mag252023
Lunedì, come Associazione NoiAmbiente e Beni Culturali, abbiamo avuto il piacere di incontrare tre classi dell’Istituto Comprensivo Polo 2 Scuola Primaria di Noha, esattamente due quarte ed una quinta, in tutto poco meno di una cinquantina di alunni che ci hanno davvero sorpreso per la loro disciplina e per la vivace partecipazione ai temi in questione.
Incontrandoli in due gruppi separati, per ragioni organizzative, abbiamo constatato un livello di preparazione omogeno e certamente di alta qualità.
L’esercitazione si è svolta in questo modo: con l’ausilio di figure in cartone già ritagliate per l’occasione i bambini hanno avuto modo di “compilare” due planisferi partendo dalla condizione del pianeta terra priva di tutto, e inserendo successivamente i continenti e i relativi esseri viventi, animali e vegetali di pertinenza, e naturalmente una vasta rappresentanza di rifiuti con annessi alberi secchi, pesci aggrovigliati nelle plastiche e ciminiere fumanti.
Siamo rimasti sorpresi dalla loro rapidità nel sapere individuare le parti predisposte per formare le due condizioni rappresentative della terra: una con la vita illustrata con giochi per bimbi, alberi, animali e habitat in piena salute, ed una seconda terra ingolfata da rifiuti, incendi, veleni e alberi eradicati.
Il dialogo che è seguito, accompagnato da due simpaticissimi filmati, è stato molto interessante, per il loro ascolto ma soprattutto per la loro espressa convinzione di essere pronti a far cambiare direzione al destino del nostro pianeta, partendo esattamente da Noha. Magari fosse così: purtroppo molte catastrofi partono dall’alto e non dal basso, nascono dalla voglia di profitto e dall’assenza di regole (ovvero da norme fatte a uso e consumo dei potentati economici), dal considerare i beni comuni come cosa privata.
Ci siamo salutati con l’impegno da parte di ognuno di continuare a studiare sempre più approfonditamente, non fosse altro che per legittima difesa, di provare a individuare le cause dei disastri e quindi la loro cura effettiva senza dar retta ai soliti palliativi, di evitare come la peste bubbonica privati e aziende dedite al greenwashing, che fingono cioè di essere a favore della salute ambientale, e sicuramente a consolidare sempre di più il senso civico di ognuno, quello della cura e del rispetto del proprio piccolo mondo, come può essere Noha.
Siamo grati alle maestre che ci hanno offerto questa opportunità, ma soprattutto agli uomini e alle donne del futuro che ci hanno dato ascolto con curiosità, gioia e fiducia.
Nel corso dei due incontri, tutti gli alunni, maestre comprese, hanno mostrato molto interesse verso le immagini dei beni culturali di Noha: siamo certi che saranno in mani migliori rispetto alle – diciamo - attuali.
Sarà per noi un grande piacere accompagnare i piccoli Indiana Jones nohani in un auspicabile tour conoscitivo.
Grazie molte, Quarta “A”, Quarta “B” e Quinta “A” del Polo 2 Scuola Primaria di Noha!
mar302023
INCONTRO pubblico informativo RIGUARDANTE LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO DI SMALTIMENTO di RIFIUTI PERICOLOSI A SANTA BARBARA DI GALATINA.
SALUTI
da parte di GEUSA Antonio Costantino
INTERVERRANNO
Ing. DE GIORGI Antonio;
Dr. DE MICHELE Carlo;
Dr.ssa BASCIA' Silvana;
Modera la Dr.ssa MURRIERI Valentina
SIETE TUTTI INVITATI
VENERDÌ 31 MARZO 2023 ORE 19:00
PRESSO CONFEZIONI di Guagnano Maria Concetta in Via S. Paolo, 74 Collemeto (LE)
mar302023
Chiedono gli atti e le informazioni ambientali sul monitoraggio del cementificio Colacem di Galatina. Medici per l’ambiente Isde, Italia Nostra sezione Sud Salento, Noi Ambiente e Beni Culturali, Coordinamento Civico ambiente e salute e Forum amici del territorio hanno infatti presentato - nei giorni scorsi - un’istanza per ottenere i dati relativi all’anno di sperimentazione disposto dalla Provincia di Lecce, nell’ambito dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) rilasciata per dodici anni alla società.
Le associazioni e i comitati hanno inviato la richiesta non solo all’ente provinciale, ma anche ai carabinieri del Nucleo operativo ed ecologico di Puglia, all’Agenzia di prevenzione e protezione dell’ambiente della Regione, alla Asl di Lecce, al Comune di Galatina e infine alla Procura della Repubblica di Lecce. Il cementificio con sede a Galatina ha infatti ottenuto dalla Provincia, con una determina del dicembre del 2021, un’autorizzazione subordinata al rispetto di determinati parametri.
mar282023
Le associazioni “Coordinamento Civico Ambiente e Salute della prov. di Lecce”, “Natural-mente NO RIFIUTI – Collemeto di Galatina”, “NoiAmbiente e Beni Culturali di Noha e Galatina”, “Medici per l’Ambiente-ISDE ItaliaForum Amici del Territorio ETS”, “Nuova Messapia”, “Forum Ambiente e Salute”, “Associazione Bianca Guidetti Serra”, “Associazione Adotta Dog”, “Organizzazione di Volontariato Mobius Circle- ODV”, “CAS Coordinamento Ambientale Salento”, “Salento km0 APS” scrivono al responsabile della task force regionale per l’occupazione Leo Caroli “per esprimere parere contrario alla proposta di destinazione dell’impianto Minermix Galatina aduna ulteriore industria insalubre”.
Si parla di un’azienda di calce e derivati che ha sedi a Galatina e a Fasano (Br), il cui principale committente è l’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia.
Appena un mese e mezzo fa l’azienda è stata sotto i riflettori per il rischio licenziamenti paventato nell’ultimo periodo. Ad inizio febbraio si è tenuto un incontro proprio con la Task force regionale, a Bari, in cui l’azienda ha annunciato l’impegno di sospendere i licenziamenti (sono 59 i dipendenti) ed avviare la procedura di richiesta della cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività. La proprietà ha confermato la scelta di carattere industriale di interrompere l’attività, dichiarandosi disponibile a valutare percorsi che conducano alla cessione.
Veniamo dunque alla lettera di cui sopra.
“Gentilissimo dott. Leo Caroliin risposta alle recenti preoccupazioni espresse dalla popolazione galatinese a seguito diun possibile impianto di trattamento rifiuti speciali e non a Santa Barbara e dellesegnalazioni di emissioni anomale presso il cementificio Colacem, rimbalza su alcunepagine social la proposta avanzata dalla task force regionale, istituita per il salvataggio delcalcificio Minermix, di chiamare a raccolta altri cementieri o comunque produttori di rischioper la salute.Questa proposta, come forse lei saprà, si inserisce in un quadro territoriale molto delicato.Le autorità sanitarie e gli enti locali che siedono al tavolo provinciale V.I.S. (ValutazioneImpatto Sanitario) per valutare – secondo quanto riporta ASL Lecce – i danni e l’impattosanitario e ambientale con riferimento alle potenziali ricadute cumulative di tutte le attivitàproduttive presenti nell’area industriale, in particolare del cementificio Colacem Galatina,non possono ignorare che l’area Galatina/Soleto e comuni limitrofi, come confermatodall’Istituto Superiore di Sanità, dai rapporti Ambiente e Salute RePOL, dallo studioPROTOS, dai dati LILT e dell’OER Puglia, è un cluster che registra dati epidemiologiciallarmanti, in particolare per neoplasie polmonari, per l’esposizione ambientale come quellederivanti dalle emissioni di grandi camini industriali. Come riportato nei giorni scorsinell’ultimo Rapporto di Puglia Salute in tutta la Provincia di Lecce, in particolare nel Distrettodi Galatina, la fotografia dell’incidenza delle neoplasie è in peggioramento.Nell’area galatinese, la più industrializzata e malsana della provincia di Lecce, con lamaggiore concentrazione di grossi impianti industriali insalubri IPPC, il quadro sanitario eambientale non è stato sufficientemente rappresentato nei lavori della task force regionaleimpegnata nella vertenza Minermix.Lo stabilimento della Minermix Srl, attivo dal 1990, è adibito alla produzione, macinazione emiscelazione di ossido di calcio, calce idrata, premiscelati di minerali, grassello e malte peredilizia. È inserito nella ASI Galatina Soleto a poche centinaia di metri dall’area densamenteurbanizzata, insieme ad altri opifici di trattamenti rifiuti e comunque fortemente nocivi.Come Associazioni, abbiamo preso parte alla CDS del mese di marzo 2022, e in quellaoccasione abbiamo preso atto che la stessa Dr.ssa Teresa Alemanno, presente inconferenza di servizi per il riesame A.I.A. per il Dipartimento di Prevenzione ASL Lecce, puressendo stata molto concisa, ha evidenziato chiaramente la questione “area sensibile”,in riferimento all’area cluster tumore polmonare del Distretto di Galatina, chiedendoquindi ad ARPA se avessero loro effettuato delle verifiche sulle emissioni, con chiaroriferimento al potenziale apporto di ulteriori danni all’ambiente.Occorre ricordare che a Galatina insiste un cementificio Colacem attivo sin dalla fine deglianni ‘50, uno degli impianti più grandi d’Europa. Le ricordiamo che i cementifici sonocompresi nell’elenco delle industrie a maggior impatto ambientale in EUROPA, comeindustrie insalubri di Seconda Classe, cioè di impianti che devono osservare speciali cautelenei confronti del vicinato. L’insostenibilità ambientale è legata non solo alle emissioni diparticolato, di PCB (prodotto clorato simil diossina), metalli pesanti, (Mercurio, piombo,cadmio, cromo esavalente), tutte sostanze gravemente nocive per la salute, cancerogeneed interferenti endocrine, ma anche alla portata di consumo di acqua e suolo.Nel 2017 Colacem Galatina ha prodotto complessivamente 2.658.578 t di Clinker,2.883.528t di cemento, ha consumato 244 litri di acqua per ciascuna delle 309.900tonnellate di cemento prodotto, ovvero 75,6 milioni di litri di acqua. Il consumo è abnormeper un territorio già fortemente penalizzato dalla sua stessa conformità naturale, dove lospessore medio del sottosuolo riferito al livello del mare è di circa 60 metri, con scarsacapacità di filtraggio delle acque pluviali per via della sua condizione carsica, e con unafalda esigua che presenta forti infiltrazioni inquinanti.Le concentrazioni contaminanti e il correlato rischio mortalità mostrano un trend inpeggioramento, secondo quanto indicato in uno studio realizzato nel 2014 dall’istituto diScienze dell’Atmosfera e del Clima ISAC – CNR in collaborazione con l’Istituto di FisiologiaClinica del CNR attraverso una valutazione preliminare nei comuni di Sogliano Cavour,Galatina, Cutrofiano, Corigliano d’Otranto e Soleto.Gli impegni dichiarati anche da alcuni rappresentati politici locali pare che siano finalizzatinel voler salvare i 20 posti di Galatina, e forse anche i 39 di Fasano, con il rischio però diritrovarci un nuovo opificio maggiormente inquinante, chiamando a raccolta altri cementierio comunque opifici produttori di rischio.Inoltre, va tenuto conto dei riferimenti legislativi alla salute della popolazione e all’integrità
mar072023
Sono passati ben oltre 14 mesi dagli annunci dell’insperata promessa di restauro della casa dell’orologio di Noha. Ma lo stato di degrado della nostra casa e relativa torre, è vecchio di almeno quattro decenni. Allorquando il servizio di anagrafe comunale venne spostato in una struttura più sicura. Il degrado chiama degrado, si dice. Ma i cittadini di Noha hanno dimostrato di saper resistere con grande dignità a certi strani eventi del destino.
Un uomo sano non pensa in continuazione al suo essere in salute; solo chi è malato è interessato alla salute. Per cui se, per esempio, non soffri di mal di testa, non sai neppure di avere una testa. A quanto pare, tutto ciò che sperimentiamo, dipende dal suo opposto. Sappiamo quindi quanto sia vero il fatto che se si è costretti a vivere nel degrado, si rischia di farci l’abitudine.
“L'abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, e ci si rassegna a tutto.” Oriana Fallaci, Un uomo (Milano, Rizzoli 1979). Bell’insegnamento che abbiamo dato alle ultime due generazioni che hanno dovuto acquisire a proprie spese la capacità di fare resilienza.
Naturalmente la speranza è sempre l’ultima morire.
gen182023
La nostra terra, l'aria e la falda idrica, già fortemente compromesse, hanno davvero i requisiti per essere impregnati di ulteriori sostanze non biodegradabili, quali quelle prodotte da questi opifici e altri insalubri già abbondantemente concentrati sul nostro territorio?
Quali altre vocazioni di sacrificio, oltre quelli già esistenti deve accollarsi la comunita’ di GALATINA?
Il Direttivo di NoiAmbiente e Beni Culturali
di Noha e Galatina
nov182022
Anche quest'anno regaleremo degli alberi alla comunità. Sono sempre pochi, ma buoni.
Se qualcuno/a può venire è benvenuto/a. Come sempre. Siamo fiduciosi.
Il Direttivo di NoiAmbiente e Beni Culturali
di Noha e Galatina
giu122022
Le vore sono in pratica un accesso naturale che porta direttamente verso il bene più prezioso: l'acqua. E qui da noi, nel Salento, l'acqua scarseggia e quella che c'è è a rischio di non potabilità per tante ragioni, dovute soprattutto alle attività dell’uomo.
Per esempio, la Vora Bosco, dopo il primo tratto di cunicoli tortuosi di circa trenta metri precipita per i restanti 40 m. a capofitto fino al fondo, dove soggiace la nostra preziosissima acqua, benedetta da tutti nei secoli dei secoli.
A proposito di vore nostrane, abbiamo chiesto e protocollato presso il Comune di Galatina, in questi ultimi (5) anni la richiesta di messa in sicurezza della Vora Bosco, in contrada San Vito e la bonifica della Vora di Noha che si trova all'imbocco della via che porta a Sirgole.
Bonificare serve, oltre a restituire dignità ai cittadini, ad arginare lo sversamento continuo in falda del percolato prodotto dai rifiuti ammassati.
Mettere in sicurezza serve a impedire atti vandalici, sempre più frequenti e scarsamente controllati, ma soprattutto vuol dire impedire l'accesso delle acque di dilavamento delle strade (e di certe campagne). Le acque di dilavamento, non solo quelle aziendali ma anche piovane, non fanno altro che, appunto, lavare le superfici dai più svariati inquinanti che il progresso del consumismo ci porta a spargere ovunque, compresi olii e polveri derivanti dall'uso spasmodico degli autoveicoli.
Queste acque quindi andrebbero convogliate in appositi impianti di pretrattamento e bonificate, prima di essere rilasciate in falda.
gen012022
Parafrasando Giacomo Leopardi in una sua famosa frase, ci viene da pensare: Siamo storditi dai rifiuti che produciamo.
Senza questa abbondanza di rifiuti, non ci sarebbe bisogno di tante discariche, non ci sarebbe il CSS da bruciare, il percolato che intossica terra e acqua, emissioni che bruciano i polmoni, roghi abusivi e inceneritori ufficiali. Se ci fossero meno rifiuti la Natura ci benedirebbe. Ma aldilà di ogni "io credo che..." c'è la realtà, o verità che dir (non) si voglia.
Quanto (NON) sia prioritario il problema "inquinamento", lo si vede a partire dalle piccole cose:
Queste sono solo un piccolissimo esempio del degrado che regna dentro e fuori le nostre bellissime Galatina e frazioni. Senza contare delle centinaia di migliaia di buste e bustoni sparsi lungo i bordi delle strade, che puntualmente vengono macerati dal tempo e rinnovati da ignobili individui.
Poi ci sono le grandi “cose” che se pur impegnate nel sacrosanto diritto di garantire occupazione e nel rispetto di norme tirate allo stremo (quindi, per decine e decine di anni sempre al massimo con inquinamento e profitto e con alto rischio salute) lasciano, obtorto collo, ingenti tracce preoccupanti nell'aria, nel suolo e nell'acqua.
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