La DENOMINAZIONE COMUNALE è un riconoscimento che i Comuni attribuiscono a quei prodotti ritenuti “tipici”, o legati storicamente al luogo di produzione, con l’obiettivo di censire e valorizzare i prodotti agroalimentari e le tradizioni legate alla storia ed alla cultura del territorio, così da promuoverle e garantirne la sopravvivenza.

L’approvazione del Regolamento e l’istituzione della DE.CO Galatina permette a tutti gli imprenditori artigiani, anche riuniti in Associazione, di richiedere all’Amministrazione Comunale l'iscrizione dei propri prodotti in uno specifico registro.

Una apposita commissione di valutazione, che potrà definire singoli disciplinari di produzione, valuterà le richieste ed approverà l’iscrizione nel registro comunale.

Sarà possibile quindi, in collaborazione con l’Amministrazione, attivare delle campagne di promozione dei prodotti tipici, come per

esempio quelli relativi all’arte dolciaria, nonché di prodotti della terra, di cui Galatina vanta eccellenze riconosciute, anche associati a specifici piatti della cucina di tradizione.

Potranno richiedere l’iscrizione nell’apposito registro anche manifestazioni culturali e di tradizione, realizzate in via continuativa per almeno tre anni.

L’istituzione della DE.CO è una ulteriore opportunità di marketing offerta al territorio e crea anche uno strumento di relazione tra le imprese artigiane, con l'obiettivo comune di valorizzare i singoli

 
Di Redazione (del 31/12/2020 @ 19:23:17, in NohaBlog, linkato 1179 volte)

Resistenti, critici, veri, partigiani, eterodossi, politicamente scorretti, utopici, ribelli, essenziali, egregi, liberi, dissenzienti, antiadattivi, demistificanti, disobbedienti, diversi, satirici, coscienti, vigili, autonomi, ragionati, combattivi, coerenti, indocili, comunitari, memori, identitari, storicamente radicati, rispettosi del Genius loci e di quel che resta di arte, storia, leggende, natura e umanità nostre. Cari Nohani e amici dei Nohani, vi auguriamo di pescare a piene mani fra questi doni sotto forma di aggettivi impegnativi: sono a vostra disposizione, diciamo a partire dell'alba del 2021.

Noha.it

 
Di Marcello D'Acquarica (del 30/12/2020 @ 13:40:50, in NohaBlog, linkato 1526 volte)

Mi compiaccio della sua leggerezza, nasce così un primo nesso di simpatia con “Luoghi da Favola”, volume edito da Espera nel corso di quest’anno di Grazia 2020.

E’ il primo fattore di valutazione che adopero per un libro nuovo, la leggerezza. Poi ci sono le parole.

Subito cerco di carpirne i segreti, il più in fretta possibile, quindi lo sfoglio velocemente. Lo so che in questo modo è impossibile leggerlo, ma è una impulsività che fatico a dominare. Quindi passo ad esaminare l’indice. Resto colpito dalla parola “Noha”. Chissà cosa avranno da dire in un libro di favole sulla mia Noha? Cerco le immagini. Sono disegni mai visti finora, sembrano appunto, per favole.

Non faccio in tempo a leggere la prima storia, una presa a caso, che resto come inghiottito da un vortice.

E’ una lettura così coinvolgente che appena dopo poche pagine mi rendo conto della geniale organizzazione con cui il libro è strutturato, diviso in capitoli che separano racconti di battaglie, di principesse e amori infelici, di tesori e infine vicende di diavoli e santi. Le favole si snodano piacevolmente una dietro l’altra, e per ognuna di esse la storia, con luoghi e personaggi reali.

Immergendomi così nelle pagine mi sento come coccolato da una vera guida per viaggiatori, ed essendo luoghi a me più o meno noti, mi lascio trasportare dall’immaginazione che trova una facile sceneggiatura per ogni avventura narrata. Ad ogni paese una preziosità. E così si svelano segreti inimmaginabili, come per esempio Torre Suda, che deve il suo nome per essere stata utilizzata come cisterna, quindi trasudando acqua dalle pareti, come la torre del castello di Noha, che conserva in pancia antiche tracce del livello lasciato dall’acqua; Racale che forse deve il suo nome al mitico Ercole; la torre del Serpe, che lo deve ad una fantomatica serpe che succhiava l’olio dalla lanterna del faro; il laghetto Cocito di Castro e Felline con il suo castello normanno; dell’antica specchia di Martano, la torre di Babele salentina; la fantastica Serra di Sant’Elia fra Trepuzzi e Campi Salentina; delle antiche pietre messapiche di Muro leccese, dove trovo in molti massi messapici la somiglianza con il Menhir di Noha scoperto anni addietro nel fondo “Santu Totaru” e poi ancora a cercare sulla costa adriatica i resti dell’antica abbazia di Casole.

 
Di Redazione (del 30/12/2020 @ 13:25:01, in Comunicato Stampa, linkato 700 volte)

Un saluto a tutti e in particolare ai più piccoli dalle operatrici volontarie del Servizio Civile Universale, progetto “In Reading 2018”.

Cogliamo l’occasione per augurare a tutta la cittadinanza delle serene festività, sicuramente diverse dalle altre, ma che ci permettono di riscoprire ciò che è davvero importante.

Per questo motivo, abbiamo pensato di coinvolgere i nostri utenti più piccoli attraverso un laboratorio Puzzle Book Online che troverete sulla pagina Facebook “Servizio Civile – In Reading 2018 – Galatina” al seguente link:

https://fb.watch/2FsnGGFyJv/

Oltre alla storia scritta, letta e animata da noi, ci sarà un link allegato con un puzzle online.

 
Di Redazione (del 29/12/2020 @ 19:51:21, in Comunicato Stampa, linkato 1089 volte)

La Tangenziale, che l’Amministrazione Provinciale sta realizzando a Ovest di Galatina, è un’unica arteria che dovrà collegare Via Vecchia Noha con Via Collemeto, superando alcuni passaggi a livello della Sud – Est. Per la sua realizzazione si sono superati e si dovranno superare altri ostacoli. Il primo tratto, quello che va da Via Noha a Via di Gallipoli, è stato realizzato alcuni anni fa, per il secondo , Via di Gallipoli – Via Roma,  si è dovuto attendere cinque anni.

Ebbene, pur essendo una strada unica (i due tratti sono divisi da una rotatoria in Via di Gallipoli), presenta aspetti diversi e contrastanti. In questi giorni, dopo l’ultimazione dell’asfalto e la segnaletica orizzontale, si è provveduto alla posa in opera di quella verticale, con i segnali di circolazione. Mentre per il primo tratto si è proceduto in modo corretto, per il nuovo si è deciso diversamente.

Lungo il percorso vi è anche un passaggio pedonale molto ampio (accanto alle illuminazione canonica dell’ENEL, verrà installata una più bassa, per fare luce, appunto, ai pedoni), dove sempre più numerosi, sono i galatinesi che fanno una semplice passeggiata, svolgono attività fisica,  camminata veloce o corsa, tanti i bambini che, accompagnati dai genitori, lo percorrono in bici o in macchinina. Non a caso è stata battezzata “La strada della salute”. I segnali installati, lo hanno fatto diventare un percorso ad ostacoli, essendo stati piazzati al centro del camminamento, persino quelli che potevano trovare posto ai lati.

 
Di Redazione (del 29/12/2020 @ 19:47:50, in Comunicato Stampa, linkato 729 volte)

Gerardo Aprile è un appassionato costruttore di presepi che realizza ogni anno seguendo un tema che lo ha particolarmente colpito. Se nel 2019 ha deciso di ambientarlo a Venezia dopo l’alluvione che la colpì, quest’anno ha realizzato il presepe a tema pandemia.

Da dove nasce l’idea di ambientare il presepe in un ospedale?

Ogni anno prendo spunto da quello che succede nel mondo per realizzare il presepe  e senza dubbio quest’anno la pandemia ci ha fatto soffrire  un po’ tutti, ma in particolare chi per colpa del virus ha perso persone care o ha dovuto affrontare lunghi periodi di malattia. Credo che Gesù Bambino nasca proprio nei luoghi in cui c’è la sofferenza più vera e profonda e, quindi, ho deciso che quest’anno tutto il presepe dovesse essere ambientato in un ospedale e la grotta nel suo pronto soccorso, come simbolo di speranza per i giorni che verranno.

 Da quanto tempo ci stai lavorando?

La progettazione è iniziata già da Agosto ma da Ottobre ho iniziato a costruire l’ospedale, i lettini e il personale sanitario con il polistirene, aggiungendo poi man mano le luci, gli effetti sonori e tutti gli altri dettagli.

A chi lo vuoi dedicare?

 
Di Antonio Mellone (del 27/12/2020 @ 16:38:59, in NohaBlog, linkato 1377 volte)

Una buona fetta di galatinesi è a stento consapevole di quel che capita sul marciapiede di casa sua, salvo poi essere perfettamente al corrente su molti altri fatti (tipo cosa hanno mangiato a Natale e con chi gli “amici” di fb).

Un’altra porzione degli stessi è venuta a conoscenza solo per puro caso del fatto che ‘scappano’ i pini di viale don Bosco - nel senso che gli alberi se la squagliano proprio da questa città che evidentemente non li vuole e forse non li merita - ma la curva dell’elettroencefalogramma di codesti concittadini continua a rimanere appiccicata con il Super Attack all’asse delle ascisse, onde non storcono muso né muovono polpastrello sullo schermo tattile del personale smartphone né per dissentire (certuni credono che il verbo dissentire abbia endemicamente a che fare con il sostantivo dissenteria), né per appoggiare questa politica della sega (che a quanto pare sembra provocare l’acme del piacere). Sta di fatto che, come cantava quello, Là dove c’era l’erba ora c’è una citta (Citta, senza accento, mi raccomando, se no la traduzione dal vernacolo sarebbe diversa da Zitta, Muta, Remissiva, o Consenziente).

Abbiamo poi un’altra parte, “informatissima”, crediamo la stragrande maggioranza, che lungi dal prendersela con i propri pubblici amministratori (e perché dovrebbe visto che la rappresentano alla perfezione) per questa cosa che altrove chiamerebbero devastazione, scempio, sterminio, rovina del paesaggio o coglionaggine, è convinta sia cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza togliere di mezzo questi benedetti alberi di alto fusto, oltretutto in ottima salute, “visto che disturbano il traffico” (non viceversa), “possono essere pericolosi” (gli alberi sono pericolosi eh, mica i mattoni, il cemento, i muri, gli autotreni, le auto e le moto che sfrecciano a tutta birra su quel viale del tramonto), e poi “vuoi mettere i rischi con questo clima che sta cambiando repentinamente?” (qui evito commenti da querela), e infine, signora mia, “rovinano tutto quanto l’asfalto” (giuro, lo dicono ma soprattutto lo pensano veramente).

 
Di Redazione (del 27/12/2020 @ 16:29:48, in Istituto Comprensivo Polo 2, linkato 1439 volte)

Dirigente, insegnanti, alunni e genitori del Polo 2, scuola Primaria di Noha, hanno inventato le Scatole Nohane (non cinesi) per augurare a tutti Buon Natale. 

 
Di Redazione (del 25/12/2020 @ 09:44:59, in NohaBlog, linkato 1214 volte)

Auguri di buona Rinascita a tutti i Nohani e a tutti quelli che, in un modo o nell’altro, sono legati a Noha da un sentimento o da un ricordo. Li facciamo con l’immagine del Bambinello della chiesa madre di Noha, quello che nel corso degli anni cinquanta del secolo scorso, durante l’archipresbyteratus di don Paolo, si salvò (unica statua di quel presepe) da un violento incendio causato dal calore delle candele. Fatto emblematico in un tempo, questo, in cui si sente il bisogno di una Rinascita civile, culturale, politica e probabilmente pure sentimentale.  

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