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Di Redazione (del 25/06/2014 @ 23:49:06, in Comunicato Stampa, linkato 2845 volte)

E’ tempo di Bilanci per le società partecipate dal Comune di Galatina e dopo l’assemblea per l’approvazione di quello della fiera di Galatina e del Salento spa, tenutasi in modo RISERVATISSIMO nel mese di aprile, è la volta della CSA Spa.

Da una prima analisi sul Bilancio della fiera, ad un anno dall’operazione di affitto a privati definita imprevidentemente “un miracolo”, si registra una sostanziale invarianza del deficit patrimoniale ( € -883.000 del 2013 contro € -913.000 del 2012) evidenziando tutti i limiti dell’idea sponsorizzata dal liquidatore e condivisa dall’Amministrazione Montagna. Limiti che ho già sottolineato ampiamente in sede di Consiglio Comunale allorquando, il Sindaco Montagna e la sua Amministrazione, anziché pretenderne la restituzione, deliberarono, se pur a determinate condizioni, la proroga del contratto di comodato  dell’immobile di proprietà del Comune,  accollandosi, nei fatti, l’onere di ripianare i debiti dell’Ente fiera , sacrificando i soldi dei galatinesi sull’altare dell’ “opportunità di rilancio”.

Ad oggi, dopo circa un anno, il tanto celebrato rilancio è passato ESCLUSIVAMENTE da “Erotika”, manifestazione, sulla quale qui non esprimo giudizi morali, ma che certamente ha poco a che vedere con la storia culturale della nostra Città mentre viene affossata la Campionaria e tutta la sua storia con una totale inerzia e mancanza di progettualità della quale il Sindaco Montagna e la sua squadra Assessorile se ne devono assumere la piena responsabilità politica.

Le Liste Civiche che rappresento, ma certamente anche i galatinesi tutti, attendono poi fiduciose il “chiarimento” promesso dal Sindaco Montagna circa le affermazione pubbliche del liquidatore dell’Ente fiera … mi sono guardato anni e anni di carte e ci ho trovato qualcosa non di chiaro, in tutto quello che ho guardato… ”, oggetto tra l’altro di una mia interrogazione che non ha ancora avuto riscontro.

Passando al bilancio della CSA risalta un’evidente mancanza di indirizzo politico che raggiunge l’apice massimo nel contenzioso in corso di circa € 2.700.000 tra il Comune di Galatina (socio di maggioranza) e la stessa CSA.

Si passa da un utile 2012 di € 227.000 a una perdita 2013 di € -101.000, generata essenzialmente da una svalutazione crediti vs. il Comune di Galatina, contestualmente una puntuale descrizione delle motivazioni che hanno portato alla iscrizione del credito, che, ove il bilancio venisse approvato con il voto favorevole di tutti i soci, farebbe risultare difficile sostenere le proprie ragioni in sede di contenzioso. Dobbiamo quindi attenderci anche quest’anno che il Sindaco o il suo delegato si assenterà ricreando l’anomalia di un bilancio approvato dal solo socio privato di minoranza?  Staremo a vedere.

A completamento di questo quadro confusionario il parere del Collegio Sindacale che si esprime in netto contrasto con l’operato dell’Organo Amministrativo allorquando afferma che “l’Organo amministrativo ha proceduto ad una svalutazione eccessiva dei crediti di dubbia esigibilità che si è trasformato in un accantonamento quasi sproporzionato rispetto alla dubbia esigibilità…………”  

Entrambi gli Organi sono nominati a maggioranza dal Comune di Galatina e questa inconsueta posizione critica lascia ben immaginare la condizione d’incertezza confusionaria che avvolge l’Amministrazione Montagna nei rapporti con la CSA.      

Sarebbe opportuno che il Sindaco Montagna riflettesse su una ipotesi transattiva piuttosto che demandare ad un giudice lo sbroglio della matassa “chi deve quanto a chi” tra CSA e Comune di Galatina perché, in ogni caso, si determinerebbe un danno per le casse comunali e quindi per i galatinesi tutti.

Si parli di partecipate piuttosto che del vergognoso commissariamento dell’ARO, degli interminabili lavori della tangenziale, della propagandistica inaugurazione della palestra che a detta degli operatori del settore non ha le caratteristiche tecniche per essere utilizzata , fino alla gestione del canile che merita sicuramente maggiori approfondimenti e all’imbarazzante sponsorizzazione della festa patronale dalla TAP, la sensazione è di una Amministrazione autoreferenziale, inadeguata ed incapace di autocritica, anche quando nei fatti si evidenziano i limiti.

Rivolgiamo l’ennesimo invito al Sindaco Montagna per una svolta in grado di dare risposte alla città, nell’impossibilità, pur convinti assertore dell’importanza di una continuità di governo, chiediamo ne prenda atto e concluda quest’amara esperienza amministrativa galatinese.

Marcello Amante
Liste Civiche
 
Di Redazione (del 15/07/2013 @ 23:39:48, in Comunicato Stampa, linkato 2703 volte)
Vogliamo oggi raccontare la storia di Cosimo e Mauro, due operosi personaggi, che amministrano con ruoli diversi, avendone a cuore, gli interessi dei Galatinesi.
 
Cosimo gestisce la proprietà immobiliare di famiglia, tra cui un pregiato immobile concesso in comodato gratuito ad una società, di cui è socio al 25%.
Durante la gestione, però, si arriva al dissesto della sociètà.
Mauro, che tale società ha gestito per tanti anni, in qualità di vice presidente, è chiamato a trovare una soluzione. Dopo mesi e mesi di sofferte e struggenti valutazioni, ha un'idea davvero brillante, che sa di "miracoloso" : affittare, a qualche amico degli amici, l’immobile pregiato avuto in comodato gratuito e, attenzione attenzione, con i soldi ricavati pagare i creditori della società in dissesto.
 
In breve, Mauro, affitta un bene non suo ma di proprietà comunale per pagare i debiti della società in rovina.
 
Gli altri corresponsabili siano tranquilli, a pagare saranno SOLO i GALATINESI,
anche se solo un quarto di quel debito è di competenza comunale, poiché alla società partecipano anche la Regione Puglia, la Provincia e la Camera di Commercio di Lecce
 
Idea miracolosa e geniale!
 
.... ma a vantaggio di chi? Di certo non dei galatinesi ai quali toccherà subire oltre al danno d'immagine ed economico della chiusura della fiera, anche la beffa di pagare debiti in gran parte di altri.
 
Il Sindaco, con i suoi silenti Assessori, confermando il metodo che l'ha contraddistinto sino ad oggi, decide di ratificare le decisioni altrui, nello specifico quelle del Dott. Mauro Spagnulo.
 
Ora non ci resta che attendere la conferenza stampa, nella quale il liquidatore illustrerà le sue “miracolose soluzioni”, ma ci pare quanto meno doveroso che il Sindaco Montagna "per opportuna conoscenza ed onestà d'informazione " risponda alle domande poste, giacchè riteniamo che nella sua precedente comunicazione abbia confermato più che smentito i fatti denunciati dal Consigliere Marcello Amante.
 
Domande che di seguito riformuliamo :
 
- Perché si è ritenuto di dover affittare la struttura fieristica ad altra società passando per la liquidanda fiera di Galatina e del Salento Spa e non direttamente, dopo aver richiesto, se necessario anche in modo coatto tramite vie giudiziarie, l' interruzione del contratto di comodato gratuito con la società in liquidazione?
 
- In che modo si è garantita trasparenza e pubblicità, in un atto di affitto di bene pubblico che, riteniamo, non possa essere gestito con modalità privatistiche? Il liquidatore è stato capace di raggiungere dal suo studio tutti i possibili partners del settore? E ancora, siamo certi che non esistano società che possano proporre soluzioni migliori di quella proposta dal dott. Spagnulo?
 
- Dopo aver denunciato, ovviamente, alle autorità competenti gli atti vandalici perpetrati ai danni della struttura fieristica sono state valutate le eventuali responsabilità del Dott. Spagnulo?
 

- Ha l'Amministrazione Montagna chiesto, in occasione del rendiconto intermedio di liquidazione illustrato nell'incontro del 28 giugno u.s., al Dott. Spagnulo perché una società che sostanzialmente ha solo debiti e crediti, dopo un anno dall’inizio della liquidazione, non ha ancora risolto il proprio iter?

Galatina in Movimento
Galatina Altra
Nova Polis Galatina
Movimento per il Rione Italia

 
Di Albino Campa (del 08/09/2013 @ 23:28:13, in PhotoGallery, linkato 3260 volte)
 
Di Albino Campa (del 26/05/2013 @ 23:11:05, in Eventi, linkato 2181 volte)

 Ecco alcuni momenti della mattinata.

 

Volo degli aquiloni. 26.05.2013 Volo degli aquiloni. 26.05.2013
Volo degli aquiloni. 26.05.2013 Volo degli aquiloni. 26.05.2013
Volo degli aquiloni. 26.05.2013 Volo degli aquiloni. 26.05.2013
Volo degli aquiloni. 26.05.2013 Volo degli aquiloni. 26.05.2013
Volo degli aquiloni. 26.05.2013 Volo degli aquiloni. 26.05.2013

 

 
Di Redazione (del 21/01/2016 @ 23:08:19, in Comunicato Stampa, linkato 2224 volte)

La sicurezza di 300 dei nostri figli è “FUORI SERVIZIO DAL 27 FEBBRAIO 2013

Una richiesta di aiuto e un’assunzione di responsabilità in quel pezzo di nastro adesivo appiccicato sotto l’idrante anti-incendio all’ingresso della Scuola Media di Noha.

Sindaco ed Assessori tutti “in altre faccende affaccendati” non vedono, non leggono e non sentono.

Sicurezza, prevenzione, legalità, responsabilità per tutti costoro, probabilmente, sono solo “paroloni ad effetto”, da utilizzare a convenienza in proclami propagandistici sui social network di moda.

Da circa tre anni nessuno ha sentito la necessità di intervenire per riparare (con poche centinaia di euro) un idrante fuori uso in una scuola comunale pubblica? La politica che per funzione deve programmare, vigilare e vivere il territorio che si amministra dov’è?

Galatina ridotta, oramai, ad una città transennata nella totale incuria della cosa pubblica; strade che sprofondano in un lento ma continuo degrado, cantieri abbandonati da mesi senza che se ne conosca il motivo, nuove strutture pubbliche inaugurate in pompa magna per poi essere chiuse ed abbandonate.

Questo è diventata Galatina!

Un’esagerazione? Per chi non vuol vedere forse si, ma chi la guarda con gli occhi del cittadino abituato a vivere la propria città nella quotidianità non può non denunciare.

La lista delle opere inaugurate ma inagibili e “fuori servizio” è lunga, val la pena far qualche esempio :

  • La piazzetta nei pressi della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, meglio conosciuta come Chiesa Immacolata, in pieno centro è stata inaugurata da mesi e mai resa disponibile; oggi si presenta transennata e “fuori servizio”, costringendo i ragazzi che vanno a Scuola a camminare pericolosamente sulla carreggiata stradale anziché, come dovrebbero, sul marciapiede;
  • La nuova palestra sulla tangenziale interna, inaugurata da mesi ma da sempre inagibile e “fuori servizio”;
  • L’asilo comunale realizzato in Viale Don Bosco, terminato da qualche anno ma inagibile e “fuori servizio”(mancano i bagni per bambini!);
  • Il nuovo Centro Polifunzionale, sempre in Viale Don Bosco, inaugurato ed aperto ma che allo stato è pericolosamente incompleto in alcune sue parti e certamente non può considerarsi in sicurezza;
  • Il Centro Polivalente di Noha da anni inaugurato, dichiarato agibile ma mai allacciato adeguatamente alla rete elettrica;
  • Il nuovo teatro Cavallino Bianco, inaugurato per una parte, ma per il suo utilizzo di volta in volta vi è la necessità di affittare un gruppo elettrogeno per alimentare la struttura (già risultano stanziate somme per adeguamenti !);

Che dire poi dei tanti lavori iniziati ed abbandonati che danno il senso del degrado in cui versa la nostra cittadina, oltre all'evidente disinteresse degli attuali amministratori :

  • L’Isola Ecologica che doveva sorgere “a giorni” già alcuni mesi fa nei pressi della fiera, è abbandonata a se stessa e non si hanno notizie certe (gli ultimi lavori sono stati fatti in piena notte il 22 dicembre 2015);
  • Transenne in via Corigliano, transenne nel Centro Storico, transenne in Viale Santa Caterina Novella, transenne nei pressi della Chiesa di San Sebastiano, transenne in Corso D'Enghen, transenne sulla Villa comunale a circoscrivere un pozzo artesiano realizzato ed abbandonato.

Ribadiamo allora la richiesta : FERMATELI !

Il nostro rinnovato appello è per i Consiglieri Comunali di maggioranza, che sostenendo quest’Amministrazione, inevitabilmente si stanno assumendo nei confronti dei galatinesi ogni responsabilità per quanto è sotto gli occhi di tutti.

Galatina in movimento

novaPolis Galatina

Galatina Altra

Movimento per il Rione Italia

 
Di Antonio Mellone (del 21/09/2013 @ 23:00:38, in Eventi, linkato 3606 volte)

E’ alla sua prima edizione il Gran Galà Equestre di Noha, “Città dei cavalli”, con inizio alle ore 15.30 presso il locale campo sportivo comunale trasformato per l’occasione in ippodromo-palcoscenico dell’evento.  

Si tratta di esibizioni artistiche di dressage da parte di cavalli e cavalieri, tutti campioni di rango provenienti da ogni parte d’Italia, con volute, coreografie con gruppi di ballerini, danze, movimenti geometrici, volteggi acrobatici da suspense diretti da registi, allevatori, maestri ed esperti di alte scuole equestri.
I cavalli ospiti d’onore verranno accolti dalla sfilata dei cavalli e cavalieri primi classificati nelle diverse specialità della fiera dell’8 settembre (cfr. scheda). 
In questo inedito show salentino si misceleranno tradizione ed innovazione, indissolubilmente legate dalla passione per i cavalli, amici dell’uomo e della natura.  

Antonio Mellone

(trafiletto apparso con variazioni sul numero di settembre di quiSalento)

 

Due indizi non fanno una prova, ma tre o magari quattro? Noi crediamo di si.

Oramai solo chi non vuol vedere non vede: l'UDC è organico alla maggioranza che sostiene l'amministrazione Montagna e l'assessore De Donatis, già presidente del circolo UDC di Casarano, ne è il garante in giunta.

(http://udccasarano.blogspot.it/p/chi-siamo.html)

 Qualche giorno fa è andata in scena, nel più classico dei teatrini della vecchia politica partitocratica, un’altra commedia nel Palazzo della Cultura quando l’amministrazione Montagna ha permesso, con spese a carico dei galatinesi, ad un dinosauro della prima Repubblica, già presidente dell'UDC (che coincidenza !), ed ai suoi contigui locali di camuffare da intervento culturale un comizio preelettorale a sostegno delle idee del proprio partito. Un intervento non da studioso, quale l’occasione richiedeva, ma molto più semplicemente un comizio di parte.

 Nulla contro il Dott. De Donatis, ma non si capisce perché il Sindaco Montagna neghi l’evidenza dei fatti.

A voler ricordare gli eventi è immediato collegare il centro sinistra tra i principali artefici della caduta dell’amministrazione Coluccia e allora il problema sulla coerenza si palesa con clamorosa evidenza.

Esiste tanta ipocrisia quando si negano sudditanze leccesi che prevedono accordi ed alleanze sottoscritte nelle segreterie dei partiti, con buona pace di quella parte della sinistra, oggi messa all'angolo, che tanto ha vantato una vittoria elettorale figlia dell'omogeneità della coalizione e senza inciuci.

Lo avevamo segnalato sin da subito e per nulla convincente ci era apparso il tentativo di negare l'evidenza da parte del Sindaco per una nomina che mascherata da "amicizia personale" era il risultato di un favore ricevuto e da ripagare. La conseguenza è che ancora una volta la città si ritrova a pagare per garantire interessi extracittadini, stile direttore generale, che, giorno dopo giorno, occupano tutto quello spazio lasciato libero dal vuoto che la politica galatinese regala.

 Abbiamo letto la banale risposta del Sindaco ad un nostro comunicato che auspicava una gestione della cosa pubblica più vicina allo stato di sofferenza che vivono i cittadini, abbiamo letto della nomina del vigile ecologico che sottrae una unità al servizio attivo già deficitario della CSA, abbiamo assistito ad un Consiglio Comunale dove tutti i gruppi politici di maggioranza hanno sponsorizzato e votato per l’assunzione di 2 dirigenti comunali e contestualmente chiedevano sacrifici ai galatinesi con l'aumento massimo possibile delle aliquote IMU per garantire gli stipendi a quest’ultimi.

 Ai galatinesi allora diciamo che la prossima rata IMU, proprio sotto le festività natalizie, è il regalo che quest’Amministrazione ci fa per onorare gli impegni di accordi elettorali sottoscritti ancora una volta in quel di Lecce.

 Il pensiero non può che scivolare sul costo di circa € 200.000,00 all'anno per le 2 assunzioni dirigenziali, ma anche alla disastrosa condizione dell’Ente fiera sulla quale poco o nulla è dato di sapere per poi passare ancora sulla CSA per la quale il Sindaco Montagna aveva preso l' impegno di chiusura e invece oggi si fanno programmi di spesa per circa € 300.000,00. Quella CSA guidata da un Consiglio di Amministrazione inadempiente, nominato dalla contestata amministrazione Coluccia e che oggi non si tocca, ma per non contrariare chi ?

 Tutti argomenti, sui quali abbiamo già fatto le nostre valutazioni, che porremo all’attenzione della città nuovamente e dettagliatamente. Sono troppo importanti per essere trattati in poche righe, meritano la massima attenzione dei galatinesi.

 Per il bene di Galatina noi ci auguriamo che il Sindaco Montagna riveda la sua idea di "Rinascita" della città, mantenendo l'impegno preso in campagna elettorale attuando "la buona politica ora" nella più totale trasparenza con chiarezza politica ed amministrativa.

 
Di Albino Campa (del 13/04/2011 @ 23:00:00, in Musicando pensieri, linkato 4850 volte)

In questo nuovo appuntamento della rubrica “Musicando Pensieri” vi proponiamo una delle pagine più intense e poetiche de “Il nome della rosa” di Umberto Eco. È difficile non rimanere colpiti dall’armonia del linguaggio aulico, dalla melodia di questi versi poetici che fanno di un fatto di per sé impuro, un’esperienza unica e irripetibile. Del resto, a mio dire, il best seller di Eco rientra nei libri da leggere assolutamente prima di morire.

Ad accompagnare la vostra lettura un’opera di Wolfgang Amadeus Mozart : Piano Concerto No. 21 – Andante.

Come sempre buon ascolto e buona lettura!

 

Michele Stursi

 

 

[]

Cosa provai? Cosa vidi? Io solo ricordo che le emozioni del primo istante furono orbate di ogni espressione, perché la mia lingua e la mia mente non erano state educate a nominare sensazioni di quella fatta. Sino a che non mi sovvennero altre parole interiori, udite in altro tempo e in altri luoghi, certamente parlate per altri fini, ma che mirabilmente mi parvero armonizzare con il mio gaudio di quel momento, come se fossero nate consustanzialmente a esprimerlo. Parole che si erano affollate nelle caverne della mia memoria salirono alla superficie (muta) del mio labbro, e dimenticai che esse fossero servite nelle scritture o sulle pagine dei santi a esprimere ben più fulgide realtà. Ma v’era poi davvero differenza tra le delizie di cui avevano parlato i santi e quelle che il mio animo esagitato provava in quell’istante? In quell’istante si annullò in me il senso vigile della differenza. Che è appunto, mi pare, il segno del rapimento negli abissi dell’identità.

Di colpo la fanciulla mi apparve così come la vergine nera ma bella di cui dice il Cantico. Essa portava un abituccio liso di stoffa grezza che si apriva in modo abbastanza inverecondo sul petto, e aveva al collo una collana fatta di pietruzze colorate e, credo, vilissime. Ma la testa si ergeva fieramente su un collo bianco come torre d’avorio, i suoi occhi erano chiari come le piscine di Hesebon, il suo naso era una torre del Libano, le chiome le suo capo come porpora. Sì, la sua chioma mi parve come un gregge di capre, i suoi denti come greggi di pecore che risalgono dal bagno, tutte appaiate, sì che nessuna di esse era prima della compagna. E: “Come sei bella, mia amata, come sei bella”, mi venne da mormorare, “la tua chioma è come un gregge di capre che scende dalla montagne di Galaad, come nastro di porpora sono le tue labbra, spicchio di melograno è la tua guancia, il tuo collo è come la torre di David cui sono appesi mille scudi.” E mi chiedevo spaventato e rapito chi fosse costei che si levava davanti a me come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribilis ut castrorum acies ordinata.


Allora la creatura si appressò a me ancora di più, gettando in un angolo l’involto scuro che sino ad allora aveva tenuto stretti contro il suo petto, e levò ancora la mano ad accarezzarmi il volto, e ripeté ancora una volta le parole che avevo già udito. E mentre non sapevo se sfuggirla o accostarmi ancora di più, mentre il mio capo pulsava come se le trombe di Giosuè stessero per far crollare le mura di Gerico, e al tempo stesso bramavo e temevo di toccarla, essa ebbe un sorriso di grande gioia, emise un gemito sommesso di capra intenerita, e sciolse i lacci che chiudevano l’abito suo sul petto, e si sfilò l’abito dal corpo come una tunica, e rimase davanti a me come Eva doveva essere apparsa ad Adamo nel giardino dell’Eden. “Pulchra sunt ubera quae paululum supereminent et tument modice”, mormorai ripetendo la frase che avevo udito da Ubertino, perché i suoi seni mi apparvero come due cerbiattim due gemelli di gazzelle che pascolavano tra i gigli, il suo ombelico fu una coppa rotonda che non manca mai di vino drogato, il suo ventre un mucchio di grano contornato di fiori delle valli.


“O sidus clarum puellarum”, le gridai, “o porta clausa, fins hortorum, cella custos unguentorum, cella pigmentaria” e mi ritrovai senza volere a ridosso del suo corpo avvertendone il calore e il profumo acre di unguenti mai conosciuti. Mi sovvenni: “Figli, quando viene l’amore folle, nulla più l’uomo!” e compresi che, fosse quanto provavo trama del nemico o dono celeste, nulla ormai potevo fare per contrastare l’impulso che mi muoveva e: “Oh langue”, gridai, e: “Causa languoris video nec caveo!” anche perché un odore roseo spirava dalle sue labbra ed erano belli i suoi piedi nei sandali, e le gambe erano come colonne e come colonne le pieghe dei suoi fianchi, opera di mano d’artista. O amore, figlia di delizie, un re è rimasto preso dalla tua treccia, mormoravo tra me, e fui tra le sue braccia, e cademmo insieme sul nudo pavimento della cucina e, non so se per mia iniziativa o per arti di lei, mi trovai libero del mio saio di novizio e non avemmo vergogna dei nostri corpi et cuncta erant bona.


Ed essa mi baciò con i baci della sua bocca, e i suoi amori furono più deliziosi del vino e all’odore erano deliziosi i suoi profumi, ed era bello il suo collo tra le perle e le sue guance tra i pendenti, come sei bella mia amata, come sei bella, i tuoi occhi sono colombe (dicevo) e fammi vedere la tua faccia, fammi sentire la tua voce, ché la tua voce è armoniosa e la tua faccia incantevole, mi hai reso folle di amore sorella mia, mia hai reso folle con una tua occhiata, con un solo monile del tuo collo, favo che gocciola sono le tue labbra, miele e latte sotto la tua lingua, il profumo del tuo respiro è come quello dei pomi, i tuoi seni a grappoli, i tuoi seni come grappoli d’uva, il tuo palato un vino squisito che punta dritto al mio cuore e fluisce sulle labbra e sui denti… Fontana da giardino, nardo e zafferano, cannella e cinnamomo, mirra e aloe, io mangiavo il mio favo e il mio miele, bevevo il mio vino e il mio latte, chi era, chi era mai costei che si levava come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere vessillifere?

[]

 
Di Redazione (del 14/03/2013 @ 23:00:00, in Eventi, linkato 3660 volte)

La mattinata del lunedì  di pasquetta  dalle prime ore dell’alba e fino a mezzogiorno, nelle vicinanze della cappellina della Madonna delle Cuddhrure di Noha, si daranno appuntamento tutti i cavalli della Puglia per galoppare, sfilare e trottare su un’area ampia di terreno, bella e ricca di erbe selvatiche.

 

 
Di Antonio Pepe (del 26/05/2016 @ 22:57:38, in Comunicato Stampa, linkato 2157 volte)

Touché !

Senza scomodare i Santi ci affidiamo al più terreno pensiero dei fanti.

Può una legittima richiesta, da  Consiglieri Comunali di minoranza nella funzione del loro mandato, ad affrontare una questione che rischia di affossare l’Amministrazione cittadina che già da mesi è quasi pre-commissariata dalla Corte dei Conti, essere causa di cotanta irritazione?

La reazione stizzita del segretario cittadino pro-tempore del PD galatinese la dice lunga sul clima che si respira da quelle parti. La necessità del Sindaco di riepilogare in ordine alfabetico quanto realizzato (in quattro anni si è giunti solo alla lettera “ j” ?) la dice altrettanto lunga sullo stato della maggioranza, a proposito di “apertura di campagna elettorale”.

Ripetere come un disco rotto quanto già nel 2012 scompostamente urlato dal Sindaco dalle parti di Palazzo Orsini, allorquando gli si fece notare in Consiglio Comunale che, dopo averla “ politicamente gestita” sin dal 2006, allungando la durata di vita della Centro Salento Ambiente, giunta a naturale scadenza statutaria, la sua amministrazione e la maggioranza tutta ne assumeva, ancor più e ufficialmente, a pieno titolo la paternità, evidenzia una carenza di scuse e una totale assenza di argomentazioni.

In questi lunghi anni di gestione il Partito Democratico galatinese ha visto molti degli attuali amministratori coinvolti in più ruoli (Sindaco, assessore, consigliere comunale, presidente CSA, consigliere d’amministrazione). Eravate quasi tutti lì e potevate rivoltarla come un calzino ma la avete usata come e più di tanti altri.

Mostri non si nasce, lo si diventa magari frequentando cattive compagnie.

La verità, quando palesemente evidente, a qualcuno fa male ma tant’è.

Con umana comprensione per l’imbarazzo di chi oggi, in pieno conflitto d’interesse, da segretario del Partito Democratico di Galatina deve almeno provare ad abbozzare una difesa d’ufficio del suo operato e di quello del suo partito, e di un Sindaco che si è visto sconfessare tout court dalla quasi totalità dei Consiglieri del suo medesimo partito.  

Evitiamo di dar seguito ad illazioni e ci asteniamo dal partecipare al teatrino dell’offesa ad personam che non ci appartiene. Oramai il gioco, funzionale solo a creare azioni di “distrazione” per non entrare nel merito dei problemi creati, è improponibile.

Con maggior fermezza ritorniamo allora a chiedere al Sindaco Montagna ed alla sua maggioranza, se ancora sono nelle condizioni di farlo, a dare prova di “consistenza”;  per i resoconti ci sarà modo e tempo (sulla durata rivolgersi al “gruppo misto”) anche perché la didascalica enunciazione delle ”opera svolte” (scordandosi per la fretta alcune  “importanti” vedi fallimento fiera) in più punti appare un’assunzione di responsabilità e non certo opera meritoria.

Nel candidarsi a governare una cittadina complessa come Galatina è implicito dover predisporsi ad affrontare e risolvere problematiche e a dare nuovi impulsi, addurre oggi giustificazioni è un tentativo di voler coprire le proprie sconfitte nell’azione amministrativa svolta. Ai cittadini galatinesi il giudizio.    

Ringraziamo infine il segretario cittadino del PD per l’attenzione dimostrata, ma… #staisereno, l’odore di “bruciato” che sente non viene dalle nostre parti, piuttosto, si guardi attorno.

Galatina (Le), lì 25.05.2016

I Consiglieri Comunali

Marcello P. Amante

Antonio Pepe

 
Di Albino Campa (del 08/09/2015 @ 22:55:49, in TeleNoha , linkato 2329 volte)

14^ fiera dei Cavalli - Madonna delle Grazie - 06 settembre 2015

 

 

E’ vero, a Galatina da qualche mese ci sono dei SuperEroi: la maggioranza dei galatinesi e la gran parte degli operatori della CSA che hanno messo tutto il loro impegno affinchè anche Galatina possa essere considerata una cittadina civile, malgrado l'inconsistenza programmatica dell'Assessore e dei vertici societari CSA, suoi AMICI.

Che si parli di Società Partecipate (CSA o fiera), di Urbanistica (Megacentro, Tangenziale o Area Mercatale), di Ambiente (gelso o raccolta differenziata) l'Amministrazione Montagna, rappresentata dall'Assessore Forte, sembra procedere con poche e confuse idee, riuscendo sistematicamente a scontentare quasi tutti nell'unica costante delle sue "vittime predestinate" : i galatinesi.

A proposito di CSA, che già disturba il sonno dei galatinesi con un decreto ingiuntivo di oltre 2.600.000,00 euro, se parliamo di raccolta differenziata, noi delle Liste Civiche Galatinesi, pensavamo ad improvvisazione e superficialità, ma le criticità causate dall’azione dall'Assessore Forte sono tante e tali che inziamo a credere non possano essere figlie della casualità.

L’esperienza di altre realtà già avviate, avrebbe dovuto consentire all’Assessore di sfruttare al meglio tale opportunità per prevenire ogni potenziale disagio.

Non si è riusciti nemmeno a cogliere questa possibilità.

L'essere, oggi, sordi alle giuste richieste dei galatinesi evidenzia, ancora una volta, l'irritante obiettivo di sostenere esclusivamente la propria visibilità quando è il momento dei proclami, per poi rendersi evanescente e sfuggente dinanzi ai problemi e nel momento dei fallimenti ( vedi Ente fiera ).

In concreto, tra gli altri problemi, chiediamo all’assessore Forte di:

- accogliere i suggerimenti delle famiglie di eseguire una terza raccolta settimale dell'umido integrandola con il calendario della raccolta del vetro o della carta ;

 - affrontare il problema degli esercizi commerciali e delle famiglie che lamentano la insufficienza di una sola raccolta settimanale dell’indifferenziato;

- risolvere l’attuale inadeguata organizzazione , sia igienico-sanitaria che pratica, della raccolta di pannollini e pannoloni, problema particolarmente sentito da famiglie con componenti diversamente abili;

- organizzare meglio lo svuotamento dei contenitori di medicinali scaduti che risultano, malgrado la nostra precedente segnalazione, sempre colmi, con la conseguenza di farmaci pericolosi alla mercè di chiunque.

Sollecitiamo con forza la realizzazione di una ISOLA ECOLOGICA COMUNALE che a nostro parere risulta indispensabile e che sarebbe un’opportuna valvola di sfogo per le tante particolari esigenze della comunità galatine.

Le liste civiche Galatina in Movimento, Galatina Altra, novaPolis Galatina e Movimento per il Rione Italia invitano l'Assessore Forte ad abbandonare il suo frenetico, ma inconcludente, superattivismo anteponendo all’incontenibile desiderio di presenzialismo un'azione amministrativa più concreta che torni utile ai cittadini.

Galatina non ha necessità di SuperAmministratori, ma più semplicemente di BUONI Amministratori.

Galatina in Movimento

Galatina Altra

novaPolis Galatina

Movimento per il Rione Italia

 
Di Albino Campa (del 04/04/2018 @ 22:32:16, in PhotoGallery, linkato 1864 volte)
 

Da un lato conferma i mugugni che da mesi si protraggono all’interno della stessa maggioranza e che sono culminati con la destituzione di Pierantonio De Matteis da capogruppo di Andare Oltre, sostituito proprio dal consigliere Garzia.

Dall’altro evidenzia la pessima prassi, che ultimamente si sta insinuando in città, di non rispondere alle richieste di cittadini, associazioni e imprenditori.

L’Amministrazione dovrebbe essere imparziale e dovrebbe rispondere a tutti i cittadini a prescindere dalle appartenenze e dalle simpatie.

Certo è che se non risponde alle sollecitazioni del padre di un consigliere di maggioranza, figuriamoci a quelle degli altri cittadini. Tra l’altro chi amministra dovrebbe capire che la responsabilità vale sia per le azioni che vengono compiute, sia per quelle che non vengono poste in essere o che vengono osteggiate.

Per questo, se le cose stanno come dice Garzia allora il Sindaco risponda e chiarisca subito la situazione pubblicamente se non vuole che l’argomento arrivi in Consiglio comunale e che venga chiamato in causa anche il Prefetto.

Nell'attesa di conoscere  il suo pensiero riguardo questa vicenda, condanniamo però l’atteggiamento del Sindaco (quello stesso atteggiamento che in campagna elettorale rimproverava strumentalmente alle altre forze politiche) tipico di chi crede di essere il proprietario del comune mentre invece è solo un inquilino che presto abbandonerà la sua postazione.

Inoltre, riguardo alla fiera, avevamo deciso di portare l'argomento nel prossimo Consiglio comunale che però sembra non arrivare mai nonostante il "grande  lavoro"  dei nostri amministratori.

Per questo chiediamo  che il Sindaco spieghi, tra le altre cose, anche quali sono i progetti e le idee che riguardano il futuro della fiera, ammesso che ce ne siano.

Sono questi gli argomenti che interessano alla città e non lo sperpero di denaro per le associazioni amiche ed i clientelismi.

Fatta eccezione per “A cuore scalzo”, per “Natale in tutti i sensi”, per Città Nostra, per Archeoclub, per Metropolitan ADV e per la neonata Associazione Futuramente, per i quali risorse e attenzioni non mancano mai, a tutti gli altri, consiglieri comunali e organi politici compresi, viene riservato solo il silenzio.

Neanche la decenza e la responsabilità di una risposta, solo il nulla. Quel nulla che questa Amministrazione rappresenta con una sempre maggiore coerenza.

Giuseppe Spoti

Consigliere comunale – Partito Socialista

 
Di Albino Campa (del 23/04/2019 @ 22:31:18, in PhotoGallery, linkato 1874 volte)
 
Di Antonio Mellone (del 07/06/2022 @ 22:30:15, in Fetta di Mellone, linkato 683 volte)

Pareva brutto, dopo aver discettato degli altri tre candidati alla carica di sindaco del comune di Galatina, non “scettare” qualcosa anche del quarto, cioè del nostro Marcello Amante, sindaco uscente e chissà se non anche entrante. A dirla tutta non è soltanto questione di bon ton, ovvero come dicono i latinisti di par condicio, ma di pericolo querela: oggi ne rischi di tremende per omissione di discorso, vale a dire se osi ad esempio seppellire nel dimenticatoio certi fossili redivivi – in queste contrade se ne annoverano a bizzeffe – considerandoli come inconsistenti, anzi mai esistiti (politicamente s’intende), non solo ex-nunc, ma ex-tunc proprio.

Non è il caso di Marcello che è di bocca buona e senza alcuna puzza sotto il naso, se è vero come è vero che ha dovuto per cinque anni consecutivi tirare avanti la carretta, fare buon viso a cattivo gioco, e sopportare non tanto reprobi, fedifraghi, e supporters a iosa diventati d’un tratto supposters, quanto l’assessore Nico Mauro e le sue raccolte di poesie, queste sì da codice penale.

Si sa che Marcello (non dategli del democristiano che s’incavola a bestia), dicevo Marcello, da buon democristiano, è il mago delle maggioranze elastiche. È riuscito a cambiarne una al volo giusto un paio di mesi fa, proprio a ridosso di questa campagna elettorale trasformandola d’emblée in campagna acquisti, o meglio a saldi di fine stagione. Non so bene come siano andate le cose (e chi è che lo sa), sta di fatto che qualche innominabile (innominabile solo perché – giuro - non ne ho mai conosciuto il nome, e non mi va ora di andare a compulsare Galatina.it per scoprirlo) ha fatto il salto in lungo, pensando di andare oltre per “correr miglior acque”, e ritrovandosi invece nell’arcinota “nuova” coalizione che, più che liquida (alla Zygmunt Bauman), sta diventando viepiù gassosa (e giacché persino saltata preventivamente in padella, cioè fritta). Pare che addirittura la vice Sindaco in persona, per sottrarsi a una “candidatura imposta” dall’ormai ex principale [e io – che scemo – pensavo che uno se la prendesse nel caso opposto, cioè di esclusione da una candidatura, ndr.], abbia sbattuto la porta in faccia a tutti, ma guarda un po’, giusto agli sgoccioli, cioè verso la fine della fiera, mica all’inizio.

Ma ora, lasciati i transfughi al loro destino crepuscolare, risuscitati i virgulti Pepe e Coccioli (garanzia certa di stabilità), e issati ovviamente al suo fianco destro, Marcello Amante potrà finalmente sentirsi in una botte di ferro: più o meno come quella che ospitò per brevissimo tempo il console Marco Attilio Regolo.

Comunque, togliete tutto a Marcello Amante, maggioranza, consiglieri, assessori, vicesindaci, Pippi Melloni, ma mai sia il Pasticciotto, emblema del suo quinquennio di governo, l’acme e l’acne di una città intera, la quale avrà pure qualche punto di Pil sotto il livello di guardia, ma quanto ai picchi di glicemia può essere considerata ai vertici della classifica nazionale, e forse anche mondiale. Quando la sua giunta deliberò all’unanimità di aggiungere accanto al segnale di benvenuto a Galatina il cartello “Città del Pasticciotto” i dietologici, riuniti a convegno in qualche quartiere fieristico fuoriporta, fecero la ola.

Però su questo tema voglio spezzare una lancia nei confronti di Amante. In questo senso: la costruzione del “brand Galatina”, attraverso una pseudo tradizione accomodata ad hoc, ci permetterà di collocarci di diritto nella schiera delle città turistiche, quelle che considerano il viaggiatore come un essere dotato dello stesso piumaggio di un pollo da batteria. Sicché quando il turista per caso richiederà il Pasticciotto (o altra leccornia locale) aggiungendovi l’aggettivo (galatinese) o il complemento di origine o di provenienza (di Galatina) il tizio dietro al bancone del bar-pasticceria saprà di trovarsi senza alcun dubbio di fronte a un coglione.

Un'ultima motivazione a favore del voto a Marcello Amante? Ma ovviamente quella della Continuità alla sua azione di governo, benché la “concorrenza”, composta da una cosa come VENTITRE liste, non sembri assolutamente voler segnare alcuna soluzione alla suddetta continuità: sicché l’usato sicuro certe volte è garanzia di efficacia ed efficienza. Mi riferisco in particolare agli alberi di alto fusto che un tempo ornavano il viale don Bosco (il famoso viale del tramonto), trucidati o meglio truciolati sull’altare “della sicurezza e dell’igiene” (si sa, “gli alberi sporcano” [sic], e “sono pericolosi” [ri-sic], soprattutto quando guidano all’impazzata). Ebbene vorrei ricordare agli elettori che nel capoluogo e nelle frazioni c’è ancora qualche albero grandioso e purtroppo superstite cui, con la suddetta continuità, fare la festa.

La famosa festa dell’albero. Da scappare.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 26/06/2013 @ 22:27:49, in Comunicato Stampa, linkato 3006 volte)
26 giugno 1949, da un'intuizione del Prof. Carmelo Faraone col sostegno dell'allora Sindaco, On. Luigi Vallone, nasce la Mostra Mercato del Commercio, dell'Industria e dell'Artigianato di Galatina. Un'idea lungimirante, una scommessa sul futuro, l'ambizione di una città che si candidava ad essere il motore economico e culturale del Salento ma con lo sguardo rivolto ai paesi del Mediterraneo, nella consapevolezza delle proprie potenzialità. Nel 1977 da Mostra Mercato è elevata al rango di "fiera Nazionale" e nel 1984 viene allestita per la prima volta nella nuova struttura, fortemente voluta dall'On. Beniamino De Maria, con padiglioni coperti per oltre 10.000 mq. Altri tempi, altri uomini, altra qualità di visione Politica.
26 giugno 2013, dopo 64 anni, l’Amministrazione Montagna ha deciso di accumunare le sorti della fiera Campionaria a quelle dell' Ente fiera dandole quello che potrebbe essere considerato il colpo di grazia.
L’arma, ancora fumante, è il bando per l’organizzazione della fiera Campionaria di Galatina pubblicato il 6 giugno 2013 con scadenza 13 giugno 2013, offrendo agli interessati ben 12 GIORNI per organizzare la manifestazione. In fondo si sarebbe trattato solo di metter su un’ideuzza di progetto, stabilire la localizzazione , predisporre le strutture, trovare gli espositori, organizzare le persone………. che ci vuole ! Nemmeno in tempo di crisi è stato trovato un imprenditore serio e professionale, ma talmente folle, da investire soldi propri nel tentativo di organizzare una manifestazione di tale rilevanza in tempi così ristretti che, per una riuscita soddisfacente, richiederebbe interi mesi di duro lavoro.
Solo una politica costruita sulle parole poteva ritenere fattibile un progetto di tale genere. A poco è servita l’esperienza dello scorso anno quando, enfatizzando il nulla, a causa di un’organizzazione insufficiente, la 63°edizione è stata totalmente snobbata sia dagli espositori che dai visitatori, avviandola al suo definitivo affossamento.
Trasformare poi, quest’anno, la fiera Campionaria di Galatina in un improvvisato mercatino dell’arte, dell’artigianato e …dell’intrattenimento equivale a far morire quel ricordo di tanti galatinesi e salentini che associano la manifestazione alla “fiera".
Le industrie di macchinari agricoli, i maestri artigiani e tutte quelle piccole imprese che ancora sostengono il tessuto economico salentino resteranno fuori dalla porta perchè quest'anno l'Amministrazione galatinese, ha scelto di offrire a quanti visiteranno la fiera/Mercato "...un’idea, commerciale e artistica, con una parte predominante affidata alla cultura e all’intrattenimento”. Vale a dire che ad esempio l’agricoltore non troverà nuovi macchinari tecnologicamente avanzati ma qualche bel quadro ed alcune chitarre.
Da lassù, in alto, si odono chiare le urla di rabbia del Prof. Faraone, dell'On. Vallone, dell'On. De Maria e di quanti hanno voluto, costruito e creduto nella fiera Campionaria di Galatina verso un'Amministrazione, quella galatinese, che si sta distinguendo sempre più non per il lavoro svolto, ma per l'alto tasso di demagogia propagandistica, che tenta, sfacciatamente e senza pudore, di nascondere l’incapacità programmatica con comunicati autoreferenziali che offendono l'intelligenza dei galatinesi.

Galatina in Movimento
Galatina Altra
Nova Polis Galatina
Movimento per il Rione Italia

 
Di Antonio Mellone (del 19/06/2013 @ 22:24:18, in Ex edificio scolastico, linkato 3617 volte)

Finalmente una bella notizia. Pare che il 28 giugno prossimo o giù di lì ci sarà la seconda inaugurazione della vecchia scuola elementare di Noha ristrutturata un paio d’anni fa. Abbiamo dovuto usare tutto il dubitativo contenuto nel verbo “pare” in quanto ad oggi non c’è ancora nulla di ufficiale. Nemmeno il topico trionfalistico comunicato stampa diramato dagli accoliti dell’assessore di turno.

Dunque non c’è che da supporre che il 28 giugno si taglierà ancora una volta il nastro inaugurale della nostra bella struttura pubblica, anche se ancora non se ne conoscono termini, condizioni, costi, attività, e molto altro ancora.

Non se ne parla sul sito ufficiale del Comune di Galatina, né tantomeno su quelli ufficiosi e amici in quanto magari più indulgenti del nostro.

Sì, qui da noi funziona così: le cose pubbliche sono così intime, riservate, misteriose che al confronto i segreti dei pastorelli di Fatima erano rivelazioni arcinote urbi et orbi, e senza bisogno alcuno di interpretazioni esegetiche.

Nel corso dei comizi i nostri personaggi in cerca di elettore si riempiono le garze (e saturano i sempre più cascanti attributi dei cittadini) di “trasparenza”, di “limpidezza”, di “democrazia partecipativa” e di “palazzi di vetro”.

Orbene, Palazzo Orsini potrebbe pure essere diventato di vetro, ma credo si tratti ormai di un vetro quanto meno fumè, appannato, anzi appositamente oscurato in modo tale che chi stia al di fuori non possa vedere nulla di quel che accade e si decide all’interno; e soprattutto chi ha la ventura di trovarsi all’interno (per la benevolenza o gli errori dell’elettorato) non abbia la più pallida idea di quel che accade fuori.

Ebbene, il 28 giugno a Noha ci sarà questa benedetta inaugurazione 2, probabilmente con tanto di acqua santa e champagne per i gargarismi d’occasione, ma non si sa bene ancora cosa si inaugurerà.

Ora, sapendo sin da subito (anzi dalla storia) che, avendo un rapporto idiosincratico con chi s’azzarda a porre qualche legittima domanda (a meno che non sia il solito “giornalista”, vocabolo fungibile con “zerbino”, “scendiletto”, “copia-incollatore” a causa di servilismi e salamelecchi congeniti), i nostri magnifici rappresentanti faranno finta di non aver sentito e, in questo caso come in molti altri casi, letto; e posto che interessare i consiglieri di “opposizione” “nohana” (le virgolette mi vien di metterle sia al sostantivo che all’attributo) sarebbe del tutto inutile a causa del letargo cronico che sembra averli inesorabilmente colpiti (non hanno, infatti, alzato ciglio nonostante i nostri articoli-assist sul tema e nonostante le prossime venture sfilate primavera-estate da parte della maggioranza); tutto ciò premesso mi rivolgo direttamente ai concittadini responsabili del “condominio Noha” nel quale viviamo e li esorto a farsi diretti latori delle domande, dei dubbi e delle istanze in merito a ciò che avverrà in quella bellissima struttura. Ne hanno il diritto-dovere.

E’ ora che una nuova cittadinanza attiva incontri una nuova politica interattiva. L’indignazione passiva è un lusso che non possiamo più permetterci.

Qualcuno potrebbe obiettarmi: perché non chiedi tu? Ma cara grazia, cosa è che sto facendo ormai da anni con i miei articoli, le inchieste, i video e tutto il cucuzzaro?

E’ che ormai quando sentono il mio nome e cognome corrono tutti a nascondersi nei rispettivi bunker, pronti a difendersi ad oltranza.

Ma non è solo questo: è che il 28 giugno non potrò essere presente alla cerimonia de quo - suppongo (ormai si va avanti a supposte) preparata in gran pompa - in quanto impegnato in quel di Roma in un altro convegno, un matrimonio per la precisione (tranquilli, e soprattutto tranquille: non è il mio, almeno per stavolta).

Una prima cosa che il cittadino degno di questa “carica” dovrebbe chiedere ai suoi rappresentanti comunali sarebbe una rassicurazione in merito almeno alla numerosità delle “ri-aperture al pubblico” proferendo più o meno quanto segue:

Caro Sindaco, caro assessore, cari consiglieri non è che per caso dopo questa seconda inaugurazione dovremmo aspettarcene una terza, e poi una quarta e via dicendo, manco fossimo al cospetto della Salerno-Reggio Calabria?

Noi nohani non vorremmo che qui accadesse quanto già avvenuto in molte altre parti d’Italia per altrettante opere pubbliche celebrate un numero incommensurabile di volte.

Noi non vorremmo mica che per questa struttura avvenisse quel che è avvenuto, ad esempio, per la fiera di Milano, inaugurata chissà più quante volte dagli amiconi Maroni, Berlusconi, Formigoni: non vorrete mica emulare tutti quelli cogli-oni. Non è proprio cosa. E poi qui non abbiamo tanto tempo da perdere dietro alle vave.

Ma c’è un altro dubbio che ci attanaglia.

Scusate, ma è stato risolto una volta per tutte il problema dell’allaccio all’energia elettrica? Ci avevate detto che bisognava prima di tutto costruire la famosa cabina elettrica di trasformazione per l’altrettanto famoso collegamento dei 50 kwh, altrimenti nisba. Bene, è stata realizzata questa benedetta cabina, magari all’insaputa dell’assessore, o era tutta una bufala per farci perdere tempo e inchiostro virtuale a iosa?

Oppure siamo punto e a capo e stiamo qui convenendo per l’ennesima farsa, cioè l’allaccio provvisorio o “di cantiere” dei 10 kwh che faranno funzionare la struttura ma solo in parte (per esempio non funzionerà l’ascensore e l’impianto fotovoltaico sulla terrazza potrà arrugginire senza aver prodotto un solo chilowattora in vita sua, tanto chi lo vede)?

Oppure ci penserà la nuova cooperativa aggiudicataria a colmare questa deficienza progettuale ed attuativa? Sicché il Comune non sborserà nemmeno una lira?

Non è che ancora una volta stiamo facendo le cose all’italiana, cioè come “pragmatismo” comanda?

E infine, chi sarebbe codesta nuova cooperativa aggiudicataria? Qual è il suo “curriculum vitae”? Da chi è formata, diretta, gestita? Chi sarebbero gli “educatori”, posto che siano previsti? Quale la loro formazione o il loro pedigree? Quali sono le garanzie concesse da questa società al Comune di Galatina?

Ci sono già dei ragazzi del circondario “pronti” per essere ospitati qui a Noha? Si sta facendo davvero tutto a regola d’arte? Quanto costerà tutto questo marchingegno alle casse pubbliche? Per quanto tempo verrà affidata questa struttura all’organizzazione de quo? Cosa ha in mente di realizzare? I cittadini di Noha potranno usufruire dei servizi della struttura?

Grazie.

Cari concittadini queste e molte altre sono le domande da porci. Quindi da indirizzare immediatamente ai nostri rappresentanti comunali.

Se qualcuno per miracolo vi dovesse rispondere andate senza indugio ad accendere un cero alla Madonna per grazia ricevuta.

Antonio Mellone
 
Di Antonio Mellone (del 24/07/2014 @ 22:22:51, in Circonvallazione, linkato 5051 volte)

Volevo chiedere scusa ai mie venticinque (ridottisi ormai a quattro) lettori. Sì, perché non più tardi del 7 maggio scorso su questo stesso sito era apparso un mio articoletto dal titolo “Lavori pubici”, nel quale discettando sull’inutile e dannosa circonvallazione interna di Galatina (la prima tangenziale al mondo che non tange, trancia), avevo fatto un cenno a quella specie di “recinzione-ringhiera di assi in legno disposta su più file orizzontali e a X, sostenute da pali verticali infissi a terra”, una specie di balaustra per la “prova Olio Cuore” adatta ai galatinesi più accorti alla loro silhouette.

Orbene, in quel pezzo, nell’osservare le mille similitudini tra quella e la defunta palizzata dei giardini Madonna delle Grazie di Noha, vaticinavo il suo sbriciolamento (o ‘ncravulisciamento) - se non altro a causa delle solite intemperie - in un ragionevole lasso temporale espresso al massimo in un lustro.

Stavolta ammetto di essermi sbagliato di grosso: quella recinzione, infatti, ha iniziato a mandare segnali di fumo sin da subito. Infatti è venuta a mancare all’affetto dei suoi cari designer/assessori/fornitori/committenti (cari, nel senso di costosi) nell’arco di tre/quattro mesi dalla sua installazione. A farla fuori però non è stata l’aria, o l’acqua, o la terra, ma il quarto degli elementi di presocratica memoria, quello che nella tradizione ellenica corrisponde al fuoco. Siamo, dunque, di fronte ad un’ecpirosi, una cremazione, un incenerimento di portata tale che gli altiforni della Colacem con il CDR non avrebbero saputo far di meglio.

*

Così leggevo su uno dei massimi siti di Galatina a proposito di questo rogo: “Erano le 16 circa di sabato 19 luglio quando un denso fumo ha avvolto le abitazioni di via Vernaleone. […] Nel frattempo però il fuoco ha totalmente distrutto la recinzione in legno posta a protezione della pista ciclabile [pista ciclabile? Where is it? Ndr] della nuova tangenziale”.

Si fosse fermato qui il comunicato della redazione di quel sito non avrei postillato più di tanto. Purtroppo l’estensore di quelle note è andato oltre la famosa “siepe che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”, tanto che per un attimo m’è venuto qualche dubbio su quale dei due siti galatinesi stessi in quel momento navigando. Temevo cioè (prima di avere la certezza del contrario) di non trovarmi sul portale, chiamiamolo per semplicità, A, ma di essere incappato tra le pagine di quell’altro portale, il B (quello che fa rima con cementina.it o con la-tap-pina.it) dove, per dire, giorni fa si è pubblicata una lettera aperta del presidente del nostro consiglio regionale in merito al TAP, ma non la risposta a tono del sindaco di Melendugno, destinatario di quell’epistola; e con un bel titolone ad effetto con tanto di virgolette – come si trattasse di un discorso diretto quando quella frase compendiosa non fu mai vergata nel corpo della suddetta pubblica missiva – titolo che invero ti indurrebbe subito subito a cogitare, come molti avranno fatto: “Davvero TAP è un’occasione da non perdere!”.

*

Orbene, “la redazione” del sito A, dopo essersi posta legittime domande in merito ai danni o a chi eventualmente pagherà la staccionata [ovviamente Pantalone, ndr] o se il sindaco avesse promulgato apposita ordinanza di pulizia dei terreni [figurarsi, ndr], così purtroppo continua: “Da anni ormai quella zona incolta, destinata ad ospitare l’area mercatale, è colpita dalle fiamme creando paura e disagio, ma rimane sempre il problema degli animali che trovano riparo all’interno della stessa. […] E’ possibile che al centro di una città che si definisce “mediterranea” vi siano zone in totale abbandono?” [tralasciando la sintassi, io vorrei chiedere al redattore di quelle note: ma scusi, una città “mediterranea” ha paura proprio della “macchia mediterranea”? E va in panico per un po’ di sterpaglia, rovi, scrasce, e per “degli animali che trovano riparo all’interno della stessa”? E che animali saranno mai? Delle tigri malesi, degli alligatori assassini, degli orsi plantigradi? O qualche scurzone  che si crede un boa costrictor? O forse dei topolini di campo che come tutti sanno sono più pericolosi di un branco di ippopotami?

*

Vuoi vedere che la colpa dell’incendio alla fin fine è dell’erba secca, e non invece di quel coglione che vi ha appiccato il fuoco? Davvero non riusciamo più a godere di un superstite scampolo di terreno vicino casa nostra dove cresce ancora l’erba spontanea, e dove trova riparo qualche lucertola, scorrazzano i gechi, o ballano le tarante? Siamo diventati tutti così schizzinosi, così pseudo-borghesi, così, come dire?, vavusi, in una parola così pirla?

Ed ecco l’inaspettato colpo di grazia che più che del sito A sembrerebbe farina del sito anzi del lato B: “Senza voler fare polemica, con l’occasione sarebbe ora che l’Amministrazione comunale decidesse una volta per tutte il destino di quell’area prevista dal piano regolatore da destinare a mercato settimanale”. Ancora con questa storia del mercato settimanale? Ma come: non esiste già una grande area mercatale nei dintorni della defunta fiera di Galatina, con parcheggio incorporato? Non riusciamo proprio a fare a meno del deserto intorno a quella cattedrale ormai sconsacrata? Pare che i commercianti si lamentino per il calo delle vendite. Ma siamo sicuri che la cagione della crisi sia imputabile alla topografia comunale piuttosto che all’economia e dunque alle rimanenze finali di spiccioli nelle tasche dei consumatori di Galatina e dintorni? Ma volete voi ancora una volta far decidere all’attuale giunta Attila (appoggiata di fatto dalla finta opposizione di Ostrogoti) che in nome delle “ricadute” e dei “volani” non esiterebbe a lastricare quella residuale area di campagna di buone intenzioni ma soprattutto di cemento e asfalto?

*

Cara redazione del sito A (o B, non importa) stavolta non condivido le tue idee, ma…no niente, a posto così.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 23/04/2014 @ 22:19:13, in TeleNoha , linkato 2545 volte)
 
Di Antonio Mellone (del 09/03/2016 @ 22:12:22, in Eventi, linkato 2565 volte)

Conserva ancora i tratti della tradizione la festa in onore della Madonna di Costantinopoli con la fiera dei cavalli di Noha.

Nella caratteristica frazione di Galatina, infatti, la Pasquetta rievoca vecchie usanze “profane” e si fonde alla devozione mariana. Si comincia alle 8.30 con la fiera del bestiame che prende vita intorno alla cappella della Madonna con i mercanti che mettono in mostra animali da cortile, attrezzature agricole di ogni tipo e, dato che Noha è ormai considerata la “Città dei Cavalli”, finimenti e bardature.

La fiera si svolge fino alle ore 13 mentre nel pomeriggio, intorno alle 16, la bella statua della Madonna delle “Cuddhrure”, come viene affettuosamente appellata dai nohani, è condotta in processione a spalla dalle donne dalla chiesa di San Michele Arcangelo fino alla chiesetta sulle note festose della banda cittadina diretta dal maestro prof. Lory Calò.

Dopo le laudi in onore della Vergine, ha inizio la festa che vede svettare nel grande prato adiacente il caratteristico palo della cuccagna.

Tutti con gli occhi all’insù, dunque, per incitare i temerari scalatori lanciati alla conquista delle ghiottonerie ciondolanti dalla ruota in cima. Una volta conquistata la vetta e i premi, il vincitore come da tradizione lancia dall’alto le caramelle, sventola il tricolore al suono dell’inno nazionale e ha inizio lo spettacolo dei fuochi d’artificio.

La festa pomeridiana si chiude con il rogo delle “Curemme”, i fantocci vestiti di nero che fanno capolino agli angoli delle diverse zone del paese, segnando così la fine della Quaresima e celebrando la Resurrezione con la distribuzione ai presenti di colomba pasquale e spumante.

[fonte quiSalento – marzo 2015]

Mel

 

 

 

 
Di Redazione (del 13/07/2014 @ 22:12:19, in Comunicato Stampa, linkato 2732 volte)

Da socio e fruitore devo purtroppo constatare che la vita sociale di fiera di Galatina e del Salento Spa continua ad essere abbastanza difficile e offuscata.

Nella conferenza stampa del 19.07.2013 il liquidatore Dott. Spagnulo aveva riferito di aver notato nelle precedenti gestioni “ cose poco chiare”; con lettera del 02.07.2014 ha affermato di avere già da tempo dato incarico ad un pool di tecnici di sua fiducia per comprendere se la gestione dei finanziamenti ricevuti dall’Ente fiera sia stata corretta, ma fino ad oggi gli esiti di tale indagine sono ancora ignoti.

Inoltre, ancora ad oggi non è dato di sapere chi siano i “fruitori che ancora oggi presentano fatture per presunte migliorie realizzate”, come da dichiarazione rilasciata dal Liquidatore in un articolo apparso sul Nuovo Quotidiano di Puglia del 04.11.2012.

A ciò si aggiunga la problematica connessa al fatto che l’impianto di climatizzazione dei padiglioni, pur installato pochi anni fa, non è più funzionante, e che nessuna contestazione in merito, a quanto è dato di sapere – visto che nessuna comunicazione ufficiale in merito è ancora giunta – nessuna contestazione è stata rivolta alla ditta installatrice.

Così come, nessuna comunicazione ufficiale è ancora giunta in merito alla richiesta, sempre rivolta dal sottoscritto, di sapere se le “fatture per presunte migliorie realizzate”, cui il liquidatore aveva fatto riferimento, sono le medesime per le quali sarebbe stata intentata causa contro fiera di Galatina e del Salento Spa, causa poi, sempre a quanto è dato di sapere, conclusa transattivamente con la rinuncia, da parte di fiera di Galatina e del Salento Spa, di cospicui crediti effettivamente vantati nei confronti dei medesimi fruitori a fronte della rinuncia, da parte del terzo, ad ogni credito portato dalle fatture menzionate.

Senza contare, poi, tutte le problematiche sorte con l’affidamento della gestione degli spazi espositivi a fiera Salento Srl, in parte già balzate agli onori della cronaca, e le questioni attinenti il licenziamento degli ex dipendenti dell’Ente fiera. Abbiamo assistito in questi giorni a una diatriba tra il Sindaco e fierasalento srl su chi fosse la colpa della mancata realizzazione della Campionaria e non voglio entrare in merito anche perché leggendo il contratto è facile capire chi dice il falso, ma una cosa posso dire con certezza anche perché ho pagato sulla mia pelle, che tutti e due sapevano che la struttura era sprovvista di agibilità.

Ritengo che un intervento serio del “Palazzo del Potere” si imponga, naturalmente avendo come obbiettivo la soluzione dei problemi e non l’annientamento della struttura produttiva, visto che il Quartiere Fieristico di Galatina (LE) potrebbe ritornare a essere il fiore all’occhiello di una realtà comunale florida e che invece, allo stato attuale, assomiglia più ad una nave in mezzo ad una tempesta.

Antonio Garzia. ( Pubblidea)
 
Di Albino Campa (del 28/03/2016 @ 22:08:30, in PhotoGallery, linkato 2279 volte)
 
Di Antonio Mellone (del 03/07/2022 @ 22:06:06, in Fetta di Mellone, linkato 670 volte)

Intendo aprire solennemente la stagione lirica delle Fette di Mellone - Estate 2022 con un cenno alle motivazioni circa la mia Assoluzione nel processo intentato contro di me da un personaggio politico locale (tra le decine cui ho diciamo lisciato il pelo, incluso quello sullo stomaco), del quale è ormai giusto e pio far calare definitivamente il sipario. Eh sì, forse molti fra voi non sanno che una di codeste Fette fu portata in tribunale nel 2015 e - tra indagini, opposizioni all’archiviazione, torture a sintassi-grammatica-e-ortografia, giudizi sommari (o forse somari), e mille rinvii mai richiesti dal sottoscritto - fatta sedere sul banco degli imputati per un settennato, cioè fino al 24 marzo scorso, giorno del sentenziato proscioglimento “perché il fatto non costituisce reato”. A dire il vero, dopo una prima querela (alla fine rivelatasi di fatto temeraria) ne seguì un’altra, ma, purtroppo per il bi-querelante, pure la seconda accusa finì nel nulla, vale a dire da dove era partita.

Per esser ancora più chiari, stiamo parlando di tribunale penale, con un pizzico di “civile” che non guasta mai visto che in entrambi i casi la modica cifra richiestami a mo’ di risarcimento del danno (immagino morale o biologico, oppure emergente, se non proprio a titolo di lucro cessante) fu di 30.000 Euro. E devo riconoscere alla controparte una certa indulgenza nell’aver moderato la richiesta rispetto ai 100.000 Euro prospettati nella primissima denuncia sporta ai Carabinieri. Chissà poi se l’avvocato delle due cause perse sarà riuscito a ricondurre il suo assistito a più miti consigli, scongiurandolo, in nome del concetto di Difesa (soprattutto da se stessi), di lasciar perdere certi espedienti che talvolta, alla fine della fiera, rischiano di rivelarsi un tantino autolesionisti. 

E insomma, uno come me mai avrebbe pensato che il suo nome, dopo i registri scolastici, potesse andare a finire anche nel registro degli indagati per un’ipotesi di reato più o meno corrispondente alla lesa maestà. Ma tant’è. L’arma dell’ipotizzato delitto? I polpastrelli. Quelli con i quali si battono i tasti del Pc lasciandoci, invero, un po’ di impronte digitali.

A proposito dei Delitti & delle Pene, in udienza, davanti alla Gip che si occupò del mio secondo caso giudiziario, proferii queste testuali parole (le ricordo verbatim come fosse oggi quel 16 gennaio 2019): “Sig.ra Giudice, io rispondo di quello che scrivo, non delle elucubrazioni degli altri o dei loro processi inferenziali. Voglio dire che sono responsabile di quello che scrivo (e dico), non di quello che gli altri vogliono capire. Ora, siccome alla base di un giudizio (sulle cose, sulle persone o sugli accadimenti) dovrebbe esserci il verbo Sapere più che il verbo Credere, la prego di leggere il mio articolo, anzi i due articoli incriminati, incluso quello allegato all’opposizione all’archiviazione [per la cronaca il Pubblico Ministero, una sostituta procuratrice, mi dicono, molto in gamba, e severa, aveva archiviato il tutto in entrambe lo occasioni, ndr.], e di decidere se questi scritti sono corpi di un reato o armi di un delitto, o se invece il vero crimine non sia l’intimidazione a mezzo querele seriali da parte di un personaggio politico, e dunque la sua molto probabile volontà di censurare il diritto di parola, fosse, questa parola, perfino “contraria” (come dice Erri De Luca), ovvero critica o, vivaddio, satirica. Grazie per l’attenzione”. Sarà stata una mia suggestione ma mi parve di cogliere nel volto della mia giudice un lampo, come dire, di compiacimento. Qualche giorno dopo, compiacimento o meno, la suddetta Gip decretò l’inammissibilità della denuncia, chiedendosi di fatto cosa cavolo ci fosse da querelare visto che gli scritti erano sostanzialmente di critica e satira: vale a dire, volenti o nolenti, un’opera d’arte, di buono o di cattivo gusto, e, se vogliamo, una fiction, cioè un’invenzione.

Quanto alle motivazioni di cui all’inizio (una vera e propria lezione di Diritto), redatte dalla mia Giudice naturale  (che ancora amo segretamente, come parimenti le altre due summenzionate Magistrate), mi limito a pubblicarne qualche stralcio, tipo: “[…] Il Tribunale ritiene che la condotta contestata possa farsi rientrare nel legittimo esercizio di satira politica, con la conseguenza che l’imputato deve essere mandato assolto perché il fatto non costituisce reato.”. E ancora: “Il cosiddetto ‘diritto di satira’, che è una forma artistica che mira all’ironia sino al sarcasmo e alla irrisione di chi eserciti un pubblico potere, merita tutela […]”. Sentite quest’altro brano: “Lo scritto appare caratterizzato dalle forme tipiche della satira, ovvero dalla scelta di rappresentare il protagonista con toni fortemente (e palesemente) caricaturali e di estremizzarne i tratti distintivi, nonché dall’utilizzo di una narrazione esasperata, paradossale e surreale, finalizzata a rendere evidente il giudizio critico nei confronti della categoria sociale, culturale e politica di riferimento. In tal modo è il personaggio pubblico [ad esser] reso in modo caricaturale, e non la persona [la sottolineatura è mia, ndr.].” E infine: “La giurisprudenza di legittimità non esclude che anche nell’esercizio del diritto di satira si debba rispettare il canone della ‘continenza’. […]. Orbene, nel caso di specie, non ritiene il Tribunale che il limite anzidetto sia stato travalicato […]”.

In conclusione la mia Giudice ha spiegato molto bene che bisogna certamente saper leggere tra le righe, ma prima di tutto le righe, e ha sancito “In nome del popolo italiano” che il mio è uno scritto di satira politica (e forse pure di costume), che in esso non v’è alcun “gratuito attacco personale”, e soprattutto che non sono (ancora) incontinente.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 16/09/2013 @ 22:04:47, in TeleNoha , linkato 3109 volte)

Eccovi i titoli di coda del video di Daniele Pignatelli dello studio fotografico Pignatelli - Noha sulla fiera dei cavalli di Noha che ha avuto luogo l'8 settembre scorso. La colonna sonora di questo abstract dal titolo "Lu cavaddhru malecarne" è di Mino De Santis.

 
Di Redazione (del 01/06/2016 @ 22:04:44, in Equestrian Show, linkato 2853 volte)

Torna a casa l'"Equestrian show", la "Favola di Primavera" che, dopo la parentesi aradeina dello scorso anno, per la quarta edizione ritrova Noha, piccola frazione di Galatina, nota anche per la tradizionale passione equestre di molti abitanti.

Si radunano presso il campo sportivo centinaia di destrieri provenienti da ogni parte d'Italia e, quest'anno, molti anche dalla Spagna, per un raduno ricco di iniziative e di tante attività legate all'equitazione: l'american show e il corteo di carri caratteristici, le gare di abilità e il tiro pesante, il salto degli ostacoli e tante altre esibizioni. Tutto dalle prime ore del mattino, con il clou, ogni sera, riservato al gran galà "Favola di Primavera", un'esibizione artistica di dressage da parte di cavalli e cavalieri italiani e stranieri.

A fare da cornice, ogni giorno, esibizioni e gare di motocross freestyle, una fiera-mercato, stand gastronomici e tanta musica.

Ingresso libero.

Paola Pepe

[fonte quiSalento - 1 -15 giugno 2016]

 
Di Redazione (del 31/03/2013 @ 22:03:22, in Eventi, linkato 2518 volte)
 

Problemi con i parcheggi, troppe macchine, strade intasate e spettatore costretti a camminare al buio tra le campagne adiacenti.
Sembra di risentire la cronaca del 12 notte.

Non credo che la zona dello stadio non sia adeguata a ricevere 25-30 mila persone o che la viabilità non sia sufficiente. Credo che ci sia bisogno di studiare di più i problemi e risolverli. Partendo dagli errori. A nessuno verrebbe in mente di impedire le partite di calcio al via del Mare per i problemi di viabilità di domenica.

Allo stesso modo a noi non viene minimamente in mente di abbandonare il percorso intrapreso in merito ai grandi eventi. Rilanciando anche con la zona fiera, adiacente alla zona dell’aeroporto e oggetto di un importante ed ambizioso progetto di rinascita.

Con buona pace di quanti,non sapendo né leggere né scrivere, usano i social a fini di propaganda politica, attaccando città come Lecce e Galatina.

Innanzitutto stiamo ripartendo dal tavolo delle istituzioni e mercoledì prossimo ci rivedremo in prefettura per far un’analisi serena, da noi sollecitata, su cosa non abbia funzionato. Nessun intento di cercare capri espiatori o di crocifiggere nessuno o, peggio, di scrollarsi addosso le proprie responsabilità.

Dobbiamo però svolgere il nostro ruolo pubblico e garantire, ai tanti danneggiati dai disagi, verità e garanzia dei propri diritti.

Riteniamo, in ogni caso, strategico partire da questi grandi eventi e dall’entusiasmo che possono generare. 

L'entusiasmo sociale è fondamentale per lo sviluppo economico di un paese come il nostro, nel sud dell’Italia. può stimolare la collaborazione tra individui e gruppi, promuovendo innovazione e creatività; può incoraggiare l'imprenditoria, poiché le persone sono più propense ad avviare nuove imprese quando si sentono sostenute dalla loro comunità. Inoltre, può attrarre investimenti esterni, poiché un ambiente comunitario positivo e dinamico può essere attraente per gli investitori. Infine, può contribuire a superare le sfide economiche, poiché una comunità unita e motivata è più resiliente alle difficoltà.
 

Fabio Vergine

 
Di Redazione (del 06/09/2019 @ 22:00:06, in NohaBlog, linkato 2514 volte)

È tradizione, ormai, nella piccola Noha, Città dei Cavalli, festeggiare la Madonna delle Grazie in sella a un cavallo. 

In differita di una settimana dalla ricorrenza religiosa, si danno appuntamento tutti nel prato nei pressi dello stadio, i destrieri, i cavalieri ma anche i mastri sellai e palafrenieri del circondario per la consueta fiera dei Cavalli, una giornata di festa dove, dalle 8 alle 13, il prato adiacente il campo sportivo è teatro di gare, competizioni tra i meravigliosi cavalli da sella, ma anche scenografia di colorate sfilate, con carretti dipinti a mano, i traìni, le parature, e tutto un contorno di stand e bancarelle dove acquistare attrezzatura, finimenti pregiati e campanelle portafortuna.

[fonte: quiSalento - settembre 2019]

 
Di Albino Campa (del 05/04/2013 @ 21:58:53, in Eventi, linkato 2432 volte)
 
Di Antonio Mellone (del 15/09/2016 @ 21:57:18, in Eventi, linkato 3160 volte)

A causa delle condizioni del tempo, la fiera dei cavalli di Noha è stata rinviata a domenica 18 settembre 2016.

Eccovi il trafiletto apparso sul numero settembrino di “quiSalento”.

Noha è, a tutti gli effetti, il paese dei cavalli e nella piccola frazione di Galatina, la fiera è la buona occasione per far festa e mettere in mostra gli equini più belli e forti, con le gare di tiro e le sfilate di cavalli di ogni razza.

A partire dalle ore 9, e fino alle 13, orario di premiazioni, nel piazzale adiacente il campo sportivo, va in scena un festoso e colorato “far west”, tra nitriti e criniere al vento, carri bardati e paramenti colorati, carretti e animali al trotto, con il mercatino dove poter acquistare finimenti pregiati, ma anche oggetti o piccoli portafortuna come i festosi campanelli per le cavezze.

Mel

[fonte: quiSalento – settembre 2016]

 
Di Redazione (del 05/02/2016 @ 21:57:14, in Comunicato Stampa, linkato 2240 volte)

Basta con gli inutili teatrini di una politica vecchia, legata ancora a ripicche e sceneggiate inconcludenti, finalizzata ad interessi dei singoli.

Già l’annuncio, con largo anticipo rispetto alla naturale scadenza del mandato, della volontà del Sindaco Montagna di non candidarsi alle prossime amministrative, aveva destato delle perplessità  e oggi la presunta crisi, nata nella sede del PD il suo partito, su equilibri di potere interni (ma che bella figura!), che giustifica le sue dimissioni,  non può che essere vista come un pretesto per lasciare una  poltrona ormai divenuta scomoda e prende il sapore di una resa anticipata.

A beneficio dei meno attenti evidenziamo che nell’ultimo consiglio comunale non è venuta meno la maggioranza, tant’è che tutti i provvedimenti sono stati comunque approvati.

Sindaco, è questo il momento delle assunzioni di responsabilità, politiche e personali, per i problemi che la sua Amministarzione ha contribuito a creare e che oggi incombono sulla nostra citta’.

Nei prossimi mesi, tanto per farle alcuni esempi, si dovrà evitare che la Corte dei Conti si stabilizzi in pianta stabile negli uffici comunali, si dovrà risolvere il contenzioso con la CSA che rischia di essere la pietra tombale sulle già disastrate finanze di Galatina, sarà necessario vigilare per tutelare gli interessi dei galatinesi nel fallimento della fiera del Salento ed in ultimo, ma non certo per ordine di importanza, dobbiamo ricordarle che è in atto un riordino della rete ospedaliera che rischia di declassare illegittimamente l’Ospedale di Galatina ed è dovere Suo e di tutti, maggioranza e minoranza, proferire il massimo impegno ed ogni energia necessaria a difesa della comunità che si ha l’onore e il privilegio di rappresentare.

Lo spirito civico, che ha sempre contraddistinto la nostra azione politica, ci impone di evitare strumentalizzazioni, invitiamo pertanto il Sindaco a chiudere l'incomprensibile siparietto con i consiglieri della sua maggioranza, in particolare del PD, ma se, opportunisticamente, vorrà confermare l’intenzione di “abbandonare la nave” lo faccia velocemente permettendo alla Città di dotarsi, in tempi brevi, di una nuova guida amministrativa forte e determinata, noi siamo pronti.

Trascinare la crisi per poi consegnare la città ancora una volta ad un Commissario Prefettizio sarebbe un ulteriore danno perpetrato alla Città dalla sua Amministrazione.

 

Galatina in movimento

Galatina altra

novaPolis Galatina

Movimento per il Rione Italia

 
Di Albino Campa (del 27/01/2011 @ 21:56:15, in Comunicato Stampa, linkato 3312 volte)

Parte il concorso fotografico di beneficenza “Vecchi e Antichi Mestieri”, organizzato dall’associazione A.E.C. in collaborazione con l’associazione “Cuore e mani aperte Onlus” di Don Gianni Mattia per l'acquisto di una Bimbulanza.

“Il primo appuntamento per promuovere la nostra iniziativa – dice l'avv. Valentina Castorina, presidente A.E.C. Provincia di Lecce e vice presidente Puglia – sarà il  29 gennaio p.v., dalle ore 9.30 con continuazione fino alle 20.30, presso il Centro Commerciale Ipercoop Lecce Mongolfiera Surbo.
In tale occasione saranno presenti anche i volontari clown dell’associazione “Cuore e mani aperte Onlus” che, oltre ad animare e rallegrare la giornata, daranno maggiori informazioni sul progetto di acquisto di una Bimbulanza, una vera e propria ambulanza attrezzata per rendere meno traumatico il viaggio dei bambini bisognosi di cure verso strutture mediche e/o ospedaliere l'ospedale.
Il concorso fotografico, aperto a tutti i fotografi dilettanti, amatori e professionisti, consentirà di raccogliere fondi destinati all'acquisto della “Bimbulanza”.
Le fotografie costituiranno un vero e proprio viaggio fra quelli che un tempo erano gli antichi mestieri praticati nel nostro territorio, così ricco di spunti interessanti, di tradizioni e di magiche atmosfere
Nelle prossime settimane – continua l'avv. Castorina – seguiranno ulteriori incontri grazie, anche, al supporto e sostegno di numerose associazioni e gruppi che, con entusiasmo, stanno partecipando alla raccolta fondi”.
Potrete trovare tutte le informazioni dettagliate ed il regolamento del concorso sul sito www.tutelare.it.

Avv. Valentina Castorina
Vice Presidente AEC per la Regione Puglia
Presidente AEC per la Provincia Lecce
 
Di Antonio Mellone (del 02/06/2016 @ 21:54:50, in Equestrian Show, linkato 3086 volte)

L’“Equestrian Show – Favola di Primavera”, ideato e realizzato da quel pazzo scatenato di Dino Coluccia e dai suoi amici ancora più pazzi di lui, è una specie di Feria di Siviglia, concentrata in tre giorni di manifestazioni, le più variegate, legate al mondo dei cavalli e dei cavalieri provenienti da ogni parte d’Italia (ma anche dall’estero, soprattutto dalla Spagna).

Dopo la pausa di riflessione aradeina, l’Equestrian Show ritorna finalmente a Noha, “città dei cavalli” per antonomasia, dove lo spettacolo ha mosso i suoi primi passi quattro anni orsono.

In effetti ad Aradeo i cavalli si sentivano, come dire, un po’ come dei pesci fuor d’acqua, sicché quest’anno han deciso di ritornare al trotto o al galoppo - nella loro patria naturale (stavo per dire all’ovile): è a Noha, infatti, che i cavalli fanno la parte del leone. Vabbè.

I destrieri più belli del mondo s’incontreranno in questo originale “moto-raduno” nei pressi dello stadio comunale con un programma ricco di attività che vanno dall’american show al corteo di carri caratteristici, dalle gare di abilità al tiro pesante, dal salto degli ostacoli al Roping, al Barrel, alle Gimkane western, alla Pizzica dei Cavalli.

Nelle immediate adiacenze dell’arena principale sono allestiti, oltre ai box per i corsieri (che si conteranno a centinaia), anche i parchi per le gare di motocross freestyle, l’area per la fiera mercato, gli spazi per per il luna park, il settore per gli stand gastronomici (con espresso divieto, almeno nel corso di questo triduo, dell’utilizzo in cucina dei pezzetti di carne di cavallo. Vabbè 2).

Ma la principale attrazione della “feria nohana” è rappresentata ogni sera alle ore 20.30 circa dal Gran Galà "Favola di Primavera",  l’esibizione artistica di Dressage da parte di cavalli e cavalieri di alta classe, tutti campioni di rango. Lo spettatore s’incanterà nel corso di questa tre-giorni da favola con i movimenti geometrici, le volute, le coreografie, le danze e i volteggi acrobatici dei purosangue, diretti e interpretati da registi, cavalieri e maestri delle migliori scuole equestri europee.

Dimenticavo di dirvi che ingresso all’Expo e parcheggio sono gratuiti.

Insomma, dopo tutto questo, se non venite a Noha a godere di almeno uno dei tre giorni di Equestrian Show è meglio che vi diate all’ippica.

Antonio Mellone

 
Di Fabrizio Vincenti (del 12/06/2017 @ 21:53:09, in NohaBlog, linkato 4800 volte)

Galatina avrà il suo capo. Il voto dei cittadini premierà la repubblica o la monarchia (chi rappresenta cosa non lo so)? Un’analisi dei risultati ottenuti dai vari candidati, però, a questo punto è doverosa. Lo spasso, infatti,  che ci hanno regalato i vari comizi e confronti elettorali ha fatto sembrare Antonio de Curtis, in arte Totò, un dilettante.

Iniziamo con colei che ha preso meno voti, Sindaco Daniela.

Considerato che la suddetta si è presentata con ben sette liste, l’aver preso meno voti di tutti non è una sconfitta, ma una disfatta. Infatti, se solo avessero votato tutti i parenti dei soli candidati nelle sue varie liste civiche, mamme e papà, fratelli e sorelle, zii, nonni e cugini e cognati degli aspiranti consiglieri o assessori, la candidata avrebbe dovuto prendere almeno il doppio dei voti ottenuti. Poiché ciò non è accaduto, si capisce che la signora Daniela non ha convinto neanche quelli di famiglia: o non ha funzionato il suo programma, o non hanno funzionato i suoi candidati, o non ha funzionato lei. Una cosa è certa: lei vuole la politica, ma la polis non ha voluto lei e, poiché esistono infinite arti, questo forse sarebbe l’invito a fare altro nella vita.

Segue, a pochi voti di distanza, Roberta Forte.

È un volto conosciuto ai galatinesi, folta chioma e sorriso smagliante. Se io però avessi dovuto scegliere tra l’appoggiare il programma spaziale americano e il suo di programma, di certo mi sarei schierato per il primo in quanto, mentre la conquista dello spazio sembra avere possibilità di successo, il secondo contempla le stelle senza telescopio. Se poi consideriamo il fatto che il suo modello di sostenibilità e sviluppo è Napoli, allora è chiaro che Roberta ha le idee poco chiare in quanto il capoluogo partenopeo non è proprio un gioiello di welfare. Essendo queste le premesse, tutti quei voti sono anche troppi poiché vaneggiare è mestiere molto deprimente. L’invito emerso dalle urne però è chiaro: è vero che tentar non nuoce, ma è vero altresì che perseverare è diabolico.

Eccoci a Paolo Pulli del M5S.

È il vero vincitore. Considerato che il signor Paolo si è presentato con una sola lista, coerente con il movimento pentastellato, più di milleseicento voti sono una vittoria. È un volto, il suo, che trasmette onestà e trasparenza (consapevole del fatto che non si giudica dall’apparenza). Il suo programma è comprensibile, realista, visionario, una ventata di novità che suscita interesse in un paese in cui l’età media della popolazione guarda al cimitero mentre i giovani che la Fornero definì choosy emigrano come rondini in primavera. Quanto emerge dalle urne è un invito a Pulli a crederci ancora, poiché una grande fetta d’elettorato crede in lui.

Giunti al podio, al terzo posto Paola Carrozzini.

Presentatasi con cinque liste, la signora Paola pensava che il simbolo del partito democratico gli avrebbe garantito la vittoria. Ma poiché dietro a quelle due lettere (PD) incombe l’ombra diabolica del Burns Renzi Simpson, e considerato che Renzi equivale a fandonie, allora è chiara la sconfitta: se Renzi è uguale a frottole e PD è uguale a Renzi, allora la candidata del centrosinistra e il suo programma equivalgono a frottole, esattamente come i primi due.

Siamo al secondo classificato, Marcello Amante.

Le sue cinque liste civiche gli hanno garantito il successo sperato. Faccia pulita la sua, occhiale intellettuale, trasparente nell’immagine, meno in ciò che intende fare. Il suo è un programma pieno di lacune, da cui non si comprende quale vuole essere il suo punto di forza. La grande paura è che la sua, semmai vincerà al ballottaggio, possa essere un’amministrazione del “un po’ qui e un po’ là” ed è già chiaro che non sarebbe nulla di splendido. Ma noi, umili e delusi cittadini, ci accontenteremmo dell’ordinaria amministrazione, cioè di quella che non c’è mai stata. Caro Marcello, non volendoti sopravvalutare, credi che almeno per l’ordinario tu potresti esserne capace? Ai posteri, anzi a posteriori la sentenza.

Primo classificato della fiera, Giampiero De Pascalis.

Vince il centrodestra, anzi, mi correggo, con le sue sette liste, vincono tutti, proprio tutti. Lo scopo, infatti, era mettere in campo quante più persone possibile in quanto la matematica non è un’opinione: più candidati, più voti (non sempre l’equazione si verifica: vedi Sindaco). Qui l’armata brancaleone riesce nell’intento. Se costui però, qualora dovesse vincere al ballottaggio, amministrerà con la stessa sensibilità con cui si è rivolto (durante un confronto con gli altri candidati davanti all’associazione Fidas) a qualcuno che ha dovuto giustificargli la presenza con il fatto di essere iscritto all’ordine dei giornalisti, partiamo veramente male. Se poi Berlusca gli ha insegnato la mossa dell’ “alzati e vattene” come fece con Lucia Annunziata, gli si richiede almeno che lasci il confronto con più stile di quello dimostrato finora. Di chi sia Giampiero e di cosa abbia fatto per il Comune di Galatina non ci interessa (siamo costretti a non interessarci, altrimenti dovremmo già screditargli la vittoria). Il problema grosso, però, è che non abbiamo capito un sola virgola di che cosa voglia fare, ed è ancor più preoccupante il fatto che non lo abbia capito neanche lui. Praticamente, come al solito vi toccherà votare sulla fiducia.

Vediamo cosa chiedere al prossimo sindaco.

Decoro, decoro, decoro. Lavoro, lavoro, lavoro.

Galatina e frazioni sono abbandonate ad un’incuria inaccettabile; gli spazi pubblici, già pochi sulla mappa, sono la cartina tornasole delle ultime passate amministrazioni e di anni di commissariamenti. La desertificazione ha raggiunto ormai da anni un livello inaccettabile (sfido chiunque a trovare un po’ d’ombra sotto quattro rami). Rifiuti dovunque, strade disastrate, criminalità, un debito del Comune vergognoso, tasse altissime, servizi inesistenti, beni artistici abbandonati all’incuria.

Quello che c’è da fare, dunque, è evidente. Creare opportunità lavorative per i giovani che si affacciano sul mondo del lavoro, offrire istruzione adeguata, garantire ai cittadini tutti i servizi di cui hanno bisogno, a partire dal trasporto pubblico che deve essere promosso e incentivato. Prendersi cura degli spazi comuni, del verde pubblico, programmando un serio e meticoloso rimboschimento di tutte le aree possibili. Fontane pubbliche funzionanti. Rifacimento del manto stradale e scrupolosa disamina delle concessioni edilizie future. Controllo accurato delle campagne affinché non si verifichino incendi incontrollati, sanzioni salatissime a chi da fuoco ai rifiuti, soprattutto quelli tossici. Vigilanza sulla raccolta dei rifiuti che deve essere fatta scrupolosamente in modo differenziato, controllando anche che gli operatori della raccolta facciano bene il proprio lavoro, e incremento delle raccolte straordinarie di spazzatura disseminata per tutto il territorio. Recupero e utilizzo appropriato delle strutture a disposizione della comunità. Maggior efficacia nel recupero dei crediti e nel risanamento del debito. Azzerare lo spreco. Incrementare i fondi e reperirne quanti più possibile per il restauro delle opere d’arte, apertura al pubblico dei siti d’interesse storico, archeologico ed artistico, costruzione di un marciapiede con annessa pista ciclabile dal paese di Noha al suo cimitero, cura o affidamento a privati dei rondò e delle isole pedonali. Maggior sforzo per eliminare il randagismo. Rilancio del quartiere fieristico. Promozione turistica e maggior sensibilità alla sicurezza stradale (in media abbiamo più incidenti stradali mortali noi che tutta la città di Milano). E qui mi fermo.

Il futuro sindaco potrebbe però chiedermi: “Io devo fare tutto questo?”. Certo che devi, altrimenti fatti da parte poiché noi non siamo disposti a darti un solo euro se tu sei incapace di fare quello per cui ti sei candidato. Hai tutto il tempo per farlo (se sarai in grado di non farti commissariare prima): cinque anni, vale a dire milleottocentoventicinque giorni.

C’è il rischio, dunque, che dopo anni di malagestione e commissariamenti, il nuovo arrivato si senta come lu pulice intru la farina ca se ntise capumulinare. Chi indosserà la fascia tricolore però, lo sa bene quale sarà la sua responsabilità e costui stia pur certo che noi vigileremo, eccome se vigileremo. Osserveremo ogni sua mossa, leggeremo ogni sua delibera, ascolteremo ogni sua parola e, se non dovesse svolgere bene il proprio incarico, allora costui si prepari poiché quelli che hanno a cuore questo paese, vicini e lontani, residenti e non,  insomma quelli come me, dei rompicoglioni, gli daranno filo da torcere.

La fascia non è un simbolo di potere: al contrario essa rappresenta chi è al servizio della comunità e non a capo di essa. C’è un’altra figura che indossa la fascia (seppur al contrario rispetto al sindaco, e cioè dalla spalla sinistra al fianco destro) nella chiesa cattolica e ortodossa, ed il diacono. È la stola che nell’antichità serviva a tenere il canestro per la distribuzione dei beni.  Diacono, dunque, vuol dire schiavo, servo della comunità. Sindaco, invece, significa “difensore di una comunità”. Che cosa dovrebbe difendere il nuovo sindaco glielo abbiamo detto, come dovrebbe farlo sta a lui capirlo.

Fabrizio Vincenti

 

Comunichiamo che il gruppo consiliare del Partito della Rifondazione Comunista, circolo di Galatina, in data odierna ha inviato una missiva, nella quale si richiede l'impegno da parte degli Enti e delle Istituzioni interessate al fine di attivare ogni procedura atta a garantire l'accesso alla fiera del Salento S.p.A. al contributo straordinario per la ristrutturazione degli Enti Fieristici come previsto nel bilancio di previsione 2014 della regione Puglia.

I consiglieri Comunali
Antonio Congedo
Luigi Longo

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Il Quartiere Fieristico di Galatina è da sempre al centro dell’attenzione dell’amministrazione del Sindaco Amante, e mia per specifica delega assessorile.

Si è partiti dalle macerie, una tra le tante ereditate.

Non possiamo non ricordare che la lunga storia della “fiera Campionaria”, nel cuore di tutti i galatinesi, fu interrotta per vicende di mala gestione dell’Ente fiera culminata con la dichiarazione di fallimento nel 2016. I fatti ormai appartengono alla storia di questa città e sono anche stati sottoposti al giudizio di tutti, ma qualcuno, tra chi oggi ne invoca un generico rilancio, essendo all’epoca politicamente attivo, dovrebbe provare a spiegare ai galatinesi come sia stato possibile giungere a una fine ingloriosa con una situazione debitoria imbarazzante.

Le nostre energie non sono mai state orientate alle facili recriminazioni e come consuetudine abbiamo valutato ogni possibile opportunità, seppur in un contesto finanziario difficile. Tante le interlocuzioni con organismi ed enti regionali e nazionali, qualcuna assunta anche alle cronache cittadine in occasione di un incontro a Roma, nel febbraio 2020, con l’allora viceministro all’economia.

Il rinnovato interesse che solo oggi alcune parti politiche riversano sul Quartiere Fieristico di Galatina, che affianca quello dell'Amministrazione, non può che farci piacere, per una battaglia che è della città e per la città, alla luce anche delle tante risorse che stanno per giungere sui territori dal PNRR nelle cui maglie siamo certi potrebbero essere individuate le risorse necessarie per l’adeguamento strutturale.

L’idea funzionale che deve affiancare la ristrutturazione del complesso è articolata ed è quella di realizzare un centro polifunzionale integrato che permetta una fruibilità ed una operatività sostenibile nel tempo, facendo, dei 32.000mq su cui insistono gli immobili, un’area viva per tutto l’anno.

Se la storia, non cancellabile, ha collocato il quartiere fieristico come casa primaria per eventi fieristici è altrettanto vero che vicende più recenti ci hanno insegnato che la sostenibilità della struttura per essere al passo con i tempi, funzionale e fruibile per 365 giorni all’anno, deve avere un utilizzo polifunzionale.

È un passo verso questa direzione l’accordo sottoscritto con ARPAL Puglia per il nuovo Centro per l’Impiego che si allocherà in una parte di quelli che già oggi sono uffici, al piano superiore della palazzina. Una prima azione di rivitalizzazione del complesso fieristico con un recupero strutturale della zona interessata di circa € 835.000,00, interamente a carico della Regione Puglia e senza gravare sulle tasche dei cittadini galatinesi.

Quindi non solo fiere, laddove queste comunque necessitano di padiglioni in parte recuperati ed ampliati, adeguati e funzionali alle reali esigenze degli espositori, ma anche un centro congressi che permetta di offrire al Salento una struttura degna di grandi manifestazioni in una Città gradita anche per la centralità territoriale o spazi adeguati alla realizzare di grandi eventi al coperto, contribuendo alla destagionalizzazione dell'attrattività turistica.

La candidatura di una parte dell’area invece presso ANPAL (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive sul Lavoro) per realizzare un Centro per la formazione e riqualificazione professionale è quindi da considerarsi un’opportunità che nella nostra idea globale non pregiudica in alcun modo la possibilità di raggiungere l'obiettivo in maniera completa.

L’attenzione con cui il Governo Nazionale guarda al lavoro, sia per i risvolti di tipo sociale che economico, non può non trovare sensibilità ed attenzione da parte di che ha nel proprio dna politico simili problematiche.

Creare in un polo integrato di sviluppo per il territorio, un centro di formazione per il settore manifatturiero e dei servizi (compresi quelli Sanitari), delle produzioni agro-alimentari, del turismo è dal nostro punto di vista avere una visione di prospettiva ampia e non limitante.

L'approssimarsi della campagna elettorale predispone a radicalizzare le opinioni ma nell’interesse superiore di Galatina sarebbe dannoso e irresponsabile cadere nella strumentalizzazione senza un confronto costruttivo finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo. Quello che oggi serve alla Città non sono le polemiche ma una idea di comunità capace di lavorare verso direzioni condivise di interesse pubblico.

Nico Mauro

Assessore alla attività produttive e turismo

 
Di Redazione (del 01/04/2018 @ 21:48:53, in Eventi, linkato 1865 volte)

Anche quest’anno, come da sempre avviene, il lunedì in albis si trascorre a Noha, città dei cavalli. Dalle prime ore dell’alba e fino a mezzogiorno, nelle vicinanze della cappellina della Madonna delle Cuddhrure sul grande prato ancora libero da centri commerciali, si daranno appuntamento tutti i cavalli del Salento per galoppare, sfilare, trottare e pavoneggiarsi. 

Alla fiera di Noha c’è anche il mercatino dei prodotti dell’agricoltura, dei piccoli animali da cortile, delle utensilerie per l’allevamento e per i lavori in campagna. 

Alle ore 18.00 si ritorna tutti nello stesso luogo per la presa della Cuccagna e a seguire i fuochi di artificio.

Subito dopo la presa della cuccagna nelle vicinanze ci sarà il rito di bruciare la Curemma da parte  di alcune famiglie che hanno esposto il fantoccio nel periodo della quaresima.

Mentre alle ore 19.30 vicino al Calvario di Noha in via Collepasso si esibiranno gli Scazzacatarante di Galatina.

Allora, venite a Noha il giorno di pasquetta. 

Redazione

 
Di Albino Campa (del 11/09/2017 @ 21:48:05, in PhotoGallery, linkato 2297 volte)
 
Di Redazione (del 01/04/2013 @ 21:43:30, in PhotoGallery, linkato 2736 volte)
 
Di Antonio Mellone (del 23/12/2013 @ 21:42:23, in NohaBlog, linkato 2539 volte)

Ormai, come diceva quel tale, solo un Dio ci potrà salvare. E allora a Natale nasca per noi un Dio-Salvatore. E questo Dio non sia un Dio irraggiungibile ma un Dio vicino; non un vincente, ma un Bambino che sta dalla parte dei vinti; non un sommo sacerdote capriccioso e vendicativo, ma un pargolo adagiato nei bassifondi del mondo e in grado di ascoltare gli altri senza escluderli in nome di dogmi o convenienze.

Nasca per noi un Dio che ci liberi da tutte le religioni dei sopraffattori, che sia povero tra i poveri, che annunci il vangelo della liberazione degli oppressi. Nasca un Dio  che non tolga alle persone non sposate il diritto di amare, non proibisca il preservativo che ostacola la diffusione di malattie, non sia maschilista, e non discrimini l’altra parte del cielo, di qualunque sesso questa sia. Nasca un Dio che favorisca la libertà di coscienza, e non imponga alle donne le sue convinzioni sull’aborto, ma stia loro vicino con amore e solidarietà.

Venga in mezzo a noi un Dio che ripudi ogni guerra, aborrisca ogni arma e disarmi i suoi discepoli. Venga qui da noi un Dio che non sia convinto di avere la verità in tasca, ma che la cerchi insieme agli altri anelando all’Umanità. Nasca per noi un Dio che si arrabbi quando è necessario, e scacci dal tempio i mercanti, i ladri ed i bari, i clerico-fascisti, gli arrivisti, i pettegoli, i delinquenti vestiti di broccato, i violenti travestiti da agnelli.

Nasca ancora per noi un Dio che abbia il volto di una ragazza mai baciata o quello di un giovane senza amore, che indossi le vesti di chi marcisce in carcere, che stia dalla parte delle vittime delle sacre inquisizioni e delle intolleranze religiose.

Il nostro Dio nascente sia un disoccupato, un precario, un lavoratore a scadenza, un esubero in nome del profitto, un licenziato a causa dell’“efficientamento”, uno schiavo moderno sfruttato e senza diritti, un morto sul lavoro sacrificato alla produzione, un emigrante considerato clandestino da una legge barbara, una prostituta sfruttata dai papponi di basso o alto bordo, un perseguitato a causa del colore della sua pelle, della sua lingua, della sua fede, un omosessuale discriminato dai perbenisti di facciata, un palestinese derubato della sua terra, un disabile senza più assistenza, un malato vittima dei tagli della sanità e del disinteresse (o interesse) di chi dovrebbe prendersene cura.

Nasca un Dio la cui chiesa stia dalla parte degli sventurati non solo per far loro l’elemosina, ma per pretendere con loro giustizia e diritti.

Il nostro Dio non si riempia la bocca di “crescita, sviluppo, competitività”, ma insegni la decrescita felice, faccia piazza pulita del liberismo e del turbo-capitalismo di rapina, ci liberi dalle speculazioni finanziarie, ci salvi dai rapporti impuri e parassitari tra chiesa e potere, e non ci induca nella tentazione del denaro fine a se stesso, dell’egoismo, della fiera delle vanità.

Il nostro Dio freni la mano di chi firma progetti faraonici inutili e devastanti che derogano al buon senso della tutela del territorio, freni le colate del cancro cementifero e dell’asfalto che saccheggia e impermeabilizza il suolo, e fagocita il futuro.

Non ridicolizzi, il nostro Dio, chi denuncia i rapporti impuri tra Stato e mafia, tra politica e affari, e chi lotta contro la voracità edificatoria in nome delle espansioni urbanistiche, dei centri commerciali, dei comparti-truffa, delle strade a quattro follie.

Nasca per noi un Dio che scenda in piazza per contrastare la disinformazione, l’ignoranza pilotata, gli interessi di bottega, e sproni alla lotta che è voce del verbo amare, alla partecipazione ed alla cittadinanza attiva, e marci quale indignato speciale alla testa dei cortei in difesa della nostra Carta Costituzionale.

La nascita di questo Dio dipende anche da noi.

Antonio Mellone

 
Di Massimo Negro (del 03/04/2013 @ 21:41:32, in NohaBlog, linkato 3782 volte)

Ah la cuccagna! Da quanto tempo!

Ho qualche vago ricordo da bambino. Qualche breve frammento di immagini. Ma era da tantissimo tempo che non mi capitava di assistere a questo strano e divertente gioco di abilità e destrezza.

Quest’anno quest’antica usanza l’ho ritrovata a Noha, nel giorno di Pasquetta in occasione della festa della Madonna di Costantinopoli. La mattina la grande fiera dei cavalli e nel tardo pomeriggio la divertente arrampicata su per il palo pesantemente unto di grasso. In cima una varietà di formaggi e salumi ad attendere il vincitore.

I primi gesti della squadra impegnata nell’arrampicata fanno quasi sorridere. La persona messa alla base, solitamente il più robusto, apre un immacolato fazzoletto bianco che poggia sul palo per non “sporcarsi”. Più che altro serve per mantenere un minimo di aderenza perchè le spinte che riceverà sino alla fine sono veramente tante.

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A quel punto l’arrampicata può iniziare.

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E con l’arrampicata iniziano anche i primi voli.

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Si tenta di salire in tutti i modi.

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E quando si cade giù si trascinano tutti quanti. I primi tentativi servono solitamente a togliere un pò di grasso in modo che ci si possa più agevolmente lanciare verso l’alto. Ma anche a fare un pò di scena per far divertire la gente che è accorsa numerosa per assistere allo spettacolo.

Le cose incominciano a farsi serie quando la persona alla base indossa un copricapo giallo. L’arrampicata diventa “no limits” con piedi sulla testa, gambe che si intrecciano a braccia.

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E il piede in testa immancabilmente arriva …

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A questo punto è la volta di Michelino che si lancia verso la cima del palo con uno scatto degno di un gatto selvatico.

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Giunto in cima tra le incitazioni e gli applausi della gente, si sistema comodo sulla sommità del palo ed inizia i lanci. Tagliando le varie cordicelle fa piover giù salami e formaggi.

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E per il divertimento dei tanti bambini con lo sguardo all’insù, con la bocca aperta per la meraviglia, arriva il lancio delle caramelle.

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Terminati i sacchetti si compie l’ultimo rituale. Si prende la bandiera posta in cima e tra gli applausi si torna a poggiar i piedi per terra.

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Un gran bel pomeriggio di Pasquetta!

di Massimo Negro

 
Di Redazione (del 11/07/2016 @ 21:39:13, in Istituto Comprensivo Polo 2, linkato 2874 volte)

Il 14 maggio 2016 un gruppo di ragazzi della terza B scuola secondaria primo grado Noha

Ha ricevuto il 2° premio 250€, per un progetto studio bandito dalla Banca di Credito Cooperativo di Leverano. Titolo “Alla ricerca della perduta gioia”

Hanno lavorato sodo, da soli, senza aiuto alcuno da parte degli insegnanti

Ora potevano spendere quei soldi per se stessi, acquistare materiale didattico per la scuola o per chissà quali altri motivi. Invece, nella semplice gioia di vivere e di con-dividere hanno pensato bene di destinare la somma all’associazione guidata da Fra’ Ettore Marangi, frate francescano che opera in Kenia da alcuni anni

Con Fra’ Ettore la terza B di Noha ha stretto un gemellaggio per aiutare i loro coetanei ad andare a scuola

Non si è trattato di pura e semplice beneficenza, niente affatto! Ciò che li ha spinti a lavorare, oggi come ieri, è stata la GIOIA di rendersi utili a qualcuno, di farsi prossimo agli altri senza chiedere nulla in cambio, con la sola consapevolezza che la vita è un bene prezioso e che un sorriso ripaga il peso di qualsiasi fatica

Ed io, la loro semplice e modesta insegnante, sono fiera di loro, delle loro fatiche e del loro gran cuore

Ritamaria Colazzo

 
Di Redazione (del 12/12/2019 @ 21:34:25, in Comunicato Stampa, linkato 1041 volte)

Come rendere interessante, efficace ed inclusivo un percorso educativo? Questa è la domanda che si fanno gli insegnanti, o perlomeno che si sono fatte le docenti Rita Maria Colazzo e Rosanna Gemma nell’ordinaria progettazione del curricolo di geografia destinato agli alunni del secondo anno di Scuola Secondaria di Noha.

Creatività e laboriosità sono state sollecitate per immaginare un ipotetico viaggio in mongolfiera attraverso il continente europeo. Ogni alunno ha costruito la propria mongolfiera e, una volta acquisite le informazioni di uno specifico Stato, lo ha “impersonificato" studiando e poi descrivendo all’intera classe cultura, tradizioni, storia, oltre ovviamente alle caratteristiche fisiche del Paese.

Le docenti, poi, hanno pensato di rafforzare il percorso di apprendimento con un’esperienza significativa perché sono queste che rimangono nella memoria dei ragazzi e fanno in modo che le conoscenze non vengano dimenticate una volta finita la scuola.

Così hanno pensato di agire su uno dei mismatch più comuni tra gli alunni, quello Europa - Unione Europea; effettivamente spesso le due definizioni venivano usate come sinonimi. Ma ora le docenti del progetto sono sicure che, dopo l’incontro con l’europarlamentare Mario Furore, gli studenti della Scuola Secondaria di I grado del Polo 2 di Galatina hanno chiaramente acquisito i due concetti e li ricorderanno per sempre.

Infatti lo scorso 6 dicembre l’I.C. Polo 2 di Galatina ha ospitato il dott. Furore all’interno del progetto curricolare di geografia della prof.ssa Colazzo “In Europa in mongolfiera” e questi ha dato testimonianza del suo lavoro rappresentativo all’interno del Parlamento europeo e, in particolare, delle azioni della Comunità Europea che risuonano sugli studenti, dal programma Erasmus al 4° obiettivo dell’Agenda 2030 ovvero “Offrire un’educazione di qualità, inclusiva e paritaria e promuovere le opportunità di apprendimento durante la vita per tutti”. Infine, ricordando come la Comunità Europea garantisca la libera circolazione, l’europarlamentare ha invitato una piccola delegazione di studenti presso la sede del Parlamento europeo di Bruxelles. Così il viaggio - questa volta non solo metaforico -della conoscenza continua!

Scuola Secondaria Polo 2

 

Venerdì 20 Aprile, alle ore 21:00 presso il comitato elettorale del candidato sindaco Giancarlo COLUCCIA, ci sarà un incontro tra l’Onorevole Gianfranco MICCICHE’, la Senatrice Adriana POLI BORTONE ed il candidato Sindaco con tutti i candidati Consiglieri Comunali.

Di seguito le cosiderazioni di Giancarlo Coluccia in merito allo scioglimento del C.d.A. della fiera:

"Vero è che i sistemi fieristici stanno attraversando una crisi di identità determinata dal grave   disagio economico che stiamo vivendo, e dalle difficoltà oggettive che impongono di essere competitivi  in contesti  caratterizzati da una continua evoluzione.

Ma è pur vero che il presidente Scognamiglio, condizionato da fattori esterni, ci ha messo sicuramente del suo nel non recepire le idee e le progettualità che da più parti gli pervenivano: dalla realtà imprenditoriale galatinese, attenta e sensibile ai continui rinnovamenti, da parte dell'amministrazione comunale (vedi il piano di efficentamento energetico rimasto ancora sulla carta) e per finire anche dallo stesso CDA.

Se a questo essere sordi si aggiunge il non aver bacchettato in maniera forte e chiara sin da subito  un'ente come la Camera di Commercio, socio e partner dell'Ente fiera che, anziché sostenere le nostre iniziative, sponsorizzava eventi privati organizzati in strutture private, non mi meraviglia l'essere giunti al capolinea. Un capolinea determinato dalle responsabilità del presidente Scognamiglio che fortemente voluto dal partito socialista, si è dimostrato incapace ad assolvere al proprio compito."

Giancarlo COLUCCIA

 

 

Si festeggia la Pasquetta in sella a un carretto, nella piccola grande Noha, che per un giorno diventa Città dei Cavalli, con lo storico corteo di cavalcature, destrieri e cavalieri che invadono il grande prato verde accanto alla cappella della Madonna di Costantinopoli o, come si dice dalle parti della frazione di Galatina, Madonna delle “Cuddhrure”, le tradizionali forme di pane biscottato, preparato a Pasqua.

Ci si sveglia presto, al ritmo del trotto, con i cavalli che già al mattino giungono nel cuore della festa, agghindati di tutto punto, con cavaliere in sella o trainando i caratteristici carretti decorati a mano.

I cavalli sfilano, si mettono in mostra, per farsi notare dai giudici e guadagnarsi la gloria e una meritata balla di biada, mentre tutto intorno si fa festa, con i giochi di un tempo, il palo della cuccagna, il mercatino, la fiera e le giostre, e l’immancabile banda musicale di Noha, che suona la sigla di apertura e chiusura della fiera del lunedì di Pasqua.

[fonte quiSalento, aprile 2019] 

 
Di Antonio Mellone (del 06/06/2014 @ 21:30:54, in Equestrian Show, linkato 3263 volte)

“E’ un pazzo scatenato”. “Ma chi glielo fa fare”. “Non ce la farà mai”. “Qui a Noha non si può far niente”. “Crede nelle favole”.

Sono queste ed altre carinerie del genere che avranno fatto fischiare (ma poi non più di tanto) le orecchie a Dino Coluccia per via di quella sua bislacca idea di dar luogo (e a Noha!) ad una festa, che dico, uno spettacolo incredibile, una fiera inedita, un triduo di arte e bellezza che non ha uguali in tutto il Mezzogiorno d’Italia.

E forse sono stati proprio codesti pregiudizi la benzina sul fuoco della determinazione di Dino e della sua lucida follia: i “no”, cioè, l’han fatto andare avanti per la sua strada se possibile con ancor più risolutezza ed energia.

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Ma in questo trafiletto non mi va di parlare delle tristi comari capaci soltanto di ciarlare dietro le persiane delle loro porte & finestre perennemente chiuse: qui vorrei invece enfatizzare il fatto che se si vuol raggiungere un obiettivo non ci son santi che tengano, fossero anche le peggiori congetture dei prestigiatori di pettegolezzi (che per fortuna si sfaldano sotto la ruggine di anticaglie vecchie, seppur luccicanti al colpo di una ripulita che ha la durata di un giorno), o fossero persino le più imbizzarrite condizioni meteo degli ultimi dieci anni (come purtroppo è stato il corso di questa primavera monsonica).

I risultati, a dispetto dei detrattori di turno, si son visti e sono stati strabilianti: Noha si è trasformata per tre giorni consecutivi in una piccola Siviglia, la città spagnola nota per la sua “Feria de Abril”, che dura invece una settimana intera (ergo in proporzione la feria de Noha ha tenuto testa, se non di gran lunga battuto, quella della famosa città andalusa). 

*

“E quante cose stiamo imparando!” mi diceva a questo proposito quell’altro visionario che risponde al nome di Giuseppe Cisotta.

Sì, Dino Coluccia ci ha insegnato molte cose con questo Equestrian Show: come per esempio il valore della collaborazione, l’importanza della lotta, l’umiltà scientifica, l’ascolto degli altri, la passione per le cose belle, lo spirito di abnegazione di molti amici nohani. Ma soprattutto il fatto che è con i sogni e con l’utopia che si cambia il mondo.

Antonio Mellone

 

Si è svolta oggi a Palazzo Adorno a Lecce la pre conferenza stampa digitale, organizzata dalla rivista di turismo e cultura del Mediterrano, Spiagge, diretta da Carmen Mancarella, in collegamento con giornalisti e tour operator per annunciare la partecipazione della città di Galatina alla prossima edizione della Borsa Internazionale del Turismo dal 12 al 14 febbraio 2023 a Milano.

La conferenza stampa, in presenza per i media locali ed in digitale in collegamento con giornalisti e tour operator nazionali e internazionali, ha permesso di presentare l’offerta turistica accompagnata da una campagna di comunicazione a largo raggio su siti specializzati in moda, eventi e turismo per valorizzare la partecipazione del Comune alla Bit di Milano.

È previsto un secondo appuntamento in fiera a Milano il 13 febbraio con una conferenza nell’area stampa dello stand della Regione Puglia durante la quale la città presenterà le bellezze architettoniche, l’orgoglio della cultura e tradizioni, le esperienze e la bontà dei prodotti locali, per una Galatina e un Salento oltre i luoghi comuni e da vivere oltre l’alta stagione. 

Galatina si presenta in fiera con una nuova immagine e nuove proposte innovative ma sempre legate alla tradizione e al territorio che ha tutte le potenzialità per attrarre quanti non vedono nell’esperienza di viaggio in Salento solo il mare, ma un insieme di relazioni più profonde ed autentiche con chi vive quotidianamente questi luoghi.

“La nostra presenza come città in una fiera di un contesto internazionale,” - sostiene l’Assessore al turismo e alle attività produttive Maria Grazia Anselmi presente alla Conferenza, “è la dimostrazione tangibile della consapevolezza che rappresenta questo settore per l’economia di Galatina. Abbiamo già gettato le basi per una programmazione di medio e lungo periodo, al fine di poter far conoscere la città e non solo, ad un pubblico nazionale ed internazionale e attento alla cultura locale e a quello che si va sempre più affermando come slow-tourism. Galatina è una città ricca di bellezza, ne abbiamo piena consapevolezza, ora è giunto il tempo di far conoscere quanto possiamo offrire. Dalle bellezze architettoniche, gemme preziose capaci di essere attrattive tutto l’anno per le diverse tipologie di viaggiatori come la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, al fenomeno del tarantismo, nato a Galatina e che attraverso la musica si è affermato sulla scena mondiale, fino ad arrivare all’innovazione applicata ai beni culturali e alla loro conservazione attraverso una mappatura digitale dei monumenti della città per raccontare e preservarne la storia.

Da questa fiera, inizierà il nuovo corso per Galatina e per quanti la metteranno come destinazione per il loro prossimo viaggio,” - conclude l’Assessore.

Fabio Vergine Sindaco 
Ufficio Stampa 

 

Anche se non sono ancora in possesso, in quanto non mi è stato notificato personalmente il provvedimento che sarebbe stato emesso dalla commissione di garanzia regionale, lo contesto fermamente! E lo restituisco al mittente, sempre con il rispetto delle persone che sono state mie interlocutrici. 
Pertanto apprendo solo ora, per me questa 'triste e non ben valutata' decisione presa. Ripeto che nessuna approfondita analisi è stata effettuata, bensì una decisione forzata ed obbligata per via dei ruoli ricoperti a tutti i livelli dal locale al regionale. 
Da tempo ho anticipato gli eventi dando prova di coraggio e determinazione ad andare avanti con i miei simboli e contando sull'affetto e forza della gente che mi sostiene incondizionatamente. Ho lavorato e sto lavorando ancora in questi ultimi giorni come tutti del resto per sistemare le liste e per presentare il nostro programma. 
Io vado "AVANTI INSIEME" alle persone semplici e corrette come me e nelle quali mi rispecchio tutti i giorni, fiera e certa, ora più che mai, della scelta operata. L'intero circolo PD di Noha mi appoggia e sostiene oltre a tutti i miei candidati delle 8 liste a me collegate quale candidato SINDACO. 
Preannuncio RICORSO ALLA COMMISSIONE DI GARANZIA NAZIONALE, di concerto con gli organi superiori, e poi chi la dura la vince! In ogni caso non escludo azioni legali personali in tutte le sedi opportune nessuna esclusa, quindi anche penali per la tutela della verità e del mio buon nome.
Ora più che mai sono motivata dai cittadini che mi sostengono per realizzare un programma per il BENE della città. 
Quindi non aggiungo altro, AVANTI TUTTA! 

Daniela Sindaco

 
Di Albino Campa (del 11/01/2011 @ 21:16:54, in Comunicato Stampa, linkato 4040 volte)

AEC delegazione Italia Associazione ha interesse ad organizzare, per l’anno 2011, il concorso Fotografico di Beneficenza: “Vecchi e Antichi Mestieri”: Viaggio fra quelli che un tempo erano gli antichi mestieri praticati nel nostro territorio, così ricco di spunti interessanti, di tradizioni e di magiche atmosfere.

 

Il Concorso Fotografico di Beneficenza è aperto a tutti i fotografi, dilettanti, amatori o professionisti.

Ogni autore dovrà depositare, a partire dal 15 Gennaio 2011 e fino al 28 Febbraio 2011, insieme alla propria opera e alla scheda di iscrizione, la somma di euro 5,00= (cinque,00) che l’Associazione devolverà poi in beneficenza a:

Associazione Fondo di Solidarietà Permanente

Cuore e Mani Aperte verso chi soffre - Onlus

Iscritta al n. 771/07 del reg. reg. Puglia

Cod. Fisc.: 93060270753

Sede Leg.: Casa di Accoglienza "S. Caterina Labouré"

Presidio Osp.: "V. Fazzi" - V.le Moscati, 1 - LECCE

 

            Le somme raccolte con l’iscrizione dei partecipanti e di quanti vorranno sostenere il progetto, con adesione all’iniziativa, consentirà di finanziare l’acquisto di una “Bimbulanza”.

            Tale progetto, sostenuto dall’Associazione Cuore e mani aperte, nella persona di Don Gianni Mattia, ha come obiettivo quello di sdrammatizzare e di rendere meno traumatico il potenziale viaggio in ambulanza di un bambino attraverso l’acquisto di una ambulanza idonea e attrezzata al trasporto dei bambini.

            Le opere ammesse al concorso saranno oggetto di una mostra fotografica che sarà allestita dal 19 Marzo 2011 al 27 Marzo 2011 presso il Centro Commerciale Ipercoop Lecce Mongolfiera di Surbo (Lecce).

            Conseguentemente, alla data del 02 Aprile 2011, presso la sala Celestino Contaldo – Palazzo della Cultura “Zeffirino Rizzelli in Galatina (LE), a tutti i partecipanti i cui lavori saranno stati ritenuti idonei al tema in oggetto del medesimo Concorso Fotografico in Beneficenza, nonché precedentemente esposti nella summenzionata mostra permanente, verrà rilasciato pubblicamente un attestato di partecipazione.

            Le tre opere ritenute di maggiore pregio saranno comunque premiate.

            In tale circostanza, con la presenza delle Autorità locali, verranno pubblicamente consegnati all’Associazione Fondo di Solidarietà Permanente Cuore e Mani Aperte verso chi soffre – Onlus, tutti i fondi raccolti con l’iscrizione al Concorso Fotografico in Beneficenza per il progetto BIMBULANZA.

Il regolamento del concorso, con la scheda di partecipazione è scaricabile sul sito www.tutelare.it

 

Il Vice Presidente A.E.C. per la Regione Puglia
E Presidente A.E.C per la Provincia di Lecce

Avv. Valentina Castorina
 
Di Albino Campa (del 11/09/2018 @ 21:16:33, in PhotoGallery, linkato 1905 volte)
 
Di Redazione (del 27/11/2017 @ 21:12:36, in Comunicato Stampa, linkato 1456 volte)

È stato aperto questa mattina il Centro Comunale di Raccolta (CCR) in Viale Europa (Zona fiera) dove i cittadini potranno consegnare, a titolo gratuito, i rifiuti. In questo modo si contribuisce a migliorare il servizio di raccolta porta a porta e si fa di tutto per porre fine al fenomeno dell’abbandono selvaggio dei rifiuti nelle campagne e lungo le strade della nostra città. Il Centro sarà aperto tutte le mattine (esclusi i giorni di giovedì e domenica) dalle ore 8 alle ore 13 e nei pomeriggi del lunedì e del sabato dalle 14 alle 17 e del giovedì dalle 14 alle 18. 
L’assessore all’ambiente Cristina Dettù, orgogliosa della riuscita del progetto, dichiara: “L’apertura del primo CCR a Galatina costituisce un importante ed ulteriore servizio di raccolta differenziata messo a disposizione del cittadino. La città e le sue frazioni, già virtuose in tema di differenziata, si arricchiscono di un nuovo servizio, frutto di un iter burocratico laborioso che si pone in continuità con il buon lavoro svolto dall’ex assessore Roberta Forte e che rappresenta un inizio per i progetti in ambito ambientale della nuova amministrazione Amante in un’ottica di differenziata e compostaggio in loco.”

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 04/01/2017 @ 21:10:22, in Comunicato Stampa, linkato 1676 volte)

Protocollata questa mattina la richiesta per fare il punto sulle iniziative da intraprendere a tutela del “Santa Caterina Novella” e sugli impegni assunti dall’amministrazione sul tema dei migranti

«Non c’è tempo da perdere». L’imperativo di Giampiero De Pascalis, candidato sindaco della coalizione che vede alleati Cor, Psi, Udc e le liste civiche Agorà e La Città, riguarda due tempi caldi per Galatina: il declassamento dell’ospedale “Santa Caterina Novella” con la messa a regime nel tempo massimo di dicembre 2017 e l’accoglienza dei migranti. De Pascalis ha protocollato questa mattina la richiesta di incontro a Guido Aprea, commissario straordinario di Galatina, proprio su ospedale e accoglienza migranti. Per il primo punto l’obiettivo è di capire se Aprea intende intraprendere azioni a tutela dell’ospedale e quindi a salvaguardia della salute pubblica, mentre sull’accoglienza si tratta di approfondire quali impegni sono stati assunti dall’amministrazione e come eventualmente sarà gestito l’arrivo di queste persone.

«Sull’ospedale mi impegno a fare quanto possibile nella mia veste di candidato sindaco di Galatina – afferma De Pascalis – e intendo andare a fondo delle responsabilità politiche che hanno portato nel baratro quello che un tempo è stato un fiore all’occhiello della sanità pubblica salentina. Ma non mi limiterò a questo. È arrivato il momento di accendere i riflettori su come si spendono i soldi pubblici e lo spreco che si potrebbe determinare per adeguare strutture che non sono idonee al livello di prestazioni a cui sono state destinate dalle scelte politiche». Sprechi e garanzie per la salute, dunque, e sull’altra faccia della medaglia il problema dell’accoglienza e De Pascalis non le manda a dire.

«Da cittadino con la pancia piena e al caldo ho provato disagio e indignazione nel sapere che c’erano esseri umani che dopo mille traversie erano stati “accolti” in una struttura non idonea per quell’uso e costretti a dormire per terra senza riscaldamento e acqua calda». Questa l’immagine che De Pascalis ha voluto “scattare” sull’accoglienza fatta da Galatina nei giorni scorsi a favore di 62 migranti. «Ogni comune deve fare la sua parte – conclude De Pascalis –, ma rispettando la dignità di chi arriva qui e i diritti di chi è cittadino di questi territori. Chiederò al commissario straordinario quali impegni ha assunto l’amministrazione e come intende gestire gli eventuali flussi, premesso che la fiera di Galatina e la palestra di via Montinari non sono luoghi idonei all’accoglienza».

Maddalena Mongio'

 
Di Albino Campa (del 19/09/2016 @ 21:09:41, in PhotoGallery, linkato 2542 volte)
 
Di Albino Campa (del 23/03/2011 @ 21:09:07, in CDR, linkato 3887 volte)

Copione già scritto, quello dell'Amministrazione Coluccia, che in assenza di argomentazioni e braccata dalle rivendicazioni dei cittadini, sferra il solito prevedibile attacco da dinosauro della vecchia politica.

Come si può essere così miopi da pensare di poter fermare l'onda di un'opinione pubblica che ha ripreso consapevolezza e rivendica un ruolo attivo nelle scelte che riguardano la propria vita?

Questa Amministrazione, anziché difendere il Comitato, formato da cittadini che pretendono tutela per la propria salute, lo attacca strumentalmente, scordando che la vera minaccia è l'incenerimento.

L'intera classe politica che ci guida dovrebbe esser fiera di avere una piazza gremita di gente attenta ai problemi della Città e non esserne spaventata.

Fin dall'inizio il Comitato ha sempre manifestato il sospetto che, nel corso degli anni, Colacem per mezzo di ambigue sponsorizzazioni, abbia alimentato una sorta di sudditanza delle amministrazioni sulle decisioni in materia ambientale.

Nell'atteggiamento di chi, pur senza esporsi, caldeggia una soluzione favorevole all'azienda, vediamo una strisciante forma di complicità.

Servirsi delle divisioni politiche galatinesi per spostare l'attenzione dei cittadini da una questione così grave ed incombente come quella della salute pubblica è un gesto INACCETTABILE.

Saremmo stati orgogliosi di avere degli amministratori che, invece di favorire il profitto di un'azienda, ignorando il grave rischio di inquinamento ambientale che l'incenerimento comporta, avessero scelto la strada di uno sviluppo ecocompatibile.

 

 Galatina, 22 marzo 2011

Comunicato stampa del Comitato "Cambiamo Aria" di Galatina

 
Di Albino Campa (del 21/04/2014 @ 20:56:13, in PhotoGallery, linkato 3222 volte)
 

Condivido molte delle riflessioni fatte dal deputato galatinese Leonardo Donno nella lettera aperta con la quale propone un patto per la città da sottoscrivere tra le forze politiche che hanno sostenuto il Conte 2. Ebbene, se il deputato Donno fosse appena sbarcato da Marte non si potrebbe far altro che applaudirlo per aver messo il dito nelle “piaghe” di Galatina e per la proclamata volontà di cambiare volto alla città. Ma Donno non viene da Marte e invece opera, banalmente, la solita iniziativa da campagna elettorale con le parole che ormai sbandierano tutti: da destra a sinistra, senza che poi si coniughino ad azioni concrete.

Che non abbia concluso nulla di utile per Galatina lo ammette lui stesso quando in un passaggio della sua lunga lettera, scrive: «Abbiamo un quartiere fieristico abbandonato a se stesso. Ho provato a dare un input per realizzare un progetto, per tentare di farlo finanziare a livello centrale, ma nulla. Ho impegnato da tempo il Governo ad investire sulla nostra fiera, per riqualificarla, trasformarla, farne anche un centro congressi, un luogo destinato ai grandi eventi, che potesse lavorare 365 giorni all’anno. Sforzi vani, nonostante la volontà di tanti imprenditori volenterosi, ci siamo scontrati contro la mancanza di lungimiranza e di operare scelte coraggiose da parte di qualcuno dell'attuale amministrazione».

In compenso della sua elezione alla Camera dei deputati ne ha beneficiato il suo portafoglio visto che la sua dichiarazione dei redditi è passata dai 15.338 euro della dichiarazione dei redditi del 2018, agli 83.171 del 2019 e ai 98.688 del 2020.

Concordo con Donno sul fatto che il declino di Galatina è stato determinato dalla cattiva politica proliferata anche per la passività dei cittadini che, puntualmente, ad ogni elezione scelgono chi chiede voti per poi scomparire il giorno dopo per bussare nuovamente a ridosso del rinnovato appuntamento elettorale. Serve maggiore senso civico da parte di ogni cittadino e programmi credibili, ma certo Donno non può indossare l’abito del salvatore della Patria, di Galatina e frazioni in questo caso: pare davvero inopportuno, oltre che poco credibile, visto che il suo contributo alla crescita della nostra collettività è pari allo zero.

 

Giampiero De Pascalis

consigliere di opposizione della Lista De Pascalis

 
Di Albino Campa (del 22/04/2012 @ 20:46:54, in PhotoGallery, linkato 2996 volte)
 
Di Antonio Mellone (del 21/04/2013 @ 20:42:38, in NohaBlog, linkato 2322 volte)

Alla fiera di Collemeto per due soldi, in nome dello sviluppo, venti ettari di campagna si devastò. 

E venne l’opposizione, che per le “ricadute” e per il “volano”, per il centro commerciale stupidamente lottò.

Alla fiera di Collemeto per un piatto di lenticchie un gran terreno agricolo senza pensarci due volte si cementificò.

E venne Montagna che partorì un topolino, e che nonostante le pantomime il mega-porco accordò.

Alla fiera di Collemeto per le firme di quattro gatti e gli interessi degli speculatori, un pezzo di natura per due soldi si regalò.

E venne Perrone che senza garanzie, senza capitali, con la Pantacom il gran terreno di Collemeto chissà come al mercato comprò.

Alla fiera di Collemeto la maggioranza comunale, senza sentire la popolazione, di domenica pomeriggio, nel sonno generale, la convenzione firmò.

E vennero a spiegarci che non si poteva dir di no, e che il “progetto” era buono, ed in questo modo, nel verde residuo il cemento naufragò.    

Alla fiera di Collemeto anche il compagno di lotta, in nome di due finti posti di lavoro, in quattro e quattro otto, in compagno di merende si trasformò.

E venne l’economista per caso, uno come tanti, un follemetese che credeva a tutto, che la campagna non rende, e che dalla ragione si congedò.   

In contrada Cascioni, vicino Collemento, in molti finalmente capirono la scemenza, ma troppo tardi, ed alla fine della fiera nessuno lavorò.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 16/04/2014 @ 20:39:07, in Eventi, linkato 3189 volte)

ImmagineLa più bella pasquetta del Salento si trascorre a Noha. Si parte con la fiera dei cavalli dal mattino e fino all'ora del pranzo; si prosegue nel pomeriggio con la processione della Madonna dei Fiori dalla chiesa madre fino alla cappella di via Collepasso, la presa della cuccagna, i fuochi artificiali, le marce del concerto bandistico di Noha (diretto dal M° Lory Calò), lo scoppio delle curemme (con relativo rinfresco), la musica leggera in serata.

Eccovi di seguito il trafiletto sulla fiera dei cavalli, a firma di Antonio Mellone, apparso con variazioni su "quiSalento" del corrente mese di aprile.

Buona Pasqua da Noha.it ai nohani ed agli amici dei nohani di ogni dove.

Noha - fiera dei cavalli

Pasquetta del 21 aprile 2014

Per trascorrere una pasquetta ‘in grazia di Dio’ è d’uopo fare un salto a Noha, dove, quest’anno, dal mattino e fino all’ora del desco, avrà luogo la 61a fiera dei cavalli “Madonna di Costantinopoli”. La passerella di destrieri e palafreni del Lunedì dell’Angelo è la più antica delle tre che ormai da decenni trovano casa nel paese salentino meglio noto come la ‘città dei cavalli’. Sul grande prato verde di erbe spontanee, adiacente alla cappella dedicata alla “Madonna delle Cuddrhrure” in via Collepasso si daranno appuntamento i cavalli di ogni taglia, razza, colore e carattere, e, con loro, cavalieri, allevatori, intenditori, maestri di scuole ippiche e appassionati del mondo dell’equitazione. Non mancherà il mercatino di ornamenti, accessori e altro “abbigliamento” per il cavallo, né deluderanno i buongustai le bancarelle di cose buone da mangiare. Gli spettatori e gli osservatori saranno ancora una volta partecipi di una civiltà autentica non più relegata ad un passato incartapecorito, ma in marcia, e in carrozza, verso un futuro più slow, dove vivere tranquillamente senza l’impellente bisogno di allacciare le cinture.

Antonio Mellone

 

 

Al motto di "Rilanciamo la fiera di Galatina" continueranno tutte le domeniche, fino al 19 dicembre, gli appuntamenti con i banchetti di raccolta firme in Piazza Aligheri.

«Un'adesione sorprendente quella che abbiamo riscontrato» commenta il comitato promotore dell'iniziativa, composto da cittadini, liberi professionisti, attuali ed ex amministratori.
L'iniziativa ha mosso i primi passi nella seconda metà di Ottobre. L'Amministrazione Comunale di Galatina ha confermato l'intenzione di voler riservare una porzione del quartiere fieristico alla realizzazione di un centro di alta formazione professionale. E una larga fetta della popolazione è insorta, organizzando una petizione popolare con gazebo e raccolta firme itineranti.
Il prossimo 28 dicembre, sempre a Galatina, sarà promosso un dibattito pubblico sul tema aperto alla cittadinanza, agli imprenditori, alle associazioni di categoria, gli stessi amministratori della cittadina e tutti coloro che vorranno confrontarsi sul tema del rilancio del quartiere fieristico. Saranno presenti esperti del settore e tecnici, per favorire un dibattito mirato e approfondito, in grado di rendere gli stessi cittadini coprotagonisti delle future scelte e azioni che interesseranno la struttura fieristica.

«Noi porteremo la nostra idea, il nostro progetto e la nostra visione - dicono dal comitato promotore - così come ognuno potrà sentirsi libero di addurre un proprio contributo per il rilancio del quartiere fieristico e della città tutta. Bisognerà però lasciare a casa personalismi e preconcetti. La città e i suoi beni sono di tutti i galatinesi. Ed è giusto che tutti possano partecipare attivamente a questo e a tutti gli altri percorsi che tirano in ballo il presente e il futuro di Galatina, realtà centrale del Salento e volano per l'economia del territorio.
In quell'occasione - continuano - saranno anche annunciate ulteriori novità.
Riteniamo che quella avanzata sia una scelta miope e dannosa. Esistono diversi immobili comunali che potrebbero essere destinati ad accogliere il centro di formazione, al quale non siamo contrari, sia chiaro; ma collocarlo nel Quartiere Fieristico sarebbe un danno irreparabile in primis per l'intero immobile, che subirebbe il colpo di grazia definitivo. E poi per tutta la città e il suo hinterland, che perderebbero una realtà altamente attrattiva, se adeguatamente ripensata e recuperata.
Ricordiamo che Galatina è il terzo polo fieristico regionale dopo Bari e Foggia, e l’intero immobile rappresenta, per il bilancio comunale, la proprietà di maggior valore economico.

Crediamo che l'impegno degli amministratori debba essere orientato alla rivalutazione definitiva dell'immobile, tenendo conto principalmente di fattori concreti e di rilievo. Uno su tutti l'importanza per la nostra città di riavere un attrattivo polo fieristico e dei convegni, un’area eventi rinnovata e fruibile 365 giorni all’anno, godendo anche della possibilità concreta di reperire risorse economiche per la ricostruzione dell'immobile e il suo rilancio.
Per questo l'azione di protesta, dal motto “RILANCIAMO LA fiera DI GALATINA” continuerà e si farà portavoce di tutti coloro che hanno realmente a cuore il benessere della città».

 

 
Di Redazione (del 10/09/2023 @ 20:21:33, in PhotoGallery, linkato 839 volte)

Sarà stata l'atmosfera, o la luce inconfondibile del settembre nohano, specie quando s'appressa l'ora meridiana, oppure il piacevolissimo caldo con tramontana di fine estate che qui dura più del solito; o sarà stata la passione dei partecipanti con cavalli maestosi (dai più grandi Frisoni o Murgesi, ai più piccoli Pony) e quindi i carri, le carrozze, i traìni e i calessi provenienti da ogni dove (Avetrana, Brindisi, Matino, Galatone, Nardò, Cutrofiano...) con attracchi a uno a due e a tre; o sarà stato il pubblico discreto che ha goduto dell'ospitalità di un paese che quando si mette d'impegno non ha pari quanto ad accoglienza e buona creanza; ovvero sarà stata l'organizzazione e l'attenzione ai dettagli delle scuderie di Noha, prima fra tutte il Centro Ippico Sant'Eligio dei fratelli Bonuso (che con i suoi istruttori spagnoli ha già raccolto apprezzamenti e importanti premi in manifestazioni equestri conosciute in mezzo mondo); oppure sarà stato l'impegno delle istituzioni territoriali, che in presenza di storici vincoli di bilancio (del resto siamo al Sud), cercano di fare il possibile e più spesso l'impossibile.

O forse sarà stato tutto questo insieme, e molto altro ancora (non ultimo i flash di Noha.it che riportiamo qui di seguito), a rendere indimenticabile quest'altro appuntamento con la storia di Noha chiamato "fiera Madonna delle Grazie".

Guarda la photogallery su Noha.it

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Noha.it

 
Di Marcello D'Acquarica (del 24/01/2016 @ 20:20:42, in I Beni Culturali, linkato 3608 volte)

A qualcuno importa se la piazza più importante di Noha sembra appartenere ad un paese da terzo mondo?

 

 

 

 

A qualcuno importa se abbiamo una storia millenaria come comunità,  se il vasellame recuperato dalle tombe messapiche di via Galatina-Noha (detta anche curve-curve) è scomparso dal museo di Galatina? 

 

A qualcuno importa se un nostro antenato oltre duemila anni orsono ha inciso il suo nome su di una stele (o menhir che dir si voglia) e quella pietra marcisce nell'incuria e nell'abbandono?

 

 

A qualcuno importa se le casette di Cosimo Mariano sono diventate un ammasso di pietre? A qualcuno importa se i resti del castello medioevale del XIV secolo, hanno nelle mura più  crepe che decenni?

A qualcuno importa se il frantoio ipogeo di Noha, uno dei più grandi del Salento, sottostante la via Castello è   terra di conquista per tavernette, cantine e cessi in cui scaricare le proprie fogne?

 

A qualcuno importa se l'unico e ultimo polmone di verde del centro abitato diventerà scavo per fondamenta di novelli centri residenziali? A qualcuno importa ancora se Noha,  nata sull'incrocio millenario di due grandi arterie pre-romane, finirà per essere non più la nostra cittadina animata da antiche tradizioni, come per esempio quella della fiera dei cavalli, ma un grande casermone dormitorio?

A qualcuno importa se gli pseudo-amministratori del vicino Comune di Galatina e relativi delegati vogliono cancellarne anche il nome? Questo è il paese reale. Tutto il resto sono solite promesse, parole vuote di significato, inutili chiacchiere.

Marcello D’Acquarica

 
Di Redazione (del 08/04/2022 @ 20:04:50, in Comunicato Stampa, linkato 495 volte)

Domenica 10 aprile, alle ore 11:30, si terrà presso la BIT di Milano (Borsa Internazionale del Turismo), nell’area “Conferenze e Incontri” della Regione Puglia, la presentazione di Galatina Città d'arte-Galatina Città del pasticciotto.

La cornice della più grande fiera nazionale sul turismo sarà anche l'occasione per presentare il progetto DESTINAZIONE CENTRO SALENTO.
In collaborazione con Artis Puglia Sviluppo - Consorzio pubblico privato vigilato dal Ministero per lo Sviluppo Economico con il quale il Comune di Galatina ha un accordo di partenariato - l'Assessorato al turismo ha condiviso un programma di sviluppo turistico e marketing strategico attraverso la proposta di creazione di un’area vasta che metta in rete interessi, proposte, risorse ed attività.

Galatina si pone al centro di un territorio che può e deve generare economia attraverso il turismo ed i servizi integrati al territorio, anche sfruttando le innumerevoli possibilità attrattive presenti.
L'occasione dei prossimi fondi nell'ambito del PNRR trova Galatina candidata quale Istituzione motore di una iniziativa utile a tutta l'area del centro Salento.

La giunta Comunale ha, infatti, deliberato l'approvazione di un piano di interesse strategico denominato DESTINAZIONE CENTRO SALENTO che ha proprio l'ambizione di porsi in interlocuzione con i Comuni del Gal Valle della Cupa nonché di un'area più vasta intorno al territorio di Galatina, per creare una rete e strutturare un progetto di attrattività turistica.

L’analisi parte dall’incremento del flusso turistico degli ultimi anni ed evidenzia le necessità in termini di servizi e le potenzialità delle risorse ma soprattutto indica il bisogno di una correlazione con altri Comuni limitrofi al fine di permettere soggiorni più lunghi e una destagionalizzazione della presenza turistica che porti ad una maggiore economia indotta.

L'obiettivo di questa iniziativa, che guarda al futuro del turismo e dello sviluppo economico, è che Comuni piccoli, seppur ricchi di attrattori storico culturali e della tradizione, possano rafforzare la propria visibilità e fare sinergia con il territorio contribuendo a rafforzare la DESTINAZIONE CENTRO SALENTO.

La conferenza stampa sarà tenuta da:
Nico Mauro, Assessore al Turismo
Prof.ssa Giuseppina Antonaci, Presidente di ARTIS Puglia Sviluppo
dott.ssa Paola Puzzovio fondatrice di TEGin Puglia, esperta di turismo enogastronomico

 
Di Albino Campa (del 06/04/2015 @ 20:04:00, in PhotoGallery, linkato 2921 volte)
 
Di Albino Campa (del 09/09/2012 @ 20:03:55, in PhotoGallery, linkato 2743 volte)
 
Di Albino Campa (del 27/08/2015 @ 19:48:43, in Eventi, linkato 2474 volte)

Sabato 5 settembre 2015 alle ore 20.30 "Scazzaca Tarante" in concerto.

Domenica 6 settembre 2015, nei pressi dello stadio comunale di Noha, dalle ore 8.00 alle ore 13.00 si svolgerà  la 14° edizione della fieraMadonna delle Grazie” con cavalli di ogni taglia, colore e razza.

Domenica 6 settembre 2015 alle ore 20.30 "Il Vento del Nord" in concerto.

 

 

In questi giorni ho avuto l’opportunità di visitare la nostra chiesetta dedicata alla Madonna di Costantinopoli. Era da un bel  po’ di lustri che non vi entravo.

Vi dirò: sono rimasto favorevolmente colpitodalla trasformazione, l’ampliamento e l’interesse manifestato dai numerosi benefattori succedutisi nel tempo. Ho notato con soddisfazione la lapide posta a destra dell’entrata a perenne memoria della benedizione della campana, avvenuta il 16 marzo 1975 dal vescovo Antonio Rosario Mennonna (Muro Lucano 1906 – Muro Lucano 2009) nel piazzale antistante la chiesa tra due ali di popolo, e della benefattrice Angiolina Capani di Galatina.

Bella l’unica navata rettangolare, cui si è aggiunto a lato il vano pure esso rettangolare dove sono collocati degli stipi contenenti alcune statue in dotazione della parrocchia, dal Cristo morto che fin dal 1880 era nella chiesa ottagonale greco bizantina dedicata alla Madonna delle Grazie, al busto di San Pio da Pietrelcina al Cristo risorto. Le statue di Sant'Antonio da Padova e dell'Immacolata Concezione invece sono poste all’entrata del tempietto, mentre il grande Crocifisso dell’altare è attualmente in restauro. Ho notato ancora le stazioni della Via Crucis offerte dalla Fam. Antonio Vincenti e Anna Miglietta il 19 aprile 1981, il Tabernacolo offerto da Domenico Masciullo nel 1980, e i banchi in legno della navata offerti da diversi benefattori con la relativa targhetta.

Quanto alle antiche tradizioni, bisogna ricordare che nel pomeriggio del Giovedì Santo, dopo la tradizionale Messa in Coena Domini, viene allestito l’altare della reposizione con la Pietà: il Cristo Morto e l'Addolorata. Il Venerdì Santo le due statue vengono portate in Chiesa Madre per la processione solenne della sera. Il Sabato Santo viene addobbato l'altare per la celebrazione della Resurrezione e per il Lunedì in Albis, festa della Madonna di questa chiesa, ora volgarmente detta delle Cuddhrure. Il rito locale prevede che proprio il Lunedì di Pasqua la statua della Vergine venga portata in processione dalla chiesa parrocchiale a questa cappella, mentre la popolazione vive uno spazio di festa “sagra popolare” sin dalle prime ore del mattino, con la fiera dei cavalli. Nella serata dello stesso giorno si riporta in chiesa Madre la statua della Madonna ancora una volta in processione. Fino a non molti anni fa la suddetta statua rimaneva in cappella per tutta l'ottava di Pasqua,

La chiesetta della Madonna di Costantinopoli è un capitolo importante della Storia di Noha, e sarebbe davvero un bel peccato trascurarne la struttura o abbandonarne le antiche usanze. Sarebbe bello invece che qualche anima pia anche oggi, come nel passato non tanto remoto, avesse a cuore le sorti di questo tempio sacro, e s’impegnasse nel suo recupero e nella sua tutela. A partire dall’antico quadro ligneo sopra descritto.

La cultura e la civiltà di un popolo si misurano anche dall’attenzione al proprio patrimonio d’arte e spiritualità, fatto molto spesso di piccoli (ma di fatto enormi) beni comuni.  

Nota.

Ringrazio l’ing. Giovanni Vincenti per la sue preziose ricerche presso l’Archivio di Stato di Lecce sui fatti storici della nostra terra. Lo incoraggio a perseverare nelle sue indagini, qui e altrove, pregandolo di rendercene in qualche modo partecipi. Gliene sarà grato chiunque abbia e avrà a cuore le proprie radici.       

P. Francesco D’Acquarica i.m.c.

 
Di Redazione (del 27/03/2017 @ 19:42:56, in Comunicato Stampa, linkato 1844 volte)

«Il mio programma elettorale sarà scritto nei dieci “Cantieri del Programma” che hanno già iniziato il loro cammino». Questo il metodo del candidato sindaco di “Obiettivo 2022” (Lista De Pascalis, Agorà, Direzione Italia, Forza Italia, La Città, Psi, Udc), Giampiero De Pascalis, che ha messo in atto quanto promesso presentandosi alla città: «Niente sarà calato dall’alto».

Lo start ai dieci “Cantieri del Programma”, coordinati dall’esperto di management Massimo Negro,  è stato dato giovedì scorso e altri via libera sono in programma a partire dalla prossima settimana. Ogni Cantiere, a sua volta, è coordinato da uno o più referenti. Una struttura organizzativa che deve garantire il funzionamento di queste cellule di lavoro, con l’obiettivo (se la coalizione vincerà la campagna elettorale) di continuare l’azione di monitoraggio e di progettazione dei Cantieri anche quando Giampiero De Pascalis sarà sindaco.  

In dettaglio: Spazio ai giovani (23 marzo primo incontro, 30 marzo il prossimo, nel comitato elettorale di De Pascalis in piazza Alighieri), Welfare (29 marzo), Sport (1 aprile, Palazzetto dello Sport); Centro storico e urbanistica (10 aprile). Queste le prime calendarizzazioni, le prossime riguardano i “Cantieri del Programma” per: Commercio, Attività produttive, fiera; Frazione di Noha; Frazioni di Collemeto e Noha; Ambiente e Benessere (Qualità della vita); Cultura e istruzione, Sanità.

Molto partecipato il primo Cantiere, Spazio ai giovani, e sono già emerse alcune priorità e qualche criticità viste dalla prospettiva dei ragazzi e delle ragazze di Galatina. Centro storico abbandonato, Basilica poco accessibile, nessuna prospettiva di lavoro, assenza di spazi di aggregazione. Questi i punti dolenti, a fronte della richiesta di orientamento e di concreto coinvolgimento.  

«Ascoltare i tanti ragazzi che hanno partecipato al primo incontro dei “Cantieri del Programma”, mi ha arricchito – rende noto De Pascalis –, mi ha dato un’ulteriore spinta e un’ulteriore motivazione a rimboccarmi le maniche per risollevare la nostra Galatina. Li ho guardati negli occhi e ho visto una scintilla di speranza accendersi, uno sprazzo di entusiasmo affacciarsi alla prospettiva di poter essere protagonisti dell’azione di governo. I giovani sono la forza della città, sono sicuro che sapranno offrire spunti eccellenti e le migliori proposte saranno elaborate in forma di bozza di delibera – così sarà anche per gli altri Cantieri – da mettere all’ordine del giorno se sarò eletto sindaco. Questo avevo promesso e questo stiamo facendo».  

E Negro spiega: «I Cantieri saranno gestiti con un metodo progettuale. Saranno gli stessi partecipanti ai Cantieri a contribuire ad identificare i temi prioritari su cui la coalizione si dovrà impegnare, al fine di definire assieme un percorso che traguardi sia soluzioni di breve che di medio e lungo periodo». Cantieri in corso, insomma.

Ufficio stampa del candidato sindaco

 
Di Redazione (del 21/04/2022 @ 19:28:41, in Comunicato Stampa, linkato 379 volte)

«Dai banchi della maggioranza, qualche tempo fa, qualcuno ha decretato la morte delle fiere, per giustificare la conversione del quartiere fieristico galatinese in tutt'altro, nel colpevole silenzio del Sindaco e della Giunta e del resto della maggioranza. A smentire quella voce, isolata e tra l'altro non supportata da alcun dato oggettivo, è oggi, per l'ennesima volta, un articolo del Sole24Ore, con autorevoli voci del settore che sostengono l'esatto opposto. Non solo il settore fieristico è in forte ripresa, ma di lavoro ce n'è addirittura fin troppo.

Asal, Associazione Nazionale Aziende Allestitrici Fiere, non ha alcun dubbio: "questa filiera - si legge nell'articolo - ha grandi potenzialità e, nonostante i timori che avevamo, il Covid ha fatto capire che le fiere sono una leva fondamentale per il made in Italy. Le aziende ci credono e hanno ricominciato a investire". Altro che morte, il settore è in grande ripresa e Galatina potrebbe tornare ad essere la culla anche di queste attività!».

Parte da queste premesse il Movimento 5 Stelle di Galatina, che sul rilancio del quartiere fieristico locale non intende arretrare di un passo. 

Per questo, nei mesi scorsi, gli attivisti locali, insieme al consigliere comunale Paolo Pulli, al deputato galatinese Leonardo Donno e ad altri cittadini, hanno promosso una raccolta firme con gazebo itineranti. Non solo. Tramite il deputato, si è avviato a partire dai primi mesi del 2020 un dialogo con il Governo centrale finalizzato ad intercettare le risorse necessarie al recupero e rilancio del quartiere fieristico. «Si sono susseguiti gli incontri con l'allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, senatore Turco e con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, coinvolgendo anche l'amministrazione in carica - ricordano ancora gli attivisti - amministrazione che, vale la pena ricordarlo, ha fatto poco o nulla per salvare il quartiere fieristico non presentando nemmeno un progetto con un impegno di Giunta per lavorare insieme all'Onorevole Donno per intercettare le risorse necessarie; un'occasione persa per tutta la comunità galatinese! L' amministrazione pensa persino di destinare nei locali del Quartiere Fieristico un centro di formazione, mortificandone la vocazione originaria e sottraendo alla città un volano di sviluppo fondamentale e prezioso». 

Per questo, nel "Contratto dei Cittadini" - sottoscritto per suggellare l'ingresso del Movimento nella coalizione progressista a supporto della candidata sindaco, Sandra Antonica - tra le "conditio sine qua non" della stretta di mano, il M5S ha inserito anche questo punto: recupero e rilancio del quartiere fieristico. 

«Crediamo che l'impegno degli amministratori debba essere orientato alla rivalutazione definitiva dell'immobile, tenendo conto principalmente di fattori concreti e di rilievo –sottolinea il gruppo galatinese - Uno su tutti l'importanza per la nostra città di riavere un attrattivo polo fieristico e dei convegni, un’area eventi rinnovata e fruibile 365 giorni all’anno, godendo anche della possibilità concreta di reperire risorse economiche per la ricostruzione dell'immobile e il suo rilancio. Riteniamo che non si possa sacrificare la vocazione della struttura e del territorio galatinese stesso, nel tentativo di occultare la mancanza di visione sul tema di questa amministrazione e dell'Assessore al ramo, ormai palese, al pari di altre importanti tematiche. Candidare il quartiere fieristico a diventare un centro di formazione regionale è come dire: "ci abbiamo provato, abbiamo almeno provato a fare qualcosa". Ma qualcosa per chi? Non certo per il bene di Galatina, del suo tessuto economico e dell'indotto ad esso correlato. Ben venga un centro di formazione - precisano poi - ma perché non immaginarlo in un altro immobile? Magari uno di quelli di proprietà comunale, ricoperti dalla polvere e incastrati nell'immobilismo e nella cecità di questa amministrazione. Riteniamo che quella avanzata sia una scelta miope e dannosa. In primis per l'intero immobile, che subirebbe il colpo di grazia definitivo. E poi per tutta la città di Galatina e il suo hinterland, che perderebbero una realtà altamente attrattiva. Ricordiamo che Galatina è il terzo polo fieristico regionale dopo Bari e Foggia, e l’intero immobile rappresenta, per il bilancio comunale, la proprietà di maggior valore economico. Sarebbe stato opportuno da parte dell’Amministrazione coinvolgere, attraverso la promozione di “Focus Group”, il tessuto imprenditoriale e gli esperti nel settore fieristico, per analizzare insieme le strategie di rilancio del Quartiere Fieristico. Non è stato fatto finora - concludono - ed è per questo che auspichiamo un cambio di rotta, supportando chi nella fiera di Galatina ci crede ancora e intende spendersi con serietà nel suo rilancio. Infine, siamo lieti che altri candidati sindaco concordino sulla nostra posizione (solo oggi, in campagna elettorale, nel goffo tentativo di intestarsi l'idea), peccato non averli visti quando c'erano da raccogliere le firme per difendere la fiera. Mai. Facciamo notare soprattutto ad alcuni di loro, la presenza nelle loro liste (o tra i politici esterni alla città a loro supporto) di soggetti colpevoli di aver contribuito all'idea di destinare il quartiere fieristico a diventare un centro di formazione. Una schizofrenia politica che fa rabbrividire: d'altronde non ci si può aspettare altro quando si mettono insieme numeri, costruendo accozzaglie, senza idee e programmi. Tutto questo rischia di danneggiare la città e per questo mettiamo in guardia i cittadini galatinesi.

Noi, coerentemente e convintamente, continueremo a sostenere con forza le nostre idee, che sono quelle della stragrande maggioranza della città: volgiamo ripensare e rilanciare il nostro Quartiere Fieristico! Punto!".

M5S

 
Di Redazione (del 03/04/2023 @ 19:20:59, in NohaBlog, linkato 787 volte)

La primavera 2023 riporterà a Noha (città dei cavalli) la 67° fiera dei cavalli trasformatasi, per una serie di motivi, in Sfilata Equestre.  Il che avverrà come vuole la tradizione il lunedì di Pasquetta, giorno nel quale in loco si festeggia la Madonna di Costantinopoli. L’appuntamento è per il 10 aprile dalle ore 9.00.

Oltre alla sfilata dei cavalli avrà luogo anche il mercatino (delle pulci).

Non mancherà la tradizionale giostra calcinculo, anzi “La regina delle Giostre” inserita nel luna park con tante attrazioni per grandi e bambini.

La novità di questa edizione, nella stessa mattinata, è lo spettacolo della Falconeria dell’Anna con la presenza dell’Aquila Dorata.

Un’occasione da non perdere per vivere un’esperienza indimenticabile e per scoprire (o riscoprire) il mondo affascinante dei cavalli. E quest’anno anche quello civettuolo dei rapaci in volo. 

 

 

Un incredibile ponte legherà la Puglia a New York grazie alla campagna promozionale “Puglia, Unexpected Italy” (Puglia, l’Italia che non ti aspetti) promossa da Pugliapromozione sul “The New York Times”, sia quotidiano, sia magazine.
Fino al 22 maggio si susseguiranno 28 foto d’autore dall’indiscussa bellezza. La prima immortalerà lo splendore degli affreschi della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria di Galatina.
“Questa notizia ci riempie di orgoglio – afferma il sindaco di Galatina, Marcello Amante – perché è un ulteriore prestigioso tassello che si aggiunge al fitto puzzle di azioni, progetti e idee che abbiamo messo in atto per far conoscere Galatina oltre confine. Le emozioni che la nostra Città sa suscitare sono sempre più forti e capaci di incuriosire anche oltreoceano. Per questo ho lavorato con la mia squadra fin dal primo giorno: per portare Galatina al centro della promozione turistica regionale. I risultati ci danno ragione e sapere che il New York Times considera la Puglia una meta che sa sorprendere e Galatina uno scrigno di bellezza, ci fa continuare su questa strada. La nostra città trova un posto d’onore nel cuore di chiunque entri in contatto con i suoi tesori artistici, storici ed enogastronomici”.
Di ritorno dalla Bit di Milano, la nota fiera di promozione turistica, dove Galatina Città d’Arte e Città del Pasticciotto ha raccontato il suo valore, anche l’assessore al turismo per Galatina Nico Mauro sottolinea la soddisfazione per i traguardi raggiunti.
“Galatina è ormai inserita tra le destinazioni di interesse nazionale ed internazionale che qualificano l'offerta turistica pugliese – spiega - Nel 2019 la rivista Forbes inserì Galatina (con Dozza e San Gusmè) tra le tre mete italiane meritevoli di essere visitate e oggi sul New York Times siamo ambasciatori di bellezza e cultura per la Regione Puglia. Stiamo raccogliendo i frutti di un’azione tesa al riconoscimento delle nostre identità culturali e delle nostre bellezze storico artistiche. Non è un caso se sono anche aumentati i cittadini americani che hanno deciso di acquistare degli immobili in Città. Oltre trenta abitazioni, solo a ospiti americani, sono state vendute negli ultimi due anni e non mancano acquisti anche di cittadini europei e sudamericani. Continuiamo a progettare il futuro turistico di Galatina con una attività ed uno slancio che la pandemia ha rallentato ma che rimangono definiti”.

Ufficio stampa Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 18/04/2021 @ 18:54:59, in NohaBlog, linkato 952 volte)

Cari partiti o movimenti o liste civiche, tanto sempre là stiamo, sembra che di questi tempi abbiate ritrovato una verve dialettica, una vis polemica (vabbè comica), quando non una vena poietica che non si vedevano dalle precedenti amministrative per l’elezione del Consiglio e del Sindaco (s’intende quello con la maiuscola) del nostro povero comune. Non passa settimana che non si legga in giro, tra un dato dei contagi e uno dei Recovery, qualche comunicato-stampa dei vostri. Ma cosa v’è preso? Guardate che le votazioni sono ancora ben lontane dall’esser celebrate, seppur ci venissero gentilmente concesse, e di questo passo vi arrivereste spompati.  

A scanso di equivoci vorrei premettere che noi di Noha.it siamo di bocca buona, così tanto che abbiamo accolto e continuiamo ad accogliere per la loro pubblicazione veline di cani e porci. Basterebbe farsi un giro nell’archivio relativo alla diciamo politica locale e nazionale per rinvenire scritti, video, interviste, dichiarazioni, lettere aperte (mai una volta chiuse) e comizi di personaggi pneumaticamente defunti (r.i.p.) che con sintassi, grammatica ma soprattutto logica avevano lo stesso feeling che Erode doveva avere con gli innocenti.

Ergo lungi da noi, per carità di patria, qualsiasi intento censorio o peggio ancora intimidatorio nei confronti di chicchessia, tipico di chi è in contenzioso personale con la democrazia più che con qualche voce stridula; ma abbiate pazienza e prendete pure queste righe come una preghiera, un appello, anzi come una consulenza spassionata gratis et amore Dei.

Non è nostra intenzione stilare qui di seguito un decalogo del perfetto comunicato stampa, ma vivaddio almeno l’essenziale, tipo: la buona creanza di cambiarne l’immagine a corredo se non proprio la forma dell’elaborato per ogni sito internet destinatario (o pensate siano encicliche, le vostre?); l’accortezza di non firmare in calce lo scritto se nel testo il firmatario viene intervistato in prima o in terza persona da se medesimo; ma soprattutto, ove possibile, attenzione a non tradire la Politica tre volte prima di sentir cantare il gallo due volte. Guardate, ci sono così tante cose belle da leggere, libri, poesie, articoli, vedere video e film, per cui sottrarre tempo prezioso con certi interventi è un vero e proprio delitto. E mi riferisco al tempo reciproco: vostro nel mettervi a tavolino a battere su quella tastiera (che non è un marciapiede) e nostro nel leggervi (che non può trasformarsi in reggervi). Ma tant’è. 

Sicché, solo per fare qualche esempio, abbiamo chi s’affanna a comunicare trionfante nuovi asfalti, subito dopo la decapitazione dei pini su di un viale sfigato, la predisposizione di hub per le inoculazioni, e una convenzione con Artis Puglia Sviluppo per quella accozzaglia di bitume e cemento friabile altrimenti detta fiera di Galatina, la quale, udite udite, diventerà (diventerebbe) addirittura un’Academy di tante belle cose, ma soprattutto di economia circolare e pure green (nossignore, non l’abbatteranno come sarebbe d’uopo per ripristinare i luoghi ante colatam, però, vuoi mettere l’effetto che farà tinteggiandola di verde, identica tonalità delle casse comunali di cui l’Ente fiera è sempre stato un’idrovora).

Abbiamo poi ben due circoli cittadini del Pd (Precoci Dinosauri) che si sono addirittura uniti (fusi proprio) per puntare all’unisono l’indice adunco dell’inquisitore sui “furbetti” dell’antidoto (anziché ringraziare di cuore codesti volontari, da un lato per aver dato retta al Figliuolo, e dall’altro per la loro magnanimità nel sottoporsi alla sperimentazione), arrivando perfino a riportarne delle tabelle pescate non dall’Unità, prematuramente scomparsa per eutanasia, ma addirittura dal Quotidiano dei Caltagirone. Non parliamo poi dell’altro memorabile comunicato sulle radici degli alberi che, benché rasi al suolo, continuano imperterriti a insidiare l’asfalto cittadino: se no di che Partito Deforestatore stiamo discettando. Taccio, infine, sul leggendario annuncio in merito al palo Tim: meglio non infierire oltremodo.

Quanto al Movimento Due Stelle e Mezza, abbiamo dal centro un portavoce (portavoce loro, mica nostro) che direttamente dalla commissione bilancio (o forse bilancia) della Camera c’informa che interi capitoli di spesa pubblica sono tutti a nostra disposizione manco fossero ristori (fessi noi se non ne approfittiamo); mentre in periferia ne abbiamo un altro che cerca disperatamente di dimostrare che “Puru li pulli tenanu ‘a tosse”. Grazie ma lo sapevamo già da un pezzo.  

Potevano mancare le articolesse da parte dei “compagni” di Italiachitavviva? Certo che no, altrimenti, dopo quello arabo, che nuovo rinascimento galatinese avremmo.

Velo pietoso sulla restante parte di sauditi ed esauriti.

Meno male che il ridicolo non è poi così patogeno, se no farebbe scoppiare le terapie intensive.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 26/09/2019 @ 18:51:15, in Comunicato Stampa, linkato 981 volte)

Domenica 29 settembre 2019, dalle ore 09:00 alle ore 12:00 presso Piazza San Pietro, in occasione della fiera del Fischietto e dell’Artigianato, i volontari del progetto “In Reading 2017” terranno il terzo banchetto informativo sul Servizio Civile Universale. L'azione svolta dai volontari di “In Reading 2017” è di supporto all’attività di gestione della Biblioteca Comunale, all’accoglienza degli utenti e ha come obiettivo quello di conferire valore sociale alla lettura e allargare la base dei lettori piccoli e grandi.

In Reading 2017

 
Di Redazione (del 11/10/2021 @ 18:49:48, in Comunicato Stampa, linkato 583 volte)

Siamo alla vigilia del Congresso del nostro partito, che sarà chiamato a rinnovare, a tutti i livelli, i propri organismi dirigenti nell’ottica di una nuova proposta politica.

Anche a Galatina saremo chiamati a cogliere questa sfida. Forse ancor più nella nostra città si avverte l’esigenza di costruire un progetto politico-amministrativo all’altezza della storia e delle aspettative della sua comunità. 

Questo, sicuramente, risulta essere un compito arduo e difficile: un dato incontrovertibile è che Galatina ha perso negli anni la sua centralità, sia dal punto di politico-amministrativo, che da quello economico e culturale.

L’indiscutibile crisi economica e sanitaria causata dalla pandemia da COVID-19, ha reso ancora più evidente la necessità di una politica forte e autorevole. Ancor più se si pensa che oggi, con un piede fuori dalla pandemia, siamo chiamati a cogliere l’opportunità derivante dall’enorme mole di risorse messe in campo dal governo e dalle istituzione europee.

Inoltre, la pandemia ha palesato quanto sia importante la sanità di prossimità. Lo straordinario e coraggioso lavoro di tutto il personale sanitario del Santa Caterina Novella non solo ci ha reso orgogliosi, ma rafforza il nostro convincimento sull’importanza di un presidio ospedaliero per la città e per tutto il comprensorio. Si deve ripartire dai servizi essenziali, ma non solo.

Il piano nazionale di ripresa e resilienza noto come PNRR, apre possibilità fino a ieri inaspettate. Queste risorse sono destinate a progettare e realizzare un modello di sviluppo completamente diverso dal passato, che inciderà profondamente sul destino nostro e delle future generazioni. Il treno sta passando e Galatina ha il dovere di salirci. 

 In questo tempi, non possiamo permetterci amministratori inadeguati e impreparati a cogliere questa enorme sfida. Se perdurasse l’assenza di visione di questi ultimi anni, evidenziata dall’incapacità di produrre progetti, intercettare finanziamenti, alzare la qualità dei servizi, costruire relazioni fuori e dentro la città, ci farebbe perdere il treno.

È giunto il momento di porre fine a questo periodo asfittico e lo faremo mettendo in campo la forza delle nostre idee, attraverso la capacità di donne e di uomini in grado di leggere la realtà e trasformarla.

Per noi è fondamentale ripartire dalla transizione ecologica che dovrà permeare tutti gli aspetti amministrativi, consapevoli che i cambiamenti climatici sono la più grande emergenza che il mondo deve affrontare. In particolare, una città come la nostra, caratterizzata da insediamentI industriali importanti ed invasivi, ha il dovere di ripensare se stessa in questa ottica, coniugando l’innovazione tecnologica e la capacità produttiva, componendo i legittimi interessi privati all’interesse pubblico, garantendo la salute dei figli ed il lavoro dei padri.

Galatina è una città stupenda, abbiamo la fortuna di vivere nella bellezza, potremmo e dovremmo crescere con il turismo, incentivare l’impresa privata, ma oggi la nostra offerta turistica é approssimativa e improvvisata, in assenza di una conduzione pubblica che spesso rende inaccessibili molti dei nostri tesori storici e culturali. Il turismo è oggi per noi una risorsa irrinunciabile, che abbiamo il dovere di gestire con competenza e professionalità, senza indebolire la qualità della vita del centro storico; fino ad oggi lo sviluppo turistico è stato delegato ai singoli operatori del settore, tra l’altro ignorati dai più alti rappresentanti della città.

Abbiamo bisogno di un’amministrazione che sappia riconoscere e affrontare le problematiche della città senza girare la testa da un’altra parte: ne sia un esempio la crisi del commercio cittadino. La politica, quella buona, si distingue dall’improvvisazione per la sua naturale capacità di comporre gli interessi legittimi di tutti, non certo dall’attitudine al nascondere la polvere sotto il tappeto. Perché, il silenzio assordante in politica, é caratteristica propria dei manovratori e non degli amministratori.

Intere aree, spazi pubblici, Rioni della nostra città, vanno ripensati e riprogettati. Fondamentale sarà farlo in maniera partecipata e credibile per accedere a tutte le opportunità offerte dalle risorse messe in campo per la rigenerazione.

Una su tutte la fiera, orami simbolo di inettitudine amministrativa, riguardo alla quale si è stati capaci, di fatto, solo di partorirne la prospettiva dello smantellamento, incapaci di immaginare le potenzialità economiche di una infrastruttura come questa. Eppure in un progetto organico di riqualificazione che partisse dal ponte, dal foro Boario, fino ad arrivare fino alla zona artigianale-commerciale, passando per il Quartiere Fieristico, si sarebbe potuto affrontare la questione in maniera sostanzialmente e strutturalmente diversa.

E come se non bastasse abbandono delle Frazioni, incuria degli spazi pubblici, Villa comunale, traffico, degrado urbano, cimitero, stadio comunale, arterie stradali interne e di  collegamento con gli altri centri, Cavallino Bianco, tutte inadeguatezze abbondantemente denunciate.

Ci rendiamo conto, ancora di più oggi, che nell’elaborare un piano di resilienza per Galatina, di dover affrontare problemi datati come se la città fosse completamente ferma ed avesse, ad un tratto, spesso di essere ambiziosa.

Possiamo affermare senza possibilità di essere smentiti che le uniche risorse ministeriali e regionali investite in città sono quelle da noi intercettate negli anni in cui abbiamo amministrato: NULLA DOPO.

Noi continuiamo a credere nella politica e nella centralità della nostra città rispetto all’intero territorio provinciale. Siamo pronti.

Siamo consapevoli che serva una prospettiva di largo respiro, non cadremo nell‘errore di pensare di essere autosufficienti. Vogliamo e dobbiamo agire insieme alle forze migliori della città, come già aveva detto in un suo intervento l’onorevole Leonardo Donno del Movimento 5 Stelle, abbiamo bisogno dar vita ad un “PATTO PER GALATINA”. Senza personalismi,  senza rinunciare alle proprie identità ideali e culturali, dialogheremo con chi vorrà assumersi la responsabilità di far ripartire la città alla sola prospettiva del bene comune: UNIRE, PROGETTARE, REALIZZARE.

 

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLI DI GALATINA E NOHA

 

Tre giornate programmate dall'Assessorato alla Cultura della Città di Galatina,  con il contributo della Regione Puglia, Assessorato all'Industria Turistica e Culturale, e la collaborazione del Club UNESCO di Galatina, ricche di appuntamenti per promuovere interesse, studio e ricerca intorno all’unicità della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria e del suo ciclo di affreschi.

La manifestazione avrà inizio venerdì 27 novembre alle ore 18:00 con una Tavola Rotonda Santa Caterina di Galatina presso la Sala “Celestino Contaldo” del Palazzo della Cultura in Piazza Alighieri. Dopo gli interventi di apertura del Sindaco Cosimo Montagna e dell’Assessore alla Cultura Daniela Vantaggiato la Tavola rotonda, moderata dal Prof. Giancarlo Vallone, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Salento e Docente di Storia del Diritto Medievale e Moderno,  vedrà la partecipazione di storici dell’arte ed esperti del calibro di Antonella Cucciniello, oggi direttrice del Palazzo Reale di Napoli, del Prof. Angelo Maria Monaco, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, dello Storico dell'Arte Sergio Ortese,  della Dott.ssa Rosa Stella Lorusso, della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di BA, BT e FG, di Sergio Fusetti, Restauratore capo del Sacro Convento di Assisi, della Dott.ssa Sofia Giammaruco e del Padre francescano Michele Carriero, storico. L’incontro avrà come oggetto di studio e di confronto la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina, il suo inserimento nel contesto del tardogotico nel Salento e dei monumenti orsiniani tra Galatina e Soleto, ed in particolare il ciclo di affreschi ed il culto della Santa tra Galatina ed Assisi nella Cappella di Santa Caterina della Basilica di San Francesco.

La serata proseguirà con l'apertura al pubblico, nel Chiostro del Palazzo della cultura, nel cinquantesimo della scomparsa di Ernesto De Martino, della Mostra "Il cattivo passato - il pensiero di De Martino tra autori del  passato e luoghi di oggi", a cura di Meditfilm, nell'ambito del Progetto di Antropologia visiva "Luoghi e Visioni". Le foto sono di Tommaso Faggiano e Fabrizio Lecce, i testi di  Tommaso Faggiano e Francesca Casaluci, il  Coordinamento scientifico del Prof. Eugenio Imbriani, Antropologo, e la progettazione grafica di Daniele De Paolis.  Anteprima del seminario di studio che si terrà martedì 1 dicembre p.v.

La seconda giornata del Weekend Orsiniano, sabato 28 novembre,  si aprirà alle ore 17 con l'Inaugurazione del Teatro Storico "Cavallino Bianco", alla presenza del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, madrina d’eccezione l’attrice Elena Sofia Ricci; il teatro recentemente restaurato, e quindi restituito alla sua funzione primaria di centro culturale della città, potrà così rilanciare, insieme alla valorizzazione del bellissimo Centro Storico con i suoi palazzi e le sue Chiese, e del suo unicum la Basilica di Santa Caterina d'Alessandria, l'immagine di Galatina città d'Arte.

A seguire, sempre presso il Teatro Cavallino Bianco, alle ore 19,30, ospite d'eccezione del II° Weekend Orsiniano quest'anno, lo scrittore, giornalista e conduttore televisivo Gad Lerner che, reduce da "Il cortile di Francesco” ad Assisi sul tema umanità, terrà la Lectio Magistralis  “I beni artistici deposito dell’umanità”; introduce il giornalista di TV 2000, Marcello Favale; numerosi gli ospiti tra cui un delegato del Ministro Dario Franceschini che porterà un messaggio d’augurio e la Dott.ssa Maria Piccarreta, Sovrintendente Belle Arti e Paesaggio per le province di Lecce, Brindisi e Taranto. La lectio verrà trasmessa in diretta su schermo gigante all'esterno del teatro stesso in Via Grassi e in Piazza San Pietro per consentire a tutti gli interessati di seguire la manifestazione nei due momenti.

Novità di quest'anno del II° Weekend Orsiniano, il Corteo Storico di Maria d'Enghien (a cura dall'Associazione "Maria d'Enghien" di Taranto), che dalle ore 20,30 percorrerà le vie del Centro Storico partendo da Piazza San Pietro per arrivare poi a Palazzo Orsini e alla Basilica di Santa Caterina, dove alle ore 21.00 inizierà un concerto del Laudario di Cortona a cura dei “Laus Nova”. Nel frattempo i cantastorie di “Raccontami Sherazade” reciteranno in Piazzetta Orsini racconti ed aneddoti del ‘300 e ‘400 galatinese.

Sempre nella serata di sabato 28 novembre a partire dalle ore 20.00 in Piazzetta Orsini, si terranno, con l'assistenza di esperte guide turistiche, visite guidate nei luoghi Orsiniani, iniziando da Palazzo Orsini, attuale Palazzo di Città, all'interno del quale sarà possibile effettuare una visita virtuale della Chiesa di Santo Stefano di Soleto (attraverso l'APP. di In-Cul.Tu.Re), proseguendo per la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria.

Il weekend si concluderà domenica 29 novembre con i festeggiamenti civili e religiosi: la fiera di Santa Caterina d'Alessandria, la  Benedizione degli animali, come prevede la tradizione, con la statua della Santa che lasciata la Basilica di Santa Caterina in Piazzetta Orsini accompagnata dal parroco fra Rocco Cagnazzo e dai fedeli, si recherà processionalmente in Piazza Alighieri dove si svolgerà la XX Edizione della sfilata di cavalli, carrozze e carri d'epoca, con la partecipazione degli sbandieratori e dei ragazzi delle scuole che costituiranno la giuria per l’attribuzione dei premi.

 

Per info ed accreditamento giornalisti:

Club UNESCO Galatina

Cell. 3297864424 / 3290251349

clubunescogalatina@gmail.com;                                                                                     www.clubunescogalatina.it

 
Di Redazione (del 21/03/2021 @ 18:42:46, in Comunicato Stampa, linkato 959 volte)

Galatina si candida come sede per la riqualificazione e formazione professionale al servizio delle aziende manifatturiere e dei servizi per lo sviluppo integrato del Comprensorio del Sud Salento - Transizione 4.0.

Con Deliberazione della Giunta Comunale è stato proposto ad ANPAL (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive sul Lavoro) che il Quartiere Fieristico divenga sede di una Industry Academy Multisettoriale che coniughi la formazione con la pratica e l’uso delle tecnologie, attraverso due ambienti virtuali, la fabbrica e l’azienda.

In questo momento una delle possibilità di maggiore interesse è destinare parte degli spazi quale Hub tecnologico per incubare nuove imprese giovanili e quale stabile sede per lo sviluppo di Laboratori del “saper fare” e di professionalità tecniche in campi di grande espansione nel prossimo decennio, quali la green economy, la transizione energetica, la digitalizzazione e la innovazione dei processi.

La proposta si lega al percorso intrapreso tra Regione Puglia ed ANPAL con l’accordo sottoscritto a marzo 2021 per la creazione di un “Patto per le competenze” che ha l’obiettivo di colmare il disallineamento tra domanda ed offerta.

Galatina fa il primo passo in una iniziativa di straordinaria valenza sociale ed economica, che ha la necessità di un supporto trasversale, in cui i ruoli politici ed istituzionali riescano a fare sintesi nell’interesse unico della crescita del territorio.

Il progetto di riqualificazione e sviluppo vede interessati i settori della Formazione Professionale e delle Attività Economiche e punta sul “Lavoro” come elemento etico ed economico per una reale ripartenza del sistema produttivo.

 “La candidatura di Galatina e del Quartiere Fieristico – per il Sindaco di Galatina Marcello Amante - nasce nell’ambito del sistema di relazioni dettate dall’accordo quadro sottoscritto tra l’Amministrazione Comunale ed ARTIS Puglia Sviluppo (APS), consortile pubblico-privata finalizzata allo sviluppo, a partecipazione diffusa operante sotto la vigilanza del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico), a sua volta promotrice ed Organismo statutario della Fondazione ITS Regionale della Puglia per il Turismo Allargato (ITST). Il ruolo degli ITST, riconosciuto e valorizzato anche a livello governativo, permette di garantire un sistema di formazione e riqualificazione professionale di alto profilo. L’iniziativa si muove nello spirito di uno sviluppo sinergico del territorio. È bene ribadire che il potenziale utilizzo polifunzionale dell’area del quartiere fieristico è in linea con altre possibilità di riqualificazione che non escludono una interessenza di insediamenti ed azioni. L’impegno dell’Amministrazione Comunale è quello di garantire le migliori condizioni per il recupero di un bene immobile (e di un’area) che appartiene alla cultura sociale ed economica della comunità e che rappresenta per carico storico, per possibilità logistiche, per collocazione strategica una occasione di sviluppo per l’intero Salento.”

Nico Mauro, Assessore alle Attività Produttive ed al Turismo, che ha proposto l’iniziativa, afferma: “Raccogliamo una reale esigenza di un territorio ampio con aziende operanti nei settori del manifatturiero e dei servizi (compresi quelli Sanitari), delle produzioni agro-alimentari, del turismo. Aziende che hanno bisogno di investire nel capitale umano, guardando alla formazione professionale sia come riqualificazione che formazione avanzata per i giovani. L’opportunità può essere colta nell’ambito delle iniziative già in atto tra Ente Regione, Anpal e Ministero del lavoro e dello Sviluppo Economico. La linea da seguire è nella logica della “Ripartenza e Sviluppo” che richiede la tempestiva convergenza di più fattori: potenziamento delle competenze e necessarie azioni innovative e tecnologiche delle capacità produttive e di mercato. Per Galatina ed il Salento deve rappresentare un’occasione su cui tutti sono chiamati a lavorare.”

Ufficio stampa Marcello Amante
sindaco di Galatina

 
Di Redazione (del 22/06/2019 @ 18:42:35, in Comunicato Stampa, linkato 1290 volte)

La Rete Ambiente e Salute del Salento, su proposta di cittadini attivi di Galatina, organizza per domenica 23 giugno ore 9,00 una passeggiata di riflessione paesologica presso l'area d'interesse storico-paesaggistico denominata “li Grutti” a Galatina.

La passeggiata vedrà coinvolte alcune realtà associative del Salento e saranno presenti esperti di paesaggio, storia patria, territorio ed etnobotanica che brevemente illustreranno alcune peculiarità che caratterizzano i luoghi visitati.
L'obiettivo è quello di recuperare, aumentando ed approfondendo, la conoscenza dei luoghi per riscoprire un sito anticchissimo, pare, teatro del primo insediamento che diede origine alla fondazione della città di Galatina. Un luogo poco conosciuto, ma estremamente importante per la comunità di Galatina e per il Salento, ad oggi ancora inspiegabilmente lasciato nell'oblio e nell'abbandono.

L'evento si propone di richiamare l'attenzione di tutta la comunità salentina, di appassionati ed esperti, giornalisti e di amministratori pubblici nei confronti di un'area di alto pregio paesaggistico, culturale, etnobotanico ed archeologico dove sono tutt'ora presenti importanti e numerosi elementi architettonici, masserie e chiesette, ed ambienti ipogei scavati nei banchi di roccia affiorante. Tali luoghi abitati da comunità religiose, presumibilmente di epoca basiliana, e dedicati in epoche successive a luogo di culto mariano, erano meta, fino a qualche tempo addietro, di pellegrinaggio e vedevano svolgersi partecipate processioni di devoti con cerimonie religiose fortemente sentite dai fedeli.

La presenza di numerose e misteriose vestigia arcaiche dimostra come la storia dei luoghi affondi le sue radici, a detta di studiosi ed esperti, fino a giungere alla civiltà messapica. Ma i luoghi naturali e rurali, caratterizzati da banchi di roccia affiorante, rimasti immutati nei secoli purtroppo oggi sono messi in pericolo di mutamento radicale da un avanzamento d'espansione edilizia che mette a repentaglio il paesaggio, la sua storia e la sua conservazione.

Non ultimo proprio la naturalità e ruralità del sito rappresenta non solo un prezioso scrigno di biodiversita`floro-faunistica ma soprattutto un irrununciabile polmone verde per tutta la città di Galatina che, se non ben custodito, si rischia di andare per sempre perduto.

Pertanto si inviata chiunque voglia riscoprire questi luoghi, conoscere e dare il proprio contributo alla passeggiata e alla riflessione aperta a prendere parte a tale iniziativa.

Raduno e percorso

La passeggiata avrà inizio alle 9,00 dal piazzale d'ingresso della ex-fiera del Salento via Ippolito De Maria per proseguire su via Europa fino all'incrocio di via Trapani.

Proseguendo da santa Maria de' li Grutti, fino a Masseria San Giuseppe.

 

Maggiori info sul sito:

Luoghi del Cuore FAI

https://www.fondoambiente.it/luoghi/santa-maria-dei-grotti?ld

https://massimonegro.wordpress.com/2012/12/13/galatina-un-appello-per-lantica-s-maria-dei-grotti/
https://massimonegro.wordpress.com/2013/04/25/galatina-la-dimenticata-cripta-basiliana-in-contrada-tabelle-tabelluccio/

Sul sito del Comune di Galatina Chiesa e cripta della madonna della grotta
 https://www.comune.galatina.le.it/vivere-il-comune/territorio/da-visitare/item/chiesa-e-cripta-della-madonna-della-grotta-o-della-grottella
 https://www.comune.galatina.le.it/vivere-il-comune/territorio/da-visitare/item/cripte-basiliane

Ministero dei Beni Culturali Primo censimento
 http://iccdold.beniculturali.it/medioevopugliese/index.php?it/82/catalogo-iccd/48/galatina-cripta-di-s-maria-della-grotta

Vestigia messapiche a Galatina

https://www.salentoacolory.it/galatina-messapica/

 
Di Fabrizio Vincenti (del 29/07/2019 @ 18:38:16, in NohaBlog, linkato 1144 volte)

Da giorni, ormai, guardo “la rete” senza interagire, intasata com’è di sproloqui e farneticazioni che se solo non conoscessi gli autori di tali idiozie, potrei certamente attribuire tali deliri a gente che purtroppo non può usare per sua sfortuna la ragione e se lo fa, sa farlo nel peggiore dei modi. Una cosa è certa: vogliono essere letti ma non leggono, e se leggono, non arrivano fino in fondo, e se lo fanno non capiscono, oppure, cosa ancor più grave, fanno in modo di non capire, seguaci sguatteri di un partito, accontentatisi di una caramella e usati come muli per caricare il letame, lo sterco prodotto dai loro beceri partiti o movimenti, ignari gli uni e gli altri di cosa sia il bene comune, ignari dell’onestà intellettuale e dell’integrità di pensiero.

Costoro non ragionano, blaterano soltanto. Pensano di essere esperti di tutto, di qualunque cosa esiste sulla faccia di questa terra terrorizzata per la presenza di gente come loro, fiera della loro inettitudine camuffata. Il problema qui non sono quelli che non hanno avuto la possibilità di studiare, che a quanto pare restano i più onesti, ma quelli che sanno sfogliare un libro o leggere il titolo di un giornale e pensano che basta questo per la loro causa, che è sufficiente la diretta facebook del loro leader per dipanare le questioni ingarbugliate. Il semplice è stato disegnato come estremamente complesso. Analisi e ragionamenti sempre più approfonditi ma allo stesso tempo sempre più attorcigliati, poiché chi li pronuncia è già imbrigliato di suo, nel suo modo di ragionare assurdo, totalmente incapace di cogliere la realtà delle cose.

Costoro vaneggiano, sedotti continuamente da una fata morgana senza scrupoli che li tratta per quello che sono realmente: stupidi. Costoro non hanno alcuna disciplina, né sanno cos’è il carattere. Contano i like e pensano che ognuno di essi equivalga a un voto, ed è esattamente così, disgraziatamente per noi. Qui, ormai, non si valutano i pensieri, non si verificano i programmi, non si condivide un sogno, non si ha alcuna visione particolare del futuro, di cosa sarà il lavoro, di come sarà l’ambiente, di come andrà l’economia.

Qui tutto inizia con l’alba e finisce con il tramonto, come se il giorno prima non fosse mai esistito e quello dopo già trascorso. Ogni rimedio non ha efficacia; non ha efficacia nulla, soprattutto quella cosa che chiamiamo politica, quella che per definizione dovrebbe essere quanto di più efficace possa esistere in un Paese, in una democrazia che, come vedete, non è più in grado di comunicare poiché parla già troppo, ed è tutto un soliloquio assurdo. Parlare presuppone il confronto tra due, capaci di capire. Questi, tutti questi, invece, parlano per non intendersi. Se discutono con una telecamera non possono essere interrotti, né smentiti, né interrogati, né insultati, né mandati a quel paese lì dove si è soliti mandare i ciarlatani. Tutti criticano tutti con un solo squallido scopo: giustificarsi. E ognuno spera che l’altro faccia peggio di quel che ha fatto se stesso, poiché solo così costui potrà dire che in fondo c’è sempre qualcuno peggio di lui.

Questa gente che parla, scrive e difende i loro leader che neanche un gregge di pecore si sognerebbe mai di seguire, non ha alcuna visione del futuro, non è in grado di fare un ragionamento che valga nel tempo e che non esaurisca la sua validità di qui ad un’ora.  È la politica dei cerotti, quella di chi dove vede tagli profondi, anziché ricucire, vi applica con lo sputo un impiastro, sperando che l’emorragia s’interrompa, intanto l’organismo crepa. Questi non sarebbero in grado neanche di elencare i problemi cronici di fondo, figuriamoci risolverli; tutti, governo ed opposizione.

Esistono principi fondamentali per la realizzazione di un piano, ma tutti questi, destre e sinistre, uno stralcio di piano non ce l’hanno. Hanno un solo stolto obiettivo: postare su facebook spot idioti che deridono l’uno l’imbecillità dell’altro. Questi confondono la ricetta con il piatto già pronto e servito in tavola, ma non hanno la più pallida idea non di come impiattare, ma addirittura neanche di come procurarsi la base, cioè gli ingredienti per mettere qualcosa in pentola. Non solo non sono in grado di fare un salto di paradigma, quello che dovrebbe fare un buon politico, ma sono anche dubbiosi del risultato di uno più uno. Per questi, come per quelli che sono stati, i risultati sono sempre diversi ad ogni operazione, e anche l’ovvietà ha perso consistenza. E se chiedi all’opposizione di fare questa semplice operazione per verificare la presenza o meno del buon senso almeno in un ramo del parlamento, beh, altro che risultato, viene fuori la più complessa equazione irrisolta.

Capite cosa vogliono fare? Pensano di ripulire la città raccogliendo dalla terra foglia dopo foglia in una giornata di tempesta. E cosa c’è dall’altra parte della staccionata, lì sui banchi opposti? Ci sono simulatori, quelli che sono convinti di sapere come stanno esattamente le cose, non sapendo che stanno guardano nel giardino di un altro. Così, ogni cosa che dicono, ogni considerazione che elaborano, per quanto ragionevole possa essere, non è efficace, non è utile per nessuno. È l’esercizio della parola inconcludente. Parlano del niente.

Penso di sapere esattamente qual è il problema: è il loro modo stesso di vedere il problema. Pensano che ciò che non va in questo Paese siano gli altri. Quelli che governano, contro l’opposizione, e quest’ultima accusando quelli che occupano i banchi del governo. E cosa manca in tutto questo? Cosa manca oltre agli insulti, ai litigi, alle discussioni, allo snocciolamento di ogni singola questione e alle minacce continue di querelarsi? Manca la sostanza, cioè quel processo umano evolutivo basato sulla ragione che è il solo a poter modificare la realtà.

Noi li paghiamo per risolvere i problemi che abbiamo, sia quelli che stanno a destra, che quelli che stanno a sinistra, ma tutti fanno finta di fraintendere la missione. Prendono un lauto stipendio non per risolvere problemi, ma per crearne di nuovi. E gli stipendi da capogiro credono anche di meritarseli. Ogni partito è convinto che il problema sia “lì fuori”, o meglio, che sia l’altro il problema stesso da risolvere. Si sbagliano tutti. Tutte le volte che attacco l’altro è per nascondere che io sono incapace, il più incapace di tutti. Perché? Perché se fossi capace, o fossi stato capace almeno in passato, non avrei alcun bisogno di puntare il dito e di ripetere continuamente “guarda quanto è idiota quello”.

Questi sono ignoranti perché non conoscono la teoria, sono incapaci perché non sanno come fare le cose, e sono anche miseri poiché non hanno alcun desiderio se non quello di compiacere se stessi: alla base, infatti, non hanno alcuna motivazione valida per stare lì dove sono.

Non c’è differenza tra la Lega, M5S, PD, Forza Italia, Fratelli d’Italia, PCI e LEU; nessuna diversità. Se c’è una differenza c’è tra le singole persone e non tra i singoli partiti. Molti cercheranno di smentirmi, ma non ci riusciranno. Gli uni diranno che sono per la sicurezza, gli altri per l’accoglienza; i primi per abbassare le tasse, i secondi per il lavoro e lo sviluppo. Chiacchere da intrattenimento! Qui la moda è citare tweet continuando a brucare l’erba a testa bassa (qualcuno di questi se la fuma anche). Qui si va avanti per hashtag come moderni scimuniti.

L’ordine deve solo essere apparente: allineati e coperti come quei plotoni che sfilano e che a poco servono.

Perciò qui in questo Paese il problema non è tanto l’essere, ma il definirsi. Se hai qualcosa da dire in merito alla pessima gestione dell’immigrazione sei razzista e fascista; se difendi i diritti dei lavoratori sei uno squallido comunista; se vorresti capire di più in merito agli affidi di minori sottratti alle famiglie originarie sei da querelare; se chiedi che vengano fatti studi appropriati sui possibili danni da vaccino sei un complottista; se difendi certi valori sei medievale; insomma qualunque pensiero serve per dire che tu non sei né allineato, né coperto.

Sono tutti uguali, dicevo, poiché trattano un argomento solo nella misura in cui serve per attaccare il tizio dell’altro partito. Così, anche se salgono su una nave delle ong, non lo fanno perché hanno a cuore i disperati, ma poiché su quella nave sono puntati i riflettori. Di cosa facciano quelle persone il giorno dopo, di dove dormano, di cosa mangiano, dove hanno lasciato i loro cari, di tutto questo non gliene importa nulla a nessuno se non nella misura in cui ciò è utile per attaccare un altro. Stessa storia per gli esodati, le forze dell’ordine, il tav, la tap, l’Europa, e via discorrendo. E se il carabiniere è stato accoltellato ed è morto, qualcuno scompare per un giorno da facebook, in  attesa di una notizia che perori la sua causa, affrettandosi a ritornare in caciara.

Se, infatti, il senatore ha promesso a sua moglie che si sarebbe potuta rifare le tette, al diavolo i vostri ulivi, il vostro territorio, le montagne della Val di Susa, l’ambiente, la sicurezza e tutto il resto: le protesi costano e le tette devono essere grandi, dunque che vada a fuoco tutta l’Italia ma la moglie del senatore le tette ce le deve avere più grandi di tutte le altre. Il fatto è che per questi tutto ha un prezzo, le tette della moglie come la vostra salute, le vostre montagne e i vostri ulivi.

Se dunque passassero più tempo a individuare le soluzioni possibili, convincendosi che è la sinergia quella che porta al successo, e non l’esclusivismo, certamente non avrebbero tutto quel tempo da passare su facebook copiando e incollando link demenziali. Tutti ridono degli altri per non ridere di se stessi.

Tra circa un anno potrei essere un diacono (Dio pensaci bene, sei ancora in tempo!). Nonostante questo, io, uomo di chiesa, circa un paio di anni fa capitai per sbaglio in una spiaggia per nudisti. Non era segnalata. Non sapevo se restare o andarmene, ma visto che avevo camminato per mezz’ora sotto il sole, decisi di restare. Feci una grande scoperta. Nessuno dei presenti sembrava essere imbarazzato, nessuno, neanche io (evidentemente non era questione di dimensioni). Non c’era nessuno che rideva di come era fatto l’altro. L’Italia di oggi, invece, è esattamente l’opposto: sembra essere in una spiaggia per naturisti dove quelli che vengono definiti “guardoni” stanno tutto il tempo a esaminare e a criticare il pisello ridicolo degli altri. Ciò che aspettiamo, però, è che anche questi, anziché guardare, si tirino anche loro giù le mutande. Sono sicuro che allora, ve lo assicuro, non ridere sarà impossibile.

Fabrizio Vincenti

 
Di Redazione (del 21/10/2021 @ 18:31:46, in Comunicato Stampa, linkato 577 volte)
L'Amministrazione Comunale di Galatina intende riservare una porzione del quartiere fieristico alla realizzazione di un centro di alta formazione professionale. E una larga fetta della popolazione insorge, annunciando una petizione popolare con gazebo e raccolta firme itineranti.
 
Si tratta di cittadini, liberi professionisti, attuali ed ex amministratori: in tanti, alla luce delle intenzioni palesate dall'amministrazione e già portate all'attenzione della Regione, hanno deciso di non restare a braccia conserte. Le ragioni del "NO" al progetto saranno illustrate durante i banchetti di raccolta firme già in programma.
 
«Riteniamo - spiegano alcuni dei promotori - che quella avanzata sia una scelta miope e dannosa. In primis per l'intero immobile, che subirebbe il colpo di grazia definitivo. E poi per tutta la città di Galatina e il suo hinterland, che perderebbero una realtà altamente attrattiva.
 
Ricordiamo che Galatina è il terzo polo fieristico regionale dopo Bari e Foggia, e l’intero immobile rappresenta, per il bilancio comunale, la proprietà di maggior valore economico. Sarebbe stato opportuno da parte dell’Amministrazione coinvolgere, attraverso la promozione di “Focus Group”, il tessuto imprenditoriale e gli esperti nel settore fieristico, per analizzare insieme le strategie di rilancio del Quartiere Fieristico.
 
Crediamo che l'impegno degli amministratori debba essere orientato alla rivalutazione definitiva dell'immobile, tenendo conto principalmente di fattori concreti e di rilievo. Uno su tutti l'importanza per la nostra città di riavere un attrattivo polo fieristico e dei convegni, un’area eventi rinnovata e fruibile 365 giorni all’anno, godendo anche della possibilità concreta di reperire risorse economiche per la ricostruzione dell'immobile e il suo rilancio.
 
Riteniamo - incalzano - che non si possa sacrificare la vocazione della struttura e del territorio galatinese stesso, nel tentativo di occultare la mancanza di visione di questa amministrazione, ormai palese su questo fronte, al pari di altre importanti tematiche. Candidare il quartiere fieristico a diventare un centro di formazione regionale è come dire: "ci abbiamo provato, abbiamo almeno provato a fare qualcosa". Ma qualcosa per chi? Aggiungiamo noi. Non certo per il bene di Galatina, del suo tessuto economico e dell'indotto ad esso correlato.
 
Ben venga un centro di formazione - precisano poi - ma perché non immaginarlo in un altro immobile? Magari uno di quelli di proprietà comunale, ricoperti dalla polvere e incastrati nell'immobilismo e nella cecità di questa amministrazione.
 
Per questo “RILANCIAMO LA fiera DI GALATINA” sarà il motto di questa nostra azione di protesta, che si fa portavoce di tutti coloro che hanno realmente a cuore il benessere della città».

 
 
Calendario dei banchetti di raccolta firme:
 
-24 ottobre (9.30-12.30, piazza Aligheri a Galatina)
 
-28 ottobre (9.30-12.30, ingresso mercato settimanale di Galatina)
 
-31 ottobre (9.30-12.30 Piazza Aligheri a Galatina, Piazza Italia Collemeto)
 
-4 novembre (9.30-12.30, ingresso mercato settimanale di Galatina)
 
-7 novembre ( 9.30-12.30 Piazza Aligheri a Galatina, Piazza San Michele a Noha)
 
-11 novembre (9.30-12.30, ingresso mercato settimanale di Galatina)
 
-14 novembre( 9.30-12.30, Piazza Fedele a Galatina)
 
 
 
Membri del comitato “Rilanciamo la fiera di Galatina”:
 
Paolo Pulli
 
Francesco Sabato
 
Sandra Antonica
 
Antonio Mele
 
Massimo Marra
 
Michele Scalese
 
Adriano Margiotta
 
Vanessa Contaldo
 
Mariagrazia Sederino
 
Antonio Congedo
 
Stefano Dell’Anna
 
Livio Cucurachi
 
Tommaso Moscara
 
Carmine De Paolis
 
Elisabetta Tarantino
 
 
 
Per info: firmaperlafiera@libero.it
 Leonardo Donno, deputato M5S
 
Di Antonio Mellone (del 05/03/2013 @ 18:22:34, in Eventi, linkato 3081 volte)

Questo trafiletto, con alcune varianti, è stato pubblicato su quiSalento del mese di marzo 2013

E’ un festival a cinque stelle quello dei cavalli di Noha che ha luogo come sempre il lunedì di pasquetta sul grande prato limitrofo alla chiesetta dedicata alla Madonna di Costantinopoli o delle Cuddhrure, dal mattino fino all’ora del desco. Anche quest’anno, provenienti da tutta la Puglia, centinaia di cavalli di ogni razza e taglia, guidati dai loro cavalieri, alcuni in sella altri su traini, barocci e carrozze, verranno a Noha per la scampagnata e, giacché ci sono, per esibirsi nelle loro specialità, come la forza, il trotto, la velocità e la bellezza. Il premio-ricordo, come vuole la storia, toccherà a tutti.

Se fosse consentito loro, anche i cavalli nohani firmerebbero la petizione “Basta strade inutili”, contro lo scempio del cemento, dell’asfalto e degli interessi privati. Le strade che già abbiamo bastano e avanzano. A noi ed ai nostri cavalli non servono nuovi viadotti o superstrade asfaltate a quattro corsie (o a quattro follie), ma le strade bianche, quelle di una volta in terra battuta con la vegetazione al centro, le uniche che bisognerebbe riscoprire e tutelare, e dunque mai bitumare.

Questa è la sola strada in grado di portarci verso un futuro migliore.

Antonio Mellone
 
Di Antonio Mellone (del 21/04/2020 @ 18:10:24, in NohaBlog, linkato 1087 volte)

Mai come in questo periodo si sente tanto parlare di Librerie: dai, i negozi di quelle cose con i segni grafici sulle pagine, da aprire, sfogliare, e se capita perfino leggere.

Approfitto del momento d’oro del settore per suggerire i primi quattro imperdibili best seller:

1) I PROMESSI SPONSOR di Alessandro Menzioni.

È la storia di una raccolta fondi da parte di un bel po’ di magnati spinti da conscience-washing (credendo di averne una, di coscienza), finalizzata alla nascita di un lazzaretto all’interno della fiera di Milano - onde l’etimologia “magnate” è costretta a oscillare tra il verbo “magnare” e il lemma “magnaccia”.

I donatori di sangue altrui sono stati così discreti da aborrire qualsiasi forma di Grida, menzione in tv, conferenze stampa, e trafiletti cartacei e on-line. Il battage su importi e ragione sociale del mercante in fiera è da ascrivere soltanto a una fuga di notizie (cd. provvida sventura). Pare che l’esempio sia diventato così virale (dagli all’untore!) che al di sotto di quel ramo del lago di Como, cioè verso Mezzogiorno, ha scatenato una corsa emulativa all’ultima donazione. Insomma davvero Bravi. 

2) L’AMORE AI TEMPI DEL COVID di Gabriel Garcìa Marchette.

Un romanzo così mozzafiato che potresti a tratti aver bisogno di essere intubato. Un classico. È la storia di un tizio costretto ad aspettare “cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni, notti comprese” per poter finalmente raggiungere la sua bella, e dunque saltarle addosso, senza la necessità di dover firmare, in caso di fermo di polizia lungo il tragitto, un’autodichiarazione (d’amore) ultima versione.

Fa il paio con il celeberrimo “Cent’anni d’inettitudine”, inopinatamente (ma solo per vedere se eravate attenti) attribuito dal Tgcomico24 al povero Louis Seppur Veda.  

 3) LA SACRA CORONA UCCIDE SOLO D’ESTATE di Pifferaio (Magico).

Questo libro è una forma di evasione dalla quarantena, altrimenti detta regime del 41bis. Pare che il marchio Corona verrà registrato. Dopo la famosa Birra pale lager messicana, la griffe del noto virus - vero e proprio gioiello della corona - potrà essere applicato a occhiali, visiere, tute, guanti in lattice e, in seguito a Trattativa, anche ai vaccini obbligatori per tutti. Insomma da cosa nasce cosa nostra.

Però muti, non ditelo in giro, vi prenderebbero per complottisti. Guardate ad esempio che fine han fatto fare a quel complottista di Peppino: l’hanno impastato.

 

4) MASCHERINE NUDE di Luigi Pirlandello.

Un medical thriller tutto segreti sull’uso della mascherina fuori dal teatro e/o al di là dei periodi carnascialeschi.

Il primo dei citati segreti è quello sotteso all’utilizzo di codesto DPI nei viaggi solitari in auto, vera e propria moda primavera-estate degli anni venti di questo secolo.

Il secondo - irrisolto - riguarda l’importanza capitale del famoso Comitato di Esperti, ovvero Task Force, di nomina governativa. Pare che per la Fase Due il suddetto Comitato in seduta plenaria abbia scoperto un portentoso antidoto contro gli effetti degli starnuti sul parabrezza, individuandolo, dopo dieci ore ininterrotte di videoconferenza, in un efficacissimo sostituto della mascherina, vale a dire i tergicristalli interni (una novità assoluta di ultima generazione che diverrà di serie come le cinture di sicurezza).

Il terzo e ultimo segreto di vittima sarà la modalità di smaltimento dei miliardi di mascherine, versione bavaglio, necessarie allorché ci imporranno (come disposto nell’esemplare Lombardia, e dunque anche a Nardò) di adoperarle ovunque, persino all'aperto, e nonostante il distanziamento sociale di almeno dieci metri di raggio dal primo essere vivente dotato di senno. Per non parlare poi dell’escatologia, cioè dei destini ultimi delle tonnellate di Amuchina da utilizzare in abbondanza (manco fosse diserbante), unitamente agli scampoli dei rimanenti presidi (dirigenti scolastici inclusi).

Si vocifera in una fossa comune. Ma non è escluso che la sopraccitata Task Force imponga di incenerire il tutto in un focolaio.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 03/04/2017 @ 18:09:00, in Comunicato Stampa, linkato 2281 volte)

Gli atti amministrativi sono noiosi da leggere e le notizie, buone o cattive, si trovano dopo i vari “visto”, “considerato” e tutte le varie diciture che la burocrazia utilizza per i suoi documenti. Non fa eccezione l’aumento della tassa sui rifiuti, ma per noi cittadini parla chiaro la voce relativa al costo di conferimento in discarica che, per il 2017, è stata determinata in 135 euro a tonnellata più Iva. Ognuno di noi comprende perfettamente cosa significherà per la bolletta che andremo a pagare prossimamente: un aumento che potrebbe essere anche superiore al 25 per cento.

Corro una competizione elettorale come candidato sindaco e normalmente chi fa la mia parte mette in evidenza gli errori commessi da chi ha governato nella legislatura conclusa. Non è una logica che mi appartiene. La mia formazione professionale, ma anche etica, mi porta a guardare avanti. Sono abituato ad analizzare un problema e a trovare soluzioni per risolverlo, non a perdermi in chiacchiere. Questo faccio ogni giorno, in famiglia come in azienda, ma qui non si può semplicemente dire, vado avanti. Chi ha gestito per conto di noi cittadini deve dare conto dei disastri che ha combinato. Parlo dei disastri reali, non di quelli ipotizzati o immaginati per attaccare pretestuosamente l’avversario politico. Hanno un nome e cognome le responsabilità.

Le linee di indirizzo del nuovo Piano economico-finanziario della Tari 2017 spiegano le ragioni dell’aumento del costo di conferimento. Le vicende sono complesse e sono passate dalle aule di giustizia perché il gestore dell’impianto di Cdr di Cavallino ha chiesto l’adeguamento della tariffa a partire dal 2010. Cari cittadini e care cittadine, su questo argomento ha fatto pasticci la Regione, ma anche l’amministrazione Pd che ha governato per quasi cinque anni Galatina e non ha mostrato la dovuta attenzione e la necessaria lungimiranza. Ci sono state amministrazioni che, proprio in vista del contenzioso che il gestore dell’impianto di Cdr a Cavallino aveva aperto sul costo di conferimento, hanno gradualmente aumentato la tariffa per non ritrovarsi nella situazione in cui ora ci troviamo noi a Galatina, costretti a un aumento insopportabile della tassazione.

E non è mancato solo questo. La politica è stata incapace di governare i processi, per questo oggi il Comune invia a Equitalia la richiesta di riscossione di oltre un milione di euro di tributi non versati (anche se ritengo che dovrebbe esserci una maggiore trasparenza per capire a quali anni si riferiscono e se sono ancora esigibili). Non c’è stato il dovuto controllo e chi ha governato dovrebbe spiegare alla città perché gli è accaduto di “distrarsi”; non sono state fatte politiche per aprire gli ecocentri (quello realizzato alle spalle della fiera e desolatamente chiuso); l’allora sindaco di Galatina era presidente dell’Aro 5 che poi è stato commissariato nel giugno 2015, per inerzia.

Credetemi, trovo tutto questo insopportabile. Noi, se governeremo la città, apriremo gli ecocentri e attueremo una politica sulla raccolta differenziata guardando anche all’incentivazione del riciclo che farebbe bene all’ambiente e potrebbe essere un’occasione di lavoro per chi ha buone idee in questo particolare settore. Ma ci preoccuperemo anche di chi non ha la possibilità economica per pagare la Tari costituendo un fondo sociale specifico. Non mi stancherò mai di dirlo: rimbocchiamoci le maniche.

Ufficio stampa del candidato sindaco Giampiero de Pascalis

 
Di Albino Campa (del 26/04/2012 @ 18:04:09, in TeleNoha , linkato 2418 volte)

 Di seguito alcuni dei momenti della manifestazione.

 

 
Di Redazione (del 02/12/2023 @ 17:50:45, in Comunicato Stampa, linkato 219 volte)

L'evento, sicuramente tra i più storici della provincia, si svolge in concomitanza con la festa di Santa Caterina d'Alessandria, titolare della Basilica Orsiniana.

Organizzata dall’Associazione l'Agorà, in collaborazione con la Parrocchia di Santa Caterina d'Alessandria e con il patrocinio del Comune di Galatina, la popolare fiera di Santa Caterina d'Alessandria si terrà domenica 3 Dicembre, dalle ore 09:00 alle 12:30.

A partire dal 2022, il Comune di Galatina ha ripristinato la fiera di Santa Caterina che, per secoli, ha contraddistinto il mercato del bestiame non solo nel Comune ma anche della Provincia e della Regione.

Come per gli anni passati si potrà assistere alla sfilata di carri, carrozze e carri d'epoca che percorreranno le principali vie della città.

Raduno ore 9 in via Ippolito de Maria ( Quartiere fieristico)

La sfilata partirà da Via Ippolito De Maria alle ore 10:00 e percorrerà:

  • Via Ippolito de Maria 
  • Corso Armando Diaz
  • Via xx Settembre
  • Corso Re d’Italia
  • Piazza Alighieri 
  • Corso porta luce
  • Corso M. d’Enghien
  • Via degli Eroi 
  • Via Noha
  • Via Cesira pozzolini
  • SP 362
  • Piazzetta Gioacchino Toma (h. 11 sosta per la benedizione)
  • Corso Maria D’ Enghen
  • Corso Porta Luce
  • Piazza Alighieri

In Piazza G. Toma altre persone attenderanno la benedizione degli amici a quattro zampe che sarà effettuata alle ore 11:00, da Frà Rocco Cagnazzo, parroco della Basilica di Santa Caterina.

 
Di Redazione (del 13/06/2021 @ 17:40:42, in Comunicato Stampa, linkato 734 volte)

C'è stato un tempo in cui la nostra città ricopriva un ruolo centrale nel Salento, protagonista nel campo dell’industria, dell’artigianato, della cultura, degli eventi e tanto altro.
Le nostre attività, nonostante ci siano tanti validi imprenditori e concittadini capaci e coraggiosi, non sono valorizzate. Le nostre eccellenze e i nostri tesori ancor meno.

Oggi Galatina è una città tristemente assopita, passiva, privata di tutto il suo originario entusiasmo, senza alcuna prospettiva che possa risvegliarla da un sonno fin troppo lungo.
La perdita della sua centralità è sì colpa di una politica poco lungimirante. Ma, cari concittadini, diciamocelo: un po’ di smalto lo abbiamo perso anche noi.

Chi sta umiliando la nostra città è chi la critica, chi la amministra con superficialità e immobilismo, chi sta alla finestra a guardare senza darsi da fare per cambiare le cose.
Noi potremmo, anzi dovremmo, essere la politica vera. Quella bella, partecipata, pulita, fatta nelle piazze, nelle periferie, per strada, ovunque. Per passione. Eravamo in vetta e adesso ci tocca ripartire quasi da zero, se non dal potenziale enorme finito da tempo in cantina.

È vero: per volare alto ci vuole costanza, capacità, impegno, passione. E invece noi, cari concittadini, ci siamo accontentati, svalutati, svenduti. Meritavamo e meritiamo altro.
E allora è questo il momento di mettere da parte l'abitudine, l'inerzia, la timidezza, l’invidia, la comoda poltrona da spettatori di una città. LA NOSTRA CITTÀ!

Non siete stanchi dei decisori di lungo corso e falsi volti nuovi travestiti da "professionisti competenti"?
Le ambizioni della nostra terra, ricca di bellezze e di eccellenze ancora tutte da valorizzare, aspettano solo noi e il nostro impegno.
Rievocando un noto proverbio, oggi vi dico che la realtà è semplice: chi si ferma, è perduto. E noi siamo stati "fermati" nel fior fiore del nostro sviluppo e ci siamo persi. Ma la bussola, e questo deve essere chiaro, dobbiamo trovarla dentro di noi. Ed è negli occhi dei nostri figli e dei nostri nipoti che troveremo la direzione giusta, la strada migliore, per raggiungere la meta più bella.

Cari concittadini, le cose cambiano se siamo pronti a cambiare prima di tutto noi, il nostro modo di fare e di pensare. Se siamo pronti alla Rivoluzione Culturale, ad una battaglia etica, a scrollarci di dosso la polvere e alzare un muro compatto contro le ingiustizie che quotidianamente sono sotto i nostri occhi. Se siamo pronti a fare squadra, se all'IO anteponiamo il NOI, se lavoriamo per essere l'alternativa a tutto ciò che non ci piace, che ci fa male, che ci prosciuga energia vitale senza darci in cambio nulla.

Ma come immagina la Galatina del futuro il MoVimento 5 Stelle?
Serve certamente riprogettare la città coinvolgendo la comunità in questo percorso di trasformazione. Fondamentale, ad esempio, sarà lavorare ad un nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale), per contenere il consumo di suolo, per favorire la rigenerazione urbana, per tutelare e valorizzare l’ambiente ed il paesaggio del nostro territorio.

Quando parliamo di migliorare la qualità della vita dei cittadini, parliamo anche di questo: vivere in una città smart, sostenibile, ordinata, pulita, coltivando benessere e diventando attrattivi.

I numeri di questi ultimi anni restituiscono una fotografia chiara del graduale “svuotamento” della città. Lo dicono le attività commerciali, i giovanissimi che hanno deciso di andare a vivere in comuni limitrofi, abbandonando la propria culla per ovvi motivi di opportunità.

Per mettere in piedi il cambiamento serve una visione chiara, una prospettiva a lungo termine. Serve un sogno e la volontà di realizzarlo con ogni forza. Ed è questo che noi sentiamo di poter offrire come Movimento 5 Stelle.
In questi anni abbiamo promosso tante iniziative, come la piantumazione degli alberi e il decoro partecipato delle nostre periferie. Su quello puntavamo nel programma elettorale del 2017, con il quale ci presentammo alla città, e su quello puntiamo ancora oggi.
Personalmente immagino un coinvolgimento diretto di aziende, imprenditori, associazioni e cittadini. Una rete fitta e variegata.
Sogno un polmone verde al centro della città, che potrebbe nascere tra Via Liguria e la tangenziale verso Noha; immaginiamo una pista ciclabile e una riqualificazione totale della strada che collega Galatina con Noha (viale Dalla Chiesa); credo fortemente nelle potenzialità di Collemeto e Santa Barbara e nella loro posizione strategica a due passi dalla strada statale 101;credo negli investimenti giusti e nella necessità di tendere una mano alle comunità che si sentono abbandonate, escluse.
Immagino una riqualificazione totale di piazze e zone periferiche, del nostro centro storico, sul quale poco o nulla si è fatto negli ultimi anni. Immagino, per esempio, una tassazione comunale pari a zero per alcuni anni per chi decide di trasferire o aprire un’attività nel cuore di Galatina. E da questo immagino di far ripartire una zona che fa gola a molti, ma che merita di essere rivalutata.

Abbiamo un quartiere fieristico abbandonato a se stesso. Ho provato a dare un input per realizzare un progetto, per tentare di farlo finanziare a livello centrale, ma nulla. Ho impegnato da tempo il Governo ad investire sulla nostra fiera, per riqualificarla, trasformarla, farne anche un centro congressi, un luogo destinato ai grandi eventi, che potesse lavorare 365 giorni all’anno. Sforzi vani, nonostante la volontà di tanti imprenditori volenterosi, ci siamo scontrati contro la mancanza di lungimiranza e di operare scelte coraggiose da parte di qualcuno dell'attuale amministrazione. Peccato, ma nulla è perduto, non molliamo!

Abbiamo delle strutture sportive invidiabili. Mi piange il cuore, però, guardando il prato del Pippi Specchia nelle attuali condizioni e mi tornano in mente le parole di Marcelo Lippi, quando ospitammo la nazionale italiana. “Questo stadio è una bomboniera” disse. E io aggiungo che è vittima del matrimonio politico sbagliato. Ritengo sia inaccettabile!

Penso che risorse messe a disposizione dall’Europa, dal Governo e dalla Regione, sarebbero più facilmente intercettabili creando un ufficio apposito con personale ad hoc che lavori alla progettazione allo studio e al monitoraggio dei vari bandi. Si eviterebbe lo spreco di risorse pubbliche e di opportunità (come recentemente accaduto con la perdita di 5 Milioni) e si creerebbero nuovi posti di lavoro.

Più attenzione alla disabilità, una lotta vera alle ingiustizie sociali perchè NESSUNO DEVE RESTARE INDIETRO. Molto si è fatto, devo ammetterlo, grazie al lavoro di persone competenti, ma si può fare sempre meglio.
Tanti sono i temi sui quali occorre intevenire, difficile elencarli tutti e andare nel dettaglio.

E quindi cosa fare? Rimbocchiamoci le maniche! In questo il MoVimento 5 Stelle c’è stato, c’è e ci sarà. Non abbiamo mai avuto paura di assumerci delle responsabilità e di sporcarci le mani (nel senso più nobile del termine).
E ancora una volta siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità: Galatina andrà al voto nel 2022 e questo appuntamento sarà fondamentale per scrivere la storia anche della nostra comunità. È questo, dunque, il momento dell’impegno, della responsabilità e del coraggio. Quelle appena elencate sono solo alcune delle tantissime idee (e dei progetti già pronti) che abbiamo da tempo per la nostra città. Ma vogliamo condividerle, vogliamo conoscere le idee degli altri. Vogliamo lavorare seriamente, concretamente, per la Galatina del 2050!
Ed è per questo che faccio un appello rivolto a tutte le forze politiche, a quelle che (con convinzione e fino all'ultimo) hanno sostenuto l’esperienza del Governo Conte II, alle realtà civiche, alle splendide realtà dell'associazionismo, alle forze moderate e a tutte le migliori energie della società civile, ai nostri giovanissimi e ai “giovani di mezza età” come me. Insomma, a tutti i cittadini che hanno voglia e passione.
A queste realtà oggi il MoVimento 5 Stelle propone di dar vita ad un "PATTO PER GALATINA" ed è pronto ad aprire, da subito, un tavolo di confronto con tutti.
Il Movimento 5 Stelle sarà in prima fila per portare avanti questo patto, la direzione di marcia è chiara e la nostra identità sarà così forte che ci consentirà di dialogare con tutti, anche con l’elettorato moderato e coloro che fino ad oggi non si sono sentiti coinvolti dalla politica cittadina.
Obiettivo? Costruire un progetto credibile, forte, concreto, che dia voce a tutti i galatinesi, che dia una prospettiva che guardi ai prossimi 30 anni, per mettere insieme una squadra che non si limiti all’ amministrazione ordinaria, ma che abbia il coraggio di occuparsi dello straordinario, in tutti i sensi.

Non sarà certamente un percorso facile, ma sono certo che riusciremo a costruire un fronte ampio, che possa consentire alla nostra Galatina di risollevarsi. Iniziamo a fare Politica vera, nel senso più alto della parola.

Concludo con le parole di Giuseppe Conte, che condivido a pieno e che dovrebbero risvegliare in tutti noi uno scatto d’orgoglio. "E' tempo di guardare avanti, adesso. E' tempo di essere realisti, ma anche di lavorare per “realizzare l’impossibile”: abbiamo un paese e un futuro a cui dedicare le nostre più preziose energie”.

E allora coraggio! Per Galatina, Noha, Collemeto e Santa Barbara io ci sono, il Movimento c’è! Ed è disponibile a patti su obiettivi chiari, ma mai a beceri compromessi.
Ed è questo che fa la differenza.
Camminiamo insieme verso una GALATINA, di nuovo, PROTAGONISTA!

Leonardo Donno
Deputato M5S

 
Di Albino Campa (del 20/04/2009 @ 17:34:54, in PhotoGallery, linkato 3117 volte)
Inserita una nuova Photogallery:
  1. fiera dei Cavalli - Pasquetta 2009

Sono benvenuti, come sempre, i commenti e le considerazioni degli amici internauti.
 
Di Antonio Mellone (del 15/05/2016 @ 17:10:24, in NohaBlog, linkato 9338 volte)

Ho dovuto chiedere all’Antonio dell’anagrafe comunale di Noha qual è la sua data di nascita: “E’ il 14 ottobre del 1966.” - m’ha detto, richiudendo un librone ingiallito dal tempo, ed ha subito aggiunto - “Caspita, quest’anno compie 50 anni”.

*

Lui non se lo ricordava. Non si ricordava di questo importante traguardo. Anzi credo che non ci abbia mai pensato. Ma sì, a che serve ricordare le date dei compleanni se non sei abituato a festeggiarne, o a riceverne gli auguri su Face-Book. E poi, come diceva quel tale, hai sempre vent’anni quando non ci pensi, e quando non hai paura di averne più del doppio.

Non è altissimo. Ha la carnagione olivastra, anzi più scura. Forse perché è sempre abbronzato. Anche d’inverno. Ma mica per la frequenza del solarium di qualche centro estetico per vip (probabilmente non sa nemmeno che esistano queste diavolerie; né gli interessano i vip o gli smorfiosi pari loro), ma perché stando sempre all’aperto, lavorando nei campi di qualche “amico” che gli chiede una mano, o al cimitero, o in giro per il paese, è sempre baciato dai raggi del sole. Diciamo così.

I capelli sono neri con qualcuno che inizia a incanutirsi e molti altri a espatriare, e i muscoli non ancora vittime della forza di gravità. Voglio dire: muscoli da lavoratore instancabile più che da culturista, imbacuccati nei mesi freddi nel suo inseparabile giubbotto, a prima vista di due taglie più grande, e dai perpetui jeans, più o meno blu, sempre di una larghezza superiore al necessario. Ma quello che conta è la comodità, mica le chiacchiere di cui si nutre la moda.

La sua andatura è inconfondibile, dinoccolata, identica a quella della buonanima di suo papà Antonuccio, “manovale” di una ditta di fuochi artificiali, scomparso nel 2005. Gli occhi, invece, sono quelli di mamma Gina (Luigia Carrozzino), che, una fredda mattina del 10 gennaio 2006, dopo appena tre mesi di intervallo, segue il povero marito “nella stanza accanto”, affidando di fatto quel figlio ai suoi fratelli.

Proprio lui, il primo di nove. Lui il “grande” di casa, nato giusto nove mesi e qualche giorno dopo il matrimonio dei genitori. Amore grande, però fu. Allietato dall’arrivo anche di Giuseppe, di Roberto, dell’Adele, e poi di Eugenio Michele, di Salvatore, di Luigi, e dell’Anna Maria. E infine di Angelo, il piccolo di casa, che dopo nove mesi diviene “angelo” per davvero. Oggi avrebbe avuto 35 anni.

*

Lui è Pasquale Frassanito, ma tutti lo conoscono come Lino. Vabbè, c’è anche il nickname “Sparafochi”. Ma chi, a Noha e dintorni, non ne ha uno? Di soprannome, dico. E poi, che c’è di male: Lino è davvero un intenditore di fuochi d’artificio.

Dunque, Lino Sparafochi.

*

Poco tempo fa lo incontro e noto viso e occhio destro tumefatti: “Cosa è successo, Lino?” – gli faccio – “Sei caduto? No, non mi dire che è un pugno”. “None, noneee: lu dente ede, li morti soi”, e mi fa vedere un canino oblungo (e solitario) non proprio sfoggiabile in una pubblicità per dentifrici.

Mi chiede se ho in casa una pastiglia per i denti, ma non so proprio che pastiglia dargli. Gli dico che sarebbe il caso di farsi vedere da un medico, e che potrei accompagnarcelo io se vuole.

Assolutamente, no. Quando sente la parola “medico”, anzi “dottore” se la svigna. Se la darebbe a gambe anche se venisse a sapere che anch’io sono un “dottore”. Dottore commercialista, ma pur sempre un dottore. No, non si fida dei dottori. Di qualunque campo siano (e penso faccia fondamentalmente bene, ndr.). Non ne vuol sentire parlare nemmeno da lontano. E poi il dolore al dente prima o poi passa da solo. Basta aspettare. Delle volte passa prima il dente del dolore. Ma quello che conta non sono i denti, ma il sorriso. E Lino, nonostante i quattro denti superstiti, ha un sorriso bellissimo.

*

Lino è buono come il pane, e disponibile con tutti: è lui che innaffia l’aiuola della pubblica piazza (“se nu lu fazzu iu, sicca tuttu a quai”), nelle pubbliche manifestazioni sistema le transenne nelle strade principali, lava il sagrato della chiesa con pompa e scopa per liberarlo dal guano dei piccioni, predispone le sedie davanti alla cassa armonica della festa patronale (e alla fine della serata le rimette pure a posto, mentre tutti gli altri fanno finta di nulla), prepara le buche per la fiera dei cavalli, dà una mano all’allestimento del presepe vivente, accompagna gli operai delle ditte dei fuochi pirotecnici quando vengono a Noha, (a condizione che non si tratti di Michelino “Pipìo”, suo rivale e antagonista storico). Insomma è un bene comune, Lino. E’ uno che non farebbe male nemmeno ad una mosca, e poi puoi lasciare pure tutto l’oro del mondo in casa o in macchina: Lino non sarebbe in grado di approfittarsi nemmeno di uno spillo.

*

Il pomeriggio o la sera lo trovi in piazza, vicino al bar Settebello. Si diverte con poco. Gli basta vedere gli altri giocare a carte. O ascoltare le persone quando parlano di campi, di animali, del paese, e qualche volta di donne. Tanto poi birra e sigarette sono assicurate dagli amici (che, spero, non esagerino con l’una e con le altre).

*

Io lo considero come un mio amico. Quando lo becco in giro, mi ci metto a parlare volentieri. A volte preferisco conversare più con Lino che con tanti altri concittadini. Per dire. Preferisco lui davvero alla pletora di saputelli, perbenisti, petulanti, chattanti scemenze su fb, pseudo-politicanti, accoliti di Tizio o di Sempronio. Lo confesso: meglio la fantasia di Lino che i cervelli vuoti di tanti, troppi, che ti parlano di nulla, cadono dal pero anche sulle cose che un cittadino dovrebbe quanto meno conoscere per sommi capi, o che t’attaccano un bottone sui ristoranti o le pizzerie che frequentano, sulle loro macchine nuove, sui viaggi, le fidanzate, o, Dio non voglia, Renzi.

E poi, meglio il dialetto (perfetto) di Lino, che l’italiano sgrammaticato dei più, inclusi certi cosiddetti liberi professionisti della parola e della politica, che sovente, e purtroppo, parlano e scrivono come mangiano. Vedi i drammatici elaborati indirizzati urbi et orbi da parte di alcuni presunti amministratori locali, noti attori protagonisti del film horror: “Dimission Impossible”.

*

E sì che Lino è un portento quanto a fantasia: lui ha il cellulare (“ca moi è scaricu”); i giornalisti lo chiamano per intervistarlo (“iu essu sullu giurnale”); è lui il presidente della fiera di Verona (c’è anche un bello striscione: “Lino, presidente fiera Verona” [sic]); ha una casa “china de coppe” (in effetti ad ogni fiera dei cavalli uno dei trofei più grandi è riservato a lui). Inoltre è lui il presidente del comitato festa patronale, è lui che sceglie le bande, i concerti sinfonici e i fuochi; e infine è a lui che il sindaco si rivolge per avere informazioni sul paese (magari fosse così, Lino: forse così il sindaco conoscerebbe meglio Noha e i suoi guai, ndr.).

E’ proprio vero: la logica può portarti da A a B. La fantasia ovunque. E Lino, in questi termini è un grande viaggiatore.

*

Ci sono pure dei pirla in giro per il paese che, in branco (mica da soli: non ne sarebbero in grado), provano a prenderlo in giro, con scherzi stupidi o squallidi atti di bullismo.

 

Non te la prendere, Lino. Chi prende di mira l’altro che considera “diverso” è incapace di andare oltre il proprio “normale” schema mentale (dove “normale” stavolta sta per gretto, insipiente e ottuso).

Che ci vuoi fare. Dobbiamo compatirli, questi grandissimi osceni del villaggio.  

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 07/09/2014 @ 16:58:55, in PhotoGallery, linkato 2595 volte)
 
Di Albino Campa (del 14/09/2009 @ 16:55:00, in Eventi, linkato 2563 volte)
Inserita nuova Photogallery:

Sono benvenuti, come sempre, i commenti e le considerazioni degli amici internauti.
 

La famiglia Rossetti ringrazia tutti coloro che hanno espresso in vari modi la loro partecipazione al lutto che l'ha dolorosamente colpita.

Vogliamo ricordare che anche quest'anno avrà luogo come da tradizione la fiera dei Cavalli "Madonna di Costantinopoli", grazie alla passione per i cavalli che nostro padre ha trasmesso a tutti i figli.

Da questa edizione la manifestazione sarà dedicata alla sua memoria.

Famiglia Rossetti
 
Di Albino Campa (del 21/09/2019 @ 16:45:20, in PhotoGallery, linkato 1488 volte)

Eccovi alcune immagini fotografiche della bella fiera dei Cavalli di Noha di domenica 15 settembre 2019.

Guarda la photogallery su Noha.it

Guarda la photogallery su Facebook

 
Di Albino Campa (del 14/09/2010 @ 16:19:56, in Fotovoltaico, linkato 3563 volte)
NOHA 12 Settembre 2010,
fiera della Madonna delle Grazie.


La lotta
per salvare la terra dall'invasione del fotovoltaico continua. Forse per il nostro primo cittadino, citato negli appelli a tutti i nostri incontri informativi in quanto, appunto, primo fra tutti, è poco rilevante che sotto le mascelle stritolatrici della Fotowatio s.r.l. (e presto anche della Sun Raj, della Emmec 2, della Tecnolights, della GM Solar, Fabrika ed Energyca sun, più altre 4 piccole società nostrane) ci finiscano i nostri cozzi e la nostra terra.
Evidentemente cozzi e terra non gli appartengono visto il suo totale disappunto sul loro valore oggettivo. Preferisce barattarli per chissà quale ristrutturazione di canili e di giardinetti e perdere un polmone di quasi 200 Ha di campagna. E non solo, tra qualche anno, quasi certamente, saranno altrettanti cimiteri di macerie.
Terra uguale a discarica
, questo è il frutto dell'opera di chi deleghiamo a prendersene cura.
Nessun utile per i residenti, nessun utile per la terra, nessun ritorno di energia pulita, ma solo loschi affari per società straniere e non che approfittando di una legge Italiana distratta, mungono i nostri risparmi incassando milioni di incentivi
. Questo dichiarano i nostri amici di Forum Ambiente Salute.
Sovente i nostri rappresentanti giurano sulla Costituzione della Repubblica Italiana, ma o non ne conoscono il contenuto, il che è grave (per esempio nell'art. 9, il secondo comma recita "La repubblica tutela il paesaggio ed il patrimonio storico ed artistico della nazione") oppure conoscono il contenuto, ma si comportano da perfetti spergiuri, il che è ancora più grave.
Quindi i cittadini di Noha e di Galatina si ribellano a questo sopruso ed a questa imposizione istituzionale. Alla manifestazione della fiera della Madonna delle Grazie i cittadini che amano la loro terra, terra già benedetta da Dio, hanno dimostrato spontaneamente la loro contrapposizione allo scempio che si sta consumando a due passi delle loro case. Si sono messi in fila, con il documento di identità, per "donare" la loro firma per una giusta causa. Oggi "i dialoghi di Noha" parlano in nome di 200 cittadini, a breve saranno 500, 1000, 2000.
Insomma a prendere l'abbaglio non saranno solo quei quattro gatti del comitato, ma un'intera comunità.




Il Comitato
 
Di Redazione (del 06/01/2019 @ 15:50:01, in Comunicato Stampa, linkato 1058 volte)

Le feste ormai volgono al termine e da un punto di vista politico si rende necessaria un’analisi di come l’Amministrazione comunale abbia gestito gli eventi, le decorazioni e gli intrattenimenti.

Non facciamo della critica la nostra prerogativa avendo più volte dato la nostra disponibilità a collaborare con la maggioranza su questioni concrete e di interesse pubblico, venendo sempre ignorati a prescindere.

Dobbiamo constatare però che a parte l’impegno di alcuni commercianti e a parte la generosità di alcune aziende che hanno permesso l’installazione dell’albero in Piazza San Pietro, il comune ha fatto poco o nulla per rendere interessante il Natale galatinese, nonostante l’investimento di almeno 25.000 € destinato all’associazione Città Nostra per gestire l’intrattenimento. Proprio per questo nei prossimi giorni verificheremo in che modo sono stati utilizzati questi soldi pubblici.

Ma se da un lato abbiamo assistito al peggior Natale galatinese degli ultimi vent’anni, dall’altro, sempre nell’ultimo mese, abbiamo continuato a perdere finanziamenti su finanziamenti, questa volta a causa della mancata presentazione di progetti da parte del nostro comune.

Stiamo parlando dei bandi inerenti interventi di ripristino di opere pubbliche o di pubblico interesse danneggiate da calamità naturali; interventi per la realizzazione e manutenzione di  opere pubbliche e di interesse pubblico; realizzazione di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria sul demanio idrico superficiali.

Molto spesso i progetti presentati da questa Amministrazione si sono collocati nella seconda parte delle graduatorie venendo puntualmente esclusi dal finanziamento. Questo però non deve in alcun modo portare il nostro comune a rinunciare a partecipare a bandi che potrebbero portare importanti risorse economiche per il nostro territorio. Ciò è imprescindibile soprattutto se consideriamo i crescenti tagli alle risorse finanziarie statali destinate ai comuni e se consideriamo che mai come in questo periodo la Regione Puglia sta mettendo a disposizione dei comuni  ingenti fondi. E’ un vero e proprio periodo d’oro per i comuni capaci di intercettare queste risorse, che però a causa dell’incapacità e dell’inesperienza di questa Amministrazione non sta portando alcun vantaggio alla comunità galatinese.

Una comunità mortificata da una maggioranza di governo cittadino che non solo dimostra di non essere idonea a risollevare le sorti di questo territorio, ma soprattutto fa capire di non avere una prospettiva, una programmazione e un’idea di città. Se ci fosse un’idea di città infatti la maggioranza, aiutata da un apparato burocratico costoso e che tra l’altro la fa da padrone, programmerebbe i progetti da presentare in funzione di ciò che si vuol realizzare in maniera organica e intelligente.

Invece assistiamo alla fiera dell’improvvisazione in cui a volte si sceglie di partecipare e a volte di non partecipare ai bandi senza che ci sia una logica, una programmazione o una coerenza nelle proprie decisioni. Quando poi si decide di partecipare ai bandi, nella maggior parte dei casi veniamo esclusi dal finanziamento.

Galatina non può galleggiare in attesa che passino i cinque anni di mandato di questa amministrazione. Bisogna intervenire subito per evitare che questa città muoia e per questo, alla luce dei risultati, chiediamo al Sindaco Marcello Amante di intervenire operando le dovute modifiche nella propria squadra di governo e nelle professionalità di cui si avvale. Se ciò gli è impossibile allora metta da parte l’arroganza e la superficialità e si faccia aiutare da chi ha le competenze e le capacità di far fronte ai problemi urgenti della nostra città.

 

Giuseppe Spoti

Consigliere comunale – Partito Socialista

 

Anche la Città di Galatina a Milano per la Bit 2019 in programma a fiera Milano City dal 10 al 12 febbraio. Una tre-giorni tornata a essere riferimento per l’industria turistica italiana e internazionale grazie al concept espositivo che mette al centro la gestione professionale del prodotto-viaggio come esperienza e momento life-style.

Viaggiare secondo i nuovi parametri esperienziali significa allontanarsi dai percorsi più turistici esplorando luoghi meno conosciuti per ottenere un senso più locale, quindi più genuino del paese o delle città. 

Galatina, tra le 99 perle del Salento, rappresenta una tra le mete più ambite oggi per chi viaggia; piccola città rimasta ancora autentica, a spiccata vocazione artistica e scrigno di innumerevoli suggestioni storiche, artistiche, naturalistiche e culinarie.

La città si presenta alla Bit nel Padiglione Puglia con una riedizione della brochure istituzionale, redatta in lingua italiana ed inglese, aggiornata e arricchita nei contenuti, in cui è rappresentato il forte legame tra arte e cultura, buona tavola e tipicità che caratterizza Galatina.

Il Comune di Galatina partecipa in collaborazione con “AMO GALATINA”, la locale Associazione di operatori della ricettività e con la “NUOVA ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI CENTRO STORICO”.

Lunedì 11 febbraio, inoltre, Galatina parteciperà alla Conferenza Stampa “LANCIARE LA NUOVA STAGIONE TURISTICA 2019” (presentando il meglio dell’offerta turistica in Puglia “Salento, il turismo d’esperienza”) organizzata nella sala eventi dello stand della Regione Puglia, alla presenza di testate giornalistiche e tour operator nazionali ed internazionali.

Galatina come Città d’arte e destinazione turistica ha avuto in questi mesi grande rilievo sui media nazionali rappresentandosi nelle sua bellezze in trasmissioni televisive delle reti RAI come “La vita in diretta, “Linea verde” “Uno mattina”, “Mezzogiorno in famiglia” e prossimamente in “pPaesi che vai” a conferma di come possa essere una meta attrattiva e di qualità.

Alla Conferenza prenderanno parte, Cristina Dettù (in rappresentanza dell’amministrazione comunale) assessore alla Cultura e l’ Ambiente della Città di Galatina e Lugi Derniolo presidente di Confartigianato Impresa Lecce. Obiettivo dell’incontro la presentazione della proposta turistica 2019, un’offerta destagionalizzata che tiene conto dello scenario internazionale in crescita nel quale Galatina, il Salento e la Regione intera si collocano in quanto territorio sempre più richiesto e in grado di offrire esperienze di viaggio esclusive con una ricchezza naturalistica, culturale, storico-artistica e produttiva unica nel suo genere. Un luogo speciale dove l’arte incontra l’enogastronomia formando un binomio perfetto. La cucina di carattere dai sapori intensi e la tradizione dolciaria diventano, infatti, attrattori turistici importanti per Galatina che può contare sul ricco patrimonio di eccellenze e una pluralità di produzioni locali che la contraddistinguono.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 05/06/2022 @ 15:14:31, in Fetta di Mellone, linkato 682 volte)

Non mi divertivo così tanto - dico passando in rassegna o forse in rassegnazione i candidati alla poltrona di sindaco di Galatina - da chissà quanto tempo: probabilmente dalla precedente campagna elettorale in cui si toccò l’acme con alcune macchiette spassosissime che stavano alla Politica come Erode agli innocenti.

Ebbene questa tornata non è assolutamente da meno: ché qui abbiamo il fior fiore dei personaggi pOLITICI rinati dalle ceneri di quella, tipo i noti serial killer di sintassi, grammatica e giacché pure Diritto, intruppati nelle coalizioni del membro dell’aristocrazia nostrana rinomato per il pensiero del tutto assente benché espresso con eloquio forbito e quasi quasi suadente; spacciatori di un “plastico” della povera fiera di Galatina, ribattezzata AT-TRAT-TORE, e mai sia Trattore, tutta di verde pittata, evidentemente per non urtare la suscettibilità degli speculatori evergreen i quali, grazie allo strombazzato “project financing”, sono tutti in dolce attesa dei gettoni d’oro del Pnrr (onde ‘sto plastico sarebbe degno delle migliori trasmissioni vespasiane, nel senso di Bruno Vespa); foglie di fico pur sempre striminzite per occultare pudenda fuori scala (pudenda nel senso etimologico del termine): il riferimento è a un’accozzaglia post-ideologica di partiti, liste cosiddette civiche, listini e movimenti che vanno dalla Lega ai sedicenti socialisti, da Madre Teresa a Che Guevara, da Pippi a Mellone (che non sono io eh), dallo spazio aperto al vuoto pneumatico; concorrenti alla carica di primo cittadino sostenuti da vecchie cariatidi alla spasmodica quanto vana ricerca di una qualche forma di Rivergination (nomina sunt omina); futuribili sindaci immortalati in sella a una bicicletta (chissà se a proposito di piste ciclabili) che denotano con lo specifico mezzo di locomozione una dimestichezza simile a quella di chi, ormai ultracinquantenne, ebbe a pedalare l’ultima volta a bordo di un triciclo di plastica colorata all’asilo infantile; followers e personaggi al crepuscolo con velleità da influencer ripresi in esilaranti video virali - topici quelli nei pressi delle solite “erbacce” cittadine (chiamano così le superstiti forme di vita urbana, non ci posso far nulla), promoter subliminali di decespugliatori e falci senza ormai alcun martello.

Accanto a codesti campioni di coerenza, coraggio e teatralità, attori degni della Paramount Pictures, non poteva mancare il nostro dottor Antonio Antonaci, del quale, dopo il mio primo “Scritti in onore di Antonio Antonaci” del 2007, non potevo non darne alle stampe (virtuali questa volta) un secondo: questo.

Sì vabbè, il primo era un monsignore, un insegnante, uno storico, uno scrittore, ma quest’altro Antonaci non è mica da meno (benché, fra i Fantastici Quattro, quello a quanto pare degno del Don davanti al nome, alla stessa stregua di un ecclesiastico, sia il nobiluomo della provvidenza, figlio del secolo e di ben altro lignaggio).

Ebbene, il dottor Antonaci è partito proprio bene, tappezzando la città con i manifesti riportanti le cose da fare con il Cuore, sottintendendo il fatto (e noi ne conveniamo, come dire, cordialmente) che gli altri le facciano o le faranno con quell’altro organo posto un po’ più in basso, che inizia pur sempre con Cu.

Non si contano i suoi selfie con un gattino in braccio, o davanti alle bancarelle del mercato settimanale, o in terrazza con vista cupola maiolicata della Madonna della Luce, o nei pressi di una cripta basiliana. Ma la stoffa, che dico, il carisma del nostro simpatico novello specialista in cardiologia vien fuori in quel raduno solenne di popolo che è il  Comizio Elettorale, talvolta introdotto da un “giornalista” (il mestiere ormai più vecchio del mondo), sempre accompagnato da lunghe ovazioni e grida di giubilo. Su quel palco, dietro al microfono, al fianco dei propri compagni di cordata e davanti al suo pubblico in estasi, Antonio Antonaci dà il meglio di sé, e ti chiedi se quelle godibilissime perfomance siano tutta farina del suo sacco, doti innate voglio dire, Dna proprio, o non invece il frutto della consulenza da parte di un qualche esperto del ramo, quando non di un vero e proprio corso accelerato di arte drammatica, oltre che ovviamente di dizione. Questo sì che è Teatro con la maiuscola, altro che il teatrino della politica, vale a dire il Cavallino Bianco.

L’altra sera a Noha – pochi giorni dopo la memorabile lectio magistralis di storia nohana, partita dal tempo dei Fenici e impartita urbi et soprattutto orbi da quell’altra cima, vale a dire l’ex-docente nelle vesti questa volta di Alessandro Barbero (ché in quelle di governatore della Banca d’Italia, viste certe uscite, avrebbe qualche problema) - il nostro mitico Antonio Antonaci, nei pressi della Trozza, a proposito di acqua e di quel pozzo con tanto di puteale scolpito in pietra leccese, ha scorrazzato nei secoli, avanti e indietro, tra il ‘500, il ‘700, l’800, e mi voglio rovinare anche il 1400. Ha fatto poi parlare un professorone sull’importanza dell’acqua, e ne è venuto fuori che, insomma, la crisi idrica è colpa nostra, mica dei veleni o dell’abuso da parte di industria, servizi e agricoltura intensiva (ad esempio per i mega filari di Favolosa-che-non-secca, e cose del genere). E dunque toccherà al sindaco di domani insegnarci le buone maniere, tipo: chiudere i rubinetti quando ci laviamo i denti, o adottare una fotocellula nella doccia, o tirare lo sciacquone dopo che tutta, dico tutta la famiglia ha dato il meglio di sé. Insomma cose così.

Mo’ chi va a spiegare ad Antonaci e agli altri come lui che questa specie di trasferimento di responsabilità dal potere capitalistico agli atteggiamenti individuali, cioè alla “collettività dissipata e maleducata”, rientra tutto nel concetto di sostenibilità come ennesimo business e di ambientalismo come brand profittevole, e che, per dirne un’altra, la raccolta una tantum di lattine o di tappi di plastica rientra giusto in quell’ecologismo sfacciato e impunito che vorrebbe convincerci che i danni del mercato si possano risolvere attraverso il mercato stesso. Credo nessuno.

E così il mito della crescita smisurata, cioè i sempreverdi “sviluppo, ricadute e valorizzazioni” continuerà a perpetuarsi in saecula seculorum. Figurarsi poi se qualcuno oserà mai sollevare un qualche seppur minimo dubbio sulla sostanziale incompatibilità tra certi diciamo buoni propositi e quel Turismo, panacea di tutti i nostri guai, “da spingere forsennatamente” [copyright del suddetto dottor Antonaci]. Meno male che tra i supporters di quest’n-esimo Sindaco v’è la lista “Verde è lavoro”, pronta a tacitare quei rompicoglioni di comitati e comitatini di ambientalisti tutti carte bollate e ricorsi al Tar, responsabili del blocco delle attività e dunque della cassa integrazione, della disoccupazione, e certamente anche dell’invasione delle cavallette.

Questo è quanto, nell’attesa dell’uscita di eletti ed elettori dalle (rispettive) urne.     

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 19/08/2011 @ 14:57:47, in Eventi, linkato 5087 volte)

Domenica 11 Settembre a partire dalle ore 8.00 si svolgerà a Noha la 10° fiera dei Cavalli Madonna delle Grazie. Una kermesse che attira centinaia di cavalli e cavalieri di tutta la Puglia, pronti a sfilare eleganti, a gareggiare possenti, a danzare leggiadri, a passeggiare sbarazzini sul grande prato ricco di vegetazione spontanea, adiacente lo stadio comunale nohano. Anche quest’anno la festa durerà tutto il giorno, dal mattino fino al tramonto del sole, con una pausa pranzo. Le specialità e gli spettacoli saranno molteplici: cavalli da lavoro,cavalli da sella, pony, e poi ancora spettacoli di cavalli murgesi, sfilate storiche, gare di galoppo, danze, salti ad ostacoli… E con i cavalli sfileranno carri e carrozze, ma soprattutto tantissimi traìni.

 
Di Antonio Mellone (del 18/08/2017 @ 14:55:22, in Fetta di Mellone, linkato 2029 volte)

Figurarsi se, con tutto quel che di meglio ci sarebbe da leggere, possa io mettermi pure a dare uno sguardo al ‘Pompiere della Sera’ ovvero ‘Corriere della Serva’, come lo definiva quel tale, con l’inserto ‘Corriere del Mezzo-Scuorno (anzi tutto)’, come modestamente lo definisco io.

E’ che un mio amico milanese (che stava per esser annoverato nella categoria degli ex-amici) aveva il ghiribizzo di acquistare questo Diciamo Giornale, nel corso delle sue vacanze salentine.

Si sa che spesso in vacanza ci va pure il cervello e si fanno cose futili, irrecuperabili, diversamente intelligenti, roba da accendere ipoteche sui neuroni superstiti, e questo capitava impietosamente anche all’amico caro (che rischiava dunque di diventare estinto).

Mi sgolavo: “Ma compra piuttosto, che so io, ‘Novella 2000’ o tutt’al più ‘Chi’! (t’ha morto - era sottinteso): sono più formativi di queste deiezioni sfregate sulla carta”.

E niente. Ci ha impiegato qualche giorno, ma alla fine credo (spero) abbia capito. “Anche perché – gli ho detto – il Corriere e gli altri giornaletti, li leggono ormai quei quattro sfigati (sempre troppo numerosi, purtuttavia) che vanno a fare la spesa nei supermercati e nei centri commerciali anche di domenica e nelle feste comandate, ferragosto incluso”.

Insomma, senza perderci troppo in chiacchiere, un dì visto che ormai la corbelleria l’aveva fatta - cioè quella di buttar via i soldi per l’acquisto del suddetto Corriere - usandomi violenza psicologica ho voluto dare un’occhiata di insieme al contenuto di quei lunghi veli resistenti e morbidi buoni per la differenziata, così, per avere la conferma di quel che ho sempre pensato di certi “giornali” e quindi di certi “giornalisti” (virgolette obbligatorie): vale a dire che se dalla maggior parte dei quotidiani italiani togli bave e popò (o pupù) ci rimane giusto la carta.

Orbene, nel paginone centrale del suddetto ‘Corriere del Mezzo-scuorno (anzi tutto)’, su due ampie facciate, vergata a caratteri cubitali ti becco una bella pubblicità del Tap (la famosa, secondo loro, Pubblicità Progresso; la famosa, secondo noi altri, Pubblicità Regresso, Cesso, Genuflesso, e via di questo passo), in cui si esaltavano le magnifiche sorti e progressive del trapanamento di questo tubo, con tanto di Numero Verde da chiamare per aver conforto di numeri, dati, date, autorizzazioni varie, e per essere facilmente convinti dal Call Center a ore che con il Tap il mare è più bello, la posidonia, che prima non c’era a San Foca dopo Tap ci sarà e sarà più rigogliosa e abbonante che pria, che “non cambia nulla”, che il gas magari è pure una fonte di energia pulita e rinnovabile, e altre minchiate del genere.

Ora, secondo il vostro modesto parere, un “giornale” che prende i soldi dal Trans Adriatic Pipeline, potrebbe mai dare una notizia una e magari raccontarci il giorno dopo della bella manifestazione NO-TAP di domenica 13 agosto, colorata, pacifica, democratica, con tanti partecipanti compatti contro il tubo di ‘sto gas? Vi suggerisco io la risposta: nossignore.

Il 14 l’inserto ‘Corriere del Mezzo-Scuorno (anzi tutto)’, non è uscito (pare che il lunedì sia il suo giorno di riposo, ma soprattutto il nostro). All’indomani, il 15, ferragosto, invece, a caratteri cubitali leggiamo in prima pagina notizie ineluttabili tipo: “In Puglia è febbre da Ferragosto” [supposte in esaurimento, suppongo, ndr.], e poi “Per l’arte in fiera serve una regia” [ma soprattutto un truccatore, ndr.], e ancora “Madonna torna a Savelletri per il compleanno” [pe’ la Madonna, ndr.], e immancabilmente “Bengalese tenta di violentare giovane turista” [ma solo in quanto bengalese, non per altro, ndr.]. Nelle pagine interne molte ulteriori indispensabili amenità di ferragosto, ma della stupenda manifestazione di Melendugno neanche l’ombra. Nada de nada. Abortita. Prescritta. Non pervenuta.

Ma ancora secondo voi, potrebbe mai un Corriere - (detto fra noi, più fallito del ‘Sole 24 Ore’, per gli amici semplicemente Sòla), oltretutto sostenuto anche dal finanziamento pubblico per l’editoria (cioè soldi nostri) - dire che il Tap è terrorismo economico, che il gas non è fonte di energia pulita e rinnovabile ma fossile, che la materia prima da importare dall’Azerbaigian è ormai agli sgoccioli (sicché, nel caso, bisognerebbe ricorrere sempre al gas russo nonostante il Tap ci stia rompendo i cabasisi con la storiella dell’indipendenza dal gas russo), che l’unico gas che rimarrà sul territorio pugliese sarà quello delle valvole di sfiato previste dal progetto, che l’“opera” non è di interesse pubblico ma privatissimo (e che dunque per eventualmente tutelarla da quei facinorosi dei manifestanti che - orrore - si mettono pure a suonare, cantare e a ballare, non dovrebbe intervenire l’esercito italiano – pagato con le nostre tasse – ma al massimo guardie private retribuite direttamente dall’interessata multinazionale), che la Puglia produce già una quantità di energia quattro volte superiore al suo fabbisogno e molta viene dispersa per impossibilità di assorbimento da parte della rete elettrica nazionale, che non si capisce perché hanno espiantato tanti ulivi (condannandone molti a morte certa) quando non sanno ancora se per procedere al “microtunnel” (vale a dire macro) bisogna effettuare una nuova VIA (valutazione di impatto ambientale) a causa della Posidonia nell’area di approdo, che Tap è una presa per i fondelli anche per via dei contratti “take or pay” (cioè accordi capestro di durata pluriennale che non ho voglia qui di rispiegarvi: trovateveli in rete, se volete, ovviamente non sul sito del Corriere), che le multe irrogate ad alcuni manifestanti da parte di talune forze (o forse) dell’ordine sono peggio dei manganelli (illegittimi, anzi incostituzionali gli uni e le altre, usati contro la sovranità di un popolo stanziato su di un territorio), che se anche Tap fosse tutto l’oro del mondo (ipotetica del terzo tipo), il fatto che un popolo intero non voglia saperne dovrebbe esser sufficiente a smantellare baracche e soprattutto burattini? Secondo voi, potrebbe il Corriere dirvi tutte ‘ste cose? Boh?

Nella pubblicità stampata sui giornali, Tap si dice certa che il mare, dopo, sarà lo stesso.

Cara Tap, noi altri invece siamo certi che, dopo, non sarebbero gli stessi né il nostro mare, né la nostra terra, né la nostra aria. Né soprattutto la nostra dignità.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 26/03/2016 @ 14:53:39, in NohaBlog, linkato 2650 volte)

Ci sono delle parole, la maggior parte tronche, cioè accentate sull’ultima sillaba, che si utilizzano sovente per sintetizzare l’identità civile di una popolazione. Si parla così di napoletanità per indicare il complesso dei valori spirituali, culturali e tradizionali caratteristici della città partenopea e della sua gente; così come si parla di romanità per esprimere la caratteristica di chi (o di cio che) è romano. Ancora, si usa meridionalità, milanesità, o leccesità, per indicare quelle rispettive (intuitive) peculiarità.

Abbiamo finanche trovato in qualche scritto galatinesità per indicare il modo specifico di essere cittadini di Galatina: si fa riferimento alla cadenza della lingua, alla flessione stessa della voce, a determinati comportamenti, addirittura al modo di pensare e di agire.

E’ ovvio qui ribadire che non sarebbe scientifico generalizzare e che è difficile pensare ad esempio che un ideal-tipo galatinese abbia caratteristiche specifiche che lo possano distinguere nettamente da un collepassese o da un abitante di Strudà. Ma, in molti casi, pur non disponendo di categorie sociologiche basate sull’osservazione empirica o matematico-rigorosa, quando siamo di fronte ad un galatinese, ma questo vale per chiunque  anche per un trentino o un calabrese, riusciamo il più delle volte ad indovinarne la provenienza per quel non so che di noumeno che da qualche parte dovrà pur derivare.

Ma poniamo che in un ipotetico esercizio accademico sia possibile ricercare anche delle peculiarità specifiche di Noha, la nostra cittadina (ché di questo ci stiamo occupando); quale sostantivo, quale parola tronca potremmo utilizzare? Ebbene, in un processo di deduzione logica, se per Napoli questo sostantivo è napoletanità, se per Galatina è galatinesità, per Noha (che in dialetto è Nove) non potrà che essere NOVITA’.

Tutta questa premessa (chi vuol leggere i miei articoli deve portare un po’ di pazienza) per dire che la pasquetta nohana quest’anno non sarà la sublime e costante ricapitolazione di una lunga tradizione (come è anche giusto che sia), fatta di fiera dei Cavalli (dal mattino e fino all’ora del pranzo), di processione post-prandiale della statua della Madonna delle Cuddhrure portata in spalla dalle donne nohane, di presa della Cuccagna, di scoppio di fuochi artificiali, di rogo delle Curemme nei diversi quartieri di Noha con distribuzione a tutti di fette di colomba pasquale e spumante…

Non è solo questo. La pasquetta nohana a partire da questo 2016 ha, appunto, una NOVITA’ straordinaria (incredibile fino a qualche mese fa): l’apertura al pubblico del “Parco del Castello”.  Quest’anno nohani, ospiti e viaggiatori tutti (non ci piace d’appellarli come “turisti”) avranno la possibilità di compiere un viaggio nel tempo, accedendo ai Fori Imperiali di Noha per riappropriarsi di un luogo del cuore per troppi decenni relegato nell’oblio.  

Qui si avrà modo di godere dei beni culturali più significativi della nostra cittadina, come l’originalissima vasca ellittica di fine ‘800 in perfetto stile Liberty (coeva e probabilmente disegnata e costruita dalle stesse maestranze che si occuparono della dirimpettaia Casa Rossa, la misteriosa casupola delle meraviglie che ricorda la Casa Pedrera di Barcellona, opera di Gaudì); la Castelluccia del parco, a forma di torre, eretta nei primi anni dell’900 del secolo scorso (con l’interessante impianto idraulico ed elettrico, con marmi, isolanti in ceramica, interruttori a leva ed altri sistemi di trasmissione dell’elettricità); le cantine con le botti di rovere o di altri legnami dove s’invecchiava il Brandy Galluccio; e infine il bene culturale più antico e interessante di Noha, bello da mozzare il fiato: la torre del XIV secolo (1300 d. C.) con il suo ponte levatoio, collegato a rampa con arco a sesto acuto. Ah, dimenticavo il dulcis in fundo e ultimo arrivato: un pezzo dell’“affresco di Albino” scoperto di recente dagli Indiana Jones nohani che rispondono ai nomi di Marcello D’Acquarica e, appunto, l’Albino Campa.

*

Nel parco del Castello di Noha il lunedì in albis si potrà in tutta libertà scorrazzare, giocare al pallone, poltrire, gareggiare a carte o con altri giochi di società, e soprattutto apprezzare le leccornie della pasquetta salentina, anche utilizzando liberamente i barbecue predisposti dal gruppo “Ragazzi della Masseria Colabaldi”.

Non mancheranno - ci dice l’uccellino - nemmeno le incursioni della Banda armata (di strumenti musicali) diretta dalla Lory Calò.

Chissà, infine, se riusciremo a degustare le cuddhrure appena sfornate dai due forni del Castello? Chi vivrà vedrà: non possiamo mica svelarvi tutto e subito. Sennò che sorpresa di Pasqua sarebbe?

Antonio Mellone

 

P.S. Il Parco del Castello è la parte più sana, intonsa e biologica di Noha, ricca di erbe spontanee (è pieno di sucamèli e di altre autoctone varietà di “verdure naturali”, per dire), scampata, com’è da decenni, dall’invadenza dell’uomo. Per fortuna qui non è stato spruzzato alcun erbicida, come invece purtroppo è avvenuto altrove con il silenzio-assenso degli Unni di Palazzo Orsini con l’ausilio delle loro trippe corazzate.

 
Di Antonio Mellone (del 20/11/2021 @ 14:48:37, in NohaBlog, linkato 691 volte)

Qualcuno - pochissimi invero, forse uno soltanto - m’ha chiesto le motivazioni di questo mio diciamo silenzio stampa lungo un mese o forse più. In effetti è da un bel po’ che non compare su questo o quel supporto uno dei miei (del tutto inutili) articoli.

Insomma, quel che sta accadendo m’appare così onirico che non è che sia rimasto senza parole (ché anzi quelle mi verrebbero a cascata e triviali pure) ma davvero non saprei da dove cominciare. Oltretutto, nel caso proferissi verbo, mi inimicherei i tre quarti dei superstiti conoscenti, mentre il restante quarto metterebbe mano alla fondina delle consuete esilaranti querele temerarie.

Non è un mistero quanto sia in auge una guerra all’ultima fiala tra Punturisti Sì e Punturisti No - e mai sia Signore se nutri un seppur minimo dubbio – espressione sublime, codesta aspra contesa, del fondamento di qualsivoglia potere molto ben espressa dal motto del IV sec. a.C. attribuito a Filippo il Macedone, vale a dire Divide et impera (ovviamente le divisioni afferiscono le classi basse, dico le classi pollaio, mentre le alte sono eccome solidali fra loro, quando addirittura non ricevono solidarietà dalle prime). Per fortuna la scrittura è pur sempre un filtro della realtà, e questo lo sapevano bene anche gli esponenti del Verismo, onde ormai quasi tutto è letteratura fantasy, probabilmente persino quella che s’ammanta dell’attributo di scientifica.

E così grazie dall’assolutismo illuminato del neoliberismo abbiamo testé celebrato il punto G20 e poi la Cop26 (denominazione che rievoca tanto quella di un ipermercato da black friday): si tratta di club esclusivi nei quali i Grandi, spesso coincidenti con i Competenti, cioè Esperti, e dunque Migliori, tutti allarmati per il clima stan facendo di tutto per toglierci dal baratro nel quale noialtri ci siamo venuti a cacciare, con l’ausilio delle loro truppe d’appalto in uno col loro filantropismo. Manco messo piede a terra dai lor jet privati, ci han fatto sapere che questa è un Emergenza (ormai non è più vita senza almeno un’emergenza apocalittica in corso), e che non v’è nemmeno un minuto da perdere da qui al 2060. Ergo il problema ormai è soltanto il riscaldamento globale, mica il cancro locale o i veleni o l’agricoltura trasformata in un laboratorio di chimica inorganica o i sacri dogmi del “mercato” o i brani di morale guizzanti dalle colonne della stampa padronale. E taccio sui fondi del Recovery Plan, o come cavolo si chiami, che i malpensanti credono siano a strozzo: ma che ne sanno questi ultimi di Green (con tanto di pass), e ancora di Bio, Sostenibilità e Resilienza, armi contundenti dei novelli crociati contro il noto grado e mezzo della scala Celsius.

Ora, siccome the show must go on, discendendo giù per li rami fino alle cose casalinghe, vediamo quanto la nostra città sia tutta in fibrillazione per l’incipiente Ripresa, piena zeppa com’è di iniziative, come dire, politiche, tipo quella della raccolta firme per ri-lan-cia-re la fiera di Galatina, già idrovora di fondi pubblici (benedetto Keynes), nonché insigne mausoleo al cemento armato colato certamente per la famosa riqualificazione della periferia. Non sia mai che a qualcuno venisse in mente il ripristino del paesaggio rurale di quell’area, oppure, in un attacco di benaltrismo, la conservazione e la tutela del complesso monumentale di Santa Maria de li Grutti ubicato a un fischio da quel “polo attrattivo dal punto di vista economico” (qualunque cosa voglia significare). Nossignore, pare che ‘sta cosa qua sia troppo utopica.

E niente. Meno male che la metropoli nostrana ha ottenuto finalmente la promozione a parco tematico, con tanto di fregio di “Città del pasticciotto” (alimento immancabile nella dieta mediterranea, come d’altronde consigliato dai migliori dietologi) e una giostra downtown da fare invidia al paese dei balocchi raccontato dal Collodi.

Il fatto che in quella favola protagonisti e comparse si trasformassero in altrettanti somari è solo un trascurabile dettaglio: tanto poi ogni volta arriva una fata (o un premier demiurgo) e “andrà tutto bene”.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 22/09/2018 @ 14:44:41, in Fetta di Mellone, linkato 2177 volte)

Un paio d’anni fa, al termine di un laboratorio sulla Costituzione italiana tenuto con i bambini delle quinte elementari di Noha, volli che, nella presentazione del lavoro che ebbe luogo al centro polivalente, Vincenzo Campa non solo sfilasse con noi tra due ali di invitati, ma ne fosse addirittura il vessillifero: l’alfiere, dico, del nostro tricolore.

Facemmo un figurone, e Vincenzo tutto impettito ne gongolava.

Non so più quanti colpi di scalpello ho dato nell’abbozzo di profili di nohani, alcuni viventi, altri non più (ma sovente più vivi dei vivi). E s’intende che non sono un Bernini o un Michelangelo, bensì un semplice (spesso rozzo) scalpellino che ama arricchire viepiù la sua galleria di nomi, affinché un dì rimanga traccia “de li vizi umani e del valore” (soprattutto del valore) dei miei concittadini migliori. Sui peggiori, invece, spesso sbraitanti, di più, intontenti, meglio stendere il noto velo pietoso.

Vincenzo, dunque, fa parte dei primi, ed è ovviamente un mio amico.

Lo conosco praticamente da sempre. A lui è associata la mia infanzia delle vecchie epiche scuole elementari di piazza Ciro Menotti, quella del monumento ai caduti. Ci abita accanto con gli amati genitori. No, non veniva in classe mia, ma lo vedevo tutti i giorni all’ingresso e all’uscita da scuola, e anche durante la ricreazione.

Quando t’incontra, Vincenzo non ti saluta con freddezza, ma prima ti dà la mano e subito dopo ti abbraccia affettuosamente. E tu, davanti a tanta tenerezza, non puoi fare a meno di ricambiare con altrettanta simpatia e cordialità. Sissignore, gli abbracci gratis (o free hugs) non li hanno mica inventati una quindicina di anni fa in Australia: li abbiamo invece scoperti a Noha molto tempo prima, grazie proprio al compagno di scuola Campa Vincenzo.

Dopo i convenevoli, Vincenzo mi racconta i fatti che succedono nel nostro paese, i giochi e i lavori che insieme agli altri ragazzi speciali svolge nel salone del polivalente; io invece gli parlo di quello che faccio, delle iniziative, degli articoli che scrivo sul sito dell’Albino, delle battaglie che conduco e delle (più numerose) sconfitte che colleziono.

Quando m’indignavo con i cosiddetti politici locali e con i loro toni trionfalistici a proposito del restauro delle nostre ex-scuole elementari, fatto con quel pizzico di disattenzione che bastò a far scordare nel progetto esecutivo una cabina elettrica per il necessario allaccio alla rete - onde l’immobile rimase serrato per anni, e successivamente si dovette pure procedere ad altra spesa pubblica per installarne una posticcia - Vincenzo era a fianco a me e agli altri sognatori resistenti, intanto che molti tra i rimanenti nohani erano comodamente spaparanzati sui rispettivi divani Grönlid e sulle poltrone Poäng, probabilmente nell’attesa dell’atterraggio degli asini aerei.

E come rideva Vincenzo quando gli dicevo, celiando, che se fosse stato lui in persona il direttore dei lavori, o se le maestranze gli avessero dato retta per filo e per segno, non ci saremmo trovati in quella situazione poco chiara, anzi, vista la mancanza di un contatore, davanti al buio pesto.

Soprattutto il buio della ragione.

Sì, Vincenzo è spiritoso e ride di gusto alle battute umoristiche. Non si può dire altrettanto di alcuni (ma sempre troppi sono) concittadini di indole greve quanto di traballante formazione, cui sarebbe ormai consigliabile un corso elementare di sorrisi, autoironia e giacché anche di satira.

La mattina di domenica 9 settembre scorso, vidi Vincenzo all’angolo di casa sua, stava lì a non far nulla. Gli chiesi se volesse venire con me alla fiera dei cavalli. Non ci pensò due volte. Mi disse di attendere un attimo, il tempo di avvisare sua madre.

E così a piedi ci recammo insieme all’area fieristica, facemmo un sacco di foto (con la macchinetta professionale di Albino, mica con il telefonino), accarezzammo molti destrieri, salutammo un bel po’ di persone, e ci godemmo lo spettacolo che fa di Noha la più bella “Città dei Cavalli” di Puglia.

Fu tutto fantastico, in quella splendida mattinata di sole settembrino. Soprattutto perché insieme a me, con gli altri, c’era anche il mio amico Vincenzo.

Sì, W Vincenzo.

Ovvero: Vincenzo, Campa.

Antonio Mellone

 
Di Antonio Mellone (del 17/07/2016 @ 14:35:51, in NohaBlog, linkato 3956 volte)

Temo che alla fine della loro avventura (ci siamo quasi) non potremmo nemmeno formulare l’estremo saluto all’indirizzo della giunta Montagna e della sua opposizione all’acqua di rose (o da Bar delle Rose), quel noto requiem/refrain che fa: “La terra vi sia lieve”.

Sostanzialmente per mancanza di terra.

Sì, perché quest’amministrazione tutta PD (Partito Decespugliatore), in combutta con il CD (che non è Centro Destra, ma Cemento Dappertutto), zero ne pensa e cento ne combina.

Davvero questi signori non sanno più dove sbattere le corna per sterminare gli ultimi lembi di terreno non ancora obliterati da nuovi comparti edilizi, cappelle cimiteriali, circonvallazioni, rotatorie, mega-impianti di compostaggio, centro commerciale (eufemisticamente definito mega-parco: le cazzate, o mega o niente), e altre inutili, dannose e costose opere pubiche.

L’ultima genialata è quella dell’“area mercatale” (e già qui il lessico è tutto un programma, l’idioma una variabile, e l’idiota una costante), un’area di non so più quanti ettari di suolo da trafiggere, ma del costo certo di 582 mila euro (non un centesimo di più, né duemila euro in meno: quando si dice la precisione) da sacrificare sull’altare del ritorno in piazza di baracche (e burattini), che si moltiplicheranno – a detta dei locali economisti per caso - come i pani e i pesci del miracolo.

*

Sabato 2 luglio scorso, il Quotidiano di Lecce (ma non era fallito?) se ne esce con la solita penna, anzi pena, gongolando di una novella “area mercatale” nei seguenti termini: “L’assessore al commercio e alle attività produttive Patrizia Sabella rassicura i commercianti del mercato del giovedì e promette un deciso impegno per concludere un iter che porterà al trasloco del sito dalla parte periferica della città ad un’area più centrale che si trova nel prolungamento di via Liguria, nelle immediate vicinanze  della strada che da Galatina porta alla frazione di Noha”.

Non so voi, ma io, nel leggere d’un fiato questo periodo pressoché privo di punteggiatura, in mancanza di brevetto in apnea (diurna), ho rischiato seriamente l’ipossia.

E fosse solo questo.

Nel pezzo dal titolo: “La nuova sede del mercato presto pronta” (con le virgolette, come se si trattasse di discorso diretto, non si sa bene da chi proferito visto che nel corpo dell’articolo non c’è l’ombra della locuzione virgolettata: sarà un nuovo modo di fare “giornalismo” - appunto, con le virgolette), il gazzettante dà libero sfogo alla loquacità dell’assessore Sabella, senza nemmeno rivolgere una domanda una all’augusta parvenue di giunta, tipo: “Cara Assessora, ma vi siete bevuti il cervello? Che senso ha far traslocare il mercato da una periferia all’altra?

Valeva proprio la pena di spendere l’ira di dio per la cementificazione dell’n-esima zona franca di Galatina?

E che fine poi farebbe l’enorme superficie nei dintorni della fiera (ovviamente fallita), sin qui utilizzata? Sarà abbandonata, come del resto è avvenuto per altre opere pie (voce del verbo “pijo”), tipo l’Auditorium ubicato in fondo al viale don Bosco o la Palestra Hangar piantata in asso su quella specie di circonvallazione? Oppure verrà riconvertita, rimboschita e adibita a verde, dopo aver divelto asfalto e cemento pluriennali? E, in caso di risposta affermativa, chi pagherà il tutto visto che il Comune è ormai alla canna del gas?

E, infine, al di là delle balle ripetute da mane a sera, chi è che v’ha fatto credere che i commercianti del giovedì saranno ben più fecondi, tanto da crescere e moltiplicarsi ‘sine fine dicentes’?

Non è che per caso, anche stavolta, avete dato retta agli asini raglianti librati nell’aere?”.

Invece niente di tutto questo: solo espressioni corroboranti il nulla assessorile, e inni e canti sciolti dai fedeli a loro insaputa al divino e eucaristico cementificatore di turno.

Che ci vuoi fare, signora mia? Questa è la genia di corrispondenti a nostra disposizione cresciuti probabilmente – senza nulla togliere - alla Scuola Radio Elettra (nota scuola per corrispondenza - appunto).

E pare che si sentano pure dei Whatchdogs.

Sarà perché si mettono a scodinzolare non appena sentono il suono sordo dei croccantini in scatola (opportunamente agitata dal Caltagirone di turno).

Ma alla fine, poveretti, dei croccantini non sentiranno mai nemmeno l’odore.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 18/08/2017 @ 14:33:45, in Comunicato Stampa, linkato 1031 volte)

Il 16 agosto, sono stati avviati i lavori di realizzazione della tubazione idrica dell'Ecocentro CCS di viale Europa (zona fiera), a cui seguiranno i lavori di collegamento per la fornitura Enel. Erano presenti il Sindaco Marcello Amante, l'Assessore all'Ambiente Cristina Dettù e il responsabile del procedimento Geom. Saverio Mengoli, i quali si sono attivati sin dai primi giorni per consentire un'apertura dell'isola ecologica nel più breve tempo possibile. In questo modo i cittadini verranno agevolati nel processo di raccolta differenziata.
La situazione purtroppo era bloccata da mesi e, dando avvio ai lavori, l'abbiamo di fatto fatta ripartire. Ci sembra doveroso sottolineare come l'istituzione dell'isola ecologica permetterà di gestire meglio il servizio di raccolta differenziata anche per le utenze non domestiche.
Inoltre sarà il punto di partenza per poter applicare la tariffazione puntuale che abbiamo fortemente voluto nel nostro programma elettorale.

ufficio stampa Marcello Amante

 
Di Antonio Mellone (del 03/09/2013 @ 14:25:26, in Eventi, linkato 2932 volte)
Immagine Il più importante Festival dei Cavalli del Salento, che ha ormai varcato i confini provinciali, ha luogo a Noha domenica 8 settembre sul grande prato nei pressi dello stadio comunale dove, dalle prime ore del mattino e fino all’ora del pranzo, attraverso le ippovie (che giammai sono d’asfalto o cemento a quattro follie) convergerà una miriade di cavalli di ogni taglia, colore, razza, specialità e provenienza: dai cavalli Murgesi dall’elegante mantello in velluto nero agli Andalusi dal passo figurato, dai possenti Frisoni ai grandi Maremmani, dai Pony (turchi, cinesi o francesi) agli Arabi, ai Berberi, agli Americani con sella western…
Gare ippiche, equitazione, caroselli equestri, prove di resistenza, sfilate con traini, barocci con cocchieri in divisa e carrozze azionate da pariglie di destrieri costituiranno il palinsesto dello spettacolo. Nel mercatino della fiera si troverà poi tutto l’occorrente per l’equitazione, l’abbigliamento, le attrezzature, i finimenti, le imboccature, gli stivali in cuoio, ed ancora coperte, bisacce, sottosella ed i famosi campanelli a sfera (portafortuna o scaccia sciacuddhri) utilizzati per le cavezze ed i collari dei cavalli.
Insomma a Noha, e non solo a settembre, è facile essere contagiati dalla febbre da cavallo.
 
Antonio Mellone

(trafiletto apparso con variazioni sul numero di settembre di quiSalento)

 
Di Albino Campa (del 06/04/2010 @ 14:21:21, in PhotoGallery, linkato 3282 volte)
 
Di Redazione (del 15/04/2017 @ 14:20:31, in Eventi, linkato 3189 volte)

E’ il grande prato adiacente la cappella della Madonna di Costantinopoli, o come la chiamano i nohani, della Madonna “delle cuddhrure” a ospitare la tradizionale Pasquetta con la consueta fiera e la sfilata dei cavalli. E’ infatti una vera e propria “Pasquetta equestre”, quella che si svolge nella caratteristica frazione di Galatina, ormai da tempo ribattezzata “Città dei cavalli”.

I bei destrieri cominciano a confluire sul verde prato da ogni parte del Salento già dal mattino presto, strigliati e agghindati di tutto punto per la sfilata che ogni anno li vede protagonisti e per i numeri di alta scuola equestre che suscitano gli applausi della folla assiepata tutto intorno.

Dopo i nitriti, le criniere, i finimenti e traini, alle 17 si svolge anche il gioco della cuccagna. L’alto palo ingrassato a dovere, con in cima il bottino da conquistare, si erge in questa festa dal sapore genuino a dispetto dei “tempi moderni” senza perdere il suo fascino.

Chi riesce a scalarne la vetta si aggiudica anche l’applauso del pubblico sottostante, mentre una pioggia di caramelle cade allegra e festosa dall’alto. Come nelle favole.

[fonte: quiSalento, Aprile 2017]

 

Nella splendida cornice dell’ex Monastero di Santa Chiara, in un contesto forse inusuale per una classe di scuola primaria, una nutrita rappresentanza della IV C del Istituto Comprensivo Polo 2 di Galatina è salita sul podio della sezione Poesia giovane edita o inedita a tema libero per alunni della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, classificandosi al 3° posto al Concorso Internazionale di Poesia Città di Galatina e aggiudicandosi una Borsa di Studio messa in palio dall’associazione Giovani Realtà APS (meglio conosciuta come GIORE’), organizzatrice dell’evento, da sempre attiva per la difesa dei diritti umani, della solidarietà, dell’arte e musica e dell’ambiente.

Dopo l’emozione palpabile della recitazione dei versi del componimento scritto a 25 mani, sotto lo stimolo e la guida costante dell’insegnante Mariella Greco, altrettanto toccanti le parole della Presidente Gabriella Noia nei confronti dei nostri ragazzi. Grande sorpresa anche per la Giuria che ha giudicato le poesie, presieduta dalla professoressa Beatrice Stasi, in quanto solo nel momento della proclamazione dei vincitori ha appreso chi fossero gli autori, e a maggior ragione nel nostro caso, ha constatato che l’opera fosse stata scritta da 25 bambine e bambini di una classe quarta.

Ma ciò che resterà indelebile più di ogni cosa della serata è il luccichio degli occhi e le risate sincere dei compagni di classe, ritrovatisi assieme per la prima volta dopo mesi di didattica a distanza e lockdown, un’oretta prima dell’inizio della manifestazione per la prova generale.

“E’ questa la gioia più grande” afferma visibilmente emozionata l’insegnante Mariella Greco “vedere i miei alunni riuniti come una classe, con la consapevolezza che l’ultimo periodo è servito anche a far capire il valore dei legami che la scuola primaria riesce a creare e che resteranno sempre nei loro ricordi. Al rientro a scuola a settembre decideremo INSIEME come utilizzare la borsa di studio vinta, ma sono convinta che la vera vittoria sia stata quella che abbiamo affrontato negli ultimi mesi”.

Una serata estiva diversa per gli alunni presenti, anche in rappresentanza dei loro compagni, contrassegnata da un vento leggero, che metaforicamente ha voluto spazzare via gli aspetti più brutti degli ultimi mesi ed ha preso in consegna l’opera dei giovanissimi poeti veicolandola con una dolcezza e forza dirompenti, come solo l’arte e la cultura riescono a fare.

             

 

Ecco la poesia vincitrice

 

LA SCUOLA E’…

 

La scuola è…

una torta di sapere da mangiare con piacere,

una grande famiglia dove impari a meraviglia,

una madre premurosa che di accoglierci è ansiosa,

una chiesetta che i suoi fedeli alunni aspetta,

una grande miniera di cui la maestra va fiera,

un libro di avventure con tante pagine senza paure,

un posto speciale in cui si è felici di imparare,

una famiglia davvero importante che vale più di un diamante,

un bagaglio di nozioni, di esperienze e di emozioni,

un mondo di conoscenza e di accoglienza,

un albero rigoglioso di frutti che, generoso, dona a tutti,

un campo fiorito concimato a dovere che emana profumo di sapere,

un ambiente che la nostra mente accende e liberi ci rende,

un cammino di cultura, prezioso per la vita futura,

un mare in movimento: maestre, alunni e tanto divertimento,

un luogo di condivisione con gli amici dove crescere felici,

una biblioteca che come per magia si anima con la nostra compagnia,

un luogo dove, con poco, impariamo tanto come in un gioco,

una mamma che ci insegna a volare per poi liberi lasciarci andare,

un’amica che ogni giorno aspetta paziente il nostro ritorno,

un ricordo unico nel nostro cuore, la speranza per un mondo migliore.

 

 
Di Redazione (del 22/08/2014 @ 14:19:33, in Eventi, linkato 3433 volte)

Domenica 7 settembre 2014 nei pressi dello stadio comunale di Noha dalle ore 8.00 alle ore 13.00 si svolgerà  la 13° edizione della fieraMadonna delle Grazie” con cavalli di ogni taglia, colore e razza.

Dalle ore 19.00 la manifestazione continua nel campo sportivo con il “Pomeriggio Equestre” a cura di Dino Coluccia.

 

 

Cari concittadini, inauguro il decennale della mia rubrica Fette di Mellone con questa ennesima lettera aperta, ben sapendo, dalle precedenti, quanto le sue parole siano scritte sul bagnasciuga.

Non so se sapete che mentre voi altri eravate tappati in casa per via del virus,  - e per ammazzare il tempo qualcuno scriveva “Ce la faremo” (con la variante poetica “C’è la faremo”), o imbrattava lenzuola con l’arcobaleno “Andrà tutto bene”, quando non si metteva a cantare l’Inno balconato -, ecco proprio in quel periodo là c’è chi ce l’ha fatta davvero (sotto il naso), gli è andato tutto bene veramente, e oggi può zufolare l’Inno nazionale alla faccia nostra.

Mi riferisco a una bella società milanese nuova di zecca, tale Byopro Dev 2 srl (che evoca tanto il Bio, peccato per quella y), costituta ad aprile 2019 e pronta a impiantare a nord di Galatina, a un fischio da Collemeto, un altro bel porco (ché “parco” nella lingua mia ha un’altra accezione) di 22 ettari di pannelli fotovoltaici su di un terreno che per la verità sarebbe per costituzione destinato all’agricoltura. No, tranquilli, non è in contrada Cascioni, è un po’ più in là, zona Masseria del Duca: e chi ve la tocca la Pantacomica del centro commerciale su altri 26 ettari di campagna, visto che la pietra tombale su quel diciamo progetto tarda ad arrivare, atteso che a Galatina e dintorni su certi argomenti il concetto di decadenza dei termini si misura con l’elastico.

Per informazioni più dettagliate, e per rimanere in tema, potete rinvenire il pacchetto (pacco, sarebbe lemma più appropriato), a partire dall’11 maggio 2020 sul sito della Provincia di Lecce. Ma mica riuscirete a visualizzarlo con dei semplici click. Nossignore: per aprire tutti gli allegati di questo, come dire, schizzo programmatico di centinaia di pagine dovreste assoldare se non un hacker almeno un perito informatico (quando si dice la trasparenza della pubblica amministrazione). Una volta riusciti nell’ardua impresa vi si aprirà un mondo. Il solito. Quello fatto di tante belle parole, di attenzione all’ambiente, di relazione paesaggistica, di cronoprogramma, di riduzione ai minimi termini delle emissioni di CO2, di benessere agronomico, di immagini simulate che manco le foto del National Geographic, addirittura di tutela di storia e beni culturali, insomma di impatto ambientale che ovviamente per i proponenti (e per chi crede ai quadrupedi da soma volanti) è sostanzialmente pari a zero; ma soprattutto, signore e signori, di Ricadute Occupazionali (poteva mai mancare il prezzemolo delle Ricadute e del sottinteso Sviluppo? No): in sintesi quei documenti contengono la Giornata mondiale dell’Albero, quella della Terra, quella della Custodia del Creato, quella dell’Habitat, e poi ancora, la Giornata mondiale del Suolo, la Giornata della Diversità Biologica, quella dei Beni Comuni e infine la Giornata mondiale della Lotta alla Desertificazione, da festeggiare tutte insieme il Primo Maggio.

Mo’ vai a spiegare ai digerenti (che stomaco, eh) del nostro comune che la società richiedente ha un capitale sociale pari a 10.000 euro (non male per un investimento di una ventina e passa di milioni di euro); che è inattiva (“Embè – ti risponderanno in coro –, ormai siamo abituati a trattare con le apparizioni di Fatima, anzi di Galatina.”); che a sua volta la srl è posseduta da un’altra srl, la Byopro srl, con un capitale sociale, guarda un po’, di 10.000 euro, la quale a sua volta è partecipata… vabbè, in Cina le chiamerebbero scatole; che, ehm, impiantare un campo di sterminio su suolo agricolo è qualcosa di leggermente diverso del concetto di Green New Deal; che in Puglia si produce già più del doppio del fabbisogno energetico regionale, e che il fotovoltaico da scampagnata non ha ridotto di un microgrammo le emissioni per esempio della centrale di Cerano, anzi con la storia dei Certificati Verdi le ha probabilmente addirittura aumentate; che il nostro territorio già di per sé fragile ha già dato in termini di consumo di suolo, cioè sterminio dei campi (grazie anche ai politici zombie momentaneamente trapassati); che “scavi e sbancamento del terreno” per 1.198.267,15 euro, iva esclusa (quando si dice la precisione), non sono proprio una passeggiata ecologica in quell’area; che i profitti saranno tutti da una parte (indovinate quale) e le perdite tutte dall’altra (indovinato?); che la previsione di 1.400.813,51 euro per “parziale dismissione e ripristino” (cioè smantellamento dell’impianto, demolizione delle opere, conferimento in discarica, e recupero di quel campo profanato) alla fine della fiera, cioè tra 25/30 anni, dovrebbe far saltare tutti sulla sedia, e far nascere un punto interrogativo grande quanto la stessa piantagione di pannelli, ovvero: “E chi cazzo ci dà la garanzia che tra trent’anni una società con 10.000 euro di capitale sociale, posto che esista ancora, non se la svignerà abbandonando in loco tutto l’ambaradan, onde i cocci (cocci per non ripetere la trivialità di prima), saranno tutti nostri?”.            

Non so voi, ma io ho il fotovoltastomaco.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 19/09/2008 @ 14:18:45, in PhotoGallery, linkato 3387 volte)
Cari Amici di Noha.it come ben sapete a causa della pioggia la più bella fiera dei cavalli di Puglia, quella di Noha, è stata rinviata a domenica 21 Settembre prossimo. Cerchiamo di dirlo a tutti, amici e parenti, in modo che, anche rinviata, sia comunque una bellissima festa.
Come regalo vi proponiamo in esclusiva alcune foto degli anni '70 che ritraggono alcuni momenti di questa importante kermesse.

 
Di Redazione (del 10/12/2021 @ 14:13:39, in Comunicato Stampa, linkato 620 volte)

La fiera NON è morta, è stata assassinata e non è stato il maggiordomo ma questa maggioranza.

Nuovi documenti emergono sul recente passato della fiera e gettano ombre sull'operato del Sindaco e di questa maggioranza protempore.

il 28 giugno il Sindaco ha portato all'evidenza del consiglio comunale una delibera in cui si chiede di ratificare la "cessione" (concedetemi questo termine chiaro ma non preciso) di parte degli spazi della fiera ad ARPAL Regione Puglia.

Il sindaco e la sua maggioranza non hanno però avuto l'accortezza di far conoscere al consiglio comunale che oltre un mese prima una compagine imprenditoriale aveva avanzato la richiesta di utilizzo degli spazi della fiera per installare una tensostruttura provvisoria di ben 4.000 mq al fine di ospitare la manifestazione Promessi Sposi.
Non solo il Sindaco NON hai informato l'assise comunale di un rinnovato interesse imprenditoriale verso la fiera ma ancora a distanza di 6 mesi la lettera di richiesta giace sulla scrivania del primo cittadino senza che questi abbia usato la cortesia di rispondere a chi cerca di far ripartire le Fiere dopo lo stop forzato causa del Covid.

Una domanda nasce spontanea: siamo sicuri che il consiglio comunale avrebbe votato così compatto se avesse saputo che la fiera non è morta anzi ancora è ambita per manifestazioni e fiere?

Per completezza Promessi Sposi si è tenuta ugualmente dall'11 al 14 novembre presso la fiera del Levante.
Un'altra occasione persa per Galatina

 Paolo Pulli

 
Di Albino Campa (del 28/04/2011 @ 14:12:48, in TeleNoha , linkato 3039 volte)

 
Di Albino Campa (del 26/04/2011 @ 14:12:42, in TeleNoha , linkato 2678 volte)

Ecco il servizio andato in onda su TGNORBA 24 sulla 58° fiera DEL BESTIAME MADONNA DI COSTANTINOPOLI di NOHA del 25 Aprile 2011

 
Di Antonio Mellone (del 04/09/2015 @ 14:08:10, in Eventi, linkato 2682 volte)

Se l’esposizione universale di Milano ha per motto: “Nutrire il pianeta”, l’Expo 2015 dei cavalli di Noha ha per slogan: “Nitrire il pianeta”. E’ nella “città dei cavalli” che i visitatori, pur senza pagare alcun biglietto d’ingresso, dal mattino e fino all’ora di pranzo, avranno modo di sperimentare le immagini che anche Galileo Galilei, nei suoi scritti, aveva dei cavalli: come idea di movimento, come strumento di esperimenti in cinetica, come configurazione della natura in tutta la sua complessità e anche in tutta la sua bellezza, come forma che scatena l’immaginazione nelle ipotesi di cavalli sottoposti alle prove di forza, oltre che nell’identificazione del ragionamento con la corsa per cui “il discorrere è come il correre”. Anche Giacomo Leopardi, nello Zibaldone, parla di cavalli: “la velocità o la potenza dei cavalli, o veduta, o sperimentata, cioè quando essi vi trasportano (…) è piacevolissima per sé sola, cioè per la vivacità, l’energia, la forza, la vita di tal sensazione. Essa desta realmente una quasi idea dell’infinito, sublima l’anima, la fortifica...” (27 ottobre 1821). Ecco, la fiera dei cavalli di Noha è un modo alternativo per viaggiare, arricchirsi culturalmente e riflettere sul futuro del nostro pianeta.

Antonio Mellone
 
Di Albino Campa (del 27/04/2011 @ 14:01:22, in TeleNoha , linkato 2442 volte)

Conosciamo chi sono i partecipanti della 58° fiera DEL BESTIAME MADONNA DI COSTANTINOPOLI di Noha

 
Di Albino Campa (del 29/10/2007 @ 13:56:47, in Eventi, linkato 5301 volte)
"Eccovi il discorso di sabato 20 ottobre 2007 tenuto da Antonio Mellone (nonostante decimi di febbre da influenza) nella sala 'Celestino Contaldo' del Palazzo della Cultura "Zeffirino Rizzelli" di Galatina, per la presentazione del libro "Scritti in Onore di Antonio Antonaci". 
Serata stupenda, resa ancor più bella (e storica) grazie alla presenza del Prof. Mons. Antonio Antonaci, che così ha voluto fare una graditissima sorpresa ai presenti, incluso il relatore, che non sperava in tanto onore".

(qui i videoclip della serata con il discorso di  monsignor Antonaci)

 

Presentazione del libro “Scritti in Onore di Antonaci”

Galatina, 20 ottobre 2007

PALAZZO DELLA CULTURA “ZEFFIRINO RIZZELLI”

Sala “Celestino Contaldo”

*   *   *

“Scritti in Onore”.  Da dove è partita tutta questa storia?

L’anno accademico 1990/1991, quello nel quale mi laureai a novembre in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi, fu l’anno in cui insieme ad altri studenti, con il superamento di un concorso per titoli ed esami, fui nominato “Tutor”.
Il Tutor è uno studente “senior”, anziano, che indirizza, segue, consiglia le giovani matricole…
Il direttore dell’ISU Bocconi (si chiamava Salvatore Grillo, il dottor Grillo) subito dopo il concorso, chiamò tutti quanti noi tutor, eravamo in tutto una decina, per farci un dono. Regalò ad ognuno di noi un pacco di non meno di quattro chili di peso, contenente due tomi – “sono due libri di grande valore” ci disse.
Questi libri di circa 900 pagine l’uno erano intitolati, sentite un po’, “Scritti in Onore di Luigi Guatri”.
Luigi Guatri era il nostro Rettore, nonché professore di Marketing e di Valutazione delle aziende, e di non so quali altre materie.

Mi rimase impresso quel titolo. Mi sembrava strano.
Sfogliando le pagine di quei poderosi volumi vidi che solo le prime trenta/quaranta pagine (su 1800!) parlavano della persona e dell’opera del Prof. Luigi Guatri. Tutte le altre erano pagine nelle quali diversi professori dell’università o dottori di ricerca o assistenti universitari avevano scritto sugli argomenti più disparati, focalizzandosi soprattutto sul marketing, materia preferita dal Guatri, ma non solo.

Mi accorsi con il tempo che si trattava di saggi (interessantissimi per carità) che poi bene o male si ritrovavano riciclati in altri libri, o in dispense o in riviste dello stesso genere.

Girovagando in biblioteca mi trovai di fronte ad altre raccolte corpose, massicce, come per esempio: “Scritti in Onore di Ugo Caprara”; “Scritti in Onore di Carlo Masini”, “Scritti in Onore di Gualtiero Brugger”, “Scritti in Onore di Giordano dell’Amore”, “Scritti in Onore di Umberto Cerroni”, “Scritti in Onore di Isa Marchini”… E via di seguito.

Oppure “Studi in Onore”, che è la stessa cosa. Oppure “Liber amicorum”…
 
Provate a cercare nelle biblioteche, specialmente nelle biblioteche universitarie, troverete una certa quantità di questi volumi di “Scritti in Onore”, un vero e proprio genere letterario. Se cercate su internet con qualsiasi motore di ricerca troverete un’infinità di titoli di “Scritti in Onore”… Si tratta sempre, provate per credere, di libri poderosi, voluminosissimi. Dei veri e propri mattoni.

Cercai di chiedere, di approfondire di che genere di libri si trattasse. Capii che si era in presenza, nella maggior parte dei casi, di “scritti di circostanza”.
Scritti offerti al professore che aveva compiuto un tot. di anni, in genere una settantina; o in determinate occasioni, come per esempio la messa a riposo del professore, proprio quando il professore stava per diventare, come si dice nel linguaggio accademico, “emerito”.

Gli “scritti in onore” sono del genere AA.VV, cioè Autori Vari.
Capita sovente agli altri professori, o ai ricercatori, che venga richiesto il loro contributo per gli “scritti in onore”. Sappiate che questi professori o questi dottori in ricerca sovente hanno già pronto in un cassetto o nella memoria di un file di computer il loro contributo scritto. Pronto per l’uso.

Per dirla tutta vi dico qua per inciso che anche il prof. Antonaci ha partecipato ad una di queste opere collettive. Il titolo: “Studi in Onore di Antonio Corsano”. Un libro di 870 pagine, un libro alto così.
Ma, anche in questo caso, leggendo l’indice si capisce subito che del professore Antonio Corsano, l’onorato, s’è scritto solo di striscio. Di Antonio Corsano, oltre alla fotografia, poco o niente.

Arriviamo ai nostri giorni.
Alla luce di tutto questo che vi ho appena raccontato, volevo trovare un modo per stravolgere il concetto di “Scritti in Onore” come se fossero “scritti di circostanza”. Volevo innovare questo genere letterario. Anche il libro più ignobile – si sa - è pur sempre una novità.

E l’ho fatto con il libro del quale questa sera celebriamo il battesimo. Non m’interessava il numero delle pagine (l’importanza di un libro non si misura dal suo peso o dallo spazio che occupa). Ed ho cercato di fare uno “Scritti in onore”, diciamo, in senso stretto. Con questo libro ho voluto dunque stravolgere il concetto di “scritti in onore” e fare in modo che questi scritti non fossero scritti d’occasione, ma un saggio appassionato che avesse come oggetto le opere di un professore, come soggetto il professore Antonio Antonaci.ù

Ma chi è, in breve, il professore Antonio Antonaci?

Onde evitare di tediarvi troppo con la mia voce, per questi brani chiederò l’aiuto a Paola Congedo, che all’inizio di questa serata ha già letto il brano di Zeffirino Rizzelli ed i due inizi dei capolavori, il “Fra’ Cornelio Sebastiano Cuccarollo” e il “Cuccarollo”. Subito dopo, l’omaggio musicale della brava flautista gallipolina Gabriela Greco. Io per qualche minuto farò il mio turno di riposo.

Prego Paola.

CHI E’ IN BREVE IL PROF. MONS. ANTONIO ANTONACI

Antonio Antonaci, galatinese purosangue, è nato il 9 giugno del 1920 da una famiglia di agricoltori. E’ stato ordinato sacerdote dal santo vescovo idruntino Fra’ Cornelio Sebastiano Cuccarollo, il 29 giugno del 1943.
Laureato in Teologia, Filosofia, Lettere Classiche, specializzato in scienze storico-morali, ha operato nell’ambito del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prima presso l’Istituto di Scienze Politiche dell’Università di Torino e poi presso l’Istituto di Storia della Filosofia dell’Università Statale di Milano.
E’ stato titolare della cattedra di Storia della Filosofia (nel corso di laurea in Pedagogia) nella Facoltà di Magistero dell’Università di Bari, dove ha pure tenuto per alcuni anni la cattedra di Storia della Filosofia Medievale. Ha diretto l’Istituto di Scienze Religiose “Giovanni Paolo II” di Otranto, dove ha anche insegnato Storia della Chiesa.
A partire dal 1953 e per molti anni è stato Prefetto degli Studi del Seminario Arcivescovile Idruntino; dal 1970 è Prelato d’Onore di Sua Santità e dal 1987 è Arcidiacono del Capitolo dell’antica e gloriosa Cattedrale della Chiesa metropolitana di Otranto, con il titolo dell’Annunziata.
Con decreto del Presidente della Repubblica del 2 giugno 1973 gli è stata conferita la Medaglia d’Oro di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte.
Per molti anni è stato Ispettore Onorario ai Monumenti del Salento.
E’ Cittadino Onorario di Otranto e di Muro Leccese.
Nel 1968 vinse il Premio Nazionale “Salento” per la saggistica per il lavoro su Francesco Storella filosofo salentino del Cinquecento (Bari, 1966).
Nel 1998 gli è stato attribuito il premio “Città di Galatina – Beniamino De Maria” ricevuto dalle mani dell’allora Presidente della Repubblica, On. Oscar Luigi Scalfaro, giunto a Galatina per l’occasione.

Incommensurabile è la produzione letteraria di Antonio Antonaci, composta oltre che da numerosi volumi anche da una sterminata numerosità di lezioni, interventi, articoli ed editoriali su riviste e periodici locali e nazionali.
   
Citiamo a proposito, tra le riviste, “L’Eco Idruntina”, il bollettino diocesano che di fatto nel corso di oltre un quarto di secolo vide impegnato Mons. Antonaci nella redazione degli editoriali e di numerosi altri interventi di formazione pastorale, catechistica, liturgica, oltre che d’informazione della vita diocesana e della Chiesa Universale; e “il Galatino”, il quindicinale di informazione salentino del quale Antonaci fu socio fondatore nel 1968 (come pure del numero annuale “il Titano”, nato anni prima, edito per la fiera Campionaria di Galatina in occasione della festa patronale galatinese).
De “il Galatino” Antonaci fu direttore editoriale per lunghi decenni. E ancor oggi, il Professore non manca d’inviare al “suo” giornale (dattiloscritti con la sua inseparabile “Olivetti”) interventi, recensioni di libri, articoli e lettere al direttore, che si contraddistinguono per l’ariosità dello stile, la lucidità e la sagacia di sempre. 

*    *    *

Ma torniamo a noi. Continuiamo.
Che cosa ho voluto riportare? Di che cosa parla questo libro che questa sera è piovuto in questa bellissima sala? Del resto la rassegna di questo mese d’ottobre patrocinata dal Ministero per i beni e le attività culturali e nel cui cartellone rientra questa serata è proprio intitolata “Ottobre piovono libri: i luoghi della lettura”…
E’ un libello che non vi pioverà in testa come un mattone. State tranquilli. Potrei dirvi soltanto: compratevelo, non ve ne pentirete. Ma qualcosa ve la voglio anticipare.

In questo libro, intanto dico subito che non c’è tutto Mons. Antonio Antonaci. Ci mancherebbe altro! In questo libro c’è un aspetto di Mons. Antonaci. Anzi a guardar meglio, più d’uno. Ma sicuramente non tutti.
C’è un po’ il succo delle conversazioni tra il sottoscritto e Monsignore, ma soprattutto i libri di Monsignore. Quelli che avete visto scorrere nel video preparato da Daniele Pignatelli, che ringrazio ancora una volta per la disponibilità. Anzi, per essere ancor più precisi, alcuni libri di Monsignor Antonaci.
E questo libro parla di libri. Perché come ben sapete i libri si parlano tra di loro. Dall’interno di un libro è possibile entrare in un altro.

Dicevo che il mio libro parla di alcuni dei libri di Monsignore.
Infatti, proprio in questi giorni ne ho scoperto un altro (i libri di Antonaci sembrano spuntare come i funghi cardoncelli in questo periodo); un libro di cui non conoscevo l’esistenza. E non è che si trattasse di un libercolo di quattro pagine, o di secondaria importanza, ma un libro di ben 300 pagine, edito dalla Editrice Salentina, ed intitolato semplicemente “Editoriali” (è una raccolta di 52 articoli pubblicati sull’Eco Idruntina - la rivista diocesana - dal 1961 al 1967). Questo per dirvi che davvero non si finisce mai di scoprire, davvero “fino alla bara sempre s’impara”. E si scopre.

*    *    *

Scritti in Onore.

Onore e memoria.

E’ fin troppo facile onorare la memoria: chi non lo fa?
E’ lungimiranza, è accortezza invece onorare chi è presente, chi ti sta di fronte ancora; è un valore provare gratitudine per la stanchezza di chi non si è risparmiato, curvo una vita intera sui libri e sulle sudate carte per insegnare e cambiare il mondo, (in meglio s’intende). E dare anche dignità alla nostra terra.
Guardare con riconoscenza a chi ha ancora tanto da insegnare, è gratitudine.
 
Onore e memoria.
L’onore è per chi è presente, per chi ti può ascoltare e leggere, è per chi ti sta di fronte. “Onore”, può essere anche un bell’appellativo: lo si può usare perfino tra fidanzati, se non si vuole utilizzare diminutivi banali o vezzeggiativi melensi comuni, inflazionati, e non troppo lirici.
Memoria è invece una anamnesi, un rincorrere chi non c’è più, un fargli sapere che forse valeva la pena di parlare con lui, leggere i suoi libri, i suoi articoli, condividere il pensiero, un obiettivo, o un tratto di strada.
 
Ma perché non dirlo prima?
Perché mangiarsi le mani perché si è arrivati in ritardo: cioè si è arrivati al tempo della “memoria” e non al tempo dell’“onore”?
La memoria è importante, ma vale molto di più l’onore. Una città può ricordare con un monumento, l’intestazione di una strada, dopo dieci anni dalla morte. Ma perché non ringraziare finché si è in tempo? Perché non premiare e dire grazie a chi è ancora nostro prossimo?

Prossimo non è chi è lontano, lontano nel tempo e nello spazio; il prossimo è chi ci sta accanto; chi ci tocca; chi ci parla e ci ascolta. Il prossimo sovente finisce per allontanarsi da noi, perché non sappiamo apprezzare la sua presenza; non sappiamo essere grati per nostra incapacità, quella che poi si manifesta quando una persona la perdiamo o si allontana da noi.

*   *   *

Mi riferisco in questo momento ora alla memoria del prof. Zeffirino Rizzelli, al quale va la nostra riconoscenza, non solo per il bel saggio che ha voluto scrivere per il mio libro (questa volta è stato lui ad onorarmi, impreziosendo la mia opera: e basterebbe il solo saggio di Rizzelli per giustificare l’acquisto del mio libro) ma, dicevo, perché proprio lui meritava, in vita, forse qualcosa in più. Ha fatto bene ancora una volta l’Amministrazione Comunale di Galatina ad intestare questo stupendo “Palazzo della Cultura” alla memoria di Zeffirino Rizzelli. In questo ambiente tutto sembra parlare di Lui: il distretto scolastico, l’università popolare, la biblioteca, il museo.
Questi muri che adesso ci stanno ascoltando, hanno per più anni ascoltato le lezioni (di vita) di Zeffirino Rizzelli, si sono impregnati della sua sapienza, del suo modo di essere giusto, democratico, saggio.  Rizzelli non è mai andato alla ricerca di medaglie al valore, di  lusinghe, di successi. Eppure al di là di questo Rizzelli meriterebbe di più. Per esempio - è una proposta che faccio questa sera alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni - tra gli altri anche il “Premio -  Città di Galatina – Beniamino De Maria”. Proprio il 2008 scadrà il biennio per l’assegnazione di questo premio. Per cosa? Per la sua attività di intellettuale, studioso, scrittore (di libri, articoli e studi su riviste specializzate di matematica, logica ed epistemologia) ed infine di politico e sindaco di Galatina. Il nome di Zeffirino Rizzelli entra di diritto nel novero dei “grandi” che hanno reso “grande” Galatina.  
Ma al di là dei premi e delle intitolazioni deve essere chiaro a noi che per Rizzelli ogni attestato di benemerenza ed ogni medaglia al valore sarebbero una ricompensa da tre soldi. Sono certo che per Rizzelli la più bella ricompensa sarebbe la rilettura delle centinaia di suoi scritti. Belli, attuali sempre, formativi. Sono custoditi, raccolti nella biblioteca di Galatina, un paio di porte più in là di questa.

*   *   *

Ora la nostra lettrice leggerà l’ultima paginetta del mio libro, mentre io faccio un’altra pausa. In questo momento credo calzi molto bene il significato di quanto in essa contenuto. Alla parola Antonaci si potrebbe tranquillamente sostituire la parola Rizzelli.

“L’Antonaci con i suoi libri ha scritto in fondo di sé, anche se a prima vista questo potrebbe non apparire: egli sembra aver tramutato la sua vita in scrittura ed è così che ha raggiunto, conquistato, potremmo dire, un pezzo di eternità. Per uno scrittore, scrivere è l’aldilà a portata di mano, l’altra vita a cui sacrificare questa!
A questo aggiungiamo, tuttavia, che per Antonaci, la gloria di questo mondo altro non sarà che “silenzio e tenebre”: la transeunte vita terrestre altro non sarà che pulviscolo informe, naufrago nell’eterno.
“Quando saremo davanti a nostro Signore, altro non potremo che dirGli: fanne cce bboi: aggiu fattu tantu, ma nunn’aggiu fattu propriu nienti!” (cioè: “ho fatto tanto, ma di fatto sono stato “un servo inutile”: questo sono io con i miei difetti e, forse, con qualche raro pregio…”) ci diceva in uno dei nostri più recenti colloqui, allorché si toccava, nell’argomentare, il concetto della consolazione dalle umane fatiche, in vista della morte. Il richiamo al Vangelo in questi pensieri è evidente.
E, a proposito della “gloria” derivante dalla scrittura dei libri, Antonaci (che ha impostato la sua vita in cerca di ben altra gloria: quella celeste!) sembra far proprio il concetto molto ben espresso da Marcello Veneziani nel suo “La sposa invisibile” (Fazi Editore, Roma, 2006): che riportiamo a mo’ di explicit di questo nostro percorso: “Lo scrittore è un portatore di secchi dall’oceano al deserto. Crede di viaggiare dal nulla all’essere, creando; invece compie il tragitto inverso.
Proviene dall’essere e porta al nulla il suo catino d’acqua.
Quando lo versa è per metà evaporato nel percorso e per metà scompare nella sabbia dopo aver accennato ad un’ombra di umidità.
In quell’alone provvisorio sta tutta la gloria dello scrittore”.
E – con questo chiudiamo - se è vero il detto oraziano: “Non omnis moriar”, è però anche vero che, purtroppo (o per fortuna!), gloria caduca ed effimera, sarà, in ogni modo, quella dello scrittore. Di tutti gli scrittori.
Vanitas vanitatum et omnia vanitas. (Ecclesiaste, 1, 2).

*   *   *

Torniamo un attimo ad Antonaci ed ai suoi libri.
I libri di Antonaci si conficcano come ami nella carne. Del resto se i libri non hanno questa presa di trascinamento, se è il lettore a doverseli trascinare dietro, allora sono carta pesante.
Siamo noi a portare i libri o sono i libri a portare noi? E’ questo un dilemma che decide l’intesa o il rigetto tra un lettore ed un libro.
 
Se è lui che porta me, compresi il mio tempo, la mia voglia o anche la mia stanchezza, allora è libro. Se invece oltre al mio carico giornaliero, o alla mia stanchezza, devo aggiungere anche il peso del libro e devo portarlo io, allora non è libro, è peso, è zavorra. E ad Ottobre non pioverebbero libri ma, peggio, sassi o mattoni.

Se vinco io allora è libro, se vince lui è soma, pondo, peso. E’ carta e lettere d’inchiostro insieme. Alcuni libri, devo dire in verità, hanno vinto su di me; io, dal mio canto, ho vinto tanti libri e tuttavia non ne ho mai (o ancora) vinti abbastanza.

Sarebbe impossibile, anche a voler leggere soltanto i più importanti. Non basterebbe una vita di duecentocinquanta anni impiegata a tempo pieno a leggere soltanto i classici più importanti, cioè i libri imprescindibili, quelli di cui non si possa proprio fare a meno. Non è possibile fare un bilancio del letto e del non letto: la partita doppia non può essere applicata alla lettura.
I libri letti sono sempre numerabili; i libri non letti sempre incommensurabili.
  

Con i libri bisogna avere una certa confidenza fisica. I libri si toccano, si annusano, si scartabellano a piacere. In casa mia anche a Putignano, città dove abito e lavoro cinque giorni su sette, non trovereste troppi arredamenti, ma libri. Sono l’arredo, la tappezzeria di casa.

Sono belle le case stivate di volumi dal pavimento al soffitto. Nella casa di monsignor Antonaci per esempio i libri si trovano anche sulle scale; anche sulle scale che portano al terrazzo! Si assorbe quasi il loro isolamento sonoro; d’inverno si gode del loro tepore; d’estate si respira quel loro sudar polvere di carta. Queste sensazioni provavo e provo quando vado a trovare il professore monsignore. E vorrei provarle anche a casa mia. Mi sto attrezzando per questo.

Quando si sfoglia un libro è come sentire il rumore delle onde del mare. Sfogliare i libri di Antonaci è come sentire il rumore dello Ionio e dell’Adriatico, i nostri mari di smeraldi, quando sono un po’ mossi dallo scirocco o dalla tramontana. Ché questo è il Salento: un biscotto intinto nei due mari di colori. Così ce lo ha presentato Antonaci oltre cinquanta anni fa. Prima di tutti gli spot di oggi!
 
Allora è il libro che ti porta, non porti tu il libro di Antonaci: ti porta un “Galatina, storia ed arte”, un “Otranto”,  un “Muro Leccese”, o un “Pollio”, un “Cuccarollo”, un “Accogli”, ecc. Libri, questi, voluminosissimi eppure leggeri come una piuma: non li potrai leggere magari a letto, o al mare, sono troppo grossi; ma sotto un pergolato, con la colonna sonora delle cicale. Sono grandi libri eppure non pesano, ti trasportano, e ti fanno volare.

*   *   *

I libri di Antonaci sono soggetti che compiono l’azione e non complementi oggetto; sono causa efficiente, o meglio complemento d’agente. Sono libri che parlano, libri che si possono vedere mentre si leggono, libri che profumano di terra e di altri libri.
 
Ognuno reagisce ad un libro in maniera diversa. Un libro è semplicemente la metà dell’opera. Chi scrive un libro fa la metà del lavoro. L’altra metà la fa chi prende in mano quel libro e lo legge, lo consuma, lo sottolinea, gli fa le orecchie, ci litiga pure, ci si addormenta con il libro e qualche volta lo butta anche.  

Il lettore dunque conclude l’opera iniziata dallo scrittore, finisce quel semilavorato acquistato in libreria. L’incontro o lo scontro con il lettore fa di un libro un’opera finalmente compiuta. Dunque il libro, comunque vada a finire, è un incontro. Se non è un incontro, è solo parallelepipedo di carta, una confezione, una tecnologia.    
Mi piacerebbe che il mio libro non rimanesse un semilavorato.

*   *   *

A me è capitato di entrare nei libri di Antonaci e di uscirne migliore, più ricco. Oserei anche dire che ho iniziato a scrivere quei due o tre libri di cui sono autore grazie proprio alla lettura dei libri di don Antonio.
I libri di Antonaci per me sono stati palestra: leggendoli e rileggendoli si impara ad utilizzare una certa espressione, si riesce a descrivere qualcuno o qualcosa, utilizzando magari quelle stesse parole. Viene quasi automatico. Non è plagio, non sono inconfessate citazioni quando utilizzo certe espressioni: ma assimilazione, apprendimento.
Come quando si va in palestra, ci si esercita con certi pesi e poi ci si accorge nel sollevare un peso che non si fa (più) lo sforzo che si faceva prima, o quello che si sarebbe fatto senza allenamento.

Dicevo: nei libri antonaciani trovi cose scritte così bene che ti par di divorare e non di leggere. Certo, l’anoressico della lettura non viene smosso da questo o quello scrittore; ma chi solo ha un po’ d’appetito, avrà veri e propri attacchi di bulimia.
 
Di fronte alla perspicuità di certi argomenti e alla bellezza della loro formulazione non puoi non sottolineare le frasi, non appuntartele sulla tua agenda e riscodellarle agli altri quando a tua volta scrivi. Sicchè son diventato una sorta di “manierista” della scrittura, di fronte a quel Michelangelo dello stile che è Antonaci (che in un libro si definisce “scalpellino”, mentre di fatto egli è architetto e scultore incomparabile).

*   *   *

Ed ecco che con questo “Scritti in Onore” ho voluto pagare il mio debito: a rate. Essendo un bancario non potevo non fare questa metafora! E le rate sono le pagine di questo mio libello, pagine-rate come quelle di un prestito. Ma a tasso zero.
Non c’è interesse, non c’è guadagno in questo libro, ci mancherebbe altro: soltanto riconoscenza per quanto ho ricevuto. Ed è bello che la Galatina migliore, ma anche Noha, ma anche tanti altri salentini, siano qui presenti per onorare Antonaci. Non il mio libercolo: ma quello che il mio libro ha voluto cantare.

 
Mi avvio alla conclusione.
Zeffirino Rizzelli e Antonio Antonaci sono due astri che hanno irradiato, irradiano luce su Galatina. Ci hanno insegnato tanto. Si insegna a volte anche con il silenzio e l’umiltà, una volta che si è scritto migliaia di pagine e si è parlato altrettante volte. E sono tante le cattedre da cui si può impartire una lezione: e la scuola può essere anche quella della sofferenza; a volte anche quella dell’irriconoscenza; o quella dell’indifferenza; o quella della critica spicciola e negativa ricevuta senza approfondimento e senza motivo.
     
Se si legge con trasporto ci si arricchisce; con la lettura troviamo altri padri ed altre madri, oltre a quelli nostri naturali. Si creano dei legami, degli affetti, delle parentele:
si finisce per essere costola di libri e delle pagine scritte e non solo dei nostri padri naturali. Antonaci e di Rizzelli sono così diventati anche nostri padri.

 

Il nostro non è un paese che compra libri. Ma un paese migliore, una città migliore passano attraverso i libri: non da altro. Non c’è alternativa. E permettetemi questo piccolo atto d’orgoglio: forse passa anche attraverso il mio libro.

 

Il mio libello allora vuole essere una specie di risarcimento, o meglio di trattenimento di quello che si sta, per un motivo o per un altro, dimenticando, disperdendo nel passaggio delle generazioni. Ci sono generazioni che cominciano a dimenticare, allora ho sentito la necessità di trattenere, di ricordare, di mettere per iscritto.
 
*   *   *

Prima di terminare questa conversazione, permettetemi di ringraziare quanti hanno lavorato per questo libro. Prima di tutto Michele Tarantino di Infolito Group che ancora una volta ha creduto nel mio lavoro di ricerca. Per la stampa in digitale, Fabio Tarantino e la nuovissima Infoprinting (che è sempre di Michele Tarantino), azienda che non ha compiuto ancora un anno, ubicata in un capannone sulla via di Lecce, subito dopo il SuperMac per intenderci. Tra l’altro Infoprinting è specializzata nella stampa e nella spedizione di lettere di ogni genere. E’ una specie di stampante virtuale da attivare tramite Internet tramite il sito www.postapronte.eu.  

Ringrazio Lorenzo Tundo dello Studio Ermes di Galatina e Silvia Stanca, che non si è “stancata” della mia pignoleria nella redazione delle pagine di questo libro. Ringrazio il dott. Antonio Linciano, direttore della gloriosa biblioteca “P. Siciliani” di Galatina e Paola Congedo, direttrice della altrettanto gloriosa biblioteca “Giona” di Noha, per l’organizzazione di questa serata. Ringrazio la bravissima musicista Gabriela Greco che ci ha fatto capire quanto vadano a braccetto libri e musica.

Ringrazio il Professore Antonio Antonaci per la sorpresa che ci ha voluto fare questa sera. Il più bel regalo, professore, è la sua presenza! Ormai m’ero rassegnato all’idea che Ella non sarebbe stata presente. Ancora una volta (per fortuna!) mi son dovuto ricredere. Ringrazio la gentilezza di Dino Valente ed il suo sito www.galatina.it e quella di Albino Campa ed il suo sito www.noha.it. Ringrazio anche Radio Sole e… anche tutti quelli che ho dimenticato.

*   *   *

Il mio libro vuole essere allora un manifesto, uno spot, un’insegna, un abbraccio di parole per Antonio Antonaci. Vuole essere un segnale stradale che indichi dove andare, un messaggio nella bottiglia, perché in qualche modo quello in cui io ho creduto, o che m’è parso bello, possa essere creduto ed appaia bello a coloro che leggeranno, o a coloro che verranno. Un libro, anche il più brutto, sopravvive sempre al suo scrittore. Anche se questo scrittore (o meglio scriba o scrivente) è minuscolo e si chiama Antonio Mellone. Il quale vi ringrazia per la benevolenza e soprattutto la pazienza con la quale avete voluto ascoltarlo.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 11/04/2009 @ 13:55:16, in Eventi, linkato 3171 volte)
 
[trafiletto tratto da “quiSalento”, Aprile 2009]
 
La festa dei cavalli salentini è a Noha, il lunedì in albis, dall’alba a mezzogiorno, su di un prato d’erbe spontanee, facilissimo da trovare da qualunque direzione si giunga nella “cittadina con l’h”.
Sembrerà di vivere nel film di un’epoca in cui per i trasporti le persone usavano di più il cervello e meno l’automobile, che ingorga strade e parcheggi.
Le centinaia di cavalli, trainieri, cavalieri e carrozze che si daranno appuntamento a Noha “Città dei cavalli” serviranno - se non ad altro - a farci riflettere e capire che se continuiamo a parlare di Alta Velocità, in tutti i settori ed in tutti i sensi, il cavallo presto sarà una necessità per molti, più che una virtù o un passatempo per pochi.
Allora chi vorrà davvero essere a cavallo (anche in questi tempi di recessione) rallenti i suoi ritmi e trascorra la mattinata di pasquetta alla fiera di Noha, a contatto con se stesso e con la semplicità.
 
 
 
Di Redazione (del 27/07/2013 @ 13:50:52, in Comunicato Stampa, linkato 2158 volte)

Il 18 luglio u.s. si è tenuta la tanto attesa conferenza stampa per illustrare il “miracolo” sulla fiera di Galatina e i movimenti civici,  Galatina in Movimento, Galatina Altra, novaPolis Galatina, Movimento per il Rione Italia, hanno seguito l’atteso  evento.

Oggi, avendo avanzato formale richiesta (che alleghiamo) di documentazione  tramite il nostro Consigliere Comunale Marcello Amante, non tratteremo gli aspetti tecnico-amministrativi che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti, ma riteniamo altresì doveroso esprimere alcune considerazioni.

Restiamo ai fatti:

All’apertura della conferenza stampa partecipano il Liquidatore, il Presidente della Provincia Gabellone, l’Assessore Regionale Capone e il presidente della nuova società. Assenti la Camera di Commercio, che risulterà non rappresentata, ed il Comune di Galatina che solo alla fine, per pochi minuti, interviene con il Sindaco e il vice sindaco.
La parte privata è presente con un’unica rappresentanza ma tra il pubblico, quindi non è parte proponente.

Nell’intervento iniziale la Provincia e la Regione danno la netta impressione di parlare di qualcosa su cui non sono parte attiva e responsabile, dimenticando che essendo soci di maggioranza avrebbero tutti i poteri per assumere un atteggiamento propositivo. E’ vero che il liquidatore non può essere condizionato dai soci nella sua azione ma è altrettanto vero che  i soci hanno tutto il diritto, se ritengono lo stesso inadeguato, a provvedere alla revoca.
Il Dott. Spagnulo lo dichiara apertamente e quindi i soci di maggioranza, malgrado tentino un maldestro “scaricabarile”, avvallandone l’operato, si rendono solidalmente responsabili con lui.

Quando prende la parola il Comune di Galatina, nella prassi oramai consolidata, il Sindaco Montagna ancora una volta, decide di non decidere, lasciando che siano altri a determinare le sorti dell’Ente fiera.  
Lo fa quando, giungendo con estremo ritardo alla conferenza stampa (quasi non lo riguardasse), invitato a parlare dichiara : ….. prendiamo atto di questo percorso e siamo soddisfatti….” e, dopo aver pronunciato alcune frasi di circostanza, cede la parola al suo vice che impronta un intervento basandolo sulla “speranza” di un futuro migliore, se e quando le prospettive illustrate dal Dott. Spagnulo si dovessero mai concretizzare.

Tutto qui? Questo è il risultato del grande lavorio dell’ Amministrazione Comunale?
Una, scoraggiante, presa d’atto ci pare davvero troppo poco su una questione che può essere determinante per un rilancio economico della città, ancor più se si vuole dar senso al tanto sbandierato programma di “rinascita”.

Ulteriori ed inquietanti dubbi, poi, si concretizzano ascoltando la gravi dichiarazioni, durante la conferenza stampa, del liquidatore della fiera di Galatina e del Salento SpA,  quando,  letteralmente, afferma … mi sono guardato anni e anni di carte e ci ho trovato qualcosa non di chiaro, in tutto quello che ho guardato…”.

Al Dott. Spagnulo, diciamo che se ha riscontrato delle irregolarità o anche cose “poco chiare” nella gestione societaria, è suo DOVERE informare gli organi competenti.

Abbiamo voluto sollecitare il Sindaco Montagna su alcune riflessioni e, visto che l’argomento è stato trattato esclusivamente nelle riservate stanze delle segreterie di maggioranza, lo abbiamo fatto nell’unico modo che ci è consentito : ponendo delle pubbliche domande.

Domande a cui il Sindaco Montagna non ha ancora ritenuto di dover rispondere adeguatamente e alle quali, non ce ne voglia, oggi siamo costretti a sommarne un’altra :
- se come dichiara il liquidatore, sono stati riscontrati fatti poco chiari, quest’ Amministrazione ha chiesto, o intende chiedere, se vi siano atti che hanno determinato o contribuito allo stato di dissesto dell’ Ente fiera, il tutto finalizzato a individuarne le responsabilità ?

Galatina in Movimento
Galatina Altra
novaPolis Galatina
Movimento per il Rione Italia

 

L'Associazione Turistica Pro Loco di Galatina organizza la tradizionale "fiera del Fischietto e dell'Artigianato", giunta alla X edizione, inserita all'interno della IV Edizione della suggestiva manifestazione che ci riporta all'atmosfera anni `30/'40 e '50, "Galatina .. come eravamo" che gode del patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, Comune di Galatina e dell'Unione dei Comuni della Grecia Salentina.

Quest'anno la manifestazione si terrà in due giornate, nel pomeriggio di sabato 08 e nell'intera giornata di domenica 09 ottobre, in quanto si svolge all'interno della manifestazione giunta alla IV Ediz., "Galatina .. come eravamo", che abbraccia un'area più ampia del centro antico, avvolgendolo dell’atmosfera che va dagli anni '30 agli anni '50, con un contesto scenografico fatto di comparse, di auto d'epoca, di vecchie insegne di attività commerciali riprodotte quanto più fedelmente possibile, di banchetti di artigianato, dove saranno presenti tra gli altri, i preziosi artigiani e creativi della terracotta e dei fischietti. L'itinerario dell'artigianato creativo di vario genere, della terracotta e dei fischietti è principalmente in Via Umberto I ed in Piazza Orsini ed in Via Orsini.

Prevista una esposizione di alcune opere di Luella Lulli presso la sede della Proloco al civico 28 di Via Umberto I, ed al civico 32, la mostra AMARCORD - UN TUFFO NEL PASSATO (Non C'è Futuro Senza Memoria), curata da Dario Quaranta, appassionato di filatelica e numismatica, che vedrà in esposizione oltre ad una selezione di francobolli particolari, di vecchie monete, di copia dei primi telegrammi, anche del primo francobollo d'Italia del 1861.

Domenica 09, alle ore 18, presso la sala parrocchiale De Maria in Corte Taddeo, alle spalle della Chiesa Madre, prenderà via il Ciclo di incontri «Racconti di una volta», organizzati dalla Proloco in collaborazione con la Chiesa Madre dei S.S. Pietro e Paolo Apostoli, con la presentazione del libro di Salvatore TOMMASI "SEMI D'ANGURIA. UNA STORIA VERA" con la partecipazione di Francesca Licci che, accompagnata alla tastiera dal musicista Emanuele Coluccia, canterà alcune canzoni degli anni '50; previsto il saluto del Sindaco Fabio Vergine e la presentazione del consigliere con delega alla cultura Davide Miceli. Quest'ultimo dialogherà con l'autore insieme ad Angelo Licci.

Nel centro storico, oltre alle esposizioni di artigiani, si potranno visitare le gallerie cittadine degli artisti, si potranno gustare degli ottimi dolci, granite e gelati, caffè, ed

altre specialità per allietare la passeggiata tra arte, musica ed artigianato.

Vi Aspettiamo con gioia!

Pro Loco Galatina

 
Di Albino Campa (del 07/09/2015 @ 13:46:03, in PhotoGallery, linkato 2358 volte)
 
Di Redazione (del 04/09/2018 @ 13:43:20, in NohaBlog, linkato 2739 volte)

La piccola Noha, città dei cavalli, diventa grande, grandissima, vista a bordo di un carretto.

È una coloratissima tradizione - alla quale partecipano destrieri e cavalcature da tutto il circondario - la fiera dei Cavalli, fulcro dei festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie, compatrona di Noha.

Una giornata di festa dove, dalle 9 alle 13 di domenica 9 settembre, l'area adiacente il campo sportivo si muta in uno scenario da cow boy, con i meravigliosi cavalli da sella, i carretti con le decorazioni dipinti a mano, i traini, le parature, i nastrini colorati, gli animali al trotto, gli antichi calessi e anche il consueto mercatino dove contrattare con veri e propri maestri sellai e palafrenieri e acquistare finimenti pregiati, ma anche campanelle portafortuna e altri oggetti caratteristici.

La festa comincia già da sabato 8, con la processione delle 19.30 accompagnata dalla banda "San Gabriele dell'Addolorata" di Noha, cui segue lo spettacolo dei fuochi d'artificio a cura della ditta Coluccia da Galatina alle 20.30 e l'esibizione dell'orchestra Simpatia.

Domenica 9, dopo la fiera, la festa si chiude alle 21 con il Cabaret dei Malfattori.

[Fonte: quiSalento, settembre 2018]

 
Di Antonio Mellone (del 04/04/2015 @ 13:42:05, in Eventi, linkato 2930 volte)

L’appuntamento è da oltre sessant’anni nel grande prato accanto alla cappella della Madonna di Costantinopoli o, come la chiamano affettuosamente i nohani, “delle cuddhrure”. E’ qui che animali da cortile e commercianti si ritrovano il Lunedì dell’Angelo per la fiera del bestiame e per mettere in mostra e vendere anatre, pulcini, papere, galline e ogni tipo di utensile per l’allevamento. Ma i veri protagonisti sono loro: i cavalli che fin dal mattino animano le strade della piccola frazione di Galatina per la kermesse che li vede sfilare in tutta la loro eleganza.

Se ne possono ammirare di bellissimi, bardati di tutto punto con nastri colorati, campanellini, finimenti argentati e criniere al vento o, ancora, seguiti da carri, birocci e calessi di ogni dimensione fino ai coloratissimi traìni, finemente decorati in punta di pennello con colori sgargianti.

La fiera, che apre i battenti alle 8.30 e si conclude alle 13, e che quest’anno è dedicata al suo storico organizzatore recentemente scomparso, Tonio Rossetti, comprende anche prodotti tipici e un mercatino di finimenti.

Nel pomeriggio, invece, si rende onore alla Madonna di Costantinopoli: intorno alle 18 la bella statua con il mantello blu viene condotta in spalla dalle donne del paese dalla chiesa di San Michele alla sua piccola cappella in fondo a via Calvario, scortata dalle note della banda di Noha diretta dal maestro Lory Calò. Dopo le laudi ci si sposta nel grande prato per assistere alla “presa della cuccagna”.

Proprio come un tempo, l’alto palo doverosamente ingrassato si erge dritto e carico di provoloni, salumi e altre ghiottonerie in attesa di essere conquistato. Pare che da diversi anni il vincitore sia sempre lui, un arzillo cinquantenne nohano che una volta “espugnata” la cima dà il via allo spettacolo dei fuochi d’artificio gettando caramelle dall’alto e sventolando la bandiera italiana, sempre con la colonna sonora dell’inno nazionale.

Il pomeriggio di festa si chiude con l’incendio della “Curemma” appesa in ogni quartiere, il fantoccio di stracci che rappresenta il periodo di quaresima. Al termine fette di colomba pasquale e spumante per tutti.

(trafiletto apparso su “quiSalento”, aprile 2015)
A. M.

 
Di Antonio Mellone (del 22/02/2016 @ 13:41:36, in Politica, linkato 2562 volte)

No, purtroppo non è la recensione dell’unico romanzo di Emily Brontë (1818 – 1848), bensì un paio di considerazioni in merito al comunicato di revoca delle finte dimissioni di Cosimino Montagna dalla carica di sindaco di Galatina (l’attributo “finto” si riferisce alle dimissioni e non, sfortunatamente, alla loro revoca).

L’annuncio dell’auto-esonero è durato giusto il periodo del Carnevale (quando si dice il destino).  

Martedì grasso, 9 febbraio 2016, termina dunque la carnevalata sindacale, e inizia (per noi) l’ennesimo periodo di Quaresima.

*

Il laconico testo montagnoso con il quale il sindaco di Galatina comunica di sacrificarsi (sempre per noi) inizia con: “Al fine di corrispondere all’invito rivoltomi dal PD e da ogni consigliere comunale del Partito [e fin qui ci siamo: figurarsi se qualcuno del Partito e men che meno i tre urlanti reprobi avrebbero potuto avere un seppur minimo scatto di dignità, ndr.], oltre che dal mondo culturale, sociale ed economico della Città [e chi sarebbero, di grazia, tutte queste decine, che dico, centinaia di esponenti del “mondo culturale, sociale ed economico della Città” che l’avranno convinto a restare? Mistero delle schede (elettorali), ndr.], ritengo di dover revocare le mie dimissioni per proseguire negli impegni rivolti:

  1. al “Risanamento finanziario” del Comune rendendo operative le decisioni assunte nella seduta del Consiglio Comunale del 26 gennaio 2016 [Come no. Sicuro al 100%. Magari partendo immediatamente con l’adesione alla campagna “M’illumino di meno”, così i nohani non romperanno più le scatole per la cabina elettrica di ‘sto benedetto Centro Polivalente, ndr.].
  2. ad assicurare la prescritta “rivisitazione” del Documento Unico di Programmazione (DUP) [e io, ingenuo, che pensavo che DUP fosse l’acronimo di: Dumamu ‘U Polivalente – accendiamo il Polivalente – e non invece Disperati Umiliano Politica, ovvero Difendimuni ‘U Postu, ndr.] quale sede per coniugare l’azione amministrativa con la nuova politica di coesione, riservando rinnovata attenzione alle frazioni [e qui inizio a preoccuparmi. Cosa avrà mai voluto dire, Mimino nostro, con la locuzione: “rinnovata attenzione alle frazioni”? Forse che d’ora in poi, vivaddio, non mancherà nemmeno a una delle processioni solenni bardato come un cavallo in fiera con tanto di fascia tricolore? Oppure che raddoppierà la spesa in opere pubbliche fin qui riservata alle frazioni? (Tanto che gli costa? Due per zero fa sempre zero). Ma è probabile che come al solito abbia capito male io: probabilmente avrà voluto dire rinnovata attenzione non alle frazioni ma alle fazioni (del partito). Ndr.].
  3. all’attivazione di ogni utile iniziativa rivolta al riconoscimento del ruolo del “Santa Caterina Novella”, quale ospedale di primo livello, in adesione al deliberato del Consiglio Comunale monotematico del 12 gennaio u.s. [Così tuonava Montagna anche il 19/2/2016 con tanto di titolone su galatina.it: “Pronto a marciare in difesa dell’ospedale”. Forse in quel marciare la seconda a è di troppo. Senza quel refuso sarebbe, più realisticamente, marcire. Ndr.].
  4. ad impegnare le strutture dirigenziali per procedere nella definizione del “Rapporto di fine mandato” anche al fine di presentare il primo “progress” entro il prossimo mese di aprile ai partiti di maggioranza [questa è arte pura, questo è Manzoni!  Piero, dico, non Alessandro. (cfr. Piero Manzoni - opere) Ndr.].  

Per quanto innanzi col presente atto, ritiro formalmente e ad ogni effetto di legge le dimissioni [lo fa per la Città. Si spende (ancora una volta) per noi. E senza badare a spese. Ndr.] dalla carica di Sindaco del Comune di Galatina presentate in data 26 gennaio 2016. - F.to Cosimo Montagna"

*

In tutto questo bailamme, l’unico a cadere dal pero è il solito gggiornalista del Nuovo Quodidiano di Puglia, che, sempre il 9 febbraio 2016, parla infatti di: Colpo a sorpresa [chi lo avrebbe mai detto, infatti, che Mimino avrebbe ritirato le dimissioni irrevocabili? Giacché, il suddetto scriba avrebbe anche potuto aggiungere (a proposito di Tempesta) “come fulmine a ciel sereno”, tanto un luogo comune vale l’altro. Ndr.] il sindaco di Galatina Cosimo Montagna ritira le dimissioni. La comunicazione della revoca delle dimissioni è giunta questa mattina al segretario comunale. Tutto nei tempi [ma pensa te: poteva revocare le dimissioni un paio di giorni dopo la scadenza, quel birichino. Invece niente. Un tiro mancino dietro l’altro (l’unica cosa di sinistra residua a Galatina e dintorni). Ndr.] a sei giorni dei venti giorni previsti dalla legge per il ritiro delle dimissioni [dunque davvero “tutto nei tempi”, ndr.]. A “convincere” il primo cittadino a rivedere le proprie posizioni sarebbe stata l'intera coalizione di centrosinistra [secondo me anche qualche esponente del centro destra, tanto cosa cambia tra gli uni e gli altri? Ndr.]; determinante l'intervento del coordinatore provinciale del Partito Democratico, Salvatore Piconese che, a quanto pare, in un incontro tenutosi qualche giorno fa con il gruppo di consiglieri dissidenti [“dissidenti”, è una parola grossa. Ndr.] del Pd Daniela Sindaco, Piero Lagna e Teresa Spagna nel Circolo del Pd di Noha [in campo neutro, non si sa mai. Ndr.] avrebbe raggiunto un preliminare di accordo, una sorta di compromesso [il famoso compromesso storico: su cosa, non è dato di sapere. Del resto la destra non sa quel che fa il centrodestra. Figurarsi la cosiddetta carta stampata locale, e i suoi subalterni. Ndr.].

*

Sappiamo, invece, da fonti certe quello che ha esclamato il coordinatore provinciale del PD, il Piconese di cui sopra, all’uscita dal circolo di Noha, mentre alzava lo sguardo al quadrante dell’orologio svettante nella pubblica piazza indicante le undici meno dieci, anzi per la precisione le 22.50: “Caspita, s’è fatta una certa! Come passa il tempo qui a Noha [per scendere a compromessi, Ndr.]”.

Nessuno degli astanti ha avuto il coraggio di replicargli che erano appena le 20.30 e che la riunione era iniziata una mezzoretta prima, non di più.

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E pensare che tutta questa Tempesta di rabbia, anzi in un bicchier d’acqua, è nata dalla nomina del successore del quondam Andrea Coccioli (sanu me toccu) alla carica di assessore ai lavori pubici.

Quando si dice PD: Pantomima Dimissioni.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 21/09/2022 @ 13:37:18, in Comunicato Stampa, linkato 585 volte)

Nei giorni 8 e 9 Ottobre 2022 nell'area del CENTRO STORICO di GALATINA che comprende Piazzetta ORSINI - Via Umberto I° - Via Vittorio Emanuele II - Via Garibaldi - Via Cavoti - Castello Scanderbeg - Piazza San Pietro e Piazza Alighieri.

Si tratta anche quest’anno di giornate dedicate alla Storia della Città. Una manifestazione a fortissimo carattere turistico-culturale e di grandissimo interesse della Città di Galatina che nonostante abbia attraversato un difficile periodo di pandemia, lo ha fatto vincendone la sfida e registrando grandi apprezzamenti e tantissimi visitatori in tutte le edizioni. Essa gode dei patrocini di  REGIONE PUGLIA, PROVINCIA DI LECCE, CITTA' DI GALATINA e Unione dei Comuni della Grecia Salentina.

Si svilupperà in un percorso che va da Piazzetta ORSINI a Via Umberto I, Via Vittorio Emanuele II, Via Garibaldi, Via Cavoti, il Castello SCANDERBEG, Piazza San Pietro e la parte di Piazza Alighieri adiacente a Palazzo Scanderbeg prospiciente alla LAMPADA SENZA LUCE, sul quale troveranno sistemazione bancarelle di prodotti tipici di artigianato locale affiancati da autoveicoli e motoveicoli storici intorno ai quali, si cercherà di ricreare, attraverso il posizionamento di riproduzioni fedeli delle vecchie insegne commerciali che allora riempivano di vita la Città e di tante comparse in abiti dell’epoca, la stessa atmosfera e le stesse scene della nostra Galatina e quanto possa contribuire a riportare indietro le lancette della Storia Cittadina. Inoltre ci sarà la possibilità di gustare presso le attività commerciali del Centro Storico e in alcune bancarelle diffuse nel percorso, cibi caratteristici della tradizione culinaria Cittadina.

Nelle intenzioni degli organizzatori, la volontà di ridare, per qualche ora vita, alla Storia di Galatina affinché tutti possano ammirare da una prospettiva moderna, il fascino della Città e del suo bellissimo Centro Storico anche attraverso rievocazioni recitate da attori e comparse, di giornate storiche pregne di tradizioni, usi ed abitudini della Città.

Lo scorso anno, con la consueta voglia di raccontare la nostra Città attraverso nuove visioni e prospettive, abbiamo provato ad illustrare un pezzo della sua Storia attraverso un mediometraggio denominato “AMORE ETERNO” e diretto dal regista GINO BROTTO, in cui si racconta uno spaccato di vita dei primissimi anni 50, nel quale sono stati inseriti tutti i gioielli più belli e i personaggi più comuni della Città, il quale ha riscosso davvero un buon successo in Italia e nel mondo, diffuso dalla emittente televisiva  MEDITERRANEA TV sia in dt che in streaming.

Quest'anno “Galatina...come eravamo” vedrà la partecipazione dei Club federati ASI, la SCUDERIA IL TACCO di Leverano, la PRIMA SCUDERIA FEMMINILE di Leverano, il MESSAPIA CLUB di Ugento e il  NUOVO CLUB FIAT 1100 di Collepasso e della  PRO LOCO di Galatina, la quale organizzerà la fiera DEL FISCHIETTO, una bella esposizione di fischietti artigianali  giunta con successo alla  sua X° Edizione, anch'essa in una dimensione storica che si terrà quindi in costumi d'epoca.

Nella serata di Domenica 9 saranno proiettati in Piazza San Pietro i filmati storici dei bellissimi “VEGLIONI DELLA STAMPA” al Cavallino Bianco e a seguire la proiezione del film “AMORE ETERNO”. Nella mattinata di Domenica, davanti la Cappella di San Paolo, ci sarà la rappresentazione dell'antico rito del Tarantismo, che la Città ha osservato fino a pochi anni fa. Inoltre, le serate saranno accompagnate dalla musica di MINO DE SANTIS, dalle DOMISOUL , dagli SCAZZACATARANTE e da ballerini in costume.
Un'occasione da non perdere quindi, per vivere una bellissima  giornata di Storia, cultura, prodotti artigianali  e musica.

Massimo BELLO

 

Prima di tutto perché ci siamo dotati del nostro primo bilancio, che ci permette di attuare gli indirizzi e la visione della città che abbiamo immaginato e progettato già dalla campagna elettorale.

E poi perché abbiamo affrontato una serie di ordini del giorno che hanno definito questioni annose che erano sospese da troppo tempo.

Abbiamo inclinato il piano della discussione verso la concretezza, verso la capacità di agire e di programmare.

I filoni che legano tutti gi interventi sono sostanzialmente tre: programmare lo sviluppo economico, sanare questioni in sospeso e migliorare la qualità della vita della comunità.

Non potevamo che partire da chi ha bisogno di un minimo di sostegno subito, con uno stanziamento raddoppiato per il bonus sociale TARI e triplicato per i sussidi alle famiglie delle fasce più deboli, abbiamo previsto i fondi per intervenire nella manutenzione delle strade, che proprio in questo periodo sono provate dalle forti piogge, abbiamo programmato interventi di manutenzione e di miglioramento della condizione della città.

Attraverso il bilancio potremo intervenire anche sulla sicurezza, sul miglioramento dei servizi di tutti. Siamo passati poi ad agevolare la soluzione di alcune vicende sospese: la prima è quella riguardante il piano particolareggiato del comparto Guidano, che, dopo una delibera del 2019 si era paralizzato, impedendo ogni possibile sviluppo.

Con la seconda abbiamo iniziato a lavorare sulla parte produttiva della città: dopo 18 anni di indecisione e di immobilismo, abbiamo reso possibile lo sviluppo di un’area commerciale e artigianale sulla provinciale 362, la via di Lecce, a ridosso della zona fiera, attraverso la sub compartazione della zona D3.

Solo sprigionando la capacità di innovare e di sviluppo degli investimenti privati, una amministrazione locale può pensare di migliorare il gettito in entrata, con nuove risorse da poter investire nel proprio ruolo sociale.

Non solo, abbiamo approvato un atto indispensabile per rendere pienamente operativa la zona economica speciale della nostra zona industriale, con una delibera che ne prevede l’esenzione IMU, rendendo un investimento a Galatina molto più attrattivo che in qualunque altra città della provincia.

Abbiamo infine approvato un accordo con la Clinica San Francesco, che cresce e migliora la qualità e la capacità della nostra sanità locale, e che riqualificherà parte della Villetta San Francesco grazie ad un’intesa relativamente gli oneri di urbanizzazione.

Iniziamo finalmente a vedere concretizzarsi mesi e mesi di studio e lavoro. A breve inizieremo a cantierizzare le tante opere in programma. Siamo entusiasti e fiduciosi, sarà un 2023 ed un 2024 pieno di tanti bei risultati, di tutti.

La maggioranza consiliare del Comune di Galatina

 
"La superficialità e l’approssimazione, spesso ai limiti della irregolarità o illegittimità, che stanno caratterizzando l’attività dell’Amministrazione Vergine sin dal suo insediamento è sin troppo evidente e sotto gli occhi di tutti.
Più volte e da più parti, compresa la mia, è stata evidenziata la scarsa attitudine di questa Amministrazione a tutelare gli interessi generali della città, che anzi nell’ anno trascorso, con determinazione ha perseguito un’attività finalizzata a “premiare” ex candidati e/o sostenitori dell’ultima campagna elettorale con incarichi, prebende o agevolazioni “ad personam”, assegnati spesso con una velocità impressionante (come successo per il Progetto fiera).

Un modus operandi a tutela degli “amici”  che ritengo sia un ritorno a vecchi modi di ricerca del consenso basati su clientele  che nulla hanno a che vedere con quell’interesse generale che è stato il principio cardine della mia Amministrazione e che tale dovrebbe essere per chiunque abbia il privilegio di amministrare.
Se poi si amministra la cosa pubblica come fosse privata in barba a qualunque tipo di norma  si aggiunge il tassello della poca trasparenza se non proprio dell’illegittimità a un quadro che già non è dei più rosei.

L’ Amministrazione, dopo un anno di attività, stenta a far propri questi principi e gli esempi che potrei porre all’attenzione dei galatinesi non sono pochi però scelgo una questione semplice ma che definisce chiaramente ed inequivocabilmente la totale ignoranza delle più basilari regole amministrative : la gestione dei bagni pubblici.
Da qualche settimana, dopo una pur apprezzabile ristrutturazione, per accedere è necessario il pagamento di un corrispettivo tramite gettoniera che, a quanto mi risulta, non è dotata di un contatore automatico.
Ora è necessario che io e voi iniziamo a porci qualche domanda perchè sono le domande che chiariscono le questioni ombrose e qui, più che di ombra, parlerei di buio pesto.
Cominciamo: chi ha definito le tariffe di accesso ai bagni pubblici? Chi è deputato a gestire gli incassi? Quali sistemi di controllo sono stati posti in essere per la misurazione degli incassi?
Non esistendo, ad oggi, alcun atto deliberato in tal senso, queste domande all’apparenza banali,  rimangono ovviamente senza risposta.
Una riflessione va fatta poi sull’opportunità di introdurre un ulteriore balzello a carico di cittadini e turisti per usufruire di un servizio pubblico che personalmente non condivido, decisione che conferma la percezione generale che chi oggi amministra, non ha alcuna intenzione di far godere anche i cittadini dell’indiscusso miglioramento dello stato dei conti, risultato raggiunto nei cinque anni della mia Amministrazione con in sacrifici di tutti i galatinesi ai quali non è stato concesso nemmeno alcun beneficio in termini di congrue riduzioni Tari.
Accantonando, però, le valutazioni personali, alle domande senza risposta si somma un problema ben più grave che riguarda la legittimità sia in termini di misura discrezionale del corrispettivo (chi ha deciso quanto dovesse costare accedere a un bagno pubblico a Galatina e secondo quali criteri?) sia in termini di gestione degli eventuali incassi (Chi ritira i soldi e a che titolo? Che riscontro c'è sull'incassato? Chi controlla chi ?). Altre domande senza alcuna possibilità di risposta, al momento nessun atto amministrativo da certezza o chiarezza.
Al di là del caso specifico, presumo si parli di poche centinaio di euro, quel che preoccupa, come dicevo, è il modo di operare,  cosi’ come preoccupante è che nessuno si sia posto per tempo il problema, quanto  agli uffici preposti nutro dubbi che ne fossero stati tempestivamente messi a conoscenza.
Il Sindaco Vergine, che ricordiamo ha tenuto per sé l'incarico al bilancio non potrà, almeno in questa occasione, delegare altri a rispondere con stucchevoli giri di vuote parole.
L’augurio che faccio alla città è che questa Amministrazione cambi passo riportando la macchina amministrativa nel solco di trasparenza e legittimità che solo gli atti possono dare quando si gestisce la “cosa pubblica” e non la propria azienda."
 
Marcello Amante
consigliere comunale Galatina in Movimento
 
Di Antonio Mellone (del 04/01/2016 @ 13:29:11, in Presepe Vivente, linkato 2546 volte)

Caro Antonio Mellone,

quando ci siamo incontrati l’ultima volta al Presepe vivente di Noha,  per un attimo, alla fine dell’intervista che con il mio supporto (nel senso che tenevo in mano il microfono) hai fatto a mio fratello P. Francesco, ho temuto che, come nei tuoi soliti “agguati”, subito dopo, volessi fare un’intervista anche a me.

Dico “ho temuto” perché (come già accadde a quella del Presepe nella stupenda Masseria Colabaldi, che si erge ancora oggi fiera sul promontorio della serra nohana), avevo delle cose da dire, ovviamente; ma poco belle e quindi, giusto per non rovinare l’aria di festa che invece aleggia in tutta Noha per il felice evento, devo concludere così: “ Meno male che non mi hai chiesto nulla”.

Però qui, dove l’aria diciamo è per pochi intimi, te lo voglio dire lo stesso, il mio pensiero, a proposito del nostro magnifico Presepe.

Un Presepe unico, se non altro,  per la sua ubicazione. E’ inutile star qui a decantare e riscrivere cose trite e ritrite del castello di Noha, del ponte levatoio sulla torre, dell’arco a sesto acuto, delle casette (ca sta cadanu), del parco degli aranci con fontana ellittica, della torre con impianto elettrico da archeologia industriale, del magazzino delle botti dell’ex-distilleria Brandy Galluccio, della dirimpettaia Casa Rossa illuminata a festa (sia ca se vidia pocu, speriamo che presto venga abbattuto anche quell’altro muro di Berlino, come promesso dai proprietari). Punto.

Tanto si è parlato e scritto di questi  beni, che per molti oramai è cosa conosciuta. Anche se poi chi dovrebbe conoscerle meglio, finge, o proprio  non ha intelligenza a sufficienza (nu lli rriva, si dice da noi); e mi riferisco ai vari sindaci e assessori che fanno finta di alternarsi a palazzo di città. Non serve nominarli, in quanto somigliano molto alle bevande dei distributori automatici delle sale d’attesa: cambiano nome ma  il gusto è sempre lo stesso.

Veniamo al dunque, e cioè all’intervista mancata. Allora la prima domanda sarebbe stata: “Ci dici il tuo parere sul Presepe Vivente di Noha di questa edizione?”

Risposta: “Sono arrivato al punto che considero questo evento un Mistero dalla doppia valenza. La prima in assoluto è il riferimento all’evento cristiano che tutti conosciamo e (spero) consideriamo nella Sua radicale importanza.

La seconda (valenza del Mistero), è la forza silenziosa che muove braccia e mani, cuori e cervelli di questo popolo. Mi riferisco naturalmente ai figuranti, alle donne e agli uomini che lavorano nelle varie botteghe, e alle maestranze che costruiscono l’opera magna”.

Ti avrei detto caro Antonio, che questa gente, la nostra gente, compie ogni anno una rivoluzione.

Il termine “rivoluzione” richiama alla mente masse di popolo che si riversa nelle strade, e con bandiere e slogan, quando va bene, protesta e grida la sua rabbia per le ingiustizie da cui si vuole difendere.

Invece, i nostri amici del presepe ci insegnano che le rivoluzioni si possono fare brandendo il segno di pace per eccellenza. Ci insegnano che hanno capito cosa vuol dire “preghiera”, e con il loro sacrificio, perché tale è, pregano le nostre sconsiderate e innominabili “bevande calde”, che Noha attende il battesimo delle sue meraviglie storiche, che la storia di Noha non è da confondersi con quella di Galatina ma da “fondersi” in una unica forza.

Questo pregano e preghiamo.

Cari Sindaco Montagna e Assessore alla Cultura Prof.ssa Vantaggiato, la Soprintendenza attende ancora dal 2013 (http://www.noha.it/noha/articolo.asp?articolo=967) una risposta sui Vostri progetti che riguardano i Beni Culturali di Noha”.

Con gratitudine.

Marcello D’Acquarica

 

Caro Marcello,

che dirti? Mi hai tolto le parole di bocca. Per quanto riguarda le domande, ma soprattutto le risposte.

Con altrettanta gratitudine.

Antonio Mellone

P.s. Continuiamo a lottare, caro Marcello, per i nostri beni culturali.  Purtroppo siamo ancora ai piedi della croce. Il primo gennaio nohano è stato purtroppo funestato da un atto criminale che ha semidistrutto uno dei simboli della Storia di Noha: la Trozza. Qui c’è ancora molto da fare. A partire dalla base, per finire alla cosiddetta altezza (cioè le suddette “bevande calde”).  

 

Torna la fiera Campionaria di Galatina. Quello che è da sempre uno degli eventi più attesi dall'intera cittadinanza, viene riproposto in una veste nuova, adatta alle esigenze attuali, ma allo stesso tempo pensata per un ritorno alle sue origini.

La 64a edizione della fiera Campionaria si svolgerà all’interno dell'Istituto Comprensivo Polo 1 di Piazza Fortunato Cesari, proprio nel cuore pulsante della Città, lo stesso luogo in cui, il 26 giugno 1949, si svolse la prima edizione dell’allora Mostra mercato del commercio, dell’industria e dell’artigianato.

Come da tradizione, la fiera 2023 si svolgerà nei giorni in cui Galatina celebra i suoi Santi Patroni Pietro e Paolo, e precisamente dal 27 al 30 giugno.

Divenuta nel tempo un vero punto di riferimento per l’intero tessuto produttivo regionale, dopo i noti eventi che hanno portato alla interruzione della manifestazione per alcuni anni, quest’anno riapre le porte offrendo il meglio dei protagonisti che il nostro territorio contiene nel campo dei settori dell'artigianato, dell'agricoltura, dell'industria, del commercio, dell'enogastronomia.

Il ritorno di uno degli appuntamenti più importanti per Galatina è stato voluto fortemente dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Fabio Vergine, che fin dalla campagna elettorale ha garantito il proprio impegno per far sì che la fiera Campionaria potesse tornare a vivere, essendo una prestigiosa vetrina per le tante eccellenze del territorio.

Possiamo definire la Campionaria come un vero segno di rinascita per Galatina e per i Galatinesi. Ma non solo, questo evento sarà un attrattore estremamente di primo piano per i tanti turisti che in quei giorni ci verranno a trovare dall’intera Regione Puglia, da tutta Italia, ma anche da diverse parti del mondo”. Affermano Carmine Perrone, Assessore ai Lavori pubblici, Grazia Anselmi, Assessore con delega al turismo, e Diego Garzia, Consigliere Comunale delegato agli eventi. “Per noi, la fiera rappresenta un importante polo di crescita e di sviluppo per l’intero tessuto produttivo cittadino. Riprendere la tradizione e riproporla nei giorni in cui onoriamo i nostri Santi Patroni è il miglior modo per trascorrere la nostra festa, che per Galatina rappresenta l’appuntamento per eccellenza di ogni estate”.

La rinnovata edizione fieristica torna dopo gli anni bui della crisi societaria e a seguire della pandemia, che purtroppo ha messo in ginocchio imprese, artigiani, agricoltori e famiglie.

La fiera di quest’anno può essere considerato come un segno di speranza in periodi migliori ma anche come un’importante occasione di rilancio per l’intero comparto fieristico, che molti definivano ormai morto, ma che invece questa Amministrazione Comunale ha intenzione di valorizzare, quale volano di crescita per la stessa Città di Galatina, che finalmente sta tornando ad essere l’ombelico del Salento invidiato da tutti”.

Segreteria Sindaco

 

Il Comune di Galatina continua a costruire una fitta rete di relazioni con gli Amministratori d'Italia.

È infatti questo il risultato della due giorni trascorsi in occasione di due tra gli appuntamenti più rilevanti che coinvolgono sindaci ed attori della filiera imprenditoriale nazionale.

All'Assemblea Anci di Bergamo, la Città di Galatina si è distinta per le sue eccellenze enogastronomiche, attirando l'attenzione di centinaia di visitatori e di amministratori locali.

Nel corso della fiera “Job Orienta” di Verona invece, è stata presentata la misura sperimentale per il lavoro e la formazione di Regione Puglia, Punti Cardinali. Galatina, insieme a Vieste, è stato l’unico Comune della Puglia ad essere stato invitato a presentare il progetto.

Nel corso della giornata, allietata anche da alcuni ragazzi che hanno coinvolto la platea con uno spettacolo di Taranta, il Sindaco di Galatina Fabio Vergine ha tenuto diversi incontri con esponenti istituzionali e grandi realtà nazionali, per cantierizzare altri importanti progetti per lo sviluppo della città.

Al termine di questa due, Vergine ha sottolineato che: "L'obiettivo della presenza in consessi come questi è quello di far crescere la Città dal punto di vista culturale, sociale ed infrastrutturale, attraverso la rete di proficue relazioni con gli altri Enti Locali.

La volontà mia e di tutta l'Amministrazione che ho l'onore di guidare è di rendere la nostra Galatina sempre più centrale, nelle scelte strategiche da parte della Regione Puglia.

Per questo - continua Vergine - i Punti Cardinali rappresentano un'importanza rilevante, perché permettono di aprire opportunità dal punto di vista del welfare e favorire così l'accesso al mondo del lavoro dei nostri giovani, costretti molto spesso ad emigrare altrove".

Fabio Vergine Sindaco
Ufficio Stampa

 
Di Antonio Mellone (del 05/09/2015 @ 13:20:17, in Eventi, linkato 2447 volte)

"Nitrire il pianeta". Fa il verso al tema di Expo Milano 2015 ("Nutrire il pianeta"), il motto della fiera dei Cavalli di Noha, durante i festeggiamenti per la Madonna delle Grazie. 

Nella piccola frazione di Galatina, da 14 anni l'appuntamento con equini e cavalieri è ormai una tradizione, tanto che la "città dei cavalli" accoglie un numero sempre maggiore di destrieri.
Dal mattino di domenica 6 settembre fino all'ora di pranzo, il piazzale in terra battuta nei pressi dello stadio comunale si popola di criniere lucenti e zoccoli ferrati, eleganti bardature e carretti, traini e quant'altro riguardi l'affascinante mondo dell'equitazione.
 
L'ingresso è gratuito e c'è anche un mercatino dove acquistare abbigliamento specializzato, finimenti e stivali, ma anche piccoli portafortuna come i campanelli per le cavezze.
 
A sera, intorno alle 21, sul palco in piazzale Madonna delle Grazie salgono i "Vento del Nord", tribute band dei Nomadi.
 
Lunedì 7 settembre, alle 19.45 la processione si snoda per le vie della cittadina, accompagnata dalla banda "San Gabriele dell'Addolorata" di Noha. Alle 20.45, il cielo si accende con uno spettacolo pirotecnico e, alle 21.45, la colonna sonora della serata è affidata ai ritmi popolari dei "Lu fruttu novu" (anzi de Nove).
 
[Pubblicato su "quiSalento" - Settembre 2015]
 
Di Redazione (del 28/04/2014 @ 13:11:27, in Eventi, linkato 3711 volte)

Favola di Primavera .... Equestrian Show il 31 maggio e 1-2 Giugno a Noha presso lo Stadio Comunale e zone limitrofe. Tre giorni di emozioni intense con spettacoli equestri, American show, artisti di strada, musica, intrattenimento ludico, motocross, mostra artigianato, fiera mercato, gastronomia prodotti tipici Salentini.
Sabato 31 Maggio presentazione artisti con corteo nelle strade del paese e dalle ore 23:30 start Notte Bianca, domenica 1 giugno Cavalli Pizzicati con raduno Tamburellisti. Tutte le sere Gran Galà dalle ore 20:00.

Da non perdere! !!!!!!!!!!! Vi aspettiamo numerosi.

Per info e prenotazioni box rivolgersi entro il 20 Maggio a:
Selleria Basso Salento
Dino Dichorses

 
Di Redazione (del 11/05/2022 @ 13:11:03, in Comunicato Stampa, linkato 443 volte)

Domenica 8 maggio, abbiamo presentato un pezzo importante del nostro programma, la riqualificazione del quartiere fiera.

Ci sarà nuova vita per la risorsa più importante della nostra città, attraverso un imponente polo multifunzionale, in grado di integrare funzioni economiche, sociali e di servizio e grazie al quale la città sarà capace di “attrarre” sia gli investitori sia i potenziali fruitori di servizi.

Per fare questo, si è pensato ad un progetto di realizzazione di un grande polo di servizi, su di una superficie di circa 17 ettari, che si sviluppa sia all’interno che nelle aree contigue al Quartiere fiera e che ne integra le funzioni in vario modo.

Il Polo Integrato di Servizi sarà costituito dall’attuale area fiera, dove è previsto un nuovo volume dedicato a mercato permanente o edificio polifunzionale, un’area attrezzata per il mercato infrasettimanale dotato di un percorso verde ed una grande area attrezzata da destinare a 4 campi di padel e 2 di tennis coperti, 1 piscina olimpionica al chiuso ed un drive-in.

La fiera del futuro prossimo sarà in grado di vivere 7 giorni su 7 anche grazie alla posizione geografica e alla presenza di grandi parcheggi che sono un elemento vincente unico nell’arco di centinaia di chilometri.

Questo progetto è già stato ampiamente studiato da professionisti del settore, urbanisti e economisti. Si tratta di un impegno reale e concreto, attrattivo anche per gli investitori privati che diventerà una risorsa fondamentale della sostenibilità economica cittadina.

Questo lavoro, corposo e iper-dettagliato, verrà messo a disposizione della città e sarà il primo obiettivo della nostra amministrazione. Sappiamo bene che uno dei maggiori freni per gli investitori è costituito dalla burocrazia e dai lunghi tempi amministrativi per la realizzazione delle opere. In questo caso l’amministrazione creerà le condizioni affinché chi investe in project financing trovi un progetto già cantierabile, con tutti i procedimenti amministrativi e urbanistici in regola.

Si tratta di un nuovo approccio culturale alla gestione della cosa pubblica e al rapporto della Pubblica Amministrazione con i cittadini. Proprio in questi giorni la Commissione Europea ha pubblicato un sondaggio, condotto dall’Università di Goteborg, che dimostra come il rapporto dei cittadini e delle imprese con il potere sia spesso di sudditanza. Rapporto così caratterizzato dalla “concessione” dei diritti spacciati da favori e che vedono coloro che detengono il potere - quelli che alzano il telefono e parlano con chi conta per intenderci - come soggetti oppressivi e  capaci di potere discrezionale.

Ecco, noi metteremo a disposizione un percorso di trasparenza e privo di qualsivoglia discrezionalità che possa in alcun modo frenare o ricattare il desiderio di migliorare la città.

Fabio Vegine Sindaco
Ufficio stampa

 
Di Redazione (del 28/10/2023 @ 12:49:43, in Comunicato Stampa, linkato 285 volte)

Ordinanza del Comandante della Polizia Locale n. 163/PM/2023 del 26.10.2023

Lunedì 30 ottobre 2023 ritorneranno a funzionare i parcometri per la gestione della sosta assoggettata a disciplina della tariffa oraria.

Le aree dove saranno vigenti le nuove modalità di sosta a pagamento saranno:

  • piazza Alighieri;
  • corso Principe di Piemonte;
  • piazza Cesari;
  • via Principessa Jolanda;
  • via Principessa Mafalda;
  • via Manzoni;
  • via Caracciolo;
  • corso Re d’Italia;
  • via Roma;
  • via Diaz;
  • piazza Toma;
  • via Pascoli;
  • via Turati;
  • piazzetta Valdoni;
  • via Caduti sul lavoro;
  • via Roma (prolungamento);
  • via Ippolito De Maria (in occasione di manifestazioni fieristiche);

Gli orari della sosta a pagamento saranno i seguenti:

  • Orario Invernale (dal 01.10 al 30.04) - 08.00/13.00 – 16.00/20.00;
  • Orario Estivo (dal 01.05 al 30.09) - 08.00/13.00 – 17.00/21.00

Tariffe per la sosta:

  • 0,50 euro per frazione di ora non superiore a 30 minuti;
  • 1,00 euro per prima ora e le successive;
  • 5,00 euro per intera giornata;
  • 3,00 tariffa unica giornaliera feriale e festiva (zona fiera - in occasione di manifestazione fieristiche, orario 09.00 – 23.00).

Esenzioni dalla sosta:

  • Forza dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Servizi di soccorso, Protezione civile, Veicoli adibiti a servizi di pubblica utilità essenziali, oltre agli automezzi del Comune di Galatina nell’espletamento di compiti istituzionali;
  • Automezzi adibiti al trasporto di persone con difficoltà motorie;
  • Automezzi di  medici di  base durante visite domiciliari che  dovranno essere muniti di apposito contrassegno da esibire ben visibile sull’automezzo;
  • Area del quartiere fieristico dove si svolge il mercato settimanale del giovedì;
  • Veicoli elettrici e ibride plug-in

Costo degli abbonamenti:

  • abbonamento generico mensile: 30,00 euro;
  • abbonamento generico periodale: 133,00 euro;
  • abbonamento gratuito periodale per residenti nelle vie con parcheggio a pagamento o al massimo in vie immediatamente adiacenti alla zona di sosta soggetta a disciplina oraria a pagamento,  limitatamente a n. 1 automezzo e solo se l’abitazione non dispone di garage, box o sposto auto: 0,00 euro;
  • abbonamento mensile per residenti nelle vie con parcheggio a pagamento o al massimo in vie immediatamente adiacenti alla zona di sosta soggetta a disciplina oraria a pagamento, per le auto oltre alla prima e solo se l’abitazione non dispone di garage, box o sposto auto: 20,00 euro;
  • abbonamento periodale per residenti nelle vie con parcheggio a pagamento o al massimo in vie immediatamente adiacenti alla zona di sosta soggetta a disciplina oraria a pagamento, per le auto oltre alla prima e solo se l’abitazione non dispone di garage, box o sposto auto: 67 euro;
  • abbonamento  mensile   per   professionisti,  commercianti,  artigiani,  titolari   di   attività produttive in  genere, dipendenti pubblici  e  privati  con  sede  legale  operativa ricadente nell’area con parcheggi a pagamento: 20,00 euro;
  • abbonamento  periodale  per  professionisti,  commercianti,  artigiani,  titolari  di  attività produttive in  genere, dipendenti pubblici  e  privati  con  sede  legale  operativa ricadente nell’area con parcheggi a pagamento: 67,00 euro;
  • abbonamento  mensile   per   professionisti,  commercianti,  artigiani,  titolari   di   attività produttive in genere, dipendenti pubblici e privati con sede legale operativa ricadente nel centro storico in vie immediatamente adiacenti alla zona di sosta soggetta a disciplina oraria a pagamento: 20,00 euro;
  • abbonamento  annuale   per   professionisti,  commercianti,  artigiani,  titolari   di   attività produttive in genere, dipendenti pubblici e privati con sede legale operativa ricadente nel centro storico in vie immediatamente adiacenti alla zona di sosta soggetta a disciplina oraria a pagamento: 67,00 euro;
  • abbonamento settimanale per ospiti di alberghi, pensioni, e Bed and Breakfast: 5,00 euro

E’ garantita:

  • la prosecuzione della sosta gratuitamente per un periodo di 15 minuti da aggiungersi in coda all’ orario riportato sul ticket rilasciato dal parcometro.

Ufficio informazioni e contatti:

Servizio parcheggi a pagamento – Comando Polizia Locale – Via Vittorio Emanuele II, n. 22 – Tel. 0836.566514.

Il consigliere delegato alla Polizia Locale Diego Garzia esprime soddisfazione : "Finalmente viene ripristinata una situazione incresciosa che aveva costretto l’amministrazione ad interrompere il servizio nel 2022. La reintroduzione degli stalli blu mira quindi a decongestionare l’occupazione costante dei parcheggi, a vantaggio del commercio cittadino e del ricircolo razionalizzato delle auto in sosta. Si concretizza così un costante lavoro tra l’amministrazione comunale del Sindaco Vergine e il Comando della Polizia Locale, che ha cercato di tenere in grande considerazione tutti gli attori in gioco, dai commercianti ai cittadini."

Polizia Locale Galatina

 
Di Albino Campa (del 11/04/2007 @ 12:43:28, in PhotoGallery, linkato 3098 volte)
Inserite nuove Photogallery:
  1. Presentazione Osservatore Nohano - Circolo Tre Torri
  2. Gara ciclistica Noha-Galatina-Soleto Domenica 25 Marzo 2007
  3. Università Popolare
  4. Paesaggio Noha dopo la pioggia
  5. fiera dei Cavalli del 17-04-2006 (prossimamente anche quelle del 09/04/2007)
Sono benvenuti, come sempre, i commenti e le considerazioni degli amici internauti.
 
Di Antonio Mellone (del 30/06/2014 @ 12:26:40, in NohaBlog, linkato 2709 volte)

Nel pomeriggio di giovedì scorso, in quella bella sala del palazzo della Cultura [sic], non so se per un attacco di dislessia acuta o in quanto poco avvezzo alla carta stampata (probabilmente la seconda delle due), il poveretto delegato dal comitato festa dei santi Pietro e Paolo di Galatina non riusciva a leggere con scioltezza il comunicato stampa, vergato senz’altro da un sadico, tanto che quando è giunto alla locuzione “pubblico ludibrio” (cui “la parrocchia e la comunità di fede” sarebbero state esposte per aver accettato caramelle dagli sconosciuti), nonostante il fervore, lo zelo, il sudore, il Nostro, con uno sforzo sovrumano e un serio rischio di ernia al cervelletto, in un paio di tentativi è riuscito finalmente a declamare questo cacofonico  lemma. Ma santo cielo, avrei voluto dire all’estensore di quelle note, ci vuol tanto a sostituire l’ostico “ludibrio” con vocaboli ben più agevoli come “biasimo”, “vergogna”, “riprovazione”?
Ma fosse solo questo il problema.

*

Il fatto è che purtroppo in quel pomeriggio d’inizio estate tutti gli astanti si son guardati bene dal proferire il vocabolo più difficile in assoluto da pronunciare in presenza di una o più persone vive: scusa. Evidentemente questo termine è ignoto, bandito, di più, censurato nella città di Galatina e nel suo circondario. Pare che il mea-culpa si debba recitare esclusivamente in chiesa battendosi il petto tre volte, ma guai ad ammettere fuori dalle mura del tempio le proprie colpe in pensieri, parole, opere e soprattutto omissioni. Sotto le volte della bella sala Celestino Contaldo si è assistito invece alla solita  excusatio non petita (che, come saprà perfino il portavoce del comitato, è accusatio manifesta) e nulla di più.

***

Date un’occhiata a quest’altro brano del famoso comunicato-stampa: “Abbiamo accettato il contributo senza fare domande, questo è vero. Ma siamo ancora convinti che certe domande, anche quelle giuste, appartengono alla politica e alla ideologia non a NOI!!! [notare il NOI a caratteri cubitali e ben tre punti esclamativi, ndr]”.
Ma davvero il cristiano si comporta come un allocco qualsiasi, come fosse incapace d’intendere e di volere, non ponendosi “certe domande”, facendo finta di non vedere e non sentire?
E poi ancora “Rispettiamo tutte le battaglie ambientali che il Salento e Galatina vorranno fare per il nostro territorio. Ma ribadiamo la nostra lontananza dalla politica!!! [altri tre punti esclamativi, caso mai non avessimo capito bene la prima volta, ndr]”.
Cosa? “Le battaglie ambientali che il Salento e Galatina vorranno fare”? Ho letto bene: “Vorranno fare”?
Perché, voi e i vostri figli, cari signori, non siete forse di Galatina e del Salento? Non respirate la stessa aria, non frequentate lo stesso mare, non vivete della stessa terra? Perché dovrebbero sempre essere gli altri a “fare le battaglie” per l’ambiente?
E quando papa Francesco parla di “custodire il creato”, non si riferisce per caso alla lotta per salvaguardare la natura (residua o superstite) che ci circonda? Non è forse anche questa “Politica”, nel senso più alto e nobile del termine?
Chi l’ha detto che “solo la politica, le istituzioni e i comitati ambientali possono e debbono occuparsi del merito”? Perché tirarsene fuori? Il credente non è un Cittadino come un altro che ha il diritto-dovere di intervenire, di informarsi e di essere informato? Oppure il cosiddetto fedele dovrebbe occuparsi soltanto di “processioni”, “luminarie”, “luci e bande”, candele e giaculatorie, rispondendo sempre “amen”, e non solo nel corso delle liturgie?
Caro papa Francesco, parli ai sordi.

***

Ciliegina sulla torta, come al solito, l’intervento del mio sindaco.
Poteva mancare, signore e signori, l’intervento di Mimino Montagna, che, a quanto pare, a tempo perso, smette i panni del medico per indossare la toga di avvocato difensore dei comitati-festa cittadini? Ovviamente no.
Infatti, Mimino nostro ha ribadito più volte la storia della buona fede (che, tra l’altro, nessuno ha mai messo in dubbio). Figuratevi se gli è saltato in mente di dire che forse lui ed i suoi compari di merende a palazzo Orsini avrebbero dovuto vigilare un tantino di più, visto che il Comune ha cofinanziato la festa con 16.000 euro di soldi pubblici, e vedere il logo del Comune di Galatina accanto a quello TAP non è, diciamo così, il massimo dell’eleganza.
Pensate che l’ineffabile sindaco di Galatina in un altro intervento, a proposito di alcune scritte sui muri lasciate da qualche idiota, ha (o avrebbe: fonte galatina.it) detto quanto segue: “Dopo il pacifico e chiarificatore incontro avuto con i ‘No Tap’ nella serata di giovedì non ci aspettavamo questo gesto esecrabile. [A quell’incontro] erano presenti, oltre all’Amministrazione comunale, anche i rappresentanti del Comitato festa. Un ingegnere dei ‘No Tap’ ha illustrato i motivi giuridici e tecnici della loro contrarietà al passaggio nei pressi di San Foca del tubo che porta il gas dal Mar Caspio. D’altra parte il Consiglio Comunale ha già votato un documento di sostegno alle posizioni del Comune di Melendugno”.
Chiaro? Loro, i NO-TAP, hanno illustrato i motivi giuridici e tecnici della loro contrarietà.
Come della loro contrarietà? Visto che il Consiglio Comunale “ha già votato un documento di sostegno alle posizioni del Comune di Melendugno”, non dovremmo parlare all together, sindaco in testa, di nostra contrarietà?
Mistero della buona fede.

*

Alla fine della fiera (“fine della fiera” ormai in tutti i sensi) nessuno ha osato parlare di restituzione dei soldi (figuriamoci); nessuno ha osato azzardare l’ipotesi della revoca del patrocinio (manco per sogno); nessuno si è assunto l’onere di spiegare, magari dal pulpito, i danni e le beffe del TAP (posto che siano stati compresi gli uni e le altre).
Tutto si è concluso invece come previsto dal copione: a tarallucci e vino.
Sicché la stragrande maggioranza dei galatinesi potrà continuare a credere che l’acronimo TAP stia per “Ti Amo Pietro”, ovvero, a seconda della devozione, “Tanti Auguri Paolo”.

Antonio Mellone

 

La validità della proposta culturale, dei temi e degli argomenti che verranno trattati, l’articolazione in un fitto programma giornaliero di convegni, eventi, nelle diverse sezioni anche multimediali, la peculiarità e l’alto spessore degli ospiti (il tutto accostato alla grande fiera che si terrà nei due padiglioni siti all’interno del Centro Fieristico di Galatina) avranno l’intento di dare un marchio di unicità al “Festival della Cultura”- Culture trade show. L’interessante progetto culturale, messo in atto dall’Associazione “Festival della Cultura” e dalla fieraSalento Spa, ha entusiasmato anche le Istituzioni che hanno visto in esso un segno di riscatto del nostro territorio nell’ambito culturale. Con la collaborazione del Comune di Galatina, della Provincia di Lecce, della Regione Puglia e dell’Università del Salento, la rassegna si prepara a varare un evento culturale di grande importanza nel Sud Italia. Il tema conduttore della prima edizione, che si terrà dal 17 al 19 Marzo 2011 a Galatina (Lecce), sarà: “Homo Italicus. Storie, Miti e Pensiero in 150 anni”: una tematica che accompagna le celebrazioni dell’Unità d’Italia che si svolgeranno nel 2011 in tutta la Nazione, ripercorrendo i momenti salienti che il nostro Paese ha vissuto in 150 anni di Unità.

www.connectmagazine.it

 
Di Antonio Mellone (del 09/09/2017 @ 11:39:16, in Eventi, linkato 2305 volte)

Ritorna puntuale la “fiera dei cavalli” di Noha, e si rinnova il fascino di tradizioni antiche, tra la veracità degli allevatori, la curiosità dei visitatori, lo strepitio degli zoccoli sul terreno, e il ricco mercatino di frutta e verdura, di prodotti da masseria, di attrezzi agricoli e, ovviamente, di tutto l’occorrente per l’equitazione.

Nel piazzale antistante il campo sportivo, tra l’aria fresca di fine estate, sfilano i destrieri di diverse taglie, razze, specialità e mantelli multicolori. Tra nitriti, criniere al vento e “selfie con il cavallo”, i cavalieri fanno bella mostra di sé e dei loro “fedeli amici” cercando di meritarsi uno dei numerosi premi in palio da assegnare al più bravo, al più bello, al più decorato, al più elegante, al più forte, al più particolare e spettacolare.

Sicché (come al solito), essendoci l’imbarazzo della scelta, tutti saranno i vincitori della kermesse equestre nohana - e dunque tutti i partecipanti, nessuno escluso, verranno gratificati con un bel trofeo in ricordo di Noha, “Città dei Cavalli”.

Mel

[fonte: quiSalento – settembre 2017]

 
Di Redazione (del 26/06/2021 @ 11:37:15, in Comunicato Stampa, linkato 1200 volte)

Un Videomapping in 3d sulla facciata della Chiesa Madre di Galatina sarà proiettato nelle sere del 28, 29 e 30 giugno in occasione della festività dei Santi Patroni Pietro e Paolo.

La proiezione avrà una suggestiva base musicale, con animazione degli elementi architettonici, riproduzione di scene pittoriche legate ai santi e provenienti sia dalla Chiesa Madre che dalla Basilica di Santa Caterina. Caratteristici scorci del centro antico comporranno scene uniche per impatto visivo. Ci saranno anche riferimenti alla tradizione popolare legata alla festa patronale, in un intreccio di luci come ad osservare la bellezza delle luminarie.

Gli oltre ottocento metri quadri della superficie della facciata della Chiesa saranno lo sfondo per una proiezione unica, mai vista prima per tipologia e qualità.

L’ opera è della Ditta PROIETTA di Torino che, per ultimo, ha realizzato un videomapping sulla facciata della Basilica di Assisi durante lo scorso periodo di Natale.

Appuntamento alle ore 21:30 di lunedì 28 giugno e comunque alla fine di una rappresentazione teatrale che si terrà nella Chiesa Matrice. La proiezione, durante le tre serate, sarà ripetuta ad intervalli regolari di circa 20 minuti.

In questo modo, insieme al mercatino della tradizione popolare ed i laboratori artigianali dal vivo, l’area luna park e street food presso la Zona fiera, abbiamo, fra i primi comuni in Puglia, contribuito alla ripresa delle iniziative incluse nelle giornate dedicate alle feste patronali.

È da soli venti giorni che siamo ritornati in zona bianca e sono stati giorni di grandissima intensità per la programmazione e realizzazione delle attività.

Tutto nel rispetto delle norme anticovid vigenti, ma anche nel rispetto delle indicazioni relative al blocco operativo dei comitati festa locali.

Galatina si è posta come apri fila e modello operativo. Ogni iniziativa è stata relazionata e condivisa con le istituzioni di controllo che, proprio per la valenza originale, hanno voluto verificarne la fattibilità.

Voglio ringraziare per il grande lavoro svolto gli uffici comunali con particolare riferimento all’Ufficio Commercio, Polizia Locale e Ufficio Lavori Pubblici.

Buona festa a tutti allora.         

Nico Mauro        

Assessore attività produttive e turismo

 

Potrebbe essere un caso studio quello della fiera Nazionale ARTi Mediterranee (in programma a Galatina dall’8 al 12 agosto 2012), che con un format innovativo aveva l’ambizione di creare uno strumento unico per fare sistema con le aziende, i privati, gli artigiani, gli artisti e le associazioni del mediterraneo, per realizzare non una mera piazza di scambio commerciale, ma un’esperienza del mediterraneo e delle sue culture.
A Gennaio Pubblidea aveva ricevuto formale autorizzazione da parte del CDA di fieraSalento, eppure Il mancato svolgimento della manifestazione, secondo quanto riportato dall’ex  vicepresidente, ora liquidatore della società, il Dott. Mauro Spagnulo, sarebbe da attribuire all’assenza del certificato di prevenzione incendi e di altri requisiti indispensabili come la mancanza di energia elettrica, di acqua potabile e della certificazione di idoneità di parte dell’impianto elettrico.
Le conseguenze dell’annullamento di un evento di caratura internazionale, a cui avrebbero preso parte espositori provenienti da tutto il bacino Mediterraneo, sono di grande rilievo per la società organizzatrice non solo in termini economici, ma anche di credibilità.
E’ inaccettabile che a fare le spese di una così evidente inadempienza sia Pubblidea, un privato che vive del frutto del proprio lavoro, la cui unica colpa è quella di aver puntato sulla valorizzazione e promozione del proprio territorio.
L’impegno di Pubblidea a sostegno dello sviluppo territoriale, alla pari di quello di altri protagonisti privati che cercano di muoversi in una situazione economica già di per sé difficile, è inghiottito dalla stagnante e diffusa mal gestione che, in casi come questi, caratterizza le istituzioni.
La denuncia di Pubblidea vuole infatti essere il simbolo della lotta all’illegalità e alle prepotenze di certuni, a scapito dei tanti piccoli imprenditori che fanno oggi più che mai innumerevoli sforzi per resistere alla crisi e generare crescita economica e sociale.
C’è da chiedersi a cosa sia legato il silenzio totale dei soggetti istituzionali coinvolti e più volte vanamente sollecitati.
Inoltre, non possiamo non domandarci da quanto perduri questa situazione; se e quali manifestazioni siano state effettuate in carenza delle necessarie idoneità strutturali e se il CDA di fieraSalento, al momento della delibera autorizzativa, fosse a conoscenza della situazione specifica in cui si trovava il Quartiere Fieristico.
Infine, ci chiediamo in base a quale criterio l’Amministrazione Comunale di Galatina ha stabilito di finanziare altre iniziative estive, privando di qualsiasi contributo una delle uniche manifestazioni fieristiche in Italia a godere del patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico.

Antonio Garzia, titolare dell’azienda organizzatrice dichiara in proposito: “Con rammarico abbiamo dovuto annullare la manifestazione e, in questo momento, mi sento in dovere di ringraziare quanti fino ad ora ci hanno sostenuto e accompagnato in questo percorso di sviluppo e di promozione delle imprese e delle realtà che onestamente cercano di crescere in questo contesto. Fra coloro che ho il dovere di ringraziare non posso non citare espressamente la Camera di Commercio Italo-Tunisina, quella di Hong Kong, i fotografi di Whiroo e Shoot For Change, la Fondazione Paolo Tarso e l’Associazione Artiterapie, oltre che i numerosi Comuni ed Espositori che da tutta Italia e dall’estero hanno dato a noi e a questa terra grande fiducia. Ed in funzione di tutto ciò, noi ci proponiamo di portare comunque avanti con forza e caparbietà questo progetto, che realizzeremo nel corso del 2013 insieme a tutti i sostenitori di quella che ancora una volta si conferma un’esperienza di vita e una missione”.

 
Di Redazione (del 14/12/2014 @ 11:32:03, in Necrologi, linkato 3314 volte)

All'età di 85 anni, serenamente, "senza dare fastidio", come diceva lui, ci ha lasciati il caro Luigi Pasquale Abaterusso, da tutti conosciuto semplicemente con il nome di Gino.

Era buono e cordiale con tutti, Gino. Devoto alla Madonnina di Lourdes, la cui grotta si trova nelle immediate adiacenze di casa sua, era uno dei componenti del piccolo comitato festa organizzatore della solennità che si celebra nel mese di febbraio in via Aradeo, con tanto di fuochi pirotecnici.

Essendo impossibilitato a parteciparvi di persona, tempo fa, noi del sito Noha.it gli abbiamo fatto dono di un DVD con le riprese della spettacolare "fiera dei Cavalli - Madonna delle Grazie", organizzata da Agostino, suo figlio, e dai suoi bravi amici. Gino, per questo, non finiva più di ringraziarci.

Ai figli Agostino, Antonio e Aldo, alle rispettive consorti, ai nipoti, ai parenti, e a tutti i suoi amici, giungano le nostre condoglianze.

La redazione di Noha.it

 
Di Albino Campa (del 24/11/2010 @ 11:22:07, in Cronaca, linkato 3861 volte)

Son 25 gli arresti eseguiti dai carabinieri della compagnia di Gallipoli e della tenenza di Copertino. L'operazione è stata denominata 'Mercante in fiera'. Il blitz mette in ginocchio gestori e manovalanza del narcotraffico tra Copertino e Galatina. Sono queste le zone di influenza e le piazze di due distinti gruppi che fanno capo al clan dei Coluccia, attivo nel galatinese. Figura centrale dell'organizzazione un 40enne di Noha.
Al gruppo criminale è contesta anche, e da qui il nome dell'operazione 'Mercante in fiera', il tentativo di mettere le mani sull'Ente fiera di Galatina. Le indagini sono partite dalla denuncia, risalente al 2009, di un imprenditore finito nel mirino dell'attività estorsiva dell'organizzazione.
Nel corso del blitz è stato sequestrato 1kg di marijuana e quantitativi minori di cocaina ed eroina, oltre una pistola calibro 6.35. E' stato arrestato chi la deteneva. In tutto sono 15 gli indagati a piede libero.

per maggiori informazioni sull'operazione "Mercante in fiera" clicca qui.

Di Seguito il link del video dell'arresto mandato in onda da TeleRama News

visualizza

 
Di Redazione (del 28/02/2015 @ 11:07:06, in Necrologi, linkato 3847 volte)

Si è spento a Noha dopo lunga malattia il caro Tonio Rossetti, da tutti conosciuto come uno degli organizzatori della storica fiera dei cavalli di pasquetta. Con lui se ne va un altro pezzo di storia di Noha. A noi altri il compito di continuare nell'impegno per il bene ed il bello della nostra comunità.
I funerali avranno luogo domenica 1 marzo 2015, alle ore 15.00, a Noha presso la chiesa di San Michele Arcangelo.

Alla moglie, ai figli, e agli altri parenti formuliamo le nostre condoglianze.

 

 

 
Di Albino Campa (del 15/04/2012 @ 10:41:55, in Eventi, linkato 2828 volte)

La manifestazione, causa pioggia,  è stata rimandata a  Domenica 22 Aprile 2012
Mentre oggi alle ore 18.00 di svolgera la presa della cuccagna, tempo permettendo.

 
Di Albino Campa (del 16/02/2010 @ 10:39:47, in NohaBlog, linkato 3285 volte)



Il nostro concittadino Carmine Tundo in arte Romeus salirà oggi 18 Febbraio verso le 23.45 sul palco dell'Ariston per iniziere la sua avventura nella categoria 'Nuova generazione' al Festival di Sanremo 2010 con il brano "Come l’autunno".

Romeus è un cantautore ed è il vincitore di SanremoLab e porta la canzone "Come l’autunno", (musiche di Romeus, testo di Francesco Tricarico e Romeus) racconta questa stagione come una fase di passaggio, di attesa e di riflessione sulle scelte che cambiano la vita. Una stagione triste ma fiera che nella vita di un giovane come Romeus rappresenta una fase di crescita e maturazione.

Di seguito il testo della canzone:

Lei era pallida
quando le dissi di dimenticarmi e non cercarmi più
pareva incredula
perché un minuto prima le giurai convinto il mio amore immenso.
Ma mentre l’autunno sbagliava il sentiero
in un unico istante compresi il mondo per davvero
le mie voglie più sincere, le illusioni e le preghiere
ed il mondo tutto intorno da capire anche sbagliando.
Lei era così scettica
e mi costrinse a rivedere quell’assurda convinzione
le spiegai che l’amavo,
Dio sa quanto l’amavo ma l’intero universo mi chiedeva un pegno in cabio.
E come l’autunno che spoglia una siepe
mi spoglio anch’io di ciò che mi rende felice
le mie voglie più sincere, le illusioni e le preghiere
ed il mondo tutto intorno da capire anche sbagliando.
Tutto per trovare un briciolo di verità.
Tu dove sei?
Dove sei?
E come l’autunno che è triste ma fiero
rendo indietro alla vita ciò che è triste ma fiero
rendo indietro alla vita ciò che ho amato davvero
forse sto sbagliando tutto e vorrei poterti dire
che perdendo questo amore non sarò mai felice.
Come l’autunno.
Come l’autunno.




 
Di Antonio Mellone (del 05/04/2015 @ 10:24:05, in Eventi, linkato 2573 volte)

Ormai, come si dice, è glamour trascorrere il lunedì pasquetta in quell’“Arcadia” che risponde al nome di Noha, dove dalla mattina alla sera si avrà modo di assaporare il gusto pieno della vita salentina non ancora OGM.

Dalle prime ore dell’alba e fino all’ora del simposio, sul bel prato ubicato nei dintorni dell’antica chiesetta dedicata alla Madonna di Costantinopoli avrà luogo la 62° fiera dei Cavalli (la prima dedicata alla memoria del suo storico organizzatore, il povero Tonio Rossetti, venuto a mancare proprio qualche settimana fa).

Per il pranzo, i viaggiatori (non ci piace appellarli turisti: questi ultimi è meglio che vadano ad incolonnarsi altrove) non hanno che l’imbarazzo della scelta, che va dalla classica scampagnata in una delle praterie intorno a Noha alla degustazione delle leccornie da “Le Putìè”, l’ottimo ristorante locale di via Agrigento, numero 35 (cfr. anche Tripadvisor, che lo considera uno dei migliori della zona quanto al rapporto qualità/prezzo). In alternativa potrebbe farsi invitare al desco da qualche nohano doc disponibile, sulla cui tavola non manca certo il bendidio.

Nel pomeriggio, poi, dopo la siesta (qui da noi è d’uopo un'oretta di pennichella postprandiale, soprattutto nei giorni di festa), precisamente alle ore 18.00, la statua della “Madonna delle Cuddhrure”, quella vestita a festa con il manto celeste e con il mazzolin di fiori in mano, lascia la chiesa madre di San Michele Arcangelo e, portata in spalla dalle donne nohane, come tradizione vuole, si dirige alla volta della chiesetta a lei dedicata, dove avranno luogo le laudi e le altre preghiere di rito.

Alla fine della sacra funzione, tutti si muovono alla volta del grande prato (quello stesso della fiera dei cavalli) dove c'è la presa della cuccagna che culmina con lo sventolio della bandiera italiana e la distribuzione delle caramelle gettate in diverse direzioni dalla sommità di quella pertica, espugnata dal solito Michelino Pipìo (nel senso di pijo la cuccagna), il "ragazzo" cinquantenne che ormai da qualche lustro riesce a conquistare, con l’agilità di un diciottenne, le prelibatezze appese con lo spago alla ruota di bicicletta issata in cima a quell’alto pennone preventivamente ingrassato ben bene per renderlo scivoloso.

Al termine della cuccagna, con una sincronia da orologio svizzero (non nohano: staremmo freschi) partono verso il cielo i fuochi artificiali, al cui epilogo l’“assemblea” si scioglie per sparpagliarsi subito dopo nei diversi quartieri di Noha dove vengono incendiate le  corvine “Curemme” appese in alto sulle strade sin dall’inizio della Quaresima. Le brevi cerimonie di ecpirosi catartica si concludono con la distribuzione a tutti gli astanti di fette di colomba pasquale, biscotti e cuddhrure, innaffiate da abbondanti libagioni di spumante, prosecco, o brachetto.

La serata si conclude in musica con il gran concerto bandistico di Noha - diretto dalla nostra brava Lory Calò - il quale, dal palcoscenico allestito nei pressi del testé restaurato Calvario, si esibirà nei brani musicali più belli di sempre, che vanno dalle marce tradizionali alla musica pop e jazz.

Questa è Noha, la sua passione, il suo appeal: non un paesaggio da cartolina, magari ritoccato con Photoshop, ma una miscela di sobrietà, genuinità, umanità.

Antonio Mellone
 
Di Antonio Mellone (del 27/09/2021 @ 10:09:07, in NohaBlog, linkato 1082 volte)

Non è elegante accingersi a vergare un breve ricordo di “tanto raggio” partendo da una diciamo autocitazione. Però, un po’ per far meglio comprendere il fatto e un po’ per la faccia tosta che mi ritrovo, la faccio ugualmente.

Allora, vergin di servo encomio e ovviamente di codardo oltraggio, nell’aprile del 2007 per i tipi di Infolito Group (Milano) uscì, con molte, molte licenze poetiche, un mio libello di “Scritti in onore di Antonio Antonaci”, prefato da par suo dal prof. Zeffirino Rizzelli.

E qui potrei chiudere il discorso rinviando il lettore a quel volumetto rabberciato alla men peggio (ma meglio di così, scusate, non saprei fare), reputando concluso questo mio intervento in memoriam e lasciando finalmente in pace questa tastiera. Invece no.

*

Conobbi, dunque, il prof. mons. Antonio Antonaci (io però l’ho sempre appellato con il solo titolo accademico) partendo dalla fine, voglio dire dalla sua ultima creatura in termini volumetrici, cioè il monumentale Galatina – Storia e arte (ed. Panico, Galatina, 1999) che acquistai nel 2002 presso la Libreria Viva. Orbene, dopo aver divorato, compulsato e preso nota di molte cose contenute in quelle oltre mille pagine curatissime, non rammento bene a chi chiesi come potevo fare per incontrarne l’autore. Sta di fatto che l’auspicato convegno avvenne nella tenuta di Sirgole, feudo di Noha, dove Monsignore villeggiava nella sua graziosa casetta, sul finire dell’estate di quell’anno, precisamente il 19 ottobre del 2002. La scusa fu l’autografo da far apporre sulla prima pagina di quel ponderoso tomo, che dunque portai con me ben allacciato al portapacchi posteriore della mia bicicletta. Fu questo l’inizio delle mie visite al Professore che avvenivano nel corso dei fine settimana, non tutti ma molti, di ritorno dal barese dove allora come ora (ma ora giocando praticamente in casa) prestavo la mia attività lavorativa alle dipendenze di un istituto di credito.  

Erano incontri, quelli, nei quali non funzionava la partita doppia: il mio Dare era nullo in confronto all’Avere. Chi ci guadagnava nel corso di quei meeting era sempre il sottoscritto: non andavo mai via da quelle conversazioni senza aver appreso qualcosa, conosciuto un personaggio, approfondito un argomento di carattere storico, ecclesiale o filosofico. Mai potrò scordare quando, per rispondere a una mia curiosità su quell’autore medievale, Antonaci mi parlò diffusamente della figura di Meister Eckart, o quando gli chiesi del pensiero di Ortega Y Gasset. Altro che Wikipedia.

E poi i libri. Quando non era egli stesso a darmene copia (“Tolle et lege” – mi diceva facendo eco alla voce del famoso bambino delle Confessioni di Sant’Agostino), provavo a procacciarmi da solo l’ambito bottino antonaciano.

E così ho vagabondato per librerie antiquarie tra Milano, Bari e Roma, per curie vescovili, come quella di Otranto, dove mi procurai il volume “Editoriali”, 52 articoli pubblicati su “L’Eco Idruntina” dal ‘61 al ’67; per case generalizie, tipo quella delle Suore Apostole del Catechismo a Santa Fara di Bari, che gentilissime mi donarono il “Cornelio Sebastiano Cuccarollo”; per bancarelle, come quelle della fiera del libro di Campi Salentina, dove rintracciai e acquistai senza badare a spese “Questo è il Salento” del 1956; per mercatini di rigattieri, onde pagai uno sproposito un minuscolo fascicolo del 1952 dal titolo “S. Pietro in Galatina” - ma avrei sborsato anche il doppio; per sagrestie, come quella dell’Arciconfraternita dell’Addolorata e quella della chiesa della Madonna della Luce in Galatina, o come quella del Santuario della Madonna della Coltura di Parabita, per le rispettive guide; per circoli cittadini, tipo la Società Operaia di Galatina, per il volumetto che raccoglieva il discorso di Antonaci letto in occasione dei cento anni di storia di quell’associazione di mutuo soccorso; per case private, ad Andrano per esempio, dal nunzio apostolico Luigi Accogli, il quale, per il tramite di una sua collaboratrice spagnola, mi fece pervenire la sua biografia oltre che addirittura una lettera di scuse per non essere riuscito a incontrarmi (ma l’arcivescovo si trovava negli Stati Uniti per la cura di un cancro, che da lì a pochi mesi si rivelò fatale).

Potrei continuare a lungo stancando il lettore - quell’unico che sarà arrivato sin qui – continuando a parlare dei fatti miei e della mia amicizia con Antonio Antonaci, professore universitario, prete e scrittore, e studioso enciclopedico, osservatore acuto e dotto, pensatore illuminato e, non ultimo, conversatore divertente, senza riuscire né a delineare una sua biografia intellettuale né un’epitome della sua opera omnia. Non m’impelago nemmeno nell’approfondimento dei cinque filoni di studio che lo interessarono, vale a dire il filosofico, il teologico, il biografico, lo storico e il socio-politico, molti sparpagliati nei suoi libri che custodisco gelosamente, se no davvero non la finirei più.

Li razziavo quei libri, facendo mie molte espressioni che trovavo perfette, li sottolineavo, li consideravo una palestra del bello scrivere, li recensivo man mano che finivo di divorarli con vera appetenza cartivora. Poi raccolsi i miei appunti nel libercolo celebrativo di cui all’iniziale autocitazione.  

Ma poco prima che uscissero dai torchi del tipografo quegli “Scritti in Onore”, per ben due volte, in tempi affatto diversi - la prima in quel di Cutrofiano e la seconda proprio a Noha – stavo per rimaner vittima di un colpo apoplettico allorché, viaggiando in macchina, per caso mi accorgo del manifesto funebre con su scritto il nome di (tale) Antonio Antonaci.

In entrambi i casi ho inchiodato la mia auto, con il rischio di venire tamponato, e sono sceso a controllare da vicino: in tutte e due le evenienze si trattava per fortuna di un’omonimia (un Antonio Antonaci era coniugato; l’altro, poveretto, aveva la metà degli anni di Monsignore).

Il terzo manifesto, diciamo quello autentico, ebbi modo di leggerlo a Galatina nel pomeriggio del 27 settembre del 2011: oggi di dieci anni fa.

Ebbene sì, mi ci son voluti tre manifesti funebri per capire, a scoppio ritardato, che il prof. mons. Antonio Antonaci non è mai morto.

 

Antonio Mellone

[Fonte: galatina.it]

 
Di Albino Campa (del 23/04/2007 @ 10:08:24, in PhotoGallery, linkato 5308 volte)
Inserita una nuova Photogallery:
 
 
  1. fiera dei Cavalli - Pasquetta 2007
 
Sono benvenuti, come sempre, i commenti e le considerazioni degli amici internauti.
 
Di Antonio Mellone (del 24/04/2023 @ 10:06:55, in NohaBlog, linkato 728 volte)

A Noha, per istrada, non è inconsueto imbattersi nel passaggio di un calesse o di una carrozza trainata da uno o più cavalli, quando non di un cavaliere errante a bordo del suo destriero. Non so agli altri, ma a me certi quadretti trasmettono un senso di bucolica, georgica serenità, nonostante le nostre contrade non siano ubicate né letterariamente nell’idilliaco mondo dell’Arcadia (tipo quello cantato dal Metastasio), né letteralmente, vale a dire geograficamente, dato che il Peloponneso è in Grecia e non nella Grecìa Salentina.

Eppure questo piccolo mondo antico (concetto affatto diverso da quello di Jurassic Park) sembra voler sopravvivere nelle nohane lande, sfidando la post-modernità di una società liquida e tendenzialmente nichilista che ci vorrebbe tutti intruppati al servizio del capitale, indifferenti ai valori della tradizione e viepiù del sacro, e subalterni ai mercati: ergo consumatori eterodiretti in gregge alla volta del centro commerciale di rito o in alternativa della piattaforma Amazon (chissà quando riusciremo a dedurre una buona volta che, di questo passo, la vera merce siamo noi).

E questa voglia di comunità e di esistenza (o resistenza) in vita avviene perché in maniera più o meno consapevole sopravvive in loco un pizzico di senso del bene comune non disgiunto da una spolverata di passione: complemento essenziale, quest’ultima, dell’asse ereditario che si apprende soprattutto per imitazione, onde questo borgo viene appellato ormai da un bel po’ “Città dei cavalli” pur senza un visto ufficiale da parte delle cosiddette istituzioni, reputando dunque più che sufficiente alla bisogna la vox populi. Mo’ non per fare una scampanata campanilistica (chiedo venia per l’allitterazione), ma nell’appena passata fieracavalli di Verona, novembre 2022,  la scuderia Sant’Eligio di Noha dei fratelli Bonuso, che annovera tra le sue fila addirittura un istruttore di nazionalità spagnola, s’è aggiudicata il primo premio assoluto per la categoria “Tiri a 4” nel XII concorso “Verona in carrozza”. Per dire che, almeno in questo campo, non siamo secondi a nessuno.

V’è da aggiungere che tempo fa a Noha, nell’arco dell’anno, si celebravano due fiere dei cavalli: quella del lunedì di Pasqua e quella della Madonna delle Grazie. Si trattava di due appuntamenti imperdibili per gli intenditori, gli appassionati e i curiosi di ogni dove, un momento di ritrovo, uno scambio di cortesie, come dire, cavalleresco tra gli addetti ai lavori, presenti a questa o a quella kermesse - benché vi sarebbe da riconoscere che sono sempre stati i cavalli e i cavalieri di Noha, intra moenia et extra, a fare, ehm, la parte del leone. Ora, un po’ per via del politically correct e un po’ anche a causa di un virus, scusa buona per resettare liturgie secolari e per realizzare il Divide et impera dell’autoritarismo 4.0 (quando invece preservarne atmosfera, dimensione, identità e cultura sarebbe già uno straordinario programma politico), molte fiere dei cavalli nelle quali si gareggiava in prove di forza, resistenza, bellezza, velocità, eleganza, e così via, o sono scomparse dalla circolazione o hanno lasciato il posto a ben più prosaiche sfilate equestri per le vie cittadine. Molto suggestive anche queste ultime, non c’è che dire, ma (mi auguro di sbagliare) i cavallo-raduni nohani del passato rischiano di essere ormai soltanto un ricordo impresso nelle fotografie o nei video pubblicati sul blog Noha.it, che arrivano a registrare decine di migliaia di visualizzazioni tuttora attive.

Sarà forse anche per questo che recentemente qualche personaggio local in cerca del suo ultimo quarto d’ora di popolarità (nel gergo politichese “visibilità”) s’è pure adontato per non essere stato, diciamo così, adeguatamente ritratto. Spiacenti, ma in manifestazioni come questa l’obiettivo delle nostre camere difficilmente indulge ai somari. Quantunque provino, maldestramente, a darsi all’ippica.

Antonio Mellone

[Articolo apparso su “il Galatino”, Anno LVI, n. 8 21 aprile 2023]

 
Di Albino Campa (del 26/06/2011 @ 09:25:35, in Eventi, linkato 3421 volte)

Segui su Galatina2000 la diretta web dello speciale fiera Campionaria. Ogni giorno un collegamento no-stop dallo stand di galatina2000.it all'interno del Quartiere Fieristico. Intervisteremo i nostri ospiti, chiederemo ai passanti le loro impressioni, e tante tante sorprese che stiamo preparando per voi.

Domenica 26 giugno 2011 alle ore 19:00 taglio del nastro per la 62^ edizione della fiera Regionale Campionaria di Galatina. Alla presenza del Presidente della Provincia, dell’Amminsitrazione di Galatina, del Presidente di fierasalento Spa e delle autorità civili e militari aprirà i battenti l’attesa manifestazione fieristica, giunta alla 62^ edizione, che si svolgerà presso il quartiere fieristico di Galatina dal 26 al 30 giugno 2011. Alla mostra mercato che osserverà l’apertura tutti i giorni dalle 18:00 alle 23:00 saranno presenti circa 70 espositori dei settori Agricoltura, Artigianato, Commercio ed Industria provenienti dalle provincie Pugliesi ma anche da alcune regioni italiane: la Campania, la Sicilia, la Basilicata, la Lombardia, il Veneto e il Lazio. Accanto ai tradizionali prodotti vi saranno alcune novità che, ci auguriamo, interesseranno i partecipanti.
La Fiat Auto Spa presenterà in anteprima il nuovo SUV “Freemont” nato dalla collaborazione con la casa automobilistica americana Craysler.
Sarà presente una sezione dedicata alla nautica con le imbarcazioni del noto cantiere nautico salentino Blu&Blu che sta riscuotendo tanti successi in Italia ed all’estero.
Nello stand della Maico (azienda internazionale del settore) è a disposizione uno spazio che consentirà, a quanti vorranno, di usufruire gratuitamente di un controllo dell’udito.
Sarà, inoltre, presenti alcuni marchi di rilievo nazionale come Sky ed Infostrada. Una sezione, infine, è dedicata al settore delle energie alternative con la presenza di diversi operatori del settore.
Quest’anno il CdA di fierasalento ha voluto arrichire l’iniziativa allestendo un’Area Eventi dove saranno ospitati degli spettacoli rivolti alle diverse fasce di età:

  • il giorno 26 alle ore 21:30 Uccio De Santis con il noto gruppo teatrale dei MUDU’,
  • il giorno 27 dalle ore 18:00 alle 23:00 saranno ospitate le selezioni ufficiali per il salento della Edemol del Reality show “GRANDE FRATELLO”
  • il 29 giugno alle ore 19:30 sarà dedicato ai più giovani il cabaret con “Cipolla & Petrosino”.

Per gli appassionati del settore, durante i cinque giorni di svolgimento della fiera Campionaria, si terranno alcuni tornei ed esibizioni di calciobalilla, con la presenza dei neo campioni d’Italia e dei campioni salentini della categoria, organizzato dalla Lecce Calciobalilla e dalla Federazione Italiana Calciobalilla.
Quanti presenteranno all’ingresso del quartiere fieristico l’apposita cartolina in distribuzione in questi giorni potranno, versando solo un euro, ottenere un ingresso omaggio alla Campionaria.
Il ricavato da questa iniziativa sarà interamente devoluto a Cuore Amico, la proposta benefica a sostegno di bambini salentini affetti da gravi patologie o aventi particolari necessità, non risolvibili con interventi del Servizio Sanitario Nazionale e del sistema di assistenza sociale, le cui famiglie non sono nelle condizioni economiche per affrontare autonomamente i costi per le cure necessarie.
 
Di Redazione (del 05/07/2022 @ 09:11:31, in Comunicato Stampa, linkato 379 volte)

La conclusione di una campagna elettorale per l’elezione del Sindaco e la nomina del nuovo Consiglio Comunale merita qualche riflessione. Anzitutto bisogna riconoscere che è stata una competizione molto intensa e piena di contenuti, condotta con animosità e con la partecipazione attenta degli elettori.

Sono state rivalutate, rispetto alle precedenti campagne elettorali, le modalità di proporsi all’elettorato facendo risorgere gli incontri pubblici con comizi vibranti da parte dei contendenti. E non sono mancati gesti lodevoli, proprio nella dirittura finale quando il responso dello spoglio ha assegnato la vittoria al candidato Vergine.  Occorre dare atto della correttezza e del bel gesto compiuto dal Sindaco uscente, Marcello Amante, allorquando, subito dopo l’esito del ballottaggio, si è recato al Comitato del Sindaco neoeletto, Fabio Vergine, per esprimere le congratulazioni e l’augurio di buon lavoro.

Al di là dell’atto istituzionale, che poteva avere modi e tempi differenti, il gesto dell’ex Sindaco Amante, intervenuto al termine di una campagna elettorale dai toni accesi e in alcuni frangenti anche aspri, è degno di lode.

L’aver voluto creare un varco nel folto gruppo dei sostenitori del suo avversario politico, che tributavano applausi al neo sindaco, ed aver guadagnato il posto su un palco improvvisato, affiancandosi a Fabio Vergine e scambiandosi una stretta di mano, è un atto che nobilita il comportamento di Marcello Amante.

Ciò detto viene spontanea la domanda: cosa di significativo ha lasciato la campagna elettorale soprattutto in relazione alla vittoria, sul filo di lana, di Fabio Vergine? Secondo me emerge, in modo chiaro, la volontà dei vincitori di voler cambiare rotta per riportare Galatina al centro della vita economica e sociale del Salento.

Non è un caso che la battaglia elettorale sia risultata appassionata ed accanita soprattutto nella fase del ballottaggio che, grazie all’ impegno straordinario-anche a livello provinciale- della coalizione che sosteneva il Sindaco uscente, ha portato lo stesso ad una incollatura da Fabio Vergine.

Ma perché tutto questo interesse per la nostra comunità?

Il motivo è presto detto: la fine dell’anno in corso, dal punto di vista politico, per il Salento è rilevante non tanto perché dopo la recente scissione nel Movimento 5 Stelle si potrà andare ad elezioni politiche anticipate, ma perché entro la fine dell’anno, ma verosimilmente all’ inizio del 2023, si dovrà eleggere il nuovo Presidente della Provincia.

Galatina sarà determinante per la riconferma dell’uscente Minerva o al contrario per la nomina di altro Presidente: e tra i papabili ci potrebbe essere proprio il neoeletto Sindaco Vergine!

Certamente sarebbe un inizio strabiliante per il recupero politico della posizione che spetta alla nostra Galatina. Ma la vittoria di Vergine ha un altro significato ben più ambizioso che è quello di difendere l’identità di Galatina attraverso il rilancio del Quartiere Fieristico e dell’Ospedale Santa Caterina Novella.

Quella della sanità da rilanciare con i fondi del PNRR sarà una battaglia che dovrà vedere impegnato il Comune di Galatina e il Sindaco, nella sua qualità di Presidente del Distretto socio-sanitario, che fa capo al nostro Comune, insieme a Soleto, Sogliano, Cutrofiano, Aradeo e Neviano.

Bene, molto bene, ha fatto il Sindaco Vergine a preannunciare che il Consiglio Comunale neoeletto sarà chiamato a deliberare la costituzione della Commissione Consiliare Permanente, presieduta da Antonio Antonaci, che dovrà occuparsi della sanità e, conseguentemente, del nostro ospedale; e ciò anche per restituire un ruolo di rilievo al nostro glorioso Santa Caterina Novella. 

Gli antichi fasti non potranno ritornare ma, certamente, si potranno attribuire al nostro Ospedale funzioni che torneranno utili a tutta la comunità dell’intero distretto: in una parola occorrerà potenziare la diagnostica.  A tal proposito Galatina al Centro, di cui mi onoro di essere Presidente, ritiene utile segnalare un’indicazione, che può apparire scontata, che è quella di inserire nella commissione un componente di ciascun comune del Distretto Socio-Sanitario, senza che necessariamente sia un consigliere comunale, meglio sarebbe coinvolgere i medici di base.

Inoltre Galatina al Centro, molto prima che iniziasse la campagna elettorale, ha costituito un gruppo di lavoro composto da: Michele De Benedetto, Augusto Calabrese e Carmine Attanasi tutti affermati medici- professionisti che hanno portato a termine un lavoro interessante inerente l’importanza e il miglioramento della medicina territoriale che non può prescindere da una stretta collaborazione tra medici di famiglia e ospedale.

La nostra Associazione è assolutamente disponibile a collaborare come meglio riterrà opportuno l’Amministrazione Comunale di Galatina. Personalmente credo sia un segnale importante per la nostra Città dimostrare che la civica amministrazione interagisce e collabora con la società civile.

Dicevo che la tutela dell’identità di Galatina passa anche attraverso la rivendicazione che la fiera del Salento ci appartiene e non può essere scippata ai Galatinesi! Un’occasione per affermare che la fiera è ancora viva è rappresentata dalla richiesta presentata dalla società che promuove l’evento “Promessi Sposi” da realizzare nel 2022 al Quartiere Fieristico, con una struttura tensostatica finalizzata all’ evento.  Tale richiesta, a nostro avviso, va portata avanti speditamente e può essere il primo tassello per il rilancio della fiera del Salento.

Vincenzo Specchia

Presidente Associazione Galatina al Centro

 
Di Redazione (del 12/07/2014 @ 09:10:29, in Comunicato Stampa, linkato 2201 volte)

Per rispetto dei tanti galatinesi che ci hanno dato fiducia, riteniamo necessario dover replicare alle stucchevoli dichiarazioni del Sindaco Montagna che, anziché far tesoro di suggerimenti e critiche per migliorare la propria azione amministrativa, gioca la carta, ben collaudata, di certe volpi della vecchia politica provando a buttarla in rissa, per evitare di rispondere alle domande.
Non funziona più Signor Sindaco, lasciamo a Lei la sterile polemica e il livore, frutto di una suscettibilità tipica di chi non ha argomentazioni, di cui ne aveva dato un saggio pubblico quando, in un Consiglio Comunale prenatalizio, una sua incommentabile reazione, scomposta e inadeguate alle Istituzioni, aveva creato stupore ed imbarazzo tra i presenti e i dipendenti comunali.
Vogliamo invece riportare il dibattito nei termini della concretezza dei fatti.
Cominciamo parlando dell’Ente fiera sulla quale mai Le abbiamo attribuito responsabilità dirette sul passato, ma, visto che è Lei a portarci su tale terreno, non possiamo che evidenziare ai galatinesi che gli ultimi due Presidenti, con responsabilità sicuramente dirette, sono riconducibili, rispettivamente, uno a nomina PD, il suo partito, e uno a nomina Socialista, il suo ex partito. Quello che Le si contesta direttamente invece è l’aver scientemente e colpevolmente subito la regia del liquidatore, il dr. Spagnulo, già amministratore dell’Ente, che potrebbe non avere nessun interesse a far emergere eventuali responsabilità politiche e gestionali di chi ha portato la società alle attuali condizioni fallimentari. Le ricordiamo, poi, quanto Lei sia reticente nel rispondere a domande precise che Le sono state fatte anche in Consiglio Comunale e ci riferiamo, in particolare, alle dichiarazioni pubbliche rese dal dott. Spagnulo alla Sua presenza quando riportava “fatti poco chiari” dei quali Le abbiamo chiesto da tempo conto, senza riscontro alcuno.
Ci dice di aver chiesto la restituzione dell’immobile, ma modi e tempi non è dato sapere in maniera ufficiale, e a fronte di un ipotetico, ingiustificato e strumentale rifiuto ha pensato bene di avallare l’ipotesi di una proroga contrattuale del contratto di comodato gratuito i cui limiti erano talmente evidenti che ha dovuto richiedere il supporto di un parere legale esterno per poterla sostenere.
L’unico evento certo e concreto nella vicenda è che questa Amministrazione, incapace di programmarne il rilancio, ha, nei fatti, decretato la morte della Campionaria, fiore all’occhiello della nostra città per oltre 60 anni. Oggi, quindi, sarebbe opportuno chiarisse meglio a quali “provvedimenti conseguenti” lei fa riferimento nella sua nota apparsa sugli organi di stampa e quale concretezza ha dato alle Sue parole.
Passiamo alla CENTRO SALENTO AMBIENTE, qui fatti e atti smentiscono con semplicità le sue argomentazioni.
- Negli ultimi 8 ANNI tre dei cinque Presidenti che si sono succeduti sono stati di nomina PD, sempre il suo partito, ossia due Segretari cittadini del Partito Democratico, rispettivamente Mele e De Matteis e l’attuale Torrone.
Quando parla di eredità, quindi, pensa ai piani integrativi ed ai contenziosi con i dipendenti tutti lasciti di queste gestioni ?
- Alla scadenza naturale della CSA del 31/12/2012, la sua Amministrazione, anziché metterla in liquidazione come tutta la città chiedeva, lo si poteva fare pur consentendole di continuare il servizio sino all’avvio degli ARO, ha fortemente voluto farla rinascere deliberandone la proroga e lo fa nello stesso Consiglio Comunale del 21-12-2012, caratterizzato dagli “inopportuni” atteggiamenti richiamati in premessa.
Perché allora oggi chiama “eredità” una CSA Spa che Lei ha deciso di far sua, allungandole la “vita” ?

- Il 9 maggio 2013 fu da noi proposta e presentata in Consiglio Comunale, controfirmata da tutte “quelle minoranze presenti in Consiglio Comunale” che oggi accusa d’incoerenza, l’istanza da Lei rigettata avente per oggetto:
“richiesta di istituzione di una Commissione Speciale di indagine, ai sensi dell’art. 16 Regolamento Comune di Galatina, sulla gestione della Centro Salento Ambiente SpA”.
Perché, quindi, oggi lancia generiche accuse quando è Lei ad aver impedito che si potesse avviare un percorso di chiarezza politica ed amministrativa su un ventennio di gestione ?

Solo su una cosa riteniamo di essere in linea Lei Signor Sindaco, saranno i cittadini galatinesi a valutare.

Marcello Amante
Consigliere Comunale

Galatina in Movimento
Galatina altra
novaPolis Galatina
Movimento per il Rione Italia

 
Di Albino Campa (del 05/09/2015 @ 09:07:43, in Eventi, linkato 2258 volte)

Di seguito il programma dei quattro giorni di festa in onore della Madonna delle Grazie, compatrona di Noha.

5 Settembre

ore 19:00

  • Memoria della Beata Madre Teresa Di Calcutta - Preghiera per Casa Betania

ore 21:00

  • "Scazzaca Tarante" in concerto

6 Settembre

ore 08.00

  • 14° edizione della fiera dei cavalli "Madonna delle Grazie"

 ore 19:00

  • Santa Messa atto di consacrazione delle famiglie alla Madonna

ore 21:00

  • Il Vento del Nord  - NOMADI TRIBUTE BAND IN CONCERTO

7 Settembre - VIGILIA DELLA FESTA DELLA MADONNA

ore 19:00

  • Processione, con il concerto bandistico “San Gabriele Dell’Addolorata” Di Noha

ore 20:30

  • Spettacolo di fuochi pirotecnici

ore 21:00

  • "Lu Fruttu Novu" in concerto

8 settembre - FESTA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE

ore 19:00

  • Solenne celebrazione eucaristica presieduta da S.E. Rev.ma Mons. DONATO NEGRO per il rito di ammissione tra i candidati all’ordine sacro del diaconato e del presbiterato del seminarista LUIGI D’AMATO della nostra comunità.

 

 

Che la politica fosse l’arte dell’impossibile che diventa possibile l’avevamo capito da tempo.  Dalle convergenze parallele morotee in poi se ne sono viste tante alleanze politico-strategiche che erano inimmaginabili solo cinque minuti prima che si manifestassero.

A Galatina le convergenze parallele sono tornate di moda. Sono diventate lo strumento principale di ambiziosi politici di taratura provinciale (nella sua accezione più negativa) pronti a seminare bandierine su e giù per la città ombelico del Salento, pronti a spartirsi, pezzo dopo pezzo, il pasticciotto più succulento del mondo. Chi la sua  bandierina ha intenzione di piazzarla sull’ospedale, troppo ingombrante per  il futuro di altri ospedali, chi sulla fiera, troppo in competizione con la naturale vocazione della Città capoluogo, chi sulla zona industriale troppo confinante con altre zone industriali. Galatina oggi appare ai più un territorio di conquista, un bacino elettorale da tenere assopito, da accomodare in terza fila al tavolo dei territori che contano.

La narrazione ufficiale degli spin doctor è quella di una città aperta agli altri territori, capace di interpretare le esigenze di un’area vasta. Chi si contrappone viene definito chiuso e campanilista, eccessivamente legato al passato ed incapace di interpretare il mondo che cambia. Ma scavando,  si scopre che nella coalizione del nuovo (che più nuovo non si può), si ritroveranno candidati tre consiglieri comunali di maggioranza e tre consiglieri comunali di minoranza, che, fino a ieri, se le sono date di santa ragione in Consiglio Comunale, con attacchi, accuse e chi più ne ha più ne metta. Si scopre che lo stratega politico del nuovismo che vuole pacificare la città sia il più grande avvelenatore dei pozzi della politica galatinese, talmente tanto specializzato nel far cadere amministrazioni che i sindaci che hanno avuto la “fortuna” di averlo alleato, prima di ogni Consiglio Comunale, recitavano  la poesia di Ungaretti “ si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”.

E così, con lo spirito del nuovo che avanza, si scopre che  all’ombra di Piazza San Pietro, si sta consumando la più strana liason politica degli ultimi anni. Mellone e Metallo, che solo sei mesi fa si attaccavano reciprocamente  sui palchi di Nardò, l’uno a difendere il proprio sfarzoso operato, l’altro a difendere la dignità della sinistra neretina dal bullo populista e fascistello, definendolo la più grande anomalia dello schema emiliaNano, oggi si ritrovano alleati e sorridenti, insieme, a cercare candidati e costruire liste per colui che, più di un candidato sindaco, sembra il più grande Cavallo di Troia mai avvistato nei pressi di Piazza Dante Alighieri, il colui che tutto puote, per dirla alla Dante. E non ditemi che questa è politica, no non lo è! Non lo è nella misura in cui risulta essre irrazionale l’idea di considerare tale strategia un modo per ben gestire i fondi del PNRR, perché fare politica non è un’accozzaglia di ideologie che mai troveranno riscontro nella prassi. E poi c’è chi definisce “maestro” il solito showman del momento, che ha l’illusione utopia di dettar legge a Galatina, consigliando aspiranti consiglieri come un docente assiso in cattedra. Infine, ma non infine, si scopre che è talmente nuovo il clima politico che si respira in città, che mentre a Galatina pioviggina, a Noha grandina, trasformando un semplicissimo comizio in un atto di eroismo delle masse pronte a sostenere il nuovissimo leader, una narrazione degna della propaganda sudamericana anni ‘70. Personalmente non ho altro da fare se non farmi una grassa risata, davanti a questo scempio ma soprattutto davanti a questa accozzaglia tenuta insieme dall’illusione del nuovo che in realtà non è altro che un riciclo (spesso indifferenziato). Dal canto mio continueremo a lavorare assieme al mio Circolo e alla nostra coalizione, per dare a Galatina, Noha, Collemeto e Santa Barbara l’alternativa, dove tutto sembra nuovo ma in realtà è soltanto lavato con Perlana, ed anche male!

 Michele Scalese

 
Di Marcello D'Acquarica (del 28/07/2023 @ 08:18:52, in NoiAmbiente, linkato 714 volte)

Sono giorni, questi ultimi, di annunciazioni per grandi cambiamenti, novità che interesseranno a breve Galatina e frazioni.

Lei stesso, Signor Sindaco, in un post pubblicato sulla Sua pagina social, avvisa noi cittadini in merito a questa rivoluzione, pregandoci di aver pazienza e di prepararci al conseguente, ineluttabile disagio, a partire dal corrente mese di luglio.

Si parla anche di piste ciclopedonali che congiungeranno Galatina a Noha, e perfino Noha ad Aradeo. Insomma.

Nel corso di un’intervista, ci ha dato inoltre l’annuncio della importante partecipazione di Galatina, “prima in tutta la provincia”, al progetto ZES (Zona Economica Speciale), che interessa un'area di 50 ettari inseriti in un denso contesto urbano, grazie a una legge più o meno datata (T.U. delle leggi sanitarie R.D. 1265/1934). Una legge che, ahinoi, nel caso di Galatina non tutela gli abitanti da precise distanze delle case - sia vecchie che da nuovi insediamenti - da opifici insalubri e rischiosi per la salute.

La ZES Adriatica interregionale Puglia–Molise è una piattaforma online e pienamente digitale georeferenziata del territorio, compresa quindi la zona industriale di Galatina e quella adiacente di Soleto. Si tratta, cosi si dice, di una mappa che fornisce tutte le informazioni utili per cui qualsiasi imprenditore può chiedere di localizzare il proprio insediamento produttivo dove più gli aggrada, compresa, ovviamente, la nostra zona industriale. La quale con i suoi 17 ettari di infrastrutture (che si innalzano altissime nel cielo e a tratti semi dirute) fa da viale principale di ingresso alla nostra bellissima colta e storica città.

In ultimo, in occasione dell'inaugurazione della 64a fiera campionaria regionale, nel corso della nostra festa patronale iniziata il giorno 27 giugno scorso, è stato presentato dall’architetto leccese Alfredo Foresta (i maligni parlerebbero di ossimoro) un nuovo progetto riguardante il sito di 20 ettari, che includono la fiera Commerciale di Galatina.

In base alla rapidissima presentazione dell'architetto, s’è compreso che sono in arrivo enormi volumetrie per congressi, piste sportive, piscine con vasche lunghe fino a 50 metri, impianti di produzione di energia elettrica e di recupero delle acque pluviali e/o piovane.
Tanta roba, si direbbe nello slang di questi giorni.

Alla luce di questi stravolgimenti è normale che i cittadini di Galatina e frazioni (almeno quelli degni della carica di cittadino) si pongano degli interrogativi. E si chiedano in primis che impatti avrebbero queste ulteriori “grandi opere pubbliche” sul loro habitat e quindi sulla loro salute. Purtroppo, ad oggi,  Galatina è annoverata fra i 16 comuni di un Cluster con la più alta percentuale di tumori (cfr. registro dei tumori, dati ASL, CNR E PROTOS), e non vorremmo che quest’ulteriore consumo di suolo rappresentasse il colpo di grazia a un territorio già martoriato.

Non ci sembra di aver sentito qualcosa in merito alla “riforestazione” o al “ripristino dei luoghi”. Quanto alle cosiddette “comunità energetiche” meglio per ora lasciar perdere, tanto temiamo le solite operazioni di green-washing così di moda in questi tempi di emergenze à la carte: chissà perché invece temiamo solo ulteriori rotatorie, cemento, asfalto, comparti edilizie e infinite volumetrie.

Di questo passo forse ci vorrebbe ben più della temporanea pazienza da Lei richiesta ultimamente alla cittadinanza nei suoi accorati appelli.

Cordialità.

Il Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina

 

Continuo ad assistere, con il passare del tempo, e in maniera più prepotente negli ultimi giorni, per il tramite dei mezzi di comunicazione, alla crescita esponenziale di un sentimento di malcelato livore tra chi ha svolto il ruolo di amministratore di questa Città negli anni passati e l’attuale Amministrazione.

Inevitabilmente, tutto ciò porta alla strumentalizzazione dell’azione politica ad esclusivo vantaggio dei singoli supposti attori politici.

La Politica dovrebbe avere un compito, un dovere, un obiettivo: agire per il bene della Comunità.

A questi compiti siamo tutti chiamati, indistintamente ed ognuno per il proprio ruolo: sia chi oggi amministra la Città, sia chi svolge il ruolo di minoranza nell’agone politico, sia ogni cittadino con il proprio ruolo sociale.

Per questo motivo mi sono tenuto fuori e debitamente lontano da polemiche e critiche non costruttive ma volte esclusivamente alla condanna dell’operato degli Amministratori ed a volte al dispregio delle persone stesse.

Al contrario sono grato a tutte le critiche e suggerimenti, pervenuti in questi mesi da qualsivoglia cittadino, relativi ad ogni problematica esistente in qualsiasi angolo della Città.

Abbiamo voluto recuperare l’ascolto ed il contatto diretto con tutti i cittadini, con tutti coloro che rendono questa Città orgogliosa e fiera; penso ai nostri artigiani, ai nostri commercianti, alle nostre associazioni, ai nostri imprenditori, a tutte le attività che dal centro alla periferia alle frazioni, donano orgoglio a Galatina.

La collaborazione instaurata in questi primi mesi è uno straordinario traguardo che ha portato lustro alla Città, in termini di bellezza, attrattività ed entusiasmo.

Abbiamo cercato di rendere concreto un nuovo modo di fare Politica, quello di far sentire una Città, prima di ogni altra cosa, Comunità. E i risultati sono arrivati, sono davanti agli occhi di tutti e rappresentano il miglior auspicio per l’anno appena arrivato.

Stiamo svolgendo il nostro compito al massimo delle nostre possibilità, andando oltre gli attacchi strumentali di chi, per colpire gli altri, finisce per lasciare intravedere, ancora di più, le lacune del proprio passato amministrativo.

Con la bacchetta magica vorremmo dare, a chi ne è sprovvisto, amore per questa Città. Perché le Amministrazioni passano, l’amore per la Città resta e viene sempre riconosciuto dai cittadini, non solo dai 6642 elettori del Sindaco Vergine, ma da tutti coloro che oggi, quasi con spirito liberatorio, affollano le piazze della Città per sentirsi protagonisti e respirarne l’aria di rinascita.

E quindi, ben vengano le critiche, ci aiutano a fare meglio. Respingiamo con forza, però, le accuse di chi, infondatamente, sostiene che questa amministrazione agisca “senza regole e autorizzazioni”.

Di conseguenza, non accettiamo lezioni da chi ha già dimostrato e ha dato prova di non poter dare patenti di moralità e capacità ed invitiamo ognuno ad onorare il nuovo ruolo assegnato e ad onorare la Città.

Il rispetto per Galatina, per noi, passa prima di ogni cosa dal rispetto delle leggi.

Lavoriamo insieme per Galatina. È questo che chiede la Città.

«Non è importante che pensiamo le stesse coseche immaginiamo e speriamo lo stesso identico destino, ma è invece straordinariamente importante che […] tutti abbiamo il proprio libero respiro, tutti il proprio spazio intangibile nel quale vivere la propria esperienza di rinnovamento e di verità, tutti collegati l’uno all’altro nella comune accettazione di essenziali ragioni di libertà, di rispetto e di dialogo» (Aldo Moro)

Carmine Perrone
Assessore ai Lavori Pubblici

 
Di Redazione (del 02/08/2023 @ 08:17:09, in Lettere, linkato 444 volte)

Ho letto con attenzione la lettera aperta rivoltami dal Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina. Probabilmente è opportuno dare delle risposte alle garbate domande poste.

Innanzitutto continuo ad annunciare il bisogno di pazienza da parte dei cittadini per i lavori che sono partiti, stanno partendo e continueranno a partire nei prossimi mesi.

Abbiamo visto alcuni cantieri già aperti in luglio come i lavori stradali nella contrada Guidano o il cantiere appena consegnato alla ditta appaltatrice per l’ecocentro.

Abbiamo già i primi confronti, a tratti anche complicati, per i lavori in partenza come quelli del plesso scolastico del 3 Polo dove è necessario organizzare lo spostamento dei giovani studenti per realizzare i lavori. Non ci sfugge quindi che i lavori previsti in piazza Alighieri, in piazza stazione, il corso Re D’Italia, ecc… richiederanno grande pazienza nei cittadini e capacità di gestione da parte nostra.

Una cosa voglio chiarirLa: è chiaro da tempo che nel  2021 e nel  2022 l’Europa ha chiesto che si procedesse   velocemente  all’impegno   delle  risorse  del   PNRR  motivo per  cui   molte  idee progettuali sono state finanziate sulla base di progetti di massima.

Ed è chiaro a noi,  che amministriamo oggi,  che  far diventare quei progetti di massima, dei progetti  reali,  delle gare  d’appalto, dei cantieri e infine delle opere  pubbliche è un’azione amministrativa unica per comunità piccole come la nostra. Rivoluzionaria direi.

A noi  la responsabilità di tutto questo, con buona pace di  parte dell’opposizione che ironizza e cavilla, intendendo a modo suo il proprio mandato, che dovrebbe essere sempre finalizzato al bene comune e non ad un gioco stucchevole delle parti e che, soprattutto, ha spesso praticato lentezza richiedendo oggi una velocità incompatibile con i tempi che richiede il buon lavoro degli uffici.

Passando al successivo punto richiamato tengo a chiarire che la ZES non è una piattaforma on line (la piattaforma è solo uno strumento digitale) e non è un progetto legato al T.U. delle leggi sanitarie Regio Decreto 1265/1934.

Le  Z.E.S.  sono Zone  Economiche  Speciali collocate  in  alcune zone industriali  esistenti, che godono di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative. Sono rette da un Commissari del Governo e sono state istituite con una serie di decreti a partire dal 2017.

In questi mesi stanno divenendo pienamente operative e affinché ciò accasa è necessario che vengano adottati degli atti da parte delle amministrazioni locali. Noi siamo stati i primi perché crediamo nel bisogno dello sviluppo economico e nella necessità che la nostra zona industriale sia attrattiva.

Tutti  gli argomenti utilizzati nella vostra comunicazione colpiscono la sensibilità di moltissimi di noi  e sono attuali  se pensiamo alla recente modifica  dell’articolo 41 della nostra Costituzione che declama  che “l'iniziativa  economica  privata è libera.  Non può  svolgersi  in  contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all'ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.”

Nessuno vuole agire allinfuori del dettato Costituzionale. Credo che il futuro sia proprio questo: conciliare sviluppo e benessere economico con il grande faro che ha acceso Agenda 2030.

Andando avanti,  non entrerò in polemica sulla Zona fiera  in  cui si  parla di realizzazione di  un parco urbano complesso e di opere sportive, espositive e culturali oltre che di ampi spazi verdi

(compreso  un   orto botanico) che  recupera  e  rende  fruibile   una intera   area  oggi non a disposizione  della  comunità.  Non si  tratta solo di  “Imponenti  cubature”  e presto speriamo  di dimostrarlo.

Chiudo rispondendo  in merito alle Comunità energetiche. Saremmo tutti felici se potessimo con un colpo di bacchetta, rinunciare all’energia o al gas o ai manufatti. Purtroppo non è così. La politica e l’amministrazione è l’arte del possibile e noi a quello dobbiamo tendere. Realizzeremo la produzione di fotovoltaico sui tetti dei palazzi comunali e creeremo una comunità energetica per massimizzarne l’utilizzo. Siamo convinti che sia una cosa giusta da fare. Sostenibile.

Spero di incontrarvi presto e di potervi ascoltare sui tanti temi affrontati oggi e su altri che potremo trovare insieme.

Grazie.

Sindaco Fabio Vergine

 
Di Antonio Mellone (del 02/09/2014 @ 08:10:45, in Eventi, linkato 4969 volte)
Il grande tradizionale Festival dei Cavalli del mese di settembre si terrà a Noha, “Città dei Cavalli”, nel grande piazzale di erbetta e terra battuta nei pressi dello stadio comunale. Quest’anno dall’alba e fino all’ora di pranzo, avrà luogo l’esibizione dei cavalli nelle loro diverse specialità: gare ippiche, equitazione, caroselli equestri, prove di resistenza, sfilate con traini, barocci con cocchieri in divisa e carrozze azionate da pariglie di destrieri. Nel pomeriggio inoltrato, invece, si assisterà ad alcuni saggi di dressage a cura di maestri di alte scuole equestri.    
Nel mercatino della fiera si trova tutto l’occorrente per l’equitazione, dall’abbigliamento alle attrezzature, dai finimenti agli stivali in cuoio dei cavalieri, dai sottosella ai campanelli a sfera portafortuna utilizzati per le cavezze ed i collari dei cavalli.
In serata, gastronomia per tutti i gusti, vino e musica con il concerto delle cover band “Radio Freccia (Ligabue)” e “Buoni e cattivi” (Vasco Rossi), nei pressi dei giardini “Madonna delle Grazie”.

Antonio Mellone

(Trafiletto apparso con variazioni su quiSalento, settembre 2014)

 
Di Albino Campa (del 15/09/2010 @ 08:10:12, in Eventi, linkato 2518 volte)
Alcuni momenti della bellissima fiera di domenica 12 Settembre.

 
Di Albino Campa (del 15/09/2011 @ 08:03:43, in TeleNoha , linkato 2762 volte)

Domenica 11 Settembre 2011 si è svolta a Noha la 10° fiera dei Cavalli Madonna delle Grazie.

 
Di Albino Campa (del 10/04/2015 @ 07:31:09, in TeleNoha , linkato 2405 volte)
 
Di Albino Campa (del 22/09/2008 @ 07:19:35, in PhotoGallery, linkato 2449 volte)
Inserita nuova Photogallery:

Sono benvenuti, come sempre, i commenti e le considerazioni degli amici internauti.
 
Di Albino Campa (del 13/09/2012 @ 07:00:00, in TeleNoha , linkato 2800 volte)

Eccovi un abstract della splendida fiera dei Cavalli di Noha di settembre 2012.  Riprese, montaggio e regia di Daniele Pignatelli dello Studio Fotografico Mirelfoto - Noha. Il CD completo della fiera è disponibile presso lo studio dei nostri amici fotografi.

 
Di Albino Campa (del 05/05/2012 @ 00:49:49, in Cronaca, linkato 3857 volte)

E' stato condannato a 5 anni e mezzo di carcere Luigi di Gesù 40enne di Noha, accusato di tentata estorsione nei confronti dell'imprenditore Neretino Maurizio Nardelli.
L'operazione denominata 'Mercante in fiera' aveva messo in ginocchio gestori e manovalanza del narcotraffico tra Copertino e Galatina  le zone di influenza e le piazze di due distinti gruppi che fanno capo al clan dei Coluccia.
Al gruppo criminale era contesta, e da qui il nome dell'operazione 'Mercante in fiera', il tentativo di mettere le mani sull'Ente fiera di Galatina. Le indagini erano partite dalla denuncia, risalente al 2009.

Di Seguito il link del video presente sul canale YouTube di TR News dell'arresto mandato in onda il 24 Novembre 2010 da TeleRama

visualizza

 

 

 
Di Redazione (del 25/05/2013 @ 00:24:57, in Eventi, linkato 2364 volte)

Domenica 26 maggio ore 10.30 presso la Chiesa Madonna delle Grazie grande FESTA! con il volo degli aquiloni e lancio della mongolfiera!!!

Ti aspettiamo con gioia per vivere insieme un EVENTO SPECIALE non mancare!!!

 
Di Albino Campa (del 16/09/2007 @ 00:22:57, in TeleNoha , linkato 2974 volte)
Ecco il servizio andato in onda su TeleRama nella trasmissione "Salento D'Amare" ed la photogallery della 6° fiera dei Cavalli 09 Settembre 2007.

- 6° fiera dei Cavalli (Madonna delle Grazie)

Scarica il Flash Player per visualizzare il Filmato.



(Guarda il Filmato caricato su YouTube)
Link video
 
Di Albino Campa (del 23/04/2011 @ 00:21:27, in Eventi, linkato 4110 volte)

Anche quest’anno, come da sempre avviene, il lunedì in albis si trascorre a Noha, città dei cavalli. Dalle prime ore dell’alba e fino a mezzogiorno, nelle vicinanze della cappellina della Madonna delle Cuddhrure sul grande prato ancora (e speriamo per sempre) libero da centri commerciali, si daranno appuntamento tutti i cavalli del Salento per galoppare, sfilare, trottare e pavoneggiarsi.
Sfileranno anche i traìni variopinti, i birocci austeri, i carretti e i mezzi di trasporto di un pungo di decenni fa, sostituiti, oggi, dal traffico infingardo ad ogni ora del giorno e della notte.
Alla fiera di Noha c’è anche il mercatino (senza pulci!) dei prodotti dell’agricoltura, dei piccoli animali da cortile, delle utensilerie per l’allevamento e per i lavori in campagna.
Allora, venite a Noha il giorno di pasquetta. Tornerete nelle vostre case arricchiti del messaggio forte e saggio che i cavalli del Salento hanno da trasmetterci: basta con le nuove villettopoli da strapazzo, basta con le nuove zone artigianali piene di capannoni vuoti, no al fotovoltaico senza senso in mezzo ai campi, no all’utilizzo del CDR “per rendere più competitivo il cemento”… Insomma: “Stop al consumo del territorio e della vita!”.

Antonio Mellone

TRAFILETTO APPARSO SU “QUI SALENTO” DI APRILE 2011

 
Di Albino Campa (del 14/09/2010 @ 00:09:12, in PhotoGallery, linkato 2926 volte)
 
Di Albino Campa (del 26/06/2012 @ 00:07:24, in Eventi, linkato 2996 volte)

Un evento che valorizza la migliore offerta del Salento e apre questa provincia all’iniziativa matura del Nord che ha interesse a collegarsi con le capacità produttive e creative locali.

Appuntamento dal 26 al 30 giugno 2012 presso il Quartiere Fieristico di Galatina con la 63° edizione della fiera Regionale Campionaria. Agricoltura, Artigianato, Industria, questi gli elementi chiave che contraddistinguono l'evento da sempre.

Ma anche tanta musica e spettacolo. Tra gli eventi da non perdere l'opera teatrale, di martedi 26 giugno alle ore 21.30, "Iancu, un paese vuol dire" monologo di Fabrizio Saccomanno a cura dei Cantieri Teatrali Koreja. "Una domenica dell'agosto del 1976 in cui la grande Storia, quella con la S maiuscola, invade la vita e le strade di un paese del Salento. Ed è soprattutto il racconto di un'epoca. Attraverso gli occhi di un bambino di otto anni viene ricostruito il mosaico del ricordo: uno strano e deformato affresco di quegli anni nel profondo Sud. Un sud che oggi non c'è più, piazze e comunità che si sono svuotate e si sono imbarbarite, o sono state svendute."

Per proseguire mercoledi 27 giugno alle ore 21 con la seconda serata del progetto "InondAzioni di Solidarietà per l'Emilia", spettacolo musicale e di cabaret che vedrà in scena Cesko from Après la Classe, Raffaele Casarano, Raf Murrone & Power Drum Ensemble, Manekà, Quelli della Frisa, Il garadge di Tonino, Overdose(cover di zucchero) con la presentazione di Antonio Forte. Un progetto dell'Associazione Galatina2000 che nasce dal gemellaggio con il Comune di Cavezzo(Mo), uno dei paesi più colpiti dal terremoto in Emilia, con lo scopo di recuperare fondi da destinare alla ricostruzione del paese emiliano.

Orari di apertura: 19.00 - 23.00. Ingresso gratuito

L'inaugurazione martedì 26 giugno 2012, alle ore 18,30 alla presenza del Vice Presidente della Regione Puglia, Loredana Capone; del Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone; del vice – Presidente della Provincia di Lecce, Simona Manca; del Presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Preite; del Sindaco di Galatina, Cosimo Montagna; della Giunta Comunale di Galatina e dei responsabili provinciali di Coldiretti, Confartigianato, Confesercenti; Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa.

 
Di Albino Campa (del 30/04/2011 @ 00:00:01, in TeleNoha , linkato 2682 volte)

Con alcune domande agli organizzatori si conclude il video racconto della stupenda giornate della fiera dei Cavalli di Pasquetta

 
Di Antonio Mellone (del 04/04/2012 @ 00:00:00, in Eventi, linkato 3929 volte)

La fiera dei cavalli di Noha si svolge ab immemorabili sul grande prato adiacente la cappella dedicata alla Madonna delle Cuddhrure. Ma da quando è partito il contatore, siamo alla cinquantanovesima edizione della festa della pasquetta nohana che ha come protagonisti i più bei cavalli del Salento.
C’è chi afferma che il rapporto tra l’uomo e le bestie sia sempre stato di natura speculativa e basato sui canoni della convenienza. Ma a Noha s’è dimostrato nel corso dei decenni che questo rapporto può dar luogo ad una sorta di spirito comunitario che ha radici nella comune appartenenza alla natura: uomini e bestie sono quasi consustanziali, fatti della stessa vita.
Partecipare alla fiera della pasquetta di Noha, come al solito, dalle prime ore dell’alba e fino all’ora del pranzo, significa di fatto lottare per la tutela del paesaggio, dei beni comuni, degli ulivi del Salento, e della decrescita felice. Anche i cavalli hanno da insegnarci che non serve correre se si è sulla strada sbagliata. E che dobbiamo pretendere un mondo migliore, non sognarlo soltanto.

 

Antonio Mellone
"Fonte: quiSalento, aprile 2012"

 

 
Di Antonio Mellone (del 02/07/2012 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 3418 volte)

"Eccovi di seguito un articolo di Antonio Mellone apparso sull'ultimo numero de "il Titano", anno XLV, n. 12 del 26 giugno 2012"

Sì, bisogna pur iniziare a parlarne una buona volta anche a Galatina, e anche su questo “Supplemento economico de il Galatino” edito ormai da decenni in occasione della fiera campionaria di San Pietro.

Anche in quest’epoca di recessione, anzi di depressione economica, non è fuori luogo o fuori tempo introdurre quest’àncora di salvezza, nonostante la maggioranza degli opinion leader, supportata dal codazzo di “autorità civili, militari e religiose”, continui a proferire, a mo’ di mantra taumaturgico, le parole chiave di quest’epoca di insipienza: “sviluppo”, “nuovi posti di lavoro”, “fase della crescita”, et similia. E tutti gli altri a ripetere con salmodiante ottusità l’unico ed immodificabile credo di cui possa asserirsi l’incontrovertibile verità: crescita ora e sempre, amen.

Ci sfugge, forse, che in nome della crescita ci siamo intossicati di consumismo, abbiamo scordato cioè di essere prima persone e poi consumatori e siamo caduti nel topico circolo vizioso consumo-lavoro-guadagno-consumo; ci siamo auto-condannati alla schiavitù dei lavori forzati con la convinzione di essere liberi; siamo stati indotti a lavorare 24 ore su 24, anche di sabato, di domenica ed in tutte le feste un tempo comandate, ultimamente in nome delle “liberalizzazioni”; abbiamo fatto di tutto (riuscendoci benissimo) per distruggere quel che rimane del nostro bel territorio con colate ininterrotte di asfalto e cemento; ci siamo rinchiusi in case-alveari in cui è bandita la parola “comunicazione” (anche con il vicino dirimpettaio, di cui a volte non conosciamo nemmeno il nome; salvo poi litigarci nell’assemblea condominiale); abbiamo prodotto così tanti rifiuti che non sappiamo più sotto quale tappeto andare a nascondere; in molti casi (trovata geniale!) abbiamo pensato bene di trasformare questa spazzatura in CDR (combustibile derivante da rifiuti) e quindi in particelle tossiche: forse per poterle più facilmente respirare e trattenere nei nostri polmoni finché morte, possibilmente precoce, non sopraggiunga; siamo diventati obesi e pregni di colesterolo, diabete, gotta, e ci siamo ammalati di (chissà quale) benessere; le automobili ormai dominano il paesaggio urbano e noi ci siamo incolonnati in code interminabili di traffico frenetico e congestionato, con il rischio di incidenti elevato all’n-esima potenza; siamo arrivati a passare interi quarti d’ora ogni giorno (sprecando così un po’ della nostra vita) per trovare un parcheggio; ci siamo assuefatti a vivere in fila ovunque; siamo sempre sotto stress e frequentiamo periodicamente il medico di famiglia per la prescrizione degli ansiolitici; abbiamo creato un sistema mostruoso che non si cura della felicità delle persone, ma del profitto senza se e senza ma. Punto.

Ma siamo proprio certi che valga la pena di seguire come tanti allocchi questa benedetta “crescita”? A noi sorge il dubbio che dietro la password “crescita” si celi un grande inganno, oltre che una perdita di tempo (che sarebbe invece più opportuno dedicare a noi stessi).          

Ebbene, per chi non lo sapesse ancora, diciamo che esiste anche la “decrescita felice” che non è un ossimoro, né una trovata dell’“antipolitica” dell’ultima ora, né un crampo mentale di un deviato folgorato sulla via di Damasco dell’Economia, ma, purtroppo (anzi, per fortuna!) una necessità non più procrastinabile. Parlare di decrescita felice, elogiare la lentezza, pensare seriamente al downshifting (scalare la marcia) non è essere rei di porto abusivo di utopia, ma capire l’Economia, finalmente anche nella sezione in cui si parla di produttività marginale decrescente. L’evoluzione ulteriore sarebbe introdurre nella grammatica del nostro vocabolario il termine Ecosofia, ma questo forse, e per ora, sarebbe chiedere troppo.

*  *  *
E’ ovvio che il potere in tutte le sue epifanie, per mantenere le sue posizioni, deve spargere voci tendenziose e false sulla decrescita, insinuando che questo significhi smettere di produrre, sdraiarsi sul divano, indossare le pantofole, vivere da parassiti, aumentare la disoccupazione, ritornare al passato.

Tutt’altro. Decrescita felice può significare tornare a percorrere una via accessibile, avere un’ottica di lungo respiro, lavorare meno ma lavorare tutti, produrre valori reali e non finti, perseguire il giusto profitto, focalizzare l’attività del paese su ciò che è sensato come: cultura, ambiente, benessere, recupero e salvaguardia del territorio, cibo, vino e olio di qualità, restauro dei nostri centri storici, valorizzazione dei beni culturali materiali e immateriali, ricerca pura, valore intellettuale, empatia, tradizioni, mercato equo e solidale, prodotti a chilometri zero. Roba, insomma, in cui gli italiani sono sempre stati storicamente dei grandi.
Decrescita felice può significare anche riduzione degli sprechi; calo dei consumi al quale far corrispondere un aumento del nostro grado di libertà; utilizzo dei piedi quale nostro miglior mezzo di locomozione; aumento della nostra attività fisica (anche senza la necessità di spendere dei soldi per pedalare su di una bicicletta ferma in una palestra); miglioramento delle nostra salute e del nostro star bene; diminuzione dell’obesità, del diabete, dei trigliceridi e di tutti i malanni di questo “secol superbo e sciocco”.

Non è possibile continuare a dar retta a chi ci riempie la testa (e qualcos’altro) di crescita senza fine. Il mondo non può andare a finire in una discarica. Chi predica la crescita senza limiti o è in mala fede o non sa (più) quel che dice. E non si sa, tra le due opzioni, cosa sia peggio.

Oggi siamo attorniati di tecnici, di professori al governo, di Banca Centrale Europea, di Fondo Monetario Internazionale, di Autority di ogni risma (e di tanti servi) che non fanno altro che ripetere il ritornello del salmo responsoriale sulla crescita benedetta quale cosa buona e giusta. Ma non ci sfiora per nulla il dubbio che uno dei nostri problemi sia il fatto che riponiamo troppa stima e fiducia in chi siede nelle stanze del potere?

Accade che anche quando critichiamo chi prende le decisioni siamo un po’ in soggezione: pensiamo che i cosiddetti “tecnici” abbiano studiato tanto, che ne sanno più di noi, che siano consapevoli della responsabilità che hanno sulla nostra vita. In verità, in verità vi dico che molti di questi professoroni - che a volte danno l’impressione di credere che il mondo possa essere regolato attraverso le formule - brancolano nel buio come e forse più di noi altri.

L’Economia e la Finanza sono mere discipline accademiche, dunque libere di sbagliare e contraddirsi a piacimento. Le leggi economiche non sono mai deterministiche ma al più probabilistiche. Nessun economista ha la verità in tasca. Bisogna stare molto attenti in questo, ed evitare di trasformare in “pensiero unico” privo di contraddittorio tutto ciò che ci viene propinato dall’alto delle cattedre.

Parola di economista.

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 04/09/2012 @ 00:00:00, in Eventi, linkato 2874 volte)

Se a uno interessasse la decrescita felice, una vita ed un ritmo più umani, il gusto per le cose piccole e semplici come il rumore degli zoccoli dei cavalli che, nereggiati di grasso per la festa, risuona sul selciato delle strade del paese; se a uno piacesse osservare un mondo che altrove sembra scomparso, come i cocchi trainati da cavalli in pariglia attaccati alle stanghe delle carrozze e dei barocci dai tetti lucidi, dalle ruote splendenti e dai raggi verniciati di fresco; se uno si emozionasse al cospetto di magnifici sauri biondi, fulvi e neri, dai mantelli lustri appena strigliati, con gli stinchi agghindati di nastrini di raso bianco o rosso e le groppe ornate di finimenti dalle borchie scintillanti e dai pennacchi variopinti; se uno volesse fare un viaggio nel tempo (oltre che nello spazio) per vivere per una giornata intera in un’era in cui le uniche vetture parcheggiate erano i traini o i landò; se uno desiderasse passare in rassegna decine e decine di cavalli scalpitanti acculati in riga perfetta come fossero ad una rivista nell’attesa della loro esibizione nelle svariate prove di velocità, forza e bellezza; se uno sognasse di accarezzare la criniera di destrieri e corsieri e purosangue d’ogni risma, o semplicemente di ammirare da vicino questi amici fedeli dell’uomo, mentre di tanto in tanto raspano con i piedi e nitriscono, e movendo le teste d’un canto e d’un altro fanno risuonare le sonagliere; se uno gradisse scambiare due chiacchiere con carrettieri, cocchieri, cavallari e cavalieri, o semplicemente con gli appassionati della Natura… Bè, questo qualcuno domenica 9 settembre prossimo – dal mattino e fino al pomeriggio inoltrato - non potrebbe non fare un salto a Noha, città dei cavalli, seguendo i cartelli con la scritta “fiera”, o meglio l’istinto che sicuramente lo porterebbe al più bel festival dei cavalli del Salento.

Antonio Mellone
(trafiletto apparso su "quiSalento" del mese di settembre 2012)

 

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