Di Fabrizio Vincenti (del 28/04/2025 @ 13:44:14, in Comunicato Stampa, linkato 914 volte)

All’angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi: Così parla l’Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: Conosco le tue opere: Tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca” (Ap 3, 14-16).

Ho dovuto aspettare la fine dei funerali di Francesco per scrivere questa mia riflessione, la quale disturberà molti, ne sono certo. Premetto che non voglio addentrarmi nella questione della legittimità del papato di Francesco in seguito all’ipotesi, canonicamente fondata, secondo cui l’ultimo papa legittimo sia stato Benedetto XVI, non avendo consegnato esplicitamente il munus durante la sua declaratio l’11 febbraio 2013, in occasione del Concistoro per la canonizzazione dei Martiri di Otranto. Né intendo trattare, qui, i veri motivi che hanno spinto Benedetto XVI all’ipotetica rinuncia del suo ministero petrino. Non tratterò della legittimità a prendere parte al Conclave di alcuni cardinali né di altre questioni canoniche che potrebbero farvi venire il voltastomaco.

È una lettura del tutto personale di questi ultimi dodici anni, esaltanti per alcuni e deprimenti per altri. Chi è il papa? Vescovo della diocesi di Roma, capo del Collegio dei Vescovi, vicario di Cristo e pastore in terra della Chiesa universale, massima autorità religiosa della Chiesa cattolica.

Tra la morte e il funerale di Francesco, ho assistito a molti dibattiti televisivi sulla sua figura, tutti estremamente politicizzati ed ideologizzati. La macchina mediatica, come fu per il tempo del “Covid”, si è messa in moto immediatamente per falsificare la realtà e professare agli idioti di turno la falsa dottrina. E così, da cardinali a vescovi, da preti di campagna a giornalisti, da vaticanisti alla gente di strada, il coro è stato unanime: non si torna indietro. Ma da cosa? Voi pensate veramente che il compito della Chiesa e del vicario di Cristo sia quello di avallare le stronzate di questo nostro pazzo mondo globalizzato, corrotto e idolatra? Voi pensate che la facilizzazione dei divorzi sia l’intenzione che Cristo ha inteso portare avanti? Credete davvero, come vi hanno raccontato, che benedire le unioni di persone dello stesso sesso (altro che benedizione dei singoli) sia l’intenzione di Cristo o che “prendere il vaccino è un atto di amore”? Pensate veramente che la questione che più sta a cuore al Padre sia il cambiamento climatico e l’auto elettrica? Voi credete che parlando sempre e solo di migrazioni ci salveremo l’anima? Pensate sul serio che conti qualcosa con quale scarpe un papa è andato in giro e con quale paio sia stato sepolto? Voi davvero credete a tutte queste stronzate? Pensate sul serio che l’intenzione di Gesù Cristo sia quella di avere sacerdotesse sull’altare e vescove sparse per il mondo? È questa l’apertura della Chiesa? Se pensate di sì, allora prendete in mano i Vangeli e dategli una bella letta e, finito di leggerli, dategli anche una bella ripassata! Poiché non è del vangelo di Gesù Cristo che voi state parlando, e dove diavolo son finiti i preti per ricordarvelo? Certo, lì si parla dei poveri, dei peccatori, degli ultimi che diventeranno primi, del lavoro in giorno di sabato e del perdono. Ma si parla anche di chi scandalizza i più piccoli e della fine che faranno, del perdono dell’adultera accompagnato dall’imperativo di non peccare più, del ripudio della moglie, dell’adulterio, del rispetto della vita sempre, del porgere l’altra guancia, di lasciare il mantello. Eppure vi siete bevuti un bel po’ di vomito da tutti quei farisei della peggior specie schierati in prima fila davanti alla bara di Francesco che, da papa legittimo o no, ha tuonato contro le guerre e le teorie gender che una parte politica intende diffondere nelle scuole, camuffandole come rispetto per il prossimo. Chi c’era lì in prima fila? Chi chiama Putin porco e poi non vede i due milioni di morti causati da Israele nella Striscia di Gaza e in tutta la Palestina, con più di 50 mila bambini uccisi? Chi c’era? Chi si rifiuta di chiamare la strage di Netanyahu genocidio per non offendere gli ebrei, i quali si annoverano il diritto di esclusiva, sputando sulla sofferenza altrui e sui cristiani, per le strade di Gerusalemme, ritenendoli degli idolatri? Chi c’era lì sul sagrato a rendere omaggio ad uno che parlava di pace? La Von der Leyen che con la sua faccia da spudorata massone vuole indebitare per 800 miliardi l’Europa, costringendola ad armarsi? Pensateci: chi c’era a rendere omaggio al vicario di Cristo e ai valori che avrebbe incarnato? Draghi, il banchiere di satana, e Conte, quello che facevano licenziare chi non era disposto a farsi bucare tre o quattro volte, lasciandolo a casa senza stipendio, gente con moglie e figli, o Renzi che percepisce lauti compensi da sceicchi sanguinari? C’era anche Trump, quello che sui migranti ha proposto addirittura di sparare. Ho visto la Meloni, che si professa cristiana avendo dimenticato la prima virtù di un cristiano: l’umiltà. Ho visto la Boldrini omaggiare quello che dovrebbe difendere la vita come bene non negoziabile, lei che difende il diritto all’aborto sempre.

 

Lunedì 28 aprile alle ore 18:30, nella Sala conferenze “De Maria”, in Corte Taddeo, è prevista la seconda lezione del Corso “Ambito media” con una conferenza del nostro socio, prof. Rosario Santo Sabato, dal titolo “Marconi e la sfida dell’etere: la nascita delle comunicazioni senza fili. Introdurrà i lavori il presidente Mario Graziuso.

Dopo aver tracciato nel precedente incontro l’evoluzione storica relativa alla nascita e alla diffusione della radiofonia, attraverso la sua crescita grazie ai progressi della tecnologia, nella conferenza odierna traccerà le linee di sviluppo delle comunicazioni senza fili, a partire dalle ricerche e dalle innovazioni apportate da Guglielmo Marconi e dai ricercatori a lui coevi.

Quale era il suo intendimento rispetto alle precedenti acquisizioni nella sfida dell’etere?

Lo possiamo ricavare da una conferenza dal titolo “Sulla telegrafia senza fili” (riportata in “Scritti di Guglielmo Marconi”, edizione della Reale Accademia d'Italia, 1941), tenuta dallo stesso Marconi in Roma nell’Aula massima del Campidoglio dall’Associazione elettrotecnica italiana nella seduta solenne in suo onore il 7 maggio 1903: “Ma le onde hertziane, come erano prodotte dal loro scopritore e da quegli scienziati che hanno ripetute le sue esperienze, avevano una portata di trasmissione di pochi metri, e, secondo gli studi e le induzioni dell'illustre scienziato tedesco, esse venivano prodotte in modo da rendere i loro caratteri eguali per quanto possibile a quelli delle onde luminose, ciò che diminuisce la loro efficacia a distanza. Fu invece mio intento di seguire una via completamente opposta nella produzione di oscillazioni elettriche, e cioè io mi dedicai ad ottenere onde elettriche di lunghezza centinaia di volte maggiore di quella delle onde usate da Hertz, per poterle utilmente applicare a quanto avevo di mira.”

 

Domenica 27 aprile si è disputata la seconda giornata del Campionato di Serie B1 maschile presso i campi del Circolo Tennis Galatina. La sfida tra i padroni di casa e il CT Torres Tennis di Sassari si è conclusa con un pareggio combattuto, 3-3, al termine di sei match intensi, che hanno messo in evidenza la grande qualità tecnica e l’equilibrio tra le due formazioni.

Il team salentino, reduce dalla vittoria all’esordio contro l’AT Verona, ha affrontato un’avversaria ostica che ha saputo reagire punto su punto, conquistando due singolari e un doppio.

Questi i risultati nel dettaglio.

Nei singolari Alessandro Raffaele Bellifemine vs Valerio Peruzza: 6-4, 6-4,
Vittoria solida per Bellifemine, che ha mostrato solidità e lucidità nei momenti chiave; Andrea Cardinale vs Matteo Mura: 1-6, 3-6, una gara complicata per Cardinale, messo in difficoltà dal ritmo e dalla regolarità del suo avversario; Matyas Lajos Fuele vs Robert Armando Strombachs: 7-6(1), 7-5, autentico colpo di forza di Fuele, che si impone in due set tirati contro il numero uno sassarese ed infine Federico Mengoli vs Andrea Cherchi: 0-6, 5-7, dopo un primo set difficile, Mengoli reagisce ma non riesce a completare la rimonta.

Nei doppi Fuele/Novo vs Peruzza/Oronti: 6-4, 6-3, con una grande intesa tra i due giocatori del CT Galatina, che portano a casa un punto importante per la squadra e Cardinale/Duma vs Strombachs/Mura: 3-6, 1-6, con il duo sardo che non lascia spazio agli avversari e chiude il match in due set rapidi.

 
Di Loredana Tundo (del 26/04/2025 @ 20:15:00, in Comunicato Stampa, linkato 424 volte)

La proposta operativa dei Consiglieri Comunali di minoranza, inviata al Signor Sindaco del Comune di Galatina e alle forze dell'ordine del territorio.
 

Al Sig. Sindaco del Comune di Galatina
Alla Polizia Locale
Alle Forze dell’Ordine competenti
Alla Prefettura di Lecce

Galatina, 26.04.2025

Oggetto: Proposta operativa integrata per contrasto baby gang – Urgente attivazione post-corteo 5 maggio.

Egregi Rappresentanti delle Istituzioni,

In seguito agli ultimi episodi di violenza che hanno coinvolto minori nel nostro territorio e in vista della manifestazione pubblica del 5 maggio, come Consiglieri Comunali di minoranza avanziamo con urgenza un piano strutturato per trasformare la protesta in azione concreta.

Il fenomeno delle baby gang a Galatina richiede una risposta multidimensionale che unisca prevenzione sociale, controllo del territorio e riabilitazione attiva.

Proponiamo un modello strutturato in diverse fasi:

Azioni Immediate (entro 30 giorni)

Presidi misti:
» Composizione: agente Polizia Locale coadiuvata dalle Forze dell’ordine 
» Orari: 16:00-24:00 con focus su parchi e aree commerciali (h24 in particolare) ampliando l’orario di lavoro della polizia municipale.

Tavolo operativo permanente
» Riunione settimanale con Prefettura, Tribunale Minori e Procura per condivisione dati

Progetti Strategici

A. Focus Group

» Coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado, Commissioni Consiliari, Provincia, Forze dell’ordine e Associazioni del territorio per proporre momenti di incontro sui temi:

Educazione legale

Gestione conflitti

Monitoraggio costante attraverso indicatori predittivi (assenze scolastiche, segnalazioni sociali)

» Premio comunale per classi che sviluppano campagne anti-violenza

B. Progetti di inclusione
» Laboratori artistici e sportivi obbligatori per minori segnalati  

 

In un vastissimo e animato bacino di discussione abbiamo voluto mantenere una posizione rispettosa delle indagini in corso e dei soggetti coinvolti nella questione del grave atto di violenza accaduto la scorsa settimana e ormai di pubblico dominio.
Le dinamiche di divulgazione e di gestione della cosa stanno trasformando quello che è un problema sociale da tempo esistente e ben più articolato, nella banalizzazione di un territorio e di una comunità, e ciò è inaccettabile.
Consapevoli che l'unico lavoro di indagine, specchio della realtà dei fatti, sia quello delle autorità preposte a questo ruolo, siamo convinti che la giustizia farà il suo corso.
Levèra è vicina a tutti i soggetti coinvolti nella vicenda e a tutte le famiglie, spesso abbandonate a sè stesse in contesti complessi e di difficoltà.
Dedichiamo da anni i nostri sforzi allo star vicino alle persone con una visione costruttiva della società e della relazione, che cerchiamo di seminare nel tessuto cittadino nel quale operiamo. Come nel nostro doposcuola sociale nel quale, con condivisione e rispetto dell’altro, molti bambini possono trovare aiuto, supporto, ascolto e amorevole attenzione.

 

Il 25 aprile rappresenta per l’Italia – e per Galatina – molto più di una semplice ricorrenza: è il giorno in cui si celebra la Liberazione dal nazifascismo, la conquista della libertà e della democrazia, valori che sono costati sacrifici e coraggio a intere generazioni. È una memoria collettiva che dovrebbe unire e stimolare senso civico, soprattutto nei giovani.

Quest’anno, il sindaco di Galatina ha fatto proprio l’invito del ministro Musumeci a celebrare il 25 aprile “con sobrietà”, in segno di rispetto per il lutto nazionale proclamato dopo la morte di Papa Francesco. Tuttavia, questa richiesta di sobrietà si è scontrata con la decisione di collocare una giostra proprio dove si sarebbe dovuta svolgere la manifestazione, generando perplessità e polemiche. Un gesto che rischia di svuotare di significato la ricorrenza e di trasmettere ai cittadini, soprattutto ai più giovani, un messaggio ambiguo sulla gerarchia dei valori e sulla coerenza delle istituzioni.

Come ha sottolineato Antonio Padellaro, l’invito alla sobrietà rischia di apparire come una “frase ridicola”, se non accompagnato da gesti concreti e coerenti. La memoria della Resistenza e della Liberazione non può essere ridotta a un atto formale o, peggio, a un fastidio da gestire in modo burocratico.

A rendere ancora più urgente una riflessione profonda è quanto accaduto recentemente a Galatina: il pestaggio di un minorenne da parte di una “baby gang” nella stazione ferroviaria, un episodio di violenza che ha scioccato la comunità e che è stato tristemente rilanciato anche sui social. Questi fatti sono il sintomo di una perdita di riferimenti etici e civici tra i giovani, che troppo spesso non trovano negli adulti e nelle istituzioni esempi credibili di responsabilità e impegno.

La madre della giovane vittima ha chiesto di non distogliere lo sguardo dalla violenza, ma di affrontarla con coraggio e verità, affinché simili episodi non si ripetano e si possa finalmente avviare un percorso di sensibilizzazione e prevenzione.

In questo contesto, gesti come quello del cancelliere Marra – che si è presentato con un cartello di protesta, come riportato da Galatina.it – assumono un valore simbolico importante. Sono segnali che dimostrano come la società civile possa ancora reagire e richiamare tutti, istituzioni comprese, al senso autentico del 25 aprile: scegliere da che parte stare, difendere la libertà e la dignità di ogni persona, non solo con le parole ma con azioni concrete.

Quest’anno il 25 aprile cade nei giorni di lutto per il funerale di Papa Francesco, figura che ha saputo parlare di pace, solidarietà e inclusione più di molti leader politici. Nel suo ricordo, e in quello di chi ha lottato per la libertà, è necessario ribadire che la memoria non è un esercizio retorico, ma una chiamata all’azione.

La libertà non è mai un regalo. È una conquista. E ogni generazione ha il dovere di difenderla, di rinnovarla, di estenderla a chi ancora non la conosce. Ricordare il 25 aprile non è solo onorare il passato: è scegliere da che parte stare, ancora una volta. 

 
Di Redazione (del 26/04/2025 @ 19:46:34, in Comunicato Stampa, linkato 141 volte)

Il CT “G. Stasi” di Galatina ha debuttato con successo nella prima giornata del campionato di Serie B1, conquistando una vittoria esterna di grande valore contro l’AT Verona. La trasferta è stata caratterizzata da incontri intensi e risultati decisivi che hanno dimostrato la forza e la determinazione della squadra galatinese.

Il primo incontro ha visto Alessandro Raffaele Bellifemine contro Drpic Petar Giuseppe Ciangherotti con una netta vittoria per 6-2, 6-2 in una partita che si è conclusa in 1 ora e 14 minuti. Nel secondo incontro Andrea Cardinale non è riuscito ad avere la meglio su Felix Einig. Dopo un primo set perso 6-3, rammarico per la sconfitta solo al tiebreak del secondo set. 

Il terzo singolare ha visto Matyas Lajos Fuele del CT Galatina dominare contro Nicolò Pozzani dell'AT Verona, con un netto 6-0, 6-0 in soli 25 minuti. Il quarto incontro ha visto il giovane Jacopo Duma impegnato contro Riccardo Padovani, ma la sua sfida non ha avuto lo stesso esito, con il CT Galatina che ha subito una sconfitta per 1-6, 1-6.

L’esito della sfida si è risolto nei doppi, con una doppia vittoria del CT Galatina.

Il primo incontro ha offerto una battaglia accesa, con Fuele e Federico Mengoli che hanno dovuto lottare duramente contro Pozzani e Leoni. Dopo un primo set combattuto, i due giocatori del CT Galatina hanno prevalso con un punteggio di 7-6, 3-6, 11-9.

Infine, un altro grande risultato è arrivato dal match tra Andrea Cardinale e Ignacio Novo contro  Ciangherotti e Einig con il primo che, dopo aver perso il primo set  2-6, hanno recuperato alla grande nel secondo set vincendo 7-5, per poi imporsi nel terzo set 10-8.

Grazie a questi risultati, il CT Galatina ha portato a casa una vittoria importante, che rappresenta un ottimo inizio per il campionato di Serie B1.

 

Eppure non si tratta di una “festa” qualunque. E’ il giorno in cui l’Italia e gli Italiani si sono liberati dall’occupazione nazifascista. Celebrare il 25 Aprile con “sobrietà”, cosi come raccomandato e consigliato dal governo, nella persona del suo Ministro Musumeci,  non ha la stessa valenza, in quanto svalorizza il senso di una manifestazione che anno dopo anno contribuisce a tenere vivo il ricordo che ha consentito al nostro paese di risorgere dopo una dittatura devastante.

Anche nella nostra Galatina, tutto avverrà in modo “sobrio”, con la sola presenza dell’amministrazione comunale e con alcuni   rappresentanti delle forze dell’ordine. La corona d’alloro sarà deposta alle spalle del simbolo indiscusso della sofferenza umana e della lotta di tanti Galatinesi morti per la difesa della patria. Vale a dire il monumento dedicato ai caduti.

In effetti, in linea e coerentemente con lo spirito “festaiolo” di questa amministrazione, lo spazio destinato da sempre alla commemorazione dei caduti, nonché alla manifestazione della festa della liberazione del 25 Aprile è stato destinato ad ospitare una bellissima giostra che obbliga il soldato posto in alto al monumento a girare le spalle per assistere alla deposizione della corona d’alloro.

Ma è mai possibile che nessuno, prima dell’ autorizzazione all’utilizzo di suolo pubblico abbia potuto pensare che forse non era lo spazio adatto?

 
Di Redazione (del 24/04/2025 @ 12:34:40, in PhotoGallery, linkato 416 volte)
 

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