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Brindisi Nohani
Di Antonio Mellone (del 31/12/2013 @ 13:46:38, in NohaBlog, linkato 2438 volte)

L’arrivo del nuovo anno è occasione per bere alla salute di qualcuno o di qualcosa.

Io brindo a chi è al servizio dell’altro, a chi è di turno in ospedale, in caserma, in carcere, nei capannoni delle fabbriche; brindo a chi transita nel nuovo anno senza un saluto e a chi non è invitato ad alcun cenone; brindo agli amori passati e a chi è nessuno per la persona amata.

Brindo ai lavoratori scrupolosi, ai professori preparati, ai pubblici dipendenti responsabili, agli imprenditori onesti, ai medici per passione, ai politici perbene, a chi, nel suo ambito, non si risparmia.

Brindo ai cassintegrati, ai precari in attesa di sicurezza, ai disoccupati in cerca di lavoro, agli scioperanti per i propri diritti calpestati. Brindo ai malati senza ospedali, ai soldati inviati a combattere guerre spacciate per missioni di pace, agli studenti senza sussidi, ai ricercatori senza fondi.

Brindo a chi si fa in quattro per presidiare il territorio, ai tribunali senza personale e senza fotocopiatrici, ai muri delle tante Noha-Pompei che crollano sotto i nostri occhi.

Brindo alle vittime delle frane e dei disastri ambientali amplificati dal cemento e dall’asfalto senza limiti; brindo all’acqua pubblica, alla sanità pubblica, alla felicità pubblica; brindo alla laicità dello Stato, alla Costituzione della Repubblica Italiana, a chi rispetta le leggi e non se le fa cercando di adattarsele a proprio uso e consumo.

Brindo a chi combatte la mafia e a chi ne è vittima; brindo a chi non ce la fa, a chi sa perdere, a chi cade e cerca di rialzarsi, a chi non smette di combattere, a chi si ribella all’ingiustizia, a chi è stecca nel coro belante, a chi crede che la parola lotta sia voce del verbo amare.

Brindo a chi tutela la campagna dei nostri avi, a chi protegge i prati, le piante, gli alberi, l’aria e le nuvole; brindo a chi pratica la frugalità individuale per l’abbondanza di tutti, a chi non respinge i sogni, a chi compie il reato d’utopia, anzi ne è tendenzialmente colpevole e recidivo.

Brindo a chi allestisce un presepe vivente nonostante tutto, agli attori che vi partecipano, a chi si mette in fila al freddo ed attende il suo turno.

Brindo a chi non è ancora con noi, e a chi non c’è più.

Brindo a Noha, ai suoi figli vicini e lontani, ai suoi beni culturali, a chi pubblica su questo blog, e a chi lo consulta.

E brindo, infine, anche alla salute ed alla buona sorte di chi ho scordato di annoverare tra questi brindisi.

Antonio Mellone