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Ho ritenuto di fare chiarezza rispetto all’interrogazione, tanto irrituale quanto banalmente dalle sembianze intimidatorie, che i consiglieri di maggioranza hanno presentato nell’ultimo consiglio comunale in risposta alla nostra richiesta di chiarimenti sui lavori non autorizzati che si svolgevano presso una struttura comunale qual è il pre-campo di Via Chieti in Galatina. Vecchio trucco di una vecchia politica, parlare d’altro per provare a sviare la difficoltà.

Da libera cittadina, prestata solo negli ultimi cinque anni alla politica, sin dal 1989, quando giovanissima ho intrapreso la mia militanza nelle Acli, ho svolto attivamente attività di promozione sociale e sportiva sul territorio risultando molte volte socia fondatrice di diverse realtà associative territoriali e peraltro tutt’ora risulto iscritta a diverse associazioni che svolgono la loro attività di volontariato in vari ambiti.

Tra queste l’associazione Noha Calcio che mi ha vista coinvolta nel 2016, assieme a mio marito, come socia fondatrice e sponsor. Comprendevamo l’alta valenza sociale per il territorio nohano in quel momento storico e ci abbiamo messo impegno e passione perché offrivamo l’opportunità a circa 30 ragazzi, alcuni dei quali giovanissimi, di svolgere attività sportiva in un contesto di sana aggregazione che ha portato anche ad una proficua collaborazione con altre associazioni.

Chi vive la passione del mondo associazionistico sul territorio e per la propria comunità sa quanto in queste iniziative ci sia tanto di sociale e certamente nulla di lucrativo.

Nel settembre del 2016, a ridosso dell’inizio del campionato, l’associazione Noha Calcio avanza richiesta all’amministrazione per l’utilizzo della struttura sportiva presente a Noha ma non riceve risposta positiva perché il campo risulta inagibile non solo per la disputa di partite ufficiali ma anche per gli allenamenti, perché sprovvisto di illuminazione adeguata. La richiesta allora, almeno per disputare le gare di campionato, viene presentata per l’utilizzo del pre-campo di Via Chieti, in quel momento concesso in uso ad altra associazione e con la quale si sottoscrive un accordo impegnandosi al pagamento di 40,00 euro a partita oltre alla tracciatura del campo e pulizia dell’area di gioco e spogliatoi. Impegno economico oneroso, ma che affrontiamo, per una squadra di ragazzi autofinanziata e nata per un risvolto altamente sociale.

La necessità di svolgere almeno gli allenamenti sul campo di Noha porta ad un’intensa corrispondenza con l’amministrazione retta dal Commissario Prefettizio per determinare l’importo del canone da riconoscere per l’utilizzo di un campo inagibile, proponendoci di effettuare interventi di messa in sicurezza e di adeguamento, anticipando le somme da detrarre successivamente sui canoni dovuti.

Finalmente nel novembre 2016, con delibera commissariale n. 82, si affida in uso temporaneo l’impianto sportivo di calcio di Noha stabilendo che gli oneri relativi al canone per l’utilizzo saranno a carico dell’ASD mediante il pagamento di una tariffa oraria. Dopo ben tre mesi con somma sorpresa ci viene comunicato il canone di € 45,00 l’ora, anziché i € 2,00, importo già indicato nel bando del 2015, e confermato verbalmente a più soggetti in considerazione delle cattive condizioni della struttura.

 
Di Antonio Mellone (del 24/09/2022 @ 19:20:19, in Fetta di Mellone, linkato 447 volte)

Qualcuno m’ha posto la domanda retorica su cosa pensassi della propaganda pOLITICA in corso, e qualcun altro, più temerario del primo, a chi “eventualmente” (avverbio azzeccatissimo) avrei potuto attribuire il mio suffragio in quest’epoca di disagio universale diretto.

Apprezzo il coraggio dei miei interlocutori che hanno rischiato un’attaccatura di bottone della durata non inferiore al lasso temporale che va da qui alle urne (intese nel senso foscoliano del termine): e dunque non posso esimermi dall’abborracciare una risposta, evitando in tal modo di farmi fotografare nei pressi della cabina elettorale – ove mai fosse - con la mia scheda appena segnata da una X, magari mandando baci al vento, cioè ai miei followers, come pare usi fare l’osceno del villaggio di turno.

Partiamo dalle batracomiomachie all’interno del Partito Unanime (del quale, per quanto ovvio, fa parte pure l’opposizione di complemento), presentate dai giornali dell’ortodossia e dalla tv del dolore e delle emergenze come “espressione massima della nostra democrazia”, quando altro non sono che una messinscena funzionale a un sistema nel quale la Politica è un pelo superfluo e gli interessi conto terzi il convitato di pietra. Dico che i sedicenti avversari appaiono così simili tra loro che se parli male di uno si offende l’altro.

Le imminenti elezioni, come molte precedenti, sono poco più, anzi molto meno, di una farsa dozzinale (adoro gli eufemismi), e quindi l’n-esima vidimazione di uno status quo ante. Sarà anche per questo che in codesto pirandelliano giuoco delle parti, grazie agli strumenti del moderno Istituto Luce, i grafici degli elettroencefalogrammi di un campione significativo di fiancheggiatori di questo o quel partito e quelli di un medesimo prototipo di tifosi di una curva da stadio di calcio tendono a coincidere aderendo perfettamente alla retta delle ascisse, sicché se non tutti in tanti continueranno a credere agli asini vaganti nell’aere, nonostante codesti mammiferi perissodattili siano stramazzati al suolo da un bel po’.

 
Di Redazione (del 28/09/2022 @ 19:28:54, in NohaBlog, linkato 890 volte)

Veramente non è mai scomparso da Noha, suo paesello d’adozione. Solo che quest’anno, dopo due anni di “quaresima”, San Michele Arcangelo ritorna in grande spolvero nei tre giorni di festa che gli spettano per diritto naturale maturato nel corso di tredici secoli abbondanti di storia.

Così si legge su quiSalento di settembre del corrente anno: “Anche i longobardi hanno scorrazzato nel Salento diventando poi, una volta convertiti al cristianesimo, difensori della fede. L’8 maggio del 663 è la data della loro vittoria sui Saraceni, avvenuta anche grazie alla protezione di San Michele. Probabilmente l’Arcangelo è stato scelto come protettore di Noha proprio in questo periodo, lo stesso in cui sorse una chiesa a lui dedicata dove ancor oggi il patrono viene celebrato con una festa solenne. […]”.

Cos’altro aggiungere, a festa già iniziata, se non ripetere le parole (in latino) dell’antico inno al principe degli angeli, il «Te Splendor»  che a tratti così suonano:    

Draconis hic dirum caput / in ima pellit tartara, / ducemque cum rebellibus /

caelesti ab arce fulminat. / Contra ducem superbiae / sequamur hunc nos Principem.

E che potremmo tradurre con:

Egli, il crudele Drago precipita nei profondi abissi, /

egli, il duce co’ suoi ribelli / fulmina dalla rocca celeste.

Contro il superbo duce / noi seguiam questo principe.

Ma guarda un po’ la combinazione: nel testo del 1632 riadattato da Urbano VIII, papa Barberini, su una composizione musicale di Rabanus Maurus, abate carolingio e arcivescovo di Magonza (e siamo nel Settimo secolo d.c.) si parla di Draghi terribili e di Duci superbi (locuzioni quanto mai di uso corrente).

E poi non credete ai profeti.

Noha.it

 
Di Albino Campa (del 29/09/2022 @ 13:37:56, in PhotoGallery, linkato 1104 volte)
 

Canto notturno di un pastore ...

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