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TOTO’ PEPPINO E LA MC DONALDA
Di Antonio Mellone (del 10/05/2025 @ 11:55:48, in NohaBlog, linkato 226 volte)

Sempre più spesso a palazzo Orsini zero ne pensano e cento ne gettano. Una delle ultime boutade (trad.: buttanate) proclamate con la stessa solennità con la quale s’annuncia l’elezione di un nuovo pontefice, non però con l’impaccio di un cardinale-diacono al suo primo Habemus papam bensì con la professionalità dei televenditori incalliti, nel mese di febbraio 2025, i nostri Totò e Peppino se ne sono usciti con un comunicato congiunto, o qualcosa del genere, corroborato da un bel manifesto apparso all’albo pretorio del comune di Galatina, vale a dire sulla pagina fb del nostro primo cittadino, dal consueto titolo iperbolico: “Un sogno che si realizza”. E tu, memore dei precedenti successoni, pensavi: “Chissà quale grande evento negramaro avrà escogitato stavolta il duo comico! Vuoi vedere che son finiti i lavori pubici alla torre civica di Noha, quelli che sarebbero dovuti durare 150 giorni, ma che l’efficienza e l’efficacia nostrani han fatto lievitare a 400 e passa?”. Ma poi ti penti di esserti spinto a pensare l’impossibile, se è vero come è vero che giusto qualche settimana fa i piccioni di piazza San Michele, appollaiati sul fastigio della chiesa madre, han dovuto assistere increduli alla scena del consigliere comunale delegato alla frazione nohana che, aggirandosi con circospezione intorno all’ormai storica impalcatura del cantiere downtown, munito di clips e fascette di plastica per uso universale provava ad agganciare al telaio ferreo alcuni lembi della rete Tenax, quella arancione, che i venti e i contrattempi avevano sparpagliato tutt’intorno all’ottocentesco monumento, così sfigato (il monumento) che manco un veggente, un aruspice e un vate messi assieme riuscirebbero oggi a prevederne il futuro più o meno prossimo e viepiù roseo.

Niente di tutto questo, dicevo, ma la notizia bomba proclamata dal nostro Sindaco, non tramite uno dei suoi micidiali spot - cioè i reel che partono sovente con il suo immarcescibile “Amisciii!!!” per poi proseguire con una serie infinita di superlativi assoluti, tipo “importantissima” (riferita alla novità), “emozionatissimo” (riferito a lui), e “delicatissimo” (riferito al momento) – ma tramite una sobria velina da piazzista, è quella dell’annuncio urbi et poveretti orbi dell’ineluttabile marcia trionfale del Mc Donald’s alla volta di Galatina, la quale, ogni giorno che passa, anche senza volerlo, si riscopre sempre più “attrattiva”.

Ora non sappiamo bene se il colosso ‘mericano gestirà direttamente in loco una delle sue paninoteche, o se non ci troveremo piuttosto al cospetto dell’n-esimo negozio in franchising fra le migliaia nel globo: quel che conta veramente è che il profitto estratto in loco vada a finire altrove, il più lontano possibile (come neocolonialismo comanda), che qui rimangano soltanto le briciole dei morbidi sandwich d’ordinanza, e che infine l’assessorato al ramo (con delega evidentemente pure ai piatti tipici) in mancanza d’altro si venda come successo della maggioranza (si sa, tutto fa brodo di giuggiole) una bella tavola calda apolide, con cibo seriale che sta bene ovunque, da Brasilia a Shangai, da Melbourne a Firenze e perciò a Collemeto.

E qui, mentre le papille gustative iniziano a stimolare le ghiandole salivari di intere bande di forzati del fast food – la cui acquolina in bocca (vave in galatinese) farebbe impallidire le secrezioni del cane di Pavlov – conciliaboli di economisti per caso, genie di maître à penser e interi staff di formatori in scuole di futuro iniziano a sfornare pensosi interventi: l’uno, citando persino Reagan e i Chicago boys, tutto volto a chiarirti che non devi, maisia Signore, “scoraggiare la competizione tra operatori, l’innovazione gestionale e tecnologica e l’attenzione per le risorse umane”, (sì come no: mercato atomistico proprio, e concorrenza alla pari); l’altro che ti spiega per filo e per segno che non si può dir di no a tutto (e vabbé, diciamo di sì a tutto e non se ne parli più), e un altro ancora che chiede assistenza addirittura all’AI per riempire le righe del compitino assegnatogli riuscendo a non dir nulla, e dunque a sembrare equidistante (non si sa bene da chi).

Ci mancherebbe giusto un ultimo intellettuale di corvée a illustrarci con grafici alla mano quanto con la pancia piena di patatine fritte e Big Mac, e dopo il ruttino di rito post Coca-Cola, sarà decisamente più facile apprezzare il tocco della scuola senese, l’estro della corrente napoletana, l’influsso dell’arte veneziana e il bizantino del Salento stampagnati nei cicli pittorici della nostra Basilica di Santa Caterina.

Eh sì, grazie al Mc Donald’s, il concorso “Galatina - Città della Cultura 2028” sta lì lì per essere vinto.

Antonio Mellone

 

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