La situazione drammatica delle carceri italiane, sta diventando un leit motive anche della politica italiana, grazie al libro scritto a quattro mani da Fabio Falbo e Gianni Alemanno insieme ad altri autori tutti detenuti nel braccio G8 di Rebibbia. La nascita e la stampa del libro che purtroppo non viene distribuito da nessuna casa editrice, l'eco mediatico specie dopo la presentazione il 2 dicembre 2025 nella prima nazionale a Roma con la presenza del presidente del Senato, Ignazio La Russa e pochi giorni fa quella del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel carcere di Rebibbia. I suicidi aumentano sono stati tre solo negli ultimi giorni, coinvolto anche il super carcere di Lecce di Borgo San Nicola con due casi la scorsa settimana. Per questo motivo nei prossimi giorni ci saranno due appuntamenti in Puglia entrambi in provincia di Lecce, il primo a Galatina, giovedi 18 dicembre 2025 alle ore 18, nella sala convegni al piano terra di palazzo De Maria in corte Taddeo, alle spalle della chiesa matrice con la presenza del dott. Silvestro Ivan Siciliano coordinatore provinciale di Indipendenza, il partito fondato dall'ex sindaco di Roma Alemanno che introduce gli interventi dell'avvocato Alfredo Lonoce della direzione nazionale di Indipendenza, l'avvocato Michele Nardi presidente Liberi Liberi art. 27, l'avvocato Giuseppe Napoli della direzione nazionale Nessuno tocchi Caino, il dottor Primiano Calvo coordinatore regionale Indipendenza ed infine il dottor Mimmo De Mattia esecutivo nazionale di Indipendenza. Gli stessi uomini saranno protagonisti il giorno dopo venerdi 19 dicembre 2025 alle ore 18 presso le Officine Cantelmo viale Michele De Pietro Lecce. Solo chi sperimenta in prima persona il carcere, conosce realmente la situazione drammatica in cui vivono le persone detenute, l’emergenza sociale e civile, generata innanzitutto dal sovraffollamento, che grava su questa “istituzione totale”. Questo libro, scritto appunto da persone detenute nel braccio G8 di Rebibbia, ha il valore di una drammatica denuncia contro i pregiudizi che circondano l’istituzione penitenziaria. Ma è anche un atto di speranza, per invocare interventi urgenti e per immaginare una profonda riforma ispirata ai principi della nostra Costituzione.

 Raimondo Rodia