ago162015
All’inizio, leggendo di sfuggita il manifesto (quando sei in macchina riesci a scorrere o a decifrare solo i caratteri cubitali senza alcuna possibilità di soffermarti sui particolari), non avevo capito che la defunta Maria Pietrina Pepe era la Mariannina. Poi, una volta a casa, me lo ha riferito mia madre che non c’era più la nostra dirimpettaia di campagna, la mamma di Marcello, della Rosanna, della Maria Luce, della Lidia e della Tina Pepe (quando nomini la Tina non puoi ometterne il cognome). E pensare che avevo chiesto a mia madre della Mariannina solo qualche giorno prima, e m’ero tranquillizzato avendo saputo che anche quest’anno, nonostante gli acciacchi (ma la vecchiaia è già di per sé una malattia) si era “ritirata in campagna”.
Chissà perché il ricordo delle persone anziane ci riporta sovente al tempo della nostra infanzia, il periodo della nostra vita che si conficca come un amo nella carne per non staccarsene più. E il ricordo di Mariannina, donna energica, grande lavoratrice, il rosario sempre a portata di mano, come lo scapolare del Cuore di Gesù, classe di ferro 1922, dunque 93 primavere sulle spalle, capelli bianchi e ciglia nere (caratteristica dei Pepe), non sfugge a questa regola aurea.
lug122015
Improvvisamente, all'età di 69 anni, ci ha lasciati Rosario Greco, un nohano doc emigrato in Germania diversi lustri fa, ma che non ha mai scordato la sua terra, tanto che non solo qui aveva la sua casa, in via Agrigento al numero 40, dove trascorreva le sue vacanze e dove aveva progettato di vivere la sua vecchiaia, ma ha fatto innamorare di Noha e del Salento anche la sua gentile consorte, Monika Pickelmann, di origini tedesche.
Rosario era così legato ai suoi fratelli nohani, e agli altri parenti, tanto da non far mancar loro la sua telefonata quotidiana per augurar loro il buongiorno.
Ora lo accoglierà tra le sue braccia materne, così come da sue volontà, l'antica bella terra di Noha.
lug112015
lug072015
giu132015
giu022015
mag312015
L’ultima volta è stata a metà aprile di quest’anno, eravamo a casa di Marcello a festeggiare insieme ad altri amici il sessantesimo genetliaco del padrone di casa (compagno di classe di Roberto).
“Ehi, Roberto comu sciamu?”. “Tocca dicimu sempre boni, Antonio” - mentre mi stringeva forte, come al solito, la sua mano.
Ma sapevamo entrambi che era molto duro resistere contro quel male che sembra non voglia più risparmiare nessuna famiglia di Noha, anzi salentina. Eppure era incredibile l’energia che Roberto metteva in ogni cosa, nonostante tutto.
Io, a dire il vero, ho sperato fino in fondo e fino all’ultimo che ce la facesse: ero, come dire, fiducioso più che nelle cure degli oncologi nel coraggio, nella forza d’animo di quest’uomo e nei “metodi naturali” adottati con determinazione.
Sì, perché Roberto aveva una sua teoria sulla cura del male: “Devi essere più forte tu. Nun hai fare cu te cumanda iddhru. E poi devi mangiare molta verdura, i legumi e gli altri cibi naturali, devi stare sempre in movimento”. E questa, a ben vedere, non è mica una politica strampalata: è risaputo, infatti, che il sistema immunitario risente eccome dell’amore per la vita, e si comporta di conseguenza.
mag312015
All'età di 78 anni ci ha lasciato Luigi Bramato, figlio del defunto nunnu Ciccio.
Minuto nella sua figura fisica ma con un cuore grande così, il sig. Luigi è l'esempio tipico del nohano doc (purtroppo) d'altri tempi.
Uomo di poche parole, contadino di professione, ha trascorso una vita in mezzo ai campi a rivangare le zolle, a seminare e ad attendere paziente il raccolto.
Appena arriverà lassù, siamo certi, non rimarrà con le mani in mano, si darà subito da fare insieme agli altri per curare "la vigna del Signore" da cui da sempre nasce una bevanda della salvezza che non ha uguali. E intercederà presso il suo Dio perché anche a Noha e nel Salento intero venga rispettata la terra, fonte primaria di vita, e quanto in essa contenuto.
Ai figli Antonio e Francesco, alle rispettive consorti, ai nipoti, a tutti i congiunti ed agli amici della famiglia Bramato giungano i sensi del nostro cordoglio.
mag052015