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L’Associazione galatinese Città Nostra, in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR 2011), realizzata dal 19 al 27 Novembre 2011, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, col patrocinio del Ministero dell’ambiente, della Presidenza della Camera e del Senato, dell’Unesco e col sostegno del Conai, organizza la terza edizione del progetto “Rifiutiamali”.
Città Nostra, nominata dal Comitato Promotore Italiano come Project Developer (ovvero coloro che partecipano attivamente promuovendo e organizzando le giornate di sensibilizzazione), incontrerà gli alunni della scuola primaria II° circolo di Galatina nelle giornate del 19 e 26 Novembre p.v., affrontando le problematiche inerenti i rifiuti urbani e la necessità di differenziare e ridurre la produzione di rifiuti, trasformando in risorsa, quanto oggi è considerato una minaccia per l’ambiente e per l’uomo.
Lo scopo della campagna SERR è sensibilizzare le Istituzioni, gli stakeholder (letteralmente “portatore di interesse”) e tutti i consumatori circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea, promuovendo azioni sostenibili volte alla prevenzione dei rifiuti, per porre in evidenza l’impatto dei nostri consumi sull’ambiente e sui cambiamenti climatici.
Gli incontri proseguiranno nel corso dell’anno scolastico 2011 2012 nelle altre scuole primarie, grazie anche al sostegno di  ECOM SERVIZI AMBIENTALI, concreta realtà nel settore della gestione dei rifiuti, che dimostra, sposando appieno il  progetto “Rifiutiamali”, di essere in linea con l’Associazione Città Nostra riguardo l’attenzione per la tutela dell’ambiente e l’opera di sensibilizzazione e coinvolgimento rivolta ai cittadini ed in particolare ai bambini.
Il motto di “Rifiutiamali 2011-2012” sarà: “il miglior rifiuto è quello non prodotto”.
 
Di Albino Campa (del 08/11/2010 @ 23:54:12, in CDR, linkato 18645 volte)

CDR Stato delle conoscenze in campo ambientale e sanitario in materia di coincenerimentoMercoledì 10 novembre 2010  alle ore 16.00 presso il Palazzo della Cultura “Zeffirino Rizzelli” nella  Sala C. Contaldo in Piazza Alighieri, organizzato dal Comune di Galatina, il convegno dal tema: “CDR  Stato delle conoscenze in campo ambientale e sanitario in materia di coincenerimento”.

 

Interverranno:

  • Prof. Giorgio Assennato (ARPA Puglia)
  • Dr. Vito Lorusso (Primario Oncologico Ospedale “Vito Fazzi” – Lecce
  • Dr.ssa Anna Melcarne (Registro Tumori di Lecce)
  • Dr. Giuseppe Serravezza (Lega Tumori di Lecce)
  • Il sindaco di Galatina Dr. Giancarlo Coluccia
  • L’Assessore all’ambiente di Galatina Avv. Carmine Spoti.

Modererà il dibattito il giornalista Danilo Lupo.

 
Di Albino Campa (del 10/06/2011 @ 23:49:35, in Un'altra chiesa, linkato 2751 volte)
Genova 5 giugno 2011. - I risultati delle elezioni amministrative di maggio sono state una sconfitta inequivocabile e palese di Berlusconi. Credendosi eterno, immortale e, modestamente, superiore a Dio, ha sfidato anche non solo la decenza, ma anche il buon senso, credendosi ormai unto a dire tutto contro lo stesso popolo che avrebbe dovuto votarlo: in sostanza ha trattato da cretini gli elettori che non lo votano e di converso, lui pensa che sia cretini anche quelli che lo votano. Ubriaco di se stesso, è impazzito superando le colonne del ridicolo e attestandosi sul versante della imbecillità. Ha chiesto un giudizio su di lui, visto che il parlamento e il governo contano nulla e lo ha avuto. Sonoro, schietto e credo anche irreversibile. Molti di coloro che lo hanno osannato e sostenuto nel ventennio, ora si rifaranno una verginità e troveremo coorti di falsari che giureranno di non avere mai votato Berlusconi e di essere sempre stati a lui contrari. Le iene non muoiono mai e la madre prostituta degli opportunisti è sempre incinta e non va mai in ferie.

Il casto Formigoni, aduso a fornicare con la mafia e con CL, prostituta per tutte le stagioni a servizio di chi offre di più e meglio, ha adombrato l’ipotesi che Berlusconi faccia un passo indietro «adesso» per prepararsi al salto verso il Quirinale nel 2013, alla scadenza di Napolitano. Il rischio è grave. Il pericolo non è scongiurato. D’Alema cerca il centro di Casini e Fini per mandare Casini a palazzo Chigi e lui al Quirinale, mentre Fini deve correre dall’osteòpata per rimettere a posto le sue ossa rotte. Manovre da dissennati, veri stupri istituzionali da parti di tre che non solo hanno tenuto in piedi Berlusconi con ogni indecenza possibile, ma hanno impedito ben sei volte in questo anno 2011 che cadesse in parlamento e se ne andasse a casa. Ogni vota che Berlusconi poteva cadere e perdere la fiducia, guarda caso nelle file del Pd, dell’Idv, dell’Udc e di Fli mancavano i deputati necessari. Costoro sono una iattura per l’Italia.

Noi abbiamo una potenza non violenta e democratica per mandare a casa Berlusconi, la sua cricca e cercare di fare pulizia. Questa potenza ecologica e vitale è il VOTO del REFERENDUM del 12/13 giugno 2011. Possiamo farcela, dobbiamo farcela. Se non si raggiunge il quorum e se non passa il referendum sul legittimo impedimento che pretende che la legge sia uguale per tutti, anche i membri del governo, il rischio che Berlusconi diventi presidente della Repubblica è realissimo.

Non oso nemmeno immaginare che il Palazzo simbolo dello Stato e della Nazione possa diventare un lupanare, ricettacolo di mafiosi, malavitosi, corrotti e corruttori. Sconfiggo questa immagine come impossibile. Se ciò dovesse accadere, a cascata cadranno la Corte Costituzionale (cinque giudici li nomina lui e cinque il parlamento asservito a lui), la Magistratura di cui lui sarà il presidente del CSM e infine il governo cadrà ancora più in basso perché egli nominerà sia il presidente del consiglio sia i ministri. Per evitare tutto questo e per difendere la Patria ancora in grave pericolo, andiamo a votare il 12/13 giugno e votiamo «4 SÌ» convinti, decisi, grintosi, irreversibili. In nome della nostra dignità, in difesa dell’ACQUA che vogliamo sia sempre e comunque pubblica e che sia gestita per il bene di tutti e non per l’interesse di pochi. Per l’ACQUA 2 VOTI, 2 «SÌ».

In nome dell’ambiente e della salute, votiamo «SÌ» per abolire il NUCLEARE sul quale il governo e Berlusocni stanno giocando una doppia partita sporchissima. La prima cercando di aggirare il voto, rimandandolo di un anno; il secondo ricorrendo alla Corte Costituzionale (ma non era tutta un covo di comunisti?) per fare abrogare il voto, mentre in tv afferma pacifico come il monaco di Monza che si rimetterà alla decisione del popolo che egli non considera, ma disprezza.

In nome della GIUSTIZIA UGUALE PER TUTTI votiamo il LEGITTIMO IMPEDIMENTO con il quale Berlusconi vuole salvarsi dalla galera dove dovrebbe andare e starci fino alla fine dei suoi giorni (che il Signore ci metta la sua santa mano!). Tutti uguali davanti alla Legge. Tutti nessuno escluso, tanto meno lui.

Un «SÌ» sonoro per mandare in galera Berlusconi e farla finita per sempre.

Le elezioni amministrative sono state anche una sconfessione della politica del Vaticano, Bertone, Bagnasco e tutti i manici di scopa col berrettino rosso e le scarpette di Prada. Se costoro fossero pallidamente «etici », dovrebbero dimettersi tutti perché finora hanno solo fatto porcherie di gruppo (clerico-partitico-destra) e hanno perso il diritto a parlare di morale, di politica, di salvaguardia di princìpi. Hanno fornicato a più non posso con ogni indecenza e immoralità; hanno sostenuto e appoggiato convintamente un uomo indegno di tale nome; hanno dato credenziali di statista a un pazzo, malato e mafioso, bugiardo, prostituto, corruttore di giudici e di parlamentari. Costoro hanno perduto non solo la faccia, ma anche la coscienza che non hanno. Le amministrative hanno sancito la sentenza: Vaticano e Cei sono solo senza Dio e senza Popolo. Necessitano le dimissioni di chi dovevano essere servi del Dio di Gesù Cristo e si sono ridotti ad essere schiavi di un degenerato, perdendo l’autorità morale di guidare il loro popolo, che, infatti, va per conto suo. Acèfalo.

 

Paolo Farinella

prete – Parrocchia San Torpete - Genova".

 
Di Marcello D'Acquarica (del 11/04/2017 @ 23:48:24, in NoiAmbiente, linkato 2372 volte)

Non è trascorso nemmeno un mese dacchè il solito “coglione nostrano” (specie di gramigna a due zampe, e sennò come lo vuoi chiamare), aveva scaricato le sue porcherie nell’area retrostante il campo sportivo di Noha. Noi di Fareambiente, Laboratorio di Galatina, le fotografammo (le porcherie) per segnalarle all’Amministrazione. Diciamo che ora, simili (o medesimi) “coglioni nostrani”, ci hanno risparmiato la fatica di farle sgomberare. Difatti ieri, Domenica delle Palme e inizio della Settimana Santa, abbiamo constatato l’origine della puzza di plastica bruciata che sabato pervadeva, con la complicità della tramontana, nell’aria di tutta Noha. Purtroppo si sono fumati nuovamente in diossina pura le porcherie del solito coglione nostrano”: divani, contenitori di plastica, copertoni, spugne e sacchi di rifiuti di ogni genere.  Come? Stai pensando che abbiamo la fobia delle diossina? Forse, ma è provato scientificamente che respirare diossina è a rischio cancro. E non mi pare che a Noha ci manchi.

E’ inconcepibile che un cittadino di questa comunità (perché marziano non può essere) sia così rozzo e così indifferente riguardo ai danni che procurano alla salute i rifiuti incendiati. E’ davvero un insulto alla nostra intelligenza e un atto criminale verso tutti i residenti. Questo errore della natura (il coglionciello nostrano) non solo offende la nostra civiltà, ma riesce a perpetrare in modo continuativo i suoi “capricci” da caprone senza indugiare mai, va a colpo sicuro. Sa che nessuno lo fermerà. Veramente non capisco quale neurone sia sopravvissuto a questa sub-specie di essere di cui non posso immaginarne nemmeno le sembianze. Forse è davvero un fenomeno inspiegabile. Diciamo un miracolo al contrario.

E’ incomprensibile anche la “muta” presenza dei residenti delle abitazioni vicine all’inceneritore abusivo. E’ mai possibile che nessuno denunci o senta mai il bisogno di lamentare questo insistente atto criminoso che si consuma sotto il loro naso ininterrottamente da anni? E’ mai possibile che siamo tutti così pronti a lamentarci (qualcuno si lamenta?) delle inadempienze dell’Amministrazione Comunale e poi tolleriamo questo pseudo inceneritore abusivo e pure ben localizzato? Per favore non venitemi a parlare di telecamere. Le vere telecamere dobbiamo essere noi stessi in primis. Altrimenti mi spiegate che viviamo a fare in questo paese?

Marcello D’Acquarica

 
Di Russo Piero Luigi (del 26/07/2021 @ 23:46:25, in Comunicato Stampa, linkato 1072 volte)

Avevamo bisogno di un messaggio semplice, diretto e che arrivasse dritto al cuore dei Bambini. Abbiamo pensato subito a loro, ai Supereroi… e l’accostamento che ne è scaturito è stato quanto più di spontaneo e naturale si possa immaginare…

I bambini, anche da piccoli, sono in grado di distinguere il bene dal male; possiedono un innato senso di giustizia, ed è per questo che sono naturalmente attratti dai Supereroi preferendo infatti una figura che aiuta il prossimo in difficoltà, rispetto a quella che ostacola o   danneggia.   Solo   le   esperienze   e i   modelli   educativi   possono influenzare   lo sviluppo successivo del comportamento positivo o negativo verso il prossimo.

Accostando pertanto ad ogni supereroe una Donna o un Uomo che ha sacrificato la propria vita per combattere la mafia e per difendere le nostre istituzioni democratiche potrebbe far capire ai bambini che si può essere un “Supereroe” anche senza mascherina e senza mantello e soprattutto senza avere poteri particolari, ma “semplicemente” adottando comportamenti ispirati a principi di giustizia, di lealtà e di coraggio, comportamenti positivi rivolti non solo a singole persone ma anche all’intera umanità, proteggendo i più deboli e punendo i prepotenti.

I “Supereroi” sono anche e soprattutto quelle persone che ogni giorno perseguono con determinazione i loro obiettivi, che aspirano a un mondo migliore e lavorano duramente per tramutare i loro sogni in realtà.

Ognuno di noi ha, dentro di sé, un “Supereroe” capace di fare grandi cose che aspetta solo di essere messo a disposizione del mondo.

Inserirsi nel mondo del bambino, parlare il suo linguaggio e assecondare questo loro amore per i Supereroi, ma in generale la fantasia, la creatività e spensieratezza, è utile per trasmettere regole, valori, principi e stili di comportamento positivi, corretti e necessari per la vita futura. Naturalmente nessuno meglio di Paolo Borsellino, Renata Fonte, Lea Garofalo,  Antonio  Montinaro,  Carlo  Alberto  dalla  Chiesa,  Peppino  Impastato  e

 

Giovanni Falcone, raffigurati sul murale in rappresentanza di tante Donne e tanti Uomini che hanno sacrificato la vita per noi, sono depositari di detti valori.

I piccoli “Supereroi” di oggi potranno essere grandi eroi quotidiani nel futuro, facendo del bene a sé stessi e agli altri con tenacia e con il coraggio di affrontare e di superare le difficoltà; da qui “Il muro del Coraggio”, il titolo del murale a cui gli artisti Romaldo Antonaci e Carla Casolari hanno dato corpo con maestria e passione, pennellata dopo pennellata, lungo viale Ofanto a Galatina.

Il progetto è stato fortemente voluto e ideato da “Legambiente Galatina” e “TappiAmo Galatina – Virtus Basket Galatina” in collaborazione con “Centro Colore” e “Ecom servizi ambientali”.

Domenica 01 agosto p.v., alle ore 19.00, presso il murale di viale Ofanto e nel pieno rispetto della normativa anti-covid, si svolgerà una piccola cerimonia di inaugurazione.

Tutta la Cittadinanza è invitata a partecipare.

 

Legambiente Galatina - “La  Poiana”

TappiAmo Galatina - Virtus Basket Galatina

 
Di Redazione (del 29/07/2021 @ 23:44:20, in NoiAmbiente, linkato 1311 volte)

Da un paio di anni circa, sulle mura esterne dell’ex-stabilimento del Brandy Galluccio, l’antica Distilleria di Noha appartenente ancora agli eredi della famiglia che dopo alterne vicissitudini aveva acquistato il feudo dai baroni De Noha, sono stati affissi dei cartelli indicanti la proprietà privata.

Suona alquanto strano questo messaggio in cui il diritto di proprietà ha superato millenni di storia di soprusi e angherie. Un’inutile frase che manca di tatto nei confronti della dignità e dell’onestà dei cittadini che rispettano la legge. Ci è sembrato invece che voglia ricordare ai passanti l'inviolabilità di quelle mura. Abbiamo avuto la sensazione dell'ennesima sferzata al rispetto del Bene Comune, della barriera che non deve essere manco avvicinata.

Che bisogno c'era di ricordare ai cittadini di Noha e dintorni che quelle mura sono proprietà privata?

Noi crediamo che a qualcuno, forse, è venuto in mente di rimarcarne il concetto per prepararci all'ennesima prevaricazione nei confronti della nostra storia locale, in particolar modo delle tombe messapiche, e non ultimo della distilleria (esempio tipico di archeologia industriale). Ne abbiamo parlato e scritto qui e altrove, i ritrovamenti sono stati perfino immortalati in libri e gli oggetti ritrovati archiviati al Museo di Galatina.

Non è la prima volta che siti archeologici vengano presi di mira dalla speculazione edilizia, che cerca di trasformare in superflui appartamenti o in zone artigianali o in centri commerciali tutto quel che le capiti a tiro, a condizione che abbia un certo rilievo storico, sociale o paesaggistico.   

Non abbiamo pretese di alcun tipo su quelle mura, ma ci aspettiamo che la proprietà o chi ne gestisce lo stato di degrado - perché questo è - rispetti, se non il buon senso, almeno le leggi che impongono la salvaguardia delle tombe messapiche presenti al disotto di quelle mura, con i vincoli attribuiti dalla Soprintendenza e consegnati all’Amministrazione Comunale di Galatina quale garante dei Beni Archeologici. E se ne avanza pure l’anima di quell’antica fabbrica di brandy.

In questi giorni, gli addetti ai lavori incaricati alla pulizia delle strade, hanno tagliato l'erba. Purtroppo ora si vede meglio l'unica cosa che invece era più urgente rimuovere: la spazzatura di questo secol superbo e sciocco.

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali Odv

 
Il sindaco di Galatina, Giancarlo Coluccia, dopo la chiusura dell’impianto di Poggiardo e a fronte dell’emergenza rifiuti creatasi nei territori dei comuni dell’Ato Le/2 , a causa dell’astensione dal lavoro dei dipendenti della Sud Gas, cerca di affrontare il problema dei rifiuti con una specifica ordinanza, con la quale richiede ai suoi concittadini di trasportare l’immondizia nell’area parcheggio del quartiere fieristico. È qui, come fece il suo predecessore, i cittadini troveranno il personale del CSA pronti ad accoglierli , visto che i mezzi di raccolta, stracolmi di rifiuti, sono ancora fermi nel sito di Poggiardo in attesa dello scarico, il primo cittadino ha individuato nell’area recintata adibita a parcheggio del Quartiere Fieristico la sede momentanea per il conferimento dei rifiuti. Pertanto, con un ordinanza sindacale, ha ordinato alla Società “Centro Salento ambiente” di presidiare con adeguato personale l’area recintata, sopra indicata, per consentire ai cittadini galatinesi di conferire i rifiuti prodotti in queste ultime ore, con decorrenza immediata e sino alla data di risoluzione dell’emergenza nel territorio di Poggiardo, sede della discarica. Il sindaco Coluccia ha invitato i cittadini galatinesi a farsi carico del disagio di trasportare i rifiuti nella predetta zona del Quartiere Fieristico, ove troveranno il personale addetto per il ritiro dei sacchetti: “Sull’emergenza rifiuti delle ultime ore, a nome mio e dell’intera amministrazione – dice il sindaco Coluccia - posso rassicurare i cittadini che stiamo agendo per dare il nostro contributo alla risoluzione del problema. In questa direzione, preso atto di quanto delicata e importante sia la questione, mi sono già attivato presso le autorità competenti. Faccio appello a tutti cittadini galatinesi a collaborare con la disponibilità dimostrata in passato”.
 
Di Redazione (del 28/08/2013 @ 23:42:04, in Eventi, linkato 3558 volte)

"Pubblichiamo l'intervento di Marcello D'Acquarica di domenica 25 Agosto 2013 in occasione del 6° Motoraduno Moto Guzzi, Miero e Pizzica svoltosi a Noha"

Oggi è una giornata di festa. Approfitto di questa occasione per riflettere insieme su ciò che consideriamo bene comune.

Se è chiaro il significato di questi due presupposti: “Insieme” e “bene comune”

possiamo considerare questo momento costruttivo. Altrimenti vuol dire che non siamo né insieme né in grado di intendere il significato di bene comune.

In questo momento  mi viene in mente il film “I 100 passi” di Marco Tullio Giordana con Lo Cascio.

Cento passi è una breve distanza. E noi vogliamo contare i cento passi. Cento passi sono lo spazio che ci separa da certe volontà politiche. Sono la distanza che ci separa dal concetto di bene comune, dal rispetto per l’ambiente, da mentalità truffaldine in nome di alti valori.

Cento passi. Dovremmo tutti fare 100 passi, insieme, anche in moto.

Facciamoli insieme questi cento passi: noi cittadini, la Pubblica Amministrazione, la Chiesa, e in questo momento anche voi ospiti di Noha. Facciamoli per vedere che cosa ci circonda cominciando da qui.

Alle mie spalle abbiamo la chiesa madre di San Michele Arcangelo, che mostra sul frontone in alto l’elegante stemma di Noha: tre torri che sorvegliano sul mare tempestoso il pericolo portato da due velieri di pirati. All’interno della chiesa si trovano esposte delle tele seicentesche e altari barocchi, che ci raccontano della sua storia.

Poi voltando le spalle abbiamo, svettante nella nostra pubblica piazza, l’orologio pubblico più fermo del mondo: è rotto da più di un decennio. E mai nessuno ha pensato di compiere i 100 passi per ripararlo. Noi intanto ci consoliamo pensando che segni l’ora esatta due volte al giorno.

Sotto le vostre ruote, cari amici motociclisti, sempre a cento passi c’è un frantoio  jpogeo, unico nel Salento, e forse al mondo, per la sua architettura. A cosa serve? A essere adoperato abusivamente come sito per discariche private? Probabile.

Verso la fine di via Castello, a cento passi da qui, potete ammirare le cosiddette “casiceddhre” in miniatura. Dovrete però prestare attenzione ed utilizzare il casco (anche se siete a piedi). C’è il rischio che vi becchiate qualche pietra storica in testa.

Basterebbe poco, giusto 100 passi, per sistemarle una buona volta e per creare quella bellezza in grado di salvarci tutti insieme.

La torre medievale ed il ponte levatoio con il suo stupendo arco a sesto acuto, che sono riprodotte sulle miniature in terracotta offerte da Daniela Sindaco, appartengono al complesso del palazzo baronale. Anche questo si trova a meno di cento passi da qui. Tutto abbandonato nella più totale trascuratezza, come se il comune non esistesse affatto, come se i beni culturali “non ci dessero da mangiare”.

A 100 passi dal palazzo baronale c’è la casa rossa di Noha, un gioiello d’art nouveau, in stile liberty, più o meno come la casa pedreira di Gaudì che si trova a Barcellona (in Spagna) e che certamente alcuni di voi avranno già visitato. La nostra casa rossa di Noha, non solo reclama il restauro - schiaffeggiata com’è dagli anni e dall’incuria dei privati – è pure circondata e nascosta da una muraglia di rara bruttezza.

Sempre a poco più di cento passi da qui potrete ammirare l’antica masseria Colabaldi e i resti messapici, la trozza (un pozzo profondissimo che dava da bere ai nohani), il calvario, le vecchie scuole elementari ristrutturate (ma purtroppo non funzionanti al 100% per via di un allaccio all’energia elettrica, diciamo così, poco funzionale) e non da meno il nostro singolare centro storico di via Osanna e piazzetta Trisciolo.

Ecco, tutte queste testimonianze storico culturali vorrei farvi conoscere e ammirare, ma ahimè, non manca solo il tempo, manca purtroppo la decenza.

Quindi, cari amici, noi ci auguriamo, anche con l’aiuto delle istituzioni qui presenti (se presenti), che nel prossimo futuro saremo in grado (noi ed i ns beni culturali) di accogliere voi e tutti i visitatori di Noha in maniera un po’ più decorosa.

Vi auguro di compiere tutti quanti 100 passi, in avanti.

Grazie per l’attenzione.
 
Di Redazione (del 05/05/2015 @ 23:39:28, in Comunicato Stampa, linkato 1978 volte)

Mentre cresce l’attesa per la fase finale della sesta edizione del progetto di educazione allo sviluppo sostenibile e sensibilizzazione alla raccolta differenziata 2014/2015 che ha coinvolto tutti gli istituti comprensivi del territorio comunale, e che chiuderà idealmente l’anno scolastico, gli assessorati all’ambiente e alle politiche giovanili del Comune di Galatina, in collaborazione con i volontari del servizio civile del progetto “Reminder 2012”, l’associazione Pro Loco di Galatina e la Centro Salento ambiente spa organizza la 1^ giornata ecologica, che si svolgerà domenica 10 maggio presso Piazza Fortunato Cesari a partire dalle ore 9:00 e fino alle ore 12:30.

L’obiettivo è quello di proseguire nell’opera di sensibilizzazione, promozione e rafforzamento della consapevolezza che l’ambiente in cui viviamo è un bene da rispettare e tutelare utilizzando in modo corretto le risorse, limitando l’impatto ambientale dovuto ai comportamenti scorretti dell’uomo.

L’evento, che rientra in un più ampio ed articolato programma di iniziative che vedono i giovani sempre più protagonisti del cambiamento per il rispetto dell’ambiente, sarà presentato mercoledì 6 maggio 2015 alle ore 11:00 presso la Sala del Sindaco del Comune di Galatina alla presenza del Sindaco, il dott. Cosimo Montagna, dell’Assessore alle Politiche Giovanili ing. Andrea Coccioli, dell’Assessore all’ambiente Roberta Forte, dei responsabili della CSA, dott. Galasso Francesco ed ing. Gnoni Maria Grazia e del responsabile del progetto dott. Bernardi Giampaolo.

L’incontro, oltre ad essere un importante momento di condivisione dei risultati raggiunti dal percorso formativo appena concluso, rappresenta l’occasione per presentare ufficialmente la fase finale del progetto, che quest'anno presenta una novità assoluta per il territorio.

Infatti, accanto agli strumenti tipici dell’educazione formale indirizzata agli studenti, si è ritenuto necessario dare un forte impulso anche all’educazione informale dei giovani, e che ha visto l’assessorato alle politiche giovanili sviluppare un progetto a corredo di quello appena concluso, denominato “Green Olympic Games: io gioco per l'ambiente”. Un approccio dinamico, divertente e concreto alle tematiche ambientali, alimentato dai valori universali ed educativi che lo sport è capace di trasmettere e fondato sul corretto rapporto dei giovani cittadini con l’ambiente circostante, atto a favorire una conoscenza diretta e un approccio operativo e positivo alle incertezze legate alla raccolta differenziata.

Andrea Coccioli Assessore
Politiche Giovanili

Roberta Forte
Assessore Politiche Ambientali

 
Di Albino Campa (del 18/10/2011 @ 23:37:14, in Comunicato Stampa, linkato 2884 volte)

Perchè lo smaltimento costa tanto alle tasche dei cittadini; si può porre fine a questo latrocinio o dobbiamo rassegnarci a questo illegittimo saccheggio?
Perchè dobbiamo continuare a subire gli effetti di nuove discariche e nuovi inceneritori imposti contro la volontà popolare?
Eppure LA SOLUZIONE C'E'!
La Federazione della Sinistra di Galatina ha organizzato un incontro pubblico venerdì 21 ottobre alle ore 18,30 nel chiostro del Palazzo della Cultura a Galatina, per affrontare un tema delicato quello dello smaltimento dei rifiuti, che per come gestito oggi, in maniera fallace ed incompetente, costituisce solo un gravoso costo per le tasche e la salute dei cittadini, ma che potrebbe essere gestito in modo virtuoso tanto da diventare una risorsa per la cittadinanza.
L'esorbitante ed illegittima TARSU, sempre più costosa per il dissenato ricorso alle discariche ed agli inceneritori, NOI NON LA VOGLIAMO PIU' PAGARE!
Una corretta ed immediata applicazione della STRATEGIA RIFIUTI ZERO, porterebbe all'immediata riduzione dei costi per i cittadini e alla tutela della salubrità dell'ambiente in cui viviamo.
In Italia sono ormai 56 le città che hanno adottato, con notevoli benefici, la Strategia Rifiuti Zero: A GALATINA QUANDO?
Riduzione, Riciclo e Riutilizzo le tre R di una soluzione che risolva il problema e lo trasformi in un sistema eco sostenibile in grado di produrre ricchezza e lavoro.
La Federazione della Sinistra da sempre impegnata a perorare modelli di sostenibilità ambientale affronterà l'argomento alla presenza di Raphael Rossi, presidente della società ASIA di Napoli, che si occupa della raccolta dei rifiuti, esperto in metodi di raccolta differenziata, che ha raccolto la sfida lanciata dal Sindaco di Napoli per invertire la tendenza criminale del suo territorio a ricorrere all'incenerimento ed alle discariche per smaltire i rifiuti.
Al dibattito parteciparà anche Rosa Rinaldi della Segreteria Nazionale di Rifondazione Comunista e Sergio Blasi, Segretario Regionale del PD.
L'incontro sarà moderato dal giornalista Nello Trocchia, coautore con Tommaso Sodano, attuale vice sindaco di Napoli, del libro “La Peste”, che illustra come il mondo della criminalità controlla il sistema dello smaltimento dei rifiuti.
OPZIONE RIFIUTI ZERO: se le istituzioni continuano a fare orecchio di mercante  costringendoci a pagare prezzi insostenibili per favorire gli affari di pochi a danno di tutti, allora tocca ai cittadini alzare la voce e pretendere un cambio di rotta sostenibile.
LA SOLUZIONE C'E' COSTRINGIAMOLI AD ADOTTARLA!
NON SIAMO PIU' DISPOSTI A PAGARE A CAPO CHINO!

Federazione della Sinistra
Galatina
 
Di Redazione (del 25/08/2021 @ 23:31:19, in Comunicato Stampa, linkato 635 volte)

Noi di Noiambiente e Beni Culturali Odv di Noha e Galatina, parteciperemo perché riteniamo doveroso restituire dignità alla nostra Terra che pochi o tanti incivili, non importa quanti, stanno oltraggiando spregiandola con i loro rifiuti. 
Facendolo tutti insieme saremo più forti e torneremo ad essere abitanti di una terra senza malattie e bellissima.

Come vi avevamo promesso è imminente il prossimo clean up estivo organizzato dal CAS! Segnatevi la data e partecipiamo in massa, il Salento ecologista ed ambientalista vuole dare speranza e far sentire che non ci daremo mai per vinti.
Questo evento è diverso dagli altri, speciale, perchè dedicato al carissimo Francesco Cino, promotore del nostro coordinamento e fondatore dell'associazione Amanti della Natura - Punta del Macolone - Parco Naturale di Ugento.
Il 29 agosto siamo chiamati a svolgere un'ardua impresa, che siamo sicuri andrà nel migliore dei modi.
Un'impresa perchè la riserva naturale WWF delle Cesine è bellissima, importantissima dal punto di vista naturalistico e della biodiversità di flora e fauna, marina e terrestre, ma complicata per la logistica, però stiamo lavorando duro per ottimizzare il tutto.
Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile!

Nei prossimo giorni e poi in Loco verranno date informazioni più dettagliate, il fervore è tanto, le zone da pulire sono estese, ma non ci fermerà nessuno, perchè come diceva il nostro caro, saremo
TUTTI INSIEME PER IL BENE COMUNE

 CAS - Coordinamento Ambientale Salento

 
Di Albino Campa (del 11/08/2010 @ 23:31:07, in Grafite è Musica, linkato 3656 volte)

Il 13 Agosto durante la rassegna "Neviano d'estate" l'artista Paola Rizzo si esibirà in una performance che la sta portando in giro fra i locali e gli eventi della Provincia di Lecce e non solo, dal titolo "Grafite è Musica" nella quale realizzerà "live" sul palco il ritratto a Gaetano Carrozzo che contemporaneamente si esibirà con il gruppo della Bandadriatica, capeggiato dall'organetto di Claudio Prima.

PAOLA RIZZO è pittrice laureata nel 1997 all’Accademia delle belle Arti di Lecce con una tesi in anatomia artistica dal titolo “Fisicità e psichicità di un linguaggio universale: il volto”. Bravissima con la matita, nei chiaroscuri, il suo talento sembra esprimersi al meglio nella tecnica della pittura ad olio. Nature morte, vedute marine, paesaggi bucolici, panorami, soggetti religiosi, scene di vita quotidiana, ritratti di volti umani o fantastici, sono stati i soggetti della sua prima produzione artistica. Poi improvvisamente incontra un soggetto che è diventato quasi la costante della sua opera: l’ulivo, la pianta che per eccellenza rappresenta l’ambiente, la natura della terra salentina, cui si aggiunge nel corso degli ultimi anni l’amore per la fotografia e per la musica. Musica e pittura, in connubio tra loro, divengono per lei inscindibili. Nascono così i suoi famosi ritratti a matita di alcuni musicisti di fama nazionale ed internazionale protagonisti della conosciutissima mostra itinerante “Grafite è musica”. Attualmente è impegnata in una personale di pittura al “Dona Flor”, lo storico american bar del Teatro Petruzzelli. Paola Rizzo dipinge e disegna con la musica. Non come colonna sonora, che pure non manca mai nel suo studio d'arte, ma come moto dell'anima-artista. Le sue tele e i suoi ritratti sono spartiti musicali su cui si adagiano note in bianco e nero e note di colore, spalmate con pennelli o incise nel tratto al cui ritmo risuona l'armonia del creato. Nei suoi dipinti, i colori a volte stridono e lottano in contrasto come rulli di tamburi e tamburieddhri, a volte sfumano malinconici sul diesis o sul bemolle di un ottone a fiato o di un'armonica a bocca, a volte esplodono nella maestà degli ulivi che si ergono nella gloria dei cieli come trombe o antiche canne di un organo solenne.I volti di Paola Rizzo e le loro espressioni li trovi ovunque nei suoi quadri. La natura delle sue tele non è mai morta, ma viva, pulsante, danzante, cantante. Il pennello o la matita di Paola finiscono per essere nelle sue mani come la bacchetta di un direttore d'orchestra, e i suoi volti e le sue immagini la composizione e l'esecuzione più bella della sua pittura lirica. Questi volti stanno cantando e suonando: tendete l'orecchio, liberatevi dal tappo che ostruisce ed ottura, e li sentirete anche voi.

 
Di Marcello D'Acquarica (del 17/09/2014 @ 23:21:24, in I Beni Culturali, linkato 3340 volte)

Il confronto o paragone è il metodo più diffuso per valutare un bene o un valore. Non è raro sentir dire, anche da assessori o personaggi di spicco nostrani, che Noha è parte integrante di Galatina.

Sostenere che Noha è di fatto parte sostanziale di Galatina ci fa piacere e ci porta immediatamente a farne un confronto positivo, dato anche il fatto che Galatina è ormai nota come ai più (forse meno ai galatinesi) come città d’arte. Peccato però che lo si dica soltanto quando non se ne può fare a meno (e soprattutto senza pensarlo).

Io sono il primo a dire che ci sono problemi ben più gravi che vanno affrontati con urgenza, come quello dell’inquinamento della terra e dell’aria e di conseguenza dei cibi che mangiamo, quello del consumo del territorio, della disoccupazione, delle piste ciclabili senza biciclette, delle scuole (incluse quelle senza cabina elettrica), eccetera, eccetera. Ma è ovvio che tutto nasce dalla nostra capacità di fare proprio il pensiero dell’aver cura del territorio in cui viviamo. Se capiamo l’importanza di questo il resto viene da sé.

Adesso passiamo alla sostanza, e cioè alle cosiddette "casiceddhre" di Cosimo Mariano, mastro costruttore di Noha, (Nato a Noha nel 1882 e morto a Galatina nel 1924 - cfr. anche L'Osservatore Nohano, n. 6, anno II, 9 Settembre 2008).

Da quel che si vocifera in giro, pare che lo stabile "case di Corte" su cui sono state costruite le nostre casette, sia passato ad altra proprietà, diversa dalla società immobiliare della famiglia Galluccio, ultima erede di una nobiltà deposta dall'abolizione della feudalità effettuata dai napoleonidi nel 1806. Oggi non ci è dato di conoscere il destino delle casette, ma è evidente che presto l'intero fabbricato diventerà un mucchio di macerie. Basta osservare le crepe delle mura laterali prospicienti la strada (vedi foto e confronta).

Inoltre non ci vuole molto a capire che in soli sei anni (2008 - 2014) il degrado è cresciuto e molti pezzi dell’artistico manufatto sono letteralmente scomparsi.

Vi ricordo che è ancora aperta la raccolta delle firme on-line per l'intervento FAI (Fondo ambiente Italiano). La raccolta delle firme si può anche effettuare presso alcune attività commerciali di Noha. 

Ora vorremmo chiedere alla “nuova” proprietà cosa avrebbe intenzione di fare, e soprattutto se ha a cuore un pezzo dell’identità, della storia e della cultura nohana, ovvero se le casiceddhre con il passaggio di proprietà sono semplicemente transitate dalla padella alla brace

Marcello D’Acquarica
 
Di Antonio Mellone (del 05/08/2021 @ 23:14:57, in Fetta di Mellone, linkato 1058 volte)

Pensavo a quanto sia improprio chiamare “Prima” (come quella della Scala di Milano - di cui francamente ho sempre apprezzato le contestazioni e detestato la mondanità dei lupi in platea travestiti da visoni, quando non in marsina) il concerto inaugurale di una rassegna organistica.

Elucubrazioni da preludio le mie (nel senso etimologico di prae – prima e ludus gioco), formulate mentre in auto percorrevo i circa 45 chilometri che separano Noha da Salve, nella cui chiesa madre, assiso all’Olgiati-Mauro del 1628, il M° Antonio Rizzato ridava fiato alle canne facendo avvicendare, in concorrenza tra loro, i secoli distesi sui suoi spartiti musicali.

Ne avrei percorsi il doppio, di chilometri, pur di non perdermi l’esibizione del Rizzato che conosco ormai da un decennio (lavoravo in quel di Lequile, terra sua, quando lo conobbi), noto ormai ovunque per il rigore dei suoi studi, la disciplina, direi pure l’intransigenza e il bisogno di perfezione in tutte le sue esecuzioni - improvvisazioni incluse.

Non sarei mancato comunque il 24 luglio scorso al taglio del nastro della settima stagione artistica del Festival Organistico del Salento, non soltanto per gratificare gli sforzi degli incrollabili organizzatori, ma proprio per la mia direi quasi innata passione nei confronti di uno strumento che può riservarti mille sorprese, e parimenti per la responsabilità che avverto nel mio essere salentino: certi beni culturali locali come gli organi a canne (antichi e moderni) si salvano solo attraverso la coscienza, risultato del processo di partecipazione di un popolo.   

Mo’ non è che io mi stia profondendo in grandi salamelecchi nei confronti di un Festival Organistico per via del fatto che Francesco Scarcella, il maestro direttore, è un amico mio, tanto che nel 2020, una settimana prima che il mondo si fermasse a causa di un virus, tenne nel duomo del mio paese un concerto che resterà negli annali della storia patria nohana: ne parlo invece perché chiunque si degnasse di ascoltare l’organo a certi livelli, come quelli di codesto concorso musicale, non potrà che riceverne giovamento intellettuale e direi anche sensoriale e fisico (a proposito di benessere e di anticorpi contro ogni patologia in forma epidemica).

Pensavo (per ritornare al tema introduttivo) che ogni concerto d’organo è una Prima.

Mi spiego meglio. Sapete, ogni organo a canne è un pezzo unico. Nel mondo non esistono due organi a canne identici: al più simili, ma mai uguali tra loro. Sono strumenti fabbricati da artisti più che da artigiani, e di industriale hanno ben poco: progettati uno per uno, tengono conto dell’ambiente nel quale vengono poi assemblati (a terra o in alto, incassati su di un balcone in navata o in controfacciata, o nel presbiterio, oppure nella cavea di in un auditorium o incastonati chissà dove a teatro). Ergo il suono di un organo a canne varia sempre. Non solo in funzione della macchina stessa, della sua potenza, del numero di canne, dei timbri, dei materiali, delle dimensioni e delle forme, cambia anche in base all’aula, alla sua acustica, al suo grado di insonorizzazione, e risente della numerosità dei presenti, e financo del loro abbigliamento. Il suono si aggiusta in rapporto alla pressione atmosferica, alla temperatura, al tasso di umidità, ed è condizionato dalle trasmissioni, dalla fisionomia della cassa armonica, e da mille altre variabili. Ed è diverso ovviamente a seconda dell’autore dei segni sui pentagrammi e dell’organista interprete, anch’essi nel novero dei numeri primi.

Ecco perché la Prima di un concerto non può che essere anche l’Ultima. Avete presente il primo bacio dato a una ragazza (o a chi volete voi)? Agognato, sospirato, forse strategicamente procurato. Sapete già sin dall’inizio che quel primo bacio (che ricorderete a lungo) non si ripeterà mai più, e non ce ne sarà un altro simile a quello, perché dopo averlo dato diventerà il vostro ultimo primo bacio.

Cos’è mai un concerto d’organo a canne? – vi chiederete.

Un musicografo (rosa) tra le parole piano e forte.

Antonio Mellone

P.S. L’immagine che mi ritrae alle prese con il Continiello di Noha del 1971 sostituisce la consueta vignetta satirica.

 
Di Redazione (del 25/08/2021 @ 23:12:30, in Comunicato Stampa, linkato 712 volte)

A Galatina (LE) l’impianto del colosso Colacem produce dagli anni Cinquanta diverse tipologie di cemento. Gli impatti sul territorio sono rilevanti. Cinque organizzazioni, e diversi Comuni, hanno ricorso al Tar regionale per chiedere l’annullamento del rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Provincia. La sentenza, decisiva, è prevista per ottobre

Il cementificio Colacem di Galatina © Atlante dei conflitti ambientali

In Salento non si ferma la battaglia delle associazioni ambientaliste contro il cementificio di Galatina del colosso Colacem Spa, che in Puglia produce diverse tipologie di cemento dagli anni Cinquanta. Ad agosto cinque organizzazioni -CittadinanzAttiva Puglia, Coordinamento Civico ambiente e Salute, Italia Nostra, Forum Amici del Territorio Ets, Noi ambiente e Beni Culturali- hanno deciso di costituirsi nel procedimento pendente presso il Tar di Lecce, ad adiuvandum al Comune di Soleto (LE), relativo alla richiesta di annullare la determinazione provinciale per il rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), rilasciata al cementificio nel 2018 con scadenza nel 2030.

Si tratta dell’ultimo passaggio di una mobilitazione che dal 2017 vede gruppi di cittadini e organizzazioni territoriali denunciare le conseguenze causate dall’impianto sulla salute e sull’ambiente, documentate da ricerche e studi scientifici nazionali ed europei. Nel 2012 l’Agenzia europea dell’ambiente inseriva Colacem Galatina tra le industrie a maggiore impatto ambientale e sanitario, a causa delle sue emissioni, posizionandola al 586esimo posto su scala europea. Secondo l’istituto, erano emesse 584mila tonnellate di ossido di carbonio annue e 2.420 tonnellate di ossidi di azoto con un costo dei danni ambientali e sanitari calcolato tra 37 e 67 milioni di euro. Nel 2019 “Protos”, uno studio coordinato dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa e condotto dalla Asl di Lecce per indagare sui fattori di rischio per tumore polmonare in Salento, ha confermato l’esistenza di un cluster tra i 16 Comuni dell’area intorno al sito Colacem: qui, come era già stato indicato in una ricerca pubblicata nel 2014 dall’Istituto superiore di sanità, è stato registrato un sensibile eccesso di incidenza per tumori polmonari rispetto ai casi attesi.

I prossimi mesi saranno cruciali. “La sentenza del Tar di Lecce, prevista per ottobre, è attesa da tre anni. Il percorso è iniziato nel 2018 quando i Comuni di Galatina e Soleto (in adiuvandum a Corigliano d’Otranto, Aradeo, Martano, Cutrofiano e Sogliano Cavour) hanno fatto ricorso al tribunale per chiedere l’annullamento dell’Aia, considerata insufficiente per tutelare i cittadini”, spiega ad Altreconomia una portavoce del Coordinamento Civico ambiente e Salute a nome delle realtà coinvolte. Il tribunale deciderà se rinnovare o meno l’autorizzazione.

A pesare sulla decisione del Tar saranno i risultati contenuti nelle oltre cento pagine di una consulenza tecnica, richiesta nel 2018 proprio dal tribunale al fine di verificare se le disposizioni della Provincia fossero state idonee a tutelare l’ambiente e la salute e se fossero state rispettate da Colacem. Realizzata durante più di un anno di ricerca dai periti Mauro Sanna, Nazzareno Santilli e Lucia Bisceglia e consegnata lo scorso maggio, “ha evidenziato profonde carenze strutturali e una situazione preoccupante”, prosegue la portavoce. In particolare, si legge nel documento, l’autorizzazione rilasciata dalla Provincia non avrebbe previsto alcuna limitazione né alcun particolare vincolo per l’impiego di petcoke (un residuo solido prodotto dalla raffinazione del petrolio, ndr) in alternativa al carbon fossile. Sono anzi considerati equivalenti.

Inoltre la perizia sottolinea i limiti sulle emissioni e sul loro monitoraggio, considerato discontinuo. Secondo i tecnici, la Provincia non avrebbe considerato che nel forno dell’impianto di Galatina non finisce solo il carbone ma che “è effettuato un recupero di materia di rifiuti per mezzo del loro trattamento termico”. Ma questo dovrebbe cambiare la normativa di riferimento: se fosse applicata correttamente, i limiti alle emissioni di ossidi di zolfo dovrebbero essere pari a 50 mentre quelli previsti nell’autorizzazioni sono il quadruplo; quelli di carbonio organico totale dovrebbero essere pari a 10 ma il limite è di 80.

Intanto nel marzo 2021 Colacem ha proposto una istanza di riesame per rivedere l’autorizzazione già rilasciata dalla Provincia. Si tratta, secondo le associazioni, di un tentativo di arrivare a un accordo che faccia cessare la materia del contendere superando, con un nuovo provvedimento Aia, l’eventuale giudizio negativo del tribunale che metterebbe a rischio il futuro dello stabilimento. Al riguardo si esprimerà la Conferenza di servizi il prossimo settembre. “La sentenza del Tar avrà una rilevanza nazionale”, prosegue la portavoce del Coordinamento Civico ambiente e Salute. “La nostra organizzazione si è occupata anche degli impatti che Colacem produce sugli altri territori dove è attiva a Gubbio (Perugia) e a Sesto Campano (Isernia). Secondo il ‘Rapporto sostenibilità 2019’ dell’azienda, si prevede di bruciare CSS (combustibile solido secondario) nel forno di Galatina. Un aspetto che ci preoccupa ulteriormente”, conclude.

Ma gli impatti di Colacem non sarebbero riconducibili solo al contestato mancato controllo sulle emissioni. “La produzione di cemento penalizza le attività agricole e altera il paesaggio. Bisogna ricordare che è legata alle cave da cui è estratta la materia prima. Si aggiunge che i mezzi pesanti trasportano il cemento fino ai porti di Otranto e Gallipoli perché il prodotto è destinato principalmente all’esportazione”, spiega Marcello Sicli di Italia Nostra Salento. “Il Salento è già colpito da un ingente numero di cave dismesse e Colacem concorre in modo rilevante al consumo di suolo. Per intervenire con efficacia bisogna considerare il ciclo di produzione nella sua interezza”.

 Marta Facchini

 
Di Andrea Coccioli (del 25/12/2014 @ 23:11:43, in Comunicato Stampa, linkato 2304 volte)

Il 27 dicembre è festa grande!
L'Associazione Bicivetta ha deciso di presentarsi alla cittadinanza con un super evento che durerà dal pomeriggio a tarda sera, proprio per permettere a tutte e a tutti di unirsi ai noi.

L’iniziativa prende il nome di Ciclopedalata natalizia ed è organizzato da Associazione Bicivetta in collaborazione con l’Assessorato LLPP, Sport e Politiche giovanili.

La passeggiata natalizia in bici prevede un bel giro nel centro storico di Galatina, alla scoperta di viuzze e scorci che probabilmente non avete mai avuto il tempo di ammirare.
Il percorso è molto semplice e ben organizzato (insieme a noi avremo vigili urbani e protezione civile - rigorosamente in bici - che ci aiuteranno a bloccare il traffico), quindi adattissimo sia a bambini che ad adulti.
Durante la passeggiata ci fermeremo due volte per ascoltare delle pièces teatrali di due attori di grande spessore che hanno deciso di dare il loro contributo: in piazzetta Orsini incontreremo Fabrizio Saccomanno e in Piazza San Pietro avremo Fausto Romano.
Punto di partenza è la sede della Ciclofficina Bicivetta, presso lo spazio dell'ex Mercato Coperto di Galatina in Via Principessa Iolanda.
Ci ritroveremo lì bicimuniti intorno alle 16.30 per addobbare e rendere più natalizie le nostre biciclette.
Alle 17 inizierà la nostra biciclettata natalizia colorata e musicale alla riscoperta del centro storico di Galatina.

Alla ciclopasseggiata sarà presente anche l’ingegnere Antonio Sponziello progettista di TRIS, veicolo innovativo che Sasp Innovation srl sta sviluppando per dare nuovo impulso alla mobilità urbana ecosostenibile. TRIS è un veicolo che rispetta l'ambiente, non inquina e nel suo genere è unico e divertente.

Alla partenza della Ciclopedalata il Presidente del Consiglio Fernando Baffa e l’Assessore ai LLPP, Sport e Politiche Giovanili Andrea Coccioli consegnerano due biciclette a servizio permanente del Corpo di Polizia Municipale di Galatina.
Dalle 19 in poi ritorneremo in sede per un aperitivo bio, durante il quale si estrarranno i numeri vincenti della nostra Riffa. Il primo premio è una bicicletta fiammante restaurata dalla Ciclofficina Bicivetta, gli altri, un Tour organizzato da Salento Bici Tour, una lampada artigianale donata da Legno in Testa e numerosi libri donati per l’occasione dalle librerie di Galatina.

In serata poi ci sposteremo tutti e tutte al Circolo Arci Eutopia per la nostra festa di tesseramento, per brindare a suon di musica.

L’amministrazione comunale continua a promuovere la mobilità dolce per contribuire al pieno benessere fisico e mentale in linea con il Piano di Azione Energia Sostenibile (PAES) definito e approvato da questo Comune nel 2012 e condiviso dalla Comunità Europea nel 2013.

Missione centrale dell’attuale Amministrazione Comunaledi Galatina è quella di restituire una misura umana alle relazioni urbane, una fruibilità lenta e consapevole alla città pubblica, una elevata qualità ecologica agli spazi della vita.

Agire sulla riconversione sostenibile dell’attuale sistema della mobilità è quindi azione prioritaria, e in tale direzione si muovono molti sforzi programmatici. Si iniziano a montare i primi pezzi della Galatina sostenibile.

Andrea Coccioli

Assessore LLPP, Sport e Politiche Giovanili

Città di Galatina

Vi aspettiamo numerosi!
 

Una scelta irrazionale, come può Ager pensare di far confluire i rifiuti organici degli Aro 6-7-8-11 della provincia nel sito di stoccaggio e trasferenza situato tra Galatone e Galatina ?
Quand’anche dettata dall’emergenza, non può essere certamente una scelta condivisa.
È una soluzione insostenibile per il territorio interessato e in particolare per le comunità di Galatina e Galatone, sia per la localizzazione dell’impianto molto vicino all’abitato e a numerose attività di ricezione turistica, che per la viabilità inadeguata e pericolosa, già oggi teatro di frequenti e gravi incidenti. 
Per questo, ponendomi al fianco del collega Sindaco Filoni, esprimerò formalmente e fattivamente, in ogni sede o modo, la mia contrarietà a questa soluzione. Da primo cittadino agirò  a tutela della sicurezza della comunità galatinese, a salvaguardia dell’ambiente e della salute degli abitanti il territorio. 
Allo stesso modo manifesto altrettanta contrarietà per le soluzioni che AGER sembra prospettare e che porterebbero i rifiuti da frazione organica del Salento, per essere smaltiti, al nord Italia o in altre regioni del sud, con un aggravio dei costi. Alla fine a pagare il prezzo più salato saranno i cittadini, ma anche i sindaci che, come sempre, saranno additati come coloro che aumentano i tributi. 
Da componente dell’ANCI Puglia mi farò portatore di un’istanza affinché, se a tali soluzioni si arriverà, il governo regionale individui una soluzione utile a evitare che i costi di questa “emergenza prevedibile” non gravino sui Comuni e sui cittadini.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Albino Campa (del 24/05/2011 @ 23:10:42, in Comunicato Stampa, linkato 2834 volte)

Sabato 28 Maggio 2011 l’associazione “Città Nostra”, a conclusione del progetto Rifiutiamali, incontrerà gli alunni della scuola primaria 1° Circolo didattico di Galatina  per la “2° Giornata del Rifiuto d’Amare”.

L’iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi sulle problematiche inerenti i rifiuti urbani e sulla necessità di differenziare, per produrne meno, trasformando quanto oggi è considerato una minaccia, per l’ambiente e per l’uomo, in una risorsa.

Negli incontri tenuti nelle diverse scuole nell’anno scolastico che sta per concludersi, si è riscontrato un forte interesse dei ragazzi ai temi proposti e, nonostante si trattasse talvolta di argomenti già affrontati con le proprie insegnanti, gli alunni hanno dimostrato di voler approfondire le loro conoscenze per acquisire un bagaglio di “buone abitudini” che permetta loro di contribuire a migliorare la situazione di disagio ambientale in cui versa il nostro territorio.

Anche per questa edizione di “Rifiutiamali” si è scelto di interagire con i ragazzi, oltre che con un’ adeguata parte teorica, anche attraverso attività pratiche che, sotto veste di gioco, tendano a meglio far acquisire le necessarie regole comportamentali quotidiane per ben attuare la raccolta differenziata. Infatti  la “didattica del fare” riesce sempre meglio a far passare quei concetti ascoltati tante volte, che spesso rimangono astratti. Nella giornata di sabato 28 Maggio p.v. le attività ludiche si svolgeranno nella Piazza Fortunato Cesari, adiacente alla scuola.

Per combattere il degrado del territorio è essenziale l’educazione ambientale, da promuovere in ogni modo ritenuto utile a raggiungere l’obiettivo. Anche quest’anno si è lavorato nell’intento di sensibilizzare i ragazzi un po’ più di quanto non lo siano già e nella speranza che essi possano veicolare le buone abitudini acquisite.

L‘ Associazione Città Nostra è un gruppo di liberi cittadini e chiunque nutra il desiderio di voler collaborare, proporre e creare insieme reali occasioni di riflessione e di crescita, può contattarci alla mail associazionecittanostra@live.it.

 Galatina 24 Maggio 2011

CITTÀ NOSTRA
Associazione di Promozione Sociale – Galatina (Lecce)

 
 
Di Redazione (del 28/11/2014 @ 23:10:22, in Comunicato Stampa, linkato 3097 volte)

L’Amministrazione di Cutrofiano si appresta a concludere un vergognoso accordo con la Colacem, in danno del territorio, dell’ambiente e di tutta la comunità locale.

Per un obolo di 50.000 euro l’anno – il classico piatto di lenticchie – l’Amministrazione Comunale intende sottoscrivere con la Colacem s.p.a. una nuova convenzione quinquennale, che prevede un ampliamento di circa 5 ettari della cava “Don Paolo”; un’estensione che si somma ai 22 ettari (con profondità di 30 metri) esistenti, sacrificando i beni comuni alle ragioni del profitto e alimentando un’attività insalubre, anche se a norma di legge, che contribuisce al già grave inquinamento nel nostro comprensorio.

Questa svendita di territorio non servirà a ridurre le tasse per i cittadini, ma per rimediare ad errori amministrativi, espropri mal eseguiti e spese scriteriate di precedenti governi cittadini, che gravano sui nostri bilanci per quasi un milione di euro.

Occorre bloccare un patto scellerato, reso possibile dalle connivenze della politica locale, che ha trasformato questo nostro paese, dalle spiccate vocazioni agricole, turistiche e artigianali, in una colonia mineraria, il cui materiale di scavo viene esportato in tutto il mondo senza regole e senza limiti, per dare profitto ad una singola azienda privata.

Un patto così solido che consente ai rappresentanti della Colacem di affermare che fino a quando ci sarà argilla a Cutrofiano, Colacem scaverà per produrre il suo cemento; un’agghiacciante dichiarazione che fa comprendere quale sia il rispetto del territorio da parte dell’Azienda.

Un patto così vincolante che l’Amministrazione Rolli non ha scrupoli, per la sua attuazione, a tradire i propri impegni elettorali di realizzare “una politica di controllo, di contenimento e, se necessario, di contrasto nei confronti delle attività estrattive”.

Tutto ciò mentre il Registro Tumori segnala nel nostro Comune e nel comprensorio una mortalità per tumori polmonari nettamente superiore alle medie regionali e nazionali, e mentre autorevoli scienziati e operatori sanitari, non escludono la relazione tra le malattie registrate e le emissioni industriali e la qualità dell’aria nel territorio.

Ogni volta che decidiamo di distruggere, vendere o consumare il nostro territorio in modo irreversibile, rubiamo il futuro ai nostri figli!

Il progetto di ampliamento interessa un’area, a ridosso del Parco dei Paduli e nella fascia di rispetto del Canale Colaturo (classificato tra le acque pubbliche), di elevato valore paesaggistico, ed è stato già bocciato nel 2011 nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.

Per questi motivi chiediamo all'Amministrazione comunale di Cutrofiano di:

A) Non approvare alcuna Convenzione con la Colacem che preveda l'ampliamento delle cave in cambio di un misero rimborso economico;

B)  Aprire un ampio confronto con i cittadini e con i Comuni vicini per valutare l'intera situazione ambientale ed economica connessa alle attività estrattive e quella del cemento;

C)  Dotarsi di una serie di Piani e Regolamenti finalizzati a tutelare il territorio, riqualificare le criticità esistenti e a individuare nuove prospettive economiche  ed occupazionali ambientalmente sostenibili.

Signor Sindaco e Signori Consiglieri, non svendete il nostro territorio e con esso il futuro di Cutrofiano!

Forum Amici del Territorio,
Italia Nostra sez. Sud Salento,
Consulta ambiente C.S.V. Salento,

Forum ambiente e Salute.

 
Di Redazione (del 03/10/2021 @ 23:10:19, in NoiAmbiente, linkato 869 volte)

Bella giornata non c’è che dire, tenendo conto che eravamo a due passi da casa, anzi si può dire che stavamo proprio dentro la nostra bellissima Noha, in mezzo a ville e giardini.

A parte la bruttissima sorpresa iniziale, e cioè un sacchetto di rifiuti sparpagliati quasi davanti ai nostri cartelli (uno schiaffo alla civiltà) e i cestini traboccanti degli avanzi delle abbuffate fatte in villa probabilmente la sera prima, il resto è filato tutto liscio, senza olio ma con tanta spazzatura già avvinghiata nell’erba.

Sono stati allietanti perfino gli sguardi curiosi e quasi meravigliati dei tanti nostri concittadini che hanno fatto passerella in auto e in carrozze trainate dai cavalli, insomma quasi una festa.

Abbiamo lottato non poco con colate di plastiche stracotte che hanno fatto radice nel terreno, e quindi recuperato una trentina di sacchi stracolmi di bottiglie di vetro, di plastica, di metalli e di indifferenziata varia.

Non è mancata la pausa di metà mattinata servita di caffè caldo bollente e una tornata di pasticciotti alla crema offerti dalla nostra socia di Noiambiente e amica Loredana Tundo, che ha anche partecipato alla manifestazione.

E infine ci ha allietato la mattinata il piccolo Luca, che non ha fato altro che leggerci un sacco di barzellette divertenti, giusto per sdrammatizzare lo schifo che stavamo cercando di contrastare.

Ma la brutta sorpresa l’abbiamo trovata alla fine del percorso. Praticamente una montagna di rifiuti di tipo domestico: scarpe, valigie, giochi, materassi, e tanta altra roba sgomberata da qualche sprovveduto, tutte cose che avevamo denunciato alla P. A. e protocollato il 18 di agosto del 2020, e sollecitato durante il corso dell’anno 2021. Niente da fare, tutto andato in fumo, aggiunto quindi altro veleno nell’aria, nell’acqua e nella terra. Qualcuno, è evidente, ha voluto incendiare solo quel tratto di bordo strada dov’erano i rifiuti segnalati. Questa volta abbiamo perso la corsa. La giornata iniziata, diciamo bene, è finita così: allibiti davanti a tanta ignoranza e cattiveria. Siamo arrivati davvero troppo tardi, e la colpa è nostra.

Questa la denuncia fatta il 18 agosto del 2020:

Questo ciò che rimasto nell’erba bruciata:

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali Odv

 

La decisione di lasciare l’incarico tecnico fiduciario di Assessore ai Lavori Pubblici, Sport e Politiche giovanili, assegnatomi tre anni e mezzo fa, trae origine da motivazioni di natura professionale e personale.

Un nuovo impegno professionale sopraggiunto e a cui non posso sottrarmi, mi terrà fortemente impegnato nei prossimi mesi. Per questo motivo è diventato sempre più complicato riuscire a conciliare, impegni professionali e privati con l’azione amministrativa efficace e continuativa che i settori di mia competenza meritano.

Fin dall’inizio del mio mandato è stata una mia prerogativa quella di seguire giornalmente gli uffici di cui mi sono occupato perché ritengo che il lavoro di squadra sia fondamentale per raggiungere i risultati sperati. Ho cercato sempre di esprimere grandi energie ed entusiasmo nel ruolo assegnatomi anche in virtù delle mie competenze professionali e in quest’ottica ho lavorato affiancando e sostenendo gli addetti ai tre settori. E’ stato per me un onore servire la comunità nella quale vivo.

Dei tanti impegni presi per Galatina alcuni sono stati portati a termine, altri sono stati ben avviati o sono state poste le basi per il loro avvio, pertanto, non essendo più le mie competenze tecniche strettamente necessarie, ritengo corretto lasciare l’incarico affidatomi. Sono certo che il nuovo assessore saprà e potrà lavorare in continuità con quanto fatto finora. Rimango comunque a disposizione fornendo la mia esperienza per portare a termine gli obiettivi che questa amministrazione può raggiungere. Ciò che fino adesso abbiamo fatto o quello che avremmo potuto fare lo rimetto al giudizio altrui.

Colgo l’occasione per rinnovare la stima nei confronti del Sindaco Cosimo Montagna, ringraziarlo per avermi dato l’opportunità di vivere un’esperienza molto impegnativa ma edificante e costruttiva e che mi ha permesso di venire a contatto con tantissime realtà e persone interessanti, con i loro problemi, aspirazioni e aspettative. Ho incontrato, ascoltato e collaborato con molte delle associazioni del territorio, grandi risorse per la nostra città.

Nel corso di questo periodo ho apprezzato le qualità del sindaco Montagna: l’impegno, la dedizione, la pazienza, la forza  per rappresentare un’intera comunità, e, in particolar modo, la professionalità e la dedizione che l’hanno portato più volte a sacrificare tempo e attenzione alla sua carriera, ma soprattutto alla sua famiglia, per il bene comune.

Un ringraziamento anche a tutti i consiglieri di minoranza e di maggioranza e gli assessori che mi hanno sostenuto nell’espletamento del ruolo politico – amministrativo. Mi lega a loro un sentimento di stima e amicizia.

L’attività di Giunta è stata sempre un lavoro di squadra portato avanti in un clima di grande disponibilità, collaborazione e trasparenza nel rigoroso rispetto della legalità e dell’interesse della comunità.

Ringrazio anche i dipendenti comunali e l’ufficio della Polizia Municipale, tutti secondo le loro competenze e disponibilità, mi hanno sempre coaudivato e consigliato al meglio. Un grazie particolare a tutta la struttura dei Lavori Pubblici, con loro ho condiviso strategie e visioni operative per fare il meglio. Il loro lavoro è una vera risorsa per Galatina. Il lavoro amministrativo per essere efficace deve sempre essere svolto in sinergia tra tutte le componenti amministrative e politiche della comunità.

In ultimo, ma non per ultimo, ringrazio tutto il Partito Democratico che mi ha sempre incoraggiato e stimolato alla risoluzione condivisa dei problemi.

Fare politica è un’esperienza faticosa ma entusiasmante, occorre lavorare per favorire la partecipazione di tutti i cittadini alla vita e alle scelte della comunità.

 

Di seguito riporto i più significativi interventi effettuati e lo stato di definizione degli stessi da giugno 2012 a gennaio 2016:

 

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. I lotto funzionale

Importo progetto I lotto funzionale: 1.300.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Comune Galatina: 500.000,00 euro

LAVORI COMPLETATI al 100%

Inaugurazione Teatro effettuata il 28 novembre 2015.

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. II lotto funzionale

Adeguamento funzionale torre scenica e utilizzo completo dei palchi.

Importo progetto II lotto funzionale: 800.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Lavori da appaltare e realizzare entro 2016.

Adeguamento e miglioramento rete fognatura bianca Rione Italia

Importo progetto: 700,000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia

LAVORI COMPLETATI al 100%

Scuole. Tutti gli istituti comprensivi. Poli 1, Polo 2, Polo 3

Interventi di manutenzione straordinaria scuole Galatina e frazioni

Importo totale progetti: 500.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina e Ministero

LAVORI COMPLETATI al 100%

Riqualificazione ed efficientamento Scuola Noha e aree adiacenti.

Importo progetto: 400.000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia. Importo da restituire in 10 anni senza interessi.

LAVORI COMPLETATI al 100%

Progetto di messa in sicurezza e rifacimento via Bianchini.

Primo di tre interventi previsti ognuno di 250.000,00 euro.

Importo progetto: 250.000 euro

Finanziamento: Regione Puglia (49%) e Comune di Galatina (51%)

LAVORI COMPLETATI al 100%

Progetto di pavimentazione stradale e pubblica illuminazione.

Importo progetto: 300.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina

LAVORI COMPLETATI al 95%

Progetto di riqualificazione Corso Porta Luce.

Rifacimento e riqualificazione di Corso Porta Luce, Sostituzione Illuminazione pubblica con Pali Artistici, Realizzazione Pista ciclabile, Rifacimento tappetino stradale, Nuovo rondò incontro via d’Enghien.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

PROGETTO COMPLETATO AL 70%. I lavori riprenderanno nelle prossime settimane.

Progetto di riqualificazione via principessa Iolanda, via Caforo angolo piazza Alighieri, via Giuseppina del Ponte.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

PROGETTO COMPLETATO AL 90%.

I lavori riprenderanno  nelle prossime settimane.

Progetto riqualificazione Ex convento Santa Chiara.

Importo progetto: 1.000.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Procedura d’appalto dei lavori in corso.

Progetto di Riqualificazione basolato centro storico.

Importo progetto:  500.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Gara effettuata e aggiudicata

Inizio lavori: I lavori inizieranno nelle prossime settimane.

Centro Polivalente viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Struttura inaugurata e utilizzata.

Palestra via Montinari

Finanziamento: PIRU

In attesa di essere concessa in uso.

Asilo Nido viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

Tra qualche settimana l’asilo di via Pavia si trasferirà al nuovo asilo di viale don Bosco.

Trasferimento Uffici Comunali presso l’ex Tribunale.

E’ stato svolto un grande lavoro di squadra per individuate le somme necessarie attraverso la devoluzione dei mutui e rendere possibile l’adeguamento degli ambienti dell’ex tribunale al fine di ospitare molti uffici comunali in un’unica struttura.

E’ previsto che entro il 2016 verranno trasferiti gli uffici LLPP, Urbanistica, Vigili Urbani, Suap e Ufficio anagrafe all’ex tribunale con un risparmio sulla spesa pubblica e un miglioramento del servizio per tutti i cittadini.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore SPORT:

Utilizzo delle palestre scolastiche comunali

E’ stato difficile coordinare e definire il calendario dell’utilizzo delle palestre scolastiche comunali, ma ogni anno con l’impegno e la volontà di tutte le società sportive si è definito il calendario di utilizzo  degli spazi sociali per lo sport.

Festa dello Sport 2014

La festa dello Sport “Sport Day 2014” ha visto la partecipazione di tante società sportive e di tanti ragazzi delle scuole degli istituti comprensivi. E’ stata una tre giorni di sport e partecipazione nello scenario della villetta San Francesco.

Festa dello Sport 2015

Festa dello Sport organizzata in collaborazione con SALENTIADI, le olimpiadi del Salento. Bellissimo evento sportivo interamente organizzato presso il complesso sportivo del Palazzetto dello Sport.

Green Olympic Games

Progetto che oltre a sensibilizzare sulla corretta separazione dei rifiuti per un ambiente migliore ha promosso i valori dello sport tra i più giovani.

Struttura Sportiva di Noha

La struttura sportiva di Noha ha ricominciato a vivere grazie all’impegno di alcune società sportive che l’hanno riaperta e ora quotidianamente è al servizio dei cittadini.

Patrocinio e contributi economici a varie iniziative sportive

E’ stato un piacere e un onore patrocinare numerosissime iniziative sportive tenutesi in questi anni. Un grazie va a tutte le numerosissime società sportive che iniettano energia positiva nel tessuto sociale alimentando lo spirito sportivo dei galatinesi.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore POLITICHE GIOVANILI:

Chiostro d’Estate. Estate 2012

Concerti, presentazioni di libri, convegni, spettacoli teatrali e musicali nella cornice del Chiostro dei Domenicani, scenario  suggestivo ed entusiasmante. Una serie di artisti e iniziative differenti, da Cesko degli Après la Classe al cantante folk milanese Andrea Labanca, passando per serate jazz, convegni, proiezioni di film d'epoca, dj set di artisti locali e il suggestivo concerto di Mino De Santis.

Festa della musica. Giugno 2013

Musica, cultura e arte. Queste le parole chiave della prima edizione a Galatina della Festa Europea della Musica. Dal 21 al 23 giugno 2012 sono stati tre giorni di musica tra rock, pop, hip-hop e musica popolare, presentazione di libri e una mostra di fumetti a cura di Lupiae Comix. Il tutto è stato realizzato all'interno del Chiostro del Palazzo della Cultura di Galatina e in piazza Galluccio. Tra i vari gruppi presenti alla manifestazione, I TOROMECCANICA e la GIOVANE ORCHESTRA DEL SALENTO, diretta da Claudio Prima. E’ stata notevole la presenza di giovani musicisti come i PLUG IN, CAMDEN TRIO, DYING PURPLE, T.GARAGE, SOOP & NINTAI e l’ORCHESTRA SPARAGNINA.

Ciclofficina sociale presso Mercato Coperto

Grazie alla collaborazione di alcune associazioni è nata all’interno del mercato coperto la CiclOfficina Sociale, spazio di socialità, incontro e condivisione. Un luogo dove promuovere la mobilità lenta e sostenibile, il riuso, il riciclo e la partecipazione attiva.

Mercato S…coperto,

Manifestazione realizzata all’interno dell’ex sede del Mercato Coperto in via Principessa Iolanda. Proposta rivolta al mondo giovanile della città che ha bisogno di spazi destinati alla socializzazione. L’iniziativa ha coinvolto le associazioni culturali della Città. L’iniziativa ha avuto lo scopo di rivitalizzare uno spazio di proprietà comunale in disuso, situato al centro della città e che già in passato è stato luogo deputato ad iniziative di partecipazione giovanile .All’interno dell’ex mercato coperto si sono svolti incontri d’autore, musica ed happening di discussione scientifica divulgativa.

Servizio civile nazionale

In tre anni più di venti ragazzi hanno lavorato presso il Comune di Galatina sviluppando progetti nei settori delle Politiche giovanili, Biblioteca Comunale, Museo e ambiente. Il servizio civile è una iniziativa fondata sui principi della solidarietà sociale e vede i giovani i primi promotori del processo di partecipazione, in grado di trasformare una società in cui il cittadino è solo colui che riceve un freddo ed astratto servizio ad una società in cui tutti hanno la possibilità di essere attivi e socialmente utili.

Rassegna Giovanile NOTE A MARGINE

Note a Margine è stata una Rassegna “periferica” che ha avuto l’obiettivo di coinvolgere ed includere le Periferie della città come luoghi di riferimento alternativi e vitali, da un punto di vista non solo urbanistico ma soprattutto umano e sociale. Luoghi che spesso ispirano forme d'arte e   movimenti  sociali  rappresentanti  di un vero e proprio sottobosco multiculturale e multietnico,  un workinprogress costante e perpetuo, un laboratorio continuo. Spazi inespressi e inascoltati  da recuperare e trasformare, da aiutare ad emergere.
Con l'aiuto dell'associazionismo giovanile è stato scelto di selezionare alcuni “interlocutori d'eccezione” che grazie ai loro contributi hanno potuto affrontare il tema della periferia in luoghi prettamente periferici  attraverso dei  personali  approcci che spaziano dal  mondo della musica a  quello del cinema, dal  teatro alla letteratura, al cibo ai graffiti, dall’hip hop alla street art. La ciliegina sulla torta è stata l’opera regalata alla Città di diversi artisti di graffiti che hanno abbellito, con la loro arte, il muro della scuola di via Ugo Lisi.

Galatina, 22 gennaio 2016

Andrea Coccioli

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 13/12/2012 @ 23:05:28, in NohaBlog, linkato 3575 volte)

Il Natale della mia infanzia. Altri tempi.
Il consumismo e la profanazione moderna non erano ancora di moda.
Le luminarie per le strade la prima volta le ho viste in America quando negli anni ’60 fui missionario in Canada. In Italia sono arrivate più tardi. L’albero di Natale: anche quello è un’invenzione americana. Non parliamo poi di “Babbo Natale” che credo sia la profanazione del Natale cristiano.
La cultura nostrana prevedeva usanze e tradizioni più consone al nostro ambiente religioso, sociale e cristiano.
Già all’Immacolata si cominciava a gustare l’anticipo di una festa tanto cara con l’assaggio delle pittule. E’ vero che nella festa della Madonna era tradizione che si mangiassero le pucce, ma  l'assaggio delle pittule per i bambini era il segno che la festa del Natale era vicina.
Nelle famiglie e in chiesa si faceva il presepio.

Il presepio nelle famiglie di solito era costruito dal figlio più grande, coadiuvato dalla mamma. In quel tempo nelle nostre famiglie c’erano molto figli. Il più grande di dolito costruiva, gli altri, giocando, disturbavano. La mamma era orgogliosa di far vedere il capolavoro artistico dei suoi figli ai vicini di casa.
Le statuine non sempre era possibile acquistarle, perché la cassa familiare non lo permetteva. E allora si costruivano artigianalmente. Noi ragazzi andavano sulla strada vicino al Calvario (in quel tempo le strade non erano asfaltate): era lì soprattutto che si poteva trovare terra molto argillosa come creta e, una volta a casa, costruivamo i “pupi”: non erano dei grandi capolavori d’arte, ma facevano la loro figura.
Si sceglieva, così, un angolo della casa (di solito nella stanza de nanti): si disponevano alcuni “cippuni” presi dalla campagna, che opportunamente ricoperti di carta dovevano dare l’idea delle montagne (da qui il proverbio metti cippone ca pare barone), un po' di rami di pino sullo sfondo, fiocchi di bambagia per simulare la neve, ed infine l'angolino per la santa natività. L'illuminazione era costituita da qualche torcia elettrica. Gli addobbi di contorno erano  costituiti da pigne, arance e qualche confetto.

Il presepe in chiesa madre era posizionato di fronte, a destra di chi guarda, vicino all’altare dell’Immacolata.
Con una scala a pioli di legno, altissima, che arrivava fino all’altezza della volta della chiesa, mesciu Piethru, il sagrestano della mia infanzia, dal punto più alto, quasi alla volta della chiesa, faceva scendere un grande drappo colore roccia che, partendo da un unico punto, arrivava a terra allargandosi a forma di triangolo fino a coprire il tavolo che faceva da base al presepio. Le statue erano di grandi dimensioni, diciamo proporzionate all’ambiente della nostra chiesa parrocchiare. Non c’erano lucine a intermittenza o giochi di luci, come si usa oggi, ma una lampada elettrica e tanti lumi a olio e candele. E fu così che una volta il fuoco distrusse tutto il drappo ornamentale che partiva dall’alto e parte del presepe. Si salvò soltanto la bellissima statua di Gesù Bambino, quella stessa che oggi si usa piazzare di fronte all’altare.
In chiesa si andava tutti per la novena che cominciava e comincia ancor oggi il 16 dicembre. In quel tempo non esisteva la celebrazione della Messa vespertina. Tutto il paese partecipava alla novena, pregando e cantando quasi all’unisono.
All’ora stabilita, di solito quando faceva buio e il lavoro dei campi non era più possibile, cominciava la santa novena. Anzi nei paesi vicini (come per esempio ad Aradeo) negli anni ottanta ho predicato la novena di Natale che aveva luogo addirittura alle 5 del mattino. Anche a Noha (anche se non ricordo bene tutti i particolari) si usava celebrare la novena di Natale nello stesso modo.
Noi chierichetti indossavamo la tunica rossa con la piccola cotta bianca. Don Paolo Tundo, l’Arciprete, si metteva il piviale bianco, che la gente chiamava la cappa magna. E mentre i fratelli Piscopo (uno suonava l’organo a canne con mantici manuali e l’altro cantava) eseguivano le strofe in latino dei canti - ai quali si univa la voce potente dell’Arciprete - il sottoscritto, che era il capo dei chierichetti - usciva nel vico S.Michele, la strettoia dietro la chiesa, per cercare presso le famiglie (molte dimoranti in veri e propri tuguri riscaldati dai camini a legna) un po’ di brace per l’incensiere che poi sarebbe servito alla conclusione dei riti della novena.
Tutta l’assemblea cantava in latino il ritornello “Regem venturum Dominum”. Il rito si concludeva con la benedizione eucaristica con l’ostensorio delle occasioni solenni. E lì il mio incensiere, colmo di brace, doveva effondere nell’assemblea le volute d’incenso che davano senso alla preghiera e profumo di paradiso.

P. Francesco D’Acquarica

 
Di Redazione (del 12/10/2016 @ 22:58:20, in Comunicato Stampa, linkato 2086 volte)

Nell’ambito del Servizio Civile Nazionale, il Comune di Galatina ha predisposto due nuovi progetti, con i criteri aggiuntivi fissati dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 1230 del 2 agosto 2016, da presentare presso la Regione Puglia entro il termine di scadenza fissato per il prossimo 17 ottobre, per la successiva fase di valutazione ed eventuale approvazione.

Una nuova opportunità che l’Ente mette a disposizione dei giovani tra i 18 e i 28 anni che, mossi da uno spirito solidaristico, scelgono di dedicare un anno della loro vita ad un’esperienza di coesione sociale e dunque a  favore della comunità, impegnandosi quotidianamente in attività e settori diversificati. 

I progetti presentati dagli Enti iscritti agli Albi Regionali sono finanziati dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, con risorse relative all’anno 2017.

Il Comune di Galatina ha predisposto ed approvato per l’invio ai fini della valutazione i seguenti progetti che coinvolgeranno nr. 8 volontari:

Progetto Biblioteca (nr. 4 volontari), mira ad un triplice e ambizioso obiettivo: conferire valore sociale alla lettura, allargare le base dei lettori, piccoli e grandi, aprendosi alla popolazione straniera, e costituirsi come strumento per l’integrazione sociale degli immigrati presenti sul territorio.

Progetto ambiente (nr. 4 volontari), ha lo scopo di confermare le buone pratiche adottate con la politica ambientale portata avanti nel corso degli ultimi anni e capace di trasmettere spunti di conoscenza, al fine di disegnare percorsi partecipati e condivisi tra le componenti scolastiche, sociale e decisionali del territorio.

Con riferimento ai criteri aggiuntivi l’Ente ha previsto la co-realizzazione della formazione generale, in seguito alla eventuale approvazione dei suindicati progetti, insieme al Comune di Cutrofiano anch’esso impegnato nella predisposizione di una proposta progettuale.

Per i progetti presentati nell’anno 2015 e approvati dalla Commissione Regionale (per un totale di 12 unità) e per i quali si è proceduto ad acquisire le relative domande di ammissione alle procedure di selezione, si comunica che a breve, e con apposito avviso sul sito dell’Ente, saranno convocati i giovani ammessi a partecipare.

CITTA’ DI GALATINA - UFFICIO STAMPA 

 
Di Antonio Pepe (del 26/05/2016 @ 22:57:38, in Comunicato Stampa, linkato 2157 volte)

Touché !

Senza scomodare i Santi ci affidiamo al più terreno pensiero dei fanti.

Può una legittima richiesta, da  Consiglieri Comunali di minoranza nella funzione del loro mandato, ad affrontare una questione che rischia di affossare l’Amministrazione cittadina che già da mesi è quasi pre-commissariata dalla Corte dei Conti, essere causa di cotanta irritazione?

La reazione stizzita del segretario cittadino pro-tempore del PD galatinese la dice lunga sul clima che si respira da quelle parti. La necessità del Sindaco di riepilogare in ordine alfabetico quanto realizzato (in quattro anni si è giunti solo alla lettera “ j” ?) la dice altrettanto lunga sullo stato della maggioranza, a proposito di “apertura di campagna elettorale”.

Ripetere come un disco rotto quanto già nel 2012 scompostamente urlato dal Sindaco dalle parti di Palazzo Orsini, allorquando gli si fece notare in Consiglio Comunale che, dopo averla “ politicamente gestita” sin dal 2006, allungando la durata di vita della Centro Salento ambiente, giunta a naturale scadenza statutaria, la sua amministrazione e la maggioranza tutta ne assumeva, ancor più e ufficialmente, a pieno titolo la paternità, evidenzia una carenza di scuse e una totale assenza di argomentazioni.

In questi lunghi anni di gestione il Partito Democratico galatinese ha visto molti degli attuali amministratori coinvolti in più ruoli (Sindaco, assessore, consigliere comunale, presidente CSA, consigliere d’amministrazione). Eravate quasi tutti lì e potevate rivoltarla come un calzino ma la avete usata come e più di tanti altri.

Mostri non si nasce, lo si diventa magari frequentando cattive compagnie.

La verità, quando palesemente evidente, a qualcuno fa male ma tant’è.

Con umana comprensione per l’imbarazzo di chi oggi, in pieno conflitto d’interesse, da segretario del Partito Democratico di Galatina deve almeno provare ad abbozzare una difesa d’ufficio del suo operato e di quello del suo partito, e di un Sindaco che si è visto sconfessare tout court dalla quasi totalità dei Consiglieri del suo medesimo partito.  

Evitiamo di dar seguito ad illazioni e ci asteniamo dal partecipare al teatrino dell’offesa ad personam che non ci appartiene. Oramai il gioco, funzionale solo a creare azioni di “distrazione” per non entrare nel merito dei problemi creati, è improponibile.

Con maggior fermezza ritorniamo allora a chiedere al Sindaco Montagna ed alla sua maggioranza, se ancora sono nelle condizioni di farlo, a dare prova di “consistenza”;  per i resoconti ci sarà modo e tempo (sulla durata rivolgersi al “gruppo misto”) anche perché la didascalica enunciazione delle ”opera svolte” (scordandosi per la fretta alcune  “importanti” vedi fallimento fiera) in più punti appare un’assunzione di responsabilità e non certo opera meritoria.

Nel candidarsi a governare una cittadina complessa come Galatina è implicito dover predisporsi ad affrontare e risolvere problematiche e a dare nuovi impulsi, addurre oggi giustificazioni è un tentativo di voler coprire le proprie sconfitte nell’azione amministrativa svolta. Ai cittadini galatinesi il giudizio.    

Ringraziamo infine il segretario cittadino del PD per l’attenzione dimostrata, ma… #staisereno, l’odore di “bruciato” che sente non viene dalle nostre parti, piuttosto, si guardi attorno.

Galatina (Le), lì 25.05.2016

I Consiglieri Comunali

Marcello P. Amante

Antonio Pepe

 
Di Redazione (del 20/06/2013 @ 22:55:20, in Comunicato Stampa, linkato 2587 volte)

Detto questo, non possiamo accettare quanto dichiarato dal Sindaco Montagna nell'intervista pubblicata su un quotidiano locale con cui lascia spazio a interpretazioni e temporeggiamenti.

Dopo aver condotto una campagna elettorale atterrendo i galatinesi  sugli effetti del coincenerimento come causa di tumori e neoplasie;

dopo aver chiaramente scritto nel suo programma elettorale la totale contrarietà all'utilizzo del CDR (oggi ribatezzato CSS) nei cementifici;

dopo essere salito più volte su un palco in compagnia di medici oncologi suoi colleghi a sostegno delle proprie certezze;

l'unica risposta che riesce a dare alla Regione, per l'inserimento di Galatina nel circuito dei comuni atti a ospitare strutture destinate al co-incenerimento, è la proposta di convocazione di un Consiglio Comunale monotematico !

Un film già visto, trasmesso da precedenti Amministrazioni. Una replica utile solo a perdere del tempo prezioso.

Ricordando anche la battaglia condotta contro l’incenerimento del CDR dalla Vicesindaco e Assessore all'ambiente, oggi silente, col sostegno dall’intera maggioranza, non è concesso tergiversare su posizioni dubitative o fataliste.

Il Sindaco Montagna, legittimato dal voto dei galatinesi, non ha bisogno di alcun ulteriore ampio consenso da reperire in Consiglio Comunale.

Ha solo l’obbligo politico e morale di decidere ed agire con coerenza su questo progetto nato, alle spalle di galatinesi e salentini, da un' Amministrazione Regionale considerata amica e inserita in quell'asse di collegamenti istituzionali diretti tanto enfatizzata dal Sindaco e dalla sua maggioranza in campagna elettorale.

Sappiano, il Sindaco e l'Assessore all'ambiente, che, nell'epilogo di questa vicenda,     sarà inevitabile l'assunzione delle proprie responsabilità.

Galatina in Movimento

Galatina Altra

Nova Polis Galatina

Movimento per il Rione Italia

 
Di Redazione (del 12/06/2019 @ 22:54:36, in NoiAmbiente, linkato 1121 volte)

Con Fareambiente, laboratorio di Galatina NOHA:

⦁    Sabato pomeriggio, 15 giugno, ore 17,00 completamento della giornata ecologica; 
⦁    Domenica mattina, 16 giugno, in piazza San Michele, con i volontari del Progetto “Monitor 6017”, denuncia delle zone in cui si bruciano i rifiuti;

Per ottenere dei risultati concreti verso la salvaguardia dell'ambiente, occorre crescere in senso civico e diventare protagonisti. Se continuiamo a dire che "altri" bruciano, "altri" gettano i rifiuti, "altri" sporcano, e non diventiamo “noi” (ognuno, tutti, a partire da te) osservatori denuncianti, e perché no, attori, togliendo dalle grinfie degli incendi dolosi le plastiche e le porcherie del “PIROGLIONE” nohano o nostrano (non ci vengono i marziani a sporcare), tutto resterà per sempre così. Bisogna decidere cosa è prioritario, se restare indifferenti o salvaguardare l'ambiente, se continuare ad ammalarsi di inquinamento o se vivere in un ambiente sano.
Noi di Fareambiente, siamo semplicemente dei cittadini come voi e facciamo esercizio di civiltà, sabato pomeriggio ripuliremo dai rifiuti, che altrimenti presto bruceranno, le aree dietro il campo sportivo e nel campo di via Seneca. 
Tutti sono invitati, tutti possono e devono ritenersi responsabili.


Fareambiente Noha

 
Di Redazione (del 11/09/2017 @ 22:53:51, in NoiAmbiente, linkato 1484 volte)

Abbiamo volutamente concentrato questo convegno all'abitato di Noha, perché siamo convinti che prima di preoccuparci dello stato di civiltà degli altri paesi, abbiamo il dovere di preoccuparci del nostro.

Sabato 16 settembre alle ore 19:00 piazza S Michele Noha.

Tutti sono invitati a partecipare.

Fareambiente Lavoratorio Galatina-Noha

 

 

 

 
Di Redazione (del 22/09/2017 @ 22:51:43, in Comunicato Stampa, linkato 1377 volte)

Definiti giovedì pomeriggio (21 settembre 2017), alla presenza del Presidente del Consiglio Comunale dott. Raimondo Valente, gli organici delle quattro commissioni consiliari permanenti del Comune di Galatina, così come previsto dall’art. 12 del Regolamento del Consiglio Comunale.

1^ Commissione: Urbanistica, Lavori Pubblici, ambiente e Rifiuti.

Garzia Diego – Presidente

Patera Danilo

De Matteis Pierantonio

Giuseppe Spoti

Pulli Paolo – Vice Presidente

2^ Commissione: Programmazione e Politiche Comunitarie, Innovazione Tecnologia, Forme associative e cooperazione tra Enti, Personale, Affari Generali ed Istituzionali, Contratti e convenzioni, Bilancio, Finanze e Tributi.

Tundo Vito Albano – Presidente

Prastano Alessio

Palmieri Francesco

De Pascalis Giampiero

Carrozzini Paola – Vice Presidente

3^ Commissione: Attività Produttive e Commerciali, Turismo e Marketing Territoriale, Polizia Municipale, Traffico e Viabilità, Protezione Civile, Igiene e Sanità.

Patera Danilo - Presidente

Tundo Vito Albano

Prastano Alessio

Carrozzini Paola – Vice Presidente

Sabato Francesco

4^ Commissione: Politiche Sociali e dell’Integrazione, Cultura, Diritto allo Studio e Servizi Scolastici, Sport, Politiche Giovanili, Pari Opportunità.

Vergine Noel Alberto - Presidente

Cesari Marcella

Congedo Maria Luce

De Paolis Michele – Vice Presidente

Sabato Francesco

 
Di Redazione (del 27/02/2014 @ 22:51:36, in Comunicato Stampa, linkato 2521 volte)
Il nuovo Coordinamento di Sinistra Ecologia Libertà Galatina, insediatosi da poco più di una settimana, è da subito a lavoro per la stesura di una nuova agenda politica che guardi a Galatina come a città del futuro, che possa prima di tutto essere città di cultura.
«La mia storia» dice Francesco Luceri (Coordinatore cittadino) «come sa bene chi in questi anni ha seguito le mie vicende personali, è un costante e pubblico impegno per la cultura e il recupero del patrimonio culturale e artistico della nostra terra. In Italia occorrono nuove idee che non solo sappiano guardare alle potenzialità anche economiche della cultura, ma che sappiano soprattutto realizzarle. I giovani di oggi, la generazione NEET, non è fatta ‒ come insinuano ‒ di giocatori di console multiplayer, troppo schizzinosi e poco inclini al lavoro. Sono una risorsa attenta e preparata. I giovani di oggi, molti galatinesi miei coetanei, hanno voglia di lavorare per costruire qualcosa di duraturo e stabile, il proprio progetto di vita. Gli eredi di imperi economico-commerciali devono smettere di parlare per noi e prendere atto della fortuita combinazione di eventi che li ha affetti di snobismo umano. Cosa chiediamo veramente noi giovani di oggi? Soltanto l’opportunità di conquistare e costruire il nostro futuro, senza sconti e favoritismi. E, nell’ombra, noi giovani lavoriamo già duramente, senza pretese, in silenzio, lottando contro le inquietudini dell’incertezza del futuro. Lavoriamo sempre più spesso come volontari, in nome di curriculum che verranno gettati poi nel cestino dalla maggior parte dei datori di lavoro. La disoccupazione giovanile è alle stelle, ma preparazione personale e risorse del territorio possono essere la soluzione. Questa battaglia mi appartiene, la condivido con i compagni del circolo, e tutti noi vogliamo che sia avvertita come propria anche dai nostri concittadini». È per questo motivo che il circolo SEL Galatina invita quanti abbiano l’apertura mentale di capire che non tutti coloro che decidono di lottare per un ideale politico fanno parte della casta a sostenerlo con idee e progetti. «La politica è sacrificio al servizio del bene comune. È questo che mi ha spinto a guardare a SEL come al nuovo ed è per questo che il nostro circolo è costituito da persone giovani. La buona politica non deve lavorare solo nel periodo pre-elettorale, ma anche nel quinquennio precedente. Questo è il nostro impegno. E, in questa nostra idea, invitiamo la cittadinanza a cercarci: non chiederemo di schierarsi a nostro favore in alcun modo (né con tessere, né in altro modo), ma di presentarci istanze che integrino le nostre e ci diano la forza necessaria di lottare per il bene di tutta la comunità», conclude Luceri. Il circolo SEL Galatina, organizzato in Commissioni e gruppi lavoro, porterà avanti progetti di Politiche sociali e pari opportunità (non soltanto per questioni di genere, ma per i diritti umani), ambiente e salute, Cultura e turismo ed è aperto a collaborazioni e richieste di simpatizzanti e cittadini che siano semplicemente attenti alla propria città e vogliano partecipare alla sua crescita collettiva. «Troverete in noi un orecchio attento e un gruppo di persone valide e motivate. Per questo motivo invitiamo a contattarci, scrivendo a selgalatinascolta@gmail.com o recandosi alla nostra sede in via Filippo Turati, n. 18 ogni martedì dalle 18.00 alle 20.00 e a seguire il nostro blog wordpress selincantiere per essere sempre aggiornati sulle nostre iniziative e sulle istanze cittadine presentate e prese in carico. Inoltre, professionisti ed esperti del nostro team saranno a disposizione per consulenze e informazioni di vario genere. Lavoreremo in trasparenza, rispondendo a tutte le richieste e motivando sempre e in ogni caso gli esiti della valutazione delle istanze», conclude Luceri, annunciando così la nascita dell’iniziativa del circolo SEL Galatina Ascolta.

 

Ufficio stampa

Sinistra Ecologia Libertà Galatina
 

Caro Alessandro (1), tu lo sai noi non ci conoscevamo, io so poco o niente di te, non so dove hai vissuto, dove hai lavorato, che cosa hai fatto nella vita, ma mi hai incuriosito con la tua prima pubblicazione sul maestro pasticcere Rafelino Bello.

Un piacevole articolo documentale e testimoniale con uno spirito di fondo positivo di compiacimento e di sana ammirazione per un galatinese speciale.

Ti ho voluto conoscere e ti ho incoraggiato a proseguire in questa tua passione amatoriale di ricerca e divulgazione in un settore  quello dell’arte bianca che a Galatina ha tanto da raccontare.

I tuoi lavori sono proseguiti, le pubblicazioni anche, ma la musica è completamente cambiata.

Inspiegabilmente,  argomentando su Andrea Ascalone, hai imboccato una deriva antipatica, denigratoria al limite del diffamatorio.

Te lo confesso sono rimasto molto male, ancor più quando mi hanno fatto notare come in un  tuo scritto che ho trovato assai sgradevole e irriguardoso, mi avevi citato espressamente ingenerando l’idea di una mia condivisione.

Hai scritto che sei venuto a conoscenza  da me che l’attività di Ascalone ha rischiato di chiudere nel 2002 e questo è vero, ma hai omesso di dire che ciò accadeva per un’assurda mala burocrazia  che ha suscitato forte indignazione sia nel sottoscritto che nelle istituzioni locali.

Poi tutto si è risolto con il meritato riconoscimento di laboratorio storico.

E adesso  oramai che ci sono approfitto….

No Alessandro non va affatto bene usare due pesi e due misure.

Perchè per il maestro Rafelino hai attinto in primis alla famiglia e poi ai suoi estimatori e così non hai fatto per Andrea Ascalone?

Non ci vuole molto per capire che il tuo giudizio negativo è preconcetto ed ingiustificatamente critico.

Dico questo perchè ho dalla mia prove documentali che raccontano un’altra storia ed in più l’esperienza personale che mi ha permesso di conoscere e frequentare con eguale curiosità sia Rafelino che Andrea.

Nascono appaiati l’uno nel 37 e l’altro nel 38 (dichiarato nel 39), legano subito attratti dalla loro complementarietà.

Sono forse i primi due galatinesi che manifestano obiezione di coscienza  alla leva militare che evitano con le buone il primo e con le cattive il secondo (dichiarato disertore)  riparando entrambi in Svizzera.

Esperienze internazionali a seguire in Inghilterra l’uno ed in Francia l’altro.

Matrimonio con moglie emancipata d’oltralpe Rafelino, matrimonio con moglie tradizionale siciliana Andrea.

Basterebbero queste poche righe per comprendere la loro natura e i loro destini così diversi.

Rafelino genio e sregolatezza creatività e innovazione.

Andrea  rigore, perfezione, tradizione.

Quando si incontravano erano fuochi d’artificio scene incredibili.

Lo yin e lo yang una grande amicizia, un grande apprezzamento reciproco.

Caro Alessandro non parlerò oltre di Rafelino lo hai ben fatto tu, ti parlerò di Andrea che tu non hai conosciuto perchè altrimenti credimi non avresti nemmeno lontanamente potuto pensare quello che hai scritto.

Andrea era una persona di una umanità sconfinata con radicati in sé i valori più alti del rispetto reciproco e dei doveri verso se stesso, verso il lavoro, verso la famiglia e verso la collettività. Un rispetto è una attenzione da gran signore ha poi sempre avuto per l'universo femminile.

Ho visto con i miei occhi uscire in lacrime la moglie del regista televisivo Sergio Tau entrambi commossi e toccati da “tanto amore per il suo lavoro la sua terra e per il prossimo”.

Lui col suo esempio ha insegnato a tutti come si può tendere alla perfezione.

Il pasticciotto è l’emblema e anche la sintesi del suo pensiero.

Due semplici elementi pasta frolla e crema pasticcera per realizzare una delizia che ha conquistato il mondo.

Qual’è la ricetta segreta gli chiedevano in tanti?

E lui sornione ad autoironizzarsi rispondeva “la fessagginità” in un bagno di umiltà senza eguali.

E non c'è bisogno di scomodare la fisica quantistica per comprendere che in aggiunta dentro ogni singolo pasticciotto c'era un pizzico del suo grande amore che lo rendeva unico, inimitabile, irraggiungibile.

I suoi consigli le sue raccomandazioni hanno fatto scuola, hanno fatto comprendere come approcciarsi e come degustare al meglio il suo prodotto.

Il pasticciotto e come un fiore nasce e muore in breve tempo.

Per gustarlo al meglio bisogna attendere che dai 330 gradi del forno raffreddi lentamente ad una temperatura ottimale quando la pasta frolla sprigiona tutta la sua fragranza.

Non deve raffreddarsi molto perchè in quel caso inizia il processo inverso in cui la pasta assorbe l’umidità, e gli odori  dell’ambiente circostante.

Per questo è accaduto che rifiutasse di consegnare i suoi prodotti in un’auto sudicia o che sconsigliasse vivamente il trasporto a lunghe distanze.

La sua produzione è stata sempre limitatissima perchè mai doveva accadere di avere un avanzo della giornata.

Per noi galatinesi è normale chiedere se ci sono ancora dei pasticciotti, e sperare che non siano finiti.

A Galatina l’intero settore si è uniformato ai suoi standard di eccellenza.

I galatinesi si sono fatti viziare diventando degli esperti ed esigenti buongustai.

E approposito di marketing posso testimoniare senza ombra di smentita come  Ascalone è stato e lo è ancora oggi, il terzo attrattore turistico della città dopo Santa Caterina e la cappella di San Paolo.

Quindi caro Alessandro dire che Ascalone ha fatto un’operazione di marketing a suo vantaggio è completamente falso addirittura a danno delle altre pasticcerie è offensivo.

E’ vero esattamente il contrario.  Grazie a lui il settore ha avuto grande impulso e slancio.

Intere generazioni di bravissimi pasticceri si sono affermati sulla sua scia dando ognuno il proprio contributo come solo gli artigiani sanno fare. Io personalmente ho conosciuto ed apprezzato tanti di loro, Uccio Matteo, i fratelli Cuna, Antonio Pellegrino,​ Raffaele Antonaci, Mario Esposito, Leonardo Esposito, Fedele Ugenti,  i fratelli Malorgio, Totò Santoro, Orazio Contaldo, Maurizio Zurigo, Massimiliano Baglivio, Albino Tundo, Riccardo Carachino e la lista è lunghissima tutti bravi, ma bravi veramente .

Un patrimonio immenso che meriterebbe ben altra attenzione e valorizzazione !

Tornando ad Andrea, se ricchezza avesse voluto perseguire, gli sarebbe bastato sfruttare la sua grande notorietà e inondare il mondo di pasticciotti industriali anche solo in partnership.

Ma questo per Andrea era tradire la sua stessa natura, la ragione di una vita.

Oggi sono diffusissimi i pasticciotti surgelati anche crudi da cuocere, ma quando mai si potrà garantire quella perfezione che lui aveva raggiunto con l’utilizzo delle migliori materie prime, la lavorazione maniacale e la cottura nel suo mitico forno Siemens del 1947 attrezzato con ben 64 resistenze elettriche?

Andrea ha profuso nel suo lavoro un amore senza eguali dimostrando a che livelli di dignità può essere portato il proprio operato.

Il semplice gesto di accompagnarti alla porta era una maniera per ringraziarti per l’apprezzamento ricevuto, ma era anche un monito che reclamava eguale considerazione.

Non sono stati rari i casi di soggetti irriguardosi energicamente accompagnati fuori dal locale ed invitati a rispolverare i principi di buona educazione.

Andrea ha portato alto il vessillo di una galatinesità sinonimo di eccellenza che ci ha contraddistinto positivamente in provincia e non solo per tantissimi anni e che rappresenta il valore immateriale più prezioso della città.

Lui è il figlio illustre di una tradizione di artigianato artistico che gli studiosi accademici fanno risalire addirittura ai “frutti postumi della grande fabbrica di Santa Caterina”.

"Per comprendere la profondità del pensiero di Andrea, fine osservatore dei costumi e delle tradizioni locali, conoscitore dei più complessi risvolti antropologici e custode geloso dei segreti più intimi della società ci vorrebbe un corso di studi nella facoltà  DAMS dell'Università del Salento" ebbe a dire il compianto preside prof. Gino Santoro.

Tu caro Alessandro hai saltato a piè pari le testimonianze dirette di chi Andrea lo ha conosciuto di persona oltre a quelle dei suoi familiari, hai mercificato e mortificato il tutto farcendolo  con ricerche documentali che lasciano il tempo che trovano.

Tu lo sai bene che la validità di una ricerca è tale sino alla ricerca successiva e via di seguito sino all’altra ancora.  E comunque le ricerche serie vengono sempre sottoposte al vaglio della comunità accademica.

Sminuire e svilire il vissuto di quasi 300 anni di storia di una famiglia ci lascia perplessi ed amareggiati.

Una famiglia che ha fondato alberghi (a Santa Cesarea Terme) che ha prodotto liquori, gelati, dolci, che ha fornito servizi di banchettistica a tutta l'aristocrazia locale che da laboratorio requisito durante la guerra ha deliziato i militari delle forze alleate guadagnandosi una stima unanime non può essere mortificata in quel modo.

Il papà di Andrea frequentava il mitico liceo P. Colonna negli anni venti quando in quel periodo l'analfabetismo totale superava il 30 per cento della popolazione ed una licenza liceale in proporzione allora equivaleva a due lauree di adesso.

La tradizione orale poi tieni in conto  è sempre stata una cosa seria perché tramandata onestamente da generazione in generazione quando ancora il mondo non era accessibile a false notizie e facili ribalte.

Ed infine un’ultima considerazione.

Ma tu hai mai conosciuto Zeffirino Rizzelli?

Ovviamente No, ne sono certo perchè altrimenti non avresti mai osato minimamente mettere in discussione quanto il professore Rizzelli ha pubblicato.

La statura morale , culturale e l’onestà intellettuale di Zeffirino Rizzelli non sono sindacabili, e te lo dice uno che politicamente è stato schierato dall’altra parte.

Pertanto se Zeferino scrive che il pasticciotto è stato inventato il 1745 sappi che quel documento  ha valore notarile per la comunità galatinese.

Quindi concludo Alessandro esortandoti a rivedere completamente il tuo giudizio anche perchè tempo verrà che i fogli di “ carta bambagina” sui quali hai fatto facile ironia verranno alla luce e tu non faresti una bella figura.

Ed ad ogni buon conto sappi che se anche i tuoi articoli  hanno trovato consensi nei tanti spargitori di veleni immancabili in ogni comunità, per la stragrande maggioranza dei galatinesi che considerano Galatina la loro patria, dissacrare i loro padri è considerato un atto odioso quasi blasfemo e Zeffirino e Andrea lo sono a pieno titolo tra i più cari.

 

Dante De Ronzi

 

nota (1)  Alessandro Massaro autore articoli pubblicati sul “Filo di Aracne” e vari post su FB.

 

I lavori per l'allargamento della strada statale 16, la Maglie-Otranto, sono partiti. Da oggi sulla strada all'altezza di Giudignano le ruspe del gruppo Palumbo sono al lavoro.
Sui social network i cittadini ed i gruppi ambientalisti gridano allo scempio ambientale e "postano" sulla bacheche messaggi di allarme.


Ecco che cosa si legge sulla pagina facebook del Forum ambiente & Salute:
"Proprio in queste ore si è dato inizio al massacro del bellissimo territorio di Giurdignano capitale europea del megalitismo preistorico.
Poderosi buldozer e abominevoli ruspe stanno scempiando la preziosa Terra d'Otranto per mortificarla con la costruzione di una malsana e faraonica strada tanto dannosa quanto inutile ai cittadini e fortemente ispirata da mire speculative !!!
Si fa appello a magistratura ed inquirenti per fermare questo ennesimo catastrofico scempio a danno di importantissimi patrimoni pubblici che, a quanto è dato sapere, si sta perpetrando disattendendo le puntuali prescrizioni di ben 2 Ministeri (ambiente e Beni culturali), e in assenza di una valutazione per una più che necessaria accortezza a tutela paesaggistica e storico-archeologica
".

I lavori in corso sono quelli relativi all'appalto da 55 milioni di euro, un progetto fermo da tre anni. Proprio questo blocco ha messo in difficoltà i 300 operai della società del gruppo Palumbo, che ha vinto la gara per l'allargamento, oggi in cassa integrazione ed a rischio mobilità.
Il dubbio sollevato è però sull'effettiva necessità di tale allargamento che riguarda un tratto brevissimo di strada, appena 12 kilometri. Da allargare per andare più veloci.
Ma la zona è molto ricca dal punto di vista ambientale ed archeologico.
Solo nell'aprile scorso è stata scoperta una cripta paleocristiana; le testimonianze megalitiche e preistoriche sono tante.
La questione non è semplice. A complicarla ulteriormente la necessità di espiantare ben 8mila ulivi secolari. Negli scorsi mesi è partita on line una petizione per adottarli in quanto solo 1.500 era stata avanzata ufficiale richiesta di adozione da parte dei Comuni limitrofi. Ma anche in questo caso le mancanze o la carenza di notizie ha confuso le carte in tavola. Perché il reimpianto degli 8mila ulivi è un obbligo dell'Anas, che deve farlo a sue spese, così come indicato dal Ministero nella prescrizione contenuta nel decreto di Via del progetto.

fonte: iltaccoditalia

 
Di Redazione (del 11/05/2017 @ 22:48:50, in NoiAmbiente, linkato 2013 volte)

Siamo in prossimità della quarta giornata ecologica di NOHA. È tutto pronto:

guanti, rastrelli, locandine da appendere, sacchi e secchi e perfino il rinfresco finale.

Ci raccomandiamo affinché i bambini siano accompagnati da adulti.

Troviamoci puntuali alle ore 9,00 nell'area verde davanti al campo sportivo e portate con voi il gilet giallo (o arancione) di emergenza in dotazione per l'auto.

Li personalizzeremo aggiungendo i logo di Fareambiente, la nostra nuova associazione.

Insieme faremo vedere a chi non ci crede che ogni angolo della nostra NOHA è bello e lo può essere ancora di più.

Basta averne la consapevolezza. Il bene comune è il NOSTRO bene.

VI ATTENDIAMO TUTTI.

Fareambiente - Laboratorio di Galatina

 

Tutti abbiamo visto, se non altro in televisione, le manifestazioni di Instambul, città particolarmente priva di spazi verdi, con cui migliaia di cittadini hanno contestato la politica del premier Erdogan che vuole togliere di mezzo il Parco Gezi, abbattendo 600 alberi, per sostituirlo (ovviamente) con un grande centro commerciale con tutti gli annessi e connessi.

Lì, dunque, la gente della città si è ribellata, ha occupato il parco, lo ha circondato, si è scontrata duramente con una delle polizie più feroci di quell’area; qui da noi invece (si parva licet componere magnis) non s’è visto né in televisione né sulla carta stampata e men che meno nelle piazze alcun segnale non dico di contestazione ma semplicemente di esistenza, almeno per far finta di contrastare la cementificazione del nostro futuro portata avanti dai nostri rappresentanti comunali e dal loro codazzo. I quali sulla carta dei programmi elettorali si definiscono (si definivano, si son definiti, si definirono nell’altra vita) attenti all’ecologia, ma alla prova dei fatti stanno dimostrando di essere tutt’altro che eco e niente affatto logici.

In Turchia sembrano voler diventare protagonisti del loro futuro, anche a costo della vita, qui sembriamo senza più midollo, senza idee, senza voglia di lottare. Ci facciamo trattare da sudditi perché ci comportiamo da sudditi (o forse lo siamo addirittura scientemente). Subiamo tutto. E la rivolta siamo capaci di farla solo a chiacchiere, nei bar. Tra poco non si esclamerà più “mamma li turchi”, bensì “mamma li galatinesi!”. Ma tant’è.

Non avrei mai pensato che la giunta Montagna appoggiata anche dai movimenti per l’ambiente e per la salute si trasformasse in quattro e quattro otto nella giunta Attila. Invece è successo, e siamo costretti a prenderne atto. Sembra che dove passano questi signori non rimanga in piedi nemmeno un filo d’erba. A partire da quell’ossimoro che è la circonvallazione interna (che purtroppo finanche la Roberta ormai “rivendica”) e che ha già fatto sparire non so più quanti ettari di terreno fertile (e chissà quanti altri ne distruggerà, di ettari, dico, oltre che milioni di euro); allo scempio del Megaporco da affidare alla Pantacollant (società a chilometri zero, ma sostanzialmente e soprattutto a capitale zero) e definito dalla giunta de noantri e da qualche fesso da riporto addirittura di “interesse pubblico”; alla novità dell’ultim’ora, cioè l’Area Mercatale C2, che secondo alcuni illuminati galatinesi, o, diciamo meglio, galatinesi fulminati, da piccolo polmone verde si dovrà trasformare in un’area attrezzata (leggi cementificata ed asfaltata) pronta ad ospitare le baracche del mercato del giovedì.

Peccato che a nessun assessore sia venuto in mente di utilizzare a verde questa benedetta C2 (C2, parliamo ormai come di una battaglia navale. Persa in partenza). E quando dico “a verde” intendo un insieme di alberi e basta, un vero boschetto in città, e non l’odioso verde, aiuolato o mattonato o regolamentato, magari con un prato inglese che non c’azzecca nulla con il Salento e che non puoi nemmeno calpestare, pena multe salate da parte di vigili urbani assatanati che hanno l’ordine e l’ardire di raccattare soldi senza pietà da cittadini già esausti.  

Se venisse nelle nostre contrade il regista Paolo Sorrentino dopo aver diretto e sceneggiato “La grande bellezza”, avrebbe materiale a sufficienza, oltre a migliaia di comparse nelle vesti di sudditi, per dirigere e sceneggiare magistralmente un nuovo film (dell’orrore) da intitolare “La grande schifezza”.

Gli attori non protagonisti di Galatina avrebbero buone possibilità di vincere la panna d’oro al festival di Cannole. Quello delle cozze.

Antonio Mellone
 
Di Antonio Mellone (del 25/04/2013 @ 22:46:04, in NohaBlog, linkato 3841 volte)

C’era il sindaco, il vicesindaco, il suo assessore alla cultura, alcuni consiglieri della maggioranza (soprattutto quelli della minoranza della maggioranza), e poi i ragazzi delle terze medie di Noha (con gli striscioni, e, per protesta, il bavaglio sulla bocca), le insegnanti, alcuni cittadini, gli attivisti del “Movimento delle agende rosse”, organizzatori dell’evento (tra i quali spiccava la stupenda Anita Rossetti, e la sua forza d’animo), altri comitati per l’ambiente e la legalità, e la colonna sonora dell’ottima Banda Musicale di Noha, diretta dal M° Lory Calò, per il pomeriggio di sit-in Antimafia a sostegno del magistrato Nino Di Matteo, che ha avuto luogo a Galatina, nel pomeriggio del 24 aprile scorso, dapprima in piazza Alighieri e poi, a conclusione, a Palazzo della Cultura con gli interventi dei relatori (tra i quali, oltre all’Anita suddetta, il presidente della Commissione europea Antimafia, Sonia Alfano - in collegamento telefonico - ed il direttore de “Il Tacco d’Italia”, Marilù Mastrogiovanni).

Non vale nemmeno la pena di ricordare l’assenza delle altre “alte” (e soprattutto basse) cariche comunali, come gli esponenti dei partiti (participio passato del verbo) della cosiddetta opposizione, probabilmente in tutt’altre faccende affaccendati. Chissà che rivolgendosi a “Chi l’ha visto?” non si riesca a rinvenirne qualche esemplare semovente. Ma non ci curiam di loro in questa sede.

*   *   *

Ormai sanno anche i bambini dell’asilo (o almeno avrebbero dovuto saperlo se non ci fosse stata la congiura del silenzio da parte di politici bipartisan, televisione, giornali e salotti) che il giudice Di Matteo è il magistrato della Procura Antimafia che si sta occupando della famosa trattativa “Stato-mafia”, di cui molti vogliono negare l’esistenza. Di Matteo ha ricevuto minacce di morte, contenute in due lettere anonime (lettere che, tra l’altro, riportano fedelmente orari ed abitudini del magistrato) e recapitate al procuratore della Repubblica di Palermo Francesco Messineo.

Ma come ci insegna la storia, la mafia uccide chi è solo, anzi chi è (stato) isolato.
Ora, non so se tutti, ma proprio tutti i partecipanti alla manifestazione (e non mi riferisco ai ragazzi, che forse sono i più perspicaci di tutti) avessero ben chiaro il fatto che i principali responsabili di questo pericoloso isolamento sono purtroppo proprio le Istituzioni, e addirittura i cinque dell’Apocalisse (Presidente della Repubblica – definito in diretta telefonica da Sonia Alfano come il “mandante morale” di questa situazione scabrosa – Avvocatura dello Stato, Procura della Cassazione, Consiglio Superiore della Magistratura e Governo).

Sì, il magistrato Di Matteo è stato incredibilmente sottoposto ad azione disciplinare da parte del CSM, senza aver compiuto alcun illecito (ha semplicemente spiegato a Repubblica la scelta di stralciare delle intercettazioni penalmente irrilevanti senza fare i nomi, cioè quelli di Mancino e Napolitano – sì, avete inteso bene, Napolitano il “nuovo” presidente della Repubblica, Re Giorgio II, eletto a suon di voti – o di vuoti di memoria – e Nicola Mancino, ex-presidente del Senato, rinviato a giudizio per falsa testimonianza, che chiamava in continuazione il Quirinale per ottenere il classico aiutino altolocato). E’ come se un tizio, Di Matteo in questo caso, dovesse venir processato perché ha attraversato la strada fuori dalle strisce pedonali (mentre il Codice Penale non punisce l’attraversamento fuori dalle strisce). Dunque un “reato” inventato, per mettere il bastone tra le ruote a Di Matteo, e per continuare a far finta di nulla, per negare la scellerata trattativa tra la mafia e alcuni pezzi dello Stato (che invece avrebbero dovuto combatterla, questa mafia, e non scenderne a patti, ed ora per fortuna sono alla sbarra). Un tentativo, per ora ben riuscito, di isolamento del magistrato.

*   *   *

Ma senza perderci troppo in dettagli, e ritornando alla manifestazione, si son visti nel parterre del palazzo della cultura dei battimani, anche da parte delle “istituzioni locali”. E questo non può che farci piacere. Evidentemente tra il centro (Roma) e la periferia (Galatina) finalmente c’è uno scollamento, una differenza di vedute di non poco conto. Finalmente qui non ci si nasconde dietro il dito della disciplina di partito che ordina di non pensare, non parlare, non presenziare, non esporsi, non proferir verbo, ma sfuggire di fronte alle responsabilità, di fronte alle domande, alle denunce, alle istanze legittime dei superstiti cittadini con la schiena dritta. A meno che non si fosse trattato di applausi di circostanza. Non sentiti. Il che sarebbe preoccupante. Ma non voglio crederlo: non voglio pensare che la maggioranza degli astanti avesse voluto in quel momento trovarsi sull’altra faccia della terra (se non addirittura all’altro mondo). Assolutamente, no. Non voglio nemmeno ipotizzarlo per sbaglio.

*   *   *

Però al contempo mi chiedo che cosa avranno pensato quelle stesse istituzioni cittadine di fronte a quel cartello appeso al collo di un attivista, un uomo dai capelli canuti, su cui c’era scritto: “Là dove si deturpa il territorio lì c’è mafia”. Chissà se sono riusciti a fare qualche collegamento neuronale tra questo fatto e quella politica scellerata che distrugge il territorio e danneggia la salute pubblica (il riferimento al mega-parco di Collemeto, approvato non più tardi di ventiquattro ore prima, da quello stesso parterre plaudente, nel più assoluto silenzio dei “compagni di merende”, è puramente casuale).

Sorge il dubbio se oggi dire o fare qualcosa di sinistra si sia trasformato invece in un far qualcosa di sinistro (come per esempio accogliere a braccia aperte le istanze della pantomatica Fantacom). Come mai nessuna tra quelle autorità, dopo gli incarichi istituzionali (non prima!) ha mai insistito “fino alla morte”, come fanno i duri e puri, nel dire ad alta voce: “Lì dove si deturpa il territorio, proprio lì c’è mafia” (o una parafrasi di questo slogan)? Come mai, chi avesse proferito queste parole prima viene colpito poi da una sorta di amnesia fulminante cronica?
Mistero doloroso.
Non so come facessero alcuni fra questi personaggi a sentirsi (o a fingere di sentirsi con la solita faccia di bronzo) a proprio agio, e non minimamente in imbarazzo, di fronte alle accuse precise e puntuali a loro rivolte in quel contesto, in maniera diretta o indiretta, da tutti i partecipanti, gli organizzatori, i relatori, il contesto, la stessa atmosfera di quella che tutto è stata men che una manifestazione folkloristica.

*   *   *

C’è pure qualcuno che volendo fare dell’ironia, o forse era sarcasmo, chissà, facendo riferimento a qualche mio articoletto che ha il sapore dello sputtanamento altrui, mi ha pure definito “il vocione di Noha” (sminuendo dunque il frutto delle mie quattro osservazioni circa la natura mentulomorfa di certi pensieri, parole, opere od  omissioni). Liberissimo di farlo, per carità.

Vorrei sommessamente comunicare al mio interlocutore-amministratore, anzi statista, che se fosse stato lui per primo a proferir verbo, anche senza tanti decibel, sul tema della delibera-betoniera della sua giunta, io non avrei neppure aperto bocca.

Invece, sul tema, non dico un vocione, ma nemmeno una vocina, pur flebile, pur afona, ma nemmeno un suono, fosse anche gutturale, bisbetico, cacofonico sembra essere uscito dalla boccuccia arrotondata a cul di gallina dei nostri scandalizzati eroi. Né sui siti galatinesi, né su di un manifesto, non in una mail-catena-di-sant’Antonio s’è potuto leggere un dissenso vero da parte di chi un tempo pontificava contro il cemento, mentre oggi, peccando di omissioni, sembra voler costruir ponti (e strade e centri commerciali).

*   *   *

Concludo dicendo che finché non ci sarà nessuno in grado di far sentire la sua di voce, “il vocione di Noha” continuerà ad urlare, anche se ascoltato o letto soltanto dai suoi venticinque (tendenti a ventiquattro) lettori.
E continuerà a farlo anche se il lettore superstite dovesse essere l’ultimo dei nohani (o dei mohicani).
Non c’è, anche in questo caso, bavaglio che tenga; anche se il mio interlocutore m’ha lasciato intendere che lui ed i suoi amici con la carta virtuale su cui vengono vergati i miei articoli si puliscono la faccia. O quel che più le somiglia.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 25/06/2018 @ 22:45:31, in Comunicato Stampa, linkato 909 volte)

Si è concluso l'evento EcoTour che gli attivisti del MoVimento 5 Stelle di Galatina hanno realizzato nel pomeriggio di domenica 24 giugno  liberando dalle erbe spontanee e dai rifiuti abbandonati tre vie: via Orazio a Collemeto, via Salvo D'Acquisto a Galatina e via Cornelio Silla a Noha. Le foto testimoniano le pessime condizioni in cui si trovavano  le vie sicuramente poco interessate da interventi di pulizia. Queste tre vie sono solo simboliche perché sappiamo bene che la situazione nella maggior parte del territorio galatinese è indecorosa. 
Ringraziamo i portavoce Leonardo Donno e Dino Mininno che hanno trascorso con noi la domenica pomeriggio, i cittadini che ci sono stati vicino offrendoci una bibita fresca, una parola di gratitudine, una fattiva collaborazione consentendoci di raggiungere un ottimo risultato.
Questo è solo un segno per testimoniare alla cittadinanza che il nostro impegno continuerà nelle sedi istituzionali competenti, affinché la città e le frazioni siano adeguatamente considerate e soprattutto i cittadini siano informati del perché la tutela del decoro urbano non venga adeguatamente garantita nonostante  contribuiscano con il pagamento della TARI!
Tale iniziativa ha avuto altresì lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza al rispetto dell'ambiente, del territorio (abbiamo raccolto rifiuti abbandonati come plastica, carta e bottiglie di vetro) e del bene comune. Ognuno di noi può fare tanto per la comunità in cui vive...

 

MoVimento 5 Stelle Galatina

 

E’ vero, a Galatina da qualche mese ci sono dei SuperEroi: la maggioranza dei galatinesi e la gran parte degli operatori della CSA che hanno messo tutto il loro impegno affinchè anche Galatina possa essere considerata una cittadina civile, malgrado l'inconsistenza programmatica dell'Assessore e dei vertici societari CSA, suoi AMICI.

Che si parli di Società Partecipate (CSA o Fiera), di Urbanistica (Megacentro, Tangenziale o Area Mercatale), di ambiente (gelso o raccolta differenziata) l'Amministrazione Montagna, rappresentata dall'Assessore Forte, sembra procedere con poche e confuse idee, riuscendo sistematicamente a scontentare quasi tutti nell'unica costante delle sue "vittime predestinate" : i galatinesi.

A proposito di CSA, che già disturba il sonno dei galatinesi con un decreto ingiuntivo di oltre 2.600.000,00 euro, se parliamo di raccolta differenziata, noi delle Liste Civiche Galatinesi, pensavamo ad improvvisazione e superficialità, ma le criticità causate dall’azione dall'Assessore Forte sono tante e tali che inziamo a credere non possano essere figlie della casualità.

L’esperienza di altre realtà già avviate, avrebbe dovuto consentire all’Assessore di sfruttare al meglio tale opportunità per prevenire ogni potenziale disagio.

Non si è riusciti nemmeno a cogliere questa possibilità.

L'essere, oggi, sordi alle giuste richieste dei galatinesi evidenzia, ancora una volta, l'irritante obiettivo di sostenere esclusivamente la propria visibilità quando è il momento dei proclami, per poi rendersi evanescente e sfuggente dinanzi ai problemi e nel momento dei fallimenti ( vedi Ente Fiera ).

In concreto, tra gli altri problemi, chiediamo all’assessore Forte di:

- accogliere i suggerimenti delle famiglie di eseguire una terza raccolta settimale dell'umido integrandola con il calendario della raccolta del vetro o della carta ;

 - affrontare il problema degli esercizi commerciali e delle famiglie che lamentano la insufficienza di una sola raccolta settimanale dell’indifferenziato;

- risolvere l’attuale inadeguata organizzazione , sia igienico-sanitaria che pratica, della raccolta di pannollini e pannoloni, problema particolarmente sentito da famiglie con componenti diversamente abili;

- organizzare meglio lo svuotamento dei contenitori di medicinali scaduti che risultano, malgrado la nostra precedente segnalazione, sempre colmi, con la conseguenza di farmaci pericolosi alla mercè di chiunque.

Sollecitiamo con forza la realizzazione di una ISOLA ECOLOGICA COMUNALE che a nostro parere risulta indispensabile e che sarebbe un’opportuna valvola di sfogo per le tante particolari esigenze della comunità galatine.

Le liste civiche Galatina in Movimento, Galatina Altra, novaPolis Galatina e Movimento per il Rione Italia invitano l'Assessore Forte ad abbandonare il suo frenetico, ma inconcludente, superattivismo anteponendo all’incontenibile desiderio di presenzialismo un'azione amministrativa più concreta che torni utile ai cittadini.

Galatina non ha necessità di SuperAmministratori, ma più semplicemente di BUONI Amministratori.

Galatina in Movimento

Galatina Altra

novaPolis Galatina

Movimento per il Rione Italia

 
Di Albino Campa (del 05/09/2012 @ 22:40:23, in Comunicato Stampa, linkato 3858 volte)

Con la seguente lettera il consigliere Marcello Amante del gruppo Galatina in Movimento chiede al Dott. Cosimo Montagna Sindaco del Comune di Galatina, al Dott. Fernando Baffa Presidente del Consiglio Comunale e al Segretario Comunale Dott. Angelo Caretto, chiarimenti sull’ispettore ambientale del di Galatina.

INTERROGAZIONE
(ex art. 18 Regolamento Comunale)

Oggetto: Approvazione disciplinare e protocollo d’intesa per l’istituzione dell’Ispettore
Ambientale.

Il sottoscritto dr. Marcello Pasquale Amante, nella sua qualità di Capogruppo Consiliare di “Galatina in Movimento” e in rappresentanza delle liste civiche “Galatina Altra”, “novaPolis” e “Movimento per il Rione Italia”

PREMESSO

- che con deliberazione n. 96/2012 la Giunta Comunale ha approvato disciplinare e protocollo d’intesa relativi all’istituzione dell’Ispettore Ambientale;
- che nel disciplinare viene evidenziata che tra le funzioni e compiti istituzionali del Corpo di Polizia Municipale rientra la “Tutela Ambientale”;
- che, nell’impossibilità di sottrarre risorse umane al Corpo di Polizia Municipale, si è convenuto con la società Centro Salento ambiente SpA di istituire la figura degli “Ispettori Ambientali” utilizzando personale della stessa e quindi, di fatto, a regime delegare tale funzione al gestore del servizio rifiuti;
- che nel protocollo di intesa è espressamente previsto che tutti i costi per l’espletamento di siffatta attività saranno a totale carico della CSA SpA, implicitamente prevedendo maggiori costi per la stessa che presumibilmente si ribalteranno sulla Tariffa e quindi su tutti i Cittadini, attesa la previsione normativa di cui all’art. 2 DPR 158/99 di totale copertura dei costi del servizio;
Tanto premesso, il sottoscritto dr. Marcello Pasquale Amante, nella sua innanzi spiegata qualità

INTERROGA

Il Signor Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
1- se ritengano opportuno delegare tale importante funzione alla Società gestore del servizio considerato che :
- la Società incaricata ha termine di durata fissato al 31 dicembre 2012;
- gli Ispettori Ambientali (dipendenti della società) agiranno nella delicata qualità di Pubblici Ufficiali  con poteri repressivi e di accertamento delle violazioni amministrative ex legge n. 689/81;
- tra il Comune di Galatina e gli organi della CSA SpA, Direttore e attuale Consiglio di Amministrazione espressioni della precedente Amministrazione, intercorrono rapporti di tanta e tale “fiducia” sulle capacità gestionali e  amministrative che a tutt’oggi non risulta ancora approvato il bilancio di esercizio relativo all’anno 2011 (data legale di approvazione 29 aprile 2012).
Bilancio  oggetto di reiterate assemblee,  da quella del 27 aprile a quella del 22 giugno fino all’ultima del 12 luglio 2012 nella quale il Sindaco, nella sua qualità di azionista pubblico di maggioranza, richiedendo un ulteriore aggiornamento dell’assemblea dichiara: “che persistono dubbi interpretativi in ordine alla qualificazione giuridico – economica di fatti sottesi ad alcune voci di bilancio”;

2- se e con quali fondi la CSA SpA intenda coprire gli impliciti maggiori oneri rivenienti dalla istituzione della figura degli “Ispettori Ambientali” e l’ammontare degli stessi, ritenuto che ogni maggiore onere a carico della Società, in qualsiasi modo considerato, si tradurrebbe in un costo per i cittadini/utenti, vanificando di fatto quel “il presente provvedimento non comporta alcun impegno di spesa a carico del bilancio comunale” che fa bella mostra nella delibera n. 96/2012 citata;

3-risorse, modi e tempi per risolvere il problema della rimozione dei rifiuti abbandonati in tante zone della città che rappresentano delle vere e proprie discariche abusive, oggetto di ripetute denunce da parte di cittadini ed associazioni come “Città Nostra” che, con opera meritoria, le ha censite e sulle quali nulla risulta essere stato fatto;

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Dalla lettura del disciplinare, ciò che più sorprende e preoccupa è la dichiarata impossibilità del Corpo di Polizia Municipale ad assolvere alle proprie funzioni istituzionali e, stante una presunta carenza di risorse umane, si chiede se prima di demandare competenze all’esterno sia stata effettuata una diligente ricognizione della pianta organica e se la situazione sia tale da non consentire alcuna revisione degli incarichi con ricollocazione degli stessi Vigili, razionalizzando i servizi in modo da consentire allo stesso Corpo di Polizia di espletare tutte le funzioni e compiti istituzionalmente a loro riservati.
Riteniamo infatti che un’ attività in tal senso possa valorizzare ancor più le professionalità all’interno del Corpo di Polizia Municipale, piuttosto che affidare a terzi funzioni prettamente di loro competenza.
Se poi il “terzo” è la CSA SpA società che gestisce il servizio rifiuti, i cui amministratori hanno presentato un bilancio che a giudizio dell’ ex Commissario Straordinario Dott.ssa Pirreira “sembra affetto da criticità”,  così come, ad esser buoni, da criticità sembra affetta anche la gestione dello stesso servizio rifiuti, (si pensi alle modalità di raccolta, alla pulizia dei cassonetti o alla tanto sbandierata e mai partita raccolta differenziata su tutto il territorio cittadino),  allora forse alcune considerazione in termini di opportunità, se non addirittura di “incompatibilità” o “conflitto di interessi”, riteniamo vadano fatte, così come riteniamo vadano attentamente valutati gli aspetti  di maggior costo che inciderebbero direttamente sulle tasche dei cittadini aumentando di fatto la pressione fiscale.    
Non siamo contrari all’istituzione della figura degli “Ispettori Ambientali”, la nostra attenzione all’ambiente è massima e qualsiasi iniziativa tesa a prevenire ogni possibile forma di inquinamento trova la nostra totale condivisione, tuttavia riteniamo che la figura dell’Ispettore Ambientale debba essere ricoperta dai Vigili Urbani che fungono da garanzia istituzionale e non demandata a terzi per  "inventare" nuovi ruoli ben remunerati. 

Galatina, 03/09/2012
  Con Osservanza
Dott. Marcello P. Amante

 
Di Redazione (del 17/11/2023 @ 22:40:11, in Comunicato Stampa, linkato 432 volte)

In occasione della Festa Nazionale dell’albero l’Associazione Città Nostra nell'ambito del progetto “We Are: siamo il paesaggio che viviamo” avviso Puglia Capitale Sociale 3.0, organizza sabato 18 novembre una passeggiata in bici alla scoperta di alcune curiosità sulla storia di Noha. L’evento precederà l’iniziativa di Legambiente Galatina “Pianta un Amico” e lo spettacolo dell’artista Bluelady per i più piccoli.

Il ritrovo è alle ore 09:30 vicino al Caty Bar

È gradita la prenotazione al numero 3346291335 - Andrea

 
Di Albino Campa (del 21/04/2011 @ 22:35:16, in Un'altra chiesa, linkato 2832 volte)

[pubblicato sula Repubblica/Il Lavoro [edizione Ligure] il 10 aprile 2011 p. XIII con il titolo «La settimana che porta alla Pasqua occasione di silenzio e riflessione» ]

Con oggi, domenica 17 aprile 2011, inizia per i Cristiani, la settimana più importante dell’anno, quella che dà l’avvio e il senso alla stessa esistenza della Chiesa. Gli antichi la chiamavano con una espressione potente, «la Settimana delle settimane» oppure «la Madre delle settimane». Con la domenica delle Palme, cioè oggi, infatti, si entra in un tempo senza tempo, nell’ultima settimana di vita di Gesù che segna l’inizio di una svolta nella storia con la quale ancora oggi stiamo facendo i conti: chi non crede perché deve misurarsi con una Persona inquietante e un messaggio travolgente che comunque si appella alla coscienza; chi crede per come crede, o, ancora peggio nei tempi bui e osceni del berlusconismo, per come corrompe e svende il cuore della propria fede. Semplici credenti, preti e cardinali che colludono con il massimo esponente della delinquenza e della illegalità sistematica, in questa settimana faranno fatica a ritrovare il volto di quel Cristo che non diede soddisfazione nemmeno al potere indeciso di Pilato, procuratore romano. Al quale procuratore, Gesù, al contrario, contrappone la sua identità austera e limpida: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande» (Gv 19,11). Coloro che hanno consegnato un Paese, un sistema istituzionale, il potere della Legge ad un depravato, corruttore di democrazia e di legalità, commettono un peccato ancora più grande.

Oggi, però, non voglio sciupare il tempo mio e dei lettori con il fango che sale sempre più abbondante sui fondamenti dello Stato di Diritto, ma desidero invitare i nostri lettori ad entrare in uno spazio di silenzio per guardare dentro di noi e verificare quali siano le ragioni che ci spingono ad essere o non essere, a prendere o a non prendere certe posizioni. O siamo motivati solo dall’interesse immediato e gretto oppure i nostri pensieri e le nostre scelte sorgono come acqua sorgiva dalla sorgente delle nostre convinzioni profonde fondate sulla Costituzione Italiana e/o sul Vangelo. Noi sappiamo e vediamo che la destra fascista (Lega e compagni di merenda) scelgono e agiscono senza alcun pensiero fondativo perché è loro interesse consumare la pagnotta «adesso» e se per fare questo devono essere cristiani, xenòfobi, illegali, ridicoli e immorali, lo sono perché il loro orizzonte è arraffare. Noi vediamo e constatiamo che la gerarchia cattolica italiana si adegua al momento storico come l’acqua in recipiente e viene a patti con chiunque sta al potere, anche se questo significa svendere i propri principi, lo stesso Vangelo e, cosa ancora più grave, quello stesso Crocifisso che in questa settimana onorano e inneggiano spudoratamente.

Gesù non cercava mai lo scontro diretto con il potere, perché cercava di operare nei centri piccoli, quasi mai nei centri dove la presenza del potere religioso e politico era ingombrante. E’ difficile trovarlo nelle città, perché il suo ambiente operativo erano i villaggi, anonimi come i loro abitanti. Quando percepiva che il potere religioso e il potere politico s’interessavano a lui cambiava ambiente e strategia. Per due/tre anni ha agito così, ma … venne un giorno, anzi il tempo, in cui «doveva andare» a Gerusalemme e vi andò senza esitazione: «prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme» (Lc 9,51) dove avrebbe avuto lo scontro finale con il potere religioso che si era alleato col potere politico: «Non abbiamo altro re che Cesare» (Gv 19,15) e con lo stesso potere politico dal quale si distingue senza esitazione: «Il mio regno non è di questo mondo» (Gv 18,36). Gesù non accetta nemmeno che Pilato gli salvi la vita, mentre a distanza di XXI secoli da qual giorno memorabile, coloro che pretendono di rappresentarlo oggi, si sono venduti per accettare su di sé il regno perverso di un potere diabolico.

 
Paolo Farinella, prete
 
Parrocchia S. Torpete - Genova
 

Martedì 27 luglio alle 19 dal Museo Pietro Cavoti di Galatina parte l’inaugurazione della sezione outdoor di InTrance, festival di fotografia e arte contemporanea, curato da Alessia Rollo. La prima edizione della manifestazione, inserita all’interno della rassegna estiva e culturale “A Cuore Scalzo”, proporrà in spazi urbani, palazzi storici e corti del comune salentino, fino al 31 agosto, una mostra diffusa di opere di artisti italiani e internazionali - Ornella Mazzola, Federico Estol, Alejandra Carles-Tolra, Giulia Frigieri, Myrto Papadopoulos, Roberto Tondopó, Gloria Oyarzabal - che si aggiungono a quelle di Rossella Piccinni, Yolanda Domínguez e Rubén H. Bermúdez già in esposizione nella Gigi Rigliaco Gallery. Durante l’inaugurazione, coordinata dall’amministrazione comunale, il pubblico potrà seguire il percorso espositivo per scoprire insieme alla curatrice le opere in mostra e per apprezzare, con alcune guide turistiche, i luoghi d’interesse del festival tra cui Palazzo Orsini, Palazzo Gorgoni, Piazza Dante Alighieri e l’Ex Complesso Monastico delle Clarisse. Qui la serata si concluderà intorno alle 21 con le selezioni musicali del duo Underspreche, in collaborazione con “FeelM”, residenza artistica promossa dal Sei Festival di Coolclub, in sinergia con la sede leccese del Centro Sperimentale di Cinematografia e il DAMS dell’Università del Salento, che fino al 31 luglio sarà ospitata dal Castello Volante di Corigliano D’Otranto. Fino al 15 settembre, inoltre, “In Trance Lab - Il Mio corpo…!”, proporrà una serie di attività culturali e incontri partecipati promossa dall’Associazione 34° Fuso che prenderà il via venerdì 30 luglio alle 21 in Piazza San Pietro con “Il corpo tra immagini antiche e tabù contemporanei”. Dopo un tour guidato nella mostra che partirà sempre dalla Piazza alle 19:30 e si diramerà attraverso vari punti d’interesse della città, i partecipanti potranno degustare diverse tipologie di birre artigianali - grazie al format “Dopolavoro con l’archeologo”, finanziato dalla Regione Puglia nel Programma straordinario in materia di cultura e spettacolo per l’anno 2020 - partecipando alla conversazione tra Flavia Frisone, docente di Storia Greca e Presidente del Corso di Laurea Triennale in Beni Culturali dell’Università del Salento e l’influencer Denise D’Angelilli - Due dita nel cuore, moderata dalla giornalista e scrittrice Loredana De Vitis.

Partendo dalla storia della città di Galatina legata al fenomeno del tarantismo, di corpi posseduti non solo dal morso della taranta, ma anche dallo sguardo degli antropologi ed etnografi negli anni ’50, InTrance vede proprio nel corpo il leit motiv di questa prima edizione del festival per sviluppare un percorso che lo libera da pregiudizi e stereotipi geografici, sociali, sessuali. Il corpo è un luogo, oggetto nella storia dell’arte e simbolo di un’evoluzione di pensiero, spazio politico, sociale, economico e di genere. Non è un contenitore passivo e le sue azioni non sono solo segni che richiamano l’attenzione su forme astratte, anzi, è soggetto alla nascita e alla decadenza e acquisisce specifiche abilità e capacità oltre a manchevolezze e debolezze. Il corpo non è un’entità statica, immobile, al contrario cresce e si sviluppa relazionandosi con l’ambiente in molteplici forme.

«Galatina ha potenzialità enormi e sta finalmente vivendo un tempo di maturità culturale e di coraggio tali da generare InTrance, un festival di fotografia e arte contemporanea per scoprire il cuore di Galatina e le sue radici», spiega Cristina Dettù, assessora alla cultura di Galatina. «Artisti internazionali e ospiti da ogni parte d'Italia e del mondo saranno presenti nella nostra città. Si tratta di un progetto che fa tremare le gambe, un progetto ambizioso per cui tutta Galatina investe non solo in termini culturali e turistici, ma anche sociali, economici e di sviluppo del territorio».

InTrance propone un festival di fotografia di artisti contemporanei che lavorano sul tema del corpo come luogo di espressione di forme di pensiero, questioni di genere, identità personale e collettive della società contemporanea attraverso differenti approcci fotografici che spaziano dalla fotografia documentaria, al reportage, alla messa in scena e con diverse cifre stilistiche che passano dalle immagini di archivio, al fanzine, alla fotografia di presa diretta fino alla performance. Fino all’8 agosto la Gigi Rigliaco Gallery ospita Rossella Piccinno | Bride’s journey and funeral; Yolanda Domínguez| Little black dress, Poses; Rubén H. Bermúdez | Y tu porquè eres negro?. Fino al 31 agosto, invece, saranno allestite le opere di Ornella Mazzola (Corte di Palazzo Orsini), Federico Estol (Corte Palazzo Gorgoni), Alejandra Carles-Tolra e Giulia Frigieri (Piazza Dante Alighieri), Myrto Papadopoulos, Roberto Tondopó, Gloria Oyarzabal (Ex Complesso Monastico delle Clarisse). Il Museo Civico “Pietro Cavoti”, inoltre, sarà anche residenza d’artista con Claudia Mollese.

Dal 30 luglio, come detto, prenderà il vai anche “In Trance Lab - Il Mio corpo…!”, attività culturali e laboratoriali a cura dell’Associazione 34° Fuso con l’obiettivo di avviare un processo di partecipazione attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle associazioni locali nelle diverse azioni del festival. Oggi gli operatori culturali hanno una responsabilità sociale ben precisa che consiste nel sostenere l’educazione alla bellezza e il protagonismo civico per contribuire allo sviluppo di una società più equa. Attuare politiche partecipative, inclusive e sostenibili, significa riconoscere un “valore” culturale, sociale, economico che va oltre quello già inestimabile che il patrimonio possiede. Per questo motivo la rassegna prevede il coinvolgimento attivo delle realtà locali, ognuna delle quali è stata chiamata a co-progettare un percorso educativo finalizzato alla costruzione di un racconto corale e multidisciplinare sul tema del corpo.L’incontro di apertura si pone al contempo quale momento di divulgazione del patrimonio archeologico identitario e di riflessione sui temi del contemporaneo connessi al ruolo della donna a partire dai reperti più emblematici delle collezioni archeologiche salentine, in un ambiente del tutto informale e degustando una birra artigianale a km0. L’appuntamento rientra nel progetto “Dopolavoro con l’archeologo” finanziato dalla Regione Puglia nel Programma straordinario in materia di cultura e spettacolo per l’anno 2020 e vede la collaborazione tra 34° Fuso e i musei archeologici coinvolti nelle attività (Museo Diffuso di Cavallino dell’Università del Salento, Museo Archeologico Sigismondo Castromediano, USA - Museo Archeologico dell’Università Salento, Area Archeologica di Roca Vecchia/Melendugno, Parco dei Guerrieri e Museo di Vaste, Museo Civico Pietro Cavoti di Galatina, Museo del Mare Antico e il Museo della Preistoria di Nardò). Altri partner coinvolti nell’iniziativa sono The Monuments People APS, M(u)ovimenti, La Capagrossa Coworking, Cooperativa Sociale Orient-Occident; Aps Terre Archeorete del Mediterraneo, Associazione Culturale Articolo 9.

InTrance Lab proseguirà con “Il mio corpo suona!”, laboratorio per bambini sulla musica del corpo a cura di Giovani Realtà Aps e condotto da Ettore Romano ed Elisa Romano (6-20-23-27-30 Agosto e 5 Settembre); “Il mio corpo parla!”, laboratorio di storytelling a cura di Maira Marzioni (5/7 agosto); “Il mio corpo canta!”, laboratorio di canto polifonico ideato e diretto da Rachele Andrioli per donne che amano cantare (16-17-22 agosto), “Il mio corpo accoglie” a cura di 34° Fuso Aps e Arci (6-7-10 settembre) e “Il mio corpo si racconta” a cura di Agribimbi - Adalgisa Romano (10 settembre). Tutte le attività sono gratuite. Info e prenotazioni info@34fuso.it - 3271631656
 

Per tutti i dettagli del festival www.intrancefestival.it

Ufficio stampa 34° Fuso
Società Cooperativa Coolclub
Piazza Giorgio Baglivi 10, Lecce
 
Di Redazione (del 04/04/2017 @ 22:33:21, in NoiAmbiente, linkato 2249 volte)

Camminando per le stradine intorno a Noha, e nemmeno tanto lontano dal paese, ci si può ritrovare davanti ad una vera e propria opera d'arte, peccato che sia il risultato di un ammasso di plastica nera incombusta. 
Altre "opere" dello stesso autore, perchè l'ignoranza è figlia di un unico neurone, si mimetizzano nel colto e nell'incolto della campagna. Questi pseudocoltivatori-piro-amanti-della-diossina, son cosi presi dalla foga di far scomparire il loro peccato che sminuzzano la plastica incombusta mescolandola nella terra con cui coltivano le verdure che poi smerciano ai mercati generali. 

Per saperne di più sui guai che ci procura la diossina, si possono leggere le seguenti informazioni su un articolo del Sole 24 ore

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Attualita%20ed%20Esteri/Attualita/2007/04/diossina.shtml?uuid=cde84c9e-edbb-11db-9947-00000e251029&DocRulesView=Libero

Le diossine sono composti organici aromatici clorurati la cui struttura consiste di due anelli benzenici legati da due atomi di ossigeno e con legati uno o più atomi di cloro.
Le diossine ed altri inquinanti organici persistenti sono sottoposti alla convenzione di Stoccolma. Questo accordo, che entrerà pienamente in vigore, essendo stato ratificato da un numero sufficiente di paesi, prevede che gli stati prendano misure per eliminare ove possibile, o quantomeno minimizzare, tutte le fonti di diossina.
Le diossine vengono prodotte quando materiale organico è bruciato in presenza di cloro, sia esso ione cloruro o presente in composti organici clorurati (ad esempio, il PVC). È pertanto frequente trovarle nei fumi degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani e rifiuti clinici, e ancora di più in combustioni a bassa temperatura come quelle di barbecue, camini e stufe.
Le diossine si generano anche in assenza di combustione, ad esempio nella sbiancatura della carta e dei tessuti fatta con cloro e nella produzione di clorofenoli, specie quando la temperatura non è ben controllata. Può essere il caso della produzione degli acidi 2,4-diclorofenossiacetico e 2,4,5-triclorofenossiacetico, noti diserbanti. La diossina può essere generata da processi di combustione di industrie chimiche, siderurgiche, metallurgiche, industrie del vetro e della ceramica, dalle centrali termoelettriche e dagli inceneritori. Questi ultimi sono stati a lungo fra le maggiori fonti di diossina, ma negli ultimi anni l'evoluzione tecnologica ha permesso un notevole abbattimento delle emissioni da queste fonti. La diossina è anche rilevabile presso numerosi impianti industriali (soprattutto acciaierie), nel fumo di sigaretta, nelle combustioni di legno e carbone (potature e barbecue), nella combustione (accidentale o meno) di rifiuti solidi urbani avviati in discarica e persino nei fumi delle cremazioni.
Le diossine sono tossiche per l'organismo umano. Sono poco volatili per via del loro elevato peso molecolare e sono solubili nei grassi, dove tendono ad accumularsi. Proprio per la loro tendenza ad accumularsi nei tessuti viventi, anche un'esposizione prolungata a livelli minimi può recare danni.
Le diossine causano una forma persistente di acne, nota come cloracne; sugli animali hanno effetti cancerogeni ed interferiscono con il normale sviluppo fisico. L'effetto sugli esseri umani è ancora controverso, ma per molti governi sono ormai agenti cancerogeni riconosciuti.
In particolare, sono stati condotti studi sia sui veterani della guerra del Vietnam che sulla popolazione vietnamita per verificare quanto l'esposizione all'Agente Arancio (Agent Orange, un defoliante che produce diossine per combustione) è stata responsabile di decine di migliaia di nascite di bambini malformati e di disturbi alla salute che hanno riguardato circa un milione di persone.
Grandi quantità di diossine sono state rilasciate nell'aria di Seveso nel 1976 in seguito ad un incidente agli impianti della ICMESA. Benché non si siano avuti morti, la zona attorno agli impianti è stata evacuata ed è stato necessario rimuovere un consistente strato di suolo dell'area contaminata. Incidenti simili si sono verificati negli Stati Uniti nella zona delle cascate del Niagara (1978) e nel Missouri (1983).
È stato inoltre dimostrato che l'esposizione alla diossina può provocare l'endometriosi.
Mediamente il 90% dell'esposizione umana alla diossina avviene attraverso gli alimenti (in particolare dal grasso di animali a loro volta esposti a diossina) e non direttamente per via aerea.
Ciò non toglie che a loro volta gli animali, esposti ai fumi contenenti diossina, possano accumulare diossina che finisce poi nella catena alimentare umana.

Per concludere direi che è inutile piangersi addosso per i tumori che ci colpiscono comportandoci come le varie colacem che tanto criminalizziamo (e che non sono da meno), se poi nella campagna intorno alle nostre case bruciamo ogni anno montagne di plastica e rifiuti di ogni genere. 

Il Direttivo di Fareambiente- Laboratorio di Galatina

 

Non chiedere quello che il tuo Paese può fare per te, chiediti cosa tu puoi fare per il tuo Paese (J.F.K.).

Questa è la famosa quanto ambiziosa frase che ha ispirato da sempre il nostro operato; ci induce infatti a riflettere sui rapporti che ci sono e a quelli che ci potrebbero essere tra cittadini e suoi amministratori, ma soprattutto tra cittadini e la città stessa, tra cittadini e Associazioni, tra Cittadini e attività produttive, ecc…

Questa frase non solo non perde un centesimo della sua bellezza e della sua verità, ma addirittura assume ancora più importanza in un momento storico particolare in cui le Amministrazioni comunali devono fare i conti con le casse sempre più esangui e con i vincoli contabili e amministrativi sempre più stringenti.

Riappropriarsi dell’interesse dei luoghi dove viviamo quotidianamente è certamente un grande passo in avanti per il nostro senso civico e di appartenenza responsabile che troppo spesso in passato lo abbiamo legato unicamente al concetto di delega; siamo riusciti pertanto a dare vita a un vero e proprio circolo virtuoso e ne siamo orgogliosi perché non c’è niente di più bello che ricevere un sorriso dai bambini.

Una interazione tra pubblico, privato e associazionismo che rappresenta concretamente un modo diverso di concepire e realizzare progetti per tutta la comunità.

Ecco perché l’inaugurazione di una nuova piccola area giochi assume una valenza ancor più incisiva…

In questo modo speriamo di sviluppare la cittadinanza attiva e le competenze civiche e svolgere quindi un ruolo di “catalizzatore” delle energie presenti nella comunità, incoraggiandone l’emersione per la cura dei beni comuni.

Noi siamo assolutamente convinti che un bene è veramente “comune” se tutti possono disporne senza che esso venga meno per gli altri ed a condizione che tutti ne abbiano riguardo. I beni comuni sono invisi alle mafie, poiché ne rappresentano concretamente e simbolicamente una riduzione del potere sociale: in luoghi nei quali tutti controllano tutti non c’è spazio per le mafie.

Se tutto ciò è stato possibile lo dobbiamo in modo particolare a “ECOM SERVIZI AMBIENTALI”, prestigioso partner che ci ha da sempre accompagnato in questa entusiasmante avventura.

Doveroso poi ringraziare Don Pietro Mele, l'Amministrazione Comunale di Galatina (Marcello Amante, Loredana Tundo, Vito Albano Tundo), l'area tecnica (Lorena Mengoli e Saverio Toma), Centro Colore in via Marche 76 a Galatina, il vivaio di Antonio Vincenti per le bellissime piantine che hanno abbellito la nuova area, Daniela De Santis, Roberto Cioffi e Piero Ciccardi, due maestranze che non hanno fatto mai mancare la disponibilità e la professionalità, “Legambiente Galatina” per la realizzazione del murale, Maurizio Albanese, Alessandro Patera, “Allianz - Stefanizzi Assicurazioni Maglie” e quanti, a vario titolo, hanno contribuito alla realizzazione della nuova area.

In ultimo, ma non certo per importanza, dobbiamo ringraziare tutte le attività commerciali e tutti gli amici che in questi mesi ci hanno "inondato" di tappi...

Tra qualche settimana, appena definite le collaborazioni, presenteremo il nostro nuovo progetto…

 
Di Andrea Coccioli (del 19/03/2015 @ 22:31:55, in Comunicato Stampa, linkato 2420 volte)

Straordinario obiettivo raggiunto dall'Amministrazione comunale di Galatina, che per il terzo anno di fila ha avuto approvati e finanziati i progetti di Servizio Civile Nazionale.

A testimoniare l'eccellente risultato è l'Assessore alle politiche giovanili Andrea Coccioli: "Con grande entusiasmo e soddisfazione posso comunicare la positiva conclusione del procedimento di valutazione dei progetti di Servizio Civile ordinari presentati dall'assessorato alle politiche giovanili e redatti anche quest'anno da Giampaolo Bernardi. Oggettivamente si tratta di risultati importanti, riconosciuti e premiati dalla commissione e che posizionano il Comune di Galatina tra le eccellenze della progettazione regionale del servizio civile con una percentuale di approvazione e finanziamento dei progetti del 100%. Continuiamo così a raccogliere i frutti del duro lavoro portato avanti con la convinzione di voler far bene, e teniamo fede all'impegno assunto con i giovani che vivono il territorio: quello di offrire loro un'opportunità di crescita personale e l’acquisizione di competenze importanti e utili anche nel loro prossimo futuro professionale.

Il sindaco Cosimo Montagna si dice soddisfatto del risultato raggiunto e aggiunge che “Le persone in età giovanile si trovano di fronte a tante incertezze e difficoltà da rappresentare oggi una categoria sociale a rischio. La possibilita di essere assunti per un anno e contribuire a far crescere le proprie competenze professionali assume una valenza importante in uno scenario complicato per quanto riguarda le nuove possibilità occupazionali. Inoltre con il bando di servizio civile appena avviato avremo un'importante contributo di risorse che ci permetterà di offrire servizi concreti ed efficaci ai nostri cittadini.”

Grazie ai nuovi progetti di Servizio Civile Nazionale saranno impegnati 14 giovani per un intero anno e i settori di intervento sono sono le politiche giovanili, l'ambiente, la biblioteca ed il museo.

L'euforia per gli ottimi risultati, continua l’Assessore Andrea Coccioli, non deve farci perdere la giusta prospettiva del servizio civile, che è quella fondata sui principi della solidarietà sociale ed è quella che vede i giovani i primi promotori del processo di partecipazione, in grado di trasformare una società in cui il cittadino è solo colui che riceve un freddo ed astratto servizio ad una società in cui tutti hanno la possibilità di essere attivi e socialmente utili, ed in cui i giovani del servizio civile lasciano il segno indelebile e positivo della propria esperienza.

Veniamo ora ai numeri della progettazione 2014:

Il Comune di Galatina si posiziona al primo posto tra i comuni della Regione Puglia per numero di progetti approvati, ben quattro, mentre tra gli enti accreditati all'Albo regionale si posiziona al terzo posto dopo l'ANCI e la Provincia di Foggia, che però hanno una diversa e più complessa struttura organizzativa.

Inoltre i progetti hanno ottenuto un punteggio che li posiziona tra i primi sette della regione: ciò conferma ancora una volta la qualità progettuale delle proposte presentate dal Comune di Galatina.

 
Di Albino Campa (del 03/11/2011 @ 22:29:47, in Fotovoltaico, linkato 4056 volte)

Per far posto a una centrale fotovoltaica hanno commesso un delitto

 «Un bel paesaggio una volta distrutto non torna più e se durante la guerra c' erano i campi di sterminio, adesso siamo arrivati allo sterminio dei campi», scrisse Andrea Zanzotto, scomparso una ventina di giorni fa. Pensava alla sua campagna veneta, ma non solo. Ed è il dolore del grande poeta trevigiano che ti viene in mente guardando l' angosciante servizio che una giornalista di Telerama, un' emittente pugliese, ha dedicato allo stupro del paesaggio nel Comune di Carpignano Salentino, poco a nord di Maglie, nel Salento. Dove le ruspe hanno estirpato centinaia di bellissimi ulivi per fare posto a una centrale fotovoltaica.

L' abbiamo scritto e riscritto: nessuno, a meno che non accetti la rischiosa scommessa nucleare, può essere ostile alle energie alternative e in particolare a quella solare. Ma c' è modo e modo, luogo e luogo. Un conto è sdraiare i pannelli in una valletta di un' area non particolarmente di pregio e da risanare comunque perché c' erano i ruderi di una dozzina di capannoni d' amianto, come è stato fatto in Val Sabbia col consenso di tutti i cittadini, di destra e sinistra, un altro è strappare quelle piante nobilissime che la stessa Minerva avrebbe donato agli uomini e che fanno parte della nostra storia dalla Bibbia all' orto di Getsemani fino alle poesie meravigliose di Garcia Lorca: «Il campo di ulivi / s' apre e si chiude / come un ventaglio...». C' è una legge in vigore, laggiù nel Salento. La numero 14 del 2007. Il primo articolo dice che «la Regione Puglia tutela e valorizza gli alberi di ulivo monumentali, anche isolati, in virtù della loro funzione produttiva, di difesa ecologica e idrogeologica nonché quali elementi peculiari e caratterizzanti della storia, della cultura e del paesaggio regionale». Né potrebbe essere diversamente: l' ulivo è nello stesso stemma della regione. È l' anima della regione. Eppure, denuncia Telerama, il progetto di quell' impianto «Saittole» da un megawatt della Solar Energy, è stato regolarmente presentato al Comune di Carpignano e da questi approvato nonostante l' area fosse agricola e fertile. Di più, l' autorizzazione finale è stata data dallo stesso assessore regionale all' agricoltura Dario Stefano che oggi dice: «Verificherò». Certo è, accusano il Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e il Forum ambiente e Salute del Grande Salento, che quegli alberi che crescevano solenni su quattro ettari di uliveto secolare, come dimostrano le immagini registrate, «sono stati espiantati e ripiantati accatastati gli uni agli altri come pali di una fitta palizzata, lungo il margine del fondo, senza neppure le dovute prescritte cure d' espianto riportate nella stessa autorizzazione, ad esempio la prescrizione della presenza di una zolla del raggio di almeno un metro». Un delitto. Che fa venire in mente quanto scriveva Indro Montanelli: «Ogni filare di viti o di ulivi è la biografia di un nonno o un bisnonno». Buttare giù quelle piante non è solo una porcheria: è un insulto ai nostri nonni. RIPRODUZIONE RISERVATA

Stella Gian Antonio
(2 novembre 2011) - Corriere della Sera

 
Di Albino Campa (del 22/08/2010 @ 22:25:50, in No alla Discarica, linkato 3653 volte)

Eccovi di seguito un articolo di Raimondo Rodia che ci riguarda da vicino, tratto da galatina.blogolandia

Continua ancora la distruzione dell’ambiente e delle campagne galatinesi, dispiace che quello che Antonio Mellone chiama il ” sacco di Noha ” stia avvenendo proprio con un sindaco originario di Noha, eletto dalla frazione con grande giubilo. Tra nuovo comparti artigianali, commerciali e di edilizia civile, riempiremo di cemento le campagne, il resto saranno campi di silicio con il mega fotovoltaico e le pale dell’eolico, come torri di Babele che si stagliano nel cielo del Salento. A questo aggiungiamo nuove fonti di stravolgimento del nostro ambiente, preservato dai nostri antenati e che noi in capo ad un paio di generazioni rischiamo di cancellare definitivamente. Ma torniamo ai nuovi accadimenti e sentiamo le parole di Antonio Mellone. ” Non finiremo mai. Siamo assediati. Ci stanno mettendo nel sacco ancora una volta. Stanno preparando ” il sacco di Noha “. Ebbene non ci crederete ma a Noha abbiamo un’altra emergenza (oltre al fotovoltaico selvaggio in svariati ettari di campagna nohana, oltre all’imminente Comparto 4 e le oltre 50 villette schierate come un plotone d’esecuzione, oltre a tutto il resto). Avete visto il video di Dino Valente su galatina.it a proposito della cava De Pascalis ? Sembra uno spot pubblicitario. L’intervistatore si rammarica pure della burocrazia e dei suoi lacci e lacciuoli, anzichè chiedere regole lacci e lacciuoli anche per il suo bene e la sua salute. Lo sapete che cosa verrà conferito in quella cava, a due passi dall’antica masseria Colabaldi, sito archeologico importantissimo? Di tutto, di più. Leggete l’elenco. Ma andate oltre: dietro quell’elenco c’è un altro elenco invisibile e innominabile, tra l’altro, facilmente immaginabile. Anche se non ce lo dicono ci saranno materiali pericolosi insieme a tutto il resto.Scommettiamo? Pensate che qualche eternit, o qualche altro materiale viscoso “ben chiuso” in qualche bidone, o qualche altra roba da sversare non ci sarà in mezzo alle altre schifezze che verranno portate qui da noi da tutto il Salento ? Suvvia, non cadiamo dalle nuvole da qui a qualche anno con le solite lacrime da coccodrillo. Cerchiamo di anticipare i tempi. E per favore andatevi a vedere il film “Gomorra” (proprio nelle scene delle cave dismesse), se proprio non riuscite a leggere l’omonimo libro di Roberto Saviano. Sappiamo come vanno le cose in Italia e soprattutto qui, nel nostro Sud. Conosciamo bene il senso di responsabilità e la correttezza di molti imprenditori.
E poi perchè tra la roba conferita deve esserci il vetro e la plastica? Non sono, questi ultimi, materiali da riciclare? Andatevi a vedere l’elenco delle cose conferibili (conferibili, ovviamente, a pagamento).
Credono lor signori che noi siamo così fessi da non capire che dietro questa n-esima “scelta ecologica” non ci sia un piano diabolico? Che potrebbe essere questo: guadagnarci ovviamente nell’immediato (i conferimenti da parte delle ditte di tutto il Salento è a pagamento, un tot. di euro a tonnellata). Ma guadagnarci anche e soprattutto nel futuro. Come ? Semplice. Una volta riempita la cava (non ci vorrà mica un secolo, basterebbe un decennio ma anche meno di conferimenti, con la fame di discariche che c’è ) si farà diventare edificabile quella “nuova area”, tra Noha e Galatina. Altro comparto, altra villettopoli. Altro giro altro vincitore, e molti perdenti: noi. Mentre altrove le cave dismesse diventano centri culturali (tipo Le Cave del Duca a Cavallino, sede di concerti e di convegni, o l’area Verdalia a Villa Convento, area di freelosophy, eccetera eccetera), qui da noi diventano l’immondezzaio del Salento. A due passi dalla povera Masseria Colabaldi. Non c’è rispetto nè della storia nè del futuro. Siamo schiavi del presente purtroppo. Manco i barbari permetterebbero certi scempi. Ma noi sì. Bisogna allora avvisare tutti i nohani, ma anche i galatinesi della 167, quelli che abitano nell’intorno della parrocchia di San Rocco, del fatto che anche loro ne sono coinvolti: ne va anche della loro salute. Bisogna far presto. Bisogna far girare queste mail, magari arricchendole con nuove notizie e nuove informazioni. Bisogna far svegliare i nostri rappresentanti (ma dove sono con i loro cervelli in fuga) cercando di far capire loro che con certe scelte e certe decisioni (prese all’oscuro e senza informare preventivamente i cittadini) stiamo andando con gioia verso il disastro. Stavolta annunciato.” Tutto giusto quello che scrive Antonio Mellone nel virgolettato, l’unica cosa da rimproverargli e che questa non è solo la battaglia della gente di Noha e della 167 di Galatina. Questa deve essere la battaglia di ogni cittadino del Salento, che vuole la sua terra ricca e salubre.

Raimondo Rodia

 
Di Redazione (del 03/08/2020 @ 22:25:00, in Comunicato Stampa, linkato 1218 volte)

Nella giornata di domenica 02 agosto, in collaborazione con l’Associazione “NOI ambiente e Beni Culturali” e con l'amico Giancarlo Ballarino abbiamo provveduto ad una pulizia e igienizzazione straordinaria e particolarmente incisiva delle aree giochi di piazzetta “G. Fedele”, “Pietro Antonio Colazzo” di Galatina e “Madonna delle Grazie” di Noha.

Questo per rispondere in maniera perentoria e decisa alle raccomandazioni del Ministero della Salute che ha emanato precise misure di informazione e prevenzione in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Nonostante l’aiuto della stagione favorevole, con l’estate che ci porta a vivere meno in spazi chiusi, i focolai che negli ultimi giorni hanno interessato diversi paesi stanno ad indicare che il virus SARS-CoV-2 è, purtroppo, ancora presente e che se ogni caso non viene tempestivamente arginato l’infezione rischia di tornare ad accelerare.

Gli ambienti frequentati dai bambini devono necessariamente essere particolarmente attenzionati.

Proprio per questo nei prossimi giorni provvederemo a distribuire alle famiglie che frequenteranno le suddette aree giochi prodotti per la disinfezione e detersione delle mani. L'iniziativa “TappiAmo Galatina - raccolta eco-solidale tappi di plastica” è promossa, nell’ambito delle proprie iniziative statutarie volte al miglioramento delle condizioni sociali e culturali degli abitanti di Galatina, dall'Associazione “Virtus Basket Galatina” con sede a Galatina, in collaborazione con la ditta “ECOM SERVIZI AMBIENTALI” di Galatina.

 

 
Di Marcello D'Acquarica (del 21/04/2012 @ 22:24:46, in CDR, linkato 4216 volte)

Il nome “inceneritore” ha una certa assonanza, anche un po’ lugubre, con  quell’altro suo omonimo che incenerisce le nostre stesse spoglie quando è ora di togliere il disturbo.

Ma forse è meglio  allontanare dalla mente certi brutti pensieri sognando magari di passare le prossime vacanze con delle salutari passeggiate nell’agro di Noha.

L’idea di godere del silenzioso panorama della campagna nohana sprona ad essere mattinieri e aiuta a rinunciare anche ad un paio d’ore di sonno sperando di uscire a prendere una boccata d’aria buona.

Ci sono dei giorni, però,  che l’aria è irrespirabile. Mi ricorda tanto quell’odore soffocante che rilasciavano i fumi delle taiate delle Tre Masserie di qualche decennio orsono, quando per le vie di Noha non circolavano né camion, né compattatori ma due semplici operatori ecologici armati di carretto a pedali e scopa di saggina. Ma quelli erano tempi di miserie e non c’era il famigerato progresso moderno.

Certe mattine la  zaffata  asfissiante che si insinua prepotentemente nelle narici, reprime il desiderio di respirare a pieni polmoni.  Poi però pian piano il corpo si abitua all’aria mattutina ed il calore del sole rimuove lentamente l’inspiegabile mistero stagnante nell’aria che ogni volta che torno a casa trovo sempre più pesante.

Mi viene in mente un pensiero riportato in una pagina del mio diario:

“La prima volta che arrivai a Torino, rimasi colpito dallo strano odore dell’aria, un misto di marciumi vari, di olio bruciato e pietre ammuffite. Un odore che ti accoglie ineluttabilmente in qualsiasi periodo dell’anno appena metti il piede in stazione. Lì per lì sei portato a pensare che sia colpa della stazione ma una volta fuori la musica non cambia. Capita quindi di stare in un posto dove l’aria è sgradevole, ma fino a quando ci stai dentro non te ne rendi conto…”

Scrive Vittorio Messori ne “Il Mistero di Torino” (*): Se avessero riempito di polveri, esalazioni di piombo, capannoni, colonne di camion carichi di cemento e mattoni, non avrei avuto così tanta tentazione nostalgica del ritorno alle radici.

Noha (come Galatina e tanti altri paesi del Salento)  sono la testimonianza dell’ossimoro in assoluto. Vuol dire che hanno sacrificato generazioni intere con l’emigrazione pensando di risparmiare il territorio dall’industrializzazione, senza ottenere né il lavoro né la salvaguardia dell’ambiente.

Da qualche tempo anche l’acqua delle falde acquifere alla profondità di 90 metri sono fatiscenti. E pensare che fino a pochi anni addietro ci si dissetava, per esempio, con l’acqua dei pozzi dell’agro dei  “paduli” dove l’acqua si trovava, e si trova ancora oggi, ad appena a quattro metri di profondità.

C’è da restare allibiti nel sentire alcuni candidati al posto di “primo cittadino” dichiararsi favorevoli alla conversione della Colacem da cementificio in “inceneritore”. Si perché il dubbio che si tratti di una “conversione” piuttosto che il “potenziamento” del cementificio, persiste ed è suffragato dal fatto che a poche ore di mare dal Salento, ed esattamente a Ballare (Lezha),  c’è una fabbrica nata un paio d’anni addietro, uguale a quella di Galatina. Oramai la campagna salentina “ha dato”, ed il territorio intorno a noi somiglia ad una gruviera. Il cemento ha “munto” a dismisura il mercato locale mentre l’Europa dell’Est è ancora tutto da cementificare. Quella di de-localizzare dopo aver fatto scempio del nostro territorio è una porcata, soprattutto perché si vuole sempre esagerare, a qualsiasi costo. Non entro nel merito della validità della tecnologia degli inceneritori moderni, dello smaltimento delle ceneri catturate in corrispondenza del camino, né delle ceneri grossolane che si raccolgono sotto la griglia. Considerarle “inerti” e smaltirle in discarica o addirittura usarle per riempimenti di cave o per rilevati stradali mi sembra demenziale, un po’ come trovarsi nel mezzo di un ciclone e nascondere la testa sotto la sabbia. Tantomeno voglio entrare nel merito della riduzione dei rifiuti e dell’aumento del riciclaggio, benché questo debba essere considerato l’unico caposaldo della nostra tanto vantata civiltà, ma non possiamo fare a meno di aprire gli occhi e le orecchie, toglierci il velo di panna che ci intorbidisce quei quattro neuroni che speriamo siano ancora reattivi, per chiedere a Galatina, insieme ai comuni limitrofi, di farsi promotrice di una revisione della legge regionale sui rifiuti che prevede l’obiettivo “rifiuti zero”. Altro che incenerire!

Invece di mettere in discussione la scelta dell’incenerimento prevale la logica del minor rischio, come se ci fosse una soglia di rischio “accettabile”. Cercare cioè un “equilibrio fra ambiente ed occupazione” (notizia diffusa dal Vescovo di Taranto, a detta del candidato a sindaco dott. Gervasi nell’intervista di TRNEWS di Telerama). Come se un impianto del genere che può aumentare le morti dovute all’inquinamento lo si può regolare mantenendo il rischio entro una soglia accettabile, barattando cioè quattro posti di lavoro con le malattie dell’intera popolazione.
Non lo dico io, ma il dottor Giuseppe Serravezza, famoso Oncologo e Presidente dell’LILT (Lega italiana per la lotta ai tumori) – Sez. Provinciale di Lecce in un documento di cui allego la parte che ci riguarda.

Dice il dr. Serravezza:

Un tasso di mortalità per tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni (tutte neoplasie non correlate all’alimentazione!) cresciuto vertiginosamente. Le aree interessate sono tutte nel Salento, da Lecce in giù. Maglie il paese più colpito (43 decessi nel 2004, 37 nel 2005), ma anche Gallipoli, Nardò, Tricase, Cutrofiano.  E poi ancora:

Alcuni anni fa abbiamo rilevato come l’area settentrionale di Lecce e il triangolo Maglie-Otranto-Galatina sono le zone che pagano il peggior tributo per morti da cancro ai polmoni. Si tratta di aree situate nei pressi di impianti industriali produttori di fumi nocivi e non è difficile ipotizzare che grazie ad un “gioco dei venti” queste sostanze raggiungano un territorio più ampio, pur senza escludere delle implicazioni dovute a situazioni ambientali autoctone.

Qui non si tratta di fare del terrorismo o essere profeti di sventura, ma di rispettare la volontà di Dio che in quanto “Amore” ci comanda di rispettare tutta la natura e non solo il nostro tornaconto personale.


(*) Il mistero di Torino, Vittorio Messori e Aldo Cazzullo- Mondadori Printing S.P.A. TN anno 2010.

 
Di Antonio Mellone (del 10/12/2020 @ 22:24:38, in NohaBlog, linkato 1173 volte)

Io davvero non trovo requie se penso a quel che mi tocca vedere, sentire, leggere: tutti a chiedere soldi chiamati Ristori a quel povero gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline) con tutto il bene che ha già fatto – e soprattutto farà - al Salento, che dico al Salento, al mondo intero e forse pure oltre.

Mi chiedo perché mai andare con il cappello in mano da una multinazionale svizzera che già di sua sponte si è svenata per regalarci “ricadute occupazionali” e “volani per lo sviluppo” à gogo. Volete poi mettere tutti quei miliardi di metri cubi di metano che sono (forse) arrivati o che di sicuro arriveranno direttamente da quella democrazia liberale che è l’Azerbaigian? (Non darete mica retta a quei complottisti di Amnesty International, spero).

Ma soprattutto, ragazzi, che gas: green, rinnovabile, circolare, appena appena fossile, eco-compatibile, trasportato a basse temperature (per dirvi tutta l’attenzione di Tap per il clima), e principalmente a prezzi ir-ri-so-ri. Vedrete, vedrete a breve come ridurranno il peso delle vostre bollette (qualcuna vi arriverà addirittura a credito): più o meno come sperimentato con le fatture Enel grazie a tutte quelle coltivazioni di fotovoltaico a perdita d’occhio che ci avvolgono come in un sol caldo abbraccio.

E vogliamo parlare della Informazione glocale pronta a fare le pulci a questi colossi? Dai non si fa così: sarebbe bastata un po’ di autocensura (questa sconosciuta) e se ne sarebbe uscita con eleganza e senza tanti grattacapi. Oltretutto tra house organ e house orgasm il passo è breve. Invece no: inchieste su inchieste, indagini, dossier, domande scomode ai vertici aziendali, denunce senza tregua sul neocolonialismo di una prepotenza straniera che al contrario somiglia viepiù a una Ong stile Emergency; per non dire delle lenzuolate a favore di quei facinorosi dei No-Tap, anarchici che altro non sono.

E soprattutto mai un euro di pubblicità, mai un logo Tap così verde e solare riportato in alcuna delle sue rubriche, manco per sbaglio, e mai una parola una sulle tante iniziative SO-CIA-LI del Trans Adriatic: né un cenno su “Mena”, che non è voce del verbo da collegare a un manganello, ma il master gratuito in culinaria per studenti e ristoratori locali; né una riga sul camper delle brioches, per dire l’interesse di questi magnati per la storia, specie quella dell’ancien règime di Maria Antonietta; né un riferimento sul salvataggio di tutti quegli ulivi monumentali dall’inesorabile destino del disseccamento, trasportati nei canopy allestiti nella Masseria del Capitano (a questo punto bastava adottare il brevetto Tap, cioè fare del Salento un unico grande canopy, o come cavolo si chiama, e ci saremmo risparmiati anni di Sputacchina, Xylella, Innesti miracolosi, Fs17, e i decretini del ministro unico Martina-Centinaio-Bellanova); né una nota sul “Salento greenway” e sul connesso “bike sharing”, qualunque cosa vogliano dire; né un trafiletto sui corsi di Inglese e sugli altri “piani educativi”, senza dimenticare i “contributi alla ricerca” (anche se non si sa bene di cosa); e nemmeno un video sul coinvolgimento degli studenti delle scuole primarie così carini nelle loro “lezioni interattive e laboratori sull’ambiente marino e sulle minacce che possono causare inquinamento al suo ecosistema”; e, infine (ma solo per questioni di spazio) manco un cenno sull’iniziativa “Libera il mare”, cioè lo studio, la mappatura e la pulizia dai rifiuti dei fondali e di ben 30 chilometri di spiagge (Tap è società seria e non è suo costume prendere gli altri per i fondali).

Insomma, nada de nada. Solo stima e appoggio incondizionato a quei sovversivi dei No-Tap che, pensate, insieme ad alcuni professori dell’Unisalento e a relatori come Josè Alberto Acosta, avevano organizzato in Ateneo niente poco di meno che un Convegno, signora mia, sull’“Uso asimmetrico del diritto nei conflitti ambientali”. Meno male che intervenne prontamente la Digos per far capire a tutti chi comanda.  

Ora, pur non trapelando nulla da giornali e tv di stato in luogo, da fonti riservate siam venuti a sapere che il sottosegretario Turco (non bastavano evidentemente quelli del 1480), esponente di quel moVimento diventato partito della Realpolitik, ha intenzione di convincere buona parte dei sindaci salentini dall’occhio vispo e con una bella $ incisa nell’iride che pecunia non olet e che i Ristori profusi a piene mani dalla trattoria Caritas, divisione di Tap, diluiti con Mes, Cis, Recovery fund e altre trovate di finanza creativa, diventano brodo buono per la cura di ogni mal di stomaco.

Bravi, così si fa: un tubo da una parte e una botta dall’altra, e la doppia penetrazione è garantita.

Antonio Mellone

 
Di Fabrizio Vincenti (del 12/04/2017 @ 22:24:02, in NohaBlog, linkato 2056 volte)

Il grande Zygmunt Bauman definiva la nostra una società “liquida”. Da allora un piccolo progresso è stato fatto: anziché liquida, ora potremmo definirla sciolta. Cerchiamo di intenderci. Avete presente le palline del gelato appena posate sul cono? Hanno una forma e, dal loro colore, è facile intuire quale sia il loro gusto. Provate però a guardare lo stesso cono dopo mezz’ora: vi ritroverete con in mano un biscotto e una poltiglia di gelato variopinta e senza forma, tanto da non capire neppure quale gusto avevate deciso di prendere.

Quando guardo i personaggi che si sono candidati per la carica di sindaco di Galatina, mi viene in mente questa immagine, un gelato che cola da tutte le parti. Qualcuno potrebbe prendere questo paragone come un’offesa, ma costui si ricreda subito, poiché non è ciò che vuole essere. In fondo il gelato è qualcosa che piace a tutti, anche se scula (il verbo colare, in questo senso, non avrebbe propriamente reso l’idea).

Qualcuno, usando un’espressione vecchia millenni, mette la sua faccia a garanzia che, se qualora dovesse essere eletto sindaco, farà tutto ciò che finora non è stato fatto per il nostro “beneamato” Comune. La prima volta che vidi questa frase, fu su una gigantografia di un distributore di carburanti in provincia di Udine, dove, per pubblicizzare un marchio, uno sconosciuto gestore sorrideva affianco alla frase “Noi ci mettiamo la faccia!”. Beh, lì io non mi sarei neanche fatto lavare i vetri della macchina poiché, nonostante la sua faccia, io quel tipo lì non lo conoscevo affatto (figuriamoci se uno facesse rifornimento solo se si fida del pinco pallino di turno).

Ora, tornando a noi, della faccia dei politici attaccati ai bordi delle strade non me ne può fregar di meno (usando un delicato eufemismo), seppur anche quelle facce lì sono creature del buon Dio, e Dio non è ingiusto. San Paolo però, un mio carissimo amico, nella sua lettera ai Romani, al cap. 9,20-21 scrive: «Oserà forse dire il vaso plasmato a colui che lo plasmò “perché mi hai fatto così?”. Forse il vasaio non è padrone dell’argilla, per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile e uno per uso volgare?».

Chissà a cosa faceva riferimento l’apostolo dei gentili con quell’espressione, ma se qualcuno la ritiene offensiva, se la vada a prendere con san Paolo, di certo non con me che l’ho citato. Ecco per quale motivo non devono prendere le mie considerazioni come delle offese, ma le loro facce (consapevole del fatto che la mia fa più schifo delle loro) mi sembrano come gelato che scula, poiché i loro tratti somatici non garantiscono assolutamente nulla. Dunque, su cosa dovrei basarmi per dare il mio voto a uno di loro? Sul loro curriculum vitae? Meglio di no, mi asterrei dal votare. Dunque su cosa, sui risultati delle precedenti amministrazioni di cui alcuni di loro hanno già fatto parte? Non conviene a loro, sarebbero quasi tutti ineleggibili (se solo la giustizia in questo “beneamato” Paese funzionasse). Rimane, allora, veramente ben poco da poter prendere in esame. Vuoi vedere che alla fine rimangono un’altra volta solo le facce? Io, però, torno a dire che di quelle non so che farmene. Forse, se qualcuno di questi avesse anche un programma interessante ed intelligente, oltre al volto ingigantito, sarebbe già molto meglio poiché di questi ultimi tempi la fiducia, soprattutto nella politica, è di cattiva sorte.

C’è qualcos’altro nelle loro menti inceppate oltre alla costruzione di trenta palazzine o di una discarica o inceneritore o parco commerciale inutile?  Ditemi di sì, vi prego, altrimenti quel poco di ottimismo che mi rimane sfonda la soglia minima dello zero. Cosa propongono per contrastare la disoccupazione, oltre ad aprire qualche altra cooperativa a scopo di lucro dove a lucrare sono solo loro? Cosa dicono nel merito di rendere il Comune di Galatina più eco-sostenibile? Cos’hanno in mente di fare per abbattere l’inquinamento, salvaguardano la salute dei cittadini? Cosa farebbero affinché non si creino più discariche abusive ogni cento metri?  Cosa propongono per l’infanzia, quali servizi offrirebbero agli anziani? Quali sono le loro politiche per il recupero dei centri storici, la salvaguardia delle opere d’arte, il rimboschimento delle aree abbandonate, la riqualificazione delle periferie (come se i centri scoppiassero già di salute)? Cosa farebbero per creare un turismo annuale anziché demenziale? Pregandovi di concedermi il beneficio del dubbio, ve lo dico io cosa faranno. Inaugureranno qualche altro pilastro di cemento inutile come cattedrale in un deserto già scialbo, scuoteranno un tamburello la notte della taranta, e indebiteranno ancor più l’insanabile debito che qualcuno di loro ha già creato, e al diavolo il lavoro, la salute, l’istruzione, l’ambiente, i vostri diritti, la vostra dignità, e via discorrendo. Se poi oltre al sindaco, faranno anche il loro mestiere (e continueranno a farlo nel modo in cui hanno dimostrato di fare finora – ahi mamma-), allora non resta che fare le valige e lasciarli governare sui topi. E se poi alla loro faccia si faranno affiancare anche da quella del mistificatore Renzi, allora sappiano che quei selfie (se solo Renzi sapesse!) serviranno solo a fargli perdere anche il voto della zia, minacciata e costretta a votarli al costo di vedersi tolta la parola -  e la zia, in quel caso, ringrazierebbe!

Bene, che vinca il meno peggio, dunque (in Italia è il massimo che ci si può augurare). Male che vada, fate governare i maiali come nel libro Animal Farm di George Orwell: chissà se, in un guizzo d’intelligenza, facciano più i porci che loro qualcosa di buono.

Fabrizio Vincenti

 
Di Albino Campa (del 13/09/2011 @ 22:21:59, in NohaBlog, linkato 3007 volte)

Chiudiamo le scuole!”, urlava nel 1914 Giovanni Papini nel suo pamphlet contro le scuole, definendole “casamenti di grande superficie, dove molti uomini si rinchiudono o vengono rinchiusi”, “reclusori per minorenni istruiti per soddisfare a bisogni pratici e prettamente borghesi”, “ il mezzo più decente per levarsi di casa i figlioli che danno noia” e ancora “fabbriche privilegiate di cretini di stato”. (iconscarica il pamphlet di Papini in allegato all’articolo).

Le provocazioni di Papini per certi versi suonano alquanto attuali pur risalendo all’inizio del ‘900. Ancora oggi sentiamo dire da più parti che la scuola “non insegna quasi mai ciò che un uomo dovrà fare effettivamente nella vita, per la quale occorre poi un faticoso e lungo noviziato autodidattico”, “appena passati gli esami e ottenuti i diplomi bisogna rivomitare tutto quello che s’è ingozzato in quei forzati banchetti e ricominciare da capo”. Tuttavia nei secoli la scuola e i metodi di insegnamento hanno fatto molti passi in avanti, è cambiato il rapporto tra studente e professore che non è più visto come colui che “detta il suo verbo dall’alto” o che si abbandona alla “sadica voluttà di potere annoiare, intimorire e tormentare impunemente qualche migliaio di bambini o di giovani”. Giovanni Papini qui si riferisce ovviamente ad un ambiente scolastico ormai ampiamente superato, ma leggendo il pamphlet alcuni aspetti sembrano ritornare ancora oggi e se non fossero così intelligenti quelle stesse parole starebbero bene sulla bocca di un qualsiasi politico della seconda repubblica.

Oggigiorno si sta cercando di arrivare per vie traverse alla chiusura della scuola pubblica, ma i motivi sono ben distanti da quelli che saggiamente era riuscito ad argomentare allora il Papini (motivi alquanto discutibili, risibili se vogliamo), ovvero la libertà di imparare a contatto con la realtà, di vivere la fanciullezza e la giovinezza senza alcun incarceramento scolastico, la libertà di scegliere. Il sistema scolastico italiano è come un superstite di una guerra (di riforme che si sono rovinosamente avvicendate negli anni), che l’ha portato in uno stato confusionale tale per cui vivacchia, cerca di tirare avanti giorno dopo giorno grazie alla buona volontà di chi gli sta intorno, ma sa che prima o poi dovrà farla finita.

Attenzione, i Papini di oggi non si vogliono più uccidere la scuola in quanto “casamento o reclusorio”, ma piuttosto “le ragioni della civiltà, l’educazione dello spirito, l’avanzamento del sapere” di cui è garante nella società. Il guaio è uno solo, direbbe Papini rivolgendosi ai nostri politici, “Nessuno – fuorché a discorsi – pensa al miglioramento della nazione, allo sviluppo del pensiero e tanto meno a quello cui si dovrebbe pensar di più: al bene dei figliuoli”.   

     Michele Stursi

 
Il NO alla produzione di CSS come chiusura del ciclo della raccolta differenziata, all'incenerimento e a nuove discariche è sicuramente un affare per cementifici e gestori della logistica dei rifiuti, ma non per l'ambiente

Noiambiente

 
Di Antonio Mellone (del 27/01/2024 @ 22:20:41, in NohaBlog, linkato 283 volte)

Nossignore, nel titolo di questo pezzo non c’è alcun refuso tipografico. La sostituzione di consonante ad “autonomia” che ha poi prodotto “autotomia” (la quale, come noto, è la capacità di alcuni animali di auto-mutilarsi - ma almeno loro lo fanno per scopi di sopravvivenza) è puramente causale, ed è riferita all’ennesimo siluro lanciato fresco fresco ai danni di quella che fu la nostra Carta Costituzionale, questa volta sotto forma di DDL (disegno di legge) che per caso porta il nome dell’odontoiatra bergamasco divenuto inopinatamente - e purtuttavia per la terza fiata nel corso del presente XXI secolo - ministro della Repubblica: a questo giro addirittura “Per gli Affari Regionali e le Autonomie”.

Del noto giureconsulto si ricordano, in ordine sparso, il suo primo matrimonio in rito celtico (immagino con la benedizione di Odino e i brindisi a sidro al posto dello spumante); una legge elettorale poi bocciata in più parti dalla Consulta e guarda un po’ definita Porcellum, chissà quanto in suo onore; la brillante uscita su una ex-ministra di colore (“Quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di un orango” [sic]), per dire dell’apertura mentale del personaggio; il famoso lanciafiamme per “incenerire 375 mila leggi inutili” allorché ricopriva il ruolo di ministro “Per la Semplificazione”, a proposito di Numeri Immaginari e di sortite folkloristiche; e numerose ulteriori varie ed eventuali.

Ma stavolta il problema principale non è mica il soggetto, ma l’oggetto. E a onor del vero v’è da aggiungere il fatto che ogni “riforma” che ne abbia rimaneggiato il testo in vigore dal 1948 si è comportata di fatto da proiettile esplosivo in grado di annientarne uno o più principi fondamentali, dico sempre della Costituzione: inclusa per esempio la modifica del suo titolo V avvenuta nel 2001 per le mani – o per i piedi – della sedicente sinistra ovvero diversamente destra allora al governo, poi sigillata dal 64% circa di Sì al referendum costituzionale, al quale, per la cronaca, partecipò più o meno il 34% degli aventi diritto al voto. Non so perché a tal proposito mi viene in mente la monaca di Monza del Manzoni con i suoi ripetuti Sì, e il successivo inesorabile “la sventurata rispose” (ovviamente ancora una volta di Sì), per dire quanto forse sia ormai complicatissimo innescare la retromarcia, e quanto, paradosso per paradosso, sia purtroppo vera l’asserzione secondo la quale chi ora è contro l’Autonomia Differenziata è contro la Costituzione.

È quel “novello” titolo V dunque la vera fonte del diritto del suddetto DDL dedicato all’Autonomia Differenziata, istituto giuridico del tutto ignoto dal punto di vista teorico alla stragrande maggioranza degli italiani e ai loro rappresentanti: i quali tuttavia presto recupereranno lezioni ed esami, imparandone a menadito gli effetti dal punto di vista empirico, vale a dire sulla propria pelle. E non parlo tanto delle continue espropriazioni di ogni genere subite dal meridione del Paese (che notoriamente partono da lontano, come minimo dai tempi della cosiddetta Unità d’Italia, e che continueranno d’ora in poi a ritmi più serrati grazie al minestrone in cottura, sicché i diritti reali dei cittadini varieranno in funzione della residenza anagrafica), quanto piuttosto della mortificazione del ruolo del Parlamento e quindi del dibattito politico, e soprattutto dell’impossibilità pratica di gestire le ventitré materie, e le centinaia di sottocategorie oggetto della prevista “contrattazione tra centro e periferia”: temi che vanno dai rapporti internazionali con l’Unione Europea al commercio con l’estero, dalla tutela e sicurezza del lavoro al governo del territorio, dalla produzione di energia alla salvaguardia della salute, dalla valorizzazione dei beni culturali all’alimentazione, dal sistema tributario all’organizzazione della giustizia di pace, dalle norme per l’istruzione alla tutela dell’ambiente e dei beni culturali. Il tutto “a invarianza di bilancio”, vale a dire a saldo zero: che tradotto in soldoni significa senza spendere una lira in più rispetto a prima.

Immaginiamo già sin d’ora la gioia delle regioni più povere pronte, come neoliberismo comanda, alla concorrenza con le regioni che han gettiti fiscali tre/quattro volte superiori, e che dunque per rendere “attrattivi e competitivi” i rispettivi territori, o semplicemente per poter racimolare qualche euro in più per la loro stessa (temporanea) sopravvivenza, consentiranno trivelle, pale eoliche e campi di fotovoltaico in terra in mare e in cielo, accoglieranno a braccia aperte le scorie nucleari di vicini e lontani, creeranno Zes (cioè paradisi fiscali) in favore di cani e porci d’oltre confine (regionale). in compenso aumenteranno le tasse agli indigeni, ridurranno a zero le superstiti tutele ai lavoratori locali in uno con l’introduzione delle gabbie salariali, chiuderanno ospedali appellandosi al loro “riordino” e allungheranno le già chilometriche liste d’attesa, sdemanializzeranno quel che resta dei beni pubblici un tempo inalienabili e imprescrittibili, e inviteranno a nozze i novelli colonizzatori da ogni dove.

Quanto ai Lep (livelli essenziali delle prestazioni) e, specie nel campo sanitario, ai Lea (livelli essenziali di assistenza), tranquilli: è tutto studiato a tavolino per l’ottima riuscita della suddetta Autotomia. Ma non specifichiamo di cosa.

[Articolo apparso su: il Galatino, anno LVII, n.2, 26 gennaio 2024]

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 09/05/2013 @ 22:18:21, in Comunicato Stampa, linkato 2507 volte)
Il Sindaco, nonché Assessore al Bilancio, e l’Assessore con delega alla Centro Salento ambiente giustificano l’ ASSENZA DI PRESA DI POSIZIONE comunicando alla Città che l’Amministrazione non possiede nel suo organico professionalità tali da poterli supportare nel “complesso e difficile” compito di “individuare i punti da modificare ed in quale modo “ relativamente alla proposta di Bilancio 2012 presentato dal CdA della Centro Salento ambiente.

Noi a questo non crediamo, ma loro lo scrivono in uno dei consueti comunicati pregni di autocompiacimento e autoreferenzialità che contraddistinguono questa Amministrazione.

Si afferma, inoltre, di aver atteso le dimissioni del precedente CdA, omettendo di dire che mai una richiesta in tal senso da parte dell’Amministrazione è stata ufficialmente presentata.

Banale poi il tentativo, non avendone noi mai fatto cenno, di spostare la discussione sulle qualità dei nuovi componenti del CdA della Centro Salento ambiente.
Il Dott. Torrone e la Dott.ssa Gnoni sono indubbiamente professionisti stimati ed apprezzati nel “loro”
campo, a loro va il nostro augurio per un proficuo buon lavoro nell’interesse della collettività galatinese, ma ne valuteremo con attenzione l’operato, senza pregiudizi e preconcetti, nel nuovo ruolo
“politico-amministrativo”.

Non andiamo oltre perché riteniamo l’argomento troppo serio da poter essere affrontato a mezzo stampa e invitiamo il Sindaco e l’intera Maggioranza a riportare la discussione nella sua sede naturale, il Consiglio Comunale.

Galatina in Movimento
Nova polis Galatina
Galatina Altra
Movimento per il Rione Italia
 
Di Albino Campa (del 27/05/2011 @ 22:14:41, in Nucleare, linkato 3614 volte)
Generalità

L'energia nucleare è presente in natura, Le prime bombe atomiche, del tipo di quelle sganciate su Hiroshima e Nagasaki, erano basate sul principio della fissione. Si deve notare che in questo contesto il termine atomico è assolutamente inesatto o almeno inappropriato in quanto i processi coinvolti sono viceversa di tipo nucleare, coinvolgendo i nuclei degli atomi e non gli atomi stessi. Secondo gli ultimi dati noti, le centrali nucleari in funzione in tutto il mondo sono 450. In Europa ci sono 195 centrali nucleari. Quelle più vicine al nostro paese, sono
collocate in Francia a 200km.

 L'energia nucleare è data dalla fissione o dalla fusione del nucleo di un atomo. La prima persona che intuì la possibilità di ricavare energia dal nucleo dell'atomo fu lo scienziato Albert Einstein nel 1905. Per ricavare energia dal nucleo dell'atomo esistono due procedimenti opposti:

  • la fusione (unione) di nuclei leggeri: nel suo procedimento unisce i nuclei leggeri in nuclei più pesanti e la differenza viene emessa come energia sotto forma di raggi gamma ad alta frequenza.
  • la fissione (rottura) di un nucleo pesante: La fissione consiste nel rompere il nucleo dell'atomo per farne scaturire notevoli quantità di energia. In natura le reazioni di fusione sono quelle che producono l'energia proveniente dalle stelle. Finora, malgrado decenni di sforzi da parte dei ricercatori di tutto il mondo, non è ancora stato possibile realizzare, in modo stabile, reazioni di fusione controllata sul nostro pianeta
Sicurezza

A parte il rischio di incidenti, il maggiore problema ancora insoluto è costituito dalle scorie radioattive, che rimangono pericolose per migliaia se non milioni di anni.

Le preoccupazioni principali dovute all'uso di energia nucleare per la produzione di elettricità riguardano l'impatto sull'ambiente e la sicurezza delle persone. Il più grave incidente, il disastro di ÄŒernobyl', ha ucciso delle persone, provocato feriti e danneggiato e reso inutilizzabili per decenni grandi estensioni di terra. Si teme che possano ripetersi altri incidenti simili, come accaduto recentemente in Giappone con il Disastro di Fukushima Daiichi. Un altro problema è l'elevata quantità di acqua necessaria per il raffreddamento e l'immissione delle acque calde nei sistemi idrici: ciò in alcuni ecosistemi può causare pericoli per la salute delle forme di vita acquatica, rischi di contaminazione radioattiva nelle fasi di estrazione.

le scorie prodotte dai reattori si mantengono radioattive a lungo nel tempo, fino al caso estremo del Cesio 135 (135Cs) che impiega 2,3 milioni di anni per dimezzare la propria radioattività.

Un altro problema di sicurezza riguarda il pericolo di fughe radioattive non derivanti da guasti interni alla centrale, ma da eventi esterni che possono compromettere la tenuta delle strutture. Un evento climatico catastrofico, quale un tornado o un terremoto di particolare intensità, potrebbero distruggere l'edificio di contenimento, se non adeguatamente dimensionato. In Giappone gli impianti della centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa, furono danneggiati nel 2007 a seguito di un terremoto di intensità superiore a quello considerato nel progetto e si ebbero rilasci di radioattività nell'ambiente non completamente ed univocamente quantificati (si veda la voce relativa per dettagli).

Le centrali di oggi sono più sicure, è vero, come detto sopra i costi sono aumentati anche per questo. Ma i rischi sono comunque elevatissimi. Non perché sia facile che un incidente catastrofico accada, ma perché ne basta uno per effetti terribili su vaste zone. In Italia come in Giappone la sismicità aumenta i rischi, ma non servono crolli per causare un disastro. In Giappone in questo momento è bastato un malfunzionamento dell'impianto di raffreddamento per provocare il rischio di una fusione del reattore (nuova Chernobil). A volte si sente dire "ma tanto siamo circondati da centrali". E' vero, ma se la centrale di Chernobil fosse esplosa in Italia, gli effetti sul nostro territorio non sarebbero stati uguali. Nelle immediate vicinanze si ha un'area invivibile per generazioni, sulle popolazioni confinanti un aumento esponenziale delle malattie genetiche, di leucemie, tumori... Un incidente in Francia oggi potrebbe anche interessarci, ma gli effetti sul nostro territorio, anche se gravi, non saranno mai come quelli in territorio francese.

Questo discorso vale comunque per incidenti catastrofici. Altra cosa che però in molti non sanno è che gli incidenti meno gravi non sono così rari, ma in giro per il mondo non sono poche le centrali che hanno avuto malfunzionamenti con il conseguente rilascio nell'atmosfera di radiazioni oltre il normale livello di funzionamento.

Sempre in Giappone, a seguito del terremoto di Sendai, nel marzo 2011, una serie di quattro distinti gravi incidenti occorsi presso la centrale nucleare Fukushima I hanno causato il Disastro di Fukushima Daiichi.

L'unico modo per smaltirle ad oggi è interrarle in profondità, ma le aree circostanti avrebbero comunque conseguenze, e non è facile individuare tali luoghi adatti, anche considerato che le scorie devono rimanerci per 1.000.000 di anni... Negli USA ad oggi non hanno costruito neanche un luogo sicuro per confinarle, e attualmente le scorie sono accumulate in decine di stabilimenti sparsi sul territorio nazionale.

 
Costi
 I costi di costruzione di una centrale nucleare sono notoriamente superiori che in una qualsiasi altra centrale a causa della necessità di garantire gli stessi standard di sicurezza di una centrale termoelettrica.

 I costi privi di una quantificazione monetaria, come ad esempio, i seguenti:

  • danni alla salute degli esseri viventi nelle aree di influenza delle installazioni;
  • danni di lungo periodo all'ambiente circostante o interagente con il sito;
  • costi di stoccaggio delle scorie radioattive;
  • premi a copertura di danni causati da incidenti ed eventi disastrosi;
  • premi di rischio per ritardo nell'entrata in esercizio.

Secondo altri studi l'energia nucleare è economicamente svantaggiosa e gli enormi capitali necessari alla costruzione di un impianto ed alla gestione completa del ciclo del combustibile, non possono mai essere compensati dalla produzione di energia. Il professor Jeffrey R. Paine  (Professore di Antropologia presso
l’Università del Massachusetts) ha dichiarato: «L'analisi [...] suggerisce che anche nelle condizioni più ottimistiche (dove i costi sono considerevolmente tagliati ed i redditi salgono notevolmente), le centrali nucleari dell'attuale generazione, nel corso della loro vita, possono arrivare al massimo a coprire i costi». l'impianto raramente funziona a pieno regime, solitamente è sfruttato soltanto in parte (Paine sostiene che il 58% sia la norma) dal momento che alcuni impianti periodicamente devono essere fermati per controlli di sicurezza. Aumentare questa percentuale ci esporrebbe inevitabilmente a un rischio;

la dimostrazione finale e incontestabile della non economicità dell'elettricità da fissione nucleare è che da decenni nessuna azienda privata ha pensato di costruire una nuova centrale, se non dove sussistono ingenti sovvenzioni statali in seguito a una precisa scelta puramente politica (si veda il caso del governo Berlusconi), come per certe fonti rinnovabili (ad esempio il fotovoltaico), che senza contributi statali non avrebbero alcuna convenienza economica.

Nel 2009 si sono avute infatti diverse rinunce da parte di compagnie elettriche: ad esempio, la Mid American Nuclear Energy Co, operante in Idaho, ha rinunciato alla realizzazione dei suoi progetti di espansione del numero di reattori[13]; la AmerenUE, operante in Missouri ed Illinois, ha anch'essa rinunciato alla costruzione di un reattore EPR[14].

Al costo di creazione dell'impianto, manutenzione, produzione elettrica e smantellamento ci sono da aggiungere i costi di smaltimento dei rifiuti. Questi costi sono ancora non chiari visto che non si sono ancora trovate soluzioni definitive operanti per il lungo periodo per le scorie di III categoria (caso differente per quelle di I e II, di cui esistono molti siti di stoccaggio già funzionanti da decenni); infatti sono o in fase di studio o in fase di realizzazione alcuni depositi definitivi, ma nessuno di questi è ancora attivo.

 Chiara D'Acquarica

 
Di Antonio Mellone (del 23/03/2017 @ 22:14:14, in NohaBlog, linkato 3373 volte)

Non c’è niente da fare. Qui dalle nostre parti sembra dominare ancora indisturbato il pensiero unico del consenso di massa.

Perdurano graniticamente (e chissà per quanto tempo ancora) il volemose bene, i tarallucci e vino, le pacche sulle spalle, i finti amiconi, la solidarietà di specie (più che di genere), il partito unico della nazione, l’eterna Trattativa, e dunque frotte di censori (che non sanno nemmeno di esserlo).

Conciliaboli di perbenisti, genie di “borghesi” radical chic, gruppetti di maître à penser, squadre di spacciatori di catene per schiavi novelli, circoli di raddrizzatori di elettroencefalogrammi, staff di incravattati dei dì di festa, clan di amici degli amici, cerchie di intellettuali neo-conformisti, élite con la puzza sotto il naso, ordini di giornalisti da riporto, associazioni culturali foraggiate da pOLITICI e un’accozzaglia indefinita di allegre comari: tutti morbosamente suscettibili, pronti a scandalizzarsi, a stracciarsi le vesti, a sentirsi offesi in prima persona se osi scrivere quello che pensi, utilizzando talvolta più che le biro le penne all’arrabbiata.

Prediligono il disarmo del dissenso al dissenso disarmante. Deplorano la contestazione, l’alterità, la critica, la possibilità di pensare, di programmare e sognare eventuali futuri alternativi. Favoriscono più o meno inconsapevolmente la comunicazione tautologica (e alienata), quella in cui tutti pensano e dicono le stesse cose.   

Eh, sì, i tuoi toni sono troppo lapidari, accesi, aggressivi, sagaci e mordaci per i loro gusti raffinati. Loro non si sbottonano mai, per prudenza. Per definizione.

Pazienza se poi in privato sull’argomento, sul fatto o sul tizio di cui ti capita di raccontare le gesta eroiche ti confidino indicibili, inaudite, che dico, oscene “mazze e corne”. Ma in pubblico, no. In pubblico devi essere politically correct, assertivo,  allineato e possibilmente coperto.

Certi toni, signora mia, è preferibile ammorbidirli. Meglio i semitoni, il bemolle più che il diesis, i guanti di velluto più che la cartavetro, il fioretto più che il machete, la quiete più che la tempesta. E soprattutto MO-DE-RA-ZIO-NE.  

Nessuno, tra codesti moderati-in-pubblico/estremisti-in-privato, che si chieda se le cose che dici o scrivi siano vere o false. Niente. Quel che conta è il tono. Pazienza se la casa sta bruciando, l’importante è aver spento la luce del tinello.

Temo che a Galatina e dintorni si sia ormai regrediti a un punto tale che la gente debba addirittura essere rieducata alla libertà del pensiero, di cui la satira (questa sconosciuta) con il suo potere a volte dissacrante è uno degli strumenti didattici più efficaci.

Non ricordo più dove ho letto che l’obiettivo della satira è esprimere un punto di vista in modo divertente. Divertente per chi la fa, s’intende. Ogni risata dell’autore contiene una piccola verità umana (che spesso fa male). Se poi gli altri ridono, tanto di guadagnato, ma non è un criterio per giudicare la satira. Certo, mica la satira può piacere a tutti: i suoi bersagli o gli amici dei bersagli, ad esempio, non ridono affatto.

E poi non è che la satira debba per forza far ridere, perché a volte deve far piangere. Anzi talvolta la satira più riuscita, la più tagliente e corrosiva, è quella che fa scoppiare di rabbia (per la verità soprattutto i bacchettoni), mentre il disagio che aumenta è solo quello dei parrucconi.

Nell’attesa di accettare, anzi di auspicare un po’ più di satira in questo piattume cosmico continuiamo pure a farci del male: applaudendo al neo-feudalesimo atrofizzante, inneggiando agli anestetici sociali contro il dolore da vita vuota, auspicando l’assopimento dei neurociti, minacciando le teste pensanti, sopprimendo la disobbedienza civile, emarginando i ribelli, i resistenti, gli oppositori, e lottando contro tutto ciò che potrebbe mettere in discussione la nostra omologante schiavitù.

*

Qui da noi la casa brucia, la nave affonda, il comune fallisce, il debito avanza, il cemento straripa, l’asfalto corre, la Tap penetra, la stampa disinforma, il popolo dorme, gli attivisti scarseggiano, la Colacem affumica, il cancro dilaga, la gente muore, i poliziotti caricano, la Sarparea incombe, il fotovoltaico devasta, la mafia tratta, la politica latita, le multinazionali occupano, gli ulivi soffrono, l’ambiente detona, il profitto campa e la Costituzione crepa.

In tutto questo l’intellighénzia del pasticciotto (che di questi problemi non ha mai detto mezza parola, probabilmente perché non ne sa nulla o perché più o meno consapevolmente corresponsabile e fautrice) continua invece a parlare di toni, di stile e del solito PD (Pistolotto Domenicale).  

Io ho un dubbio atroce, il solito, su chi sia esattamente il soggetto che, mentre indichi la luna, guarda il dito (tra l’altro quello sbagliato).

Sì, signora mia, faccio sempre confusione tra lo stolto e lo stronzo.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 29/08/2021 @ 22:13:54, in NoiAmbiente, linkato 841 volte)

Anche questa volta, noi i soliti "quattro sognatori" di "Noiambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina, siamo riusciti a offrire la nostra fatidica seppur piccola goccia che compone l'oceano. Quell'oceano buono che si contrappone con forza a quell'altro fatto di indifferenza e di maltrattamenti alla Natura.

Abbiamo preso parte ad un evento straordinario che vede contrapporsi sempre più questi due mondi: il primo, il prodotto dei vizi dell'uomo che con i suoi rifiuti tenta di soffocare questo paradiso, in questo caso la riserva delle Cesine, un luogo fantastico, e il secondo, tantissime persone soprattutto giovani, che con la loro semplice generosità riescono a fare tutti insieme cose inimmaginabili.
In queste  occasioni di operatività ci si trova insieme a tanti amici e amiche e si prova quella grande emozione di unione, di forza e del sentirsi meno soli, che dà conforto e fa ben sperare.

Purtroppo davanti a certe orribili scene di rifiuti imbrigliati nella vegetazione e fra gli scogli lambiti dalle onde marine, come quelli visti oggi, si oscura il cuore.

Oggi, 29 agosto sulla spiaggia delle Cesine, un velo di tristezza (ma anche di speranza) calava davanti alla vista di quelle mani e di quei giovani volti che imperterriti non volevano mollare la presa di plastiche che solo a sfiorarle spesso si sbriciolano in mille pezzettini.

Ve lo diciamo sinceramente: forza ragazzi, forza Daniele S. e Daniele T., forza Chiara, Valentina, Giorgio, Clara, forza tutti voi ragazzi e ragazze del CAS, con la vostra partecipazione ci avete fatto capire che siete oltre la barriera dell’indifferenza e che è necessario agire.

Francesco Cino con il suo dire insistente ha seminato bene: “Tutti insieme per il bene comune”

 

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali Odv

 
Di Redazione (del 29/08/2017 @ 22:12:37, in NoiAmbiente, linkato 2002 volte)

A proposito di Legge n. 257 del 1992.

La produzione e lavorazione dell'amianto è fuori legge in Italia dal 1992, compresa la vendita.

La sua ormai accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti paesi. Le polveri contenenti fibre d'amianto, respirate, possono causare gravi patologie, come per esempio  l'asbestosi, tumori della pleura (ovvero il mesotelioma pleurico), e il carcinoma polmonare.

L'amianto è stato utilizzato fino agli anni ottanta per la coibentazione di edifici, tetti, navi, treni; come materiale da costruzione per l'edilizia sotto forma di composito fibro-cementizio (noto anche con il nome commerciale Eternit) utilizzato per fabbricare coperture per tetti, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie, e inoltre nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche, materiali d'attrito per i freni di veicoli, guarnizioni), ecc. 

La forma più presente di amianto nelle nostre case la ritroviamo nel materiale da costruzione per l'edilizia sotto forma di composito fibro-cementizio (noto anche con il nome commerciale Eternit) utilizzato per fabbricare tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie.

Spesso ci ritroviamo questi oggetti nei campi, disseminati a piccole quantità. Questo tipo di frammentazione facilità la dispersione e lo sbriciolamento. Con conseguente dispersione nell’aria delle micro fibre. Una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: un'esposizione prolungata nel tempo oppure a elevate quantità aumenta significativamente le probabilità di contrarne le patologie associate.

Questi dati sono pubblicati sul sito  https://it.wikipedia.org/wiki/Eternit#L.27Eternit_e_l.27amianto.

Quello che wikipedia invece non ci dice è che l’abitato di Noha è circondato quasi nella totalità da tanti piccoli mucchi di questo materiale. La condizione di frammentazione e l’ignoranza di molte masse organiche senza cervello (persone) ne favoriscono lo sbriciolamento, infatti, non essendo ben visibili, tutti ci passano sopra, a piedi o con mezzi meccanici. Inoltre vengono puntualmente sottoposti ad alte temperature con i periodici incendi dei campi in cui si trovano. Il vento completa l’opera di dispersione portandone le micro particelle ovunque, comprese le nostre case e i nostri polmoni. L’ignoranza  non esenta nessuno dal beccarsi una delle patologie riportate e indicate dalla conoscenza. Per cui preghiamo gli ignoranti di Noha (perché è molto improbabile che tutta questa porcheria sia portata nei campi intorno a Noha da forestieri), di smetterla di suicidarsi e di ucciderci.

Fareambiente Laboratorio Galatina-Noha

 
Di Redazione (del 30/05/2014 @ 22:12:27, in Comunicato Stampa, linkato 2349 volte)

Oramai ci siamo da lunedì, 2 giugno, parte il nuovo calendario della raccolta differenziata: novità il martedì, in cui si alternerà la raccolta della carta a quella del vetro, ed il mercoledì, in cui si raccoglierà l'umido ad eccezione del quarto mercoledì destinato al metallo e al'alluminio, che da ora si separerà dalla plastica.

Invariati gli altri giorni del calendario.

Altra grande importante novità l'avvio dell'albo dei compostatori in cui può iscriversi ogni utente che abbia un giardino di pertinenza della propria abitazione e che voglia fare il compostaggio domestico.

Le iscrizioni saranno aperte sino al 22 giugno.

Gli iscritti saranno formati sulle corrette modalità di compostaggio e dopo aver controllato la rispondenza del sito e della compostiera, otterranno una detrazione di 20 E. annui a componente familiare fino ad un massimo di 100 E sulla tariffa. Per quest'anno la detrazione sarà ridotta alla metà, poiché il compostaggio sarà avviato da luglio.

L'amministrazione ai primi iscritti fornirà gratuitamente le compostiere domestiche.

Fare il compostaggio domestico e' utile all'ambiente producendo concime naturale, e' comodo perché esonera dal rispetto del calendario di raccolta dell'umido rendendo autonomo l'utente, e' vantaggioso perché conviene economicamente, e' facile e pulito.

Un ulteriore passo verso la strategia rifiuti zero e' compiuto, Galatina in pochi mesi recupera un gap di anni di ritardi e con la collaborazione di tutti i cittadini raggiunge risultati importanti, grazie ai quali per quest'anno e' scongiurato il rischio di pagamento dell'ecotassa.

Stiamo lavorando per altri ed importanti traguardi.

Roberta Forte

Vicesindaco e assessore all'ambiente

 
Di Albino Campa (del 28/02/2011 @ 22:11:24, in CDR, linkato 4071 volte)

Si è conclusa la diatriba sul coincenerimento del CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti) da parte di Colacem fra i Comitati territoriali e le Istituzioni Pubbliche, Lunedì scorso, 21 febbraio 2011, il Consiglio Provinciale ha deliberato l’iter autorizzativo per il cementificio Colacem al fine di poter incenerire rifiuti persino extra-salentini nelle sue fornaci! Ecco in sintesi un breve excursus della vicenda:

 L’11 Novembre 2010, nella seconda conferenza sul CDR organizzata dall'Amministrazione di Galatina, il Sindaco giustificava il conferimento del CDR in un bruciatore da realizzarsi nella Colacem di Galatina, lo giustificava dicevo, per il semplice fatto che esistono già realtà produttive più piccole ma altrettanto inquinanti.
 Nonostante le dichiarazioni allarmanti del dott. Serravezza, presidente della Lega Tumori provincia di Lecce, e della Dr.ssa Anna Melcarne, responsabile del Registro Tumori di Lecce, sul ben triste primato nazionale per insorgenza di malattie tumorali al polmone attribuito al distretto socio-economico di Galatina dall'ASL di Lecce nell'ultimo registro tumori, si vuole perseguire la strada del bruciare l’immondizia per agevolare una azienda privata o, peggio ancora, di sotterrarla sopra le falde acquifere come per esempio il caso Corigliano, invece di smettere di produrla o quanto meno incentivare il riciclaggio dei rifiuti.
 (da: COMUNICATO STAMPA congiunto  11/11/2010  Comitato cittadino  “Cambiamo Aria” – Galatina)
 Mercoledì 15 Dicembre 2010 la Filca Cisl, categoria che rappresenta i lavoratori delle costruzioni e affini, appartenente alla CISL, dichiara paradossale il diniego al conferimento del CDR a qualsiasi bruciatore in area Galatinese visto che in tutta Italia e nel resto d’Europa esistono già aziende simili che usano i sistemi di coincenerimento del CDR, nel contempo non si  aggiungono commenti sui riflessi eco-salutari di chi ci vive intorno ma si avanzano, come arma ricattatoria, l’alto tasso di disoccupazione che apporterebbe alla popolazione il mancato guadagno derivante dal coincenerimento. La nota più deplorevole che riecheggia nell’Assemblea della Filca Cisl è che non è possibile negare l’uso del CDR, come combustibile alternativo se pensiamo che molte città della Campania convivono con altissimi rischi per la salute pubblica per via delle tonnellate di immondizia maleodorante riversate nelle strade.
 Dichiarano ancora il rammarico, i rappresentanti RSU del sindacato, per l’avanzare del parere negativo sull’utilizzo del CDR come combustibile per inceneritori che esprime la Provincia il 12 dicembre 2010, quando i consiglieri Marra e Polimeno della maggioranza provinciale ricevevano applausi e ovazioni e pubblici ringraziamenti dai comitati e da tutta la cittadinanza riunita in assemblea per essersi impegnati in Commissione ambiente e aver ottenuto da maggioranza e opposizione, l’impegno nero su bianco a ratificare in consiglio un netto “No” all’ipotesi di una autorizzazione positiva per il cementificio Colacem al fine di poter bruciare CDR!
 L’ultima briciola di genialità che emerge dall’assemblea è quella della mancanza di competitività delle nostre aziende con quelle dell’Est Europa, competizione basata su un costo del lavoro decisamente più basso del nostro, recuperabile, secondo i relatori dell’Assemblea, con l’incentivo all’uso del CDR negli inceneritori. Insomma meglio competitivi ammalati che disoccupati!
 A nulla sono valse le 3800 firme raccolte a Galatina ed a Soleto, come anche le enunciate conseguenze ambientali e sanitarie emerse dai vari convegni e l’espressa contrarietà della commissione provinciale, tutto finito:
 Lunedì 21 Febbraio 2011, è stato  approvato all’unanimità, dopo un ampio dibattito, l’ordine del giorno proposto dai consiglieri Roberto Marra e Salvatore Polimeno in merito al coincenerimento del CDR dell’impianto Colacem di Galatina, con un emendamento a firma di tutti i capigruppo, che stabilisce di “impegnare le strutture amministrative dell’Ente a porre, nelle procedure finalizzate all’istruttoria delle istanze presentate da Colacem, il massimo rigore, così da evitare il possibile rilascio di autorizzazioni nel caso che dovesse risultare l’eventualità di un qualsiasi peggioramento qualitativo e quantitativo delle attuali emissioni. Nella fase istruttoria dovranno essere effettuate da parte degli organismi pubblici, o di altri individuati dalla Provincia, verifiche tecniche, anche di carattere eccezionale, sullo stato attuale di aria, acqua e suolo sull’intero comprensorio e dovranno essere disposte tutte le ulteriori necessarie verifiche preventive ed empiriche, con oneri a carico di Colacem”.  
 La nota è uno stralcio del comunicato del Il Comitato Intercomunale “NON INCENERIAMO IL NOSTRO FUTURO”, pubblicato sul sito Galatina.it .
 A questo punto gli attori dello scenario apocalittico sono di due tipologie: da una parte i protagonisti del confezionamento del CDR e della relativa gestione in fase di incenerimento, insieme a loro i beneficiari del risparmio energetico della Colacem,  e l’ARPA Puglia (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’ambiente), l’ente Pubblico preposto al monitoraggio delle emissioni; dall’altra le inermi famiglie dei cittadini che vivono sul territorio.

 Anche se questi ultimi sono evidentemente in maggioranza numerica, avranno semplicemente il “potere” di subire gli effetti che sortiranno da questo esperimento legalizzato. Siccome tutti finora, sia da una parte che dall’altra della controversia, hanno ostinatamente dichiarato conoscenze e certezze su pro e contro dell’ipotesi dell’incenerimento del CDR, senza mai apportare prove oggettive, diciamocelo pure chiaramente: l’area del comprensorio di Soleto, Galatina, Noha, Cutrofiano e Sogliano, e speriamo in un raggio non maggiore, sarà il laboratorio sperimentale e gli abitanti le cavie. E le cavie, si sa, si ammalano e muoiono quasi sempre per cause sconosciute, o per colpe di faccendieri impunibili.

 

Marcello D’Acquarica
 
Di Albino Campa (del 20/11/2011 @ 22:10:11, in Racconti, linkato 4201 volte)

I bambini entrarono nella stanza cercando di far meno rumore possibile. Sapevano di trovare la nonna come al solito seduta su una vecchia sedia dietro l’uscio, addormentata in posizione così precaria che chiunque sarebbe caduto al suo posto, ma non lei. Con le spalle avvolte da una copertina di lana che lei stessa aveva fatto lavorando ai ferri e con una borsa d’acqua calda sulle gambe, la nonna sentì i due bambini che si avvicinavano di soppiatto ma non aprì gli occhi, continuando a far finta di dormire. Solo quando il più piccolo dei due, accovacciato ai suoi piedi, iniziò a giocare con i pendagli della copertina finse di svegliarsi quasi di soprassalto – “Ehi voi due che ci fate qui? Mi avete fatto prendere uno spavento, pensavo fossero i ladri”.
I due bambini iniziarono a ridere, contenti di aver fatto una sorpresa alla loro nonnina.

“Nonna, nonna … ci racconti una favola?” dissero quasi all’unisono. La nonna sapeva che ai nipotini piacevano le sue storielle e a lei piaceva raccontarle – “E quale favola volete che vi racconti?”.
“Quella del piccolo principe … si, quella del piccolo principe” -  “Dai nonna, … dai nonna!”.
“Va bene” disse la nonna, “ma prendete due sedie e alzatevi da terra, altrimenti se vi raffreddate chi sente vostra madre!”
I due nipotini presero due vecchie sedie impagliate e si sedettero quanto più vicino possibile alla nonna pronti ad ascoltare la storia.

C’era una volta un piccolo principe che viveva nell’antico Castello di Noha. Purtroppo il piccolo era nato affetto da una rara malattia che gli impediva di uscire dalla sua stanza, e a nulla erano valse le tante cure e visite di dottori provenienti da tutto il mondo. Purtroppo niente e nessuno era riuscito a guarirlo. Nonostante questa grave limitazione e l’impossibilità di uscire all’aperto a giocare come gli altri bambini, il piccolo principe cercava di non annoiarsi e di divertirsi con i tanti giochi con i quali i suoi genitori  riempivano la sua stanza. Al piccolo piaceva in particolare disegnare case e palazzi, ricche di ghirigori ed elaborati  fregi. La sua passione era tale che si divertiva a riprodurre i più belli su una delle pareti della sua stanza, tracciando con la matita schizzi di grandi palazzi, torri e castelli, immaginando di poter passeggiare intorno o di vivere come un grande cavaliere pronto ad intraprendere eroiche avventure.

Case 4

Al principino sarebbe tanto piaciuto provare a realizzare sull’ampio terrazzo del castello le sue opere per farle vedere a tutti, ma sapeva benissimo che non poteva uscire, e suo padre non permetteva che giocasse nella sua stanza con pietre o altri materiali, giudicandoli giochi non degni di un principe.

Purtroppo un giorno il bambino iniziò a stare più male del solito e le sue condizioni peggiorarono rapidamente.

Una notte mentre dormiva, venne svegliato da strani bagliori. Aprì lentamente gli occhi, convinto che fosse entrata nella stanza sua madre con una candela per vedere come stava, come solitamente accadeva durante quelle notti. Ma quello che vide lo lasciò a bocca aperta per lo stupore. Una bellissima e splendente figura femminile gli apparve innanzi avvolta da un mantello stellato. La donna lucente si avvicinò lentamente al letto del piccolo. Il suo viso sorridente e il suo sguardo pieno di amore ebbero l’effetto di tranquillizzare il principino che si mise a sedere sul letto come se si trovasse in compagnia di un’amica, ma ancora incapace di proferire parola.

“Ciao piccolo principe” disse la donna “Dimmi cos’è che più desideri? Non aver paura!”
Il piccolo prese coraggio  e disse “Io vorrei tanto che i palazzi e le torri che disegno venissero costruite, anche se in miniatura. Purtroppo io non posso, ma mi piacerebbe tanto che altri li potessero vedere”
“Non ti preoccupare piccolo mio, tu ora riposa” e così come era apparsa, la donna scomparve.

Case 1

L’indomani mattina una guardia allarmata corse in gran fretta a svegliare di buon’ora il Signore del Casale. Strane costruzione in pietra, piccoli palazzi e case, erano state costruite da qualcuno nella notte sul terrazzo del Castello. Il nobile si fece accompagnare dalla guardia sul posto a vedere con i propri occhi quello che gli veniva raccontato. Credendo che fossero state costruite dal figlio uscito di soppiatto, andò nella sua stanza e gli fece una gran sfuriata ricordandogli che non poteva assolutamente uscire a causa delle sue condizioni, e che per punizione le avrebbe fatte abbattere. Guai a lui se fosse uscito nuovamente.
Il piccolo provò a spiegare che non era stato lui e che non si era mai allontanato dalla stanza, ma il genitore non gli credette e la sgridata andò avanti finché non si trovò costretto a promettere di non uscire più di nascosto.

Case 3

Quella notte, come la precedente, la donna lucente apparve nuovamente al piccolo.
Questa volta il principino non aspettò che fosse la Signora a parlare e le chiese – “Com’erano?”.
“Bellissime, come i tuoi disegni” rispose la donna lucente. E quella notte ripeté nuovamente la domanda “Dimmi cos’è che più desideri? Non aver paura!”. Il principino ci pensò un po’ su e rispose “Io vorrei tanto che i palazzi e le torri che disegno venissero ricostruite ancora più grandi e più belle”.
“Non ti preoccupare piccolo mio, tu ora riposa” e così come era apparsa, la donna scomparve.

Case 2
All’indomani il Signore del Casale era ancora più infuriato del giorno precedente. Fece nuovamente abbattere le casette e dopo una strigliata ancora più sonora al figlio, fece mettere di guardia alla porta della stanza un soldato con l’ordine tassativo di non farlo uscire per nessuna ragione.

Quel giorno purtroppo le condizioni del piccolo principe si aggravarono. I medici chiamati al suo capezzale uscirono sconsolati dichiarandosi impotenti.

Nonostante stesse molto male il bambino anche quella notte aspettò l’apparire della Signora dal mantello stellato, e come le notti precedenti, ella apparve circondata da una luce ancora più splendente. Si avvicinò al letto e amorevolmente gli accarezzò una guancia. “Dimmi mio piccolo principe, cosa vuoi che io faccia per te?”.
Il bambino rispose – “Vorrei tanto che tu ricostruisca le mie casette, falle più belle di prima, le più belle del mondo,  e che nessuno, neanche mio padre le possa distruggere”.

“Mio piccolo caro” – rispose la donna lucente – “non sono io ma è il tuo amore che le costruisce come tu le desideri. Farò ciò che mi chiedi, ma non posso prometterti che nessuno le distrugga nuovamente. Purtroppo io nulla posso contro la volontà di voi uomini. Le casette vivranno finché qualcuno si occuperà di loro, finché gli uomini sapranno custodire l’ambiente in cui vivono e si prenderanno cura dei doni che hanno ricevuto. Contro un animo ingrato e insensibile io nulla posso. Tutto è rimesso alle vostre scelte”.

La Signora dal mantello stellato abbracciò forte il piccolo principe e prendendolo per mano gli disse - “Vieni con me ora, ti porto da mio figlio che ti aspetta. Sai, lui da piccolo era un falegname e sono sicura che assieme costruirete giochi e palazzi bellissimi”.

L’alba del giorno dopo fu accolta da dolore e pianti. Tutto la popolazione del Casale si strinse affranta attorno al Castello alla triste notizia della morte del piccolo principe. Nessuno mancava, in particolare i bambini.
Il Signore del Casale si affacciò alla finestra  per ringraziare tutti per la grande dimostrazione di affetto, ma mentre parlava alla folla il grido di meraviglia di un bambino attirò l’attenzione dei presenti.

“Guardate! Guardate!” gridò a voce ancora più alta il bambino – “ le casiceddhre! le casiceddhre!”.

Case 5

Sul terrazzo erano nuovamente apparse delle piccole costruzioni in pietra,  palazzi e castelli, così belle che splendevano come il sole abbagliando i presenti. Un alone di luce le circondava, e quel giorno ci fu chi giurò di aver visto le figure di un bambino e di un ragazzo accovacciati accanto ad esse intenti a costruirle.

Da quel giorno un editto vietò che nessuno recasse danno alle casette del piccolo angelo di Noha.

Nonna e bimbi rimasero per un po’ in silenzio, finché uno dei due avvicinandosi all’uscio e guardando attraverso il vetro le piccole casette sull’altro lato della strada disse – “Nonna, ma tu hai mai visto il piccolo angelo?”.
“No cari miei, non l’ho mai visto. Ma sono sicura che, finché ci saranno le piccole casette, lui sarà lì a vegliare su di noi”.
________

Le piccole costruzioni in pietra di palazzi e torri furono costruite da un certo Cosimo Mariano che visse a cavallo tra ‘800 e il ‘900.  Lui stesso si definiva “mastro”. Sono all’interno del complesso dell’attuale palazzo baronale di Noha, che fu un castello sino al ‘500 prima di essere abbondantemente rimaneggiato. Le casette, o casiceddhre, si trovano sulla terrazza di una delle corti della casa baronale e i disegni sulle pareti, molto probabilmente dello stesso Mariano, si trovano all’interno dei una delle abitazioni del complesso.
Le “casiceddhre” sono in stato di abbandono e versano in cattive condizioni. L’intero complesso è ora in vendita e sono in molti nel piccolo centro di Noha ad auspicare iniziative concreta per la loro salvaguardia.
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Massimo Negro

 
Di Antonio Mellone (del 11/06/2016 @ 22:10:03, in Sant'Antonio, linkato 3464 volte)

Nel mio paese Antonio non è un nome proprio, ma un nome comune di persona. E’ così diffuso che, quanto a tiratura, compete con quello del Santo Patrono: Michele.

Sicché il 13 giugno, festa onomastica degli Antonio e dei Fernando (Fernando è l’antico nome di battesimo del Santo di Padova, ovvero quello de zitu), a Noha è tutto un andirivieni di telefonate, messaggi, scambi di auguri che manco a Pasqua o a Natale.

Questo pezzo non è autoreferenziale, né scaturisce da una richiesta di auguri da indirizzare per l’occasione al sottoscritto. Figurarsi.

Non potrei arrivare a tanto, se non altro per un paio di motivi.

Intanto perché non ho le carte in regola, nel senso che sono il primo a scordarmi (non per cattiveria: è più forte di me) di tutti gli onomastici e dei genetliaci dei miei amici più cari e dei parenti più prossimi. Tuttavia, ultimamente, dopo 48 anni di vita, sto riuscendo a “ricordare” i compleanni di chi conosco grazie face-book, a condizione che costui o costei abbiano evidenziato sulle rispettive bacheche la data di nascita e siano annoverati tra gli “amici”. Siccome molti dei miei conoscenti, soprattutto per loro naturale ritrosia, non compaiono (ancora?) sul libro delle facce, io continuo a scordarmi bellamente delle scadenze di queste particolari forme di cambiali annuali (che tuttavia, bontà loro, non vengono consegnate al pubblico ufficiale per la levata del protesto da parte dei creditori).

In secondo luogo, perché il mio nome pare si pronunci non disgiunto dal cognome, tanto che mi si appella con una sola emissione di fiato, come in un’unica locuzione, o un solo lemma: Antoniomellone (voce ancora sconosciuta nell’annuario del culto e della venerazione agiografica).

*

Tutto questo panegirico (sic!) per dirvi che lunedì 13 giugno prossimo, solennità di Sant’Antonio di Padova, a Noha le benemerite associazioni locali che rispondono ai nomi di Acli, Ragazzi del Presepe vivente Masseria Colabaldi, L’Altro Salento, la CNA di Galatina, Noha.it, nonché molti, molti altri cittadini liberi e pensanti, organizzano un momento di fraternità nelle immediate vicinanze della cappella dedicata al Santo.

La festa ha inizio nel pomeriggio inoltrato sul sagrato della chiesetta, con la benedizione e la distribuzione del “pane di Sant’Antonio”, e proseguirà per tutta la serata (tranquilli, non si farà tardi) in località Magnarè (nomen omen: nel senso che se magna), sempre all’ombra del campanile del tempietto e della sua bella cupola maiolicata.  

Non sarà una sagra incontinente con ghiottonerie da centro commerciale, ma una molto più frugale festa di paese con distribuzione di panini imbottiti con salsiccia cotta al momento o pezzetti di carne al sugo. Dolci e altre prelibatezze locali completeranno la cenetta antoniana. Il tutto sarà innaffiato da acqua, birra e vino, mentre bandite saranno finalmente le solite bibite dolci, gassate e multinazionali (oltretutto dannose al corpo, alla mente, all’ambiente e all’economia).

Infine, per chi proprio non riuscirà a farne a meno, potrà assistere in diretta alla proiezione su maxischermo della partita di calcio Belgio vs Italia, valevole per il campionato europeo. Quando si dice unicuique suum.

*

Il party si concluderà, come tradizione vuole, con un piccolo spettacolo di fuochi pirotecnici e con il suono della campana di Sant’Antonio.

Il ricavato della serata sarà devoluto alla FIDAS di Noha, l’associazione dei donatori di sangue, nel pieno dei festeggiamenti per il suo trentennale dalla fondazione.

Tutti sono invitati a questa bella festicciola di paese, alla quale non possono assolutamente mancare tutti gli Antonio e i Fernando locali.

*

Un antico adagio nohano così recita: ‘Ntoni, li rari su li boni, e quiddhri ca su boni, su focu de Sant’Antoni’ [traduzione: chi si chiama Antonio raramente è una persona di valore, ma se lo fosse sarebbe d’inestimabile valore, vale a dire fuoco di Sant’Antonio].

Sono convinto che quasi tutti gli Antonio e i Fernando di Noha siano “fuoco di Sant’Antonio”. E che, dunque, per schiodarsi dal divano (per venire alla festa) non sia necessario un miracolo del Santo Taumaturgo per antonomasia.

Antonomasia: mai figura retorica fu più azzeccata al caso.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 26/01/2015 @ 22:09:36, in NohaBlog, linkato 2862 volte)

Non riuscivo a capacitarmi di tanta sfacciataggine, l’altra sera, al convegno double-face (quello sui tumori nel Salento).

Un relatore monopolista della serata, il “giornalista-statistico” che, dopo il suo interminabile profluvio di parole, asserisce che certi interventi, soprattutto quelli degli altri - incluso il discorso a proposito del mega-impianto di compostaggio soletan-galatinese (per la produzione di biogas, non di compost) - sono fuori tema o fuori luogo [ma scusi, signor logorroico conferenziere, stiamo o no parlando di cause dei tumori? E questa forse che non lo sarebbe? Oppure bisogna sempre parlare dei massimi sistemi, o delle discariche di Patù, senza mai scendere nei particolari che ci riguardano più da vicino? ndr], e due Erinni, cioè le onorevoli avvocatesse della maggioranza montuosa che fa finta di governarci, che sbraitano e se la prendono se osi ricordare loro che la giunta di cui sono in qualche modo parte attiva, tra le altre mille schifezze:

1) ha dato l’ultimo ok ad un mega-porco commerciale di 26 ettari da colare nella campagna galatinese;

2) accetta con nonchalance le sponsorizzazioni da parte di Colacem (il giglio di campo di cui si son pure proiettate delle slide a proposito di cause dei tumori), e nulla dice a proposito di quella del TAP per la festa patronale;

3) va avanti come un treno sulla strada del mega-impianto di compostaggio-chiamatemi, quello di 30.000 tonnellate (se gli orrori non sono mega questi non si sporcano mica le mani) che produrrà invece biogas, oltre a tutta una serie di altri, come dire, tumori (stiamone certi);

4) sta per varare, già che si trova, anche la “mega area mercatale”, da definire - con solito eufemismo o meglio esproprio vocabolario - come “parco urbano”; pazienza poi se per questo “parco” si colacementificheranno e s’asfalteranno altri 4 o 5 ettari della “nostra madre terra”;

5) ha in mente e forse realizzerà un mega-parcheggio sotterraneo a ridosso del centro storico (il che è davvero molto coerente con la politica di incentivazione all’uso della bicicletta con cui, nei convegni sulla “mobilità sostenibile”, fa gargarismi e risciacqui orali tre volte al giorno);

6) si munisce di sega per troncare alberi di gelso e/o querce vallonee “che non hanno più di novant’anni d’età” (come se una quercia vallonea di novant’anni avesse meno diritto di esistere di una di trecentocinquanta);

7) non ha mai proferito (in quanto il concetto non sfiora nemmeno di striscio la corteccia cerebrale dei suoi componenti) un salutare “STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO” (rendendosi così oltremodo corresponsabile del cambiamento del clima, in particolare del riscaldamento globale: sì, ogni comportamento, ogni scelta anche locale, anche micro, ha influenze in tal senso);  

8) affetta com’è di inaugurite cronica, questa giunta betoniera corre a destra e a manca a tagliar nastri tricolori per varare la “glande opera pubica” di turno, rigorosamente in cemento e/o asfalto, sovente progettata male, costruita peggio e/o quasi mai terminata.

Qualche esempio del genere? Circonvallazione interna (“utilizzata molto dai podisti”, come dice qualcuno: ergo che bisogno c’era di una circonvallazione?) che andrà avanti nel massacro ambientale con ruspe, piastre vibranti, rulli compattatori, bulldozer; centro polifunzionale che però non polifunziona affatto, colato in fondo a viale don Bosco per “riqualificare le periferie” [ma evitar lo scempio, no eh? Ndr]; asilo infantile sempre sullo stesso viale (non ancora inaugurato nonostante la “fine dei lavori” perché qualcuno ha scordato i cessi o qualcosa di simile); palestra-hangar che s’affaccia sulla suddetta circonvallazione interna, inservibile in quanto inutile e soprattutto inutilizzabile per una serie di motivi che sarebbe troppo lungo elencare qui di seguito; vecchia scuola elementare di Noha con allaccio elettrico provvisorio (ma quasi quasi definitivo), che non permette a riscaldamenti/ariacondizionata/fotovoltaico/ascensore di mettersi in moto.

Opere e progetti buoni soltanto ad arricchire furbi e sgorbi, aumentare i tumori (riuscite a coglierne il nesso?), a prendere in giro gli allocchi (in gergo: vucchiperti) di cui Galatina non ha mai avvertito la carenza, e a rovinare ciò che ancora residua di bello.

*

Non sia mai che i nostri cosiddetti rappresentanti imparino una buona volta la lezione di Renata Fonte, la Donna e il Politico (entrambi con la maiuscola) ucciso dalla mafia perché ha cercato di spiegare a tutti che per preservare la nostra terra (e tutelarci dal cancro) l’unica cosa di buon senso finalmente da fare è: NULLA. O comunque evitare di dar corso alla natura mentulomorfa di certi “progetti”.

Invece no: i nostri governanti nostrani, tutti muniti di cazzuole (ma soprattutto di cazzate), riescono ad aumentare il loro prodotto interno lurido solo con la grande schifezza, facendo finire nei piloni di cemento ciò che residua del buon senso (e chissà cos’altro) e nascondendo la testa sotto la sabbia. Come i calce-struzzi (e qui la prima z potrebbe essere sostituita a piacere da una n).

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 15/01/2013 @ 22:08:44, in Lettere al direttore, linkato 3272 volte)

Gentile direttore,
scrivo questa lettera per esprimere il mio assoluto disappunto come cittadina e come operatrice commerciale per l’attuale gestione della raccolta dei rifiuti nel nostro Comune. Sappiamo quanto precaria e difficile è da tempo questa materia a Galatina, ma con profondo dispiacere devo osservare che nessun miglioramento si è avuto negli ultimi mesi, cioè da quando si è insediata la nuova amministrazione comunale, che in campagna elettorale aveva promesso nuovi metodi di lavoro in materia ambientale. L’iniziativa dell’Ispettore Ambientale è palesemente fallita senza alcun beneficio per la città. Spesso i cittadini, chiamati a collaborare, hanno sollecitato la nuova figura ambientale ad intervenire in situazioni di degrado urbano, senza ottenere risposte adeguate. Ma la mia indignazione si è esasperata da pochi giorni e cioè da quando, in seguito all’apertura di un laboratorio artigianale, ho avviato le pratiche di inizio attività presso l’Ufficio tributi del Comune, per ottemperare al pagamento della Tarsu. Da cittadina attenta all’ambiente, che pratica la raccolta differenziata dei rifiuti e che crede nella necessità di migliorare l’attuale servizio di raccolta per riqualificare il nostro paese, per gestire al meglio la risorsa “rifiuto” e per tutelare la salute pubblica, ho chiesto informazioni sulla possibilità di avere una deduzione dalla mia tariffa, se avessi provveduto alla raccolta differenziata di carta e cartone, così come previsto dal Decreto Ronchi. Da quel momento è cominciato un balzello di notizie che nella più assoluta confusione e con inqualificabile pressapochismo mi sono state date da diverse fonti. Tutte attendibili perché provenienti da persone preposte a dare delucidazioni ai cittadini, ma palesemente contraddittorie. L’ultima versione, datami oggi 14 gennaio, è stata quella di un impiegato che mi ha informato in merito alla raccolta in modo molto “originale”:
- Non possono stipularsi contratti per la raccolta della carta con aziende esterne alla nostra;
- La plastica si può solo consegnare mediante l’utilizzo dei contenitori individuali dati su richiesta;
- L’indifferenziato e l’umido vanno posti nei cassonetti.
E quando con grave disappunto ho affermato che nella zona in cui è ubicata la mia attività non ci
sono più ormai da tempo i cassonetti, con molta disinvoltura mi ha risposto:
- Allora metta il sacchetto fuori davanti la sua porta, qualcuno lo prenderà!
VERGOGNA!
Da cittadina non posso credere che nel secondo paese in provincia di Lecce per numero di abitanti, nell’ombelico del Salento, si possa operare in questo malo modo la gestione dei rifiuti, con assoluta mancanza di informazione, senza preoccuparsi di stabilire programmi finalizzati alla prevenzione e alla riduzione, così come ormai stabilito da tutte le norme in materia. Continuerò nella ricerca della verità, non la verità assoluta, ma la verità di chi vuole rispettare l’ambiente, rispettare le norme e non sentirsi fuori dal mondo.

Francesca Sabella

 
Di Redazione (del 25/05/2015 @ 22:08:25, in Comunicato Stampa, linkato 2640 volte)

Sotto le mendaci e mistificate spoglie del “riammodernamento”, sembra ci sia un vero e proprio progetto di impianto nuovo di zecca in agro di Cavallino. Progetto votato a maggioranza il 6 Marzo scorso dall’Assemblea dei Sindaci ATO provincia di Lecce. I cittadini esasperati da più di 15 anni di malesseri e nauseabondi odori, spia olfattiva inequivocabile di qualcosa che non va, si organizzano in un “Comitato Intercomunale” e avviano una raccolta firme per chiedere l'immediata revoca e bocciatura ponendo un'irremovibile pietra tombale contro qualsiasi decisione di aprire, né tanto meno ampliare, nuove discariche o continuare a sperperare ingentissimi soldi pubblici, (circa 52 milioni di euro), in discutibili e non ben chiari “ammodernamenti” di mega-impianti industriali insalubri e antiscientifici quali gli inutili e dannosissimi “biostabilizzatori”, vera piaga e offesa all'intelligenza umana prima ancora che alla scienza tutta, assieme alle discariche e agli inceneritori che alimentano la malagestione dei rifiuti nel Salento, impianti spreca-denaro pubblico e ammazza salute, ed essere finalmente ascoltati, i cittadini, nel verso della difesa delle sacrosante ragioni di tutti e del Salento e soprattutto nel verso della difesa di inalienabili e intangibili Diritti, Diritto alla Salute e alla Vita in primis, strettamente legati al Diritto alla Salubrità, Benessere e Bellezza del proprio territorio, Diritti sanciti e difesi sommamente dalla nostra Costituzione Italiana e dall'Europa.

Si chiede fermamente al Presidente dell’ATO Paolo Perrone, nonché sindaco di Lecce e massima autorità sanitaria del suo comune, un improcrastinabile e drastico cambio di rotta allontanadosi dalla malo non-ciclo dei rifiuti nel Salento, a più riprese denunciato e smascherato da inchieste giornalistiche e posto sotto l'attenta lente della Magistratura. E’ impensabile a causa di questa dannosissima malagestione che prevede ancora nel 2015 discariche, mega impianti di fasulla e antiscientifica “biostabilizzazione” e incenerimento dei rifiuti, costringere i cittadini di San Donato, San Cesario, Lizzanello, Cavallino, Caprarica di Lecce e di Lecce stessa e di tutto l'hinterland a soccombere per altri 20 anni a delle condizioni capestro mettendo a repentaglio drammaticamente condizioni di vita e di salute rendendole ancora più pericolose e disumane. Alle soglie del 2016 sono molte e arcinote le esperienze virtuose consolidate sia in Italia che nel mondo, che dimostrano che un’altra gestione dei rifiuti, gestione buona e nel pieno interesse pubblico della risorsa “rifiuti”, è possibile e tale via maestra è rappresentata dall'ottima e concreta “Strategia Rifiuti Zero” che non prevede di trasformare ancora una volta i cittadini in cavie e i territori in pattumiere, così come oggi politiche e decisioni irresponsabili hanno ancora in animo di fare, aprendo addirittura una nuova discarica con ingentissimo spreco di pubblici denari e spingere le comunità del Salento a sprofondare in un ulteriore e drammatico abisso. Le discariche e l'attuale impiantistica minano inesorabilmente per loro nociva natura la salute dei cittadini, e compromettono la salubrità dei territori. Perdita di salute comprovata dal catastrofico quadro epidemiologico per troppo tempo sottaciuto e ignorato, in primis proprio dai pubblici decisori, relativo a insorgenze di patologie altamente degenerative e letali con incidenze in costante aumento e che oggi grazie ad accurati studi così bene si conosce.

Gli esempi di come invertire la rotta ce lo indicano proprio le esperienze virtuose dei Comuni di Galatina e Corigliano d’Otranto, tra i primissimi comuni che hanno avviato una gestione razionale e tracciabile, oltreché premiale, promuovendo e potenziando l'ottima pratica del compostaggio domestico, dimostrando come semplicemente applicando la legge vigente da oltre 15 anni e recuperando le buone pratiche tradizionali di gestione dell'importante e ingente frazione organica/umida del rifiuto, in armonia con il territorio, il cambiamento può essere semplice, immediato e a costo zero! In entrambi i comuni le amministrazioni hanno regolamentato la virtuosa e semplice pratica istituendo un Albo ufficiale e pubblico dei Compostatori per promuovere e far ben gestire, comprovandola, la buona e virtuosa pratica del compostaggio domestico, riscontrando in un tempo brevissimo una risposta oltreché positiva da parte di tutti i cittadini, ottenendo risultati insperati ed eccezionali.

Tenendo conto che la produzione pro-capite di rifiuti in Italia si attesta a circa 1 kg di rifiuti solidi urbani al giorno. Una famiglia di 4 persone quindi ne produrrà circa 1 tonnellata e mezza all'anno. Il 40 % di rifiuti solidi urbani sono di origine ORGANICA. Per rispettare i cicli naturali della materia la destinazione di questi rifiuti non deve essere l'accumulo nelle discariche ma la loro decomposizione e trasformazione in humus, prezioso per il terreno facendo tornare in pochissimi mesi le sostanze nutritive utili al suolo rigenerandolo.

Il comitato chiede a tutti i comuni dell’ATO di adoperarsi affinché si disinneschi la bomba ambientale rappresentata da discariche, biostabilizzatori e inceneritori dicendo il loro fermo e doveroso “NO!” adoperandosi da subito per adottare, invece, e applicare la virtuosa Strategia Rifiuti Zero, partendo proprio dall’incentivare massimamente il compostaggio domestico e agricolo, ripristinare la salubrità dei territori e mirare ad un abbattimento sostanziale della tassa sui rifiuti, attraverso una premialità a quei cittadini che effettivamente puntano a non conferire in discarica e a ben gestire la frazione umida/organica.

Si fa un appello a tutte le associazioni e a tutti i cittadini della provincia di Lecce, invitandoli a partecipare attivamente alla raccolta firme che si terrà domenica 24 maggio a San Donato di Lecce , in Piazza Garibaldi dalle ore 9.30 alle ore 12.00.

Il Comitato Intercomunale
 
Per info e contatti

Helen Centobelli 329.8120306 (per l'Associazione La Scìsciula, San Donato di Lecce)

Emanuele Lezzi 328.7045055 (per l'Associazione Sveglia Cittadina, San Cesario di Lecce)

Alfredo Melissano 327.1655422 (per il Forum ambiente e Salute del Grande Salento)

 
Di Antonio Mellone (del 15/07/2014 @ 22:08:10, in NohaBlog, linkato 2967 volte)

Nei giorni scorsi, su uno dei siti più seguiti di Galatina è apparsa una lettera aperta di Onofrio Introna, ex-socialista ora di SEL (il cui acronimo probabilmente starà per Sinistri, Ecomafìa e Levità), nella quale il presidente del consiglio regionale pugliese cercava di ricondurre a più dorotei consigli l’ing. Marco Potì, sindaco di Melendugno, a proposito del gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline).

L’Introna, continuando mielosamente ad appellare con il nome di battesimo il sindaco, fiero oppositore al TAP (almeno finora), dopo aver fatto una sviolinata ad “una delle più belle spiagge pugliesi, la vostra San Foca”, inizia a farneticare circa il “ruolo strategico dell’approvvigionamento di gas azero per le famiglie, per le imprese e per il Paese”, trattandosi nientepopodimeno che del “passante di un’infrastruttura capace di assicurarci una notevole autonomia energetica, di sdoganarci dall’oligopolio russo-maghrebino e di calmierare i prezzi”. Sì, come no.

Il cosiddetto rappresentante regionale cita poi un articolo di Lino Patruno della Gazzetta del Mezzogiorno, che francamente non m’era proprio saltato in mente di andare a leggere, data la mia idiosincrasia nei confronti di questo tipo di carta stampata (che sembra vada a braccetto con quell’altro morbido foglio a più veli, altrimenti detto “il nuovo Quotidiano di Lecce”, o qualcosa del genere). E avrei fatto comunque bene, pregno com’è, quel pezzo, di una serie di qualunquistiche scemenze, come ad esempio: “Più che gridare all’eresia e alla scomunica, questo dovrebbero fare tutti i comitati del “no”: valutare caso per caso, in modo che l’eventuale “no” non sia ideologico ma motivato. Cioè più fondato” [credo che sia il Patruno a non aver valutato caso per caso; i comitati No-Tap hanno invece da anni valutato, studiato, approfondito e soprattutto capito il progetto TAP più di quanto non si possa immaginare, grazie anche all’intervento di tecnici, ingegneri, geologi, fisici, avvocati, biologi ed altri professionisti, che hanno redatto migliaia di pagine di report senza compromessi e soprattutto sponsor, “con giudizio e senza pregiudizio”,  ndr.]. E poi ancora: “In questo conflitto il Sud resta fermo, non sapendo bene cosa è meglio” [invece, caro Patruno, un certo Sud sa bene cosa sia meglio e cosa peggio; forse – ha ragione - magari non proprio tutto il Sud, come quello dei lettori di certi quotidiani, ndr.]. Ed infine: “Ci si chiede come mai ci sono sindaci che si fanno asfaltare da eolico e fotovoltaico selvaggio, accontentandosi in cambio di elemosine buone comunque a vincere le elezioni” [bè, questo francamente ce lo chiediamo anche noi, ndr.].

*

Ma lasciamo il Patruno alle sue elucubrazioni, e ritorniamo a Introna. Il quale, chiede ancora a Marco Potì di valutare (positivamente obviously) “la chiara disponibilità offerta dall’amministratore delegato della TAP Giampaolo Russo” [non si sa bene a cosa, questa chiara disponibilità, forse a sponsorizzare finalmente anche la festa patronale di Melendugno, o a elargire qualche altra elemosina, ndr.].

Sentite quest’altro stralcio che sembra scritto più con lingua e saliva che con penna e inchiostro: “L’imminente visita del presidente dell’Azerbaijan potrebbe essere una valida occasione per il Comune di Melendugno, per i comuni vicini, per la Regione Puglia e per l’attivismo del Governo Renzi. [slurp, ndr]. Potrebbe dare all’Italia la possibilità di non voltare le spalle ad una fonte di energia pulita, a bassa incidenza sull’ambiente”. Chiaro? Spalanchiamo le porte al presidente Ilham Aliyev [tipico presidente dittatore: eletto per la prima volta nel 2003 ereditando la leadership del suo defunto padre, ndr.], trattiamo con lui e la sua corte, stringiamo pure accordi economici con l’Azerbaijan [un paese che ha infranto tutte le regole sui diritti civili e dove numerosi oppositori sono finiti in carcere, un paese al 160° posto su 180 per le limitazioni alla libertà di stampa; anche se, con questo giornalismo, manco l’Italia sembra scherzare più di tanto, ndr.] che ci fornirà tanta energia pulita [sic!]. E poi vuoi mettere? Approfittiamo dell’“attivismo di Renzi”, l’uomo della Provvidenza2, che con 80 euro ci sta portando fuori dal baratro.

*

Non è il caso di continuare a chiosare altri frammenti della lettera intronata (se non altro per non stancare anche il più paziente dei nostri 25 lettori, i quali, con banale processo inferenziale, avranno già colto il succo di tutto il resto delle corbellerie presidenziali).

Ma non possiamo omettere, a mo’ di conclusione di queste note, un paio di considerazioni in merito alla pubblicazione di questa lettera da parte del “giornalista” del frequentatissimo sito galatinese con il titolone <<“TAP, un’occasione da non perdere”>>, con tanto di virgolette. Noi (che non siamo giornalisti ma semplici osservatori) ci permettiamo di sollevare qualche perplessità, intanto in merito alla locuzione-titolo, che, salvo errori od omissioni, non abbiamo rinvenuto nel corpo della lettera, e tuttavia riportata in alto e a caratteri cubitali come si trattasse di discorso diretto [Vuoi vedere che il titolo non è tratto da un dispaccio di agenzia ma dalla viva voce dell’Introna – ascoltata magari in un altoparlante telefonico? Sennò cosa c’entrano quelle virgolette? Ndr].  La seconda chicca sta nella foto a corredo dell’articolo pubblicato in onore del presidente del consiglio regionale pugliese, foto che riproduce l’immagine di un mare limpido, incontaminato, calmo, trasparente, di rara bellezza, ed una costa rocciosa intonsa [insomma di eventuali nefasti effetti del TAP nemmeno l’ombra. E’ proprio il caso di dirlo: da quella fotografia non si capisce né si vede un tubo, ndr]. La terza, forse la più importante, è che su quel famoso sito è comparsa la lettera di Onofrio nostro, ma, guarda un po’, non la pronta risposta di Marco Potì [che invece qui potete trovare di seguito in formato pdf].   

Del resto cosa c’era da aspettarsi da certi “giornalisti” “indipendenti” (virgolette a sostantivo e attributo) che, a proposito della nota sponsorizzazione della festa dei SS. Pietro e Paolo, avevano blaterato di “tartassato Comitato festa”, di semplice “aiutino della TAP”, e - in merito al flash-mob del 29 giugno scorso, organizzato dai non-sponsor-tap davanti alla chiesetta di San Paolo – di manifestazione “strumentale e tecnicamente fuori luogo e fuori tempo”? [E, di grazia, quando ed eventualmente dove si sarebbe dovuta tenere codesta manifestazione? A San Foca? O direttamente in Azerbaijan, magari in pieno inverno? ndr]

Ragazzi, con certa “informazione” andrà a finire TAP (Tutto A Puttane).

Antonio Mellone

Risposta di Marco Potì, sindaco di Melendugno, alla lettera del presidente del consiglio regionale Onofrio Introna:

 
Di Antonio Mellone (del 10/06/2019 @ 22:08:09, in NohaBlog, linkato 1316 volte)

Provo a sintetizzare quel che ho avuto modo di capire del convegno dell’8 giugno scorso circa le Opportunità [sic] in merito alla storia della Xyella fastidiosa,   organizzato a Noha dal locale circolo PD, al quale sono stato gentilmente invitato.

Dunque, premesso che qui nel Salento, come recita il salmo responsoriale, ‘sta sicca tuttu’ e non ci sta più nulla da fare, che la nostra è zona infetta e il solo motivo del disseccamento degli ulivi è il batterio della Xyella, e che questo batterio ha come esclusivo untore la Sputacchina (un insetto con le ali e forse pure con le corna), è sufficiente guardarsi attorno per accorgersi del “paesaggio lunare” che ormai caratterizza la nostra terra [pare che anche sulla luna questa maledetta Sputacchina abbia fatto danni incalcolabili facendo seccare una miriade di piante autoctone, ndr.].

Certo è che chiunque osi mettere in dubbio questo Verbo che si è fatto Carne, anzi Melcarne, è un negazionista, un santone, un complottista, ultimamente anche un tuttologo, un sacerdote delle scie chimiche, e ovviamente un avversario della scienza: la quale, a quanto m’è dato di capire, o è Ufficiale o non è.

Ebbene sì, pare che la scienza abbia bisogno di aggettivi (ma prima ancora di soldi) per giungere a risultati inconfutabili, pubblicare studi de-fi-ni-ti-vi signora mia, e proferire leggi deterministiche (della serie: dato X non posso che ottenere Y, dove X sta per Xylella e Y per reddito - come i miei bravi studenti del primo anno di economia sanno a menadito).

La ricerca a 360°, invece, sembra sia vietata come la Cannabis Light: se ne deduce che una Ricerca con la maiuscola dovrebbe essere incontrovertibilmente retta, vale a dire a 90°.

Ora non ho ben afferrato se il relatore principale di questo bel congresso cittadino fosse un imprenditore o uno scienziato, ma non spacchiamo la palla in quattro. Qui ci basti sapere che quando l’imprenditore chiama il Cnr risponde, si mette sull’attenti o in ginocchio, a seconda, e si presenta sul campo all’in-do-ma-ni mat-ti-na pre-sto. Insomma basta la parola, come Falqui.

Sembra pure che il disastro, anzi l’emergenza (chiamiamola con il suo nome di battesimo) sia dovuta a chi si è opposto pervicacemente al piano Silletti di venerata memoria. Sì, quello che prevedeva il dogma dell’Immacolata Eradicazione non solo dell’ulivo infetto ma anche di tutto quanto di vivente cadeva nel raggio di 100 metri dal povero albero, incluse le piante sane, e giacché anche gli arbre magique però quelli ormai senza cellophane, il tutto asperso da diserbanti e pesticidi a gogo. Pazienza se tra questi oppositori (come si vede in un video del 2015, a meno di smentite, o voce doppiata o pensiero contraffatto) ci fosse stato anche l’esimio relatore del simposio di sabato 8, poi evidentemente folgorato sulla via di Bari.

Un altro punto fondamentale che mi sembra di aver colto dalla prolusione melcarnevalesca è che il Paesaggio ha senso se e solo se correlato al Profitto [sic], derivante magari da agricoltura intensiva, tipo quella con i filari di Favolosa, ovvero Fs17 - varietà che è senza alcun dubbio lunga, morbida e resistente (parola di Einstein). Il che (cioè il binomio inscindibile Paesaggio/Profitto) per una persona sana di mente sarebbe un ossimoro: tuttavia visti gli applausi scroscianti degli ammiratori dell’altra sera credo che il soggetto possa ormai ambire alla candidatura naturale di ministro dell’ambiente del prossimo venturo governo PD [adesso per favore non vi venga in mente di associare all’acrostico una bestemmia da scomunica apostolica: traducetelo, se proprio volete, con Post-Democratici, ndr.].

A proposito, ma sapevate voi che il ministro dell’agricoltura Centinaio, con il suo recente decretino, convertito in legge in men che non si dica con il voto di quasi tutti, è riuscito a ricreare il Partito Unico della nazione Lega-M5S-PD? Be’ non so voi, ma io ne ho avuto conferma la sera stessa del convegno, visto il trasporto con cui se n’è fatto cenno.

Mi rimane solo un cruccio di questo convegno: il non aver potuto - il sottoscritto e altri astanti - fare domande ai relatori (eppure ne avevamo un paio da porci).

Sarà stato per via di qualche decibel sopra il pentagramma o per l’intervento di qualcuno tra il provocatorio e il sarcastico, sta di fatto che organizzatori e relatori anziché rispondere a tono a ogni appunto, oppure come le persone intelligenti userebbero fare in questi casi con una bella battuta sagace o con l’efficacissimo sbadiglio, hanno invece perso le staffe, troncando così di netto il convegno. Avete presente: “Fedeli, la messa cantata è finita andate a casa” ? Ecco.

Per non parlare del principale conferenziere che s’è l’è addirittura presa con Emanuele, uno fra i più educati spettatori di sempre, il quale con il suo cellulare stava osando riprendere le ultime sceneggiate: “Ehi TU – fa il nobiluomo - non mi devi riprendere. Non ti do l’autorizzazione!”, mancava che ci aggiungesse “gné gné gnè” per farla completa. Qualcuno spieghi al ricercatore/imprenditore (o viceversa) che non eravamo in una riunione a porte chiuse del club Bilderberg, ma in un pubblico convegno dove, oltretutto, i “teleoperatori ufficiali” avevano ripreso pure le mosche di passaggio, e senza alcuna domanda in carta da bollo.

Confesso di essermene andato via con un ulteriore dubbio. Vuoi vedere – mi son detto – che sei stato ospite di un’adunata di Casa PD (dove PD sarebbe il combinato disposto della consonante iniziale e di quella finale di Pound)?

Antonio Mellone

 

Pubblichiamo la lettere inviata il 18 marzo 2021 all'Amministrazione Comunale e della quale si attende ancora una seria valutazione del problema.

Il pericolo di crollo calcinacci o di parti sporgenti dal profilo della facciata di tutta la struttura in oggetto è tutt’altro che improbabile.
Abbiamo segnalato più volte ai tecnici comunali intervenuti per dei controlli, la necessità di un risanamento della struttura nel suo insieme, comprendendo quindi anche gli interni che mancano delle funzioni basilari, con l’obiettivo di ripristinare l’agibilità, ma forse si sta sottovalutando il problema dal punto di vista “sicurezza” pubblica.
Sul lato destro della torre dell’orologio, per chi lo osserva dalla piazza, è evidente a occhio nudo lo stacco dal muro del cornicione verticale in tutta la sua lunghezza, non è altrettanto visibile lo stato di aderenza delle altre parti intorno all’aquila, tantomeno si può dire dei massi calpestabili della balconata. Oltretutto il 18 giugno del 2013 si staccava improvvisamente un pezzo simile del balcone al primo piano della casa attigua, arrecando gravi danni ad una automobile in sosta, e per fortuna non a persone. La fortuna finora ci ha assistiti ma forse non è il caso di continuare così.

http://www.noha.it/noha/articolo.asp?articolo=1039

Crediamo non ci sia più tempo per attendere progetti dedicati e finanziamenti relativi che non arrivano mai, la salvaguardia della sicurezza per chiunque si trovi a transitare nell’ambito adiacente alla struttura va ben oltre all’aspetto indecoroso di un Bene Storico e Culturale, va perfino oltre alla assurda assenza di un meccanismo che faccia funzionare l’orologio, il risanamento conservativo e/o di ristrutturazione edilizia è già di per sè un progetto.

Chiediamo all’Aministrazione Comunale che intervenga al più presto possibile sullo stato pericolo che incombe su tutto il tratto prospiciente alla struttura pubblica, restituendo all’area la sicurezza dovuta.

Download PDF.

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali odv; Noha e Galatina

 

 
Di Redazione (del 09/08/2017 @ 22:06:34, in NoiAmbiente, linkato 2029 volte)

Non credo che non ve ne siate accorti anche voi che il paesaggio che si vede in giro per la nostra amata terra, con tutte le campagne e gli alberi bruciati, è molto triste. A causa della siccità e il caldo torrido la vegetazione è in evidente sofferenza. Non credo che non abbiate notato quanta tristezza si evince da tutti quei prati nero fumo, che solo a passargli vicino, l’odore acre di paglia bruciata mozza il respiro. Non credo che non ve ne siate accorti che su quei prati neri, oltre alla paglia carbonizzata che penetra i polmoni di tutti, sono rimaste le carcasse incombuste e deformate di tanti rifiuti ( soprattutto oggetti domestici: tv, valigie, scarpe, vasi, bottiglie, pneumatici, frigoriferi, ecc.) gettati prima degli incendi, con evidente strafottenza da incivili masse organiche senza coscienza.
Tutto questo penalizza la nostra dignità, di persone civili.
Noi crediamo che si possa ancora fare qualcosa per evitare questo scempio. Vi chiediamo di non gettare più i rifiuti nell’erba e di non bruciare più i prati. Forse  la legge non riuscirà a punirvi, forse,  ma la Natura lo sta già facendo. I fumi tossici e le fibre volatili che il vento sparge nell'aria, contribuiscono alle formazione di gravi malattie. O pensate davvero che le malattie riguardino solo gli altri e voi che amate  bruciare ne siete immuni?

SMETTIAMOLA DI FARE GLI SPORCACCIONI E COMINCIAMO A RAGIONARE.
SIETE TUTTI INVITATI ALLA MANIFESTAZIONE. CON LA VOSTRA PRESENZA DIMOSTREREMO INSIEME CHE NOI AMIAMO VIVERE IN UN ambiente PULITO E SOPRATTUTTO SANO.

fareambiente - Laboratorio di Galatina

 
Di Redazione (del 06/07/2022 @ 22:05:50, in Comunicato Stampa, linkato 656 volte)

Siamo finalmente pronti. Abbiamo nominato una giunta di alto profilo, tenendo conto del risultato politico dei rispettivi movimenti e delle competenze dei singoli.

Siamo certi di aver costruito una squadra equilibrata e competente che farà molto e bene per la nostra comunità. Galatina merita il meglio e noi stiamo cercando di darglielo.

Ecco i nomi della Giunta:

  • Maria Grazia Anselmi, Vicesindaco, con delega al turismo. Una Donna vigorosa e competente.
  • Camilla Palombini, con delega ai Servizi Sociali, all’Ambito Sociale di Zona e alla Pubblica Istruzione. Una giovane donna fortemente motivata, che sarà in grado di portare grinta e stimoli nel delicato settore delle politiche sociali.
  • Carmine Perrone, con delega ai Lavori Pubblici, Patrimonio, ambiente, Servizi Cimiteriali, Manutenzione Strade e verde pubblico.
  • Guglielmo Stasi, con delega all’Urbanistica e all’Edilizia Privata.

Si tratta di due figure di altissimo profilo morale e tecnico, capaci di garantire le competenze necessarie per la gestione di progetti complessi, in tempi molto brevi.

  • Ugo Lisi, con delega all’attuazione del programma, Innovazione tecnologica e contenzioso. Un ex Deputato della Repubblica, con importanti relazioni nazionali e internazionali, che è in grado di fornire un apporto di competenze e rapporti necessari in questa fase di cambiamento.

Abbiamo intenzione di compiere un cambio di passo fin da subito e per questo abbiamo intenzione di valorizzare il nuovo Consiglio Comunale. Vogliamo renderlo di nuovo centrale attraverso gli strumenti che gli sono propri. Per questo, i Consiglieri Comunali supporteranno me e la mia squadra fattivamente, con specifiche deleghe assegnate ad ogni singolo componente. In questo nuovo corso, anche le Commissioni Consiliari giocheranno un ruolo fondamentale. La prima è già stata annunciata e sarà presieduta da Antonio Antonaci e riguarderà la salute e l’ospedale.

Altre saranno concordate con la Maggioranza e Minoranza e saranno dotate di poteri reali per poter incidere davvero nella politica galatinese, superando una fase di appannamento. Abbiamo portato in consiglio un gruppo di giovani, di donne e di uomini in grado di dare tanto in termini di competenze e innovazione.

Agli Assessori e all’intera Assise Consiliare auguro un buon lavoro.
Il nostro impegno è quello di rendere i nostri concittadini fieri di essere galatinesi. Il nostro dovere sarà quello di rendere questa Città bella e produttiva, all’altezza della sua storia.

Ufficio Stampa
Fabio Vergine 
Sindaco di Galatina

 
Di Antonio Mellone (del 27/11/2013 @ 22:02:25, in NohaBlog, linkato 3556 volte)

Domenica mattina, 24 novembre 2013, solo 100 passi dividevano due piazze, anzi due ville galatinesi: villa San Francesco e la villa per antonomasia, quella grande del girodellavilla (da pronunciare tutto d’un fiato) da compiersi rigorosamente in auto.

Una villa, quella del giro, stracolma di gente; quell’altra frequentata, diciamo, quanto basta. Una a passeggio, svagata, distratta, divertita dagli sbandieratori, dai cavalli, dall’acqua benedetta e dai circenses; l’altra concentrata, attenta, impegnata a sostenere un giudice pazzo, Nino Di Matteo, che s’è messo in testa di voler scoprire la verità sulla purtroppo reale e non presunta (come invece insinuano gli amici degli amici) Trattativa Stato–Mafia.

E a causa di questo, il bravo magistrato Di Matteo si trova a passare le pene dell’inferno: da un lato minacciato di morte dalla mafia, e dall’altro processato da alcuni “compari magistrati” (questi sì politicizzati) davanti al Consiglio Superiore della Magistratura per via di un’intervista rilasciata ad un giornale; e, non ultimo, beffeggiato da Napolitano, il presidente della cosiddetta Repubblica, citato come testimone nel processo sulla Trattativa. Il quale prima si dice “ben lieto” di partecipare e poi (proprio in questi giorni) invia ai giudici la letterina di Babbo Natale in cui afferma di non sapere nulla sul tema. Ma non s’è mai vista una cosa del genere: un testimone che spedisce una lettera per chiedere l’esonero dalla sua testimonianza. Un testimone ad un processo si presenta e risponde alle domande, punto. Anche se questo testimone si chiama Giorgio II Napolitano. E questo, fino a quando la legge, almeno sulla carta, continuerà ad essere uguale per tutti.

*

Nella villa San Francesco c’era l’Anita Rossetti delle Agende Rosse di Galatina con il microfono in mano - e con la rabbia che tutti dovremmo avere – pronta a spiegare ai presenti queste ed altre cose, quelle che non troveremo mai, ad esempio, sul giornale più venduto a Galatina (incredibile ma vero) cioè il quotidiano di Lecce, anzi della famiglia Caltagirone, e men che meno nei programmi televisivi. Per dirne una: il programma più visto in tv venerdì 22 novembre u.s. è stato “Tale e quale show” con 6,6 mln – dico seivirgolaseimilioni - di spettatori ed uno share del 27,4%!, ed ho detto tutto.

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I 100 passi di Galatina, dunque, sono i 100 passi d’Italia.

Mi piace pensare che anche nel resto delle città italiane ci siano altre villette San Francesco che cercano di imporsi sul frastuono del nulla o il luccichio del vuoto delle più ampie e frequentate piazze Alighieri, ovvero, ribadiamolo, di altrettanti mega-porci commerciali (è d’uopo citare un mega-porco commerciale anche qui, così il mio amico Raimondo Rodia è contento). Mi piace pensarle, queste villette San Francesco, come quella di domenica scorsa, con tanti ragazzi della Scuola Media di Noha (Istituto Comprensivo Polo 2), guidati dalla prof. Rita Colazzo - tanto di cappello per l’impegno extra-orario scolastico, e addirittura festivo - e dalla turbo-dirigente scolastica, la Eleonora Longo, sempre presente, anzi promotrice di certi tipi di manifestazioni di vera, non fasulla formazione culturale. Mi piace partecipare a convegni come questo in cui non manca mai l’artista Tonino Baldari (che non ho ben capito a quale pianta di zangone si sarebbe dovuto incatenare all’indomani per protesta), e poi ancora la Francesca, la Stefania, e Carlo, e l’Emanuele, e Luigi Longo ed i suoi “compagni” (purtroppo solo alcuni: ma dove cavolo sono andati a finire i latitanti?), e addirittura un senatore ed un onorevole, e, perché no, anche la Daniela Vantaggiato (che dopo il dovere è corsa al piacere dell’altra piazza: ma ci accontentiamo lo stesso), e decine e decine di altri compagni di lotta per il buon senso, la legalità, l’ambiente, in una parola la Costituzione della Repubblica Italiana.

*

Sarebbe bello sentir risuonare in tutte le villette San Francesco d’Italia, come in quella di Galatina (ma sarebbe più bello sentirle ovunque) alte e forti le parole di Peppino Impastato, figlio di mafiosi, ma giornalista antimafia, ucciso dalla mafia: “Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!” [brano tratto dal film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana].

*

Sì, “prima di non accorgerci più di niente” il magistrato Nino di Matteo ha bisogno della nostra voce, del nostro sostegno, della nostra solidarietà, visto che non li ha ricevuti (salvo errori od omissioni) ad esempio dal presidente Letta o dalla Cancellieri (figuriamoci!) o dalla Boldrini o da Renzi o dalle altre autorità-compari di merende.

*

Oddio, sarebbe stato bello se anche in quell’altra piazza il mio sindaco, issato su quel palco, nel suo discorsetto di circostanza, avesse fatto appena un cenno al convegno antimafia che si svolgeva a 100 passi da lui: sarebbe bastata una frase, una sola parola di sostegno al magistrato Di Matteo. Purtroppo nulla. Certo, in molti non avrebbero capito nemmeno di chi si trattasse, né che cosa fosse la Trattativa. Ma cultura significa proprio questo: rompere gli argini, rompere i muri del silenzio, dell’indifferenza, dell’ignoranza, ed il più delle volte rompere le scatole. Percorrere 100 passi. Invece no, tutti zitti e mosca, fermi al punto di partenza, pronti a fare i gargarismi con il perbenismo di facciata tutto galatinese.

*

Sarebbe bello sentire parole antimafia da parte delle cosiddette autorità, dalle alte e anche dalle basse cariche istituzionali. Purtroppo (o per fortuna) queste parole sono proferite soltanto da semplici cittadini, le vere cariche dello Stato. Le altre, evidentemente, sono (sovente state) solo delle scariche.

Antonio Mellone
 

Problemi con i parcheggi, troppe macchine, strade intasate e spettatore costretti a camminare al buio tra le campagne adiacenti.
Sembra di risentire la cronaca del 12 notte.

Non credo che la zona dello stadio non sia adeguata a ricevere 25-30 mila persone o che la viabilità non sia sufficiente. Credo che ci sia bisogno di studiare di più i problemi e risolverli. Partendo dagli errori. A nessuno verrebbe in mente di impedire le partite di calcio al via del Mare per i problemi di viabilità di domenica.

Allo stesso modo a noi non viene minimamente in mente di abbandonare il percorso intrapreso in merito ai grandi eventi. Rilanciando anche con la zona fiera, adiacente alla zona dell’aeroporto e oggetto di un importante ed ambizioso progetto di rinascita.

Con buona pace di quanti,non sapendo né leggere né scrivere, usano i social a fini di propaganda politica, attaccando città come Lecce e Galatina.

Innanzitutto stiamo ripartendo dal tavolo delle istituzioni e mercoledì prossimo ci rivedremo in prefettura per far un’analisi serena, da noi sollecitata, su cosa non abbia funzionato. Nessun intento di cercare capri espiatori o di crocifiggere nessuno o, peggio, di scrollarsi addosso le proprie responsabilità.

Dobbiamo però svolgere il nostro ruolo pubblico e garantire, ai tanti danneggiati dai disagi, verità e garanzia dei propri diritti.

Riteniamo, in ogni caso, strategico partire da questi grandi eventi e dall’entusiasmo che possono generare. 

L'entusiasmo sociale è fondamentale per lo sviluppo economico di un paese come il nostro, nel sud dell’Italia. può stimolare la collaborazione tra individui e gruppi, promuovendo innovazione e creatività; può incoraggiare l'imprenditoria, poiché le persone sono più propense ad avviare nuove imprese quando si sentono sostenute dalla loro comunità. Inoltre, può attrarre investimenti esterni, poiché un ambiente comunitario positivo e dinamico può essere attraente per gli investitori. Infine, può contribuire a superare le sfide economiche, poiché una comunità unita e motivata è più resiliente alle difficoltà.
 

Fabio Vergine

 

La tutela e la cura verso l’ambiente non possono andare in vacanza. Così come la nostra attenzione nei confronti del corretto conferimento dei rifiuti della raccolta differenziata. In particolar modo, vi è la necessità di concentrarci sul rifiuto organico e, in particolar modo, sul suo aspetto qualitativo.

Innanzitutto, è bene ricordare cosa si intende per rifiuto organico, ossia tutti gli avanzi di cibo, resti di pietanze, scarti di verdura, bucce della frutta, gusci di uova, fondi del caffè, filtri di thè, camomilla e tisane, cenere spenta, sughero, trucioli in legno, tovaglioli e fazzoletti di carta, cartone della pizza sporco (ridotto in piccoli pezzi), lettiere naturali, etc.
Il rifiuto organico va conferito esclusivamente all'interno di buste biodegradabili e/o compostabili (possono essere utilizzate anche le buste della spesa date nei supermercati) ed è assolutamente vietato l’utilizzo di sacchi neri perché non conformi.

E’ importante che il rifiuto organico sia puro, ossia che al suo interno non siano presenti anomalie, e quindi altre tipologie di rifiuto, dovute all’errato conferimento.

Il Comune di Galatina conferisce i suoi rifiuti organici presso l’impianto di Laterza, Progeva. Qui, il limite massimo per l’ammissibilità del rifiuto corrisponde ad una percentuale di impurità non superiore al 10%. Superata questa soglia l’impianto potrà addirittura respingere il carico di rifiuti. Ipotesi da non sottovalutare, anche per la seria criticità che ne deriverebbe per l’ente.
Nell’ultima analisi merceologica del rifiuto organico del territorio di Galatina, effettuata nel mese di luglio, è stata rilevata che un’impurità del 6,10% di materiale non compostabile sul totale del rifiuto monitorato: è stata riscontrata la presenza di carta e cartone e di 5,64 kg di plastica (dato questo estremamente preoccupante). In particolare su 80 sacchetti analizzati 61 erano in bioplastica compostabile. Quindi, ci sono cittadini che ancora utilizzano sacchetti di plastica, in questo modo andando a “sporcare” la purezza del rifiuto organico. Tra l’altro, non è assolutamente tollerata la presenza di vetro nel rifiuto organico che, nell’analisi suddetta, era pari all’0,49% del materiale non compostabile emerso. In questi casi è prevista una penale pari a € 500, iva esclusa, non emessa in questo caso specifico, data l’esiguità del dato rilevato.

La presenza di elevate impurità all’interno della frazione organica comporta un aumento dei costi di conferimento che, inevitabilmente, ricade sulla cittadinanza. Infatti, a partire dal 1 luglio alla tariffa base di riferimento, l’impianto di conferimento applicherà una tariffa aggiuntiva pari a 33 €/t rispetto alla percentuale di impurità riscontrata a seguito dell’analisi merceologica effettuata sul rifiuto organico. Un deterrente contro gli sporcaccioni è rappresentato, sicuramente, dai controlli effettuati dalla Polizia Municipale e dall’Ispettore ambiente: controlli a campione, su ogni tipo di rifiuto. Ricordando che sanzionare non è punire, ma in questo caso educare.

Con queste brevi indicazioni intendiamo informare i cittadini di alcuni aspetti tecnici del ciclo dei rifiuti per sensibilizzare gli stessi sul tema della raccolta differenziata anche e soprattutto da un punto di vista economico e, quindi, di costi. Così facendo ognuno di noi diventa mezzo di comunicazione e sensibilizzazione rispetto all’altro, all’amico, al vicino di casa, al turista, ai propri figli o, viceversa, ai genitori.
Siamo consapevoli della virtuosità delle nostre pratiche e adoperiamoci per migliorare sempre di più.

Ufficio Stampa - Marcello Amante 

 
Di Albino Campa (del 25/03/2013 @ 22:00:00, in I Beni Culturali, linkato 3876 volte)

L’altro giorno m’è arrivato per posta da parte della Fidas di Noha - tra i cui soci s’annovera ormai da qualche decennio anche il sottoscritto - l’invito graditissimo a partecipare alla festa del trentennale del gemellaggio tra l’associazione dei donatori di sangue Fidas di Vicenza e quella Leccese.

Il calendario dell’iniziativa, che verrà pubblicato anche su questo sito, è ricco di eventi, incontri, momenti formativi e conviviali, donazioni del sangue presso la nostra Casa del donatore di Noha (una delle più attrezzate, accoglienti e confortevoli d’Italia), ed, infine, visite guidate nei centri storici di Galatina, di Gallipoli, e, non ultimo, quello di Noha.

Che bello - ho pensato – trecento amici vicentini verranno nel Salento e addirittura a  Noha per godere della nostra ospitalità, del nostro ambiente, delle nostre ricchezze storiche, artistiche, culturali, eno-gastronomiche…

E mentre riflettevo su tutto questo già mi prefiguravo il gruppo di turisti vicentini che passavano dal loro centro storico (che ho più volte visitato tempo addietro) ricco, pulito, intonso (come se il Palladio vivesse ancora), ben illuminato, chiuso al traffico, al nostro, ancor bello, a misura d’uomo, particolare nella sua morfologia e nel suo mistero.

*   *   *

I nostri compagni di avventura potrebbero incominciare il percorso turistico nohano con la visita alla nostra piazza San Michele, il salotto buono, quello sul quale si sporgono da un lato la maestosa facciata della nostra chiesa madre (sul cui fastigio scolpito a tutto tondo in pietra leccese campeggia l’antico stemma di Noha con le tre torri e i due velieri, sormontato dalla corona baronale e abbracciato quasi dai due rami rispettivamente di arancio e di alloro) e dall’altro, di fronte, come se da tempo immemorabile dialogassero del più e del meno, la torre dell’orologio del 1861 (o quel che ne rimane). Potremmo raccontar loro che purtroppo l’orologio è fermo da un quindicennio se non di più, che le campane sono mute, che i loro battagli o martelli sembrano svaniti nel nulla, che però il meccanismo interno dell’antico cronometro a corda è esposto nell’atrio delle scuole di Noha. Arrampicandoci sugli specchi potremmo pure raccontar loro la palla megagalattica secondo cui la torre e il balcone civico verranno restaurate “quanto prima” secondo le intenzioni dell’amministrazione comunale. E che s’è anche pensato di chiudere finalmente al traffico il nostro centro storico, liberandolo una buona volta da auto in transito, parcheggiate, o spesso fermate a casaccio. Mica possiamo dir loro tutto, ma proprio tutto, come per esempio il fatto che i nostri rappresentanti politici, inclusi gli attuali, non ci sentano da un orecchio, e dunque preferiscano costruire circonvallazioni interne e discutere di nuove aree mercatali da cementificare in quattro e quatto otto, ma anche di comparti e di centri commerciali food e non food da far nascere in mezzo alla campagna di Collemeto, sempre in nome delle “ricadute sull’occupazione e lo sviluppo”, il ritornello buono per ogni occasione, ripetuto a mo’ di un salmo responsoriale un po’ da tutti i pecoroni di destra e manca.

Ma ci converrebbe tirare innanzi, senza indugiare più di tanto su certi argomenti: i nostri amici vicentini potrebbero accorgersi del nostro imbarazzo e magari smascherare così su due piedi le nostre magagne comunali.

Potremmo poi condurli in via Pigno per far loro ammirare il nostro orgoglio, la torre medievale nohana - che rispetto a quella di Pisa ha solo il decuplo del rischio crollo - con quel grazioso motivo di archetti e beccatelli quale corona alla sommità, con il ponte levatoio, con le catene tiranti, e con il passaggio segreto. Tutta roba che però i nostri ospiti potranno solo immaginare, senza poter vedere né toccare, perché la torre, il ponte, la vasca ed il passaggio, che stanno in piedi da oltre settecento anni quasi per quotidiano miracolo, sono – oltre che privati - nascosti dietro un alto muro di cinta, il muro di Berlino di Noha mai abbattuto però (arricchito ultimamente anche da un murales policromo). Continuando nella nostra pantomima potremmo insistere nel dire ai vicentini che siamo certi che nei prossimi settecento anni qualcosa si muoverà. Ma non diciamo loro cosa, se la torre, il ponte, il muro dei Galluccio, o finalmente qualche neurone nohano.

* * *

Sconsolati appena un po’ potremmo proseguire oltre, portandoli di fronte al palazzo baronale, anzi, forzando un po’ la mano, addirittura prima nell’atrio e poi nel cortile o piazza d’armi del castello. Il che è il massimo che si riuscirebbe ad ammirare di quest’altro bene culturale nostrano: da quando sono state sfrattate le gentili signore che vivevano al piano nobile del palazzo sembra che se la siano svignata anche i fantasmi del passato aggrappati alle sue chianche oltre che alle volte dei secoli, lasciando il posto alle tarme, all’umidità, alle muffe, e a qualche altro verme solitario o in colonia.

Ma poi, lasciandoci alle spalle cotanto oltraggio (e sottacendo accuratamente il fatto che sotto i loro piedi si cela un grande antico frantoio ipogeo visitabile soltanto dagli speleologi coraggiosi, mica dai turisti) potremmo riuscire a riveder le stelle o le stalle conducendoli nei pressi delle famose casiceddhre e raccontare loro la storia dello sciacuddhri. Però, ahimè, anche qui, i nostri poveri viaggiatori, pur a bocca aperta, dovrebbero rimanere a debita distanza da questa meraviglia per il pericolo di caduta massi in testa. Anche qui i nostri amici avrebbero a che fare con rovine e stupidità: ultimamente anche il campanile è crollato, ridotto ad una piccola torre mozza, una montagna spaccata, un rudere, uno sgorbio, mentre il resto delle casiceddhre, ridotte a poco più che macerie allo stato puro, sembrano quelle stesse che ancor oggi si contemplano nel centro storico de L’Aquila, “ricostruito” dal governo del cavaliere mascarato. Soltanto che qui a Noha non c’è stato il terremoto, ma probabilmente qualcosa di peggio.

Poi chiuso questo capitolo, li indirizzeremo da lì ad una cinquantina di metri verso la “casa rossa” (magari nel frattempo li avremo bendati ben bene, come al gioco della mosca cieca, per non fargli scorgere il sito archeo-industriale scoperchiato e diruto del Brandy Galluccio).

Eh già, eh sì, la leggendaria casa rossa, la casa pedreira nohana che sembra disegnata e fatta costruire dall’architetto spagnolo Antoni Gaudì, ricca di cunti e storie, e destinata a diventare poco più o poco meno che la dependance di un paio di casini (in minuscolo, e non nel senso volgare del termine).  Ma forse sarebbe meglio stendere un velo pietoso anche su quest’altra roba che non sapremmo più come definire. Meglio non nominarla invano facendo finta di nulla? Come se non esistesse? Forse sì. Se sapessero e vedessero in che stato versa l’interno e l’intorno di quello che un tempo era uno splendore gli amici vicentini potrebbero risponderci con degli insulti se non con degli improperi espressi con altrettante sonore pernacchie.

*   *   * 

Non so se sarebbe il caso di andare oltre conducendo il gruppo dei malcapitati nei pressi della masseria Colabaldi ancora una volta messa in vendita dagli acchiappagonzi con tanto di comparto approvato da chissà quale illuminata maggioranza di consiglieri comunali per la costruzione di una ottantina di villette a schiera acquistabili con comode rate cinquantennali. Ma forse no, meglio lasciar perdere anche qui e cambiare itinerario, meglio accompagnare i donatori (di pazienza) nella nostra amena splendida fertile multicolori campagna nohana, per esempio verso lu Runceddhra.

Ma a pensarci bene purtroppo anche là ad attenderci non ci sarebbero che scempio e tristezza, come quei quaranta e passa ettari di impianto fotovoltaico, inutili o di certo non utili alla popolazione o al comune (come invece tanti allocchi - inclusi i nostri rappresentanti politici - credevano dapprincipio o temo credano ancora).

No, no, come non detto, meglio ritornare alla casa del donatore, senza nemmeno dirgli che quell’edificio color rosa antico adiacente è il vecchio cinema paradiso di Noha, il nostro “Cinema dei fiori”, ormai in balia di funghi, muschi e licheni.

Però, se non per rifarci, almeno per darci un tono, potremmo dire che abbiamo oltretutto anche un centro sociale nuovo di zecca, con tanto di funzionalissima sala convegni, come quella della vecchia scuola elementare di piazza Ciro Menotti ristrutturata un paio di anni fa ed inaugurata in pompa magna il primo dicembre scorso. Il fatto che sia ancora chiusa al traffico dei pensieri e delle opere è una quisquilia: manca ancora l’elettricità come Dio comanda, anzi come comanda la legge. Embè? Cosa vuoi che sia. Inezie, dettagli. Prima o poi l’Enel allaccerà ‘sto benedetto cavo e tutto potrà partire secondo i programmi. Quali, non si sa ancora. Ma i nostri rappresentanti “disponibilissimi e preparatissimi” ci hanno assicurato: “tutto secondo i programmi”. Punto.

*   *   *

Forse sarebbe meglio abbassare la cresta e l’enfasi sulle nostre meraviglie: rischieremmo che i nostri ospiti, gli amici donatori di sangue venuti dal nord, turisti per caso o loro malgrado, affranti di fronte a tanta bellezza spriculata, esprimendosi in vicentino stretto, rivolgano a noi queste semplici ma significative parole a mo’ di giusto guiderdone per la nostra responsabilità - fosse anche solo quella di esserci voltati più volte dall’altra parte: “Nohani, cu pozzati buttare lu sangu!”.

Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 20/06/2023 @ 21:59:53, in Comunicato Stampa, linkato 270 volte)

“GALATINA DELLE MERAVIGLIE” è un progetto targato Legambiente La Poiana ammesso al finanziamento per il bando regionale “Puglia Capitale Sociale 3.0”.
Il circolo Legambiente La Poiana con sede in Galatina, opera sul territorio salentino dal 2019, e, con il progetto “Galatina delle Meraviglie”, ha previsto la realizzazione di un parco urbano (per il quale sono già in corso i lavori) in Via Biagio Chirienti con la prima area sgambettamento cani sul nostro territorio comunale e la sistemazione dell’area pedonale di Via Reno.
Quest’ultima è una perpendicolare di Via Gallipoli, punto d’interesse importante per la sua collocazione vicino a molte attività commerciali di vario tipo.
Sono terminati i lavori di decoro e sistemazione urbana dell’area, con aiuole ricche di piante e fiori, installazione di due panchine, una siepe ben curata, è stata sistemata la gradinata, collocato un cestino per la differenziazione dei rifiuti, una “Diana Mangia Mozziconi” e, dulcis in fundo, un bellissimo Murale ad opera di Carla Casolari e Romaldo Antonaci, due soci del circolo (che hanno realizzato nel 2020 il Muro del Coraggio in Viale Ofanto).
Murale che riprende la storia di Alice nel paese delle Meraviglie, che per noi non può che essere Galatina.
L’inaugurazione si svolgerà Sabato 24 Giugno a partire dalle ore 19:00, durante la quale interverranno le istituzioni, in particolare, il Sindaco Fabio Vergine, il vicesindaco e Assessore al Turismo Maria Grazia Anselmi, l’Assessore all’ambiente Carmine Perrone, l’Assessore al rapporto con le Associazioni Ugo Lisi e un maestro d’arte e socio de “La Poiana” Andrea Merico, che ci farà fare un viaggio nella storia della nostra città.
Inoltre sarà presente il birrificio OLD 476 di Antonio De Giorgi per degustare dell’ottima birra artigianale, i prodotti de “L’Artigiana” e un buffet dolce offerto dal “Joy Caffè” di Noha, di Valentina Negro.
Un ringraziamento va all’Amministrazione Comunale, partner ufficiale del progetto “Galatina delle Meraviglie” insieme all’Onorevole Leonardo Donno, ad Ecotecnica srl, Ecom, Tab_19 e l’Artigiana.
Altresì si ringraziano tutte le attività commerciali che hanno sostenuto e continuano a sostenere il progetto.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

Il Presidente Legambiente Galatina

 
Di Redazione (del 17/05/2016 @ 21:58:49, in Comunicato Stampa, linkato 2622 volte)

IL SINDACO

Premesso che da verifiche degli organi competenti, risulta che nel territorio del Comune di Galatina, numerosi lotti di terreno versano spesso in stato di abbandono con presenza di folta vegetazione spontanea, rovi, sterpaglie e materiale vario;

Considerato:
- che dette aree favoriscono la proliferazione di animali e insetti nocivi con grave pregiudizio per l'igiene e la salute pubblica;
- che tale situazione rappresenta anche potenziale causa di incendi a danno della pubblica incolumità;

Vista la nota prot. nr. 74073 del 04/05/2016 del Dipartimento di Prevenzione dell'ASL Lecce, con la quale si invitano le autorità locali ad attuare, tra l'altro, specifiche azioni finalizzate al risanamento ambientale per prevenire e/o contrastare la diffusione degli organismi vettori di interesse sanitario quali zanzare, mosche, blatte, ratti, ecc.;

Ravvisata la necessità e l'urgenza di predisporre misure cautelari tese a prevenire l'insorgere di patologie sanitarie connesse alla nidificazione di insetti e parassiti e alla presenza di rifiuti, nonché il rischio di innesco e propagazione di incendi, a tutela e salvaguardia dell'igiene pubblica e della salute dei cittadini;

Visti gli artt.159 e 253 del Regolamento Comunale di Igiene e Sanità Pubblica;

Visti gli artt. 7 bis e 50 del D. Lgs. legislativo n. 267 del 18.08.2000;

ORDINA

ai proprietari e/o conduttori dei terreni ricadenti nell' intero territorio del Comune di Galatina, di provvedere immediatamente, e comunque ogni qualvolta si renda necessario, alla pulizia degli stessi tramite aratura e/o taglio della vegetazione spontanea ivi presente con rimozione del relativo sfalcio, e di conservarli liberi da materiali di scarto, anche se abbandonati da terzi, al fine di scongiurare il degrado ambientale e salvaguardare l'igiene e la salute pubblica.

RENDE NOTO

A norma dell'art.3, comma 4 della Legge 241/1990, avverso la presente ordinanza è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla data di pubblicazione.
A norma dell'art.4 della stessa Legge 241/1990, il Responsabile del Procedimento è il Funzionario Responsabile del Servizio ambiente.

La presente ordinanza, oltre ad essere trasmessa in copia all'Ufficio Stampa per la massima divulgazione ai mass-media e pubblicata sul sito Web del Comune, viene notificata per opportuna conoscenza e per quanto di competenza a:

- Comando di Polizia Municipale;
- Commissariato di Pubblica Sicurezza di Galatina;
- Comando Stazione dei Carabinieri di Galatina.

E' fatto obbligo a tutti i pubblici ufficiali preposti alla vigilanza e alla sicurezza pubblica di far osservare la presente ordinanza.

SI AVVISA

L'inosservanza alla presente ordinanza comporta:

- l'applicazione delle sanzioni amministrative di cui all'art. 7 bis del D.Lgs. nr. 267/2000;
- la violazione dell'art. 650 c.p.

In caso di mancato adempimento, questo Comune provvederà direttamente all' esecuzione degli interventi necessari con addebito delle spese a carico degli obbligati, oltre all' irrogazione dei relativi provvedimenti sanzionatori.

IL SINDACO      
Dott. Cosimo Montagna

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Di Redazione (del 20/09/2017 @ 21:58:09, in NoiAmbiente, linkato 2226 volte)

Dopo aver superato la prima fase di smarrimento vedendo il vuoto lasciato dallo sradicamento dei due pini “storici” davanti alle case di corte del Palazzo Baronale, ci siamo chiesti come finirà questa storia e se il rischio di essere demoliti saranno ancora altri pini e/o le casiceddrhe di Cosimo Mariano, secondo bene culturale di Galatina in ordine di importanza per il F.A.I. (Fondo ambiente Italia) e per i cittadini di Noha.

Premesso che:

  • gli alberi sono i polmoni della terra e fanno bene perché producono ossigeno,  contrastano l’erosione del terreno, ombreggiano,  ospitano centinaia di specie animali. Riducono i livelli di inquinamento, attutiscono i rumori ambientali. E producono frutti, fiori, legname.
  • Se dovessimo sradicare le piante per paura di avere a che fare con i parassiti tipo la processionaria i primi ad essere eliminati dovrebbero essere gli umani. Gli alberi, se sono ammalati, si curano esattamente come si fa con le persone. Esistono anche rimedi microbiologici.
  • La differenza fra il deserto e un ambiente a misura d’uomo la fa la Natura con tutte le Sue piante, alberi di pino compresi.
  • Una comunità che si ritiene civile e rispettosa del Creato, dovrebbe prevedere l’immediato impianto di un nuovo albero dopo ogni sradicamento.

Consideriamo quanto segue:

Sotto via Castello, esiste il frantoio ipogeo, la cui volta potrebbe crollare a causa del traffico di veicoli pesanti, tipo il camion che ha strappato uno dei pini. Non aspettiamo che succeda, prevenire è meglio che curare, si dice.

Prima di passare a operazioni di tipo irreversibile, esattamente come fatto nel caso di via Castello, bisognerebbe confrontarsi con chi vive il territorio, visto che si tratta di un bene comune, cioè appartenente alla comunità.

Non è detto che la soluzione applicata sia l’unica o la migliore. Si poteva, forse, estirparlo radicalmente e ripiantarlo dritto, oppure rimetterne uno nuovo, cosa che si è ancora in tempo a fare.

Il problema delle radici che salgono in superficie e rendono accidentale l’asfalto, lo si può anche risolvere tagliando le radici in questione e riasfaltando il tratto.

Quando sarà rifatto il manto stradale di via Castello, speriamo si tenga conto di questi problemi, e cioè:

marciapiedi/piste ciclopedonali, segnaletica, piantumazione di piante. In un posto come Noha, tutto in pianura, si dovrebbe circolare in bici o a piedi. E utilizzare l’auto solo quando non è possibile fare altrimenti. Ne avremmo un ritorno in salute, tutti.

I nostri pini c’hanno messo settant’anni a diventare così belli.

Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha

 
Di Redazione (del 22/11/2017 @ 21:57:24, in Comunicato Stampa, linkato 1948 volte)

Dal 20 al 26 Novembre le associazioni culturali “Archeoclub Terra D’Arneo”, "La Fornace", "Fare ambiente-Laboratorio di Galatina", "Giovani Galatinesi Gi.Ga” , con il patrocinio del Comune di Galatina, vi danno appuntamento per celebrare insieme la Giornata contro la Violenza sulle Donne. Un momento importante di riflessione collettiva su un tema che ci presenta quasi quotidianamente i suoi tristi numeri: nel 2017 l’agghiacciante media di una vittima ogni tre giorni, 120 donne uccise nel 2016, 7 milioni di donne che, secondo dati Istat, hanno subito almeno una volta violenze e abusi.

“La violenza di genere rappresenta uno degli ostacoli più meschini tra il nostro paese e la civiltà” afferma il Presidente di Gi.Ga Edoardo Mauro ”una situazione piena di viltà e gravi silenzi di cui (e lo dico da uomo) mi vergogno tantissimo. Come associazione giovanile ci siamo sempre mossi con grande attenzione sul tema, consapevoli del fatto che una corretta testimonianza all’ interno del mondo giovanile possa essere fondamentale per abbattere stereotipi e preconcetti. Solo con una giusta educazione collettiva si può combattere questa assurda piaga sociale: ecco spiegato il perché di questi momenti, per esserci non solo come singoli ma soprattutto come comunità”

È chiara sugli intenti di questa manifestazione Simona Ingrosso della Fornace “In comune con le associazioni ideatrici ci siamo ritrovati uniti in un'unica idea e obiettivo, parlare e far parlare della violenza sulle donne. Il messaggio che vogliano lanciare è "Noi ci siamo" per denunciare lo STOP alla violenza sulle donne. Le installazioni fisse comunicano e sensibilizzano: oggi la donna riveste ruoli importanti, ma nelle sue mura ritorna ad essere amica, compagna, moglie, figlia, madre e nonna e lì escono le sue fragilità, la sua bellezza. Il nostro scopo è rivolgersi non solo alla cittadinanza ma anche a tutti coloro che vogliono accogliere questa nostra posizione: ecco spiegata la scelta di luoghi come il centro storico, giornalmente passeggiato da turisti che possano testimoniare come Galatina sia attenta a queste tematiche. La biblioteca comunale è luogo incontro dei più giovani perché dobbiamo partire da loro se vogliamo che false verità vengano screditate con una giusta cultura sul tema”

Presente anche Maria Antonietta Martignanò, Presidente dell’Associazione Archeoclub Terra D’Arneo “L’Associazione Culturale Archeoclub Terra D’Arneo, in occasione del mese dedicato contro la violenza sulle donne, propone “SCATENIAMOCI”, un evento che vede la nascita di alcune istallazioni volte a sensibilizzare sul tema della violenza di genere in altrettanti luoghi del Comune di Galatina, frazioni comprese. Abbiamo pensato alla parola scateniamoci perché volevamo avesse più significati, tutti positivi. Scateniamoci nel senso letterale: togliamo le catene con coraggio! Coraggio di parlarne, coraggio di denunciare, coraggio di metterci la faccia. Scateniamoci con frasi, pensieri, aforismi sulle donne e contro la violenza sulle stesse. Presso il Palazzo Gorgoni e presso la Biblioteca ci saranno degli spazi per scrivere, lasciare il vostro pensiero, il vostro no!”

Particolarmente rilevante sarà la giornata del 25, dove SCATENIAMOCI prevedrà l'occupazione delle piazze di Galatina, Noha e Collemeto. Siete tutti invitati a partecipare con la testa, con il cuore, con un fiore!

(Si ringraziano la Fioreria Andrea Cafaro, CentroColore Ferramenta, Arte Rustica Santoro, Libreria Fabula e i singoli cittadini che, donando le loro scarpe, hanno contribuito alla realizzazione delle installazioni)

-"Archeoclub Terra D’Arneo”;
-"La Fornace";
-"Fare ambiente-Laboratorio di Galatina";
-"Giovani Galatinesi-Gi.Ga"

 
Di Marcello D'Acquarica (del 12/12/2017 @ 21:57:20, in NohaBlog, linkato 1912 volte)

E’ domenica mattina. Anche se si è lavorato tutta la settimana e quindi si è stanchi, quando il cielo è azzurro e l’aria mite, è preferibile stare fuori all’aperto piuttosto che impigrirsi nel letto.

Quindi ci ritroviamo davanti alla sede Fidas-Noha di via Calvario, pronti e puntuali, come esige il buon rapporto con impegni collettivi, come questo organizzato da Fidas - Leccese per la formazione dei suoi quadri dirigenziali.

La prima parte della giornata formativa, tratta un argomento che accomuna l’interesse di molti di noi: la malattia oncologica oggi. Purtroppo stiamo vivendo già da alcuni decenni, un periodo storico che possiamo paragonarlo a quello della peste nera. Come me credo che un po’ tutti siamo sul chi va là per via della specificità della materia, quella della medicina e ci attendiamo una mattinata difficile per via della probabile astrusità dei termini tecnici. Ma al contrario delle aspettative, il dottore Alessandro Cocciolo, che fra l’altro sostituisce la dott.ssa   Assunta Tornesello, Direttrice U.O. di Oncoematologia Pedriatica “V. Fazzi”, Lecce, è molto chiaro nell’esposizione, usa una terminologia alla portata delle mie (e credo di tutti) conoscenze e porta una ventata di relativa positività sulla situazione sanitaria del Salento.

Mi sorprende infatti sentirgli dire, in più occasioni, che il Salento, in quanto a percentuali di tumori, è in linea con l’Italia. Per la prima volta, una raccolta dati (quella di AIRTUM: Associazione Italiana Registro Tumori), è testimone di una notizia simile, in questi ultimi anni, molte testate giornalistiche hanno diffuso allarmi tutt’altro che positivi in area Lecce, Maglie  e Galatina  (Per esempio: “Noteremo che i distretti di Maglie e Galatina hanno numeri abnormi. E la spiegazione non può essere il fumo di tabacco. Di certo, c’entra la pressione ambientale.” http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/29/salento-e-emergenza-tumore-ai-polmoni-ma-a-nessuno-interessa-sapere-motivi/726641/).

Per la prima volta sento dire: “Incidenza tumori in calo”; “Mortalità in calo”.

Sento parlare di fare Prevenzione Primaria, e cioè eliminare e non produrre più inquinanti, di aumentare la Prevenzione Secondaria  (indagini, screening, ecc) cosa ancora non ben radicata (forse) qui nel nostro Salento. Di evitare l’uso di prodotti alimentari conservati, e invece la grande distribuzione ce li impone.

Anche qui penso e mi riallaccio alla differenza fra i  grandi centri commerciali alle grandi catene di supermercati (vedi l’ennesimo Pantacom) e ai nostri vecchi e numerosi negozietti di paese.

E poi, dulcis in fundo, la ciliegina sulla torta, il dr. Cocciolo apre il capitolo delle intolleranze alimentari ed esordisce: “Non ci sono incidenze tumorali, anzi se una persona sorveglia le proprie intolleranze abbatte l’incidenza tumorale e le relative problematiche”.

Mi viene da dire: grazie dr. Cocciolo, per queste “buone notizie”. Lo penso davvero, ma il mio pessimismo mi porta a indagare, ad andare avanti nell’arte dell’osservare con il dubbio. Ciò non toglie che comunque una ventata di aria fresca il dr. Cocciolo ce l’abbia fatta passare veramente.

Questo non ci deve consolare, in quanto i numeri di mortalità sono alti, basta guardare anche solo a Noha quante sono le persone morte prematuramente a causa dei tumori. I casi di mortalità in ambito nazionale, dice il dr. Cocciolo, sono molto più numerosi di una guerra (176000 morti all’anno). Quindi il fatto che il Salento sia allineato con il resto del Paese Italia va bene, ma NON deve farci abbassare la guardia, soprattutto a noi di Fidas, che avendo una certa sensibilità e responsabilità, siamo degli osservatori attivi nel volontariato.

E’ stato interessante sapere che le cellule tumorali si manifestano per il 20%  da familiarità e per l’80% per predisposizioni genetiche combinate con fattori ambientali. Questo vuol dire che non possiamo più fare a meno di ascoltare e interpretare i segnali che il nostro corpo ci dà (prevenzione) e soprattutto non possiamo più trascurare l’ambiente, in quanto attore e protagonista della nostra salute. Il dr. Cocciolo non si è limitato a parlarci di cellule e di percorsi processuali delle loro variazioni, ma ha chiarito concetti  che spettavano e spettano alle istituzioni come Arpa e Asl, ecc.  che si devono occupare degli inquinanti pericolosi quali amianto, benzene, catrame, carbon fossile, ecc. (questo argomento mi ha subito richiamato alla mente i 14 km quadrati di carbone che Colacem di Galatina tiene stoccati a cielo aperto). Quindi ascoltando la lezione del dr. Cocciolo nascono interessanti intrecci con altre notizie e questo ci permette di essere più informati. Essere informati vuol dire anche essere dei buoni diffusori.

Il quadro di rappresentazione del contesto in cui viviamo e dei prodotti che adoperiamo è stato veramente ampio, non solo limitato al campo specifico della medicina, insomma un vero e proprio documentario alla Piero Angela. Se dovesse ripetersi lo ascolterei ancora molto volentieri e lo consiglio a tutti.

Non possiamo più delegare e  ignorare, questo ha voluto in sintesi farci intendere il dr. Alessandro Cocciolo con la sua serena esposizione di fatti anche drammatici.

La seconda parte della giornata di formazione, ahimè costretta nella fase digestiva del dopo “colazione”, non risplende di cotanto trasporto, ma alla fine anche qui, la diabolica maestria espositiva e simpaticissima voce del nostro Presidente Emanuele Gatto (Gerry Scotti in confronto è un vero dilettante), ci permette di aggiungere al nostro bagaglio culturale anche le pesantissime note relative alla riforma del Terzo Settore e di come si abbatterà sulla nostra Associazione.

Così, fra numeri di articoli che si susseguono velocemente, registri telematici in arrivo, decreti legislativi,  non più Onlus, non più Associazioni di Volontariato, ma semplicemente ETS (Ente del Terzo Settore), non più albi regionali ma un unico Nazionale, tra piattaforme virtuali e nuovi certificati relazionali, in attesa di un nuovo organo di controllo, finiremo tutti per confluire in una rete associativa, e speriamo che sia di maglia non tanto larga per tenerci tutti uniti. Perché solo uniti si può vince. 

 

Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 16/09/2019 @ 21:55:00, in NoiAmbiente, linkato 1340 volte)

Abbiamo più volte comunicato su questo sito, i passi fatti man mano nel tempo per l’adempimento del progetto relativo all’installazione di arredi urbani presso il parco pubblico intitolato “Giardini Madonna delle Grazie”.

La delibera della Giunta Comunicale n. 206 del 17/07/2018 ha dato inizio al percorso pratico del progetto stesso. E’ seguita l’autorizzazione n. 0028764 del 18/07/2018 e una nostra nota protocollata n. 16348 del 16/04/2019 per il completamento.

Ora possiamo dire con soddisfazione che finalmente le famiglie di Noha possono usufruire di uno spazio verde migliorato rispetto al degrado in cui versava prima, riguardo ovviamente alla mancanza delle panchine e dei cestini per la raccolta dei rifiuti.

Il nostro impegno continua ad essere sempre quello di chiedere all’Amministrazione Comunale di presenziare con la sorveglianza, di continuare con la manutenzione dell’impianto di irrigazione, con la pulizia dei rifiuti raccolti nei cestini, con i tagli dell’erba e la potatura delle piante.

Ai nostri concittadini invece chiediamo di aiutarci a salvaguardare il parco dal degrado che spesso è conseguenza della mancanza di educazione civica di alcuni stessi utenti. I giochi è vero che si rompono per l’usura, ma notiamo sovente l’uso improprio che se ne fa.  Così come si continua a vedere il prato tappezzato dai resti di cartacce, bottiglie e lattine, e sporco dagli escrementi dei cani, che ovviamente non vengono raccolti dai loro accompagnatori. Insomma se tutti, nessuno escluso, ci impegniamo un po’ di più avremo solo da guadagnarci. Ricordiamoci sempre che i bambini ci osservano, e il nostro esempio determinerà la loro educazione e il loro stesso futuro.

Ci pregiamo di ringraziare tutte le persone che collaborano per il bene comune attraverso le segnalazioni o direttamente attive, in particolar modo chi ha contribuito all’acquisto degli arredi.

Quindi, per la donazione dei cestini, ringraziamo:

  • CIRCOLO ACLI NOHA per un gruppo di tre cestini;
  • CENTRO ESTETICO NINFEA per gruppo di tre cestini;  
  • La sig.ra Marilena Congedo;
  • Roberto Sindaco e Anna Maria Mighali 
  • Francesco Mariano;
  • Fareambiente Laboratorio di Galatina – Noha.

Il nome dei donatori è anche impresso sulle targhette applicate agli arredi installati. Ricordiamo che la presenza dei cestini in più punti del parco, è di incentivo, per chi fatica ancora a farlo, a non sporcare. Ci sono ancora dei pali “vandalizzati” che andrebbero sostituiti, stiamo ricevendo propositi contributivi da altri cittadini, per cui se qualcuno volesse aggiungersi a questo ultimo “lotto” di completamento, può scrivere direttamente alla redazione del sito Noha.it (info@noha.it).

Il Direttivo Fareambiente  Laboratorio di Galatina-Noha

 
Di Albino Campa (del 27/05/2011 @ 21:54:57, in Comunicato Stampa, linkato 3217 volte)
Sinistra Ecologia Libertà di Galatina, dopo la nascita ufficiale del partito e la sua grande crescita in termini di consenso popolare, rende noto che finalmente da oggi, anche a Galatina si può partecipare attivamente alla nascita di questo nuovo soggetto politico che riunisce sotto la stessa bandiera tutti quelli che si sentono di Sinistra, ma che non si riconoscono nell’antico emblema della falce e martello. Un partito nuovo, nato nel XXI secolo con la voglia di affermarsi in questo secolo. Un nuovo modo di fare politica, una politica che parte dal bisogno della gente, che coinvolgerà i cittadini rendendoli protagonisti delle loro scelte. Anche a Galatina, siamo pronti a far crescere un soggetto politico, forte, un progetto avanzato per discutere progetti sulla società, l’ambiente, la salute, la cultura, il lavoro, lo sviluppo, per sentirsi parte integrante di un cambiamento epocale, per avere sia una Galatina migliore che una Puglia migliore e magari, perché no, un domani, un Italia migliore, sembra insomma arrivato il momento, per fare una politica attenta, capace, dove il cittadino-elettore non si sente soggetto passivo di scelte altrui, ma pronto egli stesso ad intervenire ed essere soggetto propositivo di progetti che lo coinvolgono direttamente. Apre così a Galatina il circolo SEL in via Lillo 24 nel cuore del centro storico della città . L’apertura del circolo è prevista per sabato 28 maggio 2011 alle ore 20.30 con un breve discorso introduttivo dei responsabili locali, seguito dal taglio del nastro da parte di Alba Sasso assessore regionale ” Per il diritto allo studio “. Presenti alla manifestazione Sonia Pellizzari Presidenza Nazionale Sinistra Ecologia Libertà, Anna Cordella portavoce Provinciale SEL. Alle 21 si esibiranno gli AMISTADE con la loro musica tratta dal vasto repertorio dei cantautori italiani. Infine circa alle 22 il gruppo musicale ” AEDO ” con la particolarità delle sue sonorità etno-arcaiche. Il tutto si svolgerà nella piazza adiacente al circolo SEL cioè Piazza Cavoti, molto scenografica, chiamata dai galatinesi ” Staffa di Cavallo ” per la sua particolare conformazione. Sinistra Ecologia Libertà a Galatina, si impegnerà a produrre politiche ambientali capaci di restituire il sorriso e togliere la preoccupazione per il futuro. Discuterà di argomenti come la salute, un argomento che appassiona tutti, perchè legato al nostro benessere psico-fisico. Il nostro impegno va anche nella direzione di creare una società con pari diritti e pari dignità. Una cultura finalmente protagonista del futuro, perchè senza di essa, ci sarebbe solo ignoranza e barbarie. Il tema del lavoro, sempre più precario, senza sicurezze, in questo momento così nebuloso, con la creazione di nuove attività legate alle nuove tecnologie, che possono dar vita a nuove opportunità di lavoro e crescita professionale. Tutto questo per uno sviluppo della società e per migliorare le condizioni sociali del cittadino. Entra nel partito che racconta in tre lettere il suo programma: Una politica finalmente di SINISTRA vicina ai bisogni della gente. ECOLOGIA un ambiente salubre per un futuro migliore nostro e dei nostri figli. LIBERTA’ dalle mafie, dalle menzogne, libertà di pretendere diritti e verità, senza chiedere permesso.
Sinistra Ecologia Libertà Galatina
 
Di Redazione (del 24/11/2018 @ 21:54:49, in NoiAmbiente, linkato 1316 volte)

NOI di Fareambiente intendiamo  violenza ogni atto criminoso rivolto verso qualsiasi genere e quindi  verso l’UMANITA’, comprese le attività distorte dall’idea di fare utili a scapito dell’ambiente, che è VITA.

 

L'unica vera infrastruttura di cui ha urgentemente bisogno il Grande Salento sono i Grandi Boschi !!!

No ad altro asfalto e cemento:

le infrastrutture vere che più mancano al Grande Salento sono i "Grandi Boschi"! 

Mentre alcuni politici parlano nel Grande Salento di altre infrastrutture ridondanti che rischiano di compromettere ancora altro territorio pugliese si leva l'appello preventivo dal mondo ambientalista del Grande Salento per indicare la strada della pacificazione e della crescita vera e virtuosa del territorio! 

Contro anche le devastazioni intollerabili degli impianti industriali speculativi d'energia rinnovabile nelle campagne pugliesi: la richiesta perentoria per una mobilitazione e risposta forte dello Stato a repressione e bonifica degli scempi in corso e per la ricostruzione del vitale tessuto connettivo forestale e di naturalità oggi compromesso all’inverosimile e portato al livello massimo storico di degrado, ad un livello tale da costituire un’emergenza nazionale abbisognante del massimo e più urgente intervento risolutore dello Stato!   

L'Onu proclama il 2011 Anno internazionale delle foreste: si RIFORESTI LA PUGLIA!
Il Ministro salentino Raffaele Fitto e il presidente Antonio Gabellone della Provincia di Lecce, e quelli delle Province di Brindisi, Massimo Ferrarese, e di Taranto, Gianni Florido, insieme al Presidente Nichi Vendola della Regione Puglia, si preoccupino dei problemi più gravosi e seri, delle vere infrastrutture vitali che mancano da decenni e decenni al Salento: I GRANDI BOSCHI !
Non altre strade e strade in territori vergini o che consumano altro suolo!
Sì, solo ad interventi infrastrutturali che migliorano infrastrutture esistenti!
Ma non si accetterà mai più il consumo di altro suolo integro, naturale e rurale, per nessuna altra infrastruttura fotocopia e ridondante in tutto il Grande Salento!
E' il Grande Salento l’area con la maggiore percentuale di suolo cementificato ed asfaltato d'Italia, la zona dello Stivale, dell'intera Nazione isole incluse, con la minore percentuale di superficie boschiva.
Un territorio, peraltro, a grave rischio di desertificazione naturale, come segnalato dall'ONU, cui si aggiunge oggi quella artificiale, spaventosa, terrificante, del flagello da fotovoltaico nei campi!
Ed il Grande Salento era invece, fino a non molti decenti or sono, terra di boschi e foreste immense e pittoresche, nel leccese, nel tarantino e nel brindisino!
Se oggi ciò non è più così, se il vitale tessuto connettivo forestale di questa terra è stato depauperato all'inverosimile, non si deve ai cosiddetti "cambiamenti climatici" o a qualche altro effetto naturale, ma solo e soltanto all'azione devastatrice dell'uomo, alla barbarie del fuoco doloso e della scure indiscriminata, all' iper-infrastrutturazione, all'iper-sfruttamento del territorio, alle esigenze voraci dell'industria e dell'industrializzazione selvaggia, alla mala politica, alla speculazione, all'avidità di denaro facile, alla colonizzazione e svendita del Salento!
Questa è un EMERGENZA, e deve essere la priorità politico-amministrativa delle tre province! Del Grande Salento!
La vera prioritaria infrastruttura veramente vitale che manca a noi salentini è quella dei vasti boschi pubblici e privati, della riforestazione del Grande Salento!
L'unica sulla quale nessun cittadino in buona fede o sano di mente avrà mai nulla da eccepirvi contro! Un’infrastruttura la cui ricostruzione, attraverso un massiccio intervento statale, costituisce un fattore strategico di sviluppo e di benessere autentico per il sud della Puglia, nonché una notevole occasione di impiego e lavoro per numerosissimi giovani ed imprese locali.
L'assenza dei naturali boschi nel Grande Salento è causa di dissesto idrogeologico, di cambiamenti microclimatici locali, di diminuzione della fertilità dei suoli, di interruzione di una naturale rigenerazione-purificazione dell'aria dall'inquinamento, di diminuzione della piovosità, di impoverimento della biodiversità (cui l' ONU ha dedicato il trascorso anno 2010!), di crisi del settore zootecnico d’eccellenza e qualità, di scomparsa delle produzioni silvicole, ecc. ecc. E' un danno al paesaggio, all'economia e alla salubrità del territorio salentino inimmaginabile ed inquantificato!
Un “imperativo categorico” irrinunciabile e non più procrastinabile del nostro territorio e della sua gestione ed amministrazione, è quello della "Riforestazione" e "Rinaturalizzazione" con essenze autoctone e reintroduzione delle specie botaniche recentemente scomparse, a seconda dei casi previa “Bonifica” dei luoghi! Un imperativo che, come, con stupore, ognuno di noi può notare, è scomparso dall'agenda politica da decenni, mentre in passato era tra le principali priorità politiche della nostra terra; scomparso dall'agenda di tutti i partiti, scomparso dal mondo dell'informazione; scomparso dalla nostra memoria ... ma gli ambientalisti del Grande Salento non se ne sono dimenticati, ed oggi, contro la famelica antropofaga foga speculativa che domina quasi ogni atto amministrativo e ogni trama partitica, vogliono e chiedono, con forza e determinazione, di riportare nella prima pagina dell'agenda di ogni istituzione territoriale e di ogni partito, che voglia ancora sperare nella “credibilità” agli occhi dei cittadini, il più grande dei bisogni di questa terra: i Grandi Boschi pubblici e l'incentivazione massima dei rimboschimenti dei suoli dei privati! 

 Oreste Caroppo

Hanno già dato loro adesione:

- Forum ambiente Salute del Salento- Gruppo apartitico d’azione locale a difesa dell’ambiente - sede centrale in Lecce

- Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio, della Salute e dei Diritti del Cittadini - sede centrale in Maglie (Le)

- Save Salento - Salviamo il Salento

- Nuova Messapia - sede in Soleto (Le)

- Movimento per La Rinascita del Salento

- Associazione Arneotrek - trekking & outdoor - Salento 

- Biomasseria Santa Lucia - Macurano (Lecce)

- I DIALOGHI DI NOHA

 
Di Fabrizio Vincenti (del 21/11/2013 @ 21:52:23, in NohaBlog, linkato 3093 volte)

Cari bambini, oggi voglio raccontarvi una storia. Una volta a Noha c’era il Natale. Non Babbo Natale, ma proprio il Natale in persona che si aggirava tra le vie del paese. C’erano alberi addobbati, luci colorate, panettoni e presepi, comete e regali. I bambini aspettavano che passasse quell’omone barbuto vestito di rosso sulla slitta, accompagnato da cornamusa, a consegnare il regalo che da tempo sognavano. La notte di Natale si ritrovavano tutti in Chiesa per adorare Gesù; si aspettava la mezzanotte per mettere lu bambinieddru nella sua povera mangiatoia. Anche gli adulti attendevano i loro regali non meno agognati di quelli dei loro figli. C’era chi aspettava un anno intero per giocare una partita a stoppa e chi non vedeva l’ora di spolverare il vecchio gioco della tombola, naturalmente sperando di vincere qualche cento lire. Ci si riuniva mesi prima per scaldare le voci per il concerto di Natale, ci si chiudeva intere notti nelle varie chiese per allestire il più bel presepe dell’anno, ci si vestiva tutti con abiti di festa per il giorno del bambinello. La gente sorrideva perché credeva nella felicità! Nell’aria c’era sempre un’aria solenne. Nella vecchia cappella “Madonna di Costantinopoli”, quella che ora è chiusa e abbandonata tra muffa e crepe, due o tre ragazzi passavano le loro sere al freddo gelido per costruire un bel presepe. Oggi le luci colorate sui balconi non ci sono più, i cenoni di Natale si sono trasformati in picnic solitari, i presepi sono stati abbandonati dai loro tradizionali personaggi. Il moderno Natale vede tutti vestiti con gli stessi abiti che vengono indossati tutto il resto dell’anno. Ci si regala lo smartphone o la playstation ma non si recitano più le poesie con le quali i più piccoli guadagnavano tanti soldini. Le veglie liturgiche del 24 sono un piccolo ritrovo tra i soliti conosciuti. Ah, quanto vorrei mostrarvelo il vero volto del Natale, cari bambini! Fatevi raccontare dai vostri genitori cos’era il Natale a Noha: un tempo di magia in cui tutti si riunivano in famiglia attorno a immensi tavoloni imbanditi con ogni ben di Dio. Lo so che ora, invece, vi vogliono far credere che la magia non esiste, ma non dategli retta perché a volte anche i vostri genitori che sono stati piccoli come voi e che ora son grandi, a volte si fanno vincere dall’angoscia. La magia del Natale c’è, e neanche una crisi economica come questa può cancellarla perché la magia del Natale è immortale. Se volete rivederla basta poco. Qualcuno di voi vada a chiedere le chiavi della cappella “Madonna di Costantinopoli” al parroco e prepari un bellissimo presepe da poter visitare nei giorni di festa. Tutti gli altri mettano anche una sola lucetta sui propri balconi. Altri ancora si cuciano un vestito da pastorello e vadano a fare la loro comparsa nel presepe vivente nella masseria “Colabaldi”. Arricchite i vostri presepi di nuovi personaggi perché il Natale è sempre nuovo. Scambiatevi i doni. Non serve spendere centinaia di euro: un portachiavi o una torta fatta in casa va benissimo. Vostro padre si accontenterà di una lametta da barba rubata magari dal bagno del nonno e vostra madre sarà felice nel vedervi donare un suo stesso maglione che aveva ormai da anni dimenticato nell’armadio. Non ascoltate quello che dicono in televisione; scambiatevi i doni (un vostro oggetto del passato che appartiene ai vostri più bei ricordi o un semplice disegno scarabocchiato) perché è questo il senso del Natale: contemplare la Bellezza concentrata in un semplice bambinello, donandosi gli uni agli altri e, soprattutto, pensare agli altri. Chiedete alle vostre nonne di prepararvi un bel cenone con quello che trovano in campagna, possibilmente non contaminato dai diserbanti. Alle vostre mamme ditegli di lasciarvi nell’armadio un vestitino esclusivamente per quei giorni di festa. Se andrete in Chiesa, forse qualcuno vi parlerà di alcuni personaggi del passato chiamati “Magi”. Anche loro portavano dei doni. So che quest’anno andrete a visitare il presepe vivente nella spettacolare masseria “Colabaldi”. Io spero che lì all’entrata, proprio davanti a quel bellissimo portone, possiate trovare due banchetti, uno a destra e uno a sinistra. Su di uno lascerete qualcosa da mangiare, un pacco di pasta o dei biscotti. Ci penserà la Caritas di Noha a distribuirli ai bambini che ne hanno più bisogno perché, anche se noi non li conosciamo, anche a Noha ci sono dei poveri, e il Natale è anche e soprattutto per loro. Sull’altro banchetto forse troverete un salvadanaio dove metterete il vostro euro. Alla fine dei giorni di festa lo romperemo e con quei soldi forse riusciremo a far rimettere in sesto almeno una delle casette del palazzo baronale o forse, chissà, basteranno per far ripartire le lancette della torre dell’orologio perché, se Natale è festa, lo è anche per Noha che non riceve visite di magi da secoli. Non si sa mai che forse la magia si trasformi in miracolo è qualche politichetto di quartiere, in preda ai fumi del vin brûlé, non sia illuminato dalla stella e si decida a far arrivare qualche bel regalino anche al nostro paesino. Sia chiaro, se non si tratta d’incenso, non vogliamo fumo negli occhi né porcherie sgradite a noi e all’ambiente. Per il resto non preoccupatevi, il Natale farà tutto il necessario affinché anche quest’anno resti in voi un barlume di speranza. Lasciate stare le vetrine, guardate piuttosto le pupille di chi incontrate, non lanciatevi occhiate di sfida né sguardi invidiosi perché una è la stalla, una è la mangiatoia e una è la stella da seguire che conduce sempre alla stessa grotta. A ognuno sarà chiesto, prima o poi, di aprire il suo scrigno e di mostrare al mondo intero cosa ha portato in dono. A chi nulla aveva, non gli sarà chiesto più di tanto, ma a chi tanto poteva fare e dare, non avete idea di quanto gli sarà domandato! In quel momento vedrete molti tornare in oriente con la faccia triste perché il Natale, prima o poi, si prende la sua rivincita. Nelle stalle del bambinello non serve spingere e mettersi in pompa magna, come tanti fanno o hanno fatto in questi ultimi giorni, perché ognuno sarà considerato per quello che è o è sempre stato. Sapete chi è quel bambinello che nacque? Fu uno che sedette accanto ai peccatori ma che non diventò mai uno di loro. Il mondo, cari bambini, vuole dimenticarsi del Natale e, mentre i pastori che vestono gli stracci fanno di tutto per tramandarlo, quelli che vestono le fasce tricolori nei giorni di festa e si mostrano in giacca e cravatta tutti i giorni dell’anno, fanno di tutto per distruggere la magia che è nei vostri occhi. Difendete il Natale perché ha bisogno di voi bambini e della vostra speranza per vincere contro i cattivi. E se un giorno dovreste incontrare per le strade di Noha uno sconosciuto che vi chiede “Che cos’è il Natale?”, voi rispondetegli: “Caro signore, il Natale è la Festa dei giusti”, anche se qui, a Noha come nel resto del mondo, di giusti non se ne vedono così tanti.

Fabrizio Vincenti
 
Di Redazione (del 07/02/2013 @ 21:51:48, in NohaBlog, linkato 3188 volte)
L'INCHIESTA di quiSalento.it - Di strada in strada, asfalto e cemento sul Salento, Dalla Regionale 8 alla statale 275 fino alla Maglie-Gallipoli, i progetti che feriscono il paesaggio e l'agricoltura compromettendo lo sviluppo sostenibile.

http://quisalento.it/salento-news/linchiesta/15263-ambiente-di-strada-in-strada-asfalto-e-cemento-sul-salento.html

Cemento e asfalto per fare del Salento un groviglio di strade, spesso inutili, quasi sempre a quattro corsie, frutto di progetti faraonici partoriti in altri tempi, quando lo sviluppo del Salento sembrava legato ad un modello industriale, rivelatosi illusorio. Oggi, invece, tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica, dal piano territoriale di coordinamento della Provincia al Piano paesaggistico regionale di prossima presentazione, guardano al territorio in un’altra dimensione, facendone un elemento unico e insostituibile di uno sviluppo sostenibile basato su tre pilastri: Turismo, ambiente e Cultura.

Ma pezzi del Governo e delle stesse amministrazioni pubbliche, dall’Anas alla stessa Regione Puglia fino alla Provincia di Lecce, marciano in tutt’altra direzione, dando il via libera a progetti devastanti che continuano a consumare il suolo, abbattendo uliveti, ingoiando campi coltivati e rovesciando tonnellate di cemento e asfalto che altereranno per sempre il paesaggio del Salento. E spesso, mentre la magistratura amministrativa si sostituisce alla politica con una lunga serie di verdetti, il ricatto occupazionale con la “necessità” di spendere i fondi europei stanziati fa il resto.

Eppure il Salento ha la sua rete di strade efficiente e diffusa sul territorio, strade che diventano “della morte” quando vengono percorse a velocità ben superiori dai limiti di velocità imposti dal Codice della strada, e solo raramente per carenze strutturali. D’altro canto, si continuano a progettare arterie in grado di indirizzare sempre maggiori volumi di auto verso la litoranea, ma già ora in alta stagione lunghi tratti della costa risultano intasati dalle auto per l’assenza di parcheggi e/o di mezzi alternativi. Una progettazione, dunque, che non guarda al futuro e che vede protagonista il partito dell’asfalto e del cemento con un fatturato previsto, solo per queste cinque strade, di una cifra che sfiora complessivamente i 500 milioni di euro.

Per rompere questo circolo vizioso, nasce la mobilitazione di un gruppo di cittadini che ha lanciato una petizione via Internet dal titolo “Basta strade inutili. Salviamo la terra del Salento” (> leggi la petizione).

Ecco quali sono attualmente i progetti che nella petizione si chiede di fermare e/o di rivedere legandoli alle esigenze reali del territorio.

> REGIONALE 8, AGRICOLTORI IN GINOCCHIO. Ufficialmente il cantiere non è ancora partito, ma le ruspe sono lì e il primo crinale verde alle porte di Vernole è stato già aggredito dalle macchine movimento terra che si sono dovute fermare, dopo la segnalazione dei lavori abusivi da parte di alcuni cittadini. Circostanza che ha portato all’apertura di un’inchiesta della Procura della Repubblica.

Il ventilato avvio del cantiere della Regionale 8, ha provocato la ferma reazione di numerosi agricoltori, supportati dalla Coldiretti (> vedi denuncia) che si vedono cancellare le loro aziende, paradossalmente finanziate dagli stessi enti pubblici. Il progetto è in piedi da più di un quarto di secolo e nel corso tempo, peraltro, ha subito variazioni che ne hanno snaturato gli stessi presupposti. La strada, infatti, nasce come “Circumusalentina”, un progetto faraonico che negli anni Ottanta prevedeva di costruire un anello parallelo alla costa, un nastro di asfalto a quattro corsie. Di tutto ciò rimane solo il primo tratto, completamente stravolto nel tracciato ma non nella invasività.

Si tratta di un’arteria a quattro corsie lunga poco più di 14 chilometri con ben dieci rotatorie e, come se non bastasse, 16 chilometri di strade complanari e raccordi. Il tracciato ora parte dalla Tangenziale est di Lecce, all’altezza della strada di Fondone, quattro corsie per un tratto correranno quasi parallele alle quattro corsi della tangenziale per andare a innestarsi sulla Provinciale 1, ovvero la Lecce- Vernole) all’altezza della rotatoria vicina al residence Giardini di Atena. Da questo punto (e quasi fino a Vernole) la Regionale 8 prevede l’allargamento della provinciale sul tracciato esistente per poi diventare nuova strada per aggirare con circonvallazioni sia Vernole sia Melendugno per andare a finire sulla Melendugno-San Foca. La colata di cemento è impressionante: migliaia e migliaia di ulivi sradicati (2.400 nel solo territorio di Melendugno): oltre ai 14,230 chilometri a quattro corsie con spartitraffico e complanari, un cavalcavia a Melendugno, svincoli con la costruzione di dieci grandi rotatorie.

L’opera è finanziata con ben 57 milioni di euro dal Cipe e ricade tra le strade di categoria C considerate non prioritarie (in teoria potrebbe essere anche a doppia corsia). I comuni attraversati dalla Regionale 8 sono Lecce, Lizzanello, Vernole e Melendugno. L’appalto è stato aggiudicato all’Associazione temporanea di imprese (Ati), composta dal Consorzio cooperative costruzioni, Leadri e Montinaro Gaetano e figli.

Fra gli altri problemi, non soltanto una Via (valutazione di impatto ambientale) scaduta nel 2011 ma anche vincoli idrogeologici in quello che la Gazzetta del Mezzogiorno ha definito “tormentato e lacunoso procedimento”, da cui emergono più ombre che luci. Anche per questo la Coldiretti di Lecce nei giorni scorsi ha annunciato che la sua organizzazione sarà al fianco degli agricoltori che si stanno costituendo in giudizio per fermare la realizzazione della strada (>vedi articolo). Anche le altre organizzazioni degli agricoltori, Cia e Confagricoltura stanno seguendo la vicenda al fianco degli agricoltori interessati.

> 275 STRADA PARCO? MACCHÈ.  L’hanno chiamata strada-parco per tentare di mitigarne l’impatto. Ma la momento, soprattutto nel tratto che va da Montesano a Leuca, non è altro che una nuova superstrada a quattro corsie con un’enorme rotatoria tra San Dana e Leuca, sempre a quattro corsie. Il progetto della Maglie-Leuca prevede il raddoppio della statale 275 da Maglie fino a Montesano Salentino, ma da quel punto in poi è tutto un nuovo tracciato che sbancherebbe il cuore del Capo di Leuca. Il progetto della nuova 275 ha un importo complessivo di ben 288 milioni di euro e prevede la realizzazione di viadotti, ponti, rotatorie, svincoli e complanari. Si calcola che non meno di ventimila alberi che verranno abbattuti per la realizzazione della strada e tonnellate di cemento e di asfalto  modificheranno irrimediabilmente l’attuale morfologia di una delle zone più incontaminate del Salento. Attualmente il progetto sembra fermo, incagliato nelle pieghe della burocrazia, ma l’appalto sembra già a buon punto nonostante le voci di protesta che si levano da una parte del territorio.

> MAGLIE-OTRANTO, RUSPE IN AZIONE. L’allargamento della statale 16 è iniziato. Non sono serviti gli appelli, neanche del Difensore Civico della Provincia di Lecce, il senatore Giorgio De Giuseppe, a bloccare un progetto definito “faraonico”. A settembre scorso, mentre le ruspe stavano per entrare in azione, De Giuseppe, raccogliendo le istanze degli ambientalisti e delle associazioni, aveva scritto alla Regione Puglia invitandola a “scongiurare il danno macroscopico che tali opere arrecano al territorio compromettendo, per altro, sviluppo e benessere futuri” e per dire no ai “progetti faraonici”. “Correre a gran velocità sulla strada, infatti”, spiegava, “è inconciliabile con la valorizzazione di un territorio che merita visite e scoperte appropriate”. Appello caduto nel vuoto e lo scempio ha avuto inizio con quasi ottomila alberi di ulivo che dovranno essere espiantati o abbattuti, per far posto all’allargamento della strada Maglie - Otranto, tra il km 985 e il km 999,1  trasformandosi in una superstrada a quattro corsie con tanto di svincoli con cavalcavia e lunghe complanari per il traffico locale. Si tratta di poco meno di venti chilometri con un progetto che prevede una spesa di quasi 55 milioni di euro. Attualmente è cantierizzato il primo lotto, da Maglie a Palmariggi. Il secondo, fino a Otranto, potrebbe essere meno invasivo?

> OTRANTO-GALLIPOLI, STRADA MOSTRO. L’hanno chiamata “strada mostro” gli ambientalisti salentini. Si tratta della provinciale che dovrebbe collegare Otranto a Gallipoli, un progetto approvato e finanziato con 20 milioni di euro con fondi Fas (che pur fanno gola). La strada è progettata dalla Provincia di Lecce e il tratto più criticato è quello dell’attuale provinciale 361 da Maglie ad Alezio, che, passando per Parabita e Collepasso, devasterebbe la serra con le due tangenziali di Alezio e di Collepasso. La strada ignorerebbe distese di ulivi secolari, con i relativi vincoli paesaggistici e attraverserebbe aree archeologiche ma anche straordinarie dal punto di vista paesaggistico, come la la collina di Sant’Euleterio che, con i suoi duecento metri di altitudine, è il punto più alto del Salento. Il tutto quando si potrebbe più agilmente mettere in sicurezza l’attuale rete stradale della zona.

> CASALABATE-PORTO CESAREO, L’ULTIMO SOGNO. In ordine di tempo è ultimo, ma il progetto della Casalabate-Porto Cesareo non ha niente da invidiare ad altri progetti quanto ad invasività. Per il solo secondo lotto è di pochi giorni fa l’approvazione del progetto preliminare, con un impegno di 8 milioni di euro per la sola tangenziale di Campi Salentina. La strada dovrebbe collegare le due coste nel Nord Salento, congiungendo la direttrice per Salice e Veglie con la strada provinciale Campi-Squinzano. Anche qui si tratta di finanziamenti europei: fondi Fas relativi al “Piano per il Sud”.

> FIRMA LA PETIZIONE SUL SITO DI PETIZIONEPUBBLICA.IT


ROBERTO GUIDO

fonte: quiSalento

 
Di Redazione (del 20/11/2017 @ 21:51:42, in NoiAmbiente, linkato 1606 volte)

Siamo in piazza San Michele a Noha, alla fermata del Bus. La pensilina, con le sue pareti squarciate e imbrattate dal vandalismo degli incivili di sempre che vorremmo scomparissero, sembra essere solidale con il tema che si vuole celebrare nella settimana che va da lunedì 20 alla domenica 26: La Giornata mondiale contro la violenza delle Donne.

La violenza non ha alibi. Che sia l’ignoranza, o la disperazione, o che sia  la sofferenza o la pura follia, a scatenare violenza su un essere che invece ama e genera la vita. Fra tutti i tipi di violenza che l’uomo manifesta, quello di genere, è la testimonianza della più irragionevole forma di espressione, che neanche gli animali sono in grado di esprimere.  '

Si dice che ormai, quello che era il vecchio "sesso debole", è scomparso. In parte è vero, le donne hanno dimostrato di essere all’altezza di occupare cariche sociali importanti, di essere autonome e forti, di poter uscire liberamente a qualsiasi ora, di frequentare ogni genere di locali e di costruirsi un futuro scegliendoselo liberamente senza la costrizione di tradizioni anacronistiche,  una donna insomma oggi, può. Purtroppo a volte non è esattamente così. C’è ancora una debolezza nella donna che è insita nel suo amore infinito per la vita e per l’uomo.

La sua natura, di generatrice della vita, di innamorata, pronta  a sacrifici inscrivibili, la porta ad essere vittima ancora oggi di quella parte dell’uomo che sta nell’angolo recondito della sua bestialità.  La violenza contro le donne è il vero peccato mortale dell’uomo, è la sua punta di diamante al negativo, l’eccellenza  in  viltà. E’ l’esatto opposto dell’amore.

La  figura sotto la pensilina della fermata in piazza San Michele, volutamente concentrata in tutta la sua femminilità, e le parole appese sulla parete, rappresentano simbolicamente la lotta impari che spesso la donna è costretta a sostenere contro l’inciviltà. Sarà testimone di questo nostro insuccesso, purtroppo ancora vivo e vegeto, fino a domenica 26.

Invece, sabato 25 novembre, ci ritroveremo al mattino alle ore 9,30 e ognuno potrà posizionare liberamente negli spazi indicati dagli organizzatori presenti, scarpe rosse e accessori, biglietti con nomi e pensieri  di medesimo colore.

In questa occasione e per l’importanza dell’evento, chiediamo la partecipazione delle famiglie e della cittadinanza.

Fareambiente Laboratorio di Galatina - Noha

 
Di Redazione (del 03/04/2019 @ 21:51:42, in Comunicato Stampa, linkato 1489 volte)

Siamo contenti che faccia tappa anche Galatina l’iniziativa “sporchiamoci le mani” promossa dal Quotidiano di Puglia in collaborazione con Legambiente.

A causa dell’inciviltà di qualcuno e degli scarsi controlli nelle periferie della città, anche da noi è aumentato il fenomeno delle micro discariche nei luoghi pubblici e nelle campagne.

L’ambiente è un bene comune e proprio per questo è dovere di ciascun cittadino mantenere e tutelare il suo decoro e la sua pulizia. Su questi temi e su queste lodevoli iniziative, dall’elevato valore civico e sociale, non c’è politica, non ci sono partiti e non ci sono divisioni. Bisogna essere uniti e da cittadini attivi occorre sporcarsi insieme le mani per pulire e ridare dignità alla città che amiamo.

Per questa ragione anche noi del Partito Socialista, da subito sensibili all’iniziativa, prenderemo parte all’iniziativa e ci uniremo a tutti coloro che vorranno mettersi a disposizione per ripulire la città dai rifiuti abbandonati che recano danni sia sotto il profilo estetico ma soprattutto sotto il profilo igienico e sanitario.

Per questo, nell’esprimere il nostro apprezzamento per il lavoro che sta svolgendo il circolo di Legambiente di Galatina, invitiamo tutti i cittadini ad unirsi alla causa ed a schierarsi dalla parte dell’ambiente.

L’appuntamento è fissato per domenica 7 Aprile alle ore 9:30.

Pierluigi Mandorino

Segretario PSI Galatina

 

Il Comune di Galatina è stato ammesso al finanziamento di € 41.000,00 per interventi di rimozioni di rifiuti illecitamente abbandonati su aree private: è tra i 25 Comuni ammessi in tutta la Regione Puglia!

E' un risultato importante che si aggiunge a tutti gli altri che in questi anni sono stati ottenuti dall'Amministrazione Amante nella lotta contro gli abbandoni dei rifiuti non solo su aree pubbliche ma anche su quelle private. L'Ente, su sollecitazione dell'Assessore alle politiche ambientali Cristina Dettù, ha redatto un progetto secondo quanto disposto dall'avviso pubblico della Regione Puglia: è stato un lavoro congiunto tra vari uffici, dal settore urbanistica ai lavori pubblici passando dalla Polizia Locale che, come di consueto, ha svolto la propria attività di individuazione e sorveglianza delle aree oggetto di abbandono illecito di rifiuti. Ancora una volta è evidente come la Città di Galatina dimostri attenzione e cura verso l'ambiente, il proprio territorio, verso la salvaguardia di un bene che deve essere tutelato da tutti, non solo dalle istituzioni. Infatti, come dichiara l'Assessore Dettù, "i risultati ottenuti sono un incentivo per continuare in questa direzione: la sensibilizzazione, l'educazione e il lavoro ordinario devono proseguire perché è necessario innanzitutto alimentare una cultura in grado di far sì che ognuno dei nostri concittadini possa considerare l'ambiente come proprio". "Il nostro lavoro si sviluppa in tal senso - prosegue il Sindaco Marcello Amante - c'è ancora tanto da fare ma siamo in perfetta marcia. E questo grazie anche all'impegno di tutti i cittadini nella gestione della raccolta differenziata che consente alla Città, in tema di percentuale di RD, di collocarsi tra i Comuni virtuosi, beneficiari tra l'altro di agevolazioni proprio in sede di partecipazione a bandi regionali come questo".

Ufficio stampa Marcello Amante
sindaco di Galatina (LE)

 
Di Redazione (del 19/12/2016 @ 21:49:52, in Presepe Vivente, linkato 1919 volte)

Si sta allestendo l'ambiente che ospiterà il presepio figurato vivente nel retrocastello con giardino e locali un tempo lontano adibiti alla produzione del vino e di altri generi alimentari. Già da ieri domenica brilla la grande stella cometa con centinaia di lampade alogene, mentre una fiamma continuamente alimentata riscalda il luogo consentendo la sosta pomeridiana e serale ai numerosi visitatori che vorranno entrare nel luogo messo a disposizione e rivitalizzato. Sono stati giorni, questi di dicembre, di impegno per i bravi presepisti, persone e lavoratori adulti che ogni anno si prestano volontariamente per riaggiustare e addobbare il sito e ricostruire un'immagine sempre nuova del "Natale ambientale".

don Salvatore Bello
(http://galatinatu.it)

 
Di Antonio Mellone (del 21/02/2019 @ 21:48:19, in don Donato Mellone, linkato 1326 volte)

Quattro anni fa, esattamente il 21 febbraio 2015, alla soglia dei novant’anni, don Donato Mellone lasciava per sempre questa valle di lacrime diretto verso altre mete. Ma non è detto che tutte ‘ste lacrime fossero necessariamente di pianto: ché molto spesso erano di risate.

Come ormai tradizione vuole, vorrei ricordarlo con qualche aneddoto che lo riguarda.

***

Sì sa che con l’età l’udito è forse, dei cinque sensi, quello che più ne patisce. Don Donato non ne fu immune, tanto da diventare progressivamente sordo come una campana (quando si dice il caso). Questo per la gioia di molti tra i fedeli penitenti pronti, dopo il canonico esame di coscienza, al sacramento della Confessione.

Da lui c’era sempre la fila, sicuramente anche per via del fatto che l’assoluzione era assicurata nel breve volgere di qualche minuto e soprattutto per qualunque peccato.

Per. Qualunque. Peccato.

Eccovi l’esempio di un dialogo in confessionale che oseremmo definire Conversazione PD: vale a dire tra Penitente/Peccatore (P) e Don Donato (D):

D - Da quanto tempo non ti confessi, figliolo?

P – Eh, caro don Donato, hai presente la Prima Comunione? Be’, per me fu anche l’ultima.

D – Bene, bene: in effetti il bisogno di riconciliarsi con Dio è alla base della vita cristiana.

P - Poi, padre, volevo dirti che ho ammazzato cinque persone, in pratica una strage.

D - Molto bene, bravo, continua sempre così: l’umanità ha bisogno di persone come te, e soprattutto di azioni come le tue per diventare più giusta e civile.

***

Arrivò il tempo dei telefonini. In chiesa madre durante le funzioni religiose era un continuo echeggiare, al cui confronto i decibel di un organo a canne sarebbero stati quelli di una camera anecoica. Don Donato, che non ha mai posseduto un telefonino in vita sua, seppe da qualche fedele più esperto le modalità con le quali si poteva silenziare questo esigente padrone che ci portiamo a spasso.

Sicché una volta, nel corso di un’omelia, squilla d’un tratto il solito anonimo Smartphone. Udito l’ennesimo trillo molesto, interrompendo il fluire dei pensieri (stava giustappunto disquisendo di comandamenti) così parlò ex-cathedra: “Questi squilli continui sono smisuratamente importuni: la prossima volta siete pregati di utilizzare il vibratore”.

***

Siamo agli inizi degli anni ’60. Da giovane prete, insieme ad un altro sacerdote diocesano, don Donato si reca in pellegrinaggio a Roma. Nel corso di alcuni esercizi spirituali il nostro Don venne invitato a parlare alla Radio Vaticana della sua esperienza di professore di Latino, Italiano, Storia e Geografia presso il seminario vescovile di Nardò. Si era preparato il discorso ma, ovviamente, come al suo solito non volendo leggere nulla, decide di parlare a braccio. Gli passano la parola.

Sarà stato per l’emozione di discorrere per la prima volta in una radio, e soprattutto Urbi et Orbi, così esordì: “Sia lodata la Radio Vaticana, qui vi parla Gesù Cristo”.

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Voi dovete sapere che don Donato ha sempre bevuto il vino fresco. Che dico fresco, gelato. Anche fuori dalla stagione del solleone. Per lui una delle penitenze più dure (difficili da sopportare perfino in Quaresima) era riuscire a mandar giù il vino – dico anche quello della messa - a temperatura ambiente, soprattutto d’estate: “Ma così il vino non scende e non scende” - diceva.

Trova dunque una soluzione. Chiede e ottiene dalla fedele Antonietta, dimorante dirimpetto alla sacrestia, l’impegno di procurargli un po’ di ghiaccio tritato, una granita insomma, da introdurre nelle ampolline dell’acqua e del vino qualche minuto prima della celebrazione.

“Ma come, zio: il sangue di Cristo in ghiaccio?” – gli faccio.

“Guarda: la morte sua”.

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p.s. Alcuni degli episodi narrati sopra (tipo l’ultimo) sono veri: quanto è vero Iddio.

Antonio Mellone

 

Secondo il rapporto sul “Consumo di suolo in Italia”, presentato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’ambiente, nel 2020 le colate di cemento nel nostro Paese non si sono mai fermate nonostante il periodo di blocco del lockdown. Per ogni italiano ci sono 360 mq di cemento e la crescita negli anni è stata costante e irrefrenabile. Si pensi solo che negli anni ’50 i mq di cemento a disposizione di ogni italiano erano 160. L’incremento maggiore, secondo il rapporto, si è avuto in Lombardia, con 765 ettari in più in 12 mesi. La Puglia si attesta al terzo posto, dopo il Veneto, con un incremento di 493 ettari a testa.

Per quanto riguarda i Comuni, è Roma il Comune italiano che più ha trasformato il suo territorio in quest’ultimo anno con un incremento di superficie artificiale di 123 ettari. Al secondo posto, c’è Troia, nel Foggiano, con 66 ettari di incremento. Nell’elenco, ma più in fondo, anche Brindisi, Foggia e Bari.

Di Consumo del suolo parleremo venerdì 3 settembre 2021, a partire dalle 19.30, nell’ex Monastero delle Clarisse di Santa Chiara, in Piazzetta Galluccio a Galatina (LE) in una nuova tappa del progetto “Di Terra di Mare di Cielo”, nato da un’idea della storica dell’arte Lia De Venere, realizzato dall’Associazione Culturale ETRA E.T.S. e promosso dalla “Teca del Mediterraneo”, la Biblioteca multimediale del Consiglio Regionale della Puglia.

Il progetto torna ad illuminare le più belle e attive biblioteche della regione con temi che raccontano di presente e di futuro.

<la storica dell’arte e direttrice artistica del progetto, Lia De Venere - ci ha convinti della necessità di completare il percorso delineato nel 2019 per riflettere attraverso parole e immagini, libri e opere d'arte, sul futuro del nostro pianeta. Di grande rilievo e pressante attualità i temi proposti nelle diverse tappe, dai rischi naturali all’agricoltura sostenibile, dal problema dei rifiuti alle energie rinnovabili sino ai cambiamenti climatici. La tappa di Galatina sarà dedicata a un problema cruciale, quello dell'indiscriminato consumo di suolo, che nasce spesso da interessi speculativi e non da reali necessità e che contribuisce al verificarsi di gravi dissesti idrogeologici >>.

Alla serata, organizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale, interverranno il sindaco Marcello Amante, l’assessore al Polo Bibliomuseale e all’ambiente Cristina Dettù e la Presidente del consiglio regionale pugliese Loredana Capone. Sarà quest’ultima a consegnare alla Biblioteca oltre 30 volumi scelti per approfondire i problemi ambientali.

<Loredana Capone - Riprendiamo da uno dei centri più belli della nostra regione, Galatina, e al centro della discussione un tema cruciale per il nostro presente e il nostro futuro: il consumo del suolo. L’attenzione all’ambiente, la sua salvaguardia e promozione, sono la sfida principale che le classi dirigenti del pianeta devono saper cogliere e vincere. Il tempo stringe e non possiamo trovarci impreparati. Lasciatemi esprimere un’ulteriore soddisfazione per l’aver scelto le biblioteche comunali come luogo naturale nel quale accogliere serate come questa. Ho sempre pensato che questi contenitori siano la spina dorsale dello studio, del fermento e della crescita di una comunità>>.

<il sindaco di Galatina, Marcello Amante – è tra le 6 scelte, in tutta la Puglia, per la realizzazione di questo progetto. Si parla tanto di cambiamenti climatici, dello sfruttamento della natura da parte dell’uomo, con evidenti conseguenze negative sul pianeta intero. Tuttavia, non possiamo dimenticare che l'uomo stesso ha bisogno di tutti quegli elementi, la terra, il mare, il cielo, che oggi più che mai avanzano richieste di aiuto. Sono onorato come Sindaco della Città di Galatina di ospitare l'iniziativa promossa dalla Biblioteca del Consiglio regionale della Puglia "Teca del Mediterraneo", a voler suggellare un rapporto profondo che ci lega alla nostra Regione anche in un'ottica di sviluppo culturale e sociale>>.

<Cristina Dettù, assessore al Polo Bibliomuseale e all'ambiente di Galatina - Tutto il settore ambientale, oggi, chiede di intervenire in via d'urgenza, senza aspettare altro tempo. E per fare ciò è necessario partire, sin da subito, alimentando la cultura del bene comune, del rispetto verso la natura che è casa di tutti. L’uomo ha il dovere di consegnare alle generazioni future un mondo migliore. Il progetto della Teca del Mediterraneo ci aiuta in questo obiettivo e lo fa attraverso la voce di esperti e le opere di artisti perché parlare di ambiente è prima di tutto una questione culturale>>.

Ai saluti istituzionali, seguirà la presentazione, da parte della storica dell’arte Lia De Venere, di Jasmine Pignatelli.

L’artista, che vive e lavora tra Bari e Roma, è impegnata in un personale percorso nella scultura e le sue opere ben rappresentano ciò che pensa sulle tensioni dinamiche dello spazio e su tematiche di rilevanza sociale. Nel 2019 presenta a Bari (e nel 2021 sul lungomare Taulantia a Durazzo) l’opera pubblica Sono persone, in ricordo dell’arrivo della nave Vlora (8 agosto 1991) e tiene al MUSMA di Matera la mostra Heimat. Vince il Premio Memorie del Trust Floridi Doria Pamphilj (2018), mentre è del 2017 l’opera pubblica permanente Locating Laterza, Segnali d’Arte, realizzata nell’ambito di un progetto del Segretariato Regionale MiBACT.

A Galatina presenterà l’installazione intitolata Landless: tre figure geometriche – quadrato, triangolo, cerchio – sulla cui superficie si intravedono sezioni di antiche mappe geografiche. La loro presenza si fa metafora di una visione del mondo che privilegia il presidio dei confini fisici e l’isolamento dei popoli. Per Jasmine Pignatelli perdere la terra non è solo una questione di ordine materiale, ma anche una grave sconfitta dal punto di vista culturale.

Ad approfondire il problema del consumo del suolo, sarà Paolo Pileri autore di “100 parole per salvare il suolo. Piccolo dizionario urbanistico-italiano” (Altrɘconomia, Milano 2018).

Pileri è docente ordinario di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano. È membro di gruppi di ricerca nazionali e internazionali e consulente scientifico di ministeri, enti pubblici e amministrazioni locali. Si occupa di suolo, consumo di suolo ed effetti ambientali, e di progettazione di infrastrutture cicloturistiche in chiave antifragile. Ideatore e responsabile scientifico del progetto VENTO, il percorso cicloturistico che sarà realizzato lungo il fiume Po. Tiene la rubrica «Piano Terra» sulla rivista Altreconomia. È stato finalista al Premio Alessandro Leogrande 2021 con il libro “Progettare la lentezza” (ed. People). Nel suo libro svela il significato di oltre 100 parole dell'urbanistica, per insegnare ai lettori a "tradurre" in italiano e interpretare la legge della propria Regione, il piano del Comune o una sentenza del Tar, e denunciarne le incongruenze.

Dialogherà con l’autore, Maria Antonietta Aiello, docente di Tecnica delle Costruzioni, delegata all’edilizia e alla sicurezza dell’Università del Salento.

L’ingresso è libero, sino ad esaurimento posti, previa presentazione del Green pass.

Ufficio Stampa “Di Terra di Mare di Cielo”

 
Di Antonio Mellone (del 29/05/2016 @ 21:46:51, in Politica, linkato 3186 volte)

Non so più chi m’ha fatto notare l’ultimo piccolo decreto, o meglio ordinanza, la n. 34/2016, partorita qualche giorno fa dal genio del nostro sindaco Mimino Montagna.

Il testo della più recente delle grida sindacali è un capolavoro tutto da incorniciare. Non per la forma (no, non è questo il Sindaco che solitamente dà filo da torcere a sintassi, lessico o grammatica della lingua italiana - per favore non confondiamo un cognome qualsiasi con la carica pubblica di primo cittadino), quanto purtroppo per la sostanza.

Il noto esponente del PD (Partito Diserbante) se n’è uscito con l’ennesimo editto (scritto evidentemente con il decespugliatore) con il quale ordina a tutti “i proprietari e/o conduttori dei terreni ricadenti nell'intero territorio del Comune di Galatina, di provvedere immediatamente […], alla pulizia degli stessi tramite aratura e/o taglio della vegetazione spontanea ivi presente con rimozione del relativo sfalcio, e di conservarli liberi da materiali di scarto, anche se abbandonati da terzi, al fine di scongiurare il degrado ambientale e salvaguardare l'igiene e la salute pubblica”, visto che “numerosi lotti di terreno versano spesso in stato di abbandono con presenza di folta vegetazione spontanea, rovi, sterpaglie e materiale vario” [siamo ormai giunti a confondere la vegetazione con il materiale di scarto, ndr.] e considerato che “dette aree favoriscono la proliferazione di animali e insetti nocivi con grave pregiudizio per l'igiene e la salute pubblica”.

Seguono le sanzioni amministrative, penali et corporali in caso di inosservanza delle disposizioni emanate dal presunto tutore della salute pubblica.

State pensando che questa è paranoia? Pure io.

Infatti, se il tutto non fosse tragicamente incompatibile con intelligenza, buon senso e ambiente ci sarebbe da scompisciarsi dalle risate.

Intanto sarebbe il caso di avvisare il poveretto del fatto che uno dei proprietari con più appezzamenti di “terreni ricadenti nell’intero territorio del Comune” (tra cui le strade) pieni di “vegetazione spontanea e materiali di scarto” è il Comune medesimo, per cui il primo a subire le conseguenze dell’eventuale violazione delle norme comunali potrebbe verosimilmente essere il loro estensore.

Ma quel che fa più riflettere è la “cultura” di certi politici contrari a tutto ciò che è spontaneo e naturale. Sembra quasi che gli unici vegetali permessi nel perimetro del comune siano quelli di palazzo Orsini, meglio noti - nella loro varietà autoctona - come Zanguni.

*

Ma come si fa a spiegare a tutto il cucuzzaro di palazzo che vegetazione spontanea, erbe selvatiche, animali e insetti sono componenti essenziali della biodiversità, condizione necessaria alla sopravvivenza dell’ecosistema? E che la spazzatura (specie quella abbandonata sulle banchine stradali) è tutt’altra cosa?

Come si fa a far comprendere ai cosiddetti amministratori pubblici dal pollice verso più che verde che le specie erbacee (pervinca, primula, anemone, ortica, aglio selvatico, gramigna, biada spontanea, papavero, cardo, rovo, rucola, brucacchia e rasapiedi) sono ottimi disinfestanti naturali, e che gli insetti che ospitano sono impollinatori anche delle specie coltivate e alimentari?

Per favore, qualcuno spieghi a Sterminator che il mondo non è una sala operatoria asettica, e che api, bombi e altri insetti sono attirati dalle fioriture primaverili di erba medica, trifoglio, girasole, robinia, camomilla, frangola, prugnolo e che la loro presenza attira gli uccelli migratori che volentieri si fermano a rifocillarsi tra i cespugli.

Qualche anima pia provi a convincere l’autore del novello piano Silletti di Galatina che il nostro comune è più bello, colorato e sano se ricco di tratturi campestri, di nidi e tane, di cespugli e folte sterpaglie, e poi ancora di farfalle, formiche, ricci, moscardini, mosche, gazze, vespe, rondini, scarafaggi, passere, pipistrelli, lucertole, e topi campestri.

Invece qui pare che siano d’ingombro addirittura le superstiti monumentali querce vallonee. E chissà quando l’Unno del Signore e i suoi prodi capiranno che, per il bene di tutti, gli unici Boschi da far fuori dovrebbero essere quelli legati alla Maria Elena.

*

Conclusioni.

  1. La “politica” di questi personaggi al governo locale rischia seriamente di far scomparire perfino la civetta (finanche dallo stemma di città).
  2. Questo articolo verrà archiviato come al solito tra la Rassegnazione Stampa.
  3. Alla luce di quanto sopra, applausi e solidarietà a Mimino nostro: soggetto al cui confronto Attila sarebbe un giardiniere ambientalista.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 13/02/2023 @ 21:45:55, in NohaBlog, linkato 362 volte)

La proposta di un impianto di trattamento dei rifiuti speciali a Santa Barbara, per una capacità di trattamento di 90.000 tonnel­late / anno, conferma la tendenza in atto a trasformare il compren­sorio di Galatina in uno snodo di raccolta e smistamento di rifiuti speciali al servizio non solo della Provincia di Lecce ma di vasti territori regionali ed extra-regionali.

Appare significativa in tal senso la dichiarazione d'intenti con­tenuta nel progetto Entosal per cui "L'impianto per la sua po­sizione geografica, può concretamente fungere da centro di rife­rimento per le attività di raccolta recupero e trasporto di parti­colari tipologie di rifiuti speciali (soprattutto pericolosi, prodotti nella Provincia di Lecce e nella Regione Puglia. Il gestore punta a riferirsi ad un mercato più ampio di quello locale, avendo ac­cesso anche a clienti nazionali grazie alla specificità dei rifiuti trattati.”

Beninteso il termine specificità” dei rifiuti trattati non esprime la eterogeneità e la nocività dei rifiuti stessi; un elenco di circa 400 variegate tipologie, che comprende quanto di più inquinante e pericoloso provenga dalle lavorazioni industriali; non stupisce quindi che vi siano in Italia diversi produttore lieti di liberarsi di tali sostanze, che costituiscono però una vera bomba ecologica per le comunità locali. L'elenco dei codici CER (Codice Europeo dei Rifiuti) spazia dai residui dalle lavorazioni siderurgiche agli scarti animali, dai fanghi di vario tipo a bagni con cromo e in­chiostri dai residui delle concerie ai reflui petroliferi, dai rifiuti della lavorazione dell'amianto ai residui di pitture e vernici. Al­cuni di questi scarti hanno una composizione talmente problematica da poter essere definiti rifiuti di rifiuti", avendo un Codice CER indicato come "scarti inutilizzabili per il consumo o la tra­sformazione".

Un aspetto della proposta che inquieta fortemente è la presenza in gran parte delle operazioni previste di trattamenti di frantu­mazione" e di "miscelazione che potrebbero determinare, se non correttamente gestiti e controllati da enti terzi, la perdita delle caratteristiche nei rifiuti in ingresso, con possibili difficoltà suc­cessive a garantire la tracciabilità dei singoli rifiuti ed a evitare la miscelazione di rifiuti pericolosi e non pericolosi, come previ­sto dalla legge. La proposta, prima ancora di entrare nel mento dei contenuti, appare in contrasto  non solo per il progetto in sé, ma anche per il contesto politico-amministrativo in cui si pone con alcuni fon­damentali indirizzi comunitari, contenuti nella Direttiva 2008.98.CE e successive modifiche e recepite nella normativa nazionale (D.Lgs. 152'06):

  1. Rete integrata: le istituzioni locali devono creare una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento dei rifiuti urbani e speciali al servizio di ogni singolo bacino:
  2. Principio di autosufficienza: occorre perseguire l'autosuf­ficienza nello smaltimento dei rifiuti tenendo conto del contesto geografico o della necessità di impianti specializzati per ogni ca­tegoria di rifiuti.
  3. Principio di prossimità: la rete deve permettere il trattamen­to di ognuna delle categorie di rifiuti in uno degli impianti appro­priati più vicini grazie all'utilizzazione dei metodi e delle tecno­logie più idonei al fine dr garantire un elevato livello di prote­zione dell'ambiente e della salute pubblica.

Nel progetto in esame non si intravede né dove sia "l'integra­zione" tra i vari impianti in esercizio o previsti, né quali strategie siano adottate dagli enti locali per rispettare il principio di auto­sufficienza e minimizzare i trasferimenti.

 

Di fatto nella realtà questi principi vengono troppo spesso ignorati grazie ad una programmazione a maglie larghe della Regione, e alla totale inosservanza da parte della Provincia di Lecce degli obblighi di corretta localizzazione e di controllo degli impianti (art. 197 D. Lgs. 152/2006), ogni procedimento autoriz zativo considera ogni proposta come a sé stante, senza una ottimizzazione del sistema di raccolta ed una minimizzazione degli spostamenti cui è soggetto ciascun carico di rifiuti. Ciò indubbia­mente agevola i produttori ed i gestori, grazie ad una sostanziale deregolamentazione, che amplia discrezionalmente i limiti di mercato e facilità i traffici di rifiuti da e verso altre regioni o altri stati, imponendo però alle popolazioni locali pesanti e spesso inaccettabili ricadute ambientali, come nel nostro caso. Intanto prolificano nel comprensorio di Galatina gli impianti di tratta­mento di rifiuti speciali anche pericolosi, oltre alla Entosal, sono già autorizzati o in via di autorizzazione le società Ecom S.A.", "Sa­lento Riciclo" e "ambiente e Riciclo" di Gelatina; "Cave Marra Ecologia di Galatone (con 2 sedi sulla S.P. Galatone-Galatina e nella zona industriale di Galatone-Nardò), Progest" di Galatone (Zona Ind.) e la stazione di trasferenza dei rifiuti organici "Bian­co nella stessa zona industriale, oltre alla ben nota Colacem di Galatina /Soleto, che da sola è autorizzata a trattare fino a 400.000 tonnellate anno di rifiuti speciali.

 

L'atteggiamento benevolo della Regione nei confronti dei vari gestori è particolarmente evidente esaminando le variazioni in­tervenute nella stesura dell'ultimo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali, approvato con Delibera Giunta Regionale n. 673 del 11.05.2022. Nella precedente versione del 2015 (appro­vato con Deliberazione Giunta Regionale n. 1023 del 19.05.2015) erano imposte delle distanze minime di sicurezza per la popola­zione insediata nell'area e per alcuni siti sensibili come scuole e strutture sanitarie, da definire in fase di autorizzazione previo stu­dio di approfondimento delle condizioni climatologiche locali (venti dominanti. altezza dei camini, tipo di emissione ecc.)

Nella versione attuale del Piano tali vincoli incredibilmente scompaiono, cosi come l'obbligo del relativo studio propedeuti­co. Perché un'area sia considerata inidonea occorre che sia og­getto di un esplicito vincolo ai sensi del Piano Regionale di Qua­lità dell'Aria (Legge Regionale n. 52 2019). In assenza di tale vincolo, gli insediamenti possono essere localizzati anche in pros­simità di centri abitati, con poche blande prescrizioni sull'inqui­namento acustico.

Un altro aspetto inquietante su cui meditare è costituito da una strategia che si sta diffondendo in questi anni nelle amministra­zioni pubbliche, pressate da un lato dai gestori, desiderosi di dare avvio alle attività, e dall'altro lato dalle associazioni e comunità locali preoccupate per gli effetti ambientali: la finta opposizione.

In pratica la Provincia o il Comune di turno emettono il diniego all’autorizzazione alla conclusione del procedimento autorizzativo ma senza poi motivarlo con solide argomentazioni scienti­fiche. In tal senso fa scuola e merita di essere riportata per stral­cio la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune di Gelatina, che chiedeva la conferma del diniego stabilito dalla Provincia di Lecce e annullato dal Tar ad uno degli impianti prima citati poi effettivamente realizzato anche sulla ba­se di questa sentenza: 'Il Consiglio Comunale di Galatina si è li­mitato a richiamare l'esistenza di un ambito paesaggistico tute­lato ma non ha saputo o potuto indicare quali specifiche caratteristiche dell’intervento in progetto arrechino pregiudizio al con­testo tutelato".

Per quanto concerne poi gli impatti cumulativi (aspetto essen­ziale collocandosi l'insediamento in un contesto in cui operano altre strutture simili), il Tar aveva notato "la genericità delle obie­zioni del Comune nelle quali non è contenuta nessuna valutazione tecnico-scientifica quanto al consumo di territorio, non si citano infatti le superfici già interessate dagli impianti in esame, nonché la vicinanza dell'impianto dal più vicino centro urbanizzato, e le ripercussioni negative che la sua realizzazione determinerebbe sulla collettività - (Gazzetta del Mezzogiorno. 22.06.2020).

Ma questo atteggiamento dell'Amministrazione Comunale non è isolato, se anche la nuova compagine oggi al governo cittadino ha fatto notare la sua assenza alla Conferenza di Servizi convo­cata sull'argomento. Grave segnale di indifferenza nei confronti della salute collettiva e dei beni comuni.

Né stupisce, se questo è l'andazzo nei procedimenti ammini­strativi nella nostra realtà, che nel Rapporto Ecomafia 2022 di Legambiente, la Puglia occupi il 3° posto in Italia per reati am­bientali e che nella stessa classifica la provincia di Lecce si ponga al decimo posto, mentre nella classifica dei reati legati al ciclo dei rifiuti la Puglia occupi il 4° posto in Italia, mentre la provincia di Lecce sia al 18° posto.

La criminalità odierna non è quella di un tempo, che agiva a suon di lupara ed estorsioni, ma si è evoluta ed ha infiltrati nelle nostre istituzioni nutrendosi di assenze e silenzi, istruttorie ca­renti, di autorizzazioni a maglie larghe e di controlli inadeguati. come è stato denunciato più volte dalla nostra magistratura.

Antonio De Giorgi

 fonte: Il Galatino - Anno LVI n°3 del 10-02-2023

 
Di Redazione (del 30/04/2022 @ 21:45:22, in Comunicato Stampa, linkato 890 volte)

Il giorno 26 aprile a.c., a Noha in via G. Galilei e via Bellini, all’interno della nuova recinzione metallica che separa le vie dalla zona in corso di urbanizzazione, alle ore 9,30 circa si ripeteva lo stesso evento accaduto lo scorso anno, e da noi segnalato al Protocollo come da copia in calce. La ditta incaricata per il diserbo dell’area in oggetto, senza alcun preavviso, poneva dei cartelli sulla recinzione con su scritto “ZONA AVVELENATA”. Si accingeva quindi a irrorare l’area con il prodotto diserbante senza curarsi delle persone che abitano nella via. Abbiamo chiesto l’intervento dei vigili urbani i quali prontamente sono intervenuti e, preso atto del mancato prevviso e della nostra segnalazione indicante l’art. 177 delRegolamento di igiene del Comune di Galatina, hanno eseguito la sospensione del diserbo. Chiediamo se il Regolamento di igiene indicato nel nostro documento è ancora vigente, e se il Vs. Ufficio ritiene idoneo al diserbo in quella area (in centro all’abitato) il prodotto che l’operatore si accingeva a irrorare e registrato dai vigili sul loro verbale. In attesa di un Vostro gentile riscontro porgiamo i nostri più cordiali saluti

 

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Il Direttivo dell’Associazione Noiambiente e Beni Culturali
di Noha e Galatina

 
Di Prof. Luigi Mangia (del 12/04/2017 @ 21:45:16, in NohaBlog, linkato 2451 volte)

La cartolina dei candidati per la carica a Sindaco a Palazzo Orsini presenta la solita faccia di quel narciso consumato che si specchia nella palude della politica e quindi non è capace di vedere gli interessi vivi della città. Da tempo a Galatina ai partiti manca un idea di politica, di cultura, di ambiente e di turismo. I partiti sono deboli, le oligarchie dei gruppi invece sono forti e comandano al loro posto. Il Commissario prefettizio, Guido Aprea non ha chiuso il centro storico della città, istituendo la zona ztl, ma ha aperto il borgo antico ai cittadini e ai turisti liberandolo dal traffico insostenibile in città. La città e la sua storia per essere valorizzata deve essere vissuta, posseduta e accessibile. Nel lontano 2008, il Comitato dell’Associazione Boy’s sport arte e cultura raccolse 3500 firme per sostenere Santa Caterina Novella ed il borgo antico Bene culturale dell’Unesco. L’Amministrazione presieduta dal Sindaco Antonica deliberò in tal senso. Oggi nella cultura si fa una retromarcia inspiegabile frutto di un corporativismo dei commercianti del centro storico fuori dal tempo e contrario alla politica che sostiene le piccole città borghi gioielli d’Italia.

L’esempio della crisi e dell’incapacità nella cultura in città è dimostrato dalla scultura: “Lampada senza luce” di G. Martinez, la quale è in gravissime condizioni e necessita di un urgentissimo restauro. La Pupa sta per perdere una mano, ma è tutta la scultura ad essere gravemente lesionata. Per sottrarla alla sua distruzione bisogna rimuoverla dall’acqua putrida della vasca e custodirla in un ambiente sicuro e protetto, come il Museo civico P. Cavoti in città.

Al Commissario chiediamo di resistere, di difendere la sua decisione di chiusura al traffico nel borgo antico contro la resistenza dei commercianti del centro storico e di interessarsi della Lampada senza luce la quale per i galatinesi vale come la loro carta d’identità, quindi di assoluto valore civico.

Prof. Luigi Mangia

Associazione Boy’s sport arte e cultura.

 
Di Albino Campa (del 20/05/2011 @ 21:44:49, in NohaBlog, linkato 3181 volte)

La Rai ha preso la decisione di interrompere il programma “Ci tocca anche Sgarbi”. L’accusa è di aver fatto un flop di ascolti in prima serata, raggiungendo solo l’ 8, 27% di share. Così, visto che l’azienda in questione raggiunge ascolti molto più alti mandando in onda Pupo, i Pacchi, Santoro con le escort di Berlusconi e “Chi l’ha visto?”, ha deciso che d’ora in poi si potrà parlare solo dell’omicidio di Avetrana, di Melania, dei “Fatti Vostri”, e delle prostitute che si aggirerebbero ad Arcore. Della difesa e del rispetto della natura non se ne deve parlare affatto, forse perché dietro questa questione c’è la mafia. Ecco la Rai. Il tema del programma di Sgarbi doveva essere “Dio”. Poi la direzione dell’azienda, forse atea, forse un po’ paurosa dell’effetto che la parola “Dio” potrebbe fare sul pubblico della Rai - come se si dovesse parlare di Totò Riina - , abituato ad ascoltare soltanto da anni Fabio Fazio, ha cambiato tema, tanto per rimanere sul generico: “Il Padre”. Sgarbi infatti voleva parlare dell’importanza che assume il creato davanti ai nostri occhi e dell’amore che Dio ci ha messo nel consegnarlo a noi. Però, parlare agli italiani delle pale eoliche che deturpano il territorio, degli interessi mafiosi per i pannelli fotovoltaici, per i migliaia di quintali di diserbante che ogni giorno vengono riversati nelle terre rendendole sterili, della cementificazione incontrollata, non fa abbastanza ascolti. Parlare di cultura, di Raffaello, di Piero della Francesca, del Buonarroti, degli antichi resti dei romani, non rende. Perché la Rai è una azienda che si dimentica che viene sovvenzionata dai nostri canoni, così, invece di guardare alla cultura, all’arte, alla difesa dell’ambiente, e di rendere dunque un servizio pubblico, deve pensare innanzitutto ai suoi profitti. Ma mi sembra che nessuno qui si chieda se la nostra vita debba valere necessariamente meno dei loro tornaconti. Dunque, se “L’isola dei famosi” raggiunge il 15% mentre un programma di cultura solo il 5% di share, continueranno a mandare all’infinito programmi spazzatura, sol perché la maggioranza preferisce quel genere di intrattenimento.

Sgarbi sbaglia nel modo di porsi, nei termini che usa, nelle espressioni che fa. Ma ciò che dice forse è molto meglio di ciò che pensa. Perché Sgarbi è un genio, è un personaggio, è un uomo di cultura, forse troppo intelligente per la nostra epoca. E questo forse a noi, ignoranti e mentecatti, imbambolati dalla pubblicità e dai reality, da fastidio. In fondo dovremmo mantenere sempre basso il livello di cultura in Italia per non sentirci tanto a disagio e fuori luogo poiché non all’altezza di certi discorsi. Dunque teniamoci l’ignoranza, come vuole la Rai. Non ci resta che Pupo e il suo “Gelato al cioccolato”.

Fabrizio Vincenti

 
Di Marcello D'Acquarica (del 07/04/2020 @ 21:43:12, in NohaBlog, linkato 1157 volte)

In questi giorni di “clausura” imprevista oltre a definire qualche lavoretto rimasto in arretrato, dovendo stare chiusi in casa, abbiamo approfittato per darci un po’ di più alla lettura. In ogni caso i dati enunciati da tv e social, ci costringono anche a riflettere su quanto sta accadendo nel mondo, nelle varie parti d’Italia e intorno a noi, nel Salento. Guarda caso, esattamente negli stessi giorni di questa drammatica pandemia, mi sono capitate per le mani due cose che stranamente si intrecciano con la stessa cordata del dramma che stiamo vivendo:

  • il libro “Il Pianeta di Tutti” di Vandana Shiva con Kartikey Shiva. Serie Bianca Feltrinelli – Prima edizione maggio 2019; utilizzato, fra l’altro, come strumento informativo per l’esame di Diritto Pubblico Comparato dell’ambiente, uno degli esami per il terzo anno di giurisprudenza.
  • una lettera inaspettata da parte di Roberto Serafini, il mio vecchio amico d’infanzia e di vita, non proprio una lettera, ma una busta chiusa indirizzata a me e contenente dei semi di zucca.

Qual è il nesso tra queste tre cose? Proviamo a ragionarci sopra.

In pratica, quello che sta accadendo ci costringerà a cambiare per sempre certe abitudini che ultimamente avevano davvero preso una velocità supersonica. Tutto quel correre affannato di tutti e di ogni giorno, sembrava ci stesse portando via l’ultima occasione per respirare, non avevamo tempo per nessuno e per null’altro se non per affannarci a correre di qua e di là, tra centri commerciali, ristoranti, happy hour e viaggi turistici a dismisura, sembrava dovesse finire il mondo da un momento all’altro. Ecco, questa “clausura” imprevista e forzata ci ha costretti a capire che il mondo non sta per finire, che c’è solo bisogno di fermarsi ad osservare, a dialogare, ad ascoltare, ma soprattutto ad amare la vita. Speriamo che ciò che stiamo proponendo, e cioè di sperare che al più presto arrivi un nuovo decreto in cui ci dicono che le catene con cui ci hanno imbrigliato sono state rotte, che possiamo di nuovo ritornare a fare tutto quello che si faceva prima, magari con qualche precauzione in più, con la convinzione di aver imparato la lezione, se faremo davvero questo, sarà l’ennesima pezza per tappare una falla che ha radici profonde nel sistema globale. E state pur certi che la pezza non resisterà molto.

In poche parole, faccio molta fatica a credere all'uomo buono, la storia ci insegna che abbiamo sempre "invaso", "depredato", "colonizzato e sfruttato", ora più che mai abbiamo ampliato le proporzioni del nostro “fare” senza senso e senza futuro, e per di più siamo passati dai 2 miliardi di abitanti del pianeta del 1969 ai sette miliardi di oggi. In meno di 100 anni siamo stati la causa della scomparsa di molte specie di biodiversità e di gran parte della desertificazione.

Vandana Shiva è una fisica ed economista indiana. E’ tra i massimi esperti di ecologia mondiale e sociale.

E’ premio Nobel per la pace nel 1993. Ha vinto premi letterari e scritto molti trattati di ecologia. E’ tutto vero quello che denuncia? Per esserne certi bisognerebbe analizzare a fondo le fonti che cita in bibliografia. Comunque, visti i tempi che corriamo, e il sistema che governa il mondo oramai globalizzato, c’è poco da indagare. Ma forse qualcosa si può ancora fare per cambiare direzione. Scrive Vandana:

il potere convenzionale va dal controllo centralizzato degli stati o nazioni, a quello ancora più centralizzato delle CORPORATION. Chi sono? Non sono tante, insieme compongono l’1 per cento dell’umanità, lo stesso un per cento che domina sul 99 per cento restante. Da questo punto in poi, se volete leggere gli appunti sulla denuncia del Premio Nobel Vandana Shiva, potete farlo nella seconda parte di questo breve testo.

Roberto, senza aver letto la denuncia descritta nel libro “Il Pianeta di Tutti”, sapeva bene che i semi li abbiamo ricevuti dalla natura e dai nostri antenati, e che è giusto tramandarli con la stessa ricchezza, integrità e diversità. Lui, come tanti altri nostri amici contadini, osservanti le tradizioni dei nostri padri, metteva da parte i primi frutti di ogni raccolto, per riseminarli nuovamente l’anno successivo. Eppure non era un contadino di professione, lo faceva con passione perché amava i cibi genuini e la natura. Se tutti i contadini del Salento adoperassero i semi tramandati da padre in figlio, le Corporation non sarebbero contente, ma non perché avremmo tolto loro la possibilità di sfamarci con i loro prodotti, ma semplicemente perché loro temono la localizzazione, che toglie spazio al loro potere e ai loro interessi economici, senza badare a quanta morte e distruzione comporta.

 

2° Parte

 Riflessioni riassuntive estrapolate dal libro “Il Pianeta di Tutti” di Vandana Shiva

Le Corporation, la struttura dell’1 per cento dominano il mondo perché sono per la globalizzazione e contro la localizzazione che non porta loro profitti (pag 163):

WTO – organo mondiale per il commercio, ex Gatt –; FMI – Banca Mondiale e Internazionale; TNC – Corporation Transnazionali – secondo la denuncia deviano le Istituzioni, i Tribunali, la Polizia, i Ministeri, tutto per il proprio interesse. (pg 179)

Produzione Olio di Soia e Palma da olio – Deforestazione – emissioni di inquinamento – Monsanto – Du Pont – Bayer – Pfizer – Genentech (società biomedica) – Global Healt (ricerca vaccini e famaci) – Compagnke Agro Businnes quali Mendekez, Nestlè, Kraft, Coca Cola, Diageo, Pepsico, ecc. (pag 141)

A capo del sistema esiste il modello filantropo/capitalistico della BMGF (Bill end Melinda Gates Fondation)

Papa, Regina, e mercante e avventuriero. (pag 138)

Pretendere di raggiungere un altro pianeta e costruirvi una civiltà autosufficiente è un salto nel vuoto, arroganza, ignoranza e insensibilità. Disse Gandhi: "La Terra fornisce quanto basta alla soddisfazione dei bisogni di tutti, ma non abbastanza per l'avidità di pochi". pag 188

Nelle crisi che ci hanno portato sull’orlo del precipizio si trovano anche i semi della speranza e della libertà, i semi che rigenereranno la nostra umanità e la nostra identità di cittadini della Terra. Pg 11

Questo libro è un’espressione della speranza che si fonda sull’unione: è la filosofia della vasudhaiva katumbakam ossia della terra intesa come unica famiglia. Pg 12

Possiamo con l’interconnessione, con la solidarietà, creare un movimento interplanetario per spezzare le catene e abbattere i muri costruiti dalle illusioni della mente meccanica e sconfiggere la macchina del denaro e il mero simulacro della democrazia. Pg 13

Quando si è sull’orlo del baratro andare aventi significa cadere nell’abisso. Pg 16

I processi che stanno distruggendo il suolo, la biodiversità, l’aria, l’acqua e l’equilibrio climatico stanno uccidendo al contempo anche l’umanità. Pg. 17

Con il termine “Antropocene” (l’Era dell’uomo) si allude al potere dell’uomo di disarticolare i processi ecologici della Terra. Ritenere che questo potere distruttivo dia ad alcuni umani il diritto di impadronirsi delle risorse, dei processi e dei sistemi della Terra è da arroganti e da irresponsabili. Pg. 19

La perdita di diversità nei nostri campo e nella nostra dieta, dovuta alla diffusione – negli ultimi cinquant’anni - della Rivoluzione VERDE e dell’agricoltura INDUSTRIALE, non solo contribuisce alla crisi ecologica, ma favorisce la diffusione di epidemie.

Mangiare è un atto comunicativo. Mangiando noi comunichiamo con la Terra, con il coltivatore, con chi preparare il cibo.

I pesticidi e gli erbicidi velenosi che spargiamo sul nostro cibo distruggono i batteri benefici del nostro apparato digerente, causando gravi malattie che vanno dai disturbi intestinali a problemi neurologici come l’autismo e il morbo di Alzheimer. Pg 22

Il vero capitale è la Natura: Ecologia ed economia derivano dal greco Oikos, che significa casa. L’ecologia è la scienza della casa, l’economia è l’amministrazione della casa. Quando l’economia opera in conflitto con la l’ecologia il risultato è la cattiva amministrazione della Terra, cioè della nostra casa. Pg 24

Mentre viene spacciata come soluzione alla fame nel mondo, l’agricoltura industriale è responsabile del 75 % di tutti i problemi ecologici e sanitari che si registrano a livello globale. Fame, malnutrizione, obesità, diabete, allergie, cancri, disturbi neurologici, sono tutti connaturati a un sistema alimentare mosso dall’avidità e fondato sulle tossine. Pg 25

Dagli alberi impariamo l’amore e la generosità incondizionati. Le foglie secche che cadono ci mostrano il ciclo della vita, la legge del ritorno, perché le foglie diventano Humus e suolo e proteggono la terra riciclando sostanze nutritive e acqua. Pg 27

L’Impero dell’1 per cento: separazione, violenza colonizzazione, estrattivismo ed estinzione.

Le tre grandi separazioni che ci hanno portati sull’orlo dell’estinzione come specie sono la separazione degli umani dalla natura; quella degli umani tra loro, secondo criteri di classe, religione, razza e genere, e la separazione dell’Io dal nostro essere integrale e interconnesso. Pg31

Lo standard oil , fondata dai Rockefeller  ha plasmato il mondo economico, politico e tecnologico odierno. Ha dato inizio all’era dei Robber Barons, quella petrolifera che è anche quella del dominio del denaro-

I sistemi estrattivi lineari basati sulla violenza sono all’origine delle disuguaglianze economiche e della polarizzazione dell’1 per 100 da una parte e del 99 per cento dall’altra. Pg 33

Il mondo che abbiamo creato è il frutto del nostro pensiero e dunque non può cambiare se prima non modifichiamo il nostro modo di pensare (Albert Einstein).

L’Attività della mente meccanica è incentrata sull’introduzione di molteplici separazioni:

separa il suolo dalle piante, definendo il primo come vuoto ricettacolo di fertilizzanti chimici e le seconde come macchine alimentate dalla benzina dei fertilizzanti. Separa il cibo dalla salute, la terra dall’aria. Riduce la vita aa proprietà intellettuale, tramite l’acquisizione dei brevetti, per poterla possedere e monopolizzare nonostante ciò porti all’estinzione della specie al suicidio degli agricoltori.

La mente meccanica è una mente che privatizza.  Pg37

Altra mutazione importante è avvenuta in politica con la democrazia rappresentativa: questa un tempo proprietà del popolo gestita dal popolo nell’interesse del popolo è diventata in breve proprietà delle corporation gestita dalle corporation nell’interesse delle corporation. La concentrazione del potere economico nelle mani di pochi eletti da nessuno e che non sono tenuti a rendere conto a nessuno del loro operato, si traduce nella capacità di influenzare i governi le leggi e la politica, per plasmare il futuro del nostro cibo, della nostra salute e del pianeta. Pg55

Uccidere gli agricoltori con il debito e la popolazione con il cancro e l’avvelenamento da pesticidi è genocidio, un crimine contro l’umanità. Pg 66

Multinazionali come Monsanto, Bayer, Dow, Du Pont, e Sygenta, attraverso il libero scambio le politiche neoliberali e la deregolamentazione dei commerci, stanno estendendo il loro impero con fusioni e acquisizioni sempre più vaste. Come per esempio la fusione di Monsanto con Bayer con l’avallo della Banca Centrale europea  (21 marzo 2018) . Pg 73

Il Cartello dei Veleni, non solo si ristruttura attraverso le fusioni ma va oltre la convergenza delle sementi, pesticidi e fertilizzanti estendendosi ai macchinari, alle tecnologie dell’informazione alla raccolta dei dati sul clima, e sul suolo, alle assicurazioni per assumere un controllo totale sul nostro cibo. Si continua a spacciare per futuro una strategia fallimentare. Pg 75

Le libertà economiche, intellettuali, politiche che garantiscono la proprietà collettiva delle sementi, del cibo, delle nostre menti, delle nostre piccole economie per produrre e consumare localmente in modo sostenibile sono la “barbarie” che il famigerato un per cento vorrebbe estirpare. E queste libertà sono ciò che molti movimenti sociali sono impegnati a difendere, e dovremmo farlo tutti. Pg76

 

Il termine “Biologia molecolare” (ingegneria genetica) ha avuto un ruolo importante nel progetto di costruzione del “gene”. La fondazione Rockefeller dal 1932 ne è promotrice con l’obiettivo di avere il controllo sulle relazioni umane e porle in armonia con la struttura sociale del capitalismo industriale. Controllo. Limitare la riproduzione dei deboli di mente e le disfunzioni sociali che contrastano con i cambiamenti della tecnologia. Pg 77

Il Cartello dei Veleni considera il “gene” l’elemento fondamentale della vita. No. Non lo è. Non esiste al mondo un qualcosa di auto-replicante che si chiami “gene”, semmai è l’organismo intero come sistema complesso. Il Dna è una molecola priva di vita. Non ha la capacità di riprodursi. Sono le proteine, gli enzimi, a produrre il Dna e non il contrario. (The Doctrine of DNA di Richard Lewontin). Pg 78

L’Ingegneria genetica è alta tecnologia, usarla per inoculare un gene nella melanzana, che produce una tossina, in associazione con marcatori di resistenza agli antibiotici, è come usare una ruspa per  piantare un chiodi in una parete. Sono le pratiche di agricoltura organica che generano resistenza ai parassiti e alle malattie.

Il cotone Bt (geneticamente modificato) richiede un enorme utilizzo di sostanze chimiche per controllare i super parassiti emersi dal fallimento di questa presunta tecnologia che avrebbe dovuto tenerli sotto controllo. Intanto, per esempio, milioni di ettari di terreni sono stati inquinati e strappati agli agricoltori che essendosi indebitati per sopperire alle spese sono falliti. Ma l’obiettivo di Monsanto e di Mahyco era quello di avere i brevetti sulle sementi. E le loro azioni producono interessi solo per loro. Non per i contadini. Questi muoiono anche per l’avvelenamento da pesticidi. Pg 85

E’ dimostrato a livello globale che il Roundup ha causato un aumento di malattie in particolare il cancro. La Monsanto ha sferrato un attacco ponderoso contro l’OMS che ha classificato il Roundup come probabile cancerogeno. Secondo la rivista medica Lancet, in esperimenti sui topi si è dimostrato che l’esposizione al Glifosato è causa di tumori.

Il legame Monsanto – Facebook è profondo. Una agricoltura una scienza. E’ un progetto di Bill Gates, insieme a Zuckerberg patron di Facebook, hanno concepito un accesso minimo garantito gratuito in internet per decidere quali informazioni passare agli utenti. Pg 100

Il diritto al cibo consiste nel diritto di scegliere quello che vogliamo mangiare, di sapere che cosa c’è nel nostro cibo, di optare per un cibo nutriente e gustoso, invece di dover ingerire i pochi cibi confezionati che le Corporation vogliono costringerci a consumare. Pg 102

Nel mondo del famigerato UN PER CENTO, i governi (tutti) sono un’estensione del Grande Capitale, sono praticamente i loro piazzisti. Pg 105

La desertificazione, la perdita della biodiversità, l’estinzione degli impollinatori biologici, il cambiamento climatico, è opera dell’agroindustria per almeno il 40 per cento. E questo sistema fornisce solo il 30 per cento del cibo che consumiamo. Se dovesse aumentare questa proporzione ci ritroveremmo su un pianeta morto. E senza cibo. Pg 106

Nel 2016, per difendere la grande bugia del miracolo Golden Rice brevettato dalla Fondazione di Bill Gates, insieme a quell’altra grande bugia delle banane che contengono ferro, la banana OGM e la melanzana “brinjal” sono stati mobilitati 107 premi Nobel. Inclusi alcuni fantasmi come per esempio Alfred G. Gilman morto nel 2015.

Ogni pianta ha le proprie particolarità nutritive. L’agricoltura industriale produce merci prive di nutrimento non solo perché nel suolo non viene restituita la sostanza organica, e quindi impoverito, ma anche perché le monocolture riducono la varietà delle sostanze nutritive che invece viene garantita dalla biodiversità. Pg 110

La digitalizzazione dell’economia ci riserva brutte sorprese. La demonetizzazione dell’economia indiana introdotta nel 2016 allo scoccare della mezzanotte, ha fatto si che le multinazionali si appropriassero della ricchezza delle persone, chiudendo da un giorno all’altro i rubinetti del denaro contante per le economie reali e lasciandole aperti solo per i settori digitalizzati, cioè le Corporation, nel caso specifico la Digital India. Pg 129

La guerra ai contanti porterà enormi profitti ai portali delle Corporation, coloro che incasseranno. Nel mondo digitale, coloro che controllano gli scambi, attraverso reti finanziarie, ricavano qualcosa da ogni passaggio. In una economia reale circola denaro reale che corrisponde al lavoro vero. Al contrario in una economia digitale tutto diventa irreale. 

Una sola scienza, una sola agricoltura, una sola storia: il modello filantropico capitalista di Bill Gates, per plasmare e aggirare le strutture democratiche secondo la sua visone del mondo.

Un solo uomo, il papa, il re, la regina, e anche il mercante avventuriero. Pg 138

Bill Gates, o chi per esso seguirà la stessa traccia, dominerà il mondo perché in questo momento ha già investito 5,4 miliardi per lo studio di un sistema capace di alterare la stratosfera riflettendo una piccola parte del calore del sole, mediante lo sbiancamento delle nuvole sopra gli oceani. Ha a che fare con i brevetti chiesti da Intellectual Ventures (una società americana), che serviranno a d attenuare la forza degli uragani rimescolando le acque superficiali degli oceani con quelle profonde. Pg 147

L’Umanità si trova ad un bivio: o fare pace con la Terra o ci estingueremo portando con noi all’estinzione milioni di altre specie.  Pg 159

Dobbiamo gettare i semi della vera libertà nella nostra immaginazione e nel nostro quotidiano, nelle nostre azioni e nelle nostre molteplici relazioni. Dobbiamo evitare di ridurre tutto a materia grezza per fabbricare denaro.

Come diceva Ghandi, dobbiamo smetter di posizionarci sulla piramide, alla base o al vertice, ma dobbiamo porci al centro di un grande cerchio dove tutti sono elementi del grande cerchio oceanico, in questo modo chi si troverà nei cerchi esterni non schiaccerà chi sta all’interno, bensì gli trasferirà forza, e tutti ne trarranno beneficio.

Il sistema oggi vigente separa il produttore dal consumatore, che viene illuso dalla “convenienza” di bassi costi. Ma non si tiene conto dei costi altissimi che la società e la Terra stanno pagando. Il Consumismo è la dipendenza sociale dalla spazzatura che a sua volta continua ad alimentare la macchina del denaro delle Corporation. Pg 173

Marcello D’Acquarica

 
Di Antonio Mellone (del 25/09/2017 @ 21:40:14, in NohaBlog, linkato 2376 volte)

Non so voi, ma a me ‘sta storia del mega-porco commerciale Pantacom rievoca tanto quella della monaca di Monza, narrata da Alessandro Manzoni nei suoi Promessi Sposi.

In questa sorta di romanzo nel romanzo, ci vien presentata la figura della povera Gertrude destinata al convento sin dalla nascita, così, tanto per rispettare la tradizione del Maggiorasco che prevedeva la concentrazione del patrimonio ereditario nelle mani del primogenito (ovviamente maschio).

Sicché la sventurata si trova istradata al monastero già all’età di sei anni, quale normale prosecuzione dei suoi giochi d’infanzia (fatti perlopiù di santini e di bambole vestite da suore), e naturale destino di un nome che fa tanto chiostro, Gertrude, imposto dal padre-padrone, “principe e gran gentiluomo milanese” che per la figlia non vedeva altro futuro se non il velo e la clausura.

Orbene, nonostante Gertrude non avesse alcuna intenzione di farsi monaca, più il tempo passava più s’accorgeva di essersi incamminata in un vicolo cieco. In molte occasioni avrebbe potuto rifiutare la “vocazione” impostale, ma venne sopraffatta dagli eventi, dalla insicurezza, e nondimeno dalla sfiducia nella propria libertà.

La meschina, troppo debole per affrontare le conseguenze di una disubbidienza al volere paterno, mente prima di tutto a se stessa, e poi agli altri, alle consorelle, alla badessa, e infine a quell’uomo “dabbene” che era il vicario, cioè il prete convenuto al monastero, come previsto dalla procedura, per confessarla e interrogarla sulle sue reali intenzioni di accettare i voti, la vestizione e la vita “lontana dalle insidie del mondo”.

Ecco cosa scrive il Manzoni nella sua bella prosa-poetica, dopo l’ennesimo assenso all’“iter autorizzativo” da parte dell’infelice ragazza: “Fu dunque fatta la sua volontà; e, condotta pomposamente al monastero, vestì l’abito. Dopo dodici mesi di noviziato, pieni di pentimenti e ripentimenti, si trovò al momento della professione, al momento in cui conveniva, o dire un no più strano, più inaspettato, più scandaloso che mai, o ripetere un sì tante volte detto; lo ripeté, e fu monaca per sempre” (cap. X, I Promessi Sposi).

  Ecco, io non vorrei che con il Mega-porco commerciale avvenisse il medesimo dramma vissuto dalla sciagurata Gertrude: cioè che si dia corso a questa minchiata  economico-ecologica [scusatemi, ma in questo momento non mi viene un lemma più triviale di questo, ndr.], nonostante siano in pochi ormai (almeno spero) a credere agli asini che – ragliando a cento decibel di “ricadute” e “occupazione” - continuano imperterriti a volare sulle nostre teste.

Come ben saprete, tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di martedì 26 settembre 2017, al numero 5 leggiamo: “Piano Attuativo per la realizzazione di Area Commerciale Integrata no-food in contrada Cascioni. Proponente: PANTACOM s.r.l. – Approvazione nuova convenzione in sostituzione di quelle sottoscritte in data 24/04/2013 e 31/05/2017”.

Bene. Ora mi (e vi) pongo alcune domande.

Perché un’altra convenzione? Com’è che se ne cambiano ogni tre per due? Forse che le precedenti non andavano bene? È proprio necessario procedere all’approvazione di una novella convenzione in sostituzione delle passate, posto che in genere le successive son quasi sempre peggiorative per noi e migliorative per i richiedenti, cioè con meno oneri per loro e più diseconomie per il Comune di Galatina?

E se invece di approvarle si negassero, cosa succederebbe? Il finimondo? O, come diceva qualcuno, addirittura l’apocalisse (tipo quella paventata lo scorso dicembre in caso di vittoria del No al referendum di Renzi)?

A Galatina sono maestri nel ripetere un mantra che suona più o meno così: “Non c’è più nulla che si possa fare per bloccare il progetto del Megaparco perché tutti gli atti autorizzativi necessari sono stati rilasciati dalle precedenti amministrazioni”.

Se davvero così fosse, come si spiegherebbe la convocazione addirittura di un Consiglio Comunale per discuterne ancora? E non sarebbe a questo punto il caso di render noto all’intera cittadinanza l’elenco degli atti di qualunque natura relativi a codesta “definitiva” autorizzazione: sia quelli già rilasciati, che, eventualmente, quelli ancora mancanti?

E, giacché ci siamo, non sarebbe opportuno che questa nuova Amministrazione Comunale mostrasse chiari segni di discontinuità con le precedenti, anche sul tema del Mega-porco (visto che i propositi, le premesse, la buona volontà, la voglia di far bene sembrano esserci tutti)?

Ho sentito dire in giro, tra le altre cose, che il Consiglio Comunale “è tenuto ad approvare”, eccetera, eccetera. Coooosa? È questo il moderno concetto di Democrazia? Ma scusate: non è forse un Consiglio Comunale la massima assise cittadina, espressione della sovranità di un popolo stanziato su di un determinato territorio, l’organo di volontà e indirizzo politico di un Comune, per cui è libero di decidere in assoluta libertà quel che vuole (e dunque non è “tenuto” ad approvare proprio un bel nulla), nel rispetto delle leggi e della Costituzione?

E se davvero non ci fossero alternative, mi spiegate a cosa cavolo servirebbe un Consiglio Comunale? A ratificare forse quel che avrebbero deciso gli altri, o peggio ancora un funzionario a briglie sciolte il quale, magari in qualche conferenza dei servizi, ha stabilito che andava bene un centro commerciale senza alberi di alto fusto (sennò magari le radici sollevano l’asfalto e rompono le palle alle auto e ai Tir)? [questa mi pare di averla già sentita da qualche parte, ndr.].

E che razza di decisione è mai quella per la quale o mangi questa minestra o ti butti dalla finestra? Ci sarebbero delle penali da sopportare, dite? E a carico di chi sarebbero queste penali? Del Comune, o di chi eventualmente avrebbe preso l’iniziativa “in nome del”, senza magari averne il mandato o, come si dice, in carenza o difetto di rappresentanza? E in questa seconda eventualità, non sarebbe appena il caso di accollarle al responsabile e non invece a tutta la collettività (responsabilità e penali, dico)?

E a chi dovrebbero essere pagate queste penali, alla Pantacom? Cioè alla società che, salvo errori od omissioni, è ancora “inattiva”? E cosa farebbero i signori di codesta società a responsabilità ridotta, l’attiverebbero giusto il tempo di incassare le penali? E, di grazia, di che importo sarebbero codesti indennizzi, posto che si tratti di esborsi monetari e non di fustigazioni sulla pubblica piazza? E se anche si dovessero sopportare spese per risarcimenti, non trovate che qualunque rifusione sarebbe comunque di gran lunga meno gravosa della pena di un Mega-porco a km zero? E perché mai non si prevede un indennizzo finalmente a favore del Comune se non altro per il danno derivante dall’enorme perdita di tempo e di energie dei suoi uffici, che, piuttosto che dar retta alle coglionate, avrebbero potuto pensare ai problemi reali di Galatina?    

Inoltre, invece di andare avanti con questa pantomima [vocabolo derivante giusto da Pantacom, ndr.], avete letto per caso in questi giorni (perfino sul Corriere della Sera, giornale tutt’altro che anticapitalista) della decisione della Provincia di Trento di bandire definitivamente i centri commerciali dal proprio territorio, al fine di “salvaguardare l’ambiente, ridurre il traffico veicolare, e rinnovare il metodo degli insediamenti commerciali sul territorio all’insegna della qualità e della valorizzazione dei piccoli esercizi”? No? Allora, per favore, informatevi bene prima di prendere decisioni irreversibili come quelle della monaca di Monza. 

E infine, lo sapete che negli Stati Uniti il mito del centro commerciale è crollato da tempo? E che gli Stati Uniti anticipano generalmente la nostra sociologia di circa un decennio? E che secondo molti analisti nei prossimi anni chiuderanno addirittura 400 dei 1100 centri commerciali statunitensi? Avete avuto per caso notizia dell’inchiesta del New York Times (non dell’Osservatore Nohano) che attesta che svariati Malls (centri commerciali) sono ormai alla stessa stregua di vere e proprie città-fantasma, deserte, vuote, fallite? Lo sapete che ci sono dei siti internet - come ad esempio il seguente http://deadmalls.com/ - con storie di centinaia di Malls chiusi, sedotti, abbandonati, morti e sepolti? A quando la costruzione e la redazione anche in Italia di un sito o un blog dello stesso tenore dal titolo “limortiloro.it”?

*  

Di questo passo Galatina farà la fine della monaca di Monza. E i danni non si ripareranno con una “cavita di conza”.

Antonio Mellone

 
Di Marcello D'Acquarica (del 21/04/2019 @ 21:38:54, in NohaBlog, linkato 1501 volte)

Be'... Non ci credevo più nemmeno io. A forza di vedere in giro alberi capitozzati e altri tutti secchi, con al massimo qualche rara parvenza di fogliame, pensavo che solo un miracolo potrebbe salvare i nostri ulivi. Dopo aver visto gli alberi di Michele, invece, mi si è riaperta la speranza.

Il mio cuore ha sentito come il chiudersi improvviso di un taglio che perdeva, perdeva appunto, la speranza.
E pensare che Michele non è un contadino, di mestiere fa tutt'altro. Eppure il suo giardino sembra la vetrina di un gioielliere, i suoi ulivi sono tutti in fiore, tutti. Nonostante il suo campo sia circondato da terreni trascurati e ulivi malandati. Cosa fa per mantenerli così? Semplicemente li tratta con la poltiglia bordolese, una potatura arieggiata che ha fatto lui stesso e infine, dice Michele, con le piante ci parla, le tratta come fossero delle persone care.

Osservavo il confronto tra i due uliveti, sono perfettamente uno di fronte all’altro ai lati della strada, in via Aradeo, esattamente nei pressi del viale che porta all’antica Masseria della Contessa, osservavo dicevo, l’incredibile condizione dell’uliveto dirimpetto a quello di Michele, è stato ghigliottinato barbaramente, e lasciato soffocare dal sottobosco di erbe spontanee, mentre le piante di fronte, quelle del nostro amico, sono l’esatto opposto, con un carico di fiori inimmaginabile.

Con questo non voglio dire che basta fare semplicemente come fa Michele e tutti gli ulivi del Salento guariranno o risorgeranno. Certamente in giro lo scenario degli ulivi secchi e tagliati come dei crocefissi nudi, è reale e raccapricciante. Non entro nel merito del come ha avuto inizio questa storia, tanto se ne è parlato ovunque e in abbondanza, quello che non è ragionevole è invece il fatto che stiamo tutti cadendo nella trappola dell’”ormai non c’è più niente da fare, seccheranno tutti”. Così concludono i tanti contadini e non, scoraggiati da questa situazione. Invece bisognerebbe prenderci cura di ciò che abbiamo, e sono tanti gli uliveti come quello di Michele. Ci stiamo affannando per impiantare nuove cultivar spacciate per essere resistenti, con promesse favolose, ma che nessuno garantisce, anzi è già risaputo che bisognano di un intensivo uso di fitofarmaci e di risorse idriche, due condizioni, l’ambiente e le risorse idriche, già fortemente compromessi.

Tutto il contrario dei nostri ulivi che hanno vissuto con eccellenza per secoli su terreni spesso pietrosi e secchi.

E la cosa ancor più orripilante, è che il governo di un Paese come l’Italia, in grado di armare eserciti potenti, come massima espressione della sua onniscienza, attraverso il “Decreto legge Emergenze  07-03-2019”, e precisamente negli articoli 6 ed 8, Obbliga (in barba al diritto della salute dei cittadini dettato dalla Costituzione) 2 trattamenti chimici su tutto il territorio con insetticidi a maggio e giugno e Obbliga (sempre in barba al divieto assoluto di deroga sulla salvaguardia dei beni culturali dettato dalla Costituzione) l’estirpazione di piante secolari ospiti nei 100metri attorno a piante infette.

Grazie Michele, per la speranza, speriamo che sia più contagiosa di questa fantomatica Xylella.

Decreto Emergenze: una coalizione di oltre 200 scienziati, medici, giuristi, economisti, agricoltori, giornalisti, organizzazioni della società civile contro art. 6 e 8 | ISDE Italia @MIUI| 

https://www.isde.it/decreto-emergenze-una-coalizione-di-oltre-200-scienziati-medici-giuristi-economisti-agricoltori-giornalisti-organizzazioni-della-societa-civile-contro-art-6-e-8/

Marcello D’Acquarica

 
Di Antonio Mellone (del 25/10/2017 @ 21:38:43, in NohaBlog, linkato 1501 volte)

Che tristezza. Premesso che davvero non saprei chi possa fare più ribrezzo tra: A) i sindaci che, con il cappello in mano, pensano di trattare con TAP, il famoso tubo di ‘sto gas, per l’ottenimento di un qualche ristoro o compensazione o come cavolo vogliano chiamare la promessa di una mancia in cambio della loro accondiscendenza, e B) i sindaci (come il mio, per dire) che si guardano bene dal proferire verbo in un senso o nell’altro.

Roba da canto XXI e XXII dell’inferno, dal lato dei barattieri; e da canto III, sempre dell’Inferno, dal lato B, quello degli ignavi.

Dante Alighieri colloca, dunque, nell’Antinferno le anime tristi degli ignavi. I quali non son nemmeno degni di menzione. Vissero da vigliacchi, “sanza infamia e sanza lodo”. Incapaci di schierarsi, non lasciarono di loro fama alcuna nel mondo. Non osarono avere un’idea propria neanche per una volta, e la lor cieca vita è tanto bassa che sono invidiosi di ogni altra sorte. “Mai non fur vivi”, dice il Poeta, e certamente “a Dio spiacenti e a’ nemici sui”: indegni di meritare sia le gioie dei cieli (che non li vogliono “per non esser men belli”) che le pene dell’inferno (“ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli”).

Anche noi, insieme a Dante e a Virgilio, conveniamo nel lasciarli nella loro insipienza, senza perder ulteriore tempo a “ragionar di loro”.

*

E poi - visto che non ci facciamo mancare nulla nella fauna sindacale - abbiamo i barattieri, tipici dannati per sfruttamento di carica pubblica con finalità affatto diverse dal concetto di bene comune.

Sul Quotidiano di Caltagirone, per dire, l’altro giorno si gongolava finalmente per la rottura “del fronte del no a Tap” e magari “sull’opportunità di continuare l’interlocuzione sacrificando la contrarietà al gasdotto” [sic]. Si blaterava inoltre di “ristori per il Salento” [ecco: dopo i ristoranti, i ristori, ndr.], di “compensazioni rilanciate dalla società” [i famosi rilanci del baro, ndr.], e si ripeteva a pappagallo la salmodiante manfrina della Bellanova sugli “accordi internazionali da rispettare” [vale a dire quelli con la dittatura corrotta dell’Azerbaijan, ndr.], e, ovviamente, sulla “strategicità dell’opera” [l’opera è “strategica” a prescindere, per assioma insomma, ndr.]; infine, sempre su quei fogli, si divideva idealmente il fronte tra “l’apertura al dialogo” [che carini, ndr.] e “la chiusura completa” [sottintesa da parte dei sindaci stronzi, ndr.], senza scordare di far ripetere ai Primi Cittadini aperti alla trattativa [indovinate di che tipo di Trattativa stiamo parlando, ndr.] che “Tap si farà ad ogni costo” e che “l’opera sarà fatta comunque” [non li sfiora per niente l’idea che se solo volessero avrebbero il potere di bloccare questo e ben altri agghiaccianti orrori, ndr.].

Peccato che ogni compensazione (ovvero obolo, ristoro, eccetera) altro non è che un palliativo, una foglia di fico, fumo negli occhi. TAP, infatti, non è una Onlus o un ente di carità o un bancomat, ma una multinazionale del profitto, sicché le esternalità negative (o diseconomie esterne, come l’inquinamento, lo scempio ambientale, la distruzione del paesaggio, il cancro) provocate dalla sua presenza non potranno mai essere risarcite da alcun indennizzo, pena il fallimento dell’azienda stessa. Oltretutto l’eventuale elemosina finirebbe per essere la classica goccia in un oceano di merda.

Chissà perché nessuno, diverso dai NO-TAP, ha capito che la bellezza, la salute, la cultura, la coscienza e la dignità di un popolo non si barattano, né si prostituiscono o mercanteggiano per nessun importo e per nessuna ragione al mondo.         

Se il tutto non fosse grottesco, che dico: tragico, ci sarebbe addirittura da morir dal ridere al solo pensiero che i sindaci barattieri rimarranno con un pugno di mosche in mano. Guardate un po’, invece, quali sono le forme di compensazione cui la multinazionale starebbe pensando di concerto con non si sa chi (sono enumerate dal “giornalista” a pagina 10 del Quotidiano del 23/10/2017  - cfr. immagine allegata):

1) Più metano per le auto - per ridurre l’inquinamento da benzina e diesel [ergo per aumentare quello da gas, ndr.]; 2) Navi senza carburanti - un altro aiuto all’ambiente [evidentemente reintrodurranno le galere spinte completamente dalla forza dei remi, ndr.]; 3) Cicloturismo e nuove piste – dettagli da definire [soprattutto sul concetto di pista, ndr.]; 4) Più aiuti alla ricerca – contro la peste della Xylella [TAP, alias Trattamento Anti Peste, ndr.]; 5) Infrastrutture e logistica – per ridurre il gap infrastrutturale del Salento con il resto del Paese e d’Europa [Mind the gap, anzi Mind the tap, ndr.]; e infine, 6) Sfruttamento del ciclo del freddo - legato al gasdotto nell’industria dei surgelati [con particolar riferimento ai cervelli crioconservati, ndr.].

Cari signori, va bene. Ma c’è un limite a tutto. E si chiama presa per il culo.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 30/05/2021 @ 21:38:23, in Comunicato Stampa, linkato 977 volte)

Ancora una volta enti, politici, associazioni si trovano contrapposti su temi importanti come ambiente, salute e lavoro discutendo delle autorizzazioni ambientali di Colacem Galatina.

I molti che non hanno responsabilità istituzionali scrivono comunicati con buoni propositi fatti di “vuote parole” che tutti potremmo sottoscrivere: la salute non sia ostaggio del lavoro; tutelare il lavoro senza dover pagare un tributo all’ambiente e altre cose scontate buone per una serata di miss Italia.
Gli enti istituzionali non perdono occasione per contraddire quello che essi stessi sino a poco prima hanno dichiarato.
Nel mezzo i cittadini di Galatina ma anche dei comuni limitrofi che disorientati non hanno idea di quale sia la reale situazione.
In questo clima di confusione in qualità di consigliere comunale del m5s, insieme al collega Michele De Paolis, ho richiesto di convocare la commissione consigliare permanente ambiente in modo che in una sede istituzionale aperta a tutto il consiglio comunale, l’amministrazione possa in modo trasparente comunicare qual è la posizione che il Comune intende far valere nella conferenza dei servizi.

La vicenda è lunga, complessa e non priva di passaggi tortuosi.
Un momento “trasparenza” è d’obbligo, la richiesta di riunire la commissione consigliare ambiente ha proprio lo scopo di informare tutta la cittadinanza su quello che sta succedendo e su quello che potrebbe ancora succedere soprattutto se non verranno adottate le scelte più saggie.
Provo a presentare i punti salienti per dare un’idea della complessità della “faccenda”.
Nel 2018 viene rinnovata l’AIA alla Colacem di Galatina. L’iter autorizzativo ha visto coinvolto come parte attiva l’attuale sindaco di Galatina, dott. Amante, il quale ha avuto in quella sede l’opportunità di esprimere tutte le criticità e concordare le soluzioni più appropriate.
Successivamente all’autorizzazione la Regione Puglia muove rilievi al rinnovo dell’AIA. Questa è già la prima stranezza, il rinnovo è stato concesso anche dietro il parere favorevole dell’ARPA Puglia che della Regione è emanazione.
Di fronte a questa “novità” amministrativa alcuni sindaci della provincia, tra cui quello di Galatina, decidono di promuovere un ricorso amministrativo. Questa è la seconda stranezza, non era passato molto tempo dall’autorizzazione concessa anche con il contributo del comune di Galatina che lo stesso Comune decide di adire alle vie legali: quasi a disconoscere l’iter autorizzativo in cui è stato parte attiva.
Il Tar accoglie il ricorso, da quindi “ragione” alla Regione Puglia e ai sindaci “accodati”. Il giudice amministrativo però fa “ultra petita”, una volta chiamato in causa dai ricorrenti provvede alla nomina dei periti d’ufficio (alcuni di questi già noti per essere CTU nel giudizio contro ex ILVA). La relazione dei periti invalida l’intero rinnovo autorizzativo di Colacem Galatina. A questo punto senza l’opposizione dell’azienda decadrebbero le autorizzazioni ambientali compromettendo le attività produttive con gravi conseguenze sui livelli occupazionali. Durante tutto questo vorticare di procedure amministrative, gli abitanti nei dintorni dell’azienda vedono comparire strani cartelli monitori che invitano ad usare particolari cautele ambientali. Per non citare le notizie di stampa che periodicamente riportano una situazione epidemiologica del territorio provinciale soggetto ad una anomala incidenza di malattie respiratorie.

Mi scuso per la ricostruzione sintetica e necessariamente incompleta ma è doverosa per far comprendere quanto sia fondamentale in questa fase adottare la massima TRASPARENZA.
La richiesta di convocare entro brevissimo la commissione ambiente è il passaggio che garantisce che le posizioni del Comune siano chiare e nette.
La cittadinanza ha il diritto di essere costantemente informata perché sull’ambiente, il lavoro e la salute NON si può delegare in bianco il proprio futuro.

Paolo PULLI

 
Di Antonio Mellone (del 01/03/2018 @ 21:38:11, in NohaBlog, linkato 1735 volte)

Chi l’avrebbe mai detto che nel corso di questa esilarante campagna elettorale la bandiera No-Tap avrebbe messo d’accordo quasi tutte le cosiddette forze politiche in Diciamo competizione (prodromica delle prossime venture grandi intese).

Da un lato abbiamo addirittura il proletario Berlusconi (già presidente-partigiano, nonché presidente-operaio) che si mette a sciogliere inni e canti a favore di chi si oppone a un’opera “anacronistica e devastante” [il cavaliere decaduto parla appunto di Tap e non anche, per dire, del Ponte sullo Stretto che invece sembra essere la soluzione di tutti i mali d’Italia e soprattutto di Sicilia - tipo il Traffico di Johnny Stecchino, ndr.]; dall’altro lato (della stessa medaglia), nientepopodimeno che Mr. D’Alema, leader Massimo di Leu (acronimo di Lies Easily Uploads: bugie facilmente scaricabili), il quale, in compagnia dei suoi novelli ineffabili cortigiani in lista (d’attesa), è diventato d’emblée così convintamente No-Tap, che al confronto Gianluca Maggiore sarebbe un consulente marketing della multinazionale di ‘sto gas (ovvero uno dei tanti troll a costo zero per perorarne la causa).

A volte mi vengono dei dubbi atroci, e mi chiedo: Ma se tutti sono contro questa Tap, vuoi vedere che alla fin fine la Tap l’ho voluta io (magari a mia insaputa)?

In tutto codesto partitico fervore No-Tap, del PD (acrostico sempre più asintotico a quello di una imprecazione blasfema) nemmeno un’alzata di spalle. Meglio far finta di nulla, e parlare d’altro. Sissignore, il tema Tap è un vero tabù: vietato addirittura farne cenno nei comizi. Troppo rischioso. La cosa fa perdere consensi. Sicché non conviene mica svegliare il can che dorme (anzi, i cani, al plurale - ce ne stanno a bizzeffe). Preferibile inserirlo nel Programma, tanto chi lo legge.

E in effetti, nel programma di questo Participio Passato, dopo le solite palle sul “cambiamento di paradigma” (quale?), sull’“Accordo di Parigi sul clima” (Oh, Paris, Paris), sulla “cessazione di produzione di energia elettrica da carbone nel 2025” (campa cavallo), sullo “Svi-lup-po So-ste-ni-bi-le” (in sigla SS), su “qualità e bellezza [che] sono alla base della nostra economia”, sull’“azione di penetrazione delle rinnovabili” (chissà cosa intenderanno precisamente per penetrazione), e sul fatto che “l’unico sviluppo possibile passa dalla tutela e valorizzazione dell’ambiente” (che geni, che idee inedite), ecco che viene fuori la vera indole del cosiddetto pensiero piddiota: “Due rimangono gli obiettivi principali: ridurre i prezzi dell’elettricità, rispetto alla media UE, e azzerare il differenziale di prezzo all’ingrosso tra il gas italiano e quello del Nord Europa. Per il gas, che riveste un ruolo importante nella fase di transizione, sarà importante migliorare le infrastrutture di interconnessione accrescendo nel contempo la sicurezza degli approvvigionamenti. Occorre rendere veramente competitivo il mercato elettrico e del gas, dando piena attuazione a quanto previsto dalla recente legge sulla concorrenza, con un consumatore consapevole in grado di operare in un mercato trasparente e di facile accessibilità, anche grazie alla standardizzazione delle offerte e alla comparabilità dei prezzi, con una regolamentazione tesa a far sì che la maggiore concorrenzialità si traduca in una vera riduzione delle tariffe”. [sic].

Insomma tutto e il contrario di tutto, espresso in forma così bisbetica, capziosa e inintelligibile che i poeti ermetici al confronto sarebbero dei principianti. Non so voi, ma io, nel leggere questi periodi d’un fiato, in mancanza di brevetto in apnea (diurna), ho rischiato seriamente l’ipossia.

Ma torniamo alle larghe intese di Destra, Centro-Destra e Centro [chiedete a Nanni Moretti se D’Alema ha mai proferito qualcosa di Sinistra, ndr.] per rivolgere un pensiero deferente alla Lega (specialmente ai deputati Bizzotto, Fontana, Borghezio, ecc.), a Forza Italia (nelle persone di Gardini, La Via, Pogliese, ecc.), al PD (con i vari Picierno, Bonafè, Kyenge, Cozzolino, Soru, nonché l’ineffabile Paolo De Castro, già Ministro delle Politiche Agricole, e molti altri) e ovviamente a Liberi e Uguali (tipo Panzeri e Zanonato: liberi chissà da cosa e uguali a chissà chi), per ricordare che giusto qualche giorno fa al Parlamento Europeo tutti insieme appassionatamente questi signori largo-intendenti hanno votato contro un emendamento che bocciava il finanziamento a Tap di 1,5 miliardi di euro da parte della BEI (Banca Europea degli Investimenti).

Risultato: un bell’OK alla distruzione della Puglia e del senso dello Stato con i soldi nostri. Sissignore, per quanti sforzi facciamo di certi politici non riusciremo mai a pensare abbastanza male.

Di questo passo, anche stavolta seggio per loro farà rima con peggio per noi.

Antonio Mellone

 

Siccome parlare di certi argomenti con i diciamo rappresentanti del municipio di Galatina è fiato sprecato, mi rivolgo a voi, egregi esponenti degli altri Comuni invitati alla Conferenza dei Servizi convocata a Bari presso la Regione Puglia, una prima volta il 20 ottobre 2017, poi rimandata al 23, e definitivamente, pare, al 3 novembre prossimo venturo [diciamo in piena atmosfera da festa dei morti, anzi, meglio, di Halloween, cioè delle zucche vuote, ndr.] avente ad oggetto “richiesta di proroga [l’ennesima, ndr.] all’autorizzazione per la realizzazione di un’area commerciale integrata in località Cascioni”, per alcune raccomandazioni.

Si tratta, in parole povere, del famigerato Mega-porco commerciale Pantacom, rara opera di archeologia economica ancor prima del suo impianto [scusate se utilizzo il lemma “porco”: ma “parco” mi pare un po’ esagerato, essendo, quest’ultimo, un concetto legato più ad un’area alberata che ad una cementificata, ndr.].

Gentili Rappresentanti dei Comuni intorno a Galatina, convocati alla suddetta conferenza dei servizi, vi prego, nell’esclusivo interesse dei vostri rispettivi territori, di prendere buona nota degli appunti che seguono in merito allo scempio economico-ambiental-razionale che si vuol perpetrare intorno a voi.

 

1°) Chiedetevi innanzitutto chi è l’interlocutore, nella fattispecie la Pantacom srl, che ha in progetto un centro commerciale (l’ennesimo nel Salento) di 25 ettari da impiantare in contrada Cascioni, nei dintorni di Collemeto. Dando un’occhiata ad un prospetto Cerved (documento pubblico della Camera di Commercio, che per sommi capi evidenzia le caratteristiche delle imprese) si evince che Pantacom è una SRL, società a responsabilità limitata, costituita nel 2001, con un capitale sociale pari ad euro 35.000, avente quale oggetto sociale: “la progettazione, la costruzione, l’acquisto, la vendita, la gestione e la locazione attiva e passiva di centri commerciali […]”). Codesta Pantacom srl risulterebbe “Inattiva”. Come mai? Dimenticanza? Si è forse in attesa di particolari autorizzazioni per la “dichiarazione di inizio di attività”? Non si direbbe mica che sia in (dolce) attesa: tutt'altro. Osservando la frenesia con la quale si muove l’amministratore unico, evidentemente in contatto continuo con gli enti pubblici e i suoi emissari, l’azienda appare invece attiva, attivissima. Perché non lo è anche di diritto, oltre che di fatto?

 

2°) Il capitale sociale, come detto, risulta essere pari a 35.000 euro (dico trentacinquemila, non trentacinquemilionidieuro). Bene. Mi dite, per favore, come fa una società con questo patrimonio a portare avanti un progetto con investimenti di svariati milioni di euro? Dove prenderebbe i fondi per iniziare a sbancare i venticinque ettari di campagna da trasformare poi in decine di capannoni da adibire a centro commerciale? Dai soci, forse? Vale a dire dai componenti della famiglia Perrone (quella dell’ex-sindaco di Lecce)? O magari da finanziamenti di terzi? E se anche fosse, “basta la parola” di codesti fantomatici capitali provenienti da chissà dove per garantire i portatori di interessi diffusi (e non particolari), come quelli degli enti pubblici territoriali, espressione della sovranità popolare che voi rappresentate? Non servirebbero forse dei documenti più concreti dei semplici proclami, dei sentito dire, delle promesse con la mano sul cuore?

 

3°) Oltre al risibile importo del capitale sociale (inadeguato a tutto, finanche al saldo della parcella di un progettista), osserviamo che la società “inattiva” presenta per più anni, proprio perché inattiva, un fatturato pari a zero. E questo ci può stare. Un’azienda può anche esistere sulla carta, può pure essere inattiva, e può anche per più anni consecutivi non aver venduto nulla. Ma in questo caso nell’attivo dello stato patrimoniale, sempre per più anni consecutivi, lo zero assoluto la fa da padrone anche tra le rimanenze, tra le immobilizzazioni materiali e, giacché ci siamo, anche tra le attività finanziarie. Di terreni, nello stato patrimoniale della Pantacom, nemmeno l’ombra. Né risulterebbe, al di là della linea di bilancio, diciamo tra i conti d’ordine, nessuna opzione all’acquisto dei terreni interessati. Che questi diritti/impegni siano registrati fuori bilancio? Cominciamo bene. Alla luce dei pochi dati a nostra (a vostra) disposizione, non riuscite anche voi a inferire agevolmente quanto si sia di fronte a un’entità astratta, uno spirito, un fantasma (Fantacom, appunto)? Vi stanno cioè facendo conferire, cari rappresentanti delle istituzioni comunali invitate, non con dati reali, incontrovertibili, garantiti, ma con delle congetture, con delle ipotesi, con delle promesse, con delle supposizioni (anzi, supposte).

In base ai basilari principi di buona amministrazione, di precauzione, di diligenza, di interesse collettivo, vi chiedo: è sufficiente che una società qualsiasi, oltretutto “inattiva”, presenti “istanze urgenti” perché si convochi in tutta fretta un consiglio comunale, magari ad hoc, o sia invitata a una conferenza dei servizi, o altro consesso pubblico, per cose tipo: delibere, proroghe, istanze, compensazioni, eccetera? E fino a quando continueremo a perder soldi, tempo e denaro pubblico dietro queste pantomime (etimologia non casuale)? Magari fino a quando non si troverà qualche cinese disposto a comprare il pacchetto (anzi il pacco) preconfezionato? E se non ci fosse nessuno disposto ad acquistare il diciamo progetto, cosa facciamo? Continuiamo a concedere proroghe su proroghe sine fine dicentes?

 

4°) Che garanzie occupazionali una società così eterea, labile ed evanescente da più punti di vista (commerciale, patrimoniale e finanziario) può dare alla collettività? Come mai un’azienda come questa, pronta “a combattere la disoccupazione dando lavoro a 200 persone” [sic] (all’inizio la promessa era di 300 posti di lavoro [ri-sic]), non ha nemmeno un dipendente, nemmeno un ragioniere, un portantino, un commesso? Possiamo noi consolarci con la promessa di 200 nuovi posti di lavoro prossimi venturi, scritti sulla carta con inchiostro simpatico?

 

5°) Andando ancor più nel dettaglio, ci si chiede: ha senso dal punto di vista della politica economica di un comune un altro centro commerciale di grandi dimensioni come questo, quando a meno di dieci minuti di auto si trovano agevolmente il complesso Bricoman (Lecce), e a meno di un quarto d’ora i centri commerciali di Cavallino (a Est) e di Surbo (a Nord), e chissà quante altre formule facilmente raggiungibili nei dintorni, tra supermercati, discount, megastore, ipermercati e cash & carry?

6°) Quali utilità potrebbero vantare i vostri Comuni, il loro Pil, la vitalità dei vostri centri abitati, il piccolo e medio commercio intramoenia, il vostro bilancio pubblico, il benessere economico delle vostre popolazioni, eccetera, da questo ennesimo centro commerciale fuori-porta? E quali benefici potrebbe portare un eco-mostro di 25 ettari (oltretutto su di un terreno a medio rischio idro-geologico, con annesse rotatorie, viadotti, traffico, inquinamento e stravolgimento del paesaggio) nei paraggi del vostro territorio?

 

7°) Se non ci fossero danni all’ambiente e all’economia locali con l’installazione di questo centro commerciale [ma il discorso è valido per ogni “grande opera” sul territorio, ndr. ] come mai si parla sempre di “ristori” e di “compensi” ai comuni che ospitano queste strutture [posto che nelle casse dei vostri enti non entrerà il becco di un quattrino a titolo, appunto di “ristori” e “compensi”, nonostante la svendita (anche) del vostro territorio, ndr.]? E, in base a banali considerazioni di Economia Aziendale, può mai un “ristoro” o un “compenso” bilanciare la “diseconomia esterna” (o “esternalità”) provocata da un siffatto investimento aziendale? Non credete che se così fosse, saremmo di fronte a un principio (antieconomico, dunque assurdo) per il quale un’azienda rinuncerebbe all’idea di profitto (trasformandosi di fatto in una Onlus)? Vi pare plausibile una sciocchezza del genere? Il discorso varrebbe anche per TAP (altra storia).

 

8°) Come già detto altrove, svariati comuni italiani hanno bandito i centri commerciali dal loro ambito. Ultimamente perfino un’intera provincia, quella di Trento, al fine di “salvaguardare l’ambiente, ridurre il traffico veicolare, e rinnovare il metodo degli insediamenti commerciali sul territorio all’insegna della qualità e della valorizzazione dei piccoli esercizi”. Orbene. Cosa vi sembra più anacronistico: una scelta come quella della provincia di Trento, o non piuttosto quella di continuare ad aver fede nella Beata Cementificazione?

 

9°) Negli Stati Uniti il mito del centro commerciale è crollato da un pezzo (gli Stati Uniti anticipano generalmente la nostra socio-economia di circa un decennio). Secondo molti analisti nei prossimi anni chiuderanno addirittura 400 dei 1.100 centri commerciali statunitensi. Esiste un’inchiesta del New York Times che attesta che svariati Malls (centri commerciali) sono ormai alla stessa stregua di vere e proprie città-fantasma, deserte, vuote, fallite.

Bene. Con questi chiari di luna (e con queste luci in fondo al tunnel), vorreste voi continuare a credere alle allucinazioni di marketing di una società a responsabilità modesta, che vale quel che vale, per giunta “inattiva”, e giacché dar retta anche ai suoi supporter politici più o meno local, vale a dire agli asini volteggianti nell’aere?

 

Antonio Mellone

 
Di Anita Rossetti (del 22/09/2014 @ 21:36:18, in NohaBlog, linkato 2309 volte)

Il Salento è una terra ricca sotto tanti aspetti, la natura è il patrimonio di inestimabile valore di cui abbiamo la fortuna di godere ma che non tutti sono in grado di considerare come tale.

Non di meno i nostri centri storici che abbagliano chiunque con le loro testimonianze di gloriosa storia, di eccellenza in ogni settore, di cultura che ha radici antichissime.

Ma ciò che ci differenzia e ci distingue da altri territori di altrettanta bellezza è l’attivismo che negli ultimi anni è cresciuto in difesa dell’ambiente.

Che i giovani sentano il dovere, trasformato in passione, di tutelare la terra e la natura che ci circonda è certamente sintomo di vera crescita della collettività. Perché si può evolvere solo se in armonia con la natura, altrimenti si è destinati a soccombere.

Manca qualcosa, però, all’impegno quotidiano su mille fronti, dalla gravissima minaccia di eradicare gli olivi con la scusa della xylella alla decisione di sventrare le nostre coste con il gasdotto Tap, per non parlare di inquinamento da biomasse, coincenerimento rifiuti, cave che continuano a demolire il territorio e di cui chissà quante già utilizzate per lo smaltimento illecito di rifiuti, ecc… Manca una conoscenza anche storica di come certi misfatti si siano potuti compiere sotto gli occhi di tutti e, se prima la gente era completamente indifferente, adesso che non ce la fa più schiacciata anche dall’essere primi nella classifica nazione per alcune tipologie di tumore, adesso dicevo la gente è più disposta ad indignarsi.

Fino a che non si comprende che certe logiche speculative sono direttamente collegate alla corruzione e la corruzione non è altro che una manifestazione, attualmente quella più in voga, degli interessi mafiosi, sarà inutile sbraitare, non ce la faremo a fermarli. Abbiamo già visto come tutto passi in maniera assolutamente regolare e a norma di legge. Già, perché, soprattutto quando si tratta di grossi capitali, la corruzione è ad alti livelli e di esempi ne abbiamo tantissimi, dalla ricostruzione in Abruzzo all’Expo di Milano, allo scempio dei rifiuti interrati in Campania, come pure nel Salento…

Come si possono affrontare quindi certe battaglie se non si studia e si affronta il metodo mafioso che funziona davvero a tutti i livelli?

Noi potremo fare milioni di manifestazioni, qualche volta ottenendo anche dei minimi risultati, ma non riusciremo a garantire davvero la tutela dell’ambiente e del territorio se trascuriamo la madre di tutti gli scempi che ci sono stati perpetrati e che è alla base di ogni tipo di speculazione: la trattativa stato-mafia.

In ogni situazione speculativa infatti c’è sempre un “do ut des”! E se oggi non abbiamo strumenti efficaci per combatterle in quanto sono tutte a norma di legge, evidentemente il problema è da risolvere prioritariamente nelle sedi in cui vengono promulgate le norme che le autorizzano!

E non basta certo fare accordi preelettorali con chi andrà a governare, tanto sappiamo bene che non servono a nulla! Chi comanda sono le lobby, i gruppi di potere, la massoneria e le mafie che hanno sempre usato la politica per i loro scopi e, quando il governo rischiava di non essere completamente asservito, puntualmente sono arrivate le stragi.

Ecco perché il processo sulla trattativa stato-mafia che si svolge a Palermo è fondamentale per scardinare un sistema basato su ricatti ed estorsioni di provvedimenti atti a favorire il potente di turno! Ecco perché quel processo è tabù per tutti! E se ancora oggi c’è chi parla di “presunta trattativa”, c’è anche chi non potendola più negare ha deciso di giustificarla!

Agli amici con cui mi ritrovo in trincea quotidianamente vorrei dire: non sprechiamo le nostre intelligenze e capacità precludendoci di entrare nel merito della questione che origina tutti i nostri problemi, dagli inutili megaparchi commerciali alle numerosissime megastrade, dalla cementificazione selvaggia alle discariche senza controllo, dai resort ai campi da golf con cui vorrebbero sostituire la nostra meravigliosa campagna e così via…

Se riuscissero a fermare quel processo, e i tentativi sono davvero numerosi: dalle minacce di morte ai Pm del Pool e al testimone chiave, alle vessazioni subite da quei rari esempi di lealtà alla Costituzione che hanno dimostrato i carabinieri che hanno denunciato le irregolarità di cui sono stati testimoni, alla delegittimazione degli stessi, alle aggressioni mediatiche cui sono continuamente sottoposti, dicevo che se riuscissero a fermarli noi non avremmo speranza di farcela in nessun campo.

Non ho mai chiesto a nessuno di partecipare ad ipocrite commemorazioni di chi viene sbandierato come eroe, ma di cui poi si dimentica di continuare l’opera, da un’antimafia celebrativa che, per questo, rimane funzionale al sistema.

Al contrario, io non mi stancherò di invitarvi a prendere posizione per Nino Di Matteo ed il Pool di Palermo, Roberto scarpinato PG di Palermo, Massimo Ciancimino, il testimone grazie al quale è stato avviato il processo trattativa stato-mafia, Saverio Masi il Mar. dei CC che, oltre ai rischi che corre come caposcorta di Nino Di Matteo, è anche coraggioso e prezioso testimone sia del processo Mori-Obinu  che sulla trattativa stato-mafia.

Se davvero vogliamo fare qualcosa di buono e coerente con il nostro desiderio di salvaguardare la nostra bellissima terra, non possiamo esimerci dal metterci al fianco di chi sta lottando e rischia quotidianamente la vita per restituirci la libertà di scelta.

 Quella libertà che abbiamo perso pezzo dopo pezzo, strage dopo strage.

 
Anita Rossetti

Mov. Agende Rosse di Salvatore Borsellino

Gruppo “Sognatori Resistenti R. Fonte e A. Montinaro”

Salento
 
Di Redazione (del 28/11/2017 @ 21:34:14, in Comunicato Stampa, linkato 1329 volte)

Organizzata dai volontari del Servizio Civile Nazionale del Progetto Monitor 4015, l’iniziativa “Bimbi in Bici” è dedicata agli alunni e alle alunne delle classi quinte della scuola primaria.

L’aumento del traffico automobilistico nelle città e nelle aree urbane, rappresenta oggi un vero problema ambientale che ha come conseguenza l’aumento dell’inquinamento dell’aria. Per tutelare l’ambiente che ci circonda è necessario ripensare al nostro modo di muoverci, solo cominciando a cambiare le abitudini di trasporto potremmo restituire spazio ai mezzi alternativi all’automobile, come i percorsi pedonali e ciclabili. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare i bambini all'utilizzo quotidiano della bicicletta come mezzo di trasporto sano ed ecologico, proponendo in maniera ricreativa il suo corretto utilizzo e la conoscenza delle norme della segnaletica stradale.

I volontari, coinvolgendo i Poli Didattici del territorio comunale, organizzeranno tre giornate di incontro in ogni classe quinta che aderirà al progetto. Durante il primo incontro i volontari parleranno ai bambini della strada, della segnaletica stradale, del pedone e dei comportamenti da tenere e da evitare quando si va a piedi. Durante il secondo incontro, invece, verrà approfondito l'uso della bicicletta, partendo dagli antenati della bici fino ad arrivare alle parti essenziali che compongono la bicicletta di oggi, verranno quindi introdotte le principali norme che regolano la circolazione con le biciclette. Nell'ultimo incontro, infine, i volontari rilasceranno ai bambini la BiciPatente.

I Volontari di Monitor 4015

 
Di Marcello D'Acquarica (del 19/02/2014 @ 21:32:29, in NohaBlog, linkato 2709 volte)

Le nostre case sono sempre frutto di una vita di sacrifici, e vederseli sfasciare (i sacrifici) da mega opere volute da politici che le propongono senza consultare i diretti interessati fa venire l’orticaria nei loro confronti. Ma tant’è che a subire il danno è sempre il solito pantalone.

Il fatto è che a volte si supera proprio il confine del buon senso e un cittadino si stufa anche di soffocare nel silenzio la rabbia per aver dato fiducia al politico di turno che, sia nel locale che nel nazionale, spesso non ha nemmeno le competenze. Vedi per esempio lo scempio del traffico di attraversamento di Noha, specie in via Giotto, dove purtroppo contiamo già due incidenti mortali nel giro di poco più di un anno; consideriamo poi i marciapiedi inagibili, le strade principali che si allagano ad ogni batter di pioggerellina, le case lesionate da scavi programmati senza alcun criterio, le esalazioni fognarie, per non parlare delle dubbie fumate color arcobaleno che fuoriescono dai camini del vicino cementificio e che da qualche tempo inquietano le notti dei cittadini (cfr. sul tema il seguente articolo http://www.tagpress.it/ambiente-territorio/un-esposto-contro-il-cementificio-colacem-di-galatina-da-parte-di-forum-ambiente-e-salute/).

Ma veniamo al dunque.

In una comunità cosiddetta democratica, le opere straordinarie prima di essere anche solo immaginate, dovrebbero essere condivise dagli attori di questa comunità, cioè gli abitanti.

Invece no. Vige la cattiva abitudine di imporre e vergare dall’alto i progetti, come fossero la panacea di tutti i mali, e conditi dalle immancabili “ricadute occupazionali” e “volani per lo sviluppo”. Uno degli ultimi più scandalosi esempi è il mega-parco commerciale in mezzo agli ulivi. Un nuovo centro commerciale giusto appunto in un’epoca in cui i consumi sono sottoterra.

Da quando esiste il punto di raccolta della fognatura nera, a Noha, e più precisamente in tutta la zona circostante lo scarico in fondo a via Calvario, gli abitanti - compresi quelli, come il sottoscritto, che in questo paese ci tornano (ironia della sorte) proprio per cambiare aria - devono tapparsi in casa per non vomitare l’anima prima del tempo, sperando in qualche giornata di tramontana che, per suo declino naturale, spinge i miasmi fuori dall’abitato. Per non parlare del neonato impianto fognario delle acque bianche, che, appena il termometro climatico sale oltre i 20 gradi e le piogge calano, diventa un ottimo diffusore di inebriante eau de fogne gratuita per tutti. Tutto questo grazie ai politici nostrani ed ai faccendieri del fare male le cose (“malaffare” c’est plus facile) che di tutto si prendono cura men che del benessere dei cittadini.

*

Gentile Assessore Roberta Forte, sorprende anche me, come molti, assistere a questo tuo inaspettato cambiamento di rotta: da primo difensore dell’ambiente, scesa in piazza contro ingiustizie e inquinamento, ed in nome della democrazia partecipata a fautore dell’oligarchia decisionista. Sei certa di fare bene ad accollarti l’arbitraria decisione di un’opera straordinaria come quella dell’impianto di compostaggio? Non credi sia logico presentare ai cittadini, e soprattutto ai residenti di tutta la zona nord e nord-est di Galatina, dove a quanto pare qualcuno ha deciso di costruire l’impianto, una straccio di progetto preliminare? Non sarebbe il caso di informare prima le persone sulla ragione per cui il sito debba essere lì piuttosto che in altri posti, magari più lontani dall’abitato? A quanto ammonta il costo di questa nuova fabbrica di pseudo-utilità? E come funzionerebbe? Quanti disagi provocherebbe per la movimentazione di traffico camionistico di ben tre comuni a ridosso dell’abitato? Come fermerete le esalazioni derivanti dall’attività, dei costi aggiunti, delle diseconomie, e di quant’altro? A cosa dobbiamo tanta frenesia improvvisa?

Oppure tu, da saggia amministratrice, hai deciso a priori che non ci sono altre soluzioni manco a pensarci, come quella per esempio di ragionare sull’abbattimento della produzione di spazzatura a monte e a valle del ciclo dei consumi? I rifiuti di quale parte del mondo dovrebbero poi essere gestiti in questo fantomatico sito per garantire questi “utili”?

Inutile chiederti se è la residenza a Galatina che ti impedisce di “respirare” l’aria di Noha, ma non pensi che il progetto per il compostaggio dei rifiuti organici di Galatina, Soleto e Sogliano, se non condiviso e ragionato, possa stravolgere negativamente anche la vita di una buona parte della cittadinanza Galatinese?

Non so, davvero, cosa pensare. L’unica cosa che mi vien da fare è iniziare, sin d’ora, a turarmi il naso.  

Marcello D’Acquarica
 

100 partecipanti

3 siti di piantumazione (Galatina - Collemeto - Santa Barbara)

4 ore di eventi

4 associazioni presenti (altre 2 martedì 21 - non mancate)

È stata una grande giornata di festa, di  condivisione, di partecipazione, di comunità;  contemporaneamente, in tutta Italia, sono stati messi a dimora migliaia di alberi!

Insieme a cittadini e rappresentanti di associazioni ed istituzioni, ci siamo ritrovati nei pressi del quartiere Giovanni Paolo II, dove sono stati messi a dimora 25 alberi di diverse specie. Successivamente ci siamo spostati nella frazione di Collemeto, in Piazza Italia e poi di Santa Barbara, piantumando 5 ulivi “leccino”.

Sono eventi come questi che fanno riscoprire quel senso di comunità che per troppo tempo è mancato a Galatina e alle sue frazioni. Quando i cittadini si ritrovano insieme, si aiutano, collaborano, lavorano per il bene della città, per il bene comune, ogni risultato è possibile e questo ci fa ben sperare per il futuro.

Doveroso ringraziare i tanti attivisti del Movimento 5 Stelle di Galatina che si sono spesi per l’organizzazione ed il buon esito della giornata di Domenica. Ringraziamo l’assessore ai lavori pubblici e urbanistica, Loredana Tundo ed  i tecnici comunali; tutti i cittadini, le associazioni e gli attivisti che hanno offerto il loro tempo e contribuito economicamente per l’acquisto degli alberi e del materiale necessario alla piantumazione.

Ringraziamo inoltre  per il contributo e la partecipazione alla giornata di Domenica l’associazione “ L’Agorà” di Collemeto, il “Rotary Club” di Galatina Maglie e Terre d’Otranto, l’associazione “ Galatina Arte Storia e Cultura”.

Ricordiamo che sempre in occasione della “ Giornata Nazionale degli Alberi” Martedì 21 Novembre, verranno messi a dimora nuovi alberi nella frazione di Noha nel “Giardino della Pace e della Gentilezza” e giardini Madonna delle Grazie in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Polo 2 (a cura dell’associazione Fare ambiente) e nei giardini dell'Istituto Comprensivo Polo 3 di Via Spoleto, Via Corigliano e Via San Lazzaro (a cura dell’associazione Archeoclub).

Ci auguriamo infine che questo evento possa diventare una ricorrenza fissa tenendo come stella polare l'inclusione di tutta cittadinanza.

“Pianta alberi, che gioveranno in un altro tempo”

Movimento 5 Stelle Galatina

 
Di Redazione (del 15/10/2021 @ 21:27:41, in Comunicato Stampa, linkato 515 volte)

Chi, da oltre quattro anni, amministra la nostra città non sfugge all’accusa di “Blablabla”, pronunciata nei confronti dei politici dall’attivista svedese, Greta Thumberg, nel suo intervento al  convegno “Youth4Climate” di Milano del 28 settembre scorso.

La Giunta di Marcello Amante, in questi anni, ha conseguito alcuni primati, da non fare invidia a nessuno: quello dei finanziamenti e della occasioni perdute, quello delle promesse fatte, degli impegni presi e non mantenuti.

Sono trascorsi ormai oltre tre mesi dalla promessa di dotare l’attuale fermata degli autobus della STP e della Sud-Est di una pensilina, dove i numerosi passeggeri che si recano a Lecce possano attendere i mezzi al coperto, al riparo dal solleone e dalle intemperie.

La decisione di realizzare l’opera fu presa nel corso della riunione del Consiglio Comunale del 28 giugno scorso, con l’adozione di una  delibera approvata dall’intero consesso, maggioranza e opposizione.

La necessità fu rappresentata da un’interrogazione al sindaco, ed era stata, in più occasioni, con lettere e contatti personali, sollecitata da alcuni cittadini. A fine discussione, ritenendo tutti i consiglieri opportuno accoglierla, fu votata la delibera n. 35 del 28.06.2021, con la quale per realizzare la struttura, per la solita lamentela di scarsità di mezzi economici, su proposta di un consigliere di maggioranza, fu individuato l’utilizzo del 5XMille, che i contribuenti destinano alla casse del Comune con la  dichiarazione annuale dei redditi.

Soluzione su cui occorre fare chiarezza. Come prevede la legge, e come si può leggere sul sito del Comune, la destinazione del contributo è vincolato, destinato solo ad attività di carattere sociale, in particolare “anziani, disabili, minori, famiglie in situazioni di disagio socio-economico. I fondi ricevuti lo scorso anno sono stati destinati a sostenere le spese per cure mediche di famiglie in difficoltà”. E’ pur vero che, come si legge nella determina, che è coinvolto anche un disabile, ma la stragrande maggioranza di coloro che utilizzano il mezzo  pubblico per recarsi a Lecce, sono ragazze e ragazzi che si recano a scuola o all’Università, pensionati e lavoratori. L’utilizzo, pertanto, non sarebbe appropriato, in linea con le suddette finalità.

Quello che tuttavia ci preme sottolineare è che, a oltre tre mesi dalla promessa, non trapela nessuno studio di fattibilità, di verifica se l’opera possa realizzarsi, la scelta del luogo e la conformità con l’ambiente circostante.

Una cosa è certa: è passata l’estate, è arrivato l’autunno, arriveranno la primavera e l’estate, i passeggeri che attendono i pulman dovranno farlo ancora al sole, alla pioggia e al vento, sperando in tempi e, soprattutto, in amministratori migliori.      

 PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA

 
Di Redazione (del 15/11/2018 @ 21:27:39, in Comunicato Stampa, linkato 1208 volte)

Dal 17 al 25 novembre si terrà la decima edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che quest'anno avrà come tema centrale "I rifiuti pericolosi".

Il Comune di Galatina, insieme a Monteco s.r.l. e all'IISS "P. Colonna" -  Liceo Artistico "G. Toma" di Galatina, aderisce all'iniziativa europea con una serie di manifestazioni che si svolgeranno nelle piazze e all'interno delle scuole del territorio, come principale luogo di educazione e di cultura. ​

L'obiettivo è quello di sensibilizzare tutta la cittadinanza verso le buone pratiche della raccolta differenziata e, di conseguenza, l'importanza della riduzione dei rifiuti. Per questo motivo, saranno coinvolte anche le istituzioni scolastiche della Città, considerato l'elevato valore educativo dell'iniziativa.

 

Di seguito, le iniziative presentate.

SERR – Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti

PROGRAMMA

AMINISTRAZIONE COMUNALE – ASSESSORATO CULTURA ed ambiente

IISS “P. Colonna” – LICEO ARTISTICO “G. TOMA” Galatina

MONTECO S.R.L.

Con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Lecce

e del Centro Ecumenico Oikos “P.A. Lundin”, Galatina.

 

Domenica 18 Novembre dalle ore 10.00 alle ore 13.00 - Piazza Alighieri

  • Info-point di Monteco S.r.l.
  • Gli alunni del Liceo Artistico racconteranno il progetto “Migliorare la raccolta differenziata nelle scuole e nei luoghi pubblici”. 
  • Il Compostaggio Domestico: trasformazione degli scarti organici in concime e conseguente riduzione del flusso di rifiuti 


 Dal lunedì 19 a venerdì 23 Novembre
 Incontri presso le scuole medie della città con gli alunni del Liceo Artistico.

Sabato 24 Novembre - Aula Magna del Liceo Artistico di Galatina

CONVEGNO: LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI - Comprendere per poter agire.

             

Ore 9.00 Saluti

Prof.ssa Maria Rita MELELEO

Dirigente Scolastico  IISS “P. Colonna” Galatina

 

Dott.  Marcello AMANTE

Sindaco del Comune di Galatina

 

Dott.ssa Cristina DETTU’

Assessore alla Cultura ed all’ambiente del Comune di Galatina

 

Dott.ssa Sonia DELLO PREITE

Responsabile Comunicazione Monteco S.r.l.

 

Prof.ssa Rossella SCHIRONE

Docente Liceo Artistico Galatina

Presidente del Centro Ecumenico Oikos “P.A. Lundin”  Galatina

 

Ore 10.00 Interventi

SOSTENIBILITA’ - EVITARE LO SPRECO

Arch. Rocco DE MATTEIS

 Presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecce

 

IL MIRACOLO DELL’ACQUA NEL SALENTO TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Prof. Paolo SANSO’

Osservatorio di Chimica, Fisica e Geologia ambientale dell’Università del Salento

 

Coffe break

 

INQUINAMENTO LUMINOSO E SALVAGUARDIA DELL’ambiente NOTTURNO

Prof. Domenico LICCHELLI

Osservatorio Astrofisico R.P. Feynman – Progetto POLARIS Università del Salento

 

MIGLIORARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA NELLA SCUOLA E NEI LUOGHI PUBBLICI

Progetto della classe 5°A – Design dell’Arredamento - Liceo Artistico di Galatina 

Prof.ssa Luciana COLOPI

Docente Liceo Artistico Galatina

 

CONCLUSIONI

 

Città di Galatina
Ufficio Stampa

 
Di Antonio Mellone (del 03/02/2018 @ 21:27:26, in Comunicato Stampa, linkato 1558 volte)

E niente. Volevo occuparmi un po’ di questa esilarante campagna elettorale con tanti partiti (molti voce del verbo) e altrettanti candidati che son tutto un programma; invece, visto che quasi nessuno dei diversamente politici aspiranti al soglio ne parla dal palco dei comizi, o se lo fa riesce persino a perorarne la causa benché finga di opporvisi  (o perché in mala fede o perché non ne sa nulla o perché non ha mai capito una beata mazza), mi vedo costretto ancora una volta a discettare di TAP, il tubo del “gas che non inquina” [sissignore, per i pro-tap evidentemente il gas è energia rinnovabile e pulita, e la sua combustione è tutta salute: emette ossigeno, o al massimo vapore acqueo, e niente o punto anidride carbonica, ossidi di azoto e particelle varie. Sarà che per “diversificare le fonti” – strategia che va tanto di moda - Tap andrà a prendere il gas  anche da Medjugorje].

E poi vuoi mettere? L’area PRT (cioè il terminale di ricezione di ‘sto gas) è a impatto zero (altro che azero): infatti, si tratta soltanto di distruggere altri 12 ettari di campagna melendugnese (ma sì, che vuoi che siano 12 ettari in più o 12 ettari in meno), il che è esattamente in linea con la famosa “vocazione turistica del territorio”, tutto teso ad accogliere villeggianti e escursionisti con grandi strade a quattro corsie, enormi centri commerciali, villaggi artificiali a gogo, magari colati nel bel mezzo di foreste di alberi di ulivi secolari (da divellere senza indugio con la scusa della Xylella, e da sostituire magari con piantine low-cost che vorrebbero tanto assomigliare a degli ulivi: peccato che siano come cespugli, necessitino di un mare d’acqua dolce, durino al massimo un paio di decenni, e l’olio che se ne ricava è buono per il tagliando periodico dell’auto).

Che poi tutto il cucuzzaro Tap, l’area PRT, la struttura, i tubi, le valvole, gli sfiati, le cancellate, i muri, i canali, le condotte, le linee, eccetera, abbiano una durata media di 50 anni, al termine dei quali, quando verrà chiuso (se mai venisse aperto) il rubinetto del gas, tutto verrà abbandonato in loco e buonanotte ai suonatori, è un dettaglio di secondaria importanza: “chi vuol esser lieto sia, del doman non c’è certezza” (anzi c’è, purtroppo). 

Tap dice nei suoi comunicati tanto cari ad allocchi e troll che “sul territorio saranno visibili soltanto la Valvola di Intercettazione [immaginate quanto cavolo sarà alta o lunga o larga o grossa questa benedetta Valvola di Intercettazione per essere “visibile” – volevano dire “impattante”, scusateli] e il Terminale di Ricezione (PRT). Quest’ultimo – è sempre Tap che parla – interesserà un totale di circa 12 ettari”. Di questi 12 ettari, però, “4000 metri quadrati [immaginate un’area pari a quella occupata da 40 case da 100 metri quadrati cadauna] saranno occupati da edifici, in un’area agricola senza presenza di altri edifici” [eh, sì, c’è sempre una prima volta]. Però “TAP ha progettato il Terminale con un piano architettonico che prevede che la struttura si integri nel territorio, rivestendo interamente gli edifici del terminale con la tipica pietra leccese. La struttura dunque si sposerà con la morfologia del paesaggio circostante” [sic].

Ma com’è che non ci avevo pensato prima. Per “sposare il tutto con la morfologia del paesaggio circostante” è sufficiente dunque rivestire edifici, discariche, capannoni, ciminiere, eco-resort, villette, ponti, strade, Twiga, porti turistici, alberghi sulla costa, e altra merda del genere, con la tipica pietra leccese e tutto sembrerà, ahimè, autentico Salento.

Probabilmente insegneranno questi principi al (non ridete) Corso di Preparazione per l’Esame di Guida Turistica firmato Tap che inizierà il prossimo 20 febbraio. E chissà se, quando parleranno di “ambiente naturale tipico”, non faranno riferimento all’unica campagna che certi tizi hanno in mente. Quella elettorale.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 11/06/2018 @ 21:25:54, in NoiAmbiente, linkato 4198 volte)

Abbiamo cercato sulle mappe storiche e attuali il nome di questa Grazia della Natura, ma non esiste traccia. Nessuno ha saputo dirci come si chiama. L’abbiamo sempre chiamata “la Vora”. Però ora è necessario identificarla, perché le “vore”, in questi ultimi tempi di economia basata sui rifiuti, sono diventate molto importanti. Sono gli imbuti della falda acquifera e quindi è necessario proteggerli. Così d’ora in poi la chiameremo la Vora di Costantinopoli, in nome della vicina chiesetta, appunto dedicata alla Madonna di Costantinopoli.

Della Vora di Noha se ne è già parlato milioni di volte: in piazza, al bar, nei circoli, nelle case, per le strade, ecc. Se ne parla a volte come di un antichissima amica, una madre paziente che ha sempre salvato Noha e la sua popolazione da allagamenti e nubifragi.  Celebre è il famigerato “rutto” della vora.

Il rumore simile al rigurgito di un dinosauro che la vora ha fatto fino a qualche tempo fa, nel momento di inghiottimento del mare d’acqua che si riversava dentro la sua pancia. Oramai sappiamo tutti che al minimo cenno di un temporale, che duri anche solo dieci minuti, la vora, annega insieme a strade e campi.

E giù a imperversare contro il governo, contro quelli della bonifica, contro i vigili del fuoco, i diavoli e gli angeli, che non ci proteggono più. Già, fa comodo dare sempre la colpa all’utopistico nemico assente.

Noi  di Fareambiente non ci siamo preoccupati solamente per il panorama di paese alluvionato di cui godiamo ogni tanto, o dei disagi che gli allagamenti creano al territorio, no, ci siamo preoccupati delle voci che circolavano e circolano su cosa tutti questi strabenedetti diavoli hanno gettato nella gola carsica.

Qualcuno, si dice,  ha visto camion  scaricare nottetempo e per anni, liquami e cisterne di carichi sospetti. Si dice che siano spariti nella vora animali, parti di automobili e masserizie d’ogni tipo.

Ci siamo preoccupati del fatto che la falda da cui attingiamo acqua da bere o per irrigare le nostre verdure, possa essere avvelenata dai rifiuti che lentamente rilasciano nella vora le loro sostanze tossiche.

Oramai lo abbiamo capito tutti come funziona il drenaggio dell’acqua superficiale quando scivola nella falda che in questa zona è a 70 metri di profondità: non esiste filtraggio, l’acqua precipita e porta con sé tutte le porcherie che sversiamo sulla terra: rifiuti, olii residui di lavorazioni, pesticidi e diserbanti compresi. I laboratori di zona chiamati ad analizzare le acque dei nostri pozzi artesiani, consigliano di non berla, al massimo di usarla per innaffiare le verdure. Oramai lo sappiamo tutti che siamo all’osso, con nitrati, nitriti e cosette del genere, e che bene non fanno certamente alla salute. I medici dicono che a soffrire moltissimo per malformazioni e malattie, sono soprattutto i bambini. Il Salento, grazie alla nostra indifferenza, non è soltanto famoso per le sue belle coste, ma per essere diventato un “cluster” di patologie tumorali.

Oggi, grazie alla collaborazione dei volontari del GST (Gruppo Speleologico di Tricase) e con l’autorizzazione dei tecnici del Comune di Galatina, abbiamo scoperto che una fenditura  per lo svuotamento della vora, esiste ancora. Quindi non è completamente otturata. I volontari del GST, hanno individuato il canale da cui, anche se molto lentamente, l’acqua piovana fluisce nella falda. Per poterlo sgomberare dai rifiuti  che i diavoli extraterrestri nostrani hanno sversato per decenni, ci vorranno almeno altre 50 mattinate come quella che abbiamo trascorso oggi. Ci serve l’aiuto di tutti. Per ogni sacco impregnato di liquami nauseabondi tirato su dai ragazzi del GST, ci siamo vergognati di dover essere noi i rappresentanti di questo scempio.

Ringraziamo tutti i ragazzi del GST: Marco, Francesco, Valerio, Antonio, Antonella e Giuseppe, ringraziamo i soci e amici di Fareambiente, e tutti quelli che ci hanno aiutati e  hanno compreso la gravità di questa situazione e che speriamo si facciano portavoce per una  maggiore attenzione per l’ambiente che ci dona la vita, o di contro, se lo maltrattiamo, le malattie e la sofferenza.

Il Direttivo di:

Fareambiente Laboratorio di Galatina-NOHA

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Di Redazione (del 22/12/2016 @ 21:25:48, in Comunicato Stampa, linkato 2223 volte)

All'inizio fu un Esposto con l'apposizione di ben 500 firme di cittadini di Soleto e dei paesi limitrofi ma anche di gente che veniva da fuori. Si chiedeva in quell Esposto alla Magistratura Leccese di fare qlcs per capire di che morte stavamo morendo nella zona più colpita da tumori al polmone del Salento. Si chiedeva ai Magistrati di fare analisi, di controllare i fumi, di mettere le centraline  in continum nei camini H24 delle grandi ciminiere in modo da poterle monitorare. Si chiedeva di fare le analisi del latte materno e di pecora per vedere lo stato di diossina che poteva esserci nelle nostre campagne. Da quel momento dobbiamo dire che qlcs si è mosso. Sono cominciate le ispezioni per vedere se c'erano rifiuti tombati. Si sono fatti dei controlli nei bitumifici tanto che alcuni sono stati messi sotto procedura d'infrazione. Si sono attivate delle commissioni come Repol ed altre per studiare il fenomeno Salento. Intanto a Soleto alcuni giovani , quelli che promossero l'esposto,  si attivavano ancora per un secondo step di iniziative: Il Lenzuola day. Soleto venne tappezzata da lenzuola  con scritte anche allarmanti come SOLETO,  TU MUORI. Ricordo una madre che venne a chiedere di togliere quel lenzuolo dal balcone perchè la irritava. Un'altra figlia ci disse che facevamo male perché non rispettavamo i veri malati di tumore. Col senno di poi forse avevamo osato molto. Quella figlia proprio due anni dopo perse la mamma di tumore. 
Ed eccoci arrivati ai giorni nostri. L' era della terza fase di lotta che ben si definiva in quell' Esposto:  LE ANALISI DEL LATTE. Sono passati più di due anni e di questo nessuno ne parla più o meglio ne parlava più. Tutto sembrava finito. Nuova Messapia, la promotrice di Quell' Esposto ora è assente.. Ed allora che fare? Tutto finito? Proprio ora che dovevamo raccogliere i frutti concreti ed avviare una ricerca dal basso? 
Uno dei promotori di Quell' Esposto non si è arreso mai ed ha sempre cercato di portare la battaglia avanti. Latte materno, Latte di pecora o acqua? A distanza di 3 anni , si profila di nuovo un coinvolgimento pieno per procedere su questa strada solo che si manifesta , da parte di alcuni cittadini, la volontà di fare le analisi dell'acqua più che del latte. Si ritiene che l'acqua sia il bene comune par eccellent.  Ed ecco a questo punto che la volontà popolare ha il sopravvento. SI PARTE PER FARE LE ANALISI DELL'ACQUA . Ci si mette in contatto con il centro analisi , si chiedono informazioni, costi,  procedure, tempi di attesa, attendibilità, il tipo di sostanze monitorate. Il risultato è che per ogni campione si spendono 300 euro e consistono questi esami in due branche: DIOSSINA  da una parte e.....bMETALLI PESANTI ATRAZINA NITRATI dall'altra. Due campioni separati .Costo 600 euro. La mia Associazione, FARE ambiente decide di attivarsi e incominciare una campagna di informazione e divulgazione per promuovere la RACCOLTA FONDI PRO ANALISI DELL'ACQUA  e.....se dovessero avanzare  soldi .....anche per il Latte di Pecora e Latte Materno. Si badi bene che Mai , dico mai , nel SUOLO SALENTINO  SI È MAI MONITORATO IL LATTE MATERNO. Si è monitorato il Latte di Pecora o di bovini (vedi copersalento) ma mai il LATTE MATERNO. Sarebbe davvero sorprendente se dovessero uscire risultati allarmanti. Una cosa è certa: gli aborti spontanei sono di gran lunga aumentati in questa zona. Questo potrebbe essere un campanello d'allarme. Cosa chiediamo alle persone? Chiediamo di essere partecipi e coinvolti tutti in questa azione sinergica: Popolazione , istituzioni, organizzatori , tutti uniti per cercare di capire come stanno realmente le cose con l'ambiente. Un segnale positivo che ci potrebbe venire dall'acqua ci renderebbe tutti più felici e ci potrebbe far essere più positivi nei confronti della vita. Un segnale positivo dal latte potrebbe renderci più sicuri per quanto riguarda la diossina. Essa è una sostanza che una volta che cade si deposita e si somma alle altre particelle sul terreno. Potremmo scoprire se la nostra zona è più inquinata di Seveso o se invece è esente da questa pericolosa sostanza. Potremmo vedere e toccare con mano se i nostri bimbi che allattano dal seno lo possono fare tranquillamente o se invece siamo tutti in pericolo. Insomma , una procedura di questo genere proprio perché parte dal basso ha più valore aggiunto. Con questa operazione mettiamo una PIETRA MILIARE NELLA STORIA DEL SALENTO SOTTO IL PROFILO AMBIENTALE.  Noi , come associazione di FARE ambiente , CHIEDIAMO PARTECIPAZIONE E CONTRIBUZIONE nell'ordine di pochi spiccioli di euro. Si tenga presente che in cassa abbiamo l'equivalente di un campione e mezzo. Chiediamo di mettersi in contatto con noi affinché si possa raggiungere la modica cifra di 1200 euro per fare i 4 campionamenti. Tutto il Salento è invitato a partecipare perchè , mentre noi della zona di Soleto siamo interessati a bere l'acqua di Corigliano, altri della parte nord del Salento potrebbero contribuire per un campionamento della loro acqua che proviene dal Pertusillo.Quindi , benvengano donazioni ďalla parte alta della provincia di Lecce con la loro acqua e con il loro latte. Porteremo tutto in laboratorio che a titolo informativo è RIGOROSAMENTE TOP SECRET e FUORI REGIONE ANZI FUORI ITALIA CENTRO SUD a scanzonato di equivoci e conflitti di interesse.Quale interesse? La nostra Salute Vs la Salute di Stato. Ilva docet.

Salvatore Drake Masciullo

 
Di Antonio Mellone (del 13/07/2015 @ 21:25:27, in NohaBlog, linkato 3168 volte)

Il 29 giugno scorso, come qualcuno di voi saprà, l’Accademia dei Georgofili e addirittura il Comune di Galatina hanno organizzato a palazzo Orsini un convegno dal titolo: “Quale futuro per l’agricoltura salentina”.

Evitiamo le facili battute sul livello di competenza in materia da parte del sindaco ospite (che per fortuna si è limitato al classico sgangherato saluto istituzionale, per cadere, subito dopo, in catalessi) e di buona parte della sua curia, scomparsa dal Municipio (purtroppo momentaneamente) e ricomparsa come da mandato elettorale sotto i festoni delle luminarie sanpietrine; evitiamo altresì i commenti sull’organizzazione del convegno a senso unico (per rendervene conto e se avete fegato date un’occhiata al video, soprattutto alla prima parte) con chilometrici interventi da parte dei relatori, alcuni dei quali non pervenuti (uno su tutti il neo-governatore Emiliano) per via dei soliti “impegni istituzionali” [ma se avevi un precedente impegno, non ti facevi inserire in cartellone, no? ndr.], e spazio risicatissimo e fuori tempo massimo, invece, agli interventi o alle repliche da parte del fin troppo paziente pubblico. Insomma una tavola tutt’altro che rotonda.

Evitiamo queste ed altre considerazioni, dicevamo, per ritornare un attimo agli interventi istituzionali dei sedicenti esperti in materia.

*

Figurarsi se qualcuna delle “istituzioni” presenti, in nome del “futuro per l’agricoltura salentina”, si è permessa di denunciare l’utilizzo di fitofarmaci ed erbicidi che ci stanno portando dritti dritti nella fossa, o le nuove mega-discariche (per esempio di Cavallino, per non andare troppo lontano), o i bio-stabilizzatori o gli inceneritori colacementiferi; figurarsi se qualcuno degli accademici presenti ha osato criticare la follia criminale e mafiosa dell’eradicazione degli ulivi (addirittura anche i sani, posto che gli altri fossero incurabili) in assenza di adeguata certificazione fitopatologica (con l’aggravante della militarizzazione del territorio, il che è tutto dire); figurarsi se qualcuno dei politici presenti è riuscito a dare un seppur minimo valore aggiunto al dibattito (uno su tutti tal on. Salvatore Capone, il quale ha provato a dare aria alla bocca riuscendo nell’impresa di non dire praticamente nulla - cfr. video ai minuti 1.22.00 - 1.29.00 - se non la solita promessa di attenzione alle istanze provenienti dal territorio – scordando, tuttavia, che il suo capobastone, tal Renzi, aveva definito “quattro comitatini” proprio codeste istanze provenienti dal territorio); figurarsi se per la tutela dell’aria, dell’acqua e della terra, ergo delle persone, qualcuno ha osato muovere un pur minima critica all’Ilva di Taranto o alla centrale Enel di Brindisi (seee: questi sfornano decreti Salva-Ilva, mica Salva-polmoni o Salva-vita); figurarsi se qualcuno degli incravattati in quell’assise ha avuto modo di ricordare che il nostro capo del governo ha dichiarato che la/il TAP è una delle migliori iniziative portate avanti dal suo esecutivo [non osiamo immaginare quali siano le peggiori, ndr] - in buona compagnia del più noto sito internet locale, così umido di saliva, leggi vave, che per consultarlo si è costretti a premunirsi di tergicristalli; figurarsi se qualcuno degli organizzatori del “congresso”  ha ricordato che il decretino “Sblocca-Italia” ha dato via libera, tra gli altri scempi, anche alle trivellazioni in Adriatico e nello Ionio [ma ve l’immaginate Mimino Montagna nostro in sciopero della fame - come invece han fatto molti altri sindaci salentini - contro le trivellazioni nel mare nostrum, proprio lui nei secoli fedele al vangelo secondo Matteo (Renzi)? ndr]; figurarsi se nelle prolusioni “a favore dell’ambiente” s’è fatta menzione della strada a quattro follie, la SS. 275, o la Regionale 8, o le altre, troppe, nuove strade salentine inutili, costose e dannose; figurarsi se qualcuno dei sottoscrittori della “magna carta galatinese” [magna, voce del verbo, ndr.] ha osato proferire un convinto “Stop al consumo del territorio” (quando mai: dopo il fallimentare mega-porco Pantacom, l’armata-desertificazione di Palazzo Orsini ci riprova, sperando di essere più fortunata, con la cementificazione di una nuova mega-area mercatale, e con l’asfalto di nuovi tratti della circonvallazione interna, possibilmente previo abbattimento della quercia vallonea, magari da parte della stessa ditta specializzata in seghe che ha già falciato definitivamente i tronchi di molti alberi nei dintorni di Porta Luce); figurarsi se qualcuno degli emeriti professori convenuti ha sostenuto il concetto di biodiversità, e dunque caldeggiato le buone pratiche agricole, anziché fare il panegirico dell’agricoltura intensiva.

*

Ecco spiegato il valore reale (e legale) della Carta di Sputacchina, siglata a Palazzo Orsini, non si sa bene da chi, in un’assolata mattina di fine giugno.

Un rotolo lungo, deficiente e morbido, elogiato addirittura dall’onorevole Fitto (e abbiamo detto tutto), arricchito dalla citazione dell’Expo (la scemenza universale o asinata exponenziale costataci più di 13 miliardi di euro - oltre alle spese di mantenimento nelle patrie galere di tutti gli ammanettati per corruzione), un rotolo  a due veli pieno zeppo di asserzioni lapalissiane della serie: la neve è bianca, il cielo è azzurro, l’acqua è bagnata, due più due fa quattro, e i politici di Galatina sono dei chiacchieroni.

Quelle chiacchiere che hanno trasformato la nostra terra nel tropico del cancro.

Antonio Mellone

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Di Redazione (del 25/07/2021 @ 21:25:17, in NoiAmbiente, linkato 948 volte)

Cosi spiega Wikipedia (il dizionario in rete) il detto citato nel titolo:

“Non importa quale sia il risultato, basta che ce ne sia uno. Insomma, non si conosce la destinazione verso cui si sta andando in seguito a  determinate scelte”.

Il fatto:

Dal DL - semplificazioni che l’attuale governo Draghi sta proponendo, spunta il via libera all'incenerimento di CSS (Combustibile Solido Secondario). L’argomento riguarda soprattutto la classificazione di questo genere di rifiuti, definiti come combustibile ottenuto dalla componente secca (plastica, carta, fibre tessili, ecc.) dei rifiuti non pericolosi, sia urbani sia speciali, tramite appositi trattamenti di separazione da altri materiali non combustibili, come vetro, metalli e inerti.

Entrare o non entrare nel merito scientifico della materia chimico/batteriologica o del diritto, onde non basterebbero tre tesi di laurea e almeno un decennio di ricerche istituzionali e non, semplicemente c’è da preoccuparsi moltissimo.

La verità è che non se ne può più dei rifiuti, siamo diventati consumatori voraci e produttori industrializzati. Basta vedere quanti se ne espongono ogni giorno davanti alle nostre case per la raccolta differenziata, e quanti fuoriescono dai processi produttivi di aziende, centri commerciali e ospedali, per non aggiungere le famigerate discariche abusive, piccole e grandi.

La seconda verità è che gli addetti ai lavori, non sanno più dove metterli questi benedetti rifiuti e nessuno vuole più avere discariche o siti di stoccaggio dietro l’angolo.

Quindi si sta decidendo che in fondo va bene bruciarli tutti negli altiforni. Così, oltre a liberare l’ambiente dai rifiuti, aiutiamo gli imprenditori (quelli delle “ricadute occupazionali”) ad aumentare gli utili.

Peccato che a rimetterci saremo tutti, a partire dalle fasce più deboli della popolazione, come bambini, anziani e ammalati.

Di fatto, la varietà dei materiali (mercurio, piombo, cadmio, arsenico, cromo, ecc. ecc.) che compongono tali rifiuti è talmente vasta che gestirne le emissioni mediante filtri al fine di evitare l’avvelenamento del nostro habitat costerebbe più degli utili previsti, ammesso che possano essercene, immaginando l’impegno e la buona fede degli utilizzatori di tale combustibile.

Quindi con il DL Semplificazioni, basterà una semplice autorizzazione comunale e qualsiasi rifiuto denominato CSS potrà finire tranquillamente nei forni degli opifici, nel nostro caso anche nei cementifici a chilometro zero, alla faccia della recentissima denuncia pubblicata da Asl Provincia, mediante l’aggiornamento del rapporto sulla Salute della provincia di Lecce RePol 2020, in cui si dichiara che l’area compresa fra Lecce e Maglie (16 comuni, compresa Galatina) è un “Cluster con la più alta percentuale di tumori ai polmoni”.

E pure alla faccia del neonato appello della Consulta della Provincia di Lecce verso il Governo centrale con il quale si vorrebbe chiedere che il Salento venga classificato come "area ad alto rischio ambientale".

Semplificazioni verso il disastro.

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali odv; Noha e Galatina

 
Di Redazione (del 18/02/2015 @ 21:25:02, in Comunicato Stampa, linkato 2086 volte)

GREEN-HEALTHCampagna di sensibilizzazione per l’uso consapevole e senza sprechi del farmaco

QUATTRO LUNEDÌ DEDICATI ALLA RACCOLTA DEL FARMACO SCADUTO

Inizieranno lunedì 23 Febbraio e proseguiranno nei giorni 02, 09 e 16 Marzo le quattro giornate dedicate alla raccolta del farmaco scaduto.

L’iniziativa è prevista dal progetto “GREEN HEALTH – FAI LA DIFFERENZA. Campagna di sensibilizzazione per l’uso consapevole e senza sprechi del farmaco” presentato a maggio 2014 da A.P.MA.R. Onlus (Associazione Persone con Malattie Reumatiche).

Il progetto è sostenuto da Fondazione CON IL SUD attraverso il bando ambiente 2012 “Verso Rifiuti Zero”. Promosso da A.P.MA.R. Onlus associazione capofila, in partnership con AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), Provincia di Lecce, Comune di Lecce, Ordine dei Farmacisti, Cisl di Lecce, Anolf, Comunità Emmanuel, Associazione Città Nostra, Le Miriadi 49 e con il patrocinio della Asl di Lecce.

Obiettivo del progetto è di sviluppare, attraverso una strategia di sensibilizzazione ed informazione sul territorio di Lecce e provincia, una maggiore attenzione sociale sull’importanza dell’uso del farmaco.

 
Vi aspettiamo:

Lunedì 23 Febbraio, Farmacia Licignano – Galatina, corso Giuseppina Del Ponte (palazzo di vetro)

Lunedì 02 Marzo, Farmacia Maggiulli – Noha, via Castello

Lunedì 09 Marzo, Farmacia Sabato – Galatina, piazza Dante Alighieri

Lunedì 16 Marzo, Farmacia Vergine – Galatina, viale Santa Caterina Novella

 

Galatina, 18/02/2015

 
Associazione Città Nostra
 
Di Redazione (del 05/04/2016 @ 21:24:17, in Referendum, linkato 2558 volte)

Referendum trivelle in mareIl referendum trivelle. Di che si tratta? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della ricerca di idrocarburi in Italia?

Il “referendum trivelle” va oltre il referendum in se. Si pone all’attenzione un sistema lobbistico-finanziario e di sfruttamento del suolo e delle popolazioni che non produce alcuna ricchezza per le popolazioni stesse

 

1. Il quadro della situazione: l’economia fossile italiana

Cominciamo con alcuni dati sulle quantità e qualità degli idrocarburi in Italia: scarsi, di scarsa qualità, in giacimenti estremamente frammentati e a grandi profondità.

Tuttavia, i sommovimenti tettonici hanno distrutto la maggior parte delle accumulazioni petrolifere di quell’epoca in Italia, mentre, invece, sono rimasti nelle zone geologicamente più tranquille di, per esempio, il nord America e il Medio Oriente. Come ci possiamo aspettare, dunque, il petrolio Italiano è frammentato in piccoli pozzi di origine molto varia. (fonte)

La prima domanda che dobbiamo porci, quindi, è “Se l’estrazione è difficile e il è petrolio scarso sia quantitativamente sia qualitativamente, perché le compagnie petrolifere investono in ricerca ed estrazione in Italia?

La risposta è semplice: È praticamente gratis:

In Italia, i giacimenti di idrocarburi sono patrimonio indisponibile dello Stato (articolo 826 c.c.). Tuttavia lo Stato non si impegna direttamente nella ricerca e nel loro sfruttamento, che lascia in concessione ad imprese private.
Il concessionario è soggetto al rispetto dei programmi di lavoro, al pagamento di canoni proporzionati alla superficie coperta dai titoli minerari e al pagamento di royalties, proporzionate alle quantità di idrocarburi prodotte. (Ministero dello Sviluppo Economico)

Nell’anno 2014 il gettito da royalties è stato pari a € 401.915.004.65, nel 2015 è sceso a € 340.143.425,64 (Ministero dello Sviluppo Economico).

Le royalties italiane sono le più basse al mondo, mantenendosi al 10%, mentre per il resto del mondo si va dal 25% della Guinea all’80% della Russia e della Norvegia.

In realtà il sistema delle “franchigie” rende il tutto ancora più conveniente (per i petrolieri). Le società non pagano nulla se producono meno di 20mila tonnellate di petrolio su terra e meno di 50mila in mare. Se si superano le soglie, c’è un’ulteriore detrazione di circa 40 euro a tonnellata (sconto del 3%).

Quindi viene pagato solo il 7% delle royalties dopo le prime 50mila tonnellate di greggio estratto. In buona sostanza, i giacimenti sono patrimonio dello Stato, ma il loro sfruttamento viene lasciato (gratis) in mano ai privati, inoltre per le compagnie petrolifere è più conveniente continuare ad estrarre piccole quantità piuttosto che smantellare (e smaltire) le piattaforme.

Questo è proprio l’oggetto dell’unico referendum trivelle rimasto

2. L’oggetto del “referendum trivelle”

Ho scritto “Questo è proprio l’oggetto dell’unico referendum trivelle rimasto” perché i quesiti referendari originariamente ammessi dalla Corte di Cassazione erano sei.

A metà dicembre, però, con alcune modifiche operate nella legge di stabilità che fingono di recepire i quesiti referendari il Governo ha “sterilizzato” gli altri cinque quesiti che sono diventati inammissibili.

Il “referendum trivelle”, quindi ci consente di esprimerci per evitare che le “coltivazioni” già autorizzate entro le 12 miglia dalla costa possano continuare ad essere sfruttate fino all’esaurimento che, come abbiamo visto, non apporta tra l’altro alcun ritorno economico allo Stato.

Si vota il 17 Aprile. È un referendum abrogativo, quindi con il “SI” si abroga la norma che consente lo sfruttamento fino all’esaurimento, il “NO” mantiene la norma e si continuerà a vedere le piattaforme entro le 12 miglia dalla costa.

Il quesito in se può apparire un problema secondario, ininfluente e privo di interesse vero, ma così non è. Adesso vedremo il perché.

3. Questione di semantica: La “coltivazione” degli idrocarburi

Se si coltivano melanzane, la produzione consente di soddisfare il fabbisogno dell’anno e di produrre i semi per l’anno successivo. Mangiamo le melanzane mature, ma basteranno poche melanzane per seminare un nuovo campo.

Anche per l’estrazione di idrocarburi viene utilizzato il termine “coltivazione”, come si trattasse di agricoltura e un giacimento esaurito viene definito “maturo”.

Come abbiamo avuto modo di vedere al punto 1. (qui la fonte) gli idrocarburi sono il prodotto lungo e complesso di una serie di eventi e condizioni che devono verificarsi contemporaneamente. I giacimenti di idrocarburi si sono formati fra il Giurassico e il Quaternario (fra i 195 milioni e i 2 milioni di anni fa).

Se vogliamo chiamare “coltivazione” il prosciugamento di questi preistorici serbatoi naturali facciamolo pure, ma occorre sapere che prosciugato un giacimento non è possibile seminarne un altro. Ne discende, quindi, che raddoppiare o decuplicare l’estrazione dell’idrocarburo serve solo ad accelerarne l’esaurimento (chiamiamolo pure “maturazione”, se vogliamo).

4. Il “referendum trivelle” e la dipendenza energetica: Il ruolo delle energie alternative

Come ci spiega nientedimeno che la TOTAL, nel 2011 l’estrazione di idrocarburi copriva all’incirca il 7% del fabbisogno nazionale. Seguendo il principio della “coltivazione”, basterebbe decuplicare le estrazioni per raggiungere l’indipendenza energetica.

Peccato che così non è. L’estrazione degli idrocarburi in Italia è un affare solo per le multinazionali estrattive.

In una intervista a “Tempi” del 19 Giugno 2014 il Presidente di Federpetroli, Michele Marsiglia, diceva:

D.: Ma è vero che il nostro Paese potrebbe raddoppiare la sua produzione di idrocarburi se solo decidesse di trivellare l’Adriatico?
R.: Non solo, nell’arco temporale di 10/15 anni l’Italia potrebbe diventare una potenza energetica sfruttando i propri giacimenti a terra e in mare con una soddisfazione del fabbisogno nazionale del 47 per cento. Consideri che dopo l’estrazione vi è indotto di raffinazione, logistica, oleodotti, rete carburanti. Ad ogni modo, è vero che il Mar Adriatico è sempre stato ricco di idrocarburo, in particolare olio.

Spertugiando in terra e mare, devastando i fondamenti della nostra economia: siti archeologici, agricoltura, pesca e turismo (oltre che vite umane) non supereremmo il 47% del fabbisogno. E per quanto tempo? Se con l’attuale andamento si prevede di mantenere il 7% fino al 2050, incrementando lo sfruttamento fino al 47% entro 5 anni non ci sarebbe comunque una sola goccia di petrolio.

Secondo i dati ENEA, al 2011 la composizione per fonte del fabbisogno energetico era la seguentereferendum trivelle: grafico conti energetiche 2011Mentre, nel 2013

In due anni l’apporto del petrolio e del gas è sceso dal 72,1% al 64%, mentre quello delle rinnovabili sale dal 13,3% al 20%. Ricordiamo che di petrolio e gas ne produciamo il 7%, il resto lo importiamo.

referendum trivelle: grafico fonti energetiche 2013Riassumendo, trasformando terra e mare in un groviera così distruggendo per sempre i fondamenti della nostra economia (agricoltura, turismo, pesca e siti archeologici) potremmo arrivare a coprire per qualche anno il 47% del nostro fabbisogno (continuando a importare il resto), se si investisse nelle rinnovabili si arriverebbe probabilmente in breve tempo all’indipendenza energetica con surplus da esportare. Per sempre.

Mantenendo l’economia caratterizzante che ci ha consentito (fin’ora) di superare le crisi economiche. Per sempre!

E invece il Governo Renzi se per “sbloccare” l’Italia ritiene necessario intervenire a favore delle multinazionali dell’estrazione degli idrocarburi, per le energie rinnovabili ha ritenuto di abbattere gli incentivi per ottenere un risparmio in bolletta (risparmio mai visto) addirittura in modo retroattivo

Da

Da “La Repubblica.it” del 23/06/2014

si assiste quindi a una inversione di tendenza e le energie rinnovabili sono in frenata netta anche per la

totale incertezza in cui il settore si trova a seguito di interventi normativi che in questi anni hanno introdotto tagli agli incentivi, barriere e tasse senza al contempo dare alcuna prospettiva chiara per il futuro. La scure di Palazzo Chigi si è dunque abbattuta su un mercato che vale più di 100 mila posti di lavoro. (La Repubblica)

5. I 25.000 nuovi posti di lavoro fantasma: Il tragico esempio siciliano

Per “Assomineraria” consociata di Confindustria se si raddoppiassero le estrazioni si creerebbero 25.000 nuovi posti di lavoro.

Sussistono autorevoli e circostanziati pareri contrari. Leonardo Maugeri (ex manager ENI – vedi curriculum – e docente ad Harvard) su Sole24Ore:

Anzitutto, l’industria del petrolio non è ad alta intensità di lavoro. Si pensi, per esempio, che la Saudi Aramco, il gigante di stato saudita che controlla le intere riserve e produzioni di petrolio e gas dell’Arabia Saudita, impiega circa 50.000 persone
[…]
gran parte dei siti produttivi si controllano con poche persone, in molti casi da postazioni remote. Anche nel caso di un via libera generalizzato alle trivelle, quindi, è alquanto dubbio che si possano creare i posti di lavoro di cui si è parlato (25.000): forse il numero sarebbe di poche migliaia.

Inoltre, a fronte di poche unità lavorative in più, quanta economia verrebbe meno con effetti negativi permanenti?

I più evidenti sarebbero sul turismo e sulla pesca. Se sul turismo l’impatto è intuitivo, sulla pesca e sull’ecosistema del Mediterraneo voglio soffermarmi.

Occorre ricordare che il Mediterraneo è un mare chiuso e il suo ecosistema è particolarmente delicato.

Sono già noti i danni provocati a causa del petrolchimico installato sulla costa orientale siciliana, nella rada di Augusta. I pesci che arrivano in tavola, sani all’apparenza, presentano profonde mutazioni e malformazioni.

All’inizio ho evidenziato che i giacimenti italiani si trovano a grande profondità. Per rilevarli, quindi, occorrono tecniche particolari di “prospezione” che, specie in mare, sono particolarmente devastanti: l’air-gun.

Si tratta di onde sismiche provocate da esplosioni di aria fortemente compressa. I punti di monitoraggio del ritorno delle onde sismiche consentono di verificare la densità in profondità sotto il fondale marino alla ricerca di eventuali “sacche”.

referendum trivelle airgun

Ogni 5-12 secondi, 24 ore su 24 per mesi.

Per tutto il tempo previsto dall’autorizzazione alla “prospezione” il rumore provocato da ogni singola esplosione è di circa 240-260 decibel. Come termine di paragone pensiamo che un jet al decollo ne produce “solo” 140.

Fra i danni:

cambiamenti nel comportamento, elevato livello di stress, indebolimento del sistema immunitario, allontanamento dall’habitat, temporanea o permanente perdita dell’udito, morte o danneggiamento delle larve in pesci ed invertebrati marini. (fonte)

L’air gun era previsto fra gli Ecoreati fino a che un emendamento soppressivo su cui c’era il parere favorevole del governo non è stato approvato il 5 Maggio 2015 (Ansa).

L’ecosistema marino e del Mediterraneo in particolare non può reggere una violenza di questo genere. In un mare chiuso il danno sarebbe permanente

In Sicilia ci dissero che con il petrolchimico saremmo usciti dal sottosviluppo. Ci dissero che ci sarebbe stata occupazione. Prospettarono l’eldorado.

Nessuno ci disse che avremmo dovuto serrare i finestrini delle auto e tappare le bocchette di aerazione attraversando la SS 114. Un inferno col sole estivo, ma preferibile al respirare i miasmi che chi abitava nella zona respirava 24 ore su 24.

Nessuno ci disse che l’occupazione si sarebbe verificata a scapito di altra occupazione e che lo “sviluppo” passava per morti per tumori e feti malformati.

Nessuno ci disse che avremmo respirato e mangiato veleni.

Quella macchietta del Presidente della Regione Sicilia (ma pure dipendente ENI), Rosario Crocetta addirittura profetizza 10.000 nuovi posti di lavoro solo in Sicilia.

Se al referendum trivelle vincesse il no o non si raggiungesse il quorum si avrebbero nientedimeno che 10.000 nuovi posti di lavoro solo in Sicilia. Saremmo prossimi alla piena occupazione? Ma si sente, quando parla?

È forse il miglior spot per il SI al “referendum trivelle”.

http://www.dailymotion.com/video/k1ppWg6R1mOLCVg09My

Per Crocetta “noi non abbiamo mai avuto un disastro ambientale petrolifero“. E gli incidenti H24 ai petrolchimici? E l’enorme incidenza tumorale? E l’elevatissima incidenza di malformazioni nei feti? (fonte: Il petrolchimico uccide e licenzia)

Suggerisco anche un servizio de La 7: “Morire di Sviluppo

Il “SI” al referendum trivelle, quindi, è un SI al divieto di uccidere in nome di uno sviluppo che è lo sviluppo economico di pochi sulla pelle di tanti. È un SI al futuro.

Anche a voler prescindere dal quesito il SI al referendum trivelle è l’unica arma che abbiamo per la salvaguardia della salute e del futuro nostri e dei nostri figli. Non sprechiamola.

fonte: ilcappellopensatore.it

 
Di Redazione (del 24/06/2016 @ 21:23:36, in Comunicato Stampa, linkato 1524 volte)

EURO 800.000,00 circa, a tanto ammonterebbe, l’ennesimo “regalo”  che questa Amministrazione sta confezionando ai galatinesi sotto forma di AUMENTO della bolletta di saldo della TARIFFA RIFIUTI.

Ma come è possibile ? Ancora si odono le soddisfatte dichiarazioni dell’Assessore all’ambiente che in Consiglio Comunale si compiaceva, con la consueta autoreferenzialità, per come questa Amministrazione fosse stata in grado di organizzare la gestione dei rifiuti cittadini riuscendo “addirittura” a mantenere invariata la bolletta e oggi si scopre la necessità di una integrazione del piano finanziario dei rifiuti di circa  800.000,00 euro?

Una faccenda dagli aspetti poco chiari che non ci convince e che, sicuramente, sarà oggetto di  ulteriore approfondimento nei prossimi giorni.

Dobbiamo ancora una volta constatare l’incapacità di gestire la cosa pubblica del Sindaco Montagna e dei suoi Assessori, con la conseguenza inevitabile che i galatinesi tutti dovranno pagarne il costo.

Sindaco, Assessori e Consiglieri di maggioranza (certi e presunti) si assumano la responsabilità del fallimento politico di questa Amministrazione e ne traggano le ovvie conseguenze.

 

Marcello Amante

Consigliere Comunale liste civiche

 

I campus si svolgeranno dal 9 giugno al 4 agosto, per tutti i ragazzi dai 4 ai 15 anni.

L'estate è alle porte e, come ormai di consuetudine, dalle parti del circolo tennis di Galatina fervono i preparativi per l'organizzazione dei prossimi “Campus estivi 2014”. Quest'anno, lo staff del circolo ha stretto una collaborazione che si preannuncia vincente, con l’organico della scuola d’infanzia “Crescere Insieme”. Il campus avrà inizio lunedì 9 Giugno ed è rivolto a tutti i bambini dai 4 ai 15 anni. Le attività che i ragazzi potranno svolgere all’interno della rinnovata struttura del circolo tennis di Galatina, saranno: volley, calcio, basket, balli di gruppo ed aerobica, oltre a tanti laboratori didattici.

Un piccolo antipasto di quello che accadrà durante i campus, sarà visibile a tutti domenica prossima, 1 giugno, in Piazza Alighieri. Dalle 9.30, infatti, tutti i bambini presenti potranno palleggiare con i nostri Carlotta Stasi (Maestra Federale) e Francesco Està (Tecnico Nazionale), e divertirsi con lo staff della scuola “Crescere Insieme”.

“Lo scorso anno abbiamo una grande partecipazione, per questo abbiamo deciso di riproporre la formula del campus estivo in collaborazione con lo staff di Crescere Insieme. I bambini potranno trascorrere intere mattinate immersi nel verde, tra sport e divertimento, in un ambiente sicuro ed accogliente e, soprattutto, assistiti da uno staff qualificato e di provata esperienza. Vi aspettiamo tutti in Piazza Alighieri, domenica prossima, per pregustare il nostro meraviglioso Summer Camp 2014. Potrete avere tutte le informazioni, anche presso la Segreteria del Circolo Tennis, in Via Guidano o chiamando lo 0836562000 o il 3471420039.”

Galatina, 30 Maggio 2014

Filippo Stasi

Direttore Sportivo - “C.T. Galatina”

 
Di Albino Campa (del 30/11/2006 @ 21:20:33, in Eventi, linkato 5099 volte)
"Grande successo di pubblico per il convegno del 27 ottobre 2006 organizzato dalla CGIL di Galatina per commemorare dei veri e propri eroi della lotta per i diritti dei lavoratori "Carlo Mauro, Biagio Chirenti e Luisa Palumbo".
Dal palco dei relatori, moderati da Ninì De Prezzo, si sono alternati il Sindaco di Galatina, Sandra Antonica, che ha introdotto il simposio; Carlo Macrì che ha svolto il tema sulla nascita della CGIL nel Salento; Antonio Mellone che ha discettato della pasionaria di Noha: Luisa Palumbo, meglio nota come La Isa; Angela Chirenti che ha raccontato la storia di suo padre Biagio Chirenti, contadino, sindacalista e sindaco; ed infine Giuseppe Taurino, in sostituzione di Lucio Romano, che ha trattato della romantica attualità di Carlo Mauro.
Di seguito riportiamo il discorso commemorativo di Antonio Mellone sulla passione e la lotta della nostra concittadina Luisa Palumbo...".


Luisa Palumbo (La Isa): passione e lotta

Questa sera ho l’onore di parlare di un nome, celebrandolo (alla fine di ognuno di noi non resterà che il nome): quello caro di Luisa Palumbo (1920 - 2003), meglio nota come la Isa, e ancor più nota quale pasionaria di Noha.
Come vedremo la Isa, comunista convinta, è stata una sindacalista battagliera, protagonista delle lotte per la rivendicazione dei diritti degli ultimi. Ma prima di tutto questo, la Isa era una Donna!
Ne parlerò sul filo della memoria, delle testimonianze e soprattutto del cuore.
Scopriremo come sia vero il fatto che certe figure inquadrate in ambienti “provinciali”, come Noha, meritano di essere fermate finalmente sotto il flash della Storia, la quale, benché “locale” o “micro” (come dice Antonio Antonaci), dovrebbe essere comunque scritta con la maiuscola. Per capirci meglio, diciamo che la Storia locale è Storia tout court: non c’è più Storia di prima scelta e Storia di seconda scelta. Di fatto la storia generale non può fare a meno della micro-storia, quella delle piccole località e della gente non blasonata spesso testimone o protagonista “muta” della Storia: così come è vero che ogni mosaico è, del resto, fatto da mille piccole tessere, tutte importanti.
Questa sera, dunque, parlerò di una di queste tessere musive.
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Conobbi la Isa in circostanze particolari.
Eravamo nel 1983. La mia famiglia come numerose altre famiglie di Noha (e di Galatina) trovava sostentamento nell’agricoltura.
Nell’ambito di questo settore la coltivazione che assorbiva i pensieri e le energie e le ore del giorno e della notte di tutti i membri della mia famiglia, incluso il sottoscritto, era il tabacco…
Ora vi devo confessare che non solo non ho mai amato, ma neanche provato la pur minima simpatia questa coltura (e, a dirla tutta, nemmeno per le altre: verdura, vigneto ed uliveto, le principali, non collimavamo punto né con le mie aspirazioni, né con i miei hobby: l’idea dell’agricoltura quale sbocco occupazionale non mi sfiorava il pensiero: nemmeno come ripiego). Diciamo che la campagna mi sarebbe piaciuto intenderla al più come villeggiatura. Le mie braccia preferivano il carico di dieci libri pesanti, ma non uno di una “filza” di tabacco.
I miei genitori ovviamente non mi avrebbero permesso di trascorrere l’estate nel “dolce far nulla”: era un lusso che solo alcuni dei miei amici, più fortunati di me, potevano permettersi. L’ozio non era contemplato né negli schemi mentali né nel vocabolario dei miei familiari, e, a dire il vero, neanche nei miei.
Bisognava dunque trovare un’alternativa all’aborrito tabacco.
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Il bisogno aguzza l’ingegno anche dei ragazzini. Il mio mi portò in quell’amena località di mare al nord di Gallipoli che risponde al nome di “Lido Conchiglie”, dove venni assunto per tutta l’estate (e così per le successive quattro bellissime “stagioni”), in qualità di cameriere, alle dipendenze del grazioso hotel-pensione denominato appunto “Le Conchiglie”, un complesso turistico allora di proprietà proprio della signora Luisa Palumbo, nonna di Tony Serafini, un mio compagno di classe delle medie, qui presente, che di fatto era stato il mio “gancio”. Anche egli, colà, non era, oltre tutto, in vacanza, ma cameriere, al pari di me (non c’erano forme di nepotismo per la Isa!)…
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La proprietaria era, dunque, una anziana signora corpulenta, anziché no; ma attivissima, soprattutto in cucina, e combattiva, come vidi, financo al mercato del pesce di Gallipoli, dove conosciuta da tutti, veniva rispettata anche dal più incallito e smaliziato pescivendolo all’ingrosso.
La cosa che colpiva subito della Isa, a Lido Conchiglie dove visse gli ultimi vent’anni e più della sua vita, era un nugolo di cani e gatti che per la strada la seguivano o la precedevano: insomma l’accompagnavano ovunque movesse il suo passo lento e grave. Erano povere bestie randagie, abbandonate da gente violenta e senza scrupoli, delle quali la Isa si prendeva amorevole cura.
Questa donna dalla folta canizie, all’inizio mi sembrò burbera: compresi invece, in seguito alle nostre conversazioni (e ce ne furono molte) che la Isa aveva temprato il suo carattere coraggioso e agguerrito, ma in fondo altruista, alla scuola dura delle battaglie e delle mobilitazioni, degli scioperi e delle persecuzioni degli anni cinquanta che avevano finalmente interessato la provincia di Lecce; lotte senza le quali inesorabilmente si sarebbe rimasti ai tempi del feudalesimo dei servi della gleba.
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Mi rammarico di non aver approfondito e di non aver raccolto altre informazioni di prima mano da quella protagonista della Storia, animosa ed intrepida: quella donna che ha sfidato la storia del “ciclo dei vinti” (di verghiana memoria), contribuendo a cambiarla, questa storia!
Ma credo di esserne scusato: non ero che un imberbe sedicenne.
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La Isa fu un’attivista politica soprattutto negli anni cruciali delle lotte per i diritti delle tabacchine e successivamente negli anni delle contestazioni sessantottine, dove a Lecce, a Roma e altrove, era sempre in prima fila (lei allora casalinga) a fianco degli operai e degli studenti universitari, negli scioperi, nelle manifestazioni e nelle lotte che cambiarono il mondo, sulle note di “Avanti popolo”, “Bella ciao”, “L’Internazionale”…
Canti di Resistenza!
E sventolio di bandiere rosse con falce e martello, simboli del lavoro dei campi e delle fabbriche: vessilli che garrivano con fierezza ad ogni vento, specie se contrario.
Una volta le chiesi spiegazioni circa una sua cicatrice sulla fronte. Mi disse che si trattava del ricordo di un tumulto avvenuto nella capitale, allorché racimolò una manganellata sulla fronte, il cui segno (una ventina di punti di sutura!) rimase quale marchio indelebile della sua indole, che pare volesse dire agli interlocutori: “mi spezzo, ma non mi piego”.
La sua passione era quella di “contagiare” con le sue idee rivoluzionarie, lavoratrici e lavoratori, di quella voglia di libertà e di diritti necessari alla costruzione di una moderna democrazia. Soleva ripetere in codesta funzione, quasi didattica, nei confronti dei suoi concittadini: “…Accorgiamoci dell’ingiustizia! Se ci mettiamo insieme, se ci difendiamo, allora i padroni borghesi non possono far nulla. I diritti si ottengono con la lotta. Se non difendi il tuo pane, nessuno ti tutela…”.
Ed ancora: “Cercavamo di parlare alle tabacchine, in riunioni di caseggiato, nelle fabbriche, nelle borgate, nei locali più svariati per renderle edotte della loro condizione e dei loro tabù. Non era facile. C’era tanto da lavorare. Ce ne voleva per far comprendere questi principi.” (Queste appena proferite sono parole estrapolate dallo stupendo documentario di Luigi del Prete (anch’egli qui presente) intitolato “Le tabacchine. Salento 1944 – 1954”, edizioni Easy Manana; parole non molto dissimili da quelle che mi comunicava di persona).
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La Isa ha vissuto nell’ambiente rurale, come era quello di Noha, che non dava spazio a nessuno: figuriamoci ad una donna.
Mentre le altre compagne della stessa classe d’età della Isa negli anni ‘50 conducevano la loro vita di “schiavette” in seno alla famiglia o in mezzo ai campi (o le più “fortunate” in fabbrica) senza il diritto di parola o addirittura di pensiero, la Isa studiava, leggeva libri e riviste, e giornalmente “l’Unità”, quotidiano comunista (che cercava anche di distribuire e vendere specialmente nelle manifestazioni, anche come forma di autofinanziamento).
Le generazioni di oggi non possono avere nemmeno una pallida idea di cosa questo potesse allora significare: era questa una vera e propria rivoluzione, uno stravolgimento inaudito di uno status quo. Una donna poi!
Il lungo commercio con le lettere, la sua dote naturale di comunicativa, ma soprattutto le convinzione che era necessario agire, spingeranno la Isa a diventare un’agguerrita sindacalista, ovviamente della CGIL, o meglio una “capopopolo”, sempre presente nelle piazze e sui palchi dei comizi (anche improvvisati), nei quali sempre prendeva la parola: che scandiva con risolutezza e con un italiano impeccabile.
Si elevava in alto questa voce di Donna; e incantava, caricava gli animi scoraggiati dei “vinti”, quelli che ai propri figli potevano donare soltanto fame e freddo.
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La Isa diviene quasi un mito per i contadini di Noha e le altre operaie e tabacchine: la persona alla quale rivolgersi per ogni istanza, per la tutela e la rivendicazione dei diritti dei propri diritti di lavoratori: l’altra faccia dei diritti umani.
La Isa non spingeva alla ribellione soltanto per la povertà, la paga misera, il riconoscimento degli assegni di maternità, la fame, lo sfruttamento, la corruzione, ma soprattutto per il peso insopportabile della dignità calpestata e l’oltraggio del ricco: concessionario del tabacco o proprietario terriero che fosse.
La Isa non era affetta mai da timori reverenziali, nemmeno nei confronti del prefetto di Lecce, il tremendo Grimaldi, che voleva sminuire il valore della sua rappresentanza. La Isa fu una delle organizzatrici, insieme a tanti altri compagni, di uno sciopero straordinario (era il 24 settembre 1944). All’indomani di quella memorabile notte preparatoria la ribelle si presentò dal Prefetto, perché era di commissione, dicendogli: “Venga Eccellenza! Le faccio vedere le tabacchine che rappresento!”
Affacciatosi alla finestra il Prefetto non credeva ai propri occhi: circa 40.000 tra contadini e tabacchine gremivano le piazze e le strade dell’aureo barocco di Lecce.
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I contadini e le tabacchine si spaccavano le braccia, le ossa, la schiena: la terra arida dava magre ricompense. La campagna povera del sud dell’Italia doveva diventare una civiltà alla scuola della fame e della dignità.
Bisognava far capire che il lavoro era una condizione collettiva, tanto più dignitosa quanto più il capitale ed il lavoro (i due fattori classici della produzione) erano remunerati con equilibrio e bilanciamento.
Ma non era facile: chi per paura di perdere anche quel poco che aveva, chi per pigrizia, chi per ignoranza, chi per quieto vivere, pur accettando in linea di principio quelle istanze, difficilmente si esponeva in prima persona rivendicando ciò che gli spettava.
Proprio per questo, per il contesto da vera e propria cappa feudale, il merito della Isa va raddoppiato. Anzi decuplicato.
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La lotta e la passione della Isa dovrebbero camminare oggi sulle nostre gambe. Altrimenti sarebbe inutile questa sera starne qui a parlare. Ecco: la democrazia è una conquista giornaliera. Mai definitiva!
La fissità arcaica di rapporti sociali fondati sull’abuso della vita non è poi così lontana dai nostri tempi. Chi ha sfogliato L’Espresso di qualche settimana fa, allorché si parlava dei nuovi schiavi, avrà avuto modo di capire che proprio nella nostra Puglia, nei nostri campi c’è una realtà feroce, che non ama i riflettori, ma che non deve faticare tanto per nascondersi...
Il caporalato non è un cimelio antico, rispolverato in occasione di una coraggiosa inchiesta giornalistica: è invece una miscela nauseabonda di lavoro nero e criminalità, anche mafiosa. E non c’è differenza se il lavoratore è pugliese o extracomunitario o se è un contadino di colore schiavizzato nella raccolta dei pomodori del foggiano, o una badante dell’est europeo sottopagata e senza orari di lavoro.
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Oggi si assiste tra l’altro a fenomeni strani che colpiscono molti lavoratori dipendenti, “invitati” a lavorare così tanto da stravolgere il senso stesso della natura del lavoro, che è mezzo e non fine della vita.
Approfondendo la ricerca si scopre che la giornata lavorativa di 10 o 12 ore sta diventando (oggi, 2006!) per molti un’eccezione sempre più rara: “capireparto” di ipermercati impegnati per circa 72 ore settimanali, senza contare le eventuali domeniche; brillanti laureati cooptati da multinazionali di consulenza aziendale, che dopo i massacranti turni settimanali, sono costretti a portarsi il lavoro a casa (per “terminare la relazione nel week-end”). E, sia chiaro, spesso non si hanno alternative.
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Per carità: io sono il primo a rimproverare il giovane, magari trentenne, mammone e pigro, che oggi si aspetta la manna dal cielo, il posto di lavoro scodellato bello e pronto e a tempo indeterminato, solo perché “ha studiato”.
Penso che gli anni di gavetta siano necessari, per tutti. Aggiungo perfino (e lo dico con coraggio in questa assise di sindacalisti!) che una quota di “sfruttamento”, allo scopo di imparare un mestiere, debba essere messa in conto… Ma una cosa è dire questo, un’altra è pensare di mantenere la “competitività aziendale” attraverso codeste inqualificabili politiche gestionali. Politiche che ovviamente non vengono mai chiaramente esplicitate: nessuno ti chiede palesemente di passare la vita dentro l’azienda; nessuno ti obbliga a rimanere fino a sera; devi solo saperti organizzare e raggiungere gli obiettivi prefissati…
Ma in questo modo tu sei solo contro il mondo intero!
La corsa frenetica verso il profitto spinge l’uomo a calpestare la dignità di un suo simile, che poi è un suo “collega”. Il lavoro è un diritto di cittadinanza, non una merce grezza di scambio!
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Chiudendo la parentesi e ritornando al nostro tema diciamo che la Palumbo (per dirla con il nostro presidente Nichi Vendola) era “rea di porto abusivo di sogno”.
Anzi aggiungiamo dicendo che tendenzialmente era colpevole e recidiva. Viveva in una realtà da incubo ma nutriva il sogno in cui le persone sono finalmente più importanti delle merci e dei soldi.
Se non ci fossero stati i capipopolo come la Isa oggi saremmo ancora alla condizione dei dipendenti dell’800, quelli della prima rivoluzione industriale. La lotta non serve ad un solo bracciante o ad un operaio; quell’unione serviva (e serve) al benessere di tutti.
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La Isa ora riposa in pace nella cappella di famiglia nel cimitero di Noha. Intorno alla sua tomba in primavera ho visto crescere spontanei gruppi di papaveri rossi. E ci stanno bene.
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Non so che rapporto con Dio o con la trascendenza possa la Isa aver avuto.
Mi pare che fosse atea, o scettica, o agnostica, o comunque una cristiana non praticante; ma di lei ammiravo la fede profonda nella continuità della vita, il senso assoluto del dovere, quello che ha spinto molti non credenti, anche altrove nel mondo, alla tortura pur di non tradire gli amici, o altri ancora a farsi appestare per guarire gli appestati: è questo il “lasciare il messaggio nella bottiglia”, perché in qualche modo quello in cui si credeva, o che sembrava bello, possa essere creduto o appaia bello a coloro che verranno.
La Isa, forse, potrà pur non aver avuto esperienza di trascendenza, ovvero l’abbia perduta, ma credo che si sarà sentita confortata dall’amore per gli altri e dal tentativo di garantire a qualcun altro una vita vivibile anche dopo la sua scomparsa. Sono questi gli spiriti grandi quelli che aiutano l’umanità a crescere e diventare più giusta e civile.
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Così concludeva la Isa (e concludo anch’io) la sua intervista a Luigi del Prete, ripresa per il citato documentario sulle tabacchine: “Finchè ci sarà il ricco che può comprare ed il povero che si fa comprare non ci sarà giustizia. E quei pochi che vogliono uscire da questa oppressione ci rimettono la pellaccia!...”.
E ancora: “Oggi la donna del Salento e degli altri paesi, l’emancipazione l’intende nelle calze di nailon, nel cappotto di pelliccia, nella macchina… Ma la vera emancipazione non è questa. In questi termini l’emancipazione… non c’è! Ma la vera emancipazione è chiedersi: chi sono io, che cosa posso dare alla vita, che cosa posso ricevere dalla vita…”.
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Ecco: la Isa potrebbe pur aver avuto tutti i difetti di questo mondo, ma basterebbero queste ultime sue parole per erigerLe un monumento alto fino al cielo!


ANTONIO MELLONE

 

 
Di Redazione (del 25/01/2022 @ 21:19:51, in Comunicato Stampa, linkato 577 volte)

«Dunque, dove eravamo rimasti?», avrebbe detto un illustre italiano… In realtà ci siamo sempre  stati in questi anni,  sicuramente facendo più politica «di strada» che «di palazzo»: come  sempre  d’altronde… come   ci  hanno   insegnato  i  nostri  padri,   come  ci sprona a fare il nostro cuore…

Tuttavia siamo nuovamente qui, con qualche anno in più e sicuramente con qualche cicatrice di troppo, per riprendere un impegno politico non più solo privato… ma più propriamente collettivo, intimamente sociale.

E per far questo, ci siam presi la briga  di attualizzare il nostro manifesto di valori e, pur  conservandone le radici, di riscrivere la nostra idea  di città passando anche da una rivisitazione del nostro simbolo: quasi a volerlo assurgere ad icona del nostro progetto politico.

Galatina Altra è stata ed è un movimento civico spontaneo: un moto dell’animo prima ancora della ragione; un moto che nasce dall’idea di voler rappresentare un’ulteriore, diversa visione di città: un’organizzazione pluralista al servizio della città-tutta, anche delle periferie territoriali. Una realtà in cui, ogni punto di vista, ha voce e ragion d’essere se funzionale al benessere sociale e ambientale del territorio in cui viviamo.

Galatina,  quindi, come  motore e volano di crescita di tutto il territorio salentino, quasi a divenirne «centro  di gravità permanente»: un sole che splende  per mettere in luce tutte le nostre ricchezze artistico-culturali, la nostra produzione artigianale, la nostra vocazione agro-alimentare ed enogastronomica, il nostro impulso  commerciale, la nostra sensibilità sociale  verso  gli «invisibili» e gli «ultimi», la nostra empatica predisposizione ad accogliere sia chi viene a visitare il nostro territorio, sia chi poi, nonostante tutto, ci resta, imparandolo ad amare.

Da qui la scelta di un simbolo che, col suo mix cromatico, riprendesse quel ventaglio di colori in grado di ricordare la nostra terra. Il giallo  caldo  del sole salentino, che sfuma verso l’arancione, opportunamente raffigurato su una rosa dei venti a sedici raggi  uguali, quasi a voler  usare il vento salentino per  rappresentare le  «correnti» di  pensiero che  nel  nostro gruppo hanno  ed  avranno sempre  tutte lo stesso valore; il rosso della passione, del sacrificio, del lavoro: un rosso che tende sui toni del porpora come il colore  della terra che lavora la nostra gente ; e poi c’è il verde  della nostra vegetazione, delle colture che ornano i nostri paesaggi. Tutto questo per dare una cornice alla parola «altra»,  scritta col  tratto  volutamente calligrafico per  indicare un  diverso punto di  vista che  si aggiunge, tuttavia, agli altri, in maniera caratterizzante, quasi a voler  intendere la firma di chi «c’ha sempre messo la faccia».

Infine, lo slogan  «Verde è Lavoro», sintesi della  nostra essenza  politica e della  ragion d’essere  di questo rinnovato impegno sociale: slogan con cui ci introduciamo al concetto di «verde» come dinamo dello sviluppo economico e, quindi, del lavoro:  perché   la  valorizzazione dell’ambiente,  la riqualificazione urbana, la transizione ecologica nonché  l’impiego sostenibile della nostra terra diventino motore per la crescita del tessuto economico e occupazionale del Salento.

Ufficio Stampa
Galatina Altra

 
Di Redazione (del 22/10/2017 @ 21:18:36, in Comunicato Stampa, linkato 2264 volte)

Essere stato eletto all’unanimità segretario del Circolo PD di GALATINA rappresenta per me un grande onore e una sfida.

Ringrazio tutti i compagni e gli amici per la fiducia e la stima accordatami sperando di non deludere le aspettative. Il Circolo PD di GALATINA ha scelto la via dell’unitàLe divisioni interne non ci hanno indebolito.

La risposta del Circolo di GALATINA è quella dotarsi di un’organizzazione unitaria e trasparente, per ripartire e rafforzare il rapporto con i cittadini.

Questa segreteria, insieme al nuovo Direttivo del Partito, intende rilanciare la proposta di sviluppo della Città di GALATINA. 

Porteremo avanti, anche dall’esterno dell’aula consigliare, un’opposizione matura, criticando e contestando le scelte dell’attuale maggioranza quando necessario, ma al tempo stesso consentendo a chi ha vinto le elezioni, di esercitare legittimamente il mandato che i cittadini di Galatina hanno consegnato loro. Per fare questo è necessaria una partecipazione attiva di tutti gli iscritti del PD. 

La nuova Segreteria deve farsi carico di stimolare il dibattito e raccogliere le idee da portare all’attenzione dell’amministrazione comunale. Tutto questo insieme al nuovo Direttivo, e a tutti coloro che mostreranno interesse al rispetto della cosa pubblica.

Presenteremo le nostre idee per la Città, i nostri progetti, le nostre iniziative. Il partito sarà il motore di iniziative pubbliche di partecipazione e riattiveremo la vita politica di questa comunità per renderla migliore.

Il Partito Democratico, anche perché meglio organizzato e strutturato rispetto ad altre organizzazioni politiche, deve sviluppare una notevole forza propulsiva in contrapposizione al forte populismo di altri movimenti politici.

L’attività politica non va relegata soltanto alle discussioni interne ai circoli, perché il baricentro del dibattito si è spostato altrove.

E’ importante utilizzare gli spazi di comunicazione attraverso l’utilizzo dei social network ma anche utilizzando le piazze con eventi pubblici per rendere evidente la nostra azione politica e raccontare la nostra forte volontà di rinnovamento e cambiamento.

E’ fondamentale tornare a confrontarci direttamente con i cittadini, il futuro senza la partecipazione della gente e soprattutto dei più giovani è grigio. Ma a noi invece piace il mondo a colori e dobbiamo lottare per averlo. Per il bene di tutti senza escludere nessuno e valorizzando l’impegno di ciascuno. Dobbiamo, dunque, tornare ad essere attrattivi, aprendo le porte del Partito alle ragazze ed ai ragazzi appassionati di politica e di impegno civile. A tal proposito, saremo sin da subito operativi nel mettere a disposizione l’esperienza e le competenze professionali che ci contraddistinguono in ogni settore al fine di ripensare un’idea di Sviluppo per Galatina. Il dibattito sarà incentrato sulla formulazione di proposte per le politiche attive su molteplici aree, tra cui: decoro urbano, sviluppo territoriale, politiche del lavoro, ambiente, sanità, politiche sociali e istruzione.

Da ultimo, ma non per ultimo, dobbiamo recuperare una nostra identità politica riallacciando il dialogo con quei partiti che storicamente hanno accompagnato il PD in tutte le elezioni del passato. È stato un dispiacere vedere partiti di sinistra o centrosinistra schierarsi contro di noi nelle ultime elezioni. Serve il dialogo con tutti coloro che hanno la stessa estrazione culturale del PD con i quali, anche se talvolta contrapposti su temi di rilievo nazionale, costruire insieme nuove intese a livello locale. 

Nella consapevolezza che “uniti si vince”.

Il segretario può essere paragonato ad un direttore d’orchestra. Da solo non può fare nulla e ha bisogno di tutti – cioè proprio di ciascuno di voi – per suonare una musica convincente.  Io posso mettere la mia faccia, le mie idee, il mio impegno, il mio lavoro, ma non sarebbero sufficienti.

Serve l’impegno di tutti ed io mi impegno affinché  tutti abbiano uno strumento, uno spartito e un posto per suonare in questa orchestra.  Serve l’impegno davvero di tutti, anche delle persone che sono fuori dal partito ma presenti nella società civile e che ci devono dare una mano perché non si puù più stare in disparte. Il partito democratico è aperto a tutte le persone che immaginano un mondo migliore fatto di lavoro, solidarietà e attenzione dei più deboli contro le prevaricazioni

Galatina non è fuori dal mondo e non ne è neppure il centro del mondo.  Non siamo ne autosufficienti, ne autonomi.  Molte iniziative importanti richiedono consensi allargati: penso alla sinergia da praticare con i circoli del partito di tutto il Salento e non solo. Le relazioni sono strategiche per i progetti futuribili nei trasporti, nella mobilità, nei servizi alle persone, nelle infrastrutture.

Intorno a GALATINA ci sono circoli con cui dobbiamo avviare un percorso di collaborazione: loro hanno bisogno di noi, noi abbiamo bisogno di loro: penso ad GALLIPOLI, GALATONE, ARADEO, CASARANO, NARDO’, COPERTINO, LECCE e ai tanti altri circoli più piccoli.

Partendo dai nostri sostenitori, il PD deve costruire un canale comunicativo con i propri elettori e con la città.

Abbiamo bisogno di dire delle cose ma anche ascoltare la gente, i galatinesi. 

Dobbiamo impegnarci e fare in modo che chi partecipa alle attività del partito si senta protagonista anche delle scelte. 

Dobbiamo guardare al futuro, alla costruzione di un partito che sia punto di riferimento nella città e per tutti coloro che hanno a cuore GALATINA e il suo futuro.  Dobbiamo ritornare in mezzo alla gente ad occuparci dei loro problemi. Dobbiamo far crescere la rete di contatti, amicizie, relazioni che ci fanno interagire positivamente e costruttivamente con gli altri. Dobbiamo contribuire a costruire una nuova classe dirigente intrisa di valori di lealtà, solidarietà e rispetto.

La politica per noi deve essere volontariato al servizio della gente. Dobbiamo con tenacia ed umiltà ripartire dalla stagione della semina.  Raccoglieremo i frutti del nostro lavoro togliendo alle destre la voglia di un conservatorismo che non appartiene alla nostra cultura progressista e di sinistra.

Viva Galatina. Viva il Partito Democratico.

 

PER IL CONGRESSO PROVINCIALE

Per il Congresso Provinciale hanno votato 102 persone per Stefano Minerva contro 32 per Ippazio Morciano. I delegati per Stefano Minerva sono quattro. Un delegato per Ippazio Morciano.

 

Andrea Coccioli

Il segretario del Circolo PD Galatina

 

CIRCOLO PARTITO DEMOCRATICO GALATINA

Segretario: Andrea Coccioli

Segreteria: Luigi Lagna, Mino Alessandro, Monica D’Amico, Luceri Pierluigi, Paola Volante, Antonio Serra;

Vice segretari: Massimo Marra, Monica Antonica;

Direttivo: Antonio Mellone, M.Chiara Chirenti, Piero Masciullo, Rita Ucini, Giovanni Vitellio, Gino De Micheli, Antonio De Matteis, Rosalba Biancorosso, Corrado Marra, Sandra Antonica, Michele Forte, Federica Patera, Caterina Luceri, Daniela Diso, Giuseppe Mele, Antonella Quarta

 

Presidente: Biagio Galante

CIRCOLO PARTITO DEMOCRATICO GALATINA

 
Di Redazione (del 11/06/2019 @ 21:17:27, in Comunicato Stampa, linkato 1001 volte)

Bruciare le stoppie, le erbe e le piante secche, dopo la raccolta, nel Salento è stata una tradizione; un modo semplice e sbrigativo per liberare la terra e metterla a coltivazione. Ora, tutto è cambiato, il rapporto città-campagna non è più quello di ieri: la citta è senza campagna e la campagna ha perso il rapporto con la città. Non è cambiato il vizio di usare il fuoco per liberare la terra e le periferie dai rifiuti, in particolare dalla plastica, oggi molto utilizzata in agricoltura. Il fuoco rimane un’offesa per la terra, un pericolo per la salute della città. Il fuoco brucia ogni cosa, non fa differenza: brucia l’erba e brucia la plastica, distrugge la vita degli animali, avvelena l’aria ed il suolo con le diossine prodotte, aggredisce il paesaggio e la vita dell’uomo. Il fuoco divora la terra e firma con la cenere la sua azione distruttiva. La risposta al fuoco è quella di una forte e corretta educazione ambientale.

Oltre la finestra, dentro casa nostra curiamo l’ordine, amiamo il pulito; fuori dalla finestra vediamo i rifiuti di ogni genere e non sentiamo di avere nessuna responsabilità’, siamo indifferenti, incapaci di capire che la città ci appartiene. La città è mia, è tua, è nostra, è di tutti! Per vivere ed abitare la città bisogna avere rispetto degli spazi, conoscenza dei luoghi, amore per il paesaggio. La ricchezza della città è il rispetto di chi sa viverla, di chi si comporta correttamente, non sporca, non brucia, non deturpa Chiese e palazzi. La città ordinata e pulita, senza rifiuti, rende la vita felice perché scompare quella differenza “dentro e fuori” dalla finestra.

Galatina, però, non vive un momento felice con i rifiuti, con le periferie, con l’ambiente, per  questo è necessario un piano strutturato di prevenzione degli incendi, un piano di sensibilizzazione e di educazione alla tutela del paesaggio, agrario ed urbano, ed infine un piano di educazione rivolto a tutti: a questo scopo risponde il piano di sensibilizzazione intrapreso dai volontari del Progetto “Monitor 6017” del Servizio Civile Universale del Comune di Galatina, che con i loro banchetti informativi, durante le domeniche estive, cercheranno di dialogare per orientare i cittadini a sentire propria la città, l’ambiente ed il paesaggio.

Inoltre, i volontari intraprenderanno un’azione di mappatura del territorio comunale, volta ad individuare i siti interessati dal fenomeno degli incendi colposi, fenomeno spesso collegato a quello dell’ abbandono dei rifiuti. A questo scopo, invitano tutti coloro che dovessero avvistare un incendio, ad inviare una segnalazione, oltre che alle Autorità Competenti, anche presso i loro contatti, possibilmente completa di foto e luogo in cui si è avvistato l’incendio.

Pagina FACEBOOK:            SCN - Progetto “MONITOR 6017”

E-mail:                                   comunedigalatinascn@gmail.com

I volontari del Progetto “Monitor 6017”
Luigi Mangia, Presidente dell’Associazione “Boy’s Arte e Cultura”

 
Di Redazione (del 27/11/2015 @ 21:15:58, in Comunicato Stampa, linkato 1510 volte)

Il sottoscritto Marcello Pasquale Amante, nella sua qualità di Capogruppo Consiliare di "Galatina in Movimento" e in rappresentanza delle liste civiche "Galatina Altra", "novaPolis e "Movimento per il Rione Italia"

PREMESSO

a) Che con determina dirigenziale n. 1539 del 19 ottobre 2015 è risultata aggiudicataria definitiva del servizio di gestione dei rifiuti urbani, assimilati e di igiene pubblica la ditta Monteco srl, per la durata di anni due, mentre la Csa spa (società in cui lo stesso Comune nomina la maggioranza degli amministratori) è giunta al secondo posto;

b) Che il costo del servizio risulta essere superiore rispetto a quello proposto dalla CSA spa, gestore uscente, di circa 300.000,00 euro, maggior costo a carico dei Galatinesi;

c) Che a seguito della determina di aggiudicazione definitiva la CSA spa ha proposto ricorso al Tar competente contro il Comune di Galatina e conseguente costituzione dello stesso, spese legali sempre a carico dei Galatinesi;

d) Che il Tar competente ha sospeso l'efficacia della citata aggiudicazione.

CONSIDERATO

  • Che si evidenziano i discutibili fatti secondo cui l'Amministrazione di Galatina, in qualità di socio di maggioranza della CSA spa, fa ricorso contro se stessa in qualità di stazione appaltante;
  • Che tale situazione non è una novità per l'Amministrazione Montagna atteso che è vicenda tristemente nota il contenzioso in corso di circa 2.700.000,00 euro sempre tra la CSA e il Comune di Galatina;

CHIEDE

al Sindaco e all'Assessore competente di conoscere:

  1. se e come l'Amministrazione ha valutato la opportunità di revoca della aggiudicazione provvisoria con riferimento al maggiore impegno economico in capo ai cittadini a fronte di una presunta e tutta da verificare sul "campo" migliore gestione e organizzazione del servizio;
  2. se questa Amministrazione ritiene che i fatti citati possano considerarsi coerenti con i principi di                  buona amministrazione;
  3. se, come e quando, intende porre fine allo sperpero di denaro dei Galatinesi con una società partecipata (CSA) che fa causa al suo azionista di riferimento (Comune di Galatina) e i cittadini spettatori interessati a cui toccherà pagare i costi (avvocati e quant'altro) di entrambe le parti.

 

Galatina 23/11/2015

Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 10/09/2015 @ 21:15:37, in NohaBlog, linkato 2578 volte)

Continuiamo con queste note (invero un po’lunghe, ma a puntate) a commento dell’enciclica di papa Francesco, la prima nella storia della chiesa scritta e presentata in italiano (o comunque non in latino), e forse proprio per questo negletta dalla gran massa degli italiani impegnati ad applaudire (come, per esempio, i ciellini a Rimini) ogni tribuno - specie se della compagine governativa - pronto a vendere speranze manco fossero pentole antiaderenti.

*

Alcuni progetti, non supportati da un’analisi accurata, possono intaccare profondamente la qualità della vita di un luogo per questioni molto diverse tra loro, come ad esempio, un inquinamento acustico non previsto, la riduzione dell’ampiezza visuale, la perdita di valori culturali, gli effetti dell’uso dell’energia nucleare. La cultura consumistica che dà priorità al breve termine e all’interesse privato, può favorire pratiche troppo rapide o consentire l’occultamento dell’informazione” (tratto dal punto 184, pagg. 152 – 153, “Laudato sì’” di papa Francesco, Ancora, Milano, 2015; la sottolineatura è nostra).

Sembrano parole scritte dal Forum ambiente & Salute, o dai Sognatori Resistenti, o da Ivano Gioffreda, o da Marcello D’Acquarica, o dall’Anita Rossetti, o da Tonino Baldari & Co. Invece – chi l’avrebbe mai detto – si tratta delle parole di un papa, vergate nero su bianco, su di una circolare inviata urbi et orbi (speriamo non troppi orbi).

Assunti che abbiamo espresso infinite volte allorché abbiamo avuto a che fare con il mega-porco Pantacom, il fotovoltaico selvaggio in mezzo alla campagna, la S.S. 275 che vogliono far giungere fino a Santa Maria de finibus terrae (ormai nomen omen), la statale 8,  il gasdotto Tap, la Xylella vantaggiosa (ai soliti noti), il porto turistico di Otranto, le grandi navi nella laguna di San Marco, e, ultimamente, le trivellazioni in mare, magari a poche miglia dalla battigia: in una parola contro la mafia.

Sì, non c’è niente da fare: là dove si devasta l’ambiente, si deturpa il paesaggio, si mortificano i beni culturali, lì c’è mafia. La mafia non è (più) quella della lupara e della coppola (oddio, qualche pirla così conciato c’è ancora in giro, eccome, anche da noi, e non solo a Palermo o a Roma). La mafia più pericolosa è invece quella del sacco di Palermo (come di Galatina, del Salento, dell’Adriatico…), quella dello scempio ambientale presentato come “sviluppo”, “ricadute occupazionali” e “progresso” (sì, signora mia, saccheggiano anche il vocabolario della lingua italiana, e chiamano “progresso” la barbarie: la solita Itaglia alla cazzo-di-cane). Ma perché la mafia esista e prosperi c’è bisogno di quella zona grigia che è la trattativa stato-mafia: senza trattativa, infatti, non c’è mafia, la quale sta alla trattativa come l’automobile alla benzina: sicché l’una diventa il bene complementare dell’altra, come la scarpa destra e la scarpa sinistra.

 “In ogni discussione riguardante un’iniziativa imprenditoriale si dovrebbe porre una serie di domande per poter discernere se porterà ad un vero sviluppo integrale: Per quale scopo? Per quale motivo? Dove? Quando? In che modo? A chi è diretto? Quali sono i rischi? A quale costo? Chi paga le spese e come lo farà?” (punto 185, pag. 153, ibidem). Qui invece chi pone delle domande è il solito disfattista, un “ecologista” (come se il lemma fosse una bestemmia), uno poco pragmatico, e soprattutto un rompicoglioni, un gufo per giunta “rosicone”. Come se la situazione politica, sociale e culturale che stiamo drammaticamente vivendo non fosse frutto appunto di una carenza di democrazia, a sua volta derivante dalla scomparsa del senso critico, che invece è cultura, senso civico tout court.

L’ambiente è uno di quei beni che i meccanismi del mercato non sono in grado di difendere o di promuovere adeguatamente. Ancora una volta, conviene evitare una concezione magica del mercato, che tende a pensare che i problemi si risolvano solo con la crescita dei profitti delle imprese o degli individui. E’ realistico aspettarsi che chi è ossessionato dalla massimizzazione dei profitti si fermi a pensare agli effetti ambientali che lascerà alle prossime generazioni? [See, campa cavallo, ndr.] All’interno dello schema della rendita non c’è posto per pensare ai ritmi della natura, ai suoi tempi di degradazione e di rigenerazione, e alla complessità degli ecosistemi che possono essere gravemente alterati dall’intervento umano” (tratto dal punto 191, pagg. 156 -157, ibidem – la sottolineatura è nostra). Più chiaro di così si muore.

*

Quando si pongono tali questioni, alcuni reagiscono accusando gli altri di pretendere di fermare irrazionalmente il progresso e lo sviluppo umano. Ma dobbiamo convincerci che rallentare un determinato ritmo di produzione e di consumo può dare luogo a un’altra modalità di progresso e di sviluppo. […] Si tratta di aprire la strada a opportunità differenti, che non implicano di fermare la creatività umana e il suo sogno di progresso, ma piuttosto di incanalare tale energia in modo nuovo” (tratto dal punto 191, pag. 157, ibidem). Ritorna il concetto della decrescita felice, di un altro paradigma, di un’altra economia, a cui fa più volte esplicito riferimento questo papa “qui sibi nomen imposuit Franciscum” (e modestamente anche chi scrive).

*

Arrivederci al prossimo e ultimo appuntamento con la “Laudato sì”. Oggi e sempre sia laudato.

[continua] 

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 27/11/2017 @ 21:12:36, in Comunicato Stampa, linkato 1456 volte)

È stato aperto questa mattina il Centro Comunale di Raccolta (CCR) in Viale Europa (Zona Fiera) dove i cittadini potranno consegnare, a titolo gratuito, i rifiuti. In questo modo si contribuisce a migliorare il servizio di raccolta porta a porta e si fa di tutto per porre fine al fenomeno dell’abbandono selvaggio dei rifiuti nelle campagne e lungo le strade della nostra città. Il Centro sarà aperto tutte le mattine (esclusi i giorni di giovedì e domenica) dalle ore 8 alle ore 13 e nei pomeriggi del lunedì e del sabato dalle 14 alle 17 e del giovedì dalle 14 alle 18. 
L’assessore all’ambiente Cristina Dettù, orgogliosa della riuscita del progetto, dichiara: “L’apertura del primo CCR a Galatina costituisce un importante ed ulteriore servizio di raccolta differenziata messo a disposizione del cittadino. La città e le sue frazioni, già virtuose in tema di differenziata, si arricchiscono di un nuovo servizio, frutto di un iter burocratico laborioso che si pone in continuità con il buon lavoro svolto dall’ex assessore Roberta Forte e che rappresenta un inizio per i progetti in ambito ambientale della nuova amministrazione Amante in un’ottica di differenziata e compostaggio in loco.”

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 21/01/2015 @ 21:11:59, in NohaBlog, linkato 2643 volte)

I nostrani amministratori delegati a palazzo di città, politici di destra, centro e supposta sinistra (supposta stavolta è sostantivo, non attributo) stanno all’ambiente come un elefante in una cristalleria: è pressoché impossibile per loro non provocar danni irreparabili ogni volta che s’azzardano a muoversi.

Il problema preminente è che purtroppo questi personaggi in cerca di derisore non perdono occasione per darsi una mossa (con le conseguenze suddette).

*

Tanto per dirne una, la sera dell’8 gennaio scorso, a Noha, nell’igloo che funge da centro polifunzionale [ma, secondo le promesse di un marinaio della corazzata Potëmkin galatinese, entro “i primi mesi del 2015” – traduzione “campa cavallo” - l’impianto di riscaldamento dovrebbe finalmente entrare in funzione, ndr] s’è svolto un bellissimo convegno double-face.

Bifronte, dunque, il convegno, non tanto per la pubblicità fatta attraverso due manifesti dissimili (ma sì, meglio abbondare), non tanto per i due titoli affatto diversi da scegliere a piacere (“La causa radice del nostro benessere o malessere” e/o “ambiente, veleni, tumori nel Salento”), e infine non tanto a causa del relatore principale che promette una cosa ma poi ne fa un’altra [tipo assicurare un intervento conciso, compendioso ma ragionevolmente breve “per lasciare spazio agli altri contributi e alla discussione”, ma poi, evidentemente colpito da logorrea narciso-monopolistica, si esibisce in un soliloquio di un’ora e mezza, terminato non prima di aver sfiancato l’ultimo tra gli astanti più condiscendenti; e, non pago di ciò, e forse per dimostrare tutto il suo rispetto nei confronti dell’uditorio, l’esimio primo oratore (o prima donna) strappa di mano il microfono al malcapitato moderatore/organizzatore e, facendo finta di proferire l’ultimo predicozzo, toglie pure la parola all’Anita Rossetti e a chi cerca comunque di esprimere liberamente il proprio pensiero – chiedo venia per il lungo inciso, ma ci voleva, ndr]; dicevo, convegno bifronte non solo per tutto quanto precede ma anche per la perfomance delle due donzellette che vengono dalla Montagna, assise in cattedra, l’una a leggere un compitino sull’inquinamento che aveva tutti i sintomi della scopiazzatura da chissà quale libro di temi di seconda media, l’altra a elogiare le magnifiche sorti e progressive di un mega-impianto di compostaggio da 30.000 tonnellate annue (cioè 82 tonnellate al giorno di sola frazione umida da far pervenire da mezza Italia nella zona artigianale di Soleto, ad un fischio dal centro di Galatina) per produrre non si sa bene se compost per l’agricoltura (ma quale agricoltura se stanno cementificando tutta la campagna residua: caro Ivano Gioffreda parli ai sordi) oppure, al contrario, il residuo dell’anaerobico, il cosiddetto FOS, che è un rifiuto pericoloso da smaltire in discariche speciali in quanto dannosissimo per l’agricoltura.

*

Mi fermo qui sennò dicono che i miei articoli sono troppo lunghi, e magari qualcuno nel leggerli si stanca pure (rischiando un’ernia al cervelletto).

Da qui a qualche giorno sempre su questi stessi schermi, disobbedendo alla consegna di farmi i fatti miei (ma anche questi sono fatti miei, eccome), cercherò di fare il ancora il punto sui nostri cosiddetti governanti locali e sulla loro costante produzione di atti osceni in luogo pubblico.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 31/05/2018 @ 21:10:55, in NoiAmbiente, linkato 1561 volte)

Come sempre  ci siamo illusi che qualcosa possa cambiare in questo paese. Si, siamo cocciuti e ostinati e osiamo perfino  sperare.  Il “ci” è riferito alle persone che non solo si riconoscono nel nostro Laboratorio di Fareambiente, ma anche a tante altre persone perbene di Noha. E ce ne sono,  e sono pure la maggior parte.

E quindi, dopo la bellissima fioritura dei mesi di quest’ultima primavera, arrivato l’atteso  secco di stagione, altrettanto bello,  la nostra speranza è andata, come si suol dire, a farsi friggere. In fumo.

Ecco come sono andati i fatti: passando davanti alla Masseria Colabaldi, la domenica 15 maggio, in occasione della passeggiata per le vie di Noha, organizzata  dall’Associazione Arci Levèra e coadiuvata dalle altre Associazioni: FIDAS Noha, Faremabiente Laboratorio di Galatina-Noha e la Scatola di Latta, ci siamo accorti che c’erano dei materassi nell’erba. Appena finita la passeggiata, ci siamo precipitati per togliere i materassi dall’erba e li abbiamo riposti sul marciapiede di via Dalla Chiesa, per favorirne la raccolta da parte degli operatori di Monteco s.r.l., l’azienda addetta alla raccolta differenziata in questo Comune e frazioni.

Qualche giorno dopo, ritornati sul posto per verificarne il ritiro, notavamo nell’erba sul bordo della strada altri sacchetti di rifiuti e un albero di natale completamente smontato. Non passano nemmeno due giorni, il tempo per far sgomberare quegli altri rifiuti, che ci ritroviamo con il primo incendio doloso della stagione,  nell’abitato di Noha.

Albero di Ntale, rifiuti  e prato andati in fumo, arrostiti.

Oggi, 30 maggio, alle spalle del campo sportivo, la discarica dei soliti piroglioni, che evidentemente insistono, apre le sue illecite attività, alla faccia del tanto atteso Eco centro di Galatina.

Ci rivolgiamo al senso di responsabilità dell’autorevole  sito Noha.it,  affinché  faccia appello alle persone civili di questa comunità  per denunciare chi sparge e incendia i suoi rifiuti fuori dalla porta delle nostre case. Ci appelliamo alla responsabilità di chi insegna a questa popolazione il senso civico e il rispetto della Natura e della Vita. Ci appelliamo agli autori di questi atti criminosi, di non gettare la loro sporcizia in giro per il paese, per il loro stesso bene e dei loro figli.

 

Il Direttivo di Fareambiente, Laboratorio di Galatina-Noha

 

In seguito ad alcune segnalazioni di cittadini residenti e vista l’importanza del percorso che insiste in un’area densamente popolata come quella delle vie Tito Lucrezio, C. Colombo e Quinto Ennio, abbiamo inviato all’Ufficio del Protocollo una comunicazione urgente per la messa in sicurezza della rotonda in questione e per l’assenza assoluta di segnaletica stradale.

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Il Direttivo:

Noiambiente e Beni Culturali

Noha e Galatina

 
Di Redazione (del 23/11/2020 @ 21:07:31, in Comunicato Stampa, linkato 748 volte)

Ci risiamo. In un periodo particolare come quello che stiamo vivendo, dove dovremmo stare tutti a casa, uscire per necessità, per ragioni di lavoro o per problemi di salute, qualcuno ha pensato bene di far incursione in una scuola dell’infanzia, forse solo per il piacere di creare disagio.

Era già successo una settimana fa e si è ripetuto.

E’ accaduto nella Scuola dell’Infanzia di Via Teano, plesso del Comprensivo Polo 1 di Galatina, dove nella mattinata di lunedì 23 novembre le insegnanti al loro ingresso a scuola si sono accorte che qualcosa non andava.  Nelle aule hanno trovato i cassetti della cattedra aperti, così come gli armadietti della cucina. Le stesse docenti, inoltre, si sono accorte di una grata del vano caldaia sradicata e del tentativo di rubare il monitor delle telecamere di sorveglianza.

Puro atto vandalico o serata alternativa ad un’uscita con gli amici?

La Dirigente, dott.ssa Anna Antonica, appena appreso l’accaduto, non ha potuto nascondere la tristezza e lo sgomento per il ripetersi di questi atti vandalici o esplorativi al fine di perpetrare un furto, che va a danneggiare un luogo che dovrebbe essere il nido protetto per i nostri piccoli allievi.

Fatto sta che proprio l’ambiente più sicuro per i più piccoli, dove trascorrono le loro giornate insieme con i loro compagni e le loro maestre viene preso di mira da soggetti senza scrupolo che con le loro azioni spengono il sorriso di chi nelle scuole ci lavora e mette tutto il suo impegno per creare un clima sereno, confortevole e di “normalità”.

La Polizia di Stato a cui è stata sporta regolare denuncia si occuperà del resto e, con l’auspicio che tali soggetti incivili della nostra società imparino a non oltraggiare quanto costruito ogni giorno dagli altri, noi fiduciosi continuiamo il nostro lavoro nella formazione di cittadini migliori.

I docenti dell’Istituto Comprensivo Primo Polo Galatina

 

Cesari Stefania

Mussardo Emanuela

Schirinzi Gianfranco

 
Di Antonio Mellone (del 01/10/2014 @ 21:06:51, in NohaBlog, linkato 3486 volte)

E’ mai possibile che in questo comune fuori dal comune si dia il via libera ad un mega-impianto di compostaggio aerobico e giacché ci siamo anche ana(l)erobico, e nessuno, tranne il sottoscritto (che conta come il due di picche) e il povero Raimondo Rodia di Galatinablogolandia, osi alzare ciglio o storcere il muso o postillare qualcosa soprattutto in merito al fatto che il tutto si decida sempre sulla testa del cittadino, senza nemmeno sognarsi non dico di interpellarlo preventivamente ma quantomeno di informarlo su quello che gli capiterà a breve?

Certo, non mi riferisco qui ai sedicenti giornalisti copia-incollatori del “Quotidiano” ed alla loro opinione (semmai ne avessero una), né al noto redattore capo di sgualdrina.it (con rispetto parlando), ma alle teste pensanti galatinesi (posto che ne fosse rimasta qualcuna in giro), ai residui blogger non allineati e soprattutto non coperti, agli studenti non addormentati, ai comitati spontanei di cittadini, agli spiriti liberi superstiti e in grado di pronunciare il loro “invece”.

*

Nei giorni scorsi, come forse avrete avuto modo di leggere, è apparso un comunicato-stampa a siti unificati e a firme congiunte di tal Angelo Tondo (presidente ASI – l’acronimo starà probabilmente per Azienda Scempio Infinito o Agenzia Speculazione Immondizia), di Graziano Vantaggiato, sindaco del comune di Soleto, e, last and least, dell’ineffabile Cosimo Montagna (poteva mai mancare il nostro Mimino? Certo che no: quando si tratta di colpi di grazia lui è sempre il primo cittadino).

In codesto comunicato si legge che “finalmente” proprio all’ingresso di Galatina, provenendo da Lecce, in una traversa della SP 362, però in territorio di Soleto a “4 – 5 chilometri da tutti i centri urbani intorno” (nemmeno tanto distante in linea d’aria anzi di biogas dalla zona dove su 26 ettari quadrati verrà spalmato il Mega-Porco commerciale in Pantacom: se disastro deve essere sia completo), verrà piazzato un bell’impianto “anaerobico ed aerobico con produzione di compost di qualità [sic] da utilizzare nelle nostre campagne [sic], senza alcuna immissione di fumi nell'ambiente [sic]. Si tratterà quindi di un impianto all'avanguardia a servizio dei Comuni dell'ex ATO Le2, che ne trarranno immediato beneficio economico sulla tariffa [sic] e risolveranno finalmente l'annoso problema del conferimento della frazione organica dei rifiuti. La realizzazione degli impianti di compostaggio infatti ci libererà dalla schiavitù e dal disastro ambientale delle discariche [sic] dal rischio ambientale che ne deriva e dai cattivi odori [sic]”. Come si possa riuscire a concentrare in così poche righe un così alto numero di baggianate bisognerebbe chiederlo alla suddetta trinità firmataria, la quale probabilmente o non sa quello che dice e fa, oppure dice e purtroppo fa quello che noi ancora non sappiamo. Vediamo perché.

*

Intanto questa storia del mega-impianto aerobico e anaerobico.

E’ l’uno o l’altro? Perché entrambi? E come si deciderà quale frazione di rifiuti indirizzare alla prima e quale alla seconda linea? Forse che le bucce di banana saranno destinate al compostaggio anaerobico mentre gli scarti dell’industria casearia, per dire, a quello aerobico? Non è che saremo costretti a fare una differenziata nella differenziata (cioè una differenziata al quadrato)? Oppure la frazione umida proveniente dal Salento sarà digerita anaerobicamente mentre quella che acquisteremo dal resto d’Italia (necessaria al raggiungimento del quantitativo minimo per giustificare un impianto di quella portata) verrà sottoposta alla danza aerobica?

E’ stato detto per caso agli ignari cittadini che il gas derivante da una fermentazione anaerobica è un metano impuro (infatti solo il 50% è metano)? E che per un impianto, diciamo, da 1MW si hanno circa 30 milioni di mc di fumi prodotti all'anno, che equivalgono a tonnellate di gas nocivi (tra cui anche l'azoto ammoniacale)? Che la digestione della biomassa in assenza d’aria, fondamentale per la produzione del cosiddetto biogas, impone temperature medio-alte (in media 55°C) - con conseguenze anche sul microclima locale - per effetto delle quali si verifica una selezione batterica a favore di gruppi termofili, alcuni dei quali pericolosi per via della produzione di neurotossine mortali? Qualcuno ha mai fatto capire alla popolazione che il nostro territorio - tra centrali a carbone, fotovoltaico a iosa, pale eoliche, eccetera - è uno dei poli energetici più grandi d’Italia, tanto che buona parte dell’energia ivi prodotta viene letteralmente buttata via, e che dunque non vi è necessità alcuna di aumentare ulteriormente la produzione di KW con un altro impianto (stavolta a “biogas”)?

Lo sanno i vostri elettori che la FORSU (frazione organica dei rifiuti solidi urbani) destinata all’anaerobico deve essere trattata preventivamente con flocculanti e stabilizzanti chimici e che lo stabilizzato che fuoriesce dai digestori, il FOS, per quanto lo si integri con ammendante controllato (residui verdi) è a tutti gli effetti un rifiuto speciale inutilizzabile come compost in quanto dannosissimo all’agricoltura, e pertanto da trattare in discariche speciali? E che, a proposito di “benefici sulle tariffe” il prezzo per tonnellata del trattamento di questo rifiuto è doppio rispetto a quello pagato per gli altri RSU (residui solidi urbani)?

Ed infine, sempre a proposito di domande da porci, è questa la democrazia partecipativa per cui Roberta & Co. si son sempre battuti nella loro precedente vita?

Si attendono le solite risposte, cioè quelle che non arriveranno mai.

*

Ragazzi, questi personaggi da trinità dei morti son riusciti in men che non si dica a trasformare la terra dei fichi in una novella terra dei fuochi.

Questi sono proprio fuori. Come un bidone della spazzatura.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 08/10/2014 @ 21:05:24, in NohaBlog, linkato 3646 volte)

Ho trascorso quasi tutta la serata del 29 settembre scorso, solennità di San Michele Arcangelo, in piazza, a Noha, nei pressi del tavolino allestito dagli osservatori nohani e dagli altri amici per la raccolta delle firme da inviare al FAI (Fondo ambiente Italia) al fine di far inserire nel catalogo dei beni culturali, degni almeno di un ricordo, le nostre Casiceddhre in miniatura, architettate dallo scultore Cosimo Mariano all’inizio del secolo XX e lasciate marcire nel degrado e nell’abbandono dai contemporanei del XXI.

Insieme a Marcello, Angela, Maria Rosaria, Marco, l’agguerritissima Patrizia, l’Albino, e qualcun altro (che gentilmente ci ha sostituiti giusto il tempo di una passeggiata sul corso illuminato dai festoni ed una puntatina ai panini con la porchetta arrosto) in poche ore e senza tanto clamore s’è raggiunto un totale di circa 240 firme autografe spontaneamente (e in qualche caso spintaneamente) apposte su quei fogli volanti da spedire alla Fondazione. Altre 150 firme sono state raccolte nei tre o quattro giorni successivi. Un buon risultato, non c’è che dire.

*

Ma oltre all’obiettivo primario (cioè l’invio al FAI delle firme), ne avevamo un secondo non meno importante: quello di ritornare ancora una volta a parlare a nohani e forestieri di salvaguardia dei nostri tesori, che sembra siano stati definitivamente archiviati nel dimenticatoio un po’ da tutti (vista la mattanza senza fine del nostro, come dire, tessuto storico).  

Ma non crediate sia mai stato facile parlare (o scrivere) di beni culturali. C’è stato un tempo in cui uno dei capobanda di un votatissimo partito politico nazionale, e purtroppo anche locale, tra le altre inarrivabili locuzioni, proferì la famosa solennissima minchiata per cui con la cultura non si mangia (e qui è d’uopo che vi risparmi gli altri motti suoi, e quelli di qualche suo compare di merende nostrano).

*

Vi confesso che nel corso della serata, nel parlare del più e del meno con avventori e passanti dalla nostra postazione, il mio umore ha più volte repentinamente oscillato tra il tiepido ottimismo ed il pessimismo leopardiano, quello cosmico. Sì, ne ho dovute sentire di tutti i colori, ma così tante che la fantasmagoria di luci caleidoscopiche installate dalla premiata ditta Cesario De Cagna per la festa patronale nohana era nulla al confronto. Io davvero non so come fare a far comprendere alle persone il fatto che, per dirne una, l'occupazione non nasce dalle grandi opere, ma da politiche che stimolano appunto la cultura, il piccolo commercio, magari equo e solidale (e non invece i mega-porci comodi solo a chi ha come unica fantasia quella delle colate di cemento), l'artigianato, l’agricoltura, e infine ma non meno importante anche il locale patrimonio artistico, storico, musicale, creativo.

Ho cercato di spiegare ai passanti, en passant, che non importa il pregio, la rarità o l’antichità dei singoli oggetti del nostro (o dell’altrui) patrimonio: quello che può renderli degni di essere tutelati dalla Repubblica (o in subordine dal FAI) può essere anche la relazione spirituale e culturale che li unisce alla vita locale.

Una delle amenità che m’è toccato di sentire (e che comunque non mi suona per niente nuova: segno che c’è ancora qualche scienziato che diabolicamente persevera in questa genialata) è la “proposta” nata non so più quando né da chi (forse, a ragion veduta, ne ho rimosso nome ed esistenza) del trasloco delle casiceddhre dalla loro abituale ubicazione alla volta, magari, di un museo o di qualche non ben definito particolare piedistallo, come se le nostre opere d’arte fossero dei normali ancorché costosi soprammobili. E’ un po’ come se il cervello di una persona potesse essere prelevato e spostato altrove da qualche redivivo dottor Frankenstein junior (oddio, a proposito di fuga di cervelli, anche Noha non sembra immune dal fenomeno: il problema vero è invece quando il corpo rimane qui).

E tu hai voglia a spiegare che finanche anche il filosofo, archeologo nonché critico d’arte Quatremere de Quincy già nel 1796 osservava acutamente che “perfino un quadro di Raffaello, se fuori contesto, non dice nulla, perché non è una reliquia, come un frammento della Croce, che possa comunicare le virtù legate all’insieme”.

Questa regola, si badi bene, non vale solo per i capolavori supremi, ma per qualsiasi opera d’arte.  

*

Ma quando si riuscirà una buona volta a far capire che il nostro patrimonio culturale non è una collezione di icone ma un deposito di memoria culturale? Quando ritorneranno in mezzo a noi i suddetti cervelli in fuga? Temo che qui ci sarà da attendere ancora per molto (visti anche gli ultimi sviluppi e le prove evidenti del fatto che non solo non si sappia scrivere ma nemmeno leggere).    

Altre piccole chicche della serata (roba da spezzare le gambe, ovvero gambizzare) e, quando non espressamente qui e là proferite, sicuramente pensate e inviate al nostro indirizzo sono a titolo esemplificativo le seguenti: “Ma fatevi i fatti vostri”, “Non ve ne incaricate”, “Pensate alle cose serie”, “Lasciate perdere”, “Ma chi ve lo fa fare”, “Certo che avete tempo da perdere”, “Non avete mai concluso niente”, “Attaccate l'asino dove vuole il padrone”, “Tanto queste firme non servono a nulla”, “Passata la festa gabbato il santo”, e infine: “Non credo che con la raccolta di firme per le casiceddhre risolvi i problemi della gente”.

Mo’ ditemi voi se questa non è l’ennesima sparatoria a Noha. Di cazzate a raffica.

Antonio Mellone

 

Arrivata da pochi mesi dal Portogallo, un ambiente molto cristiano e tradizionale, in Brasile, mi trovavo in missione, in un luogo dove la fede del popolo era ancora tanto debole. Era l’8 dicembre, la festa dell ´Immacolata Concezione, ed io ero alle prime armi con la Missione.
Non c’era alcun sacerdote, nè il Vescovo mi aveva incaricata di portare avanti la Parrocchia. Avevamo organizzato, insieme a dei laici, una cena per avere qualche soldino e poter pitturare la Chiesa parrocchiale dedicata a S. Giuseppe Operaio perché era molto brutta.
Verso le 16 del pomeriggio, mi trovavo in preghiera insieme alla mia Comunitá religiosa e sentì bussare alla porta. Era una mamma anziana che veniva a chiamarmi per andare a casa sua e pregare per la sua figlia ammalata. Io insistetti perché chiamasse un medico, ma lei mi rispose che l’aveva giá portata da vari medici e che non le avevano risontrato niente. La vecchietta mi disse, in portoghese: “ A minha filha, tem un incosto.”( per mia figlia non so più cosa fare). Quindi proseguì dicendo: “Venga suora a pregare per la mia figlia”.
Presi il Crocifisso, un rosario benedetto da un padre carismatico e l’acqua benedetta e seguì l’anziana signora. La loro casa era su di una palafitta in legno. Dentro c’era solo una stanza grande piena di gente.
Stesa su di un materasso per terra c’era una donna robusta. Quattro uomini la tenevano ferma perché era in preda ad una crisi violenta. A vedere quella scena, mi spaventai e rimasi sulla soglia della porta per un bel pó di tempo. Poi mi feci coraggio e invitai tutti i presenti a pregare com me il Santo Rosario chiedendo al Signore, per il Nome Santo di Gesu e per l `Immacolata Concezione di Maria che aveva schiacciato la testa al serpente, di liberare quella figlia di Dio dalle catene che la tenevano schiava di uno spirito che non la lasciava piú vivere.
Finito il Santo Rosario, l’ammalata scoppiò a piangere e volle alzarsi. La grazia di Dio l´aveva raggiunta e liberata. La aiutai a mettersi in piedi e le chiesi il nome. Si chiamava Concetta, proprio come il nome dell’Immacolata.
Tutti insieme continuammo la preghiera, facendo infine il Segno della Croce con l’acqua benedetta. Dopo ritornai a casa per ringraziare il Signore per aver compiuto questa meraviglia.
Mi sembrava di sentire riecheggiare dentro di me le parole che Gesú disse alla donna che soffriva di emorragia: “Figlia, vai in pace, la tua fede ti há salvata” (Matteo 9,20-22).
Per La gloria di Dio, Concetta non ha mai piú avuto niente, sta ancora bene ed é felice con la sua famiglia. Se non fosse stato per la fede di quella mamma, Concetta sarebbe ancora oggi schiava del nemico. Attraverso l’Immacolata Concezione di Maria e la signora Nazaré (così si chiamava la mamma), Concetta oggi é una cristiana fervente e felice. Incontrandola un giorno mi disse:

“Suora, in quel giorno, la Madonna Immacolata, mi ha fatto il regalo piú bello della mia vita! Sono risorta. Finché vivró, ringrazieró e loderó il Signore per sempre.”
 
Di Antonio Mellone (del 11/03/2017 @ 21:01:45, in NohaBlog, linkato 2687 volte)

Quando ti capita di leggere il Quotidiano di Lecce (a me succede solo allorché qualcuno, in vena di dispetti, mi sottopone allo strazio della valutazione di qualche sua pagina paradigmatica) non puoi fare a meno di pensare al fondo.

Ma non all’articolo di fondo, cioè all’articolo del direttore responsabile, ma ad altre accezioni di fondo, tipo: andare a fondo (affondare, naufragare, andare in rovina), oppure prendere qualcuno per il fondo (prenderlo in giro, per i fondelli), oppure essere senza fondo (non avere moderazione, soprattutto nelle scemenze proferite), oppure fondo di magazzino (residui di una merce invenduta), oppure toccare il fondo (per la disperazione), oppure raschiare il fondo (per esempio del barile: è inutile che qui vi spieghi il significato di raschiare). Insomma cose così, tutte strettamente connesse al “giornalismo” (quello con tanto di virgolette).

A volte non sai capacitarti di come sia possibile concentrare in un sola uscita, cioè in una sola copia del giornale, un così alto numero di baggianate.

Si dia a questo proposito un’occhiata al Quotidiano di mercoledì 8 marzo 2017, un esempio di scuola, anzi di sòla, come tanti altri dello stesso marchio di fabbrichetta (o marchetta, c’est plus facile).

L’altro giorno, mentre un collaboratore mi tratteneva a forza – giuro, mi sentivo legato quasi come l’Ulisse nel mare delle sirene - l’altra, la collega, brava e gentilissima, ma in questo caso molto, molto sadica (della serie: come rovinare in quattro e quattro otto la pausa pranzo al direttore) sfogliava davanti al mio naso alcune pagine di questo cosiddetto giornale. Tre per la precisione: la numero 14, la 21 e la 22. Le altre, me le ha risparmiate. Probabilmente per sopraggiunta pietà (e soprattutto grazie all’incipiente inizio del pomeridiano orario lavorativo allorché le parti di vittima e carnefice s’invertono).

Orbene, a pagina 14, campeggia un’articolessa con un titolo molto eloquente (eloquente circa l’orientamento politico di codesto morbido rotolo a più veli): «Litorale, condoni “bloccati”. A rischio abbattimento 2500 abitazioni abusive».

Capito? Qui l’articolista sembra dolersi più dell’abbattimento di 2500 abitazioni abusive che non dello scempio causato dall’abusivismo di migliaia di case fuorilegge.

Pare funzioni così nel caltagironeo mondo di sottosopra: il rischio o lo scandalo, cioè, non sono più quelli dei condoni edilizi o quelli di un paese sfigurato da cemento e mattoni, ma l’eventuale smantellamento di mafie, speculazione e bruttezza. Tiè.  

*

A pagina 20, invece, a caratteri cubitali, benché tra virgolette, emerge il titolo a favor di Colacem (sempre sia lodata): «“Meno emissioni”. E’ l’impegno della Colacem».

Nel servo encomio testuale si legge inoltre: “L’azienda sarebbe disposta ad aggiungere un altro filtro al camino che si alzerebbe di dieci metri”.

Chiaro? E’ l’azienda che finalmente interviene per salvare l’aria, anzi il mondo, e senza di lei saremmo tutti morti da un pezzo. Mica il “giornalista” poteva scrivere che la Colacem sta rompendo i coglioni ormai da decenni con ‘sti cavolo di fumi inquinanti che, insieme a molte altre sciagure territoriali, hanno portato i tumori di Galatina e dintorni a picchi da Guinness dei primati. Nossignore. Sembra quasi che dai fumaioli della  Colacem fuoriesca profumo Chanel n. 5.

Mica nell’articolo si poteva far riferimento al fatto che tra gli elementi più pericolosi della fabbrica-inceneritore s’annoverano gli ammassi di carbonile scoperto per circa un ettaro e mezzo; mica il reporter sans frontières (trad. pubblicista sfrontato) poteva dire ai poveri e affezionati lettori quanto dannoso possa essere l’utilizzo di certi rifiuti speciali utilizzati come combustibile; mica si poteva spifferare il fatto che, visti come son messi gli enti pubblici, il monitoraggio non può essere effettuato che dalla stessa azienda [“Conosci te stesso” era scritto sul frontone del tempio di Apollo a Delfi; “Controlla te stesso” sul tempio dei polli di Galatina, ndr.]; mica si poteva ricordare che i danni sanitari (stimati dalla EEA) connessi ad attività come questa si contano nell’ordine delle decine di milioni di euro nostri; e mica si poteva infine far notare quanto l’aumento di altri dieci metri di altezza della già enorme ciminiera dell’altoforno colacementifero potrebbe ampliare lo spettro o il raggio d’azione dei fumi, oltre ad essere forse un pelo incompatibile con l’urbanistica e lo skyline dell’ambiente salentino.

Niente di tutto questo. Invece, sempre più in alto, come la grappa Bocchino. E con gli applausi scroscianti di lettori e feisbucchini di complemento.

*

Poteva mancare infine l’elogio del novello futuro sindaco di Galatina, al secolo Gianpiero De Pascalis (per altri, Gianpiero De Profundis), per la firma del solito giornalingua  gggalatinese? No che non si poteva.

Ecco infatti un titolo icastico in onore del novello pezzo grosso della pOLITICA locale: «De Pascalis sarà un sindaco competente», e, a corredo, una bella foto del virgulto Gianpierone nostro scattata probabilmente nel secolo scorso e 3.685 chilogrammi fa.  

Chi ha testato codesta competenza? Ma ovviamente le forze (anzi le forse) politiche che lo sostengono, quelle che nell’altra vita palazzorsinina si sono reciprocamente ma fraternamente scannate di brutto (anzi di Bruto).

Mo’ io dico: passi che una delle addette ai comunicati ufficiali del suddetto De Profundis, tale Maddalena Mongiò, sia per puro caso una giornalista del Quotidiano (cfr. il suo profilo fb); ma che il cazzettino più letto in provincia si trasformi di per se stesso nell’ufficio stampa del candidato sindaco più di peso del momento mi fa sorgere spontanea una domanda terribile. Che è questa: che differenza passa tra un giornale di informazione e il Quotidiano di Lecce?

L’unica risposta che dopo lungo tormento son riuscito a darmi è: l’informazione.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 06/03/2019 @ 21:01:05, in Comunicato Stampa, linkato 759 volte)

A partire da giovedì 7 marzo, in tutti gli istituti comprensivi di Galatina, Collemeto e Noha una grande novità: piatti, posate e bicchieri esclusivamente biodegradabili, che possono quindi essere smaltiti insieme alla frazione umida dei rifiuti.

Una scelta adottata dall'A.T.I. Turigest/La Cascina, società che gestisce in appalto il servizio di refezione scolastica, e che si pone in linea con la strategia "Rifiuti zero" adottata dall'amministrazione Amante lo scorso martedì in consiglio comunale. Una scelta, tra l'altro, che segue le indicazioni stabilite dall’Unione europea, che dal 2021 vieterà l’utilizzo di una serie di oggetti usa e getta non degradabili tra cui piatti, posate e buste. La plastica che produciamo e che immettiamo nell’ambiente è davvero troppa e rischia di creare danni irreparabili per il pianeta, non essendo il riciclo da solo in grado di invertire la rotta.

"Siamo molto soddisfatti della scelta adottata da Turigest - afferma l'Assessore alla Pubblica Istruzione e all'ambiente Cristina Dettù - in stretta connessione con la politica ambientale dell'amministrazione volta alla sensibilizzazione verso una corretta raccolta differenziata e un riciclo proficuo. Se da un lato ciò rappresenta uno strumento di educazione ambientale dei nostri piccoli sin dalla tenera età, dall'altro lato pone anche l'attenzione sulla sensibilità degli adulti verso una tematica importante e da non sottovalutare. È un ulteriore passo significativo che l'amministrazione comunale, assieme a Turigest, realizza nel settore della refezione scolastica non solo, e con maggiore evidenza, in termini di qualità (controlli continui sui pasti, istituzione della commissione mensa) sia in termini di servizi (prossima attivazione della prenotazione pasti tramite applicazione sullo smartphone)."

Ufficio Stampa Amante

 
Di Antonio Mellone (del 17/12/2015 @ 21:00:11, in NohaBlog, linkato 2916 volte)

Non ti puoi distrarre nemmeno per un attimo, o provare ad abbassare la guardia. Nossignore. Quel disastro, altrimenti definito “politica galatinese” (in una parola: antipolitica) zero ne pensa ma in compenso cento ne combina. Un po’ come quei bambini discoli o bizzosi che riescono a sfuggire al controllo dei genitori cacciandosi nei guai.

Ormai la suddetta antipolitica ha bisogno di una badante, non fosse altro che per il cambio del pannolone: il che accade come minimo ogni volta che prova a decidere qualcosa in giunta o in consiglio, e invero anche quando si esibisce al di là delle sedi istituzionali (vale a dire quando la fa di fuori). E non sai mai cosa sia meglio: che decida e dica qualcosa (rischiando di prendere cantonate) ovvero che si astenga e taccia (riuscendo a fare di peggio).

*

Uno degli scherzi di carnevale, anzi una delle palle di Natale che ogni tanto ritorna come il fantasma formaggino della barzelletta è il famigerato mega-porco Pantacom.

Uno pensava che la mega-minchiata del secolo fosse morta e sepolta, essendo ormai diventata articolo d’archeologia (ma soprattutto oggetto di studio della psichiatria, specie nelle versioni “ricadute occupazionali per metro quadro” e “volano per lo sviluppo”), per una serie di motivazioni legate oltretutto all’economia, all’ambiente, alla statistica, alla finanza, alla matematica, alla fisica, alla politica, e soprattutto alla scadenza dei termini previsti dalla Convenzione, e, non ultimo, anche al fatto che la inattiva SRL proponente, al di là delle solite promesse ad aria compressa ma soprattutto fritta, ha già dimostrato di non essere in grado di produrre nemmeno uno straccio di garanzia - motivo per cui ha fatto ricorso al Tar, onde il comune di Galatina ha dovuto pure stanziare un po’ di soldi (3.600,00 euro per la precisione) per la nomina di un avvocato “difensore” esterno all’ente, nonostante in consiglio comunale siedano fior fiori di principi e principesse del foro [chissà che tipo di “foro”: forse il solito buco con tante chiacchiere intorno, ndr].

Ora, fresca fresca di giunta regionale, sì quella capeggiata da Michele Emiliano, c’è la Deliberazione del 16 novembre 2015, n. 2042, pubblicata sul Burp (che non è ma somiglia tanto all’onomatopea di un rutto); delibera, che ovviamente il Comune di Galatina s’è guardato bene dal rispedire politicamente al mittente per manifesta ridicolaggine oltre che per anacronismo conclamato. Nulla. Silenzio stampa. Elettroencefalogramma coincidente con l’asse delle x. Punto. “Roberta, perché non parli?” – direbbe Michelangelo.   

*

Se non fosse drammatica, la lettura di questo ennesimo de-cretino regionale farebbe scompisciare dalle risate. Dal testo vergato da chissà quale favolista seriale sembra addirittura che il merda-parco non sia un’enorme colata di cemento e asfalto di decine e decine di ettari, non un alibi della speculazione edilizia, non uno scempio con strade d’accesso, viabilità interna, e parcheggi sine fine dicentes, con tanto di rotatorie di complemento (e te pareva?), non capannoni cubisti stile Auditorium piantato in asso in fondo a viale don Bosco (ma molto più voluminosi - tuttavia “non più alti di 14 metri” ), e, non ultimo, un bel distributore di carburanti. Niente di tutto questo: non sembra nemmeno che stiano per costruire un centro commerciale, ma un bosco, una selva, un vivaio con tanti alberi e verde che al confronto il Parco Nazionale d’Abruzzo e l’Amazzonia messi assieme ci farebbero un baffo. Roba da provocar danni indelebili ai polmoni per iperossiemia.

Nella delibera si parla infatti di “conservazione dei caratteri identitari e delle sistemazioni agrarie tradizionali” (mei cojoni, ndr.), di “corretto inserimento paesaggistico” (sì, come no, correttissimo, ndr.), di “viali alberati” (di cipressi, evidentemente, ndr.), di “ampi spazi di verde” (per favore non esagerate con questo “ampi”, ndr.), di “percezione del profitto [sic] degli orizzonti” (forse volevano dire “profilo”, lapsus freudiano, scusateli, ndr.), di “isole ecologiche” (e pure qualche penisola, ndr.), di “qualificazione ecologica dell’area” (se questa è la qualificazione, chissà quale sarebbe la squalificazione dell’area, ndr.), di “piantumazione di essenze arboree autoctone a basso consumo idrico” (a condizione che non si tratti di ulivi, oleandri, mandorli, ciliegi, mirto, rosmarino e corbezzoli, sennò Silletti sarà costretto a passare con la sua inseparabile sega: dunque più che essenze arboree, assenze, ndr.), e ancora di “riduzione della superficie di intervento di circa 5 ha” (mi voglio rovinare, ndr.), di “notevole abbattimento della CO2” (dai, così non vale: questa è copiata pari pari dal protocollo di Kyoto, ndr.), di “valorizzare la struttura estetico-percettiva dei paesaggi della Puglia” (e giacché ci siamo anche della Basilicata: però solo estetico ma soprattutto percettiva, ndr.), di “sistemi di raccolta e riutilizzo della acque meteoriche” (i classici risultati del meteorismo, ndr.), e altre amenità del genere. Sembra un progetto di rimboschimento del Salento redatto dal “Forum ambiente e Salute”.

Quasi quasi un giorno di questi mi metto finalmente a vergare un bell’articolo a favore di questo benedetto mega-porco.

Non mi sarei mai aspettato, alla mia età, di dover cambiare sponda.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 09/09/2014 @ 21:00:00, in NohaBlog, linkato 2695 volte)

Ma davvero pensavate che la commissione nazionale VIA (Vidimazione Imbratto Ambientale) del “ministero dell’ambiente” (scritto ormai con le virgolette) titubasse per più di due nanosecondi nel rilasciare il suo nullaosta definitivo alla multinazionale svizzera del TAP (la quale potrà ora liberamente otturare i buchi dei salentini, se ve ne fossero ancora di stappati)? 

Ma davvero supponevate che un premier più berlusconiano di Silvio desse retta “a quei quattro comitatini” (strano non abbia aggiunto anche: “oltranzisti e ciechi oppositori al progresso e alla modernità”) che si battono ancora oggi per la terra, l’aria, l’acqua, i beni culturali e l’economia sostenibile? Orsù, miei cari, sveglia.

*

“Il Tap si farà”, hanno annunciato trionfalmente il capo del governo e soprattutto il suo gabinetto, mentre l’organo incompetente, il cosiddetto ministro dell’ambiente Luca Galletti (noi, invece, polli), è pronto a firmare il decretino “sbocca Italia” propedeutico all’autorizzazione unica per la fase successiva di inizio lavori: stadio terminale, questo, che verrà gestito dal sinistro dello Sviluppo Economico, sig.ra Federica Guidi, figlia di Guidalberto, un nome una garanzia, vicepresidente di Confindustria, e già che si trova presidente de “Il Sòla 24 Ore”.  

Il nostro presidente del fondiglio, dopo aver incontrato il 14 luglio scorso in forma riservatissima Ilham Aliyev, dittatore dell’Azerbaijan (deve essere una prerogativa dei nostri primi ministri il debole per i presidenti-dittatori, una forma di ammirazione, di più, emulazione: peccato per quella rompiscatole della nostra Carta Costituzionale, che finalmente parlamentari prostituenti, con le ultime riforme autoritarie senza precedenti , anzi con precedenti penali, stanno provvedendo a trasformare in fretta e furia in un lungo, resistente e morbido rotolo a due veli, ndr.), dicevo, il presidente nostrano ha annunciato in uno dei suoi infiniti tweet che non vede l’ora di recarsi nella capitale azera, Baku, per la firma del via libera definitivo al TAP, un’opera che, tra i lobbisti d’eccezione, annovera finanche Tony Blair (sì, quello dei bombardamenti all’Iraq per “esportare la democrazia”).

Come ormai sanno pure le pietre (ma molti belli addormentati nel mostro non ancora) il TAP non avrà alcuna “ricaduta occupazionale”, semmai una caduta verticale e irreversibile; darà il colpo di grazia al mare ed al nostro territorio oltretutto con l’ecomostro della centrale di depressurizzazione (la quale, tra cinquant’anni, quando avrà esaurito il suo compito verrà abbandonata in loco così com’è); non è fonte di energia alternativa e men che meno pulita, tutt’altro; sarà costosissimo e il prezzo lo pagheremo noi, e non solo in bolletta; è antidemocratico, inutile, violento (sebbene magnager e prenditori del TAP sembrino pronti ad accorrere al capezzale di feste patronali, giornali, riviste, eventi, restauri, eccetera, cercando di rianimarli con sponsorizzazioni da quattro soldi, ma di fatto anestetizzando grandi e piccoli - riuscendovi in molti casi).

Ma signori miei, cosa volete da me? Questo è il vangelo secondo Matteo, che tanti proseliti va annoverando; questo il frutto dei vari decreti “allocca o sciocca Italia”, e purtroppo mai “sbrocca Italia”: la quale, infatti, non sbrocca mica, cioè non va mai in escandescenze quando viene violentata; anzi sembra addirittura godere con quel cospicuo 40,8% di applausi incorporati.

*

Ora, secondo voi, con tutto questo, a cosa starà pensando il nostro sindaco Montagna? Vabbè, scherzavo.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 28/01/2018 @ 21:00:00, in Comunicato Stampa, linkato 1484 volte)

Senza lavoro nessun diritto. Senza diritto nessun futuro. I lavoratori, da attori protagonisti, sono in grado di valutare l’ambiente in cui operano. A loro, in primis, spetta il diritto di verifica e controllo. In prima linea, pronti a monitorare e giudicare proprio quell’ambiente in cui trascorrono gran parte delle proprie giornate e che rappresenta punto di “osservazione” privilegiato, quasi a renderli, al tempo stesso, un “termometro” naturale per la misurazione della salubrità dei luoghi e la base di partenza per la progettazione e realizzazione di interventi di risanamento, che scongiurino rischi ambientali ed alla salute. Dagli anni ‘70 lo scontro tra il diritto al lavoro ed i lavoratori, da un lato, e le ragioni ambientali, dall’altro, è stato sempre stridente. Come Osservatorio abbiamo pensato di armonizzare il tutto perché entrambi i diritti (alla salute ed al lavoro) non sono confliggenti, ma complementari. È nostro intendimento dare un supporto concreto alle Istituzioni, agevolando, sostenendo e contribuendo ad un lavoro responsabile dei Sindaci del territorio, primi tutori della salute dei propri cittadini, chiamati a difenderla con tutti gli strumenti a loro disposizione, ma, nel contempo, chiamati ad affrontare con altrettanta forza ed attenzione il problema dell’occupazione, che sta dilaniando, in maniera silenziosa, centinaia di famiglie. Perché c’è una strada possibile: ed è quella di vigilare e pretendere l’adozione di misure di protezione ambientale che passano anche attraverso il lavoro di chi è chiamato a realizzarle. Chiediamo, pertanto, a chi di dovere, innanzitutto dati su tutti i siti e gli impianti produttivi che presentano potenziali situazioni di rischio ambientale, nonché dati sulla reale situazione occupazionale di Galatina e paesi limitrofi. Siamo a completa disposizione, con il nostro bagaglio di conoscenze ed esperienze di lavoratori e lavoratrici dell’industria, dell’agricoltura e dell’artigianato, proponendoci come strumento a supporto delle decisioni dei tecnici e dei politici. E per fare questo, al più presto, incontreremo il Sindaco, Marcello Amante, l’Assessore alle Attività Produttive, Nico Mauro, e l’Assessore responsabile della delega all’ambiente, Cristina Dettù, per uno scambio di informazioni ed opinioni utili ad “armonizzare”i rapporti tra lavoro, ambiente, istituzioni e territorio. Per quello che ci riguarda, da sentinelle sociali, nel confronto con le istituzioni, porteremo all’attenzione anche e soprattutto il dato, tanto preoccupante quanto a dir poco disarmante, dell’attuale situazione del lavoro a Galatina e paesi limitrofi. Riteniamo, questo, il primo passo fondamentale per consentire a tutti gli attori scelte consapevoli e soluzioni permanenti per la difesa della salute e dell’ambiente e, nel contempo, del diritto al lavoro.

Galatina, 27 Gennaio 2018

Il Coordinamento

Enzo Del Coco

Enrico Macchia

Roberto Geusa

Salvatore Martalò

 
Di Redazione (del 12/05/2017 @ 20:59:32, in NoiAmbiente, linkato 2323 volte)

Alla c.a. del Dott. Guido Aprea, Commissario Prefettizio del Comune di Galatina.

p.c. alla c.a.

Sub Commissari: Dr. Calignano Vincenzo;

                               Dott.ssa Sergi Marilena

OGGETTO:

Denuncia di disastro ambientale contro ignoti.

L’abbandono di rifiuti è vietato dall’articolo 192 – Dlgs 152\2006, ed è vietato sul suolo, nel suolo (comma1) allo stato liquido o solido nelle acque superficiali e sotterranee (coma 2).

Si richiede di attivare la procedura urgente di risanamento delle aree indicate nella scheda in calce in cui persistono case di civili abitazioni.

Certi della Vostra disponibilità, restiamo in attesa di un Vs. riscontro.

 

SI RAMMENTA CHE AI SENSI DELL’Art. 16 DELLA L. 86/90 (CHE HA MODIFICATO L’ART. 328 DEL CODICE PENALE) LA RISPOSTA ALLA SU ESPOSTA DOMANDA DEVE PERVENIRE NEL TERMINE DI 30 GG DALLA RICEZIONE DELLA RICHIESTA MEDESIMA. TRASCORSO IL TERMINE DI 60 GGDALLA NOTIFICA DELLA SEGNALAZIONE, QUALORA IL MATERIALE NON FOSSE RIMOSSO, LA SUDDETTA VERRA’ TRASMESSA A TUTTI GLI ORGANI COMPETENTI E ALLA PROCURA DELLA PROVINCIA DI LECCE.

RESTANDO A DISPOSIZIONE PER ULTERIORI INFORMAZIONI, PORGIAMO DISTINTI SALUTI

Il Direttivo del Laboratorio di Fareambiente di Galatina:

Marcello D’Acquarica; P. Loredana Tundo; Ferdinando Cacciottuolo; Maria Rosaria Paglialonga; Fernando Sindaco; Antonio Greco; Albino Campa; Antonio Congedo; Gabriella Nocera; Giancarlo Ballarino; Carmine Chittani; Luigi Longo.

 

 

 
Di Redazione (del 25/09/2021 @ 20:59:10, in Comunicato Stampa, linkato 551 volte)

Lunedi 27 settembre, alle ore 21:00, a Soleto, in Largo Osanna, andrà in scena il quarto appuntamento della XXI edizione de I Concerti del Chiostro, la stagione concertistica finanziata dalla Regione Puglia e che vede la collaborazione dei Comuni di Galatina e Soleto.

Protagonista della serata, il pianista Danilo Rea.

Dopo i primi tre appuntamenti di Galatina, con Musica Nuda, Ilia Kim ed il duo Sella Canino - sold out in tutte le occasioni - ed una serie di riscontri positivi da parte del pubblico presente, I Concerti del Chiostro, diretti dal Maestro Luigi Fracasso, fanno tappa a Soleto, dopo un primo rinvio a causa del maltempo.

Danilo Rea è vicentino di nascita ma romano d’adozione. Nella sua lunga esperienza nella Capitale, Rea si forma, sperimenta nuove tecniche musicali e, nel frattempo, si fa strada nell’ambiente del jazz, fino a suonare con alcuni tra i più grandi solisti statunitensi: da Chet Baker a Lee Konitz, per passare da John Scofield e Joe Lovano.

Anche in Italia, vanta numerose collaborazioni di prestigio, con artisti del calibro di Claudio Baglioni, Pino Daniele, che un giorno gli dice: “Sei il primo musicista nato a nord di Napoli con il quale collaboro”.

Da anni, Danilo Rea ha allargato il suo repertorio, con risultati straordinari, ad arie di melodrammi, pagine di musica classica, il rock dei Rolling Stones e Beatles, la canzone d’autore, da Fabrizio De André a Mina.

Danilo Rea è un artista equilibrista, un esperto della musica jazz, che riesce perfettamente a bilanciare il pop e il rock, così come la musica classica e perfino la lirica.

Il direttore artistico de I Concerti del Chiostro, il Maestro Luigi Fracasso, commenta cosi l’arrivo di Danilo Rea: “È con grande gioia che ospitiamo a Soleto Danilo Rea. Il poliedrico pianista jazz rientra ampiamente nel progetto de "I Concerti del Chiostro" di portare la Grande Musica, intesa come Buona Musica, tra la gente.

Sono felice, anche, - prosegue Fracasso - di constatare il consenso di pubblico che i nostri concerti stanno riscuotendo in questa edizione. Questo gratifica tutti gli sforzi di chi crede e si spende per il nostro festival”.

L’ingresso al concerto è gratuito ed è riservato ai possessori di Green Pass o di un tampone negativo effettuato con un massimo di 48 ore dall’inizio dell’evento.

Restano gli ultimi posti disponibili, prenotabili all’interno del sito iconcertidelchiostro.it

Sara Romano

Ufficio Stampa - I concerti del Chiostro

 
Di Redazione (del 15/05/2017 @ 20:58:18, in NoiAmbiente, linkato 1812 volte)

Noi di Fareambiente Laboratorio di Galatina, con sede a Noha, non puliamo la sozzeria degli incivili, né tantomeno facciamo propaganda ai partiti o ai loro candidati, noi manifestiamo civilmente affiancando le istituzioni, a prescindere dai colori politici.

Noi crediamo fermamente che è da criminali sporcare la terra, l'aria e l'acqua.

Questo fare criminoso sta diventando normalità e quindi ci ribelliamo con forza e chiediamo alle persone che hanno ancora un barlume di coscienza e di intelligenza di aiutarci a cambiare rotta.

La nostra salute dipende da noi stessi in primis.

Guarda la photogallery su Noha.it

Guarda la photogallery su Facebook

 

 
Di Marcello D'Acquarica (del 12/10/2015 @ 20:55:38, in I Dialoghi di Noha, linkato 2418 volte)

Anche quest’anno, grazie alla buona volontà di molti nostri concittadini, si ripete la giornata ecologica dedicata a Noha. Come abbiamo già detto, non abbiamo la pretesa di passare per “quelli bravi” che ripuliscono le strade dalle odiose abitudini di alcuni individui inqualificabili. Ma lo facciamo semplicemente perché crediamo sia giunta l’ora di un’inversione di tendenza nella corsa all’avvelenamento dell’aria, dell’acqua e  della terra. Ci sentiamo responsabili del danno arrecato al nostro ambiente da cattive abitudini che non considerano più la terra un Bene Comune, ma la fogna dei nostri vizi e del nostro egoismo. Crediamo di dover porre rimedio al disastro diseducativo che è radicato nella mentalità di molte persone. Lo facciamo perché i nostri figli ci guardano, e vogliamo che abbiano anche loro il diritto di vivere in un paradiso, come quello che i nostri padri ci hanno lasciato.

 

 

 

I cittadini:

Antonio Congedo, Paola Rizzo, Michele D’Acquarica, Serena Nocera, Luigi Cisotta, Lino Chittani, Gianni Chittani, Fabio Mariano, Alessandro Paglialonga, Marcello D’Acquarica, Antonio Mellone, Albino Campa, Fernando Sindaco, Maria Rosaria Paglialonga, Angela Grande, Massimo Perrone, Elisabetta Congedo, Loredana Tundo, Antonio Greco

 
Di Redazione (del 14/09/2021 @ 20:55:35, in Comunicato Stampa, linkato 1230 volte)

Si è svolta il 06.09.2021 la prevista Conferenza di Servizi sul procedimento di riesame AIA ai sensi del D.Lgs. 29-octies del D.Lgs. 152/06. Presenti i rappresentanti della Provincia, dei Comuni di Galatina, Soleto, Sogliano C., Cutrofiano, Martano, Zollino, Arpa e Asl, SISPED (Società Italiana di Sanità Pubblica e Digitale), delle Associazioni ambientaliste Italia Nostra (Valeria Passeri), ISDE (Sergio Mangia), AIRSA (Elena Pitotti), Noi ambiente e Beni Culturali (Antonio De Giorgi), Coordinamento Civico ambiente e Salute (Alessandra Caragiuli), Forum Amici del Territorio (Elisabetta Parisi), della controparte Colacem. Le Associazioni hanno ribadito la mancanza attuale di garanzie per  la salute collettiva, sulla base delle carenze evidenziate dalla perizia CTU dinanzi al Tar di Lecce e riprese nelle proprie osservazioni. Tale carenza è  evidente se si pensa che:

  •  i limiti di legge non garantiscono di per sé l’assenza di danni alla salute;
  • per alcuni tipi di inquinanti, come le diossine, non esistono limiti di concentrazione al di sotto dei quali non si hanno conseguenze per la salute; ogni dose è un’overdose;
  • per alcuni parametri inquinanti, come le polveri sottili PM10 e PM2.5, non sono neppure previsti i monitoraggi nell’autorizzazione Colacem;
  • i rilevamenti della centralina di monitoraggio pubblica di Galatina evidenziano il superamento costante dei limiti di qualità dell’aria previsti da OMS per PM10, PM2.5 e ozono.

Un’altra grave carenza rilevata dalle associazioni ambientaliste è la difformità dell’AIA rilasciata dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali (DGR n. 1023 del 19.05.2015), rifiuti che Colacem è autorizzata a impiegare nella produzione del cemento nella notevole quantità di oltre 400.000 tonnellate/anno. In particolare si lamenta la mancata applicazione della prescrizione - il chè comporterebbe la non validità dell’atto autorizzativo - di indicare nella domanda di rinnovo i codici CER dei rifiuti speciali trattati con le relative quantità; una norma importante e tutt’altro che formale, che mira a rendere tracciabili i rifiuti speciali in tutto il loro ciclo di vita, controllarne i flussi e prevenire traffici non consentiti. Su questo punto, che pende come una spada di Damocle sulla stessa AIA del 2018, Provincia e Arpa si sono riservate di effettuare delle verifiche.

Rimane intanto aperto il procedimento davanti al Tar di Lecce, promosso dai Comuni di Galatina e Soleto con l’intervento ad adiuvandum di alcune associazioni, per l’annullamento della citata AIA provinciale, per cui si attende la prossima udienza del 6 ottobre.

Le Associazioni hanno nuovamente contestato la procedura di riesame in corso, in quanto elusiva del parallelo procedimento al Tar, che temono venga inficiato da un accordo al ribasso tra Provincia, Comuni e Colacem, avendo tra l’altro notizie di trattative in corso per la definizione concordata del contenzioso.

Le prossime scadenze sono il 21 settembre per la presentazione delle integrazioni richieste a Colacem e agli Enti competenti e il 28-29 settembre per la prossima Conferenza di Servizi, che dovrebbe essere quella finale.

La Provincia tramite l’Avv. Arnò, Dirigente Settore ambiente, ha manifestato la volontà di pervenire quanto prima a una nuova autorizzazione, qualora Colacem accetti un abbassamento dei limiti emissivi in conformità alla CTU citata, o in caso contrario a un diniego. Le Associazioni dal canto loro chiedono provvedimenti incisivi e immediati, e continueranno a tenere alta l’attenzione sulla vicenda affinchè sia adeguatamente tutelata la salute delle popolazioni interessate.

Il Gruppo di Lavoro Colacem

 
Di Marcello D'Acquarica (del 08/12/2014 @ 20:55:18, in Eventi, linkato 2805 volte)

Al Sindaco del Comune di Galatina dr. Cosimo Montagna,

all’Assessore alle Politiche ambientali ed energetiche avv.Roberta Forte,
al Consigliere delegato per Noha avv. Daniela Sindaco
 
Oggetto:

Giovedì 8 Gennaio 2015 – Convegno dal titolo: La causa radice del nostro benessere o malessere.

A seguito della giornata ecologica svoltasi a Noha il giorno 23 di novembre scorso, noi sottoscritti cittadini dei Dialoghi di Noha per l’ambiente, intendiamo proseguire nel progetto di formazione/informazione sui  temi che riguardano l’ambiente.

Nuove iniziative indirizzate alla qualità della vita e alla salvaguardia dell’ambiente sono nella nostra agenda e nei nostri progetti. 

Con tali promesse, siamo lieti di invitarvi al convegno in oggetto perché crediamo fermamente nella collaborazione e nell’unione di tutte le forze sociali presenti sul territorio, per il bene comune.

Vi chiediamo pertanto l’autorizzazione per l’uso del Centro Polivalente di Noha, ex scuole elementari, di piazza C. Menotti ed il patrocinio del Comune di Galatina.

Restiamo in attesa di un Vs. riscontro.

Distinti saluti

I cittadini:

Marcello D’Acquarica
Antonio Mellone
Albino Campa
Fernando Sindaco
Maria Rosaria Paglialonga
Angela Grande
Massimo Perrone
Elisabetta Congedo
Antonio Congedo
Paola Rizzo
Michele D’Acquarica
Serena Congedo
Luigi Cisotta
Lino Chittani
Gianni Chittani

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Di Antonio Mellone (del 08/02/2016 @ 20:51:04, in Fotovoltaico, linkato 2924 volte)

Ogni tanto vengo colto da attacchi di masochismo. Stavolta per soddisfare questo compulsivo ma per fortuna sporadico bisogno di farmi del male sono andato a spulciare l’ultimo bilancio approvato dalla “Fotowatio Italia Galatina srl”, che, per chi non lo sapesse, è la proprietaria del mega-impianto di pannelli fotovoltaici che ha fatto sparire, con il silenzio-assenso dei politici che ci ritroviamo tra i piedi, una quarantina di ettari di contrada Roncella, feudo di Noha, sufficienti per una potenza di 9,7 MW.

Perché 9,7 e non 10 MW o qualcosina in più? Semplice: per evitare la V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale). Troppo rischiosa. Meglio costruire tanti impianti di potenza inferiore al limite dei 10 MW, anche confinanti, ma apparentemente di proprietà di diversi soggetti economici, per aggirare l’ostacolo imposto da quelle rompiscatole delle norme di legge (mica al tempo c’era lo “Sblocca Italia” di Renzi come ora). Solo con questo imbroglio l’apocalisse dei campi di sterminio (ovvero lo sterminio dei campi) si trasforma in una bella prateria sconfinata che manco un video del National Geographic.

*

L’impianto di Noha, allacciato alla rete nazionale nel dicembre del 2010, mentre i lavori di completamento si sono conclusi nel 2011 [sic!], ha accesso alle tariffe incentivanti previste dal D.M. del 19 febbraio 2007 (2° Conto Energia), che ha stabilito una tariffa costante per la produzione energetica dalla data di entrata in funzione dell’impianto per una durata di 20 anni. Sì, il progetto si fonda su un business plan che copre il periodo 2011-2030. Cosa succederà alla fine del piano? Chi vivrà vedrà: voglio dire che vedrà le sequenze di The day after 2.

Orbene, ritornando al conto economico della società a responsabilità limitata (in tutti i sensi), osserviamo che i ricavi registrati nel corso del 2014 (ultimi dati di bilancio disponibili) sono pari a 5.829.522,00 euro (quelli dell’anno precedente erano 6.121.552 euro - vuoi vedere che l’impianto inizia a dare i primi segnali di invecchiamento?), mentre l’utile “pulito”, cioè al netto di costi, spese, tasse, eccetera, è pari a 1.346.141,00 euro. L’assemblea dei soci ha deciso di distribuire al socio unico un dividendo dell’importo di 1.100.000,00 euro e di accantonare a riserva di capitale la differenza pari a 246.141,00 euro.

Chi è il socio unico che si pappa ogni anno tutti questi soldi nostri? Tal MR Rent Investment Gmbh con sede a Monaco di Baviera (Koeniginstrasse 107), mentre gli amministratori sono i signori Robert Pottman e Stefan Schweikart, mica Rocco, Gino o Oronza. A sua volta (anzi a sua Volt) la MR Rent Investment Gmbh è posseduta al 100% da un altro giglio di campo (di concentramento): la Munchener Ruckversicherungs-Gesellschaft AG (Munich Re). Punto.

Volete sapere le novità dell’ultim’ora? Da una recente visura della Camera di Commercio risulta che la Fotowatio Italia Galatina srl, non è più di Galatina (veramente manco d’Italia), in quanto la ditta è “cessata” in data 5 agosto 2015 per trasferimento in un’altra provincia. Tiè.

Sicché, noi continueremo ad avere tra le scatole tutti quei pannelli in mezzo alla campagna e a fare da bancomat a questa azienda che non figurerà più nemmeno tra quelle “locali” iscritte alla Camera di Commercio di Lecce (del resto, di fatto, non lo è mai stata, essendo passata, come scritto altrove, dalla dominazione degli spagnoli a quella dei tedeschi), con tutto quello che ne consegue anche a livello di tributi locali.

E a noi cosa entra più che in tasca in qualche altro, come dire, vaso indebito? Presto detto: oltre all’aumento delle bollette Enel (sennò ogni anno come facciamo a pagare circa sei milioni di euro ai nostri conquistadores tedeschi?), un bel po’ di altre cosette carinissime, della serie: inquinamento elettromagnetico generato dalle cabine di trasformazione, dai cavidotti e dagli elettrodotti; dispersione di sostanze nocive (per esempio cadmio) contenute nei pannelli; inquinamento causato dai diserbanti irrorati a terra; variazioni microclimatiche; danno all’ecosistema; gravi impatti visivi al panorama; abbagliamenti (di giorno, ma anche di sera per via di un paio di fari chissà perché puntati sulla circonvallazione di Noha, la Sp. 352, in direzione Collepasso); e, tanto per non farci mancare nulla, una manciata di neoplasie, e danni a questo o quell’apparato del corpo umano.

Più che energie, allergie alternative.

Volendo farmi del male fino in fondo, oltre alla visura camerale e al Bilancio della Fotowatio Galatina srl, sempre sul tema del fotovoltaico, sono andato a rivedere i video con gli interventi di due cosiddetti amministratori locali, due cime, due mostri di intelligenza noti ormai a tutti per la loro perspicacia, che rispondono ai nomi di Giancarlo Coluccia, ex-sindaco di Galatina, e di Daniela Sindaco-in-carica (santa subito, anzi Santanché, c’est plus facile), esponenti rispettivamente del centrodestra e del centrosinistra, vale a dire del Partito Unico della Frazione. Nell’ascoltare i loro storici interventi sembra che l’unico elemento superstite in grado di differenziarli era il baffetto.

Infatti, mentre l’uno – scordando il concetto di biodiversità oltre all’elementare principio di precauzione  -   continuava a blaterare di “terreni impervi, dove prima andavano a pascolare i greggi”, e che “non sono terreni effettivamente dalla grande produzione agricola” e “fermo restando che dovranno essere come da statuto piantumati nel loro perimetro in maniera da risultare quanto meno impattanti” (s’è visto poi come sono stati piantumati, anti piantonati); l’altra, sulla stessa falsariga, parlando tanto per dar fiato alla bocca, imbrogliando le carte come sovente usano fare i politici locali, e ribadendo tutto e il contrario di tutto in un intervento sul fotovoltaico pertinente come il pecorino sulle ostriche, confermava che “ambiente è un conto, urbanizzare un altro [e meno male, ndr.]”, e che “quei terreni sono morti, non cresce nulla, non c’è pascolo” [e daie, ndr.], che “Noha si èespasa” [sic]”, che quei “terreni non si prestano per l’agricoltura” [a ridaie, ndr.] e che “dove ci sono cozzi non cresce nulla”, e mille altre elucubrazioni dello stesso tenore (anzi dello stesso orrore: è uguale).

Ma l’acme (e pure l’acne) della serata s’è toccato quando Michele Stursi chiede d’emblée alla nostra beniamina e coram populo: “Ma voi che idea di ambiente avete?”.

E qui casca l’asino, con la Daniela nostra che, con sguardo smarrito, sudorazione a mille e salivazione azzerata,  ripete più volte: “Non riesco a comprendere”, e ancora: “Non ho capito davvero cosa vuoi dire” [e soprattutto: dove vuoi andare a parare, ndr.].

*

Dai, Michele, pure tu che ti metti a parlare in ostrogoto proferendo una sequela di non uno ma addirittura due fonemi che più ostici non si può, irreperibili sul vocabolario dei sinonimi (ma solo su quello dei contrari) dei nostri rappresentanti al comune di Galatina. Mi riferisco ai due lemmi impronunciabili: “ambiente” e soprattutto “idea”.  

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 02/03/2014 @ 20:49:20, in NohaBlog, linkato 2498 volte)

Una storia millenaria custodita da una roccia friabile e porosa come il tufo, un passato doloroso svelato “come le linee d'una mano” (Italo Calvino, “Le città invisibili”) e un paesaggio unico disegnato dall'altopiano della Murgia e dal lento scorrere della Gravina. Qui, a Matera, dal primo marzo 2014 sarà aperto al pubblico il primo Bene del FAI in Basilicata inaugurato questa mattina, Casa Noha, entrata a far parte di una rete di 50 splendidi luoghi tutelati e aperti al pubblico in tutta Italia.

 

Memorie nel tufo

Donata alla Fondazione dalle famiglie Fodale e Latorre nel 2004 perché fosse testimonianza della storia della città e luogo di pubblica utilità, Casa Noha rinasce grazie a un accurato intervento conservativo volto più che ad aggiungere a togliere materia, riscoprendo i vari strati di tufo che compongono le pareti del bene. I cinque vani nel cuore dei Sassi, dal 1993 dichiarati dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità, sono parte di un Palazzo risalente al XVI secolo e rappresentano oggi un nuovo cancello d'ingresso per visitare Matera.

 

Viaggio straordinario nella storia di Matera

Grazie a Fondazione Telecom Italia Casa Noha diventa un soggetto narrante capace di offrire una chiave di lettura per la comprensione della città. Per la prima volta, infatti, il FAI sceglie di mettere al centro non un suo bene ma il contesto che lo circonda attraverso un inedito percorso multimediale che avvolge il visitatore in un'esperienza immersiva unica: il racconto filmato Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera, ideato da Giovanni Carrada e proiettato sulle pareti di sasso dell'abitazione, offre, infatti, al visitatore, grazie a immagini, storie, suoni e riferimenti incrociati, la prima ricostruzione completa della storia della città. Il ricco intreccio di tante esistenze continuerà a rendere vive le stanze di Casa Noha e le sue pareti di pietra continueranno a rievocare i racconti lontani di cui sono custodi. Una narrazione appassionante valorizzata dall'accurato lavoro di un team di venti specialisti, con il coordinamento scientifico di Rosalba Demetrio, che si è confrontato con la complessità del territorio da diverse prospettive: dall'architettura alla storia dell'arte, dall'archeologia alla storia del cinema. Un materiale documentario inedito e di grande valore scientifico il cui obiettivo principale non è la semplice promozione turistica ma far riaffiorare la memoria di una città quasi imprigionata nel tufo in cui è scavata.

 

Un'App per vedere l'invisibile

Un viaggio nel passato che continua per i vicoli della città grazie all'App Matera invisibile. Sulle tracce di una città straordinaria, a cura di Antonio Nicoletti, scaricabile gratuitamente e disponibile per iOS e Android. Cinque gli itinerari narrativi proposti che attraverso testimonianze d'autore svelano il cuore nascosto di Matera descrivendola attraverso i cinque elementi che la costituiscono: l'acqua, la pietra, la luce, il tempo e lo spirito.

 

In punta di piedi

“Si difende ciò che si ama e si ama ciò che si conosce”: questo il principio guida che da sempre ha ispirato l'operato del FAI che attraverso Casa Noha intende favorire un turismo consapevole e rispettoso della delicatezza e della fragilità di questa città unica, che non trasformi Matera in una ‘città-presepe' ma che sia disposto ad adeguarsi alle esigenze del territorio dedicando tempo e attenzione alla scoperta della sua lunga e frastagliata storia.

Il FAI rivolge un grazie particolare a Fondazione Telecom Italia per aver sostenuto e finanziato il progetto culturale di Casa Noha, selezionato tra i 300 pervenuti nell'ambito del bando “Beni Culturali Invisibili” (2011). Si ringraziano inoltre Italcementi e “I 200 del FAI” per l'importante contributo al restauro di Casa Noha. Un sentito ringraziamento a Lella Costa e Fabrizio Gifuni per aver collaborato gratuitamente alla realizzazione del progetto “I Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera”.

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 26/10/2020 @ 20:47:24, in Le Confraternite di Noha, linkato 925 volte)

Continua, con questa seconda puntata, l’inedita Storia delle Congreghe della nostra cittadina, donataci dall’instancabile penna di P. Francesco D’Acquarica, missionario giramondo per amore di Cristo, ma di fatto mai “allontanatosi” da Noha.

Noha.it

Non una ma tre congreghe

Il fenomeno dell’aggregazionismo in confraternite trovò a Noha, come nel resto della Puglia, le sue più immediate motivazioni anzitutto nelle disposizioni del Concilio di Trento (1545-1563), ma anche nel massiccio radicarsi nel territorio di Ordini monastici come quello francescano e domenicano, affiancati dai Gesuiti nella predicazione delle cosiddette missioni cittadine.

Le disposizioni tridentine prevedevano la costituzione di una confraternita dedicata al Santissimo Sacramento in ogni chiesa parrocchiale, e perciò anche a Noha. Questo spiega l’enorme diffusione nel territorio pugliese di confraternite che ancora oggi si fregiano di questo titolo. La rappresentanza sociale era costituita non solo da notabili del luogo, ma anche da rappresentanti dei civili, cioè dai borghesi, dagli artigiani e dai contadini, la cui direzione spirituale ed anche economica era affidata al clero secolare.

A quella del Santissimo Sacramento seguirono le confraternite legate al culto della Vergine del Rosario gestite dai Domenicani, che si diffusero con altrettanta rapidità specie dopo la vittoria cristiana sui Turchi nella battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571), favorite oltretutto dall’ impulso conferito alla pratica della recita del Rosario da parte di Pio V (1504-1572), papa dal 1566 fine alla morte.

A Noha, tranne il convento di Santu Totaru (che di fatto era un priorato rurale retto dai Basiliani), non si annoveravano cenobi dei grandi Ordini Religiosi nati nel medioevo, e tuttavia non mancavano, almeno fino al 1850, le Confraternite. Che erano addirittura tre:  quella del Santissimo Sacramento, quella del Santissimo Rosario e quella della Madonna delle Grazie.

L’informazione certa ce la dà l’arciprete don Michele Alessandrelli (Seclì 1812 - Noha 1882) che nel 1850 prepara la relazione sulla parrocchia per la visita pastorale che Mons. Luigi Vetta, Vescovo di Nardò, e che eseguirà in tutta la sua diocesi tra il 1850 e il 1854.

 

Nell’introduzione alla relazione l’Alessandrelli scrive:

Questo è l'inventario di tutti i beni stabili, mobili, semoventi, rendite, azioni, ragioni e pesi di qualsivoglia sorte della Chiesa Parrocchiale di Noha, provincia d'Otranto e Diocesi di Nardò, fatto nel quindici aprile 1850 dal Rev. Don Michele Alessandrelli, Arciprete Curato della detta Chiesa in conformità delle disposizioni dell'Ill.mo e Rev.mo D. Luigi Vetta, Vescovo di Nardò, contenute nell'editto della S. Visita in data de' tre aprile 1850.

 

E a proposito delle Confraternite così si esprime:

Nella mano sinistra del Coro vi è uno stipo, nello quale il Priore della Confraternita del Sagramento tiene riposta la cera che abbisogna per le funzioni del Corpus, della terza domenica, e del S. Sepolcro: lo stesso è colorito verde oscuro, detto stipo tiene la sua serraglia e chiave.

Vi sono in questa Parrocchia sei statue, cioè nella chiesa matrice due: una del Protettore S. Michele Arcangelo, l'altra di S. Vito, e la testa della statua di Maria SS.ma del Rosario col Bambino: di questa ha cura, e conserva gli abiti il depu-tato della Confraternita del SS.mo Rosario Vitantonio Benedetto: le altre tre si conservano nella Congregazione di Maria SS. ma delle Grazie, come si vedrà nel descrivere la Cappella. Più una statuetta di Cristo Risorto, ed un'altra dell'Ecce Homo.

 

Della Confraternita della Madonna delle Grazie parleremo nei prossimi capitoli, e in maniera più estesa, poiché di questa abbiamo documenti abbastanza recenti.

Sembra difficile crederlo, eppure in un paesino come era Noha dal 1500 al 1800 abbiamo in contemporanea ben tre Confraternite. Certo, si possono immaginare le difficoltà dei congregati: i quali dovevano organizzare il loro spazio associativo in un ambiente ben definito (di solito un vano rettangolare), arredato secondo precisi canoni che ricordassero in qualche modo quelli monastici da cui la confraternita derivava.

Il disegno doveva seguire una logica gerarchica, con i seggi assegnati agli amministratori in funzione del loro grado: lo stallo del priore posto in posizione dominante rispetto all’assemblea degli associati. Elementi accessori, ma fondamentali, erano anche la sacrestia e un piccolo campanile. Altro elemento essenziale era la presenza del sepolcreto, di solito posizionato davanti all’altare del Patrono o della Patrona. Il sepolcreto era di fondamentale importanza per la sensibilità popolare, perché preservava i resti del defunto dall’abbandono e dalla anonima e umiliante commistione nelle fosse comuni.

Di tutto questo a Noha non c’è memoria se non per la Congrega della Madonna delle Grazie, come vedremo. Però, sempre il nostro Alessandrelli ci informa  che l’incaricato della Confraternita del S. Rosario è il sig. Vitantonio Benedetto, che è anche il cassiere della Congrega della Madonna delle Grazie. Dunque verrebbe da pensare che la stessa persona in qualche modo riuscisse a gestire due Congreghe.

 

Nel 1719 il Vescovo di Nardò, il napoletano Antonio Sanfelice fece la visita pastorale alla parrocchia di Noha e nella apposita relazione leggiamo:

Visitavit Ecclesiam Sancte Marie Gratiarum que p.mo a Grecis Sacerdotibus incolebatur, et nunc religiosa ecclesiasticorum et laicorum hominum Sodalidate aucta est, et summopere commendavit.

(Il Vescovo Sanfelice visitò la Chiesa della Madonna delle Grazie, che anticamente era tenuta da sacerdoti greci, e ora vi è una congrega di ecclesiastici e laici e la raccomandò molto).

Perciò nel 1719 sicuramente esisteva una congrega: viene da pensare che si trattasse di quella della Madonna delle Grazie, ma dal documento in questione si potrebbe pensare anche ad altre congreghe che forse usufruivano dello stesso spazio e degli stessi scranni lignei per le adunanze, ma con statuti, insegne, abiti, vessilli, e regole diverse.     

P. Francesco D’Acquarica

[continua]

 

Le Associazioni "TappiAmo Galatina - raccolta eco-solidale tappi di plastica – Virtus Basket Galatina” e “Legambiente Galatina – circolo La Poiana”, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Galatina, organizzano, per domenica 26 settembre, una “Giornata Ecologica” per la pulizia delle aree verdi di Galatina e Frazioni. L’evento si svolgerà nel rispetto del protocollo di sicurezza sanitaria anti Covid-19. Il ritrovo è previsto, per le 08.30 di Domenica 26 settembre, presso Piazza Alighieri a Galatina. Si prega di dare conferma di partecipazione ai seguenti numeri:

Silvana Bascià: 327-7315048 (anche Wathsapp);

Lorena Mengoli: 324-8634813 (anche Wathsapp);

Sandro Argentieri: 333-4368532 (anche Wathsapp);

Piero Luigi Russo: 349-8471729 (anche Wathsapp).

 
Di Redazione (del 09/02/2021 @ 20:43:41, in Comunicato Stampa, linkato 858 volte)

Aldilà del fatto che il mondo sarebbe più bello se non ci fossero, ma i confini, solitamente, sono la parte più più sorvegliata, difesa e curata di una proprietà.

A Noha invece, non si capisce bene il perché, non abbiamo trovato un senso, una risposta logica per porre rimedio al dramma. Ebbene, c’è un tratto di terreno al limite con il Comune di Cutrofiano, e di lì a poco anche con quello di Aradeo, trasformato sistematicamente in discarica abusiva, da molti anni.

Qui è ovvio che quel che manca è il rispetto: prima di tutto nei confronti di se stessi.

Adesso non stiamo qui a parlare del quoziente intellettivo dei responsabili finali di certe scenografie da film dell’horror, non serve, ed è del tutto inutile se non si risale alle cause di una situazione entropica ormai irreversibile, da ricercarsi sicuramente in un sistema produttivo pensato per lasciare nelle tasche di pochi fortune monetarie, e nel resto del mondo un enorme immondezzaio. Che poi uno pensa al fatto che già quella strada, per come è stata realizzata, chiusa ai veicoli, e senza alcuna meta è già di per sè un insulto alla Terra.

Dalla causa primigenia parrebbero quindi scaturire i seguenti tre punti:

  • chi considera il mondo circostante come una pattumiera (purché distante qualche decina di metri da casa sua);
  • l’amministrazione pubblica con i suoi tecnici e politici nominati che dovrebbero provvedere al controllo del territorio, confini compresi, e alla salvaguardia della salute pubblica;
  • i cittadini (in questo caso di Noha), vicini e lontani.

I primi, di questa trilogia, occorrerebbe beccarli in fragrante, altrimenti non se ne fa niente; i secondi dovrebbero fare in modo che il suddetto confine non infanghi il buon nome di Noha, un borgo per fortuna ancora bello (e salvabile); i terzi? Bè, i terzi dovrebbero indignarsi un po’ di più e pretendere di non vivere in un immondezzaio.

Conclusione: data la competenza provinciale del tratto della SP in questione, dopo aver per ben due volte protocollato una segnalazione alla Provincia stessa, e visto che sono ormai trascorsi due anni senza alcun riscontro se non quello estremo del taglio delle canne, per ovvie ragioni, abbiamo provato a richiedere l’intervendo all’Assessore dell’ambiente e gestione rifiuti, pubblica istruzione e cultura, Avv. Cristina Dettù. Speriamo in un provvedimento fattivo con l’iclusione di azioni preventive, come per esempio la video sorveglianza e/o l’uso di fototrappole, sistema che ultimamente sta dando i suoi frutti, dove applicate.

Non crediamo nei miracoli, ma nell’impegno delle persone e nel senso di responsabilità. E chissà che, magari, le prossime immagini a corredo dei nostri comuinicati saranno il risultato di ben altri scatti: gli scatti di dignità.     

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali

 

L’esperienza del viaggio a Strasburgo, durante il quale ho avuto modo di visitare il Parlamento Europeo, è il frutto di un percorso all’interno del Movimento Per la Vita, che da alcuni anni frequento, in quanto è presente anche a Noha con il Centro di Aiuto alla Vita Casa Betania. Il Movimento si propone di promuovere e di difendere il diritto alla vita e la dignità di ogni uomo, dal concepimento alla morte naturale. Da trent’anni, inoltre, organizza, nelle scuole e nelle università, il Concorso Europeo, che da quest’anno è stato intitolato ad Alessio Solinas, membro dell’equipe giovani scomparso il 24 Luglio 2016. I premi sono vari e diversificati: il primo posto è proprio la partecipazione al viaggio a Strasburgo a cui sono stata onorata di aver preso parte, vincendo il primo premio della regione Puglia. Il Concorso propone la discussione, mediante elaborati, creazioni multimediali, foto, su tematiche riguardanti la bioetica in ambito internazionale. La scorsa edizione a cui ho preso parte presentava la seguente traccia: “C’è vita in Europa? Sulle orme del nostro futuro”. Il lavoro che ho presentato è stato un elaborato, che contro ogni mia aspettativa, è risultato vincitore.

Questo viaggio resterà per sempre una delle esperienze più belle che io abbia mai vissuto perché ha rappresentato per me un modo per conoscere meglio me stessa e per aprirmi al mondo. Infatti, sono partita da sola alla volta di Milano, dove ho incontrato gli altri vincitori provenienti da tutt’Italia: ciò mi dato ulteriore fiducia in me stessa e la possibilità di stringere nuove amicizie con persone fantastiche, uscendo dal comodo nido del conosciuto.

Durante la visita al Parlamento Europeo tutti noi vincitori abbiamo incontrato gli onorevoli Lorenzo Cesa ed Elisabetta Gardini  che hanno contribuito al nostro viaggio, anche assieme ad un ex-europarlamentare Carlo Casini, il quale ha sempre operato politicamente a Strasburgo per le cause del Movimento Per la Vita. Sentir parlare di tematiche mondiali da onorevoli di vari Stati in tantissime lingue diverse fa capire che non siamo estranei a questioni e problemi che apparentemente non ci toccano e che siamo parte di un contesto più grande. Per me questo viaggio è stato un invito a non essere spettatori ma protagonisti della propria vita e della propria società. Mi ha fatto capire come le nostre idee, le idee di un singolo, possono essere viste in un’ottica più grande. A tal proposito, noi ragazzi siamo stati protagonisti di una simulazione di seduta parlamentare, durante la quale ogni gruppo ha esposto l’integrazione o la modifica di un emendamento su tematiche di bioetica precedentemente assegnatoci. Io sono stata relatrice del mio gruppo ed è stato magnifico ed appagante esporre le mie idee in un ambiente così tanto più “grande” di me.

Se l’intento originario dell’Unione Europea era quello di garantire la pace tra gli Stati membri, Strasburgo lo incarna perfettamente. La città, infatti, pur essendo francese, si trova al confine tra Francia e Germania, nazioni che nella storia hanno sempre conteso l’egemonia della Lorena e dell’Alsazia, regione di cui la città fa parte. Oggi, grazie ad un ponte costruito sul Reno è possibile attraversare il confine a piedi, in tram o in auto.

Ammirare la città di Strasburgo sotto l’incanto della magia del Natale, sentire l’odore di dolciumi e cioccolata calda, ascoltare le acque delle Reno che scorrono: tutto ciò è una perfetta cornice attorno a un quadro fatto di emozioni, nuove amicizie, nuove esperienze e riscoperta di se stessi e del mondo. 

Ho voluto raccontare la mia esperienza a tutti, ma soprattutto ai giovani come me, a cui auguro di portare sempre avanti le loro idee senza vergogna e di essere orgogliosi di ogni azione compiuta. Per questo motivo vi invito a partecipare alla prossima edizione del Concorso Europeo “Alessio Solinas”, che propone il seguente argomento di discussione: “Vita. Diritto di tutti o privilegio di pochi?”. Troverete maggiori dettagli sul sito http://www.prolife.it/concorso-europeo/.

Rita Miri

 
Di Redazione (del 26/11/2018 @ 20:36:20, in Comunicato Stampa, linkato 991 volte)

L’esordio in trasferta per gli under 14 guidati dal tecnico Laura Pendenza e dal suo vice Antonio De Matteis è stato più che positivo, fornendo una prova autoritaria contro il Lecce Volley sconfitto per 3-0.

Hanno trovato spazio tutti i convocati, rompendo così il ghiaccio emotivo in un prologo che potrebbe ritagliare uno spazio importante nel campionato per De Matteis e compagni. Nel primo set mister Pendenza ha mandato in campo Perrone, Magurano, Arcadi, De Matteis, Nava e Lamacchia, inserendo poi Cucurachi nel finale di gioco.

Nelle altre due frazioni hanno trovato modo di esprimersi anche Gabrieli, De Blasi e Vallone che hanno concorso alla vittoria con i punteggi di 25-8,25-10 e 25-15 festeggiando così la prima vittoria.

Martedì 27 subito una controprova importante ospitando alle ore 17.00 ,nella palestra Giovanni XXIII, i pari età della BCC Leverano di mister Luca Firenze.

Il gruppo Under 16 del tecnico Giuseppe Dicillo comincia a trovare quella lucidità che gli permette di essere più continuo. Dopo aver incassato nelle prime due gare due sconfitte per 3-2  contro Leverano e Calimera, ha raddrizzato la barra imponendosi in casa contro il Nardò e fuori casa contro lo Squinzano con identico punteggio di 3-0.

Il prossimo impegno vedrà Carrozzini e compagni ospitare, giorno 29 novembre alle ore 18.30, il Lecce Volley in una gara assolutamente da vincere per stare in scia alla capolista Leverano.

Non è un compito improbo per Cafaro, Esposito, Baldari, Perrone, De Matteis, Mazzotta, e Giannuzzi, capitanati da Andrea Carrozzini, ma mister Dicillo saprà motivarli e, all’occorrenza, sferzarli verbalmente per raggiungere l’obiettivo.

E passiamo al gruppo Under 18 il cui organico, formato da atleti di categoria, è naturalmente integrato da tutti gli Under 16 più due giovanissimi under 14, che in casi eccezionali vengono aggregati per un’esperienza ancora più formativa.

Nel girone di appartenenza(A) le prime tre gare hanno portato a mister Dicillo altrettante vittorie a spese di Squinzano, Lequile e Leverano, in attesa di incontrare il Lecce Volley in trasferta, mercoledì 28 alle 20.30, collocato al secondo posto in classifica con 9 punti insieme ai nostri ragazzi.

Fuori dalla portata di Calimera, Leverano, Squinzano, Galatone, S.B.V. Olimpia, Lecce e Lequile, è la capolista Showy Boys il cui organico di spessore occupa il primo posto in classifica con 12 punti e partecipa con gli stessi atleti al campionato regionale di serie C.

Il derby, in calendario domani 27 a Noha alle ore 19.00, ci dirà quali e quante qualità sapranno mettere in campo i nostri atleti in una gara che non lascia dubbi sull’esito finale, ma che servirà a collaudare i più giovani a test probanti.

A  Marco De Matteis, Alessio Rizzo, Simone Liguori, Lorenzo Esposito, Pierpaolo Cafaro, Mirko Murrone, Francesco  Loreta, Lorenzo Stefanizzi, Marco Esposito, Andrea Carrozzini, Loris De Pascalis, Matteo Mazzotta, Lorenzo De Matteis, Diego Perrone e Andrea Baldari, il compito di farci assistere ad una gara piacevole, per niente remissiva, improntata sui dettami che il tecnico chiederà, in un ambiente che esprimerà un tifo accesissimo.

Nessuna paura: non abbiamo niente da perdere, anzi sarà l’occasione per esprimerci al meglio, mettendo in campo cuore, ragione e tutte le nostre potenzialità.

Di tutt’altro tenore il percorso della I^ divisione che con l’organico Under 18/16, integrato da Alessandro Palumbo, Marco Gaballo, Giuseppe De Paolis, Mattia Tundo,  Federico Giorgetti, Cucurachi Giuseppe, Gianmarco Sambati e i nuovi arrivati Thomas Leone e Nicolas D’Autilio ,tarda a trovare un amalgama ed è ancora privo di vittorie, nonostante si sia intravista qualche reazione positiva nel derby di sabato scorso.

Pazienza e lavoro: siamo certi che qualcosa di buono verrà fuori.

 

Piero de lorentis

AREA COMUNICAZIONE SBV OLIMPIA

 

Dopo il dossier approdato in Parlamento sul colosso Colacem spa, titolare anche del cementificio di Galatina, il deputato del gruppo “Liberi e uguali” Nicola Fratoianni presenta un’interrogazione. Ma non è la sola novità sul tema. Convocato infatti per lunedì prossimo, 27 giugno, il tavolo per la Vis, la Valutazione di impatto sanitario dell’impianto salentino. Quella della Vis costituisce una procedura finalizzata alla tutela della salute delle comunità esposte a eventuali impatti derivanti dalla presenza di grandi opere sul territorio.

Andiamo per gradi. Sul fronte nazionale, a supporto dell'istanza di audizione alla Commissione ambiente da parte dei comitati di Galatina, Gubbio e Sesto Campano (proposta alle deputate Alessia Rotta e Rossella Muroni, rispettivamente presidente e vicepresidente della Commissione ambiente), è intervenuto il segretario nazionale di Sinistra Italiana. Fratoianni. Nella giornata di martedì scorso ha presentato l'interrogazione parlamentare, avanzando la richiesta dello stop degli impianti Colacem al ministro della Transizione e ministro della Salute per via dei danni sanitari e ambientali. È utile ricordare che l'intera zona del circondario galatinese è stata dichiarata "zona rossa" per l'incidenza di alcune patologie tumorali, soprattutto ai polmoni.

“Dal punto di vista ambientale i cementifici sono industrie insalubri di prima classe. L'Agenzia europea per l'ambiente ha indicato due in questione tra i più inquinanti dell'Unione europea. I timori delle popolazioni locali sono cresciuti in seguito al sequestro delle polveri eseguito dalla Dda (Direzione distrettuale antimafia, ndr) di Lecce presso lo stabilimento di Galatina, che ha evidenziato caratterizzazioni insufficienti nella composizione dei rifiuti, così come indicato nella Ctu per Colacem Galatina e da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca  ambientale, ndr) per Sesto Campano. Laboratori accreditati hanno confermato la presenza di diossina nel latte materno e nella placenta umana ed elevata concentrazione di metalli pesanti nella vegetazione, nella falda e nel suolo”, si legge nel testo a firma di Fratoianni. Ma non è tutto.

Il deputato fa anche riferimento alla spinosa questione del Css, il Combustibile solido secondario. Nel forni degli stabilimenti Colacem, infatti, accanto al carbone viene anche effettuato il recupero di materiali attraverso il trattamento ad alte temperature di quel tipo di rifiuti.  “Secondo i comitati promotori del dossier, le iniziative normative promosse dai governi dal 2003 fino all'entrata in vigore dell'articolo 35 del decreto-legge 77 del 2021 (Decreto Semplificazioni), rispetto all'utilizzo dei Css (la gran parte dei rifiuti indifferenziati) negli impianti che operano recupero rifiuti, tra cui anche le cementerie, hanno favorito l'allentamento delle procedure autorizzative: i limiti di emissione di carbonio di un cementificio che brucia rifiuti sono oggi meno restrittivi di quelli di un inceneritore in netto contrasto, a parere dell'interrogante, con gli obiettivi europei per la riduzione delle emissioni di carbonio e il recupero dei materiali scartati”, riporta nella sua interrogazione (nella foto accanto).

Sul piano locale quella di lunedì 27 giugno partirà già come una giornata all’insegna del malcontento e delle polemiche: comitati, medici e amministratori lamentano la “latitanza” della Regione Puglia. In una nota sottoscritta in maniera congiunta da sindaci e associazioni dell’hinterland galatinese, infatti, viene sollecitata la nomina di un referente Aress, l’Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale. Si tratta dell'ente incaricato alle valutazioni,  la cui presenza è quanto mai indispensabile “in quanto tale Agenzia è nata con lo scopo di monitorare costantemente il sistema sanitario regionale onde verificare l’adeguatezza dello stesso alle esigenze e alla tutela della salute dei cittadini pugliesi dando piena soddisfazione ai bisogni di salute della popolazione sia nella prevenzione che nella cura sanitaria”, scrivono i firmatari del documento.

Nello specifico si chiede che nel giorno della Vis, che sarà effettuata dall’Università di Bologna su richiesta del gruppo Colacem, possa appunto essere presente anche Aress a causa dell’incompatibilità del dirigente medico indicato in un primo momento. Nella missiva, indirizzata al Servizio politica di tutela ambientale e transizione ecologica della Provincia di Lecce, i firmatari si dicono in attesa  dunque di un nome alternativo di un esperto. La missiva è stata sottoscritta dai rappresentanti dei Comuni di Galatina, Soleto, Corigliano d’Otranto, Sogliano Cavour, Martano, dal Coordinamento civico ambiente e salute. E ancora, dalle associazioni Airsa, Italia nostra, Isde (Medici per l’ambiente), Sisped, Forum Amici del territorio e Noi ambiente. Di seguito i nomi dei firmatari: Marcello Amante, Graziano Vantaggiato, Dina Manti, Giovanni Casarano, Alessandra Caragiuli, Elena Bitotti, Marcello Seclì, Sergio Mangia, Giovanni De Filippis, Gianfranco Pellegrino e Marcello D'Acquarica.

 Valentina Murrieri
(fonte: lecceprima)

 
Di Marcello D'Acquarica (del 14/01/2015 @ 20:32:55, in Cronaca, linkato 2505 volte)

Da: Un cittadino
A: Avv. Daniela Sindaco, Avv. Roberta Forte, Avv. Russi Alberto, Luigi Longo, Rita Toscano
Date: 12 dicembre 2014
Oggetto: Vico Pigno e via Michelangelo a Noha

Buongiorno, allego le foto che testimoniano la presenza di ratti nell'area in oggetto.
Ci tengo a sottolineare che nelle immediate vicinanze persistono attività commerciali di tipo alimentare (una panetteria ed una pizzeria), prima che accada qualcosa a discapito della salute pubblica, chiedo a Voi in qualità di rappresentanti della Pubblica Amministrazione, cosa devono fare i cittadini di quell'area, affinché venga effettuata una efficace derattizzazione.

Cordiali saluti




Da: Rita Toscano Città di Galatina
A: me cittadino
Date: 15 dicembre 2014

Buongiorno, per informarvi che, a seguito di sopralluogo effettuato dal Centro Salento ambiente per valutare le modalità di derattizzazione dell'area interessata, è stato disposto tempestivo intervento in sicurezza. Rimaniamo a disposizione per quanto di competenza.

Cordialità.
Rita Toscano


N.B.:

ne parlammo anche sul n. 2 Anno 2 (marzo 2008) de L’Osservatore Nohano.

A proposito della derattizzazione, così detta il Regolamento di igiene del Comune di Galatina, fruibile in rete:
http://www.comune.galatina.le.it/documenti/regolamenti/2-titolo_1.pdf

 
Di Redazione (del 28/10/2019 @ 20:31:13, in NoiAmbiente, linkato 1127 volte)

Il diritto a respirare dovrebbe essere un principio basico garantito a tutti: Art. 256 del D.Lgs 152/06, e che con la legge n. 6 del 6/02/2014 è stato integrato dal delitto di "combustione illecita di rifiuti" art. 256-bis del D.Lgs 152/06.

E’ SEVERAMENTE VIETATO BRUCIARE PLASTICA E ALTRI RIFIUTI NELLE CASE, NEI CAMINETTI, NELLE STUFE, NEI CORTILI E NELLE CAMPAGNE PERCHE’ I FUMI PROVOCANO, ANCHE A DISTANZA, GRAVI MALATTIE E DANNI ALLA SALUTE DELLE PERSONE, SOPRATTUTTO DEI SOGGETTI PIU' DEBOLI (BAMBINI, ANZIANI E DONNE IN GRAVIDANZA)”

Eppure, quasi tutte le sere, dalle ore 18 in avanti fino a notte tarda, a Noha, l’aria che è un bene inestimabile appartenente a tutti, diventa irrespirabile a causa di fumi tossici e nauseabondi di plastica bruciata. E’ intollerabile, oltre che criminoso, che uno o pochi incivili senza coscienza, mettano a repentaglio la salute di migliaia cittadini inermi.

Abbiamo più volte fornito e protocollato con le nostre segnalazioni, alcuni siti nei dintorni di Noha su cui persistono i resti di plastica incombusti, testimoni del crimine.

Per cui chiediamo al Sindaco di questa Amministrazione Comunale che si faccia carico della sua prima responsabilità, che è la salute di tutti i cittadini, provvedendo all'applicazione del codice dell'ambiente, introdotto nel nostro ordinamento nel 2006.

La ringraziamo anticipatamente per le risposte che vorrà fornire ai cittadini di Noha.

 

Il Direttivo di Fareambiente

Laboratorio di Galatina - Noha

 
Di Redazione (del 01/02/2022 @ 20:30:34, in Comunicato Stampa, linkato 458 volte)

La Regione Puglia ha finanziato, per la seconda volta, con un contributo pari a 50.000,00 euro, il progetto dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina denominato “Spreco Meno 2”.

Tale finanziamento permetterà all’ATS di Galatina di rafforzare e sostenere - anche economicamente - una rete territoriale di organizzazioni del terzo settore, start-up, imprese sociali e imprese profit già attive in modo strutturato nella raccolta di eccedenze alimentari e nella redistribuzione delle stesse in favore di famiglie in condizione di fragilità.

Si tratta di valorizzare iniziative di eccellenza che già esistono sul territorio, rafforzando reti e comunità, per contrastare in modo efficace e sistematico la povertà alimentare, migliorando la sostenibilità sociale, economica e ambientale e stimolare un percorso di cambiamento che indirizzi le comunità verso politiche di produzione, raccolta, trasformazione, distribuzione, acquisto, consumo e smaltimento del cibo più sostenibili.

Le azioni ammesse a finanziamento avranno una durata di diciotto mesi e vedranno coinvolti i sei Comuni ricadenti nell’Ambito di Galatina (Cutrofiano, Sogliano Cavour, Neviano, Soleto e Aradeo) con l’obiettivo di tutelare le fasce più deboli della popolazione e ad incentivare la riduzione degli sprechi riconoscendo, valorizzando e promuovendo l’attività di solidarietà e beneficenza. In particolare in questo periodo di emergenza sanitaria e socio-economica, la raccolta di prodotti alimentari e la loro distribuzione alle famiglie assume una grande importanza, da realizzare grazie a una rete tra Servizi Sociali comunali, associazioni, gruppi informali di cittadini e imprese profit.

Partner del progetto “Spreco meno” sono Istituto Immacolata ASP, Mensa sociale del Buon Pastore della Caritas Idruntina, Cooperativa Sociale "Polvere di Stelle", Frontiere 21, Caritas Parrocchia “San Giuseppe” di Cutrofiano, Misericordia di Aradeo, Società Cooperativa Sociale ambiente e Architettura VS Ecosystem, Club per l’Unesco di Galatina e la Grecia Salentina.

 

Dott. Antonio Palumbo

Assessore alle Politiche Sociali

Presidente del Coordinamento dell’ATS di Galatina

 
Di Antonio Mellone (del 28/03/2014 @ 20:28:35, in NohaBlog, linkato 2992 volte)

Ho letto con interesse l’intervento di Lino Mariano pubblicato qualche giorno fa su questo sito dal titolo: “Un solo comune ed una sola giunta”. E devo dire che stavolta sono d’accordo con lui.

Non fosse altro che per il fatto che questi concetti, più o meno, li avevo più volte già espressi anch’io sull’Osservatore Nohano.

Per esempio, sull’O.N. n. 2, anno V, 9 marzo 2011, in occasione della recensione del libro dal titolo “Governare la dimensione metropolitana” (Franco Angeli, Milano, 2011), scritto dalla nohana Carmen Mariano (che tra l’altro ha vergato un commento circostanziato alle note di Lino), ribadivo infatti quanto segue: “[…] In questo libro, a pensarci bene, si parla anche (e soprattutto) di Salento, pur non essendovi, quest’ultimo, espressamente menzionato (ma un libro serve anche a questo).

In maniera indiretta, cioè, ci viene suggerito che è giunto il momento di porre termine alla lotta campanilistica portata avanti dal centinaio di comuni leccesi con l’acqua alla gola (e non solo dal punto di vista della finanza pubblica ma anche delle idee); così come è davvero senza senso quell’altra grandissima corbelleria che è la proposta dell’istituzione della “Regione Salento”, la stupidaggine del secolo, cioè la creazione dell’n-esima sovrastruttura (che pagheremmo sempre noi cittadini) sbandierata da quattro disperati con voglia di protagonismo permanente effettivo e molto probabilmente con velleità (o brama) di stipendi da consigliere-regionale-a-due-passi-da-casa.

L’idea innovativa sarebbe invece la nascita di un governo metropolitano salentino, attraverso quella scelta obbligata che è l’associazionismo intercomunale, il quale dovrebbe andare a braccetto con il riordino territoriale. Le strade da percorrere sono le convenzioni o i consorzi tra comuni. Ma meglio sarebbe raggiungere un grado di maturità più alto e pensare addirittura alla forma più radicale (e forse più efficiente) di legame: l’Unione dei Comuni.

Queste scelte strategiche porterebbero finalmente ad una riduzione del numero dei comuni del Salento. Noha – lo diciamo per inciso – ha già dato in questo senso, ed è a tutti gli effetti un’antesignana di questa strategia, attuata già a partire dal 1811, epoca della fusione con il comune di Galatina: fusione che però non ha funzionato alla perfezione a causa di una classe politica nohana “subalterna” da molti punti di vista (ma dagli errori - che si chiamano lezioni – bisognerebbe pur imparare qualcosa).

Ma ritorniamo al Salento, ché le divagazioni potrebbero portarci fuori dal seminato. Con le fusioni tra comuni, dicevamo, non si avrebbero più cento sindaci (anzi cento sindaci disperati), cento consigli comunali, cento presidenti del consiglio, cento segretari comunali, cento assessori all’urbanistica, ed altri cento alle politiche giovanili ed altrettanti alla cultura, e poi altri cento geometri/ingegneri comunali, insomma cento per cento di tutto di più. Con l’integrazione vera si otterrebbero: pianificazione territoriale metropolitana, reti di infrastrutture e di servizi non frammentati, piani di traffico intercomunali, tutela e valorizzazione dell’ambiente, interventi di difesa del suolo in maniera strutturata, raccolta e distribuzione delle acque, protezione civile, sicurezza e finalmente valorizzazione dei beni storici, artistici e culturali, il tutto in maniera organica e sulla scorta non del ghiribizzo dell’assessore comunale di turno ma sulla base di progetti seri e di interesse generale […]. Chiedo venia per la lunga autocitazione.

*

Ma dopo il commento “tecnico” e molto pertinente di Carmen Mariano, ho letto di seguito anche un altro appunto icastico nonché caustico di Michele D’Acquarica che suona così: “Per un popolo che prende a sassate un pullman per un rigore negato e vende il suo voto per un pieno di carburante, tutto è (im)possibile.

Come non convenire anche con Michele.

*

Anzi, se è per questo, io rincarerei un po’ la dose, aggiungendo che tutto è (im)possibile per un popolo che non batte ciglio se gli cementificano 26 ettari di terreno per costruire l’ennesimo centro commerciale con la favola delle “ricadute”, dello “sviluppo” e di altre simil-minchiate; tutto è (im)possibile per un popolo lobotomizzato che non muove un muscolo facciale se si sperperano soldi pubblici (circa 1.300.000 euro) per la ristrutturazione di una vecchia scuola elementare che poi, poveretta, non può funzionare a dovere in quanto non si sa quale ingegnere ha scordato di pensare a priori e non invece a posteriori (a posteriori, in tutti i sensi) ad una cabina di collegamento con la rete elettrica; tutto è (im)possibile per un popolo che sta morendo di cancro ma che non riesce a capirne la causa - da ricercare invece nell’avvelenamento sistematico e cosciente di aria, acqua, terra con il ricatto di quattro posti di lavoro, portato avanti, questo avvelenamento, da imprenditori arricchiti ma pur sempre con le pezze al culo; tutto è (im)possibile per un popolo che ti considera “profeta di sventura” quando cerchi di spiegare che no, il fotovoltaico non è proprio un buon affare per tutti ma per i soliti quattro furbetti (stavolta nemmeno italiani) che non solo sfruttano il nostro territorio uccidendolo con milioni di pannelli in mezzo alla campagna, ma che si beccano pure la polpa di succulenti incentivi pagati in bolletta dai soliti polli (cioè noi stessi medesimi); tutto è (im)possibile per un popolo che non ribatte con argomentazioni serie ed approfondite ai cosiddetti progetti per il mega-impianto di compostaggio (che compostaggio non è: ci hanno derubato anche del vocabolario) in nome della chiusura trionfalistica del ciclo dei rifiuti e del risparmio delle tasse sulla spazzatura (campa cavallo); tutto è (im)possibile per un popolo che sta mandando in rovina la sua storia ed i suoi beni culturali…  

*

Ma questo intervento di Lino Mariano mi fa ben sperare nel ritorno ad un dibattito franco e serio su questi e su molti altri temi che - auguriamoci tutti - inizino ad interessare sempre più il nostro popolo. Un popolo che finalmente la smetta di far rima con ridicolo.

Antonio Mellone
 

Questa slide è una parte del retro della nostra cartina di Noha. Le cartine in genere sono fatte per indicare i luoghi più importanti, quelli di interesse artistico, storico e culturale di un luogo. Ma nella nostra cartina noi abbiamo voluto indicare anche l’altra faccia della medaglia. La faccia del nostro modello di cosiddetto sviluppo. Un modello che parla da solo. Date voi stessi un’occhiata.  

E’ una guerra che rischiamo di perdere. Ma si tratta di una guerra già persa se non proviamo almeno a far finta di lottare.

Alcuni risultati sono sotto gli occhi di tutti. Altri risultati sono sulle ecografie, sulle lastre dei raggi x, sulle risonanze magnetiche dei nostri amici e conoscenti.

I giornali parlano d’altro. A proposito di ulivi, ci dicono che “stassiccatuttu” (quando il vero “seccatutto” è quello disseminato nelle campagne per decenni). Parlano di emergenza Xylella, quando invece come vedremo la Xylella non è scientificamente dimostrato che sia la ragione del disseccamento degli ulivi. Ce ne parla sempre  Ivano Gioffreda di Spazi Popolari.

L’area centrale del Salento, che è quella che include anche questa terra di Noha, è diventato un cluster di alta percentuale di patologie tumorali. Il cluster è uno spazio determinato in cui si concentra un determinato fenomeno.

Il nostro obiettivo è quello di riuscire a far passare l’informazione a tutti:  donne, giovani, vecchi e bambini, nessuno escluso. Solo con l’informazione  forse ci sarà un minimo di reazione da parte di una popolazione per troppi anni resa schiava da un’informazione che non informa, anestesizza.

 Se non capiamo in quale aberrante meccanismo ci ritroviamo aggrovigliati, non saremo in grado di capire quanto ci uccide il nostro modo di coltivare la terra, di maltrattare la falda acquifera, di riempire l’aria di polveri cancerogene.

Tanto meno riusciremo a capire quanto ci uccide un inceneritore al posto di un cementificio, già di per sé molto pericoloso; quanto sia dannoso un gasdotto, tipo la TAP, che non ha alcuna ragione di esistere, tanto meno economica (se non quella strettamente finanziaria di una multinazionale svizzera e dei suoi sostenitori interessati); quanto una centrale a carbone sarebbe ormai da considerarsi archeologia energetica; quanto una campagna a tappeto sulle nostre teste di pesticidi (vedi il decretino Martina) non serva che ad arricchire i pochi e ammazzare i molti; e infine che una acciaieria fingerà di bonificare e invece raddoppierà la produzione di acciaio e relativi danni alla salute e alla storia, alla bellezza e all’economia di Taranto e dintorni.

Potrei continuare per secoli. Ma mi fermo qua, lasciando le parole a chi meglio di me saprà entrare nel merito di alcuni di questi temi per forza di cose soltanto da me accennati.

Il dr. Sergio Mangia (medico chirurgo) ci ha spiegato meglio come il tutto si ripercuote sulla nostra salute

E il nostro amico Ivano Gioffreda di Spazi Popolari, pioniere ed esperto in agricoltura senza l’uso di fitofarmaci ci  ha invece illustrato il suo percorso di conoscenza e di contrapposizione al disseccamento degli ulivi.

Subito dopo abbiamo avuto il piacere di vedere insieme il documentario “Salviamo Madre Terra” del regista Andrea Pavone.

Anche se queste serate possono sembrare insignificanti in confronto alla gravità in cui ci troviamo, ci auguriamo che siano utili e che altri si uniscano a noi nella diffusione dell’informazione e delle buone pratiche.

M. D’Acquarica

 
Di Michele Scalese (del 04/02/2020 @ 20:27:11, in Comunicato Stampa, linkato 1057 volte)

Quando dissi ai miei compagni cosa stavo pensando per noi (ma più di tutto per Noha) erano davvero entusiasti. Mi misi subito a lavoro per trovare un argomento adatto, senza sbavature, che sia adeguato al contesto storico in cui viviamo e incentrato alla formazione.

Mi venne in mente l'idea di un ciclo di Seminari che potesse dar vita a nuovi modi di vedere e che potessero formare la coscienza più che la mente. Non intendiamo fare di questa opportunità un indottrinamento sterile, abbiamo nel cuore l'esigenza di intessere relazioni, di prendere per mano questa porzione di territorio e camminare insieme.

Parlare dell'odio allora, analizzare i contenuti, trovare modi per arginare tanta violenza, deve necessariamente dare inizio a questo percorso, perchè in una società come la nostra, sempre più scissa e vittima di parole che feriscono, abbiamo bisogno di sporcarci le mani per un mondo migliore, che tutti abbiamo l'obbligo morale di scrivere "Juden Hier", non tanto sulle nostre porte - si cancellerebbe - ma nel nostro cuore, poichè tutti ma proprio tutti, abbiamo infine l'obbligo di dire all'altro "sei mio amico, non nonostante la tua diversità, ma proprio perchè divergi da me!".

Ho capito quindi che l'unico modo per formare la coscienza è proprio quello di mettersi in ascolto a cuore aperto, e per fare questo si è pensato al caro Luigi, docente universitario, che attraverso le sue competenze ci farà capire che coesistono nuove tipologie di odio e che spesso queste sfociano in Razzismo. Ho pensato ad Ernesto, ai suoi studi e a tutto ciò che nell'era dei nativi digitali genera disprezzo e risentimento; al mio amico Giuseppe e agli strumenti legali con cui contrastare l'odio. Ci sarò anch'io in questo programma, mi concentrerò sulle conseguenze rifacendomi ai miei studi, a ciò che ho saputo fare senza la pretesa di essere detentore di una verità assoluta, ma semplicemente ascoltando le motivazioni sottostanti il voto populista derivante il pregiudizio. Infine, si metteranno a disposizione le competenze di Francesco, giovane educatore fra i giovani, che ci aiuterà a capire come sia necessario oggi ripartire dalla scuola quale ambiente educativo per formare le nuove generazioni alla tolleranza.

Io, Alice e i nostri compagni abbiamo questo da offrirvi.. vi aspettiamo il 7 marzo 2020 alle ore 18.00 presso la sala convegni dell'Ass.ne "L'Altro Salento" in via Collepasso, 25 Noha.
Siamo una comunità che cammina insieme e sappiamo bene come questo sia il contrario del "Ti odio!". 

Circolo PD-NOHA

 
Di Redazione (del 26/10/2020 @ 20:26:00, in NoiAmbiente, linkato 1140 volte)

Quando ci abbassiamo e mettiamo le mani in mezzo alle sterpaglie per strappare dalla terra il “vizio” di qualche incivile, ci chiediamo con quale diritto questi abbia deciso quanta terra debba essere sacrificata per le proprie perversioni.

Certo, non c’è risposta che sostenga alibi, non c’è alibi. Oggi, 25 ottobre 2020, sulla SP371, scortati da due auto della polizia provinciale, eravamo di nuovo gli stessi: padri, madri e tanti ragazzi, per fortuna anche loro.

Si perché per fare questo lavoro di volontariato non basta avere “stomaco”, ma certe volte ci vogliono anche muscoli per tirare su copertoni e pezzi di camion o altri materiali pesanti gettati così, come se fossero bottiglie vuote.

E così, mentre ti si sbriciola nelle mani l’ennesima bottiglia di plastica, oramai allo stato massimo di cristallizzazione, quasi ti viene voglia di piangere per l’impotenza che provi. E passi oltre lasciandoti dietro, con amarezza, un altro campo oltraggiato da un’incomprensibile ignoranza, figlia di questa pseudo civiltà.

L’immagine che ci resta impressa, non sono solo i copertoni, non è la colata di catrame puro che ha invaso il canale di raccolta delle acque e ha imprigionato inesorabilmente ogni rifiuto, non sono i cento o i duecento sacchi di rifiuti strappati alla vegetazione che nonostante tutto cerca di riprendersi il suo spazio, non è nemmeno il volto triste di Edoardo, un ragazzo di 16 anni che spinge la carriola carica di bottiglie vuote, a lasciarci di stucco è lo spettacolo che si para all’orizzonte: nastri infiniti d’asfalto e ferraglia di confine di queste pleonastiche strade, ci resta impressa l’immagine dei pannelli fotovoltaici a sinistra e dei campi di ulivi secchi a destra e sullo sfondo, dominante come il grande Golia biblico, l’impatto ambientale palese, che non lascia dubbi.

Fino a quando nasconderemo la vergogna pensando che sia sempre colpa degli altri, ci ritroveremo a stringere nelle mani un futuro sbriciolato in mille pezzi.

 

Il Direttivo

 
Di Andrea Coccioli (del 01/10/2014 @ 20:21:13, in Comunicato Stampa, linkato 2181 volte)
Domani sarà una giornata di festa per la mobilità dolce a Galatina. Partecipare alla ciclopedalata luminosa per le vie di Galatina é un modo concreto per manifestare interesse verso un nuovo modo di vivere la città nell'ottica del vivere in modo sostenibile. È molto importante sensibilizzare i cittadini  sull’importanza della mobilità sostenibile per rendere le nostre città più sane, pulite, vivibili e sviluppare una nuova mobilità urbana rispettosa dell’ambiente e che contribuisce a   ridurre le emissioni  inquinanti come l'idrossido di carbonio - Co2. Il comune di Galatina ha aderito alla Settimana europea della mobilità sostenibile 2014 e vuole essere costantemente impegnato a sostenere tutte le iniziative volte a promuovere azioni in linea con il documento predisposto da questo comune che prende il nome di PAES - piano azione energia sostenibile.
 
Di Redazione (del 20/09/2021 @ 20:20:47, in NoiAmbiente, linkato 878 volte)

Senza un regolamento che disciplini la restituzione dei contenitori e di tutta la plastica adoperata in agricoltura (tubazioni e raccorderia, cassette per piantine e per il prodotto, teli di pacciamatura neri e trasparenti, archetti, ecc. ) la situazione è la seguente:

Le discariche abusive nel nostro Salento non son censibili perché sono davvero troppe. Soprattutto quelle della plastica derivate dalle attività agricole. Ad ogni contadino salentino che si reca ad acquistare le plastiche per la pacciamatura e per l'irrigazione, purtroppo non mi pare che venga richiesto l’obbligo del vuoto a rendere. Dove vanno a finire tutte queste tonnellate di plastica vendute ad ogni cambio di stagione/coltura? Ci risulta che in buona parte stiano archiviate ai bordi dei campi. Stanno lì in attesa di essere smaltite, ma spesso capita che gli incendi risolvono il problema, con gravi danni per l’ambiente. L'abusivismo e l'inquinamento sono figli dello stesso parto in questo nostro paese. Laddove i nostri padri ammucchiavano le pietre per farli diventare dei muretti a secco, oggi si sovrappongono montagne di rifiuti di ogni genere.

Viviamo in una terra che brulica di migliaia di fuocherelli nauseabondi. Se vivi sul posto le tue ghiandole olfattive si abituano e non lo senti più l'odoraccio di aria acida. Se, come capita a chi esce ed entra dalla provincia magari per ragioni lavorative, vai e vieni dalla zona ogni settimana, al ritorno qull’odore sgradevolissimo ti accoglie sempre, nonostante il Salento sia la terra dei venti. Ti entra in circolo nel sangue, ci fai l'abitudine e non lo senti più. Ma i suoi veleni viaggiano dentro di te, e più respiri, più mangi e più ridi, e più ti uccide. Pare che non lo facciano apposta. Alcuni credono di fare “pulizia”, così si dice. Non sanno il danno che procurano. Forse richiedere il ritiro delle plastiche usate per lo smaltimento legale, ha un costo. E forse bruciandoli risparmiano, per aumentare i loro utili, che siano alti o bassi, poco importa. Lo fanno, punto. I mesi di giugno e luglio sono un vero inferno. Durante il resto dell'anno bruciano le plastiche insieme alle ramaglie delle potature e degli sfalci. È un continuo. E insieme alla plastica e alle pietre dei muretti a secco bruciano e si sfalda anche l'amianto, vecchie coperture di ethernet, altro materiale che tutti temono e lo smaltiscono così, sbriciolandolo nella terra.

I nostri figli laureati se ne vanno da questa terra abitata dalla sfortuna e chi resta non ragiona in favore della bellezza e produce degenerazione.

Purtroppo questo malcostume non si risolverà con la formazione culturale di gente che non vuole capire, quindi è necessario che le istituzioni creino un freno ponendo il mercato dei materiali pericolosi sotto il controllo della legge.

Chiediamo che sia normato con il cosiddetto “vuoto a rendere” l’acquisto di quei materiali che dopo l’uso sono considerati “RIFIUTI ALTAMENTI PERICOLOSI”.

 

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali Odv

(fonte:rifiutizeroumbria.blogspot.com)

 
Di Antonio Mellone (del 20/11/2018 @ 20:19:13, in NohaBlog, linkato 1358 volte)

A me duole il cuore ogni volta che osservo lo stato in cui versano le nostre Casiceddhre in miniatura, architettate ed eseguite in pietra leccese dallo scultore Cosimo Mariano all’inizio del secolo XX e lasciate marcire nel degrado e nell’abbandono dai noi altri contemporanei del XXI.

Certo, ora ci sarà chi si permetterà di fare dell’ironia spicciola sui beni culturali nohani, chi dirà che non sono assolutamente paragonabili alle opere di Leonardo da Vinci, che ci sono “ben altre” priorità e che, magari, la cultura non si mangia [in effetti per mangiarla bisognerebbe prima masticarla, ndr.].

Per quanto ovvio, del tutto inutile sarà spiegargli il fatto che non importa il pregio, la rarità o l’antichità dei singoli oggetti di un patrimonio artistico, bensì il contesto, la relazione spirituale e culturale che li unisce alla vita locale.

Vorrei appena ricordare che questo piccolo complesso monumentale è scenografia di romanzi (come “Il Mangialibri” di Michele Stursi, ma anche “Lento all’ira” di Alessandro Romano), contesto di innumerevoli racconti (alcuni contenuti in altri volumi, tipo “Salento da Favola”, edito da quiSalento), argomento di cataloghi d’arte e libri di storia, servizi giornalistici, trasmissioni televisive, ricerche da parte di studenti di ogni ordine e grado scolastico, e finanche tema di interi capitoli di tesi di laurea in conservazione dei beni culturali. Oltretutto le Casiceddhre sono anche un “Luogo del Cuore” del FAI, ancor oggi ammirato da decine di viaggiatori, e da quei nohani che hanno occhi per guardare il bello nei tesori a loro più vicini.

Non so se abbiate mai notato il fatto che quando capita un disastro (un’alluvione, un terremoto, eccetera) le persone che hanno perso tutto spesso esprimono anche l’angoscia per la distruzione del patrimonio storico e artistico, emblema della loro identità. 

Bene. Un popolo colto è quello che, difendendo le sue ricchezze artistiche, contribuisce a rendere l’ambiente in cui vive più prezioso e civile; mai invece sarà quello che, con la lacrimuccia di coccodrillo (chiagn’e fotte, anzi se ne strafotte), farà finta di riconoscerne presenza, forza e rilevanza solo quando ne verrà privato.

Non so se esista già un progetto di recupero delle Casiceddhre di Noha. In mancanza di notizie in merito, proporrei un incontro monotematico (data e luogo da definire) cui possano partecipare: proprietà, associazioni locali, esperti in materia di restauro, maestranze, storici, istituzioni, cittadini liberi e pensanti, e chiunque voglia contribuire alla ricerca di una strategia comune volta alla tutela della Pompei nohana.

Astenersi perditempo e analfabeti funzionali.

Antonio Mellone

 

L’immobile, sito nel Comune di Galatina, Frazione di Noha, tra Via Bellini e Via Nievo, confiscato alla criminalità organizzata, è stato restituito alla città e ai galatinesi ed affidato ad un’associazione che ne farà un centro per lo sviluppo di attività sociali, solidali e culturali.

Il Comune di Galatina è risultato beneficiario del finanziamento P.O.N. Sicurezza per lo Sviluppo, Obiettivo Convergenza 2007 – 2013 per aver presentato il progetto denominato “Turismo responsabile ed impresa sociale”, finalizzato al recupero dell’immobile ed alla ricollocazione dello stesso nel circuito produttivo legale. L’immobile, dunque, è stato reso idoneo, tramite ristrutturazione terminata nel giugno del 2013, per diventare una sede che punti a sviluppare attività imprenditoriali nell’ambito del sociale, e di altre attività sensibili come la cultura e l’ambiente.

Dopo una prima gara per l’aggiudicazione dell’immobile, voluta dalla Direzione Lavori Pubblici nel periodo in cui Galatina era guidata dal Commissario Prefettizio, andata deserta nel giugno 2017, è giunta la richiesta di gestione da parte dell’Associazione di Promozione sociale, Circolo Levera, in partenariato con Arci Comitato Territorio Provinciale, con un progetto della durata di 5 anni.

Il Circolo Levera, che non persegue fini di lucro, si propone di gestire gli spazi nel pieno rispetto della destinazione già stabilita dal progetto PON Sicurezza presentato nel 2009, mediante la realizzazione di iniziative destinate a “soggetti svantaggiati”. I rappresentanti legale dell’Associazione hanno presentato in data 2 ottobre i contenuti del progetto all’Amministrazione comunale, alla presenza dell’Associazione Libera Terra che ha in gestione dal 2009 un altro terreno confiscato e che intende collaborare con Levere e Arci mediante apposito protocollo d’intesa da sottoscrivere con l’Amministrazione stessa.

Marcello Amante, sindaco di Galatina, dichiara: “Il principio di legalità è un riferimento costante che sta guidando la nostra Amministrazione nel rispetto della cosa pubblica, dei cittadini, delle libertà di tutti."

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 02/09/2020 @ 20:16:10, in Lettere al direttore, linkato 1274 volte)

Gentilissimo Direttore,
ho letto con molta attenzione la lettera che, attraverso il suo giornale, il Direttivo di Noiambiente mi ha indirizzato qualche giorno fa. Lettera che, al di là dei contenuti, appare dai toni pacati ed educati, e piena di spunti interessanti. Inoltre è piena di riferimenti storici e culturali che hanno reso la lettura ancora più piacevole.

Vorrei iniziare ringraziando il Direttivo per le belle parole espresse nei miei confronti quando dice che il sindaco “non poteva fare scelta migliore” quando come assessore ai Lavori Pubblici ha scelto me. E’ un complimento troppo grande, che non credo di meritare. Quello su cui sono sicura è, invece, l’impegno, la passione e la dedizione che metto giornalmente a svolgere questo delicato e difficile ruolo.
Mi permetto, poi, di dissentire quando il Diretto scrive “la nostra è una storia di periferia e a quanto pare non degna di attenzione da parte delle amministrazioni galatinesi”. Dissento perché i fatti dicono che non è così. La nostra amministrazione ha per le frazioni e per le periferie di Galatina un occhio particolare, da sempre. Due assessori, io e Cristina Dettù, provengono dalle frazioni che sono al centro della nostra azione amministrativa. Cito tre finanziamenti importanti per dare riscontro alle mie parole: messa a norma di tutte le scuole (e quindi anche Poli di Noha e Collemeto), campo sportivo di Noha, e palestra scolastica di Collemeto. Tre finanziamenti importantissimi intercettati che serviranno alle frazioni, ai nostri ragazzi e alla cittadinanza tutta. Inoltre, è di queste ore la notizia della realizzazione immediata di alcuni tronchi di acqua e fognatura presso le frazioni e la contrada Guidano.
Sono d’accordo con ciò che si segnala nella lettera e cioè i “quattro anni di resistente e intenso lavoro di questa amministrazione per uscire dal tunnel del grande debito comunale”, e aggiungo che questa cosa, seppur spiacevole, non va mai dimenticata, perché con il pre-dissesto bisogna fare i conti tutti i giorni.
Veniamo alle segnalazioni. Partiamo dalla pista pedonale. La strada sulla quale dovrebbe sorgere è provinciale, quindi non di competenza del nostro Comune. Il mio impegno, già da domani mattina, è quello di rivolgermi alla Provincia per verificare se ci sono le condizioni per iniziare a pensare a un progetto.
Per quanto riguarda Via Dalla Chiesa, vi informo che già in più di un’occasione abbiamo valutato l’opportunità di candidarci per un progetto per un pista ciclabile. Tecnici e uffici comunali sono al lavoro per intercettare anche finanziamenti compatibili. È importante creare le condizioni per la de-impermeabilizzazione del suolo e la prevenzione per quanto riguarda il rischio idrogeologico.
Il discorso eucalipti. Vorrei sottolineare come in ogni luogo dove sono stati abbattuti degli alberi, stiamo cercando di reimpiantare degli altri per sostituirli. Gli ultimi interventi sono più di cento le piantumazioni (Via Armando Diaz, Corso Principe di Piemonte, Via Foggia e Via Torino).
Capitolo dissuasori. Vi informo che su via Collepasso è già stato dato il via per l’installazione di uno che sarà di immediata realizzazione. Per quanto riguarda le altre vie che mi vengono segnalate, ne prendo atto e mi impegno a studiare la situazione.
Infine, vorrei invitare l’associazione Noiambiente e ovviamente lei direttore ad un incontro da tenere al più presto per continuare a scambiarci idee, suggerimenti e segnalazioni con la cordialità di cui sopra.

Loredana Tundo

 
Di Redazione (del 02/05/2018 @ 20:14:16, in Comunicato Stampa, linkato 2616 volte)

Organizzata dai volontari del Servizio Civile Nazionale del Progetto “Monitor 5016”, l’iniziativa “Bimbi in Bici”, è dedicata agli alunni delle classi quarte della scuola primaria - Istituto comprensivo Polo 2 - secondo il seguente calendario:

  • 15, 22 e 29 maggio 2018 – Galatina;
  • 3, 17 e 24 maggio 2018 – Noha.

L’aumento del traffico automobilistico nelle città e nelle aree urbane, rappresenta oggi un vero problema ambientale che ha come conseguenza l’aumento dell’inquinamento dell’aria. Per tutelare l’ambiente che ci circonda è necessario ripensare al nostro modo di muoverci, solo cominciando a cambiare le abitudini di trasporto potremmo restituire spazio ai mezzi alternativi all’automobile, come i percorsi pedonali e ciclabili. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare i bambini all'utilizzo quotidiano della bicicletta come mezzo di trasporto sano ed ecologico, proponendo in maniera ricreativa il suo corretto utilizzo e la conoscenza delle norme della segnaletica stradale.

I volontari, coinvolgendo i Poli Didattici del territorio comunale, organizzeranno tre giornate di incontro in ogni classe quarta che aderirà al progetto, della durata di due ore ciascuno. Durante il primo incontro i volontari faranno vedere ai bambini un filmato che ha al centro il tema dell’inquinamento a causa dei mezzi di trasporto e parleranno poi della strada, della segnaletica stradale, del pedone e dei comportamenti da tenere e da evitare quando si va a piedi. Durante il secondo incontro, invece, verrà approfondito l'uso della bicicletta, partendo dagli antenati della bici fino ad arrivare alle parti essenziali che compongono la bicicletta di oggi, verranno quindi introdotte le principali norme che regolano la circolazione con le biciclette. Nell'ultimo incontro, infine, i volontari rilasceranno ai bambini la BiciPatente dopo un breve e divertente “test”.

Ufficio Stampa Comune di Galatina

 

Il 26 settembre 2023 il Comune di Galatina ha partecipato alla Conferenza dei Servizi, convocata dalla Provincia di Lecce, per la richiesta da parte di Entosal s.r.l., di un provvedimento autorizzatorio unico regionale (ex art. 27 bis del D. Lgs n. 152/2006 e s.m.i.) relativo all’impianto di recupero e smaltimento rifiuti (pericolosi e non pericolosi), da ubicarsi in Galatina, presso la frazione di Santa Barbara.
L’Amministrazione Comunale vi ha preso parte con i Tecnici comunali del settore e con l’avv. Michele Macrì, consulente incaricato a supporto dell’ufficio, ribadendo il parere contrario alla costruzione dell’impianto, ubicato alla via degli Andriani, 12/a – fraz. di Santa Barbara.
Il Comune ha rappresentato le ragioni ostative, i criteri escludenti e quelli penalizzanti rispetto alla localizzazione dell’impianto, evidenziando che l’area interessata è destinata alla produzione agricola di qualità e che la già forte pressione ambientale sul territorio sconsiglia ulteriori interventi impattanti. In particolare, il Comune ha ribadito i motivi ostativi, anticipati dalla delibera unanime del Consiglio Comunale del 27 gennaio 2023, insistendo sul rispetto della distanza dalle abitazioni e dal perimetro urbano.
Continueremo a tutelare i nostri cittadini ed il nostro territorio dappertutto seguendo con attenzione gli sviluppi ulteriori del procedimento in corso per impedire che gli affari e le ragioni del mercato possano prevalere sul rispetto della salute e dell’ambiente.

Avv. Carmine Perrone

 
Di Marcello D'Acquarica (del 21/04/2015 @ 20:09:07, in NohaBlog, linkato 2357 volte)

Prefazione all’articolo

Un mese fa acquistai in un centro commerciale specializzato due sgabelli pieghevoli. Sull’esperienza di un acquisto precedente fatto già da un po’ di anni, pensai che un paio in più per le emergenze non sarebbero guastati. Il primo cedette dopo il tempo di un caffè, il secondo perché non facesse la stessa fine, l’ho dovuto rinforzare con i contro-ferri, per non dire altro. Sono oggetti fatti con materiali molto inconsistenti e non sono nemmeno riciclabili. Purtroppo presto finirà in discarica. Il mio vecchio tostapane era durato 25 anni, quello che ho comprato un mese fa perde già i pezzi. Così è stato per il lettore masterizzatore dei DVD, per gli ombrelli, per il piano cottura, i materassi, le multi scatole per le confezioni di tutto, ecc.

E adesso non venitemi a dire che non erano di marca, lo erano invece. Solo che, e lo sappiamo tutti, pure le grandi marche si servono delle delocalizzazioni all’estero, dove tutto è lecito, per abbattere i costi. Non abbiamo scampo. Guardando questi oggetti, penso alle fabbriche e ai processi di costruzione e immagino quanti materiali e quanto inquinamento si è consumato per ottenere quei prodotti che fanno giusto in tempo di arrivare nelle nostre case per finire fra i rifiuti. Non mi riesce proprio di farne a meno, se leggo di grandi marchi che creano occupazione e inquinano paesi oltre frontiera mi chiedo che male abbiamo fatto noi salentini per dover continuare a espatriare per cercare lavoro e ritrovarci poi la terra, l’acqua e l’aria, inquinati come se fossimo il paese più industrializzato del pianeta. Che abbiamo fatto di male per avere una classe dirigente politica che invece di servire il paese lo uccide.

*

Good Morning Diossina” è un libro inchiesta, è scritto da Angelo Bonelli, politico ed ecologista dei Verdi. Il libro non costa nulla, è fruibile in rete:

Se lo leggi conosci un sacco di storie di persone comuni, di ragazzi che non trovano lavoro, di padri di famiglia molto giovani che lottano contro il cancro, di madri che piangono per i loro bambini ammalati, di pastori che devono abbattere le loro pecore, di donne che tengono chiuse le finestre delle loro case per non far entrare la polvere che uccide. Leggere cose brutte non aiuta il morale, diresti, meglio essere ottimisti. Certo, sempre se poi non succede anche a te. Allora forse ti rendi conto che dietro questo “pessimismo” c’è una forza prorompente che vuole vivere. Sono, i personaggi descritti e intervistati da Angelo Bonelli, persone semplici, operai, allevatori, studenti, tutte persone che si associano e insieme lottano contro il malaffare per tornare a essere, appunto, “ottimisti”. L’ottimismo ultimamente è solo un punto di vista.

E’ nel 1980 che la magistratura avvia le prime azioni legali contro Cementir, Ip e Italsider. L’ultimo studio epidemiologico dell’Istituto Superiore di Sanità (http://www.iss.it/pres/?lang=1&id=1432&tipo=6) fornisce dati terrificanti: un’incidenza dei tumori tra i bambini (di età 0-14 anni) del 54% e del 21% di mortalità, sempre tra i bambini, rispetto alla media regionale della Puglia. L’autorità sanitaria, ha vietato il pascolo nel raggio di 20 chilometri tutt’intorno all’Ilva, e nel 2009 sono stati abbattuti ben 2000 capi d’allevamento inquinati dalla diossina. Così continua il libro “Good Morning Diossina”, di Angelo Bonelli, pubblicato dalla Fondazione Verde Europea novembre 2014. E’ impressionante il numero altissimo di Associazioni, nate nell’ultimo decennio, a difesa della vita e della salute della gente di Taranto e dintorni. E’ raccapricciante la denuncia di ragazzi, donne e uomini ammalati di tumore che denunciano lo stato delle cose intorno e dentro le loro case. E’ spaventoso l’imbroglio e l’ipocrisia di chi ancora oggi governa la regione Puglia. E’ mostruoso leggere il susseguirsi di personaggi illustri della politica, come quello del sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, accusato di omissione, del Presidente Nichi Vendola, accusato di concussione aggravata (pag.141), dei Riva, di Raffaele Fitto (guidò la regione dal 2000 al 2005), del presidente della provincia Giovanni Florido, di Corrado Clini, il Ministro dell’ambiente di Monti, quel giglio di campo che è stato arrestato dalla finanza il 26 maggio 2014 ed ora è agli arresti domiciliari; e di Corrado Passera, sostenitore della produttività a scapito della vita degli altri.

Chi ti uccide e uccide i tuoi figli o tua moglie non è necessariamente uno che spara o che ti ficca una coltellata nella carne, ma anche semplici dirigenti di un’azienda che per i suoi utili immette nell’aria diossina.

“Se solo l’azienda avesse agito tempestivamente, gli operai morti per mesotelioma pleurico potevano essere salvati”. E’ quanto scrive il giudice Simone Orazio nelle motivazioni della sentenza con la quale, il 23 maggio 2014 ha condannato 27 ex dirigenti della fabbrica, accusati di omicidio colposo e disastro ambientale. (pag.26)

L’Ilva versa soldi a tutti: a Forza Italia 575.000 euro, 98.000 euro a Bersani, 35.000 euro a Fitto, 49.000 euro a Vico e 10.000 a Gasparri. (pag.30)

Con i suoi generosi contributi, paga le feste patronali in onore di San Cataldo, per la pubblicazione di libri, per il rifacimento di una chiesa, quella del Gesù Divin Lavoratore. Ci mette un po’ la Chiesa a capire che Taranto non doveva dedicare una targa memoria alla generosità dei Riva, ma costituirsi parte civile nel processo contro 52 imputati, nel settembre del 2014.

Se un politico onesto, come il senatore del PD, Della Seta prova a difendere la salute dei cittadini, viene immediatamente sostituito dal partito (che incassa contributi dall’Ilva). (pag.117)

I decreti governativi si chiamano “Salva Ilva” mica “salva la gente”.

In Italia ci sono sei milioni di persone che vivono in aree molto inquinate in cui le bonifiche non sono mai state fatte. Si tratta di persone che, purtroppo, non sanno cosa respirano, cosa mangiano e perché si ammalano. (pag. 17)

Si muovono tutti contro questo disastro: ex operai, allevatori, ambientalisti, cittadini comuni e donne, soprattutto tante donne. Il primo comitato difatti si chiama: “Donne per Taranto”. Le donne e le mamme frequentano le corsie degli ospedali e dei reparti pediatrici. Sono pieni di bambini che si sottopongono a chemioterapia e dalle loro analisi del sangue si rivela la presenza di piombo. Queste analisi sono state fatte su iniziativa di “Peacelink” e del “Fondo Antidiossina”. “Ci sono bambini che nascono già con il cancro. E’ la mamma a trasmetterlo.” Lo denuncia il primario di pediatria dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, Giuseppe Merico. Anche il giudice che toglie il coperchio sulla pentola del malaffare è una donna: il giudice Patrizia Todisco.

Altre associazioni nascono come i funghi, una dietro l’altra. Fra queste, “Italia Nostra”, organizzata da Alessandro Marescotti, docente d’italiano e storia all’Istituto industriale Augusto Righi, grazie a lui si è scoperto che nel pecorino di Taranto c’era la diossina, grazie a uno dei pochissimi laboratori di analisi attrezzati a cercare la diossina, l’Inca di Lecce; “Altamarea”, un’unione di tante piccole associazioni di cittadini; “l’Ail”, un’associazione contro le Leucemie; “Ammazza che Piazza”, fatta da studenti e cittadini, compresi disoccupati e precari; il movimento “Taranto respira”; il “Comitato dei Cittadini liberi e pensanti”; “Il Guerriero”, un’associazione culturale sul tema dell’ambiente e della salute; e tante altre ancora.

Avrebbero dovuto avviare un’indagine epidemiologica e un registro dei tumori, la prima per accertare la fonte di inquinamento, l’altra per stabilire il nesso fra le malattie mortali e l’inquinamento stesso. Perché si tardano a fare queste cose? Perché porta a individuare i responsabili e questo ai potenti e ai loro servetti dà fastidio. L’ilva non è “il problema”, l’Ilva è solamente la punta di un’iceberg che tutti noi facciamo ingrossare ogni giorno di più, con i nostri sprechi di un benessere senza vertebre.

…e l’Ilva e le nostre Ilve, quelle intorno a Galatina, continuano a inquinare.

Marcello D’Acquarica
 

In questo e nel prossimo fine settimana sono in programma passeggiate guidate nel territorio di Noha alla scoperta non solo dei siti e dei luoghi di interesse storico ed artistico ma anche delle peculiarità agricole e produttive che lo caratterizzano.

Di seguito il programma completo:

 

Noha – Sabato 10 Giugno 17.30

Dalla terra alla tavola. Scoprire le radici del territorio attraverso i prodotti agricoli.

Passeggiata agricola narrativa dalla Chiesetta Madonna di Costantinopoli (via Collepasso) fino all’azienda agricola Bramato per scoprire insieme a Francesco Bramato le curiosità, le caratteristiche di coltivazione ed alcune idee insolite sull’utilizzo di piante, ortaggi e frutta.

Punto di ritrovo Chiesa della Madonna di Costantinopoli(via Collepasso).

CURIOSITA’. Nel corso della passeggiata si scoprirà il singolare labirinto botanico.

 

Noha – Sabato 17 Giugno 18.30

Inaspettato fuoriporta. Noha tra archeologia rurale a industriale.

Passeggiata informale con il divulgatore Marcello D’Acquarica per scoprire attraverso i siti di Masseria Colabaldi, Casa Rossa, Torre Medievale, l’ex fabbrica di Brandy Galluccio, le iconiche Casiceddhre , la Chiesa Matrice e altri che verranno svelati durante il percorso, la storia e lo sviluppo della frazione di Noha.

CURIOSITA’. Nel corso della passeggiata si farà sosta all’interno del giardino dove era custodito il primo quadro elettrico del nucleo urbano di Noha.

Punto di ritrovo Masseria Colabaldi – Via Carlo Alberto Dalla Chiesa

 

A cura di Noi ambiente e Beni Culturali – E’ gradita la prenotazione: noiambiente9@gmail.com

Siete tutti invitati a partecipare a queste incredibili passeggiate esperienziali immersi nell’unicità di Noha.​

 
Di Redazione (del 23/04/2018 @ 20:07:11, in NohaBlog, linkato 1527 volte)

“Con l'espressione Sindrome di Stoccolma si intende un particolare stato di dipendenza psicologica e/o affettiva che si manifesta in alcuni casi in vittime di episodi di violenza fisica, verbale o psicologica.”

Cosi si legge sul vocabolario della rete, Wikipedia.

Oggi non abbiamo più dubbi, abbiamo superato il limite assoluto dell’ignoranza, basta chiederlo alla rete e la rete risponde. Peccato che la realtà sia ben altra cosa. Possiamo dire di essere più cafoni di quei poveri nostri avi che vissero nel medioevo, e per motivi risaputi, erano analfabeti e ignoranti, ma amavano coltivare il senso del rispetto e della dignità.

Protagonisti e fautori ditale della sindrome sono necessariamente quelli che generano la violenza e le vittime che la subiscono.

Tentando una schematizzazione, potremmo individuare la sequenza degli stati emotivi di un ostaggio come segue:

  1. Incredulità;
  2. Illusione di ottenere presto la liberazione;
  3. Delusione per la mancata, immediata, liberazione da parte dell'autorità;
  4. Impegno in lavoro fisico o mentale;
  5. Rassegna del proprio passato.

Alla prima fase (1. Incredulità) corrisponde la condizione dello scenario che ci si presenta davanti agli  occhi in ogni momento delle nostre giornate. Anche in momenti importanti quali potrebbero essere, per esempio, un giorno di festa, quello di matrimonio, o della laurea, o di una ricorrenza storico sociale, o di una passeggiata con ospiti che vengono a trovarci da lontano, ecc. Per cui davanti ai nostri occhi si spiaccicano visioni dure: mura dirute, sterpaglie, marciapiedi divelti, alberi bruciati, deiezioni di animali, auto ammucchiate davanti agli ingressi dei negozi, gente che ti entra in casa senza chiederti il permesso, vuoto assoluto educativo, rifiuti disseminati ovunque, bottiglie vuote di bevande consumate e buttate per strada, monumenti rotti e scarabocchiati, discariche concentrate abusivamente, per non parlare di fumi pestilenziali di plastiche bruciate o di veleni che non vediamo, ma che stanno nell’acqua e nella terra.

A questo punto, su Wikipedia leggiamo:  

“L'ostaggio reagisce come può all'estremo stato di stress cui è sottoposto, una delle prime reazioni, rifugio psicologico primitivo, ma emotivamente efficace, è la negazione”.

Per sopravvivere la mente reagisce tentando di negare quanto sta avvenendo, pensando così che le mura divelte sono storia e cultura, che i rifiuti sono l’esternazione di un profondo stato primitivo dei suoi amati fratelli e paesani (che in questo caso però diventano i suoi stessi sequestratori), che i marciapiedi divelti siano una specie di Novel - Arte, che insomma se in estate il Salento diventa terra ambita da milioni di turisti, in fondo saranno tutte cose belle e piacevoli, comprese discariche, deiezioni e maleducazione compresa.

Superata la fase della negazione, e che quindi ci rendiamo conto della realtà, al secondo punto, scatta la molla della ribellione morale per tanto degrado e vilipendio (2: Illusione di ottenere presto la liberazione).

Che si fa? Per questo nascono miriadi di associazioni, circoli culturali, veri e propri eserciti di volontariato che si disperano  per cercare di arginare la violenza di cui  al primo punto, chiedendo e offrendo aiuto all’Autorità. Non proprio tutti, alcuni si rassegnano subito e ritornano nella negazione di prima, assopiti in gloria sotto al vessillo del loro stesso circolo – che resta comunque culturale o colturale, tanto il risultato rimane invariato.

La certezza di una salvezza “garantita” dall'Autorità, aiuta l'ostaggio nella propria difesa mentale, ma più passa il tempo senza che accada nulla (e questo sta accadendo da anni soprattutto a Galatina e frazioni, viste le inutili segnalazioni, richieste protocollate, e sostegno di tanti pseudo politici per nulla). In casi simili (3. Delusione per la mancata, immediata, liberazione da parte dell'Autorità), è facile perdere la cognizione del trascorrere dei minuti e delle ore e dei decenni, l'ostaggio tende inconsciamente a rinnegare l'autorità costituita che è diventata per lui, di fatto, un’incognita. Logica conseguenza è l'inizio del processo di immedesimazione, o di “identificazione”, con gli autori stessi della violenza. E qui La sindrome del nohano salentino è certificata.

(4. Impegno in lavoro fisico o mentale). Dalle nostre parti la fase del  punto 4 si dissolve nell’aria in men che non si dica, sarà per via del vento o del sottosuolo carsico, in cui tutto va a disperdersi.

Il timore di una conclusione tragica ci suggerisce l’ultima chance: o organizzare una bella festa, giusto per stordire l’eventuale neurone ancora integro, dell’ostaggio rompicoglioni che c’è in noi, oppure fingere che tutto ciò sia il nostro standard di benessere in cui amiamo crogiolarci.                 (5. Rassegna del proprio passato).

E quindi, a proposito del vettore della fatidica xylella fastidiosa che a detta di qualche benpensante sta seccando i nostri ulivi secolari, possiamo concludere che noi siamo molto peggio.

C.D. Fareambiente Laboratorio di Galatina-NOHA

 

 
Di Redazione (del 22/01/2024 @ 20:04:55, in Comunicato Stampa, linkato 228 volte)

I pochi alberi in città, Galatina e frazioni, continuano ad essere presi di mira da “improvvisi” progetti di risanamento. Termine che presuppone l’esistenza di una malattia. 

Sette associazioni del territorio hanno rivolto all’Amministrazione Comunale un appello affinché si proceda con ben altre azioni e, attraverso dati certificati e reperibili in rete, sono state evidenziate le condizioni sanitarie e ambientali che affliggono il nostro territorio.

Si tratta dell’inquinamento atmosferico e dei continui sforamenti delle polveri sottili, dati rilasciati dalle centraline ARPA posizionate sul territorio di Galatina.

Auspichiamo nel dibattito democratico di questa o di qualsiasi altra Amministrazione, verso i cittadini, nello specifico, verso le­­ associazioni che hanno sottoscritto l’appello.

Segue appello protocollato dalle seguenti Associazioni:

Coordinamento Civico ambiente e Salute - della provincia di Lecce

Noiambiente e Beni Culturali - di Noha e Galatina

Natural-Mente No Rifiuti - di Collemeto

Galatone Bene Comune

Isde – sez. prov. di Lecce

Nuova Messapia – di Soleto

Forum ambiente e Salute – di Lecce

 

 
Di Redazione (del 02/05/2018 @ 20:04:10, in Comunicato Stampa, linkato 903 volte)

Non era solo la BCC Leverano a scendere sul parquet del  PalaPanico , sabato scorso, decisa a definire la formalità OLIMPIA S.B.V. e a consolidare la posizione di vertice.

Dall’altra parte della rete vi era il gruppo di atleti di casa ,pieno di speranze e di paure, votato però a ribaltare, se possibile, un pronostico sfavorevole o quanto meno raggranellare il minimo sindacale.

Spirava sulle gradinate un sentimento di speranza dei tifosi e  dei dirigenti di una società che, partita con un passo falso ma non con insipienza tecnica, ha raddrizzato parzialmente la barra, alimentando le possibilità fino all’ultima gara.

E poi vi erano le cassandre, presenti o malcelate sulla tribuna, la cui preveggenza pendeva inesorabilmente in modo negativo per gli atleti di mister Stomeo , auspicando loro la disfatta sportiva.

Le variabili in gioco nella formula delle combinazioni che si potevano verificare sui tre campi di Potenza, Bari e Galatina , lasciavano percentuali non  certo incoraggianti ai tifosi bianco-blu-celesti.

Solo una netta vittoria da tre punti contro il gruppo capitanato da capitan Orefice poteva assicurare l’acquisizione certa dell’undicesimo posto e quindi la permanenza nella terza serie nazionale: oppure, una sconfitta secca di Ostuni e Castellana rispettivamente a Potenza e a Bari.

Nessun elemento poteva giocare a favore dei galatinesi, se non una gara perfetta che avrebbe reso vani gli  eventuali exploit dei diretti avversari: ma se il cuore e l’ardimento dei padroni di casa era innegabile, altrettanto non si poteva pensare a un’arrendevolezza dei leveranesi , votati ad una vittoria netta per non concedere opportunità di vantaggi al Lamezia nello scontro diretto per i play off.

La concomitanza di svolgimento delle gare, prevista dai regolamenti federali nello stesso giorno ed orario ,non dava vantaggi di alcun genere  a nessuno ed allora , con il punto d’onore che da dicembre si riconosce al gruppo capitanato da Guarini , l’Olimpia SBV ha conquistato il primo set per 25 a 18, resistendo fino al 23 punto nel secondo ,per poi crollare sfiduciata nel terzo e quarto.

Le frammentarie notizie che giungevano dai campi di Bari e Potenza  tenevano in tensione  i tifosi che non abbandonavano il PalaPanico aspettando i risultati ufficiali.

La gara che poteva valere una stagione ,o meglio la permanenza o  la retrocessione , si giocava al PalaPergola dove l’Orthogea Ostuni aveva strappato il secondo set al Potenza  che in vantaggio di due set ad uno veniva impegnato allo spasimo, riuscendo a prevalere ai vantaggi (29-27) e ad incamerare il bottino pieno.

L’urlo dei tifosi, dirigenti  ed atleti scioglieva in vari modi liberatori la tensione che ha attanagliato tutto l’ambiente per buona parte del campionato, lasciando sfogo a personalissime rivalse verbali.

Se qualcuno pensava di scommettere  ,anche un solo centesimo, sulla salvezza di questa squadra che al termine del girone di andata aveva un solo punto, nessuno lo avrebbe fatto anche trattandosi di una così esigua puntata .

Lo scoramento aveva attanagliato anche il gruppo: i soli a tirare avanti caparbiamente sono stati i dirigenti e i tecnici nonostante diversità di vedute su alcune situazioni che sono state “lavate “in casa . Il lavoro su cui si è concentrato Giovanni Stomeo e il fido Antonio Bray è stato quello di recuperare stimoli e motivazioni soprattutto in Santo Buracci , che sembrava essersi sfiduciato.

L’arrivo di Lentini ha ricompattato tutta la rosa: Buracci si è appropriato dell’autostima che inconsciamente aveva smarrito, trovando nel laterale siciliano una condivisione del peso delle responsabilità e del fronte d’attacco.

D’altra parte fare un girone di ritorno mettendo in carniere 18 punti  vorrà pur dire qualcosa.

Capitan Guarini  è stato un continuo stimolo per tutti sia pure con quell’eccesso adrenalinico che qualche volta ha colorato di giallo -rosso(cartellini) le sue esibizioni . Petrosino e Corsetti si sono alternati nel ricoprire il ruolo di posto quattro con contributi positivi risolvendo personalmente alcune situazioni intricate; Iaccarino ha fatto della continuità la sua dote migliore e Muccione ha fatto gli straordinari nella distribuzione sapendo di avere alle spalle pronto, in qualsiasi momento un Ciccio Calò in piena efficienza.

In difesa ha giganteggiato un Pierri straordinario coadiuvato da un Apollonio sempre all’altezza. Un discorso a parte meritano le seconde linee  Tundo, Rossetti e Persichino che non hanno mai allentato la tensione agonistica, mettendosi sempre in gioco e dando certezze a mister Stomeo.

Un lavoro oscuro che poi si traduce in schemi e letture degli avversari è quello dello scout man Vitellio e dell’assistente Antonio Bray. Portare a conoscenza del gruppo il ventaglio delle modalità di attacco e di difesa , la prolificità o meno degli atleti avversari nelle sei rotazioni , richiede uno studio approfondito e competenze didattiche.

L’impegno e la professionalità profuse dal medico sociale Fernando Vernaleone e dall’osteopata Marco De Matteis (auguri per la nascita della seconda erede) hanno tenuto sotto il livello di guardia i malanni fisici degli atleti , che sono ricorsi alle loro cure non abbandonandosi, anche nei momenti più duri, allo sconforto.

Una nota di merito va al presidente Santoro e al gruppo dirigente. Quando tutto sembrava andasse a fondo e si paventava un fuggi fuggi generale , lui è stato il collante tra tecnici , giocatori ed elementi del direttivo pronti a prendere drastiche anche se inutili decisioni.

L’aver confermato tutti gli atleti fino al termine della stagione, qualunque fosse stato l’andamento delle gare , ha moderato i picchi di ansia e d’ irrequietezza ai vari livelli ed ha chiesto solo cuore e passione a tutti, tifosi compresi.

Il resto è storia per questo campionato 2017-2018.

Piero de lorentis

AREA COMUNICAZIONE

OLIMPIA S.B.V.GALATINA

 
Di Redazione (del 29/03/2021 @ 20:03:39, in Comunicato Stampa, linkato 829 volte)

Questa volta la burocrazia si è smentita, e il nostro impegno per il territorio, l’ambiente e la sicurezza dei cittadini è stato premiato. Non credevamo fosse sufficiente una sola denuncia perché il problema trovasse soluzione. C’eravamo sbagliati, la realtà ci consola.

Ad appena due mesi dalla nostra denuncia sullo  stato di abbandono e  sulla pericolosità di alcuni “pali” della linea telefonica, a circa un chilometro del centro abitato, lungo la vecchia strada vicinale Galatina-Galatone, la Telecom-TIM, nella giornata di ieri, ha provveduto alla messa in sicurezza dei tralicci pendenti, con la sistemazione e, ove necessario, con la loro sostituzione.

Lavori che sono stati ancora più opportuni, in quanto nelle campagne vicine si sta provvedendo all’espianto di centinaia di alberi di ulivo infetti dalla Xylella, e, quanto prima, anche quelli del terreno dove insistono gli alberi in questione, e che facevano da sostegno ai tralicci pericolanti, potrebbero avere la stessa sorte. Ciò, a nostro giudizio, avrebbe determinato l’interruzione della linea telefonica e qualche utenza sarebbe rimasta priva del servizio, con un danno maggiore per eventuali insegnanti e studenti collegati in didattica a distanza.

Il Partito Democratico, nell’esprimere apprezzamento per la Telecom-TIM,  prende atto che per risolvere i problemi, a volte annosi, occorre presenza, costanza e impegno.

PARTITO DEMOCRATICO

COORDINAMENTO CIRCOLI DI GALATINA

 
Di Redazione (del 06/06/2018 @ 20:02:12, in Comunicato Stampa, linkato 1069 volte)

Il tema inerente la salvaguardia ambientale e la tutela della salute pubblica rispetto ai rischi ed ai pericoli derivanti dall’amianto è sempre d’attualità e di primaria importanza.

Decontaminare, smaltire e bonificare  le aree ed i fabbricati interessati da materiali contenti amianto diventa pertanto fondamentale ed in quest’ottica si colloca l’Avviso regionale per la presentazione di domanda di contributo finanziario a sostegno dei comuni per le spese relative ad interventi che vanno in questa direzione.

Peccato però che ancora una volta Galatina risulti assente ingiustificata dalla graduatoria contenuta nella determina dirigenziale n. 137 del 31 maggio 2018, non avendo fatto pervenire in Regione nessuna domanda di partecipazione. Un fatto grave e non isolato purtroppo, che testimonia l’indifferenza e la superficialità di una maggioranza troppo impegnata in questioni extra politiche che sottraggono tempo e risorse necessarie per mettere a disposizione della città finanziamenti e contributi vitali per la sua riqualificazione, soprattutto in considerazione del fatto che siamo una situazione di predissesto.

Il Sindaco e l’Assessore all’ambiente Cristina Dettù dovranno spiegarci pubblicamente ed in consiglio comunale, in cui presenteremo un’interrogazione a riguardo, perché Galatina si è lasciata sfuggire questo ed altri finanziamenti, lasciando il nostro territorio nel degrado e nel rischio di contaminazione da amianto.

Purtroppo constatiamo con amarezza che in piena continuità con l’ex Assessore all’ambiente Roberta Forte che si ergeva a paladina dell’ambiente soltanto a parole, salvo bloccare inspiegabilmente per anni la realizzazione dell’ecocentro, si colloca l’Assessore Dettù che dopo qualche dichiarazione di rito inerente la salvaguardia del territorio sta palesando la sua totale inadeguatezza nel far fronte ai problemi quotidiani, che sono sotto gli occhi di tutti, che interessano sia il centro che le periferie della nostra città.

Dalla lettura delle graduatorie di questi importanti finanziamenti si evincono con chiarezza l’impegno e le capacità politiche di comuni più piccoli di Galatina, che però hanno le idee chiare e le competenze giuste per dare una prospettiva di sviluppo alle proprie realtà.

Nella nostra città invece, Sindaco, Assessori e consiglieri comunali piuttosto che rimboccarsi le maniche per intercettare risorse necessarie al rilancio ambientale, economico, commerciale, turistico, pensano quasi esclusivamente ad essere presenti sui social network per dire che si sta andando oltre mentre invece si sta solo andato verso il baratro.

 

Giuseppe Spoti

 Consigliere comunale - PSI Galatina

 
Di Redazione (del 09/10/2019 @ 20:01:43, in Comunicato Stampa, linkato 5464 volte)

Il viso è il riflesso dell’anima. Ogni viso ha una storia, parla, rappresenta il mondo dimenticato dell’anima e dello spirito che in esso si riflette. ll workshop ha come finalità quella di favorire e migliorare lo sviluppo di capacità artistiche e abilità tecniche per realizzare il ritratto di un volto umano.

Ognuno dei partecipanti sarà in grado di:

- Squadrare il foglio ed eseguire una corretta inquadratura del Ritratto da realizzare;

- Effettuare con maggiore sicurezza nel tratto il disegno, evidenziandone i contorni con una linea continua e semplice;

- Eseguire con manualità tecnica il chiaroscuro, conoscendone le differenti gradazioni di tono, in relazione a luce ed ombra.

- Utilizzare il “Metodo della Quadrettatura”

- Realizzare la copia di un ritratto con la tecnica del chiaroscuro a matita.

 

Alla fine del Workshop è prevista una mostra finale con gli elaborati dei partecipanti presso il Circolo Arci Levèra.

 

Il workshop sarà strutturato in 8 incontri da 2 ore ciascuno e avrà inizio il 14 OTTOBRE dalle ore 18.00 alle ore 19.00 con un numero minimo di 5 iscrizioni.

 

Il corso è aperto a tutte e a tutti e non sono richieste precedenti esperienze artistiche, né attitudini particolari. E' rivolto persone dai 15 anni in su. Non è richiesta alcuna competenza tecnica specifica.

MATERIALE utile a carico dei partecipanti:

- Album Fabriano 4 Ruvido 33x48 cm

- Matite morbide numero 0B , 2B, 4B, 6B (matita staedtler o matita lyra artdesign)

- Gomma pane

- Gomma matita

- 2 squadrette da disegno geometrico

- 1 riga lunga per disegno geometrico

- Tempera matita in acciaio

- FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO del ritratto che si intende realizzare

 

info e iscrizioni: levera.arci@gmail.com | 3894250571

 

Paola Rizzo - Pittrice affermata, con piu di 20 anni di esperienza.

Laureata nel 1997 presso l’Accademia delle belle Arti di Lecce con una tesi in anatomia artistica sul Volto, aspetto fisico e psicologico.

Nature morte, vedute marine, paesaggi bucolici, soggetti religiosi, scene di vita quotidiana, ritratti di volti umani o fantastici, sono stati i soggetti della sua prima produzione artistica.

Subito dopo gli studi accademici ha incontrato un soggetto che è diventato la costante della sua opera: l’ulivo. L’ulivo è l’albero che per eccellenza rappresenta l’ambiente, la natura della nostra terra, quella salentina. Sembra esserci ormai una dipendenza, quasi ancestrale, tra lei e quest’albero considerato “sacro” dai nostri avi, alla stessa stregua di un nume tutelare del luogo. La tecnica che predilige nella rappresentazione dell’ulivo è quella dell’olio su tela. Amante dei dettagli, ha sperimentato anche altre tecniche. Cosicchè la produzione artistica relativa agli ulivi si avvale oltre che di grandi tele, anche di una serie di grafiche eseguite con la tecnica della china su carta ed alcune con la tecnica del chiaroscuro a matita.

Parallelamente entrano a far parte del suo mondo l’amore per la fotografia e la musica, quest’ultima diviene fonte di ispirazione primaria. Ama dipingere e disegnare con la musica. Non come colonna sonora, che pure non manca mai nel suo studio d'arte, ma come moto dell'anima-artista. La musica, collante per artisti la porta a frequentare gli ambienti musicali conoscendo alcuni tra i suoi musicisti preferiti. Così, scatto dopo scatto ferma le loro espressioni e la loro anima attraverso la fotografia. Anima impressa nei tratti decisi del suo tratto a matita e polvere di grafite. Nasce “Grafite è Musica” una mostra itinerante di ritratti di musicisti di fama nazionale ed internazionale, eseguiti con la tecnica del chiaroscuro a matita. Tra i ritratti quello di Caparezza, Terron Fabio, Roy Paci, Raffaele Casarano, Claudio Prima, Gaetano Carrozzo, Roshaun Bay-c Clark (T.O.K), Cesare Dell’Anna, Giancarlo Dell’Anna, Eneri, Carmine Tundo (La municipal), Ludovico Einaudi, Marco Ancona, Giuliano Sangiorgi (Negramaro), Luca Aquino, Uccio Aloisi, Greta Panettieri, Nandu Popu, Mannarino.

 
Di Redazione (del 22/02/2019 @ 20:01:23, in Comunicato Stampa, linkato 1060 volte)

Come da programma stabilito all’inizio del progetto, "Procedono i lavori per l’installazione delle panchine nei Giardini Madonna delle Grazie", grazie al contributo di altri cinque cittadini, giovedì 21 febbraio 2019, abbiamo completato l’installazione delle ultime cinque panchine.
Come già detto più volte, pur non ritenendo giusto sostituirsi allo Stato nelle sue funzioni di garante dei servizi, riteniamo che sia indice di civiltà collaborare al fine di salvaguardare il bene comune, che di fatto rappresenta la nostra stessa dignità.
Ringraziamo per quanto è stato fatto in questo progetto gli amici che hanno “donato” le ultime cinque panchine e le aziende che hanno messo a disposizione le loro risorse per l’installazione in tutta sicurezza, la "I.G.C. Società Cooperativa" con sede in Galatone via Fiume 19, e la “Antonio Abaterusso” con sede a Noha in via Maddalena n. 3.

Di seguito i donatori delle ultime cinque panchine:

 

Fareambiente

Laboratorio di Galatina - NOHA

 

 

Cari candidati alla carica a Sindaco di Galatina,

sento il dovere di porvi all’attenzione un argomento che, in particolar modo in questo momento, costituisce una delle tematiche più importanti a livello nazionale e regionale ma che a Galatina non viene mai affrontato, se non a livello marginale o è assente del tutto.

  • Agricoltura e ambiente.

Aree Tematiche che  necessiterebbero di molta attenzione considerata la vocazione storica della nostra comunità.

Come possiamo andare avanti se non ricordiamo chi siamo e da dove veniamo?

Come può un comune con 75,00 kmq. circa di superficie agricola e in posizione centrale nella nostra provincia non avere tale settore come uno tra i principali temi nelle programmazioni elettorali?

Ci sono molteplici iniziative da intraprendere a breve e a lungo termine, a costo zero o meritevoli di finanziamento nel PNRR, prima fra tutte ed è solo un esempio e che rappresenta però l’idea di progresso nel rispetto della nostra tradizione: la rivalutazione di uno stabile presente nella nostra area urbana, al centro di un contesto commerciale e turistico sempre più in espansione:

l’ex mercato coperto  che  potrebbe RI-trasformarsi  nel MERCATO COPERTO BIO di GALATINA e sarebbe la prima realtà in provincia di Lecce.

In questi anni ho sentito le idee più improbabili al fine di attingere a fondi per il recupero dello stabile, ma perché non puntare sull’originaria natura di questo edificio?

Partendo dal reimpianto delle aree colpite da xylella fastidiosa, passando alla pianificazione agricola in materia di prodotti dop igt e stg, con tipicizzazione di aree per la produzione del biologico e considerando anche la grande attenzione nella conversione, da parte della Comunità Europea, attraverso le varie misure del PSR con cui AGEA finanzia progetti di produzione biologica. Il primo mercato biologico della provincia di Lecce, situato al centro della città potrebbe rappresentare un fiore all’occhiello per i paesi limitrofi, a questo è da considerare la posizione strategica per il turismo a Galatina. Chi visita la nostra città, spesso è alla ricerca dei prodotti tipici come confetture, farine, pasta, friselle, olio, vino,prodotti caseari...e per gli abitanti dei paesi limitrofi sarebbe un  ulteriore occasione per venire a Galatina. In provincia esistono moltissime aziende convertite in bio ma a parte i mercatini itineranti di Campagna Amica e altri mercati saltuari presenti soprattutto nel capoluogo non ci sono realtà stabili come punto di riferimento per questa filiera.

  • Un secondo obiettivo potrebbe essere l’elaborazione del PIANO REGOLATORE DEL VERDE.

 Il piano regolatore del verde è uno strumento di pianificazione di settore e può svilupparsi in due grandi branche: quello pubblico e quello dedicato alle aziende del settore.

L’’aspetto pubblico è parte integrante dello Strumento urbanistico generale che partendo dall’analisi dettagliata del patrimonio verde del comune ne definisce lo sviluppo quantitativo e qualitativo nel medio e lungo periodo, anche in previsione della futura trasformazione urbanistica - territoriale. Senza entrare nei dettagli normativi il Piano Regolatore del Verde comprende una serie di prescrizioni specifiche e norme per la tutela, manutenzione e fruizione del verde, pubblico e/o privato, presente sul territorio comunale, nonché indirizzi progettuali per aree verdi di futura realizzazione ed è utilissimo per delineare le linee guida per le fonti di energia rinnovabile.

Dal Verde attrezzato che comprende : piccoli parchi e giardini di quartiere con giochi per bambini, aree cani, alla Forestazione urbana, agli Orti botanici finendo con gli Orti urbani, i Cimiteri e le Aree sportive all’aperto. Insomma tante idee concrete ed in molte di queste voci si collocano il Baratto amministrativo (art. 24 Dl n° 133/2014) e altre formule che potrebbero facilitare sin da subito lo sviluppo di molti progetti.

L’agricoltura è un settore produttivo primario per l'economia del nostro paese, e nella nostra campagna si producono prodotti di eccellenza quali quelli ortofrutticoli e poi vino, olio, ecc. sia in coltivazione convenzionale che biologica, l'amministrazione comunale ha il dovere di essere partecipe e protagonista attraverso un organo con funzioni consultive propositive ed organizzative,  fornendo pareri, non vincolanti, nelle politiche agricole; esprimere pareri, non vincolanti, relativi all'assetto del territorio, risorse idriche, realizzazione di infrastrutture, di impianti per produzioni di energia alternativa, viabilità rurale ecc perche solo attraverso un reale interesse da parte vostra possiamo tornare ad essere un modello per il nostro territorio.

Ambra Mongiò

 
Di Redazione (del 25/09/2020 @ 19:58:16, in NoiAmbiente, linkato 1210 volte)

Non vogliamo certamente togliere il lavoro agli operatori ecologici dell’azienda municipalizzata, ce ne guardiamo bene, bensì noi, soci di Noiambiente e Beni Culturali di Noha, con questa goccia nell’oceano, azione di puro volontariato senza alcun secondo fine (a qualcuno sappiamo che può non sembrare vero),  con questa ennesima quanto assurda bonifica contro l’inciviltà, raccogliendo il vetro sparso ai bordi di Via Dalla Chiesa e nel tratto della via di Noha (via curve curve) quasi angolo via Giotto, abbiamo semplicemente voluto evidenziare il danno ambientale che qualcuno continua a perpetrare indisturbato, tanto né vigili ambientali comunali, né fotocamere (ahimè… sogni di gloria politichese), né la loro stessa coscienza, riescono a frenare.

Il vetro se gettato nell’ambiente, rappresenta un pericolo per ben oltre 400 anni.

Per la produzione di altre bottiglie di vetro si consumano materie prime soprattutto sabbie silicee e di carbonato di calcio, estratti da nuove e deturpanti cave, tutto a svantaggio dell’ambiente e del territorio, quella casa comune grazie a cui viviamo noi stessi.

Inoltre il riciclo del vetro ci permette di risparmiare tonnellate di combustibile che deve essere consumato per la produzione, ed equivale a fumi di combustione che inquinano l’aria, la terra e l’acqua, ovviamente sempre contro la nostra salute. Quindi, con il recupero del vetro, si riduce l’emissione di CO2, il gas che provoca l’effetto serra e che sta desertificando il pianeta. Salento compreso. Caso mai, sempre quel qualcuno, pensasse di stare su Marte o su chissà quale pianeta.

La cosa davvero assurda e che ci preoccupa, lo notavamo mentre i nostri occhi seguivano le mani in mezzo alla cenere degli ultimi incendi e ai nuovi virgulti d’erba spontanea, sono le parti incombuste di oggetti semicarbonizzati, i più disparati che mister qualcuno, continua a gettare per le strade come se fosse la cosa più normale di questo mondo.

Ci teniamo a evidenziare che ci hanno accompagnato in questa lezione di civiltà due baldi giovani: Francesco Luperto e Stefano Ancora. A loro, e di conseguenza alle loro famiglie, vanno i nostri ringraziamenti per la speranza che ci hanno trasmesso con la loro liberissima scelta.

E il tutto davanti ad uno scenario meraviglioso che non finisce mai di sbalordire per la sua bellezza.

 

Il Direttivo

 
Di Marcello D'Acquarica (del 04/06/2015 @ 19:57:59, in NohaBlog, linkato 3310 volte)

Ci sono persone che il Destino mette sulla tua strada e per delle ragioni incomprensibili ci restano per sempre.

Non me lo ricordo neanche più quando, ma sapevo a malapena leggere, e mi trovavo in un ripostiglio della sua casa paterna in via Cadorna, a leggere giornalini di Tex Willer. Nel vano scale di quella vecchia casa, Pietro, il padre di Roberto, aveva sistemato dei lunghi pali di legno, di quelli che teneva per il suo lavoro da mastro costruttore. Da un lato poggiavano sui gradini e dall’altro sul ripiano in alto (u menzanu) quasi a toccare il soffitto. I pali fungevano da passerella e quello era uno dei nostri nascondigli preferiti. Me ne stavo lassù a leggere per ore e ore, fino a che un giorno mi ci addormentai e tutti si dimenticarono di me. E’ facile immaginare cosa accadde dopo, allorquando i miei misero sottosopra tutto il paese per cercarmi. Da quel giorno le nostre strade, le mie e quelle di Roberto Serafini, non si sono mai più allontanate. Quei Tex Willer li ho ancora perché Roberto me li ha conservati per tanti anni. Che cosa aveva speciale Roberto? Amava la natura, l’aria aperta e le cose semplici. Come me, non sopportava i luoghi al chiuso e ogni occasione era buona per scoprire posti nuovi e ammirare le bellezze della nostra terra.

Poi da allora è stato un turbinio di belle esperienze che hanno rafforzato la nostra amicizia, con l’aiuto e con il merito delle nostre compagne di vita: Angela e Lucia. Niente avviene per caso ed era scontato che il loro rapporto, pur provenendo da due mondi completamente opposti, si ritrovassero in sintonia. Questi tre giorni, in cui abbiamo accompagnato Roberto alla sua ultima dimora, mi hanno lasciato dentro un vuoto pressante. Ci diciamo che con il tempo passerà e il vuoto si colmerà di tanti bellissimi ricordi: delle passeggiate nei boschi, lungo la costa, e nelle vie addobbate a festa dei paesi che Roberto con orgoglio ci portava a visitare sempre, d’estate e d’inverno. Non serve avvilirsi, né tanto meno serbare rancore o rabbia, contro chi o che cosa poi? Forse colpevoli di questo dramma che ci sta portando via tanti amici, lo siamo tutti. Roberto, mi ha detto di dirvi che lui amava la vita, e che era felice anche di vivere così, come lo era ultimamente martoriato dai continui esami, dai cicli di radio e dalle febbri frequenti che lo spossavano.

Così diceva: “Stau bbonu! Se u Signore me lassa”. Roberto credeva nel Signore e nelle preghiera. Lo so che l’invidia è una brutta cosa, ma io lo invidiavo per questa sua Fede e per la sua grande capacità di convivere con quel dramma che lui conosceva appieno. E non si arrabbiava nemmeno quando, poche settimane addietro, passeggiando per Noha mi disse: “Marcellu, quandu nnu rrivi cu ti ttacchi le scarpe de sulu, è bruttu segnu”. Roberto non aveva segreti, noi ci dicevamo tutto e di più. Il suo argomento preferito, guarda caso, era proprio la cura dell’ambiente. Non l’ho mai visto bruciare né un pezzettino di plastica, né altro. Riciclava e differenziava tutto. Amava i prodotti buoni della terra, che produceva in quantità. Nella sua casa c’è sempre stata l’abbondanza di tutto ciò che portava dalla campagna, e poi conservava nella sua cantina scavata sottoterra. Non è mai successo, dico mai, che io sia uscito da casa sua a mani vuote. Non era raro vederlo girare per il paese con il cofano della sua gloriosa Opel Kadett grigio argento, stracolmo di verdure che scaricava a turno a casa di amici e amiche. Da lui ho imparato che non conta la bellezza esteriore di una melanzana o di un qualsiasi altro prodotto, ma la genuinità e la fragranza. Da Roberto ho imparato il senso vero della generosità, perché quando ti dava qualcosa non si aspettava niente in cambio, ma era semplicemente felice di farlo. Se dovessi scrivere qui tutte le cose che ha fatto per me e per la mia famiglia, credo non basterebbero mille pagine. Cose semplici come lo era lui stesso, come il farci trovare sul tavolo di casa un cesto di frutta e ortaggi appena raccolti, quando sapeva che noi stavamo arrivando da Torino per passare le vacanze a Noha. Oppure quando mi chiamava al cellulare per dirmi di passare da lui che c’era una cosa per me Che cosa?:  meloni, pomodori, insalata, zucchine, pupuneddrhe e una bottiglia di vino. “Quest’anno- mi disse l’altro Natale- se vuoi le patate te le devi seminare tu, io non ce la posso fare”. E invece ebbe il coraggio di regalarmi una cassetta piena di bellissime patate, selezionate nella misura e coperte con un foglio di carta su cui aveva scritto: “al mio compare”.

Non ho bisogno di testimonianze per ricordare cosa mi ha regalato, ovunque io volga lo sguardo: nei campi, in casa, in macchina, fra le mie cose, in mezzo ai libri, ecc. in ogni anfratto c’è la sua mano. Temeva perfino per la mia incolumità fisica, fino al punto da aiutarmi a “guadare” le antiche mura della masseria Colabaldi come un novello traghettatore.

E questo, di Roberto, è solo un piccolo assaggio.

Marcello D’Acquarica
 
Di Redazione (del 27/07/2022 @ 19:54:16, in Comunicato Stampa, linkato 394 volte)

Cutrisiku e Cutropoli sono il frutto di un’idea lanciata dalla Drogheria dell’Ignoto, piccola bottega di prodotti biologici, locali e tanto altro, attenta alle dinamiche ambientali, sociali e culturali del territorio.

Realizzati sulla falsa riga dei più famosi giochi da tavola, la loro caratteristica è di essere stati riscritti in chiave locale: è così che nel Cutrisiku gli stati diventano contrade, e nel Cutropoli strade e parchi generici prendono il nome delle vie e monumenti realmente esistenti nella cittadina di Cutrofiano. Grazie all’impegno e lavoro di un gruppo di giovanissimi cutrofianesi, la partecipazione della Pro Loco di Cutrofiano e la benedizione di alcune attività locali, ogni particolare è stato curato per dare al gioco un sapore più folcloristico e territoriale.

Si partirà il 7 agosto. I mega tabelloni saranno presenti all’interno della 50° Mostra Mercato della Ceramica di Cutrofiano (contenitore di cultura ed eccellenze), presso lo stand della Drogheria. Si organizzeranno tutti i giorni, fino alla chiusura della mostra che avverrà il 20 agosto, due turni di gioco: uno dalle 18.30 alle 21.00, l’altro dalle 21.30 alle 24.00. È già possibile iscriversi contattando i numeri 339 7531 709 oppure 349 3366 083 o presso la Drogheria dell’Ignoto in via Milite Ignoto

25, Cutrofiano. Il costo di partecipazione è di 15€ a persona ed include una bevanda fresca a scelta

e qualche stuzzichino, più la coppa per il vincitore. Dopo la mostra sarà organizzato il torneo dei vincitori, che potranno accedere al super premio.

Ma cos’ha di realmente speciale l’idea? Dietro a quello che è semplicemente un intrattenimento ludico si cela uno scopo ben preciso: far conoscere la cittadina di Cutrofiano nella sua storia, nella sua conformazione geografica, nelle sue peculiarità non solo ai locali (soprattutto i più giovani) ma anche ai turisti (in particolare per l’aspetto storico-culturale). Perché, ad esempio, le contrade hanno quei nomi? Quanti sanno che Cutrofiano, uno dei feudi più grandi della provincia, è attraversato da importanti canali? Quali sono le principali strade del paese e quali le tradizioni?

Non meno importante è il ruolo formativo che hanno i giochi da tavola: attraverso il gioco, i più piccoli apprendono cosa sia il problem solving, la strategia, il pensiero critico e creativo, la socializzazione e il divertimento, imparano cioè ad essere artefici e responsabili delle proprie azioni, a poter quindi gestire il gioco, essendo protagonisti di numerose scelte; i giocatori più grandi e gli appassionati si concedono l’opportunità di mettere alla prova o di scoprire le proprie abilità, tengono allenata memoria e capacità cognitiva e riducono lo stress.

Infine l’importanza sociale: non è un caso che i giochi da tavola siano tornati in auge con la pandemia. Passare del tempo di qualità con famigliari, amici o perfetti sconosciuti, vivere un’avventura diversa, allontanarsi, seppure temporaneamente dal computer, telefono, tablet e da qualsiasi altro dispositivo elettronico per concentrarsi sulla strategia e sulle mosse degli avversari, fanno dei giochi da tavola un perfetto stratagemma per stare bene insieme e “coltivare empatia”!

È proprio per questo che la Drogheria dell’Ignoto, con il supporto della Pro Loco di Cutrofiano, proporrà periodicamente piccoli tornei nelle scuole o presso vari enti. Intanto, partecipare alla prima uscita, è un piacere che vi consigliamo di non lasciarvi sfuggire nel contesto magico della mostra, in un ambiente tranquillo e spensierato. Vi aspettiamo dal 7 al 20 agosto: ricordatevi di prenotare.

 Marco Forte

 

Sabato 16 Novembre, ore 18.30, presso l’Ex complesso Monastico delle Clarisse (Convento di Santa Chiara) – Galatina, L’associazione “Città Nostra” presenta il convegno di apertura del progetto, cofinanziato dalla Regione Puglia nell’ambito dell’avviso Puglia Capitale Sociale 2.0 – Linea A”: “Incursioni – Percorso Partecipato per l’educazione al paesaggio”. Il progetto è stato presentato in partenariato con l’APS “Inondazioni” e in collaborazione con: Il Comune di Galatina; Istituto Comprensivo Polo 2 Galatina; Istituto Comprensivo Polo 3 Galatina; ECOM Servizi Ambientali.

Il percorso progettuale ha come obiettivo finale quello di realizzare una rete territoriale permanente che si occupi di educazione al paesaggio e che, nel corso del tempo, possa essere in grado di proporre azioni di cittadinanza attiva per fare crescere insieme una responsabilità civica e una nuova consapevolezza sull’identità dei luoghi che rendono unico un territorio. Le azioni di progetto individuate richiedono il coinvolgimento attivo e propositivo di tutta la comunità e dei suoi attori: bambini; giovani; formatori; Istituzioni, Aziende.

“Oggi più che mai”, dice Dino Bandello, Presidente dell’associazione Galatina Città Nostra “si avverte l’urgenza di definire percorsi di riflessione sulla nostra identità partendo proprio dal paesaggio che ci circonda che non è qualcosa di statico ma al contrario è qualcosa che muta e cambia, e spesso di adatta”

All’incontro prenderanno parte: Cristina Dettù – Assessore all’ambiente del Comune di Galatina, - Dino Bandello – Presidente dell’Associazione “Città Nostra”; Raffaella Arnesano –Project Manager; Giuseppe Serravezza: Oncologo – LILT Lecce; Angela Beccarisi – Guida Turistica; Rosanna Lagna – Dirigente Polo 3 Galatina; Barbara Coluccia: Prof.ssa Polo 2 Galatina.

Modera: Antonio Liguori – Giornalista - Gazzetta del Mezzogiorno

 

Media Partner Inondazioni

Ufficio Stampa

Raffaella Arnesano

 

Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che ha diffuso dati raccolti dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, tra il 2017 e il 2018 in Italia il consumo di suolo ha riguardato 51 chilometri quadrati, con una media di 14 ettari al giorno pari a circa 19 campi da calcio. Due metri quadrati di suolo ogni secondo, sono irreversibilmente persi.

I cambiamenti rilevati si concentrano in alcune aree del Paese, tra queste anche le coste salentine.

Di Consumo del suolo parleremo giovedì 5 marzo, a partire dalle 18.30, nella Biblioteca comunale “Pietro Siciliani” in Piazza Dante Alighieri 51, a Galatina (LE) in una nuova tappa del progetto “Di Terra di Mare di Cielo”, nato da un’idea della storica dell’arte Lia De Venere, realizzato dall’Associazione Culturale ETRA E.T.S. e promosso dalla “Teca del Mediterraneo”, la Biblioteca multimediale del Consiglio Regionale della Puglia.

Parole e immagini per riflettere sul futuro del nostro pianeta, in un pomeriggio organizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale, inaugurato dal sindaco Marcello P. Amante e dall’assessore al Polo Bibliomuseale e all’ambiente Cristina Dettù.

A seguire il saluto istituzione di Sebastiano Leo, assessore alle Politiche per il lavoro, Diritto allo studio, Scuola, Università e Formazione professionale, della Regione Puglia. Sarà lui a consegnare alla Biblioteca oltre 30 titoli scelti per approfondire i problemi ambientali.

Seguirà la presentazione, da parte della storica dell’arte Lia De Venere, di Jasmine Pignatelli, impegnata in un personale percorso nella scultura. Vive e lavora tra Bari e Roma e le sue opere ben rappresentano ciò che pensa sulle tensioni dinamiche dello spazio e su tematiche di rilevanza sociale. Nel 2019 presenta a Bari l’opera pubblica Sono persone, in ricordo dell’arrivo della nave Vlora (1991) e tiene al MUSMA di Matera la mostra Heimat. Vince il Premio Memorie del Trust Floridi Doria Pamphilj (2018), mentre è del 2017 l’opera pubblica permanente Locating Laterza, Segnali d’Arte, realizzata nell’ambito di un progetto del Segretariato Regionale MiBACT.

A Galatina presenta l’installazione intitolata Landless: tre figure geometriche – quadrato, triangolo, cerchio – sulla cui superficie si intravedono sezioni di antiche mappe geografiche. La loro presenza si fa metafora di una visione del mondo che privilegia il presidio dei confini fisici e l’isolamento dei popoli. Per Jasmine Pignatelli perdere la terra non è solo una questione di ordine materiale, ma anche una grave sconfitta dal punto di vista culturale.

L’opera di Jasmine Pignatelli resterà esposta per 2 settimane nella sede dell’evento.

Ad approfondire il problema del consumo del suolo, sarà Paolo Pileri autore di “100 parole per salvare il suolo. Piccolo dizionario urbanistico-italiano”.

Pileri è docente di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano. Tiene corsi nella Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni (Laboratorio di Progettazione Urbanistica) e nella Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale (Usi del suolo ed effetti ambientali). È membro di gruppi di ricerca nazionali e internazionali e consulente scientifico di ministeri, enti pubblici e amministrazioni locali. Nel suo libro svela il significato di oltre 100 parole dell'urbanistica, per insegnare ai lettori a "tradurre" in italiano e interpretare la legge della propria Regione, il piano del Comune o una sentenza del Tar, e denunciarne le incongruenze.

Dialogherà con l’autore, Eufemia Tarantino, docente del Politecnico di Bari e coordinatrice della laurea magistrale in Ingegneria per l’ambiente e il territorio.

Prima della biblioteca di Galatina, il progetto itinerante ha già toccato le biblioteche di Trani, Martina Franca e Monopoli. Presto sarà anche a Manfredonia e S. Vito dei Normanni.
 

Ufficio Stampa “Di Terra di Mare di Cielo”

 
Di Redazione (del 13/02/2018 @ 19:52:50, in Comunicato Stampa, linkato 1113 volte)

Il giorno 9 febbraio si è tenuto presso Palazzo Orsini un incontro tra l’Osservatorio Permanente Lavoro ambiente e D. di Galatina e non solo ed il Sindaco Marcello Amante e gli Assessori alle Attività Produttive, Nico Mauro, e all’ambiente, Cristina Dettù.

L’intento dell’incontro, richiesto dall’Osservatorio, è stato quello di creare un momento di confronto tra l’istituzione ed il “territorio”, per uno scambio di opinioni e proposte, che abbiano come punti nodali comuni e condivisi il diritto al lavoro, la tutela dell’ambiente ed il diritto alla salute, complementari tra loro, e non confliggenti, e tutti motivo di interesse a difesa dei diritti della collettività.

Il miglior esito.

L’obiettivo raggiunto si può individuare nella volontà comune di armonizzare esperienze e competenze dell’osservatorio, quale espressione del territorio, con le iniziative ed attività che l’Amministrazione comunale svolge per la tutela dei beni comuni, lavoro ed ambiente.

Fare comunità: per conoscere e per individuare il contributo che ogni singolo attore sociale può apportare per affrontare la crisi del lavoro, nel rispetto delle ragioni di tutela ambientale.

Una prima proposta avanzata dall’Osservatorio – che ha visto l’interesse dell’Amministrazione – è stata quella di promuovere la conoscenza delle diverse realtà produttive del territorio (agricole, artigianali ed industriali), attraverso un progetto di “Aziende aperte”: e ciò, perché il “dubbio”, su tutto e su tutti, diventa pratica del sospetto, che “inquina” e mette paura a volte più di tanti agenti inquinanti reali, che esistono, ma necessitano di essere monitorati ad ogni livello.

Cooperare per favorire la conoscenza delle realtà imprenditoriali locali e dei loro cicli produttivi, può certamente concorrere a fugare eventuali dubbi o inesatte valutazioni di merito che, indirettamente, danneggiano i lavoratori, le aziende e tutto il territorio; e, d’altra parte, consente alle aziende stesse di far conoscere le metodologie con cui ciascuna attività produttiva (dagli agricoltori, agli artigiani, agli industriali) garantisce i livelli di tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini e dei propri lavoratori.

L’attenzione allargata di numerose Istituzioni locali alle questioni ambientali non può che trovare la condivisione di tutti.

 

GALATINA, LI 10/02/2018

 

COORDINAMENTO OSSERVATORIO PERMANENTE

Enzo Del Coco

Roberto Geusa

Salvatore Martalò

Enrico Macchia

 

Dopo i timori per l’eventualità dell’acqua inquinata, nell’area del cementificio di Galatina si fa strada anche l'appresnione per gli sforamenti dei livelli di emissioni inquinanti. Lo hanno evidenziato nei giorni scorsi le tre centraline collegate con Arpa (l’Agenzia regionale protezione ambiente): quella galatinese a ovest del cementificio, all’interno dell’istituto scolastico “La Porta”; quella a est dell’impianto industriale in contrada Piani e, infine, la terza in agro magliese.

I dispositivi hanno registrato sforamenti nelle emissioni di Pm2,5 (è un particolato ultrafine, molto penetrante e insidioso per gli apparati respiratori, della dimensione di un quarto del Pm10), sostanza ritenuta inquinante e nociva per la salute dell’uomo in un’area, vale la pena ricordarlo, già classificata come altamente problematica per l’incidenza di tumori polmonari. Alla luce delle criticità rilevate anche dalla Consulenza tecnica d’ufficio, cittadini e ambientalisti premono sulla necessità di un monitoraggio costante della quantità dell’aria, assieme alle analisi delle acque a seguito della cartellonistica affissa da Colacem per vietarne il consumo soprattutto con finalità umane.

Le immagini del sito Arpa e dell’app BreezoMeter (nella foto di apertura) mostrano la presenza di una notevole concentrazione di polveri ultrasottili anche in chiave grafica. Si tratta di dati venuti a galla da un report degli ultimi sette giorni. Un grafico del 24 gennaio parte con un monitoraggio già dal giorno 17. Quello del 17 considera un arco temporale a partire dal 10 gennaio. Andando a ritroso, in ultimo, vi è un grafico del 9 che considera i giorni a partire dal 2 gennaio. In alcuni casi tutte e tre le centraline hanno registrato il superamento del limite posto a 25 microgrammi per metro cubo.  A volte si sfiorano i trenta. Nello specifico, lo sforamento è stato registrato nei giorni 3, 16 e 17 gennaio dalla centralina presso l’istituto tecnico “La Porta”; il 3, 4 e 17 gennaio dalla centralina “Piani” e il 2,3,16,17,19 e 20 gennaio dai rilevatori “Maglie”.

Il sindaco della cittadina Marcello Amante - contattato dalla nostra redazione - ha assicurato di aver segnalato tramite l’Ufficio tecnico comunale le anomalie nella giornata di ieri gli uffici di Arpa Puglia, chiedendo monitoraggi. Alla segnalazione non ha ancora fatto seguito alcuna risposta che è però attesa, così quanto meno si spera, nelle prossime ore.

Valentina Murrieri
(fonte Lecceprima)

 
Di Redazione (del 11/11/2018 @ 19:52:10, in Comunicato Stampa, linkato 892 volte)

“Sono felicissima, ho scoperto una grande famiglia”. Non c’è migliore complimento per una società sportiva che quello di una mamma che vede in campo il figliolo, accompagnato per la prima volta in palestra, giocare e divertirsi con i suoi nuovi compagni del corso di minivolley. A volte basta davvero poco, anche una bella considerazione di un genitore per gratificare un dirigente e una società per l’impegno e la passione dedicati quotidianamente alla promozione dell’attività sportiva giovanile.

Sta riscuotendo un grande successo il nuovo corso che la Showy Boys ha avviato per bambine e bambini da 5 agli 11 anni. Un boom di adesioni di tanti piccoli allievi che formano il settore minivolley, gruppo che è alla base del movimento giovanile della storica società di Galatina, coordinato dal tecnico federale e smart coach Orazio Codazzo e dal suo team di allenatori e istruttori.

Vedere nei tre giorni della settimana riservati al corso per i più piccoli, la palestra colorata di bianco e di verde da tanti bambine e bambini è il risultato di un grande lavoro svolto in questi anni dalla Showy Boys, club che ha visto la sua prima attività nel lontano 1967, e che concentra tutta la sua attenzione sullo sviluppo della Scuola Volley, divenuta oggi punto di riferimento per allievi provenienti da tutta la provincia. L’ottimo sviluppo tecnico maturato in tutte le categorie (minivolley, under 12-13, under 14-16, under 18) ed i risultati sportivi raggiunti hanno premiato la società galatinese, già Scuola Regionale di Pallavolo, con il Marchio d’Argento Fipav quale riconoscimento di qualità del settore giovanile.

Il corso minivolley organizzato dalla Showy Boys nella stagione 2018/19 ha come parole d’ordine “gioco” e “divertimento”. Le attività, suddivise in livello white, green e red, così come voluto dalla Federazione Italiana Pallavolo, sono studiate ad hoc per i bambini delle diverse fasce di età e gli esercizi diversificati hanno l’obiettivo di ampliare il più possibile il bagaglio di competenze motorie e sviluppare le capacità coordinative. Il tutto svolto in un ambiente sereno dove è fondamentale giocare e divertirsi, proprio come in una “grande famiglia”.

www.showyboys.com

 
Di Redazione (del 19/09/2022 @ 19:52:03, in Comunicato Stampa, linkato 335 volte)

Sarà il Giardino dell’Opera Pia di Soleto a ospitare martedì 20 settembre alle ore 21, Peppe Servillo, nell’ambito del Festival I Concerti del Chiostro, diretto dal M° Luigi Fracasso. Il cantante e attore leggerà “La presa di Torino”, un racconto tratto dal libro “Il Resto della settimana” di Maurizio De Giovanni, accompagnato alla chitarra da Cristiano Califano per l’esecuzione di alcune canzoni sportive.

Un film in versi, un esilarante viaggio, una trasferta da sogno verso un’insperata vittoria del Napoli (che culminerà con la conquista del suo primo scudetto) di un eterogeneo manipolo di tifosi “malati” di tifo calcistico, accecato da una passione sfrenata e sfacciata, il tutto contornato da orde di uomini che si agitano nello stadio e non solo.

Un ambiente osservato con ironia, acume ed amore e con un occhio rivolto più alle gradinate che al campo di gioco con personaggi che sembrerebbero inventati ma che nella realtà esistono veramente. Uno spaccato del calcio a 360 gradi ma anche uno spaccato della vita.

Peppe Servillo debutta nel 1980 con gli Avion Travel e vince il Festival di Sanremo nel 2000 con la canzone Sentimento. È autore di colonne sonore, e di canzoni interpretate da Fiorella Mannoia e Patty Pravo.  Collabora con Lina Wertmuller nel film per la televisione “Mannaggia alla miseria”. Nel 2011, accompagnato dall’orchestra Roma Sinfonietta, è voce recitante dell’Histoire du soldat di Igor Stravinsky della quale cura anche l’adattamento in napoletano.  Da marzo 2013 è in tournè teatrale assieme al fratello Toni con la commedia di Eduardo De Filippo “Le voci di dentro”. Nel 2013 vince, come migliore attore non protagonista per il succitato spettacolo, il premio “Le

maschere del teatro italiano” ed il premio “Ubu”.

Nel 2017, in compagnia dei più famosi jazzisti italiani, è in tour con la produzione “Pensieri e parole”, un omaggio alle canzoni di Lucio Battisti e riprende durante l'estate la produzione “Avion Travel Retour”. Partecipa, assieme ad Enzo Avitabile, al Festival di Sanremo 2018 con la canzone “Il

coraggio di ogni giorno”. Nel 2021 debutta al Teatro No'hma di Milano con lo spettacolo

“Favole al telefono” tratto dall'omonimo libro di Gianni Rodari con musiche ed

arrangiamenti di Geoff Westley.

Cristiano Califano ha tenuto concerti come solista per varie manifestazioni, suona con alcune formazioni di diverso genere, collaborando con artisti del panorama musicale come Massimo Ranieri, Eugenio Bennato. Dal 2009 fa parte dell’Orchestra Popolare Italiana del Parco della Musica di Roma, diretta da Ambrogio Sparagna con la quale partecipa a numerosi festival in Italia e dal 2019 suona con Peppe Servillo.

L’ingresso alle ore 20.30 è gratuito, fino ad esaurimento posti, senza prenotazione.

Per info: 331 4591008

 

Ufficio stampa I Concerti del Chiostro

 
Di Redazione (del 22/02/2019 @ 19:51:28, in NoiAmbiente, linkato 1055 volte)

L'incontro è aperto a chi vuol bene a se stesso, e quindi alla propria terra fatta di gioie e di dolori, di meraviglie mozzafiato ma anche di orrori inenarrabili cui porre in qualche modo rimedio.

Vedremo attraverso immagini e documenti inediti come eravamo e come siamo. Come vorremmo, invece, essere lo dobbiamo decidere insieme. Se non lo decidiamo noi, lo farà qualcun altro al posto nostro.

A voi la scelta.

Vi aspettiamo presso Levèra in via Bellini n.24 Noha.

Fareambiente

Laboratorio di Galatina - NOHA

 
Di Redazione (del 07/10/2019 @ 19:51:06, in NoiAmbiente, linkato 1379 volte)

“Puliamo il mondo” è un’iniziativa ambientale che viene da lontano, nasce nel 1993 in Australia e in men che non si dica, si espande in tutto il mondo, compresa l’Italia, dove viene promossa per la prima volta nel 1994 da Legambiente. Così ogni anno, verso la fine di settembre, si mobilitano in tutto il mondo, milioni di volontari che si impegnano a valorizzare e ripulire il proprio territorio.

Quest’anno, l’Amministrazione di Galatina, nella persona dell’Assessora Cristina Dettù, ha voluto concentrare l’attenzione sulle due frazioni principali: Noha e Collemeto.

Per Noha, in quanto Associazione ambientalista, l’Amministrazione Comunale ha pensato bene di coinvolgere noi di Fareambiente, Laboratorio di Galatina – Noha. Non ce lo siamo fatto dire due volte, ed eccoci quindi a scuola con i bambini della classe V "A", guidata amabilmente dalla maestra Romilda Malorgio.

Fatta una breve presentazione in classe fra noi di Faremabiente e i bambini e bambine della fantastica classe V “A”, abbiamo condiviso tutti insieme l’importanza della salvaguardia del proprio territorio. Dopo aver distribuito agli allievi una copia della piantina di Noha con in evidenza i nostri Neni Culturali, e donato a tutti un buono gelato da consumarsi presso la pasticceria Dulcis di Noha, ci siamo spostati con calma e nella più completa sicurezza, presso i giardini “Madonna delle Grazie”, ovviamente armati di guanti, pettorine e cappellini, e organizzati in gruppi per tipologia di rifiuti da differenziare.

Qui abbiamo trascorso il tempo necessario per ripulire in modo differenziato i giardini dai rifiuti di uso quotidiano che, purtroppo, nonostante i nuovi cestini installati di recente, continuano ad esserci.

La gioia e l’entusiasmo espressi da tutti i bambini è stata davvero sorprendente. Entusiasti di rendersi utili per il bene comune. In pratica sapevano già riconoscere la tipologia di rifiuti e la loro destinazione nella raccolta differenziata. E’ stata tanta la passione con cui hanno collaborato che se li avessimo lasciati fare avrebbero ripulito tutto il circondario. Quindi gli alunni della classe V “A”, a nostro giudizio, sono già degli esperti ambientalisti e meritano la lode per la materia in questione.

Al rientro in classe, con l’assistenza della maestra Romilda Malorgio e della referente, Igini Alessandra, e con la presenza partecipata delle assessore Loredana Tundo e Cristina Dettù, abbiamo condiviso la visione di un bellissimo video fruibile in rete, dal titolo “L’uomo distrugge la terra”.  Anche in questa circostanza gli allievi della Classe V “A”, si sono dimostrati molto attenti e ottimi intenditori dell’argomento “Puliamo il Mondo” che, sarebbe meglio, aggiungiamo noi di Faremabiente, cominciassimo tutti ad evitare di sporcarlo.

 

Puliamo il Mondo. Classe V A Noha 05.10.2019 Puliamo il Mondo. Classe V A Noha 05.10.2019
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Il Direttivo di Fareambiente Laboratorio di Galatina – Noha

 

IL SINDACO
Avverte la cittadinanza che sulla Gazzetta Ufficiale n°251 del 26 Ottobre 2017 è stato pubblicato il Decreto n. 0026219 del 12.10.2017 del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con il quale è stata dichiarata l’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi “Gelate verificatesi nella Regione Puglia dal 6 al 10 gennaio 2017” che hanno colpito anche parte del territorio del Comune di Galatina. COLTURE RICONOSCIUTE DANNEGGIATE: Ortive in pieno campo, ortofloro protette, agrumeto e carciofeto.
AREA DELIMITATA: Fogli di mappa catastali nn.26-35-36-40-43-47-55-87-88-89-91-92-93.

Pertanto, tutti gli operatori agricoli di cui all’art. 2135 del codice civile iscritti nel Registro delle Imprese della C.C.I.A.A. che hanno subito danni di entità superiore al 30% del valore della Produzione Lorda Vendibile aziendale, possono usufruire delle provvidenze di cui all’art.5, comma 2, lettere a), b), c) e d) del Decreto  legislativo n. 102 del 29 marzo 2004, come modificato dal Decreto Legislativo n. 82 del 18 aprile 2008, presentando apposita domanda a questo Comune, IMPROROGABILMENTE ENTRO E NON OLTRE LE ORE 12,00 DELL’11 DICEMBRE 2017.

Provvidenze previste:
Articolo 5 comma 2 lett. a): contributi in conto capitale fino all’80% del danno accertato;
Articolo 5 comma 2 lett. b): prestiti ad ammortamento quinquennale a tasso agevolato per le esigenze di esercizio dell’anno in cui si è verificato l’evento e per l’anno successivo;
Articolo 5 comma 2 lett. c): proroga, per una sola volta e per non più di 24 mesi, delle scadenze delle rate delle operazioni di credito agrario di esercizio e di miglioramento e di credito ordinario;
Articolo 5 comma 2 lett. d): agevolazioni previdenziali relative all’esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali propri e per i lavoratori dipendenti (domanda da presentare direttamente all’INPS territoriale).

Per le aziende con terreni in più Comuni, la domanda va presentata al Comune dove ricade la maggiore superficie.

Per ulteriori chiarimenti e per il ritiro degli stampati scaricabili anche dal sito web istituzionale, gli interessati possono rivolgersi presso l’Ufficio Agricoltura della Direzione Territorio e ambiente sito in Via D’Enghien,42 bis, aperto nei giorni di martedì e venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e il martedì e giovedì dalle ore 16,00 alle ore 18,00.


Galatina, 7 novembre 2017

L’Assessore alle Attività                           Produttive Il Sindaco
Sig. Nicola Mauro                               Dott. Marcello Pasquale Amante

 

Modulo Richiesta Danni Causati Dalle Nevicate

 
Di Redazione (del 03/10/2019 @ 19:46:33, in Comunicato Stampa, linkato 1133 volte)

Galatina tra i comuni che aderiscono all'iniziativa di Legambiente "Puliamo il mondo". Sabato 5 ottobre gli alunni delle classi V della scuola di Collemeto e Noha indosseranno pettorina e guanti per ripulire un'area del loro paese. Saranno aiutati dalle maestre, dal circolo Legambiente di Galatina - La Poiana e dai volontari dell'associazione Fareambiente di Noha.
"L'educazione ambientale è fondamentale sin da quando si è bambini - afferma l'assessore alle politiche ambientali Cristina Dettù - è per questo motivo che abbiamo deciso di aderire all'iniziativa nazionale di Legambiente e coinvolgere gli alunni delle scuole delle nostre frazioni. Dopo "Sporchiamoci le mani" di alcuni mesi fa a Galatina, abbiamo voluto dare un segnale importante alle generazioni future: prendersi cura del loro territorio, rispettare le regole per mantenere pulito ciò che è già bello, voler bene all'ambiente perché è proprio lì che trascorreranno la loro vita".

Ufficio Stampa - Marcello Amante

 

In vista della stagione invernale e delle conseguenti piogge, si sono susseguiti in questi giorni gli incontri con i Dirigenti e i tecnici dei Consorzi di Bonifica Ugento Li Foggi ed Arneo, per una verifica congiunta dello stato dei luoghi.

L’attenzione da parte dell’amministrazione comunale di Galatina non si è mai abbassata, a cominciare dagli incontri che si sono tenuti con i tecnici dei due consorzi e i tecnici comunali dei comuni di Galatina, Cutrofiano ed Aradeo.

Incontro che si rinnoverà mercoledì 9 ottobre alle ore 12,30 presso l’aula consiliare del Comune di Galatina, alla presenza del Commissario Straordinario Alfredo Borzillo, invitato dai Sindaci Marcello Pasquale Amante per Galatina, Oriele Rolli per Cutrofiano e Luigi Arcuti per Aradeo, a relazionale sugli interventi che il Consorzio di Bonifica ha in programma di attuare nei prossimi mesi, grazie al tributo pagato dai cittadini consorziati.

Come spesso è avvenuto negli ultimi anni i tre comuni hanno sofferto gravi danni dovuti all’esondazione del Canale Asso, che attraversa appunto i territori di Galatina, Cutrofiano ed Aradeo.

I Consorzi sono Enti di Diritto Pubblico economico, cui sono affidate funzioni di difesa del suolo, di approvvigionamento e utilizzazione delle acque, a prevalente uso irriguo, di salvaguardia dell’ambiente e di assistenza tecnico-agraria.

I consorziati, proprietari di immobili agricoli ed extra-agricoli, corrispondono il tributo di bonifica che deve essere utilizzato per la manutenzione delle opere di bonifica e le spese di funzionamento vengono ripartite sulla base del beneficio ed in ragione di parametri fissati nel Paino di Classifica approvato dalla Regione.

È stato effettuato venerdì 4 ottobre il sopralluogo fatto dall’Ing. Silvia Palumbo, per il Consorzio di Bonifica Ugento Li Foggi con un collaboratore dello stesso Consorzio con una conoscenza quarantennale del territorio, insieme all’Assessore Loredana Tundo, la quale ha indicato alcune criticità che bisogna tenere sotto controllo per intervenire, al fine di evitare danni ai cittadini che abitano lungo il percorso del canale Asso nel caso di esondazione.

Una verifica è stata fatta anche ad alcuni canali di scolo delle acque meteoriche presenti nei dintorni dell’abitato di Noha per rilevare se c’è la necessità di manutenzione.

Sempre in data 4 ottobre il Consorzio ha provveduto alla pulizia lungo il percorso del canale Asso e fino al confine che divide le competenze dei due consorzi Ugento Li Foggi ed Arneo.

Sicuramente l’interlocuzione di questi mesi tra i Comuni di Galatina, Cutrofiano e Aradeo con i Consorzi di Bonifica Ugento Li Foggi e Arneo, attraverso la persona del Commissario Straordinario Borzillo, porterà i suoi frutti a beneficio delle comunità interessate.

Ufficio Stampa - Marcello Amante 

 
Di Russo Piero Luigi (del 21/11/2016 @ 19:44:50, in Comunicato Stampa, linkato 2311 volte)

Come si può facilmente notare dal sito dell’A.R.P.A. Puglia è stata disattivata, dal 2015 e senza alcuna comunicazione, la centralina “Galatina - S. Barbara" che, operativa dal maggio del 2004, rileva o meglio potrebbe rilevare i seguenti inquinanti: PM10, NO2, O3, SO2.

L’ex Vicesindaco di Galatina con delega all’ambiente, Roberta Forte, chiamata in “causa” da un mio post su Facebook, che invito a leggere, asserisce che la decisione della disattivazione di detta centralina sia stata presa in assoluta autonomia dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell'ambiente pugliese.

Da Cittadino, sensibile quanto basta alle problematiche ambientali, ritengo onestamente che rendere “monca” la rete di monitoraggio in una zona sofferente di inquinanti è un atto grave che ci instilla il dubbio che gli interventi in materia di qualità dell’aria in Puglia e nel Salento in particolare siano esclusivamente mirati a nascondere all’opinione pubblica l’emergenza inquinamento. Il silenzio con cui è stata portata avanti l’operazione, inoltre, fa pensare ad un sostanziale imbarazzo ad operare la disattivazione della centralina che avrebbe potuto rilevare sforamenti dei parametri di legge. Ribadisco che stiamo ancora nella “sfera” dei dubbi.

Non so se in questa faccenda ci siano dei risvolti penali (questo lo sapremo presto in quanto nei prossimi giorni il sottoscritto presenterà un esposto per interruzione di servizi di pubblica utilità), ma di sicuro siamo in una situazione incresciosa che presenta delle responsabilità morali: non è, infatti, negando l'informazione che si supera l’emergenza inquinamento.

In una regione come la nostra, dove il ristagno e l’accumulo degli inquinanti è tra i più alti d’Italia, la rete di monitoraggio piuttosto che perdere pezzi andrebbe rafforzata attraverso l’aggiornamento della strumentazione, la predisposizione di nuove postazioni, fisse e/o mobili, in grado di misurare nuove e vecchie fonti emissive.

Forse è utile ricordare che sono 50 i comuni dell’area centrale salentina dove l’Istituto superiore di sanità (I.S.S.) ha individuato un eccesso di tumori del polmone e tra questi occupa un posto di “primo piano” anche il Distretto di Galatina; dati che fanno paura e che non fanno dormire sonni tranquilli, nella speranza che alle parole della politica seguano i fatti nel senso dell’eliminazione delle fonti inquinanti che minano la salute dei cittadini.

Rivolgo pertanto un appello al Commissario Aprea affinché, nell’esercizio delle sue funzioni, possa intervenire quanto prima per colmare una delle tante lacune lasciateci in eredità dall’ultima Amministrazione ripristinando il regolare funzionamento della centralina, e garantire, per quanto possibile, maggiore trasparenza sui dati raccolti.

RUSSO PIERO L.

 
Di Redazione (del 27/03/2017 @ 19:42:56, in Comunicato Stampa, linkato 1844 volte)

«Il mio programma elettorale sarà scritto nei dieci “Cantieri del Programma” che hanno già iniziato il loro cammino». Questo il metodo del candidato sindaco di “Obiettivo 2022” (Lista De Pascalis, Agorà, Direzione Italia, Forza Italia, La Città, Psi, Udc), Giampiero De Pascalis, che ha messo in atto quanto promesso presentandosi alla città: «Niente sarà calato dall’alto».

Lo start ai dieci “Cantieri del Programma”, coordinati dall’esperto di management Massimo Negro,  è stato dato giovedì scorso e altri via libera sono in programma a partire dalla prossima settimana. Ogni Cantiere, a sua volta, è coordinato da uno o più referenti. Una struttura organizzativa che deve garantire il funzionamento di queste cellule di lavoro, con l’obiettivo (se la coalizione vincerà la campagna elettorale) di continuare l’azione di monitoraggio e di progettazione dei Cantieri anche quando Giampiero De Pascalis sarà sindaco.  

In dettaglio: Spazio ai giovani (23 marzo primo incontro, 30 marzo il prossimo, nel comitato elettorale di De Pascalis in piazza Alighieri), Welfare (29 marzo), Sport (1 aprile, Palazzetto dello Sport); Centro storico e urbanistica (10 aprile). Queste le prime calendarizzazioni, le prossime riguardano i “Cantieri del Programma” per: Commercio, Attività produttive, Fiera; Frazione di Noha; Frazioni di Collemeto e Noha; ambiente e Benessere (Qualità della vita); Cultura e istruzione, Sanità.

Molto partecipato il primo Cantiere, Spazio ai giovani, e sono già emerse alcune priorità e qualche criticità viste dalla prospettiva dei ragazzi e delle ragazze di Galatina. Centro storico abbandonato, Basilica poco accessibile, nessuna prospettiva di lavoro, assenza di spazi di aggregazione. Questi i punti dolenti, a fronte della richiesta di orientamento e di concreto coinvolgimento.  

«Ascoltare i tanti ragazzi che hanno partecipato al primo incontro dei “Cantieri del Programma”, mi ha arricchito – rende noto De Pascalis –, mi ha dato un’ulteriore spinta e un’ulteriore motivazione a rimboccarmi le maniche per risollevare la nostra Galatina. Li ho guardati negli occhi e ho visto una scintilla di speranza accendersi, uno sprazzo di entusiasmo affacciarsi alla prospettiva di poter essere protagonisti dell’azione di governo. I giovani sono la forza della città, sono sicuro che sapranno offrire spunti eccellenti e le migliori proposte saranno elaborate in forma di bozza di delibera – così sarà anche per gli altri Cantieri – da mettere all’ordine del giorno se sarò eletto sindaco. Questo avevo promesso e questo stiamo facendo».  

E Negro spiega: «I Cantieri saranno gestiti con un metodo progettuale. Saranno gli stessi partecipanti ai Cantieri a contribuire ad identificare i temi prioritari su cui la coalizione si dovrà impegnare, al fine di definire assieme un percorso che traguardi sia soluzioni di breve che di medio e lungo periodo». Cantieri in corso, insomma.

Ufficio stampa del candidato sindaco

 
Di Redazione (del 02/03/2016 @ 19:42:39, in Comunicato Stampa, linkato 1443 volte)

Ai sensi dell'art. 20 dello Statuto Comunale e dell'art. 29 del Regolamento del C.C., il Consiglio Comunale è convocato in seduta straordinaria di 1^ convocazione per il giorno 3 marzo 2016, alle ore 16.00, con continuazione e, occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 4 marzo 2016, alle ore 17.00, con continuazione, per trattare i seguenti argomenti:

1) Approvazione verbali sedute precedenti;

2) Imposta unica comunale (IUC) – Componente TARI – Determinazione di invio dell’acconto, numero rate e scadenze 2016;

3) Centro Salento ambiente S.p.A. (argomento richiesto ai sensi dell’art. 29 del regolamento di Consiglio Comunale da un quinto dei consiglieri comunali).

Il Presidente del Consiglio Comunale

f.to Dott. Fernando Baffa

 

Da oltre un anno è ben leggibile, su appositi cartelli, il divieto di prelevare e utilizzare le acque sotterranee nell’area che circonda il cementificio Colacem di Galatina. Una presunta, sospetta ammissione di falda inquinata evidentemente, in un’area peraltro già dichiarata “rossa” per incidenza di patologie tumorali (soprattutto polmonari) e della quale aveva parlato nei mesi scorsi, allegando documenti in anteprima. Non si tratta di un vero e proprio esposto per ora, quanto di una richiesta di informazioni che il comitato ha avanzato tramite l’avvocato Salvatore Ruberti, dell’Ufficio legale di Adusbef, indirizzando una missiva alla stessa Colacem, alla Regione Puglia, alla Provincia di Lecce, a tutte le amministrazioni comunali del circondario galatinese e alla Asl del capoluogo salentino.

Una richiesta di dati e accertamenti rilevante anche per il fatto che, in questo modo, i cittadini possono esercitare il proprio diritto all’informazione ambientale. I cartelli sono stati affissi a partire dal mese di settembre del 2020, attorno al perimetro dell’impianto industriale di via Corigliano d’Otranto. Ve ne sono di due tipi. Il primo recita: “Avviso di individuazione delle zone di rispetto per gli scarichi delle acque meteoriche e di dilavamento soggette a regolamentazione ai sensi dei commi 5 e 6 dell’articolo 13 del Regolamento regionale numero 26/13. Divieto di prelievo e di utilizzo di acque sotterranee per uso irriguo entro un raggio di 130 metri”.

Nel secondo cartello, è invece riportato il seguente testo: “Avviso di individuazione delle zone di rispetto per gli scarichi delle acque meteoriche e di dilavamento soggette a regolamentazione ai sensi dei commi 1 e 6 dell’articolo 13 del Regolamento Regionale numero 26/13. Divieto di prelievo e di utilizzo di acque sotterranee da destinare al consumo umano entro un raggio di 400 metri”.

Va da sé che entrambi i messaggi abbiano inevitabilmente scatenato allarme e preoccupazione tra i cittadini e tra le associazioni che compongono il Coordinamento civico ambiente e salute. Si sono tutti costituiti in un comitato, circa 15 famiglie del circondario, per inviare la richiesta di accesso agli atti tramite i legali di Adusbef, l’associazione per la difesa dei diritti dei consumatori. I cartelli presenterebbero una inquietante certezza e una zona d’ombra: intanto, è fuori dubbio che il divieto di emungimento e di utilizzo delle risorse idriche suscitino non poche apprensioni. Al contempo, si assiste a una carenza di informazioni relativamente alle motivazioni di quei divieti.

La normativa nazionale del Codice dell’ambiente e quella regionale stabiliscono che, nel periodo necessario per l’individuazione e delimitazione delle aree di tutela assoluta delle zone di rispetto e delle zone di protezione, gli scarichi delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne nei corsi d’acqua episodici, naturali ed artificiali, sul suolo e negli strati superficiali del sottosuolo non possano avvenire a meno di 500 metri dalle opere di captazione di acque sotterranee destinate a consumo umano.  E a meno di 250 metri dalle opere di captazione delle opere di acque sotterranee per uso irriguo.

Alla luce di questo scenario, nella domanda di informazioni avanzata da Adusbef, viene richiesta l’indicazione del tipo di opera di captazione di acque sotterranee e la loro ubicazione, così come una chiara determinazione ed indicazione sia dell'area di tutela assoluta, sia della zona di rispetto. Il comitato intende inoltre ricevere maggiori ragguagli circa il divieto di prelievo e di utilizzo di acque sotterranee destinate sia al consumo umano, sia all’uso irriguo. I chiarimenti messi per iscritto nella missiva riguardano, tra gli altri, anche le procedure e le operazioni di convogliamento, separazione, raccolta, trattamento e scarico delle acque di prima pioggia e di lavaggi. Il comitato chiede, infine, un parere motivato da parte di Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) e delle Asl di Lecce circa l’assenza o presenza di rischi di inquinamento della falda idrica o di pericoli per l’ambiente e la salute umana nell’area interessata.

Valentina Murrieri

(fonte Lecceprima)

 

IL COMMISSARIO STRAORDINARIO

Premesso:

  • che ai sensi del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 30/10/2007 è obbligatoria la lotta alla "Processionaria del Pino" (Thaumetopoea pityocampa), parassita infestante di tutte le specie di pino e delle conifere in genere, da parte dei detentori di tali piante, siano essi Enti pubblici o soggetti privati;
  • che tale lepidottero costituisce una minaccia per la produzione e la sopravvivenza delle specie arboree interessate e rappresenta, altresì, un serio rischio per la salute pubblica in quanto i peli delle sue larve e dei costituenti "nidi" sono fortemente urticanti e pericolosi al contatto, sia cutaneo che delle mucose degli occhi e delle vie respiratorie;

- che, inoltre, in conseguenza della dispersione dei peli urticanti nell'ambiente, si possono registrare reazioni epidermiche, allergiche e infiammatorie che possono essere particolarmente consistenti, soprattutto in soggetti sensibili;

Constatata la presenza sul territorio comunale di diversi focolai di "Processionaria del Pino" e la continua diffusione del parassita;

Considerato che il Comune di Galatina ha già iniziato ad attuare i necessari interventi per la lotta alla processionaria, relativamente alle piante insistenti su aree pubbliche o di proprietà comunale;

Ritenuto necessario, pertanto, adottare idoneo provvedimento teso a prevenire e contrastare lo sviluppo e la diffusione del parassita sull'intero territorio comunale, a tutela e salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica;

Visti gli artt. 7 bis e 50 del D. Lgs. legislativo n. 267 del 18/08/2000 e ss.mm.ii.;

Visto il D.M. 30/10/2007,

ORDINA

A tutti i proprietari e/o conduttori di arre verdi private ricadenti nell'intero territorio del Comune di Galatina:

  • di effettuare, entro 30 (trenta) giorni dalla pubblicazione del presente provvedimento, tutte le opportune verifiche ed ispezioni sugli alberi posti a dimora nei terreni di loro pertinenza, al fine di accertare l'eventuale presenza di nidi della "Processionaria del Pino" (i nidi si presentano normalmente in forma di grosse masse simili alla seta di color bianco-grigio e sono localizzati soprattutto sui rami più alti ed esterni) ovvero delle sue forme larvali (bruchi);
  • nel caso in cui venisse riscontrata la presenza di "Processionaria del Pino", gli stessi soggetti obbligati di cui al punto precedente, dovranno immediatamente intervenire rivolgendosi a ditte specializzate, effettuando l'asportazione meccanica mediante taglio dei rami infestati e la loro successiva bruciatura, avendo cura di operare con la massima cautela, utilizzando gli appositi dispositivi di prevenzione individuale, per evitare il contatto con i peli urticanti delle larve e/o dei nidi.

AVVERTE

  • che le spese per i suddetti interventi sono a totale carico dei proprietari e/o conduttori dei terreni su cui insistono le piante infestate;
  • che in caso di mancato adempimento, saranno applicate le sanzioni amministrative di cui all'art.7 bis del D.Lgs. n.267/2000 e ss.mm.ii. (da € 25,00 ad € 500,00) e potrà essere disposta l'esecuzione d'Ufficio degli interventi omessi, con addebito delle relative spese a carico degli obbligati.

RENDE NOTO

A norma dell' art.3, comma 4 della Legge 241/1990, avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla data di pubblicazione.

La presente ordinanza, oltre ad essere trasmessa in copia all'Ufficio Stampa per la massima divulgazione ai mass-media locali e pubblicata sul sito Web del Comune, viene notificata per opportuna conoscenza e per quanto di competenza a:

- Comando di Polizia Municipale;

- Commissariato di Pubblica Sicurezza di Galatina;

- Comando Stazione dei Carabinieri di Galatina.

E' fatto obbligo a tutti i pubblici ufficiali preposti alla vigilanza e alla sicurezza pubblica di far osservare la presente ordinanza.

Galatina

IL COMMISSARIO STRAORDINARIO

Dott. Guido APREA

 

 

Ventuno alberi storici saranno abbattuti nel centro di Galatina, nell’ambito del progetto di restyling dei giardini pubblici della cittadina di Piazza Dante Alighieri. Un piano ereditato dalla precedente amministrazione e al quale la nuova giunta sta dando corso. Ma comitati, cittadini, ambientalisti e un gruppo di medici non ci stanno: scrivono al sindaco Fabio Vergine. Rivendicano quei filtri “green” a tutela dei polmoni, in una zona gravemente compromessa dal punto di vista sanitario a causa della presenza di stabilimenti industriali ad alto impatto ambientale. I dossier degli ultimi anni, compreso il report Puglia Salute 2023, collocano infatti l’area del Galatinese in cima alle classifiche per l’incidenza di neoplasie polmonari e tumori in genere. E non solo.

La cittadina è costretta a confrontarsi anche con un altro dato: i suoi abitanti hanno a disposizione un coefficiente di verde pro-capite pari a meno di 2,80 metri quadrati, a fronte del minimo dei 9 metri quadrati disposto invece da un decreto ministeriale del 1968 (dati comparabili sul sito dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). La questione, intanto, è stata sollevata in Consiglio, nei giorni scorsi, dall’esponente della minoranza Antonio Antonaci, che riveste anche il ruolo di presidente della Commissione Sanità, incaricato da questa stessa amministrazione. Ma è stata poi rilanciata in un documento inviato lo scorso 19 gennaio al primo cittadino, a firma di diverse organizzazioni: Coordinamento civico ambiente e salute della provincia di Lecce; Noi ambiente e beni culturali di Noha e Galatina; Natural-Mente No rifiuti  di Collemeto; Galatone Bene Comune; Isde sezione provincia di Lecce; Forum ambiente e salute e Nuova Messapia di Soleto.

(La nostra redazione ha contattato in mattinata l'Ufficio stampa del sindaco. Ma, per via di impegni, non ha rilasciato dichiarazioni).

La posizione di medici e ambientalisti
“Ricordiamo che Galatina soffre di eccesso di cementificazione da decenni, i cui effetti sono purtroppo ben visibili nello stato di salute della popolazione. Più volte, abbiamo segnalato agli organi preposti gli sforamenti della centralina Arpa (l’Agenzia regionale di protezione ambientale) di Galatina nelle rilevazioni di Pm10, Pm2.5, e il superamento costante della concentrazione limite di ozono. Dalle centraline Arpa (il link al sito Arpa) posizionate sul territorio di Galatina risultano sforamenti importanti: è risaputo che le polveri fini e ultrafini sono le più pericolose e penetranti negli organismi viventi, tanto da superare anche le barriere cellulari”, scrivono gli ambientalisti tra i quali sono presenti anche ingegneri ambientali, biologi, medici e giuristi.


Questi ribadiscono l’importanza della presenza degli alberi fondamentali non soltanto nell’assorbimento della Co2, ma anche come filtro per le vie respiratorie della comunità. Un albero di grandi dimensioni può arrivare a produrre ossigeno per almeno quattro cittadini, cosa che non può garantire un giovane arbusto. I nuovi esemplari, sottolineano i firmatari della lettera, ci impiegherebbero almeno 50 anni per svolgere la propria funzione, lasciando scoperta un’intera generazione futura.

“Pur riconoscendo il ruolo chiave e fondamentale di determinate competenze (agronomiche e forestali), occorre un coinvolgimento fattivo di altri punti di vista, soprattutto quelli di derivazione epidemiologica, urbanistica, ingegneria strutturale, così come una piena partecipazione delle associazioni ambientaliste e della cittadinanza”, concludono gli ambientalisti, chiedendo al sindaco Vergine un incontro pubblico alla presenza di tutte le parti coinvolte, per condividere l'amministrazione di un progetto straordinario che ha a che vedere con la salute  pubblica.

 Valentina Murrieri
(fonte: lecceprima)

 
Di Redazione (del 02/02/2022 @ 19:39:36, in Comunicato Stampa, linkato 550 volte)

I tempi stringono le prossime elezioni amministrative sono alle porte ma il dibattito politico stenta a decollare.

PNRR di qua' PNRR di la', ma di grazia per fare cosa? Per andare dove?

Premetto che non intendiamo candidarci con nessuno ma siamo fortemente motivati ad esercitare il nostro diritto di voto e coltiviamo la speranza di vedere finalmente la politica  con la P maiuscola protagonista in città.

Avendo quindi le mani libere diremo quello che pensiamo senza esitazione alcuna, convinti e sinceri nel solo ed unico interesse a favore di Galatina e dei nostri concittadini.

Bene iniziamo partendo dall'interesse principe di ogni comunità la Salute.

A noi fa specie che ci si strappi le vesti per il declassamento del Santa Caterina Novella e non si abbia nessuna voglia di capire perché in città l'incidenza delle neoplasie è drammatica.

Come dire si piange per il disagio nel doversi spostare per curare ma non perché si muore.

Il nostro sindaco affronterebbe subito il problema con puntuali analisi, controlli e verifiche  a tappeto sul territorio da effettuare con soggetti terzi autonomi e indipendenti.

Dopodiché interventi di bonifica e mitigazione delle criticità a spron battuto per riportare i valori nella norma.

Responsabile della salute pubblica o lo si è per davvero o non lo si è.

A braccetto con la salute ci va indissolubilmente il territorio e l'ambiente. Su questi argomenti la scelta è una sola. O si fanno gli interessi degli speculatori che arricchiscono pochi a danno di tutti o viceversa.

Parliamo ad esempio di pannelli solari. Se si installano sulle abitazioni, sugli edifici pubblici, nelle aree degradate e dismesse a beneficio di tutti è un conto, se si installano sui terreni agricoli di prima scelta è un'altra storia.

E vogliamo parlare del megagalattico piano regolatore dei ventuno comparti ( pochi nati, ma mai ultimati) in previsione di una città che poteva crescere  a volontà e che invece sconta una decrescita infelice sino a meno di 27.000 unità ?

Grazie signori speculatori voi e chi ve lo ha permesso, avete svalutato un patrimonio immobiliare dell' intera città del 30, 50, 70, per cento rispetto al valore di altri comuni del Salento che un tempo ci guardavano con invidia ed ammirazione.

Ecco il nostro sindaco ideale saprebbe correggere queste aberrazioni nominando ad esempio un assessore all' urbanistica di scuola "Barbanente" o per i più anziani " Cervellati". Un assessore qualificato, un accademico del settore, di animo ambientalista lontano da Galatina e dagli interessi di parte. Un bravo medico del territorio che sapesse curare le tante ferite aperte dando valore e dignità al patrimonio esistente.

A seguire trattiamo il tema Cultura .

Se chi ci vuole amministrare ha consapevolezza e amore per Galatina non può prescindere dal pensare ad un assessore al ramo di portata nazionale, un personaggio pubblico del valore e della notorietà di Sgarbi o Bonito Oliva o altri di tale livello perché la città lo merita . Basta manuali cencelli e scelte che mortificano….servono personalità di respiro internazionale per aspirare ad avere riconosciuti e promossi  i tanti tesori Culturali presenti a Galatina.

E restando in tema di Cultura ma in questo caso della Legalità è urgente pensare alla guida della Polizia Urbana di una autorità indiscussa di alto profilo alla stregua dell' indimenticabile Commissario Capuano .

Un Alto dirigente in pensione degli organi dello stato, un Prefetto, un Procuratore, un Commissario di Polizia, comunque una persona terza competente, autorevole, indipendente che sappia contrastare una deriva ed un degrado sociale sempre più preoccupante.

Il responsabile all'annona insieme al Sindaco devono avere doti di pazienza,moderazione, equilibrio, capacità di ascolto per  smorzare i mille conflitti presenti in una comunità fortemente provata. Dio ci liberi e ci scanzi dai sobillatori soprattutto se si annidano nelle istituzioni !

Pazienza a questo punto se i restanti assessori verranno scelti seguendo le liturgie  consuete della politica. Una sola condizione . Gli assessori non devono essere afflitti da "fragilità" personali di alcun genere perché è inevitabile che diversamente il tutto si rifletterebbe in una imbarazzante debolezza del ruolo e delle funzioni ricoperte .

Vorremmo vedere persone serene libere e indipendenti impegnarsi al meglio per Galatina . Vorremmo che avessero chiaro la teoria della "finestra rotta" perché trascuratezza, sciatteria, indolenza non sono compatibili con buona amministrazione. A tal proposito vorremmo un assessore al centro storico che capisse il perché atti vandalici, deturpazione dei luoghi, comportamenti antisociali sono pericolosamente cresciuti nel centro antico . E giacche' ci siamo lo vorremmo vedere accompagnare un disabile in carrozzella tra strade, corti e uffici inaccessibili. E poi bellissimo sarebbe se l'assessore insieme al sindaco facessero un giretto a bordo di un automezzo dei vigili del fuoco. Potrebbero sincerarsi di persona sull'accessibilità o meno dei veicoli tra le già strette stradine del centro invase da parcheggio selvaggio, ponteggi, fioriere, tavoli ed altro .

Saremmo proprio contenti di scoprire che gli stupidi siamo noi che non sanno guidare un'utilitaria .

È così strano sognare una città più vivibile, con maggiore decoro urbano, con maggiore rispetto dei luoghi e delle persone, che aspira ad una migliore qualità della vita che ha a cuore il bene comune?

E per finire il nostro sindaco lui o lei che sarà, vorrei vederlo camminare spesso in città a testa alta, consapevole del grande onore di rappresentare la nostra città, vorrei vederlo salutare per primo chiunque incontra, cordiale, rispettoso e rispettato, vorrei innanzitutto vederlo sorridere!

A questo Sindaco daremo il nostro voto.

Auguri Galatina incrociamo le dita ….

PS  Dimenticavo : nei primi 10 giorni caro futuro sindaco può prometterci di attivare la Palestra di via Montinari e trovare un utilizzo per il pulmino di mezzo giorno in famiglia? Grazie

 

Associazione culturale

Galatina, Storia Arte Cultura

Dante De Ronzi

 
Di Redazione (del 16/10/2023 @ 19:39:14, in Comunicato Stampa, linkato 183 volte)

Un vecchio proverbio recita «Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi», ovvero «scherza con le cose umane e lascia stare il ciò che è sacro». Tuttavia la storia ci insegna che le religioni spesso sono usate per fini politici, per «soggiogare» intere popolazioni o parte di esse.

L'impianto Colacem di GalatinaIl potere è un demone che non tutti sanno controllare, si insinua e condiziona. Guerre, genocidi, massacri in nome di un «Dio», non sono una novità. È di questi giorni la tremenda crisi in Medio Oriente, dai risvolti cupi e preoccupanti.

Volendo restare a «casa nostra» ecco un evento curioso e di tutt’altro tenore, che ci riporta al vecchio proverbio.

A Galatina il 14 ottobre, nella Basilica di Santa Caterina si è siglato un «Patto d’amicizia nel nome di San Francesco e Santa Caterina d’Alessandria».

I sindaci dei due comuni, Galatina e Assisi hanno firmato un protocollo d’intesa per la promozione turistica nel segno della spiritualità, in nome di una «unione culturale ed economica».

Nella pagina Facebook dell’Associazione Internazionale Medici per l’ambiente (Isde) di Lecce, si legge un estratto della diretta che riporta le parole del Sindaco di Galatina: «A questo punto con onore, con piacere immenso, chiedo a voi tutti di aiutarmi ad accogliere il Sindaco di Assisi, ringraziandola per aver accolto con entusiasmo questo invito della nostra Comunità.

Ciò che ci unisce, cara Sindaco, non è soltanto tutto ciò che saggiamente ci hanno raccontato gli amici che ci hanno preceduto. Non è soltanto cultura, siamo uniti anche nella tradizione economica.

Sul palco l’Ad di Colacem

L'intervento dell'Ad di Colacem Carlo Colaiacovo a GalatinaPertanto sono particolarmente felice di chiamare insieme al Sindaco anche un importantissimo operatore economico (Colacem) che unisce i nostri territori, che fa ponte tra i nostri territori e che da sempre dimostra una grandissima sensibilità per le nostre Comunità.

E poi anche un desiderio particolare, il suo, il loro, la filosofia aziendale di contribuire alle nostre tradizioni e alle necessità del nostro territorio con una disponibilità ed una generosità che negli anni vi ha sempre contraddistinto.

Quindi vi chiedo gentilmente, caro Sindaco, caro cavalier Colaiacovo (Amministratore delegato della Colacem) di salire sul palco».

Sempre nel post si legge: Il Patto viene siglato «mentre è ancora in atto uno studio di Valutazione di impatto sanitario (Vis) di Colacem sul circondario di Galatina e dintorni, chiesto dalla Provincia (a seguito delle richieste, delle osservazioni di Isde e delle associazioni del territorio) nell’ultima Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata a Colacem».

Restando in tema di proverbi e frasi celebri, concludo con questo: «A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca».

Stiamo peccando anche noi? Chissà?

Ernesta Cambiotti

(fonte: Edicolaweb.tv)

 
Di Andrea Coccioli (del 02/08/2016 @ 19:38:36, in Comunicato Stampa, linkato 2892 volte)

Sig. Russo Piero Luigi,

dalla sua invettiva emerge che io sia al centro di quasi tutta l’attività amministrativa svolta, secondo Lei, con poca attenzione in questi quattro anni. Al di là delle sue opinioni personali nelle quali evidentemente non mi riconosco, ritengo di poterle rispondere per le questioni di mia competenza.

Credo che i cittadini abbiano elementi per valutare serenamente l’operato dell’Amministrazione Montagna e dei miei tre anni e mezzo di impegno amministrativo. Da parte mia, Le posso dire che ho vissuto e vivo felicemente la vita sociale di Galatina uscendo per le strade, frequentando le piazze, le attività commerciali, incontrando persone, salutando e parlando con tutti i quali mi hanno onorato della loro stima, amicizia, conoscenza. E sono tantissimi, fortunatamente. Sig. Russo Piero Luigi, la mia serenità d’animo, la mia voglia di continuare a fare, a tessere relazioni, a dialogare con tutti e impegnarmi per migliorare la nostra comunità non si fermerà certo davanti alla sua rabbia e invettiva contro la mia persona. Può star certo.

Vivo a Galatina, e io e mia moglie abbiamo scelto di far crescere i nostri figli a Galatina e le posso assicurare che farò di tutto perchè loro possano amare e rispettare questa Città. Lo farò, come ho sempre fatto in vita mia, impegnandomi nel sociale, in politica e cercando di dare esempi positivi.

Ma andiamo in ordine.

Risponderò punto punto alle sue critiche quando di mia stretta competenza. Ad alcune delle sue considerazioni tra l’altro , in questi anni di amministrazione Montagna, è stata data già risposta attraverso risposte alle interrogazioni consiliari oppure attraverso note scritte pubblicate sulle varie testate giornalistiche, ma certamente, repetita iuvant.

La ‘Lampada senza luce” di Gaetano Martinez. Si è provveduto a ristrutturare l’intero vano pompe, sono stati sistemati tutti gli impianti idrici e l’impianto elettrico mettendo nelle condizioni l’impresa di effettuare anche manutenzione continuativa per un anno. L’importo era comprensivo di IVA e manutenzione per un anno. Si è fatta regolare gara d’appalto, come sempre con trasparenza e  rispettando la legge. Ora la fontana funziona. Piuttosto dovremmo prenderci un po’ tutti cura di quel bene prezioso che ci ha lasciato Gaetano Martinez, rispettando e facendo rispettare semplici norme di convivenza civile come evitare di buttare nella vasca cicche, cartacce o altro ancora. Sarebbe altrettanto importante punire chi non rispetta i beni pubblici.

Rup per questioni di carattere economico-finanziario. La professionista in questione è stata incaricata con regolare procedura messa in atto dalla dirigente dott.ssa Rita Taraschi, persona sempre scrupolosa e attenta alla corretta applicazione delle norme. Il lavoro della professionista in questione è finalizzato a reperire risorse finanziarie a disposizione dell’ente. Si è reso  necessario procedere con una ricognizione delle disponibilità residue a valere sui mutui già concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti le cui opere sono state concluse. Lavoro mai svolto in precedenza, molto meticoloso ed espletato con grande impegno.

In particolare tale procedura consiste nel richiedere alla Cassa Depositi e Prestiti le erogazioni a saldo per quei mutui che presentano una disponibilità residua pari o inferiore a 5.000,00 € o nel caso di importi residui pari al 5% del mutuo a suo tempo concesso.

Il lavoro di ricognizione, che è stato espletato per il 50%,  ha portato i seguenti esiti:

somme per le quali è possibile richiedere l’erogazione a saldo: € 76.957,35;

somme che possono essere destinate alla riduzione del prestito originario ovvero ad un diverso utilizzo, nuovi investimenti senza incrementare il debito: € 247.684,69

Questa ultima somma è stata destinata alla riorganizzazione degli ambienti del tribunale per ospitare uffici amministrativi del Comune tra i quali Ufficio LLPP, Urbanistica, Vigili Urbani, Anagrafe e Ufficio Commercio. La nuova organizzazione degli uffici all’ex tribunale porterà indiscutibili vantaggi all’utenza in quanto  un unico luogo ospiterà più uffici e servizi a disposizione anche di utenza con difficoltà motorie. Purtroppo, attualmente, pochissimi uffici sono accessibili ai diversamente abili.

Palestra di via Montinari. Abbiamo inaugurato la palestra perchè i lavori conclusi dovevano subito portare al suo immediato utilizzo. Non si è ancora utilizzata per due motivi. Primo le società sportive di pallavolo e basket ritengono vada prima migliorato il terreno di gioco con altra superficie idonea. Due, serve maggiore collaborazione di tutti per dare seguito alle volontà politiche di un completo utilizzo delle strutture pubbliche. Non va bene che una struttura pubblica rimanga chiusa per molto tempo. L’autocritica è necessaria.

Centro Polivalente di Viale Don Bosco. La struttura è agibile, sono stati terminati i lavori appaltati e viene regolarmente utilizzata da chi ne fa richiesta. Sono stati già organizzati corsi di teatro, spettacoli di vario genere, feste, concerti e conferenze.

La struttura è stata intitolata a Pierantonio Colazzo per volere dell’Amministrazione Coluccia.

Asilo di viale Don Bosco. Abbiamo ereditato duemila problemi, quindi testa bassa e pedalare. E’ stato compiuto un grande sforzo organizzativo per risollevare il cantiere e aprire l’asilo. Ora l’asilo funziona.

Corso Porta Luce e pista ciclabile. Corso Porta Luce è parte del finanziamento PIRU-Piano Integrato Riqualificazione Urbana. E’ stato migliorato il progetto anche con la realizzazione di una pista ciclabile. Prima dell’amministrazione Montagna, Galatina aveva zero Km di piste ciclabili. Ora, grazie alla realizzazione della tangenziale sud-ovest e al miglioramento di Corso Porta Luce, possiede circa 2,5 km. E’ chiaro che ci deve essere la volontà dei cittadini e della politica per continuare a tracciare piste ciclabili se vogliamo rendere Galatina più ecosostenibile e favorire una mobilità dolce e più rispettosa dell’ambiente. La realizzazione di un ulteriore piccolo tratto di pista ciclabile tra angolo Corso d’Enghen- Corso Porta Luce passando da via Ugo Lisi - Ex Tribunale (in prossimità degli Uffici Pubblici), permetterebbe di collegare la tangenziale a tutto il Centro Storico, già zona a traffico limitato. Personalmente mi rallegro quando vedo le persone pedalare in sicurezza nella Città.

Utenze e canoni per telefonia e reti di trasmissione. C’era da fare una piccola rivoluzione. Ci stavamo provando ma non abbiamo finito il lavoro iniziato. Non conosco i dati dei primi sei mesi del 2016. Non ci sono stato. Mi sono dimesso a gennaio. Posso solo dirle che non ho mai utilizzato una scheda telefonica del comune, anche se assegnatami. Ho sempre e solo utilizzato una scheda telefonica con traffico dati pagata personalmente. Il mio numero privato era ed è anche pubblico e segnalato, sin dal 2012, sul mio profilo del sito istituzionale del Comune di Galatina.

Concerto del 27 agosto 2015 in piazza Falcone e Borsellino. Grazie alla sinergia tra diverse associazioni ad agosto del 2015 è stata organizzata una bella rassegna di arte, e cultura giovanile. Tra le diverse associazioni che hanno contribuito alla organizzazione degli eventi, c’è stata la partecipazione dell’Associazione Guerriglia Culturale che ha anche curato l’organizzazione del concerto in piazza Falcone e Borsellino. A un certo punto della serata per pochissimi minuti e prima di essere allontanato dal palco, uno dei componenti di uno dei gruppi rap che si sono esibiti ha urlato al microfono frasi irrispettose e volgari. Sia io, sia  i componenti dell’associazione giovanile Guerriglia Culturale, abbiamo preso nettamente le distanze dal ragazzo maleducato che ha offeso i presenti al concerto.

Sig. Russo Piero Luigi, nelle amministrazioni pubbliche succedono tante cose. C’è chi è bravo ad intercettare fondi pubblici, chi a programmare interventi di pubblica utilità, chi a progettare.  Poi bisogna realizzare gli interventi. Spesso in un unico mandato amministrativo non si riescono ad evadere tutte le fasi di un’idea. Noi abbiamo finito lavori iniziati da altri, certamente, ma abbiamo anche adeguato progetti poco completi, poi li abbiamo appaltati e  li abbiamo terminati. Abbiamo utilizzato le risorse del PIRU e del PIRP (Amministrazione Antonica), abbiamo appaltato e realizzato lavori, abbiamo recuperato fondi pubblici per evitare gli allagamenti nel rione Italia, abbiamo recuperato fondi pubblici per dare nuova vita allo storico Teatro Cavallino Bianco e altro ancora. Non è semplice, l’Italia è un paese che sta cercando la strada della semplificazione. Le complicazioni amministrative impongono l’acquisizione di pareri di molti enti pubblici ognuno con le sue peculiarità, le sue esigenze. Tanta burocrazia inutile frena il fare e la strada per arrivare a risultato è sempre più in salita. In tutto questo è stato fatto tanto. Perciò, giusto perché ripetere aiuta, Le allego le cose fatte perché è sempre meglio essere ricordati per le cose fatte anziché per le cose dette. Inoltre mi piace ricordare, anche a me stesso, che “Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il ….FARE”.

Di seguito riporto i più significativi interventi effettuati e lo stato di definizione degli stessi da giugno 2012 a luglio 2016:

Lavori Pubblici

 

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. I lotto funzionale

Importo progetto I lotto funzionale: 1.300.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Comune Galatina: 500.000,00 euro

Lavori completati

Inaugurazione Teatro effettuata il 28 novembre 2015.

 

Adeguamento e miglioramento rete fognatura bianca Rione Italia

Importo progetto: 700,000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia

Lavori completati

 

Scuole. Tutti gli istituti comprensivi. Poli 1, Polo 2, Polo 3

Interventi di manutenzione straordinaria scuole Galatina e frazioni

Importo totale progetti: 500.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina e Ministero

Lavori completati

 

Riqualificazione ed efficientamento Scuola Noha e aree adiacenti.

Importo progetto: 400.000,00 euro

Finanziamento: Regione Puglia. Importo da restituire in 10 anni senza interessi.

Lavori completati

 

Progetto di messa in sicurezza e rifacimento via Bianchini.

Primo di tre interventi previsti ognuno di 250.000,00 euro.

Importo progetto: 250.000 euro

Finanziamento: Regione Puglia (49%) e Comune di Galatina (51%)

Lavori completati

 

Progetto di pavimentazione stradale e pubblica illuminazione.

Importo progetto: 300.000,00 euro

Finanziamento: Comune di Galatina

Lavori completati

 

Progetto di riqualificazione Corso Porta Luce.

Rifacimento e riqualificazione di Corso Porta Luce, Sostituzione Illuminazione pubblica con Pali Artistici, Realizzazione Pista ciclabile, Rifacimento tappetino stradale, Nuovo rondò incontro via d’Enghien.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

 

Progetto di riqualificazione via principessa Iolanda, via Caforo angolo piazza Alighieri, via Giuseppina del Ponte.

Importo progetto: 250.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

 

Centro Polivalente viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Struttura inaugurata e utilizzata.

 

Asilo Nido viale don Bosco

Finanziamento: PIRU

Lavori completati

L’asilo è utilizzato e perfettamente funzionante.

 

Palestra via Montinari

Finanziamento: PIRU

In attesa di essere concessa in uso.

 

Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. II lotto funzionale

Adeguamento funzionale torre scenica e utilizzo completo dei palchi.

Importo progetto II lotto funzionale: 800.000,00 euro

Regione Puglia: 800.000,00 euro

Lavori da appaltare. Procedure di Gara d’appalto avviate.

 

Progetto riqualificazione Ex convento Santa Chiara.

Importo progetto: 1.000.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Lavori in corso.

 

Progetto di Riqualificazione basolato centro storico.

Importo progetto:  500.000,00 euro

Finanziamento: PIRU

Gara effettuata e aggiudicata

Lavori in corso.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore SPORT:

Utilizzo delle palestre scolastiche comunali

E’ stato difficile coordinare e definire il calendario dell’utilizzo delle palestre scolastiche comunali, ma ogni anno con l’impegno e la volontà di tutte le società sportive si è definito il calendario di utilizzo  degli spazi sociali per lo sport.

 

Festa dello Sport 2014

La festa dello Sport “Sport Day 2014” ha visto la partecipazione di tante società sportive e di tanti ragazzi delle scuole degli istituti comprensivi. E’ stata una tre giorni di sport e partecipazione nello scenario della villetta San Francesco.

 

Festa dello Sport 2015

Festa dello Sport organizzata in collaborazione con SALENTIADI, le olimpiadi del Salento. Bellissimo evento sportivo interamente organizzato presso il complesso sportivo del Palazzetto dello Sport.

 

Green Olympic Games

Progetto che oltre a sensibilizzare sulla corretta separazione dei rifiuti per un ambiente migliore ha promosso i valori dello sport tra i più giovani.

 

Struttura Sportiva di Noha

La struttura sportiva di Noha ha ricominciato a vivere grazie all’impegno di alcune società sportive che l’hanno riaperta e ora quotidianamente è al servizio dei cittadini.

 

Patrocinio e contributi economici a varie iniziative sportive

E’ stato un piacere e un onore patrocinare numerosissime iniziative sportive tenutesi in questi anni. Un grazie va a tutte le numerosissime società sportive che iniettano energia positiva nel tessuto sociale alimentando lo spirito sportivo dei galatinesi.

 

Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore POLITICHE GIOVANILI:

Chiostro d’Estate. Estate 2012

Concerti, presentazioni di libri, convegni, spettacoli teatrali e musicali nella cornice del Chiostro dei Domenicani, scenario  suggestivo ed entusiasmante. Una serie di artisti e iniziative differenti, da Cesko degli Après la Classe al cantante folk milanese Andrea Labanca, passando per serate jazz, convegni, proiezioni di film d'epoca, dj set di artisti locali e il suggestivo concerto di Mino De Santis.

 

Festa della musica. Giugno 2013

Musica, cultura e arte. Queste le parole chiave della prima edizione a Galatina della Festa Europea della Musica. Dal 21 al 23 giugno 2012 sono stati tre giorni di musica tra rock, pop, hip-hop e musica popolare, presentazione di libri e una mostra di fumetti a cura di Lupiae Comix. Il tutto è stato realizzato all'interno del Chiostro del Palazzo della Cultura di Galatina e in piazza Galluccio. Tra i vari gruppi presenti alla manifestazione, I TOROMECCANICA e la GIOVANE ORCHESTRA DEL SALENTO, diretta da Claudio Prima. E’ stata notevole la presenza di giovani musicisti come i PLUG IN, CAMDEN TRIO, DYING PURPLE, T.GARAGE, SOOP & NINTAI e l’ORCHESTRA SPARAGNINA.

 

Ciclofficina sociale presso Mercato Coperto

Grazie alla collaborazione di alcune associazioni è nata all’interno del mercato coperto la CiclOfficina Sociale, spazio di socialità, incontro e condivisione. Un luogo dove promuovere la mobilità lenta e sostenibile, il riuso, il riciclo e la partecipazione attiva.

 

Mercato S…coperto,

Manifestazione realizzata all’interno dell’ex sede del Mercato Coperto in via Principessa Iolanda. Proposta rivolta al mondo giovanile della città che ha bisogno di spazi destinati alla socializzazione. L’iniziativa ha coinvolto le associazioni culturali della Città. L’iniziativa ha avuto lo scopo di rivitalizzare uno spazio di proprietà comunale in disuso, situato al centro della città e che già in passato è stato luogo deputato ad iniziative di partecipazione giovanile .All’interno dell’ex mercato coperto si sono svolti incontri d’autore, musica ed happening di discussione scientifica divulgativa.

 

Servizio civile nazionale

In tre anni più di venti ragazzi hanno lavorato presso il Comune di Galatina sviluppando progetti nei settori delle Politiche giovanili, Biblioteca Comunale, Museo e ambiente. Il servizio civile è una iniziativa fondata sui principi della solidarietà sociale e vede i giovani i primi promotori del processo di partecipazione, in grado di trasformare una società in cui il cittadino è solo colui che riceve un freddo ed astratto servizio ad una società in cui tutti hanno la possibilità di essere attivi e socialmente utili.

 

Rassegna Giovanile NOTE A MARGINE

Note a Margine è stata una Rassegna “periferica” che ha avuto l’obiettivo di coinvolgere ed includere le Periferie della città come luoghi di riferimento alternativi e vitali, da un punto di vista non solo urbanistico ma soprattutto umano e sociale. Luoghi che spesso ispirano forme d'arte e   movimenti  sociali  rappresentanti  di un vero e proprio sottobosco multiculturale e multietnico,  un workinprogress costante e perpetuo, un laboratorio continuo. Spazi inespressi e inascoltati  da recuperare e trasformare, da aiutare ad emergere.

Con l'aiuto dell'associazionismo giovanile è stato scelto di selezionare alcuni “interlocutori d'eccezione” che grazie ai loro contributi hanno potuto affrontare il tema della periferia in luoghi prettamente periferici  attraverso dei  personali  approcci che spaziano dal  mondo della musica a quello del cinema, dal  teatro alla letteratura, al cibo ai graffiti, dall’hip hop alla street art. La ciliegina sulla torta è stata l’opera regalata alla Città di diversi artisti di graffiti che hanno abbellito, con la loro arte, il muro della scuola di via Ugo Lisi.

 

Cordiali saluti

Andrea Coccioli

 
Di Redazione (del 14/11/2023 @ 19:37:29, in Comunicato Stampa, linkato 421 volte)

Anche quest’anno si avvicina l’attesissima “Festa dell’Albero 2023” con il bellissimo slogan “Pianta un Amico” e per questo l’associazione Legambiente “La Poiana” con sede a Galatina, ha deciso di piantare qualche amico sul nostro territorio!

Quest’anno saranno varie giornate: si parte venerdì 17 Novembre alle ore 15:00 con la piantumazione di un bellissimo albero di Melo Verde presso la scuola per l’Infanzia sita in via Montecassino a Galatina, con la quale l’associazione “La Poiana” aveva già intrapreso delle attività sul tema dei diritti naturali dei bambini.

A seguire ci sarà Sabato 18 Novembre a Noha, dalle ore 11:00, la piantumazione di un’essenza arborea presso un’area verde in via Tito Lucrezio ed inoltre un momento di convivialità insieme a tutti i cittadini e all’associazione “Città Nostra” APS con presidente Dino Bandello, che in bicicletta raggiungeranno l’area verde succitata con l’animazione della bravissima Marta Sfragara, in arte “BlueLady” che allieterà i più piccoli con giochi con bolle di sapone e tante altre sorprese.

Il terzo incontro e il terzo “amico” piantato da Legambiente sarà a Collemeto, Domenica 19 Novembre alle ore 9:30, insieme alle associazioni “Fidas” Collemeto di Carlo Perrone e “Natural-mente NO Riufiti” di Antonio Geusa, presso la nuova Palestra in via La Spezia.

Martedì 21 Novembre alle ore 10:30 invece ci sarà la quarta piantumazione all’interno dell’area verde dell’Asilo Comunale di Via Arno, a Galatina, appartenente al Polo 2, con un momento di festa insieme ai piccolini che conosceranno il loro nuovo amico e compagno d’avventure dell’anno scolastico.

“Anche quest’anno ci impegniamo con delle piantumazioni, da quando abbiamo fondato il nostro circolo, abbiamo portato sul territorio di Galatina oltre 60 alberi” , dice il presidente del circolo Legambiente, Silvana Bascià, “tanti li abbiamo perduti, perché purtroppo non è semplice come sempre piantarli e prendersene cura, nonostante le promesse fatte e le euforie dei primi giorni da parte degli istituti scolastici, e far comprendere quindi a grandi e piccini che l’albero ha bisogno di cure e attenzioni proprio come un essere umano, ecco perché quest’anno ne pianteremo solo quattro su Galatina e in zone dove è garantita l’acqua e la cura”.

Vi aspettiamo in tutte e quattro le date per festeggiare “La Festa dell’Albero 2023” e per, un giorno, staccarsi dalla quotidianità frenetica e, ormai troppo spesso, virtuale,

per sporcarci le mani, sentire il profumo della terra e della corteccia, per stare qualche ora con i nostri bambini e dare il buon esempio, per credere e “fare” il mondo migliore, un mondo più verde, un mondo più pulito.

“E’ bellissimo quest’anno fare queste giornate oltre che con l’appoggio dell’Amministrazione, anche con il sostegno di altre associazioni attive sul nostro Territorio, fare Rete è l’unica soluzione per uscire dall’immobilismo e creare Bellezza concreta. Infine è bene sapere che è tutto frutto di volontariato quindi sarà anche un modo per conoscere le realtà che mettono a disposizione  il loro tempo, fatica e denaro per la nostra Società, per poter anche unirsi e sostenerle!” conclude Silvana Bascià, con l’augurio di vedere una partecipazione attiva della nostra Galatina.

Per qualsiasi info:

327 7315048 ref. Legambiente

328 3871121 ref. Fidas

331 3698818 ref. Naturalmente NO Rifiuti

320 7817591 ref. Città Nostra aps

 
Di Redazione (del 27/02/2019 @ 19:37:23, in Comunicato Stampa, linkato 1311 volte)

Il consiglio comunale di Galatina approva la proposta di adesione alla strategia “Rifiuti zero” la quale si inserisce nel perimetro di una politica ambientale, adottata dall’amministrazione comunale, che in poco più di 18 mesi ha raggiunto risultati importanti e continua a porsi obiettivi ambiziosi ma realizzabili.

“La strategia “Rifiuti zero” assume una doppia valenza - afferma l’Assessore all’ambiente Cristina Dettù - come momento quasi riepilogativo di un lavoro costante, ponderato e analitico svolto sin dall’inizio dell’amministrazione Amante; nello stesso tempo, individua un piano strategico e programmatico per il raggiungimento di precisi obiettivi, che fanno della nostra comunità un aggregato di cittadini virtuosi e in linea con le leggi nazionali e con le direttive comunitarie”.

L’amministrazione comunale crede fortemente nella formazione di una cultura rivolta alla salvaguardia e alla tutela ambientale, all’attuazione di buone pratiche da parte di tutti i cittadini per raggiungere buoni risultati in termini di salubrità della vita. E questa base solida che si costruisce con il sapere, la conoscenza, campagne di comunicazione e sensibilizzazione, l’attuazione di ogni forma di informazione che segua un percorso, anche di sostegno, accanto ad ogni singolo cittadino.

“La strategia “Rifiuti zero” – afferma il Sindaco Marcello Amante - nasce non solo per ottemperare all’attuazione del decreto legislativo n. 152 del 2006 e delle direttive comunitarie, ma anche per raggiungere un possibile risparmio globale sui costi di smaltimento e recupero/riciclo dei rifiuti e di un maggiore gettito dei contributi CONAI, fattori tutti che si traducono in una riduzione della TARI annuale”.

A tal proposito anche il raggiungimento di una soglia sempre maggiore di percentuale di raccolta differenziata consente di variare la misura del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti, la cosiddetta ecotassa. A tal fine la legge regionale richiede il superamento del livello di raccolta differenziata del 65 per cento. I dati del Comune di Galatina si attestano attorno al 66,82 per cento e i risultati che si potrebbero raggiungere, sulla base del nostro metodo di raccolta differenziata, hanno previsioni molto alte. Pertanto, la proposta ivi presentata intende avviare un processo volto all’adozione della strategia internazionale “Rifiuti zero”, attraverso un percorso che conduca ad una corretta gestione del territorio, al controllo dell’impronta ecologia della macchina comunale, alla mobilità sostenibile e all’incentivazione di nuovi stili di vita.

Tra l’altro, alcuni giorni fa è stata emessa un’ordinanza sindacale (n. 14/2019 che entrerà in vigore a partire dall’11 marzo) che riepiloga il corretto conferimento dei rifiuti nella raccolta differenza sia per le utenze domestiche che non domestiche, con annessa indicazione del regime sanzionatorio in caso di infrazioni. Un’ordinanza che rispetta i principi di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione e nell’utilizzo di beni da cui originano rifiuti, in attuazione delle normative nazionali e comunitarie. Un’ordinanza che si modella alle modifiche, tra l’altro, dei siti di conferimento indicate dall’Ager e che si conforma, qualora ci fosse ancora la necessità di dimostrarlo, alla Piano regionale dei rifiuti, nell’ottica di una politica di collaborazione e cooperazione con la Regione Puglia per il raggiungimento di obiettivi comuni.

In ultimo, il consiglio comunale ha approvato la modifica del regolamento sul compostaggio domestico, che intende incentivare l’adozione di questa buona pratica. Consentendo al cittadino, privo di un giardino annesso alla propria abitazione, di effettuare il compostaggio domestico su terreni di proprietà o nella disponibilità, oppure di produrre compost di qualità con delle compostiere elettriche in appartamento. Un elemento chiave nell’ottica del raggiungimento dell’obiettivo “Rifiuti zero” e una pratica che va fortemente incentivata perché ha un “ritorno” a favore del nostro territorio (in quanto fertilizzante) ma anche per l’intero sistema globale.

“Un lavoro costante, quotidiano – conclude l’assessore Dettù - volto anche al monitoraggio di ogni componente ambientale, aria acqua e suolo. Un impegno che assume i caratteri della partecipazione dal basso, della condivisione delle politiche ambientali con i cittadini, della co-progettazione, della sostenibilità di pratiche e di progetti, alcuni anche in divenire, che non chiedono altro di ascoltare la voce dei cittadini”.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 22/10/2021 @ 19:36:21, in Comunicato Stampa, linkato 544 volte)

Nell'ambito del progetto " Sensi Comuni - Percorsi creativi per la cittadinanza attiva" parte il Corso-laboratorio di Digital Story Telling a cura di Eleonora Tricarico. 
Il corso, rivolto alle fasce di età 11/14 e 15/17, sarà incentrato sulla scrittura creativa e sulla comunicazione social.
La durata del corso e di 20 ore e si svolgerà in 10 incontri pomeridiani di 2 ore presso il Circolo Arci Levèra di Noha (Galatina). 
Argomenti trattati:
- Introduzione al mondo del social media e dello storytelling 
- Il potere delle storie
- Come costruire una storia di successo
- Come comunicare le storie con il digital
- La comunicazione sociale: diritti, ambiente, legalità
- Come difendersi dai pericoli del web
LA PARTECIPAZIONE AL CORSO È GRATUITA
Per info e iscrizioni: 3277305829 - info@salentokm0.com

 
Di Redazione (del 23/06/2015 @ 19:35:47, in Comunicato Stampa, linkato 1417 volte)

In attesa del ritorno di domenica prossima a Galatina, la squadra si gode un 4 a 2 importante.

L'ambiente era carico, si sperava per il meglio e tutti, dalle parti del C.T. Galatina erano in fibrillazione per quella che doveva essere la partita più importante della stagione. Grandi aspettative riponeva l'intero circolo tennis; aspettative che sono state ampiamente ripagate con una vittoria importante e meritata.

Il 4 a 2 rifilato al C.T. Plebiscito di Padova, insieme a delle importanti risposte dal punto di vista sportivo, come la prima vittoria del giovane Alberto Giannini e del Capitano Filippo Stasi, hanno ridato quella carica che forse era mancata in alcuni tratti di questa stagione di serie B.

Vittorie importanti, quelle di Alberto Giannini e di Filippo Stasi, anche in doppio con Paris Gemouchidis, anch'egli vincente in singolare. Uniche battute d'arresto per Pierdanio Lopriore, nel singolare e da Giannini in coppia con Davide Albertoni, in un doppio molto combattuto, perso al terzo set.

Il tabellino della giornata segna, così, un netto 4 a 2 per i salentini, che per conquistare la permanenza in serie B, dovranno confermare quanto fatto a Padova, domenica prossima, questa volta a Galatina.

Il Presidente Giovanni Stasi, ci tiene a sottolineare le prestazioni dei suoi:

“Sapevamo che non sarebbe stata una giornata facile, quella appena trascorsa. Sapevamo anche che il C.T. Plebiscito avrebbe fatto di tutto per non farci passare in casa loro. Sono felicissimo per questa vittoria e per alcune felici news che sono venute dal campo. Sono convinto che tutti i miei giocatori, i tifosi ed i miei concittadini, siano pronti a sostenere la squadra domenica prossima. La vittoria contro Padova ci permetterebbe di rimanere in serie B e darebbe prestigio a tutta l'attività sportiva della Città, che non è fatta di solo calcio o pallavolo. FORZA C.T. GALATINA ... IO CI CREDO!”.

Galatina, 22 Giugno 2015

Circolo Tennis Galatina

 
Di Marcello D'Acquarica (del 05/10/2020 @ 19:34:33, in NohInondazioni, linkato 1178 volte)

Ieri 4 ottobre 2020, alla giornata dedicata alla pulizia dei fiumi, l’evento organizzato dal C.A.S. cosiddetto: Asso River Clean Up, c'erano in sintesi quattro generazioni, una folta rappresentanza di tutte le età. Ragazzi, ragazze, padri e madri e figli, di tante associazioni del Salento. Tutti insieme, bimbi compresi che si sono divertiti un mondo, abbiamo ammirato le bellezze della Natura che, dopo un lungo periodo di arsura estiva, con l'aiuto di qualche pioggia e dell'umidità sciroccale di questi ultimi giorni, manifesta con tutta la Sua generosità: nuovi germogli, cicorie e finocchi selvatici, e rovi di vitigno. Il tutto condito da una lieve brezza di tramontana, sotto un inaspettato sole splendente e il "canto" festoso delle rane del nostro soave "fiume": il canale dell'Asso.  A dire i vero, ci aspettavamo un rigagnolo secco con acque scarse e torbide, invece l’Asso ci ha sorpresi con la sua semplice e straordinaria bellezza, vi sono anse dove l'acqua lascia trasparire un fondale che non ha nulla da invidiare a tanti fiumi delle valli alpine, a volte sabbioso altre dello stesso azzurro del cielo salentino.

 

Plinio Rapaná, un nostro amico che fa parte dell'associazione “Galatonesi a raccolta”, anche loro accorsi insieme a noi in aiuto alla salvaguardia dell'ambiente contro l'inciviltà di alcune sottospecie del nostro genere, ci fa sapere che l'acqua che vediamo scorrere non è soltanto di risulta di alcuni depuratori, ma viene alimentata da sorgenti naturali. A quanto pare, nel tratto in cui il canale attraversa la campagna di Nardò le acque sorgive si trovano perfino ad un metro sotto terra. Quindi acque di falda fresche e rigogliose che ridanno vita alle sponde dell'Asso.

 

L'unico triste rammarico: ogni dieci metri della strada che costeggia il canale, vi sono ahimè montagne di rifiuti. Discariche di oggetti più disparati, non industriali, non di fantomatiche cosche mafiose, ma oggetti di consumo diciamo così, domestico: mobilio vario, salotti, attrezzi semi rotti, bottiglie ancora piene di conserva, sacchi di fagioli, si… proprio fagioli, bidoni di plastica vuoti e pieni, pneumatici, televisori, bottiglie e damigiane di vetro, piastrelle e materiali di risulta da piccole ristrutturazioni  e ahimè, coperture di eternit, amianto bell'e e pronto a spargere le sue fibre cancerogene nell'aria di questo angolo di paradiso. Ovviamente non le tocchiamo ma provvediamo solo a segnalarle a chi di competenza. 

Federico, un bambino di sei anni, con l’aria severa, così come può averla un bambino della sua età, ha detto:

“Ma vi sembra che queste siano cose da fare? Lo volete capire o no che non dobbiamo fare male al Creato?”

 

Noi dobbiamo solo sperare che molti bambini la pensino come Federico, e facciano da maestri ai loro pari e perché no, agli stessi adulti che dovrebbero essere i loro educatori.

Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 19/07/2017 @ 19:33:20, in Comunicato Stampa, linkato 1311 volte)

Il M5S Galatina, in merito all'incendio sviluppatosi presso il CSA nella zona industriale, ha inoltrato formale richiesta di informazioni al Comune di Galatina, in quanto azionista di maggioranza, per fare chiarezza sulla natura dell'evento.
La richiesta di accesso alle informazioni è ampia, articolata ed è stata inviata per conoscenza a numerosi enti che hanno competenza territoriale.
In breve la richiesta di notizie riguarda informazioni su chi fosse il responsabile della custodia e con quali incombenze. Inoltre è stato richiesto se fosse in essere una polizza assicurativa sull'immobile e sui beni e anche se il Comune avesse già richiesto i filmati delle telecamere presenti nella zona in particolar modo all'Ente Pubblico A.S.I. operante nella zona. Abbiamo chiesto quali azioni di monitoraggio ambientale il Comune ha in essere di attivare ed altre informazioni utili a delineare con precisione il contesto in cui si è svolto l'evento calamitoso.

Questa vicenda tocca molti, troppi ambiti per essere derubricata a semplice fatto di cronaca.
Rifiuti, ambiente, Salute, rapporti amministrativi per non parlare della mancanza di un canale diretto di informazione con la cittadinanza.
Tutte tematiche per cui il M5S si batte da tempo. Il gruppo di Galatina e il consigliere di minoranza del M5S Paolo PULLI sono pronti a mettere a disposizione dell'amministrazione risorse, mezzi e competenze per attuare azioni atte allo scongiurare il ripetersi di eventi di questa portata. Il bene di Galatina prima di tutto e non mancheremo di mantenere alta l'attenzione per l'attribuzione delle responsabilità e delle negligenze che hanno portato a tale situazione.

Paolo Pulli

 
Di Redazione (del 06/10/2023 @ 19:33:13, in Comunicato Stampa, linkato 443 volte)

Non abbiamo la pretesa di salvare il mondo da questo becero sistema produttore di immondizia. Sentiamo solo la necessità di non vivere nella sporcizia quotidiana.

Pur impegnandoci, quasi tutti usciamo dal supermercato con un buon 30% di rifiuti, merito dei prodotti confezionati da multi involucri, praticamente spazzatura, di cui la maggior parte finisce nell’inceneritore di Massafra, e il resto nei campi e nelle strade.

E infine, grazie a inadeguate gestioni dello smaltimento, la mangiamo e la respiriamo.

Che poi la colpa sia dell’ignorante di turno che si ostina a gettare in giro per le strade i suoi rifiuti, o di ostinati nostri figli, fratelli, amici e/o conoscenti di turno,  bevitori indefessi di birre che lanciano vetri dalle auto in corsa, o che l'Amministrazione Comunale, e a ruota gli altri Enti Pubblici preposti, siano oberati da così tanti impegni da non riuscire a tutelare l'ambiente in cui viviamo, non è tutto questo un buon motivo per lasciarci andare nella direzione sbagliata.

Siamo di Noha, la sporcizia è a Noha e noi cerchiamo di fare del nostro meglio per vivere nel pulito.

Siete tutti invitati a partecipare alla GG ecologica di Domenica 8 c.m., ma soprattutto siete invitati a credere in un mondo senza immondizia, e di conseguenza con meno malattie.

Il Direttivo di Noiambiente di Noha e Galatina

 
Di Redazione (del 27/11/2021 @ 19:33:12, in NoiAmbiente, linkato 1193 volte)

Galatina, uno dei Comuni con maggiore estensione territoriale nella provincia di Lecce. E tante strade da gestire. Ci sono più strade che utenti che le percorrano. E molte di queste, soprattutto nelle campagne, sono in “balia” della natura che, armata di radici e di piante spontanee, prova a riprendersi quanto a suo tempo le fu strappato di mano. Ma ben venga la natura vista la desertificazione che si sta producendo intorno a noi, se non dietro nostra incitazione, sul nostro silenzio-assenso, prodotto non secondario dell’incoscienza (di classe).

Sembra che il problema più grande dunque sia la manutenzione delle strade (il che richiede un impegno di spesa che il Comune evidentemente non può permettersi di sostenere); ma il problema principale è la soverchiante presenza di rifiuti. Sdegno, amarezza, profondo rammarico e grande delusione, crediamo siano i sentimenti di molti concittadini che ogni giorno sono costretti a subire questo spettacolo.

Ogni giorno nuovi involucri dai colori e dalle forme più disparate appaiono ai bordi delle carreggiate, tutte, provinciali, comunali e campestri. Possiamo dire con certezza che non vi sono strade esenti da questi trattamenti. Tutte, o quasi, soffrono del medesimo virus.

Ogni giorno una parte di questi rifiuti viene spiaccicata dalle ruote degli automezzi in corsa, un’altra fagocitata dai rovi, un’altra ancora dagli aratri che operano nei campi limitrofi; molta resta incenerita nel corso degli incendi “purificatori”. Capita perfino di assistere a voli pindarici di sacchetti lanciati dai finestrini delle auto in corsa: sarà un nuovo sport olimpionico.

Di certo non è che i campioni del lancio rinsavirebbero con lo spauracchio delle multe, o con altre forme di repressione. La lotta continua insomma è impari e a noi non rimane altro da fare che documentare e denunciare i fatti, chiedere ancora una volta all’amministrazione comunale di provare a tamponare gli effetti del fenomeno con la pulizia periodica dei siti, e di questo passo prepararci a dover vivere come porci.

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali Odv - di Noha e Galatina

 

Domenica 26/2/23 il PD sarà presente in tutte le città d’Italia, per consentire a tutti gli Italiani che lo desiderano, di scegliere il nuovo Segretario nazionale. A Galatina voteranno anche i cittadini di Noha e Collemeto. Il seggio sarà aperto in Corso Principe di Piemonte 31 (vicinanze teatro Tartaro) dalle 8,00 alle

20,00.

Con le primarie aperte, ancora una volta, il Partito Democratico mette a disposizione di tutti lo strumento democratico per eccellenza: il voto.

Il voto per decidere la linea politica di un partito che intende, sia rinnovare la classe dirigente, sia individuare una linea politica chiara e coerente.

Per fare questo  intendiamo aprire le porte a quei mondi che pur essendo molto vicini alla sinistra, non si sono sentiti rappresentati negli ultimi anni, a tutti coloro che sicuramente  hanno le conoscenze  e le competenze per aiutarci a costruire un’alternativa alla destra che oggi governa nel nostro Paese.

Non è più possibile rimanere indifferenti ai  tanti problemi che  impattano sulla nostra vita quotidiana, per i quali l’attuale governo non sta facendo nulla, a cominciare dal mondo del lavoro:

In questo ambito è necessario avviare un cambiamento radicale rivedendo tutti i contratti precari in essere, iniziando da quelli a tempo determinato, di apprendistato e soprattutto i tirocini e gli stage che così come sono articolati, non aiutano certamente i ragazzi che si affacciano per la prima volta sul mondo del lavoro. E soprattutto è necessario impegnarsi per una legge sul salario minimo. Il jobs act e il decreto Poletti devono essere aboliti. Uguale attenzione deve essere destinata alle aziende, che non possono sopravvivare senza la giusta continuità normativa e con l’attuale burocrazia.

Sanità: più di 2 anni di pandemia, non sono serviti a nulla. I nuovi investimenti a livello nazionale nel settore sono una chimera, e si continua a privilegiare il privato a scapito del pubblico.

ambiente: Il percorso per la decarbonizzazione passa anche degli sforzi per ridurre la produzione dei rifiuti, puntare alla circolarità e superare discariche e inceneritori e cambiare le modalità di produzione e consumo. E’ necessario spingere per la realizzazione di quelle che vengono definite “comunità energetiche”.

Divari territoriali.

Non possiamo assistere tutti i giorni ai tentativi di dividere ancor di più il nostro paese:

La proposta di legge di Calderoli e soci, inerente l’autonomia differenziata deve essere rigettata in quanto inaccettabile sia nel contenuto (limitazioni dei diritti delle persone su salute, istruzione, trasporti), sia nella forma (parlamento scavalcato da DPCM).

Questi sono solo alcuni degli argomenti sui quali siamo chiamati ad interrogarci, a discutere e decidere. il Partito Democratico lo vuole fare aprendo i suoi circoli al dibattito e al confronto con le comunità territoriali, con le associazioni professionali, con le organizzazioni sindacali, con il civismo “sano” , con il

mondo della scuola. Lo possiamo fare mantenendo una identità chiara e comprensibile a tutti i cittadini che vogliamo rappresentare.

Buon voto a tutti e tutte.

Antonio Mele
Segretario circolo PD di Galatina

Michele Scalese
Segretario circolo PD Noha

 
Di Redazione (del 30/01/2020 @ 19:32:27, in Comunicato Stampa, linkato 811 volte)

La crisi ambientale esiste, la stiamo vivendo.

E quando c'è una situazione di crisi uno degli strumenti migliori per affrontarla ed uscirne è il DIALOGO.
Lo scopo di questo incontro è proprio quello di arricchire la coscienza-conoscenza della nostra comunità: essere cittadini vuol dire soprattutto essere informati, preparati, agire. 

Vi aspettiamo venerdì 1 febbraio alle ore 18:00 presso la Chiesa di Santa Chiara ex Convento delle Clarisse di Galatina.

Silvana Bascià

 
Di Marcello D'Acquarica (del 11/03/2023 @ 19:32:20, in Comunicato Stampa, linkato 401 volte)

«Il dato più recente è quello che emerge nel report Lilt di questo mese, in cui si legge che Lecce conferma il primato di mortalità per tumore del polmone maschile. Nella pubblicazione si sottolinea anche come in trent’anni il Leccese abbia raggiunto i tristissimi livelli di mortalità tumorale del nord Italia. Questo, purtroppo, è solo l’ultimo di un elenco di studi, analisi e dati che evidenziano un quadro allarmante. Si parta dal fatto che il Distretto Sanitario di Galatina, con altri 15 Comuni circostanti, è classificato dall’Istituto Superiore di Sanità “Area Cluster” per neoplasie polmonari. Nello Studio PROTOS (CNR, Provincia e ASL di Lecce), aggiornato al 2020, il cementificio Colacem Galatina viene indicato come una delle principali cause dell’elevato tasso di inquinamento e dei danni sulla salute, in particolare del tumore polmonare. Una serie di criticità che creano gravi impatti sull’ambiente e sulla salute collettiva emerge anche dalla CTU conferita nel dicembre 2019 dal TAR di Lecce (dopo i ricorsi al TAR Puglia avanzati dal Comune di Soleto e dal Comune di Galatina nel 2018) nei confronti di Colacem e Provincia di Lecce per l’annullamento dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale): si parla di monitoraggi insufficienti, continuo sforamento delle centraline per PM 10 e PM 2,5, caratterizzazione insufficiente di rifiuti ecc. La richiesta di audizione urgente in Commissione ambiente della Camera, cui si faceva riferimento nell’intervista al dirigente Colacem e che fu presentata per chiedere stop cautelativo dell’impianto, eventuale concessione delle autorizzazioni subordinata all’esito della Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) e Valutazione di Impatto ambientale (VIA), è stata accompagnata da un dossier nazionale “Emergenza sanitaria nelle aree urbane in prossimità dei cementifici COLACEM di Galatina, Gubbio e Sesto Campano”, firmato dal Coordinamento Civico ambiente e Salute, Comitato per la Tutela Ambientale e della Conca Eugubina, Comitato NO CSS nelle cementerie di Gubbio, Associazione Mamme per la Salute e l’ambiente. Questo a riprova del fatto che anche nelle aree in cui insistono altri cementifici Colacem, ovvero Gubbio e Valle del VolturnoPiana di Venafro, si sono creati comitati cittadini a tutela del territorio, come a Galatina. Ed ancora: altri studi, come ad esempio quelli sulle mucose dei bambini in Provincia di Lecce o quello sull’impatto della combustione di CSS (al centro di 3 interrogazioni parlamentari negli ultimi anni, note a livello nazionale), confermano i danni provocati. La nostra, ci teniamo a precisare, non è una battaglia contro Colacem, ma un impegno ostinato per la salute della nostra terra. Un lavoro costante e volontario, pronto sempre ad accendere i riflettori su tutte le dinamiche pericolose per la vita dei salentini, anche quelle che interessano altre aziende ed altre realtà. Per questo il nostro appello è rivolto alle istituzioni e la nostra fiducia è riposta nella magistratura, che lavora sul tema, affinché il peso di tutto ciò non continui a ricadere silenziosamente sulla salute della popolazione».

Lorenzo Zito
(fonte: Anno XXVIII, Numero 05 (751) / 11-24 marzo 2023 / www.ilgallo.it)

 
Di Redazione (del 28/03/2023 @ 19:31:56, in NoiAmbiente, linkato 404 volte)

Le associazioni “Coordinamento Civico ambiente e Salute della prov. di Lecce”, “Natural-mente NO RIFIUTI – Collemeto di Galatina”, “Noiambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina”, “Medici per l’ambiente-ISDE ItaliaForum Amici del Territorio ETS”, “Nuova Messapia”, “Forum ambiente e Salute”, “Associazione Bianca Guidetti Serra”, “Associazione Adotta Dog”, “Organizzazione di Volontariato Mobius Circle- ODV”, “CAS Coordinamento Ambientale Salento”, “Salento km0 APS” scrivono al responsabile della task force regionale per l’occupazione Leo Caroli “per esprimere parere contrario alla proposta di destinazione dell’impianto Minermix Galatina aduna ulteriore industria insalubre”.

Si parla di un’azienda di calce e derivati che ha sedi a Galatina e a Fasano (Br), il cui principale committente è l’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia.

Appena un mese e mezzo fa l’azienda è stata sotto i riflettori per il rischio licenziamenti paventato nell’ultimo periodo. Ad inizio febbraio si è tenuto un incontro proprio con la Task force regionale, a Bari, in cui l’azienda ha annunciato l’impegno di sospendere i licenziamenti (sono 59 i dipendenti) ed avviare la procedura di richiesta della cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività. La proprietà ha confermato la scelta di carattere industriale di interrompere l’attività, dichiarandosi disponibile a valutare percorsi che conducano alla cessione.

Veniamo dunque alla lettera di cui sopra.

La lettera

“Gentilissimo dott. Leo Caroliin risposta alle recenti preoccupazioni espresse dalla popolazione galatinese a seguito diun possibile impianto di trattamento rifiuti speciali e non a Santa Barbara e dellesegnalazioni di emissioni anomale presso il cementificio Colacem, rimbalza su alcunepagine social la proposta avanzata dalla task force regionale, istituita per il salvataggio delcalcificio Minermix, di chiamare a raccolta altri cementieri o comunque produttori di rischioper la salute.Questa proposta, come forse lei saprà, si inserisce in un quadro territoriale molto delicato.Le autorità sanitarie e gli enti locali che siedono al tavolo provinciale V.I.S. (ValutazioneImpatto Sanitario) per valutare – secondo quanto riporta ASL Lecce – i danni e l’impattosanitario e ambientale con riferimento alle potenziali ricadute cumulative di tutte le attivitàproduttive presenti nell’area industriale, in particolare del cementificio Colacem Galatina,non possono ignorare che l’area Galatina/Soleto e comuni limitrofi, come confermatodall’Istituto Superiore di Sanità, dai rapporti ambiente e Salute RePOL, dallo studioPROTOS, dai dati LILT e dell’OER Puglia, è un cluster che registra dati epidemiologiciallarmanti, in particolare per neoplasie polmonari, per l’esposizione ambientale come quellederivanti dalle emissioni di grandi camini industriali. Come riportato nei giorni scorsinell’ultimo Rapporto di Puglia Salute in tutta la Provincia di Lecce, in particolare nel Distrettodi Galatina, la fotografia dell’incidenza delle neoplasie è in peggioramento.Nell’area galatinese, la più industrializzata e malsana della provincia di Lecce, con lamaggiore concentrazione di grossi impianti industriali insalubri IPPC, il quadro sanitario eambientale non è stato sufficientemente rappresentato nei lavori della task force regionaleimpegnata nella vertenza Minermix.Lo stabilimento della Minermix Srl, attivo dal 1990, è adibito alla produzione, macinazione emiscelazione di ossido di calcio, calce idrata, premiscelati di minerali, grassello e malte peredilizia. È inserito nella ASI Galatina Soleto a poche centinaia di metri dall’area densamenteurbanizzata, insieme ad altri opifici di trattamenti rifiuti e comunque fortemente nocivi.Come Associazioni, abbiamo preso parte alla CDS del mese di marzo 2022, e in quellaoccasione abbiamo preso atto che la stessa Dr.ssa Teresa Alemanno, presente inconferenza di servizi per il riesame A.I.A. per il Dipartimento di Prevenzione ASL Lecce, puressendo stata molto concisa, ha evidenziato chiaramente la questione “area sensibile”,in riferimento all’area cluster tumore polmonare del Distretto di Galatina, chiedendoquindi ad ARPA se avessero loro effettuato delle verifiche sulle emissioni, con chiaroriferimento al potenziale apporto di ulteriori danni all’ambiente.Occorre ricordare che a Galatina insiste un cementificio Colacem attivo sin dalla fine deglianni ‘50, uno degli impianti più grandi d’Europa. Le ricordiamo che i cementifici sonocompresi nell’elenco delle industrie a maggior impatto ambientale in EUROPA, comeindustrie insalubri di Seconda Classe, cioè di impianti che devono osservare speciali cautelenei confronti del vicinato. L’insostenibilità ambientale è legata non solo alle emissioni diparticolato, di PCB (prodotto clorato simil diossina), metalli pesanti, (Mercurio, piombo,cadmio, cromo esavalente), tutte sostanze gravemente nocive per la salute, cancerogeneed interferenti endocrine, ma anche alla portata di consumo di acqua e suolo.Nel 2017 Colacem Galatina ha prodotto complessivamente 2.658.578 t di Clinker,2.883.528t di cemento, ha consumato 244 litri di acqua per ciascuna delle 309.900tonnellate di cemento prodotto, ovvero 75,6 milioni di litri di acqua. Il consumo è abnormeper un territorio già fortemente penalizzato dalla sua stessa conformità naturale, dove lospessore medio del sottosuolo riferito al livello del mare è di circa 60 metri, con scarsacapacità di filtraggio delle acque pluviali per via della sua condizione carsica, e con unafalda esigua che presenta forti infiltrazioni inquinanti.Le concentrazioni contaminanti e il correlato rischio mortalità mostrano un trend inpeggioramento, secondo quanto indicato in uno studio realizzato nel 2014 dall’istituto diScienze dell’Atmosfera e del Clima ISAC – CNR in collaborazione con l’Istituto di FisiologiaClinica del CNR attraverso una valutazione preliminare nei comuni di Sogliano Cavour,Galatina, Cutrofiano, Corigliano d’Otranto e Soleto.Gli impegni dichiarati anche da alcuni rappresentati politici locali pare che siano finalizzatinel voler salvare i 20 posti di Galatina, e forse anche i 39 di Fasano, con il rischio però diritrovarci un nuovo opificio maggiormente inquinante, chiamando a raccolta altri cementierio comunque opifici produttori di rischio.Inoltre, va tenuto conto dei riferimenti legislativi alla salute della popolazione e all’integrità

dell’ambiente esterno descritti nel d.lgs. n. 81/2008, N.81, sono norme che fanno esplicitoriferimento alla “salute della popolazione” e all’“ambiente esterno”.Da un lato, l’art. 2, comma 1, lett. n), definisce proprio il concetto di “prevenzione” comequel «complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità dellavoro, l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispettodella salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno».Dall’altro, l’art. 18, comma 1, lett. q), impone al datore di lavoro e al dirigente l’obbligo di«prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possanocausare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l’ambiente esternoverificando periodicamente la perdurante assenza di rischio» (la violazione di taleobbligo è sanzionata dall’art. 55, comma 5, lett. c), d.lgs. n. 81/2008 con l’arresto da due aquattro mesi o con l’ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro).Il Dispositivo dell’art. 452 bis Codice Penale, reato di inquinamento ambientale,determina quanto segue:• È punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 10.000 a euro100.000 chiunque abusivamente cagiona una compromissione o un deterioramentosignificativi e misurabili:1. 1) delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo o delsottosuolo;2. 2) di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna.Quando l’inquinamento è prodotto in un’area naturale protetta o sottoposta a vincolopaesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in dannodi specie animali o vegetali protette, la pena è aumentata.Dalle norme, si evince come esse siano essenzialmente dirette ad evitare la possibile“esternalizzazione” dei rischi cui sono sottoposti i lavoratori nel contesto produttivo,obbligando l’impresa ad adottare tutti quei provvedimenti necessari affinché lapredisposizione delle misure di salute e sicurezza dei lavoratori non determini unriversamento all’esterno delle nocività presenti nell’ambiente di lavoro, pregiudicando lasalute della popolazione e l’integrità dell’ambiente [15].E’ vero che i galatinesi hanno bisogno di posti di lavoro, il lavoro è nel diritto costituzionale,per tutti, anche di chi va a cercarlo altrove. È vero che è necessario fare il possibile persalvare quei pochi posti esistenti, ma è altrettanto vero che il diritto alla salute èsacrosanto e altrettanto costituzionale, e va individuata una strada occupazionaleperseguibile, che tenga conto dell’intera cittadinanza.Come ben sappiamo tutti, a Galatina non c’è famiglia che non abbia un lutto a causa delcancro, o una patologia che tende a degenerare in tumore. Lo si dice dappertutto:nelle Cds aziendali, nelle Asl, nello studio Protos, nei recentissimi dati LILT, che vede laprovincia di Lecce seconda solo al Piemonte e alla Liguria in numero di morti per tumori, allapari con la Lombardia. Che il quadro sanitario di Galatina sia aggravato con un aumentoulteriore di tumori è anche denunciato nel Registro dei Tumori 2021 appena pubblicato, coni dati di incidenza che vanno dal 2013 al 2017.Lo stesso principio di precauzione consiglia di non rischiare la salute di giovani famiglie chemettono al mondo bambini, la parte più fragile della società, costruendo abitazioni a ridosso diuna zona industriale insalubre, come invece si sta facendo ancora oggi a Galatina, insistendonell’errore fatto negli anni ’70 del secolo scorso, o ri-attivando impianti insalubri, che andrebberoriconvertiti in green.Siamo convinti che quando si tratta di risolvere problemi di straordinaria importanza, come quellodi 30 o 100 posti di lavoro da tutelare, oppure il pericolo per la salute di 140.000 cittadini inermi,non lo debbano decidere solo alcuni rappresentanti della politica. Quando la questione èstraordinaria, si porta ad un tavolo di concertazione con tutte le forze sociali presenti sul territorio,anche con le nostre associazioni impegnate nella tutela dell’ambiente e della salute nei diversiprocedimenti autorizzativi.Certe responsabilità non devono pesare sulla coscienza o presunzione di nessuno, ne va deldiritto, ne va della democrazia, ne va dello stato di civiltà di una comunità, ne va del futuro deinostri figli.Basta fingere che il primato della più alta mortalità per tumori non esista, Galatina e la provinciadi Lecce sono sul podio. Non aspettiamo che il dolore delle persone che vedono morireprematuramente figli e parenti, diventi rabbia, o peggio ancora rassegnazione a doverbarattare il posto di lavoro con la perdita di salute propria, dei propri familiari o deiloro concittadini, rischiamo lo sfascio sociale.Auspichiamo l’impegno dei rappresentanti istituzionali, che si adoperano per il coinvolgimento dinuovi produttori di rischio, a non aprire le porte ad un altro opificio insalubre, di investire sullariconversione di Minermix in chiave green e di riflettere su quale soluzione possa portare ad unosviluppo sostenibile della nostra città”.

Fonte:  Il Gallo

 
Di Redazione (del 30/01/2020 @ 19:31:45, in Comunicato Stampa, linkato 892 volte)

Ne ha parlato, qualche giorno fa, anche il TGR – RAI3 Puglia, nella rubrica “Dal nostro inviato speciale”, in onda la mattina alle ore 7,45: ma, “’U sindacu nu sse schiova!” Così come “Nu mmette punta!”, l’assessora all’ambiente e al ciclo dei rifiuti, l’avv. Cristina Dettù, intenta a rimirare, come direbbe il poeta, l’immenso tavolo circolare della stanza del sindaco, desolatamente vuoto per mancanza di progetti realizzati o da realizzare; nel vetro brillante sì specchia il volto accigliato della “Bella musona”.

Il 4 aprile 2019, il Circolo locale di Legambiente “La Poiana”, nel corso dell’iniziativa promossa da Quotidiano di Puglia “Sporchiamoci le mani!”, a cui parteciparono fattivamente anche numerosi  iscritti del Circolo del Partito Democratico di Galatina, segnalò il gravissimo pericolo per la salute, rappresentato, in prossimità di civili abitazioni, da lastre di onduline - eternit – amianto e di canne fumarie dello stesso materiale. Come d’intesa tra gli organizzatori (Il Comune di Galatina era patrocinante), la zona venne contrassegnata con nastro bianco – rosso.

Il sindaco, Marcello Amante, presente anche l’assessora Dettù, durante la cerimonia conclusiva della giornata ecologica (alcune zone periferiche della Città furono bonificate, con la raccolta di numerosissimi sacchi di rifiuti), assunse solenne impegno e promise che i rifiuti pericolosi sarebbero stati prontamente rimossi, anche perché la Regione Puglia aveva concesso al Comune un finanziamento di 30.000 euro per queste finalità (Il contributo si è perso nei meandri della burocrazia?). Intanto, come si può constatare, le onduline – eternit - amianto si stanno sfarinando, diventando sempre più pericolose, in una strada, Via Malivendi due Trappeti – prolungamento dall’Ospedale, in direzione “Latronica”, frequentata quotidianamente da decine di cittadini che fanno attività fisica o si recano per acquisto di latticini, appunto, presso la masseria.

Fra poco sarà un anno dalla segnalazione, altre eternit sono state abbandonate più in là e i bordi della strada vicinale stanno ridiventando una discarica a cielo aperto, la domanda è: “Caro sindaco, quando pensa di intervenire per onorare gli impegni? O, “Faciti cce bbulite, tantu de cquai nu mme schiovu!”

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA

 
Di Redazione (del 02/02/2024 @ 19:30:45, in Comunicato Stampa, linkato 961 volte)

CARNEVALE SOCIALE DI NOHA - Domenica 4 Febbraio 2024 alle ore 15:30

Il Carnevale Sociale sta per arrivare, come molti di voi sapranno, per questa prima edizione accenderemo i riflettori su un tema molto speciale: "Contro tutte le guerre". È il momento di unire le forze per celebrare la pace, l'armonia e la solidarietà!
 

Ore 15.00 - Raduno in Largo Michelangelo
Iniziamo tutti insieme a prepararci per l'avventura mascherata!
 

Ore 15.30 - Inizio sfilata con i gruppi mascgherati, scuole e associazioni di Galatina e il Carro allegorico a Tema Harry Potter del collettivo @novetrequarti2024
Una sfilata unica e colorata a favore della pace e dell'unità!
 

Ore 17.00 - Inizio esibizioni dei partecipanti
Lasciatevi sorprendere dalle performances straordinarie dei partecipanti, portando un messaggio di amore e fratellanza.
Gruppi Mascherati:

  • Abilmente Insieme;
  • Agribimbi;
  • Asilo S.Michele;
  • Furia Nohana;
  • Giorè;
  • Il Cielo è di tutti;
  • Istituti Comprensivi di Galatina;
  • Legambiente;
  • Levèra;
  • Liceo Colonna;
  • Liceo Vallone;
  • Noi ambiente e Beni Culturali;
  • Virtus Basket;

Ore 18.00 - Musica Live con Zigo e I Carosello Live&Cabaret
La giornata raggiungerà l'apice con la musica coinvolgente e lo spettacolo live, celebrando la gioia di vivere in armonia.

Non mancate a questa festa straordinaria che unisce divertimento, creatività e impegno sociale. 
Preparate i vostri costumi a tema "Contro tutte le guerre", portate l'entusiasmo e unitevi a noi per un Carnevale indimenticabile!
 

novetrequarti2024

 
Di Redazione (del 24/01/2024 @ 19:30:42, in Comunicato Stampa, linkato 213 volte)

L’esperienza vissuta ieri da tutti gli alunni delle classi prime e seconde del Liceo scientifico e Linguistico “A. Vallone” al Cavallino Bianco ha lasciato un segno indelebile. 

Parliamo della conferenza teatralizzata Coltiv@rete, evento inserito nell’ambito del progetto “DIRE FARE CAMBIARE - I RAGAZZI, LA MEMORIA E L’IMPEGNO”, organizzata dalla Polizia di Stato, patrocinata dal Comune di Galatina, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale, l’Associazione Libera, l’Associazione Nomeni per Antonio Montinaro, la Fondazione Don Tonino Bello e la Fondazione Stefano Fumarulo.  

Il progetto punta a coinvolgere giovani studenti delle scuole di primo e di secondo grado nonché universitari in tutta Italia, dando vita a un percorso ricco di contenuti. Il focus è la consapevolezza delle sfide e delle opportunità nel mondo online, comprendendo i rischi che spesso sono nascostinella rete. 

Uno spettacolo davvero toccante, non solo per le tematiche affrontate, ma soprattutto per le modalità in cui le stesse sono state narrate. Una interpretazione sentita e magistralmente eseguita dagli attori in scena, tra cui il POLIZIOTTO – AUTORE- ATTORE Domenico GERACITANO, Vice Sovrintendente della Polizia di Stato, in servizio alla Questura di Brescia, e tanti giovani artisti che hanno rappresentato la quotidianità del problema attraverso un linguaggio semplice e diretto. 

La musica e le parole sono riuscite a toccare gli animi delle nostre studentesse e dei nostri studenti, quasi in 400 presenti a teatro e protagonisti di una mattinata che resterà impresso per molto tempo, così come testimoniato a caldo da alcune nostre studentesse intervistate ai microfoni del TG3. 

“Mettere al centro il rispetto di sé stessi – sostiene Vittoria M. della 1AQT - delle altre persone, di tutti coloro che ci circondano nella vita di tutti i giorni”. 

“Dobbiamo sempre schierarci dalla parte del più debole – dichiara Sofia D.L. della 2AS - e non rispondendo con la stessa violenza, perché altrimenti ci troveremo sempre punto e a capo e questo fenomeno non smetterà mai di esistere”. 

Ecco cosa hanno risposto due altre nostre studentesse alle domande Che cos’è per te la legalità? e Cosa fai, nel tuo piccolo, per mettere in atto la legalità?. 

“Per me la legalità è un concetto molto importante – afferma Maria Pia C. 1BSA - perché ci permette di essere cittadini più responsabili, di rispettarci l’un l’altro e vivere in una società serena. Diciamo che, ad esempio, quando frequentavo la scuola media, ho assistito a molti casi di mancata legalità (ad esempio bullismo o cyberbullismo) e ho sempre cercato di aiutare chi si trovasse in difficoltà tramite gli insegnanti oppure scrivendo un biglietto anonimo e inserendolo in un’apposita cassetta posta all’ingresso della scuola. Adesso che mi trovo in primo superiore, invece, credo ci sia un clima più sereno, fatto di rispetto per il prossimo e di reciproco aiuto nelle difficoltà”. 

“Per me la legalità è ciò che ci permette di vivere – sottolinea Chiara N. della 1BSA – in una società più sviluppata, con delle regole precise che vanno rispettate. Questo ci permette il normale svolgimento della vita civile, facendo sì che tutti i cittadini si rendano conto dei loro diritti e doveri. Per mettere in atto la legalità, anche se in piccolo, cerco di rispettare sempre gli altri e l’ambiente che ci circonda, comportarmi correttamente, essere sempre gentile e responsabile, non deridere gli altri se fanno un errore ma anzi dare una mano a non ripetere più quell’errore. Cerco sempre di non avere pregiudizi e di non giudicare mai gli altri. 

Teatro, musica, danza per affrontare il tema del cyberbullismo in modo diverso, diretto, efficace.  

“Abbiamo immediatamente sposato il progetto – afferma la prof.ssa Angela Venneri, dirigente scolastica del Liceo Vallone di Galatina - perché riteniamo che parlare del problema del cyberbullismo e dei rischi legati alla rete non sia mai abbastanza. Ho avuto modo di apprezzare assieme ai nostri ragazzi la bravura della compagnia che ha messo in scena lo spettacolo e l’importanza dei messaggi trasmessi. Molte le metafore utilizzate che resteranno certamente impresse nei nostri studenti. Sarebbe stato bello far assistere anche i genitori, spesso chiamati in causa nella rappresentazione teatrale, ma fortunatamente lo spettacolo è online e potrebbe essere una ulteriore occasione di confronto in famiglia, perché i rischi che si nascondono nella rete sono molteplici e spesso non si riesce a contrastarli in modo efficace”. 

La Puglia è la terza regione toccata dalla conferenza teatralizzata Coltiv@rete che continuerà a calcare i palchi di tutta Italia per gridare con forza il suo no al cyberbullismo. 

“Un plauso alla Polizia di Stato per questa lodevole iniziativa – conclude la Venneri – che ci ha fatto comprendere ancor di più l’importanza del lavoro svolto dalle forze dell’ordine. Il nostro Liceo sosterrà sempre ogni progetto volto alla diffusione della legalità ed al contrasto ai pericoli della rete”.
 

 Maria Rosaria Campa

 
Di Marcello D'Acquarica (del 17/07/2017 @ 19:30:04, in NoiAmbiente, linkato 2069 volte)

1.  Buttiamo

2.  Bruciamo (puliamo)

3.  Disinfestiamo.

Qualcosa non va. Il caldo?  La siccità? Si, certo. Contribuiscono, ma abbiamo le prove che gli attori di questo scempio sono umani, e non solo di questo pianeta ma, probabilmente, pure nostri concittadini. Non sono affari miei? Infatti, sono affari di tutti, almeno di chi vuole impegnarsi e avere l’umiltà di sforzarsi a R A G I O N A R E per capire che forse la civiltà è un’altra cosa.

Ultimamente quando spazziamo la terrazza  di casa (e pure dentro casa, dicono i miei amici Maria Rosaria e Fernando Sindaco) ci ritroviamo a raccogliere mucchi di paglia carbonizzata. Certo che il vento fa un bel lavoro in quanto a energia, deve tirare su da terra e anche trasportarle da lontano, un sacco di cose. E chissà quante di queste “pagliuzze” o fibre, come vengono chiamate in gergo tecnico, si infilano nei nostri polmoni.

Ma tanto  non si vedono e quindi, qualcuno potrebbe pensare,  che ce ne frega a noi? Vero? L’importante è buttare via gli oggetti che non ci servono più e poi dargli fuoco, cosi teniamo lontani pure gli animaletti, tipo lucertole, topi e serpenti.

Praticamente paghi uno e prendi tre.

A pensarci bene però non sono così lontani i posti da cui arrivano queste fibre nere. Fibre, certo. Non si tratta solo di paglia o erba carbonizzata.

Se le ho analizzate? Non ce n’è bisogno. Basta andare a vedere gli incombusti che sono rimasti in terra dopo gli incendi. Centinaia di oggetti di consumo quotidiano: vasi di fiori, bottiglie in vetro e in plastica, scarpe, attrezzi da lavoro, sanitari, copertoni, tubazioni varie, lattine, secchi di calce, attrezzi per dare il bianco, lastre di eternit (..nit e non …net, praticamente cancro sicuro) ecc. ecc.

Non sono certo i marziani a buttare questi oggetti, tantomeno possono essere stati cittadini provenienti dai paesi vicini.

Quindi ho voluto fare un giro intorno a Noha, anzi dentro Noha e praticamente da sud a nord girando verso ovest, Noha è circondata da campi incolti e abbandonati. Peccato che però vengano presi in “cura” da un sacco di gente che non oso definire con nessun appellativo. E il guaio è che sono proprio in tanti. Insomma, cari amici miei, siamo circondati.

Mi rivolgo alle tante persone di Noha che sono stanche di questo malcostume rigonfio di ignoranza, non uso termini volgari ma il concetto è proprio quello che stai pensando.

Anche quest’anno, noi di Fareambiente laboratorio di Galatina,  abbiamo ripulito (per cercare di dare l’esempio) un tratto di campi soggetti al trattamento annuale di “pulizia” piroglionesca. Abbiamo pulito, ma non è servito a niente. Due secondi dopo la popolazione di perbenisti nohani che fa le cose di nascosto, ha già buttato le sue spregevoli merdacce debitamente chiuse nelle borse di plastica.

Volevo solo avvisare i perbenisti nohani che non si vogliono bene e quindi non amano la vita, ma amano sporcare fuori dalla loro casa le nostre vie e le nostre campagne, che  i copertoni di camion e altre frattaglie sempre  debitamente in plastica,  depositati in via Galileo  Galilei,  dove qualche sera fa divampava l’ultimo  incendio, non  sono  ancora del  tutto  carbonizzati,  così  possono elargirci gradualmente ancora un po’ di puzza  e di fibre volatili. Quindi non affrettatevi a portare nuova immondizia. Fate pure con calma.

Marcello  D'Acquarica

 
Di Redazione (del 28/05/2021 @ 19:29:42, in NoiAmbiente, linkato 1288 volte)

Vogliamo ringraziare l’Amministrazione Comunale di Galatina, e in modo specifico l’Assessore ai lavori pubblici, Loredana Tundo, per aver accolto la nostra richiesta di sostituzione dei cartelli di segnalazione agli ingressi di Noha, oramai arrugginiti e quasi del tutto illeggibili. C’è mancato poco che si realizzasse la malsana idea che vagheggiava nella testa di qualche personaggio politico nostrano che confondeva gli accorpamenti amministrativi per una migliore sinergia economica  con l’eliminazione dei nomi delle frazioni. Capitava quando si chiedeva maggiore attenzione ai Beni Culturali di Noha. Insomma è stato come aggrapparsi ad un salvagente bucato. Senza considerare invece il fatto che l’identità va salvaguardata e difesa, proprio in nome della diversità e della storia di ogni popolo, sia esso di 100, 1000 o di milioni di abitanti. L’identità soprattutto se affonda le sue radici nella storia, proprio come quella di Noha, è un valore.

E a proposito del nome di Noha, cogliamo l’occasione per una rapida carrellata dei suoi momenti storici, in tre macro momenti: 1192; 1550; 1804 per finire ai nostri giorni.

 

CONCLIUSIONE: nei documenti citati di seguito e nelle mappe antiche, Noha è sempre chiamata con i seguenti nomi: Noe, Nohe, Noia e a volte Novae; Soltanto dal 1811 in poi, allorquando fu pubblicata la nuova circoscrizione territoriale che divise la provincia di Lecce in Comuni, Circondari e Distretti, il Comune di Galatina considerò Noha come sua frazione, da questo momento il suo nome comparirà sempre come è oggi, NOHA.

Non si capisce bene il motivo per cui si sia voluto cambiare il nome senza sceglierlo dalla sua antica storia, ma non ha molta importanza, per nostra fortuna la storia non la si può cancellare. Ciò che è importante è continuare difendere la propria identità, fa parte anche del nostro bagaglio personale. Dimenticare vuol dire perdere la memoria e se non si ha memoria ci si perde facilmente in tutto.

 

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1192 - Jacopo Antonio Ferrari, celebre letterato, storico dei territori italiani nato a Lecce il 24 luglio 1507, in Apologia paradossica, Lecce, pagg.412-413, e più precisamente a proposito della concessione delle Baronie che avvenne nel 1192 (da “NOHA LA SUA STORIA” di Padre F. D’Acquarica, imc; Arti Grafiche Marino- Le; 18 marzo 2021). Scrive così:

Tancredi, volendo che quel più fortemente combattessero alle guerre che egli avea da fare, combattendo ancora per la difensione delle loro baronie, onde:

Al Cavaliere Simbiasi donò Morciano e Salve

Al Caval. Buonsecolo donò Racale e Felline

Al Caval. Incrini, Curigliano e Castrignano

Al Caval. Panevino, S.Pietro e Cutrofiano allora casali

Al Caval. Guarino, Surano ed Acquarica

Al Caval. Chiaromonte, Sternatia allora casale e Zullino

Al Caval. Goti, Vaste e Muro

Al Caval. Falconi, il casale di Galatola e Fulcignano

Al Caval. De Persona, Matino e Seclì

Al Caval. Montefusco, Aradeo e Bagnolo

Al Caval. Monteroni, Taurisano e Specchia

Al Caval. Lettere, Melpignano

Al Caval. DE NOHA, NOJA e Giordignano (è Nicola De Noha)

Al Caval. Capace, Barbarano e Brungo ora feudo disabitato in Muro

Al Caval. Maresciallo, Carpignano e Cursi

Al Caval. Securo, Cursano e Presicce

Al Caval.Lubello, Maglie e Sanarica

Al Caval.Fuggetto, Casarano e Taviano

Al Caval. Anibaldo, Minervino e Morciano

Al Caval.Remanno, Galignano e Martano.

Dal documento riportato siamo dunque informati che nel 1192  esisteva la Baronia di Noia dei Signori De Noha.

 

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Nell’opera “Descrittione di tutta Italia “ scritta nel 1550 da Fra Leandri Alberti, un frate fiorentino, dell'Ordine domenicano,  vicario del convento romano di Santa Sabina e inquisitore di Bologna probabilmente dal 1550 al 1551 o al 1552, alle pagine 196 e 197, ci descrive quello che vede percorrendo il Salento da Otranto verso Gallipoli, e nel tratto in cui si avvicina a Noha, scrive:

Come dinanzi ho detto, si veggono assai ville, e contrade molto habitate dai Greci, in questo paese che si ritrova fra Otranto e Corliano, che è tutto dilettevole e producevole di saporiti frutti. Più oltre Corliano, 5 miglia, appare il nobile Castello di S, Pietro in Gallatina, posto fra e grandi selve di olivi. H ala Signoria di questo Castello Ferrando della Nobile famiglia de ii Castriota, che quivi vennero dall’Albania, fuggendo davanti ai Turchi. Egli è questo Signore molto humano e generoso, quindi parrtendosi e camminando un miglio appare Soleto, molto antico luogo, circa il piccolo colle che riguarda a mezzo giorno, posto, Soletum da Plinio nominato, del quale yiene la signoria il Duca di S. Pietro in Galatina. Non meno è pieno il paese di questo Castello di Olivi di quello di S. Pietro in Galatina sopra nominato. Dopo tre miglia ritrovasi Sternatia, da Otranto discosto tredici miglia, fra questo luogo e Otranto da ogni lato vedensi Ville Contrade e  Castella, tra i quali vi è Scuriano discosto dal bastardo otto miglia, e da cui appare il fortissimo castello di Noia posto in forte luogo.

 

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Lorenzo Giustiniani, docente di critica d'arte all'università partenopea, nella redazione del suo Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, opera monumentale del 1804,  di Noha scrive:

NOE, NOHE, NOJA, come trovasi diversamente presso gli autori, e nelle carte de’ bassi tempi, è una terra in Otranto, in diocesi di Nardò, distante da Lecce miglia 15, e 7 da Nardò. Vedesi edificata in un’altura ove respirasi aria mediocre e si vuole di molta antichità ed abitata da Greci. Il suo territorio è fertile in grano e in vino. In oggi trovasi abitata da circa 500 individui tutti addetti alla sola agricoltura. Or questa terra del Ducato di Puglia era di qualche riguardo nei tempi dei Normanni, infeudata all’uso Longobardo, e colla contribuzione di 4 militi. In oggi è unita al Ducato di Sanpietro in Galatina della famiglia Spinola.

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali odv; Noha e Galatina

 
Di Redazione (del 27/05/2021 @ 19:29:10, in Comunicato Stampa, linkato 843 volte)

Quanto sta avvenendo intorno alla questione Conferenza dei Servizi per il caso Colacem del prossimo 4 giugno ci spinge, come  gruppo Italia Viva di Galatina, a ripudiare le sterili polemiche, le strumentalizzazioni e l’inutile allarmismo e ci pone al fianco dei Cittadini, dell’Azienda e soprattuto dei Lavoratori.

Siamo certi infatti che fin quando verranno seguite le Procedure richieste dalla Legge, fin quando saranno adottate le tecniche disponibili riuscendo a mantenere le emissioni al di sotto del limite prestabilito per il raggiungimento degli obiettivi Europei, fin quando l’Azienda sarà impegnata ad individuare come propria mission la creazione di valore economico e sociale tramite la produzione di cemento in modo sostenibile ponendo attenzione alla tutela dei dipendenti e dell’ambiente, ne trarranno vantaggio tutti.

Siamo convinti che difendere l’ambiente è un dovere verso la vita così come difendere il lavoro è un dovere verso la società: questi due aspetti devono e possono coesistere.

Caterina Luceri

(coordinatrice comitato Italia Viva Galatina e componente dell’Assemblea Nazionale di Italia Viva)

 
Di Redazione (del 30/01/2021 @ 19:28:54, in Comunicato Stampa, linkato 847 volte)

Anche il nostro impegno per il territorio e l’ambiente, in questo momento di “chiusi in sede” e di isolamento a causa della pandemia, sta raccogliendo i primi, significativi e concreti risultati.

Il Circolo del Partito Democratico di Galatina prende atto che: la Provincia ha subito sistemato a dovere i segnali stradali lungo la Tangenziale Ovest, in un primo momento collocati al centro della pista pedonale; il Comune ha sostituito il palo elettrico ceduto in Piazza Gaetano Pollio; la TIM ha provveduto a collocare un nuovo palo telefonico al posto di quello pendente e pericolante in Via Due Trappeti (rimangono da sistemare quelli da noi segnalati in Via Vecchia Galatone, erroneamente indicati come proprietà dell’ENEL); zone della Città sono state messe a nuovo con la pulizia da erbacce infestanti le aiuole, i marciapiedi e i bordi delle strade; da alcune vie vicinali sono stati rimossi i rifiuti di ogni sorta abbandonati lungo i bordi (dare fuoco, come fa qualche buontempone, e non è la prima volta, aggrava la situazione).

Ma non basta. E’ notizia di questi giorni: l’Agenzia Territoriale della Regione Puglia Servizio Rifiuti (Ager) ha comunicato al Comune che, nei prossimi giorni, verranno installati dieci apparecchi fotografici per la lotta all’abbandono dei rifiuti, permettendo di individuare gli sporcaccioni che imbrattano la Città. Un aiuto concreto per evitare che in alcune zone si creino discariche a cielo aperto, come si notano in tante parti del territorio. Un’inversione di tendenza rispetto ai comportamenti che l’Amministrazione Amante ha avuto in precedenza. Per la rimozione delle onduline-eternit di amianto, abbandonate nei pressi del passaggio a livello della Sud–Est in Via Due Trappeti, si dovette scomodare persino la redazione di RAI3 Puglia, con un servizio sullo stato del luogo; a  pochi giorni dal suo insediamento, nel mese di luglio 2017, l’Assessora alla Cultura e all’ambiente, Cristina Dettù, rinunciò ad una finanziamento della Regione Puglia per la pulizia delle periferie, sostenendo che Galatina non aveva bisogno dei soldi della Giunta Pugliese, in quanto pulita e tirata a lucido; dell’installazione di un numero adeguato di fototrappole per scoprire chi sporca si parla da tempo, sono in funzione solo sei, il sindaco ne promise almeno venti. Di pari passo con la loro installazione, sarebbe opportuno, anche con l’aiuto delle associazioni di volontariato presenti a Galatina, che hanno sempre dimostrato disponibilità, fare una pulizia generale di tutte le zone periferiche e delle strade di campagna. Il nostro augurio è che questa volta si faccia sul serio.

Infine, preoccupa il silenzio assordante dell’opposizione in Consiglio Comunale su questi problemi. 

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA

 

 
Di Redazione (del 15/12/2021 @ 19:28:42, in NoiAmbiente, linkato 723 volte)

Gentile Direttore, o caro Don Francesco (che preferiamo), oggi osservando per caso i giornali esposti in un'edicola della nostra cittadina, ci è "caduto l'occhio" sull'editoriale dc "Il Galatino" n. 18, del 5 c.m. e siamo rimasti sorpresi e nel contempo contenti. Sorpresi perché proprio stamattina, parlando fra noi soci del direttivo di Noiambiente, dei gravi problemi che sempre più spesso uccidono, nel senso vero della parola, molti nostri concittadini, si diceva così: "non leggiamo mai su nessuna testata giornalistica galatinese notizie che riguardano l'alta percentuale di inquinamento che grava stilla popolazione e di quante sorgenti e produttori di inquinanti ci circondano.
Questa de "Il Galatino", quindi è la sorpresa. Dobbiamo quindi dirti grazie, caro Don Francesco, pur trattandosi di una bruttissima questione. Ma è inutile nascondere la testa sotto la sabbia e fingere che vada tutto bene. La verità soprattutto se "brucia" va denunciata con forza. Contenti, invece, lo siamo perché finalmente un giornale galatinese importante per la sua storia e la sua ricchezza culturale, ha il coraggio di denunciare. Hai fatto bene a ricordare il primato attuale di Galatina: altissimo tasso di mortalità per tumori.
È vero, il Santo Padre non perde occasione per gridare al mondo che così come stiamo vivendo non va bene. È anche vero che l'umanità vive tutta sotto uno stesso ciclo c il cambiamento climatico coinvolge l'intero pianeta. Ma è anche vero che il ciclo dei nostri 16 comuni (Galatina, Galatone, Maglie, Soleto, Sternatia, Zollino, Corigliano d'Otranto, Cutrofiano, Soleto, Cursi, Neviano, Collepasso, Scclì, Melpignano, Castrignano dei Greci, Sogliano Cavour), quelli indicati come Cluster per la percentuale più alta del tumore ai polmoni, ci crollerà addosso prima del resto. Crediamo che sia inutile fingere di non sapere, ma soprattutto insistere nel non ritenerlo prioritario. Prioritario su tutto, perfino sul lavoro, a che serve avere il lavoro se poi ti uccide e fa ammalare i tuoi stessi figli? Prioritario quindi è vivere in un ambiente salubre. Per prima cosa conviene  essere tutti d'accordo su questo punto, e gridarlo da un unico altare: salvaguardiamo il nostro Salento. Sia il progetto Protos, che il registro dei tumori della ASL provincia di Lecce, sia il progetto Minore promosso e realizzato da LILT (Lega Italiana contro la Lotta ai Tumori), che lo Studio I.MP.AIR, inerente ai danni precoci al DNA dei bambini di Galatina portato avanti dall'Università del Salento, tutti stanno gridando sempre più forte che il nostro territorio è avvelenato dalle emissioni di metalli tossici prodotti dagli opifici (e i Comuni di Galatina, Soleto e Sogliano sono circondati da attività insalubri) che bruciano ancora carbone e ora perfino rifiuti, che mangiamo plastica triturata negli alimenti, come succede ai pesci senza esserlo, pesci.
Infine un ultimo appello lo rivolgiamo a te Don Francesco che hai dato voce a questo dramma: solo uniti saremo più forti.

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali 

 

Cari Amici di "Noi ambiente e beni culturali", condivido con voi le preoccupazioni esposte. Dobbiamo aiutare la nostra terra a recuperare la sua vitalità se vogliamo vivere. L'aria sana e i prodotti della nostra terra sono la cura migliore perla nostra salute e la garanzia per il nostro futuro. É necessario pertanto: coraggio, retta intenzione e verità. Uniti per la vita. Le scelte da compiere sono chiare e inequivocabili, occorre solo perseguirle. Non più parole, ma fatti. Quasi in ogni famiglia o nella parentela c'è una persona che soffre e con lei soffriamo anche noi. Non possiamo essere indifferenti. Non scartiamo mai chi è inchiodato ad un letto o legato ad una flebo. Ascoltiamo il loro grido, condividiamo le loro lacrime e daremo sapore ai nostri giorni. Fermiamoci e ripartiamo bene. Si può, si deve. È importante per tutti noi. Ora o mai più. Grazie amici. Un abbraccio. Non stancatevi di osare per il bene di tutti. 

Don Francesco Coluccia 

 

 
Di Redazione (del 11/01/2023 @ 19:28:42, in Comunicato Stampa, linkato 331 volte)

Non si ferma l’attività di controllo contro chi abbandona i rifiuti sul nostro territorio, danneggiando l’ambiente e tutto ciò che ci circonda.
Intensificati i controlli e risultati non si sono fatti attendere. Nuove rilevazioni e tante altre sanzioni.
Nell’ultimo semestre sono state effettuate 31 rilevazioni di abbandoni, di cui ben 4 sfociate in procedimenti penali a carico degli autori, ossia aziende che non rispettano l’obbligo di conferimento di rifiuti come per legge.
Le altre rilevazioni hanno riguardato privati che hanno abbandonato i rifiuti in modo non conforme, oppure sversato contravvenendo alle norme del testo unico sull’ambiente.
Episodi si sono verificati sia nelle campagne sia anche nel centro cittadino, tanto di giorno quanto in piena notte.
“Davvero riprovevole il comportamento di questi soggetti, completamente disinteressati della tutela ambientale e del bene comune - commenta Diego Garzia, Consigliere Comunale di Galatina con delega alla Polizia Locale. Grazie all’incessante lavoro degli uomini della P.L., egregiamente guidati dal Comandante Gigi Tundo, stiamo mettendo quotidianamente in atto opere concrete volte alla drastica repressione del fenomeno dell’abbandono illecito dei rifiuti. Continueremo su questa strada, intensificando i controlli e sanzionando i trasgressori, anche attraverso l’interessamento della Procura quando previsto”.

 

 
Di Redazione (del 27/02/2023 @ 19:28:33, in Comunicato Stampa, linkato 263 volte)

Le congratulazioni a Elly Schlein e i  complimenti al Pd per la mobilitazione dei suoi elettori nel congresso sono arrivate da varie fonti. E’ un dato di fatto vista l’affluenza ai seggi. Ma non si può comunque proseguire oltre se, in una giornata di “festa democratica”,   non ci si ferma a ricordare la tragedia avvenuta sulle coste calabresi   dove, ancora una volta abbiamo assistito al naufragio di un barcone di immigrati con decine di morti. Non è sufficiente ricercare i colpevoli in Italia o in Europa nel maldestro tentativo di non sentirsi responsabili. Siamo TUTTI responsabili dell’accaduto. Alla buona politica il compito di intervenire da subito. Tornando al congresso, dobbiamo sottolineare una buona notizia, non scontata:  oltre 1 milione di cittadini hanno partecipato al voto. Chi negli ultimi tempi ha ironizzato sullo stato di salute del  PD, ha avuto una grossa delusione. E noi ne siamo orgogliosamente contenti.

Da subito le disuguaglianze, il salario minimo, l’ambiente, il lavoro saranno  tra  le priorità della nostra attività politica.

Anche nella nostra città siamo stati impegnati per la buona riuscita del congresso, e a giudicare dai numeri sembrerebbe che ci siamo riusciti in maniera egregia:

507 sono stati i cittadini che si sono recati al seggio allestito in autonomia in Corso Principe di Piemonte

9 le schede bianche

Elly Schlein ha ottenuto 294 voti

Stefano Bonaccini 204

Questi i numeri, adesso è necessario l’impegno fattivo di tutti coloro che hanno a cuore le sorti di questo partito, nell’interesse dei cittadini che vogliamo rappresentare, ai quali vogliamo aprire le porte dei nostri circoli per condividere insieme progetti e programmi. 

Non possiamo concludere il nostro pensiero, senza però evidenziare alcune note stonate venute fuori in seno alla organizzazione delle primarie di ieri, per le quali dobbiamo “ringraziare” l’attuale amministrazione, nonché il nostro Sindaco.

In effetti, in tante occasioni l’attuale amministrazione ha manifestato la sua presunta volontà di essere al servizio di tutti,  nell’interesse comune dei cittadini di Galatina a prescindere dalle proprie idee politiche.

Quando il Dott. Vergine è stato legittimamente eletto  Sindaco ed ha pronunciato il suo discorso di insediamento, ha riferito che voler essere il Sindaco di Tutti…..ma probabilmente non ha fatto in tempo a completare la frase che probabilmente conteneva …”meno i cittadini che votano o vogliono votare per il Partito Democratico”.

La dimostrazione di ciò,  è l’ assenza di qualunque risposta ad una richiesta, protocollata a mezzo PEC il   20/2/23 alle ore 12,09 (-Ricevuta di avvenuta consegna -  Identificativo messaggio 3F91417C.01801BB0.6E835933.10251F0E), con la quale il circolo del PD di Galatina,  avanzava richiesta di “concessione in uso nella giornata del 26/2/23, dalle ore 7,30 alle ore 21,00 circa, di idoneo locale in zona centrale da adibire a seggio per le Primarie Nazionali del PD…..”

Per fortuna, ma anche per l’impegno dei tanti militanti, iscritti e simpatizzanti, la manifestazione ha comunque avuto luogo, con grande la soddisfazione di tutti i cittadini che hanno avuto la possibilità di esprimere il proprio pensiero in merito a  chi, in maniera unitaria, dovrà guidare il Partito Democratico nei prossimi anni.

A tutti i partecipanti va un nostro ringraziamento.

CIRCOLO PD GALATINA

Antonio Mele

 
Di Redazione (del 07/02/2020 @ 19:28:00, in Comunicato Stampa, linkato 755 volte)

Il Circolo del Partito Democratico di Galatina, pur non avendo rappresentanti in Consiglio Comunale, ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica un grave problema, che l’Amministrazione comunale è lenta e lontana dal risolvere: il pericolo per la salute rappresentato dalle lastre di amianto (onduline eternit e canne fumarie) abbandonate alla periferia della città, in particolare lungo la strada vicinale Malivendi due Trappeti, in prossimità non solo dell’Ospedale ma nei pressi di civili abitazioni. Strada percorsa ogni giorno da tanti cittadini che svolgono attività fisica o si recano per acquisti presso la messeria “Latronica”. Oltre a questa tipologia, l’area è diventata ricettacolo di rifiuti di ogni specie.

Raccogliendo la nostra denuncia, il problema è stato fatto proprio da una parte della minoranza del Consiglio Comunale, suscitando la reazione del Sindaco Marcello Amante e dell’Assessora Cristina Dettù.

 Occorre però vigilare affinché gli impegni vengano, questa volta, onorati:  due anni fa l’Assessora all’ambiente e alla raccolta rifiuti urbani insediò un gruppo di lavoro per monitorare le periferie e fare la mappatura dei rifiuti speciali e di quelli abbandonati in aree comunali (Che fine ha fatto il gruppo e quali i risultati raggiunti?); nel 2018 il Comune ha avuto assegnato dalla Regione Puglia un contributo di 30.000 euro per interventi di bonifica (Il contributo si è volatilizzato? E’ andato perduto come successo per altri finanziamenti?); nel corso della campagna provinciale “Sporchiamoci le mani” lanciata da Quotidiano di Puglia, organizzata a Galatina, il 4 aprile scorso con la “Giornata Ecologica”, dal locale Circolo di Legambiente “La Poiana”, con l’adesione del Circolo PD, di altre associazioni di volontariato e il patrocinio del Comune, il Sindaco e l’Assessora assunsero solenne impegno per rimuovere i rifiuti pericolosi, segnalati nell’occasione con nastro biancorosso.

Ora, prendendo atto da quanto asserito sulla stampa dall’Assessora Dettù, “Abbiamo attuato tutte le misure e stiamo monitorando l’area”, che sia la volta buona e il materiale, che rappresenta un grave pericolo per la salute dei cittadini, verrà finalmente rimosso. Per le mancate precedenti promesse, questo rinnovato impegno non ci lascia tranquilli: il Circolo PD continuerà a seguire il problema sino alla sua soluzione.

 IL CIRCOLO PARTITO DEMOCRATICO

DI GALATINA    

 

Illustrissimo Signor Sindaco,

sono una cittadina di Noha molto amareggiata, amareggiata e delusa per il modo in cui è trattato il nostro cimitero. Si tratta, nel caso specifico, dello stato di degrado degli ultimi lotti a tre livelli che insistono nella parte nuova, a Sud Est del cimitero (vedi schema allegato).

Non entro nel merito del degrado e del livello di insicurezza che ha raggiunto l’abitato. Mi riferisco alle strade, ai marciapiedi e alla circolazione. Ma il cimitero è un luogo piccolo da manutenere, non ha certo l’estensione di una città, il cimitero è un luogo per noi cittadini che va oltre il sacro, un luogo che va rispettato dalla prima all’ultima pietra per moltissimi motivi, che sicuramente conosce bene.

Veniamo al punto e cerco di descrivere quali sono i problemi che mi hanno rattristato così tanto:

  1. I lotti di tombe evidenziati nello schema hanno i solai invasi dalle piante selvatiche che con le loro radici stanno lentamente inficiando la tenuta della copertura, con il conseguente allagamento delle tombe sottostanti.
  2. Nel caso del lotto indicato con la lettera “A”, la situazione è ancora più grave, in quanto il piano su cui è stato edificato tutto il blocco di loculi ha una evidente pendenza che porta le acque piovane ad ammucchiarsi nella zona attigua, e non essendoci impianti di scolo delle acque stesse, tutte le tombe del piano terreno restano completamente a mollo per molto tempo.

Ne abbiamo avuto prova il giorno in cui è stato riesumato mio padre (01-07-2019), lo possono testimoniare anche gli addetti ai lavori, i quali appena rimossa la prima pietra si sono allarmati per la grande quantità di acqua biancastra che ne è fuoriuscita, a tal punto che vista la straordinarietà dell’evento, stavano per sospendere i lavori di estumulazione.

Non le dico le condizioni dei resti di mio padre, una poltiglia indescrivibile, qualcosa di veramente inqualificabile, cose inammissibili per noi cittadini del terzo millennio e di un Paese che di definisce civile.

Mi chiedo con quale coscienza si lascino adibire a luoghi di sepoltura dei loculi soggetti a continui ristagni delle acque piovane, con i rischi connessi alla sicurezza della salute dell’ambiente circostante, infatti al di là del muro di recinzione del cimitero, il terreno che lentamente riceve le acque “filtrate” dalle salme decomposte, è anche coltivato.

  1. Ed eccoci al terzo motivo che mi ha costretta perfino a chiedere aiuto alle Forze dell’Ordine (I Carabinieri di Galatina in via della Costituzione).

I resti non identificabili in ossa o parti personali del mio papà, nel caso specifico la poltiglia nerastra inqualificabile di cui le dicevo prima, sono stati raccolti dal personale addetto all’esumazione, in un contenitore apposito e lasciato stazionare per ben undici giorni in un angolo all’aperto, alla mercé di tutto e di tutti, e non in un “distinto e adeguato punto di raccolta”, come detta il “Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria”, art. 85. (fruibile in rete sul sito comunale: https://www.comune.galatina.le.it/amministrazione/attivita/tutti-gli-atti/item/regolamento-di-polizia-mortuaria)

Ho insisto non poco con gli addetti ai lavori, anche presso gli uffici comunali, affinché riponessero i resti del mio papà in un luogo più discreto e adeguato, ma non ottenendo alcuna soluzione sono stata costretta a rivolgermi alle Forze dell’Ordine, che prontamente, o quasi, hanno risolto la questione dei rifiuti speciali.

Non ho più parole per esprimere la mia indignazione. Può capire benissimo il dolore e il disagio vissuti in questa operazione, Le chiedo pertanto di fare in modo che cose di questo genere, come quelle descritte nei miei tre punti, non debbano più accadere ad altre persone, ma soprattutto di far risanare al più presto i lotti cimiteriali di cui sopra”.

Cordiali Saluti

Marisa Scalese

 
Di Redazione (del 30/08/2020 @ 19:26:11, in NoiAmbiente, linkato 1508 volte)

Gentilissimo Assessore Loredana Tundo,

entriamo nello specifico senza perderci nei lunghi meandri del degrado che regna da decenni dentro e fuori Noha. Ci rivolgiamo all'Assessore ai lavori pubblici e all'urbanistica, ruolo che il Sindaco, come egli stesso ha dichiarato in varie occasioni pubbliche, ha voluto riservare ad una persona di NOHA.

Non poteva certo fare scelta migliore.
Lasciamo per ora da parte la storia di quei benedetti Beni Culturali di Noha, che, come molti in questo periodo, sembra siano andati in ferie, nonostante in passato, e per secoli, non abbiano mai fatto un turno di riposo, dando lustro, identità e peculiarità alla nostra comunità nohana, o per meglio dire di Noe, Noje o Nove, come si usava scrivere su tutte le  carte fino agli inizi del secolo scorso.

Sono trascorsi 50 anni da quando P. Francesco D'Acquarica, pubblicò il primo libro sulla storia di Noha sbatacchiandoci sotto il naso la nostra civiltà, l’arte e quindi la storia e le storie: delle tre torri, delle tombe messapiche e dei loro menhir, del castello con case di corte e casiceddhre annesse, del frantoio ipogeo, delle chiese, dei cimiteri sottostanti le chiese stesse e dei palazzi, della torre dell’orologio, della trozza, delle masserie, eccetera.

Ma la nostra, forse, è una storia di periferia e a quanto pare non degna di attenzione da parte delle amministrazioni galatinesi.

Con questa lettera aperta, intendiamo invece evidenziare il senso di disagio, per dire la verità il senso rasenta la vergogna, e la vergogna ha a che fare con la bellezza, in quanto è determinata dalla percezione della violazione delle norme (cfr. Gianrico, Carofiglio, La manomissione delle parole, Rizzoli, Milano, 2010, pag. 65), dicevamo quindi, il senso di disagio che si prova quando si entra o si  esce da Noha percorrendo via Aradeo. Non è che venendo da Galatina o da Collepasso (gli altri due ingressi principali) la cosa sia meno imbarazzante, ma se non altro non hanno l'onore di aprire l'accesso verso il nostro camposanto.

Ecco. Andare al camposanto è un po' come dire: " meglio chiudere gli occhi per non vedere".

Correva l'anno 1951, e magari testimoni ancora viventi lo possono confermare, la via Aradeo era ancora da asfaltare e finalmente, dopo ben 25 anni di progetti, verifiche e carte per costruire il camposanto, il progetto venne realizzato e con esso il sontuoso viale di eucalipti che ha donato ossigeno e dignità per quasi settant’anni sia a chi andava via da Noha, sia a chi vi entrava.

Lo diciamo da anni che quel tratto di strada è in uno stato indecoroso sia dal punto di vista dell’immagine che della sicurezza. La risposta alle nostre richieste è sempre stata la stessa: le idee non mancano.

Finalmente, dopo ormai quattro anni di resistente e intenso lavoro di questa amministrazione, per uscire dal tunnel del “grande debito” comunale, si sentono annunci di progetti che valgono addirittura milioni di euro e che quindi, grazie all’impegno di tutto l’organico amministrativo,  pare debbano scivolare su Galatina, e noi speriamo un po' anche su Noha, magari cominciando a salvare questa ultima sporca dozzina di eroi che hanno visto e aiutato a crescere almeno tre generazioni. In fondo la pista pedonale, seppur striminzita, è già tracciata, e i primi 5 metri ci sono già, si tratta solo di completare gli ultimi 495.

Ci chiediamo come abbiano potuto fare i nostri genitori e nonni nel 1951, dopo appena sei anni dalla fine della seconda guerra mondiale, tempi di sacrifici, di miseria e di emigrazione, come abbiano potuto realizzare un’opera così grande, il Camposanto ed un viale lungo circa 700 metri di maestosi eucaliptus, e oggi, che invece strombazziamo ricchezza e benessere a destra e manca, siamo soltanto capaci di creare deserti.

In conclusione chiediamo:

  • Che venga portata a termine la pista pedonale su via Aradeo;
  • Che siano salvati gli eroi esistenti e piantati quelli distrutti per costruire il nulla;
  • Che vengano ripristinati i viali alberati di via Castello e via Collepasso;
  • Che sia realizzata una pista ciclopedonale su via Dalla Chiesa;
  • Che vengano messi dei dissuasori per limitare la velocità degli autoveicoli su via Aradeo, via Collepasso e via Dalla Chiesa.

 

Gli alberi sono la salvezza della Terra.

Certi di una sua risposta e interessamento concreto alle questioni in oggetto, porgiamo i nostri più Cordiali saluti

Il Direttivo di Noiambiente

 
Di Redazione (del 12/10/2021 @ 19:25:49, in Comunicato Stampa, linkato 631 volte)

Dopo il secondo Centro Comunale di Raccolta in via di realizzazione a Collemeto/Santa Barbara, la Regione Puglia finanzia il progetto di circa € 300.000 presentato dell’amministrazione del Sindaco Marcello Amante per l'ampliamento del CCR di Viale Europa a Galatina.

( https://www.regione.puglia.it/web/press-regione/-/centri-comunali-per-la-raccolta-differenziata-dei-rifiuti.-emiliano-e-maraschio-amplieremo-e-rafforzeremo-nuove-strutture?redirect=%2F )

Il progetto prevede due interventi integrati: l’ampliamento del CCR presente e la realizzazione ex novo di un’area dedicata alla “prevenzione della produzione dei rifiuti” che mira a sviluppare la propensione al “riuso” di oggetti che possono essere scambiati, senza fine di lucro, tra privati.

Un’idea progettuale che rende il CCR galatinese “moderno” e con lo sguardo al futuro, nell’ottica di una visione di economia circolare secondo i principi della teoria “Rifiuti Zero”, che l’amministrazione Amante ha già fatto sua con una delibera in Consiglio Comunale.

“Galatina è già oggi da considerarsi un comune virtuoso in considerazione dell’alta percentuale raggiunta nella raccolta differenziata, possibile anche grazie al lavoro svolto nel CCR” - dichiara l’Assessore all’ambiente Cristina Dettù – “crediamo fortemente nella cultura delle “5 R” , riduzione, riuso, riciclo, raccolta e recupero, e in questi anni abbiamo lavorato per ottenere i massimi risultati insieme ai nostri concittadini, pertanto questo nuovo progetto non può che rafforzarli. Il tempo e i fatti ci stanno dimostrando che abbiamo percorso un bel pezzo di strada nella giusta direzione e nell’idea della “transizione ecologica” i galatinesi tutti sapranno farsi trovare pronti. Ora l’augurio è che gli organi regionali agiscano velocemente nell’ottica della chiusura del ciclo dei rifiuti in Puglia affinché il nostro impegno porti risultati concreti sia ambientali che economici sulle nostre bollette".

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Marcello D'Acquarica (del 14/09/2016 @ 19:24:49, in I Dialoghi di Noha, linkato 2496 volte)

Sono sempre restio alla creazione di nuove associazioni. Credo che il miglior associazionismo sia la coscienza di ogni cittadino, fin dal momento in cui viene al mondo, frequenta la scuola, entra nel mondo del lavoro e vive in comunità, sia essa composta da un piccolo gruppo di persone, da una città, da una nazione o da un intero pianeta. Premesso ciò, sposto la questione della presenza delle associazioni nel nostro magnifico luogo di vita che risponde al nome di Noha.
 Non entro nel merito dello storico di quelle “vive” o trapassate, ma vengo al sodo puntando l’obiettivo sul principale motivo\ragione per cui chiunque, associato e non, dovrebbe essere sempre vigilante: l’ambiente. Non bastano le parole per descrivere lo stato di degrado ambientale che ci circonda, è sufficiente guardarsi intorno con la coscienza appiccicata agli occhi. Perché senza il suo contributo sarebbe come guardare con il cervello spento.
Quest’anno, merito della nuova condizione di lavoro che mi porta a Noha tutti i fine settimana, ho potuto “godere” dello scenario ambientale nohano, non solo durante le famigerate tre o quattro settimane d’agosto, bensì di quasi tutto l’anno. Dove sta la differenza, penserete voi?
Limitando la mia permanenza a Noha per il solo mese estivo e vedendo il nero fumo ovunque, mi consolavo pensando ai bellissimi prati in fiore e verdeggianti che avrei visto nel periodo delle feste natalizie, tempo in cui sarei ritornato, come sempre, al paese. Così lo scenario di campi neri devastati dagli incendi, zombie di tronchi superstiti e semi bruciacchiati e desolate distese di rifiuti di ogni genere, mi venivano risparmiati, illudendomi che quello del “tutto bruciato” fosse solo un fenomeno agostano.
Siamo alle solite, direte voi, stiamo sempre qui a lamentarci e non facciamo niente per cambiare. Ecco, questo è il punto. Le nostre domeniche ecologiche (poche, lo ammetto), finalizzate più a un atto simbolico che ad una vera e propria bonifica delle zone prescelte per il risanamento, continueranno ad essere una delle tante attività de “I Dialoghi di Noha”, con la differenza che d’ora in poi saranno supportate dalle competenze legali e amministrative di FAREambiente, un movimento ecologista specializzato che opera in campo europeo. Al laboratorio Fareambiente di Lecce hanno già aderito, oltre ad alcuni volontari di Noha, volontari di Soleto, di Galatina, di Sannicola, di Sternatia e di Corigliano. Ci aspettiamo che il movimento contagi al più presto tanti altri comuni e cittadini del Salento.
Quindi non una nuova Associazione per Noha, ma semplicemente un importante strumento di lavoro per raggiungere con maggiore efficacia i nostri obiettivi, che sono: le denunce di discariche abusive, i roghi di materiali plastici (DIOSSINA PURA), gli sversamenti di liquidi tossici, gli incendi dolosi, i maltrattamenti di animali e qualsiasi atto doloso ricadente sulla salubrità della Terra, dell’Aria e dell’Acqua.
Saremo lieti se ad aiutarci a migliorare il nostro ambiente saranno tanti e magari tutti i cittadini di Noha, più alto sarà il numero dei sorveglianti, minori saranno gli atti vandalici.
Seguiranno al più presto i dettagli riguardanti le attività specifiche.
Potete dare la vostra adesione, chiedendo l’iscrizione a Fareambiente-Noha, attraverso il sito Noha.it; lasciando un vostro recapito sarete contattati per i dettagli relativi.

Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 25/06/2019 @ 19:24:29, in Comunicato Stampa, linkato 921 volte)

Avviata, con l’affidamento alla ditta esecutrice dei lavori, un vasta azione di bonifica di rifiuti, anche di tipo “pericoloso”, illecitamente abbandonati nelle periferie e nelle campagne galatinesi.

Oltre 38.000 kg di rifiuti, su circa 500 mq, distribuiti nelle 33 discariche abusive censite.

Un’azione si sanificazione e di ripristino del decoro dei luoghi dal costo di circa € 33.000, provenienti quasi interamente da fondi regionali per un bando aggiudicato dall’Assessorato all’ambiente.

L’amministrazione Amante, sin dal suo insediamento, ha puntato molto sull’attrattiva turistico-culturale della città che inevitabilmente passa anche da uno sforzo collettivo, con forte senso civico, per la tutela del territorio cittadino e rupestre. Continueremo a mantenere alta l’azione di vigilanza e di contrasto all’inciviltà di chi, in spregio totale delle regole del civile vivere comune, ritiene, ancora oggi, di poter abbandonare rifiuti impunemente.

Le discariche abusive, oltre all’ovvio danno ambientale, certamente non rappresentano un buon biglietto da visita agli occhi dei tanti visitatori, quindi un ringraziamento va agli uffici interessati perché essere riusciti ad intervenire alla vigilia del periodo estivo, momento di massima affluenza turistica in città, è certamente una buona notizia.

Di seguito l’elenco delle zone interessate:

via Catullo, strada comunale n. 90, via degli Andriani, impianti sportivi Noha, contrada Securi, strada comunale n. 90 Scorpi Muto,  strada comunale n. 85 San Vito‐due Trappeti, strada comunale n. 75‐76‐85,  Strada comunale n. 40, Paradisi San Giuseppe, via Mercurio, strada comunale Duca, strada comunale n. 123,  strada comunale Petrosa, Strada comunale Don Quintino, strada comunale Meli, strada P. 328 Galatina Torre Pinta, viale Germania ( rotatoria), via Spagna ( rotatoria ), via Spagna, strada comunale Scalfo, via Ascoli Piceno, via comunale San Vito, Strada comunale n. 76, via Fedro,  contrada Scorpi,  strada provinciale 371, viale cimitero, contrada Bruciate, via comunale Pisanello, viale Ionio, Strada Prov. 41 angolo strada comunale Lardo.

Vito Albano Tundo

Galatina in movimento

 
Di Redazione (del 19/06/2019 @ 19:23:52, in Comunicato Stampa, linkato 762 volte)

A partire dal 25 giugno e per i successivi quattro mesi, i volontari del progetto “Monitor 6017”, del Servizio Civile Universale del Comune di Galatina, daranno il via ad una nuova attività, denominata “Sorveglianza del territorio”. Durante tale attività i volontari si recheranno, nelle ore pomeridiane, presso parchi e giardini comunali per effettuare un “controllo del territorio” al fine di dialogare coi cittadini per indirizzarli verso comportamenti corretti, contribuendo a creare una cultura rispettosa dell’ambiente. Per raggiungere questo obiettivo, i volontari si interfacceranno con gli utenti per conoscerne le esigenze, raccoglierne richieste ed osservazioni e per educare alla cittadinanza attiva.

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE

 
Di Redazione (del 31/01/2024 @ 19:23:07, in Comunicato Stampa, linkato 184 volte)

Un disastro annunciato , quello del DDL Calderoli, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie nel Governo Meloni, sulla riforma dell’ Autonomia differenziata regionale, approvato Il 23 gennaio 2024.

La legge mira a decentralizzare il potere decisionale dello Stato dandolo alle Regioni a statuto ordinario.

Le materie includono Salute, Istruzione, ambiente, Energia e altri possibili settori.

I cittadini e gli amministratori del sud sono fortemente preoccupati per i risvolti negativi che questa legge potrebbe avere, anzi, che quasi certamente avrà.

Le aree più in difficoltà del paese avranno ancora più ripercussioni negative; il Sud verrà colpito in maniera considerevole. Con il testo redatto da Calderoli si va verso un'Italia a due velocità, dove chi oggi è ricco sarà ancora più ricco e chi è povero sarà ancora più povero. Settori come la sanità e la scuola pubblica saranno fortemente penalizzati, soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia.

I Circoli del Partito Democratico di Galatina, Noha e Sogliano Cavour, organizzano un incontro- dibattito per parlare di questo tema attuale e scottante.

Sabato 3 febbraio 2024, alle ore 17 presso lo Chalet delle Rose (Piazza Alighieri) in Galatina.

Modera e coordina il coordinatore cittadino del Pd Galatina-Noha Avv. Massimo Marra.

Interverranno Loredana Capone, Presidente del consiglio regionale e Vice Segretario nazionale del Partito Democratico e l’onorevole Claudio Stefanazzi, Deputato Pd Vice Presidente della Commissione Affari Regionali.

Amministratori, dirigenti, e tutta la cittadinanza, sono invitati a partecipare.

I circoli PD GALATINA-NOHA-SOGLIANO CAVOUR

 
Di Redazione (del 25/05/2023 @ 19:22:13, in NoiAmbiente, linkato 465 volte)

Lunedì, come Associazione Noiambiente e Beni Culturali, abbiamo avuto il piacere di incontrare tre classi dell’Istituto Comprensivo Polo 2 Scuola Primaria di Noha, esattamente due quarte ed una quinta, in tutto poco meno di una cinquantina di alunni che ci hanno davvero sorpreso per la loro disciplina e per la vivace partecipazione ai temi in questione.

Incontrandoli in due gruppi separati, per ragioni organizzative, abbiamo constatato un livello di preparazione omogeno e certamente di alta qualità.

L’esercitazione si è svolta in questo modo: con l’ausilio di figure in cartone già ritagliate per l’occasione i bambini hanno avuto modo di “compilare” due planisferi partendo dalla condizione del pianeta terra priva di tutto, e inserendo successivamente i continenti e i relativi esseri viventi, animali e vegetali di pertinenza, e naturalmente una vasta rappresentanza di rifiuti con annessi alberi secchi, pesci aggrovigliati nelle plastiche e ciminiere fumanti.

Siamo rimasti sorpresi dalla loro rapidità nel sapere individuare le parti predisposte per formare le due condizioni rappresentative della terra: una con la vita illustrata con giochi per bimbi, alberi, animali e habitat in piena salute, ed una seconda terra ingolfata da rifiuti, incendi, veleni e alberi eradicati.

Il dialogo che è seguito, accompagnato da due simpaticissimi filmati, è stato molto interessante, per il loro ascolto ma soprattutto per la loro espressa convinzione di essere pronti a far cambiare direzione al destino del nostro pianeta, partendo esattamente da Noha. Magari fosse così: purtroppo molte catastrofi partono dall’alto e non dal basso, nascono dalla voglia di profitto e dall’assenza di regole (ovvero da norme fatte a uso e consumo dei potentati economici), dal considerare i beni comuni come cosa privata.

Ci siamo salutati con l’impegno da parte di ognuno di continuare a studiare sempre più approfonditamente, non fosse altro che per legittima difesa, di provare a individuare le cause dei disastri e quindi la loro cura effettiva senza dar retta ai soliti palliativi, di evitare come la peste bubbonica privati e aziende dedite al greenwashing, che fingono cioè di essere a favore della salute ambientale, e sicuramente a consolidare sempre di più il senso civico di ognuno, quello della cura e del rispetto del proprio piccolo mondo, come può essere Noha.

Siamo grati alle maestre che ci hanno offerto questa opportunità, ma soprattutto agli uomini e alle donne del futuro che ci hanno dato ascolto con curiosità, gioia e fiducia.

Nel corso dei due incontri, tutti gli alunni, maestre comprese, hanno mostrato molto interesse verso le immagini dei beni culturali di Noha: siamo certi che saranno in mani migliori rispetto alle – diciamo - attuali.

Sarà per noi un grande piacere accompagnare i piccoli Indiana Jones nohani in un auspicabile  tour conoscitivo.

Grazie molte, Quarta “A”, Quarta “B” e Quinta “A” del Polo 2 Scuola  Primaria di Noha!

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina

 
Di Redazione (del 13/01/2020 @ 19:22:09, in Comunicato Stampa, linkato 1051 volte)

Torna nei mesi di gennaio e febbraio 2020 il Progetto di Servizio Civile “Bimbi in bici”. L’iniziativa coinvolgerà gli alunni delle classi IV e V delle Scuole Primarie del territorio comunale che aderiscono al progetto.

Il fine è quello di sensibilizzare i bambini, i genitori e gli insegnanti all’utilizzo quotidiano della bici come mezzo di trasporto più sano ed ecologico, avendo come obiettivo cardine quello di salvaguardare l’ambiente e ridurre l’inquinamento dell’aria.

Al giorno d’oggi infatti, a causa del continuo incremento del numero di mezzi trasporto, nelle nostre città l’aria risulta essere sempre più inquinata, e ciò rischia di provocare seri danni all’ambiente e alla nostra salute. E’ necessario dunque impegnarsi, preferendo mezzi di trasporto alternativi ed ecologici, come ad esempio la bicicletta.

I volontari del progetto “Monitor 6017” saranno impegnati ad illustrare le norme fondamentali del Codice della strada, le regole di comportamento per pedoni e ciclisti, la storia della bicicletta e le sue parti fondamentali. Sarà loro cura allestire presso spazi idonei, precedentemente concordati con le docenti, un percorso completo di segnaletica stradale e semaforo, e, affiancati dal Corpo della Polizia Locale e dai docenti, guideranno gli alunni nel compiere delle esercitazioni pratiche per verificare la loro abilità nell’utilizzo della bicicletta.

Agli alunni che al termine del progetto avranno superato con successo la prova scritta e la prova pratica, i volontari di “Monitor 6017” rilasceranno la “Bici-Patente del Servizio Civile “.

Progetto «MONITOR 6017»

“BIMBI IN BICI”

 

È vero che bisogna sempre credere nei propri sogni ed essere ambiziosi. E il sogno ora è realtà: si chiama “Cippo mistico” il progetto finanziato dalla Regione Puglia e che si aggiunge agli altri risultati importanti firmati dall’Amministrazione Amante. È un progetto di promozione del patrimonio culturale della Città di Galatina attraverso la street art e la tecnologia, che si svilupperà all’interno del Museo Cavoti. C’è chi pubblicamente esprimeva i suoi dubbi sul progetto senza, di fatto, alcuna motivazione e, in verità, non essendo certi della comprensione dello stesso: dubbi evidentemente smentiti.

Il progetto è stato curato dall’Assessore alla Cultura e al Polo bibliomuseale Cristina Dettù e il tema scelto non poteva che cadere su un aspetto identitario della Città, ossia il tarantismo. Tra le tante leggende che caratterizzano questo mito, una in particolare è stata lo spunto per individuare il tema del progetto. Ernesto De Martino, nel suo saggio La Terra del Rimorso descrive un passaggio del percorso di guarigione di una tarantata:  “ed effettivamente quando nel riquadro del finestrino apparve un certo albero che valeva come mistico cippo confinario, la tarantata ebbe un momento di abbandono”. Da qui nasce l’idea del cippo mistico, come fosse un portale attraversato il quale si accede ad una zona “protetta”, ossia Galatina.

Il progetto è costituito da due interventi: il primo mira a creare una connessione tra il Museo Cavoti e le frazioni coinvolte, favorendo da un lato la scoperta di questi luoghi e dei loro dintorni, trascurati dagli abituali percorsi turistici, e dall’altro definendo un originale strumento di promozione del Museo stesso. Sarà realizzato un murales su un edificio centrale di un immobile comunale di Noha.

Il secondo intervento, invece, è quello centrale, attraverso il quale si svilupperà un aspetto fondamentale del tarantismo, ossia lo stato di trance nel quale “cade” chi è punto dal ragno. Infatti, proprio con l’obiettivo di avvicinare l’esperienza dell’osservatore a quella di avvolgente condizionamento sarà realizzato un ambiente immersivo, all’interno del Museo Cavoti, per la fruizione di contenuti multimediali elaborati proprio sul mito della taranta.

L’Assessore Dettù esprime tutta la sua soddisfazione: “L’approvazione di questo progetto risponde a tutti i dubbi di chi ritiene questa terra e, soprattutto, questa Città come lontana dai giovani, dalla realtà nuova e innovativa, lontana da ciò che può guardare al futuro. E, invece, la presenza di un patrimonio culturale di altissimo valore e il lavoro duro e appassionato di chi crede nelle potenzialità di Galatina ha donato alla Città un progetto, anzi, un’esperienza unica che unisce innovazione tecnologica e cultura, sviluppo del turismo e promozione del territorio, valorizzazione del Museo Cavoti ampliando, in tal modo, i percorsi turistici della Città e, quindi, la stessa offerta turistica”.

Ufficio stampa Marcello Amante
sindaco di Galatina

 
Di Redazione (del 16/06/2023 @ 19:21:23, in Comunicato Stampa, linkato 375 volte)

Noha – Sabato 17 Giugno 18.30

Inaspettato fuoriporta. Noha tra archeologia rurale a industriale.

Passeggiata informale con il divulgatore Marcello D’Acquarica per scoprire attraverso i siti di Masseria Colabaldi, Casa Rossa, Torre Medievale, l’ex fabbrica di Brandy Galluccio, le iconiche Casiceddhre , la Chiesa Matrice e altri che verranno svelati durante il percorso, la storia e lo sviluppo della frazione di Noha.

CURIOSITA’. Nel corso della passeggiata si farà sosta all’interno del giardino dove era custodito il primo quadro elettrico del nucleo urbano di Noha.

 

Punto di ritrovo Masseria Colabaldi – Via Carlo Alberto Dalla Chiesa

 

A cura di Noi ambiente e Beni Culturali 

Siete tutti invitati a partecipare a queste incredibili passeggiate esperienziali immersi nell’unicità di Noha.​

 
Di Redazione (del 07/05/2019 @ 19:21:05, in NoiAmbiente, linkato 1262 volte)

Il calendario è pieno zeppo di giornate dedicate: al tiramisù, al whisky, ai musei, alle ostriche, ecc. Per fortuna ci sono anche giornate dedicate a riflessioni ben più importanti, ed è indubbio che sia utile fermarsi a riflettere su certe questioni di cui però non vogliamo entrare nel merito. Specifichiamo soltanto che “Giornata Ecologica” non vuol dire che oggi indossiamo l’abito dei “buoni” e ci mettiamo a pulire le sporcaccionate fatte nei giorni o mesi precedenti.  La nostra “Giornata Ecologica” non vuol essere semplicemente un momento in cui cerchiamo di raccogliere i rifiuti che qualche benpensante nostrano, giusto per disfarsene, getta in giro nei campi: materassi, poltrone, scarpe usate, monitor, cianfrusaglie domestiche e rifiuti vari.

La  “Giornata Ecologica” deve servire a farci riflettere sull’importanza della salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo e cresciamo i nostri figli e nipoti. Il materasso, o la poltrona o il sacco riempito di ogni schifezza che non ci serve più, non sono solo un danno alla nostra immagine, i rifiuti abbandonati, oltre a far sembrare un immondezzaio il nostro bel paese, col tempo rilasciano sostanze velenosissime e che aspiriamo in dosi concentrate appena l’erba seccherà e il piroglione di turno, giusto per fare le pulizie estive, incendierà.

E il copione annuale si ripeterà puntuale, e di questo passo, a questi buontemponi dello sporco facile, di sicuro non fregherà una emerita cippa del perché gli ulivi secchino, i vicini si ammalano di cancro prematuramente, se da Melendugno e poi da Otranto giungeranno altri fumi prodotti da centrali di depressurizzazione dei terminali di ricezione del gas, fumi che andranno sicuramente a peggiorare le condizioni d’inquinamento atmosferico del nostro Salento, già contaminato dai residui provenienti dalla localissima area industriale, da Taranto e Brindisi e che a causa dei venti che li trasportano arrivano tutti sotto il nostro naso.

Se non capiamo che anche una piccola dose di diossina può farci ammalare, non capiremo che non stiamo facendo nulla per evitare di essere una delle aree più inquinate del Paese. Altro che aria pura e prodotti genuini.

Vi aspettiamo numerosi, perché la partecipazione è una leva che può smuovere questa forma di rassegnazione e/o ignavia di quel qualcuno che non vuol capire.

Anche se l’erba è diventata alta, le bottiglie di vetro stanno sempre lì. E così anche i materassi, le poltrone, i monitor, e tutto il resto già elencato.

Quindi, per tirarli fuori dall’erba dovremo armarci di rastrelli, attrezzi adeguati, stivali e guantoni. Con la speranza di non lasciare nulla che possa affumicarci.

Gruppo Direttivo di Fareambiente Laboratorio di Galatina – Noha

 

È utile sottolineare che siamo consapevoli che il ciclo dei rifiuti debba essere completato e quindi in senso generale non c’è contrarietà nei confronti di impianti del genere, ma al tempo stesso riteniamo sia da ben valutare il progetto nel complesso. Soprattutto considerando il fatto che non si può realizzare un impianto cosi impattante sull'ambiente, quindi sulla qualità della vita dei galatinesi, senza che l'amministrazione abbia potuto approfondire adeguatamente.

Nella nota inviata solleviamo questioni ambientali anche per le dimensioni dell'impianto che ci appaiono eccessive per il bacino di utenza da servire.

Ne deriva che non si può prescindere da una valutazione tutta nostra che sarà determinante per la realizzazione ipotetica del progetto.

Di seguito la lettera:

- REGIONE PUGLIA
Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche

- AGER 
Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti

- Consorzio ASI Lecce

- Comune di Soleto (LE)

Oggetto: Manifestazione di interesse finalizzata alla individuazione di aree idonee alla localizzazione di impianti integrati anaerobici/aerobici destinati al recupero della frazione organica dei rifiuti urbani rivenienti dalle raccolte differenziate: Determinazioni del Dirigente della sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche n. 214 del 20.12.2017 e n. 79 del 14.06.2018.
Osservazioni.

Preso atto dei contenuti delle determine in oggetto, con riferimento all'approvazione della candidatura del Comune di Soleto, con la presente si manifesta agli Enti in indirizzo la necessità di questo Ente di valutare l'impatto, soprattutto ambientale, che un impianto integrato anaerobico/aerobico avrebbe sul proprio territorio, vista l'ubicazione dello stesso in prossimità dei propri confini.
Come noto, questo Comune non ha prestato la propria disponibilità ad ospitare un impianto, e pur tuttavia l’area proposta dal Comune di Soleto per l'impianto di che trattasi, oggetto di approvazione regionale, per quanto ricadente nel territorio del predetto Ente, in realtà dista circa 300 mt da una masseria con agriturismo di Galatina, 800 mt da case sparse, 1660 mt da contrada Paradisi, 3500 mt dalla zona residenziale “Guidano” e 3500 mt dal centro abitato di Galatina, mentre dista dal centro abitato di Soleto ben 4500 mt.
Ne discende che il Comune di Galatina è da considerarsi, sotto ogni aspetto, “parte interessata” in misura sensibilmente maggiore del comune ospitante.
Non è superfluo ricordare che i terreni candidati ad ospitare l'impianto ricadono sì nel territorio di Soleto ma costituiscono porzione di area la cui gestione è affidata al Consorzio ASI di Lecce, del quale il Comune di Galatina è uno dei consorziati.
Ai sensi dello Statuto Consortile (art. 6 - Finalità) “ Il Consorzio ha per oggetto: (omissis) La progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione di opere ed impianti necessari ad uno sviluppo equilibrato ed eco-compatibile del territorio di competenza”; e dunque, affinché si possa compiutamente valutare se questi fondamentali requisiti possano ritenersi soddisfatti dall'opera in progetto, occorre essere “informati” sia a livello di Consorzio che di singoli consorziati, informazione che, alla data odierna, e almeno per quel che riguarda questo Ente, appare del tutto carente.
Dalla consultazione della documentazione disponibile, si evince unicamente che l’impianto sarà del tipo “integrato anaerobico/aerobico”, mentre si rileva la totale mancanza di una più puntuale descrizione della tecnologia e della portata dell’impianto; infatti si ritiene fondamentale, per tutelare un principio di prossimità e minimizzazione dell’impatto ambientale, su un territorio già fortemente messo alla prova, la scelta di una portata non eccedente le 30.000 ton/anno e che l'impianto produca bio-metano da immettere in rete. Questo permetterebbe un minor traffico veicolare e la riduzione delle emissioni, visto che una eventuale centrale annessa per la produzione di energia elettrica porterebbe solo maggiore, quanto inutile, inquinamento, in una zona e in una Regione che produce già più energia elettrica di quella di cui necessita.
Nel contempo, non è dato sapere esattamente quale sia la prevista composizione qualitativa del materiale in ingresso alla digestione anaerobica tale da garantire una qualità del digestato che possa originare a sua volta un compost di qualità.
Dalle suddette -prime- considerazioni ne deriva che questo Ente, non può non esser parte di una procedura condivisa di progettazione-valutazione-approvazione.

Si chiede pertanto alle SS.LL. di fornire, con cortese sollecitudine, ogni documento tecnico-progettuale in loro possesso e ogni informazione utile ad una migliore percezione del possibile impatto del progetto in fieri, facendo espressa riserva, in caso di loro mancato riscontro, di procedere alla tutela dei propri diritti in ogni forma consentita dalla legge.

Il Sindaco Marcello Amante

 

Quest’anno la QUARTA edizione di una serie di incontri che si terranno presso l’istituto comprensivo PRIMO POLO plesso Pascoli di via Toma denominati  “La scienza e la tecnica come non l’avete mai viste”. I ragazzi quest’anno incontreranno due  imprenditori che racconteranno il mondo lavorativo, il mondo della ricerca scientifica, il presente e il futuro che si sta costruendo. Questa serie di incontri serve ai ragazzi per comprendere meglio il mondo al di fuori della scuola, il loro mondo futuro, le possibili loro passioni.

I docenti facenti parte del gruppo STEM della Pascoli sono: Anna Lagna, Maria Rosaria Rizzo, Giovanna Zizzari, Maria Luce De Matteis, Federica Lezzi, Angelo Nassisi e Andrea Coccioli.

Quest’anno i ragazzi dell’Istituto Comprensivo PRIMO POLO GALATINA godranno della presenza di due importanti realtà salentina che si distinguono in ambito internazionale. Due racconti di due azienda che producono tecnologia.con lo sguardo sempre rivolto alla scienza dei materiali.

 

Venerdì 26 maggio ore 10.00

Primo Polo Galatina. Plesso PASCOLI, Via Toma, Aula Magna

I MATERIALI

Dalla osservazione della natura al prodotto finito

Daniela DISO Responsabile qualità SALENTEC srl

SALENTEC nasce nel 2005 dall’iniziativa di un gruppo di ricercatori dell’Università del Salento ed è stata riconosciuta nel 2007 tra le prime società spin-off dell’ateneo leccese.

Sin dalla sua costituzione, la società è attiva nello sviluppo e trasferimento di innovazioni e nella erogazione di servizi tecnici e industriali nel campo dell’Ingegneria dei materiali.

SALENTEC inoltre produce e commercializza componenti ceramici tecnici per l’industria aerospaziale (filiera dei motori aeronautici) e packaging primario in materiale polimerico per il settore biomedicale, in conformità agli elevati standard di settore e sotto i rigorosi sistemi di gestione della qualità certificati ISO.

Daniela Diso, laureata in Fisica e con Dottorato di ricerca in Sistemi Energetici e ambiente presso l’Università del Salento, è stata tra i cofondatori di SALENTEC ed ora svolge al suo interno il ruolo di responsabile qualità.

 

Martedì 30 maggio ore 13:00 

Primo Polo Galatina. Plesso PASCOLI, Via Toma, Aula Magna

UNA FRECCIA NEL CIELO

Il volo e la costruzione degli aereoplani

MAURO DONNO

Responsabile produzione PROMECC AEREOSPACE SRL

Pegaso, Freccia e Sparviero sono gli ultraleggeri di punta che l’azienda PROMECC costruisce negli stabilimenti di Corigliano in provincia di Lecce.

PROMECC Aerospace Srl è una giovane e vitale società nata nel 2003 dalle esperienze decennali dei sui fondatori, svolte nella progettazione e nella produzione al servizio di aziende meccaniche prestigiose, operanti nei settori dell’aerospaziale, industria varia e macchine movimento terra

Lo spirito e l’entusiamo del TEAM ha permesso in un brevissimo lasso di tempo di arrivare a raggiungere obiettivi e traguardi unici.

Mauro Donno è il fondatore e responsabile produzione dell’azienda.

 Andrea COCCIOLI

 
Di Redazione (del 13/10/2020 @ 19:18:44, in Comunicato Stampa, linkato 784 volte)

È terminata la gara per l'assegnazione dei lavori del nuovo Centro Comunale di Raccolta dei Rifiuti per Collemeto e Santa Barbara. Un progetto firmato interamente dall'Amministrazione Amante e che vedrà a breve l'avvio dei lavori per la realizzazione di un nuovo CCR, dopo quello già presente a Galatina. 
Dopo l'apertura del servizio del CCR di viale Europa a Galatina, infatti, l'amministrazione comunale ha partecipato ad un bando regionale per il completamento della rete regionale di centri comunali di raccolta rifiuti differenziati (CCR) attraverso interventi da realizzarsi nei territori comunali che ne sono sprovvisti, comprese le frazioni. 
La nascita è tesa a favorire la riduzione della produzione dei rifiuti ed incentivare i migliori modelli e strumenti per aumentare le percentuali di raccolta differenziata, con tutti i benefici che ne conseguono, attraverso la riorganizzazione del servizio di raccolta in modo da ridurre drasticamente le quantità di scarti da avviare allo smaltimento in discarica. La realizzazione del CCR si prefigge pertanto l’obiettivo di creare un “sistema integrato” di gestione dei rifiuti. 
"Il centro comunale di raccolta dei rifiuti consente ai cittadini delle nostre frazioni di avere a disposizione un servizio gratuito, immediatamente vicino ai centri abitati - commenta così il Sindaco Marcello Amante - che certamente sarà un incentivo per incrementare ulteriormente la quantità e la qualità della raccolta differenziata con buone pratiche che facciano da esempio per le altre comunità". 
"Negli ultimi anni la percentuale di raccolta differenziata è stata sempre in crescita - afferma l'assessore alla gestione dei rifiuti Cristina Dettù - grazie soprattutto all'impegno dei cittadini e anche all'apertura di un nuovo servizio, il centro di raccolta dei rifiuti a Galatina. La realizzazione di un nuovo CCR, questa volta nel territorio tra Collemeto e Santa Barbara rappresenta un ulteriore passo in avanti verso la sviluppo di una politica ambientale sempre più attenta e rispettosa del proprio territorio".
Soddisfatta anche l'assessore ai LLPP, Loredana Tundo: "Questa amministrazione si dimostra, ancora una volta, attenta alle frazioni e ai bisogni dei suoi cittadini. L'attenzione per l'ambiente ci spinge sempre nella nostra azione amministrativa e i risultati parlano chiaro. L'apertura del CCR tra Collemeto e Santa Barbara è un importantissimo traguardo che farà crescere ancora la nostra cittadina. In questi tre anni il lavoro svolto è stato tanto, questi risultati ci inorgogliscono e ci spingono ad andare avanti"

Ufficio stampa Marcello Amante
sindaco di Galatina (LE)

 
Di Redazione (del 11/10/2019 @ 19:18:09, in Comunicato Stampa, linkato 1015 volte)

Per inquinamento atmosferico si intende la presenza nell’aria di una o più sostanze che alterano la composizione e l’equilibrio dell’atmosfera causando effetti dannosi.

Un’esposizione continua e prolungata agli agenti inquinanti dell’aria costituisce un rischio sia per la salute ed il benessere fisico dell’uomo sia per le matrici ambientali (aria, acqua, suolo) che vivono quel particolare territorio.

Con il progetto “Monitor 6017”, i volontari del Servizio Civile Universale intraprendono un’azione di monitoraggio volta a valutare la qualità dell’aria nel territorio di Galatina, attraverso l’installazione di una rete di centraline di monitoraggio, realizzate con vaselina, capaci di catturare  le polveri sottili contenute nell’atmosfera. I dati raccolti saranno utilizzati come base per acquisire la consapevolezza dei diversi livelli di inquinamento atmosferico del territorio comunale e per potenziare le iniziative messe in campo per contrastarne gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente circostante.

Di seguito sono elencati i punti dove saranno collocate le centraline di monitoraggio della qualità dell’aria:

  1. ISTITUTO COMPRENSIVO POLO 1 PIAZZA F. CESARI - GALATINA;
  2. ISTITUTO COMPRENSIVO POLO 2 VIA PETRONIO - NOHA;
  3. ISTITUTO COMPRENSIVO POLO 2 VIA ARNO - GALATINA;
  4. ISTITUTO COMPRENSIVO POLO 3 VIA SPOLETO - GALATINA;
  5. MONUMENTO “LAMPADA SENZA LUCE” - P.ZZA ALIGHIERI - GALATINA;
  6. PIAZZA ITALIA - COLLEMETO;
  7. VIA GALLIPOLI (ROTATORIA) - GALATINA;
  8. S.P. 362 (ROTATORIA) - GALATINA;
  9. LARGO BIANCHINI (ROTATORIA) - GALATINA;
  10. UFFICIO ambiente - CORSO MARIA D’ENGHIEN, 42 - GALATINA.

I volontari del Progetto Monitor 6017

 
Di Redazione (del 09/03/2023 @ 19:17:37, in Comunicato Stampa, linkato 303 volte)

L' Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina e Collemeto ha promosso un percorso di approfondimento sulle tematiche di ambiente e Legalità destinato agli alunni delle classi terze di scuola secondaria di I grado.

L’attività rientra nell’ambito del curricolo di educazione civica, relativa al percorso sull’ambiente, che vede coinvolte tutte le classi della scuola secondaria e si concluderà il 21 aprile, Giornata Mondiale della Terra con la condivisione dei lavori e delle riflessioni.

Obiettivo è promuovere negli alunni la conoscenza del proprio ambiente di vita, sensibilizzarli al rispetto della natura e far maturare la consapevolezza dell’importanza del ruolo di ciascuno e di tutti per poterla salvaguardare, contribuendo così a perseguire gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030.

In particolare, il percorso ambiente e Legalità intende, avvalendosi del contributo di esperti, sviluppare negli studenti la competenza di “lettura” e “interpretazione” della propria realtà locale e la capacità di prendersi cura della stessa in un'ottica di salvaguardia e promozione della bellezza, al fine di avviarli verso quella cittadinanza attiva fondamentale per il contrasto della illegalità in tutti i suoi aspetti (dal caporalato, ai rifiuti, dall’eco-mafia alle infiltrazioni nella pubblica amministrazione, così come il rispetto e la tutela).

Sono stati così programmati nel mese di marzo alcuni significativi incontri realizzati anche con la collaborazione di Libera, Associazione impegnata a sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia:

- presso la sede della scuola secondaria
• 7 marzo, incontro di sensibilizzazione sulle mafie con il dottor Raffaele Casto, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, e il dottor Mario Dabbicco, Coordinatore Libera Puglia, per conoscere il fenomeno Mafia e comprendere il rapporto mafia ed ambiente;
• 13 marzo, incontro di sensibilizzazione sulle ecomafie con il Tenente Colonnello Dario Campanella, Comandante del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Lecce;

- presso Levera, la casa della legalità, bene confiscato alla Mafia, a Noha
• 17 marzo, incontro con la presidente Roberta Viva ed il vicepresidente Fernando Cacciuottolo di Levera per conoscere l’uso sociale dei beni confiscati alla mafia.

Il percorso ambiente e Legalità culminerà il 21 marzo, giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, con un collegamento ricco di interventi e partecipato dalle scuole che hanno aderito all’incontro on line con Libera Lecce e Libera Nazionale.

Fiorella Mastria

 
Di Redazione (del 30/03/2016 @ 19:16:40, in Comunicato Stampa, linkato 2697 volte)

Domani, Giovedì 31 marzo, alle ore 18:30, il Sindaco Cosimo Montagna inaugurerà la nuova sede dell’asilo nido comunale in viale Don Bosco e afferma “Nutro grande soddisfazione nel consegnare alla Città questa struttura destinata ad Asilo. La ritengo uno strumento importante di legalità e socialità al servizio di un intero quartiere e di una intera Città”.

Verrà così messa al servizio della Città una importante struttura – dice Emilio Tempesta, assessore ai lavori pubblici- che già da venerdì prossimo ospiterà i suoi piccoli utenti in un ambiente educativo e ricreativo moderno e confortevole.
L’edificio, infatti, della superficie coperta di circa 600 mq., è dotato di quattro aule, ciascuna con annesso bagno con lavatoio, di una hall per le attività collettive, di refettorio, sala medica, direzione, cucina, lavanderia, spogliatoi e bagni per il personale. L'asilo è provvisto di impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, di impianto solare termico per acqua calda sanitaria e di impianto termico a pavimento per il riscaldamento degli ambienti.
L'area scoperta, attualmente di circa 2.500 mq ed interamente recintata, a breve sarà oggetto di un intervento di ampliamento che vedrà la realizzazione, nell'adiacente terreno di circa 1.500 mq., di un parco giochi”.

 La realizzazione della infrastruttura è stata resa possibile grazie ai fondi reperiti dalla Amministrazione ANTONICAche ha creduto fortemente alla riqualificazione della Città partendo dalle periferie, aderendo al Programma PIRP - Piano Integrato Riqualificazione delle Periferie.

Finalmente i bimbi di Galatina e le loro famiglie tornano ad essere accolti in una struttura nuova pensata e nata come Asilo Nido Comunale.

“E’ un momento che rincorro dall’inizio del mio mandato – afferma Daniela Vantaggiato Assessore alle Politiche Sociali ed all’Istruzione - perché la bella e nuova struttura, apparentemente pronta agli occhi dei tanti passanti, ha manifestato da subito criticità che era necessario superare. La situazione è stata recuperata e di questo ringrazio gli Assessori Andrea Coccioli ed Emilio Tempesta che hanno profuso attenzione ed impegno e con loro ringrazio gli uffici! Non solo consegniamo oggi alla Città una sede degna ma i fondi sociali del Ministero dell’Interno del Piano di Azione e Coesione per i Minori ci consentiranno di attrezzare a breve lo spazio esterno con un parco giochi. E sempre attingendo ai fondi del  P.A.C. Minori per il prossimo anno l’offerta del nido comunale vedrà il raddoppio dei bimbi accolti e il prolungamento dell’orario giornaliero per adeguarsi alle necessità delle mamme lavoratrici.

E’ un bel traguardo anche per tutto il personale del nido a partire dalle educatrici che in questi giorni hanno con entusiasmo collaborato all’allestimento degli spazi colorati ed accoglienti grazie ai nuovi arredi.

A questo luogo ritrovato abbiamo voluto dare il nome del grande Gianni Rodari la cui Filastrocca solitaria campeggerà sul muro dell’aula delle attività comuni così tutti potranno dire insieme “… Le cose brutte non possono entrare…” ma soprattutto la creatività, l’allegria, la bellezza, la cura pedagogica di Rodari saranno le note che accompagneranno ogni giorno i nostri bimbi, nostro presente e nostro futuro.”

PD Circolo di Galatina

 

Il workshop ha come finalità quella di favorire e migliorare lo sviluppo di capacità e abilità già presenti in coloro i quali vogliono approcciarsi all’arte. Le finalità prevedono che ognuno dei partecipanti sarà in grado di:
- Squadrare il foglio ed eseguire una corretta inquadratura del disegno da realizzare;
- Effettuare con maggiore sicurezza nel tratto il disegno, evidenziandone i contorni con una linea continua e semplice;
- Eseguire con manualità tecnica il chiaroscuro, conoscendone le differenti gradazioni di tono, in relazione a luce ed ombra, del nero, dei colori primari, dei colori secondari e dei colori terziari;
- Utilizzare il “Metodo della Quadrettatura” per copiare una qualsiasi immagine, o un’opera d’arte, applicandone ad essa gli effetti di chiaroscuro con i pastelli a matita acquarellabili o con la matita;
- Acquerellare e rappresentare vari soggetti (come paesaggi marini, fumetti) con gli acquerelli, conoscendone i vari metodi di applicazione sul foglio;
- Dipingere con la tempera avendo correttamente sperimentato e miscelato tra loro i colori primari, i secondari e le loro combinazioni, per ottenere le differenti gradazioni di tono.

Biografia:
Paola Rizzo si è laureata nel 1997 all’Accademia delle belle Arti di Lecce con una tesi in anatomia artistica sul volto”. Bravissima con la matita, nei chiaroscuri, il suo talento sembra esprimersi al meglio nella tecnica della pittura ad olio. Costante della sua opera: l’ulivo, la pianta che per eccellenza rappresenta l’ambiente, la natura della terra salentina. Sembra esserci ormai una dipendenza, quasi ancestrale, tra Paola e quest’albero considerato “sacro” dai nostri avi, alla stessa stregua di un nume tutelare del luogo.
Nel corso degli anni continua a dedicarsi anima e corpo all’arte, entrano a far parte del suo mondo l’amore per la fotografia e la Musica. Proprio attraverso la musica, collante per artisti, comincia a frequentare gli ambienti musicali conoscendo alcuni tra i suoi musicisti preferiti, così scatto dopo scatto ferma le loro espressioni e la loro anima che poi viene impressa nei tratti decisi del suo segno. Nasce così “Grafite è Musica” una mostra itinerante di ritratti a matita dei volti di musicisti di fama nazionale ed internazionale.
L’esperienza artistica come pittrice e ritrattista ha rappresentato il filo conduttore con il make up artistico, il trucco cinematografico , gli effetti speciali e il body painting.


QUANDO
Ogni Venerdì, a partire dal 3 maggio, per un totale di 8 incontri, ore 17:30 – 19:30 .

DOVE
Levèra, via Bellini 24 – Noha (di Galatina)

PRENOTAZIONE entro il 28 aprile.

INFO e ISCRIZIONI: 3894250571 | 3891081226

 
Di Redazione (del 18/02/2021 @ 19:14:22, in NoiAmbiente, linkato 856 volte)

Finora si sono fatte solo tante parole, e con la scusa del "green economy" e dell'energia da fonti rinnovabili, si è solo consumato tanto territorio in impianti fotovoltaici su terreni fertili, di contro continuiamo a inquinare l'aria facendo il deserto di alberi e  bruciando combustibile da fossile, così come si fa per esempio nella più grande centrale elettrica a carbone: la centrale termoelettrica "Federico II" di Cerano.

 

Lettera aperta al Ministero per la Transizione ecologica
Galatina, 15 febbraio 2021

DI INQUINAMENTO SI MUORE

ULTIME SU: EX ILVA; PROGETTO MINORE; TERRA DEI FUOCHI; RePOL 2020

Signor Ministro Roberto Cingolani

Parliamo del Salento, che Lei conosce bene, e quindi sa che è un lembo di terra lungo appena 100 chilometri e largo circa 50. Vi sono però concentrati talmente tanti opifici da ottenere il primato di una delle zone con il più alto tasso di inquinamento. Un paradosso incredibile: poco lavoro e tanto inquinamento.

Lo scrivono da tempo scienziati e ambientalisti, lo hanno dichiarato apertamente su “RePol 2020” (Rete per la Prevenzione Oncologica Leccese ) i Medici e Veterinari del Dipartimento di Prevenzione della ASL di Lecce, i tecnici del servizio ambiente della Provincia di Lecce, i tecnici della Prevenzione dell’ASL di Lecce, i tecnici di ARPA Puglia, Ordinari e Associati  dell’Università del Salento, i ricercatori di Unisalento e CNR -(2); notizia di questi ultimi giorni, sul caso “Terra dei Fuochi”,  lo hanno dichiarato in una intesa anche l’Istituto Superiore della Sanità e la Procura di Napoli: “di inquinamento si muore”. (1)

E ancora, ultimissima, pare non siano sufficienti le migliaia di morti per cancro compresi i bambini, a causa dell’acciaieria più inquinante d’Europa, se non addirittura del mondo: l’Ex Ilva di Taranto, per cui il Tar ordina lo stop agli impianti: "Pericolo urgente per la salute dei cittadini". (3)

Ci chiediamo che cosa stiamo attendendo ancora per invertire la rotta nella gestione dell’economia locale che non tiene conto in forma prioritaria di cosa succede dopo:

  • le concessioni di urbanizzazione senza un vero piano regolatore del verde;
  • il mancato rispetto delle norme che riguardano il consumo di territorio (di drammatica attualità le centinaia di ettari di impianti fotovoltaici di Galatina e dintorni, con la scusa dell’”energia green”);
  • i rinnovi A.I.A. di tutte le aziende private che evidentemente consumano acqua terra e aria e forse, quest’aria, la “arricchiscono” di ben altro;
  • l’utilizzo esagerato di pesticidi, erbicidi e fitofarmaci in genere, che stanno avvelenando la residua falda acquifera, già reduce di mille contaminazioni.

Evidentemente, a far cambiare rotta alle scelte che vanno contro la salute dei cittadini, non sono sufficienti nemmeno i “sospetti” resi pubblici dal Progetto Minore, in un nuovo incontro con la Regione condotto da Asl, Arpa, Cnr e Università, in cui si evince che i dati sul tumore alla vescica, e la sua alta mortalità, potenzialmente incrociano quelli relativi all'inquinamento della falda.

E inoltre, così riporta l’articolo pubblicato su LeccePrima, nella sezione Salute del 11 febbraio 2021 (vedi link (4) : “I dati sulla mortalità in provincia di Lecce sono tra i più elevati d’Italia. E a ciò si aggiungano i casi di Seu (Sindrome uremico emolitica) legati alla salubrità dell'acqua e che mietono vittime nel Salento”.


Il Covid ha dimostrato quanto sia fondamentale la prevenzione - ha aggiunto il direttore del dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce, Alberto Fedele: “lì dove questa è venuta meno nel tempo, si sono riscontrate importanti falle e minore resistenza ai fattori patogeni ambientali e virali come il Covid -19”.

Signor Ministro Roberto Cingolani, siamo preoccupati perché alle parole accorate in merito alla salvaguardia dell’ambiente seguono spesso discariche abusive, tagli indiscriminati di alberi e incapacità a gestire il disseccamento di migliaia di ettari di ulivi, consumo di suolo, controlli soltanto di nome, e autorizzazioni a devastazioni e scempi su vasta e su piccola scala “a norma di legge”.

Non ci facciamo molte illusioni sul cambiamento di rotta auspicato, ma crediamo nel risveglio delle coscienze.

Cordiali saluti

 

  1. (1) Di rifiuti si muore. Ecco i dati e la mappa di rischio che lo provano (avvenire.it)
  2. (2) https://issuu.com/forumambientesalute/docs/report_ambiente_salute_in_provincia_di_lecce_2020
  3. (3) Ex Ilva di Taranto, il Tar ordina lo stop agli impianti: "Pericolo urgente per la salute dei cittadini" - la Repubblica
  4. (4) https://www.lecceprima.it/salute/occhi-puntati-salute-falda-acquifera-nuovi-passi-progetto-minore.html

 

Il Direttivo di: 

Noiambiente e Beni Culturali odv  diNoha e Galatina

 
Di Redazione (del 05/09/2017 @ 19:09:59, in NoiAmbiente, linkato 1698 volte)

Noha, 05 settembre 2017

Sentiamo dire da molti nostri concittadini che loro non condividono il fatto che noi, volontari di Fareambiente Laboratorio di Galatina, durante le nostre giornate ecologiche, puliamo campi e strade raccogliendo i rifiuti.

Non lo condividono perché, secondo loro, è il Comune che dovrebbe trovare i colpevoli mettendo delle telecamere e sanzionandoli adeguatamente.

Specifichiamo che:

mentre tutti attendiamo con trepida ansia che il Comune provveda a far rispettare la legge, cogliendo in fragrante i colpevoli e sanzionandoli come si deve,

negli incendi occorsi nei mesi scorsi intorno alle nostre case, sono andati in fumo decine, per non dire centinaia di copertoni e rifiuti simili (vedi foto), e che le fibre rimaste in mezzo al resto delle ceneri stanno svolazzando nell’aria e ci svolazzeranno nei secoli dei secoli,  insieme alle altrettanto pericolose fibre di amianto sbriciolate in giro negli stessi campi interessati dagli incendi. Come se non ci bastassero già le ciminiere di Colacem, di Minermix, dell’Ilva, di Cerano e di tutte le  pseudo fabbriche creatrici di  una fantomatica occupazione  che ci ammorbano l’aria  bruciando tonnellate di chissà che cosa, notte e giorno,

ma ci mettiamo anche la ciliegina sulla torta con i nostri falò delle fessagginità. 

Ribadiamo il concetto che noi, volontari di Fareambiente Laboratorio di Galatina,

NON PULIAMO NE’ RACCOGLIAMO RIFIUTI, bensì con il nostro operato vogliamo evidenziare la gravità dell’atto di abbandonare rifiuti nei campi e ancor peggio, dell’incendiarli, e lo facciamo con la speranza che sia di esempio, non tanto per i vecchi caproni che non vogliono sentir parlare di dignità e civiltà, ma per i nostri figli e nipoti.

Aiutateci a prevenire i disastri, presentare il conto dei danni già avvenuti, purtroppo, è drammaticamente inutile.

Fareambiente
 
Di Redazione (del 23/03/2015 @ 19:09:03, in Comunicato Stampa, linkato 1861 volte)

Al via il “Progetto ambiente”, l’iniziativa promossa dal Comune di Galatina e finanziato dalla Provincia di Lecce nell’ambito del “Bando per la concessione di contributi per la realizzazione di interventi in campo ambientale”.

Il Comune di Galatina (Le), - commenta il Vice Sindaco e Assessore all’ambiente Avv. Roberta Forte - ha presentato una proposta progettuale che puntando alla tutela del territorio ed all’eliminazione della scigurata pretica dell’abbandono abusivo dei rifiuti, ottenendo dalla Provincia di Lecce un finanziamento € 11.217,39 per la sua realizzazione”.

Scopo principale dell’iniziativa – prosegue l’Assessore Forte - è quello di promuovere nella popolazione un processo di partecipazione attiva in materia di tutela ambientale, attraverso formazione e sensibilizzazione per una corretta modalità di smaltimento dei rifiuti, intensificando interventi di bonifica dei siti inquinati, sorveglianza permanente del territorio atta a prevenire e/o accertare tempestivamente eventuali situazioni di degrado e/o di potenziale pericolo per la salute pubblica”.

I partner aderenti al progetto, Protezione Civile, Polizia Municipale, Ufficio ambiente ed Ispettore Ambientale, inizialmente monitoreranno lo stato attuale dei siti già stati oggetto di bonifica lo scorso anno. Gli stessi procederanno ad una mappatura dei nuovi siti inquinati e da bonificare e dello stato di evoluzione di quelli già mappati e presenti attualmente sul territorio comunale. La Protezione Civile, concordemente con l’Ufficio di Polizia Municipale del Comune di Galatina (Le), organizzerà la vigilanza dei siti inquinati per verificare ed individuare situazioni di abbandono abusivo, redigendo un calendario di turnazione. L’Ufficio ambiente del Comune di Galatina (Le) provvederà ad incaricare una ditta specializzata per la Bonifica dei siti mappati.

Il progetto mira inoltre a dare attuazione, mediante attenti controlli, all’ordinanza sindacale n. 9/2015 pubblicata lo scorso 5.3.2015 che detta le modalità di conferimento dei rifiuti solidi urbani, che dovranno essere esposti solo ed esclusivamente in bidoncini, evitando il brutto spettacolo di assembramenti di buste alle porte dei condomini o sparse per strada dagli agenti atmosferici o dilaniate da animali randagi, e fissa le sanzioni per i contravventori.

Infine, il Comune di Galatina con la collaborazione del Club Unesco, della Pro Loco e di CSA organizzeranno una serie di incontri pubblici per approfondire con i cittadini le modalità della raccolta dei rifiuti, oltre a sensibilizzare contro il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.

Solo attraverso un’attiva partecipazione della popolazione - conclude l’Assessore Roberta Forte - si potrà ottenere il risultato che tutti i cittadini di Galatina desiderano, ossia il ripristino e la salvaguardia del territorio in cui vivono”. 

Assessore all’ambiente – Comune di Galatina (Le)
Avv. Roberta Forte
 
http://www.comune.galatina.le.it/documenti/atti/ordinanze_sindacali_2015/ordinanza_sindacale_9_2015.pdf
 
Di Redazione (del 23/03/2022 @ 19:08:02, in Comunicato Stampa, linkato 513 volte)

Comunichiamo la costituzione della lista civica “Progressisti per Galatina”, a sostegno della ricandidatura del Sindaco Marcello Amante. Il nostro progetto riunisce donne e uomini che si riconoscono nei valori della solidarietà, dell’accoglienza, dell’inclusione sociale, della tutela dei diritti, della salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio artistico e culturale, dell’europeismo. Riteniamo infatti che il civismo politico, ancor prima che su una visione di Città, debba fondarsi su una forte idealità comune, che deve poi tradursi in azione amministrativa.

Il nuovo gruppo politico annovera tra i suoi fondatori il Dott. Antonio Palumbo, attuale Assessore alle Politiche Sociali, l’ex Consigliere comunale ed Assessore Avv. Emilio Tempesta, l’ex Assessore Ing. Andrea Coccioli, la componente dell’Assemblea Nazionale di Italia Viva Caterina Luceri, l’ex Assessore Dott. Antonio De Matteis, la Presidente della Commissione Pari Opportunità Prof.ssa Costanza Luceri, la Prof.ssa Lilia Cafaro, la Dott.ssa Chiara Forte, il sig. Paolo Letizia.

Il nostro impegno a sostegno del Sindaco Amante è motivato in primo luogo da sentimenti di stima e fiducia nella sua persona, maturati in ragione della dedizione, competenza e onestà con cui egli ha affrontato sia le difficoltà straordinarie che hanno caratterizzato il suo mandato, sia il lavoro di risanamento del bilancio comunale, senza cui non sarebbe concepibile lo sviluppo futuro della Città.

Il nostro sostegno discende inoltre dal riconoscimento dei considerevoli risultati conseguiti in questi anni dall’Amministrazione Amante nei vari ambiti dell’azione amministrativa, pur tra le gravi problematicità causate dall’emergenza pandemica.

Ci motiva, infine, l’importanza del principio di continuità dell’azione amministrativa; un valore che la nostra Città ha purtroppo smarrito da tempo, ma che la necessità di reperire le risorse messe a disposizione dal PNRR rende oggi ancor più vitale.

L’amministrazione Amante ha infatti già intercettato numerosi finanziamenti per un totale di 15 milioni di euro, alcuni dei quali messi a disposizione proprio dal PNRR.

Conseguentemente riponiamo la nostra fiducia in chi ha già dato prova di saper amministrare, e mettiamo a sua disposizione la nostra dedizione, il nostro impegno e la nostra esperienza, per affrontare insieme le sfide che ci attendono nel futuro.
 

F.to
Progressisti per Galatina

 
Di Redazione (del 01/04/2019 @ 19:07:19, in Comunicato Stampa, linkato 827 volte)

Il Consiglio comunale di venerdì ha confermato l’aumento della TARI di circa il 5% per le utenze domestiche.

Una brutta sorpresa per tutti i cittadini che, nonostante i sacrifici e l’attenzione sulla raccolta differenziata, non vedranno alcun risparmio in bolletta, anzi dovranno pagare di più.

Oltre a questo danno però c’è anche la beffa di una società come Monteco che, da quanto è emerso , ha assunto un parente diretto di un consigliere comunale di maggioranza con contratto a tempo indeterminato full time a pochi giorni da un possibile cambio di gestione del servizio.

Di fronte alla nostra interrogazione che riguardava questa assunzione, il Sindaco si è nascosto dietro la società sostenendo di non poter entrare nel merito delle scelte del privato ed affermando tra l’altro di aver saputo dopo, e quindi ammettendolo, che è stato assunto un parente di un suo consigliere comunale.

Le cose sono due: o il Sindaco non conosce cosa gli succede intorno e ciò lo renderebbe inidoneo a ricoprire la carica di primo cittadino oppure pensa che i galatinesi abbiano l’anello al naso e siano degli stupidi, compresi quelli che lo hanno votato.

L’unica certezza per i cittadini è che con l’aumento della TARI dovranno pagare di più e dovranno differenziare sempre meglio e con maggiore attenzione, pena multe salatissime.

Inoltre, con i pensionamenti che ci saranno e con i posti che libereranno fra i dipendenti , tra i disoccupati chi aspira ad un posto di lavoro, alla luce di tutto ciò,  dovrà augurarsi di essere parente o amico stretto di qualche membro dell’Amministrazione. In alternativa dovrà essere “un campione del mondo di spazzamento” come il cugino del consigliere comunale, che sicuramente avrà ottenuto un contratto full time a tempo indeterminato(mentre molti operatori aspettano da anni la regolarizzazione del proprio contratto part time) proprio per le sue qualità. 

Tutti questi problemi sono stati evidenziati in un Consiglio in cui il solo Sindaco si è affannato ancora una volta a cercare di giustificare l’ingiustificabile mentre era assente l’Assessore all’ambiente Cristina Dettù,  sempre in prima fila quando si tratta di farsi notare e prendersi i meriti quando le cose vanno bene e spesso assente quando è chiamata a spiegare i contorni di queste vicende dannose per la città.

Ci troviamo purtroppo davanti ad un quadro desolante caratterizzato da familiarismi, clientele, e scelte dannose per la città a testimonianza di come questa Amministrazione, spacciatasi per diversa, abbia portato con se il peggio della politica con la pericolosa aggiunta dell’ipocrisia e dell’arroganza.

Peppino Spoti

Consigliere comunale – Partito Socialista

 

 

Abbiamo da poco festeggiato l’arrivo del 2019 e nel rinnovare i nostri migliori auguri a tutta la cittadinanza non possiamo esimerci dall’approfondire alcune questioni che purtroppo ci trasciniamo, senza che l’Amministrazione abbia dato i dovuti chiarimenti, dalla fine dell’anno che è appena trascorso.

Stiamo parlando del centro comunale di raccolta che da metà Novembre 2018 risulta chiuso per lavori di manutenzione, come segnalato da semplici foglietti affissi all’esterno del centro e da qualche sparuta comunicazione data tramite i social network.

In un primo momento la riapertura del centro era stata fissata al 30 Novembre, ma superato quel termine la data per la riapertura del centro è stata posticipata al 20 Dicembre 2018.

Siamo giunti al 2 Gennaio 2019, il centro di raccolta è ancora chiuso e questa volta non è stato neanche indicato il termine della riapertura generando confusione, insofferenza e disagi tra gli utenti. A ciò si aggiunga che, a causa di qualche incivile, stanno aumentando di giorno in giorno i casi di abbandono di rifiuti all’esterno del centro di raccolta.

Tralasciando il fatto che sulle questioni di rilevanza pubblica la comunicazione dell’Amministrazione risulta insufficiente e approssimativa,  data l’urgenza e la necessità del servizio, chiediamo all’Assessore all’ambiente Cristina Dettù ed al Sindaco Amante  di chiarire pubblicamente le reali motivazioni di questa chiusura e di queste continue proroghe.

I cittadini, continuamente vessati dai costi e dalle regole della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, hanno il diritto di sapere quale sarà il termine di riapertura del centro e soprattutto hanno il diritto e il dovere di poter smaltire in sicurezza i propri rifiuti.

Ci auguriamo che l’Amministrazione possa iniziare con un altro piglio questo nuovo anno dando alla città le risposte ed i servizi che merita. In caso contrario saremo pronti a portare in Consiglio comunale la questione.

 

Giuseppe Spoti

Consigliere comunale- Partito Socialista

 
Di Redazione (del 11/04/2019 @ 19:04:34, in Comunicato Stampa, linkato 974 volte)

In data 25 marzo 2019 sono stati avviati 2 Progetti di Servizio Civile Universale. I progetti promossi dall’Amministrazione Comunale sono i seguenti: “IN READING 2017” – Settore Patrimonio Artistico e Culturale- “Cura e conservazione biblioteche”, che intende promuovere una stagione di attenzione al valore culturale. In tal senso, il progetto è caratterizzato primariamente da azioni di qualità relative all’ideazione e somministrazione di iniziative volte ad incentivare la frequentazione della biblioteca da parte della cittadinanza, promuovendo la diffusione della cultura dell’accoglienza ed il rispetto delle diversità culturalie favorendo l’integrazione degli immigrati presenti sul territorio. Progetto MONITOR 6017 - “Prevenzione e monitoraggio inquinamento dell’aria”, il cui obiettivo principale è il potenziamento della sensibilità ambientale in tutta la comunità, con particolare attenzione alle fasce più giovani, volto alla tutela e alla salvaguardia del territorio, mirando a correggere le cattive abitudini adottate nella vita quotidiana che si riflettono pericolosamente sull’ambiente che ci circonda. La durata di entrambi i progetti è di dodici mesi e, pertanto, i ragazzi presteranno il loro servizio sino al 24 marzo 2020. La continuità di tali progettualità offre l’opportunità ai volontari di vivere un’importante esperienza formativa e garantisce la presenza costante di giovani a beneficio della cittadinanza.

Galatina, 04/04/2019

I volontari del Servizio Civile Universale del Comune di Galatina

 
Di Redazione (del 04/05/2021 @ 19:04:20, in NoiAmbiente, linkato 1136 volte)

Abbiamo fatto un conto approssimativo, tanto per avere un’idea di quanti ettari di verde ci sono stati sottratti dagli impianti fotovoltaici galatinesi, quelli che hanno infranto il “REGOLAMENTO COMUNALE RECANTE NORME PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI NEL TERRITORIO DI GALATINA REVISIONE X-2010”, fruibile in rete:

https://www.comune.galatina.le.it/documenti/delibere_consiglio/REGOLAMENTOPIANOENERGETICO.pdf

Il suddetto regolamento prevede che gli impianti in aperta campagna siano protetti da recinzioni “leggere” e che queste siano a loro volta coperte visivamente da essenze arboree, quindi obbliga i costruttrori di impianti fotovoltaici a predisporre sostanzialmente delle siepi (vere) intorno all’area occupata dai pannelli per tutto il perimetro.

Abbiamo cercato un campo fotovoltaico dappertutto intorno a Galatina, non se ne trova nemmeno uno che abbia una essenza arborea intorno, che non sia qualche filo d’erba spontaneo. Più che essenza avranno capito assenza? Insomma fatta la legge trovato l’inganno.

Contando gli impianti esistenti su Galatina e i 100 ettari su Noha, considerando una media di 750 metri lineari di perimetro per ogni impianto (si può fare semplicemente con le opzioni di Google, non ci vuole mica la bacchetta magica), si direbbe che siano stati oltre 32 i chilometri di essenza arborea “sfilati” al patrimonio arboreo di Galatina e frazioni. Se teniamo conto che la città di Galatina si sviluppa su una superfice rettangolare con all’incirca 2500 metri lineari per 1500, ai relativi lati, immaginando di mettere 15 file di piante (una ogni cento metri) lunghe 2500 metri lineari cadauna, avremmo un bosco grande quanto tutta la superficie urbana. Un bosco perso grazie al mancato rispetto della legge.

In tempi come quelli che stiamo vivendo, di emergenza climatica e di lotta contro l’inquinamento (Covid e Xylella compresi), è necessario cambiare stile di pensiero nei confronti delle piante. Dobbiamo renderci conto che sono l’unica strada concreta per tentare quantomeno di ridurre i danni all’ambiente e salvaguardare quindi il futuro, che non è solo nostro.

Quindi, quanto facciano bene le piante lo dice la scienza e lo dicono anche i nostri polmoni. E purtroppo lo dice anche il rapporto di salute della provincia di Lecce, RePol 2020, in cui Galatina risulta in testa alla classifica, insieme ad altri 15 comuni limitrofi, con il più alto tasso di tumori ai polmoni.

In conclusione chiediamo a questa Amministrazione, e ovviamente alle future, di tutelare al meglio la salute del nostro ambiente, facendo rispettare legge e regolamenti ove previsto a suon di multe, e chiedendo il ripristino immediato del parco di essenze arboree mancante all’appello.

 

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali

 

SCHEDA TECNICA

Casella di testo: SCHEDA TECNICA

Nella mappa sopra, sono rappresentati tutti gli impianti fotovoltaici presenti e in richiesta di allestimento sul territorio comunale di Galatina. I quattro indicati con i numeri: 1; 2; 3 e 4 sono stati presi a campione come dimostrazione (vedi foto) che nessun impianto è in regola, in quanto sprovvisto di recinzione arborea come previsto dal Regolamento Comunale citato.

Nell’immagine sotto un esempio di rilevamento dei metri lineari effettuato con google maps del perimetro di un impianto (nello specifico quello di Contrada Roncella a Noha). Avendoli misurati tutti con questo metodo, ovviamente molto indicativo, risulterebbero ben km 32,500. Una fila di alberi da Galatina fino a Punta della Palacia sull’Adriatico

.

Volendo distribuire equamente i 32 chilometri e mezzo di essenze arboree, concentrati nell’abitato di Galatina, giusto per capire il polmone di verde che è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari, e soprattutto ai nostri polmoni, abbiamo immaginato di mettere 15 filari di piante lunghi km 2,5 alla distanza di circa 100 metri l’una dall’altra: ebbene, risulterebbe coperta dal verde tutta la superficie urbana del nostro Comune. Con il deserto che avanza nelle nostre campagne, ci manca proprio

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Di seguito la segnalazione protocollata il 13 aprile 2021:

Download PDF.

 

Sono passati esattamente due anni dall’ultimo appuntamento pubblico organizzato da noi del Circolo PD “G. De Benedetto” - NOHA. Quel giorno parlammo di Odio e Violenza, di quanto sia importante adottare strategie di accoglienza più che di ripudio. 

Ma noi del PD non possiamo mica star fermi, no! Abbiamo costante necessità di movimento che trova senso nell’incontro e nel rapporto costante con le persone. 

Ebbene, quando proposi ai miei compagni e amici del Partito Democratico di Noha che mai come adesso è importante, anzi fondamentale, investire tempo, risorse, energie sulla  𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, hanno appoggiato subito il mio progetto e ci siamo messi a lavoro per costituire il 𝗜𝗜 𝗦𝗘𝗠𝗜𝗡𝗔𝗥𝗜𝗢 𝗗𝗜 𝗙𝗢𝗥𝗠𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗘𝗧𝗜𝗖𝗢 - 𝗦𝗢𝗖𝗜𝗔𝗟𝗘 per il nostro territorio e per la nostra gente. 

È il tempo questo di gettare il seme, qualunque esso sia, per formare e formarci, per essere parte attiva di un tessuto sociale chiamato “𝘾𝙤𝙢𝙪𝙣𝙞𝙩à”.

Ed è proprio della Comunità che parleremo, di quanto importante e bella essa sia se solo riuscissimo a renderla nostra, a farla giorno dopo giorno quanto più a misura di uomo. È una grande responsabilità questa, su cui personalmente ho investito ma per fortuna ho trovato grandi compagni di strada dai quali ho ricevuto tanto più di quanto io possa aver dato. 

Il 18 Giugno ore 18.30 in p.zza San Michele a Noha parleremo di “𝑪𝒐𝒎𝒖𝒏𝒊𝒕à 𝒆𝒅𝒖𝒄𝒂𝒏𝒕𝒆: 𝒖𝒏𝒂 𝒄𝒐𝒓𝒓𝒆𝒔𝒑𝒐𝒏𝒔𝒂𝒃𝒊𝒍𝒊𝒕à 𝒔𝒐𝒄𝒊𝒂𝒍𝒆!” e lo faremo insieme ai miei amici Ezio Del Gottardo - Associato di Pedagogia Sociale, Tommaso Moscara - Segretario Confederale CGIL, Marcello D'Acquarica - Presidente Noiambiente e Anna Antonica - Dirigente Scolastica del Liceo Capece di Maglie. 

Saranno con noi, nonostante i vari impegni istituzionali l’On. Claudio Stefanazzi, la Presidente del Consiglio della Regione Puglia Loredana Capone, il neo Segretario Provinciale PD Luciano Marrocco e il Presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, e lo faranno per incontrarci e incontrarvi, per far sentire a tutti che la politica deve essere a stretto contatto con la gente. 

Tocca a noi, 𝗡𝗢𝗡 𝗠𝗔𝗡𝗖𝗔𝗧𝗘! 

Michele Scalese
Segretario PD Noha

 
Di Redazione (del 08/10/2023 @ 19:02:05, in NoiAmbiente, linkato 870 volte)

A proposito di bellezza, oggi ci siamo ritrovati con la Nostra Terra, sotto un cielo  azzurro e splendido e l'abbiamo amata, la Nostra Terra. Amata e ringraziata per la vita che ci dona. Tant'è che se fosse per cemento e catrame di cui ci circondano e ci circondiamo, non potremmo essere così come siamo: vivi.

A pregare con noi nostra Madre Terra c'erano:

Paola che ha portato con sé Chiara, l'altra Paola che invece ha portato con sé la piccola Mia, poi sempre a pregare con noi, c'erano ancora Lucia, Gabriella, Tamara, Stefania e Paolo, Federico, Albino, Angela, Giovanna, Angelo, Fernando e Maria Rosaria, Pierluigi, il delegato della nostra Noha e l'instancabile Loredana, a cui assicuriamo il posto fisso, se lo merita proprio il contratto a tempo indeterminato perché riesce sempre a ristorare le nostre GG Ecologiche con dolci e caffè al momento giusto.

Infine dobbiamo dire, che insieme a noi, a pregare Nostra Madre Terra, c'era un docile cagnolino anche lui (o forse era una lei)  ci ha tenuto compagnia durante la pausa caffè, meritandosi cosi oltre alla nostra amicizia, un pezzetto di dolce. 

Abbiamo fatto del nostro meglio per togliere dalla nostra Amata Terra un po' di sporcizia, che non se la merita proprio e nel mentre abbiamo sentito il suo silenzioso ringraziamento sibilato dal vento di tramontana. Ora cari amici e concittadini, facciamo a voi la preghiera di smettere di insudiciare Nostra Madre Terra. Per il Suo bene ma soprattutto per il bene dei vostri stessi figli. Almeno a loro non si può non voler bene. 

Abbiamo rimosso 18 sacchi di rifiuti, di cui 13 colmi di bottiglie di vetro. All'incirca 1300 bottiglie quasi tutte adoperate per contenere birra.

Purtroppo la plastica è rimasta bruciata nel terreno con gli ultimi falò, impregnandolo così di veleni. 

Altri piccoli ingombranti sistemati nei tre mucchi raccolti, sono per lo più i resti di metallo che i vari incendi non hanno potuto sciogliere.

Vi ricordiamo cari concittadini che l' azienda incaricata dal Comune passa a prelevare i rifiuti di ogni genere, ogni giorno, per tutto l'anno feste comprese, davanti alla nostra porta di casa. 

 Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina

 

Numerose sono le immagini raccolte e le sanzioni irrogate in questi ultimi mesi nei confronti di chi, a dispetto di qualunque legge, decide consapevolmente di abbandonare rifiuti in città come nelle aree extraurbane. L'Assessore alle politiche ambientali Cristina Dettù esprime grande soddisfazione per i risultati che pian piano Galatina e le sue frazioni stanno raggiungendo in questo settore e per il lavoro paziente e instancabile del nucleo ambientale della Polizia Municipale: "Prendersi cura del proprio territorio si traduce non solo in termini di educazione ambientale ma anche con azioni di repressione nei confronti di coloro che non rispettano le regole e non amano la propria Città. L'attività di monitoraggio attraverso il sistema delle fototrappole è un modo per far luce su pratiche e abitudine che tutti dobbiamo contrastare, per il bene dell'ambiente, della salute e di tutte le future generazioni. Il lavoro svolto di concerto con gli agenti di Polizia municipale mira alla tutela del territorio, alla riduzione degli interventi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti abbandonati e, quindi, verso un intervento di economicità a vantaggio di tutta la cittadinanza." 

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 09/01/2019 @ 18:58:44, in Comunicato Stampa, linkato 1187 volte)

«Pronto l’emendamento ‘blocca trivelle’ che sarà presentato nel Decreto Semplificazione e che impedirà il rilascio di circa 36 titoli attualmente pendenti compresi i tre permessi rilasciati nel mar Ionio».
Ad annunciarlo è il deputato salentino del Movimento 5 stelle, Leonardo Donno. 
«L’emendamento in questione - spiega Donno - verrà discusso nei prossimi giorni in Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavori Pubblici, Comunicazioni. 
Al suo interno si precisa come ‘le attività upstream non rivestono carattere strategico e di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità’. Questa indicazione rientra pienamente nel programma del Governo del Cambiamento orientato alla decarbonizzazione, con la sostituzione di petrolio e derivati e l’utilizzo delle fonti rinnovabili per il raggiungimento della sostenibilità e dell’indipendenza del sistema energetico nazionale.
Il Piano andrà definito e pienamente condiviso con Regioni, Province ed Enti Locali e individuerà le aree idonee alla pianificazione e allo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale e quelle non idonee a tali attività. L' emendamento - aggiunge il deputato - prevede anche , a tutela di tutte le parti in causa che, fino all’approvazione del PTESAI, con un termine massimo di tre anni, saranno sospesi i permessi di prospezione e di ricerca già rilasciati, nonché i procedimenti per il rilascio di nuovi permessi di prospezione o di ricerca o di coltivazione di idrocarburi. Grazie a tale moratoria, sarà impedito il rilascio di circa 36 titoli attualmente pendenti compresi i tre permessi rilasciati nel mar Ionio.
Ne approfitto per sottolineare - conclude Donno - come il Movimento,con questo atto, ribadisca con forza la sua contrarietà a trivelle e air gun, tenendo fede ad una posizione assunta da subito. Ancora una volta si conferma il grande lavoro svolto dal Ministro Luigi Di Maio e dal sottosegretario Davide Crippa, a loro rivolgo il mio personale ringraziamento. Mai prima d'ora un Governo ha assunto una presa di posizione forte come questa, tutelando ambiente e cittadini. Con la sospensione dei tre permessi di prospezione e ricerca, di cui si è parlato in questi giorni, salviamo il nostro mare».

Leonardo Donno, deputato Movimento 5 Stelle

 

Per la Giornata Mondiale dell'acqua, l'Amministrazione Comunale di Galatina, grazie a Chiara De Donno del Servizio Civile Galatina ambiente - Assessorato Politiche Giovanili e Assessorato ambiente Galatina, ha organizzato Domenica 22 marzo un evento di sensibilizzazione per l'acqua, bene comune, da salvaguardare.

Per questa occasione, al Palazzo della Cultura, è stato presentato S.I.M.P.Le. sistema innovativo per l'individuazione delle perdite nelle tubazioni idriche. Il sistema è stato progettato dal gruppo di ricerca diretto dal prof.ing. Cataldo Andrea dell'Università del Salento, ingegneria dei Materiali, start up MoniTech, partner AQP e Università di Bari.

Alla giornata è stato anche presentato il lavoro svolto dal Consorzio AREA MARINA PROTETTA di Porto Cesareo e Nardò. Il direttore dell’Area Marina Protetta, il biologo marino Dott. Paolo D’Ambrosio, ha parlato dell’importanza della protezione del mare, degli effetti benefici della salvaguardia del sistema marino. Un interessante viaggio alla scoperta di un patrimonio da usare ma da rispettare.

Nel Chiostro del Palazzo della Cultura “Zeffirino Rizzelli” in Piazza Aligheri, 51 è stata anche inaugurata la mostra "L'Acqua è vita", con l'esposizione delle opere degli studenti del Liceo Artistico “P.Colonna” di Galatina. La mostra si potrà visitare dal 22 Marzo al 26 Marzo e vuole essere un tema di riflessione su un “bene” che dobbiamo considerare come primario per il presente e il futuro della Terra, il valore dell'acqua come patrimonio dell'umanità.

 
Di Marcello D'Acquarica (del 16/11/2023 @ 18:56:41, in NoiAmbiente, linkato 512 volte)

Le zone circoscritte in colore verde nell’immagine rappresentano i parchi (anche nel senso di “contenuti”) di Galatina

Premesso che per sopperire alla desertificazione in corso, non solo delle campagne ma anche dell’abitato, non basterebbero miliardi di feste dell’albero. Una città senza boschi è una città senza polmoni, o comunque malata. Nel seguente collegamento si possono riscontrare i dati del RTP relativi al periodo 2013-2017  del DSS di Galatina  (sanita.puglia.it)

Parliamo quindi di Galatina in quanto “Città Vivibile e Verde”.

Nei sei numeri della storia urbanistica di Galatina e frazioni, pubblicati su Il Galatino di questi ultimi mesi, a proposito di “città vivibile” ne scrive l’Arch. Rosario Scrimieri.   Si tratta di uno scrigno di informazioni di un grande valore storico.

Da questa raccolta precisa si capisce per quale ragione Galatina si ritrova ad essere oggi una città sofferente dal punto di vista urbano e ambientale.

In una nota delle varie controversie per adottare un PUG (Piani Urbanistico Generale), scrive così l’architetto nel primo numero de Il Galatino:

 ..”potenti” cittadini che miravano a salvaguardare soprattutto i loro personali interessi, chiedendo estensioni di edificabilità ai loro terreni e l’aumento delle cubature, si favorì l’edificazione dei cosiddetti “Grattacieli” che trasformarono la città in un disastroso scenario urbano, inquieta e confusa”.

E poi ancora:

“Così diversi da quelli edifici precedenti con le loro facciate e cortili, dai palazzi storici e strutture religiose campanili compresi, pregnanti di armonia e bellezza offuscata dal nuovo stile che della bellezza ha ben altra considerazione. La figurabilità del passato, che identificava Galatina in una città rilassante, si trasforma in pochi anni in una identità moderna,  inquieta e confusa.

E così che dalla specifica disamina si evince il percorso rocambolesco con cui Galatina partorisce un PUG, “rigonfio” di cubature utili ai pochi e dannosi ai molti. A partire dagli anni 1967/68 (con il tentativo dell’ingegnere Saverio Congedo, degli anni 1971/’73; e poi con l’affidamento all’Arch. Raffaele Panella, sospeso ancora per il Programma di Fabbricazione con relativo Regolamento dell’architetto Carlo Martines) arriviamo fino agli anni ’90 con il progetto dell’ingegnere Luigi Cervellati, integrato e modificato sempre a favore di maggiori cubature dall’ingegnere Claudio Conversano con cui Galatina vede finalmente l’approvazione del Piano Urbanistico Generale con delibera n.62 del 6 /12/ 2005.

A parte le infinite vicissitudini “tribali” fra i vari contendenti il metro cubo da “strappare” per definire un Piano Urbano Generale decente in circa 40 anni di tempo e di soldi spesi, è chiaro che il risultato della “Città stratificata” non può essere degno di quell’altra cosiddetta “Città d’Arte”.

Piantare un albero o due all’anno è soltanto un segnale promosso da un’associazione ambientalista come la nostra, ma non la soluzione del problema: chi dovesse pensare che questa sia la panacea di tutti i mali ambientali o è un illuso o in mala fede.

Contando le villette e/o parchi pubblici ibridi, misti cioè con verde e mattoni, presenti a Galatina, e cioè: Falcone e Borsellino; Bersaglieri; San Francesco; villa Comunale; Parco di via Calatafimi; Stazione e Giovanni Fedele, secondo un calcolo approssimativo a Galatina vi sono meno di 2,80 mq di verde pubblico pro capite (mentre il Decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 impone ai comuni un minimo di 9 mq pro capite). Il Verde urbano.pdf — Qualità dell'ambiente urbano (isprambiente.it)

Ma non occorrono decreti o normative per capire che la proporzione fra verde pubblico e area cementata è contro natura. La stessa cosa, ovviamente, vale per le frazioni di Noha, Collemeto e Santa Barbara.

Se alla fame di terra da ricoprire di cemento e asfalto (con connesse autorizzazioni trionfalistiche da parte degli uffici preposti) si aggiunge anche il fatto che i cosiddetti “parchi cittadini” (tipo quello della Stazione) sembrano abbandonati a se stessi, mentre su alcuni viali (tipo viale don Bosco) la scure si è abbattuta su alberi sanissimi, mentre su altri viali sta senza dubbio per abbattersi ancora inesorabile, il quadro è chiaro o quasi.

Qui serve una svolta fatta prima di tutto di un linguaggio nuovo (nuovo dico, non tutto chiacchiere e marketing buono per i followers), e quindi di una Politica finalmente attenta più all’uomo che al suo fatturato. La vita è “natura” e l’inquinamento è malattia, e questo è un dato di fatto. Se non facciamo qualcosa per lasciare ai posteri spazi sani e reversibili, il futuro di Galatina e frazioni resterà quello di un borgo bloccato nel cemento senza servizi pubblici primari. Come scrive lo stesso Arch. Rosario Scrimieri nella sua relazione: “basta con le espansioni residenziali a catena ma… Qualità e non più quantità”.

Marcello D’Acquarica

Presidente di Noiambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina

 

 

Nel consiglio comunale del 7 Settembre 2017, ormai più di due mesi fa, la maggioranza presentava e approvava, tra i vari ordini del giorno, l’adozione del regolamento per la gestione del Centro Comunale di Raccolta dei rifiuti urbani e assimilati.

Durante quel consiglio comunale il PSI, tramite il consigliere Peppino Spoti,  faceva notare all’Assessore Dettù che il regolamento era stato proposto con troppa fretta, tanto da far emergere chiare lacune contenutistiche e formali, ma soprattutto veniva presentato direttamente in consiglio scavalcando il necessario approfondimento che sarebbe scaturito in commissione, dove anche il PSI e parte dell’opposizione avrebbero potuto dare il loro contributo.

Un contributo quanto mai necessario, anche e soprattutto perché l'ecocentro nasce nel 2010 proprio grazie al lavoro dell’Assessore socialista Carmine Spoti ed approvato dall’allora amministrazione Coluccia.

Considerando che oltre alle carenze formali in quell’occasione l’Assessore Dettù, incalzata dalle richieste di spiegazione dell’opposizione in merito al regolamento, dimostrava come tutta la maggioranza di non conoscerne neanche il contenuto, ci chiediamo oggi che senso ha avuto approvare con tanta fretta, urgenza e superficialità un regolamento alquanto lacunoso se ancora oggi, a distanza di quasi tre mesi, non è stato attivato. 

All’Assessore chiediamo di spiegare alla città quali sono le ragioni politiche, tecniche o burocratiche che stanno fermando per l’ennesima volta (dopo essere stato inspiegabilmente bloccato per anni dall’ex Assessore Forte) la realizzazione di un’opera necessaria, già pronta e con il relativo regolamento approvato e chiuso in un cassetto.

Gli episodi di inciviltà a cui abbiamo assistito in queste settimane tra l’altro, in cui molti rifiuti solidi sono stati abbandonati proprio in prossimità del centro comunale di raccolta, indicano un’emergenza a livello ambientale a cui bisogna porre rimedio nell’immediato.

Pertanto, al di là delle dichiarazioni di facciata sulla tutela del territorio e dell’ambiente, invitiamo l’amministrazione a lavorare concretamente attivandosi non solo a rendere operativo l’ecocentro di Galatina, ma anche a reperire i finanziamenti necessari per la realizzazione di almeno altri due centri nelle frazioni di Noha e Collemeto, visto che un solo centro di raccolta non garantirebbe una corretta e sostenibile gestione dei rifiuti provenienti dall’intero territorio comunale.

Il Segretario

Pierluigi Mandorino

 
Di Redazione (del 23/05/2019 @ 18:54:43, in Comunicato Stampa, linkato 960 volte)

Galatina si aggiudica il finanziamento per “Ecofeste”, bando regionale che unisce cultura ed ambiente. Si tratta di un avviso regionale nato con l’obiettivo di sostenere i Comuni che vorranno trasformare feste, sagre e raduni in ecofeste, manifestazioni ed eventi pubblici a basso impatto ambientale e plastic free: in tali occasioni, infatti, dovranno essere utilizzate solo stoviglie lavabili, compostabili o biodegrabili.

La Città di Galatina ha proposto 4 eventi, tutti finanziati, da promuovere come “Ecofeste”:

- la prima edizione di “Intrecci Festival. La cultura unisce” organizzato direttamente dall’ente in collaborazione con Arci Lecce, che si terrà sabato 14 luglio;

- la seconda edizione di “Piazza vecchia. La strada racconta” dell’Associazione di Promozione Sociale Salento Km0 col patrocinio della Città di Galatina, il 14 settembre;

- due giornate ecologiche di iniziativa dell’ente in collaborazione con la società di gestione dei rifiuti, durante la prima domenica di settembre e la prima di ottobre.

“Unire cultura e ambiente – commenta l’assessore Dettù – è il modo migliore per sensibilizzare e far veicolare tutte le informazioni non solo sulla corretta modalità della raccolta differenziata ma anche sulla riduzione a monte della produzione dei rifiuti. Abbiamo un obiettivo ben preciso: cercare di rendere sempre più ecosostenibile tutto il territorio di Galatina, incentivando anche l’utilizzo di materie prime rinnovabili o riciclabili. È un altro importante risultato raggiunto, un ulteriore passo in avanti che dimostra la virtuosità e le buone pratiche che Galatina intende attuare”.

Ufficio Stampa Amante

 
Di Redazione (del 18/05/2021 @ 18:53:59, in Comunicato Stampa, linkato 939 volte)

Le associazioni: CittadinanzAttiva Puglia, Italia Nostra sez. sud Salento, Coordinamento Civico ambiente e Salute, Forum Amici del Territorio di Cutrofiano, Noiambiente e Beni Culturali di Galatina, diffidano il Servizio Tutela e Valorizzazione ambiente della Provincia di Lecce, dal procedere all’esame del progetto della nuova istanza di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), per l’impianto di produzione clinker (cemento) sito in Galatina (LE) di Colacem S.p.A., perché si rileva una illegittimità procedimentale, per il fatto che una nuova procedura di riesame dell’AIA non può sostituire la precedente autorizzazione già approvata, per giunta senza migliorie sotto l’aspetto della tutela ambientale.

I Fatti.

Il cementificio di Galatina del colosso Colacem S.p.A., per poter produrre il cemento, ha bisogno dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), un provvedimento che mira a verificare la compatibilità ambientale dello stabilimento.

Per tale motivo, alla scadenza decennale dell’AIA rilasciata dalla Regione Puglia con la Determinazione Dirigenziale n. 42 del 29.07.2009, la ditta ha chiesto il rinnovo del provvedimento presso il Servizio Tutela e Valorizzazione ambiente della Provincia di Lecce, ente delegato al rilascio dell’autorizzazione.

Dopo un lungo iter, che ha visto contrapporsi le necessità economiche e produttive del colosso industriale, con le istanze di maggior tutela ambientale e sanitaria dei Comuni interessati, insieme a diverse associazioni di Cittadini, il Dirigente Provinciale di Settore ha autorizzato il rinnovo dell’AIA con atto di Determinazione di settore n. 71 del 22.02.2018, iscritto al n.282 del Protocollo Generale, e successive integrazioni.

A questo punto, i Comuni di Galatina e Soleto, in adiuvandum con i Comuni di Corigliano d’Otranto, Aradeo, Martano, Cutrofiano, Sogliano Cavour, ritenuto il provvedimento AIA insufficiente, ai fini della tutela dell’ambiente e della salute dei Cittadini hanno proposto ricorso disgiuntamente dinnanzi al Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia, contro Colacem S.p.A, per l’annullamento della determinazione della Provincia di Lecce, di rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale al cementificio di Galatina e di ogni altro atto consequenziale.

In risposta, nonostante l’atteso giudizio del TAR ad Ottobre, la ditta con nota prot. n. 13731 del 30/03/2021 ha proposto istanza di riesame per rivedere integralmente l’Autorizzazione Integrata Ambientale già rilasciata dalla Provincia di Lecce.

Un maldestro tentativo della società di costituire ad arte una sorta di doppio binario, al fine di superare con il nuovo procedimento AIA l’eventuale giudizio negativo del TAR, che metterebbe in seria difficoltà il futuro dello stabilimento di Galatina.

La Provincia di Lecce, da canto suo, anziché dichiarare improcedibile l’istanza di Colacem, ha dato corso ad un giudizio di riesame parallelo, chiaramente finalizzato ad eludere l’esito del giudizio innanzi al TAR e la pesante relazione della consulenza tecnica d’ufficio incaricata dal collegio giudicante.

I timori di Colacem, di un probabile giudizio sfavorevole del TAR e il tentativo di trovare strada alternativa seppur illegittima, si possono dedurre leggendo le criticità rilevate nella relazione della consulenza tecnica d’ufficio incaricata dal collegio giudicante, specie nella mancanza di trasparenza e certezza nei controlli e nella composizione chimico-merceologica dei rifiuti utilizzati unitamente per produrre il cemento. Le carenze riguarderebbero anche: emissioni, rifiuti, scarichi, privi di dati tecnici e trasmessi su diverse basi temporali rispetto ai limiti stabiliti, sforamenti dei limiti di concentrazione degli inquinanti, assenza di dati sulla potenza termica dell’impianto, di prescrizioni delle materie prime impiegate e sulla quantità e qualità dei rifiuti, senza alcun vincolo all’impiego di pet-coke in alternativa al carbone fossile essendo essi clamorosamente ed erroneamente considerati equivalenti.

Le associazioni

 
Di Redazione (del 25/02/2019 @ 18:53:53, in Comunicato Stampa, linkato 1026 volte)

Il lavoro delle fototrappole continua senza sosta. Mobili e dislocate in vari punti del territorio e anche del centro urbano, sono strumenti in difesa dell'ambiente, del decoro e di una cultura "verde", sempre più attenta e sensibile alla tutela del territorio.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Marcello D'Acquarica (del 29/10/2023 @ 18:53:29, in NohaBlog, linkato 545 volte)

Ve lo ricordate il Menhir di Noha?

Quell’antichissimo monolite che apparteneva al cosiddetto “Convento di Santu Totaru”?

Quello su cui Padre Francesco D’Acquarica, scoprì per primo l’incisione di un nome - - in un dialetto greco antico?

Bene, grazie al nobile gesto di donazione alla comunità da parte dell’attuale proprietario, come associazione Noiambiente e Beni Culturali, e insieme ad altri amici che ne condividono l’idea, abbiamo deciso di chiedere l’autorizzazione alle autorità per posizionarlo in un luogo pubblico dove tutti potranno godere del suo fascino.

Di seguito il collegamento internet che porta alla scheda tecnica con i dati storici.

Il mistero di Erthyanna di Noha

Così abbiamo dato inizio alla procedura (lunga e accidentata) per realizzare questo sogno.

Questa mattina, all’alba, grazie all'aiuto dei potenti mezzi meccanici messi a disposizione dai nostri amici e concittadini Pantaleo, Michele e Totò, abbiamo trasferito il monolite di Santutotaru dalla sua casa nativa, dov'è rimasto per quasi duemila anni, al cortile dell'anagrafe di Noha. Sede provvisoria, dove un archeologo accreditato per la Soprintendenza dovrà redigere una relazione, e magari svelarci se non tutti qualche suo segreto.
Spostandolo dal basso del pendio del campo dove è nato, fin sopra il piano del viale Dalla Chiesa, la luce del sole che sorgeva in quel momento, lo illuminava gradualmente mettendone in risalto le forme tondeggianti, quasi a volergli dare vita, mostrando le sembianze di un corpo umano.

La spolverata, necessaria per la sua “prima uscita” in pubblico, ne ha esaltato l'effetto, e CI è venuto spontaneo accarezzarlo. Sembrava facesse di tutto per alleggerire il suo peso; docile e sereno si lasciava fasciare dalla imbracatura per essere issato al braccio della gru, per poi essere caricato sul cassone del camion del nostro amico Michele.

Durante i pochi minuti di sospensione in aria, con qualche oscillante dondolio, il nostro monolite si è adagiato finalmente sul piano, e in quel momento abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo, anche lui, il nostro caro menhir, ha sospirato.

Anche perché stare appesi ad una gru non c'è da stare tanto tranquilli, può accadere di tutto, si sa.

Ora è sistemato, al sicuro nel retro dell'anagrafe, speriamo provvisoria e il meno tempo possibile, per essere poi esposto in un luogo pubblico, affinché possa godere per i millenni futuri, della  compagnia e del rispetto di tutti, piccoli e grandi, alunni e insegnanti, sindaci e consiglieri, e cittadini di tutto il mondo.
Gianni e lo zio Antonio “buonanima”, sono contenti  per questa opportunità di cui loro stessi sono protagonisti importanti. Un dono non ha scadenze, resta per sempre.
Per ora lo affidiamo alla protezione del nostro San Michele Arcangelo che, dall’alto della sua nicchia, lo protegge dagli assalti del maligno che si serve, come noto, delle armi portentose dell’insipienza, dell’ottusità, della sciatteria e dello snobismo. 

 Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 17/07/2018 @ 18:52:00, in Comunicato Stampa, linkato 1537 volte)

Cristina Dettù, assessore alla Cultura e all’ambiente del nostro Comune, è entrata a far parte della Scuola ANCI per giovani amministratori, riservata a solo 40 in tutta Italia e che nasce con l’obiettivo di investire in un percorso di miglioramento delle competenze nella missione amministrativa.

Galatina, anche questa volta, c’è. Non poteva perdere questo importante momento di crescita, di formazione, di sviluppo. Tutto con un unico obiettivo finale: essere al servizio del cittadino.

La scuola è rivolta ad under 36, impiegati nella gestione della cosa pubblica di Città italiane ed è finalizzata a acquisire valori e strumenti idonei a governare al meglio. È volta anche a mettere a disposizione capacità ed esperienze di personalità con riconosciuta competenza al fine di fornire elementi di conoscenza funzionali al miglioramento della capacità del fare amministrazione, con un’impostazione espressamente mirata all’adesione, programmazione e attuazione di interventi di politica locale.

Il corso, che dura fino a marzo e prevede appuntamenti due volte al mese nella città di Roma, inizierà con una Summer School a fine luglio, eccezionalmente a Conversano. Il ricchissimo programma è composto da numerosi appuntamenti, incontri, dibattiti e relazioni dei sindaci dei Comuni di tutta Italia. Da segnalare la presenza del direttore generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni Vetritto che parlerà di Enti Locali alle prese con le riforme, del professore dell’Università di Venezia Stefano Campostrini che terrà una lezione di statistica sul territorio italiano, della professoressa di Istituzioni di Diritto Pubblico dell’Università di Bari Angela Barbanente, della professoressa Anna Maria Poggi e del direttore generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani e Presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura del Salone Internazionale del Libro di Torino, Massimo Bray.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 23/05/2019 @ 18:51:19, in Comunicato Stampa, linkato 1005 volte)

Il neonato campionato di 3^ divisione “ TROFEO YOUNG” riservato agli under 14 con l’implemento di due fuori quota, sfugge ai ragazzi di mister Pendenza che nella finalissima non riescono ad arginare i pari età della Showy Boys.

In un PalaPanico quasi vuoto, complice un orario decisamente lavorativo (16.30), va in scena la finalina per il 3°-4° posto tra Lecce Volley ed Esseti Nardò, con i neretini a chiudere al tie-break  la gara a loro favore.

Poi il massiccio arrivo dei tifosi per quello che è l’ultimo derby della stagione del volley galatinese; la platea comincia ad occupare i settori di parte, anima l’ambiente plaudendo ai propri beniamini con cori ed applausi ed alla fine la vittoria arride ai ragazzi di mister Nuzzo.

Il buon livello tecnico espresso in campo dalle due compagini ha esaltato il tifo, sempre molto colorito ma corretto, aiutato da una direzione arbitrale perfetta.

Gara in bilico sin dalle prime battute nonostante un break importante(+6) dei ragazzi SBV OLIMPIA : difficile mantenere però il cospicuo vantaggio, per la pronta reazione degli atleti della Showy che fanno sentire il loro fiato sul collo dei padroni di casa.

Il set va in parità sul 23-23 , poi l’allungo finale premia capitan De Matteis e compagni per l’uno a zero.

Nella seconda frazione emergono difficoltà in ricezione in casa SBV OLIMPIA: si fatica molto nel registrare i reparti , una distribuzione forzata trova muri avversari ben disposti e il fuori quota avversario De Pascalis  diventa imprendibile.

La parità dei set  arriva con un tranquillo 16-25 e rafforza entusiasmo ed energie nel sestetto Showy che parte di slancio ed apre dei break determinanti.

La reazione dei ragazzi di mister Pendenza non trova efficaci contro misure: i numerosi errori in attacco lasciano più di un dubbio sulla condizione fisica di qualche elemento e in difesa si fatica a tenere le posizioni più idonee. Facilmente il terzo set è appannaggio per 17-25 della squadra di mister Nuzzo.

La frazione di gioco successiva è ancora favorevole ai giocatori Showy che ora sono gasatissimi intravedendo una vittoria alla loro portata; una fiammata d’orgoglio dei ragazzi SBV alimenta qualche speranza di arrivare al quinto set, ma l’accelerata finale è della società ospite che chiude vittoriosa sul 20-25 set e gara.

Grande gioia nelle file Showy e tra i numerosi tifosi presenti, di converso amarezza e tanta stanchezza nel gruppo allenato dal binomio Pendenza-De Matteis.

La lunga stagione agonistica, culminata con la partecipazione alle Finali Nazionali di Bormio, ha pesato molto sul gruppo del Presidente Panico che, senza nulla togliere al merito degli avversari, è arrivato a questa finale un po' svuotato da energie psico-fisiche, quasi sazio e convinto di aver dato già tutto.

Ci si è un po' cullati, a dire il vero, dopo la magnifica prestazione tecnica offerta nelle eliminatorie nazionali contro Montichiari, di avere le migliori frecce in faretra e che tutto sarebbe venuto fuori nel verso migliore.

Non è stato così. E’ mancato un buon approccio alla gara, si è faticato dannatamente sul piano fisico che poi ha penalizzato quello tecnico, e poi ci sono gli avversari determinati a tagliare un traguardo. 

La manifestazione si è conclusa con la rituale premiazione di tutte e quattro le società finaliste verso le quali il Presidente del Comitato Territoriale FIPAV, Pierandrea Piccinni, ha rivolto un plauso per il buon livello tecnico espresso dai partecipanti, prima di consegnare la coppa ai vincitori del “TROFEO 3D YOUNG “.

A rappresentare istituzionalmente l’amministrazione comunale erano presenti il vice sindaco, nonchè assessore allo sport e alle politiche giovanili, signora Maria Rosaria Giaccari, il Presidente del Consiglio, Raimondo Valente e il consigliere Alessio Prastano, ai quali è stata consegnata la maglietta di gara della SBV OLIMPIA GALATINA  che ha rappresentato nelle Finali Nazionali Under 14 in Lombardia, la nostra città.

Analogo omaggio è andato alla dirigente scolastica del 3° Polo, Rosanna Lagna, che condivide da anni il Progetto Giovani “FernandoPanico” consentendo un connubio cultural-sportivo con la Scuola Media Giovanni XXIII e al Presidente dell’Associazione Arma Aeronautica“ F. Cesari”, Saverio Mengoli per la mai sopita passione verso il nostro gruppo        societario.

 

Piero de lorentis

Area Comunicazione

S.B.V. OLIMPIA GALATINA

 
Di Redazione (del 27/09/2019 @ 18:50:00, in NoiAmbiente, linkato 1216 volte)

Per fortuna si comincia a parlare di ambiente ad ogni livello. Purtroppo lo stile di vita che abbiamo raggiunto e che rema contro è una bestione duro a morire, coriaceo, indistruttibile.

Molti pronunciano la parola "ambiente" identificandolo, ahimè, nell'essere il protagonista dei nostri mali. Si sente dire, certe volte, davanti alla morte di un proprio familiare: “è stata colpa dell'ambiente”.
Evidentemente non si è ben compreso lo scenario. Siamo dunque al paradosso.

Infatti seminiamo pesticidi ed erbicidi nella terra e nell'aria come fosse acqua benedetta, i campi che una decina di anni fa producevano cibi sani, li riempiamo di rifiuti. Poi siccome ci sembra sporco, gli diamo fuoco, inquinando appunto tutto l'ambiente. Non ci prendiamo più cura degli alberi, asfaltiamo strade a destra e manca, innalziamo mura ovunque e poi ci lamentiamo che gli alberi si ammalano e noi con essi e diamo la colpa all'ambiente. Insomma questo capitalismo senza cervello, ci ha ridotti al suo stesso livello: senza nessuna pietà. Per nessuno. Nemmeno per noi stessi.
Per fortuna qualcuno si rende anche conto che lo "sporco" è parente dell'ambiente, che pulito è più bello. Se non cominciamo dall'uscio di casa nostra, molto presto i rifiuti li avremo dentro casa e le bollette non potranno che aumentare.

In allegato le ultime segnalazioni, con la speranza che le istituzioni e la politica ci ascoltino.

Il Direttivo di Fareambiente Laboratorio

Galatina-Noha

 
Di Redazione (del 09/01/2019 @ 18:49:05, in Comunicato Stampa, linkato 1370 volte)

Silvia Protopapa, ricercatrice e astrofisica galatinese, è stata protagonista, con tutto il suo team, di un’esperienza eccezionale per il mondo scientifico. La Sonda New Horizons ha, infatti, sorvolato Ultima Thule, il corpo cosmico più lontano mai raggiunto da una sonda. Di New Horizons Kuiper Belt Extended Mission della NASA Siliva è co-investigator.  Alle 6:33 (ora italiana) del primo giorno dell’anno 2019 è avvenuto il sorvolo. L’asteroide, che orbita nel buio e nel freddo della Fascia di Kuiper, miliardi di chilometri ai margini del sistema solare, è stato raggiunto dopo 13 anni di volo. Ogni contatto tra la sonda e la terra impiega 6 ore e 8 minuti. Alle 16:29 New Horizon ha confermato di essere sopravvissuta all’avvicinamento dell’oggetto, a una distanza di soli 3500 chilometri da esso. La notizia del sorvolo di Ultima Thule ha fatto rapidamente il giro del mondo, con molta soddisfazione da parte della NASA.

L’incontro con Ultima Thule è stato celebrato anche dal musicista ed ex chitarrista dei Queen Brian May (che ha, tra l’altro, un dottorato in Astrofisica): per l’occasione ha composto un nuovo brano, che ha fatto da colonna sonora al lontanissimo e affascinante faccia a faccia spaziale.

L’astrofisica Silvia Protopapa è nata e cresciuta a Galatina, ha frequentato il Liceo Scientifico “A. Vallone” di Galatina e si è laureata in Fisica presso l’Università di Lecce nel 2005 con 110 e lode e plauso. Dal 2006 è in giro per il mondo presso i più prestigiosi Istituti di Ricerca mondiali: dal Max Planck Institute for Solar System Research (Germania), al Department of Astronomy University of Maryland (USA) e dal 2018 come Principal Scientist al Department of Space Studies del Southwest Research Institute Boulder (Carolina – USA).

Silvia Protopapa sarà a Lecce in primavera per ricevere un riconoscimento per i suoi meriti professionali dalla Provincia di Lecce, dal Liceo Scientifico “A. Vallone” e dal Comune di Galatina. L’iniziativa s’inserisce nel Progetto “Giornate di Promozione della Cultura Scientifica” promosso dal Servizio Tutela e Valorizzazione ambiente della Provincia di Lecce, diretto da Rocco Merico e realizzato da Gianni Podo.

“La storia di Silvia conferma che la nostra terra è capace di formare i nostri giovani e di dar loro gli strumenti necessari per emergere e affermarsi nel mondo. Da Presidente della Provincia sono onorato di ricevere e premiare al suo rientro in Italia chi, con il proprio lavoro, ha contribuito a una delle missioni più importanti della storia della scienza” ha commentato Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce.

“Silvia rappresenta tutta la carica di lavoro, energia, voglia di abnegazione, sudore e sacrificio di cui Galatina è piena. La sua storia ci fa emozionare, ci rende fieri e ci obbliga quasi ad andare avanti, verso nuovi orizzonti (che non a caso è il nome della missione) per scoprire, per migliore la comunità e per migliorarci. È anche il giusto riconoscimento al Liceo Scientifico che rappresenta un fiore all’occhiello del nostro sistema scolastico. La nostra non può essere solo una celebrazione, noi dobbiamo prendere Silvia a modello e tentare ogni giorno di imitarne i risultati, in tutti i campi” ha dichiarato Marcello Amante, sindaco della Città di Galatina.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 03/03/2021 @ 18:47:18, in Comunicato Stampa, linkato 688 volte)

Soltanto tre domeniche fa, i volontari del locale Circolo di Legambiente hanno provveduto a ripulire dai rifiuti abbandonati illegalmente alcune strade vicinali; sempre più spesso gruppi di cittadini, in alcuni casi anche da soli, dedicano parte del loro tempo libero a raccogliere, dalle zone adiacenti le loro abitazioni, buste di plastica, bicchieri, bottiglie, contenitori di pizza, ed ora anche mascherine. La scorsa domenica, i volontari dell’associazione ambientalista hanno bonificato un’area, lungo il tratto ancora chiuso alla viabilità della tangenziale ovest (come si vede dalla foro), e, nella giornata di ieri, sono stati piantati un centinaio di alberi di varie specie, pini d’Aleppo, ginepri, cipressi e bagolari.

Tuttavia, i fenomeni, prontamente, si ripresentano, e il Comune da tempo ha installato sei dispositivi di video vigilanza, altri dieci verranno posizionati a cura dell’AGER, l’Agenzia territoriale della Regione Puglia per la gestione dei rifiuti, nei punti strategici dove gli sporcaccioni sono più attivi.

L’esperienza, comunque, ci dice che le foto trappole non sono sufficienti per fermare questa pratica incivile: chi commette gesti simili se ne infischia del danno provocato all’ambiente e al territorio.

Occorre, pertanto, fare di più e adottare nuovi sistemi di controllo e di dissuasione. Il Coordinamento cittadino del PD, propone perciò, come già attuato da altri comuni, che anche  Galatina si doti del cosiddetto “Ispettore Ambientale”, una nuova figura “professionale”, da promuovere d’intesa con la ditta che effettua la raccolta dei rifiuti solidi urbani.

L’Ispettore avrà il delicato e ingrato compito di ricercare, attraverso l’esame, indizi utili a individuare gli autori dell’abbandono selvaggio e illecito.

Come accaduto di recente, in un alcuni comuni pugliesi, i rifiuti sono stati riconsegnati, direttamente dal Sindaco e dal Comandante della polizia locale, ai “furbetti” proprietari, accompagnati da una salata multa prevista per simili infrazioni.     

PARTITO DEMOCRATICO

COORDINAMENTO CITTADINO

 

Se vogliamo continuare ad essere definiti come appartenenti ad una Repubblica, la stessa ha necessità di essere indivisibile. Da questa premessa è facile evincere come la democrazia espressa in Parlamento ha come fine ultimo garantire l’uguaglianza nei diritti e nei doveri in tutto il territorio nazionale, perché ogni cittadino, a prescindere dalla propria residenza e provenienza deve godere di diritti fondamentali in maniera uniforme in tutto il Paese. Tuttavia, da diverso tempo si continua a minare questo principio, ponendolo al centro di un dibattito politico e sociale per mezzo (o per mano) di forze politiche che hanno il solo interesse di dividere ed escludere porzioni di territorio, discriminando cittadini che rischiano di essere etichettati come di “serie B”. E’ il caso del ddl sull’autonomia differenziata presentata in Parlamento dal governo Meloni, attorno al quale si coagulano varie spinte populiste di destra, con l’obiettivo di promuovere una scissione tra nord e sud senza precedenti. La conseguenza più immediata di tale progetto trova senso nel potere da parte delle singole Regioni di legiferare su materie di competenza esclusiva dello Stato come scuola, ambiente, energia, mobilità, salute, lavoro. Alla base c’è l’idea secondo cui le Regioni più ricche hanno il diritto a cavarsela da sole, separando il loro destino da quelle più deboli. È bene sottolineare, quindi, il fatto di essere dinanzi a un attacco senza precedenti nella storia della Repubblica, che non spacca solo il Paese ma la Costituzione. Per questo abbiamo la responsabilità e il dovere di fermarlo, attraverso l’impegno e la mobilitazione dei cittadini, tenuti all’oscuro di quanto accade. Basti pensare che il ddl sull’autonomia differenziata voluta da Calderoli (esponente della Lega) non solo istituzionalizza la povertà ma esautora il Parlamento dal compito di stabilire quali siano i diritti dei cittadini e i livelli essenziali di prestazione che lo Stato ha l’obbligo di garantire. Un disegno che promuove la competitività tra le persone (passando da “prima gli italiani”, a prima i veneti, i lombardi, ecc.). L’autonomia differenziata non solo penalizzerebbe fortemente l’intero Mezzogiorno, ma l’intera Nazione. Si palesa, così, il rischio reale di una frantumazione con conseguenze irreversibili sulla vita di tutti noi. Tutto ciò non conviene dirlo per non intaccare la narrazione di chi ha fatto carriera politica su stereotipi che semplificano e mortificano una realtà diversa e molto più complessa, provocando una evidente frattura nel Paese e promuovendo disuguaglianze, che speriamo ancora possano essere inaccettabili per lo Stato. Senza più ipocrisie, ora più che mai è indispensabile unire tutte le forze politiche cittadine; è importante che anche gli amministratori locali scendano in piazza, dando il loro contributo fattivo per fermare la scellerata riforma di Calderoli e della Lega che metterebbe in discussione i diritti fondamentali dei cittadini. Lo auspichiamo per il bene non solo della nostra Città, ma dell’Italia tutta!

 

Michele Scalese

Segretario Circolo PD - Noha

 
Di Redazione (del 22/07/2019 @ 18:46:31, in Comunicato Stampa, linkato 877 volte)

Il silenzio sulle pedine di posto di due cominciava ad essere preoccupante per i tifosi   blucelesti .   N onostante le assicurazioni della dirigenza ,  blindate da risposte più di circostanza “ stiamo lavorando….tranquilli , a breve si saprà”   che da  rumors  di mercato, l’incertezza preoccupava  l’ambiente.

Si aggiunga che l’unica presenza ad oggi nel ruolo è quella del giovane Lezzi, che Iaccarino è diventato un ex infoltendo l’organico del Casarano Volley ed allora i dubbi si sono insinuati nei discorsi estivi degli appassionati tifosi galatinesi.

Bene ,  oggi  la riconferma di un pezzo da novanta come Donato Musardo non solo quieta gli animi, ma ipotizza scenari importanti a completamento del ruolo che richiede un’altra pedina di peso.

Il centrale galatonese, classe 1986 per 198 centimetri, si lega per il secondo anno consecutivo ad Efficienza Energia ,   rafforzando il suo rapporto tecnico ed umano non solo con la città di Galatina ma anche con mister Stomeo. 

Infatti il lungo sodalizio con l’allenatore,   quattro stagioni su piazze   diverse(Galatone e Galatina), e l’eccellente rendimento  con cui ha concorso a vincere due campionati di serie B con Alessano(2013-14) e Taviano(2016-17) , gli sono valse  allora  la riconferma in serie A2 e d oggi  la ferma volontà della società Olimpia di averlo nel roster 2019-2020.

Incontrato in sede al momento delle foto di rito ,  lascia trapelare tutt o   il   suo gradimento  per il buon esito della trattativa  dichiarando: ”   Sono soddisfatto e contento di ripetermi in questa città, che oramai conosco sportivamente da sempre. Ho esordito in B1 nell’anno 2008-2009 proprio qui al PalaPanico con mister Stomeo nel ruolo di palleggiatore, poi il grande slam pallavolistico a Galatone con promozione in B e Coppa Puglia,  sempre  con Stomeo  allora in veste di tecnico.   La volontà  combinata di allenatore e società  di avermi ancora nel roster   è un segno di stima a cui saprò rispondere con le mie prestazioni.

Mi fa rà  piacere rivedere e rigiocare con Gabriele Parisi ed Asclepio Nicolazzo, miei compagni nell’Alessano  serie A2  della stagione 2014-2015  e riaggregarmi al resto della squadra  per  la cui completezza la società  è al lavoro . Sarà una stagione interessante e rassicuro i tifosi che lo spettacolo  non sarà da meno.”

Ne tesse le lodi  Francesco Liguori, vicepresidente societario: ” Musardo  è un  atleta di indubbie doti tecniche, molto volitivo e tenace e rappresenta per Efficienza Energia un punto di sicuro affidamento. E’ un giocatore  grintoso e  di personalità : i suoi colpi accompagnati da sonorità vocali sono uno stimolo in più per la squadra e danno carica all’ambiente : c ontentis s imo di averlo tra noi.”

 

Curriculum 

 

200 4 -0 8   Volley Galatone B2

 

200 8 -0 9  SBV Pallavolo Galatina B1

 

200 9 - 10 Pallavolo Galatone C

 

20 10 - 11  Pallavolo Galatone B2

 

20 11 - 12  Pallavolo Casarano  B2

 

20 12 -1 3  Pallavolo Casarano B1

 

201 3 -1 4  Pallavolo Alessano B1

 

201 4 -1 5   Pallavolo Alessano A2

 

201 5 -1 6  Pallavolo Leverano  B1

 

201 6 -1 7  Volley Taviano  B

 

201 7 -1 8   Volley  Taviano A2

 

201 8 - 19  Efficienza Energia Galatina B

 

2019-20  Efficienza Energia Galatina B

 

AREA COMUNICAZIONE

EFFICIENZA 

 
Di Redazione (del 30/11/2020 @ 18:46:23, in NohaBlog, linkato 970 volte)

Ce l’abbiamo fatta. Si anche quest’anno, siamo riusciti a ufficializzare per l’ennesima volta il nostro grido di allarme, quello per il Creato, sempre più degradato. Lo abbiamo fatto piantando due nuovi alberi al Giardino della Madonna delle Grazie. Due piante che si vanno ad aggiungere ad altre tre già messe a dimora nei giorni scorsi da qualche nostro concittadino sensibile alla causa.

Poca cosa, viene da dire, ed è vero se facciamo il confronto con la desertificazione in corso, cinque piante non fanno nemmeno la fatidica goccia nell’oceano. Considerando ciò il rischio di scivolare nell’amarezza prevale facilmente sul buon umore.

Viene a mancare perfino la voglia di dirlo, tanto che queste nostre buone intenzioni, quelle di continuare a ripetere a destra e manca che gli alberi ci danno l’ossigeno, che non sono loro a disturbare il nostro cammino, che sia un marciapiede, una strada asfaltata, una casa o qualsivoglia altro nostro alibi insostenibile, che loro, gli alberi, sono molto più importanti del 5G, dei comparti di abitazioni a schiera a scapito di tante abitazioni vuote, delle decine e decine di ettari di impianti fotovoltaici, che con la scusa del fabbisogno di energia verde, stanno (loro) desertificando le nostre campagne come fosse ( e lo è) un’altra pandemia. E non ci stanchiamo mai di dire che le risorse di questa Terra non sono infinite e che a doversene preoccupare dobbiamo esserlo tutti, dal primo all’ultimo: amministratori pubblici, politici, padri e madri, e nessun’altro escluso.

Non si capisce più quale sia la retorica, se le giornate scandite dal calendario delle celebrazioni per ricordare i più importanti valori della nostra civiltà (?), oppure questa incredibile mania distruttiva cavalcata dai tanti in nome di una crescita che non fa altro che mostrare falle e fallimenti.

E niente, mentre noi, sempre i soliti quattro gatti, continuiamo a ripetere la nostra “oratoria” di allarme, speriamo che nel frattempo la famigerata luce in fondo al tunnel, non sia un treno in corsa, del tipo quello che stiamo sopportando con fatica, ma il risveglio di chi ha il dovere di amministrare bene questa nostra splendida Terra.

 

Il Direttivo di Noiambiente

e Beni Culturali di Noha e Galatina

 

Il Comune di Galatina ottiene un altro importante finanziamento in ambito ambientale, pari a € 300.000,00, per la realizzazione di un centro comunale di raccolta di rifiuti differenziati che sorgerà nella frazione di Collemeto. L’attenzione della Regione e di questa amministrazione nei confronti delle zone periferiche e delle frazioni appare decisiva per risolvere le questioni più impattanti e urgenti per il cittadino.

La regione Puglia intende favorire il completamento della rete regionale di centri comunali di raccolta rifiuti differenziati (CCR) attraverso interventi da realizzarsi nei territori comunali che ne sono sprovvisti, comprese le frazioni. La nascita è tesa a favorire la riduzione della produzione dei rifiuti ed incentivare i migliori modelli e strumenti per aumentare le percentuali di raccolta differenziata, con tutti i benefici che ne conseguono, attraverso la riorganizzazione del servizio di raccolta in modo da ridurre drasticamente le quantità di scarti da avviare allo smaltimento in discarica. La realizzazione del CCR si prefigge pertanto l’obiettivo di creare un “sistema integrato” di gestione dei rifiuti.

L’avviso preserva e tutela l’ambiente intervenendo sulla gestione dei rifiuti e sulla sensibilizzazione alla raccolta differenziata. La realizzazione del centro va nella direzione della riorganizzazione del ciclo rifiuti, dell’incentivazione della raccolta differenziata e dell’obiettivo ultimo del risparmio del cittadino.

“Riuscire ad ottenere finanziamenti come questo – commenta il sindaco Marcello Amante – rappresenta un importante risultato dal punto di vista dell’impatto ambientale, del risparmio e del benessere del cittadino. L’azione mia e dell’assessore all’ambiente Cristina Dettù mira a intervenire, con progetti specifici, tanto nel centro quanto nelle periferie. Dopo aver sbloccato l’iter per la realizzazione del CCR di Galatina, da troppi mesi fermo, ora siamo riusciti a porre le basi per l’apertura di un secondo centro per completare la realizzazione di quell’idea di Città che abbiamo in mente.”

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 22/07/2019 @ 18:44:17, in Comunicato Stampa, linkato 719 volte)

L’allenatore federale Manuela Montinari entra a fare parte dello staff tecnico della Showy Boys Galatina. Il club bianco-verde sceglie di “investire” ancora di più sul suo gruppo di allenatori con l’obiettivo di offrire alla Scuola Volley e a tutti i suoi allievi uno staff sempre più qualificato. Da qui, la scelta dei dirigenti galatinesi di puntare su Manuela Montinari, una figura dalle grandi doti tecniche e umane, che saprà condividere appieno idee e obiettivi della Showy Boys.

“Ringrazio la società e lo staff per la grande opportunità e per la bellissima accoglienza – dichiara il neo allenatore bianco-verde - mi è sempre piaciuto rapportarmi con i bambini, i ragazzi e lavorare nel settore giovanile perché mi sono sempre piaciute le sfide e il mettermi in gioco. Per me si tratta di ritornare alle origini, soprattutto dopo gli ultimi anni di attività, e credo di poter dare ancora molto a questo sport e di riuscire a trasmettere quei valori con cui sono cresciuta e che ho fatti miei.
Nello sport, come nella vita, bisogna fissare degli obiettivi e solo con il duro lavoro, la dedizione in palestra e un’attenta programmazione si possono ottenere importanti risultati”.

Il tecnico sarà impegnato nella guida dei gruppi giovanili della Scuola Volley e lavorerà a stretto contatto con tutti gli altri componenti dello staff.

“La Showy Boys è una società molta attenta e presente nei settori giovanili - aggiunge Manuela Montinari - il direttore della Scuola Volley, Gianluca Nuzzo, tecnico di grande spessore, dalla grande disponibilità ed esperienza, e il resto dello staff, attento e competente, curano ogni singolo aspetto della programmazione sportiva, tecnica e organizzativa diretta a fare crescere tecnicamente gli allievi e anche i più piccoli del settore minivolley S3. I risultati ottenuti a livello giovanile e la meticolosità nello svolgere l’attività pallavolistica hanno reso la Showy Boys Galatina un punto di riferimento e di forza nel panorama della pallavolo salentina. In occasione degli ultimi eventi sportivi di campionato, ho avuto modo di toccare con mano e di conoscere meglio l'ambiente bianco-verde, trovando dirigenti disponibili, scrupolosi e mossi da una grande passione - continua il nuovo tecnico bianco-verde - con loro abbiamo avuto lunghi scambi di idee e di confronto sulle opportunità di sviluppo del movimento giovanile in generale. Ho apprezzato l’interessante progetto della Scuola Volley rivolto alla crescita del vivaio, ma esigenze lavorative e personali-affettive non mi hanno permesso di avviare già da prima una collaborazione. Ora, invece, le nostre strade si sono incontrate - conclude Manuela Montinari - il grandissimo entusiasmo della società, la voglia di crescere e di investire sui giovani, la presentazione di un progetto rivolto non soltanto al settore maschile ma anche a quello femminile e soprattutto la grande stima dimostrata mi hanno spinta ad accettare e a condividere il progetto bianco-verde”.

www.showyboys.com

 
Di Redazione (del 22/06/2019 @ 18:42:35, in Comunicato Stampa, linkato 1290 volte)

La Rete ambiente e Salute del Salento, su proposta di cittadini attivi di Galatina, organizza per domenica 23 giugno ore 9,00 una passeggiata di riflessione paesologica presso l'area d'interesse storico-paesaggistico denominata “li Grutti” a Galatina.

La passeggiata vedrà coinvolte alcune realtà associative del Salento e saranno presenti esperti di paesaggio, storia patria, territorio ed etnobotanica che brevemente illustreranno alcune peculiarità che caratterizzano i luoghi visitati.
L'obiettivo è quello di recuperare, aumentando ed approfondendo, la conoscenza dei luoghi per riscoprire un sito anticchissimo, pare, teatro del primo insediamento che diede origine alla fondazione della città di Galatina. Un luogo poco conosciuto, ma estremamente importante per la comunità di Galatina e per il Salento, ad oggi ancora inspiegabilmente lasciato nell'oblio e nell'abbandono.

L'evento si propone di richiamare l'attenzione di tutta la comunità salentina, di appassionati ed esperti, giornalisti e di amministratori pubblici nei confronti di un'area di alto pregio paesaggistico, culturale, etnobotanico ed archeologico dove sono tutt'ora presenti importanti e numerosi elementi architettonici, masserie e chiesette, ed ambienti ipogei scavati nei banchi di roccia affiorante. Tali luoghi abitati da comunità religiose, presumibilmente di epoca basiliana, e dedicati in epoche successive a luogo di culto mariano, erano meta, fino a qualche tempo addietro, di pellegrinaggio e vedevano svolgersi partecipate processioni di devoti con cerimonie religiose fortemente sentite dai fedeli.

La presenza di numerose e misteriose vestigia arcaiche dimostra come la storia dei luoghi affondi le sue radici, a detta di studiosi ed esperti, fino a giungere alla civiltà messapica. Ma i luoghi naturali e rurali, caratterizzati da banchi di roccia affiorante, rimasti immutati nei secoli purtroppo oggi sono messi in pericolo di mutamento radicale da un avanzamento d'espansione edilizia che mette a repentaglio il paesaggio, la sua storia e la sua conservazione.

Non ultimo proprio la naturalità e ruralità del sito rappresenta non solo un prezioso scrigno di biodiversita`floro-faunistica ma soprattutto un irrununciabile polmone verde per tutta la città di Galatina che, se non ben custodito, si rischia di andare per sempre perduto.

Pertanto si inviata chiunque voglia riscoprire questi luoghi, conoscere e dare il proprio contributo alla passeggiata e alla riflessione aperta a prendere parte a tale iniziativa.

Raduno e percorso

La passeggiata avrà inizio alle 9,00 dal piazzale d'ingresso della ex-Fiera del Salento via Ippolito De Maria per proseguire su via Europa fino all'incrocio di via Trapani.

Proseguendo da santa Maria de' li Grutti, fino a Masseria San Giuseppe.

 

Maggiori info sul sito:

Luoghi del Cuore FAI

https://www.fondoambiente.it/luoghi/santa-maria-dei-grotti?ld

https://massimonegro.wordpress.com/2012/12/13/galatina-un-appello-per-lantica-s-maria-dei-grotti/
https://massimonegro.wordpress.com/2013/04/25/galatina-la-dimenticata-cripta-basiliana-in-contrada-tabelle-tabelluccio/

Sul sito del Comune di Galatina Chiesa e cripta della madonna della grotta
 https://www.comune.galatina.le.it/vivere-il-comune/territorio/da-visitare/item/chiesa-e-cripta-della-madonna-della-grotta-o-della-grottella
 https://www.comune.galatina.le.it/vivere-il-comune/territorio/da-visitare/item/cripte-basiliane

Ministero dei Beni Culturali Primo censimento
 http://iccdold.beniculturali.it/medioevopugliese/index.php?it/82/catalogo-iccd/48/galatina-cripta-di-s-maria-della-grotta

Vestigia messapiche a Galatina

https://www.salentoacolory.it/galatina-messapica/

 
Di Redazione (del 25/11/2020 @ 18:41:34, in Comunicato Stampa, linkato 1350 volte)

Il conseguimento della “grid parity” nella produzione di energia elettrica con la tecnologia fotovoltaica, che rende gli investimenti convenienti anche in assenza di incentivi specifici, insieme alla sostanziale rinuncia degli organi centrali e periferici dello Stato a svolgere il loro compito istituzionale di salvaguardia del bene comune, sta scatenando nel Salento una seconda ondata di progetti di impianti fotovoltaici di grande taglia in aree agricole.

Si tratta di operazioni puramente speculative, non rispondenti ad esigenze di coperture dei consumi, avendo la Puglia un esubero rispetto ai suoi fabbisogni di circa l’80%, rispondenti esclusivamente agli interessi degli investitori, che talvolta nascondono – come hanno rivelato inchieste giornalistiche e procedimenti giudiziari - operazioni di riciclaggio di denaro di dubbia provenienza.

Nel Salento questo deleterio fenomeno sta assumendo le proporzioni di un vero e proprio assalto distruttivo al territorio rurale, con proposte di generatori per   centinaia di ettari.    

  Le peculiarità salentine agevolano questo approccio neo-colonialistico di sfruttamento del territorio: l’andamento generalmente pianeggiante del terreno, le  favorevoli condizioni meteo-climatiche, la drammatica criticità causata dai fenomeni di disseccamenti dell’olivo (Co.Di.R.O.), il conseguente   crollo   del   prezzo   di  mercato   dei terreni agricoli e del reddito da agricoltura. In questo contesto già preoccupante, è poi clamorosamente e colpevolmente mancata una strategia di rigenerazione agri-ecologica del territorio, che consentisse un’uscita dalla crisi.

Il rischio di uno stravolgimento pesante ed irreversibile nel breve-medio periodo delle peculiarità culturali, paesaggistiche, ambientali  e socio-economiche del nostro  territorio è quanto mai attuale e drammatico, con una situazione già oggi fuori controllo e  che potrebbe diventare presto dilagante.

Molte delle valutazioni qui esposte possono essere trasferite con i dovuti distinguo ai mega-impianti eolici.

Un intervento di governo del fenomeno è quanto mai necessario ed urgente per varie ragioni:

  • la sottrazione di suolo agricolo, in un’area che su questo tema conta già dei tristi primati, rischia di stravolgere la stessa fisionomia di un territorio vocato, pur con criticità ed incertezze, all’agricoltura e alla ricettività turistica;
  • occorre prevenire il degrado del terreno agricolo derivante dall’ombreggiamento delle superfici, dal presumibile ricorso ad erbicidi per il controllo della vegetazione, dall’alterazione delle caratteristiche microclimatiche e pedologiche del suolo, con effetti di lunga durata, pesanti pur se in larga parte ancora inesplorati, sulla fertilità del suolo;
  • le misure di tutela del territorio oggi operanti - se si fa eccezione per il Piano Paesaggistico Regionale (PPTR), che vieta esplicitamente impianti energetici in zone agricole tranne che in ex cave o zone degradate - appaiono generalmente inadeguate; i regolamenti approvati da vari comuni e dalla Provincia appaiono similmente inefficaci, a fronte di specifiche disposizioni nazionali di legge (art. 12, comma 7, D.Lgs. 387/2003) che consentono esplicitamente l’insediamento di tali impianti in zone agricole.

Occorre sfruttare tuttavia al meglio le disposizioni (art. 7 D.Lgs. 387/2003 citato) che tutelano le “tradizioni agroalimentari di qualità”, così come il “patrimonio culturale e del paesaggio rurale. In ciò soccorrono le prescrizioni piuttosto stringenti del Piano Paesaggistico Regionale, che tra l’altro introducono l’obbligo di concentrare le attività produttive in APPEA (Aree Produttive Paesaggisticamente ed Ecologicamente Attrezzate). Ma possono anche risultare utili quei fattori legati ad una effettiva qualità agroalimentare o paesaggistica del contesto: produzioni biologiche o biodinamiche, consorzi di tutela, marchi di qualità DOC; DOP;  IGT e altri. Sotto tale profilo si noti come il Piano Paesaggistico pugliese (PPTR), pur non essendo propriamente un Piano Energetico, fornisce tuttora, in assenza di altri strumenti più efficaci, i vincoli più stringenti in merito agli insediamenti energetici. Vedasi in proposito le Linee Guida 4.4, parte prima, “Linee guida sulla progettazione e localizzazione di impianti di energia rinnovabile” e parte seconda “Componenti di paesaggio e impianti di energie rinnovabili” con Tavole allegate, come quella relativa alle “Aree sensibili per impianti di media e grande taglia” per gli impianti eolici e quella delle “Discariche e cave abbandonate e con decreto scaduto” per il fotovoltaico, che forniscono indicazioni preziose per la localizzazione degli impianti in aree meno delicate e con minimi impatti ambientali.

È   comunque   indispensabile   ed   urgente   una   forte   azione   di pressione politica da parte delle istituzioni locali (Regioni, Provincie, Comuni) sul Parlamento   e   sul   Governo   nazionali   per   l’abrogazione   delle penalizzanti  sciagurate disposizioni   di   legge.   Le   istituzioni   locali   sono   quelle   più   immediatamente   a contatto con i cittadini, con i loro reali bisogni ed interessi, e possono e devono intervenire prima di altri per difendere tali interessi. 

La difesa più efficace tuttavia, per quanto generalmente sottovalutata più o meno consapevolmente dai decisori politici, resta il completamento del quadro di pianificazione energetica locale. Tale tutela risulta tanto più valida in quanto manca un Piano Energetico Nazionale, mentre il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR), ormai inefficace ed a maglie troppo larghe, è soggetto da tempo ad una estenuante  revisione.

In tal senso si riporta l’art. 31 del D.Lgs n. 112/98, che recita:

31. Conferimento di funzioni agli enti locali

1. Sono attribuite agli enti locali, in conformità a quanto disposto dalle norme sul principio di adeguatezza, le funzioni amministrative in materia di controllo sul risparmio energetico e l'uso razionale dell'energia e le altre funzioni che siano previste dalla legislazione regionale.

2. Sono attribuite in particolare alle province, nell'ambito delle linee di indirizzo e di coordinamento previste dai piani energetici regionali, le seguenti funzioni:

a) la redazione e l'adozione dei programmi di intervento per la promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico;

b) l'autorizzazione alla installazione ed all'esercizio degli impianti di produzione di energia”.

Scaturisce da qui la proposta, da perseguire con fermezza, di riprendere ed aggiornare con urgenza, alla luce del PEAR approvato e del suo aggiornamento, il “Programma di intervento per la promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico”, approvato con Deliberazione di Consiglio Provinciale di Lecce n. 36 del 23.04.2004. Detto Programma potrà raccogliere e aggiornare le stime sulla potenza fotovoltaica potenzialmente installabile sulle coperture esistenti (residenziali, industriali, commerciali, del terziario ecc.), in grado secondo qualificati dati preliminari di coprire ampiamente il fabbisogno elettrico dell’intera Provincia senza intaccare nuovo suolo agricolo.

Anche i Comuni con una popolazione superiore a 50.000 abitanti (come Lecce) sono obbligati a approvare un Piano Energetico Comunale, da integrare nel Piano Regolatore Generale (art. 5 Legge n. 10/91).

Gli strumenti indicati sono fondamentali per dare indicazioni di dettaglio degli interventi insediativi, tuttora vaghe e limitate per esclusione dalle “aree non idonee” nel quadro normativo attuale, ma che lasciano piena discrezione al proponente di individuare il sito di installazione.

Una corretta pianificazione saprà inoltre indicare le potenzialità degli impianti da collocare sulle coperture di edifici esistenti, potenzialità questa sistematicamente trascurata e sottovalutata.

Il completamento di un corretto quadro di pianificazione energetica  locale (regionale, provinciale e comunale) rappresenta un significativo indice della volontà politica di contrastare il fenomeno in atto, piuttosto che limitarsi a generici proclami di facciata, o affidarsi alle pastoie del procedimento amministrativo, o nella migliore delle ipotesi a “regolamenti” locali, armi spuntate rispetto alle sovraordinate norme nazionali.

Un nuovo quadro di programmazione non può tuttavia prescindere dalla considerazione della taglia, della finalità, delle modalità installative, dell’impianto proposto. In tal senso occorre distinguere, ad esempio, i grandi impianti in pura cessione alla rete, con fini marcatamente speculativi, dalle piccole installazioni al servizio di utenze locali, su coperture esistenti, il cui iter procedurale dovrebbe essere al contrario agevolato e snellito.

È necessario   uscire   dalla   logica   della   produzione   di   energia   elettrica   come   merce soggetta alle sole leggi del libero mercato: l’energia elettrica è da considerare un “bene comune” alla stessa stregua dell’acqua e  dell’aria, da produrre non per intenti speculativi, ma per soddisfare ben precise esigenze di copertura dei consumi.

 

Sono necessari atti d’indirizzo, norme e incentivi a livello nazionale e locale per passare con decisione ad un nuovo modello energetico decentrato, con impianti di piccole-medie dimensioni ubicati su coperture esistenti o in zone residuali, collegati   in   rete,   con   l’obiettivo dell’autonomia energetica delle comunità locali, svincolate così da monopòli e caste energetiche.

​Occorre poi ricordare che le fonti energetiche più pulite e convenienti restano il risparmio, l’efficienza e l’uso appropriato dell’energia. 

 

Lecce, 24 novembre 2020

RETE ambiente E SALUTE SALENTO

 
Di Albino Campa (del 29/04/2010 @ 18:41:27, in Fotovoltaico, linkato 4861 volte)

La Cgil contro l’impianto fotovoltaico - ANTONIO LIGUORI
• G A L AT I N A .
“Bisogna evitare che il nostro territorio diventi unalanda sterminata di specchi di silicio”.
Dissenso alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico in località Roncella, fra Galatina e Noha, dallaMacroarea Cgil di Galatina, Maglie e Nardò. Il responsabile territoriale Nicola De Prezzo invita il sindaco Giancarlo Coluccia a verificare “i tempi e leprocedure esperite dal Comune nella valutazione del progetto.
La costruzione diun impianto fotovoltaico in località Roncella - prosegue De Prezzo - suscitaperplessità sia per le modalità che per i tempi, a pochi giorni dal voto per ilrinnovo del consiglio comunale. Vengono al pettine i nodi della lunga gestionecommissariale e il mancato controllo democratico. Il progetto della Società Fotowatio Italia Galatina srl, che a pieno regime avrà una potenza di circa 10megawatt, dovrà sorgere in un territorio a vocazione agricola, e si aggiunge ad altri già realizzati nell’agro galatinese.
La Cgil – prosegue De Prezzo chiede alla giunta regionale e alla Provincia, i cui presidenti in campagna elettorale si sono espressi contro la realizzazione di impianti di energiaalternativa fuori da qualsiasi strategia e per la salvaguardia dell’ambiente,di intervenire bloccando i lavori e predisporre un progetto territoriale programmato per impianti di questa portata. Il neo sindaco Coluccia ha l’obbligo, essendo espressione dei cittadini nohani, di verificare i tempi e le procedure, di invitare la Fotowatio a soprassedere in attesa che il consiglio comunale riesamini la vicenda, riveda i progetti già presentati e in via diautorizzazione, approvi le linee generali di indirizzo per l’installazione diimpianti di energia rinnovabile che la scadenza anticipata impedì al vecchio Consiglio di deliberare”.

FONTE: Gazzetta del mezzogiorno, 29 Aprile 2010

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GALATINA UNA DETERMINA DEL SERVIZIO ENERGIA SBLOCCA L’ITER PER LAREALIZZAZIONE
• G A L AT I N A .
Via libera della Regione alla realizzazione di unimpianto di produzione di energia elettrica fotovoltaica in contrada «Roncella».
L’autorizzazione, che sblocca definitivamente l’iter per la realizzazionedi una struttura produttiva che avrà una potenza pari a 9,69 megawatt, è giuntonei giorni scorsi con la pubblicazione nel bollettino ufficiale della RegionePuglia di una determinazione del dirigente del servizio di Energia, Reti edInfrastrutture materiali per lo sviluppo. L’impianto, denominato “Ganascia 1” sarà realizzato nel territoriocomunale, dalla Società Fotowatio Italia Galatina srl e sarà attuato in unaampia area un tempo a destinazione agricola che si trova nella periferiacittadina. La struttura, che fin dalla presentazione del progetto a Palazzo Orsini èstata accompagnata da numerose polemiche e da molte perplessità espressesoprattutto da associazioni ambientaliste, ha ottenuto lo scorso marzo l’autorizzazione unica da parte della Regione Puglia dopo un lungo iter che hacoinvolto non solo il Comune di Galatina ma anche numerosi altri entiinteressati. Le maggiori critiche vennero espresse non solo sull’entità del progettoma anche sull’individuazione dell’area per tale realizzazione. La prima conferenza dei servizi venne convocata lo scorso ottobre ottenendoil pa rere favorevole dei ministeri competenti, della Regione Puglia, dell’Autorità di bacino della Puglia, dell’Agenzia regionale per la prevenzione e laprotezione dell’ambiente, che condizionò il suo via libera ad alcune procedurelegate alla salvaguardia del territorio, dalla Provincia di Lecce, dal Comunedi Galatina, dalla Asl e da altre autorità territoriali interessate all’impattodi tale progetto. In precedenza la stessa Fotowatio srl aveva rinunciato ad una analogarichiesta di autorizzazione unica per la costruzione ed esercizio di unimpianto denominato “Ganascia 2” della potenza di 4,68 megawatt. Lo scorso 18 febbraio, è stato sottoscritto l’atto di im pegno e laconvenzione che in pratica sblocca l’iter amministrativo dando il via liberaalla realizzazione dell’impianto. L’accordo è stato siglato dalla RegionePuglia, la società Fotowatio Italia Galatina srl ed il Comune di Galatina. L’autorizzazione unica costituisce autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio dell’impianto in conformità al progetto approvato.

FONTE: Gazzetta del Mezzogiorno, 27 Aprile 2010

Michele Stursi

 
Di Redazione (del 25/01/2024 @ 18:41:21, in Comunicato Stampa, linkato 478 volte)

Unisciti a noi Domenica 4 Febbraio 2024 alle ore 15:30, per una giornata di festa, colore e impegno sociale! 

Contro tutte le guerre, per un mondo di pace!

Il Carnevale Sociale di Noha è più di una celebrazione, è un grido di solidarietà e un impegno per un mondo migliore. In un'esplosione di colori e creatività, vogliamo diffondere un messaggio di pace, amore e inclusione, sfidando ogni forma di violenza e conflitto.

Sfilata del Carro Allegorico: Il carro a tema HarryPotter realizzato dal Collettivo Genitori 9 e 3/4 porta in se un messaggio pacifico e creatività senza confini nell'eterno conflitto tra bene e male a trionfare saranno i maghetti della saga ed il loro grande cuore. Un'opportunità per esprimere la nostra visione di un mondo libero da guerre e conflitti.

Maschere e Costumi: Mettiti in gioco e crea il tuo costume ispirato alla pace e all'unità. La diversità è benvenuta, e l'originalità è incoraggiata!

Musica e Intrattenimento: Balla al ritmo dei nostri artisti impegnati nella promozione della pace attraverso la musica.

Photobooth della Pace: Immortalati con gli amici e la famiglia in un ambiente colorato e condividi il tuo impegno per la pace sui social media!

Collettivo Genitori 9 E 3/4

 
Di Marcello D'Acquarica (del 11/01/2018 @ 18:40:05, in NoiAmbiente, linkato 1727 volte)

Per inaugurare il nuovo anno  in continuità con la nostra attività di volontariato per ambiente e Beni culturali, abbiamo pensato di  presenziare con le nostre iniziative al Presepe vivente di Noha. E grazie all’Associazione del Presepe Vivente e al suo Presidente, Giuseppe Cisotta, tutto ciò è stato possibile.

Come già dichiarato fin dalla nascita del nostro  Laboratorio, noi di Fareambiente vogliamo contrastare e denunciare il malcostume che dilaga nel nostro territorio (malcostume che si manifesta per esempio con gli incendi e le infinite discariche abusive di rifiuti) e, in sintonia con il nostro Statuto, vogliamo anche contribuire alla bellezza di Noha e dintorni mediante la valorizzazione dei Beni Culturali locali che (ricordiamo sempre a chiunque ce lo chieda) sono unici al mondo per le loro stesse peculiarità. Fino qui niente di nuovo, potrebbe dire qualcuno.

Quello che non avevamo previsto e nemmeno immaginato è stata l’attenzione che molti ospiti del Presepe ha rivolto verso la nostra presenza al Presepe Vivente di Noha, ospiti davvero speciali: i bambini.

Abbiamo scoperto una  gioia inaspettata negli occhi di tutti i bambini che hanno transitato davanti alla nostra postazione. Certo, anche gli adulti si sono mostrati interessati al nostro messaggio, ma i bambini si sono gettati anima e corpo sul nostro operato. Edoardo, Giacomo, Gabriele, Veronica, Sele, Jacopo, Miriam, ecc. ognuno ha inciso il suo nome sulla propria opera. Tanto che per qualche genitore è stato davvero faticoso allontanarsi dalla nostra postazione per proseguire nella visita del Presepe. Sono stati davvero in tanti a chiederci dove abbiamo il laboratorio e quando avrebbero potuto mandarvi  i loro piccoli. Insomma abbiamo capito che l’idea del laboratorio culturale per la lavorazione dell’argilla aperto ai piccoli, è molto attesa. Vedremo come fare per realizzare questa bellissima iniziativa.

E’ vero che i bambini sono attratti dal “gioco” con l’argilla, è vero che la loro felicità è stata quella di creare liberamente delle  opere di fantasia  quali alberi, coniglietti, cuffie, orologi,  case o cuori. E’ nella loro natura contrastare le regole e le imposizioni del mondo degli adulti. Ma quello che ci ha sorpresi è stato l’interesse a cimentarsi insieme a noi nel riprodurre i Beni Culturali di Noha. Ecco, questa è l’ennesima testimonianza, semmai ce ne fosse ancora la necessità, che i bambini ci guardano, osservano quello che facciamo. E crescono, formando la loro personalità tramite il nostro esempio. E quindi se cerchiamo di salvaguardare l’ambiente e i beni culturali, loro ci imitano. Ci imitano, ahimè anche nel male. E certi risultati si vedono.

Forse dovremmo cercare di riscoprire la bellezza che sta nella loro semplicità,  nella campagna pulita e nei Beni Culturali curati: tutte cose che possono aiutarci a non apparire come un paese fatto solo di case e strade,  copia incolla, tutte uguali, senza alcuna bellezza particolare.

Con la loro passione bambini ci hanno insegnato che con la creatività anche noi possiamo liberare il gusto represso (evidentemente) per il bello. Quel gusto che fa la differenza e dà risalto e lustro alla nostra identità, individuale e collettiva.

Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 25/09/2017 @ 18:40:00, in NoiAmbiente, linkato 2476 volte)

Domenica 24 settembre, come volontari di Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha, abbiamo collaborato con il gruppo GST ( gruppo speleologico tricase) alla pulizia della neviera  Avisu a Sogliano. Con il presidente dell'associazione, Marco Piccinni (in tuta gialla in una delle foto) e il suo vice Giuseppe Fallone, avevamo già preso accordi per offrire il nostro aiuto al lavoro di risanamento di quell'enorme voragine in quel di Sogliano, che di fatto si sta intasando con montagne di rifiuti gettati abusivamente da gente a dir poco incivile.
Gli speleologi che si sono calati nel pozzo, profondo all'incirca venti metri, hanno dato inizio all'attività di rimozione dei rifiuti gettati da incivili senza scrupoli. "Con il lavoro di un giorno - dice Giuseppe - faremo molto poco, per rimuovere tutte le porcherie che stanno là sotto, ci vorrebbe un mese di lavoro". Questa gentaglia che di umano ha molto poco e che gettano i loro rifiuti ovunque, possiamo definirli dei veri e assassini. Perché la sotto, oltre a vetture intere demolite e tanti altri rifiuti delle attività umane ( sarebbe meglio dire porcane, cioè da veri porci), là sotto, dicevo,  sono stati gettati decine di contenitori di fitofarmaci ancora pieni. Questi prodotti, sappiamo tutti che se  ingeriti sono mortali. Ma diluiti,  attraverso il dilavamento delle acque piovane, finiscono nelle falde da cui tutti stiamo attingendo. Quindi questo è un atto definibile  omicidio di massa. Non chiediamocelo più il perché in questa zona il cancro miete più vittime che in altre zone.
Fra l'altro, a proposito di acque e fitofarmaci, molti cittadini di Noha  ci dicono che i laboratori a cui si rivolgono per far fare le analisi dell'acqua dei propri pozzi artesiani, stanno rispondendo da tempo  (da anni) che le loro acque contengono, oltre ad altri inquinanti,  nitriti e nitrati, derivati appunto dai trattamenti del lavoro agricolo con fitofarmaci, e cioe' pesticidi, erbicidi, ecc. Gli stanno dicendo da anni, di non bere l'acqua, perché non è potabile e che però va bene per far gonfiare gli ortaggi, finocchi e insalata compresi, cose che mangiamo pure crudi. Ma secondo voi i veleni, che dall'acqua non potabile passano nelle verdure, nel passaggio diventano innocui?  O lentamente ci fanno venire un bel tumore?
E a Noha abbiamo anche un'altra bella usanza, quella di riempire di veleno oltre che le campagne, la vora, la nostra antichissima vora di Noha,  che sta all'inizio della via per Sirgole, dietro la chiesetta della Madonna di Costantinopoli. Che, visto quanto siamo criminali,  pian piano ci sta abbandonando (la Madonna).
Appena avremo informazioni più fondate su ciò che avviene in quella vora lo pubblicheremo. Vi faremo sapere cosa si sta sciogliendo là sotto per finire nella falda.
Nel frattempo cominciate a chiedere al vostro medico di fiducia se le malattie che lui sta cercando di curarvi si sarebbero potute evitare, e come. 
Magari vi conferma che certi usi e costumi relativi all'inquinare la terra e l'aria  ne sono la causa principale. Noi glielo abbiamo già chiesto. Possiamo cambiare la situazione se tutti lo vogliamo. Altrimenti dalle vore alla monaca il viaggio è molto breve.

Fareambiente Laboratorio di Galatina -Noha

 

 

 

 
Di Redazione (del 15/02/2023 @ 18:39:47, in Comunicato Stampa, linkato 265 volte)

La scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria di Collemeto - Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina - per il CARNEVALE 2023 ci propongono un carnevale ecologico, un carnevale GREEN per far felice anche l’ambiente.

Costumi, coriandoli ed altro possono diventare uno spreco: sta ad ognuno di noi trasformare questa festa in un carnevale ecologico attraverso scelte consapevoli.

I costumi acquistati sono, certamente, stupendi ma la plastica delle maschere ed il materiale sintetico del costume diventerebbero velocemente materiale da cestinare.

L’alternativa è stata creare uno scambio tra bambini che crescono, e cambiano taglia e gusti, e confezionare personalmente un vestito… ed, in questo, le mamme di Collemeto sono IM-BA-TTI-BI-LI!!!

Non dimentichiamo il contributo di papà e nonni: la realizzazione dei vari carretti e del mostro trita-spazzatura è tutta opera loro.

Che splendida idea!

Un mostro mangia-spazzatura con la volontà di ripulire il mondo e liberare alberi, farfalle, api, fiori dall’inquinamento e riportarli così ai colori sgargianti di un tempo: i prati stanno per rifiorire, i mari si ripopoleranno di pesci, crostacei, meduse di ogni forma e colore...

COLLEMETO ALTRO CHE MOSTRO!
IO, UN MANGIA-SPAZZATURA, LO CHIAMEREI EROE, ANZI SUPEREROE!

Per poter realizzare tutto ciò, l'intero paese si è mobilitato per la raccolta e la selezione di materiale di recupero: vecchi abiti, cartoni, bottiglie, carta di giornale, vecchie tovaglie e ritagli di stoffe di ogni tipo e di ogni colore.
Anche il make-up è stato realizzato rispettando l’ambiente e la pelle con prodotti biologici del tutto naturali.

Per i dolci, poi, indispensabili per festeggiare il carnevale, corre voce che siano stati scelti ingredienti a km 0 e farine da agricoltura biologica: PER DELLE "BUGIE" CHE NON MENTONO E NON FANNO MALE AL NOSTRO PIANETA!

IL CARNEVALE COLLEMETESE USERÀ CON MOLTA PARSIMONIA ANCHE CORIANDOLI E STELLE FILANTI!

La canzone che accompagna la sfilata fa da sfondo al Progetto che si è sviluppato a Scuola ed esplicita subito che tutti gli alunni dell’ISTITUTO COMPRENSIVO POLO I DI GALATINA e COLLEMETO vuole porsi come la COMPAGNIA DELLA PICCOLA ECOLOGIA che vuole un mondo bello coi colori dell’acquerello, un mondo bello che questi piccoli, ma anche i grandi, si impegnano a fare sempre più bello!

CHE IL LORO MESSAGGIO ARRIVI DRITTO ALLE COSCIENZE DI TUTTI NOI RICORDANDO CHE SOLO ATTRAVERSO LE NOSTRE SCELTE ED I NOSTRI COMPORTAMENTI QUOTIDIANI POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA.

È questo il messaggio che la Dirigente Luisa Cascione e tutto il Polo 1 ci invitano ad osservare perché il futuro è qui ed ora!

Fiorella Mastria  

 

Dopo il tavolo presso il Dipartimento ambiente della Regione Puglia di venerdì, Anna Grazia Maraschio si è impegnata a prendere in carico, ai fini di una valutazione, tutta la documentazione prodotta sulla vicenda del rinnovo dell’Aia al cementificio galatinese

Dopo il tavolo sulla vicenda del cementificio Colacem, presso il Dipartimento ambiente della Regione Puglia di venerdì mattina, due sono le novità salienti: l’assessora Anna Grazia Maraschio ha garantito l’impegno all’analisi di alcuni temi da esaminare, “per capire quali possano essere i margini di intervento e di contributo da parte della Regione”. Al contempo, in quella stessa giornata, le associazioni ambientaliste del territorio e il Comitato civico ambiente e salute hanno presentato diffida nei confronti della Provincia di Lecce. Hanno sottoscritto l’atto formale inviandolo, oltre che all’ente di Palazzo dei Celestini (al Settore ambiente ed energia, e Servizio tutela e valorizzazione ambiente), anche alla Procura contabile regionale (l’organo inquirente della Corte dei conti, ndr) e ai carabinieri del Noe leccese, il Nucleo operativo ed ecologico.

I referenti di CittadinanzAttiva Puglia, del Coordinamento civico ambiente e Salute, della sezione Italia Nostra su Salento, di Noiambiente e beni culturali e del Forum Amici del territorio hanno firmato la diffida dal procedere all’istruttoria dell’istanza di riesame Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale relativa all’impianto industriale Colacem e sulla quale si discuterà in sede di Conferenza dei servizi a partire dal prossimo 4 giugno. I firmatari della diffida dichiarano il riesame richiesto dalla ditta delle autorizzazioni, considerato “palesemente illegittimo”.

Per le associazioni e il comitato instaurare un procedimento amministrativo non sarebbe altro che un “maldestro tentativo di costituire ad arte una sorta di giudizio parallelo extra moenia, e prevenire in questo modo la decisione del Tar con un nuovo provvedimento autorizzativo (di rinnovo Aia) che, depositato in quel giudizio, ne determinerebbe la cessazione della materia del contendere. Come se la Provincia, anziché attendere l’esito della consulenza tecnica d’ufficio davanti al tar, tentasse un riesame anticipato dall’Aia, fuori dal giudizio”.

Nell’atto di diffida, peraltro, i firmatari evidenziano alcuni passaggi della Ctu dai quali si evincerebbe un “difetto di trasparenza e certezza nei controlli e nella composizione chimico-merceologica dei rifiuti utilizzati assieme al pet-coke”. Chiedono che i monitoraggi vengano eseguiti senza condizionamenti esterni e che il gestore dell’impianto ne resti dunque fuori. E si appellano inoltre alla Regione per un intervento, affinché inserisca il Distretto di Galatina come area a rischio ambientale. Intanto, sull’argomento, la Regione è intervenuta nella mattinata di venerdì scorso, nel tanto atteso tavolo istituzionale di un confronto già avviato a partire damarzo scorso. I sindaci del circondario galatinese e del Coordinamento civico ambiente e salute della provincia hanno incontrato anche il direttore del Dipartimento ambiente regionale Paolo Garofoli.

“Credo che la giornata di oggi (venerdì, ndr) – ha dichiarato l’assessora regionale all’ambiente, Anna Grazia Maraschio – sia particolarmente significativa e confermi l’utilità dell’ascolto come metodo. Anche per questo ringrazio chi, come i sindaci e le associazioni, vive il territorio e può avviare approfondimenti importanti per la collettività. A noi il dovere di accogliere queste istanze e di esaminare temi così delicati e complessi. Rinnovo il pieno impegno ad approfondire questa vicenda, che ha bisogno di essere approcciata con grande serietà. L’attenzione mia e della Regione Puglia rimarrà altissima al fine di poter garantire la massima tutela dell'ambiente coniugata con lo sviluppo del nostro territorio", ha dichiarato l'assessora.

“Grazie al confronto odierno – ha dichiarato Garofoli – abbiamo aggiornato una scaletta di temi da esaminare anche per capire quali possano essere i margini di intervento e di contributo da parte della Regione. Impegnandoci ad approfondire tutti i documenti a disposizione sul tema, analizzeremo le problematiche emerse, anche di concerto con Arpa, con la finalità di garantire un opportuno e accurato monitoraggio", ha concluso.

Valentina Murrieri
(Fonte: Lecceprima)

 
Di Redazione (del 12/06/2022 @ 18:38:53, in NoiAmbiente, linkato 556 volte)

Le vore sono in pratica un accesso naturale che porta direttamente verso il bene più prezioso: l'acqua. E qui da noi, nel Salento, l'acqua scarseggia e quella che c'è è a rischio di non potabilità per tante ragioni, dovute soprattutto alle attività dell’uomo.
Per esempio, la Vora Bosco, dopo il primo tratto di cunicoli tortuosi di circa trenta metri precipita per i restanti 40 m.  a capofitto fino al fondo, dove soggiace la nostra preziosissima acqua, benedetta da tutti nei secoli dei secoli.
A proposito di vore nostrane, abbiamo chiesto e protocollato presso il Comune di Galatina, in questi ultimi (5) anni la richiesta di messa in sicurezza  della Vora Bosco, in contrada San Vito e la bonifica della Vora di Noha che si trova all'imbocco della via che porta a Sirgole.
Bonificare serve, oltre a restituire dignità ai cittadini, ad arginare lo sversamento continuo in falda del percolato prodotto dai rifiuti ammassati.
Mettere in sicurezza serve a  impedire atti vandalici, sempre più frequenti e scarsamente controllati, ma soprattutto vuol dire  impedire l'accesso delle acque di dilavamento delle strade (e di certe campagne). Le acque di dilavamento, non solo quelle aziendali ma anche piovane, non fanno altro che, appunto, lavare le superfici dai più svariati inquinanti che il progresso del consumismo ci porta a spargere ovunque, compresi olii e polveri derivanti dall'uso spasmodico degli autoveicoli.
Queste acque quindi andrebbero convogliate in appositi impianti di pretrattamento e bonificate, prima di essere rilasciate in falda.

Non certo convogliarle nelle vore, che invece vanno messe in sicurezza sotto tutti gli aspetti.

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali
di Noha e Galatina

 
Di Redazione (del 03/04/2018 @ 18:38:52, in NoiAmbiente, linkato 1334 volte)

Spesso diamo  per scontato, che le  neoplasie  tumorali si diffondano sempre più nel nostro paese, per una serie di concause estranee alle nostre attività quotidiane, pensando magari che sia colpa di altri, soprattutto “disonesti” e dediti al malaffare e magari pure  con la complicità  delle istituzioni, a loro volta corrotte. Parliamo delle cause che producono le neoplasie polmonari e i tumori vescicali (un tasso standardizzato, tra i più alti in Italia, di 63,7 casi ogni 100mila abitanti) e che colpiscono la popolazioni salentina.

Mentre, grazie all’impegno delle persone coinvolte nei progetti sotto indicati (Progetto GENEO e Progetto M.I.N.O.RE. ) , le nostre malefatte in quanto ad amore per l’ambiente, vengono a galla, i piroglioni nostrani non mancano di preparare l’ennesimo falò a forte concentrato di diossina, sotto il nostro naso.

Fareambiente invita tutti a denunciare alle istituzioni chi produce l’illegalità, se non lo facciamo tutti è inutile dire che siamo contro la mafia. Dal silenzio nasce l’omertà e quest’ultima è linfa vitale per il malaffare.

C.D. Fareambiente -  Laboratorio di Galatina-Noha

Nota informativa:

-Progetto GENEO (Sistemi di valutazione delle correlazioni tra GEnotossicità dei suoli e NEOplasie in aree a rischio per la salute umana),  Promosso dall’ILT, in partenariato con Asl e Provincia.

I dati emersi dalle analisi di campioni di terra effettuati il mese scorso e prelevati da ben 32 comuni salentini, hanno rilevato una significativa presenza di alcuni contaminanti, quali l’Arsenico, il Berillio ,  in misura minore, il Vanadio. Dati di contaminazione non attesi per aree considerate “verdi”. Insomma il quadro generale dello stato di salute del nostro territorio, si presenta alquanto preoccupante, tanto da far “temere un ulteriore peggioramento della situazione epidemiologica nel nostro futuro”.

(https://www.corrieresalentino.it/2018/03/geneo-salento-preoccupanti-dati-conclusivi-della-ricerca/)

 

- Progetto M.I.N.O.RE. (Monitoraggi Idrici Non Obbligatori a livello Regionale),

“ Toccherà proprio al Progetto Minore, promosso dal Dipartimento di Prevenzione della ASL Lecce nell’ambito delle attività della RePOL, scandagliare, analizzare, monitorare e studiare un campione significativo degli oltre 13 mila pozzi autorizzati (e se ne stimano altrettanti abusivi) che pescano dalla falda idrica, per riuscire a classificare lo stato del rischio dei corpi idrici sotterranei entro il 2018. In questa ricerca, la Direzione Generale ASL, si impegna a ricercare la presenza di oltre 40 pesticidi di cui attualmente vengono monitorati appena 10. Tra i fitofarmaci non monitorati in Salento, rientrano anche il Glifosate ed i suoi metaboliti AMPA e Glufosinate d’Ammonio, erbicidi molto utilizzati dagli agricoltori salentini. Tutto questo serve  anche per contrastare la specifica criticità territoriale rappresentata dall’emergenza Xylella.” (http://www.tricasenews.it/asl-lecce-progetto-m-n-re-scopriremo-cosa-scorre-nostri-piedi/)

 

 
Di Fabrizio Vincenti (del 29/07/2019 @ 18:38:16, in NohaBlog, linkato 1144 volte)

Da giorni, ormai, guardo “la rete” senza interagire, intasata com’è di sproloqui e farneticazioni che se solo non conoscessi gli autori di tali idiozie, potrei certamente attribuire tali deliri a gente che purtroppo non può usare per sua sfortuna la ragione e se lo fa, sa farlo nel peggiore dei modi. Una cosa è certa: vogliono essere letti ma non leggono, e se leggono, non arrivano fino in fondo, e se lo fanno non capiscono, oppure, cosa ancor più grave, fanno in modo di non capire, seguaci sguatteri di un partito, accontentatisi di una caramella e usati come muli per caricare il letame, lo sterco prodotto dai loro beceri partiti o movimenti, ignari gli uni e gli altri di cosa sia il bene comune, ignari dell’onestà intellettuale e dell’integrità di pensiero.

Costoro non ragionano, blaterano soltanto. Pensano di essere esperti di tutto, di qualunque cosa esiste sulla faccia di questa terra terrorizzata per la presenza di gente come loro, fiera della loro inettitudine camuffata. Il problema qui non sono quelli che non hanno avuto la possibilità di studiare, che a quanto pare restano i più onesti, ma quelli che sanno sfogliare un libro o leggere il titolo di un giornale e pensano che basta questo per la loro causa, che è sufficiente la diretta facebook del loro leader per dipanare le questioni ingarbugliate. Il semplice è stato disegnato come estremamente complesso. Analisi e ragionamenti sempre più approfonditi ma allo stesso tempo sempre più attorcigliati, poiché chi li pronuncia è già imbrigliato di suo, nel suo modo di ragionare assurdo, totalmente incapace di cogliere la realtà delle cose.

Costoro vaneggiano, sedotti continuamente da una fata morgana senza scrupoli che li tratta per quello che sono realmente: stupidi. Costoro non hanno alcuna disciplina, né sanno cos’è il carattere. Contano i like e pensano che ognuno di essi equivalga a un voto, ed è esattamente così, disgraziatamente per noi. Qui, ormai, non si valutano i pensieri, non si verificano i programmi, non si condivide un sogno, non si ha alcuna visione particolare del futuro, di cosa sarà il lavoro, di come sarà l’ambiente, di come andrà l’economia.

Qui tutto inizia con l’alba e finisce con il tramonto, come se il giorno prima non fosse mai esistito e quello dopo già trascorso. Ogni rimedio non ha efficacia; non ha efficacia nulla, soprattutto quella cosa che chiamiamo politica, quella che per definizione dovrebbe essere quanto di più efficace possa esistere in un Paese, in una democrazia che, come vedete, non è più in grado di comunicare poiché parla già troppo, ed è tutto un soliloquio assurdo. Parlare presuppone il confronto tra due, capaci di capire. Questi, tutti questi, invece, parlano per non intendersi. Se discutono con una telecamera non possono essere interrotti, né smentiti, né interrogati, né insultati, né mandati a quel paese lì dove si è soliti mandare i ciarlatani. Tutti criticano tutti con un solo squallido scopo: giustificarsi. E ognuno spera che l’altro faccia peggio di quel che ha fatto se stesso, poiché solo così costui potrà dire che in fondo c’è sempre qualcuno peggio di lui.

Questa gente che parla, scrive e difende i loro leader che neanche un gregge di pecore si sognerebbe mai di seguire, non ha alcuna visione del futuro, non è in grado di fare un ragionamento che valga nel tempo e che non esaurisca la sua validità di qui ad un’ora.  È la politica dei cerotti, quella di chi dove vede tagli profondi, anziché ricucire, vi applica con lo sputo un impiastro, sperando che l’emorragia s’interrompa, intanto l’organismo crepa. Questi non sarebbero in grado neanche di elencare i problemi cronici di fondo, figuriamoci risolverli; tutti, governo ed opposizione.

Esistono principi fondamentali per la realizzazione di un piano, ma tutti questi, destre e sinistre, uno stralcio di piano non ce l’hanno. Hanno un solo stolto obiettivo: postare su facebook spot idioti che deridono l’uno l’imbecillità dell’altro. Questi confondono la ricetta con il piatto già pronto e servito in tavola, ma non hanno la più pallida idea non di come impiattare, ma addirittura neanche di come procurarsi la base, cioè gli ingredienti per mettere qualcosa in pentola. Non solo non sono in grado di fare un salto di paradigma, quello che dovrebbe fare un buon politico, ma sono anche dubbiosi del risultato di uno più uno. Per questi, come per quelli che sono stati, i risultati sono sempre diversi ad ogni operazione, e anche l’ovvietà ha perso consistenza. E se chiedi all’opposizione di fare questa semplice operazione per verificare la presenza o meno del buon senso almeno in un ramo del parlamento, beh, altro che risultato, viene fuori la più complessa equazione irrisolta.

Capite cosa vogliono fare? Pensano di ripulire la città raccogliendo dalla terra foglia dopo foglia in una giornata di tempesta. E cosa c’è dall’altra parte della staccionata, lì sui banchi opposti? Ci sono simulatori, quelli che sono convinti di sapere come stanno esattamente le cose, non sapendo che stanno guardano nel giardino di un altro. Così, ogni cosa che dicono, ogni considerazione che elaborano, per quanto ragionevole possa essere, non è efficace, non è utile per nessuno. È l’esercizio della parola inconcludente. Parlano del niente.

Penso di sapere esattamente qual è il problema: è il loro modo stesso di vedere il problema. Pensano che ciò che non va in questo Paese siano gli altri. Quelli che governano, contro l’opposizione, e quest’ultima accusando quelli che occupano i banchi del governo. E cosa manca in tutto questo? Cosa manca oltre agli insulti, ai litigi, alle discussioni, allo snocciolamento di ogni singola questione e alle minacce continue di querelarsi? Manca la sostanza, cioè quel processo umano evolutivo basato sulla ragione che è il solo a poter modificare la realtà.

Noi li paghiamo per risolvere i problemi che abbiamo, sia quelli che stanno a destra, che quelli che stanno a sinistra, ma tutti fanno finta di fraintendere la missione. Prendono un lauto stipendio non per risolvere problemi, ma per crearne di nuovi. E gli stipendi da capogiro credono anche di meritarseli. Ogni partito è convinto che il problema sia “lì fuori”, o meglio, che sia l’altro il problema stesso da risolvere. Si sbagliano tutti. Tutte le volte che attacco l’altro è per nascondere che io sono incapace, il più incapace di tutti. Perché? Perché se fossi capace, o fossi stato capace almeno in passato, non avrei alcun bisogno di puntare il dito e di ripetere continuamente “guarda quanto è idiota quello”.

Questi sono ignoranti perché non conoscono la teoria, sono incapaci perché non sanno come fare le cose, e sono anche miseri poiché non hanno alcun desiderio se non quello di compiacere se stessi: alla base, infatti, non hanno alcuna motivazione valida per stare lì dove sono.

Non c’è differenza tra la Lega, M5S, PD, Forza Italia, Fratelli d’Italia, PCI e LEU; nessuna diversità. Se c’è una differenza c’è tra le singole persone e non tra i singoli partiti. Molti cercheranno di smentirmi, ma non ci riusciranno. Gli uni diranno che sono per la sicurezza, gli altri per l’accoglienza; i primi per abbassare le tasse, i secondi per il lavoro e lo sviluppo. Chiacchere da intrattenimento! Qui la moda è citare tweet continuando a brucare l’erba a testa bassa (qualcuno di questi se la fuma anche). Qui si va avanti per hashtag come moderni scimuniti.

L’ordine deve solo essere apparente: allineati e coperti come quei plotoni che sfilano e che a poco servono.

Perciò qui in questo Paese il problema non è tanto l’essere, ma il definirsi. Se hai qualcosa da dire in merito alla pessima gestione dell’immigrazione sei razzista e fascista; se difendi i diritti dei lavoratori sei uno squallido comunista; se vorresti capire di più in merito agli affidi di minori sottratti alle famiglie originarie sei da querelare; se chiedi che vengano fatti studi appropriati sui possibili danni da vaccino sei un complottista; se difendi certi valori sei medievale; insomma qualunque pensiero serve per dire che tu non sei né allineato, né coperto.

Sono tutti uguali, dicevo, poiché trattano un argomento solo nella misura in cui serve per attaccare il tizio dell’altro partito. Così, anche se salgono su una nave delle ong, non lo fanno perché hanno a cuore i disperati, ma poiché su quella nave sono puntati i riflettori. Di cosa facciano quelle persone il giorno dopo, di dove dormano, di cosa mangiano, dove hanno lasciato i loro cari, di tutto questo non gliene importa nulla a nessuno se non nella misura in cui ciò è utile per attaccare un altro. Stessa storia per gli esodati, le forze dell’ordine, il tav, la tap, l’Europa, e via discorrendo. E se il carabiniere è stato accoltellato ed è morto, qualcuno scompare per un giorno da facebook, in  attesa di una notizia che perori la sua causa, affrettandosi a ritornare in caciara.

Se, infatti, il senatore ha promesso a sua moglie che si sarebbe potuta rifare le tette, al diavolo i vostri ulivi, il vostro territorio, le montagne della Val di Susa, l’ambiente, la sicurezza e tutto il resto: le protesi costano e le tette devono essere grandi, dunque che vada a fuoco tutta l’Italia ma la moglie del senatore le tette ce le deve avere più grandi di tutte le altre. Il fatto è che per questi tutto ha un prezzo, le tette della moglie come la vostra salute, le vostre montagne e i vostri ulivi.

Se dunque passassero più tempo a individuare le soluzioni possibili, convincendosi che è la sinergia quella che porta al successo, e non l’esclusivismo, certamente non avrebbero tutto quel tempo da passare su facebook copiando e incollando link demenziali. Tutti ridono degli altri per non ridere di se stessi.

Tra circa un anno potrei essere un diacono (Dio pensaci bene, sei ancora in tempo!). Nonostante questo, io, uomo di chiesa, circa un paio di anni fa capitai per sbaglio in una spiaggia per nudisti. Non era segnalata. Non sapevo se restare o andarmene, ma visto che avevo camminato per mezz’ora sotto il sole, decisi di restare. Feci una grande scoperta. Nessuno dei presenti sembrava essere imbarazzato, nessuno, neanche io (evidentemente non era questione di dimensioni). Non c’era nessuno che rideva di come era fatto l’altro. L’Italia di oggi, invece, è esattamente l’opposto: sembra essere in una spiaggia per naturisti dove quelli che vengono definiti “guardoni” stanno tutto il tempo a esaminare e a criticare il pisello ridicolo degli altri. Ciò che aspettiamo, però, è che anche questi, anziché guardare, si tirino anche loro giù le mutande. Sono sicuro che allora, ve lo assicuro, non ridere sarà impossibile.

Fabrizio Vincenti

 
Di Redazione (del 22/03/2021 @ 18:38:08, in NoiAmbiente, linkato 1361 volte)

Un colpo al cerchio e uno alla Colabaldi, si fa per dire ovviamente, ma di fatto il colpo lo stiamo dando su noi stessi. Tutti resteremo penalizzati da certi comportamenti, tollerati purtroppo con il silenzio. Come sia possibile che vengano demolite delle mura così grandi, in pieno centro abitato, in un posto che più in vista di così non si può e nessuno si allarma? Contribuisce certamente questa sfortunata situazione di emergenza generata dal Covid-19.  Ma il fatto resta ugualmente molto grave.

La masseria Colabaldi è un Bene Culturale di Noha, della sua storia si è scritto e parlato ovunque. Lo sanno anche le pietre che è stata edificata sul punto più alto della serra che domina la valle dell’Asso, e che molto probabilmente la parte più antica risale a duemila anni addietro. Insomma è lì da secoli, ha superato quasi indenne, terremoti, uragani, guerre e relativi bombardamenti, la spagnola e se vogliamo perfino le tremende mine della cava adiacente che facevano vibrare i vetri delle case di Noha. Chi ha memoria e coscienza queste cose le sa.

I fatti: pare che qualcuno (probabilmente vandali) abbia deciso di cambiare corso al destino della nostra antca Masseria Colabaldi, non con restauri o rivalutazioni ovviamente, ma a colpi di violenza, una violenza inspiegabile, talmente possente da buttare giù le mura secolari. Per adesso pare che abbiano cominciato a buttare giù i parapetti ed i cornicioni di alcuni pezzi del perimetro delle terrazze, ma se nessuno interverrà potrebbero continuare fino a raderla al suolo completamente, anche se sembra una cosa assurda, in mancanza di interventi e in presenza di una ambigua tolleranza, tutto è possibile. Che dire, una comunità savia conosce bene l’importanza di certi valori, sa bene che a identificarci al cospetto del mondo non sono certo i megaimpianti fotovoltaici, le nuove borgate di villini bi o tri familiari copia incolla, le strade senza alberi, tantomeno il “business” del deserto che cementifica la campagna. Quindi la comunità sa.  Il nostro è un appello al senso di responsabilità di tutti, dal Primo fino all’ultimo cittadino, dalle istituzioni pubbliche tutte, nessuna esclusa, alla proprietà e quindi alla responsabilità di chi è “educatore” degli autori di questi atti vandalici. Se così possono ancora definirsi.

 


IL DIRETTIVO di
NOI ambiente E BENI CULTURALI Odv
Noha e GALATINA

 
Di Redazione (del 11/02/2022 @ 18:37:51, in Comunicato Stampa, linkato 478 volte)

Galatina saprà sfruttare questa ulteriore opportunità? I nostri amministratori sapranno collaborare con le forze dell’ordine proposte alla lotta di contrasto al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti e delle discariche abusive?

La Regione Puglia ha rinnovato con ARPA (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la tutela dell’ambiente), IL CNR- IRSA (Istituto di Ricerca sulle Acque), il Comando regionale dei Carabinieri Ambientali e il Comando regionale della Guardia di Finanza, l’Accordo di Programma Quadro, sottoscritto nel 2007, per la tutela dell’ambiente, che avrà una durata triennale (2022- 2025). Con questo nuovo accordo, la Regione, d’intesa con gli enti sottoscrittori, intende proseguire nelle attività per fronteggiare il fenomeno in materia di abbandono di rifiuti, di discariche abusive e di presenza di rifiuti non significativi, oltre a quella di vigilanza e prevenzione degli illeciti ambientali, investendo complessivi 1.530.000,00 euro, per un importo annuo pari a 510.000 euro.

Come ha voluto sottolineare l’Assessora all’ambiente e al Territorio, Anna Grazia Maraschio, l’abbandono illecito dei rifiuti è un fenomeno praticato sia nelle aree urbane che nelle aree prettamente agricole.

Galatina, da sempre, è bersaglio di questi fenomeni. Negli ultimi tempi, non solo le strade di periferia e le zone agricole sono invase da rifiuti, ma anche il centro città è preso di mira dagli sporcaccioni. Con sempre maggiore frequenza, arrivano segnalazioni di nostri concittadini; in alcune aree persistono abbandonati rifiuti pericolosi e dannosi alla salute, come onduline per coperture e canne fumarie d’amianto; in Piazzetta Lillo buste di rifiuti venivano depositate con frequenza giornaliera, nonostante la pronta rimozione; giorni fa piazza Due Trappeti, nei pressi dell’Ospedale, e l’aiuola spartitraffico di piazza Alighieri, sono state oggetto di uguali trattamenti. Nelle due piazze sono presenti telecamere di sorveglianza, si è stati in grado di scoprire, attraverso la loro visione e l’esame dei rifiuti, gli autori? Non si hanno notizie in proposito, ma si spera che gli sporcaccioni siano stati messi nelle condizioni di non ripetere tali atti di vandalismo.

Nonostante che le periferie e le aree agricole vengano ripetutamente pulite grazie alla buona volontà delle associazioni ambientaliste, di quelle sportive e di volontariato, con caparbietà  vengono invase da nuovi rifiuti.    

Occorre, pertanto, approfittare di questa nuova opportunità offerta dalla Regione Puglia, riattivando le funzioni di sorveglianza dell’Ispettore all’ambiente, a Galatina istituito nel 2011, collaborando con le altre forze dell’ordine, con le quali sarebbe opportuno sottoscrivere un protocollo d’intesa di contrasto ai reati ambientali e utilizzando le risorse regionali.  Rappresenterebbe un ulteriore deterrente nei confronti di chi deturpa il territorio, ma nello stesso tempo una buona notizia per i cittadini, che contribuiscono, con il conferimento differenziato dei rifiuti, a salvaguardare l’ambiente e rendere vivibile la nostra Città.  

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA 

 
Di Redazione (del 20/11/2020 @ 18:36:48, in Comunicato Stampa, linkato 678 volte)

La Città di Galatina entra a far parte di un progetto scientifico proposto dall’Università degli studi di Bari “Aldo Moro” in merito ad attività esplorative di fenomeni carsici e finanziato dalla Regione Puglia. La giunta comunale ha approvato l’adesione al progetto e, quindi, ha siglato il protocollo d’intesa tra Regione Puglia, Università degli studi di Bari, associazioni e altri Comuni interessati dalle attività previste dal progetto. Si tratta di un progetto per cui la Regione ha stanziato un importo pari a € 100.000,00 al fine di finanziarie attività esplorative di fenomeni carsici di recente rinvenimento e di rilevante interesse scientifico, per estensione, tipologia e morfologia. Dalla proposta dell’Università di Bari emerge la necessità di sviluppare, tra l’altro, l’attività di esplorazione di siti già oggetto di studio e tra questi compare la Vora Bosco, presente in agro di Noha. I lavori preparatori e poi la conclusione dell’accordo sono stati seguiti dall’Assessore all’ambiente Cristina Dettù e dall’Assessore ai Lavori Pubblici Loredana Tundo, che sin dall’inizio hanno manifestato, nei vari incontri di coordinamento, l’entusiasmo e la volontà dell’Amministrazione Comunale di entrare a far parte di un progetto di ricerca scientifica e di esplorazione speleologica così importante, che porterà Galatina agli onori della ricerca scientifica europea.

Ufficio stampa Marcello Amante
sindaco di Galatina (LE)

 
Di Albino Campa (del 21/07/2009 @ 18:35:01, in NohaBlog, linkato 3925 volte)

Un tempo si urlava “Mamma li turchi” per indicare l’invasione della nostra terra da parte dei predoni saraceni provenienti dal mare.

Ultimamente l’assalto alle coste non proviene dal mare, ma dall’interno. Dai salentini stessi che hanno riempito di seconde case angoli di paradiso terrestre. Case chiuse per undici mesi all’anno. Abusivismo, con licenza di costruire tante novelle Versailles per conto dei buzzurri di turno. E poi anche brutture di mattoni e calcestruzzo non solo per l’ambiente, ma anche per i nuovi condomini che andranno a vivere le vacanze in questi nuovi complessi-edilizi e che sconteranno il privilegio di una casa al mare con il divieto di vederlo: sì, perché data la distanza e i muri-barriere-architettoniche i più non possono vedere il mare dalla propria dimora, né raggiungere la battigia o la scogliera che a bordo dell’auto. Altrimenti come alimentare il traffico frizionale, la neocafoneria del serpentone permanente di auto lungo la costiera a passo di paralitico, magari alla ricerca di un parcheggio (a pagamento)?

Molti chiamano “sviluppo” i mezzi finanziari per danneggiare il paesaggio e la lingua italiana (“vendesi villette o appartamenti”!)

Con allegria  verso il disastro!

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 03/04/2018 @ 18:33:04, in NoiAmbiente, linkato 1031 volte)

Senza un regolamento che disciplini la restituzione dei contenitori e di tutta la plastica adoperata in agricoltura, la situazione è la seguente:

Le discariche abusive nel nostro Salento non son censibili, perché sono davvero troppe.  Soprattutto quelle della plastica o dei contenitori di polistirolo derivate  dalle attività agricole. Basta farsi un giro in qualsiasi zona delle nostre contrade e lo spettacolo è evidente: mucchi di plastiche abbandonate e/o addirittura incombuste a bordo dei campi, sui muretti a secco, terra di nessuno. Ogni anno,  e anche più volte durante l’anno, vengono acquistate tonnellate di materiali per la pacciamatura, per l’irrigazione e gli stessi contenitori delle piantine da coltivare. Dove vanno a finire quindi tutte le tonnellate di plastica vendute ad ogni cambio di stagione/coltura? Certamente non mancano le persone oneste, che pagano il ritiro e lo smaltimento dei residui della lavorazione. Ma purtroppo una buona parte, finisce per  essere smaltita illegalmente con gli incendi, anche questi abusivi. L'abusivismo  e l'inquinamento  hanno di gran lunga superato il valore e l’importanza dell’ambiente.

Viviamo in una terra che brulica di migliaia di fuocherelli nauseabondi.
Se vivi sul posto le tue ghiandole olfattive si abituano e non senti più il cattivo odore. Ti entra in circolo nel sangue, ci fai l'abitudine.  Ma i suoi veleni viaggiano dentro di te, e più respiri, più mangi e più ti uccide.
Gli utilizzatori di questi materiali, non smaltiscono legalmente i prodotti usati, probabilmente,  perché la legge non li obbliga a certificarne il consumo. Forse lo fanno per aumentare i loro utili, che siano alti o bassi, poco importa. Lo fanno a prescindere da quanto risparmiano.
I  mesi di giugno e luglio sono un vero inferno. Durante il resto dell'anno bruciano tutto insieme alle ramaglie delle potature e degli sfalci. È un continuo. E insieme alla plastica e alle pietre dei muretti a secco bruciano e si sfalda anche l'amianto, vecchie coperture di ethernet, altro materiale tossico che molti  tendono a smaltire così, abbandonandolo nei campi o ai bordi delle strade.
Purtroppo questo malcostume non si risolverà con l’educazione culturale di gente che non vuole capire, non serve dare il patentino a chi non si rende conto del male che produce.  Allo stato dell’arte, autorizzati a tutto ciò,  ci sono  almeno tre generazioni, se non addirittura quattro: quelli di 60 anni di età, i loro figli che ne hanno circa 40, i figli di quest’ultimi che ne hanno 20,  e i piccoli che questi mettono al mondo stanno guardando, e credono già che sia giusto così.

Fareambiente invita tutti a denunciare alle istituzioni chi produce l’illegalità, se non lo facciamo tutti è inutile dire che siamo contro la mafia. Dal silenzio nasce l’omertà e questa è linfa vitale per il malaffare.

C.D. Fareambiente -  Laboratorio di Galatina-Noha

 
Di Redazione (del 08/02/2021 @ 18:31:09, in Comunicato Stampa, linkato 722 volte)

Il Circolo del Partito Democratico di Galatina condivide lo spirito e le finalità del progetto “Il Bosco di Athene” dell’Associazione “Salento Km0” e dichiara la sua disponibilità ad una collaborazione fattiva. L’ambiente, il territorio, la rigenerazione urbana, la riqualificazione delle periferie, la valorizzazione delle aree verdi extraurbane e la salvaguardia delle varietà arboree che caratterizzano il Salento, sono le finalità dei circoli tematici e ambientali, accanto a quelli territoriali, previsti dallo Statuto del Partito.

L’adesione dell’Amministrazione comunale, attraverso un partenariato attivo, è un passo importante, per costruire, com’è nelle intenzioni dell’associazione, un percorso che, per comuni interessi, coinvolga strati sempre più larghi della realtà galatinese, singoli cittadini e associazioni.

Non vorremmo che, come accaduto in altre occasioni, le promesse rimangano tali e nei fatti si  produca poco o niente, ad iniziare dalla mappatura dei terreni di proprietà comunale e di quelli da tempo incolti e abbandonati. Un esempio per tutti, l’antica Chiesetta di Santa Lucia, i cui lavori sono fermi da due anni.

 In attesa che detta ricognizione sia avviata e portata a termine, ci permettiamo di segnalare un’inziativa che potrebbe vedere impegnati da subito. Ci riferiamo alla salvaguardia e valorizzazione della Quercia Vallonea, ubicata lungo la costruenda tangenziale ovest, nei pressi del tratto che si immette su via Roma.

Della presenza di questo gioiello, ai più sconosciuto, e di cui la natura ha voluto fare dono alla nostra Città, si iniziò a parlare allorquando fu progettato il tracciato della tangenziale ovest, che, ultimata, collegherà la vecchia Via Noha con la provinciale per Collemeto. Il progetto esecutivo, infatti, prevedeva l’espianto di numerosi alberi, tra questi la Quercia e un ultracentenario Gelso (quest’ultimo, pur contemplato negli impegni sottoscritti, con l’espianto e la ripiantumazione in altro luogo, venne abbattuto e sacrificato alla viabilità). 

La nostra Quercia di “San Sebastiano”, seconda solo a quella dei “Cento Cavalieri” di Tricase, è di varietà Roverella con foglie caduche, nelle vicinanze ve ne sono altre di più piccole dimensioni, ha una circonferenza di circa tre metri, un’altezza di venti, la chioma occupa un’area di oltre seicento metri quadrati. E’ incerta la datazione, accurate ricerche non hanno dato risultati, ma, giacché, quella di Tricase è fissata al XII, la  nostra possiamo, presumibilmente, considerarla del XV secolo.

Nel corso della vertenza sollevata da singoli cittadini, in particolare dal compianto Tonino (Antonio) Baldari, al quale, a nostro giudizio, per l’attivismo profuso per la sua difesa, la pianta andrebbe dedicata, e di alcune associazioni ambientaliste, il 30 novembre 2011, presso la provincia, proprietaria della strada in costruzione, presenti il Presidente dell’Amministrazione Provinciale, il Comune di Galatina, rappresentato dall’Assessore Roberta Forte e le associazioni, fu sottoscritto un accordo che prevedeva: “La valorizzazione e la salvaguardia della Quercia Vallonea, ubicata nel secondo tratto a circa 23 metri dalla sede stradale, attraverso la realizzazione di un’area attrezzata accessibile e visitabile”. Da parte del proprietario del terreno vi era la più ampia disponibilità a cedere l’albero e la zona circostante, le trattative per l’acquisto  erano state avviate proficuamente, poi tutto si arenò.

Occorre riprendere quelli impegni, affinchè il bosco botanico, come era nelle intenzioni dei proponenti, possa nascere. La presenza dell’Associazione “Salento Km0”, d’intesa con il Comune e di quanti vogliono collaborare, può dare impulso al rispetto degli impegni sottoscritti.

Il Cicrcolo del PD, come detto in precedenza, assicura tutta la sua disponibilità affinché quest’opera importante per la comunità galatinese si realizzi.           

SEGRETERIA

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA

 
Di Redazione (del 14/06/2016 @ 18:25:38, in Comunicato Stampa, linkato 1810 volte)

A due anni esatti da una delle pagine più tristi e nere della Citta di Galatina ossia dal commissariamento da parte della Regione Puglia del nostro Sindaco Mimino Montagna dalla presidenza dell’Aro 5, guarda caso per inerzia, oggi si è avuta nella Città l’ennesima dimostrazione visiva e fotografica di quanto sia disorganizzata e complicata da attuare la raccolta differenziata.

Improvvisazione, incompetenza e confusione hanno generato una raccolta differenziata cervellotica, macchinosa e difficile da attuare per i cittadini e le attività economiche peraltro terrorizzate dalle minacce di salate sanzioni.

La dimostrazione di ciò che sta accadendo è nelle buste di rifiuti non ritirate e abbandonate ovunque per le vie della Città e soprattutto nelle campagne dove il disastro ambientale è ormai fuori controllo.

Conosciamo la elevata fantasia e competenza in materia rifiuti di Roberta Forte e dei nostri Amministratori , Sindaco Montagna compreso, non abbiamo alcun dubbio su questo,   li invitiamo però  a scendere al livello dei cittadini normali, operatori commerciali compresi,  che combattono invece quotidianamente con questa illogica e oltremodo costosa raccolta differenziata e a tentare di realizzare un sistema semplice attraverso il quale riuscire a migliorare la qualità della vita e della gestione del rifiuto, iniziando, ad esempio, dall’isola ecologica, finanziata grazie all’amministrazione precedente e che dopo 5 anni, nonostante i proclami del miglior assessore all’ambiente della storia della  Città  ancora , per chissà quali  misteriosi motivi  non vede la luce.

 

Galatina 13.06.2016

Il segretario PSI

Peppino Spoti

 
Di Marcello D'Acquarica (del 13/09/2015 @ 18:23:20, in I Dialoghi di Noha, linkato 2803 volte)

Grazie alla collaborazione di alcuni Cittadini nohani, di alcune telecamere nascoste e del Corpo di Polizia Municipale, sono stati colti con le mani nel sacco, o, il che è uguale, con il sacco nelle mani, degli apparenti benpensanti, dunque degli stupidi nonché sporcaccioni residenti a Noha, quindi con la possibilità di usufruire del servizio della raccolta differenziata, che gettavano la propria spazzatura in strada, precisamente in contrada Scorpio, verso le Tre Masserie, dove lo scorso anno il gruppo della “Domenica Ecologica” effettuò la sua prima manifestazione.

Quindi stiano attenti quelli che credono di sporcare la nostra terra senza essere visti: saranno sicuramente scoperti e denunciati alle forze dell’ordine.

Un sentito grazie alla Polizia Municipale di Galatina per aver sanzionato i malfattori.

Cogliamo l’occasione per annunciare la prossima “Giornata Ecologica” che si terrà una domenica del mese di Ottobre.

Il gruppo “I dialoghi di Noha per l’ambiente

 
Di Antonio Mellone (del 11/02/2024 @ 18:22:39, in NohaBlog, linkato 791 volte)

Siccome tutto sono men che un tipo politicamente corretto (ergo non è da me fare sviolinate), volevo trovare un difetto uno al Carnevale Sociale di Noha celebrato domenica scorsa. Che so io: il capello di una parrucca fuori posto, una barba finta che non sembrasse vera, un costume dai colori malamente abbinati, il principale carro carnascialesco ingrippato, una coreografia priva di sincronismo, i cavalli nohan-murgesi imbizzarriti, qualche brano musicale stonato, una pubblicità insulsa e dozzinale, un tempo molesto pronto a colpire con freddo acqua e vento febbraiuoli un’organizzazione viepiù abborracciata, un paese apatico allo stato terminale, scarsa partecipazione di pubblico intra et extra moenia, o finanche un tema di fondo acefalo, dico privo di senso compiuto.

Questa volta mi è andata male: niente di tutto questo. Anzi: colori azzeccatissimi manco fossero stati scelti da un armocromista di lungo corso; nemmeno un refolo di vento o una nuvoletta nel cielo di Noha (così bello quando è bello); non un carro in cartapesta incartapecorito o un mappamondo fuori scala. A questo s’aggiunga la colonna sonora scelta con gusto, una partecipazione da parte di cittadini e sponsor che non si vedeva dai tempi di Pappagone, il treno di Harry Potter in perfetto orario in partenza dal binario NOVE (Noha) e 3/4, gli inediti messaggi di invito alla festa  da parte di Nandu Popu, Sabina Blasi e di Tekemaya (e quelli successivi di saluto proiettati su grande schermo da parte di altri amici della comunità nohana), la sicurezza della kermesse in ottime mani di responsabili, vigili urbani e Protezione Civile, e quella decina abbondante di gruppi mascherati esteticamente curati e culturalmente motivati che vanno dai bambini della scuola dell’infanzia San Michele Arcangelo di Noha a quei “ciucci longhi” di Levéra; dagli atleti della Virtus Basket agli studenti dei licei classico e scientifico di Galatina che oltretutto si sono “sfidati a singolar tenzone” sul palcoscenico di via della Pace con musica dal vivo, canti e performance teatrali interessanti e di rilevante spessore educativo (altro che la ribalta dell’Ariston a tratti impregnato di banalità, pubblicità occulte, messaggi dozzinali per masse lobotomizzate, e altre carnevalate del genere horror); dagli splendidi ragazzi di Abilmente Insieme e dei loro encomiabili accompagnatori agli esponenti di Legambiente e di Noi ambiente e Beni Culturali travestiti da “Masci Sostenibili”; dagli Agribimbi agli altri bimbi degli Istituti Comprensivi di Galatina e Noha che, accompagnati dai loro insegnanti, pure loro in maschera, han dato il massimo con i loro balli di gruppo a soggetto studiato approfonditamente a Nohagwarts School; dagli Zorro della Furia Nohana che hanno aperto la sfilata con un elegantissimo cavallo nero del locale Centro Ippico Sant’Eligio (immagino si chiamasse Tornado, il purosangue, come il destriero di don Diego della Vega) ai vocalist arcobaleno di Gioré che han cantato in coro e a cappella in un intervallo di tempo senza tempo in cui tutto sembrava essersi fermato per l’ascolto, in religiosissimo silenzio, dei motivi preparati per l’occasione.

Ora, siccome “Il cielo è di tutti” non son mancate altre comitive di cui in questo momento mi sfugge la sigla, ma protagoniste al pari degli altri dell’eccentrico veglione all’aperto sparpagliato per strade, piazze, giardini e parchi pubblici nohani, oltre a numerosi altri singolari performer, tipo un’imperdibile Ferragni travestita da Sindaco (con la differenza che questa volta i pandori, più che sponsorizzarli, il personaggio se li era mangiati tutti), un cabarettista scafato, mattatore dello spettacolo collettivo, un fotografo travestito da Antonio Mellone e l’Albino Campa truccato da Nohaweb.  

A proposito di Sindaco, salvo errori e omissioni, sembra che il nostro primo cittadino si fosse volatilizzato nel nulla, eclissato, scomparso dalla circolazione, roba da interpello senza indugio di “Chi l’ha visto?”.  Eppure s’è provato a rintracciarlo nel gruppo dei clown e in quello dei venditori di pentole, ma niente da fare: avranno prevalso sicuramente le sue proverbiali ritrosia e discrezione.

Infine il tema della Pace scelto dagli organizzatori. Non penso proprio si trattasse dell’ecumenica Pace Nel Mondo stile Miss Italia o di quella tipica degli scemi di guerra che, insieme ai giornali al servizio delle macro-direttive a tavolino, usano stilare ignominiose liste di proscrizione di “conniventi con il nemico”, ma quella di chi scende in piazza chiedendo l’impegno diretto di tutti per i cessate il fuoco immediati e l’avvio degli armistizi, invoca la riduzione delle spese militari e quindi lo stop all’invio di armi a destra e a manca, pretende l’apertura dei canali per gli aiuti umanitari e il blocco immediato dell’“esportazione della democrazia” a suon di bombe sui popoli inermi da parte del “moralmente superiore Occidente”.

Il tutto egregiamente sintetizzato, tra gli altri, dai due striscioni presentati dai liceali in corteo: il primo con impresso l’ormai obliato l’art. 11 della Costituzione Italiana, l’altro con una mordace citazione dell’intramontabile Bertolt Brecht: “Generale, l’uomo fa di tutto. Ma ha un difetto: può pensare”.  

Organizzatori e partecipanti tutti, nessun difetto: bravi.

E non meritate 9 e  ¾, ma stavolta dieci e lode.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 28/05/2018 @ 18:20:42, in NoiAmbiente, linkato 1622 volte)

In occasione della presentazione del libro di poesie “Alla Vita e per la Vita”, che si è tenuto la sera del 25 maggio, presso la sede del circolo Arci Levèra in via Bellini 24 a Noha, abbiamo avuto il piacere di vivere, tra parole e musica, un’ora di intensa emozione.

Per stare dalla parte della poesia, bisogna essere fuori moda, armarsi di coraggio, togliersi la maschera, mettere a nudo l’anima. 

Oggi vanno più di moda i  comparti, i centri commerciali, gli appalti, meglio se truccati, non la poesia.

La poesia non costa, ma non è nemmeno in vendita. E non è per tutti.  La poesia è un miracolo della natura. Ma che ci facciamo con queste pagine bianche di sincerità: là fuori vige la scaltrezza, l’illegalità, la corruzione.

Devi chiudere gli occhi, la poesia invece apre il cuore.

Ma con il cuore non si seppelliscono rifiuti, non si incendiano campi, non si avvelena la terra.

La poesia e la musica invece incendiano il cuore.

La poesia è arte, è ricerca del dettaglio. E’ ciò che viene spesso tralasciato perché talmente piccolo che temiamo ci faccia perdere tempo.

Noi con il tempo facciamo a gara, e vorremmo stringerlo in un pugno, e a volte lo stringiamo così forte da ucciderlo, così  uccidiamo noi stessi.

Invece  la poesia allunga il tempo, colora la vita.

La poesia rende liberi, permette di superare le barriere, e di abbattere mura di cinta che sminuzzano gli orizzonti e arginano la bellezza.   

La poesia pulisce le colonne di fumo, non produce rifiuti, non necessita di colate di cemento.

Senza la poesia ci perdiamo il meglio:  l’incanto dei fiori, i prati, il cielo azzurro, il canto e il pianto.

Anche le parole semplici della poesia di Ada sono resistenza.

 

P.S.:

Ringraziamo la Pr.ssa Ada Palamà per questa opportunità di aiuto per la Vita, ringraziamo gli ospiti di Cuore e Mani aperte verso tutti, che hanno apportato a tutti noi la conoscenza del valore del loro volontariato, ringraziamo le lettrici Antonella Marrocco, Ausilia e Giulia Palamà, ringraziamo il Direttivo di Levèra per l’organizzazione dei locali, ringraziamo tutti gli ospiti,  e infine Antonio Mellone, per aver legato magnificamente ogni respiro della serata.

Il direttivo di Fareambiente Laboratorio di Galatina - Noha

Presentazione del libro -Alla Vita e per la Vita- 25.05.2018 Presentazione del libro -Alla Vita e per la Vita- 25.05.2018
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Di Redazione (del 30/09/2020 @ 18:20:21, in NoiAmbiente, linkato 825 volte)

Essere uniti nella salvaguardia dell’ambiente deve essere prioritario a qualsiasi altra nostra azione quotidiana, dovrebbe quindi diventare uno stie di vita, per cercare di arginare quell’altro stile di vita assunto, che evidentemente sta causando enormi danni, alcuni irreversibili. Vedi per esempio, biodiversità, inquinamento dell’acqua, dell’aria, e della terra, e non per ultime tante nuove patologie importanti che stanno minando i nostri giorni.

Cominciamo ad aiutare questi giovani volenterosi, perché non diventi troppo tardi.

https://www.facebook.com/583335329023768/posts/622911075066193/?sfnsn=scwspwa

Il Direttivo

 

“Galatina non ha bisogno dei M5S e del loro populismo distruttivo”.

Questo è un estratto della risposta ufficiale del Sig. Coccioli (segretario del Partito Democratico di Galatina) in seguito al nostro comunicato del 23/10/2017. Ci teniamo a precisare al Sig. Coccioli quanto segue:

NOI LE CARTE LE LEGGIAMO E BENE PURE!!! (la ripetizione di “LE”, prima come articolo e poi come pronome, è volontaria)

Bollenti Spiriti è il programma della Regione Puglia per le Politiche Giovanili, cioè un insieme di interventi e di azioni dedicate ai giovani pugliesi e a chi lavora con e per loro.

Nel mese di Agosto 2011 fu pubblicato dal Comune di Galatina il Bando di gara per l'appalto del servizio per la gestione del laboratorio nell'ambito del progetto Bollenti Spiriti di cui alleghiamo il link per chi volesse avere tutte le informazioni necessarie (anche per il Sig. Coccioli).

http://www.comune.galatina.le.it/atti/bandi-di-gara-e-contratti/item/bando-di-gara-per-l-appalto-del-servizio-per-la-gestione-del-laboratorio-nell-ambito-del-progetto-bollenti-spiriti

 

La premessa del Capitolato Speciale d’Appalto stabilisce che:

“Il progetto “GIOVANI E…” ha previsto il recupero funzionale dei locali del Palazzo della Cultura di Galatina e la fornitura e posa in opera di attrezzature per l’allestimento di sala teatro di posa, sala regia e produzione audio, sala prove e ripresa e relativo ufficio di segreteria, nonché attrezzature per manifestazioni all’aperto (palco – sedie e service) con la finalità generale di creare un ambiente (inteso non solo come luogo fisico, ma emotivo e sociale) che favorisca l’incontro, la socializzazione, la crescita evolutiva nel senso dell’autodeterminazione e della responsabilità da parte dei giovani e destinati prioritariamente alla promozione della imprenditorialità dei giovani residenti nel Comune di Galatina.”

L’art. 1 del Capitolato Speciale d’Appalto aggiunge che:

ART. 1 – OGGETTO DELL’AFFIDAMENTO

Forma oggetto della concessione la gestione del complesso di beni immobili e mobili denominati ubicati:

COMUNE SEDE

Galatina Palazzo della Cultura – Via Cafaro

L’immobile individuato nella planimetria (Allegato A) e le attrezzature, (Allegato B), sono destinati all’attività prevista dal Progetto :”Giovani E…”, attività riportate nel piano economico-gestionale, (Allegato C), e solo in subordine ad altre manifestazioni o usi purché compatibili con la programmazione dell’attività e con la destinazione d’uso dell’immobile.

Il soggetto gestore successivamente denominato Concessionario è tenuto a garantire l’uso dei locali destinati a:

- Sala teatro di posa,

- Sala regia e produzione audio;

- Sala prove e ripresa;

- Sala conferenze ed attività varie “Celestino Contaldo”;

- Segreteria;

- Piazzale esterno adiacente;

e la loro utilizzazione secondo la programmazione e negli orari stabiliti, ai soggetti aderenti al Protocollo di Rete Locale Bollenti Spiriti applicando le tariffe che saranno proposte ed annualmente approvate dal Comune di Galatina in seguito denominato Soggetto Attuatore.

Vogliamo puntare l’attenzione sull’uso dell’immobile che, dalla lettura di quanto sopra, ha una destinazione ben definita cioè l’immobile e le attrezzature sono destinati all’attività del progetto e solo in subordine ad altre manifestazioni o usi purché compatibili con la programmazione dell’attività e con la destinazione d’uso dell’immobile.

La deliberazione di Giunta Comunale n. 21 del 10 agosto 2017 sottolinea in maniera ancora più marcata il concetto su esposto in quanto stabilisce diAccogliere, al fine di evitare interruzioni nella realizzazione dei progetti in essere e nelle more dell’espletamento della procedura di gara volta all’individuazione del nuovo soggetto per la concessione del servizio di gestione del Laboratorio nell’ambito del Progetto Bollenti Spiriti, la richiesta dell’Associazione Art & Ars Gallery di Galatina concedendo alla stessa Associazione la prosecuzione delle attività dei LABORATORI URBANI PART sino al 31.12.2017 nel rispetto delle condizioni sinora applicate prevedendo, inoltre, la disponibilità ad ospitare eventi culturali organizzati dall’Ente o da altre associazioni o da altri soggetti pubblici/privati patrocinati dall’Ente

Pertanto, vorremmo capire dal Sig. Coccioli COME il CONGRESSO PD possa inquadrarsi nelle finalità proprie del progetto Bollenti Spiriti ripetendo quando detto sopra (REPETITA IUVANT) e cioè che l’immobile e le attrezzature sono destinati all’attività del progetto e solo in subordine ad altre manifestazioni o usi purché compatibili con la programmazione dell’attività e con la destinazione d’uso dell’immobile.

Alla luce di quanto sopra invitiamo il Sig. Coccioli, segretario del Partito Democratico di Galatina, a chiedere scusa in primis a TUTTI i cittadini, poi al Movimento 5 Stelle di Galatina ai suoi attivisti e ai suoi elettori che meritano RISPETTO. In secondo luogo, lo invitiamo a rendere pubblica l’autorizzazione ricevuta per l’utilizzo della sala “Celestino Contaldo”.

Inoltre, sarebbe utile capire la maggioranza come valuta la vicenda.

Le regole ci sono e TUTTI devono rispettarle: i 5 Stelle, i cittadini, e sembrerà strano (solo al Sig. Coccioli) persino il Partito Democratico.

Dalla parte dei cittadini, SEMPRE!

#RevolutionGalatina #Movimento5StelleGalatina

 
Di Antonio Mellone (del 28/04/2017 @ 18:18:01, in Politica, linkato 2786 volte)

Mannaggia a me e al vizio di latineggiare, pur non essendo un latinista. Con ‘sto benedetto latinorum un giorno o l’altro m’arriverà una bella querela. 

L’altro giorno, per dire, un aspirante politico locale si lamentava via Whatsapp con il sottoscritto asserendo più o meno che io ce l’avessi con lei (o con lui: non ve ne svelerò il sesso), che è indegno quello che vado scrivendo, che basta con certe offese, e via cantando di questo passo.

Io le (o gli) riconoscevo l’attenuante generica per cui la verità a volte fa male assai, e al contempo asserivo che a sentirsi offesi, per certe uscite “politiche” (il lemma politico ultimamente va munito di robuste virgolette) dovrebbero essere piuttosto i cittadini non i loro finti rappresentanti. La (o lo) rassicuravo, comunque, sul fatto che lei (o lui) non era assolutamente in cima ai miei pensieri, né politici né d’altro genere, e che quindi “unicuique suum”.

Non l’avessi mai detto: “Tu puoi scrivere tutto quello che vuoi, ma non t’azzardare a darmi dell’“unicuique suum”. Chissà come la poveretta (o il poveretto) aveva tradotto nella sua zucca più o meno piena la nota locuzione latina: probabilmente con qualcosa che per assonanza ricorda molto le gonadi maschili.

*

Ora. A proposito di “unicuique suum”, continuando nella rassegna (anzi nella rassegnazione) dei politici di Galatina aspiranti al locale soglio di Pietro, siamo arrivati al quarto d’ora dedicato a un altro degli epigoni della “novella” politica galatinese: Roberta Forte, anch’ella a quanto pare seguace della moda delle coalizioni di liste civiche (così, tanto per confondere le idee già di per sé non poco ingarbugliate).

Premetto che, per me, Roberta è  un politico a tutto tondo. E’ una ragazza preparata, diligente e seria. Roberta studia, non fa chiacchiere, sa il fatto suo, è capace di reggere i confronti, e soprattutto non ha la marcata meschina inflessione di Gggalatina-centro, di cui gli altri candidati a sindaco l’altra sera, a Open, la trasmissione di Telerama, hanno fatto sfoggio, condendola di idiotismi inaudibili e di altre locuzioni tali da far accapponare la pelle: questo, sia per la forma e purtroppo soprattutto per la sostanza (onde m’è venuto il serio ghiribizzo di cancellarmi dall’anagrafe cittadina).

Detto questo non si possono tuttavia passare sottogamba alcuni punti di rilievo di cui Roberta Forte s’è resa responsabile dal punto di vista politico. Eccovene qualcuno:

1)       Subito dopo l’elezione in consiglio comunale e la sua nomina in giunta, sembra che Roberta si sia dimenticata di tutte le sue battaglie in difesa dell’ambiente, dell’aria, dell’acqua e a favore dello “Stop al consumo di suolo” (e, invero, anche dei suoi compagni di lotta). E’ sparita di fatto dalla circolazione e dagli incontri nei collettivi, e sembra così aver creato uno iato inspiegabile (o forse sì) tra la Roberta di “prima” e l’imborghesita Roberta di “dopo”. E non si tratta soltanto di una mia impressione: molti compagni di lotta (ma non di governo) la pensano come me.

2)       La Roberta è stata un autorevolissimo esponente dell’amministrazione Montagna, la cui giunta era politicamente già spirata da un pezzo: precisamente dal giorno in cui - dando retta al raglio degli asini che volano - aveva detto di sì al mega-porco commerciale di Collemeto, con la successiva sottoscrizione nel 2013 della famosa Convenzione (o circonvenzione d’incapace) con la Pantacom, la società a irresponsabilità illimitata - che tanti danni, soprattutto ai quattro superstiti neurociti dei galatinesi, ha procurato. Non sto dicendo che Roberta abbia detto di sì al mega-porco, ma che di fatto con il suo permanere in giunta ha di fatto parato il sacco al nuovo sacco di Galatina (purtroppo non è soltanto un giro di parole). Con l’Ok ai 25 ettari di mega-porco commerciale Cascioni, la Roberta “di dopo”, nonostante i proclami della Roberta “di prima”, rimanendo avvitata alla cadrega di vicesindaco, sembra di fatto aver avallato la solita cantilena per bimbi ritardati, vale a dire “ricadute occupazionali e volano per lo sviluppo”, cantata all’unisono dal PD (Pronta Deforestazione), dall’allora Udc (Unione del Cemento), dal Pdl (Partito delle Lottizzazioni), dalla PdT (la Puccia prima di Tutto), e dai restanti destrorsi, inclusi i compagni di merende del partito socialista (che a dispetto di Marx ed Engels - le cui ceneri si staranno certamente travujando nella tomba – è diventato di destra, o forse non è mai stato di sinistra). L’opposizione al mega-porco commerciale da parte di Roberta & Co. fu così blanda, così affabile, così, come dire, scoglionata, che l’acronimo RC del suo partito sembrava aver cambiato i connotati da Rifondazione Comunista a Riposo Cerebrale.

3)       La Roberta ha continuato ad avallare le scandalose enormità della giunta Montagna e del suo ineffabile assessore Coccioli, diventando paladina della grandi opere pubiche locali, tipo: pseudo-circonvallazione con tanto di ringhiera combustibile; Palestra Handar chiusa all’indomani dell’inaugurazione in pompa magna; Auditorium più cesso del mondo ficcato in fondo a viale don Bosco (opera premorta al suo primo vagito); centro polivalente di Noha senza uno straccio di cabina per l’allaccio alla rete elettrica (onde s’è cercato di correre ai ripari con altra spesa pubblica una decina d’anni dopo, cioè l’altro giorno, benché di fatto in quel centro ad oggi non funziona ancora un bel niente); mega-parcheggio non so più dove; e – ciliegina sulla cacca – novella “area mercatale” di chissà quanti ettari di campagna da annientare. Sì, la mania delle glandi opere pubbliche locali sembra aver giocato brutti scherzi anche al cervelletto della Roberta nostra. Chi l’avrebbe mai detto? Io.

4)       Poco prima della morte dell’amministrazione Montagna, la Roberta è diventata paladina dell’ennesima boutade (trad.: buttanata). Se n’è uscita cioè con la storia del mega-impianto di riciclo rifiuti, candidando ufficialmente Galatina ed il suo territorio quale centro di gravità permanente di “un impianto di compostaggio integrato, che comprenda cioè sia la fase anaerobica [o forse analerobica, ndr.] che quella aerobica”. L'impianto – sempre a detta della ex-vice-sindachessa – avrebbe avuto una portata di circa 30.000 tonnellate di rifiuti organici annui a servizio di tutta l'area centrale della Provincia di Lecce. L’assessora e il suo sindaco, pensando di unire l’umido al dilettevole, forse in nome della “democrazia partecipata”, tomo tomo, cacchio cacchio, avevano deciso di candidare ufficialmente il territorio di Galatina e dintorni a luogo ideale per chiudere questo benedetto ciclo dei rifiuti (e sì, altrimenti che città d’arte e culatura sarebbe Galatina), però senza preventiva discussione in consiglio comunale, e possibilmente mettendo i cittadini di fronte al fatto compiuto. Con quest’opera, i circa 28.000 cittadini di centro e periferie avrebbero dovuto produrre pro-capite più di una tonnellata annua della sola frazione umida dei rifiuti (hai voglia a mangiare banane, mele, patate, cipolle e cerase, e a darti alla culinaria come e più di Masterchef per raggiungere il tuo budget in termini di spazzatura differenziata). In mancanza, per far funzionare l’eco-mostro avremmo dovuto importare il differenziale dei rifiuti da fuori provincia. Fantastico, no?

5)       Roberta non ha alzato ciglio, né ha storto il muso, né proferito verbo, né battuto i pugni sul tavolo, allorché l’amministrazione comunale, in maniera diretta o indiretta, ha accettato alcune sponsorizzazioni da parte di Colacem e da altri gigli di campo (santo). Né ha mai vergato una parola una di un comunicato-stampa per dissociarsi dalla stomachevole sponsorizzazione della festa patronale dei Santi Pietro e Paolo da parte di Tap (il noto tubo di ‘sto gas).

6)       Infine, Roberta non sembra essersi spesa più di tanto per la perorazione del conferimento della cittadinanza onoraria di Galatina al magistrato Nino Di Matteo (Pm del processo sulla Trattativa stato-mafia), sancendo in tal modo quanto personaggi del calibro di Nino Di Matteo siano effettivamente dei corpi estranei alla “genia galatinensis”.

*  *  *

P.S.

L’epitaffio che scriveranno sulla mia tomba, mutatis mutandis, ricorderà quello scolpito sul sacello del tremendo Pietro Aretino (Arezzo, 1492 – Venezia, 1556) che fa più o meno così:

“Qui giace l’Aretin, poeta tosco,

di tutti disse mal, fuorché di Cristo

Scusandosi col dir, non lo conosco”. 

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 30/09/2020 @ 18:16:38, in NoiAmbiente, linkato 679 volte)

Come abbiamo già detto in occasione della fondazione del C.A.S. (Coordinamento ambiente Salento), la novità non è la fondazione dell’ennesima associazione di ambientalisti, certo, anche questo ha la sua importanza, ma la grandezza della nascita di questo Coordinamento sta nel fatto che diverse associazioni, che siano trenta o quaranta poco importa, tanto per ora stanno continuando a crescere, e quindi numerosi gruppi di giovani, si sono messi in testa di dare una svolta a questo becero stile di vita che ci porta a non rispettare l’ambiente, e basta guardarsi intorno per vedere lo stato di inciviltà in cui non solo ci ritroviamo, ma soprattutto, e questo è grave, consideriamo normale.

Questi ragazzi, si sono messi in testa persino di unirsi ad altre associazioni che sono fuori dal Salento, in Italia, in Europa e nel resto del mondo, per fare una cosa che non sono in grado di fare nemmeno i grandi programmi e accordi delle super potenze mondiali: contagiare tutti della bellezza di un mondo senza inquinmento..

 

E per fare questo hanno cominciato dal basso, non dalle tavole rotonde, ma mettendo le mani in mezzo ai rifiuti e alle discariche abusive, che quasi tutte le Amministrazioni snobbano completamente non considerando il fatto che l’inquinamento possa essere causa di molte nuove malattie.

Noi di Noiambiente siamo con i ragazzi del C.A.S., e per aiutarli nel loro progetto, collaboriamo in stretto contatto in ogni modo e in ogni occasione, e anche con questa piccola rubrica del lunedì.


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Il Direttivo

 

"Dopo 21 vittime da Covid-19, tra gli ospiti della Rsa "La Fontanella" di Soleto, la Regione Puglia ha avviato solo oggi il procedimento di revoca dell'autorizzazione al funzionamento della struttura, preludio della sua chiusura. Una scelta quantomeno tardiva. Adesso per le famiglie delle vittime invochiamo giustizia su tutti i fronti". Così Leonardo Donno, portavoce alla Camera dei Deputati del Movimento 5 Stelle.

"Lo scorso 7 aprile ho inviato alla Direzione Sanitaria della Asl leccese una richiesta di accesso agli atti -spiega- e nonostante i termini di risposta siano ampiamente scaduti, i miei interrogativi sono rimasti ad oggi senza risposta. Ma andiamo oltre. Le indagini stanno facendo il loro corso e spero che al più presto si faccia chiarezza sull'esatta dinamica degli eventi che hanno portato al contagio di 21 ospiti sui 91 totali. Una domanda, però, sorge spontanea: perché revocare soltanto adesso l'autorizzazione alla reggenza della struttura, dopo ben 2 mesi dallo scoppio del primo caso e dopo un mese e 23 giorni, per l'esattezza, dalla relazione agghiacciante stilata dal dottor Marchello, inviato dall'azienda sanitaria locale sul posto nel momento del commissariamento della residenza?

Una relazione - incalza il deputato - da brivido e di per sé già sufficiente a definire un quadro chiaro per definire l'inadempimento dei doveri etici e contrattuali da parte dei gestori. Il tutto a danno di anziani ospiti non autosufficienti e abbandonati a loro stessi. "All'arrivo in struttura il 26 marzo -scrive il dott. Marchello- le condizioni igienico-sanitarie di ospiti e luoghi sono apparsi sin da subito a DIR POCO IMPRESSIONANTI. Ospiti riversi per terra e sporchi di propri escrementi, madidi di urine maleodoranti e stantie, visibilmente disidradati, affamati e con piaghe da decupito non trattate DA DIVERSI GIORNI. Ed ancora più drammatica -citiamo sempre testualmente- la situazione di ospiti con patologie neuropsichiatriche in evidente stato di agitazione. Si può affermare -scrive il dirigente medico- che si trovassero in quelle condizioni da circa 4/5 giorni". Non finisce qui. La relazione parla di buste della spazzatura abbandonate all'ingresso, farmaci scaduti stipati nello scantinato, generalità degli ospiti inviate, parzialmente, tramite foto whatsapp di fogli di carta scritti a penna, tali da renderere impossibile il riconoscimento di tutti e 91 gli anziani. Condizioni drammatiche che hanno ostacolato -come certificato ancora dall'equipe in loco- la possibilità di procedere con i tamponi necessari in tempi immediati, considerata l'insalubrità dell'ambiente.

La Regione motiva l'intempestività di questa sua azione parlando di "necessità di garantire fino ad ora la continuità assistenziale agli ospiti residui", ad oggi 16. Ma voglio ricordare che questo provvedimento, esemplare e quantomeno incoraggiante per le 21 famiglie che oggi piangono i propri cari, nulla ha a che vedere con la continuità del commissariamento della struttura. Ancora una volta - continua il deputato - la Regione ha dimostrato scarsa sensibilità. Adesso non ci resta che sperare nella Magistratura, affinché giustizia sia doverosamente fatta. I responsabili, una volta accertati, devono pagare. Lo stato di abbandono di incapace - come è stato ammesso tardivamente dalla stessa Regione - ha contribuito all'aggravarsi delle loro condizioni già cagionevoli. In sostanza oggi ci ritroviamo a piangere morti - conclude Donno - che avremmo potuto evitare".

M5S

 
Di Redazione (del 13/09/2015 @ 18:13:00, in Comunicato Stampa, linkato 1662 volte)

Aggiudicata la gara per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, l’ennesimo ” regalo” ai cittadini di Galatina che, in barba alle tante chiacchiere e promesse dei nostri amministratori, dovranno pagare circa 500mila euro in più per questo servizio.

Il “ringraziamento” deve andare al Vicesindaco delegato all’ ambiente Roberta Forte e all’intera Amministrazione Montagna nella sua interezza che ha, senza batter ciglia, avallato questa operazione.

Le maggiori somme saranno pagate alla Monteco che si è aggiudicata l’appalto grazie ad un miglior progetto tecnico, mettendo, così, in secondo piano l’offerta economica della Centro Salento ambiente, società partecipata dallo stesso Comune e che ha gestito il servizio sin dal 2001.

Tra le due offerte vi è una differenza di circa 300mila euro a cui vanno ad aggiungersi altre 200 mila per il trattamento dei rifiuti che la CSA, a differenza della Monteco, ha incluso nell’offerta originaria.

Il neo è nella stessa formulazione del bando di gara, voluto ed approvato dall’ Amministrazione Comunale, che includeva migliorie tecniche in un servizio che, dovrà, al massimo, durare due anni . Per quanto ci si sforzi non si riesce a comprendere il senso di tal scellerata scelta che ricadrà interamente sui cittadini e che costerà alla Città, già al collasso, 500mila euro in più.

Più che ridicolo appare spaventoso, inoltre, che la stessa Amministrazione produca per se stessa un progetto che valuta poi peggiore rispetto ad un altro esterno, insomma come se un genitore potesse mai pensare per il proprio figlio un progetto di vita inadeguato rispetto a quello immaginato da un estraneo per la sua stessa famiglia.

La Forte ha letto il bando prima di approvarlo? Gli Amministratori tutti partecipano alle scelte strategiche di questa maggioranza o si preoccupano solo di apparire e della salvaguardia del proprio orticello con il rimpasto in arrivo?

I Cittadini ne pagheranno gli effetti.

I Socialisti sin dall’insediamento della giunta Montagna hanno messo in evidenza l’inadeguatezza di questa maggioranza in generale e del suo Vicesindaco Roberta Forte più in particolare. Vicesindaco che si muove poco ma quando si muove (si veda solo per fare qualche esempio la grottesca vicenda del compostaggio promosso per un altro comune è comunque ormai definitivamente perduto, dello scempio dell’ ammodernamento di corso porta luce e della peggiore e più costosa differenziata d’italia ) fa solo danni.

Dovremo dire al Sindaco Montagna di prendere atto di quanto accaduto e di assumere, una volta tanto, le conseguenti decisioni ma, consapevoli di una chiamata alla responsabilità che cadrebbe nel vuoto abbiamo deciso di invitare a responsabilità altre personalità politiche con ruoli di primo livello e, senza voler tirare per la giacchetta nessuno, chiederemo tra gli altri anche al segretario /presidente Emiliano se e cosa immagina il Partito Democratico per il prossimo futuro anche politico a Galatina.

Galatina 12.09.2015
Il segretario Psi
Peppino Spoti
 

Il Movimento 5 Stelle, attraverso i suoi attivisti, è da tempo presente e propositivo per il bene di Galatina. Oggi non possiamo che esprimere il nostro più vivo apprezzamento per l’iniziativa intrapresa dal commissario straordinario dott. Guido Aprea volta ad intercettare fondi comunitari per l’efficientamento energetico di immobili di proprietà comunale.

Tale opportunità FU PERSA nel 2015 dalla giunta Montagna nonostante il Movimento 5 Stelle di Galatina avesse provveduto ad avvisarla della possibilità di effettuare interventi quali realizzazione di impianti fotovoltaici, solari-termici, a pompa di calore per climatizzazione e relamping, senza gravare di un solo euro sulle casse comunali, offrendo peraltro la massima disponibilità e collaborazione ad approfondire la tematica. Alla segnalazione non seguì alcun riscontro, né fu intrapresa alcuna azione.

In un momento di ristrettezze economiche (per usare un eufemismo) per il bilancio comunale è oltremodo necessario usufruire di ogni possibilità di realizzare opere finanziabili al 100% e a fondo perduto, tanto più quelle finalizzate all’efficientamento energetico che comporterebbero, oltre che un innegabile beneficio per l’ambiente, una concreta diminuzione dei costi delle utenze energetiche e conseguentemente un risparmio per il Comune.

Per questo nella futura Galatina a 5 Stelle ci impegneremo a potenziare l’ufficio Europa del Comune affinché nessuna opportunità di finanziamento comunitaria vada persa. Siamo dell’idea che si possa fare OPPOSIZIONE COSTRUTTIVA anche fuori dall'aula consiliare. La forza del Movimento 5 Stelle sono le idee.

Idee che troppo spesso mancano alla maggioranza e anche alle opposizioni che abbiamo visto NON operare nelle precedenti amministrazioni di Galatina.

PAOLO PULLI

Candidato sindaco di Galatina per il Movimento 5 Stelle

 

Il tempo è galantuomo. È trascorso circa un anno e mezzo da quando il MoVimento 5 Stelle di Galatina, attraverso il suo portavoce comunale e gli attivisti tutti, denunciarono la sciatteria dell'amministrazione comunale che si fece sfuggire un bando regionale con in palio 15 mila euro per la pulizia straordinaria di strade extraurbane. Anche in quell'occasione si richiedeva un piccolo cofinanziamento a carico del Comune per il trasporto dei rifiuti raccolti. All'epoca il MoVimento, a fronte di queste rimostranze, fu snobbato e liquidato con questa lapidaria spiegazione addotta dal sindaco Amante e la sua squadra: "Non ne abbiamo bisogno". 
E poi? Coup de théâtre! Soltanto adesso il primo cittadino scopre, con grande sorpresa, quello che questi bandi rappresentano per le comunità: un'opportunità.

Pur essendo contenti per la nostra cittadina, oggi non possiamo far altro che constatare con amarazza che le eccezioni adotte all'epoca dal'assessore al ramo, Cristina Dettù, erano soltanto scuse: nel 2017 ci fu risposto che il Comune non necessitava di reperire finanziamenti extra atti alla pulizia straordinaria. Tale attività -sempre a dire dell'amministrazione- rientrava a pieno titolo nel capitolato d'appalto sottoscritto con Monteco srl. E adesso? Improvvisamente questi soldi servono! Di più, ben vengano!

E non finisce qui. Proprio il sindaco Amante e l'Assessore all'ambiente Dettù oggi si dichiarano soddisfatti sia del risultato ottenuto, che del lavoro svolto dal personale dagli uffici preposti. Lo stesso che avrebbe potuto concretizzarsi, di fatto, un anno addietro, se solo qualcuno avesse dato ascolto al MoVimento che, lungi dal voler polemizzare a tutti i costi sul “non fatto” amministrativo, si è sempre dimostrato ben disposto al confronto finalizzato al benessere della città. Buoni propositi che si sono scontrati, tristemente, con la realtà.

M5S Galatina

 
Di Redazione (del 03/04/2017 @ 18:09:00, in Comunicato Stampa, linkato 2281 volte)

Gli atti amministrativi sono noiosi da leggere e le notizie, buone o cattive, si trovano dopo i vari “visto”, “considerato” e tutte le varie diciture che la burocrazia utilizza per i suoi documenti. Non fa eccezione l’aumento della tassa sui rifiuti, ma per noi cittadini parla chiaro la voce relativa al costo di conferimento in discarica che, per il 2017, è stata determinata in 135 euro a tonnellata più Iva. Ognuno di noi comprende perfettamente cosa significherà per la bolletta che andremo a pagare prossimamente: un aumento che potrebbe essere anche superiore al 25 per cento.

Corro una competizione elettorale come candidato sindaco e normalmente chi fa la mia parte mette in evidenza gli errori commessi da chi ha governato nella legislatura conclusa. Non è una logica che mi appartiene. La mia formazione professionale, ma anche etica, mi porta a guardare avanti. Sono abituato ad analizzare un problema e a trovare soluzioni per risolverlo, non a perdermi in chiacchiere. Questo faccio ogni giorno, in famiglia come in azienda, ma qui non si può semplicemente dire, vado avanti. Chi ha gestito per conto di noi cittadini deve dare conto dei disastri che ha combinato. Parlo dei disastri reali, non di quelli ipotizzati o immaginati per attaccare pretestuosamente l’avversario politico. Hanno un nome e cognome le responsabilità.

Le linee di indirizzo del nuovo Piano economico-finanziario della Tari 2017 spiegano le ragioni dell’aumento del costo di conferimento. Le vicende sono complesse e sono passate dalle aule di giustizia perché il gestore dell’impianto di Cdr di Cavallino ha chiesto l’adeguamento della tariffa a partire dal 2010. Cari cittadini e care cittadine, su questo argomento ha fatto pasticci la Regione, ma anche l’amministrazione Pd che ha governato per quasi cinque anni Galatina e non ha mostrato la dovuta attenzione e la necessaria lungimiranza. Ci sono state amministrazioni che, proprio in vista del contenzioso che il gestore dell’impianto di Cdr a Cavallino aveva aperto sul costo di conferimento, hanno gradualmente aumentato la tariffa per non ritrovarsi nella situazione in cui ora ci troviamo noi a Galatina, costretti a un aumento insopportabile della tassazione.

E non è mancato solo questo. La politica è stata incapace di governare i processi, per questo oggi il Comune invia a Equitalia la richiesta di riscossione di oltre un milione di euro di tributi non versati (anche se ritengo che dovrebbe esserci una maggiore trasparenza per capire a quali anni si riferiscono e se sono ancora esigibili). Non c’è stato il dovuto controllo e chi ha governato dovrebbe spiegare alla città perché gli è accaduto di “distrarsi”; non sono state fatte politiche per aprire gli ecocentri (quello realizzato alle spalle della Fiera e desolatamente chiuso); l’allora sindaco di Galatina era presidente dell’Aro 5 che poi è stato commissariato nel giugno 2015, per inerzia.

Credetemi, trovo tutto questo insopportabile. Noi, se governeremo la città, apriremo gli ecocentri e attueremo una politica sulla raccolta differenziata guardando anche all’incentivazione del riciclo che farebbe bene all’ambiente e potrebbe essere un’occasione di lavoro per chi ha buone idee in questo particolare settore. Ma ci preoccuperemo anche di chi non ha la possibilità economica per pagare la Tari costituendo un fondo sociale specifico. Non mi stancherò mai di dirlo: rimbocchiamoci le maniche.

Ufficio stampa del candidato sindaco Giampiero de Pascalis

 

Il nostro costante impegno, le nostre puntuali denunce a tutela dell’ambiente della nostra Città sta riportando risultati positivi.

Finalmente, Piazzale Stazione e i Giardini Papadia sono stati liberati dalle erbacce che avevano invaso le aiuole e i marciapiedi; rimangono le parti secche  degli alberi che stanno prendendo il sopravvento su quelle ancora verdi. Quest’area, per chi si reca in Stazione o nel vicino laboratorio analisi, rispetto a ieri, ha ora un’immagine già diversa, per renderla ancor più presentabile e vivibile occorre effettuare altri lavori.

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 56 del 6 marzo 2021 è stato pubblicato il DPCM del 21 gennaio 2021, con il quale vengono messi a disposizione dei comuni “contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale”. Saranno finanziate anche singole opere comprese quelle inserite nell’elenco delle incompiute. I finanziamenti sono finalizzati a ridurre e a migliorare la qualità del decoro urbano. Il limite massimo, per uno più progetti, è di 5 milioni di euro per i comuni da 15.000 a 49.999 abitanti. Sono otto i comuni della nostra provincia che possono beneficiare, tra questi la nostra Città, le domande vanno presentate entro il 4 giugno 2021, sul modello telematico predisposto dal Ministero dell’Interno. Le risorse, a cui possono attingere i comuni italiani, ammontano a 8,5 miliardi, da spendere in dieci anni, con programmi triennali, a partire dal 2021-2023 e sino al 2032.

E’ una occasione ghiotta per il nostro comune, sempre a corto di soldi da spendere per queste finalità. Occorre fare subito la ricognizione delle aree periferiche, zone di verde, edifici pubblici da inserire nelle domanda. Ad iniziare da Piazzale Stazione, con l’adozione di un piano di ristrutturazione complessiva, la sistemazione adeguata del piazzale antistante l’ingresso, il restauro del “Monumento al Marinaio” che domina il centro dei giardini, la rimozione della struttura e delle pensiline, delle colonnine di erogazione e dei serbatoi interrati  della società SP Energia Siciliana, ormai fuori uso da tantissimo tempo.

Come avvenuto nel passato, per la rimozione di quella della TotalEg, sita in Piazza Alighieri, anche questa da tempo inutilizzata, si è dovuto attendere l’ottobre del 2014. Le compagnie petrolifere sono così solerti quando devono attivare una stazione di servizio, ma lentissime quando occorre dismetterla. La società in questione, da notizie ricavate tramite Google, sembra sia fallita lo scorso anno (il Sindaco, attraverso i canali ufficiali, potrà verificare la notizia).

Il Coordinamento cittadino del PD si augura che, al contrario di quanto accaduto di recente e come da noi denunciato, il comune si attivi per progettare gli interventi e presentare la richiesta di finanziamento.

PARTITO DEMOCRATICO

COORDINAMENTO CIRCOLI GALATINA

 
Di Albino Campa (del 16/09/2010 @ 18:04:00, in Comunicato Stampa, linkato 3596 volte)

La nostra richiesta di partecipazione non è caduta nel vuoto. Le adesioni sono pervenute da diversi fronti: l'account aperto su facebook "Comitato Cambiamo Aria Galatina" ha raccolto centinaia di contatti in poche ore; singoli, associazioni e forze politiche hanno condiviso le nostre preoccupazioni e la nostra mobilitazione. Diverse sono le attività del comitato messe in cantiere atte a portare a conoscenza della collettività le nefaste conseguenze che deriverebbero dal coincenerimento del CDR nell'impianto della Colacem S.p.A., in aggiunta alle già inquinanti attività industriali presenti nella zona. La prima azione ci ha visti presenti presso la Commissione ambiente tenutasi mercoledì 15 c.m., alla quale hanno partecipato tutte le realtà istituzionali del territorio maggiormente interessato, le quali hanno confermato la propria posizione contraria alla co-combustione di CDR. Una nostra delegazione ha protocollato e consegnato al Presidente Gabellone la proposta di delibera presentata dalle minoranze nel consiglio comunale di Galatina del 13 c.m., corredata da una lettera di presentazione che sintetizzava tutte le nostre posizioni. Abbiamo con soddisfazione preso atto della determinazione del Presidente Gabellone di tutelare come interesse primario la salute dei cittadini, andando a valutare con attenzione e rigore le conseguenze sul territorio del co-incenerimento del CDR, coinvolgendo ARPA e ASL quali enti accreditati alla rilevazione e studio degli effetti sull'ambiente. Al comitato "Cambiamo Aria" sino ad oggi hanno aderito:
I Consiglieri Comunali: Piero Lagna, Antonio Pepe, Daniela Sindaco, Daniela Vantaggiato, Azione Giovani, Azzurro Popolare, La Destra, Federazione della Sinistra, Galatina Tricolore, Generazione Italia, I Giovani Democratici, Italia dei Valori, Partito Democratico, Il Popolo di Galatina, Sinistra Ecologia Libertà, Adusbef, ARCI Kilometro 0, Azione Universitaria, Boys Arte e Cultura, Città Nostra, Comitato per la difesa dell'ospedale e dei cittadini, I dialoghi Nohani, Lega Italiana Lotta Tumori, Unione degli Studenti. Le adesioni sono aperte a chiunque condivida il nostro progetto e a chiunque voglia informarsi sulle nostre posizioni. Il comitato si riunisce quotidianamente presso la sede UDS -Unione degli Studenti- in Via Scalfo 46 a Galatina dalle 21 in poi.

Il Comitato Cittadino "Cambiamo Aria"

 
Di Redazione (del 10/12/2017 @ 18:00:46, in Comunicato Stampa, linkato 919 volte)

Ai sensi dell’art. 20 dello Statuto Comunale e dell’art. 29 del Regolamento del C.C., il Consiglio Comunale è convocato in seduta ordinaria di 1^ convocazione per il giorno 12 dicembre 2017 alle ore 16,30 con continuazione e, occorrendo, in 2^ convocazione per il giorno 13 dicembre 2017 alle ore 17,00 con continuazione, per trattare i seguenti argomenti:

  1. Interrogazioni
  2. Approvazione verbali seduta precedente (del 28-11-2017)
  3. Ratifica deliberazione della giunta comunale n. 128 del 30/11/2017 recante all’oggetto: “Bilancio di previsione finanziario 2017/2019 – variazione”.
  4. L.R. 29.07.2008 n. 21 “norme per la rigenerazione urbana”. Documento programmatico per la rigenerazione urbana (DPRU), approvato con deliberazione C.C. n. 19 del 26.09.2017. Deliberazione G.C. n. 80 del 12.10.2017 di proposta al C.C. di integrazione ambiti di rigenerazione urbana. Approvazione
  5. Approvazione regolamento di Polizia Urbana
  6. Costituzione "Associazione del distretto urbano del commercio di Galatina" - L.R. n. 24 del 16.04.2015, R.R. n. 15 del 15.07.2011 - Approvazione atto costitutivo e statuto.
  7. Piano attuativo per la realizzazione di area commerciale integrata no-food in contrada Cascioni. Proponente Pantacom s.r.l. - Istanza di proroga autorizzazione commerciale - Determinazioni.
  8. Contenzioso pendente tra Comune di Galatina e società Centro Salento ambiente S.p.A., in liquidazione, inerente alle reciproche posizioni di debito/credito - Proposta di transazione - Determinazioni.


Il Presidente del Consiglio Comunale

Dott. Raimondo Valente

 
Di Redazione (del 30/05/2017 @ 17:57:28, in Comunicato Stampa, linkato 1697 volte)

Domani,  mercoledì 31 maggio, nella villetta “San Francesco” di piazza Cesari, gli alunni della Scuola Primaria dell'Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina si cimenteranno nei “Giochi di Primavera”. La manifestazione ludico/sportiva è il momento finale delle attività di motoria condotte per l'intero anno scolastico dalla prof.ssa Carlotta Stasi, docente laureato ISEF che ha fornito validi spunti anche alle docenti di motoria della scuola. La presenza di personale esperto si è resa possibile grazie al progetto “Sport di Classe” promosso dal CONI e patrocinato dal MIUR a cui l'istituto ha aderito. Durante la manifestazione, che impegnerà gli alunni per l'intera mattinata, presteranno la loro preziosa collaborazione anche i volontari del Servizio Civile Nazionale del progetto “Agones 2015”.

Oltre agli esercizi di atletica gli alunni dimostreranno la propria bravura in percorsi cinotecnici per socializzare quanto hanno appreso nel corso dell'anno grazie al progetto di zooantropologia condotto dall'esperta Dott.ssa Elena Finocchietti.

Il Dirigente Scolastico, dott.ssa Anna Antonica, invita i genitori e chiunque abbia la possibilità ad assistere ai giochi per incoraggiare la pratica sportiva ed incentivare sani e corretti stili di vita. “L'Istituto Polo 1 è da sempre molto attento alle esigenze degli alunni e si impegna per dare le giuste risposte alla loro naturale ed innata voglia di movimento – dichiara il dirigente Antonica – per questo si è attivato anche il progetto “Pallavolo” grazie alla collaborazione della Showy Boys di Galatina e la disponibilità del mister Orazio Codazzo che ha entusiasmato un cospicuo gruppo di nostri alunni. Sono certa che tutte le buone pratiche proposte quest'anno avranno un prosieguo in futuro, per il momento cominciamo a pensare ad un sereno momento di relax…e giochi all’aperto con i nostri bambini”.

Il Polo 1, insieme a tutti gli istituti scolastici del territorio galatinese, ha preso parte anche alle iniziative del progetto “Monitor 4015” del Servizio Civile Nazionale che riguardano il piedibus e i laboratori di monitoraggio dell’aria.

Per premiare i bambini che hanno aderito al progetto, i volontari hanno consegnato simbolici attestati di partecipazione e hanno distribuito alle famiglie i questionari per rilevare il gradimento finale sull’iniziativa appena conclusa.

Ai laboratori di monitoraggio dell’aria, che proseguiranno a settembre con l’avvio del nuovo anno scolastico, hanno partecipato anche le classi terze e quarte del Polo II di Galatina. Attraverso incontri di sei ore per classe è stato spiegato ai bambini il problema dell’inquinamento atmosferico e ogni alunno ha realizzato con la vasellina la propria centralina di bio-monitoraggio dell’aria con la quale andrà a monitorare la qualità di ciò che si respira nei pressi della propria abitazione.

 
Di Marcello D'Acquarica (del 10/07/2014 @ 17:55:57, in NohaBlog, linkato 3202 volte)

Sembra tutto inutile. Scriviamo, parliamo, denunciamo e insistiamo nel cercare di evidenziare le malefatte e i malfattori, ecc. e poi che cambia? Niente! O comunque poco più di niente.

Per non affliggerci più del dovuto, forse, ci converrebbe vivere con i paraocchi come si fa con i cavalli. Oppure farsi iniettare una buona dose di farmaco intorpidente, fino allo schiacciamento totale di quei quattro neuroni che si ostinano a schizzare fuori da quell’atavico conformismo che è poi la causa di questo niente.

Da noi, il detto riportato nel romanzo di Tomasi di Lampedusa: “tutto cambia affinché nulla cambi”,  andrebbe rivisto forse così: “nulla cambi affinché tutto peggiori”.

Infatti, dopo tutte le lamentele pre-elettorali, ad amministrare il bene comune vengono nominati sempre i soliti arcinoti. Tutte bravissime persone, per carità, ma visti i risultati, se non venisse eletto nessuno, probabilmente, tutto resterebbe come prima con il grande vantaggio che non si sommerebbero altri danni.

Che novità ci sono? -starete pensando voi.

Appunto, nessuna: le tangenziali a Galatina, tagliano invece di tangere; le piste ciclabili (e soprattutto le biciclette) restano solo chimere; i marciapiedi sono solo sul vocabolario; si aggirano fantasmi di nuovi mostri tipo il mega-sito per il compostaggio di 30.000 tonnellate annue “sennò perdiamo i finanziamenti”; non c’è nessuno che voglia benedire la terra; si condannano i peccati di sesso (e mancu tutti) ma non quelli contro la legalità; con il caldo e lo scirocco l’aria torna a puzzare di carne morta come la scorsa stagione; l’orologio è morto e tra poco sarà anche sepolto (e senza l’onore delle campane a morto – che fa pure rima); il parco degli aranci è praticamente una nuova 167 per pantegane; la casa baronale cade a pezzi, così come si sta sbriciolando sotto la grattugia dell’inerzia l’annessa torre medievale con relativo ponte a sesto acuto; la masseria Colabaldi è posta in vendita al peggior offerente; le casiceddhre attendono qualche firma perché rientrino nel progetto FAI (Fondo ambiente Italia), anche se ciò che servirebbe veramente sarebbe il fatto che quella parola “FAI” fosse voce del verbo fare; l’ipogeo sta diventando un calvario, ed il calvario un ipogeo; la casa rossa - subito dopo le camionate di cemento per il grande massetto intorno alla casa bianca - è probabile che con le venture piogge monsoniche diventi una palafitta; la vecchia scuola elementare di Noha ristrutturata, nonostante i proclami e le promesse dell’assessore Coccioli, continua ad avere un “allaccio da cantiere” di 10 kw e non di 50 e presto resterà nuovamente inutilizzata come l’altro catafalco di via Bellini angolo via Ippolito Nievo; le statistiche dicono che nel triangolo dei prodotti DOP (Lecce, Galatina, Maglie) la percentuale di malattie tumorali supera di gran lunga la media delle zone più industrializzate d’Italia. E per giunta senza avere le industrie, che di solito sono le principali indiziate per l’inquinamento ambientale. Come dire: curnuti e mazziati.

Fino a qualche tempo fa, quando le persone mi vedevano arrivare, mi salutavano così: “bè… osce ssi rrivatu? E quandu te ne vai?”, o comunque i soliti convenevoli per una buona accoglienza.

Adesso nemmeno apro bocca che da più parti suonano lugubri annunci di concittadini colpiti da malattie gravissime. Credo che sia ora di accantonare un po’ la parola “speranza”, quella cioè armata di buone intenzioni, di togliersi i paraocchi, di smetterla di pensare che accada solo agli altri o che le cause siano ignote.

Forse è giunto il momento di fare tutti qualcosa, smettendo per esempio di delegare ai soliti falsi “non vedenti” la politica nostrana.

Cosa fare? A questo proposito mi sono venute in mente delle parole ascoltate in circostanze diverse e da persone molto distanti fra loro, geograficamente e culturalmente. Ricordo per esempio che, in occasione della Festa dei Lettori del settembre 2008, e più precisamente riguardo alla salvaguardia dei nostri beni culturali, il Soprintendente della provincia di Lecce, dottor Giovanni Giangreco, a cui avevamo affidato tutte le nostre speranze, concluse dicendo a tutti i presenti nell’atrio del palazzo baronale, che a quel punto, la salvaguardia dei nostri beni dipendeva dai nohani (e non dalla Soprintendenza) e che tutti ci saremmo dovuti tirare su le maniche.

Lì per lì restai deluso, mi sembrò quasi un tradimento. Gira e sbota, pensai, ti fanno promesse e poi tocca sempre a nnui!

Poi ebbi l’occasione di ascoltare l’intervista fatta da un giornalista a Carmine Schiavone, ex boss del Clan dei Casalesi e pentito della Camorra, il quale esordì dicendo che se non fosse stato per la ribellione del popolo, della terra dei fuochi, non se ne sarebbe mai parlato così tanto. E il problema non sarebbe mai venuto fuori.

E di recente, giusto per toglierci ogni dubbio, la stessa cosa ha annunciato Papa Francesco a proposito di cambiamento della Chiesa, dove il Santo Padre diceva appunto che se non è la gente a volerlo fortemente, la Chiesa non cambierà mai

( e quindi, aggiungo io, nemmeno lo stato devoto).

E poi leggi di inchini di madonne ai boss, e soprattutto di sponsorizzazioni di feste patronali da parte del TAP, l’ennesimo scempio dedicato alla mafia, e ti cadono un’altra volta le braccia, e  pure il resto.

Marcello D’Acquarica

 
Di Albino Campa (del 17/09/2010 @ 17:50:17, in CDR, linkato 3340 volte)


Nel corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi (17.09.2010) presso la stabilimento galatinese, i massimi rappresentati della società con sede a Gubbio hanno illustrato alla stampa, ma non solo, il perchè delle ragioni del sì e alla fine, quasi tra lo stupore di molti dei presenti, l'ingegner Farneti ha così sintetizzato il suo parere favorevole: "Il CDR a Galatina non potrà che far bene all'ambiente, al territorio e al lavoro".
Un'affermazione che l'amministratore tecnico amministrativo di Colacem ha ribadito più volte nel corso dei suoi interventi in quanto, con dati alla mano, ha mostrato come in Olanda, Germania, Francia (utilizzo del CDR dal 50 al 90%) ma anche nei due stabilimenti Colacem delle provincie di Arezzo e Isernia (utilizzo CDR al 6%), il rifiuto totale destinato completamente ad esser buttato via non ha creato mai nessun problema ai territori e alle popolazioni dove sono presenti gli impianti, ma anzi. Grazie al passaggio nel coinceneritore, lo scarto si è trasformato in un valore aggiunto.
Eppure, nonostante le buone notizie provenienti da uno dei più grandi colossi del cementificio italiano, ma anche dal rapporto favorevole stilato da Legambiente nel 2009 sul CDR, non si possono non prendere in considerazione le ragioni del no provenienti da quella parte del territorio che ha il 50% degli impianti dell'intera provincia di Lecce, in cui purtroppo è un dato di fatto l'elevato numero di casi di malattie da tumore.
Una situazione, quindi, che necessita la massima attenzione e vigilanza, ma che Colacem ha ribadito di voler aprirsi ad ogni confronto per far emerge le sue buone motivazioni di un CDR di qualità che, nelle intenzioni dell'azienda, sarà rifiuto proveniente dal Salento.

fonte: ilpaesenuovo
 
Di Redazione (del 25/06/2015 @ 17:46:06, in Un'altra chiesa, linkato 2492 volte)
Abbiamo il piacere di riportare qui di seguito, nella nostra rubrica "Un'altra chiesa", la nuova Enciclica di papa Francesco dal titolo: "Laudato si'", sulla cura della casa comune.
 
In questa sua lettera, Francesco dà alcuni consigli sulle buone pratiche per il rispetto dell'ambiente e parla di altri argomenti, molti dei quali già trattati ne "L'Osservatore Nohano" e in svariati altri pezzi pubblicati su questo sito (un tempo, considerati, evidentemente, come vere e proprie eresie).  
 

Buona lettura.

click qui per il download del PDF.

 
Di Albino Campa (del 07/09/2010 @ 17:45:44, in Comunicato Stampa, linkato 3332 volte)
Cutrofiano e Noha non possono morire sotto ettari di fotovoltaico!
Quando: 08/09/2010 (mercoledì)
Dove: Cutrofiano - Sala parrocchia S. Giuseppe   Mappa
Ore: 20.00
Organizzato: Amici del Territorio - Cuitrofiano (Le)


Il Comitato Amici del Territorio di Cutrofiano, comitato fatto da tantissimi cittadini attenti e attivi che non vogliono vedersi sottrarre i propri Beni Comuni quali il preziosissimo e fertile territorio agricolo del feudo di Cutrofiano divorato da ben 200 ettari di morti pannelli fotovoltaici voluti per avidità e ingordigia di affaristi che vedono nella "Green Economy" solo un nuovo modo per fare soldi facili dando in cambio distruzione e desertificazione al territorio, con la perdita totale della naturalità e della salubrità dei luoghi vero patrimonio di tutti i cittadini, si stanno riunendo
mercoledì 09 Settembre
alle ore 20.00
presso la sala della Parrocchia di San Giuseppe in via Trapani a Cutrofiano.  Vedi la mappa
Per l'importanza dei temi trattati e per la grave emergenza in corso si invita caldamente a prendere parte all'incontro e darne massima diffusione.
Il Futuro del Salento passa attraverso l'interesse di ciascuno di noi.
Il Forum ambiente e Salute
Approfondimento:
Ringraziando per il tempo noi dedicato, porgo distinti saluti.
Per il Forum ambiente e Salute - settore comunicazione
Alfredo Melissano
Forum ambiente e Salute
vico De' Fieschi, 2
73100 - Lecce
sito
 
Di Albino Campa (del 10/11/2010 @ 17:44:25, in Fotovoltaico, linkato 3268 volte)

I video integrali degli interventi del convegno organizzato dalla Associazione radicale Save Salento con il patrocinio del Comune di Melpignano sulle energie rinnovabili e la compatibilità con l'ambiente, il paesaggio e il patrimonio storico-culturale.

Guarda i video

 
Di Redazione (del 13/06/2021 @ 17:40:42, in Comunicato Stampa, linkato 734 volte)

C'è stato un tempo in cui la nostra città ricopriva un ruolo centrale nel Salento, protagonista nel campo dell’industria, dell’artigianato, della cultura, degli eventi e tanto altro.
Le nostre attività, nonostante ci siano tanti validi imprenditori e concittadini capaci e coraggiosi, non sono valorizzate. Le nostre eccellenze e i nostri tesori ancor meno.

Oggi Galatina è una città tristemente assopita, passiva, privata di tutto il suo originario entusiasmo, senza alcuna prospettiva che possa risvegliarla da un sonno fin troppo lungo.
La perdita della sua centralità è sì colpa di una politica poco lungimirante. Ma, cari concittadini, diciamocelo: un po’ di smalto lo abbiamo perso anche noi.

Chi sta umiliando la nostra città è chi la critica, chi la amministra con superficialità e immobilismo, chi sta alla finestra a guardare senza darsi da fare per cambiare le cose.
Noi potremmo, anzi dovremmo, essere la politica vera. Quella bella, partecipata, pulita, fatta nelle piazze, nelle periferie, per strada, ovunque. Per passione. Eravamo in vetta e adesso ci tocca ripartire quasi da zero, se non dal potenziale enorme finito da tempo in cantina.

È vero: per volare alto ci vuole costanza, capacità, impegno, passione. E invece noi, cari concittadini, ci siamo accontentati, svalutati, svenduti. Meritavamo e meritiamo altro.
E allora è questo il momento di mettere da parte l'abitudine, l'inerzia, la timidezza, l’invidia, la comoda poltrona da spettatori di una città. LA NOSTRA CITTÀ!

Non siete stanchi dei decisori di lungo corso e falsi volti nuovi travestiti da "professionisti competenti"?
Le ambizioni della nostra terra, ricca di bellezze e di eccellenze ancora tutte da valorizzare, aspettano solo noi e il nostro impegno.
Rievocando un noto proverbio, oggi vi dico che la realtà è semplice: chi si ferma, è perduto. E noi siamo stati "fermati" nel fior fiore del nostro sviluppo e ci siamo persi. Ma la bussola, e questo deve essere chiaro, dobbiamo trovarla dentro di noi. Ed è negli occhi dei nostri figli e dei nostri nipoti che troveremo la direzione giusta, la strada migliore, per raggiungere la meta più bella.

Cari concittadini, le cose cambiano se siamo pronti a cambiare prima di tutto noi, il nostro modo di fare e di pensare. Se siamo pronti alla Rivoluzione Culturale, ad una battaglia etica, a scrollarci di dosso la polvere e alzare un muro compatto contro le ingiustizie che quotidianamente sono sotto i nostri occhi. Se siamo pronti a fare squadra, se all'IO anteponiamo il NOI, se lavoriamo per essere l'alternativa a tutto ciò che non ci piace, che ci fa male, che ci prosciuga energia vitale senza darci in cambio nulla.

Ma come immagina la Galatina del futuro il MoVimento 5 Stelle?
Serve certamente riprogettare la città coinvolgendo la comunità in questo percorso di trasformazione. Fondamentale, ad esempio, sarà lavorare ad un nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale), per contenere il consumo di suolo, per favorire la rigenerazione urbana, per tutelare e valorizzare l’ambiente ed il paesaggio del nostro territorio.

Quando parliamo di migliorare la qualità della vita dei cittadini, parliamo anche di questo: vivere in una città smart, sostenibile, ordinata, pulita, coltivando benessere e diventando attrattivi.

I numeri di questi ultimi anni restituiscono una fotografia chiara del graduale “svuotamento” della città. Lo dicono le attività commerciali, i giovanissimi che hanno deciso di andare a vivere in comuni limitrofi, abbandonando la propria culla per ovvi motivi di opportunità.

Per mettere in piedi il cambiamento serve una visione chiara, una prospettiva a lungo termine. Serve un sogno e la volontà di realizzarlo con ogni forza. Ed è questo che noi sentiamo di poter offrire come Movimento 5 Stelle.
In questi anni abbiamo promosso tante iniziative, come la piantumazione degli alberi e il decoro partecipato delle nostre periferie. Su quello puntavamo nel programma elettorale del 2017, con il quale ci presentammo alla città, e su quello puntiamo ancora oggi.
Personalmente immagino un coinvolgimento diretto di aziende, imprenditori, associazioni e cittadini. Una rete fitta e variegata.
Sogno un polmone verde al centro della città, che potrebbe nascere tra Via Liguria e la tangenziale verso Noha; immaginiamo una pista ciclabile e una riqualificazione totale della strada che collega Galatina con Noha (viale Dalla Chiesa); credo fortemente nelle potenzialità di Collemeto e Santa Barbara e nella loro posizione strategica a due passi dalla strada statale 101;credo negli investimenti giusti e nella necessità di tendere una mano alle comunità che si sentono abbandonate, escluse.
Immagino una riqualificazione totale di piazze e zone periferiche, del nostro centro storico, sul quale poco o nulla si è fatto negli ultimi anni. Immagino, per esempio, una tassazione comunale pari a zero per alcuni anni per chi decide di trasferire o aprire un’attività nel cuore di Galatina. E da questo immagino di far ripartire una zona che fa gola a molti, ma che merita di essere rivalutata.

Abbiamo un quartiere fieristico abbandonato a se stesso. Ho provato a dare un input per realizzare un progetto, per tentare di farlo finanziare a livello centrale, ma nulla. Ho impegnato da tempo il Governo ad investire sulla nostra fiera, per riqualificarla, trasformarla, farne anche un centro congressi, un luogo destinato ai grandi eventi, che potesse lavorare 365 giorni all’anno. Sforzi vani, nonostante la volontà di tanti imprenditori volenterosi, ci siamo scontrati contro la mancanza di lungimiranza e di operare scelte coraggiose da parte di qualcuno dell'attuale amministrazione. Peccato, ma nulla è perduto, non molliamo!

Abbiamo delle strutture sportive invidiabili. Mi piange il cuore, però, guardando il prato del Pippi Specchia nelle attuali condizioni e mi tornano in mente le parole di Marcelo Lippi, quando ospitammo la nazionale italiana. “Questo stadio è una bomboniera” disse. E io aggiungo che è vittima del matrimonio politico sbagliato. Ritengo sia inaccettabile!

Penso che risorse messe a disposizione dall’Europa, dal Governo e dalla Regione, sarebbero più facilmente intercettabili creando un ufficio apposito con personale ad hoc che lavori alla progettazione allo studio e al monitoraggio dei vari bandi. Si eviterebbe lo spreco di risorse pubbliche e di opportunità (come recentemente accaduto con la perdita di 5 Milioni) e si creerebbero nuovi posti di lavoro.

Più attenzione alla disabilità, una lotta vera alle ingiustizie sociali perchè NESSUNO DEVE RESTARE INDIETRO. Molto si è fatto, devo ammetterlo, grazie al lavoro di persone competenti, ma si può fare sempre meglio.
Tanti sono i temi sui quali occorre intevenire, difficile elencarli tutti e andare nel dettaglio.

E quindi cosa fare? Rimbocchiamoci le maniche! In questo il MoVimento 5 Stelle c’è stato, c’è e ci sarà. Non abbiamo mai avuto paura di assumerci delle responsabilità e di sporcarci le mani (nel senso più nobile del termine).
E ancora una volta siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità: Galatina andrà al voto nel 2022 e questo appuntamento sarà fondamentale per scrivere la storia anche della nostra comunità. È questo, dunque, il momento dell’impegno, della responsabilità e del coraggio. Quelle appena elencate sono solo alcune delle tantissime idee (e dei progetti già pronti) che abbiamo da tempo per la nostra città. Ma vogliamo condividerle, vogliamo conoscere le idee degli altri. Vogliamo lavorare seriamente, concretamente, per la Galatina del 2050!
Ed è per questo che faccio un appello rivolto a tutte le forze politiche, a quelle che (con convinzione e fino all'ultimo) hanno sostenuto l’esperienza del Governo Conte II, alle realtà civiche, alle splendide realtà dell'associazionismo, alle forze moderate e a tutte le migliori energie della società civile, ai nostri giovanissimi e ai “giovani di mezza età” come me. Insomma, a tutti i cittadini che hanno voglia e passione.
A queste realtà oggi il MoVimento 5 Stelle propone di dar vita ad un "PATTO PER GALATINA" ed è pronto ad aprire, da subito, un tavolo di confronto con tutti.
Il Movimento 5 Stelle sarà in prima fila per portare avanti questo patto, la direzione di marcia è chiara e la nostra identità sarà così forte che ci consentirà di dialogare con tutti, anche con l’elettorato moderato e coloro che fino ad oggi non si sono sentiti coinvolti dalla politica cittadina.
Obiettivo? Costruire un progetto credibile, forte, concreto, che dia voce a tutti i galatinesi, che dia una prospettiva che guardi ai prossimi 30 anni, per mettere insieme una squadra che non si limiti all’ amministrazione ordinaria, ma che abbia il coraggio di occuparsi dello straordinario, in tutti i sensi.

Non sarà certamente un percorso facile, ma sono certo che riusciremo a costruire un fronte ampio, che possa consentire alla nostra Galatina di risollevarsi. Iniziamo a fare Politica vera, nel senso più alto della parola.

Concludo con le parole di Giuseppe Conte, che condivido a pieno e che dovrebbero risvegliare in tutti noi uno scatto d’orgoglio. "E' tempo di guardare avanti, adesso. E' tempo di essere realisti, ma anche di lavorare per “realizzare l’impossibile”: abbiamo un paese e un futuro a cui dedicare le nostre più preziose energie”.

E allora coraggio! Per Galatina, Noha, Collemeto e Santa Barbara io ci sono, il Movimento c’è! Ed è disponibile a patti su obiettivi chiari, ma mai a beceri compromessi.
Ed è questo che fa la differenza.
Camminiamo insieme verso una GALATINA, di nuovo, PROTAGONISTA!

Leonardo Donno
Deputato M5S

 

Tarantismo, snobismo e ragnatela 

Alla festa patronale di Galatina, quella di fine giugno dedicata ai Santi Pietro e Paolo, i giovanotti di Noha partecipavano raramente. Infatti molti di loro, poco più che imberbi ragazzini - incluso il sottoscritto - erano fin dai primi del mese “ritirati in campagna” dove nel corso dell’estate avrebbero dedicato tutto il loro tempo e le loro energie al giogo opprimente del tabacco, cui la famiglia tutta era dedita con il suo diuturno lavoro per guadagnarsi da vivere. Dunque la fine della scuola rappresentava per noi altri tutto men che l’inizio di una bucolica villeggiatura! Solo uno sparuto numero di compagni di classe che si poteva contare sulle dita di una sola mano aveva la possibilità di partecipare alla festa patronale di Galatina, che sempre ci veniva descritta come imponente, maestosa e particolare. La particolarità stava nel fatto che, come ci raccontavano, l’ultimo giorno della festa, solennità di San Paolo, in una cappellina prospiciente piazza San Pietro avveniva con una precisione cronometrica “dalle ore 12 alle ore 13” il miracolo della guarigione delle tarantate. Erano queste delle persone strane, soprattutto donne, che incappate nel morso della tarantola, si dimenavano distese per terra, saltellavano e ballavano anche sull’altare della chiesetta, e spesso rincorrevano uno o più astanti curiosi (soprattutto chi indossava abiti di color rosso), creando un fuggi-fuggi generale nel pubblico che sempre numeroso si accalcava a ronda in quell’intorno.

Le tarantate non erano mai di Galatina (molte venivano dal Capo di Leuca). E nemmeno a Noha vi erano tarantate, né ve ne erano mai state in passato. Pare che per grazia di San Paolo, Galatina ed il suo “feudo” godessero del privilegio dell’”immunità” dal tarantismo.

Del resto Galatina ha sempre visto il tarantismo come un corpo estraneo, un fenomeno da osservare dall’esterno, forse dall’alto. E’ come se non ne fosse condizionata culturalmente. Erano gli altri, i “forestieri”, a dover rispettare una tradizione, a dover ripetere un rito stagionale, a doversi recare in pellegrinaggio a bordo dei loro sciarabbà in quel territorio “sacro” per celebrare una cerimonia salutare. I galatinesi erano solo degli spettatori, perlopiù distratti. L’immunità era anche un non volersi sporcare le mani, un fastidio, e se vogliamo una cosa da raccontare agli altri con vergogna, più che con pudore dettato da compassione.

Galatina si è sempre sentita città borghese, sede di banche e di palazzi gentilizi con tanto di stemma nobiliare, di proprietà dei ben pasciuti agrari. Quegli agrari che magari avevano usato ed abusato del lavoro e della dignità di quei contadini, tra le cui fila appunto nascevano le tarantate ed i connessi traumi, frustrazioni e conflitti irrisolti.

Quell’immunità nel corso degli anni si è trasformata nella peggiore delle forme di comunicazione e di contatto: lo snobismo. Una brutta parola che in dialetto si tradurrebbe anche con “garze larghe” o qualcosa di simile.

Per anni molti galatinesi hanno aborrito le serate di pizzica-pizzica che iniziavano a macchia di leopardo a celebrarsi un po’ in tutto il Salento. Questo fino a quando non arrivò, ormai oltre un decennio fa, quel laboratorio culturale di musica e di pensiero, quell’esperienza straordinaria che risponde al nome di “La Notte della Taranta”, raduno tra l’altro di altissima qualità, che ha fatto di Melpignano il centro delle manifestazioni della nostra “musica etnica” ormai noto in tutto il mondo. Da Melpignano in poi più di un galatinese si è sentito finalmente “contagiato” dal morso della taranta. 

Ma il fatto che Galatina ne fosse (stata) esclusa per tanti anni, crediamo a questo punto che fosse in un certo qual modo naturale, legato alla sua storia.

Ciò che si può fare oggi, allora, non è tanto recriminare, rimpiangere, nutrire rimorsi per ciò che non è stato: la storia si studia, non si giudica. E tanto meno affannarsi per dar corso agli “eventi” scimmiottandone gli altri. L’evento in sé non serve a nulla. Dura lo spazio di una serata o di una giornata. Poi passa e forse non lascia nulla.

Utile sarebbe invece far tesoro di un concetto, anzi di un insegnamento portentosissimo che ci dona proprio il fenomeno del tarantismo: la ragnatela.

La ragnatela è sistema, è equilibrio, è compartecipazione, è un modo per poter “catturare”, diremmo anche affascinare noi stessi e gli altri che ci vengono a trovare.

Galatina è una delle città più belle del mondo. Ma questa è condizione necessaria ma non sufficiente per una buona o ottima qualità della vita. Dovremmo sforzarci un po’ tutti quanti per essere più accoglienti nei confronti dei visitatori, che sempre più numerosi verranno a trovarci. E si è accoglienti se saremo rispettosi intanto verso noi stessi e poi verso gli altri. Si è rispettosi se sapremo aver cura dell’ambiente in cui viviamo, per esempio lasciando un po’ la nostra auto nel garage ed utilizzando di più il nostro cervello per spostarci (dunque a piedi o in bicicletta); se conosceremo la nostra storia riuscendo a farne parte anche agli altri (quanti galatinesi hanno in casa propria il libro “Galatina, storia ed arte” di mons. Antonaci, solo per citare uno dei tanti a caso, pronto per la consultazione?); se riusciremo a dare informazioni anche in inglese o in francese, ma anche in italiano, al viaggiatore straniero che per caso si avvicinasse a noi chiedendocene; se riusciremo ad offrire i nostri prodotti della campagna o dell’artigianato in maniera decorosa e senza rapinarci a vicenda (la pasticceria di Galatina per fare un esempio è la migliore del mondo. Ma non si vende solo il pasticciotto, si vende anche il sorriso ed il buongiorno detto con gentilezza e senza smanceria o sussiego, e questo valga per ogni negozio cittadino. Chiediamocelo tutti: c’è sempre la gentilezza come companatico di ogni transazione galatinese?); se faremo fruire i nostri monumenti tenendoli aperti e con l’assistenza di guide non improvvisate…

Le occasioni per renderci più accoglienti e disponibili sono mille e ancora mille. E si potrebbero riassumere nello sforzo per renderci migliori, meno spocchiosi, meno mafiosetti, più responsabili.

Ma per tutto questo c’è bisogno di molto studio, molta formazione, molto tempo.

La ragnatela è il vero ed il miglior prodotto del tarantismo. Dovremmo tutti impegnarci a tesserla.       

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 28/05/2010 @ 17:34:51, in Fotovoltaico, linkato 4040 volte)

La frase del titolo è un’esclamazione di Lorenzo Tomatis, uno dei maggiori oncologi del dopoguerra morto nel 2007.

crf “Così ci uccidono”, Emiliano Fittipaldi, Rizzoli, Milano, 2010.

Vogliamo un paese produttore di energie e quindi quasi certamente di rifiuti tossici o un bel paese?

La salvaguardia della natura va fatta a prescindere dal colore politico. Le amministrazioni pubbliche hanno il dovere di fare il bene per il popolo in maniera democratica. I cambiamenti di simpatia da un partito all’altro non devono influire sulle scelte guidate dalla ragione. La mia osservazione in merito a contrada Roncella, è volta alla difesa di quel territorio, che altrimenti verrebbe devastato dall’ennesimo impianto fotovoltaico. Oggi è una superstite area naturale, ancora incontaminata da prodotti di scarto dell’uomo. E non può essere paragonata a nessuna distesa di pannelli, nemmeno se sopra vi si dipingessero diecimila ulivi secolari o prati di papaveri rossi. Se ognuno di noi avesse più cura del proprio spazio, saremmo un paese civile. Purtroppo non è così.

Non è necessario essere professori o geni dell’economia per chiedersi da che parte sta la verità. Sarebbe sufficiente confrontarsi democraticamente (e lottare per mantenere questo diritto), informarsi ed avere un briciolo di attenzione per il mondo che ci circonda, comprese le attività di alcuni furbi rivolte esclusivamente al proprio lucro. Il territorio in quanto ambiente di vita per tutta la natura, fatta di flora e fauna e non di cemento e immondezzai, non ci appartiene. Lo abbiamo ereditato dai nostri predecessori, e siamo altresì obbligati a lasciarlo ai nostri successori indenne il più possibile da inquinamenti di ogni sorta.

Oppure  pensiamo davvero di essere eterni o di poter arraffare tutto per portarcelo all’altro mondo?

I pannelli fotovoltaici di per sé inquinano, e non solo per le parti in plastica o derivati usate nella struttura o per i cablaggi vari, ma per il fatto stesso che per costruirle si inquina ma soprattutto un terreno ancora allo stato naturale si riempie di carcasse di alluminio, ferro e silicio. Ma visto che è proprio necessario procedere al fotovoltaico sarebbe bene utilizzare gli spazi già occupati da case, palazzi e capannoni (ce ne stanno a bizzeffe) prima di ricoprire i residui centimetri quadrati di terra a nostra disposizione.

Il problema allora non sta nella scelta del fotovoltaico, ma nel fatto che si finisce sempre per esagerare. Gli utili diretti spesso vanno a quei pochi che sfruttano il meccanismo degli incentivi, ribaltando sui poveri cittadini il costo sociale. A questi ultimi restano le briciole, le macerie da smaltire a fine ciclo degli impianti, i problemi ecologici derivanti dallo scempio ambientale, oltre che il costo degli incentivi (che di fatto sono pagati da tutti i contribuenti).

Oramai dovremmo sapere tutti che una richiesta maggiore di energia da parte del mercato serve solo a produrre ulteriori forme di inquinamento, sia nella fase di produzione dell’energia stessa (vedi scorie e rifiuti tossici vari) che nelle migliaia di oggetti usa e getta di cui stiamo riempiendo la terra. Senza accorgercene stiamo chiedendo di avere ulteriori “beni” spargi veleni: altre televisioni, altre luci da accendere, altre auto da rottamare, altri viaggi low-cost, altre inutili autostrade, altre TAV, altre piattaforme petrolifere, altre antenne per la telefonia, altri ponti sugli stretti…

Più questo trend cresce e più aumentano le aree pericolose per la salute pubblica, compresi i depositi tossici per decenni, secoli e millenni.

I turisti non verranno nel Salento, a Galatina, a Noha o in qualche altro paese intorno a noi per vedere distese di fotovoltaici o foreste di pale eoliche o, peggio ancora, coste ricoperte di colate di cemento sottoforma di ville, alberghi, capannoni o villaggi turistici. Gli spot pubblicitari sul nostro Salento ci parlano di mare, di coste naturali e di un territorio ancora indenne da segnali di inquinamento e di stupidità umana. Facciamo in modo che questa volta non si tratti della solita propaganda ingannevole.

La difesa di questo patrimonio di benessere dal vandalismo consumistico o dalle paventate sedi di nuove Cernobil, con connessi depositi di scorie radioattive, dovrebbe essere per ognuno di noi il primo obiettivo da raggiungere.

L’energia è necessaria, ma la terra è indispensabile. Non ne abbiamo altre sulle quali poter vivere.

Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 01/11/2023 @ 17:33:38, in Necrologi, linkato 1688 volte)

Ha resistito fino all'ultimo, lucido, amorevole con tutti, generoso, pieno di idee per l'edificazione della sua comunità. Da oggi il prof. Biagio Bovino, per tutti Biagino, mettendo un punto ai suoi 84 anni, è una bella, commovente pagina della nostra storia.

Insegnante di materie artistiche, artista pure lui (disegno e pittura, soprattutto), ha cercato sempre di trasmettere a intere generazioni di studenti (che lo adoravano) il gusto per il Bello, il quale, condito da Pensiero e Azione pro bene comune, è in grado di rendere l'ambiente in cui viviamo più prezioso e civile.

Ora certamente Biagino si farà un giro per salutare gli amici del Circolo Cittadino, riabbraccerà forte i suoi fratelli Totò e Pippi scomparsi troppo presto, e riprenderà i suoi discorsetti con don Donato. Quanto al resto di qua, avrà tutto il tempo per stare, ma con altri mezzi, vicino alla moglie Marisa, ai suoi figli Fabio e Rosy, a sua nuora Valentina, e a Elena, la sua nipotina, e certamente anche alle sue sorelle la Lucia e la Raffaella, ai suoi cognati, ai nipoti sparpagliati in ogni dove ma sempre stretti a lui e agli altri, e in fondo a tutti noi.

Nella memoria del caro Biagino, la Redazione di Noha.it si stringe in un unico affettuoso abbraccio intorno a chi - sono in tanti - gli ha voluto bene. 

Noha.it

 

In mattinata i sindaci del circondario galatinese e i referenti del Comitato civico ambiente e salute incontreranno l’assessora Maraschio, in un tavolo avviato a marzo. Dal rapporto Arpa, redatto al termine dell’ispezione di luglio, emergono livelli di sostanze nocive nelle acque che supererebbero la soglia consentita

Potrebbe essere una giornata significativa, quella di oggi, per la vicenda Colacem di cui abbiamo scritto nelle scorse ore, allegando documenti in esclusiva. Nella tarda mattinata, infatti, il Coordinamento civico ambiente e salute e i sindaci del circondario galatinese incontreranno l’assessora regionale all’ambiente, Anna Grazia Maraschio e il capodipartimento ambiente, Paolo Garofoli.

Intanto, però, spunta un verbale di prescrizione nei confronti del cementificio che l’Arpa, l’Agenzia regionale protezione ambientale, ha inviato alla Procura della Repubblica di Lecce a settembre scorso. Al termine del rapporto di un’attività ispettiva ambientale eseguita all’interno dello stabilimento galatinese, l’Arpa ha inoltrato comunicazione di notizia di reato alla Procura, ravvisando ipotesi contravvenzionali in materia ambientale. Nel verbale si segnalano criticità e non conformità, solo parzialmente chiuse dall’azienda.

Il rapporto Arpa

Dal Dipartimento ambiente provinciale dell’Arpa e dal Dipartimento Impiantistica e rischio industriale sono state impartite alcune prescrizioni nei confronti di Colacem, al termine di un sopralluogo ordinario eseguito in tre giornate nel mese di luglio del 2020. Nel rapporto conclusivo redatto dai funzionari dell’Agenzia regionale di protezione ambiente sono state riscontrate delle irregolarità in materia di tutela ambientale, poi comunicate alla Procura della Repubblica di Lecce. Limiti sarebbero stati per esempio superati relativamente alla presenza di Cadmio, Nichel, Piombo e Nitriti all’interno delle acque sotterranee: parametri superati di un decimo rispetto a quelli consentiti. Ma le anomalie - che l’azienda avrebbe solo parzialmente sanato - riguarderebbero diversi aspetti, legati tra gli altri anche ai sistemi idraulici di separazione delle acque.  “Alcune superfici scolanti impermeabilizzate, limitrofe all’impianto di trattamenti delle acque meteoriche denominato Area B non sono dotate d una rete di raccolta e convogliamento delle acque meteoriche medesime”, si legge nel verbale.

Tra le criticità sollevate dagli ispettori regionali anche quelle relative agli impianti di trattamenti delle acque meteoriche denominati Area B  e Area C: "Sono dotati ognuno di un dissabbiatore, ubicato a monte dell’impianto, che al momento del sopralluogo risultavano pieni d’acqua sebbene fossero trascorse più di 48 ore dall’ultimo evento meteorico, non garantendo, pertanto, le condizioni previste dall’articolo 10 del Regolamento della regione Puglia del 9 dicembre del 2013, e la separazione delle acque di prima pioggia dalle acque di dilavamento successive (acque di seconda pioggia)”. Tre le righe del verbale inoltrato alla magistratura  si legge ancora: “Tutti gli impianti delle acque meteoriche, a servizio delle zone A, B,C, D, non sono dotati di un idoneo sistema di deviazione idraulica, attiva o passiva, che consenta di separare le acque di prima pioggia dalle acque di dilavamento successive”. Alla ditta è stato pertanto imposto di procedere con l’adeguamento degli impianti non in regola, entro 90 giorni a partire da settembre.

Il tavolo presso l’Assessorato ambientale

Il tavolo regionale, avviato già dal mese di marzo, si metterà in giornata al lavoro per un’analisi sull’impatto ambientale e sanitario prodotto dal cementificio di Galatina sul territorio. La richiesta giunta sulla scrivania dell’assessorato all’ambiente è quella di ridurre la pressione ambientale, subordinando l’autorizzazione a Colacem alla Valutazione di impatto sanitario (Vis) da effettuarsi secondo linee guida accreditate a tutela della salute delle comunità del Galatinese. Una richiesta già indirizzata, a dicembre scorso, ad Aress Regione Puglia dal Dipartimento di prevenzione della Asl  Lecce per “le potenziali ricadute cumulative di tutte le attività produttive presenti nell’area industriale di Galatina-Soleto”. (Alleghiamo nuovamente la missiva di Asl Lecce, qui accanto)

Tra le priorità prese in esame in giornata, la riduzione della pressione ambientale e del consumo delle risorse (244 litri di acqua per 309mila e 900 tonnellate di cemento prodotto a Galatina), lo stop cautelativo all’impianto, in attesa della realizzazione della Vis, nell’area Galatina-Soleto con la più alta incidenza complessiva di neoplasie e di malattie polmonari croniche della provincia. Valutazione che dovrebbe essere eseguita preliminarmente e non successivamente al rilascio dell’autorizzazione. Insomma, sarebbe un bene che l’ente Provincia accertasse la compatibilità di un simile stabilimento con il diritto alla salute della comunità, prima del rilascio di qualunque autorizzazione.

 I riflettori del tavolo istituzionale sono dunque tutti puntati sul riesame dell’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale al cementificio sede legale a Gubbio, concessa nel febbraio del 2018 dalla Provincia di Lecce, rianalizzata nel 2019. Il tutto sebbene undici single mediche e due autorevoli studi realizzati da Asl Lecce, Cnr e Istituto superiore della Sanità abbiano già snocciolato preoccupanti dati scientifici relativi all’incidenza dei tumori polmonari proprio in quella porzione dell’entroterra salentino. L’intero circondario è stato infatti dichiarato dall’Iss “area cluster per tumori polmonari”. 

La preoccupazione dei Comuni e del Comitato civico

I primi cittadini dei Comuni che orbitano attorno a uno dei cementifici tra i più grandi d’Europa hanno presentato ricorso al Tar: quest’ultimo si esprimerà a ottobre prossimo.  Della questione se ne parlerà nella Conferenza dei servizi, in Provincia, prevista per il prossimo 18 maggio e rinviata nelle ultime ore al 4 giugno. Proprio l’ente di Palazzo dei Celestini, con presunte violazioni della normativa processuale, ripropone infatti di riesaminare l’Aia relativa all'impianto di produzione di materiale laterizio (clinker) per 500 tonnellate al giorno: ma quel provvedimento è oggetto di un giudizio di annullamento davanti al Tribunale amministrativo regionale. Lo stabilimento galatinese è inoltre oggetto di consulenza tecnica d’ufficio, conferita nel dicembre del 2019.

Diverse le presunte anomalie emerse nel provvedimento autorizzativo e sulle quali il Comitato e le amministrazioni comunali vogliono vederci chiaro, chiedendo alla Provincia di esprimersi. Nella voce “scarichi idrici”, per esempio, non sarebbe presente un richiamo al rispetto dei limiti dello scarico e per il monitoraggio delle acque sotterranee, mentre le prescrizioni sulle emissioni sono ritenute insufficienti. Senza tenere conto, inoltre, che il monitoraggio di alcune sostanze inquinanti emesse dovrebbe essere eseguito di continuo, non estemporaneamente. E, soprattutto, questo stesso controllo dovrebbe essere effettuato da soggetti indipendenti e non dalla proprietà dello stabilimento.. Mancherebbero, infine, dei vicoli circa l’utilizzo del coke da petrolio.

L’impianto industriale Colacem, attivo da quasi 80 anni,  produce circa 600mila tonnellate all’anno di anidride carbonica. Se il progetto di utilizzare Css venisse autorizzato (il combustibile solido secondario, derivante dalla centrale di Cerano), le emissioni si andrebbero a sommare a carbone, olio pesante e coke da petrolio. Quest’ultimo era considerato fino ad alcuni anni addietro un rifiuto tossico e altamente nocivo. Tanto che un maxi sequestro di quella ritenuta sostanza ritenuta dannosa- eseguito dai carabinieri del Noe nel 2008 all’interno dell’ex Ilva - rappresenta un importante pezzo delle cronache pugliesi.

Valentina Murrieri
(Fonte: Lecceprima)

 
Di Antonio Mellone (del 14/04/2015 @ 17:29:50, in NohaBlog, linkato 2629 volte)

No, non si tratta solo di uno scherzo da parte di un vecchio marpione improvvisatosi “giornalista”: la quercia vallonea di San Sebastiano la stanno abbattendo per davvero.

Ma mica di notte, come i ladri: giorno dopo giorno, invece, alla luce del sole.

Vabbè, non si sono ancora viste le cinque seghe elettriche descritte nel pesce d’aprile on-line  (per ora solo quelle mentali), né i bisonti della terra (per ora solo camaleonti della terra, quelli che un tempo lottavano per lo “stop al consumo di territorio”), né sono stati tagliati i rami più alti di quell’albero monumentale con l’utilizzo di un’autogru (per ora ne hanno solo tranciato di netto un bel pezzo di apparato radicale, così, tanto per fare una prova); ma la quercia vallonea, di fatto, sta per essere ridotta in pellet dalle parole a vanvera di alcuni benpensanti galatinesi (quelli “ché la quercia non ha più di ottant’anni di vita”) e soprattutto dal silenzio-assenso della cosiddetta “politica locale” (immaginatemi mentre traduco queste ultime virgolette con un cenno vago e circolare della mano, come a precisare quanto codesta locuzione si possa utilizzare a Galatina solo a patto di interpretarla in un senso tutt’altro che letterale).

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Sì, la quercia vallonea muore, eccome, quando si buttano giù gli alberi come fossero birilli, quando si pensa che la “circonvallazione” (fra virgolette) può finalmente andare avanti nonostante la sua inutilità i costi e soprattutto la sua dannosità, quando il consumo di suolo con cemento e asfalto viene venduto dai boia dell’ambiente con la solita solfa per allocchi (“ricadute occupazionali” e “volano per lo sviluppo”), e quando anziché arrampicarsi sugli alberi per cercare di salvarli ci si arrampica sugli specchi per pararsi il culo.

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Questi vandali (o vangàli) di coorte riescono a far danni anche in nome delle buone intenzioni. A Noha, per dirne un’altra, di fronte alle scuole elementari/medie han pensato bene di creare un’area da destinare a giardino botanico (ampollosamente definito orto didattico, anche per giustificare la spesa pubblica dei fondi FESR). Ebbene, non ci crederete: sono stati capaci di fare disastri anche in questa occasione, coprendo una buona percentuale di quell’appezzamento di terreno con larghe carrare di fricciu ed altro materiale da risulta (“sennò i bambini si sporcano le scarpe”), sicché il suolo da adibire alla coltivazione è ormai circoscritto in poche ristrette aiuole superstiti. E qui non si capisce bene se la didattica consista nell’insegnare ai ragazzi la tutela, la salvaguardia e l’utilizzo agricolo di tutti i centimetri quadrati di campagna a disposizione, ovvero come trasformare un appezzamento di terreno in un orto bottanico.

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Nel frattempo i signori del palazzo continueranno imperterriti a costruire nuove strade piuttosto che rifare i numerosi asfalti sbiaditi e crepati, cosparsi di gobbe e crateri, anzi pozzi artesiani e tratturi pieni di sassi assetati che bramano di bere alle coppe dell’olio e buche traditrici che complottano attentati ai semiassi. Grandi opere inutili anziché piccole e necessarie.  

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A Galatina e dintorni funziona così.  Pare che qui il vocabolario e la grammatica della “custodia del creato”, visti certi humus, tarderanno ancora un po’ prima di attecchire.

Si vocifera addirittura che per Mimino nostro (sindaco più che di un comune verde ormai di un comune al verde) il lemma “boschi” altro non evochi se non un’avvenente ministra del suo stesso partito.

Antonio Mellone
 
Di Raimondo Rodia (del 20/12/2017 @ 17:25:32, in Comunicato Stampa, linkato 1194 volte)

Quest'anno il Santo Natale arriva con qualche giorno di anticipo a Cutrofiano, una nutrita serie di manifestazioni organizzate dalle associazioni culturali locali con la collaborazione ed il contributo dell'Amministrazione Comunale, in particolare del Sindaco Oriele Rolli e dell'Assessore con delega alla Cultura Lillino Masciullo, contribuiranno a creare il magico ambiente natalizio nel centro di Cutrofiano con tante iniziative. Appuntamento imprescindibile quello del pomeriggio a partire dalle ore 16.00 fino a tarda sera di giovedi 21 dicembre 2017. La Via del Natale un incredibile ambientazione natalizia in collaborazione con Circolo Ayni, Quelli che il Presepe, Fahre e l'animazione curata dall'associazione Peter Pan. Inoltre ci sarà l'Albero dei Desideri organizzato da alunni, insegnanti e genitori della scuola dell'infanzia Collodi in piazza Cavallotti che come un novello albero dei denari di Pinocchio, raccoglierà desideri in cambio di una piccola moneta, un usanza inglese oggi trapiantata alle nostre latitudini. Il Presepe vivente dei Bambini organizzato dalla scuola primaria Maselli alle ore 17.30 presso le scuderie palazzo Filomarini e nel resto del centro storico. Mostra Presepe artistico con personaggi ed ambientazioni in terracotta organizzato dalla primaria Don Milani presso l'ex mercato coperto. Tutto questo per accendere la festa del Natale con l'albero, che era in origine un simbolo pagano legato al culto delle foreste attraverso offerte con cui si adornavano e decoravano gli alberi in modo da propiziare la buona sorte. Il classico presepe un invenzione di San Francesco che dal 1223 allieta le case e le strade nel periodo dell'Avvento. Non mancheranno i buoni sapori in piazza Cavalotti. Un giovedi incredibile da non perdere. Cutrofiano vi aspetta con le sue bellezze.

 

Raimondo Rodia 

responsabile comunicazione circolo Ayni

 

Il Comune di Galatina, in collaborazione con Fareambiente - Laboratorio Galatina-Noha, organizza una 
Assemblea cittadina MARTEDI 18 SETTEMBRE 2018 ALLE ORE 19” presso i Giardini Madonna delle Grazie a Noha.

L’Assessore, Loredana Tundo, informerà sui progetti in agenda per Noha, l'Associazione Fareambiente, relazionerà sui dettagli del progetto "PANCHINE" e “ VALORIZZAZIONE DEL BENE COMUNE”.

La serata sarà allietata dal gruppo musicale "René".

René (voce e chitarra), classe 1985, originario di Aradeo, cantautore dalla composizione originale e creativa, avvalendosi della collaborazione di Gianni Casaluci (basso) e di Ganvers (batteria e percussioni), intratterrà la serata con brani originali e di grande impatto comunicativo.

Gli strumenti a percussione suonati durante la serata vengono realizzati da "Lotus Cajon" di Remo Qualtieri.

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

Fareambiente - Laboratorio Galatina-Noha

 
Di Redazione (del 20/12/2017 @ 17:22:04, in Comunicato Stampa, linkato 1200 volte)

Oggi a Bari Legambiente Puglia ha presentato la Decima edizione del Rapporto "Comuni Ricicloni Puglia 2017" alla presenza, tra gli altri, del Presidente Legambiente Tarantini, dell'Assessore alla Qualità dell'ambiente Caracciolo, e del Presidente ANCI Decaro. Il Comune di Galatina, unico del Salento in questa categoria, è stato premiato con la “Menzione Speciale Teniamoli d'Occhio” per aver raggiunto nei primi nove mesi del 2017 una media percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 55%.

Dati confermati anche nell'ultimo bollettino, quello di novembre, dove si è rilevata una percentuale del 62,84%.

Tutto ciò conferma la correttezza della direzione di marcia di questa amministrazione in tema di rifiuti: l'apertura del centro comunale di raccolta sempre più apprezzato dai numerosi cittadini che vi si recano giornalmente, la richiesta di un finanziamento per l'apertura di un ulteriore centro di raccolta a Collemeto, l’imminente installazione delle foto-trappole per contrastare il fenomeno dell’abbandono selvaggio dei rifiuti, l'impegno da subito profuso per la nuova gara di affidamento del servizio che eviti la proroga fino a quando l'Aro sarà in grado di gestirlo in proprio sono tutti atti che testimoniano l'estrema attenzione verso questo settore e il tentativo, nel lungo periodo e col concorso di tutti i cittadini, di rivedere al ribasso le tariffe sui rifiuti.

"Legambiente Puglia onora il Comune di Galatina con questa speciale menzione" - afferma l'Assessore alle Politiche Ambientali e di gestione dei rifiuti, Cristina Dettù - "che rappresenta un premio vinto da ogni singolo cittadino che, con impegno e costanza, da anni, mette in atto una pratica nobile a livello di salvaguardia dell'ambiente e lancia un segnale di civiltà e di educazione per le generazioni future. Mi auguro che questo premio sia un ulteriore stimolo in tale direzione per i cittadini e un incentivo per la redazione di progetti innovativi da parte del Comune per la tutela, la salvaguardia e la protezione dell'ambiente, così come accaduto già nei primi mesi dell'amministrazione del sindaco Amante. In attesa dell'Aro Le5, il comune di Galatina continua, da solo con le proprie forze e l’enorme impegno dei suoi cittadini, a far registrare un dato positivo tale da essere annoverato tra i migliori comuni della provincia di Lecce in tema di raccolta differenziata."

Ufficio stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 18/11/2017 @ 17:18:47, in NoiAmbiente, linkato 1801 volte)

Questa dell’albero è una di quelle feste che, per fortuna, stanno ritornando di interesse sociale e culturale.
Anche se non mancano occasioni per annoverare eventi “speciali” e dedichiamo quasi ogni giorno ad una commemorazione di interesse comune, le nostre azioni quotidiane non sono ancora del tutto testimoni di tutte queste giornate di cui amiamo riempirci la bocca e gli spazi sui vari net-work.
Quest’anno, a proposito di alberi, ci siamo persi l’autunno. In pratica molti alberi erano già secchi a inizio primavera. Non abbiamo goduto cioè del passaggio del colore verde delle chiome degli alberi che assumono in primavera ed estate, al colore giallo rame tipico dell’autunno. Per sopperire a quanti alberi sono andati in fumo dovremmo piantarne miliardi. 
Certamente ha contribuito moltissimo la siccità, ma ha fatto da protagonista la nostra incessante ignoranza e noncuranza.
Non mancano nelle nostre accuse, colpevoli senza volto (perlomeno qualcuno conosce le cause ma le nasconde) quali la malattia del disseccamento, cosiddetta Xylella o CoDiRO (Complesso del disseccamento rapido dell'olivo),  e non mancano i fantomatici piroglioni (piromani coglioni), non manca la nostra vecchia “furbizia” di incolpare agenti senza identità. Gli altri.
Non manca la mafia e forse la mafia siamo noi.

"La mafia non opera mai a favore della collettività bensì agisce a spese della società civile e a vantaggio solo dei suoi membri. È  frutto del sottosviluppo e prodotto delle sue stesse articolazioni che alimentano l'ignoranza e la sudditanza".

Pag. 107- COSE DI COSA NOSTRA - 3a ed. BUR Grandi Saggi luglio 2012

Fareambiente Laboratorio di Galatina -Noha

 
Di Redazione (del 23/10/2014 @ 17:14:32, in NohaBlog, linkato 2646 volte)

Fare Politica non vuol dire, come molti pensano, essere iscritti a un partito o al massimo candidarsi per diventare un “politico”. Fare Politica vuol dire, indossare sopra la maglia del partito – cosa non indispensabile - quella del bene comune. Sul significato di “fare Politica” c’è tutto un mondo di informazioni a cui chiunque può accedere, basta averne la voglia. Noi abbiamo pensato di fare Politica aiutando la Natura a lottare contro l’inciviltà di chi non solo non rispetta le regole, ma vive remando contro (Natura).

Di seguito la richiesta di autorizzazione per una “Giornata Ecologica” da effettuarsi a Noha, nel giorno 23 Novembre c.a.

Vi terremo informati sull’evolversi dell’evento.

-La Redazione del sito www.Noha.it-

 

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Di Redazione (del 18/11/2017 @ 17:11:00, in Comunicato Stampa, linkato 1158 volte)

Si sono tenuti il 16 e 17 novembre due appuntamenti, riguardanti la salute dei cittadini salentini, ai quali non potevamo mancare.

Il 16 novembre è nato il “Coordinamento Civico ambiente e Salute” a Corigliano presso la nuova sede provinciale del CSV Salento. Trenta associazioni di cittadini e i rappresentanti di sette comuni si sono riuniti, infatti, per avviare un percorso a tutela dell’ambiente e della salute, che affronti il problema dell’inquinamento, soprattutto in relazione alle ricadute sulla salute dei più deboli.

Galatina era ovviamente presente con il sindaco Marcello Amante, l’assessore Cristina Dettù e il consigliere Noel Alberto Vergine. Il sindaco, durante l’incontro, ha chiesto e proposto a tutti di firmare un protocollo d’intesa e di portare avanti un progetto di monitoraggio accurato dell’aria. Monitoraggio e controllo che devono avvenire in maniera del tutto indipendente rispetto agli attuali sistemi di controllo.

Il 17 novembre si sono svolti gli Stati generali dell’ambiente e della Salute, presso le Officine Cantelmo a Lecce. Le comunità che vivono nel Salento, con l’obiettivo comune di opporsi al consumo massiccio del territorio in cambio di business di dubbio valore etico ed economico, hanno deciso di riunirsi per fare squadra. L’unico risultato che le politiche adottate finora hanno portato - si legge sul comunicato diffuso in occasione dell’incontro - è stato quello di un disastro sociale e sanitario: incrementi dei tumori.

Anche in questo caso la presenza dell’amministrazione comunale è stata forte. Accanto al sindaco Marcello Amante erano presenti i consiglieri Pierantonio De Matteis, Alessio Prastano e Noel Alberto Vergine per far sentire la vicinanza della nostra comunità rispetto a temi di fondamentale importanza che riguardano la salute di tutti.

Durante gli Stati generali dell’ambiente e della Salute quarantasette sindaci e alcune reti associative salentine si sono ritrovati a discutere di economia, sanità, cittadinanza attiva, in un dibattito che ha visto coinvolti professori universitari, intellettuali, ingegneri, medici e tantissimi altri cittadini che hanno a cuore il nostro territorio.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 

In riferimento all’ordinanza del Presidente della Giunta regionale del 08.08.2017 e alla mancata richiesta da parte dell’Amministrazione del relativo finanziamento, con il presente comunicato si spiegano le motivazioni della scelta effettuata.

L’avviso regionale prevede un finanziamento fino ad un massimo di € 25.000,00 per ciascun Ente nei quali ammette unicamente le spese relative alla “pulizia e rimozione dei rifiuti che si accumulano sui cigli stradali soprattutto sulle strade di percorrenza a vocazione turistica”. Tale erogazione non comprende le spese inerenti il trasporto, il trattamento e lo smaltimento degli stessi, che restano, quindi, a carico delle singole amministrazioni.

Ferma restando la bontà dell’iniziativa da parte della Regione Puglia, i servizi a cui fa riferimento l’avviso pubblico rientrano già nelle attività indicate nel contratto Rep. 1567 del 24.03.2016 stipulato dal Comune di Galatina con la ditta Monteco s.r.l. e nella sua proposta migliorativa effettuata in sede di gara. Tra l’altro, in data 03.08.2017 (ben prima, cioè, della pubblicazione dell’avviso regionale) le suddette parti sottoscrivevano verbale di indicazione dei siti (urbani ed extraurbani) oggetto di intervento al fine di rendere operativa la raccolta di rifiuti abbandonati sul suolo pubblico, così come specificato nella proposta migliorativa. Proprio perché previsti in sede contrattuale, si tratta di servizi che ordinariamente vanno resi da Monteco senza nessun onere aggiuntivo per l’Ente (poiché offerti come variante migliorativa in sede di gara), compreso il costo di trasporto, non previsto, invece, dall’avviso regionale. Inoltre, il Comune di Galatina ha usufruito recentemente di un finanziamento provinciale, ancora in fase di completamento, per la pulizia delle piazzole di sosta della S.P. 371 - Circonvallazione di Galatina.

Detto questo, ci preme invitare tutti al senso di responsabilità: se è vero che la critica politica può anche basarsi sull’impulso di un momento, al contrario la scelta di partecipare o meno ad un avviso o bando pubblico, che un buon Amministratore deve fare, non può prescindere dall’attenta lettura degli atti e da un altrettanto attenta valutazione dell’impatto economico che ogni decisione in tal senso comporta. Restiamo, quindi, sorpresi dalle polemiche di quanti, indignandosi per la mancata partecipazione al relativo avviso, hanno dimostrato di non avere conoscenza né del contenuto dell’avviso stesso né dei servizi di cui già questo Comune gode e che l’Amministrazione in carica non sta facendo altro che attivare celermente senza ulteriori aggravi economici e finanziari.

Cristina Dettù

Assessore all’ambiente

Comune di Galatina

 
Di Redazione (del 15/09/2018 @ 17:07:24, in Comunicato Stampa, linkato 1043 volte)

Affianca il progetto sportivo pallavolistico dell’Olimpia SBV Galatina, ECOM Servizi Ambientali, un’azienda che in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente  è leader in questo campo.

“Abbiamo ritenuto opportuno condividere i programmi sportivi illustrati dalla dirigenza societaria, afferma Fabio De Matteis amministratore del gruppo, sia per le finalità sociali e sportive che il gruppo del presidente Santoro si pone come traguardi, sia per l’ottima vetrina che un campionato nazionale ,itinerante in più regioni, offre alla nostra azienda in materia di promozione di prodotti e servizi.”

ECOM servizi aziendali è una società con sede a Galatina che assiste clienti privati, pubblici ed aziendali per le problematiche ambientali che possono riguardare la rimozione, la classificazione, lo smaltimento ed il riciclo dei rifiuti pericolosi e non, solidi e liquidi.

Tra le attività dell’azienda, sono contemplate anche le indagini tecniche e le consulenze per bonifiche e classificazione dei rifiuti delle aziende e complessi industriali.

Acque, polveri, acidi, vernici, fanghi, alluminato sodico, eternit, amianto: sono solo alcuni esempi di rifiuti che il team di ECOM Servizi Ambientali è in grado di smaltire e, se possibile, recuperare e valorizzare, presso impianti di trattamento specifici per ciascun materiale, selezionati insieme al committente.

La qualità del servizio è garantita da una preliminare analisi dei rifiuti grazie alla collaborazione di laboratori indipendenti e alla possibilità per il cliente di controllare, attraverso una attività di auditing, il rispetto di tutte le procedure in linea con le attuali normative ambientali.

Si affianca così, al main sponsor EFFICIENZA ENERGIA, un altro partner ECOM Servizi Ambientali che non è solo un supporto economico con la pura esposizione del marchio, ma è l’espressione di una volontà  imprenditoriale  locale a cui sta a cuore la crescita del territorio e delle eccellenze sportive che ne sono il corollario.

“Stiamo costruendo un portfolio di sponsor, dichiara il D.G. Stefanelli, che non sia occasionalmente contributivo o che sfrutti strumentalmente la nostra posizione sportiva, ma che voglia condividere finalità ed obiettivi sociali e sportivi.

Del progetto, il cui moltiplicatore è il settore giovanile SBV OLIMPIA GALATINA, vogliamo condividere con i nostri collaboratori gli intenti civici e solidaristici, con eventi al di fuori dell’agone sportivo, che assegnino alla cittadinanza e al territorio quel riconoscimento d’importanza già tributato dalla storia dell’arte e della cultura alla nostra città.”

 

Piero de lorentis

AREA COMUNICAZIONE

EFFICIENZA ENERGIA GALATINA

 
Di Redazione (del 18/04/2016 @ 17:07:13, in Comunicato Stampa, linkato 1969 volte)

Eccovi un articolo molto interessante redatto dall’Associazione Egerthte di Galatina a proposito di un progetto al quale, nella parte finale, ha partecipato la classe terza B della scuola secondaria di primo grado di Noha. Questo, a dimostrazione del fatto che i nostri ragazzi non si tirano mai indietro. Il lavoro presentato dagli alunni della scuola di Noha è stato eccellente. Bravissimi nel trasformarsi in insegnanti per un giorno calandosi nei panni di uno straniero nelle mille situazioni in cui si trova a vivere quotidianamente.

Auguri, ragazzi. Che i vostri desideri diano ordini al futuro.

E, per favore, continuate ad insegnarci come va la vita: anche noi, a volte stranieri in patria, abbiamo tanto ancora da imparare da voi.

Noha.it

Da alunni ad insegnanti per un giorno

Quando la diversità diventa momento di incontro e ricchezza

La nostra associazione  a partire da gennaio  ha curato e realizzato presso i locali della biblioteca Civica  “P. Siciliani”  a Galatina  un laboratorio gratuito di italiano per stranieri,  per coloro che hanno una conoscenza di base della lingua e volessero migliorarla.    Approfittando di un bando comunale  abbiamo ottenuto un locale  e così a gennaio abbiamo dato il via ai lavori:  tre mesi  di  incontri due volte alla settimana,   quattro studenti iniziali che grazie al passaparola sono aumentati fino a nove nel corso del tempo,  una bravissima  mediatrice culturale,  Alessandra,  che  avuto notizia del corso ci ha chiesto di poter essere dei nostri  ed è  diventata da subito la nostra volontaria preferita.

Il lavoro maggiore   non è stato tanto quello di spiegare e fare esercizi di grammatica,  quanto quello di creare un ambiente di condivisione e conoscenza reciproca arricchente e all’insegna del rispetto e del dialogo,  cosa non sempre facile non solo per le differenti provenienze  (Gambia,  Mauritania,  Mali,   Pakistan,  Ghana e per un tratto del percorso,  Stati Uniti  e Thailandia ) ma anche per il fatto che  se è   vero che la diversità  è  una risorsa è  anche vero che tante  sono anche le frustrazioni e le incertezze che i migranti si trovano ogni giorno a dover affrontare e la tentazione all’isolamento è  forte.   Tanti i temi trattati con gli studenti e ad essi per una precisa scelta didattica abbiamo voluto dare un taglio pratico volto a dare risposta ai bisogni comunicativi essenziali di chi avevamo di fronte:  la carta di identità  e il rapporto con gli altri,   il servizio sanitario nazionale,  la ricerca del lavoro,   la religione,  le tradizioni culinarie,  muoversi e orientarsi nella città …

 Il nostro progetto è   partito dal nostro desiderio  di mettere a disposizione degli altri le competenze professionali acquisite,  in una forma di volontariato puro e il percorso  non è stato facile anche se molto stimolante:da subito abbiamo dovuto fare i conti con  la necessità  di  cercare le strategie didattiche più   adeguate alle persone coinvolte,  di indagare sulle culture di origine per evitare indelicatezze che potessero procurare imbarazzo,  di fissare anche  regole generali e condivise di rispetto. Cercare strategie efficaci per risolvere le nostre difficoltà ci ha aperto  però anche alle difficoltà  anche esistenziali che portano con sé  i migranti,  sia giovani che adulti:   il racconto di sé   e la ricostruzione del viaggio fino all’approdo in  Italia,   la fatica  di comprendere e farsi comprendere,  la necessità  di un lavoro e spesso la mancata scolarizzazione,  i tempi lunghi e le mancanze della burocrazia e la paura di poter passare da un momento all’altro dallo stato di assistito a quello di “fuori-legge”…  Imparare la lingua italiana insomma è  impresa difficile e nel contempo è innegabilmente  il passaporto per una nuova vita in Italia,  fondamentale se vuoi riuscire ad  esprimere i tuoi bisogni e comprendere quello che ti viene richiesto,per cui  un corso d’italiano diventa  per uno straniero una pratica di cittadinanza,   un diritto – dovere e  il primo passo verso l’inclusione.

Con questo sguardo sull’altro e la responsabilità di  una scelta di volontariato  di parte,    abbiamo voluto anche l’ultimo incontro:  una lezione di italiano “alla pari”realizzata dagli studenti della  terza media del Polo 2 di Noha,   una piccola sfida  in cui la mondialità potesse essere  non tanto l’obiettivo da raggiungere quanto il luogo stesso dell’educazione. Una sfida che  da quello che i nostri studenti ci hanno voluto rimandare -  forse possiamo dire di aver affrontato con onore,  che ha reso la nostra biblioteca un luogo di cultura viva e realizzata nell’incontro gioioso delle culture e nella condivisione accogliente dell’altro.

Egerthe –  Galatina

 
Di Antonio Mellone (del 17/12/2023 @ 17:06:30, in NohaBlog, linkato 280 volte)

La Porsche s’è messa in testa (e non c’è verso di farla desistere) di imprimere un’accelerazione all’economia del Salento, innestare il turbo all’inossidabile trinomio “Sviluppo, Crescita & OccupaZione” (Z dolce alla leccese) e - con la complicità delle cosiddette istituzioni nonché degli eroici salentini incantati dal sogno demiurgico - trasformare quel che resta di questo lembo di terra in un parco a tema, un villaggio di babbo natale, il paese del bengodi.

Poi ci sono quelli come me, misoneisti, tecnofobi e un tantino gufi che non colgono le potenzialità delle novelle Disneyland nostrane, e parlano (per fortuna inascoltati) di rapporti di forza sbilanciati, di non-luoghi, di prepotenza e disprezzo del bene comune, di monopoli e profitto di pochi, e di una landa come la nostra che conta quanto uno zero posto a sinistra di un numero significativo.

Pare che per colare tutto il Ben Di Dio previsto dai piani di investimento della multinazionale dei bolidi rombanti non bastavano i 700 ettari del famigerato anello neritino: ne serve qualche altro centinaio abbondante anche fuori le mura, che se no le piste, a naso, non vengono bene. Ora, grazie all’ok degli enti pubblici territoriali, si potrà finalmente procedere senza alcun indugio all’esproprio dei terreni adiacenti all’ecomostro sacro per via della famosa “Pubblica Utilità” (ormai è rimasto soltanto il Quotidiano a scriverla senza virgolette). Anzi per essere più precisi: “Motivi imperativi di rilevante interesse pubblico” [sic], li chiamano così: Imperativi. D’altronde siamo o no la periferia di un Impero, onde Sud è prefisso di Sudditanza?

Provvidenzialmente i lavori di sbancamento sono già iniziati di buona lena, alla faccia di noialtri cospirazionisti che sprechiamo il nostro tempo in studi, manifestazioni e dibattiti, mentre per sua indole e formazione il Capitale è pragmatico e non ha nemmeno un minuto da perdere.

Ora v’è da riconoscere che l’agguerrito studio associato di ingegneri, architetti, geometri, legulei, economisti, lobbisti e altri guastatori, senza escludere qualche ambientalista di bocca buona (voltagabbana direbbero i complottisti) al soldo della notoria teutonica efficienza ha riflettuto proprio su tutto. Pensate, la multinazionale ci offre sul vassoio d’argento, oltre a un bel po’ di piatti di lenticchie, ben altre “compensazioni” altrimenti dette “ristori” o alternativamente “misure di attenuazione”. Non ti dico, signora mia, l’attenzione all’ambiente e all’habitat naturale, alla fauna e alla flora, onde non sai più se il piano particolareggiato sia stato redatto dall’impresa proponente o direttamente dal WWF, mentre il sito neritino s’è colorato così tanto di green da fare invidia al parco nazionale d’Abruzzo e all’Amazzonia messi assieme. E pazienza se poi vorranno spostare il bosco d’Arneo col carroattrezzi. Ma a tutto questo ci vogliono aggiungere “un centro medico con eliporto e una nuova e più ampia stazione degli addetti alla lotta antincendio”. Wanna Marchi chioserebbe il tutto con bel: “D’accordooo?”

Soffermiamoci soltanto sul primo punto (ché l’antiemetico che ho preso sta per terminare i suoi effetti). In pratica l’azienda, visto che lo stato sociale italiano (o welfare come direbbero i puristi della lingua) sembra essersi messo in aspettativa, ha sentenziato: “Mo’ vi faccio vedere io come vi sistemo per le feste”; e ha escogitato persino la “realizzazione di un centro di elisoccorso attrezzato con eliporto e annesse strutture sanitarie da integrare nel sistema sanitario regionale per fronteggiare le emergenze e garantire la sicurezza sanitaria con particolare riferimento al Salento. […] L’eliporto, così come configurato, oltre alla pista di atterraggio e decollo degli elicotteri con gli hangar, le officine ed i servizi di supporto, prevede anche un centro sanitario attrezzato per il primo soccorso, con attrezzature adeguate e con la presenza di personale medico e paramedico, h 24 per 365 giorni l’anno, disponibile sia per i  fruitori del Nardò Technical Center, sia per tutte le emergenze che necessiteranno di interventi immediati, come la cura delle malattie tempo dipendenti o derivanti da incidentalità”. In estrema sintesi, grazie a codesto Masterplan salveremo la sanità salentina, che dico, pugliese. E così grazie ai Porsche potremo procedere tranquillamente alla chiusura, pardon, al “piano di riordino” dei superstiti ospedali del Tacco, tanto nel novello paradiso terrestre vi sarà abbondanza di tutto quello che non si trova nei Pronto Soccorso nostrani (e del resto d’Italia). Per questa imperdibile opportunità la popolazione tutta dovrebbe essere grata anche alla Regione Puglia e al Comune di Nardò, salvo altri, che hanno firmato una convenzione o più precisamente una circonvenzione non dico senza fiatare, ma senza manco un colpo di tosse, un’alzata di ciglio, uno storcimento di muso.  

Infine, se caso mai non dovessimo accettare (ipotetica del terzo tipo) il pacco all-inclusive così gentilmente confezionato dai nostri magnati, filantropi e mecenati d’oltralpe, apriti cielo: scenari apocalittici, turismo annichilito, invasione di locuste e altre piaghe di Salento, ovvero d’Egitto, Pil sottoterra, “declino tecnologico e commerciale delle attuali piste” e, badate bene, “aumento del rischio di compromissione degli habitat” non disgiunto da “l’esaurimento del positivo indotto socio-economico sul territorio, derivante dalla presenza di clienti e visitatori da tutto il mondo”, [tutto nero su bianco eh, ndr.]. D’altronde lo sanno in tanti ormai che il sole bagna, l’acqua asciuga, la neve scalda, il fuoco raffredda, e il famoso anello (al naso) NTC porterà oro incenso e mirra.

Mentre leggevo tutto quel popò di materiale inviatomi dalla mia amica avvocato pensavo tra me e me: però è proprio vero che il cretino è sempre più ingegnoso delle precauzioni che si prendono per impedirgli di fare le più grandi porschate.

Ecco perché di tutta questa sagra del porsche a noi non rimarrà che la solita porsche de fiche.

Antonio Mellone

 

Non ne sentivate la mancanza? Eccolo qua, bello sostenibile e giacché pure resiliente. Da Recovery proprio. Lo trovate all’arrivo a Santa Caterina di Nardò, in fondo alla discesa che da Le Cenate porta al mare, esattamente sulla scogliera di fronte all’isolotto controllato a vista dalla Torre dell’Alto.

È la prima cosa che colpisce, l’ultimo (nel senso di fresco, meglio, Frescura) biglietto da visita della marina. La sua sagoma bianca con tende e ombrelloni nivei - come vuole la moda indicata dai migliori esperti di marketing - ricca di tante postazioni in legno, e con un parquet sugli scogli onde i piedi sono al sicuro da sassi ed erbe, pardon erbacce: è il nuovo bagno (non nel senso di toilette, che avevate capito) il quale vi accoglierà a braccia aperte nel luogo dove un tempo magari vi recavate con la vostra venticinquennale sediolina pieghevole e il libro d’ordinanza a leggere in santa pace tra una nuotata e l’altra prima del tramonto (roba da nostalgici, anzi da radical chic anacronistici e fuori contesto). Sarà per codeste magnifiche sorti e progressive che Legambiente ha concesso anche quest’anno le tanto attese Vele a Nardò e dintorni; e non sa ancora nulla del novello idroscalo in quel di Santa Maria al Bagno, se no come minimo le assegnerebbe il Golden Globe.

E tu - che fessa - non capendone la valenza, dico la “valorizzazione” del sito, insieme a una tua amica ti sei pure messo a promuovere una petizione di quelle on-line per difendere il libero accesso al mare, il paesaggio, gli antichi usi civici, il patrimonio di tutti, Renata Fonte, gli orizzonti, il territorio, la lotta di classe e altre menate del genere. E il bello è che, partiti in sordina e pensando di non raggiungere nemmeno il centinaio di firme, si è invece arrivati a superarne le tremila e novecento (e con tanto di commenti contenenti concetti tipo Scempio, Ecomostro, Devastazione, Sovradimensionamento, Speculazione, Profitto, Saccheggio, Indecenza, e via di seguito). Si tratta sicuramente di tanti altri sprovveduti come noi che non hanno ben ponderato le Grandi Opportunità di questo enorme stabilimento in termini di turismo, ripresa, ambiente (quest’ultimo lemma va bene ormai su tutto come ambientalismo di sistema comanda), ricadute, sviluppo, crescita e soprattutto lavorostabile (parola da proferire con unica emissione di fiato), sicuro e ben remunerato, con tanto di opportunità di carriera, altro che reddito di sussistenza per stravaccati su comodi divani & divani. Quasi quasi io all’iniziativa riconoscerei pure un po’ di incentivi e qualche sgravio fiscale, tanto la semplificazione è arrivata per decreto.

L’argomento a quanto pare (salvo errori o omissioni) non ha sfiorato nemmeno di striscio l’Istituto Luce rappresentato da stampa locale, intellighenzia letterata, partiti riformisti, capitalisti senza capitale, sinistra senza resistenza, “opposizione” alla giunta Mellone (che nonostante il cognome non ha nulla da spartire con la gens mia eh), e i recenti candidissimi candidati (ecologisti per giunta) alla carica di primo cittadino: evidentemente nel concetto di Bene Comune neritino rientreranno pure i lidi privati à go-go.

Ma sì, in fondo cosa vuoi che sia il sacrificio dell’ennesima striscia di Gaza nostrana con concessione cinquantennale, salvo proroghe, di fronte alla movida, al modello Rimini, alla bontà del privato, alla mondanità piccolo borghese, alla supremazia del mercato, al rito dello spritz, alla clientela settoriale, alla Twiga briatoregna, ai figli di dad con pecunia contactless (così con lo slang imperiale siamo apposto), alla degustazione di brioches elargite da munifiche Marie Antoniette, e finalmente alla meritocrazia.    

E non pensate sempre a male, e cioè che il Papeete cateriniano non si riuscirà a smantellarlo manco con il generale Figliuolo: ché qui, signora mia, tutte le strutture sono a-mo-vi-bi-li, qualunque cosa significhi. Se no poi ci penserà il Tar.

In mancanza, la rituale mareggiata.     

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 23/08/2017 @ 17:00:52, in Comunicato Stampa, linkato 1276 volte)

Al via la campagna di monitoraggio e controllo dei rifiuti su tutto il territorio comunale di Galatina e frazioni.

I volontari del servizio civile del progetto Monitor 4015, hanno avviato un’azione prevista dal loro progetto che prevede di perfezionare la conoscenza del territorio attraverso l’aggiornamento della mappatura dei siti abusivi di conferimento dei rifiuti.

I volontari procederanno ad una caratterizzazione del rifiuto attraverso sopraluoghi in loco, allo scopo di risalire all’eventuale soggetto produttore.

La presente azione fornirà una serie di dati di sicuro interesse per l’amministrazione comunale, poiché consentirà di rendere nota la situazione locale, nonché di svolgere azioni finalizzate alla bonifica.

Nel rendere partecipe dell’iniziativa la cittadinanza, viene indicato l’indirizzo mail per le segnalazioni dei rifiuti abbandonati sul territorio comunale. In tal modo tutti i cittadini ricopriranno un ruolo attivo nel monitoraggio dell’ambiente.

 

INDIRIZZO SEGNALAZIONI: scnambientegalatina@libero.it

 
Di Albino Campa (del 04/11/2010 @ 16:58:43, in Fotovoltaico, linkato 3529 volte)

fonti rinnovabiliSi terrà domani 5 Novembre a Galatina a partire dalle 17.30 nella sala 'Celestino Contaldo' del Palazzo della Cultura il convegno organizzato dalla Cgil dal titolo ' Quale energia per un futuro sostenibile? ' La Cgil a sostegno di una legge di iniziativa popolare per una politica energetica senza il nucleare'.
Il sindacato si propone di aprire un dibattito con i cittadini della provincia di Lecce per interrogarsi sulla situazione attuale nel territorio in fatto di politiche energetiche e su quanto queste favoriscano la diffusione delle energie da fonti rinnovabili garantendo un futuro sostenibile.
Interverranno al convengo Mario Barberio, Responsabile Dipartimento economico della Cgil Puglia, Luca Carbone, Sociologo dell’ambiente dell’Università del Salento, Giuseppe Serravezza, Presidente Lega Tumori, Antonella Cazzato, Segretaria confederale Cgil Lecce. Coordinerà il dibattito Daniela Campobasso, Responsabile Macroarea CGIL Sud Salento.
All’incontro sarà presentata la proposta di legge di iniziativa popolare sulle energie rinnovabili che la Cgil ha depositato in Cassazione il 7 giugno scorso. Anche in provincia di Lecce è stata avviata la raccolta di firme sulla proposta “SÌ alle energie rinnovabili NO al nucleare” da portare al Parlamento.

 
Alla luce della vicenda dell’impianto richiesto da Entosal srl, considerato che la stessa amministrazione, con l’inserimento all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di domani, ha di fatto delegittimato il Presidente della Commissione Sanità, non coinvolgendolo nel processo di partecipazione ed escludendolo totalmente dal confronto e dibattito, riteniamo opportuno non essere presenti oggi nella commissione convocata dal Dott. Antonio Antonaci, nominato Presidente della Commissione Sanità solo e soltanto in virtù del pagamento di una cambiale politica firmata ormai 7 mesi fa, il primo giorno dell’insediamento dell’amministrazione Vergine. 
Riteniamo il Consiglio Comunale quale unico luogo deputato alla trattazione di argomenti così importanti per la Città, tanto da aver richiesto un consiglio monotematico aperto soprattutto alle Associazioni, le stesse che vengono udite oggi in una Commissione ristretta e non deliberante. Tutto ciò non è stato preso in considerazione dall’amministrazione! Ci riserviamo inoltre di fare altre valutazioni in futuro anche alla luce delle false e tendenziose dichiarazioni del Dott. Antonaci, a mezzo facebook. Chiarisca lo stesso, piuttosto, alla Città come mai essendo a conoscenza della vicenda Entosal srl dal 2/1/23 (l’Associazione Noi ambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina protocolla nota sul tema il 31.12.2022) convoca la commissione ben 25 giorni dopo. Delle due l’una o non si è reso conto della gravità del problema segnalatogli da una solerte associazione, o si è reso complice del più lungo silenzio e della più grave perdita di tempo mai perpetrata da una qualsivoglia pubblica amministrazione su un tema, quello ambientale, che dovrebbe essere invece il primo a cui dedicare tempo e lavoro. Ma tant’è! Se si calcola che la conferenza dei servizi del 12/12/2022 a cui l’amministrazione ha scelto di non partecipare, destina 90 giorni per la produzione  di ulteriore documentazione da parte di Entosal per le gravi violazioni segnalate da ARPA, le nostre preoccupazioni aumentano. Perché dunque caro il nostro presidente, convocare una non meglio specificata audizione (l’ordine del giorno è del16/1, cioè dopo la nota dei consiglieri di minoranza e ancora dopo l’articolo di una nota testata giornalistica web) a quasi 45 giorni dalla conferenza dei servizi? La verità è servita. Delle blaterazioni di chicchessia ne facciamo volentieri a meno. Perché le chiacchiere sempre e per sempre stanno a zero. Ed i fatti di questa vicenda parlano da soli. Chiarisca il Sindaco come mai il presidente della commissione ammette (e citiamo ancora il post di Antonaci su facebook) che l’Associazione per prima ha sollecitato le istituzioni pubbliche. Dunque, signor sindaco di Galatina, è vero che non ne sapevate nulla? È per questo che non si è andati in conferenza dei servizi? Ci auguriamo che il dottore Antonaci abbia pubblicato una notizia falsa perché altrimenti sarebbe gravissimo. In ogni caso dovrebbe smentire. Perché possiamo tollerare un presidente egotico ma un Sindaco distratto sui temi ambientali di certo NO.
 
I consiglieri comunali
 
Marcello Amante
Anna Antonica
Sandra Antonica
Emanuele Mariano
Loredana Tundo
 
È nato il “Comitato Nazionale Contro Fotovoltaico Ed Eolico Nelle Aree Verdi”. Come prima iniziativa pubblica del Comitato Nazionale: si è levato un appello forte ed apartitico al Governo e a tutto il Parlamento, perché facciano rispettare la nostra Costituzione ed i diritti dei cittadini frodati, ingannati e danneggiati da questa maxi-speculazione della Green Economy Industriale in atto , perché si abroghino d’urgenza gli immorali ed esosissimi incentivi pagati da tutti i cittadini a queste implementazioni industriali per la vendita delle energie rinnovabili, che come tali, per il loro elevatissimo impatto ambientale, non sono più energie “pulite” !!!

Perché sia imposta una moratoria urgente per tutte le miriadi di impianti eolici e fotovoltaici industriali in progetto nel paesaggio del Bel Paese, l’ Italia, e che comporterebbero se realizzati la cancellazione totale di tutto ciò che significa “Italia” nel mondo, nonché gravi problemi di disagio e mobilitazione sociale a difesa del vitale spazio vitale e del territorio! Fatta l’Italia, fatti gli italiani, dopo 150° anni di speculazioni crescenti, ed impennatesi esponenzialmente oggi nella grave aberrante iper-speculazione della mala della Green Economy Industriale, ora abbiamo bisogno di rifare il paesaggio identitario, rurale, storico e naturale, d’Italia, e di farlo risorgere e restaurarlo a 360°!

Il gruppo, dall’eloquentissimo nome “Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi”, nato su facebook (http://www.facebook.com/groups/192311587488270), ma già attivo anche nella realtà delle relazioni umane e sul territorio, ha ormai raggiunto e ampiamente superato la simbolica soglia “dei 1000” iscritti, nonostante si sia costituito solo da pochissimi giorni! Vi è un malumore dilagante, enorme, in tutta la Nazione, da un capo all’altro della penisola e sulle sue isole, che sta trovando così sfogo e forme di coordinamento ed organizzazione, attraverso il canale iniziale del social network di internet facebook, per reagire contro la mala della Green Economy Industriale, che tiene quasi del tutto in mano l’informazione di molte tv nazionali, e ha creato una macchina di controllo mediatico fittissima, atta a non dare voce, e a gettare fango su chi sta cercando di fare emergere tutta la Verità relativa al sistema di fondamentalismo fanatico interessato falso-verde, neo-industrialista, mistificatorio, e iper-speculativo, cresciuto sul tema, strumentalizzato oltre ogni immaginazione, dei cambiamenti climatici causati dall’uomo.

Una macchina impressionante della menzogna che ha trasformato immoralmente le energie rinnovabili, che con forme virtuose di utilizzo dovevano negli intenti iniziali, salvare il nostro Pianeta, nel più grande e devastante per lo stesso Pianeta, business fraudolento di inizio millennio! La gravità di quanto avvenuto, se da un lato distrugge l’ambiente ed il paesaggio in ogni dove ed in ogni direzione con impianti di dimensioni mastodontiche a fini puramente economici, dall’altro sta erodendo democrazia e libertà, oltre che calpestando diritti fondamentali dei cittadini. Il gruppo pertanto indirettamente persegue anche l’obiettivo, altra faccia della stessa medaglia della protezione del paesaggio, di salvare anche la stessa “filosofia buona di fondo” delle energie rinnovabili, da queste aberrazioni mostruose industriali ed oligopolistiche che le stanno snaturando profondamente, e rubando di fatto ai cittadini medesimi!

La forza del vasto crescente gruppo sta anche nella sua costitutiva apartiticità ed al contempo apertura a tutti senza distinzioni alcune a tutti coloro che stanno percependo in tempo tutta la gravità della catastrofe falso-verde in corso! Anche da diverse associazioni nazionali, ormai nella sostanza del tutto pseudo-ambientaliste, scivolate nella macchina speculativa della Green Economy, numerosi sono coloro che stanno prendendo le distante dai loro direttivi degenerati, e stanno sostenendo queste nuove realtà organizzative espressione della necessità di reagire e di salvare la vera “ecologia”, dall’ ecologia malata e strumentalizzata che oggi l’ Italia subisce come un flagello! Il Gruppo è totalmente aperto a chiunque sia contrario e sensibile alla devastazione del paesaggio da impianti industriali fotovoltaici ed eolico sulle aree verdi.

In quasi tutto il territorio nazionale è in scandaloso corso una installazione selvaggia di impianti industriali fotovoltaici a terra in zone agricole e naturali e sui laghi, e di eolico, con torri di media e mega altezza (fin anche oltre 100 m ,e anche 150 m), tanto in mare quanto sulla terraferma, spesso anche senza alcuna informazione del cittadino. Viene calpestata il più delle volte ogni buona norma per la distanza degli impianti da abitazioni e presenze umane. Chi ne viene danneggiato, case sparse ed agriturismi, non è giusto che debba subire i danni materiali da deprezzamento dell’immobile oltre le spese per difendere i propri beni da tali scempi, e danni morali e psico-somatici da impatto ambientale (acustici, visivi, elettromagnetici) per 20 anni fino a dismissione dell’impianto. Inoltre essendo autorizzazioni “rinnovabili” è probabile che avendo già una predisposizione possano rimanere per sempre operanti in loco. Quindi dobbiamo batterci sia per noi stessi che per le bellezze naturali d’Italia, prima vanto e attrazione turistica, ora deturpate da questi mostri che dovrebbero produrre energie “pulite” alternative e non distruttive del territorio, che pertanto pulite non sono. Siamo favorevoli alle energie alternative, ma sui tetti e tettoie di tutti gli edifici recenti, per l’autoconsumo, sopra i capannoni industriali, nei parcheggi, autostrade ecc., purché si eviti di sottrarre i terreni all’agricoltura e ai paesaggi ricchi di verde della nostra nazione.

Siamo stati tutti in prima linea nella lotta contro la “Pazzia del Nucleare”, e lo abbiamo fatto perché credevamo e crediamo davvero nella possibilità di produrre energia pulita per rispettare ambiente e paesaggio insieme, attraverso il fotovoltaico ubicato sui tantissimi tetti inutilizzati degli edifici recenti, ed è per questo che affermiamo che sarebbe un crimine continuare ad appioppare il falso nome di “energie pulite” al mega e medio eolico e al fotovoltaico nei campi e sui laghi con cui si vuole oggi distruggere la nostra nazione, l’Italia, il giardino bello del Mediterraneo con la cornice del suo incantevole mare, la più bella nazione del mondo culla di cultura e vita, da millenni! I principi fondanti delle richieste di questo gruppo: sono sintetizzati nel nome del gruppo stesso "Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi", e, alla luce dell'attuale tecnologia eolica falcidia uccelli e paesaggio, si aggiunga "e nel mare"; Pertanto:

-) Sì solo al fotovoltaico sui tetti di tutti gli edifici recenti – e sottolineiamo “recenti” per evitare di dare lo spiraglio ad altri disastri della Nazione da iper-sfavorire, dei suoi centri, palazzi e luoghi storici;

-) No al mega e medio eolico ovunque per il suo danno paesaggistico di portata chilometrica.

Il principio forte e nuovo, e più onnicomprensivo, che viene lanciato da questo comitato,  è la “DECEMENTIFICAZIONE”, che noi chiediamo per la nostra Nazione, la sua bonifica dal cemento, di cui questa mala della Green Economy Industriale è figlia (vedi basamenti di cemento di torri eoliche e pannelli nei campi), e quindi la sua rinaturalizzazione, in cui crediamo, e che vogliamo e che sappiamo, in coscienza e scienza, essere davvero fattore strategico per la nostra vita e crescita culturale umana ed economica! Di fronte alla noncuranza con cui taluni difendono il fotovoltaico industriale a terra, sebbene quasi tutti, sono persone più o meno direttamente collegate al nero business sottostante, ci chiediamo retoricamente “quanti hanno un’idea di come viene prodotto il cibo che tutti noi consumiamo”!? Solarizziamo pertanto tutti tetti gli sconfinati tetti degli edifici recenti, e solo dopo averlo fatto valutiamo cosa serve ancora all' Italia davvero, e vediamo un po' intorno a noi, solo allora, cosa offrono i vari “pifferai magici” per poi decidere con saggezza; la stessa saggezza di chi dirà si oggi solo al fotovoltaico sui tetti per salvare campi, mare e cielo, vita, nerezza paesaggio! Sui tetti delle brutture della modernità del cemento i pannelli fotovoltaici non possano peggiorare in alcun modo tali orrori, al più su questi edifici recenti i pannelli possono dare un tocco di estetica! Tutt'altro il discorso per edifici storici e centri storici dove ai normali pannelli occorre sostituire e pensare, se proprio anche lì dei privati vogliano ubicarvi impiantini solari, a soluzioni iper-integrate, innovative e di zero impatto estetico!

Alcune associazioni  falso-ambientaliste stanno tentando di favorire soluzioni miste tra fotovoltaico ed agricoltura, con serre fotovoltaiche, panelli sospesi ecc. che comunque sottraggono la risorsa “Sole”, al mondo vegetale e pertanto di dubbia efficacia e di conclamata dannosità paesaggistica, pur di favorire ancora la fotovoltaicizzazione ed iperelettrificazione speculativa dei campi, sulla cui nocività per innumerevoli fattori (dall’ uso dei diserbanti, ai campi elettromagnetiche, ai componenti nocivi dei pannelli, come per il Tellururo di Cadmio, l’Arseniuro di Gallio, ecc.) oggi colpevolmente da parte delle autorità pubbliche preposte (Asl, ARPA, ecc.) ancora non si indaga adeguatamente, con il grave rischio di avere tra qualche anno un’emergenza del tipo di quella “amianto” causata da una eccessiva superficialità iniziale!

Le stesse associazioni, mere scatole svuotate degli originari valori statutari ecologisti, si dicono, strumentalmente, “favorevoli all’ubicazione dei pannelli fotovoltaici in zone agricole”, che essi definiscono “degradate”! “Degradate” !? Ma non si deve assolutamente introdurre in queste logiche il concetto stesso di zone degradate!!! Sarebbe iper-sbagliato! Nelle cave, ad esempio, si facciano laghi, si piantino piante, si coltivi! Nelle aree degradate agricole, inquinate, cementificate, le si de-cementifichi, le si bonifichi dagli inquinanti e le si ri-naturalizzi! Le si rimboschisca, se si ha davvero a cuore i clima del globo, e soprattutto il microclima e la biodiversità! Le si facciano tornare campi e pascoli fertili e produttivi!

Le aree degradare dall'uomo ad hoc esistono già e si chiamano "zone industriali" preesistenti, e tante con tanti lotti inutilizzati ancora, o dismessi, e son pure già urbanisticamente infrastrutturate ad hoc per la sicurezza, e programmate non certo per viverci! I pannelli fotovoltaici vadano su tetti di tutti gli edifici recenti, migliaia di ettari inutilizzati e biologicamente morti, di nullo valore estetico! Solo dopo averli occupati ci metteremo a tavolino e decideremo cosa altro ci serve in termini energetici! E faremo eventualmente altre concessioni, come sistema Italia, ma intanto anche la tecnologia delle rinnovabili sarà avanzata, più efficiente e di minore impatto, rispetto a quella attuale di eolico e fotovoltaico, tecnologicamente disponibile sul mercato, e che siamo costretti ad affrontare! Il concetto di area degradata pro-fotovoltaico è pericoloso, pericolosissimo, si presta a mille invenzioni diaboliche da parte delle male lobbies di speculatori politico-imprenditoriali, scoraggia ogni futuro intervento di restauro paesaggistico, di cura del paesaggio che deve partire proprio dalle aree degradate e che deve essere il contributo che da noi tutti più deve giungere alla cultura amministrativa italiana, dove deve divenire pratica prioritaria!

Ed inoltre in un circolo vizioso, tale concetto porta a degradare strumentalmente aree oggi non tali, al fine di favorirvi la speculazione, quasi fisiologicamente “mafiosa”,  della Green Economy Industriale, fisiologicamente tale poiché fondata non sui doni della terra o del sole e del vento, ma sui nostri incentivi pubblici, e poiché depreda noi tutti non solo dei nostri denari, ma anche del nostro vitale habitat e del nostro paesaggio, il libro aperto al cielo della nostra storia ed identità, la scenografia della piacevolezza della nostra esistenza! Paesaggio che questa estesa mala distrugge incostituzionalmente ed immoralmente come nulla mai sin ad oggi nella storia umana, con rapidità ed estensità inaudite! Si deduce oggi dalle ultime normative  che: sono utilizzabili terreni da almeno 5 anni non coltivati per l’ubicazione dei pannelli nei campi per impianti industriali, cioè volti alla vendita dell’ energia”! Ma che significa?! Sono follie! Si vuole far passare per degradati terreni non coltivati da 5 anni almeno? Ma son proprio quelli i terreni più naturalmente fertili!! Ma si è smarrito ogni rapporto con la natura, con la scienza millenaria dell’agricoltura: sono i terreni a riposo, quelli più arricchiti di humus, quelli a più alto potenziale di fertilità! Si è dimenticato, nella pazzia speculativa dell’industrializzazione chimica dell’agricoltura che fa oggi massiccio uso di abbondanti, e anche nocivi, fertilizzanti chimici, concetti come il “riposo dei terreni”, le “rotazioni delle colture”, il “maggese”! I terreni "degradati" non esistono! E se esistono non devono esistere più!

Tutta la degenerazione del tessuto socio-politico ambientalista italiano si evince nella delittuosa scomparsa di qualsiasi politica di rimboschimento, e di riforestazione vera, estesa, partecipata e razionale dell’Italia, che dovrebbe essere la priorità di ogni impegno in favore del clima e del microclima e non solo, del suolo, della salubrità dell’ambiente, della biodiversità, del paesaggio e dell’economia silvo-agro-pastorale. Invece si concedono finanziamenti pubblici fortissimi per una speculazione, quella industrializzante del fotovoltaico a terra che desertifica artificialmente vetrificando migliaia di ettari ed ettari di territorio, depauperandone l’ humus vitale, cancellandone la biodiversità, ed estirpandone ogni cultura, anche persino della vite e dell’ olivo, delle blasfemie,  in nome di politiche di facciata contro i cosiddetti “surriscaldamenti climatici” ed il conseguente rischio di naturale desertificazione cui ampie zone dell’ Italia e del Mediterraneo sono sottoposte, come dichiarato dall’ Organizzazione delle Nazioni Unite-ONU (si pensi solo ad esempio alla Puglia). Siamo al paradosso più totale ed umanamente intollerabile!   Ed è questa una denuncia forte che il comitato lancia affinché il mondo politico-amministrativo italiano ripercorra con decisone la strada dei rimboschimenti, come stanno facendo numerosi paesi europei e del mondo, dall’ Inghilterra alla Cina, abbandonando la mala strada innaturale e esecrabile della industrializzazione all’energia delle campagne!

Urge una rievangelizzazione alla cultura dell’ elementarità della natura della nostra società e di tutta la nostra presente e futura classe dirigente! Quella odierna, di destra sinistra e centro, ha fallito non solo davanti al popolo italiano, davanti alla costituzione che calpesta! Ha fallito il suo ruolo storico davanti alla Natura, e questo è gravissimo! Anche questa è una missione culturale, tra le missioni politiche-ambientaliste fondanti! Un impegno per la vita e per la bellezza della nostra sacra nazione Italia! le procedure adottate da comuni e provincie che in molti casi risulterebbero difformi ed irregolari.le procedure adottate da comuni e provincie che in molti casi risulterebbero difformi ed irregolariDa tutta Italia, come prima iniziativa del comitato, di fatto spontaneamente costituitosi intorno a questo gravissima deriva della nostra democrazia che la Green Economy Industriale odierna fortemente rappresenta, con il grave logorarsi conseguente ed il venir meno anche delle più elementari garanzie e del rispetto dei diritti dei cittadini e dei principi sanciti dalla Costituzione italiana, Si leva un appello forte al Governo e al Parlamento tutto perché intervengano facendo rispettare la nostra Costituzione ed i diritti dei cittadini frodati, ingannati e danneggiati da questa maxi-speculazione della Green Economy Industriale in atto, ed un appello ogni uomo politico italiano, di qualsiasi schieramento, perché si abroghino d’urgenza gli immorali ed esosissimi incentivi pagati da tutti i cittadini a queste implementazioni industriali per la vendita delle energie rinnovabili, che come tali, per il loro elevatissimo impatto ambientale, non sono più energie “pulite” !!!

Chiediamo il taglio  in maniera retroattiva di tutti gli incentivi pubblici per tutti gli impianti eolici e fotovoltaici già realizzati, di qualsiasi potenza, industriali, cioè destinati alla produzione di energia prioritariamente per la vendita e non per l’autoconsumo, e l’azzeramento del meccanismo mistificatorio e falso-ecologista dei “certificati verdi”, ma una tassazione permanente per tutti questi impianti per il danno immane che arrecano al Paese e alla qualità della vita dei cittadini, ovunque in rivolta contro questi orrori industriali ubicati sulle campagne, in mare e persino sui laghi! Una “tassa sul brutto” che scoraggi definitivamente e che renda economicamente del tutto sconvenienti ulteriori simili sfregi e tentativi speculativi ai danni del paesaggio italiano! In tutto il percorso autorizzativo degli impianti industriali da rinnovabili i cittadini, scientemente, nella maggior parte dei casi, non sono stati messi adeguatamente a conoscenza degli iter autorizzativi, né tantomeno dei progetti, della loro entità e dell’impatto sui luoghi e sulle economie locali. La mancanza di rispetto del diritto dei cittadini locali da parte delle amministrazioni, nel coinvolgimento  e nell’informazione, previsti a norma di legge per queste tipologie d’industrie, è vergognosa, soprattutto alla luce dei fatti ormai noti di errori grossolani di progettazione, falsità e di anomale omissioni e dimenticanze. Si tagli il finanziamento statale a questa frode assurda della Green Economy Industriale, che, strumentalizzando e calpestando al contempo l’ “ecologia”, grava pesantemente sui cittadini e sulle casse dello Stato, con bilanci da intere finanziarie, senza alcun beneficio per l’ambiente, ma anzi con innumerevoli danni ad esso ed al paesaggio italiano tutelato dalla Costituzione italiana, art. 9, tra i principi fondamentali. Un danno incalcolabile all’economia del Bel Paese fondata sul paesaggio attraverso il turismo! Una speculazione che inoltre disperde le ricchezze finanziarie statali, le volatilizza, poiché gran parte dei guadagni finiscono all’estero attraverso il coinvolgimento nelle proprietà di questi impianti di istituti bancari stranieri e ditte estere, con sistemi di scatole cinesi, che portano talvolta, o meglio spesso, a società off-shore con sede nei paradisi fiscali! Anche ed ancor più all’indomani del referendum contro il nucleare, con il quale gli italiani hanno espresso la volontà di favorire forme di produzione dell’energia davvero ecocompatibili e pulite, il fotovoltaico industriale che vetrifica e desertifica i campi, sottraendo spazio alle colture, ai pascoli e alla vita selvatica, ed il mega e medio eolico che falcidia i volatili e sfigura catastroficamente il paesaggio quotidiano di ognuno di noi, devono essere fermati, e sostituiti da una politica volta a favorire le produzioni di energia rinnovabile in forme davvero pulite, eticamente parlando ed ecologisticamente, che sostituiscano le forme industriali sopra accennate fisiologicamente di grave impatto ambientale: occorre favorire pertanto l’autoproduzione di energia del sole con pannelli fotovoltaici ubicati sui tetti degli edifici recenti, superfici queste biologicamente morte, inutilizzate, estesissime per centinai e centinaia di ettari; le ubicazioni su di esse dei pannelli capta sole hanno pertanto un impatto nullo ambientale ed estetico, con azzeramento del consumo di vivo suolo, e massimo rispetto del paesaggio e degli edifici, luoghi e centri storici. Si pensi alle enormi superfici dei capannoni industriali, di scuole, altri istituti, ospedali, caserme, uffici pubblici, condomini, civili abitazioni di epoca recente, parcheggi coperti, stazioni ecc. ecc. Non solo, in tal modo si aiutano direttamente i privati che installando i pannelli sui tetti di loro proprietà ne conseguono immediati sgravi in bolletta, senza più alcuna speculazione ai loro danni e ai danni delle casse dello Stato intero! Prima si inizi, con la politica dei piccoli passi, a solarizzare i tetti degli edifici recenti, all’indomani del recente referendum, rimandando alla fine di tale operazione, la valutazione di ulteriori strategie energetiche, dopo aver ponderato i virtuosi risultati così ottenuti dal paese in termini energetici!

Inoltre un appello a tutti gli enti preposti ai controlli sulle autorizzazioni rilasciate, a tappeto, si laddove per situazioni omertose o altro non vi siano esposti, sia laddove ci siano già esposti alla Magistratura per irregolarità, falsità ed omissioni! Autorizzazioni che devono essere revocate in autotutela a difesa dei cittadini vittime di tali soprusi e vengano riconosciuti i danni morali e materiali subiti. Si chiede al Governo una moratoria urgente per gli impianti industriali fotovoltaici a terra ed eolici, considerata la necessità di verificare le procedure adottate da Comuni e Province che in molti casi risulterebbero difformi e irregolari, e soprattutto al fine di impedire la catastrofica e generalizzata devastazione che la loro realizzazione comporterebbe per grandissime aree dell’intero paese, che verrebbero stuprate profondamente e snaturate senza neppure poter trovare precedenti storici oggi, per descriverne sensitivamente l’ immane portata! L’appello ad un impegno politico-trasversale forte per salvare, con l’economia di questo nostro Paese, forse per la prima volta nella sua storia, anche il paesaggio e la natura, che questi impianti falso-ecologisti, e dalle falsissime e artatamente gonfiate ricadute occupazionali, di eolico e fotovoltaico industriali, distruggono ignominiosamente! La crescente rete di persone incontratasi su facebook  costituirà un Comitato Nazionale legalmente riconosciuto che sia anche portavoce e cassa di risonanza forte di tutti e possa presentare delle mozioni ai responsabili dell’ambiente! Un comitato che nasce già dalla confluenza di tantissime realtà associative, e comitati locali e nazionali e di tantissimi cittadini italiani e non amanti del paese più bello del mondo! Vogliamo essere quanto più apartitici possibile, o pan-partitici, la lotta per la difesa del territorio è appena iniziata e chi condivide questo nostro approccio alla soluzione dei problemi di tipo ambientale è invitato ad iscriversi su facebook al link: “Comitato nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi” link: http://www.facebook.com/groups/192311587488270


Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio, della Salute e dei Diritti del Cittadino

Forum ambiente e Salute del Grande Salento – Rete Apartitica

 
Di Redazione (del 22/04/2014 @ 16:51:43, in Comunicato Stampa, linkato 2578 volte)
Appuntamento con la letteratura, mercoledì 23 aprile 2014, ore 19.30 a Galatina(LE).  Marco Montemarano vincitore del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza 2013, presenta il suo romanzo La ricchezza, presso la Art and Ars Gallery, di Via Raimondello Orsini n.10.  Un incontro che nasce dall'esigenza di un confronto in linea diretta con un autore eclettico ed il suo romanzo, che  ha saputo cogliere gli aspetti più intimi di una generazione che voleva 'sognare'. L'ambiente è quello di una galleria di arte contemporanea, laddove è tangibile il senso del tempo in cui siamo, in un rapporto continuo tra le pagine del libro e la realtà dell'esistente. Dialoga con l'autore Paola Volante. L'evento è promosso dall'Associazione culturale il Mandorlo, in collaborazione con Art and Ars Gallery e libreria La Musa.  

Angela Beccarisi
Rappresentante legale
Associazione culturale il Mandorlo      

Info.  328.3890283

Note sull’autore e sul romanzo.

    Marco Montemarano è nato a Milano, cresciuto a Roma e vive da oltre 20 anni a Monaco. È scrittore, giornalista, traduttore e musicista. Il suo romanzo Acqua passata è tra i vincitori dell’edizione 2012 del concorso IoScrittore ed è stato pubblicato in e-book. I due album musicali Così sempre e The Art of Solo Guitar (RoBa/Zaraproduction) raccolgono sue composizioni per chitarra.

    La ricchezza - A quindici anni Fabrizio Pedrotti è già un gigante. A volte se ne sta in piedi in mezzo alla sua cameretta come se il suo corpo fosse un fantoccio ingiustificabile e lui non sapesse come disfarsene. È bello, è un leader. A scuola è attorniato da una folla di cortigiani, e il mondo gli si srotola ai piedi come un tappeto.
In un giorno del 1975, in un corridoio di un liceo romano, Fabrizio sceglie Giovanni come amico. Gli mette una mano in testa e lo elegge a suo scudiero. Poi lo ribattezza Hitchcock e lo accoglie nella cerchia più intima della sua famiglia.
Nel lussuoso appartamento dei Pedrotti, Giovanni-Hitchcock si muta nel testimone della vita dell’intero nucleo familiare. Riesce a scorgere il padre, un onorevole perennemente assente da casa, in una imbarazzante intimità; si rende subito conto della svagata cortesia ed estraneità della madre; stringe amicizia con Mario, il fratello minore di Fabrizio, un ragazzo gracile, un fantasma in pantofole che rasenta i muri aprendo e chiudendo in silenzio le porte; ha una relazione clandestina con la bella Maddalena, la sorella, una ragazza quasi adulta, coi ricci del colore di certe alghe marine; e infine apprende il lato nascosto, la zona d’ombra del rapporto tra Fabrizio e l’inerme fratello minore.
A volte Fabrizio sente un fremito tra il palato e la radice del naso, una specie di istinto a mordere. E allora lui, il gigante, tortura l’esile fratello minore, lo sveglia a morsi e lo sfinisce con il solletico. Finché Mario, che è in preda al panico al minimo tocco, smette quasi di dare segni di vita.
Al fianco dei Pedrotti, Giovanni abbraccia completamente l’identità di Hitchcock. Al punto tale che si convince persino di determinare la rovina e l’infausto destino di Fabrizio, Mario e Maddalena con un atto scriteriato e irresponsabile nell’acceso clima politico degli anni Settanta. Finché, con il trascorrere degli anni, e l’irrompere della maturità, la verità dei Pedrotti e  di Hitchcock, il loro scudiero, gli appare sotto una luce inaspettata e sorprendentemente diversa.
Con la sua scrittura asciutta e controllata, La ricchezza è un romanzo che narra dei ragazzi degli anni Settanta, di una generazione che ha consumato in fretta il proprio tempo nel sogno e nell’illusione, per esporre alcuni dei temi fondamentali della letteratura di ogni tempo: le grandi speranze e le fragili certezze della gioventù, l’impossibilità di accedere alle vite degli altri, gli inganni della memoria e dell’Io.

    Romanzo vincitore della prima edizione del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza, «un premio che è un unicum in Italia».
Corriere della Sera

    «La fugacità della giovinezza, l’inganno della memoria e di un’identità ritenuta inattaccabile. Sono queste le tematiche di Montemarano, affrontate in uno stile portato all’essenzialità».
Paolo Di Stefano, Corriere della Sera

    «Un racconto asciutto e sagace di un pezzo della meglio gioventù dei tardi anni ’70, senza i drammi e le passioni di quei tempi turbolenti, ma capace di svelare il doppio registro dei ricordi».
Silvana Mazzocchi, La Repubblica

    «La ricchezza è un romanzo fitzgeraldiano con un testimone-protagonista che ci racconta la storia di un’età dell’oro che volge in caduta, un racconto in cui la bellezza fisica all’inizio seduce ma col passare del tempo più spesso isola».
Michele De Mieri, Domenica (il Sole 24 Ore)

    «Montemarano si riappropria del passato con sicurezza e sembra dirci a ogni pagina che lavorare sulla costruzione della propria identità è una fatica infinita e si corre il rischio di mettere in crisi il principio di realtà».
Brunella Schisa, Il Venerdì di Repubblica

 
Di Redazione (del 22/05/2022 @ 16:44:33, in Comunicato Stampa, linkato 477 volte)

L' Associazione Città Nostra è lieta ed orgogliosa di comunicare la prosecuzione di nuove iniziative legate al tema dell'educazione al paesaggio. Dopo l’esperienza con il progetto "Incursioni", con il quale si sono gettate le basi per un percorso partecipato di educazione al paesaggio, le attività proseguono con il progetto "WE ARE - Siamo il paesaggio che viviamo" finanziato da Regione Puglia nell'ambito dell'Avviso Puglia Capitale Sociale 3.0 per l’importo di 47000 euro.

L’ impegno dei volontari e la sinergia tra Comune di Galatina, Inondazioni Aps, Ecom servizi ambientali e unito alla collaborazione degli istituti scolastici Polo 2 e Polo 3 di Galatina, Gal Valle della Cupa, Scuola edile di Lecce e Società Operaia di Galatina, è l’elemento cardine per il raggiungimento degli obiettivi fissati nel progetto

L’ iniziativa intende portare avanti un messaggio ben preciso, mirato ad avvicinare le giovani generazioni all'ambiente che ci circonda. Nuovi "cantieri" di cittadinanza attiva ci aspettano,
dunque, per favorire la crescita consapevole e sostenibile di un territorio e sviluppare insieme una sensibilità diversa verso la cura dell'ambiente e del paesaggio.

Dino Bandello

Città Nostra Aps

 
Di Redazione (del 05/09/2021 @ 16:44:02, in Comunicato Stampa, linkato 546 volte)

Quando dicono che la politica fa schifo, che i politici sono tutti venduti e corrotti, io fatico a capire.  Non comprendo come può infatti la parola politica essere associata sempre a qualcosa di brutto quando questa deriva dall’unione di due parole bellissime: pólis e téchnē. Città e arte, tecnica. L’arte del buon governo al centro della quale c’è il cittadino. Politica come strumento di armonizzazione della realtà, come visione di mondo. 

Anche quest’anno ho avuto l’opportunità di partecipare alla scuola di formazione politica “meritare l’Europa” organizzata a Ponte di Legno ( 1-3 settembre) in collaborazione con Italia Viva, Renew Europe e il PDE. Una tre giorni alla quale hanno partecipato moltissimi ospiti come il Ministro Cingolani, il virologo Bassetti, la Ministra Bonetti che ha dialogato con la Ministra delle pari opportunità francese, la giovane giornalista Cecilia Sala, il direttore di Repubblica Molinari, la Vice Ministra allo Sviluppo economico Bellanova, l’astronauta Luca Parmitano. Abbiamo inoltre avuto l’opportunità di ascoltare alcuni nostri eurodeputati come Gozi e Nicola Danti ed altri esponenti del gruppo Renew Europe come Laurence Farreng e Sophie in ‘t Velt. Si è discusso di alcuni dei temi più rilevanti come ambiente, Afghanistan, pari opportunità, infrastrutture, lavoro, spazio, covid e tanto altro. Nelle serate dell’1 e del 2 con i tavoli tematici abbiamo potuto dialogare con alcuni nostri parlamentari su svariati argomenti. Personalmente ho avuto l’onore di partecipare alla tavola rotonda dal titolo “i diritti delle donne non sono (solo) una questione da donne” con la On. Maria Elena Boschi durante il quale si è dibattuto sulla necessità che anche gli uomini parlino e si battano per la parità di genere. Durante la seconda serata invece ho partecipato al tavolo tematico intitolato “la cultura e la bellezza come armi per sconfiggere il disagio” con il sindaco di Ercolano Ciro Bonajuto. Abbiamo parlato di cultura, di arte, di turismo, di criminalità organizzata, di sud chiedendoci come la cultura, la bellezza e la legalità possano essere un’arma contro il disagio e  come possano migliorare l’attrattività dei nostri comuni.

Ma meritare l’Europa cosa significa? Studiare, informarsi, attivarsi, appassionarsi, approfondire, amare le nostre città, guardare al mondo, essere gentili. Allora io vorrei fare un appello a tutte le ragazze e i ragazzi galatinesi e non solo indipendentemente dall’orientamento politico, perché so per certo che esistono tantissimi miei coetanei che amano la propria terra, che sono appassionati, che hanno voglia di fare, pensare, dibattere che sanno distinguere il vero dal falso, il pettegolezzo dalla realtà. Ragazzi rischiate, riflettete, non siate superficiali, cercate di andare oltre il gioco delle urla e dell’odio che ormai spopola sui social, ascoltate anche opinioni diversissime dalle vostre, sviluppate il senso critico.

Fatelo per voi, fatelo per il bellissimo futuro che avete davanti, fatelo per rendere le vostre città, l’Italia e il mondo un posto anche solo leggermente migliore, fatelo per la generazione futura. Ricordate una cosa però: la politica è una cosa seria, la politica è servizio e passione, non è un tweet o un post. La politica è una cosa bella, è relazione, è dialogo, è capacità di mettersi in discussione e di condividere il cammino, non è prevaricazione.

Grazie a chi crede in noi giovani, grazie al mio partito, Italia Viva, che non manca mai di puntare sulla mia generazione e grazie a tutti i ragazzi e le ragazze che ancora credono nei propri sogni e nel futuro della propria città.

 

Caterina Luceri
coordinatrice Italia Viva Galatina e componente dell’Assemblea Nazionale di IV

 
Di Antonio Mellone (del 25/11/2017 @ 16:40:57, in NohaBlog, linkato 1229 volte)

Dopo la stampella fastidiosa, vale a dire il quotidiano caltagironeo, la mezza calzetta del mezzogiorno e il corriere del mezzo-scuorno, pronti a celebrare all’unisono le magnifiche sorti e progressive dello sponsor Tap; dopo il sito e la pagina fb con contorno di commenti di troll (leggi: troie) più o meno prezzolati dal tubo di ‘sto gas; dopo l’Universitap del Salento che organizza convegni dal titolo ‘Sicurezza e tutela ambientale nello sviluppo dei progetti energetici’, chiamando al tavolo dei relatori nientepopodimeno che il Country Manager del Trans Adriatic Pipeline, autorità indiscussa nel campo della ricerca [soprattutto del consenso oltre che delle fonti fossili, ndr.], nonché sui temi della sicurezza e soprattutto della tutela ambientale [in pratica siamo nel caso dell’oste che recensisce il suo vino su Tripadvisor, ndr.]; dopo il camper di Maria Antonietta in giro per i paesi del Salento pronto a offrire al popolino brioches e caffè caldo [a dirla tutta questa sarebbe circonvenzione di incapace, ndr.]; dopo tutto questo bendidio, dicevo, poteva mai mancare il definitivo colpo di grazia e giustizia di tal Enzo Macifà (o forse ci è), direttorissimo del Tg Orba? Ovvio che no.

Come ben saprete, il suddetto direttore ogni mattina ci delizia con i suoi editoriali approfonditi e indipendenti [indipendenti soprattutto dai fatti, ndr.] presentati nella striscia quotidiana all’interno del cosiddetto Telegiornale delle 7.30, meglio nota come “Il Fatto” [nulla a che vedere con “Il Fatto Quotidiano” di Travaglio: non confondiamo un giornalista con un giornalingua, ndr.].

Orbene, caso mai vi foste persi quello mattutino di martedì 21 novembre scorso, eccovi di seguito, parola per parola, quanto questo fondista da guinness dei primati ha esternato a mo’ di pensieri alti e nobili a beneficio di popolo:

<<Dobbiamo fare in modo che i No-Tap, quelli che si oppongono alla costruzione del gasdotto del Salento [lo specifica caso mai qualche abitante di Bari vecchia non l’avesse ancora saputo, ndr.] non diventino No-Tav [sottinteso: pericolosi, dinamitardi, facinorosi e pure ribelli, tiè, capeggiati da quell’anarco-insurrezionalista di Erri De Luca, armato di penna fino ai denti, ndr.].

<<Facciamo in modo [è sempre lui che cerca di fare in modo, ndr.] che la protesta, legittima, di chi non vuole il gasdotto a San Foca di Melendugno, non venga strumentalizzata da gruppi estremi, da gruppi marginali, violenti purtroppo [teppisti, signora mia, anzi TER-RO-RI-STI, per giunta estremi e marginali, ndr.].

<<Facciamo in modo cioè che questa protesta, democratica, da rispettare, non si trasformi, però, in guerriglia, perché purtroppo ci sono preoccupanti segnali in questo senso, dai muretti a secco – li ricorderete – devastati, distrutti per bloccare l’avvio del cantiere prima dell’estate [il “giornalista” d’assalto dimentica un particolare. Che, cioè, i No-Tap non solo si sono dissociati dal vile gesto della distruzione dei muretti a secco – a quello ci stanno giusto pensando le ruspe di Tap -, ma hanno volontariamente ricostruito il danno procurato da ignoti, che nulla hanno a che fare con il Movimento; ma fa niente: se fake news dev’essere meglio spararla grossa, ndr.], all’assalto di ieri pomeriggio all’Università di Lecce [roba forte mica bruscolini, ndr.].

<<Fatti che dimostrano chiaramente quali e quanto nobili siano le idee, le ideologie di questi manifestanti, abituati a dire sempre di No [lui invece sempre di Sì a tutto, ndr.], pronti a sfruttare qualsiasi occasione per manifestare la propria rabbia senza porsi altri problemi, nemmeno sul perché [il Tg Orba invece se li pone, i problemi, tipo i vandalismi contro il mare, la terra, il buon senso e la ricerca scientifica al soldo del primo che paga pronto cassa, ndr.].

<<In Salento, questo tipo di insofferenza, sta trovando, purtroppo [o per fortuna: punti di svista, ndr.] sempre più casa, e bisogna dire talvolta anche con la complicità di alcune istituzioni [eh sì, se arrivano pure le istituzioni siamo finiti, ndr.], le quali ancora non si rassegnano, nonostante ci siano chiari segnali, non solo politici, che si va verso…, che si DEVE costruire quel gasdotto [si DEVE a caratteri cubitali. E chi lo avrebbe deciso, di grazia? Ah già, Renzusconi, ndr.], per impegni internazionali [o meglio multinazionali, ndr.] che ha preso lo Stato, che ha preso il governo italiano, nonostante ci siano chiari, equivocabili [sic!: lapsus freudiano, scusatelo, forse voleva dire inequivocabili, ndr.], segnali che là non ci sarà inquinamento.

<<Quel lembo di terra resterà com’è [veramente per lasciarlo così com’è quel lembo di terra non avrebbe punto bisogno di Tap, o di altri rompicoglioni, ndr.].

<<Anzi si vuol far sì che si svegli dal torpore [e certo, se no perché li chiamano attivisti, ndr.], che arrivi[no] lì modernità e progresso [eccole là: “modernità e progresso”, le parole d’ordine buone per ogni scempio, ndr.], salvaguardando l’ambiente e con esso il turismo [il poveruomo non coglie quanto spesso l’uno e l’altro siano antitetici, ndr.].

<<La protesta ha senso quando è fatta di ragionamenti, ha senso quando ci si oppone per le vie legali a provvedimenti interpretabili [?], ha senso quando è pronta a dialogare [il famoso dialogo con i manganelli, i caschi, gli scudi, le multe, la militarizzazione di un’intera area, il coprifuoco e un nuovo muro di Berlino, ndr.].

<<Quando è cieca e violenta [armata cioè di magliette, felpe e cartelli con la scritta No-Tap, ndr.] va combattuta. E questo invitiamo a fare alle istituzioni del Salento e a quei sindaci che cavalcano proteste senza futuro e quindi senza più senso [ce l’ha evidentemente con Marco Potì e con gli altri sindaci dalla schiena dritta, e non invece con quelli pronti a vendere mamma e amante per un piatto di Kit e Kat, ndr.].>> Fine.

Che schifo.

Sapete che vi dico? Meglio “teppista” che tappista.

Antonio Mellone

 

- Il Fatto - Editoriale del direttore Enzo Magistà del 21/11/2017 inizia dal minuto 14.45 sino al minuto 17.23

http://www.norbaonline.it/od.asp?i=38409&puntata=TgNorba---Edizione-07.30&pr=TGNORBA

Articolo sul sito "La Gazzetta del Mezzogiorno":  -Lecce, scontri con attivisti polizia scorta manager Tap L'azienda: «Pura propaganda»-

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/952725/gasdotto-tap-scontri-in-corso-tra-no-tap-e-polizia-a-lecce.html

 
Di Antonio Mellone (del 12/11/2017 @ 16:28:00, in NohaBlog, linkato 2395 volte)

Una tra le pagine più divertenti di face-book è quella di Tap: è così spassosa e autolesionista da rendere praticamente inutili tutti gli articoli (incluso questo) contrari al progetto.

I post ovvero spot (lemmi uno anagramma dell’altro, spesso intercambiabili), di volta in volta confezionati dall’ufficio marketing della multinazionale, dividono il vistoso apparato di commenti in due grandi macro-categorie: quella di chi finalmente si oppone al cosiddetto programma Tap, e quella di chi come al solito non ha capito una beneamata minchia.

Insomma, da un lato abbiamo chi (giustamente) si fa beffe di tutto il cucuzzaro del trans adriatic pipeline (il minuscolo non è casuale, ma causale), e dall’altra quella dei poveri tap-petini, sottocategoria zerbini, che (parlando sempre con pardon) si fanno prendere per il culo da tutti, specie da Tap. Tra questi ultimi s’annoverano alcuni che, fuori di testa più che fuori tema, vergano commenti pseudo-eruditi, sciorinano dati e convinzioni prese da chissà dove, pubblicano glosse provocatorie, e dunque si presentano con profili perlopiù fasulli, anonimi, corredati da immagini di copertina sovente più eloquenti delle loro postille: tipo il primo piano di un eroe dei fumetti (come i Simpson), ovvero quello di Renzi (sempre che le due cose non coincidano). Dunque siamo nel campo dei troll (o troie, è uguale), personaggi non si sa fino a che punto virtuali, o fino a che punto prezzolati, capaci di dirti in un solo commento che quella di Fukushima è energia pulita, che l’esplosione di Chernobyl è un’invenzione dei complottisti e che gli ulivi del Salento stanno seccando per via della Xylella fastidiosa.

Giorni fa l’ufficio comunicazioni di Tap ha sfornato un altro dei suoi topici video da mulino bianco per bambini diversamente svegli: quello in cui un “esperto ambientale Tap” (in pratica un ossimoro), con musichetta di sottofondo a mo’ di colonna sonora ed effetti speciali slow motion, rassicura il mondo, Urbi et soprattutto Orbi, su quanto gli ulivi espiantati e custoditi nella Masseria del Capitano godano di ottima salute. Insomma, tra Canopy, incappucciamenti preservativi, e “separazione dall’ambiente circostante” [sic], pare che grazie al Tap abbiamo trovato finalmente la soluzione all’annoso disseccamento dei nostri patriarchi secolari: sicché sarà sufficiente creare un’unica grande tensostruttura avvolta da fitta maglia tipo collant su tutto il Salento (giusto per rendere asettica come una sala operatoria un’area di 5.329 kmq: e che ci vuole), un po’ di anticamere con doppio accesso, trappole antinsetto che fungano da esca e - come si dice da queste parti - tutto filerà liscio come l’olio.

Per pietà umana, non è qui d’uopo far cenno pure agli spot con protagonista la “signora Maria”, il prototipo della donna salentina che, sempre secondo Tap, coinciderebbe con quello di una matrona corpulenta anzichenò, non tanto acuta, anzi – fuor da eufemismo - piuttosto rintronata o rimbambita, la quale per districarsi da ogni dubbio amletico non si mette mica a chiamare, che so io, l’Arpa Puglia o la Asl o qualche altro ente pubblico non venduto, nossignore: per sapere tutta la verità nient’altro che la verità sulle magnifiche sorti e progressive locali, la signora Maria non ha altra scelta se non quella di comporre il numero verde della Tap, quando si dice la combinazione, con la certezza assoluta di trovare dall’altra parte del telefono (ovvero all’altro cappio, come diceva quel tale) un oste di specchiata moralità pronto a confessarle che il suo vino fa cagare.

E’ ovvio che la pubblicità è martellante per definizione: quella di TAP, invero, un po’ più penetrante. Pensate per esempio alle famose “ricadute” sul territorio [e perché no, anche sull’aria e sull’acqua, ndr.], o ai corsi di inglese [per pronunciare meglio “Tap, fuck-you”?, ndr.], o al “Salento greenway with bike sharing” [a proposito di lingua, ndr.], o alla “pulizia dei fondali per 30 km” [per “pulizia” intenderanno quella dalla posidonia, mentre quel 30 si riferisce probabilmente ai denari, ndr.], o ai soldi alla Ricerca [del consenso, ndr.], o ai finanziamenti a pioggia per le associazioni [le cosiddette associazioni “embè?”, quelle di categoria, ndr.], gli stage scuola-lavoro per 250 studenti [compito da svolgere: “come gasare le nuove generazioni”, ndr.], i 1000 posti di lavoro [ma sì, facciamo pure 1500, mi voglio rovinare, ndr.], i 100 milioni di ricchezza aggiuntiva [non è specificato a chi andrebbe di preciso codesto scroscio di ricchezza aggiuntiva, ma meglio non sottilizzare, ndr.], e, siore e siori, la famosa de-car-bo-niz-za-zio-ne della Puglia [sì, come no. Infatti lo sanno tutti che il gas è energia pulita e la sua combustione produce ossigeno per bombole, ndr.]. Insomma, cose così.   

Ora. Dopo aver pagato la web-tax (o web-tap, è uguale), e caso mai a qualche webete di Bari vecchia fosse sfuggito il senso di Tap per il sociale, ecco spuntare tutto pimpante il TG Orba di Enzo Macifà (o ci è), pronto a corroborare le testé citate barzellette (rubando così il lavoro al Mudù), con la pubblicazione integrale non solo di qualche video tutorial preso paro paro dal sito della multinazionale svizzera, ma cercando di convincere tutti quanti circa i “benefici” che la Puglia, che dico, l’universo mondo ricaverebbe dal tubo di ‘sto gas.

A chiudere il cerchio (ovvero l’accerchiamento), poteva mai mancare il pronto intervento del Quotidiano di Caltagirone, il giornale [sic] pronto a ribadire quanto asserito dal TG Orba (dove TG sta evidentemente per Tap Giornale)? Nossignore. Tap infatti non è mica una multinazionale del profitto, ma un’opera pia [o pija, a seconda dei punti di vista, ndr.], un ente morale, una onlus, un banco del mutuo soccorso, una chiesa avventista del settimo giorno. Poveri “giornalisti”: che si deve fare per campare.

Poi, viste le “fonti di informazione”, uno si spiega la reazione dei 37 sindaci salentini, tra cui anche il mio, pronti ad assidersi al desco-greppia della trattativa nella speranza di ricevere compensi, rimborsi, ristori, e pile intere di piatti di lenticchie. Che ci vuoi fare, signora mia: con queste fonti uno è portato naturalmente a pensare che l’impatto di Tap sarà zero. Quando invece, a tutti gli effetti, sarebbe azero.

 

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 25/04/2020 @ 16:23:40, in Comunicato Stampa, linkato 938 volte)

Apprendiamo con piacere che l’Amministrazione Comunale ha approvato il progetto esecutivo per l’adeguamento dei locali dell’ex sede del Tribunale di via Monte Bianco e per il trasferimento  di vari servizi comunali.

Consideriamo questo atto amministrativo molto importante per la Città, dal momento che consentirà una migliore organizzazione degli uffici, alcuni dei quali sino ad ora allocati in immobili poco funzionali ed inadeguati, con conseguente migliore sinergia tra il personale degli uffici, risparmio energetico e delle utenze, ma, soprattutto, renderà possibile per i cittadini usufruire in poco tempo di più servizi, senza doversi spostare da una zona all’altra della Città.

Abbiamo sempre avuto una attenzione particolare per questa iniziativa, voluta ed approvata dalla giunta Montagna all’indomani del trasferimento degli uffici giudiziari nel capoluogo, e considerata strategica per la comunità

E lo abbiamo fatto con una serie di iniziative e sit-in, l’ultima il  25.7.2019, per sollecitare l’Amministrazione Amante a continuare e portare a termine questo progetto,  evidenziando i  vantaggi in termini di costi-benefici ed il fatto che la giunta Montagna aveva già predisposto un “Progetto di ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’immobile ex sede Pretura per la sistemazione ed accorpamento degli uffici comunali” a cura della Direzione Territorio ed ambiente ed individuato in bilancio un finanziamento della somma di euro 269.659 attraverso la devoluzione di  mutui alla Cassa Depositi e Prestiti.

Notiamo che, rispetto al progetto Montagna, che prevedeva anche l’accorpamento della Polizia Municipale, anch’essa bisognosa di locali più idonei, il progetto esecutivo non ne fa menzione, per cui chiediamo all’Amministrazione di sapere se vi sono stati motivi ostativi di natura tecnica, oppure se ha previsto, per questo servizio, un’altra ubicazione.

P.D. PARTITO DEMOCRATICO

Circolo di Galatina

 
Di Albino Campa (del 14/09/2010 @ 16:19:56, in Fotovoltaico, linkato 3563 volte)
NOHA 12 Settembre 2010,
Fiera della Madonna delle Grazie.


La lotta
per salvare la terra dall'invasione del fotovoltaico continua. Forse per il nostro primo cittadino, citato negli appelli a tutti i nostri incontri informativi in quanto, appunto, primo fra tutti, è poco rilevante che sotto le mascelle stritolatrici della Fotowatio s.r.l. (e presto anche della Sun Raj, della Emmec 2, della Tecnolights, della GM Solar, Fabrika ed Energyca sun, più altre 4 piccole società nostrane) ci finiscano i nostri cozzi e la nostra terra.
Evidentemente cozzi e terra non gli appartengono visto il suo totale disappunto sul loro valore oggettivo. Preferisce barattarli per chissà quale ristrutturazione di canili e di giardinetti e perdere un polmone di quasi 200 Ha di campagna. E non solo, tra qualche anno, quasi certamente, saranno altrettanti cimiteri di macerie.
Terra uguale a discarica
, questo è il frutto dell'opera di chi deleghiamo a prendersene cura.
Nessun utile per i residenti, nessun utile per la terra, nessun ritorno di energia pulita, ma solo loschi affari per società straniere e non che approfittando di una legge Italiana distratta, mungono i nostri risparmi incassando milioni di incentivi
. Questo dichiarano i nostri amici di Forum ambiente Salute.
Sovente i nostri rappresentanti giurano sulla Costituzione della Repubblica Italiana, ma o non ne conoscono il contenuto, il che è grave (per esempio nell'art. 9, il secondo comma recita "La repubblica tutela il paesaggio ed il patrimonio storico ed artistico della nazione") oppure conoscono il contenuto, ma si comportano da perfetti spergiuri, il che è ancora più grave.
Quindi i cittadini di Noha e di Galatina si ribellano a questo sopruso ed a questa imposizione istituzionale. Alla manifestazione della Fiera della Madonna delle Grazie i cittadini che amano la loro terra, terra già benedetta da Dio, hanno dimostrato spontaneamente la loro contrapposizione allo scempio che si sta consumando a due passi delle loro case. Si sono messi in fila, con il documento di identità, per "donare" la loro firma per una giusta causa. Oggi "i dialoghi di Noha" parlano in nome di 200 cittadini, a breve saranno 500, 1000, 2000.
Insomma a prendere l'abbaglio non saranno solo quei quattro gatti del comitato, ma un'intera comunità.




Il Comitato
 
Nella mattinata di ieri la giunta regionale della Puglia ha approvato, nell'ambito del ddl "omnibus", l'anagrafe pubblica degli impianti da fonti rinnovabili, sulla base di un accordo che ha coinvolto Anci e Upi e che prevede il trasferimento da parte di Comuni e Province di tutti i dati in loro possesso, relativamente a Dia e Via, sul sistema informativo regionale (SIT). 
 
Segnalo quindi quello che è un primo, significativo, approdo di un momento di lotta partito con la mozione del 20 giugno 2010 dell'assemblea costituente dell'associazione radicale Save Salento, che ha fatto dell'anagrafe pubblica degli impianti FER un obiettivo strutturante della sua presenza sul territorio. Impegno implementato dall'adesione di diverse associazioni, tra cui spicca il Forum ambiente e Salute - Salento e, infine, rafforzatasi con la decisione da parte di diverse forze politiche, in primo luogo il gruppo consiliare regionale dell'Udc e di altre forze riconducibili all'IDV, di sostenere la richiesta di costituzione di un'anagrafe anche attraverso la presentazione di disegni di legge.
 
Non intendo tuttavia in questa semplice mail ringraziare o esercitare riconoscimenti di sorta, riconoscimenti che evidentemente andrebbero indirizzati anche a chi, penso ad Angela Barbanente, dall'interno della giunta regionale si è mostrata convinta della necessità dell'anagrafe o soprattutto a chi, come molti tra voi, hanno posto in essere in lavoro silenzioso e costante a suffragio dei nostri temi.
 
Intendo avvertire invece che ci riserviamo il giudizio sull'adesione di questa anagrafe approvata dalla giunta a quelli che sono i nostri obiettivi caratterizzanti. Ovvero non una semplice mappatura di tutto ciò che è stato costruito sul territorio, cosa che evidentemente è pure di una qualche utilità, ma soprattutto anagrafe come strumento di democrazia e di accesso diretto attraverso la rete agli atti ambientali relativi ai progetti e agli iter autorizzativi. Tanto richiedono questioni di trasparenza, tanto richiedono esigenze di legalità e di sgombero dalle fonti rinnovabili di presenze criminali, di masnadieri, dello sfruttamento disumano del lavoro nero e immigrato, e della stessa approssimazione con cui molte volte Comuni, Province e Regione dispongo impatti devastanti sul territorio. 
Ci pronunceremo non appena verrà pubblicato il testo. 
 
 

Antonio Bonatesta 
segretario Save Salento

 
Di Marcello D'Acquarica (del 30/04/2017 @ 16:13:59, in NohaBlog, linkato 2186 volte)

Martedì 25 aprile, giorno della Liberazione, Loredana Tundo, Direttore provinciale dell’Acli, vice presidente del neo nato laboratorio locale di Fareambiente Laboratorio di Galatina e segretaria dell’Associazione calcistica di Noha, madre responsabile, sennonché amica carissima, mi ha invitato a fare da “mentore” per parlare dei Beni Culturali di Noha, durante la passeggiata organizzata in onore della nostra squadra di calcio. Non me lo sono fatto dire due volte. Guai a chiedermi di esprimere la mia opinione su NOHA (vi ricordo che abbiamo già appurato che il suo vero nome è Nove). Non mi ferma più nessuno. Molto probabilmente ho anche annoiato gli sfortunati partecipanti alla manifestazione che spesso mi hanno dovuto “strappare” via la voce, visto che non avevo nemmeno un microfono. Quello di parlare tanto su Noha e della sua bellezza è un difetto che proprio non riesco a correggere. Non me ne vogliamo gli ospiti che erano presenti alla manifestazione.

Quindi otre alle tante notizie che ho menzionato durante il percorso, ho fatto notare ai presenti, fra cui anche alcuni cittadini galatinesi che ci hanno onorato della loro presenza, che un “possidente” di Noha, vissuto al tempo della costruzione dell’Ospedale e della Basilica di Santa Caterina Novella, ha contribuito al progetto della medesima Basilica di S. Caterina con la donazione di vari terreni di sua proprietà.

Così riporta Pietro Congedo nel libro “Chiesa, convento e ospedale “S. Caterina” di Galatina, nella storia del Meridione d’Italia”.  [S.l. : s.n.], stampa 2006 (Aradeo: Guido)

“Nel 1390 la costruzione della nuova casa di cura orsiniana non era stata ancora ultimata, come si evince dall’atto notarile del 28 settembre, relativo alla donazione di vari terreni effettuata da Giovanni Ciranoia di Noia (Noha)  a favore di …Frà Nicola da Nardò, Guardiano Procuratore della Chiesa e spedale da farsi nuovo di S. Caterina di Galatina (v. M. Montinari, o.c., doc. n. 13 p. VIII).”

In conclusione, siamo orgogliosi di poter affermare, che anche Noha ha contribuito alla realizzazione di quella grande opera artistica orsiniana che è la Basilica di S. Caterina Novella, uno dei più insigni monumenti dell'arte romanica pugliese e gotica in Puglia, già classificata monumento nazionale di I categoria nel 1870.

P.S.: Nella Basilica sono conservati anche i 19 schienali del coro ligneo e dipinti da P. Matteo di Noha  (Noha 1704 + Nardò 1728)  P.Matthaeus a Noha Reform. Pingebat A.D. 1721.

Vedi: L’OSSERVATORE NOHANO 09 novembre 2008 - n°8 Anno II - su Noha.it

Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 16/02/2018 @ 16:09:39, in Comunicato Stampa, linkato 1465 volte)

A fronte degli ultimi giorni di prolungato maltempo, come accade spesso, si è verificata nella zona compresa tra i Comuni di Aradeo, Galatina (NOHA) e Cutrofiano (Contrada Insite, Contrada Jesuculla, Contrada Roncella) una nuova emergenza ambientale dovuta all’esondazione del Canale dell’Asso, come ampiamente documentato da immagini e video che girano in rete.
I Consorzi di Bonifica, già al centro di enormi polemiche e ricorsi, per i contributi richiesti nel corso degli ultimi anni, interpellati, si dichiarano davanti a questa emergenza ambientale inermi ed esenti da responsabilità poiché commissariati dalla Regione.
Ci facciamo portavoce delle istanze dei cittadini ubicati nelle zone coinvolte da questa emergenza, le cui conseguenze si riverberano negativamente e in maniera allarmante non solo in termini di notevoli disagi nella viabilità, di danni strutturali e distruzione delle produzioni agricole ma altresì di serio rischio per l’incolumità e la sicurezza delle persone.
Con la presente, pertanto, ci rivolgiamo alla Giunta Regionale e al Consigliere Regionale Sergio Blasi, da sempre attento alle istanze ambientali che coinvolgono i cittadini pugliesi, affinché vengano adottate adeguate misure di intervento e manutenzione del Canale dell’Asso, in totale stato di abbandono, la cui ridotta portata, la sporcizia, la spazzatura e la vegetazione incontrollata impediscono il normale e naturale deflusso delle acque piovane, provocandone l’ostruzione e quindi lo straripamento delle acque, con enormi danni agli abitanti, agli agricoltori e agli artigiani che vivono e operano nella zona di Noha di Galatina, Aradeo e Cutrofiano.


Circolo del Partito Democratico di Noha
Circolo del Partito Democratico di Aradeo
Circolo del Partito Democratico di Cutrofiano
Andrea Russo, Responsabile ambiente PD Provinciale

 

Il Coordinamento Provinciale di Articolo Uno MDP LEU apre nel Salento la mobilitazione,  avviata dal movimento a livello nazionale, per il #VEROCAMBIAMENTO, con la presenza e l'iniziativa in 7 piazze della provincia di Lecce, per domenica 2 dicembre e per domenica 9 dicembre. 
Un'iniziativa politica che vedrà impegnati iscritti, militanti e dirigenti di Articolo Uno MDP con presidi e banchetti per la distribuzione di materiale inerente le proposte alternative che gruppi parlamentari di Liberi e Uguali hanno presentato nella discussione sulla manovra finanziaria, da noi considerata furba, iniqua e inefficace, del Governo Lega - M5S.
Si tratta di proposte "alternative", oneste, giuste e necessarie, che parlano di lavoro, d'istruzione, di sanità e di ambiente, e che mettono al centro dell'agenda politica un grande "New Deal verde", un grande piano straordinario per la manutenzione del territorio, e una politica che difenda i pilastri del Welfare pubblico, dell'equità sociale, del diritto all'istruzione e del diritto alla salute.
Articolo Uno MDP LEU sarà presente domenica 2 nelle piazza di Casarano, Galatina, Galatone e Copertino. Mentre per domenica 9 dicembre sono previste le  iniziative a Trepuzzi, a Nardò e a Lecce.

Il Coordinamento provinciale Articolo Uno MDP/LEU Lecce

 
Di Redazione (del 08/12/2022 @ 16:08:25, in Comunicato Stampa, linkato 339 volte)

L’Istituto Comprensivo Polo 1 Galatina/Collemeto, nell’ottica di prevenire e contrastare ogni azione di bullismo e cyberbullismo dentro e fuori la scuola, ha programmato, e sta realizzando, una serie di progetti, di incontri e di iniziative con, e per, gli studenti.

Dopo aver assistito presso il Cavallino Bianco a “Il sogno di Mirko”, spettacolo teatrale nato da un’idea di Lorenzo Palumbo (Vesepia Edizioni) e Liliana Putino, che ha curato la regia, con le musiche originali di Giacomo Sances (Il ballo dei bulli, L’inno di chi crede), il 5 e 6 dicembre tutte le classi di scuola secondaria di I grado di Galatina e Collemeto hanno accolto i MaBasta, MABASTA – Movimento Anti Bullismo Animato da STudenti Adolescenti.

I MaBasta hanno presentato il loro Modello: obiettivo fondamentale è creare classi debullizzate, cioè delle classi in cui non vi è alcuna forma di bullismo o cyberbullismo e, se dovesse insorgere, verrebbe neutralizzata all’istante tramite delle azioni comportamentali suggerite: Azione 1 – un MABA_Prof, Azione 2 – questionario MABA_Test, Azione 3 – un Bulliziotto e Bulliziotta in ogni classe, Azione 4 – un Bullibox nella scuola, Azione 5 – MABA_DAD, Digital Antibullying Desk, Azione 6 – obiettivo Classe Debullizzata, ed abbracciare, infine, i due comandamenti MABASTA:

1)        NON FARE agli altri ciò che NON VORRESTI che gli altri facessero a te!

2)        FAI agli altri ciò che VORRESTI che gli altri facessero a te!

I “Comandamenti Mabasta” sono stati espressamente ideati con l’intenzione di prevenire e tentare di stoppare e risolvere ogni episodio o caso di bullismo e cyberbullismo in ambiente scolastico ed extrascolastico.

Comandamenti che, non solo i ragazzi, ma l’intera società potrebbe applicare per un mondo diverso!

Al termine degli incontri, Mirko Cazzato, 21enne Co-fondatore e Team Leader MaBasta, si è fermato con noi per rispondere ad alcune domande:

“Qual è la formula del vostro successo?” “Il nostro successo è il fatto di essere ragazzi cha vanno nelle scuole di tutta Italia ad incontrare altri ragazzi dando loro delle vere e proprie soluzioni per combattere il bullismo: le sei Azioni del Modello Mabasta che i ragazzi devono mettere in pratica subito per prevenire, contrastare e debullizzare ogni forma di bullismo e cyberbullismo nella propria classe. Bisogna sempre tenere a mente che la vittima non è solo colui che viene bullizzato, ma anche chi bullizza e, in quanto tale, va aiutato”.

“Come hanno reagito i ragazzi della nostra scuola?” “I ragazzi del vostro Polo sono stati magnifici, molto attenti anche perché l’intervento, efficace, rientra nell’educazione fra pari. Sicuramente hanno appreso appieno quello che abbiamo detto e speriamo di vedere i primi risultati già nelle prossime settimane”.

“Che clima avete trovato nel nostro istituto?” “L’accoglienza del Polo 1 è stata una delle migliori. Il personale è pronto, collaborativo, competente…il top! Come se fossimo i loro figli, ci siamo sentiti a casa. Sono davvero poche le scuole con un’accoglienza del genere!”.

Il Progetto, destinato a tutte le classi della scuola secondaria di I grado di Galatina e Collemeto, è stato interamente finanziato da alcuni sponsor, che ringraziamo sentitamente per la sensibilità dimostrataci:

  • Golden Eye – Oro
  • Cantina Fiorentino
  • ZincoGam Spa
  • Giurgola Serbatoi

L’impegno della scuola sarà massimo – commenta il dirigente scolastico Luisa Cascione – per promuovere ogni attività utile a contrastare il fenomeno del bullismo e cyber bullismo in tutte le manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti”.

 Polo 1 Galatina

 

Tramite l'utilizzo di fototrappole e alcune segnalazioni provenienti dai privati cittadini, il nucleo ambientale della Polizia Locale, guidato dal vicecomandante Gigi Tundo, ha provveduto ad individuare e sanzionare i responsabili degli abbandoni di rifiuti avvenuti nel territorio urbano ed extraurbano nelle scorse settimane.

E' un lavoro continuo, silenzioso e invisibile che ha l'obiettivo principale di educare e sensibilizzare, prima ancora che sanzionare, verso il rispetto e la cura per il proprio territorio e l'ambiente che ci circonda. Si tratta di un malcostume presente sfortunamente in tutto il Salento, incomprensibile se si considerano, tra l'altro, i numerosi servizi a domicilio che vengono attuati dalla stessa Città di Galatina ai propri cittadini: tra questi, ricordiamo il numero verde di Ecotecnica 800210805 e il servizio prenotazioni tramite what's app 3510636293 con ritiro a domicilio e le aperture giornaliere del CCR di Viale Europa. A breve l'apertura di un nuovo CCR tra Collemeto e Santa Barbara.

Ufficio stampa Marcello Amante

 
Di Albino Campa (del 29/06/2009 @ 16:04:09, in NohaBlog, linkato 3969 volte)

Su "Il Titano" di quest'anno 2009 a pag. 45 troviamo l'articolo di Antonio Mellone che recensisce il libro "I beni culturali di Noha" di Marcello D'Acquarica. Ve lo riproponiamo di seguito. Il libro, che verrà presentato con una grande festa nel mese di settembre è disponibile presso la bottega d'arte di Paola Rizzo.

 

“I beni culturali di Noha” di Marcello D’Acquarica

E’ da poco venuto alla luce dai torchi del bravo editore galatinese Panìco un libro dal titolo “I beni culturali di Noha”, il cui autore è Marcello D’Acquarica, un nohano che come tanti altri ha come domicilio un avverbio di luogo: fuori.
Marcello D’Acquarica infatti si guadagna il giorno a Rivoli, alle porte di Torino; ma appena può con moglie e figli torna a Noha, il borgo che gli ha dato i natali e che si è afferrato alla sua infanzia, quasi come gli ami si conficcano nella carne.
I beni culturali sono quei beni materiali ed immateriali che hanno qualcosa da insegnarci e che dovrebbero essere a disposizione di tutti. Al di là dei banali luoghi comuni che lo snob di turno possa formulare, Noha è ricca di beni culturali: ne ha molti di più di quanti non possano essere inclusi in un libro come questo di 135 pagine; anzi ne ha molti di più di quanti non si possa immaginare. E sono belli; alcuni originalissimi, e unici al mondo.  
I beni culturali non hanno un valore puramente filosofico e teorico, ma si riflettono in tutte le trasformazioni ed il progresso di un popolo, il quale quanto più sa valutare e conservare il suo patrimonio d’arte, tanto più si sente spinto a rendere l’ambiente in cui abita più prezioso e civile. Il monumento non è soltanto una testimonianza del passato ma vive nel presente, svolge la propria missione sociale e rappresenta uno sprone a meglio operare per il bene della comunità. I beni culturali di fatto sono anche una latente energia che può trasformarsi in crescita e sviluppo valutabile pure in termini di ricchezza economica. 
Questo libro rivoluzionario, fatto di parole ed immagini colorate, spinge a guardare Noha sotto nuova luce: che finalmente non sarà più quella della solita cronaca nera, della malavita, della mafia capace soltanto di tranciare gli alberi d’ulivo che lo Stato le confisca, ma quella della libertà, quella degli uomini dal cuore forte che non si piegheranno mai di fronte alla stupidità ed alla violenza dei talebani di turno.
Il libro dell’indomito Marcello D’Acquarica dedicato alle bibbie di pietra del nostro paese cerca di mettere al sicuro ciò che la trascuratezza minaccia continuamente di annientare attraverso omicidi colposi o premeditati della memoria: serve a foderare di carta i nostri beni culturali che sovente sfuggono dal nostro cervello per una distrazione che diventa distruzione, bombardamento, atto di terrorismo.
Il libro sui beni culturali di Noha è un congelatore, una cella frigorifera nella quale immagazzinare parole ed immagini per l’avvenire; parole e immagini che radicano un’appartenenza, una dignità, un’identità e spronano il lettore a non andare mai in pensione epistemologica.
L’obiettivo di questo libro-lotta allora non è quello di addobbare Noha a museo di storia fulminata, né quello di fermare il tempo intorno ai suoi pezzi di antiquariato, ma quello di farci comprendere che esiste una nuova grammatica dello stare insieme, e che l’investimento in cultura è forse quello che paga le cedole di interessi più alti, nonostante il capitalismo in buona salute tratti oggi la nostra società a merci in faccia e ci spinga a credere che l’unico metro dello sviluppo sia il PIL del cemento e dell’asfalto.
Questo libro non è già di per sé un restauro di beni culturali, che a Noha hanno calli, rughe ed osteoporosi, ma un pagamento di ticket, anzi una ricetta medica, quella rizzetta rossa preliminare, necessaria perché all’ASL (o alla Soprintendenza) ti facciano le analisi, i raggi, o le visite specialistiche. Questo libro spalanca le finestre per rinfrescare l’aria intorno ai beni culturali nohani: che sono pazienti, nel senso di degenti, infermi con bisogno di flebo ricostituenti o di ancor più invasive operazioni chirurgiche.  
“I beni culturali di Noha” di Marcello D’Acquarica non serve solo da contenitore, da ricettacolo, ma anche da grandangolo attraverso il quale, con occhio libero da cataratta, tutto osservare e raccontare, e molto forse anche decidere.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 02/05/2011 @ 16:02:04, in CDR, linkato 3389 volte)

Si è tenuto venerdì 29 Aprile presso la Provincia di Lecce un presidio del Comitato “Cambiamo Aria” per rompere il silenzio che si è abbattuto sulla vicenda del coincenerimento in Colacem. E’ per questo che il Comitato “Cambiamo Aria” ha deciso di chiedere un incontro immediato con il Presidente Gabellone, il quale, unitamente all’Assessore Perrone ed al Consigliere Roberto Marra, ha prontamente dimostrato la disponibilità all’ascolto e ha dato ampie rassicurazioni di partecipazione e collaborazione, per cercare il bandolo di una difficile e spinosa matassa, che investe come un uragano la salute pubblica. L’ottimo risultato incassato dal Comitato è che nessuna autorizzazione sarà concessa prima che la Provincia abbia effettuato autonomamente un monitoraggio sulla situazione attuale di inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua nell’hinterland su cui insiste Colacem. Inoltre il Presidente Gabellone ha assicurato che l’iter amministrativo terrà conto di tutte le osservazioni che arriveranno sulla vicenda da parte dei Comitati, dando la possibilità agli stessi di protocollare delle repliche alle risposte presentate da Colacem ad integrazione del suo progetto, in base alle quali il coincenerimento di CDR apparirebbe come un miracolo ecologico. Infine il Presidente ha sfatato un equivoco su cui i fautori del coincenerimento e la stessa Colacem hanno giocato in questi mesi: l’autorizzazione ad incenerire CDR non è il alcun modo legata al ciclo dei rifiuti salentini, che ne rimane estraneo, né sarebbe alternativa alla creazione di un inceneritore locale, mai previsto, né ora né in futuro, sull’intero territorio provinciale. In parallelo procede la richiesta di convocazione di un nuovo Consiglio Provinciale, presentata dall’IDV e sottoscritta dal PD, che, ricalcalcando l’ordine del giorno originariamente adottato dalla Commissione ambiente della Provincia, possa tornare ad esprimere il proprio parere politico contrario alla possibilità di coincenerimento. Da non dimenticare, tra l’altro, che sul nostro territorio aleggia la minacciosa e disastrosa richiesta, sempre allo studio della Provincia, di autorizzazione di un esperimento pilota di incenerimento di ceneri e fanghi industriali, oltre a biomasse e rifiuti, da istallarsi nella zona industriale di Soleto. Non permetteremo che il nostro territorio diventi terreno di colonizzazione di impianti inquinanti e dannosi, che continuano ad attentare alla nostra salute; continueremo a batterci per impedire ogni forma di ulteriore aggravamento del rischio di inquinamento e per attuare un costante e pressante monitoraggio sulla situazione esistente. I margini della discussione sono ancora aperti e l’esito non è per niente scontato, ogni tanto i cittadini riescono a vincere sugli inceneritori.

Comitato “Cambiamo Aria”
 
Di Albino Campa (del 12/08/2011 @ 16:00:00, in Comunicato Stampa, linkato 2700 volte)
Torna ad incombere sulla Puglia l'incubo della Northern Petroluem a distanza di pochi mesi dalle mobilitazioni degli Enti Locali e dei cittadini dei comuni interessati e dei pronunciamenti di inammissibilità da parte del TAR di Bari prima e di quello di Lecce lo scorso 14 luglio.
La Northern Petroleum ha infatti recentemente ottenuto il permesso di eseguire nuove ispezioni nell'area di mare Monopoli – Ostuni – Brindisi tese ad individuare i siti da trivellare già nel 2012; autorizzazione, peraltro, ottenuta con l'inganno perchè la Northern Petroleum ha presentato la nuova richiesta di VIA frazionandola in cinque tronconi, corrispondenti agli altrettanti permessi rilasciati, eludendo così la normativa e le sentenze del TAR che, invece, impongono una VIA unitaria che possa valutare l'effetto cumulativo dei singoli interventi.
Questa iniziativa non poteva certamente suscitare indifferenza e rassegnazione ma ha generato immediate reazioni contrarie, prima fra tutte quella del Sindaco di Ostuni.
“Io – afferma il Consigliere regionale del Partito Democratico Giovanni Epifani – fin da quando si è iniziata a profilare questa ipotesi, insieme ai Sindaci delle varie comunità, che hanno dimostrato grande senso di sensibilità civica, ho ingaggiato una battaglia a difesa del nostro mare e del nostro territorio.
Lo scorso novembre ho promosso una serie di iniziative contro le trivellazioni del basso Adriatico per osteggiare le iniziative della Northern Petroleum, scrivendo all'Assessore regionale all'ambiente Lorenzo Nicastro, affinchè la Regione si attivasse per scongiurare uno scempio ambientale di proporzioni inaudite.
In Regione, tra i vari provvedimenti ostativi, abbiamo approvato all'unanimità, durante il Consiglio del 19 luglio scorso, una proposta di legge inviata alle Camere “Divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi”, il cui unico articolo prevede il divieto di effettuare ricerche di idrocarburi nelle acque del mar Adriatico e la non concessione di autorizzazioni di ricerca né future, né per i procedimenti autorizzatori già avviati ma non conclusi, come il caso della Northern Petroleum all'attenzione mediatica in questi giorni.
Giudico insensate – continua Epifani - le decisioni che autorizzano simili attività scellerate che nelle fasi esplorative ed estrattive riversano in mare enormi quantitativi di idrocarburi che sono letali per l'intero ecosistema dell'Adriatico e in forte contrasto sia con l'attività di pesca, molto attiva nelle nostre zone, che della nostra economia a vocazione turistica.
Io continuo e continuerò a profondere il mio impegno e la mia totale disponibilità a promuovere e sostenere tutte le iniziative amministrative e giuridiche atte ad osteggiare l'attività della Northern facendo appello a tutti i Sindaci e alle popolazioni pugliesi direttamente interessate a continuare in forma congiunta ad attivare qualsiasi iniziativa utile e necessaria ad ostacolare questo progetto di distruzione del nostro mare.

La mia battaglia – conclude Epifani – si concluderà solo nel momento in cui sarà definitivamente conclusa questa vicenda incresciosa e minacciosa per l'ecosistema del nostro territorio e quando sarà sancito dal Governo nazionale il divieto irreversibile ad ulteriori autorizzazioni che distruggono la tutela e la salvaguarda ambientale".

fonte: Agenzia nr. 3712 del 12/08/2011

 
Di Redazione (del 23/06/2018 @ 15:53:56, in Comunicato Stampa, linkato 890 volte)

Tutto pronto per un altro EcoTour a Galatina e frazioni in programma Domenica 24 Giugno. Un’azione pratica di pulizia rivolta a tre strade cittadine che saranno liberate dalle erbe che fioriscono spontaneamente accanto o lungo i marciapiedi ed ogni altro genere di rifiuto incautamente abbandonato. 
Attivisti del MoVimento 5 Stelle di Galatina e VOLONTARI MUNITI DI GUANTI E PETTORINA si ritroveranno alle ore 16:30 nei pressi del Piazzale Stazione (Via XX Settembre) “armati”, oltre che delle proprie mani, di piccoli attrezzi da giardinaggio. 
Tre le aree oggetto di intervento: via Salvo D’Acquisto a Galatina, via Orazio a Collemeto, via Cornelio Silla a Noha. 
Un tour ecologico che ambisce a sensibilizzare la comunità al rispetto dell’ambiente in cui si vive, senza pensare di surrogare in tal guisa gli organi amministrativi di competenza. 
La cittadinanza è invitata a partecipare.

Per info 328/9432492

MoVimento 5 Stelle Galatina

#ambiente #DecoroUrbano #M5S"

 
Di Redazione (del 23/06/2018 @ 15:49:01, in Comunicato Stampa, linkato 941 volte)

Nei giorni scorsi con atto dirigenziale n. 48/2018 della Regione Puglia è stata approvata la graduatoria dei progetti di Servizio Civile Nazionale presentati nel settembre dello scorso anno.

Tra i progetti approvati e finanziati risultano facenti parte della innanzi citata graduatoria anche quelli presentati dal Comune di Galatina per le aree Patrimonio Artistico e Culturale – Cura e conservazione biblioteche, denominato “In Reading 2017”, e ambiente – Prevenzione e monitoraggio dell’aria, definito con il nome di “Monitor 6017”.

Ne dà notizia l’Assessore alle Politiche Giovanili, Maria Giaccari che, rimarcando  l’ottimo punteggio raggiunto dai progetti, ricorda che saranno avviati all’impiego otto giovani volontari che manifesteranno la loro volontà di aderire all'iniziativa.

Si attende la pubblicazione del bando da parte della Presidenza del Consiglio – Ufficio Nazionale per il Servizio Civile – che dovrebbe avvenire nei primi giorni di luglio.

La fase successiva sarà quella della presentazione delle domande di partecipazione alla selezione da parte dei giovani, di età compresa tra i 18 e i 28 anni, spinti dal desiderio e dalla curiosità di fare un’intensa esperienza di vita e di crescita, anche sotto l’aspetto lavorativo, nell’ambito del Servizio Civile Nazionale.

Ufficio Stampa del Comune di Galatina

 
Di Redazione (del 04/06/2021 @ 15:44:14, in Comunicato Stampa, linkato 635 volte)

La Provincia di Lecce chiede a Colacem di adeguarsi agli esiti della consulenza tecnica d’ufficio richiesta dal Tar di Lecce. Dunque, in estrema sintesi, di stringere le maglie dei monitoraggi e abbassare le soglie delle emissioni. Ma, prima di tutto, chiede di rifare la Valutazione di impatto sanitario che ha depositato, integrandola dal punto di vista epidemiologico e tossicologico e affidandola ad un ente pubblico, visto che è stata fatta da privati. In alternativa, Colacem dovrebbe far validare da un organo pubblico lo studio presentato e ampliarlo con le integrazioni richieste. E‘ questa la condizione posta dall’ente per proseguire nel riesame dell’autorizzazione integrata ambientale richiesto dalla stessa azienda. In mattinata, si è svolta la conferenza dei servizi, in modalità online, alla presenza degli amministratori di undici Comuni del circondario, ASL Lecce, Arpa Lecce, numerose associazioni e una delegazione da Gubbio impegnata nella vertenza Colacem in Umbria. Si è registrata l’assenza del Dipartimento ambiente della Regione e di AreSS Regione Puglia.

L’Autorizzazione rilasciata a Colacem, com’è noto, al momento è oggetto di giudizio dinanzi ai giudici amministrativi, che decideranno sì ad ottobre ma, inevitabilmente, sulla base della strada già tracciata dai consulenti tecnici, che hanno evidenziato le falle nell’ok rilasciato dalla Provincia, che ora, ovviamente, non può non tener conto di quella relazione.

Il 18 giugno è il termine per la presentazione delle osservazioni e, a seguire, sarà comunicata la data della nuova seduta.

Fonte trnews.it

 
Di Albino Campa (del 14/01/2011 @ 15:41:20, in Fotovoltaico, linkato 4472 volte)

Una petizione contro i megaimpianti fotovoltaici industriali e sperimentali sul territorio agricolo del comune di Cutrofiano, dove si sta realizzando, con il parere favorevole di Legambiente nazionale, l’impianto di Exalto s.r.l. su 26 ettari. Partiti, movimenti, liste e gruppi politici locali, associazioni, comitati e tutti gli altri organismi sociali presenti e operanti sul territorio comunale, rivolgono al sindaco ed al consiglio comunale di Cutrofiano una petizione promossa dal comitato “Forum Amici del Territorio”, in cui si dichiara la netta contrarietà agli impianti che s’intendono porre in essere.

Considerando che con le diffuse attività estrattive attraverso la coltivazione di cave a cielo aperto ed ipogee, il comune di Cutrofiano è già stato irrimediabilmente deturpato, i sottoscrittori della petizione denunciano l’abnorme proliferazione su tutto il territorio comunale di progetti riguardanti insediamenti produttivi di energia elettrica aventi carattere industriale altamente invasivi, quali impianti di centrali elettriche fotovoltaiche di media e grande estensione.

La realizzazione indiscriminata di tali impianti porterebbe, secondo il fronte del no, allo stravolgimento del territorio agricolo, alla devastazione del paesaggio tipico salentino, alla svalutazione economica di immobili limitrofi agli impianti, allo scoraggiamento di investimenti per attività agro-turistiche nuove ed esistenti, “vero motore economico nel futuro della comunità cutrofianese”: “La smisurata incentivazione del Conto Energia italiano, la più alta al mondo – si legge nel testo -, su sistemi industriali di energie rinnovabili tecnologicamente poco efficienti, con produzioni discontinue e costosi per l’utenza finale, sommata a scelte energetiche errate, coronate dal Piano energetico ambientale regionale pugliese (Pear), hanno prima favorito e successivamente avallato, con un tardivo ed ambiguo intervento di parziale limitazione, una logica basata sull’insediamento selvaggio di impianti energetici da fonti rinnovabili di media e grande potenza, autorizzati spesso solo con la denuncia di inizio attività o con un’autorizzazione regionale che comunque offende la partecipazione e la decisionalità democratiche e la corretta pianificazione territoriale”.

Le recenti linee guida della Regione Puglia del 30 dicembre 2010, in vigore dall’inizio dell’anno 2011, “non apportano efficaci strumenti di tutela del territorio agricolo, ma sottolineano la sempre più discussa discrezionalità degli organismi preposti all’autorizzazioni degli impianti”. Per questo, i sottoscritti evidenziano che la “solidarietà energetica” con altre regioni non possa diventare “il pretesto per avallare una incontrollata proliferazione di progetti energetici sul territorio comunale e pugliese, per produrre energia notevolmente sovradimensionata rispetto ai consumi che, peraltro, determina gravi sprechi nelle linee di trasmissione”.

“Si rileva altresì – si legge ancora - come grandi holding straniere, del nord e centro Italia, hanno intrapreso un’azione di ‘colonizzazione energetica’ ai nostri danni, utilizzando mediatori locali, associazioni ambientaliste compiacenti e appoggi politici trasversali”. Per quanto esposto, i sottoscriventi chiedono che il consiglio comunale di Cutrofiano, in linea con gli orientamenti già espressi, “deliberi una posizione di contrarietà a qualsiasi impianto fotovoltaico di tipo industriale e/o sperimentale, sia tradizionale e/o a concentrazione sui terreni agricoli nel Comune di Cutrofiano, favorendo gli impianti di autoconsumo privati e pubblici e indicando una limitata e selettiva scelta di pochi siti in aree industriali ed artigianali per i primi”.

Inoltre che il Consiglio comunale di Cutrofiano, la Commissione urbanistica e l’Ufficio tecnico predispongano ed approvino “un regolamento sulle energie a fonti rinnovabili per la salvaguardia e tutela del territorio comunale, integrando quanto previsto dal precedente punto al fine d’impedire la sfrenata ed incentivata corsa alla speculazione nella produzione elettrica, a discapito della salute e dell’ambiente”; che l’assise “faccia proprie tutte le direttive e le indicazioni previste” dagli appositi documenti regionali e provinciali, “individuando esattamente le zone di interesse ambientale come il ‘Parco dei Paduli’”.

“E’ opportuno ricordare inoltre – spiegano - quanto sancito dalla Costituzione Italiana, ossia che ‘La Repubblica … tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione’ (art. 9), e quanto contenuto nell’articolo 2 dello Statuto della Regione Puglia, dove si chiarisce che ‘il territorio della Regione Puglia è un bene da proteggere e valorizzare in ciascuna delle sue componenti ambientale, paesaggistica, architettonica, storico-culturale e naturale’”. In virtù di questi principi i sottoscriventi ribadiscono come il “territorio non possa diventare la ‘colonia energetica’ figlia di una bolla speculativa dell’economia italiana ed europea”. La petizione ha già avuto due sottoscrizioni politiche dai circoli locali di Italia dei Valori e del Movimento “Io Sud”.

“La petizione – spiega il Geom. Gianfranco Pellegrino - mira a dare chiarezza sulle posizioni fino adesso ambigue dei vari gruppi politici locali; inoltre con la stessa il Forum preme sul Consiglio comunale al che lo stesso faccia quanto necessario a contrastare tali progetti. Il Consiglio Comunale di Cutrofiano può ancora fare molto, se attuasse le richieste indicate nella petizione renderebbe l'autorizzazione degli impianti molto complicata”.

fonte:www.comunedicutrofiano.com

 
Di Fabrizio Vincenti (del 14/12/2013 @ 15:40:32, in NohaBlog, linkato 2571 volte)

Se un giorno vi dovesse capitare di trovarvi a Padova, dopo aver naturalmente visitato la grande Basilica del Santo, fate una tappa alla Cappella degli Scrovegni. Vi potrebbe succedere, come è successo a me, di incontrate alla biglietteria una simpaticissima signora leccese. La visita dura pochi minuti per permettere a tutti i numerosissimi visitatori di poter ammirare i meravigliosi affreschi di Giotto. Se poi, come me, avrete anche la fortuna di fermarvi qualche minuto in più, avvalendovi di qualche lecito escamotage, non potrete fare a meno di trattenervi sulla personificazione dei vizi sulla parete nord e delle virtù su quella sud. I vostri occhi, obbligati dalla forza di gravità, incontreranno la Iustitia, così spiegata in latino “giusta esamina ogni cosa col piatto della bilancia, la giustizia è perfetta nel premiare il bene, usa con vigore la spada contro i vizi. Tutte le cose godono della libertà se questa regnerà, agirà con benevolenza chiunque compirà qualcosa”. Per Giotto la Giustizia è una regina che siede su un trono prezioso, all’ingresso della città. Regge una bilancia con la quale governa con grande equilibrio. Sul piatto destro vi è un angelo che incorona il bene mentre sul sinistro uno sta giustiziando il male. Sotto, quattro cavalieri procedono verso un villaggio dove si danza, si suona e si gode dell’ottimo frutto del giusto governo. Nella parete opposta, invece, vi è l’Iniustitia, un tiranno con gli artigli come Lucifero, la rappresentazione del caos. È armato di spada e di lancia uncinata e la porta della città alle sue spalle sta venendo giù a pezzi. La natura di fronte a lui è inselvatichita, come se ogni cosa sfuggisse all’ordine morale dell’esistenza. La strada sotto di lui è infestata da predoni che commettono ogni genere di violenza. Fortunatamente però sopra la porta d’ingresso della cappella il giudizio universale domina su tutto e prefigura quello che spetta ai virtuosi e ai viziati.

Mentre un mio carissimo amico mi faceva da Virgilio al cospetto di tutta questa bellezza, non vi nascondo che la mia mente, nel riflettere sulle conseguenze dell’ingiustizia e del cattivo governo, balzava a Noha. Immaginavo le fantomatiche porte del nostro piccolo paese cadere a pezzi sotto i colpi inferti dalla pessima amministrazione che da tempo tormenta noi nohani e il nostro paese. La natura selvaggia, che rappresenta ogni sorte di individualismo e corruzione, ha ormai preso il sopravvento su tutto, invadendo ciò che fino a poco tempo fa sembrava immune. E magari per terra ci fosse veramente erba invece di asfalto malridotto! Qua mi sa che le erbacce, intanto, crescono indisturbate nella mente di qualcuno.  I predoni continuano a fare scempio di ogni zolla che calpestano e scendono in paese come bande di teppisti a volto scoperto. Occupano le prime file nelle processioni, siedono sui primi banchi dei convegni e delle manifestazioni ed è loro il primo intervento di ogni discussione. Gettano, come muratori impazziti armati di cazzuola, cemento e malta a destra e a manca, imbrattando l’ambiente e il sano pensiero. L’immondizia spadroneggia ai bordi delle strade e sugli abbozzati rondò, realizzati dai più squattrinati artisti decadenti. Gli artigli spregevoli della malagiustizia e della cattiva amministrazione li vedo dovunque, e non perché io sia un isterico, ma perché non c’è un angolo di Noha che non sia stato oggetto di “graffi” reiterati dalla mala politica locale e dall’insensatezza di alcuni nostri concittadini. E altro che rivolta dei forconi: qui non basterebbe neanche un esercito incazzato dell’impero romano, forgiato dalla più avanzata tecnica di guerra mai concepita, per smantellare anche di un solo centimetro la trincea della cocciutaggine cittadina e dell’insofferenza di tutto l’apparato municipale.

Quando la sera si rincasa e si chiude la porta, Noha rimane sola, in pasto ai predoni. E quanti si aggirano di questi tempi come bestie randagie e rabbiose! Signor sindaco, assessori e consiglieri tutti, visto che sto per venire a passare il Natale a Noha, nella macchina, insieme ai bagagli, ho caricato anch’io qualche forcone. Ho intenzione, insieme a qualcun altro più arrabbiato di me, di venire a Galatina a prendervi dalla poltrona per accompagnarvi a Noha, strattonandovi per un orecchio come il più asino degli scolari (con tutto il rispetto che ho io per i muli che non sono asini), per farmi spiegare cosa avete in mente di fare per questo paese. E ogni volta che alle mie domande incalzanti mi risponderete con la solita esclamazione psicopatica “non ci sono soldi”, una scarica di calci pioverà sulle vostre natiche perché quello che c’è da fare poco ha a che vedere con il danaro. Qui non si tratta di mancanza di fondi o casse vuote; qui si ha a che fare con la più grave forma di peccato esistenziale: l’accidia. A proposito di soldi: poiché è stato stanziato qualche milione di euro per rimettere in sesto le strade, non appena un centesimo si volatilizzerà nell’etere, qualche forca questa volta bucherà veramente qualche natica.  Di cosa stiano facendo per Noha, Galatina, Collemeto e Santa Barbara (che continua a mandargli benedizioni dal cielo), nessuno sa niente. L’importante per loro è che anche quest’anno sia stato innalzato l’albero di Natale in piazza San Pietro. E come stanno sguazzando in questi ultimi tempi, cullandosi nella scusa che tutta l’Italia vive un periodo di austerità! Peccato per loro però che è proprio in questi momenti difficili che si vede chi è propenso al buon governo. E se questa è l’accezione del buon politico, allora vuol dire che palazzo Orsini è occupato ancora da proci. Ma la tela di Penelope è già stata ultimata da tempo, e guai a loro appena si scorgerà l’ombra di ulisse in lontananza.

Fabrizio Vincenti
 

Anche la Città di Galatina a Milano per la Bit 2019 in programma a Fiera Milano City dal 10 al 12 febbraio. Una tre-giorni tornata a essere riferimento per l’industria turistica italiana e internazionale grazie al concept espositivo che mette al centro la gestione professionale del prodotto-viaggio come esperienza e momento life-style.

Viaggiare secondo i nuovi parametri esperienziali significa allontanarsi dai percorsi più turistici esplorando luoghi meno conosciuti per ottenere un senso più locale, quindi più genuino del paese o delle città. 

Galatina, tra le 99 perle del Salento, rappresenta una tra le mete più ambite oggi per chi viaggia; piccola città rimasta ancora autentica, a spiccata vocazione artistica e scrigno di innumerevoli suggestioni storiche, artistiche, naturalistiche e culinarie.

La città si presenta alla Bit nel Padiglione Puglia con una riedizione della brochure istituzionale, redatta in lingua italiana ed inglese, aggiornata e arricchita nei contenuti, in cui è rappresentato il forte legame tra arte e cultura, buona tavola e tipicità che caratterizza Galatina.

Il Comune di Galatina partecipa in collaborazione con “AMO GALATINA”, la locale Associazione di operatori della ricettività e con la “NUOVA ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI CENTRO STORICO”.

Lunedì 11 febbraio, inoltre, Galatina parteciperà alla Conferenza Stampa “LANCIARE LA NUOVA STAGIONE TURISTICA 2019” (presentando il meglio dell’offerta turistica in Puglia “Salento, il turismo d’esperienza”) organizzata nella sala eventi dello stand della Regione Puglia, alla presenza di testate giornalistiche e tour operator nazionali ed internazionali.

Galatina come Città d’arte e destinazione turistica ha avuto in questi mesi grande rilievo sui media nazionali rappresentandosi nelle sua bellezze in trasmissioni televisive delle reti RAI come “La vita in diretta, “Linea verde” “Uno mattina”, “Mezzogiorno in famiglia” e prossimamente in “pPaesi che vai” a conferma di come possa essere una meta attrattiva e di qualità.

Alla Conferenza prenderanno parte, Cristina Dettù (in rappresentanza dell’amministrazione comunale) assessore alla Cultura e l’ ambiente della Città di Galatina e Lugi Derniolo presidente di Confartigianato Impresa Lecce. Obiettivo dell’incontro la presentazione della proposta turistica 2019, un’offerta destagionalizzata che tiene conto dello scenario internazionale in crescita nel quale Galatina, il Salento e la Regione intera si collocano in quanto territorio sempre più richiesto e in grado di offrire esperienze di viaggio esclusive con una ricchezza naturalistica, culturale, storico-artistica e produttiva unica nel suo genere. Un luogo speciale dove l’arte incontra l’enogastronomia formando un binomio perfetto. La cucina di carattere dai sapori intensi e la tradizione dolciaria diventano, infatti, attrattori turistici importanti per Galatina che può contare sul ricco patrimonio di eccellenze e una pluralità di produzioni locali che la contraddistinguono.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 

Un percorso quanto meno travagliato quello della società partecipata che con tutto il carico dei suoi problemi, negli oltre 20 anni di vita, ha attraversato ben quattro amministrazioni politiche che, nel bene e nel male e a vario titolo e modo, ne hanno determinato la storia. 

Il Sindaco Amante pone un fondamentale tassello per la messa in sicurezza dei conti comunali quando dopo una complessa ed articolata trattativa con la Curatela del Fallimento della C.S.A., è pervenuto ad una definizione bonaria di tutti i rapporti. Un inequivocabile successo politico-amministrativo l’accettazione della Curatela della proposta transattiva a chiusura TOMBALE di tutte le somme debitorie  per un importo di € 450.000, con un ulteriore risparmio rispetto alla perizia richiesta dalla gestione commissariale pari ad € 120.000. 
Vittoria su tutta la linea quindi e grande merito al Sindaco Marcello Amante che in quasi due anni di amministrazione, ancora una volta, chiude l’ennesima falla presente nei disastrati conti comunali ereditati. Un’azione amministrativa improntata inevitabilmente sul rigore dei numeri ma con la volontà di non mortificare le possibilità di sviluppo di una città che chiede prospettive e futuro. 

L’inevitabile priorità dettata dall’emergenza finanziaria ha determinato nell’immediato scelte forse impopolari ma certamente finalizzate ad un risanamento necessario quanto obbligatorio, nella consapevolezza che non si può costruire una casa su fondamenta disastrate. 

Al Sindaco Amante ed alla sua squadra allora il merito di aver scritto la parola “fine” all’infinito contenzioso che vedeva il Comune di Galatina contrapposto alla C.S.A. 

Danilo Patera

capogruppo novaPolis Galatina
 

 

Siamo giunti ormai agli ultimi minuti di una “partita” tutt’altro che amichevole che si è giocata in un clima surreale e che ha visto contrapposti da un lato un maledetto virus che aveva deciso di cancellare le nostre strette di mano, i nostri abbracci, le nostre passeggiate, le nostre feste di compleanno, i nostri anniversari, gli ultimi saluti ai nostri cari defunti e dall’altro un gruppo di uomini e di donne che ha letteralmente lanciato il cuore oltre l’ostacolo, oltre le difficoltà, e si è messo in moto e in men ce non si dica ha raggiunto livelli incredibili di solidarietà mettendo in campo le più volenterose Associazioni del territorio.

La rete di solidarietà messa in piedi in pochissimi giorni si è mossa praticamente alla stessa velocità dell’emergenza. Si è diffusa a macchia d’olio, come il rosso di cui, nei decreti del governo e nostro malgrado, sì è rapidamente tinta la nostra amata Italia. Ha inseguito ogni richiesta degli Operatori Sanitari del Santa Caterina Novella di Galatina.

Alla fine il risultato è stato di 26.178,83 a zero.

Ad oltre 26.000,00euro ammontano infatti le donazioni raccolte grazie alla campagna di solidarietà #doniamoaiutiamovinciamo.

Abbiamo acquistato:

  • n.15 semimaschere GVS ELIPSE INTEGRA P3 e n. 20 semimaschere GVS ELIPSE P3 con occhiale per un totale di 1.721,20euro;
  • n. 80 maschere doppio strato tipo KN95 per un totale di 537,80euro;
  • n. 35 tute Tyvek rispondenti alla normativa EN 14126 e EN 1073-2 per un totale di 316,00euro;
  • n. 30 maschere tipo FFP2 per un totale di 226,00euro;
  • n. 100 maschere tipo FFP2 per un totale di 351,01euro;
  • un ecografo portatile, Samsung HM70 With Plus con sonda CA1-7AD, il cui costo è stato di 17.080,00euro (costo coperto pariteticamente dal Club per l’Unesco di Galatina e dall’Associazione #doniamoaiutiamovinciamo) per un totale di 8.543,00euro;
  • n. 9 Tablet Noris 8 tablet RUGGED di tipo medicale con “Barcode scanner”, che garantiranno l’introduzione della cartella clinica elettronica per un totale di 13.848,32euro (1.433,20euro + 6.207,56euro + 6.207,56euro);
  • n. 1 culletta pediatrica per un totale di 445,50euro.

 

Totale spese per oneri e commissioni, imposte di bollo 190,00euro.

Numerose sono state le dimostrazioni di affetto e tantissime sono state le donazioni che ci hanno consentito di raggiungere traguardi insperati solo un paio di mesi fa, ma una cosa in modo particolare ci ha colpito: il rispetto e la sensibilità, sicuramente instillata dai genitori e dagli educatori, di un gruppo di “Bambini” (V sez. A - Scuola Primaria – 1° Polo Galatina) che ha voluto partecipare a questa maratona benefica, tramite la nostra raccolta fondi.

Doveroso a questo punto ringraziare tutti privati e tutte le Associazioni che hanno contribuito a questa maratona di solidarietà di seguito elencate. In particolare ringraziamo di cuore tutti i dipendenti interni e le maestranze delle ditte esterne dello stabilimento di Galatina della Colacem che, grazie a Massimo Panico, Enzo Del Coco, al Direttore ed alla RSU di stabilimento, hanno effettuato una donazione consistente.

Amici della Madonnina – Galatina;

Ass. Volontari Ospedalieri Onlus Galatina;

Ass. Arma Aeronautica "F. Cesari" Galatina;

Ass. Arma Aeronautica "R. Russo" – Cutrofiano;

Ass. Culturale Espressioni;

Ass. Francesco Marco Attanasi onlus;

Ass. Turistica Pro Loco Galatina;

Cinquanta anni dal diploma terza C;

Città Nostra;

Commercianti Corso Porta Luce – Galatina;

Demos Palestra Soleto;

Ditutto.it;

Dipendenti interni e maestranze ditte esterne stabilimento di Galatina della Colacem;

Efficienza Energia Gas & Power;

Fantacalcio: Mariano Alessandro, Tempesta Simone, Stifani Gianmarco, Resta Alberto, Balena Simone, Marchese Roberto, Pellegrino Nicolas, Cardinale Giorgio, Zavatti Andrea, Apollonio Luca che hanno devoluto l’importo del montepremi del fantacalcio per la nostra raccolta fondi;

Farmacia Bucci;

Farmacia Licignano;

Inondazioni APS;

Legambiente Galatina;

Marco Fulgido Macelleria;

Miriàm: donne per il sociale odv;

Mood;

Noha.it;

Nuova Colì;

Olimpia SBV Efficienza Energia;

Quelli di piazza San Pietro 2.0;

R.G. service;

Showy Boys ASD Galatina;

SOS Galatina;

Università Popolare "Aldo Vallone" - Galatina;

Virtus Basket Galatina - TappiAmo Galatina - raccolta eco-solidale tappi di plastica.

 

Attraverso questo link potrete visionare la lista movimenti in uscita:

https://bit.ly/3iopGTQ

 

Attraverso questo link potrete visionare la lista movimenti in entrata:

https://bit.ly/32mlM8H

 

I responsabili della campagna di solidarietà confidano, oggi più che mai, che a questo generoso slancio della cittadinanza segua un doveroso rilancio del Santa Caterina Novella.

 

12 Settembre 2020                                                                                     

#doniamoaiutiamovinciamo

 
Di Redazione (del 01/01/2022 @ 15:18:43, in NoiAmbiente, linkato 609 volte)

Parafrasando Giacomo Leopardi in una sua famosa frase, ci viene da pensare: Siamo storditi dai rifiuti che produciamo.
Senza questa abbondanza di rifiuti, non ci sarebbe bisogno di tante discariche, non ci sarebbe il CSS da bruciare, il percolato che intossica terra e acqua, emissioni che bruciano i polmoni, roghi abusivi e inceneritori ufficiali. Se ci fossero meno rifiuti la Natura ci benedirebbe. Ma aldilà di ogni "io credo che..." c'è la realtà, o verità che dir (non) si voglia.
Quanto (NON) sia prioritario il problema "inquinamento", lo si vede a partire dalle piccole cose:

Queste sono solo un piccolissimo esempio del degrado che regna dentro e fuori le nostre bellissime Galatina e frazioni. Senza contare delle centinaia di migliaia di buste e bustoni sparsi lungo i bordi delle strade, che puntualmente vengono macerati dal tempo e rinnovati da ignobili individui.
Poi ci sono le grandi “cose” che se pur impegnate nel sacrosanto diritto di garantire occupazione e nel rispetto di norme  tirate allo stremo (quindi, per  decine e decine di anni sempre al massimo con inquinamento e profitto e con alto rischio salute) lasciano, obtorto collo, ingenti tracce preoccupanti nell'aria, nel suolo e nell'acqua.
Dell'acqua, questo miracolo della Vita, non ne parliamo. Quella emunta dai pozzi artesiani della nostra zona, pare che vada bene solo per innaffiare i campi. Non potabile, così dicono da ben oltre un decennio buona parte dei laboratori di analisi, sempre di zona.
Resta infine il cibo che ingeriamo, ma quello ovviamente è coltivato nel sistema e con il sistema (industrializzato) serve a salvare capra e cavoli. Dove i cavoli, amari, sono sempre degli inermi cittadini.
E i medici, i poveri medici, che devono dire? Fanno la conta di quanti e di quali tumori uccidono i loro pazienti, spesso prematuramente, e con maggiore virulenza di nuove patologie, ora pure endemiche. E lo denunciano perfino su PROTOS 2020, sul progetto Minore promosso e realizzato da LILT  (Lega Italiana contro la Lotta ai Tumori), sugli Studi IMP.AIR, inerente ai danni precoci al DNA dei bambini di Galatina portato avanti dall’Università del Salento. Ma a quanto pare, i notiziari del tutto e del di più, compresa la maggior parte dei media galatinesi, preferiscono trattare altro, forse parlarne porta male e quindi avanti con il “tutto va bene”.

Resta quindi il dolore per chi incappa nella tragedia della malattia.
Per questo proprio non ci riesce di augurarvi un buon fine anno e un felice anno nuovo con le consuete parole del tipo "speriamo che...".
Certo non diciamo di no alla speranza della resurrezione in coscienza, ma diciamo con forza che abbiamo il dovere di considerare la tutela del Creato e delle Sue creature "Prioritario" con ogni atto, a cominciare dal primo pensiero di ogni mattina al risveglio.

Sindaco, Assessori, maggioranze e minoranze di questa Amministrazione, cittadini tutti, ci manca forse il coraggio?  O non lo riteniamo "Prioritario"?

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali

 
Di Antonio Mellone (del 02/06/2019 @ 15:16:05, in NohaBlog, linkato 1448 volte)

Non avrei mai immaginato che le mie perversioni mi portassero a compulsare i dati delle Europee 2019, per la precisione quelle del campione bernoulliano costituito dalle quattro sezioni nohane di raccolta voti (la n. 17, la n. 18, la n. 26 e la n. 28): campione direi sufficientemente rappresentativo dell’universo Salento, se non proprio dell’Italia intera.

Il primo dato che salta subito all’occhio è quello che Noha - e quindi anche il resto della provincia salentina (a meno del capoluogo) - è leghista. L’altro è che almeno il 60% dei votanti è rimasto a casa: in parte per il disgusto nei confronti di certi diciamo dibattiti, in parte per la delusione insita nella rappresentanza quasi automaticamente tradita dai di volta in volta eletti, e infine anche per un pizzico di ignoranza, nel senso che davvero molti esponenti dell’elettorato diciamo attivo non sapevano manco che nel mese di maggio 2019 si sarebbe votato per i deputati al parlamento europeo (posto che quelli che invece hanno espresso il loro voto lo sapessero, conoscendone pure meccanismi e funzioni).

Io tuttavia non riesco a vedere chissà quale rivoluzione copernicana rispetto ai numeri di cinque anni fa.

Intanto la percentuale dei votanti è sostanzialmente sempre quella, come pure le motivazioni: nel 2014, infatti, votarono 1274 nohani su 3197 aventi diritto (vale a dire il 39,84%), mentre nel 2019 1205 su 3176 (cioè il 37,95%).

E poi non è che chi chissà quale virata a destra abbia compiuto l’elettorato, essendo sempre stato nei secoli fedele al duce di turno. Sì, è vero che la Lega è passata da 8 voti (pari allo 0,62%) del 2014, agli attuali 336 (pari al 27,88%), merito anche del rosario che, a proposito di suffragio, continua a fare miracoli, ma non scordiamo che nel 2014 Forza Italia più NCD (“Nuovo” Centro Destra) raccolsero a strascico 407 voti  (vale a dire il 31,94%). Non so voi, ma io ho la sensazione che la materia grigia - vabbè un po’ più scura - di  FI, NCD e Lega sempre quella è.

Se poi vogliamo fare i pignoli, possiamo dire che si tratta di un effetto vasi comunicanti, o meglio del solito salto dalla padella all’orbace [l’orbace è un tessuto nero, di felpa, insomma una mussolina, ndr.].

Va bene che Salvini Matteo, nelle quattro sezioni in analisi (sarebbe meglio psicanalisi), ha raccolto 85 preferenze (a Galatina in totale sono 777), ma non scordiamoci che ben 46 nostalgici nohani (sui 117 che hanno votato il suo partito) hanno contribuito all’ennesima risurrezione di Berlusconi.

Siete curiosi di avere notizie anche di Fratelli d’Italia e dei voti pro-Fitto? CIN-QUAN-TUNO, signori miei: 51 preferenze (su un totale di 84 voti) al candidato questa volta meloniano (non melloniano, attenzione), noto recordman politico che ha cambiato più Maglie del calciatore Jefferson Louis.   

Quanto a Casa Pound, quelli della casa editrice, a Noha abbiamo 9 novelli elettori, pari allo 0,75%. Troppi ossimori nel precedente periodo, dite? Può darsi, ma non fatemi fare altre battute satiriche sul tema, visto la querela facile di certi loro esponenti locali.

E veniamo al Movimento 5 Stelle, che in loco annovera ben due parlamentari i quali, poverini, si sacrificano per noi. Orbene, nel 2014 raccolsero 217 voti (il 17,03%), mentre quest’anno 266 (il 22,08%): diciamo che hanno mantenuto e racimolato qualcosina in più: evidentemente a Noha l’elettorato non si è ancora reso conto della virata a destra di questo Movimento (dimmi con chi ti allei e ti dirò cosa farai), dei suoi tradimenti sui temi dell’ambiente (Onestap, Onestap), e del suo confuso balbettio politico che dice tutto e il suo contrario (la chiamano post-ideologia, ma potevano fermarsi al solo concetto di post). 

Poi c’è l’ineffabile PD che, nonostante Calenda, rispetto al 2014 perde 225 voti, da 474 a 249, passando cioè dal 37,20% al 20,66%.

Ora. Hai voglia a dirti di sinistra se non dirai e non farai mai una cosa di sinistra, tipo combattere il dogma neoliberista, iniziare a pensare a una patrimoniale seria, stimolare anziché anestetizzare il conflitto sociale ricchi-poveri, lottare per l’ambiente e non solo a chiacchiere, ritornare a rendere effettivi il diritto alla salute, al lavoro, all’istruzione e alla bellezza. Fino a quando il PD si farà trascinare al livello della destra perderà sempre (se non altro perché verrà battuto dall’esperienza).    

C’è infine il Partito Pirata, che a Noha non ha preso nemmeno un voto. I miei concittadini non avranno ben compreso il fatto che Pirata è voce del verbo e che in vernacolo locale la parola è sdrucciola: cioè si legge con l’accento sulla i.

Se no gli avrebbero dato la maggioranza assoluta.

Antonio Mellone

 
Di Russo Piero Luigi (del 15/01/2023 @ 15:15:50, in Comunicato Stampa, linkato 282 volte)

Partiamo infatti con i primi importantissimi progetti già in cantiere:

il prossimo 29 gennaio installeremo, presso Il muro del Coraggio - viale Ofanto Galatina, che, ricordiamolo, è stato realizzato dalla Virtus Basket Galatina e da Legambiente Galatina, una targa BRAILLE per non vedenti e per ipovedenti.

Si tratta di una installazione dal valore pratico, ma anche fortemente simbolico, in linea con la campagna di sensibilizzazione, portata avanti in questi anni, dalla nostra Associazione, per rendere fruibile e accessibile a tutti, i siti della cultura e non solo.

Questa targa vicino al murale dedicato al Coraggio ricorderà a tutti che nel mondo esistono anche i non vedenti; ha un significato morale, culturale e sociale e afferma il valore dell’inclusione.

Come Associazione siamo sempre più convinti che il “parco pubblico” assume, oggi come non mai, nuovi ruoli che vanno ben al di là di quelli meramente decorativi, ma rappresenta anche e soprattutto un importante aspetto ecologico e sociale, con spazi ricreativi ed educativi che migliorano i rapporti tra i cittadini, dai bambini agli adulti, fino ad arrivare agli anziani; tenta inoltre di colmare la mancanza di opportunità̀ di gioco libero all’aperto ed è anche la prima importante occasione di socialità al di fuori della scuola o di altre attività̀ disciplinate.

Per questo abbiamo, inoltre, deciso di iniziare un processo di riqualificazione dell’area verde “Giovanni Fedele” nel Rione Italia a Galatina cercando di assicurare decoro urbano e sicurezza, due elementi imprescindibili che caratterizzano appieno la nostra Mission associazionistica.

Il progetto propone di riqualificare, appunto, l’area verde e l’area giochi della piazzetta sita al centro del RIONE ITALIA, facendola diventare uno spazio inclusivo in cui ogni bambino, adolescente, adulto e anziano può incontrarsi per scambiare esperienze, scoprire il nuovo ed esplorare creando relazioni che possono sviluppare capacità e conoscenze al fine di stimolare il dialogo interculturale ed intergenerazionale.

Ci preoccuperemo di riposizionare i marmi divelti, di verniciare e di riparare la ringhiera dell’anfiteatro e di eseguire altri lavori, più o meno piccoli, necessari per rendere più decorosa e soprattutto più sicura una bellissima area verde nel quartiere più popoloso di Galatina.

Tutto questo sarà possibile grazie alla sinergia tra l'A.S.D. Virtus Basket Galatina e l'Associazione #ballaperme che ha permesso la realizzazione della XIII Ed.ne della manifestazione “La notte bianca dei Bambini – Rione Italia in festa” dello scorso 17 settembre, ma, soprattutto, grazie ad un generoso contributo donatoci dall’Associazione “Casamica Galatina ONLUS” alla quale esprimiamo la nostra più profonda gratitudine per la fiducia in noi riposta.

Inoltre stiamo cercando, attraverso una serrata interlocuzione con le Autorità, di installare delle telecamere di sorveglianza che dovrebbero servire da deterrente per comportamenti contrari all’ordinamento giuridico, per atti di teppismo o atti vandalici.

Con questi interventi e nuove installazioni intendiamo garantire la necessaria riparazione, messa a norma e sostituzione dei giochi diventati ormai obsoleti e ribadire l'attenzione dell’Associazione per l'inclusività e la qualità, anche estetica, degli arredi destinati alle aree dedicate alle attività ludiche e ricreative che devono poter accogliere, senza barriera alcuna, tutti i bambini di Galatina e dintorni.

Per la realizzazione di questo Parco Giochi Inclusivo abbiamo però bisogno dell’aiuto concreto di Privati, Aziende, Fondazioni e Associazioni affinché questo sogno possa diventare realtà, a beneficio di tutti i bambini della nostra comunità e non solo.

Siamo inoltre fortemente convinti che il bisogno di socialità è un elemento connaturato alla condizione umana. Una affermazione tanto condivisa da apparire quasi scontata, in tempi normali. L’emergenza Covid, i periodi di confinamento divenuti necessari per limitare i contagi, la rarefazione dei rapporti sociali che ne è spesso conseguita, hanno mostrato come non si tratti affatto di una questione puramente teorica, ma di un bisogno umano primario.

Da qui un altro importante progetto: in primavera prossima installeremo presso l’Oratorio del Cuore Immacolato di Maria di via Soleto a Galatina un canestro per lo “Street basket”; anche questo per cercare di creare punti di aggregazione “sicuri” per i ragazzi del Rione Italia.

Nelle prossime settimane organizzeremo una serie di micro eventi di crowdfunding che serviranno per recuperare risorse necessarie al raggiungimento dell’obiettivo prefissatoci.

Ancora una volta cogliamo pertanto l’occasione di invitare CHIUNQUE, a qualsiasi livello, abbia voglia di “mettersi in gioco”.

Contattateci.

Sandro Argentieri: 333-4368532;
Piero Luigi Russo : 349 847 1729.

 
Di Albino Campa (del 14/02/2007 @ 15:13:03, in La Storia, linkato 6449 volte)

Eccovi le lezioni  tenute da
P. Francesco D'Acquarica - il 29 gennaio 2007
e da
Antonio Mellone - il 1 febbraio 2007
davanti a vasta e competente platea, nel ciclo di lezioni dell'Anno Accademico 2006-2007  dell'Università Popolare "Aldo Vallone" di Galatina, nei locali del Palazzo della Cultura, in piazza Alighieri, cuore di Galatina.
E' ora che la nostra storia varchi i confini e gli ambiti più strettamente "provinciali".

 

1)Lezione di P. Francesco D'Acquarica



2)Lezione di Antonio Mellone

Lunedi scorso da questa stessa “cattedra” ha parlato P. Francesco D’Acquarica. Il quale m’ha riferito di aver preparato la sua lezione con slides e foto che poi per questioni tecniche non ha potuto utilizzare.
Oggi chi vi parla, non disponendo,… anzi - diciamo tutta la verità - non avendo tanta dimestichezza nemmeno con quella diavoleria elettronica altrimenti chiamata Power Point, non ha preparato slides, né foto, non vi farà provare l’ebbrezza di effetti speciali (a prescindere dal loro funzionamento) e non vi proietterà nulla. E dunque, pur avendo oltre trenta anni di meno di P. Francesco, essendo molto meno tecnologico di P. Francesco, dimostrerà, con questo, come la storia a volte… possa fare salti indietro.

*

Quindi da un lato non vi proietterò nulla; dall’altro vi chiederò uno sforzo di immaginazione (ma alla fine vi suggerirò un supporto, uno strumento portentosissimo per fissare, per memorizzare quanto sto per dirvi. Poiché come diceva il padre Dante “… Non fa scienza, sanza lo ritener l’aver inteso”. La scienza è cioè contemporaneamente “comprensione” e “memoria”. Sapere le cose a memoria senza averle capite non serve a nulla; ma non serve a nulla nemmeno comprendere e non ricordarle! Cioè se uno intende, comprende, ma non ritiene, cioè non memorizza, è come se non avesse fatto nulla: o meglio non ha – diciamo – aumentato la sua scienza).

*

Questa sera cercheremo però in un modo o nell’altro di fare un viaggio nel tempo e nello spazio. E’ come se questa stanza si trasformasse in una macchina del tempo (ma anche dello spazio: ma non un’astronave!) che ci porti indietro nel tempo, nella storia, ma anche nella leggenda, nella favola, poiché, sovente, là dove scarseggia la documentazione, là dove il piccone dell’archeologo tarda a farsi vivo, è necessario supplire con altri dati, in molti casi con delle “inferenze” (che non sono proprio delle invenzioni) ma, diciamo, delle ipotesi ragionevoli.
Così dice il Manzoni nel capitolo XIII, allorché parla dello sventurato vicario – poi, bene o male, salvato, dalla inferocita folla, da Antonio Ferrer – “ Poi, come fuori di se, stringendo i denti, raggrinzando il viso, stendeva le braccia, e puntava i pugni, come se volesse tener ferma la porta… Del resto, quel che facesse precisamente non si può sapere, giacché era solo; e la storia è costretta ad indovinare. Fortuna che c’è avvezza.”
La storia è costretta ad indovinare; la storia s’inventa sovente le cose: fortuna che c’è avvezza.
La storia è avvezza ad inventar le cose!
E se lo dice il Manzoni stiamo tranquilli.
Dunque a volte nella storia può funzionare (e funziona: tranne che per qualche sofisticato prevenuto o per chi voglia leggere la storia con pretese inutilmente tormentatrici) la “ricerca interpretativa”; quella, per esempio, che porta un autore a dire esplicitamente quello che non ha detto, ma che non potrebbe non dire se gli si fosse posta la domanda.
Così in mancanza di documentazione la storia può servire non a darci delle risposte, ma a farci porre delle domande.
Le risposte ragionevoli a queste domande altro non sono che la costruzione della storia, nella quale – come dice Antonio Antonaci - il territorio, il folclore, la trasmissione orale, il dialetto, il pettegolezzo finanche, la leggenda il dato antropico, quello religioso, quello politico, ecc., si intersecano, uno complemento dell’altro…
E’ ormai pacifica un’altra cosa: lo storico, nelle sue ricostruzioni, inserisce il suo punto di vista, la sua cultura, finalità estranee ai testi ed ai fenomeni osservati. Per quanto cerchi di adattare il suo bagaglio concettuale all’oggetto della ricerca, lo storico riesce di rado a sbarazzarsi del filtro personale con cui studia le cose.

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Ma prima, di procedere in questo viaggio fantastico, visto che vedo qualche volto perplesso (della serie: a che titolo questo sta parlando?) volevo dirvi chi è l’autista di questo autobus, chiamiamolo pure pulman turistico diretto verso Noha: la guida, se volete, di questa sera.
Dunque mi presento intanto dicendovi che sono Antonio Mellone. E su questo non ci piove.
E poi come constato con piacere, in mezzo a voi questa sera ci sono tanti miei cari ed indimenticati maestri che mi hanno avuto alunno alle scuole superiori: oltre al prof. Rizzelli, vedo la prof.ssa Benegiamo, la prof.ssa Baffa, la prof.ssa Giurgola, il prof. Carcagnì, la prof.ssa Tondi, la prof.ssa Masciullo, il prof. Beccarrisi, il prof. Bovino conterraneo, il preside Congedo, vedo l’ing. Romano, e tanti altri illustri professori delle medie, dei licei, della ragioneria ed anche dell’Università di Lecce, come il prof. Giannini, che ringrazio per le parole a me indirizzate. Sicché stasera più che in cattedra, mi sento interrogato, diciamo.
Grazie per l’onore che mi concedete nel parlare a voi, siate indulgenti con me, come tante volte lo siete stati allorché sedevo … dall’altra parte della cattedra!

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Dunque per chi non mi conoscesse…
Sono di Noha, 39 anni, laurea cum laude in Economia Aziendale presso la Bocconi di Milano, dottore commercialista e revisore ufficiale dei conti, attualmente impiegato alle dipendenze di un importante istituto di credito (importante è l’istituto di credito: non io!) con la carica di Direttore della filiale di questa banca in quel di Putignano, in provincia di Bari.
Ecco: finora questi dati sono soltanto serviti a confondervi ulteriormente le idee, perché da subito spontanea sorge in voi la domanda: e questo Mellone cosa c’azzecca con la storia di Noha?
Allora aggiungo qualche altro dato: e vi dico che sono di Noha e che quell’Antonio Mellone che scrive su “il Galatino” (e gli argomenti nella maggior parte dei casi vertono su temi nohani) da ormai oltre 10 anni, è il sottoscritto.
Non solo, aggiungo e quadro il cerchio, dicendovi che ho curato e scritto insieme a P. Francesco D’Acquarica per l’editore Infolito Group di Milano nel mese di maggio 2006, il libro “Noha. Storia, arte, leggenda”, sul quale ritornerò qualche istante alla fine della nostra conversazione.
Fatta tutta questa premessa di carattere metodologico (che se volete potete considerare pure come “excusatio non petita”) entriamo nel vivo della discettazione, o lectio, o “lettura” che dir si voglia (così come un tempo veniva chiamata una lezione universitaria).

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Per la Storia di Noha, questa sera, non faremo un exursus: salteremo da palo in frasca, parleremo di tutto di più, ma vedrete che, senza dirvelo, un filo conduttore, un disegno, fra tutte queste disiecta membra ci sarà.

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La prima domanda che sento rivolgermi da tutti quelli con cui discetto di Noha è la seguente: da dove deriva questo nome?
Risposta a voi qui presenti: ve ne ha già parlato P. Francesco D’Acquarica lunedì scorso.

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Una curiosità intanto: sapete cosa significa Noha nell’arcaico linguaggio degli indiani d’America? Il lemma “Noha” significa: auguri di prosperità e gioia. L’ho scoperto sentendo un CD dal titolo The sacred spirit - Indians of America. Collezione Platinum Collection 2005. Quindi a qualcuno se volete augurare salute, prosperità e gioia, d’ora in avanti, al compleanno, a Natale o al compleanno, potete dirgli “Noha”. Noha: e non sbagliate!

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P. Francesco la volta scorsa vi ha parlato di una serie di ipotesi a proposito del nome Noha. Io questa sera vi racconto un mito: quello della principessa Noha, che poi avrebbe dato il nome al nostro paese, che prima si chiamava NOIA..
… Noha era una bellissima principessa messapica, che per amore di un giovane principe-pastore, Mikhel, principe di Noia, si stabilì in quel paese cui poi diede il nome.

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Nei campi dell’antica Messapia, per una traccia di sentiero, segnata da innumerevoli piedi nudi tra le erbe, (solo le più abbienti portavano i calzari) le donne messapiche, sguardo fiero di occhi neri e pelle bruna, capelli lucidi aggrovigliati e andatura energica, portavano con sé panieri pieni di cicorie e formaggio.
Andava, sì, scalza, anche la principessa Noha, mentre le piante dei piedi si espandevano illese sul sentiero, ma il suo portamento, il piglio, il tintinnio dei suoi monili e la cura con cui annodava i capelli e li fermava con cordelle di seta colorata, manifestavano la sua origine regale, nonché la sua voglia di essere bella.
Quando fu il tempo deciso dal re suo padre, Noha si trovò a dover scegliere quale compagno di vita uno fra i molti pretendenti invitati a palazzo…
Ogni pretendente portò con se un dono, secondo le proprie possibilità. Ora, uno portò collane di diamanti costosissime, un altro un anello d’oro molto prezioso, un altro ancora in dote avrebbe portato terreni e palazzi…
Ma la saggia principessa Noha, fra i tanti corteggiatori, per condividere la sua vita, scelse Mikhel, principe di Noia, che le aveva portato in dono solo ciò di cui egli era dotato: e cioè il sorriso, la gentilezza, la semplicità, il rispetto dell’ambiente, l’altruismo, la gratitudine, il senso del dovere e tutto quanto fa vivere in armonia con se stessi, con gli altri e con il creato. Noha reputò che questo era un vero e proprio scrigno di tesori.
Noha rinuncia così per amore allo sfarzo ed agli agi del castello della “Polis” di suo padre (che viveva nella importante città di Lupiae), vivendo felice e contenta nella cittadina del suo Mikhel.

Mikhel e Noha celebrarono le loro nozze a palazzo reale, ma poi vissero la loro vita coniugale nella piccola Noia, nella semplicità, nella concordia e nell’armonia e la governarono così bene da rendere tutti felici e contenti.
Fu così che il popolo, grato, scelse democraticamente di cambiare il nome della cittadina da Noia in Noha.

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Ora allacciate ben bene le cinture di sicurezza: andiamo finalmente a Noha!
La volta scorsa avete avuto modo di conoscere la chiesa piccinna, il Pantheon della Nohe de’ Greci, una chiesa che si trovava proprio in centro, accanto alla chiesa madre, dedicata a san Michele, patrono di Noha.
Questa chiesa piccinna era dedicata alla Madonna delle Grazie, compatrona di Noha, e presentava all’interno degli affreschi. Non esistono delle foto che la ritraggono nella sua interezza: ma soltanto dei disegni di chi la ricorda bene, e qualche foto di piccoli brani dell’interno e dell’esterno di questo monumento.
Era di forma ottagonale. Io non l’ho mai vista (se non in disegno e nelle foto di cui dicevo).
Ma se vi volessi dare una mano o qualche idea ad immaginarla, vi direi che era molto somigliante alla vostra chiesa delle anime (aveva una cupola, però, con dei grandi finestroni).

Ma questo monumento non c’è più: abbattuto, come molti altri…
Ma è inutile ormai piangere sul monumento abbattuto, così come è inutile piangere sul latte versato. Ma questo non è l’unica chiesa abbattuta. Le chiese di Noha abbattute furono molte… Ve ne ha già parlato P. Francesco…
Ma non vi preoccupate. Non sono state abbattute proprio tutte. Qualcuna rimane ancora e qualcun’altra è stato costruita ex novo.
Oggi ne rimangono in piedi, (molte rifatte ab imis) - oltre alla chiesa Madre, dedicata a San Michele Arcangelo, la chiesa della Madonna delle Grazie inaugurata nel 2001, la chiesa di Sant’Antonio di Padova, (che per la forma ricorda in miniatura la basilica del Santo a Padova), la chiesa della Madonna di Costantinopoli, e la chiesa della Madonna del Buon Consiglio e la grande chiesa del cimitero, il quadro del cui altare maggiore, ricordo da ragazzino allorchè ero chierichietto, rappresentava la Madonna del Carmine.
Ma questa sera non voglio portarvi in giro per chiese… che magari vedremo una prossima volta.

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Ma si diceva: un tempo le persone non capivano erano iconoclaste incoscientemente; non si dava importanza ai beni culturali, si abbatteva tutto con facilità.
Può darsi.
Ma questo poteva essere vero quaranta o cinquanta anni fa.
Ma oggi?
Un delitto contro la cultura e la storia, lo stiamo compiendo noi (non il tempo!) oggi: nel 2007! Noi di Noha; voi di Galatina: anche voi che mi state ascoltando, nemmeno voi ne siete esentati.
Perché? Perché tutti siamo responsabili di qualcosa.
Per esempio siamo responsabili se non conosciamo questi luoghi e questi fatti che si trovano ad un fischio da noi. Dovremmo cioè smetterla di pensare al mondo, solo quando al mondo capita di transitare dal tinello di casa nostra!
Il piccone della nostra ignavia si sta abbattendo giorno dopo giorno su quale monumento? Sulla torre medievale di Noha.
Si, perché, signori, se non lo sapete a Noha c’è una torre medioevale le cui pietre gridano ancora vendetta. E questa torre si trova proprio in centro. Dentro i giardini del castello.

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Al di là di un muro di cinta, in un giardino privato (ma trascurato: quindi non sempre il privato è meglio del pubblico), dunque in un giardino tra alberi di aranci mai potati. Questa torre si regge ancora, da settecento e passa anni, come per quotidiano miracolo: la torre medioevale di Noha, XIV secolo, 1300.
Da quella torre, addossata al castello, riecheggiano ancora le voci lontane di famiglie illustri nella vita politica del mezzogiorno d’Italia. A Noha abitarono i De Noha, famiglia nobile e illustre che certamente ha avuto commercio con i Castriota Scanderbeg e gli Orsini del Balzo, signori di San Pietro in Galatina (città fortificata chiusa dentro le sue possenti mura), ma anche con Roberto il Guiscardo e chissà forse con il grande Federico II, l’imperatore Puer Apuliae, che nel Salento era di casa.
Da Noha passava una strada importante, un’arteria che da Lecce portava ad Ugento, un’autostrada, diremmo oggi, che s’incrociava con le altre che conducevano ad Otranto sull’Adriatico o a Gallipoli, sullo Ionio.
Da Noha passarono pellegrini diretti a Santa Maria di Leuca e truppe di crociati pronti ad imbarcarsi per la terra santa, alla conquista del Santo Sepolcro…

La sopravvivenza stessa e lo sviluppo dell’antico casale di Noha debbano molto a questa torre di avvistamento e di difesa, situata su questo asse viario di cui abbiamo già parlato (così come riconoscenti ai loro edifici fortificati devono essere Collemeto e Collepasso; mentre a causa della mancanza di tali strutture difensive vita breve ebbero i casali di Pisanello, Sirgole, Piscopio e Petrore).

La “strada reale di Puglia” ed in particolare la sua arteria che congiungeva Lecce ad Ugento, nata su un tracciato di strada preromana, aveva proprio nelle alture di Noha e Collepasso, e nelle rispettive torri, due punti strategici di controllo e difesa del percorso.

Come si presenta dal punto di vista architettonico?
La torre di Noha, che raggiunge i dieci metri d’altezza permettendo così il collegamento a vista con le altre torri circostanti, si presenta composta da due piani di forma quadrangolare. Una bella scala in unica rampa a “L” verso est, poggiata su un arco a sesto acuto, permetteva l’accesso alla torre tramite un ponte levatoio (una volta in legno oggi in ferro).
La torre è stata realizzata con conci di tufo regolari, un materiale che ha permesso anche un minimo di soluzioni decorative: la costruzione infatti è coronata da un raffinata serie di archetti e beccatelli.
Dei doccioni in pietra leccese permettevano lo scolo dell’acqua della terrazza (con volta a botte).

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Chiuso anche questo argomento della torre.

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Nel complesso del castello si trovano (oltre al castello stesso: ma di questo non ve ne parlo) altri monumenti: il primo è curiosissimo. Si tratta delle “casette dei nani o degli gnomi”, anche queste un mistero. (Il secondo è un ipogeo; il terzo la “casa rossa”)
Le casette dei nani.
Le avete mai viste? Qualcuno di voi le ha mai viste? Sapete cosa sono? E dove si trovano?
E’ una specie di villaggio in pietra leccese, un capolavoro di architettura, fatto di tante casette piccole, che sembrano tante case dei nanetti. Si trovano sulla terrazza di una casa che fa parte del complesso del castello di Noha. Una delle case dove abitavano i famigli, i servi dei signori del palazzo.

Il villaggio di Novella frazione di Nove è fatto di casette piccine e leggiadre: un piccolo municipio, la piazzetta, la chiesetta con un bel campanile, la scuola, la biblioteca, le casette degli altri gnomi, il parco dei giochi, ecc.
Nel paese di Novella non vi erano mega-centri commerciali, aperti sette giorni su sette e fino a tarda ora; ma negozietti e botteghe a misura d’uomo… anzi di gnomo… di gnomo.

Così, da basso (lasciando alle spalle la farmacia di Nove) basta alzare lo sguardo e tra la folta chioma di un pino marittimo, si riesce ad intravedere il campanile ed il frontespizio di una “casetta” dalla quale sporge un balconcino arzigogolato, finemente lavorato.
Ma per poter vedere tutto quanto il paese di Novella bisogna salire sulla terrazza di quella casa - chiedendo il permesso alle gentilissime signore che attualmente abitano il primo piano del castello.
Quando passate da Noha, fermatevi un attimo ad ammirare i resti di queste casette. Sono ricami di pietra, lavoro di scalpellini e scultori che hanno creato opere d’arte. Anche queste casette-amiche ci chiedono di essere restaurate.

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Ora facciamo quattro passi a piedi (abbiamo lasciato il nostro pulman virtuale) e attraverso via Castello dirigiamoci verso il centro della cittadina.
Stiamo calpestando un luogo antico ed un manto stradale che cela un sotterraneo: è un ipogeo misterioso.

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Nella primavera del 1994 a Noha, fu una ruspa, impegnata in lavori alla rete del gas metano, durante lo scavo di una buca, sfondandone improvvisamente la volta, a portare alla luce un mondo sotterraneo, un ipogeo misterioso di notevoli dimensioni.
Il gruppo speleologico leccese "'Ndronico" invitato dall’allora sindaco prof. Zeffirino Rizzelli, provvide alla perlustrazione, ai rilievi ed alle analisi di quegli antri. E conclusero che si era in presenza di un reperto di archeologia industriale di Terra d'Otranto: un frantoio ipogeo.
Concordo con questa conclusione e con la relazione degli speleologi. Però aggiungo che è proprio della scienza la ricerca continua di elementi che possano confutare o confermare una tesi.
La tesi in questo caso è quella della vox populi che narra di un passaggio segreto in grado di collegare il palazzo baronale di Noha con la masseria del Duca nell'agro di Galatina.
E come in molti altri Castelli italiani o stranieri avviene, è ragionevole ipotizzare che anche in quello di Noha possano esserci anfratti, nascondigli, passaggi, dei trabucchi, carceri e bunker sotterranei, al riparo da occhi indiscreti, o di difesa dalle armi nemiche, o assicurati contro facili evasioni, o in grado di imporre dura vita ai prigionieri.
Vi sono in effetti alcuni elementi contenuti nella relazione e confermati da una nostra visita che abbiamo avuto la fortuna di compiere proprio in questo ipogeo, durante l'estate del 1995, insieme ad un gruppo di amici (tra i quali P. Francesco D'Acquarica: non pensavamo dieci anni fa di scrivere un libro a quattro mani) elementi, dicevo, che fanno pensare che ci sia un collegamento tra il Palazzo Baronale, l'adiacente Torre medioevale, l'Ipogeo stesso e chissà quali altri collegamenti.

Dalla relazione degli speleologi si legge: "sul lato Nord si diparte un corridoio che, dopo alcuni metri, si stringe e permette di accedere ad un pozzo d'acqua stagnante sotto una pittoresca piccola arcata bassa, di elegante fattura e dolcemente modellata e levigata, dinanzi alla quale siamo costretti a fermarci…". Poi ancora un altro brano dice: "…la pozza sull'altra sponda presenta una frana in decisa pendenza accumulata fino alla sommità superiore di un arco ogivale che a sua volta sembrerebbe nascondere un passaggio risalente in direzione del Palazzo Baronale..". In un altro stralcio leggiamo: " …esiste un cunicolo a Sud. Tale galleria risulta riempita, al pavimento e sino ad una certa altezza, di terriccio, per cui abbiamo proceduto carponi. Il corridoio di mt. 11,00 circa, largo mt. 1,10 ed alto nel punto massimo mt. 1,30, mette in comunicazione i due ipogei, come se il primo volesse celare il secondo in caso di assedio…". Infine in un altro pezzo è scritto: "Ripartendo dalla scalinata Sud ed inoltrandoci nella parte destra, a circa 6,00 mt., vi è un tratto di parete murata come se si trattasse di una porta larga circa mt. 1,30…"
Dalle mappe abbozzate risultano a conferma "porte murate", "probabili prosecuzioni", "cunicoli da utilizzare in caso di assedio".
Se questi elementi da un lato, non dandoci certezze, ci permettono di fantasticare e nutrire mitiche leggende di "donne, cavallier, arme e amori” o il mito dell’Atlantide sommersa proprio a Noha; dall'altro potrebbero servire agli addetti ai lavori, agli studiosi, per proseguire, nella ricerca di altre tessere importanti del mosaico di questa storia locale. Per ora questo ipogeo è chiuso e dimenticato da tutti.

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Un altro mistero. Vedete quanti misteri. Questa sera più che Antonio Mellone sembro Carlo Lucarelli, con la sua trasmissione Bluenotte, quella che va in onda su Rai tre.

Ora un cenno ad un altro mistero, un monumento: la Casa Rossa.

La Casa Rossa è una costruzione su due piani, che un tempo era parte del complesso del palazzo baronale di Noha (o Castello). E’ così chiamata a causa del color rosso mattone delle pareti del piano superiore. La Casa Rossa ha qualcosa che sa di magico: è un’opera originale e stravagante.
Da fuori e da lontano, dunque, si osserva questa specie di chalet, rosso, dal soffitto in canne e gesso, con tetto spiovente (cosa rara nel Salento), con due fumaioli, una tozza torre circolare, a mo’ di garitta a forma di fungo, con piccole finestre o vedute.
L’ingresso alla Casa Rossa si trova sulla pubblica strada, continuazione di Via Michelangelo, nel vico alle spalle della bella villa Greco (oggi Gabrieli).

Il piano terra invece pare ricavato nella roccia: all’interno si ha l’impressione di vivere in una grotta ipogea, scavata da una popolazione africana. Le pareti in pietra, prive di qualsiasi linearità, hanno la parvenza di tanti nidi di vespe, con superfici porose, spugnose, completamente ondulate, multicolori (celestino, rosa e verde), ma dall’aspetto pesante: somigliano quasi a degli organismi naturali che sorgono dal suolo.
In codesta miscela d’arte moderna e design fiabesco, ogni particolare sembra dare l’idea del movimento e della vita.
I vari ambienti sono illuminati dalla luce e dai colori che penetrano dalle finestre e dalle ampie aperture da cui si accede nel giardino d’aranci.
In una sala della Casa Rossa c’è un gran camino, e delle mensole in pietra.
In un’altra v’è pure una fonte ed una grande vasca da bagno sempre in pietra, servite da un sistema di pompaggio meccanico (incredibile) dell’acqua dalla cisterna (cosa impensabile in illo tempore in cui a Noha si attingeva con i secchi l’acqua del pozzo della Trozza o dalla Cisterneddhra, che sorgeva poco lontano dalla Casa Rossa, mentre le abluzioni o i bagni nella vasca da bagno, da parte della gente del popolo, erano ancora in mente Dei).
Le porte interne in legno, anch’esse, come le pareti, sembrano morbide, come pelle di vitello. Il cancello a scomparsa nella parete e le finestre che danno nel giardino sono grate in ferro battuto e vetro colorato. I vetri (quei pochi, purtroppo, superstiti) rossi, blu e gialli ricordano per le loro fantasie iridescenti le opere di Tiffany.
Al piano superiore si apre un ampio terrazzo, abbellito con sedili in pietra, che permetteva di godere del panorama del parco del Castello o del fresco nelle calde serate estive.
Ma cosa possa, di fatto, essere la Casa Rossa (o a cosa potesse servire) rimane un mistero.
Alcuni la ritengono come il luogo dove venivano accolti gli ospiti nel periodo estivo, del solleone; altri come la casa dei giochi e degli svaghi della principessina (proprio come era la Castelluccia che si trova nel parco della Reggia di Caserta); altri ancora ipotizzano che si tratti di un “casino” di caccia.
Qualcuno maliziosamente afferma che fosse adibita a casa di tolleranza.
Le leggende sul conto della Casa Rossa s’intrecciano numerose: storie di spiriti maligni e dispettosi, di persone che sparivano inspiegabilmente, di briganti che là avevano il loro quartier generale, di prigionieri detenuti che nella Casa scontavano, castighi, torture, o pene detentive.
Qualcuno azzarda anche l’idea che fosse abitata dalle streghe, o infestata dai fantasmi; qualcun altro dice addirittura che fosse occupata dal diavolo in persona (per cui un tempo la Casa Rossa di Noha era uno spauracchio per i bambini irrequieti)…

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La Casa Rossa di Noha a me sembra un vero e proprio monumento in stile Liberty.
Il Liberty è il complesso e innovativo movimento stilistico europeo che si diffuse tra il 1880 e il 1910.
Elemento dominante di questa “moda” sono le linee curve ed ondulate, spesso definite con l’espressione coup de fouet (colpo di frusta), ispirate alle forme sinuose del mondo vegetale e combinate ad elementi di fantasia. Non fu un unico stile: ogni nazione lo diversificò, lo adattò, lo arricchì secondo la propria cultura.
Il modernismo o arte nuova (art nouveau) toccò anche Noha e Galatina. E la Casa Rossa, quindi, costruita con molta probabilità tra l’ultimo ventennio del 1800 ed il primo del 1900, è la massima espressione di quest’epoca, che diventerà in francese belle epoque, in nohano epoca beddhra.

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Allora vi ho parlato fino a questo momento di monumenti. Vi avrei potuto parlare dei personaggi di Noha. Ce ne stanno. Ce ne stanno. E molti pure!
Se vi va lo faremo una prossima volta.
Ora permettetemi solo di fare un cenno ad un solo personaggio di Noha, scomparso recentissimamente. Lo merita. E’ venuto a mancare a Firenze all’età di 53 anni. Era un artista. Un grande.
Era il grande Gino Tarantino, architetto, scultore, pittore, fotografo: un maestro, un esteta.
Ha vissuto gli anni della giovinezza a Noha e dopo ha studiato architettura a Firenze, dove è rimasto e dove ha creato la maggior parte delle sue opere d’arte. Originali e geniali. Gino Tarantino era un artista, ma, prima di tutto, un uomo intelligente e sensibile. Un uomo che ha dato lustro a Noha ed al suo Salento (la sua opera fu perfino pubblicata da “Flash-art”, rivista d’arte e cultura, conosciuta in tutto il mondo, se non altro dagli addetti al settore)…

Qualcuno lo definiva un tipo “eccentrico”.
Io l’ho conosciuto nel corso della scorsa estate. Gino Tarantino aveva piacere di trascorrere le vacanze a Noha, nella sua terra natale, ne amava il sole, il mare, la luce ed in fondo anche la gente. Colse molti volti salentini, specialmente di adolescenti e giovani. Creava e lavorava anche in vacanza: disegnava, fotografava, impastava, scolpiva, plasmava.
Creava. Elaborava interiormente immagini su immagini.
Era il Gaetano Martinez di Noha.

Diciamo che era un tipo originale, anticonformista, estroso, creativo, uno spirito libero, uno che volava alto con il pensiero, non influenzato dalla banalità delle immagini televisive (“non ho la televisione. Non ho neanche un’antenna” – diceva. E veramente, nemmeno la macchina e nemmeno la patente: per scelta di vita).
Era cordiale, sorridente e (anche a detta di molte donne) un tipo affascinante.
Le sue opere stupiscono e incantano, seducono ancora e riescono, con combinazioni inedite di elementi noti, a dare idea di quanto la mente umana sia in grado di inventare.
Con la sua arte e le sue capacità intellettive ha lottato per integrarsi in quel mondo (chi è del giro sa) così duro e ristretto degli artisti, e delle gallerie; un campo difficile, e ancor peggio, in una città come Firenze: culla dell’Arte Italiana.
Uno spirito così libero ed estroverso come Gino non avrebbe mai accettato di fare altro. A volte partecipava a progetti di architettura (ha arredato case di illustri personaggi a Roma, a Parigi, in Spagna ecc.) ma esclusivamente per ragioni economiche: preferiva dedicare il suo tempo e le sue energie alle sue sculture, alle sue opere la cui rendita economica, come sempre accade per l’arte in genere, si proietta quasi sempre in un futuro estremo.
Ci auguriamo che quanto prima molte sue opere rimesse sul vagone (anzi su più di un vagone) di un treno tornino a Noha. E che presto trovi giusta collocazione nella storia, nell’arte e nella leggenda anche Gino Tarantino e la sua opera, finalmente catalogata e rivalutata.
Purtroppo, dobbiamo constatare ancora una volta che anche per Gino Tarantino vale la legge della morte quale condizione necessaria per l’immortalità della fama!

* * *

A mo’ di notizia in anteprima (questa non è storia, non è attualità è futuro… prossimo) vi comunico che con un gruppo d’amici abbiamo dato vita ad una redazione che sta per dare alla luce un nuovo periodico (di cui non conosciamo, pensate un po’, neanche la periodicità!) on line dalla testata che suona così: L’OSSERVATORE NOHANO. Somiglia per assonanza, ma solo per assonanza all’altra testata ben più famosa: l’organo della Santa Sede. Ma rispetto a quello il nostro è di matrice puramente laica. Rispetteremo la chiesa cattolica così come rispetteremo, né più né meno, le altre Istituzioni.
Abbiamo dedicato il primo numero a Gino Tarantino, del quale vorremmo poter emulare la libertà del pensiero e dell’azione (sempre nel rispetto degli altri, s’intende). Potete accedere al nostro Osservatore attraverso il sito www.Noha.it e buona navigazione. Come dicevo non sappiamo dove tutto questo potrà portarci: a noi interessa partire con entusiasmo e dirigerci ed andare là dove ci porterà il cuore.

* * *

Lo strumento portentosissimo di cui vi parlavo all’inizio di questa mia relazione che volge al termine (vi ricordate quando dicevo: non fa scienza sanza lo ritener l’aver inteso?), dunque questo strumento è (non poteva essere altrimenti) un libro. Il libro scritto a quattro mani dal sottoscritto e da Padre Francesco: il titolo: “Noha. Storia, arte e leggenda”. Un libro prezioso, per il contenuto, e pregiato per il contenitore. Che questa sera chi lo volesse potrebbe farlo ad un prezzo speciale. Prezzo speciale Università Popolare 30 euro, anziché 35.
Ma non voglio fare la Vanna Marchi della situazione. E non vorrei approfittarne. Se lo volete me lo chiedete. Altrimenti non fa nulla.

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Cari amici concludo.
Questa sera vi ho parlato di Noha.
Ve ne ho parlato per contribuire solo un poco alla sua conoscenza. Perché si sa che la conoscenza è condizione necessaria (e sufficiente, dico io) per il rispetto e per l’amore dei luoghi, delle persone e della loro storia.
La conoscenza ci rende un po’ più umili. E l’umiltà ci permette non di giudicare, non di guardare dall’alto verso il basso, ma di guardare dentro, di sintonizzarci, di imparare, di capire, di rispettare.
Solo con questi atteggiamenti miglioreremo: e staremo bene con noi stessi e con gli altri.
Mi auguro che non pensiate soltanto che Noha sia come la cronaca nera ci fa leggere sui giornali soltanto la cittadina della mafia o della sacra corona unita. Non è questo. Non è solo questo. Come ho cercato di raccontarvi fino a questo momento.
Mi auguro dunque alla fine che amiate un po’ di più Noha, i suoi monumenti, la sua storia, i suoi abitanti, e - se questa serata non v’è dispiaciuta affatto – anche chi vi ha parlato finora, tenendovi incollati o inchiodati alla sedia.
Se invece fossi riuscito soltanto ad annoiarvi: guardate non l’ho fatto apposta!

Grazie.

 

Il libro che sottoponiamo alla Vostra attenzione si intitola “Alla Vita e per La Vita”  ed è un’opera desiderata della maestra Ada Palamà, innamorata della poesia e della gioia che con essa colora la vita. 

Vi chiediamo di regalarci un'oretta del vostro tempo per condividere insieme “un atto di pace”, così come dice Pablo Neruda.

L’evento è organizzato da Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha, che si adopera per la salvaguardia dell’ambiente, in collaborazione con Cuore e Mani aperte verso chi soffre, che si prodiga per alleviare le sofferenze fisiche e sociali dei più bisognosi.

Alla fine della presentazione di “Alla Vita e per La Vita “, vi invitiamo al piccolo buffet e a brindare con noi alla bellezza della poesia e “Alla Vita e per La Vita”.

Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha

 
Di Albino Campa (del 15/07/2010 @ 15:04:31, in Fotovoltaico, linkato 3986 volte)



Uno slogan pieno di grandi significati. E' il titolo del programma amministrativo presentato dal nostro neo-eletto Sindaco, dott. Giancarlo Coluccia. Lo si può leggere nel Galatino n. 10 del 28 Maggio scorso. Gli impegni dichiarati riguardano soprattutto l'ambiente. Il nostro Sindaco promette il mantenimento delle bellezze paesaggistiche, compreso il centro storico di Galatina (noi speriamo anche delle frazioni), del basolato, delle piste ciclabili dentro la città e nei percorsi di congiungimento con le frazioni, della viabilità. A proposito dell'ambiente, il nostro Sindaco, si sofferma molto sul tema dell'energia: …uno dei settori strategici per un futuro eco-efficiente e ambientalmente compatibile;… installare su tutti gli edifici pubblici impianti fotovoltaici;…ridurre i costi energetici della pubblica illuminazione con impianti ad energia solare; dotare i cimiteri di Galatina e delle frazioni di impianti fotovoltaici… L'articolo prosegue considerando nuove soluzioni al problema del randagismo, dell'approvvigionamento dell'acqua potabile, di una migliore ripartizione della tassa sui rifiuti premiando chi ne produce meno, ecc. Grandi idee e ottimi propositi! Ma, ahimè, appena eletto il nostro Sindaco si ritrova a dover rispondere di decisioni prese dai suoi predecessori, e confermate dal Commissario Prefettizio, sul fenomeno del fotovoltaico per piccole e grandi estensioni. La richiesta fattagli da un numeroso gruppo di cittadini è quella di fermare lo scempio di quasi 100 ettari di campagna ricoperta da pannelli fotovoltaici, in zona Roncella, Vernaglione e Gamascia. Un'area equivalente a circa una novantina di campi da calcio. Dalla mappa territoriale si evince chiaramente l'enorme estensione delle aree prestabilite dal P.E.C. (Piano Energetico Comunale) e l'eccezionale vicinanza all'abitato, anche se spezzettate in piccoli appezzamenti. Inoltre le case di molte vie a nord di Noha: v.Tito Lucrezio, v. Giovenale, v. Q. Ennio, v. Catullo, ecc., avranno le finestre con vista panoramica direttamente sul campo n. 037 di circa 25 ettari di fotovoltaico. Il panorama si avrà ancora più diretto sulle case del comparto 4 appena questo verrà realizzato. Sia il Consiglio Provinciale di Lecce che il nuovo Piano Paesaggistico Regionale (Deliberazione G.R. 20,10, 2009 n. 1947) denunciano il divieto di localizzazione su suolo di impianti fotovoltaici in aree tipicizzate come agricole, e cioè di campi agricoli, pascoli, aree rocciose e di naturalità, vigneti, uliveti, ecc. Le nostre aree sono tutto questo: campi agricoli, pascoli, aree rocciose e di naturalità! Le due linee guida dicono anche che l'area riservata all'impianto deve risultare un terzo della proprietà mentre i restanti due terzi devono continuare a rimanere di uso agricolo. L'art. 41 della Costituzione sancisce che l'iniziativa economica privata è libera, ma che tuttavia non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana (quanto a sicurezza, vista la presenza di molte abitazioni nel raggio di poche decine di metri, le aree in questione non sono, forse, conformi). La fine dei combustibili fossili, petrolio in testa, sarà una grande conquista. Ma questo non vuol dire tappezzare la terra di pannelli fotovoltaici, pale eoliche, trasmettitori di telefonia e televisione, pubblica o privata che sia, se non regolati e disciplinati con sobrietà e onestà. Il fotovoltaico è nato per salvare il territorio e non per distruggerlo. Gli impianti vanno fatti su aree già deturpate, tipo capannoni, zone industriali, cave, depositi di rifiuti su cui tanto non si potrebbe fare altro, sui tetti delle case, sulle aree cimiteriali, ecc. Mai sulla campagna ancora in uso! Sui due appezzamenti attigui tra loro, quelli più grandi, pari a circa 60 ettari in totale e indicati in mappa con le sigle 035 e 027, mentre ci raccontiamo di giustizia e ripartizione equa dei beni comuni (e il territorio è un bene comune), le ruspe e gli operai delle imprese costruttrici, con il benestare del Commissario Prefettizio, dott. Capuano (vedi Atto n. 78 del 16-02-2010 fruibile sul sito del Comune di Galatina), stanno dando inizio al sacrificio della nostra terra. Di questo sacrificio non sappiamo quanto sarà il bene restituito ai cittadini residenti, ad esclusione di particolari "convenzioni" con l'impresa costruttrice, come per esempio quella per la ristrutturazione del canile in forma appunto di donazione di una cifra pari a 192.000 euro e degli utili che serviranno a rimpinguare le casse del Comune. Da una ricerca di mercato il costo dell'impianto di un MW su grandi estensioni pare equivalga a 4 milioni di euro, se moltiplichiamo la cifra per i cento MW previsti capiamo di che cosa si sta parlando. Di certo sappiamo che, secondo il progetto, impregneranno l'area della nostre contrade di veleni affinché non crescano più alcun tipo di piante, con un forte rischio per le falde sotterrane. Di certo sappiamo che saremo privati di una natura meravigliosa e offesi dalla vista di 60 ettari di iniezioni di cemento e stagnola riflettente. E' certo che non siamo sicuri di essere esenti da nuove forme di tumori causate dai campi magnetici prodotti dai due mega impianti. La Sezione Salentina di "Italia Nostra", che difende il territorio da questo scempio anti-amore per la natura, sostiene che ci sono forti rischi per l'equilibrio del micro clima e la fauna. Per certo nessun turista verrà nel nostro Salento a portare lavoro per i nostri figli e ancor meno per visitare distese interminabili di ferraglia e silicio. Dopo aver risparmiato, volenti o dolenti, la nostra terra dallo scempio dell'industrializzazione (tranne, per fortuna, poche realtà, come l'Ilva di Taranto, l'Enichem di Brindisi, Colacem di Galatina, ecc.), con gli stenti e le fatiche di generazioni intere di emigranti, roviniamo l'attimo di magia che il Salento sta vivendo come fonte di turismo e di lavoro, colmandolo di pannelli fotovoltaici, biomasse e pali di ogni tipo!? Ma la cosa che più crea allarme nella gente è la quasi totale assenza di informazione sulla straordinarietà di tale evento. Visto che il P.E.C. è già stato preparato, ed anche attuato, sarebbe corretto e doveroso da parte dell'A.C. renderlo pubblico. Condividerlo non solo tramite i meandri contorti del net work Galatinese, che forse pochi praticano, ma con un semplicissimo manifesto di carta, magari riciclata, esposto nella bacheca in piazza, la stessa dove vengono affisse lusinghe e promesse dei candidati al tempo delle elezioni, con spreco di costi altissimi. Se non conosciamo i propositi programmati dai nostri geniali delegati e tecnici per la cura del nostro territorio, è lecito l'allarmismo di chi come noi, semplici cittadini e popolo sovrano, è continuamente bombardato dalla comunicazione (e speriamo che duri e non venga imbavagliata) che denuncia raggiri, speculazioni, e sprechi provenienti dalle personalità più insospettabili e insite a tutti i livelli, sia locali che nazionali. Se la corsa all'abbruttimento del territorio e della salute pubblica non viene regolata con determinazione e coraggio continueremo a piangere ogni giorno i tanti morti di tumore del nostro territorio, in quello che invece dovrebbe essere il cuore palpitante e salubre dell'intero Salento. Non ci appelliamo solo alle regole, che ci sono e andrebbero rispettate e non raggirate, ma soprattutto al buon senso dei nostri amministratori e degli addetti ai lavori.

Marcello D'Acquarica

 

Il 13 Febbraio 2018 il Tribunale di Lecce ha dichiarato il fallimento della Centro Salento ambiente nel silenzio generale e nell’indifferenza quasi totale della classe politica cittadina, in particolare della maggioranza e del Sindaco Amante.

Constatiamo con amarezza come solo in un paese come il nostro una società partecipata dal comune arrivi al fallimento, causato sopratutto dalla mala amministrazione, dagli sprechi e dal clientelismo, senza che nessuno si ponga il problema di chi siano stati i responsabili di un debito che anche stavolta graverà sulle tasche dei già pesantemente vessati cittadini galatinesi, per colpe imputabili alla cattiva politica.

Per la nostra città questo è l’ennesimo caso di fallimento non solo da un punto di vista economico ma soprattutto politico e per questo non riteniamo giusto che venga nascosta la polvere sotto il tappeto, occultando con essa anche le responsabilità di chi ci ha condotto a questo disastro.

Inoltre i crediti vantati dalla CSA nei confronti del comune, che ricordiamo essere il socio di maggioranza, sono tali per cui la dichiarazione di fallimento inevitabilmente potrebbe trascinare sull’orlo del baratro anche il comune che già prima di questa sentenza si trovava in stato di predissesto, con gli occhi puntati addosso dalla Corte dei Conti.

Per tutte queste ragioni chiediamo al Sindaco Amante che venga fatta urgentemente chiarezza sulla vicenda CSA invitandolo ad utilizzare tutti gli strumenti ispettivi e di controllo politico-amministrativo che lo Statuto comunale mette a disposizione, al fine far emergere nefandezze e misfatti.

Il Partito Socialista, troppe volte ingiustamente criticato e additato strumentalmente come il partito della mala gestione politica cittadina pur essendo stato tra i pochi ad amministrare con oculatezza i bilanci della CSA,  consapevole della necessità di dover agire con trasparenza davanti all’ennesimo scempio di una classe politica inadeguata, si dichiara ampiamente disponibile a collaborare tramite il proprio consigliere comunale Peppino Spoti a qualsiasi attività ed iniziativa volta a fare chiarezza sulle responsabilità, tutelando al contempo gli interessi dei cittadini galatinesi.

Sino ad oggi nulla è stato detto e nulla è stato fatto a riguardo, fatta eccezione per la proposta di transazione volta a chiudere il contenzioso tra comune e Centro Salento ambiente portata ed approvata in Consiglio comunale dalla maggioranza, salvo poi essere respinta durante l’assemblea dei soci della CSA. Una vicenda questa a dir poco ambigua, dal momento che ci saremmo aspettati che il voto sulla transazione sottintendesse un accordo preventivo tra il Sindaco e le altre parti in causa. Invece l’insuccesso della proposta di transazione, successivo al voto in Consiglio, lascia emergere qualche dubbio e ci porta a riflettere ed a domandarci se tutto ciò sia stato frutto di manifesta incapacità politica oppure se il Sindaco per chissà quale ragione abbia preferito portare al fallimento la transazione e con essa anche la CSA.

Il Segretario

Pierluigi Mandorino

 

"..Ritenuto di disciplinare puntualmente le modalità di separazione e conferimento dei rifiuti, ai fini della raccolta;

ORDINA

a tutte le utenze domestiche e non domestiche che il conferimento e la raccolta dei rifiuti sia effettuato secondo le modalità, indicazioni, avvertenze e divieti previsti e contenuti nel presente provvedimento.

SONO VIETATI

  1. la mancata separazione delle frazioni merceologiche per le quali è prevista la raccolta differenziata ed il conferimento separato;
  2. l'utilizzo dei cestini getta-carte per il conferimento dei rifiuti provenienti dalla propria abitazione o attività;
  3. l'abbandono indiscriminato sul suolo pubblico di rifiuti differenziati e non differenziati, ed il conferimento degli stessi con modalità e orari difformi da quelli di seguito previsti.


In particolare, è vietato sporcare il suolo pubblico con:

  1. sostanze organiche e non, in particolare se le stesse arrecano un danno alla pavimentazione (quali acidi, liquidi, olii o simili);
  2. imballaggi per cibi e bevande ed ogni altro rifiuto (quali bottiglie, lattine, bicchieri, tovaglioli, ecc.), provenienti da fast food, da esercizi della ristorazione, da take away, supermercati etc.;
  3. riviste e giornali, fogli, involucri di carta o cartone, volantini, opuscoli e ogni altro genere di rifiuto cartaceo, intero o a pezzi;
  4. scontrini, sacchettini, fazzoletti, mozziconi di sigarette, chewing-gum, resti di cibo e altri piccoli rifiuti;
  5. deiezioni canine.


È FATTO DIVIETO

  1.  di esporre qualsiasi tipo di rifiuto in sacchi neri o comunque non semi-trasparenti, tali da impedire al Gestore della raccolta e agli organi addetti alla vigilanza la verifica del corretto conferimento;
  2.  di esporre la frazione organica utilizzando sacchi e/o sacchetti diversi da quelli biodegradabili - compostabili;
  3.  di introdurre, nel sacco contenente il rifiuto indifferenziato, frazioni di rifiuto per le quali è attivo il circuito di raccolta differenziata.


ORDINA

in particolare, quanto segue:

  • il sacco contenente il rifiuto, ai fini del conferimento per la raccolta, deve essere posto all'interno di un proprio contenitore;
  • è obbligatorio rispettare il calendario ufficiale della raccolta, distribuito porta a porta e scaricabile dal sito istituzionale dell'Ente e dal sito del Gestore;
  • è obbligatorio rispettare le istruzioni sulla composizione di ciascuna frazione differenziata di rifiuto, diffuse con il calendario, scaricabili dal sito istituzionale dell'Ente e dal sito del Gestore e riportate nell'allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;


Le utenze DOMESTICHE dotate di bidoncini devono:

  • conservare i contenitori per il conferimento all'interno delle proprie abitazioni;
  • esporre i suddetti contenitori, nei giorni ed orari stabiliti, a bordo strada o presso le aree concordate con il gestore del servizio e accessibili agli operatori;
  • mantenerli in buono stato in modo da garantirne l'igiene, la pulizia ed il decoro;


Le utenze NON DOMESTICHE dotate di bidoncini 0 di bidoni carrellati devono:

  • conservare i contenitori all'interno del proprio esercizio;
  • esporli, nei giorni ed orari stabiliti, a bordo strada o presso le aree concordate con il gestore del servizio e accessibili agli operatori;
  • mantenerli in buono stato in modo da garantirne l'igiene, la pulizia ed il decoro.

Eccezioni all'obbligo di conservare i contenitori all'interno della propria abitazione e/o esercizio potranno essere espressamente autorizzate, su domanda dell'interessato, dalla competente Direzione Territorio e Qualità Urbana — Servizio ambiente e Reti, sentito il Gestore.
Le predette autorizzazioni devono essere esibite, su richiesta, del personale addetto al controllo.
I contenitori dovranno essere posizionati davanti all'abitazione o all'esercizio dalle ore 20:00 della sera precedente alle ore 6:00 del giorno di raccolta; nell'ipotesi in cui tali modalità siano impossibili, difficoltose o arrechino intralcio alla circolazione, un diverso orario di esposizione o una diversa ubicazione potranno essere espressamente autorizzati, su domanda dell'interessato, dal Servizio ambiente e Reti della Direzione Territorio e Qualità Urbana, sentito il Gestore.

Nel caso in cui un solo contenitore non sia sufficiente, se ne può esporre più di uno.
È fatto obbligo A TUTTE LE UTENZE di conferire il rifiuto nel seguente modo:

- FRAZIONE INDIFFERENZIATA (SABATO):
in busta semi-trasparente in un bidone/bidoncino.

- FRAZIONE ORGANICA (LUNEDI', MERCOLEDI', VENERDI'):
in busta biodegradabile — compostabile. conferita in un bidone/bidoncino.

- CARTA, CARTONE E TETRAPAK (MARTEDI'):
senza busta in un bidone/bidoncino.

- IMBALLAGGI IN PLASTICA (GIOVEDI'):
con busta trasparente. semitrasparente o senza busta in un bidone/bidoncino.

-IMBALLAGGI IN VETRO (20 - 40 VENERDI' DEL MESE):
senza busta in un bidone/bidoncino.

- IMBALLAGGI IN ACCIAIO/ALLUMINIO (40 MERCOLEDI' DEL MESE):
Senza busta in un bidone/bidoncino.

PER LE SOLE UTENZE DOMESTICHE

  • PILE E FARMACI SCADUTI: dovranno essere riposti negli appositi contenitori presenti nei pressi dei rivenditori e delle farmacie o conferiti presso il Centro Comunale di Raccolta;
  • ABBIGLIAMENTO E TESSILI: dovranno essere riposti negli appositi contenitori presenti sul territorio o conferiti presso il Centro Comunale di Raccolta; potranno essere conferiti nell'indifferenziato soltanto se danneggiati e inutilizzabili;
  • OLII ALIMENTARI (da cucina): dovranno essere conferiti presso il Centro Comunale di Raccolta o potranno essere ritirati direttamente a domicilio senza alcun onere a carico dell'utenza telefonando al numero verde gratuito del Gestore;
  • RIFIUTI INGOMBRANTI E R.A.E.E.: tutti i rifiuti ingombranti e tutti i R.A.E.E. di provenienza domestica dovranno essere conferiti presso il Centro Comunale di Raccolta o potranno essere ritirati direttamente a domicilio senza alcun onere a carico dell'utenza telefonando al numero verde gratuito del Gestore;
  • SFALCI VERDI: dovranno essere contenuti in tine di plastica, oppure in buste biodegradabili - compostabili o raccolti in fascine legate e dovranno essere conferiti presso il Centro Comunale di Raccolta o potranno essere ritirati direttamente a domicilio senza alcun onere a carico dell'utenza telefonando al numero verde gratuito del Gestore.

È vietato conferire sfalci e potature nella frazione organica.

  • PANNOLINI/PANNOLONI dovranno essere conferiti nel rifiuto indifferenziato (SABATO), in busta semi-trasparente. oppure dovranno essere riposti all'interno degli appositi contenitori di colore giallo presenti sul territorio o presso l'isola ecologica interrata, ad accesso controllato Con chiave personale o tessera magnetica , tutti i giorni, esclusivamente nella fascia oraria dalle ore 18:00 alle ore 6:00.


PER LE SOLE UTENZE NON DOMESTICHE

  • CARTONI DA IMBALLAGGIO — N.B.: Riservato alle utenze non domestiche registrate presso il Gestore, che hanno una elevata produzione di rifiuti da imballaggio:

i cartoni da imballaggio dovranno essere ripuliti dalle parti estranee, nonché PIEGATI e ridotti al minimo ingombro e posizionati fuori dall'esercizio commerciale dalle ore 20:00 del giorno prima alle 6:00 del giorno di raccolta, dal LUNEDÌ AL VENERDÌ.

  • RACCOLTA Dl TUTTE LE FRAZIONI IN MANIERA INTENSIVA, AL Dl FUORI DEL CALENDARIO

Riservato alle utenze domestiche registrate presso il Gestore, che hanno necessità di conferire ogni giorno tale rifiuto. Per la registrazione e la consegna gratuita della chiave o della tessera magnetica occorre recarsi presso 10 sportello del Gestore, sito presso lo sportello TARI dell'Ufficio Tributi.
Per la registrazione occorre telefonare al numero verde gratuito del Gestore 0 recarsi presso lo sportello del Gestore, sito presso lo sportello TARI dell'Ufficio Tributi.
Le utenze domestiche e non domestiche che godono già del servizio intensivo non devono rinnovare la registrazione..."

Di seguito l'ordinanza n. 14/2019:


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Di Redazione (del 16/08/2019 @ 14:56:57, in Comunicato Stampa, linkato 1398 volte)

A SESSANT’ANNI DALLA TERRA DEL RIMORSO UN FOCUS DEDICATO A ERNESTO DE MARTINO

ORE 19 IL BORGO RACCONTA - PIAZZA ORSINI

VISITA GUIDATA BASILICA DI SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA

ORE 19 LABORATORIO DI PIZZICA E TAMBURELLO - PIAZZA DANTE ALIGHIERI

ORE 20 DE MARTINO 60 - RACCONTO DI UN LIBRO - CONVENTO DELLE CLARISSE

LA TERRA DEL RIMORSO DI E. DE MARTINO CON STEFANO DE MATTEIS E PAOLO APOLITO

MOSTRE: IL LUOGO DEL CULTO, GALATINA, SAN PAOLO, TARANTISMO E DINTORNI;

MENADI DANZANTI

ORE 21 ALTRA TELA - PIAZZA GALLUCCIO

ORE 22 PIZZICA IN SCENA -  CASTELLO CASTRIOTA SCANDERBERG

A seguire CONCERTO RAGNATELA - PIAZZA DANTE ALIGHIERI

Solo una settimana al Concertone finale del festival itinerante “La Notte della Taranta” Galatina il 17 agosto ospiterà la quindicesima tappa di questa 22/a edizione.

Per la rassegna il Borgo Racconta sarà possibile effettuare una visita guidata a cura dell’Archeoclub Terra D’Arneo partendo da Piazza Orsini dove è situata la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, uno dei monumenti nazionali in stile romanico-gotico  edificato da Raimondello Orsini del Balzo tra il 1369 e il 1391. Si continuerà alla scoperta della pizzica, al cui rito è dedicata la  Cappella di San Paolo in Piazza SS Pietro e Paolo. Ultima fermata di questa visita guidata sarà il Museo Civico “Pietro Cavoti”,  in cui viene conservata una collezione di documenti, opere di artisti e studiosi galatinesi e locali. Il ritrovo è previsto alle ore 16.45 in Piazza Orsini; le visite inizieranno alle ore 17, poi ne seguiranno altre alle ore 18 (qui prevista anche in lingua inglese), ore 19  e l’ultima alle ore 20. E’ gradita la prenotazione chiamando il  324 059411.

Come per altre tappe itineranti, anche a Galatina in Piazza Dante Alighieri inizierà alle ore 19 il laboratorio di pizzica e tamburello, che permetterà a tutti i partecipanti di conoscere le basi della pizzica-pizzica e le tecniche per suonare il tamburello. Entrambi gratuiti, il laboratorio di pizzica è aperto a tutti, mentre per il laboratorio del tamburello, oltre ad essere muniti di strumento, è prevista una prenotazione per un numero max di 30 persone. Per prenotare chiamare il 324 059411.

Il laboratorio è curato dai danzatori del Corpo di Ballo de “La Notte della Taranta”: Cristina Frassanito,  Serena Pellegrino, Fabrizio Nigro e Andrea Caracuta.

La Notte della Taranta non è solo musica, danza, ma anche tradizione e letteratura. Tra gli appuntamenti alle ore 20 la sezione De Martino 60 a cura di Kurumuny  e Polo Bibliomuseale, con la direzione scientifica di Maurizio Agamennone e Luigi Chiriatti. A sessant’anni dal viaggio  nel Salento dell’antropologo Ernesto De Martino,  Stefano De Matteis e Paolo Apolito spiegheranno l’importanza che avuto lo studio La terra del rimorso per inaugurare una stagione di recupero della tradizione etnomusicale nel Salento.  

Stefano De Matteis si è  occupato di rappresentazioni simboliche, pratiche performative e processi rituali.  Ha diretto la collana di antropologia Mnemosyne ed è stato tra i fondatori delle “Opere di Ernesto de Martino” dove ha curato la nuova edizione di Naturalismo e storicismo nell’etnologia.

Paolo Apolito, uno degli  antropologi più stimati in Italia, è stato presidente del Comitato Nazionale per la valorizzazione delle tradizioni culturali italiane, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e della Commissione di Abilitazione scientifica nazionale per professore universitario di discipline demoetnoantropologiche e  studioso dei fenomeni religiosi e rituali.

 

Saranno loro a raccontare Ernesto De Martino, antropologo e filosofo italiano che  con una serie di missioni etnografiche dai primi anni ’50, raccolse una quantità di documenti relativi a manifestazioni magico-religiose e ne studiò le origini storiche, i rapporti con le condizioni storico-sociali attraverso i secoli, i motivi impliciti che ne giustificavano il persistere. Oggetto della sua investigazione furono particolarmente: il complesso mitico-rituale della fascinazione in Lucania (Sud e magia, Milano 1959); le persistenze del pianto funebre in Lucania (Morte e pianto rituale nel mondo antico, Torino 1958); il tarantismo del Salento (La terra del rimorso, Milano 1961).

Fu proprio De Martino a imprimere una svolta decisiva nello studio del fenomeno del tarantismo. Nell’estate del 1959 inaugurando la tecnica dell’indagine interdisciplinare, con l’unione in un’unica équipe di uno psichiatra, una psicologa, un’antropologa culturale, un etnomusicologo e un documentarista cinematografico, indagò a fondo il rituale magico-religioso del tarantismo pugliese, raccogliendo i risultati dell’analisi, in quella mitica estate del ’59, in quello che sarà poi uno dei testi fondamentali: La terra del rimorso.

Nel 2019 corrono sessant’anni dall’indagine sul tarantismo salentino condotta da Ernesto De Martino e dalla sua équipe, tra Nardò, Galatina e Muro Leccese, nel giugno-luglio 1959.

Il progetto “demartino’60”, omaggiando e celebrando l’opera pionieristica di Ernesto De  Martino e dei suoi collaboratori, intende divulgare parte dei documenti prodotti intorno al fenomeno.

Saranno allestite anche due mostre presso il Convento delle Clarisse: sul luogo del culto di Galatina, San Paolo, Tarantismo e dintorni, e sulle Menadi Danzanti.

Galatina, la cappella di San Paolo e lo spazio antistante, rappresentano uno dei luoghi simbolo  in cui si svolgeva questo rituale legato al tarantismo.   La mostra multimediale restituisce gli scatti di fotografi professionisti e non, che nel corso di un cinquantennio hanno varcato la soglia del luogo del culto. Le fotografie sono di: Chiara Samugheo, Paolo Longo, Paolo Albanese e Paola Chiari, Salvatore Congedo, Carmelo Caroppo, Fernando Ladiana, Luigi Chiriatti.

Passato e futuro del Salento si incontrano nella mostra Menadi Danzanti  progetto realizzato grazie alla sinergia tra Assessorato alla Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, Polo Biblio Museale di Lecce e Fondazione La Notte della Taranta. La mostra presso il Convento delle Clarisse propone la visione della straordinaria collezione di ceramiche antiche, greche e magno greche, con immagini legate alla musica ed ai suoi diversi aspetti e funzioni, ai luoghi e alle occasioni in cui si suonava, agli dei che la proteggevano ed ai miti che la raccontavano. Curata dall’archeologa Anna Lucia Tempestapunta a far conoscere, attraverso le immagini vascolari i reperti musicali e le fonti scritte, i laboratori di gestualità e la “messa in movimento” delle opere, l’importanza della musica nel mondo antico e gli incredibili legami con la contemporaneità. I reperti esposti nel Museo Castromediano di Lecce, insieme ad una selezione di vasi, eccezionalmente allestita nelle sale del palazzo marchesale De Luca di Melpignano, databili tra la fine del VI ed il I secolo a.C.,  documentano i diversi momenti di vita in cui la musica è presente e protagonista.

 

Passando alla musica, alle 21 al via i concerti previsti per la serata. Primo appuntamento con Altra Tela in Piazza Galluccio dell’ensemble Accipiter dalla Basilicata, uno dei gruppi provenienti da altre zone d’Italia e che il festival itinerante ospita per celebrare l’incontro della cultura salentina con quella delle altre regioni del nostro paese.

E’  un gruppo di giovani musicisti che si propone di portare in giro spettacoli in cui le musiche tradizionali del Sud vengono contaminate da influenze più moderne. Un folk-pop-funk con melodie accattivanti, ritmi aggressivi e testi ritmici che si fondono e si mescolano. La voce di Michela Labbate, le melodie della fisarmonica e dell’organetto di Domenico Piliero, i ritmi di Domenico Dimilta, interprete della tammorra, il basso di Franky Damato, il mandolino e i flauti di Domenico Imperatore, le percussioni di Giovanni Guarino, l’incedere delle cornici di Graziano  Lamarra, chitarra e voce di Pietro  Varvarito e la danza di Sara Colucci, creano uno spettacolo che punta ad una corrispondenza di sensi tra il pubblico e gli artisti sul palco.

 

Una delle principali novità di questa edizione del festival itinerante è Pizzica in scena con i danzatori del Corpo di Ballo de La Notte della Taranta che offriranno agli spettatori una performance innovativa tra luci e specchi che riflettono l’incanto dei monumenti. 

Protagonisti di Pizzica in scena a Galatina nel Castello Castriota Scanderbeg saranno i danzatori: Cristina Frassanito, Serena Pellegrino, Stefano Campagna, Andrea Caracuta, Lucia Scarabino, Fabrizio Nigro.

 

Ultimo appuntamento della serata in Piazza Dante Alighieri con i concerti della sezione Ragnatela. Alle ore 22 a salire sul palco saranno l’Orchestra del Liceo Da Vinci di Maglie e a seguire Antonio Castrignanò, Taranta Sounds & Sona Jobarteh.

L’Orchestra del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie nasce dalla convinzione che la musica sviluppi nei ragazzi creatività e armonia, responsabilità e partecipazione. Nata nel 2011, da una idea della dirigente scolastica Annamaria Corrado e del professore Massimiliano Cananà, l’orchestra è composta da 48 elementi che suonano classici rivisitati, spaziando tra i generi più disparati. Il progetto mette in campo un confronto continuo tra modernità e radici, cultura dei libri e cultura dei sensi. In questa occasione l’Orchestra si cimenta con il repertorio musicale salentino, “contaminandolo” con i timbri del proprio organico. La musica cosiddetta colta e la tradizione popolare, trasfuse in note accanto alle sonorità rock e pop, diventano ritmo appassionato ma anche esercizio continuo disciplinato, quasi una colonna sonora per una delicata fase della vita, quella dell’adolescenza. I 48 giovani musicisti saranno diretti dal maestro Armando Ciardo, docente di violino che ha collaborato negli anni con Aldo Ciccolini, Uto Ughi, Luis Bacalov, Lucio Dalla e i Negramaro.

Chiuderà la serata Antonio Castrignanò, Taranta Sounds & Sona Jobarte.

Antonio Castrignanò, musicista salentino, ha cominciato la sua carriera, giovanissimo, con La Notte della  Taranta, prima come tamburellista, poi come frontman. Compositore della colonna sonora del film “Nuovomondo” di Emanuele Crialese,  ha condiviso palchi e festival con numerosi artisti. A Galatina lo stesso Castrignanò (voce, tamburo, mandola) sarà accompagnato da Rocco Nigro (fisarmonica), Gianluca Longo (mandola e mandolino), Luigi Marra (violino e voce), Giuseppe Spedicato (basso), Maurizio Pellizzari (chitarra elettrica), Gianni Gelao (fiati), Davide Chiarelli (batteria e percussioni). Insieme sul palco Sona Jobarteh, la prima donna proveniente da famiglia “Griot” a suonare la Kora, strumento tradizionale dell’Africa, in un percorso musicale con note intime che si alterneranno al ritmo travolgente della pizzica.

 

Tema centrale del Festival 2019 è la tutela dell’ambiente. In collaborazione con Intesa Sanpaolo e Legambiente, la Fondazione La Notte della Taranta promuoverà la raccolta fondi per la campagna #RigeneriAMOlaNatura che consentirà di rendere accessibili 4 oasi del Mezzogiorno d’Italia alle persone diversamente abili e fruibili dal pubblico attraverso sentieri guidati. Si tratta dell’oasi dei Variconi a Castel Volturno (Campania), Foce Cavone nella marina di Pisticci (Basilicata), Dune di Sovereto a Isola Caporizzuto (Calabria) e Torre Squillace nella marina di Nardò (Puglia).

Si può partecipare alla raccolta fondi attraverso la piattaforma www.forfunding.intesasanpaolo.com/  o acquistando la T-shirt creata da Yezael di Angelo Cruciani per la Notte della Taranta in vendita tra i prodotti ufficiali del Festival.

Gloria Romano

 
Di Redazione (del 20/10/2018 @ 14:56:54, in Comunicato Stampa, linkato 1040 volte)

La prima delle nove trasferte in terra campana, in quel di Ottaviano, è un banco di prova a cui Efficienza Energia si approccia con un rodaggio minimale in alcuni elementi in ritardo di preparazione, ma con la consapevolezza dei propri mezzi nell’affrontare un avversario difficile ed ostico.

Ambedue le formazioni hanno bagnato l’esordio nella prima giornata con una vittoria da tre punti: la Gis Ottaviano ha sbancato Ischia (3-0),  mentre Efficienza Energia Galatina ha regolato con qualche piccola pausa la Normanna Aversa.

Queste sbavature, che nulla tolgono ai meriti di Buracci e compagni, analizzate dallo staff tecnico in settimana nei molteplici aspetti tattici, non dovranno riproporsi sabato 20 ottobre al PalaGis  di Ottaviano, dove il gruppo di mister Stomeo troverà un ambiente rumorosamente molto caldo, ma corretto.

La miglior risposta è calarsi subito in partita leggendo attentamente la distribuzione di Antonio Libraro che armerà da posto quattro il fratello Enrico e Guancia , da posto due il suo opposto Scialò e dal centro Bonina e Giacobelli.

Mister Stomeo riproporrà il sestetto di domenica scorsa, schierando la diagonale Zonno-Buracci, Lotito e Durante laterali, Musardo e Iaccarino al centro, Pierri in regia di fensiva. Pronti per ogni evenienza Calò, De Lorentis, Persichino, Apollonio e Rossetti.

 

Piero de lorentis

AREA COMUNICAZIONE

EFFICIENZA ENERGIA GALATINA

 
Di Albino Campa (del 29/11/2008 @ 14:54:38, in Eventi, linkato 3813 volte)
Eccovi di seguito gli atti del convegno per la presentazione del libro "Il sogno della mia vita" di don Donato Mellone che ha avuto luogo nel salone del circolo culturale "Tre Torri" di Noha il 18 ottobre scorso, nell'ambito della rassegna nazionale Ottobre piovono libri. Noi di Noha.it ovviamente eravamo presenti.



Presentazione del libro

Il sogno della mia vita”


(Circolo culturale Tre Torri – Noha, 18 ottobre 2008)


Buonasera a tutti e benvenuti a questa manifestazione in cui parleremo di libri.

Questa serata rientra in un cartellone che ormai esiste dal 2006, e nel quale proprio dall’inizio io ho avuto l’onore di far parte per esserne stato sempre invitato come relatore. La rassegna si chiama: “Ottobre piovono libri. I luoghi della lettura.” Sottotitolo: “Il Salento ed altre storie”.

Questa manifestazione, come avrete visto dal manifestino, è promossa in collaborazione con tante istituzioni che non sto qui ad elencarvi, e comprende presentazioni di libri, maratone di lettura, bookcrossing (cioè incrocio o scambio di libri), letture di brani nelle chiese, nelle scuole, nelle biblioteche, nei parchi, e anche negli ospedali o nelle carceri o negli autobus, ecc.

Questa sera siamo in un circolo culturale. Il circolo culturale “Tre Torri” che ringraziamo per l’ospitalità.


*


Permettetemi ora di aprire una parentesi e la chiudo subito. Qualcuno m’ha chiesto: a che serve la presentazione di un libro?

Vi dico intanto cosa è la presentazione di un libro. La presentazione di un libro è una specie di battesimo del libro. E la si può fare anche più volte. Solo che la seconda volta anziché chiamarsi battesimo, si chiamerà magari cresima.

La presentazione di un libro la si può fare anche se il libro è già conosciuto e, come in questo caso, sia già in circolazione da tempo.

Un libro vive di vita propria. Una volta messo in circolazione non ha più bisogno dell’autore. Però un libro, come una persona ha bisogno di momenti comunitari, magari di festa.

Sicché la presentazione di un libro che come sapete potrebbe essere fatta in televisione, in casa tra amici, in un oratorio, in piazza, o in un circolo culturale, come stasera, deve essere semplicemente un momento di festa.

 

E qui siamo ad una festa, c’è anche il video, c’è la musica (dal vivo, grazie Maestro e grazie e bravi ragazzi!), c’è l’ospite o la madrina della serata, la Giuliana Coppola, dopo ci sarà anche un rinfresco, e tutti voi alla fine avrete anche una piccola immagine in dono: la bomboniera. Ecco cos’è la presentazione di un libro. Una festa necessaria. Che serve al libro in sé, e non necessariamente all’autore o al curatore o all’editore.

Un’ultima cosa brevissima sul concetto di “evento culturale”. Si è parlato di evento culturale, lo avete anche letto sull’invito o sul manifestino. Ma volevo farvi capire che la cultura non è l’evento in sé, che è qualcosa che passa: la cultura è quello che rimane dell’evento. Se di un evento non rimane nulla, allora è meglio non farlo. Di questo evento spero vi rimanga qualcosa. A me certamente rimarrà molto. Chiusa la parentesi.

 

* * *




Io vi presenterò un libro la cui edizione è fresca anzi ancora calda di torchio (è uscito infatti nel mese di giugno di quest’anno) ma di fatto si tratta di un libro che era già stato scritto in diversi anni - una cinquantina circa - a partire dagli anni quaranta del secolo scorso.

Si tratta di un libro i cui paragrafi erano già scritti e sparpagliati in fogli di quaderni trovati per caso. Sicché il mio lavoro è stato come quello per esempio del cuoco (sul libro ho scritto “del sarto”, ma dovevo trovare un’altra metafora per non ripetermi), un cuoco che ha già gli ingredienti a portata di mano e si diletta a preparare a sperimentare un nuovo piatto con una combinazione inedita di elementi noti, mettendoci un po’ di sale ed anche un pizzico di pepe.

Il cuoco di un libro si chiama “curatore”. Il curatore è colui che cerca di legare le parti di un libro, cerca di spiegare, di mettere in relazione, di commentare, di ricordare, di narrare qualche aneddoto; in questo caso è quello che ha scelto la copertina, il carattere, le dimensioni del volume, le foto, i colori, la carta del libro, l’impaginazione, gli spazi tra un rigo e l’altro, e molte altre cose.

Chi di fatto ha scritto il libro invece è l’autore.

Dunque questo libro, diciamo, per l’80% non è stato scritto dal curatore (cioè io che avrò al massimo scritto il restante 20%), ma dall’autore che è il qui presente Donato Mellone (ho detto Donato Mellone perché quando si parla di autori non ci vanno i titoli: dottore, don, professore, onorevole, o zio…).

Ma c’è un’altra particolarità.

Nel 99% dei casi l’autore è consapevole non solo di quello che ha scritto ma anche del fatto che ciò che ha scritto è destinato ad un prodotto editoriale. Cioè è destinato a comporre le pagine di un libro.


Nel caso di questo libro, invece, l’autore sapeva certamente di aver scritto delle cose su dei quaderni: omelie, pensieri, prediche, panegirici. Ma non avrebbe mai pensato che in occasione del suo sessantesimo di sacerdozio, che ricorre proprio in questo 2008 (il 18 luglio scorso, per la precisione: giusto tre mesi fa a partire da oggi), - l’autore dicevo, non avrebbe mai pensato che le sue omelie si sarebbero trasformate in questo libro.

Per forza di cose l’autore doveva rimanere all’oscuro di tutto, altrimenti al sottoscritto curatore non sarebbe mai stato permesso non dico di mettere tutto assieme ma nemmeno di leggere i manoscritti o di riprodurre le foto.

L’autore poi in maniera intelligente ha accettato il tutto, una volta messo di fronte al fatto compiuto. Poi magari ci dirà se ha gradito o meno.


Il titolo del libro… Beh lascio a voi scoprire il perché di quel titolo. Altrimenti che ci state a fare? A cosa servirebbe un lettore se tutto gli venisse scodellato?

Sappiate solo che la storia del titolo di questo libro è bella e sarebbe proprio da leggere. Non vorrei dirvi altro: Elias Cagnetti ebbe a scrivere: “Chi mi consiglia un libro me lo strappa di mano, chi lo esalta me lo guasta per anni”.


Il lavoro del curatore – sappiate - non così facile come potrebbe sembrare a prima vista. Il curatore non si limita a “copiare” (“copiare” con tanto di virgolette). Il curatore deve anche interpretare, capire, deve andare un po’ più in là dell’apparenza.

Nel mio caso è stato come fare un viaggio nel tempo. Ritornare indietro nel tempo per respirare l’aria, l’aura, la cornice di quei quaderni. Del resto riordinare le carte di un archivio è sempre fare un’avventura contro tempo, quando il passato si svela con sorprese inimmaginabili e senti che alcune cose ti appartengono per chi sa quale strampalato marchingegno.


Il presente lo conosciamo attraverso la televisione (purtroppo), mentre i decenni scorsi li conosciamo attraverso i libri e attraverso la visita dei luoghi, oserei dire anche attraverso le pietre.

Allora, sono andato a rileggermi tanti libri per rituffarmi nel periodo degli anni ’40, ’50, ’60. E poi i miei anni ’70, ’80 e ’90, gli anni che mi appartengono. Così non ho potuto non rileggermi Umberto Eco e la sua “La misteriosa fiamma della regina Loana”; un sacco di libri sul mitico ’68, e poi ancora i libri di Antonio Antonaci come per esempio il “Gaetano Pollio”, il “fra’ Cornelio Sebastiano Cuccarollo”, il “Luigi Accogli”; ancora alcuni libri sulle cronache del tempo, per esempio alcuni volumi de “L’Espresso” di quegli anni (che vendevano in allegato con Repubblica) e poi ancora il bellissimo e recente libro di Michele Rielli “Salento anni ’60 (Congedo Editore, 2007), e poi il libro “Memorie di Galatina” di Giuseppe Virgilio (sempre Congedo, 1998), e ovviamente “L’immaginazione che voleva il potere”, AAVV di Manni del 2004, e tanti altri. I libri si parlano tra loro del resto.

Ed altre decine di libri, tra i quali – non stupitevi - qualche testo mio come il “Don Paolo” e il “Noha – Storia, arte, leggenda”.

Cosa credete? Anch’io devo spesso andare a rileggermi quei due o tre libri che ho scritto! Mica mi ricordo tutto.


Poi ho pescato molte cose nella mia memoria di chierichetto, tra l’altro ritratto con altri ragazzi-colleghi sulla prima di copertina. E poi ho chiesto informazioni a destra e a manca. E soprattutto, per descrivere alcuni ambienti, ho dovuto visitare i luoghi del tempo che fu: la vecchia chiesetta di Santa Maria al Bagno, mi sono intrufolato fin nella vetusta sacrestia nella quale ci sono ancora alcune sedie mezzo sgangherate, ma anche nella nuova chiesa dedicata all’Assunta, costruita dal qui presente Donato Mellone stesso. Sono stato a Santa Caterina in quell’altro tempietto. Mi sono recato a Nardò nella cattedrale per percepire nella fissità arcaica di quella maestosa chiesa l’atmosfera solenne dei riti, molti officiati dallo stesso qui presente Donato Mellone, che di quella cattedrale fu viceparroco; ho visitato alcuni ambienti del vecchio seminario, l’episcopio, e villa Tabor a Le Cenate di Nardò. Eccetera.

I luoghi della chiesa di Noha e della canonica ce li ho, anzi ce li avete presenti tutti. Anzi proprio in questo momento, in questi locali, aggrappati alle pietre e agli anni di questi muri, ci sono le storie e le immagini della canonica del tempo narrato nel libro.

Insomma elementi importanti per la sceneggiatura, diciamo.

Dunque nulla di improvvisato. Non si improvvisa nemmeno se si copia.

“Bisogna saper copiare” - ci hanno sempre detto a scuola.

Ora prego Paola Congedo a leggere due brevi brani del sottoscritto, così sentirete con le vostre orecchie se ho copiate bene o male…



(Ecco uno dei due brani letti dalla Paola Congedo)


Da pag. 34

Don Donato, nelle funzioni solenni, e specialmente nel corso del triduo pasquale, voleva che i giovani (finalmente!) fossero presenti sull’altare, accanto al celebrante, nella lettura del “Passio”, della preghiera dei fedeli, ma anche nel corso di tutta la messa, senza bisogno di indossare alcuna tunica o veste liturgica.

Erano “grandi conquiste”, cose inaudite né mai viste prima di quei tempi.

Anche a Noha erano finalmente finiti i tempi in cui le “pizzoche” assistevano attivamente alla messa semplicemente recitando il rosario (che altro potevano fare se non intendevano né potevano ritenere nella loro mente il latinorum?).

A dire il vero, alcune di queste “comandanti di plotone” le vedevi annuire alle parole del prete che recitava preghiere in latino: volevano quasi dimostrare di essere in grado di capire quelle espressioni (latine o italiane che fossero), ma in realtà molto probabilmente non sapevano neanche di cosa il prete stesse parlando.

Al tempo della messa in latino le immancabili pie donne, sovente, ripetevano per assonanza, a memoria (e oltremodo deformavano) le parole che venivano fuori dalla bocca del parroco o da qualcuno più istruito che padroneggiava quella lingua, senza conoscere il reale significato, ma con tanta apparente devozione.

Perciò capitava spesso di ritrovarsi in un coro di fedeli che miscelava frasi e parole latine con il dialetto di Noha: l’esilarante spettacolo era assicurato: “Dominu vu mbiscu”, “Requie e statti in pace”, “Amme”.


* * *

Molti fedeli non sapevano né leggere né scrivere. E quando chi scrive, vestito da chierichetto, distribuiva i foglietti della messa, non era infrequente che qualcuno gli dicesse di non poter leggere. Era facile accorgersi della loro ignoranza; che i più furbi cercavano di mascherare in qualche modo, per esempio adducendo la scusa di aver dimenticato gli occhiali a casa.

Era bello vedere la “Nzina”, la “Tetta”, la “Sina” e la “Vata” tutte prese rigorosamente sotto braccio, dirette alla volta della messa vespertina.

Erano vere e proprie comitive di amiche, colleghe di nero vestite, con abiti e scamiciati perlopiù taglia “over-size”, donne pronte ad intonare, con voci più o meno accordate, più o meno nasali, seguendo chi più chi meno il tempo, l’inossidabile e bellissimo canto “Tantum ergo” (o come a squarciagola stornellavano le allegre comari: “Santu mergo”), ma anche il nuovissimo “Noi canteremo gloria a te…”.

 

Queste donne, così desiderose di spiritualità, erano quasi legate alla sottana (si potrebbe dire così?) di don Donato, tanto che lo seguivano in ogni iniziativa proposta.

Così, una volta, nel Seminario Vescovile di Nardò si tenne un convegno su Bioetica e Religiosità, il cui relatore principale era monsignor Elio Sgreccia, teologo e presidente della Pontificia Accademia Pro-Vita.

Orbene, alcune delle donne cattoliche nohane venendo a sapere dell’importanza del relatore vollero non solo partecipare a tutti i tre giorni del simposio, ma giocando d’anticipo sulle altre colleghe-concorrenti provenienti dalle altre parrocchie della diocesi, riuscirono anche a prendere i posti in prima fila, diremmo “in poltronissima”, onde esser accorte, attente a non perdere nemmeno una parola delle relazioni.

Ma per un paio di esse il tutto fu inutile.

Non passò molto dall’inizio del meeting che, sarà per la comodità della poltrona, sarà per l’ambiente ovattato, sarà per il rilassamento post-battaglia per accaparrarsi i primi posti, sarà per i discorsi invero un po’ monotoni o soprattutto difficili per le loro menti, sarà, dicevamo, per tutte codeste concause prese all’unisono, un paio di esse caddero inesorabilmente nelle braccia di Morfeo: si addormentarono, trasportate dalla voce del monsignore. Il quale, senza dover scrutare oltremodo l’attenzione dell’uditorio, se ne accorse, e ironicamente nel suo discorso fece pure cenno al “trasporto” con il quale qualche signora, assisa proprio di fronte a lui, seguiva la sua prolusione…

Alla fine della lectio magistralis, le belle addormentate, non solo si svegliarono di botto ed applaudirono entusiaste, ma al loro ritorno a Noha non finivano di dire a tutti: “Come è stato bello il convegno, e quanto era bravo il relatore!”>>.

 

* * *


Dopo tutto questo lavoro preparatorio si è potuto procedere alla ricopiatura dei quaderni.

Ecco, in questo libro ci sono 14 quaderni scampati al macero per un caso fortuito. Non vi racconterò - neanche in questo caso – tutta la storia avventurosa di questi quaderni, altrimenti non la leggerete dalle pagine del libro e vi soffermerete e vi limiterete a guardare le foto (vizio di molti).


Si tratta di quaderni stracarichi di anni e di esperienza. Quaderni pieni di versi che sono arrivati fino al nostro tempo a volte senza compiersi per una pazienza che non so capire. Ma come invece capiremo dalla lettura di qualche brevissimo brano, finché ogni giorno ognuno di noi può stare anche su un solo rigo delle scritture sacre o su queste di questo libro che di quelle parlano, riusciremo a non mollare la sorpresa di essere vivi.


Prego Ileana, ora tocca a te.


(Brani letti dall’attrice)



Da pag. 57: La vita è un viaggio spesso doloroso. In questo viaggio sovente si scivola, si cade, si smarrisce la via, ma chi si è comunicato bene la prima volta, si rialza, se si è perduto si ritrova, perché la Comunione accende una stella sulla che attraversa il mare della vita, conduce al porto dell’eterna salute.





Da pag. 67: Noi moderni tutti assillati nella conquista dei beni della terra, abbiamo quasi dimenticato i beni dello spirito; mai come oggi l’umanità è stata trascinata verso la terra, verso la materia, verso le paludi dell’immoralità; mai come oggi l’umanità incredula, scettica nelle verità della fede si è affannata e si affanna a chiedere alla terra, ai beni della terra, la felicità che essi non potranno mai dare.



 

Da pag. 75: Chi è mai in grado di evitare tutti i dolori, i fastidi, le avversità, le malattie, le contraddizioni, le delusioni che l’esistenza di quaggiù riserva al più innocente degli uomini? Se dunque la croce è di tutti, perché rifiutarla, perché non farne tesoro, perché non abbracciarla? Perché guardarla con diffidenza e scansarla o voler liberarsene ogni volta? Come potremo portarla trionfalmente in cielo, se oggi la temiamo e la disprezziamo?



Da pag. 77: La fede che Gesù vuole da noi non deve aver bisogno di miracoli.



Da pag. 78: Di fronte alle angosciose contraddizioni della vita ed alle prove più dure, non mettiamoci a ragionare, non pretendiamo di avere spiegazioni da Dio.



Da pag. 94: La vergogna di certi errori non deve allontanare dal perdono.



Da pag. 113: All’umiltà si oppone l’orgoglio e noi pecchiamo così spesso d’orgoglio. Che cosa è infatti il non voler riconoscere mai il proprio torto, il voler sempre occupare i primi posti, quel criticare le azioni del prossimo, il non accettare i richiami di alcuno?



Da pag. 123: Ricordiamoci che con Cristo si vince sempre. Passeranno gli anni, passeranno i secoli, non importa. Cristo non ha fretta, perché è eterno.



Da pag. 125: Per molta gente rozza non esiste che il lavoro materiale, esso solo è degno di compenso, ad esso solo si attribuisce il progresso umano. Ma c’è un lavoro alto, nobile: quello del pensiero, quello della poesia e dell’arte, e quello ancora più sublime della creazione della santità. Senza questo lavoro non può esserci popolo civile.



Da pag. 135: Ma siamo tutti fratelli! Se un mio fratello cade nel male, chi mi dà il diritto di condannarlo? Chi mi ha costituito giudice?



Da pag. 136: L’uomo ozioso non si occupa di nulla. Sa di avere un’anima da salvare, ma praticamente vive come se non ce l’avesse. Pensiamo che la nostra vita passa. […] Il tempo è nelle mani di Dio. Il tempo vola.



Da pag. 143: Saremo noi giudicati del bene e del male compiuto, saremo giudicati anche del bene che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto.



Da pag. 159: La chiesa è la casa della preghiera, il luogo in cui la creatura viene ad umiliarsi davanti al suo creatore, a chiedergli perdono delle sue colpe, ad adorarlo, a glorificarlo, rendergli il supremo culto. Nella chiesa tutto è sacro, tutto è santo, sacre le immagini, le reliquie, sacre perfino le mura, i santi sacramenti, la divina parola, sante le funzioni che in essa si celebrano. La casa di Dio non solo deve essere rispettata, ma in essa devono essere santi tutti i nostri pensieri, tutte le nostre opere, tutte le nostre parole.



Da pag. 153: Quando il peccatore si curva su se stesso, riconoscendo i propri torti ed invocando perdono e misericordia, allora Dio si abbassa e quasi lo abbraccia con il suo perdono.


Da pag. 156: Sentiamolo nel cuore l’amore verso Dio e l’amore verso il prossimo come noi stessi. La stessa misura che noi avremo usato nel trattare col prossimo, quella stessa misura ci sarà usata dinanzi a Dio.



Da pag. 162: Noi i Santi ce li immaginiamo lontani, invece ci sono vicini, sono nostri fratelli, forse nostri fratelli di sangue.


Da pag. 164: A noi tocca essere bravi cristiani e bravi cittadini. Si è bravi cristiani se si è bravi cittadini e viceversa.


Da pag. 165: Dal buon uso della lingua scaturisce la civiltà, dal cattivo uso di essa viene fuori la barbarie.


Da pag. 182: Siamo dei nomadi in cammino verso una patria eterna.


* * *

Grazie Ileana. Ora la parola all’autore Donato Mellone (vi confesso che mi risulta difficile, quasi innaturale chiamare Donato, chi ha scelto di essere per sempre don Donato).


* * *


Intervento di P. Francesco D’Acquarica, Missionario della Consolata. Ha raccontato alcuni aneddoti del periodo in cui, al rientro dalle missioni in giro per il mondo, ha soggiornato a Noha ed ha collaborato con don Donato. Molto divertenti (accompagnati da applausi e risate) gli aneddoti risalenti agli anni ’70. In particolare quello del traino della sua vettura da parte della mitica 600 di don Donato, dalla città di Parabita a Noha: 12 km di difficoltà, colpi di scena, drammi, risate.

Molto simpatica anche la storia del clergymen di don Donato acquistato con l’ausilio di P. Francesco a Roma da De Ritis, negozio di abbigliamento religioso (ubicato nella strada romana che dal Pantheon conduce a Porta Argentina) poco prima di partire in pellegrinaggio alla volta di Lourdes…


* * *


Intervento di don Donato Mellone, molto applaudito.

- Racconto della favola della “montagna che partorisce il topolino”;

- “Ma io non voglio essere Donato Mellone; io voglio essere don Donato Mellone;

- “Non mi piace e non so parlare nei convegni. A me piace parlare in chiesa. Ma quando parlo in chiesa non sono io che parlo è un Altro che parla per me”;

- “Io non sono nessuno. Io sono il topolino di cui vi parlavo. Non sapevo nulla di questo libro. Se avessi saputo qualcosa, sarei, come dire, scomparso dalla circolazione”

- Ringraziamenti.


* * *


Intervento della giornalista e scrittrice prof.ssa Giuliana Coppola.

(Non abbiamo la registrazione. Diciamo soltanto che l’intervento di Giuliana, bellissimo, ascoltato in religioso silenzio per tutti i suoi quindici minuti, ha incantato l’uditorio).



* * *



Grazie Giuliana, ci hai commosso.


A me ora non rimane che concludere. E come ogni buona conclusione che si rispetti dovrei terminare con dei ringraziamenti. Ma stavolta non farò un elenco interminabile di persone da ringraziare. Mi limito a ringraziare soltanto una persona per tutti. Non ne dirò il nome per non nominarlo invano. Capirete di chi si tratta.

Ma dopo le bellissime parole della Giuliana, non posso più usare parole mie. Per esserne all’altezza devo prendere in prestito le parole di un grande scrittore, Erri De Luca, stese alla pag. 18 del suo libro “Nocciolo d’oliva” (ed. Messaggero, 2002), quello stesso dal quale ho tratto l’incipit del libro che stasera abbiamo festeggiato e che vi leggo di seguito.

Allora, ringrazio Chi…

“…Nacque e fu vivo grazie al solo prodigio di cui non fu lui stesso autore.

Per tutta la vita, poca, cercò di pareggiare il conto di quell’ingiustizia, fino a farsi appiccare sopra l’osceno patibolo romano che esponeva la morte in alto, in vista, a manifesto. […]

Per tutta la vita, poca, fu abitato da una folla di bambini mancati, dal dolore delle loro madri. Così poté sopportare quello della sua, ai piedi della croce.

Molti dei suoi prodigi erano […] miracoli, ma non colossali, non inceppò la macchina del cielo come Giosuè, che fermò il sole in Gabaòn e la luna sulla valle di Aialòn. Non aprì le acque come Mosè, però ci camminò sopra senza bagnarsi.

Non creò il frutto della vite, ma seppe provvedere, in una festa, a vendemmiare vino dall’acqua.

Non creò il sole, il fuoco, né luna, né stelle già create, ma diede vista ai ciechi e questo è un modo di inventare luce.

Non ebbe figli, non procurò una sua discendenza, ma litigò con sua sorella morte e le strappò di mano un corpo già in sepolcro, riportandolo indietro a rivivere, certo, ma anche a rimorire.

Fu battezzato in acqua dolce, amò la pesca, frequentò pescatori, ne riempì le reti, placò le ondate di una tempesta sul lago di Tiberiade. […]

Delle scritture sacre preferì Isaia; di Davide gustò più i salmi che le imprese. Discendeva da lui, così vuole la legge del Messia. […]

Chiese all’offeso di esporre l’altra guancia, mettendo l’offensore al rischio del ridicolo, ma pure stabilendo un termine alla prova: in numero di due, non più, sono le guance.

Non scrisse, non dettò, le sue parole facevano il viaggio delle api sopra i petali aperti delle orecchie. Salvò una donna dalla condanna di lapidazione chiedendo ai suoi accusatori che il primo di loro, se puro da peccati, si facesse avanti con la prima pietra. Sapeva che gli uomini tirano volentieri le seconde.

Diverse donne lo seguivano di luogo in luogo alla pari degli apostoli. Non pretese astinenza; il celibato venne dopo, a chiese fatte.

Sudò sangue, morì con tutto il corpo resistendo alla morte con nervi, fiato, febbre, piaghe e mosche intorno all’agonia. Risuscitò per intero, carne, ossa e promessa di essere solo il primo dei destinati alla risurrezione.

[…] Dopo di lui il tempo si è ridotto a un frattempo, a una parentesi di veglia tra la sua morte e la sua rivenuta. Dopo di lui nessuno è residente, ma tutti ospiti in attesa di un visto”.


Ecco a questo protagonista - non a me - vorrete indirizzare l’applauso del ringraziamento.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 20/12/2014 @ 14:51:49, in Presepe Vivente, linkato 2722 volte)
Il presepe vivente di Noha si lascia alle spalle la cinquecentesca masseria Colabaldi per trasferirsi nel cuore del caratteristico paesino e offrire così ai visitatori l'opportunità di addentrarsi tra le sue peculiari bellezze.
 
I numerosi personaggi che interpretano mestieri e scene di vita quotidiana di un antico villaggio si muovono tra via Castello, via Donatello e via Cisternella impegnati nelle proprie mansioni anche all'interno delle casette poste sul lato destro del maniero di Noha, dimore un tempo abitate dai famigli del feudatario.
 
Sulla sommità dell'ultima di queste dimore è possibile ammirare quel capolavoro di scultura in pietra leccese che tutti conoscono come il complesso monumentale delle "casiceddhre" [inserito da poco nel catalogo del FAI, Fondo ambiente Italiano, ndr].
 
Tra artigiani e contadini, pastori e massaie non possono mancare i nobili destrieri e i cavalieri - dato che questa è anche "la Città dei Cavalli" - ma si possono trovare anche altri animali da masseria e da cortile di ogni taglia, dalle galline alle pecore, dagli asinelli alle mucche, alle capre, ai maialini.
 
Il percorso illuminato da fiaccole (mentre su all'ingresso di ogni casa nohana brillerà un piccolo lumicino) si fa più suggestivo e magico giungendo al cospetto della Natività allestita nel luogo simbolo di questo presepe e di tutto il borgo: la "Casa Rossa".
 
Soffitto in canne e gesso, tetto spiovente, una torre circolare a mo' di garitta, e, al pianoterra, ambienti come scavati nella roccia, la casa rossa (che prende l'appellativo - più che il solo attributo - dall'antichissimo color rosso pompeiano dei suoi elementi) immersa in un aranceto - giunta fino a noi quasi per quotidiano miracolo con un bel contorno di leggende tutte da scoprire - quest'anno ci racconterà ancora una volta la Storia di un Dio che decise di farsi Uomo.
 
Il Presepe Vivente di Noha è aperto nei giorni 25, 26, 28 dicembre e 1, 4 e 6 gennaio, dalle ore 16 alle ore 22.30.
 
[fonte: quiSalento, 15 - 31 dicembre 2014]
 
Di Albino Campa (del 03/10/2010 @ 14:50:06, in NohaBlog, linkato 5740 volte)

Bari. E’ un pomeriggio afoso e umido di fine agosto. Uno di quei giorni in cui rimpiangi di non essere rimasto a mollo nell’acqua del mare. La Città è quasi deserta, scarso il traffico, anche in un punto nodale come le vie intorno al teatro Petruzzelli. Cerco ombra e refrigerio nell’american bar posizionato nel corpo laterale del riaperto politeama. Devo incontrare un collega giornalista; vorrei parlare con lui di Puglia di come la regione sia regina del turismo estivo e di quanto i toni siano differenti nell’approccio giornalistico. Terra incantata quasi magica nelle narrazioni turistiche e racconti senza pace dal sapore pasoliniano in cronaca. Un ossimoro che necessita di una sintesi.

 

Penso questo mentre attraverso la strada incredibilmente libera dal traffico ed mi infilo nel caffè. Appena entrato vengo colpito dai quadri sulle pareti. Frustate di colori, sensazioni, atmosfere. Giro la testa velocemente ce ne sono dappertutto. Mi avvicino al primo “Vento di passione”, poi “Il viaggio della vita”, “Precario equilibrio”, “Amore universale” e tanti altri. Sono entrato in un bosco di ulivi secolari: gli ulivi di Paola Rizzo, pittrice salentina. Il barista mi osserva. Impiego alcuni minuti a riprendermi. Quelle opere scendono troppo in profondità. Mi ricordano la mia infanzia trascorsa fortunatamente e in parte sotto ulivi come quelli dipinti. Paesaggi dell’anima sospesi tra sogno e realtà. Gli ulivi di Paola si muovono, danzano o fuggono in mezzo ai campi di papaveri e margherite nella luce meridiana. Se ti avvicini alle sue opere senti e scorgi il vento. Lo stesso vento che sento sotto gli ulivi della mia terra. Tra le fronde essi sussurrano parole antiche, parlano lingue sconosciute, echeggiano tra i rami fonemi messapici, greci, latini, longobardi, normanni, svevi, franco-provenzali, spagnoli, in dialetto salentino e in griko. Gli ulivi di Paola restituiscono dignità alla Puglia.

Ecco la sintesi che cercavo. Al barista non ho chiesto una consumazione, ma “Chi li ha fatti?”. Mi indica un biglietto da visita, sopraggiunge l’amico che attendevo, apparentemente finisce tutto lì. Passano i giorni, mi allontano dalla Puglia, penso spesso a quei colori, a quelle linee ora dolci dei prati, ora corrugate dei nodosi rami, alla musicalità di quelle pennellate tra cielo e terra. Chiunque, ammirandoli, può sentire la suggestione di quei monumenti vegetali che si abbracciano teneramente nella brezza del meriggio, che piangono all’aurora e che ridono beffardi al tramonto. Torno a vedere le opere di Paola, una, due, tre, quattro volte. Temo che la mostra sia finita, invece, con immensa gioia i suoi ulivi sono ancora lì. Forse i proprietari non se la sentano di affrontare una deforestazione del locale e temono di deludere i clienti più sensibili e raffinati. Anch’io non riesco a scrivere subito un pezzo. Ho bisogno di approfondire, osservare, capire. . . Così apprendo che Paola Rizzo è una pittrice laureata nel 1997 all’Accademia delle belle Arti di Lecce, che vive e lavora a Noha, vicino Galatina, con studio d’arte in piazza Castello, 14 bis. Bravissima con la matita, nei chiaroscuri, il suo talento sembra esprimersi al meglio nella tecnica della pittura ad olio.

Dopo le prime esperienze artistiche, la pittrice improvvisamente incontra un soggetto che è diventato quasi la costante della sua opera: l’ulivo, la pianta che per eccellenza rappresenta l’ambiente, la natura della terra salentina. Sembra esserci ormai una dipendenza, quasi ancestrale, tra Paola e quest’albero considerato sacro dai nostri avi, alla stessa stregua di un nume tutelare del luogo. L’artista in esclusiva per la Gazzetta Economica ha dichiarato: “Quando dipingo, non penso mai ad un albero, ma ad una vecchia cassapanca stracolma di ricordi, a un libro di storia dalle pagine ingiallite, alle mani di un vecchio che troppe volte hanno sfiorato la terra arida del Salento, ad un amico cui confidarmi. In questo modo – continua Paola - pongo me stessa, e gli altri insieme a me, di fronte ad un'identità di una cultura come quella salentina, che passa anche attraverso i suoi ulivi. Li offro come chiave di lettura di un mondo che mi appartiene per nascita e formazione, ma ne faccio anche un pretesto per riflettere sui processi morfologici che si pongono alla base della vita.

Con un esempio di colta similitudine, - conclude la pittrice - vorrei favorire il riscatto della mia terra d'origine e della mia gente, scegliendo di vincolare all'interno dell'ulivo-simbolo esseri umani. E' proprio in quell'avvitarsi su se stessi, in quel dibattersi per vincere e far vincere il principio armonico della natura più autentica dell'essere, che trovo il massimo dell'esaltazione dello spirito”. Nel corso degli anni Paola continua a dedicarsi amina e corpo all’arte: paesaggi, nature morte e soggetti religiosi. Entrano a far parte del suo mondo l’amore per la fotografia e la musica. Lei pensa che sia bellissimo fermare scatto dopo scatto, un istante in una foto. La musica rappresenta per Paola l’altra fonte di ispirazione primaria. Musica e pittura, in connubio tra loro, divengono così inscindibili l'una dall'altra. I sui dipinti prendono vita da note che guidano ed accompagnano i tocchi di pennello sulla tela. La musica, collante per artisti, la porta a frequentare gli ambienti musicali conoscendo alcuni tra i suoi musicisti preferiti. Nascono così i suoi ritratti a matita. L’american bar sotto il Petruzzelli di Bari è tappezzato anche di ritratti di alcuni musicisti di fama nazionale ed internazionale, conosciuti personalmente dalla pittrice nel corso di questi anni come Caparezza, Terron Fabio, Roy Paci, Raffaele Casarano, Claudio Prima, Emanuele Coluccia, Roshaun Bay-c Clark, Cesare Dell’Anna, Eneri, Romeus. La passione per il ritratto è antica, Paola si è laureata presso l’Accademia proprio con una tesi in anatomia artistica dal titolo “Fisicità e psichicità di un linguaggio universale: il volto”. La pittrice salentina ha trasformato il caffè del Petruzzelli in un luogo di moda e alla moda: non c’è locale vicino ad un grande teatro che non sia pieno di ritratti di artisti. Per quelli del passato ci hanno pensato talentuosi ritrattisti e pioneristici fotografi con dagherrotipi e pellicole in bianco e nero.

Ora è il momento di Paola Rizzo. Ritrarre artisti contemporanei sarà un grande investimento per il futuro. A parte i ritratti quello che colpisce di Paola sono gli ulivi. La critica a tale proposito ha detto: “Gli ulivi, impressi per sempre nella tela, illuminati da fiotti di luce, scaturiti da un pennello come una carezza, sono forza, longevità, lavoro di padri con calli alle mani” (Antonio Mellone). E ancora: “Gli oli di Paola infondono luminosità, i suoi orizzonti soffici pensieri che assorbono la mente e trasportano lontano nel tempo e nella stessa storia della nostra terra” (Marcello D’Acquarica). Paola Rizzo “Facendo leva sulla sua fervida creatività, mimetizza abilmente, all’interno della rugosa corteccia di quei vetusti giganti vegetali, figure umane che si avvitano e si divincolano (quasi fossero prigioni michelangiolesche) entro gli stretti legami della materialità esistenziale” (Marisa Grande). L’artista “Si sente impegnata in un cordiale contatto con la natura che traduce, grazie ad un solido e consapevole impianto compositivo, ad un particolare timbro stilistico e ad disinvolto gusto narrativo” (Michele Fuoco).

Per quanto mi riguarda, posso dire che in un assolato ad afoso pomeriggio di fine agosto, nel centro di Bari, ho trovato refrigerio sotto i frondosi ulivi di Paola Rizzo e lì, in mezzo alle case degli uomini, sono stato dissetato da una goccia di sapienza antica tramandata nei secoli dai giganti vegetali del Salento.

VINCENZO LEGROTTAGLIE

cultura@gazzettaeconomica.com

 
Di Antonio Mellone (del 10/08/2014 @ 14:43:25, in NohaBlog, linkato 2937 volte)

Mannaggia a me e a quando mi metto a discutere (addirittura in spiaggia!) con chi pensa che lo “sviluppo” del Salento sia fatto di turismo (per antonomasia quello invadente, sudato, inebetito) e dunque di orde di lanzichenecchi pronti ad invadere la quiete della nostra terra, che in alcuni periodi dell’anno sembra trasformarsi nella striscia di Gaza. Il tizio continuava a dirmi che fosse per me ed i miei amici “ambientalisti” (cosa cavolo significherà mai questo lemma, lo ignoro) non si farebbe nulla, tanto che noi tutti oggi staremmo ancora viaggiando con gli asini, i muli ed altri quadrupedi da soma. Avrei voluto rispondergli che quelli come lui hanno fatto invece alla nostra terra tutte le mega-porcate che hanno voluto, in quanto quelli come me, minoranza endemica, non hanno mai avuto voce in capitolo.

Poi, ovviamente, quando uno inizia a parlarti in questi termini - cioè di ciucci, birocci, traini, ed altre amenità del genere - l’unica cosa saggia da fare è issare bandiera bianca, e lasciar cadere immediatamente ogni tentativo di esposizione logica di qualsivoglia argomentazione. Non vale la pena di perdere il fiato, e poi se ti metti a litigare con un idiota il terzo che osserva la scena potrebbe non capire la differenza.

Se al posto di codesto logorroico interlocutore, che si crede addirittura un economista (ma come faccio a spiegargli che un laureato in Economia non è necessariamente un economista, così come un laureato in Filosofia non è sempre un filosofo - infatti, per dire, se Buttiglione fosse un filosofo, io avrei serie difficoltà nel capire cosa facesse Aristotele), dicevo, se al posto di questo soggetto avessi beccato un altro appena un po’ più ricettivo avrei potuto dirgli che purtroppo il nostro Salento è ormai tutto una strada, solcato com’è da viadotti e circonvallazioni di tutti i tipi e per tutti i gusti.

Ma noi mica ci accontentiamo del primato (mondiale!) di chilometri stradali per chilometro quadrato (nel Salento questo rapporto è di 1:1). Nossignore, noi vogliamo ancora di più. Alcuni esempi? La “Regionale 8” fino a San Foca (così già che ci siamo anche il gas del TAP potrà viaggiare più comodamente), la “275 Maglie-Santa Maria di Leuca” (l’hanno chiamata strada-parco per mitigarne l’impatto: questi ci derubano anche del vocabolario), la “Maglie-Otranto” (cosa vuoi che siano 8000 ulivi divelti, al confronto delle decine di migliaia che verranno sradicati per la Xylella Fastidiosa, altra panzana-colpo-di-grazia alla nostra terra già martoriata; dell’“attivismo” a sua insaputa da parte del sindaco Montagna parleremo in altre circostanze, ndr), la “Otranto-Gallipoli” (ennesimo mostro di asfalto e cemento che ci costerà quanto un rene), la “Casalabate-Porto Cesario” (per collegare le due coste del Salento, una specie di segnalatore visivo del prepuzio salentino: anche nel senso della natura mentulomorfa del pensiero dei nostri politici locali). Per non parlare delle circonvallazioni (perfino interne, come certi assorbenti), delle strade infinite di raccordo e servizio dei mille comparti edilizi, delle asfaltature delle residue strade bianche di campagna, dei viali o vialoni privati da coprire con un bel massetto. Stiamo insomma predisponendo un bel lacrimatoio necessario per raccogliere i lucciconi di coccodrillo che abbondanti produrremo subito dopo qualche goccia di pioggia che inesorabilmente trasformerà i nostri paesi in un unica alluvione.

Avrei continuato (sempre discettando di “turismo”) col dire che per esempio in Inghilterra non allargano le loro strade, le tengono strette, e che nelle Highlands scozzesi si deve fare un percorso a passo lento per apprezzare la bellezza dei luoghi. Che comunque le strade strette sono più sicure di quelle a scorrimento veloce (infatti lo capirebbero anche alla scuola materna che gli incidenti sono dovuti alla velocità e non alle strade strette).

Avrei infine aggiunto che forse chi viene a visitare il Salento avrebbe voglia di trovare una terra selvaggia, di ammirare il fico d’india, la chiesa rupestre, la taranta sui cozzi e anche gli scurzuni (non i serpenti d’asfalto), che vorrebbe trovare cioè quello che tipizza il Salento, e soprattutto ciò che rende il Salento diverso, chessò io, dal Veneto o dall’Emilia Romagna. Se un turista volesse trovare il resort con le piscine o il parco acquatico o il mega-villaggio o il centro commerciale, o se desiderasse percorrere una mega-strada a quattro o più corsie potrebbe benissimo risparmiarsi il lungo viaggio fino a Lecce per dirigersi verso altre regioni dove questa roba c’è già in abbondanza, e dove non sanno più cosa inventarsi per “attrarre il turismo”. Queste regioni ormai hanno perso e per sempre il loro territorio, sicché l’unica cosa che rimane da fare a quei poveretti è creare la giostra continua del divertimentificio senza fine, insomma un Samsara beach anzi bitch 24 ore su 24.

Temo che noi salentini siamo sulla buona strada: nel senso di averne purtroppo imboccata una a senso unico.

P.S. Buone vacanze, cari lettori, con l’augurio che le nostre spiagge non vengano affollate da fiumane di coglioni.

Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 16/02/2019 @ 14:40:06, in NoiAmbiente, linkato 1342 volte)

Forse a qualcuno non siamo simpatici quando denunciamo le discariche abusive. Forse vi rompiamo le scatole se continuiamo a parlarvi di immondizia, rifiuti, degrado e bruttezza.

Scusateci, ma non riusciamo proprio a parlarvi di bellezza della nostra terra se prima non rimuoviamo ciò che la distrugge, la insudicia, l’annienta.

Quindi noi continueremo senza sosta a pretendere da tutti, a partire dall’Amministrazione Comunale e fino all’ultimo dei cittadini, il rispetto della legge, ma prima ancora del buon senso.

Smaschereremo i crimini contro l’ambiente e il territorio, e dunque i loro autori, a partire da chi ha gettato alle spalle delle abitazioni di via Catullo e via Fedro una poltrona da salotto, sette monitor, un materasso a due piazze un bel po’ di cianfrusaglie di plastica.

Ma davvero non ci rendiamo conto che per ogni discarica abusiva, per ogni sversamento di liquami, e per ogni tentativo di incenerimento di rifiuti, un concittadino, uno di noi, inizia ad ammalarsi di cancro?


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Il Direttivo del Laboratorio di Fareambiente di Galatina NOHA

 
Di Antonio Pepe (del 13/02/2016 @ 14:38:54, in Politica, linkato 1716 volte)

I Consiglieri Comunali di opposizione chiedono la convocazione urgente del Consiglio Comunale in adunanza straordinaria, al fine di discutere l’allegata proposta di delibera, il cui oggetto è da valere anche quale punto all’ordine del giorno:

- Centro Salento ambiente S.p.A. – Determinazioni

Chiedono, inoltre, che l’invito alla partecipazione ed alla discussione sia esteso anche al Presidente della C.S.A. S.p.A., ai Consiglieri di Amministrazione, al Collegio Sindacale della C.S.A. S.p.A. ed al Collegio dei Revisori del Comune di Galatina, al fine di garantire un corretto contraddittorio.

Tale istanza sarà depositata lunedì 15.02.2016

Download PDF file.

Antonio Pepe
Giuseppe Viva
Marcello Pasquale Amante
Carlo Carmine Gervasi
Giovanni Carlo Coluccia
Pasqualina Villani

 
Di Redazione (del 14/04/2018 @ 14:38:25, in Comunicato Stampa, linkato 1189 volte)

Domenica 15 aprile, teatro e ambiente si fondono insieme nel primo appuntamento al Circolo Arci Levèra, via Bellini 24 - Noha.

Alle ore 19.45 incontro con il dott. Giuseppe Serravezza per un approfondimento sugli esiti dello studio "Geneo" appena ultimato dalla LILT sugli inquinanti presenti nei terreni della nostra provincia.

Alle ore 21.00 lo spettacolo teatrale "MUTTURA": una produzione A.lib.I artisti liberi indipendenti, drammaturgia di Walter Prete, regia di Gustavo D’Aversa, con Gustavo D’Aversa e Patrizia Miggiano, produzione audiovideo Elisa Nocera.

Muttura è quel velo di umidità che scende, la sera, sulle campagne salentine. È fitto come la nebbia e dura fino alle prime luci del giorno, è la patina leggera che si frappone tra noi e la realtà delle cose, che ci impedisce di cogliere la definizione dei profili. Muttura è anche la patina sugli occhi di chi non vuole vedere, per indolenza, per interesse, per paura.

È l’ottobre del 1997 quando il pentito dei Casalesi, Carmine Schiavone, dichiara che il traffico e l’interramento dei rifiuti – provenienti dall’Italia e dal resto d’Europa - interessa molte zone del sud, compreso il Salento. I verbali di quest’audizione saranno desecretati e resi pubblici solo nel 2013. Come è noto, in questi stessi anni le statistiche sull’incidenza tumorale hanno registrato un allarmante innalzamento, collocando il Salento sopra la media regionale e nazionale.

Muttura, allora, nasce da qui: dalla volontà di intercettare un teatro fatto di storie - frutto della drammaturgia originale di Walter Prete – che nel tratteggiare la parabola dei sette personaggi coinvolti, conservano una loro fortissima valenza reale.

Per questo Muttura racconta le vite di sette personaggi, una donna dello spettacolo, un autotrasportatore, un accademico, uno speaker radiofonico, un avvocato, uno stakeholder, e una casalinga - interpretati dai soli due attori in scena, Gustavo D’Aversa e Patrizia Miggiano.

Muttura si colora di tutte le sfumature della scena, dai guizzi della commedia alle ombre del dramma e si serve di diversi linguaggi: la parola, un contenitore minimal e neutro come scenografia e l’audiovisivo, grazie alle produzioni video della videomaker Elisa Nocera, che con la loro divergenza, offrono un ulteriore punto di vista al di sopra dei personaggi e delle singole storie.

Vincitore del Premio Primiceri 2017, lo spettacolo ha avuto durante la fase di scrittura il contributo fondamentale della giornalista Tiziana Colluto, prezioso aiuto nelle fasi preliminari di ricerca e raccolta del materiale documentario; Muttura si è avvalsa anche dell'instancabile lavoro svolto negli anni dal dott. Giuseppe Serravezza, responsabile scientifico della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) di Lecce, teso ad individuare il nesso tra rifiuti tossici interrati e incidenza tumorale nel Salento.

Info e prenotazioni: 3894250571.

Circolo Arci Levèra

 
Di Antonio Mellone (del 17/10/2015 @ 14:37:10, in NohaBlog, linkato 2364 volte)

Eccome se ci dispiacerà quando, tra un paio d’anni (posto che non lo facciano fuori prima), questo papa si dimetterà per tornarsene nella sua Argentina a vivere da povero. A maggior ragione se i cardinaloni, scottati dal ciclone Francesco, nomineranno un papa pompiere, buono a spegnere i bollenti spiriti (anzi lo Spirito tout court), facendo evaporare l’ebbrezza delle novità bergogliane e riportando le lancette dell’orologio ecclesiastico indietro nel tempo, possibilmente ad una data antecedente all’apertura del Concilio Vaticano II (insabbiato di fatto da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI).

Però non siamo così ingenui da pensare che un papa faccia primavera (come la rondine del famoso adagio), o che Francesco sia un pontefice rivoluzionario, e che dunque da un giorno all’altro preti o monsignori potranno sposarsi (con un uomo o magari con una donna), oppure che le donne potranno accedere all’ordinazione sacerdotale o episcopale, o che la gerarchia venga abolita insieme a titoli onorifici, appellativi, e ordinariati militari (e con essi, dunque, quegli ossimori vergognosi rappresentati dai preti militari o dai vescovi generali di corpo d’armata con tanto di stipendio da parte del ministero della difesa), o che si accetti il testamento biologico, o che dal sinodo sulla famiglia esca fuori chissà cosa [cfr. a questo proposito il nostro “Un questionario papale” apparso su Noha.it del 10/12/2013]; né si può pretendere che in tutte le parrocchie sia chiara la portata di certe aperture (figurarsi: molti preti con pecorelle di complemento al seguito vivono come se Francesco non ci fosse. O nonostante la sua presenza). E poi, detto tra noi, una rivoluzione per definizione non può mai partire dall’alto.

E’ che non possiamo non rallegrarci quando le parole della sua enciclica infastidiscono gli ambienti clericali e conservatori e innervosiscono i poteri economici internazionali, o quando, come il 21 giugno 2014, in Calabria, Francesco scomunica la mafia con parole pesantissime mai pronunciate da alcuno dei suoi predecessori (che avevano solo blaterato qualcosa in merito, ma mai “scomunicato” come parresìa comanda) o quando il papa stigmatizza il lusso e gli onori di alcuni ecclesiastici (parlammo di codesti teatrini clericali in un nostro articolo dal titolo Nunzio vobis, apparso su questo sito non più tardi dell’11 settembre 2014, rischiando la scomunica), o quando vengono finalmente riabilitati degli eccellenti teologi allontanati dall’insegnamento (qualche anno fa, non secoli fa) e dunque perseguitati per le loro idee “progressiste”, o quando scopriamo che le parole del nostro amico Fra’ Ettore Marangi, profeta e prete scomodo, sono più “moderate” di quelle dell’attuale romano pontefice…

*

Ma torniamo alle battute conclusive della “Laudato sì” e dunque all’epilogo di questa nostra recensione a puntate.

Il principio della massimizzazione del profitto che tende a isolarsi da qualsiasi altra considerazione, è una distorsione concettuale dell’economia: se aumenta la produzione, interessa poco che si produca a spese delle risorse future o della salute dell’ambiente; se il taglio di una foresta aumenta la produzione, nessuno misura in questo calcolo la perdita che implica desertificare un territorio, distruggere la biodiversità o aumentare l’inquinamento” (tratto dal punto 195, pag. 160, “Laudato sì” di papa Francesco, Ancora, Milano, 2015).  Invece oggi si parla ancora di Pil, di crescita, di aumento della produzione, e altre scemenze del genere, come la panacea di tutti i guai (nel nostro piccolo ne parlammo anche noi, non in qualche nostra enciclica – non ne avremmo le carte per scriverne – ma più modestamente sull’Osservatore Nohano. Cfr. i nostri “Mamma li turchi”, editoriale L’O. N., n. 6, anno III, 9 ottobre 2009, e anche “Frugalità Nohana”, editoriale L’O. N., n. 10, anno II, 9 gennaio 2009).

Se una persona, benché le proprie condizioni economiche le permettano di consumare e spendere di più, abitualmente si copre un po’ invece di accendere il riscaldamento, ciò suppone che abbia acquisito convinzioni e modi di sentire favorevoli alla cura dell’ambiente. E’ molto nobile assumere il compito di avere cura del creato con piccole azioni quotidiane, ed è meraviglioso che l’educazione sia capace di motivarle fino a dar forma ad uno stile di vita. L’educazione alla responsabilità ambientale può incoraggiare vari comportamenti che hanno un’incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via.” (tratto dal punto 211, pag. 173, ibidem, la sottolineatura è nostra). Ecco come si potrebbe passare dalle virtù teologiche alle virtù ecologiche, dalla teoria alla pratica.  

*

La crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interiore. Tuttavia dobbiamo anche riconoscere che alcuni cristiani impegnati e dediti alla preghiera, con il pretesto del realismo e del pragmatismo, spesso si fanno beffe delle preoccupazioni per l’ambiente. Altri sono passivi, non si decidono a cambiare le proprie abitudini e diventano incoerenti. Manca loro dunque una conversione ecologica” (tratto dal punto 217, pag. 177 - 178, ibidem, la sottolineatura è nostra). Toh, guarda, che anche papa Francesco se la prende con il pragmatismo e contro chi si fa beffe delle (nostre) preoccupazioni per l’ambiente.

*

Non tutti sono chiamati a lavorare in maniera diretta nella politica, ma in seno alla società fiorisce un’innumerevole varietà di associazioni che intervengono a favore del bene comune, difendendo l’ambiente naturale e urbano. [che combinazione: cfr. anche il nostro “Politica e democrazia” pubblicato su Noha.it il 20/04/2012]. Per esempio si preoccupano di un luogo pubblico (un edificio, una fontana, un monumento abbandonato, un paesaggio, una piazza), per proteggere, risanare, migliorare o abbellire qualcosa che è di tutti. Intorno a loro si sviluppano o si recuperano legami e sorge un nuovo tessuto sociale locale. Così una comunità si libera dall’indifferenza consumistica. Questo vuol dire anche coltivare un’identità comune, una storia che si conserva e  si trasmette” (tratto dal punto 232, pag. 187 – 188, ibidem). Ah, ecco: non era archeologismo, il nostro, ma cura disinteressata dei nostri beni culturali, che dovrebbero essere beni comuni tout court. Per dire, anche i nostri “Dialoghi di Noha x l’ambiente” stanno cercando nel loro piccolo di fare il loro mestiere in tal senso.

*

Non c’è molto altro da aggiungere alle parole di papa Francesco, se non che la vera fede favorisce e incoraggia la laicità e che sarebbe troppo bella una chiesa fatta da un popolo plurale e non allineato; una chiesa libera, liberatrice, non clericale, più donna e democratica, aperta alle differenze, e meno vendicativa; una chiesa con pochi pizzi e merletti e pregiudizi ridotti al minimo, e magari con sacerdoti ministeriali più umani, umili e laici, e possibilmente anche con un nome femminile, e, perché no, con dei figli, da amare ed educare (e casomai da lasciare a casa con la babysitter nelle serate di ritrovo con la comunità). 

*

Cos’altro aggiungere? Ah, sì, che non si è buoni credenti se si è troppo sicuri di credere.

Antonio Mellone

 
Di Russo Piero Luigi (del 28/01/2023 @ 14:36:51, in Comunicato Stampa, linkato 299 volte)

Si svolgerà nella mattinata di domenica 29 gennaio, a partire dalle 10.30, la cerimonia di inaugurazione della targa BRAILLE; targa che, vicino al murale dedicato al Coraggio, in viale Ofanto a Galatina, ricorderà a tutti che nel mondo esistono anche i non vedenti. Questa targa ha un significato morale, culturale e sociale e afferma il valore dell’inclusione.

Le targhe Braille definite anche segnaletica tattile per non vedenti sono dei veri e propri supporti per l’autonomia delle persone non vedenti e contribuiscono all’abbattimento delle barriere architettoniche sensoriali.

Contestualmente all'inaugurazione della targa si svolgerà anche la I^ Ed.ne de "Il premio Coraggio"; scopo dell'iniziativa è avvicinare i giovani all'esempio e al ricordo di uomini e donne che si sono contraddistinti facendo il loro dovere con abnegazione, per affermare i valori di legalità e di civile convivenza.

Quest'anno premieremo una Associazione di Galatina che si è sempre battuta con grande dignità, ma soprattutto con una dose massiccia di Coraggio, per la promozione e la difesa dei diritti delle persone disabili e una persona che, in maniera silente e solerte, coraggiosamente si è spesa per le persone più fragili...

Vi aspettiamo.

Virtus Basket Galatina & Legambiente Galatina

 
Di Redazione (del 18/08/2017 @ 14:33:45, in Comunicato Stampa, linkato 1031 volte)

Il 16 agosto, sono stati avviati i lavori di realizzazione della tubazione idrica dell'Ecocentro CCS di viale Europa (zona fiera), a cui seguiranno i lavori di collegamento per la fornitura Enel. Erano presenti il Sindaco Marcello Amante, l'Assessore all'ambiente Cristina Dettù e il responsabile del procedimento Geom. Saverio Mengoli, i quali si sono attivati sin dai primi giorni per consentire un'apertura dell'isola ecologica nel più breve tempo possibile. In questo modo i cittadini verranno agevolati nel processo di raccolta differenziata.
La situazione purtroppo era bloccata da mesi e, dando avvio ai lavori, l'abbiamo di fatto fatta ripartire. Ci sembra doveroso sottolineare come l'istituzione dell'isola ecologica permetterà di gestire meglio il servizio di raccolta differenziata anche per le utenze non domestiche.
Inoltre sarà il punto di partenza per poter applicare la tariffazione puntuale che abbiamo fortemente voluto nel nostro programma elettorale.

ufficio stampa Marcello Amante

 
Di Albino Campa (del 07/08/2010 @ 14:31:33, in Fotovoltaico, linkato 4695 volte)

La sera appena trascorsa del 6 Agosto, a Noha in piazza San Michele, un gruppo di cittadini ha partecipato con grande interesse all’incontro informativo sulle problematiche create  dal nuovo fenomeno degli impianti di pannelli fotovoltaici. L’incontro è stato organizzato dall’associazione Nohana, “I dialoghi di Noha”.
Siamo di fronte all’ennesimo raggiro di accordi coperti dalla legalità ed a favore del bene terra, che invece, pochi spregiudicati faccendieri, a servizio delle grandi società produttrici di energia, “combinando” affari con proprietari terrieri ignari e male informati e amministratori locali sprovveduti, trasformano in distruzione irreversibile il più indispensabile bene della vita: la terra!
Hanno partecipato alla serata, oltre agli organizzatori dei Dialoghi di Noha,  alcuni illustri ospiti di Nuova Messapia, Italia Nostra Sud e Forum ambiente e Sviluppo di Lecce.
I tecnici di Italia Nostra, hanno dimostrato alle persone presenti all’incontro, con dati e conti alla mano, che dalla promozione della cosiddetta “energia pulita” trapela molto chiaramente l’inesistenza di alcun beneficio per la popolazione ma solo danni irreparabili per il territorio.
I rappresentanti di Nuova Messapia e Forum ambiente, hanno insistito molto sulla scarsa informazione e conoscenza dell’argomento sia da parte dei tecnici delle amministrazioni pubbliche che dei politici eletti dal popolo. Insomma siamo nelle mani di pochi “arraffa distruggi e fuggi”. Un chiaro esempio dello stile fallimentare di questo esasperante consumismo, rovina per le nuove generazioni.
La serata, iniziata alle 19,30 si è conclusa intorno alle 22,00 con grande soddisfazione da parte dei cittadini che ignoravano quasi del tutto i rovesci della medaglia di questo nuovo fenomeno che sta devastando gran parte del  nostro Salento.
I cittadini, sorpresi dalle notizie avute e allarmati per la totale mancanza di  informazione, hanno richiesto con sollecitudine nuovi incontri informativi.


Marcello D’Acquarica



Vedi la photogallery
(Servizio fotografico di Paola Rizzo)







 

E’ questo il dubbio che ho avuto leggendo la nota fatta pervenire alle testate giornalistiche online a firma dell’Assessore ai Lavori Pubblici Perrone e controfirmata dal delegato dell’amministrazione per la frazione di Noha, Mandorino.

Qualche giorno fa, l’associazione Noi ambiente, con un comunicato, evidenziava che “Sono passati ben oltre 14 mesi dagli annunci dell’insperata promessa di restauro della casa dell’orologio di Noha” e concludeva rivolgendosi al Sindaco Vergine chiedendo: “Per quanto tempo i cittadini di Noha dovranno attendere che la promessa di messa in sicurezza della Casa dell’orologio diventi finalmente il lieto fine di questa abominevole quanto bruttissima storia?”

A tutta risposta giungeva una sconcertante nota fatta pervenire alle testate giornalistiche online a firma dell’Assessore ai Lavori Pubblici e controfirmata dal delegato dell’amministrazione per la frazione di Noha.

Se la superficialità o la mistificazione dei fatti, per coprire proprie inefficienze, può rientrare in una dialettica di comunicazione politica che peraltro non ho mai condiviso, il dubbio che possa trattarsi di mancanza di conoscenza dei fatti e di idee poco chiare, al punto che possa essere messo a rischio il finanziamento di € 250.000 che con tanta determinazione ho cercato e ottenuto da assessore ai lavori pubblici dell’amministrazione Amante, mi preoccupa e mi allarma. Da cittadina di Noha ancor prima che da Consigliera Comunale di minoranza.

Il recupero strutturale della Torre dell’Orologio di Noha è stato per noi un obiettivo chiaro sin dal primo momento perché ci era chiaro che avrebbe rappresentato un simbolo di rinascita per la comunità nohana.

E’ per questo che chiedo all’attuale assessore ai lavori pubblici di soffermarsi a studiare meglio il fascicolo sul finanziamento, ponendo attenzione alle date, alle norme di legge ed alle scadenze degli obblighi previsti.

La concessione del contributo da parte della Regione Puglia è avvenuta con Delibera di Giunta Regionale n° 2247 del 29.12.2021 pubblicata poi sul Bollettino Regionale n° 14 del 3.2.2022. E’ conseguenza di tale deliberazione che in data 20.4.2022 con DGR 545 e successivamente il 3.8.2022 con Determina del Dirigente n° 539 si assegnano e si impegnano le risorse per tutti i progetti finanziati, compreso il recupero strutturale della Torre dell’Orologio di Noha.

Invito allora a rileggere con maggiore attenzione quanto riportato nella Determina 539 del 3.8.2022 quando a pagina 6 punto 4  testualmente  afferma “di dare atto che i Comuni beneficiari del contributo sono tenuti ad affidare i lavori per la realizzazione delle opere pubbliche entro otto mesi decorrenti dalla data di attribuzione delle risorse e quindi dal 20 aprile 2022, data di adozione della DGR n. 545/2022 di assegnazione delle risorse.

Otto mesi per affidare i lavori a far tempo dal 20.4.2022, quindi entro il 20.12.2022.

Voglio subito tranquillizzare tutti, i fondi non sono stati ancora perduti perché è intervenuto in soccorso il comma 136 della Legge 145 del 30.12.2018 che ha allungato il periodo a 12 mesi, quindi la scadenza entro cui AFFIDARE I LAVORI è fissata per il 20 aprile 2023.

Dopo essersi ridotti ad avere a disposizione solo il progetto definitivo a circa 40 giorni dal termine, l’amministrazione candidamente afferma che è nei termini corretti quando ancora non è nelle condizioni di dover recepire ed approvare il progetto esecutivo per poi espletare le procedure di gara, augurandoci che nessun intoppo intervenga nel frattempo (parere della soprintendenza compreso).

Auguri di buon lavoro allora, noi incrociamo le dita sperando che tutto possa avere un esito favorevole perché sarebbe veramente un’ offesa a un’intera comunità  perdere i fondi e non portare a termine quel progetto ereditato e che da qualche decennio tutti attendavamo per la ristrutturazione della Torre dell’Orologio.

Loredana Tundo

Consigliere Comunale CON

 
Di Antonio Mellone (del 10/09/2016 @ 14:30:23, in NohaBlog, linkato 3564 volte)

Conobbi Isa Palumbo in circostanze particolari.

Eravamo nel 1983. La mia come numerose altre famiglie salentine trovava sostentamento nell’agricoltura.

Nell’ambito di questo settore la coltivazione che assorbiva pensieri, energie e ore del giorno e della notte di tutti i membri della mia stirpe, incluso il sottoscritto, era il tabacco.

Ora devo confessare che non solo non ho mai amato, ma neanche provato la pur minima simpatia per questa coltura. Ne soffrivo, anzi. Eccome.

Le mie aspirazioni non collimavano punto con l’idea dell’agricoltura quale sbocco occupazionale, non dico come impiego, ma nemmeno come ripiego. Son dovuti trascorrere diversi decenni di sudate carte perché arrivassi a comprendere finalmente l’importanza fondamentale del settore primario, e non solo dal punto di vista dell’economia.

Ma ritorniamo un attimo a quei tempi.

I miei genitori ovviamente non mi avrebbero permesso di trascorrere l’estate nel dolce far nulla: era un lusso che solo alcuni dei miei amici più fortunati di me potevano permettersi. L’ozio non era contemplato né negli schemi mentali né nel vocabolario dei miei familiari e, a dire il vero, neanche nei miei.

Bisognava dunque trovare un’alternativa all’aborrito tabacco.

Il bisogno aguzza l’ingegno anche degli sbarbatelli. Il mio mi portò in quell’amena località di mare al nord di Gallipoli che risponde al nome di Lido Conchiglie, dove venni assunto per tutta l’estate in qualità di cameriere alle dipendenze della graziosa pensione denominata appunto “Le Conchiglie”, un alberghetto di proprietà proprio della signora Luisa Palumbo, nonna di Toni Serafini, mio compagno di classe alle medie.

*

La proprietaria dell’hotel era dunque un’anziana signora, corpulenta anziché no; ma attivissima, soprattutto in cucina, e combattiva, come vidi, financo al mercato del pesce di Gallipoli dove, conosciuta da tutti, veniva rispettata anche dal più incallito e smaliziato pescivendolo all’ingrosso.

Questa donna dalla folta canizie all’inizio mi sembrò alquanto burbera. Compresi invece, in seguito alle nostre conversazioni (e ce ne furono molte), che la Isa aveva temprato il suo carattere coraggioso e agguerrito alla scuola dura delle battaglie e delle mobilitazioni, degli scioperi e delle persecuzioni degli anni cinquanta che avevano finalmente interessato anche la periferica provincia di Lecce: lotte senza le quali inesorabilmente si sarebbe rimasti ai tempi del feudalesimo dei servi della gleba.

La nostra concittadina, comunista fin nel midollo, non sopportava le prevaricazioni dei ben pasciuti borghesi a discapito dei poveri lavoratori, proprietari soltanto della forza delle loro braccia. Fu un’attivista politica soprattutto negli anni cruciali delle lotte per i diritti delle tabacchine e successivamente negli anni delle contestazioni sessantottine, a Lecce come a Roma. Sempre in prima fila (lei, casalinga) a fianco degli operai e degli studenti universitari, negli scioperi, nelle manifestazioni e nelle lotte che cambiarono il mondo sulle note di “Avanti popolo” e di “Bella ciao”, in mezzo allo  sventolio delle bandiere rosse con falce e martello, simboli del lavoro nei campi e nelle fabbriche: vessilli che garrivano con fierezza ad ogni vento, soprattutto se contrario.

Una volta le chiesi spiegazioni circa una sua cicatrice sulla fronte. Mi disse che si trattava del ricordo di un tumulto avvenuto nella capitale allorché nel ’68 ne racimolò una manganellata da parte di un poliziotto, il cui segno (una decina di punti di sutura) rimase quale marchio indelebile della sua indole che pare volesse dire agli interlocutori: “mi spezzo ma non mi piego”.

“Accorgiamoci dell’ingiustizia. – soleva dire - Se ci mettiamo insieme, se ci difendiamo, allora i padroni non possono far nulla. I diritti si ottengono con la lotta. Se non difendi tu il tuo pane, nessuno ti tutela”.

Ed ancora: “Noi cercavamo di parlare alle tabacchine, in riunioni di caseggiato, nelle fabbriche, nelle borgate, nei locali più svariati per renderle edotte della loro condizione e dei loro tabù. Ma non era facile. Chi per paura, chi per quieto vivere, chi per ignoranza, pur condividendo apparentemente quello che dicevamo, difficilmente si esponeva per rivendicare quello che gli spettava” [Queste parole sono estrapolate dall’intervista alla Isa tratta dal documentario di Luigi del Prete intitolato “Le tabacchine. Salento 1944 – 1954”, edizioni Easy Mañana, 2003].

La pasionaria di Noha non spingeva alla ribellione soltanto per la povertà, la paga misera, la fame, lo sfruttamento, la corruzione, il riconoscimento degli assegni di maternità, ma soprattutto per il peso insopportabile della dignità oltraggiata dal capitalismo, che allora aveva le fattezze del ricco proprietario terriero o dell’opulento concessionario del tabacco.

Divenne così un’agguerrita sindacalista, una capopopolo, sempre presente nelle piazze e sui palchi dei comizi, pronta a prendere la parola, che scandiva con risolutezza e con un italiano impeccabile.

La Isa non era affetta da timori reverenziali, nemmeno nei confronti del prefetto di Lecce, il terribile Grimaldi, che aveva tentato di sminuire il valore della sua rappresentanza.

Sentite direttamente dalle sue parole il racconto di quanto avvenne il 24 settembre 1944, giorno di grande sciopero a Lecce: “Quando incominciò la lotta per ottenere il sussidio straordinario di disoccupazione iniziammo a mobilitarle tutte. Mentre discutevamo con il Prefetto, questi se ne uscì dicendo con supponenza: ‘Ma sì, in fin dei conti rappresentate sì e no cinquanta tabacchine in tutta la provincia’. Io gli risposi: ‘Senta eccellenza, domani mattina le farò vedere quante tabacchine rappresento’.

La notte, a piedi, in bicicletta, con la macchina e con ogni mezzo, avvisammo tutta la provincia: ‘DOMANI MATTINA TABACCHINE E CONTADINI TUTTI A LECCE!!!’

All’indomani mi presentai dal Grimaldi perché ero di commissione e gli dissi: ‘Venga: le faccio vedere le tabacchine che rappresento!’

Affacciatosi alla finestra il prefetto non credeva ai propri occhi: circa 40.000 tra contadini, e soprattutto operaie e lavoratrici del tabacco, gremivano le strade e le piazze del centro di Lecce”.

*

La fissità arcaica dei rapporti sociali fondati sull’abuso della vita non è poi così lontana dai nostri tempi. I ragazzi di colore che raccolgono angurie e angherie sono qui, a due passi da noi, nel neritino, non nel Polo Nord. Ma ad esser vessati non sono soltanto gli extracomunitari (che ci ostiniamo a chiamare “clandestini” e non invece profughi in fuga dalle nostre bombe), ma anche i nostri congiunti: gli schiavi moderni ce li abbiamo in casa, magari con tanto di laurea in tasca. Sono le giovani vittime del Jobs Act, i lavoratori flessibili, quelli con i voucher, i full-time con contratti part-time, gli esuberi, i licenziati, i disoccupati in aumento, e quelli che hanno smesso di cercare un lavoro. Sono gli sfruttati in nome della “competitività”.

E senza una presa di coscienza, cioè una nuova ‘coscienza di classe’, prima o poi saremo tutti vittime di questo capitalismo di rapina che ammazza diritti, ragione e ambiente.

*

Così la Isa concludeva la sua intervista a Luigi del Prete: “Finché ci sarà il ricco che può comprare ed il povero che si fa comprare non ci sarà giustizia. E quei pochi che vogliono uscire da questa oppressione ci rimettono la pelle! […] L’emancipazione della donna non sta nelle calze di nailon, nel cappotto di pelliccia, o nella macchina. L’emancipazione non è questa. La vera emancipazione è chiedersi: chi sono io, che cosa posso dare alla vita, che cosa posso ricevere dalla vita”.

*

La Isa ora riposa in pace nella cappella di famiglia nel cimitero di Noha.

Intorno alla sua tomba in primavera ho visto crescere spontanei gruppi di papaveri rossi.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 31/03/2019 @ 14:27:53, in NoiAmbiente, linkato 1420 volte)

Un gruppo numeroso di curiosi ha assistito alla prova pratica di INNESTO organizzata dall'associazione “Fareambiente Laboratorio di Galatina – Noha” nell’evento svoltosi oggi 31 marzo 2019 in contrada Donnabella, nei pressi di Casina Bardoscia dal titolo "Salviamo gli Ulivi Secolari".

 

 
Di Marcello D'Acquarica (del 04/06/2017 @ 14:25:55, in NoiAmbiente, linkato 2648 volte)

Oggi Noha si è svegliata con l'ennesimo prato tinto di nero. Anzi a dire il vero, i prati neri sono stati due.

Al prato nero di via Degli Astronauti, nell’area verde (quasi mai)  angolo via O. Flacco,  nel pomeriggio  si è aggiunto quello di via Aradeo. E mentre scrivo, brucia anche il campo in fondo a via Giotto inizio via Roncella. L’inferno è a Noha. Amen.

In via Aradeo il solito (speriamo) "piroglione" (termine che sta a definire in sintesi il solito piromane coglione) ha pensato bene di allargare la sua coglionaggine mettendo in serio pericolo le abitazioni, in particolar modo quella della famiglia Gabrieli, i quali  si sono ritrovati la casa immersa in una nuvola di un denso fumo nero irrespirabile. Questo accadeva alle 16, circa di oggi, 3 giugno 2017. Ora Mesozoica Nohana.

Qualcuno si è anche sentito male a causa del fumo, l’intervento dei pompieri non è stato dei più rapidi in quanto in questo periodo i campi sono  pieni da vegetazione secca e il caldo completa l’opera.

Ricordo solo agli amanti della pulizia “brucia e fuggi”, che per una cosa così si può anche morire intossicati. E ricordo anche che la legge punisce i proprietari di terreni incolti, in cui non viene eseguita la fascia di sicurezza anti incendio. E’ sufficiente chiamare i carabinieri della forestale di Gallipoli (0833 266292) per farli intervenire prima che avvenga il disastro. Questo sia che riguardi terreni privati che demaniali.

Non ci sono parole che possano definire la condizione psico-de-mentale degli autori di questi incendi. Di sicuro non sono sani de capu. Le parti derivanti dalle combustioni sono della stessa pericolosità di quelle sprigionate dai camini dell'Ilva, o dalla centrale a carbone di Cerano (altra vergogna dello stato, volutamente piccolo), o dalle  fantomatiche varie Colacem nostrane. Quindi non sono da sottovalutare le parti di diossina e le fibre tossiche varie che si diffondono nell’aria e che tutti gli abitanti del circondario respirano a causa di questi evitabilissimi e inutili incendi.

A questo punto credo che sia necessario fare qualcosa. Tanto stare a guardare senza reagire, è certo che il risultato è quello a cui assistiamo, e cioè rifiuti abbandonati e sparsi ovunque e incendi conseguenti che con l’alibi di tener lontani topolini e serpenti, molti si sentono rassegnati a subire. Come se fosse l’undicesima piaga del Signore allargata dall’Egitto al Salento, tanto ci divide solo un pezzo di mare.

Quindi l’appello che faccio, a nome dell’Associazione Fareambiente Laboratorio di Galatina, a tutti i cittadini che si rendono conto del grave danno che genera questo tipo di vandalismo senza senso, è quello di denunciare i campi a rischio che non sono evidentemente puliti con almeno la fascia di sicurezza e di non permettere a nessuno che siano abbandonati rifiuti e ancor peggio che questi siano incendiati. Non permettiamo che pochi grezzi primitivi ignoranti tengano sotto scacco un’intera popolazione. Non ha senso rassegnarsi mai.

Fareambiente Laboratorio di Galatina

 

 

 

Carissimi concittadini,

è opportuno chiarire alcuni aspetti che ci hanno portato a intervenire con una Ordinanza che, di fatto, introduce un’unica vera novità: il divieto dell'uso di sacchi neri, sinora utilizzati per la raccolta della frazione indifferenziata e della plastica, da sostituirsi con i sacchetti semi-trasparenti.

E’ assodato il principio che differenziare i rifiuti che produciamo è oggi, innanzitutto, un dovere morale, che tutti dobbiamo condividere, un impegno etico per concorrere a proteggere quel bene comune preziosissimo che è il nostro ambiente per le generazioni future, prima che una strada per l’abbattimento dei costi legati ai conferimenti in discarica.

E’ certo che, da amministratori, non possiamo permettere che i comportamenti non corretti o l’insensibilità di alcuni concittadini, in totale spregio a tale principio, inficino l’impegno della maggioranza dei galatinesi, che ha permesso alla città di giungere a traguardi importanti con una percentuale di differenziazione dei rifiuti oggi pari ad oltre il 66%.

Il rifiuto indifferenziato è il nostro nemico, destinato al trattamento in discarica, perché non può essere riutilizzato; rappresenta un rischio d’inquinamento delle “nostre” terre e delle “nostre” acque ed ha un costo di smaltimento sempre più alto, rispetto al quale le amministrazioni comunali non hanno alcun potere contrattuale, perché devono conferire nelle discariche individuate dalla Regione ad un costo prestabilito dalla stessa. Su tutto ciò grava, infine, l'ecotassa.

Il contenuto di quel sacco nero conferito il sabato lo paghiamo, ovviamente, tutti noi e a peso d'oro!

Entrando nel merito, l’ultima ordinanza n. 14/2019 non è altro che una sintesi ed un “riepilogo organico” di due ordinanze precedenti, ormai vigenti da anni ed emesse per regolamentare la raccolta porta a porta, che già prevedevano tutto quanto riportato nell’ultima; l'unica novità è il divieto d'uso del sacco nero per l’indifferenziato e la plastica (per la plastica, se l'utente lo ritiene comodo, può comunque esser conferita sfusa nel bidoncino, senza busta), da sostituire con uno semi-trasparente.

Le motivazioni di tale novità credo siano chiare a tutti: l’obiettivo è limitare al massimo il danno, ambientale ed economico, che le “disattenzioni dei pochi superficiali” causano ai tanti galatinesi che, con consapevolezza e rispetto delle regole del vivere comune, quotidianamente si impegnano nella differenziazione dei propri rifiuti.

Nella certezza della condivisione dell’obiettivo da parte di tutti i cittadini che già da anni sono impegnati a differenziare in modo corretto, comprendo che chi potrà avere “enormi” difficoltà da questa “novità” è quella residua parte di popolazione che non ha sinora differenziato affatto o lo ha fatto in modo non corretto, a danno di tutta la collettività, sacco dopo sacco, giorno dopo giorno. Nel contempo, confido che, con un piccolo sforzo, con un po’ più di attenzione e con la forza della volontà, ciascuno di noi sia in grado di correggere i propri comportamenti, a tutto vantaggio nostro e dei nostri figli.

I tanti che differenziano in modo corretto sanno che la frazione “NON DIFFERENZIABILE RESIDUA” ha quasi sempre un volume ed un peso esigui e quindi, se sistematicamente ogni sabato, si ha necessità di utilizzare un bustone nero da 110 litri, sicuramente c'è qualcosa che non va.

Siate certi che chi è deputato al controllo saprà distinguere una semplice “svista”, che può capitare a chiunque, da una VIOLAZIONE SISTEMATICA DELLE REGOLE. Non vogliamo tenere un atteggiamento repressivo, né “fare cassa”, come alcuni paventano. I controlli non sono e non saranno indiscriminati e in ogni caso sono affidati agli organi preposti. Peraltro, gli introiti di eventuali sanzioni (che ci auguriamo non dover essere costretti ad irrogare) saranno utilizzati solo a beneficio della tariffa ed all’acquisto di attrezzatura per il miglioramento della raccolta, così come è scritto nell’ordinanza.

Nella consapevolezza dell'esistenza di fasce deboli di popolazione che necessitano di maggiore tempo per recepire l'informazione, nel primo periodo di applicazione abbiamo sollecitato gli organi preposti all’attività di controllo a richiamare l’utenza al rispetto delle regole, fornendo ogni supporto utile.

Auspichiamo la collaborazione di tutti all’utilizzo di pratiche virtuose: in una fase transitoria, sarà più utile fare informazione che multe.

Il fatto, poi, che la busta semitrasparente (e non trasparente) da utilizzare per la frazione indifferenziata debba essere riposta nel bidoncino previsto, è garanzia del rispetto della privacy di ognuno da occhi indiscreti, permettendo, tuttavia, ai solo operatori e addetti al controllo di fare efficacemente il loro lavoro.

Inoltre, intendiamo rassicurare che ove un bidone fosse stato smarrito, danneggiato o rubato, se ne può chiedere la sostituzione all'Ufficio TARI, in via d'Enghien dove, allo stesso modo, le utenze non domestiche potranno richiedere la necessaria attrezzatura.

Per come è organizzata la raccolta porta-a-porta nella nostra città, con la presenza anche del Centro di Raccolta, è certamente verosimile la possibilità di raggiungere una percentuale di differenziazione intorno all’ 80% e, se a tanto non siamo ancora arrivati, un ruolo negativo determinante lo ha avuto e lo ha quel minoritario gruppo di “menefreghisti” fino ad ora rimasti impuniti, verso i quali non possiamo che agire con “tolleranza zero”.

Giungono talvolta generiche accuse di “comportamenti anomali” da parte del personale dell’azienda che gestisce il servizio di raccolta: l’invito a tutti non può che essere quello di segnalare i disservizi o le anomalie agli uffici preposti (Servizio ambiente, Ufficio Tari, Comando di Polizia Municipale) in modo circostanziato, affinché, se fondati, possano consentire una puntuale contestazione formale al gestore.

Un ringraziamento sin d’ora a tutta la Comunità per la preziosa ed indispensabile collaborazione, convinti che, con il contributo di tutti, partendo da piccoli gesti quotidiani, la nostra Città risulterà migliore ed all’altezza delle aspettative di ognuno di noi.

L’Assessore all’ambiente

Cristina Dettù

Il Sindaco

 Marcello P. Amante
 

 

Nella splendida cornice dell’ex Monastero di Santa Chiara, in un contesto forse inusuale per una classe di scuola primaria, una nutrita rappresentanza della IV C del Istituto Comprensivo Polo 2 di Galatina è salita sul podio della sezione Poesia giovane edita o inedita a tema libero per alunni della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, classificandosi al 3° posto al Concorso Internazionale di Poesia Città di Galatina e aggiudicandosi una Borsa di Studio messa in palio dall’associazione Giovani Realtà APS (meglio conosciuta come GIORE’), organizzatrice dell’evento, da sempre attiva per la difesa dei diritti umani, della solidarietà, dell’arte e musica e dell’ambiente.

Dopo l’emozione palpabile della recitazione dei versi del componimento scritto a 25 mani, sotto lo stimolo e la guida costante dell’insegnante Mariella Greco, altrettanto toccanti le parole della Presidente Gabriella Noia nei confronti dei nostri ragazzi. Grande sorpresa anche per la Giuria che ha giudicato le poesie, presieduta dalla professoressa Beatrice Stasi, in quanto solo nel momento della proclamazione dei vincitori ha appreso chi fossero gli autori, e a maggior ragione nel nostro caso, ha constatato che l’opera fosse stata scritta da 25 bambine e bambini di una classe quarta.

Ma ciò che resterà indelebile più di ogni cosa della serata è il luccichio degli occhi e le risate sincere dei compagni di classe, ritrovatisi assieme per la prima volta dopo mesi di didattica a distanza e lockdown, un’oretta prima dell’inizio della manifestazione per la prova generale.

“E’ questa la gioia più grande” afferma visibilmente emozionata l’insegnante Mariella Greco “vedere i miei alunni riuniti come una classe, con la consapevolezza che l’ultimo periodo è servito anche a far capire il valore dei legami che la scuola primaria riesce a creare e che resteranno sempre nei loro ricordi. Al rientro a scuola a settembre decideremo INSIEME come utilizzare la borsa di studio vinta, ma sono convinta che la vera vittoria sia stata quella che abbiamo affrontato negli ultimi mesi”.

Una serata estiva diversa per gli alunni presenti, anche in rappresentanza dei loro compagni, contrassegnata da un vento leggero, che metaforicamente ha voluto spazzare via gli aspetti più brutti degli ultimi mesi ed ha preso in consegna l’opera dei giovanissimi poeti veicolandola con una dolcezza e forza dirompenti, come solo l’arte e la cultura riescono a fare.

             

 

Ecco la poesia vincitrice

 

LA SCUOLA E’…

 

La scuola è…

una torta di sapere da mangiare con piacere,

una grande famiglia dove impari a meraviglia,

una madre premurosa che di accoglierci è ansiosa,

una chiesetta che i suoi fedeli alunni aspetta,

una grande miniera di cui la maestra va fiera,

un libro di avventure con tante pagine senza paure,

un posto speciale in cui si è felici di imparare,

una famiglia davvero importante che vale più di un diamante,

un bagaglio di nozioni, di esperienze e di emozioni,

un mondo di conoscenza e di accoglienza,

un albero rigoglioso di frutti che, generoso, dona a tutti,

un campo fiorito concimato a dovere che emana profumo di sapere,

un ambiente che la nostra mente accende e liberi ci rende,

un cammino di cultura, prezioso per la vita futura,

un mare in movimento: maestre, alunni e tanto divertimento,

un luogo di condivisione con gli amici dove crescere felici,

una biblioteca che come per magia si anima con la nostra compagnia,

un luogo dove, con poco, impariamo tanto come in un gioco,

una mamma che ci insegna a volare per poi liberi lasciarci andare,

un’amica che ogni giorno aspetta paziente il nostro ritorno,

un ricordo unico nel nostro cuore, la speranza per un mondo migliore.

 

 

Cari concittadini, inauguro il decennale della mia rubrica Fette di Mellone con questa ennesima lettera aperta, ben sapendo, dalle precedenti, quanto le sue parole siano scritte sul bagnasciuga.

Non so se sapete che mentre voi altri eravate tappati in casa per via del virus,  - e per ammazzare il tempo qualcuno scriveva “Ce la faremo” (con la variante poetica “C’è la faremo”), o imbrattava lenzuola con l’arcobaleno “Andrà tutto bene”, quando non si metteva a cantare l’Inno balconato -, ecco proprio in quel periodo là c’è chi ce l’ha fatta davvero (sotto il naso), gli è andato tutto bene veramente, e oggi può zufolare l’Inno nazionale alla faccia nostra.

Mi riferisco a una bella società milanese nuova di zecca, tale Byopro Dev 2 srl (che evoca tanto il Bio, peccato per quella y), costituta ad aprile 2019 e pronta a impiantare a nord di Galatina, a un fischio da Collemeto, un altro bel porco (ché “parco” nella lingua mia ha un’altra accezione) di 22 ettari di pannelli fotovoltaici su di un terreno che per la verità sarebbe per costituzione destinato all’agricoltura. No, tranquilli, non è in contrada Cascioni, è un po’ più in là, zona Masseria del Duca: e chi ve la tocca la Pantacomica del centro commerciale su altri 26 ettari di campagna, visto che la pietra tombale su quel diciamo progetto tarda ad arrivare, atteso che a Galatina e dintorni su certi argomenti il concetto di decadenza dei termini si misura con l’elastico.

Per informazioni più dettagliate, e per rimanere in tema, potete rinvenire il pacchetto (pacco, sarebbe lemma più appropriato), a partire dall’11 maggio 2020 sul sito della Provincia di Lecce. Ma mica riuscirete a visualizzarlo con dei semplici click. Nossignore: per aprire tutti gli allegati di questo, come dire, schizzo programmatico di centinaia di pagine dovreste assoldare se non un hacker almeno un perito informatico (quando si dice la trasparenza della pubblica amministrazione). Una volta riusciti nell’ardua impresa vi si aprirà un mondo. Il solito. Quello fatto di tante belle parole, di attenzione all’ambiente, di relazione paesaggistica, di cronoprogramma, di riduzione ai minimi termini delle emissioni di CO2, di benessere agronomico, di immagini simulate che manco le foto del National Geographic, addirittura di tutela di storia e beni culturali, insomma di impatto ambientale che ovviamente per i proponenti (e per chi crede ai quadrupedi da soma volanti) è sostanzialmente pari a zero; ma soprattutto, signore e signori, di Ricadute Occupazionali (poteva mai mancare il prezzemolo delle Ricadute e del sottinteso Sviluppo? No): in sintesi quei documenti contengono la Giornata mondiale dell’Albero, quella della Terra, quella della Custodia del Creato, quella dell’Habitat, e poi ancora, la Giornata mondiale del Suolo, la Giornata della Diversità Biologica, quella dei Beni Comuni e infine la Giornata mondiale della Lotta alla Desertificazione, da festeggiare tutte insieme il Primo Maggio.

Mo’ vai a spiegare ai digerenti (che stomaco, eh) del nostro comune che la società richiedente ha un capitale sociale pari a 10.000 euro (non male per un investimento di una ventina e passa di milioni di euro); che è inattiva (“Embè – ti risponderanno in coro –, ormai siamo abituati a trattare con le apparizioni di Fatima, anzi di Galatina.”); che a sua volta la srl è posseduta da un’altra srl, la Byopro srl, con un capitale sociale, guarda un po’, di 10.000 euro, la quale a sua volta è partecipata… vabbè, in Cina le chiamerebbero scatole; che, ehm, impiantare un campo di sterminio su suolo agricolo è qualcosa di leggermente diverso del concetto di Green New Deal; che in Puglia si produce già più del doppio del fabbisogno energetico regionale, e che il fotovoltaico da scampagnata non ha ridotto di un microgrammo le emissioni per esempio della centrale di Cerano, anzi con la storia dei Certificati Verdi le ha probabilmente addirittura aumentate; che il nostro territorio già di per sé fragile ha già dato in termini di consumo di suolo, cioè sterminio dei campi (grazie anche ai politici zombie momentaneamente trapassati); che “scavi e sbancamento del terreno” per 1.198.267,15 euro, iva esclusa (quando si dice la precisione), non sono proprio una passeggiata ecologica in quell’area; che i profitti saranno tutti da una parte (indovinate quale) e le perdite tutte dall’altra (indovinato?); che la previsione di 1.400.813,51 euro per “parziale dismissione e ripristino” (cioè smantellamento dell’impianto, demolizione delle opere, conferimento in discarica, e recupero di quel campo profanato) alla fine della fiera, cioè tra 25/30 anni, dovrebbe far saltare tutti sulla sedia, e far nascere un punto interrogativo grande quanto la stessa piantagione di pannelli, ovvero: “E chi cazzo ci dà la garanzia che tra trent’anni una società con 10.000 euro di capitale sociale, posto che esista ancora, non se la svignerà abbandonando in loco tutto l’ambaradan, onde i cocci (cocci per non ripetere la trivialità di prima), saranno tutti nostri?”.            

Non so voi, ma io ho il fotovoltastomaco.

Antonio Mellone

 
Di Fabrizio Vincenti (del 29/05/2017 @ 14:16:05, in NohaBlog, linkato 4044 volte)

Hai stancato! Sì, caro Antonio Mellone, ora hai proprio stancato Noha, Galatina, Collemeto e Santa Barbara. Taci una volta per tutte, capra, capra, capra! Chi ti credi di essere tu con quella tua penna da strapazzo! Come ti permetti di criticare, di dire sempre la tua, di farti i fatti degli altri? Sai solo scrivere tu, mica sai parlare ai comizi, inventare storie, sparare numeri, narrare leggende! Cosa sai fare tu oltre al tuo lavoro? Pensi che occupandoti della cosa comune, dei fallimenti delle passate amministrazioni, dell’incapacità cognitiva di chi, con profondo senso del dovere e senza pensare ai duemila euro di stipendio, si candida alla carica di sindaco, tu riesca a fare una bella figura?

Hai stancato tu e la tua cultura, la salvaguardia dell’ambiente, il restauro delle opere d’arte, il problema della cementificazione, dell’inquinamento, del chilometro zero, delle autostrade a sei corsie! Basta con questa trozza, con la torre dell’orologio, con le casiceddrhe, con la masseria Colabaldi, col frantoio ipogeo.

Cosa fai tu per Noha, oltre a scrivere? Sei stato tu a sostituire la lampadina al calvario? No di certo. Non capisco, dunque, che cosa scrivi a fare! E basta anche con questo fatto della cabina dell’Enel alla struttura di Noha. Cosa te ne frega a te se a noi i compleanni piace farli al buio? Non sai che così le candeline sulle torte fanno più effetto?

Basta con questa casa rossa, col tuo Dante, con questa storia del “megaporco”! Come ti permetti di dire che noi, gente che spera, non abbiamo fatto niente per questo paese! Dove vivi, caro bancario dei miei stivali? Qui non ci sono inoccupati, come affermi tu; le strade sono perfette, l’illuminazione anche, il turismo va a gonfie vele, la raccolta differenziata funziona benissimo. Non c’è immondizia alla piazzole di sosta, i rondò sono curatissimi, abbiamo l’agenda piena di attività culturali. Hai organizzato tu gli anni scorsi la notte della taranta? E poi, visto che stavo per dimenticarmene, quanto dichiari tu all’anno? Fai un confronto se hai il coraggio! E tu vieni a dire a noi, che dichiariamo duemila euro, che non si fanno così le cose? Con quale faccia ci vieni a dire che bisogna recuperare l’evasione fiscale perpetrata nel nostro comune? Comincia a dichiarare il giusto intanto! Ma in banca le fatture le fai, le paghi le tasse, tu, il moralista dei giorni nostri?

Tu che parli, sai come si fa a far fallire un Comune? Sai come si fa a spendere un milione e seicentomila euro per qualcosa che non si può utilizzare? Sai come si sostituiscono le lampadine al calvario? Sai come si mantiene efficiente un parco cittadino? Sei stato tu a mettere ventinove cestini in un parco di trenta metri quadrati? E che cavolo, basta lamentarti, e inizia a scrivere come mangi! E cosa te ne frega a te chi siamo e cosa faremo una volta eletti? Tu devi solo mettere una croce sul nome, e nient’altro.

E ancora: sai dove te la devi mettere la tua grammatica? Io scrivo come voglio, dico quel che voglio, penso quel che voglio! E dopo tutte queste “e”, punti interrogativi, virgole e punti esclamativi, cosa pensi di farmi?

Io sono io, e me ne vanto!

Lettera da uno che non è mai diventato sindaco.

(Fabrizio Vincenti)

 
Di Redazione (del 20/03/2021 @ 14:09:11, in Comunicato Stampa, linkato 708 volte)

Con una efficace locuzione dialettale “Le persone se pensanu ca su pittule!”, l’Assessora ai Lavori Pubblici, Loredana Tundo, circoscrive l’impegno ad amministrare una città come Galatina. Con una altrettanto colorita noi diciamo “Nu tocca sspettamu cu nni cascia ‘u culumbu!”

Amministrare una comunità non serve improvvisazione, ci vuole studio, ricerca, conoscenza della realtà, ascoltare, sognare, avere pensieri lunghi. Addurre a scusante l’eredità di chi ha amministrato in precedenza, non è un buon segno di capacità e di competenza nell’affrontare e trovare nuove soluzioni ai bisogni della comunità.

La democrazia dell’alternanza comporta questi rischi. Se l’elettorato boccia chi ha governato nell’ultima consilitura e premia chi si propone di sostituirlo, con un programma alternativo e con modalità di operare diverse, non può addebitare ad altri l’incapacità di rispondere a quanto promesso.

Governare  non è un lavoro ragionieristico, penosa lamentela per i debiti ereditati, ma attività di programmazione, e perché sia efficace, non occorre solo spendere con oculatezza le risorse disponibili, ma seguire con grande attenzione tutte le possibilità di finanziamenti, europei, statali, regionali, studiando il territorio, preparando i progetti, presentando le richieste, seguire il percorso procedurale per conseguire il risultato. Ottenute le risorse, farne buon uso, elaborare i progetti esecutivi, svolgere con competenza l’appalto, evitando contestazioni e ricorsi, affidare l’incarico e portare a temine l’opera nei tempi stabiliti.

Qualcuno ha fatto notare, in queste ore, che per i tributi evasi o elusi, afferenti la Tari per gli  anni 2014-2015-2016, per un ammontare complessivo di 664.622 euro, solo il 3 marzo scorso è stata adottata la delibera di riscossione coatta. Quanto ci vorrà per recuperarli? 

Gli inquilini di Palazzo Orsini, sotto la guida del Sindaco, Marcello Amante, in questi quattro anni, hanno disatteso, in più occasioni, a queste regole di buon governo. E, come abbiamo sostenuto in altra occasione, la sua verrà ricordata come “L’Amministrazione delle occasioni perdute”. Non vogliamo addentrarci in un elenco penoso, vogliamo brevemente ricordare la prima e le ultime.       

Nel mese di luglio del 2017, a poche settimane dall’insediamento, l’Assessora all’ambiente, Cristina Dettù, rifiutò i finanziamenti della Regione Puglia, finalizzati alla bonifica delle periferie dai rifiuti abbandonati, adducendo a pretesto che Galatina era una città pulita, non servivano i soldi di Emiliano.  

Pochi giorni fa, da Bari arrivava la notizia dell’assenza di Galatina tra i 14 comuni leccesi che, subito e per primi, beneficeranno dei finanziamenti per tutte le attività di manutenzione straordinaria e di qualificazione delle strutture turistiche urbane dei centri storici.  In successione, da Roma, quella delle perdita di un altro finanziamento, per un ammontare complessivo di 5 milioni di euro, per la mancata  partecipazione al bando nazionale per la messa in sicurezza del territorio e l’efficienza energetica degli edifici pubblici e delle scuole.

Gli assessori responsabili di queste gravi inadempienze occupano ancora i loro posti. La democrazia di questa amministrazione, ridotta a mediocrazia, ha bisogno di personale politico all’altezza dei tempi che stiamo vivendo. Perché “chi più sale in alto più lontano vede e chi più lontano vede più a lungo sogna”. E noi vogliamo una città che rinasce.

Discorso a parte meriterebbe quello delle opere realizzate o portate a termine. E’ utile ricordare che si è trattato di un ricco lascito di chi ha amministrato in precedenza.

PARTITO DEMOCRATICO

COORDINAMENTO CITTADINO

 
Di Albino Campa (del 26/04/2010 @ 14:08:59, in Grafite è Musica, linkato 4738 volte)
In mostra dal 30 Aprile al 14 di Maggio presso il circolo “Arci kilometro Zero” di Galatina le opere del nuovo progetto artistico della pittrice salentina Paola Rizzo.
In esposizione i bellissimi ritratti da lei abilmente e artisticamente eseguiti a matita di alcuni musicisti di fama nazionale ed internazionale, conosciuti personalmente nel corso di questi anni.
Ritratti come quello di Caparezza, Terron Fabio, Roy Paci, Raffaele Casarano, Claudio Prima, Emanuele Coluccia, Roshaun Bay-c Clark, Cesare Dell’Anna, Eneri, saranno esposti nelle piccole e accoglienti sale del circolo Arci.
La mostra sarà ospite di un contesto, in cui non mancherà certamente il buon vino o la birra tutta di produzione salentina e le specialità tipiche della nostra gastronomia, né mancherà di certo la musica.
Ad accompagnare Paola nella serata inaugurale del 30 Aprile, che avrà inizio alle ore 22.00, mentre disegnerà live il ritratto a Romeus, il cantautore salentino esibitosi alla 60esima edizione del festival di Sanremo, la musica elettronica dalle sperimentazioni abstract hip hop, minimal tekno, aphex twin, boards of canada e molta improvvisazione del duo Vault Tec. composto da Mirko De Lorenzis e Giacomo Merchich.
Il connubio è vincente. Arte, musica, la bella compagnia ed il buon vino!
 
www.myspace.com/alistairtower
www.myspace.com/overtuner
 
Paola Rizzo è pittrice laureata nel 1997 all’Accademia delle belle Arti di Lecce con una tesi in anatomia artistica dal titolo “Fisicità e psichicità di un linguaggio universale: il volto”.
Bravissima con la matita, nei chiaroscuri, il suo talento sembra esprimersi al meglio nella tecnica della pittura ad olio.
Nature morte, vedute marine, paesaggi bucolici, panorami, soggetti religiosi, scene di vita quotidiana, ritratti di volti umani o fantastici, sono stati i soggetti della sua prima produzione artistica.
Poi improvvisamente incontra un soggetto che è diventato quasi la costante della sua opera: l’ulivo, la pianta che per eccellenza rappresenta l’ambiente, la natura della terra salentina.
Sembra esserci ormai una dipendenza, quasi ancestrale, tra Paola e quest’albero considerato “sacro” dai nostri avi, alla stessa stregua di un nume tutelare del luogo.
Chiunque, ammirandoli, può sentire la suggestione delle piante che si abbracciano teneramente nella brezza del meriggio che muove dolcemente l’erba; che piangono all’aurora, che ridono beffardi; che danzano o fuggono in mezzo ai campi di papaveri e margherite nella luce meridiana.
Nel corso degli anni continua a dedicarsi amina e corpo all’arte, poi entrano a far parte del suo mondo l’amore per la fotografia e la Musica.
Lei pensa che sia bellissimo fermare scatto dopo scatto, un istante in una foto. Poi quando la riguarderà, ricordi affioreranno e inevitabilmente saranno anch'essi impressi come su di una pellicola fotografica nella sua mente.
La musica rappresenta per Paola fonte di ispirazione primaria. Musica e Pittura, in connubio tra loro, divengono così inscindibili l'una dall'altra.
Nascono così i sui dipinti, prendono vita da note che guidano ed accompagnano tocchi di pennello sulla tela.
La musica collante per artisti la porta frequentare gli ambienti musicali conoscendo alcuni tra i suoi musicisti preferiti, così scatto dopo scatto ferma le loro espressioni e la loro anima che poi viene impressa nei tratti decisi del suo tratto. Nascono così i suoi ritratti.
Paola Rizzo dipinge e disegna con la musica. Non come colonna sonora, che pure non manca mai nel suo studio d'arte, ma come moto dell'anima-artista.
Le sue tele e i suoi ritratti sono spartiti musicali su cui si adagiano note in bianco e nero e note di colore, spalmate con pennelli o incise nel tratto al cui ritmo risuona l'armonia del creato. Nei suoi dipinti, i colori a volte stridono e lottano in contrasto come rulli di tamburi e tamburieddhri, a volte sfumano malinconici sul diesis o sul bemolle di un ottone a fiato o di un'armonica a bocca, a volte esplodono nella maestà degli ulivi che si ergono nella gloria dei cieli come trombe o antiche canne di un organo solenne.
I volti di Paola Rizzo e le loro espressioni li trovi ovunque nei suoi quadri. La natura delle sue tele non è mai morta, ma viva, pulsante, danzante, cantante.
Il pennello o la matita di Paola finiscono per essere nelle sue mani come la bacchetta di un direttore d'orchestra, e i suoi volti e le sue immagini la composizione e l'esecuzione più bella della sua pittura lirica.
Questi volti stanno cantando e suonando: tendete l'orecchio, liberatevi dal tappo che ostruisce ed ottura, e li sentirete anche voi.
 
www.myspace.com/paolarizzo
www.paolarizzo.net
 
Di Redazione (del 21/08/2018 @ 14:07:08, in NoiAmbiente, linkato 1453 volte)

I lavori per le nuove panchine procedono, siamo prossimi all'inaugurazione la cui data pubblicheremo a breve su questo sito. 
Siamo a quota numero sette panchine, per raggiungere l'obiettivo del progetto iniziale ne mancano ancora tre. Chi volesse aiutarci contribuendo al raggiungimento dell'obiettivo può mettersi in contatto con il sito Noha.it.

Il Direttivo di Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha

 
Di Redazione (del 10/06/2022 @ 14:05:50, in Comunicato Stampa, linkato 707 volte)

Non più confinata nel perimetro del Salento, ora la questione di sposta in Parlamento. Il caso Colacem approda infatti in Commissione ambiente della Camera: richiesta di audizione urgente per gli impianti di Gubbio, Sesto Campano e per quello salentino di Galatina. Comitati dei cittadini, sindaci, associazioni da più parti d’Italia si sono coordinati in una comparazione di dati sanitari, report scientifici prodotti nel corso dei mesi e confrontati sulle sospette correlazioni tra anomalie sanitarie ed emissioni registrate nelle comunità che vivono a ridosso dei cementifici di Colacem spa.

Dopo una lunga serie di confronti, la decisione di elaborare il dossier “Emergenza sanitaria nelle aree urbane in prossimità dei cementifici Colacem di Galatina, Gubbio e Sesto Campano”, presentato il 6 giugno con richiesta di audizione urgente alle deputate Alessia Rotta e Rossella Muroni (ex presidente di Legambiente) presso la Commissione ambiente della Camera. A sottoscrivere il report e dare input alle fasi successive il Comitato civico ambiente e salute di Lecce, il Comitato No Css nelle cementerie di Gubbio, Comitato per la tutela ambientale della Conca Eugubina e l’associazione molisana Mamme, salute e ambiente di Venafro.

Nel 2017, dopo quella presentata dal Movimento Cinque Stelle dell’anno prima, l’ex ministro e allora deputato di Sinistra Italiana Stefano Fassina aveva proceduto con una interrogazione parlamentare sull’impianto galatinese, proponendo la sospensione dell’attività industriale in attesa della Vis, Valutazione impatto sanitario. Nelle zone di Sesto Campano nel territorio di Isernia, Galatina e Gubbio, in provincia di Perugia, hanno sede i  tre cementifici di proprietà della società Colacem, terzo gruppo italiano per produzione, con un totale di sei stabilimenti in Italia (gli altri tre si trovano in provincia di Varese, in quella di Arezzo e a Ragusa). Ulteriori quattro impianti anche nel resto del mondo: Tunisia, Albania, Haiti, Repubblica Dominicana.

I vari comitati di cittadini hanno dunque raccolto un dossier sull’emergenza sanitaria in quelle comunità. Il dossier è stato presentato, come riportato su, lunedì scorso alla presidente e vice presidente della Commissione ambiente della Camera, Alessia Rotta e Rossella Muroni.  La raccolta di dati relativi alla situazione sanitaria, ambientale e autorizzativa dei tre cementifici, per i portavoce dei comitati, dimostrerebbe una precisa modalità operativa aziendale portata avanti da decine di anni e che si sarebbe andata a incastrare con un certo immobilismo da parte di alcune amministrazioni locali nel volere affrontare quella rappresenta come una delle maggiori vertenze ambientali nazionali

Dal punto di vista sanitario, il report presentato alle due parlamentari parla di dati numerici che configurano una vera e propria emergenza. Concentrazione di inquinanti e rischio di mortalità delle quali vi abbiamo parlato già un anno addietro, con riferimento alla forte apprensione manifestata da undici sigle mediche, dalla Lega italiana tumori ed emersa in uno studio del Cnr: il distretto del cementificio di Galatina era stato infatti dichiarato “zona rossa” per l’incidenza di neoplasie polmonari. C’è da dire che nel Salento, quanto meno, un registro dei tumori esiste. (E non presenta appunto cifre rassicuranti.) Nel 2021, però, la Regione Umbria lo ha invece abolito “perché troppo costoso”.

Laboratori e centri di ricerca hanno evidenziato la presenza di diossina nel latte materno e nella placenta umana, oltre a una elevata concentrazione di metalli pesanti nella vegetazione, nella falda acquifera e nel suolo. Le preoccupazioni delle popolazioni locali sono poi lievitate dopo il sequestro delle polveri presso lo stabilimento di Galatina eseguito dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, che ha evidenziato caratterizzazioni insufficienti nella composizione dei rifiuti, così come indicato anche in sede di Ctu, Consulenza tecnica d'ufficio.

“I cementifici sono industrie obbligatoriamente subordinate alla Via, la Valutazione di impatto ambientale. Eppure nessuno dei tre è stato mai valutato, nonostante l’Agenzia europea per l’ambiente ne abbia indicati due tra i 600 impianti maggiormente inquinanti d’Europa. L’emergenza rifiuti in Campania fu decretata dal presidente del consiglio Ciampi nel 1994,  28 anni fa.  Da quasi trent’anni in Italia si discute su dove mettere i rifiuti. Il governo ha continuato a favorire l’incenerimento, in particolare nei cementifici, in netto contrasto con gli obiettivi europei per la riduzione delle emissioni di carbonio e il recupero dei materiali scartati”, scrivono dai comitati che hanno sottoscritto il dossier, ora sulle scrivanie delle due deputate della Repubblica.

 Valentina Murrieri
(fonte: lecceprima)

 
Di Redazione (del 22/08/2017 @ 14:00:17, in NoiAmbiente, linkato 2140 volte)

NOI NON PULIAMO! MANIFESTIAMO CONTRO LA SCORZA ATAVICA DI CHI AMA LA MORTE E NON LA VITA.


Dal punto di vista organizzativo, possiamo dire molto bene. Abbiamo avuto la collaborazione diretta dell’Assessore all’ambiente e ai Beni Culturali, Avv. Cristina Dettù, la presenza dei Vigili Urbani e l’intervento molto efficace degli operatori di Monteco che hanno portato via quasi subito, tutti i rifiuti raccolti  nelle aree ai margini delle  due vie interessate dalla manifestazione.

Abbiamo avuto il piacere di avere con noi anche alcuni cittadini di Galatina che hanno apprezzato molto l’iniziativa.

E’ invece veramente sconvolgente la realtà trovata in mezzo a tutto quel nerume residuo dell’incendio, dove svolazzano tutt’ora fibre di materiali tossici risultanti dalla combustione che finiscono nei nostri polmoni e sicuramente non fanno bene.

E’ sconvolgente che gli abitanti di quella zona (quelli che hanno manifestato il loro pensiero con parole e omissioni), siano convinti di aver fatto bene a bruciare e che fosse più pericoloso avere intorno a casa delle sterpaglie secche, che tanto non sarebbero mai diventate una foresta impenetrabile, vista la siccità prolungata di sette mesi, 
piuttosto che diossina in aria e in terra per secoli e seculorum. Amen.

E’ sconvolgente trovare in mezzo alle sterpaglie buste di immondizia domestica senza la minima attenzione di nasconderne la paternità, sfalci da attività di giardinaggio, vasi rotti, televisori, copertoni, centinaia di bottiglie di vetro, scarpe, borse colme di rifiuti, ecc.

E’ sconvolgente sentirsi dire da qualcuno di questi personaggi scampati alla peste nera, che la colpa è sempre degli altri: dell’Amministrazione Comunale, dei tecnici, dei proprietari dei fondi, e mai di chi butta con non curanza rifiuti ovunque e per giunta li brucia pure.

E’ sconvolgente che nessuno, o quasi, fra tutti gli abitanti che si sono affacciati sull’uscio di casa, abbia avuto il buon gusto di avvicinarsi, non dico per pulire insieme a noi, ma perlomeno a interessarsi su cosa stessimo facendo. Se non chiederci se ci stavano pagando bene per il lavoro che stavamo facendo. Qui ogni discorso sensato finisce insieme ai rifiuti bruciati. Punto.
Conclusione: buona parte della persone "perbene" residenti in questo paese è convinta che bruciare tutto, "ce' ccappa ccappa", faccia pulizia, serva a igienizzare l'ambiente dalle malattie, tipo scurzoni e zoccole. Insomma esattamente come nel medio evo contro la peste. Si bruciava tutto, anche le persone. 

Che fare? Continueremo a cercare di far capire a tutti, facendogli fare magari la scuola elementare del rispetto di Dio,  che non basta comprare un SUV e  chiudersi in casa lasciando fuori le schifezze buttate nei prati per credere di avere conquistato la dignità di persone civili, ma che è ora di cominciare a cambiare modo di pensare e di fare.

Fareambiente

Laboratorio di Galatina Noha

 
Di Redazione (del 31/12/2018 @ 13:57:14, in Comunicato Stampa, linkato 771 volte)

“Orgoglioso di fare parte di questa famiglia”. Definisce così il legame con la Showy Boys il giovane atleta Marco Petracca, nativo di Nociglia e da tre anni allievo della Scuola Volley galatinese. Classe 2002, Petracca, che nel team allenato da Gianluca Nuzzo ricopre il ruolo di schiacciatore di banda, è entrato nell’organico della squadra bianco-verde con l’entusiasmo e la passione che contraddistingue un po’ tutti gli atleti della Showy Boys.

Sin dal primo momento Marco ha sposato il progetto della società di Galatina e grazie all’impegno e alla costanza del lavoro svolto sotto l’attenta guida di mister Nuzzo sta sviluppando le sue capacità, entrando nel gruppo che partecipa al campionato nazionale di I livello serie C.

“Sento molto il peso della responsabilità vista la mia giovane età, ma ho la piena fiducia del mio allenatore e dei dirigenti che mi rassicurano e, allo stesso tempo, mi spingono a dare il massimo per ottimizzare il lavoro che svolgo quotidianamente in palestra – spiega Marco Petracca – faccio parte di una grande realtà sportiva che sta portando avanti un progetto di formazione tutto rivolto a noi giovani pallavolisti e sono fiero di poter sfruttare questa opportunità di crescita”.

Chi, come l’allievo Petracca, deve raggiungere Galatina per svolgere le sedute di allenamento l’impegno è ancora più duro considerando anche l’attività scolastica.

“E’ necessario conciliare sport e studio nel miglior modo possibile – aggiunge Marco – organizzo i miei impegni e cerco di distribuirli in maniera tale da permettermi di partecipare alle sedute di allenamento in maniera regolare”.

Sull’esperienza nel gruppo under 18 e serie C, il giovane bianco-verde ha le idee chiare. “E’ una stagione importante per me e per i miei compagni. Non mi riferisco soltanto ai risultati sportivi che stiamo ottenendo, ma all’opportunità che la Scuola Volley offre per perfezionarci a livello tecnico e maturare a livello caratteriale. E’ una grande opportunità per chi come me ama la pallavolo perché lavori in un ambiente sano e motivante, con tecnici esperti e il supporto di uno staff medico.

Obiettivi? “Riuscire ad allenarmi sempre al meglio delle mie possibilità – conclude Marco Petracca - continuare a crescere a livello tecnico e dare il mio contributo per rendere sempre più forte l’intero gruppo”.

ww.showyboys.com

 
Di Albino Campa (del 29/10/2007 @ 13:56:47, in Eventi, linkato 5301 volte)
"Eccovi il discorso di sabato 20 ottobre 2007 tenuto da Antonio Mellone (nonostante decimi di febbre da influenza) nella sala 'Celestino Contaldo' del Palazzo della Cultura "Zeffirino Rizzelli" di Galatina, per la presentazione del libro "Scritti in Onore di Antonio Antonaci". 
Serata stupenda, resa ancor più bella (e storica) grazie alla presenza del Prof. Mons. Antonio Antonaci, che così ha voluto fare una graditissima sorpresa ai presenti, incluso il relatore, che non sperava in tanto onore".

(qui i videoclip della serata con il discorso di  monsignor Antonaci)

 

Presentazione del libro “Scritti in Onore di Antonaci”

Galatina, 20 ottobre 2007

PALAZZO DELLA CULTURA “ZEFFIRINO RIZZELLI”

Sala “Celestino Contaldo”

*   *   *

“Scritti in Onore”.  Da dove è partita tutta questa storia?

L’anno accademico 1990/1991, quello nel quale mi laureai a novembre in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi, fu l’anno in cui insieme ad altri studenti, con il superamento di un concorso per titoli ed esami, fui nominato “Tutor”.
Il Tutor è uno studente “senior”, anziano, che indirizza, segue, consiglia le giovani matricole…
Il direttore dell’ISU Bocconi (si chiamava Salvatore Grillo, il dottor Grillo) subito dopo il concorso, chiamò tutti quanti noi tutor, eravamo in tutto una decina, per farci un dono. Regalò ad ognuno di noi un pacco di non meno di quattro chili di peso, contenente due tomi – “sono due libri di grande valore” ci disse.
Questi libri di circa 900 pagine l’uno erano intitolati, sentite un po’, “Scritti in Onore di Luigi Guatri”.
Luigi Guatri era il nostro Rettore, nonché professore di Marketing e di Valutazione delle aziende, e di non so quali altre materie.

Mi rimase impresso quel titolo. Mi sembrava strano.
Sfogliando le pagine di quei poderosi volumi vidi che solo le prime trenta/quaranta pagine (su 1800!) parlavano della persona e dell’opera del Prof. Luigi Guatri. Tutte le altre erano pagine nelle quali diversi professori dell’università o dottori di ricerca o assistenti universitari avevano scritto sugli argomenti più disparati, focalizzandosi soprattutto sul marketing, materia preferita dal Guatri, ma non solo.

Mi accorsi con il tempo che si trattava di saggi (interessantissimi per carità) che poi bene o male si ritrovavano riciclati in altri libri, o in dispense o in riviste dello stesso genere.

Girovagando in biblioteca mi trovai di fronte ad altre raccolte corpose, massicce, come per esempio: “Scritti in Onore di Ugo Caprara”; “Scritti in Onore di Carlo Masini”, “Scritti in Onore di Gualtiero Brugger”, “Scritti in Onore di Giordano dell’Amore”, “Scritti in Onore di Umberto Cerroni”, “Scritti in Onore di Isa Marchini”… E via di seguito.

Oppure “Studi in Onore”, che è la stessa cosa. Oppure “Liber amicorum”…
 
Provate a cercare nelle biblioteche, specialmente nelle biblioteche universitarie, troverete una certa quantità di questi volumi di “Scritti in Onore”, un vero e proprio genere letterario. Se cercate su internet con qualsiasi motore di ricerca troverete un’infinità di titoli di “Scritti in Onore”… Si tratta sempre, provate per credere, di libri poderosi, voluminosissimi. Dei veri e propri mattoni.

Cercai di chiedere, di approfondire di che genere di libri si trattasse. Capii che si era in presenza, nella maggior parte dei casi, di “scritti di circostanza”.
Scritti offerti al professore che aveva compiuto un tot. di anni, in genere una settantina; o in determinate occasioni, come per esempio la messa a riposo del professore, proprio quando il professore stava per diventare, come si dice nel linguaggio accademico, “emerito”.

Gli “scritti in onore” sono del genere AA.VV, cioè Autori Vari.
Capita sovente agli altri professori, o ai ricercatori, che venga richiesto il loro contributo per gli “scritti in onore”. Sappiate che questi professori o questi dottori in ricerca sovente hanno già pronto in un cassetto o nella memoria di un file di computer il loro contributo scritto. Pronto per l’uso.

Per dirla tutta vi dico qua per inciso che anche il prof. Antonaci ha partecipato ad una di queste opere collettive. Il titolo: “Studi in Onore di Antonio Corsano”. Un libro di 870 pagine, un libro alto così.
Ma, anche in questo caso, leggendo l’indice si capisce subito che del professore Antonio Corsano, l’onorato, s’è scritto solo di striscio. Di Antonio Corsano, oltre alla fotografia, poco o niente.

Arriviamo ai nostri giorni.
Alla luce di tutto questo che vi ho appena raccontato, volevo trovare un modo per stravolgere il concetto di “Scritti in Onore” come se fossero “scritti di circostanza”. Volevo innovare questo genere letterario. Anche il libro più ignobile – si sa - è pur sempre una novità.

E l’ho fatto con il libro del quale questa sera celebriamo il battesimo. Non m’interessava il numero delle pagine (l’importanza di un libro non si misura dal suo peso o dallo spazio che occupa). Ed ho cercato di fare uno “Scritti in onore”, diciamo, in senso stretto. Con questo libro ho voluto dunque stravolgere il concetto di “scritti in onore” e fare in modo che questi scritti non fossero scritti d’occasione, ma un saggio appassionato che avesse come oggetto le opere di un professore, come soggetto il professore Antonio Antonaci.ù

Ma chi è, in breve, il professore Antonio Antonaci?

Onde evitare di tediarvi troppo con la mia voce, per questi brani chiederò l’aiuto a Paola Congedo, che all’inizio di questa serata ha già letto il brano di Zeffirino Rizzelli ed i due inizi dei capolavori, il “Fra’ Cornelio Sebastiano Cuccarollo” e il “Cuccarollo”. Subito dopo, l’omaggio musicale della brava flautista gallipolina Gabriela Greco. Io per qualche minuto farò il mio turno di riposo.

Prego Paola.

CHI E’ IN BREVE IL PROF. MONS. ANTONIO ANTONACI

Antonio Antonaci, galatinese purosangue, è nato il 9 giugno del 1920 da una famiglia di agricoltori. E’ stato ordinato sacerdote dal santo vescovo idruntino Fra’ Cornelio Sebastiano Cuccarollo, il 29 giugno del 1943.
Laureato in Teologia, Filosofia, Lettere Classiche, specializzato in scienze storico-morali, ha operato nell’ambito del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prima presso l’Istituto di Scienze Politiche dell’Università di Torino e poi presso l’Istituto di Storia della Filosofia dell’Università Statale di Milano.
E’ stato titolare della cattedra di Storia della Filosofia (nel corso di laurea in Pedagogia) nella Facoltà di Magistero dell’Università di Bari, dove ha pure tenuto per alcuni anni la cattedra di Storia della Filosofia Medievale. Ha diretto l’Istituto di Scienze Religiose “Giovanni Paolo II” di Otranto, dove ha anche insegnato Storia della Chiesa.
A partire dal 1953 e per molti anni è stato Prefetto degli Studi del Seminario Arcivescovile Idruntino; dal 1970 è Prelato d’Onore di Sua Santità e dal 1987 è Arcidiacono del Capitolo dell’antica e gloriosa Cattedrale della Chiesa metropolitana di Otranto, con il titolo dell’Annunziata.
Con decreto del Presidente della Repubblica del 2 giugno 1973 gli è stata conferita la Medaglia d’Oro di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte.
Per molti anni è stato Ispettore Onorario ai Monumenti del Salento.
E’ Cittadino Onorario di Otranto e di Muro Leccese.
Nel 1968 vinse il Premio Nazionale “Salento” per la saggistica per il lavoro su Francesco Storella filosofo salentino del Cinquecento (Bari, 1966).
Nel 1998 gli è stato attribuito il premio “Città di Galatina – Beniamino De Maria” ricevuto dalle mani dell’allora Presidente della Repubblica, On. Oscar Luigi Scalfaro, giunto a Galatina per l’occasione.

Incommensurabile è la produzione letteraria di Antonio Antonaci, composta oltre che da numerosi volumi anche da una sterminata numerosità di lezioni, interventi, articoli ed editoriali su riviste e periodici locali e nazionali.
   
Citiamo a proposito, tra le riviste, “L’Eco Idruntina”, il bollettino diocesano che di fatto nel corso di oltre un quarto di secolo vide impegnato Mons. Antonaci nella redazione degli editoriali e di numerosi altri interventi di formazione pastorale, catechistica, liturgica, oltre che d’informazione della vita diocesana e della Chiesa Universale; e “il Galatino”, il quindicinale di informazione salentino del quale Antonaci fu socio fondatore nel 1968 (come pure del numero annuale “il Titano”, nato anni prima, edito per la Fiera Campionaria di Galatina in occasione della festa patronale galatinese).
De “il Galatino” Antonaci fu direttore editoriale per lunghi decenni. E ancor oggi, il Professore non manca d’inviare al “suo” giornale (dattiloscritti con la sua inseparabile “Olivetti”) interventi, recensioni di libri, articoli e lettere al direttore, che si contraddistinguono per l’ariosità dello stile, la lucidità e la sagacia di sempre. 

*    *    *

Ma torniamo a noi. Continuiamo.
Che cosa ho voluto riportare? Di che cosa parla questo libro che questa sera è piovuto in questa bellissima sala? Del resto la rassegna di questo mese d’ottobre patrocinata dal Ministero per i beni e le attività culturali e nel cui cartellone rientra questa serata è proprio intitolata “Ottobre piovono libri: i luoghi della lettura”…
E’ un libello che non vi pioverà in testa come un mattone. State tranquilli. Potrei dirvi soltanto: compratevelo, non ve ne pentirete. Ma qualcosa ve la voglio anticipare.

In questo libro, intanto dico subito che non c’è tutto Mons. Antonio Antonaci. Ci mancherebbe altro! In questo libro c’è un aspetto di Mons. Antonaci. Anzi a guardar meglio, più d’uno. Ma sicuramente non tutti.
C’è un po’ il succo delle conversazioni tra il sottoscritto e Monsignore, ma soprattutto i libri di Monsignore. Quelli che avete visto scorrere nel video preparato da Daniele Pignatelli, che ringrazio ancora una volta per la disponibilità. Anzi, per essere ancor più precisi, alcuni libri di Monsignor Antonaci.
E questo libro parla di libri. Perché come ben sapete i libri si parlano tra di loro. Dall’interno di un libro è possibile entrare in un altro.

Dicevo che il mio libro parla di alcuni dei libri di Monsignore.
Infatti, proprio in questi giorni ne ho scoperto un altro (i libri di Antonaci sembrano spuntare come i funghi cardoncelli in questo periodo); un libro di cui non conoscevo l’esistenza. E non è che si trattasse di un libercolo di quattro pagine, o di secondaria importanza, ma un libro di ben 300 pagine, edito dalla Editrice Salentina, ed intitolato semplicemente “Editoriali” (è una raccolta di 52 articoli pubblicati sull’Eco Idruntina - la rivista diocesana - dal 1961 al 1967). Questo per dirvi che davvero non si finisce mai di scoprire, davvero “fino alla bara sempre s’impara”. E si scopre.

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Scritti in Onore.

Onore e memoria.

E’ fin troppo facile onorare la memoria: chi non lo fa?
E’ lungimiranza, è accortezza invece onorare chi è presente, chi ti sta di fronte ancora; è un valore provare gratitudine per la stanchezza di chi non si è risparmiato, curvo una vita intera sui libri e sulle sudate carte per insegnare e cambiare il mondo, (in meglio s’intende). E dare anche dignità alla nostra terra.
Guardare con riconoscenza a chi ha ancora tanto da insegnare, è gratitudine.
 
Onore e memoria.
L’onore è per chi è presente, per chi ti può ascoltare e leggere, è per chi ti sta di fronte. “Onore”, può essere anche un bell’appellativo: lo si può usare perfino tra fidanzati, se non si vuole utilizzare diminutivi banali o vezzeggiativi melensi comuni, inflazionati, e non troppo lirici.
Memoria è invece una anamnesi, un rincorrere chi non c’è più, un fargli sapere che forse valeva la pena di parlare con lui, leggere i suoi libri, i suoi articoli, condividere il pensiero, un obiettivo, o un tratto di strada.
 
Ma perché non dirlo prima?
Perché mangiarsi le mani perché si è arrivati in ritardo: cioè si è arrivati al tempo della “memoria” e non al tempo dell’“onore”?
La memoria è importante, ma vale molto di più l’onore. Una città può ricordare con un monumento, l’intestazione di una strada, dopo dieci anni dalla morte. Ma perché non ringraziare finché si è in tempo? Perché non premiare e dire grazie a chi è ancora nostro prossimo?

Prossimo non è chi è lontano, lontano nel tempo e nello spazio; il prossimo è chi ci sta accanto; chi ci tocca; chi ci parla e ci ascolta. Il prossimo sovente finisce per allontanarsi da noi, perché non sappiamo apprezzare la sua presenza; non sappiamo essere grati per nostra incapacità, quella che poi si manifesta quando una persona la perdiamo o si allontana da noi.

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Mi riferisco in questo momento ora alla memoria del prof. Zeffirino Rizzelli, al quale va la nostra riconoscenza, non solo per il bel saggio che ha voluto scrivere per il mio libro (questa volta è stato lui ad onorarmi, impreziosendo la mia opera: e basterebbe il solo saggio di Rizzelli per giustificare l’acquisto del mio libro) ma, dicevo, perché proprio lui meritava, in vita, forse qualcosa in più. Ha fatto bene ancora una volta l’Amministrazione Comunale di Galatina ad intestare questo stupendo “Palazzo della Cultura” alla memoria di Zeffirino Rizzelli. In questo ambiente tutto sembra parlare di Lui: il distretto scolastico, l’università popolare, la biblioteca, il museo.
Questi muri che adesso ci stanno ascoltando, hanno per più anni ascoltato le lezioni (di vita) di Zeffirino Rizzelli, si sono impregnati della sua sapienza, del suo modo di essere giusto, democratico, saggio.  Rizzelli non è mai andato alla ricerca di medaglie al valore, di  lusinghe, di successi. Eppure al di là di questo Rizzelli meriterebbe di più. Per esempio - è una proposta che faccio questa sera alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni - tra gli altri anche il “Premio -  Città di Galatina – Beniamino De Maria”. Proprio il 2008 scadrà il biennio per l’assegnazione di questo premio. Per cosa? Per la sua attività di intellettuale, studioso, scrittore (di libri, articoli e studi su riviste specializzate di matematica, logica ed epistemologia) ed infine di politico e sindaco di Galatina. Il nome di Zeffirino Rizzelli entra di diritto nel novero dei “grandi” che hanno reso “grande” Galatina.  
Ma al di là dei premi e delle intitolazioni deve essere chiaro a noi che per Rizzelli ogni attestato di benemerenza ed ogni medaglia al valore sarebbero una ricompensa da tre soldi. Sono certo che per Rizzelli la più bella ricompensa sarebbe la rilettura delle centinaia di suoi scritti. Belli, attuali sempre, formativi. Sono custoditi, raccolti nella biblioteca di Galatina, un paio di porte più in là di questa.

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Ora la nostra lettrice leggerà l’ultima paginetta del mio libro, mentre io faccio un’altra pausa. In questo momento credo calzi molto bene il significato di quanto in essa contenuto. Alla parola Antonaci si potrebbe tranquillamente sostituire la parola Rizzelli.

“L’Antonaci con i suoi libri ha scritto in fondo di sé, anche se a prima vista questo potrebbe non apparire: egli sembra aver tramutato la sua vita in scrittura ed è così che ha raggiunto, conquistato, potremmo dire, un pezzo di eternità. Per uno scrittore, scrivere è l’aldilà a portata di mano, l’altra vita a cui sacrificare questa!
A questo aggiungiamo, tuttavia, che per Antonaci, la gloria di questo mondo altro non sarà che “silenzio e tenebre”: la transeunte vita terrestre altro non sarà che pulviscolo informe, naufrago nell’eterno.
“Quando saremo davanti a nostro Signore, altro non potremo che dirGli: fanne cce bboi: aggiu fattu tantu, ma nunn’aggiu fattu propriu nienti!” (cioè: “ho fatto tanto, ma di fatto sono stato “un servo inutile”: questo sono io con i miei difetti e, forse, con qualche raro pregio…”) ci diceva in uno dei nostri più recenti colloqui, allorché si toccava, nell’argomentare, il concetto della consolazione dalle umane fatiche, in vista della morte. Il richiamo al Vangelo in questi pensieri è evidente.
E, a proposito della “gloria” derivante dalla scrittura dei libri, Antonaci (che ha impostato la sua vita in cerca di ben altra gloria: quella celeste!) sembra far proprio il concetto molto ben espresso da Marcello Veneziani nel suo “La sposa invisibile” (Fazi Editore, Roma, 2006): che riportiamo a mo’ di explicit di questo nostro percorso: “Lo scrittore è un portatore di secchi dall’oceano al deserto. Crede di viaggiare dal nulla all’essere, creando; invece compie il tragitto inverso.
Proviene dall’essere e porta al nulla il suo catino d’acqua.
Quando lo versa è per metà evaporato nel percorso e per metà scompare nella sabbia dopo aver accennato ad un’ombra di umidità.
In quell’alone provvisorio sta tutta la gloria dello scrittore”.
E – con questo chiudiamo - se è vero il detto oraziano: “Non omnis moriar”, è però anche vero che, purtroppo (o per fortuna!), gloria caduca ed effimera, sarà, in ogni modo, quella dello scrittore. Di tutti gli scrittori.
Vanitas vanitatum et omnia vanitas. (Ecclesiaste, 1, 2).

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Torniamo un attimo ad Antonaci ed ai suoi libri.
I libri di Antonaci si conficcano come ami nella carne. Del resto se i libri non hanno questa presa di trascinamento, se è il lettore a doverseli trascinare dietro, allora sono carta pesante.
Siamo noi a portare i libri o sono i libri a portare noi? E’ questo un dilemma che decide l’intesa o il rigetto tra un lettore ed un libro.
 
Se è lui che porta me, compresi il mio tempo, la mia voglia o anche la mia stanchezza, allora è libro. Se invece oltre al mio carico giornaliero, o alla mia stanchezza, devo aggiungere anche il peso del libro e devo portarlo io, allora non è libro, è peso, è zavorra. E ad Ottobre non pioverebbero libri ma, peggio, sassi o mattoni.

Se vinco io allora è libro, se vince lui è soma, pondo, peso. E’ carta e lettere d’inchiostro insieme. Alcuni libri, devo dire in verità, hanno vinto su di me; io, dal mio canto, ho vinto tanti libri e tuttavia non ne ho mai (o ancora) vinti abbastanza.

Sarebbe impossibile, anche a voler leggere soltanto i più importanti. Non basterebbe una vita di duecentocinquanta anni impiegata a tempo pieno a leggere soltanto i classici più importanti, cioè i libri imprescindibili, quelli di cui non si possa proprio fare a meno. Non è possibile fare un bilancio del letto e del non letto: la partita doppia non può essere applicata alla lettura.
I libri letti sono sempre numerabili; i libri non letti sempre incommensurabili.
  

Con i libri bisogna avere una certa confidenza fisica. I libri si toccano, si annusano, si scartabellano a piacere. In casa mia anche a Putignano, città dove abito e lavoro cinque giorni su sette, non trovereste troppi arredamenti, ma libri. Sono l’arredo, la tappezzeria di casa.

Sono belle le case stivate di volumi dal pavimento al soffitto. Nella casa di monsignor Antonaci per esempio i libri si trovano anche sulle scale; anche sulle scale che portano al terrazzo! Si assorbe quasi il loro isolamento sonoro; d’inverno si gode del loro tepore; d’estate si respira quel loro sudar polvere di carta. Queste sensazioni provavo e provo quando vado a trovare il professore monsignore. E vorrei provarle anche a casa mia. Mi sto attrezzando per questo.

Quando si sfoglia un libro è come sentire il rumore delle onde del mare. Sfogliare i libri di Antonaci è come sentire il rumore dello Ionio e dell’Adriatico, i nostri mari di smeraldi, quando sono un po’ mossi dallo scirocco o dalla tramontana. Ché questo è il Salento: un biscotto intinto nei due mari di colori. Così ce lo ha presentato Antonaci oltre cinquanta anni fa. Prima di tutti gli spot di oggi!
 
Allora è il libro che ti porta, non porti tu il libro di Antonaci: ti porta un “Galatina, storia ed arte”, un “Otranto”,  un “Muro Leccese”, o un “Pollio”, un “Cuccarollo”, un “Accogli”, ecc. Libri, questi, voluminosissimi eppure leggeri come una piuma: non li potrai leggere magari a letto, o al mare, sono troppo grossi; ma sotto un pergolato, con la colonna sonora delle cicale. Sono grandi libri eppure non pesano, ti trasportano, e ti fanno volare.

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I libri di Antonaci sono soggetti che compiono l’azione e non complementi oggetto; sono causa efficiente, o meglio complemento d’agente. Sono libri che parlano, libri che si possono vedere mentre si leggono, libri che profumano di terra e di altri libri.
 
Ognuno reagisce ad un libro in maniera diversa. Un libro è semplicemente la metà dell’opera. Chi scrive un libro fa la metà del lavoro. L’altra metà la fa chi prende in mano quel libro e lo legge, lo consuma, lo sottolinea, gli fa le orecchie, ci litiga pure, ci si addormenta con il libro e qualche volta lo butta anche.  

Il lettore dunque conclude l’opera iniziata dallo scrittore, finisce quel semilavorato acquistato in libreria. L’incontro o lo scontro con il lettore fa di un libro un’opera finalmente compiuta. Dunque il libro, comunque vada a finire, è un incontro. Se non è un incontro, è solo parallelepipedo di carta, una confezione, una tecnologia.    
Mi piacerebbe che il mio libro non rimanesse un semilavorato.

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A me è capitato di entrare nei libri di Antonaci e di uscirne migliore, più ricco. Oserei anche dire che ho iniziato a scrivere quei due o tre libri di cui sono autore grazie proprio alla lettura dei libri di don Antonio.
I libri di Antonaci per me sono stati palestra: leggendoli e rileggendoli si impara ad utilizzare una certa espressione, si riesce a descrivere qualcuno o qualcosa, utilizzando magari quelle stesse parole. Viene quasi automatico. Non è plagio, non sono inconfessate citazioni quando utilizzo certe espressioni: ma assimilazione, apprendimento.
Come quando si va in palestra, ci si esercita con certi pesi e poi ci si accorge nel sollevare un peso che non si fa (più) lo sforzo che si faceva prima, o quello che si sarebbe fatto senza allenamento.

Dicevo: nei libri antonaciani trovi cose scritte così bene che ti par di divorare e non di leggere. Certo, l’anoressico della lettura non viene smosso da questo o quello scrittore; ma chi solo ha un po’ d’appetito, avrà veri e propri attacchi di bulimia.
 
Di fronte alla perspicuità di certi argomenti e alla bellezza della loro formulazione non puoi non sottolineare le frasi, non appuntartele sulla tua agenda e riscodellarle agli altri quando a tua volta scrivi. Sicchè son diventato una sorta di “manierista” della scrittura, di fronte a quel Michelangelo dello stile che è Antonaci (che in un libro si definisce “scalpellino”, mentre di fatto egli è architetto e scultore incomparabile).

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Ed ecco che con questo “Scritti in Onore” ho voluto pagare il mio debito: a rate. Essendo un bancario non potevo non fare questa metafora! E le rate sono le pagine di questo mio libello, pagine-rate come quelle di un prestito. Ma a tasso zero.
Non c’è interesse, non c’è guadagno in questo libro, ci mancherebbe altro: soltanto riconoscenza per quanto ho ricevuto. Ed è bello che la Galatina migliore, ma anche Noha, ma anche tanti altri salentini, siano qui presenti per onorare Antonaci. Non il mio libercolo: ma quello che il mio libro ha voluto cantare.

 
Mi avvio alla conclusione.
Zeffirino Rizzelli e Antonio Antonaci sono due astri che hanno irradiato, irradiano luce su Galatina. Ci hanno insegnato tanto. Si insegna a volte anche con il silenzio e l’umiltà, una volta che si è scritto migliaia di pagine e si è parlato altrettante volte. E sono tante le cattedre da cui si può impartire una lezione: e la scuola può essere anche quella della sofferenza; a volte anche quella dell’irriconoscenza; o quella dell’indifferenza; o quella della critica spicciola e negativa ricevuta senza approfondimento e senza motivo.
     
Se si legge con trasporto ci si arricchisce; con la lettura troviamo altri padri ed altre madri, oltre a quelli nostri naturali. Si creano dei legami, degli affetti, delle parentele:
si finisce per essere costola di libri e delle pagine scritte e non solo dei nostri padri naturali. Antonaci e di Rizzelli sono così diventati anche nostri padri.

 

Il nostro non è un paese che compra libri. Ma un paese migliore, una città migliore passano attraverso i libri: non da altro. Non c’è alternativa. E permettetemi questo piccolo atto d’orgoglio: forse passa anche attraverso il mio libro.

 

Il mio libello allora vuole essere una specie di risarcimento, o meglio di trattenimento di quello che si sta, per un motivo o per un altro, dimenticando, disperdendo nel passaggio delle generazioni. Ci sono generazioni che cominciano a dimenticare, allora ho sentito la necessità di trattenere, di ricordare, di mettere per iscritto.
 
*   *   *

Prima di terminare questa conversazione, permettetemi di ringraziare quanti hanno lavorato per questo libro. Prima di tutto Michele Tarantino di Infolito Group che ancora una volta ha creduto nel mio lavoro di ricerca. Per la stampa in digitale, Fabio Tarantino e la nuovissima Infoprinting (che è sempre di Michele Tarantino), azienda che non ha compiuto ancora un anno, ubicata in un capannone sulla via di Lecce, subito dopo il SuperMac per intenderci. Tra l’altro Infoprinting è specializzata nella stampa e nella spedizione di lettere di ogni genere. E’ una specie di stampante virtuale da attivare tramite Internet tramite il sito www.postapronte.eu.  

Ringrazio Lorenzo Tundo dello Studio Ermes di Galatina e Silvia Stanca, che non si è “stancata” della mia pignoleria nella redazione delle pagine di questo libro. Ringrazio il dott. Antonio Linciano, direttore della gloriosa biblioteca “P. Siciliani” di Galatina e Paola Congedo, direttrice della altrettanto gloriosa biblioteca “Giona” di Noha, per l’organizzazione di questa serata. Ringrazio la bravissima musicista Gabriela Greco che ci ha fatto capire quanto vadano a braccetto libri e musica.

Ringrazio il Professore Antonio Antonaci per la sorpresa che ci ha voluto fare questa sera. Il più bel regalo, professore, è la sua presenza! Ormai m’ero rassegnato all’idea che Ella non sarebbe stata presente. Ancora una volta (per fortuna!) mi son dovuto ricredere. Ringrazio la gentilezza di Dino Valente ed il suo sito www.galatina.it e quella di Albino Campa ed il suo sito www.noha.it. Ringrazio anche Radio Sole e… anche tutti quelli che ho dimenticato.

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Il mio libro vuole essere allora un manifesto, uno spot, un’insegna, un abbraccio di parole per Antonio Antonaci. Vuole essere un segnale stradale che indichi dove andare, un messaggio nella bottiglia, perché in qualche modo quello in cui io ho creduto, o che m’è parso bello, possa essere creduto ed appaia bello a coloro che leggeranno, o a coloro che verranno. Un libro, anche il più brutto, sopravvive sempre al suo scrittore. Anche se questo scrittore (o meglio scriba o scrivente) è minuscolo e si chiama Antonio Mellone. Il quale vi ringrazia per la benevolenza e soprattutto la pazienza con la quale avete voluto ascoltarlo.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Pepe (del 23/05/2016 @ 13:56:33, in Comunicato Stampa, linkato 1776 volte)

Improvvisamente (ma non troppo!), in un grigio pomeriggio di maggio, quattro consiglieri comunali di maggioranza appartenenti al Partito Democratico hanno candidamente ufficializzato la gestione fallimentare dell’amministrazione Montagna che “fedelmente sostengono” e  polverizzato il gruppo consiliare del partito del Sindaco, oggi rappresentato da un solo consigliere. Che botta!

 La creatività e la fantasia politica di certo non mancano nel Partito Democratico, in particolare a quello locale. Accade allora che consiglieri ancor’oggi iscritti al PD, che si riconoscono nel PD, che occupano poltrone espressione PD,  dichiarano di non fare più parte del gruppo consiliare del PD!  Questa si, che è nuova politica!

Dai banchi della minoranza in più occasioni è stata evidenziata l’inconsistenza politica e programmatica dei partiti di governo, bollata sempre come strumentale da chi oggi ammette spontaneamente il disastro della propria azione. Ma dove hanno vissuto finora per non accorgersi dei problemi che incombono sulla città (megaparco, area mercatale, aree cimiteriali, mancati interventi nelle frazioni)?

Preso atto di ciò, siamo in attesa di sapere quando il Sindaco Montagna, il PD ed i suoi alleati, hanno intenzione di porre all’attenzione dei cittadini l’ordinanza del Tribunale di Lecce con la quale è stato imposto al Comune di Galatina il pagamento dell’importo € 1.200.000,00 circa al Consorzio ATO, somme spettanti allo stesso per gli anni 2007, 2008 e 2009. Periodo, è bene ricordarlo, in cui lo stesso PD guidava l’amministrazione con gran parte di chi oggi siede e governa a Palazzo Orsini, compresi gli ex Presidenti della Centro Salento ambiente all'epoca dei fatti ossia Antonio De Matteis (attuale segretario del PD di Galatina) e  Mario Mele  (ex segretario del PD di Galatina). Sandra Antonica, che in qualità di Sindaco in quegli anni nominò i predetti a capo della Centro Salento ambiente, e che adesso ricopre il ruolo di vicesegretario regionale del PD, rimarrà inerte e silenziosa come per la vicenda concernente il declassamento dell’Ospedale per non creare dispiacere ai vertici?

La decisione dell’autorità giudiziaria, se confermata, porterebbe quasi certamente al fallimento il nostro Comune: di questo i galatinesi vogliono essere informati e non di spartizioni di poltrone!

Galatina (Le), lì 20.05.2016

I Consiglieri Comunali

Marcello P. Amante

Antonio Pepe

 
Di Antonio Mariano (del 12/06/2017 @ 13:52:43, in Fidas, linkato 2072 volte)

1° Torneo calcio Balilla Umano misto Maschi/Femmine a Noha. Si affronteranno in un clima di divertimento 4 associazioni di Noha:

- ACLi - Fare ambiente - Azione Cattolica e naturalmente FIDAS.

L'evento è organizzato in collaborazione con "Pasticceria Zucchero & Cannella".

Vi aspettiamo.

Antonio Mariano

 

 

 

 

 
Di Redazione (del 24/05/2022 @ 13:51:16, in Comunicato Stampa, linkato 433 volte)

Al via la rete di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. È stato sottoscritto nei giorni scorsi il protocollo di intesa teso alla realizzazione di questa rete tra il Comune e le tre aziende ENEL X MOBILITY, ACEA INNOVATION e BE CHARGE, con i cui legali rappresentanti, nel rispetto di quanto previsto nell’avviso pubblico, si è raggiunto un accordo sulle modalità di assegnazione delle postazioni dedicate all’installazione delle colonnine di ricarica.

Come promesso dall’amministrazione galatinese, saranno ben quindici (15) i punti di ricarica che verranno installati su: Piazza Valdoni, Via Calatafimini, Via Ugo Lisi, Campus, Noha, Piazza Cesari, Piazzale Stazione, Piazzale Campanella, Piazza Lago Maggiore, Piazza Toma, Collemeto, Piazza Fedele, Via Ippolito De Maria, Piazzale Vittima delle Foibe e su Largo Bianchini.

Una delle principali cause dell’inquinamento atmosferico nelle aree urbane in Europa è legato alle emissioni in atmosfera dei veicoli a combustione interna, come evidenziato da numerosi studi sul tema; la mobilità urbana rappresenta, per l’Unione Europea, un fattore di crescita e occupazione, oltre che un presupposto indispensabile per una politica di sviluppo sostenibile, tanto che la Commissione Europea ha adottato nel 2011 il “Libro Bianco ­ Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti ­ Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile” allo scopo di promuovere il dibattito sui grandi temi e criticità della mobilità e ricercare, in collaborazione con tutte le parti interessate, soluzioni efficaci e percorribili per lo sviluppo di sistemi di mobilità sostenibile.

Siamo fieri di  poter realizzare quest’opera  - dichiara il primo cittadino galatinese Dott. Marcello Amante  -  che ben si innesta con i solleciti provenienti dalla Commissione Europea agli Stati membri al fine di ridurre le emissioni nocive nell’atmosfera e ammodernare i sistemi stradali urbani ed extraurbani con  la realizzazione di reti infrastrutturali per la ricarica di veicoli elettrici sui nostri territori come obiettivo prioritario e urgente nell’ottica di tutelare la salute e l’ambiente. I nostri 15 stalli rappresentano oggi un nuovo punto di partenza verso una mobilità e un futuro sostenibili”. 

L’Assessore Nico Mauro esprime un “Un grazie agli Uffici comunali (Polizia Locale e Ufficio Tecnico) per il fattivo impegno nella realizzazione di reti infrastrutturali per la ricarica di veicoli elettrici e per la proficua sinergia che si è sviluppata tra gli stessi. Galatina avrà i suoi punti di ricarica elettrica dei veicoli e questa rete rappresenta solo l’inizio perché altri impianti nel tempo potranno essere realizzati per ampliare l’offerta anche in relazione all’andamento del mercato dei veicoli elettrici.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 08/08/2015 @ 13:49:04, in NohaBlog, linkato 2576 volte)

Continuando nella disamina di alcuni punti della “Laudato sì’”, la recente bella enciclica del papa venuto dalla fine del mondo, leggiamo: “Ci si ammala, per esempio, a causa di inalazioni di elevate quantità di fumo prodotto dai combustibili utilizzati per cucinare o riscaldarsi. A questo si aggiunge l’inquinamento che colpisce tutti, causato dal trasporto, dai fumi dell’industria, dalle discariche di sostanze che contribuiscono all’acidificazione del suolo e dell’acqua, da fertilizzanti, insetticidi, fungicidi, diserbanti, pesticidi tossici in generale”. E poi ancora: “[…] L’umanità è chiamata a prendere coscienza della necessità di cambiamenti di stili di vita, di produzione e di consumo, per combattere questo riscaldamento o, almeno, le cause umane che lo producono e lo accentuano” (tratto dal punto 20, pag. 23 e segg, della nostra edizione, Ancora, 2015). Come non essere d’accordo con questo papa? (cfr. anche il nostro “Cultura fumogena”, del 12/9/2013 pubblicato su questo sito).

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Date un’occhiata a quest’altro brano: “Molti di coloro che detengono più risorse e potere economico o politico sembrano concentrarsi soprattutto nel mascherare i problemi o nasconderne i sintomi […]” (tratto dal punto 26, pag. 28, ibidem). Ovviamente abbiamo provato a dirlo anche noi nei nostri modesti articoli, ma figurarsi se qualcuna delle autorità civili e religiose in loco ha mai fatto finta non dico di darci retta, ma almeno di leggerci di sfuggita, impegnate come sono “a mascherare i problemi o a nasconderne i sintomi”. Del resto trattandosi di “autorità”, dunque detentori del loro “potere”, e dunque accoliti di pesci un po’ più grandi di loro, cosa potevamo aspettarci di più da codesta fauna?

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Coraggio, leggete quest’altro pezzo: “Per il buon funzionamento degli ecosistemi sono necessari anche i funghi, le alghe, i vermi, i piccoli insetti, i rettili e l’innumerevole varietà di microorganismi. […] Molti uccelli e insetti che si estinguono a motivo dei pesticidi tossici creati dalla tecnologia sono utili alla stessa agricoltura, e la loro scomparsa dovrà essere compensata con un altro intervento tecnologico che probabilmente porterà nuovi effetti nocivi” (tratto dal punto 34, pag. 33, ibidem). Caro papa, per favore, riferiscilo anche al commissario Silletti, al presidente del consiglio che somiglia sempre più ad una caricatura, al ministro dell’agricoltura Martina, ai politici regionali, ai grandi prenditori agricoli e agli estensori della “Carta – igienica – di Stupidina”, così osannata anche da sgualdrina.it, (Carta igienica” di cui purtroppo abbiam dovuto occuparci in un altro nostro scritto non più tardi del 13/7/2015), che vogliono uccidere il Salento con i “trattamenti” chimici. Il loro cervelletto non ha ancora messo a fuoco il fatto che per sconfiggere la Xylella fastidiosa, secondo il loro “metodo”, di fatto si arriverà ad annientare la biodiversità superstite in Puglia, dandole il definitivo colpo di mannaia.

 

Un tempo, per dire, anche noi ci battemmo (perdendo come al solito la battaglia) contro il fotovoltaico selvaggio issato come una corona di spine in mezzo alla nostra campagna. I politici locali del tempo (che poi sostanzialmente coincidono con gli attuali) ed i loro accoliti parlavano a vanvera di campagna “piena di cozzi o cuti”, e dunque “perfettamente inutile” e dunque “utilizzabile per questa forma di energia alternativa [sic]” (alternativa alla ragione, s’intende). Noi cercavamo di spiegare che non si trattava soltanto dello scempio di una visuale dell’orizzonte, ma anche di un colpo di grazia inferto al microclima, alla biodiversità vegetale e animale presente nella terra incolta, anche e soprattutto quella piena di cuti. Secondo voi qualcuno dei suddetti personaggi riuscì mai a cogliere il nesso, intuirne i collegamenti, immaginarne i legami? (cfr. anche il nostro “Il Mega-porco fotovoltaico e i permessi sindacali”, pubblicato su Noha.it il 14/11/2013).

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Altro punto fondamentale dell’enciclica: “E’ lodevole l’impegno di organismi internazionali e di organizzazioni della società civile che sensibilizzano le popolazioni e cooperano in modo critico, anche utilizzando legittimi meccanismi di pressione, affinché ogni governo adempia il proprio e non delegabile dovere di preservare l’ambiente e le risorse naturali del proprio Paese, senza vendersi ad ambigui interessi locali o internazionali (tratto dal punto 38, pag. 36, ibidem, la sottolineatura è nostra). Invece qui i comitati spontanei di cittadini vengono snobbati dalle “autorità” impettite e sussiegose, tronfie del loro misero potere.

Caro Francesco, e ora chi glielo va a dire a quei preti che non disdegnano (o almeno non hanno disdegnato fino all’altro ieri) il contributo economico sotto forma di sponsorizzazione da parte di Tap o Colacem (per esempio a Galatina per la festa patronale), o dell’Ilva (a Taranto), “vendendosi ad ambigui interessi locali o internazionali”, e macchiandosi di fatto del peccato di simonia? (cfr. a proposito anche il nostro “No-tap, no party”, pubblicato su questo sito il 26/6/2014).

[continua]

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 09/06/2022 @ 13:48:56, in Comunicato Stampa, linkato 629 volte)

Siamo quasi giunti alla fine di questa nuova campagna elettorale galatinese, che vede impegnati alla candidatura per il ruolo di sindaco ben quattro volenterosi concittadini.

Un segnale di vitalità che speriamo ricada altrettanto positivamente sul futuro di tutta la comunità.

Come rappresentanti di associazioni del territorio, sentiamo la necessità di farci portavoce di alcune linee di pensiero e di questioni strutturali per aiutare Galatina a uscire da una situazione di lenta sopravvivenza.

Abbiamo quindi pensato di condividere con i candidati sindaci, e con voi lettori, il nostro punto di vista e le nostre idee, tramite un documento intitolato: "Galatina città sostenibile".

Chiederemo quindi, appena gli impegni della campagna elettorale lo permetteranno, un confronto pubblico con i nostri futuri amministratori. Fra gli obiettivi a cui auspichiamo  vi sono il potenziamento e il coordinamento delle istituzioni preposte per un più efficace controllo e contrasto dei reati ambientali, e soprattutto la nascita di una visione partecipativa verso il bene comune.

COORDINAMENTO CIVICO ambiente E SALUTE Prov. di LECCE
NOI ambiente e BENI CULTURALI di Noha e Galatina
Associazione culturale GALATINA Arte, Storia e Cultura
CITTADINANZA ATTIVA DI GALATINA NUOVA MESSAPIA - SALENTO KM 0
Associazione ITALIA NOSTRA - Sezione Sud Salento

 
Di Redazione (del 09/07/2018 @ 13:47:44, in Comunicato Stampa, linkato 1520 volte)

Lega il suo nome a quello della prima squadra di pallavolo maschile , il prestigioso marchio “EFFICIENZA ENERGIA” , un’azienda nata come gruppo di consulenza energetica  e poi evoluta in una società per la realizzazione edile ed impiantistica, finalizzata al risparmio energetico  ed operante ,da leader, nel settore industriale , servizio e domestico.

Antesignana nel campo delle fonti energetiche rinnovabili, l’azienda galatinese abbina il suo autorevole marchio al progetto di una società ,OLIMPIA S.B.V. GALATINA, che per il terzo anno consecutivo è presente sul palcoscenico pallavolistico nazionale.

“La scelta di affiancare con il nostro marchio, si legge in una nota dell’azienda, la realtà pallavolistica galatinese presieduta da Luigi Santoro, è un partenariato che diventa non solo un fattore di produzione di reddito e di potenziali utili per il nostro gruppo , ma anche un sostegno sotto laspetto etico , teso a salvaguardare, possibilmente  a migliorare, la condizione economico-sociale nell’area di influenza della nostra impresa.

Offrire vicinanza e supporto allo sport , nella fattispecie  condividendo il progetto di OLIMPIA S.B.V. GALATINA, è contribuire alla sua crescita, alla formazione tecnica e di stile di vita  dei suoi giovani atleti , con un’iniziativa a forte impatto che crea valore, consolidando la nostra “Responsabilità Sociale di Impresa”.

“Efficienza Energia”: un’azienda incardinata sui questi due termini correlati che propone una vasta gamma di servizi per il risparmio energetico e la salvaguardia dell’ambiente, con l’obiettivo primario di ridurre il consumo del combustibile fossile attraverso edifici energeticamente efficienti, grazie al crescente uso delle fonti energetiche rinnovabili.

E in questo ambito, l’azienda salentina è stata pioniere, dal momento che opera sin dal 2010, pressoché dagli albori della questione del risparmio energetico.

I progetti e gli interventi da finanziare, realizzare o cui prestare consulenza provengono dal settore dell’industria, dal terziario (Pubbliche Amministrazioni, commercio, imprese agricole, uffici) o da altri utenti finali, dislocati in tutta Italia. Pur mantenendo infatti la sua sede legale e operativa a Galatina, la ditta opera su suolo nazionale.

Hanno aderito alle sue campagne oltre 100 amministrazioni comunali delle regioni di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Molise e moltissime aziende, soprattutto del Sud-Italia per le quali svolge attività di consulenza per l’efficientamento energetico di edifici pubblici e privati.

Mi preme ringraziare , dichiara il presidente Santoro, l’amministratore di “Efficienza Energia”, dottor Pierantonio Fiorentino ,che ha voluto schierarsi al nostro fianco condividendo obiettivi e finalità del progetto , legando il suo brand al nostro impegno e permettendoci di pianificare al meglio il futuro.

Porteremo orgogliosamente , in tutte le attività che si susseguiranno durante l’anno sportivo, la visibilità del marchio “Efficienza Energia” in tutti i palazzetti  evidenziando, in particolare, come questo connubio  produca messaggi positivi verso l’esterno, a testimonianza del forte e significativo impegno sociale dell’Azienda coinvolta”.

Piero de lorentis

RESPONSABILE COMUNICAZIONE

OLIMPIA S.B.V. GALATINA

 
Di Marcello D'Acquarica (del 10/03/2023 @ 13:47:41, in Comunicato Stampa, linkato 360 volte)

Nuovo allarme, nella serata di ieri, nell’area attorno al cementificio  del gruppo “Colacem” di Galatina. Intorno alle 20,40 alcune immagini scattate dai passanti hanno immortalato una densa colonna di fumi che fuoriusciva dall’impianto. Una mezzora circa di emissioni visibili a diverse centinaia di metri di distanza che si sono poi affievolite nel corso della serata. Ma in tutta la zona circostante i residenti e gli automobilisti hanno continuato per ore ad avvertire l’odore acre di bruciato, tanto da rendere l’aria irrespirabile.

Immediata la richiesta di intervento - da parte del Coordinamento civico ambiente e Salute – inoltrata alle forze dell’ordine. Sul posto è giunta una volante del commissariato di polizia galatinese per i primi controlli. I referenti del comitato, d’intesa con il consigliere provinciale con delega all’ambiente, Fabio Tarantino, hanno inoltre inviato una segnalazione agli uffici del Settore ambiente della Provincia di Lecce.  Il comitato ha poi attivato l’Arpa, l’Agenzia regionale di protezione e ambiente per una richiesta di chiarimenti dal punto di vista sanitario e autorizzativo.

I dubbi, infatti, non riguardano solo ed esclusivamente l’intensità di quei fumi ritenuti nocivi, (già oggetto di un esposto nelle scorse settimane) quanto un altro aspetto: l’impianto poteva essere in funzione? Una domanda alla quale soltanto la Provincia potrà fornire risposte.  All’impianto industriale è stata rilasciata un’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) nel dicembre del 2021 valida per dodici mesi, dunque in scadenza il 29 dicembre scorso. Un'autorizzazione sperimentale in quanto condizionata  e subordinata al tavolo della Vis tuttora in corso (la Valutazione di impatto sanitario). Nel corso delle prossime ore, l’Ufficio ambiente eseguirà le verifiche documentali per stabilire se la società sia in regola con le autorizzazioni.

La replica di Colacem

La ricostruzione viene contestata dall'azienda, che così replica, circa le "segnalazioni di alcuni cittadini di fumi e odori percepiti nella periferia di Galatina. Senza alcun riscontro oggettivo, la giornalista attribuisce la causa di tale presunto evento allo stabilimento Colacem di Galatina, con il chiaro intento di screditare l’azienda, allarmando in modo ingiustificato la popolazione. Addirittura si fanno passare le luci anticollisione per gli aerei come fiamme di fuoco".

"Sarebbe stato sufficiente interpellare la direzione di stabilimento per scoprire che tutti i parametri dell’impianto dimostrano senza alcun dubbio la perfetta regolarità del suo funzionamento e la completa estraneità rispetto ai fenomeni segnalati. Colacem Galatina è pronta a fornire tutti i dati ed evidenze per fugare ogni dubbio".

Colacem Galatina aggiunge che lo stabilmento "svolge le proprie attività con tutte le autorizzazioni necessarie, in particolare è falsa l’affermazione secondo cui l’Aia, Autorizzazione integrata ambientale, abbia validità di soli 12 mesi".

 Valentina Murrieri
(fonte: lecceprima.it)

 
Di Redazione (del 26/04/2019 @ 13:46:56, in NoiAmbiente, linkato 1322 volte)

E’ il ritornello di sempre. Nel gergo moderno si dice anche il “leitmotiv”. Sappiamo tutti come va la situazione economica del nostro Comune, che ci piaccia o meno. Parole del Sindaco di un mese e mezzo fa nella sede dell’anagrafe di Noha in occasione di un incontro informativo sulla raccolta differenziata (altra questionaccia).

Il Comune di Galatina rischia la bancarotta ogni giorno. Non entriamo nel merito di quanti siano i milioni di euro di debito che ha il Comune di Galatina (tanti, troppi), e nemmeno di chi sia la colpa di un fatto tanto grave.

Non stiamo qui nemmeno a farvi l’elenco dei problemi che calano sulla nostra testa come la lama di una ghigliottina, ma qualcosa bisogna pur fare. Non si può stare col naso all’insù, e nemmeno sostituirsi alle responsabilità delle Amministrazioni Pubbliche, passate, presenti e future. Sicché, come abbiamo già detto in altre occasioni, cerchiamo di lenire la sofferenza del nostro territorio contribuendo al bene comune sotto forma di puro volontariato.

Così, fra le tante proposte condivise con il Comune di Galatina, abbiamo deciso di completare una parte dell’arredo dei Giardini della Madonna delle Grazie, installando dieci cestini per i rifiuti.

In fondo l'impegno di salvaguardare il decoro dei giardini spetta anche a noi cittadini che ne facciamo uso. Compreso quello di non sporcare con spazzatura varia o con le deiezioni dei cani.

Cogliamo l'occasione per pregare alcuni cittadini con al seguito i loro amici a quattro zampe di seguire le norme di buona educazione, evitando di sporcare i giardini dove giocano i bambini (e a dirla tutta anche il resto delle strade di Noha: che non possono diventare una cloaca a cielo aperto). La decorosità del nostro paese è un diritto dei cittadini, e al contempo un passo avanti verso il concetto di civiltà.

Con il "progetto panchine", dello scorso anno, grazie alla collaborazione di alcuni cittadini, abbiamo restituito un po' di comfort a chi usufruisce della bellezza del nostro parco installando  15 sedili.

Ora abbiamo pensato di ripristinare anche i cestini per la raccolta dei rifiuti. 

Nel progetto sono previsti un gruppo di tre cestini (per la raccolta differenziata) nei pressi delle due aree giochi e quattro cestini singoli posti lungo i vialetti.

Abbiamo già ricevuto delle offerte da parte di alcuni cittadini. Speriamo che altri vogliano contribuire al progetto. Su ogni cestino, come è stato fatto per le panchine, metteremo una targhetta con il nome del donatore.

Chi volesse partecipare può scrivere al sito noha.it (info@noha.it) o chiamare direttamente al n. 3383713429.

Il Direttivo di Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha

 

Dall’inizio della pandemia dovuta all’infezione da covid19 il Presidio Ospedaliero “Santa Caterina Novella” di Galatina, nonostante il recente riordino l’abbia sottoposto a tagli, è impegnato in prima linea con il suo personale medico e paramedico nel fronteggiare l’emergenza con tutte le risorse disponibili. Tutti gli operatori sanitari, ad ogni livello, hanno dimostrato efficienza, competenza ed una grandissima umanità; con l'evolversi del quadro epidemiologico hanno però bisogno di un massiccio impiego di risorse strumentali, dai presidi di protezione indispensabili a limitare il contagio, ai materiali diagnostici.

In queste ore in tantissimi, tra cittadini e associazioni, aziende si sono chiesti come fare a sostenere l’ospedale di Galatina. Per non disperdere in tanti rivoli le iniziative di solidarietà e destinare i contributi raccolti unicamente al presidio di Galatina con destinazione d’uso, le Associazioni:

  • Associazione Volontari Ospedalieri Galatina Onlus;
  • Associazione Arma Aeronautica "R. Russo" - Cutrofiano;
  • Associazione Turistica Pro Loco - Galatina;
  • Amici della Madonnina – Galatina;
  • Associazione Arma Aeronautica "F. Cesari" – Galatina;
  • Cinquanta anni dal diploma terza C;
  • Commercianti Corso Porta Luce – Galatina;
  • Demos Palestra - Soleto;
  • Francesco Marco Attanasi Onlus;
  • Inondazioni APS;
  • Legambiente - Galatina;
  • Noha.it;
  • Olimpia SBV Efficienza Energia;
  • Quelli di piazza San Pietro 2.0 – Galatina;
  • Tutto.it;
  • Università Popolare "Aldo Vallone" – Galatina;
  • Virtus Basket Galatina (TappiAMO Galatina);

hanno deciso di promuovere la campagna di raccolta fondi “DONIAMO AIUTIAMO VINCIAMO”.

Tutto il ricavato sarà utilizzato a rendere più funzionale il reparto di Malattie Infettive secondo le indicazioni della direzione medica dello stesso.

Chiunque volesse dare il suo contributo alla suddetta raccolta fondi per aiutare l’Ospedale di Galatina a combattere l’emergenza covid-19, può fare la sua donazione tramite bonifico sul conto corrente bancario, DEDICATO e ESCLUSIVO per la campagna raccolta fondi in oggetto, IBAN: IT63O0103079651000011729180 intestato a APS Inondazioni presso la Banca Monte dei Paschi di Siena di Galatina (se possibile prediligere la modalità bonifico immediato) con causale:
Covid19 Ospedale di Galatina - donazione.

L’occasione è opportuna per ringraziare la Monte dei Paschi di Siena ed in particolare la filiale di

Galatina per la disponibilità e la sensibilità dimostrata nei confronti del territorio.

Nelle prossime ore sarà possibile donare anche attraverso la piattaforma Facebook.

Le stesse Associazioni offrono a tutti gli altri operatori la loro disponibilità a coordinare ogni azione utile a perseguire il comune obiettivo.

Per info:
Whatsapp: 324-5848736 
Email: doniamoaiutiamovinciamo@gmail.com
Pagina FB: https://www.facebook.com/doniamoaiutiamovinciamo

Uniti ce la faremo…

 
Di Redazione (del 20/08/2021 @ 13:46:05, in Comunicato Stampa, linkato 669 volte)

Le Associazioni “TappiAmo Galatina - raccolta eco-solidale tappi di plastica – Virtus Basket Galatina”, “Legambiente Galatina – circolo La Poiana” e “NOI ambiente e Beni Culturali”, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Galatina, organizzano per domenica 22 agosto, una “Giornata Ecologica” per la pulizia delle aree verdi di Galatina e Frazioni. L’evento si svolgerà nel rispetto del protocollo di sicurezza sanitaria anti Covid-19.

Il punto di ritrovo è previsto per le 08.00 di Domenica 22 agosto presso Piazza Alighieri a Galatina.

Si prega di dare conferma di partecipazione, indicando inoltre la zona preferita di intervento (Galatina, Noha o Collemeto), ai seguenti numeri:

Silvana Bascià: 327-7315048 (anche Wathsapp);
Sandro Argentieri: 333-4368532 (anche Wathsapp);
Piero Luigi Russo: 349-8471729 (anche Wathsapp).

In base alle conferme di partecipazione ricevute decideremo su quante e quali aree verdi intervenire, fermo restando che l’iniziativa sarà replicata anche nelle settimane a venire.

Tutti i cittadini e le Associazioni presenti sul territorio sono invitati a partecipare.

 Piero Luigi Russo

 
Di Redazione (del 27/02/2020 @ 13:45:03, in Comunicato Stampa, linkato 755 volte)

Il beat,il rock psichedelico,il blues, il latin, il jazz. Questi sono alcuni degli ingredienti che hanno reso unica ed innovativa la musica dei Doors, che sarà il tema musicale della serata del 28 Febbraio a Levèra.
Ad arricchire il repertorio che proporranno Gabriele Leslie Saracino (piano,organo) e Fabio Lecci (voce, armonica, shakers), già compagni d'avventura nei MORRISON HOTEL – The Doors Tribute Band, racconti e aneddoti particolari della Band Culto di Los Angeles e della magia e sregolatezza che ha caratterizzato i favolosi anni ’60 e il movimento Hippie del Flower Power.

Ad arricchire la serata una mostra fotografica degli allievi del primo corso base di fotografia digitale tenuto a Levèra da Piernicola Mele Fotografo con l'aiuto di Simona Marra.

Questi, con la guida di Fareambiente - Laboratorio di Galatina - NOHA, hanno riscoperto i luoghi e catturato alcuni scorci significativi del borgo.
Start ore 21.30

Levèra
via Bellini 24 - Noha (di Galatina)

 
Di Redazione (del 03/12/2018 @ 13:44:19, in Comunicato Stampa, linkato 1046 volte)

Ragazzi, ve lo dobbiamo!
A conclusione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti – 2018, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Galatina, Assessorato Cultura ed ambiente e Monteco S.R.L., si è tenuto nell’Auditorium del LICEO ARTISTICO di GALATINA il convegno dal titolo “LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI - Comprendere per poter agire”.
Una mattinata densa di contributi, preceduti dal saluto del Dirigente Scolastico Maria Rita Meleleo, del Sindaco di Galatina Marcello Amante e della Dott.ssa Dello Preite in rappresentanza della Monteco S.r.l..
Gli argomenti trattati durante il convegno hanno dato un contributo alla crescita delle coscienze ambientali dei ragazzi delle Sezioni Architettura-ambiente e Design dell’Arredamento, che con i loro progetti scolastici hanno sollecitato questi approfondimenti.
L’interesse e l’attenzione, dimostrata anche dai ragazzi delle prime e seconde classi e dagli insegnanti degli alunni diversamente abili coinvolti, impone una riflessione sulla rivoluzione culturale in atto, riguardante la tutela dell’ambiente. Questa rivoluzione deve essere “sostenuta” dalla nostra generazione, che insieme alla precedente è responsabile dell’indifferenza e dell’inerzia per i temi della salvaguardia dell’ambiente.
Il presidente degli Architetti di Lecce, Rocco De Matteis, con il suo intervento “SOSTENIBILITA’ - EVITARE LO SPRECO” ha evidenziato i “comportamenti virtuosi” che sostengono le scelte di vita necessarie per agevolare progetti compatibili con la salvaguardia ambientale.
Il Prof. Paolo SANSO’ dell’Osservatorio di Chimica Fisica e Geologia Ambientale dell’Università del Salento, con l’intervento “IL MIRACOLO DELL’ACQUA NEL SALENTO TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO”, ci ha sollecitato ad elaborare le conoscenze della “risorsa acqua” e ad attivarci per evitarne lo spreco e l’inquinamento, rinunciando, per esempio, all’utilizzo di bottigliette monouso di plastica, avvalendoci invece di “piccole fontane erogatrici di acqua da Acquedotto Pugliese”.
Il Prof. Domenico LICCHELLI dell’Osservatorio Astrofisico R.P. Feynman – Progetto POLARIS dell’Università del Salento ci ha parlato di “INQUINAMENTO LUMINOSO E SALVAGUARDIA DELL’ambiente NOTTURNO”, evidenziando gli sprechi nell’utilizzo di fonti luminose eccessive ed inadeguate; ha pubblicamente sollecitato gli amministratori, i tecnici responsabili delle illuminazioni pubbliche e tutti noi a ponderare le nostre scelte.
Ha spiegato, inoltre, l’importanza di adeguare le illuminazioni dei centri storici e delle rilevanze architettoniche, al fine di evitarne lo snaturamento dei caratteri storico-stilistici.
Infine la classe 5° A - Design dell’Arredamento ha illustrato il percorso progettuale eseguito nello scorso anno scolastico “Migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti nella scuola e nei luoghi pubblici”, fondato sui concetti di rispetto per l’ambiente e per il prossimo e conseguito anche attraverso la collaborazione e la condivisione.

Luciana Colopi

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Di Marcello D'Acquarica (del 21/02/2024 @ 13:44:01, in Comunicato Stampa, linkato 201 volte)

Costruzione ed esercizio di un impianto fotovoltaico BYOPRO DEV2 e opere connesse - Potenza impianto 31,91 MWp - Comune di Galatina (LE)

Venghino, signori, venghino, ché qui è tutta pianura, i terreni te li regalano (o al massimo te li danno per due soldi), le istituzioni non proferiscono verbo, i padroni del vapore comandano, la propaganda green fa il resto, e il gregge fa il gregge bevendosi di tutto, muto e rassegnato come sempre.

L’impianto, della potenzialità di picco di 31,9116 Megawatt (MW), sarà da realizzarsi nell’area ubicata nel comune di Galatina, in provincia di Lecce, località Collemeto e proposto dalla BYOPRO DEV2 S.r.l., società corrente in Milano, alla Via A. Manzoni n. 41. Quando si dice “a chilometro zero”.

L’area prevista per quest’ennesimo impianto di pannelli fotovoltaici resta nelle vicinanze di quell’altra  zona per il  Comparto D4. Si tratta di un’area di oltre 10 ettari a ridosso della S.S.101 Lecce-Gallipoli. La finalità del pianificatore era quella di allocare, di fronte al polo commerciale (o forse pollo commerciale), costituito dalla D7, una area-vetrina che desse risalto e sviluppo alle realtà produttive locali di Collemeto.

Ecco quanto emerge dalla relazione tecnica disponibile sull’albo pretorio della Provincia per l’ennesimo consumo di suolo:

“…A seguito dell’emergere di vincoli di natura urbanistico-edilizio, segnalati dai referenti del Comune di Galatina nel corso della Conferenza di Servizi, si è reso necessario stralciare una porzione dell’impianto, per cui la superficie complessiva occupata dall’impianto ha subito una riduzione di circa 23.800 mq. La potenza complessiva del generatore fotovoltaico passerà di conseguenza da 31,9116 a 30,0252 MWp.”

Apposto. Problemi risolti. In poche parole su 40 ettari sono stati tolti 2 per via di “vincoli di natura urbanistico-edilizia” e il mondo (e Collemeto e pure Santa Barbara) sono salvi.

Tanto poi per farci stare ancor più tranquilli basterà la promessa di qualche “ristoro”, che ovviamente arriverà con calma, cioè al tempo delle calende greche. Nel frattempo, in mancanza d’altro, mai sia che ci facciano un parco alberato, per evitare di agonizzare sotto il caldo tropicale tipico delle ultime stagioni, potremo rinfrescarci le idee comodamente sdraitai in salotto, sotto i nostri eco-climatizzatori corredati di  pompe di calore, ovviamente green, come le bollette.

Galatina, avanti così. Mica possiamo fermarci ad appena il 5 % del nostro territorio ricoperto da una spessa coltre di pannelli, pale eoliche, e altre trovate del genere. Urge arrivare presto e senza indugio al 95% del suolo, ma direi anche al 100%. Se no come faremo a completare la famosa transizione ecologica con una bella centrale nucleare a km0?     

Marcello D’Acquarica

(Noiambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina)

 
Di Redazione (del 06/09/2018 @ 13:43:53, in NoiAmbiente, linkato 1253 volte)

In anteprima all’inaugurazione ufficiale,  che si terrà il 18 settembre presso i Giardini Madonna delle Grazie,

Sabato 8 settembre dalle ore 19,00 presso la Chiesa della Madonna delle Grazie

presenteremo in modalità visiva con cartellonistica a colori, i contenuti del progetto.

Il Direttivo di Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha

 
Di Redazione (del 14/11/2018 @ 13:43:05, in Comunicato Stampa, linkato 976 volte)

Torna la giornata dell'albero. Appuntamento a domenica 18 novembre. Il ritrovo è fissato alle ore 8.30 in Piazzale Stazione, a Galatina, per la piantumazione di 50 alberi. Si partirà da lì, per poi procedere nel resto della città. La cittadinanza tutta, l'amministrazione e gli enti associativi sono inviati a partecipare. Saranno presenti Leonardo Donno, portavoce alla Camera dei deputati del MS5, Cataldo Mininno, senatore del M5S, Paolo Pulli, consigliere comunale pentastellato ed altri rappresentanti dell'amministrazione comunale. A sostenere l'iniziativa, partecipando attivamente, saranno tutti gli attivisti.  
Ringraziamo l'Assessore ai Lavori Pubblici e Urbanistica, Loredana Tundo, per la disponibilità e la ditta "Mario Luperto" che si occupera delle fasi propedeutiche alla piatumazione. 
Le zone della città interessate saranno Piazzale Stazione, Villetta Falcone e Borsellino e Viale degli Studenti. Si procederà inoltre al ripristino degli alberi rubati in zona EX 167/Circonvallazione. Sarà un momento di crescita e confronto per tutti, all'insegna dell'amore per l'ambiente e la tutela del verde publico. La cittadinanza è invitata a partecipare attivamente, portando anche guanti e attrezzatura da giardinaggio.

M5s

 
Di Albino Campa (del 20/12/2010 @ 13:43:02, in Comunicato Stampa, linkato 2788 volte)

Sinistra Ecologia Libertà di Galatina, dopo la nascita ufficiale del partito e la sua grande crescita in termini di consenso popolare, rende noto che finalmente da oggi, ci si può tesserare al partito anche a Galatina. Così facendo si partecipa attivamente alla nascita di questo nuovo soggetto politico che riunisce sotto la stessa bandiera tutti quelli che si sentono di Sinistra, ma che non si riconoscono nell’antico emblema della falce e martello. Si entra in un partito nuovo, nato nel XXI secolo con la voglia di affermarsi in questo secolo. Un nuovo modo di fare politica, una politica che parte dal bisogno della gente, che coinvolgerà i cittadini rendendoli protagonisti delle loro scelte.

Anche a Galatina, siamo pronti a far crescere un soggetto politico, forte, un progetto avanzato per discutere progetti sulla società, l’ambiente, la salute, la cultura, il lavoro, lo sviluppo, per sentirsi parte integrante di un cambiamento epocale, per avere sia una Galatina migliore che una Puglia migliore. Magari domani un Italia migliore, sembra insomma arrivato il momento, per fare una politica attenta, capace, dove il cittadino-elettore non si sente soggetto passivo di scelte altrui, ma pronto egli stesso ad intervenire ed essere soggetto propositivo di progetti che lo coinvolgono direttamente. Sinistra Ecologia Libertà a Galatina, produrrà politiche ambientali capaci di restituire il sorriso e togliere la preoccupazione per il futuro. Eppoi come non trattare di salute, un argomento che appassiona tutti, perchè legato al nostro benessere psico-fisico. Creare una società con pari diritti e pari dignità. Una cultura finalmente protagonista del futuro, perchè senza di essa, ci sarebbe solo ignoranza e barbarie. Il tema del lavoro, sempre più precario, senza sicurezze, in questo momento così nebuloso, la creazione di nuove attività legate alle nuove tecnologie, possono dar vita a nuove opportunità di lavoro e crescita professionale. Tutto questo per uno sviluppo della società e per migliorare le condizioni sociali per il cittadino. Entra nel partito che racconta in tre lettere il suo programma: Una politica finalmente di SINISTRA vicina hai bisogni della gente. ECOLOGIA un ambiente salubre per un futuro migliore nostro e dei nostri figli. LIBERTA’ dalle mafie, dalle menzogne, libertà di pretendere diritti e verità, senza chiedere permesso.Il tesseramento può essere effettuato contattando via email : sel.galatina@yahoo.it
Coordinamento comunale Sinistra Ecologia Libertà Galatina

 

Ciao ragazzi, per augurarvi buon anno scolastico abbiamo osato scomodare le parole di don Tonino Bello che è stato, nella sua vita, un uomo libero, un uomo scomodo e un uomo di pace allo stesso tempo.

Vogliamo che viviate questo nuovo anno con tutta la gioia e la grinta di cui sarete capaci, certi che, finalmente, questo sarà un anno normale, un anno di rinascita.

Siete la cosa più bella e più preziosa della nostra città! Ne siamo convinti tutti, senza distinzione di colore o di ruolo! Chiunque avesse vinto le elezioni lo scorso giugno vi farebbe lo stesso augurio con lo stesso identico entusiasmo.

Vi promettiamo che ce la metteremo tutta per essere alla vostra altezza e per essere il più possibile simili a voi: entusiasti, grintosi, vivi.

Sappiamo bene che leggendo le notizie che vengono dal mondo vi domandate ogni giorno del perché noi adulti, a volte, compiamo scelte assurde come la guerra o del perché provochiamo carestie, discriminazioni o crisi economiche. Probabilmente perché ci dimentichiamo di come eravamo alla vostra età.

Ma voi siete migliori di noi, dovete esserlo: perché, per esempio, per voi il sangue di un soldato russo o di un giovane ucraino non è differente. Perché fosse per voi la guerra non esisterebbe e probabilmente vi farà anche ridere ascoltare le questioni di principio che sciorinano impettiti i nostri politici.

Così il miglior augurio che possiamo farvi è di essere rivoluzionari, di essere capaci di cambiare il mondo attraverso i vostri occhi nuovi, freschi, proiettati sul futuro.

Noi saremo accanto a voi e faremo di tutto per comprendere ciò che vorrete dirci.

E saremo accanto anche agli insegnanti, a tutto il personale scolastico che è pronto ad accogliervi e a sostenere la vostra crescita come cittadini e come studenti.

Insieme potremo sognare in un futuro migliore, proprio quello che meritate.

Chiudiamo con l’invito di son Tonino: “Coltivate gli interessi della pace, della giustizia, della solidarietà, della salvaguardia dell’ambiente. Il mondo ha bisogno di giovani critici. Diventate voi la coscienza critica del mondo. Diventate sovversivi.”

Camilla Palombini e Fabio Vergine

 
Di Marcello D'Acquarica (del 16/05/2018 @ 13:41:07, in NohaBlog, linkato 2040 volte)

Ore Sette. Quindici maggio duemiladiciotto. Noha. Ora X.

Sono stati eliminati i pini di via Castello che facevano pendent con le famose casiceddhre, bene culturale tutelato dal FAI.

Non entro nel merito delle procedure burocratiche che hanno portato all’abbattimento dei pini di via Castello; non entro nemmeno nel merito del codice legislativo della proprietà privata o pubblica. Provo semplicemente ad usare il buon senso. Ma qualcosa mi pare che non funzioni, o forse è colpa del solito decreto Martina già applicato in loco: non sia mai che la Xylella colpisca anche i pini marittimi: meglio eradicarli sani. Per prevenzione.

In una società che si definisca progredita si dovrebbe rispettare l'ambiente (e dunque ogni essere vivente che lo compone: piante incluse).

Se invece proviamo a guardarci intorno, il nostro territorio è invaso dal pensiero che bellezza equivalga a disordine (non diciamo sporcizia per non auto-offenderci) e che i due termini, evidentemente contrari fra loro, siano sinonimi e companatico di questo falso progresso.

Considerato che è atteggiamento civile e ritenere i pini, così come i beni che appartengono alla storia di questo paese, non di proprietà privata, bensì proprietà di ogni cittadino vivente e che nascerà in futuro sulla faccia della terra, mi chiedo come mai si perseveri nella distruzione del bene comune.

Non discuto sui danni che i pini avrebbero potuto arrecare a persone o cose, né voglio entrare nel merito dei costi che si sarebbero  per l’eventuale spostamento dei nostri poveri pini in un’area verde più adeguata (noi di Fareambiente lo avevamo pure proposto); ma se dobbiamo decidere se amputare o meno un braccio (sano, non malato) ad un componente della nostra famiglia, posto che questo nostro parente non fosse in grado di decidere da sé, non sarebbe forse un pizzico più democratico e morale riunirla tutta, questa famiglia prima di ogni fatidica ora X?

Perché quando vengono programmate opere straordinarie, che riguardano il bene pubblico, come in questo caso i pini di via Castello, la popolazione ne viene a conoscenza solo a cose fatte e non vengono pubblicizzati i progetti in ogni dettaglio?

Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 19/01/2018 @ 13:40:56, in Comunicato Stampa, linkato 1287 volte)

Mercoledì 31 gennaio 2018, come da avviso pubblicato il 28 dicembre scorso sul sito istituzionale del Comune,  è il termine ultimo per la conferma di adesione all’ “Albo Comunale delle Associazioni” da parte di quelle Associazioni già iscritte nel preesistente elenco.

Le Associazioni che non provvederanno all’invio dell’istanza  non saranno iscritte al nuovo ed apposito Albo, salva ed impregiudicata la facoltà di richiedere, anche successivamente l’iscrizione, secondo i termini e le modalità previste dal Regolamento stesso.

Le richieste di nuova iscrizione, invece, possono essere presentate in qualunque momento dell’anno.

L’iscrizione all’Albo comunale delle Associazioni costituisce presupposto per l’instaurazione di rapporti di collaborazione tra le Associazioni e l’Amministrazione Comunale, improntati a criteri di trasparenza e finalizzati a favorire la partecipazione e la cooperazione dei cittadini al perseguimento di fini di interesse generale ed a rafforzare i valori di convivenza civile e di solidarietà umana.

L’Albo è suddiviso nelle seguenti sezioni, in relazione alle caratteristiche ed alle finalità dello specifico organismo:

- Cultura e Spettacolo – Turismo

- ambiente e Territorio – Tutela e benessere animale

- Educazione e Formazione – Attività ludico-ricreativa

- Impegno civile – Tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori

- Sport

- Attività sociali, socio-assistenziali e tutela della salute.

Possono richiedere l’iscrizione all’apposito Albo Comunale tutte le Associazioni liberamente costituite ed operanti nel territorio del Comune di Galatina, in possesso alla data di presentazione della domanda dei seguenti requisiti:

a) assenza di finalità di lucro;

b) perseguimento di finalità non contrastanti con la Costituzione, le leggi dello Stato e lo Statuto Comunale;

c) ordinamento interno a base democratica, con organismi rappresentativi regolarmente costituiti e rinnovabili;

d) atto costitutivo e statuto o accordo sottoscritto dagli associati;

e) svolgimento effettivo dell’attività sociale nel territorio del Comune di Galatina da almeno sei mesi, alla data di presentazione dell’istanza. È, altresì, consentita l’iscrizione all’Albo delle associazioni e/o organismi di nuova costituzione, i quali, a termini di regolamento, sono tenuti a presentare una relazione programmatica sull’attività che si intende svolgere nell’anno successivo.

Non possono essere iscritti i sindacati, i partiti e le organizzazioni che hanno finalità di propaganda politica, le associazioni professionali e di categoria, le associazioni che hanno come finalità la tutela esclusiva degli interessi economici degli  associati,  i  circoli  privati, le  associazioni che  pongono  limitazioni o discriminazioni di qualsiasi natura all’iscrizione, che prevedono il diritto di trasferimento della quota associativa o che collegano in qualsiasi forma la partecipazione sociale alla titolarità di azioni o quote di natura patrimoniale.

Il relativo avviso pubblico, con ogni ulteriore dettagliato, è visibile o scaricabile all’indirizzo: http://www.comune.galatina.le.it/item/formazione-dell-albo-comunale-delle-associazioni

Ufficio Stampa Comune di Galatina

 

Sin dall'inizio del suo mandato, il lavoro svolto dall'amministrazione comunale è stato indirizzato verso la possibilità di una riduzione dei tributi, compresa la tariffa sui rifiuti. Nonostante le evidenti difficoltà economico-finanziarie, si era giunti ad ottenere una riduzione della TARI, dovuta, tra l'altro, al buon risultato della percentuale di raccolta differenziata che, mese dopo mese, dimostrano i cittadini con il loro impegno quotidiano. Tuttavia, prima dell'approvazione del bilancio, è intervenuta una sentenza del Consiglio di Stato che ha condannato 63 comuni salentini, tra cui Galatina, in merito all'adeguamento della tariffa per il conferimento della frazione secca dei rifiuti nell'impianto di trattamento di Cavallino, di proprietà della società Progetto ambiente. I comuni sono stati condannati al pagamento di una partita da 30 milioni di euro e, per questo motivo, al fine di adempiere alla sentenza, l'amministrazione ha dovuto distribuire la propria quota pari a 700 mila euro all'interno della bolletta della TARI, andando così a neutralizzare quel risparmio che si era riuscito ad ottenere. Se non avessimo lavorato in quella direzione, avremmo corso il rischio di procedere ad aumenti medi all'incirca del 20%.

Comprensibile, certo, il malcontento generale di fronte ad una tariffa così elevata. Il lavoro dell'amministrazione mira ad un intervento a favore del contribuente, stimolata dalla proficua collaborazione in materia di raccolta differenziata. È proprio questa la direzione giusta che bisogna continuare a percorrere.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 09/01/2023 @ 13:40:09, in Comunicato Stampa, linkato 318 volte)

Si chiude un fantastico 2022, ma il viaggio continua a vele spiegate…

La nostra VISION: lo Sport DEVE essere accessibile a TUTTI, non conta se vieni da una famiglia più o meno benestante e NESSUNO deve restare indietro.

La nostra MISSION: riqualificare le diverse aree verdi del territorio comunale assicurando decoro urbano e sicurezza, creare punti di aggregazione sani e controllati e organizzare manifestazioni di solidarietà diffusa e fattiva.

Sport

Il progetto sportivo è in continua crescita nonostante 2 anni e mezzo di covid che lo hanno rallentato,  il  settore  minibasket  ha  raggiunto  90  tesserati  e  i  gruppi  giovanili  under 13/14/17/19 stanno ottenendo degli ottimi risultati come la qualificazione alla fase Gold per i nostri under 13 che capeggiati dal proprio capitano Edoardo Forte hanno raggiunto questo importante traguardo. La nostra prima squadra che milita nel campionato di serie D regionale occupa la seconda posizione in classifica al rientro dopo la sosta natalizia si ripartirà da un portante big match in casa del Carovigno. Il nostro direttore sportivo Antonio Gabrieli confida in un grande girone di ritorno consolidando un buon piazzamento nei play off che apriranno alla promozione in C interregionale.

Solidarietà diffusa

Il “Giocattolo Solidale” e la “Befana Solidale” sono solo le ultime due iniziative in ordine di tempo, da aggiungersi all’“Uovo Sospeso” di Pasqua 2022 ed allo "Zaino sospeso", che abbiamo realizzato con l’obiettivo di permettere a tutti i bambini, soprattutto quelli le cui famiglie versano in condizioni di difficoltà, di vivere la magia delle feste, rafforzando al contempo lo spirito di comunità. Attraverso queste iniziative chiunque lo desiderava poteva acquistare un regalo nei negozi di giocattoli, librerie e cartolerie di Galatina che hanno aderito all’iniziativa, come Iperbimbo Galatina, Print King e Il cantastorie lasciando il dono in custodia all’esercente stesso. Ebbene, sono stati oltre cento i regali raccolti attraverso questo gesto altruistico destinato ai più piccoli.

I Galatinesi hanno aderito con immediatezza a questa iniziativa donando, prim’ancora che un gioco, un pensiero speciale a tanti bambini che, grazie a questo atto disinteressato di generosità e amore, hanno potuto vivere pienamente un momento di festa come quello della Befana e del Natale, in modo, per una volta, più gioioso e spensierato, come è giusto che sia per ogni bambino. Tutti i giocattoli raccolti a Natale 2022 sono stati consegnati, per il tramite dell’Assessore Camilla Palombini, ai Servizi Sociali del Comune di Galatina i cui operatori hanno provveduto, nel massimo e doveroso rispetto della privacy, a distribuirli alle famiglie bisognose.

Bambini & sport

In Italia, purtroppo, quasi un milione di minori vive in condizioni di povertà assoluta. E quasi la metà dei ragazzi in età scolare non ha mai letto un libro, se non quelli di studio, il 70 per cento non ha mai visitato un sito archeologico, il 55 per cento un museo, il 45 per cento non ha svolto alcuna attività sportiva.

Con l'iniziativa "Bambini & sport" abbiamo promosso una serie di iniziative finalizzate esclusivamente per consentire a minori di famiglie in difficoltà di praticare sport, inserendoli in programmi sportivi per un anno. Attualmente sono cinque i bambini di cui ci siamo fatti carico tramite i Servizi Sociali del Comune di Galatina.

Abbiamo inoltre deciso di donare un canestro nuovo al Polo 2 di Noha per permettere a tutti i bambini di praticare questo meraviglioso sport, la Pallacanestro.

Un altro canestro verrà donato, nella primavera prossima, al Cuore Immacolato di Maria di via Soleto a Galatina; anche questo per cercare di creare punti di aggregazione “sicuri” per i ragazzi del Rione Italia.

Vialetti cemento stampato area giochi “Madonna delle Grazie” di NOHA

Dal giugno di quest’anno i giochi installati sull’area verde “Madonna delle Grazie” di Noha saranno ancora più accessibili…

Il parco deve poter essere raggiungibile da tutti con facilità: da chi corre, da chi cammina con difficoltà, da chi usa un deambulatore, da chi usa la carrozzina, manuale e/o elettrica che sia. I vialetti di accesso devono essere pianeggianti, lisci e privi di qualsiasi ostacolo come gradini, paletti, alberi o altri oggetti che ne riducono la larghezza e impediscono il passaggio alle carrozzine. Ogni gioco deve essere raggiungile alla stessa maniera ovvero tramite un vialetto liscio e pianeggiante facilmente percorribile anche in autonomia da un bambino in carrozzina.

Per questo abbiamo realizzato circa 100 metri lineari di vialetti in cemento stampato che serviranno per garantire facilità di accesso ai giochi presenti nell’area.

Un grandissimo grazie di cuore a Angelo Bodelmonte ed alla sua splendida squadra di

Maestranze…

Area giochi “Madonna di Costantinopoli” di Collemeto.

Siamo orgogliosi di aver riconsegnato alla città un nuovo punto di incontro e aggregazione

importante: l’area giochi presso piazzetta “Madonna di Costantinopoli” di Collemeto.

Se  tutto  ciò  è  stato  possibile  lo  dobbiamo  in  modo  particolare  a ECOM  SERVIZI AMBIENTALI, prestigioso partner che ci ha da sempre accompagnato in questa entusiasmante  avventura  e  che  ci  permette  di  monetizzare  i  milioni  di  tappi  raccolti, a EUROFOOD S.r.l. in via Bruxelles a Soleto ed a IPERBIMBO in via Gallipoli a Galatina che hanno creduto in noi.

SEGNALIBRO DE “IL MURO DEL CORAGGIO”

Una scelta non casuale quella di accostare il ricordo di alcune delle pagine più tragiche della nostra storia recente e la cultura: in fondo è la conoscenza la prima arma da usare contro il radicarsi della criminalità organizzata.

“La  mafia  ha  più  paura  delle  scuole  che  dei  tribunali”  diceva  il  giudice  Caponnetto. Per questo abbiamo scelto un segnalibro per ricordare il sacrifico di Paolo Borsellino, Renata Fonte, Lea Garofalo, Antonio Montinaro, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Peppino Impastato, e Giovanni Falcone; un segnalibro che abbiamo distribuito in tutte le scuole di Galatina ai ragazzi della quinta classe della scuola primaria e della prima classe della scuola secondaria di primo grado. Operazione realizzata in collaborazione con Legambiente; si è ormai, infatti, consolidata nel mondo del volontariato la necessità di sperimentare collaborazioni fra organizzazioni diverse, progettazioni comuni attraverso apporti specifici che, rispettando le identità di ciascuno, riescano a dare quelle risposte complesse di cui la realtà sociale contemporanea ha sempre più bisogno.

TARGA BRAILLE

Abbiamo realizzato una targa BRAILLE da posizionare presso Il muro del Coraggio - viale Ofanto Galatina.

L’installazione di questa targa unisce l’aspetto culturale a quello solidaristico. I non vedenti devono essere in grado di partecipare attivamente al mondo della cultura. Questi pannelli informativi riescono a far immaginare e comprendere al non vedente o all’ipovedente dove si trovano e questa è vera integrazione culturale e sociale.

BIMBULANZA

Numerose sono state le iniziative realizzate a sostegno della Bimbulanza, la prima ambulanza pediatrica del sud Italia che nasce con l'intento di alleggerire il tragitto dei piccoli ospiti che in caso di necessità potranno essere trasportati nei vari spostamenti clinici tra diversi ospedali. Quasi 1000 tra Pasqualotti e Natalotti sono stati distribuiti nel corso dell’anno in occasione di diversi banchetti realizzati in piazza Alighieri ai quali le persone hanno sempre partecipato con grande sensibilità. Inoltre, l’evento del 12 luglio 2022, realizzato in collaborazione con l’Associazione “Quelli del centro storico… “, ci ha permesso di donare 1700euro.

Siamo particolarmente orgogliosi del risultato raggiunto, mai avremmo pensato di raccogliere una cifra così importante in così poco tempo, ci eravamo posti un obiettivo decisamente più contenuto, ma l’entusiasmo è stato tanto e ci ha permesso di raggiungere una cifra ancora più importante…

La #bimbulanza, gestita dall'Associazione Cuore e mani aperte - OdV di DON Gianni Mattia e Franco Russo, è un patrimonio del nostro territorio, ma non solo, crediamo sia importante sostenere realtà di questo spessore, per questo, nel nostro “piccolo”, siamo orgogliosi di aver dato questo notevole contributo.

FESTA DELLO SPORT

È stata una giornata di sport totale con tante famiglie, istruttori e ragazzi che hanno popolato per qualche ora il centro della città il 5 giugno 2022.

La grande folla – ha dichiarato Sandro Argentieri, coach della “Virtus Basket Galatina”, ha dimostrato che lo sport è vivo e parte integrante della società, che gli atleti delle società sportive avevano bisogno di un momento di condivisione, dopo un lungo periodo di difficoltà e restrizioni imposte dal covid, che non hanno risparmiato il mondo dello sport. L’appuntamento è al prossimo anno…

LA NOTTE BIANCA DEI BAMBINI

Dalla sinergia tra l'A.S.D. Virtus Basket Galatina e l'Associazione #ballaperme nasce l'XIII Ed.ne della manifestazione La notte bianca dei Bambini - Rione Italia in festa , il primo evento di “Cittadinanza attiva” che favorisce l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà.

Scopo principale della festa è stato, a parte far divertire i bambini, cercare di sensibilizzare i cittadini sul fatto che una città migliore passa anche da un maggiore senso civico e da un maggior rispetto verso gli spazi pubblici.

Tappiamo Galatina – raccolta eco-solidale tappi di plastica promosso, nell’ambito delle proprie iniziative statutarie volte al miglioramento delle condizioni sociali e culturali degli abitanti di Galatina, dall'Associazione Virtus Basket Galatina, è un progetto articolato, dinamico, sicuramente ambizioso e che nasce da lontano: vogliamo attrezzare i tanti parchi presenti a Galatina e nelle Frazioni con lo spirito di tornare a ripopolarli di persone, dai genitori con i loro figli agli anziani coi propri nipoti.

Ora si passerà ad altre zone, anche periferiche, con l’intenzione di riqualificare le diverse aree verdi del territorio comunale assicurando decoro urbano e sicurezza, due elementi imprescindibili che caratterizzano appieno la nostra Mission associazionistica.

Il nostro invito è di vivere il parco cercando di esserne custodi, proteggere i nostri giochi ed educare i ragazzi al rispetto dell'ambiente.

 

In ultimo, ma non certo per importanza, un grandissimo grazie di cuore va a tutti gli sponsor ed i sostenitori che, con l’elargizione dei loro preziosi contributi, permettono di rendere concrete le nostre piccole-grandi idee, i nostri piccoli-grandi obbiettivi…

Per questo abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti VOI.

Ancora una volta invitiamo CHIUNQUE, a qualsiasi titolo, abbia voglia di collaborare, a contattarci.

Sandro Argentieri: 333-4368532;

Piero Luigi Russo: 349-8471729.

 
Di Redazione (del 20/04/2018 @ 13:39:26, in Comunicato Stampa, linkato 1179 volte)

In occasione della Giornata Mondiale della Terra, il Comune di Galatina organizza la "Giornata della sostenibilità"​, un evento di sensibilizzazione per la salvaguardia dell’ambiente e delle condizioni climatiche della Terra.

L’evento consiste nella chiusura al traffico, domenica 22 aprile 2018, dalle ore 10 alle ore 13 di C.so Porta Luce e P.zza Alighieri a Galatina. Con l’occasione si invita tutta la cittadinanza, bambini, adulti e anziani a passeggiare o pedalare lasciando a casa la propria automobile o ciclomotore che sia. 

"L’inquinamento dell’aria resta uno dei principali problemi per la salute delle persone e per la salvaguardia dell’ambiente. Certo è - continua l'Assessore alle politiche ambientali Cristina Dettù - che non bastano gli specifici monitoraggi di zone e/o strutture a rischio o controlli ulteriori eseguiti in via precauzionale e preventiva. Oltre a questo, serve una sensibilizzazione forte che parta dal basso, dai gesti quotidiani e personali che ogni cittadino può mettere in atto per aiutare e salvaguardare la Terra. L'adesione alla "Giornata Mondiale della Terra" è in linea con le finalità cui tende questa Amministrazione, ossia di sensibilizzazione ed educazione della comunità e cittadinanza in merito alla rilevanza dei temi ambientali,  alla sostenibilità ed alla consapevolezza civica, in una logica di sviluppo fondata sul buon governo del territorio."

L'evento, pubblicato tra l’altro sul sito di Earth Day Italia,  è organizzato in stretta collaborazione con la società Monteco che, nella stessa giornata, svolge attività di sensibilizzazione in materia di rifiuti. Nello specifico le iniziative messe in atto sono: Galatina #senzafiltri, La biblioteca dei libri rifiutati, Festa del baratto. E’ un modo alternativo di occuparsi di un tema importante attraverso attività ludico – educative.

In occasione della medesima giornata, i ragazzi del Servizio Civile Nazionale – Progetto MONITOR 5016 – nei giorni 21 e 24 Aprile coinvolgeranno rispettivamente i bambini dell’istituto comprensivo Polo 2 e Polo 3 della città e in queste due giornate svolgeranno attività atte a sensibilizzare i piccoli (e non solo!) al rispetto per l’ambiente. Queste attività prevedono infatti la collaborazione tra i bambini e le loro famiglie e consistono nella pulizia degli spazi verdi scolastici e nel loro abbellimento, momenti che si alterneranno a brevi video e divertenti giochi, ovviamente a tema ed istruttivi.

Un lavoro congiunto che si pone un unico obiettivo: proteggere, anche e soprattutto nel nostro piccolo, la madre Terra.

Ufficio Stampa Comune di Galatina

 
Di Marcello D'Acquarica (del 04/05/2018 @ 13:39:22, in NoiAmbiente, linkato 1605 volte)

Ecco il risultato di una brevissima ispezione eseguita intorno al centro abitato di Noha con Loredana Tundo, assessore ai lavori pubblici e urbanistica,  Vito Albano Tundo, consigliere di maggioranza  e l’Ispettore ambientale della Monteco S.r.l., signor Gianluca De Iaco.

Strano modo di salvaguardare la salute. Veramente strano modo di amare la Natura. Non entriamo nel merito del rapporto che dovrebbe esserci fra l’uomo e la Terra, del dovere dell’uomo nei confronti della Natura, e nemmeno vogliamo  entrare nel merito del diritto sacrosanto del lavoro, e il metodo giusto adoperato, che sappia equilibrare l’economia con l’ambiente, quello  praticato da chi si guadagna da vivere mediante il lavoro della Terra, ma lo spettacolo a cui abbiamo assistito stamane, è a dir poco raccapricciante.

Non ci sono dubbi sui rifiuti di tipo domestico, materassi, cianfrusaglie varie e mobilia scassata, buttati al margine del campo, addirittura sotto le finestre delle abitazioni di via Catullo, non ci sono dubbi, dicevamo, che gli autori di questo scempio da sesto mondo, siano degli imbecilli, quei famosi elementi che non brillano di intelligenza.

E va bene, pazienza, gliela togliamo noi l’immondizia da sotto il naso. Anche perché fra poco l’incendio stagionale del solito piroglione nostrano  la farebbe respirare (l’immondizia) a tutti i cittadini sotto forma di diossina concentrata.

Ma la Terra, che colpa ne ha la Terra che stiamo lasciando ai nostri figli? E che colpa ne hanno i nostri stessi figli?

Possiamo anche impegnarci a  capire che abbia un senso (seppur malvagio) “liberarsi” del materiale usato per la coltivazione (teli per la pacciamatura e tubi per l’irrigazione), archiviandolo in mezzo all’erba spontanea, in attesa che arrostisca con il primo incendio “casuale”, ma non si capisce la ragione per cui le plastiche debbano essere lasciate nella terra, triturate e sparse nello stesso posto dove a breve verranno coltivate le verdure di stagione, le stesse che compreremo nel banco di frutta e verdure attiguo. O qualcuno sta pensando che potremo anche noi comi i pesci, abituarci a mangiare i rifiuti in plastica?

Il Direttivo di Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha

 

 
Di Redazione (del 14/01/2019 @ 13:38:39, in Comunicato Stampa, linkato 735 volte)

Al Palafiom di Taranto si ferma la marcia dell’ERREDI per mano di un’Efficienza Energia determinata e grintosa prima, spaesata e disarmante  poi nel secondo e terzo set, infine rigenerata e spavalda nel quarto e quinto parziale.

E’ un Giano bifronte questa squadra che offre ai tifosi e alla conduzione tecnica comportamenti antitetici durante l’intera gara e più di  qualche interrogativo.

Passa da reazioni produttive e di bel gioco (8-4,16-13,20-21) del primo parziale, a una vena asfittica nelle realizzazioni e a un crollo nei fondamentali di ricezione e di attacco nel secondo, pari rispettivamente ad un 39% e 15% di realizzazioni.

Le sostituzioni di Durante per Petrosino sul 15-3 , di Zonno per Calò , di Lotito per De Lorentis sul 19-5 e di Buracci per Persichino, mantengono inalterato il punteggio che vede gli uomini di Narracci doppiare i salentini (20-10, 22-11) e pareggiare il set iniziale. 

Non cambia il canovaccio nel terzo: migliora la ricezione con Pierri che stacca un buon 74% di positività e un 43% di perfezione, ma dei 37 palloni messi a disposizione da Zonno per i suoi attaccanti, solo un 19% pari a 7 punti entra nel computo finale. Rossetti rileva Iaccarino ma il divario dei punti (16-6, 21-8) è incolmabile nonostante una piccola fiammata (25-15) rende meno umiliante il risultato.

Giosa e il giovane Di Sabato, sostituto dell’infortunato Garofalo, imperversano e alla fine segneranno sul tabellino 15 e 14 punti, Schifone stacca buone percentuali in ricezione e 11 punti in attacco, Roberti stenta.

In campo bluceleste la distribuzione di Zonno svaria su tutti i fronti, senza privilegiare un attaccante specifico, ma Lotito e Buracci hanno i garretti affaticati.

Non è  un bel vedere da ambo le parti : la gara è scorbutica ed infarcita di errori. I padroni di casa hanno dalla loro parte l’ambiente ed il pubblico, mentre il morale degli ospiti è sotto i tacchi.

Mister Stomeo chiede molto di più ai suoi esortandoli a tirar fuori l’orgoglio nella quarta frazione: se ne fanno interpreti sul campo Musardo e Lotito che gonfiano le corde vocali spronando i compagni e mettendo a terra palloni importanti con un break +3 per l’8-11. E’ ancora Lotito ad incrementare con una diagonale il 14-19, Durante si assegna il punto numero 21 con un mani e fuori, poi due attacchi out della prima linea rossoblu mandano capitan Buracci al servizio che, con un ace rimanda al tie-break l’esito dell’incontro.

Forza gli attacchi la prima linea tarantina e commette due errori con Roberti (2-4): al contrario l’opposto galatinese infila due ace al servizio e poi realizza il punto numero 8 che manda le squadre al cambio di campo(2-8).E’ in crescendo Efficienza Energia con Musardo che realizza un ace al servizio per il 4-11 ,poi il colpo di grazia con Zonno e Iaccarino(6-14) ed infine il punto della vittoria messo a terra da Lotito.

La vittoria in casa della seconda in classifica vale due punti d’oro in prospettiva della gara di sabato 19 al PalaPanico contro l’Ischia e, soprattutto ridà fiducia all’ambiente e al gruppo giocatori che si era espresso al meglio nelle precedenti due gare raccogliendo briciole di punti.

Con tutta onestà c’è da dire, senza togliere merito a nessuno, che l’esibizione di questa sera non è stata all’altezza di altre prestazioni, eppure ha fruttato un buon bottino perché capaci di interpretare la gara come un’ultima spiaggia, tirando fuori orgoglio e spirito d’insieme.

Poi gli errori degli avversari, Roberti in testa che con 59 palloni attaccati ha messo a segno solo 15 punti, rientrano nelle condizioni di difficoltà in cui è caduto il sestetto avversario che pensava di aver chiuso la gara dopo il secondo e terzo set vinto mani basse.

Ora sarà compito di mister Stomeo esaminare il black out in cui la squadra si è smarrita (2 e 3 set), valutare meriti dell’avversario ed errori dei propri atleti, apportare correttivi e…..prepararsi per accogliere gli ischitani guidati dall’ex Lentini.

 

TABELLINO

ERR.TARANTO-EFFICIENZA ENERGIA GALATINA 2-3 (23-25,25-11,25-15,19-25,7-15)

TARANTO:DiSabato15,Chiarelli,Abbondanza,Parisi6,Piscitelli1,Carofiglio9,Roberti16,Mingolla,Schifone 11,Giosa 14,Gasbarro,Nero. All. Gianni Narracci

GALATINA:Apollonio(L)n.e,Musardo10,Iaccarino5,Durante12,Rossetti,Calò,Pierri(L),Persichino,Lotito 12,Zonno 2,Petrosino,De Lorentis,Buracci 12 All. Giovanni Stomeo Vice Antonio Bray

 

Piero de lorentis

AREA COMUNICAZIONE

EFFICIENZA ENERGIA GALATINA

 

I coordinamenti di Galatina, di Gubbio, di Venafro, della conca Eugubina e ISDE Lecce, hanno inviato una lettera al Santo Padre e ai vescovi di Assisi, di Gubbio, di Otranto, Lecce e Isernia Venafro, per chiedere di fare chiarezza sull’evento cosiddetto “Patto di amicizia” fra Galatina e Assisi, sottoscritto dai relativi sindaci il 14 ottobre nella basilica di Santa Caterina a Galatina, alla presenza dell’a.d. di Colacem.

Testo integrale della lettera.

A Sua Santità Francesco
E.P.C. A Sua Ecc. Prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano e integrale
Ai S.E.R. Vescovi di Assisi, Lecce, Otranto, Gubbio, Isernia-Venafro
Al Preside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “don Tonino Bello” – Lecce

Sua Santità,
confidando nella Sua comprensione riteniamo importante segnalarle un evento che ha suscitato molto interesse e scalpore sulla stampa. Il 14 ottobre scorso nella Basilica di Santa Caterina di Alessandria a Galatina è stato siglato un «Patto d’amicizia nel nome di San Francesco e Santa Caterina d’Alessandria» tra il comune di Assisi e quello di Galatina per la promozione turistica nel segno della spiritualità, in nome di una «unione culturale ed economica».

Entrambe le città, infatti, ospitano le due Basiliche, San Francesco d’Assisi e Santa Caterina di Alessandria, prime in Italia per la vastità dei cicli pittorici degli affreschi e luoghi spirituali di pellegrinaggio. In quell’occasione, le due comunità religiose di Frati Francescani conventuali, accolti nei rispettivi monasteri annessi, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Don Tonino Bello”, sono stati partner in un evento che ha coinvolto anche il colosso del cemento COLACEM, industria insalubre di prima classe, già al
centro di plurimi esposti nelle Procure di Lecce e di Perugia, ritenuta una dei probabili responsabili dell’elevato tasso di inquinamento e dei danni sulla salute nell’area galatinese, definita dall’ISS, cluster per il tumore polmonare con un trend in peggioramento, nell’area eugubina e in quella venafrana.

I sindaci dei due Comuni hanno anche firmato un protocollo d’intesa, costato al piccolo Comune di Galatina circa 12mila euro, metà dei quali per riprese televisive effettuate da Mixer ADV, concessionaria di Telerama, di proprietà del consigliere della Regione Puglia Paolo Pagliaro.

Il costoso patto è stato tenuto a battesimo dal Cavalier Carlo Colaiacovo, a.d. COLACEM, che si è detto disponibile a sostenere con la sua “Fondazione Perugia”, così come ha fatto con il restauro della basilica di Assisi, altri eventi come il patto di amicizia Assisi-Galatina. In epoca di contingenza economica e di crescita della cultura di “cura del Creato”, ha colpito molto il viaggio in elicottero aziendale COLACEM dei Frati assisani, atterrati col Sindaco di Assisi all’interno dell’imponente opificio Colacem in Galatina, e l’ingente finanziamento dell’Ente locale, che, non rientrando nell’ordinaria gestione né riguardando servizi prioritari alla collettività, potrebbe diventare di interesse della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti territorialmente competente.

Può leggere un estratto dell’intervento del sindaco di Galatina dove si evince il tono di centralità della figura dell’a.d. COLACEM data durante l’iniziativa:
«A questo punto con onore, con piacere immenso, chiedo a voi tutti di aiutarmi ad accogliere il Sindaco di Assisi, ringraziandola per aver accolto con entusiasmo questo invito della nostra Comunità. Ciò che ci unisce, cara Sindaco, non è soltanto tutto ciò che saggiamente ci hanno raccontato gli amici che ci hanno preceduto. Non è soltanto cultura, siamo uniti anche nella tradizione economica con l’intervento dell’Ad di COLACEM Carlo Colaiacovo a Galatina. Pertanto, sono particolarmente felice di chiamare insieme al Sindaco anche un importantissimo operatore economico (COLACEM) che unisce i nostri territori, che fa ponte tra i nostri territori e che da sempre dimostra una grandissima sensibilità per le nostre Comunità. E poi anche un desiderio particolare, il suo, il loro, la filosofia aziendale di contribuire alle nostre tradizioni e alle necessità del nostro territorio con una disponibilità ed una generosità che negli anni vi ha sempre contraddistinto. Quindi vi chiedo gentilmente, caro Sindaco, caro cavalier Colaiacovo (Amministratore delegato della COLACEM) di salire sul palco».

Benché condivisibile la firma del Patto ed ineccepibile che Assisi trasferisca know-how in tema di turismo religioso a Galatina – l’Assisi del Sud -, la riflessione che teniamo a condividere riguarda la natura delle relazioni tra interessi economici privatistici e comunità religiose locali in nome della tutela/conservazione del patrimonio ecclesiastico, alla luce dell’ingente stanziamento di finanziamenti in favore dell’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi e della nomina della vicepresidente della holding di famiglia, Maria Carmela Colaiacovo, alla presidenza di Confindustria Alberghi per il biennio 2023 20248.

Con la presente teniamo a sottolinearle che, da diversi anni oramai, i comitati di Galatina, Gubbio, Sesto Campano (Venafro) affrontano complesse vertenze istituzionali che riguardano i cementifici COLACEM e che stanno interessando aziende sanitarie locali, tribunali amministrativi, procure, sezioni ambiente di enti locali e parlamentari. In queste settimane, COLACEM è al centro di un conflitto con il Consiglio di Stato e gruppi di cittadini, poiché impiega rifiuti come combustibile (CSS) in tutte le sue cementerie. Secondo medici, scienziati e la stessa Commissione Europea bruciare rifiuti in un cementificio è insalubre e nocivo per l’ambiente.
La gravità dell’episodio, che ha trasformato la Basilica di Santa Caterina di Alessandria in un palcoscenico, è stata raccontata da ISDE, l’Associazione dei medici per l’ambiente. ISDE fa notare che il patto Galatina-Assisi sia stato siglato mentre è in atto una valutazione dell’impatto sanitario (VIS) del cementificio COLACEM sulla salute degli abitanti, ulteriore studio richiesto da Asl Lecce e Provincia di Lecce (a seguito delle osservazioni prodotte in conferenza di servizi per il riesame dell’autorizzazione integrata ambientale- AIA, da ISDE e dei comitati territoriali) e prevista nell’ultimo atto autorizzativo rilasciato all’azienda; similmente, a Luglio 2022 sono stati presentati i drammatici risultati della VIS a Venafro, mentre a Gubbio essendo presenti due cementifici, Colacem e Barbetti da più di 60 anni, si rivendica il diritto di avviare una analoga Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ed un’indagine epidemiologica approfondita che non è mai stata effettuata in un’area dove le patologie oncologiche, cardiovascolari e di altra natura sono in preoccupante aumento.

L’impasto di religione, turismo e cemento non preoccupa solo le “sentinelle dell’ambiente e della salute” ISDE. Nell’Esortazione Apostolica del 4 ottobre, giorno di San Francesco, Sua Santità stessa si sofferma sull’influenza esercitata da “chi ha maggiori risorse” nel riuscire ad avviare progetti di forte impatto ambientale millantando il progresso locale.
“La decadenza etica del potere reale è mascherata dal marketing e dalla falsa informazione, meccanismi utili nelle mani di chi ha maggiori risorse per influenzare l’opinione pubblica attraverso di essi. Con l’aiuto di questi meccanismi, quando si pensa di avviare un progetto con forte impatto ambientale ed elevati effetti inquinanti, gli abitanti della zona vengono illusi parlando del progresso locale che si potrà generare o delle opportunità economiche, occupazionali e di promozione umana che questo comporterà per i loro figli. Ma in realtà manca un vero interesse per il futuro di queste persone” (Paragrafo 29 dell’esortazione apostolica Laudate Deum del Santo Padre Francesco, 4 ottobre 2023).

Accogliamo la Sua esortazione, che non rappresenta soltanto un appello ideale e spirituale al mondo ma ripone una grande speranza nella prossima COP 28 di Dubai, nell’adozione di una soluzione politica partecipata, a livello nazionale e internazionale, coinvolgendo tutti i cittadini. Il Suo incoraggiamento a difesa di chi si impegna nella causa ambientale dà voce alle nostre motivazioni: “Poniamo finalmente termine all’irresponsabile presa in giro che presenta la questione come solo ambientale, “verde”, romantica, spesso ridicolizzata per interessi economici” (Paragrafo 58 della già citata Laudate Deum).

Nelle campagne di reputation marketing, curate da COLACEM e riportate nei report annuali aziendali di sostenibilità, emerge come il finanziamento delle attività di realizzazione/restauro sia una prassi. Alcuni esempi pertinenti riguardano i finanziamenti per il restauro della Chiesa di SS. Martino e Nicola a Venafro e della Chiesa di Sant’Eustachio Martire a Sesto Campano10, quest’ultime nell’area venafrana in cui insiste uno dei cementifici e dove la situazione è talmente grave con ospedalizzazioni, tassi tumorali (in particolare alla mammella) e decessi sopra la norma, da aver rivelato la presenza di diossina persino nel latte materno. L’appello che Le rivolgiamo, Sua Santità, che rivolgiamo a Sua Ecc. Prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano e integrale, ai S.E.R Vescovi di Assisi, Lecce, Otranto, Gubbio e Isernia-Venafro è di approfondire e fare chiarezza interna su eventuali “doni interessati” proposti o ricevuti dalle varie Chiese locali e di promuovere, presso i vertici ecclesiali e la società civile dei nostri territori, il condivisibile messaggio etico di una “transizione verso energie pulite, abbandonando i combustibili fossili, e la logica di rattoppare (…) un processo di deterioramento che continuiamo ad alimentare (..) Possano così mostrare la nobiltà della politica e non la sua vergogna. Ai potenti oso ripetere questa domanda: «Perché si vuole mantenere oggi un potere che sarà ricordato per la sua incapacità di intervenire quando era urgente e necessario farlo? ».

L’appello che le volgiamo, Santo Padre, è di aiutare le comunità religiose locali a continuare ad essere le nostre guide morali in questa difficile fase di transizione culturale. Per citare alcuni esempi positivi: l’impegno dell’Ufficio Ecumenico dell’Arcidiocesi di Otranto e del Centro Ecumenico Oikos “P.A.Lundin” di Galatina nella celebrazione annuale della Giornata del Creato; della parrocchia di Beata Vergine Maria di Costantinopoli a Collemeto (frazione di Galatina) accanto alla cittadinanza per impedire l’apertura in pieno centro cittadino di un impianto “Entosal” di recupero e smaltimento di rifiuti speciali. Il sentito saluto che Le rivolgiamo, Santo Padre, è di aiutarci a preservare i nostri amati spazi naturali, cultuali, spirituali, affinché restino per noi cittadini luoghi sacri al riparo da qualsiasi ombra di collusione, culla di un passato dal significato simbolico, di un presente ancora dimora per i Credenti della Presenza soprannaturale e di un futuro di speranza per il destino dell’umanità.

Per questa Sua missione e per la Sua benevolenza le esprimiamo la nostra vicinanza con l’augurio di poter essere ricevuti in una udienza privata. Le auguriamo ogni bene.

Coordinamento Civico ambiente e Salute Galatina
Comitato No CSS nelle cementerie di Gubbio
Comitato per la tutela ambientale della conca eugubina
Mamme per la Salute e l’ambiente Venafro
Isde Lecce”

(fonte: ilsedile.it)

 
Di Redazione (del 02/09/2020 @ 13:36:52, in NoiAmbiente, linkato 1383 volte)

A proposito di “ambiente” cominciamo a pensare che sia diventato uno dei tanti stereotipi per friggere aria, cioè aria fritta. In buona sostanza ci stiamo abituando a vivere nella sporcizia.

Infatti più se ne parla e più il disastro ambientale aumenta. Siamo parlando del consumo di territorio perpetrato dalle concessioni per l’urbanizzazione e relative colate di cemento senza mai pretendere un reso, vale a dire senza mai andare a verificare la percentuale di case abbandonate e decadenti in cui nessuno più vi abita ma che stanno degradando e permeabilizzando il territorio. Così non viene chiesto alcun reso agli utenti dei materiali plastici per attività sia agricole che di altro tipo, non viene chiesto il reso di nulla ma solo concessioni per altre montagne di materiali inquinanti che soffocano l’aria, la terra, l’acqua e la salute degli esseri viventi, e cioè il nostro benedetto “ambiente”. Non c’è un freno che renda sostenibile il rapporto fra consumato e consumabile. Di questo passo non avremo futuro. Intanto i rifiuti, che fra l’altro compriamo grazie alla grande distribuzione, aumentano sempre più e insieme ad essi gli sprovveduti che pensano di disfarsene gettandoli per la strada.

E’ tutto cosi rapido il degrado che non c’è più nemmeno il tempo per pensare che è già arrivata una nuova epidemia, che si chiami xilella fastidiosa o Covid - 19.

Quindi abbiamo deciso di non stare soltanto a guardare e a lamentarci e che perlomeno fuori dalla nostra porta di casa, la nostra bella casa linda e pulita, non vogliamo più avere lo sporco. E qui mi riferisco esattamente a tutto quello che vedete anche voi ai bordi delle nostre vie, sui nostri marciapiedi, nelle nostre campagne, insomma ovunque dove noi viviamo. Dite che la cosa non è di nostra competenza? Che è qualcun altro che si deve prendere carico di pulire e magari di punire gli sporcaccioni?

Certo, sarebbe anche ora che in ogni assemblea consiliare e legislativa del nostro Comune di Galatina, per esempio, e di tutti quelli del resto del mondo, venisse posta al primo posto all’ordine del giorno, la questione ambientale, dovrebbe cioè diventare prioritaria. E soltanto dopo aver messo in sicurezza la salute degli esseri viventi e dell’ambiente, preoccupandosi della salvaguardia del verde esistente, di impiantarne del nuovo, di punire chi inquina, solo allora preoccuparsi del resto.

Domenica 30 agosto, in poche ore, oltre duecento persone, iscritte in trentuno associazioni e organizzate dal C.A.S. (il neonato Coordinamento Ambientale Salento) lo hanno già iniziato a fare, anzi abbiamo iniziato a fare, perché c’eravamo pure noi di “Noiambiente Beni Culturali di Noha”. Sono stati rimossi ben 500 sacchi di rifiuti vari, soprattutto bottiglie di vetro e di plastica, nel tratto di costa che va da Gallipoli a Lido Conchiglie. E tutto questo con il coinvolgimento dei Comuni interessati.

Speriamo che gli amministratori dei Comuni salentini, si rendano conto che occorre iniziare a lavorare sul serio contro questo malcostume, che è necessario attuare delle azioni per prendere in fragrante i colpevoli, occorre far rispettare le leggi sulla prevenzione degli incendi.  Siamo stanchi di respirare i fumi tossici dei rifiuti che ardono e mangiare plastica liofilizzata sparsa nei campi e quindi negli alimenti.  Dite che siamo in pochi e non riusciremo a far cambiare questo stile di vita errato?  E se tutti per assurdo ci impegnassimo a darci una mano?

Di seguito l’elenco delle Associazioni e gruppi di volontari che hanno partecipato sotto la rappresentanza del C.A.S.

Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali di Noha

 
Di Redazione (del 03/09/2021 @ 13:35:41, in Comunicato Stampa, linkato 724 volte)

A fronte di performance economiche solide come "il cemento", sarebbero però stati ridotti i monitoraggi ambientali. Da una lettura alle oltre 130 pagine del report divulgato da Colacem emergerebbe infatti un sostanziale incremento dell’utile dell’esercizio rispetto al 2019 da parte del gruppo industriale (il dato si riferisce alla totalità degli impianti, diffusi in Italia e all’estero), davanti però a una altrettanta, evidente riduzione delle spese di investimento per la protezione ambientale di diversi punti percentuali (due le voci riscontrabili a pagina 7 del dossier).

Alcuni dei dirigenti della Colacem, questa mattina, erano a Galatina proprio per presentare il 14esimo report sulla sostenibilità ambientale (che alleghiamo integralmente all’articolo), illustrando i propri progetti aziendali in un futuro di riconversione “green”. Ad essere assenti, semmai, erano i primi cittadini dei comuni limitrofi. Oltre a una manciata di amministratori comunali infatti, soltanto tre gli esponenti della politica locale: il consigliere regionale Donato Metallo, la presidente del consiglio pugliese Loredana Capone e l’assessore alla Formazione e lavoro Sebastiano Leo.

Eppure mancano ormai pochi giorni alla Conferenza dei servizi prevista per lunedì prossimo, presso la Provincia di Lecce, nella quale la società a capo di uno dei più produttivi cementifici italiani sarà chiamata a presentare la Vis, la Valutazione di impatto sanitario, sollecitata nei mesi scorsi dall’Osservatorio ambiente e salute presso il Dipartimento di prevenzione  della Asl salentina e su pressione di diverse organizzazioni ambientaliste e ben undici sigle mediche. Queste ultime, oltre a premere su una riduzione della pressione ambientale, hanno altresì richiesto di subordinare le autorizzazioni dell’impianto alla Vis.

Quella di lunedì 6 settembre anticiperà peraltro di un mese esatto un’altra data molto attesa: il 6 ottobre. Giorno in cui è prevista la sentenza del Tar del capoluogo salentino: il Tribunale amministrativo si esprimerà  in merito al ricorso presentato da cinque associazioni (Coordinamento civico ambiente e salute, Italia Nostra sezione Sud Salento, CittadinanzAttiva Puglia, Forum amici del territorio e Noi ambiente e beni culturali) intervenute ad adiuvandum accanto ai sindaci del circondario per chiedere che l’autorizzazione provinciale all’impianto galatinese venga rilasciata soltanto sulla scorta dei garanzie sanitarie a tutela dei cittadini.

“Interrogata” dalla nostra testata circa la preoccupazione per un’area  (quella galatinese) ad alta incidenza tumorale per malattie polmonari, l’azienda ha garantito che fornirà tutte le risposte e i dati nel giorno della conferenza dei servizi, lunedì prossimo. Bisognerà dunque attendere appena qualche giorno per avere una risposta ufficiale su quelle connessioni tra emissioni inquinanti e cluster tumorali emerse dal rapporto Protos dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr, che avevamo reso pubblico in un articolo pubblicato nel mese di maggio.

Valentina Murrieri

(Giornalista LeccePrima)

 
Di Redazione (del 20/04/2018 @ 13:35:27, in Comunicato Stampa, linkato 1307 volte)

Il consiglio comunale del 12 dicembre 2017 ha approvato il nuovo regolamento di Polizia Urbana con voto contrario del Movimento 5 Stelle, nell’occasione lo stesso M5S ha fatto mettere a verbale che erano presenti errori tali che avrebbero inficiato il regolamento per la parte riguardante le sanzioni amministrative in materia di rifiuti.

Successivamente, nel mese di gennaio 2018, abbiamo trasmesso al Servizio ambiente della Provincia di Lecce una nota con la quale si segnalavano le anomalie contenute nel Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Galatina approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 12.12.2017 derivanti dall’aver disatteso quanto disposto dal D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii in particolare agli artt. 255 e 263.

La Provincia di Lecce con nota prot. n. 6553 del 29.01.2018 ha confermato i rilievi fatti dal Movimento 5 Stelle ed ha invitato il Comune di Galatina ad adeguare il suddetto Regolamento alle disposizioni stabilite dal legislatore nazionale in materia di abbandono di rifiuti; in particolare nell’ultimo capoverso, la Provincia scrive “… anche al fine di prevenire possibili contenziosi con codesta amministrazione da parte dei soggetti sanzionati, si invita il Comune ad adeguare il suddetto Regolamento alle disposizioni stabilite dal legislatore nazionale in materia di abbandono rifiuti. Si resta in attesa di sollecito riscontro.”

Ciò non è avvenuto ed il Regolamento della Polizia Urbana pubblicato sul sito del Comune di Galatina nella sezione Regolamenti presenta le modifiche proposte in Consiglio dall’assessore senza considerare gli adeguamenti richiesti dall’Ente Provincia.

In particolare, l’assessore al ramo del Comune di Galatina Nicola Mauro diceva testualmente nel suo intervento durante il C.C. del 12.12.2017:

“…..Volevo anche mettere in evidenza che per un refuso nella fase della compilazione ultima del regolamento bisognerebbe adottare in via preliminare una modifica e in particolare, se avete copia e volete seguire quello che sto per dirvi, all’Art. 9 comma d, pagina 5, lì dove dice “abbandonare” bisognerebbe inserire la parola “rifiuti”. E conseguentemente all’Art. 52 comma 1 punto 9 pagina 17 nella parte sanzionatoria, all’Art. 9 dopo le parole “della sanzione amministrativa pecuniaria da euro 25 a euro 150” bisogna aggiungere le parole “eccetto l’ipotesi di cui alla lettera d, abbandono rifiuti, per cui la sanzione prevista è da 150 a 300 euro”. Questo permette all’amministrazione comunale di incamerare le sanzioni relative alle violazioni di reati di tipo ambientale e permette di incamerarle come amministrazione comunale piuttosto che farle incamerare dalla Provincia perché quel tipo di sanzione sarebbe iscrivibile a una sanzione provinciale. Il regolamento ci aiuta anche da questo punto di vista a gestire meglio le risorse o per lo meno a essere più puntuali nella sanzione e poter incamerare le risorse…..”.

L’art. 255 comma 1 del D. Lgs. 152/2006 in tema di Abbandono di rifiuti stabilisce i limiti edittali minimi e massimi “…. la sanzione amministrativa pecuniaria da trecento euro a tremila euro….”

L’art. 262 comma 1 del D. Lgs. 152/2006 in tema di Competenza e giurisdizione stabilisce che “… all'irrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie previste dalla parte quarta del presente decreto provvede la Provincia nel cui territorio è stata commessa la violazione….”

L’art. 263 comma 1 del D. Lgs. 152/2006 in tema di Proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie stabilisce che “…I proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per le violazioni di cui alle disposizioni della parte quarta del presente decreto sono devoluti alle Province…”

Abbiamo provato, in pieno spirito collaborativo, in questi mesi a sollecitare la maggioranza affinché riportasse il regolamento PP.UU. in consiglio comunale per apportare le dovute modifiche e la conseguente riapprovazione in modo tale da mettere a disposizione della Città di un regime sanzionatorio corretto ed inattaccabile in qualsiasi sede per non incorrere in ricorsi da parte dei multati esponendo il comune a spese legali inutili, perdita di gettito rinveniente dalle sanzioni, peraltro già conteggiate nel bilancio previsionale di marzo 2018, ma soprattutto perché i proventi delle sanzioni, su proposta del M5S, devono essere reinvestiti affinché la città possa finanziare l’installazione di videotrappole per individuare i concittadini (si spera pochi) incivili che zozzano le nostre strade e le nostre periferie.

Galatina, lì 19 aprile 2018     

Consigliere
Paolo PULLI

 
Di Redazione (del 03/05/2023 @ 13:35:26, in Comunicato Stampa, linkato 403 volte)

Giovedì 4 maggio, alle ore 18, è prevista la conferenza stampa di presentazione del progetto FIL ROUGE, sostenuto da Fondazione CON IL SUD ed Enel Cuore Onlus, promosso dall’Associazione Levèra, capofila di un partenariato tra le associazioni Programma Sviluppo di Taranto, A.D.U. Avvocati per i Diritti Umani, ACLI Sede provinciale di Lecce, le Cooperative Sociali L’Aurora e Officina Creativa ed il Comune di Galatina.

L’evento, che sarà organizzato presso la sede di Levèra in via Bellini 24 a Noha di Galatina (Le), permetterà di illustrare alla stampa, ai Sindaci del circondario, alle aziende tessili del territorio e all’intera cittadinanza i dettagli di un progetto di emancipazione sociale che ha l’obiettivo specifico di sostenere donne fragili, in particolare quelle vittime di violenza e abusi, aiutandone la costruzione dell’autonomia tramite il lavoro.

FIL ROUGE è un progetto sartoriale e di design che pone l’accento sui concetti di sostenibilità, sociale e ambientale, che, grazie al forte e nutrito partenariato, si pone l’ambizioso obiettivo di far diventare Levèra un’incubatrice di lavoro all’interno di un bene confiscato alla mafia, rendendo sempre più concreto il riscatto della legalità sulla criminalità.

Attraverso un percorso di formazione teorico pratica, si forniranno a donne in difficoltà, vittime di situazioni di soggezione, gli strumenti per avviare un'attività autonoma che restituisca loro dignità ed indipendenza, in grado di potenziarne le capacità e la creatività, mettendo a disposizione spazi, attrezzature, materie prime, know how, consulenza fiscale, giuridica e motivazionale, incentivando la formazione di cooperative per solidarizzare le singole esperienze e renderle più forti grazie al vicendevole supporto.

Un piccolo atelier di taglio, cucito e ricamo dove a dare vita ad abiti e accessori ecosostenibili sarà il coraggio delle donne che vogliano riscattarsi dai loro vissuti difficili.

I tessuti saranno gli scarti di lavorazione, donati dalle aziende tessili nazionali e messi a disposizione da Officine Creative, che si trasformeranno, in un mix di colori, in creazioni originali da commercializzare nel pieno rispetto dell’ambiente.

“Rifiuto” e “scarto” si cuciranno insieme per superare le barriere culturali, fisiche e linguistiche, attivando così un vero e proprio processo di cambiamento locale. Quello che viene scartato dai processi produttivi e che risulta ormai inutile, rientra nel processo creativo riacquistando funzionalità e design, in un’ottica di sostenibilità e rispetto dell’ambiente.

“Abbiamo immaginato di far diventare Levèra il luogo fisico e narrativo, dove le competenze, la creatività, le relazioni e l’artigianalità si mescoleranno e si cuciranno fra loro e daranno vita ad un nuovo marchio, dove la narrazione degli antichi saperi si coniugherà con l’innovazione - spiega Roberta Forte, membro del consiglio direttivo di Levèra e responsabile del progetto – Fil Rouge punta a valorizzare l’artigianato e a trasformarlo in un’attività produttiva che genera occupazione e promuove il territorio. Oltre a prevedere inserimenti lavorativi, daremo vita ad una cooperativa sociale di tipo b, una vera e propria sartoria sociale, all’interno del bene confiscato - in grado di stare autonomamente sul mercato attraverso la creazione di un brand e di un catalogo per vendere i prodotti realizzati, emulando l’esperienza decennale del marchio “Made in Carcere”.

Il progetto promuoverà la riscoperta di “nuovi” mestieri che nascono e vivono solo grazie a piccole realtà e che rischiano di scomparire per la mancanza di ricambio generazionale. Si tratta di un modello sostenibile di creazione di valore prima etico e poi economico, in grado di ridare dignità e orgoglio a gruppi sociali al margine della società.

 LEVÈRA

 
Di Redazione (del 19/01/2018 @ 13:35:13, in Comunicato Stampa, linkato 2584 volte)

Il Comune di Galatina ottiene un importante finanziamento: € 700.000 per la bonifica di via Giada. L'intervento consisterà nella rimozione della sorgente primaria di contaminazione dovuta alla presenza dell'ex discarica di rifiuti solidi urbani (ex vasca fogna bianca). Il Comune di Galatina risulta essere tra i soli 5 finanziati in quanto dotato di progetto con tutti i requisiti di ammissibilità richiesti dal bando regionale. "Il finanziamento ottenuto è la dimostrazione ulteriore di quanto alta sia l'attenzione di questa amministrazione sulle politiche ambientali e, al tempo stesso, verso gli strumenti messi a disposizione dalla Regione per rendere più fattiva l'azione di chi governa il territorio” dice l’assessore all’ambiente Cristina Dettù. “Ci siamo attivati sin da subito per intercettare questo ennesimo contributo avente ad oggetto l'intervento per la bonifica di aree inquinate che contribuirà ad un sensibile miglioramento della salubrità del nostro territorio e della qualità urbana e del paesaggio, contributo che, tra l'altro, arriva il giorno dopo il sopralluogo effettuato dal Comune e da Arpa Puglia per individuare un'area da sottoporre a monitoraggio ambientale, a seguito della richiesta di ulteriori controlli da parte del nostro ente."

Ufficio stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 16/05/2023 @ 13:34:13, in Comunicato Stampa, linkato 230 volte)

La Città di Galatina ha il piacere di invitarvi al quarto Job Day realizzato all'interno di Punti Cardinali:

"SALENTO CIRCOLARE. Il Tracciato per una Nuova Economia."

Gli anni della Transizione Circolare vanno verso un nuovo paradigma economico capace di ridisegnare attraverso la ricerca e lo sviluppo un diverso sistema della produzione che ridefinisce il rapporto tra     produzione e consumo di materia rispettando l’ambiente e i territori dove opera.

Scopo di questo JOB DAY, è FARE RETE per essere sempre più competitivi nei confronti dei processi di innovazione dettati dallo Sviluppo Sostenibile. Il Green Deal Europeo, gli obiettivi di riduzione degli impatti definiti dagli SDGs e l’Agenda di Parigi, il PNRR, le nuove disposizioni in materie di Economia Circolare, l’importanza crescente dei criteri ESG , delle misurazioni e delle certificazioni di sostenibilità, insieme alla crisi climatica, la crisi energetica e la crisi sanitaria, definiscono l’urgenza di dotarsi di luoghi capaci di “raccontare” lo specifico economico e l’impegno delle Comunità e dei Territori nei confronti del processo di Transizione e Trasformazione.

OBIETTIVI dell’ECONOMIA CIRCOLARE:

1.            l'estensione della vita dei prodotti attraverso la produzione di beni di lunga durata

2.            la produzione di energie rinnovabili

3.            le attività di ricondizionamento, la riduzione della produzione di rifiuti, la generazione di materie prime seconde dagli scarti di produzione

4.            una migliore qualità della vita all’insegna del benessere oggettivo e soggettivo e della Comunità.

L'evento si terrà Mercoledì 17 Maggio p.v. presso la Sede Confartigianato in via Matteotti snc, a Galatina (LE), a partire dalle ore 9:30.

Programma della giornata.

Dopo i saluti istituzionali del Comune di Galatina e di Luigi Derniolo, Presidente Confartigianato Imprese Lecce, interverranno e si alterneranno:

- dr. Paolo Marcesini, direttore del network di informazione Italia Circolare

- dr. Gabriele Cena, responsabile relazioni esterne della Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo)

- prof. Mario Fontanella Pisa, ricercatore della LIUC “Università Cattaneo” di Castellanza, consulente aziendale sulla sostenibilità e circolarità

- prof. Angelo Salento, docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro presso l’Università del Salento.

 

Modera Ettore Bambi, responsabile progetti Confartigianato Imprese Lecce.

Ore 14.30 Confronto e dibattito

 Desk Comune Galatina
Rete Punti Cardinali

 
Di Redazione (del 16/02/2023 @ 13:33:51, in Comunicato Stampa, linkato 258 volte)

L’Associazione "𝑪𝒊𝒕𝒕𝒂̀ 𝑵𝒐𝒔𝒕𝒓𝒂” di Galatina organizza il terzo incontro previsto nell’ambito del progetto "𝑾𝒆 𝒂𝒓𝒆 - 𝑺𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒊𝒍 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒗𝒊𝒗𝒊𝒂𝒎𝒐" Puglia Capitale Sociale 3.0, che si svolgerà presso l’𝑬𝒙 𝒄𝒐𝒏𝒗𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝑪𝒍𝒂𝒓𝒊𝒔𝒔𝒆 𝒅𝒊 𝑮𝒂𝒍𝒂𝒕𝒊𝒏𝒂, sabato 18 febbraio 2023, dalle ore 18.00.

Questa volta il tema della conferenza sarà "𝑬𝒍𝒆𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒂 𝒍𝒆𝒕𝒕𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒑𝒂𝒆𝒔𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐 𝒓𝒖𝒓𝒂𝒍𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝑺𝒂𝒍𝒆𝒏𝒕𝒐, e la stessa sarà tenuta dal 𝑷𝒓𝒐𝒇. 𝑨𝒏𝒕𝒐𝒏𝒊𝒐 𝑪𝒐𝒔𝒕𝒂𝒏𝒕𝒊𝒏𝒊, profondo conoscitore dell’argomento. Come ci ricorda il Professore nel suo libro “Guida all’architettura contadina del Salento” del 2017, nella nostra regione la cultura contadina conserva profonde radici, che possono ancora oggi farci riconoscere nel paesaggio rurale il profondo rapporto che c’è tra uomo e ambiente, tra lavoratore della terra e la terra stessa.

Si parlerà anche del paesaggio della pietra, raccontato dalla storia che porta fino ai giorni nostri i muretti a secco, testimonianze di una storia e di una cultura quasi dimenticate, e di tratturi, lungo i quali sorsero opifici, chiese osterie e centri urbani.

Città Nostra Aps

 

Un'opera dedicata alla terra ed alla natura impreziosisce, da oggi, il cavalcavia del ponte situato al km 16,700 della strada statale 101 "Salentina di Gallipoli" a Galatina, in località Collemeto, in provincia di Lecce.

Il nuovo murales, finanziato da Anas e realizzato da Checkos'Art, con la direzione artistica di 167bstreet, in collaborazione con il Comune di Galatina, è stato eseguito nell'ambito di un progetto più ampio portato avanti da Anas, finalizzato alla valorizzazione ed alla riqualificazione di alcune porzioni d'infrastrutture di competenza situate in molte regioni d'Italia.

“Grazie al nostro progetto - ha dichiarato il responsabile Marketing & Servizio Clienti di Anas Claudio Arcovito - la strada, oltre a rappresentare un'infrastruttura di collegamento e di mobilità nel paese, si fa anche strumento di promozione di arte e cultura attraverso la street art.

Anas ha infatti intrapreso un percorso che utilizza la street art come strumento per coadiuvare la strategia di investimento nella manutenzione e valorizzazione delle proprie infrastrutture ed – in casi come questo di Collemeto – anche per proteggerle da atti di vandalismo e di degrado; si tratta di un’Anas sempre più moderna e vicina alle esigenze della collettività che investe anche, appunto, nella promozione della cultura".

Negli anni, infatti, l’affissione selvaggia di manifesti abusivi ed in qualche caso l'abbandono abusivo di rifiuti avevano purtroppo privato di bellezza e decoro una porzione di strada che, al contrario, merita splendore ed attenzione. 

I disegni realizzati raffigurano un tipico paesaggio della campagna salentina, caratterizzato dai colori tipici, nei toni vicini a quelli della terra. 

Protagonista il volto di una giovane donna, sullo sfondo del paesaggio, che con lo sguardo invita i passanti a soffermarsi, guardando ben oltre il muro. 

L'intenzione di Checkos'Art - street artist proprio di origine leccese, che per Anas ha già realizzato una delle diciassette importanti opere sul Grande Raccordo Anulare di Roma - è quella di rendere il murales un mezzo che crei un ponte tra la tradizione rappresentata e lo sguardo rivolto verso il futuro, ampio come l’orizzonte dipinto. Uno scorcio a metà tra presente e futuro, eseguito nel connotativo e personale stile optical, rappresentativo dello stile dell’artista, capace di incuriosire i passanti, grazie alla sua doppia capacità di focalizzazione, che richiama l’attenzione per le sue linee colorate che - osservandolo da lontano - diventano una composizione unica.

Obiettivo comune con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Galatina, quello di valorizzare una struttura di colore grigio, dando vita a un nuovo percorso culturale nelle periferie e nelle piccole comunità, ormai in continua riscoperta.

La costruzione del ponte, sin dalla realizzazione della strada statale 101 – collegamento prioritario tra gli abitati di Lecce e Gallipoli – ha rappresentato per i cittadini di Collemeto una sorta di opera divisoria rispetto alla circostante campagna, luogo nel quale da sempre si svolge l’attività lavorativa del paese. 

L’obiettivo è quello di coniugare la tradizione del posto con una struttura che di fatto avvicina Collemeto a tutti i centri del Salento, quasi fosse un continuum con l’ambiente circostante, quale momento di incontro, socializzazione e condivisione della vita.

“Abbiamo ritenuto di individuare la vita nei campi e, quindi, il nostro paesaggio come l’immagine che possa rappresentare al meglio l’identità della comunità collemetese”, ha dichiarato Cristina Dettù, Assessore alla Cultura della Città di Galatina. “C’è anche l’immagine del futuro, di quei giovani che non smettono di guardare al domani investendo nella propria terra d’origine. Lo abbiamo voluto fare con una forma d’arte che, sviluppandosi nel perimetro urbano, fa innamorare dell’arte stessa e fa assaporare il concetto timido, ma estremamente profondo della cultura”.

“Al termine di questo splendido lavoro – ha ripreso l’Assessore Dettù – è mia premura ringraziare Anas per l’estrema disponibilità e l’attenzione mostrata per questo progetto, sposato immediatamente. I ringraziamenti doverosi sono rivolti ovviamente a Chekos’ art e a tutti gli artisti impegnati in quest’opera d’arte: la conferma che la bellezza salverà il mondo. Da ultimo, vorrei ringraziare la famiglia De Riccardis per la collaborazione fattiva in molti aspetti logistici emersi durante il lavoro. La realizzazione di un’opera d’arte del genere nasconde forme di collaborazione che voglio diventino esempio per i cittadini e per tutte le istituzioni”.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 

Che cos’è il Service Learning?

Il Service Learning è un approccio pedagogico che coniuga sapientemente apprendimento e servizio alla comunità, consentendo non solo l’acquisizione di nuove conoscenze, ma soprattutto la maturazione di nuove competenze sull’esempio dell’I CARE di Don Lorenzo Milani

Le caratteristiche del Service si basano su: centralità del curricolo, del servizio e dello studente. Caratteristiche che rispecchiano appieno l’essere comunità di una scuola volta alla riaffermazione delle sue finalità formative ed educative più elevate quali: imparare a conoscere, a fare, a vivere insieme, ad essere SCUOLA DI VITA.

Nell’anno appena trascorso il   Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione del MIUR ha organizzato la prima edizione delle Olimpiadi di Service Learning, al fine di promuovere la diffusione di un approccio pedagogico che coniughi servizio e apprendimento, potenzi situazioni didattiche che favoriscano la maturazione di competenze disciplinari, trasversali e di cittadinanza.

L’Istituto Comprensivo Polo 2 di Galatina   si è dimostrato sempre particolarmente sensibile a tali tematiche. Tant’è vero che è stato l’unico Comprensivo della Provincia di Lecce a partecipare alle Olimpiadi con un progetto che ha visto la luce nel 2015 in seguito ad una brillante idea della Prof.ssa Elena Leo che ha messo in moto una macchina organizzativa notevole riuscendo a coinvolgere docenti, alunni, comunità nohana tutta e realizzando quello che oggi vedete nelle immagini. Il Service ha conosciuto, poi uno sbocco naturale nella realizzazione di un Giardino Botanico nel plesso dell’Istituto di via Corigliano. Qui un anonimo pezzo di terra abbandonato e alla mercé di sterpaglie, è diventato, sotto la guida esperta dei docenti un altro fiore all’occhiello del nostro Istituto. Le coordinatrici del Progetto Service Learning di Lecce che fan capo alla Dott.ssa Paola De Nola, hanno manifestato grande compiacimento per il lavoro svolto sia dalla ideatrice del Service la Prof.ssa Elena Leo, ora in quiescenza, che alla sua staffetta la Prof.ssa Rita Maria Colazzo e alla Dirigente scolastica Dott.ssa Eleonora Longo sempre attenta allo sviluppo e rafforzamento del saper vivere bene insieme e con gli altri e al futuro civico delle nuove generazioni

Noha

I primi passi

Noha

Alunni a lavoro

Noha

Le aiuole

 

Il Giardino della Gentilezza e della Pace oggi

 

La comunità  e il Service

 

 

Fare ambiente Italia.

Piantumazione di specie arboricole tipiche del Salento in collaborazione con gli studenti del Comprensivo Polo 2 di Galatina

Rita Maria Colazzo

 
Di Redazione (del 30/07/2018 @ 13:32:02, in NoiAmbiente, linkato 2073 volte)

Non entriamo nel merito delle ragioni per cui viviamo in un contesto diciamo così, poco curato, si aprirebbe una voragine incolmabile di accuse verso “altri” assenti e/o vandalismi indefinibili, e mentre attendiamo il ritorno del buon senso civico di chi non rispetta il bene comune e la restituzione di diritti elementari come può essere il decoro, pur condividendo il principio per cui nessuna associazione, cooperativa, onlus, e così via, debba sostituirsi allo Stato, presi da un tracollo sfrenato di dignità, noi di Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha, con il contributo di: alcuni cittadini privati, aziende commerciali, Fidas Noha, Acli, e la stessa Amministrazione Comunale (Deliberazione della Giunta Comunale n. 206 del 17-07-2018) , abbiamo deciso di ovviare (solo in una piccola parte) all’incuria e al degrado del bellissimo spazio verde, che è il Giardino Madonna delle Grazie. Molto c’è da fare per riportare il giardino ai fasti di quando venne inaugurato, seppur corredato con semplicità, era comunque fornito di panchine, cestini, vialetti recintati e alberi curati. Poi pian piano, non si capisce bene la ragione, anche questo angolo di bellezza, costato fatica e risorse economiche non trascurabili, sta rischiando di diventare come molte altre aree verdi nostrane. Abbiamo così deciso di restituire un po’ di decoro tramite l’installazione di alcune panchine, indispensabili ai familiari che accompagnano i loro bimbi al parco, e alle stesse persone che vogliono godersi il verde, una goccia d’ossigeno in questo mare di cemento che sterilizza, tutto e tutti, terra compresa.

Sappiamo benissimo che non basteranno poche panchine a ridare decenza al nostro giardino, tantomeno la mancanza dei vialetti o dei cestini per i rifiuti possono essere l’alibi per approfittarne e riempire il circondario di escrementi di cani (la colpa naturalmente non è dei cani, ma dei loro padroni che non provvedono puntualmente a raccogliere i "bisognini" che i loro animali lasciano per strada). E quindi, in attesa che l’Amministrazione Comunale provveda alle responsabilità per cui è chiamata, compresa la sorveglianza e la punizione di chi non rispetta le regole, crediamo sia prioritario salvaguardare il nostro stesso decoro che non è certo ben rappresentato dall’incuria che ci circonda. Ai “vandalini”, cioè i ai figli dei vandali, chiediamo di sfogare altrove la loro esuberante imbecillità.
Quindi, giusto per iniziare, stiamo organizzando l’acquisto e la relativa installazione di dieci panchine (nel 2002, come si evince dalla foto allegata, le panchine installate erano 20) corredate di targhette identificative del donatore, naturalmente coadiuvati e autorizzati per il rispetto delle normative, dagli Enti Tecnico/Amministrativi preposti.

Chiediamo a chiunque desideri essere parte di una comunità che vuole salvaguardare la propria immagine, di contribuire al progetto, comunicando le proprie intenzioni a questa redazione attraverso il sito “Noha.it”.

Il Direttivo di Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha

 
Di Redazione (del 23/10/2018 @ 13:31:27, in Comunicato Stampa, linkato 2115 volte)

Chi abbandona paga! Perché abbandonare un rifiuto è un illecito sanzionato dal legislatore e perché è il modo per educare chi ancora continua a praticare un'azione tanto incomprensibile quanto diseducativa.

Per questi motivi, il Comune di Galatina ha attivato le proprie "foto-trappole" con l'obiettivo di individuare chi abbandona rifiuti per strada e sanzionare in maniera proporzionata.

Gli strumenti a disposizione dell'Ente sono numerosi e dislocati in tutto il territorio galatinese, non solo nelle strade extraurbane ma anche nel centro storico e nel perimetro urbano della Città. La scelta di dotare l'Ente di strumenti in grado di contrastare l'abbandono dei rifiuti nasce da un dato di fatto rappresentato dai numerosi abbandoni presenti sul territorio ma anche dalla volontà di percorrere la strada di un senso civico comune. Una dotazione come quella delle foto-trappole rientra nella programmazione strategica dell'Amministrazione Amante volta alla tutela e alla salvaguardia del nostro territorio, che vuol dire rispetto per l'ambiente e di tutto ciò che è bellezza non solo naturale ma anche artistica, come il nostro centro storico. 

L'azione si inserisce all'interno di una serie di attività dell'Amministrazione Comunale che riguardano il tema dei rifiuti, come l'apertura del CCR in Viale Europa, l'ottenimento di un finanziamento regionale per l'apertura di un nuovo CCR nella frazione di Collemeto, controlli sistematici da parte dell'ispettore ambientale, di concerto con la Polizia Municipale, per il corretto conferimento dei rifiuti nella raccolta differenziata a cui si uniscono gli interventi ordinari e straordinari della ditta Monteco.

"Abbiamo portato a termine un lavoro fatto di studio del territorio e interventi adeguati da attuare per ridurre l'abbandono dei rifiuti e, assieme ad esso, la produzione degli stessi", è quanto afferma l'Assessore all'ambiente Cristina Dettù. "Era necessario intervenire su questa problematica perché i numerosi abbandoni, oltre che un danno ambientale, costituiscono un incremento di costo sul servizio in quanto prevedono interventi specifici e ripetuti per la loro rimozione. Ora, con l'arrivo delle foto-trappole, ci auguriamo che questa perversa abitudine possa ridimensionarsi, riducendo al contempo anche i relativi costi. Così come tutti gli sforzi compiuti nel solco tracciato dalla raccolta differenziata hanno portato ad una percentuale notevole rispetto alla media regionale, considerando anche le modalità di conferimento con cui viene effettuata la raccolta differenziata nel nostro territorio. Una pratica virtuosa che dà merito, innanzitutto, ai nostri cittadini".

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 31/10/2018 @ 13:31:02, in Comunicato Stampa, linkato 1457 volte)

Ancora una volta Galatina ha ospitato una troupe della televisione nazionale. Questa volta è toccato a RAI 1 con il programma "Paesi che vai...luoghi, detti, comuni", ideato e condotto da Livio Leonardi, in onda da domenica 1 ottobre alle 9,45.

"Paesi che vai" racconta l'incomparabile patrimonio culturale, artistico ed archeologico esteso sull'intero territorio nazionale. L'Italia può essere certamente considerata un grande "museo diffuso" da divulgare e promuovere. Il Territorio declinato nei suoi molteplici aspetti e risorse: la storia, l'arte, l'architettura, i siti archeologici, i monumenti, la cultura, le tradizioni, gli usi e i costumi popolari, l'ambiente, le risorse naturali, le specialità enogastronomiche, le peculiarità dell'ingegno e del talento italiano ed internazionale. Tratta di curiosità legate ai luoghi: le particolarità, gli eventi, le feste. Racconta le aneddotiche legate ai luoghi dell'arte e della storia. Ogni calendario rispecchia la storia, le tradizioni, la cultura di un popolo: sul filo dei giorni e dei mesi si snoda una collana di miti e leggende, di riti ed usanze che spesso sono frutti sincretistici di stratificazioni millenarie. I paesaggi incontaminati, i parchi e le riserve naturali sono descritti nella loro eccezionale e sorprendente bellezza, patrimonio rigenerante da vivere e salvaguardare.

Il "Viaggio" vissuto come un'esperienza indimenticabile di conoscenza di un territorio, attraverso i suoi incantevoli paesaggi, la sua affascinante storia, la sua ospitale gente, le sue deliziose tipicità, le sue interessanti peculiari curiosità.

Un modo diverso e sorprendente di vivere i luoghi, i detti, i comuni, i "Paesi che vai".

Le riprese hanno impegnato sedici persone, tra tecnici di ripresa, delle luci, operatori addetti alle riprese con drone, oltre la presenza del regista Daniele Biggiero e l'organizzatrice di produzione Lidia Riviello.

Nell'ambito di un programma dedicato al barocco salentino, le riprese a Galatina hanno focalizzato l'attenzione su Piazza San Pietro, la splendida facciata della Chiesa Matrice ed il suo interno, la cappella di San Paolo ed il pozzo presente nell'atrio del palazzo Tondi-Vignola, nonché alcuni suggestivi scorci in via Vittorio Emanuele ed il centro storico.

La narrazione di Livio Leonardi ha rappresentato Galatina come uno scrigno di bellezza dalla grande suggestione.

Il programma dovrebbe andare in onda nel mese di novembre.

L'assessore al turismo Nico Mauro considera che: "la continuità della presenza della Città sui canali televisivi nazionali rafforza l'immagine di Galatina rendendola una meta turistica naturale in cui si coniugano, al meglio, tutti gli elementi utili a farne una destinazione di rilievo culturale. L'impegno dell'Amministrazione Comunale è di lavorare anche sugli altri fronti dell'accoglienza e dei servizi, perché nell'insieme il prodotto turistico possa essere all'altezza delle aspettative".

Nico Mauro, assessore al Turismo, Centro Storico, Commercio

 
Di Albino Campa (del 12/01/2015 @ 13:31:00, in Eventi, linkato 2143 volte)

Di seguito il video e la photogallery del convegno sul nostro stile di vita "ambiente, veleni, tumori nel Salento" di giovedì 8 gennaio.

Guarda la photogallery su Noha.it

Guarda la photogallery su Facebook

 
Di Redazione (del 13/02/2020 @ 13:30:59, in NoiAmbiente, linkato 1519 volte)

Premesso che ogni giorno, ed in qualsiasi momento della giornata, comprese le ore notturne, in tutta la zona galatinese si espande l’odore nauseabondo di plastica bruciata. Premesso che ci conviviamo come se il fatto rientrasse nella norma, e che molte persone (non definibili) brucino l’inverosimile anche nei camini, dato il periodo invernale, premesso ciò, chiediamo aiuto alle istituzioni tutte, amministrative ed operative affinché si prodighino verso un maggior controllo e sanzionamento dei presunti attori di tali crimini.

La salute pubblica deve avere priorità assoluta su qualsiasi altra azione fatta verso il territorio. E se diciamo priorità assoluta, questo ha un solo significato.

Ci eravamo già prodigati con molta insistenza e per molti mesi, per ottenere la bonifica di una discarica di plastiche per pacciamatura (quella adoperata dai contadini per ortaggi vari, giusto per intenderci, e che andrebbero smaltite come rifiuti speciali pagandone lo smaltimento alle aziende autorizzate). Questo è avvenuto nel corso del 2018 e ne pubblicammo i dati.

Ordinanza N.8 del 28.02.2018

Successivamente abbiamo cercato di sensibilizzare gli “sversatori di rifiuti abusivi” con un cartello che abbiamo posto nei pressi dell’ingresso della cava De Pascalis, un posto prescelto come discarica aperta.

Ecco come stanno le cose: il criminale di turno, si è guardato bene da portare i suoi rifiuti di plastiche da pacciamatura nel posto che venne ripulito nel 2018, grazie anche alla collaborazione fattiva dell’Assessore Loredana Tundo e dei vigili urbani di Galatina (vedi Ordinanza n. 8 del 28 02 2018), ma questa volta le ha depositate alle spalle del nostro cartello di sensibilizzazione, nascondendole tra le sterpaglie.

Insomma oltre al danno pure la presa in giro. Il genio di imbecillità non ha limiti. L’inciviltà sussiste e non dà segni di cedimento, anche perché certi atteggiamenti di scarsa attenzione all’igiene pubblica, sono tollerati dai molti, pur sapendo che sono la causa di molte patologie che stanno logorando tutta la popolazione.

Chiediamo all’Amministrazione di dare corso alla nostra segnalazione già protocollata, di cui si allega copia. E alle persone di buona volontà di aiutarci e di denunciare gli incivili che sporcano e inquinano la nostra città.

Segue copia della segnalazione protocollata in data 11-02-2020.

Il Direttivo di Fareambiente

Laboratorio di Galatina Noha

 

 

Il Club per l'UNESCO di Galatina e della Grecìa salentina e la Città di Galatina, aderiscono alla XIX Edizione di "M'illumino di meno", Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita sostenibili, che si terrà il 16 febbraio in tutta Italia, promossa e sostenuta dalla Trasmissione di RAI Radio 2 "Caterpillar".
In tale giornata si spegneranno le luci dei più importanti monumenti Italiani ed Europei, le luci delle abitazioni private, quelle degli Edifici della Pubblica Amministrazione, come gesto simbolico per promuovere il risparmio energetico.
Il Club per l'UNESCO di Galatina e la Città di Galatina aderiscono a tale iniziativa, spegnendo nella giornata di giovedì 16 febbraio le luci che illuminano i Monumenti più significativi della Città come ad es. le luci di Piazza San Pietro insieme alla facciata della Cattedrale, le luci di Piazzetta Cavoti e della facciata della Basilica di Santa Caterina.

Dal 2005, ogni anno, una trasmissione di Rai Radio2, Caterpillar, chiede ai suoi ascoltatori di spegnere tutte le luci che non sono proprio indispensabili alle 18 di un pomeriggio di febbraio, che da quest’anno sarà giovedì 16 febbraio. Festeggiamo il compleanno del Protocollo di Kyoto, il tentativo dell'umanità di salvare la Terra dalla distruzione indotta dai cambiamenti climatici. Un'iniziativa simbolica e concreta - spegnere le luci e testimoniare il proprio interesse al futuro dell'umanità - che è diventata subito molto partecipata: si spengono sempre le piazze italiane, i monumenti – la Torre di Pisa, il Colosseo, l'Arena di Verona -, i palazzi simbolo dell'Italia – Quirinale, Senato e Camera– e tante case dei cittadini. Si sono spenti per M'illumino di Meno la Torre Eiffel, il Foreign Office e la Ruota del Prater di Vienna. In decine di Musei si organizzano visite guidate a bassa luminosità, nelle scuole si discute di efficienza energetica, in tanti ristoranti si cena a lume di candela, in piazza si fa osservazione astronomica approfittando della riduzione dell'inquinamento luminoso. Dall'inizio di M'illumino di Meno, il mondo è cambiato. L'efficienza energetica è diventata un tema economico rilevante e le lampadine a incandescenza che Caterpillar invitava a cambiare con quelle a risparmio energetico, adesso, semplicemente, non esistono più. Tanti italiani hanno sul tetto di casa i pannelli fotovoltaici e tutti i governi del mondo hanno fatto altri accordi, a Parigi nel 2015, per ridurre i danni dei cambiamenti climatici.
M'illumino di Meno è diventata anche la festa degli stili di vita sostenibili, quelli che fanno stare bene senza consumare il pianeta. Con la Legge n.34 del 27 aprile 2022, il parlamento Italiano ha istituito la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di vita Sostenibili che ricade nella data del 16 febbraio di ogni anno.
M’Illumino di Meno ha promosso e raccontato in radio la crescita di una grande comunità energetica composta da Associazioni, Scuole, Università, Istituzioni, e Persone che producono energia sostenibile in modi diversi, chi pedalando per andare a lavoro, chi installando pannelli fotovoltaici, chi coltivando l’orto. La Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita sostenibili è la festa di questa grande comunità energetica.
L’edizione 2023 mapperà il fenomeno crescente delle Comunità Energetiche Rinnovabili, cioè di quelle alleanze di enti pubblici e cittadini che producono e distribuiscono energia da fonti alternative.

Il decalogo di M'illumino di Meno
Il 16 febbraio 2023 aderisci a M'illumino di Meno e fai comunità energetica! Come?

  1. Spegni e fai spegnere le luci di casa tua, del tuo ufficio, del tuo condominio e del tuo computer.
  2. Prepara una CENA ANTISPRECO in famiglia o nel tuo ristorante: con ricette svuota-frigo, alimenti a basso impatto ambientale, pasta cotta a fuoco spento (alla “Parisi”, per intenderci!).
  3. Rinuncia all’auto: cammina, pedala, usa i mezzi pubblici o la mobilità condivisa.
  4. Organizza un’attività di sensibilizzazione sui temi dell’efficienza energetica e del cambiamento climatico: parlane con i tuoi studenti, con i colleghi, con i clienti…
  5. Pianta alberi, piantine, fiori.
  6. Metti in circolo gli oggetti che non usi più, per esempio con uno swap party.
  7. Condividi per risparmiare: il viaggio in auto, il wi-fi…
  8. Organizza un evento non energivoro: un concerto in acustico, uno spettacolo alimentato dalle pedalate del pubblico, una partita al buio, una serata di osservazione astronomica.
  9. Fai un gesto sostenibile per l’ambiente in cui abiti o lavori: sbrina il frigorifero, applica il rompigetto ai rubinetti, installa una casetta per i pipistrelli…
  10. Indossa un maglione pesante e abbassa il riscaldamento!

 Club per l'UNESCO di Galatina

 
Di Redazione (del 09/05/2018 @ 13:30:30, in NoiAmbiente, linkato 1441 volte)

Tre storie di ostinata ma contraddittoria opposizione al gigante industriale, raccontano il conflitto tra le narrazioni del progresso e i danni sociosanitari in un territorio a vocazione agricola. I giganti in questione sono le Centrali della zona industriale brindisina: il petrolchimico Eni e la centrale a carbone Enel, situata a Cerano. A osservarli da vicino, e per la prima volta anche da dentro, è il 38enne regista e sociologo pugliese Corrado Punzi. 

Il film, dopo l’ottimo riscontro ottenuto al 35° Torino Film Festival nella sezione “Italiana.Doc”, vince il premio della giuria al prestigioso Hot Docs Canadian International Documentary Festival di Toronto, il più autorevole festival di documentari del Nord America, in programma quest’anno nella città canadese dal 26 aprile al 6 maggio. Il documentario è inserito nella Official International Competition ed è in concorso come Best International Feature.

Vento di Soave ci aiuterà a capire meglio da che parte dobbiamo stare per essere protagonisti del nostro stesso benessere. Per capire bene il nemico e combatterlo, in questo caso l'inquinamento, bisogna conoscerlo bene, perché ciò che sta soccombendo è la nostra stessa vita.

Il film sarà proiettato venerdì alle ore 20:30 nel Circolo ARCI LEVèRA in via Bellini, 24 a Noha.
L'ingresso è gratuito, i posti sono davvero limitati.

Per prenotare il posto inviare una email al seguente indirizzo "info@noha.it".

Fareambiente - Noha

 
Di Marcello D'Acquarica (del 16/03/2023 @ 13:30:16, in Comunicato Stampa, linkato 288 volte)

Egregio Signor Sindaco, Dr. Fabio Vergine, egregio Presidente della Commissione per la tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia dell’Ospedale S. Caterina Novella, Dr. Antonio Antonaci; egregi consiglieri tutti.

Noi del Direttivo Noiambiente e Beni Culturali, che mi onoro di rappresentare, abbiamo preso atto, dal sito della Provincia (Albo Pretorio – Amministrazione Trasparente) che su Galatina ci sono nuove richieste di installazione e di ampliamento di siti per il trattamento di rifiuti pericolosi e non. E più precisamente:

  1. La richiesta di Ampliamento riguarda un sito già operante nella zona industriale di Galatina, la ECOM Servizi Ambientali, che si trova in via Portogallo, Contrada San Giuseppe. Nello specifico, la società Ecom S.A. chiede di aumentare la produttività con rifiuti CER (che come tutti ben sappiamo sono rifiuti ALTAMENTE pericolosi) integrando la produzione di circa 24.000 t/a. Dichiara nella relazione tecnica il gestore “….Per mutate esigenze di mercato..”.  Le attività ovviamente rientrano nelle autorizzazioni rilasciate in conformità alla normativa sulla sicurezza delle Aree Industriali, purtroppo decisamente meno restrittive delle aree urbanizzate. Dobbiamo infatti tenere conto che il sito, seppur rientrante nella fascia di rispetto dei 500 m. indicata dalle norme, è ubicato in prossimità dell’area in cui si è - e si sta- urbanizzando con abitazioni per uso civile. Per cui, è lecito dubitare che qualsiasi forma di tutela ambientale applicata, possa assumere in certe situazioni estreme un livello di pericolo differente.

 

  1. La richiesta di un nuovo sito invece, riguarda quella effettuata da ENTOSAL SRL, avente sede legale a Grisignano di Zocco (VI). La società veneta si propone di REALIZZARE UN IMPIANTO DI RECUPERO E SMALTIMENTO RIFIUTI PERICOLOSI E NON in via degli Andriani n°12/A Santa Barbara di Galatina (LE).

ENTOSAL SRL, di cui tanto si parla e si scrive in questi ultimi giorni, appartiene ad un gruppo di ben sei aziende facenti capo a Ethan Group spa. Operano a tutto campo nel settore dell’Ecologia, e sono le seguenti: ELITE ambiente srl; EXECO srl; EURO VENETA srl; EMME TRASPORTI SRL; EXOREX srl. Tutte aziende del Nord Est, fra Vicenza e Padova, ma che estendono le loro attività nel Sud Italia.

ENTOSAL SRL acquisisce di fatto una attività di gestione rifiuti già esistente la cui autorizzazione è stata però revocata dalla Provincia di Lecce con determina n° 494 del 24/11/2017. “Con il nuovo impianto di Santa Barbara il gruppo Ethan vorrebbe offrire un servizio alle aziende del sud Italia, sia direttamente ai produttori sia agli imballaggi raccolti dagli altri impianti del sud Italia. “  (testo rilevato dalla Relazione tecnica del gestore proponente)

Si tratterebbe di attività di bonifiche ambientali, e consistono principalmente in: rimozione e stoccaggio dell’amianto (R12); miscelazione di oli ed emulsioni oleose (R12); stoccaggio provvisorio dei rifiuti anche pericolosi destinati allo smaltimento; trattamento di inertizzazione dei rifiuti (fanghi e polveri); raccolta e riciclo dei rifiuti agricoli, quali confezioni vuote di agrofarmaci, teli agricoli, reti, pneumatici, olio, filtri, batterie, trattamento di rifiuti pericolosi e non, finalizzato alla preparazione di miscele per termovalorizzatori o comunque inceneritori.

Occorre però fare molta attenzione, perché quello che è dichiarato nel verbale della C.d.s. del 12-12-2022, dove il Comune di Galatina, pur essendo informato non era presente, e mi riferisco ai volumi di rifiuti trattati, pari a “90.000 tonnellate anno, ripartita in 47.500 tonnellate di rifiuti non pericolosi e 42.500 tonnellate di rifiuti pericolosi”,  non corrisponde alle dichiarazioni che lo stesso gestore specifica nella sua Relazione tecnica allegata al fascicolo dei documenti richiesti dalla Provincia in sede di valutazione PAUR,  così dichiara ENTOSAL:

“…Nella logica di ottimizzare le potenzialità produttive dell’impianto e di servire le attività presenti sul territorio, non vengono definiti i quantitativi massimi stoccabili o lavorabili per ogni singolo codice EER lasciando pertanto la possibilità all’impianto di ottimizzare gli ingressi in funzione delle richieste di mercato”.

Inoltre, sempre nella relazione tecnica, ed esattamente alla pag.7, così dichiara la società proponente:

Con il nuovo impianto in Puglia, (e si riferisce naturalmente a Santa Barbara) il gruppo Ethan vorrebbe offrire tale servizio ai produttori degli altri impianti del sud Italia. Si fa inoltre presente che ad oggi Elite ambiente (una delle sei consociate) svolge già un servizio di ritiro di suddette tipologie di rifiuti provenienti dal Sud Italia che verrebbero convogliate al nuovo impianto (sempre a Santa Barbara) con evidenti positive ricadute per i produttori dei rifiuti, sia in termini ambientali che di costi di smaltimento.”

Quindi se le 90 000 t/a dichiarate nel verbale della cds del 12 – 12 -2022 sono una quantità probabilmente spropositata rispetto alla sostenibilità del nostro territorio, aprendo le porte alle “variabili di mercato” ed alle “altre società del Gruppo Ethan”, ci ritroveremmo ad avere a che fare con una vera e propria bomba ecologica.

N.B.: tengo a precisare che le informazioni qui riportate sono tutte trascritte dalla Relazione tecnica depositata negli atti, in rete e disponibili al pubblico: AIA - AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE.

Conclusione:

l’importante aspetto riguardante la salute di ogni cittadino, è quello di una corretta comunicazione. I cittadini spesso si ritrovano coinvolti in inserimenti straordinari di attività impattanti sulla loro stessa vita, a cose fatte. Ed è bene dirlo, ci rimettono e ci rimettiamo in prima persona, non soldi, non stiamo parlando di soldi… ma della stessa vita. Sfortunatamente chi muore e soffre per colpa dell’inquinamento ogni giorno accanto a noi non sono solo alberi, di per sé un dramma tutto salentino, ma sono fratelli, parenti, amici, indiscriminatamente donne, uomini e bambini.

Ben vengano i progetti che portano vantaggi economici e occupazione nel nostro territorio, ma a che prezzo?

Anche noi vogliamo che sia curata l'immagine di Galatina, l’immagine di Galatina siamo tutti noi, che sia positiva e attrattiva, che i suoi valori abbiano credibilità, ma oggi più che mai è necessario un piano di difesa, far sapere all'opinione pubblica che davanti alla questione ambientale non si sta facendo finta di niente ma si sta attivando un programma, con lo studio sulle cause e relative azioni preventive. Quindi chiediamo:

  • di rispettare il principio di sostenibilità ambientale. Lo stesso che presuppone il giusto equilibrio fra la capacità della natura di rigenerare la quantità di biomassa che noi con le nostre attività – schiave di un fantomatico mercato - distruggiamo. La salute non ha il tempo di aspettare che la burocrazia sbrogli problemi così prioritari.
  • Chiediamo se davvero la nostra Terra, l’aria e la falda idrica già fortemente compromesse, hanno i requisiti per essere impregnate di ulteriori accumuli di sostanza non biodegradabili, quali quelle trattate da questi opifici e atri insalubri già abbondantemente concentrati sul nostro territorio?
  • Quale altra vocazione di sacrificio – oltre quelle già esistenti deve assumersi la salute della comunità di Galatina e del Salento?

Grazie per l’ascolto egregi signor Sindaco, Presidente Dr Antonio Antonacci e grazie a voi tutti consiglieri.

Presidente dell’Associazione Noiambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina:

Marcello D’Acquarica 

 
Di Redazione (del 06/09/2018 @ 13:29:32, in NoiAmbiente, linkato 1627 volte)

Fu Aldo Moro a introdurla come materia curricolare nella scuola statale nel lontano 1958 ma successivamente la legge è stata totalmente esclusa dai programmi scolastici se non lasciata alla buona volontà degli insegnanti.

A breve però le cose potrebbero cambiare con l’arrivo dell’iniziativa di ANCI per una legge popolare, a cui partecipa anche Galatina, e quindi Noha.

Se ne parlava giusto ieri con l’Assessore Loredana Tundo, e cioè di un bisogno impellente di educazione civico culturale nella nostra comunità. La riflessione nasceva dal continuo logorio che il vandalismo in genere procura in modo vistoso ovunque si volga lo sguardo e vi si trova l’incuria e il degrado. Di fatto si ragionava nel caso specifico, dei beni comuni di Noha, e cioè i giardini pubblici con i loro arredi, la Trozza e i beni culturali storici, le aree private incustodite che diventano discariche abusive di materiali spesso pericolosi e nocivi alla nostra salute, le strade, gli edifici scolastici o pubblici in genere,  i marciapiedi, gli alberi, la piazza, insomma tutti quegli spazi che stanno al di fuori dell’uscio di casa ma che tutti condividiamo e viviamo.

http://www.comune.galatina.le.it/item/raccolta-firme-per-l-educazione-alla-cittadinanza

Il vandalismo non si limita alle malefatte del minore che, non educato o non seguito bene dalla famiglia, rompe i giochi dei giardini, né al cittadino che non raccoglie i bisogni corporali che il suo cane lascia in giro ovunque, il vandalismo va ben oltre. E’ l’indifferenza di chi non denuncia chi brucia la plastica, o chi sversa rifiuti ovunque, è la mancanza assoluta di presa di coscienza di ogni azione, compreso l’uso indiscriminato di prodotti chimici che avvelenano la terra e l’acqua, è il continuo non rispetto di tutte le regole del  codice stradale, come per esempio la guida senza cinture, con minori in piedi sui sedili anteriori, attaccatissimi al cellulare, parcheggiare in mezzo alla strada, ecc. Il vandalismo peggiore è proprio la mancanza di senso civico, di rispetto per l’altro, l’attenzione a non produrre rifiuti, l’azzeramento assoluto della gentilezza.  

Infine, e non per ultimo, la mancanza di educazione civica dei cittadini può anche diventare la causa di scelte rischiose per l’ambiente di chi governa il territorio (tipo inceneritori, TAP e/o Decreto Martina vari).

L’Educazione civica è alla base della formazione di un cittadino onesto intellettualmente, che ragiona in funzione del bene comune e partecipa al confronto sociale.

Quindi ben venga il ritorno  dell’educazione civica nelle scuole. Per il bene delle nuove generazioni che avranno a che fare con il futuro di questo Paese.

 

Il Direttivo

Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha

 
Di Russo Piero Luigi (del 30/06/2023 @ 13:28:08, in Comunicato Stampa, linkato 679 volte)

Vogliamo che i bambini possano avere spazi di socialità sicuri e funzionali, che possono favorire inclusione e condivisione anche in zone periferiche, dove l'offerta ricreativa può essere minore rispetto ad altre aree più centrali – sottolineano Piero Russo e Sandro Argentieri, i responsabili di “TappiAmo Galatina”, l’iniziativa promossa dalla “Virtus Basket Galatina” –. Proprio per questo motivo abbiamo attivato un processo di riqualificazione e rinnovamento delle aree giochi comunali. Ricordiamo la riqualificazione dell’area verde “Prof. Carrozzini” in via Calatafimi con la creazione della nuova area giochi "Pietro Antonio Colazzo", la riqualificazione dell’Area verde "Questore Giovanni Palatucci" con la creazione della nuova area giochi “Maresciallo Marcello Solidoro”, il “Muro del Coraggio” realizzato in collaborazione con Legambiente Galatina, la nuova area giochi a Collemeto in piazza “Madonna di Costantinopoli”, la targa BRAILLE per non vedenti e per ipovedenti, i vialetti in cemento stampato realizzati sull’area verde Madonna delle Grazie a Noha.

Quello iniziato oggi su piazzetta Fedele, in via Soleto a Galatina, il giorno di San Pietro, è un progetto modulare, e non si tratta assolutamente di un intervento risolutivo, tutt’altro…

Abbiamo provveduto a ritinteggiare la ringhiera, a riposizionare i marmi divelti, abbiamo effettuato alcune riparazioni del tappeto antitrauma e installato alcuni giochini nuovi. Nelle prossime settimane seguiranno altri lavori ed altre installazioni.

Il progetto si pone lo scopo di restituire alla cittadinanza aree gioco che rispondano alle esigenze di un’ampia fascia di utenza, offrendo proposte ludiche versatili, che favoriscono l’inclusione e la socializzazione.

Nelle prossime settimane si svolgerà una piccola, ma fortemente simbolica, inaugurazione di piazzetta Fedele con lo scopo di sensibilizzare l’Amministrazione comunale sulla manutenzione e sulla sorveglianza coscienti come siamo che si tratta di un tema complesso e dalla non facile risoluzione.

Intanto ringraziamo per il prezioso contributo economico “Casamica Galatina ONLUS”, “Ecom Servizi Ambientali” e l’Associazione #ballaperme.

Ancora una volta invitiamo CHIUNQUE, a qualsiasi titolo, abbia voglia di collaborare, a contattarci.

Sandro Argentieri: 333-4368532;

Piero Luigi Russo: 349-8471729.

 
Di Redazione (del 02/09/2020 @ 13:27:14, in Comunicato Stampa, linkato 624 volte)

Il progetto Monitor nel Comune di Galatina è giunto ormai alla sua settima edizione. Anche quest’anno, gli operatori volontari si sono insediati per attuare il progetto che per questa edizione è denominato “Monitor 7018”.

L’Ente, visto il successo del progetto e l’ottima visibilità ottenuta a livello regionale, ha deciso di riproporlo per consolidare le iniziative realizzate durante le edizioni precedenti, che si rivolgono alla cittadinanza, ed in particolare alle nuove generazioni.

L’obiettivo generale del progetto è quello di indirizzare le attività di promozione ed educazione alla sostenibilità ambientale verso buone pratiche che permettono di migliorare e tutelare l’ambiente che ci circonda.

Le iniziative messe in atto sono diverse, tra cui: “Piedibus”, “Bici di Benny”, “Mappatura del territorio” per individuare le aree a rischio incendio per via dell’abbandono sconsiderato dei rifiuti. Le iniziative hanno sempre un intento educativo, inteso come sensibilizzazione e coinvolgimento di tutta la cittadinanza.

Gli operatori volontari di servizio civile servono la Patria in adempimento dell’articolo 52 della nostra Costituzione, che afferma proprio il principio fondamentale il dovere di difesa della Patria, esercitato dai volontari in servizio in maniera civile e non violenta.

I volontari coinvolgeranno gli studenti delle scuole primarie e i cittadini, comunicando il loro operato sul sito dell’ente di riferimento, il Comune di Galatina, ad esempio tramite  report mensili sulla qualità dell’aria, rappresentati dai grafici che gli operatori volontari pubblicheranno ogni mese, riportando i dati aggiornati delle centraline Arpa di monitoraggio della qualità dell’aria.

Con la consapevolezza che la cultura rappresenta ancora oggi il migliore strumento per la crescita, e per il raggiungimento di una società più giusta ed equa, gli operatori volontari portano avanti l’impegno del servizio civile con serietà e dedizione convinti che questa splendida esperienza sarà utile per la costruzione della pace e la prevenzione di nuovi conflitti.

Giorgio Baffa
Aurora Sabella

 

Egregi Signor Sindaco, Dr. Fabio Vergine, e Dr. Antonio Antonaci Presidente della Commissione per la tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia dell’Ospedale S. Caterina Novella, egregi consiglieri tutti.

Siamo lieti per l’attenzione che la Commissione per la Salute, una grande opportunità per il benessere della comunità, impegna non solo sulla questione “Ospedale Santa Caterina” ma anche su altre problematiche collegate comunque alla salute dei cittadini. Ci auguriamo che questa Commissione diventi uno standard strutturale, per sempre, e non solo il proposito di una amministrazione.

Come referente dell’Associazione Noiambiente e Beni Culturali e a nome quindi degli stessi soci, chiediamo quanto segue:

Facendo riferimento alla richiesta effettuata dalla Commissione, quella cioè di un tavolo tecnico permanente con AQP, il Sindaco Fabio Vergine e con gli Uffici comunali preposti, sulla questione che riguarda il presidio fognario in via Ascoli Piceno, (Un tavolo tecnico con AQP per pianificare gli interventi sul presidio fognario in via Ascoli Piceno - GALATINA24) e restando quindi in tema di prevenzione e tutela della salute dei  galatinesi, siamo qui a segnalare con forza  la dubbia  applicazione delle norme che riguardano la distanza delle aree urbanizzate dagli opifici della ASI Galatina/Soleto. Norme che, come ben sappiamo, sono purtroppo regolate da leggi anacronistiche, incompatibili con i cambiamenti avvenuti in questi ultimi decenni (T.U. delle leggi sanitarie R.D. 1265/1934). Se 50 anni addietro la distanza fra la zona industriale e le abitazioni poteva ritenersi adeguata alle attività  di quei tempi, e ai materiali di allora, oggi è chiaro che non è più così. Sono tante le variabili intercorse, fra cui l’elevato uso di prodotti nocivi e soprattutto l’aumento - non proporzionato all’ambito territoriale – dei volumi produttivi di alcuni opifici considerati fra i più insalubri dal quadro normativo europeo (Industrie insalubri | Quadro normativo - Certifico Srl).

Dobbiamo prendere atto che produrre in continuo e per decenni, seppur rispettando i limiti consentiti delle emissioni, è comunque dannoso alla salute (nessun limite può salvaguardarci dalla nocività degli inquinanti).

Dobbiamo altresì prendere atto che se il quantitativo delle emissioni di un opificio viene sommato agli altri (opifici), e così è in realtà, ciò scatena un eccesso delle emissioni difficilmente rientranti nelle norme dello SME (Sistemi di Monitoraggio in continuo alle Emissioni). E non ci sono regolamenti bastevoli alla tutela della nostra salute, viste le deleghe all’autocertificazione che spesso Arpa,  a quanto pare sia costretta a demandare agli stessi gestori. Tant’è che tutti gli studi epidemiologici esistenti definiscono la nostra una “area sensibile”. Dove Protos (Studio caso controllo relativo all'incidenza del tumore al polmone in Provincia di Lecce; convenzione tra la ASL di Lecce e l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, https://issuu.com/forumambientesalute/docs/report_ambiente_salute_in_provincia_di_lecce_2020) come sappiamo tutti, include Galatina tra i 16 comuni nell’area di Lecce e Maglie, il famigerato “cluster” con la più alta percentuale di tumori.   Lo stesso principio di precauzione (Trattato CE; ATTO/Comunicazione della Commissione, del 2 febbraio 2000, sul ricorso al principio di precauzione [COM (2000) 1) consiglia di non rischiare la salute di giovani famiglie che mettono al mondo bambini, la parte più fragile della società, costruendo abitazioni a ridosso di una zona industriale insalubre, andando per giunta nella direzione dove la concentrazione dei suddetti opifici risulta maggiore.

Comprendiamo gli aspetti tecnici e i costi di eventuali aggiornamenti di un PUG, ma davanti ad una situazione ambientale così a rischio non si può attendere oltre.  E’ necessario passare ad azioni più pratiche, come per esempio l’idea che qualcuno a suo tempo aveva già suggerito di circondare Galatina di grandi aree boschive. E’ opportuno ricordare che un albero, un solo albero, assorbe 15 kg di Co2 all’anno e regala due gradi di frescura in estate.

Chiediamo quindi a questa Amministrazione e a Lei Signor Sindaco:

  • di programmare con urgenza una variante al PUG,per ridurre in parte il rischio per la salute che corrono tanti cittadini inermi;
  • di non rilasciare altre concessioni abitative in questa area così “sensibile”;
  • di agevolare l’uso di spazi già urbanizzati, quindi già tolti alla terra, con adeguate attività di recupero degli stessi, favorendo tra l’altro la riduzione di consumo del territorio tanto declamato dalle norme Europee. Rapporto ISPRA 2020 sul consumo del suolo in Italia - BibLus-net (acca.it)

 

Grazie per l’ascolto egregi signor Sindaco, Presidente Dr Antonio Antonacci e grazie a voi tutti consiglieri.

Il Presidente dell’Associazione Noiambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina:

Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 30/01/2018 @ 13:26:34, in Comunicato Stampa, linkato 1149 volte)

Non poteve essere la trasferta di Leverano lo snodo d’inversione della deficitaria stagione dell’Olimpia SBV Galatina, sia per lo spessore tecnico degli avversari , sia per il condizionamento psicologico in cui versa l’intero gruppo.

Le risposte che però sono giunte dalla gara contro la capolista sono un dolceamaro su cui bisogna riflettere per rigenerare motivazioni, pretendendo da tutti gli atleti un’autoesigenza di qualità.

Il set strappato con merito ai ragazzi di mister Zecca (25-20), portando il punteggio in parità (1-1), e la forza caratteriale con cui ci si è espressi nel quarto set, eccessi comportamentali a parte (vero Guarini?),denotano una forza reattiva che toccando le corde dell’orgoglio produce positività.

Ma non basta un lampo per rischiarare , per poi vestire i panni delle vittime sacrificali e perdere, inermi, il terzo set per 25 a 11.

Un traguardo, che non sempre è identificabile con la vittoria, lo si raggiunge non con un atto dimostrativo effimero, ma con costanza ed applicazione , senza svuotarsi di stimoli ed orgoglio alle prime avvisaglie di una capitolazione ma, dando l’esempio di attaccamento ai colori della propria maglia: sempre.

Nel frattempo nel girone G il già ventilato ritiro del Cerignola per problemi finanziari, si materializza proprio alla vigilia della gara in trasferta al PalaPanico , dopo le rescissioni dei contratti dei vari D’Amicis, Testagrossa, Gabriele , Durante e Lentini.

Proprio quest’ultimo sceglie la sua ex società per accasarsi, nonostante la disperata posizione in classifica dei galatinesi, in virtù degli ottimi rapporti esistenti sia con la conduzione tecnica che con la dirigenza , dando dimostrazione di un attaccamento non comune ai colori sociali e alla città che lo ospita.

Mister Stomeo riavrà quindi il martello dell’anno scorso che andrà a rinforzare, di netto, la batteria dei posto quattro e potrà contare soprattutto sulle nuove motivazioni e sugli stimoli che il siciliano di Castelvetrano ha riportato nell’ambiente.

Non ci si aspetti che Lentini sia la panacea di tutti i mali di questa squadra : nessun elemento sarebbe determinante a tal punto ma, una fiammella rimane alimentata dal forfait dell’Udas Cerignola.

Intanto perché il numero delle squadre da retrocedere passeranno da tre a due , poi perché i risultati acquisiti dalle squadre nello scontro diretto con i dauni (tutte eccetto l’Olimpia S.B.V.) verranno invalidati e la classifica subirà un importante contrazione sia in testa che in coda.

Per quel che riguarda la squadra del presidente Santoro il divario dei punti, a tutt’oggi, con la terz’ultima squadra (Erredi Taranto) destinata a disputare i play out si attesta a-10 punti , e solo un  percorso miracoloso potrà tirare fuori dal guado i ragazzi di Mister Stomeo.

Domenica 04 febbraio arriva al PalaPanico un Marigliano reduce dal colpo esterno ai danni del Taranto di Bisignano e bisognerà, a tutti i costi, mettere in ambasce la ricezione napoletana per limitare le distribuzioni di Di Giorgio e le conclusioni del sempre verde Rumiano e le bordate di Arzeo.

Piero de lorentis

AREA COMUNICAZIONE

OLIMPIA GALATINA

 
Di Antonio Mellone (del 04/12/2017 @ 13:26:10, in NohaBlog, linkato 1868 volte)

Il profilo face-book di Tap è un florilegio di progetti e di idee, insomma una pila di piatti di lenticchie per comprare il consenso dei salentini che non ne vogliono sapere manco con i carabinieri (vale a dire con la polizia sguinzagliata dal prefetto e armata fino ai denti).

A proposito di lenticchie, degna di nota è la bella iniziativa “Mena”. Si tratta di un master indirizzato a studenti e ristoratori locali che evidentemente secondo Tap nel Salento non capiscono una mazza di cucina, tant’è che li ha invitati a corsi gratuiti di culinaria [lemma attinente, per associazione di idee, a quella parte anatomica riallacciabile a certe facce più o meno multinazionali, ndr.], perfino con manifesti 6X3 sparpagliati un po’ dovunque.

Qualcuno, poveretto, vi avrà pure abboccato [e a questo punto sarebbe d’uopo avere l’elenco dei seminaristi, così, tanto per agevolarci nella selezione del ristorante di turno, ndr.], poco arguendo che “mena” non è l’acronimo di un corso di enogastronomia promosso da Tap, né la topica espressione idiomatica in vernacolo salentino utilizzata quale incitamento all’indirizzo di un pelandrone perdigiorno - esortandolo a darsi una mossa o a svegliarsi dal torpore - bensì la seconda persona singolare dell’indicativo presente, ovvero (se proferita dal caporale poliziotto con manganello d’ordinanza) dell’imperativo del verbo “menare”, soprattutto nell’accezione di “colpire, dare con forza, vibrare, assestare” [exempli gratia: menare colpi con un bastone, col martello e, appunto, con il manganello; menare botte da orbi; gli menò due sonori schiaffi. Di qui, con altra costruzione, menare qualcuno, picchiarlo: smettila, se no ti meno; nel rifl. recipr., darsele: si sono menati di santa ragione, ndr.].

*

Di recente, l’ufficio marketing Tap se n’è uscito con l’ennesima marchetta dall’esilarante titolo “Libera il mare” [l’avranno partorito probabilmente di fronte a uno specchio, ndr.]. Si tratta di un progetto incredibile, sfidante, più ambizioso della pace nel mondo, consistente – come si legge nel comunicato bandito – nell’obiettivo “di ridurre la presenza della spazzatura marina [eccetto Tap, s’intende, ndr.] e di mitigare i problemi che possono minacciare l’ecosistema marino. I beneficiari del progetto sono molteplici e comprendono le comunità di pescatori locali [sic], gli imprenditori turistici [sic], i cittadini di Melendugno [sic, sic] e i turisti [sic] che ogni anno scelgono le spiagge di Melendugno e dintorni come località per le proprie vacanze”. Roba forte, e linguaggio che manco il Forum ambiente e Salute.

Non paghi di ciò, i noti acquirenti della dignità locale hanno escogitato anche “una campagna di sensibilizzazione sul tema della spazzatura marina in alcune scuole del territorio. Nelle attività didattiche sono stati coinvolti 320 alunni di scuole primarie, con lezioni interattive e laboratori sull’ambiente marino e sulle minacce che possono causare inquinamento del suo ecosistema”. Oddio, povere 320 creature: quando si dice accanirsi sull’infanzia.

Qualcuno spieghi a Tap, ai suoi accoliti e agli invasati che ancora gli danno retta, che le tristemente famose enormi isole di plastica, presenti soprattutto negli oceani ma anche nel Mediterraneo e dunque vicino alle nostre coste pugliesi, con frequenti spiaggiamenti di rifiuti causati dalle correnti e dal moto ondoso, non sono causate dalla cattiva educazione di qualche famiglia con bambini al seguito che lascia in spiaggia i piatti monouso della frisella sul mare o del vassoio della parmigiana di melanzane, ma dalle infinite discariche (legali e illegali) ormai fuori controllo, dal concentrato di bolge cafonal-consumistiche come i lidi briatoregni e samsahariani, dalle infinite aziende che considerano il mare come la pattumiera del mondo, dalle grandi navi concausa importante delle “zuppe marine” di plastica e altre schifezze, dai fiumi che portano nel pelago di tutto e di più, e in buona sostanza della politica che della Strategia dei Rifiuti Zero, con tutto quel che ne consegue, non vuol sentir parlare.

Dunque, Tap che sponsorizza la pulizia del mare è quanto meno singolare, se non inusitato, paradossale o semplicemente ridicolo. Un po’ come Pantacom che ti parla di commercio equo e solidale, Ilva che sovvenziona un allaccio dell’acquedotto nel cimitero di Taranto [l’ha fatto veramente, ndr.], Colacem che organizza una marcia contro le ciminiere, il Quotidiano di Caltagirone che tiene un seminario sul giornalismo, Renzi che difende la Costituzione, e Rocco Siffredi che promuove progetti sulla castità.

Ecco. Se davvero Tap volesse “liberare il mare” - e giacché anche un intero territorio esasperato e sotto shock - sarebbe sufficiente una nuova meritoria iniziativa di sicuro impatto sociale: quella di andarsene affanculo.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 05/08/2019 @ 13:26:08, in Comunicato Stampa, linkato 655 volte)

Apprendiamo dai siti di informazione locale che il consigliere comunale Francesco Sabato non è più consigliere di Direzione Italia.

E' una non notizia. Chi avesse seguito, anche distrattamente,  i consigli comunali avrebbe facilmente compreso, nelle rare occasioni in cui il consigliere Sabato ha onorato l'assise della sua presenza, come la sua linea politica fosse indistinguibile dalla maggioranza.

E' una non notizia. I problemi che attanagliano la città sono così numerosi che proprio non sentiamo la necessità di seguire ancora una volta cambi di casacca, ripensamenti e posizionamenti strategici.
La città è sommersa da una montagna di debiti, che risalgono a passate amministrazioni e sarebbe interessante capire quando ma soprattutto a quali amministratori si debba dire “grazie” per il disastro finanziario. Abbiamo denunciato in passato scarsa manutenzione del verde pubblico, disinteresse verso gli immobili comunali a Galatina come nelle frazioni, aumenti delle bollette TARI in continuità con le passate amministrazioni.

Non ci sembra il caso di dedicare ulteriore attenzione a chi non fa mistero di condivide tutto questo tanto da proporsi e fare da stampella?
Lanciamo continuamente il nostro grido di allarme sullo stato dell'ambiente invocando un controllo della qualità dell'aria ma riceviamo solo evasive risposte (“i monitoraggi li stanno facendo già i comuni vicini, perché dobbiamo preoccuparci noi”, questa in sintesi la risposta dell'amministrazione).

Però una cosa vogliamo dire su questa NON NOTIZIA.

Il consigliere Sabato ha voluto cambiare anche se ancora non abbiamo capito in cosa si sostanzi questo cambio. Bene allora lasci il posto in 4° commissione. Posto assegnato in virtù della quota destinata alla minoranza. Lo lasci perché le parole da lui usate nel suo comunicato stampa lasciano poco spazio all'interpretazione, non è più all'opposizione di questa amministrazione.

Lo ricordo ai più pigri, Sabato è nella commissione che si occupa, tra i tanti temi, di SPORT.

Abbiamo il campo sportivo Pippi Specchia in uno stato di abbandono oltraggioso verso la centenaria storia sportiva della città e non possiamo permetterci di avere neanche un solo consigliere in una posizione ambigua.
Sabato dimettiti, non vogliamo “chiederlo” a norma di regolamento (se siete curiosi art. 12 comma 5 del “regolamento del consiglio comunale”) ma desideriamo fare appello al rispetto che ognuno deve nei confronti degli organi amministrativi, per rispetto che si deve alla città.
Quando avrai dato seguito alle tue parole, sono sicuro che il tuo posto in commissione ti verrà assegnato di nuovo, dalla maggioranza.

E adesso continuiamo a preoccuparci della città

 

Paolo Pulli

 

 
Di Redazione (del 12/01/2017 @ 13:25:32, in Lettere, linkato 5210 volte)

(foto inviataci da un lettore di Noha.it )

Ringrazio il cittadino di Noha che ha chiesto pubblicamente chiarimenti sull’attività della discarica controllata per rifiuti inerti speciali gestita dalla società “Ecologica De Pascalis”, situata a Galatina in località Masseria Colabaldi, perché mi permette di sciogliere dubbi e di dare informazioni corrette. “Domandare è lecito, rispondere è cortesia”, dice un vecchio proverbio, ma in questo caso ritengo la risposta doverosa sia come imprenditore, che come candidato che si propone di amministrare la città.  

Le mie aziende hanno una storia che per la società madre risale al 1950 e di cui sono solo un socio. Ogni imprenditore ambisce a una lunga vita per la sua azienda, ma è la cosa più difficile da ottenere. Non si arriva facilmente al traguardo della lunga vita di un’azienda: si raggiunge per capacità imprenditoriale, ma anche rispettando le norme. Mi preme poi precisare che anch’io vivo a Galatina con la mia famiglia, ci sono cresciuti i miei figli e i miei nipoti, qui vivono tutti gli affetti più cari e tanti amici. Aldilà della mia personale sensibilità alle tematiche ambientali rimane il fatto che se danneggiassi l’ambiente lo farei anche a mio danno e a danno delle persone a cui voglio bene.

E ora veniamo ai quesiti del cittadino di Noha preoccupato dei tanti tir che arrivano nella discarica controllata e per l’eventuale pericolosità del materiale stoccato. La sua preoccupazione verte, in modo particolare, sulle traversine ferroviarie che, secondo lui, non potrebbero essere smaltite nella nostra discarica in quanto non assimilabili al materiale edile. Si preoccupa anche, in caso di smaltimento legittimo delle traversine, di «chi controlla che il materiale non sia impregnato di sostanze pericolose in grado da provocare danni al terreno e alla falda acquifera sottostante». Tutte le preoccupazioni sono poi infarcite di rimandi a fatti di cronaca più o meno recenti: discarica di Burgesi e Gomorra che nulla hanno a che vedere con la realtà della discarica controllata per rifiuti inerti speciali gestita dalla società “Ecologica De Pascalis”. Benissimo.

Tranquillizzare il cittadino nohano e tutti i miei concittadini è molto semplice: non devo inventare nulla perché l’attività della discarica controllata è assolutamente chiara e trasparente. Si tratta di una discarica controllata per rifiuti inerti speciali regolarmente autorizzata che, al momento, smaltisce anche traversine ferroviarie in cemento. La differenza tra queste e quelle in legno è sostanziale perché le prime sono traversine in cemento precompresso, particolarmente innocue e inerti. Sono realizzate con una semplice colata di cemento, nella relativa forma, senza subire alcun trattamento e l’aggiunta di alcuna sostanza. Nel momento in cui non sono più utilizzate sono classificate dal Catalogo Europeo Rifiuti (Cer) con il codice 17.01.01 dove il 17 indica la provenienza del rifiuto (rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione), lo 01 la famiglia a cui quali appartiene il rifiuti (cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche) e le ultime due cifre (01) indicano la tipologia del rifiuto da smaltire (cemento). Diverso il discorso delle traversine ferroviarie in legno impregnate con creosoto (una sostanza di composti chimici, anche cancerogeni) che sono considerate rifiuto speciale pericoloso.

La discarica controllata “Ecologica De Pascalis” non riceve traversine ferroviarie in legno e quindi non procura alcun danno ambientale. Le porte dell’azienda sono sempre aperte per i dovuti controlli e non ho alcun timore al riguardo. A disposizione dei cittadini metto un indirizzo mail (giampierodepascalis@libero.it) a cui indirizzare qualsiasi dubbio, richiesta di chiarimenti, segnalazioni di criticità.

Per chi, poi, vuole essere informato in modo dettagliato sulle differenze che ci sono tra traversine ferroviarie in legno e in cemento a seguire potrà troverà una descrizione delle differenze tra i due prodotti e i riferimenti normativi che regolano lo smaltimento.

 

Giampiero De Pascalis

 

Traversine in legno

Le traversine in legno sono state diffusamente utilizzate in passato  dalle Ferrovie dello Stato per la costruzione delle linee ferroviarie. A far data 01/01/2002, con l’entrata in vigore dei nuovi codici Cer (Catalogo Europeo Rifiuti) a seguito della Decisione 2000/532/Cee e s.m.i., le traversine ferroviarie in legno venivano riclassificate con codice Cer 17.02.04 (rifiuto pericoloso) che sta ad indicare “… legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminate” . Pertanto, da tale data, le traversine di legno impregnate con creosoto sono da considerate rifiuto speciale pericoloso, quindi non più riutilizzabili ai sensi del punto 9.1 del Dm 05/02/1998. Tale classificazione era dovuta, per l’appunto, alla sostanza, pericolosa (creosoto) utilizzata per renderle più resistenti nel tempo. Pertanto, le stesse, una volta rimosse dal tracciato ferroviario, possono: essere riutilizzate quale traversine o, in caso contrario, smaltite come rifiuti pericolosi, in quanto impregnate col predetto creosoto, composto fenolico pericoloso.

 

Traversine in cemento

Recentemente le predette traversine in legno, per l’eccessivo costo di smaltimento a fine vita e per la sostanza pericolosa utilizzata per la loro preparazione, avente un forte impatto sulle matrici ambientali, sono state sostituite da traversine in cemento precompresso, particolarmente innocue e inerti. Infatti si tratta di una semplice colata di cemento, nella relativa forma, che non ha subito alcun trattamento e l’aggiunta di alcuna sostanza.

A fine vita le traversine in cemento, che non sono più utilizzate nelle tratte ferroviarie, sono classificate dal Cer con il codice 17.01.01 dove il 17 indica la provenienza del rifiuto (rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione), lo 01 indica la famiglia ai cui appartiene il rifiuto (cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche)  e l’ultimo 01 indica la tipologia del rifiuto da smaltire (cemento).

Ovviamente stiamo parlando di traversine in cemento dismesse sulle quali sono passati solo dei treni e non sono mai venute a contatto con sostanze pericolose. Certo è che se al momento dell’accettazione del rifiuto in discarica si notano situazioni diverse da quelle dichiarate nel Fir (Formulario Identificazione Rifiuti comunemente detta “bolla” dai non addetti ai lavori), la discarica richiederà al produttore ulteriori analisi sul rifiuto, pur non essendo dovute né richieste.

 

L'Assemblea si svolgerà giovedì 10 maggio 2018 alle ore 19.00, in PIAZZA XXIV MAGGIO a NOHA, davanti alla nostra Antica Trozza.

Interverrà l'Assessore, Loredana Tundo, per informare la comunità sui progetti in agenda per Noha e anche delle ultime novità riguardanti la Trozza e i principali Beni Culturali di Noha.

 

TUTTI SONO INVITATI A PARTECIPARE.

 

Fareambiente
Laboratorio Galatina-Noha

 

 
Di Redazione (del 03/08/2018 @ 13:23:31, in Comunicato Stampa, linkato 869 volte)

Il consiglio comunale appena trascorso oltre ad evidenziare l’arroganza e la superficialità della maggioranza che continua a votare provvedimenti senza prima analizzare le reali incidenze degli stessi, come nel caso dell’approvazione della convenzione sulla gestione del servizio di distribuzione del gas naturale, ha dato la possibilità di approfondire i temi trattati dalle nostre interrogazioni presentate nel consiglio del 25 Giugno.

In quell’occasione abbiamo chiesto come mai il comune di Galatina non avesse partecipato ai bandi regionali sull’ambiente che avrebbero finanziato interventi di rimozione di rifiuti illecitamente abbandonati su aree pubbliche e la decontaminazione, lo smaltimento e la bonifica dell’amianto, che avrebbero sgravato i privati dai relativi costi.

Dalle risposte fornite dal Sindaco abbiamo potuto constatare come al bando sulla rimozione dei rifiuti su aree pubbliche il comune di Galatina abbia partecipato solo dopo la presentazione della nostra interrogazione a riguardo, con ben 21 giorni di ritardo rispetto all’apertura del bando, con la conseguenza che nel tentativo di evitare la figuraccia, è stato presentato in fretta e furia un progetto che si è classificato solo 72° e quindi tra quelli non finanziati.

Peggio ancora è stato fatto nel caso dei finanziamenti sullo smaltimento dell’amianto, in cui l’amministrazione non ha neanche presentato la domanda di partecipazione, giustificando questa mancanza con argomentazioni pretestuose e strumentali.

I cittadini dei comuni limitrofi avranno un’importate aiuto finanziario dalla Regione Puglia, a Galatina, nella speranza di non assistere ad episodi di inciviltà, i cittadini dovranno bonificare i propri immobili a proprie spese e di questo dovranno ringraziare l’Assessore all’ambiente Cristina Dettù, che riteniamo politicamente inadeguata a ricoprire il suo ruolo ed il Sindaco Amante.

Riguardo l’interrogazione sulla mancata manifestazione di interesse del comune di Galatina relativa al reperimento di un sito per la realizzazione di un impianto di compostaggio, il Sindaco Amante ha salvato la faccia dall’ennesima figuraccia grazie al comune di Soleto che ha ritirato la propria disponibilità alla realizzazione di un’opera che, se fosse stata realizzata nell’agro di Soleto ma in piena zona industriale di Galatina, avrebbe creato gravi problemi ai cittadini galatinesi.

Riguardo, infine, l’interrogazione inerente l’assunzione da parte di Monteco s.r.l di due dirigenti di settimo livello inutili per la città, i cui stipendi faranno lievitare ulteriormente il già elevatissimo costo del servizio che poi pagheranno i cittadini, il Sindaco ha affermato che il comune di Galatina non ha il potere di entrare nel merito delle scelte e delle assunzioni della società privata.

Niente di più falso, visto e considerato che il bando speciale di gara prevedeva che le eventuali assunzioni integrative fossero comunicate al Comune per poi essere dallo stesso autorizzate. Pertanto, senza molti giri di parole, appare evidente che il Sindaco abbia autorizzato l’assunzione di due figure dirigenziali, con tutti i costi che ne conseguono, incurante del peso economico che i cittadini galatinesi sono già costretti a sopportare per l’elevato costo della raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Tra l’altro, questo costo si sarebbe potuto finalmente ridurre grazie ai livelli di raccolta differenziata raggiunti negli anni e principalmente qualora la gara per l'assegnazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti fosse stata effettuata nei tempi dovuti.

Peccato che questo risparmio sarà ora vanificato non per le motivazioni che la maggioranza Amante tenta di spacciare per verità, bensì per le omissioni ed irregolarità tecniche, contabili e giuridiche rilevate nel bando di gara e segnalate da parte di due Società (potenziali partecipanti alla gara) che hanno costretto la Stazione Appaltante Unica della Provincia a sospendere la procedura di gara e rimandare gli atti al Comune per le opportune variazioni. E’ questo il vero motivo per cui hanno dovuto procedere con la proroga,  facendo perdere ai cittadini  quei benefici economici che avrebbero potuto e dovuto essere immediati.

Ancora una volta le risposte fornite alle nostre interrogazioni, con annessa arroganza e spocchia di  Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio, anziché far luce su questioni delicate, hanno alimentato ulteriori dubbi e perplessità rispetto alle quali continueremo a chiarire nelle sedi più opportune.

Il Segretario

Pierluigi Mandorino

 
Di Redazione (del 17/05/2018 @ 13:21:33, in Comunicato Stampa, linkato 1948 volte)

Le notizie di questi giorni sull’ennesima operazione di giustizia che vede coinvolto il clan Coluccia hanno risvegliato in noi il bisogno di testimoniare che esiste anche un’altra Noha rispetto a quella tristemente nota nelle cronache giudiziarie. E noi abbiamo avuto la fortuna di incontrarla, attraverso la gestione dell’immobile confiscato alla mafia in Via Bellini, nei tanti singoli e nelle solide realtà associative che resistono e si ritrovano nei valori della solidarietà, dell’accoglienza, della condivisione, e dell’affetto.

La nostra associazione Levèra è stata accolta con entusiasmo e grande disponibilità.

In questi due mesi di convivenza con il tessuto sociale nohano abbiamo voluto trasformare l’immobile confiscato alla mafia, non in un inutile e ipocrita vessillo alla legalità, ma in un luogo a servizio dei bisogni comunitari.

La cultura, il riconoscimento della bellezza nelle cose e nelle persone, l’affermazione dei diritti per tutti, sono i nostri strumenti per il cambiamento sociale e l’abbandono dei vecchi meccanismi che alimentano l’illegalità.

Teatro, musica, letteratura, ambiente, salute, promozione del territorio, doposcuola sociale e a breve l’apertura della palestra popolare, sono le declinazioni del nostro impegno.

Abbiamo voluto affrontare la gestione del bene confiscato guardando in una direzione completamente nuova. Pur consapevoli della presenza della criminalità e di una cultura connivente, per rassegnazione, non ci siamo lasciati vincere dalla stanchezza che ci accomunava ai tanti cittadini onesti ed insieme a loro vogliamo costruire un’altra realtà, rigenerando spazi e coscienze, lasciandoci sospingere dal vento di Levèra, carico di entusiasmo, energia, e voglia di libertà dai condizionamenti.

Arci LEVèRA

 
Di Marcello D'Acquarica (del 15/06/2020 @ 13:20:28, in NoiAmbiente, linkato 1293 volte)

Stamattina, seguendo il consiglio di Lino Sparafochi (Lino, tra parentesi, è il più ambientalista di Noha, perché oltre a dispiacersi delle oscenità dei perbenisti pronti a sparpagliare ovunque l’unica vera cosa che più sono in grado di produrre, vale a dire la spazzatura, si indigna a tal punto da venirmelo a raccontare), mi sono recato verso la Vora, dove Lino aveva avvistato dei rifiuti, tanti rifiuti.

E così, recatomi sul posto, mi sono reso conto che a partire dalla chiesa Madonna delle Grazie e poi verso sud, fino a Sirgole, nohani & co. esprimono tutta la loro “sensibilità” in tema di rispetto per l'ambiente e, dunque di loro stessi. Tanto, per lavarsi la coscienza, è sufficiente raccontare ai bambini delle scuole la favoletta degli alberi da piantare, del Piedibus, delle cartacce ai giardini, ecc. ecc.

Queste diciamo persone saranno così sensibili e così preparate da cogliere subito anche la gravità di un’altra ventina di ettari di pannelli fotovoltaici che stanno cercando di impiantare nelle campagne di Collemeto e, subito dopo, in quel di Porto Cesareo. Così come, qualche annetto fa, furono attente e pronte a fare le barricate, insieme ai loro degni rappresentanti al comune di Galatina, quando qualche SRL (società a responsabilità limitatissima, prima di pertinenza di alcuni spagnoli, poi la proprietà della società passò ai tedeschi) tentò di infilzare la campagna di Noha con una settantina di ettari di loculi solari.

Tanto per dirne un’altra, nel triangolo davanti ai giardini Madonna delle Grazie, i soliti ignoti, hanno prima gettato delle tapparelle; poi siccome sembrava brutto che le tapparelle soffrissero di solitudine ci hanno aggiunto dei copertoni di seconda mano e, per il meritato relax, qualche poltrona e divani. Però, siccome in giro c’era un bel po’ di Salvione crestu, e poi piantine di Camomilla, e Carote selvatiche, e altri fiori di campo (definite dal volgo: “erbacce”), il piromane di turno ha pensato bene “di far pulizia” appiccando un bel fuoco catartico.

Potevano lasciare in pace almeno la zona del Calvario? Nossignore. Se Calvario è, lo sia fino in fondo, anche in senso letterale. Ebbene in questa zona i volontari di Noiambiente (ex Fareambiente), avevano piantato tre Querce, e un Noce invece era spuntato da solo. Hanno bruciato tutto, e giacché c’erano anche ombrelloni, secchi di plastica e varie ed eventuali.

Continuando in questa specie di “passeggiata ecologica”, giungiamo nei pressi della Vora. Dove non hanno ancora appiccato il fuoco.

Strano. Si saranno esauriti i fiammiferi? O il gas dell’accendino?

Tranquilli. Che ci vuole. Per l’“igiene del mondo” (chissà chi ricorda i roghi nazisti) questo e altro.

Ultimamente non sono uscito di casa per via delle norme sulla pandemia, e speravo che questo incidente improvviso del Covid avesse fatto riflettere un po’ tutti sul guaio che stiamo combinando a questa benedetta Terra che ci dà la vita.

Evidentemente mi sbagliavo. Abbiamo ripreso come e peggio di prima.

Forse Lino Sparafochi ha ragione: siamo degli ottusi (per non usare l’espressione più colorita che forse renderebbe meglio l’idea).   

Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 12/05/2022 @ 13:20:13, in Comunicato Stampa, linkato 412 volte)

Presentazione del progetto Precious Plastic Salento

TALK + WORKSHOP sul riciclo artigianale della plastica
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Giovedì 12 maggio ore 19.00
Manifatture Knos - LECCE
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Con interventi di: Fridays For Future; Marcello D'Acquarica, Ass. Noi ambiente e Beni Culturali e Alfredo Melissano, attivista di Rete ambiente e Salute Salento.

Djset di ManuFunk

Giovedì 12 Maggio 2022
Lecce, Manifatture Knos
Via Vecchia Frigole 36
Ore 19
Ingresso gratuito

L’Associazione Mobius Circle presenta il progetto Precious Plastic Salento in un dibattito pubblico sull’economia circolare ed un workshop sul riciclo della plastica. A seguire dj-set di Manu Funk.

In un mondo minacciato dai cambiamenti climatici, dall’esaurimento delle risorse e dalle instabilità delle relazioni internazionali, le modalità di consumo e produzione globalizzate non solo non rispondono alle emergenze della nostra epoca, ma non fanno che esasperare la crisi ambientale e sociale.
Transitare a una piena economia circolare, sociale, territoriale, decarbonizzata, è la strategia più efficace che abbiamo per affrontare queste emergenze e rendere le nostre comunità più auto-sufficienti e resilienti, e liberarne il potenziale occupazionale.
Durante il talk sarà presentato alla comunità “Precious Plastic”  un movimento di riciclatori artigiani che cerca di affrontare il problema dell’inquinamento da plastica in maniera innovativa e creativa, attraverso la sperimentazione del riciclo artigianale in Salento, con una prospettiva di impresa sociale.

Nel corso dell’iniziativa saranno illustrate le finalità di Precious Plastic Salento (promozione di modelli di economia circolare, cittadinanza attiva) messe in campo attraverso le attività progettuali nazionali ed internazionali attualmente in corso: Civic Monitoring, Comunità Circolari. Parteciperanno al talk: Fridays For Future; Marcello D'Acquarica, Ass. Noi ambiente e Beni Culturali e Alfredo Melissano, attivista di Rete ambiente e Salute Salento.

Seguirà una dimostrazione delle funzionalità delle macchine utilizzate presso l’officina sociale dell’associazione.
Per tutta la durata dell’evento sarà possibile visitare il mercatino con le produzioni artigianali nate dal riciclo della plastica ed ascoltare la musica di ManuFunk.
Ingresso gratuito

 
Maggiori info: https://preciousplasticsalento.it/il-riciclo-artigianale-della-plastica-talk-e-workshop/
 

Mobius Circle APS | Ente Non Profit
website:  preciousplasticsalento.it
email:  mobiuscircleodv@gmail.com
address:  Manifatture Knos, via Vecchia Frigole 36, Lecce
Tel (+39) 351 987 1636

 
Di Marcello D'Acquarica (del 20/12/2021 @ 13:19:21, in Comunicato Stampa, linkato 463 volte)
Durante questa bella mattinata pre-natalizia, di domenicà 19 dicembre, tanti dei nostri volontari venuti da tutta la provincia e tante nuove persone si sono prodigate per questa raccolta di mozziconi, organizzata non tanto per la pulizia in sè, seppur utile, ma per focalizzare l'attenzione della popolazione sulla pericolosità di un gesto così consueto quanto incivile e dannoso per l'ambiente, specie quando questo avviene in luoghi dalla naturalità più elevata rispetto ad un affollato centro storico.
11 kg di cicche raccolti in poco più di un'ora di passeggiata, che considerando il peso medio di 0,3 g a cicca fanno oltre 30.000 mozziconi in un'area di poche migliaia di metri quadri, considerando che questi luoghi sono puliti molto spesso sia dal pubblico che dal privato, questo numero fa veramente rabbrividire
"A livello mondiale, si stima che il numero di cicche disperse ogni anno in natura ammonti a 4 500 miliardi, un'altissima percentuale (tra il 75 e il 97%) di quelle effettivamente fumate. In Italia, valutazioni dell'ENEA stimano in 13.000 tonnellate il peso di mozziconi prodotti ogni anno. Il tempo di latenza in natura, prima che si completi la decomposizione, varia da sei mesi a una dozzina di anni, a seconda delle condizioni ambientali e a seconda del tipo di sigaretta (senza filtro o con filtro)"
Fonti:
 
A questo aggiungiamo che con il termine "decomposizione", si indica il loro degrado in parti microscopiche, che è anche peggio, perchè il tutto andrà a percolare nei terreni e nella falda, e quindi come sempre, dentro di noi, e si parla di sostanze altamente inquinanti, come i metalli pesanti.

Quindi, oltre a danneggiare voi stessi e chi vi sta intorno con il fumo nocivo, si danneggia anche l'ambiente! Se proprio non si riesce a smettere, almeno prendiamo l'abitudine di usare un portacicche o costruircelo da noi, ad esempio con una scatoletta di caramelle in latta
 
Di Redazione (del 18/03/2022 @ 13:19:05, in Comunicato Stampa, linkato 494 volte)

Approvato il progetto di EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEL TEATRO COMUNALE CAVALLINO BIANCO da candidare all’avviso pubblico nell’ambito del PNRR relativo alla promozione dell’ecoefficienza e riduzione dei consumi energetici nelle sale teatrali e nei cinema, pubblici e privati.

Si tratta di un progetto dell’importo complessivo di € 250.000,00 per l’efficientamento energetico del cine-teatro Cavallino Bianco, che ha definitivamente riaperto le sue porte a partire dallo scorso novembre.

Grande soddisfazione del Sindaco Marcello Amante, che dimostra così di aver segnato, attraverso la sua Amministrazione, un solco importante e deciso nel settore della valorizzazione della cultura e della promozione della Città per il tramite dell’arte e dello spettacolo. “Un progetto che abbiamo fortemente voluto – afferma il Sindaco Amante – che da un lato accompagna il percorso che ci porterà verso una gestione del teatro di elevata professionalità riducendo drasticamente i costi della stessa gestione, che sappiamo essere elevati. Dall’altro lato essere green, attenti alle esigenze dell’ambiente, significa anche fare dei passi significativi e reali verso l’efficientamento energetico partendo dagli immobili comunali”.

Il vicesindaco, nonché assessore alla cultura, Cristina Dettù si unisce alla soddisfazione del Sindaco: “I fondi del PNRR rappresentano certamente una grande possibilità che l’Amministrazione Amante sta cogliendo giorno dopo giorno proseguendo sulla medesima strategia di progetti già realizzati e sulla visione politica di obiettivi futuri da perseguire. Un percorso continuo che mette al centro la Città, in questo caso attraverso la cultura e l’attenzione per l’ambiente. Il teatro Cavallino Bianco rappresenta uno dei polmoni culturali e non di questo territorio”.  

“La partecipazione ai bandi è la parte conclusiva del processo di rigenerazione di una città che parte, necessariamente, dalla visione politica complessiva – così il consigliere comunale Pierantonio De Matteis che ha seguito sin dall’inizio l’iter amministrativo del progetto - si declina su degli obiettivi e su delle priorità di intervento, si integra con la storia recente degli interventi e si realizza attraverso la cucitura dei singoli finanziamenti in modo da dare valore organicamente al lavoro compiuto. E la partecipazione al bando per l’efficientamento energetico appare quanto mai calzante da questo punto di vista.
La nostra amministrazione, attraverso la restituzione del suo teatro alla città, aveva indicato la via. Ora, questo progetto permetterà di abbattere i costi energetici nella gestione della struttura che, ad oggi, rappresentano una grande barriera all’ingresso ed un ostacolo per la sua gestione. Una scelta, quella di partecipare a questo bando, condivisa con il vicesindaco Cristina Dettù, quanto mai strategica per dare forza alla rigenerazione culturale di Galatina intrapresa in questi anni e che lascerà di sé una traccia indelebile”.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 19/03/2020 @ 13:18:50, in Comunicato Stampa, linkato 943 volte)

Tra tante cattive, una “buona” notizia: questa mattina si sta procedendo alla rimozione delle onduline - eternit - amianto, da alcuni anni abbandonate nei pressi del passaggio a livello della Sud- Est., lungo la strada Malivendi – due Trappeti di Galatina.

Come più volte sollecitato, da noi, da semplici cittadini, da Legambiente “La Poiana” e da altre associazioni di volontariato, e circa un mese, dal Notiziario GR 3 Puglia, con un ampio e circostanziato servizio nella rubrica mattiniera “Dal nostro inviato speciale”, è stata mantenuta, una volta tanto, la promessa che la zona sarebbe stata bonificata. Assieme all’amianto, come si vede dalla immagini, si stanno raccogliendo i tanti rifiuti che nel tempo si sono accumulati.

Come segnalato più volte, la strada comunale Malivendi – Due Trappeti è molto frequentata da cittadini che svolgono attività fisica e da quanti si recano per fare acquisti di latticini presso la vicina masseria, per fortuna, in questi giorni, date le limitazioni assolute di circolazione per il coronavirus, deserta.

Si riporta alla normalità una  annosa situazione: un grazie alla  ditta, ma soprattutto agli operai, che, anche in questi giorni di isolamento, sono al lavoro per salvaguardare, pure in questo caso, la  nostra salute.

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLO DI GALATINA

 

Il 18 maggio, presso la Provincia, la Conferenza servizi per riesame Aia. Asl Lecce ha sollecitato a dicembre la Regione, ma ne è seguito un silenzio istituzionale: nell'articolo la lettera inviata all'ente

Mancano pochi giorni al tavolo istituzionale su una delle questioni ambientali e sanitarie più controverse del Salento e relativa a una zona dichiarata “rossa” per emergenza tumorale. Si aprirà infatti il prossimo 18 maggio, presso la Provincia di Lecce, la Conferenza dei servizi per il riesame dell'Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale su Colacem: voluto dall’ente per evitare che il cementificio incorra nel giudizio, sentenza attesa da tre anni, che il Tar Lecce pronuncerà nel mese di ottobre. Dopo la contesa autorizzazione del 2018, poi riesaminata l’anno dopo, si ritenta ora di rivedere il provvedimento che autorizzerebbe il cementificio galatinese a continuare per altri 12 anni a provocare potenziali danni sanitari e presunti accumuli di inquinanti. Ecco le ragioni del ricorso al Tar: davanti alle prescrizioni disattese nel provvedimento autorizzativo del 2018 per la tutela dell'ambiente e della salute, ai mancati monitoraggi di Arpa Puglia, al preoccupante quadro sanitario che rasenta l’emergenza, hanno risposto i sindaci con una denuncia presso il Tribunale amministrativo.

Di istituzionale, tuttavia, non c’è solo il tavolo, ma anche il silenzio. Quello della Regione Puglia, in primis, che non si è ancora espressa su un impianto che produce 600 mila tonnellate all'anno di CO2, nonostante la sollecitazione da parte di Asl Lecce a dicembre scorso. L’Osservatorio ambiente e salute istituito presso il Dipartimento di prevenzione di via Miglietta, infatti, aveva scritto all’Aress, l’Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale, per chiedere di procedere alla valutazione dei danni e dell’impatto sanitario e ambientale nell’area inclusa nei distretti socio-sanitari di Galatina e Maglie, “con particolare riferimento alle potenziali ricadute cumulative di tutte le attività produttive presenti nell’area industriale di Galatina-Soleto fino a Maglie e comuni limitrofi”. In esclusiva, alleghiamo qui accanto la missiva.

La richiesta è stata anche sollecitata da undici sigle mediche (Appello medici-2): chiedono   la riduzione della pressione ambientale, subordinando  l’autorizzazione a Colacem alla Valutazione di impatto sanitario (Vis). Davanti all’emissione di sostanze inquinanti alla quale il territorio è esposto da quasi 80 anni, i referenti delle organizzazioni e del Coordinamento civico ambiente e salute hanno infatti scritto - oltre ai sindaci delle amministrazioni del circondario galatinese -  al dirigente della Sezione Aia della Regione, al dirigente del Settore ambiente della Provincia, alla Asl di Lecce e alla Commissione ambiente del consiglio regionale.  Si legge nella missiva: “A livello locale, l’impianto Colacem è posizionato ai margini di un’area urbana (Galatina), già caratterizzata, secondo rilevazioni Arpa, da livelli di particolato fine (PM2.5, media annuale) nei limiti di legge ma costantemente superiori a 10μg/m3, soglia raccomandata dalle Linee Guida 2005 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ai fini della tutela sanitaria, con concentrazioni di questo inquinante spesso più alte rispetto alle medie provinciali e regionali. L’impianto è inoltre localizzato in immediata prossimità (anche nel raggio di 1Km) di attività produttive, case civili, scuole, impianti sportivi, zone agricole.  In questo contesto, il semplice rispetto dei limiti normativi non può tranquillizzare chi è responsabile della tutela della salute di una popolazione, in quanto: (a) la maggior parte degli inquinanti emessi dalla Colacem NON ha un livello al di sotto del quale possa essere considerato “innocuo” dal punto di vista sanitario; (b) alcuni degli inquinanti emessi (diossine, PCB, metalli pesanti) sono non biodegradabili, persistenti nell’ambiente, trasmissibili con la catena alimentare e bioaccumulabili; (c) alcuni tra gli inquinanti più pericolosi in termini sanitari NON sono né normati né monitorati; (d) gli effetti sanitari, anche rispettando i limiti di legge, sono maggiori per particolari categorie a rischio (bambini, donne in gravidanza, anziani, ammalati cronici). Da questo punto di vista, particolare timore è generato, soprattutto per la fascia pediatrica della popolazione residente, dalle emissioni di metalli pesanti, che potrebbero persino essere incrementate in seguito a sostituzione dei combustibili fossili attualmente utilizzati con eventuali combustibili derivati da rifiuti”.

Non sono gli unici ad aver preso posizione sulla vicenda. Negli anni scorsi, infatti, anche dalla compagine politica non sono mancate le richieste: nel 2017, Stefano Fassina presentò una interrogazione parlamentare, la seconda dopo quella del Movimento 5 Stelle dell’anno prima, con la quale chiedeva la sospensione dell’attività industriale fino a nuova Aia. Il tutto richiamando a memoria anche l’operazione “Araba Fenice” della Direzione distrettuale antimafia del gennaio 2018, nella quale Colacem fu coinvolta per presunti illeciti nell’utilizzo e smaltimento dei rifiuti. Qualche mese prima che Fassina interpellasse il Governo, inoltre, anche l’allora vicepresidente della Commissione ambiente della Regione, Mario Pendinelli, si mosse nello stesso solco a Bari, chiedendo un’audizione in Commissione. Ma da Bari, nessuna risposta è pervenuta alla Asl Lecce.

Nessun chiarimento sul progetto in cantiere dell’utilizzo del Css, ovvero di bruciare rifiuti e combustibili da essi derivati che andrebbero a sommarsi alle emissioni già prodotte. Lo stabilimento industriale galatinese rilascia infatti in atmosfera polveri a meno di un chilometro dai centri abitati, oltre a metalli pesanti nella falda, monossido di carbonio e Arsenico. Non a caso l’area del Galatinese, dove insistono anche diversi altri opifici insalubri, è stata dichiarata la zona con la maggiore incidenza di neoplasie e tumori polmonari dell’intera provincia. A segnalarlo, nei dati recenti, sono stati l’Istituto Superiore di Sanità, Cnr e la Asl di Lecce. Nello specifico, l’intero distretto di Galatina verserebbe in una situazione sanitaria particolarmente grave: tutti i comuni che orbitano attorno all’impianto Colacem evidenziano una preoccupante incidenza di neoplasie e malattie polmonari croniche, così come sottolineato dal Registro tumori dell’Azienda sanitaria locale e dell’Osservatorio epidemiologico regionale. Tanto che l’Iss ha identificato il circondario come “area cluster per tumori polmonari”.

Vi sono due studi sull’incidenza del tumore polmonare nel Salento. Uno condotto sotto la supervisione scientifica dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr (protos-3) e che alleghiamo integralmente.  E un altro, che risale al 2014, sfornato dall’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima sempre del Consiglio nazionale delle ricerche. Entrambi i dossier, concentrati sulle evidenze epidemiologiche nella zona di Sogliano Cavour, Galatina, Cutrofiano, Corigliano d’Otranto e Soleto, sottolineano i gravi fattori di rischio legati alla cementificio. Lo studio Mapec Life mette al centro i danni pediatrici sui micronuclei boccali nei bambini. “L’Istituto superiore di sanità individuava un “cluster” per mortalità da tumore polmonare negli uomini all’area centrale del Salento leccese, comprendente 50 Comuni, con 3.846 decessi registrati, contro i 3.447 attesi (da https://www.sanita.puglia).

Al contempo, l’Iss ha identificato anche un cluster di mortalità per neoplasie polmonari nelle donne limitatamente al capoluogo leccese con 248 decessi registrati contro 150 attesi. L’Istituto Superiore di Sanità, analizzando l’incidenza di tumori polmonari nei maschi ha evidenziato un cluster ben definito che includeva 16 Comuni dell’area centrale salentina (355 casi confermati contro 285 attesi) comprendenti i Comuni di Galatina, Galatone, Seclì, Neviano, Aradeo, Collepasso, Cutrofiano, Sogliano, Soleto, Sternatia, Zollino, Maglie, Melpignano, Castrignano dei Greci, Corigliano, Cursi”, si legge a pagina 2 dello studio Protos e pubblicato nel luglio del 2019. Dalle stesse mappe del Salento pubblicate tra le pagine del dossier, si evince la significativa esposizione della cittadinanza del distretto di Galatina alla presenza di SO2, il Biossido di zolfo. Osservabili nel rapporto pubblicato in allegato in questo articolo.

Valentina Murrieri
(Fonte: Lecceprima)

 
Di Marcello D'Acquarica (del 21/06/2023 @ 13:18:18, in Comunicato Stampa, linkato 316 volte)

A causa di una carente programmazione e di altrettanto carenti controlli, il Salento leccese si sta trovando sempre più spesso sulle rotte commerciali di importanti gestori di rifiuti speciali, anche pericolosi.

Sono numerose le autorizzazioni rilasciate in questi anni dalla Provincia di Lecce, e altre sono interessate da procedimenti amministrativi in corso, per una capacità complessiva di gestione di gran lunga superiore alle reali necessità del nostro territorio.

Ancora una volta, come per altri fenomeni di neocolonialismo come quello energetico, il Salento è nel mirino di speculatori di ogni parte d’Italia (e non solo) e soggetto a gravi devastazioni ambientali.

Il grido di allarme e l’appello ad intervenire tempestivamente viene da 19 associazioni culturali e ambientaliste locali; le cause, le responsabilità e gli effetti di questa emergenza saranno illustrate in un incontro pubblico che si terrà a Galatone giovedi 15 giugno alle 18e30, nei locali di Opera Seme, nell’area della Cantina Sociale Agricola Galatea 1931, sulla Strada Provinciale Galatone-Galatina al km 1.

Nell’occasione saranno raccolte le adesioni delle associazioni locali ad un Documento comune sul tema, che sarà inviato a tutti gli amministratori e gli operatori interessati, in modo da contribuire ad azioni di contrasto efficaci.

I firmatari:

Adottadog, AIRSA Ass. Indipendente Ricerca Salute ambiente, Aria Pulita, Comitato Spina Morrone, Coordinamento civico ambiente e Salute prov. di Lecce, Progetto Progetto Terra, Forum ambiente e Salute, Forum Amici del Territorio, Galatina Storia Arte e Cultura, Galatone Bene Comune, Galatonesi a Raccolta, Isde Ass. Medici per l’ambiente, Medicina Democratica, Nardò Bene Comune, Natural-Mente No Rifiuti, Noiambiente e Beni Culturali, Nuova Messapia, Precious Plastic Salento, Salento Km 0.

 
Di Redazione (del 08/06/2021 @ 13:18:06, in Comunicato Stampa, linkato 860 volte)

Il 23 aprile 2021 è stato pubblicato sull'albo on-line della Provincia di Lecce l'ultimo mega progetto di fotovoltaico a terra.

Un impiantino industriale di fotovoltaico a terra per un'estensione di 103 ettari, pari alla grandezza di una città di 10.000 abitanti.

La capacità di produzione è di 60 Megawatt. La fantasia contorta è quella di spacciarlo per "impianto agro-ovi-fotovoltaico e biomonitoraggio ambientale" (è più facile colpire con il vocabolario: basta aggiungerci agro, bio, eco, green e altri detersivi del genere), ma nulla viene detto su 103 ettari di territorio agricolo e paesaggio naturale e storico trasformati di fatto in zona industriale. Con buona pace dell'articolo 9 della Costituzione Italiana, pensato dai nostri padri costituenti per difendere il paesaggio della Repubblica, un Bene Pubblico.

Per non farci mancare nulla, accanto all'impianto di 103 ettari citato, si unisce un altro che ospiterà pannelli in silicio per la produzione di 4 megawatt in territorio di Nardò. E poi ancora su Galatina, Lecce, Carmiano, Porto Cesareo, Copertino e via discorrendo.

Ormai abbiamo quasi perso il conto del numero di codesti “parchi” e la loro estensione totale, che un popolo sano di mente avrebbe chiamato “Consumo di Suolo vergine e naturale”. 

Sono altre centinaia di ettari di terra bellissima, ancora tutta da scoprire nelle sue testimonianze storico culturali e archeologiche, migliaia di muretti a secco e centinaia di antiche ville, chiese rurali e masserie, veri tesori in completo abbandono. Beni unici al mondo che vengono continuamente tagliati fuori da ogni percorso se non addirittura fagocitati da "impianti agro-ovi-fotovoltaico e biomonitoraggio ambientale".

Chiediamo agli amministratori del territorio, e nello specifico al nostro sindaco Marcello Amante:

  • Perché si continua ad autorizzare nuovi impianti di fotovoltaici se il fabbisogno dei 4 milioni di pugliesi è già garantito dagli impianti esistenti?
  • Perché si continua a produrre energia con impianti cosiddetti verdi, se Centrali elettriche come quella di Cerano, continuano a inquinare con il carbone e altri combustibili fossili?
  • Cosa succederà fra pochi anni, meno di otto, quando tutti gli impianti obsoleti saranno improduttivi? Dove andranno a finire tutte le macerie installate e che fine faranno i nostri campi ricoperti da centinaia e centinaia di ettari di rottami?
  • Che terra stiamo lasciando ai nostri figli?

  • Comune di Nardò - Potenza 4 MW
  • Comune di Lecce - Potenza 30 MW
  • Comune di Galatina potenza 42 MW
  • Comune di Copertino - potenza 4 MW
  • Comune di Melpignano - potenza 20 MW
  • Comune di Nardò - potenza  68 MW
  • Comune di Lecce - potenza 7 MW
  • Comune di Galatina - potenza 23 MW
  • Comune di Carmiano potenza 4 MWp
  • Comune di Copertino 3 MW per un’area di 7 ettari
  • Comune di Galatina potenza di 44 MW per un’area di 21 ettari
  • Comune di Porto Cesareo - potenza di 7,5 MW per un’area di 9,5 ettari
  • Comune di Corigliano d’Otranto- potenza di 11 MW per un’area di 17 ettari
  • Comune di Campi Salentina – Guagnano potenza di 10 MWp per un’area di 17 ettari
  • Lecce 1 – Villa Convento- potenza di 7 MW per un’area di 17 ettari
  • Lecce-Surbo - potenza di 4 MW per un’area di 8 ettari
  • Comune di Soleto – potenza di 2,5 MW per un’area di 4 ettari
     

Il Direttivo di NoiAmbente e Beni Culturali

 

Anche quest’anno all’Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina e Collemeto si è tenuto il tradizionale appuntamento con la rassegna di scienza e tecnologia denominata “LA SCIENZA E LA TECNOLOGIA COME NON L’AVETE MAI VISTE” promossa e coordinata da tutti i docenti STEM (scienza, matematica e tecnologia) dell’Istituto scolastico Primo Polo Galatina, Andrea Coccioli, Anna Lagna, Federica Lezzi, Maria Rosaria Rizzo, Giovanna Zizzari e Maria Luce De Matteis).

Quest’anno i ragazzi delle classi terze hanno incontrato due Aziende salentine che producono tecnologia che esportano in tutto il mondo: SALENTEC srl (www.salentec.com) e PROMECC AEREOSPACE (www.promecc-group.it)

La natura è uno scrigno pieno di segreti e l’uomo cerca di carpire il suo significato per migliorare l’esistenza.

Con questa riflessione si comprende l’importanza del termine “STEM”, Science, Technology, Engineering and Mathematics, ovvero l’insegnamento e l’apprendimento nel campo delle scienze naturali, della tecnologia, dell’ingegneria e delle scienze matematiche.

Lo studio della natura è infatti importante per conoscerne il funzionamento, per prevedere gli eventi, per trarre ispirazione e per progredire sfruttando le proprietà della materia anche al fine di creare oggetti utili all’uomo.

L'intervento effettuato dalla dott.ssa Diso Daniela in rappresentanza dell’azienda SALENTEC srl, ha evidenziato come l'osservazione della natura possa guidare significativamente la creazione di prodotti tecnologici per il mercato.

Con questa prospettiva nasce nel 2005,  SALENTEC frutto dell'iniziativa di un gruppo di ricercatori dell'Università del Salento, riconosciuta nel 2007 tra le prime società spin-off dell'ateneo leccese.

Daniela Diso, tra i cofondatori di SALENTEC,  e che svolge al suo interno il ruolo di responsabile della qualità, ha illustrato le potenzialità aziendali sulla ricerca dei materiali soprattutto ceramici le cui caratteristiche di biocompatibilita' e di resistenza termica e chimica, ne consentono l'impiego in settori come il biomedicale o in ambienti in cui ci sono elevate temperature di processo o di lavoro.

Salentec è attiva nello sviluppo e trasferimento di innovazioni tecnologiche e nella erogazione di servizi tecnici e industriali nel campo dell'Ingegneria dei materiali. Proprio l’aspetto della ricerca sui materiali costituisce il suo punto di forza di Salentec, in quanto le ha permesso di affermarsi in settori complessi ed esigenti, come quello aerospaziale e quello biomedicale.

Salentec, per il settore aerospaziale, sviluppa e produce anime ceramiche per processi di microfusione a cera persa utilizzate nel settore per la produzione di pale di turbine; mentre per il settore biomedicale realizza packaging primario in materiale polimerico per l'iniezione di emulsioni, sospensioni, gel ad alta viscosità e filler dermici.

In aggiunta, la società svolge la sua importante attività di ricerca industriale su commessa, sviluppando e trasferendo innovazioni tecnologiche di prodotto e processo e offrendo servizi analitici e tecnici.

L'attività di Salentec viene svolta in conformità agli standard tenuti internazionali di settore e sotto un accurato sistema di qualità aziendale

Salentec è una testimonianza degli ampi  orizzonti che può aprire lo studio della scienza dei materiali, e più in generale lo studio della natura, perché, per dirlo con Albert Einstein, “la gioia nell’osservare e nel comprendere è il dono più bello della natura”.

Nell’ottica della ricerca e dell’innovazione emerge la società PROMECC AEREOSPACE SRL che si distingue, sul territorio e non solo nel campo della meccanica, dell’aerospaziale e dell'automazione.

Essa è un'azienda giovane, nata nel 2003, ma in continua e rapida espansione nel campo dell'ingegneria, progettazione, produzione e assistenza di macchine CE, apparecchiature elettromeccaniche, componenti e sottogruppi per l'industria aeronautica e meccanica.

Forte delle competenze e della flessibilità delle proprie risorse, guidata dalla passione per l'aviazione ed il volo, la società dal 2008 ha fortemente investito in innovazione immettendo nel mercato il velivolo ultraleggero Sparviero.

L'impegno nel raggiungere il know-how nelle tecniche di fabbricazione e assemblaggio di aeromobili, nell'analisi aerodinamica, nella produzione di materiali, nella ricerca e sviluppo di nuovi progetti, è stato trasferito nel 2011 nel velivolo ultraleggero Freccia, completamente realizzato in fibra di carbonio e resina.

Nel 2018 nasce il moderno modello Pegaso composto da longherone alare e rinforzi strutturali in carbonio in cui il carrello d’atterraggio è retrattile e comandato da una centralina idraulica.

Qualifica, affidabilità e soddisfazione del cliente sono i punti centrali di questo grande lavoro di squadra.

Lo stabilimento si trova a Corigliano d'Otranto (Le – Italia) e ha un'area produttiva di 2.000 mq, suddivisa in tre reparti: composito, assemblaggio e divisione macchine a controllo numerico.

Il layout dell'impianto è stato studiato per ridurre al minimo i tempi di produzione, per migliorare la produttività sfruttando al meglio gli spazi interni, e per garantire sicurezza e buone condizioni ai dipendenti.

La qualità è assicurata dalla certificazione EN 9100:2003 ottenuta nel 2007, dai severi test strutturali superati con successo per l'ottenimento della certificazione per i velivoli ultraleggeri Freccia e Sparviero e dal costante miglioramento e perfezionamento di processi e prodotti.

Ogni velivolo prodotto viene ispezionato e testato da un'equipe esperta di piloti collaudatori prima della consegna sul mercato, attraverso il ricorso di una rete capillare di vendita.

Insieme alla grande passione per la progettazione e per la tecnologia aeronautica e meccanica, l’attenzione della società è focalizzata sulla centralità del cliente e del servizio, insieme alla cura della professionalità interna e nel rispetto dell'ambiente che ci circonda.

Oltre alla costruzione di ultraleggeri questa giovane e vitale realtà dalle esperienze ultradecennali dei sui fondatori, svolte nella progettazione e nella produzione al servizio di aziende meccaniche prestigiose, operanti nei settori dell’aerospaziale, industria varia e macchine movimento terra sta contribuendo ad innovare profondamente il settore di cui è già un’azienda leader.

Lo spirito e l’entusiasmo rappresentati da Mauro Donno affiancati dalla ricerca e dal sacrificio di tutto il team ha permesso a questa realtà in un breve lasso di tempo di arrivare a raggiungere obiettivi, traguardi unici e riconoscimenti meritati.

La società segue lo spirito della citazione di Leonardo auspicando di continuare a guardare il cielo per volare alti “una volta aver provato l’ebrezza del volo”.

E’ stato particolarmente interessante e appassionante ascoltare il racconto dei due tecnici che sono intervenuti nella nostra giornata della scienza e della tecnica, rendendo quella che poteva essere un’ordinaria giornata scolastica, un’esperienza indimenticabile e che ci ha fornito una visione globale del nostro mondo, attraverso la tecnologia. Questo sentimento di forte curiosità e passione è condiviso da tutti gli alunni che hanno avuto la possibilità di partecipare a questi eventi.

Vittoria Giannì – Maria Panico

 
Di Redazione (del 26/02/2021 @ 13:16:46, in NoiAmbiente, linkato 1181 volte)

                                  

Alla c.a.:

  • del Sindaco, Dott. Amante Marcello Pasquale;
  • dell’Assessore Dr.ssa Cristina Dettu’ (Politiche ambientali e di gestione dei rifiuti);
  • sig. Sig. Mauro Nicola (Polizia municipale, protezione civile)

p.c. alla c.a.:

  • Resp.le Domenico Angelelli (Comando di Polizia Municipale)
  • Assessore Dr.ssa Loredana Tundo (Urbanistica e lavori pubbl.)

OGGETTO:

Denuncia di disastro ambientale contro ignoti, a Noha via G. Galilei, 3 febbraio ore 9,30.

Premesso che:

IL REGOLAMENTO DI IGIENE del Comune di Galatina (reperibile in rete 6-titolo_3.pdf; Città di Galatina - Regolamento di igiene), al punto 5), art. 177, sancisce quanto segue:

E’ vietato il trattamento con prodotti diserbanti delle banchine stradali e dei fondi ubicati nel perimetro urbano. Eventuali deroghe evono essere concesse dal Sindaco di volta in volta, previo parere favorevole del servizio di igiene egli alimenti e della nutrizione”

L’articolo n. 178 inoltre elenca tutte le regole comportamentali degli addetti ai lavori, le misure di sicurezza, le condizioni meteo necessarie e la descrizione in quanto a rischi sulla salute dei prodotti usati per il trattamenti del diserbo.

 

L’evento accaduto:

il giorno 3 febbraio a.c., a Noha in via G. Galilei e via Bellini, all’interno della nuova recinzione metallica che separa le vie dalla zona in corso di urbanizzazione, alle ore 9,30 (e anche un po’ prima), un operatore privato, armato di tutti i dispositivi di sicurezza (DPI) consigliati dalla normativa dello stesso produttore del prodotto velenoso, apponeva una serie di cartelli indicanti il pericolo di morte, contro la recinzione metallica  e subito dopo irrorava il campo, compreso il bordo che confina con la via pubblica, con diserbante Glifosato (lo dichiarava lui stesso alle persone intervenute per chiedere spiegazioni).

Regolamento a parte, è davvero incomprensibile come si possa pensare che una semplice rete di 2 mm di spessore a maglie larghe 5 cm circa,  possa mettere in sicurezza inermi cittadini che transitano o che abitano lì davanti e ovviamente non provvisti di DPI.

Abbiamo apprezzato molto il pronto intervento dei vigili urbani, accorsi dopo alcune segnalazioni dei cittadini preoccupati del diserbo a sette metri dalle proprie  finestre, ma siamo altrettanto preoccupati per la condizione di pericolo a cui sono stati esposti tutti gli abitanti lungo il percorso delle vie G. Galilei e via Bellini.

 Non entriamo nel merito di quanti dubbi ci siano sulla salubrità di certi diserbanti chimici utilizzati in agricoltura, ci sono dati molto allarmanti in merito, basta aprire internet e si scopre un mondo di sospetti,  e il primo sotto accusa è proprio il Glifosato, ma la superficialità con cui viene venduto e adoperato il diserbante è raccapricciante.

Nelle immagimi sopra è evidente la triste situazione che si presenta dopo il trattamento contro l’erba effettuato in quel campo. Non è difficile immaginare gli effetti sulla salute delle persone che possono conseguire  dopo il trattamento fatto eseguire dal proprietario del fondo in questione, fra l’altro senza alcun preavviso.

Chiediamo all’Aministrazione Comunale che in futuro sia salvaguardata la salute dei cittadini facendo rispettare il regolamento, ed eventualmente laddove la legge non sia sufficientemente  supportata da certezze scientifiche, evitare assolutamente gravi rischi per la salute pubblica. E’ rispauto da tutti che oramai la lotta per debellare  l’inquinamento, che fa ammalare l’ambiente, deve essere prioritario su qualsisi altro impegno.

 

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali odv; Noha e Galatina

 

Si è svolta giovedì 22 giugno la cerimonia di premiazione del concorso Rotary International distretto 2120 “Rotaryuniamoci per nutrire meglio e fare un bidone allo spreco”, un progetto distrettuale “nutrire ed educare nel contrasto allo spreco alimentale, all’obesità adolescenziale e nel rispetto dell’agricoltura e di ambiente sostenibili”, nato con l’intento di accrescere la consapevolezza delle nuove generazioni e delle famiglie sulla rilevanza del tema alimentare in tutti i suoi aspetti e sull’importanza della lotta allo spreco alimentare.

Su questo tema delicato e attuale si sono confrontati gli studenti delle classi 2C e 2E della scuola secondaria di I grado il 27 marzo scorso, alla presenza dei genitori e degli specialisti del Rotary Club di Galatina, Maglie e Terre d’Otranto per migliorare la consapevolezza dei ragazzi e delle famiglie sull’importante tema alimentare analizzato in tutti i suoi aspetti (salute, sani stili di vita, consumo consapevole senza sprechi, produzione circolare e sostenibilità) e responsabilizzarli sull’opportunità di prevenire le malattie ed evitare sprechi.

Dopo il momento formativo, gli studenti si sono cimentati nell’elaborazione di un progetto per partecipare al concorso, il cui obiettivo principale era quello di aumentare la consapevolezza del valore del cibo e diffondere le buone pratiche per ridurre gli sprechi e generare, partendo alla scuola, un’autentica cultura di comunità in linea con i valori e i principi Rotariani.

Il Rotary Club Galatina Maglie Terre D'Otranto, nelle persone del Presidente del club Luciano Vergari e del consigliere delegato Stefano Scarpa, alla presenza del Governatore Nicola Maria Auciello, nella giornata di chiusura del progetto hanno ricevuto la menzione speciale per l'elaborato sviluppato dagli alunni della Classe II E, classificata tra i primi 3 su 160 progetti dell'intero Distretto 2120 di Puglia e Basilicata.

Giovedì scorso è stato proprio il presidente Vergari con la consorte Annuska Carrozzini a consegnare alla dirigente Luisa Cascione la targa di riconoscimento, la pergamena di merito alla docente delegata Federica Lezzi e delle chiavette USB agli alunni vincitori ( Coluccia M., Colazzo C., De Matteis E., Mengoli G., Maiorano A., Cacciuottolo C., De Tommaso F. e Geusa C.) che insieme all'insegnante Maria Rosaria Rizzo hanno presentato il progetto vincitore.

Un ringraziamento per questo ennesimo traguardo raggiunto dalla nostra scuola va agli studenti ed alle loro famiglie ed a tutti i docenti coinvolti Lezzi, De Matteis, Lagna, Zizzari, Rizzo, Coccioli e Nassisi, che hanno accompagnato gli studenti delle due classi interessate alla progettazione dei lavori. Resta la certezza, al di là del premio ricevuto, che il valore più importante dell’iniziativa è stato l’aver contribuito ad aumentare la conoscenza e la consapevolezza su un tema, che sicuramente sarà seguito con grande attenzione dai ragazzi nel corso della loro vita.

 Fiorella Mastria

 
Di Raimondo Rodia (del 26/04/2018 @ 13:15:37, in Comunicato Stampa, linkato 1221 volte)

Basta con le metafore funzionali alla SPECULAZIONE
Ritorna la metafora della guerra e, sulla base di questa, come nel 2015, si invita a “fare presto, a lavorare tutti insieme, senza divisioni o inutili polemiche per fermare l’avanzata del batterio”. 
Dato il momento storico sarebbe opportuno un minimo di pudore nell’utilizzo dei termini. 
Si esagerano in maniera strumentale le cifre: ricordiamo che nel 2015 mentre il Commissario per l’emergenza, Giuseppe Silletti, a marzo, dichiarava alla stampa e trasmetteva alla prefettura stime di diffusione della malattia intorno a 1.000.000 di piante infette, a giugno il Ministero comunicava la presenza di 612 piante infette (con un’incidenza di casi positivi sui campioni pari a 1,90%). Ancora oggi la percentuale delle piante che ospitano il batterio rappresentano l'1,8% di quelle campionate.
Si grida all’epidemia e alla guerra: in modo da creare uno stato emotivo di tensione e paura per indurre le persone ad accettare qualcosa che altrimenti, il buon senso mai prenderebbe in considerazione (si pensi alla follia delle eradicazioni reintrodotta dal Decreto “Martina” che prevede l’abbattimento di tutte le piante presenti nel raggio di 100 metri, ovvero la desertificazione di 3,14 ettari di terreno per ciascuna pianta ospite, insieme all’utilizzo indiscriminato di insetticidi neurotossici).
Si invita a fare presto, in modo che la gente non abbia il tempo di riflettere, di vedere gli ulivi del Salento tornati in perfetta salute e in piena produzione, di prendere coscienza della perversione delle soluzioni imposte che sono peggiori di una (forse) possibile malattia batterica.
Si esorta “all’unità” e a non fare polemiche, ovvero a non mettere in discussione la “rappresentazione” imposta dalle istituzioni e la visione dominante diffusa dai media.
Noi questa falsa “narrazione” la rimandiamo al mittente. L’unica emergenza è quella democratica, l’unica catastrofe è quella ecologica e sanitaria che verrebbe a verificarsi se questo piano scellerato fosse attuato. L’unica guerra è quella che si sta muovendo su vari fronti (Xylella, TAP, trivelle in mare, inceneritori, ILVA, Cerano, ecc.) all’economia locale e al nostro territorio.
Per questo motivo invitiamo
i contadini, gli agricoltori, gli apicoltori, gli allevatori, gli operatori turistici, gli abitanti e i cittadini, a non cedere alle intimidazioni e alle minacce, a unirsi ai ricorsi collettivi che partiranno entro la prossima settimana in DIFESA DELLA NOSTRA TERRA, DELLA NOSTRA SALUTE, DELLA NOSTRA ECONOMIA (per informazioni rivolgersi a: cosatevalleditria@hotmail.com; FB: Cosate Valle d’Itria);
gli amministratori onesti a stare dalla parte dei cittadini che rappresentano e dai quali sono stati eletti, con azioni concrete anche in sede giudiziale;
i sindaci, in qualità di responsabili della salute pubblica, ad attivarsi per impedire disastri sul piano sanitario conseguenti all’utilizzo su vasta scala di insetticidi neurotossici;
i forestali di ogni ordine e grado a non obbedire a ordini ciechi, contrari alla vita, ma di osservare i principi di salvaguardia alla base della loro missione.
Chiediamo
ai Comuni ricadenti nell’area dichiarata infetta, di contenimento e cuscinetto, di unirsi al ricorso annunciato dal Sindaco e dall’Amministrazione di Cisternino (https://m.facebook.com/lukaconvertini/posts/10209173484412954);
ai giornalisti di sottrarsi alle pressioni e alla propaganda, raccontando le cose per quelle che sono, perché la verità è sempre illuminante.

Comitato per la Salvaguardia dell’ambiente e del territorio

 

Quattro comitati italiani - composti da medici, cittadini, ricercatori e amministratori – replicano a quanto dichiarato da Fabrizio Pedetta, ingegnere e direttore generale del colosso industriale Colacem Spa, nell’intervista rilasciata alla nostra testata un mese addietro. Tra le risposte fornite dal numero uno della società proprietaria di diversi cementifici in Italia,  il rifiuto di una eventuale correlazione tra emissioni degli stabilimenti e i danni alla salute. Il numero uno del colosso industriale umbro ha in quell’occasione argomentato le sue dichiarazioni, citando degli studi eseguiti dal Cnr e dall’Università La Sapienza e commissionati dal Comune di Gubbio.

Ma i comitati  e i medici che lottano a tutela  dell'ambiente ribattono: “Ci saremmo aspettati che dicesse, per esempio: un singolo studio del CNR che ha accuratamente misurato un solo inquinante atmosferico (le Pm10)  non ha riscontrato la provenienza industriale di quell’inquinante”. Lo scrivono il Coordinamento Civico ambiente e Salute, l’Associazione Mamme per la Salute e l’ambiente-Venafro, il Comitato per la Tutela ambientale della Conca Eugubina e il Comitato No Css nelle cementerie di Gubbio. Pedetta ha infatti negato collegamenti e rapporti di causa-effetto fra cemento e tumori, nonostante anche solo il circondario galatinese sia stato da tempo dichiarato come zona “rossa” per via dell’alta incidenza di cluster tumorali nella popolazione del luogo, patologie polmonari in primis, emersa dalle evidenze scientifiche di report e dossier e poi rimarcata in interrogazioni parlamentari e appelli da parte di numerose sigle mediche. La stessa Asl di Lecce, nei mesi scorsi, aveva scritto all’Aress, l’Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale, per chiedere di procedere alla valutazione di eventuali danni alla salute dei cittadini del Galatinese e del distretto di Maglie. Una missiva che era partita dall’Osservatorio ambiente e salute che vi avevamo allegato in esclusiva nel 2021.

Nel documento, sottoscritto dai salentini e dagli altri componenti dei comitati ambientalisti d’Italia, viene ripreso e "smontato" dunque il passaggio relativo allo studio citato dal direttore di Colacem: “Nel 2021 il Comune di Gubbio ha commissionato a due ricercatrici del Cnr e della Sapienza uno studio sulla “qualità dell’aria”, per la durata di un anno al costo di 170.000 Euro. Alla fine di maggio 2023 è stata presentata la relazione conclusiva. Il giudizio sulla qualità dell’ aria è limitato alla analisi di un solo componente inquinante: il particolato di 10 micron di diametro, o PM10. Perlopiù, lo studio non considera la raccomandazione UE del 26 ottobre 2022, che ha adottato le soglie stabilite dall’Oms (Organizzazione Mondiale ella Sanità) riducendo i limiti annuali delle PM10 da 20 mcg/mc a 15 mcg/mc anno. Nello studio non viene descritta alcuna valutazione di dati meteorologici e climatici, tantomeno si tiene conto della complessità orografica dell’area in questione, che certamente determinano la dispersione del particolato. Né sono nemmeno nominati i processi di combustione del comparto industriale, sebbene dal registro emissioni in atmosfera Umbria si ricava la presenza di metalli pesanti e IPA (Idrocarburi polciclici aromatici). Infine, nello studio si ripete l’incongruenza già riportata nel 2015 Arpa-Umbria, dove viene indicato che l’inquinamento dell’aria a Gubbio è provocato per l’87,6% dal riscaldamento domestico e solo per il 3,8% dalle attività produttive.  Cio’ e’ assai poco plausibile, poiche’ dai dati regionali di allora risultava che gli NOx prodotti dal riscaldamento domestico erano 50 ton/anno, mentre quelli prodotti dalle attività produttive erano 2.626 ton/anno”, scrivono.

“Una delle autrici, la dottoressa Canepari (Silvia, ndr, scienziata che ha contribuito allo studio commissionato dal Comune di Gubbio), ha dichiarato che sarebbe utile misurare non solo le polveri PM10, bensì le piu’ piccole PM 2,5 e le nanoparticelle, e anche alcuni gas. Effettivamente, prima di dichiarare la salubritaà dell’aria sarebbe stato opportuno estndere le misure alle deposizioni accumulatesi a medio termine di altri composti tossici e cancerogeni, quali Diossine, PoliCloroBiFenili e metalli pesanti: tutte sostanze che, come dimostrato da numerose ricerche scientifiche, sono associate alla combustione di materiali derivati da scarti o rifiuti. L’ingegnere e la ricercatrice certamente conoscono il principio di precauzione, e sanno bene che l’assenza di una prova non costituisce una prova di assenza”, proseguono i firmatari della lettera.

Su Galatina

Nel documento sottoscritto da comitati e associazioni, anche il riferimento al cementificio salentino. “A Galatina, nel 2019, Protos  uno studio coordinato dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa e condotto dalla Asl di Lecce per indagare sui fattori di rischio per tumore polmonare in Salento - ha confermato l’esistenza di un cluster tra i 16 Comuni dell’area intorno al sito Colacem: qui è stato registrato un sensibile eccesso di incidenza per tumori polmonari rispetto ai casi attesi. Dalle analisi condotte nello studio Protos è emerso, tra i vari fattori di rischio indagati, quello legato alle esposizioni ad inquinanti emessi dalla Colacem (rischio significativo del 143% in più nella classe 4, ovvero a quella a maggiore esposizione a SO2 Colacem rispetto alla classe 1 di minore esposizione (Studio Protos, pag.21). Nel febbraio 2023 il Tar della Puglia ha pubblicato un rapporto commissionato a un gruppo di esperti per valutare l’idoneità delle misure atte a garantire la tutela ambientale e a prevenire i rischi che i cementifici causano alla salute. A proposito della salute il rapporto conclude: dall’area industriale di Galatina hanno un rischio significativamente più elevato di sviluppare un tumore polmonare rispetto agli abitanti della fascia con minore esposizione: in entrambi i sessi il Le mappe di dispersione di SO2 generato dalla ditta Colacem (...) hanno evidenziato che i residenti nella fascia (quartile) di maggiore esposizione ai livelli di SO2 utilizzato come tracciante di inquinanti emessi rischio di tumore è del 71% in più. Dove le istituzioni regionali si impegnano ad agevolare la raccolta di statistiche sulla salute, anziché limitarsi all’ analisi di qualche inquinante atmosferico, le correlazioni tra cause (le fonti di emissione) ed effetti (l’emergenza sanitaria) sono innegabili”, concludono.

 Valentina Murrieri
(fonte: LeccePrima)

 
Di Redazione (del 26/05/2022 @ 13:14:43, in Comunicato Stampa, linkato 408 volte)

Domenica 29 maggio alle ore 19,30 presso la sede dell'Associazione Arci Levèra di Noha, avrò il piacere di presentare il libro "I Re dell'Africa" di Giuseppe Resta.  
Parleremo di territorio, ambiente, inquinamento, civicità... e nemesi.
E dei tanti uomini e donne sbruffoni, simpatici, malandrini, delinquenti, repellenti, eroici, rusticani, affascinanti protagonisti dell'amara commedia raccontata in questo romanzo.

Arci Levèra

 

L’Associazione "𝑪𝒊𝒕𝒕𝒂̀ 𝑵𝒐𝒔𝒕𝒓𝒂” di Galatina organizza per il giorno 23 aprile alle ore 10:00, in occasione della Giornata della Terra, un evento denominato "Il Paesaggio come opera d'arte". Previsto nell’ambito del progetto "𝑾𝒆 𝒂𝒓𝒆 - 𝑺𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒊𝒍 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒗𝒊𝒗𝒊𝒂𝒎𝒐" Puglia Capitale Sociale 3.0, l’evento si terrà all’interno del Parco Naturale di Punta Pizzo.

Insieme ad Angela Serafino ci porteremo all'interno dei luoghi del Parco, immerso nella macchia mediterranea, con ambienti particolari che si armonizzano in un caleidoscopico ambiente unico nel suo genere. Il paesaggio è infatti composto da macchia mediterranea, pseudo-steppe mediterranee, il tutto cela al suo interno un’immensa varietà di flora, dalla macchia mediterranea alta e bassa (corbezzolo, alaterno, erica arborea - ginestra spinosa, mirto, lentisco dafne, asparago spinoso) a quelle della gariga (rosmarino, timo, lentisco, erica arborea, ginestra spinosa) alla consistente vegetazione erbacea interna (orchidee, tra cui la rarissima orchidea italica, calendule, cardo santo, pratoline ecc.).

Samuel Mele, musicista nativo di Castrignano dei Greci, si esibirà in performance musicali dai ritmi mediterranei con strumenti a corda.

Inoltre, in collaborazione con ECOM Servizi Ambientali, avverrà la raccolta di rifiuti abbandonati, occasione che darà ai partecipanti in maniera facoltativa di omaggiare la Terra e la sua giornata.

L’appuntamento è gratuito, per conoscere meglio una perla paesaggistica del Salento, che sarà accompagnata da un assaggio di prodotti tipici.

È gradita la prenotazione.

Città Nostra Aps
Galatina
Tel. 334 6291335 Andrea

 
Di Redazione (del 26/10/2022 @ 13:10:53, in NohaBlog, linkato 499 volte)

Venerdì 28 ottobre 2022 alle ore 18.00 l'Associazione Noiambiente e Beni Culturali incontra: il Sindaco, i Consieglieri e la Giunta Comunale di Galatina, presso la sede di Levèra in via Bellini 24, NOHA.

Saluti
- Fabio Vergine Sindaco di Galatina
- C.re Pierluigi Mandorino Delegato di Noha
- Ass.re Ugo Lisi Delegato per le Associazioni

Interventi
- Roberta Viva Presidente di Levera
- Marcello D'Acquarica Presidente di Noiambiente

SIETE TUTTI INVITATI

Noiambiente e Beni Culturali
di NOHA e GALATINA

 
Di Redazione (del 20/10/2023 @ 13:10:06, in Comunicato Stampa, linkato 341 volte)

Si è tenuto ieri a Galatina, presso il Teatro Cavallino Bianco, il primo degli incontri informativi organizzati da Terna per illustrare il progetto del nuovo Elettrodotto Italia-Grecia. L’opera è contenuta nel Piano biennale di sviluppo dell’Ente e collegherà i due Paesi con un doppio cavo a 380.000 V interrato (per 50 km) e sottomarino (per 250 km), con stazione di conversione corrente continua/alternata per la parte italiana a Galatina.

Erano presenti esponenti di diverse associazioni ambientaliste tra cui Italia Nostra Sez. Sud Salento (Mario Fiorella), Galatone Bene Comune (Antonio De Giorgi), Noi ambiente e Beni Culturali (Marcello d’Acquarica)

Nella documentazione allegata alla proposta, tuttavia, non si evincono argomentazioni tecnico-scientifiche che giustifichino la realizzazione di tale infrastruttura, che si sommerebbe a quella esistente e realizzata una ventina di anni fa e che - si ricorda - solo grazie alla decisa opposizione delle associazioni ambientaliste e delle comunità locali fu convertita da devastante conduttura aerea, con decine di tralicci alti 36 metri, ad una interrata. Sono diversi gli aspetti che non hanno convinto gli ambientalisti presenti.

1.L’obiettivo di “rafforzare il ruolo dell’Italia quale hub elettrico del Mediterraneo” cozza violentemente con un elementare principio di pianificazione energetica, cioè quello di ragionare in termini di bacino per equilibrare domanda ed offerta di energia e annullare o ridurre gli scambi tra aree diverse, al fine di limitare perdite di trasporto e impatti ambientali, in un quadro di generazione distribuita;

2.L’altro obiettivo di “integrazione della produzione efficiente degli impianti alimentati da fonte rinnovabile non programmabile, con conseguente riduzione della over-generation” appare poco realistico, considerando che al contrario la generazione di energia da fonte rinnovabile è fortemente in ritardo rispetto agli obiettivi fissati dall’ultima PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima). Il Piano infatti si pone un obiettivo di copertura delle rinnovabili elettriche del 65% sui consumi finali di elettricità al 2030, mentre attualmente siamo al 30% circa, né si intravede come colmare tale gap, considerando l’attuale tendenza politica governativa al rilancio delle fonti fossili e del gas in particolare;

3.Il progetto prevede una nuova area di 7,5 ettari da adibire alla stazione di trasformazione nella campagna di Galatina, in un’area caratterizzata da valenza storico-culturali e costellata di insediamenti residenziali e ricettivi, mentre ignora il possibile riutilizzo almeno parziale della vicina centrale di trasformazione esistente, che resta ancora in gran parte inutilizzata;

4.L’approdo a mare interessa un’area delicata della costa di Melendugno, densa di emergenze storiche e archeologiche, che subirà gli impatti e le servitù conseguenti.

In definitiva, l’opera appare rispondente più a logiche di mercato legate agli scambi internazionali di energia elettrica, che a reali esigenze del territorio; da queste il territorio salentino rischia di ricevere solo impatti negativi, a fronte di vantaggi effimeri e miopi “compensazioni”, che però si teme scateneranno le bramosie delle amministrazioni locali.

I prossimi incontri informativi si terranno martedì 24 ottobre presso il Comune di Calimera e mercoledì 25 ottobre presso il Comune di Melendugno.

 

Galatone, 18 ottobre
Ing. Antonio De Giorgi
(settore energia Galatone Bene Comune)

 
Di Redazione (del 12/01/2024 @ 13:09:16, in Comunicato Stampa, linkato 226 volte)

Nella splendida cornice della Città di Galatina, dal 12 al 14 Gennaio, si terrà il primo forum dedicato all’educazione al paesaggio. Il Forum è l’evento conclusivo del progetto “We are – Siamo il paesaggio che viviamo”, realizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Città Nostra”, con il sostegno della Regione Puglia – Puglia Capitale Sociale 3.0.

Questo straordinario evento, che si terrà per tre giorni consecutivi riunirà esperti, appassionati e il pubblico per esplorare e celebrare la bellezza dei paesaggi che ci circondano e sensibilizzare i cittadin* alla tutela delle nostre risorse.

Programma dell'Evento:

  1. Convegni Illuminanti: Esperti di fama nazionale e regionale guideranno sessioni informative e coinvolgenti, affrontando temi chiave come la conservazione del paesaggio, la sostenibilità ambientale e l'importanza dell'educazione al paesaggio.
  2. Spettacoli di Ispirazione: Artisti, performer e musicisti si esibiranno in spettacoli appositamente creati per celebrare la diversità e la ricchezza dei paesaggi che arricchiscono il nostro ambiente.
  3. Workshop Interattivi: Partecipanti avranno l'opportunità di partecipare a workshop pratici, imparando a valorizzare e preservare il paesaggio attraverso attività coinvolgenti e interattive.
  4. Mostra Fotografica: Una mostra espositiva presenterà fotografie straordinarie dei paesaggi più suggestivi del nostro territorio, catturati dai talentuosi fotografi Simona Marra presso l’ex convento delle Clarisse e Alfonso Zuccalà presso Levera a Noha

Partecipazione: L'evento è aperto al pubblico.

Come Partecipare:

Seguiteci sui nostri canali social ufficiali:

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https://www.facebook.com/SalentoX

https://www.instagram.com/destinationsalentox/?hl=en#

per rimanere aggiornati su tutte le ultime novità e anticipazioni.

Unisciti a noi in questa straordinaria celebrazione del paesaggio - un'opportunità unica per apprendere, condividere e connettersi con la bellezza che ci circonda e soprattutto proteggerla

Per ulteriori informazioni e richieste di interviste, contattare:

Contatti Media

Raffaella Arnesano – Giornalista

Mob: 3911150283

 

Dettaglio programma:

Il 12 gennaio alle ore 18:30 presso l’ex Convento delle Clarisse in piazza Galluccio:

Dove incontrare la Moda Sostenibile in Puglia?

Un appuntamento imperdibile per conoscere i nuovi imprenditori pugliesi che sognano una rivoluzione gentile che coniughi gli obiettivi di sostenibilità e networking con il mondo dell’artigianato.

18:30-19:30 - Tavola Rotonda

Dove acquistare articoli sostenibili in Puglia? Quali realtà esistono sul territorio? 

Una presentazione dedicata alle imprese di moda sostenibile a km 0

19:30-20 - Furoshiki. L'arte giapponese di moltiplicare gli usi di un foulard

Rifacendosi all’antica tradizione nipponica di imballare e trasportare gli oggetti annodando teli di stoffa Barbara Perrone ci insegnerà le potenzialità creative dei foulard che attraverso una sequenza di nodi si trasformano in oggetti dagli usi più disparati.

Portate i vostri foulard o fazzoletti, per dar loro una nuova vita!

20-21 - Aperitivo di networking

Una piccola degustazione di prodotti del territorio per facilitare il dialogo e la condivisione di esperienze multi-settoriali.

Il 13 gennaio alle ore 17:30 presso l’ex Convento delle Clarisse in piazza Galluccio:

Incontro-dibattito su recupero ambientale delle cave dismesse e salvaguardia delle pajare, parteciperanno alla tavola rotonda:  

Prof. Antonio Costantini: esperto territorio;

Cristian Casili: componente Commissione ambiente Regione Puglia;

Arch. Adriano Margiotta;

Avv. Carmine Perrone: Assessore ambiente comune di Galatina;

Ing. Antonio Perrone: direttore Gal Valle della Cupa che presenterà la nuova SSL 2023-2027:

opportunità per il territorio della Valle della Cupa;

Antonio Liguori: moderatore.

Il 14 gennaio alle ore 18:00 presso Levera in via Bellini, 24 a Noha appuntamento musicale:

VALMELODI LIVE

Al di qua e al di là del mare: musiche dalle sponde del mediterraneo

Meli Hajderaj, voce

Gianluca Milanese, flauto

Antonio Traldi, piano

 

Il Comune di Galatina ottiene dalla Regione Puglia un finanziamento di oltre 30.000 euro per interventi di rimozione di rifiuti illecitamente abbandonati su aree pubbliche.

Il bando regionale ha inteso agevolare i comuni virtuosi, grazie anche ai dati sempre più incoraggianti sulla raccolta differenziata. Infatti, da un'analisi attenta di tutti i comuni ammessi a finanziamento emerge come il Comune di Galatina, a fronte di un'esigua quota di cofinanziamento (poco più di 2.500 euro) che andrà poco a gravare sul bilancio comunale, abbia ottenuto un buon punteggio grazie soprattutto alla percentuale di raccolta differenziata registrata negli ultime mesi. Ciò sottolinea innanzitutto l'importanza di questa pratica e il dato virtuoso che il Comune di Galatina e i suoi cittadini continuano a registrare e che rappresenta un ausilio evidente anche per la partecipazione a numerosi bandi. Il finanziamento ottenuto rientra a pieno regime nel programma comunale e regionale di tutela ambientale in ossequio al principio di matrice comunitaria "chi inquina paga", ispirato ai principi di prevenzione e precauzione definiti dal legislatore comunitario. Il Comune di Galatina procederà a ripulire le micro-discariche sparse sul territorio cittadino già censite, auspicando che il contestuale avvio del servizio di controllo con “foto-trappole”  possa, sin da subito, dissuadere gli incivili inquinatori a proseguire nella loro azione tanto assurda quanto illegale.

Il Sindaco Amante e l'Assessore all'ambiente Dettù si dichiarano soddisfatti sia del risultato ottenuto che del lavoro svolto dal personale dagli uffici preposti. Passo dopo passo si concretizza la parte attiva del programma di questa amministrazione comunale che, in poco meno di 18 mesi, ha ottenuto importanti risultati sul percorso prefisso in ambito ambientale.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 24/02/2023 @ 13:04:55, in Comunicato Stampa, linkato 320 volte)

Sabato 25 Febbraio a Noha ci sarà l’imperdibile ed esclusivo appuntamento con la Festa della Pentolaccia.
L’evento prevede una sfilata in maschera con ritrovo e partenza alle ore 15:00 in via Petronio(nei pressi della scuola). Il corteo percorrerà via degli Astronauti, via Benedetto Croce, via Aradeo fino ad arrivare in Piazza San Michele dove ci sarà la tradizionale rottura della Pentolaccia, oltre alle esibizioni dei gruppi in maschera.
Sia i grandi che i piccoli saranno protagonisti di uno degli eventi più caratteristici della tradizione del Carnevale e che per questo è stato fortemente voluto ed organizzato in collaborazione con l’Amministrazione comunale e con il contributo attivo di numerosi esercenti ed Associazioni del territorio.
La riscoperta delle tradizioni, la goliardia ed i messaggi a fondo sociale saranno rappresentati in maniera originale dai gruppi in maschera che prenderanno parte alla manifestazione. Tra questi avremo il gruppo del Circolo di Legambiente “La Poiana”, il gruppo di Levera, il gruppo dell’Associazione Abilmente insieme, il gruppo del Polivalente Ritroviamoci, il gruppo del Motoclub MIG e ovviamente quello dei bambini del Polo 2 di Noha e di tutti quelli provenienti dalle altre scuole e che si uniranno all’evento. I gruppi più belli saranno premiati nel corso della manifestazione. Ad allietare il corteo ed a farci divertire in Piazza ci sarà la “Stamu street band” e tante altre magnifiche sorprese tutte da scoprire.
Siete tutti invitati a prendere parte a questo evento esclusivo che riporta l’allegria del Carnevale e della Pentolaccia in una Noha che diventa protagonista.

Associazione L’Agorà

 

Nella settimana dal 17 al 23 luglio, i volontari del servizio civile universale del progetto “In Reading 2020” impegnati in dodici biblioteche comunali pugliesi e facenti parte del programma d’intervento “Leonia 2020: le città sostenibili” – proposto, in qualità di ente referente, dal Comune di Galatina in co-programmazione e co-progettazione con altri enti locali – realizzeranno l’iniziativa Laboratorio di Scacchi e prime regole per imparare a giocare in occasione della Giornata Internazionale degli scacchi. La festa è celebrata annualmente il 20 luglio, giorno in cui, nel 1924 a Parigi, fu fondata la FIDE (l’acronimo del francese Federation Internationale Des Eches, Federscacchi Mondiale).

Ci si potrebbe chiedere cos’hanno in comune il gioco degli scacchi e un’attività come quella della lettura? Forse in apparenza non molto, eppure entrambi sono processi mentali che permettono di interpretare e di comprendere informazioni intorno a sé, così da capire meglio il mondo e interagire con l’ambiente circostante rafforzando il carattere, affinando l’autodisciplina, la persistenza e la pianificazione. Tutte abilità che servono nella vita quotidiana.

Non c’è da sorprendersi se chi ama leggere ama spesso mettersi alla prova anche con una scacchiera e se autori e autrici di tutti i tempi si sono cimentati con libri sugli scacchi di ogni sorta, diffondendo nell’immaginario collettivo un vero e proprio lessico degli scacchi e regalando storie e riflessioni che partono dalle caselle bianche e nere per approdare alla sfida che è la vita.

L’iniziativa programmata ha l’obiettivo di favorire interventi educativi rivolti a tutte le fasce della popolazione e di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale.

Di seguito il dettaglio degli incontri organizzati sul territorio:

  • Comune di Galatina: 17 luglio 2023, ore 10.30, presso la Biblioteca P. Siciliani;
  • Comune di Cutrofiano: 20 luglio 2023, ore 19.30, presso la Biblioteca Comunale;
  • Comune di Martano: 20 luglio 2023, ore 19.00, presso la Biblioteca P. Stomeo;
  • Comune di Melpignano: 21 luglio 2023, ore 17.30, presso la Bibliomediateca P. Impastato;
  • Comune di Ortelle: 17 luglio 2023, ore 17.00, presso la Biblioteca M. Paiano, Vignacastrisi;
  • Comune di Copertino: 20 luglio 2023, ore 19.00, presso la Biblioteca Comunale;
  • Comune di Carmiano: 21 luglio 2023, ore 19.00, presso la Biblioteca Comunale;
  • Comune di Porto Cesareo: 20 luglio 2023, ore 16:00, presso la Biblioteca A. Rizzello;
  • Comune di Putignano: 20 luglio 2023, ore 17:00, presso la Biblioteca Comunale;
  • Comune di Casamassima: 20 luglio 2023, ore 10:00, presso la Biblioteca Comunale;
  • Comune di Noci: 20 luglio 2023, ore 18:00, presso la Biblioteca Mons. A. Amatulli;
  • Comune di Noicàttaro: 20 luglio 2023, ore 17:00, presso la Biblioteca G. Di Vittorio.

Per maggiori informazioni, contattare le singole biblioteche comunali.

Gli OV del progetto “In Reading 2020”

 
Di Albino Campa (del 12/05/2010 @ 12:59:11, in Grafite è Musica, linkato 4440 volte)
In mostra dal 21 Maggio al 23 di Maggio presso il “Tequila” di Alezio le opere del nuovo progetto artistico della pittrice salentina Paola Rizzo.
In esposizione i bellissimi ritratti da lei abilmente e artisticamente eseguiti a matita di alcuni musicisti di fama nazionale ed internazionale, conosciuti personalmente nel corso di questi anni.
Ritratti come quello di Caparezza, Terron Fabio, Roy Paci, Raffaele Casarano, Claudio Prima, Emanuele Coluccia, Roshaun Bay-c Clark, Cesare Dell’Anna, Eneri, Romeus, saranno esposti nelle sale del Tequila Pub di Alezio.
La mostra sarà ospite di un contesto, in cui non mancherà certamente il buon vino o la birra, le specialità tipiche della nostra gastronomia, né mancherà di certo la musica.
Ad accompagnare Paola nella serata inaugurale 22 Maggio, che avrà inizio alle ore 22.00, mentre disegnerà live il ritratto a Ludovico Einaudi, la musica dei Bon–Tone con Paolo Marzo, Angela Persano, Marco Tuma, Alessio Borgia.
Il connubio è vincente. Arte, musica, la bella compagnia ed il buon vino!
www.myspace.com/alistairtower
www.myspace.com/overtuner
Paola Rizzo è pittrice laureata nel 1997 all’Accademia delle belle Arti di Lecce con una tesi in anatomia artistica dal titolo “Fisicità e psichicità di un linguaggio universale: il volto”.
Bravissima con la matita, nei chiaroscuri, il suo talento sembra esprimersi al meglio nella tecnica della pittura ad olio.
Nature morte, vedute marine, paesaggi bucolici, panorami, soggetti religiosi, scene di vita quotidiana, ritratti di volti umani o fantastici, sono stati i soggetti della sua prima produzione artistica.
Poi improvvisamente incontra un soggetto che è diventato quasi la costante della sua opera: l’ulivo, la pianta che per eccellenza rappresenta l’ambiente, la natura della terra salentina.
Sembra esserci ormai una dipendenza, quasi ancestrale, tra Paola e quest’albero considerato “sacro” dai nostri avi, alla stessa stregua di un nume tutelare del luogo.
Chiunque, ammirandoli, può sentire la suggestione delle piante che si abbracciano teneramente nella brezza del meriggio che muove dolcemente l’erba; che piangono all’aurora, che ridono beffardi; che danzano o fuggono in mezzo ai campi di papaveri e margherite nella luce meridiana.
Nel corso degli anni continua a dedicarsi amina e corpo all’arte, poi entrano a far parte del suo mondo l’amore per la fotografia e la Musica.
Lei pensa che sia bellissimo fermare scatto dopo scatto, un istante in una foto. Poi quando la riguarderà, ricordi affioreranno e inevitabilmente saranno anch'essi impressi come su di una pellicola fotografica nella sua mente.
La musica rappresenta per Paola fonte di ispirazione primaria. Musica e Pittura, in connubio tra loro, divengono così inscindibili l'una dall'altra.
Nascono così i sui dipinti, prendono vita da note che guidano ed accompagnano tocchi di pennello sulla tela.
La musica collante per artisti la porta frequentare gli ambienti musicali conoscendo alcuni tra i suoi musicisti preferiti, così scatto dopo scatto ferma le loro espressioni e la loro anima che poi viene impressa nei tratti decisi del suo tratto. Nascono così i suoi ritratti.
Paola Rizzo dipinge e disegna con la musica. Non come colonna sonora, che pure non manca mai nel suo studio d'arte, ma come moto dell'anima-artista.
Le sue tele e i suoi ritratti sono spartiti musicali su cui si adagiano note in bianco e nero e note di colore, spalmate con pennelli o incise nel tratto al cui ritmo risuona l'armonia del creato. Nei suoi dipinti, i colori a volte stridono e lottano in contrasto come rulli di tamburi e tamburieddhri, a volte sfumano malinconici sul diesis o sul bemolle di un ottone a fiato o di un'armonica a bocca, a volte esplodono nella maestà degli ulivi che si ergono nella gloria dei cieli come trombe o antiche canne di un organo solenne.
I volti di Paola Rizzo e le loro espressioni li trovi ovunque nei suoi quadri. La natura delle sue tele non è mai morta, ma viva, pulsante, danzante, cantante.
Il pennello o la matita di Paola finiscono per essere nelle sue mani come la bacchetta di un direttore d'orchestra, e i suoi volti e le sue immagini la composizione e l'esecuzione più bella della sua pittura lirica.
Questi volti stanno cantando e suonando: tendete l'orecchio, liberatevi dal tappo che ostruisce ed ottura, e li sentirete anche voi.
 
Di Redazione (del 18/01/2020 @ 12:53:21, in Comunicato Stampa, linkato 729 volte)

Campionati al giro di boa o in prossimità della fine dei gironi di andata, con situazioni di classifica in crescendo e tendenti al mantenimento della serie per tutte le squadre pugliesi.

In serie A2 maschile è Castellana a rappresentare la nostra regione nel panorama pallavolistico nazionale, con le due storiche società della città delle grotte, BCC NEWMATER e MATERDOMINI. La BCC del libero salentino Daniele De Pandis occupa il terzo posto in classifica, frutto di un exploit di ben cinque vittorie consecutive nelle ultime cinque gare, ed affronterà una trasferta non proibitiva, domenica 19 a Reggio Emilia, contro la Conad che occupa il penultimo posto nella graduatoria. Occasione per non perdere di vista la capoclassifica Siena e rafforzare la posizione in ottica play off.

La Materdomini del presidente Miccolis, posizionata all’ottavo posto con 16 punti, è reduce da due vittorie consecutive messe a segno nel nuovo anno ed ha l’opportunità, ospitando l’Olimpia Bergamo, di tenere a distanza Lagonegro e Mondovì vicine alla zona retrocessione. Una grossa mano a mister Castellano gliela darà il carico di giovani formati nell’Accademia del Volley giovanile dal direttore tecnico Vincenzo Fanizza, supportati dalla classe del tarantino Alessio Fiore e dalla longeva vena realizzatrice  dell’opposto Cazzaniga: 41 primavere e 6858 punti realizzati nei 18 campionati di A1 ed A2 fino ad ora disputati.

La rappresentanza in campo femminile nel girone A della seconda serie nazionale A2 è tutta sulle spalle del CUORE DI MAMMA Cutrofiano che con 20 punti  in classifica si colloca in settima posizione a tre lunghezze dalla poule promozione. Potrebbe non bastare la vittoria, domenica 19 gennaio nell’ultima giornata della “regular season”, alle pantere di mister Carratù contro il fanalino Sassuolo. Infatti il risultato del concomitante scontro diretto tra Club Italia e Martignacco, entrambe a 23 punti, promuoverebbe una delle due compagini alla Pool Promozione, con la perdente che per differenza set, oramai consolidata, non verrebbe scavalcata dal Cuore di Mamma finendo nel raggruppamento della Poule Salvezza.

Nel girone B di serie A3, BCC Leverano ed AURISPA Alessano affrontano la terza giornata di ritorno con punteggi e stati d’animo contrastanti. La squadra di mister Zecca deve invertire la rotta per abbandonare l’ultimo posto in classifica che determina la retrocessione diretta. Un segnale ed un punto sono giunti dalla gara contro il Tuscania, seconda forza del campionato, che seppur persa al tiebreak ha sì alimentato una classifica asfittica, ma ha soprattutto rigenerato squadra ed ambiente per la prestazione offerta.

Nella trasferta di Palmi c’è buona parte del futuro sportivo di capitan Orefice e compagni che con una vittoria si avvicinerebbero ai ragusani di Modica, con cui verosimilmente battaglieranno per la permanenza nel gruppo destinato a giocare i play out.

In casa Alessano l’avvento del nuovo tecnico Francesco De Nora Caporusso e del palleggiatore statunitense Chakravorti è coinciso con un tris esaltante di vittorie che colloca la squadra del presidente Venneri fuori dalla zona play out con 15 punti.

Il riposo di turno di domenica 19 potrebbe rivelarsi indolore, con il Corigliano-Rossano (18 punti) impegnato nella difficile trasferta di Ottaviano (21 punti), ma la ritrovata fiducia del gruppo con l’opposto Boswinkel  e l’italo brasiliano Dal Bosco tornati letali, alimentano più di una speranza nella tifoseria alessanese.

In serie B   ben nove squadre, ripartite in due gironi, rappresentano la nostra regione. Nel girone E è la M2G Group Bari , costruita per il salto in A3 , a guidare la classifica dopo aver sconfitto in terra d’Abruzzo la BlueItaly Pineto. Non demorde dall’inserirsi nelle posizioni di play off l’ARRE’ FORMAGGI Turi di mister Difino che, a soli quattro punti dalla vetta, affronta in trasferta il derby con Bari capitanata dall’ex Scio: pronostico aperto ad ogni risultato.

In posizione di assoluta tranquillità (19 punti) si posiziona a centro classifica la Volley Ball Lucera di mister Furno che con la regia di Roberto Marcone attende l’ex capolista Pineto. Grosso scatto in prospettiva salvezza per la Florigel Andria che batte Loreto al tie break e si tira fuori dalla zona retrocessione.

Buio pesto invece in casa Volley Gioia che accusa la nona sconfitta su undici incontri e, al pari di Paglieta e Terni, sembra destinata alla retrocessione. Non basta l’entusiasmo di un ambiente e la freschezza di tanti atleti di generazione Z a disposizione di mister Paglialonga per traguardare la permanenza.

Nel girone G , la sudata vittoria di Efficienza Energia Galatina  sul campo di Tricase, consente alla squadra di mister Stomeo di mantenere la testa della classifica con 25 punti. Inseguono ad una lunghezza Leo Shoes Casarano vittorioso ad Atripalda e a due lunghezze la coppia Massa -Marigliano. Situazione destinata a cambiare nella dodicesima giornata con un sicuro avvicendamento al vertice, stante il turno di riposo che dovrà rispettare la capolista. Infatti mentre Casarano dovrà affrontare in casa  un ostico Pozzuoli, le chanches di Massa e Marigliano di portarsi in  testa o affiancarsi ai rossoblù di mister Licchelli sembrano le più probabili, avendo rispettivamente avversari più alla portata come Martina ed Atripalda.

In valle d’Itria il lavoro di mister Cavalera comincia a prendere forma con una vittoria del suo Martina, che vale doppio, sul campo del Marcianise. Certo sarà un’impresa la permanenza ma, il tecnico leccese forgia le sue squadre a sua immagine caratteriale e crediamo che possa farcela.

La Libellula Tricase è ad un bivio con i suoi 16 punti fino ad oggi raccolti e sembra improbabile che possa rientrare nel giro d’alta quota. Penalizzano mister Marano le precarie condizioni fisiche di Zanette e l’indisponibilità dell’opposto Dalmonte reduce da un intervento chirurgico. La trasferta di Napoli contro la Sachs dirà quanta volontà di risalita c’è nel gruppo per programmare un girone di ritorno a tavoletta. 

Nel girone D della serie B1 femminile  il Cerignola guida la classifica con 29 punti  con +4  di vantaggio sul Cardillo Agrigento che fatica a mantenere il passo delle foggiane. In affanno anche le baresi dello 05 Castellana Grotte che sono a quattro punti dalla zona retrocessione in compagnia di Isernia, Fiamma Torrese ed Orsogna Chieti.

In serie B2 la capolista del girone I è il Campus Univ. Napoli che ha distanziato Mesagne di due lunghezze e tenta l’allungo che gli potrebbe dare la promozione diretta in B1. Per i play off Oria e Noci sono pronte ad inserirsi ai danni della squadra beneventana di S.Salvatore Telesino, mentre Castellaneta e Trani occupano posizioni  di tranquilla permanenza.

Piero De Lorentis

 
Di Redazione (del 15/12/2018 @ 12:52:01, in Comunicato Stampa, linkato 1008 volte)

Il Comune di Galatina premiato anche quest’anno nel corso della consueta manifestazione Comuni Ricicloni organizzata da Legambiente Puglia, in collaborazione con la Regione e l’Anci. Il nostro comune, che l’anno scorso era rientrato nella speciale sezione “Teniamoli d’occhio” (comuni con percentuale di differenziata compresa tra il 55 e il 65%, dato relativo ai primi 9 mesi dell’anno), quest’anno riceve il Premio di Seconda Categoria (comuni che nei primi 9 mesi dell’anno in corso hanno raggiungo una percentuale di differenziata superiore al 65%).
Presenti alla premiazione Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia, Michele Emiliano, presidente della Regione, Antonio Decaro, Presidente ANCI, Fiorenza Pascazio, presidente AGER e Delegata ambiente e Rifiuti ANCI Puglia.
"E’ questo - afferma Pierantonio De Matteis, consigliere comunale presente alla manifestazione per ritirare il premio - un ulteriore riconoscimento del lavoro che sul tema stiamo svolgendo tutti insieme, amministrazione, operatori e cittadini e che vede incrementare costantemente la percentuale di differenziata andando a confermare l’ormai acquisita buona prassi da parte della nostra città. Ovviamente non sarà questo un punto di arrivo ma rappresenta uno stimolo a fare sempre meglio come sicuramente faremo quando il secondo centro cittadino di raccolta, peraltro già interamente finanziato dalla Regione Puglia, entrerà in funzione."

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Albino Campa (del 23/11/2010 @ 12:51:25, in CDR, linkato 3186 volte)

Il Comitato intercomunale "Non inceneriamo il nostro futuro" organizza domenica 28 novembre alle ore 17,00 a Galatina presso la Sala Pollio, in Via Bianchini, l'incontro "ZERO eco BALLE", in cui sarà illustrata la strategia rifiuti zero applicata con successo in diverse parti d'Italia, descritta dall'assessore Alessio Ciacci del Comune di Capannori (LU), primo comune in Italia ad averla attuata arrivando al 90% di differenziata. Saranno approfonditi anche i temi del danno alla salute derivante dall'incenerimento con l'intervento del dott. Agostino Di Ciaula, medico chirurgo, autore di "la Combustione dell'Anima" , che da anni si occupa della relazione che c'è tra le malattie e l'incenerimento. Sarà infine smitizzata la favola dei cementifici come luoghi più adatti all'incenerimento dei rifiuti con le considerazioni del chimico industriale dott. Giuseppe Pellerano. Interverrano inoltre Maurizio Manna, responsabile provinciale di Legambiente, e Graziano De Tuglie, responsabile provinciale di Fare Verde.

L'incontro sarà moderato dalla giornalista Tiziana Colluto. I nostri amministratori vogliono conDANNARCI a respirare le emissioni nocive che saranno emesse dal coincenerimento che Colacem vorrebbe effettuare. Perchè rimetterci la salute quando esistono alternative già applicate e funzionali??? Unisciti a noi nel dire NO all'INCENERITORE e SI alla STRATEGIA RIFIUTI ZERO.

 
Di Antonio Mellone (del 28/11/2020 @ 12:49:29, in I Beni Culturali, linkato 1343 volte)

Non c’è nohano che almeno una volta nel corso di una campagna elettorale per le comunali non abbia sentito il candidato di turno strepitare dalla tribuna dei comizi in merito alla torre dell’orologio di Noha: o per denunciarne il degrado, o addirittura per prometterne il recupero. Veramente dai suddetti palchi è schizzato via di tutto, talvolta anche sotto forma di grugniti o starnazzi, quando non ragli, e con tanto di belati di approvazione e scalpiccio di zoccoli, ovverosia ovazioni (lemma che deriverà probabilmente da ovis) e applausi dei followers del momento. Roba da farti rivalutare le tesi lombrosiane sulle quali avevi nutrito qualche riserva.

Ma lasciamo nell’urna (nel senso ormai di ossario) i pOLITICI trapassati e concentriamoci su di un’opera, la torre dunque, che ci auguriamo sopravviva a vecchi e nuovi imbonitori.

Ebbene sì, diffidente per diciamo educazione letteraria verso le emozioni e le parole già fatte proprie da altri, sono abituato, come asseriva Calvino, più a scoprire le bellezze nascoste e spurie che quelle palesi e indiscutibili. Voglio dire che mi ostino ancora a parlare delle Casiceddhre di Noha più che, per esempio, dei Sassi di Matera (benché manchi poco alle prime per diventare appunto dei sassi); della Throzza, ormai ricettacolo di bottiglie della Dreher (gli scemi birrazzamuniti sono pressoché topici), più che dell’orvietano Pozzo di San Patrizio; e finalmente della guglia nohana con orologio e campanile più che del Big Ben di Londra - dove la Nostra sembra dire alla sua gemella londinese: “keep me that now I fall” (tienimi che mo’ cado), per ottenerne poi in risposta: “Il Big Ben ha detto stop”.

Ora lo sanno pure i sassi di cui sopra che le campane della torre civica di Noha sono mute come manco il venerdì santo da almeno tre decenni: ma il problema vero non è tanto il loro marchingegno, e quindi le lancette dell’orologio pubblico più fermo della storia d’Italia, quanto la struttura portante dello stesso pinnacolo che rischia di rovinare a terra da un momento all’altro, atteso che né la mano visibile del governo né quella “invisibile” del mercato si sono mai degnate, come si dice, di mettere punta di niente su questo bene culturale eretto nel 1861.

Uno può pensare che la tutela del minareto di piazza San Michele non sia tra le emergenze del momento (evidentemente non lo è da un secolo e mezzo a questa parte) visti i mille problemi chiamati priorità che il Comune ha per la testa; poi gli capita di consultare qualche sito di informazione locale e s’imbatte nei trionfalistici comunicati stampa della Giunta come per esempio quelli di settembre scorso: il primo sulla “vita nuova” che avrà la Torre dell’orologio di Galatina grazie a un finanziamento di 140.000 euro da parte di non so più chi, e il secondo sugli ulteriori 130.000 euro destinati all’eradicazione dei pini del viale don Bosco. E qui uno viene colto da un duplice viluppo di sentimenti antitetici tra loro: da un lato non può che rallegrarsi per il restauro del torrione galatinese, nonostante il florilegio di “riqualificazioni” e “valorizzazioni” (tipici motti loro che sottendono quasi sempre un cartellino con codice a barre) e gli immancabili “turismo”, “turista”, “turistico”, come se un ambiente più prezioso e civile servisse più ai gitanti che ai residenti; e dall’altro va in escandescenze (una cosa del genere infatti farebbe venire i nervi perfino a Madre Teresa) non tanto al pensiero che viale don Bosco cambierà denominazione in via don Diboscato e la città passerà da “Ogm Free” a “Tree free”, ma per il fatto che non solo la classe dirigente ma anche buona parte della popolazione sia convinta che nel centro abitato si possa fare a meno degli alberi di alto fusto in quanto “creano problemi all’asfalto” (e non, al contrario, l’asfalto agli alberi). Questo è il livello.

Nel frattempo la Torre di Pisa di Noha ha quasi perso la pazienza, e tra poco qualche cornicione, nonché l’asta metallica che in cima alla cupoletta regge ancora per quotidiano miracolo la banderuola segnavento, e forse pure qualcos’altro.

Ora vedrai che s’inventeranno l’n-esimo decreto sicurezza: il che mi provocherebbe un’imprecazione, rigorosamente in pectore, che se proferita otterrebbe senza dubbio l’encomio della Cei, ma soltanto per lo sfoggio di conoscenze teologico-agiografiche.

I nostri posteri, invece, non esiteranno un secondo nel mandarci sonoramente in quel posto che inizia per f e finisce per anculo.  

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 26/12/2022 @ 12:49:05, in Comunicato Stampa, linkato 259 volte)
Venerdì 30 Dicembre 2022, ci vediamo in Piazza Alighieri (nei pressi del Bar delle Rose) dalle 17:30 alle 19:30. Dopo due anni di interruzione causa pandemia, torna "Giocattoli in Movimento", la campagna del MoVimento 5 Stelle dove i protagonisti sono i sorrisi dei nostri bambini e i giocattoli, ma anche l’ambiente.
 
Riciclo, riutilizzo e scambio, infatti, sono tre azioni fondamentali che insieme tutelano l’ambiente e fanno del bene al prossimo, in questo caso ai bambini più bisognosi.
 
E dunque, vista la crisi e il fatto che molte famiglie si trovano in difficoltà e visto che il cambiamento climatico e l’inquinamento devono essere combattuti sempre, saremo presenti in piazza Venerdì a Galatina. 
 
COME FUNZIONA GIOCATTOLI IN MOVIMENTO? Porta due giocattoli, in cambio ne riceverai uno. E’ molto semplice: porta due o più giocattoli o libri per bambini al gazebo e in cambio ne potrai prendere uno a tua scelta. Oppure puoi semplicemente donare un gioco da destinare ad altri bimbi. 
 
Unico requisito: i giochi devono essere integri e utilizzabili.
 

I giocattoli raccolti ai nostri banchetti verranno donati ad associazioni di volontariato. Portiamo un po’ di felicità a bambini meno fortunati e non dimentichiamo che aiutiamo l’ambiente: riduciamo la produzione di plastica ed evitiamo che tanti giochi ancora utilizzabili finiscano in discarica.
 
Non ci sono scuse: il 30 Dicembre vi aspettiamo in piazza! Raggiungi il gazebo e porta i giocattoli che i tuoi bimbi non usano più. 
 
Trovate i banchetti più vicini qui:  https://portale.movimento5stelle.eu/geo-event/events-list
 
VI ASPETTIAMO!!!
 
GRUPPO TERRITORIALE M5S GALATINA
 
Di Antonio Mellone (del 16/01/2016 @ 12:45:02, in NohaBlog, linkato 2783 volte)

Non mettetevi mai a discutere con un politico galatinese (e men che meno nohano): vi porta al suo stesso livello e vi batte con l’esperienza. E poi, detto tra noi, un terzo che guarda la scena potrebbe non riuscire a cogliere la differenza tra voi e lui.

Nel corso delle recenti festività natalizie, m’è capitato d’incontrare uno dei pezzi grossi della politica nohana [si sa che talvolta in politica, come nella legge di gravitazione universale di Newton, l’importanza dei protagonisti è direttamente proporzionale alla massa di corbellerie proferite moltiplicate per le cazzate prodotte, e inversamente proporzionale al quadrato dei loro redditi, ndr].

Nossignori, stavolta non è quella che pensate voi, ma un altro soggetto di sesso probabilmente opposto.

Orbene, mi son fermato solo pochi secondi per porgere gli auguri di buone feste a questo signore e, giacché c’ero, chiedergli succintamente conto delle opere, delle parole e soprattutto delle omissioni (di pensieri, si sa, nemmeno l’ombra) di questa sedicente Amministrazione Comunale. 

Il Tizio se ne esce con la solita solfa: “E’ facile per te scrivere: vorrei vederti all’opera” (o qualcosa del genere); e poi con quest’altra castroneria mondiale simile alla prima: “Tra un anno e mezzo, o quando sarà, candidati pure tu, così, quando sarai eletto, in un mese e mezzo risolvi tutti i problemi che ci sono”.

Sarebbe stato del tutto inutile ricordargli che a Palazzo Orsini ora c’è lui e i suoi compagni di merende e non il sottoscritto; che è lui, non io, che insieme ai suoi sodali ha voluto farsi avanti promettendo mari e Montagna (e non solo nel periodo elettorale); che nessuno gli ha mai chiesto di risolvere tutti i problemi sul tappeto (anche perché la patologia principale del nostro Comune è rappresentata, guarda un po’, dai politici come lui – cioè la quasi totalità - e in certi casi, come questo, l’omeopatia è assolutamente inefficace); che sarebbe ora che la smettessero (lui e tutto il cucuzzaro assessorile di palazzo) di prenderci in giro con le solite chiacchiere trionfalistiche, della serie tutto-va-ben-madama-la-marchesa; che questa giunta ha collezionato più fiaschi della cantina sociale dello storico Castello di Noha; che il cosiddetto Centro Polivalente nohano, utilizzato negli ultimi tre mesi a intermittenza grazie a provvisori gruppi elettrogeni prêt-à-porter – mentre sul tema s’ode ancora l’eco delle esilaranti interrogazioni-farsa in seno al consiglio comunale tra compagni dello stesso partito (Sindaco/Coccioli) - è in dolce attesa di una cabina elettrica necessaria per il funzionamento dei suoi impianti, esattamente da; e che per loro fortuna (dei politici, dico) la stragrande maggioranza dei concittadini non sa una beneamata mazza di tutto questo (l’ignoranza delle persone, come noto, è un instrumentum regni), non legge gli articoli di Noha.it (ma al massimo gli edulcorati-stampa pubblicati altrove), e se per caso dovesse leggerli fa pure finta, come pragmatismo comanda, di non comprenderli o non averli visti.

*

Oltretutto sembra che, da tempo, a palazzo Orsini si sia annidata una genia di inquilini (burocrati & politici) di rara maleducazione. Esattamente un anno fa, i ragazzi dell’Associazione del Presepe Vivente di Noha indirizzarono all’illustrissimo signor sindaco di Galatina una lettera con la quale richiedevano la concessione in comodato d’uso della casa e della torre dell’orologio di Noha, quella svettante nella pubblica piazza San Michele ormai quasi per quotidiano miracolo.

Come hanno già dimostrato di saper ben fare, e  da anni, e senza spesa di pubblico denaro, i ragazzi dell’Associazione del Presepe Vivente avrebbero rimesso a nuovo e ridato decorosità alla torre civica di Noha, ancor oggi, purtroppo, emblema massimo di insipienza, sciatteria e ottusità di chi fa finta di governarci.

Secondo voi, signori e signore, ad un anno di distanza, qualcuno dei bifolchi del palazzo di città ha mai dato uno straccio di risposta alla suddetta lettera? Fosse anche un diniego, un cenno del capo, una pernacchia? Nulla di nulla, elettroencefalogramma(tica) piatto, come sempre.

*

Ora, proprio di recente, questi s’ignori felicemente regnanti sembrano tutti commossi, tutti determinati e pronti ad accorrere al capezzale della Trozza di Noha, danneggiata dal coglione di turno. Non vedono l’ora di dimostrare efficienza, tempestività, amore per la cultura e l’arte: insomma la solita lavata di faccia, con un bell’intervento riparatore da commissionare con quattro soldi (giusto per rimanere al di sotto di certe cifre e al riparo da certe procedure) alla solita ditta amica.

*

Non s’accorgono, questi Attila comunali, che, così facendo, hanno raso al suolo la loro credibilità (semmai ne avessero avuto una), e soprattutto stanno radendo a zero quel che rimane dei nostri beni culturali, della dignità di un popolo, della Politica, dell’ambiente, della ragione e, non ultimo, della buona creanza.  

Sembrano tutti attori protagonisti di un film dell’orrore dal titolo: “Quo rado?”

Antonio Mellone

 

Lettera indirizzata al Sindaco del Comune di Galatina, protocollata e in attesa di una qualche risposta da oltre un anno.

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Di Marcello D'Acquarica (del 23/09/2014 @ 12:44:48, in Lettere, linkato 3409 volte)

Carissima Martina,

ti scrivo mettendo anche gli altri per conoscenza, perché la tua iniziativa di raccolta firme, da inviare al FAI (Fondo ambiente Italia) per la tutela delle nostre casiceddhre, coinvolge tutti.
Quindi è giusto che tutti sappiano di cosa si tratta.
Come sai, durante la sera della festa di San Michele, con la collaborazione del Circolo culturale Tre Torri, porteremo avanti la raccolta delle firme per le casette di Cosimo Mariano da inviare al FAI.
Come abbiamo fatto sempre (spesso non riuscendovi, ma noi non ci diamo facilmente per vinti) cercheremo di far passare questo messaggio:
"le nostre casiceddhre non sono, come qualche stupido di complemento purtroppo crede (vedi commenti su Noha.it), un banale mucchio di pietre più o meno raggruppate ad arte, bensì espressione della dignità di un paese lasciato nella più totale trascuratezza".
Il fatto che al di fuori delle nostre quattro mura domestiche ci sia il degrado più assoluto non è questione da poco. E a noi non va di continuare a tacere. Le nostre battaglie sono sacrosante, e tutti noi dovremmo pretendere un pizzico di interesse in più da parte degli addetti ai lavori. Il degrado chiama altro degrado, è una questione psicologica. Infatti, come spesso accade, quando qualche incivile butta un sacchetto di immondizia fuori posto (vedi per esempio l'angolo in largo "cisterneddrha"), quasi sempre altri si sentono autorizzati a fare altrettanto.
A proposito di Beni Culturali, come si evince dall’ultima (e unica) risposta data all’Amministrazione Comunale dalla Soprintendenza, in cui si chiedono maggiori ragguagli (cfr. allegato), il dirigente del Servizio, Avv. Silvia Pellegrini, firmataria della missiva, attende risposta dagli addetti ai lavori di Palazzo Orsini, da più di un anno.
Più volte ho sollecitato l’intervento dei nostri rappresentati politici presentando fotocopie di tutto il percorso burocratico della questione. L’ultima volta, esattamente il 29 settembre 2013, al Sindaco Montagna per il tramite della nostra Daniela Sindaco.
Tutto continua come da prassi: silenzio assoluto.
Ed i nostri beni culturali subiscono gli schiaffi del tempo, l'incuria degli uomini, l'egoismo di proprietari privati.
Occorre, tuttavia, insistere, perché le persone capiscano che non è sufficiente lamentarsi dello stato delle cose, bisogna agire mettendo in atto tutte le iniziative che la legge ci consente.
Sarebbe ora che anche a Noha qualcuno leggesse e soprattutto rispettasse il Codice dei Beni Culturali, che è legge dello Stato.
Un caro saluto a te e a Michele.

Marcello D'Acquarica

 

Si è tenuta nella mattinata di venerdì 07 agosto 2020, dopo una breve cerimonia, la consegna del nuovo saldatore portatile automatico in uso alla Sezione Immunotrasfusionale dell’Ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina donato dall’Associazione “Cuore e mani aperte” OdV e dal Gruppo Frates di Soleto.

Alla donazione erano presenti il direttore sanitario dell’ospedale di Galatina, dott. Giuseppe De Maria, il presidente dell’Associazione “Cuore e mani aperte” OdV, Don Gianni Mattia, il dottore Giacomo Bellomo, direttore responsabile della Sezione Immunotrasfusionale e Franco Congedo, presidente del gruppo Frates di Soleto.

Il saldatore automatico portatile per tubi in PVC, dotato di pinza saldante motorizzata, è uno strumento utilizzato dal personale sanitario subito dopo aver effettuato il prelievo dal donatore di sangue, che serve a chiudere la sacca nel momento in cui questa viene staccata, allo scopo di evitare la contaminazione batterica.

Nel caso specifico, trattandosi di un saldatore portatile risulta molto pratico e maneggevole, migliorando il lavoro dell’infermiere e snellendone i tempi di attività.

 “Siamo orgogliosi di avere raccolto la richiesta del dottore Bellomo di donare questo strumento utile durante le donazioni di sangue, un  vero e proprio atto d’amore, un gesto gratuito e di autentica solidarietà che è giusto avvenga nelle condizioni più agevoli possibili per il donatore, per il personale sanitario e per l’azione in sé.

Non è la prima volta che testimoniano la nostra vicinanza al nosocomio di Galatina e alla città in generale. Da anni i nostri volontari operano presso i reparti di Pediatria e Psichiatria attraverso quella forma di volontariato di corsia meglio conosciuta come clown terapia. Prevalentemente, nei week end, sino a prima della pandemia, i nostri volontari portavano i loro sorrisi ai piccoli pazienti pediatrici, cercando di smitizzare l’ambiente ospedaliero; così come presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura realizzavano dei piccoli laboratori artigianali, allo scopo di coinvolgere i pazienti nella realizzazione di piccoli oggetti per favorire l’integrazione e contribuire ad accrescere il senso di partecipazione sociale attiva. Inoltre, fedeli alla nostra mission legata alla umanizzazione degli spazi e degli ambienti di cura, lo scorso dicembre abbiamo donato all’Unità Operativa di Pediatria una ludo carrozzina a forma di cars allo scopo di rendere meno traumatica l’ospedalizzazione dei minori. Infine, sempre nel dicembre dello scorso anno, abbiamo donato un parco giochi inclusivo alla città, in piazzale Carrozzini, affinché il diritto al gioco del minore possa essere garantito senza distinzioni legate a eventuali deficit fisici. Ulteriore motivo di soddisfazione per noi, la collaborazione con gli amici del Gruppo Frates di Soleto, da molti anni vicini con diverse donazione alla nostra realtà associativa” sono queste le parole spese da Don Gianni Mattia, presidente di “Cuore e mani aperte” Odv durante la mattinata.

Franco Congedo, presidente della sezione di Soleto della Frates ha aggiunto “La sezione della Frates di Soleto è stata istituita nel 1983, oggi conta 620 soci di cui almeno 200 sono donatori effettivi e stimiamo una media di almeno 350 donazioni l’anno a cui si aggiungono numerose altre iniziative di solidarietà nell’ambito delle quali rientra la donazione odierna. A questa abbiamo aderito immediatamente altresì per la fratellanza che ci lega all’Associazione Cuore e mani aperte, perché buona parte dei nostri donatori di sangue sono anche autisti della Bimbulanza”.

In un periodo per noi operatori sanitari difficile, c’è chi fa apparire sempre un raggio di sole anche con un semplice Grazie per quello che facciamo. Poi c’è chi va oltre e decide con un grandissimo gesto di migliorare la nostra attività lavorativa quotidiana con un dono straordinario. Non ho parole per descrivere i sentimenti di gratitudine di tutto il personale sanitario per questa donazione” ha continuato il dottore Giacomo Bellomo.

Concludendo il dottore Giuseppe De Maria, direttore sanitario del P.O. “Santa Caterina Novella” di Galatina ha dichiarato “La direzione medica dell’ospedale di Galatina ringrazia l’associazione Cuore e mani aperte e la Frates di Soleto, il signor Franco Russo e Don Gianni, che sono venuti gentilmente questa mattina a presenziare alla cerimonia di consegna della saldatrice donata al Servizio Trasfusionale. Non è la prima volta che le Associazioni coadiuvano in maniera molto fattiva con la Asl. Il ringraziamento è a nome anche della Direzione Generale per la quale l’aiuto delle associazioni di volontariato e di tutto il Terzo Settore è stato determinante in questo periodo di crisi imprevista e che ha impattato in maniera molto violenta con le lentezze burocratiche. La cultura della donazione e gli ideali di solidarietà e di fratellanza propri della Frates sono fondanti e si potevano quasi toccare con mano questa mattina al Servizio Trasfusionale dove almeno un centinaio di pazienti e di donatori erano presenti in questa lieta occasione”.

 

Per info consultare:

-          il sito www.cuoreemaniaperte.it

-          la Pagina Facebook Associazione Cuore e mani OdV

 

Riferimenti:

Franco Russo, vicepresidente Ass.ne Cuore e mani aperte OdV, 392 15 19 668

info@cuoreemaniaperte.it

 

Associazione Cuore e mani OdV

 
Di Albino Campa (del 19/05/2018 @ 12:34:43, in PhotoGallery, linkato 1690 volte)

Domenica 13 maggio l'associazione "Fareambiente di Noha" insieme al "Gruppo Speleologico di Tricase" hanno effettuato una visita ispettiva per verificare le condizioni della Vora  e valutare un intervento di pulizia della stessa. 

Guarda la photogallery su Noha.it

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Di Antonio Mellone (del 30/06/2014 @ 12:26:40, in NohaBlog, linkato 2709 volte)

Nel pomeriggio di giovedì scorso, in quella bella sala del palazzo della Cultura [sic], non so se per un attacco di dislessia acuta o in quanto poco avvezzo alla carta stampata (probabilmente la seconda delle due), il poveretto delegato dal comitato festa dei santi Pietro e Paolo di Galatina non riusciva a leggere con scioltezza il comunicato stampa, vergato senz’altro da un sadico, tanto che quando è giunto alla locuzione “pubblico ludibrio” (cui “la parrocchia e la comunità di fede” sarebbero state esposte per aver accettato caramelle dagli sconosciuti), nonostante il fervore, lo zelo, il sudore, il Nostro, con uno sforzo sovrumano e un serio rischio di ernia al cervelletto, in un paio di tentativi è riuscito finalmente a declamare questo cacofonico  lemma. Ma santo cielo, avrei voluto dire all’estensore di quelle note, ci vuol tanto a sostituire l’ostico “ludibrio” con vocaboli ben più agevoli come “biasimo”, “vergogna”, “riprovazione”?
Ma fosse solo questo il problema.

*

Il fatto è che purtroppo in quel pomeriggio d’inizio estate tutti gli astanti si son guardati bene dal proferire il vocabolo più difficile in assoluto da pronunciare in presenza di una o più persone vive: scusa. Evidentemente questo termine è ignoto, bandito, di più, censurato nella città di Galatina e nel suo circondario. Pare che il mea-culpa si debba recitare esclusivamente in chiesa battendosi il petto tre volte, ma guai ad ammettere fuori dalle mura del tempio le proprie colpe in pensieri, parole, opere e soprattutto omissioni. Sotto le volte della bella sala Celestino Contaldo si è assistito invece alla solita  excusatio non petita (che, come saprà perfino il portavoce del comitato, è accusatio manifesta) e nulla di più.

***

Date un’occhiata a quest’altro brano del famoso comunicato-stampa: “Abbiamo accettato il contributo senza fare domande, questo è vero. Ma siamo ancora convinti che certe domande, anche quelle giuste, appartengono alla politica e alla ideologia non a NOI!!! [notare il NOI a caratteri cubitali e ben tre punti esclamativi, ndr]”.
Ma davvero il cristiano si comporta come un allocco qualsiasi, come fosse incapace d’intendere e di volere, non ponendosi “certe domande”, facendo finta di non vedere e non sentire?
E poi ancora “Rispettiamo tutte le battaglie ambientali che il Salento e Galatina vorranno fare per il nostro territorio. Ma ribadiamo la nostra lontananza dalla politica!!! [altri tre punti esclamativi, caso mai non avessimo capito bene la prima volta, ndr]”.
Cosa? “Le battaglie ambientali che il Salento e Galatina vorranno fare”? Ho letto bene: “Vorranno fare”?
Perché, voi e i vostri figli, cari signori, non siete forse di Galatina e del Salento? Non respirate la stessa aria, non frequentate lo stesso mare, non vivete della stessa terra? Perché dovrebbero sempre essere gli altri a “fare le battaglie” per l’ambiente?
E quando papa Francesco parla di “custodire il creato”, non si riferisce per caso alla lotta per salvaguardare la natura (residua o superstite) che ci circonda? Non è forse anche questa “Politica”, nel senso più alto e nobile del termine?
Chi l’ha detto che “solo la politica, le istituzioni e i comitati ambientali possono e debbono occuparsi del merito”? Perché tirarsene fuori? Il credente non è un Cittadino come un altro che ha il diritto-dovere di intervenire, di informarsi e di essere informato? Oppure il cosiddetto fedele dovrebbe occuparsi soltanto di “processioni”, “luminarie”, “luci e bande”, candele e giaculatorie, rispondendo sempre “amen”, e non solo nel corso delle liturgie?
Caro papa Francesco, parli ai sordi.

***

Ciliegina sulla torta, come al solito, l’intervento del mio sindaco.
Poteva mancare, signore e signori, l’intervento di Mimino Montagna, che, a quanto pare, a tempo perso, smette i panni del medico per indossare la toga di avvocato difensore dei comitati-festa cittadini? Ovviamente no.
Infatti, Mimino nostro ha ribadito più volte la storia della buona fede (che, tra l’altro, nessuno ha mai messo in dubbio). Figuratevi se gli è saltato in mente di dire che forse lui ed i suoi compari di merende a palazzo Orsini avrebbero dovuto vigilare un tantino di più, visto che il Comune ha cofinanziato la festa con 16.000 euro di soldi pubblici, e vedere il logo del Comune di Galatina accanto a quello TAP non è, diciamo così, il massimo dell’eleganza.
Pensate che l’ineffabile sindaco di Galatina in un altro intervento, a proposito di alcune scritte sui muri lasciate da qualche idiota, ha (o avrebbe: fonte galatina.it) detto quanto segue: “Dopo il pacifico e chiarificatore incontro avuto con i ‘No Tap’ nella serata di giovedì non ci aspettavamo questo gesto esecrabile. [A quell’incontro] erano presenti, oltre all’Amministrazione comunale, anche i rappresentanti del Comitato festa. Un ingegnere dei ‘No Tap’ ha illustrato i motivi giuridici e tecnici della loro contrarietà al passaggio nei pressi di San Foca del tubo che porta il gas dal Mar Caspio. D’altra parte il Consiglio Comunale ha già votato un documento di sostegno alle posizioni del Comune di Melendugno”.
Chiaro? Loro, i NO-TAP, hanno illustrato i motivi giuridici e tecnici della loro contrarietà.
Come della loro contrarietà? Visto che il Consiglio Comunale “ha già votato un documento di sostegno alle posizioni del Comune di Melendugno”, non dovremmo parlare all together, sindaco in testa, di nostra contrarietà?
Mistero della buona fede.

*

Alla fine della fiera (“fine della fiera” ormai in tutti i sensi) nessuno ha osato parlare di restituzione dei soldi (figuriamoci); nessuno ha osato azzardare l’ipotesi della revoca del patrocinio (manco per sogno); nessuno si è assunto l’onere di spiegare, magari dal pulpito, i danni e le beffe del TAP (posto che siano stati compresi gli uni e le altre).
Tutto si è concluso invece come previsto dal copione: a tarallucci e vino.
Sicché la stragrande maggioranza dei galatinesi potrà continuare a credere che l’acronimo TAP stia per “Ti Amo Pietro”, ovvero, a seconda della devozione, “Tanti Auguri Paolo”.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 08/12/2023 @ 12:21:41, in Comunicato Stampa, linkato 195 volte)

Martedì 28 novembre 2023, presso l'auditorium dell'Istituto "Laporta/Falcone-Borsellino" di Galatina, ha avuto luogo un interessante Convegno dedicato alle future prospettive energetiche del Salento, con l'obiettivo di individuare il giusto equilibrio tra la tutela ambientale e lo sviluppo economico del territorio.

Il seminario ha coinvolto le classi 4^ e 5^ degli indirizzi MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA e TECNOLOGICO-INFORMATICO, che hanno avuto l'opportunità di ascoltare gli interventi di prestigiosi relatori.

Dopo i saluti istituzionali affidati al Dirigente Scolastico Prof. Andrea Valerini, sono intervenuti il Dott. Antonio Donateo ricercatore del CNR-ISAC Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, il Dott. Marcello Seclì referente di Italia Nostra ed, infine, il Dott. Silvio Maselli dell'azienda Hope SRL operante nel settore delle energie rinnovabili.

Per tutti gli studenti presenti, in perfetta aderenza al proprio piano di studi, l'attività formativa sarà certificata come alternanza scuola-lavoro e sarà annotata nel curriculum dello studente, anche ai fini dell'orientamento post-diploma come previsto dalle recenti Linee Guida Ministeriali.

Il Polo Tecnico-Professionale di Galatina, anche grazie ad appuntamenti come questo, punta ad ampliare sempre più la propria offerta formativa, nell'ottica di un costante dialogo con le realtà culturali ed imprenditoriali che operano sul territorio.

I.I.S.S. "Laporta/Falcone-Borsellino" - Galatina 

 
Di Antonio Mellone (del 23/09/2017 @ 12:18:26, in NohaBlog, linkato 2309 volte)

Dicono che dava fastidio a un camion parcheggiato, o qualcosa del genere.

Cioè non so se mi spiego: un albero di pino che si trovava a Noha in via Castello, lì buono buono da almeno un centinaio d’anni, tutto a un tratto gli è dato di volta il cervello, come si dice, e s’è messo a rompere i coglioni ai camion di passaggio. Ma vedi un po’ tu se qui, oltre alle persone, iniziano a impazzire pure gli alberi.

Dicono che il conducente non si fosse accorto del tronco che lambiva il cassone del suo enorme autocarro, sicché, ripartendo dopo la sosta, l’ha pure divelto.

Mi direte voi: “Vabbè, può capitare: tanto c’è l’assicurazione che ristorerà i danni alla collettività per il ramo strappato”. Ma manco per idea: nel mondo di sottosopra in cui stiamo facendo finta di convivere tutti quanti, sarà invece la comunità a dover risarcire il camionista svampito (e, immagino, anche il suo avvocato).

 In più, per punizione, “la comune” dovrà munirsi di sega elettrica (o in subordine a mano), e rimuovere non solo il “colpevole” (come già fatto con il pino di cui sopra), ma – alla maniera dei migliori campi di concentramento nazisti – anche i suoi compagni bellimbusti, anzi arbusti, rei di non avergli impedito di nuocere al traffico stradale.

E niente. Dobbiamo farcene una ragione. Ormai son pericolosi gli alberi (che dunque, per alchimie sociologiche e forse anche psichiatriche, diventano “soggetto” e non più “complemento oggetto” di un danno), e non piuttosto l’asfalto, il cemento, i mattoni, i muri, gli autotreni o le moto che vi sfrecciano accanto e che talvolta vanno ad impigliarvisi con tutte le corna.

E pensare che gli antichi romani piantavano lungo le loro strade (come per dire la via Appia, regina viarum), per ombra e ornamento, nonché per prevenzione dai dissesti idrogeologici, i pini domestici ad ombrello ovvero gli italici a chioma alta (i Pinus Pinea – proprio quelli che vogliono segare a Noha e giacché pure a Galatina). Ma non solo fuoriporta (Orbi), anche in città (Urbi). Basti dare un’occhiata intorno al Colosseo, ai prospicienti Fori Imperiali, al piazzale della stazione Termini e a molti altri viali della città eterna dove svettano sereni molti pini della stessa specie, taglia e qualità, in un tripudio pittoresco di bellezza, natura e paesaggio senza incutere terrore ad alcuno.

Ma stavamo parlando giustappunto degli antichi romani, mica dei moderni nohani.

Quanto alle radici, esistono semplici soluzioni di ingegneria naturalistica e buone tecniche agronomiche per evitare problemi e scoppolamenti vari. Ma certe pratiche, a quanto pare, possono essere utilizzate altrove mica qui da noi dove sono considerate poco più che amenità, vaneggiamenti dei soliti “ambientalisti”, insomma fantascienza.         

Il pino domestico, per dire, era tra le specie arboree narrate anche dal grande Cosimo De Giorgi - lo scienziato polivalente che meglio di ogni altro ha descritto il Salento da molteplici punti di osservazione.

Il De Giorgi – citato dal prof. Paolo Sansò non più tardi dell’altra sera a Noha nel convegno di Fareambiente - sul finire dell’800, girovago nei dintorni di Supersano, così si esprimeva: «E verso l'orizzonte a sinistra si profilano gli ombrelli dei pini d'Italia, che sollevan le loro chiome pittoresche sulla bruna massa della quercia di Belvedere».

Invece, si parva licet componere magnis, per descrivere il Salento odierno, il Mellone, scienziato (del) polivalente (di Noha), constatato che i pini oltre a investire i camion portano pure la processionaria [magari in processione, ndr.] per cui “vanno scappati” senza indugio; visto che gli ulivi sono da eradicare tutti of course [di corsa, ndr.], pure quelli sani perché potrebbero ospitare qualche povero batterio di Xylella; considerato che le palme sono affette dal punteruolo rosso, per cui muoiono da sole senza il bisogno di staccar loro la spina; premesso che gli aranci e i limoni soffrono di cocciniglia e fumaggine, onde con un po’ di Seccatutto risolvi ogni problema [magari alla radice, ndr.]; atteso che gli eucalipti e i pioppi sporcano, signora mia, con tutte quelle foglie caduche, per cui bisognerebbe piantarla una buona volta [“piantarla” da intendere in senso letterario e non letterale, ndr.]; osservato che per tutto il resto c’è master fuoco - sicché s’invera anche quel detto di François-René de Chateaubriand per il quale “le foreste precedono i popoli, i deserti li seguono” -, il Mellone suddetto, dicevamo, non potrà che vergare per i posteri [o forse per i pospari, ndr.] le seguenti sentite note: “E verso l’orizzonte, a destra [che la sinistra è morta da un pezzo, ndr.] si profilano gli ombrelli degli abeti artificiali [o ebeti, è uguale, ndr.] che sollevan le loro chiome cafonesche sulla bruna massa della feccia [cioè noialtri, ndr.] da distruggere”.

E’ proprio vero che l’albero è il più grande successo della Natura. Mentre l’uomo, il cesso.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 28/08/2019 @ 12:16:12, in Comunicato Stampa, linkato 890 volte)

I volontari del progetto “Monitor 6017” del Servizio Civile Universale del Comune di Galatina, in collaborazione con Virtus Basket Galatina, la Cooperativa Sociale “Polvere di Stelle” e l’associazione “Fareambiente – Laboratorio di Galatina - Noha”, organizzano due giornate ecologiche, aventi come oggetto la bonifica di aree colpite dall’abbandono di rifiuti, che si terranno rispettivamente:

  • giovedì 29 agosto 2019, dalle ore 16.00, presso la zona del campus scolastico in Viale Don Tonino Bello e in Via Ovidio;
  • venerdì 6 settembre 2019, dalle ore 16.00, presso l’area del quartiere fieristico e in Via Trapani.

L’evento nasce con l’obiettivo di educare ed accompagnare la comunità verso il rispetto e la tutela dell’ambiente e delle risorse naturali. È necessario, perciò, che tutte le azioni dei cittadini, dal più piccolo al più grande, affondino le radici nel senso civico e nel rispetto del bene pubblico.

Chiunque volesse partecipare è invitato a presentarsi munito di guanti, sacchi semi-trasparenti e, possibilmente, di rastrelli.

Insieme si potrà dimostrare che la cura e la tutela degli spazi della nostra città è un problema che abbiamo a cuore poiché se rispettati, protetti e valorizzati sono una ricchezza inestimabile per tutta la comunità. 

Monitor 6017

 
Di Antonio Mellone (del 26/11/2022 @ 12:10:19, in NohaBlog, linkato 891 volte)

Ci siamo quasi. Voglio dire che a Noha procedono di buona lena i lavori di ristrutturazione di uno dei due marciapiedi di via Castello: il primo, lato palazzo baronale, fu terminato – buona parte a spese dei titolari di Nohasi - verso i primi del mese di maggio di quest’anno; il secondo, dirimpettaio, lo sarà a breve, anche stavolta grazie al maestro Chittani Giovanni (prima il cognome e poi il nome, come usavamo appellarci tra compagni di classe), e ai suoi bravi collaboratori: maestranze a chilometri zero, come si dice, ma note in urbe et in orbe, dunque a più ampio chilometraggio, per serietà, impegno e puntualità. 

Sicché, molto probabilmente entro Natale potremmo percorrere, meglio se a piedi, il nostro Boulevard de Noha (da leggere in francese, con l’accento tonico sull’ultima sillaba), con compiaciuto amor di campanile, tra due file di grandi lampade in cima ai pali artistici in ghisa, la nuova pavimentazione non più sconnessa da svariati lustri di comunale sciatteria, e i teneri alberi d’ordinanza al posto dei vecchi pini domestici colpiti dalla sega (sciagurati, “davano fastidio ai camion” [sic]).

Ma c’è un ma: ed è un neo in tutto ‘sto splendore, che continua a lasciare un certo amaro in bocca all’osservatore appena appena attento, ma assolutamente nulla al solito sbadato urbano che non vede, non sente, in compenso parla a vanvera. E non si tratta tanto dell’asfalto stradale che sarebbe appena il caso prima o poi di sostituire con un più decoroso basolato fino a comprenderne tutta piazza San Michele, nonché ovviamente via Aradeo e le altre strade del centro storico del paese (cose che avvengono da decenni non dico a Stoccolma o a Copenaghen, ovvero in alcune comunità del Trentino-Alto Adige o del Veneto, ma in numerosi altri comuni del Salento, frazioni incluse).

Dicevo: il neo, cioè il cruccio che a tratti diventa sconforto se non proprio tormento incazzatura & depressione, sta nel fatto che il famoso villaggio di casette in miniatura edificato all’inizio del secolo XX sulla terrazza di uno degli antichi alloggi un tempo di pertinenza del maniero nohano, parlo del caseggiato artistico meglio noto come Le Casiceddhre, sta cadendo a stozzi, sgretolandosi sotto il bombardamento nucleare dell'insipenza e dell'ottusita molto comuni in queste lande, in uno col paraculismo di cui soffrono o forse godono alcuni esponenti della classe padronale indigena detentrice di codesti peculiari pezzi d’antiquariato trattati come pezza da piedi [vorrei ricordare che il manufatto de quo non è l’unico capolavoro architettonico di pertinenza della nostra piccola patria abbandonato al proprio ineluttabile destino: ché anzi Noha, anche da questo punto di vista, è una discarica a cielo aperto, ndr.].  

E non starò qui a confutare per l’ennesima volta la scemenza massima incautamente definita “proposta” dai novelli dadaisti, vale a dire quella della traslazione di codeste pietre scolpite e parlanti alla volta di un qualche museo: le Casiceddhre non sono cose (anzi case) da museo o da piedistallo, né normali soprammobili, men che meno una collezione di icone, ma un deposito di memoria culturale, uno dei simboli dell’identità nohana (stavo per scrivere Dignità, con la maiuscola, ma poi mi è venuto un crampo alle falangi). Ergo fuori contesto non avrebbero nulla da dire, e si dimetterebbero all’istante dal loro ruolo di monumento, di sito locale di interesse comunitario, e di emblema del Genius Loci casalingo.

Ora, è vero che la storia delle Casiceddhre non è in cima alle priorità dell’agenda Draghi, pardon Vergine, ma sarebbe d’uopo che il nostro sindaco intervenisse in qualche modo per dimostrare di avere a cuore persino quistioni annose come questa. Non stiamo mica chiedendo che metta mano al portafoglio delle finanze pubbliche (che, si sa, hanno più grane che grana) per un chimerico restauro, non previsto oltretutto per un bene culturale “privato”; ma soltanto che osasse provare a infrangere un tabù: quello di conferire con la proprietà del suddetto micro-complesso, tentando di spiegarle da un lato quanto sia importante la difesa delle eredità iconiche di un luogo, e quanto queste, se tutelate, contribuiscano a rendere l’ambiente cittadino più prezioso e civile; e dall’altro che gli oneri del restauro di quel che rimane di queste benedette sculture non sarebbero a carico del disponente, ma del gruppo di visionari che, loro sì incrollabili, sognano di salvare il salvabile.

Impresa titanica, lo sappiamo bene, tanto che sul tema sono in tanti (ma non tutti) ad aver gettato la spugna e da tempo. Ma magari il novello primo cittadino potrebbe pure farcela ricorrendo alle sue doti manageriali, all’innata leadership, all’ormai proverbiale ars oratoria e, con il permesso di Kant, alla dialettica trascendentale.

Oppure, senza permesso, al dialetto.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 17/09/2017 @ 12:06:57, in NoiAmbiente, linkato 2435 volte)
 
Di Redazione (del 15/08/2020 @ 12:06:15, in Comunicato Stampa, linkato 730 volte)

Non vogliamo più sentire parlare di malattie, di morti premature, di cancro, di inquinamento.  Non vogliamo sentire parlare di cose negative. “Andrà tutto bene” è stato lo slogan utilizzato per esorcizzare un evento che ci ha lasciati a bocca aperta: il Covid 19. Questo mastodontico sistema economico che aggroviglia tutti e tutto, non vuol cedere al cambiamento e ci sta trascinando vorticosamente nel fallimento.

Abbiamo sentito spesso definire il Covid 19 come il grande nemico, il mostro da combattere. Ma la causa di questo fallimento sociale è una sola: la mancanza assoluta di consapevolezza. La consapevolezza non si può inculcare: non è un dato o una nozione. È invece la costruzione originale del proprio modo di rapportarsi col mondo. Oramai tanto se ne parla e se ne è parlato di quanto siano tossiche le plastiche disperse nei mari, di quelle bruciate, tanto si è parlato della loro tossicità, dell’aria irrespirabile e dell’acqua inquinata ad ogni livello, della morte della biodiversità, dei veleni con cui trattiamo i nostri cibi, dei fitofarmaci che avvelenano la terra e delle tossine generate nei processi di produzione di qualsiasi cosa, siamo a conoscenza di tutto tutti. O quasi. Ma noi continuiamo integerrimi a fingere che non sia importante e grave. Ma la Natura ci restituisce un conto, salato, salatissimo. La vera pandemia non è quella che sta “minando” i piani di ripresa o delle vacanze, la vera pandemia è la mattanza con cui stiamo convivendo ormai tutti, fatta di nuove malattie, di strane intolleranze e di allergie sempre più invalidanti. Diventare consapevoli di quanto accade, di come siamo combinati in quanto a parametri di tolleranza stabiliti da norme di legge che hanno paura esse stesse del cambiamento, e di quale futuro ci sta davanti è un passo fondamentale nella direzione giusta. Chi è consapevole non subisce ma può affrontare e rielaborare. Consapevolezze condivise rendono possibile un agire comune. 

Noi di Noiambiente di Noha, crediamo nel cambiamento, siamo consapevoli che è indispensabile cambiare marcia. Lo sono, consapevoli, anche le centinaia e centinaia di giovani che si vogliono ribellare a questa ecatombe, cominciando ad aggredire lo stile di vita errato intrapreso da tutti, e impegnandosi personalmente a dirci come fare dando l’esempio. Per questo, tanti ragazzi salentini,  si sono organizzati in una grande associazione di associazioni, in un Coordinamento che ha già un nome e tutto il necessario per dare inizio a questa grande consapevolezza. Il nostro primo grande appuntamento con la consapevolezza è per il 30 di agosto, nei lidi di Sannicola e Gallipoli, in cui vedremo la partecipazione attiva, oltre che dei giovani volontari, delle istituzioni e speriamo di tanta altra gente.

È chiaro che la causa dei disastri va cercata a monte e non a valle. Se siam pieni di plastica e di altro è perché la plastica (o altro) si produce e si consuma in eccesso, e non c’è verso, se non si blocca a monte, di ridurne l’impatto. Ma noi siamo a valle. E il riunirci, partendo dalla fine della filiera, non è “risolvere il problema”, ma provare a prenderne coscienza: partendo dal mare e risalendo a monte.

Per i dettagli seguire le indicazioni del collegamento

https://www.facebook.com/CAS-Coordinamento-Ambientale-Salento-583335329023768

Il direttivo di Noiambiente - Noha

 

Il Comune di Galatina ha partecipato al bando sulla Rigenerazione urbana promosso dal Ministero dell’Interno (D.M. 2 aprile 2021), che prevede l’erogazione per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.

“Nelle scorse settimane il lavoro in sinergia di amministrazione, uffici e tecnici incaricati, ha permesso di definire e presentare più progetti per la riqualificazione di tre importanti luoghi della nostra Città” hanno dichiarato il Sindaco Marcello Amante e l’Assessore ai lavori pubblici Loredana Tundo. Luoghi che si identificano nel Piazzale della Stazione e corso Re D’Italia, Villa dei Bersaglieri, Villa Falcone e Borsellino e un’area verde in Via Collepasso a Noha.

“Il piazzale della stazione, il corso Re d’Italia e le aree attigue dovranno tornare ad avere la funzione di porta d’accesso alla città di Galatina, nell’ottica di essere polo delle relazioni culturali, commerciali e turistiche. La visione complessiva dell'intervento è anche quella di connettere il nodo della stazione ferroviaria con il centro della città di Galatina, per questo motivo si immagina oltre al completo restyling del percorso promiscuo di via Re d’Italia anche la connessione con il centro storico e con il nuovo polo dei servizi a sud della città attraverso una sede ciclabile esclusiva lungo Corso di porta Luce sino all'ex tribunale, futura sede degli uffici comunali” ha aggiunto il Sindaco Amante.

“La partecipazione a questo bando ministeriale è solo uno dei numerosi passi che la Città di Galatina sta facendo sulla strada della rigenerazione urbana e sulla riprogettazione, lungimirante e sostenibile, dei propri spazi e del proprio ambiente, portata avanti attraverso la ricerca di fonti di finanziamento esterne. Lo strumento, che permetterà di poter progettare ed accedere a tutto ciò che il panorama dei finanziamenti si aprirà a breve, è il Documento Programmatico Rigenerazione Urbana, che abbiamo portato ed approvato in consiglio comunale lo scorso giugno. Tutti questi passaggi testimoniano come la nostra Amministrazione crede nella valorizzazione del proprio territorio, il quale, oltre che tutelato e conservato, deve essere riportato al centro della vita della sua Comunità” ha concluso l’Assessore Tundo.

Ufficio stampa Marcello Amante
sindaco di Galatina 

 
Di Russo Piero Luigi (del 04/09/2021 @ 12:01:21, in Comunicato Stampa, linkato 933 volte)

Le Associazioni "TappiAmo Galatina - raccolta eco-solidale tappi di plastica – Virtus Basket Galatina” e “Legambiente Galatina – circolo La Poiana”, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Galatina, organizzano per domenica 05 settembre, una “Giornata Ecologica” per la pulizia delle aree verdi di Galatina e Frazioni.

L’evento si svolgerà nel rispetto del protocollo di sicurezza sanitaria anti Covid-19.

Il ritrovo è previsto, per le 08.30 di Domenica 05 settembre, presso Piazza Alighieri a Galatina.

Si prega di dare conferma di partecipazione ai seguenti numeri:

  • Silvana Bascià: 327-7315048 (anche Wathsapp);
  • Lorena Mengoli: 324-8634813 (anche Wathsapp);
  • Sandro Argentieri: 333-4368532 (anche Wathsapp);
  • Piero Luigi Russo: 349-8471729 (anche Wathsapp);
  • Giancarlo Ballarino: 338-4686626 (anche Wathsapp).

In base alle conferme di partecipazione ricevute decideremo su quante e quali aree verdi intervenire, fermo restando che l'iniziativa sarà replicata anche nelle settimane a venire.

Tutti i cittadini e le associazioni presenti sul territorio sono invitati a partecipare.

Russo Piero Luigi

 
Di Redazione (del 22/04/2017 @ 11:56:18, in Comunicato Stampa, linkato 1766 volte)

Domenica 23 aprile 2017, alle ore 12.00 in Piazza Alighieri, la candidata alla carica di Sindaco per le prossime Amministrative 2017 Paola Carrozzini, si presenterà ai cittadini galatinesi insieme alla “Coalizione per il Governo della Città”. Un’alleanza composta dal Partito Democratico e dalle liste civiche “Impegno Comune”, “Carrozzini Sindaco”, “Alleanza Civica” e “Galatina Popolare”.

Una coalizione formata da donne e uomini della società civile che vogliono, insieme alla candidata Paola Carrozzini, lavorare su alcuni punti programmatici fondamentali per la crescita della Città.

Sicurezza, lavoro, ambiente, giovani e anziani le parole chiave della campagna elettorale della coalizione. Impegni precisi da condividere con i cittadini di Galatina e le frazioni di Noha, Collemeto e Santa Barbara.

La Coalizione di Paola Carrozzini sottolinea che l’obiettivo primario è la ripresa della Città.

La valorizzazione del centro storico, del patrimonio artistico e sostenere le imprese verso una nuova crescita sono soltanto alcuni punti strategici del programma elettorale da condividere con i cittadini.

“Vogliamo Galatina e le sue Frazioni belle ed accoglienti, -  dichiara la Candidata Paola Carrozzini – migliorare la sicurezza urbana, strutture e servizi devono essere un punto di partenza per guardare oltre la crisi ad uno sviluppo sostenibile, fondato su turismo, cultura e ambiente”.

 

Galatina lì, 22 aprile 2017

Ufficio stampa

 
Di Marcello D'Acquarica (del 12/12/2020 @ 11:53:17, in Comunicato Stampa, linkato 1042 volte)

“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.” C. Pavese – La luna e i falò –

Il senso di appartenenza espresso da Cesare Pavese nel “La luna e i falò”, è chiaro: se nel paese, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo è doveroso prendertene cura. Anche perché è l’immagine con cui ti presenti al mondo intero. Quindi decoro e sobrietà dovrebbero essere una questione morale prima ancora che civile.

Se osserviamo la mappa di Noha e la confrontiamo con quella disegnata nel 1948, ci colpisce la sua dimensione triplicata.

Ma i fattori che ne determinano la sua particolarità, il valore aggiunto che la differenzia da qualsiasi altro paese, non sono le migliaia di metri quadrati di case e di strade, anche quelle, ma soprattutto le sue testimonianze storiche. Sempre le stesse. Quelle racchiuse nel sogno di chi evidentemente si ostina a crederci.

Ogni tanto, per vari motivi mi capita di fare un giro al cimitero di Noha, giusto per salutare le persone alle quali mi piacerebbe raccontare ancora qualcosa. Una di queste è mastro Cosimo Mariano (l'artefice delle Casiceddhre). Se mi potesse ascoltare gli direi di non volercene per come stiamo trattando queste bellissime opere sue che resistono ancora come partigiani coraggiosi al piccone del tempo ma vieppiù al vento sinistro dell'insipienza e dell'ottusità dell'uomo.

Purtroppo, in occasione della ristrutturazione di casa (cioè di mastro Cosimo), sono andati persi anche i disegni che rappresentavano alcuni dettagli architettonici delle sue creature.

Non occorre essere dei tecnici per capire che nelle immagini dei disegni (coperti purtroppo dalle vernici della ristrutturazione), c’era tutta la sua genialità, la sua competenza, e l’amore per il bello nonostante fosse un semplice contadino (o forse proprio per questo): mastro Cosimino sapeva progettare e costruire molto meglio di tanti nostri super studi di ingegneria e di architettura moderna.

Da quando Mastro Cosimo le ha costruite, sono trascorse almeno cinque generazioni. Si è scritto e parlato e se ne parla e se ne parlerà ancora per chissà quanto altro tempo: è sufficiente battere sulla tastiera di internet la parola “Casiceddhre” per scoprire una sfilza interminabile di notizie, articoli, documentari, trasmissioni televisive, libri, eventi e racconti in quantità tali da essere seconde, in loco, solo alla Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, sì, esattamente così, lo dice e lo scrive nientemeno che il FAI, ne “I Luoghi del Cuore - Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare”.

Insomma, le Casiceddhre di Noha sono conosciute in tutto il mondo.

Tutti noi le abbiamo sognate e ammirate, da piccoli con storie di nani e Sciacuddhri, principesse e fate, e da grandi per la maestria dei dettagli, noi che abbiamo avuto la fortuna di vederle da vicino siamo rimasti come affascinati da tanta grazia.

Eppure eccoci ancora qui a far sentire la nostra voce a chi da un orecchio, anzi da entrambi, non vuol sentire, e far vedere i fatti a chi da un occhio, anzi da entrambi, non vuol vedere.

Oltre alla raccolta firme per farle classificare dal FAI, sono stati presentati progetti sottoscritti da professionisti con competenze e buona volontà, pronti ad accollarsi tutti i costi per la loro tutela, incluso il tempo per le connesse attività burocratiche. La risposta purtroppo è quella che è, ed è sotto gli occhi di tutti.

Marcello D'Acquarica

 
Di Redazione (del 29/08/2019 @ 11:50:02, in Comunicato Stampa, linkato 993 volte)

E’ già tempo di svelarsi: almeno nella presentazione di tutti gli attori che rappresenteranno a livello nazionale il grande volley galatinese col marchio di fabbrica OLIMPIA SBV GALATINA.

E così sarà, sabato 31 agostoalle ore 21:30. Negli impianti sportivi adiacenti il PalaPanico, nel cuore dello spettacolo d’intrattenimento di BAR ITALIA, organizzato dall’Associazione di volontariato “AMICI DELLA MADONNINA”, verrà presentata la rosa dei giocatori, lo staff tecnico, l’equipe medico-sanitaria e tutto l’organico societario di Efficienza Energia.

Non sarà solo una doverosa passerella per testare il primo impatto squadra-tifosi, la cui conoscenza de visu è trainante per tutto il contesto sportivo e non solo, ma anche un messaggio di stimolo  per tutto l’ambiente cittadino, politico ed imprenditoriale compresi.

L’enorme impegno economico-organizzativo che per il quarto anno consecutivo viene messo in campo, dà una rilevante visibilità nazionale al volley galatinese e alla nostra città. Specularmente proietta il nostro territorio in una fascia d’interesse turistico-culturale di livello che, intrecciandosi con i patrimoni artistici e le attività artigianali, fa rete con tutti i settori operativi della vita civile.

Un grande impegno quindi per OLIMPIA SBV che ha profuso enormi risorse costruendo, sotto l’attenta regia del DG Stefanelli, un roster di alta qualità. Sarà l’occasione per tutti di conoscere gli atleti nuovi arrivati che si aggregheranno ai riconfermati Marco Lotito, Giuseppe Apollonio, Francesco Pierri, Santo Buracci e Donato Musardo.

Il palco ospiterà i palleggiatori Gabriele Parisi ed Asclepio Nicolazzo, i centrali Mirko Torsello, Mattia Lezzi e Francesco Tundo, i laterali ricettori Ferdinando Lentini e Domenico Maiorana, l’opposto Riccardo De Lorentis.

La struttura organizzativa societaria sarà in prima fila, rappresentata dal presidente Luigi Santoro, dal suo vice Francesco Liguori, dal team manager Francesco Stefanelli, dai dirigenti Katia Santoro, Antonello Apollonio, Pierluigi Mangia, Vincenzo Liguori e dal responsabile della comunicazione Piero de Lorentis che ripartirà il suo impegno anche sul fronte S.B.V.

Anche lo staff medico-sanitario rinnova la sua formazione con alla guida il medico sociale Antonio Palumbo e il fisioterapista Danilo Franco, mentre per ciò che attiene alla preparazione fisica degli atleti il compito è affidato a Graziano Russo quale responsabile dell’Area Fitness e ad Andrea Blasi per la preparazione atletica.

La conduzione tecnica naturalmente è affidata al riconfermato mister Giovanni Stomeo e al suo secondo Antonio Bray che, in tempo reale, si avvarranno dei dati rilevati durante le gare dallo scoutman Antonello Sarubbi.

Una scacchiera quasi completa in tutti i suoi pezzi (mancherebbe un quarto laterale ?!?)  che certamente offrirà all’allenatore strategie per utilizzare al meglio il potenziale a disposizione e raggiungere l’obiettivo prefissato.

 

AREA COMUNICAZIONE

EFFICIENZA ENERGIA GAS & POWER

GALATINA

 
Di Albino Campa (del 14/10/2010 @ 11:42:11, in Fotovoltaico, linkato 2916 volte)

Il comitato di Cutrofiano (Forum Amici del Territorio) smentisce la sottoscrizione al comunicato divulgato da "Italia Nostra" e "Forum ambiente e Salute" su Legambiente

Il "Forum Amici del Territorio", un comitato di cittadini di Cutrofiano, rappresentato dal Presidente Gianfranco Pellegrino, in merito all'articolo "Legambiente coinvolta nel business del fotovoltaico. Le associazioni denunciano", scritto in data 14 ottobre 2010, smentisce categoricamente la sottoscrizione al comunicato stampa divulgato dalle associazioni "Italia Nostra" e "Forum ambiente e Salute" e prende le distanze sulle considerazioni ritenute personali rivolte all'associazione Legambiente stessa.

Si rende noto che il comitato, non ha ancora preso posizione sulla proposta del nuovo impianto fotovoltaico di 26 ettari a Cutrofiano, promossa da Legambiente tramite AzzeroCO2; si riserva inoltre di comunicare la propria posizione dopo aver visionato il progetto e averlo discusso nell'Assemblea dei Soci.

 
Di Redazione (del 06/04/2019 @ 11:38:38, in Comunicato Stampa, linkato 667 volte)

Galatina continua a fare bene la Raccolta Differenziata. Lo dicono i numeri relativi alla percentuale di differenziata nel mese di Marzo: 73,58%. Quasi un 6% in più rispetto a quello che era il dato di Febbraio, quasi 8 rispetto a Gennaio. Un ottimo risultato se si guarda la media annua del 2018 (65%) e quella del 2017 (62%). Un risultato ottenuto con lo sforzo di tutti i cittadini galatinesi, attenti e scrupolosi; con la riapertura del Centro Comunale di Raccolta; con l’entrata in vigore dell’ordinanza sui rifiuti utile affinché gli sforzi di tutti non vengano vanificati.

“E’ una notizia positiva – commenta l’Assessore all’ambiente Cristina Dettù – che ripaga del buon lavoro svolto. A tutti i livelli e da tutti gli attori: cittadini, amministratori e operatori del settore. Una notizia che conferma il trend positivo e che quindi ci fa guardare con speranza al futuro. Bisogna continuare assolutamente su questa strada per il rispetto dell’ambiente e del sacrificio di tutti.”

Ufficio Stampa Amante

 

 
Di Redazione (del 22/08/2022 @ 11:37:03, in Comunicato Stampa, linkato 277 volte)

La Showy Boys ASD comunica di aver acquisito i diritti sportivi per la partecipazione al prossimo campionato nazionale di 1° livello Serie C maschile.

C’è soddisfazione nell’ambiente biancoverde per un’operazione fortemente voluta dai vertici societari che, dal giorno dopo la chiusura dello scorso campionato, hanno intrapreso trattative, su più fronti, per garantirsi la partecipazione al torneo.

Un impegno supportato inoltre da alcuni main partners che hanno voluto rinnovare la fiducia nei confronti del lavoro, della serietà e della passione nonché dei progetti messi in campo dal club galatinese e, in particolare, per la Scuola Volley.

Il vice presidente Federico Marra è felice per il completamento dell’iter burocratico che sancisce, in via ufficiale, il graditissimo ritorno nel campionato nazionale di 1° livello Serie C: “Siamo molto contenti dell’operazione portata a termine grazie al contributo delle aziende sostenitrici che hanno espresso la volontà di voler compiere insieme a noi ‘il salto di categoria’. Il direttore generale Cosimo Cosma sta lavorando per allestire una rosa adeguata a questo primo anno di Serie C cercando sempre di valorizzare il più possibile i ragazzi del vivaio”.

Dello stesso avviso il presidente Daniele G. Masciullo: “Volevamo tornare a disputare questa categoria, dopo qualche anno di assenza ‘forzata’ perché impegnati a dare ai nostri giovani atleti l’opportunità di disputare campionati più vicini alle loro capacità fisiche e tecniche. Ora siamo pronti a compiere questo passo in avanti! Anche nell’ultima stagione sportiva abbiamo raggiunto risultati eccezionali con il nostro settore giovanile e per i nostri allievi, e per tutto il movimento che ruota attorno alla Showy Boys Galatina, si è ritenuto opportuno riprendere la categoria che ci compete”.

 Showy Boys ASD Galatina

 
Di Marcello D'Acquarica (del 13/12/2014 @ 11:32:33, in NohaBlog, linkato 2733 volte)

Il 30 novembre è scaduto il termine di presentazione delle firme per far entrare Le Casiceddhre di Noha nella lista dei luoghi del cuore del FAI (Fondo ambiente Italiano), un’associazione che si occupa di salvare, restaurare e aprire al pubblico importanti testimonianze del patrimonio artistico e naturalistico italiano.

Grazie all’impegno delle persone che ci hanno aiutato con le loro adesioni, abbiamo raggiunto il numero di firme necessarie per essere inserite nella lista. Sul sito del FAI, a oggi sono registrate 1130 firme, di cui 791 on-line.

(http://iluoghidelcuore.it/luoghi/lecce/galatina/le-casiceddhre-di-noha/5652).

Per queste ultime è stato di grande aiuto il Comitato del Monastero di San Nicola di Casole, il quale ha chiesto ai suoi visitatori di aderire al nostro progetto. La generosità e la cultura sono la linfa della nostra terra. Mancano al conteggio finale le firme raccolte a Noha durante i mesi di ottobre e novembre nelle attività commerciali di Noha. I risultati definitivi del censimento verranno resi pubblici entro marzo 2015. Quando il FAI aggiornerà i dati avremo un totale di 1688 firme, abbondantemente oltre il quorum delle 1000 firme richieste dal regolamento.

Il FAI stilerà una classifica in base al numero di segnalazioni pervenute; in questo momento le nostre Casiceddhre sono al 125° posto; inoltre così detta il Regolamento alle pagg. 2 e 3:

Il FAI invierà ai Sindaci territorialmente competenti, notizia dell'avvenuta segnalazione, indipendentemente dai voti ricevuti dai singoli luoghi, affinché conoscano il vivo interesse dei cittadini nei confronti dei beni sul loro territorio.Il FAI si impegna inoltre a intervenire su alcuni dei luoghi segnalati, attivandosi per promuovere sul territorio azioni di recupero, tutela e valorizzazione, anche attraverso la possibile erogazione di contributi per sostenere le iniziative promosse dai portatori di interesse. In particolare il FAI interverrà a favore dei primi tre luoghi maggiormente votati, secondo la classifica ufficiale pubblicata sul sito www.iluoqhidelcuore.it, sulla base di specifici progetti di azione. Inoltre la Fondazione, dopo la pubblicazione dei risultati, lancerà le Linee Guida per la definizione degli interventi, in base alle quali i proprietari, i concessionari, gli affidatari o i portatori di interesse dei Luoghi del Cuore che hanno ricevuto almeno 1.000 voti, secondo la classifica ufficiale, potranno presentare una richiesta di intervento diretto da parte della fondazione sulla base di specifici progetti d'azione. Una commissione interna, in collaborazione con le Direzioni Regionali del MiBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e turismo), valuterà le domande pervenute e selezionerà i luoghi idonei a un intervento da parte del FAI.

Per approfondire:
http://iluoghidelcuore.it/assets/static/istituzionali/Regolamento_I_Luoghi_del_Cuore_2014.pdf

Augurando una buona sorte alle nostre Casiceddhre, ci impegniamo a tenerVi aggiornati sull’evoluzione di questo progetto  e, con il Vostro indispensabile aiuto, a ricominciarne di nuovi dedicati alla Torre del XIV secolo, alla Casa Rossa, al Frantoio ipogeo, alla Masseria Colabaldi, al Menhir di Epojoanna, alla Trozza, alla Torre dell’orologio, alle Tombe messapiche, alle nostre chiese, all’aria, alla terra, all’acqua e alla nostra stessa dignità.

Marcello D’Acquarica
 

Confusione e scarsa competenza. Questi gli elementi che hanno caratterizzato il secondo Consiglio comunale, sia a livello di atti deliberativi che di dibattito in aula.  Il sindaco Marcello Amante e la sua maggioranza pensano che basti enunciare. Intanto sul bando di gara per la gestione dei rifiuti urbani vediamo pagata una delle tante cambiali politiche che Amante continua a onorare, a spese dei cittadini. Nonostante il personale sia in esubero viene mantenuto in servizio con conseguenze dirette sulla Tari. Scelte irrazionali, ma comprensibili se consideriamo che questa situazione è figlia del centrosinistra che ha sostenuto l’attuale sindaco al ballottaggio e forse lo ha aiutato anche prima.

E passiamo ai “capolavori”, ossia alle delibere, alcune di grande impatto, portate da questa maggioranza nel Consiglio comunale di ieri. I cittadini devono sapere che ancor prima di formare le commissioni consiliari (era l’ultimo punto all’ordine del giorno) che secondo lo Statuto comunale hanno il compito di valutare preventivamente gli atti, la maggioranza ha deciso di portare in Consiglio delibere importanti (regolamento per l’ecocentro, variazione di bilancio, bando di gara sui rifiuti, criteri per le nomine dei professionisti scelti per rappresentare l’ente in altri organismi) senza l’esame preliminare del deliberato. La maggioranza ha portato in Consiglio anche il bando di gara per la gestione dei rifiuti, ma non spetta certo ai consiglieri votarlo perché è un atto di governo e quindi spetta alla giunta che comunque ha deciso sulle linee di indirizzo. Ho chiesto che queste delibere fossero  ritirate, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Partiamo dal regolamento per l’ecocentro: è confuso e contraddittorio. I rifiuti sono descritti genericamente e classificati con i codici CER comprensibili solo agli addetti ai lavori. Sarebbe servito un dettaglio più preciso dei rifiuti che possono essere smaltiti presso l’ecocentro e un elenco dei rifiuti che non  possono essere portati lì, così come hanno fatto Comuni più attenti. Per molti codici non sono indicati i quantitativi massimi di conferimento, giornalieri o annuali. E non manca l’errore grossolano.  Sui rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione è prevista una quantità annuale di smaltimento pari ad 1 metro cubo oppure 50 chilogrammi, peccato che all’assessore all’ambiente sia sfuggito che un metro cubo di questo materiale ha un peso specifico medio pari a 15 quintali. Quindi chi porta un metro cubo di materiale potrà smaltire maggiori quantitativi.

Il paradosso si raggiunge con l’articolo 4 che prevede il conferimento dei rifiuti solo a fronte della presentazione della bolletta Tari. Dobbiamo pagare tutti. Questa la filosofia dietro  questa scelta che condivido, ma ponendo questo paletto il rischio è di continuare a vedere i rifiuti abbandonati per strada o nelle campagne. Il contrasto dell’evasione o la corretta riscossione, spetta agli uffici competenti, senza che debba incidere sulla possibilità di corretto smaltimento.

Il bando di gara per il servizio di gestione dei rifiuti è il trionfo di tutto e il suo contrario. La giunta non ha avuto la forza di assumersi le sue responsabilità, non ha fatto il suo mestiere e lo ha delegato al Consiglio comunale. Non vorrei che dietro questa scelta singolare ci sia l’esigenza di tutelarsi da eventuali conflitti di interessi che potrebbero emergere qualora dovesse risultare vincitore della gara un operatore economico con cui esponenti della maggioranza hanno avuto rapporti professionali e magari ha anche un contenzioso aperto con l’amministrazione comunale. Come se non bastasse anche questa amministrazione ha confermato tutti gli oneri ereditati dalla CSA, compresi livelli professionali ormai non più necessari. In questo capitolo rientrano anche gli impiegati dell’appaltatore che lavorano a supporto dell’ufficio tributi del Comune di Galatina arrivando a determinare anche la Tari.

Ancora una volta la politica dimostra poco coraggio e compie scelte miopi rispetto all’interesse generale, cosa tanto più grave se consideriamo il fatto che questa gara viene giustificata dalla presunta necessità di risparmio senza, però, mettere in atto scelte che rendano possibili i risparmi di spesa. Se avessero voluto fare l’interesse dei cittadini avrebbero dovuto ritirare questa pasticciata delibera.

Cari cittadini, dovete sapere che la maggioranza ha portato in Consiglio una delibera sui criteri da seguire nella nomina di professionisti che rappresentano l’ente in altri organismi. Ebbene, si chiedono titoli di studi adeguati agli incarichi, quindi competenze specifiche di cui il sindaco non ha tenuto conto quanto ha nominato i suoi assessori che già nei primi atti danno prova della loro incompetenza.

Giampiero De Pascalis

Consigliere di opposizione della lista De Pascalis

 

Nei giorni scorsi,  presso la sede comunale di via Umberto I, si è tenuto un incontro tra l’Amministrazione comunale, rappresentata dal Sindaco Marcello Amante, dall’Assessore ai LL.PP. e Urbanistica Loredana Tundo e dal Dirigente della Direzione LL.PP. e Territorio e ambiente Rita Taraschi e l’Acquedotto Pugliese nelle persone di dirigenti e funzionari: dott. Cesare Spedicato, geom. Carlà, dott. Centonze. 

Motivo della riunione, sollecitata da alcuni cittadini in regola con i pagamenti e occupanti alloggi di uno dei condomini ERP con elevata morosità, la comunicazione di interruzione di fornitura idrica per la data dell’11 settembre p.v., qualora non si fosse provveduto a sanare il debito.

L’Amministrazione comunale, dopo la riunione presso la sede dell’AQP del 24 agosto scorso, ha ritenuto di incontrare gli amministratori condominiali al fine di esporre quali azioni poter porre in essere per l’avvio del procedimento di richiesta di frazionamenti con distacchi per singoli appartamenti negli immobili amministrati, contestualmente alla possibilità da parte dei debitori di dilazionare il debito. In questo i rappresentanti dell’Acquedotto Pugliese si sono resi disponibili a supportare l’Amministrazione nella ricerca di soluzioni transattive.

L’incontro è stato proficuo e al riguardo sono state individuate azioni utili per poter definire e dar corso alla risoluzione, anche caso per caso, delle diverse situazioni di morosità.

L’AQP si è resa disponibile per supportare, con il suo staff, ogni azione tesa a rimuovere delle problematiche e già nei prossimi giorni ha fissato le prime riunioni con i vari amministratori presso la sede Aqp di Lecce.

L’Amministrazione comunale si farà carico di inviare apposita richiesta ad AQP per una traslazione di almeno 60 giorni della data dell’11 settembre fissata per la chiusura dell’erogazione dell’acqua nel condominio interessato, per permettere all’amministratore di concordare una possibile soluzione transattiva per i pagamenti.

Il Sindaco

Marcello P. Amante

 
Di Redazione (del 12/01/2019 @ 11:15:08, in NoiAmbiente, linkato 1400 volte)

L’eccessiva presenza di arsenico e berillio, elementi  tossici se in quantità superiori alla norma, è risaputo essere presente in modo rilevante in zone industriali, oltre all’uso spasmodico di fitofarmaci.

Quindi in base agli studi di ricerca effettuati con i progetti GENEO e MI.NO.RE., in cui si evince che gli effetti sull’ambiente (e quindi sulle nostre cellule) si manifesteranno fra vent’anni, possiamo dire che tutti sappiamo ma che nessuno se ne preoccupa abbastanza. Ne parliamo fra vent’anni.

Nel frattempo, pare che piova sabbia colorata di giallo e marrone sull’abitato di Soleto.  Ma sembra essere una questione che riguarda solo Soleto.

https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/lecce/1080366/lecce-una-strana-pioggia-gialla-macchia-soleto-procura-al-lavoro.html

Il progetto GENEO, acronimo che sta per “Sistemi di valutazione delle correlazioni tra GEnotossicità dei suoli e NEOplasie in aree a rischio per la salute umana”, promosso dalla Lilt (lega italiana tumori) di Lecce, in collaborazione con l’Università del Salento, la Provincia e l’Asl di Lecce, si è occupato in particolare della ricerca di sostanze ad attività genotossica presenti nel terreno del Salento (Puglia), con risultati a dir poco sconvolgenti.

In tutte le aree del Salento analizzate è stata infatti rilevata un’alta percentuale di arsenico (ben 20 milligrammi per chilo), seguito da berillio e vanadio. Sembra che l'origine dell'arsenico diffuso nel terreno sia dovuto più ad un inquinamento di tipo industriale che all'uso di pesticidi.

Le 9 aree selezionate per le indagini dei suoli (totale: 32 Comuni)

RISCHIO EPIDEMIOLOGICO ALTO

1  ZOLLINO, CAPRARICA DI LECCE, CALIMERA, MARTIGNANO,CASTRI’ DI LECCE
2  SANNICOLA, TUGLIE
SOGLIANO CAVOUR, CUTROFIANO, MELPIGNANO, MAGLIE, GALATINA
4  GIUGGIANELLO, MINERVINO DI LECCE, SANARICA, NOCIGLIA, BOTRUGNO
5  DISO, SANTA CESAREA TERME, ORTELLE
6  MORCIANO DI LEUCA, PATU’, SALVE, CASTRIGNANO DEL CAPO, GAGLIANO DEL CAPO

RISCHIO EPIDEMIOLOGICO INTERMEDIO

7  NOVOLI, CAMPI SALENTINA, SQUINZANO

RISCHIO EPIDEMIOLOGICO BASSO

8  PORTO CESAREO, LEVERANO
9  MIGGIANO, MONTESANO SALENTINO

Vedi:

https://it.blastingnews.com/ambiente/2018/03/terreno-contaminato-con-arsenico-pericolo-nel-salento-emerso-dal-progetto-geneo-002456261.html

Vedi anche:

http://www.copertinosette.it/dettaglio.asp?id_dett=51270&id_rub=68

Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha

 

Consentire ai Bambini di recarsi presso le strutture sanitarie specializzate con la prima ambulanza pediatrica del Sud Italia, con allestimenti interni ed esterni tutti allegri e colorati si può. Consentire a questi Eroi di viaggiare in un ambiente confortevole e rendere meno traumatico il loro spostamento è possibile. 
È un piccolo gesto di solidari...età che può essere però estremamente importante; ecco perché anche quest’anno EFFICIENZA ENERGIA Olimpia Galatina torna in campo con l’Associazione Onlus “Cuore e mani aperte verso chi soffre“.
«Anche quest’anno abbiamo deciso di sostenere la BIMBULANZA e farci portatori nei palazzetti in cui giocheremo del nobile messaggio che compiere un piccolo gesto acquistando il PASQUALOTTO è molto importante – dichiara il Team Manager Stefanelli Francesco – Siamo fortemente convinti che anche lo Sport e il Volley possano contribuire a sensibilizzare il grande pubblico e gli appassionati a una nobile causa come quella sostenuta l’Associazione Onlus “Cuore e mani aperte verso chi soffre“. Insieme si può vincere anche questa sfida».
Domenica 07 aprile, in occasione del derby del Salento contro la LEO SHOES CASARANO, dalle ore 18.00 in poi, all’interno del palazzetto, sarà attrezzato il punto vendita del “Pasqualotto”... con ogni acquisto di un pasqualotto parteciperai all estrazione un bellissimo premio... la maglia originale della nazionale di volley del nostro grande amico ENRICO CESTER....
Abbiamo bisogno di tutti voi…

Olimpia Galatina

 
Di Marcello D'Acquarica (del 07/12/2019 @ 10:57:45, in NohaBlog, linkato 1448 volte)

Quando uno vive lascia dietro di se qualcosa, a volte capita di affollare con la propria immagine le vie percorse ogni giorno, a volte il deserto.

Fra poco si avvicina l'anniversario di Gino. L’otto gennaio del 2007. Lo rivedo volentieri, attraverso i miei ricordi e le immagini. Per fortuna Gino ci ha lasciato disegni, quadri, opere d’arte e fotografie che lo ritraggono nelle forme di vita più disparate, a volte in abiti eleganti, altre in abbigliamento da cantiere, ora alle prese con la macchina fotografica, piuttosto che impegnato in trattenimenti danzanti. Gino era capace di passare dal cerimoniale con un distinto abito formale, e al farsi beccare con le mani in pasta nei colori, ora atleta e un attimo dopo manovale da cantiere. Cercava il confronto in ogni ambito, la sua forma di socializzazione non aveva confini.

Gino cercava la libertà. La cercava a modo suo, attraverso la musica, l'arte, la cura del corpo, erano tutti strumenti di comunicazione, di apprendimento. Possiamo anche dire di relazione con Dio. All’età di 15 anni si vedeva già il suo avanguardismo. Il suo essere oltre la barriera, non quella determinata dalla muraglia del fabbricato del Brandy Galluccio, dove era solito fissare lo sguardo stando seduto a cavalcioni sulla sedia di quel nuovo bar al confine del paese. La barriera che lui aveva già superato a quell'età sfuggiva ai molti, mentre lo conduceva a condividere con altri ragazzi come lui, forestieri, di Aradeo per esempio, nuove mode, nuovi angoli privati dove sbranare lo stantio e scavalcarne l'ignavia, per cercare la libertà.

Forse questa sua intraprendenza lo portò lontano, dove ha potuto toccare con mano ciò che da qui non gli riusciva. Gino cercava la libertà. Non quella dell'anticonformismo, dell'anarchico, come qualcuno ha anche mormorato. Che pure sono esse stesse forme di libertà che portano verso la vera civiltà del rispetto del prossimo e di se stessi.

La sua era rivolta verso una forma di libertà interiore, di onestà intellettuale, di scollamento dagli standard, dai processi che stanno sconvolgendo tutto e tutti, e non da meno l'economia, il lavoro, l'ambiente e gli stessi tracciati morali ed etici che stiamo strizzando insieme a pseudo correnti di pensiero senza né capo né coda.

Si, Gino la libertà l'aveva trovata e ce la spiccicava sulle nostre facce con la sua pacatezza, la semplicità, libero dai vizi moralizzati, svincolato appunto da ogni illusione. Le illusioni spesso creano disillusioni, e costa sacrifici immani liberarsene. Può essere impossibile.

Tutto questo, Gino, ce lo ha raccontato con la sua assidua e perseverante presenza, nonostante vivesse spesso lontano da Noha, ma soprattutto ha voluto tracciarlo con le sue opere.

Gino cercava la libertà, è scritto dalle sue stesse mani in un disegno d’arte moderna che regalò negli anni settanta a mia sorella, così, in segno di amicizia. Anche questa una forma di solidarietà libera da preconcetti. Un valore, come la sua stessa sete di libertà.

Marcello  D’Acquarica

 
Abbiamo provveduto a segnalare all’Ufficio del Protocollo del Comune Di Galatina e relativi organi di competenza, la presenza di quattro grandi gruppi di discariche abusive presenti in strada delle Tre Masserie a Noha. Purtroppo le discariche di questo tipo sono veramente troppe, non riusciamo sempre a intervenire in tempo, e molto spesso viene  bruciato il tutto insieme alle sterpaglie  nei campi intorno a Noha, e non manca giorno che succeda.
Sicuramente  la siccità che persiste da oltre un mese e mezzo, rende tutto più difficile. Ma i rifiuti non devono essere sparsi ovunque. Non ci stancheremo mai di dire che:
  • I rifiuti vanno conferiti all’Ecocentro del Comune, che oltretutto li ritira gratuitamente.
  • Che esiste un numero telefonico verde a cui rivolgersi per il ritiro a domicilio. (800 80.10.20)
  • Che ogni giorno l’azienda incaricata dal Comune passa davanti ad ogni casa per il ritiro giornaliero dei rifiuti debitamente differenziati.
  • Che i materiali speciali, come quelli abbandonati nella zona in oggetto, sono altamente nocivi alla salute di tutti, anche di chi li abbandona.

Ricordiamo inoltre che le patologie tumorali che fanno soffrire molte famiglie, derivano per buona parte dall’inquinamento ambientale, e quindi dovremmo risparmiarci queste azioni da quarto mondo, soprattutto davanti alle case in cui vivono le persone a noi care, bambini compresi.

N.B.: Le centinaia di migliaia di sacchetti di immondizia sparpagliati ovunque, comprese le vie cittadine, le discariche abusive nei campi, che intasano vore e canali, gli incendi giornalieri (soprattutto notturni) per smaltire le plastiche e i rifiuti, tutte queste sono atti criminali, che non hanno bisogno di una legge che li persegua, ma dovrebbero essere evitati perché amiamo la vita. E non solo a parole. 

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Il Direttivo di Noiambiente di Galatina - Noha

 

Dall'ultimo Report dei tumori di Asl - Lecce 2021, comprendente il periodo che va dal 2013 al 2017, in provincia di Lecce, rispetto alla media regionale, il primo dato che balza all’occhio è l’eccessiva incidenza del tumore al polmone (+24%):

le aree maggiormente colpite sono quelle servite dai distretti sanitari di Galatina e Gagliano del Capo.

Nel frattempo il Salento, senza nessun piano programmato, rischia di diventare il Far West per siti di trattamento di rifiuti per mezza Italia.

 

 

La proposta di un impianto di trattamento dei rifiuti speciali a Santa Barbara (Galatina - Le), per una capacità di trattamento, secondo il progetto iniziale, di 90.000 tonnellate/anno, è solo l’ultima di una nutrita serie di proposte di impianti per il trattamento di rifiuti speciali e pericolosi, che presentano un’anomala e inquietante concentrazione nella Provincia di Lecce ed in particolare nel comprensorio Galatina-Galatone e comuni vicini.

Riportiamo qui un elenco non esaustivo di tali insediamenti:

  • Colacem. Gruppo Financo, terzo produttore e distributore di cemento in Italia, con dodici unità produttive tra cui Galatina (dove è in funzione con varie forme societarie dal 1953). Nel 2012 l’Agenzia europea dell’ambiente inseriva la società al 586° posto in Europa tra le industrie a maggiore impatto ambientale e sanitario. La società è autorizzata al recupero di rifiuti per 408.800 tonnellate/anno.
  • Entosal, Galatina-Santa Barbara. Impianto già autorizzato nel 2010, che ha di recente chiesto l’autorizzazione allo smaltimento di 90.000 tonnellate/anno di rifiuti speciali anche pericolosi, con l’obiettivo aziendale dichiarato di fungere da punto di riferimento di gestione dei rifiuti dentro e fuori la Puglia.
  • Salento Riciclo, Galatina, S.P. 47 Galatone-Galatina. Impianto per il trattamento di rifiuti speciali autorizzato nel 2020 per una quantità 27.000 tonnellate annue. Esempio emblematico della gestione delle pratiche ambientali da parte della Provincia di Lecce: la richiesta di autorizzazione, presentata in origine per il trattamento di rifiuti urbani ma che incontrava vincoli normativi a causa della carente distanza di sicurezza dalla popolazione, è stata “convertita” in corso d’opera in autorizzazione al trattamento di rifiuti speciali.
  • Cave Marra Ecologia, Galatone, S.P. n° 47 Galatone - Galatina. Gestisce un impianto di recupero e smaltimento rifiuti urbani e speciali, con stazione di trasferenza per forsu, autorizzato dalla Provincia di Lecce nel 2010 con rinnovo nel 2020 per una quantità di circa 4800 tonnellate/anno di rifiuti speciali, più una stazione di trasferenza da 10.400 tonnellate annue (di cui nel 2022 si è richiesto il raddoppio), più circa 2000 tonnellate/annue di rifiuti urbani assimilabili.
  • Cave Marra Ecologia, Zona Industriale Nardò-Galatone. La stessa Società è autorizzata all’esercizio di un secondo impianto di recupero rifiuti speciali, autorizzato dalla Provincia di Lecce nel 2018, per un totale complessivo di 2.000 tonnellate annue, di cui recentemente è stato richiesto un potenziamento.
  • Ecom S.A. Galatina. La Società è stata autorizzata recentemente a compostare scarti ligneo-cellulosici per un totale di 75.000 tonnellate/anno.
  • ambiente e Riciclo, Galatina, S.P. 47. Autorizzata dalla Provincia al trattamento di rifiuti speciali derivanti da costruzioni e demolizioni per circa 35.000 tonnellate/anno, con voltura dalla Società Salento Riciclo.
  • Progest, Galatone, Zona Industriale Galatone-Nardò. Autorizzata nel 2017 al trattamento di rifiuti urbani e speciali, ha richiesto di recente un potenziamento delle capacità trattate di rifiuti urbani e speciali per circa 39.000 tonnellate annue.
  • Bianco Igiene Ambientale, Zona Industriale Galatone-Nardò. La società è stata recentemente autorizzata a gestire rifiuti speciali con stazione di trasferenza per circa 68.000 tonnellate annue.

Da questi dati derivano alcune importanti considerazioni:

  1. Nella Provincia di Lecce ed in Puglia in generale è saltato qualunque tentativo di attuare una razionalizzazione nella gestione dei rifiuti, in attuazione dei principi comunitari e nazionali di “autosufficienza” (in ogni bacino si dovrebbe tendere ad un sostanziale equilibrio tra produzione e capacità di trattamento dei rifiuti, riducendo le importazioni e le esportazioni dei rifiuti stessi), e di “prossimità” (ogni rifiuto va trattato nell’impianto più vicino, evitando il più possibile i trasferimenti);
  2. La disapplicazione sostanziale da parte della Provincia dei compiti di localizzazione degli impianti, previsti dal D.Lgs. 152/06, ed il recente Piano dei Rifiuti Speciali della Regione a maglie larghe, che ratifica la situazione esistente rinunciando ad ogni razionalizzazione degli impianti di trattamento, stanno causando una generale deregolamentazione nel settore, che ostacola la tracciabilità dei rifiuti ed agevola traffici illeciti;
  3. La tendenza a proporre (ed approvare) impianti in cui si trattano indifferentemente rifiuti urbani, come la forsu, e rifiuti speciali anche pericolosi, oltre che in contrasto con la normativa di settore (vietato miscelare rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi, ai sensi dell’art. 187 D.Lgs. 152/2006) contribuisce alla perdita della tracciabilità dei rifiuti e apre la strada alle illegalità.

Per sottolineare la gravità del fenomeno in corso e la necessità di un deciso cambio di rotta da parte delle autorità preposte alla pianificazione, alle autorizzazioni ed ai controlli degli impianti (Regione, Province, Comuni, Arpa, Asl) basti considerare che, se la produzione media annua di rifiuti speciali in Italia è di circa 2,5 tonnellate pro capite (circa 147 milioni di tonnellate per 59 milioni di abitanti), nei soli Comuni di Galatina e Galatone si concentra una capacità di trattamento di almeno 600.000 tonnellate anno, corrispondente ad una capacità media di circa 15 tonnellate per abitante e per anno!

Ci rifiutiamo di pensare che i nostri amministratori accettino consapevolmente di trasformare il nostro territorio in un ricettacolo nazionale di rifiuti speciali, come purtroppo sta avvenendo. Ci attendiamo pertanto un conseguente sussulto di orgoglio, con il recupero della corretta programmazione ed immediate contromisure rispetto ai fenomeni in atto.

Il presente Comunicato viene inviato agli uffici competenti della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, dell’Arpa, dell’Asl, ai comuni di Galatina, Galatone, Seclì, Neviano, Aradeo, Collepasso, Cutrofiano, Sogliano, Soleto, Sternatia, Zollino, Maglie, Melpignano, Castrignano dei Greci, Corigliano, Cursi, agli organi di informazione.

Le associazioni:

Comitato Spina Morrone - Galatone

AIRSA (Associazione Indipendente Ricerca Salute e ambiente)

Associazione ODV Adotta Dog Ets – Uggiano La Chiesa

Coordinamento Civico ambiente e Salute della prov. di Lecce - Galatina

Forum ambiente e Salute - Lecce

Forum Amici del Territorio ETS - Cutrofiano

Comitato Spina Morrone - Galatone

Galatone Bene Comune – Galatone

Medici per l’ambiente-ISDE Italia (AIMPA)

Natural-mente NO RIFIUTI - Collemeto di Galatina

Noi ambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina

Nuova Messapia - Soleto

Organizzazione di Volontariato Mobius Circle- APS - Lecce

Salento km0 APS – Galatina

 

È gioia grande, carissimi: mancano pochi giorni ormai alla tanto attesa Festa della Pace che quest’anno verrà accolta dalla Vicaria di Galatina e in particolare dall’Azione Cattolica di Noha. Come Associazione territoriale e principalmente come comunità, abbiamo nel cuore la bellezza di vivere lo stile di comunione ecclesiale che ci fa essere la voce di un lieto messaggio di pace e di speranza, tradotto nella trepidazione che accompagna le tante attività di ogni giorno per organizzare al meglio questo evento così importante.

La Festa della Pace nasce da un’iniziativa nazionale dell’Azione Cattolica Italiana. Il principale obiettivo è la riflessione sull’importanza del valore della pace e della concordia fra i popoli, favorendo un dibattito su tematiche decisive quali: il ripudio della guerra, l’equa distribuzione del cibo, il rispetto dell’ambiente, l’impegno politico a favore del bene comune, la dignità sacra e inviolabile di ogni essere umano indipendentemente dal colore della pelle, dalla religione, dall’etnia e dalla classe sociale d’appartenenza. Si tratta di un’iniziativa che coinvolge molte parrocchie dell’Arcidiocesi di Otranto e ciò fa in modo che il numero medio di partecipanti sia compreso fra un minimo di 1900 e un massimo di 2700, provenienti da circa 40-50 paesi del territorio diocesano. La festa è rivolta a gente di tutte le età e ha nell’intergenerazionalità il suo punto forte. “La pace è servita” è lo slogan che ci accompagnerà in questa giornata. Quest'anno lo stesso Papa Francesco nel suo Messaggio per la LII Giornata Mondiale della PaceLa buona politica è al servizio della pace”, ha più volte sottolineato l’esigenza di una politica capace di dare risposte inedite ed efficaci. Egli ci ricorda che l’unica risposta per costruire la pace è la pratica della nonviolenza come «lo stile caratteristico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme». Il luogo originario da cui partire per educare alla non violenza è la famiglia e in tale orizzonte costruire la pace significa tutelare i diritti e la libertà e ciò si coniuga in un progetto che pone al centro la dignità delle persone e dei lavoratori che impiegano i propri sforzi per produrre sostentamento, soprattutto in paesi nei quali le condizioni economiche e sociali sono più difficili. A maggior ragione in questo periodo storico, dove il lassismo delle dinamiche sociali sembrano mettere in discussione i principi cardine che trovano senso nella tolleranza e nel rispetto delle diversità che arricchiscono la nostra condizione di umanità. Gli incontri e le attività dei diversi Settori (Adulti, Giovani e ACR), ci aiuteranno a riflettere su come la pace possa realizzare veramente il vero progresso dell’umanità.

 

Ho avuto modo in questi giorni carichi di lavoro e dedicati interamente all’organizzazione di questo evento, di leggere negli occhi di molte persone la voglia di fare e di fare insieme; non passa inosservata la passione che alimenta il servizio gratuito, la collaborazione e principalmente la corresponsabilità. Continuo ogni giorno ad incrociare sguardi di amici che si mettono in gioco affinchè nulla sia lasciato al caso; ho visto i miei ragazzi e le loro famiglie, con la dinamicità che li caratterizza, essere trepidanti più che mai, ho visto i loro occhi brillare di una luce particolare, come per dire che questa festa la stanno “costruendo” anche loro; ho visto mamme e papà che non hanno esitato a dire “Eccomi!” nei momenti in cui serviva il loro aiuto; ho sentito poi, e continuo a sentire le parole del mio Parroco, leggo i suoi messaggi e ogni volta che qualcosa non va per il verso giusto ha sempre pronto un “Coraggio, si avvicina il giorno e andrà tutto bene, perché abbiamo nel cuore la gioia di annunciare Gesù e nulla può andar male!” Non è forse questo lo spirito di AC? Un’Associazione che diviene attrattiva, una realtà che trova la sua forza nell’azione condivisa per il bene comune. Il lavoro è tanto, ma nulla potrà scalfire le grandi emozioni di questi giorni, nessuna fatica potrà essere tanto grande quanto le relazioni che si istaurano.

Vi aspetto allora, domenica 27 Gennaio alle ore 8,30 in Via Castello, dove sarà allestito il palco. Dopo la Celebrazione Eucaristica presieduta da S. Ecc. Rev.ma Mons. Donato Negro, inizieranno gli incontri e le attività per Settore in diverse aree del paese (appositamente interdette al traffico) al termine delle quali ci ritroveremo ancora una volta in Via Castello per fare festa insieme. L’invito è esteso a tutti, vi aspetto!

Michele Scalese
Presidente A.C. - Noha

 

 

A seguito dell'incendio avvenuto sabato mattina nel cementificio Colacem, da immediati rilievi è emerso che l'incendio avrebbe interessato il nastro trasportatore usato per la movimentazione della calcarenite con impianto fermo dall'8 agosto. Ancor prima di accertare le cause dell'incendio, l'attenzione principale ha ovviamente riguardato il rischio della possibile diffusione di polveri sottili. Pertanto, si è chiesto l'intervento immediato dei tecnici di Arpa, l'agenzia regionale dell'ambiente per gli accertamenti del caso e, ad oggi, i primi dati ufficiali ci comunicano che tutti i livelli di polveri sottili registrati nel territorio sono in linea con i parametri consueti e comunque al di sotto del limite consentito dalla legge. Questi sono i dati che emergono dalla rilevazione della centralina che si trova a Galatina, nei pressi dell'istituto tecnico commerciale "M. Laporta".

Siamo in attesa di altri dati ufficiali che possano conferire un quadro completo ed esaustivo in merito alle cause e alle conseguenze dell'incendio. In particolare, Arpa, con cui siamo in continuo contattato e aggiornamento, ci informa che si procederà ad analizzare anche i terreni e le aree di massima ricaduta per eseguire ulteriori verifiche ed approfondimenti a seguito dell'episodio in causa.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 01/10/2014 @ 10:41:06, in Comunicato Stampa, linkato 2722 volte)

L'emergenza essiccamento sta creando una forte mobilitazione in tutto il territorio. L'ulivo è diventato il simbolo-espressione di quella volontà popolare, associativa e politica che intende costruire una prospettiva sostenibile per il nostro territorio. Oggi risulta quindi di vitale importanza salvaguardare il nostro patrimonio olivicolo. I Comuni, realtà terminali di questa emergenza, stanno seguendo quotidianamente gli sviluppi della vicenda tessendo reti di relazioni con professionisti, associazioni, produttori ed altre istituzioni. Il Comune di Galatina, nel ruolo di attore propositivo del territorio, intende organizzare un convegno tecnico scientifico sul tema dell'essiccamento. Il convegno di svolgerà a Galatina il 3 Ottobre h. 16.00, presso il Palazzo della Cultura in Piazza Alighieri. L'appuntamento ospiterà importanti relatori provenienti dalle più qualificate Università Italiane ed esperti a livello internazionale. Il Prof. Giuseppe Fontanazza, esperto di olivicoltura, approfondirà il rapporto fra olivo ed ambiente; Il Prof. Giuseppe Surico, Presidente della Scuola Agraria di Firenze, approfondirà la questione legata alle nuove malattie del legno dell'olivo causate da funghi patogeni e da Xylella fastidiosa; la Prof.ssa Laura Mugnai, Fitopatologa dell'Università di Pisa, approfondirà la questione relativa alle correlazioni fra olivo e funghi patogeni per la vite ed altre piante arboree; il Prof. Eric Conti, Entomologo dell'Università degli Studi di Perugia, approfondirà la questione relativa al controllo degli insetti vettori; la Dr.ssa Luciana Baldoni, ricercatrice CNR Istituto Bioscienze e Biorisorse di Perugia traccerà gli interventi per il contenimento del fenomeno dell'essiccamento e la salvaguardia del patrimonio olivicolo.
Cogliamo l'occasione per ringraziare l'impegno dei tanti Sindaci che hanno risposto positivamente all'appello inviatogli dal Comune di Galatina nel mese di Luglio con l'obiettivo di costituire un comitato intercomunale territoriale al fine di avere una degna rappresentanza politica ed istituzionale ed invitiamo pertanto tutti i Sindaci che ancora non ne hanno ancora preso visione, ad aderire alla richiesta inoltrata a tutti i Comuni della Provincia.

Cordiali Saluti,
Antonio Congedo
Consigliere Comunale al Comune di Galatina.

 
Di Redazione (del 07/12/2019 @ 10:38:00, in Comunicato Stampa, linkato 785 volte)

Si rinnova anche questo Natale l’appuntamento con la Solidarietà.

L’evento per grandi e piccini è fissato per Domenica 08 dicembre 2019, a partire dalle ore 09.30, in Piazza Alighieri a Galatina ed avrà fine intorno alle ore 13.00.

Che un bicchiere al giorno di buon vino faccia bene al cuore è già risaputo, ma con il “Vino solidale” il benefico effetto viene sicuramente raddoppiato.

Il progetto “Vino solidale” è ambizioso, ricco di valore sociale e carico di contenuti; questo vino, sostenibile e solidale, si pone infatti l’obiettivo concreto di sostenere il progetto BIMBULANZA, la prima ambulanza pediatrica del Sud Italia, con allestimenti interni ed esterni tutti allegri e colorati che permetterà ai nostri Eroi di viaggiare in un ambiente confortevole ed a rendere quindi meno traumatico il loro spostamento.

Il ricavato di questa collezione di vini andrà devoluto all'Associazione “Cuore e Mani aperte verso chi soffre” Onlus per sostenere, appunto, i costi di gestione della Bimbulanza.

Il vino sarà disponibile in due qualità:


• il Galatina Rosato DOC, prodotto con uve Negroamaro e 100% Biologico Certificato;
• il Galatina Rosso DOC, prodotto con uve Negroamaro e Primitivo e 100% Biologico Certificato.

Se avete piacere, a fronte di una offerta minima di 5€, potrete ritirare la vostra bottiglia.

Vi aspettiamo Domenica 08 dicembre in piazza Alighieri, a Galatina, a partire dalle 09.30.

RUSSO Piero Luigi

 
Di Redazione (del 29/03/2019 @ 10:37:00, in NoiAmbiente, linkato 1447 volte)

La bellezza dei nostri ulivi secolari, nonostante le problematiche relative al disseccamento, è sempre una peculiarità del Salento. Molti di questi nostri tesori sono ancora in condizioni di poter essere salvati. Sono la testimonianza più evidente del tempo così lento e centenario che scorre in questo lembo di terra.

La loro forma, a volte bizzarra, ma decisamente suggestiva, rimanda a quella di vere e proprie statue, realizzate nel corso degli anni dalla sapiente potatura dei coltivatori.

Noi vogliamo contribuire alla salvaguardia di questo inestimabile patrimonio, invitando chi è interessato ad assistere ad una prova pratica eseguita in opera da alcuni esperti.

Vi aspettiamo Domenica 31 prossima, alle ore 9,00, in contrada Donnabella, nei pressi di Casina Bardoscia.

Chi è interessato può presentarsi direttamente sul posto senza alcuna prenotazione, sarà il benvenuto..

Fareambiente

Laboratorio di Galatina - Noha

 
Di Redazione (del 27/02/2022 @ 10:33:57, in Comunicato Stampa, linkato 642 volte)

Si parla di “assistenza territoriale”, cosa ben distinta dal concetto classico di “Ospedale” che è tutt’altra cosa. Infatti il Santa Caterina Novella, in questa fase, non è interessato in alcun modo. Gli Ospedali di Comunità sono strutture a sé stanti in immobili di proprietà pubblica, per ricovero breve, con 20 o 40 posti letto e a gestione prevalentemente infermieristica con la supervisione dei medici e pediatri di medicina generale di base.

Un anello a completamento di quanto già previsto nel “Patto per la salute 2014-2016” con una funzione intermedia tra la cura domiciliare e il ricovero ospedaliero, per quei pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica e con la funzione anche di facilitare la transizione dei pazienti dalle strutture ospedaliere per acuti al proprio domicilio, consentendo alle famiglie di avere il tempo necessario per adeguare l’ambiente domestico e renderlo più adatto alle esigenze di cura dei propri cari.

Un tassello importante, insomma, in una organizzazione sanitaria regionale che dovrà essere sempre meno “ospedalicentrica” per divenire sempre più “territoriale”, tant’è che già nel 2018 con DGR 1977 è stato approvato il regolamento e il modello organizzativo di funzionamento dell’Ospedale di Comunità.

Se nel 2020 in Veneto erano già attivi 69 Ospedali di Comunità, in Emilia Romagna 26 e in Toscana o Lombardia 20 nella maggior parte delle regioni del sud, compresa la nostra, secondo i documenti inviati dal governo all’UE a corredo del PNRR, non se ne contava ufficialmente nessuno. 

Ben vengano allora i fondi PNRR, con i quali si prevede di recuperare il gap con il nord del paese, e che danno la possibilità di realizzare in Puglia fino a 25 Ospedali di Comunità e altrettante Case di Comunità.

È per questo che accolgo senza remora alcuna l’invito rivoltomi da Sandra Antonica e Antonio Antonaci ad immaginare un percorso comune nell’interesse generale della comunità galatinese, nel rispetto e con le possibilità del ruolo ricoperto.  Da Sindaco, nonché massima autorità sanitaria cittadina, ho ovviamente seguito con attenzione lo sviluppo degli eventi. Ad oggi tutto è demandato alle decisioni regionali, e le informazioni di stampa dei giorni scorsi, seppur con un fondamento logico, rimangono pur sempre indiscrezioni. In questo periodo sono state elaborate ipotesi, avanzate proposte e inviate disponibilità di candidature, compresa quella della città di Galatina a mia firma con la quale ho messo a disposizione quanto necessario ad ospitare l’Ospedale o la Casa di Comunità.

Ho sempre inteso il mio ruolo di Sindaco come una Istituzione deputata al dialogo, seppur quando necessario anche in modo franco e deciso, ho voluto sempre rimarcare il concetto di dignità di una Politica svolta nell’interesse esclusivo della comunità che si rappresenta. Nessuna remora allora, ben venga l’interessamento ad affiancare il Sindaco di chi si candida a guidare la città, perché il diritto di cura non conosce “parti politiche” e non può essere oggetto divisivo da campagna elettorale

Marcello Pasquale Amante

Sindaco di Galatina

 
Di Redazione (del 27/02/2022 @ 10:29:14, in Comunicato Stampa, linkato 457 volte)

I venti di guerra, provenienti da Est, ritornano a far sventolare la bandiera: snella nella sua leggerezza, bella nel suo trucco multicolore, porta con sé i segni della sue fatiche. Ma è sempre lì, a ricordarci che la PACE va salvata. Che la Pace è un bene assoluto di cui dobbiamo fare grande tesoro.

Questa mattina sono tornato ad ammirarla, a darle una sistemazione: sospesa al pilastro che regge il balcone, aggrappata al verde rampicante e ai gladioli fioriti che le fanno compagnia, sta lì a ricordarmi che è di nuovo tempo di affollare le piazze per gridare forte: cessi la guerra, tacciano i cannoni, la gente torni nelle case e riprenda la vita normale.

Quella che segnala la mia abitazione mostra i segni degli anni. Sono ormai  trenta, era il 1990, un feroce dittatore invase un piccolo stato per appropriarsi delle sue risorse, suscitando la pronta reazione di 35 stati del mondo, accorsi in difesa di una popolazione indifesa. A questa ne sono seguite altre che hanno sempre procurato sofferenze, dolori, lutti.   

La bandiera è stata mia amica di strada, nelle tante “Marce della Pace” Perugia-Assisi, a cui negli anni mi hanno visto presente. Nata dall’idea di Aldo Capitini, nel 1961, ogni anno rinnova la sua testimonianza vivida della nonviolenza, del no alla guerra, della pace, della fratellanza e della solidarietà tra i popoli.

I suoi sette colori rubati all’arcobaleno ci ricordano che si può avere pelle diversa, vivere in qualsiasi parte del Globo, ma i sentimenti, i pensieri, la dignità, la speranza, l’ambiente, il progresso, il benessere, le avversità della vita ci rendono, come la pandemia che ci flagella da due anni, un’unica comunità mondiale.

Il cigolio dei carri armati, il rumore dei blindati militari, il rombo degli aerei risuonano nelle strade urbane, i bagliori delle bombe illuminano i cieli di Kiev e delle città dell’Ucraina. La popolazione è spaventata, cerca ospitalità nei paesi vicini, si rifugia nei sotterranei, invade le metropolitane per fuggire la guerra. La volontà imperialista di un novello Zar di Russia vuole rendere schiavo un popolo libero. Delle colpe di chi governa quel paese vi sarà tempo per discutere. Ora occorre che le armi tornino silenziose.

Cara la mia bandiera, domani sarai ancora mia fedele compagna. Ti porterò con me a Lecce, in Piazza Sant’Oronzo, alle ore 11,00 manifesteremo uniti e insieme grideremo di nuovo con forza: “C’è da salvare la Pace!” 

Ninì De Prezzo

 

Nonostante in questo periodo la Regione Puglia stia mettendo a disposizioni dei comuni degli importantissimi finanziamenti, l’incapacità nel redigere i progetti da parte di questa Amministrazione ci sta facendo sfuggire, una dopo l’altra, molte opportunità utili e necessarie per rilanciare il territorio.

L’ultimo finanziamento perso, in ordine di tempo, è quello inerente l’efficientamento energetico degli edifici pubblici.

Molto spesso i progetti presentati dal nostro comune si sono collocati nelle parti basse delle graduatorie escludendo così la possibilità di essere finanziati. Questa volta però siamo riusciti a fare ancora peggio perché i progetti presentati che riguardano l’efficientamento energetico dell’edificio Polo 1 di Via Orazio a Collemeto, dell’edificio Polo 3 di Via Spoleto a Galatina e dell’edificio sede del Palazzo comunale sono stati direttamente esclusi dalla graduatoria. Ciò è dovuto al mancato rispetto di alcuni requisiti minimi previsti dal bando, come l’assenza dello studio di fattibilità tecnica ed economica e la diagnosi energetica redatta da un tecnico abilitato iscritto ad albo professionale.

Come avvenuto per il progetto presentato nell’ambito del CUIS, anche questa volta abbiamo fatto una figuraccia e abbiamo impedito alla città di ottenere dei fondi che avrebbero concretamente contribuito a tutelare l’ambiente e ad ottimizzare le risorse economiche ed energetiche della nostra città. Figuraccia che diventa ancora più grave se pensiamo che ben due comuni su tre della provincia di Lecce hanno ottenuto i finanziamenti per i progetti presentati.

Quel che è certo è che i progetti la cui paternità è sicuramente attribuibile a questa amministrazione vengono puntualmente esclusi dal finanziamento, o per una ragione o per un’altra.

Il Sindaco, sempre più in balia dell’apparato burocratico, anch’esso responsabile di questo declino, sta giocando con il futuro della città e la sta mettendo in ginocchio. Agli errori tecnici che spesso ci vedono tagliati fuori da questi finanziamenti, che in futuro probabilmente non saranno così disponibili e corposi, si sommano quelli politici derivanti da un isolamento istituzionale di un’amministrazione che dimostra di non avere la forza necessaria per imporsi nelle sedi opportune. O forse non ha le capacità per farlo.

Il problema però è sotto gli occhi di tutti ed il Sindaco deve correggere il tiro al più presto assumendosi la responsabilità di modificare e cambiare tutto ciò che fino ad ora ha portato solo a mortificare una città che sta morendo.

Giuseppe Spoti

Consigliere comunale – Partito Socialista

 
Di Marcello D'Acquarica (del 05/01/2015 @ 10:20:37, in Comunicato Stampa, linkato 2494 volte)

Vi ricordo che il prossimo giovedì 8 gennaio alle ore 19.00, a Noha, presso il Centro Polivalente (ex scuola elementare), in piazza Ciro Menotti, ci sarà un convegno sul nostro stile di vita. 

Interverranno il Sociologo e Giornalista, Luigi Russo, il Dr.Giuseppe Serravezza, Oncologo e Presidente della sezione leccese dell'ILTE (Lega Italiana contro la Lotta ai Tumori), Ivano Gioffreda, Presidente dell'Associazione Spazi Popolari. Non è escluso che il nostro stile di vita possa essere la "causa radice" di un gravissimo male che colpisce anche bambini e giovanissimi, il cancro. 

Questa volta il Salento (e sopratutto il triangolo Lecce- Sannicola- Maglie) si ritrova ad essere uno dei primi nella graduatoria.

E' molto importante partecipare per ascoltare cosa hanno da dirci i nostri invitati e per porre loro delle domande.

Marcello D'Acquarica

 
Di Albino Campa (del 29/07/2009 @ 10:16:19, in NohaBlog, linkato 4274 volte)

Ecco l’ultima propaganda proposta da Federcaccia, un manifesto a dir poco nefasto, per la campagna tesseramento 2009:Un bambino, vestito da cacciatore in tuta mimetica, seduto su una balla di fieno, che fiata in un fischietto per richiamare gli uccellini, con accanto un fucile, in basso la scritta “Conserviamo il nostro futuro”. E’ davvero intollerabile.
Armare i minorenni, è forse l’idea di civiltà di cui intendono farsi promotrici le “doppiette”?
La caccia aveva un senso nei secoli e millenni trascorsi in cui l’uomo era cacciatore per necessità di vita. Molto meno sensato è oggi, inizio del terzo millennio in Italia, per ovvie ragioni che non sto qui ad elencarvi.
Cacciare oltre ad essere inutile, è anche pericoloso, difatti ad ogni inizio della stagione venatoria non mancano morti e feriti  tra i cacciatori.
Questo per la semplice ragione che le prede sono talmente rare che, accecati dalla bramosia del massacrare qualche innocente animaletto,  si finisce per scambiare fischi per fiaschi.
Il manifesto è destinato ad inasprire il dibattito sulla caccia, già riaperto con forza dal ddl Orsi (senatore del Pdl Franco Orsi ) che intende rivedere la legge 157 del 1992, quella che regola l’attività venatoria.
In un paese in cui a 16 anni non è consentito guidare né votare, prosegue nella sua opposizione Roberto Della Seta, capogruppo del Pd nella commissione ambiente del Senato, ritengo inaccettabile la proposta di estendere il diritto di caccia ai sedicenni, l’utilizzo di un fucile da parte dei minorenni, rappresenta una prospettiva pericolosa per la sicurezza pubblica ed inaccettabile da un punto di vista morale”.
Fortunatamente sono contrari alla folle idea di armare i sedicenni molte forze della politica attiva:
il Ministro Stefania Prestigiacomo; il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini; l’Enpa (Ente Nazionale protezione animali); il Wwf; l’Associazione del Panda; l’Osservatorio sui Diritti dei Minori, il cui presidente è Antonio Marziale il quale ha già interloquito sull’evento con Alessandra Mussolini, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia.
Concludo aggiungendo che in un contesto di crescita civile sparare agli uccellini è contro ogni principio, che in questo nostro bel paese dove abbiamo ancora la fortuna di vedere stormi migratori, le fiere, i lupi e gli sciacalli  da prendere a pallettoni li abbiamo intorno e spesso sono bene in vista.

Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 06/10/2018 @ 10:03:48, in Comunicato Stampa, linkato 1092 volte)

Il Circolo Arci Levèra riapre a ritmo di rock e inaugura sabato 6 ottobre il nuovo anno associativo con la musica dei Feel Rock and Play, band formata da Sandra Stefanelli (voce), Francesco Lecci (chitarra), Giancarlo Giannini (basso) e Federico Sano (batteria), che proporranno i grandi classici (e non) del repertorio rock e hard rock, in uno spettacolo rigorosamente live, coinvolgente e accattivante

L'anno associativo che sta per cominciare sarà per Levèra ricco di novità e di iniziative. Da quest'anno il caffè letterario sarà aperto dal giovedì alla domenica dalle 17.00 in poi per consentire ai soci di incontrarsi in un ambiente amichevole e confortevole dove leggere un buon libro, ascoltare musica, degustare una buona birra, apprezzare le specialità delle attività gastronomiche locali, condividendo piacevoli serate in compagnia.

Tra le novità in calendario: laboratori di cucina salentina, corsi di inglese, scrittura, musica e teatro.

Saranno riproposte tutte le attività che già lo scorso anno hanno suscitato grande interesse e partecipazione: a biblioteca sociale con un crescente numero di libri frutto di donazioni, il doposcuola sociale, la palestra popolare con i corsi di ginnastica posturale, aerobica, balli caraibici e danza moderna.

Grande spazio sarà dedicato anche quest'anno al teatro e alla musica dal vivo, ed inoltre sarà attivata la sala proiezioni con rassegne tematiche.

Tutti gli aggiornamenti sulle attività sono disponibili sulla pagina facebook (https://www.facebook.com/arcilevera/). Per avere maggiori informazioni sulle attività in programma scrivere a levera.arci@gmail.com oppure chiamare al numero 3894250571.

Circolo Arci Levèra

 
Di Marcello D'Acquarica (del 23/08/2016 @ 10:03:45, in NoiAmbiente, linkato 4699 volte)

Camminiamo e osserviamo. Non abbiamo  paraocchi come quelli che i nostri avi mettevano ai cavalli perché non dovevano essere distratti dai serpenti. Noi i serpenti vogliamo guardarli negli occhi. Non ne abbiamo paura perché siamo sicuri di avere ragione. E per fortuna non siamo soli. A camminare, passeggiare o correre siamo in tanti su viale Dalla Chiesa. Un nome che dovrebbe essere rispettato per il suo profondo significato di martirio e di patriottismo contro la mafia e invece è oltraggiato da tutti, pubblico e privati. Ce lo dobbiamo mettere bene nella testa che mafia non è solo la cosca organizzata che delinque, ma lo è chi inquina la terra, chi non paga le tasse, chi rompe la trozza, chi spacca i giochi dei giardini, chi sparge le deiezioni del suo cane sul suolo pubblico e non le raccoglie, chi è eletto a fare il sindaco o vicesindaco o semplice consigliere e non applica la legge. La mafia germoglia dove inizia la tua indifferenza. Non abbiamo la presunzione di voler insegnare a nessuno cosa voglia dire la parola civiltà, ce ne guardiamo bene. Ma siamo sicuri che molti nostri concittadini sono stufi di questo atteggiamento di menefreghismo che sta dilagando come un cancro nel malcostume generale. Che genera veleni e uccide la Madre Terra. Quindi abbiamo deciso che continueremo a ripulire la vostra e nostra Terra dalla merda che qualche indomabile imbecille privo di intelligenza, sporca senza ritegno. Lo abbiamo fatto altre volte nelle domeniche ecologiche dei Dialoghi di Noha, lo abbiamo fatto anche oggi raccogliendo un migliaio circa  di bottiglie lungo il tratto di strada della Masseria Colabaldi. Puliremo  e sorveglieremo sperando che altri cittadini si uniscano al nostro pensiero e che Noha e dintorni tornino ad essere un posto dove non occorrano paraocchi che nascondano l'indecenza.

Il gruppo: Fareambiente di Noha

 
Di Redazione (del 04/04/2015 @ 09:52:53, in Comunicato Stampa, linkato 1794 volte)

Un incontro sull’emergenza disseccamento degli ulivi, che da mesi sta chiamando a raccolta esperti del settore, si è tenuto nei giorni scorsi presso Palazzo Orsini.

L’iniziativa, che ribadisce l’attenzione dell’Amministrazione Comunale verso il gravoso problema che sta compromettendo il nostro patrimonio olivicolo, è stata messa in piedi dal consigliere comunale Antonio Congedo in collaborazione con gli assessorati all’ambiente e all’agricoltura del Comune di Galatina.

Presenti all’incontro anche il sociologo dell’ambiente Luca Carbone, l’omeopata Carlo Licci, il referente del LUA Luigi Toma insieme alla referente di un’azienda omeopatica di Merano sig.ra Rindler e la sig.ra Stefania Stamerra in rappresentanza delle 26 aziende biologiche che anno presentato ricorso al TAR del Lazio opponendosi al piano Silletti. Ancora gli agronomi Nello Baldari e Bruno Vaglio e agricoltori locali.

“Consapevoli di questo scompenso eco sistemico che sta inginocchiando sia il patrimonio olivicolo che i settori ad esso collegato, si è ritenuto procedere alla ricerca di cure e rimedi ecosostenibili e non nocive per cittadini e ambiente al fine di ripristinare l’equilibrio della pianta e le proprie difese immunitarie. L’obiettivo è quello di integrare le pratiche di agricoltura organica rigenerativa con le scienze omeopatiche attraverso delle sperimentazioni sul campo. Inoltre - continua il consigliere Congedo - ci siamo prefissati di costruire una rete di relazioni con i comuni dell’ambito di zona per sperimentare ed avere risultati concreti in alternativa alle cure contemplate nel piano commissariale”.

 
Il Consigliere Comunale
Antonio Congedo
 
Di Redazione (del 04/07/2021 @ 09:52:11, in NoiAmbiente, linkato 762 volte)

Di seguito, una sintesi di quanto accade a due passi delle nostre case, ovviamente a Noha:

Le nostre prime due segnalazioni per la presenza di una enorme discarica di rifiuti pericolosi, con evidenti tracce residue di combustioni pregresse, verso la Provincia, e per conoscenza verso il Comune di Galatina, risalgono al trascorso 2020.

Nella richiesta ci offrivamo come volontari per la bonifica dell’area, per ciò che riguarda la parte di rifiuti ovviamente non pericolosi. Mentre la parte dei rifiuti cosiddetti “speciali” l’avrebbero trattata i tecnici incaricati dalle Istituzioni Pubbliche coinvolte.

Dall’altra parte, sia dalla sede della Provincia che dal Comune di Galatina, nessuna risposta.

Ma non ci siamo arresi. Abbiamo Insistito nella richiesta. In prima battuta, dal Comune ci hanno informati che la Sp 371 non è di loro competenza, ma della Provincia. Che ovviamente latita.

Quest’anno, nonostante le difficoltà create dalla pandemia, abbiamo nuovamente inviato la richiesta ai due Enti Pubblici, a mezzo posta certificata e ai relativi protocolli. Grazie alla collaborazione dei ragazzi del C.A.S., ci siamo messi in contatto con i responsabili della Polizia Provinciale, e con la collaborazione del Comune di Galatina, che si sarebbe accollato lo smaltimento dei rifiuti ammassati nella tratta in questione, abbiamo effettuato un sopralluogo con i tecnici incaricati dalla Polizia Provinciale e insieme abbiamo constatato la gravità della situazione.

D’accordo con l’Assessore per l’ambiente del Comune di Galatina, l’avv. Cristina Dettù, avevamo già programmato la data per la giornata dedicata alla manifestazione ambientale, in cui oltre a far rimuovere tutti i rifiuti, speravamo in una sensibilizzazione dei cittadini, residenti e non residenti, verso il grave malcostume che dilaga sempre più, e che di fatto è un atto criminale non solo giuridico ma di coscienza.

Con nostra grande sorpresa, invece, la Direzione della Polizia Provinciale, ha ritenuto opportuno di anticipare la bonifica da noi segnalata più volte.

Ringraziamo l’Assessore per l’ambiente del Comune di Galatina per l’impegno promesso e soprattutto la Direzione della Polizia Provinciale per l’insperata bonifica e messa in sicurezza dell’area.

Adesso però, inqualificabile la definizione dell’autore, i sacchi di rifiuti sono di nuovo ritornare ad appestare la zona. Grazie alle fotocamere, la Polizia Provinciale quasi certamente provvederà a scoprire e sanzionare l’innominabile sporcaccione, per non dire peggio, ma tocca a noi essere più rispettosi degli spazi comuni, soprattutto meno indifferenti verso tutto ciò che riguarda il Bene Comune, sia che si tratti di una strada, o di un’area di proprietà comune o privata che sia. Questa nostra indifferenza ci sta portando in alto nella classifica delle zone più sporche del Paese. O quantomeno alla pari.

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali odv; Noha e Galatina

 

Filippo Stasi (ds):”Una partita che farà la differenza tra la conquista e l'oblio! Inviteremo i tifosi accorsi a palleggiare con noi a fine gara”.

E' appena trascorsa l'ultima giornata, che ha visto vittoriosa la squadra del C.T. Galatina per 5 a 1 contro il C.T. Baratoff Pesaro, ma a Galatina ci tengono a tenere l'ambiente caldo e pronto ad una sfida casalinga che potrebbe segnare le sorti del campionato in corso. Domenica prossima, infatti, la squadra salentina, che al momento è prima in classifica nel proprio girone, affronterà in ambiente casalingo il neopromosso Tennis Club Natisone. La squadra di Udine non vive un momento esaltante del suo campionato, con zero vittorie è relegato all'ultimo posto in classifica. Chi ha parlato con i friulani, però, è pronto a giurare che venderanno cara la pelle, perchè bisognosi di punti salvezza.

La partita di punta sarà il singolare tra i due numeri uno: il friulano Simone Bandini (2.6) e, per la prima volta in questo campionato, Paris Gemouchidis (2.4). Il forte nazionale greco del C.T. Galatina, lo scorso anno ha incantato le platee di mezza Italia con il suo gioco aggressivo ed elegante, in singolo ed in doppio con Filippo Stasi. Da segnalare anche un altro esordio nell'organico del C.T Galatina, quello del giovane Alberto Giannini (3.5), prodotto del vivaio galatinese. Una giornata dalle grandi aspettative su tutti i fronti, per questo a Galatina ci si aspetta il pubblico delle grandi occasioni.

“Meritiamo di giocarci i playoff per l'accesso alla serie A ed abbiamo bisogno dell'aiuto del nostro pubblico. Per questo abbiamo pensato ad un terzo tempo speciale. Tutti gli appassionati che verranno a trovarci in abbigliamento ginnico, a fine gara palleggeranno con noi della squadra. Quella di domenica sarà una giornata importantissima. Può fare la differenza tra la conquista e l'oblio!!”.

Filippo Stasi – Direttore Sportivo del “Circolo Tennis Galatina”

 

Il Servizio Civile Nazionale, istituito con la legge 6 marzo 2001 n° 64, - che dal 1° gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente volontaria - è un modo di difendere la patria, il cui "dovere" è sancito dall'articolo 52 della Costituzione; una difesa che non deve essere riferita al territorio dello Stato e alla tutela dei suoi confini esterni, quanto alla condivisione di valori comuni e fondanti l'ordinamento democratico. 

E' la opportunità messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico inteso come impegno per il bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore di coesione sociale.
Il servizio civile volontario garantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa, una importante e spesso unica occasione di crescita personale, una opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese.
Chi sceglie di impegnarsi per dodici mesi nel Servizio civile volontario, sceglie di aggiungere un'esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita lavorativa, quando non diventa addirittura opportunità di lavoro, nel contempo assicura una sia pur minima autonomia economica.
Le aree di intervento nelle quali è possibile prestare il Servizio Civile Nazionale sono riconducibili ai settori:
assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, servizio civile all'estero.

Quest’anno, il Comune di Galatina si posiziona al primo posto tra i comuni della Regione Puglia per numero di progetti approvati, ben quattro, mentre tra gli enti accreditati all'Albo regionale si posiziona al terzo posto dopo l'ANCI e la Provincia di Foggia, che però hanno una diversa e più complessa struttura organizzativa. Inoltre i progetti hanno ottenuto un punteggio che li posiziona tra i primi sette della regione: ciò conferma ancora una volta la qualità progettuale delle proposte presentate dal Comune di Galatina.

Straordinario obiettivo raggiunto dall'Amministrazione comunale di Galatina, che per il terzo anno di fila ha avuto approvati e finanziati i progetti di Servizio Civile Nazionale. A testimoniare l'eccellente risultato è l'Assessore alle politiche giovanili Andrea Coccioli: "Con grande entusiasmo e soddisfazione posso comunicare la positiva conclusione del procedimento di valutazione dei progetti di Servizio Civile ordinari presentati dall'assessorato alle politiche giovanili e redatti anche quest'anno da Giampaolo Bernardi. Oggettivamente si tratta di risultati importanti, riconosciuti e premiati dalla commissione e che posizionano il Comune di Galatina tra le eccellenze della progettazione regionale del servizio civile con una percentuale di approvazione e finanziamento dei progetti del 100%. Continuiamo così a raccogliere i frutti del duro lavoro portato avanti con la convinzione di voler far bene, e teniamo fede all'impegno assunto con i giovani che vivono il territorio: quello di offrire loro un'opportunità di crescita personale e l’acquisizione di competenze importanti e utili anche nel loro prossimo futuro professionale. Il sindaco Cosimo Montagna si dice soddisfatto del risultato raggiunto e aggiunge che “Le persone in età giovanile si trovano di fronte a tante incertezze e difficoltà da rappresentare oggi una categoria sociale a rischio. La possibilità di essere assunti per un anno e contribuire a far crescere le proprie competenze professionali assume una valenza importante in uno scenario complicato per quanto riguarda le nuove possibilità occupazionali. Inoltre con il bando di servizio civile appena avviato avremo un'importante contributo di risorse che ci permetterà di offrire servizi concreti ed efficaci ai nostri cittadini.” 

Grazie ai nuovi progetti di Servizio Civile Nazionale saranno impegnati 14 giovani per un intero anno e i settori di intervento sono sono le politiche giovanili, l'ambiente, la biblioteca ed il museo. L'euforia per gli ottimi risultati, continua l’Assessore Andrea Coccioli, non deve farci perdere la giusta prospettiva del servizio civile, che è quella fondata sui principi della solidarietà sociale ed è quella che vede i giovani i primi promotori del processo di partecipazione, in grado di trasformare una società in cui il cittadino è solo colui che riceve un freddo ed astratto servizio ad una società in cui tutti hanno la possibilità di essere attivi e socialmente utili, ed in cui i giovani del servizio civile lasciano il segno indelebile e positivo della propria esperienza.

Per meglio rappresentare l’opportunità del SERVIZIO CIVILE NAZIONALE  ai giovani di età compresa tra 18 e 28 anni l’assessorato alle Politiche giovanili organizza un incontro informativo, lunedi 20 aprile 2015 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso sala Celestino Contaldo - Palazzo della Cultura, GALATINA

 
Di Redazione (del 19/01/2019 @ 09:32:59, in Comunicato Stampa, linkato 1234 volte)

“La parola giusta può essere efficace, ma nessuna parola è tanto efficace quanto un silenzio al momento giusto.” - Mark Twain

Abbiamo letto tanto, tantissimo, sulla nostra Associazione ma abbiamo preferito tacere e lasciar passare del tempo perché sicuri del nostro operato.
Si critica portando nuove idee, non dando la colpa agli altri.
Ci è sembrato più saggio continuare a lavorare con serietà per il bene della Città, dedicandoci con il massimo delle nostre forze all'interesse comune.

L’Associazione “Città Nostra” ha sempre agito con estrema trasparenza, qualsiasi tipo di attacco e di ignobili illazioni non hanno mai scalfito il nostro impegno a risollevare questa Città che nuota controcorrente, in balia delle “penne velenose” di chi punta il dito, di chi sciorina la lingua senza prima impegnarsi in un lungo esame della propria coscienza.
D’altra parte, la saggezza popolare che ci è stata tramandata dai nostri nonni recita che “uomo di malcoscienza, come le fa, le pensa”. Parole sante.

Cosa facciamo

“Città Nostra” vanta una lunga ed importante esperienza nell’ambito dell’organizzazione di iniziative e attività che nel corso degli anni hanno interessato vari campi: dalla tutela dell'ambiente alla promozione del territorio, dai progetti di educazione ambientale nelle scuole alle iniziative di solidarietà, decine e decine di manifestazioni e attività di promozione turistica.
L'Associazione si è nel tempo strutturata, iscrivendosi negli albi comunali, provinciali e regionali. Ha iniziato a partecipare a diversi bandi, acquisendo sempre più esperienza anche grazie all’impegno attivo dei professionisti che ne fanno parte e ad altri che collaborano con noi. 

Passione ed imparzialità

Ogni attività svolta da Città Nostra è stata realizzata senza scopo di lucro.
Gli associati dedicano il proprio tempo e le proprie competenze per il mero piacere di contribuire alla crescita della città, senza aspettare nulla in cambio se non la gratificazione di far parte di un gruppo di amici con uno scopo comune: amare Galatina.
Ciò che ci preme ribadire è che l'associazione “Città Nostra” non si è mai dipinta di nessun colore politico e per molti anni ha collaborato tranquillamente con diversi schieramenti politici.

 

La realtà dei fatti

Eppure, malgrado sia tutto sotto la luce del sole salentino, in alcuni articoli locali si sono lette delle bassissime allusioni a dei "contributi" o a dei “regali”.
Con questa nostra, vorremmo redarguire gli improvvisati scribacchini che ciò di cui si sospetta non sono altro che somme affidate all'Associazione “Città Nostra” per coordinare e gestire alcuni eventi senza alcun compenso per l'attività - dettaglio ben specificato nelle delibere comunali che a quanto pare non sono state consultate prima della pubblica accusa sulle tortuose vie del web.
Ogni singola spesa, seguendo i criteri dell’estrema trasparenza, è stata preventivamente comunicata all'amministrazione comunale.

Quello che non si riporta negli “articoletti” è che le spese sostenute dall'associazione sono state di gran lunga maggiori di quelle rimborsate dal comune, perché alcuni acquisti - che inevitabilmente si affrontano nell'immediatezza delle attività svolte - non possono essere rendicontati, ad esempio piccole spese o scontrini.
Per essere più specifici, vale la pena informare che l'associazione sostiene anche il pagamento del 50% dell'iva delle fatture presentate al Comune di Galatina.

La risposta ad hoc: “Mezzogiorno in famiglia”

La partecipazione di Galatina alla trasmissione televisiva di Rai 2 “Mezzogiorno in famiglia” - un evento di cui essere più che fieri - è stata trasformata dalle malelingue in oggetto di sibilline insinuazioni.
Con il rischio di essere prolissi, specifichiamo che le quattro delibere comunali, in riferimento alle quattro puntate di “Mezzogiorno in famiglia” hanno stabilito di affidare all'Associazione un totale di €8.593,00 (iva compresa).

Le somme ricevute dal GAL Valle della Cupa per l'allestimento degli spazi espositivi, sono state di €980,00 iva compresa.

L’importo rendicontato e documentato per spese sostenute dall'associazione, è stato di €9.193,17.

Le somme non rendicontate ma sostenute dall'associazione ammontano invece a €776,00.   

L'iva da versare per le fatture emesse al Comune di Galatina ed al Gal è di €863,14.

In più, l'associazione dovrà versare circa €86,00 in fase di dichiarazione dei redditi.
 

Riepilogando, a fronte di entrate per €9573,00, le uscite sono state di €10.915,31. €1.342,31 in più ed a carico di “Città Nostra”.

Tutte le spese sostenute per la realizzazione delle puntate galatinesi sono state anticipate dall'Associazione “Città Nostra” e successivamente rimborsate dal Comune di Galatina, solo dopo l'approvazione di un'attenta e precisa rendicontazione.

Rispondiamo, quindi, ad alcune domande che ci sono state rivolte.
Ha pagato la RAI?
Sono arrivati dei rimborsi?
Era tutto a carico del programma?
Ebbene: no, non ha pagato la RAI.

Come probabilmente in qualsiasi programma televisivo, la Rai ha fornito solo un gettone di presenza ai ragazzi che hanno partecipato in studio, un piccolo contributo utile per i loro spostamenti in città ed il loro sostentamento.
Viaggio e alloggio sono stati sempre, per 4 settimane, a carico dell'Associazione, poi rimborsata dal Comune.

“Città Nostra” ha garantito un impegno 24/7 e non solo durante i fine settimana, per la preparazione degli allestimenti per gli esigenti produttori Rai e per la preparazione dei giochi in piazza. - Con l'occasione, ringraziamo nuovamente la moltitudine di galatinesi che ci ha affiancato ed ha appoggiato l’iniziativa con passione, dimostrando orgoglio e amore per la nostra città. –

Da parte nostra, abbiamo lavorato indefessamente alla realizzazione della trasmissione, fino a tarda ora, valutando idee e opzioni. Ci siamo confrontati con quanti hanno avuto piacere ad aiutarci. Abbiamo dato il massimo per mettere in risalto Galatina, non di certo per un riscontro economico.
E siamo riusciti nel nostro intento!
Abbiamo mostrato alcune delle bellezze della nostra terra, siamo fieri del nostro lavoro e dei nostri ragazzi.

La promozione turistica

Dato che si tratta di rispondere in estrema trasparenza alle vili insinuazioni sull’appropriamento indebito di denaro, ci teniamo a precisare che - per la promozione ed accoglienza turistica - molti altri costi sono stati sostenuti dall’Associazione nell’ultimo periodo.

 

Tre Laboratori di Pizzica in piazza San Pietro durante l’estate scorsa, diverse visite guidate a sostegno di relazioni pubbliche tra il Comune di Galatina e varie figure professionali della multimedialità turistica. Senza dimenticare le trasferte a Bari presso gli uffici di PugliaPromozione. Inoltre abbiamo commissionato la produzione di un cortometraggio sulla città, fondamentale per la promozione turistica, che sarà pronto a breve.

La risposta ad hoc: Natale 2018

Un altro punto che ha acceso le ultime polemiche è l’organizzazione del Natale -le casette in legno del mercatino in piazza San Pietro. Di queste ultime il dubbio che ha tolto il sonno ai critici è: di chi sono? Come sono state assegnate?

Facciamo un passo indietro.
Lo scorso anno, €4.000,00 tra quelli del bando di rafforzamento Info Point - vinto dal Comune di Galatina ed affidato a “Città Nostra” - erano stati destinati al mercatino natalizio. In quell'occasione, l'Associazione ha ritenuto conveniente investire una cifra più alta per l'acquisto delle casette (il solo noleggio costava €4.000,00!) per poterle riutilizzare in occasioni successive.
Le casette sono quindi di proprietà dell'associazione “Città Nostra”, che ha sostenuto per il loro acquisto - ed allestimento - una spesa complessiva di circa €7.700,00, e che anche quest'anno le ha messe a disposizione del Comune gratuitamente, accollandosi di nuovo le spese di montaggio e smontaggio (circa €600,00).

Per quale motivo l'Associazione avrebbe preso a carico tutte queste spese e questo impegno? E’ nello statuto di ogni associazione senza scopo di lucro l’obbligo di utilizzare gli avanzi di bilancio.

Riteniamo di saper gestire in modo oculato - al contrario di quello che si pensi - le risorse economiche derivanti da contributi ed attività varie; dunque, siamo in grado di decidere come meglio utilizzare le somme a nostra disposizione, con l’obiettivo di realizzare sempre al meglio le attività che ci vedono partecipi.

Ci contraddistingue un profondo senso di responsabilità verso Galatina, la nostra Città, la Città di tutti.
Probabilmente per alcuni è inconcepibile spendersi per la propria città senza la pretesa di riempirsi le tasche, e quindi s’impegnano a sprecare il loro tempo nel peggiore dei modi: cercando colpevoli e colpe.

I risultati ci sono, e si vedono!

Intanto ci attribuiamo l’onere di aver contribuito fattivamente a portare Galatina su Forbes, rivista americana di rilevanza internazionale.
Infatti, la giornalista Irene S. Levine girovagava per l’Italia alla ricerca di mete alternative a quelle di massa. È arrivata all’Info Point di Galatina dove ha incontrato la volontaria di turno, che con la sua cortesia, disponibilità ed un fluido inglese, ha saputo riconoscere l’importanza di quella presenza nel Salento e si è quindi messa a disposizione della turista, passeggiando con lei per la nostra città alla scoperta delle bellezze, degli scorci, delle tradizioni, della gastronomia.
Ha destato così un giustificato entusiasmo nella giornalista che successivamente ha pensato bene di divulgare l’incanto di Galatina con un articolo sul suo blog “More time to travel” e successivamente su “Forbes”.

Alla luce di tutti i risultati positivi, pensiamo di aver contribuito sostanzialmente alla promozione del territorio con relativo beneficio per l’intera comunità.

La nostra intenzione rimane quella di costruire.
Gli altri continuino anche a tentare di demolire.

Associazione Città Nostra

 
Di Redazione (del 04/08/2019 @ 09:23:26, in NoiAmbiente, linkato 1382 volte)

Ci sono momenti in cui l'umore sale, e momenti in cui scende.
Altri ancora in cui sprofonda nella rassegnazione.

Ed è proprio questo, la lotta fra la rassegnazione e la voglia di reagire, che abbiamo colto dalle parole di sconforto di alcuni cittadini che frequentano i giardini Madonna delle Grazie a Noha, presenti pure al momento dell'installazione di dieci nuovi cestini per la raccolta dei rifiuti.

Ricordiamo a tutti, che il progetto di ripristino delle panchine e dei cestini, quasi totalmente distrutti più dal vandalismo che dall'usura, volge al termine. L’impegno è stato reso possibile grazie ad alcuni concittadini che hanno contribuito sia economicamente, acquistando le panchine e i cestini, sia dal punto di vista pratico e organizzativo. Appena completata l’installazione, pubblicheremo l’evento su questo sito.

Non entriamo nel merito del lavoro svolto dall'attuale amministrazione, che ringraziamo comunque per la disponibilità nei confronti delle nostre iniziative volte alla cura del bene comune.

Vorremmo invece mettere in evidenza due aspetti  connessi alla Politica del nostro territorio: l'atteggiamento di rabbia/arrendevolezza e la determinazione imperterrita di volere a tutti i costi spingere questa nostra comunità verso il cambiamento, seppur a piccoli passi.

Ormai lo stato del quasi dissesto finanziario del Comune di Galatina è conclamato: ce lo comunica il sindaco in persona, come per esempio nell’ultima relazione del Consiglio Comunale del 31 luglio appena trascorso.

La stessa cosa possiamo dire del degrado che, ahimè, non fa onore alla gloriosa storia di arte e cultura di Galatina e frazioni. Eppure nonostante la grave situazione e le difficoltà che non lasciano trasparire grandi cambiamenti nell’immediato, non bisognerebbe mai arrendersi, tantomeno essere critici, se non fosse per un apporto utile allo stesso bene comune. Mi riferisco alla vecchia abitudine di considerare una forma di "critica" il lamentarsi delle inadempienze degli amministratori così, in modalità zapping, un colpo di qua e uno di là, come quell’altra inconsulta mania che si fa con il telecomando della tv.

Purtroppo c'è in giro ancora tanta gente apparentemente per bene che con disinvoltura getta la propria spazzatura dall'auto in corsa; giovani e meno giovani che disseminano i bordi delle strade di bottiglie di vetro e sacchi di spazzatura; gli amici degli amici a quattro zampe che non conoscono le più elementari norme del galateo cittadino e lasciano dietro il loro passaggio l’allegoria di quello che di fatto sono; compaesani che bruciano plastica a cielo aperto, come se le particelle volanti non li interessassero per primi.

La strada verso la civiltà è lunga e tortuosa, così come l'amore tanto di moda oggi nei confronti della Natura. Ma da soli non andremo molto lontano.

Noi crediamo che sia necessario essere critici, ne abbiamo il dovere, prima ancora che il diritto, ma per farlo in maniera costruttiva bisognerebbe fare un passo avanti, considerandoci cioè protagonisti consapevoli delle nostre responsabilità.

Certo occorre tempo, e infatti se per esempio ci guardiamo indietro, solo fino ad un paio di decenni addietro, i Nohani portavano i loro bambini a giocare nei parchi pubblici dei comuni vicini. Oggi invece siamo qui, in questi nostri bellissimi giardini, tutti insieme, al fianco dei nostri amministratori, per poter credere ancora una volta nella bellezza e nel futuro di Noha.

Il Direttivo di

Fareambiente Laboratorio di Galatina Noha

 

Gli operatori volontari di servizio civile universale attualmente impegnati nell’ambito del progetto “Monitor 7018”, attuato nel Comune di Galatina, porteranno avanti, per tutta la durata del loro periodo di servizio, l’azione intitolata “Comunicazione a caldo” in modalità on line anziché in presenza.

L’azione “Comunicazione a caldo” ha come obiettivo quello di rafforzare il senso civico dei cittadini promuovendo la raccolta differenziata (come separare correttamente i rifiuti domestici e conferirli nella corretta maniera), con il “porta a porta”.

Purtroppo, l’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha imposto la rimodulazione dell’attività per cui, venuta meno la possibilità di operare sul territorio con il “porta a porta”, tutti i cittadini potranno seguire sulla pagina di Facebook “SCU-Progetto Monitor 7018”, nei giorni di lunedì, mercoledì, e venerdì, le necessarie indicazioni su come fare la raccolta differenziata in maniera corretta, oltre che utili consigli per limitare gli sprechi e salvaguardare l’ambiente.

Gli operatori volontari di “Monitor 7018” saranno ben lieti, attraverso la pagina facebook sopra indicata, di rispondere alle eventuali domante poste dai cittadini.  

La cultura e le buone abitudini aiutano la società a progredire e a mantenersi sana. Il servizio civile è anche questo.

Gli operatori volontari del progetto

"Monitor 7018"

 

“Condividere” è una parola un po’ abusata, forse, per via dei social, ma in tempi come questi recupera il suo significato autentico. Condividere ansie, paure, ma anche speranze, competenze, idee, per supportare e sostenere con tutte le forze di cui dispone una comunità, i pazienti e i medici che instancabilmente operano nel presidio Santa Caterina Novella di Galatina.

La macchina della solidarietà che l’emergenza sanitaria ha messo in moto nella città, facendo nascere campagne di raccolta fondi a favore dell’Ospedale “S. Caterina Novella”, sta lavorando a pieno ritmo, dando risultati straordinari, sia in termini di coinvolgimento che di sinergie raggiunte tra le associazioni che operano nel territorio. Grazie alla collaborazione tra il Club Unesco di Galatina e le Associazioni riunite nella campagna “Doniamo Aiutiamo Vinciamo”, in queste ore è stato raggiunto un importantissimo traguardo, possibile solo unendo le forze. Oltre ai numerosi dispositivi di protezione, è stato acquistato un ecografo portatile, con caratteristiche tecniche adeguate alle indagini diagnostiche relative ai pazienti affetti da covid-19, completo di tutta la strumentazione necessaria ad un impiego immediato nel presidio di Galatina. L’acquisto, il cui importo è pari a 17.080 €,  è stato possibile anche grazie alla generosa donazione da parte dei lavoratori dello stabilimento Colacem di Galatina, che hanno deciso di far confluire in “Doniamo Aiutiamo Vinciamo” il consistente ricavato della raccolta fondi da loro attivata a inizio emergenza. L’ecografo rimarrà nella disponibilità dell’ospedale anche ad emergenza finita.

Tra le tantissime donazioni,  ci piace segnalare l’idea di un gruppo di amici che piuttosto che dividere il montepremi del torneo di fantacalcio, hanno deciso di donare l’intero importo, pari a 560 €. Li ringraziamo con tantissimo affetto e siamo grati anche ai tantissimi donatori, come la signora Maria, nome di fantasia, che anche con 10 euro ha sostenuto la nostra campagna. Sappiamo quanto sacrificio comporta quella donazione!

Ma la campagna non finisce qui e da alcuni giorni è nata anche l’iniziativa collaterale “Farmaco solidale” che consente ai cittadini di donare un farmaco da banco ai bisognosi, tramite gli enti caritatevoli e associazioni di volontariato che operano nel territorio comunale. Un punto di raccolta è operativo presso la farmacie Licignano e Bucci di Galatina, che ringraziamo per aver aderito all’iniziativa. 

Ricordiamo tutte le associazioni e aziende aderenti alla campagna:

  • Amici della Madonnina – Galatina;
  • Ass. Arma Aeronautica "F. Cesari" Galatina;
  • Ass. Arma Aeronautica "R. Russo" – Cutrofiano;
  • Ass. Culturale Espressioni;
  • Ass. Francesco Marco Attanasi onlus; 
  • Ass. Turistica Pro Loco Galatina;
  • Cinquanta anni dal diploma terza C;
  • Città Nostra;
  • Commercianti Corso Porta Luce – Galatina;
  • “Demos” Palestra Soleto; 
  • DITUTTO.IT;
  • Inondazioni APS;
  • Legambiente Galatina;
  • Miriàm: donne per il sociale odv;
  • Mood;
  • Noha.it;
  • Olimpia SBV Efficienza Energia;
  • Quelli di piazza San Pietro 2.0;
  • R.G.service;
  • Showy Boys ASD Galatina;
  • SOS Galatina;
  • Università Popolare "Aldo Vallone" - Galatina;
  • Virtus Basket Galatina - TappiAmo Galatina;
  • Ass. Volontari Ospedalieri Onlus Galatina. 

Chiunque volesse dare il suo contributo alla suddetta raccolta fondi per aiutare l’Ospedale di Galatina a combattere l’emergenza covid-19, può fare la sua donazione tramite bonifico sul conto corrente bancario, DEDICATO e ESCLUSIVO per la campagna raccolta fondi in oggetto, IBAN: IT63O0103079651000011729180 intestato a APS Inondazioni presso la Banca Monte dei Paschi di Siena di Galatina con causale: Covid19 Ospedale di Galatina - donazione.

Nei punti vendita “Supermac” in via Kennedy, “Conad” in via Gallipoli, “Macelleria Marco Fulgido” in via Val d’Aosta,  a Galatina, che ringraziamo per la disponibilità, è possibile lasciare una donazione nei salvadanai solidali, che verranno aperti a fine campagna alla presenza dei titolari e di un rappresentante di “Doniamo Aiutiamo Vinciamo”

Ne approfittiamo per chiarire che donare direttamente alle associazioni del territorio significa snellire il percorso di acquisizione del materiale sanitario utili all’emergenza senza correre il rischio che i fondi si disperdano nei meandri della burocrazia. Ogni euro versato sarà  investito in DPI e attrezzature mediche per il nosocomio galatinese. Inoltre sulla nostra pagina facebook è disponibile la tracciatura di tutte le spese in entrata e uscita con l'obiettivo di fornire a tutti la massima trasparenza sulle operazioni compiute.  

Per info:
Whatsapp: 324-5848736
Email:  doniamoaiutiamovinciamo@gmail.com
Pagina FB: https://www.facebook.com/doniamoaiutiamovinciamo

 
Di Redazione (del 12/07/2014 @ 09:10:29, in Comunicato Stampa, linkato 2201 volte)

Per rispetto dei tanti galatinesi che ci hanno dato fiducia, riteniamo necessario dover replicare alle stucchevoli dichiarazioni del Sindaco Montagna che, anziché far tesoro di suggerimenti e critiche per migliorare la propria azione amministrativa, gioca la carta, ben collaudata, di certe volpi della vecchia politica provando a buttarla in rissa, per evitare di rispondere alle domande.
Non funziona più Signor Sindaco, lasciamo a Lei la sterile polemica e il livore, frutto di una suscettibilità tipica di chi non ha argomentazioni, di cui ne aveva dato un saggio pubblico quando, in un Consiglio Comunale prenatalizio, una sua incommentabile reazione, scomposta e inadeguate alle Istituzioni, aveva creato stupore ed imbarazzo tra i presenti e i dipendenti comunali.
Vogliamo invece riportare il dibattito nei termini della concretezza dei fatti.
Cominciamo parlando dell’Ente Fiera sulla quale mai Le abbiamo attribuito responsabilità dirette sul passato, ma, visto che è Lei a portarci su tale terreno, non possiamo che evidenziare ai galatinesi che gli ultimi due Presidenti, con responsabilità sicuramente dirette, sono riconducibili, rispettivamente, uno a nomina PD, il suo partito, e uno a nomina Socialista, il suo ex partito. Quello che Le si contesta direttamente invece è l’aver scientemente e colpevolmente subito la regia del liquidatore, il dr. Spagnulo, già amministratore dell’Ente, che potrebbe non avere nessun interesse a far emergere eventuali responsabilità politiche e gestionali di chi ha portato la società alle attuali condizioni fallimentari. Le ricordiamo, poi, quanto Lei sia reticente nel rispondere a domande precise che Le sono state fatte anche in Consiglio Comunale e ci riferiamo, in particolare, alle dichiarazioni pubbliche rese dal dott. Spagnulo alla Sua presenza quando riportava “fatti poco chiari” dei quali Le abbiamo chiesto da tempo conto, senza riscontro alcuno.
Ci dice di aver chiesto la restituzione dell’immobile, ma modi e tempi non è dato sapere in maniera ufficiale, e a fronte di un ipotetico, ingiustificato e strumentale rifiuto ha pensato bene di avallare l’ipotesi di una proroga contrattuale del contratto di comodato gratuito i cui limiti erano talmente evidenti che ha dovuto richiedere il supporto di un parere legale esterno per poterla sostenere.
L’unico evento certo e concreto nella vicenda è che questa Amministrazione, incapace di programmarne il rilancio, ha, nei fatti, decretato la morte della Campionaria, fiore all’occhiello della nostra città per oltre 60 anni. Oggi, quindi, sarebbe opportuno chiarisse meglio a quali “provvedimenti conseguenti” lei fa riferimento nella sua nota apparsa sugli organi di stampa e quale concretezza ha dato alle Sue parole.
Passiamo alla CENTRO SALENTO ambiente, qui fatti e atti smentiscono con semplicità le sue argomentazioni.
- Negli ultimi 8 ANNI tre dei cinque Presidenti che si sono succeduti sono stati di nomina PD, sempre il suo partito, ossia due Segretari cittadini del Partito Democratico, rispettivamente Mele e De Matteis e l’attuale Torrone.
Quando parla di eredità, quindi, pensa ai piani integrativi ed ai contenziosi con i dipendenti tutti lasciti di queste gestioni ?
- Alla scadenza naturale della CSA del 31/12/2012, la sua Amministrazione, anziché metterla in liquidazione come tutta la città chiedeva, lo si poteva fare pur consentendole di continuare il servizio sino all’avvio degli ARO, ha fortemente voluto farla rinascere deliberandone la proroga e lo fa nello stesso Consiglio Comunale del 21-12-2012, caratterizzato dagli “inopportuni” atteggiamenti richiamati in premessa.
Perché allora oggi chiama “eredità” una CSA Spa che Lei ha deciso di far sua, allungandole la “vita” ?

- Il 9 maggio 2013 fu da noi proposta e presentata in Consiglio Comunale, controfirmata da tutte “quelle minoranze presenti in Consiglio Comunale” che oggi accusa d’incoerenza, l’istanza da Lei rigettata avente per oggetto:
“richiesta di istituzione di una Commissione Speciale di indagine, ai sensi dell’art. 16 Regolamento Comune di Galatina, sulla gestione della Centro Salento ambiente SpA”.
Perché, quindi, oggi lancia generiche accuse quando è Lei ad aver impedito che si potesse avviare un percorso di chiarezza politica ed amministrativa su un ventennio di gestione ?

Solo su una cosa riteniamo di essere in linea Lei Signor Sindaco, saranno i cittadini galatinesi a valutare.

Marcello Amante
Consigliere Comunale

Galatina in Movimento
Galatina altra
novaPolis Galatina
Movimento per il Rione Italia

 

 Di seguito il comunicato stampa del comitato di Cutrofiano che annuncia la loro prima battaglia vinta contro la guerra del fotovoltaico agricolo che sta distruggendo il nostro territorio.

PRIMA VITTORIA DEL COMITATO NELLA LOTTA CONTRO IL FOTOVOLTAICO SU  SUOLO  AGRICOLO

Il Forum Amici del Territorio è lieto di comunicare a tutta la cittadinanza, che in data 23 novembre 2010, la società Fotowatio presente nei tre mega impianti fotovoltaici di 108 ettari, rinuncia alla realizzazione del suo progetto di 32 ettari.

Per questo primo successo si ringraziano:

-      gli oltre 1.300 Cittadini, che hanno sottoscritto la petizione popolare proposta dal Comitato;

-      il Consiglio Comunale che ad unanimità ha espresso parere negativo alla realizzazione degli impianti industriali fotovoltaici;

-      le associazioni “Italia Nostra”, “Forum ambiente e Salute”, “Save Salento”,  e “Comitato di Noha ”, per il loro sostegno.

Il Forum, soddisfatto di questo importantissimo risultato, rimarrà vigile e continuerà la sua azione di contrasto a tutti i progetti di impianti industriali fotovoltaici su suolo agricolo.

Il Presidente

Gianfranco Pellegrino

Ecco invece il comunicato con il quale la Fotowatio rinuncia ufficialmente alla realizzazione del parco fotovoltaico a Cutrofiano

icon Comunicato stampa

 
Di Redazione (del 12/08/2019 @ 08:58:08, in Comunicato Stampa, linkato 984 volte)

Galatina risulta tra i Comuni ammissibili al finanziamento per un importo di € 18.810,00 con il progetto “Galatina, Piazza Vecchia, viaggio alla scoperta dei prodotti agroalimentari tradizionali”.

Con Determina Dirigenziale n.87 del 31.07.2019 è stata resa nota la graduatoria relativa alla partecipazione all’avviso pubblico per l’organizzazione di iniziative di ospitalità di giornalisti e opinion leader promosse dai Comuni o Unioni di Comuni della Regione Puglia 2019 finalizzate alla conoscenza del territorio e dei suoi attrattori materiali ed immateriali.

L’Amministrazione Comunale ha da subito posto grande attenzione per finanziamenti di questo tipo.

Il 15 settembre, a Galatina, si rinnova l’appuntamento con la seconda edizione della manifestazione Piazza Vecchia, coordinata dall’ Associazione Salento Km0, che ha sede a Galatina ed opera da tempo su tutto il territorio salentino per la promozione dei prodotti agroalimentari locali provenienti da agricoltura naturale.

I palcoscenici di questo singolare evento saranno Piazza Arcudi e Piazza Vecchia che costituiscono il nucleo più antico della città di Galatina, una parte del centro storico viva e attiva sino a pochi anni fa che, come sempre più spesso accade, è stata quasi completamente abbandonata avendo anche subito il peso della cattiva reputazione del vecchio “casino”.

L’idea di ripopolare questi luoghi raccontando le storie passate è al centro di questo progetto che si pone l’obiettivo di connettere la città con l’esterno. Il dedalo di vicoli tra Piazza Vecchia e piazzetta Arcudi sarà il mezzo attraverso il quale la poesia e la storia della città parleranno a viva voce, offrendo agli occhi dei visitatori un’immagine unica di comunità, dove produttori e cittadini collaborano per costruire questa idea di Osteria Diffusa, con interventi musicali nelle corti, proiezioni a tema e laboratori per tutti.

L’evento sarà animato da una serie di iniziative che coinvolgono le realtà imprenditoriali e associative galatinesi e dei dintorni. I visitatori avranno l’opportunità di conoscere le piccole aziende agricole, i caseifici e i laboratori di produzione passeggiando tra i banchetti del mercatino agro-artigianale promosso dall’Associazione Salento Km0.

L’assessore al turismo Nico Mauro afferma: “Continuiamo a raccontare, attraverso media e testate giornalistiche, il nostro territorio in tutta la sua particolare bellezza, con l’impegno di valorizzare anche quelle professionalità che sono ricchezza aggiunta e che permettono di guardare al futuro con ottimismo. La presenza di un gruppo di giornalisti di diverse testate, tra nazionali ed estere, permetterà di raccontare e dare visibilità a Galatina, a suoi scorci di centro storico poco noti e soprattutto a quel patrimonio di cultura, saperi e sapori, vera ricchezza immateriale.”

Per la stessa manifestazione Galatina aveva ottenuto uno dei quattro finanziamenti, curati dall’ Assessore all’ambiente Cristina Dettù,  nell’ambito  del progetto ECOFESTE, ed aventi l’obiettivo di sostenere i Comuni che volessero trasformare feste, sagre e raduni in ecofeste, manifestazioni ed eventi pubblici a basso impatto ambientale e plastic free: in tali occasioni, infatti, dovranno essere utilizzate solo stoviglie lavabili, compostabili o biodegrabili.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 01/10/2021 @ 08:51:57, in NoiAmbiente, linkato 781 volte)

I rifiuti gettati in terra non servono alla nostra dignità. 
E con il degrado, oltre alla dignità, se ne va in fumo anche la nostra salute, sopratutto dei più deboli.
Domenica 3 ottobre alle ore 8,30 ci incontreremo davanti al Centro sportivo di via Giotto, a Noha. 
Per ricordarci che la salvaguardia dell'ambiente è un dovere di tutti, a prescindere dal titolo di studio o professione, è quindi un dovere dei genitori, dei nonni, dei figli,  dei giovani e  dei vecchi. L'ambiente, in un certo senso, è una "Livella" che accomuna tutti.

 

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali Odv

 

Il 21 novembre in occasione della "Giornata nazionale degli alberi" i ragazzi della scuola secondaria di 1° grado" del Polo2 di Noha, su iniziativa di alcuni genitori, sostenuta dalla Dirigente, Dott.ˢˢᵃ Luisa Cascione e dai docenti che li accompagnavano, hanno provveduto alla piantumazione  di un platano in sostituzione di quello che qualche anno fa fu danneggiato da un fulmine.

Si ringraziano l'on. Leonardo Donno, il consigliere comunale Pierluigi Mandorino, i tecnici e gli operai del Servizio ambiente del Comune per l'impegno profuso a sostegno di questa manifestazione volta a sensibilizzare tutta la comunità nohana e soprattutto la nuova generazione al rispetto, alla cura e alla difesa dell'ambiente.

Giorgia Giannico

 

 
Di Redazione (del 07/03/2023 @ 08:34:05, in NoiAmbiente, linkato 580 volte)

Sono passati ben oltre 14 mesi dagli annunci dell’insperata promessa di restauro della casa dell’orologio di Noha. Ma lo stato di degrado della nostra casa e relativa torre, è vecchio di almeno quattro decenni. Allorquando il servizio di anagrafe comunale venne spostato in una struttura più sicura. Il degrado chiama degrado, si dice. Ma i cittadini di Noha hanno dimostrato di saper resistere con grande dignità a certi strani eventi del destino.

Un uomo sano non pensa in continuazione al suo essere in salute; solo chi è malato è interessato alla salute. Per cui se, per esempio, non soffri di mal di testa, non sai neppure di avere una testa. A quanto pare, tutto ciò che sperimentiamo, dipende dal suo opposto. Sappiamo quindi quanto sia vero il fatto che se si è costretti a vivere nel degrado, si rischia di farci l’abitudine.

“L'abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, e ci si rassegna a tutto.” Oriana Fallaci, Un uomo (Milano, Rizzoli 1979). Bell’insegnamento che abbiamo dato alle ultime due generazioni che hanno dovuto acquisire a proprie spese la capacità di fare resilienza.

Naturalmente la speranza è sempre l’ultima morire.

Basta guardarla! La paura adesso non è più di rimanere folgorati dall’amarezza, ma dal rischio di beccarsi un concio di cornice sulla testa, come accadde il 18 giugno del 2013, allorquando si staccava improvvisamente un pezzo del balcone al primo piano della casa attigua, per fortuna senza danni alle persone. Così come segnalato al Protocollo di Galatina il 18 marzo 2021. casa comunale pec.pdf (Noha.it) Che tristezza caro Sindaco. Eppure la piazza è il luogo in cui cultura e storia, simboli e tradizioni, dovrebbero rivivere quotidianamente in una forma armonica l’idea di sicurezza e di felicità, la stessa che una Amministrazione deve saper offrire ai suoi abitanti. 

Basta scrivere sul motore di ricerca di internet “casa dell’orologio di Noha” e si vedranno apparire una sfilza infinita di lettere e articoli pubblicati da destra e manca dedicati alla mancanza di cura della nostra casa dell’orologio, raccontano per esempio del ““l’orologio pubblico più fermo del mondo” o “l’orologio pubblico più veloce del mondo” (e quindi, ad honorem, “l’orologio pubblico più ridicolo del mondo”).

Martirologio - Noha.it

Quindi siamo qui, Signor Sindaco, a chiedere per l’ennesima volta:

Per quanto tempo i cittadini di Noha dovranno attendere che  la promessa di messa in sicurezza della Casa dell’orologio diventi finalmente il lieto fine di questa abominevole quanto bruttissima storia?

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina

 
Di Redazione (del 18/01/2023 @ 08:32:19, in NoiAmbiente, linkato 456 volte)

La nostra terra, l'aria e la falda idrica, già fortemente compromesse, hanno davvero i requisiti per essere impregnati di ulteriori sostanze non biodegradabili, quali quelle prodotte da questi opifici e altri insalubri già abbondantemente concentrati sul nostro territorio?

Quali altre vocazioni di sacrificio, oltre quelli già esistenti deve accollarsi la comunita’ di GALATINA?

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali
di Noha e Galatina

 

 
Di Redazione (del 06/07/2022 @ 08:30:18, in Comunicato Stampa, linkato 521 volte)

Quanto è bello leggere questo fermento culturale nel centro sinistra galatinese. Antonio Antonaci, Elena Esposito, Michele Scalese sono stati subito sul pezzo nel dibattito e, diciamocela tutta, ogni persona che si riconosce nella cultura di centro sinistra attende che Galatina si muova verso questa rinascita.

Anche io.

Ma il mio punto di vista cerca di guardare alla prossima scadenza, che è quella politica e considera il “centro-sinistra” una categoria che attiene il posizionamento politico-culturale di un elettorato, con le sue sensibilità sociali, economiche e delle relazioni internazionali.

È difficile parlarne con altre categorie come quelle tipiche della identificazione nel gruppo di simili o di squadra. Mi spiace dirlo a Scalese, ma il suo sembra piuttosto un richiamo alla rifondazione di un gruppo elitario.

Il 12 ed il 26 giugno abbiamo scelto un Sindaco per una amministrazione locale, in cui si sono messe insieme diverse sensibilità politiche perché desiderose di perseguire un cammino diverso dal precedente, in cui ha amministrato un gruppo di brave persone con sani principi che hanno pensato a risolvere, direi anche bene, delle problematiche di bilancio, senza pensare agli investimenti e senza un grande sguardo verso la parte più produttiva. Un cammino diverso anche da quello del campo largo PD e 5Stelle (con un innesto di destra) perché non considerato una novità e perché forse partito con l’affermazione del gruppo di guida, senza grandi aperture verso il resto della comunità degli attivisti e con delle vecchie ruggini per una parte di centro sinistra (Socialisti di Spoti, parte della causa della caduta dell’amministrazione Antonica che si riproponeva).

Antonaci, brillante e istrionico, non è parso da subito capace di vincere ma sicuramente ha ottenuto un risultato che dovrebbe far riflettere e che lo rende importante.

Tutto qui.

Se dovessimo scendere nei dettagli del giudizio morale politico che suggerisce Scalese, a cui dedico la mia riflessione per stima e desiderio di scambio di opinioni, non certo per criticarlo, probabilmente la questione diventerebbe più seria. E mi farebbe porre una domanda: è accettabile che parte del centro sinistra abbia operato per l’elezione di un candidato alternativo alla scelta ufficiale del PD? Se pensiamo alla scelta di molti del PD durante il referendum costituzionale del 2016 direi di si. Anche allora buona parte del partito e non certo su scelte locali, decise di sabotare il proprio governo, retto da un proprio rappresentante, consapevoli della sua caduta attraverso un voto difforme dalla posizione ufficiale.

È accettabile che Fabio Vergine abbia accettato di farsi appoggiare sia da persone provenienti dal PD che da esponenti vicini alla Lega? Se penso alle scelte di Minerva, che ha in giunta anche Di Mattina, notoriamente vicino a Marti, credo di si, perché si tratta di scelte locali e amministrative. Accade con Mellone anche a Galatone. Lo stesso Emiliano ha nominato come assessore un uomo simbolo delle amministrazioni Fitto.

Se poniamo la critica morale e etica nei confronti di Vergine compiamo la stessa forma di bullismo machista tipico delle vecchie società oppressive: se un uomo tradisce una moglie è “un conquistatore”, se a tradire è una moglie la si addita come “poco di buono”. Le stesse scelte sono tali sia se le compie un tesserato PD che se le compie un qualsiasi altro disgraziato non PD. Mi pare evidente.

Come mi pare evidente che tutte queste contaminazioni possano diventare pericolose, perché tendono a impoverire il dibattito identitario e politico locale. Senza distinzione su chi le compie.

Altrimenti non stupiamoci se l’opinione pubblica considera il PD autoreferenziale e spesso propenso a rilasciare le patenti di agibilità politica, pontificando.

Io stesso nel 2012 ero responsabile provinciale della campagna per le primarie di centro sinistra di Bruno Tabacci e molti militanti locali mi dicevano “ma voi che c’entrate, mica siete dei nostri” anziché essere felici che vi fosse un confine più largo. Nel 2018 però il nostro 2,7% di +Europa è risultato gradito visto che ha permesso l’elezione di molti deputati PD…

Oggi dobbiamo invece cogliere l’invito di Antonio, Elena e Michele perché dobbiamo affrontare la questione delle politiche del 2023.

Lì non si parlerà della purezza della razza o del gruppo dirigente di un partitino di paese. Dovremo compiere scelte e delegare perché vengano affrontate le grandi tematiche che riguardano il nostro tempo.

Quali diritti e quali doveri da proporre o difendere? Quali politiche internazionali perseguire? Come affermare l’appartenenza al blocco occidentale e alla Nato? Che ruolo dare all’Europa affinché possa pesare in questa crisi bellica?

E potrei continuare a lungo sui temi dello sviluppo economico o della redistribuzione, delle spese militari e della ricerca.

Non basta attaccarsi una spilla e iniziare a tifare. Dobbiamo affrontare i temi. Ad esempio io, che sicuramente di centro-sinitra lo sono da quando ero bambino, pur con una sensibilità popolare, ho difficoltà a confrontarmi con una parte del M5S che flirta con Putin e accetta i suoi soldi, che parla di sganciare reddito e lavoro, che anziché dimostrare senso dello Stato prova a far traballare il Governo per qualche voto in più. Condivido il monito di Franceschini di domenica.

Ho più facilità a dialogare con una parte di Forza Italia come quella rappresentata dalla Ministra per il Sud Carfagna e rispetto maggiormente (anche se rimango distante e distinto) la parte della Lega vicina alle imprese del nord e a Giorgetti.

Non posso non condividere il gesto di Di Maio che si ritrova a rischiare la fine politica pur di difendere un posizionamento geopolitico (l’occidente, la NATO, la difesa dello stato nazionale Ucraino) e un Governo al quale non vi è alcuna alternativa.

Amici miei, da questo dovremmo partire anche nelle nostre periferie, tra i nostri giovani, tra i nostri figli. Non sono discorsi lontani ed hanno un impatto incredibile. Mandare a Roma un o una parlamentare che infili solo il badge sul proprio scranno non serve. Serve affermare una visione di società e di nazione, serve capire se vogliamo l’Europa o vogliamo tornare ai confini, alle frontiere. Serve capire che sanità vogliamo, che lavoro vogliamo creare, che sviluppo perseguire, che tutela dare al nostro ambiente.

Non imponiamo a chi ha (o potrebbe avere) passione solo delle rese dei conti personali. Nessuno vada via dall’area popolare e progressista galatinese! Si aprano le porte e si torni a parlare della cosa più bella del mondo: delle idee. E mai più solo delle persone.

Andrea Salvati

 
Di Redazione (del 09/08/2022 @ 08:28:55, in Comunicato Stampa, linkato 478 volte)
Grazie alla sinergia con la filiera imprenditoriale si potrà iscrivere la squadra al prossimo campionato di categoria. 

Il calcio continuerà ad essere protagonista a Galatina. Questo sport che appassiona la grande maggioranza della popolazione mondiale non poteva cessare di esistere nella nostra Città.

Il Galatina Calcio ASD ha una tradizione centenaria e centinaia di cittadini galatinesi nutrono un attaccamento particolare per la storia di questa squadra. 
Dopo la dolorosa retrocessione dello scorso anno, la vecchia società del Galatina Calcio ASD si è rivolta alla nuova amministrazione, in particolare al Sindaco di Galatina Fabio Vergine, per chiedere un sostegno concreto al fine di poter iscrivere la squadra al nuovo campionato di categoria. 
 
Il Primo Cittadino ha accolto favorevolmente la richiesta e si è mosso tempestivamente per poter trovare una soluzione fattiva. “Non appena mi è stata formulata una richiesta da parte dei membri societari e dei supporters del Galatina Calcio, non ho potuto esimermi dal dare il contributo mio e dell’amministrazione che mi onoro di rappresentare. L’ho fatto in qualità di Sindaco, ma prima ancora di galatinese che ama la propria Città e auspica un suo progressivo sviluppo sotto ogni punto di vista. 
Il calcio non è un semplice sport. Appassiona ragazze e ragazzi, donne e uomini e trasmette dei valori sani.
Per questo motivo, ho chiesto il supporto di alcune forze imprenditoriali della Città, alle quali va il mio più sincero ringraziamento, affinché potessero sostenere questo nuovo progetto e continuare a dare lustro a questa squadra e a questa società, che ha scritto importanti pagine di storia nel corso degli anni.
Il prossimo obiettivo è quello di iscrivere la squadra al campionato di 1a Categoria, costruire una rosa competitiva e ingaggiare un nuovo allenatore. 
Il calcio a Galatina continua ad esistere”, commenta il Sindaco Fabio Vergine. 
 
I membri societari hanno individuato nella persona di Giorgio Cafaro il nuovo Presidente. 
Ex Istruttore direttivo nel corpo vigili urbani e funzionario responsabile dell'ufficio tributi del Comune di Galatina, Cafaro ha militato per molti anni tra le file del Galatina calcio e, quindi, conosce perfettamente l’ambiente
 

Nei prossimi giorni, verrà formalizzata l’iscrizione al prossimo campionato per avviare la nuova stagione 2022 - 2023.
 
Fabio Vergine Sindaco
Ufficio Stampa
 
Di Redazione (del 31/01/2022 @ 08:24:45, in Comunicato Stampa, linkato 461 volte)

Nonostante l’attivazione di cinquanta foto-trappole, come annunciato qualche giorno fa con enfasi dal sindaco Marcello Amante, l’attività degli sporcaccioni non si ferma. Questa volta i rifiuti non sono stati abbandonati in periferia o nelle strade di campagna, ma ad essere preso di mira è il Centro della Città: così si presentava, nella foto, agli occhi dei tanti cittadini, che in questa bella giornata di sole di fine gennaio, sostano o passeggiano sulla Villa Comunale o l’attraversano in macchina. Una busta contenente rifiuti di ogni genere è stata abbandonata sull’aiola che divide Piazza Alighieri dalla Chiesa dell’Immacolata, accanto ad una videocamera del Comune. Questa volta, grazie a questa presenza, sarà facile scoprire gli autori o l’autore, che con costanza (ricordiamo i rifiuti abbandonati in piazza Lillo o in Piazza due Trappeti), insudiciano la nostra bella Città?

L’Ispettore all’ambiente sarà in grado di assolvere al compito al quale è stato incaricato?

Ninì De Prezzo

 
Di Marcello D'Acquarica (del 28/07/2023 @ 08:18:52, in NoiAmbiente, linkato 714 volte)

Sono giorni, questi ultimi, di annunciazioni per grandi cambiamenti, novità che interesseranno a breve Galatina e frazioni.

Lei stesso, Signor Sindaco, in un post pubblicato sulla Sua pagina social, avvisa noi cittadini in merito a questa rivoluzione, pregandoci di aver pazienza e di prepararci al conseguente, ineluttabile disagio, a partire dal corrente mese di luglio.

Si parla anche di piste ciclopedonali che congiungeranno Galatina a Noha, e perfino Noha ad Aradeo. Insomma.

Nel corso di un’intervista, ci ha dato inoltre l’annuncio della importante partecipazione di Galatina, “prima in tutta la provincia”, al progetto ZES (Zona Economica Speciale), che interessa un'area di 50 ettari inseriti in un denso contesto urbano, grazie a una legge più o meno datata (T.U. delle leggi sanitarie R.D. 1265/1934). Una legge che, ahinoi, nel caso di Galatina non tutela gli abitanti da precise distanze delle case - sia vecchie che da nuovi insediamenti - da opifici insalubri e rischiosi per la salute.

La ZES Adriatica interregionale Puglia–Molise è una piattaforma online e pienamente digitale georeferenziata del territorio, compresa quindi la zona industriale di Galatina e quella adiacente di Soleto. Si tratta, cosi si dice, di una mappa che fornisce tutte le informazioni utili per cui qualsiasi imprenditore può chiedere di localizzare il proprio insediamento produttivo dove più gli aggrada, compresa, ovviamente, la nostra zona industriale. La quale con i suoi 17 ettari di infrastrutture (che si innalzano altissime nel cielo e a tratti semi dirute) fa da viale principale di ingresso alla nostra bellissima colta e storica città.

In ultimo, in occasione dell'inaugurazione della 64a fiera campionaria regionale, nel corso della nostra festa patronale iniziata il giorno 27 giugno scorso, è stato presentato dall’architetto leccese Alfredo Foresta (i maligni parlerebbero di ossimoro) un nuovo progetto riguardante il sito di 20 ettari, che includono la Fiera Commerciale di Galatina.

In base alla rapidissima presentazione dell'architetto, s’è compreso che sono in arrivo enormi volumetrie per congressi, piste sportive, piscine con vasche lunghe fino a 50 metri, impianti di produzione di energia elettrica e di recupero delle acque pluviali e/o piovane.
Tanta roba, si direbbe nello slang di questi giorni.

Alla luce di questi stravolgimenti è normale che i cittadini di Galatina e frazioni (almeno quelli degni della carica di cittadino) si pongano degli interrogativi. E si chiedano in primis che impatti avrebbero queste ulteriori “grandi opere pubbliche” sul loro habitat e quindi sulla loro salute. Purtroppo, ad oggi,  Galatina è annoverata fra i 16 comuni di un Cluster con la più alta percentuale di tumori (cfr. registro dei tumori, dati ASL, CNR E PROTOS), e non vorremmo che quest’ulteriore consumo di suolo rappresentasse il colpo di grazia a un territorio già martoriato.

Non ci sembra di aver sentito qualcosa in merito alla “riforestazione” o al “ripristino dei luoghi”. Quanto alle cosiddette “comunità energetiche” meglio per ora lasciar perdere, tanto temiamo le solite operazioni di green-washing così di moda in questi tempi di emergenze à la carte: chissà perché invece temiamo solo ulteriori rotatorie, cemento, asfalto, comparti edilizie e infinite volumetrie.

Di questo passo forse ci vorrebbe ben più della temporanea pazienza da Lei richiesta ultimamente alla cittadinanza nei suoi accorati appelli.

Cordialità.

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina

 
Di Redazione (del 02/08/2023 @ 08:17:09, in Lettere, linkato 444 volte)

Ho letto con attenzione la lettera aperta rivoltami dal Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina. Probabilmente è opportuno dare delle risposte alle garbate domande poste.

Innanzitutto continuo ad annunciare il bisogno di pazienza da parte dei cittadini per i lavori che sono partiti, stanno partendo e continueranno a partire nei prossimi mesi.

Abbiamo visto alcuni cantieri già aperti in luglio come i lavori stradali nella contrada Guidano o il cantiere appena consegnato alla ditta appaltatrice per l’ecocentro.

Abbiamo già i primi confronti, a tratti anche complicati, per i lavori in partenza come quelli del plesso scolastico del 3 Polo dove è necessario organizzare lo spostamento dei giovani studenti per realizzare i lavori. Non ci sfugge quindi che i lavori previsti in piazza Alighieri, in piazza stazione, il corso Re D’Italia, ecc… richiederanno grande pazienza nei cittadini e capacità di gestione da parte nostra.

Una cosa voglio chiarirLa: è chiaro da tempo che nel  2021 e nel  2022 l’Europa ha chiesto che si procedesse   velocemente  all’impegno   delle  risorse  del   PNRR  motivo per  cui   molte  idee progettuali sono state finanziate sulla base di progetti di massima.

Ed è chiaro a noi,  che amministriamo oggi,  che  far diventare quei progetti di massima, dei progetti  reali,  delle gare  d’appalto, dei cantieri e infine delle opere  pubbliche è un’azione amministrativa unica per comunità piccole come la nostra. Rivoluzionaria direi.

A noi  la responsabilità di tutto questo, con buona pace di  parte dell’opposizione che ironizza e cavilla, intendendo a modo suo il proprio mandato, che dovrebbe essere sempre finalizzato al bene comune e non ad un gioco stucchevole delle parti e che, soprattutto, ha spesso praticato lentezza richiedendo oggi una velocità incompatibile con i tempi che richiede il buon lavoro degli uffici.

Passando al successivo punto richiamato tengo a chiarire che la ZES non è una piattaforma on line (la piattaforma è solo uno strumento digitale) e non è un progetto legato al T.U. delle leggi sanitarie Regio Decreto 1265/1934.

Le  Z.E.S.  sono Zone  Economiche  Speciali collocate  in  alcune zone industriali  esistenti, che godono di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative. Sono rette da un Commissari del Governo e sono state istituite con una serie di decreti a partire dal 2017.

In questi mesi stanno divenendo pienamente operative e affinché ciò accasa è necessario che vengano adottati degli atti da parte delle amministrazioni locali. Noi siamo stati i primi perché crediamo nel bisogno dello sviluppo economico e nella necessità che la nostra zona industriale sia attrattiva.

Tutti  gli argomenti utilizzati nella vostra comunicazione colpiscono la sensibilità di moltissimi di noi  e sono attuali  se pensiamo alla recente modifica  dell’articolo 41 della nostra Costituzione che declama  che “l'iniziativa  economica  privata è libera.  Non può  svolgersi  in  contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all'ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.”

Nessuno vuole agire allinfuori del dettato Costituzionale. Credo che il futuro sia proprio questo: conciliare sviluppo e benessere economico con il grande faro che ha acceso Agenda 2030.

Andando avanti,  non entrerò in polemica sulla Zona Fiera  in  cui si  parla di realizzazione di  un parco urbano complesso e di opere sportive, espositive e culturali oltre che di ampi spazi verdi

(compreso  un   orto botanico) che  recupera  e  rende  fruibile   una intera   area  oggi non a disposizione  della  comunità.  Non si  tratta solo di  “Imponenti  cubature”  e presto speriamo  di dimostrarlo.

Chiudo rispondendo  in merito alle Comunità energetiche. Saremmo tutti felici se potessimo con un colpo di bacchetta, rinunciare all’energia o al gas o ai manufatti. Purtroppo non è così. La politica e l’amministrazione è l’arte del possibile e noi a quello dobbiamo tendere. Realizzeremo la produzione di fotovoltaico sui tetti dei palazzi comunali e creeremo una comunità energetica per massimizzarne l’utilizzo. Siamo convinti che sia una cosa giusta da fare. Sostenibile.

Spero di incontrarvi presto e di potervi ascoltare sui tanti temi affrontati oggi e su altri che potremo trovare insieme.

Grazie.

Sindaco Fabio Vergine

 

I benefici derivanti dell'uso della bici in Città sono stati al centro della giornata di promozione della mobilità sostenibile svoltasi domenica 16 Novembre 2014 a Galatina nella sala convegni gremita di gente.
All’incontro, organizzato dall’Assessore allo Sport e Politiche Giovanili Andrea Coccioli, hanno preso parte il dott. Giuseppe Congedo e il dott. Marcello Costantini, i quali hanno evidenziato i vantaggi per la comunità derivanti dall’uso quotidiano della bicicletta. Tali vantaggi si traducono sia in un benessere fisico e mentale per chi usa la bicicletta, sia in un vantaggio di tipo economico per la società, in quanto chi usa la bici è più sano e si ammala meno, diminuendo i costi che gravano sul sistema sanitario nazionale (si è stimato che un 1 km  percorso in bici fa risparmiare globalmente alla società 1€). All’incontro hanno preso parte il Sindaco di Galatina Cosimo Montagna, l’Assessore all’Innovazione Tecnologica del Comune di Lecce Delli Noci, Francesca Lagna della Associazione Bicivetta e Rino Carluccio della Associazione Città Fertile. Ha moderato il convegno Antonio Liguori, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno.
La Città di Galatina vuole promuovere la mobilità dolce per contribuire al pieno benessere fisico e mentale in linea con il Piano di Azione Energia Sostenibile (PAES) definito e approvato da questo Comune nel 2012 e condiviso dalla Comunità Europea nel 2013.
Durante l’incontro pubblico è stato presentato TRIS, il veicolo innovativo che Sasp Innovation srl sta sviluppando per dare nuovo impulso alla mobilità urbana ecosostenibile. All’esterno del Palazzo della Cultura circa 70 persone hanno potuto saggiare le prestazioni del prototipo TRIS, realizzato all'interno del progetto ECOMOBILI-TRE vincitore del secondo posto del bando Principi Attivi 2012 della Regione Puglia. TRIS è un veicolo a pedali dotato di due ruote anteriori basculanti capaci di garantirgli la stessa manovrabilità e guidabilità di una normale bici a singola ruota anteriore, infatti, grazie al sistema brevettato con cui le due ruote sono collegate al telaio, TRIS si inclina lateralmente verso l’interno della curva. Le due ruote garantiscono nello stesso tempo maggiore sicurezza e stabilità di una bicicletta tradizionale, aspetti da tenere fortemente in considerazione nella mobilità urbana dove il pericolo di caduta è elevato a causa della frequente presenza di fondo sconnesso e di pavimento stradale con scarsa aderenza. Inoltre, TRIS è un veicolo che rispetta l'ambiente, non inquina e nel suo genere è unico e divertente. All’incontro hanno preso parte anche il Maestro Carlo Carlà di Monteroni, realizzatore del telaio del prototipo, e il Prof. Leonardo Marra della Meccanica Collepassese, realizzatore del gruppo basculante dello stesso prototipo, i quali hanno elogiato le doti di TRIS, sottolineando come l’innovazione possa essere una leva per avvicinare nuove persone alla mobilità sostenibile.

 
Di Marcello D'Acquarica (del 29/06/2023 @ 08:14:17, in Comunicato Stampa, linkato 513 volte)

Domenica 18 c.m., a Noha in piazza San Michele, nel convegno pubblico organizzato dalla Sezione del PD di Noha, si sono trattati argomenti molto importanti:

  • Comunità educante; 
  • Tutela del diritto del lavoro; 
  • Situazione sanitaria e ambientale del nostro territorio.

Tutti argomenti che scottano sulla pelle sociale. Nonostante questo, il tempo concesso ai relatori, per svariate ragioni, è stato troppo risicato. Forse ogni argomento avrebbe potuto essere sviluppato in un convegno a parte.

E’ inutile qui ribadire quale sia l’immane lavoro della scuola e quanto il diritto al lavoro venga ormai considerato come un optional, onde la Costituzione della Repubblica Italiana appare ormai come la classica foglia di fico: mi riferisco sia al diritto all’istruzione e sia al diritto al lavoro, senza tralasciare il diritto alla salute (di cui ho avuto modo di far cenno nel mio intervento).

Peccato che a raccontarsela siamo sempre noi quattro gatti.

Mi consola però il fatto che stiamo aumentando se non altro in termini numerici, ma siamo pur sempre pochi per arrivare a ricoprire il ruolo di Davide (contro Golia).

Forse c'è qualcosa di sbagliato nella nostra comunicazione se non riusciamo nell'intento di informare come si deve. O forse il potere dei mezzi di comunicazione (dalla televisione alla carta stampata, ai social pieni di chiacchiere, scemenze e soprattutto di pubblicità) è tale che noi altri abbiamo senso soltanto nel ruolo di consumatori acefali.

A tutto questo si aggiunga il ruolo della politica, sempre più marginale, e sempre più asservita al potere di un’economia (sempre più finanziaria) che tutto fagocita, tutto depreda, tutto giustifica.   

Certo tutto si lega: istruzione, lavoro, salute. E il fil rouge che tiene unito il tutto è la coscienza, cioè la consapevolezza che si acquisisce con lo studio serio e con la dignità del lavoro. Con il sapere e il diritto al lavoro, cioè con la coscienza sociale, forse non saremmo nel bel mezzo del “Cluster dei sedici comuni” in cui Galatina primeggia con la più alta percentuale di patologie tumorali.

Lo dichiara Protos (Rete per la Prevenzione Oncologica Leccese), la Asl Nazionale, con il registro dei tumori 2013 2017 e il CNR nelle sporadiche e incomplete indagini epidemiologiche in cui denuncia la novità che a Galatina e dintorni si muore anche per leucemie, per fattori ambientali e non solo professionali.

Il mio intervento, incentrato sui disastri sanitari di Galatina e circondario, i cui dati la Asl poi tiene di fatto nei suoi cassetti, si è basato sul dubbio atroce se questi siano colpa del destino, oppure di un ambiente svenduto al miglior offerente.

Siamo flebili sospiri che volano nell'etere, quasi come il raglio degli asini. Non è per scaricare sempre la colpa sugli altri, ma davvero questi tre argomenti sono una spina nel fianco per tutti, e il bello è che non ci sono vinti e vincitori. I vincitori sono i soliti, quelli che, agevolati dal disordine mentale di chi dovrebbe tutelarci, ci stanno invadendo con rifiuti, veleni, asfalti, eradicazioni di piante autoctone, mega-impianti di ogni sorta, e soprattutto turismo: però il tutto con il prefisso bio, green, eco, slow eccetera, che fa più effetto.

Su questa falsariga siamo ormai convinti che a Galatina si muoia di tumori per colpa delle emissioni che una fatale commistione di venti e rilievi topografici particolari portano veleni da Cerano e da Taranto [sic]. E meno male che il CNR in una sua indagine epidemiologica pubblicata in rete ha sancito che le suddette emissioni lambiscono appena la parte nord della Provincia di Lecce. E difatti conclude così:

Quindi resta lontano da quell'area di picchi di tumori che tutti gli studi collocano più o meno nell'area centro orientale, tra Galatina e Otranto.

Dovremmo diventare un corpo unico, socialmente intendo, invece stiamo correndo nella piana che è quasi un deserto, senza né alberi e né alvei di fiumi, in modalità sparsa, ognuno con la sua strampalata bandiera autoreferenziale. Facile preda del deserto che avanza.
E invece la soluzione c’è, lunga e complessa certamente, ma possibile e doverosa, come lo stesso CNR consiglia fortemente:

In conclusione, nella zona del cluster di Lecce, fra Galatina e Otranto, le patologie tumorali aumentano ma non si sono fatti studi epidemiologici, come è accaduto a Taranto, svolto nel caso del processo all'Ilva che ha saputo misurare il danno ambientale e collegarlo al danno sanitario, che possano cioè riannodare il filo spezzato tra ambiente e salute, nesso di causalità e cioè il rapporto di causa ed effetto.” 

Quindi la prima cosa da fare è essere informati, la successiva è chiedere aiuto tutti insieme, alla politica, agli amministratori, agli enti competenti. Facciamo sentire la nostra voce chiedendo che sia prioritaria la salvaguardia della vita più che quella del portafoglio dei soliti noti. Pretendiamolo, è nel nostro diritto.

 

P.S.: I grafici con i dati su Galatina, riportati nel testo sono pubblici e si possono consultare dai collegamenti qui di seguito riportati:

CNR: http://www.inemar.arpa.puglia.it/report_standard.asp?anno=2015

ASL NAZIONALE: https://www.sanita.puglia.it/web/rt/rapporti

PROTOS: Report tecnico protos_luglio 2019_f_CDS_COLACEM.pdf (provincia.le.it)

 

Marcello D’Acquarica

 

 

Sto seguendo con attenzione il procedimento per il rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR)  per l’impianto di recupero e smaltimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi nel Comune di Galatina, proposto dalla società Entosal s.r.l. Parliamo di un impianto che tratterà 90.000 t/a di rifiuti, ripartite in 47.500 t di rifiuti non pericolosi e 42.500 t di rifiuti pericolosi. Viste le consistenti potenzialità di trattamento appare preoccupante la localizzazione dell’impianto a circa 50 m dall'abitato di Santa Barbara. Inoltre, come evidenziato da ARPA, è necessario svolgere dei sopralluoghi per verificare lo stato delle aree in cui verrà realizzato il nuovo impianto che potrebbero essere interessate dalla presenza di rifiuti irregolarmente abbancati con il rischio di contaminazione delle matrici ambientali. È evidente che le attività di trattamento e smaltimento previste non potranno essere avviate in caso di presenza di rifiuti. La documentazione predisposta dalla società non appare sufficientemente approfondita rispetto alla valutazione degli impatti sull’ambiente e la salute pubblica, tanto che ARPA ha rilevato numerose criticità esprimendo, allo stato, parere non favorevole sulla compatibilità ambientale dello stabilimento. Le premesse non sembrano rassicuranti, per questo seguiremo con attenzione l’iter. Gli aspetti da approfondire sono numerosi, restiamo in attesa delle integrazioni documentali del gestore che dovranno essere in grado di indicare soluzioni progettuali idonee a mitigare e ridurre gli impatti sul territorio. In caso contrario la nostra opposizione sarà intransigente a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini”. È quanto dichiara il Vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili in merito al procedimento, incardinato presso la Provincia di Lecce, per il rilascio del PAUR per il progetto per la realizzazione di un impianto di recupero e smaltimento rifiuti pericolosi e non pericolosi, nella frazione di Santa Barbara del Comune di Galatina.

L’attività principale dell’impianto consisterà nel recupero di materiali plastici e ferrosi pericolosi e non pericolosi. L'impianto è collocato in zona industriale, tuttavia risulta inserito in un paesaggio agrario caratterizzato dalla presenza di uliveto e seminativo ed è, inoltre, posto nei pressi delle Masserie Santa Barbara e Bassi. La struttura edilizia risulta già realizzata, trattandosi di sito già sede di attività di gestione di rifiuti.

Dal Piano di Gestione dei Rifiuti Speciali del 2015, vigente all’epoca di presentazione del progetto - continua Casili - deriva una condizione ‘escludente’ alla realizzazione dell’impianto data la mancata valutazione della distanza dello stesso dai centri abitati che deve essere inferiore alla distanza minima di sicurezza e visto che lo studio modellistico della dispersione degli inquinanti, prodotto dal proponente ad aprile 2022 per definire la distanza minima di sicurezza, non è stato considerato accettabile da parte di ARPA. Pur volendo considerare i criteri localizzativi definiti dal PRGRS attuale, approvato a maggio 2022, che non ha ancora definito le distanze minime di tutela dai centri abitati e dai siti particolarmente sensibili, esistono evidenti criticità relativamente alla valutazione della qualità dell’aria, delle molestie olfattive e dell’inquinamento acustico. La documentazione progettuale prodotta dal gestore, infatti, sembra aver eccessivamente sottovalutato la stima dei potenziali impatti sulle matrici ambientali e sulla salute pubblica. Le potenzialità di trattamento dell’impianto, inoltre, incideranno in modo evidente sul traffico veicolare nell’area interessata. Infine, dagli atti della Conferenza dei Servizi del 12 dicembre 2022, emerge la necessità di rivedere e rettificare lo studio previsionale sulla dispersione degli inquinanti predisposto dal gestore che appare carente e di revisionare il Piano di Monitoraggio Ambientale. Viste queste numerose criticità che, allo stato, non consentono una valutazione positiva dell’impatto ambientale, la società è stata chiamata a produrre osservazioni e integrazioni documentali per riscontrare i rilievi e le osservazioni di ARPA e ASL.” 

Caterina Di Lernia

 

A poco meno di un anno di distanza dalla promozione in B2 (era l’11 luglio del 2022), il Circolo Tennis “G. Stasi” di Galatina conquista la promozione nella serie B1 dopo aver disputato un campionato straordinario ed aver gestito in maniera esemplare le due gare dei playoff. Una promozione che conferma l’ottimo lavoro compiuto dalla squadra, dalla direzione sportiva e da tutto il Circolo, i cui soci hanno sempre creduto nell’obiettivo e sostenuto i giocatori. 

Nell’ambiente del circolo nessuno ha mai nascosto che l’obiettivo del 2023 fossero proprio i playoff, raggiunti dopo un campionato intenso e quasi perfetto, a parte pochissime sbavature. Una squadra determinata, dalle grandi capacità tecniche e dal forte valore umano, che anche oggi ha voluto imporre il proprio gioco per non lasciare alcuno spiraglio agli avversari. 

Senza cedere nessun set al Circolo Tennis Canottieri di Roma, infatti, il CT Galatina ha conquistato i quattro singolari e, in virtù del pareggio 3: 3 ottenuto a Roma la scorsa settimana, si è guadagnato la promozione in serie B1. 

“Che cosa dire – dichiara ancora frastornato il capitano Donato Marrocco – sono emozionato, una vittoria straordinaria, una promozione frutto di tanti sacrifici. Il risultato odierno è il traguardo finale di un anno trascorso tra organizzazione di viaggi, selezione e formazione dei giocatori, allenamenti, strategie e motivazione. La gara di oggi è l’ennesima dimostrazione di quanto siamo stati in grado di costruire. Volevamo con forza raggiungere i playoff e quando ci siamo riusciti l’obiettivo era quello di raggiungere la promozione. È un momento straordinario e mi mancano le parole, ma mi sento di fare subito un ringraziamento a tutti coloro che ci hanno supportato, dalla direzione sportiva, ai soci – i primi tifosi - che ci hanno sostenuto anche fuori casa. È un risultato importante per il Tennis a Galatina. Grazia ancora ragazzi per questo ennesimo traguardo raggiunto e grazie alla mia famiglia che mi è stata sempre accanto in questi mesi!”. 

Ecco tutti i risultati: Bellifemine Alessandro Raffaele contro De Filippo Gian Rocco 6-3/6-0, Costamagna Alfonso contro Abbruciati Lorenzo 6-4/6-3, Fuele Matyas Lajos contro Noce Gabriele Maria contro 6-3/6-3, Cardinale Andrea contro Mogos Gabriele 6-3/6-0.  

Antonio Torretti
Ufficio Stampa CT “Giovanni Stasi” Galatina

 
Di Redazione (del 25/01/2023 @ 08:10:47, in Comunicato Stampa, linkato 307 volte)

“Il 23 gennaio, durante la conferenza stampa nel palazzo della Regione Puglia, abbiamo presentato la mozione del Movimento 5 Stelle che sostiene la contrarietà alle concessioni di estrazioni di gas in mare come previsto dal governo Meloni”: lo scrive su Facebook Leonardo Donno, deputato e coordinatore regionale M5S Puglia, relativamente alla conferenza di oggi a cui hanno partecipato anche il Vicepresidente del M5S Sen. Mario Turco, la Vicepresidente della Commissione ambiente On. Patty L'Abbate, i consiglieri regionali Cristian Casili, Rosa Barone, Marco Galante e Grazia Di Bari. “Un fermo “No” alle trivellazioni, contro le scelte di un governo miope, che sta remando contro la tutela dell’ambiente e dei cittadini. Un impegno forte espresso anche dai rappresentanti M5S in Regione e nei Comuni, per il quale è necessaria una posizione chiara da parte di tutti. Per questo motivo abbiamo messo a disposizione dei Consigli Comunali pugliesi il testo della mozione affinché venga approvato. Un’azione necessaria, un fronte comune, per consegnare un messaggio inequivocabile a un governo che invece di inseguire la transizione energetica rincorre una contraddizione energetica. Infatti, proprio nel 2016, la premier Meloni e il ministro Salvini si dichiaravano contrari a nuove concessioni e oggi invece fanno l’opposto. Il ritorno alle trivellazioni è la dimostrazione di come questa maggioranza stia remando contro i bisogni reali del Paese favorendo gli interessi di pochi. Non rimarremo fermi a guardare, l’esecutivo non può restare sordo al grido della Puglia. Tuteliamo l'ambiente, il mare, la pesca, il turismo, la salute dei cittadini. Senza se e senza ma”.

 Caterina Di Lernia

 

L’Istituto Comprensivo Polo1, nelle sue sedi di Galatina e Collemeto, ancora una volta si mette in gioco come agenzia educativa coinvolgendo alunni, genitori e docenti nella realizzazione di varie iniziative di solidarietà e progetti chedelineano la propria identità istituzionale finalizzati alla riflessione attiva sui problemi più urgenti della globalità. Le iniziative si inseriscono nell’ambito dell’educazione alla pace e alla cittadinanza e nascono dalla consapevolezza che la complessità della realtà sociale e culturale in cui la scuola opera impone una lettura ancora più umana del mondo contemporaneo e un imperativo categorico: “agire per cambiare”. Il nostro progetto fornisce l’occasione di promuovere una vera cultura dell’aiuto e della pace che non può limitarsi all’insegnamento di valori e principi ma deve essere orientata all’azione concreta. In particolare queste le iniziative sostenute :

• Mercatino della Solidarietà per un Natale inclusivo e solidale:, con manufatti e addobbi natalizi realizzati da tutte le classi e dai Laboratori per l’inclusione, in concomitanza con le attività promozionali e in stretta relazione al progetto Continuità, il cui ricavato viene destinato alla raccolta di fondi con scopo solidale. 

Sosteniamo anche “SOLO x LORO - Insieme per il Polo Pediatrico”, rete sociale di operatori (associazioni e organizzazioni) impegnati a supporto e sostegno del nascente Polo Pediatrico del Salento.

• Adesione alla campagna “Una Stella per la Speranza” promossa dalla Lega Italiana contro i Tumori (LILT), con la tradizionale vendita delle “Stelle di Natale”;

• Adesione alla campagna promossa dall’Associazione “Portatori sani di Sorrisi ODV, con la vendita del “Calendario del Sorriso”. Le mission di quest’anno sono due: donare al territorio la prima imbarcazione accessibile a chi vive in disabilità o una malattia e continuare a sostenere con “FELICETTO” le tante famiglie che dal nostro territorio sono costrette a spostarsi per le cure dei propri bambini;

• Adesione al progetto promosso dal Comune di Galatina “Eco Natale 2022” in collaborazione con Legambiente ed Ecotecnica a cui hanno aderito alunni e famiglie con un contributo di materiale di scarto e/o di riciclo per la realizzazione di un albero in piazza così da sentirsi parte attiva del progetto e di una “rivoluzione”verso un mondo più sostenibile ed ecologico.



Un immenso GRAZIE! va a tutti i genitori, agli alunni e al personale docente e non-docente che hanno abbracciatoed aderito alle nostre iniziative!

Il loro coinvolgimento è un grande esempio di solidarietà verso chi oggi è più bisognoso, rappresenta inoltre una positività grande ed è un segno di assoluta speranza per tutti.

Istituto comprensivo Polo 1 Galatina

 
Di Russo Piero Luigi (del 02/05/2022 @ 08:08:42, in Comunicato Stampa, linkato 1130 volte)

«Uscite, occupate le piazze, create associazioni, fondazioni, adottate un’aiuola, allenatevi a gestire la cosa pubblica… “. Questo è l’invito del Dottor Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, che, da diversi anni, con un gruppo di amici, abbiamo accolto cercando di onorarlo giorno dopo giorno, progetto dopo progetto.

Siamo pertanto ben felici di aver riconsegnato alla città un nuovo punto di incontro e aggregazione importante: l’area giochi presso piazzetta “Madonna di Costantinopoli” di Collemeto.

Se tutto ciò è stato possibile lo dobbiamo in modo particolare a ECOM SERVIZI AMBIENTALI, prestigioso partner che ci ha da sempre accompagnato in questa entusiasmante avventura e che ci permette di monetizzare i milioni di tappi raccolti, a EUROFOOD S.r.l. in via Bruxelles a Soleto ed a IPERBIMBO in via Gallipoli a Galatina che hanno creduto in noi ed hanno voluto legare il nome delle proprie prestigiose attività a Tappiamo Galatina – raccolta eco-solidale tappi di plastica, iniziativa promossa dalla A.S.D. “Virtus Basket Galatina”.

Doveroso un ringraziamento agli uffici tecnici del Comune di Galatina ed all’Assessore al ramo, Loredana Tundo, che non hanno mai fatto mancare il sostegno.

In ultimo, ma non certo per importanza, dobbiamo ringraziare tutte le attività commerciali e tutti gli amici che in questi anni ci hanno "inondato" di tappi...

Tappiamo Galatina – raccolta eco-solidale tappi di plastica è un progetto articolato, dinamico, sicuramente ambizioso e che nasce da lontano: vogliamo attrezzare i tanti parchi presenti a Galatina e nelle Frazioni con lo spirito di tornare a ripopolarli di persone, dai genitori con i loro figli agli anziani coi propri nipoti.

Ora si passerà ad altre zone, anche periferiche, con l’intenzione di riqualificare le diverse aree verdi del territorio comunale assicurando decoro urbano e sicurezza, due elementi imprescindibili che caratterizzano appieno la nostra Mission associazionistica.

Il nostro invito è di vivere il parco cercando di esserne custodi, proteggere i nostri giochi ed educare i ragazzi al rispetto dell'ambiente.

Ancora una volta cogliamo l’occasione di invitare chiunque, a qualsiasi livello abbia voglia di “mettersi in gioco”. Noi ci siamo sempre stati, ci siamo e ci saremo…

 

Tappiamo Galatina – raccolta eco-solidale tappi di plastica

A.S.D. “Virtus Basket Galatina”

 
Di Andrea Coccioli (del 14/07/2016 @ 08:06:14, in Note a Margine, linkato 2150 volte)

“Favole Capovolte”, per i giovani lettori e per i grandi che hanno sempre sognato di capovolgere le storie scontate.

Il secondo appuntamento di Note a Margine 2016, mini rassegna estiva galatinese ideata e organizzata dall'Associazione.Culturale CityTelling, vedrà protagonista Florisa Sciannamea con le sue “Favole Capovolte”, venerdi 15 luglio alle h.21 presso Piazzetta Fedele, Galatina.

L’autrice ci porterà all'interno del parco del Principesse che non vogliono essere baciate e che non vogliono baciare rospi aspiranti principi, sirenette che si tagliano i lunghissimi capelli biondi per tingerli di viola e cantano un rock duro, bottoni difettati che si innamorano di dolci asole, soldatini di piombo che si ribellano alla fine triste della classica storia che li vede arrostire nel fuoco, lupi che non mangiano le nonne... Un manipolo di strambi protagonisti popola queste favole con lo scopo di cambiare lo stereotipo in cui sono confinati da tempo e capovolgere il proprio destino. Una lettura divertente e ironica accompagnata da illustrazioni realizzate dalla stessa autrice. Favole “capovolte”, dunque, che offrono prospettive diverse da quelle classiche ma affrontano anche argomenti più spinosi, come la guerra, la morte, la depressione e l’incapacità dell’uomo nel riconoscere l’importanza della Natura, dell’Arte e della Bellezza. Ventisette fra racconti e favole con allegatele illustrazioni. Non favole tradizionali, ma piccole storie rivolte a ragazzini e genitori in cui tocca con mano leggera temi molto importanti con l’intento di avvicinare i lettori all’amore per l’ambiente, la natura, gli animali, dove tratta l’argomento della diversità, dell’autismo, della depressione, della creatività, della morte ,della guerra, dell’uso smodato dei mezzi tecnologici e della possibilità per chi ne ha la volontà e il coraggio, del riscatto da una vita scadente e avara.

Ovviamente l’ironia non manca, ma anche l’emozione e l’induzione alla riflessione.

Per tutti i giovani lettori “non convenzionali” e per quei “grandi” che hanno sempre sognato di ǝɹǝƃloʌodɐɔ le storie scontate. Modera la pedagogista Maria Pesce.

 

Per seguire l'intera rassegna su Facebook Note a Margine-Galatina 2016, pagina twitter NoteAmargineGalatina

Vi Aspettiamo.

Associazione Culturale  CityTelling

associazionecitytelling@gmail.com

 
Di Redazione (del 19/01/2023 @ 08:03:30, in Comunicato Stampa, linkato 331 volte)

L’Associazione "Città Nostra” APS di Galatina organizza il secondo incontro previsto nell’ambito del progetto "We are - Siamo il passaggio che viviamo", Puglia Capitale Sociale 3.0 CUP B25I22005070009, che si svolgerà presso l’ex convento delle Clarisse di Galatina, sabato 21 gennaio 2023, dalle ore 18.00 alle 21.00.

Questa volta la conferenza sul paesaggio costiero e marino della Puglia avrà per tema "Coste e mari pugliesi tra biodiversità naturale e ricchezza regionale". L'evento si aprirà con l’intervento della dott.ssa Alessia Dinoi, biologa marina, che descriverà i principali habitat che caratterizzano la Puglia, dalle origini fino ai giorni nostri. Verranno evidenziate le evoluzioni morfologiche e biologiche dell’habitat costiero, le criticità e gli interventi di tutela degli ecosistemi e le attività umane sostenibili, al fine di comprendere il valore e la ricchezza che coste e mari costituiscono per la Puglia. Seguirà una tavola rotonda di confronto e dialogo aperto tra la cittadinanza, esperti e professionisti del settore, che apporteranno il loro contributo di riflessione e di competenza. Interverranno, tra gli altri:

Alessandra Spagna, Capitano di Corvetta (CP) - Capitaneria di porto di Gallipoli

Valeria Dell’Atti, Acquario del Salento

Dott.ssa Gabriella Rucco, Museo del Mare Antico di Nardò

Andrea Costantini, Diving Costa del Sud

Davide Schiantarelli, Escursioni Salento Verticale

Danilo Romano, Offshina

Dr. Salvatore Coluccia, Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina

Dott.ssa Antonella Vincenti, Vice Presidente Puglia Sviluppo 

Dott. Giuseppe De Matteis, WWF Le Cesine

Dott.ssa Paola De Pasquale, Biologa Nutrizionista

Silvana Bascià, Legambiente Galatina

Piero Anselmi, Lega Navale Gallipoli

Silvia Casavola, Capitani Coraggiosi

Alessandra Martines, biologa marina, Ecom Servizi Ambientali

In occasione dell’incontro sarà anche possibile visitare gli stand di artigiani e professionisti che promuovono gli ambienti costieri con il loro operato e con le loro produzioni.

 
Di Antonio Mellone (del 27/09/2014 @ 08:02:49, in Eventi, linkato 3354 volte)

L’inizio della tre giorni di festa in onore di San Michele Arcangelo patrono di Noha è annunciato dai mattutini dieci “colpi secchi” a salve provenienti dal “cannone del Gianicolo della frazione” e dallo scampanio diffuso ai quattro venti dalle campane del “duomo”.

Dopo questa insolita sveglia, in mattinata, la Banda Musicale di Noha, diretta dal maestro Lory Calò, percorrerà quasi tutti i rioni ed i quartieri della cittadina inondandoli allegramente delle note dei brani più belli, che vanno dalle marce tradizionali alla musica pop e jazz.

Nel corso della serata, la bella statua dell’Arcangelo portata in spalla dai devoti ondoleggerà in processione sulla testa dei nohani e dei pellegrini (ma senza alcuna forma di inchino ad eventuali “autorità locali”), mentre la reliquia - rappresentata da un frammento di roccia della grotta di Monte Sant’Angelo sul Gargano dove nel 490 avvenne la prima apparizione del vessillifero delle schiere celesti - dopo la sua intronizzazione sull’altare maggiore verrà presentata dal parroco al bacio dei fedeli.

Il 29 settembre, giorno della solennità canonica, verrà cadenzato dalle celebrazioni eucaristiche, che termineranno tutte con l’antico inno a San Michele - musicato e trascritto su pentagramma proprio a Noha nei primi del ‘900 del secolo scorso – intonato da coro, soli, organo e orchestra, a seconda delle cerimonie.

Il programma della seconda sera di festa è contrassegnato dall’alternanza sulla cassa armonica, palcoscenico del teatro dell’Opera, di due concerti bandistici che, per la gioia dei melomani, si esibiranno nelle sinfonie più famose della musica classica. Al termine delle rassegne liriche avrà luogo lo spettacolo della gara dei fuochi pirotecnici. 

Il resto della ricorrenza è tutto un susseguirsi di baroccheggianti arcuati festoni luminosi, di bancarelle e mercatini sempre più simili ad un suq, di luna park al limitare del paese, di gustosissimi mustaccioli e cupete prodotte in diretta dai maestri pasticcieri, di tavolini sparsi per calli e campielli nohani imbanditi da leccornie gastronomiche locali (come la carne di maiale, che tradizionalmente viene arrostita o cotta “a minestra” con le cicore creste).

Non mancheranno, tuttavia, per i palati meno esigenti, i cibi esotici o global, i panini degni del Mc Donald, gli hot-dog e le fritture miste di tutto, che investono con il loro inebriante, diciamo così, eau de toilette lo struscio di grandi e piccoli sul corso principale della cittadina. 

Il terzo giorno, con il concerto di musica più “contemporanea” calerà il sipario non soltanto sulla patronale di Noha ma anche su tutte le altre feste di Puglia che, dal Gargano al Salento, brillano ininterrottamente per tutta l’estate.

Del resto l’autunno avanza, come attestano anche alcuni antichi adagi locali secondo cui: “Per San Michele ogni straccio sa di miele” (a sottolineare che i frutti autunnali sono dolcissimi) e poi ancora “Pe’ San Micheli duma lu candelieri”, a San Michele accendi il candeliere (in quanto le giornate van sempre più accorciandosi).

*

Allora buona festa a tutti e buon onomastico ai numerosi Micheli e Micheline di Noha e dintorni, sparsi ovunque nel mondo.

*

p.s.

Nohani e viaggiatori da ogni dove, ricordatevi di accostarvi al banchetto allestito in piazza San Michele per firmare la scheda di appello al FAI (Fondo ambiente Italia) affinché le casiceddhre di Noha vengano ammesse nel catalogo di questa importante benemerita fondazione nazionale che dal 1975 ha salvato, restaurato e aperto al pubblico importanti testimonianze del patrimonio storico, artistico e naturalistico italiani.

La firma non costa niente, ma può rendere tanto in termini di tutela delle nostre radici e della nostra identità.       

Antonio Mellone

[Una sintesi di questo trafiletto è apparsa sulla rivista “quiSalento”, Lecce, settembre 2014]

 

Chiedono gli atti e le informazioni ambientali sul monitoraggio del cementificio Colacem di Galatina. Medici per l’ambiente Isde, Italia Nostra sezione Sud Salento, Noi ambiente e Beni Culturali, Coordinamento Civico ambiente e salute e Forum amici del territorio hanno infatti presentato - nei giorni scorsi - un’istanza  per ottenere i dati relativi all’anno di sperimentazione disposto dalla Provincia di Lecce, nell’ambito dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) rilasciata per dodici anni alla società.

Le associazioni e i comitati hanno inviato la richiesta non solo all’ente provinciale, ma anche ai carabinieri del Nucleo operativo ed ecologico di Puglia, all’Agenzia di prevenzione e protezione dell’ambiente della Regione, alla Asl di Lecce, al Comune di Galatina e infine alla Procura della Repubblica di Lecce. Il cementificio con sede a Galatina ha infatti ottenuto dalla Provincia, con una determina del dicembre del 2021, un’autorizzazione subordinata al rispetto di determinati parametri.

Valori che sarebbero stati monitorati da Arpa Puglia da lì a un anno, dunque fino al dicembre del 2022. Terminati i dodici mesi di questo monitoraggio, i firmatari dell’istanza pretendono all’accesso agli esiti delle verifiche sul rispetto delle prescrizioni imposte a Colacem.  Nello specifico sollecitano gli enti a fornire loro risposte a ognuna delle voci e agli interrogativi sollevati nel documento. Colacem ha superato la "prova" per poter proseguire con le attività? Questa la domanda che si sono posti ambientalisti, ricercatori e amministratori locali anche alla luce dei recenti sforamenti delle emissioni di polveri sottili rilevate da Arpa a gennaio 2022 e poi di quelle seguite nel mese di agosto.

 Valentina Murrieri
(fonte: lecceprima.it)

 
Di Redazione (del 22/09/2020 @ 07:58:34, in NohaBlog, linkato 1109 volte)

Comune di GALATINA

Scrutini - Elezioni Regionali 2020

 

Elettori: 23.816 | Dato aggiornato al: 22/09/2020 - 01:08

 

fonte:Eligendo

 
Di Redazione (del 07/09/2021 @ 07:54:01, in Comunicato Stampa, linkato 531 volte)

Si è svolta, domenica 5 settembre, l’ennesima “Giornata Ecologica” organizzata da Legambiente “La Poiana” e da VIRTUS – TappiAmo Galatina, dedicata alla raccolta dei rifiuti abbandonati lungo le strade di periferia, e non solo. Giornate che, come scrivono gli organizzatori, si sono ripetute per tutte le domeniche di Agosto. (Nelle foto, scaricate dal sito dell’associazione, i sacchi riempiti domenica). Alle due associazioni va il ringraziamento nostro e dei cittadini per l’impegno, la generosità, l’attenzione e l’amore per la nostra Città.

A nostro giudizio, ogni giornata dedicata all’ambiente dalle associazioni e dai volontari è un buco nero per il servizio gestito da chi amministra Galatina. Nonostante premi, citazioni e attestati per le percentuali raggiunte con la differenziata, la lotta contro gli sporcaccioni non fa un passo in avanti. Non solo nelle strade periferiche e vicinali, ma anche in quelle del centro cittadino si abbandonano rifiuti, senza alcun rispetto delle regole di civile comportamento.

E’ il caso di Piazzetta Lillo, nei pressi della Chiesa delle Anime e all’imbocco di Via Soleto, dove ogni mattina vengono depositate buste con rifiuti di ogni genere. La Piazzetta è un’area di territorio già disgregata e abbandonata a se stessa, con buona parte del manto stradale divelto, alberi e cespugli secchi, aiuole sconnesse e invase da erbacce. I sacchetti di rifiuti sono la ciliegina sulla torta (nella foto).

La lotta contro i cittadini che imbrattano la nostra Città non può essere soltanto enunciata, promessa in occasione delle giornate ecologiche, ma esercitata nei fatti e con perseveranza. Delle foto trappole, che la Regione ci regala, e che con enfasi si annuncia l’imminente entrata in funzione, non si vede ombra e la messa in opera tarda a venire.

Inoltre, da qualche anno è stata istituita la figura dell’Ispettore  Ambientale, che ha la funzione (un compito gravoso) di controllare e osservare i sacchi dei rifiuti abbandonati, per cercare di scoprire gli autori del deposito illegale. Per assolvere a tale compito, a suo tempo, venne incaricato un agente di polizia locale, in collaborazione con la ditta addetta alla raccolta. Che fine ha fatto? Quali interventi sono stati programmati e attuati in tutto questo tempo? Quali i provvedimenti adottati? Per la lotta agli sporcaccioni il compito è di chi governa la Città, in prima persona del Sindaco e dell’Assessore al ramo. Non si può all’infinito fare affidamento sulla buona volontà di chi dedica, anche la domenica, parte del suo tempo libero, per rendere Galatina pulita, presentabile e decorosa.      

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLI DI GALATINA E NOHA

 

Viste le condizioni atmosferiche il convegno avrà luogo sempre alle ore 18 nei locali del Bar Delle Rose, sempre in piazza Alighieri

In piazza per dibattere sul “diritto negato alla salute di una comunità”, quella di Galatina nello specifico, per quanto tema e titolo possano trovare tragico contesto in molte altre zone del Salento e della Puglia.

Punto di partenza è il caso Colacem, il cementificio alle porte di Galatina, ma l’occasione è pensata per dare alle comunità locali una maggiore informazione si rischi cui si espone chi vive nel territorio e per individuare le linee di azione che potrebbero offrire adeguati strumenti di tutela.

In piazza Alighieri (in caso di pioggia nella sala Celestino Contaldo di Palazzo della Cultura) dalle ore 18, dopo gli interventi istituzionali dei sindaci della zona, a relazionare sul tema ci sono:

  • Luigi Russo, sociologo, presidente CVS Salento su “Incidenza dei tumori nel ‘cluster’ di Galatina;
  • Antonio De Giorgi, ingegnere impiantista, di Italia Nostra, su “Il controllo dell’inquinamento in provincia di Lecce: il caso Colacem”;
  • Agostino Di Ciaula di Iside, medici per l’ambiente, su “Impatto dei cementifici sulla qualità ambientale”;
  • Francesco Bagordo, biologo igienista, Laboratorio Igiene e Medicina Preventiva Università del Salento, su “Effetti biologici precoci in un gruppo di bambini residenti nell’Area della Grecìa Salentina: Il progetto Imp.Air”.

 

Modera Antonio Mellone.

[fonte quiSalento, Maggio 2017]

 
Di Redazione (del 23/02/2018 @ 07:45:58, in Comunicato Stampa, linkato 1030 volte)

Passa da capo S.Vito Taranto , all’interno del palazzetto TURSPORT, in riva al golfo , un pezzo di futuro sportivo per la pallavolo galatinese con la denominazione OLIMPIA SBV.

Domenica 25 la squadra del Presidente Santoro sarà ospite della squadra Jonica che con 17 punti occupa il nono posto in classifica ,a un +9 dalla compagine galatinese.

Ritonificata da un’importante vittoria per 3-0  in casa della Giocoleria Potenza ,l’ERREDI TARANTO ha ritrovato gioco ed entusiasmo dopo l’esonero di Bisignano, sostituito da un tarantino doc come Gianni Narracci .

Vero è che i potentini erano privi per squalifica del palleggiatore titolare Parisi ma la prova del sestetto ionico ,mutato per 4/12 nell’organico, è stata grintosa con Abbondanza e Gasbarro sugli scudi.

Gli innesti del laterale Russo(ex Potenza) ,del centrale Zoccola(ex Potenza e Cerignola) , del palleggiatore D’Amicis(ex Cerignola) e nell’ultim’ora del laterale Alessandro Primavera(ex MaterDomini ,classe ’95 ,193 cm.), hanno rigenerato una squadra caduta pesantemente per 3-0 a Massa Lubrense.

Quindi mister Stomeo si troverà ad affrontare un ambiente galvanizzato sia per l’inversione di rotta a guida Narracci(un ennesimo ritorno il suo sulla panchina rosso-blu), sia per il  valore aggiunto  generato dai nuovi acquisti .

Ma Olimpia SBV non è  in vena di scampagnate né di recitare la parte di vittima sacrificale: anzi ,la consapevolezza del proprio valore tecnico e caratteriale emerso nelle ultime tre gare vinte, la dice lunga sulla metamorfosi del gruppo galatinese e dell’acquisita capacità a non mollare , diventando un campanello d’allarme per chiunque.

E poi se  scaramanticamente rispolverassimo la locuzione condensata in lingua latina Nemo propheta in patria(Nessuno è profeta in patria), che male c’è caro Narracci?

 

Piero de lorentis

AREA COMUNICAZIONE

OLIMPIA SBV GALATINA

 
Di Redazione (del 18/11/2022 @ 07:41:07, in NoiAmbiente, linkato 376 volte)

Anche quest'anno regaleremo degli alberi alla comunità. Sono sempre pochi, ma  buoni.

Se qualcuno/a  può venire è benvenuto/a. Come sempre. Siamo fiduciosi.

 

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali
di Noha e Galatina

 
Di Antonio Mellone (del 08/04/2016 @ 07:36:36, in Referendum, linkato 2457 volte)

Andrò a votare al Referendum sulle trivelle perché m’hanno detto che è inutile, e io non credo ad una virgola di quello che dichiarano politicanti, giornalisti al seguito, megafoni collusi con il banditismo al potere.

Io andrò a votare al Referendum di domenica 17 aprile perché mi repellono l’ignavia cittadina, il torpore civile, l’anestesia popolare, e so quanto l’astinenza democratica sia causa efficiente della contraffazione culturale in corso, peccato originale di ogni forma di aggressione all’ambiente.

Andrò a votare il 17 aprile perché non voglio darmi per vinto, e perché se saremo in tanti avremo modo di dimostrare chi è il superfluo in questa partita: il governo o il popolo. 

Domenica 17 aprile io voterò SÌ al Referendum perché voglio che le concessioni per estrarre petrolio dal mare entro le dodici miglia marine (e sarebbe giusto anche oltre) non vengano prorogate dopo la loro scadenza: meglio dire basta, preferibile farle smantellare piuttosto che lasciarle in mare sine die per fare ruggine e anche qualcosa di peggio.

Voterò SÌ perché già oggi tre su quattro delle piattaforme petrolifere entro le dodici miglia non pagano le royalties (in Italia pari al 10% al barile, tra le più basse al mondo, mentre in Canada sono al 45% e in Norvegia all’80%) in quanto, pur eroganti, producono così poco petrolio da rimanere nella franchigia di esenzione.

Io voterò SÌ al Referendum perché non sopporto il ricatto occupazionale, l’autoritarismo cognitivo, l’ambiguità terminologica, le strategie mistificatorie, il profitto multinazionale, e il grande inganno dell’oro nero che devasta la terra, avvelena le acque, rende pestifera l’aria, e prepara le valigie a migliaia di giovani.

Voterò SÌ al referendum sulle trivelle perché è un mio diritto, e perché tocca anche a me oppormi al governo delle lobby, al sottogoverno delle mafie, ai comitati d’affari, e ai fidanzati ministeriali.

Voterò al Referendum e voterò SÌ, perché voglio una politica energetica alternativa agli idrocarburi fossili, e perché è possibile un nuovo modello sociale fondato su cooperazione solidale, democrazia diretta, fonti rinnovabili, stoccaggio di energia e reti intelligenti.    

E infine voterò SÌ perché con la sua bella enciclica sul creato me lo ribadisce esplicitamente anche papa Francesco: Laudato SÌ.

Questi i miei SÌ.

Siate fecondi: leggeteli e moltiplicateli.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 23/06/2017 @ 07:34:44, in I Beni Culturali, linkato 3761 volte)

Egregi Signori,

vista la pletora di sbadati urbani che bazzica un po’ovunque con il prosciutto sugli occhi, son costretto a rivolgermi a voi signori Vigili e non invece al Commissario prefettizio che sta per terminare il suo mandato - e senza attendere l’elezione del nuovo sindaco (tanto il terrore che questi sia addirittura peggio di un commissario prefettizio) - per chiedervi se per caso vi fosse caduto l’occhio su di un cantiere ubicato a Noha nella centralissima via Castello, proprio di fronte alla locale farmacia, coperto da un’impalcatura di non meno di venti o trenta metri di lunghezza,  invadente tutto il marciapiede del lato del Palazzo Baronale (e, salvo errori, con filo elettrico volante da un lato all’altro della strada).

Non vorrei sembrare fuori tempo massimo, ma è da cinque e passa mesi che avrei voluto scrivervi in merito a questo “palcoscenico”; ma non mi è stato possibile per via dell’impegno profuso nel vergare pezzi possibilmente critici (a volte per sopperire alle lacune della  “stampa” che sembra non conoscere codesto suo fondamentale dovere) in merito a coalizioni e candidati protagonisti dell’orripilante campagna elettorale ancora in corso. Vabbè, sono quasi certo che anche questo intervento verrà considerato “a orologeria”, ma non ci posso far nulla.

Orbene, il sipario del suddetto palcoscenico occlude la vista di quel che rimane delle “Casiceddhre”, bene culturale molto caro ai nohani - evidentemente un po’ meno ai proprietari che si sono succeduti nel tempo - censito nel catalogo del FAI (Fondo ambiente Italiano) e oggetto, per la cronaca, di racconti, storie, foto-gallery, vignette, reportage televisivi, e addirittura un bellissimo romanzo.

Ultimamente sono state rivolte al sottoscritto delle richieste di informazioni da parte di qualche viaggiatore d’oltre regione [chi viene a visitare le “Casiceddhre” non può essere considerato un “turista”, magari grasso sudato e inebetito in cerca di movida ma, appunto, un viaggiatore delicato, ndr.] sui tempi ed eventualmente la tipologia dei lavori in corso su codesto angolo antico e bello di Noha: domande alle quali purtroppo non sono stato in grado di dare una risposta.

Sì, perché, come potreste constatare di persona, sul catafalco di cui sto parlando – sempre salvo errori o omissioni da parte mia – non è mai stato installato (o, se lo fosse, non è assolutamente visibile) il cartello di identificazione dei lavori - mi pare, obbligatorio per legge.

Ecco: il sottoscritto, e altri concittadini (veramente anche qualche viaggiatore, come detto sopra) avrebbero il bisogno di avere notizie più dettagliate (più per preoccupazione, invero, che per mera curiosità) riguardo all’impresa esecutrice dei lavori, al tipo di opere da realizzare, alle modalità di esecuzione delle opere, all’eventuale richiesta di permessi e/o pareri alla Soprintendenza, e giacché anche agli estremi dell’autorizzazione o eventuale facoltà di costruire; e poi ancora la stazione appaltante, l’impresa, il nome del direttore di cantiere o quello di eventuali altri soggetti responsabili (anche nel caso in cui durante lo svolgimento delle attività di fabbrica dovessero derivare danni a terzi), e altre informazioni pubbliche, come credo siano richieste anche dai regolamenti comunali.  

Un cartello di cantiere è importante e può (dovrebbe) esser preso in visione non solo dagli organi di vigilanza, ma anche (soprattutto) dalla popolazione che intende capire come verrà modificato il suo territorio, e quale impatto l’intervento potrebbe avere sulle proprie abitudini, sull’ambiente circostante, e, non ultimo, sull’arte e la storia locali (che per definizione non son più da considerarsi di serie B o C, ma storia e arte tout court).

Vi ringrazio dell’attenzione, e nell’attesa di qualche risposta possibilmente “verbale”, volta magari a ridurre la stucchevole (e talvolta abusiva) cartellonistica elettorale in favore di quella (evidentemente obbligatoria) dei cantieri, porgo cordiali saluti.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 30/03/2012 @ 07:30:00, in NohaBlog, linkato 2904 volte)

Nel 1519, Raffello così scriveva al papa Leone X, che lo aveva incaricato di censire e disegnare le cadenti antichità di Roma: “Ma perché ci doleremo noi de’ Goti, Vandali e d’altri perfidi nemici, se quelli li quali come padri e tutori dovevano difendere queste povere reliquie di Roma, essi medesimi hanno lungamente atteso a distruggerle?

Queste parole vergate cinque secoli fa dal Sanzio sembrano non solo attuali, ma indirizzate proprio a noi altri, nohani del 2012.

Ho già detto altrove che Noha non è una città per turisti in fila con tanto di guida poliglotta (anche se – incredibile ma vero! – è capitato anche questo). Ma, come attestato ormai da schede storiche, libri, articoli, raccolta di firme e trasmissioni televisive, Noha presenta finalmente un patrimonio culturale di tutto rispetto. Purtroppo, accade sovente di ignorare i tesori a noi più vicini, forse perché nascosti in un angolo oscuro, in atteggiamento di umiltà o ritrosia; o perché su di essi non s’è mai fermata la superficiale attenzione degli uomini, che cercano lontano le cose belle, proprio perché non sospettano neppure che esse siano tanto vicine, in mezzo a noi.    

Fosse solo questo! A volte non ci contentiamo di snobbare i nostri beni culturali nostrani (e chi ne parla e ne scrive) ma con pervicace ostinazione finiamo per diventare noi altri i vandali (qualcuno direbbe vangàli) immemori della nostra stessa identità.    

A volte sono i proprietari stessi di questi beni che - con l’ebete consenso di qualche firma facile apposta in qualche ufficio comunale da qualche dirigente di bocca buona - non sapendo (e ormai non volendo) dare un valore all’oro che si ritrovano per le mani, permettono lo scempio diuturno che è fatto di dimenticanza, di miopi interessi, di caprino oltraggio, di oscurantismo, dunque, di mattoni e cemento senza se e senza ma, a ridosso di questi beni. E questa è storia contemporanea: solo chi gioca a mosca cieca anche da adulto non s’accorge di quello che sta accadendo ad uno dei beni culturali più singolari di Noha, e al povero giardino di aranci e zagare che lo circondava fino all’altro giorno. Io credo che una proprietà che permetta che il suo patrimonio sia devastato non è degna di possederlo: certi beni dovrebbero essere di chi se li merita!

Il patrimonio storico-artistico di Noha non ha un valore puramente speculativo e teorico, ma ha anche una “missione sociale”: quella di rendere l’ambiente nel quale viviamo più prezioso e civile. Se non salvaguarderemo il nostro patrimonio (che dovrebbe essere “comune”) saremo un territorio senza futuro. I beni culturali sono la nostra antimafia. Senza di essi la mafia (che purtroppo esiste eccome!) la farà da padrone, nei secoli dei secoli. Amen.

Un ultima chiosa.

Ho notato una sorta, come dire, di rancore, anzi di antipatia nei confronti sia dei beni culturali nohani e sia nei riguardi di chi ormai da anni combatte se non altro per evidenziarne il problema, da parte di alcuni commentatori che bazzicano su questo sito. Vorrei che fosse chiaro una buona volta che chi parla di casiceddhre, di frantoio ipogeo, di casa rossa, di torre medievale, ecc. ecc. non è contro o in competizione con le iniziative promosse da altri settori della nostra comunità. Ci mancherebbe altro.

I beni culturali nohani sono di tutti, e non soltanto di chi da qualche anno a questa parte sta rompendo i timpani e qualcosa d’altro per portarli all’ordine del giorno prima di tutto dei nohani e poi (se la specie dovesse ancora esistere: ma sembra in via di estinzione) dei politici.

Questi opinionisti per caso (che non sono di Noha, sicuramente non sono di Noha, e non possono essere di Noha) anziché coalizzarsi con noi altri (che siamo poco più che quattro gatti spelacchiati), se ne fa beffe con asserzioni, proposizioni ed espressioni tra il sarcastico e l’allocco, perpetuando di fatto una catena di vandalismo, diretto o indiretto, di cui non si intravede la fine.  

Non si capisce perché tanta animosità.

Boh? Mistero della fede.

Antonio Mellone
 

Il Comune di Galatina, attraverso un processo iniziato nel tempo e diversamente partecipato da alcune associazioni culturali ivi presenti, ha dato vita ad un percorso di valorizzazione, riqualificazione e salvaguardia dei beni materiali ed immateriali e dei luoghi presenti sia nel Centro antico della Città, sia sull’intero territorio, frazioni comprese. Galatina ha un profondo patrimonio storico culturale fatto di palazzi gentilizi, edifici storici  e di personaggi illustri, di tradizioni, di fenomeni antropologici (si pensi al fenomeno del tarantismo che viene attenzionato e riproposto durante i festeggiamenti dei Santi Pietro e Paolo dal 28 al 29 giugno), e di una ricca tradizione di riti e festeggiamenti religiosi (si pensi alla processione dell’Addolorata durante la Settimana Santa). Negli ultimi tre anni molto successo ha avuto la rievocazione di un Corteo Storico promosso dal locale Club Unesco per i Weekend Orsiniani, iniziativa che si coagula attorno alla figura di Maria d’Enghien e sulla Basilica di Santa Caterina.

Tra le peculiarità alimentari, possiamo ricordare le varie pasticcerie, che custodiscono alcune antiche ricette di dolci, di cui alcune anche con marchio registrato come nel caso della mafalda®, la produzione di vini, di farine e paste speciali, e di alcune produzioni agroalimentari di eccellenza quali la cicoria, la patata sieglinda, e prodotti tipici realizzati in occasione di festività (es. le “caddhe caddhe” che sono una pietanza antica, oggi quasi estinta, e sembra che si usasse solo nella città di Galatina la sera della vigilia di Natale, infatti se provi a chiedere ad un salentino non sa risponderti cosa siano). Galatina vanta la presenza di alcuni storici circoli letterari e di varie associazioni culturali, tra cui il Circolo  Athena, l’Università Popolare “Aldo Vallone”, il Club Unesco, ecc. Recentemente è nata una Rete di Associazioni a Presidio permanente per il Centro Antico, il cui acronimo è R.A.D.I.C.I. (Rete di  Associazioni a Difesa delle Identità Culturali  Insieme), il cui scopo è la tutela, salvaguardia, decoro, valorizzazione promozione, studio, ricerca e fruizione dei beni materiali e immateriali del Centro Antico di Galatina.

Attualmente la Città continua a sedurre molti visitatori stranieri, che spesso decidono poi di comprare qualche storico edificio da ristrutturare. Notevole è la presenza di inglesi e di americani, che hanno deciso di acquistare casa nella cittadina, ed in alcuni casi di trasferirsi a viverci. Molti anche coloro che dai paesi vicini, affascinati dalla bellezza dei luoghi, dall’impronta comunitaria richiamata dall’atmosfera del Borgo Antico, che hanno deciso di trasferirvisi. Nell’intento di declinare un nuovo modello di sviluppo turistico ed economico sostenibile, al fine di meglio valorizzare la rete di comunità sottesa tra arte e luoghi d’arte, di stimolare una rinascita e valorizzazione del Borgo Antico, per facilitare la fruizione dello stesso, questo Comune, dopo aver intrapreso un percorso sempre più convinto di pedonalizzazione e di limitazione al traffico della zona antica, intende attraverso questo piccolo educational tour, far conoscere all’esterno le tante potenzialità  che questa Città d’Arte offre, grazie alla presenza di giornalisti, blogger ed opinion leader, che saranno condotti in uno speciale percorso dalle guide abilitate della nostra Città.

 

Durante la giornata sono previsti tre speciali percorsi di visita gratuita per visitatori e turisti (uno la mattina e due il pomeriggio), oltre ad uno speciale programma di accoglienza per i due giornalisti invitati per l’occasione. Gli orari di ritrovo sono dettagliati nella locandina.  Il Tour organizzato prevede un itinerario che si snoda oltre che nell’interno della suggestiva e maestosa Basilica di Santa Caterina d’Alessandria ed il relativo Museo adiacente al Chiostro, anche tra vicoli e corti, ammirando palazzi, decori, epigrafi, stemmi, visitando il Museo Civico e la Biblioteca che custodisce preziosi incunaboli. Presso le botteghe, le pasticcerie, ed altri locali commerciali e di ristorazione sarà proposto il meglio di alcune specialità alimentari del luogo, dai dolci (si pensi al pasticciotto, all’africano, ai divini amori, alle maddalene, alla mafalda®, ai quaresimali, alle bocche di dama, ai mustacciuoli, ai cioccolatini, ecc.), al vino, ai prodotti da forno ed ad alcuni piatti e prodotti tipici.  Sarà possibile visitare alcune gallerie e la mostra Odissea Minima allestita presso L’Atelier di Marcello Toma al civico 17di Via Umberto I. Per l’occasione tutte le Botteghe del Centro saranno aperte fino a tarda sera, tra cui la storica pasticceria di Ascalone, nota in ogni dove per i suoi famosi pasticciotti.

 

PROGRAMMA

Inizio del programma ore 9:30, raduno in Piazzetta Orsini e/o Piazza San Pietro.

Mattina: due turni di visite. Il primo turno raduno ed accoglienza ore 9:30. Inizio percorso partendo dalla Basilica di Santa Caterina.

Pomeriggio: due turni di visite.  Il primo ritrovo ore 17:00, il secondo ritrovo ore 17:30. I percorsi sono misti e spaziano tra arte, curiosità e gusto.

Ore 19:30 “La patata di Galatina, occasione da cogliere per la promozione della nostra città”,  incontro tematico sulla specialità agroalimentare patata sieglinda, incontro moderato dal giornalista Bruno Conte. Relatori: Salvatore Manfreda, Presidente Associazione Produttori Patate di Galatina; Federico Manni, Export Manager Cooperativa Acli di Racale; Michele Bruno, Presidente di Puglia Expo; Ambra Mongiò imprenditrice agricola; saranno presenti anche i due candidati sindaco Marcello Amante e Giampiero de Pascalis.

Alle 21:00– Tavola Rotonda : “Gli itinerari dell’arte: il Centro Antico e la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria”. Saranno presenti il Commissario dott. Guido Aprea, il sub Commissario dott. Vincenzo Calignano, giornalisti e blogger, tra cui la dott.ssa Annamaria Demartini editore e dirett. Editoriale MondoPressing e la dott.ssa Susanna Crimelia giornalista di ambiente Europa, alcuni esperti, tra cui lo storico dell’arte Giovanni Giangreco, il prof. Giancarlo Vallone, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Salento, il dott. Luigi Galante critico d’arte ed alcuni appassionati d’arte insieme ad esponenti di associazioni locali ed alla Rete associativa. Modera  l’incontro il prof. Maurizio Nocera. Dopo l’incontro culturale,  previsti alcuni momento di improvvisazione artistica e musicale.

NB: Controllare le locandine in allegato per orari, info, e nomi dei relatori di entrambi i convegni.

Per info contattare:                  Gianfranco Loreta 347 6413286

 
Di Redazione (del 19/09/2018 @ 07:23:44, in NoiAmbiente, linkato 1390 volte)

Vi invitiamo a partecipare tutti alla serata organizzata da "Fareambiente - Laboratorio di Galatina - Noha" e dall'Associazione "Bianca Guidetti Serra", la sera di giovedì 20 settembre, in piazza San Michele a Noha alle ore 19.00, per vedere insieme il film/documentario "Salviamo Nostra Madre Terra", del regista Andrea Pavone Coppola.

Ascolteremo i consigli e le informazioni che ci elargiranno i nostri ospiti.

Di seguito il programma della serata: 

  • Presentazione di Fareambiente "Laboratorio di Galatina-NOHA" (M. D'Acquarica);
  • Conseguenze dei trattamenti chimici in agricoltura su salute e ambiente (dr. Sergio Mangia) 
  • Presentazione e proiezione del Documentario "La difesa di Madre Terra" (regista Andrea Pavone Coppola) 
  • Relazione sui metodi tradizionali a "ZERO PESTICIDI" e dialogo con il pubblico (Ivano Gioffreda - SPAZI POPOLARI) 
     

Fareambiente

Laboratorio di Galatina - Noha

 
Di Antonio Mellone (del 30/09/2013 @ 07:23:29, in NohaBlog, linkato 2970 volte)

 

Il consiglio cumonale del 25 settembre scorso è stato l’esempio lampante (se mai ce ne fosse stato il bisogno) dell’acume dei nostri politici. I quali all together hanno dimostrato ancora una volta che non esiste più né destra né sinistra, ma al massimo diverse sfumature di berlusconismo. Dopo le larghe intese a livello centrale, l’altro pomeriggio, a Galatina, con il varo pressoché all’unanimità della mega-porcata da colare in Contrada Cascioni, s’è celebrato il rito delle larghe scemenze. Tutti i “moderati” del Pd (con il delta in più o in meno di quell’inezia che è la L) hanno deciso di violentare-ma-non-troppo un angolo di paradiso che aveva tutt’altra vocazione che quella, mutatis mutandis, di fungere da nipotina di Mubarak.

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Tutto questo ovviamente in nome del superiore interesse pubblico, vale a dire del profitto privato, della speculazione edilizia, dei traffici sotterranei conto terzi, delle italiche mafie, e, visto che non guasta, dell’abuso della credulità dei poveri cristi. Tutti allineati e soprattutto coperti, i nostri polliticanti non hanno alzato ciglio su nulla, né alcuno ha mostrato il seppur minimo dubbio sul potere taumaturgico della Santacom, che, non si sa come, inattiva, senza capitali, senza garanzie, senza dipendenti (ma con una password che è tutto un programma e che per puro caso coincide con il nome del boss Perrone) creerà un incredibile centro in periferia (cosa vuoi che sia un ossimoro in più o uno in meno) in grado di fare sfracelli, nel senso dell’abbondante offerta di lavoro a tutti i disoccupati-firmatari-di-appelli di Collemeto e dintorni.

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Bisogna dire però che le larghe intese sono di fatto una ferita sanguinante per gli elettori del Pd, mentre per gli eletti - come ampiamente dimostrato da letteratura e realtà - nient’altro che un’abitudine. Infatti, molti simpatizzanti del Pd (e per la verità anche molti antipatizzanti) m’han riferito di essere “contrarissimi” al mega-porco. E numerosi fra questi - per indole e formazione restii a forme di protesta eclatanti – mi hanno palesato che alle prossime consultazioni esprimeranno il loro dissenso all’interno della cabina elettorale provando ad eleggere partiti e persone (più che personaggi o guitti come questi) un po’ meno incoerenti rispetto ai valori predicati in campagna elettorale (tipo quelle cose da nulla che sono il rispetto dell’ambiente e lo stop al consumo del territorio).

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In questa sceneggiata napoletana, anzi commedia dell’assurdo galatinese, per giustificare “il sacco di Galatina” si sono sprecate le “ricadute”. Ricadute di qua, ricadute di là, ricadute di sopra e ricadute di sotto, ripetute in quella sala consiliare fino allo sfinimento da quei pover’ometti assisi su quei seggi allineati a mo’ di staffa d’asino un po’ sghemba (chissà fino a che punto metaforica). Tutti i relatori, fior fior di professionisti (non si saran mica laureati con l’ausilio del Cepu), hanno proferito questo cacofonico lemma almeno una volta, mentre tutti gli altri che non hanno pronunciato verbo, muti e rassegnati, lo avranno quanto meno rimuginato come un mantra nella loro testolina deformata dalle cosiddette proprie convinzioni politiche. Che bello sarebbe se i nostri deputati al parlamento comunale giurassero contemporaneamente sulla Costituzione della Repubblica Italiana e su uno Zingarelli o un Devoto-Oli qualsiasi (per quello che un giuramento del genere possa valere, soprattutto quello sulla carta fondamentale della nostra Repubblica, visto come molti spergiuri impenitenti l’hanno più volte trasformata in poco più che un foglio a due veli).

Per inciso dico che a me “ricaduta” fa pensare a quando uno si prende l’influenza, guarisce e poi gli torna nuovamente; e allora sua madre telefona al dottore e dice: “Mio figlio è ricaduto”. E questo si sente così, come dire?, abbacchiato, avvilito, mogio, così… ricaduto, appunto.

Con questa delibera a Galatina la Politica (notare la P) è morta, la natura è morta, e pure io non mi sento tanto bene. Mi sa che son ricaduto anch’io.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 03/03/2014 @ 07:18:37, in NohaBlog, linkato 4066 volte)

In un batter d’occhio l’orologio della torre civica di Noha è passato da un guiness dei primati all’altro: da “l’orologio pubblico più fermo del mondo” a “l’orologio pubblico più veloce del mondo” (e quindi, ad honorem, “l’orologio pubblico più ridicolo del mondo”). Insomma un nuovo miracolo nohano, un richiamo turistico mica male, un ritrovato della tecnologia del futuro (anteriore), una meraviglia ai nostri occhi.

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Se vi capita di transitare da piazza San Michele alzate lo sguardo verso l’apice della torre, e date un’occhiata alle lancette di questo cronometro incastonato nel corpo di un’aquila ormai acefala scolpita in pietra leccese: non c’è bisogno di essere degli osservatori nohani per accorgersi che i due indicatori coordinati corrono così in fretta che in una manciata di minuti avranno effettuato tanti giri quanti ne occorrono per trascorrere più o meno una mezza giornata.

E’ come se dopo oltre venti anni di fermo l’orologio di Noha sia d’un tratto impazzito ed abbia deciso su due piedi (anzi su due lancette) di sgranchirsi le gambe, di prendersi una rivincita, di mettersi improvvisamente a correre, di andare alla ricerca del tempo perduto [non me ne voglia Marcel Proust se per l’occasione rubo la locuzione-titolo del suo capolavoro, uno dei massimi della letteratura universale, ndr.].

La storia recente di questo orologio non è uno scherzo del destino, ma il destino di uno scherzo: quello di aver ancora una volta pervicacemente eletto e quindi issato a palazzo Orsini una massa di cosiddetti rappresentanti politici, i quali, con la complicità di alcuni funzionari dell’ufficio tecnico, credono ancora, nel 2014, di prenderci per il cucù [avete presente quegli orologi a pendolo che segnalano le ore con l’uscita dell’uccellino che imita il verso del cuculo? Appunto. Vogliono prenderci per il cuculo].

Questo fenomeno che più che misterioso è da considerarsi da baraccone è dovuto al fatto che i nostri belli addormentati sulle sdraio di palazzo Orsini suppongono che tutti ma proprio tutti i cittadini abbiano l’anello al naso, o che siano ancora ben bene aggrappati ai rami degli alberi come i primati (stavolta non nel senso del guiness di cui all’inizio, ma delle scimmie); sicché da un lato in tal modo ritengono di rispondere per le rime a noi altri che andiamo denunciando, ormai da alcuni lustri, lo squallore in cui si trova la nostra torre civica (la quale è da considerarsi come un bene culturale tra i più emblematici dell’universitas di Noha), e dall’altro pensano di gettar fumo negli occhi dei loro poveri elettori, ostentando un attivismo e un pragmatismo di maniera fuori luogo e ormai fuori tempo massimo (evidenziando, ancora una volta, il loro, come dire?, spaventoso vuoto pneumatico-culturale).

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Così, un bel dì, avranno mandato in cima a quella torre qualche elettricista di buona volontà per mettere in funzione questo benedetto orologio. Non è che ci volesse chissà quale arte, a dirla tutta. “Fanne cu gira, cusì nu li sentimu chiui, quisti quai de Nove”, avrà blaterato qualche assessore a non so che travestito da Silvan (nonostante il carnevale galatinese sia passato ormai da un pezzo).

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Ora volevo spiegare ai poveretti che si trovano senza nemmeno sapere come nelle stanze dei bottoni di Galatina che a Noha, come anche a Venezia (dove c’è la torre dell’orologio con i mori) o a Londra (che ospita il Big Ben), o altrove nel mondo,  non c’è bisogno di un orologio ubicato d’in su la vetta di una torre antica per conoscere l’ora. Tutti ormai dispongono di orologi, cellulari, i-phone, ed altre diavolerie che cronometrano (ricordandolo semmai sfuggisse) ogni secondo di questa vita transeunte.

Ma una torre civica, il suo orologio e la sua storia, sono emblemi della civiltà di quel luogo. Il progresso di una città si misura anche e soprattutto da questo e non dalle sfilate di carnevale (tra l’altro organizzate male con l’aggravante dello sperpero di pubblico denaro).

Quanto più un popolo sa valutare e conservare il suo patrimonio d’arte, tanto più si sente spinto a rendere l’ambiente, anche fisico, in cui i monumenti esistono, più prezioso e civile.

Invece siamo costretti ad osservare i nostri tesori cadere a pezzi, trascurati e abbandonati come obelischi all’inciviltà. Se un uomo avesse ricevuto in dono o in eredità un tesoro e lo lasciasse andare in rovina sarebbe considerato un folle. Qui da noi invece ti fanno sindaco.

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A Noha è l’incuria a farla da padrone. Qui abbiamo un patrimonio storico ed artistico che si sta sbriciolando in silenzio: si stanno polverizzando le casiceddhre, e il castello, e la torre medievale, e la casa rossa, e il calvario. E di conseguenza (difficile cogliere il nesso, vero?) le menti dei cittadini.

A Galatina e dintorni evidentemente si nutre ancora il concetto che con la storia, l’arte, il bello e la cultura non si mangi. E che l’unica vera ricchezza siano centri commerciali, le circonvallazioni, le aree mercatali cementificate, i comparti di villette a schiera, e ultimamente anche i mega-impianti di compostaggio (tra l’altro in nome dell’ecologia).

Invece, cari miei, un popolo si evolve con la cultura (e sarà per questo che si tende a raderla al suolo).

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Ecco, volevo parlare di un orologio ed ho finito con il fare il necrologio dei soliti personaggi in cerca di elettore. Sì, non puoi tacere di fronte al grottesco. Come ad esempio il fatto che ora le lancette dell’orologio di Noha girano come girano.

E anche a me girano. Eccome girano.

Antonio Mellone
 
Di Marcello D'Acquarica (del 30/10/2018 @ 07:17:49, in NoiAmbiente, linkato 1135 volte)

Siamo alle solite. I vandali a quanto pare, sono duri al ragionamento. Uno o più personaggi, armati di un micro cervello avariato, ha (o hanno) per l’ennesima volta, scaricato i propri rifiuti nei campi a ridosso dell’abitato, e non contenti, forse per cancellare ogni traccia che potesse individuarli, hanno dato fuoco a tutto. Così una colonna altissima di fumo nero, venerdì 26 ottobre, ha attirato l’attenzione di alcuni cittadini, che prontamente hanno segnalato alle autorità il crimine. Fra i resti del falò ancora in corso sono stati intercettati alcuni elementi che probabilmente identificano la “specie” di criminale.

Non è la prima volta che fra i rifiuti abbandonati, lo sporcaccione nostrano, lascia evidenti tracce di se. Come per esempio la batteria di auto gettata nell’erba in via Contrada Naje, che poi immancabilmente viene incendiata nel momento opportuno insieme alle altre masserizie abbandonate. Oramai molti oggetti sono codificati, e con l’aiuto della tecnologia informatica non è impossibile risalire al titolare.

Anche l’Amministrazione Comunale ha finalmente dato inizio all’impianto di fototrappole sul nostro territorio ( http://galatina.lecceprima.it/fototrappole-territorio-comunale-sanzioni-.html).

Insomma, diciamo che il crimine di basso livello come quello di gettare e bruciare rifiuti, che andrebbero riciclati attraverso la raccolta differenziata, ha vita breve, speriamo, nell’interesse della salute di tutti i cittadini di questa comunità.

Fino a quando non capiremo che anche questi atti apparentemente di piccola entità, del gettare i rifiuti in giro nei campi, sono dannosi all’ambiente, non potremo mai sognarci di capire il rischio che corriamo in quanto a salute, non preoccupandoci per esempio della  cattiva gestione di centrali a carbone come quella di Cerano, dell’Ilva, dei siti di stoccaggio di materiali speciali, dei fitofarmaci usati (o forse bisogna dire abusati) in agricoltura e di ogni tipologia di impianto pseudo industriale, compreso l’ultimo nato impianto TAP di San Foca, che seppure determinati da limiti di legge (limiti spesso contrari alla difesa della vita), sono produttori di malattie e distruttori della Natura.

 

Segnalazione discarica abusiva di materiali speciali
 
Di Redazione (del 06/12/2018 @ 07:12:57, in Comunicato Stampa, linkato 837 volte)

Dopo gli annunci ed i proclami di qualche mese fa da parte dell’Amministrazione Comunale sulla partecipazione del comune di Galatina al bando ministeriale “città che legge” 2018, arriva l’ennesima batosta e l’ennesima figuraccia per la nostra città.

Coerentemente con la propria inadeguatezza politica, che già ci è costata la perdita di altri finanziamenti, l’Assessore Cristina Dettù ha presentato un progetto che si è posizionato nella parte bassa della graduatoria. Su 73 progetti presentati, quello del nostro comune si è collocato al 45° posto e solo i primi 5, al massimo 6, saranno finanziati.

Questa ennesima occasione che ci siamo lasciati sfuggire va ad unirsi alla perdita di un altro finanziamento sull’ambiente di qualche giorno fa e sottolinea inesorabilmente l’incapacità politica dell’Assessore alla cultura e all’ambiente Cristina Dettù, alla quale consigliamo, alla luce di questi risultati, di abbandonare gli studi per giovani amministratori a Roma e di concentrarsi sui problemi concreti di una città che non può più attendere

Giuseppe Spoti

Consigliere comunale – Partito Socialista

 
Di Andrea Coccioli (del 29/05/2015 @ 07:00:00, in Comunicato Stampa, linkato 2054 volte)

Oltre trentamila pagine viste e milletrecento visitatori in poco più di quindici giorni: sono questi i numeri di Scartgame, il gioco online abbinato alle riciclolimpiadi nelle scuole e facenti parte del progetto elaborato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e Sport del Comune di Galatina Andrea Coccioli e denominato “Green Olympic Games: io gioco per l’ambiente”. Un progetto che unisce la sana attività sportiva con la sensibilizzazione alla raccolta differenziata e capace di stimolare, con un’idea del tutto originale, l’attenzione verso l’ambiente, aiutando bambini e ragazzi a “imparare giocando”.

Il progetto che si concluderà il 5 giugno con la premiazione finale, si compone di due momenti: il gioco online, che propone dieci domande sulla raccolta differenziata ed un domandone finale sulla conoscenza del patrimonio storico artistico e culturale del territorio, e i giochi sportivi come la corsa nei sacchi, il canestro, il classico muro di lattine da abbattere e la corsa nei cerchi, il tutto con una variante ambientale.

Questa attività sportiva è realizzata nelle palestre scolastiche, e vede il coinvolgimento di 23 classi e circa 500 bambini tra scuola primaria e secondaria di primo grado. Al di là dei risultati conseguiti e dei tempi registrati, questa prova ha una forte valenza educativa, in quanto concorre alla formazione di una personalità ordinata ed equilibrata, che valorizza il gioco di squadra e che pone le basi per un'apertura a valori più alti quali la cultura, la partecipazione sociale ed il rispetto per l’ambiente ed il prossimo.

Infatti le attività sportive alle quali hanno partecipato i ragazzi hanno visto impegnate coppie di alunni formati da ragazzo e ragazza, con lo scopo di favorire la decostruzione degli stereotipi di genere già nelle scuole primarie e per promuovere una cultura inclusiva contro le discriminazioni che portano a pensare che esistano ruoli per natura maschili e femminili.

La registrazione al gioco online (www.scartgame.it) è aperta a tutti i cittadini, è semplice e veloce e possono partecipare tutti coloro che vogliono imparare le regole della raccolta differenziata…divertendosi.

 

Ing. Andrea Coccioli
Assessore alle politiche giovanili
Comune di Galatina
 
Di Albino Campa (del 11/08/2012 @ 01:11:04, in NohaBlog, linkato 3473 volte)

M. MONTI , Presidente Consiglio Ministri
C.PASSERA, Ministro economia e infrastrutture
V. GRILLI , ministro finanze
C. CLINI, ministro ambiente
M: CATANIA, ministro agricoltura
N. VENDOLA, Pres. Regione Puglia
 

Nel Salento sono state progettate, finanziate e appaltate ben quattro nuove superstrade,  - quattro corsie più due strade parallele di servizio - in una sub-regione periferica, non al centro di grandi flussi di traffico, già dotata di un’ampia, scorrevole, fitta rete stradale (tra l’altro vi sono già cinque  superstrade: Bari-Lecce, Taranto- Brindisi, Lecce-Maglie, Lecce-Gallipoli, aeroporto Galatina-Maglie e l’incompiuta   Taranto-Lecce).
Ma ciò sembra non essere sufficiente per smaltire un traffico  pur limitato e di periferia, anche nei due mesi estivi.
A tali superstrade esistenti rischiano di aggiungersene altre quattro:  la Circumsalentina, la Maglie-Otranto, la Maglie-Leuca, la Statale dei trulli. La prima,  strada regionale n. 8, frutto di un progetto  di circa venticinque anni fa poi accantonato, è stata  riproposta e appaltata dalla Regione nei suoi tratti estremi, Talsano – Avetrana, Lecce-San Foca, con successivo prolungamento fino ad Otranto.  Da Maglie dovrebbero partire altre due superstrade: verso Leuca (275) e verso Otranto (16).  In un prossimo futuro Otranto (5000 abitanti) sarebbe   collegata a Lecce da ben due autostrade (Lecce-Maglie-Otranto- anas, e Lecce –San Foca – Otranto, regionale).
Come si può legittimare tale follia? Come si può per mettere che  circa duemilioni di mq. di terreno agricolo (per i quattro  progetti citati) siano asfaltati; e quindi sfrattati al meno 30.000 alberi d’ulivo, diverse centinaia dei quali plurisecolari; devastati l’architettura contadina, il  paesaggio, l’ambiente? Come è possibile che, in un periodo particolarmente difficile per le risorse pubbliche, si sperperino somme esorbitanti  per progetti faraonici e inutili? Per di più somme insufficienti per completare  tali progetti, che potrebbero restare incompiuti  (come la Taranto-Lecce) con un doppio danno economico e ambientale?
Non sarebbe più proficuo all’economia pubblica, all’ambiente, ai lavoratori la promozione di progetti di messa in sicurezza, della rete esistente, solo con limitati interventi  di ampliamento (della superstrada Maglie-Leuca si  può  accettare l’opportunità solo del tratto Maglie-Montesano, ma si boccia l’inutile prolungamento  fino a pochi km da Leuca)? Non sarebbe più razionale  investire le somme stanziate per rinaturalizzare le aree redsiduali (nel Salento non meno di due kmq) delle attuali strade statali o regionali e provinciali : in genere  spazi ritagliati da enormi svincoli, isolati e abbandonati tra vecchi e nuovi tracciati, mega rotatorie,  trasformatasi in genere  in discariche abusive? Recuperare l’architettura contadina; creare nuovi percorsi  ciclopedonali , adiacenti molte delle strade salentine, che congiungono paesi  distanti solo pochi km?
Una nuova concezione dello sviluppo del territorio, una nuova prospettiva occupazionale, legata alla sua valorizzazione e non alla sua devastazione speculativa, un  responsabile utilizzo delle  risorse pubbliche impongono una radicale revisione di tali progetti.
Pertanto chiediamo che  l’assenso statale  e regionale a tali progetti e i  relativi finanziamenti  vengano erogati solo a condizione che essi siano trasformati, da  inutili, devastanti, faraoniche superstrade in quelli di strade parco, senza consumo ulteriore di territorio, con adeguata messa in sicurezza della rete esistente (trascurata per mancanza di risorse) : strade parco, le uniche  legittime in relazione  a quanto previsto dal piano paesaggistico regionale, dal PUT, dal progetto Parco Salento.

 FORUM ambiente E SALUTE LECCE

 
Di Albino Campa (del 23/10/2010 @ 00:46:54, in Fotovoltaico, linkato 3700 volte)

Convegno Energia a perdere.
Basta con la ¡°corsa all¡¯oro¡± delle energie rinnovabili incompatibili con l¡¯ambiente, il paesaggio e il patrimonio storico-culturale del Salento


Melpignano, 23 ottobre 2010
ore 9.00 ¨C 19.00


Mediateca Comunale 'Peppino Impastato'

Con il patrocinio del comune di Melpignano
Con il patrocinio del Consiglio degli Studenti dell'Universit¨¤ del Salento


Mattina: ore 9.00 ¨C 12.30

Saluti

  • Sergio Blasi, Consigliere regionale della Puglia
  • Ivan Stomeo, Sindaco di Melpignano
  • Pier Paolo Miglietta, Presidente Consiglio degli Studenti Universit¨¤ del Salento
  • Angela Barbanente, Assessore all'Assetto del Territorio della Regione Puglia

Interventi di:

  • Oreste Rutigliano (Segretario del Comitato Nazionale del Paesaggio, Consigliere di Italia Nostra), ¡°Eolico: devastazione e colonizzazione¡±
  • Gianni Lannes (giornalista free-lance, direttore di Italia Terra Nostra), ¡°Puglia: energie insensibili per un futuro insostenibile¡±
  • Carlo Vulpio (giornalista del Corriere della Sera), ¡°Con questo sole e questo vento, cosa succede nell¡¯italico convento?¡±
  • Enzo Cripezzi, (Responsabile LIPU Puglia), ¡°Dalla disinformazione allo scempio ambientale¡±
  • Antonio Barile (Presidente CIA Puglia), ¡°Energie rinnovabili e agricoltura¡±
  • Salvatore Colazzo (docente Universit¨¤ del Salento), ¡°Memoria, comunit¨¤ e difesa del territorio¡±
  • Antonio Castagnaro (Specialista in Malattie dell¡¯Apparato Respiratorio, ASL Brindisi), ¡°Effetti socio-sanitari dell¡¯inquinamento ambientale¡±
  • Mauro Giliberti (Direttore di Telerama), ¡°Le battaglie di Telerama sull¡¯ambiente¡±
  • Giampaolo Valentini (Direzione U.T. Efficienza Energetica dell¡¯ENEA), ¡°L¡¯efficienza come fonte primaria di energia¡±
  • Elisabetta Zamparutti (deputata radicale della Commissione ambiente), "Le iniziative parlamentari per un'energia sostenibile"

moderano: Elisabetta Zamparutti ¨C Sergio D'Elia

Rinfresco ¨C ore 12.30
Pomeriggio ¨C ore 14.00 ¨C 19.00

Interventi di:

  • Ivan Stomeo, Sindaco di Melpignano
  • Oreste Caroppo, Forum ambiente e Salute, Coordinamento Civico
  • Antonio Bonatesta, Save Salento ¨C Salviamo il Salento
  • Nicola Russo, Taranto Futura
  • Gianfranco Pellegrino, Forum Amici del Territorio
  • Vito Lisi, Comitato 275
  • Fabio Tarantino, Corte Grande
  • Narduccio Mangia, Associazione Butterfly, Save Salento ¨C Salviamo il Salento
  • Donato Saracino, Italia Nostra, Save Salento ¨C Salviamo il Salento
  • Tiziana Colluto, Telerama
    Antonella Soldo, Save Salento ¨C Salviamo il Salento
  • Pietro Borgi, Cittadinanzattiva
  • Alfredo Melissano, Non Inceneriamo il Nostro Futuro
  • Alberto Santoro, Associazione Tramontana
  • Antonio Mellone, I Dialoghi di Noha

moderano: Antonio Bonatesta, Giuseppe Napoli, Angela Curcio

In occasione del Convegno, il Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute dei Cittadini consegner¨¤ a Vittorio Sgarbi il ¡°PREMIO PER L¡¯IMPEGNO CIVICO 2010¡å per l¡¯azione profusa contro la devastazione del territorio della Sicilia occidentale da parte dell¡¯installazione selvaggia di pale eoliche, rischio che attualmente corre il Salento con la desertificazione eolico-fotovoltaica.


 
Di Marcello D'Acquarica (del 19/12/2023 @ 00:34:04, in Comunicato Stampa, linkato 564 volte)

Il 19 di dicembre ricorre l’anniversario della morte di Michele D’Acquarica, classe 1886, “il Pittore di Noha”, fratello maggiore di mio padre, Ambrogio Antonio D’Acquarica, classe 1908.

Non sono qui soltanto a ricordare una persona a me cara perché di famiglia, diciamo che non si parla mai abbastanza di chi ha operato per il bene della comunità.

Inutile dirvi che stiamo macinando il tempo a velocità supersonica e gli eventi, i più terribili come mai nella storia, ci sovrastano la mente e il cuore, benché sulla “stampa” molti drammi vengano edulcorati, se non altro per distrarci un po’. Credo invece che qui sia giusto parlare di zio Michele perché è lui stesso “luogo” di bellezza, l’unica arma, la bellezza, da contrapporre alle devastazioni sociali e ambientali che ci macinano con metodo.

Michele D'Acquarica, mediante le sue opere d’arte, ha scelto di lasciarci un messaggio importante. Ci fa notare cioè che nella vita è necessaria sì la competizione, ma non per sovrastare l'altro, per togliergli qualcosa (a volte, ahimè, perfino l’esistenza), appropriarsene per puro egoismo, ma ci dice che è necessario competere in bellezza, partecipare con le proprie qualità e conoscenze alla costruzione di riferimenti positivi, sforzarsi d'essere un esempio che faccia migliorare “il luogo” di tutti, dove ognuno di noi, primi ed ultimi, anzi soprattutto gli ultimi, quelli che faticano e sono meno fortunati, possano avere a loro volta delle certezze, e quindi sentirsi parte fondamentale di una grande famiglia, come può esserlo una comunità che progredisce.

Prossimamente, come Associazione Noiambiente e Beni Culturali, dedicheremo a Michele D’Acquarica una mostra temporanea, e insieme a testimoni molto vicini a lui vi racconteremo parte della sua vita, quella vissuta proprio qui, nelle vie e con la gente di Noha, da “zzoccatore” nelle cave di pietra a caporal maggiore nella grande Guerra, a poeta e pittore;  e grazie alle molteplici opere d’arte che ci ha lasciato, cercheremo di vedere con i suoi occhi nuovi paesaggi, volando attraverso i suoi affreschi, da un cielo a un altro, da un fiore a un santo, da un volto a un paesaggio: in poche parole, alla bellezza dell’arte.

Abbiamo voluto dedicare un po' del nostro tempo per ricordare Michele D’Acquarica, la sua Opera, e soprattutto l’educazione sentimentale impartitaci da un Uomo che era ed è ormai per sempre parte della nostra comunità che risponde al dolce nome di Noha.

Marcello D’Acquarica

 
Di Albino Campa (del 13/07/2010 @ 00:21:55, in NohaBlog, linkato 5366 volte)

È stata la passerella dell' Italian-Style Marriage in Apulia il primo evento organizzato dalla Puglia all'Expo di Shanghai 2010, di cui la Regione sarà ospite del Padiglione italiano fino al 7 luglio.
Più di 40 abiti da sposa -realizzati in seta, pizzi, shantung e organza di eccellente qualità- hanno mostrato l'originalità e la creatività degli atelier italiani. La sfilata, che si è tenuta nella piazza ''Joy of Living'' del Padiglione italiano, ha presentato al pubblico gli abiti da sposa più eleganti e alla moda di questa stagione. Gli atelier protagonisti della sfilata, ripresa dalle principali tv cinesi, erano Azzurra Collezione, Bellantuono, Giovanna Sbiroli, Rossorame, Ninfe Collezioni Sposa, Anna Primiceri Spose e Gianni Calignano.
''Ci auguriamo che i visitatori dell'Expo colgano l'opportunità di conoscere in modo più approfondito la Puglia attraverso questa mostra regionale, che permetterà loro di scoprire maggiormente la cultura italiana'', ha dichiarato Beniamino Quintieri, Commissario Generale del Governo per l'Expo di Shanghai 2010.
Per Quinteri "la Puglia incarna perfettamente il tema dell'Expo 'Better City Better Life'. È una terra dai paesaggi meravigliosi, dove le tradizioni antiche, la storia e la cultura convivono con le tecnologie più moderne e innovative in termini di attenzione all'ambiente, di sostenibilità ed energie rinnovabili. E' certamente una realtà che ha molto da offrire e siamo lieti che sia nostra ospite in questa sfida internazionale che è Expo 2010''.
La regione si è si presentata a Shanghai con un bagaglio ricco di creatività e innovazione, in settori che vanno dalla moda, al cinema e alle energie rinnovabili.
Oltre alla sfilata di abiti nuziali, nelle due settimane di permanenza a Shanghai la Regione ha in serbo un fitto programma di appuntamenti. Visitando il padiglione del nostro paese all'Expo, che ha già attratto oltre 2 milioni di persone, il presidente Nichi Vendola ha ufficialmente inaugurato lo spazio dedicato alla Regione, sottolineando come il padiglione "rispecchia al meglio l'Italia che lavora innova e crea, in una parola il Made in Italy che vince nel mondo, e si presenta in Cina nella sua veste migliore".

fonte http://whymoda.blogosfere.it

 
Di Albino Campa (del 17/12/2011 @ 00:15:02, in Comunicato Stampa, linkato 2948 volte)
Sabato 17 dicembre 2011 alle 17, presso la sala conferenze "Karol WojtyÅ‚a" di Piazza Caduti a Martano, Save Salento terrà il suo secondo congresso.

Non è solo l'occasione per un ampio e approfondito momento di riflessione interna, sul piano associativo, dal momento che si procederà all'elezione delle nuove cariche sociali. 

Il congresso, infatti, è inteso come un ulteriore momento di collegamento e di confronto con le altre presenze organizzate sul territorio, in primo luogo associazioni e comitati. Sarà infatti l'occasione per discutere delle importanti battaglie condotte in questo anno e mezzo e individuare le nuove emergenze, i nuovi temi e le nuove sensibilità che dovranno entrare nella nuovo documento congressuale.

In questo anno e mezzo Save Salento non ha mancato di affiancare, con interventi ad adiuvandum presso le sedi giurisdizionali del TAR e del Consiglio di Stato, il Comitato 275 nella delicata questione della statale 275 e l'amministrazione comunale di Veglie contro la costruzione di un megasansificio, letale per la salute dei cittadini.  

Ma la funzione di presidio territoriale e di sentinella democratica è stata svolta soprattutto nella complessa e ambigua vicenda del comparto 13 di Santa Cesarea, dove un'intera porzione di costone, tra i più belli della Puglia, rischiava di essere inghiottito dal cemento e da piani di lottizzazione la cui validità è apparsa da subito dubbia. 

Anche nel campo energetico, Save Salento non ha mancato, in questo anno e mezzo, di segnalare da una parte le contraddizioni di un processo di riconversione delle fonti energetiche da fossili a rinnovabili che, a fronte della devastazione dell'ambiente e del paesaggio portata dal fotovoltaico e dall'eolico, non è stato in grado di liberarci da presenze quali le centrali elettriche di Brindisi. I casi del fotovoltaico proposto a Cutrofiano da Legambiente o dell'eolico di Vernole e Castrì, testimonia dell'impegno dell'associazione.   

Al congresso interverranno anche i radicali Sergio D'Elia ed Elisabetta Zamparutti, quest'ultima membro della Commissione ambiente della Camera dei Deputati, che, attraverso le tante interrogazioni in Parlamento, ha svolto un importante opera di traduzione delle battaglie dal livello locale a quello centrale.

Con il congresso di Save Salento, partirà anche un altro importante processo costitutivo, quello del Comitato per la Tutela di Porto Miggiano che, nelle settimane prossime approfondirà la riflessione, attraverso un ampio processo partecipativo, sulla natura dell'impegno e della struttura associativa dell'importante presidio.

 
Di Albino Campa (del 08/07/2007 @ 00:12:54, in NohaBlog, linkato 3771 volte)

Eccovi di seguito l'articolo di Antonio Mellone apparso su -il Titano- di quest'anno (supplemento de 'il Galatino' n.12 del 27 giugno 2007) dal titolo: "Giuseppe Paglialunga di Noha, Pippi Caddhripulinu, Capilega". Si tratta di un saggio breve su un personaggio di Noha, Pippi Caddhripulinu, appunto, il quale, sebbene inquadrato in un ambiente delimitato con confini provinciali, ha comunque contribuito alla costruzione della micro-storia o storia locale. Che non è da considerarsi storia di serie B o di seconda classe, ma storia tout court

GIUSEPPE PAGLIALUNGA DI NOHA: PIPPI CADDHRIPULINU, CAPILEGA.

Queste brevi note vogliono essere l’omaggio alla memoria di una personaggio di Noha, Giuseppe Paglialunga, da tutti meglio conosciuto con il nome di Pippi Capilega o Caddhripulinu, una persona che, insieme a molte altre coraggiose coscienze, ha dimostrato che anche nell’Italia del Sud (ed addirittura a Noha!) fu alta la voce dell’antifascismo, causa efficiente della repubblica democratica del dopoguerra.
Pippi, che nasce a Noha il 5 giugno 1923 da una modesta famiglia di braccianti agricoli (i nonni erano oriundi di Gallipoli, da qui il soprannome), insieme ad altri eroi contribuisce con il suo pensiero e la sua lotta a rompere un sistema crudele e disumano: quello che schiacciava la dignità del povero servo della zolla, costretto alla produzione del “plusvalore” che l’opulento agrario di turno rapinava con zelo da sempre, protetto da leggi ingiuste, e da una concezione del pensiero basata sull’ignoranza e la rassegnazione.
E’ stato con persone ardimentose come Pippi che finalmente si giunge anche nel Mezzogiorno ad un punto di rottura, alla resa dei conti tra il feudalesimo e la modernità, e alla nascita di una nuova idea di società.
Contadino di semplici origini, come i genitori ed i fratelli, Pippi, “primula rossa” nohana, comunista convinto fino alla fine, viene nominato responsabile della “Camera del Lavoro” di Noha, ubicata in umili locali nella splendida piazzetta Trisciolo, un tempo lastricata con conci di pietra viva proveniente dalle cave di Soleto, all’ombra del signorile palazzo dell’arciprete Don Paolo Tundo, Monsignore, già podestà di Noha, imbevuto di idee fasciste (come molti; anche a fascismo crollato!), e con il quale, proprio a causa della divergenza di vedute, Pippi ha un rapporto dialettico vivace e a volte polemico.   
Una camera del lavoro sempre stracolma di gente, era quella di Noha, come un tempo erano anche le altre piazze della cittadina, brulicanti di persone in cerca della giornata lavorativa.
E piazzetta Trisciolo è il luogo tradizionale dei raduni popolari - dopo la caduta del fascismo s’intende – raduni che hanno come uditorio la plebe, ceto povero di mezzi, ma anche di istruzione ed educazione. In dialetto si parla anche in pubblico; si argomenta in maniera chiara e senza atteggiamenti demagogici, o menzogne ed ipocrisie; l’intransigenza diventa, prima che un dovere morale, una necessità di vita.
Pippi è capolega dei contadini, compagno di lotta e quasi coevo (solo tre anni di differenza d’età) di Isa Palumbo, la Isa, sindacalista e difensora delle tabacchine, ideologa - potremmo dire - del comunismo di Noha, inteso come voglia di riscatto del Salento e di tutto il Meridione [cfr. il nostro: Isa Palumbo. La pasionaria di Noha, in Il Titano, suppl. de il Galatino,  n. 12, 27 giugno 2005]
 
I contadini frequentavano la piazza di buon mattino, nell’attesa che il caporale (o il fattore) ingaggiasse la manodopera per il campo; uomini esposti come cavalli, scelti dal palafreniere di turno; come schiavi con la schiena curva dall’alba al tramonto.  Se eri più debole non lavoravi. Di diritti neanche a parlarne.
Solo i comunisti cercavano di far comprendere che la lotta (che si manifestava con l’arma pacifica dello sciopero) era l’unico strumento di liberazione, che non serviva solo ad un bracciante o ad un contadino ma avrebbe portato benessere a tutta la collettività. Eppure il comunista era quello “che mangiava i bambini”, schedato come “vagabondo abituale”, colui che “riceveva gli ordini direttamente da Mosca”, un “uomo senza Dio”… 
Ma il compagno Pippi un Dio ce l’aveva, e lo pregava anche. Ed era il Dio cristiano di giustizia, di amore, e di pace e libertà; il Dio degli ultimi, dei poveri, dei bisognosi, degli indifesi; il suo Signore era quello della chiesa delle origini: quella nella quale i fedeli vivevano la vera Comunione, allorché “mettevano in comune i loro beni e non v’era tra loro distinzione”. Non era un fariseo, ma, oseremmo dire, un teologo della liberazione. Non frequentava il tempio, ma voleva che moglie e figli fossero puntuali alle sacre funzioni. Addirittura ricordava loro i doveri religiosi e li richiamava anche, nel caso in cui fossero in ritardo.

*  * *

Pippi era l’esponente di una generazione che ha lottato ed ha pagato in prima persona il costo delle conquiste che ormai sono patrimonio acquisito (e a volte dato per scontato se non proprio dimenticato) da noi contemporanei. Un sognatore, potremmo dire: ma un sognatore con i piedi per terra: una persona che sognava un mondo migliore, un mondo da realizzare “su questa terra” nei limiti di ciò che era possibile.
Pippi era una persona pratica; non pensava ai grandi sistemi, ma all’urgente necessità del pane e dei diritti per tutti, per i quali era disposto anche a perdere la giornata lavorativa (e ne perse più d’una).
Così Pippi scrive lettere all’onorevole Pajetta e all’onorevole Galasso per far ottenere una pensione di sussistenza a chi la meritava ma non aveva santi in Paradiso.
Zi’ Monacu di Noha (un tempo ci si conosceva con uno sciame di soprannomi) per esempio fu uno di questi. Zi’ Monacu, anziano, invalido di guerra, senza parenti che gli potessero dare una mano, ottiene quanto sperato, e vuole anche “disobbligarsi” con Pippi. Che rifiuta il regalo e invita il poveretto a spendere per se stesso le ventimila lire che voleva donargli. 
Poi ancora lo vediamo impegnato contro gli agrari opulenti ed a favore alle donne, che di fatto erano più contadine dei contadini, nel riconoscimento del loro status di lavoratrici e non di casalinghe (come invece conveniva al padronato) senza diritti né contributi.
Ed infine lo si vede in prima fila nell’organizzazione degli scioperi.
Una di queste contestazioni, siamo nel 1947, si svolse con grande partecipazione di popolo. Di mira era stato preso l’aristocratico don Gino Vallone, e la sua casa gentilizia nel centro di Galatina.
L’urlio crescente, rimbalzava e rimbombava come un tuono; ogni buco del palazzotto ne rintronava: e di mezzo al vasto e confuso strepito, si sentivano forti e fitti colpi di pietre ed altri arnesi alla scala d’accesso dell’abitazione. La quale cede dopo non molto, sotto i colpi inferti dai furibondi in rivolta.
Il popolo esasperato (ma anche caricato dal tumulto), infine, si avventa quasi sull’intimidito don Gino, finalmente uscito allo scoperto, bianco come un panno lavato…
Per fortuna il capilega Pippi non era di quelli che per un riscaldamento di passione, o per una persuasione fanatica, o per un disegno scellerato, o per gusto del soqquadro, fanno di tutto per spingere le cose al peggio. Pippi era invece uno che cercava di ragionare, un po’ anche per un certo pio e spontaneo orrore del sangue e dei fatti atroci, tanto che lo stesso don Gino, per protezione viene abbracciato dallo stesso Pippi, e in fondo, anche grazie a questo gesto, protetto, salvato da ben più nefaste o addirittura ancor più rovinose e magari fatali conseguenze.
Ma Pippi, anche in seguito a questi eventi, è ormai segnalato, guardato a vista dalla polizia di Scelba, considerato come “socialmente pericoloso”, “turbolento”, “sobillatore”, “occupante di terre”. La sua modesta casetta (in affitto) viene perquisita di giorno e di notte. E finisce anche in arresto.   
Un punto fermo del suo pensiero, però va detto, rimane il rifiuto della violenza nelle lotte di massa e nell’azione del movimento sindacale, convinto come era che nel nuovo regime democratico ai lavoratori erano dati gli strumenti pacifici, come lo sciopero, per sviluppare le loro rivendicazioni e per allargare la loro influenza sugli altri ceti della popolazione italiana.

*  *  *

La vita di Pippi, che contava appena 58 primavere, fu stroncata da un’emorragia cerebrale il 23 febbraio 1981. Il malore lo colse nella sua piccola ma frequentata bottega di generi alimentari ubicata sempre a Noha nella storica via Trisciolo.
Un fascio di rose rosse fu composto dai suoi compagni di partito, che lo accompagnarono, insieme ad altra moltitudine al cimitero: quel luogo che per definizione è la più alta ed inesorabile forma di comunismo, per volenti o nolenti, ricchi e poveri.
Ecco: in queste righe abbiamo voluto ricordare la voce di un protagonista delle battaglie per l’emancipazione e l’affrancazione dall’oppressione. Ma questi appunti sono anche la dimostrazione di come quella voce possa essere soffocata dall’assenza di memoria se non si concorresse - come abbiamo cercato di fare, ci auguriamo alla men peggio – a dare un volto alla storia.
A noi piace ricordare Pippi, allorchè, in piazza San Michele, sull’uscio della sezione del Partito, conversava con i suoi amici nella sua solita postura, seduto a cavalcioni su di una sedia, con entrambi i gomiti appoggiati alla spalliera. In quella sezione gloriosa, dedicata al nome del grande Giuseppe Di Vittorio (Cerignola, 13 agosto 1892 – Lecco, 3 novembre 1957), che a tutti gli effetti era - oltre che omonimo - sindacalista e capilega come lui, il Nostro trascorreva il tempo libero.
Da quel luogo strategico, cuore di Noha, quando ti scorgeva da lontano, Pippi, ti salutava cordialmente con una mano, mentre sul suo volto si disegnava un timido sorriso…

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 14/09/2023 @ 00:01:55, in NohaBlog, linkato 1178 volte)

All’improvviso, quasi come un fulmine a ciel sereno, la parete dello stabile dell’anagrafe in via Calvario, a due passi dalla chiesa madre di san Michele Arcangelo, è diventata la tela di un quadro astratto (astratto nel senso etimologico del termine).

A volte ci chiediamo se la città di Galatina abbia toccato il fondo della famigerata "cultura" su cui fondava la sua storia o se siamo noi a non essere più al passo con i tempi.

Davvero sono troppe le ombre che oscurano quel glorioso passato sancito dalle vite di numerosi personaggi illustri che hanno portato Galatina agli onori della Storia e dell'Arte, le quali resistono ancor oggi nelle piazze, nei palazzi e nelle sue chiese.

Sono talmente tante, le ombre, che rischiano di sovrapporsi alla bellezza in maniera così prepotente da farti venire il dubbio che sia forse questa la normalità. 

Non entriamo nel merito dei problemi economici, e quante migliaia di euro i cittadini di Galatina e frazioni pagheranno per il disegno murale (impropriamente detto affresco, attesa una tecnica affatto diversa da quel metodo): murale del tutto inaspettato, una sorpresa (invero tra le più sconcertanti) che sta per essere "scoperta" sul muro degli uffici dell’anagrafe comunale che s’affaccia su via Calvario, in pieno centro storico.

Non entriamo nemmeno nel merito della questione urbanistica, e l'attuale non è certamente degna di una città d'Arte & Cultura, compresa la iattura dello "zero" in tema di polmoni di verde cittadino, senza parlare poi di quell'infausto primato che molti enti della salute pubblica stanno da tempo denunciando, Asl in primis. E speriamo davvero che quei problemi che vedono Galatina purtroppo ai primi posti, diventino quanto prima prioritari su tutto il resto, e soprattutto sul banale pensiero che sia sufficiente "affrescare" dei muri per uscire dal degrado.

Ora il buon senso dice che se una comunità come Noha ha resistito quasi due millenni seppur contro la più ostinata ignavia di tante distratte amministrazioni, mantenendo la sua identità in storia e tradizioni e superando ambigui tentativi di annullamento di tale identità, vuol dire che  Noha - e si direbbe anche i nohani, non vuole che la sua immagine venga rimossa, o peggio sostituita a pie' pari da un evidente falso storico.

Noha è per i nohani e per il Salento la "Città dei cavalli".

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Noha è per la storia la Baronia dei De Noha, secondo lo storico Jacopo Antonio Ferrari, dal 1192.

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Noha ha uno stemma civico complesso, bellissimo, ricco di storia e significati.

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Noha è stata per secoli la roccaforte della valle dell'Asso grazie alle sue tre torri, che resistono ancora nonostante l'arroganza che vorrebbe coprirle con dei falsi stereotipi, come quella ragnatela che forse Galatina non riesce a tessere diversamente. 

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Apprezziamo l'idea delle integrazioni culturali, anche quella dei gemellaggi fra comunità, perché sono azioni che tendono a unire ciò che è separato.

Ma che cosa ha di separato Noha da Galatina a tal punto da portarci i santi Pietro e Paolo, che in un certo senso i nohani fin dalla nascita li sentono già come propri. 

Noha, e lo sanno pure le pietre, ha già i suoi Santi protettori e proprio in questo mese sono nel cuore e negli occhi dei nohani.

 

Quindi ben vengano gli “affreschi”, ma per favore lasciamo i santi e le ragnatele al loro posto, proviamo tutti a rispettare il Genius Loci di ogni comunità, mentre le Autorità provino a sbrogliare quell’altra matassa di problemi certamente più gravi e urgenti.

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturai di Noha e Galatina

 
Di Redazione (del 03/03/2017 @ 00:00:29, in Comunicato Stampa, linkato 1735 volte)

Il giorno 7 marzo 2017 a Lecce presso la sede della Provincia si terrà la “Conferenza dei servizi per il rinnovo dell’A.I.A. Colacem”. La notizia non è nuova, la novità è che questa volta un gruppo di cittadini, associazioni e comitati civici ha scritto al commissario prefettizio Guido Aprea, organo amministrativo di riferimento per il Comune di Galatina dopo le dimissioni del sindaco Cosimo Montagna, per sollecitare il Comune a prendere parte alla Conferenza dei Servizi fissata per il rilascio dell’A.I.A. alla Colacem, che per l’occasione ha avanzato la richiesta di innalzamento del suo camino principale di ulteriori dieci metri.

La società civile è rimasta del tutto sconcertata quando ha appreso la notizia che alla Conferenza dei Servizi tenutasi lo scorso 24 novembre 2016 nessun rappresentante del Comune di Galatina fosse presente, malgrado la cittadina rivesta un ruolo chiave in questa delicata fase.

I cittadini, hanno rammentato le preoccupazioni della comunità circa la situazione sanitaria ed epidemiologica del comprensorio, che vede alti livelli d’inquinamento dell’aria, confermati da dati allarmanti sull’incidenza di neoplasie nella zona compresa tra i comuni di Galatina, Sogliano e Cutrofiano, così come emerso dall’ormai noto Report “ambiente e Salute” pubblicato nel 2016.

Il Comune di Galatina ha un obbligo morale e civico a partecipare alla suddetta Conferenza dei Servizi, potendo difatti formulare utili osservazioni e imporre talune prescrizioni a tutela della salute dei cittadini e della salubrità del territorio.

La reiterata assenza di un rappresentante del Comune di Galatina sarebbe vista come una grave mancanza e come un senso di abbandono da parte delle istituzioni verso i cittadini.

Si segnala la presenza di 49 punti di emissioni inquinanti dello stabilimento, di cui solo 1 (quello di cottura del clinker) dotato di monitoraggio, la presenza di un enorme deposito di carbone a cielo aperto (41.000 tonnellate su un’area di 1,4 ettari) che determina una ulteriore fonte di pericolose emissioni inquinanti. A questo si aggiunge il perdurante impiego di rifiuti nella produzione di cemento, tra cui le ceneri della combustione di centrali quale quella termoelettrica di Cerano che costituiscono un ennesimo rischio per la salute pubblica e dei i lavoratori del settore edile. Infine non è da trascurare l’effetto cumulativo delle emissioni dovuto alla presenza di altre sorgenti inquinanti quali le Centrali Enel, l’Ilva, e altre industrie insalubri che impattano sull’ambiente in maniera diffusa.

Al Commissario è stato dunque chiesto di dotarsi di tutti gli strumenti utili a vigilare con la massima efficacia sull’operato degli impianti industriali siti sul territorio comunale, avvalendosi del supporto di consulenti tecnici e di intraprendere anche azioni congiunte con le altre amministrazioni locali.

Con la stessa intensità si rivolge un appello preventivo alla classe politica e ai futuri amministratori affinché nei propri programmi elettorali e di governo non dimentichino la questione ambientale e sanitaria del comune di Galatina.

I rappresentanti delle associazioni e dei comitati cittadini:

Salento Km0

Associazione Bicivetta

 
Di Albino Campa (del 31/03/2011 @ 00:00:00, in CDR, linkato 3307 volte)

Trascorrono i giorni ma nessun segnale dalla Provincia sulla questione Colacem.

 Il Comitato Cambiamo Aria di Galatina, il Comitato intercomunale “Non inceneriamo il nostro futuro” e le 50 aziende agricole schierate contro la richiesta di co-incenerimento avanzata da Colacem, richiamano per l’ennesima volta l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica e annunciano un loro coordinamento attivo per opporsi in tutti i modi a questa richiesta..
 Il silenzio ci spaventa perché è il terreno su cui vengono coltivati i frutti avvelenati della politica locale.
 Da questa sono giunti alcuni segnali di apparente apertura ma abbiamo il sospetto che sia il classico doppio gioco di chi pubblicamente si dimostra attento alle preoccupazioni dei cittadini ma nelle segrete stanze dei palazzi adotta decisioni a senso unico.
 Ci rivolgiamo in primis ai consiglieri e ai gruppi politici che hanno promesso pubblicamente di presentare un ordine del giorno che riproponga la netta contrarietà al co-incenerimento già espressa dalla Commissione ambiente. Ci chiediamo che fine abbia fatto il loro impegno?
 Ci rivolgiamo poi al Presidente della Provincia Gabellone che, sempre pubblicamente, ha paventato la possibilità di incontrare i cittadini e consultarli in merito ad una scelta che li tocca così da vicino. A lui ricordiamo che siamo in attesa e che siamo sdegnati da una democrazia attenta ai cittadini solo in prossimità delle consultazioni elettorali.
 Infine ci rivolgiamo ai tecnici, quelli che sulla base di dati controversi, prenderanno decisioni pesantissime.
 Su di loro grava un onere delicatissimo e cioè valutare l’impatto delle emissioni inquinanti sulla salute dei cittadini e sul nostro territorio.
 A loro ricordiamo che tutti i dati di cui dispongono non saranno mai sufficienti a misurare l’enorme danno che il co-incenerimento ha sull’ambiente e sulla salute ma soprattutto gli chiediamo di non valutare soltanto sulla base dei dati ma anche sulla base del buon senso. Quello stesso buon senso che ha spinto l’Europa ad enunciare su questa materia il sacrosanto principio di precauzione.
 Tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda hanno a nostro avviso una enorme responsabilità.
 Sfidare la natura minacciando l’ambiente ha provocato sempre grandi catastrofi che si sono poi silenziosamente abbattute sulla vita degli ignari cittadini.
 Siamo certi che nessuno vuole macchiarsi di questi che per noi sono crimini legalizzati. Se qualcuno lo farà dovrà assumersene la responsabilità storica e politica.
 

 

Comitato "Cambiamo Aria"

Galatina, 30 marzo 2011

 
Di Albino Campa (del 09/12/2011 @ 00:00:00, in L'Osservatore Nohano, linkato 2934 volte)
L'Osservatore Nohano

n°8 - Anno V

Cari amici, ecco a voi il numero natalizio dell'Osservatore Nohano, con tanti auguri di legalita', frugalita', giustizia, cultura, di rispetto dell'ambiente.


 

Arretrati

 

 
Di Antonio Mellone (del 05/06/2012 @ 00:00:00, in Un'altra chiesa, linkato 3129 volte)

Quando scrissi il mio romanzo «Habemus papam. La leggenda del Papa che abolì il Vaticano» che esce in questi giorni nelle librerie, non potevo immaginare la concomitanza con quanto sta succedendo in quel lupanare che si chiama Vaticano, ma conoscendo alcuni restroscena, ho tenuto in conto il contesto di delinquenza semplice e organizzata che lo circonda e lo alimenta.

Il Vaticano è sempre stato un covo di vipere e di faccendieri senza scrupoli, uomini (le donne lì sono pleonastiche o funzionali solo in senso sessuale, per il resto non esistono) malati di carrierismo e mondanità che per riuscire nel loro intento sono disposti a vendersi anche gratis. Da quando c’è Bertone a capo della Segreteria di Stato, il livello della nefandezza si è abbassato fino a sprofondare negli inferi perché l’uomo è un senza Dio, pieno di sé e tronfio nella sua vuotezza.

Sono certo che a lui pensasse Sant’Antonio da Padova quando tuonava nel sec. XII con parole di fuoco contro la curia e i curiali corrotti che pretendono di rappresentare Dio, mentre invece rappresentano solo abiezione, delinquenza, misfatti, orrori, immoralità e prostituzione:
«Nelle curie dei vescovi i birboni fanno risuonare la legge di Giustiniano [leggi: Diritto Canonico, ndr] e non quella di Cristo: fanno grandi chiacchiere, ma non secondo la tua legge, o Signore, che ormai è abbandonata e presa in odio”. “Se un vescovo o un prelato della Chiesa fa qualcosa contro una decretale di Alessandro, o di Innocenzo, o di qualche altro papa, viene subito accusato, l’accusato viene convocato, il convocato viene convinto del suo crimine, e dopo essere stato convinto viene deposto. Se invece commette qualcosa di grave contro il vangelo di Gesù Cristo, che è tenuto ad osservare sopra tutte le cose, non c’è nessuno che lo accusi, nessuno che lo riprenda».
Il pomposo abbigliamento religioso con il quale gli ecclesiastici incedono «tronfi e impettiti, a pancia in fuori», per sottolineare la sacralità della propria persona e distinguersi dai comuni mortali, non impressiona il santo, che anzi così li ridicolizza:
«Che cosa dirò degli effeminati prelati del nostro tempo, che si agghindano come donne destinate alle nozze, si rivestono di pelli varie, e le cui intemperanze si consumano in lettighe variopinte, in bardature e sproni di cavalli, che rosseggiano del sangue di Cristo?».

Antonio è spietato nella sua denuncia. Non trova alcuna attenuante o virtù nei prelati: vescovi e preti non sono pastori, ma lupi rapaci che «predicano per denaro», mentre i chierici, «molli, effeminati e corrotti, si presentano per denaro nei tribunali e nelle curie, come le prostitute». Per Antonio prelati e chierici sono i «predoni del nostro tempo», che eccellono solo nella loro insaziabile ingordigia: «Non c’è in essi alcuna forma di virtù, non c’è onestà di costumi, ma solo marciume di peccati; fa eccezione la formazione delle unghie, con le quali arraffano i beni dei poveri… questi indegni prelati della Chiesa non hanno alcuna energia nella mente, non essendo capaci di resistere alle tentazioni del diavolo: ma tutta la forza l’hanno nelle braccia e nei fianchi, forza di rapina e di lussuria».

Mentre Cristo «da ricco che era si è fatto povero» [2Cor 8,9], i suoi immaginari rappresentanti si arricchiscono impoverendo il popolo: «Il prelato della Chiesa è un leone che rugge con la sua superbia, un orso affamato con le sue rapine, che spoglia il misero popolo». «Ecco a chi viene affidata oggi la sposa di Cristo, il quale fu avvolto in panni e adagiato in una mangiatoia, mentre essi si rivestono di pelli e si abbandonano alla lussuria in letti di avorio».
Quando lessi la lista degli ultimi cardinali, fatti da Benedetto XVI, un senso di frustrazione mi colpì al cuore perché mi resi subito conto che lo sfacelo aveva superato il livello di guardia e non si poteva più tornare indietro, ma si poteva solo andare verso l’abisso, come i fatti di oggi stanno dimostrando.

Il 24 ottobre 2010, su la Repubblica(edizione ligure, p. XIX) scrissi: «La nomina del genovese Mauro Piacenza a prefetto della congregazione vaticana del clero, nominato
cardinale fresco di giornata è un brutto segno espressione di un pontificato disperato.

Come prete dovrei dipendere dal nuovo prefetto, ma non ne ho alcuna intenzione e dichiaro pubblicamente che in quanto prete non riconosco a Mauro Piacenza alcuna autorità su di me né morale né dottrinale e sono pronto a renderne ragione in qualsiasi sede competente. Con Piacenza fa carriera anche il suo pupillo Marco Simeon, già indagato a Perugia per lo scandalo di Propaganda Fide. Dell’uno e dell’altro, purtroppo, sentiremo parlare ancora e presto».

Conosco Piacenza, conosco Bertone e le loro carriere. Mauro Piacenza ha impiegato 25 anni di leccaggine e di asservimento a uno o più padroni e di padrone in padrone, finalmente è arrivato al club esclusivo che può eleggere il papa. Egli è il padrino di Marco Simeon, la cui figura è semplicemente orripilante. Egli andò via da Genova nel 1987, pochi giorni dopo l’arrivo del card. Giovanni Canestri che egli giudicava «di sinistra» (risate e applausi convinti!). Si trasferì a Roma e qui cominciò il lento pellegrinaggio di tessitura silenziosa e proficua: un giorno ti vendi a questo, un giorno fai il servo a quello, fai vedere che sei affidabile, offri i tuoi servigi senza riserva, metti da parte la coscienza, proteggi gli uomini giusti come Marco Simeon, stai a cuccia sulla soglia delle porte giuste, se necessario in quell’ambiente non si disdice neanche il letto profumato d’incenso, e alla fine ti ritrovi cardinale senza nemmeno accorgerti come ci sei arrivato.

Come possono costoro condannare gli omosessuali se poi li custodiscono e li usano nel segreto delle mura vaticane che esonda di travestiti? Almeno stessero zitti! Se, però, condannano, devono guardarsi prima allo specchio e solo dopo avere tolto la trave dal loro occhio, solo dopo, potrebbero pretendere, chiedendo permesso, di togliere la pagliuzza nell’occhio degli altri. Come possono presumere di dettare legge in campo sessuale, se poi sono loro stessi gli utilizzatori concomitanti e finali della pederastia, della devianza e di ogni perversione? La via sessuale è una via maestra per fare carriera e dentro il Vaticano vi è il mercato delle vacche con buona pace per la dignità della persona.

Una Chiesa sana e discepola di Cristo non avrebbe nemmeno preso in considerazione un individuo scellerato come Piacenza, così come avrebbe mandato alla Caienna il Tarcisio Bertone, uomo che non doveva nemmeno diventare prete perché è solo l’incarnazione della vacuità e del potere fine a se stesso. I cardinali Tarcisio Bertone e Mauro Piacenza con i loro affiliati e scherani, vere bande di malaffare, sono una sciagura per la Chiesa sia da un punto di vista teologico che umano. La colpa esclusiva ricade sul papa che li ha scelti o se li è lasciarti imporre da una cricca che vuole condizionare anche lo Spirito Santo.
Oggi il cardinale Mauro Piacenza, l’uomo più retrivo che io conosca, più fondamentalista dei lefebvriani, nemico acerrimo del Vaticano II, che egli ha subito come un oltraggio alla Chiesa e a cui non si è mai rassegnato. Quest’uomo, insieme a Bertone, è al centro dello scandalo che colpisce il Vaticano. Sua creatura e discepolo è il neo patriarca di Venezia: la tela del ragno clericale nefasto avanza, ma si frantumerà davanti alla Chiesa del popolo di Dio e del Vaticnao II che non cederà.

Questa Chiesa, quella delle manovre e della corruzione, può stare allegra: con questa gente non andrà lontana, ma toccherà il fondo della sentina come stiamo vedendo in questi giorni.
Si dice che il papa non governi. Per forza! Gli uomini di cui si è circondato li ha scelti lui e non un altro. Ha voluto contro la Chiesa del Vaticano II togliere la scomunica ai lefebvriani e fargli ponti d’oro? Ha voluto minimizzare le orrende immoralità dei Legionari di Cristo? Ha voluto tacere omertosamente la piaga purulenta della pedofilia? Ora non pianga e non si triste, perché è lui il vero colpevole di questo disfacimento ecclesiale. E’ lui che ha lasciato spazio alle bande, colpendo chi difendeva il Concilio e innalzando e onorando chi lo denigrava e ostacolava.

Ha voluto circondarsi di uomini sicuri, di servi attenti e premurosi e questi fanno sul serio: si cercano lo spazio per realizzare la «loro» Chiesa che non è di certo quella di Cristo, il quale in questo frangente se n’è andato alle isole Cayman per avere un alibi di ferro: non essere stato presente sulla scena del crimine nella notte del pontificato del Pastore Tedesco.
Lo yacht lo mise a disposizione il Celeste Formigoni, a cui lo ha prestato Daccò che paga di tasca sua, ma ad insaputa di tutti.
A costoro non riconosco alcuna autorità. Insegnano che lo Spirito Santo guida la Chiesa e che anche il papa è eletto per ispirazione dello Spirito Santo.
Se fosse vero quello che insegnano non si darebbero così da fare per manovrare a fare eleggere questo o quello o per condizionare il conclave a «papa ancora vivo». Costoro sono miscredenti che usano Dio e lo Spirito come un elastico per adattarlo alle loro nefandezze che ha un solo Dio: il potere, cioè la frenesia di volere imporre una chiesa a loro immagine e somiglianza di uomini falliti e per questo presuntuosi: si credono Gesù Cristo e ne sono anche convinti.
Essi sono solo la banda della Magliana con cittadinanza vaticana, ma le loro colpe non verranno mai alla luce direttamente, perché il loro ambiente naturale è il buio. Quando Giuda pensava di tradire il Maestro per appena 30 denari, l’evangelista Giovanni annota la tragedia con sole tre parole: «Ed era notte!» (Gv 13,30).

Don Paolo Farinella - parrocchia San Torpete – Genova, 31 maggio 2012

Note-
* Cfr. ALBERTO MAGGI, Le cipolle di Marta (profili evangelici), Cittadella Editrice, Assisi (2002)
* Le citazioni sono tratte da SANT’ANTONIO DI PADOVA, Sermones Dominicales (I Sermoni, edizione italiana a cura di G.Tollardo), Padova, EMP, 1996

 
Di Antonio Mellone (del 02/07/2012 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 3418 volte)

"Eccovi di seguito un articolo di Antonio Mellone apparso sull'ultimo numero de "il Titano", anno XLV, n. 12 del 26 giugno 2012"

Sì, bisogna pur iniziare a parlarne una buona volta anche a Galatina, e anche su questo “Supplemento economico de il Galatino” edito ormai da decenni in occasione della fiera campionaria di San Pietro.

Anche in quest’epoca di recessione, anzi di depressione economica, non è fuori luogo o fuori tempo introdurre quest’àncora di salvezza, nonostante la maggioranza degli opinion leader, supportata dal codazzo di “autorità civili, militari e religiose”, continui a proferire, a mo’ di mantra taumaturgico, le parole chiave di quest’epoca di insipienza: “sviluppo”, “nuovi posti di lavoro”, “fase della crescita”, et similia. E tutti gli altri a ripetere con salmodiante ottusità l’unico ed immodificabile credo di cui possa asserirsi l’incontrovertibile verità: crescita ora e sempre, amen.

Ci sfugge, forse, che in nome della crescita ci siamo intossicati di consumismo, abbiamo scordato cioè di essere prima persone e poi consumatori e siamo caduti nel topico circolo vizioso consumo-lavoro-guadagno-consumo; ci siamo auto-condannati alla schiavitù dei lavori forzati con la convinzione di essere liberi; siamo stati indotti a lavorare 24 ore su 24, anche di sabato, di domenica ed in tutte le feste un tempo comandate, ultimamente in nome delle “liberalizzazioni”; abbiamo fatto di tutto (riuscendoci benissimo) per distruggere quel che rimane del nostro bel territorio con colate ininterrotte di asfalto e cemento; ci siamo rinchiusi in case-alveari in cui è bandita la parola “comunicazione” (anche con il vicino dirimpettaio, di cui a volte non conosciamo nemmeno il nome; salvo poi litigarci nell’assemblea condominiale); abbiamo prodotto così tanti rifiuti che non sappiamo più sotto quale tappeto andare a nascondere; in molti casi (trovata geniale!) abbiamo pensato bene di trasformare questa spazzatura in CDR (combustibile derivante da rifiuti) e quindi in particelle tossiche: forse per poterle più facilmente respirare e trattenere nei nostri polmoni finché morte, possibilmente precoce, non sopraggiunga; siamo diventati obesi e pregni di colesterolo, diabete, gotta, e ci siamo ammalati di (chissà quale) benessere; le automobili ormai dominano il paesaggio urbano e noi ci siamo incolonnati in code interminabili di traffico frenetico e congestionato, con il rischio di incidenti elevato all’n-esima potenza; siamo arrivati a passare interi quarti d’ora ogni giorno (sprecando così un po’ della nostra vita) per trovare un parcheggio; ci siamo assuefatti a vivere in fila ovunque; siamo sempre sotto stress e frequentiamo periodicamente il medico di famiglia per la prescrizione degli ansiolitici; abbiamo creato un sistema mostruoso che non si cura della felicità delle persone, ma del profitto senza se e senza ma. Punto.

Ma siamo proprio certi che valga la pena di seguire come tanti allocchi questa benedetta “crescita”? A noi sorge il dubbio che dietro la password “crescita” si celi un grande inganno, oltre che una perdita di tempo (che sarebbe invece più opportuno dedicare a noi stessi).          

Ebbene, per chi non lo sapesse ancora, diciamo che esiste anche la “decrescita felice” che non è un ossimoro, né una trovata dell’“antipolitica” dell’ultima ora, né un crampo mentale di un deviato folgorato sulla via di Damasco dell’Economia, ma, purtroppo (anzi, per fortuna!) una necessità non più procrastinabile. Parlare di decrescita felice, elogiare la lentezza, pensare seriamente al downshifting (scalare la marcia) non è essere rei di porto abusivo di utopia, ma capire l’Economia, finalmente anche nella sezione in cui si parla di produttività marginale decrescente. L’evoluzione ulteriore sarebbe introdurre nella grammatica del nostro vocabolario il termine Ecosofia, ma questo forse, e per ora, sarebbe chiedere troppo.

*  *  *
E’ ovvio che il potere in tutte le sue epifanie, per mantenere le sue posizioni, deve spargere voci tendenziose e false sulla decrescita, insinuando che questo significhi smettere di produrre, sdraiarsi sul divano, indossare le pantofole, vivere da parassiti, aumentare la disoccupazione, ritornare al passato.

Tutt’altro. Decrescita felice può significare tornare a percorrere una via accessibile, avere un’ottica di lungo respiro, lavorare meno ma lavorare tutti, produrre valori reali e non finti, perseguire il giusto profitto, focalizzare l’attività del paese su ciò che è sensato come: cultura, ambiente, benessere, recupero e salvaguardia del territorio, cibo, vino e olio di qualità, restauro dei nostri centri storici, valorizzazione dei beni culturali materiali e immateriali, ricerca pura, valore intellettuale, empatia, tradizioni, mercato equo e solidale, prodotti a chilometri zero. Roba, insomma, in cui gli italiani sono sempre stati storicamente dei grandi.
Decrescita felice può significare anche riduzione degli sprechi; calo dei consumi al quale far corrispondere un aumento del nostro grado di libertà; utilizzo dei piedi quale nostro miglior mezzo di locomozione; aumento della nostra attività fisica (anche senza la necessità di spendere dei soldi per pedalare su di una bicicletta ferma in una palestra); miglioramento delle nostra salute e del nostro star bene; diminuzione dell’obesità, del diabete, dei trigliceridi e di tutti i malanni di questo “secol superbo e sciocco”.

Non è possibile continuare a dar retta a chi ci riempie la testa (e qualcos’altro) di crescita senza fine. Il mondo non può andare a finire in una discarica. Chi predica la crescita senza limiti o è in mala fede o non sa (più) quel che dice. E non si sa, tra le due opzioni, cosa sia peggio.

Oggi siamo attorniati di tecnici, di professori al governo, di Banca Centrale Europea, di Fondo Monetario Internazionale, di Autority di ogni risma (e di tanti servi) che non fanno altro che ripetere il ritornello del salmo responsoriale sulla crescita benedetta quale cosa buona e giusta. Ma non ci sfiora per nulla il dubbio che uno dei nostri problemi sia il fatto che riponiamo troppa stima e fiducia in chi siede nelle stanze del potere?

Accade che anche quando critichiamo chi prende le decisioni siamo un po’ in soggezione: pensiamo che i cosiddetti “tecnici” abbiano studiato tanto, che ne sanno più di noi, che siano consapevoli della responsabilità che hanno sulla nostra vita. In verità, in verità vi dico che molti di questi professoroni - che a volte danno l’impressione di credere che il mondo possa essere regolato attraverso le formule - brancolano nel buio come e forse più di noi altri.

L’Economia e la Finanza sono mere discipline accademiche, dunque libere di sbagliare e contraddirsi a piacimento. Le leggi economiche non sono mai deterministiche ma al più probabilistiche. Nessun economista ha la verità in tasca. Bisogna stare molto attenti in questo, ed evitare di trasformare in “pensiero unico” privo di contraddittorio tutto ciò che ci viene propinato dall’alto delle cattedre.

Parola di economista.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 25/09/2012 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 3658 volte)

Carissimo Lino,
non buttarti giù in questo modo. Uno che scrive una lettera come la tua, tutt’altro che “striminzita nel testo di esposizione”, e infarcita di lemmi ed espressioni del tipo “malgrado non sia avvezzo”, “ [i testi] viscerali e sentiti”, “accezione etimologica”, “il modus vivendi”, “il mio compiacimento”, e ancora “eufemismo”, “PRAGMATISMO”, e mille altre amenità forbite e ricercate, è tutto men che affetto da “scarsa cultura”.
Che gli strafalcioni, tuttavia, siano sempre in agguato è ben risaputo e possono capitare a tutti: chi non scrive non incorre mai in errore, né di ortografia, né di grammatica, né di sintassi, né di altro tipo. Al massimo si macchia del peccato di omissione (che credo sia uno dei più gravi).

Se ho segnato con il [sic] e successivamente messo tra virgolette il tuo “soluzionare” è stato per evidenziare invece le tue doti di neologista. Guarda che “soluzionare” non è poi così ripugnante, tanto che l’ho utilizzato nel prosieguo del mio articoletto, pur sempre tra virgolette (ma solo per questioni di copyright).
“Soluzionare” rende l’idea, e non è peggio di mille altri verbi che ormai s’utilizzano correntemente, ma non sempre correttamente, come “implementare”, “monitorizzare”, “taggare”, “scannerizzare”. Ma tant’è.
Quanto al mio “linoleum”, sì, è l’olio di lino, il quale con opportuni processi non solo ossidativi, passando dallo stato liquido allo stato solido, diventa il linoleum (di cui sono composti i pavimenti). Lino-oleum = linoleum, c’est plus facile, come per il Sanbittèr.

*   *   *

Ma ora lasciamo perdere le questioni di lino lana caprina, per entrare nel merito della tua epistola. Che in qualche tratto ha tutta l’aria di una excusatio non petita.
Ovviamente qui non mi metterò a chiosare per filo e per segno ogni rigo della tua missiva con il pericolo di non finirla più (e con il rischio che la testa mi caschi sulla tastiera, ed un paio di attributi per terra), ma soprattutto perché, prima di ogni nostra batracomiomachia, viene la battaglia per la messa in funzione della vecchia scuola elementare di Noha, per la quale dovremmo essere tutti uniti, evitando possibilmente di fare la fine dei capponi di Renzo Tramaglino, mentre questi era diretto alla volta del dottor Azzeccagarbugli.

Tu, caro Lino, sei vittima come me, e come molti altri nohani inconsapevoli, della spesa pubblica di 1.300.000 euro effettuata per la ristrutturazione della vecchia scuola elementare; spesa che finora non ha portato a nulla se non ad un semilavorato inservibile. E forse non è chiaro nemmeno a noi quanto ci abbiano preso in giro (non voglio credere per dolo, ma sicuramente per colpa, cioè per negligenza, imperizia, superficialità, e soprattutto per sciatteria nei confronti di Noha). Dunque io non sono contro di te, in questa lotta, ci mancherebbe altro. Ma insieme a te vorrei trovare altri concittadini per fare fronte comune (ovviamente discutendone, anche animatamente, come stiamo facendo noi).  

Mi piacerebbe che su questo sito ci fossero altri interventi sul tema, pertinenti e perfino impertinenti, per mantenere alta la tensione nei confronti di tecnici e politici che dovrebbero mettere all’ordine del giorno, fino alla sua soluzione definitiva, il problema di questa benedetta vecchia scuola elementare di Noha.
Sarebbe ora che altri cittadini, degni di questo status, facessero le loro rimostranze per il fatto che tecnici e politici si siano fatti vivi a Noha solo dopo tre mesi e passa di suppliche, insistenze, video, inchieste, articoli e telefonate in merito. Se ci fossimo rivolti a Benedetto XVI avremmo sicuramente ottenuto udienza molto prima di quella gentilmente concessaci da questo stramaledetto (sedicesimo) apparato burocratico.

Sarebbe ora che i nohani si agitassero per il fatto che non ci abbiano ancora inviato la lista degli arredamenti previsti per la struttura de quo, che ci avrebbero fatto avere “subito subito”, come da promessa (da marinaio) fatta nel corso dell’ultima visita guidata nella struttura. Sarebbe ora che anche gli altri concittadini alzassero la testa e si interrogassero sul perché i nostri rappresentanti non si siano mai degnati di farsi vivi  per iscritto. Ovviamente nemmeno quelli di opposizione (che non si oppongono) hanno fatto capolino dal loro rifugio segreto. Qualcuno m’ha pure riferito che se noi altri avessimo “presentato domanda come previsto dalla legge”, sicuramente avremmo ottenuto risposta. Sì, come no. Magari in carta da bollo.
Converrai con me, caro Lino Mariano, che quando tutte queste “autorità” cominceranno a capire che la massima carica istituzionale è quella del cittadino sarà sempre troppo tardi.

*   *   *

Congratulazioni per il tuo curriculum professionale, per i titoli, i galloni, i pennacchi e le “gratificazioni a non finire” ricevute dalla tua azienda. A saperlo prima ne avrei fatto oggetto di uno degli articoli della rubrica “Curriculum Vitae” che tenevo sul defunto Osservatore Nohano, del quale, se non erro, eri uno dei nostri 25 affezionati lettori.
Tu hai scritto che hai fatto tutto questo senza chiedere niente a nessuno. Molto bene. Ma perché considerare eroico quel che dovrebbe essere normale? Perché vedere come straordinario quello che dovrebbe essere ordinario? Se uno ha conquistato il suo posto di lavoro grazie alla sua bravura, o come si dice oggi per “meritocrazia”, ha fatto semplicemente il suo dovere. Non vedo dove sia la notizia. Così come non dovrebbe esser notizia il fatto che uno paghi le tasse, rispetti la legge, non rubi, e rispetti l’ambiente. Insomma, se è vero che la notizia non è il cane che morde l’uomo, semmai quella dell’uomo che morde il cane, qui mi pare che ci troviamo nel caso topico in cui il cane che non abbia morso proprio nessuno.

Continuando a scorrere la tua lettera, leggo la seguente espressione: “Per quell’assunzione [in Fiat] non devo dire grazie a NESSUNO se non (come tanti di Noha) a qualche membro della MIA FAMIGLIA”. E qui qualche “domanda sorge spontanea” anche a me, della serie: cosa avrà mai voluto dire il nostro Lino?
Io mi sono dato questa risposta. Questo qualcuno altri non potrà che essere il padre, o la madre (che ricordo entrambi con affetto) o anche gli altri famigliari, ed il grazie è soltanto per la vita, per l’educazione ricevuta, per la scuola di formazione ai valori dell’onestà, dell’intraprendenza, della voglia di lavorare, dello spirito di servizio, di abnegazione e di sacrificio. Per questa roba e non per altra! Altre forme di “aiuto”, diverse da quelle testé enunciate, non credo siano permesse.
Io penso che quel NESSUNO - che tu scrivi a caratteri cubitali - debba significare nessuno, sic et simpliciter, nessuno punto e basta, e non “nessuno tranne uno però famigliare”. Mi chiedo, nella mia ingenuità: forse che chiedere “un aiutino” a qualcuno della propria famiglia sia meno grave che chiederlo ad un estraneo? E dunque se mi raccomanda un parente va bene, se invece dovesse essere un terzo, no? Ma che ragionamento è codesto? Se fosse vero questo saremmo fermi ancora ai tempi del quarantennio di monossido di democrazia cristiana. Ma non voglio proprio pensarlo. E certamente avrò male interpretato le tue parole.

*   *   *

Tralascio il discorso sul primo (e per fortuna ultimo) consiglio circoscrizionale di Noha, che se non sbaglio aveva soltanto “poteri” di proposta. Chissà perché lo avranno abolito. Non sarà stato forse perché considerato come l’ennesimo organismo inutile per l’organizzazione del nostro comune? Probabile. E senza dubbio meglio così se uno dei suoi membri migliori (figuriamoci gli altri) ancora oggi è costretto ad utilizzare espressioni altamente “politiche” come la seguente: “Chi avrebbe dovuto darmi una mano per quanto gli ho dato, ha appoggiato altri e non me”.  

*   *   *

Ancora onore a te ed alla tua onestà per aver rifiutato al “compianto amico preside e presidente di una sessione di esami di maturità il conferimento di un diploma magistrale, che [ti] avrebbe sempre con il suo aiuto (allora si poteva) [sic] fatto vincere il concorso per l’insegnamento”. Hai fatto benissimo ad opporgli il gran rifiuto. Non so come fosse possibile una cosa del genere (sempre se ho ben capito) e cioè il regalo di un diploma. Se avessi accettato avresti fatto la figura del Trota (ma di Trota basta e avanza l’originale).

Ma anche in questo caso, non mi è chiaro quel tuo successivo inciso tra parentesi: “allora si poteva”. Si poteva cosa? Ottenere una cattedra grazie all’interessamento di un amico preside? Io non credo proprio che si potesse. Mi rifiuto di crederlo. Penso che anche allora, come ora e come sempre, fosse illegale, anzi di più, disonesto, un abuso, una vigliaccheria, un’ingiustizia nei confronti di chi invece non poteva permettersi il lusso di qualche santo in terra (più che in paradiso) e si trovasse, poveretto, a partecipare, ignaro di tutte le magagne ordite contro di lui, in un rito di ipocrisia chiamato “concorso pubblico”. Concorso di cosa? O forse che anche questo sarebbe “pragmatismo”?
Invece, a mio avviso, quel preside si sarebbe dovuto denunciare alla magistratura su due piedi; senza se e senza ma, anche per il fatto di aver solo pensato al più classico dei favoritismi (o clientelismi, o parassitismi, o altra tipologia di ismi, che hanno ridotto il nostro Stato in un colabrodo).

E bene hanno fatto i tuoi figli (amici che saluto tutti cordialmente) a non chiedere aiuto a nessuno, e a farsi in quattro svolgendo ogni tipo di lavoro (dopo la laurea mi misi anch’io a lavare bicchieri in un ristorante, quindi so di cosa si parla), e sopportando la croce dell’emigrazione, che sovente per chi parte e per chi resta è così pesante che chi è credente potrebbe trovarne una di maggior gravezza soltanto in quella che portò il Cristo.

*   *   *

E veniamo al pragmatismo, anzi al PRAGMATISMO, ripetuto come il ritornello di un novello salmo responsoriale.
In cosa consisterebbe questo pragmatismo? Nell’incensare con il turibolo sindaco, giunta e tutto il cucuzzaro (pur senza aspettarsi nulla in cambio in quanto mai fatto, anzi mai “unto e leccato nessuno in passato, anche quando ce ne sarebbe stato il bisogno”)? Ed in cosa sarebbe “cambiato sensibilmente questo vento”? Nel fatto che questi nuovi rappresentanti siano meno peggio degli altri (e cioè che l’indecenza di quegli altri toccasse livelli così elevati da risultare fuori concorso)?

Caro Lino, io credo che pragmatismo sia attendere i risultati prima di cantar vittoria e non lodare e ringraziare ogni momento i compagni di partito a priori e a prescindere. Credo significhi stare con i piedi per terra (per esempio con 10 kwh non penso proprio che potrà entrare in funzione l’impianto di condizionamento dell’aria - se mai si dovesse ottenere questo allacciamento per gentile concessione o per grazia ricevuta), e non assumere, come mi pare abbiano fatto i nostri ingegneri, l’atteggiamento tipico dei praticoni e degli affaristi.

Pragmatismo è non accontentarsi delle stupidaggini che ci raccontano dalla mattina alla sera, ma pretendere quanto meno il rispetto della parola data. E se si fosse davvero pragmatici non ci si esalterebbe per il vuoto pneumatico (qui infatti non si vedono “né ove né caddhrine”, manco con il binocolo), ma si richiederebbe a tutti il minimo esistenziale di serietà, e soprattutto il rispetto dei progetti (costati un sacco di soldi alla collettività).

Infine pragmatismo non è chiudere gli occhi di fronte alle responsabilità, non è far finta di nulla, non è “chi ha avuto avuto chi ha dato ha dato scurdammoce ‘o passato simmo ‘è Nove paisà”. E’ pragmatismo, invece, e per di più scientifico, evidenziare la storia e i fatti, e far capire alle persone (quelle che vogliono capire, per gli altri invece “è  inutile ca li fischi”), chi ha fatto chi, e dove, e come, e quando, e perché si sarebbe potuto fare e non s’è fatto, e non invece far finta di nulla, mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi (qui una z potrebbe essere sostituita con una n), e ripetere a pappagallo “u fattu è fattu e l’arciprevate è mortu”. Altro che dietrologia. Questa è “avantilogia”, e le cose migliorerebbero infinitamente se si riuscisse a bilanciare il sapere ed il credere (oggi, per comodità, molto sbilanciato, anzi assolutamente squilibrato a favore del secondo).
Con questa storia “del fatto è fatto” non si sa più chi debba rispondere delle proprie azioni o inazioni, sicché a pagare rimane il solito Pantalone.

Il “fatto è fatto e l’arciprevate è mortu” rievoca molto l’istituto giuridico della prescrizione. Quella prescrizione che ha ammazzato tanti processi, e che ha fatto cantare vittoria a tanti personaggi, uno meglio dell’altro, a partire da Giulio Andreotti (colpevole per concorso esterno in associazione mafiosa, ma non condannato per intervenuta  prescrizione), per finire al piccolo cesare arcoriano (il minuscolo non è casuale) per una serie di altri reati, che non sto qui ad elencare. Certo, noi non siamo giudici, ma cittadini. Ed in quanto tali abbiamo il diritto-dovere di sapere, conoscere, intendere e volere.
Ah dimenticavo: anche nei famosi condoni (fiscali, edilizi, tombali, ecc.) è come se venisse recitato con salmodiante ottusità “il preziosissimo proverbio”: u fattu è fattu e l’arciprevate è mortu. Vogliamo accodarci anche noi a codesto coro belante, sapientemente sfruttato dai paraculi di professione?       

*   *   *

Caro Lino, scusami se non mi dilungo oltre su questi e su altri interessanti punti della tua letterina, ma rischierei di non finirla più.
Sono certo che continuerai anche tu, insieme a me (ormai non puoi più tirarti indietro) a lottare per l’apertura di quel nuovo centro sociale nohano, che ci auguriamo avvenga nel migliore dei modi, senza ripieghi, espedienti e rimedi abborracciati di secondo ordine (il famoso “uovo oggi”, che quasi sempre è anticamera della “gallina mai”).

Vedrai che alla fine, magari ad obiettivi raggiunti, festeggeremo insieme. E vedrai anche che in quell’occasione anche io mi esibirò in lunghi e sperticati elogi, plausi, complimenti, e lustrate nei confronti dei nostri preparatissimi amministratori e tecnici. Naturalmente con un’abbondante dose di olio di lino (o linoleum, c’est plus facile).
Con altrettanta simpatia, e anch’io ovviamente senza rancore,

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 09/12/2012 @ 00:00:00, in TeleNoha , linkato 2607 volte)
Eccovi i video dello storico spettacolo che sabato sera 1° dicembre 2012 ha avuto luogo nella stupenda cornice dell'aula magna della vecchia scuola elementare di Noha appena ristrutturata.

"Che bisognava volare", patrocinata dal Comune di Galatina, è stata promossa dal "Presìdio del libro di Noha", dalla "Biblioteca Giona", e - the last but not least - da "L'Osservatore Nohano". 

"Che bisognava volare" è un augurio, di più, un'urgenza, una necessità, una impellenza per tutti. 

Che tutti, ma proprio tutti, dunque, mettendo da parte risentimenti o turbamenti vari, si battano affinchè - dopo questa straordinaria esperienza - questo bene culturale nohano diventi il segno dell'impegno della popolazione e delle istituzioni del comprensorio per il benessere dei giovani (come previsto dal progetto e come spiegato molto bene dall'Ass. Daniela Vantaggiato).

La legalità, il rispetto dell'altro, la cura dell'ambiente, il benessere, finanche la prosperità economica - in breve, il Bene Comune - si perseguono anche con l'ausilio di questi preziosissimi presidi.

 
Di Antonio Mellone (del 09/04/2013 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 3627 volte)

Che ingenuo che sono. Pensavo che il capitolo del mega-porco (ho già detto altrove che non mi riesce proprio di appellarlo mega-parco) e dunque della violenza che si vuol perpetrare con altro cemento nell’amena campagna di Collemeto fosse archiviato una volta per tutte. Mi sbagliavo di grosso. Pare che navigatori sotterranei conto terzi stiano ancora brigando per riportare all’ordine del giorno questa “opportunità anticrisi”.   

Da qui a qualche giorno temo che si sarà costretti ancora una volta a sentirne parlare enfatizzando - di un centro commerciale - le magnifiche sorti e progressive in termini di “volano” e “ricadute” per l’occupazione di chi di speranza vive e dunque per definizione disperato muore (e tra collemetesi e tifosi dell’onirico progetto s’annoverano circa 800 beoti martiri).

Orbene, si sarà costretti, noi altri (Tonino, Anita, Tommaso, Marcello, Alfredo, Oreste e compagnia bella prepariamoci) a caricarci la croce dell’improbo compito di scendere in piazza ancora una volta con le uniche armi di cui disponiamo, la pazienza e la ragione, per rintuzzare appena un po’ convinzioni e linguaggio di alcuni galatinesi folk (una minoranza, ma sempre troppi sono) che sembra che al posto della testa mossa in continua annuenza abbiano una betoniera.

Come già ampiamente documentato, la Pantacom srl è la società a responsabilità limitatissima che - secondo la lettura dei dati di bilancio che si evincono da una recente visura camerale, sostanzialmente identica a quella di qualche mese fa - dal punto di vista finanziario, patrimoniale e commerciale ha il valore del due di spade con briscola a bastoni, ergo assolutamente non in grado di dare al Comune di Galatina ed agli attendenti di complemento uno straccio di garanzia (lemma ignoto, quest’ultimo, alle parti in causa) sui suoi megagalattici business-plan che, oltretutto, visto che risultano “inaccoglibili”, si dice siano redatti con i piedi.

Come arcinoto anche agli svampiti di professione, la Pantacom è una società della galassia Perrone, la famiglia del sindaco più amato dai suoi sudditi leccesi - felici di esserlo - e presumibilmente anche da molti galatinesi, soprattutto i politici della minoranza, inclusa probabilmente anche quella extraparlamentare, cioè trombata alle ultime comunali. La quale insiste nell’inviare ai siti internet locali ed al povero “Quotidiano di Lecce” i propri capolavori di letteratura altrimenti detti comunicati-stampa (d’altronde prontamente pubblicati, evidentemente in mancanza d’altro e soprattutto di giornalisti).    

Ma purtroppo questi ultimi soggetti sono in buona compagnia. A codesti estimatori dello scempio della prima ora bisogna aggiungere i nuovi dell’ultima, rappresentati nientepopodimeno che da una bella fetta della maggioranza del governo cittadino che – rispondendo ai ragli in libertà - sembra credere ancora agli asini che volano sebbene “a determinate condizioni”.

Pare che dal vocabolario di questa variegata maggioranza manchi il coraggio di proferire un NO secco ed incontrovertibile alle sirene d’Ulisse, sia per mancanza di coraggio sia forse e soprattutto di basi culturali fondate sul sacrosanto principio dello “STOP AL CONSUMO DEL TERRITORIO”. E non s’accorgono che in tal modo stanno trasformando a velocità supersonica una città d’arte in una città del cemento (da Galatina a Cementina) ed un suo graziosissimo borgo rurale ed artigiano in un ghetto-parcheggio periferico con la benedizione di alcuni fra i suoi abitanti (che in tal modo sembra vogliano ribattezzare la loro patria cambiandone il nome da Collemeto in Follemeto).

Purtroppo qui si continua a parlare di comparti in contrada Cascioni, di circonvallazioni, di capannoni, di milioni, insomma di paroloni cogli “oni”, e si trascura l’arte, i beni culturali, l’ambiente, il suolo, il commercio equo e solidale, lo sviluppo sostenibile, la salute. Il tutto in nome degli stucchevoli ritornelli per allocchi fatti di “volano per lo sviluppo” e di “ricadute occupazionali” (quando non elettorali).

Se tutto questo non fosse davvero tragico sembrerebbe di essere nel bel mezzo di uno spettacolo di Pantacomiche.

Antonio Mellone
 
 
P.s.

Caro dott. Serravezza, parli ai sordi. Qui fingono di ascoltarti e addirittura di darti ragione nei convegni, ma poi gli interessi miopi e spiccioli prevalgono su tutto, anche sulla salute e sul benessere vero.

 

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