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Di Redazione (del 28/01/2018 @ 21:00:00, in Comunicato Stampa, linkato 1512 volte)

Senza lavoro nessun diritto. Senza diritto nessun futuro. I lavoratori, da attori protagonisti, sono in grado di valutare l’ambiente in cui operano. A loro, in primis, spetta il diritto di verifica e controllo. In prima linea, pronti a monitorare e giudicare proprio quell’ambiente in cui trascorrono gran parte delle proprie giornate e che rappresenta punto di “osservazione” privilegiato, quasi a renderli, al tempo stesso, un “termometro” naturale per la misurazione della salubrità dei luoghi e la base di partenza per la progettazione e realizzazione di interventi di risanamento, che scongiurino rischi ambientali ed alla salute. Dagli anni ‘70 lo scontro tra il diritto al lavoro ed i lavoratori, da un lato, e le ragioni ambientali, dall’altro, è stato sempre stridente. Come Osservatorio abbiamo pensato di armonizzare il tutto perché entrambi i diritti (alla salute ed al lavoro) non sono confliggenti, ma complementari. È nostro intendimento dare un supporto concreto alle Istituzioni, agevolando, sostenendo e contribuendo ad un lavoro responsabile dei Sindaci del territorio, primi tutori della salute dei propri cittadini, chiamati a difenderla con tutti gli strumenti a loro disposizione, ma, nel contempo, chiamati ad affrontare con altrettanta forza ed attenzione il problema dell’occupazione, che sta dilaniando, in maniera silenziosa, centinaia di famiglie.

 
Di Antonio Mellone (del 28/01/2018 @ 21:12:22, in Comunicato Stampa, linkato 1863 volte)

Non so più quanti messaggi-fotocopia ho ricevuto nei giorni scorsi tra telefonate, mail, sms su Whatsapp, Messenger e Face-book in cui mi si raccomandava di non perdermi assolutamente “Meraviglie – La penisola dei tesori”, trasmissione di Alberto Angela andata in onda il 24 gennaio scorso alle 21.25 su Rai Uno. Sì, perché tra l’altro si sarebbe parlato anche della Basilica di Santa Caterina in Galatina (della quale, nei dispacci di cui sopra, risaltava la foto di un bello scorcio). 

Confesso che non vedevo Rai Uno dal secolo scorso: sto molto attento a evitare come la peste i canali renzusconiani (quasi tutti), inclusi quelli delle reti Mediaset e molti altri non dichiaratamente tali, ma manieristi dei primi nella forma e nella sostanza. Me ne guardo bene, dicevo, sicché utilizzo il telecomando con oculatezza, quasi con cautela, onde evitare che con la digitazione di certi tasti contribuisca anch’io, benché per isbaglio, all’audience di certi programmi, e correlativamente alla fortuna economico-politica delle due note sciagure governative - maestro e allievo, con codazzo di accoliti vecchi e nuovi - che di ventennio in ventennio stanno provando (riuscendovi benissimo) a distruggere quel che di buono resta del nostro Paese. Ma lasciamo ora da parte l’Unno del Signore e il sodale Renzichenecco, e veniamo a noi.

Insomma, mi son fatto violenza e ho visto il suddetto “Meraviglie”.

Ma, detto fuori dai denti, che delusione. E quanta differenza tra il vecchio “Quark - viaggi nel mondo della scienza” (da imberbe ragazzino non me ne perdevo manco uno) condotto da Piero Angela, il padre di Alberto, e la trasmissione dell’altra sera. Il primo, pur sempre divulgativo, ben fatto, con approfondimenti scientifici e talvolta con “servizi di nicchia” (ricordo tutta una puntata su quell’incredibile macchina musicale che è l’organo a canne, per dire: un tema non proprio da folle oceaniche); il secondo, con belle immagini, certamente, ma dallo spessore culturale di una velina (in tutte le accezioni, intendo, inclusa la carta). Insomma una specie di accozzaglia, un blob di icone per turisti inebetiti, pronti a correre al primo Mc Donald’s di un centro commerciale dopo aver visitato (sbuffando) opere sublimi e, si spera, sempiterne a prescindere dai servizietti di Rai & Co (e dunque dai turisti stessi). 

 

La Biblioteca Giona, Presidìo del libro Noha-Galatina, in occasione del mese della memoria 2018, organizza una rassegna di eventi aperta alle famiglie e al territorio.

Il programma prevede una serie di  iniziative strutturate in vari linguaggi: letture drammatizzate tratte da testi scelti a cura dell'Associazione Culturale "L'Officina delle Parole"; visione di film e riflessione ragionata sulle problematiche emerse;  laboratori di lettura collegati con attività creative, incontro con Sofia Schito, autrice del libro "La B capovolta" adottato dalle classi terze della scuola secondaria di primo grado, attività di approfondimento ed analisi della storia di Anna Frank attraverso la lettura del suo diario.

Referente Presidio del Libro - Biblioteca Giona - Noha/Galatina

Dott.ssa Eleonora LONGO

 
Di Redazione (del 30/01/2018 @ 13:26:34, in Comunicato Stampa, linkato 1176 volte)

Non poteve essere la trasferta di Leverano lo snodo d’inversione della deficitaria stagione dell’Olimpia SBV Galatina, sia per lo spessore tecnico degli avversari , sia per il condizionamento psicologico in cui versa l’intero gruppo.

Le risposte che però sono giunte dalla gara contro la capolista sono un dolceamaro su cui bisogna riflettere per rigenerare motivazioni, pretendendo da tutti gli atleti un’autoesigenza di qualità.

Il set strappato con merito ai ragazzi di mister Zecca (25-20), portando il punteggio in parità (1-1), e la forza caratteriale con cui ci si è espressi nel quarto set, eccessi comportamentali a parte (vero Guarini?),denotano una forza reattiva che toccando le corde dell’orgoglio produce positività.

Ma non basta un lampo per rischiarare , per poi vestire i panni delle vittime sacrificali e perdere, inermi, il terzo set per 25 a 11.

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 30/01/2018 @ 15:44:16, in La chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò, linkato 1228 volte)

Con questa terza puntata, continua di buona lena la pubblicazione dell’interessante ricerca sui rapporti tra i vescovi di Nardò e la chiesa particolare nohana condotta nei luoghi e sulle sudate carte da parte di P. Francesco D’Acquarica, missionario giramondo ma con lo sguardo sempre rivolto all’amata sua piccola patria che risponde, guarda un po’, al dolce nome di Noha.

La redazione

 

 

GIOVANNI BARELLA (1359-1435)

Vescovo di Nardò dal 1423 al 1435

 

 

Dal 1423 al 1435 i Pontefici furono:

Martino V    (1369-1431)    Papa dal 1417 al 1431

Eugenio IV (1383-1447)     Papa dal 1431 al 1447

           

Arciprete di Noha

Don Giovanni (? - ?)      parroco dal 1445 al 1485 circa.

           

Giovanni Barella nacque nel 1359 a Galatina da una nobile famiglia. Il padre, Tuccio Barella, era  consigliere del re di Napoli Ladislao (1376-1414) e della regina Giovanna (1373-1435).

La madre di Giovanni Barella era sorella di Stefano De Pendinellis (1400-1480), il futuro martire di Otranto che nel 1436 fu eletto Vescovo di Nardò.

Il nostro Giovanni fu educato cristianamente ed entrò nell’ordine dei Frati Minori, allora molto diffuso nel Salento. Divenuto Sacerdote, esercitò la predicazione con grande fama e ben presto divenne celebre, non solo per l’eloquenza, ma anche per la dottrina, per la perizia nelle lettere greche e latine e per la santità di vita. Fu proprio per l’esemplarità dei costumi che il Papa Martino V nel 1423 lo nominò Vescovo di Nardò.

 

Relazione con la chiesa di Noha

 

            Per ora interessa sapere che per il governo della diocesi il Barella si fece aiutare da due vicari generali. Il primo fu Francesco De Grisilione, patrizio neretino e canonico. Questo canonico fu convisitatore nella visita pastorale del 1452 alla chiesa di Noha (come vedremo) con il Vescovo Ludovico de Pennis. Lo troveremo con “diritto di patronato” su tutte le chiese di Noha.

            Diritto di patronato significa che le chiese di Noha erano state fondate da questo canonico, il quale aveva il diritto di designare il cappellano o arciprete rurale. L’altro vicario generale fu Giacomo di Napoli.

 

STEFANO AGERCOLO (o Agricoli) DE PENDINELLIS (1400-1480)

Vescovo di Nardò dal 1436 al 1451

Dal 1436 al 1451 i Pontefici furono:

Eugenio IV (1383-1447)   Papa dal 1431 al 1447

Niccolò V (1397-1455)     Papa dal 1447 al 1455

           

Arciprete di Noha:

Don Giovanni (? - ?)       parroco dal 1445 al 1485 circa.

 

            Terzo Vescovo di Nardò fu il grande Stefano Agercolo de Pendinellis, martire della fede. Probabilmente era nato a Galatina nel 1400, visto che sua madre, la signora Barella, sorella del suo predecessore, era di Galatina. Fu Vescovo di Nardò dal 1436 al 1451, e poi Arcivescovo di Otranto, dove morì martire nel 1480.

 

            Fece i suoi studi nella Università di Nardò, alla quale accorrevano i giovani di tutte le provincie di questo regno, desiderosi di apprendere le lettere e le discipline liberali e dalla quale uscirono di fatto oratori sacri di grido, come il notissimo Roberto Caracciolo di Lecce, medici e scienziati, come il De Ferraris e Bartolomeo Tafuri, avvocati e professori di lettere e di scienze, come Francesco neretino (Francesco Securo), che insegnò nella Università di Padova, ambasciatori ed alti dignitari ecclesiastici e così via. Quivi egli apprese quella splendida erudizione, di cui parlano gli scrittori antichi dicendolo istruito in molte dottrine e illustre per la mirabile varietà della dottrina. (Giovanni Granafei)

 

Canto notturno di un pastore ...

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