set132011
“Chiudiamo le scuole!”, urlava nel 1914 Giovanni Papini nel suo pamphlet contro le scuole, definendole “casamenti di grande superficie, dove molti uomini si rinchiudono o vengono rinchiusi”, “reclusori per minorenni istruiti per soddisfare a bisogni pratici e prettamente borghesi”, “ il mezzo più decente per levarsi di casa i figlioli che danno noia” e ancora “fabbriche privilegiate di cretini di stato”. (
scarica il pamphlet di Papini in allegato all’articolo).
Le provocazioni di Papini per certi versi suonano alquanto attuali pur risalendo all’inizio del ‘900. Ancora oggi sentiamo dire da più parti che la scuola “non insegna quasi mai ciò che un uomo dovrà fare effettivamente nella vita, per la quale occorre poi un faticoso e lungo noviziato autodidattico”, “appena passati gli esami e ottenuti i diplomi bisogna rivomitare tutto quello che s’è ingozzato in quei forzati banchetti e ricominciare da capo”. Tuttavia nei secoli la scuola e i metodi di insegnamento hanno fatto molti passi in avanti, è cambiato il rapporto tra studente e professore che non è più visto come colui che “detta il suo verbo dall’alto” o che si abbandona alla “sadica voluttà di potere annoiare, intimorire e tormentare impunemente qualche migliaio di bambini o di giovani”. Giovanni Papini qui si riferisce ovviamente ad un ambiente scolastico ormai ampiamente superato, ma leggendo il pamphlet alcuni aspetti sembrano ritornare ancora oggi e se non fossero così intelligenti quelle stesse parole starebbero bene sulla bocca di un qualsiasi politico della seconda repubblica.
Oggigiorno si sta cercando di arrivare per vie traverse alla chiusura della scuola pubblica, ma i motivi sono ben distanti da quelli che saggiamente era riuscito ad argomentare allora il Papini (motivi alquanto discutibili, risibili se vogliamo), ovvero la libertà di imparare a contatto con la realtà, di vivere la fanciullezza e la giovinezza senza alcun incarceramento scolastico, la libertà di scegliere. Il sistema scolastico italiano è come un superstite di una guerra (di riforme che si sono rovinosamente avvicendate negli anni), che l’ha portato in uno stato confusionale tale per cui vivacchia, cerca di tirare avanti giorno dopo giorno grazie alla buona volontà di chi gli sta intorno, ma sa che prima o poi dovrà farla finita.
Attenzione, i Papini di oggi non si vogliono più uccidere la scuola in quanto “casamento o reclusorio”, ma piuttosto “le ragioni della civiltà, l’educazione dello spirito, l’avanzamento del sapere” di cui è garante nella società. Il guaio è uno solo, direbbe Papini rivolgendosi ai nostri politici, “Nessuno – fuorché a discorsi – pensa al miglioramento della nazione, allo sviluppo del pensiero e tanto meno a quello cui si dovrebbe pensar di più: al bene dei figliuoli”.
Michele Stursi
set122011
Sabato sera, nella suggestiva piazza antistante il santuario Madonna delle Grazie in Sanarica, si è svolta la celebrazione eucaristica presieduta da Sua Eccellenza Mons. Donato Negro, per la nomina di don Emanuele Vincenti a parroco della parrocchia Madonna dell’Assunta in Sanarica. A don Emanuele, ordinato sacerdote della diocesi di Otranto il 6 ottobre 2007, è stato affidato il primo incarico di parroco, dopo aver svolto il suo servizio di vice-parroco nella parrocchia Madonna Immacolata in Otranto.
Nell’affollata piazza, varie emozioni si sono mescolate tra loro: l’orgoglio dei compaesani di don Emanuele, il dispiacere dei cittadini di Sanarica per il trasferimento di don Luciano Rametta, ormai ex-parroco, al seminario regionale in Molfetta, la loro calorosa accoglienza per il nuovo giovane parroco, il rammarico degli otrantini per lo spostamento dell’amato viceparroco a Sanarica. Una celebrazione semplice e sentita, dunque, nella generale commozione e vicinanza a don Emanuele.
set112011
11 settembre di 10 anni fa. Ero ancora un ragazzino al primo anno di liceo. Ero ancora alquanto ingenuo e il mondo aveva a sua disposizione una mente sgombra e morbida, facile da maneggiare e plasmare, da scalfire e modellare a piacimento. Mi offrivo nella mia innocenza a tutto ciò che era in grado di meravigliarmi, di interrogarmi, e mi aggrappavo ai fatti, agli oggetti e ad ogni nuova sensazione capace di scuotermi e distrarmi. Basta poco quando si è così giovani e forse per questa ragione non riesco a dimenticare, non riesco a cancellare dalla mente quelle orribili immagini, quelle urla, quei pianti, e nonostante il tempo invecchi e degradi il mondo e le sue idee, ancora oggi rimane vivo in me il ricordo di quella serata passata dinanzi alla TV, di quei giorni trascorsi a sfogliare meccanicamente giornali e riveste, a scorazzare a bocca aperta, incredulo, tra le pagine di Internet.
set102011
“Bisogna far festa per questo nostro figlio!” - avrebbe detto un buon padre di famiglia. Quindi cari nohani non indugiate, staccate la spina dai vostri mille impegni, armatevi di buona volontà e tanta voglia di condivisione, e sabato 10 Settembre recatevi pure a Sanarica. Per quale ragione? Per far festa, vi ripeto!
Tutta la comunità civile e religiosa di Noha alle ore 19 è invitata infatti a prendere parte alla Santa Messa e al rito di ingresso del nuovo parroco presso la chiesa madre Madonna dell’Assunta. “E cosa frega a noi?” – non tarderà a chiedersi il più indisposto tra voi. Il nuovo parroco ha nome Don Emanuele Vincenti e, come voi tutti sapete, costui risulta essere dai dati anagrafici nato e cresciuto nella nostra “a giorni ridente” cittadina.
set092011

Ecco a voi puntuale come un orologio svizzero L'Osservatore Nohano, l'appuntamento per i nohani svegli, o la sveglia per chi ha voglia di svegliarsi (per chi invece ama vivere dormendo non
set072011
Sul mensile "IL PICCHIO MAGAZINE" alle pagine 22-23 troviamo lo speciale Festa nella Città dei Cavalli
set052011
Si chiama «Salentini in libreria» la nuova rubrica a cura del direttore di Salentoinlinea.it Giuseppe Pascali, che dal prossimo 7 settembre e per ogni mercoledì proporrà una recensione dei più interessanti libri di autori locali. Romanzi, saggi, racconti e altri scritti saranno così proposti ai lettori appassionati di libri, per suggerire un sana lettura e far conoscere nuovi scrittori locali.
La rubrica sarà inaugurata con la recensione del libro "Il Mangialibri" di Michele Stursi.
set042011
I Beni Culturali di Noha in spv (stato vegetativo permanente) resistono all’accanimento di indifferenza da parte dei “legittimi” proprietari e degli enti competenti (Soprintendenza della Provincia e relativi addetti ai lavori del Comune di Galatina, che non sono essenze virtuali ma reali funzionari e dipendenti dello Stato).
Marcello D’Acquarica
Indice
1. NOHA
2. ARCHITETTURA RELIGIOSA
3. ARCHITETTURA CIVILE
4. ARREDO URBANO E DEL TERRITORIO
5. ARCHITETTURA MILITARE
6. ARCHITETTURA RURALE
7. ARCHITETTURA RUPESTRE
8. ARCHITETTURA FUNERARIA
9. ARCHITETTURA INDUSTRIALE
10. AREA ARCHEOLOGICA
11. BENI CULTURALI E AMBIENTALI SCOMPARSI
12. BENI ETNOANTROPOLOGICI
13. AREA NATURALISTICA
14. BENI CULTURALI LIBRARI
ago312011
Anche quest'anno a Noha per la quarta volta si è svolto il motoraduno "Moto Guzzi, miero e pizzica", insieme al ritmo della pizzica Salentina.
Daniela Sindaco dopo i rigraziamenti di rito si scaglia contro il moto club Chirone e l'amministrazione comunale la quale si è disinteressata di questa bellissima manifestazione ed infine Marcello D'Acquarica spiega il significato della copia dello stemma di Noha donato ai guzzisti che hanno partecipato alla manifestazione.
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