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La Torre dell’Orologio torna a suonare: il cuore di Noha batte ancora
Di Michele Scalese (del 17/09/2025 @ 19:00:41, in Comunicato Stampa, linkato 121 volte)

Stamattina, mentre attraversavo le vie di Noha per recarmi a lavoro, tra un saluto e un sorriso, un suono inatteso ha fermato il passo e mi ha attraversato il cuore: le campane della nostra Torre dell’Orologio hanno ripreso a scandire le ore. È stato come aprire un cassetto della memoria riempito dai ricordi di mia nonna Saia e di mio padre: in un attimo ho rivisto i nostri genitori e i nostri nonni, le loro giornate segnate da quei rintocchi che indicavano il pranzo pronto, il ritorno dal lavoro nei campi, l’inizio delle feste di paese. Per loro, come per noi, quell’orologio non era soltanto un ingranaggio, ma il respiro stesso della comunità.

Oggi la Torre, restaurata e tirata a lucido, risplende al sole. Mancano solo gli infissi, ma il suo cuore ha già ricominciato a battere. Guardarla è come guardare in uno specchio che riflette il nostro passato e, allo stesso tempo, il futuro che vogliamo costruire. Io sono follemente innamorato di Noha: l’ho scelta contro ogni consiglio come luogo del mio lavoro, quando tanti mi dicevano di cercare altrove. Ho deciso di lavorare qui, di fondare qui la mia associazione, perché credo che l’amore per il proprio paese non sia nostalgia, ma un impegno quotidiano a renderlo più vivo, più bello, più nostro.

A quei giovani che oggi crescono tra social e velocità, dico: fermatevi un momento ad ascoltare questo suono: non è solo il segnale di un’ora che passa, è un invito a ricordare chi siamo e da dove veniamo. Custodite questo patrimonio, fatelo vostro, perché la storia e le tradizioni di Noha non sono un ricordo: sono radici profonde che possono darvi forza per sognare in grande, senza mai perdere il legame con la vostra terra.

Perché la Torre dell’Orologio è il simbolo di un’identità che resiste al tempo e alle difficoltà. Che ogni rintocco ci ricordi che una comunità vive davvero solo quando sa proteggere e amare ciò che la rende unica. Oggi, sentendo di nuovo quelle campane, Noha ci ha parlato, e noi le dobbiamo ascolto.

Michele Scalese