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Tempesta in arrivo su Galatina
Di Antonio Mellone (del 22/04/2016 @ 07:45:28, in NohaBlog, linkato 2929 volte)

(Foto fonte web)

Certo, Tempesta (l’assessore) non poteva far rima con “foresta”, altrimenti non sarebbe stato risucchiato nella giunta Montagna che, come noto, da Pantacom in poi, ma anche prima, non fa rima con “campagna”: infatti, quelle quattro superstiti a disposizione del patrimonio comunale le ha pure messe all’asta (sicché l’unica campagna nota a Mimino & co., come ormai sanno cani e megaporci, è quella elettorale).

Non pensavo, me tapino, che nel rimario assessorile non fosse contemplato nemmeno il lemma “risposta” (vale a dire risposta alle lettere aperte dei cittadini, come la mia) ma solo accozzaglie di locuzioni chiamate “comunicati stampa”. Che, come noto, molti giornali (si fa per dire) e gggiornalisti di complemento pubblicano senza fare un plissé.

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A proposito, c’è addirittura chi se li va a cercare, i comunicati stampa, dico, ne sente la mancanza, non vede l’ora di pubblicarli sul proprio sito. Tipo l’ultimo annuntio vobis del TAP di qualche giorno fa, completo perfino di alcuni link diretti alla sezione on-line dedicata alla costruzione di questo Trapanamento Assurdo Pericolosissimo, ovvero Trivellamento Assoluto (di) Palle.

In effetti morivamo tutti dalla voglia di sapere quanti contratti ha stipulato TAP con Saipem, e quante valvole a sfera o chilometri di tubi sono necessari al gasdotto per penetrare ben bene il Salento. Signori, è inutile dirvi che trovate tutto in dettaglio su tappina.it.

Si spera almeno che i multinazionali padroni del mondo paghino profumatamente la cosiddetta “informazione indipendente”, altrimenti dovremmo supporre che certi siti internet locali si stiano sputtanando per puro piacere sadomasochistico.

Vero è che chi non ha una reputazione non teme nemmeno di perderla, e chi ha già più volte perso la faccia è in una botte di ferro, però, vivaddio, certe servitù volontarie uno dovrebbe risparmiarsele se non altro per un barlume residuo di amor proprio.

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Ma ritorniamo al Tempesta e ai suoi comunicati stampa: l’uno gongolante per la vendita dei terreni di Noha (che ci vuoi fare, signora mia, pensano di risanare così il bilancio comunale); l’altro trionfante per l’inaugurazione dell’asilo nido di viale don Bosco – unico bosco superstite in loco -  (vedremo se questa sarà o meno come tutte le altre inaugurazioni delle “grandi opere locali”); un altro promettente il rifacimento di alcuni marciapiedi del centro città (poi vai a scoprire che si tratta di un rifacimento ex-novo di marciapiedi appena ultimati, in quanto la Soprintendenza avrebbe stabilito che certi materiali utilizzati fanno cagare. Nel frattempo, a Noha, per dire, i marciapiedi dei dintorni del centro Polivalente continuano a rimanere come quelli di Bagdad subito dopo i bombardamenti di Bush figlio); un altro ancora, diciamo così, scioccante a proposito di un defibrillatore per un centro sportivo (a quando un defibrillatore di neuroni per la stragrande maggioranza dei nohan-galatinesi addormentati sui divani?); un altro infine inneggiante al nuovo prato inglese nell’area prospiciente l’ex-convitto Colonna (come si fa a far capire a questi s’ignori che i prati inglesi nel Salento sono come il pecorino sulle ostriche? Che vanno bene in Gran Bretagna, appunto, mentre qui da noi sono un crimine contro natura, per via delle tonnellate d’acqua dolce da utilizzare quasi quotidianamente per la loro oltretutto costosa manutenzione?).

Insomma, come potete notare, un comunicato stampa per ogni starnuto, un colpo di tosse, una scemenza inenarrabile da parte di questa cosiddetta amministrazione comunale. In perfetto stile regime in corso.

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Ovviamente nei comunicati stampa tempestosi nemmeno un cenno di sfuggita a Noha, dimenticata dai politici di Galatina dai tempi della guerra di Crimea, o alla cabina elettrica del famoso centro Polivalente, attesa da, o dell’orologio pubblico di piazza San Michele fermo dai tempi della caduta del fascismo (anche se, viste certe facce e certi mentulomorfi pensieri, qualche dubbio sull’effettiva caduta di quel regime rimane tuttora), o della Trozza diroccata dai tempi dei vandali (i vandali dei giorni nostri, s’intende).

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Pare che la ricostruzione del PD (Partito Demagogico) di Galatina e dintorni sia partita addirittura da Noha dove di recente si è pure svolto un congresso a tarallucci e Mimino, guarda un po’, nella sala convegni del suddetto Polivante. Chissà se qualcuno dei delegati, nel parlare delle magnifiche sorti e progressive del partito (“partito”, probabilmente voce del verbo), s’è ricordato per caso che in quelle botteghe oscure de noantri non funziona né l’ascensore, né il riscaldamento, né l’aria condizionata, né ovviamente l’impianto di fotovoltaico installato sulla terrazza (ergo chissà se c’è l’agibilità).

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Poi uno dice che parlano male dei nostri politici. Certo, quando paragoni le promesse dei candidati al consiglio comunale durante le elezioni amministrative ai risultati effettivamente conseguiti al netto delle vave non puoi fare a meno di respirare profondamente e di contare fino a dieci, anzi fino a cento, onde evitare offese ai diretti interessati e ai loro avi (che, in fondo, proprio immuni da colpe non sono).

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A proposito: una volta mi trovavo a Galatina nel Bar delle Rose a prendere un caffè in compagnia di una gentile ragazza. Ad un certo punto entra un tizio che si mette a sbraitare davanti a tutti: “Tutti i politici galatinesi sono degli stronzi!”.

Al che, con fare contrariato, risentito, direi anche decisamente irritato gli ribatto aspramente: “Scusi, lei, ma come si permette?”. E lui, esterrefatto, mi guarda e mi fa: “Perché, lei è un politico galatinese?”. Ed io: “No, sono uno stronzo”.

Antonio Mellone