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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
 
 
Articoli del 18/05/2025

Di P. Francesco D’Acquarica (pubblicato @ 19:25:57 in NohaBlog, linkato 124 volte)

Ore 18.08 dell’8 maggio quando dal comignolo della Cappella Sistina arriva la fumata bianca, anch’io sto guardando la TV.

Noto subito fibrillazione, urla di gioia, espressioni di  grande attesa. I giornalisti rimasti in Sala Stampa si precipitano fuori, verso la piazza. Via della Conciliazione è un fiume di gente che arriva trafelata, quasi di corsa. Giovanni, 34 anni, manager romano, dice che è “incredibile. Questo è un momento storico”. Quando la Chiesa sembra nascosta, soprattutto in Europa, è bello vedere tutta questa gente che arriva a Roma. Sì, è proprio così: il cristianesimo è stato dichiarato morto tante volte e invece è più vivo che mai, perché fondato sulla fede di un Dio che sa come uscire dal sepolcro.

Un gruppo di pellegrini spagnoli che stava per entrare in piazza per varcare la Porta Santa viene invitato a fermarsi. Alcuni bambini diretti a una festa in maschera arrivano con gli abiti d’occasione: festa annullata; c’è da attendere il nuovo Papa. In meno di un’ora in piazza San Pietro si trovano centocinquantamila persone. 

Quell’ “Habemus Papam” preannunciato dalla fumata bianca con il protagonismo della famigliola dei gabbiani della Cappella Sistina, ormai famosi in tutto il mondo,  mi incolla lì alla mia poltrona. Aspetto di sapere chi è il nuovo successore di Pietro e quale nome ha scelto. Seguo con attenzione ed emozione: “qui sibi nomen imposuit Leonem XIV...”  “ha scelto di chiamarsi Leone XIV”. Una sorpresa. Nome bellissimo.

A quel punto, come m’accade spesso, ho cominciato a pensare anche a Noha.

Sì, nel 1400 a Noha i nostri antenati hanno venerato e celebrato San Leone: il nome che ha scelto il nostro nuovo Papa.

Tutti ormai dovreste sapere che a Noha c’erano 13 chiese; alcune ci sono ancora, di tante s’è persa la memoria, ma di qualcuna esiste tuttora qualche indicazione: della chiesa di San Leone (o San Leo) è rimasto il nome. Ebbene sì, nella mappa a corredo di queste note, si osserva oltre all’espansione del territorio della nostra cittadina anche il toponimo di San Leo o San Leone.

Da documenti certi sappiamo che tutte quelle chiese erano affidate alla cura pastorale dell’arciprete di quel tempo che si chiamava don Giovanni, definito quale arciprete della Terra di Noha. Insieme all’arciprete ci sono altri sacerdoti, come per esempio don Francesco di Noha, don Nicola Canozuri, ma c’è anche don Leone, o meglio papa Leone secondo la nostra antica cultura greco-bizantina.

Forse i nostri avi avevano dedicato una chiesa a S. Leone, detto “Magno”, papa dal 440 al 461, uno dei più grandi pontefici dell’antichità, per sentirsi meglio protetti dalle calamità e dalle mille sofferenze di una vita grama. Fu San Leone Magno ad affrontare le minacce dei barbari che imperversavano nel disfacimento dell’impero romano difendendo l’ortodossia cristiana. Fu lui che riuscì a fermare pacificamente, con la forza del suo carisma e della sua fede, il re degli Unni Attila che stava per invadere Roma. Ed è lui che secoli dopo ispirerà certamente il nuovo Papa che dalla loggia di S. Pietro per ben dieci volte nominerà la parola Pace.

I nostri antenati hanno dovuto affrontare le invasioni barbariche, molti villaggi furono rasi al suolo: anche la primitiva Noje dovette capitolare. Crediamo che per lo stesso motivo vollero scegliere quale protettore del nuovo borgo l’Arcangelo San Michele, capo degli eserciti celesti nonché difensore della Chiesa, simbolo della lotta del bene contro il male. 

Nel vangelo di Luca leggiamo che Gesù diede mandato ai suoi discepoli con queste parole “Vi mando come agnelli in mezzo a lupi”, per indicare le situazioni di pericolo nella testimonianza del Vangelo. Ora ci ha mandato (un) LEONE che sicuramente ci aiuterà a vivere con più coraggio la nostra fede.

“Dio ci vuole bene - ha detto il Papa a tutto il mondo - Dio vi ama tutti, e il male non prevarrà. Siamo tutti nelle mani di Dio. E pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce”.

Sono certo che in questo cammino anche Noha continuerà a fare la sua parte. Magari anche la parte del leone.

P. Francesco D’Acquarica i.m.c.

 

Lunedì 19 maggio alle ore 18:00, nella Sala francescana di cultura della Parrocchia di Santa Caterina, in Piazza Orsini, l’Università Popolare “Aldo Vallone” presenta, nell’ambito del Ciclo “Il cantautorato e dintorni”, un concerto di Michele Bovino, accompagnato alla fisarmonica dal Maestro Francesco Bove, dedicato alla musica e ai testi del cantautore e poeta Fabrizio De André. Introdurrà l’evento/spettacolo il Presidente Mario Graziuso.

Michele Bovino è bibliotecario ed operatore culturale e svolge anche la funzione di Direttore della Biblioteca Comunale e del Teatro Comunale “Domenico Modugno” di Aradeo. Svolge attività non professionistica di cantante, musicista, attore, regista e sceneggiatore. È inoltre autore teatrale di varie opere. Con riferimento alla performance odierna, si può riferire che già da ragazzino s’innamora delle canzoni di De André e da allora la sua passione musicale si sviluppa soprattutto nella consapevolezza e valorizzazione della unicità di musica e poesia. Nell’anno della scomparsa di Fabrizio De André, il 1999, fonda il Gruppo musicale “Gattirandagi” proprio in omaggio al grande Fabrizio, amante dei gatti. Attualmente porta avanti il discorso sulla canzone d’autore insieme al Gruppo “Amistade” realizzando vari musical/teatrali sull’opera “La Buona Novella” e spettacoli itineranti nel Salento dando voce alle canzoni di Fabrizio De André, ma anche di altri grandi cantautori come Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Claudio Lolli, Luigi Tenco, Angelo Branduardi ed altri ancora. Nel 2005 fonda la “Libera Compagnia Teatrale” con sede ad Aradeo, nella quale recita e si occupa di regia. In questi ultimi anni la sua attenzione è rivolta anche verso il cinema con all’attivo tre film interpretati da protagonista e vari corti. Organizza e dirige Laboratori Espressivi Teatrali per bambini, ragazzi, adolescenti ed adulti all’interno dei quali svolge con passione e professionalità il ruolo di docente di dizione e recitazione: con grande nostra soddisfazione, da dieci anni, anima il Laboratorio Teatrale “Il teatro ci prende e ci sorprende” della nostra associazione, con produzioni che annualmente riscuotono particolare successo.

Ad accompagnarlo oggi ci sarà il Maestro Francesco Bove, alla fisarmonica, che da oltre 25 anni divide con il nostro protagonista l’esperienza musicale e i vari progetti artistici.

Lasciamo alle parole di Michele Bovino esplicitare il significato della sua passione per il cantautorato: “Molte canzoni attuali sono definite cantautoriali, ma la canzone d'autore che a me piace fare e far ascoltare è quella nata principalmente negli anni Settanta, anni di grandissima tensione, ma anni centrali di rinnovamenti culturali, di espressioni e di contenuti nuovi. Infatti molte canzoni d’autore nate in quel certo contesto temporale restano immortali e appaiono sempre fresche.”

Mario Graziuso

 

Saluti festosi e un applauso fragoroso di quelli che generalmente i giovani riservano ai loro idoli della musica o dello spettacolo: è iniziato così l'incontro tra Dario Levantino e gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria e quelli delle classi prime della Scuola Secondaria di primo grado del Polo 3 di Galatina-Noha, tenutosi il 16 maggio scorso a conclusione dell’attività di lettura del romanzo “Il cane di Falcone”.

L'autore, visibilmente emozionato per la calorosa accoglienza, da esperto docente abituato al contatto con i giovani, ha subito catturato l'attenzione dei presenti e, con fare affabile, dopo i saluti di rito,  ha esordito con un semplice: “Io amo i cani, per questo ho scritto un libro che racconta la storia di Giovanni Falcone dal punto di vista di un cane, perché la mia intenzione era quella di raccontare una storia complessa e drammatica in un modo leggero che la rendesse particolarmente piacevole soprattutto ai giovani”.

Levantino ha poi dialogato con gli studenti, riportando vari aneddoti legati alla sua infanzia, fonte di ispirazione per il libro, inoltre si è soffermato sulla figura di Giovanni Falcone, sull'importanza del suo operato, sulla forza del suo coraggio. L'autore ha saputo coinvolgere i ragazzi con riflessioni, stimolando in loro un pensiero critico e consapevole sul ruolo della giustizia nella società.

Dopo aver introdotto il romanzo e le ragioni che lo hanno spinto a scriverlo, ha lasciato spazio alle domande dei ragazzi presenti; in tanti hanno chiesto di intervenire, si sono avvicinati all'autore che, con fare cordiale, ha risposto alle molteplici curiosità; qualcuno gli ha chiesto cosa pensasse della mafia, qualcuno quanto si è dovuto documentare per poter ricostruire la figura di Falcone e riproporla in chiave romanzata nel suo libro, altri hanno domandato l'interpretazione di alcuni passi del romanzo. Il tempo è trascorso velocemente, cercando di soddisfare il desiderio di sapere dei giovani lettori.

La lettura de “Il cane di Falcone” si inserisce nell'ambito dei progetti Lettura e Legalità, parte integrante dell’offerta formativa dell’Istituto, e ricade nella consuetudine di creare una continuità tra scuola primaria e secondaria, svolgendo attività congiunte che facciano da ponte tra i due ordini.

Il libro, letto dagli alunni guidati dai docenti nel corso dell’anno scolastico, ha offerto numerosi spunti di riflessione per l’Unità di apprendimento di Educazione civica e l’incontro con l'autore ha rappresentato un'occasione preziosa per approfondire la conoscenza di figure emblematiche come Falcone e per comprendere l'importanza del loro sacrificio per un futuro più giusto e libero dalla criminalità.

Ad accogliere l'autore, oltre a un folto pubblico di studenti e docenti, era presente anche il Sindaco di Galatina, Dott. Fabio Vergine, che ha voluto sottolineare l'importanza di iniziative come questa per la crescita civile e culturale dei giovani cittadini. Il primo cittadino ha espresso la sua soddisfazione nel vedere l'entusiasmo dei ragazzi nei confronti di un libro che, attraverso la figura di un fedele amico a quattro zampe, riesce a raccontare con delicatezza e profondità la storia di un eroe come Giovanni Falcone e la sua lotta contro la mafia. All’intervento del Sindaco si è aggiunto quello della Dirigente scolastica, Prof.ssa Rosanna Lagna, che fin dal primo momento ha accolto con entusiasmo e supportato l’operato dei docenti culminato nell’evento finale.  La Dirigente ha ribadito che la legalità non è un concetto astratto, lontano dalla nostra vita quotidiana. Al contrario, essa permea ogni aspetto del nostro vivere civile, dai piccoli gesti di rispetto reciproco alle grandi decisioni che plasmano la nostra società.

L'evento si è concluso con un vivace firmacopie, durante il quale Dario Levantino ha dedicato del tempo a ciascun ragazzo, lasciando loro un ricordo tangibile di questa significativa esperienza. L'eco delle parole dell'autore e le riflessioni suscitate dalla lettura de "Il cane di Falcone" continueranno sicuramente a risuonare nelle aule scolastiche di Galatina, alimentando nei giovani cittadini la passione per la lettura e l'impegno per un futuro all'insegna della legalità.

Istituto Comprensivo Polo 3 Galatina-Noha

 

Giovedì 15 maggio si è trasformato in una giornata indimenticabile per i bambini delle classi quarte dell’Istituto Comprensivo Polo 3 di Galatina e Noha. Accompagnati dai loro insegnanti, gli alunni hanno preso parte a una visita guidata presso Kalòs – L’Archeodromo del Salento, situato a Caprarica di Lecce: il più grande museo a cielo aperto d’Italia, dove tremila anni di storia prendono vita attraverso un affascinante percorso tra ricostruzioni fedeli e attività esperienziali.

I piccoli visitatori hanno attraversato sei suggestive sezioni storiche, immergendosi in epoche lontane e scoprendo, passo dopo passo, il cammino dell’umanità nel Salento. Dal mondo pre-protostorico con i suoi dolmen, menhir e utensili in pietra, al villaggio dell’età del Bronzo ricostruito nei minimi dettagli con capanne, arredi e suppellettili; dalla maestosa città messapica con mura, botteghe e necropoli, fino al fascino del mondo romano con i templi di Minerva e Apollo.

Grande entusiasmo ha suscitato anche la sezione medievale, con le botteghe artigianali e il villaggio popolato da figure in costume, e quella dedicata alla civiltà contadina, dove i bambini hanno potuto conoscere antichi mestieri, oggetti del passato e tradizioni rurali ormai scomparse. In ogni angolo, occhi curiosi e domande entusiaste testimoniavano quanto questa esperienza riuscisse a stimolare l’immaginazione e l’interesse dei giovani studenti.

Dopo un meritato momento di relax nell’area pic-nic, l’avventura è proseguita con un laboratorio didattico dedicato alla lavorazione della ceramica con la tecnica del colombino. I bambini, guidati da esperti, hanno realizzato un manufatto personale da portare a casa come ricordo tangibile di questa giornata speciale.

Ma le sorprese non erano finite: è arrivato il momento delle “Olimpiadi del mondo antico”, durante le quali i bambini si sono sfidati con entusiasmo in prove di corsa e salto in lungo, proprio come facevano gli atleti greci. I vincitori, acclamati dai compagni, sono stati premiati con una corona d’alloro, simbolo di gloria e vittoria nel mondo classico.

L’intera esperienza si è rivelata profondamente coinvolgente e istruttiva. I bambini sono tornati a casa con gli occhi ancora pieni di meraviglia, sentendosi protagonisti di un viaggio nel tempo che ha dato concretezza a ciò che fino a quel momento avevano solo letto sui libri. Più ricchi di conoscenza e curiosità, si preparano ora ad approfondire lo studio delle civiltà antiche nel prossimo anno scolastico, forti di un’esperienza vissuta in prima persona e impossibile da dimenticare.

 Polo 3 di Galatina-Noha
Rosanna Lagna

 

Il Liceo Vallone è stato selezionato tra gli otto istituti finalisti della nona edizione del Concorso Nazionale “Mad for Science”, promosso dalla Fondazione Diasorin, prestigiosa iniziativa volta a valorizzare l’eccellenza scientifica nelle scuole italiane.

Il progetto con cui l’istituto parteciperà alla fase finale, in programma il 29 maggio 2025 presso le OGR di Torino, è intitolato “Pomo Active Pack: il packaging attivo a base di scarti di pomodoro”. Si tratta di un’innovativa proposta nell’ambito delle biotecnologie applicate alla sostenibilità ambientale, frutto del lavoro collaborativo tra studenti e docenti del liceo.

L’obiettivo del progetto è dimostrare come anche all’interno dei laboratori scolastici sia possibile sviluppare idee scientifiche concrete, con ricadute significative in termini di tutela della salute e dell’ambiente. Il team ha lavorato con impegno e passione, coniugando creatività e metodo scientifico.

Un ringraziamento particolare va alla prof.ssa Raffaella Lecci, referente del progetto, per la guida appassionata e l’instancabile dedizione che ha accompagnato gli studenti lungo tutto il percorso.

Il Liceo Vallone esprime inoltre profonda gratitudine alla dirigente scolastica, prof.ssa Angela Venneri, per il costante sostegno e per aver sempre promosso un ambiente educativo orientato all’innovazione e alla valorizzazione delle competenze scientifiche.

Essere tra i finalisti rappresenta per la comunità scolastica un importante riconoscimento dell’impegno profuso nella didattica laboratoriale e nella formazione di una coscienza scientifica e ambientale tra le nuove generazioni.

Maria Rosaria Campa

 

Fotografie del 18/05/2025

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