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Di Redazione (del 05/03/2024 @ 13:27:06, in Comunicato Stampa, linkato 192 volte)

Il liceo “A. Vallone” di Galatina si prepara a “far rumore” sul significato intrinseco della Giornata Internazionale della donna.

Al fine di sensibilizzare la comunità scolastica e la cittadinanza sull’inefficacia di questa ricorrenza visto il perdurante divario di genere e il perpetrarsi del fenomeno dei femminicidi e della violenza sulle donne (già 12 donne uccise dal 1 gennaio 2024), il Liceo Scientifico e Linguistico “A. Vallone” organizza per venerdì 8 marzo una giornata di riflessione al termine del percorso didattico interdisciplinare di educazione civica, secondo quanto previsto dalle Linee Guida dell’Orientamento e delle azioni STEM.

Nulla da festeggiare dunque, ma un'occasione per riflettere e tenere alta l’attenzione, con l’auspicio che l’educazione culturale possa riaffermare un ineludibile principio di civiltà.

 

Non si ha nulla da celebrare se non vi è uguaglianza.

Non si celebra la Donna se non La si rispetta.

Non si può celebrare se c’è sopraffazione e morte.

 

 
Di Redazione (del 05/03/2024 @ 20:44:44, in Comunicato Stampa, linkato 611 volte)

Come annunciato qualche giorno fa, per tutelare e rendere più sicura Piazza XXIV Maggio che ospita uno dei simboli storici più importanti di Noha, è stata attivata la telecamera di sorveglianza ed è stata collegata al Comando della Polizia locale.
Allo stesso modo nei prossimi giorni saranno portate a regime le telecamere che sorvegliano l'impianto sportivo di Via Giovenale e tutte le altre installate nei punti sensibili di Noha.
Un ringraziamento particolare al Comando della Polizia Locale Galatina per la tempestività dell'intervento e per l'impegno quotidiano a tutela della pubblica sicurezza con la speranza che, a prescindere da questi interventi, il senso di responsabilità di ciascuno possa sempre prevalere.

 
Di Redazione (del 09/03/2024 @ 11:15:56, in Comunicato Stampa, linkato 229 volte)

Profondissimo momento di riflessione quello sollecitato oggi dagli studenti e dalle studentesse del Liceo “A. Vallone” di Galatina che in occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti della donna, hanno scelto di «far rumore» attraversando le strade principali della città.

Un lungo corteo, ordinato e partecipe, si è mosso dalla sede centrale del Liceo con il nobile obiettivo di sensibilizzare i giovani, e la cittadinanza tutta, sul significato intrinseco e sull’inefficacia di questa ricorrenza.

“L’ignominia continua da Giulia…1,2,3…12 vittime” è il messaggio che gli studenti e le studentesse del Liceo hanno portato in corteo, ribadendo che “Nessun delitto ha una giustificazione”!

Circa 900 studenti e relativi docenti, alla presenza delle forze dell’ordine e del vicesindaco, dott.ssa Maria Grazia Anselmi, hanno attraversato le strade principali della città in un assordante ma loquace silenzio, rotto soltanto da un pacato clangore di chiavi.

Dipanando un drappo rosso lungo 30 metri, simbolo del dolore e delle violenze che le donne ancora subiscono, visto il perdurante divario di genere, il corteo ha raggiunto Piazza San Pietro dove, alla presenza della Dirigente scolastica, prof.ssa Angela Venneri, è stato realizzato un flash mob di riflessione chiuso con la lettura di Knocking on Heaven’s door, profondo monologo in voce maschile tratto da Ferite a morte, di Serena Dandini.

 
Di Redazione (del 09/03/2024 @ 11:20:05, in Comunicato Stampa, linkato 346 volte)

Si rinnova anche questa Santa Pasqua l’appuntamento con la solidarietà. Nella mattinata di Domenica 10 marzo, dalle 09.00 alle 13.30, la “VIRTUS BASKET GALATINA” allestirà un gazebo per la vendita delle uova solidali a favore del progetto Bimbulanza.

Il banchetto si effettuerà in corso Principe di Piemonte (ex uffici comunali) di fronte al "Teatro Tartaro".

Vi aspettiamo a partire dalle 09.00 fino alle 13.30.

La Bimbulanza è la prima ambulanza pediatrica del sud Italia, all’acquisto della quale la cittadinanza di Galatina ha partecipato con numerosi e diversi eventi benefici. Il progetto, fortemente voluto e realizzato da Don Gianni Mattia e dalla sua Associazione “Cuore e mani aperte – OdV”, nasce con l'intento di alleggerire il tragitto dei piccoli ospiti che in caso di necessità potranno essere trasportati nei vari spostamenti clinici tra diversi ospedali. La vera novità, che rende speciale questa iniziativa ed il progetto tutto, sempre in debito di fondi per la sua sopravvivenza, è la presenza sulla Bimbulanza di un volontario clown che tra sorrisi, giochi e colori, allieta la permanenza sul mezzo dei piccoli passeggeri.

 
Di Redazione (del 10/03/2024 @ 14:20:01, in Comunicato Stampa, linkato 204 volte)

Lunedì 11 marzo alle ore 18:00, nella Sala Conferenze dell’ex “Palazzo De Maria”, in Corte Taddeo, avrà luogo la presentazione di un Laboratorio di scrittura autobiografica, dal titolo “La scrittura e lo specchio, il cassetto dei ricordi”, che la nostra Associazione intende proporre ai soci e agli amici che vorranno frequentarlo.

Ad animare l’avvio di questa nuova esperienza sarà il prof. Antonio Errico, apprezzato narratore, saggista e opinionista, particolarmente attento a questa tipologia di scrittura. L’incontro sarà presentato dalla consigliera Daniela Vantaggiato.

Quali motivazioni ci hanno spinto ad avvicinarci alla narrazione autobiografica?

Riteniamo sia utile sollecitare un interesse non episodico o improvvisato, ma ben fondato e fertile, verso il racconto di sé e dei propri vissuti familiari, con l'idea che sia adatto sia per riprendere confidenza con la scrittura, in un tempo in cui si tende quasi a dimenticarla, ma anche quale "terapia" efficace al fine dell'elaborazione dei nodi problematici, dei conflitti, come delle positive esperienze, che appartengono ad ogni storia individuale. Secondo quanto sostiene Duccio Demetrio, uno degli studiosi più accreditati con riferimento a tale ambito di scrittura, “l’autobiografia, come scrittura di sé, non è un rifugio nel passato ma è ben piantata nel presente e orientata, piuttosto, al futuro. E’ tesa a trovare il senso della propria vita nel presente, orientati al futuro e riconciliati con il passato. Sapendo che non ci sono risposte definitive ai quesiti che vengono man mano individuati nella pratica autobiografica, che è anche un viaggio di ricerca continuo.”

Antonio Errico, per chi non lo conoscesse, è nato in provincia di Lecce dove vive ed è dirigente scolastico di un liceo. Ha pubblicato libri di narrativa e saggistica, saggi e racconti in volumi collettivi e collabora a quotidiani, riviste letterarie e scolastiche.

Per meglio comprendere il significato della sua presenza, oggi, per accompagnarci nella ri-scoperta dei nostri “luoghi della memoria”, riprendiamo un passaggio di un suo scritto sul tema della memoria quale nutrimento dello scrivere di sé: “Per esempio: i luoghi dell’infanzia. Un vicolo cieco con la ghiaia, un cortile con il glicine, un giardino con l’altalena tra i rami di un melograno. Luoghi che ricordiamo a stento, galleggianti, sfumati nel pensiero, come paesaggi nel fondo di un dormiveglia. I luoghi non sono mai come li ricordiamo. Sì, forse resta qualcosa: il verde forte, rugoso, screpolato, del portone di una casa che nessuno abita più, un tufo che fa da gradino, l’insegna arrugginita di una barberia; sì, forse resta qualcosa, come fosse una ruga riconoscibile in una fisionomia mutata; resta qualcosa ma i contesti si trasformano, i particolari vengono sostituiti, non ci sono più i volti che si ricordavano, non ci sono più le voci, le piccole storie che sembravano universali.”

Il Presidente

Mario Graziuso

 

Oggi venerdì 15 marzo alle ore 18:00, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, è in programma il secondo dei tre incontri che l’Università Popolare dedica alla poesia: l’evento odierno, che sarà introdotto dal Presidente Mario Graziuso, prevede una relazione della Vice Presidente e poetessa Maria Rita Bozzetti sul tema: “Le voci della poesia religiosa”.

Come ben sappiamo la letteratura italiana è nata in poesia nel Duecento quando tra Umbria e Marche fiorì una corrente di poesia religiosa: ad essa si lega il Cantico di frate Sole (o Cantico delle creature), un inno di ringraziamento a Dio per le creature del mondo. Una seconda espressione del rinnovamento religioso di quell’epoca fu la lauda, valorizzata sul piano artistico da Jacopone da Todi.

Il discorso di Maria Rita Bozzetti, oltre a dipanarsi lungo le coordinate storico-letterarie del genere in esame, sarà incentrato, in particolare, sul significato che oggi possiamo avere di poesia religiosa, da intendersi come risposte o tentativi di risposta ad interrogativi spirituali, esistenziali che diversi poeti, anche di diverse tradizioni spirituali, ci hanno lasciato attraverso versi intrisi di misticismo, di “abbandono all’Amore misericordioso di Dio”, di ricerca di trascendenza nell’esperienza umana.

Con la sua riconosciuta ed apprezzata sensibilità poetica, Maria Rita Bozzetti, attraverso la lettura di testi di Clemente Rebora, Cristina Campo, Margherita Guidacci, Davide Maria Turoldo, Mario Luzi e Paolino di Nola, ci avvicinerà alle diverse tematiche che oggi caratterizzano la poesia religiosa, tematiche legate alla fede, alla spiritualità, alla relazione tra l’uomo e il divino, alla riflessione sulla sofferenza umana e sul significato della salvezza.

 

NEL WEEKEND Galatina ospita un appuntamento internazionale di danza con ballerini e ballerine da tutta Italia e anche dall’estero. Sul palco del Teatro Cavallino Bianco si esibiranno concorrenti di tutte le età, in gara per i premi e le borse di studio previste nelle varie discipline. I direttori artistici della manifestazione sono Davide Campagiorni e il presidente dell’Associazione nazionale maestri di ballo, Pierluigi Petracca, che commenta: “L’organizzazione ha confermato la scelta di Galatina grazie alla sensibilità e all’accoglienza già dimostrata dal Comune nel 2023, mettendo a disposizione il teatro Cavallino Bianco, location elegante e degna di grandi eventi di qualità come il World Dance Festival. Il nostro impegno è quello di far conoscere e promuovere questo centro e tutto il suo territorio quale sede ideale e stabile per una serie di appuntamenti di grande richiamo all’insegna della danza, dell’arte e della cultura”.

SABATO 16 MARZO. La prima giornata del WDF 2024 è riservata a solisti, duo e gruppi di danze coreografiche (specialità synchro, choreographic e show dance), danze latino americane, danze etniche (orientali, popolari, folklore) e fitness dance. Si inizia alle 12, tutte le informazioni aggiornate nel sito www.worlddancefestival.it e nella pagina Facebook “wdfitalia”.

DOMENICA 17 MARZO. In programma i concorsi riservati alle danze accademiche - classica, moderna e contemporanea - e i contest di urban dance per le specialità di hip hop, breaking e videodance. In giuria maestri e professionisti di livello internazionale, come Fredy Franzutti (presidente di giuria), Maria Luisa Buzzi, Valerio Moro, Fabio Crestale e Renato Zanella (accademiche), insieme a Gianni Wers, Byron Claricia Martina Toderi, Fritz Zamy e Jesus Guia (street dance).

 
Di Redazione (del 18/03/2024 @ 13:36:42, in Comunicato Stampa, linkato 138 volte)

Oggi lunedì 18 marzo alle ore 18:00, nella Sala Conferenze dell’ex “Palazzo De Maria”, in Corte Taddeo, prosegue la presentazione di un Laboratorio di scrittura autobiografica, dal titolo “La scrittura e lo specchio, il cassetto dei ricordi”, che la nostra Associazione intende proporre ai soci e agli amici che vorranno frequentarlo.

Ad animare il secondo incontro introduttivo sarà la prof.ssa Maria Luisa Quintabà che ci presenterà il libro di Duccio Demetrio, “Green autobiography”, un testo utile a suggerire modalità significative “per redigere diari naturalistici, memorie di viaggio, liriche e vere ed autentiche autobiografie”.

 

“Io non vi parlo da maestro ma da compagno. Non vi esorto da capitano ma vi invito da soldato. Sono coetaneo vostro e condiscepolo vostro ed esco dalle stesse scuole con voi, cresciuto tra gli studi e gli esercizi vostri, partecipe dei vostri desideri e delle speranze e dei timori. Abbiate pietà di questa bellissima terra, dei suoi monumenti, delle ceneri dei nostri padri e fate che la povera patria nostra in tanta miseria non rimanga senza aiuto perché non può essere aiutata fuorché da voi.”

Il passo riportato sopra e letto all’inizio della presentazione della mostra di pittura realizzata il 16 marzo presso il Circolo Arci Levera di Noha, è preso dal "Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica" di Giacomo Leopardi, e ovviamente è rivolto ai giovani del tempo del sommo poeta. Michele D’Acquarica, attraverso il linguaggio delle sue opere ci vuole dire le stesse cose, cioè, esortarci ad amare la bellezza in ogni sua manifestazione.

Il pittore di Noha ha dipinto tantissime opere, centinaia, forse migliaia. Purtroppo, sono sparse in giro per il mondo. Infatti, alcuni dei suoi figli emigrarono anche in Brasile. La maggior parte sono a Milano e in Sicilia, altre sono visibili a Cutrofiano e sono per lo più affreschi sacri, così come il San Michele Arcangelo e il Calvario a Noha, paese natio di Michele D’Acquarica.

Nei quadri di quadri di Michele D’Acquarica, notiamo che l’artista non è votato solo per la pittura a sfondo religioso, ma la sua passione rientra anche in paesaggi di diverse zone geografiche d’Italia e figure mitologiche, frutto probabilmente di profonde letture. Infatti tra le sue molteplici opere troviamo anche illustrazioni di episodi per romanzi, come per esempio “La Macchia di sangue”.

Ci ricorda il Filosofo Umberto Galimberti:

“Quando osserviamo un quadro ci comportiamo come quando ammiriamo una perla, dimenticando che la perla è la malattia della conchiglia, così senza la “fatica” dell'artista quell'opera non sarebbe mai nata”.

Alea iacta est

«il dado è stato tirato», o «la sfida è ormai lanciata».

La frase la pronunciò Giulio Cesare nel 49 a.C. quando decise di infrangere la legge entrando con le armi nei confini di Roma.

Come sappiamo tutti dalla storia, nel 1920 l’Italia viveva un grande fermento, il 1919 e 1920 fu chiamato il biennio rosso, il periodo storico che seguì alla fine della Grande Guerra e in tutta l’Europa c’erano lotte sociali, scioperi e sentimenti di ingiustizia seguiti dai risultati non soddisfacenti del Trattato di Versailles. Possiamo immaginare che anche i giovani di Noha fossero presi nella fase di forti cambiamenti socioeconomici.

Michele D'Acquarica in questo periodo ha 34 anni, ed è vedovo da soli due anni, con due figli da mantenere, eppure insieme a tanti altri concittadini trovano la forza per lottare. Anche Noha non era esclusa dalle lotte contadine per le terre e gli scioperi del mondo operaio. Sappiamo anche che purtroppo il tutto finì per essere fagocitato da una delle dittature più tragiche della storia d’Italia.

Possiamo spiegarci quindi l’immagine della Libertà in posa di vittoria, che rappresenta la giovane Italia, coronata d'alloro dopo la vittoria della Prima Guerra Mondiale, con i simboli di fertilità (le spighe nella destra) e di santità e purezza (il giglio nella sinistra), e a questo punto il selvaggio abbattuto sembrerebbe essere quindi l'Austria asburgica, di cui il nostro artista ricorda i colori, giallo e nero.

Per contestualizzare il tutto possiamo ancora notare la presenza dello scudo monarchico e del fantastico stemma di Noha con le tre torri, stranamente privo dei due velieri.

Michele D'Acquarica, mediante le sue opere d’arte, ci lascia un messaggio importante, e cioè che nella vita è necessaria sì la competizione, ma non per sovrastare l'altro, ma ci fa capire che è necessario competere in bellezza, partecipare con le proprie qualità e conoscenze alla costruzione di riferimenti positivi, sforzarsi d'essere un esempio che faccia migliorare l'ambito di tutti, perché, ognuno di noi, primi ed ultimi, anzi soprattutto gli ultimi, quelli che faticano, che sono meno fortunati, possano avere a loro volta delle certezze, e quindi essere parte accolta  di una grande famiglia: LA COMUNITA’.

Al momento non sappiamo come, ma certamente sarebbe bellissimo se con una parte di queste opere, si potesse allestire una mostra permanente, magari con l’aiuto della Amministrazione Comunale di Galatina in un luogo pubblico di Noha, come segno di riconoscenza verso il nostro artista ma anche di testimonianza all’armonia e all’eleganza espressa nella sua arte, quella cosa che gratuitamente e senza fare alcun rumore, contribuisce anche alla formazione positiva dell’identità delle nuove generazioni.

Marcello D’Acquarica

IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
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IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
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