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GALATINA E LE CHIACCHIERE DEL GREEN DEAL
Di Marcello D'Acquarica (del 17/10/2025 @ 08:38:04, in NoiAmbiente, linkato 162 volte)

Venerdì 9 c.m., a Galatina, si sono svolte due importanti manifestazioni pubbliche.

Una riguardava l’inaugurazione al quartiere fieristico de "I Promessi Sposi", kermesse sul business dei matrimoni; l'altra invece, la presentazione del PAESC, Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima ( https://share.google/2joLvHTYB0plnW4lG), svoltasi in un’aula del Palazzo della Cultura. È stato presentato ai cittadini (pochissimi a dire il vero), un documento programmatico con cui gli enti locali pianificano le loro azioni per raggiungere gli obiettivi fissati dal cosiddetto Patto dei Sindaci per il Clima e l'Energia, l'Agenda di sostenibilità 2030 e il Green Deal europeo, a cui il Comune di Galatina nel 2022 ha aderito per la prima volta,  con una serie di politiche intersettoriali: dall’ondata di ristrutturazioni, alla mobilità sostenibile, alla sostenibilità del sistema alimentare,  alla transizione ecologica e all'economia circolare, al fine di raggiungere l’obiettivo della neutralità carbonica nel 2050. Argomenti tosti, certo. Auspicabile, “[…] ma non al 2050, un termine irragionevolmente lontano al quale saremo tutti tombati, per ragioni generazionali, certo, ma anche per ragioni di dissesto del suolo

(100 PAROLE per salvare il suolo, di Paolo Pileri; Altra Economia soc. coop. Milano 2018).

Il sacrificio richiesto a Galatina e dintorni in termini di consumo di suolo per la produzione di energia alternativa rispetto al fabbisogno territoriale (dati GSE e Ispra) evidenzia un’enorme contraddizione, comportando la penalizzazione della biodiversità, e l’abbattimento delle ragioni vere dell’ambiente. Ci chiediamo quali azioni siano previste nel piano per rimarginare questa evidente forma di ossimoro, o se, come spesso succede, il tutto verrà approvato a maggioranza senza che si sia letto (e magari compreso) il contenuto delle oltre 100 pagine che invero sanno tanto di copia-incollatura da altrettanti piani del genere.

Saremmo davvero felici se la nostra amministrazione, sempre così attenta ai “polmoni verdi”, prendesse coscienza dell’altro lato della medaglia di certi “patti” sovente apportatori di benefici a una (la solita) ristretta cerchia di stakeholders. Solo questa presa d’atto potrebbe portare al sovvertimento di una situazione drammatica che vede il nostro distretto in maglia nera, tra i più malati nella provincia di Lecce. Il più grave in assoluto dei non pochi primati raggiunti in questi ultimi decenni dalla nostra Galatina.

Secondo la relatrice del progetto la Regione ha posto un termine di scadenza per la consegna dei piani “particolareggiati”, vale a dire la fine del mese di novembre: sicché abbiamo a malapena 15 giorni di tempo, per apportare osservazioni e/o integrazioni al suddetto piano, entro il 30 di ottobre come riportato sul sito del Comune. La medesima relatrice, su nostre incalzanti richieste, ha “confessato” che le linee guida del PAESC NON contemplano per Galatina gli accumuli di CO2 (posto che il problema principale fosse l’anidride carbonica e non i mille altri veleni) prodotti nelle zone industriali e artigianali locali.

Diciamo che  trattandosi di un argomento capitale (nel senso che trattasi di vita o di morte), durante i confronti e la ricerca dati per la redazione del piano, si sarebbero potute coinvolgere le parti sociali, magari le stesse che sono state informate e invitate in extremis, un paio di giorni prima della presentazione, in buona sostanza a cose fatte e il tutto  tramite una pagina Facebook, e non invece più correttamente coinvolgendo i canali ufficiali, compresi gli indirizzi di posta elettronica dichiarati dalle associazioni e/o dei cittadini iscritti all'albo comunale, che fra l'altro, ogni anno sono puntualmente sollecitati a rinnovare l'iscrizione. 

Si spiega così la pressoché nulla partecipazione della cittadinanza alla manifestazione del PAESC.

Ci impegniamo quindi, seppur con l’affanno per via dei tempi così ristretti, a dire la nostra come cittadini che subiscono gli effetti deleteri di questa comunicazione a dir poco zoppicante.

 

Marcello D’Acquarica

NoiAmbiente e Beni Culturali di Noha e Galatina

Coordinamento Civico Ambiente e Salute della Provincia di Lecce