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Di Albino Campa (del 23/01/2012 @ 22:40:51, in I Beni Culturali, linkato 3195 volte)
I Beni Culturali di Noha resistono all’accanimento di indifferenza da parte dei “legittimi” proprietari e degli enti competenti (Soprintendenza della Provincia e relativi addetti ai lavori del Comune di Galatina, che non sono essenze virtuali ma reali funzionari e dipendenti dello Stato).
Per dargli un'altra possibilità di vita e di respiro, sempre nella speranza che i suddetti ir- responsabili abbiano un rigurgito di coscienza, abbiamo pensato di pubblicare mensilmente ogni capitolo del Catalogo mettendolo a disposizione di tutti: studenti, ricercatori e chiunque volesse utilizzare le informazioni ai fini cognitivi e culturali.

 

Marcello D’Acquarica

 

 

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9. ARCHITETTURA INDUSTRIALE
10. AREA ARCHEOLOGICA
11. BENI CULTURALI E AMBIENTALI SCOMPARSI
12. BENI ETNOANTROPOLOGICI
13. AREA NATURALISTICA
14. BENI CULTURALI LIBRARI

 
Di Marcello D'Acquarica (del 15/02/2012 @ 23:56:33, in I Beni Culturali, linkato 3402 volte)
I Beni Culturali di Noha resistono all’accanimento di indifferenza da parte dei “legittimi” proprietari e degli enti competenti (Soprintendenza della Provincia e relativi addetti ai lavori del Comune di Galatina, che non sono essenze virtuali ma reali funzionari e dipendenti dello Stato).
Per dargli un'altra possibilità di vita e di respiro, sempre nella speranza che i suddetti ir- responsabili abbiano un rigurgito di coscienza, abbiamo pensato di pubblicare mensilmente ogni capitolo del Catalogo mettendolo a disposizione di tutti: studenti, ricercatori e chiunque volesse utilizzare le informazioni ai fini cognitivi e culturali.

 

Marcello D’Acquarica

 

 

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Di Albino Campa (del 03/03/2012 @ 01:00:00, in I Beni Culturali, linkato 2218 volte)

Il servizio su Marcello D'Acquarica andato in onda venerdì 02 Marzo 2012 nella trasmissione Terre del Salento su TeleRama  realizzato dalla giornalista Giuliana Coppola.

 
Di Marcello D'Acquarica (del 09/03/2012 @ 00:00:00, in I Beni Culturali, linkato 2469 volte)
I Beni Culturali di Noha resistono all’accanimento di indifferenza da parte dei “legittimi” proprietari e degli enti competenti (Soprintendenza della Provincia e relativi addetti ai lavori del Comune di Galatina, che non sono essenze virtuali ma reali funzionari e dipendenti dello Stato).
Per dargli un'altra possibilità di vita e di respiro, sempre nella speranza che i suddetti ir- responsabili abbiano un rigurgito di coscienza, abbiamo pensato di pubblicare mensilmente ogni capitolo del Catalogo mettendolo a disposizione di tutti: studenti, ricercatori e chiunque volesse utilizzare le informazioni ai fini cognitivi e culturali.

 

Marcello D’Acquarica

 

 

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Di Albino Campa (del 14/04/2012 @ 08:58:49, in I Beni Culturali, linkato 3906 volte)

Oramai era da giorni che nel grande frantoio ipogeo del Casale di Noha, durante le ore notturne, ne succedevano di tutti i colori. Ceste piene di olive trovate all’alba rovesciate per terra, recipienti pieni di olio insozzati come se qualcuno ci avesse camminato dentro con scarpe piene di terra, criniere e code degli animali che venivano trovate misteriosamente intrecciate.
Non che la notte tutti i trappitari dormissero, ma la stagione della raccolta delle olive era ancora agli inizi e non erano necessari turni ininterrotti di lavoro, e per qualche ora ancora si riusciva a fermarsi per riposare. Certo da lì a poco anche la notte sarebbe diventata come il giorno e non ci sarebbe stata tregua per nessuno.

Fatto sta che in quei pochi minuti in cui un po’ tutti si riposavano ne succedevano di cose strane!

Per non parlare poi di quei rumori sinistri e quelle risate roche e brevi che ogni tanto si sentivano e che avevano iniziato a spaventare non poco i trappitari, uomini dalla scorza dura, temprati dal lavoro massacrante ma anche dotati di una buona dose di superstizione.

Il nachiro, colui a cui spettava il comando del frantoio, come il comandante di una nave, regnava da monarca assoluto sui trappitari. Uomo rozzo e duro ma sufficientemente astuto e abile da tener tutto e tutti sotto controllo e da non farsi prendere in giro dai suoi sottoposti, era alquanto adirato per quello che accadeva sotto i suoi baffi. Irascibile e intrattabile, pensava che qualcuno dei suoi fosse in combutta con qualche malfattore. Ma non riusciva a venirne a capo.

Iniziò così ad organizzare dei turni durante le ore notturne. Impiegando i suoi uomini più robusti, armati di possenti e nodosi bastoni, sperava di fracassare ben presto le ossa di quel farabutto che osava prendersi gioco di lui e che, soprattutto, rovinava il frutto del duro lavoro dei suoi operai.

Ma anche quella notte, accadde come le altre notti. Uno strano sonno sembrò colpire quegli energumeni e quando alle prime luci dell’alba che filtravano dalle aperture di scarico, le sciave, si risvegliarono, trovarono lo stesso sfacello di ogni giorno.

Riprovarono il giorno successivo e quello ancora, ma niente da fare. Come se qualcuno avesse ordito un maleficio, chi veniva posto di guardia si addormentava e per giunta si svegliava ansante e senza fiato come se qualcuno si fosse seduto lungamente sui loro petti. Una notte ci provò anche lo stesso nachiro, ma anche lui non riuscì a rimanere sveglio, per di più al suo risveglio si trovo i peli della sua lunga barba con tante treccioline e impiastricciati di olio. Oltre il danno anche la beffa.

 
Di Albino Campa (del 22/05/2012 @ 22:56:14, in I Beni Culturali, linkato 2871 volte)
I Beni Culturali di Noha resistono all’accanimento di indifferenza da parte dei “legittimi” proprietari e degli enti competenti (Soprintendenza della Provincia e relativi addetti ai lavori del Comune di Galatina, che non sono essenze virtuali ma reali funzionari e dipendenti dello Stato).
Per dargli un'altra possibilità di vita e di respiro, sempre nella speranza che i suddetti ir- responsabili abbiano un rigurgito di coscienza, abbiamo pensato di pubblicare mensilmente ogni capitolo del Catalogo mettendolo a disposizione di tutti: studenti, ricercatori e chiunque volesse utilizzare le informazioni ai fini cognitivi e culturali.

 

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Di Marcello D'Acquarica (del 16/06/2012 @ 23:31:20, in I Beni Culturali, linkato 2713 volte)
I Beni Culturali di Noha resistono all’accanimento di indifferenza da parte dei “legittimi” proprietari e degli enti competenti (Soprintendenza della Provincia e relativi addetti ai lavori del Comune di Galatina, che non sono essenze virtuali ma reali funzionari e dipendenti dello Stato).
Per dargli un'altra possibilità di vita e di respiro, sempre nella speranza che i suddetti ir- responsabili abbiano un rigurgito di coscienza, abbiamo pensato di pubblicare mensilmente ogni capitolo del Catalogo mettendolo a disposizione di tutti: studenti, ricercatori e chiunque volesse utilizzare le informazioni ai fini cognitivi e culturali.

 

Marcello D’Acquarica

 

 

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Di Albino Campa (del 27/06/2012 @ 00:35:16, in I Beni Culturali, linkato 3316 volte)

L'iter per la salvaguardia del patrimonio storico-artistico di Noha si sta concretizzando. A seguito della raccolta firme, promossa dal gruppo Mimì, nel settembre 2011 in occasione della festa patronale di s. Michele, sono stati 1500 cittadini a sottoscrivere la proposta di sottoporre a vincolo importantissimi monumenti della storia e dell'arte di Noha. Nel mese di aprile 2012 il soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, arch. Carmelo Di Fonzo, a seguito delle segnalazioni pervenute agli uffici competetenti, ha effettutato un sopralluogo a Noha coadiuvato dall'arch. Adriano Margiotta (che ha curato anche la schedatura) e Paola Rizzo, in rappresentanza dell'Osservatore Nohano.
In questi giorni è stata terminata la schedatura dei beni immobili che si vuole sottoporre a vincolo: la torre medievale, il castello, le casiceddhre, la masseria Colabaldi, il frantoio ipogeo, beni privati che rappresentano l'identità storica e culturale di questa comunità.

 
Di Albino Campa (del 07/09/2012 @ 12:00:00, in I Beni Culturali, linkato 3969 volte)

"E’ da questa mattina che ti vedo sbuffare e borbottare … 'cce sta 'tte succede?" - disse il nonno al giovane nipote che, dalle prime luci dell’alba, lo stava aiutando nel sistemare i tralci e nell’estirpare le erbacce per preparare il vigneto all’ormai prossima vendemmia.

"Mi sono stancato e non mi piace lavorare!" - fu la lamentosa risposta del ragazzo.

"Aaahhh …. ma lavorare è necessario" - disse il nonno che, con la schiena china, proseguiva a legare i tralci ai fili passanti tra le viti - "’Nnu sulu pe’ tie stessu, per vivere, ma anche per gli altri. Immagina tie cosa accadrebbe se, d’un tratto, tutti smettessero di lavorare. Il mondo si fermerebbe! Non solo non si andrebbe avanti, ma anche tutto quello che nel passato è stato realizzato non durerebbe a lungo e alla lunga andrebbe distrutto".

Il nipote per nulla convinto ribattè prontamente – "Ma io non dico che gli altri non debbano lavorare … solo io … e da grande vorrei trovare un modo per far soldi velocemente e senza fatica".

Il nonno si fermò, rizzò la stanca schiena e lo guardò a lungo, intensamente – "Sai … tantu tiempu fà conoscevo uno che aveva come unica fissa intra la vita quello di guadagnare soldi in modo facile, senza cu se li suda e senza alcun impegno. Uno a cui la fatia puzzava, come ora accade a te, solo che …".

Il nipote con tono interessato interruppe il nonno chiedendo – "E ci riuscì? Dimmi nonno! … Dopo tutto non sono l’unico ad aver questo desiderio?".

Il nonno con un saggio sorriso che gli attraversava il viso disse – "Se hai pazienza, e mentre mi continuerai ad aiutare in quello che siamo venuti a fare, te cuntu la storia, così accontenterò la tua curiosità".

 

Canto notturno di un pastore ...

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