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Randagismo In Puglia, A Noha E Neviano Episodi Allarmanti. In Arrivo Stretta Su Inadempienze
Di Redazione (del 07/02/2014 @ 11:06:53, in Cronaca, linkato 2336 volte)

Noha, Neviano, insieme a Carovigno nel brindisino, Trani, Modugno e Manduria, tra i comuni pugliesi in cui risulta più allarmante il fenomeno del randagismo. E’ emerso nell’incontro che lunedì 3 febbraio si è tenuto un incontro tra l’assessore regionale alle Politiche della Salute Elena Gentile e le associazioni animaliste convocate a seguito di sequestro di alcuni canili lager in Puglia.

Dopo le numerose denunce e sollecitazioni, è ora al vaglio della Regione Puglia l’integrazione della legge 12/95 “Interventi per la tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”, provvedimento regionale emanato dopo la Legge Quadro del 1991 con la modifica avuta nel 2006. Tra le principali modifiche, l’inserimento dell’eventuale commissariamento dei Comuni o delle Asl inadempienti su un problema che da quasi vent’anni ha superato la caratteristica della straordinarietà per divenire strutturale. Sarà attivato, inoltre, un tavolo tecnico sulla questione randagismo, guidato dall’ingegnere Luisella Guerrieri. Al centro del dibattito, le responsabilità di bilancio dei Comuni e la possibilità di regolamentare le “discariche” dei cani così come quelle dei rifiuti, prevedendo obblighi e sanzioni per chi non rispetta la legge.

A sollevare le inadempienze di Comuni e Asl, come ha sottolineato Paola Rollo dell’associazione Oraa durante l’incontro, sempre più spesso che segnalano canili sovraffollati, mancati controlli sul numero dei cani rinchiusi appartenenti ai Comuni, microchip estrapolati da alcuni cani morti, parti di cagne gravide rinchiuse nei canili, assistenza sanitaria e profilassi inesistente, condizioni di vita per i cani lontanissimi dal garantire il loro benessere psico-fisico.

A mancare, come hanno sottolineato le associazioni presenti all’incontro, i piani di prevenzione del problema con sterilizzazione di massa sistematici e continuativi. Le associazioni hanno denunciato, inoltre, lo sperpero dei finanziamenti regionali elargiti ad Asl e Comuni in mancanza di precisi programmi di intervento e quindi soggetti a valutazione finale, l’assenza di controlli ufficiali e continui in tutti i canili con relazione a firma dell’esecutore, un diffuso sovraffollamento dei canili (oltre i 200 cani non si può garantire il welfare dell’animale) e l’ostruzione praticata da molti canili privati che impediscono le visite quotidiane e spesso minacciano o intimidiscono i volontari affinché non si interessino dei cani e delle loro adozioni, temendo perdite dei loro guadagni. Diffuso, inoltre, il fenomeno di associazioni che gestiscono canili abusivi con convenzioni con i Comuni.

In uno studio condotto da Vergine Raffaela dell’associazione “ZampaLibera” di Lecce presentato a Bruxelles in occasione di un gruppo di denuncia internazionale Europeo è emerso che le somme date dalla Regione alle varie Asl per sterilizzare i cani del territorio hanno costituito un guadagno aggiuntivo per i veterinari dell’Ente di circa 50 euro a sterilizzazione come prestazione straordinaria. “Ci chiediamo – spiega Vergine – se gli straordinari si siano effettivamente fatti e se, invece, non sarebbe stato meglio affidare le sterilizzazioni a liberi professionisti? Di fatto le sterilizzazioni previste non si sono mai effettuate nonostante il bisogno impellente sul territorio”.

fonte:ilpaesenuovo.it