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La storia della Straficuleddrha
Di Albino Campa (del 18/06/2007 @ 11:19:36, in Animazioni, linkato 4374 volte)

"A grande richiesta torna in Home la storia della Straficuleddhra.
Disegno animato di Marcello D'Acquarica".


Eccovi un altro cuntu di Marcello D'Acquarica, il nostro "corrispondente-dall 'estero-innamorato-di -Noha" che ha scritto per noi la storia della straficuleddhra. E' la rivisitazione in chiave moderna della storia della Straficuleddrha che a Noha conoscono pure le pethre. Straficuleddhra inaugura così la prima coppia di fatto... fuori dal comune

Dico”? Ma che dico!
La storia della Straficuleddrha

Salute a tutti! Vi ricordate di me, vero?
Sono Cici!
Sentite bene! Voglio raccontarvi un altra storia, una più recente:
“ Tempo fa, in un paese vicino al nostro, molto vicino, un paio di chilometri a nord-est, dove vivono tanti animali (degne creature del Signore), dimorava una splendida Straficuleddrha.
Quando era una giovane e bellissima “pulzella”, all'uscita della scuola ed al pomeriggio della domenica passeggiando in Villa, si pavoneggiava molto. Vestiva spesso con gonne cortissime, da capogiro! Tacchi alti a spillo e si “pittava” oltremodo labbra ed occhi. Al suo passaggio, con aria altezzosa e spavalda, tutti i maschietti presenti si voltavano ad ammirarla con sguardi languidi e speranzosi.
Ma lei, che se la “tirava” un po', non dava confidenza a nessuno, o meglio, solo a pochi, solamente ai bei figli della ricca borghesia. Peccato che mi innamorai anch'io, ma figuriamoci... Lei nemmeno si accorgeva di me che ero bello, sì, ma nullatenente.
Ma, si sa, la legge del tempo non perdona e non fa sconti a nessuno, quindi anche per la straficuleddhra arrivò l'ora dell'inizio della decadenza fisica. Da giovane non aveva voluto scegliere un compagno per la vita, sempre avanti diritta per la sua strada incurante della incipiente vecchiaia. Dopo, più attempata ma ancora piena di sé, decise finalmente di impegnarsi a trovare marito.
Così, sfoggiando i restauri delle sue ultime “meraviglie”, si affacciò alla finestra di una Agenzia matrimoniale improvvisata alla meglio, sperando ancora che un facoltoso ed affascinante borghese la pretendesse in sposa. Povera illusa!


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Visto?
Infine, avendo scartato tutti i passanti pretendenti dovette, suo malgrado, accomodarsi con l'unica soluzione a lei rimasta: pur essendo di egual sesso e pur di non restar “zitella” per il resto della vita, si “accoppiò di fatto” con la “cummare cuccuvascia” che, agevolata dalla legge appena nata, le portò in dote tutte le proprietà già “immagazzinate” in passato (vedi “Genesi”).
E come si suol dire al termine di una bella storia: “vissero felici e contente”.
Contente loro, contenti tutti! Vero?
Quello che guasta un po' è che non sono proprio quel che si dice un bell'esempio. Ed a proposito di questo avrei altro da dire, ma ne parliamo alla prossima storia.