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Perché voglio iscrivermi al Partito democratico?
Di Alice De Benedetto (del 15/11/2018 @ 21:08:52, in Comunicato Stampa, linkato 942 volte)

In 26 anni di vita, non ho mai sentito il bisogno di iscrivermi presso una qualsiasi associazione politica. Questo perché io, come molti miei connazionali e contemporanei, sono stato infettato da un male ben peggiore della demagogia: l’apatia politica. Per una parte della mia vita a governare l’Italia c’è stato Silvio Berlusconi e, ad ogni promessa infranta dalla classe politica, una parte dell’elettorato perdeva fiducia nelle istituzioni. Una parte del popolo votante, infatti, ha iniziato a maturare la nociva idea che “non votare” fosse l’unica scelta accettabile, l’unica vera forma di ribellione contro le istituzioni. Dico che questa idea è nociva, in quanto, privarsi di un diritto come può essere una dimostrazione di libertà? In questa maniera si lascia ad altri la scelta e non è detto che questi altri la pensino come noi. Pertanto ogni volta che mi fu possibile votai. Maturai attraverso i miei studi e le mie esperienze una personale visione politica e mi ripromisi di votare il partito che più di tutti si avvicinava alla mia utopica visione. Nel 2013, anno in cui votai per la prima volta, ero ancora annebbiato dalle mie fantasie sulla rivoluzione e commisi il mio primo grande errore: votare il movimento 5 stelle. La mia vicinanza ai 5s fu un fuoco di paglia che non durò a lungo, un paio di mesi dopo avevo già accantonato l’idea di votarli spaventato dal loro modo di fare orwelliano, dalla loro propaganda atta a destabilizzare lo status quo e dalla loro diffidenza verso la stampa. “Dovete fidarvi solo del blog, abbiamo ragione noi e tutti gli altri hanno torto”, questi alcuni esempi che mi capitò di leggere su diversi social che si traduce con un misto di arroganza e vittimismo che non mi faceva stare tranquillo. Promisi solennemente a me stesso che il mio voto non lo avrebbero mai avuto. Passarono gli anni e mi laureai in Lingue e Civiltà Orientali (Lingua Cinese) e tra le varie materie venni immediatamente colpito da Storia della Cina Contemporanea. Non voglio annoiare nessuno parlando di questo o quell’episodio storico, tuttavia notai delle somiglianze agghiaccianti con il nostro attuale presente. I miei rapporti nei confronti del concetto stesso di “rivoluzione” erano drasticamente mutati: ero passato dal definirla “utopia”, al definirla “dannosa”. Ai vostri occhi potrei apparire come un conservatore, tutt’altro, le rivoluzioni sarebbero anche accettabili se, e solo se, le persone che le vivono siano in grado di sostenerle senza tradirle. Nella storia dell’uomo individui in grado di mantenere saldamente la fiamma della rivoluzione accesa si contano sulle dita di una mano e di certa la farsesca rivoluzione osannata dai 5s fallirà prima ancora del suo compiersi. 

Nei giorni antecedenti alle ultime elezioni mi avvicinai al Partito democratico, il quale negli ultimi 5 anni era stato ritenuto il vero responsabile dei problemi del Paese. Sebbene fossi scettico su molti provvedimenti (tra cui “la buona scuola”) non ho potuto non mostrare un minimo di riconoscimento verso quel Governo, non perfetto, ma che ci stava lentamente facendo uscire dalla crisi. All’infuori della macchina del fango utilizzata dai partiti attualmente al governo (Lega-5s) e le cui affermazioni contro il Partito democratico si stanno ironicamente dimostrando calunnie e diffamazioni, ciò che più viene rimproverato al Pd è il non essere di sinistra. Molte persone definite di sinistra non hanno fatto altro che ripetere la solita litania secondo cui il Pd è più di destra che di sinistra. A costoro mi piacerebbe far notare che la sinistra in Italia non ha mai vinto, questo perché la nostra nazione ha una profonda passione verso qualsiasi personaggio moderato, meglio ancora se di destra. In ogni legislatura la sinistra non ha mai vinto eppure Rifondazione Comunista esisteva e pochissimi la votarono. Questo dovrebbe farci riflettere su quanto i pensatori di sinistra siano particolarmente divisi e con questo stato delle cose come possiamo credere che una rinascita della sinistra sia possibile dal nulla? Potere al popolo, che pure aveva destato non poca attenzione, ha ottenuto un risultato molto esiguo e si trattava di un partito di estrema sinistra, così come LeU che era sinistra estrema (una sinistra così divisa in micropartiti non può sperare di sopravvivere). 

Il nostro Paese, statistiche a parte, ha ancora bisogno di una pietra miliare come il Partito democratico, che possa riunificare e riassumere gli ideali di sinistra che, a differenza di quanto detto dalle malelingue, ha saputo mandare avanti questi ideali. È con il Partito democratico che il reddito d’inclusione è nato e tutto questo senza rischiare di mandare in default una nazione. È col Partito democratico che le unioni civili, il divorzio breve, la definizione di ecoreati, il biotestamento hanno visto la luce. È col Partito democratico che si è cercato di salvare le banche, che non sono creazioni complottiste, ma istituzioni che tutelano i risparmi di noi cittadini, a differenza dell’attuale governo che non ha il minimo interesse verso le banche e i danni che lo spread (che anch’esso esiste e non è un complotto) sta arrecando ai nostri conti. È con il Partito democratico si è messa in moto una serrata caccia agli evasori (20 miliardi di Euro recuperati in 5 anni), a differenza dell’attuale governo che crea condoni e li chiama “paci fiscali” per farli digerire meglio. È con il Partito Democratico che l’occupazione (attraverso il tanto odiato Job Act) stava ripartendo, prima che l’attuale governo col suo “decreto dignità” vanificasse ogni cosa, anziché far progredire il Job Acts aggiungendo magari provvedimenti che spingessero le aziende ad assumere a tempo indeterminato. È col Partito democratico che si è avuto maggiore rispetto della classe medica e del valore dei vaccini, su cui l’attuale governo invece si scaglia allo scopo di raggranellare voti di individui che non hanno le competenze di un medico. 

Ma adesso le cose sono cambiate, adesso va di moda per la classe governante sbraitare contro le statistiche, contro gli immigrati, contro l’Europa, contro i giornalisti, contro gli economisti, contro il Presidente della Repubblica, contro le associazioni umanitarie, etc, tutti rei di mandare avanti complotti contro l’attuale governo allo scopo di denigrare il nostro Paese. Il Partito Democratico è stato al centro di numerosi attacchi negli ultimi 5 anni, eppure manifestava forme di mania di persecuzione così accentuate. Sarà forse che stiamo smarrendo la nostra civiltà? Sarà forse che ai fatti preferiamo credere alle fake news solo perché ci dicono ciò che vorremmo sentire? Sarà pure così, ma io preferisco credere alla realtà anziché vivere in una conveniente bugia. 

Conte Luigi, Partito Democratico di Noha