Di Albino Campa (del 09/06/2009 @ 14:19:26, in NohaBlog, linkato 2144 volte)

"Noi siamo galatinesi se voi siete Nohani".

icon Visualizza Lettera

 
Di Albino Campa (del 29/05/2009 @ 15:48:58, in NohaBlog, linkato 2646 volte)

A proposito di nucleare e di briganti.

Barbari, Longobardi, Svevi, Normanni, Borboni, tutti invasori! Lo furono anche i Savoia che cercavano solo di emulare il gioco del colonialismo mondiale dell’epoca. Si adoperarono a “unificare l’Italia” sfruttando la passione di alcuni sognatori come Mazzini, si appellarono alla Massoneria, scelsero la complicità della mafia, corruppero molti ufficiali borbonici ed infine inviarono i loro mille briganti.

Gramsci nel ’20 scrisse:

Lo Stato italiano ha messo a ferro e a fuoco l’Italia meridionale e le isole crocifiggendo, squartando, seppellendo vivi i contadini poveri che gli scrittori pagati dal regime tentarono di infamare col marchio di briganti.

Noi ci scandalizziamo sempre dei crimini commessi dal Fascismo ma la storia ignora tutti i deportati nel lager di Fenestrelle in Piemonte (La prima pulizia etnica della modernità occidentale operata sulle popolazioni meridionali dettata dalla Legge Pica, promulgata dal governo Minghetti del 15 agosto 1863). A Fenestrelle è stata affissa una lapide in memoria dei soldati borbonici segregati e lasciati morire di fame nelle carceri sabaude.

Per completare l’opera di occupazione del territorio massacrarono migliaia di poveri contadini che si ribellarono alla prepotenza ed all’oppressione delle tasse.

Oggi, dopo quasi 150 anni, lo Stato si ricorda del Salento solo per impiantarci il nucleare e le sue scorie.  Per sfruttare il territorio con l’unico interesse della salvaguardia dei programmi di bilancio di una tornata elettorale. Purtroppo le amministrazioni passano ma i loro atti criminali restano sulla pelle della povera gente.

 

Marcello  D’Acquarica

 
Di Albino Campa (del 25/05/2009 @ 18:28:14, in NohaBlog, linkato 3357 volte)

Proprio adesso che tutto il mondo mediatico verseggia e colora il Salento come il nuovo paradiso vacanziero. Adesso che si comincia a pensare al Salento come turismo di pregio, per la sua natura, per le sue coste, per i suoi paesaggi, per la sua arte e per la sua cultura, qualcuno propone di farlo diventare il polo nucleare italiano. Quel nucleare già portatore di morte e prolifico produttore di scorie ad alto rischio di inquinamento. Quelle stesse scorie che nel  deposito di Asse, inaugurato negli anni ’60, situato tra Amburgo ed Hannover, in Germania, stanno riversando il loro micidiale contenuto nelle falde acquifere sotterranee. Il governo federale dovrà sborsare miliardi di euro imprevisti per riallocare in sicurezza i barili accatastati in un posto a tenuta stagna.  Eppure, assicuravano i responsabili a suo tempo,  era un sito appropriato, opportunamente scelto con criteri e conoscenze geologiche.

 La prepotenza e l’inciviltà di pochi  rischia di produrre scorie e arretratezza.

Il Piemonte ha già detto no  alla decisione del Parlamento di riproporre il nucleare in Italia.

Nel Salento qualcuno, forse trascinato dall’inerzia di popolarità mediatica del potere,  vorrebbe far diventare la  nostra terra un deposito di scorie o addirittura produttore stesso!

"Sul nucleare pronti a sfidare il governo"- LASTAMPA.it
icon Nucleare a Nardò - Il Paese Nuovo - Giovedi 21 Maggio

Marcello D’Acquarica

 

Tarantismo, snobismo e ragnatela 

Alla festa patronale di Galatina, quella di fine giugno dedicata ai Santi Pietro e Paolo, i giovanotti di Noha partecipavano raramente. Infatti molti di loro, poco più che imberbi ragazzini - incluso il sottoscritto - erano fin dai primi del mese “ritirati in campagna” dove nel corso dell’estate avrebbero dedicato tutto il loro tempo e le loro energie al giogo opprimente del tabacco, cui la famiglia tutta era dedita con il suo diuturno lavoro per guadagnarsi da vivere. Dunque la fine della scuola rappresentava per noi altri tutto men che l’inizio di una bucolica villeggiatura! Solo uno sparuto numero di compagni di classe che si poteva contare sulle dita di una sola mano aveva la possibilità di partecipare alla festa patronale di Galatina, che sempre ci veniva descritta come imponente, maestosa e particolare. La particolarità stava nel fatto che, come ci raccontavano, l’ultimo giorno della festa, solennità di San Paolo, in una cappellina prospiciente piazza San Pietro avveniva con una precisione cronometrica “dalle ore 12 alle ore 13” il miracolo della guarigione delle tarantate. Erano queste delle persone strane, soprattutto donne, che incappate nel morso della tarantola, si dimenavano distese per terra, saltellavano e ballavano anche sull’altare della chiesetta, e spesso rincorrevano uno o più astanti curiosi (soprattutto chi indossava abiti di color rosso), creando un fuggi-fuggi generale nel pubblico che sempre numeroso si accalcava a ronda in quell’intorno.

Le tarantate non erano mai di Galatina (molte venivano dal Capo di Leuca). E nemmeno a Noha vi erano tarantate, né ve ne erano mai state in passato. Pare che per grazia di San Paolo, Galatina ed il suo “feudo” godessero del privilegio dell’”immunità” dal tarantismo.

Del resto Galatina ha sempre visto il tarantismo come un corpo estraneo, un fenomeno da osservare dall’esterno, forse dall’alto. E’ come se non ne fosse condizionata culturalmente. Erano gli altri, i “forestieri”, a dover rispettare una tradizione, a dover ripetere un rito stagionale, a doversi recare in pellegrinaggio a bordo dei loro sciarabbà in quel territorio “sacro” per celebrare una cerimonia salutare. I galatinesi erano solo degli spettatori, perlopiù distratti. L’immunità era anche un non volersi sporcare le mani, un fastidio, e se vogliamo una cosa da raccontare agli altri con vergogna, più che con pudore dettato da compassione.

Galatina si è sempre sentita città borghese, sede di banche e di palazzi gentilizi con tanto di stemma nobiliare, di proprietà dei ben pasciuti agrari. Quegli agrari che magari avevano usato ed abusato del lavoro e della dignità di quei contadini, tra le cui fila appunto nascevano le tarantate ed i connessi traumi, frustrazioni e conflitti irrisolti.

Quell’immunità nel corso degli anni si è trasformata nella peggiore delle forme di comunicazione e di contatto: lo snobismo. Una brutta parola che in dialetto si tradurrebbe anche con “garze larghe” o qualcosa di simile.

Per anni molti galatinesi hanno aborrito le serate di pizzica-pizzica che iniziavano a macchia di leopardo a celebrarsi un po’ in tutto il Salento. Questo fino a quando non arrivò, ormai oltre un decennio fa, quel laboratorio culturale di musica e di pensiero, quell’esperienza straordinaria che risponde al nome di “La Notte della Taranta”, raduno tra l’altro di altissima qualità, che ha fatto di Melpignano il centro delle manifestazioni della nostra “musica etnica” ormai noto in tutto il mondo. Da Melpignano in poi più di un galatinese si è sentito finalmente “contagiato” dal morso della taranta. 

Ma il fatto che Galatina ne fosse (stata) esclusa per tanti anni, crediamo a questo punto che fosse in un certo qual modo naturale, legato alla sua storia.

Ciò che si può fare oggi, allora, non è tanto recriminare, rimpiangere, nutrire rimorsi per ciò che non è stato: la storia si studia, non si giudica. E tanto meno affannarsi per dar corso agli “eventi” scimmiottandone gli altri. L’evento in sé non serve a nulla. Dura lo spazio di una serata o di una giornata. Poi passa e forse non lascia nulla.

Utile sarebbe invece far tesoro di un concetto, anzi di un insegnamento portentosissimo che ci dona proprio il fenomeno del tarantismo: la ragnatela.

La ragnatela è sistema, è equilibrio, è compartecipazione, è un modo per poter “catturare”, diremmo anche affascinare noi stessi e gli altri che ci vengono a trovare.

Galatina è una delle città più belle del mondo. Ma questa è condizione necessaria ma non sufficiente per una buona o ottima qualità della vita. Dovremmo sforzarci un po’ tutti quanti per essere più accoglienti nei confronti dei visitatori, che sempre più numerosi verranno a trovarci. E si è accoglienti se saremo rispettosi intanto verso noi stessi e poi verso gli altri. Si è rispettosi se sapremo aver cura dell’ambiente in cui viviamo, per esempio lasciando un po’ la nostra auto nel garage ed utilizzando di più il nostro cervello per spostarci (dunque a piedi o in bicicletta); se conosceremo la nostra storia riuscendo a farne parte anche agli altri (quanti galatinesi hanno in casa propria il libro “Galatina, storia ed arte” di mons. Antonaci, solo per citare uno dei tanti a caso, pronto per la consultazione?); se riusciremo a dare informazioni anche in inglese o in francese, ma anche in italiano, al viaggiatore straniero che per caso si avvicinasse a noi chiedendocene; se riusciremo ad offrire i nostri prodotti della campagna o dell’artigianato in maniera decorosa e senza rapinarci a vicenda (la pasticceria di Galatina per fare un esempio è la migliore del mondo. Ma non si vende solo il pasticciotto, si vende anche il sorriso ed il buongiorno detto con gentilezza e senza smanceria o sussiego, e questo valga per ogni negozio cittadino. Chiediamocelo tutti: c’è sempre la gentilezza come companatico di ogni transazione galatinese?); se faremo fruire i nostri monumenti tenendoli aperti e con l’assistenza di guide non improvvisate…

Le occasioni per renderci più accoglienti e disponibili sono mille e ancora mille. E si potrebbero riassumere nello sforzo per renderci migliori, meno spocchiosi, meno mafiosetti, più responsabili.

Ma per tutto questo c’è bisogno di molto studio, molta formazione, molto tempo.

La ragnatela è il vero ed il miglior prodotto del tarantismo. Dovremmo tutti impegnarci a tesserla.       

Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 26/01/2009 @ 17:37:22, in NohaBlog, linkato 4389 volte)


Carissimi amici, con l'imminente Festival di Sanremo avremo per la prima volta la possibilità di far qualificare fra i giovani il nostro concittadino Carmine Tundo in Arte ROMEUS con la bellissima canzone (scritta da se medesimo) "DOVE SI TOCCAN TERRA E NUVOLE" che potrete ascoltare sul sito
 
http://www.sanremo.rai.it/SR_canzoni 
(guara il video)

Romeus è già arrivato quarto alle prime selezioni. Gli serve un'ulteriore spinta affinchè si classifichi tra i primi 10 dei 50 rimasti. Confidiamo in tutti i gli amici ed i conoscenti che vogliano sostenerlo attraverso l'invio di qualche SMS al n. 48444 inserendo il Codice -W159- oppure da telefono fisso al n. 16477 cod. 159.  (leggi sotto).

Grazie a tutti e cordiali saluti da NOHA.IT
 
**********************************************
Lunedì 26 gennaio verranno annunciati i 50 cantanti che proseguiranno la gara.
 
Le regioni più rappresentate sono Lombardia e Lazio con 14 giovani in gara, seguono Puglia (11) e Campania (9). Il Veneto vede 8 artisti ammessi, 5 per Emilia Romagna, Toscana e Sicilia, 4 per Liguria e Marche, 3 per Piemonte, 2 per Abruzzo e Calabria. Un giovane in gara anche per Basilicata, Valle D'Aosta, Repubblica di San Marino e Svizzera.
 
Ecco i 90 artisti che accedono alla prima fase di Sanremofestival.59:
 
*Alibia con “La meccanica di Lagrange”, band campana
*Riccardo Ancillotti con “Fai così”, classe 1979, da Montecatini Terme
*Andrea Cassese Quartet con “Canzoni a lunga conservazione”, gruppo campano
*Ania con “Buongiorno gente”, cantautrice di origine napoletana
*Anthony Laszlo con “Un altro inizio”, duo torinese
*Manuel Autieri con “D'amore lontano”, cantautore di origine bolognese
*Simone Bacchini con “L'unica mia fede”, classe 1982, romano
*Giacomo Barbieri con “Fotografia in posa”, giovane cantautore di Zola Pedrosa, provincia di Bologna
*Alessandro Bardani con “28 anni”, 29 anni, romano
*Nicoletta Barra con “Ancora noi”, classe 1987, di Bracciano in provincia di Roma
*Beppe Stanco con “Mi hai perso”, cantautore, 30 anni, da Foggia
*Jacopo Bettinotti con “Certezze d'asfalto”, 32 anni, La Spezia
*B-Mora (Rodolfo Mannara e Olsi Arapi) con “Senti che mondo”, duo dalla provincia di Taranto
*Luca Butera con “L'orgoglio del creato”, 27 anni, da Catania
*Roberto Casalino con “Amore universale”, classe 1979, cantautore di Latina
*Marida Celestino con “Quando non è amore”, classe 1988, originaria di Cosenza
*Chiazzetta con “Aspettami al falò”,classe 1999, da Latina
*Emanuele Dabbono con “Ho ucciso Caino”, dalla provincia di Savona
*Dajana con “Lacrima in un oceano”, all'anagrafe Dajana D'Ippolito, 1981, Taranto
*Alessandra D'Angelo con “Come una goccia”, romana, classe 1987
*Dani Silk con “Sentire”, all'anagrafe Martines Daniela, classe 1981, Lecce
*Ranieri Di Biagio con “Sfere di cristallo”, 28 anni da Vimercate in provincia di Milano
*Diamante con “Disincanto”, all'anagrafe Daniele Vitrone, 26 anni, brasiliano di nascita ma romano d'adozione
*Dny'l con “Astinenza”, 1981, Putignano in provincia di Bari
*Alessandra Doria con “Resterò così”, classe 1990, Sant'Elpidio, Ascoli Piceno
*Andrea Facco con “L'eroe”, genovese, classe 1988
*Gruppo Elettrogeno con “Il motore ad acqua”, band milanese
*Her (Francesca Scaletti, Matilde Benvenuti, Leila Sampaoli) con “Non ti sento”, teen band al femminile proveniente da Firenze.
*I Cosi (Marco e Antonio) con “Dejà Vú”, duo milanese
*Giancarlo Ingrassia con “Sul filo”, 28 anni, da Castelvetrano in provincia di Trapani
*Ironique con “Amore a più non posso”, classe1975, da Molfetta
*Ivan con “Susan”, 21 anni, romano
*Kama con “Dimmelo”, al secolo Alessandro Camattini, classe 1976, da Desio (MI)
*Karnea (Davide, Paolo, Gabriele) con “Salice”, band lombarda
*Kimel con “Sperando che...”, cantautrice cremonese
*Le Fard (Tiziana Uccello e Rosanna Fardello) con “Prima di tradirmi”, duo di origine campana
*Logo (Stefan Scuro, Salvatore Cafiero Davide Mercaldi, Andrea Caputo) con “Nei tuoi passi”, band proveniente dalla provincia di Lecce
*L'Or (Lele, Kori, Gangio, Chris) con “Consapevole), rock band veronese
*Ylenia Lucisano con “Dimenticami”, classe 1989, Rossano Calabro
*Chiara Luppi con “Per un attimo”, cantante padovana di origine italo-armena, classe 1975
*Malamonroe (Eleonora Fiorani, Simone Cardinetti, Sergio Dini, Nicola Sbrozzi, Stefano Naldi) con “Principe”, gruppo marchigiano
*Marco Rò con “Un mondo digitale”, cantautore romano
*Antonio Marino con “Lei”, napoletano
*Miodio (Niko, Sanchez, Paul, Polly, Johnny Cena) con “Evoluzione genetica”, band proveniente dalla Repubblica di San Marino
*Monrau (band composta da Ricky, Nick, Ale e Frank) con “Sogni e caffè”, da Padova
*Motovario con “Come un gatto”, band catanese composta da 6 giovani musicisti
Naif con “Uccidimi”, all'anagrafe Christine Hèrin, classe 1981, valdostana
*Nadia Natali con “Donna a metà”, classe 1973, da Roma
*Nena (Matteo, Michele, Federico, Marcello, Serena) con “Nella tua mente”, band bergamasca
*Nicco Verrienti con “Gli artisti mangiano albicocche”, cantautore salentino
*Nico con “Francesca”, all'anagrafe Chiara Schiavinotto, padovana
*Enrico Nigiotti con “Tu incantevole”, cantautore livornese
*Orfen (Alex, Andrea, Luca, Marco) con “Su di me”, band proveniente da Palestrina in provincia di Roma
*Palconudo con “Tre secondi di normalità”, band genovese
*Passogigante con “Giovani Giusti”, gruppo toscano composto da 8 elementi
*PensieroZero (Irene, Luca, Fabio, Bruno, Michele) con “Vita nuova (la danza nel buio)”, band veneta
*Jacopo Ratini con “Stile anni '60”, 26 anni, romano
*Red con “Mi hai incasinato la vita”, all'anagrafe Luca Esposito, classe 1974, Napoli
*Rino De Maria con “Ciao cara”, napoletano classe 1982
*Romeus con “Dove si toccan terra e nuvole”, all'anagrafe Carmine Tundo, ventenne di Galatina Fraz. Noha (LE)
*Rumorerosa con “Non sei tu”, gruppo toscano
*Sabu e La Vigiliacon “Meglio di così”, gruppo siciliano
*Sally con “Dall'acqua e la polvere”, all'anagrafe Sara Moriconi, 23 anni, Tolentino, provincia di Macerata
*Marco Santilli con “Amarsi un pò”, classe 1982, nato in Svizzera
*Fabio Savarese con “Fragile”, classe 1986, Castellammare di Stabia (NA)
*Scotch Ale con “Non sei quella che vorrei”, band veneta
*Davide Scudieri con “La canzone di Sid”, classe 1975, da Pescara
*Secondavera con “Sarebbe bello”, band di provenienza marchigiana
*Giacomo Serafini con “Sarò con te”, da Pescara
*Carmen Serra con “Da oggi in poi”, classe 1977, Siracusa
*Pierpaolo Silvestri con “30 febbraio”, classe 1988, bolognese
*Silvia con “Volare via”, giovane cantante laziale
*SM58 con “Scritto sulla pelle”, band romana
*Spazi Vitali (Gianrock, MoNo, Miguel) con “Mettimi alla prova”, band lucana
*StranoEffettoClick (Hard, Dj Mirko, Aly, Miccia) con “Ricominciare da capo” band lombarda
*Studio 3 (Marco, Vetro e Gabriel) con “Sto quasi bene”, gruppo dalla provincia di Milano
*Svytols (Simone Bartucci, Giorgio e Gabriele Caserini) con “Il piede”, band della provincia di Milano
*Sync (Alessio, Fabio, Omar, Frengo) con “Segreti sogni”, band milanese
*Tanya con “Senza orizzonte”, 1984, Modena
*The Clockmakers (Camillo Masarotto, Stefano Galante) con “Diverso”, giovane duo padovano
*The Sunny Boys (Gianluca, Fabio, Fabrizio, G.A. Codnick, Marco) con “Respirando il mare”, band torinese
*Triacorda (Daniela, Antonella, Linda, Linda) con “Piccola come sei”, da Foggia
*Ultima con “Tardi”, quintetto pavese
*Wide (Antonio, Gianni, Beppe, Giorgio, Maurizio) con “Penelope”, band pugliese
*Windstorm (Alessandro, Filippo, Enrico, Simone) con “Un sogno per me”, band torinese
*Gaetano Zampetti con “Abbracciami”, 22 anni, di Benevento
*Barbara Zappamiglio con “Sono qui”, bresciana, classe 1983
*Giulia Zetti con “La libertà (Dentro i tuoi occhi nelle braccia e nel cuore)”, classe 1988, Sassuolo (MO)
*4Sound (Andrea, Marco, Gennaro e Gaetano) con “Una volta ancora”, Como
*5005 (Enrico, Cristiano, Marco, Angelo, Ivano) con “Provo a resistere”, gruppo proveniente da Santhià, provincia di Vicenza
**********************************************
 
Di Albino Campa (del 31/12/2008 @ 15:11:01, in NohaBlog, linkato 1804 volte)
Buon Anno da Noha.it

 
Di Albino Campa (del 23/12/2008 @ 15:00:00, in NohaBlog, linkato 2278 volte)
 
Di Albino Campa (del 18/10/2008 @ 15:19:45, in NohaBlog, linkato 3774 volte)

Continuiamo nell'esercizio di quello che a giugno scorso su questo blog chiamammo "Decalogo del salentino". Per quanto ovvio alla parola salentino potrebbe benissimo essere sostituita la "nohano".
Cerchiamo cari amici internauti di arricchire quello che all'inizio era un semplice decalogo. Di seguito vi suggeriamo i nostri: a voi il seguito.



SEI SALENTINO O NOHANO SE...

  • sei salentino se quando vivi fuori, almeno una volta al mese la mamma ti manda il pacco con le friselle e non solo quelle;
  • sei salentino se ami la tua terra e ti fai le vacanze nei tuoi posti di mare.
  • sei salentino se, pur vivendo al Nord da dieci anni, non hai perso una virgola del tuo meraviglioso accento!!( puru ca tutti te pijianu pe' culu!);
  • sei salentino se trovi un portafoglio per terra e ti futti tutti li sordi... (e puru lu borsellinu se è bonu);
  • sei salentino se per fare 100 metri prendi la macchina;
  • sei salentino se quando devi andare da una parte inizi a ripetere all´amico/amica/moglie/marito/figlio/genitore/cugino: MENA, MOVITE, MANISCIATE;
  • sei salentino se le parole "pizzicarella mia pizzicarella, lu caminatu tou pare ca balla" le senti cantare in 20 paesi diversi in una sera d´estate;
  • sei salentino se vai allo stadio con la macchina piena di gente vestita giallo rossa, con la sciarpa dietro Forza Lecce, e canti CI NU ZUMPA NU BARESE E´ E';
  • sei salentino sei hai i cd dei Sud Sound System e quando sei al Nord li fai sentire a tutta la comitiva;
  • sei salentino se quando stai in mezzo al traffico litighi con tutte le macchine vicine e bestemmi i morti a tutti;
  • sei salentino se ad ogni rumore che senti ti affacci a vedere che è successo;
  • sei salentino se quando vai al mare ti ritrovi come vicini di ombrellone i tuoi vicini di casa;
  • sei salentino se vai al militare perché non sai che fare del tuo futuro;
  • sei salentino se parcheggi la macchina nei parcheggi abusivi e per te è tutto normale;
  • sei salentino se al parcheggiatore abusivo dai 50 cent... puru cu ti lu cacci de nanzi;
  • sei salentino se trovi normale vedere 3 ragazzi che vanno in giro tutti su uno scooter(ovviamente senza casco);
  • sei salentino se vai ogni anno alla Notte Della Taranta puru ca stai alla Svizzera;
  • sei salentino se alla Notte Della Taranta arrivi cu' le damigiane te vinu/mieru pe' tutti;
  • sei salentino se commenti quello di prima con la frase: 'STU 'NZALLU!;
  • sei salentino se alle Elezioni Provinciali hai dato il voto a Vendola solo perché Fitto aveva fatto schifoL;
  • sei salentino se quando incontri fuori dalla Puglia un tuo concittadino che non avevi mai cagato, in città ci parli come se usciste insieme da una vita;
  • sei salentino se ascolti i Negramaro anche se non ti piacciono, perché sono di Lecce;
  • sei salentino quando dici di non essere permaloso e ti incazzi ad ogni appunto che ti fanno;
  • sei salentino se almeno una volta nella tua vita usi i proverbi: "Lu cane sècuta lu strazzàtu"; "Ogni petra azza parete"; "Quandu addhu nu tieni, cu mammata te corchi", "puru i pulici tenanu la tosse";
  • sei salentino se ridi anche nelle situazioni drammatiche e fai divertire la gente;
  • sei salentino se vai al Nord per lavorare per la tua famiglia;
  • sei salentino se te faci a quatthru cu faci nu favore all´amicu;
  • sei salentino se lavori in nero pure tutta la vita;
  • sei salentino se passi l´estate tra dance hall e sagre di paese;
  • sei salentino quando la gente ti definisce simpatico "cu dd´accentu!"
  • sei salentino se ti mangi lu purpu, la pitta, e i pisieddhri cu li pummidori schiattarisciati; e ti ssuppi la puccia.
  • sei salentino se il sabato sera vai a ballare solo se hai gli omaggi;
  • sei salentino se hai sempre un sorriso e un consiglio per gli amici;
  • sei salentino se hai un soprannome che ti danno gli amici del paese;
  • sei salentino se in estate la prima volta che ti abbronzi, ti ustioni e spelli;
  • sei salentino se anche se non hai un lavoro, scorrazzi in giro con il macchinone;
  • sei salentino se per richiamare gli amici gridi "VAGNUNIII!!!";
  • sei salentino se vivi a Milano.
Antonio Mellone
 
Di Albino Campa (del 23/07/2008 @ 13:57:18, in NohaBlog, linkato 3065 volte)

Sul Galatino del 16 Maggio c.a., è stato pubblicato un articolo di Marcello D’Acquarica che riguarda Noha.

L’Amministrazione del Comune, che tanto vanta l’appellativo di Città d’Arte, mal sopporta il confronto con i fasti d’Arte dei tempi che furono, ma tra le tante altre, una cosa la sa fare molto bene: asfaltare nuove strade.

Speriamo che tra una colata e l’altra di bitume apporti dell’utile alle persone che vivono a Noha.

 

PIOGGIA DI EURO. VIA ARADEO A SECCO.



In quella via, al numero 11, è nato mio nonno (1851) e suo padre era lì nel 1821. In quella via ho visto la luce per la prima volta (1955). Ho camminato scalzo sul battuto della strada, ho giocato e rincorso barchette di carta lungo il marciapiede e nelle pozzanghere dopoi temporali.
Nelle crepe del muro della mia casa ci sono ancora, nascosti dal nuovo intonaco, i nostri denti da latte, messi lì per non farglieli prendere al topo.
In via Aradeo ho vissuto gli inverni piùcorti della mia vita, alla fievole luce di una lampadina ed a volte di una lucerna a petrolio, quando saltava la corrente, studiando seduto vicino ad un braciere di carboni ardenti.
Sono uscito e ritornato centinaia di volte, per andare all'asilo, da mescia Lisa, alle Cose di Dio, a scuola. In via Aradeo ho visto passare thraini stracolmi ditarantate e diretti a SS. Pietro e Paolo urlando e sbraitando, alla ricerca di un miracolo.Quando non avevamo nemmeno l’acquedotto (ed era solo il 1966), ho trasportato acqua pulita dalla fontana in casa e poi, quella sporca,da casa nei campi fuori dal paese (erano subito dopo la grotta della Madonna di Lourdes).Da dietro il vetro della porta ho visto decine e decine di cortei per i funerali, peri Santi, pergli sposi, per le Feste e per gli innamorati. Nelle sere d’estate diventava la via del passeggio per tutti,giovani, meno giovani eperfino le ragazze. Di sera lo spazio adiacentead ogni uscio si popolava di gente che si raccontava e viveva la vita. Da quella via sono partito tante volte con la rabbia dentro per dovermene andare e altrettante volte sono tornato per la gioia di un saluto, per il conforto di un abbraccio, dopo mesi e mesi di fredda e amara solitudine in questo benedetto nord.
Oggi nessuno più passeggia, nessuno più si incontra. Via Aradeo è la tangenziale di chi, arrivando da Aradeo o da Galatina, prosegue per ogni luogo: auto sfreccianti, moto e veicoli di ogni portata. Negli ultimi tempi i camion facevano vibrare non solo vetri ma anche le mura.
ForseNoha non meritauna circonvallazione? ForseNoha, dove vivono più di 3.800 persone, non merita una piazza dispensata dal correre veloce del traffico di ogni tipo di mezzi senza limiti di dimensione e portata? Forse Noha non merita un centro dove la gente, uscendo di casa, possa portare i propri bambini a giocare,mentrele mamme, con la scusa diuna passeggiata tranquilla possano rimirarvetrine e negozi per la propria cura e bellezza?
A questo punto mi viene da pensare che magari in questo momento di grandi lavori per la circonvallazione di Galatina, per i marciapiedi di alcune vie e peri parcheggi dei cimiteri, con un pochino di impegno, non ci salti fuori una pista pedonale che unisca finalmente marciapiedi, piazza e camposanto! Magari con lo spazio sufficiente anche per chi al cimitero vorrebberecarsi in bici,senza essere travolto dalle auto in corsa (e al cimitero restarci per sempre). Magari anche con l'aggiunta di qualche albero che faccia ombra nelle giornate assolate.
E poi, chissà, sempre con un minimo di buona volontà, si potrebbe finalmente rivedere la sistemazione del tragitto veicolare (via Aradeo) che spacca in due Noha e che per intanto fa esso stesso da tangenziale.
Pensandoci bene, lo spazio per deviare il traffico e salvaguardare così la piazza(che dovrebbe essere il salotto di Noha) forse c’è già.Se il centro del paese non diventa un' isola pedonale, magari anche solo parziale, a che serve aver asfaltato chilometri e chilometri di strade deserte che non percorre quasi nessuno? Non copriamo i prati di ulteriore catrame senza ricavarci uno spazio utile alla comunità, senza uno spazio che serva da punto di incontro per tutti,dove le ruote di un'auto non ci passino sui piedi o travolgano i nostri bambini.
Per essere certi che quelloche diciamo sia vero, proviamo a percorrere a piedi, magari spingendo un passeggino e, con un'altra mano, accompagnando un bimbo, e magari facciamo lo stessopercorso in bici, chissà che i dubbi non ci passino, e magari riusciamo a far fare un piccolo sforzo alla pioggia di milioni di euro che si riversano su Galatina, in modo tale che bagnino in parte anche via Aradeo e relativa piazza.
E pensare che se ci fosse una pista ciclo-pedonale tra Noha ed il cimitero, qui basterebbe un soloparcheggio per le auto.

Marcello D’Acquarica
 

 

Canto I del Purgatorio di Dan...

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