Di Antonio Mellone (del 16/11/2014 @ 20:50:35, in Cimitero, linkato 2999 volte)

Nei giorni scorsi, i siti di Galatina e dintorni, face-book ed altri social network sono stati subissati da un’opera letteraria da incorniciare per ricchezza di lessico e sintassi affatto marinettiani.

Si tratta dell’ormai noto trafiletto a firme congiunte da parte di un trust di cervelli composto rispettivamente dal fantasma dell’opera, al secolo assessore Andrea Coccioli (per rintracciarne la sagoma a questo punto servirebbero dei cani da valanga ben addestrati, o, appunto, dei bravi ghostbusters), e da quello della consigliera delegata Daniela Sindaco (a quanto pare esperta di investimenti in loculi).

In questa leopardiana operetta mor(t)ale i magnifici due comunicano urbi e soprattutto orbi che a Noha si può finalmente morire in pace; anzi che conviene sbrigarsi in tal senso in quanto i 40 neo-loculi in palio che stanno per essere costruiti da una ditta locale con un ribasso del 16% (a partire da quale prezzo rimane un mistero) potrebbero, in base alle statistiche, esaurirsi nel corso del prossimo anno e mezzo.

 
Di Marcello D'Acquarica (del 07/07/2016 @ 18:49:18, in Cimitero, linkato 2543 volte)

Il percorso per andare al Camposanto? UN VERO DISASTRO!
Si, cosi mi è girato, li ho voluti proprio contare. Si, sono cento i passi che separano il cartello del benvenuti a Noha, dal viale d'ingresso al camposanto. Parrebbe inappropriata la relazione che c’è fra i “cento passi” che vanno dalla casa di Nino Impastato a quella de lu zù Tanu (nel film di M.T. Giordana), e i nostri cento passi. Lì, nel caso d Nino Impastato, si parla di mafia, qui invece di qualcosa di molto simile: si parla di ignavia, di indifferenza, di remissione di coscienza. Il risultato non cambia: la gente onesta subisce la volontà di chi non lo è. Ovviamente qui si sta parlando di onestà intellettuale. Quella cosa che non dovrebbe essere un optional, ma uno stile di vita di ognuno, un insegnamento ricevuto e dato. E se nei casi di mafia a volte ci possono essere degli indiziati “innocenti”, nel nostro caso no, sono (o siamo) tutti colpevoli. Colpevoli quelli come il sottoscritto che ogni tanto ritornano e gridano senza la giusta impetuosità. Sono colpevoli quelli che tacciono. Colpevoli quelli che predicano di tutto meno che la ribellione alle offese e pretendere il diritto alla dignità. Colpevoli quelli che hanno il dovere di curarsi del bene comune e invece si fanno i “beni” loro.

Le persone che semplicemente preferiscono andare  al camposanto a piedi, oppure in bicicletta, corrono oltretutto molti rischi. Quindi ho voluto provarlo anch’ io questo benedetto rischio, tenendo la destra, come detta il codice stradale.

 

Canto notturno di un pastore ...

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