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Di Antonio Mellone (del 27/09/2021 @ 10:09:07, in NohaBlog, linkato 1111 volte)

Non è elegante accingersi a vergare un breve ricordo di “tanto raggio” partendo da una diciamo autocitazione. Però, un po’ per far meglio comprendere il fatto e un po’ per la faccia tosta che mi ritrovo, la faccio ugualmente.

Allora, vergin di servo encomio e ovviamente di codardo oltraggio, nell’aprile del 2007 per i tipi di Infolito Group (Milano) uscì, con molte, molte licenze poetiche, un mio libello di “Scritti in onore di Antonio Antonaci”, prefato da par suo dal prof. Zeffirino Rizzelli.

E qui potrei chiudere il discorso rinviando il lettore a quel volumetto rabberciato alla men peggio (ma meglio di così, scusate, non saprei fare), reputando concluso questo mio intervento in memoriam e lasciando finalmente in pace questa tastiera. Invece no.

*

Conobbi, dunque, il prof. mons. Antonio Antonaci (io però l’ho sempre appellato con il solo titolo accademico) partendo dalla fine, voglio dire dalla sua ultima creatura in termini volumetrici, cioè il monumentale Galatina – Storia e arte (ed. Panico, Galatina, 1999) che acquistai nel 2002 presso la Libreria Viva. Orbene, dopo aver divorato, compulsato e preso nota di molte cose contenute in quelle oltre mille pagine curatissime, non rammento bene a chi chiesi come potevo fare per incontrarne l’autore. Sta di fatto che l’auspicato convegno avvenne nella tenuta di Sirgole, feudo di Noha, dove Monsignore villeggiava nella sua graziosa casetta, sul finire dell’estate di quell’anno, precisamente il 19 ottobre del 2002. La scusa fu l’autografo da far apporre sulla prima pagina di quel ponderoso tomo, che dunque portai con me ben allacciato al portapacchi posteriore della mia bicicletta. Fu questo l’inizio delle mie visite al Professore che avvenivano nel corso dei fine settimana, non tutti ma molti, di ritorno dal barese dove allora come ora (ma ora giocando praticamente in casa) prestavo la mia attività lavorativa alle dipendenze di un istituto di credito.  

 
Di Redazione (del 28/09/2021 @ 08:06:09, in Comunicato Stampa, linkato 719 volte)

Il giorno 4 ottobre alle ore 9:00 si darà il via alla Festa dei lettori del 2021 organizzata dal Presidio del libro di Noha e Galatina.

Ancora una volta, anche a causa delle misure anticovid, si utilizzerà la strada, spazio comune da animare con il racconto di storie note e da inventare, proprio come questo strano presente. Più postazioni ospiteranno i libri da giocare. Sono stati scelti:

• Il giardiniere dei sogni -Claudio Gobbetti: gli alberi ospiteranno disegni e parole realizzati al momento

• Il barone rampante -Italo Calvino e Cosimo –Roger Olmos: per la realizzazione di un ritratto collettivo e storie da regalare al vento

• Achille il puntino – Guia Risari: con la realizzazione di personaggi all’insegna delle tante e ricche diversità

• La spiaggia magica -Crockett Johnson: per parole e segni fatati

• Miss Rumphius – Barbara Cooney: per piantine e semi da collocare in contenitori riciclati, perché niente si perda!

 
Di Antonio Mellone (del 28/09/2021 @ 15:10:55, in NohaBlog, linkato 1226 volte)

Per via di un virus e quindi delle norme che permettono folle soltanto dove conviene al capitalismo trionfante, la festa di San Michele Arcangelo, patrono di Noha, si tiene ancora una volta in maniera, diciamo, mistica, ma al contempo con alcuni interessanti ritorni di fiamma.

Intanto torna a far capolino il mercatino (in barba ai centri commerciali), il luna park di quartiere (a dispetto del fatto che il Salento è ormai tutto un parco tematico), le bancarelle di scapece e mustaccioli, noccioline e zucchero filato, pezzetti e braciole (non si può mica compensare ogni carenza d’affetto al Mc Donald’s), e si riascoltano finalmente i preludi e le arie dell’opera, le marcette e l’inno al Santo Patrono per le note del Concerto bandistico di Noha. Per fortuna qui il senso di comunità non è stato ancora smarrito, nonostante le community sembrino brillare dagli schermi degli smart-phone più delle luminarie.

Ebbene sì, il nostro San Michele non è tipo da abbassare la cresta, ovvero il pennacchio; e imperterrito, nonostante restrizioni e green pass, continua a mostrarci lo scudo con impresso il suo motto antico: Quis ut Deus.

Oltretutto quest’anno, settecentesimo della morte di Dante Alighieri, se permettete lo fa anche con un pizzico di orgoglio in più: in sostanza - immagino lo sapevate già - senza il nostro Arcangelo non ci sarebbe stata nemmeno la Divina Commedia.

Tutti sanno che l’Inferno è come una grande voragine, a Noha diremmo vora, a forma di imbuto culminante al centro della terra. Orbene, questo burrone che si apre nei pressi di Gerusalemme fu causato dalla caduta di Lucifero (l’angelo più bello che si era ribellato a Dio, avendo osato alzar le ciglia - “contra ‘l suo fattore alzò le ciglia” - Inf. XXXIV, verso 35) allorché fu scaraventato dal Paradiso sulla terra in seguito alla battaglia condotta e vinta in cielo da Michele e dai suoi angeli. Sicché la terra in seguito a questa caduta si ritira per paura, ripugnanza e orrore formando un buco per poi ricomparire dall’altra parte dell’emisfero terracqueo al di là dello stretto di Gibilterra “dov’Ercule segnò li suoi riguardi” (Inf. XXVI, verso 26), come una enorme montagna: quella del Purgatorio, “... n’apparve una montagna, bruna / per la distanza, e parvemi alta tanto / quanto veduta non avea alcuna” (Inf. XXVI, versi 133-136).

Il Poeta dunque è grato al principe degli angeli citandolo nel canto VII dell’Inferno come colui che, come detto sopra, “fe’ vendetta del superbo strupo” (Inf. VII, verso 12). E quasi certamente il Messo celeste inviato ad aprire con una verghetta le porte della città di Dite, sbarrate dalla tracotanza dei demoni, è lo stesso San Michele (Inf. IX), onde il viaggio oltremondano di Dante e Virgilio poté finalmente riprendere.

Infine il Paradiso. Gli angeli non sono che puri spiriti, però gli uomini han bisogno di immagini per rendere sensibile l’essenza delle verità eterne e per raffigurare i misteri ineffabili. E dunque, dice Dante, come le Sacre Scritture attribuiscono sembianze umane a Dio, con mani e piedi, e aggiungiamo noi con occhi, barba, vestiti, eccetera, così anche agli angeli si conferisce apparenza umana, bellissima ma immaginaria per condescendere alla facultate dell’uomo, che è l’immaginazione la quale a sua volta richiede una rappresentazione: dunque si arriva necessariamente a rappresentare in forma sensibile una realtà ultrasensibile – “Per questo la scrittura condescende / a vostra facultate, e piedi e mano / attribuisce a Dio e altro intende; / e Santa Chiesa con aspetto umano / Gabriel e Michel vi rappresenta, / e l’altro che Tobia vi rifece sano” (Par. IV, versi 43 – 48).

E così le belle e storiche effigi del San Michele nohano (cioè la statua in cartapesta e la scultura dell’altare barocco in chiesa madre, il simulacro in pietra leccese ricoverato al museo di Galatina e l’affresco di via Calvario) sono Arte, vale a dire alate fantasie poetiche con le quali viene rappresentata in forma sensibile la “Gloria di Colui che tutto move” (Par. I, verso 1), e dunque anche la sconfitta del drago o serpente primitivo.

Chissà quanti, approfittando dell’appuntamento, riusciranno a cogliere per similitudine, analogia o metafora, l’urgenza di una novella lotta alle seduzioni degli immarcescibili Draghi.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 30/09/2021 @ 19:39:58, in Comunicato Stampa, linkato 590 volte)

“Non mi dimenticate. Vi prometto che tornerò presto”. Questo il messaggio di speranza e d’incoraggiamento, inviato da Patrick Zaki dal Tribunale di Mansura, sua città natale, dove ieri si è tenuta la seconda udienza del processo, a quanti la sera precedente avevano manifestato a Bologna per chiedere la liberta, a chi ogni giorno gli esprime vicinanza e solidarietà.

L’udienza è stata subito rinviata al 7 dicembre, un periodo lungo che sembra una punizione, ma, che sarà dedicato dalla difesa allo studio e approfondimento dei capi di imputazione, consegnati in copia autenticata e non in fotocopia, necessaria per presentare memorie e formulare le controdeduzioni.

Come commentato in altre occasioni, lo studente egiziano dell'università di Bologna è in carcere in Egitto da quasi 20 mesi, con accuse assurde, che si basano su tre articoli giornalistici con "diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese”, di "minare la sicurezza nazionale" e di “istigare alla protesta”. Con quest’ultime accuse, basate su dieci post su Facebook che gli sono stati ingiustamente attribuiti, secondo Amnesty International, rischia 25 anni di carcere o addirittura l'ergastolo.

 

Piazza San Pietro sarà la degna cornice per una nuovissima attrazione monumentale che avrà la sua prima installazione a Galatina.

Si tratta di una fedelissima riproduzione degli antichi e suggestivi Caroselli creata, per la ditta Marsico, dall'azienda Lamborghini Park Riders di Bergantino. Installazioni rievocative di questo genere vengono collocate ormai nelle più belle piazze di tutto il mondo riscuotendo sempre enorme successo.

La piattaforma rotante a due piani potrà ospitare sino a 60 persone che verranno invitate a prendere posto tra cavalli e carrozze lasciandosi trasportare da una magia unica nel suo genere. Con oltre 2600 luci calde la piazza verrà avvolta da un'atmosfera d'altri tempi diventando ancor di più luogo di aggregazione dove vivere momenti gioiosi con tutta la famiglia. Non da meno, sarà l'occasione per attrarre curiosi da altre città che non perderanno l'occasione di vedere la giostra e godere l'esperienza di un giro nel tempo.

Ci auguriamo che, in un periodo di naturale calo delle presenze turistiche, la giostra MERAVIGLIOSA sia anche un sostegno alle attività commerciali, in attesa del più fervido periodo natalizio.

 
Di Redazione (del 30/09/2021 @ 19:57:52, in Comunicato Stampa, linkato 584 volte)

Nel pieno rispetto delle normative anti Covid, garantendo il distanziamento e la mascherina nei luoghi comuni e consentendo l'accesso a chi è dotato di greenpass, da ottobre si svogeranno i segenti corsi:
Taijiquan il lunedì ed il mercoledì dalle 20 alle 21,30;
Natural body art il martedì ed il giovedì dalle 17 alle 18;
Aerobica il martedì ed il giovedì dalle 20,30 alle 21,30;
Danze Orientali il mercoledì ed il venerdì dalle 18,30 alle 19,45.
VI ASPETTIAMO PER UN ANNO CHE CI AUGURIAMO FINALMENTE SERENO DA PASSARE INSIEME

 

Canto notturno di un pastore ...

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