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Un potente esorcismo unisce il museo civico di Galatina con il centro storico di Galatina e Noha
Di Raimondo Rodia (del 15/11/2016 @ 13:48:51, in NohaBlog, linkato 2388 volte)

Una statua di S. Michele Arcangelo che una volta troneggiava sulla facciata della chiesa matrice di Noha fino al 1901, quando nell'ennesima ricostruzione sparì definitivamente questa statua magnifica in pietra leccese scolpita a tutto tondo nel XVII secolo, questa statua appare in una delle tante ricostruzioni subite dalla chiesa di Noha, già nel 1621 nella facciata della matrice, oltre la statua compariva un epigrafe andata persa che recitava così : " Sancte Michael Arcangele defende nos in proemio ne pereamus in tremendo indicio ", la formula è un vero e proprio esorcismo, può essere recitato dal solo sacerdote autorizzato dal vescovo come esorcista, nei casi di presunta possessione diabolica.s-michele-cavoti2 Ma ecco che il potente esorcismo diviene storia, il 13 ottobre 1884 papa Leone XIII avrebbe avuto una visione al termine della Messa in Vaticano, nella quale il Maligno minacciava la Chiesa. Il papa spaventato, subito dopo aveva composto la preghiera ( in forma estesa ), raccomandando che fosse recitata al termine di ogni messa, la inserì nella raccolta degli esorcismi. Nel 1886, divenne una legge interna alla Chiesa e la preghiera a San Michele in forma abbreviata fu inserita insieme alle Preci Leonine, da recitare al termine delle messe non cantate. La preghiera continuò ad essere recitata fino al 26 settembre 1964, quando, con la riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II venne cancellata. Papa Leone XIII è autore del ” De exorcismis et supplicationibus quibusdam “, raccolta di esorcismi, fra i quali rientra l’ ” Exorcismus in Satanam et Angelos Apostaticos “, uno dei più potenti. Il papa inserì proprio la Preghiera a San Michele, invocato come ” Principe gloriosissimo delle milizie celesti “, come ” custode e patrono della Santa Chiesa “. Nel 1901 con l’ultima delle tante ricostruzioni dell’attuale edificio venne rimossa l’antica statua, conservata inizialmente all’interno della chiesa stessa, poi ceduta al museo civico Cavoti di Galatina dove oggi si trova spezzata in due tronconi.s-michele-cavoti1 Nel museo di Galatina riappare così ( vedi foto allegate ). Un pezzo di storia e di arte significativo, che ricorda l’antico passato glorioso del manufatto. Questo esorcismo è riservato al vescovo e ai presbiteri da lui espressamente autorizzati e può essere recitato dai fedeli solo privatamente. La Congregazione per la Dottrina della Fede ha richiamato all’osservanza di questa norma nella lettera del 29 settembre 1985. In essa è precisato anche che questo richiamo non deve affatto allontanare i fedeli dal pregare affinché, come ci ha insegnato Gesù, siano liberati dal male (Mt 6,13). L’esorcismo privato può essere recitato privatamente da tutti i fedeli, da soli o in comune, in chiesa o fuori; sempre se si sia in grazia di Dio e si sia confessati. Non è permesso che i laici recitino l’esorcismo su persone supposte indemoniate, perché questa è esclusiva prerogativa del sacerdote debitamente autorizzato dal vescovo. La recita dell’esorcismo, secondo le indicazioni sotto riportate, è consigliabile:

a) Quando si sente che più intensa si fa l’azione del demonio in noi, tentazione di bestemmia, di impurità, di odio, di disperazione.

b) Nelle famiglie in caso di discordie, epidemie.

c) Nella vita pubblica immoralità, bestemmia, profanazione delle feste, scandali.

d) Nelle relazioni tra i popoli guerre ed altro.

e) Nelle persecuzioni contro il clero e la Chiesa.

f) Nelle malattie, nei temporali, nell’invasione di animali nocivi ed altro.

Si asperga con acqua benedetta il luogo in cui si recita l’esorcismo come fonde la cera di fronte al fuoco, Sicut fluit cera a facie ignis, così periscano gli empi davanti a Dio. sic pereant peccatores a facie Die. epigrafe-berardelli Questo oggi appare in un epigrafe latina, in quello che era l'ingresso della cappella privata di palazzo Berardelli a Galatina. Un palazzo cinquecentesco con cortile, mignano, arcate, colonne doriche e l'insospettabile esorcismo posto oggi in bella mostra, dopo un ottimo recupero del portale in pietra leccese, l'incisione dopo essere stato coperto per tanti anni da diversi strati di scialbature di calce torna a mostrarsi. Un altra scoperta che raccorda storia e costume locale.

Raimondo Rodia