Di Albino Campa (del 08/11/2011 @ 00:13:04, in Recensione libro, linkato 3574 volte)
I pesci non chiudono gli occhi, è un libro di formato tascabile che si lascia divorare “tutto d’un fiato” come si suol dire quando si legge con avidità e attaccamento un testo. Nel racconto si incontrano scorci di vita che ti sbattono in faccia la somiglianza di realtà vissute da molti di noi, anche se in ambiti e modalità differenti, un po’ per il contesto di povertà della vita, un po’ per le relazioni con i personaggi, sia familiari: padre, madre e nonni, che con la vita di paese.  Per esempio, leggiamo della decisione del protagonista adolescente che vuole vincere la paura di affrontare i “bulli” più grandi di lui di un anno o poco più, a costo di lasciarsi massacrare di pugni, senza ricorrere alla protezione certa del pescatore più anziano.
 
Di Albino Campa (del 05/11/2011 @ 14:37:41, in Cronaca, linkato 3155 volte)
Oggi mi rifiuto di comprare il giornale e di accendere la TV. Oggi mi rifiuto di essere pilotato su immagini strazianti, considerazioni raccapriccianti, racconti appassionati. Oggi pretendo il silenzio per celebrare l’ennesima disfatta dell’incuria dell’uomo sulla natura. Voglio spegnere il brusio stomachevole che puntuale segue eventi di questa portata e riflettere da me, senza alcun condizionamento, su quanto è accaduto a Genova (e poi di rimando in Lunigiana, Roma, L’Aquila e così indietro nel tempo, perché la storia come si sa non è nuova).
 
Di Albino Campa (del 03/11/2011 @ 22:39:19, in Comunicato Stampa, linkato 4025 volte)

 

Domenica 6 novembre 2011 alle ore 16.00 presso l'antica Masseria Colabaldi di Noha  "I dialoghi di Noha" ed "i ragazzi del presepe Colabaldi" presentano:
 
UN POMERIGGIO LETTERARIO ALLA MASSERIA COLABALDI CON LA DIVINA COMMEDIA: IL CANTO V DELL'INFERNO DANTESCO.
 
  • Antonio Mellone recita Dante.
  • Special guest Lory Calò ed il suo Sax.
  • Presenta Martina Chittani.
 
Ingresso libero.
 
Di Albino Campa (del 03/11/2011 @ 22:29:47, in Fotovoltaico, linkato 4833 volte)

Per far posto a una centrale fotovoltaica hanno commesso un delitto

 «Un bel paesaggio una volta distrutto non torna più e se durante la guerra c' erano i campi di sterminio, adesso siamo arrivati allo sterminio dei campi», scrisse Andrea Zanzotto, scomparso una ventina di giorni fa. Pensava alla sua campagna veneta, ma non solo. Ed è il dolore del grande poeta trevigiano che ti viene in mente guardando l' angosciante servizio che una giornalista di Telerama, un' emittente pugliese, ha dedicato allo stupro del paesaggio nel Comune di Carpignano Salentino, poco a nord di Maglie, nel Salento. Dove le ruspe hanno estirpato centinaia di bellissimi ulivi per fare posto a una centrale fotovoltaica.

 
Di Albino Campa (del 31/10/2011 @ 22:27:20, in Racconti, linkato 4024 volte)

Quanti di voi conoscono come realmente andò a finire la favola di Cappuccetto Rosso? Come ci racconta Perrault o i fratelli Grimm, il tempestivo arrivo del cacciatore riuscì a salvare la nonna e la bambina da sicura digestione, essendo già state ingerite dal famelico lupo.

Ma la vera storia non si concluse così. La bambina dal cappuccio rosso pare che avesse una profonda sensibilità verso gli animali e, alla vista del lupo con la pancia squarciata dall’alto in basso, iniziò a piangere perché non voleva che morisse. D’altronde a causa delle favole, da allora la sopravvivenza dei lupi in Europa è stata sempre fortemente a rischio.

Casa Rossa 1
Piangi e grida, grida e piangi, con il cacciatore che guardando nonna e nipote iniziava a chiedersi se il lupo avesse avuto ragione a mangiarsele, la bambina si zittì quando la nonna corse dentro quella che rimaneva della casa e, preso il cestino del ricamo, si mise di buona lena a ricucire la pancia del lupo, salvandolo da morte certa.
Ora bisognava decidere il da farsi.

 
Di Albino Campa (del 28/10/2011 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 5330 volte)

Una semplice perturbazione, questa volta in provincia di La Spezia, ha nuovamente spezzato vite innocenti e creato miliardi di danni economici che ricadono sempre sui soliti ignoti: la maggior parte degli italiani che dovranno ancora arginare non solo il fango che devasta le città ma anche il conto salato che il governo di turno ci chiede.

Il nostro torto sta nel fatto che ci lasciamo violentare in silenzio e poi piangiamo esterrefatti i nostri morti e le nostre case distrutte, sempre più sovente, da semplici acquazzoni che, nemmeno fossero cicloni,  trascinano a valle il fango rimosso per infinite spianate di cemento e palazzi in posti sempre più insicuri. La natura scivola a valle perché la cupidigia e l’ignoranza, il connubio peggiore che l’uomo possa generare, rimuovono gli ostacoli e spiana i pendii. Cogliamo l’occasione per riflettere insieme su un progetto stravolgente di cui si parla molto in questo periodo: il TAV in val di Susa.

 
Di Albino Campa (del 27/10/2011 @ 22:51:39, in Un'altra chiesa, linkato 4172 volte)

Eccovi di seguito un'intervista a don Andrea Gallo, il prete genovese che porta in giro uno spettacolo in cui recita le parole del frate Girolamo
Savonarola. Tratta dal sito www.overgrow.it

Per la sua gente della Comunità di San Benedetto al Porto è semplicemente “Il Gallo”. A lui piace di più definirsi un prete “angelicamente anarchico”.

Ottantatre anni appena compiuti, una verve da fare invidia a un giovanotto, intelligenza lucida e fede profonda, strenuo e ostinato difensore degli “ultimi”, don Andrea Gallo è abituato a parlare chiaro. Un prete scomodo per la Chiesa “ufficiale” e le sue gerarchie che più volte gli hanno fatto intendere di non condividere le sue idee e certe sue prese di posizione. “La mia non è contestazione, né provocazione – sbotta – perché la Chiesa è la mia casa. Una casa in cui sto bene ma rivendico l’importanza di dare ascolto alla mia coscienza”. Un prete da marciapiede, amico di Vasco Rossi e Beppe Grillo, di Maurizio Landini (segretario Fiom) e Luca Casarini, che da anni passa le sue notti girovagando per le strade di Genova a soccorrere i disperati, barboni, drogati, alcolizzati e prostitute. Autore di diversi libri, ospite televisivo di molte trasmissioni cult (Che tempo che fa, Le Iene, Le invasioni barbariche…), da qualche tempo è impegnato nella messa in scena di “Io non taccio” lo spettacolo teatrale scritto da Stefano Massini (produzione PromoMusic) dedicato alla figura del predicatore Girolamo Savonarola in programma a Udine il prossimo 1° agosto (Piazzale del Castello ore 21.30).
 
Di Albino Campa (del 27/10/2011 @ 22:30:06, in NohaBlog, linkato 3822 volte)

Ecco l'articolo apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno su Noha e le Casiceddhre.

 

Quella che oggi è “solo” frazione del Comune di Galatina fino a qualche secolo fa era un centro autonomo con una chiesa matrice, un castello, mura di difesa, il nome potrebbe derivare dalla famiglia de Noha già presente in alcuni documenti del 1253. L’autonomia del feudo de Noha è stata sottolineata dalla torre campanaria con orologio, costruita dalla famiglia Congedo agli inizi del XIX secolo e dalla presenza di uno stemma proprio: tre torri coronate che poggiano su un ramo d’arancio ed uno di leccio.

Dal punto di vista ecclesiastico la chiesa era sotto la giurisdizione della diocesi di Nardò e non di Otranto, come la vicinissima Galatina. Del patrimonio medievale è possibile ancora ammirare la torre di guardia del XIII secolo che ha conservato intatta la struttura originaria: la scalinata in pietra staccata dalla torre, cui si poteva accedere solo con il ponte levatoio ( ancora presente all’interno).

 

This is Noha, the place we li...

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