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Di Redazione (del 31/01/2022 @ 08:24:45, in Comunicato Stampa, linkato 461 volte)

Nonostante l’attivazione di cinquanta foto-trappole, come annunciato qualche giorno fa con enfasi dal sindaco Marcello Amante, l’attività degli sporcaccioni non si ferma. Questa volta i rifiuti non sono stati abbandonati in periferia o nelle strade di campagna, ma ad essere preso di mira è il Centro della Città: così si presentava, nella foto, agli occhi dei tanti cittadini, che in questa bella giornata di sole di fine gennaio, sostano o passeggiano sulla Villa Comunale o l’attraversano in macchina. Una busta contenente rifiuti di ogni genere è stata abbandonata sull’aiola che divide Piazza Alighieri dalla Chiesa dell’Immacolata, accanto ad una videocamera del Comune. Questa volta, grazie a questa presenza, sarà facile scoprire gli autori o l’autore, che con costanza (ricordiamo i rifiuti abbandonati in piazza Lillo o in Piazza due Trappeti), insudiciano la nostra bella Città?

 

A dicembre commentavo con un importante giornalista politico locale i motivi per cui ritenevo inevitabile che si sarebbe arrivati ad un Mattarella bis. In questi giorni abbiamo avuto un intenso scambio scritto e orale in cui abbiamo visto delinearsi questa soluzione. Certo, ero avvantaggiato dalla mia consuetudine con Bruno Tabacci e dalle conversazioni con lui, ho avuto la fortuna di avere buoni maestri politici.

Eppure mi sembrava chiaro che non ci fossero le condizioni perché si arrivasse a conclusioni diverse. Al di là della inadeguatezza degli attuali attori mi sembra di poter dire che non è la presenza di un leader o di un “Salomone” a risolvere tutto. Buoni politici, buoni parlamenti nascono da buone società.

Non mi dilungo sulle analisi del voto del Quirinale perché non credo che si potesse fare di meglio in assenza di un accordo, precedente, sugli assetti del Governo. Hanno perso tutti e quindi, in pratica, nessuno. L’Italia è in sicurezza e si dovrà mettere a punto solo qualcosina a palazzo Chigi.

Io ho avuto l’onore di essere candidato alla Camera dei Deputati nel 2018 e di attraversare il grande Salento in lungo e largo per parlare di Europa, di accoglienza, di un mondo senza muri, di libertà e di politica. Spesso i volti della gente che incontravo apparivano infastiditi, come se parlassi di corda a casa dell’impiccato. Sono i volti di quei cittadini che hanno desiderato, bramato, voluto che entrassero in parlamento centinaia di sconosciuti senza storia politica, che flirtavano con il populismo di Salvini e che osannavano la fine dei partiti politici e della scuola politica (ritenuta inutile e vetusta).

È dal 1993 che questa storia va avanti: stiamo abbattendo i nostri santuari, le nostre cattedrali culturali perché un mal interpretato egalitarismo ci ha convinti che il merito e la competenza fossero uno strumento di oppressione e che tutti devono fare tutto. L’eguaglianza, nelle società, invece, deve garantire a tutti pari condizioni di partenza, non di risultato. Anche nei partiti funzionava così. C’era la gavetta. C’erano le prime file e i gregari. Tutti con la loro dignità. Che tristezza questa smania di leaderismo, di bisogno di riconoscimento continuo da parte degli altri, di incapacità di lavorare solo per un obiettivo giusto che possa riempire il cuore piuttosto che l’ego.

Oggi non possiamo permetterci questo lusso. Partendo dalle città.

Abbiamo affrontato, grazie all’Europa unita, una delle crisi peggiori che si potessero immaginare ed abbiamo deciso di chiedere un prestito per svolgere il maggior investimento infrastrutturale e sociale mai visto dopo il dopoguerra.

Sarebbe un errore credere che si siano semplicemente aperti i portafogli e che finalmente l’Europa ci fa spendere un pochino di soldini. È esattamente il contrario: stiamo indebitandoci per investire, non per spendere.

È come se in una famiglia in crisi si accedesse ad un mutuo da pagare in 30 anni e anziché usarli per comprare una casa, per studiare, per prepararsi al lavoro, per aprire un’attività redditizia o per comprare gli strumenti migliori per lavorare, si decidesse finalmente di fare il viaggio alle Maldive, di comprare la macchina sportiva la tv 60 pollici e tanti vestiti firmati.

Ecco, questo succederebbe di certo se quei soldi fossero affidati alla parte della famiglia immatura, meno avveduta e probabilmente meno adatta a immaginare gli effetti delle proprie azioni.

 
Di Redazione (del 29/01/2022 @ 16:37:31, in Comunicato Stampa, linkato 451 volte)

Nella notte tra Sabato 29 e Domenica 30 gennaio 2022, alle 00:10, la Basilica di Santa Caterina ed i suoi splendidi affreschi verranno raccontati all'interno della trasmissione televisiva "STORIE – I racconti della settimana", su RAI2, condotta da Maria Concetta Maffei.

Continuiamo a valorizzare la bellezza della nostra Città, con il piacere di condividere con la comunità un servizio di circa sette minuti in cui Angela Beccarisi, con la riconosciuta competenza, ci guiderà in un percorso tra parola ed immagine.

L'ora è tarda, ma ne varrà la pena.

Come ha scritto Dante Maffia nel suo libro "Galatina un sogno d'amore" (Terre d'ulivi Edizioni);

 
Di Redazione (del 27/01/2022 @ 18:51:30, in Comunicato Stampa, linkato 562 volte)

Le recenti elezioni provinciali hanno rappresentato l'ennesimo fallimento politico di questa amministrazione comunale.

Eppure Galatina è il terzo Comune per abitanti della provincia. La nostra è una città che viene ammirata dall'esterno per la sua bellezza, per la sua dinamicità imprenditoriale, per la sua vocazione turistico-culturale, ma il tutto, poi, viene offuscato e ridimensionato da una incapacità di avere una visione complessiva , di un progetto condiviso, che solo la politica può dare.  

E per poter fare politica serve avere rappresentanze nei consessi istituzionali superiori, dove si prendono decisioni che incidono nelle realtà locali , serve coltivare relazioni pubbliche che, nei momenti determinanti delle scelte e delle alleanze, portino concreto benessere alle nostre comunità. Ce lo ripetiamo spesso : Galatina non è un piccolo paese di provincia, ma  una Città e, come tale, merita di essere governata da una classe dirigente che abbia coraggio, capacità  ed autorevolezza, che non resti isolata dentro le sue porte civiche, ma sia protagonista  in tutti i contesti decisionali.

Una di queste opportunità da cogliere era  proprio quella di partecipare alle elezioni provinciali dello scorso 24 gennaio, ma ancora una volta l'amministrazione Amante ha preferito mettere la testa sotto la sabbia; nessuno dei suoi rappresentanti istituzionali sono stati inseriti in una delle liste che partecipavano alla competizione, soprattutto, se, poi, consideriamo che è stata  proprio la lista formata su iniziativa del referente politico regionale della stessa amministrazione ad avere avuto i maggiori suffragi. Quale migliore occasione. Ma così non è stato !

 

Dopo i timori per l’eventualità dell’acqua inquinata, nell’area del cementificio di Galatina si fa strada anche l'appresnione per gli sforamenti dei livelli di emissioni inquinanti. Lo hanno evidenziato nei giorni scorsi le tre centraline collegate con Arpa (l’Agenzia regionale protezione ambiente): quella galatinese a ovest del cementificio, all’interno dell’istituto scolastico “La Porta”; quella a est dell’impianto industriale in contrada Piani e, infine, la terza in agro magliese.

I dispositivi hanno registrato sforamenti nelle emissioni di Pm2,5 (è un particolato ultrafine, molto penetrante e insidioso per gli apparati respiratori, della dimensione di un quarto del Pm10), sostanza ritenuta inquinante e nociva per la salute dell’uomo in un’area, vale la pena ricordarlo, già classificata come altamente problematica per l’incidenza di tumori polmonari. Alla luce delle criticità rilevate anche dalla Consulenza tecnica d’ufficio, cittadini e ambientalisti premono sulla necessità di un monitoraggio costante della quantità dell’aria, assieme alle analisi delle acque a seguito della cartellonistica affissa da Colacem per vietarne il consumo soprattutto con finalità umane.

Le immagini del sito Arpa e dell’app BreezoMeter (nella foto di apertura) mostrano la presenza di una notevole concentrazione di polveri ultrasottili anche in chiave grafica. Si tratta di dati venuti a galla da un report degli ultimi sette giorni. Un grafico del 24 gennaio parte con un monitoraggio già dal giorno 17. Quello del 17 considera un arco temporale a partire dal 10 gennaio. Andando a ritroso, in ultimo, vi è un grafico del 9 che considera i giorni a partire dal 2 gennaio. In alcuni casi tutte e tre le centraline hanno registrato il superamento del limite posto a 25 microgrammi per metro cubo.  A volte si sfiorano i trenta. Nello specifico, lo sforamento è stato registrato nei giorni 3, 16 e 17 gennaio dalla centralina presso l’istituto tecnico “La Porta”; il 3, 4 e 17 gennaio dalla centralina “Piani” e il 2,3,16,17,19 e 20 gennaio dai rilevatori “Maglie”.

 
Di Redazione (del 25/01/2022 @ 21:19:51, in Comunicato Stampa, linkato 577 volte)

«Dunque, dove eravamo rimasti?», avrebbe detto un illustre italiano… In realtà ci siamo sempre  stati in questi anni,  sicuramente facendo più politica «di strada» che «di palazzo»: come  sempre  d’altronde… come   ci  hanno   insegnato  i  nostri  padri,   come  ci sprona a fare il nostro cuore…

Tuttavia siamo nuovamente qui, con qualche anno in più e sicuramente con qualche cicatrice di troppo, per riprendere un impegno politico non più solo privato… ma più propriamente collettivo, intimamente sociale.

E per far questo, ci siam presi la briga  di attualizzare il nostro manifesto di valori e, pur  conservandone le radici, di riscrivere la nostra idea  di città passando anche da una rivisitazione del nostro simbolo: quasi a volerlo assurgere ad icona del nostro progetto politico.

Galatina Altra è stata ed è un movimento civico spontaneo: un moto dell’animo prima ancora della ragione; un moto che nasce dall’idea di voler rappresentare un’ulteriore, diversa visione di città: un’organizzazione pluralista al servizio della città-tutta, anche delle periferie territoriali. Una realtà in cui, ogni punto di vista, ha voce e ragion d’essere se funzionale al benessere sociale e ambientale del territorio in cui viviamo.

 

Da oltre un anno è ben leggibile, su appositi cartelli, il divieto di prelevare e utilizzare le acque sotterranee nell’area che circonda il cementificio Colacem di Galatina. Una presunta, sospetta ammissione di falda inquinata evidentemente, in un’area peraltro già dichiarata “rossa” per incidenza di patologie tumorali (soprattutto polmonari) e della quale aveva parlato nei mesi scorsi, allegando documenti in anteprima. Non si tratta di un vero e proprio esposto per ora, quanto di una richiesta di informazioni che il comitato ha avanzato tramite l’avvocato Salvatore Ruberti, dell’Ufficio legale di Adusbef, indirizzando una missiva alla stessa Colacem, alla Regione Puglia, alla Provincia di Lecce, a tutte le amministrazioni comunali del circondario galatinese e alla Asl del capoluogo salentino.

Una richiesta di dati e accertamenti rilevante anche per il fatto che, in questo modo, i cittadini possono esercitare il proprio diritto all’informazione ambientale. I cartelli sono stati affissi a partire dal mese di settembre del 2020, attorno al perimetro dell’impianto industriale di via Corigliano d’Otranto. Ve ne sono di due tipi. Il primo recita: “Avviso di individuazione delle zone di rispetto per gli scarichi delle acque meteoriche e di dilavamento soggette a regolamentazione ai sensi dei commi 5 e 6 dell’articolo 13 del Regolamento regionale numero 26/13. Divieto di prelievo e di utilizzo di acque sotterranee per uso irriguo entro un raggio di 130 metri”.

 
Di Redazione (del 19/01/2022 @ 19:57:56, in Comunicato Stampa, linkato 733 volte)

L’intervento, dal costo di circa € 120.000,00, è stato realizzato dall’amministrazione del Sindaco Marcello Amante interamente con fondi regionali partecipando all’avviso regionale per la realizzazione di un sistema integrato di sicurezza.

L’impianto di videosorveglianza cittadino oggi comprende poco meno di 50 punti di rilevamento, sia con telecamere di contesto che di osservazione, dislocati su punti strategici di tutto il territorio comunale, con una supervisione integrata tra la Polizia Municipale e la Polizia di Stato.

“Con questo intervento abbiamo voluto monitorare punti sensibili e di maggior interesse generale, tra gli altri e il quartiere fieristico, i Cimiteri di Galatina, Noha e Collemeto e Piazza XXIV Maggio a Noha dove è allocata la “Trozza”– dichiara il Sindaco Marcello Amante – ma anche zone a tutela della sicurezza dei galatinesi come Piazza Vecchia e Piazza Arcudi nel centro storico a Galatina e Largo via Sassari a Collemeto per il quale si è dovuto installare un ponte radio, vista la notevole distanza dal centro stella della centrale operativa”.

 
Di Redazione (del 18/01/2022 @ 08:20:56, in Comunicato Stampa, linkato 488 volte)

Ad un vecchio sindacalista come me (qualcuno, direbbe ironicamente, superato), allorquando le gare di appalto si vincono grazie ad un forte ribasso, si arriccia il naso. Sono stato, da sempre, contrario ad affidare lavori con sconti altissimi, e spiego il perché.

Per rispettare tempi e modalità di esecuzione dei lavori appaltati, quando si rinuncia a importanti somme, le scappatoie sono due: o si risparmia sulla qualità di esecuzione o si taglia il costo del lavoro. Tralascio i commenti sulla prima, sarà compito degli organi di controllo, mi soffermo sugli aspetti negativi della seconda.

Tagliare il costo del lavoro, come tutti ormai sanno, significa: mancato rispetto dei contratti nazionali di lavoro (CNL), con l’uso dei cosiddetti “contratti pirata”, stipulati da sindacati di “comodo” poco rappresentativi, cancellazione di diritti elementari (ferie, straordinari, permessi, malattie, ecc.), assunzione di lavoratori in grigio o in nero, di disoccupati che usufruiscono di benefici economici pubblici, percettori del reddito di cittadinanza o di dignità, risparmio sulle norme di sicurezza. Le cronache quotidiane ci danno la misura di quello che  accade.

Sono queste le considerazioni che ho tratto, leggendo la Determinazione n. 2229 del 28.12.2021 del nostro Comune, con la quale si affidano i lavori di “Potatura e messa in sicurezza di alberature di Galatina e Frazioni”.

La ditta è risultata vincitrice (questo il motivo dell’arricciamento nasale) grazie a un ribasso del 35 per cento: un risparmio per le casse comunali di ben 18.991,75 euro (lo stipendio annuale di un lavoratore metalmeccanico), su un totale di 54.262,14, a tanto ammontava la somma preventivata dagli uffici.

Sono certo che la ditta in questione, pur avendo proposto un ribasso così alto,  non è certamente da annoverare tra quelle per le quali ho manifestato la mia contrarietà. I lavori saranno, certamente, eseguiti nel rispetto rigoroso del capitolato d‘appalto, i lavoratori trattati con regolarità, con assunzioni altrettanto regolari, nel rispetto di tutte le norme contrattuali e di sicurezza del lavoro. Da sindacalista navigata, com’è l’Assessora ai Lavori Pubblici, vigilerà perché ciò accada, ma è bene che Il tecnico proposto a seguire la procedura verifichi la correttezza di esecuzione.

Infine. Sono debitore, sempre nei confronti dell’Assessora, di una risposta. Nel coacervo di documenti pubblicati sul portale “TUTTO GARE”, in relazione al rifacimento di alcune strade, tra queste Via Guidano, mi era sfuggita la “Messa in quota di pozzetti, chiusini e caditoie”. Nel prendere atto, mi riprometto per il futuro di navigare con maggiore attenzione. Ma, devo invitare l’Assessora, che eventualmente non conosce a sufficienza la situazione delle strade della nostra Città, di fare un giro attento e noterà che in tante, con i lavori precedenti di messa in sicurezza del manto stradale, non si è provveduto a “mettere in quota” tombini e avvallamenti.

Ninì De Prezzo

 

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