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Di Redazione (del 10/06/2022 @ 14:05:50, in Comunicato Stampa, linkato 737 volte)

Non più confinata nel perimetro del Salento, ora la questione di sposta in Parlamento. Il caso Colacem approda infatti in Commissione Ambiente della Camera: richiesta di audizione urgente per gli impianti di Gubbio, Sesto Campano e per quello salentino di Galatina. Comitati dei cittadini, sindaci, associazioni da più parti d’Italia si sono coordinati in una comparazione di dati sanitari, report scientifici prodotti nel corso dei mesi e confrontati sulle sospette correlazioni tra anomalie sanitarie ed emissioni registrate nelle comunità che vivono a ridosso dei cementifici di Colacem spa.

Dopo una lunga serie di confronti, la decisione di elaborare il dossier “Emergenza sanitaria nelle aree urbane in prossimità dei cementifici Colacem di Galatina, Gubbio e Sesto Campano”, presentato il 6 giugno con richiesta di audizione urgente alle deputate Alessia Rotta e Rossella Muroni (ex presidente di Legambiente) presso la Commissione Ambiente della Camera. A sottoscrivere il report e dare input alle fasi successive il Comitato civico Ambiente e salute di Lecce, il Comitato No Css nelle cementerie di Gubbio, Comitato per la tutela ambientale della Conca Eugubina e l’associazione molisana Mamme, salute e ambiente di Venafro.

Nel 2017, dopo quella presentata dal Movimento Cinque Stelle dell’anno prima, l’ex ministro e allora deputato di Sinistra Italiana Stefano Fassina aveva proceduto con una interrogazione parlamentare sull’impianto galatinese, proponendo la sospensione dell’attività industriale in attesa della Vis, Valutazione impatto sanitario. Nelle zone di Sesto Campano nel territorio di Isernia, Galatina e Gubbio, in provincia di Perugia, hanno sede i  tre cementifici di proprietà della società Colacem, terzo gruppo italiano per produzione, con un totale di sei stabilimenti in Italia (gli altri tre si trovano in provincia di Varese, in quella di Arezzo e a Ragusa). Ulteriori quattro impianti anche nel resto del mondo: Tunisia, Albania, Haiti, Repubblica Dominicana.

I vari comitati di cittadini hanno dunque raccolto un dossier sull’emergenza sanitaria in quelle comunità. Il dossier è stato presentato, come riportato su, lunedì scorso alla presidente e vice presidente della Commissione Ambiente della Camera, Alessia Rotta e Rossella Muroni.  La raccolta di dati relativi alla situazione sanitaria, ambientale e autorizzativa dei tre cementifici, per i portavoce dei comitati, dimostrerebbe una precisa modalità operativa aziendale portata avanti da decine di anni e che si sarebbe andata a incastrare con un certo immobilismo da parte di alcune amministrazioni locali nel volere affrontare quella rappresenta come una delle maggiori vertenze ambientali nazionali

Dal punto di vista sanitario, il report presentato alle due parlamentari parla di dati numerici che configurano una vera e propria emergenza. Concentrazione di inquinanti e rischio di mortalità delle quali vi abbiamo parlato già un anno addietro, con riferimento alla forte apprensione manifestata da undici sigle mediche, dalla Lega italiana tumori ed emersa in uno studio del Cnr: il distretto del cementificio di Galatina era stato infatti dichiarato “zona rossa” per l’incidenza di neoplasie polmonari. C’è da dire che nel Salento, quanto meno, un registro dei tumori esiste. (E non presenta appunto cifre rassicuranti.) Nel 2021, però, la Regione Umbria lo ha invece abolito “perché troppo costoso”.

 
Di Redazione (del 09/06/2022 @ 13:48:56, in Comunicato Stampa, linkato 654 volte)

Siamo quasi giunti alla fine di questa nuova campagna elettorale galatinese, che vede impegnati alla candidatura per il ruolo di sindaco ben quattro volenterosi concittadini.

Un segnale di vitalità che speriamo ricada altrettanto positivamente sul futuro di tutta la comunità.

Come rappresentanti di associazioni del territorio, sentiamo la necessità di farci portavoce di alcune linee di pensiero e di questioni strutturali per aiutare Galatina a uscire da una situazione di lenta sopravvivenza.

Abbiamo quindi pensato di condividere con i candidati sindaci, e con voi lettori, il nostro punto di vista e le nostre idee, tramite un documento intitolato: "Galatina città sostenibile".

Chiederemo quindi, appena gli impegni della campagna elettorale lo permetteranno, un confronto pubblico con i nostri futuri amministratori. Fra gli obiettivi a cui auspichiamo  vi sono il potenziamento e il coordinamento delle istituzioni preposte per un più efficace controllo e contrasto dei reati ambientali, e soprattutto la nascita di una visione partecipativa verso il bene comune.

 
Di Redazione (del 09/06/2022 @ 13:39:57, in Comunicato Stampa, linkato 464 volte)

C'è un momento della vita in cui ognuno di noi si ritrova, suo malgrado, con il viso avvolto da un paraocchi che la società gli ha imposto in maniera subdola e silente. Una specie di benda ci impedisce di guardare oltre fino a quando, superata la condizione di figlio, ci approcciamo a quella di adulto e si fa spazio l'idea - o forse la paura - della vecchiaia.

Inizia così la nostra riflessione su quale sia la condizione delle persone, a volte ancora autosufficienti, che vengono "parcheggiate" in centri esterni alla famiglia. Parliamo di chi, all'indomani della pensione ad esempio, o di un lutto coniugale, o con i figli fuori sede o semplicemente con impegni di vario genere si ritrova da solo, a volte ai margini della società perchè "inutile". E finisce con un biglietto costosissimo di sola andata in una casa di riposo.

Noi abbiamo pensato ad una soluzione più dignitosa, utilizzando ciò che già esiste. Vogliamo dar vita ad un sogno mai realizzato, rincorso per anni con tanti amici che ne avevano bisogno e che oggi non ci sono neanche più. Lo dobbiamo anche a loro.

Il VILLAGGIO AZZURRO un tempo era sede di alloggi per famiglie dell'Aeronautica Militare, poi dismessi e da noi individuati come possibile struttura per dare risposte al disagio dilagante tra fasce giovanili. Ma non ci fu permesso. STAVANO TUTTI BENE...

Su quelle rovine oggi, con il nostro Sindaco Antonio Antonaci, vogliamo realizzare - e lo faremo - un "VILLAGGIO PER L’ALLOGGIO E L’ASSISTENZA AGLI ANZIANI".

Un modello residenziale di 48 mini-appartamenti, con un’architettura senza barriere, in grado di facilitare la vita quotidiana delle persone (anche con problemi di salute), un luogo fondato sulla COMUNITA', che diventi punto di aggregazione e coesione generazionale, di condivisione e inclusione, dove ogni abitante ha la propria casa in un'area dotata di servizi per ogni esigenza: presidio sanitario attivo 24 h su 24, spazi per attività comuni, palestra per praticare la ginnastica dolce ma aperta anche ai giovani, portatori di "aria fresca", personale a disposizione per la spesa alimentare, centro polivalente per eventi, meeting, incontri, cineforum, parco giochi per vivere i nipotini in armonia e un'area attrezzata anche per i nostri amici a quattro zampe...

Tutto questo potrà essere realizzato attraverso le risorse messe in campo dal PNRR ed in particolare utilizzando quelle destinate alle attività di inclusione sociale di cui alla Missione 5 “Inclusione e coesione”, componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”. Inoltre saranno utilizzate ulteriori missioni messe a disposizioni dallo stesso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in modo da realizzare tutto quanto necessario affinché la nostra visione di porti a compimento.

 
Di Antonio Mellone (del 07/06/2022 @ 22:30:15, in Fetta di Mellone, linkato 706 volte)

Pareva brutto, dopo aver discettato degli altri tre candidati alla carica di sindaco del comune di Galatina, non “scettare” qualcosa anche del quarto, cioè del nostro Marcello Amante, sindaco uscente e chissà se non anche entrante. A dirla tutta non è soltanto questione di bon ton, ovvero come dicono i latinisti di par condicio, ma di pericolo querela: oggi ne rischi di tremende per omissione di discorso, vale a dire se osi ad esempio seppellire nel dimenticatoio certi fossili redivivi – in queste contrade se ne annoverano a bizzeffe – considerandoli come inconsistenti, anzi mai esistiti (politicamente s’intende), non solo ex-nunc, ma ex-tunc proprio.

Non è il caso di Marcello che è di bocca buona e senza alcuna puzza sotto il naso, se è vero come è vero che ha dovuto per cinque anni consecutivi tirare avanti la carretta, fare buon viso a cattivo gioco, e sopportare non tanto reprobi, fedifraghi, e supporters a iosa diventati d’un tratto supposters, quanto l’assessore Nico Mauro e le sue raccolte di poesie, queste sì da codice penale.

Si sa che Marcello (non dategli del democristiano che s’incavola a bestia), dicevo Marcello, da buon democristiano, è il mago delle maggioranze elastiche. È riuscito a cambiarne una al volo giusto un paio di mesi fa, proprio a ridosso di questa campagna elettorale trasformandola d’emblée in campagna acquisti, o meglio a saldi di fine stagione. Non so bene come siano andate le cose (e chi è che lo sa), sta di fatto che qualche innominabile (innominabile solo perché – giuro - non ne ho mai conosciuto il nome, e non mi va ora di andare a compulsare Galatina.it per scoprirlo) ha fatto il salto in lungo, pensando di andare oltre per “correr miglior acque”, e ritrovandosi invece nell’arcinota “nuova” coalizione che, più che liquida (alla Zygmunt Bauman), sta diventando viepiù gassosa (e giacché persino saltata preventivamente in padella, cioè fritta). Pare che addirittura la vice Sindaco in persona, per sottrarsi a una “candidatura imposta” dall’ormai ex principale [e io – che scemo – pensavo che uno se la prendesse nel caso opposto, cioè di esclusione da una candidatura, ndr.], abbia sbattuto la porta in faccia a tutti, ma guarda un po’, giusto agli sgoccioli, cioè verso la fine della fiera, mica all’inizio.

 
Di Antonio Mellone (del 05/06/2022 @ 15:14:31, in Fetta di Mellone, linkato 709 volte)

Non mi divertivo così tanto - dico passando in rassegna o forse in rassegnazione i candidati alla poltrona di sindaco di Galatina - da chissà quanto tempo: probabilmente dalla precedente campagna elettorale in cui si toccò l’acme con alcune macchiette spassosissime che stavano alla Politica come Erode agli innocenti.

Ebbene questa tornata non è assolutamente da meno: ché qui abbiamo il fior fiore dei personaggi pOLITICI rinati dalle ceneri di quella, tipo i noti serial killer di sintassi, grammatica e giacché pure Diritto, intruppati nelle coalizioni del membro dell’aristocrazia nostrana rinomato per il pensiero del tutto assente benché espresso con eloquio forbito e quasi quasi suadente; spacciatori di un “plastico” della povera fiera di Galatina, ribattezzata AT-TRAT-TORE, e mai sia Trattore, tutta di verde pittata, evidentemente per non urtare la suscettibilità degli speculatori evergreen i quali, grazie allo strombazzato “project financing”, sono tutti in dolce attesa dei gettoni d’oro del Pnrr (onde ‘sto plastico sarebbe degno delle migliori trasmissioni vespasiane, nel senso di Bruno Vespa); foglie di fico pur sempre striminzite per occultare pudenda fuori scala (pudenda nel senso etimologico del termine): il riferimento è a un’accozzaglia post-ideologica di partiti, liste cosiddette civiche, listini e movimenti che vanno dalla Lega ai sedicenti socialisti, da Madre Teresa a Che Guevara, da Pippi a Mellone (che non sono io eh), dallo spazio aperto al vuoto pneumatico; concorrenti alla carica di primo cittadino sostenuti da vecchie cariatidi alla spasmodica quanto vana ricerca di una qualche forma di Rivergination (nomina sunt omina); futuribili sindaci immortalati in sella a una bicicletta (chissà se a proposito di piste ciclabili) che denotano con lo specifico mezzo di locomozione una dimestichezza simile a quella di chi, ormai ultracinquantenne, ebbe a pedalare l’ultima volta a bordo di un triciclo di plastica colorata all’asilo infantile; followers e personaggi al crepuscolo con velleità da influencer ripresi in esilaranti video virali - topici quelli nei pressi delle solite “erbacce” cittadine (chiamano così le superstiti forme di vita urbana, non ci posso far nulla), promoter subliminali di decespugliatori e falci senza ormai alcun martello.

Accanto a codesti campioni di coerenza, coraggio e teatralità, attori degni della Paramount Pictures, non poteva mancare il nostro dottor Antonio Antonaci, del quale, dopo il mio primo “Scritti in onore di Antonio Antonaci” del 2007, non potevo non darne alle stampe (virtuali questa volta) un secondo: questo.

Sì vabbè, il primo era un monsignore, un insegnante, uno storico, uno scrittore, ma quest’altro Antonaci non è mica da meno (benché, fra i Fantastici Quattro, quello a quanto pare degno del Don davanti al nome, alla stessa stregua di un ecclesiastico, sia il nobiluomo della provvidenza, figlio del secolo e di ben altro lignaggio).

 

Canto notturno di un pastore ...

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