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Addio, Totu Biondo.
Di Redazione (del 03/06/2025 @ 22:51:50, in Necrologi, linkato 2060 volte)

Siam venuti a sapere in ritardo della dipartita del povero Totu Biondo - al secolo Salvatore Perrone - che ci ha lasciati ieri l'altro all'età di 79 anni. E in altra nostra precedente comunicazione avevamo pure detto che, per un motivo o per un altro, non riusciamo a star dietro ai necrologi di tutti i nohani. Ma di Totu, benché a funerali celebrati, davvero non possiamo non parlare brevemente, riconoscendone la bontà d'animo, la pazienza, e diciamo pure la dolcezza. Come quella appunto dei suoi dolci, soprattutto i biscotti, che da ottimo pasticciere ha iniziato a produrre non appena messo piede a Noha nel corso degli anni '80 del secolo scorso. La sua prima biscotteria fu in via Pigno, all'ombra della torre medievale; poi, visto che le cose andavano bene, ma anche per iniziare a dare opportunità di lavoro ai figli, inaugurò il mitico "Bar Fontana" in via Aradeo, all'altezza della svolta per via Agrigento, dove, all'angolo, esisteva appunto una fontana pubblica dell'Acquedotto Pugliese. In quel bar accogliente furono installati un bel biliardo e un flipper, per il passatempo degli avventori, che continuavano comunque ad apprezzare le sue squisitezze (chi non ricorda il gelato veramente artigianale), oltre ai dolciumi, ai quali si aggiunsero le leccornie del salato. Non si contavano le "spaselle" che fuoriuscivano da quel bar/pasticceria/rosticceria. Totu, sotto quel baffone alla Stalin, sicuramente se la rideva compiaciuto. A un certo punto pure i locali del "primo" Bar Fontana diventarono piccoli, e dunque, visto che le cose andavano bene, con moglie, figli, armi, forno, banconi e bagagli (e soprattutto vecchi e nuovi clienti) traslocò in locali decisamente più moderni, comodi e spaziosi, sempre in via Aradeo, più o meno di fronte al distributore di carburanti de lu Vitu. E colà è rimasto fino alla naturale parabola della vita, di ogni vita.
Di poche, pochissime parole, Totu ha sempre pensato al lavoro, e a mandare avanti la famiglia, tra gioie e dolori (che non mancano in nessuna formazione sociale, grande o piccola che sia), godendo sempre del rispetto non disgiunto dall'affetto dei nohani (affetto che talvolta, per la verità, i nohani non riescono a esprimere con la dovuta estroversione). 
Vorremmo, sebbene con un po' di ritardo, porgere le nostre sentite condoglianze alla moglie, signora Rosalba, ai figli Luigi, Rochi, Fabiola e Massimo, agli altri congiunti, e a tutti quelli (e sono tanti) che hanno sempre visto e considerato Totu come una bella persona. 

Noha.it