante la sua presenza. I miei non sono ringraziamenti ma giusti meriti dati a chi ha donato a questo progetto giornate intere, notti insonni e lunghi fine settimana. Un'attenzione costante e minuziosa che vede la diretta collaborazione tra il consigliere Pierantonio De Matteis, la progettista Chiara Eleonora Coppola, l'Ufficio tecnico e gli architetti del Comune, la dott.ssa Angela Impagliazzo, la dott.ssa Monica Albano di LiberMedia e tutte le sue collaboratrici, le ragazze del Servizio civile nazionale, gli utenti e i loro preziosi suggerimenti, le scuole, le associazioni, i professionisti esterni che hanno messo a disposizione le loro capacità per pura passione. Un ringraziamento speciale a Pierfrancesco Persichino e Sara De Matteis, giovani laureati che hanno sposato in maniera del tutto disinteressata questo progetto un po' per amicizia un po' per amore di Galatina. Che sia l'inizio di un ritorno al glorioso passato guardando ad un fertile futuro."

Ufficio stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 22/09/2018 @ 13:13:49, in Comunicato Stampa, linkato 1237 volte)

Il Comune di Galatina ha aderito alla III edizione della "Giornata Nazionale dei Giochi della Gentilezza" invitando la cittadinanza a dare il proprio contributo.

L'Associazione culturale ArcheoClub Terra d'Arneo ha risposto positivamente organizzando per Sabato 22 Settembre un pomeriggio all'insegna delle pratiche e giochi della gentilezza. L'evento si svolgerà presso la Masseria "La Fica" sita in Collemeto a partire dalle ore 15:30. Ci saranno varie attività a "misura di bambino" dai 7 ai 10 anni, grazie alla collaborazione con i 3 Poli Comprensivi di Galatina che hanno sposato le finalità dell'iniziativa aperta a tutti.

Il tema scelto quest'anno è la GRATITUDINE.

Sono stati ideati giochi e attività che stimolano le capacità relazionali tra bambini, con la natura e i suoi animali.

Programma:

15:30 - ritrovo presso la Masseria "La Fica", accoglienza e introduzione al significato della Giornata Nazionale dei Giochi della Gentilezza.

Svolgimento dei giochi previsti volti alla socializzazione e all'espressione della propria gratitudine.

18:30 - conclusione con consegna di un Vademecum sul tema trattato.

Grazie all'azienda Tundo Trasporti sarà garantito un servizio navetta per i bambini provenienti da Galatina, con ritrovo alle ore 15:00 presso il Piazzale Stazione. Si chiede adesione per chi vorrà usufruire del trasporto entro le ore 10 di Sabato contattando il numero 371-1375465.

Grazie a quanti hanno collaborato per la realizzazione dell’evento per la loro "gentilezza" e disponibilità e a tutti coloro che parteciperanno! Vi aspettiamo! GRAZIE!

Ufficio stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 23/05/2016 @ 13:12:51, in Comunicato Stampa, linkato 1768 volte)

La rivista culturale "La Fornace", in collaborazione con l'Ambito Territoriale Sociale di Galatina e l'Istituto Immacolata ASP, bandisce la prima edizione di un concorso letterario rivolto a tutti coloro che condividono l’amore per la scrittura. L'iniziativa vuole da un lato avvicinare i giovani all'arte della scrittura e al piacere della lettura, mentre dall'altro far emergere nuovi autori dando loro un'occasione di visibilità.

La scadenza di presentazione delle opere è il 31 Maggio 2016

Si allega Bando e Scheda di adesione.

Cordiali saluti,

Il Servizio di Segretariato Sociale Professionale P.U.A.
ATS Galatina - ASP Istituto Immacolata, Galatina.

Download PDF Bando premio di poesia La Fornace.

Download PDF Scheda di adesione.

 
Di Redazione (del 28/10/2022 @ 13:11:53, in Campo Sportivo, linkato 381 volte)

L'incontro di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva del 27 ottobre 2022 si è svolto presso l'Auditorium del nostro Istituto, con la partecipazione di 3 ospiti di grande spessore: il Sindaco di Galatina Dott. Fabio Vergine, il Giudice Dott. Francesco Mandoi ed il Parroco antimafia Don Antonio Coluccia.

Tutte le classi della scuola hanno avuto l'opportunità di partecipare all'evento: 250 studenti circa in presenza ed i restanti di entrambe le sedi in live streaming sulla piattaforma Workspace.

Gli alunni ed il personale scolastico presenti in sala hanno ascoltato con grande attenzione le relazioni presentate, con particolare riferimento alla realtà del territorio salentino, che purtroppo è tutt'altro che immune dal fenomeno mafioso. Non sono mancati momenti di dibattito e domande rivolte ai relatori, con l'intervento anche dei neo-eletti Rappresentanti di Istituto.

Una giornata di studio, approfondimento e crescita umana e culturale per i ragazzi, inserita nell'ampliamento dell'offerta formativa del "Laporta/Falcone-Borsellino", che negli ultimi anni ha scelto di orientare il suo piano di studi ai temi della cittadinanza consapevole.

.I.S.S. "Laporta/Falcone-Borsellino" - Galatina

 
Di Redazione (del 11/05/2022 @ 13:11:03, in Comunicato Stampa, linkato 443 volte)

Domenica 8 maggio, abbiamo presentato un pezzo importante del nostro programma, la riqualificazione del quartiere fiera.

Ci sarà nuova vita per la risorsa più importante della nostra città, attraverso un imponente polo multifunzionale, in grado di integrare funzioni economiche, sociali e di servizio e grazie al quale la città sarà capace di “attrarre” sia gli investitori sia i potenziali fruitori di servizi.

Per fare questo, si è pensato ad un progetto di realizzazione di un grande polo di servizi, su di una superficie di circa 17 ettari, che si sviluppa sia all’interno che nelle aree contigue al Quartiere Fiera e che ne integra le funzioni in vario modo.

Il Polo Integrato di Servizi sarà costituito dall’attuale area fiera, dove è previsto un nuovo volume dedicato a mercato permanente o edificio polifunzionale, un’area attrezzata per il mercato infrasettimanale dotato di un percorso verde ed una grande area attrezzata da destinare a 4 campi di padel e 2 di tennis coperti, 1 piscina olimpionica al chiuso ed un drive-in.

La Fiera del futuro prossimo sarà in grado di vivere 7 giorni su 7 anche grazie alla posizione geografica e alla presenza di grandi parcheggi che sono un elemento vincente unico nell’arco di centinaia di chilometri.

Questo progetto è già stato ampiamente studiato da professionisti del settore, urbanisti e economisti. Si tratta di un impegno reale e concreto, attrattivo anche per gli investitori privati che diventerà una risorsa fondamentale della sostenibilità economica cittadina.

Questo lavoro, corposo e iper-dettagliato, verrà messo a disposizione della città e sarà il primo obiettivo della nostra amministrazione. Sappiamo bene che uno dei maggiori freni per gli investitori è costituito dalla burocrazia e dai lunghi tempi amministrativi per la realizzazione delle opere. In questo caso l’amministrazione creerà le condizioni affinché chi investe in project financing trovi un progetto già cantierabile, con tutti i procedimenti amministrativi e urbanistici in regola.

Si tratta di un nuovo approccio culturale alla gestione della cosa pubblica e al rapporto della Pubblica Amministrazione con i cittadini. Proprio in questi giorni la Commissione Europea ha pubblicato un sondaggio, condotto dall’Università di Goteborg, che dimostra come il rapporto dei cittadini e delle imprese con il potere sia spesso di sudditanza. Rapporto così caratterizzato dalla “concessione” dei diritti spacciati da favori e che vedono coloro che detengono il potere - quelli che alzano il telefono e parlano con chi conta per intenderci - come soggetti oppressivi e  capaci di potere discrezionale.

Ecco, noi metteremo a disposizione un percorso di trasparenza e privo di qualsivoglia discrezionalità che possa in alcun modo frenare o ricattare il desiderio di migliorare la città.

Fabio Vegine Sindaco
Ufficio stampa

 

Ultimo appuntamento della XXII edizione de I Concerti del Chiostro venerdì 28 ottobre ore 20.30 nel Teatro Cavallino Bianco di Galatina, con il direttore artistico del festival al pianoforte, Luigi Fracasso e con Fernando De Cesario al clarinetto.

Ringrazio i componenti dell’Associazione che con passione e sacrificio, si sono dedicati all’organizzazione di questa attesa stagione concertistica, - dichiara il sindaco Fabio Vergine - Per questa Città rappresentano un progetto di continua crescita culturale e motivo di orgoglio per l’intera comunità galatinese.”

I due solisti di fama internazionale, apprezzati in Duo per la loro duttilità interpretativa dal grande pubblico, presenteranno un accattivante viaggio musicale, “Da Parigi a Budapest”.

Curriculum prestigioso per Fernando De Cesario, titolare di una cattedra di clarinetto presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. Nato a Matino, diplomatosi allo “Schipa” di Lecce sotto la guida del M° Aldo Mauro, si è perfezionato a Roma con V.Mariozzi. Vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali ha intrapreso un’intensa attività concertistica, sia da solista che in varie formazioni cameristiche e orchestrali, per conto di importanti istituzioni e associazioni fra cui Camerata Musicale e l’Università di Lecce, l’Istituto Italiano di Cultura di Atene, l’Estate Santantimese, Asolo Musica, Università Roma Tre, Teatro Stabile di Potenza, Natale di Roma, Cluster di Lucca. Si è esibito a Venezia come solista con l’Orchestra Giovanile Fiamminga diretta dal M° Robert Groslot.

Nell’ambito della musica da camera ha collaborato con Kostantin Bogino e Carlo Romano. Ha inciso tre CD, due per la Rainbow Classic e Pagano e uno per la Corradi Production.

Le interpretazioni di Luigi Fracasso, condotte sempre con equilibrio e sobrietà stilistica, evidenziano una profonda musicalità” scriveva Lya De Barberiis, pianista italiana tra le più rilevanti nel panorama mondiale, scomparsa nel 2013. All’ammirazione dell’artista si aggiunge il sommo apprezzamento di Aldo Ciccolini, grandissimo pianista scomparso nel 2015, che ha scritto “Luigi Fracasso è un musicista vero, agguerritissimo, con idee sane sulla nostra arte e con un vivo senso della logica musicale”. Nativo di Galatina, diplomatosi con il massimo dei voti presso il Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, Fracasso si è perfezionato con i maestri M. Marvulli a Bari, L. De Barberiis e S. Perticaroli a Roma e M. Crudeli a Parigi presso l’Ecole Normale de Musique “A. Cortot”. Ha studiato anche Musica da Camera con il M° R. Brengola presso l’Accademia Chigiana di Siena.

Da solista con orchestra vanta esibizioni applaudite e acclamate con Brussels Philarmonic Orchestra, l’Orchestra Sinfonica di Vratsa, l’Orchestra Sinfonica di Stato del Messico, la FVG Mitteleuropa Orchestra, I Solisti Aquilani, La Fondazione ICO “T. Schipa”, la Filharmonia Kameralna di Lomza, l’Orchestra da Camera di Lugano. Presente sui palcoscenici di tutta Europa, America e Australia, compare spesso nelle giurie di concorsi nazionali ed internazionali e tiene masterclass sulla letteratura pianistica.

In programma per la serata musiche di F.Devienne, C. Saint-Saens, F. Poulenc, E. Morricone, M Mangani, B. Kovacs.

Il costo del biglietto è di euro 10,00.

Ridotto over 65 e under 18 euro 5,00.

Info: 331 4591008

 

Ufficio stampa

I Concerti del Chiostro

 
Di Redazione (del 07/06/2018 @ 13:06:17, in Comunicato Stampa, linkato 1295 volte)

I piedi nudi delle ballerine e dei ballerini che danzano nelle piazze e l’amore ritrovato per la propria Città e per le proprie tradizioni.

A Cuore Scalzo”, la rassegna estiva di Galatina per il 2018, racchiude nel suo nome tutto questo, partendo dalle radici lontane della sua storia fino ad arrivare all’orgoglio odierno per la sua arte,

la sua musica e i suoi talenti.

Il Comune di Galatina, in particolare con l’Assessorato alla Cultura in stretta relazione con l’Assessorato al Turismo, pone al centro della propria programmazione estiva una logica culturale e di promozione in grado di potenziare il concetto di comunità, attuando nel miglior modo possibile la pratica dell’accoglienza.

“L’amministrazione vuole nutrire, partendo dal basso, tutti quei tesori che fanno parte della natura stessa di Galatina - spiega il sindaco Marcello Amante - Vogliamo valorizzare sempre di più le nostre ricchezze e svegliare, dove si fosse sopito, un senso di appartenenza che è l’anima di una città che vuole tornare a far conoscere la sua grandezza”.

Il calendario si presenta ricco di eventi e trova il suo clou nella settimana della festa patronale dei Ss. Pietro e Paolo dal 24 al 30 giugno 2018 e negli appuntamenti del Salento Book Festival.

“Il nostro progetto ruota intorno a tre parole chiave - spiega l’assessore alla cultura Cristina Dettù - cultura, senso letterale di “coltivare”, nutrire e accompagnare la comunità alla riscoperta di sé e delle proprie radici, generando curiosità e quindi ricerca; movimento, come moto senza sosta, dando linfa vitale costante alla creatività e all’arte; identità, proponendo un’immagine riconoscibile di Galatina e delle sue frazioni anche all’esterno”.

Legati alla festa patronale si segnalano importanti momenti come il convegno sul tarantismo, la proiezione di film inediti sui temi del tarantismo come “La Sposa di San Paolo (Viaggio a Galatina)” e “Latrodectus, che morde nascosto” a cura di Club Unesco. Suggestiva sarà la Notte delle Ronde - Santupaulu, la cui direzione artistica è affidata a Davide Miceli. “Un momento di incontro per la comunità, ma anche un'occasione per promuovere e valorizzare il patrimonio culturale materiale (il centro storico) e immateriale

(i canti e i balli) della città - spiega Miceli - Non è previsto nessun palco: l'aggregazione deve essere libera e naturale, orizzontale in un continuo scambio osmotico, da gruppo a gruppo, da strada a strada”.

Tra concerti, saggi di danza e spettacoli per bambini, si mettono in evidenza i nomi degli autori che allieteranno Piazzetta Orsini per il Salento Book Festival che approda a Galatina per la prima volta. Ci saranno infatti Marco Travaglio, Federico Rampini, Gino Castaldo, Chiara Galiazzo, Selvaggia Lucarelli, Simona Cavallari, Chiara Francini, Max Laudadio, Antonio Caprarica, Gioia Bartali.

“Crediamo che ideare e promuovere un progetto come quello di A Cuore Scalzo sia un passo significativo all’interno di una logica di promozione turistica necessaria per una città come Galatina - afferma Nico Mauro, assessore al turismo - ci auguriamo che ci si senta sempre più uniti in questo scopo comune e si possa godere appieno tutti di un’estate all’insegna del bello, del relax, del divertimento, ma anche della tradizione e della storia”.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 

Inizia oggi venerdì 20 ottobre alle ore 18:00, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, la programmazione dell’offerta formativa dell’Università Popolare “Aldo Vallone” con il primo incontro del Corso “Saperi e sapori” che sarà aperto dalla conferenza della dott.ssa Francesca Casaluci sul tema: “La biodiversità nel giardino di Demetra” e con la presentazione della sua “GUIDA SALENTO Km0 - Coltivatori di cambiamento”.

L’evento sarà introdotto dalla Vicepresidente dott.ssa Maria Rita Bozzetti.

Francesca Casaluci, nostra concittadina, è un’antropologa culturale, specializzata in etnobotanica, svolge attività di ricerca nell’ambito del progetto BiodiverSO (Biodiversità delle Specie Orticole Pugliesi), collabora con il gruppo Meditfilm e con il laboratorio “Luoghi e visioni”, con cui ha realizzato percorsi di antropologia visuale, documentari e pubblicazioni.

Numerose le sue opere librarie e tra queste le diverse edizioni della Guida Salento Km0, l’ultima delle quali è dedicata ai “coltivatori di cambiamento”, la cui identità ci viene così descritta dall’autrice: “Sono salvatori di semi, di varietà antiche e delle loro storie. Sono costruttori di armonie, fabbricanti di gusti e profumi, guardiani del paesaggio, tessitori di fili invisibili. Sono donne e uomini che vogliono rigenerare questa terra”.

Avremo, pertanto modo, di approfondire argomenti di particolare interesse per il nostro territorio e la nostra economia, quali la promozione dell’agricoltura sostenibile e il recupero della biodiversità, attraverso, anche, la costituzione di una Rete per l’agricoltura naturale nel Salento.

Accanto a tutto ciò, Francesca Casaluci ci presenterà il “Giardino di Demetra”, una realtà, molto apprezzata nella nostra terra, che intende indagare, attraverso una ricerca etnobotanica, i legami tra il mondo vegetale e l’uomo, “rapporti che trascendono il solo utilizzo alimentare e che rientrano nella sfera della religione, della medicina, della cultura materiale e immateriale”.

 

Il Presidente

Mario Graziuso

 

Nella settimana dal 17 al 23 luglio, i volontari del servizio civile universale del progetto “In Reading 2020” impegnati in dodici biblioteche comunali pugliesi e facenti parte del programma d’intervento “Leonia 2020: le città sostenibili” – proposto, in qualità di ente referente, dal Comune di Galatina in co-programmazione e co-progettazione con altri enti locali – realizzeranno l’iniziativa Laboratorio di Scacchi e prime regole per imparare a giocare in occasione della Giornata Internazionale degli scacchi. La festa è celebrata annualmente il 20 luglio, giorno in cui, nel 1924 a Parigi, fu fondata la FIDE (l’acronimo del francese Federation Internationale Des Eches, Federscacchi Mondiale).

Ci si potrebbe chiedere cos’hanno in comune il gioco degli scacchi e un’attività come quella della lettura? Forse in apparenza non molto, eppure entrambi sono processi mentali che permettono di interpretare e di comprendere informazioni intorno a sé, così da capire meglio il mondo e interagire con l’ambiente circostante rafforzando il carattere, affinando l’autodisciplina, la persistenza e la pianificazione. Tutte abilità che servono nella vita quotidiana.

Non c’è da sorprendersi se chi ama leggere ama spesso mettersi alla prova anche con una scacchiera e se autori e autrici di tutti i tempi si sono cimentati con libri sugli scacchi di ogni sorta, diffondendo nell’immaginario collettivo un vero e proprio lessico degli scacchi e regalando storie e riflessioni che partono dalle caselle bianche e nere per approdare alla sfida che è la vita.

L’iniziativa programmata ha l’obiettivo di favorire interventi educativi rivolti a tutte le fasce della popolazione e di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale.

Di seguito il dettaglio degli incontri organizzati sul territorio:

  • Comune di Galatina: 17 luglio 2023, ore 10.30, presso la Biblioteca P. Siciliani;
  • Comune di Cutrofiano: 20 luglio 2023, ore 19.30, presso la Biblioteca Comunale;
  • Comune di Martano: 20 luglio 2023, ore 19.00, presso la Biblioteca P. Stomeo;
  • Comune di Melpignano: 21 luglio 2023, ore 17.30, presso la Bibliomediateca P. Impastato;
  • Comune di Ortelle: 17 luglio 2023, ore 17.00, presso la Biblioteca M. Paiano, Vignacastrisi;
  • Comune di Copertino: 20 luglio 2023, ore 19.00, presso la Biblioteca Comunale;
  • Comune di Carmiano: 21 luglio 2023, ore 19.00, presso la Biblioteca Comunale;
  • Comune di Porto Cesareo: 20 luglio 2023, ore 16:00, presso la Biblioteca A. Rizzello;
  • Comune di Putignano: 20 luglio 2023, ore 17:00, presso la Biblioteca Comunale;
  • Comune di Casamassima: 20 luglio 2023, ore 10:00, presso la Biblioteca Comunale;
  • Comune di Noci: 20 luglio 2023, ore 18:00, presso la Biblioteca Mons. A. Amatulli;
  • Comune di Noicàttaro: 20 luglio 2023, ore 17:00, presso la Biblioteca G. Di Vittorio.

Per maggiori informazioni, contattare le singole biblioteche comunali.

Gli OV del progetto “In Reading 2020”

 
Di Marcello D'Acquarica (del 25/09/2014 @ 12:55:03, in NohaBlog, linkato 3118 volte)

Capisco benissimo la delusione (condita da altrettanta confusione) manifestata da alcuni commenti alla mia proposta, così come condivido in parte la rabbia di alcuni internauti, ma le cose vanno ragionate e valutate con i dati di fatto. Quindi cerco di rispondere a tutti (anche se non sono Antonio, ma ad Antonio ho girato preventivamente queste righe che sottoscrive dalla prima all’ultima) cercando di chiarire qualche dubbio.

- Al momento nessuno ha mai chiesto fondi, men che meno da devolvere ai privati. Né risulta siano mai arrivati. E semmai fossero arrivati dei fondi, la domanda andrebbe posta ai nostri Assessori e Sindaco.

Le firme da inoltrare al FAI sono finalizzate, in caso di raggiungimento del quorum minimo (pari a 1000 autografi), all’inserimento del bene culturale casiceddhre nel catalogo di questa importante Fondazione. Magari ci fossero dei fondi per restauro e valorizzazione dei nostri gioielli! Ne godremmo tutti [forse un po’ meno il privato proprietario, che in tal modo, con qualche vincolo, non potrebbe (più) fare dei suoi immobili quello che gli pare e piace, inclusa la porcata di ulteriori costruzioni nelle sue immediate adiacenze, se non di peggio].

- Come si evince dalla documentazione fruibile cliccando il link qui di seguito evidenziato (http://www.noha.it/noha/articolo.asp?articolo=1315) abbiamo semplicemente chiesto alla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali (ribadisco il concetto “nostri” e non dei privati) il vincolo di tutela da parte degli attuali titolari nel rispetto del Codice dei Beni culturali (corpo organico di disposizioni, in materia di beni culturali e beni paesaggistici della Repubblica Italiana; emanato con il decreto legislativo del 22 gennaio 2004 n. 42).

Mettere la propria firma (o faccia) è il minimo che un cittadino possa e debba fare per la salvaguardia del bene comune. Se non capiamo che ognuno di noi deve essere il protagonista delle nostre strade, dei giardini, della salute pubblica, delle bellezze artistiche e storiche della nostra terra, nessuno da fuori verrà a porre rimedio allo scempio che invece è opera di gente ignorante e poco accorta. Una firma è il minimo indispensabile, dopo di che occorre tirarsi su le maniche e darsi da fare.

La raccolta delle firme dei 1471 cittadini ha fatto sì che si aprisse un dialogo (speriamo non tra sordi) fra la Soprintendenza e l’Amministrazione di Galatina. Senza quelle sacrosante firme non si sarebbe mai nemmeno parlato di Beni Culturali di Noha, se non in effetti sulle pagine di questo sito (oltre che su quelle del’Osservatore Nohano).

Quelle firme sono servite eccome per far capire ai nostri politicanti e a chi pensava che i beni culturali di Noha fossero una trascurabile inezia (e che “con la cultura non si mangia”) che 1471 persone (ma certamente di più) non la pensavano esattamente come loro. Ci tengo ad aggiungere che non si era mai vista una mobilitazione del genere, grazie ai ragazzi del gruppo Mimì, agli artigiani di Noha, alla parrocchia, al circolo Tre Torri, e a tanti semplici cittadini di buona volontà.

Quelle firme sono servite per far percepire alla Soprintendenza che c'è una popolazione intera che tiene ai suoi beni culturali.

Cari signori, le firme, per quanto ovvio, sono necessarie ma non sufficienti per smuovere l'ignoranza di certi nostri rappresentanti politici, e se è il caso, bisogna continuare a raccoglierne non una, ma due, tre, dieci, mille volte, prima che qualcuno ci ascolti. Non esiste una firma per sempre. Bisogna insistere fino allo sfinimento di certi interlocutori ottusi o in tutt’altre faccende affaccendati.

Se non si sono ottenuti finora dei risultati significativi non vuol dire che non se ne otterranno mai; se gli obiettivi non sono stati raggiunti non è colpa delle firme raccolte ma di chi fa orecchio da mercante e soprattutto di chi forse ha bisogno di più convinzione e più partecipazione da parte della popolazione.

Certamente non è sufficiente apporre una firma per sentirsi con la coscienza a posto, così come uno non può sentirsi con la coscienza a posto andando a messa, o presenziando alle processioni. Per cercare di essere a posto occorre come minimo capire, informarsi, partecipare.

Concludo ribadendo il fatto che non capisco certi commenti sensibilmente distonici nei confronti delle nostre denunce. Se qualcuno avesse da suggerire qualche altra forma "più efficace" per far sentire la nostra voce (e noi siamo apertissimi), e magari risolvere il problema dello sfacelo dei nostri beni architettonici, si faccia avanti: il sito Noha.it e relativa redazione sono a sua disposizione.

Marcello D’Acquarica
 
Di Albino Campa (del 12/03/2007 @ 12:49:45, in Libro di Noha, linkato 4419 volte)

Partenza da Milano: ore 10.30 6 Agosto 2006
Alessandro, Nevianese adottato da Milano ormai 10 anni fa (4 settembre 1996, quando l’Università Bocconi ha rubò le nostre braccia all’agricoltura);
Stefano e Ivano anche loro nevianesi, approdati a Milano solo la notte tra venerdì e sabato per un concerto che avrebbero dovuto vedere a Venezia (insieme ad Ale), ma saltato.
Ed infine il sottoscritto novese.

Avevamo pensato: “Partiamo tardi…eviteremo il traffico!!!”. Classico esempio di “partenza intelligente”. Non avevamo calcolato che per istrada v’erano dieci milioni di intelligenti.

Carichi come non mai - la valigia di Ale era talmente grossa che il comune di Milano gli aveva inviato la cartella esattoriale per il pagamento dell’ICI (non oso immaginare come sarà il ritorno) - partiamo!
Sud Soud System di sottofondo o, a tratti, a manetta. Tangenziale, autostrada, 100 km e poi tutto fermo. Da Parma ad Ancona un solo serpentone di auto. Subito abbiamo pensato fosse la coda per arrivare a Neviano, dove la sera ci sarebbero stati i fuochi d’artificio per la festa della Madonna della Neve. Non sbagliavamo.
Comincia lo show (il quale “must go on”). Ormai conoscevamo tutti per strada; ci muovevamo ad una media di 5 km/h alla ricerca di auto piene di ragazze, ma là dove apparivano belle ragazze, alla guida, ahinoi, c’era il padre geloso. Ma in fondo il problema non era il padre geloso, ma le stesse imperturbabili donzelle: i “due di picche” sono stati numerosi.
Allegri nonostante tutto, tra una “pennica” e due parole, con il consueto reggae salentino di sottofondo, il viaggio comunque si è mostrato piacevole e scorrevole. La compagnia nei viaggi è fondamentale; se salentina è il massimo.

Nella mia macchina, ormai dal 20 Maggio 2006 è presente una confezione da 10 poderosi libri “Noha – Storia arte e leggenda”: servono per le consegne fuori porta; per le urgenze di molti salentini al nord; per cuccare (ma non ha ancora funzionato); insomma per soddisfare quella che possiamo definire “domanda latente”. Lungo tutto il viaggio il libro è stato fonte di stimoli per le chiacchierate e, questa è una mia opinione, di notevole stupore dei miei compagni di viaggio nevianesi che mai avrebbero pensato ad un volume enciclopedico sulla nostra Nove.

Il viaggio lento, subisce una accelerata (ovviamente nel “pieno” rispetto dei limiti imposti dal codice della strada, prima della patente a punti) e ci vede percorrere il tratto Ancona - Foggia in breve tempo.
Dopo 13.5 ore, alle 00.00 approdiamo “scuncignati” all’autogrill “Esso” di Foggia.
Dal momento in cui siamo scesi chiunque, vista la nostra postura, avrebbe potuto identificare marca, modello, cilindrata e anno di immatricolazione dell’auto su cui viaggiavamo.
Alessandro si affianca all’erogatore. Io e gli altri ci avviciniamo al bar per il nostro meritato cafè, servito da una barista la cui gentilezza non cozzava punto con l’etimologia del verbo cozzare: COZZA.

Ivano usciva, avviandosi verso la macchina, che nel frattempo aveva subito il pieno di carburante, mentre Alessandro salutava un’amica incontrata per caso fra 11.5 milioni di viaggiatori diretta a Lecce ma di Milano (ccerte fiate!).
Al bancone del bar si avvicina una faccia nota con due ‘armadi’ di scorta, vestito grigio scuro antracite.
Dalla cassa del bar, Stefano:“a’ bbistu Niki Vendola?!”. Bevuto il caffè vado verso la macchina dove Ivano era piazzato stile cane da guardia, segnalando l’illustre presenza.
Nel frattempo Alessandro fermo davanti alla porta dell’Autogrill, gambe leggermente divaricate (a mo’ di guardia giurata all’ingresso di una banca) vedendo uscire il Presidente, si lanciava verso di lui con fare sicuro e …“Niki, ti posso stringere la mano” (con la tipica pronunciation nevianese). Vendola: “Certo” e con un gran sorriso saluta l’amico Alessandro (sembrava si conoscessero da anni).
Stupito della facilità di contatto con il Presidente (la scorta era sempre attenta ma mai ‘invasiva’) guardando verso la macchina vedo spiccare la copertina del libro di Antonio (mio cugino cognomonimo).
Gli avevo detto ormai 2 mesi fa “prima o poi lo riuscirò a consegnare al Presidente”.
Colto dalla tipica faccia da “tolla”, che in questi casi mi contraddistingue, mi avvicino verso Vendola, con il libro in mano e sicuro proferisco: “Presidente!?”  (ammetto che l’intonazione della voce è stata notevolmente Berlusconiana), “seppur in questo contesto non tipicamente ‘culturale’ vorrei farLe dono di questo Libro.”
Lo prende lo guarda e dice: “Grazie, ma cosa è Noha?”.
Le risposte possibili erano almeno due: la prima spiegare con calma apparente; la seconda strappargli il libro di mano e andarmene incollerito, oltre che corrucciato.
Fiducioso opto per la prima: “Noha, una cittadina del Salento, frazione della forse, per Lei, più nota Galatina, ma ben più antica: ha presente i Messapi?”

Foto di rito, “saluta Antonio”, una calorosa stretta di mano e sia noi che lui riprendiamo il viaggio.

Così è andato via l’n-esimo viaggio verso sud, consapevole che sarebbe stato solo l’n-nesimo inizio di un viaggio verso nord.

Matteo Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 28/11/2020 @ 12:49:29, in I Beni Culturali, linkato 1343 volte)

Non c’è nohano che almeno una volta nel corso di una campagna elettorale per le comunali non abbia sentito il candidato di turno strepitare dalla tribuna dei comizi in merito alla torre dell’orologio di Noha: o per denunciarne il degrado, o addirittura per prometterne il recupero. Veramente dai suddetti palchi è schizzato via di tutto, talvolta anche sotto forma di grugniti o starnazzi, quando non ragli, e con tanto di belati di approvazione e scalpiccio di zoccoli, ovverosia ovazioni (lemma che deriverà probabilmente da ovis) e applausi dei followers del momento. Roba da farti rivalutare le tesi lombrosiane sulle quali avevi nutrito qualche riserva.

Ma lasciamo nell’urna (nel senso ormai di ossario) i pOLITICI trapassati e concentriamoci su di un’opera, la torre dunque, che ci auguriamo sopravviva a vecchi e nuovi imbonitori.

Ebbene sì, diffidente per diciamo educazione letteraria verso le emozioni e le parole già fatte proprie da altri, sono abituato, come asseriva Calvino, più a scoprire le bellezze nascoste e spurie che quelle palesi e indiscutibili. Voglio dire che mi ostino ancora a parlare delle Casiceddhre di Noha più che, per esempio, dei Sassi di Matera (benché manchi poco alle prime per diventare appunto dei sassi); della Throzza, ormai ricettacolo di bottiglie della Dreher (gli scemi birrazzamuniti sono pressoché topici), più che dell’orvietano Pozzo di San Patrizio; e finalmente della guglia nohana con orologio e campanile più che del Big Ben di Londra - dove la Nostra sembra dire alla sua gemella londinese: “keep me that now I fall” (tienimi che mo’ cado), per ottenerne poi in risposta: “Il Big Ben ha detto stop”.

Ora lo sanno pure i sassi di cui sopra che le campane della torre civica di Noha sono mute come manco il venerdì santo da almeno tre decenni: ma il problema vero non è tanto il loro marchingegno, e quindi le lancette dell’orologio pubblico più fermo della storia d’Italia, quanto la struttura portante dello stesso pinnacolo che rischia di rovinare a terra da un momento all’altro, atteso che né la mano visibile del governo né quella “invisibile” del mercato si sono mai degnate, come si dice, di mettere punta di niente su questo bene culturale eretto nel 1861.

Uno può pensare che la tutela del minareto di piazza San Michele non sia tra le emergenze del momento (evidentemente non lo è da un secolo e mezzo a questa parte) visti i mille problemi chiamati priorità che il Comune ha per la testa; poi gli capita di consultare qualche sito di informazione locale e s’imbatte nei trionfalistici comunicati stampa della Giunta come per esempio quelli di settembre scorso: il primo sulla “vita nuova” che avrà la Torre dell’orologio di Galatina grazie a un finanziamento di 140.000 euro da parte di non so più chi, e il secondo sugli ulteriori 130.000 euro destinati all’eradicazione dei pini del viale don Bosco. E qui uno viene colto da un duplice viluppo di sentimenti antitetici tra loro: da un lato non può che rallegrarsi per il restauro del torrione galatinese, nonostante il florilegio di “riqualificazioni” e “valorizzazioni” (tipici motti loro che sottendono quasi sempre un cartellino con codice a barre) e gli immancabili “turismo”, “turista”, “turistico”, come se un ambiente più prezioso e civile servisse più ai gitanti che ai residenti; e dall’altro va in escandescenze (una cosa del genere infatti farebbe venire i nervi perfino a Madre Teresa) non tanto al pensiero che viale don Bosco cambierà denominazione in via don Diboscato e la città passerà da “Ogm Free” a “Tree free”, ma per il fatto che non solo la classe dirigente ma anche buona parte della popolazione sia convinta che nel centro abitato si possa fare a meno degli alberi di alto fusto in quanto “creano problemi all’asfalto” (e non, al contrario, l’asfalto agli alberi). Questo è il livello.

Nel frattempo la Torre di Pisa di Noha ha quasi perso la pazienza, e tra poco qualche cornicione, nonché l’asta metallica che in cima alla cupoletta regge ancora per quotidiano miracolo la banderuola segnavento, e forse pure qualcos’altro.

Ora vedrai che s’inventeranno l’n-esimo decreto sicurezza: il che mi provocherebbe un’imprecazione, rigorosamente in pectore, che se proferita otterrebbe senza dubbio l’encomio della Cei, ma soltanto per lo sfoggio di conoscenze teologico-agiografiche.

I nostri posteri, invece, non esiteranno un secondo nel mandarci sonoramente in quel posto che inizia per f e finisce per anculo.  

Antonio Mellone

 
Di Marcello D'Acquarica (del 23/09/2014 @ 12:44:48, in Lettere, linkato 3409 volte)

Carissima Martina,

ti scrivo mettendo anche gli altri per conoscenza, perché la tua iniziativa di raccolta firme, da inviare al FAI (Fondo Ambiente Italia) per la tutela delle nostre casiceddhre, coinvolge tutti.
Quindi è giusto che tutti sappiano di cosa si tratta.
Come sai, durante la sera della festa di San Michele, con la collaborazione del Circolo culturale Tre Torri, porteremo avanti la raccolta delle firme per le casette di Cosimo Mariano da inviare al FAI.
Come abbiamo fatto sempre (spesso non riuscendovi, ma noi non ci diamo facilmente per vinti) cercheremo di far passare questo messaggio:
"le nostre casiceddhre non sono, come qualche stupido di complemento purtroppo crede (vedi commenti su Noha.it), un banale mucchio di pietre più o meno raggruppate ad arte, bensì espressione della dignità di un paese lasciato nella più totale trascuratezza".
Il fatto che al di fuori delle nostre quattro mura domestiche ci sia il degrado più assoluto non è questione da poco. E a noi non va di continuare a tacere. Le nostre battaglie sono sacrosante, e tutti noi dovremmo pretendere un pizzico di interesse in più da parte degli addetti ai lavori. Il degrado chiama altro degrado, è una questione psicologica. Infatti, come spesso accade, quando qualche incivile butta un sacchetto di immondizia fuori posto (vedi per esempio l'angolo in largo "cisterneddrha"), quasi sempre altri si sentono autorizzati a fare altrettanto.
A proposito di Beni Culturali, come si evince dall’ultima (e unica) risposta data all’Amministrazione Comunale dalla Soprintendenza, in cui si chiedono maggiori ragguagli (cfr. allegato), il dirigente del Servizio, Avv. Silvia Pellegrini, firmataria della missiva, attende risposta dagli addetti ai lavori di Palazzo Orsini, da più di un anno.
Più volte ho sollecitato l’intervento dei nostri rappresentati politici presentando fotocopie di tutto il percorso burocratico della questione. L’ultima volta, esattamente il 29 settembre 2013, al Sindaco Montagna per il tramite della nostra Daniela Sindaco.
Tutto continua come da prassi: silenzio assoluto.
Ed i nostri beni culturali subiscono gli schiaffi del tempo, l'incuria degli uomini, l'egoismo di proprietari privati.
Occorre, tuttavia, insistere, perché le persone capiscano che non è sufficiente lamentarsi dello stato delle cose, bisogna agire mettendo in atto tutte le iniziative che la legge ci consente.
Sarebbe ora che anche a Noha qualcuno leggesse e soprattutto rispettasse il Codice dei Beni Culturali, che è legge dello Stato.
Un caro saluto a te e a Michele.

Marcello D'Acquarica

 

Il paradosso di un grande immobile, confiscato a Noha di Galatina al clan dei fratelli Coluccia, capibastone della sacra corona unita nel centro del Salento. Il progetto per farne un centro culturale c'è: l'ha stilato Brizio Montinaro, fratello di Antonio, il caposcorta di Giovanni Falcone morto nella strage di Capaci. I fondi anche: un milione di euro erogato al Comune di Galatina dal Ministero dell'Interno. Allora perché il progetto non parte? La risposta vera arriva nei fuori onda del sindaco Giancarlo Coluccia.

Dalla puntata dell'Indiano (TeleRama) dedicata al tesoro della Scu, andata in onda il 3 febbraio 2011, di Danilo Lupo e Matteo Brandi, con i contributi musicali di Andrea Senatore

 

La validità della proposta culturale, dei temi e degli argomenti che verranno trattati, l’articolazione in un fitto programma giornaliero di convegni, eventi, nelle diverse sezioni anche multimediali, la peculiarità e l’alto spessore degli ospiti (il tutto accostato alla grande fiera che si terrà nei due padiglioni siti all’interno del Centro Fieristico di Galatina) avranno l’intento di dare un marchio di unicità al “Festival della Cultura”- Culture trade show. L’interessante progetto culturale, messo in atto dall’Associazione “Festival della Cultura” e dalla FieraSalento Spa, ha entusiasmato anche le Istituzioni che hanno visto in esso un segno di riscatto del nostro territorio nell’ambito culturale. Con la collaborazione del Comune di Galatina, della Provincia di Lecce, della Regione Puglia e dell’Università del Salento, la rassegna si prepara a varare un evento culturale di grande importanza nel Sud Italia. Il tema conduttore della prima edizione, che si terrà dal 17 al 19 Marzo 2011 a Galatina (Lecce), sarà: “Homo Italicus. Storie, Miti e Pensiero in 150 anni”: una tematica che accompagna le celebrazioni dell’Unità d’Italia che si svolgeranno nel 2011 in tutta la Nazione, ripercorrendo i momenti salienti che il nostro Paese ha vissuto in 150 anni di Unità.

www.connectmagazine.it

 
Di Antonio Mellone (del 26/11/2022 @ 12:10:19, in NohaBlog, linkato 891 volte)

Ci siamo quasi. Voglio dire che a Noha procedono di buona lena i lavori di ristrutturazione di uno dei due marciapiedi di via Castello: il primo, lato palazzo baronale, fu terminato – buona parte a spese dei titolari di Nohasi - verso i primi del mese di maggio di quest’anno; il secondo, dirimpettaio, lo sarà a breve, anche stavolta grazie al maestro Chittani Giovanni (prima il cognome e poi il nome, come usavamo appellarci tra compagni di classe), e ai suoi bravi collaboratori: maestranze a chilometri zero, come si dice, ma note in urbe et in orbe, dunque a più ampio chilometraggio, per serietà, impegno e puntualità. 

Sicché, molto probabilmente entro Natale potremmo percorrere, meglio se a piedi, il nostro Boulevard de Noha (da leggere in francese, con l’accento tonico sull’ultima sillaba), con compiaciuto amor di campanile, tra due file di grandi lampade in cima ai pali artistici in ghisa, la nuova pavimentazione non più sconnessa da svariati lustri di comunale sciatteria, e i teneri alberi d’ordinanza al posto dei vecchi pini domestici colpiti dalla sega (sciagurati, “davano fastidio ai camion” [sic]).

Ma c’è un ma: ed è un neo in tutto ‘sto splendore, che continua a lasciare un certo amaro in bocca all’osservatore appena appena attento, ma assolutamente nulla al solito sbadato urbano che non vede, non sente, in compenso parla a vanvera. E non si tratta tanto dell’asfalto stradale che sarebbe appena il caso prima o poi di sostituire con un più decoroso basolato fino a comprenderne tutta piazza San Michele, nonché ovviamente via Aradeo e le altre strade del centro storico del paese (cose che avvengono da decenni non dico a Stoccolma o a Copenaghen, ovvero in alcune comunità del Trentino-Alto Adige o del Veneto, ma in numerosi altri comuni del Salento, frazioni incluse).

Dicevo: il neo, cioè il cruccio che a tratti diventa sconforto se non proprio tormento incazzatura & depressione, sta nel fatto che il famoso villaggio di casette in miniatura edificato all’inizio del secolo XX sulla terrazza di uno degli antichi alloggi un tempo di pertinenza del maniero nohano, parlo del caseggiato artistico meglio noto come Le Casiceddhre, sta cadendo a stozzi, sgretolandosi sotto il bombardamento nucleare dell'insipenza e dell'ottusita molto comuni in queste lande, in uno col paraculismo di cui soffrono o forse godono alcuni esponenti della classe padronale indigena detentrice di codesti peculiari pezzi d’antiquariato trattati come pezza da piedi [vorrei ricordare che il manufatto de quo non è l’unico capolavoro architettonico di pertinenza della nostra piccola patria abbandonato al proprio ineluttabile destino: ché anzi Noha, anche da questo punto di vista, è una discarica a cielo aperto, ndr.].  

E non starò qui a confutare per l’ennesima volta la scemenza massima incautamente definita “proposta” dai novelli dadaisti, vale a dire quella della traslazione di codeste pietre scolpite e parlanti alla volta di un qualche museo: le Casiceddhre non sono cose (anzi case) da museo o da piedistallo, né normali soprammobili, men che meno una collezione di icone, ma un deposito di memoria culturale, uno dei simboli dell’identità nohana (stavo per scrivere Dignità, con la maiuscola, ma poi mi è venuto un crampo alle falangi). Ergo fuori contesto non avrebbero nulla da dire, e si dimetterebbero all’istante dal loro ruolo di monumento, di sito locale di interesse comunitario, e di emblema del Genius Loci casalingo.

Ora, è vero che la storia delle Casiceddhre non è in cima alle priorità dell’agenda Draghi, pardon Vergine, ma sarebbe d’uopo che il nostro sindaco intervenisse in qualche modo per dimostrare di avere a cuore persino quistioni annose come questa. Non stiamo mica chiedendo che metta mano al portafoglio delle finanze pubbliche (che, si sa, hanno più grane che grana) per un chimerico restauro, non previsto oltretutto per un bene culturale “privato”; ma soltanto che osasse provare a infrangere un tabù: quello di conferire con la proprietà del suddetto micro-complesso, tentando di spiegarle da un lato quanto sia importante la difesa delle eredità iconiche di un luogo, e quanto queste, se tutelate, contribuiscano a rendere l’ambiente cittadino più prezioso e civile; e dall’altro che gli oneri del restauro di quel che rimane di queste benedette sculture non sarebbero a carico del disponente, ma del gruppo di visionari che, loro sì incrollabili, sognano di salvare il salvabile.

Impresa titanica, lo sappiamo bene, tanto che sul tema sono in tanti (ma non tutti) ad aver gettato la spugna e da tempo. Ma magari il novello primo cittadino potrebbe pure farcela ricorrendo alle sue doti manageriali, all’innata leadership, all’ormai proverbiale ars oratoria e, con il permesso di Kant, alla dialettica trascendentale.

Oppure, senza permesso, al dialetto.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 22/04/2017 @ 12:08:53, in Comunicato Stampa, linkato 1701 volte)

Proseguono le iniziative della rassegna culturale nel Centro storico che il Comune di Galatina, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e il coinvolgimento delle scuole presenti sul territorio  comunale e delle Associazioni locali, ha programmato dal 16 aprile al 29 giugno. Dopo il concerto di inaugurazione tenutosi domenica 16 presso palazzo Baldi, che ha visto protagonisti due giovani talenti salentini: Giuseppe Mengoli (violino) e Clara Calignano(flauto), si arriva all’appuntamento di domenica  23 aprile che vede un programma ricco di incontri, così come di seguito indicato.

ATRIO PALAZZO GORGONI

ore 11.00 Laboratori per bambini coordinati da Io al centro de “la Fabbrica dei Gesti”

Primo appuntamento della serie di incontri/laboratori di “IO AL CENTRO” un progetto de La Fabbrica dei Gesti, dedicato ai bambini delle Scuole Primarie, organizzato in collaborazione con artisti e associazioni del territorio salentino, che lavorano a stretto contatto con i bambini e i ragazzi, nella realizzazione di progetti educativi, didattici, artistici con particolare attenzione all’inclusività e all’intercultura. Il primo appuntamento prevede il Laboratorio di Piccolo Circo condotto da Robertino e Daniela Rizzo. Il laboratorio coinvolgerà i bambini in una serie di esercizi di giocoleria e acrobatica che li introdurranno al meraviglioso mondo del circo, aiutandoli ad esplorare nuove possibilità di movimento e azione in un clima ludico e divertente.

In contemporanea Imma Vitello di Salissìa Face Painting realizzerà un Trucca bimbi con prodotti certificati, nel quale i bambini potranno scegliere il personaggio o l’animale che verrà disegnato sul proprio volto.

PIAZZA GALLUCCIO

ore 19.00 “Flash mob” Terra Ist. Comprensivo Polo 1

Nasce all’improvviso … nessuno se l’aspetta: è il flash mob dell’“Istituto Comprensivo Primo Polo” di Galatina dal titolo “TERRA“. Nell’azione danzata si coinvolgono e si lasciano coinvolgere i ragazzi, gli adulti e i bambini tra sorrisi ed allegria. Il tema della Terra, e del rispetto che le si deve, viene affrontato senza formalismi e ridondanze ma con la danza, e con un girotondo che vede tutti protagonisti e partecipi. Attori consapevoli delle scelte da compiere per un futuro sostenibile.

Nessuno è proprietario della Terra, ma ce l’ha in prestito e la deve consegnare in uno stato ancora migliore ai propri figli; è per questo motivo che la Scuola progetta e attua azioni volte al rispetto ed alla valorizzazione della Terra.

PIAZZA CAVOTI

ore 19.30 Teatro “Cyrano de Bergerac” Liceo Classico “P. Colonna”

Andrà in scena alle 19.30 lo spettacolo teatrale “Cyrano de Bergerac” tratto dall’opera di E. Rostand a cura del Gruppo Teatrale del  Liceo Classico “Pietro Colonna” per la regia di Vincenzo Pagano e con in scena Francesca Greco, Maria Teresa Negro, Vincenzo Pagano, Sofia Palmieri, Alessandro Scalese, Carlotta Terranova. Narratore: Giovanni Brigante.

 
Di Antonio Mellone (del 25/06/2016 @ 12:03:35, in NohaBlog, linkato 2426 volte)

Non credevo che i miei articoletti potessero arrivare fino a Collemeto. Potenza dei mezzi della tecnologia. Tipo Alice.

In genere li scrivo per una piccola cerchia di amici con la speranza che inizino a pensarla come una “ristrettissima minoranza di cittadini che non vede di buon occhio la nascita del centro commerciale”, piuttosto che come la nutritissima massa di economisti per caso, vaganti “per strada” o sostanti “davanti al bar” da mane a sera, che invece ne sono i fautori.

Premesso che in genere non mi metto a confutare le elucubrazioni degli altri, specie se da prima elementare, se non proprio da asilo Mariuccia, volevo puntualizzare il fatto che amo troppo Noha (e per la verità anche Galatina e Collemeto) per auspicare per la mia terra l’ennesimo stupro a base di cemento, asfalto, capannoni e vaniloqui con la scusa dello “sviluppo e dell’occupazione”.

Figurarsi, quindi, se “in fondo ma proprio in fondo” volessi un centro commerciale proprio dietro l’angolo di casa mia. Chi se lo dovesse augurare, secondo me, o come al solito non ha capito una beneamata mazza, oppure, se l’avesse capita, non sta poi tanto bene.

Prendo atto delle rassicurazioni in merito all’esistenza dei tanti investitori pronti a investire altrove i loro capitali: evidentemente i loro nomi saranno scritti in cielo, come manco il quarto segreto di Fatima, anzi di Galatina.

Di certo “l’investitore” principale, la fantomatica Pantacom srl, in base ai dati patrimoniali, economici, finanziari che si evincono dagli ultimi bilanci pubblicati non sembra essere, come dire, il magnate ideale, non dico in grado di assumere “i giovani disoccupati” di Collemeto o di risollevare “le attività economiche collemetesi in ginocchio”, ma nemmeno di fare il pieno di carburante alla prima ruspa eventualmente ottenuta in comodato gratuito e pronta a sbancare la povera campagna di contrada Cascioni.

E’ vero che Galatina sta attraversando un periodo di decadenza economico, culturale e sociale, ma non credo che questo dipenda dal pensiero di “una strettissima minoranza di cittadini” - di cui fa parte anche il sottoscritto, da sempre contro il mega-porco - quanto piuttosto dalla larghissima maggioranza di essi. Maggioranza che forse non ha ancora afferrato il fatto che un centro commerciale fuoriporta sarebbe il definitivo colpo di grazia a città e frazioni.

Lo so, lo so che è più divertente una partita a carte davanti al bar (magari giocando a “padrone” davanti ad una birra Peroni - anche se pare che a Collemeto indulgano volentieri alla birra del padrone Perrone, socio Pantacom) che la lettura dei libri (come per esempio il volume di Luigi De Gobbi: “Val-Mart fra Veneto City e Nave de Vero. Come i centri commerciali ci stanno impoverendo” – Edizioni del Faro, Trento, 2014, 15 euro circa) o lo studio dei report sul piccolo commercio che arranca sotto i colpi della grande distribuzione, ma anche degli infiniti articoli sul web sull’esperienza fallimentare della GDO che non sa più (in Italia e all’estero) come far riempire i carrelli dei clienti e quindi far tintinnare le casse, o sull’avvento del commercio on-line che sta rendendo inutili i già esistenti megastore. Ma la realtà purtroppo (o per fortuna) è questa, e non quella delle chiacchiere, appunto, da bar sport.

C’è chi chiama questa roba “pura fantasia”, ma temo che il vero “paese delle meraviglie” sia quello dei castelli in aria, anzi dei centri commerciali d’aria fritta, caldeggiati stavolta da un comitato spontaneo composto a quanto pare da almeno un paio di soggetti: Giuseppe e Bruno. Ovvero, in base alle firme olografe, Bruno e Giuseppe.

 Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 09/07/2017 @ 11:53:31, in Fetta di Mellone, linkato 2308 volte)

La frequenza dei lidi più glamour del Salento non rientra tra le esperienze più formative del mio curriculum vitae. Le ore di sosta in codesti status in luogo da parte mia sono infatti così sporadiche e casuali che si contano sulle dita di una mano monca.

L'accidentale presenza del sottoscritto all’interno di certi recinti è dettata più dalla voglia di studiare l’omologante fenomeno antro-politico (una specie di stage in Sociologia a proprie spese) che da una forma di epicureismo applicato.

Io preferirei invece scogliere e spiagge – a trovarne in giro - senza stabilimenti balneari esclusivi che, appunto, mi escludono: anche perché certi stili di vita stanno allo scrivente come la crema pasticciera sulla pepata di cozze.

Mi piacerebbe che il demanio pubblico continuasse ad essere tale: cioè pubblico, inalienabile, imprescrittibile, e possibilmente salvaguardato dalle concessioni ai privati per un piatto di quattro salti in padella.

Prediligo francamente i sempre più rari litorali liberi da tubi, pali, chiodi, piattaforme, gradini, passamano, tettoie, tende, sbarre, ponticelli, paraventi, porte, cancelli, legno e ferro, e soprattutto da botteghini all’ingresso e parcheggiatori un po’ prima (che magari alla richiesta di rilascio di uno straccio di scontrino fiscale ti rispondono con un’unica emissione di voce molto simile a un muggito, quando non a un belato).

Io scelgo gli arenili senza lettini, sdraio, amache, poltrone, puffi, tavolini, cabine, ombrelloni e box-doccia. Oltretutto credo che sia più igienica la spiaggia rivoltata da vento e moto ondoso e sciacquata dall’acqua salata che il nylon della branda lavato a fine stagione “con la suca”.

Opto per le superstiti marine preservate dalla musica a palla, nefandezza culturale nonché cafonata molesta che ti costringe a sgolarti pure in riva al mare, anche solo per scambiare due chiacchiere con l’interlocutrice di turno. E’ che mi piacerebbe decidere da me quali, quando e a che volume ascoltare i brani della colonna sonora della mia vita. Son fatto così: tifoso accanito di quella pace che ‘il mondo irride ma che rapir non può’.

Adoro leggere i miei libri avvolto da sovrumani silenzi e profondissima quiete, o al più con il sottofondo de ‘lu rusciu de lu mare’. Ma questa forse l’ho già detta altrove.

Evito di prendere ordini dagli altri, specie se impartiti con l’altoparlante e per di più durante le ferie estive. Privilegio i lidi salvi da drink che a una certa ti fanno pure venire la malinconia ai neuroni (ognuno ha la sua reazione all’alcol, che volete), oltre a intasare i bidoni del pattume e gli stomaci dei già ventrazzamuniti pastasciuttisti.

Il concetto di ‘happy hour’ per me ha un significato completamente diverso da quello scribacchiato con gessetto colorato sulle lavagnette all’ingresso di certe balere, ma qui non è d'uopo ripeterlo. Frequento le ultime battigie scampate al cicaleccio e redente finalmente dai trenini delle feste de “La grande bellezza” che non vanno da nessuna parte (e ovviamente non ve ne svelerò mai l’ubicazione, né gli orari).

E, infine, quando sento parlare di Twiga (di cui apprezzo soltanto la variante anatomica in rima) penso subito all’acrostico VIP. Che potrebbe alternativamente significare: V’Imploro, Pietà; Veri Idioti Paganti; Volpi Immutato Pelo; Vi Inculcano Porcate.

All’ultimo verbo, a piacere, potreste omettere la seconda c.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 29/08/2019 @ 11:50:02, in Comunicato Stampa, linkato 993 volte)

E’ già tempo di svelarsi: almeno nella presentazione di tutti gli attori che rappresenteranno a livello nazionale il grande volley galatinese col marchio di fabbrica OLIMPIA SBV GALATINA.

E così sarà, sabato 31 agostoalle ore 21:30. Negli impianti sportivi adiacenti il PalaPanico, nel cuore dello spettacolo d’intrattenimento di BAR ITALIA, organizzato dall’Associazione di volontariato “AMICI DELLA MADONNINA”, verrà presentata la rosa dei giocatori, lo staff tecnico, l’equipe medico-sanitaria e tutto l’organico societario di Efficienza Energia.

Non sarà solo una doverosa passerella per testare il primo impatto squadra-tifosi, la cui conoscenza de visu è trainante per tutto il contesto sportivo e non solo, ma anche un messaggio di stimolo  per tutto l’ambiente cittadino, politico ed imprenditoriale compresi.

L’enorme impegno economico-organizzativo che per il quarto anno consecutivo viene messo in campo, dà una rilevante visibilità nazionale al volley galatinese e alla nostra città. Specularmente proietta il nostro territorio in una fascia d’interesse turistico-culturale di livello che, intrecciandosi con i patrimoni artistici e le attività artigianali, fa rete con tutti i settori operativi della vita civile.

Un grande impegno quindi per OLIMPIA SBV che ha profuso enormi risorse costruendo, sotto l’attenta regia del DG Stefanelli, un roster di alta qualità. Sarà l’occasione per tutti di conoscere gli atleti nuovi arrivati che si aggregheranno ai riconfermati Marco Lotito, Giuseppe Apollonio, Francesco Pierri, Santo Buracci e Donato Musardo.

Il palco ospiterà i palleggiatori Gabriele Parisi ed Asclepio Nicolazzo, i centrali Mirko Torsello, Mattia Lezzi e Francesco Tundo, i laterali ricettori Ferdinando Lentini e Domenico Maiorana, l’opposto Riccardo De Lorentis.

La struttura organizzativa societaria sarà in prima fila, rappresentata dal presidente Luigi Santoro, dal suo vice Francesco Liguori, dal team manager Francesco Stefanelli, dai dirigenti Katia Santoro, Antonello Apollonio, Pierluigi Mangia, Vincenzo Liguori e dal responsabile della comunicazione Piero de Lorentis che ripartirà il suo impegno anche sul fronte S.B.V.

Anche lo staff medico-sanitario rinnova la sua formazione con alla guida il medico sociale Antonio Palumbo e il fisioterapista Danilo Franco, mentre per ciò che attiene alla preparazione fisica degli atleti il compito è affidato a Graziano Russo quale responsabile dell’Area Fitness e ad Andrea Blasi per la preparazione atletica.

La conduzione tecnica naturalmente è affidata al riconfermato mister Giovanni Stomeo e al suo secondo Antonio Bray che, in tempo reale, si avvarranno dei dati rilevati durante le gare dallo scoutman Antonello Sarubbi.

Una scacchiera quasi completa in tutti i suoi pezzi (mancherebbe un quarto laterale ?!?)  che certamente offrirà all’allenatore strategie per utilizzare al meglio il potenziale a disposizione e raggiungere l’obiettivo prefissato.

 

AREA COMUNICAZIONE

EFFICIENZA ENERGIA GAS & POWER

GALATINA

 

Un ricco calendario di eventi per le festività natalizie a Galatina; il Comune di Galatina in collaborazione con alcune Associazioni locali ha infatti organizzato numerosi e variegati appuntamenti all’insegna della musica e del divertimento sia per i grandi che per i più piccoli. Lo scopo del programma “Natale in città – Galatina 2016” sarà quello di rilanciare e valorizzare il ricco patrimonio architettonico e monumentale del territorio, incrementare l’interesse turistico e culturale e diffondere la conoscenza delle eccellenze eno gastromomiche dell’area.

Per circa un mese, a cavallo tra dicembre e gennaio, si alterneranno eventi musicali, mercatini, rassegne, mostre, spettacoli teatrali, concerti e tanto altro.

Giovedì 08 Dicembre alle 19.00, in piazza San Pietro, ci sarà il primo di una lunga serie di appuntamenti: si terrà la consueta cerimonia di accensione dell’albero di Natale e delle luci natalizie.

Le luminarie faranno brillare il centro cittadino esaltandone le architetture ed i palazzi storici creando un percorso piacevole verso i luoghi dello shopping natalizio in un'atmosfera festosa.

Ci sarà inoltre la presentazione del Presepe Artistico a cura dei ragazzi dell'Istituto Superiore "Falcone e Borsellino" di Galatina ed il Coro Polifonico dell'Associazione culturale Musicale "VivArte" di Sternatia.

Ed infine, per non farci mancare proprio nulla, il fantastico trenino "Angelo Azzurro" accompagnerà allegramente bambini e non...

Russo Piero Luigi

 
Di Redazione (del 22/08/2022 @ 11:39:49, in Comunicato Stampa, linkato 398 volte)

Kalia Athina - L’estate della civetta è un omaggio alle radici della città, alla Bella Athena, divinità cui si deve secondo alcune ricostruzioni storiche il nome della Città.

La civetta associata alla dea greca è infatti presente nello stemma civico di Galatina.

La rassegna che ha preso il via 7 agosto a Noha e si conclude il 30 settembre, prevede numerosi eventi musicali, reading, teatro, letteratura, poesia, sport, food e diversi momenti dedicati ai bambini.

Questa è la prima vera estate della ripartenza, dopo tutti i sacrifici che abbiamo fatto per oltre due anni. Avevamo il dovere di donare ai galatinesi delle serate di intrattenimento, di arte e di cultura per avere la possibilità di respirare pienamente la Città in ogni suo angolo, con eventi che coinvolgeranno tanto il centro della città quanto le frazioni e le periferie. Noi crediamo fortemente nel valore aggregante e coesivo della Cultura. La cultura genera comunità” afferma il Sindaco Fabio Vergine.

La rassegna estiva è costituita da eventi di grande richiamo. Nuovi format ed alcuni importanti ritorni daranno animo all’estate galatinese.

Alcuni degli eventi più importanti sono: il 17 agosto “I love 80-90”, format consolidato negli anni scorsi, tra musica e divertimento, che quest’anno torna in Piazza Alighieri.

Il 18 agosto farà tappa la Notte della Taranta, con la sua Orchestra Popolare, che approda per la prima volta assoluta a Galatina.

Il 21 agosto all’ex convento delle Clarisse, andrà in scena il recital concerto “I miei poeti” rock di Vincenzo Costantino Cinaski, accompagnato da Tobia Lamare alla chitarra.

Il 24 agosto in piazza Orsini, Galatina ospiterà per la prima volta una tappa del Locomotive Jazz Festival. I protagonisti della serata saranno Bungaro con Raffaele Casarano.

Il 28 agosto nel centro storico ci sarà “Le Ronde della Taranta”, un evento che vuole omaggiare il Tarantismo storico e concludere il ciclo di rassegne dedicate alla musica popolare e alla tradizione, riconducendole nel luogo originario del fenomeno culturale che ha tanto lustrato il Salento negli ultimi anni.

Il 4 settembre l’attrice e scrittrice Anna Dalton presenterà a Galatina il suo libro “Le tre figlie edito da Garzanti”.

Rita Marcotulli ospite l’8 settembre all’ex Convento delle Clarisse aprirà il ciclo de “I Concerti del Chiostro” in città.

Fabio Vergine Sindaco

Ufficio Stampa

 
Di Dante De Ronzi (del 02/05/2019 @ 11:36:02, in Lettere al direttore, linkato 1335 volte)

Egr. Direttore,

con sofferenza abbiamo deciso di pubblicare la presente ritenendo questa la strada più pacifica e più democratica per risolvere un annoso problema che diversamente dovrà' trovare soluzione in altre  sedi.

Il tema è parcheggio selvaggio nel centro antico e non solo…

Dopo infiniti solleciti verbali sulla questione effettuati a chi di competenza, abbiamo voluto dare una svolta diffidando a mezzo di un legale i due cittadini direttamente interessati su un caso specifico che desta particolare attenzione per i gravi rischi di incendio connessi.

Nello stesso tempo abbiamo  informato e chiesto di intervenire alle autorità locali.

Non avendo quanto innanzi sortito alcun effetto siamo passati a “Segnalare” con PEC certificate indirizzate direttamente al Comandante della Polizia Locale la situazione da far west esistente evidenziando la stessa con documentazione fotografica.

Siamo alla quarta PEC inoltrate in data il 28/04, il 29/04, il 30/04 documentabili ed il 01/05/2019  della quale vi alleghiamo copia, ed ancora il problema persiste.

Una considerazione finale.

La popolazione del centro antico in questi anni si è trasformata completamente arricchendosi di presenze  italiane e straniere di straordinaria cultura e sensibilità.

Siamo passati gradualmente da una aristocrazia terriera ad una aristocrazia culturale composta da medici, avvocati, magistrati, giornalisti, manager, ingegneri, architetti, designer, scenografi, artisti, musicisti ,ricercatori, operatori culturali, letterati ed dal popolo in generale appassionato della città dei quali dovremmo esserne fieri.

Certi abusi, certe umiliazioni queste persone e più in generale Galatina Civile non le tollera più. Nell’era digitale il mondo ci guarda !

 

Dante De Ronzi

Alessio Filieri

 
Di Andrea Coccioli (del 08/02/2015 @ 11:35:21, in Comunicato Stampa, linkato 2157 volte)

E’ giunto al nono anno consecutivo il Progetto “Educazione alla Legalità, organizzato dall'Amministrazione Comunale di Galatina, in collaborazione con tutte le Scuole di Galatina, e tenuto dall'avv. Paolo De Pasquale, in qualità di esperto.

Le principali finalità che ci si propone di perseguire sono: Formazione del cittadino; Educare alla legalità; Educare alla convivenza civile ed alla cittadinanza attiva; Maturare la consapevolezza che la norma è codificazione di valori sociali; Favorire l'inclusione sociale e Tutelare la condizione giovanile; Sviluppare/rafforzare la fiducia nelle Istituzioni; Comprendere il ruolo dell'individuo nella comunità sociale; Prevenire il disagio e le devianze giovanili; Sviluppare il senso etico e capire l'importanza dei valori ai quali ispirare i propri comportamenti; Favorire l'alleanza educativa.

Mentre, i maggiori contenuti dell’offerta formativa sono i seguenti: Principi di libertà, democrazia ed uguaglianza; Diritti e doveri dell’uomo; Norma giuridica e norma sociale: significato e differenze; Costituzione Italiana; Fiducia nelle Istituzioni; Cittadinanza attiva e Democrazia partecipata; Il comportamento deviante (compresa la violenza di genere, ad es.: Stalking, ecc.); Devianza e criminalità minorile; Bullismo, banda e cyberbullismo; Droga, alcoolismo e tabagismo; Gioco d’azzardo; Lotta alle mafie; Analisi delle cause sociologiche e psicologiche della devianza; Dinamiche emotive e socio-psico-relazionali; Competenza conflittuale; Problematiche preadolescenziali e adolescenziali; Orientamento e mediazione; Pari opportunità; Corretto rapporto con i mezzi di comunicazione, intrattenimento e nuove tecnologie; Navigare sicuri in internet; Valore e rispetto della privacy; Gestione del disagio e suo impatto sulla salute del cittadino; Pari opportunità ed inclusione sociale; Educazione ambientale ed al rispetto dei beni culturali; Educazione stradale; Cittadinanza Europea.

Il tutto, ovviamente, con delle metodologie didattiche e strategie di apprendimento innovative.

Negli scorsi anni scolastici, gli incontri hanno visto la partecipazione attiva e propositiva dei docenti, e soprattutto l'impegno dei ragazzi, che con estro ed entusiasmo hanno preso parte alla discussione, evidenziando una notevole attenzione ed un forte interesse per gli argomenti affrontati, esprimendo sempre le loro idee ed opinioni, senza timore di generare una vivace e sincera discussione.

Da ciò si evince, che gli adolescenti hanno una singolare esigenza di apprendere gli argomenti concernenti la legalità, tant'è che è proprio la loro conoscenza che fa accrescere la sensibilità verso gli stessi. Questo, a conferma dell'importanza di veicolare l'informazione e favorire il senso critico, per prevenire ed arginare il fenomeno della delinquenza minorile e del disagio giovanile.

La Scuola, teatro privilegiato di conoscenza, è l'Istituzione più adatta a coltivare la cultura della Legalità, il rispetto dei diritti umani, l'esercizio della democrazia, per formare i ragazzi a divenire cittadini adulti, responsabili e solidali. Così come, il Comune, quale Ente Locale che rappresenta la propria Comunità e ne cura gli interessi è anche l'Istituzione più adatta per promuovere le politiche giovanili, nonché lo sviluppo civile, sociale, culturale ed economico del suo territorio, nell'ambito dei molteplici servizi in favore dei suoi cittadini.

La legalità - afferma un documento della CEI del 1991 - è «insieme rispetto e pratica delle leggi». Non solo rispetto di norme imposte dall'alto, ma pratica quotidiana di regole condivise.

Bisogna fare attenzione perché per noi tutti e per i giovani in particolare, le sole regole non bastano più. L'insegnamento più importante verso i giovani é quello della coerenza, della responsabilità,  dell'esempio.

Già Giovanni Paolo II, parlando a Napoli nel 1990, rilevava la grave crisi di legalità dell'Italia. «Non c'è chi non veda - disse - l'urgenza di un grande recupero di moralità personale e sociale, di legalità. Sì: urge un recupero di legalità».

Sono sempre più convinto che la legalità si fonda sull'uguaglianza.

«Non posso dire ai miei ragazzi che l'unico modo d'amare la legge è d'obbedirla. Posso solo dir loro che dovranno tenere in tale onore le leggi da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate». Sono parole di don Lorenzo Milani. Parole che anche a distanza di anni risuonano da monito per la nostra coscienza.

Dobbiamo essere consapevoli che non ci può essere legalità senza uguaglianza. La legalità passa dal comportamento virtuoso e corretto di ognuno di noi.

Come diceva Gandhi, ognuno deve diventare il cambiamento che vogliano vedere.

Assessore alle Politiche Giovanili

Ing. Andrea Coccioli

 
Di Redazione (del 22/12/2013 @ 11:32:01, in Comunicato Stampa, linkato 2362 volte)

Natale, si sa, è l’occasione che più di altre festività consente di concedersi dei peccati di gola, ed i dolci sono sicuramente i protagonisti sulle tavole di tutto il Salento ed in particolar modo di Galatina, dove già dalle fine dell’800 maestri pasticceri di scuola napoletana venivano convocati nei ricchi palazzi assoldati dalle nobili casate in occasione di matrimoni, battesimi, o particolari eventi per dare un tocco di sfarzo e mettere in risalto la propria fortuna. Oggi questa tradizione è stata fatta propria dai alcuni eccellenti pasticceri galatinesi, che hanno creato numerose varietà e sfumature di alcuni dolci tipici africani, pasticciotti, bocche di dama, pasta di mandorle, zeppole, ecc.). Sembra che nel 1908 fu addirittura realizzato un intero Presepe fatto di dolci nel "Caffè Domenico Tundo & Figli".

L’Associazione Città Nostra, con il patrocinio del Comune di Galatina ed in collaborazione con il relativo Assessorato alle Attività Produttive, con il patrocinio di AIC (Associazione Italiana Celiachia) prendendo spunto da tutto ciò e per mettere in risalto le tante dolci golosità dei nostri pasticceri, alcune delle quali inserite nell’Elenco Nazionale dei prodotti Agroalimentari Tradizionali (come l’Africano, dolce conosciuto anche come "dita d’apostolo" per la forma che richiama le dita affusolate e che pare sia nato proprio a Galatina nel 1793), accompagnate da numerose altre specialità gastronomiche tipiche e da ottimi vini, organizza, domenica 29 dicembre, per le vie del centro un evento che mette in primo piano le varie dolci golosità e non solo.

La proposta consiste in degustazioni d’autore, accompagnate dall’estro di intrattenitori gastronomi d’eccezione: attori, cantastorie e guide turistiche. Si, proprio così, Città Nostra vuole prendere per mano i suoi visitatori, ed accompagnarli in un intrigante percorso artistico del gusto e dell’enogastronomia locale che coinvolgerà i vari sensi. Ci saranno quindi illustrazioni e degustazioni guidate e recitate di vini, dolci e piatti tipici della tradizione galatinese (come le "caddhe caddhe"), gli ottimi ortaggi locali e le rinomate "cicorie di Galatina". Turisti e visitatori potranno ammirare, degustare ed acquistare le varie specialità proposte per l’occasione in un percorso ideale .

Accanto al percorso artistico ed enogastronomico, è previsto un "percorso esoterico" alla scoperta di aneddoti, di curiosità, di antiche leggende e di simboli nascosti qua e là nella storia e nell’ architettura di Galatina. Previste inoltre le classiche visite guidate per le Chiese, corti e palazzi del barocco Galatinese.

Il centro storico intorno a Piazza San Pietro, sarà animato a partire dal primo pomeriggio, grazie alle tipiche risorse artigianali (pasticcerie, norcinerie, panetterie, rosticcerie, ecc.) del luogo, con l’idea di fare un salto nel passato tra tipiche ricette, tradizioni, "cunti te na fiata" (i vecchi racconti, trasmessi oralmente dai nostri nonni), musica e perfomance artistiche, cercando di ricreare la magia dell’atmosfera dei vecchi tempi, quelli dei nostri nonni, quando bastava poco per fare festa, per trascorrere il tempo con racconti che non finivano mai e si respirava un’aria di solidarietà e di condivisione autentica. C’è ne sarà per tutti i gusti, piccoli, adulti, anziani e per tutti i turisti che saranno presenti nel Salento durante le festività natalizie.

A movimentare il cuore cittadino di Galatina, ed in particolare alcune principali arterie del centro storico ci saranno artisti, cantastorie, guide, poeti, mostre, incontri con scrittori, animazioni, teatro, musicisti e vocalist . Si parte da Piazza San Pietro, sarà coinvolto un tratto di C.so Garibaldi, Via Vittorio Emanuele, Via Umberto I e la Chiesa dei Battenti in Piazza Galluccio. In primo piano, gli stand gastronomici con dolci, vino, salato a partire dalle 16:30.

PROGRAMMA

(NOTA: in caso di maltempo l’evento verrà rinviato al 05 gennaio)

INAUGURAZIONE ore 16:30

VISITE GUIDATE (ritrovo nei pressi dello IAT – Largo Torre dell’Orologio)

- Percorso classico "Dolce Barocco", a partire dalle h.15:30.

- Percorso esoterico. h: 18:30 (con Raimondo Rodia)

- Percorso dell’arte e del gusto. h: 17:30 / 20:30 (con Angela Beccarisi)

TEATRO - MUSICA – LIBRI – MOSTRE- INSTALLAZIONI- VIDEO-ANIMAZIONI

- TESTE DI LEGNO. Teatro dei burattini h.16:30 - Piazza San Pietro.

- RAC-CUNTI, a cura di Scena Studio. h. 18:00 -Via Vittorio Emanuele II.

- " VINI DE-CANTATI" a cura di Scena Studio, Via Vittorio Emanuele II a partire dalle h.

- "ASSAGGI DI THEATRUM", degustazioni teatrali a cura dell’ Associazione culturale

- h: 19:00/ 19:45 /20:30/21:15 Atrio Palazzo Tondi / Pozzo San Paolo, accanto alla

- "E LU CUNTU NU FUE CCHIUI" di Maria Luisa Vozza C.so Garibaldi.

- "SCIOSCIA, poisie" - installazioni di Giuseppe Greco e scultura di Vincenzo Congedo.

Dicitura di poesie di Giuseppe Greco; presentazione di Candida Calò, interverrà Luigi

Mangia. h. 18:30, IAT- Largo Torre dell’Orologio.

- Incontro con l’autore Lino De Matteis a cura della libreria Fiordilibro. Conversazioni e

interventi delle autorità. Chiesa dei Battenti in Piazza Galluccio h. 19:00.

- "C’ERA UNA VOLTA E FORSE C’È ANCORA.." Installazioni, allestimenti e tipicità e

AgriCULTURE..." con Nello Baldari – Spazi Popolari "I Colori della Terra" di Sannicola.

- "LA MEMORIA IN UN CLICK" - immagini d’epoca di Galatina, video e musica. (P.za San

- MOSTRA di BRUNO DONZELLI – Circolo del Collezionista, Via Lillo n.94.

- PIGRIS STUDIO D’ARTE, esposizione – Via Umberto I.

- INDUO PROJECT (Elena De Salve-voce /Mauro Guido- guitar). h: 20:30 (Largo Torre

- LIBERA COMPAGNIA dell’ AgriCULTURA, Tina MINERVA voce, interventi in musica

Stand, banchetti e degustazioni, anche per chi ha le intolleranze al glutine. A partire dalle

16:30 Piazza San Pietro - Via Vittorio Emanuele II, C.so Garibaldi e Via Umberto I.

 
Di Albino Campa (del 03/08/2012 @ 11:25:54, in Comunicato Stampa, linkato 2253 volte)

A pochi mesi dalla conclusione della campagna elettorale che ci ha visti protagonisti nella competizione per la guida amministrativa della Città, Galatina in Movimento, Galatina Altra, novaPolis e Movimento per il Rione Italia continuano la collaborazione per lo sviluppo e il rafforzamento di quel progetto condiviso per Galatina che ci ha uniti.
La decisione dei Movimenti, espressione della società civile, si colloca nel quadro di quell’idea per la città tendente alla cura ed allo sviluppo del territorio galatinese, prescindendo dal centralismo e dal condizionamento opprimente degli apparati di partito.
Un gruppo di liberi cittadini che, seppur provenienti da diverse identità culturali e percorsi politici, continuano ad essere convinti sostenitori di un nuovo modo di intendere e fare politica, rafforzati nel loro progetto dall’enorme sostegno ottenuto dalla città. La nostra può sembrare quasi una battaglia impossibile, tali idee ci trasformano in “Davide” contro i tanti “Golia” partitocratrici ma, a dispetto di ogni sondaggio e previsione, una moltitudine di donne e uomini galatinesi ci hanno dimostrato un'entusiasmante attenzione. L'osteggiamento di una strana e, politicamente, innaturale alleanza tra apparati partitocratici opposti ci ha fatto capire quanto pericolosa è considerata la nostra idea e come i partiti-apparati siano disposti a tutto pur di salvaguardare i loro feudi, posti seriamente a rischio.
Un’idea fuori dagli schemi è la ricchezza della nostra proposta, fondata sulla soluzione di problemi reali quali il lavoro, la salute, lo sviluppo, il tutto finalizzato a restituire alla città di Galatina l’importanza che le spetta.
Su tali presupposti i Movimenti proseguono il confronto costruttivo per un'intesa su progetti comuni e, scevri da ogni pregiudizio politico e culturale, concordano sull'urgente necessità di recuperare quei valori etici dimenticati dalla partitocrazia, affinché imprimano un'inversione di rotta in immagine ed obiettivi nell'azione politica per la città.
Nei nostri propositi non c’era e non c’è l'intento di realizzare un “cartello elettorale”, intendiamo proseguire la nostra azione e gettare le basi per la creazione di una piattaforma di valori democratici ed etici condivisi.
I cittadini di Galatina sollecitano il ritorno ad una gestione decente della cosa pubblica che faccia finalmente sentire agli stessi l'orgoglio di essere galatinesi.
Al Consigliere Comunale Dott. Marcello Amante, nostra espressione, il compito di rappresentare le nostre idee e proposte all’interno delle istituzioni.
Il confronto nasce fra i quattro Movimenti ma è aperto principalmente a quanti vorranno condividerne gli obiettivi, partecipando a pieno titolo allo sviluppo del progetto.

 

 

L’Associazione Pro Loco di Galatina il giorno 13 maggio 2018 dalle ore 15.00 alle ore 20.00 organizza l’evento denominato “ Un sacco … di giochi” nel centro storico di Galatina e più precisamente in Piazzetta Cavoti, Piazza Vecchia e l’ultimo tratto di Via Lillo. L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Galatina e vede il coinvolgimento attivo delle scuole e la collaborazione dell’Associazione Salento Km0 di Galatina, dell’Associazione Archeoclub Terre D’Arneo sede Galatina-Nardò, dell’Associazione Teste di Legno”, di alcuni cittadini ed il supporto di alcune realtà aziendali galatinesi. I giochi di una volta, i giochi della  tradizione storica conservano e tramandano saperi, eredità artigiane proprie del territorio e sono replicabili in qualsiasi tempo e spazio, il terreno di gioco è luogo di scambio sociale quotidiano e condiviso, il luogo della comunità che si ritrova, interagisce e partecipa. Attraverso il gioco si mantengono in vita la memoria storica, le peculiarità ambientali e la creatività sociale del territorio. È una piccola sfida intellettuale che obbliga a giocare un gioco con tutti i sensi e con la testa per valutare la complessità, la tipicità, la storia, e che opera nella direzione di risvegliare la comunità ed il centro antico in particolare.

 

L’ intento della manifestazione è quello di far conoscere ai ragazzi ed ai bambini i giochi di strada di una volta,  di coinvolgere le giovani generazioni in un nuovo, creativo e giocoso dialogo con gli anziani che insegneranno loro i giochi,  di instaurare un nuovo e partecipato rapporto con le strade, i vicoli,  le piazze ricreando antichi ed effervescenti scenari ed uno stimolo per coinvolgere i ragazzi proponendo un’alternativa ai giochi su pc, tablet o sui telefonini.

 

Piazzetta Cavoti sarà il teatro principale per i giochi, scenografia già collaudata in occasione di un evento dal nome “I Passatiempi” già organizzato dall’arch. Piero Massimo Surdo nel Luglio del 2010 pertanto preziosa sarà la sua collaborazione all’interno della manifestazione per l’organizzazione dei giochi. Piazza Vecchia sarà invece teatro di altri eventi collaterali ai giochi, infatti a cura dell’Associazione culturale ArcheoClub Terrad’Arneo Nardò-Galatina saranno raccontate per un’ora “le favole e fiabe del Salento” e di seguito a cura dell’Associazione “Teste di legno” ci sarà il teatro dei burattini ed il laboratorio di gommapiuma, il tutto in una scenografia che vedrà la piazza allestita da Salento Km0 con balle di fieno e spaventapasseri forniti grazie alla disponibilità del Sig. Nello Baldari.

 

PROGRAMMA EVENTO

Ore 15.00 Ritrovo presso Piazzetta Cavoti

Ore 15,30/17.30 Presentazione ed inizio dei giochi (Campana, tuddri, fucile con elastico, curuddru, staccia, tiro alla fune, corsa coi sacchi).

Ore 17.30/18/30 Le favole e fiabe del Salento / Teatro dei Burattini/laboratorio di gommapiuma.

Ore 18.30/20.00 Corsa con i sacchi con partenza da Piazza Cavoti e arrivo in Piazza Vecchia

 

I responsabili Organizzativi:

Arch. Adriano Margiotta339-3435088

Pres. Nino Rigliaco 3331253640

 

 Con l’augurio che l’ evento proposto dall’ Associazione PRO LOCO possa riscontrare il vostro favore e la vostra condivisione al fine di dare diffusione  al presente comunicato per promuovere una giornata di aggregazione e gioco per la nostra comunità.

 

Associazione Pro Loco Galatina

Il Presidente

 
Di Redazione (del 09/03/2024 @ 11:15:56, in Comunicato Stampa, linkato 163 volte)

Profondissimo momento di riflessione quello sollecitato oggi dagli studenti e dalle studentesse del Liceo “A. Vallone” di Galatina che in occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti della donna, hanno scelto di «far rumore» attraversando le strade principali della città.

Un lungo corteo, ordinato e partecipe, si è mosso dalla sede centrale del Liceo con il nobile obiettivo di sensibilizzare i giovani, e la cittadinanza tutta, sul significato intrinseco e sull’inefficacia di questa ricorrenza.

“L’ignominia continua da Giulia…1,2,3…12 vittime” è il messaggio che gli studenti e le studentesse del Liceo hanno portato in corteo, ribadendo che “Nessun delitto ha una giustificazione”!

Circa 900 studenti e relativi docenti, alla presenza delle forze dell’ordine e del vicesindaco, dott.ssa Maria Grazia Anselmi, hanno attraversato le strade principali della città in un assordante ma loquace silenzio, rotto soltanto da un pacato clangore di chiavi.

Dipanando un drappo rosso lungo 30 metri, simbolo del dolore e delle violenze che le donne ancora subiscono, visto il perdurante divario di genere, il corteo ha raggiunto Piazza San Pietro dove, alla presenza della Dirigente scolastica, prof.ssa Angela Venneri, è stato realizzato un flash mob di riflessione chiuso con la lettura di Knocking on Heaven’s door, profondo monologo in voce maschile tratto da Ferite a morte, di Serena Dandini.

Di forte impatto visivo ed emotivo la piazza centrale animata dalla compostezza esemplare degli studenti e delle studentesse, attraversata soltanto dal sordo drappo rosso, simbolo del sangue che potrebbe lambire chiunque.

Sotto lo sguardo attento e accorato della cittadinanza tutta, il flashmob si è chiuso senza parole o interventi delle autorità presenti ma con l’augurio e l’incoraggiamento rivolto a tutte le donne mediante i dolcissimi versi della poesia di Alda Merini, Sorridi donna, in un’ottica di sensibilizzazione e condivisione d’intenti.

Non un’occasione per festeggiare, dunque, ma solo per riflettere e tenere alta l’attenzione, con l’auspicio che l’educazione culturale possa riaffermare un ineludibile principio di civiltà.

 Maria Rosaria Campa

 

Nuova iniziativa dell’amministrazione e anche questa volta regna sovrana la confusione aggravata dalla scarsa trasparenza. L’assessore ai Lavori Pubblici, Loredana Tundo, ha invitato i consiglieri comunali a una “Passeggiata narrativa di comunità” che scimmiotta analoga iniziativa del Comune di Lecce partita già da tempo. Si tratta della partecipazione a un bando regionale che scadrà il prossimo 29 settembre per ottenere fondi collegati ai Pon Fesr-Fse 2014-2020 dedicati allo sviluppo sostenibile nelle aree urbane. E questo in sè è un bene, ma il punto è che bisogna indirizzare le risorse a ciò che serve effettivamente alla città.

Il Comune di Lecce ha puntato l’attenzione alle sue marine e attivato il percorso partecipato con passeggiate e dibattiti conclusivi per raccogliere spunti e idee. L’amministrazione scopiazza dimenticando un po’ di particolari non trascurabili. La maggiornanza ha deciso di puntare sul Villaggio azzurro, senza che nessuno – a parte loro – sappia come e perché. Questo bene, infatti, è inserito nel Piano delle alienazioni, ma con un tratto di arroganza che sin da subito ha contraddistinto questa amministrazione non hanno portato in Consiglio comunale la variazione di quel Piano, così come avrebbero dovuto fare.

Il commissario straordinario, Guido Aprea, convocò tutti i candidati alla carica di sindaco illustrandoci la situazione delle casse comunali e come quel Piano di alienazioni fosse necessario per l’equilibrio dei conti, così come richiesto dalla stessa Corte dei conti. A questo punto bisogna gridare al miracolo perché questa amministrazione, senza aver mosso un dito pare non aver più bisogno di quelle alienazioni. Ma se così è, perché la maggioranza vuole sfilare dalla vendita il “Villaggio azzurro” e non parte, invece, subito con togliere da quell’elenco il Sedile che ha una valenza storica, culturale e architettonica di ben altro livello?

L’annunciata operazione – a mezzo di una folkloristica passeggiata – come è stata pensata? Non sono chiari i bisogni dei cittadini a cui vuole rispondere. Perché il Villaggio azzurro quando abbiamo un degrado importante delle periferie e del centro storico, ad esempio.  E anche la trasparenza va a farsi benedire visto che la delibera di fine agosto con cui è stata approvata l’intenzione di partecipare al bando regionale non è più presente sul sito istituzionale. Si sono limitati ai 15 giorni canonici di pubblicazione sull’albo pretorio, necessari ai fini della leggittimità dell’atto sul piano giuridico, facendo finta di non sapere che le norme, impongono – una volta che è stata ultimata la pubblicazione sull’albo pretorio – di trasferire gli atti nella sezione Amministrazione trasparente per cinque anni e per ulteriori tre quando gli effetti di un atto non cessano al termine dei previsti cinque.

Il sindaco Amante ha fatto tante promesse in campagna elettorale, anche in tema di trasparenza e legalità: alle parole faccia seguire i fatti e non si affanni in imprese velleitarie che non danno risposta alle vere priorità della città.

Giampiero De Pascalis

Consigliere di opposizione della lista De Pascalis

 
Di Redazione (del 03/08/2019 @ 10:52:06, in Comunicato Stampa, linkato 699 volte)

Come comunicato nei giorni scorsi, il mio percorso politico si è separato da Direzione Italia in quanto ritengo che ciò che davvero serve a Galatina è costruire una proposta civica, pragmatica e innovativa. Un percorso che da due anni a questa parte sta già mettendo in campo l’attuale amministrazione comunale. A tal proposito, nei giorni scorsi ho interloquito con il Sindaco

Marcello Amante in merito alle delibere che si sarebbero discusse in Consiglio e ho deciso di dare il mio voto favorevole.

Quella di mercoledì è stata una riunione importante per il consesso comunale perché si è votato il bilancio di previsione e a seguire l’assestamento generale.

Il bilancio del Comune di Galatina presenta delle criticità note ad ognuno di noi, ma la gestione degli ultimi due anni ha consentito a tutti di stare più sereni. Se prima era buio pesto, ora si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel.

Come si inizia a vedere la luce anche grazie ad altri importanti provvedimenti.

Per la prima volta dopo molti anni a Galatina si provvederà ad effettuare il rifacimento del manto stradale di molte vie cittadine senza ricorrere alla Cassa Depositi e Prestiti per fare un mutuo.

Per la prima volta a Galatina si iniziano ad ottenere numerosi finanziamenti regionali ed europei. Non ultimo i fondi per la ristrutturazione e trasformazione del Palazzo della Cultura in una grande Libreria di Comunità. Uno straordinario progetto che speriamo venga realizzato in tempi rapidi.

Per non parlare della Festa Patronale di quest’anno che è stata un successo sotto ogni punto di vista.

E non ultimo anche il successo in campo ambientale con l’apertura dell’isola ecologica che ha consentito di innalzare notevolmente la percentuale di differenziata per la nostra città.

Nelle prossime settimane lanceremo una nuova associazione politica e culturale per promuovere il primato della politica ripartendo dall’impegno attivo, dal senso civico e dal raggiungimento

del bene comune. Con una sola certezza: le cose da fare sono moltissime e le chiacchiere stanno a zero. C’è un tempo per fare polemica, ma c’è anche un tempo per mettersi in gioco per cambiare davvero la nostra Città.

L’Amministrazione Amante sta lavorando in questa nuova direzione e per tali motivi avrà il mio voto e il sostegno della comunità che rappresento.

Francesco Sabato

 
Di Redazione (del 14/10/2023 @ 10:34:55, in Comunicato Stampa, linkato 211 volte)

Il ritorno del professor Fusetti nella sua città natale è carico di gloria: meritata, mai ostentata, profondamente ricca di passione viscerale e competenza tecnica.

Chi come il sottoscritto lo ha conosciuto fin da giovinetto, alto e smilzo, con indosso la divisa da lupetto color kaki e all’occasione, più d’una, intrufolarsi con un secchio di attrezzi in mano osservando le maestranze che operavano all’interno della chiesa di S. Caterina, doveva immaginare che il “coup de foudre” sarebbe scoppiato nel futuro maestro, interessato alle figure pittoriche degli affreschi basilicali.

L’innamoramento è andato al di là del colpo di fulmine. La curiosità alimentata dalla passione e da studi specifici è diventata professione, vissuta come vocazione da cinquant’anni a questa parte.

Assisi è diventata la sua città e l'incontro con San Francesco e il suo mondo materiale e spirituale ha dato una svolta e definito, in gran parte, la sua attività professionale.

Restaurare ripristinando capolavori, consolidando opere murarie delle Basiliche e ridando splendore, colori vita e bellezza ad opere pittoriche di uomini di Chiesa e della società, è la testimonianza che il suo percorso di vita e di professionalità è all’insegna di un altruismo speso per la comunità civile.

Sergio Fusetti ritorna alle sue origini, nella sua Galatina e nella sua Basilica. Non più da scout con pantaloni corti poco sopra al ginocchio e calzettoni, obbediente alle branche gerarchiche dell’Associazione (Michele, Corrado), ma da eroe e salvatore del tesoro pittorico della Basilica di S. Francesco.

Verrà insignito del prestigioso Premio “Beniamino De Maria”, a conclusione della sottoscrizione del Patto di Amicizia tra la nostra Città ed il Comune di Assisi, e riceverà nella sede dell’Associazione Galatina al Centro, nella giornata di domenica 15 ottobre in via Principe di Piemonte 32, il titolo di Socio Onorario.

<< E’ dall’estate scorsa che tentiamo, grazie ai comuni amici Michele e Corrado, dichiara il professor Michele De Benedetto presidente dell’Associazione civico-culturale, di avere un rendez-vous con Sergio Fusetti cogliendo un eventuale suo rientro nel Salento per assegnargli l’onorificenza. L’opportunità ci è stata data da questo rapporto di reciproche relazioni instaurato tra le città di Assisi e Galatina in profonda vicinanza sul piano religioso, culturale e turistico. Non sarà un riconoscimento magnificato, continua ancora Michele De Benedetto, ma di oggettiva spettanza, per chi, come il professor Fusetti, si è letteralmente speso per la comunità civile e per i valori più alti della nostra cultura artistica>>.

Insomma un fine settimana per il nostro concittadino più che movimentato, raccogliendo plausi ed onori che renderanno ancora più pregnante il legame di amicizia tra Galatina, sua città natale, e la comunità assisana, che lo ha insignito dell’onorificenza di Cittadino Benemerito già dal 2001.

Piero de Lorentis

 
Di Albino Campa (del 07/10/2010 @ 10:31:15, in Comunicato Stampa, linkato 3632 volte)

 “Tu non conosci il Sud: leggendo Vittorio Bodini ”
 Un paese che legge è una storia bellissima
Novità, eventi e attività in biblioteca

Ruota intorno alla figura del grande poeta e letterato del ‘900 il  programma che il Sistema Bibliotecario della Provincia di Lecce ha scelto di lanciare quest’anno, aderendo alla campagna nazionale di promozione della lettura .
Una scelta conforme e brillante per sviluppare il  tema proposto alla V edizione,  “Parole d’ Italia ”, coniugare il tema risorgimentale e le numerose identità culturali del nostro paese, nel  contesto  europeo.

La Città di Galatina per il tramite della Biblioteca Comunale, in rete con Università Scuola e  Associazioni Culturali, partecipa all’iniziativa  dedicata all’autore, che negli anni ‘41-‘44,  fu illustre docente del Liceo “P. Colonna”, con una serie di appuntamenti e di novità anche per i piccoli lettori.

Le iniziative in calendario non presentano carattere celebrativo, tuttavia è evidente che il filo conduttore può promuovere un rinnovato senso civico e di appartenenza, una più forte consapevolezza della complessità della nostra storia, delle peculiarità di una terra fertile, del  dinamismo del Salento, ma anche delle contraddizioni e delle problematiche  di oggi e di quelle di ieri.

Sono altresì occasioni che danno visibilità al valore delle attività  degli  operatori del settore. Le biblioteche non offrono  ai cittadini solo servizi che favoriscono la crescita culturale individuale . Si confermano sempre più come centri di aggregazione.

La Bibliomediateca e il Museo Civico di Galatina, nell’ex Convento dei Domenicani, ora Palazzo “Z. Rizzelli”, sono agenti che quotidianamente investono e sono investiti in manifestazioni che aumentano l’offerta culturale del territorio.
In servizi che per essere qualificati richiedono adeguata competenza ed  impegno non disgiunti da creatività e fantasia  soprattutto quando sono rivolti agli utenti più piccoli.
Che saranno i protagonisti dell’ Ammutinamento in biblioteca, laboratorio ludico-didattico rivolto agli studenti della classe quinta della scuola primaria. Una divertente caccia al tesoro, nelle ore pomeridiane di martedì 26 e giovedì 28 ottobre,  per esplorare e trovare indizi tra i volumi della biblioteca, alla ricerca di versi del Bodini. I bambini partecipanti dovranno essere accompagnati in biblioteca dai genitori che avranno cura di  prenotare l’iscrizione, utilizzando apposito modulo.

La campagna promozionale prende il via venerdì 8 ottobre, giornata di inaugurazione, nelle sale del Museo, della Mostra di  pittura e scultura  Il Salento di Bodini nell’arte e nella poesia ,aperta al pubblico sino al 7 novembre .
Si avvicenderanno  incontri con scrittori, poeti e critici, preziose testimonianze di ex allievi  dell’autore.
Sabato 13 novembre, a chiusura del progetto, echi forti di salentinità potremo cogliere nei versi della poetessa Daniela D’Errico, 2^ classificata premio Bodini 2005 - Vitruvio – Lecce, in dialogo con Beatrice Stasi e Giovanni Invitto, docenti dell’Università del Salento.

icon Comune di Galatina - eventi - ottobre piovono libri

icon Modulo iscrizione laboratorio 26 e 28 ottobre

 

Sabato 30 marzo avrà luogo il IV  appuntamento della Rassegna "Incontri al Collegio" dal titolo Islam e Cattolicesimo - Un dialogo possibile, alle ore 18,30 presso la Chiesa del Collegio a Galatina. Interverrà la prof.ssa Ornella Marra, islamista, mediatore culturale ed esperta in dialogo interreligioso, della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale di Napoli a promuovere una più profonda conoscenza dell’Islam, per una migliore e maggiore cultura del dialogo tra lo stesso ed il Cattolicesimo. Verrà esaminato il documento sulla  "Fratellanza Umana" - Per Pace e la Convivenza Comune - redatto a seguito del viaggio apostolico del 3-5 febbraio 2019 negli Emirati Arabi, tra Papa Francesco e l’Imam Al -Azhar-al Sharif. Introduce il Rettore della Chiesa di Santa Maria della Grazia Don Antonio Santoro.

Emilia Frassanito

 
Di Marcello D'Acquarica (del 06/10/2018 @ 10:08:50, in NohaBlog, linkato 1692 volte)

Alla stupidità umana non c’è limite. Dopo aver visto prati e marciapiedi disseminati di bottiglie vuote, probabilmente lanciate al volo dal finestrino delle auto di qualche cranio pieno di birra ma carente di materia grigia, dopo aver visto montagne di plastica da pacciamatura (copertura per gli ortaggi, soprattutto angurie, per impedire la crescita dell’erba) ammucchiate e incendiate, dopo aver visto lastre intere di eternit disseminate ovunque, dopo aver visto sacchetti di rifiuti domestici gettati ai bordi dei campi, con all’interno ancora corrispondenza e bollette con gli indirizzi degli autori, mi mancava giusto questa nuova specialità dell’intelligenza di alcuni nostri cari concittadini che evidentemente non hanno colpa alcuna se non quella di essere nati proprio così.

Oggi percorrendo via Tito Lucrezio, in corrispondenza della masseria Colabaldi, area già martoriata da discariche abusive di inerti da lavorazioni edili (rifiuti speciali altamente pericolosi), con aria preoccupata e quasi sul disperato, il signor Angelo, il nome è inventato per una questione di riservatezza, mi corre incontro per dirmi che da qualche giorno c’è un tizio che per raccogliere le lumache, così dette “moniceddrhe”, sta demolendo la cisterna adiacente all’antica torre della Masseria Colabaldi, bene archeologico risalente al 1595.

Mi prega di seguirlo. Quello che vedo è raccapricciante. Questo posto, che ha visto nascere e morire famiglie intere di madri e figli, padri e nipoti da oltre 400 anni, adesso sta per essere distrutto non più (o non solo) dall’incuria, ma dalla criminalità più bieca e insulsa che si possa immaginare.

E non finisce qui. Sempre sullo stesso bene culturale che è quella gloriosa cisterna di oltre quattro secoli, si è accanita la deficienza concentrata nella massa organica di chissà quale altro esemplare di concittadino, il quale si arroga il diritto di avere attivato un inceneritore personale dei suoi rifiuti, ma non capisce di essere lui stesso un rifiuto.

Non servono appelli, tantomeno segnalazioni e preghiere alla “Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto”, che latita e pare sia interessata in guerre planetarie di sovrumana importanza, non servono videocamere né tantomeno vigili e militari armati, davanti a tanta idiozia.

Servono, invece, Cittadini attenti e responsabili. Come per esempio, il nostro Angelo, che ci ha segnalato questi due crimini.

Ormai sappiamo nome e cognome dei protagonisti di questi crimini contro l’umanità. Tranquilli: stiamo solo raccogliendo le prove.

Marcello D’Acquarica

 

Sabato 8 settembre 2018, ore 20.00 presso l’ex Monastero delle Clarisse – Centro Storico di Galatina – Ingresso Libero -

E’ tutto pronto per l’edizione 2018 del Premio Marcello Romano per il Cinema, riconoscimento nato per rendere omaggio alla memoria dell’avv. Marcello Romano (1943 – 2008), cultore di cinematografia, istituito nel 2009 dal Comune di Galatina in collaborazione con l’ex-Istituto d’Arte G. Toma, ora Liceo Artistico dell’IISS “P. Colonna” di Galatina.

Quest’anno il Premio viene attribuito a Meditfilm e verrà consegnato sabato 8 settembre a Galatina  presso l’ex Monastero delle Clarisse.

Meditfilm si distingue per la realizzazione di numerosi progetti, cine-documentaristici, televisivi, di antropologia visuale e comunicazione multimediale, che raccontano e costruiscono percorsi di tutela e valorizzazione del patrimonio collettivo naturale, artistico e culturale salentino.

Il Premio Marcello Romano per il Cinema è stato consegnato in precedenza nell’ambito del Festival “Corti di marzo” 2011, fuori concorso, al regista Andrea Costantino, per il cortometraggio “Sposerò Nichi Vendola” (2010) e nel 2014 a Francesco Micciché per il documentario “Lino Miccichè, mio padre. Una visione del mondo” (2013), nell’ambito della Rassegna Identità in dialogo-Prospettive meridiane  #tuttosuipadri, con il patrocinio della Regione Puglia e di Apulia Film Commission.

Introduce Rita Toscano. Intervengono per i saluti istituzionali Marcello Amante, Sindaco di Galatina, Cristina Dettù, Assessore alla Cultura e Maria Rita Meleleo, Dirigente del Liceo Colonna.

Ospiti del Premio saranno Beatrice Stasi, professore associato di Letteratura Italiana Università del Salento e Presidente Università Popolare “Aldo Vallone” Galatina; Chiara Eleonora Coppola, consulente progettista, componente del Consiglio di Amministrazione Fondazione Apulia Film Commission; Eugenio Imbriani, professore associato di Discipline Demo-etnoantropologiche, componente Comitato Scientifico progetto Luoghi e Visioni, a cura di Meditfilm; Antonio Mellone, (nelle vesti di) economista e Francesca Casaluci, Presidente Associazione Salento Km 0.

I relatori interverranno su tema: “Cinema Terra e Poesia”, ragione sociale di Meditfilm.

Al termine della premiazione, verrà proiettato il documentario Stare sul confine, una delle più recenti pellicole di Meditfilm, per la regia di Tommaso Faggiano.

Parteciperà all’evento anche Renato Grilli, attore/autore e voce narrante del film.

La consegna del Premio sarà un’occasione di festa per tutti gli spettatori che avranno il piacere di dialogare con gli autori, in un clima di convivialità, nella suggestiva cornice del giardino del monastero di Santa Chiara.

Rita Toscano

 
Di Albino Campa (del 08/11/2010 @ 09:54:39, in Il Mangialibri, linkato 3922 volte)

Paola Rizzo inimitabile pittrice d'ulivi

Don Francesco Coluccia direttore del Laboratorio culturale Benedetto XVI - Noha

Paola Congedo della Biblioteca Giona

Denise D'Amato amica dell'autore

Antonio Mellone dell'Osservatore Nohano

Martina Chittani

Michele Stursi autore de "Il Mangialibri"

Il brindisi finale

 
Di Andrea Coccioli (del 28/08/2016 @ 09:50:45, in Comunicato Stampa, linkato 2168 volte)

Partiamo da una corte. Corte Cavour.  A Galatina.

Affianchiamola ad  un’ associazione,  Citytelling. Sempre a Galatina.

Individuiamo un ideatore e curatore per una “suggestiva” proposta culturale: Giovanni Matteo.

Uniamo  i tre elementi.  Viene fuori una tre  giorni dal nome   “Cortedarte”  all’interno del contenitore estivo di  Note a Margine2016, la minirassegna di cultura, arte e cinematografia.

La bussola di questo viaggio è la definizione che Antonio Costantini fornisce di questo sistema abitativo tipico del nostro territorio: “spazio socializzante”. L'idea che la casa a corte possa essere assunta oggi come un modello possibile, cellula ideale per una società più solidale, contesto adatto alla definizione di uno stile di vita più sostenibile è il cuore de “La corte possibile”.

Il 28, 29, 30  agosto, presso corte Cavour sarà possibile osservare il risultato dei lavori di “Cortedarte”, a cura di Giovanni Matteo,  Marcello Nitti e Davide Russo: Roberto Ciardo è l’autore di “Sagome sovrapposte”, una composizione ottenuta da pezzi di cuoio di diversi colori che, richiamando alla memoria la vocazione alla lavorazione di questo materiale, a lungo motore di sviluppo per Galatina, evoca anche l’intreccio di storie e destini e l’idea di interdipendenza che caratterizzavano la vita nella casa a corte. Samuel Mello ha realizzato un’installazione site specific costituita da diverse piccole installazioni in relazione tra loro, utilizzando esclusivamente oggetti trovati all’interno della corte e delle abitazioni circostanti. Il suo lavoro fa riferimento allo sviluppo del corpo astrale, inteso come muta, cambio di pelle, fatto che lo ricollega all’opera di Ciardo.

L'installazione prevede anche la proiezione di una raccolta di video interviste a cittadini che hanno vissuto questa esperienza in prima persona.

Le suggestioni di “Cortedarte” saranno arricchite da preziosi approfondimenti che contribuiranno a sviluppare la conoscenza della casa a corte sia come sistema abitativo e forma di convivenza, aprendo orizzonti possibili. Il 28 agosto, alle ore 21, Luigi Mangia, collaboratore della rivista di arte e cultura Art App e l'artista Vincenzo Congedo offriranno le loro riflessioni sul tema della casa a corte, sul filo del ricordo e del racconto, mentre il 29 agosto, alle ore 19, Antonio Costantini presenterà il suo libro “L'edilizia domestica a Galatina – La casa a corte e il mignano”.

Interessante oggi, sarà immaginare di affiancare un giorno,  ad un approfondito e ricercato e imprescindibile   lavoro di memoria storica fatto nei luoghi della nostra terra,   la necessità di intessere relazioni sociali che partendo dal potenziale  virtuale sfocino nella inevitabile condivisione fisica.

Una nuova corte forse , una corte appunto possibile.

 

Per approfondimenti: Note a Margine-Galatina  2016 (facebook) NoteAmargineGalatina (twitter)

 

Associazione culturale CityTellig

Presidente CityTelling Andrea Coccioli

Responsabile Progetto Paola Volante

 
Di Redazione (del 25/12/2020 @ 09:44:59, in NohaBlog, linkato 863 volte)

Auguri di buona Rinascita a tutti i Nohani e a tutti quelli che, in un modo o nell’altro, sono legati a Noha da un sentimento o da un ricordo. Li facciamo con l’immagine del Bambinello della chiesa madre di Noha, quello che nel corso degli anni cinquanta del secolo scorso, durante l’archipresbyteratus di don Paolo, si salvò (unica statua di quel presepe) da un violento incendio causato dal calore delle candele. Fatto emblematico in un tempo, questo, in cui si sente il bisogno di una Rinascita civile, culturale, politica e probabilmente pure sentimentale.  

Noha.it

 

«Conosco bene le emozioni, i ricordi, le aspettative che accompagnano ogni inaugurazione di un teatro», ha dichiarato Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, intervenendo nella mattinata di sabato 13 novembre con la divisa della Protezione Civile alla cerimonia inaugurale del Teatro Cavallino Bianco di Galatina (Le). Emozioni, ricordi e aspettative ben impresse nei volti dei tanti cittadini, giovani e meno giovani, che hanno affollato la platea del Teatro dove l’intera comunità si è ritrovata unita con la santa benedizione del Teatro e l’inno di Mameli e nell’apprezzare gli sforzi compiuti dalle pubbliche amministrazioni per consegnare ai cittadini il prestigioso bene culturale.

Dopo il taglio del nastro, il sindaco Marcello Amante ha voluto sottolineare come «il Cavallino Bianco è elemento costitutivo dell’identità del cittadino galatinese, è orgoglio puro, è l’entusiasmo di aver scritto pagine della storia di questa splendida città. Un luogo simbolo della Città di Galatina, che ha storicamente attraversato intere generazioni, lasciando alla memoria della nostra comunità racconti ancora vivi, che tornano attraverso gli occhi lucidi e passionali di chi entra, dopo tanti anni, all’interno del teatro».

Mentre sul palco, presentati dalla madrina della giornata l’attrice Carla Guido, si succedevano gli interventi del progettista architetto Enrico Ampolo e del dirigente regionale Francesco Giuri con le note festose del Corpo bandistico San Gabriele dell’Addolorata di Noha, in platea tante le autorità religiose, militari, civili , politiche e scolastiche, da Loredana Capone Presidente del Consiglio Regionale, ad Alessandro Delli Noci, assessore alle politiche giovanili della Regione, dal consigliere regionale Cristian Casili al presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, dal vicepresidente di Anci Puglia Ettore Caroppo al procuratore Maria Cristina Rizzo, dall’assessore alla Cultura del Comune di Lecce Fabiana Cicirillo all’europarlamentare Leonardo Donno, agli ex Sindaci di Galatina Garrisi, Mino Montagna e Sandra Antonica, ai Dirigenti degli Istituti Scolastici cittadini e a tanti altri Sindaci presenti.

Ora la parola passa agli artisti prestigiosi che si avvicenderanno sul palco del Cavallino Bianco, da Daniel Pennac a Gabriele Lavia, da Gino Castaldo a Nicoletta Manni- Timofej Andrijasenko, da Luigi Fracasso a Virgilio Sieni, da Michelangelo Campanale a Ippolito Chiarello, da Mariangela Gualtieri a Fredy Franzutti e Corrado Abbati.

Le porte del teatro rimarranno aperte per tutto il mese di novembre ospitando un ricco e qualificato programma di spettacoli.

Il ricco e qualificato programma è sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Puglia e Città di Galatina e curato dall’associazione OTSE (Associazione Theatrikès Salento Ellada) diretta da Pietro Valenti, già direttore di Emilia Romagna Teatro, nell’ambito di un progetto speciale finanziato dal Ministero della Cultura, in partnership con AMA-Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce, diretta da Franco Ungaro.

È possibile scaricare il programma a questo link

 

Per info e prenotazioni: 3881814359 / 3201542153

www.otse.it - www.accademiaama.it

 

È in corso la scoperta a livello globale di Galatina e del suo centro storico.

Complici i potenti mezzi di comunicazione moderni ed i miracoli della rete, è in atto la scrittura di una narrazione. Una narrazione appena iniziata .

Un sacco di gente da ogni parte del mondo ci scruta, ci osserva.

E’ curiosa di sapere di più.

Si interroga, al di là del mondo materiale esistente costituito dal patrimonio artistico storico monumentale di straordinaria bellezza.

Scava e cerca con avidità nello scrigno prezioso dei valori impalpabili che sente indissolubilmente incorporati nelle trame del tessuto urbano del centro antico.

Non si accontenta delle visite guidate tradizionali.

E’ esigente, è attratto soprattutto dalla cultura e dalla civiltà che ha segnato quei luoghi in almeno sei secoli di storia .

Spera di scoprire emozioni ed illuminazioni nuove da scovare nel fascino, nell’unicità e nell'autenticità dei luoghi.

Sicuramente si aspetta che a tanta bellezza faccia riscontro tanta cultura, tanta civiltà, tanta consapevolezza.

Sono curiosi di scoprire come sia possibile la riproposizione di una vita di comunità coerente con le peculiarità di questo meraviglioso contenitore.

Sono questi i motivi che hanno spinto gli investitori stranieri provenienti da Londra, Parigi , New York  ecc. a scegliere Galatina, concorrendo a dar vita ad una nuova interessante aristocrazia culturale cosmopolita.

L’Associazione  Galatina Arte Storia Cultura ritiene che  Bellezza -Cultura- Civiltà sono tre fattori inscindibili se si vuole scrivere un lieto fine alla storia che si sta raccontando sulla città.

Una storia, la cui valenza culturale, porta con sé, tra l’altro,  ricadute socio-economiche inimmaginabili.

A tale scopo ed in questa direzione l’associazione ha voluto dare un piccolo contributo,

redigendo un “ Decalogo” di base, di  comportamenti virtuosi, da rispettare per chi intende fruire o vivere il centro antico.

La proposta è stata inviata al Sindaco perché  venga discussa migliorata ed adottata in Consiglio Comunale.

Si auspica altresì che dopo l’approvazione il Decalogo venga diffuso ampiamente alla popolazione tutta a  partire dalle scuole di ogni ordine e grado, e tradotto in più lingue, esposto all'attenzione dei visitatori.

Siamo certi che verrà compreso come è oramai ineludibile la necessità di rendere coerente e commisurata la bellezza è l'importanza dei luoghi al livello di civiltà a cui bisogna ambire.

Così pure non vanno nascoste alcune criticità emerse che vanno prontamente affrontate e risolte.

Per essere chiari i comportamenti incivili sono paragonabili ad  una bomba di degrado sociale e culturale con effetti devastanti tali da vanificare ogni aspettativa di sviluppo.

Ricordiamoci che nelle vecchie mura è racchiuso il cuore della città e le sue massime Istituzioni Civili e Religiose.

Decalogo dei comportamenti virtuosi da adottare nel centro antico.

– Ogni centro storico è il cuore e la radice di una città. Così è anche per Galatina .

Diventa consapevole dell'importanza del luogo, visitalo, studialo, amalo, fallo conoscere.

2 - Il centro antico è anche come un museo a cielo aperto ricchissimo di manufatti preziosi, unici, irripetibili, che custodiscono e raccontano la memoria di quello che siamo stati: una passeggiata tra le strade del Centro è come un viaggio nel tempo di almeno sei secoli; rispetta quelle mura e pietre ed archi e giardini, proteggile col tuo sguardo attento, coi tuoi comportamenti civili.

3 - I veicoli a motore danneggiano il patrimonio artistico, architettonico, monumentale del centro antico perciò cerca di farne un uso limitato, riducendo le emissioni e appena puoi spegni il motore.

4 - Rispetta gli spazi pubblici, sono un bene di tutti noi, abitanti e visitatori: non occuparli

abusivamente, non limitare la libera fruizione degli stessi, usa correttamente gli stalli per la sosta degli autoveicoli.

5 - Non sporcare, non imbrattare, collabora a migliorare il decoro e l'igiene dei luoghi pubblici e privati.

6 - Evita rumori inutili e molesti che disturbano la bellezza dei luoghi e ricordati che il tuo

divertimento non deve disturbare il riposo e la concentrazione degli altri.

7 - Vivi il centro antico percorrendolo a piedi lentamente. Immergiti nella sua storia nelle sue tradizioni. Accostati alla sua anima e apprezza gli aspetti della sua autenticità.

8 – La sovrappopolazione di colombi comporta delle criticità urbanistiche ed igieniche: non dar loro ospitalità, né da mangiare.

9 - Rispetta la sacralità dei luoghi e non usare i sagrati delle chiese, o gli accessi dei privati, per bivacchi e intrattenimenti chiassosi.

10- Considera che i proprietari degli immobili sono consapevoli di possedere dei beni di pregio vincolati per cui non ti meravigliare se da custodi vigilano, controllano, tutelano.

11- Ricordati Galatina è una città d'arte: sii gentile e cortese con i suoi visitatori, italiani o stranieri, ed aiutaci a renderla più accogliente per tutti.

Se ami il centro antico difendilo, diffondendo e divulgando, e soprattutto applicando, il decalogo dei comportamenti virtuosi.
 

Si ringraziano i tanti amici che hanno contribuito alla redazione del Decalogo ed in particolare Luca Carbone.


 

Associazione Galatina  Arte Storia Cultura

Ing. Dante De Ronzi

 

Il Servizio Civile Nazionale, istituito con la legge 6 marzo 2001 n° 64, - che dal 1° gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente volontaria - è un modo di difendere la patria, il cui "dovere" è sancito dall'articolo 52 della Costituzione; una difesa che non deve essere riferita al territorio dello Stato e alla tutela dei suoi confini esterni, quanto alla condivisione di valori comuni e fondanti l'ordinamento democratico. 

E' la opportunità messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico inteso come impegno per il bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore di coesione sociale.
Il servizio civile volontario garantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa, una importante e spesso unica occasione di crescita personale, una opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese.
Chi sceglie di impegnarsi per dodici mesi nel Servizio civile volontario, sceglie di aggiungere un'esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita lavorativa, quando non diventa addirittura opportunità di lavoro, nel contempo assicura una sia pur minima autonomia economica.
Le aree di intervento nelle quali è possibile prestare il Servizio Civile Nazionale sono riconducibili ai settori:
assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, servizio civile all'estero.

Quest’anno, il Comune di Galatina si posiziona al primo posto tra i comuni della Regione Puglia per numero di progetti approvati, ben quattro, mentre tra gli enti accreditati all'Albo regionale si posiziona al terzo posto dopo l'ANCI e la Provincia di Foggia, che però hanno una diversa e più complessa struttura organizzativa. Inoltre i progetti hanno ottenuto un punteggio che li posiziona tra i primi sette della regione: ciò conferma ancora una volta la qualità progettuale delle proposte presentate dal Comune di Galatina.

Straordinario obiettivo raggiunto dall'Amministrazione comunale di Galatina, che per il terzo anno di fila ha avuto approvati e finanziati i progetti di Servizio Civile Nazionale. A testimoniare l'eccellente risultato è l'Assessore alle politiche giovanili Andrea Coccioli: "Con grande entusiasmo e soddisfazione posso comunicare la positiva conclusione del procedimento di valutazione dei progetti di Servizio Civile ordinari presentati dall'assessorato alle politiche giovanili e redatti anche quest'anno da Giampaolo Bernardi. Oggettivamente si tratta di risultati importanti, riconosciuti e premiati dalla commissione e che posizionano il Comune di Galatina tra le eccellenze della progettazione regionale del servizio civile con una percentuale di approvazione e finanziamento dei progetti del 100%. Continuiamo così a raccogliere i frutti del duro lavoro portato avanti con la convinzione di voler far bene, e teniamo fede all'impegno assunto con i giovani che vivono il territorio: quello di offrire loro un'opportunità di crescita personale e l’acquisizione di competenze importanti e utili anche nel loro prossimo futuro professionale. Il sindaco Cosimo Montagna si dice soddisfatto del risultato raggiunto e aggiunge che “Le persone in età giovanile si trovano di fronte a tante incertezze e difficoltà da rappresentare oggi una categoria sociale a rischio. La possibilità di essere assunti per un anno e contribuire a far crescere le proprie competenze professionali assume una valenza importante in uno scenario complicato per quanto riguarda le nuove possibilità occupazionali. Inoltre con il bando di servizio civile appena avviato avremo un'importante contributo di risorse che ci permetterà di offrire servizi concreti ed efficaci ai nostri cittadini.” 

Grazie ai nuovi progetti di Servizio Civile Nazionale saranno impegnati 14 giovani per un intero anno e i settori di intervento sono sono le politiche giovanili, l'ambiente, la biblioteca ed il museo. L'euforia per gli ottimi risultati, continua l’Assessore Andrea Coccioli, non deve farci perdere la giusta prospettiva del servizio civile, che è quella fondata sui principi della solidarietà sociale ed è quella che vede i giovani i primi promotori del processo di partecipazione, in grado di trasformare una società in cui il cittadino è solo colui che riceve un freddo ed astratto servizio ad una società in cui tutti hanno la possibilità di essere attivi e socialmente utili, ed in cui i giovani del servizio civile lasciano il segno indelebile e positivo della propria esperienza.

Per meglio rappresentare l’opportunità del SERVIZIO CIVILE NAZIONALE  ai giovani di età compresa tra 18 e 28 anni l’assessorato alle Politiche giovanili organizza un incontro informativo, lunedi 20 aprile 2015 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso sala Celestino Contaldo - Palazzo della Cultura, GALATINA

 
Di Redazione (del 18/05/2019 @ 09:21:16, in Comunicato Stampa, linkato 1049 volte)

Ritorna il 18 e 19 maggio, a Cutrofiano nella Città della Ceramica, il fine settimana dedicato ai figuli e alle aziende Ceramiche. Tante iniziative inserite all'interno di CUTROFIANO, CERAMICA E NON SOLO, organizzata dalla Pro loco di Cutrofiano e l’ass.neculturale Sud Ethnic con l’amministrazione comunale, infatti si inizia sabato ore 9 con il trofeo Colì junior, a seguire in Piazza Municipio alle 16 Li Ucci Kids laboratorio creativo per Bambini "Mettici le mani, realizza e porta a casa" dove tutti i bambini potranno decorare o realizzare oggetti d'argilla grazie al supporto di Tutte le aziende e alla collaborazione degli artisti Giovanni Russo, Agostino Cesari, Danilo Parisi, Stefania Saracino, Tommaso Masciulli, mentre nelle scuderie del palazzo Filomarini le aziende ceramiche : Salvino De Donatis, Nuova Colì, Ceramiche Andriani, La bottega della Ceramica di Antonio Negro, Maioliche Maglio, La casa del Fischietto, esporranno le loro opere.

Quindi alle ore 19 l'esibizione dei figuli Cutrofianesi e quella del già 3 volte campione del mondo Giuseppe Colì, seguirà la realizzazione di un pannello ceramico decorato dai ragazzi della scuola media Don Bosco seguiti dal Prof. Dicillo.

Ore 20 presso l'azienda Fratelli Colì ci sarà Don Pasta spettacolo di musica e cibo mentre alle 20.30 in Piazza Municipio, inizio della serata tra ceramica, musica, cibo e buon vino, infatti mentre i figuli realizzeranno la GRANDE OPERA A PIÙ MANI, ci sarà "Bianco Rosso e Rosato", un percorso enogastronomico servito in stoviglie di terracotta con le aziende Palamà vini, L’Astore, Mediter, Black&white Caffè della Ceramica, Tabù lounge Bar, Caseificio Russo, Piccapane, il tutto allietato dallo spettacolo musicale del gruppo SCAZZACATARANTE.

Il 19 ore 10 presso l'azienda Benegiamo, si terrà "+Ceramica - plastica". Durante le due giornate le aziende Ceramiche apriranno le loro porte per farvi scoprire il loro mondo, inoltre il Museo della Ceramica rimarrà aperto con ingresso gratuito, sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 21.

Marco Forte

 

 

In occasione dell’adeguamento dello Statuto societario alle normative del Terzo Settore, l’Assemblea dei Soci del Club di Galatina, in accordo e con il pieno assenso della Presidenza dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, ha deciso la variazione della propria denominazione in quello di

“Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina OdV”

Così, in sintonia con le linee programmatiche della Commissione Nazionale Italiana UNESCO, il Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina diventa l’espressione di un vasto Territorio geografico comprendente tutti i Comuni della Grecia Salentina, e tutte quelle Comunità salentine dalle comuni radici culturali; è da sempre risaputo infatti che il Territorio della Città di Galatina con le sue peculiarità ha sempre fatto parte dell’area culturale della Grecìa Salentina: lo dimostrano l’utilizzo della lingua Grika nella celebrazione dei riti religiosi e nella vulgata popolare sino alla fine del 1600; la rilevanza dei fenomeni etno- antropologici come quello del Tarantismo diffusi a Galatina e in tutta l’area geografica della Grecìa; ed ancora le specificità culturali, socio-etnografiche, architettoniche, enogastronomiche, da sempre comune espressione dei territori della Grecìa.

Nel sottolineare le attività già svolte negli ultimi anni in collaborazione con i diversi Comuni della Grecia Salentina come ad esempio quelli di Soleto, Cutrofiano e Zollino, il “Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina OdV” ha offerto la propria disponibilità a collaborare per le prossime attività dell’Unione dei Comuni della Grecia Salentina, in particolare quelle relative alla Candidatura dell’Unione dei Comuni, insieme alla Città di Taranto, a Capitale Italiana della Cultura nel 2022, e quelle tese alla salvaguardia della lingua Grika ed al suo riconoscimento come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

Il Direttivo del Club

 

“Condividere” è una parola un po’ abusata, forse, per via dei social, ma in tempi come questi recupera il suo significato autentico. Condividere ansie, paure, ma anche speranze, competenze, idee, per supportare e sostenere con tutte le forze di cui dispone una comunità, i pazienti e i medici che instancabilmente operano nel presidio Santa Caterina Novella di Galatina.

La macchina della solidarietà che l’emergenza sanitaria ha messo in moto nella città, facendo nascere campagne di raccolta fondi a favore dell’Ospedale “S. Caterina Novella”, sta lavorando a pieno ritmo, dando risultati straordinari, sia in termini di coinvolgimento che di sinergie raggiunte tra le associazioni che operano nel territorio. Grazie alla collaborazione tra il Club Unesco di Galatina e le Associazioni riunite nella campagna “Doniamo Aiutiamo Vinciamo”, in queste ore è stato raggiunto un importantissimo traguardo, possibile solo unendo le forze. Oltre ai numerosi dispositivi di protezione, è stato acquistato un ecografo portatile, con caratteristiche tecniche adeguate alle indagini diagnostiche relative ai pazienti affetti da covid-19, completo di tutta la strumentazione necessaria ad un impiego immediato nel presidio di Galatina. L’acquisto, il cui importo è pari a 17.080 €,  è stato possibile anche grazie alla generosa donazione da parte dei lavoratori dello stabilimento Colacem di Galatina, che hanno deciso di far confluire in “Doniamo Aiutiamo Vinciamo” il consistente ricavato della raccolta fondi da loro attivata a inizio emergenza. L’ecografo rimarrà nella disponibilità dell’ospedale anche ad emergenza finita.

Tra le tantissime donazioni,  ci piace segnalare l’idea di un gruppo di amici che piuttosto che dividere il montepremi del torneo di fantacalcio, hanno deciso di donare l’intero importo, pari a 560 €. Li ringraziamo con tantissimo affetto e siamo grati anche ai tantissimi donatori, come la signora Maria, nome di fantasia, che anche con 10 euro ha sostenuto la nostra campagna. Sappiamo quanto sacrificio comporta quella donazione!

Ma la campagna non finisce qui e da alcuni giorni è nata anche l’iniziativa collaterale “Farmaco solidale” che consente ai cittadini di donare un farmaco da banco ai bisognosi, tramite gli enti caritatevoli e associazioni di volontariato che operano nel territorio comunale. Un punto di raccolta è operativo presso la farmacie Licignano e Bucci di Galatina, che ringraziamo per aver aderito all’iniziativa. 

Ricordiamo tutte le associazioni e aziende aderenti alla campagna:

  • Amici della Madonnina – Galatina;
  • Ass. Arma Aeronautica "F. Cesari" Galatina;
  • Ass. Arma Aeronautica "R. Russo" – Cutrofiano;
  • Ass. culturale Espressioni;
  • Ass. Francesco Marco Attanasi onlus; 
  • Ass. Turistica Pro Loco Galatina;
  • Cinquanta anni dal diploma terza C;
  • Città Nostra;
  • Commercianti Corso Porta Luce – Galatina;
  • “Demos” Palestra Soleto; 
  • DITUTTO.IT;
  • Inondazioni APS;
  • Legambiente Galatina;
  • Miriàm: donne per il sociale odv;
  • Mood;
  • Noha.it;
  • Olimpia SBV Efficienza Energia;
  • Quelli di piazza San Pietro 2.0;
  • R.G.service;
  • Showy Boys ASD Galatina;
  • SOS Galatina;
  • Università Popolare "Aldo Vallone" - Galatina;
  • Virtus Basket Galatina - TappiAmo Galatina;
  • Ass. Volontari Ospedalieri Onlus Galatina. 

Chiunque volesse dare il suo contributo alla suddetta raccolta fondi per aiutare l’Ospedale di Galatina a combattere l’emergenza covid-19, può fare la sua donazione tramite bonifico sul conto corrente bancario, DEDICATO e ESCLUSIVO per la campagna raccolta fondi in oggetto, IBAN: IT63O0103079651000011729180 intestato a APS Inondazioni presso la Banca Monte dei Paschi di Siena di Galatina con causale: Covid19 Ospedale di Galatina - donazione.

Nei punti vendita “Supermac” in via Kennedy, “Conad” in via Gallipoli, “Macelleria Marco Fulgido” in via Val d’Aosta,  a Galatina, che ringraziamo per la disponibilità, è possibile lasciare una donazione nei salvadanai solidali, che verranno aperti a fine campagna alla presenza dei titolari e di un rappresentante di “Doniamo Aiutiamo Vinciamo”

Ne approfittiamo per chiarire che donare direttamente alle associazioni del territorio significa snellire il percorso di acquisizione del materiale sanitario utili all’emergenza senza correre il rischio che i fondi si disperdano nei meandri della burocrazia. Ogni euro versato sarà  investito in DPI e attrezzature mediche per il nosocomio galatinese. Inoltre sulla nostra pagina facebook è disponibile la tracciatura di tutte le spese in entrata e uscita con l'obiettivo di fornire a tutti la massima trasparenza sulle operazioni compiute.  

Per info:
Whatsapp: 324-5848736
Email:  doniamoaiutiamovinciamo@gmail.com
Pagina FB: https://www.facebook.com/doniamoaiutiamovinciamo

 
Di Redazione (del 07/02/2016 @ 09:16:37, in Comunicato Stampa, linkato 2403 volte)

A San Valentino la BELLEZZA diventa BUONA.
Gruppo Mimì parrucchieri, nella domenica della festa degli innamorati, apre eccezionalmente il suo salone di Noha dalle 9 alle 13 per un'iniziativa di beneficienza.
Il 14 febbraio 2016 le clienti che vorranno usufruire del servizio piega lo potranno fare con un'OFFERTA LIBERA che sarà INTERAMENTE devoluta alla Fidas di Noha.
Una bella iniziativa, in collaborazione con l’associazione culturale L’Altro Salento, che si trasforma in splendida occasione di solidarietà.

Vi aspettiamo!

L'invito di Gruppo Mimì è rivolto anche ai colleghi che possono partecipare nel modo che ritengono più opportuno, scegliendo di offrire la propria prestazione d'opera o, perchè no, di farsi fare la piega. Protagonisti, comunque.

PS: l'Associazione del Presepe Vivente di Noha dà il suo contributo all'evento preparando delle ottime pucce con le olive che saranno offerte a chi parteciperà a questa giornata di "bellezza e buone azioni".
Pane caldo di domenica mattina...profumo di bontà.

(Gradito prendere appuntamento)

Gruppo Mimì

 
Di Redazione (del 21/08/2019 @ 09:15:21, in Comunicato Stampa, linkato 718 volte)

La seconda edizione di Chiese Aperte, si riconferma, grazie alle numerose presenze e i risultati ottenuti, l’appuntamento storico-culturale dell’estate galatinese. Chiese Aperte rientra nella rassegna "A Cuore Scalzo", con il patrocinio del Comune di Galatina. L’itinerario “arte e musica” ha raccontato la bellezza della Città, coinvolgendo locali e turisti attenti e curiosi. Un serata a ritmo lento, adatta al passeggio, all’incontro e alla riscoperta dei luoghi di culto. È stata un’occasione per mettere in luce il patrimonio che il nostro Centro Antico possiede. Grazie alla sensibilità e alla disponibilità dei “custodi per una notte”, alla collaborazione delle: Arciconfraternita B.M.V. dei Sette Dolori, Confraternita B.M.V. del Monte Carmelo, Confraternita Anime Sante del Purgatorio, Confraternita San Luigi Gonzaga e di alcuni fedeli, e infine dei giovani studenti del Liceo Scientifico e Linguistico “A. Vallone”. 

Questa edizione è stata caratterizzata dalla bellezza e dalla musicalità degli organi antichi, alcuni suonati egregiamente da organisti esperti: dott.ssa Costanza Massa, prof. Antonio Nachira, prof. Luigi Rossetti e Antonio Sedile. Il dialogo con il contemporaneo, installazioni di video arte, è stato curato dall’instancabile Gigi Rigliaco Gallery.

Pane e vino, dono di ospitalità, hanno ritrovato spazio nelle vie del centro di Galatina, tra vicoli, corti e piazze, in quella che fu terra battuta da pellegrini, la via Francigena nel Salento. In molti hanno sostato e gustato le pietanze proposte dai diversi ristoratori che hanno sostenuto l’iniziativa.

L'Associazione Archeoclub Terra D'Arneo ha raccolto, da più parti, stimoli utili nel continuare e migliorare l’offerta. Ne faremo tesoro e ringraziamo tutti, nessuno escluso!

Archeoclub Terra D'Arneo

 
Di Albino Campa (del 03/11/2009 @ 09:13:54, in I Dialoghi di Noha, linkato 3637 volte)

Venerdi 13 novembre 2009 alle ore 18.30 a Noha presso la sala convegni del Circolo Culturare Tre Torri avrà luogo il simposio dal titolo “FINANZIAMENTI E PROFESSIONALITA’ – Possibilità di sviluppo nel territorio”.

Al convegno, organizzato dal dott. Luca Luceri e dal presidente del circolo culturale Raffaele Lagna interverranno il sen. Rosario Giorgio Costa, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Lecce, la dott.ssa Giorgia Corsano, dottore commercialista esperta in agevolazioni finanziarie. A seguire la rag. Loredana Tundo, direttrice provinciale patronato ACLI di Lecce, il dott. Vito Barbieri, responsabile ACLI Terra di Lecce, il dott. Luidi Tundo, esperto in finanziamenti locali, il dott. Giuseppe Mele, dottore commercialista e revisore contabile e la dott.ssa Alma Fanelli, dottore commercialista e revisore contabile.

Modera il dott. Antonio Mellone.  L’iniziativa rientra nel sistema de “I dialoghi di Noha”.  Tutta la popolazione è invitata a questo interessante meeting.





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Di Albino Campa (del 25/12/2016 @ 09:12:48, in Presepe Vivente, linkato 2801 volte)

Il presepe vivente 2016-2017 è allestito tutto all’interno del Parco del palazzo baronale di Noha che tutti chiamano Castello.

Per godere appieno della visita, vi consigliamo vivamente di soffermarvi sui dettagli, tutti autentici, che potrete apprezzare in ogni angolo di questo percorso museale.

Lungo il tragitto avrete modo di ammirare alcuni tra i beni culturali più antichi e importanti di Noha.

Subito dopo il primo curvone, incontrerete il bene culturale più vetusto e interessante della cittadina: la torre del XIV secolo (1300 d.c.) con il suo ponte levatoio, collegato a rampa con arco a sesto acuto.

Dall’aspetto severo, militaresco, tremendo, la torre medievale di Noha era capace di ingenerare, specie nei giorni di tempesta, timore nel viaggiatore che vi si avvicinasse.

La torre di avvistamento e difesa, intorno alla quale si organizzò il castello, la corte, e il resto del piccolo centro, raggiunge i dieci metri d’altezza. La costruzione è coronata da una raffinata serie di archetti e beccatelli che ne sottolineano il parapetto alla sommità.

Sulle mura di cinta potrete scorgere l’affresco di Albino (dal nome di chi l’ha scoperto per caso). E’ l’immagine  di un corpo mosso, come in un ritmo di danza equestre o circense. Quello che sbuca dalla vetusta superficie di quel muro, conservato intatto nel corso dei secoli al netto delle abrasioni causate dall’umidità e dal tempo, è in effetti un cavallo rampante, imbizzarrito, pieno di energia, più un destriero che un palafreno.

Continuando nel percorso del presepe incontrerete l’originale vasca ellittica di fine ‘800 in perfetto stile Liberty, coeva e probabilmente disegnata e costruita dalle stesse maestranze che si occuparono della misteriosa Casa Rossa (la casa delle meraviglie nohana che ricorda la Casa Pedrera di Barcellona, opera di Gaudì) della quale, proprio all’ingresso del presepe, ma dall’altra parte della strada, al di là del muro di cinta, potete osservare il primo piano con tetto spiovente.

Di fronte alla vasca ovoidale, la costruzione che ospita il palazzo di Erode è la Castelluccia del parco, a forma di torre, eretta nei primi anni dell’900 del secolo scorso. Ospita ancora un impianto idraulico ed elettrico tecnologicamente molto interessante, con marmi, isolanti in ceramica, interruttori a leva ed altri sistemi di trasmissione dell’elettricità.

Più avanti, prima di giungere nell’osteria, dove potete degustare i prodotti del campo e delle fattorie locali, si osserva uno scorcio delle cantine del Castello, con le enormi botti in legno nelle quali veniva invecchiato il Brandy Galluccio, prodotto a Noha nello stabilimento omonimo, a due passi dal parco, e imbottigliato a Martina Franca.

Avvisiamo i visitatori che è possibile chiedere agli addetti al presepe informazioni sulle diverse tipologie di bestiame e le svariate razze di volatili presenti in questa novella Arca di Noha.

Volendo, grandi e piccoli, potranno chiedere ai pastori di accarezzare gli agnellini in tutta sicurezza.

Alla fine del percorso troverete le fragranti pucce con le olive appena prodotte nei forni di pietra della Bet Léhem, casa del pane, del castello nohano e altre leccornie paesane.

Signore e signori, la vostra presenza e il vostro passaparola daranno la forza agli straordinari ragazzi del presepe di Noha - “gruppo Presepe Vivente Masseria Colabaldi” - di proseguire nel lavoro di recupero non solo dell’affascinante tradizione dei presepi viventi, ma anche dei beni culturali più belli e tuttavia ancora dimenticati, del nostro Salento.

Congratulazioni per la vostra partecipazione, e infiniti auguri di Buone Feste.

Antonio Mellone

 

Gli appuntamenti con il Presepe Vivente di Noha sono il 25 e il 26 dicembre 2016 e il 1 e il 6 gennaio 2017, dalle ore 16.30 alle ore 21.30

 
Di Albino Campa (del 13/05/2011 @ 09:05:45, in RadioInOndAzioni, linkato 2927 volte)

Questa settimana, in compagnia di Paola, a "Quello che le donne non dicono" avremo il cantautore aradeino Luigi Giaracuni in arte Gigi Cinto. Ovviamente l'appuntamento è Venerdi 13 Maggio dalle 19.30 alle 21.30 su RadioInOndAzioni. Non mancare!!!
Luigi Giaracuni nasce ad Aradeo, nella provincia di Lecce, nel 1976 dove vive e lavora. In arte Gigi Cinto, fin da giovanissimo, sviluppa una tendenza che lo porta nella dimensione della musica. All’età di dodici anni incomincia a fare il Dj nei numerosi locali della provincia, animando con una simpatia dirompente, feste e situazioni private di parenti ed amici. La sua vera inclinazione comincia a definirsi nella piena adolescenza, quando diventa tecnico radiofonico nelle emittenti locali. Si diploma come perito elettronico nel 1997 e negli stessi anni inizia a collaborare alla stesura di testi per canzoni con alcuni gruppi musicali emergenti salentini, raggiungendo risultati positivi. Si Laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Lecce nel 2004 portando avanti, parallelamente, il suo percorso verso la musica d’Autore con la composizione di testi e musica in un clima sociale e culturale non sempre favorevole alle espressioni o sperimentazioni artistiche. Dal 1998 al 2006 è impegnato sia nelle discoteche del Salento sia nelle radio locali quali “Radio Sistem Network”, “Radio Rama Network”. Si dedica anche all’organizzazione di feste nelle diverse e bellissime spiagge della litoranea Gallipoli - Leuca, in particolare al “Mary Sol” e al “Cotriero”, luoghi già noti per concerti e serate anche ai numerosi turisti che affollano le coste salentine. Nel 2006 lavora alle esibizioni live in un plugged, nella città barocca di Lecce, in occasione della rassegna “Mad in Salento” e nei famosi Cantieri Teatrali Koreja e al Teatro “Domenico Modugno” di Aradeo. Autore e compositore di testi (Chi se ne frega, Libero liberi liberà, Non è facile, Vita regolare, What time is it, E’ facile, Nei meandri del piacere, Rispetto e dignità, Certe ore, La paura, etc.), la sua attività di scrittore trae ispirazione dall’esperienza personale e da situazioni legate ad un vissuto quotidiano e molto spesso confermano lo spirito ludico che l’artista assume nei confronti della realtà circostante. Ed è proprio quell’aspetto giocoso e scanzonato, che a volte può sconfinare in note drammatiche, ad emergere dai testi delle sue canzoni che nascono spesso o quasi di notte. Parole che riflettono stati d’animo, sintesi di una consapevolezza acquisita che costituiscono una traccia dell’esistente …. O forse meglio della sua esistenza.

 

Riceviamo e pubblichiamo con molto piacere l'interrogazione che ha presentato il Consigliere Comunale Antonio Pepe al Sindaco di Galatina nel corso del Consiglio Comunale del 30 luglio u.s. per porre, all'attenzione dell'Amministrazione Comunale, la preoccupante situazione delle "Casiceddhre"

Interrogazione urgente a risposta orale. Interventi di ristrutturazione e recupero c.d. “Casiceddhre o Casette dei nani” site in via Castello, Noha.

http://www.noha.it/photogallery/view.asp?dir=casiceddhre_di_novella

Il sottoscritto Antonio Pepe, Consigliere Comunale dell’UDC,

premesso che

  1. - nella frazione di Noha (via Castello), insistono sul terrazzo del palazzo baronale delle costruzioni in miniatura in pietra leccese policroma, dai più denominate e conosciute con il termine di “Casiceddhre o Casette dei nani”, di notevole importanza storica, artistica e culturale;
  2. -  tali costruzioni costituiscono la fedele riproduzione in miniatura di palazzi seicenteschi, ricche di dettagli e particolari architettonici (capitelli, volte a stella, volte a croce, etc.), definiti da studiosi e tecnici che hanno avuto la possibilità di visionarle interessanti e sorprendentemente uniche e rare;
  3. - a causa di alcune crepe presenti sul lastricato del terrazzo, che interessano anche il muro dell’edificio sottostante, e della vicinanza di alcuni alberi di pino, che con i rami stanno letteralmente e costantemente “schiaffeggiando” tali “opere d’arte”, e con le radici, probabilmente, provocando le lesioni precedentemente descritte, le condizioni di tali costruzioni stanno visibilmente ed irrimediabilmente peggiorando;
  4. - il testo consultato per la ricostruzione storica narra che “tra le notizie, non documentate, abbiamo quella secondo la quale le “casiceddhre” sono opera di un giovane morto nella guerra del 1915 – 1918. Un’altra vox populi afferma che un pastorello per diletto le abbia costruite in epoca ignota. Un’altra ancora addirittura indica in un mastro fabbricatore, tale Cosimo Mariano di Noha, l’artefice di quel gioiello d’arte. In questo settore in cui non possiamo esprimere che dubbi, incertezze, ipotesi, una facile congettura è quella secondo cui la contemplazione di dette casette contribuiva sia ad alleviare le fatiche e gli impegni profusi nell’amministrazione del feudo, sia a ritrovare tra amici e parenti il gusto dell’esercizio dell’otium letterario e non, ingannando il tempo passato nel paesello in attesa di raggiungere Lecce o Napoli, onde godere e respirare a pieni polmoni l’aria della nobiltà e dell’aristocrazia” (Noha – Storia, Arte, Leggenda di Francesco D’Acquarica e Antonio Mellone - Aprile 2006, Istituto Grafica Silvio Basile S.p.a.);
  5. - sono state numerose le recensioni fatte da esperti d’arte e giornalisti, a testimonianza della curiosità e dell’importanza che rivestono;
  6. - negli scorsi anni sono stati saltuariamente effettuati degli interventi di potatura degli alberi, per prevenire ulteriori deterioramenti;

considerato che

  1. - tali costruzioni rappresentano un patrimonio storico, culturale e artistico per la comunità di Noha e potrebbero sicuramente costituire motivo di attrazione per numerosi visitatori, se adeguatamente restaurate;
  2. - per la ristrutturazione alcuni tecnici sarebbero disponibili a prestare la loro opera gratuitamente, elaborando idoneo progetto;
  3. - insistendo su un edificio di proprietà privata, sarebbe auspicabile contattare i proprietari e prevedere di stipulare, ove possibile, forme convenzionali che prevedano il totale recupero e la ristrutturazione di tali “casette” interamente a spese del Comune, prevedendo anche l’illuminazione con idonei corpi illuminanti e, se necessario, l’abbattimento degli alberi, per salvaguardarle e renderle maggiormente visibili;
  4. - trattandosi di interventi di poche migliaia di euro, si potrebbe dare una risposta immediata alla risoluzione di tale problema;

con la presente,

chiede

alla S. V. se ritiene opportuno intervenire immediatamente per porre rimedio a tale situazione, se ritiene possibile contattare nel breve periodo la proprietà al fine di verificare la realizzabilità di quanto prima esposto e se ritiene utile reperire le somme necessarie, ricorrendo anche a finanziamenti extra-comunali, consapevole che ciò costituisce un’importante occasione per l’ulteriore crescita non solo culturale della frazione di Noha, ed in attesa di altri interventi tesi a recuperare l’importante patrimonio presente sul territorio della frazione.

 

Nella sua risposta  Sandra Antonica ha assicurato l'impegno dell'amministrazione comunale.

Antonio Pepe

 

Il turismo esperienziale, dalle nuove tendenze emerse alla Bit di Milano a Galatina, sarà il focus dell’iniziativa firmata da Barbara Perrone e da Galatina al Centro, per rilanciare il turismo in città.

Al via, sabato 23 e domenica 24 Aprile, il 2° Tour Educational, ideato dalla travel blogger Barbara Perrone e promosso dall’Associazione culturale Galatina al Centro finalizzato a valorizzare gli “attori turistici” della città attraverso il saper fare tra arte e cibo.

L’obiettivo dell’iniziativa si inserisce, all’interno dei trend evidenziati nell’appena conclusa 42° edizione della Bit – Borsa internazionale per il turismo, a Milano. La manifestazione in maniera chiara, tra talk, conferenze stampa e laboratori, in particolare nello stand di Regione Puglia, ha messo in evidenza come proposte sostenibili ed esperienziali saranno fattori chiave per agganciare e spingere la ripresa del turismo in un momento in cui il settore affronta le incertezze degli scenari internazionali.

Il 2° tour educational – Impara l’arte e mettila da parte si inserirà proprio in questa tendenza, grazie alla visionarietà, alla capacità di progettazione e realizzazione basata esclusivamente sulla determinazione di fare squadra e sistema tra gli attori del settore turistico. Artigiani, maestri d’arte, guide turistiche, ristoratori, strutture ricettive e ovviamente beni culturali, saranno sotto i riflettori di 20 comunicatori di viaggio tra giornalisti, blogger, fotografi ed influencer, che vivranno questa volta un’esperienza di viaggio in città focalizzata sulla conoscenza delle tradizioni e cultura locale, attraverso l’imparare a fare, testando in prima persona le offerte già in essere e altre in divenire.

Impara l’arte e mettila da parte è il titolo dato a questo secondo appuntamento, che fa seguito a quello tenutosi il mese di febbraio, Pasticciotto Tour, dove si è dato risalto al dolce simbolo della città, il pasticciotto di Galatina, attraverso una verticale itinerante e le sue bellezze artistiche – architettoniche, valorizzando anche il Museo Civico Pietro Cavoti.

“Visti gli eccellenti risultati del primo appuntamento, abbiamo ritenuto che i tempi fossero maturi per alzare l’asticella nella creazione dello sviluppo delle sinergie sul territorio“ afferma il presidente di Galatina al Centro, l’avv. Vincenzo Specchia.

Il progetto infatti nasce come iniziativa dal basso, dove tutte le persone coinvolte mettono a disposizione professionalità, competenze e servizi gratuitamente, con il solo obiettivo di dare fare rete e dare una ricaduta economica e circolare alla città.

“Dopo 20 anni di viaggi attorno al mondo, e di firma editoriale in questo settore, ho sentito l’urgenza di dare un contributo pragmatico alla città dove sono nata, perché non basta sventolare il possesso di un patrimonio o registrare un  marchio, se non si creano prodotti vendibili che possano creare una vera e propria economia turistica che genera welfare per chi vive la città” afferma Barbara Perrone. “Da viaggiatrice ho sempre cercato e vissuto le esperienze attorno al mondo come il più grande souvenir di viaggio. Dalla cooking class a Saigon in Vietnam, dove la chef mi venne a prendere in hotel per andare al mercato e poi nel suo ristorante a preparare i piatti tipici vietnamiti all’emozionalità che mi ha lasciato il workshop di pizzica tenuto quest’estate, proprio in una masseria galatinese, senza andare troppo lontano, tenuto dalla fotografa e ballerina Simona Marra, sono state esperienze che hanno cambiato il mio modo di vivere e ricordare un viaggio” continua Barbara Perrone.

La strada del turismo esperienziale e dell’undertourism, sono grandi attrattori sia per i giovani viaggiatori, ovvero la generazione zeta, che silver, capaci di attrarre oltre i mesi estivi, ma soprattutto invitano a spendere oltre le 2 ore di tempo, che in questo momento è il tempo medio di permanenza in città.

Secondo i dati di Booking, il più grande portale di prenotazione viaggi emerge il desiderio dei viaggiatori di avere un rapporto autentico con la comunità locale e più consapevole, così come al 73% piacerebbe fare esperienze genuine e rappresentative della cultura locale. “Alla luce di questi dati, come associazione civico- culturale, abbiamo l’obbligo morale e civile, di rimboccarci le maniche e creare iniziative di questo tipo, nonostante le tante difficoltà che si incontrano nel portarle alla luce” afferma Vincenzo Specchia.

“Ho immaginato e disegnato questo tour educational, per far conoscere la città per come vorrei farla scoprire io alle persone a me care. Si inizierà sabato mattina con una visita guidata attraverso il centro storico e la Basilica di Santa Caterina, sotto la guida di Raimondo Rodia; si ascolteranno le storie del maestro d’arte e tarsie lignee Antonio Congedo; poi una pausa pranzo nel giardino segreto di Plant 008. Il pomeriggio inizierà con un workshop per imparare a fare il pasticciotto e seguirà ascoltando le storie di Iro l’antiquario di città. Si ammirerà il tramonto con un aperitivo da Vanesio con vista sulla bellissima chiesa dei Santi Pietro e Paolo, e a seguire il workshop di pizzica proprio davanti al famoso pozzo di San Paolo, luogo dal quale veniva attinta l’acqua che bevuta, guariva le donne morse dalla taranta. La giornata di chiuderà con una cena firmata dallo chef Biagino De Matteis, e ispirata proprio alla danza popolare salentina.

La domenica si aprirà con un laboratorio di cartapesta con Andrea Merico e a seguire un workshop sull’imparare a fare le friselle, regine delle tavole conviviali salentine, con il panettiere Roberto Notaro, chiudendosi infine con un picnic nello storico aranceto di Parco degli Aranci, ascoltando la storia di imprenditorialità visionaria e agricola di Ambra Mongiò. Alcuni degli ospiti avranno modo di alloggiare all’interno di Palazzo Elefante della Torre e Hotel Hermitage.

Per i comunicatori invitati a vivere le esperienze e raccontarle, saranno due giorni all’insegna del saper fare, della scoperta di antichi mestieri, di preziosi artigiani che tramandano le arti antiche e diventano costruttori di preziose esperienze di viaggio. La conoscenza della città prende forma non più solo attraverso i monumenti, ma anche attraverso l’imparare a fare a tu per tu con gli artigiani locali, le loro storie e botteghe.

Il capitale umano delle menti e delle mani che lo portano avanti, diventano nuovi attrattori turistici per continuare a scoprire il potenziale inespresso della città di Galatina, facendola conoscere ad un pubblico che cerca ispirazioni di viaggio nel mondo digitale, che guarda oltre il mare e che decide di spendere del tempo nel vivere usi e costumi di una città, vivendo il territorio in modo immersivo tra passato e futuro.

Associazione Galatina al Centro
Barbara Perrone

 
Di Albino Campa (del 28/07/2007 @ 08:53:36, in NohaBlog, linkato 3173 volte)

Su “quiSalento”, anno VII, n. 7, 1/18 luglio 2007, troviamo nella rubrica “da leggere” la recensione al recente libro di Antonio Mellone dal titolo “Scritti in Onore di Antonio Antonaci”. L’articolo che vi proponiamo di seguito è a firma di Eleonora Carriero.Il libro del nostro Antonio Mellone verrà presentato nel prossimo mese di settembre. V’informeremo più dettagliatamente sull’appuntamento ovviamente da non perdere: per ora sappiamo (e ve lo diciamo) che avverrà a Galatina nella splendida cornice del Palazzo della Cultura.


LA PASSIONE DEL DISCEPOLO

 

La passione dello studio e lo studio della passione. La passione dello studio è quella di monsignor Antonio Antonaci di Galatina (classe 1920), riversatasi nella filosofia del cinquecento, nella biografia, nella storia e nell’arte locale, nel giornalismo, solo per citare i più importanti ma non unici filoni dei suoi interessi eruditi.

Lo studio della passione è questa raccolta di scritti realizzata da Antonio Mellone in onore del professore monsignore e che mette bene in evidenza la enciclopedica curiosità dello studioso, la capacità speculativa del filosofo, l’amore dell’uomo legato alla sua terra.

Anche questo libro, dunque, è fatto con passione: la passione dell’allievo per il maestro, riconoscente per il benefico contagio dell’amore per i libri, per la conoscenza, per il dialogo. Ha ragione dunque l’editore Michele Tarantino nella sua nota, quando definisce questo libro un saggio “appassionato”.

Una sintetica eppur completa conoscenza di Antonio Antonaci è già possibile soffermandosi sulla sua fotografia in copertina: seduto alla scrivania, in giacca da camera, lo sguardo attento su un grande volume, le mani pronte a voltare pagina e a seguire il pensiero, alle spalle gli scaffali di una libreria antica ma resa viva dall’uso.

Quelle dello studioso sono “opere di ampio respiro culturale costruite in base a pazienti e minuziose ricerche su codici antichi, documenti coevi e pubblicazioni varie, opere accessibili alla lettura di quanti, non facendo parte degli ‘addetti ai lavori’, sono spinti dal desiderio di conoscere vicende e uomini della propria terra”, opere di “grande impegno culturale e civico”, in cui la precisione delle citazioni si accompagna all’”arte del bello scrivere”. L’effetto è quello di una lettura “scorrevolissima e vorace”, con il “connesso rammarico di finire troppo presto”.

I saggi (in cui Mellone sembra aver interiorizzato stile e modi del maestro, con analoghi effetti sul lettore) si propongono nella forma di recensioni (edite ed inedite) alle opere, in cui si inseriscono piccoli racconti, stralci di conversazioni private, aforismi antonaciani in dialetto, ricordi di vita quotidiana.

Anche il lettore si appassionerà.

                                                                              Eleonora Carriero

Antonio Mellone, Scritti in onore di Antonio Antonaci, con un saggio introduttivo di Zeffirino Rizzelli, pp.83, Infolito Group Editore, Milano, 2007

 

 

 

 

 
Di Albino Campa (del 24/07/2012 @ 08:47:11, in Comunicato Stampa, linkato 2610 volte)

L’Associazione culturale Amici della Musica di Soleto presenta, sabato 28 Luglio  2012, alle ore 21.00, a Soleto Largo Osanna - Villa Comunale, la sesta edizione della “Corrida della Grecia Salentina". La novità di questo anno è il premio canoro Salento’s Got talent che vedrà partecipare sei cantanti dai 13 ai 18 anni. Sarà una giuria di qualità a decidere i primi tre classificati a cui sarà assegnato un trofeo. Nota molto importante la borsa di studio della Vocal Academy, che sarà assegnata dalla maestra di canto, Anita Tarantino, ad uno dei concorrenti. 

La serata prevede inoltre  la partecipazione di 10 concorrenti (per la categoria Corrida) che si esibiranno in performance di arte varia: cantanti, imitatori, barzellettieri, ballerini, comici, musicisti ecc.
Anche per questa categoria verranno premiati i primi tre classificati eletti da una giuria di qualità più gli applausi o fischi del pubblico.

Tutti i concorrenti sono stati selezionati dai componenti dell’associazione, con la supervisione  del direttore artistico, lo show man Antonio Forte, che per il quarto anno consecutivo presenterà la serata.

Non mancherà neanche la solidarietà. Infatti durante la manifestazione saranno raccolti dei fondi da destinare alla ricostruzione dell’Emilia in collaborazione con galatina2000.it Media Partner della manifestazione.

Per la serata sarà possibile prenotare dei tavoli presso “People Bar” di Soleto.

Maggiori informazioni al 347.2636797

 
Di Albino Campa (del 23/11/2011 @ 08:40:43, in Presepe Vivente, linkato 3769 volte)

Anche quest’anno Cristo nascerà a Noha. Anche quest’anno Cristo si fermerà a Noha.
Le rugose mura della Masseria Colabaldi, bene culturale tra i più belli ed imponenti del Salento, racchiuderanno una novella Betlemme (Bet Lèhem, casa di pane).
Di Bet Lèhem Matteo (2,6) scrive: “E tu, Betlemme, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà un capo che pascerà il mio popolo”.    
L’architettura della Colabaldi di Noha custodirà il più bel presepe vivente di Puglia, curato nei dettagli da una scuola di perfezione inesistente altrove.
Spelonche, rupi e alloggi dispersi in un paesaggio roccioso d’aspro meridione.
Taverne.
Artigiani gelosi dei loro mestieri.
Forni accesi per il pane fragrante.
E poi, bestie dappertutto, angeli e pastori.
Ed infine il padre putativo e la ragazza vergine che presentano al mondo un figlio misterioso: il messia, l’unto finale che cambierà il corso della storia.

E’ questo il presepe vivente di Noha, aperto il 25 e il 26 dicembre 2011, e poi ancora l’1, il 6 e l’8 gennaio 2012.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 27/12/2023 @ 08:34:15, in NohaBlog, linkato 455 volte)

Giovedì 28 dicembre 2023, alle ore 18.30, nella chiesa madre di San Michele Arcangelo di Noha avrà luogo un grandioso concerto di fiati e percussioni a cura degli allievi della scuola di musica dell'oratorio "Madonna delle Grazie", diretti dal M° Lory Calò.

Concerto di fine anno molto francescano, vale a dire povero di sponsor, patrocini, frizzi, lazzi e chiacchiere, ma ricchissimo di arte, passione e dignità.

Un'occasione unica di crescita culturale e di arricchimento spirituale.

I cittadini di Noha e dintorni, e i loro ospiti, sono invitati.
Ingresso libero.

Noha.it

 
Di Marcello D'Acquarica (del 06/07/2015 @ 08:31:40, in NohaBlog, linkato 2813 volte)

Ci siamo fatti rilasciare dall’anagrafe l’elenco dei nati nel 1955 (vedi elenco allegato), se conoscete qualcuno e ci aiutate a contattarlo ci semplificherete il lavoro di ricerca.
Gli amici del Circolo culturale Tre torri di Noha, appartenenti alla nostra classe, sono già un bel numero e hanno pensato di estendere l’invito a tutti i coetanei sparsi nel resto d’Italia e del mondo. La data del raduno è stabilita per il 27 di Settembre 2015, vi preghiamo di dare conferma entro la prima settimana di settembre.

 

     Programma:

  • Ritrovo in piazza ore 9,00 per un breve percorso storico/culturale di Noha;
  • Santa Messa ore 10,30 nella Chiesa Madre San Michele Arcangelo;
  • Ritrovo al ristorante "Re dei Re" a Surano ore 12,30/13,00;
  • Commiato di fine pranzo con distribuzione di un libretto/cd ricordo contenente  foto/racconti/poesie, aneddoti, ecc.

N.B.:
Per realizzare il libretto ci occorrono foto degli anni trascorsi insieme (ne abbiamo già molte, addirittura una del 1958 in un’aula dell’asilo), sono benvenuti anche piccoli ricordi, frasi, poesie, ecc.Vi aspettiamo numerosi.

Per informazioni o invio di documenti telefonare o scrivere a:
Giuseppe Zerbi:            328 756 8034  (giuseppezerbi1@libero.it)
Marcello D’Acquarica:  338 371 3429  (marcello.dacquarica@gmail.com)

 

Continuano gli appuntamenti presso l’I.I.S.S. “Laporta-Falcone/Borsellino” di Galatina.

“EDUCARE, PREVENIRE, CAMBIARE” per una cultura di legalità mirata all’uguaglianza, salvando le differenze,” è il titolo del I° Seminario sulla legalità che si terrà sabato 3 febbraio 2018, dalle ore 10.15 alle ore 12.15, presso l’Aula Magna della sede di Viale Don Bosco, 48 dell’Istituto in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lecce.

L’evento, rivolto a Dirigenti Scolastici, docenti dei vari gradi, studenti e famiglie, ha lo scopo di promuovere e rafforzare la cultura della legalità, dell’uguaglianza e ad aprire un confronto sui temi del nostro vivere civile.

Dopo i saluti del Sindaco di Galatina Dott. Marcello Amante e dalla Presidente dell’Ordine degli avvocati di Lecce Avv. Roberta Altavilla, il seminario sarà aperto dal Dirigente Scolastico Prof. Andrea Valerini.

Interverranno il Preside della Facoltà di Scienze della Formazione Scienze Politiche e Sociali dell’Università del Salento Prof. Mariano Longo, il Procuratore della Repubblica di Brindisi Dott. Antonio De Donno, la Consigliera dell’Ordine degli avvocati di Lecce Avv. Viviana Patrocinio e il Caporedattore del Nuovo Quotidiano di Puglia Dott. Rosario Tornesello

“La legalità è un requisito essenziale per l’esercizio dei diritti pertanto la nostra istituzione scolastica vuole aiutare i giovani a modellare un futuro più responsabile e sereno attraverso azioni propositive e concrete di promozione dei valori dell’etica e della legalità” spiega il Dirigente Scolastico.

L’Incontro costituirà, dunque, per gli studenti dell’IISS “Laporta/Falcone-Borsellino” un significativo arricchimento, dal punto di vista civile, sociale e culturale e un’occasione di riflessione e di approfondimento su importanti tematiche attuali come il rispetto della Legalità e della difesa dello Stato. 

Le SS.LL. sono invitate a partecipare.

Al termine del seminario, ai partecipanti sarà rilasciato regolare attestato di partecipazione.

I docenti dell’IISS “Laporta/Falcone-Borsellino”

 
Di Redazione (del 06/07/2022 @ 08:30:18, in Comunicato Stampa, linkato 521 volte)

Quanto è bello leggere questo fermento culturale nel centro sinistra galatinese. Antonio Antonaci, Elena Esposito, Michele Scalese sono stati subito sul pezzo nel dibattito e, diciamocela tutta, ogni persona che si riconosce nella cultura di centro sinistra attende che Galatina si muova verso questa rinascita.

Anche io.

Ma il mio punto di vista cerca di guardare alla prossima scadenza, che è quella politica e considera il “centro-sinistra” una categoria che attiene il posizionamento politico-culturale di un elettorato, con le sue sensibilità sociali, economiche e delle relazioni internazionali.

È difficile parlarne con altre categorie come quelle tipiche della identificazione nel gruppo di simili o di squadra. Mi spiace dirlo a Scalese, ma il suo sembra piuttosto un richiamo alla rifondazione di un gruppo elitario.

Il 12 ed il 26 giugno abbiamo scelto un Sindaco per una amministrazione locale, in cui si sono messe insieme diverse sensibilità politiche perché desiderose di perseguire un cammino diverso dal precedente, in cui ha amministrato un gruppo di brave persone con sani principi che hanno pensato a risolvere, direi anche bene, delle problematiche di bilancio, senza pensare agli investimenti e senza un grande sguardo verso la parte più produttiva. Un cammino diverso anche da quello del campo largo PD e 5Stelle (con un innesto di destra) perché non considerato una novità e perché forse partito con l’affermazione del gruppo di guida, senza grandi aperture verso il resto della comunità degli attivisti e con delle vecchie ruggini per una parte di centro sinistra (Socialisti di Spoti, parte della causa della caduta dell’amministrazione Antonica che si riproponeva).

Antonaci, brillante e istrionico, non è parso da subito capace di vincere ma sicuramente ha ottenuto un risultato che dovrebbe far riflettere e che lo rende importante.

Tutto qui.

Se dovessimo scendere nei dettagli del giudizio morale politico che suggerisce Scalese, a cui dedico la mia riflessione per stima e desiderio di scambio di opinioni, non certo per criticarlo, probabilmente la questione diventerebbe più seria. E mi farebbe porre una domanda: è accettabile che parte del centro sinistra abbia operato per l’elezione di un candidato alternativo alla scelta ufficiale del PD? Se pensiamo alla scelta di molti del PD durante il referendum costituzionale del 2016 direi di si. Anche allora buona parte del partito e non certo su scelte locali, decise di sabotare il proprio governo, retto da un proprio rappresentante, consapevoli della sua caduta attraverso un voto difforme dalla posizione ufficiale.

È accettabile che Fabio Vergine abbia accettato di farsi appoggiare sia da persone provenienti dal PD che da esponenti vicini alla Lega? Se penso alle scelte di Minerva, che ha in giunta anche Di Mattina, notoriamente vicino a Marti, credo di si, perché si tratta di scelte locali e amministrative. Accade con Mellone anche a Galatone. Lo stesso Emiliano ha nominato come assessore un uomo simbolo delle amministrazioni Fitto.

Se poniamo la critica morale e etica nei confronti di Vergine compiamo la stessa forma di bullismo machista tipico delle vecchie società oppressive: se un uomo tradisce una moglie è “un conquistatore”, se a tradire è una moglie la si addita come “poco di buono”. Le stesse scelte sono tali sia se le compie un tesserato PD che se le compie un qualsiasi altro disgraziato non PD. Mi pare evidente.

Come mi pare evidente che tutte queste contaminazioni possano diventare pericolose, perché tendono a impoverire il dibattito identitario e politico locale. Senza distinzione su chi le compie.

Altrimenti non stupiamoci se l’opinione pubblica considera il PD autoreferenziale e spesso propenso a rilasciare le patenti di agibilità politica, pontificando.

Io stesso nel 2012 ero responsabile provinciale della campagna per le primarie di centro sinistra di Bruno Tabacci e molti militanti locali mi dicevano “ma voi che c’entrate, mica siete dei nostri” anziché essere felici che vi fosse un confine più largo. Nel 2018 però il nostro 2,7% di +Europa è risultato gradito visto che ha permesso l’elezione di molti deputati PD…

Oggi dobbiamo invece cogliere l’invito di Antonio, Elena e Michele perché dobbiamo affrontare la questione delle politiche del 2023.

Lì non si parlerà della purezza della razza o del gruppo dirigente di un partitino di paese. Dovremo compiere scelte e delegare perché vengano affrontate le grandi tematiche che riguardano il nostro tempo.

Quali diritti e quali doveri da proporre o difendere? Quali politiche internazionali perseguire? Come affermare l’appartenenza al blocco occidentale e alla Nato? Che ruolo dare all’Europa affinché possa pesare in questa crisi bellica?

E potrei continuare a lungo sui temi dello sviluppo economico o della redistribuzione, delle spese militari e della ricerca.

Non basta attaccarsi una spilla e iniziare a tifare. Dobbiamo affrontare i temi. Ad esempio io, che sicuramente di centro-sinitra lo sono da quando ero bambino, pur con una sensibilità popolare, ho difficoltà a confrontarmi con una parte del M5S che flirta con Putin e accetta i suoi soldi, che parla di sganciare reddito e lavoro, che anziché dimostrare senso dello Stato prova a far traballare il Governo per qualche voto in più. Condivido il monito di Franceschini di domenica.

Ho più facilità a dialogare con una parte di Forza Italia come quella rappresentata dalla Ministra per il Sud Carfagna e rispetto maggiormente (anche se rimango distante e distinto) la parte della Lega vicina alle imprese del nord e a Giorgetti.

Non posso non condividere il gesto di Di Maio che si ritrova a rischiare la fine politica pur di difendere un posizionamento geopolitico (l’occidente, la NATO, la difesa dello stato nazionale Ucraino) e un Governo al quale non vi è alcuna alternativa.

Amici miei, da questo dovremmo partire anche nelle nostre periferie, tra i nostri giovani, tra i nostri figli. Non sono discorsi lontani ed hanno un impatto incredibile. Mandare a Roma un o una parlamentare che infili solo il badge sul proprio scranno non serve. Serve affermare una visione di società e di nazione, serve capire se vogliamo l’Europa o vogliamo tornare ai confini, alle frontiere. Serve capire che sanità vogliamo, che lavoro vogliamo creare, che sviluppo perseguire, che tutela dare al nostro ambiente.

Non imponiamo a chi ha (o potrebbe avere) passione solo delle rese dei conti personali. Nessuno vada via dall’area popolare e progressista galatinese! Si aprano le porte e si torni a parlare della cosa più bella del mondo: delle idee. E mai più solo delle persone.

Andrea Salvati

 
Di Redazione (del 26/04/2023 @ 08:29:00, in Comunicato Stampa, linkato 387 volte)

Sabato e Domenica scorsi, in occasione della manifestazione “artigiani del gusto”, il centro storico della città era ancora una volta gremito di persone, intere famiglie, cittadini di ogni genere ed età, giovani, anziani, insomma tutti, e, a distanza di poco più di nove mesi dall'insediamento della amministrazione, una considerazione va fatta.
La breve prospettiva storica – di soli nove mesi - non ci deve infatti esimere da una importante riflessione su ciò che è avvenuto e sta avvenendo nella nostra città. I cittadini di Galatina sono ritornati ad occupare - ad ogni manifestazione organizzata dalla A.C.- piazze e strade del centro storico. Partecipano, condividono, fruiscono degli spazi allestiti, scambiano esperienze concrete, insomma vivono attivamente ogni proposta turistica, culturale, ogni occasione di sana aggregazione preconfigurata dalla programmazione comunale.
Si percepisce, passeggiando fra la gente, una gradevolissima sensazione di condivisa consapevolezza di appartenere ad una comunità coesa, dell’importanza dello stare insieme in quella particolare circostanza, ...e questo, per chiunque tenga alla propria città, è un fatto esaltante.
Come sia avvenuto è presto detto.
La risposta- senza scomodare ingombranti trattati sociologici- è, tutto sommato, semplice: è nata la partecipazione collettiva, la cittadinanza attiva che contagia, che contamina gli animi, che rompe l'inerzia del distacco dalle istituzioni, che rilancia il gusto della condivisione, del ritrovato piacere di vedere e di vivere la bellezza del nostro centro storico.
Dal mio punto di vista, che puo’ vantare oltre trentacinque anni di osservazione della vita amministrativa e sociale di Galatina, è di tutta evidenza che tutto cio’ accade è in dipendenza di un cambiato rapporto tra le istituzioni e la città. Proprio come aveva sin dall’inizio anticipato nel programma di governo, il Sindaco è riuscito a coinvolgere nell’azione amministrativa una fetta importante della società civile, una massa di persone che progressivamente aumenta e partecipa alla promozione di Galatina.
Lo si vede in continua osmosi con la gente, quella che percepisce come la “sua gente”, indipendentemente dalle ideologie o appartenenze politiche di ciascuno, rivolto esclusivamente a cercare di trasmettere nuovo entusiasmo e nuova vitalità alle iniziative che possano dare lustro alla città.
L’associazionismo che diventa motore parallelo per lo sviluppo di un turismo e di un marketing territoriale di nuova genesi e di piu’ ampia visione rispetto al recente passato.
Un effetto valanga che a distanza di soli nove mesi appare irrefrenabile.
Dicevo una volta che la riqualificazione del centro antico richiede necessariamente un intervento pubblico. Ma che ha anche bisogno delle piccole grandi cose che puo’ fare il privato.
Piccoli gesti e piccole attenzioni di tutti possono produrre risultati rigenerativi enormi per il centro storico.
Che ognuno faccia la sua parte, e quelle composte quinte edilizie, quelle piazze con le loro antichissime scene urbane, quegli scorci di pietra e basoli, testimonianza di una gloriosa storia passata da secoli, continueranno a dirci da dove veniamo, chi siamo, e soprattutto se siamo ancora capaci di vivere la sua bellezza.

Guglielmo Stasi

 

Si è tenuta giovedì 29 dicembre scorso nella sala convegni dell’Hotel Hermitage il convegno di presentazione dell’associazione politico-culturale Domani, strutturazione della lista che ha partecipato alle ultime elezioni amministrative. Nel corso della serata, sono intervenuto Luigi Chiriaco, Pierantonio De Matteis, Edoardo Mauro, Andrea Coccioli e Simona Ingrosso. Hanno preso parte all’evento anche l’assessore regionale Alessandro Delli Noci e il vice presidente del Consiglio Regionale Cristian Casili. Presenti anche molti esponenti dei movimenti politici della città.

Ecco i componenti del direttivo: Andrea Coccioli, Piergiuseppe Colazzo, Marco De Matteis, Sergio De Riccardis, Cristina Dettù, Chiara Garzia, Gabriella Maiorano, Marika Martina, Giampiero Perrone e Francesco Tundo. Membri di diritto anche i coordinatori dei cinque gruppi costituitisi all’interno: Sara Musardo Monitoraggio Amministrazione, Alice Palmieri Comunicazione, Antonio Persichino Organizzazione e Tesseramento, Edoardo Mauro Elaborazione culturale e Politica e Mauro Paglialunga Rete dei Galatinesi Fuorisede. Presidente: Pierantonio De Matteis.

È vero, siamo gente strana, che fa le cose al contrario per cui abbiamo deciso di strutturare l’associazione politico-culturale dopo alcuni mesi dalla fine delle elezioni, per proseguire la nostra azione politica adeguando la a forma al momento che stiamo vivendo.

Noi, il nostro movimento, la nostra coalizione nei confronti di questa amministrazione non siamo opposizione, cioè non siamo soltanto opposizione. Non basta essere opposizione. Bisogna essere e lavorare per costruire l’alternativa.

Non si può sprecare tempo ad attaccare e basta ma bisogna costruire percorsi comuni con tutte quelle forze che hanno trovato una sintesi al secondo turno delle amministrative, contaminarne i gruppi umani e politici ed allenarsi a far crescere la cultura di governo cittadino. A tal fine lanciamo l’idea della costituzione di un tavolo permanente programmatico di tutte le forze che avranno voglia di costruire un’idea di città verso cui l’azione politica quotidiana deve tendere.

Galatina, 30 dicembre 2022

DOMANI
Associazione politico-culturale

 
Di Marcello D'Acquarica (del 13/07/2013 @ 08:20:01, in NohaBlog, linkato 3648 volte)

“Viva soddisfazione”, dice il Sindaco alla seconda inaugurazione della ex-struttura delle vecchie scuole elementari di Noha.

“Occorrono tanti contenitori culturali” dice l’Assessore alla Cultura, pensando, forse, di far crescere il senso civico nelle persone. Certo un po’ di informazione sul significato di senso civico non guasterebbe, anche se la gente fa già del suo meglio per vivere dignitosamente. Da un certo punto di vista, le intenzioni dei nostri rappresentanti, potrebbero sembrare perfino una svolta per un insperato atteggiamento di fiducia, e lo sarebbe se non fosse che, per esempio, nel caso delle vecchie scuole elementari appena re-inaugurate come Centro Polifunzionale, si è realizzata un’opera da “tre soldi" ad alta risonanza sì, ma in un contesto privo di ogni elementare servizio collaterale. Un po’ come dire, abbiamo il volante in radica, ma lo usiamo per guidare uno sciarabà.

La faccenda è talmente seria che viene spontaneo chiedersi se prima di spendere un milione e trecentomila euro per un’opera, fra l’altro incompiuta, non sarebbe stato necessario dare al paese un minimo di decoro, del tipo: piste ciclabili, aree verdi attrezzate seriamente, marciapiedi meritevoli di tale definizione, una piazza degna della sua funzione, un area per il parcheggio di potenziali ospiti, di un centro (se pur modesto) chiuso al traffico, protetto cioè dall’invasione di veicoli a motore che sono sinonimo di fetore e rumore. Insomma di ciò che un paese cosiddetto civile ha bisogno. Questo è l’atteso “atteggiamento di fiducia” dei cittadini nohani.

Ma perché spendere dei soldi per fare delle piste ciclabili,  visto che la sicurezza a casa nostra è improntata solamente nel costruire pseudo tangenziali intramoenia, aree mercatali e centri commerciali fuori dall’abitato, giusto appunto per motivare spostamenti in massa di autoveicoli. Dietro questi slogan da piazzisti sfegatati e di buonismo impeccabile si nasconde, sovente, un disinteresse puro per il bene comune e bramosia per il proprio. La storia, specialmente locale, insegna.

Cresce sempre di più la moda dell’annunciare, e ora anche del denunciare, cori osannanti a moralità auree e contraddizioni altrui, di sinistra o di destra. Di negligenze degli imprenditori che dovrebbero impegnarsi nel cambiamento, dei lavoratori che devono rinunciare ai diritti acquisiti, dei giovani che sono troppo selettivi e mammoni e degli anziani che invece di costare meno esigono di più ricorrendo a cure sanitarie che il pubblico non riesce più a offrire. Di disattenzione dei cittadini alla cosa pubblica e di veri valori. Come se ci potessero essere valori falsi, un valore è un valore. Punto.

Falso è invece il perbenismo di facciata, le prediche vuote di concretezza, di pensieri a cui non seguono azioni. Falsi sono gli slogan da campagna elettorale, o i monologhi alla ricerca di carrierismo o di banale notorietà.

Non servono più nemmeno i dialoghi, compresi i Dialoghi di Noha, tanto che avvengono fra sordi. Fra persone, cioè,  che pur avendo un ottimo udito, non sentono perché non riescono a togliersi l’appanno che gli intorbidisce i 4 neuroni rimasti vuoti.

Allora ci chiediamo a che servono i decantati “contenitori culturali” sognati dal nostro Assessore alla Cultura, se l’immagine di Noha, giusto per partire dalla periferia di Galatina, è da qualche tempo quella di un dormitorio, semmai di un centro di attraversamento, nonostante il consumo del territorio perpetrato a danno della campagna circostante, con infinite strade, mega rotonde  e superstrade. A proposito di danni, abbiamo seppellito ettari di terra fertile sotto il catrame.

A cosa serve la cultura se parlando per esempio di raccolta dei rifiuti, nessuno dice che sarebbe bene smettere di produrli, i rifiuti, se nessuno ci racconta (con un contenitore culturale, per esempio) dove e come vengono fatti scomparire, o quale sarebbe invece il circuito migliore per ridurre inquinamento e costi. Invece il “leitmotiv” (motivo conduttore) della stampa locale e di buona parte della politica, è l’aumento delle bollette e voler convertire la Colacem in inceneritore. A che serve la cultura se annoveriamo virtù da buona condotta ogni giorno del calendario, come per esempio la storia del “pedibus” in cui si chiede agli studenti di recarsi a scuola a piedi, se il giorno dopo assaliamo gli ingressi con auto sempre più grandi, se camminando a piedi rischiamo di essere travolti da automobilisti insensati e se la bicicletta è di fatto un mezzo di trasporto pericoloso, per i ciclisti ovviamente. A cosa servono presentazioni di libri, elargizioni di glorie e onori se poi per far giocare i nostri bambini dobbiamo portarli nei parchi-gioco dei paesi limitrofi.

A che cosa serve fare indigestione teorica di cultura se viviamo in centri abitati dove non regna né decoro né senso civico, ma soltanto l’idea che basta parlare, senza fare. Riempiamoli pure i contenitori culturali, ma per favore, caro sindaco Montagna e cara Assessore Vantaggiato, siamo stanchi dell'ipocrisia.

Marcello D’Acquarica
 

L’Istituto Comprensivo Polo1, nelle sue sedi di Galatina e Collemeto, ancora una volta si mette in gioco come agenzia educativa coinvolgendo alunni, genitori e docenti nella realizzazione di varie iniziative di solidarietà e progetti chedelineano la propria identità istituzionale finalizzati alla riflessione attiva sui problemi più urgenti della globalità. Le iniziative si inseriscono nell’ambito dell’educazione alla pace e alla cittadinanza e nascono dalla consapevolezza che la complessità della realtà sociale e culturale in cui la scuola opera impone una lettura ancora più umana del mondo contemporaneo e un imperativo categorico: “agire per cambiare”. Il nostro progetto fornisce l’occasione di promuovere una vera cultura dell’aiuto e della pace che non può limitarsi all’insegnamento di valori e principi ma deve essere orientata all’azione concreta. In particolare queste le iniziative sostenute :

• Mercatino della Solidarietà per un Natale inclusivo e solidale:, con manufatti e addobbi natalizi realizzati da tutte le classi e dai Laboratori per l’inclusione, in concomitanza con le attività promozionali e in stretta relazione al progetto Continuità, il cui ricavato viene destinato alla raccolta di fondi con scopo solidale. 

Sosteniamo anche “SOLO x LORO - Insieme per il Polo Pediatrico”, rete sociale di operatori (associazioni e organizzazioni) impegnati a supporto e sostegno del nascente Polo Pediatrico del Salento.

• Adesione alla campagna “Una Stella per la Speranza” promossa dalla Lega Italiana contro i Tumori (LILT), con la tradizionale vendita delle “Stelle di Natale”;

• Adesione alla campagna promossa dall’Associazione “Portatori sani di Sorrisi ODV, con la vendita del “Calendario del Sorriso”. Le mission di quest’anno sono due: donare al territorio la prima imbarcazione accessibile a chi vive in disabilità o una malattia e continuare a sostenere con “FELICETTO” le tante famiglie che dal nostro territorio sono costrette a spostarsi per le cure dei propri bambini;

• Adesione al progetto promosso dal Comune di Galatina “Eco Natale 2022” in collaborazione con Legambiente ed Ecotecnica a cui hanno aderito alunni e famiglie con un contributo di materiale di scarto e/o di riciclo per la realizzazione di un albero in piazza così da sentirsi parte attiva del progetto e di una “rivoluzione”verso un mondo più sostenibile ed ecologico.



Un immenso GRAZIE! va a tutti i genitori, agli alunni e al personale docente e non-docente che hanno abbracciatoed aderito alle nostre iniziative!

Il loro coinvolgimento è un grande esempio di solidarietà verso chi oggi è più bisognoso, rappresenta inoltre una positività grande ed è un segno di assoluta speranza per tutti.

Istituto comprensivo Polo 1 Galatina

 

Per riscaldare l'inverno 2023 Raimondo Rodia vuole proporre un talk show con grandi personaggi noti del Salento trattando argomenti di attualità. Così nascono i 6 eventi che tra la fine di gennaio ed il 23 febbraio illumineranno le Gallerie Tartaro a Galatina, in via Principe di Piemonte al centro della città.

  • Iniziamo con Mino De Santis il 25 gennaio, così lo descrive suo fratello Giuseppe che ben lo conosce : "E' un sognatore ingenuo e intellettualmente onesto. Insofferente a qualsiasi regola, non scenderebbe mai a compromessi, ha l’anima libera e resta anarchico anche quando non sarebbe il caso… ha una singolare genialità, un'autentica vena artistica che differisce da qualsiasi accomodante musicalità “popolare” oggi cosi volgarmente e insopportabilmente stereotipata ". Con lui si parlerà di un tema altamente spirituale : alchimia, esoterismo, un tuffo nel mondo reale ed irreale dove contano i sentimenti, il nostro mondo interiore e molto altro.
  • Il 2 febbraio 2023 data unica fissata alle ore 18 la presentazione del secondo romanzo di Fernando Blasi in arte Nandu Popu dei Sud Sound System dal titolo " Li Menati ". Li menati in Salento sono i reietti, letteralmente gente da buttare, da evitare. Raramente però finiscono in discarica e anzi, affondano le loro radici nel territorio rendendolo marcio e inospitale. Molti dei menati che Fernando Blasi, in arte Nandu Popu, racconta in questo suo secondo libro, subiscono una metamorfosi profonda e irrefrenabile tanto da diventare boss della Sacra Corona Unita. Una metamorfosi che riguarda tutti, non solo i menati. Riguarda chi la incoraggia, chi sta a guardare, chi si rende invisibile lasciando il territorio alla loro mercè. Nandu Popu regala al lettore un racconto che attraversa il tempo e le vite di chi ha vissuto la Puglia soprattutto in determinati anni. Uno squarcio sul passato di una parte del territorio salentino, Casalabate in particolare, e sui trascorsi autobiografici dell'autore. Un continuo cammino tra passato e presente, tra credenze e storia, un atto d'amore nei confronti della propria terra e un avvertimento alle nuove generazioni affinché imparino a non restare a guardare e a intervenire, per cambiare le cose senza subirle. 

    Giovanni Piero Paladini, salentino di 65 anni, laureato in Giurisprudenza e Presidente della CONFIME-Confederazione Imprese Mediterranee. Esperto in relazioni internazionali e geopolica, ha acquisito pluriennale esperienza nel campo dell’internazionalizzazione delle imprese e della cooperazione accademica con particolare riguardo all’Area MENA. Da circa quindici anni ha dato concretezza alla sua passione, cioè la narrativa, attraverso la quale racconta le proprie esperienze, sensazioni ed emozioni vissute nei tanti viaggi in giro per il mondo. Ne sono nati cinque romanzi tra cui ultimo ‘Jihad’. In precedenza la trilogia dedicata all’affarista internazionale Marco Latini, comprendente ‘L’onore perso’, ‘Il decimo cerchio’ e ‘Il giuramento del falco’ ed infine ‘…e adesso tutto cambia’.

    Jihad è la storia di un giovane immigrato tunisino, aristocratico e ricco, Mohamed, scappato dal suo Paese a seguito della persecuzione del presidente Ben Ali nei confronti del partito Ennadha, di cui faceva parte il padre. Giunto in Sicilia, accolto dagli amici del padre, scopre di essere stato destinato a un futuro di leader della Jihad e manager di una compagnia finanziaria che, grazie a complicità mafiose locali e poteri forti internazionali, è dedita al malaffare, al traffico di armi e droga e al finanziamento del terrorismo islamico. Le contraddizioni personali, tra principi religiosi e vita sentimentale, lo travolgono trasportandolo in un vortice di dolore, angoscia e sensi di colpa.

  • Il terzo ospite sarà Giampiero Khaled Paladini che presenterà il suo ultimo romanzo " Jihad " l'8 febbraio, un tema molto in voga in questo momento in cui c'è bisogno di trovare un compromesso tra occidente ed oriente tra ricchi e poveri in un mondo sempre più globalizzato.

    La millenaria civiltà contadina; una civiltà che nei centri rurali del Salento aveva realizzato, pur in un quadro diffuso di povertà, sfruttamento ed ingiustizia, straordinari risultati di risposta ai bisogni collettivi, di socialità ed identità culturale. Le piazze di quei paesi, che negli ultimi anni sono state oggetto di importanti rifacimenti strutturali ed estetici dagli effetti spesso scenografici, perduta ogni funzione economica e sociale, oggi si presentano come spazi vuoti di presenza umana, freddi, senza storia, senza anima e memoria e ormai da decenni attendono nuova linfa e nuova vita, che sarà, se mai, del tutto diversa da quella di un passato leggendario ed irripetibile. L’ottava rima, con la musica e le cadenze sue proprie, poggia sulla strepitosa padronanza di una lingua che, già grande di suo, si è strutturata nei secoli con scambi, arricchimenti i più diversi, consentendo al popolo del Salento straordinarie capacità espressive, comunicative e creative; lingua che nel poema è strumento formidabile per il disegno di quadri, situazioni e personaggi, lo sviluppo del pensiero e del racconto, il dipanarsi di nostalgiche ricostruzioni e di ironiche, ma spesso amare e desolate invettive, tutte giocate tra il semiserio rimpianto del passato e la icastica condanna del presente.

    Fabrizio Romano Camilli imprenditore e politico, sarà l'ospite di mercoledi 15 febbraio nel corso della sua carriera politica è stato assessore ai trasporti, vie di comunicazione e demanio marittimo della regione Puglia, Presidente del comitato regionale Protezione Civile e componente della Commissione regionale antimafia. Dal 2004 autore di romanzi autobiografici e narrativa politica in genere aprirà una sua pagina come autore nel giugno 2020 con lo pseudonimo di Faro Milli. Con lui divagheremo del mondo politico di ieri e di oggi.

  • Il quarto ospite venerdi 10 febbraio sarà il prof. Giovanni Leuzzi, da sempre impegnato con progetti nel campo culturale e sociale, con lui il 15 febbraio con un tema ad ambedue molto caro dal titolo " Salentinità " tutto ciò che caratterizza e ci rende orgogliosi di essere nati nel tacco d'Italia.
  • Infine giovedi 23 febbraio 2023 alle ore 18 il cantautore P40- Il progetto P40 nasce nel 2002 dall’idea del musicista Pasquale G. Quaranta, personaggio emergente ed estroso della grande fucina di artisti salentini, subito balzato agli occhi del pubblico della sua terra natía per l’originalità della sua opera e il carisma del personaggio. Alla base del lavoro di P40 c’è l’osservazione attenta e critica del suo tempo che l’artista cerca di ri-significare nei suoi spettacoli, attraverso un repertorio di brani inediti composto dallo stesso. Incarnando un incontro tra la figura del cantautore e quella dell’attore, che insieme convivono sul palco portando in scena una rappresentazione quasi teatrale, essenziale, a tratti geniale ma nello stesso tempo ricca di improvvisazioni che giocano sugli equivoci e sulle sensazioni del pubblico. 

 

Le serate si svolgeranno nell'arco di un mese circa presso le gallerie Tartaro via Principe di Piemonte Galatina alle ore 18.00 e saranno riprese dalla Web TV :  TV Sud Tele Galatina e rimarranno archiviate sul canale Youtube dell'emittente.

Raimondo Rodia

 
Di Andrea Coccioli (del 14/07/2016 @ 08:06:14, in Note a Margine, linkato 2150 volte)

“Favole Capovolte”, per i giovani lettori e per i grandi che hanno sempre sognato di capovolgere le storie scontate.

Il secondo appuntamento di Note a Margine 2016, mini rassegna estiva galatinese ideata e organizzata dall'Associazione.culturale CityTelling, vedrà protagonista Florisa Sciannamea con le sue “Favole Capovolte”, venerdi 15 luglio alle h.21 presso Piazzetta Fedele, Galatina.

L’autrice ci porterà all'interno del parco del Principesse che non vogliono essere baciate e che non vogliono baciare rospi aspiranti principi, sirenette che si tagliano i lunghissimi capelli biondi per tingerli di viola e cantano un rock duro, bottoni difettati che si innamorano di dolci asole, soldatini di piombo che si ribellano alla fine triste della classica storia che li vede arrostire nel fuoco, lupi che non mangiano le nonne... Un manipolo di strambi protagonisti popola queste favole con lo scopo di cambiare lo stereotipo in cui sono confinati da tempo e capovolgere il proprio destino. Una lettura divertente e ironica accompagnata da illustrazioni realizzate dalla stessa autrice. Favole “capovolte”, dunque, che offrono prospettive diverse da quelle classiche ma affrontano anche argomenti più spinosi, come la guerra, la morte, la depressione e l’incapacità dell’uomo nel riconoscere l’importanza della Natura, dell’Arte e della Bellezza. Ventisette fra racconti e favole con allegatele illustrazioni. Non favole tradizionali, ma piccole storie rivolte a ragazzini e genitori in cui tocca con mano leggera temi molto importanti con l’intento di avvicinare i lettori all’amore per l’ambiente, la natura, gli animali, dove tratta l’argomento della diversità, dell’autismo, della depressione, della creatività, della morte ,della guerra, dell’uso smodato dei mezzi tecnologici e della possibilità per chi ne ha la volontà e il coraggio, del riscatto da una vita scadente e avara.

Ovviamente l’ironia non manca, ma anche l’emozione e l’induzione alla riflessione.

Per tutti i giovani lettori “non convenzionali” e per quei “grandi” che hanno sempre sognato di ǝɹǝƃloʌodɐɔ le storie scontate. Modera la pedagogista Maria Pesce.

 

Per seguire l'intera rassegna su Facebook Note a Margine-Galatina 2016, pagina twitter NoteAmargineGalatina

Vi Aspettiamo.

Associazione culturale  CityTelling

associazionecitytelling@gmail.com

 
Di Antonio Mellone (del 20/04/2012 @ 08:00:01, in NohaBlog, linkato 3709 volte)

Per riprendere il discorso iniziato con l’articolo a mia firma dal titolo “Il candidato” apparso recentemente su questo sito, vi racconto un aneddoto realmente accaduto.

Qualche giorno addietro, m’incontra per caso a Noha un signore di mia conoscenza (non ne dirò ovviamente il nome) che dall’interno della sua macchina, abbassando il finestrino mi fa: “Allora ti stai cimentando!?”

Non ci voleva mica una laurea alla Bocconi per capire subito due cose: la prima, che alludesse ad una mia candidatura alle imminenti amministrative per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale di Galatina (a ridaje!) e la seconda, strettamente connessa alla prima, che avesse letto il mio succitato articolo (o che quanto meno avesse visto la vignetta satirica di Marcello a corredo di quell’articolo).

Insomma, si vedeva da mille miglia di distanza quanto il mio interlocutore giocasse in qualche modo a fare lo gnorri.

Dico subito che il suo tentativo di sfottò (?) fu stroncato da una mia battuta spontanea e fulminea che giocando con l’assonanza - e non con l’etimologia del gerundio che aveva utilizzato l’astante - fu la seguente: “Ormai lo dovresti sapere a memoria che sono contrario al cemento!”. E gli ribadivo anche che quell’Antonio Mellone, candidato, non era il sottoscritto (che invece è candido, vale a dire senza macchia di tessere partitiche).

E’ stata sufficiente questa risposta lapidaria per lasciare a bocca asciutta l’amico che in una manciata di nanosecondi se la svignava scomparendo dalla mia vista...

Avrei potuto aggiungere, se ne avessi avuto l’opportunità e il tempo (chiedo venia per il pleonasmo), che la democrazia può essere: a) rappresentativa; b) diretta; c) partecipativa, e che senza la compresenza di questi tre pilastri armoniosamente combinati tra loro vani sarebbero tutti gli sforzi per stabilire modelli di governo che prevedano la partecipazione dei cittadini. Da Wikipedia si legge che la democrazia rappresentativaè una forma di governo nella quale gli aventi diritto eleggono dei rappresentanti per essere governati”; nella democrazia diretta, invece,“i cittadini in quanto popolo sovrano non sono soltanto elettori che delegano il proprio potere politico ai rappresentanti ma sono anche legislatori e amministratori della cosa pubblica” (un esempio tipico di democrazia diretta è l’istituto del referendum). Infine c’è la democrazia partecipativa che “lavora per creare le condizioni per cui tutti i membri di un corpo politico possano portare contributi significativi ai processi di decisione”. 

Mi piacerebbe che fosse chiaro una buona volta che non si fa Politica soltanto se ci si candida alle elezioni, o se si stampa la propria faccia su di un manifesto con tanto di slogan pacchiano o su di un santino (per poi sparire dalla circolazione fino alla successiva tornata elettorale). La Politica vera (notare la maiuscola) si esprime in mille modi, tutti parimenti importanti e degni di rispetto.

Ci sono anche a Noha persone che non rinunciano all’impegno, alla passione civile, alla razionalità critica, alla partecipazione e non hanno intenzione di dimettersi né oggi né mai dalla cittadinanza attiva. C’è gente che non ha voglia di mollare, e che vuol fare Politica anche senza avere i posti d’onore nelle processioni solenni dietro la statua del santo di turno.

E fanno e sono Politica tutte quelle voci libere che sovente sono stecca nel coro belante del pensiero unico dominante.

Si è già dimostrato mille volte, anche qui da noi, che quando pezzi importanti della cosiddetta “società civile” trovano un canale per manifestare visibilmente il proprio malcontento, lorsignori-politici sono costretti a tenerne conto, anche se dispongono della più bulgara maggioranza politica, culturale o mediatica in seno ai consigli o ai parlamenti.

Davanti alla democrazia partecipativa e finalmente matura nulla è più ineluttabile, nemmeno di fronte ai luoghi comuni più strutturati, anzi più incarniti a mo’ di sacro totem nella nostra mente. Tutto si può dunque ridiscutere e nulla più può esserci imposto dall’alto.  

Per far questo va coltivato il terreno di coltura che è composto da tante cose: dalla rete di lotte diffuse, dalle iniziative individuali, dalle rivendicazioni locali, e - perché no - anche dalla satira corrosiva e graffiante (che fa irritare soprattutto chi ha la coda di paglia), dalla redazione di un giornalino libero (senza padroni e senza padrini, in cui possano esprimersi liberamente tutti), da un appello contro l’indecenza, dall’esercizio della critica e della solidarietà sul territorio e sul web, dal combinato disposto di questi e altri fattori. E siamo noi e la nostra inventiva civica a creare quotidianamente l’humus per questo terreno di coltura.

Avrei voluto dire al mio (ormai malcapitato) interlocutore tutte queste cose; invece gli ho risposto con una battuta delle mie.

Ma poi a pensarci bene, quel gioco di parole dette così a mo’ di celia, quasi a freddo, condensava in una sorta di sintesi epesegetica tutto il lavoro di democrazia partecipativa che da qualche lustro cerco di portare avanti, bene o male, insieme agli altri amici di questo blog. A questo servono gli articoli, i libri, gli interventi su questo sito, le trasmissioni televisive, i video di denuncia e mai di rinuncia, il nostro giornalino L’Osservatore Nohano (che, tranne per i ciechi e per i sordi, oggi è più vivo e attuale che mai), la raccolta di firme (a favore dei beni culturali, dell’acqua pubblica, della felicità bene comune, dell’aria pulita, della legalità, dei rifiuti zero, ecc.) e le svariate battaglie (contro il CDR, contro il fotovoltaico delinquente in mezzo alla campagna, contro il cemento, contro la mafia, contro la stupidità masochista che ci sta portando alla tomba…).

Questa è Politica; questa è democrazia. Forse molto più attiva di quella che si esercita stando assisi su di un seggio, o su di una poltrona, o su di una sdraio, o distesi su di un lettino (c’è chi trascorre la sua vita da addormentato) anche in seno ad un’assemblea di politici di professione.

Antonio Mellone  
 
Di Albino Campa (del 07/01/2011 @ 08:00:00, in Eventi, linkato 2763 volte)

Di nuovo i Dialoghi di Noha, ancora una volta ci si ritrova tutti insieme a discutere e confrontarsi su temi di grande attualità; cosa che accade, ahimè, sempre più di rado.

 

È il 2 gennaio e nella stupenda sala settecentesca adiacente al Bar Settebello, da poco ristrutturata e valorizzata in ogni suo dettaglio architettonico, è data l’opportunità, a chiunque ne abbia voglia, di partecipare ad un incontro-dibattito che intende analizzare, sotto l’attenta lente del cittadino, niente meno che l’Unità d’Italia, proprio nell’anno della ricorrenza del 150° anniversario. Ma nell’accogliente sala riecheggia anche un’altra data, oltre a quella famosa, il 1861: qualcuno infatti parla di bicentenario, di 1811, di unità del feudo di Noha con quello di Galatina, di appropriazione non autorizzata di un territorio di 1000 anime, ovviamente con annessi culturali, storici e architettonici.

 

Due date quindi, quella del 1811 e del 1861, che dovrebbero sancire un’unità politica e culturale, ma che in realtà dimostrano essere due sipari dietro ai quali si nascondono gli interessi di alcuni, a discapito dei molti. Attenzione, qui si raccontano i fatti, questa è storia, e dovrebbe far da maestra, come sostiene Cicerone. Ecco, quindi, che per l’occasione, di fronte a un attento e partecipe uditorio, si susseguono gli interventi di Antonio Mellone, Marcello D’Acquarica e del prof. Egidio Zacheo, scrittore, giornalista e docente di Politica Comparata e Storia delle Istituzioni presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Salento.

 

Ognuno dice la propria liberamente, sentendosi tutelato in ciò dalla Costituzione Italiana (che non poteva non essere ricordata con la lettura di alcuni suoi articoli), senza ergersi a detentore di chissà quale verità, senza imporre alcunché, arricchendo il discorso con eventi e date storiche, dandogli valore con citazioni e riferimenti bibliografici, riportando documenti e video. Un contributo enorme al dibattito è offerto dal prof. Zacheo, che ha ricordato quanto sia importante continuare a perseguire, senza mai stancarsi, quell’unità politica che è sempre venuta meno in Italia, e allo stesso tempo ha invitato i cittadini a essere attivi, a dare un seguito nel loro piccolo all’unità culturale dell’Italia, che ha anticipato di secoli quella politica, a valorizzare la res pubblica e abbattere i muri dell’egoismo, che siamo abituati a costruirci intorno. 

 

Un approfondimento culturale indispensabile è offerto anche da un video, preparato da Marcello D’Acquarica e disponibile sul sito noha.it, che oltre a fare da introduzione all’incontro, ha cercato anche di trovare alcuni termini di paragone tra la situazione nazionale e quella locale.

 

La serata si è conclusa con un elenco di motivi per cui valga la pena restare oppure andar via da questo paese. Non abbiamo ancora preso una decisione, intanto però ci uniamo di buon grado al motto finale: “siamo qui con voi, perché l’unione fa la forza”.

Michele Stursi

 

 

Si svolgeranno in questo fine luglio gli incontri rivolti alla cittadinanza e i banchetti informativi a cura degli operatori volontari del programma d’intervento di servizio civile “Leonia 2020: le città sostenibili” per illustrare gli obiettivi del programma e il contributo fornito dai singoli progetti.

 

Nella settimana dal 24 al 30 luglio, i volontari di servizio civile universale del programma d’intervento “Leonia 2020: le città sostenibili” – proposto, in qualità di ente referente, dal Comune di Galatina in coprogrammazione con altri enti locali – realizzeranno un ciclo di incontri rivolti alla cittadinanza e di banchetti informativi per illustrare gli obiettivi dell’intero programma e il contributo fornito dai progetti che lo compongono.

Il programma si sviluppa sul territorio pugliese, tra la provincia di Lecce e la Città metropolitana di Bari, coinvolgendo 12 Comuni: Galatina, Cutrofiano, Martano, Melpignano, Ortelle, Copertino, Carmiano, Porto Cesareo, Putignano, Casamassima, Noci e Noicattaro.

In coerenza con gli obiettivi di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l’intero programma nasce dalla consapevolezza che mettere la persona e l’esperienza della partecipazione attiva al centro dell’agire culturale rappresenti un’opportunità di crescita sostenibile del territorio. Per raggiungere questi importanti risultati, si articola in 3 distinti progetti, ognuno dei quali si sviluppa in una differente area di intervento: il progetto “In Reading 2020” è volto alla cura e conservazione delle biblioteche; il progetto “MusaP 2020” tende alla valorizzazione del sistema museale; e il progetto “Monitor 2020” si sviluppa nell’area della prevenzione e monitoraggio dell’inquinamento dell’aria.

Per conoscere le attività proposte e gli obiettivi previsti, gli operatori volontari organizzano i seguenti appuntamenti sul territorio:

  • Lunedì 24 luglio:

Comune di Porto Cesareo

incontro pubblico alle ore 17:00 presso la Biblioteca A. Rizzello;

banchetto informativo alle ore 19:00 presso la Biblioteca A. Rizzello.

 

  • Martedì 25 luglio:

Comune di Porto Noicàttaro

incontro pubblico alle ore 11:00 presso la Biblioteca G. Di Vittorio;

  • informativo alle ore 19:00 presso il Parco Comunale.

 

Comune di Martano

  • informativo alle ore 09:00 presso il Mercato Settimanale;

incontro pubblico alle ore 11:00 presso la Biblioteca Comuale.

 

Comune di Melpignano

  • informativo alle ore 10:00

incontro pubblico alle ore 17:30 presso la Biblioteca P. Impastato.

 

Comune di Noci

incontro pubblico alle ore 10:00 presso la Biblioteca Comunale;

  • informativo ore 18:00 presso Infopoint.

 

  • Mercoledì 26 luglio:

Comune di Putignano

banchetto informativo alle ore 09:00 presso l’Ufficio URP;

incontro pubblico alle ore 11:00 presso la Biblioteca Comunale.

 

Comune di Carmiano

incontro pubblico alle ore 18:00 presso la Biblioteca Comunale;

banchetto informativo alle ore 19:00 presso Atrio Biblioteca Comunale.

 

  • Giovedì 27 luglio:

Comune di Galatina

  • informativo alle ore 10:00 presso la Biblioteca P. Siciliani;

incontro pubblico alle ore 11:30 presso Piazzetta Don Fedele.

 

Comune di Copertino

  • informativo alle ore 09:00 presso la Biblioteca Comunale;

incontro pubblico alle ore 17:00 presso Piazza del Popolo.

 

  • Venerdì 28 luglio:

Comune di Ortelle

  • informativo alle ore 10:00 presso Piazza Umberto, Vignacastrisi;

incontro pubblico alle ore 17:00 presso la Biblioteca Maria Paiano.

 

Comune di Casamassima

incontro pubblico alle ore 18:00 presso Auditorium Addolorata;

  • informativo alle ore 11:00 presso Piazza Don D. Console.

 

Comune di Cutrofiano

  • informativo alle ore 11:00 presso Piazza Municipio;

incontro pubblico alle ore 19:00 presso la Biblioteca Comunale.

Per maggiori informazioni, contattare i volontari presso le singole sedi comunali.

Gli OV del programma “Leonia 2020”

 
Di Antonio Mellone (del 27/08/2015 @ 07:47:28, in NohaBlog, linkato 2143 volte)

Continuando nelle note a margine della bella recente enciclica di papa Francesco, intitolata “Laudato sì”, che, come detto altrove, in molti non toccheranno nemmeno con una canna (l’enciclica, s’intende, mica le nostre considerazioni: figurarsi), riprendiamo di buona lena con questo brano molto significativo: “La tradizione cristiana non ha mai riconosciuto come assoluto o intoccabile il diritto alla proprietà privata, e ha messo in risalto la funzione sociale di qualunque forma di proprietà privata […] Su ogni proprietà privata grava sempre un’ipoteca sociale” (tratto dal punto 93, pag. 80 - 81, “Laudato sì’” di papa Francesco, Ancora, Milano, 2015). E su questo ormai non ci piove più: ne abbiamo già parlato nella terza parte di questa recensione, invero un po’ lunga, che, viste alcune reazioni piccate, sembra stia dando l’orticaria a qualche cosiddetto politico e a qualche cosiddetto giornalista.

*

Ancora: “La cultura ecologica dovrebbe essere uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma ad una resistenza di fronte all’avanzare del paradigma tecnocratico […] La liberazione dal paradigma tecnocratico imperante avviene di fatto in alcune occasioni. Per esempio, quando comunità di piccoli produttori optano per sistemi di produzione meno inquinanti, sostenendo un modello di vita, di felicità e di convivialità non consumistico.” (punto 111, pag. 96 – 97, ibidem, la sottolineatura è nostra). Ma come ci piace ‘sto papa. Siamo convinti che anche su codesta cultura ecologica per cambiare, appunto, il volto di una comunità basterebbe che i parroci pro-loco e pro-tempore facessero proprie le parole del capo della loro chiesa, e non facessero orecchio da mercante (ovvero, in certi casi, i mercanti nel tempio) di fronte a certe istanze non più oltre differibili. Basterebbe davvero poco.

*

In molte zone si constata una concentrazione di terre produttive nelle mani di pochi, dovuta alla progressiva scomparsa dei piccoli produttori, che, in conseguenza della perdita delle terre coltivate, si sono visti obbligati a ritirarsi dalla produzione diretta. I più fragili tra questi diventano lavoratori precari e molti salariati agricoli finiscono per migrare in miserabili insediamenti urbani. L’estendersi di queste coltivazioni [transgeniche, ndr.] distrugge la complessa trama di ecosistemi, diminuisce la diversità nella produzione e colpisce il presente o il futuro delle economie regionali. In diversi paesi si riscontra una tendenza allo sviluppo di oligopoli nella produzione di sementi e di altri prodotti necessari per la coltivazione, e la dipendenza aggrava se si considera la produzione di semi sterili, che finirebbe per obbligare i contadini a comprarne dalle imprese produttrici. (punto 134, pag. 114 -115, ibidem). Forse il papa si riferisce alla multinazionale Monsanto, che di santo ha solo il nome.

Per favore, leggete anche questo pezzo: “C’è bisogno di un’attenzione costante, che porti a considerare tutti gli aspetti etici implicati. A tal fine occorre assicurare un dibattito scientifico e sociale che sia responsabile e ampio, in grado di considerare tutta l’informazione disponibile e di chiamare le cose con il loro nome. A volte non si mette sul tavolo l’informazione completa, ma la si seleziona secondo i propri interessi, siano essi politici, economici o ideologici. […] E’ necessario disporre di luoghi di dibattito in cui tutti quelli che in qualche modo si potrebbero vedere direttamente o indirettamente coinvolti (agricoltori, consumatori, autorità, scienziati, produttori di sementi, popolazioni vicine ai campi trattati e altri) possano esporre le loro problematiche o accedere ad un’informazione estesa e affidabile per adottare decisioni orientate al bene comune presente e futuro. (punto 135, pag. 115, ibidem, la sottolineatura è nostra).   

Come non essere d’accordo? Nel nostro piccolo abbiamo avuto modo di parlare anche di questo, denunciato quasi in solitudine, scritto articoli, stampato volantini, partecipato a manifestazioni, e, con “I dialoghi di Noha”, organizzato convegni, e raccolto firme, fatto controinformazione. Invero con diversi sognatori ma con pochissimi “fedeli” al seguito (alcuni pragmaticamente in tutt’altre faccende affaccendati).

Sarebbe bello, invece, avere a che fare con tanti sognatori resistenti piuttosto che con tanti, troppi resistenti al sogno. Ma siamo fiduciosi nel cambiamento, tanto che nutriamo la certezza del fatto che “un giorno questa terra sarà bellissima”. Ah dimenticavamo: i veri sognatori dormono poco o niente

“Insieme al patrimonio naturale, vi è un patrimonio storico, artistico e culturale, ugualmente minacciato. E’ parte dell’identità comune di un luogo e base per costruire una città abitabile. […] Bisogna integrare la storia, la cultura e l’architettura di un determinato luogo, salvaguardandone l’identità originale. Perciò l’ecologia richiede anche la cura delle ricchezze culturali dell’umanità nel loro significato più ampio. (punto 143, pag. 122, ibidem). Toh, guarda. E noi, con i nostri libri e con i nostri articoli, con le nostre battaglie di sensibilizzazione sul tema dei beni culturali, che pensavamo di essere affetti dal peccato mortale dell’archeologismo: quando si dice “corsi e ricorsi e storici”.

*

Nelle città circolano molte automobili utilizzate da una o due persone, per cui il traffico diventa intenso, si alza il livello di inquinamento, si consumano enormi quantità di energia non rinnovabile e diventa necessaria la costruzione di più strade e parcheggi, che danneggiano il tessuto urbano. (tratto dal punto 153, pag. 129, ibidem). Pare scritto per Galatina (o per Noha), dove si vogliono costruire ancora parcheggi e circonvallazioni, e, ove fosse stato possibile, un po’ di rotonde in contrada Cascioni prima di inaugurare un bel Mega-porco commerciale.

Quanto a Noha, ne scrivemmo su questi stessi schermi. Si trattò dell’ennesimo articolo passato sottogamba, o appunto messo sotto i piedi, non preso in considerazione nemmeno di striscio (cfr. il nostro Piedibus, del 30/5/2012, pubblicato su questo stesso sito). Secondo voi, ora, i devoti di Noha daranno retta almeno un pochino al papa di Roma e lasceranno finalmente in garage la loro auto o continueranno nelle loro abitudini in saecula saeculorum? Mistero annoso.  

Nell’attesa che si compia la beata speranza, temiamo che, per indole e formazione, faranno finta di non aver sentito, e, come al solito, nelle feste comandate, riempiranno di lamiere su quattro ruote tutte le strade perimetrali dei luoghi di culto, trasformando i centri parrocchiali in novelli centri commerciali. In tutti i sensi. E così sia.

[continua]

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 08/04/2016 @ 07:36:36, in Referendum, linkato 2457 volte)

Andrò a votare al Referendum sulle trivelle perché m’hanno detto che è inutile, e io non credo ad una virgola di quello che dichiarano politicanti, giornalisti al seguito, megafoni collusi con il banditismo al potere.

Io andrò a votare al Referendum di domenica 17 aprile perché mi repellono l’ignavia cittadina, il torpore civile, l’anestesia popolare, e so quanto l’astinenza democratica sia causa efficiente della contraffazione culturale in corso, peccato originale di ogni forma di aggressione all’ambiente.

Andrò a votare il 17 aprile perché non voglio darmi per vinto, e perché se saremo in tanti avremo modo di dimostrare chi è il superfluo in questa partita: il governo o il popolo. 

Domenica 17 aprile io voterò SÌ al Referendum perché voglio che le concessioni per estrarre petrolio dal mare entro le dodici miglia marine (e sarebbe giusto anche oltre) non vengano prorogate dopo la loro scadenza: meglio dire basta, preferibile farle smantellare piuttosto che lasciarle in mare sine die per fare ruggine e anche qualcosa di peggio.

Voterò SÌ perché già oggi tre su quattro delle piattaforme petrolifere entro le dodici miglia non pagano le royalties (in Italia pari al 10% al barile, tra le più basse al mondo, mentre in Canada sono al 45% e in Norvegia all’80%) in quanto, pur eroganti, producono così poco petrolio da rimanere nella franchigia di esenzione.

Io voterò SÌ al Referendum perché non sopporto il ricatto occupazionale, l’autoritarismo cognitivo, l’ambiguità terminologica, le strategie mistificatorie, il profitto multinazionale, e il grande inganno dell’oro nero che devasta la terra, avvelena le acque, rende pestifera l’aria, e prepara le valigie a migliaia di giovani.

Voterò SÌ al referendum sulle trivelle perché è un mio diritto, e perché tocca anche a me oppormi al governo delle lobby, al sottogoverno delle mafie, ai comitati d’affari, e ai fidanzati ministeriali.

Voterò al Referendum e voterò SÌ, perché voglio una politica energetica alternativa agli idrocarburi fossili, e perché è possibile un nuovo modello sociale fondato su cooperazione solidale, democrazia diretta, fonti rinnovabili, stoccaggio di energia e reti intelligenti.    

E infine voterò SÌ perché con la sua bella enciclica sul creato me lo ribadisce esplicitamente anche papa Francesco: Laudato SÌ.

Questi i miei SÌ.

Siate fecondi: leggeteli e moltiplicateli.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 23/06/2017 @ 07:34:44, in I Beni Culturali, linkato 3761 volte)

Egregi Signori,

vista la pletora di sbadati urbani che bazzica un po’ovunque con il prosciutto sugli occhi, son costretto a rivolgermi a voi signori Vigili e non invece al Commissario prefettizio che sta per terminare il suo mandato - e senza attendere l’elezione del nuovo sindaco (tanto il terrore che questi sia addirittura peggio di un commissario prefettizio) - per chiedervi se per caso vi fosse caduto l’occhio su di un cantiere ubicato a Noha nella centralissima via Castello, proprio di fronte alla locale farmacia, coperto da un’impalcatura di non meno di venti o trenta metri di lunghezza,  invadente tutto il marciapiede del lato del Palazzo Baronale (e, salvo errori, con filo elettrico volante da un lato all’altro della strada).

Non vorrei sembrare fuori tempo massimo, ma è da cinque e passa mesi che avrei voluto scrivervi in merito a questo “palcoscenico”; ma non mi è stato possibile per via dell’impegno profuso nel vergare pezzi possibilmente critici (a volte per sopperire alle lacune della  “stampa” che sembra non conoscere codesto suo fondamentale dovere) in merito a coalizioni e candidati protagonisti dell’orripilante campagna elettorale ancora in corso. Vabbè, sono quasi certo che anche questo intervento verrà considerato “a orologeria”, ma non ci posso far nulla.

Orbene, il sipario del suddetto palcoscenico occlude la vista di quel che rimane delle “Casiceddhre”, bene culturale molto caro ai nohani - evidentemente un po’ meno ai proprietari che si sono succeduti nel tempo - censito nel catalogo del FAI (Fondo Ambiente Italiano) e oggetto, per la cronaca, di racconti, storie, foto-gallery, vignette, reportage televisivi, e addirittura un bellissimo romanzo.

Ultimamente sono state rivolte al sottoscritto delle richieste di informazioni da parte di qualche viaggiatore d’oltre regione [chi viene a visitare le “Casiceddhre” non può essere considerato un “turista”, magari grasso sudato e inebetito in cerca di movida ma, appunto, un viaggiatore delicato, ndr.] sui tempi ed eventualmente la tipologia dei lavori in corso su codesto angolo antico e bello di Noha: domande alle quali purtroppo non sono stato in grado di dare una risposta.

Sì, perché, come potreste constatare di persona, sul catafalco di cui sto parlando – sempre salvo errori o omissioni da parte mia – non è mai stato installato (o, se lo fosse, non è assolutamente visibile) il cartello di identificazione dei lavori - mi pare, obbligatorio per legge.

Ecco: il sottoscritto, e altri concittadini (veramente anche qualche viaggiatore, come detto sopra) avrebbero il bisogno di avere notizie più dettagliate (più per preoccupazione, invero, che per mera curiosità) riguardo all’impresa esecutrice dei lavori, al tipo di opere da realizzare, alle modalità di esecuzione delle opere, all’eventuale richiesta di permessi e/o pareri alla Soprintendenza, e giacché anche agli estremi dell’autorizzazione o eventuale facoltà di costruire; e poi ancora la stazione appaltante, l’impresa, il nome del direttore di cantiere o quello di eventuali altri soggetti responsabili (anche nel caso in cui durante lo svolgimento delle attività di fabbrica dovessero derivare danni a terzi), e altre informazioni pubbliche, come credo siano richieste anche dai regolamenti comunali.  

Un cartello di cantiere è importante e può (dovrebbe) esser preso in visione non solo dagli organi di vigilanza, ma anche (soprattutto) dalla popolazione che intende capire come verrà modificato il suo territorio, e quale impatto l’intervento potrebbe avere sulle proprie abitudini, sull’ambiente circostante, e, non ultimo, sull’arte e la storia locali (che per definizione non son più da considerarsi di serie B o C, ma storia e arte tout court).

Vi ringrazio dell’attenzione, e nell’attesa di qualche risposta possibilmente “verbale”, volta magari a ridurre la stucchevole (e talvolta abusiva) cartellonistica elettorale in favore di quella (evidentemente obbligatoria) dei cantieri, porgo cordiali saluti.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 30/03/2012 @ 07:30:00, in NohaBlog, linkato 2904 volte)

Nel 1519, Raffello così scriveva al papa Leone X, che lo aveva incaricato di censire e disegnare le cadenti antichità di Roma: “Ma perché ci doleremo noi de’ Goti, Vandali e d’altri perfidi nemici, se quelli li quali come padri e tutori dovevano difendere queste povere reliquie di Roma, essi medesimi hanno lungamente atteso a distruggerle?

Queste parole vergate cinque secoli fa dal Sanzio sembrano non solo attuali, ma indirizzate proprio a noi altri, nohani del 2012.

Ho già detto altrove che Noha non è una città per turisti in fila con tanto di guida poliglotta (anche se – incredibile ma vero! – è capitato anche questo). Ma, come attestato ormai da schede storiche, libri, articoli, raccolta di firme e trasmissioni televisive, Noha presenta finalmente un patrimonio culturale di tutto rispetto. Purtroppo, accade sovente di ignorare i tesori a noi più vicini, forse perché nascosti in un angolo oscuro, in atteggiamento di umiltà o ritrosia; o perché su di essi non s’è mai fermata la superficiale attenzione degli uomini, che cercano lontano le cose belle, proprio perché non sospettano neppure che esse siano tanto vicine, in mezzo a noi.    

Fosse solo questo! A volte non ci contentiamo di snobbare i nostri beni culturali nostrani (e chi ne parla e ne scrive) ma con pervicace ostinazione finiamo per diventare noi altri i vandali (qualcuno direbbe vangàli) immemori della nostra stessa identità.    

A volte sono i proprietari stessi di questi beni che - con l’ebete consenso di qualche firma facile apposta in qualche ufficio comunale da qualche dirigente di bocca buona - non sapendo (e ormai non volendo) dare un valore all’oro che si ritrovano per le mani, permettono lo scempio diuturno che è fatto di dimenticanza, di miopi interessi, di caprino oltraggio, di oscurantismo, dunque, di mattoni e cemento senza se e senza ma, a ridosso di questi beni. E questa è storia contemporanea: solo chi gioca a mosca cieca anche da adulto non s’accorge di quello che sta accadendo ad uno dei beni culturali più singolari di Noha, e al povero giardino di aranci e zagare che lo circondava fino all’altro giorno. Io credo che una proprietà che permetta che il suo patrimonio sia devastato non è degna di possederlo: certi beni dovrebbero essere di chi se li merita!

Il patrimonio storico-artistico di Noha non ha un valore puramente speculativo e teorico, ma ha anche una “missione sociale”: quella di rendere l’ambiente nel quale viviamo più prezioso e civile. Se non salvaguarderemo il nostro patrimonio (che dovrebbe essere “comune”) saremo un territorio senza futuro. I beni culturali sono la nostra antimafia. Senza di essi la mafia (che purtroppo esiste eccome!) la farà da padrone, nei secoli dei secoli. Amen.

Un ultima chiosa.

Ho notato una sorta, come dire, di rancore, anzi di antipatia nei confronti sia dei beni culturali nohani e sia nei riguardi di chi ormai da anni combatte se non altro per evidenziarne il problema, da parte di alcuni commentatori che bazzicano su questo sito. Vorrei che fosse chiaro una buona volta che chi parla di casiceddhre, di frantoio ipogeo, di casa rossa, di torre medievale, ecc. ecc. non è contro o in competizione con le iniziative promosse da altri settori della nostra comunità. Ci mancherebbe altro.

I beni culturali nohani sono di tutti, e non soltanto di chi da qualche anno a questa parte sta rompendo i timpani e qualcosa d’altro per portarli all’ordine del giorno prima di tutto dei nohani e poi (se la specie dovesse ancora esistere: ma sembra in via di estinzione) dei politici.

Questi opinionisti per caso (che non sono di Noha, sicuramente non sono di Noha, e non possono essere di Noha) anziché coalizzarsi con noi altri (che siamo poco più che quattro gatti spelacchiati), se ne fa beffe con asserzioni, proposizioni ed espressioni tra il sarcastico e l’allocco, perpetuando di fatto una catena di vandalismo, diretto o indiretto, di cui non si intravede la fine.  

Non si capisce perché tanta animosità.

Boh? Mistero della fede.

Antonio Mellone
 

Il Comune di Galatina, attraverso un processo iniziato nel tempo e diversamente partecipato da alcune associazioni culturali ivi presenti, ha dato vita ad un percorso di valorizzazione, riqualificazione e salvaguardia dei beni materiali ed immateriali e dei luoghi presenti sia nel Centro antico della Città, sia sull’intero territorio, frazioni comprese. Galatina ha un profondo patrimonio storico culturale fatto di palazzi gentilizi, edifici storici  e di personaggi illustri, di tradizioni, di fenomeni antropologici (si pensi al fenomeno del tarantismo che viene attenzionato e riproposto durante i festeggiamenti dei Santi Pietro e Paolo dal 28 al 29 giugno), e di una ricca tradizione di riti e festeggiamenti religiosi (si pensi alla processione dell’Addolorata durante la Settimana Santa). Negli ultimi tre anni molto successo ha avuto la rievocazione di un Corteo Storico promosso dal locale Club Unesco per i Weekend Orsiniani, iniziativa che si coagula attorno alla figura di Maria d’Enghien e sulla Basilica di Santa Caterina.

Tra le peculiarità alimentari, possiamo ricordare le varie pasticcerie, che custodiscono alcune antiche ricette di dolci, di cui alcune anche con marchio registrato come nel caso della mafalda®, la produzione di vini, di farine e paste speciali, e di alcune produzioni agroalimentari di eccellenza quali la cicoria, la patata sieglinda, e prodotti tipici realizzati in occasione di festività (es. le “caddhe caddhe” che sono una pietanza antica, oggi quasi estinta, e sembra che si usasse solo nella città di Galatina la sera della vigilia di Natale, infatti se provi a chiedere ad un salentino non sa risponderti cosa siano). Galatina vanta la presenza di alcuni storici circoli letterari e di varie associazioni culturali, tra cui il Circolo  Athena, l’Università Popolare “Aldo Vallone”, il Club Unesco, ecc. Recentemente è nata una Rete di Associazioni a Presidio permanente per il Centro Antico, il cui acronimo è R.A.D.I.C.I. (Rete di  Associazioni a Difesa delle Identità Culturali  Insieme), il cui scopo è la tutela, salvaguardia, decoro, valorizzazione promozione, studio, ricerca e fruizione dei beni materiali e immateriali del Centro Antico di Galatina.

Attualmente la Città continua a sedurre molti visitatori stranieri, che spesso decidono poi di comprare qualche storico edificio da ristrutturare. Notevole è la presenza di inglesi e di americani, che hanno deciso di acquistare casa nella cittadina, ed in alcuni casi di trasferirsi a viverci. Molti anche coloro che dai paesi vicini, affascinati dalla bellezza dei luoghi, dall’impronta comunitaria richiamata dall’atmosfera del Borgo Antico, che hanno deciso di trasferirvisi. Nell’intento di declinare un nuovo modello di sviluppo turistico ed economico sostenibile, al fine di meglio valorizzare la rete di comunità sottesa tra arte e luoghi d’arte, di stimolare una rinascita e valorizzazione del Borgo Antico, per facilitare la fruizione dello stesso, questo Comune, dopo aver intrapreso un percorso sempre più convinto di pedonalizzazione e di limitazione al traffico della zona antica, intende attraverso questo piccolo educational tour, far conoscere all’esterno le tante potenzialità  che questa Città d’Arte offre, grazie alla presenza di giornalisti, blogger ed opinion leader, che saranno condotti in uno speciale percorso dalle guide abilitate della nostra Città.

 

Durante la giornata sono previsti tre speciali percorsi di visita gratuita per visitatori e turisti (uno la mattina e due il pomeriggio), oltre ad uno speciale programma di accoglienza per i due giornalisti invitati per l’occasione. Gli orari di ritrovo sono dettagliati nella locandina.  Il Tour organizzato prevede un itinerario che si snoda oltre che nell’interno della suggestiva e maestosa Basilica di Santa Caterina d’Alessandria ed il relativo Museo adiacente al Chiostro, anche tra vicoli e corti, ammirando palazzi, decori, epigrafi, stemmi, visitando il Museo Civico e la Biblioteca che custodisce preziosi incunaboli. Presso le botteghe, le pasticcerie, ed altri locali commerciali e di ristorazione sarà proposto il meglio di alcune specialità alimentari del luogo, dai dolci (si pensi al pasticciotto, all’africano, ai divini amori, alle maddalene, alla mafalda®, ai quaresimali, alle bocche di dama, ai mustacciuoli, ai cioccolatini, ecc.), al vino, ai prodotti da forno ed ad alcuni piatti e prodotti tipici.  Sarà possibile visitare alcune gallerie e la mostra Odissea Minima allestita presso L’Atelier di Marcello Toma al civico 17di Via Umberto I. Per l’occasione tutte le Botteghe del Centro saranno aperte fino a tarda sera, tra cui la storica pasticceria di Ascalone, nota in ogni dove per i suoi famosi pasticciotti.

 

PROGRAMMA

Inizio del programma ore 9:30, raduno in Piazzetta Orsini e/o Piazza San Pietro.

Mattina: due turni di visite. Il primo turno raduno ed accoglienza ore 9:30. Inizio percorso partendo dalla Basilica di Santa Caterina.

Pomeriggio: due turni di visite.  Il primo ritrovo ore 17:00, il secondo ritrovo ore 17:30. I percorsi sono misti e spaziano tra arte, curiosità e gusto.

Ore 19:30 “La patata di Galatina, occasione da cogliere per la promozione della nostra città”,  incontro tematico sulla specialità agroalimentare patata sieglinda, incontro moderato dal giornalista Bruno Conte. Relatori: Salvatore Manfreda, Presidente Associazione Produttori Patate di Galatina; Federico Manni, Export Manager Cooperativa Acli di Racale; Michele Bruno, Presidente di Puglia Expo; Ambra Mongiò imprenditrice agricola; saranno presenti anche i due candidati sindaco Marcello Amante e Giampiero de Pascalis.

Alle 21:00– Tavola Rotonda : “Gli itinerari dell’arte: il Centro Antico e la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria”. Saranno presenti il Commissario dott. Guido Aprea, il sub Commissario dott. Vincenzo Calignano, giornalisti e blogger, tra cui la dott.ssa Annamaria Demartini editore e dirett. Editoriale MondoPressing e la dott.ssa Susanna Crimelia giornalista di Ambiente Europa, alcuni esperti, tra cui lo storico dell’arte Giovanni Giangreco, il prof. Giancarlo Vallone, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Salento, il dott. Luigi Galante critico d’arte ed alcuni appassionati d’arte insieme ad esponenti di associazioni locali ed alla Rete associativa. Modera  l’incontro il prof. Maurizio Nocera. Dopo l’incontro culturale,  previsti alcuni momento di improvvisazione artistica e musicale.

NB: Controllare le locandine in allegato per orari, info, e nomi dei relatori di entrambi i convegni.

Per info contattare:                  Gianfranco Loreta 347 6413286

 
Di Antonio Mellone (del 03/03/2014 @ 07:18:37, in NohaBlog, linkato 4067 volte)

In un batter d’occhio l’orologio della torre civica di Noha è passato da un guiness dei primati all’altro: da “l’orologio pubblico più fermo del mondo” a “l’orologio pubblico più veloce del mondo” (e quindi, ad honorem, “l’orologio pubblico più ridicolo del mondo”). Insomma un nuovo miracolo nohano, un richiamo turistico mica male, un ritrovato della tecnologia del futuro (anteriore), una meraviglia ai nostri occhi.

*

Se vi capita di transitare da piazza San Michele alzate lo sguardo verso l’apice della torre, e date un’occhiata alle lancette di questo cronometro incastonato nel corpo di un’aquila ormai acefala scolpita in pietra leccese: non c’è bisogno di essere degli osservatori nohani per accorgersi che i due indicatori coordinati corrono così in fretta che in una manciata di minuti avranno effettuato tanti giri quanti ne occorrono per trascorrere più o meno una mezza giornata.

E’ come se dopo oltre venti anni di fermo l’orologio di Noha sia d’un tratto impazzito ed abbia deciso su due piedi (anzi su due lancette) di sgranchirsi le gambe, di prendersi una rivincita, di mettersi improvvisamente a correre, di andare alla ricerca del tempo perduto [non me ne voglia Marcel Proust se per l’occasione rubo la locuzione-titolo del suo capolavoro, uno dei massimi della letteratura universale, ndr.].

La storia recente di questo orologio non è uno scherzo del destino, ma il destino di uno scherzo: quello di aver ancora una volta pervicacemente eletto e quindi issato a palazzo Orsini una massa di cosiddetti rappresentanti politici, i quali, con la complicità di alcuni funzionari dell’ufficio tecnico, credono ancora, nel 2014, di prenderci per il cucù [avete presente quegli orologi a pendolo che segnalano le ore con l’uscita dell’uccellino che imita il verso del cuculo? Appunto. Vogliono prenderci per il cuculo].

Questo fenomeno che più che misterioso è da considerarsi da baraccone è dovuto al fatto che i nostri belli addormentati sulle sdraio di palazzo Orsini suppongono che tutti ma proprio tutti i cittadini abbiano l’anello al naso, o che siano ancora ben bene aggrappati ai rami degli alberi come i primati (stavolta non nel senso del guiness di cui all’inizio, ma delle scimmie); sicché da un lato in tal modo ritengono di rispondere per le rime a noi altri che andiamo denunciando, ormai da alcuni lustri, lo squallore in cui si trova la nostra torre civica (la quale è da considerarsi come un bene culturale tra i più emblematici dell’universitas di Noha), e dall’altro pensano di gettar fumo negli occhi dei loro poveri elettori, ostentando un attivismo e un pragmatismo di maniera fuori luogo e ormai fuori tempo massimo (evidenziando, ancora una volta, il loro, come dire?, spaventoso vuoto pneumatico-culturale).

*

Così, un bel dì, avranno mandato in cima a quella torre qualche elettricista di buona volontà per mettere in funzione questo benedetto orologio. Non è che ci volesse chissà quale arte, a dirla tutta. “Fanne cu gira, cusì nu li sentimu chiui, quisti quai de Nove”, avrà blaterato qualche assessore a non so che travestito da Silvan (nonostante il carnevale galatinese sia passato ormai da un pezzo).

*

Ora volevo spiegare ai poveretti che si trovano senza nemmeno sapere come nelle stanze dei bottoni di Galatina che a Noha, come anche a Venezia (dove c’è la torre dell’orologio con i mori) o a Londra (che ospita il Big Ben), o altrove nel mondo,  non c’è bisogno di un orologio ubicato d’in su la vetta di una torre antica per conoscere l’ora. Tutti ormai dispongono di orologi, cellulari, i-phone, ed altre diavolerie che cronometrano (ricordandolo semmai sfuggisse) ogni secondo di questa vita transeunte.

Ma una torre civica, il suo orologio e la sua storia, sono emblemi della civiltà di quel luogo. Il progresso di una città si misura anche e soprattutto da questo e non dalle sfilate di carnevale (tra l’altro organizzate male con l’aggravante dello sperpero di pubblico denaro).

Quanto più un popolo sa valutare e conservare il suo patrimonio d’arte, tanto più si sente spinto a rendere l’ambiente, anche fisico, in cui i monumenti esistono, più prezioso e civile.

Invece siamo costretti ad osservare i nostri tesori cadere a pezzi, trascurati e abbandonati come obelischi all’inciviltà. Se un uomo avesse ricevuto in dono o in eredità un tesoro e lo lasciasse andare in rovina sarebbe considerato un folle. Qui da noi invece ti fanno sindaco.

*

A Noha è l’incuria a farla da padrone. Qui abbiamo un patrimonio storico ed artistico che si sta sbriciolando in silenzio: si stanno polverizzando le casiceddhre, e il castello, e la torre medievale, e la casa rossa, e il calvario. E di conseguenza (difficile cogliere il nesso, vero?) le menti dei cittadini.

A Galatina e dintorni evidentemente si nutre ancora il concetto che con la storia, l’arte, il bello e la cultura non si mangi. E che l’unica vera ricchezza siano centri commerciali, le circonvallazioni, le aree mercatali cementificate, i comparti di villette a schiera, e ultimamente anche i mega-impianti di compostaggio (tra l’altro in nome dell’ecologia).

Invece, cari miei, un popolo si evolve con la cultura (e sarà per questo che si tende a raderla al suolo).

*

Ecco, volevo parlare di un orologio ed ho finito con il fare il necrologio dei soliti personaggi in cerca di elettore. Sì, non puoi tacere di fronte al grottesco. Come ad esempio il fatto che ora le lancette dell’orologio di Noha girano come girano.

E anche a me girano. Eccome girano.

Antonio Mellone
 
Di Antonio Mellone (del 25/01/2014 @ 07:18:20, in NohaBlog, linkato 2339 volte)

Una delle domande iniziali poste al primo cittadino di Galatina verteva ovviamente su quel bene culturale che è la Masseria Colabaldi.

Orbene, non ci crederete: non appena l’intervistatore chiede qualche considerazione in merito all’antica masseria, facendo riferimento al fatto che questa fosse l’antesignana dei moderni centri commerciali, il sindaco, mettendo subito le mani avanti (evidentemente certe locuzioni come “centro commerciale” provocano nel soggetto reazioni difensive a prescindere) – benché, c’è da riconoscere, con un sorriso lenitivo di ogni eventuale forma di scortesia - esclama: “Ma questa è polemica!”.

E per fortuna che, stavolta, il Nostro ci ha risparmiato l’aggettivo “politica” o lo stucchevole termine “strumentalizzazione” (altrimenti m’avrebbe sentito); ma il rischio che abbiamo corso (entrambi) è stato enorme.

*

Ora, vista l’urgenza di far tutto e subito (ricordo l’impellenza da parte del sindaco di correre a premiar presepi a Galatina) non ho avuto modo né tempo di spiegare al mio interlocutore che non si trattava di una provocazione ma di un concetto già espresso dal prof. Mons. Antonio Antonaci nel suo stupendo volume “Galatina, storia e arte” (Panìco Editore, Galatina, 1998) - tomo che il dott. Montagna avrà sicuramente compulsato - alle pagg. 166 e seguenti, dove l’insigne studioso galatinese così si esprime: “[…] la masseria è l’antenata, non troppo lontana nel tempo e nello spazio […] del più fornito dei supermercati, per la varietà dei mezzi di vita che servivano alle necessità quotidiane di tutta una comunità che vi operava all’interno, nei tre cardini principali del sistema agrario antico: agricoltura, pastorizia e allevamento del bestiame. I prodotti di queste tre fonti di vita costituiscono la base dell’alimentazione in tutti i tempi [e quindi, salvo errori od omissioni - mi permetto di inferire - anche del futuro, ndr.]”.

Avrei voluto ribadire al mio sindaco che questa è storia e attualità, anzi buon senso, e che non credo che mons. Antonaci nel vergare codesti concetti elementari ormai quindici anni fa avesse intenzioni polemiche. A meno che (il che, invero, è molto probabile) quel profeta non avesse così bassa stima nei confronti della classe politica galatinese di allora (ergo anche dell’attuale, vista la continuità senza soluzione di una certa mentalità dura a morire) da produrre nel suo libro monumentale espressioni così sagaci e mordaci, ed, appunto, polemiche.

Non è che per caso il mio sindaco temesse, chessò io, qualche riferimento al famoso Mega-Porco di Contrada Cascioni deliberato a furor di consiglio comunale (ma certamente non a furor di popolo) in nome del cosiddetto “pubblico interesse”? Non è che al solo sentir proferire sostantivo e attributo come “centro commerciale” il Montagna abbia sentito tutto il fastidio, la seccatura, il disagio, in merito, per via della sua ingombrante chilometrica coda di paglia?

Io mi augurerei davvero di sì, confidente come sono nella redenzione di tutti, anche del più incallito e convinto sostenitore di sesquipedali scemenze degne di una prima repubblica delle banane.   

[continua]
Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 27/02/2014 @ 07:17:46, in Comunicato Stampa, linkato 2219 volte)
Per la serie di incontri "Dialogoi sto monastiri", Notizie storiche e culturali intorno alla Basilica di Santa Caterina d'Alessandria, terzo appuntamento Venerdì 28 febbraio 2014 alle ore 18,30, presso  la Sala di Cultura Francescana della Basilica, con l'intervento della Dott.ssa Rossella Schirone, Docente di Storia delle Religioni presso la Facoltà Teologica Pugliese di Lecce, ed esperta della Storia degli Ebrei e di  Ebraismo in Terra d'Otranto tra il III ed il XV Secolo; la curatrice ci guiderà nella conoscenza della vicenda storica, religiosa e culturale degli Ebrei a Galatina, nella contea di Soleto, e più in generale in Terra d'Otranto, chiarendo i rapporti della Comunità Ebraica salentina con la Famiglia degli Orsini del Balzo; presenta la Dr.ssa Emilia Frassanito, Libraia e Titolare della Libreria Fiordilibro.  "Nel Quattrocento gli ebrei di Galatina erano sicuramente presenti in Via Marcantonio Zimara, come segnala il Tetragrammaton (per gli ebrei, l’impronunciabile quadrilittero nome di Dio, JHWH) inciso sulla finestra nella corte del civico 10. La Famiglia dei Conti Orsini Del Balzo, almeno sino agli anni Trenta del Quattrocento, ebbe grande stima degli ebrei, cosa dimostrata dai continui rapporti con la comunità ebraica, improntati alla tolleranza;  Maria d’Enghien si fidava ciecamente di loro, tanto da affidare la cura della sua salute al medico ebreo mastro Giacomo; nota la benevolentia del principe Giovanni Antonio nei riguardi degli Ebrei, mal sopportata dal papa Pio II (Enea Silvio Piccolomini), che considerava il riottoso feudatario del Balzo come nemico della fede, ed "eretico poiché incoraggia  la perfidia ebraica”.
L’evento ideato e promosso dal Club UNESCO di Galatina, in collaborazione con la libreria Fiordilibro, l’Associazione culturale Il Mandorlo e la Comunità Francescana di Santa Caterina d’Alessandria, ha il Patrocinio del Comune di Galatina, e vuole essere un primo passo nel complesso iter, necessario per ottenere il riconoscimento UNESCO del complesso di Santa Caterina d’Alessandria come Monumento di Pace e Bene Materiale dell'UNESCO.

Sala della Cultura Francescana, piazzetta Orsini – info 3396845616

 
Di Antonio Mellone (del 27/01/2014 @ 07:15:10, in NohaBlog, linkato 2094 volte)

Dunque, ricapitolando, e andando avanti verso l’ultima parte della surreale intervista di cui sto discettando (o scettando) nel corso di questa novena, tra gli alti concetti proferiti dal mio sindaco, sempre se non ho capito male, c’è anche il seguente: “[l’agricoltura e la pastorizia] potrebbero essere uno dei pilastri sui quali si potrebbe poggiare la nostra economia”, PERO’…

Sì, non lo vedete chiaro e tondo come l’ho scritto io a caratteri cubitali (o non lo sentite nella registrazione del video) ma c’è un “però” sottinteso grande quanto un centro commerciale. C’è, non si sente, ma si arguisce chiaramente dall’espressione sindacale.

Infatti, oltre al condizionale “si potrebbe”, il sindaco Montagna subito afferma “[ma] io penso che la nostra vocazione, soprattutto nelle nostre zone, oltre che pastorizia [sic] e agricola è turistico-culturale; ormai si è consolidato questo orientamento”. Finalmente è saltato fuori il famoso “volano dello sviluppo” con tante belle “ricadute occupazionali”. Ci voleva tanto?

*

Ma certo, il turismo e la cultura. Come non averci pensato prima? Così il turista per caso viene qui nel Salento, non per assaggiare i prodotti della nostra terra, o per rallentare il suo ritmo, non sia mai, o per degustare le prelibatezze dei nostri campi, dunque a chilometri zero, ma per andare a finire in un centro commerciale (magari a chilometri zero da Collemeto), o magari per visitare il borgo antico trasformato in una sequenza interminabile di bar, pub, pizzerie e ristoranti (con cibi importati da chissà dove), frastornato da spettacolini la sera organizzati dagli animatori da villaggio.

*

Chissà se il mio sindaco ed i suoi sodali pensano davvero a questo colpo di grazia per Galatina, città bella da trasformare, evento dopo evento, in divertimentificio, pronta ad ospitare un turismo grasso, sudato, inebetito, fatto da masse di pecoroni che percorrono strade e centri antichi e meravigliosi di cui non sanno né hanno intenzione di conoscer nulla. 

Probabilmente a questo tipo di turisti interesseranno, più che le leccornie dei nostri campi, le corne che abbiamo.

[continua]
Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 29/04/2015 @ 07:14:22, in NohaBlog, linkato 2450 volte)

Con la poesia, “La Vita è…”, un’alunna di Noha si aggiudica un concorso nazionale di poesia. Chiara Serra, è questo il nome della studentessa, della III B della secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Polo 2”, di Galatina - Noha, si è aggiudicata il primo premio al primo concorso nazionale di poesia “La vita è…”, organizzato dall’associazione culturale “Filippo e Panuru” di Lecce. Il 23 aprile 2015, presso il teatro “Paisiello”, in seno allo spettacolo di beneficenza “Canto, musica e poesia….. per un sorriso in più”, Chiara è stata premiata con una targa ricordo e un assegno di 250 euro.
Chiara dividerà l’assegno con i compagni e sarà usato per la festa di fine anno e… per una sorpresa.
Il testo della poesia "Vita":

Amata, odiata,
a volte rifiutata,
altre desiderata.
Al centro del mondo
o ai bordi di una strada,
ogni vita va rispettata.

F.Dur.
(fonte Nuovo Quotidiano di Puglia )

 
Di Antonio Mellone (del 02/10/2013 @ 07:11:07, in NohaBlog, linkato 2231 volte)

E veniamo agli amici (come si può ancora oggi appellarli “compagni”?) di Rifondazione Comunista. E’ vero che la delibera consiliare per il mega-porco è avvenuta con il voto contrario e motivato di Antonio Congedo e Luigi Longo (ci mancherebbe altro) - mentre siam dovuti ricorrere a “Chi l’ha visto?” per provare a rintracciare la Roberta – non avente diritto di voto in quell’adunanza - scomparsa da palazzo Orsini (e a quanto pare riapparsa in un oratorio cittadino come la Madonna di Fatima).

Ma io mi chiedo: è sufficiente quella manina timidamente alzata per esprimere la propria contrarietà allo scempio ambientale, culturale, economico che sta per abbattersi su Galatina? Come si fa a rimanere un solo minuto in più insieme a codesti personaggi che, tutti al capezzale della città, pensano di creare lavoro con la barbarie? Come si fa a dialogare ancora, anzi - come formalmente dichiarato -  a “sostenere il progetto della giunta Montagna”, nel momento in cui codesta amministrazione si è macchiata di quel delitto orrendo che è l’omicidio delle future generazioni?

*
La delibera della convenzione con la Pantacom non è una cosa da nulla, non è una banale decisione, non è la scelta, per esempio, della mano di colore da dare alla facciata di un immobile pubblico da restaurare. Qui si parla di decisioni strategiche sul futuro della nostra terra. Cari amici (o se volete ex-compagni) non conoscete il detto per il quale “è tanto ladro chi ruba quanto chi gli para il sacco”? E non vi sorge il dubbio che in questo modo, nonostante il vostro voto contrario, voi stiate parando il sacco direttamente o indirettamente ai signori del cemento e dell’asfalto? Non sarebbe appena il caso di tirarvene fuori? Non vi sfiora per nulla l’idea per cui la vostra complicità di fatto (benché non di diritto) non vi possa salvare dall’inesorabile giudizio della storia (oltre che da quello della matematica)?

La legge di annullamento del prodotto è implacabile. Essa afferma che se uno dei fattori implicati nell’operazione è pari a zero, dunque nullo, allora anche tutto il prodotto è nullo. E non riuscite a vedere voi stessi, in questo caso, il fattore necessario e sufficiente ad annullare o azzerare il sodalizio con i Pd proprio in questo scellerato ok alla Pantacom e nel connesso disastro colposo (se non proprio doloso) che ne deriverà?

Non vi dice nulla il concetto di dignità politica? Non vi pare che questo atteggiamento ancora una volta puzzi di inciucio, di larghe intese, di marcio e di nulla altro? A me sorge il dubbio che sì, è in corso una rifondazione ma temo si tratti di una rifondazione democristiana.

*
Come fa uno ad uscirsene dicendo: il megaparco non era negli accordi di programma…

E quindi? Lasciamo che ci passino con il bulldozer e le ruspe di sopra, ma rimaniamo al governo della città perché “ci sono tante cose buone e giuste da fare insieme e soprattutto perché il progetto politico è valido e noi continueremo a vigilare”? Suvvia, signori. A me sembra che vi stiate comportando come quel signore che chiama in casa l’idraulico per una riparazione. Ora questo idraulico svolge il lavoro convenuto, ma giacché si trova approfitta per scassinargli la cassaforte derubandogli un bel gruzzoletto ed ha pure il tempo di violentare moglie e figlia. Alla fine il committente se ne esce dicendo che sì, il tubista s’è certamente comportato male in casa sua, PERO’ la sistemazione dell’impianto idraulico era ineccepibile.

*
Le delibere del nostro consiglio comunale sono assunte in nome del popolo comunale. Certamente. Ma io non mi riconosco punto in questa decisione.

Allora dite pure in giro che questa delibera è avvenuta nel nome del popolo galatinese. Ma per favore aggiungete le parole: tranne uno. Il nome del sottoscritto.

Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 11/07/2015 @ 07:05:13, in Eventi, linkato 2834 volte)

Finale del Barocco Talent domenica 12 luglio 2015, nella Piazza di Noha, precisamente in via Castello (Palazzo Ducale), si terrà la finale de il Barocco Talent Terza Edizione 2015. Un nutrito cartellone di concorrenti e di ospiti riempiranno la serata, che avrà inizio alle ore 21,00 e sarà trasmessa in diretta streaming su www.inondazioni.it. La serata avrà come madrina l'artista Claudia Casciaro, che sarà la presidentessa della Giuria Tecnica e di Qualità.

Come nostra abitudine, in giuria, ci saranno professionisti del mondo dello spettacolo che valuteranno le esibizioni dei concorrenti che hanno superato le fasi di selezione. Ci fa molto piacere avere con noi nelle file della giuria le nostre amiche Daniela Cataldi e Raffaella Roccasecca de “Il Peccato di EVA”, che hanno risposto al nostro invito.

I concorrenti selezionati nelle fasi precedenti, approdati in semifinale e selezionati dalla giuria e dal web, che si esibiranno e gareggeranno nella finale sono:

Anna Maria Carcagnì, Marco Centonze, Sara Distante, Simone D'Elia, Mattia Festa (ThewJ), Cristina Manca, Sharon Manca, Giulia Margiotta, Alberto Marzo e Francesca Pisanello.

Ma non finisce qui. La serata sarà ricca di ospiti, non ci saranno solo i cantanti in gara ma anche tanti ospiti che avranno il compito di allietare e spezzare la tensione della gara con intermezzi musicali, cabarettistici e fashion.

Sul palco si alterneranno il cabarettista Andrea Baccassino, il balletto della Palestra Family Sport, un saggio della Scuola di Formazione Antares, la musica dei T. Garage, il gruppo di animatori di Corigliano, Max & Vince. Insomma una serata in cui ridere e rilassarsi all'aperto.

Quest'anno durante la finale del "Barocco Talent", saranno consegnati dei riconoscimenti a tre personaggi salentini che si sono particolarmente distinti nel corso degli anni nel campo della comunicazione e spettacolo. Saranno premiati con l'Ondina, trofeo ideato per l'evento: Carolina Bubbico, Raffaele Casarano e Don Salvatore Bello.
Carolina Bubbico giovane pianista, cantante, compositrice, musicista dalla formazione versatile, nel 2015 riceve il prestigioso incarico di arrangiatrice e direttrice d’orchestra al Sanremo per Il Volo vincitori del Festival tra i Big e per Serena Brancale tra le giovani proposte.
Raffaele Casarano è considerato tra i più talentuosi e noti interpreti della New Jazz Generation italiana, fiore all’occhiello della creativa fucina della Tùk Music diretta da Paolo Fresu. Ideatore e direttore del Locomotive Jazz Festival.
Don Salvatore Bello, personaggio di alto spessore culturale, impegnato da sempre nella ricerca e analisi intellettuale e nella poesia con al suo attivo la pubblicazione di tre volumi. Attivo anche nel campo dei media e della comunicazione, fondatore di Radio Orizzonti Activity è stato la mente e il motore per alcuni decenni.

Appuntamento quindi a Noha per la Finale del Barocco Talent 3 edizione 2015.

La finale verrà trasmessa in diretta streaming su www.inondazioni.it partire dalle ore 21,00. Tutti sintonizzati con i vostri computer tablet e smartphone per seguire l'evento.

 
Di Andrea Coccioli (del 29/05/2015 @ 07:00:00, in Comunicato Stampa, linkato 2055 volte)

Oltre trentamila pagine viste e milletrecento visitatori in poco più di quindici giorni: sono questi i numeri di Scartgame, il gioco online abbinato alle riciclolimpiadi nelle scuole e facenti parte del progetto elaborato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e Sport del Comune di Galatina Andrea Coccioli e denominato “Green Olympic Games: io gioco per l’ambiente”. Un progetto che unisce la sana attività sportiva con la sensibilizzazione alla raccolta differenziata e capace di stimolare, con un’idea del tutto originale, l’attenzione verso l’ambiente, aiutando bambini e ragazzi a “imparare giocando”.

Il progetto che si concluderà il 5 giugno con la premiazione finale, si compone di due momenti: il gioco online, che propone dieci domande sulla raccolta differenziata ed un domandone finale sulla conoscenza del patrimonio storico artistico e culturale del territorio, e i giochi sportivi come la corsa nei sacchi, il canestro, il classico muro di lattine da abbattere e la corsa nei cerchi, il tutto con una variante ambientale.

Questa attività sportiva è realizzata nelle palestre scolastiche, e vede il coinvolgimento di 23 classi e circa 500 bambini tra scuola primaria e secondaria di primo grado. Al di là dei risultati conseguiti e dei tempi registrati, questa prova ha una forte valenza educativa, in quanto concorre alla formazione di una personalità ordinata ed equilibrata, che valorizza il gioco di squadra e che pone le basi per un'apertura a valori più alti quali la cultura, la partecipazione sociale ed il rispetto per l’ambiente ed il prossimo.

Infatti le attività sportive alle quali hanno partecipato i ragazzi hanno visto impegnate coppie di alunni formati da ragazzo e ragazza, con lo scopo di favorire la decostruzione degli stereotipi di genere già nelle scuole primarie e per promuovere una cultura inclusiva contro le discriminazioni che portano a pensare che esistano ruoli per natura maschili e femminili.

La registrazione al gioco online (www.scartgame.it) è aperta a tutti i cittadini, è semplice e veloce e possono partecipare tutti coloro che vogliono imparare le regole della raccolta differenziata…divertendosi.

 

Ing. Andrea Coccioli
Assessore alle politiche giovanili
Comune di Galatina
 
Di Albino Campa (del 02/01/2010 @ 05:00:00, in Eventi, linkato 4374 volte)

Domenica 27 dicembre scorso, bellissima serata di musica. Presso l'Oratorio Madonna delle Grazie di Noha si è esibito il gruppo dei “Sud'Est Ensemble”, composto da Andrea De Lumè (tenore), Carmen De Paolis (pianoforte) Stefania Palma (flauto), Caterina Bufano (chitarra) e infine due giovani talenti nohani: Loredana Calò (sax), alla quale dobbiamo dare merito di aver proposto questo evento a Noha, e Piero Rossetti (tromba) nonché special guest della serata. L’evento è stato organizzato dalla Parrocchia S. Michele Arcangelo e dal Laboratorio culturale Benedetto XVI. Eccovi alcuni flash della manifestazione culturale

 
Di Albino Campa (del 23/10/2010 @ 00:46:54, in Fotovoltaico, linkato 3700 volte)

Convegno Energia a perdere.
Basta con la ¡°corsa all¡¯oro¡± delle energie rinnovabili incompatibili con l¡¯ambiente, il paesaggio e il patrimonio storico-culturale del Salento


Melpignano, 23 ottobre 2010
ore 9.00 ¨C 19.00


Mediateca Comunale 'Peppino Impastato'

Con il patrocinio del comune di Melpignano
Con il patrocinio del Consiglio degli Studenti dell'Universit¨¤ del Salento


Mattina: ore 9.00 ¨C 12.30

Saluti

  • Sergio Blasi, Consigliere regionale della Puglia
  • Ivan Stomeo, Sindaco di Melpignano
  • Pier Paolo Miglietta, Presidente Consiglio degli Studenti Universit¨¤ del Salento
  • Angela Barbanente, Assessore all'Assetto del Territorio della Regione Puglia

Interventi di:

  • Oreste Rutigliano (Segretario del Comitato Nazionale del Paesaggio, Consigliere di Italia Nostra), ¡°Eolico: devastazione e colonizzazione¡±
  • Gianni Lannes (giornalista free-lance, direttore di Italia Terra Nostra), ¡°Puglia: energie insensibili per un futuro insostenibile¡±
  • Carlo Vulpio (giornalista del Corriere della Sera), ¡°Con questo sole e questo vento, cosa succede nell¡¯italico convento?¡±
  • Enzo Cripezzi, (Responsabile LIPU Puglia), ¡°Dalla disinformazione allo scempio ambientale¡±
  • Antonio Barile (Presidente CIA Puglia), ¡°Energie rinnovabili e agricoltura¡±
  • Salvatore Colazzo (docente Universit¨¤ del Salento), ¡°Memoria, comunit¨¤ e difesa del territorio¡±
  • Antonio Castagnaro (Specialista in Malattie dell¡¯Apparato Respiratorio, ASL Brindisi), ¡°Effetti socio-sanitari dell¡¯inquinamento ambientale¡±
  • Mauro Giliberti (Direttore di Telerama), ¡°Le battaglie di Telerama sull¡¯ambiente¡±
  • Giampaolo Valentini (Direzione U.T. Efficienza Energetica dell¡¯ENEA), ¡°L¡¯efficienza come fonte primaria di energia¡±
  • Elisabetta Zamparutti (deputata radicale della Commissione Ambiente), "Le iniziative parlamentari per un'energia sostenibile"

moderano: Elisabetta Zamparutti ¨C Sergio D'Elia

Rinfresco ¨C ore 12.30
Pomeriggio ¨C ore 14.00 ¨C 19.00

Interventi di:

  • Ivan Stomeo, Sindaco di Melpignano
  • Oreste Caroppo, Forum Ambiente e Salute, Coordinamento Civico
  • Antonio Bonatesta, Save Salento ¨C Salviamo il Salento
  • Nicola Russo, Taranto Futura
  • Gianfranco Pellegrino, Forum Amici del Territorio
  • Vito Lisi, Comitato 275
  • Fabio Tarantino, Corte Grande
  • Narduccio Mangia, Associazione Butterfly, Save Salento ¨C Salviamo il Salento
  • Donato Saracino, Italia Nostra, Save Salento ¨C Salviamo il Salento
  • Tiziana Colluto, Telerama
    Antonella Soldo, Save Salento ¨C Salviamo il Salento
  • Pietro Borgi, Cittadinanzattiva
  • Alfredo Melissano, Non Inceneriamo il Nostro Futuro
  • Alberto Santoro, Associazione Tramontana
  • Antonio Mellone, I Dialoghi di Noha

moderano: Antonio Bonatesta, Giuseppe Napoli, Angela Curcio

In occasione del Convegno, il Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute dei Cittadini consegner¨¤ a Vittorio Sgarbi il ¡°PREMIO PER L¡¯IMPEGNO CIVICO 2010¡å per l¡¯azione profusa contro la devastazione del territorio della Sicilia occidentale da parte dell¡¯installazione selvaggia di pale eoliche, rischio che attualmente corre il Salento con la desertificazione eolico-fotovoltaica.


 

L’Università Popolare “Aldo Vallone” organizza sabato 14 aprile, un incontro dibattito con i candidati-sindaco di Galatina dal tema: quale politica culturale per la città di Galatina? L’incontro si terrà presso la sala “Celestino Contaldo” del Palazzo della Cultura e sarà trasmesso in diretta dagli amici di galatina2000.it. Ai candidati saranno poste alcune domande da parte di giornalisti accreditati e dal pubblico. L’incontro sarà moderato dal Presidente dell’Università Popolare Gianluca Virgilio, coadiuvato dal Vicepresidente Francesco Luceri e dalla Segretaria Daniela Bardoscia.

 
Di Albino Campa (del 27/03/2012 @ 00:39:11, in Comunicato Stampa, linkato 3113 volte)

Galatina, Antonio Pepe diventa il candidato ufficiale del centrodestra

Ora è ufficiale. Antonio Pepe è il candidato sindaco del centrodestra a Galatina e frazioni: i dubbi intorno alla sua persona e le incomprensioni interne al Pdl vengono spazzate via con la nota che rende formale la sua corsa alla poltrona principale di Palazzo Orsini.

A rendere pubblica la scelta è il coordinatore provinciale del Pdl, Antonio Gabellone: "Il Popolo delle Libertà - afferma - sosterrà a Galatina la candidatura a sindaco di Antonio Pepe. È una decisione maturata dopo un'attenta e ponderata analisi e riflessione dello scenario politico in evoluzione in una realtà così importante come Galatina".

"Siamo certi - spiega Gabellone - che in questo senso Antonio Pepe possa rappresentare la scelta giusta, quella vincente; la scelta di un giovane ma già con l'esperienza giusta, maturata sul campo, dei temi più importanti che attraversano il dibattito politico, sociale, economico e culturale della sua città".

Pepe sarà sostenuto dal Pdl, dalla Puglia Prima di Tutto, dai Socialisti e da altre liste civiche importanti della realtà politica galatinese. Si attendono, dunque, le reazioni di quanti in queste ore avevano persino escluso in proprio coinvolgimento in campagna elettorale, nel caso della candidatura dell'ex assessore alle politiche giovanili della giunta Garrisi.


Galatina, Antonio Pepe diventa il candidato ufficiale del centrodestra
„Ora è ufficiale. Antonio Pepe è il candidato sindaco del centrodestra a Galatina e frazioni: i dubbi intorno alla sua persona e le incomprensioni interne al Pdl vengono spazzate via con la nota che rende formale la sua corsa alla poltrona principale di Palazzo Orsi

Galatina, Antonio Pepe diventa il candidato ufficiale del centrodestra
„Ora è ufficiale. Antonio Pepe è il candidato sindaco del centrodestra a Galatina: i dubbi intorno alla sua persona e le incomprensioni interne al Pdl vengono spazzate via con la nota che rende formale la sua corsa alla poltrona principale di Palazzo O


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Di Albino Campa (del 27/06/2012 @ 00:35:16, in I Beni Culturali, linkato 3276 volte)

L'iter per la salvaguardia del patrimonio storico-artistico di Noha si sta concretizzando. A seguito della raccolta firme, promossa dal gruppo Mimì, nel settembre 2011 in occasione della festa patronale di s. Michele, sono stati 1500 cittadini a sottoscrivere la proposta di sottoporre a vincolo importantissimi monumenti della storia e dell'arte di Noha. Nel mese di aprile 2012 il soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, arch. Carmelo Di Fonzo, a seguito delle segnalazioni pervenute agli uffici competetenti, ha effettutato un sopralluogo a Noha coadiuvato dall'arch. Adriano Margiotta (che ha curato anche la schedatura) e Paola Rizzo, in rappresentanza dell'Osservatore Nohano.
In questi giorni è stata terminata la schedatura dei beni immobili che si vuole sottoporre a vincolo: la torre medievale, il castello, le casiceddhre, la masseria Colabaldi, il frantoio ipogeo, beni privati che rappresentano l'identità storica e culturale di questa comunità.
Noha, che oggi è frazione di Galatina, fino agli inizi del XIX secolo era un importante feudo che gravitava sotto la diocesi di Nardò, da qui passava la famosa via Regia di Puglia, un'arteria principale nel Regno delle Due Sicilie, per i traffici ed i commerci dei secoli scorsi.
Un ottimo lavoro di squadra che ha visto l'impegno di tanti per la salvaguardia e la tutela di questo straordinario patrimonio. Grazie naturalmente al gruppo Mimì, a tutti i componenti dell'Osservatore Nohano (tra cui ricordare Padre Francesco e Marcello D'Acquarica e Antonio Mellone), al circolo le Tre Torri, all'associazione commercianti di Noha, Daniela Sindaco, Angela Beccarisi.
Beni preziosi e rari (come la torre del XII secolo e le casiceddhre) possono essere un ottimo strumento di crescita economica del territorio nonchè strumento di conoscenza e e coesione sociale.
Ci auguriamo che l'iter porti buoni frutti e che Noha veda riconosciuta l'immagine di un antico borgo con tutti gli aspetti positivi che ne conseguono.

Angela Beccarisi

 
Di Albino Campa (del 20/08/2010 @ 00:34:38, in Comunicato Stampa, linkato 2653 volte)


L'Associazione culturale "Galatina2000" in collaborazione con la "Casa Museo del Tarantismo" e con il Patrocinio del Comune di Galatina, in occasione della serata de "La notte della Taranta", che si svolgerà il 25 agosto 2010, organizza la prima serata dedicata ai "Racconti di storia galatinese", una iniziativa culturale tesa al recupero delle espressioni e tradizioni popolari della nostra città. L'obiettivo è quello di valorizzare la storia di Galatina partendo dai giovani e dalla loro conoscenza rendendoli protagonisti della vita cittadina. Questa iniziativa è da considerarsi come primo appuntamento di un percorso che, riteniamo utile, resti duraturo negli anni e contemporaneamente possa far recuperare a Galatina un ruolo centrale e di interculturalità. Il progetto s'inserisce in un contesto volto alla valorizzazione del protagonismo giovanile unitamente alla riscoperta del proprio territorio come luogo depositario delle proprie radici storiche e culturali. L'idea è quella di aggiungere alla musica le origini del fenomeno del tarantismo da raccontare a turisti e non solo, quello che per Galatina rappresentava fino ad alcuni anni fa. Nel salottino organizzato a ridosso della "Casa Museo sul Tarantismo" si alterneranno diversi ospiti tra cui Luigi Chiriatti della casa editoriale Kurumuny, Alessandro Mangia, presidente del Centro sul Tarantismo, il prof. Gianluca Virgilio, l'Assessore alle politiche giovanili del Comune di Galatina Carmine De Paolis, e con i "cunti" di chi ha vissuto quei tempi ci tufferemo nel passato per capire com'era considerato questo rito fino a pochi anni fa.

Per chi non potrà assistere personalmente, potrà collegarsi al portale www.galatina2000.com, dove verrà trasmesso l'evento in diretta ed a seguire anche lo spettacolo musicale de "La Notte della Taranta". Vi ricordiamo che La Casa Museo del Tarantismo mercoledì 25 agosto resterà aperta ai visitatori dalle ore 20:00 alle ore 01:00 Ingresso libero inf. 380. 5310814.

Galatina lì, 24 agosto 2010

Il Presidente
Piero De Matteis

 
Di Antonio Mellone (del 23/09/2013 @ 00:26:09, in NohaBlog, linkato 2006 volte)
L’assedio perpetuo ed inesorabile alla natura che ci circonda è coronato dall’ultimo consiglio comunale sulla Pantacom (chi è costei, chi c’è dietro, che credibilità abbia una società inattiva senza capo né coda, senza fatturato, senza dipendenti, senza garanzie se non la sola parola, rimane il più buffo dei misteri), simbolo della morte annunciata per suicidio di Galatina e dintorni.
Il territorio - svenduto per un piatto di lenticchie anzi per una serie di promesse fumose (tipo 300 posti di lavoro) scritte sulla carta con inchiostro certamente simpatico vista la sequela – sta per trasformarsi in macro-oggetto di consumo con servitù inclusa nel prezzo.
Perché tutto questo? A causa di una classe digerente comunale a metà strada tra l’incapace e lo scellerato che ormai da troppi anni, svendendo, distruggendo, privatizzando, banalizzando, sta trasformando Galatina e le sue fertili campagne in uno spettro, o, il che è lo stesso, in un mega-porco, prodotto fasullo di marketing.
Non si hanno altre idee, mi pare, se non quella di sfruttare il nostro “petrolio” (la natura, la bellezza del paesaggio, il patrimonio storico ed artistico), approfittando della sbadataggine e della rassegnazione di buona parte della popolazione incapace di intendere e di opporre una seppur minima barriera culturale difensiva allo scempio annunciato, per quella roba arcinota come “economia della rendita” (che, tra l’altro, non ci sarà mai, vista l’attendibilità dei dati inventati di sana pianta e soprattutto la credibilità della loro fonte, capace soltanto di appestarci con il puzzo mefitico delle sue fritture d’aria); economia della rendita, dicevo, in grado di alimentare monopoli e produrre desertificazione economico-sociale, oltre che naturale e culturale, come ampiamente dimostrato altrove.
A farne le spese non saranno solo il paesaggio ed il patrimonio, ma il futuro stesso di una città e di una sua frazione, come Collemeto, che evidentemente immaginano se stesse come una comunità di soli dipendenti di un centro commerciale (commessi, cassieri, parcheggiatori, magazzinieri…).
L’esodo dal vero centro (città) verso il falso centro (commerciale) è l’ennesima manifestazione del consumismo e dell’omologazione universale che ha plasmato inesorabilmente le menti dei galatinesi, impossibilitate così ad immaginare il concetto di crescita sostenibile senza il bisogno di colare ulteriore cemento, e senza dar retta alle corbellerie del primo che capita, anche se ha scelto il magniloquente nome di Pantacom.
Il fatto che si discuta ancora, ed addirittura in un nuovo consiglio comunale, su di un tema che avrebbe dovuto essere considerato morto e sepolto da molto tempo la dice lunga sul livello della Pantacombriccola dei nostri rappresentanti, perlopiù politicanti di mezza tacca con la loro corte di burocrati in carriera pronti a timbrare qualsiasi nefandezza. 
I nostri politici probabilmente non conoscono la Costituzione della Repubblica italiana (pur avendo sicuramente prestato giuramento su di essa, magari con la mano sul cuore, come usa fare il nostro frodatore a reti unificate), e certamente non il suo articolo 9, là dove si parla di tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico della nazione (e quindi dello sviluppo della persona umana).

Questi pover’ometti – probabilmente affetti da chissà quale forma di dislessia o disgrafia - scrivono Galatina e forse leggono o pensano Olgettina.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 15/12/2019 @ 00:20:56, in Levèra, linkato 955 volte)

Continua la rassegna teatrale "L'Indisciplina. Teatro Resistente" a Levèra. Il prossimo appuntamento è per domenica 15 dicembre con Principio Attivo Teatro in DIGIUNANDO DAVANTI AL MARE.
Un progetto teatrale dedicato a Danilo Dolci: poeta, intellettuale, pedagogo, attivista della non violenza, un lombardo che, dopo un viaggio in Sicilia, nel ‘52 decide di ritornare in una delle più povere e arretrate aree del paese per mettersi al fianco dei lavoratori, degli ultimi, dei diseredati, dei “banditi”, come lui li chiama, organizzando e promuovendo manifestazioni e scioperi in difesa dei diritti dei contadini, dei pescatori, dei disoccupati.
Conoscere la vita di Danilo Dolci arricchisce il nostro bagaglio storico-culturale e ci aiuta nel contempo a capire cosa possiamo fare per migliorare la nostra vita.
con Giuseppe Semeraro
drammaturgia Francesco Niccolini
regia Fabrizio Saccomanno 
Sipario ore 20.30.

Levèra - via Bellini, 24 - Noha (Galatina)

 
Di Michele Scalese (del 29/06/2021 @ 00:18:24, in Comunicato Stampa, linkato 799 volte)

Ci fa piacere come l’Assessore Tundo risponda celermente ai nostri comunicati, per questo non possiamo esimerci dal controbattere alle tante parole che purtroppo non trovano riscontro nei fatti.

Ci preme anzitutto chiarire che il Partito Democratico di Noha è composto da uomini e donne che fanno della politica un servizio. Il nostro è un Partito che, nell’attuale scenario politico galatinese, altro non può fare che essere attento e vicino ai bisogni e alle segnalazioni che, possiamo garantire, quotidianamente giungono al sottoscritto e ai tanti che ci seguono. Scegliamo ogni giorno di servire il territorio in cui abitiamo, e siamo partiti proprio da “quei tempi”, perché il Partito Democratico non ha bisogno di attendere la tornata elettorale per essere presente, in quanto per tutti questi anni abbiamo puntualmente denunciato ciò che non era idoneo a questa Città; però una domanda ci sorge spontanea: le liste che hanno sostenuto il candidato Sindaco Amante, in questi anni, dove sono state?

La nostra azione politica ad ora si trova a vantarsi dell’operato passato e pone un confronto con l’attuale azione amministrativa che purtroppo non regge. La conferma di ciò sta proprio nella nostra dialettica, che preferiremmo si chiamasse pragmatica che si sviluppa quotidianamente in seno a ciò che definiamo “processo di crescita e sviluppo” del nostro Circolo. Come dicevamo in altre occasioni, siamo un Circolo che ha come scopo non la mera opposizione campanilistica, ma l’attenzione nei confronti della nostra Noha attraverso lo sguardo dei giovani che, assieme al supporto dei veterani, ha a cuore ogni singolo suo cittadino. Possiamo garantire quindi, che né il sottoscritto, né il Circolo nel suo insieme, sente la necessità di offuscare la “credibilità” dell’attuale Amministrazione, poiché del resto, sappiamo brillare di luce propria!

E proprio perché abbiamo un obbligo morale nei confronti di chi ripone fiducia in noi, che non possiamo né vogliamo stare zitti, mentre assistiamo a questo scempio amministrativo. Abbiamo avuto modo di leggere ancora una volta soltanto folte schiere di autocelebrazioni, attraverso le quali trapela un leggero e quasi impercettibile senso di mancata responsabilità dell’attuale esecutivo. Rifacendoci al precedente comunicato, il PD di Noha conosce molto bene il fatto che l’Assessore sia stata scelta da Sig. Sindaco e che non sia stata candidata; le responsabilità nei confronti dei cittadini, quindi, non risiedono “soltanto” nella campagna elettorale, ma ci riferiamo più esplicitamente a quel pomeriggio di maggio 2018. Fu in quella occasione che furono asserite promesse a proposito dell’opera di valorizzazione dei beni culturali di Noha e di progetti di riqualificazione urbana. Sono passati tre anni da allora, cosa è cambiato? Cosa è successo? Da parte nostra abbiamo avuto modo di leggere solo elenchi poco chiari circa il contenuto e soprattutto privi anch’essi di fondamento, che dirottano il discorso su altri fronti e che ancora una volta non rispondono alle nostre domande! Il meccanismo dell’Orologio di Noha al momento si trova presso il Polo 2 nell’attesa di un progetto che lo restituisca funzionante alla comunità. Quanto occorre ancora attendere? This is the question!

Ci permettiamo inoltre di ritornare sul lungo elenco di ciò che secondo l’Assessore, la sua Amministrazione avrebbe compiuto: è bene che la cittadinanza sia messa a conoscenza del fatto che molte di quelle realizzazioni sono il frutto del lavoro progettuale, finanziario e giuridico proprio di quelle vecchie Amministrazioni PD che, con lungimiranza, per anni hanno dato lustro alla Città e alle frazioni. Dobbiamo poi rammentare all’Assessore che, se oggi quelle realizzazioni hanno avuto compimento, non è di certo per merito della sua Giunta, ereditiera di progetti andati in porto e strade in rettilineo (non ci permettiamo di asserire “in discesa” perché conosciamo bene la fatica che costa) spianate dalle passate Amministrazioni così tanto criticate dalla stessa. Uno degli esempi più evidenti è la rimozione della stazione di carburanti in P.zza Stazione, motivo di lustro indebito da parte di questa Giunta. Ci preme sottolineare infatti, come questa Amministrazione abbia riempito innumerevoli testate giornalistiche gettando fumo negli occhi dei cittadini al grido di “Noi abbiamo fatto!”, non considerando il fatto che lo scoop più importante non sia la rimozione della struttura esterna, ma sarebbe stato nel provvedere alla bonifica dei serbatoi interrati che contenevano il carburante oggi potenzialmente esplosivi e inquinanti. Il PD, ricordiamo ai signori amministratori, durante il suo mandato, oltre che alla rimozione dei condotti esterni di P.zza Alighieri, rimosse anche e soprattutto i serbatoi interrati, dove per la bonifica dell’area si rese necessaria l’attivazione di molte conferenze di servizi a livello regionale.

Ad ora non ci resta che l’amarezza di affermare ancora una volta che le varie promesse che si protraggono da anni sono solo in potenza e mai messe in atto, nel degrado di quattro anni di Amministrazione Amante. Oltre alle belle parole di gloria il Comune di Galatina consta di opere incompiute, conta la perdita di innumerevoli finanziamenti per le opere di riqualificazione urbana, culturale e sociale, ma soprattutto la deturpazione del territorio. Noi comprendiamo perfettamente la difficoltà nel governare una Città popolosa come la nostra (che col passar del tempo sta comunque perdendo abitanti, per cui sarebbe necessario studiarne le cause), su cui grava anche un rallentamento dei lavori dovuto al COVID, ma ciò non può giustificare il fatto che le nostre strade, i nostri cimiteri, le nostre piazze siano completamente ricoperte di erba fitta e alta. Nei Giardini Madonna delle Grazie (Noha) e in molte aree gioco del Comune, l’erba cresce così robusta che è i bambini si intravedono soltanto, i marciapiedi sono quasi impraticabili, il Campo Sportivo è nell’abbandono più totale. Servirebbero poche cose, cara Assessore, ma fatte bene, e al primo posto dovrebbe esserci la cura dei luoghi pubblici già esistenti, che permetterebbe quantomeno un minimo di decoro al nostro Comune.

 Michele Scalese

 
Di Albino Campa (del 27/05/2011 @ 00:16:16, in Eventi, linkato 3244 volte)

Dopo Barletta, Altamura e Martina Franca, la mostra a cielo aperto di fotografia e scrittura approda nel Salento

Tornare ad innamorarsi della propria città attraverso "visioni inconsuete della consuetudine". Questo è l'obiettivo di "Rivisitazioni", mostra a cielo aperto di fotografia e scrittura itinerante in cinque città pugliesi.

Giovedi 26 maggio si è svolta la conferenza stampa di presentazione della tappa di Galatina presso Palazzo Baldi.

Presenti il Sindaco della città di Galatina, dott. Giancarlo Coluccia; l'Assessore alle Politiche Giovanili, avv. Carmine De Paolis; l'associazione culturale Linfattiva, vincitrice del Bando Regionale Principi Attivi 2010, rappresentata dal responsabile organizzativo di Rivisitazioni, dott.ssa Lorenza Dadduzio e dalla referente per il Salento, dott.ssa Luisa Vozza.

La prima edizione di "Rivisitazioni" prevede il coinvolgimento di cinque città pugliesi: Barletta, Martina Franca, Galatina, Altamura, Taranto. La manifestazione è itinerante e si soffermerà in ogni città per un tempo medio di 15-20 giorni, proponendo, insieme al percorso espositivo, iniziative finalizzate al coinvolgimento attivo e a più livelli dei cittadini: performance a cura delle associazioni culturali locali, seminari di scrittura creativa, workshop di fotografia, laboratori di teatro urbano per studenti e turisti indigeni.

Dopo le tappe di Barletta (12-25 aprile), di Altamura (26 aprile-08maggio) e di Martina Franca (09-24 maggio) dove la mostra ha registrato un elevato tasso di gradimento nella popolazione e nei visitatori, Rivisitazioni approda a Galatina da mercoledi 25 maggio fino a domenica 05 giugno.
Trenta strutture espositive bifacciali saranno dislocate lungo le strade del centro storico cittadino, raccogliendo le immagini e gli scritti di 20 giovani talenti locali della scrittura e della fotografia che hanno accettato la sfida di rivisitare la loro città per costruire un'immagine migliore della Puglia.(100 in totale gli autori pugliesi che hanno preso parte alla mostra nelle 5 città).

La mostra è allestita per le strade principali e nel Centro storico: Piazza S. Pietro Via Vittorio Emanuele Via Umberto I Piazza Orsini Via Robertini Piazza Libertà Via Santo Stefano Corso Garibaldi

Il progetto intende valorizzare non solo il patrimonio artistico, architettonico, paesaggistico, enogastronomico e sociale delle città, ma anche le potenzialità espressive dei talenti presenti sul territorio.

 
Di Albino Campa (del 26/04/2012 @ 00:04:18, in Comunicato Stampa, linkato 3505 volte)

L’Associazione artistico – culturale InGenio_la forma delle idee, che ha sede a Galatina, in via Umberto I, n. 3, promuove PrimaverArte. Il 29 aprile, dalle 16.00 alle 22.00, il centro storico di Galatina si accenderà di colori, vestendosi di arte e primavera. Il ricchissimo programma dell’evento è patrocinato dal Comune di Galatina e coinvolgerà gran parte del centro storico galatinese, permettendo alla cittadinanza, ai turisti e, più ingenerale, a tutti coloro che accorreranno, di riappropriarsi di un bene artistico-storico-architettonico di grande potenzialità inespressa. PrimaverArte si articolerà lungo un percorso che coinvolgerà via Umberto I, via Raimondello Orsini, via del Balzo e Corso Garibaldi. Passeggiando per l’intrico di viottoli, i visitatori potranno godere di performance musicali e artistiche di varia natura, che risponderanno al tema scelto: la Primavera. Con meticolosa attenzione, i ragazzi di InGenio hanno costruito un dettagliato mosaico artistico-culturale che permetterà agli accorrenti di assistere a ogni iniziativa. Le corti del centro storico offriranno intrattenimento di qualità di varia natura: dalla presentazione del libro Se Dio vuole Il destino di un venditore di libri, di Papa Ngady Faye e Antonella Colletta, organizzato da Agorà – percorsi inVersi, alle primaverili decorazioni e agli aperitivi culturali che saranno predisposti dagli esercenti che hanno aderito all’iniziativa, alle meraviglie dolciarie di Diletta Contaldo, dall’arte sartoriale di Angela Chezzi, alle performance di musica e poesia del Trio Colore, alle esibizioni musicali degli Orange Rain, del dj set "No Fingersnails" e del live in acustica del trio Signum. E ancora, fotografia, architettura, scultura, istallazioni, video-istallazioni, estemporanee, pittura e artigianato con: Valentina Romano, direttore artistico Galleria d'Arte "Fondazione Francesca Capece" di  Maglie, Gabriele Dell’Anna, l’Arch. Vincenzo Nobile, i Nuovi Selvaggi, Luigi Latino, Stefano Garrisi, Antonio Baldassare, Piernicola Mele, Marisa Donateo, Teresa Alessandrì, Eva De Guz, Elisa Rollo, Pietro Coroneo, Luisa Vozza, Patrik Sandalo, Anna Cuoco , Marisa Donateo, Antonio Campa, Pro Loco, Associazione Città Nostra, Arch. Sforza e Margiotta, la Bottega dei Balocchi e altri ancora, ognuno con una propria specialità.

Grande attenzione ai bambini, nella fantastica cornice della basilica trecentesca di Santa Caterina d’Alessandria, dove l’Associazione Teste di Legno presenterà lo spettacolo C’era una volta un pezzo di legno..un burattino!, corredato da un laboratorio didattico-artistico, durante il quale i bambini potranno dar libero sfogo alla loro creatività interagendo con burattini e marionette e, ancora, con il laboratorio tattile di Adalgisa Romano (Art and Ars Gallery), e la ludoteca Perle e Pirati, che allestirà uno spazio per i bambini, dove potranno giocare e disegnare con colori e supporti forniti in loco.

Lo IAT (Ufficio Informazione ed Accoglienza Turistica), si occuperà di coloro che avranno voglia di scoprire Galatina, con una visita guidata gratuita nel centro storico, cui si potrà prendere parte presentandosi alle 17.00, presso la sede, in Via Vittorio Emanuele n. 35 (Torre dell'Orologio). In questa riscoperta sarà possibile visitare un gioiello appena ritrovato, fresco di restauro: la Chiesa di S. Maria della Misericordia, nota ai più come “Chiesa dei Battenti”.

Ammirevole l’iniziativa dei giovani artisti di InGenio, che senza alcun tipo di sostegno (né economico, né organizzativo) si sono prodigati, coinvolgendo e collaborando con altre Associazioni presenti  sul territorio, (Agorà, Pro Loco, Città Nostra, A. & A., Teste di Legno, Cuamj Onlus…)per realizzare l’evento: una giornata primaverile, un momento di partecipazione civica e di condivisione, per riscoprire insieme il centro storico, dimenticato e trascurato.

Soci fondatori dell’Associazione artistico – culturale InGenio_ la forma delle idee sono Francesca Marra, Ermanno Scarcia, Vittorio Carratta, Georgia Romano, Pierpaolo Briatico-Vangosa e Mariangela Cucco.

Chi sa che l’esempio e l’invito, rivolto da molti giovani galatinesi dall’inizio del 2012 nel tentativo di riappropriarsi e promuovere la propria Galatina, i propri spazi, renda consapevoli le generazioni precedenti che, tacciandoci di inoperosità e inettitudine, contribuiscono a rendere statico e in-mutevole il nostro magnifico patrimonio, quasi volessero celarlo ai più.

Per maggiori dettagli, consultare il programma di PrimaverArte.

 
Di Albino Campa (del 09/02/2009 @ 00:00:00, in L'Osservatore Nohano, linkato 2975 volte)
"L'OSSERVATORE NOHANO"

n°1 - Anno III
Sono già passati due anni dalla nascita de 'L'Osservatore Nohano, una rivista online nata come semplice progetto culturale di un gruppo di persone, che col passare del tempo continua a migliorarsi e farsi conoscere. E perciò tanti auguri Osservatore Nohano!

Buona lettura!

Clicca qui per scaricare la rivista.

(Il file e' in formato Acrobat (Pdf). Nel caso in cui non si disponga del software necessario per la visualizzazione -Acrobat Reader o Adobe Reader-, si puo scaricare gratuitamente dal seguente indirizzo :http://www.adobe.com/it/products/acrobat/readstep2.html)



(Se non vedi la rivista clicca qui per aggiornare il plugin di flash del tuo PC)
 
Di Albino Campa (del 02/10/2011 @ 00:00:00, in Ipogeo, linkato 7103 volte)

Questa mattina avevo un appuntamento importante con alcuni amici di Noha per visitare il poco conosciuto frantoio ipogeo che si trova tra vico Marangia e piazza Castello a Noha. Mi aspettavo, come poi si è rivelato un luogo da scoprire, pieno di fascino e che potesse conservare ancora qualcosa del passato. Ma non mi aspettavo certo di rivedere lo scjakùddhi. Voi penserete certo che mi sto inventando tutto, ma non ero il solo ad avere le visioni, quindi non penso nemmeno ad una suggestione, visto che eravamo tanti. Comunque presto un filmato dell’amico Albino di Noha.it potrà fare luce sull’accaduto. Infatti il folletto dispettoso di nascosto spiava le nostre mosse e solo la telecamera nel buio dell’anfratto ha potuto cogliere il movimento dell’elfo. Ma facciamo un passo indietro, l’invito a scoprire il frantoio ipogeo, era partito da Marcello D’Acquarica infaticabile cultore del territorio di Noha. Marcello insieme agli altri dell’Osservatore Nohano hanno in progetto di riaprire il frantoio ipogeo al pubblico, per trasformarlo in un contenitore culturale a disposizione di tutti. Infatti successivamente hanno raggiunto il luogo anche l’assessore Carrozzini, l’assessore De Paolis e l’ing. Gianturco per i rilievi del caso, da portare sotto forma di documenti alla sovraintendenza dei beni storico – artistico – architettonici di Puglia per avere un lasciapassare, primo passo per rendere fruibile il bene. Ecco come in un vecchio articolo del mio sito web www.rairo.it descrivo il folletto dispettoso. Lo Scjakùddhi, oppure secondo i luoghi carcalùru, lauru, monacizzu, scazzamurièddhu, uru. Altro non è se non il daimon dei greci, oppure l’incubo dei latini che durante la notte si sedeva premendo sullo sterno, impedendo la respirazione e provocando brutti sogni. Poteva essere ora tormentatore degli uomini, ora benefico. Lu scjakùddhi era descritto come un essere molto basso, ancora più piccolo di un nano, con un cappello rosso a sonagli in testa e ben vestito ( il nostro sembra essere vestito di nero ). Era un folletto tra il bizzarro e l’impertinente, cattivo con chi l’ostacolava o svelava le sue furberie, benefico con chi gli usava tolleranza. Bazzicava volentieri le stalle dove spesso si innamorava della cavalla o dell’asina che meglio gli garbava, l’assisteva e l’accarezzava, nutrendola della biada sottratta alle compagne o alle stalle vicine e intrecciava code e criniere, quando i cavalli non gli permettevano di mangiare la biada con loro. Lu scjakùddihi era il dio tutelare dei frantoi di olio, specie di quelli ipogei sua stabile dimora. In passato, quando nelle fredde serate autunno-vernine si vedevano esalare fumi dai fori sovrastanti il frantoio si pensava allo scazzamurièddhu che veniva considerato come il benefattore dei poveri e il folletto del focolare domestico. Spesso, si immaginava che fosse l’anima di un morto, che non aveva ricevuto i sacramenti.

Ma per essere concreti ecco una descrizione dei frantoi ipogei e del commercio dell’olio di Gallipoli.

Gallipoli già dall’inizi del XVI secolo, risultava la maggiore piazza europea in materia di olii per cui l’amministrazione dell’epoca tassava l’immissione degli olii provenienti dall’intera provincia che servivano nella stragrande maggioranza non per usi alimentari, ma in particolare si produceva un tipo di olio grasso e che non produceva fumo, un tipo di olio che serviva ad illuminare le grandi città d’Europa cosicchè Londra, Parigi, Berlino, Vienna, Stoccolma, Oslo, Amsterdam ecc. usarono l’olio salentino per illuminare le strade fino alla fine del XIX secolo quando l’arrivo dell’elettricità mando in crisi l’esportazione del cosidetto olio lampante. La produzione di quest’olio avveniva sottoterra, dove vi erano le condizioni ottimali di calore ed umidità per produrre un olio da esportare, nella stessa Gallipoli vi erano circa 35 frantoi ipogei che lavoravano a ciclo continuo da fine settembre fino a fine aprile due di essi sono stati recuperati e resi fruibili alla visita del pubblico sono quello di Palazzo Briganti in via Angeli e quello di palazzo Acugna-Granafei in via A. De Pace . Della lavorazione niente andava buttato ed anche il sottoprodotto della macinazione e torchiatura delle olive veniva usato per creare un sapone diventato famoso poi, come “sapone di Marsiglia” oppure veniva impiegato nei lanifici. Vi erano molte saponiere in città, tanto che ancora oggi esiste via Saponiere, proprio accanto alla chiesa di S.Francesco. La grande importanza del porto per il commercio degli olii fece accorrere in città vari commercianti, ma anche le rappresentanze di diversi governi europei . Era tanto considerevole il commercio di questo prodotto che papa Gregorio XIII nel 1581 e papa Sisto V nel 1590 accordarono l’assoluzione collettiva a tutti coloro che, impegnati nelle operazioni di caricamento, non avessero santificato la domenica. Per tutto il XVII secolo nel porto di Gallipoli da documenti dell’epoca si ricava la presenza di innumerevoli navi fino a punte di 70 di esse in un solo giorno. Nel secolo successivo la presenza divenne massiccia tanto che Gallipoli ebbe, seconda nel regno dopo Napoli il Consolato del Mare 29 Gennaio 1741, esattamente un mese dopo Napoli che era anche la capitale del regno. Il celebre pittore Filippo Hackert su incarico del re dipinse una tela raffigurante il porto di Gallipoli, questa tela, destinata alla reggia di Caserta insieme alle altre meraviglie del Regno si trova oggi nel museo di S.Martino . In Gallipoli ebbero sede, fino al 1923 i vice consolati di molte nazioni europee : Austria, Danimarca, Francia, Inghilterra, impero Ottomano (Turchia), Olanda, Portogallo, Prussia, Russia, Spagna, Svezia e Norvegia. La nomina a vice consoli avveniva per rilascio di patenti da parte del ministero degli esteri della nazione interessata convalidate dal ministero degli affari esteri Italiano. A corredo del nostro articolo corredato dalle foto del celebre quadro di Hackert, una vasca ed una antica macina per le olive presente nei frantoi ipogei , riportiamo la foto del documento datato 26 Marzo 1877 in cui si rilascia la patente di nomina di vice console di Svezia e Norvegia al commerciante gallipolino Vincenzo Palmentola, ed un paio di foto del palazzo che fungeva da vice consolato di Svezia e Norvegia nel cuore del borgo antico della città a due passi dalla Cattedrale di S.Agata.

Raimondo Rodia
 
Di Albino Campa (del 16/10/2011 @ 00:00:00, in Eventi, linkato 2706 volte)

Giovedì 29 settembre 2011 in occasione di San Michele Arcangelo patrono di Noha il Gruppo Mimi' ha organizzato una visita guidata per scoprire i "Gioielli" artistici e culturali di Noha. La Dott.ssa Angela Beccarrisi ha guidato Il percorso turistico culturale illustrato tratti di storia Nohana.

 

 

 

 

 
Di Albino Campa (del 22/01/2012 @ 00:00:00, in Eventi, linkato 3772 volte)

Sabato 14 gennaio 2012 è ormai per Noha una data da libro di storia.
Non si sa come, Paola Congedo, maestra dalle mille risorse e dalle altrettante sorprese, con l’appoggio determinante di Eleonora Longo, la direttrice che non dice mai di no, con il supporto della Biblioteca Giona benemerita, sono riuscite a segnare uno iato tra il passato ed il futuro, un solco tra l’oggi ed il domani.
Non ci crederete, ma queste tre Donne (Paola, Eleonora e Giona, che non finiremo mai di ringraziare) hanno portato a Noha un simbolo vivente dell’antimafia: Salvatore Borsellino, il fratello di Paolo (il giudice fatto saltare da una bomba mafiosa nel 1992, qualche mese dopo l’attentato che fu fatale anche a Giovanni Falcone ed ai suoi angeli custodi).
Salvatore Borsellino ha parlato per un’ora e mezza, ma sarei rimasto altre tre ore ad ascoltarlo, anche se sapevo quasi tutto della storia di Paolo Borsellino, dell’agenda rossa, della trattativa tra Stato e mafia, del papello, ecc., per averne letto la storia su alcuni libri e per averne seguito le indagini puntualmente pubblicate su “Il Fatto Quotidiano” (che non è “Il quotidiano di Lecce” di Caltagirone: il giornale – si fa per dire - che è capace soltanto di raccontare qualche frottola e la cronaca spicciola per i pettegoli di paese).
Salvatore Borsellino ha parlato a Noha proprio all’indomani del voto che ha salvato dalla galera il referente politico dei casalesi (che risponde al nome dell’“onorevole” Cosentino). Voto-vergogna (se la parola vergogna oggi avesse ancora un qualche senso) di un parlamento di nominati che subito dopo lo scrutinio ha dato un indecoroso spettacolo di sé, dimostrando con quella standing ovation tributata al compare, con quei baci, con quelle pacche sulle spalle per lo scampato pericolo, con quelle espressioni di giubilo, di essere alla stessa stregua, anzi peggio di una cosca mafiosa, che ormai si può ribattezzare cosca parlamentare. 
La sala della scuola media di Noha non conteneva la popolazione accorsa ad ascoltare quest’uomo mite ma determinato e coraggioso, più volte interrotto dagli applausi, che ci incitava tutti a non tacere, a parlare, anzi ad urlare e soprattutto a resistere, resistere, resistere!
Salvatore Borsellino ha raccontato di quanto era bella la sua Palermo, con la sua ineffabile “conca d’oro”, la pianura palermitana un tempo interamente coltivata ad agrumeto, oggi vittima di un’espansione urbanistica incontrollata; di quanto era romantica la villa liberty nelle adiacenze di casa sua, poi rasa al suolo per la fame degli speculatori e dei palazzinari; di quanto sia importante non partire e non abbandonare la propria terra cercando altrove la propria realizzazione, in quanto chi parte dal sud risolve un problema, chi rimane invece risolve il problema; di quanto è importante difendere il nostro territorio dal cemento, dall’asfalto, dalle pale eoliche e dai pannelli fotovoltaici che distruggono e soprattutto sono inefficienti (in quanto l’energia deve essere prodotta ed utilizzata in loco e non trasferita a migliaia di chilometri di distanza); che i veri eroi sono i giudici ed i ragazzi che hanno dato la propria vita per la legalità e non il sig. Mangano, lo stalliere di Arcore, condannato per mafia, ma definito “eroe” dal “miglior presidente degli ultimi 150 anni”, quello del cucù alla Merkel, quello con i tacchi rialzati e con il pelo trapiantato e colorato di arancione…
Mentre parlava di tutto questo e di molto altro ancora, m’è venuto in mente che anche a Noha abbiamo la nostra conca d’oro: sono i giardini di aranci e limoni ubicati nel centro di Noha che in primavera profumano ancora di zagare (ancora per poco, visto che questi due parchi storici stanno per essere sradicati per lasciar posto al massetto ed alle colonne di cemento e mattoni). Un agrumeto di cui si sentiva il profumo nonostante i padroni li avessero rinchiusi dietro arroganti mura; ho pensato che anche a Noha c’è una costruzione liberty: è la Casa Rossa (alla quale stanno per essere addossate delle pseudo-civili abitazioni. Purtroppo non si sa che fine farà questo bene culturale unico al mondo, atteso che i cartelli affissi sul muro di cinta parlano soltanto della costruzione di civili abitazioni, mentre del restauro e della fruibilità della Casa Rossa nemmeno l’ombra - e sarebbe il minimo sindacale che si richiederebbe ai proprietari come giusto guiderdone ai loro interessi legittimi); ho pensato che anche a Noha il territorio è stato saccheggiato con i pannelli fotovoltaici, con l’opposizione di alcune voci afone di alcuni ragazzi, tacciati pubblicamente come “affetti da insolazione” da chi invece avrebbe dovuto marciare in testa al corteo quale primo cittadino pronto a difendere il territorio. Si tratta di attivisti, anzi, diciamo pure di poveri fessi, dei quali mi onoro di far parte; ho pensato che anche a Noha finalmente si sono raccolte oltre 1400 firme contro l’idea asinesca di abbattere in tutti i sensi le nostre casiceddhre, nonostante l’inerzia di un’inebetita amministrazione comunale dilaniata da lotte intestine; ho pensato che anche a Noha abbiamo organizzato un’altra manifestazione antimafia, insieme all’associazione “Libera” di don Ciotti: fu una biciclettata nell’uliveto confiscato alla SCU ma, purtroppo, finanche una delle più importanti “sacre” istituzioni della cittadina fu latitante per imprecisate motivazioni; ho pensato che anche a Noha in tanti (anche quelli assisi in prima fila per l’istituzionale visibilità, le cosiddette “autorità civili e religiose”) sembravano in quel parterre spellarsi le mani per applaudire alle accuse precise di Salvatore Borsellino, dimenticando forse quanto abbiano a volte appoggiato una politica scellerata che distrugge il territorio e danneggia la salute pubblica. Cosa è infatti, ad esempio, il non tanto velato sostegno agli amici della Colacem per l’utilizzo del CDR (combustibile derivante da rifiuti) che distribuirà a tutti noi, in maniera democratica però, un bel po’ di nano-particelle tossiche? Perché questi personaggi non hanno espresso nemmeno una parola contro il fotovoltaico selvaggio, i comparti artigianali, i centri commerciali in quel di Collemeto, il comparto 4 e le sue ottanta villette a ridosso della Masseria Colabaldi, lo scarico di materiali inerti nella cava De Pascalis, e contro le altre porcate?              
Come mai nessuna tra quelle autorità ha mai detto ad alta voce: “lì dove si deturpa il territorio, proprio lì c’è mafia” (o una parafrasi di questo slogan)?
Non so come facessero alcuni a sentirsi (o a fingere di sentirsi) a proprio agio di fronte alle accuse precise e puntuali di Salvatore Borsellino. Certo bisogna proprio avere una faccia di bronzo per dirsi d’accordo con il relatore, e con tanto di applauso di circostanza, quando invece fino al giorno prima, anzi anche oggi si ostentano certe “amicizie altolocate” (le note “amicizie potenti” che più di una volta hanno sfilato anche a Noha tra gli applausi scroscianti di adulatori a loro insaputa) e molto vicine al Priapo arcoriano, ed in qualche occasione s’è fatta pure incetta di voti per sostenere l’innominabile e gli amici della sua cricca. Quando si chiedono voti per conto di chi non è proprio compatibile con il bene comune si è complici o correi. Non si sfugge mica dall’assioma per cui è ladro non solo chi ruba, ma anche chi gli para il sacco.    
Io seguirò l’incitazione alla resistenza di Salvatore Borsellino. E voi?

Antonio Mellone 
 
Di Albino Campa (del 28/04/2012 @ 00:00:00, in Comunicato Stampa, linkato 2997 volte)

Siamo al terzo incontro dell’annuale ciclo di proposte sul tema Santa Caterina di Alessandria, tra fede, mito e realtà, promosso da Agorà – percorsi inVersi. L’appuntamento è per il 29 aprile, all’interno della manifestazione artistico – culturale promossa da InGenio_ la forma delle idee, che avrà a tema la Primavera ed è, per questo, denominata PrimaverArte.

Alle ore 18.00, nello splendido atrio dell’edificio cinquecentesco di Palazzo Gorgoni o “del muto”, in via Umberto I, civico 40, Amadou, alias Papa Ngady Faye, presenterà la sua opera autobiografica Se Dio vuole - Il destino di un venditore di libri (Giovane Africa Edizioni, Pisa 2011, 62 pp.), scritto a quattro mani con la moglie Antonella Colletta. All’evento faranno da cornice, oltre le bellezze architettoniche offerte dal centro storico galatinese, le sculture proposte dal gruppo di sperimentazione artistica Nuovi Selvaggi ed esposte all’interno dello stesso cortile.

Come si lega, dunque, l’opera di Amadou con Santa Caterina d’Alessandria?

Come abbiamo più volte precisato Agorà – percorsi inVersi nasce dall’incontro di un gruppo di giovani amici, i quali intendono vivere il dialogo e intraprendere un percorso esperienziale che mescoli e fonda differenti multiversi. Agorà è una piazza nel senso originario del termine, un luogo d’incontro e di crescita, dove ogni universo interiore potrà mettere a disposizione dei convenuti il proprio bagaglio esperienziale e prenderne da quello degli altri, in un simposio di "verità", ognuna con un proprio senso e un proprio fondamento, contribuendo così a inserire il proprio tassello di verità in una ricerca continua e inestinguibile. In questo contesto è possibile cogliere in Santa Caterina d’Alessandria un punto di incontro tra diverse culture, un confine predisposto all’osmosi tra identità etnico-culturali differenti. Inoltre, bisogna considerare il racconto fornitoci dagli affreschi della stessa basilica che, pur essendo a tema religioso e a tratti mitologico, ci parlano di storie di umanità, di accoglienza e di naufragi. Storie ancora oggi attuali. Eccoci, dunque, alla storia di Amadou, giovane immigrato senegalese di origini griot, giunto in Italia alla ricerca di una vita dignitosa. Amadou è costretto, come molti suoi compagni di avventura, a lavorare come venditore ambulante per vivere. Ma Amadou sceglie di essere di vendere cultura, sceglie di vendere libri.
È la storia di un uomo venuto da lontano.

Ideatori e organizzatori di questa "piazza culturale", interessati a conoscere e regalare a chi voglia ascoltare storie e verità umane, sono Angela Beccarisi, Sandro Marasco, Daniela Bardoscia, Francesco Luceri e i giovani artisti di InGenio_la forma delle idee, nelle persone di Vittorio Carratta, Georgia Romano, Pierpaolo Briatico-Vangosa, Mariangela Cucco, Ermanno Scarcia e Francesca Marra, uniti da un intento comune di condivisione e partecipazione attiva alla vita culturale e civile.

La cittadinanza tutta è invitata a una partecipazione numerosa e attiva.

 

Per informazioni: agora.percorsiinversi@gmail.com; tel. 3297669635, 3881197170.

Daniela Bardoscia

 
Di Marcello D'Acquarica (del 21/05/2012 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 2682 volte)

La sindrome deve il suo nome al furto alla "Kreditbanken" di Stoccolma del 1973 durante il quale alcuni dipendenti della banca furono tenuti in ostaggio dai rapinatori per sei giorni. Le vittime provarono una forma di attaccamento emotivo verso i banditi fino a giungere al punto, una volta liberati, di prenderne le difese e richiedere per loro la clemenza alle autorità.
A quanto pare ci si abitua proprio a tutto, anche al peggio: alle dittature, ai ladrocini legalizzati, allo sfaldamento della Costituzione, alle violenze dei terrorismi, persino alle guerre. Se però proviamo a riflettere meglio ci sorprende la caciara, l’affanno, la frenetica e pavoneggiante esternazione del candido politichese dei nostri soliti noti, sia locali che nazionali. Viene spontaneo immaginare quanto sia cosa gravosa la responsabilità del bene comune, una faccenda di cui preoccuparsi seriamente prima di disporre la propria candidatura. Insomma viene da chiedersi chi e che cosa ce la fa fare a metterci al servizio della comunità.
Ma, allibiti davanti a così tanta bramosia per l’amor patrio di incalliti e pseudo servitori del popolo, restiamo poi altrettanto disarmati di fronte allo scempio economico ed ai danni irreparabili prodotti da questa politica da spettacolo televisivo. Qualche decennio addietro, la televisione esprimeva il dieci per cento della comunicazione perché c’erano pochi canali e pochi televisori per cui i politici erano spesso in strada a sgolarsi di persona. Forse il contatto con la vita reale, con le arrabbiature dei cittadini vittime delle ingiustizie istituzionali, con il dolore e con i drammi, conteneva l’ardire in profitti e tornaconti personali a sbafo delle casse pubbliche. Oggi invece viviamo di una esasperante informazione, talmente complessa e variegata da faticare non poco a discernere la verità. Questa però ci sbatte davanti mille problemi che ci attanagliano peggio della peste nera: tagli dei servizi sociali, IMU, tasse in aumento, tagli sulle pensioni, rigorose finanziarie, ecc. Dall’altra parte della barricata, di contro, si continua imperturbabili a effettuare appropriazioni indebite, abuso di potere, a non tagliare il numero dei parlamentari, dei finanziamenti pubblici ai partiti, dei privilegi, ai nepotismi di potere, alle regalie di eccellenza, ecc.
Vien da chiedersi che vita sia questa! Dove è finito il progresso che porta benessere? Dove sono i propositi del neo liberismo capitalista che dovrebbe alleviare le fatiche dell’uomo asservito dalle macchine? Dove è finito l’uomo?
Sono passati 150 anni dall’Unità d’Italia e quasi duecento dalla nascita delle principali repubbliche dell’Europa, ma l’emancipazione politica stenta a decollare, quella religiosa (solo istituzionale) non ne parliamo proprio e quella umana regredisce vertiginosamente. L’uomo in quanto persona di corpo e spirito, nella nostra società moderna non esiste se non nel suo prodotto, che per la maggior parte di noi è il denaro, per il resto siamo solo numeri tipo “esodati”. Quello che è terribilmente chiaro ed altrettanto tremendamente disatteso è questo rassegnato assistere ad un fare politica che ha travisato del tutto il suo originale significato.
A questo proposito che cosa facciamo noi popolo sovrano di questa democrazia?
Ci ostiniamo a subire rassegnati raggiri e soprusi, persistiamo ad eleggere venditori di burlesque e profittatori del bene pubblico. Basta un nuovo reality show, o pseudo campionati sportivi, travolti a loro volta da corruzioni e legali trattamenti dopati, per farci distrarre dai disastri reali in cui vengono travolte intere famiglie. La comunicazione mediatica ci sfianca (o ci inebria a seconda dei casi) da mattina a sera con la globalità dei drammi e con spettacoli  che vorrebbero passare per esilaranti, vedi per esempio il grande fratello,  ma che invece esprimono la tragicità di certa cultura delle banane.
Quello che stiamo vivendo in balia di questa strana crisi senza fine, ci sta portando tutti verso la sindrome di cui sopra e cioè ad essere ostaggi e vittime ma anche affezionati indefessi dei politici di turno, di cui prendiamo le difese sostenendoli in tutte le campagne elettorali nonostante i fallimenti e ancor peggio, le conclamate  malefatte. Questa incapacità di liberarci dal male in questione ci porta a vivere una condizione sociale sempre più servile e antidemocratica. Nemmeno le reazioni violente di “paventati terroristi” ci aiutano ad aprire gli occhi. D’altronde a poco serve chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati.
Pasquale Villari, nel suo “Lettere Meridionali” (*), sulle condizioni della popolazione meridionale affetta dal brigantaggio, scriveva: “…affinché  il popolo stia bene e non si lamenti del disagio occorre lavarlo e dargli la possibilità di lavorare e permettergli una vita dignitosa”. Molto spesso invece i nostri politici sono solo capaci di lamentarsi della scarsa preparazione culturale dei nostri giovani, del loro mammismo, spesso sentiamo le voci istituzionali riempirsi la bocca di appelli al ritorno dei valori, della famiglia, dello studio, del rispetto delle regole, ecc. Accuse e appelli senza senso perché sovente ci hanno dimostrato essere mancanti di coerenza e non pertinenti alla gravità contingente. Insomma sembra che chi pretende di farci da guida viva su un altro pianeta. Gli ideali, così come i valori, sia politici che religiosi, sono la linfa dell’emancipazione umana, ma quando il profitto è l’unico spiraglio di luce che riusciamo a vedere in fondo al tunnel, non solo quella luce potrebbe essere l’arrivo di un cataclisma,  ma soprattutto non tiene conto della vita reale delle famiglie. La famiglia, per chi se ne fosse dimenticato, è fatta di sacrifici e di responsabilità che non si possono demandare a nessuno. Quando da certi pulpiti “satolli fino alle orecchie” si lanciano appelli alla moderazione ed al cambiamento dello stile di vita rivolgendosi a chi fa già i salti mortali per campare, il risultato che si rischia di ottenere è  esattamente il contrario di quello desiderato, e cioè lo svuotamento delle chiese e l’invasione delle piazze.

(*) Le lettere meridionali e altri scritti sulla questione sociale in Italia, La camorra, la mafia il brigantaggio; Pasquale Villari; 1979, Guida Editori s.r.l.,  via Port’Alba 19, Napoli.

Marcello D’Acquarica

 
Di Antonio Mellone (del 30/05/2012 @ 00:00:00, in Piedibus, linkato 3729 volte)

Il 23 maggio scorso, a Noha, è partito in fase sperimentale il progetto Piedibus. Questo progetto consiste nel far andare a scuola i bambini, ed anche i genitori, finalmente lasciando l’auto nel garage di casa.
E’ un’iniziativa stupenda alla quale hanno preso parte oltre alla scuola anche alcune associazioni ed istituzioni locali.
Una tra le più imponenti ed influenti istituzioni locali nohane vicine al Piedibus è la parrocchia San Michele Arcangelo.  
Siamo certi che il nostro brillante parroco avrà già parlato ai fedeli coinvolgendoli e preparandoli per questa iniziativa. Avrà sicuramente detto ai cristiani nohani di cambiare registro e di andare a messa finalmente a piedi (e non mandarci solo i ragazzi a scuola).
Tuttavia come si evince dalle foto scattate per caso domenica 27 maggio scorso, solennità di Pentecoste, e riprodotte a margine di questo articolo, evidentemente c’è ancora molto da fare e da dire per indurre i fedelissimi nohani ad un’ulteriore opera di misericordia moderna, un fioretto alla Madonna, o qualcosa del genere, come quello di lasciare finalmente le auto nel loro parcheggio e mettersi realmente in cammino verso Gerusalemme.
Ecco, allora, un esempio di comunicazione da ribadire, a questo punto più di una volta (gutta cavat lapidem), nella scaletta degli avvisi di cose buone e giuste che si usa indicare al termine della celebrazione eucaristica (e che talvolta, come stavolta forse, supera la durata di un’intera omelia).
Diciamo infine per inciso che non è nostra intenzione sostituirci al parroco ed alle sue funzioni, lungi da noi: non ne avremmo né la stoffa, né, invero, la vocazione al “sacerdozio ministeriale” (ci basta, e avanza, il “sacerdozio comune”).
Siamo certi che il nostro parroco, democratico e aperto com’è ad ogni istanza culturale, accetterà di buon grado, e farà  proprio questo nostro umile suggerimento, non limitando la sua partecipazione al Piedibus ad una semplice benedizione parrocchiale una tantum o al topico intervento istituzionale di facciata.
Ecco, di seguito, un canovaccio di codesto intervento.

Carissimi fratelli e sorelle, come ormai già saprete, e - se non ve l’avessero detto a scuola o se non l’aveste visto sul sito di Noha o non aveste notato in giro i cartelloni delle fermate - ve lo dico io: la nostra parrocchia ha aderito con gioia al progetto del Piedibus.
Cos’è il Piedibus? E’ la possibilità per tutti i bambini di Noha di percorrere il tragitto casa-scuola a piedi, accompagnati da un genitore o da un volontario, seguendo degli itinerari con fermate e orari predeterminati. Grazie al Piedibus si riduce il traffico cittadino e soprattutto quello mattutino nei pressi delle scuole, migliorando così la sicurezza e il  benessere di tutti.
Ora permettetemi di dirvi che noi non dovremmo limitarci soltanto a benedire o ad apporre il nostro imprimatur formale a questa iniziativa: noi dovremmo adottare e far nostro questo bellissimo stile di vita. Che è quello di usare finalmente la testa per ragionare, e quindi, per esempio, i nostri piedi per spostarci.
Voi mi direte: dove vorrà andare a parare oggi il nostro Don?
Bè, vi dico subito, cari fratelli, che dovreste venire a messa a piedi, evitando di intasare di auto tutte le strade adiacenti la nostra chiesa Madonna delle Grazie, per non parlare di piazza e dintorni attigui alla chiesa madre di San Michele.
Camminare dilata il tempo e prolunga la vita.
Camminare rende il mondo molto più grande e dunque più interessante. Andando a piedi abbiamo la possibilità di osservare i dettagli, le case, il cielo, gli alberi, i negozi, gli uccelli, le altre persone. Possiamo finalmente sorridere ai passanti, scambiare con loro un saluto o due chiacchiere. Se andiamo a piedi ci sentiamo più in armonia con Noha e le sue bellezze naturali e finalmente anche con i suoi beni culturali.
Le passeggiate, poi, distendono, allentano la tensione, permettono di tenerci in forma, proteggono dal cancro, dall’infarto, e da tante altre malattie. Il tutto può anche trasformarsi in un’attività meditativa, anzi di preghiera. Del resto è quello che facciamo con le processioni religiose, che notoriamente non vengono fatte a bordo delle nostre vetture.
Penso che sappiate già cosa sia la “Via Francigena”. E’ un itinerario della storia, una via maestra percorsa in passato da migliaia di pellegrini che si spostavano a piedi per raggiungere le sacre mete più importanti di sempre, come Santiago de Compostela, in Spagna, e poi Roma (il cuore della cristianità), e poi Monte Sant’Angelo (in Puglia, presso la grotta poi trasformata in basilica, dove nel V secolo apparve il nostro San Michele Arcangelo) ed infine Gerusalemme. Perché non creiamo noialtri, nel nostro piccolo, una “via Francigena-Nohana” per raggiungere piedibus i nostri luoghi di culto? A volte non ci vuol mica tanto a compiere un miracolo.    
Vi confesso che in questa battaglia non mi fermerò a Noha. Visto che sono anche vicario di zona, vi annuncio che nella prossima occasione lo dirò anche ai miei confratelli sacerdoti, tanto spero che questa bellissima iniziativa si propaghi a macchia d’olio in tutta la vicaria, che dico?, in tutta la diocesi, e poi in provincia, e in tutta la Puglia.
Anche questa è “Pastorale sulla Salute”. E chi più di me (visto che ne sono anche assistente nazionale, anzi per la precisione: membro della Consulta Nazionale Cei per la Pastorale Sanitaria) può lavorare in quest’ambito della comunicazione sociale per migliorare (e a costi zero) la qualità della vita di ognuno di noi?
Anche questa è una forma di “Movimento per la vita”, dal concepimento fino alla morte naturale. E vale molto di più delle chiacchiere e delle elucubrazioni prolisse sfoggiate nei convegni a tema.  
Vi prego di accogliere il mio appello: non dobbiamo essere soltanto spettatori del Piedibus Nohano, né figuranti di striscio o comparse pronte a scomparire, ma attori protagonisti. Adottiamolo, dunque, questo costume, realizziamolo venendo in chiesa tutti quanti a piedi (o al più in bicicletta), lasciando a casa le nostre automobili, salvo ovviamente i casi eccezionali di difficoltà di deambulazione.  
I piedi sono il più francescano dei mezzi di trasporto. Mettetevi pure un paio di scarpe comode, evitate i tacchi a spillo, o il tacco dodici. Questa è un’aula di preghiera, non una passerella per sfilate di moda.
Andare in chiesa è come andare a scuola: la stessa e identica cosa. Andiamoci, allora, passeggiando, e non solo nelle belle giornate, ma anche quando piove. Anzi, quando c’è il sole diciamo che “è una bella giornata”; quando piove dovremmo dire che “è una giornata bellissima”. Infatti abbiamo sempre più bisogno di acqua oggi, ma soprattutto nel prossimo futuro, e la pioggia che ci manda il buon Dio è una vera benedizione. Quando piove, ripariamoci pure con l’ombrello e con l’impermeabile, ma continuiamo ad usare il Piedibus Cristiano: sarà un modo come un altro per ringraziare nostro Signore per nostra sorella acqua. “Ella è multo utile et humile et pretiosa et casta”, come dice San Francesco nel suo “Cantico delle Creature”.
Evitiamo di costruire, anche e soprattutto nel corso delle domeniche e delle feste comandate, quell’indecoroso muro di Berlino intorno alle nostre belle chiese fatto dalle lamiere delle nostre automobili.
Questi buoni propositi, partiranno da me, già da domani mattina.
Si dimostra, tra l’altro, che per le piccole distanze (e a Noha nulla è lontano!) si fa molto prima a piedi che in macchina.
C’è un detto che dice che in Paradiso non si va in carrozza. Ed io aggiungerei: tanto meno in turbo-diesel.
E infine, ma non meno importante, c’è da considerare il risparmio. In questo periodo di crisi lasciare da parte la macchina è una forma di saggezza, oltre che di sana sobrietà, se non un’impellente necessità.
In piedi, dunque, o fedeli!
E trasformiamo Noha in una “città – slow”, ancor più bella, silenziosa e pulita, un vero centro di aiuto alla vita.
Saliamo tutti sul Piedibus. Facciamolo per noi, per i nostri fratelli, per l’aria, per la salute, per il creato, per Cristo nostro Signore.
Amen.      

Antonio Mellone

 

piedibuschiesa piedibuschiesa
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Di Marcello D'Acquarica (del 09/06/2012 @ 00:00:00, in Un'altra chiesa, linkato 2631 volte)

Quando si tratta di diffondere le belle notizie, i mass media, la stampa o la televisione, fanno una certa resistenza. Si sa che le cattive notizie “rendono meglio” soprattutto dal punto di vista commerciale. Ci stiamo talmente abituando al brutto che “rischiamo” di non comprenderne più nemmeno il vero significato.
Siamo così sconvolti dal tormento dell’escalation mediatico delle brutte vicende che evitiamo spontaneamente e subito tutte quelle che invece potrebbero apportare gioia e benessere a tutti. Come per esempio il Vangelo. La bella notizia per eccellenza. Però un conto è il pensiero ideologico ed un altro è l’applicazione alla vita reale.
L'origine teologica del termine “missionario” è la traduzione latina della parola greca “apostolo”. Quindi è colui che diffonde un'idea, un messaggio morale, con abnegazione e impegno. I Missionari della Consolata sono persone che dedicano la loro vita, il bene più prezioso in assoluto, applicando il messaggio cristiano nella pratica. Soprattutto lottano in prima persona accanto ai poveri ed ai bisognosi di prime necessità. La giusta definizione del povero è determinante in quanto l’essere bisognosi non è la condizione primaria dell’essere povero. Tutti, pur non essendo poveri, abbiamo dei bisogni. Dice Padre Ezio: “per povero s’intende chi lotta disarmato contro le oppressioni, la violenza, contro le ingiustizie, le malattie, la  fame, la sete, insomma i cosiddetti poveri in canna, i crocefissi, gli impoveriti, le vittime. In una parola sola: gli ultimi”.
Vivere la propria vita accanto ai poveri vuol dire dare senza tornaconti, vuol dire sorbirne il disagio, può voler dire persino morire con loro.
Non conosco personalmente Padre Ezio ma il significato delle parole che ho colto nella sua intervista pubblicata sulla rivista Missioni Consolata del mese di Maggio 2012, colpiscono in modo particolare e ritengo importante condividerle con i lettori del nostro sito Noha.it.
Padre Ezio Roattino è nato  il 19/11/1936 a Vicoforte Mondovì (Cuneo). E' stato ordinato sacerdote il 19/12/1964 e dopo aver passato qualche anno in Italia nell’animazione missionaria e vocazionale, fu poi destinato in Colombia dove tuttora svolge la sua missione.
“Tu Ezio, non ti salverai da solo. Gli altri ti salveranno”. Questa riflessione che Padre Ezio ricorda nella sua intervista riguarda ognuno di noi. Nessuno vive per se stesso se è capace di sentire l’importanza del verbo “amare”. Gli altri debbono essere  importanti per noi tanto quanto è bello scoprire di essere noi stessi importanti per gli altri.
Ci ricorda anche del messaggio del Teologo Tedesco Dietrich Bonhoeffer: “Dobbiamo imparare a vivere ogni giorno come se fosse il primo e l’ultimo giorno della nostra vita” . Un consiglio che ha un significato molto lontano dal concetto di progresso o crescita di cui tanto si blatera da più parti in questi giorni. Ci preoccupiamo molto del futuro e poco del giorno che stiamo vivendo. Padre Ezio parla di rivoluzione, di uguaglianza e di legalità, accompagna queste idee alla rivoluzione fatta da Cristo. Una rivoluzione che non si è esaurita e che necessita oggi più che mai di essere attuata. Secondo Padre Ezio Roattino la Teologia della liberazione non è finita, fino a che nel Padre nostro ci saranno le parole “liberaci dal male” la teologia della liberazione, che è pratica della spiritualità ma soprattutto giustizia sociale, non si potrà seppellire perché è parte del Vangelo. La Teologia della Liberazione nasce negli anni ’60 del secolo scorso come riflessione teologica, per tentare di evidenziare l’importanza dell’emancipazione culturale presente nel messaggio cristiano. Di fatto è la conseguenza di una mancata libertà di coscienza, di spirito di carità, di libertà di pensiero religioso, di diritti uguali a prescindere del colore della pelle, dell’età, del titolo di studio o del sesso. Libertà da qualsiasi pregiudizio.
Continua Padre Ezio nella sua intervista: “ Nella nostra Chiesa vedo chi lavora per Dio e chi lavora per il Regno, come se fossero due cose separate. Da una parte abbiamo belle liturgie e cerimonie, senza preoccuparsi di chi è senza pane, senza lavoro, senza casa; dall’altra è tutto un organizzare comitati, sindacati, assemblee senza preghiera, eucaristia, lettura della parola di Dio. Gesù non ha predicato Dio, e non ha predicato il Regno, ma ha predicato il Regno di Dio”.
I Missionari come Padre Ezio, con il loro esempio di vita, restituiscono credibilità all’essere credenti, fondono il concetto di cristianesimo con la vita reale, non contro, non legato,  ma affianco alle debolezze ed alle immaturità sociali, liberando l’uomo da qualsiasi schiavitù. 

Marcello D’Acquarica

 
Di Albino Campa (del 19/07/2012 @ 00:00:00, in Eventi, linkato 3140 volte)

Sabato 14 gennaio 2012 è ormai per Noha una data da libro di storia.
Salvatore Borsellino, un simbolo vivente dell’antimafia, il fratello di Paolo (il giudice fatto saltare da una bomba mafiosa nel 1992, qualche mese dopo l’attentato che fu fatale anche a Giovanni Falcone ed ai suoi angeli custodi) è venuto a trovarci a Noha.
Salvatore Borsellino ha parlato per un’ora e mezza sull’agenda rossa, sulla trattativa tra Stato e mafia, sul papello, ecc.
Eccovi il video di quell’incontro formidabile. 
La sala della scuola media di Noha non conteneva la popolazione accorsa ad ascoltare quest’uomo mite ma determinato e coraggioso, più volte interrotto dagli applausi, che ci incitava tutti a non tacere, a parlare, anzi ad urlare e soprattutto a resistere, resistere, resistere!
Salvatore Borsellino ha raccontato di quanto era bella la sua Palermo, con la sua ineffabile “conca d’oro”, la pianura palermitana un tempo interamente coltivata ad agrumeto, oggi vittima di un’espansione urbanistica incontrollata; di quanto era romantica la villa liberty nelle adiacenze di casa sua, poi rasa al suolo per la fame degli speculatori e dei palazzinari; di quanto sia importante non partire e non abbandonare la propria terra cercando altrove la propria realizzazione, in quanto chi parte dal sud risolve un problema, chi rimane invece risolve il problema; di quanto è importante difendere il nostro territorio dal cemento, dall’asfalto, dalle pale eoliche e dai pannelli fotovoltaici che distruggono e soprattutto sono inefficienti (in quanto l’energia deve essere prodotta ed utilizzata in loco e non trasferita a migliaia di chilometri di distanza); che i veri eroi sono i giudici ed i ragazzi che hanno dato la propria vita per la legalità e non il sig. Mangano, lo stalliere di Arcore, condannato per mafia, ma definito “eroe” dal “miglior presidente degli ultimi 150 anni”, quello del cucù alla Merkel, quello con i tacchi rialzati e con il pelo trapiantato e colorato di arancione. Sì, quello che vuol di nuovo ritornato in campo, anzi quello che non se n’è mai andato e che avremo tra i piedi ancora per un bel po’…
Mentre Salvatore Borsellino parlava di tutto questo e di molto altro ancora, m’è venuto in mente che anche a Noha abbiamo la nostra conca d’oro: sono i giardini di aranci e limoni ubicati nel centro di Noha che in primavera profumano ancora di zagare (ancora per poco, visto che questi due parchi storici stanno per essere sradicati per lasciar posto al massetto ed alle colonne di cemento e mattoni). Un agrumeto di cui si sentiva il profumo nonostante i padroni li avessero rinchiusi dietro arroganti mura; ho pensato che anche a Noha c’è una costruzione liberty: è la Casa Rossa (alla quale hanno testé addossato un villone bi-familiare, privato (privato di tutto: soprattutto del buon senso e del buon gusto. E non si sa che fine farà questo bene culturale unico al mondo, sarà fagocitato da queste “civili abitazioni” oppure verrà restaurato e reso fruibile?); ho pensato che anche a Noha il territorio è stato saccheggiato con i pannelli fotovoltaici, con l’opposizione di alcune voci afone di alcuni ragazzi, tacciati pubblicamente come “affetti da insolazione” da chi invece avrebbe dovuto marciare in testa al corteo quale primo cittadino pronto a difendere il territorio.    
Noi di Noha.it seguiremo l’incitazione alla resistenza di Salvatore Borsellino.
E voi?

Antonio Mellone













 
Di Albino Campa (del 07/09/2012 @ 00:00:00, in Eventi, linkato 2307 volte)

Eccovi alcuni flash della bella serata di teatro che ha avuto luogo a Noha in piazza San Michele martedi 4 settembre 2012. La pièce presentata: "Una Domanda di Matrimonio" di Anton Cechov regia e costumi di Annemette Schlosser Bernardelli. Le foto sono state scattate dalla postazione di uno degli spettatori che hanno partecipato alla bella serata culturale. Sarebbe auspicabile che il teatro ritornasse ancora una volta a Noha (magari per non andarsene più).

 

Una Domanda di Matrimonio. 4 Settembre 2012 Una Domanda di Matrimonio. 4 Settembre 2012
Una Domanda di Matrimonio. 4 Settembre 2012 Una Domanda di Matrimonio. 4 Settembre 2012
Una Domanda di Matrimonio. 4 Settembre 2012 Una Domanda di Matrimonio. 4 Settembre 2012
Una Domanda di Matrimonio. 4 Settembre 2012 Una Domanda di Matrimonio. 4 Settembre 2012
Una Domanda di Matrimonio. 4 Settembre 2012 Una Domanda di Matrimonio. 4 Settembre 2012
Una Domanda di Matrimonio. 4 Settembre 2012 Una Domanda di Matrimonio. 4 Settembre 2012

 

 
Di Antonio Mellone (del 19/10/2012 @ 00:00:00, in I Beni Culturali, linkato 3315 volte)

Qualche portatore sano di cultura (nel senso che ne parla in continuazione senza esserne minimamente affetto), in buona compagnia con le solite grandi menti locali, ne ha sparata un’altra delle sue a proposito della vecchia scuola elementare di Noha. Sentite questa: la colpa di eventuali atti vandalici a quella benedetta struttura sarebbe nostra, cioè di noi altri che da un bel po’ stiamo rompendo l’anima su questo tema. Dunque sarebbe nostra la responsabilità nel caso in cui dovessero accadere degli atti vandalici alla struttura de quo testé “restaurata” (è d’uopo, per ora, vergare certe parole grosse con le virgolette, almeno fino a quando la struttura non verrà finalmente aperta al pubblico con tutti i carismi), non in quanto mandanti diretti di scelleratezze criminali, non perché si potrebbe cogliere nelle nostre parole istigazione al vandalismo nichilista, non perché il nostro interesse recondito sarebbe quello di una novella distruzione del lavoro fin qui “gregiamente” (senza la e) svolto, ma semplicemente perché ci siamo azzardati ad evidenziare il problema, e dunque avremmo svegliato il can che dorme (ma secondo il nostro modesto punto di vista i cani che dormono sono ben altri).
I nostri ghirigori di parole, secondo gli scienziati locali, non avrebbero fatto altro che accendere i riflettori (senza Enel purtroppo) sulla struttura della vecchia scuola elementare di Noha, sicché avremmo dato una buona idea, anzi un’occasione propizia al vandalo di turno, risvegliandone i sopiti impulsi. Il vandalo/vangàle, dunque, che non sapeva dove sfogare per prima i suoi istinti più truculenti ha avuto finalmente l’illuminazione (e ridaje) dopo aver letto in Internet i nostri trafiletti di denuncia, ed avrebbe poi deciso di dare il suo colpo di grazia (o di disgrazia a seconda dei punti di vista), infierendo su di un bene così appartato, così sperduto, così introvabile e quasi invisibile che non gli sarebbe mai venuto in mente se nessuno glielo avesse indicato scodellandoglielo sotto il naso. Dunque per questi matematici nostrani, facendo due più due il risultato non può che essere uno: il vandalismo eventuale sarà in correlazione diretta con la nostra attività di denunzia.  
Se invece non ne avessimo sollevato il polverone, nessuno avrebbe saputo nulla e nessuna pulce sarebbe mai stata piazzata nell’orecchio di teppisti e saccheggiatori. Davvero una logica ferrea, un ragionamento impeccabile, un’inferenza da statistici rigorosi.
Ma sì, in fondo, i vandali siamo noi. Che ci viene in mente di dire urbi et orbi (e perfino in televisione, quando verrà) che a Noha si rischia di buttar via dei soldi pubblici. Anziché far nostro il “sopire troncare, padre molto reverendo, troncare sopire” di manzoniana memoria, anziché lavare i panni sporchi in casa nostra, o nel canale dell’Asso, possibilmente insabbiando il più possibile, ci mettiamo a dire che qualcuno non ha fatto fino in fondo il suo dovere. Ma che cittadini insolenti che siamo; che razza di gente per nulla pragmatica.

*   *   *

Veramente di corbellerie sesquipedali di questa stazza avevamo già avuto sentore in più di qualche occasione. Una di queste fu a proposito del bene culturale più particolare di Noha (veramente lo sono un po’ tutti, particolari): e cioè lo chalet fulvo, la rubiconda “casa pedrera” nohana, quando ne parlammo tanti anni fa per la prima volta. Secondo un autorevole personaggio locale, se avessimo taciuto, come per incanto, nessuno (soprattutto le tarme) avrebbe manomesso la lignea porta  d’accesso alla casa rossa, come pare talvolta qualche pirla s’azzardasse di fare.
Sì, come no: se avessimo fatto finta di nulla la casa rossa e gli altri beni culturali sarebbero ora stati restaurati e resi fruibili in quattro e quattro otto, secondo un equilibrio pubblico-privato virtuoso, ideale, perfetto. Se non ne avessimo trattato nel catalogo dei beni culturali, se non se ne fosse parlato in “Salento d’Amare”, prima, e in “Terra tra due mari”, poi, nessun proprietario privato avrebbe costruito villoni bifamiliari da Beverly Ills nelle loro immediate adiacenze, e nessun muro di Berlino con cuccetti di tufo (benché, ci auguriamo, temporaneo) sarebbe stato innalzato alle spalle della porta d’ingresso di quella casa prospiciente la pubblica strada. Se noi sottoscritti rompiscatole non avessimo steso articoli e pubblicato libri, se non avessimo indetto convegni, raccolto firme, girato documentari, promosso visite guidate, la Sovrintendenza avrebbe apposto il suo vincolo di propria iniziativa, automaticamente, per opera dello Spirito Santo paraclito, e dunque finanche il frantoio ipogeo si sarebbe scoperto da solo, rivelato da sé, e si sarebbe pure restaurato e (giacché c’era) si sarebbe anche trasformato in un battibaleno nel museo nohano di civiltà contadina; la torre medievale si sarebbe ristrutturata, illuminata, recuperata dall’abbandono e dall’oblio per mano di una joint-venture miracolosa e inedita; il castello sarebbe da un bel pezzo aperto al pubblico (ovviamente con tutto il parco degli aranci) per mostre, incontri culturali, spettacoli di musica e teatro per grandi e piccini; se avessimo taciuto ancora per un po’, le sozzure pervicacemente portate avanti dagli uomini del fare, alcuni beni culturali sarebbero stati ugualmente restaurati a regola d’arte (sì, campa cavallo)…

*   *   *

Ecco, alla fine i vandali siamo noi quando denunciamo il declino ed il degrado dei nostri beni culturali; e siamo noi quando smascheriamo le schifezze che vengono perpetrate alla nostra storia, alla nostra cultura ed alla nostra natura; siamo ancora noi i profeti di sventura quando leggiamo i segni della decadenza che sarà (anzi che è già) per prevenirne le cause o per curarne gli effetti e mai per propagarne la cancrena; siamo noi e le nostre considerazioni a buon mercato i vandali (e gli antipolitici) nonché i responsabili dei tumori che ci stanno devastando quando denunciamo il CDR e le mille lordure, onde il nostro territorio è stato trasformato in una discarica in nome dello “sviluppo e del progresso”; e siamo affetti da insolazione quando denunciamo la truffa del fotovoltaico selvaggio in mezzo alla campagna, operazione che stiamo già pagando caro (ed i suoi costi aumenteranno a dismisura in futuro per tutti noi). Siamo infine “estremisti” quando incriminiamo i lucchetti (questi sì moderati) che negano un passaggio (soprattutto mentale) che è anche tuo, e le serrature che negano l’accesso e la fruizione di un bene culturale. Il quale per definizione dovrebbe essere di tutti, e mai di pochi, o di uno solo.  
Non sappiamo se qui siamo nel campo del codice penale (o penoso) o del codice civile (o incivile). Ma a questo punto un reato da smascherare c’è di sicuro. E si chiama schifo.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 09/12/2012 @ 00:00:00, in TeleNoha , linkato 2608 volte)
Eccovi i video dello storico spettacolo che sabato sera 1° dicembre 2012 ha avuto luogo nella stupenda cornice dell'aula magna della vecchia scuola elementare di Noha appena ristrutturata.

"Che bisognava volare", patrocinata dal Comune di Galatina, è stata promossa dal "Presìdio del libro di Noha", dalla "Biblioteca Giona", e - the last but not least - da "L'Osservatore Nohano". 

"Che bisognava volare" è un augurio, di più, un'urgenza, una necessità, una impellenza per tutti. 

Che tutti, ma proprio tutti, dunque, mettendo da parte risentimenti o turbamenti vari, si battano affinchè - dopo questa straordinaria esperienza - questo bene culturale nohano diventi il segno dell'impegno della popolazione e delle istituzioni del comprensorio per il benessere dei giovani (come previsto dal progetto e come spiegato molto bene dall'Ass. Daniela Vantaggiato).

La legalità, il rispetto dell'altro, la cura dell'ambiente, il benessere, finanche la prosperità economica - in breve, il Bene Comune - si perseguono anche con l'ausilio di questi preziosissimi presidi.

 
Di Antonio Mellone (del 07/08/2017 @ 00:00:00, in don Donato Mellone, linkato 1913 volte)

Fino al 2015, anno della sua scomparsa, il 7 agosto, solennità di san Donato, si festeggiava a Noha l’onomastico del parroco don Donato Mellone, classe 1925.

Quest’anno - per non venire meno alla tradizione della pubblicazione di qualche brano che lo riguarda - vorrei ricordarlo con le parole di una lettera giuntami tempo fa da Nazareth da un suo alunno, poi sacerdote: don Salvatore Grandioso.

Avendola molto apprezzata, non solo per lo stile e per l’episodio che vi si racconta (davvero bello) ma anche per l’insegnamento che se ne trae, vorrei sottoporne la sua trascrizione alla vostra cortese attenzione (in particolar modo a quella di chiunque ricopra ruoli di responsabilità: direttori, capiarea, manager, imprenditori, insegnanti, genitori, consorti, rappresentanti politici...).

In questo scritto c’è la narrazione di alcuni episodi (veri) e la lezione si di un metodo infallibile per il famoso cambiamento (possibilmente in meglio) del corso della vita di ognuno e della storia di tutti.

Buona lettura.

Mel

 *

«Carissimo Antonio,

sono già a Nazareth per il mio lavoro di Confessore Ausiliario nel Santuario dell’Annunciazione e, con gioiosa gratitudine eccomi alla tua gentile richiesta di ricordare tuo zio: don Donato Mellone.

 

Tra i miei ricordi più lontani nel tempo, uno, per me tra i più significativi, è legato proprio alla figura di don Donato.

 

I figli non sono solamente il frutto del seno e del sangue; figli sono anche i propri alunni, i propri dipendenti e ogni persona alla cui crescita umana, spirituale, culturale o professionale abbiamo, in qualche modo, collaborato.

Il tempo, si sa, ha denti di acciaio e morde i bronzi e le memorie riducendo il tutto in polvere di ruggine che poco e in maniera deformata ha da raccontare. Tranne che non si tratti di qualche avvenimento, talmente importante, che, in positivo o in negativo, ha condizionato tutto il resto della nostra esistenza.

 

E per me è proprio questo il caso che coinvolge tuo zio, don Donato, che lasciò nella mia vita una impronta indelebile nella sua positività.

 

Non ne ho mai parlato con nessuno ma, prima di chiudere la parentesi terrena della mia esistenza, considero doveroso esaltare quella circostanza le cui conseguenze furono per me talmente significative da condizionare positivamente la mia stessa identità.

Sono trascorsi molti anni da quel 1950 quando sul sentiero della mia ancor piccola vita venne a “camminare insieme a me” il carissimo don Donato, lasciandovi un’orma che il tempo, lungi dal cancellare, ha quasi pietrificato.

 

Avevo appena undici anni e in seconda media venne in seminario a insegnarci Italiano, Latino, Storia e Geografia questo giovane sacerdote, alto, sfilatino, dai capelli ricciolini e con due lenti che lo circondavano di severità periodicamente interrotta da battute brevi e secche come stilettate.

“Viene da Noha, - ci dissero -, ha uno zio arciprete [don Paolo Tundo, monsignore, 1888 - 1962, ndr.] e il Vescovo lo ha appena nominato Parroco di Santa Maria al bagno”.

 

A lubrificare i meccanismi della mia memoria contribuisce una foto-ricordo che, in quell’anno scolastico 1950-51, don Donato volle che facessimo e che il fotografo Mauro di Nardò eseguì nell’atrio del vecchio Seminario.

 

Oggi la miro con un misto di tanti sentimenti quasi impossibili da spiegare con un solo termine. Credo che non ci sia nel nostro vocabolario una parola che esprima  malinconia, nostalgia, desiderio, ricordo, brama, struggimento, sospiro: e tutti questi insieme.

Lo spagnolo usa il termine “aňorar”, ma è ancora poco; una badante romena mi diceva che il termine romeno “dor” è quello che esprime al meglio tale contrastante realtà.

 

Cari amici miei del 1950.

Alcuni sono tornati alla Casa del Padre (Greco, Mele, Bove); di altri ho perduto le tracce (Giuri, Polo, Petrelli);  altri ancora li incontro già nonni per le strade del mio paese (Fanuli, Ciccarese).

Solo in tre abbiamo raggiunto il Sacerdozio: io, don Enzo Prete e don Gregorio Patera, parroco per tanti anni alle Cenate di Nardò. Tutti e tre abbiamo già celebrato il cinquantesimo anniversario di Ordinazione.

 

Mi rivedo nella foto alla destra di don Donato: avevo  problemi di crescita fisica ma soprattutto di crescita intellettuale per la seria difficoltà ad avere un metodo per studiare.

 

1950: anno singolare, anno unico, anno strano per diversi motivi.

Per tutti fu l’Anno Santo per il Giubileo; per me fu anche “santo” ma per altro che tocca il mio “destino” e nel quale fu determinante la figura di don Donato.

 

E’ qualcosa che ho sempre tenuto gelosamente per me come si fa per quelle cose sacre dove ci leggi il dito della Divinità e che intendere non può chi non le vive.

Il mio 1950 tutto racchiuso in una foto.

La osservo e, credimi, caro Direttore, ho tanta difficoltà ad affidare alla penna il compito di tradurre in parole i profondi sentimenti che proprio come onde mi sommergono.

 

Il 1° di novembre, a Roma, il Papa aveva proclamato il dogma dell’Assunzione di Maria SS.ma al Cielo e a Nardò, la mia pagella del 1° trimestre aveva proclamato la mia totale e disastrosa inadeguatezza allo studio e quindi a diventare sacerdote.

 

La rivedo, quella pagella, nelle mani del Rettore don Nicola Tramacere che me la legge come una sentenza senza appello: Italiano: 2, Latino: 2, Storia: 3, Geografia: 2, Matematica: 2, Francese: 2, Disegno: 4, Musica: 5, Educazione Fisica: 6 (uno scandalo!), Condotta: 8.

Nel consegnarla a mio papà, il Rettore non aggiunse troppe parole: “’Sto ragazzino e lo studio sono due cose differenti; forse è troppo piccolo, forse sarà bravo in qualche altra attività, ma credo che solamente un miracolo lo potrà salvare da una bocciatura che, forse, gli farà anche bene!”

 

Il povero vecchio rimase paralizzato: lui che, insieme alla famiglia, stava facendo sacrifici durissimi per pagarmi la retta e che lavorando nei campi amava sognare il suo unico figlio maschio da sacerdote.

Nel salutarmi, mi disse solamente: “Pensa che io non mi sono comprato un cappotto per pagarti gli studi! E adesso con che faccia mi presenterò al Parroco?”

E il Parroco, Mons. Nestola, arrivò qualche giorno dopo solamente per fulminarmi col suo sguardo severo e minacciarmi: “Tra un mese ritorno e, se non ti sarai ripreso, prenderai il tuo materasso e ti riaccompagnerò a casa: tuo padre ha bisogno di aiuto nel lavoro dei campi!”

Altro che assunzione al cielo. Si trattava di una precipitazione nell’inferno.

Dissi di sì a tutti, promisi impegno e dedizione nello studio, si calmarono tutti ma l’unico che non capiva il perché di tanto fallimento ero solamente io.

 

In questo contesto di totale disastro ecco l’intervento del “destino”: un intervento strano e imprevisto che vede don Mellone al centro di quello che accadde.

 

Quella domenica di gennaio papà era giunto in Seminario con la sua bicicletta come sempre e, come sempre, stanco e infreddolito mi chiese speranzoso: “Beh! Come va alla scuola?” ed io subito: “Bene, papà. Mi sto impegnando e sto andando bene!”

Mentivo e sapevo di mentire ma non volevo bruciare le poche speranze di papà. E, proprio in quel momento si trova a passare da lì don Donato e io subito dissi a papà: “Quello è il mio professore di Lettere; si chiama don Donato: chiedilo a lui!”

 

E questa è un’altra foto che nessuno mai scattò ma che mi porto dentro indelebile. Tuo zio, caro Antonio, fissa mio papà, fissa me e mi dice: “Vai su in classe a prendere il registro e così tuo padre potrà vedere come stai andando.”

 

Vado su e, prima di scendere, apro il registro per sbirciare la situazione e rendermi conto di quanto stava per accadere: 2, 3, 4, mi venne un colpo.

Non conoscevo ancora il Vangelo e la storia del servo infedele, ma senza star lì a riflettere troppo, presi la penna e in alcune caselle vuote (che forse non erano neanche quelle giuste) ci scrissi: 5, 5, 6, 6,…

Non ci feci caso neanche al colore dell’inchiostro che era diverso da quello che usava il professore. Ma quel mio gesto era come il grido disperato di un ragazzino che, dal profondo del pozzo, chiedeva aiuto non tanto per sé quanto per il suo papà condannato alla più terribile disillusione.

Certo, ero piccolino, ma capivo che la mia entrata in Seminario era stata una sfida a parenti e amici che ripetevano a mio papà: “Un Grandioso sacerdote? Non è normale. Risparmiati quei soldi e portalo con te in campagna!”

 

Don Donato aprì il registro e capì immediatamente la strana origine di quei voti freschi di scrittura non sua; mi fissò in modo strano e, mostrando il registro a mio padre gli disse sorridendo: “Coraggio! Vedi che sta andando meglio? Comincia a raggiungere la sufficienza. Questo figliolo tuo è un ragazzo intelligente e, se continua a impegnarsi seriamente, non ti dico che potrebbe essere promosso, ma per lo meno potrebbe evitare la bocciatura!”

Chiuse il registro e dandomelo, mi fissò in modo ancora più strano e, col suo caratteristico mezzo sorrisino mi esortò benevolmente: “Se vuoi potrai farcela! Ricorda sempre i sacrifici di tuo papà!”

 

1950: Anno Santo!

Quella domenica mattina di un gennaio freddoloso e insignificante, mentre tutto sembrava banale nella sua normalità, per un ragazzino che aveva difficoltà a crescere, qualcuno dall’Alto gli aveva cambiato la storia: fu per me un dogma di speranza oltre che di fede: il mio professore di Lettere non mi rimproverò, non mi umiliò ma mi indicò un orizzonte e accese una scintilla che il tempo avrebbe trasformato in incendio.

Mi cambiò veramente la vita: salvai l’anno e, da allora, ho salvato tutti gli anni, tutti gli esami al ginnasio come al liceo, in Teologia come alle Università.

Ma che cos’è la vita, per la miseria!

A volte pensiamo che bisogna fare salti mortali e dare giravolte di qua e di là per raddrizzare situazioni difficili e al limite della impossibilità, quando basta un mezzo sorriso e una goccia di speranza per liberare capacità impensabili e offrire opportunità all’apparenza immeritevoli.

 

Nulla è stato facile nella mia vita, come credo lo sia per ogni vita, ma nei momenti più delicati ho sempre davanti agli occhi quel professore di Lettere che al suo alunno pasticcione, svogliato e imbroglione, invece di mollargli un meritatissimo ceffone, gli sussurra  sorridendo: “Dai, se vuoi potrai farcela!”

 

So bene quanto sia menzognero un successo senza il suo carico di lotta, sacrificio e dolore come, del resto, mi insegnava mio nonno che un pezzo di pane non ha sapore se non è rammollito da qualche lacrima e da tante gocce di sudore.

Ma alla base di ogni lotta, sacrificio e dolore sono indispensabili quei valori insostituibili e non negoziabili che vengono da lontano e che solamente un buon educatore può mostrare prima ancora di insegnare. Senza di essi si incorre nel grave errore di stravolgere la realtà presentando come reale ciò che, purtroppo, è solamente virtuale.

Ma c’è qualcosa di più criminale e offensivo per la dignità di un educatore che spacciare ai suoi educandi ciò che è virtuale come se fosse reale?

 

Sì, ho voluto, ho potuto e, sembra, che abbia raggiunto traguardi di spessore. Ma tutto è radicato su qualche 5 e un 6 che avevo rubato alla mia speranza e che qualcuno con nome e cognome: don Donato Mellone, molto saggio e aperto a una buona ispirazione che non poteva che venire dall’Alto, mi comunicò dicendomi che potevo benissimo meritare.

Io lo ricordo così don Donato: forse un po’ strano, un po’ svagato, un po’ singolare… Di tutto un po’, ma di parecchia umanità saggiamente mascherata da una fine ilarità.

 

All’inizio di quel benedetto anno scolastico di 2^ Media ci fa: “Cari ragazzi, la scuola è dura, è amara e difficile da digerire; quindi dobbiamo renderla un po’ dolce. Perciò  una volta  al mese ognuno di noi porterà in classe per sé e per i suoi amici e per il professore una caramella”.

Direte: “Una caramella?”

Certo: una caramella che nel 1950 era l’equivalente di una torta di oggi. In genere si trattava di una menta-ghiaccio e, in giorni speciali, una moka-caffè: lasciarla sciogliere lentamente in bocca era quasi un rito religioso. Sarà anche per questo che ancora quando debbo scegliere una caramella le mie dita prendono sempre una menta-ghiaccio o una moka al caffè.

Eh! Sì, caro Direttore, sono fermamente convinto che nella rotta della vita degli alunni (come del resto dei figli, dei dipendenti, dei credenti) regola e garanzia di buona navigazione sia la fede del maestro (o dei genitori, del responsabile, del pastore).

Credimi: non è la cattedra che fa importante il maestro ma è esattamente il contrario.

Con raccapriccio ho visto salire su prestigiose cattedre dei somari che poi hanno ridotto in stalla quella scuola; invece qui a Betlem ho visto una stalla dove entrò un Maestro eccezionale e trasformò questa stalla nella cattedra più prestigiosa del mondo.

Non escludo le doti umane che pure è giusto apprezzare e valorizzare, né le capacità di comunicazione e di leadership per le quali è buona cosa ringraziare Dio; ma ciò che caratterizza un vero maestro è la sua fede.

Fede nella vita, nell’alunno, nei suoi sogni appena abbozzati, nel destino che si materializza in segnali talvolta impercettibili a chi guarda distrattamente la sua missione.

Raccontare la fede di un proprio maestro, come lo era don Donato, è sempre raccontare la sua storia anche se in essa entra la stranezza di essere goloso di frutti di mare crudi, conditi solamente con qualche goccia di limone!

E la fede del tuo maestro spesso ti si rivela attraverso frammenti di una umanità disarmante.

 

Carissimo Antonio, forse mi sono dilungato troppo, ma ti ringrazio per avermi fatto parlare a cuore aperto del mio professore di 2^Media che, andando contro vento e contro tempesta, mi insegnò a saper addolcire la vita e a credere in me prima di tutto e soprattutto.

Con l’amicizia e l’affetto di sempre

                                                                                          Don Salvatore Grandioso»

 

 

Grazie a te, don Salvatore.

Grandioso come sempre.

E  buon onomastico zio Donato, ovunque tu sia.

Antonio Mellone

 

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