Continuando a ripetere a pappagallo gli slogan su Sviluppo e Crescita infiniti, con l’illusione di riuscire a raggiungerli, stiamo procedendo senza requie alla distruzione di ciò che ancora rimane delle nostre risorse naturali, prima fra tutte la terra, nel senso di suolo agricolo.
Nel Salento ultimamente (cfr. dati Coldiretti dati ISSPRA - SCHEDE_REGIONALI_2025.pdf) sono stati divorati dal cemento, dall’asfalto e da altri materiali impermeabilizzanti, circa 40.000 ettari di terreni.
Considerando il rapporto KMQ/abitanti, è come se in provincia di Lecce nell’arco di un paio d’anni fosse stata costruita una città delle stesse dimensioni di Roma (Vaticano, centro storico e periferie incluse). Un quadro terrificante che vede la nostra provincia primeggiare su tutte le altre della Regione.
Anche Galatina, candidata a Capitale della Cultura 2028, non scherza quanto a devastazione dei suoi campi.
Il consumo di suolo è rappresentato dalla speculazione edilizia che sta portando all’espansione senza limiti delle periferie di paesi e città, alla scomparsa della campagna e quindi all’unione fisica dei comuni; dalla progettazione di aree industriali un po’ ovunque, con tutto l’apparato stradale di complemento; per non parlare delle ASI e poi dei mega-impianti fotovoltaici edulcorati con il prefisso “agro”, e ancora degli HUB energetici, delle novelle discariche di batterie industriali di accumulo (tra poco anche quelle delle auto elettriche: tanto per essere inclusivi), poi del resto degli immondezzai mai sufficienti al contenimento dei rifiuti, e delle cave, e delle superstrade a quattro o più corsie per farci arrivare prima (non chiedetemi però dove), e ancora delle seconde e terze case fin sul litorale, e quindi dei centri commerciali fuoriporta (ossimori per eccellenza: centri periferici, ovvero periferie centrali), delle circonvallazioni propedeutiche alla lottizzazione di altra terra rossa, e dei comparti commerciali per la celeberrima “attrattività” (valga per tutti il sogno del sindaco di Galatina tramutatosi magicamente in Mc Donald’s colato nei pressi del principale ingresso in città), e non ultimo dei famosi parchi periurbani necessari alla “riqualificazione” non si sa bene di cosa, asili nido a ridosso dello scarico fognario e palestre che fanno a gara con i centri commerciali. Insomma, una vera città ossimoro. Ispra ha dichiarato il Salento area ad alto dissesto idrogeologico (si provi a immaginare perché).
In presenza di un piano paesaggistico pugliese ormai svuotato di contenuto e di una Soprintendenza volutamente depotenziata, l’unico slogan da adottare - dettato dal buon senso, non solo promesse da fantomatici PAESC, e viepiù da un pizzico di cultura – dovrebbe essere “Stop al consumo di suolo”. Almeno da qui al 2028.
Marcello D’Acquarica

Una settimana di apprendimento, confronto culturale e sostenibilità ambientale per la classe 2AQT del Liceo Scientifico e Linguistico “A. Vallone” di Galatina. Il progetto eTwinning premiato con il National Quality Label
Si è appena conclusa un’esperienza che ha unito formazione, cultura e sostenibilità ambientale: gli studenti e le studentesse della classe 2AQT del Liceo TRED hanno infatti partecipato a una settimana di mobilità in Portogallo nell’ambito del programma Erasmus+, accompagnati dalle docenti Maria Tundo e Graziana Nicolaci.
Il viaggio ha rappresentato la naturale prosecuzione di un percorso avviato lo scorso anno scolastico attraverso un progetto eTwinning che ha visto la collaborazione con studenti e studentesse portoghesi e turchi su tematiche ambientali. Il progetto è stato insignito del National Quality Label, riconoscimento europeo che attesta la qualità e l’innovatività del lavoro svolto, e che ha costituito la base per la successiva mobilità internazionale.
Ospiti dell’Agrupamento de Escolas Coelho Castro di Fiaes, gli studenti e le studentesse italiani hanno partecipato a una Learning Week incentrata su cooperative learning, prendendo parte a lezioni di Chimica, Biologia, Arte, Tecnologia e Inglese, lingua utilizzata quotidianamente come veicolo di comunicazione con i coetanei portoghesi. Un’esperienza di autentica immersione linguistica e culturale, che ha permesso ai ragazzi e alle ragazze di mettere in pratica le proprie competenze in contesti reali e stimolanti.
Il tema dell’ambiente è rimasto il filo conduttore dell’intera settimana. Insieme ai partner portoghesi, gli studenti e le studentesse hanno realizzato poster e materiali di sensibilizzazione su tutela del pianeta e lotta all’inquinamento, integrando teoria e pratica attraverso la visita al Parco naturale del fiume Uìma, un ecosistema di grande valore naturalistico. L’attività ha offerto la possibilità di osservare da vicino gli effetti positivi della conservazione ambientale, trasformando le conoscenze teoriche in esperienze dirette sul campo.
La mobilità si è conclusa con la visita alla città di Porto, patrimonio UNESCO, dove gli studenti e le studentesse hanno potuto ammirare i celebri azulejos, il centro storico e le rive del Douro, vivendo un momento di arricchimento culturale e di condivisione internazionale.
“Esperienze come questa rappresentano un valore aggiunto nella formazione dei nostri studenti e studentesse e per la crescita personale perché promuovono l'autonomia e la capacità di adattamento e la flessibilità mentale- ha commentato il Dirigente scolastico Prof.ssa Angela Venneri. - Oltre a migliorare le competenze disciplinari e linguistiche, sviluppano senso di cittadinanza europea e spirito di collaborazione: strumenti indispensabili per i cittadini e i professionisti di domani.”
Con la conclusione della mobilità in Portogallo, il Liceo TRED conferma il proprio impegno nel promuovere la dimensione europea dell’educazione, valorizzando la didattica esperienziale e le opportunità offerte dal programma Erasmus+.
Maria Rosaria Campa
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