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Maestri di inciviltà
Di Marcello D'Acquarica (del 04/05/2018 @ 13:39:22, in NoiAmbiente, linkato 1640 volte)

Ecco il risultato di una brevissima ispezione eseguita intorno al centro abitato di Noha con Loredana Tundo, assessore ai lavori pubblici e urbanistica,  Vito Albano Tundo, consigliere di maggioranza  e l’Ispettore ambientale della Monteco S.r.l., signor Gianluca De Iaco.

Strano modo di salvaguardare la salute. Veramente strano modo di amare la Natura. Non entriamo nel merito del rapporto che dovrebbe esserci fra l’uomo e la Terra, del dovere dell’uomo nei confronti della Natura, e nemmeno vogliamo  entrare nel merito del diritto sacrosanto del lavoro, e il metodo giusto adoperato, che sappia equilibrare l’economia con l’ambiente, quello  praticato da chi si guadagna da vivere mediante il lavoro della Terra, ma lo spettacolo a cui abbiamo assistito stamane, è a dir poco raccapricciante.

Non ci sono dubbi sui rifiuti di tipo domestico, materassi, cianfrusaglie varie e mobilia scassata, buttati al margine del campo, addirittura sotto le finestre delle abitazioni di via Catullo, non ci sono dubbi, dicevamo, che gli autori di questo scempio da sesto mondo, siano degli imbecilli, quei famosi elementi che non brillano di intelligenza.

E va bene, pazienza, gliela togliamo noi l’immondizia da sotto il naso. Anche perché fra poco l’incendio stagionale del solito piroglione nostrano  la farebbe respirare (l’immondizia) a tutti i cittadini sotto forma di diossina concentrata.

Ma la Terra, che colpa ne ha la Terra che stiamo lasciando ai nostri figli? E che colpa ne hanno i nostri stessi figli?

Possiamo anche impegnarci a  capire che abbia un senso (seppur malvagio) “liberarsi” del materiale usato per la coltivazione (teli per la pacciamatura e tubi per l’irrigazione), archiviandolo in mezzo all’erba spontanea, in attesa che arrostisca con il primo incendio “casuale”, ma non si capisce la ragione per cui le plastiche debbano essere lasciate nella terra, triturate e sparse nello stesso posto dove a breve verranno coltivate le verdure di stagione, le stesse che compreremo nel banco di frutta e verdure attiguo. O qualcuno sta pensando che potremo anche noi comi i pesci, abituarci a mangiare i rifiuti in plastica?

Il Direttivo di Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha