Di Antonio Mellone (del 08/07/2016 @ 13:47:23, in Recensione libro, linkato 2882 volte)

I libri che vale la pena di leggere son quelli che fanno incavolare.

Tutti gli altri, sì, vabbé, potrebbero essere pure interessanti, magari scritti anche bene, ma se non provocano un pizzico di stizza, di tormento interiore, di cruccio o di revisione di un paradigma al quale s’è pur sempre creduto servono a poco.

E questo non dipende dal genere. Anche i romanzi d’amore, per dire, se in qualche loro parte non suscitano forme di sdegno, risentimento o di rabbia potrebbero rischiare di diventare una gran perdita di tempo.

Ma se ci pensate bene non esistono libri che non fanno incavolare.

Anche “I Promessi Sposi”, per esempio, in qualche brano, anzi in più di qualcuno, creano inquietudine, rancore, irritazione (pensiamo alle pagine su don Abbondio, o a quelle su don Rodrigo, o alle figure sinistre del conte Attilio o del dottor Azzeccagarbugli, o il racconto dell’assalto al forno delle grucce e l’arrivo di Antonio Ferrer). Ma il discorso varrebbe anche per “Anna Karenina”, per “I Malavoglia” o per “Il nome della Rosa”…

 
Di Marcello D'Acquarica (del 07/07/2016 @ 18:49:18, in Cimitero, linkato 3187 volte)

Il percorso per andare al Camposanto? UN VERO DISASTRO!
Si, cosi mi è girato, li ho voluti proprio contare. Si, sono cento i passi che separano il cartello del benvenuti a Noha, dal viale d'ingresso al camposanto. Parrebbe inappropriata la relazione che c’è fra i “cento passi” che vanno dalla casa di Nino Impastato a quella de lu zù Tanu (nel film di M.T. Giordana), e i nostri cento passi. Lì, nel caso d Nino Impastato, si parla di mafia, qui invece di qualcosa di molto simile: si parla di ignavia, di indifferenza, di remissione di coscienza. Il risultato non cambia: la gente onesta subisce la volontà di chi non lo è. Ovviamente qui si sta parlando di onestà intellettuale. Quella cosa che non dovrebbe essere un optional, ma uno stile di vita di ognuno, un insegnamento ricevuto e dato. E se nei casi di mafia a volte ci possono essere degli indiziati “innocenti”, nel nostro caso no, sono (o siamo) tutti colpevoli. Colpevoli quelli come il sottoscritto che ogni tanto ritornano e gridano senza la giusta impetuosità. Sono colpevoli quelli che tacciono. Colpevoli quelli che predicano di tutto meno che la ribellione alle offese e pretendere il diritto alla dignità. Colpevoli quelli che hanno il dovere di curarsi del bene comune e invece si fanno i “beni” loro.

Le persone che semplicemente preferiscono andare  al camposanto a piedi, oppure in bicicletta, corrono oltretutto molti rischi. Quindi ho voluto provarlo anch’ io questo benedetto rischio, tenendo la destra, come detta il codice stradale.

 
Di Rosario Centonze  (del 06/07/2016 @ 21:16:28, in Mundialito Cup, linkato 2692 volte)

Anche quest'anno nella seconda edizione del "MUNDIALITO CUP" i tifosi di Inter, Milan e Juventus si sfideranno in un triangolare di calcio a 5, vi aspettiamo mercoledì 13 luglio 2016 a partire dalle ore 20:00 presso il campetto dell'Oratorio "Madonna delle Grazie" di Noha.

Rosario Centonze

 
Di Redazione (del 06/07/2016 @ 10:21:06, in Comunicato Stampa, linkato 2400 volte)

Catena Fiorello, la nostra ambasciatrice del Salento, il 6 luglio alle ore 19,30 presso il Chiostro del Palazzo della Cultura di Galatina presenta il suo ultimo libro L'amore a due passi edito da Giunti.

La scrittrice siciliana che é stata già ospite della libreria Fiordilibro, nel 2013 per -Dacci oggi il nostro pane quotidiano - e nel 2014 per  -Un padre è un padre- editi entrambi da Rizzoli, ora torna per condividere con noi le emozioni del suo ultimo romanzo  -L’amore a due passi-

 E sarà ancora di più un piacere ascoltarla, questa volta ci parlerà della nostra terra,il Salento che lei ama tanto quanto la sua terra natale la Sicilia e dell’amore quello vero che non ha età. 

 
Di Antonio Mellone (del 02/07/2016 @ 11:59:52, in don Donato Mellone, linkato 4203 volte)

Il brano che segue è stato rinvenuto di recente fra le carte dell’archivio di don Donato Mellone (1925 - 2015).

Scritto nel 1983 alla sua inseparabile Olivetti Lettera 22, è il discorso di commiato da Antonio Rosario Mennonna, vescovo di Nardò (e quindi anche di Noha prima del passaggio della parrocchia all’archidiocesi di Otranto) sin dal 1962.

Anche questa è Storia locale. Che, come ribadito più volte, non è mai Storia di serie B, ma Storia tout court, e con tanto di maiuscola. Storia, che molto spesso è scritta su pezzi di carta rinvenuti per caso.

Mons. Mennonna era un mito per lo scrivente. Il vestito paonazzo, le insegne episcopali (mitria, anello, croce e pastorale), i pontificali, il portamento ieratico e la sua 131 Mirafiori blu lucidissima con tanto di autista e segretario, facevano evidentemente una certa impressione su quell’imberbe osservatore nohano ante-litteram che ero. Ne osservavo, dunque, tutti i dettagli: i suoi occhiali da miope molto spessi, i decori artistici degli uncini dei suoi vincastri, finanche le calze rosso-violacee perennemente indossate, come del resto il suo abito corale con mozzetta.

Del mio vescovo conoscevo il suo stemma (i monti, la stella a sei punte e la fortezza turrita) effigiato all’ingresso dell’episcopio e sul portale dell’adiacente cattedrale neritina, ma anche ricamato sulle infule delle preziose mitrie aurifrigiate, lavorato a filet con l’uncinetto sugli orli della cotta, marcato sugli altri paramenti sacri, e ovviamente stampato sui documenti ufficiali di curia e sulle lettere pastorali.

 
Di Maria Rosaria Paglialonga (del 01/07/2016 @ 17:25:02, in Necrologi, linkato 4750 volte)

Non possiamo dimenticare la serenità, il delicato sorriso, la semplicità che, attraverso i tuoi occhi luminosi, emergevano tra i lunghi riccioli biondi!  Di colpo, gentile e carissima Serena, siamo stati travolti dalla amara notizia che, come uno strale, ci sconvolge perché…no! non sei tu! non può essere che d’un tratto qualcosa d’incomprensibile, possa aver improvvisamente fatto tacere la tua preziosissima esistenza insieme, anche, alla tua voglia di vivere.  

Dolce, cara e giovanissima amica, accomunata tantissime volte nel nostro gruppo, nel cammino, nell’amicizia, non possiamo accettare di non esserci accorti, sia pur minimamente, di un qualcosa di strano, di qualche particolare stato d’animo! Nulla è trapelato; nulla si è manifestato; una smorfia, un pensiero, una piccola nebbia, una frase! Nulla! Ora per noi, permane solo sgomento, smarrimento, incredulità.

Anche tu rimarrai per sempre nei nostri ricordi e nelle nostre menti e ti materializzerai lungo tanti splendidi scorci salentini, su stradine collinari e campagne, uliveti, marine già percorse, vissute, amate in tanti anni, allegramente e scherzosamente insieme nelle nostre accomunanti domeniche.

Carissima Serena, ora ci ritroviamo attoniti, piccolissimi ed impotenti… il sentimento però vola alto…non si ferma e permane: ti abbiamo voluto tanto, tanto bene… sappi , per sempre, che ci mancherai ! Ti ricorderemo!

Riccardo Rella, Antonio Perulli... e tutti gli amici di SpeleoTrekkingSalento.

Lecce, 25-06-2016

SpeleoTrekkingSalento

 

Sconcerto e preoccupazione suscitano le dichiarazioni dell’Assessore Forte in risposta al nostro comunicato sull’intenzione di questa Amministrazione di “scaricare” sulle tasche di famiglie ed imprese galatinesi il costo della loro inefficienza.

Sconcerto nel verificare come l’Assessore, sui quotidiani di sabato 25/6, confermava l’imminente “batosta”  imputandola a  un non meglio precisato “aumento di costi non prevedibili”  per poi, dopo 24 ore, diffondere un comunicato in cui:  

  • si rimangia  “l’aumento di costi non prevedibili”;
  • contesta l’operato del suo collega Assessore al Bilancio;
  • diffida il Sindaco Montagna, “confidando in lui”.
 
Di Antonio Mellone (del 26/06/2016 @ 14:29:59, in Necrologi, linkato 21879 volte)

Serena prende sempre nuovi impegni. Ogni giovedì è con noi alla quattro passi dei donatori di sangue.  Va al trekking. Fa il clown con il suo gruppo per i bambini del Vito Fazzi. E poi i concerti. Il teatro in piazza. I mille interessi. Il mare. E i suoi bambini delle elementari e delle medie.  

Ma come fa? No, non può essere.

Noi non abbiamo visto né capito nulla. Serena dà la forza agli altri. Ma forse l’implora anche per sé, questa forza.  

Serena fugge. Serena è stanca. Serena trema. E’ sola. Ci sono giorni, settimane intere in cui parla con tutti, ma non comunica con nessuno. Solo con la sua voce dentro. Ostinata. Implacabile. Insistente. Solo qualche “buongiorno” e “buonasera”. Qualche frase. Poi silenzio. E pensieri.

Lavora sempre di più. Si appassiona. Ma la sera quando va a letto pensa. Pensa al mare. Al verde. Alla baia delle Orte. E corre nei sogni, corre alla luce vera.

Corre, la sua testa, corre troppo veloce e il suo corpo non le sta più dietro.

La testa piena di pensieri. L’aria è umida e il cielo carico di piccolissime stelle. Ma la luna non c’è stasera. Non la vede. Si è nascosta tra i rami di quei pini marittimi. Serena cammina a testa in su per cercarla. Anche solo un filo, un capello di luce tra le chiome. Si impegna e aguzza la vista nelle tenebre. Ma non riesce proprio a trovarla. Arriva al punto senza luna. Domani, anzi è già oggi, deve ripartire.

 
Di Marcello D'Acquarica (del 26/06/2016 @ 09:53:01, in Necrologi, linkato 5893 volte)

Ciao Serena, noi ci siamo conosciuti qualche anno addietro nello studio di Paola Rizzo. Conosciuti per modo di dire, sapevo benissimo chi eri, ma la lontananza forzata da Noha mi ha impedito di vederti crescere. Tu quindi mi hai accolto immersa in quegli stessi colori che in un recente post su fb hai gridato al mondo di voler usare come strumento di lotta contro il buio della vita. I colori erano l'espressione della tua immagine. Tu stessa eri un bellissimo giovane colore. Forse ti raccontai del mio amore per il nostro paesaggio e quel giorno tu stessa dicesti a me: "....spesso organizziamo escursioni nella natura, se vuoi bastano un paio di scarpe da trekking e puoi venire con noi a scoprire le bellezze della nostra Terra".

Io che per molti anni ho sentito il peso della parola "accoglienza" così ti ricorderò, Serena: accogliente, maestra di gioia, compagna solare di tante passeggiate, colore fra i colori in cui tu stessa amavi confonderti.

 

This is Noha, the place we li...

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