Le scrivo per rispondere alla lettera della nostra concittadina Marisa Scalese, in virtù dell’amicizia e lunga conoscenza che mi lega a Marisa e alla Sua famiglia, e non solo  per il ruolo che rivesto in questa amministrazione di Assessore ai lavori pubblici e urbanistica.
Ho appreso attraverso la pagina del Suo giornale dell’episodio che si è verificato in occasione dell’estumulazione del povero papà di Marisa Scalese.
Alcuni giorni prima mi ero recata al cimitero e con la custode avevamo fatto un giro di verifica. Mi aveva segnalato alcuni problemi la cui soluzione avevo già  provveduto a programmare con gli uffici tecnici.
Il primo luglio, come riportato dalla Signora Marisa, c’è stato l’episodio che la stessa racconta nell’articolo, e che personalmente ieri ha raccontato a me.
L’acqua fuoriuscita dalla tomba al momento dell’apertura, per quanto mi ha riferito la stessa Marisa,  era bianca e pulita, segno che non ristagnava da molto. In effetti giorni prima c’era stato un forte temporale che aveva provocato l’allagamento della parte terminale del cimitero, oltre alle probabili infiltrazioni che ci sono state attraverso il lastricato solare.

 
Di Redazione (del 02/08/2023 @ 08:17:09, in Lettere, linkato 476 volte)

Ho letto con attenzione la lettera aperta rivoltami dal Direttivo di Noiambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina. Probabilmente è opportuno dare delle risposte alle garbate domande poste.

Innanzitutto continuo ad annunciare il bisogno di pazienza da parte dei cittadini per i lavori che sono partiti, stanno partendo e continueranno a partire nei prossimi mesi.

Abbiamo visto alcuni cantieri già aperti in luglio come i lavori stradali nella contrada Guidano o il cantiere appena consegnato alla ditta appaltatrice per l’ecocentro.

Abbiamo già i primi confronti, a tratti anche complicati, per i lavori in partenza come quelli del plesso scolastico del 3 Polo dove è necessario organizzare lo spostamento dei giovani studenti per realizzare i lavori. Non ci sfugge quindi che i lavori previsti in piazza Alighieri, in piazza stazione, il corso Re D’Italia, ecc… richiederanno grande pazienza nei cittadini e capacità di gestione da parte nostra.

Una cosa voglio chiarirLa: è chiaro da tempo che nel  2021 e nel  2022 l’Europa ha chiesto che si procedesse   velocemente  all’impegno   delle  risorse  del   PNRR  motivo per  cui   molte  idee progettuali sono state finanziate sulla base di progetti di massima.

Ed è chiaro a noi,  che amministriamo oggi,  che  far diventare quei progetti di massima, dei progetti  reali,  delle gare  d’appalto, dei cantieri e infine delle opere  pubbliche è un’azione amministrativa unica per comunità piccole come la nostra. Rivoluzionaria direi.

A noi  la responsabilità di tutto questo, con buona pace di  parte dell’opposizione che ironizza e cavilla, intendendo a modo suo il proprio mandato, che dovrebbe essere sempre finalizzato al bene comune e non ad un gioco stucchevole delle parti e che, soprattutto, ha spesso praticato lentezza richiedendo oggi una velocità incompatibile con i tempi che richiede il buon lavoro degli uffici.

Passando al successivo punto richiamato tengo a chiarire che la ZES non è una piattaforma on line (la piattaforma è solo uno strumento digitale) e non è un progetto legato al T.U. delle leggi sanitarie Regio Decreto 1265/1934.

Le  Z.E.S.  sono Zone  Economiche  Speciali collocate  in  alcune zone industriali  esistenti, che godono di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative. Sono rette da un Commissari del Governo e sono state istituite con una serie di decreti a partire dal 2017.

In questi mesi stanno divenendo pienamente operative e affinché ciò accasa è necessario che vengano adottati degli atti da parte delle amministrazioni locali. Noi siamo stati i primi perché crediamo nel bisogno dello sviluppo economico e nella necessità che la nostra zona industriale sia attrattiva.

Tutti  gli argomenti utilizzati nella vostra comunicazione colpiscono la sensibilità di moltissimi di noi  e sono attuali  se pensiamo alla recente modifica  dell’articolo 41 della nostra Costituzione che declama  che “l'iniziativa  economica  privata è libera.  Non può  svolgersi  in  contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all'ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.”

Nessuno vuole agire allinfuori del dettato Costituzionale. Credo che il futuro sia proprio questo: conciliare sviluppo e benessere economico con il grande faro che ha acceso Agenda 2030.

Andando avanti,  non entrerò in polemica sulla Zona Fiera  in  cui si  parla di realizzazione di  un parco urbano complesso e di opere sportive, espositive e culturali oltre che di ampi spazi verdi

(compreso  un   orto botanico) che  recupera  e  rende  fruibile   una intera   area  oggi non a disposizione  della  comunità.  Non si  tratta solo di  “Imponenti  cubature”  e presto speriamo  di dimostrarlo.

Chiudo rispondendo  in merito alle Comunità energetiche. Saremmo tutti felici se potessimo con un colpo di bacchetta, rinunciare all’energia o al gas o ai manufatti. Purtroppo non è così. La politica e l’amministrazione è l’arte del possibile e noi a quello dobbiamo tendere. Realizzeremo la produzione di fotovoltaico sui tetti dei palazzi comunali e creeremo una comunità energetica per massimizzarne l’utilizzo. Siamo convinti che sia una cosa giusta da fare. Sostenibile.

Spero di incontrarvi presto e di potervi ascoltare sui tanti temi affrontati oggi e su altri che potremo trovare insieme.

Grazie.

Sindaco Fabio Vergine

 
Di Michele Scalese (del 07/04/2024 @ 19:03:00, in Lettere, linkato 959 volte)

Esistono scorci di vita che non passano mai, sono gli stessi che ci portiamo dentro da anni, che ogni tanto ritornano e che ci fanno ricordare come gli affetti più cari in realtà, non si siano persi mai per davvero. Una cena per ritrovarsi nuovamente tutti insieme, nell’anno in cui noi del 1994 compiamo i fatidici 30 anni. Sebbene alcuni erano assenti perchè fuorisede o impossibilitati per imprevisti dell’ultimo minuto, ciò che è emerso è stato un momento di emozione e nostalgia nel rivederci dopo tanto tempo, con i nostri partners, figli, figlie, con la nostra storia personale che si fonde con la storia degli altri e che ci fa tornare di nuovo lì, in quella scuola elementare “Gaetano Martinez” dell’anno 2000, passando dai vissuti e nei racconti della scuola media “Pascoli” sempre  e rigorosamente a Noha, sempre tutti insieme.  Quello che nessuno di noi poteva immaginare è che il 30 marzo, davanti ad una tavolata, avremmo ritrovato istantaneamente noi stessi, con la stessa atmosfera di un tempo, quell'antica familiarità che sperimenta solo chi condivide nel quotidiano gli anni bollenti dell'infanzia. È stato come se ci fossimo salutati l'ultima volta il giorno prima per rivederci poche ore dopo, ritrovando all'istante quella sana, robusta follia che come allora ci ha fatto perdonare

 

Canto notturno di un pastore ...

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