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Di Redazione (del 29/01/2022 @ 16:37:31, in Comunicato Stampa, linkato 478 volte)

Nella notte tra Sabato 29 e Domenica 30 gennaio 2022, alle 00:10, la Basilica di Santa Caterina ed i suoi splendidi affreschi verranno raccontati all'interno della trasmissione televisiva "STORIE – I racconti della settimana", su RAI2, condotta da Maria Concetta Maffei.

Continuiamo a valorizzare la bellezza della nostra Città, con il piacere di condividere con la comunità un servizio di circa sette minuti in cui Angela Beccarisi, con la riconosciuta competenza, ci guiderà in un percorso tra parola ed immagine.

L'ora è tarda, ma ne varrà la pena.

Come ha scritto Dante Maffia nel suo libro "Galatina un sogno d'amore" (Terre d'ulivi Edizioni);

 

A dicembre commentavo con un importante giornalista politico locale i motivi per cui ritenevo inevitabile che si sarebbe arrivati ad un Mattarella bis. In questi giorni abbiamo avuto un intenso scambio scritto e orale in cui abbiamo visto delinearsi questa soluzione. Certo, ero avvantaggiato dalla mia consuetudine con Bruno Tabacci e dalle conversazioni con lui, ho avuto la fortuna di avere buoni maestri politici.

Eppure mi sembrava chiaro che non ci fossero le condizioni perché si arrivasse a conclusioni diverse. Al di là della inadeguatezza degli attuali attori mi sembra di poter dire che non è la presenza di un leader o di un “Salomone” a risolvere tutto. Buoni politici, buoni parlamenti nascono da buone società.

Non mi dilungo sulle analisi del voto del Quirinale perché non credo che si potesse fare di meglio in assenza di un accordo, precedente, sugli assetti del Governo. Hanno perso tutti e quindi, in pratica, nessuno. L’Italia è in sicurezza e si dovrà mettere a punto solo qualcosina a palazzo Chigi.

Io ho avuto l’onore di essere candidato alla Camera dei Deputati nel 2018 e di attraversare il grande Salento in lungo e largo per parlare di Europa, di accoglienza, di un mondo senza muri, di libertà e di politica. Spesso i volti della gente che incontravo apparivano infastiditi, come se parlassi di corda a casa dell’impiccato. Sono i volti di quei cittadini che hanno desiderato, bramato, voluto che entrassero in parlamento centinaia di sconosciuti senza storia politica, che flirtavano con il populismo di Salvini e che osannavano la fine dei partiti politici e della scuola politica (ritenuta inutile e vetusta).

È dal 1993 che questa storia va avanti: stiamo abbattendo i nostri santuari, le nostre cattedrali culturali perché un mal interpretato egalitarismo ci ha convinti che il merito e la competenza fossero uno strumento di oppressione e che tutti devono fare tutto. L’eguaglianza, nelle società, invece, deve garantire a tutti pari condizioni di partenza, non di risultato. Anche nei partiti funzionava così. C’era la gavetta. C’erano le prime file e i gregari. Tutti con la loro dignità. Che tristezza questa smania di leaderismo, di bisogno di riconoscimento continuo da parte degli altri, di incapacità di lavorare solo per un obiettivo giusto che possa riempire il cuore piuttosto che l’ego.

Oggi non possiamo permetterci questo lusso. Partendo dalle città.

Abbiamo affrontato, grazie all’Europa unita, una delle crisi peggiori che si potessero immaginare ed abbiamo deciso di chiedere un prestito per svolgere il maggior investimento infrastrutturale e sociale mai visto dopo il dopoguerra.

Sarebbe un errore credere che si siano semplicemente aperti i portafogli e che finalmente l’Europa ci fa spendere un pochino di soldini. È esattamente il contrario: stiamo indebitandoci per investire, non per spendere.

È come se in una famiglia in crisi si accedesse ad un mutuo da pagare in 30 anni e anziché usarli per comprare una casa, per studiare, per prepararsi al lavoro, per aprire un’attività redditizia o per comprare gli strumenti migliori per lavorare, si decidesse finalmente di fare il viaggio alle Maldive, di comprare la macchina sportiva la tv 60 pollici e tanti vestiti firmati.

Ecco, questo succederebbe di certo se quei soldi fossero affidati alla parte della famiglia immatura, meno avveduta e probabilmente meno adatta a immaginare gli effetti delle proprie azioni.

 
Di Redazione (del 31/01/2022 @ 08:24:45, in Comunicato Stampa, linkato 483 volte)

Nonostante l’attivazione di cinquanta foto-trappole, come annunciato qualche giorno fa con enfasi dal sindaco Marcello Amante, l’attività degli sporcaccioni non si ferma. Questa volta i rifiuti non sono stati abbandonati in periferia o nelle strade di campagna, ma ad essere preso di mira è il Centro della Città: così si presentava, nella foto, agli occhi dei tanti cittadini, che in questa bella giornata di sole di fine gennaio, sostano o passeggiano sulla Villa Comunale o l’attraversano in macchina. Una busta contenente rifiuti di ogni genere è stata abbandonata sull’aiola che divide Piazza Alighieri dalla Chiesa dell’Immacolata, accanto ad una videocamera del Comune. Questa volta, grazie a questa presenza, sarà facile scoprire gli autori o l’autore, che con costanza (ricordiamo i rifiuti abbandonati in piazza Lillo o in Piazza due Trappeti), insudiciano la nostra bella Città?

 

Canto notturno di un pastore ...

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