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Perché io voto no
Di Antonio Mellone (del 22/11/2016 @ 21:08:39, in NohaBlog, linkato 2487 volte)

Ricapitolando.

Io voto no perché sono entrato nel merito della riforma e ho capito dove vuole andare a parare. Perché a suo tempo ho preso trenta in Diritto Costituzionale, e da allora non ho mai smesso di studiare e insegnare Diritto (oltre che Economia), e se passasse questa riforma me ne passerebbe la voglia.

Perché lo capirebbe anche un somaro che un parlamento eletto con il Porcellum, la legge dichiarata incostituzionale dalla Suprema Corte, non è legittimato a sfiorare nemmeno con un dito la legge fondamentale di uno Stato. Perché una Costituzione potrebbe essere redatta ed eventualmente modificata comunque da “padri e madri costituenti” e non da un’accozzaglia di animatori di villaggi turistici, buoni solo a inventar slogan per allocchi e mandare a rotoli lo Stato.

Perché una Costituzione dovrebbe essere scritta in uno stile lineare, semplice, comprensibile da parte di tutti, direi perfino attico, e non in maniera prolissa, cervellotica, baroccheggiante, sgangherata. Perché ogni volta che han messo mani alla Costituzione del 1948 l’han fatto per renderla peggiore, e quest’ultima riforma sarebbe il suo colpo di grazia. Perché non è mia intenzione di ridurre il numero dei Politici, ma quello dei politicanti. Perché, per dire, io sarei pure per il bicameralismo perfetto: la doppia o l’ennesima lettura di una legge mi fa stare più tranquillo.

Perché quel che conta non è la velocità con cui si vara una legge (oltretutto si dimostra che, quando si vuole, le leggi, specie quelle più repellenti, vengono votate e promulgate in men che non si dica) ma la bontà e l’efficacia del provvedimento legislativo. Perché per ridurre “i costi della politica” non è necessario sfasciare la Costituzione: basterebbe una legge ordinaria (tipo quella recentissima affossata proprio dai paladini del “taglio dei costi della politica” con rinvio in commissione, vale a dire alle calende greche: mai). Perché più che i costi della Politica o della democrazia mi preoccupano quelli dell’autoritarismo, dell’arroganza, del potere del più forte (comunque si chiami: Renzi, Berlusconi, Grillo o Pinco Pallo, o di qualunque gruppo, lobby, partito, loggia, fazione o movimento faccia parte).

Perché questa novella costituzione pasticciata è pericolosa e fa venir meno la separazione dei poteri, in special modo tra governo e parlamento. Perché è falso che la riforma non cambi la forma di governo (è vero che il testo non ne parla, ma il trucco è proprio questo). Perché il più “autorevole” dei personaggi che vorrebbe modificare la “vecchia” Costituzione è ancor più vecchio della  Costituzione stessa (per non parlare di certi giovani rampanti più vecchi dei vecchi). Perché non si cambia tanto per cambiare, ma, se proprio si è costretti, sempre in meglio mai in peggio.

Perché una Costituzione dovrebbe unire il paese, non spaccarlo in due o più parti che si stanno reciprocamente sul cazzo. Perché a dispetto di quel che ci raccontano (tipo la “semplificazione”) non solo rimane il bicameralismo, ma s’ingarbuglia vieppiù l’attività legislativa con non si sa più quanti modi diversi di legiferare e conseguenti conflitti di attribuzione. Perché, dunque, non tolgono il Senato come vorrebbero farci credere ma le elezioni dei senatori, i quali invece dovrebbero essere eletti (come tutti gli organi legislativi di uno stato democratico) a suffragio universale diretto. Suffragio. Universale. Diretto.

Perché i Senatori scelti fra i consiglieri regionali (in numero di 74) e i sindaci (in numero di 21) rischierebbero di far male entrambe gli incarichi: il ruolo di senatore è troppo importante, complesso e delicato perché possa essere considerato un dopolavoro (così come altrettanto impegnativi e importanti sono i ruoli di consigliere regionale e di sindaco che dovrebbero essere svolti possibilmente a tempo pieno e non a tempo perso).

Perché è incostituzionale che una Costituzione sia scritta da un governo, che addirittura ci mette la faccia (e anche quel che più le somiglia): il principio cardine di uno stato moderno e di diritto, quello della divisione dei poteri, prevede che un governo non dovrebbe azzardarsi a toccare la Costituzione nemmeno con una canna di canale, ma soltanto rispettarla e, se in grado, di realizzarla.

Perché con l’abolizione della “legislazione concorrente” e con la clausola di “supremazia statale” verranno sottratte ai territori le decisioni connesse a una serie incredibile di materie come le “grandi reti di trasporto e navigazione”, la “produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia”, la “tutela della salute” e io non vorrei non poter più contare una cippa in merito a decisioni tipo: trivelle, inceneritori, Tap, Colacem, porti turistici, pale eoliche, centrali nucleari, strade statali, Ilva, Cerano, Tempa Rossa, e via discorrendo: la sovranità appartiene a un popolo stanziato su di un territorio. Popolo. Stanziato. Su. Di. Un. Territorio.

Perché  possono togliermi tutto ma mai la mia dignità. Perché non sono uno yes-man e so già che vincerà il sì, cioè la gran massa dei fautori del pd (partito dittatoriale). Perché non faccio il tifo per una persona o un premier o un partito o un movimento, ma per un ideale. In questo caso la Costituzione, la madre delle leggi. Che in questo pezzo voglio simboleggiare con il volto - per me sempre giovane e bello - di mia madre.

Antonio Mellone

 

Commenti

  1. # 1 Di  . (inviato il 23/11/2016 @ 11:00:01)

    La spiegazione,perche'si debba votare al referendum NO giorno 4 dicembre 2016, lo ribadisce ed espone in modo magistrale un ragzzo del "Vanini"di Casarano...che,in sostanza ci sono delle incongruenze lessicali.

  1. # 2 Di  Ornella (inviato il 25/11/2016 @ 09:02:54)

    Tutti,cotro tutti.
    Come canta,Gaetano Currieri (stadio).
    A poche,ore dal voto del 4 dicembre 2016 sembra,d'assistere a teatrini assurdi.
    Ed intanto,"forze esterne"immigrati,terremotati,alluvionati,esodati,disoccupati stanno ai margini della societa'.
    Personaggi politici come selfie come,folletti vanno a riscaldare di poltrona in poltrona.
    E oggi,la festa della povera Santa Caterina co-patrona di Galatina (niente,cavalli carretti equini in genere),e Natale ad un mese,con questi chiari di luna,il bambinello mi sa che,non nasce proprio perche'non vi e'il pentimento delle proprie azioni da parti di questi finti politici, rivoltiamo l'Italia come un calzino facciamo noi cittadini un casino,comune per il futuro dei nostri figli migliori per i nostri nipoti per chi rimarra' : - ( X - | S - (

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