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Il diritto alla memoria di Ottorino Specchia
Di Albino Campa (del 07/07/2025 @ 08:15:07, in Comunicato Stampa, linkato 61 volte)

Una cerimonia fortemente partecipata quella dell’intitolazione di una sala del Palazzo della Cultura di Galatina al professore Ottorino Specchia. La calura pomeridiana non ha tenuto lontani, giovedì 03 luglio, un pubblico composito: studenti di un tempo che a metà degli anni ’60 avevano avuto il privilegio di avere Ottorino Specchia prima docente e poi preside incaricato al Colonna, estimatori dello studioso, curiosi, personalità del mondo accademico, rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e naturalmente la discendenza filiale.

Il perimetro del corridoio, su uno dei lati corti del Chiostro dei Domenicani, fino all’ingresso della sala da intitolare all’illustre grecista è gremito di partecipanti. Lo sventolio continuo dei ventagli a creare brevi soffi di vento impone di accelerare i preparativi cerimoniali.

Il sindaco dott. Fabio Vergine spiega la fascia tricolore e la indossa, con un atto formale che sottolinea il suo ruolo di rappresentante della città e garante dei suoi valori, porgendo Il saluto istituzionale ai convenuti.

Un dettaglio importante, prima dello scoprimento ufficiale della targa, viene portato a conoscenza del pubblico da parte del primo cittadino; riguarda una preesistente sala già intitolata ad Ottorino Specchia nel 2007, vigente l’Amministrazione Antonica, e poi dissoltasi con i lavori di recupero e restauro a cui è stato sottoposto nel tempo l’immobile.

“ Facciamo ammenda oggi di questo vuoto culturale, colpevolmente protrattosi  nel tempo , dichiara Fabio Vergine, e come segno del forte legame del prof. Ottorino Specchia  alla sua e nostra Città, nel rispetto dell’importante eredità lasciataci dall’illustre umanista, l’Amministrazione Comunale  intitola la sala Mediateca del Palazzo della Cultura  al suo nome”.

La targa commemorativa viene rivelata al pubblico con la rimozione del telo che la copre, con un’azione a due mani tra il primo cittadino e il dott. Vincenzo Specchia in rappresentanza di tutta la sua famiglia.

L’avvio dell’evento, nobilitato dalle presenze del prof. Giancarlo Vallone, del prof. Giuseppe Caramuscio, del dott. Antonio De Donno, del sen. Giorgio De Giuseppe, del Sindaco Fabio Vergine e del prof. Pietro Giannini, è affidato a quest’ultimo.

Il beneficio dell’aria condizionata modera l’afa nella sala, ma si dissolve man mano che le presenze sempre più numerose riducono la ricettività dell’ambiente, costringendo una buona parte dei presenti a rimanere in piedi nel vestibolo e a non percepire il contenuto dell’esposizione.

La decisione di traslocare nell’attiguo ed ampio spazio del chiostro diventa immediatamente operativa e condivisa da tutti. I tavoli dei relatori e le sedute per un pubblico che si attesta all’incirca sulle ottanta unità riarredano lo spazio, grazie alla disponibilità della TECNOSERVICE di Cristian Notaro che attiva anche l’impianto di diffusione sonora.

Il professore Giannini parte da lontano: analizza con dei flash l’attività scientifica dello studioso raccolta nella Bibliografia Diacronica, ricordandolo come un docente di Storia della Lingua Greca presso la facoltà di Lettere e Filosofia,  ricco di dottrina e di umanità.

L’oratoria affabulatrice del prof. Giancarlo Vallone, legato allo Specchia in virtù della stretta amicizia di questi con il proprio padre Aldo, ha ripercorso le tappe fondamentali di quell’itinerario di eccellenza che lo Specchia , docente prima e capo d’istituto poi, si costruì nei licei classici “ Palmieri ” di Lecce , “Colonna” di Galatina e “Capece” di Maglie, rappresentando questi istituti un punto di riferimento culturale e formativo per intere generazioni.

Dalle riflessioni del prof. Caramuscio, curatore con Francesco De Paola del libro “PHILOI LOGOI” Studi in memoria di Ottorino Specchia a vent’anni dalla scomparsa” ricco di testimonianze e recensioni di illustri letterati, emergono le doti di umiltà, la sensibilità personale, il rigore morale e l’onestà intellettuale del filologo.

Ancora più emozionante la considerazione del dott. Antonio De Donno che, ritrovandosi negli ambienti del Colonna, in un flash back rivede il suo percorso da studente liceale  improntato agli insegnamenti di illustri maestri , eredi del sommo studioso, che hanno contribuito alla crescita intellettuale di tante generazioni.

La chiusura dell’evento è delegata al sen. De Giuseppe che, in piedi e con voce stentorea, ha voluto proporre un accaduto legato naturalmente alla figura del prof. Specchia.

Da giovane studente liceale al Capece di Maglie, la cui irrequietezza studentesca aveva portato alle dimissioni dell’allora preside in carica, racconta il senatore, attendevamo il nuovo incaricato proposto dal Ministero (1959 ndr) con attitudini e capacità in linea con la tradizione prestigiosa del Liceo. L’arrivo del prof. Specchia, dalla presenza fisica nient’affatto statuaria, mite e riservato, con indosso abiti eleganti scuri e cravatte grigie, suscitò in noi più di un dubbio su quelle che dovevano essere le abilità in possesso per dirigere ed organizzare le attività del nostro Liceo. Ci sbagliammo: avevamo di fronte un uomo di cattedra, un maestro che sapeva trasmettere non solo i contenuti della sua disciplina ma anche l’onestà intellettuale.

Uno scroscio di applausi ed il ringraziamento che Vincenzo Specchia a nome di tutta la famiglia rivolge ai relatori, all’Amministrazione Comunale e ai convenuti, chiude l’evento di tanto spessore culturale.

Piero de Lorentis