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Torre Guido (di Marcello D'Acquarica)
Di Marcello D'Acquarica (del 30/06/2025 @ 13:20:23, in NohaBlog, linkato 123 volte)

Prima di inerpicarsi in cima all’osservatorio più centrale di Noha, durante il percorso che porta in cima alla torre, i proprietari di casa, la famiglia Guido, nel marzo 2009, intenti come eravamo nelle ricerche storiche di Noha da immortalare su L’Osservatore Nohano, ci concesse di ammirare le mura affrescate da parte del nostro concittadino Cosimo Presta, già co-fondatore del Circolo Cittadino Juventus nel 1920 e probabile autore della stessa pittura con cui era affrescato il colonnato interno e le mura perimetrali della chiesa matrice, oggi non più visibile in seguito del restauro del 2010.  

Questi tocchi (di classe) si possono notare anche all’esterno della casa, dove ultimamente sono stati rimossi dei particolari del vecchio impianto elettrico, scoprendo così dei brani dell’antica pittura. Dalla sommità esterna della scala, possiamo ammirare a 360 gradi, partendo dalla nostra sinistra, il Vico Pigno che molti di noi ricordano ancora racchiuso come un piccolo anfiteatro con allo sfondo un aranceto e le vecchie cantine che hanno lasciato il posto all’asfalto e a moderni caseggiati. A seguire la torre medievale appartenente al castello dei De Noha, e poi ancora l’aranceto, la nostra perla cremisi, vale a dire Casa Rossa, che l’Assuntina Coluccia ricorda come la casa dei diavoli dove i nobiluomini del palazzo baronale si spartivano la cacciagione, divenuta infine l’archivio per la contabilità del Brandy Galluccio, e oggi circondata da mura private. Da questa fantastica altezza possiamo anche ammirare il complesso del Palazzo Baronale, oggi Nohasì, con la casa dirimpetto che fu sede dell’Universitas di Noha ad angolo con vico Marangia e infine, con un po’ di immaginazione, potremmo vedere in trasparenza sotto l’asfalto di via Castello e le case del Vico Marangia, gli antri dei due antichi frantoi sottostanti congiunti da uno stretto corridoio di 11 metri.

Superata con lo sguardo la casa di Don Lisandro, anch’egli tra i co-fondatori del circolo Juventus di Noha, si può godere della maestosa facciata della Chiesa Madre, la piazza e il campanile dell’orologio più resistente del mondo.

Marcello D'Acquarica