Abbiamo avuto modo di apprendere nelle scorse ore della visita di alti esponenti della destra locale e nazionale nel nostro Ospedale di Galatina e apprendiamo ancora una volta che non si perde occasione per fare continue passerelle sul palcoscenico del Santa Caterina Novella pur di acchiappare qualche stretta di mano, come per dire “noi ci siamo!” nella speranza che possa portar frutto, magari nella prossima campagna elettorale.
La Destra (destreggiando frasi retoriche e prive di significato politico) asserisce che il nosocomio di Galatina sia condannato a morte, come del resto è già successo in passato con la “visita pastorale” del Consigliere Pagliaro, vicino al Sindaco Vergine. Ma se da un lato gli esponenti regionali e nazionali della Destra (ma anche civici) non fanno altro che costituirsi a difensori di un ospedale che - a loro dire - è già condannato a morte a causa di locali inidonei e fatiscenti e carenza di personale, dall’altro lato la Commissione Sanità continua a difendere il suo lavoro, asserendo di aver salvato la struttura ospedaliera dalla chiusura.

Ad oggi ciò che possiamo asserire come Partito Democratico è che tutto questo rappresenta una dinamica di visibilità e scena da cui prendiamo nette distanze perché ci spiace constatare ancora una volta come l’ospedale venga utilizzato da chiunque per i propri bisogni elettorali, sfruttandolo e gettandolo nella Geenna al fine di un proprio tornaconto personale in qualunque situazione elettorale. Questo utilizzo spasmodico e ributtante inizia dall’ingresso nella politica locale dell’attuale Sindaco Vergine, il quale fonda la sua campagna elettorale del 2022 stracciandosi le vesti per il vergognoso stato di abbandono dell’Ospedale, gridando all’assenza della sinistra e promettendo una riqualificazione in caso di vittoria.

Ad oggi, tuttavia, nonostante siano trascorsi più di due anni dall’insediamento dell’attuale esecutivo, nulla cambia, se non le visite ispettive di noti esponenti vicini al Sindaco Vergine. Se da un lato l’on. Caroppo condanna l’ospedale a morte  (non conoscendo minimamente il territorio per cui scrive che anche la terapia intensiva e la Neuropsichiatria Infantile sarebbero in chiusura, quando in realtà non sono mai state rese funzionali)  dall’altro la Commissione Sanità voluta dal Sindaco Vergine per vincere al ballottaggio fa chiarezza elencando una serie di successi come l’avvento dello SCAP che altro non è che un servizio presente in tutti i distretti socio-sanitari e che all’epoca dei fatti mancava solo a Galatina e per questo l’apertura dello stesso si inserisce in una “normale” azione amministrativa regionale, tant’è che l’iter di accreditamento si concluse nel mese di Aprile 2023 (la Commissione speciale del Comune di Galatina  nulla a che vedere, quindi, con queste nuova modalità di assistenza o con ripristino di unità operative che Antonaci si attribuisce poiché atto dovuto e previsto dalla Regione).

Ciò di cui ad oggi siamo certi e, ahimè, desolati è la totale assenza, tra le tante, dell’ambulatorio di Urologia, chiuso in seguito a pensionamento del Dirigente Medico che produce disagi alla popolazione soprattutto anziana dell’hinterland costretti a macinare chilometri di strada per la prescrizione di semplici dispositivi.

Ma ciò che più di tutto ci sorprende è l’operato pressoché assente del Sindaco Vergine, che a conti fatti sembra non aver trovato ancora una sua collocazione né nei disastri denunciati dalla destra che lo ha sostenuto, né nei successi pronunciati dalla Commissione Sanità da lui voluta per scambio elettorale. Ci chiediamo oggi quali siano le azioni del Sindaco - che ricordiamo essere la prima autorità sanitaria del territorio – per impedire disfatte e vergognose figure a livello regionale a causa di questa potenziale chiusura. O cosa ha fatto per difendere l’operato della Commissione Sanità voluta dallo stesso? A meno che non riconosca anch’egli l’inutilità della stessa.

Lo stesso Sindaco che ha concesso che si producesse allarme da Pagliaro prima e da Caroppo poi e che si denigrasse l’operato del personale sanitario. Ci duole costatare come il dato vero è che l’amministrazione sia inerme in balia di solidarietà politiche che non giovano a nessuno. Se ci fossero veramente i disastri annunciati il Sindaco perché non prende atto a distanza di due anni dal suo insediamento? Questa passerella continua a produrre solo la consapevolezza di avere un Sindaco che non reagisce e noi non possiamo continuare a pagare la sua ignavia.

Siamo sicuri della nostra azione politica di spinta e controllo affinché venga attuato tutto ciò che prevede il piano regionale e ovviamente evitando di sfilare come chi soffre di mero protagonismo ormai retorico. L’unione della politica tutta saprà dare forza ed energia al grido comune di difesa del nostro Ospedale, rinvigorendo la vocazione assistenziale attuale, ma solo mediante un coinvolgimento fattivo di tutte le forze politiche, evitando di attribuire meriti a chi ad oggi dovrebbe aver solo il buon senso di tacere.

Michele Scalese – Segretario PD Noha

 

Lunedì 9 dicembre alle ore 18:00, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, è previsto il secondo appuntamento del Ciclo “Antichi e nuovi sapori”, con un incontro con Chiara Villani di “Staglio panificati” che ci presenterà il loro marchio, la loro produzione e la loro attività, conversando con il Presidente Mario Graziuso.

Staglio panificati è un forno moderno situato nel nostro centro storico e la sua attività è nata nel dicembre 2022 dall'idea di tre ragazzi, Samuel Facecchia, Gabriele Toraldo e Chiara Villani, tutti e tre accomunati dalla passione per il mondo della lievitazione e della panificazione che hanno deciso di unire le loro competenze per portare sul territorio un format innovativo.

Hanno da subito conquistato non soltanto il pubblico locale, ma anche tutti i turisti che camminano quotidianamente in Corso Vittorio Emanuele nel loro percorso verso i tesori del nostro centro, dirigendosi naturalmente verso la Basilica di Santa Caterina. Hanno ottenuto, inoltre, nel gennaio 2024, a poco più di un anno di distanza dalla loro apertura, un prezioso riconoscimento aggiudicandosi il titolo di “Forno delle meraviglie del Salento”, conquistato nel corso della puntata del 26 gennaio 2024 del programma televisivo Il forno delle meraviglie di Real Time.

Attraverso le parole pronunciate dai giovani soci riusciamo a conoscere la loro idea aziendale e il successo del loro format: "Abbiamo vinto perché abbiamo fatto della tradizione la base per innovare e diversificarci. Una vittoria che premia i sacrifici di un mestiere antico, reinterpretato da giovani menti che capiscono l’importanza della formazione: un mezzo per portare la tradizione su un livello più alto e per presentare prodotti nuovi in un territorio che spesso è accusato di arretratezza”.

 
Di Redazione (del 09/12/2024 @ 08:33:00, in Comunicato Stampa, linkato 57 volte)

Grazie ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), la nostra scuola media "Giovanni XXIII" ha da poco avviato alcuni corsi di robotica rivolti ai ragazzi di tutte le classi, facendo perno su prassi educative che facilitano dinamiche creative tipiche del pensiero divergente.

Il progetto punta a portare l’innovazione tecnologica direttamente tra i banchi, offrendo agli studenti un’esperienza pratica e divertente nel mondo della programmazione e dell’ingegneria.

Durante gli incontri, i partecipanti imparano a programmare piccoli robot realizzati con i kit LEGO® Education, che permettono di coniugare creatività manuale e logica informatica. Attraverso un semplice linguaggio di programmazione a blocchi, gli alunni possono dare istruzioni ai loro robottini, facendoli muovere, evitare ostacoli e interagire con l’ambiente circostante. Il tutto avviene in un clima di collaborazione, dove il lavoro di squadra e lo scambio di idee tra compagni diventa un valore aggiunto.

Non si tratta solo di imparare a “far muovere i robot”: i corsi mirano a sviluppare competenze trasversali, come il problem solving, il pensiero critico e la capacità di sperimentare senza paura di sbagliare. I ragazzi scoprono così che la tecnologia non è un mondo lontano e complesso, ma uno strumento con cui dare vita alle proprie idee.

 
Di Redazione (del 09/12/2024 @ 08:29:23, in Comunicato Stampa, linkato 97 volte)

Desidero fare i miei personali auguri di buon lavoro, in qualità di delegato Asi, al dottor. Antonio de Donno.

Un Galatinese dai curriculum incredibile, un servitore delle istituzioni, una persona capace e perbene.

La sua elezione all'unanimità dei sindaci e dei soci è un'ottima notizia per l'Asi, per i nostri imprenditori, per lo sviluppo del Salento. lo continuerò a collaborare con Lui nell'interesse della nostra città.

Andrea Gatto
Consigliere Comunale di Galatina delegato ASI

 
Di Marcello D'Acquarica (del 08/12/2024 @ 08:15:40, in Necrologi, linkato 2104 volte)

Non c’è mai un’ultima volta per chi come noi ama condividere le idee, qualsiasi esse siano, purché riguardino il bene e la ricerca del giusto. È bastato incontrarsi un po’ di volte, e senza il bisogno di tante parole, bastava uno sguardo, e l’idea, il pensiero, la lotta, il sogno, tutto prendeva una sola piega.

Continueremo così, incontrandoci per le vie di Noha, e per quelle delle campagne, quanto meno le tue che hai coltivato con amore, come si fa con la vita. Senza fare rumore, per continuare all’infinito quello che è stato, e che sarà.

Tante sono state le nostre presenze collegate fra loro dal tempo, almeno quel poco o tanto, tant’è relativo, che mi ha visto qui in questo nostro paese, e per citarne alcune fra le ultime condivise ma non meno importanti, gli incontri nella piazza di Noha, davanti al Bar Settebello, nell’estate del 2010 per l’inizio di quel calvario che sta diventando sempre più grave, che ci vide insieme nella lotta contro il fotovoltaico selvaggio, quello che aggredisce la terra in modo irreversibile e senza tener conto della giusta misura.

E poi ancora, l’incontro del 2013 con “I Dialoghi di Noha”, un gruppo di amici e concittadini che io stesso in quel momento mi onoravo di rappresentare, nel tuo negozio di alimentari per la consegna del titolo onorario di socio della nostra associazione.

 

Il Carnevale da un’opportunità di crescita e cooperazione, per la frazione di Noha, si sta trasformando in un palcoscenico di vanagloria e sfoggio di egemonia, che ne appesantisce lo spirito e vanifica i bellissimi risultati raggiunti appena un anno fa, quando, per una giornata, le strade di Noha si sono ritrovate gremite di gente, musica, gioia e partecipazione in una festa piena di colori.

Gli autori di quel piccolo miracolo furono il Collettivo Genitori 9 e ¾ e Arci Levèra, che insieme costruirono l’iniziativa, passo dopo passo, coinvolgendo l’Amministrazione comunale, tutte le associazioni cittadine, le scuole e le attività commerciali del territorio.

Invece, negli incontri preparatori alla seconda edizione del Carnevale, avviati già prima della scorsa estate, il protagonismo e la voglia di primeggiare di una parte dei componenti del Collettivo Genitori 9 e ¾ ha distrutto la bellissima cooperazione che si era creata, pretendendo, inspiegabilmente, che Arci Levèra non dovesse continuare a far parte della cabina di regia organizzativa.

Tale pretesa ha portato alla spaccatura del Collettivo Genitori 9 e ¾ tra coloro che giustamente volevano replicare per la seconda edizione il modello di cooperazione già sperimentato con successo con Arci Levèra e coloro che volevano escludere quest’ultima dalla fase di organizzazione e gestione dell’evento.

Davanti a questa assurda presa di posizione, Arci Levèra con la parte del vecchio Collettivo Genitori, confluita nella neo associazione Gruppo Carnevalesco Nohano, che ha continuato a credere nei valori e nei frutti di una sana cooperazione, ha intessuto nuove sinergie per allargare la rete dei soggetti decisori nella progettazione della giornata da dedicare al Carnevale, stringendo un nuovo partenariato con LegAmbiente Galatina – La Poiana, scommettendo nuovamente sulla funzione sociale del Carnevale: mentre l’anno scorso fu scelto come focus il tema della pace, quest’anno si è scelto come focus il tema della tutela ambientale.

Nonostante, dopo la rottura avessimo già esteso il progetto tanto all’Amministrazione Comunale quanto alle Scuole primarie e secondarie di Galatina, non volendo rassegnarci al naufragio di una bellissima esperienza, fermamente convinti che solo la cooperazione e le sinergie possono far crescere realmente il tessuto sociale, abbiamo ancora una volta proposto alla parte del Collettivo Genitori confluita nell’Associazione 9 e ¾ di azzerare qualsiasi contrasto o equivoco e di sederci, insieme a tutte le altre realtà già coinvolte, intorno ad un tavolo per progettare la nuova edizione del Carnevale a Noha.

Senonchè abbiamo ricevuto la triste risposta con cui la neo associazione 9 e ¾ rimarcava la volontà di mantenere per sé la gestione dell’evento, offrendo ad Arci Levèra la possibilità di una semplice collaborazione, ignorando, peraltro, tutti i soggetti già nostri partner.

A questo punto non possiamo che prendere atto della volontà di non voler condividere le scelte e l’organizzazione della futura manifestazione carnevalesca in maniera parietaria, della volontà di volersi ergere a protagonisti della scena, incuranti dell’imbarazzo in cui le tante realtà cittadine si trovano davanti ad una organizzazione divisiva e dispendiosa di energie.

 
Di Antonio Mellone (del 06/12/2024 @ 17:47:18, in NohaBlog, linkato 1395 volte)

C’è il carrozziere, il fruttivendolo, il titolare di una pescheria di lusso, il distributore di prodotti caseari rigorosamente campani, e pure il muratore, il contadino, l’idraulico, il pittore (di case, non ancora di quadri), l’addetto ai generi alimentari… Ma non stiamo parlando dei personaggi in cartapesta di un tipico presepe popolare, bensì dei maestri concertatori vivi e vegeti che hanno apparecchiato la greppia della Natività betlemita in miniatura, con tanto di dintorni sabbio-rocciosi, nel vestibolo della scuola materna di Noha, meglio nota come Asilo.

Si dà il caso che codesti artigiani-quasi-artisti abbiano acquartierato la grotta per il Bambino nel luogo dove i loro figlioli hanno iniziato a sperimentare i test tecnico-educativi di entrata in ruolo nella società. Per inciso qualcuno ha confessato, non senza un pizzico di commozione, che la cosa che più l’ha colpito nel rimetter piede in quella scuola materna a distanza di decenni, stavolta nelle vesti di padre non più di alunno, sono stati gli armadietti storici, e ancor di più l’atmosfera incantata e il profumo del tempo che fu [chissà perché a me invece colpisce ancora il palcoscenico, quello dal quale, durante un provino, sospinto spero involontariamente da una compagna di corso, capitombolai nella buca del suggeritore superando il record mondiale di bernoccoli, ndr.]. Ma ritorniamo a noi, ché le divagazioni potrebbero portarci in esilio, più che all’asilo. Insomma sono una quarantina, questi pargoletti, seguiti dagli insegnanti, e dalle quattro Suore Discepole di Gesù Eucaristico (congregazione presente a Noha dal 1957), che da qualche anno a questa parte si sono impreziosite dei colori dell'ecumene che ha valore di civiltà: voglio dire di consorelle provenienti da almeno tre continenti sui cinque esistenti (mancherebbero giusto l’Oceania e l’Antartide) con tutta la ricchezza culturale che questo comporta. Orbene, questi genitori (le rispettive consorti sono impegnate in contemporanea in sala teatro nelle prove dei canti natalizi sotto lo sguardo compiaciuto di don Paolo arciprete, immortalato in controfacciata nel grande quadro del 1939), al termine della loro giornata lavorativa che di sicuro non sarà una passeggiata rilassante, anziché spaparanzarsi sul divano davanti alla tv elettroencefalopiallatrice, han deciso di fare lo straordinario lavorando a tutta birra (Birra Moretti per la precisione: a casse) all’allestimento del “presepe più bello del mondo”.

E l’han fatto cercando di rispettare gli orari di un Avvento non avventato (tutto pronto per l’Immacolata), il luogo sacro (sono pur sempre nell’anticamera della cappella del monastero), l’economia circolare (riciclando tutto il possibile), l’arte della prospettiva in scultura (i pupi più piccoli sono piazzati sui monti, i più grandi in primo piano), le antiche usanze e le nuove (dirimpetto al tradizionale presepe anche un grande albero di Natale, il cielo stellato con i nomi di tutti gli alunni, uno per stella, e la relativa fototessera su un pacchetto regalo). Ma la chicca del manufatto, bisogna riconoscerlo, è il ruscello, così alto e spettacolare che le cascate del Niagara vorrebbero assomigliargli. Certo, per un momento, a causa di una perdita d’acqua, c’è stato anche il rischio che l’asilo di Noha si trasformasse nel lago di Como incluso il ramo che volge a mezzogiorno: ma grazie al pronto intervento dell’astante idraulico Noè può continuare a dormire sonni tranquilli.  

Secondo suor Gemma, la decana delle monache nohane, “Quest’opera, che rappresenta la mangiatoia del Dio che volle farsi uomo, vincerà il concorso”. Orbene, non si sa precisamente quando e da chi sarebbe stato bandito ‘sto benedetto concorso. Ma nell’eventualità, il primo premio spetterebbe a quel che ormai è diventato per molti “il presepe più bello del mondo”. Vabbè, se non proprio dell’intero globo terracqueo, senza dubbio alcuno di quel piccolo mondo antico che è Noha.

 

Oggetto:

Progetto per un impianto di digestione anaerobica per il trattamento di rifiuti speciali non

pericolosi con produzione di biometano, sito in agro di Soleto, zona industriale Galatina-Soleto.

Ente proponente FORENERGY SRL.

"Gentile signor sindaco, assessori e consiglieri del comune di Galatina, signore e signori".

A proposito di area industriale di Galatina/Soleto, ci risulta che esistono già altri impianti o aziende che trattano FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano), o quanto meno da indagare con attenzione, visto che le relazioni tecniche sono spesso molto vaghe in quanto a tipologia e quantità di rifiuti. È per esempio è una delle tante richieste fatte da Arpa, ed esattamente nel caso della CDS (Conferenza dei Servizi) per Forenergy, ma anche nelle varie di altri opifici.

Quindi oltre alla proponente Forenergy con 40.000 t/a, risultano esserci a Galatina:

 Salento Riciclo 27.000 t/a; Salento Green s.r.l. con una nuova richiesta del 08-2024 - 56.000 t/a; Ambiente e Riciclo, 35.000 t/a; Cave Marra Ecologia, 28.000 t/a; Progest, 39.000 t/a; Bianco Igiene Ambientale 68.000 t/a. E, ultima in arrivo, di cui non abbiamo ancora i dati. La EMES srl, di cui al momento sull’albo pretorio provinciale c’è solo la presentazione di un disegno propositivo, da definirsi.  

E con questi siamo a quasi 300.000 t/a, tutti fra Galatina e Soleto, il triplo di quanto i 96 comuni della provincia di Lecce, tutti insieme, riescono a produrre, e cioè 100.000 t/a. (dati Ispra 2022).

Viene spontaneo chiedersi che bisogno c’è di importare circa 300.000 t/a da altre zone se i soli Comuni di Galatina e Soleto insieme arrivano a malapena a 5000 t/a. Ma La storia delle importazioni di rifiuti da altre zone d’Italia non finisce qui.

Vi ricordo che a pochissimi chilometri da Galatina, chiedono di trattare rifiuti con il sistema anaerobico anche Humus S.r.l.  a Cutrofiano con 80.000 t/a; e Baco Società Agricola s.r.l., di Lequile con 76.000 t/a.

Solo i più vicini, ma sappiamo benissimo che in provincia di Lecce sono molti di più.

Come per esempio Calimera Bio, che proprio in questi mesi ha ricevuto dalla Provincia, delle richieste di revisione dell’impianto e dei relativi processi in seguito a non pochi danni ambientali denunciati dall’amministrazione comunale di Calimera. Dati reperibili su Albo Pretorio.

A queste realtà di aziende che trattano rifiuti (sempre su Galatina e Soleto), vanno considerati  altri opifici insalubri che trattano altre tipologie di rifiuti non FORSU,  ma i più disparati, da speciali a pericolosi, con la presenza di altoforni: Colacem SPA con 408.000 t/a, Macero Sud con 127.000 t/a, Eco Imar Ambiente, FONDERIA DE RICCARDIS, CSA, Tecnoecologia, Ecom S.A. ZincoGam, svariati bitumifici,  e così via.

 

Avvento /av·vèn·to/ sostantivo maschile che significa arrivo, venuta o nel significato cristiano indica il periodo di quattro settimane destinato al raccoglimento e alla meditazione nell'attesa del Natale.

Partendo dal balcone istituzionale di Palazzo Orsini, la musica ed i suggestivi canti di Giovani Realtà sotto la guida di Ettore ed Elisa Romano, la Città di Galatina ha dato il via con domenica 1° Dicembre al Calendario Urbano dell'Avvento e quindi del Natale Galatinese. 

Molti gli elementi di novità, che hanno come obiettivo quello di fermarsi a riflettere e confrontarsi su diversi temi: dalla riscoperta delle radici, dall'inclusività, all'ambiente creando un senso di comunità.

La visione, progettazione e la determinazione a lavorare per creare comunità parte già dal titolo della rassegna Natale Come una Volta

Il calendario delle iniziative del Natale 2024 porta alla chiusura del tema annuale di progettazione turistica e valorizzazione del territorio individuato dall'Assessorato al Turismo di Maria Grazia Anselmi e Barbara Perrone marketing territoriale, staff del Sindaco, che hanno lavorato quest'anno sul tema delle radici, andando così a chiudere il cerchio iniziato a Gennaio sviluppandolo con "Radici. Nel Cuore delle Emozioni" e legandosi al Ministero degli Esteri che ha indicato il 2024 come l'anno del Turismo delle Radici. 

Attesa, inclusività, territorio, ambiente, comunità sono i pilastri sui quali si è sviluppato quanto è già possibile vedere.

L'invito a riscoprire il piacere dell'attesa si racconta con il Calendario Urbano dell'Avvento, dove in corrispondenza del numero indicato dall'elegante drappo bordeaux e oro, ogni giorno dalle 17.30 ci sarà un momento di animazione musicale e/o teatrale a cura di diverse scuole, commercianti, associazioni ed artisti del territorio che hanno "adottato" il balcone. Un invito a rallentare la marcia, alzare lo sguardo, cambiare punto di osservazione e lasciarsi meravigliare e sorprendere dal quotidiano.

Tutti i 25 drappi del calendario urbano dell'avvento sono stati posizionati dal centro storico di Galatina alle periferie, passando per le frazioni di Noha, Collemeto e Santa Barbara.

Un altro elemento di novità è l'attenzione e sensibilizzazione all'ambiente. Questi elementi si raccontano attraverso i 250 alberi di ulivo donati alla Città di Galatina dall'associazione Olivami, unica associazione no profit che consente l'adozione di un ulivo per aiutare la riforestazione degli uliveti salentini colpiti dalla xylella, e che in occasione del Capodanno degli Alberi a febbraio saranno piantumati per creare un futuro polmone verde in città. Per chiudere il cerchio tra visione, creatività ma soprattutto concretezza, è stata già individuata la particella di terreno comunale dove i 250 giovani alberelli saranno messi a dimora, creando un ponte tra passato e futuro. 

Altra particolarità sono i contenitori dove sono stati collocati temporaneamente gli alberi. Fusti industriali destinatati alla discarica che attraverso l'upcycling sono ritornati a nuova vita, grazie agli scintillanti colori in linea con la palette della tradizione e che sta punteggiando la città di oro, verde e bordeaux. Natura e mano dell'uomo, ruvidità ed eleganza ad ogni spettatore la ricerca della propria chiave di lettura.

L'attesa, la condivisione e coinvolgimento intergenerazionale dei saperi si raccontano invece con i laboratori gratuiti "Regali fatti con il cuore" che si terranno ogni sabato dalle 16.00 alle 18.00 a cura di artisti, artigiani e persone della società civile negli spazi dell'atrio di Palazzo Orsini a cura della Società Operaia e negli spazi della mostra temporanea Punto dopo Punto a cura della Commissione Pari Opportunità. 

Tanti gli appuntamenti da non perdere a partire dalle date del Calendario Urbano dell'Avvento

 

Canto notturno di un pastore ...

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