giu052008
Di libri non si parlerà mai abbastanza. Ne siamo certi.
Eccovi allora di seguito la recensione di un libro apparsa su "il Galatino" del 28 febbraio scorso, a firma di Antonio Mellone.
Ci verrebbe ora da chiederci: a quando una nuova pubblicazione di un autore nohano, oppure un libro che parli di Noha o che abbia come protagonista qualche personaggio di Noha?
La domanda la lanciamo così... Anche se sappiamo che qualcosa si sta muovendo. Ma si tratta ancora di un segreto.
“La Chiesa di S. Lucia V.M.” di Mario Rossetti
Non c’è regalo più gradito per un bibliofilo (come tale si ritiene chi redige queste note) che quello di ricevere un libro. Ed il libro che abbiamo accolto in dono dalle stesse mani dell’autore è un’opera monumentale che ha per nome: “La Chiesa di S. Lucia V.M.”.
L’autore-curatore è don Mario Rossetti, che già nel 1996 aveva pubblicato un trattato gemello quanto a ponderosità ed argomenti - ma di diverso colore - intitolato “La parrocchia di San Sebastiano Martire in Galatina”.
Entrambi i volumi fanno bella mostra di sé nella nostra biblioteca, uno accanto all’altro, alla lettera “R” di Rossetti, tra un Romano (Livio Romano, scrittore salentino) ed un Rousseau (Jean Jacques Rousseau, filosofo francese del settecento)…
Il libro di don Mario profuma, come profumano tutti i libri nuovi di zecca e come di buon odore sono pure impregnati i libri di qualche anno d’età e, ancor di più, i libri antichi.
Quello del libro di don Mario è profumo caratteristico di libri nuovi, quelli appena usciti dal torchio dello stampatore-editore, che in questo caso, come per l’altro succitato testo, è il bravo editore Panico, galatinese pure lui.
“La Chiesa di Santa Lucia V.M.” è un vero e proprio catalogo d’arte, copertina e custodia rigida, rilegatura in pregiata tela rosso-cardinale (come quella che si usa per certe tesi di laurea), sovra-copertina anch’essa rossa e lucida, con le scritte d’oro e con le immagini a colori che ritraggono la nobile facciata della chiesa e l’effigie di Santa Lucia. Abbiamo per le mani insomma un testo elegante: anche gli occhi, di cui la Santa siracusana è la protettice, vogliono ed hanno – non poteva essere altrimenti in questo caso - la loro parte.
Profuma il libro di don Mario. Profuma anche di sudore: quello di un prete che costruisce chiese, che restaura, che dà corso alla pulitura, alla stuccatura, alla tinteggiatura delle pareti del tempio, la casa più importante, forse la più grande del popoloso quartiere dei galatinesi di via Roma e dintorni.
Si sente nelle pagine profumo di terracotta e ceramica, quella con la quale sono state impastate le statue che si affacciano benedicenti dalle nicchie del frontespizio della chiesa, il Cristo Risorto e le due sue ancelle, santa Lucia e santa Rita.
Quello che si sprigiona da quelle pagine è profumo di chi fatica senza mai dare segni di stanchezza, e semina ancora per poi lasciare agli altri il raccolto. E l’autore sembra molto più abituato alla semina che al raccolto: seminò per la chiesa di san Sebastiano, e la consegnò ad altri, subito dopo averla inaugurata (e ne scrisse pure un tomo, anche esso impregnato di profumo).
A volte non si immagina quanta fatica costino le pietre (e non parliamo qui di pietre vive - non ci compete - quelle, si sa, ti assorbono tutta la vita); parliamo invece più semplicemente dei mattoni, della calce, del cemento, dei lavori di edilizia per innalzare aule e campanili… Le pietre descritte da don Mario sembrano catalogate una per una, con documenti alla mano. Ogni documento, ogni contratto, ogni fattura è un impegno, un pensiero, una goccia di sudore in più che imperla la fronte, a volte una o più notti insonni, e critiche certe da parte del censore di turno, benché non manchino, per grazia di Dio, il conforto ed il supporto dei benefattori.
Profuma il libro di don Mario. Profuma di candele e d’incenso di solenni riti. Quell’incenso che si brucia il giovedì santo quando si deposita il corpo di Cristo nell’altare della reposizione; quel sepolcro, che poi tutti visitano, pellegrini in diverse chiese, fino al pomeriggio di venerdì santo, poco prima della “messa scerrata”. E ti sovvengono i tuoi tempi, allorché imberbe chierichetto, con cotta bianca su veste rossa, servivi la messa in “Coena Domini” e sentivi cantare il “Tantum ergo” e, sbagliando, credevi dicessero “Santu Mergo”…
Il libro di don Mario profuma di fioretti e di rose, come quelle di santa Rita, i cui boccioli o petali si distribuiscono ai fedeli nel mese di maggio nel corso della solennità a Lei dedicata.
E’ un libro ricco di immagini sacre, il libro profumato di don Mario. Quando lo sfogli, lo leggi e lo rileggi, ti viene di baciarne le icone, di recitare una giaculatoria, come un bambino di prima comunione. E come un cresimando leggi e ripassi “le cose di Dio”, la dottrina, il catechismo che da piccoli si studiava: domande e risposte a memoria, condizione necessaria e sufficiente per accedere ai sacri misteri. E ancora coroncine, invocazioni, litanie, novene, suppliche, ed inni e canti che ab immemorabili sciolgono i fedeli, implorando per i miseri il perdono, e per i deboli la pietà.
Sfogli velocemente le pagine ricche di colorate immagini; ma rallenti, come se sfogliassi un breviario, quando incontri le preghiere che intere navate di persone all’unisono guidate dal loro pastore scandivano con salmodiante umiltà, ripetendo, come fanno ancor oggi, incontrovertibili verità.
Chiudi il libro e lo riponi nella tua libreria.
Sentirai nelle tue narici ancora il profumo di un gradito regalo: il più recente libro di don Mario.
Antonio Mellone
mag262008
Cari amici di Noha.it, parliamo ancora di LIBRI.
Del resto il motto della nostra cittadina, Presidio del Libro, potrebbe suonare così: PIU' LIBRI, PIU' LIBERI!
Questa volta abbiamo il piacere e l'onore di presentare a tutti i nostri internauti l'ultimo lavoro in ordine di tempo di una nostra amica, nonchè collaboratrice del nostro foglio on-line "L'Osservatore Nohano", la prof. MARISA GRANDE (che certamente sarà con noi il prossimo ottobre nella "Festa dei lettori").
Edito per BESA EDITORE, il titolo del volume del quale vi facciamo qui intravedere la copertina è "L'ORIZZONTE CULTURALE DEL MEGALITISMO". E' un libro da acquistare e leggere sotto l'ombrellone, oppure al fresco, sotto un pergolato, magari con la colonna sonora delle cicale. Buona lettura."
mar262008
In questa foto è ritratto il prof. Zeffirino Rizzelli, tra la moglie prof.ssa Anna Maria Giurgola ed il dott. Antonio Mellone. La foto è stata scattata pochi mesi prima della dipartita del Grande Professore
Sull' Almanacco Salentino 2008, pubblicazione annuale (attualmente in edicola) in cui si narrano gli eventi più importanti del 2007 avvenuti a Lecce ed in provincia, tra gli altri interventi troviamo a pag. 119 un articolo di Antonio Mellone sull'addio ad un salentino illustre: il prof. Zeffirino Rizzelli. Ve lo riproponiamo di seguito.
Zeffirino Rizzelli, colto, severo e generoso
Il professore del dialogo
Il 28 agosto del 2007 a Galatina è scomparso un Uomo di nome Zeffirino Rizzelli.
Sì, perché prima di essere un intellettuale, un giornalista, un insegnante, un politico, il prof. Zeffirino Rizzelli era un Uomo. Un Uomo che - come ha affermato il sindaco Sandra Antonica nel salutarlo per l’ultima volta – “sia che si impegnasse nella politica, sia che esprimesse la sua forza d’animo nell’insegnamento, ha alimentato Galatina di linfa nuova, incoraggiando sempre il dialogo, comunicando anche solo con un filo di voce il desiderio di vedere prima o poi un Paese più giusto, spingendo soprattutto i giovani a condividere con lui questa utopia. - Ma è con le utopie che si cambiano le cose! -, ripeteva con decisione il Professore”.
Zeffirino Rizzelli era nato a Galatina il 1° giugno 1926 e subì con la sua famiglia le peripezie del periodo fascista, il domicilio coatto, finendo in esilio in collegi di “rieducazione”, molto lontani dalla sua città. Tornato a Galatina sostenne vari esami per recuperare gli anni scolastici perduti.
Nel 1941 prestò servizio di interprete nella delegazione militare tedesca stanziata a Galatina e nel giugno del ’43 fu fatto prigioniero dagli stessi tedeschi che lo internarono in un campo di concentramento a San Saba (Trieste).
Rientrato nuovamente a Galatina con mezzi di fortuna (ma perlopiù con quelli usati dai francescani, ovvero i piedi), conseguì la maturità classica nel 1947 e si laureò in Scienze Matematiche all’Università di Messina nel 1953.
Insegnò con vari incarichi fino al 1992, e dal 1984 al 2004 fu Presidente del Distretto Scolastico n.42.
Fu più volte consigliere comunale, assessore e vice sindaco, e sindaco di Galatina dal 1993 al 1996, il primo ad essere eletto direttamente dal popolo.
Fu insignito della Medaglia d’Oro del Ministero della Pubblica Istruzione per i meritori servizi prestati alla scuola. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Puglia, è stato direttore de “il Galatino” dal 1991 al 2006. Incommensurabile è la sua produzione letteraria.
Rizzelli era una stecca nel coro dei molti che accettano i compromessi. La coerenza fu per il professore il metro di valutazione di ogni comportamento: il rigore lo applicava prima a se stesso e poi agli amici, ai conoscenti, e agli avversari. Come ha scritto Giorgio de Giuseppe su il Galatino del 14 settembre 2007: “Nella società di oggi, che evita vincoli e che alle strade difficili ed aspre preferisce quelle rapide ed agevoli, senza porsi troppe domande, Zeffirino impose a sé, e pretese dagli altri, la ricerca del giusto, del bene, starei per dire del vero. Non fu uomo di compromessi. Era ruvido, di poche parole. Guardò in alto e mai fu tentato di escogitare giustificazioni ingannevoli pur di raggiungere il risultato. Con un carattere siffatto, fu inevitabile che avesse più estimatori […] che amici pronti a condividere una vita coerente ed impegnata sui valori irraggiungibili”.
Rizzelli s’è dimesso dalla vita, è uscito di scena, come tante volte aveva fatto congedandosi dai suoi prestigiosi incarichi. Era questo il suo stile: senza tanti clamori e sempre in punta di piedi. E’ l’umiltà dei grandi spiriti, quelli che con la loro opera diuturna, aiutano l’umanità a crescere e a diventare più giusta e civile.
Si è già scritto altrove che sarebbe doveroso indagare a fondo, studiare e possibilmente raccogliere e ripubblicare almeno gli scritti (e forse sarebbe l’opera meno difficoltosa, in quanto è agevole rintracciarne i testi presso la Biblioteca “P. Siciliani”) di Zeffirino Rizzelli che si contano ormai a migliaia; ne risulterebbe un’opera a più tomi, di grande valore editoriale. I cittadini e le istituzioni avrebbero bisogno, oggi più che mai, del frutto del lavoro di quest’uomo-amico consegnato alla storia come dispensatore gratuito e disinteressato di idee, di saggezza e di ammonimenti.
Conobbi di persona il professore nel corso dei primi ani ’90 (di fama però lo conoscevo da sempre). E negli ultimi, diciamo, quindici anni, mi incontravo volentieri con lui con una certa continuità, soprattutto per consegnargli i miei articoli che il direttore pubblicava sempre integralmente sul suo il Galatino.
Incontrai il professore Rizzelli per l’ultima volta la mattina di sabato del 14 luglio 2007, circa un mese prima della sua dipartita. Era a casa, seduto sulla sua poltrona; in ordine, sul tavolino del soggiorno, i suoi giornali, freschi di stampa, pronti per essere letti per filo e per segno. Era consapevole della sua malattia e dell’ora alla quale andava incontro. Cercai di dirgli: “Ma professore, non dica così: noi tutti abbiamo ancora e sempre bisogno di Lei”. Mi rispose con uno sguardo sereno che non dimenticherò mai più. Fu un’altra lezione di dignità impartitami da quest’Uomo.
Antonio Mellone
gen172008
gen142008
gen012008
dic282007
Vi proponiamo di seguito l’articolo a firma di Antonio Mellone apparso su “il Galatino”, anno XL, n. 20, del 7 dicembre 2007.
Cosa centra Infoprinting con Noha?
Semplice.
Intanto Infoprinting srl è stata creata ed è diretta da un manager nohano (anche se dimorante a Milano): il dott. Michele Tarantino.
Inoltre, Infoprinting è la “stampante” da cui fresco di tornio ogni mese (almeno finora) ha visto e vede la luce il nostro “L’Osservatore Nohano”. Infoprinting ha anche stampato a colori “la cartina del viaggiatore di Noha” architettata dal grande Marcello D’Acquarica. E’ inutile dire che da questa innovativa “business idea” ci aspettiamo molto altro ancora. Quindi:
AD MAIORA INFOPRINTING!
Infoprinting, nuova realtà economica a Galatina
La parola “innovazione” può essere utilizzata per denotare qualcosa (o qualcuno) che cerca d’adeguarsi ai tempi nuovi ed alle nuove forme di cultura e di vita. L’innovazione non necessariamente è rappresentata da una rivoluzione copernicana o dalla scoperta dell’America: innovazione può anche essere una combinazione inedita di elementi già noti.
Nel campo dell’economia l’innovazione può (in estrema sintesi) riguardare un po’ il prodotto, un po’ il mercato ed un po’ la tecnologia.
Ed è questo tipo di innovazione che ha cercato di introdurre Infoprinting srl, un’azienda che non ha ancora compiuto un anno di vita, ubicata in un capannone industriale sulla strada provinciale Galatina-Lecce, subito dopo il SuperMac andando verso Lecce.
Ma la sua collocazione non sarebbe tanto rilevante. Infoprinting infatti è una specie di stampante virtuale (ma la stampante è vera) specializzata nella stampa su carta e nella spedizione della corrispondenza di ogni genere. Il servizio si attiva in Internet tramite il sito www.postapronta.eu, sicché da casa o dall’ufficio con il semplice click di un tasto o di un mouse di un computer è possibile spedire in Italia e all’estero ogni tipo di carteggio, anche la posta raccomandata, saltando così gli onerosi passaggi della stampa della lettera (o di qualsiasi altro documento come le fatture, i depliant o le dichiarazioni dei redditi, ecc.), dell’imbustamento, della compilazione dell’indirizzo, dell’affrancatura e della spedizione. Provare per credere: il primo plico è gratuito.
La novità sta nel fatto che questo servizio, che va a colmare un bisogno, quello della ricerca delle economie di tempo (time-saving), forse ancora latente, ma che nel futuro non tanto remoto diventerà di primaria importanza, è offerto da un’azienda, unica in tutta l’Italia del Sud, che si trova ad un fischio dal cuore di Galatina.
Ci risulta che in maniera diuturna giungano ad Infoprinting commesse da privati e da numerose aziende pubbliche o private soprattutto del Centro-Nord. Nel Mezzogiorno c’è ancora bisogno del superamento di un certo gap conoscitivo di questo prodotto-processo inedito, anche se “il tempo è denaro” anche qui da noi.
Un’ultima annotazione. Ci teniamo a dire che chi ha voluto scommettere puntando sulla nostra terra è un pioniere nohano, Michele Tarantino, già noto “manager salentino” in alcune imprese milanesi e torinesi nel settore dell’editoria e della carta stampata. Tarantino, a dispetto di ogni avversa previsione, ha voluto a muso duro e con entusiasmo investire nel Sud ed in particolare nella nostra città, certo che l’economicità e soprattutto la qualità faranno di questa azienda un’azienda di successo. Successo che toccherà non solo l’imprenditore, ma anche Galatina tutta sempre più proiettata in Europa, anche grazie a questa ulteriore forma di innovazione.
Antonio Mellone
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