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Una pubblicazione ed una mostra per la ricorrenza del bicentenario della nascita di Pietro Cavoti
Di Redazione (del 09/12/2019 @ 19:04:52, in Comunicato Stampa, linkato 1161 volte)

Il Museo civico “Pietro Cavoti” di Galatina in occasione del bicentenario della nascita di Pietro Cavoti (28.12.1819) celebra la figura e le opere del suo illustre cittadino con una pubblicazione ed una mostra. Si tratta di un evento molto importante per la Città di Galatina, madre di celebri artisti le cui opere sono conservate nei suoi luoghi di cultura. “E' necessario partire dalla conoscenza della propria storia e, quindi, anche dei propri artisti per apprezzare il patrimonio culturale di Galatina – è quanto afferma il Sindaco Marcello Amante - attuare una strategia in grado di arricchire l'identità artistica della Città capace di stringere relazioni proficue con altre enti regionali e nazionali”. E per l’occasione l’Assessore Dettù afferma che “è come aprire un cassetto chiuso da anni e scoprire un tesoro dimenticato: è la sensazione che si prova nel sentire parlare di Pietro Cavoti mentre si osservano le sue opere tra colori, forme e immagini quasi perfette”.

I taccuini di Pietro Cavoti sono i protagonisti dell’omonima mostra, a cura di Salvatore Luperto e Anna Panareo e del cahier Pietro Cavoti: i taccuini, le pagine di cronaca del tempo di Antonio Giuseppe Lupo, quest’ultimo dà il via ad una collana di “quaderni” del Polo Bibliomuseale di Galatina che metteranno in luce le eccellenze artistiche e culturali del Museo civico.

Venerdì 13 dicembre, ore 18.00, nel Museo Cavoti di Galatina, il sindaco Marcello Amante, l’assessore alla Cultura Cristina Dettù, il Direttore del polo biblio-museale di Lecce Luigi De Luca e l’Amministratore di Libermedia, gestore del Polo biblio-museale di Galatina, Monica Albano, con il loro saluto introdurranno l’iniziativa culturale e gli interventi di Salvatore Luperto, Antonio Lupo, Regina Poso, e Anna Panareo sull’eclettico intellettuale-artista Pietro Cavoti.

I taccuini di viaggio, ricchi di appunti, schizzi, acquerelli, sono una riserva misteriosa e sconfinata di “ricchezze” culturali. Un “Pozzo di San Patrizio” da cui attingere dati e informazioni che riguardano personaggi illustri e molteplici contenuti storico-culturali del territorio salentino e nazionale. Veri antesignani del libro d’artista, piccole agende d’artista pertinenti alla definizione dei noti libri d’artista del secondo Novecento, formulata da Germano Celant: “…del libro mantengono forma e struttura, ma che nella sovranità delle intenzioni dell’artista sono opera d’arte”.

Ufficio Stampa - Marcello Amante