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È utile sottolineare che siamo consapevoli che il ciclo dei rifiuti debba essere completato e quindi in senso generale non c’è contrarietà nei confronti di impianti del genere, ma al tempo stesso riteniamo sia da ben valutare il progetto nel complesso. Soprattutto considerando il fatto che non si può realizzare un impianto cosi impattante sull'ambiente, quindi sulla qualità della vita dei galatinesi, senza che l'amministrazione abbia potuto approfondire adeguatamente.

Nella nota inviata solleviamo questioni ambientali anche per le dimensioni dell'impianto che ci appaiono eccessive per il bacino di utenza da servire.

Ne deriva che non si può prescindere da una valutazione tutta nostra che sarà determinante per la realizzazione ipotetica del progetto.

Di seguito la lettera:

- REGIONE PUGLIA
Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche

- AGER 
Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti

- Consorzio ASI Lecce

- Comune di Soleto (LE)

Oggetto: Manifestazione di interesse finalizzata alla individuazione di aree idonee alla localizzazione di impianti integrati anaerobici/aerobici destinati al recupero della frazione organica dei rifiuti urbani rivenienti dalle raccolte differenziate: Determinazioni del Dirigente della sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche n. 214 del 20.12.2017 e n. 79 del 14.06.2018.
Osservazioni.

Preso atto dei contenuti delle determine in oggetto, con riferimento all'approvazione della candidatura del Comune di Soleto, con la presente si manifesta agli Enti in indirizzo la necessità di questo Ente di valutare l'impatto, soprattutto ambientale, che un impianto integrato anaerobico/aerobico avrebbe sul proprio territorio, vista l'ubicazione dello stesso in prossimità dei propri confini.
Come noto, questo Comune non ha prestato la propria disponibilità ad ospitare un impianto, e pur tuttavia l’area proposta dal Comune di Soleto per l'impianto di che trattasi, oggetto di approvazione regionale, per quanto ricadente nel territorio del predetto Ente, in realtà dista circa 300 mt da una masseria con agriturismo di Galatina, 800 mt da case sparse, 1660 mt da contrada Paradisi, 3500 mt dalla zona residenziale “Guidano” e 3500 mt dal centro abitato di Galatina, mentre dista dal centro abitato di Soleto ben 4500 mt.
Ne discende che il Comune di Galatina è da considerarsi, sotto ogni aspetto, “parte interessata” in misura sensibilmente maggiore del comune ospitante.
Non è superfluo ricordare che i terreni candidati ad ospitare l'impianto ricadono sì nel territorio di Soleto ma costituiscono porzione di area la cui gestione è affidata al Consorzio ASI di Lecce, del quale il Comune di Galatina è uno dei consorziati.
Ai sensi dello Statuto Consortile (art. 6 - Finalità) “ Il Consorzio ha per oggetto: (omissis) La progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione di opere ed impianti necessari ad uno sviluppo equilibrato ed eco-compatibile del territorio di competenza”; e dunque, affinché si possa compiutamente valutare se questi fondamentali requisiti possano ritenersi soddisfatti dall'opera in progetto, occorre essere “informati” sia a livello di Consorzio che di singoli consorziati, informazione che, alla data odierna, e almeno per quel che riguarda questo Ente, appare del tutto carente.

 

Siamo con i Comuni di Nardò e Soleto che hanno espresso la loro contrarietà ad ospitare l’impianto di compostaggio che la Regione vuole realizzare in Salento.  Ribadiamo ancora una volta la nostra contrarietà ad impianti di grandi dimensioni”. Lo dichiarano consigliere regionale del M5S Antonio Trevisi, il senatore Cataldo Mininno e il deputato Leonardo Donno. L’unico Comune che si è detto pronto ad accogliere un impianto sarebbe quello di Melpignano a condizione che si tratti di un impianto aerobico, mentre quelli previsti attualmente dalla Regione sono impianti integrati anaerobici/aerobici con produzione di biogas.

“A fronte di una provincia con 800mila abitanti - spiegano i pentastellati - produciamo circa 110mila tonnellate di umido e quindi non possiamo accettare impianti al di sopra delle 20mila tonnellate e ulteriori impianti nei Comuni che già ne ospitano altri impattanti come Cavallino o Ugento. Siamo favorevoli agli impianti aerobici pubblici di taglia inferiore a 20mila tonnellate in quanto non concentrano potere economico, amministrativo e elettorale e non rendono il bilancio di un comune dipendente da royalties, generando meno problemi di trasporto dovuti alla raccolta di umido e vendita compost nei paesi limitrofi. Nonostante sia una scelta che - continuano - siamo consapevoli, comporterebbe un numero maggiore di impianti, creando preoccupazione nei cittadini dei Comuni destinati ad ospitarli, si tratta di una problematica che si può superare proprio coinvolgendo le comunità e garantendo il rispetto di un buon capitolato d’appalto da parte dei soggetti gestori dell'impianto e della raccolta”.

 
Di Antonio Mellone (del 03/07/2018 @ 18:31:26, in NohaBlog, linkato 2871 volte)

Chissà perché ogni volta che parlo di questi due ragazzi di Noha, cioè di Giuseppe Paglialonga e di Luigi D’Amato (scusate, ma non mi viene ancora spontaneo di usare il Don prima del nome - ché mi suona un po’ come una sorta di distacco), mi saltano in mente alcuni versi del canto XI del Paradiso, quelli che Dante Alighieri fa “recitare” a Tommaso d’Aquino: “La Provedenza, che governa il mondo / con quel consiglio nel quale ogne aspetto / creato è vinto pria che vada al fondo […] due prìncipi ordinò in suo favore, / che quinci e quindi le fosser per guida. / L’un fu tutto serafico in ardore; / l’altro per sapienza in terra fue / di cherubica luce uno splendore. / De l’un dirò, però che d’amendue / si dice l’un pregiando, qual ch’om prende, / perch’ad un fine fuor l’opere sue.

Ora, né Giuseppe né Luigi fanno parte del Clero Regolare (mentre nei versi della Commedia l’Aquinate fa riferimento ai fondatori delle loro rispettive Regole: San Domenico e San Francesco), bensì del Clero Diocesano Secolare. E tuttavia mi sembra che i versi del Sommo Poeta calzino a pennello a l’uno, Giuseppe, tutto serafico in ardore e oltretutto, come Francesco, amante del canto e della musica; e all’altro, Luigi, come Domenico, di cherubica luce, per sapienza, studio e ricerca filosofica, uno splendore. Ma essendo i diversi carismi fusi dallo Spirito “Ut unum sint”, posso qui dire con Dante che parlando di uno si loda anche l’altro, perché, che si prenda l’uno o l’altro, le azioni di entrambi hanno lo stesso fine.

Dunque, nell’arco di una settimana (santa), entrambi, con l’unzione dal parte del Vescovo Donato Negro, hanno ricevuto l’Ordine Sacro: Giuseppe, già diacono “transitorio”, quello del Presbiterato, sabato sera 23 giugno 2018, nella magnifica cattedrale di Otranto, dopo le litanie dei santi, come previsto dalla liturgia, prostrato a terra nel presbiterio della basilica sul mosaico monumentale realizzato mille anni prima dal prete Pantaleone; e Luigi, quello del diaconato, venerdì sera 29 giugno 2018, a Noha sotto le volte lignee della Chiesa e lo sguardo della Madonna delle Grazie compatrona.

Premesso che prendere i voti non è una gara in cui vince chi arriva primo (al massimo è una corsa ad ostacoli, ma con un traguardo infinito), e che la santità non necessariamente è direttamente proporzionale al grado ecclesiastico ricoperto, diciamo qui che entrambi i candidati hanno pronunciato finalmente il loro Adsum, in momenti diversi e nei vari gradi della gerarchia per una serie di motivazioni legate al curriculum di studi e alle sempre necessarie pause di discernimento (si sa che non si è buoni credenti se si è troppo sicuri di credere, e che la verità non è mai un dato scontato ma una ricerca continua).

Ambedue le liturgie si sono svolte con grande partecipazione da parte dei compagni di studi nei seminari di Otranto e di Molfetta frequentati con profitto dai due chierici, dai loro superiori, da molti sacerdoti ministeriali diocesani, primo fra tutti il parroco don Francesco Coluccia che ha seguito con premura tutto il percorso spirituale scolastico e accademico dei suoi due seminaristi, e poi ancora dai loro commossi genitori, dai fratelli, e da una marea di esponenti del cosiddetto “sacerdozio comune”, vale a dire il popolo degli altri parenti, degli amici, dei conoscenti e del resto dei fedeli. Certamente da lassù avrà fatto festa anche un loro confratello predecessore, don Donato, l’antico parroco di Noha che ha sempre provato affetto e simpatia per i suoi due piissimi chierichetti.

*

 

L’amministrazione comunale e il Pd di Galatina sul “Santa Caterina Novella” hanno fatto un capolavoro. Il disegno politico è chiaro: salvare Copertino e affossare definitivamente Galatina destinando l’ospedale cittadino  alla chiusura. Se prima era un’ipotesi oggi è una certezza ratificata dalla delibera della Asl di Lecce numero 1560 del 2 luglio scorso con cui il direttore generale della Asl di Lecce, Ottavio Narracci,  ha preso atto dello studio di pre-fattibilità del nuovo ospedale Sud Salento e nominato il Rup (Responsabile Unico del Procedimento). Contestualmente viene precisato che Scorrano e Galatina chiuderanno con l’apertura del nuovo ospedale del Sud Salento eppure il vigente Regolamento ospedaliero della Regione Puglia (numero 7 del 2017) ha stabilito la chiusura degli ospedali di Scorrano, Galatina, Copertino.

Nella delibera Copertino non viene citato e, quindi, se non si tratta di un errore materiale (ipotesi remota) vuol dire che sarà salvato dalla chiusura nonostante gli entusiasmi del sindaco e del Pd di Galatina. L’amara notizia della chiusura dell’ospedale di Galatina, già annunciata nel Regolamento prima citato, è avvelenata dalla constatazione che la politica decide sulla pelle dei cittadini e non nel loro interesse visto che con la chiusura di Galatina un ampio bacino di abitanti non avrà assistenza ospedaliera mentre la dorsale che parte dal Fazzi di Lecce avrà un’offerta robusta visto che sulla stessa direttrice si incontra prima Copertino e poi l’ospedale del Sud Salento fino al Panico di Tricase. Sull’altro versante, invece, con epicentro sempre il Fazzi non ci sarà nulla sino a Gallipoli.

 

"Presenteremo una mozione in Parlamento e in Consiglio regionale per salvare il nosocomio di Galatina. Quello che chiediamo è di mettere da parte il progetto di un nuovo ospedale al centro del Salento e, piuttosto, di procedere ad un ammodernamento e ad una riqualificazione di quello già esistente a Galatina". E' l'annuncio fatto dal consigliere regionale del M5S Antonio Trevisi insieme ai parlamentari Cataldo Mininno e Leonardo Donno, al margine del sit-in sul tema che si è tenuto questo pomeriggio a Galatina, presso la galleria Tartaro. A promuovere il confronto, aperto a tutta la cittadinanza, è stato il comitato "No alla chiusura dell'ospedale". Presente anche una delegazione del personale medico e paramedico del nosocomio che, stando al piano di riordino ospedaliero predisposto dall Giunta Regionale, dovrebbe essere ridotto al solo punto nascita.

 
Di Redazione (del 06/07/2018 @ 13:59:59, in Comunicato Stampa, linkato 1052 volte)

Arci Lecce, in collaborazione con il Comune di Galatina, presenta l'appuntamento finale con la “Giornata mondiale del Rifugiato” prevista per il 6 luglio, nella splendida cornice del convento di Santa Chiara. 

Si inizia alla 20.00 con la proiezione del video del regista Giuseppe Pezzulla sui laboratori di street art e djset realizzati rispettivamente da 167/B Street e dal dj Ennio Ciotta, a cui hanno partecipato ragazze e ragazzi richiedenti asilo ospiti dei progetti Sprar e Cas. 

Risultato finale del laboratorio di street art, diretto da Chekos Art e Anna Kitlas, è stato il murales "Human", realizzato sul muro d'ingresso dello stadio Giuseppe Specchia, dedicato a Jesse Owens, velocista olimpionico, Samia Yusuf Omar, atleta somala morta in un naufragio e Marielle Franco, attivista per i diritti civili e politica brasiliana assassinata lo scorso 14 marzo.

Durante la serata spazio anche ai più piccoli, con il laboratorio "Arte Migrante. L’immigrazione spiegata ai bambini" dell'associazione Blablabla, per riflettere attraverso il gioco e, senza retorica, sul tema dell’integrazione. Bambine e bambini viaggeranno con la fantasia, esploreranno mondi mai conosciuti, abbatteranno muri invisibili, ricreeranno il senso di comunità. Tutti gli eventi sono aperti e gratuiti previa prenotazione (info@associazioneblablabla.it o 331.4604754). 

 

Il fatto che i vari tg Orba, le mezze gazzette quotidiane e i leoni da betoniera si siano schierati a tastiere unificate come un plotone di esecuzione nei confronti di un articolo di Petra Reski, nel quale si evidenziano legittimi dubbi in merito a come sia stato finora gestito l’affaire Xylella, la dice lunga su quanto abbia ragione da vendere la giornalista e scrittrice tedesca, amica del Salento, mia e soprattutto della verità.    

Per la sua attività letteraria e giornalistica, Petra ha ricevuto numerosi premi e candidature internazionali, e ovviamente querele. Queste ultime, provenendo quasi sempre dai mammasantissima dei più svariati settori (mai dagli esponenti del popolo), per chi scrive in buona fede e non sotto dettatura di padroni o in ascolto della voce del padrino sono da considerarsi veri e propri trofei, medaglie al valore, attestati di benemerenza di gran lunga più importanti di un Pulitzer. Cosa non si fa per sigillare la bocca con un bavaglio, sfilare la penna di mano, tentare di schermare la brillantezza della ragione e della perspicuità, colpirne un paio per educarne centocinquanta. 

Nella foto scattata con il mio telefonino nel mese di maggio di quest’anno, Petra Reski è a Noha in piazza San Michele. Era di passaggio insieme a Francesco Zizola, antropologo e fotografo, anch’egli pluripremiato in tutto il mondo per i suoi reportage, di ritorno da un lungo tour in tutta la Puglia per un’inchiesta sugli ulivi nel corso della quale i due corrispondenti hanno posto domande a tutti, dagli scienziati agli agricoltori, dalle associazioni di categoria ai politici, ai comitati di cittadini liberi e pensanti. Petra e Francesco, poi, accompagnati da Anita, han voluto conoscere la storia di mio padre neo-novantacinquenne, contadino da sempre, e visitare il suo appezzamento di terreno. Per dire della loro capacità di ascolto a tutti i livelli.

 
Di Redazione (del 09/07/2018 @ 13:47:44, in Comunicato Stampa, linkato 1556 volte)

Lega il suo nome a quello della prima squadra di pallavolo maschile , il prestigioso marchio “EFFICIENZA ENERGIA” , un’azienda nata come gruppo di consulenza energetica  e poi evoluta in una società per la realizzazione edile ed impiantistica, finalizzata al risparmio energetico  ed operante ,da leader, nel settore industriale , servizio e domestico.

Antesignana nel campo delle fonti energetiche rinnovabili, l’azienda galatinese abbina il suo autorevole marchio al progetto di una società ,OLIMPIA S.B.V. GALATINA, che per il terzo anno consecutivo è presente sul palcoscenico pallavolistico nazionale.

“La scelta di affiancare con il nostro marchio, si legge in una nota dell’azienda, la realtà pallavolistica galatinese presieduta da Luigi Santoro, è un partenariato che diventa non solo un fattore di produzione di reddito e di potenziali utili per il nostro gruppo , ma anche un sostegno sotto laspetto etico , teso a salvaguardare, possibilmente  a migliorare, la condizione economico-sociale nell’area di influenza della nostra impresa.

Offrire vicinanza e supporto allo sport , nella fattispecie  condividendo il progetto di OLIMPIA S.B.V. GALATINA, è contribuire alla sua crescita, alla formazione tecnica e di stile di vita  dei suoi giovani atleti , con un’iniziativa a forte impatto che crea valore, consolidando la nostra “Responsabilità Sociale di Impresa”.

 
Di Redazione (del 09/07/2018 @ 13:51:45, in Comunicato Stampa, linkato 818 volte)

Definito il programma del progetto "Scuola Volley" della Showy Boys Galatina prende il via la fase di iscrizione ai corsi di minivolley e pallavolo per la stagione sportiva 2018-19. La raccolta delle adesioni consente allo staff tecnico di organizzare per fasce di età i gruppi di lavoro maschili e femminili che parteciperanno, dal prossimo mese di settembre, ai nuovi corsi organizzati dalla società bianco-verde.

Le iscrizioni per l’avviamento allo sport (minivolley S3) sono aperte agli allievi dai 5 agli 11 anni, mentre quelle per i corsi di pallavolo dagli 11 ai 14 anni.

La Showy Boys, già Scuola Regionale di Pallavolo, dallo scorso anno può vantare un nuovo prestigioso riconoscimento. La Federazione Italiana Pallavolo ha infatti premiato il club galatinese con il Marchio d'Argento quale certificazione di qualità dell'attività giovanile e ciò conferma l'elevato standard qualitativo dei corsi offerti e gli ottimi risultati raggiunti in questi anni in termini di formazione tecnica.

 

Canto notturno di un pastore ...

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