\\ Home Page : Storico : Comunicato Stampa (inverti l'ordine)
Di Redazione (del 21/03/2024 @ 20:06:24, in Comunicato Stampa, linkato 496 volte)

La giornata si articola in due momenti, organizzati dall'Associazione Furia nohana in collaborazione con il centro ippico Sant'Eligio e con il patrocinio e sostegno del Comune di Galatina: la mattina in via Collepasso nei pressi del Calvario a partire dalle ore 9:00 ci sarà il raduno e la partenza della 68° Sfilata Equestre "Madonna di Costantinopoli" che vedrà passare per le principali strade della città le numerose scuderie partecipanti. Al ritorno alle ore 11:30, sempre nei pressi del Calvario, andrà in scena lo spettacolo equestre che vedrà la partecipazione degli artisti Mattia Ruggio e Olimpia Conte. Come da tradizione ci sarà anche un piccolo mercatino e le giostre per il divertimento dei più piccoli.

Grazie alla collaborazione della Parrocchia di San Michele Arcangelo il programma continuerà anche nel pomeriggio.

Alle ore 17:30 ci sarà il ritorno, dopo anni di assenza, della tradizionale Cuccagna che vedrà l’esibizione della squadra "warriors" che ha partecipato anche allo show dei record di Jerry Scotti.

L’intrattenimento andrà avanti con i festeggiamenti in onore della Madonna di Costantinopoli in compagnia dell'Orchestra di Fiati "S.Gabriele dell'Addolorata" di Noha e dello spettacolo pirotecnico a cura della ditta "Piero Coluccia".

 

Oggi venerdì 22 marzo alle ore 18:00, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, è in programma il terzo e conclusivo incontro che l’Università Popolare dedica alla poesia: l’evento odierno, che sarà introdotto dalla Vice Presidente Maria Rita Bozzetti, prevede una relazione del prof. Simone Giorgino su “La linea poetica salentina: appunti ed ipotesi di lavoro”.

Simone Giorgino, è ricercatore universitario di Letteratura italiana contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento. È presidente del Centro Studi Phoné e membro del Centro Studi “Vittorio Bodini”, del Gruppo di ricerca ALIEN–Archivio Letterario Italiano ed Europeo del Novecento e di MeMo-Memorandum Europeo della Modernità Otto/Novecentesca.

Oltre a vari saggi in riviste e miscellanee su scrittori italiani del Novecento, ha pubblicato: Antonio L. Verri. Il mondo dentro un libro (Lupo, 2013), L’ultimo trovatore. Le opere letterarie di Carmelo Bene (Milella, 2014) e Poeti in rivolta. Poesia e industria nella letteratura italiana contemporanea (Sinestesie, 2018). Ha curato i volumi Vittorio Bodini-Vittorio Sereni, «Carissimo omonimo». Carteggio (1946-1966) (Besa, 2016), Nicola G. De Donno, Tutte le poesie (Milella, 2017), Girolamo Comi, Poesie. Spirito d’armonia, Canto per Eva, Fra lacrime e preghiere (con Antonio Lucio Giannone, Musicaos, 2019), Vittorio Pagano, Poesie. Calligrafia astronautica, I privilegi del povero, Morte per mistero, Zoogrammi (Musicaos, 2019) e Vittorio Pagano, Antologia dei poeti maledetti, Besa Muci, 2020, Carta poetica del Sud. Poesia italiana contemporanea e spazio meridiano, Musicaos, 2022.

 
Di Redazione (del 21/03/2024 @ 19:52:37, in Comunicato Stampa, linkato 153 volte)

Lunedì 18, martedì 19 e mercoledì 20 gli alunni e i docenti delle classi terze della secondaria di primo grado del Polo 1 di Galatina/Collemeto hanno dedicato le loro serate all'osservazione del cielo presso il Parco Astronomico Sidereus di Salve.
Un viaggio nell'astronomia multisensoriale in una struttura completamente progettata, realizzata e gestita da Vito Lecci, divulgatore scientifico.
Un percorso che ha previsto la visita al Plenetario Interattivo per la visione di nebulose, galassie, ammassi stellari, sistemi stellati binari, pulsar e buchi neri.
I nostri ragazzi hanno toccato e tenuto in mano i meteoriti: materiale extraterrestre proveniente dalla fascia asteroidale e poi precipitato sulla terra.
Hanno, poi, lanciato un vero e proprio razzo, scoprendo lo scopo e la funzione di ogni singolo componente, prevedendone la sua accelerazione, velocità, l'apogeo prima e durante il lancio.

 
Di Redazione (del 20/03/2024 @ 18:57:38, in Comunicato Stampa, linkato 159 volte)

La Cappella di San Paolo, uno dei pilastri di grande attrazione turistico-culturale per la città di Galatina, da sabato 23 Marzo 2024 diventa, dopo anni di incerte aperture, visitabile in modo organizzato e programmato.
La restituzione alla fruizione pubblica, sia ai cittadini che ai tanti viaggiatori e studiosi ricercatori del tarantismo, è il frutto di un grande lavoro di squadra che ha messo insieme le competenze e la volontà pubblica, privata e pastorale.

L’apertura di questo bene culturale territoriale, è un obiettivo che l'amministrazione guidata dal sindaco Fabio Vergine, in sinergia con l'AIG - Associazione Imprese Galatinesi, composta da 40 aziende del territorio e coordinata dal presidente Matteo Costantini, che ha permesso di aggiungere un altro tassello importante per accrescere l'attrattivita' turistica della città.
La Cappella di San Paolo situata in corso Garibaldi 2,  parte del Palazzo Tondi - Vignola, da sabato 23 Marzo, sarà visitabile ogni fine settimana, gratuitamente, grazie alla presenza dei volontari - Gruppo Reading - del Servizio Civile Universale che nelle giornate di sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18 e domenica dalle 10 alle 13, accoglieranno i visitatori coinvolgendoli all'interno delle attività di progetto.


La capacità di rendere un sito d'interesse aperto in modo programmato ed organizzato, sottolinea il sindaco Fabio Vergine, ci permette di creare valore e attrattività culturale non solo verso quanti sono interessati a vedere con i propri occhi la culla del rito del tarantismo, ma anche di creare economia del turismo. Abbiamo cominciato il 2024 presentando alla città il progetto di progettazione, programmazione e marketing territoriale - Destinazione Galatina con il focus del tema "Radici. Nel cuore delle emozioni", e la Cappella di San Paolo era uno dei pilastri da restituire alla comunità. Questo non è un punto di arrivo, sottolinea il Sindaco, ma solo un nuovo punto di partenza che sono certo, contribuirà ad attrarre interesse sulla nostra città, grazie anche ai riscontri degli operatori turistici che abbiamo raccolto con la nostra presenza di città in BIT a Milano e al BTM a Bari nel mese di febbraio. E se l’apertura e la calendarizzazione è il segno visibile dell’operato della mia squadra amministrativa, quello di cui io sono particolarmente orgoglioso è quanto non è visibile, ma che ha permesso che tutto ciò accadesse, ovvero la capacità di concertazione e valorizzazione dei saperi e dei talenti dei diversi attori coinvolti, conclude Vergine.

 

“Io non vi parlo da maestro ma da compagno. Non vi esorto da capitano ma vi invito da soldato. Sono coetaneo vostro e condiscepolo vostro ed esco dalle stesse scuole con voi, cresciuto tra gli studi e gli esercizi vostri, partecipe dei vostri desideri e delle speranze e dei timori. Abbiate pietà di questa bellissima terra, dei suoi monumenti, delle ceneri dei nostri padri e fate che la povera patria nostra in tanta miseria non rimanga senza aiuto perché non può essere aiutata fuorché da voi.”

Il passo riportato sopra e letto all’inizio della presentazione della mostra di pittura realizzata il 16 marzo presso il Circolo Arci Levera di Noha, è preso dal "Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica" di Giacomo Leopardi, e ovviamente è rivolto ai giovani del tempo del sommo poeta. Michele D’Acquarica, attraverso il linguaggio delle sue opere ci vuole dire le stesse cose, cioè, esortarci ad amare la bellezza in ogni sua manifestazione.

Il pittore di Noha ha dipinto tantissime opere, centinaia, forse migliaia. Purtroppo, sono sparse in giro per il mondo. Infatti, alcuni dei suoi figli emigrarono anche in Brasile. La maggior parte sono a Milano e in Sicilia, altre sono visibili a Cutrofiano e sono per lo più affreschi sacri, così come il San Michele Arcangelo e il Calvario a Noha, paese natio di Michele D’Acquarica.

Nei quadri di quadri di Michele D’Acquarica, notiamo che l’artista non è votato solo per la pittura a sfondo religioso, ma la sua passione rientra anche in paesaggi di diverse zone geografiche d’Italia e figure mitologiche, frutto probabilmente di profonde letture. Infatti tra le sue molteplici opere troviamo anche illustrazioni di episodi per romanzi, come per esempio “La Macchia di sangue”.

Ci ricorda il Filosofo Umberto Galimberti:

“Quando osserviamo un quadro ci comportiamo come quando ammiriamo una perla, dimenticando che la perla è la malattia della conchiglia, così senza la “fatica” dell'artista quell'opera non sarebbe mai nata”.

Alea iacta est

«il dado è stato tirato», o «la sfida è ormai lanciata».

La frase la pronunciò Giulio Cesare nel 49 a.C. quando decise di infrangere la legge entrando con le armi nei confini di Roma.

Come sappiamo tutti dalla storia, nel 1920 l’Italia viveva un grande fermento, il 1919 e 1920 fu chiamato il biennio rosso, il periodo storico che seguì alla fine della Grande Guerra e in tutta l’Europa c’erano lotte sociali, scioperi e sentimenti di ingiustizia seguiti dai risultati non soddisfacenti del Trattato di Versailles. Possiamo immaginare che anche i giovani di Noha fossero presi nella fase di forti cambiamenti socioeconomici.

Michele D'Acquarica in questo periodo ha 34 anni, ed è vedovo da soli due anni, con due figli da mantenere, eppure insieme a tanti altri concittadini trovano la forza per lottare. Anche Noha non era esclusa dalle lotte contadine per le terre e gli scioperi del mondo operaio. Sappiamo anche che purtroppo il tutto finì per essere fagocitato da una delle dittature più tragiche della storia d’Italia.

Possiamo spiegarci quindi l’immagine della Libertà in posa di vittoria, che rappresenta la giovane Italia, coronata d'alloro dopo la vittoria della Prima Guerra Mondiale, con i simboli di fertilità (le spighe nella destra) e di santità e purezza (il giglio nella sinistra), e a questo punto il selvaggio abbattuto sembrerebbe essere quindi l'Austria asburgica, di cui il nostro artista ricorda i colori, giallo e nero.

Per contestualizzare il tutto possiamo ancora notare la presenza dello scudo monarchico e del fantastico stemma di Noha con le tre torri, stranamente privo dei due velieri.

Michele D'Acquarica, mediante le sue opere d’arte, ci lascia un messaggio importante, e cioè che nella vita è necessaria sì la competizione, ma non per sovrastare l'altro, ma ci fa capire che è necessario competere in bellezza, partecipare con le proprie qualità e conoscenze alla costruzione di riferimenti positivi, sforzarsi d'essere un esempio che faccia migliorare l'ambito di tutti, perché, ognuno di noi, primi ed ultimi, anzi soprattutto gli ultimi, quelli che faticano, che sono meno fortunati, possano avere a loro volta delle certezze, e quindi essere parte accolta  di una grande famiglia: LA COMUNITA’.

Al momento non sappiamo come, ma certamente sarebbe bellissimo se con una parte di queste opere, si potesse allestire una mostra permanente, magari con l’aiuto della Amministrazione Comunale di Galatina in un luogo pubblico di Noha, come segno di riconoscenza verso il nostro artista ma anche di testimonianza all’armonia e all’eleganza espressa nella sua arte, quella cosa che gratuitamente e senza fare alcun rumore, contribuisce anche alla formazione positiva dell’identità delle nuove generazioni.

Marcello D’Acquarica

IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
IL PITTORE DI NOHA IL PITTORE DI NOHA
 
Di Redazione (del 18/03/2024 @ 13:36:42, in Comunicato Stampa, linkato 127 volte)

Oggi lunedì 18 marzo alle ore 18:00, nella Sala Conferenze dell’ex “Palazzo De Maria”, in Corte Taddeo, prosegue la presentazione di un Laboratorio di scrittura autobiografica, dal titolo “La scrittura e lo specchio, il cassetto dei ricordi”, che la nostra Associazione intende proporre ai soci e agli amici che vorranno frequentarlo.

Ad animare il secondo incontro introduttivo sarà la prof.ssa Maria Luisa Quintabà che ci presenterà il libro di Duccio Demetrio, “Green autobiography”, un testo utile a suggerire modalità significative “per redigere diari naturalistici, memorie di viaggio, liriche e vere ed autentiche autobiografie”.

 

NEL WEEKEND Galatina ospita un appuntamento internazionale di danza con ballerini e ballerine da tutta Italia e anche dall’estero. Sul palco del Teatro Cavallino Bianco si esibiranno concorrenti di tutte le età, in gara per i premi e le borse di studio previste nelle varie discipline. I direttori artistici della manifestazione sono Davide Campagiorni e il presidente dell’Associazione nazionale maestri di ballo, Pierluigi Petracca, che commenta: “L’organizzazione ha confermato la scelta di Galatina grazie alla sensibilità e all’accoglienza già dimostrata dal Comune nel 2023, mettendo a disposizione il teatro Cavallino Bianco, location elegante e degna di grandi eventi di qualità come il World Dance Festival. Il nostro impegno è quello di far conoscere e promuovere questo centro e tutto il suo territorio quale sede ideale e stabile per una serie di appuntamenti di grande richiamo all’insegna della danza, dell’arte e della cultura”.

SABATO 16 MARZO. La prima giornata del WDF 2024 è riservata a solisti, duo e gruppi di danze coreografiche (specialità synchro, choreographic e show dance), danze latino americane, danze etniche (orientali, popolari, folklore) e fitness dance. Si inizia alle 12, tutte le informazioni aggiornate nel sito www.worlddancefestival.it e nella pagina Facebook “wdfitalia”.

DOMENICA 17 MARZO. In programma i concorsi riservati alle danze accademiche - classica, moderna e contemporanea - e i contest di urban dance per le specialità di hip hop, breaking e videodance. In giuria maestri e professionisti di livello internazionale, come Fredy Franzutti (presidente di giuria), Maria Luisa Buzzi, Valerio Moro, Fabio Crestale e Renato Zanella (accademiche), insieme a Gianni Wers, Byron Claricia Martina Toderi, Fritz Zamy e Jesus Guia (street dance).

 

Oggi venerdì 15 marzo alle ore 18:00, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, è in programma il secondo dei tre incontri che l’Università Popolare dedica alla poesia: l’evento odierno, che sarà introdotto dal Presidente Mario Graziuso, prevede una relazione della Vice Presidente e poetessa Maria Rita Bozzetti sul tema: “Le voci della poesia religiosa”.

Come ben sappiamo la letteratura italiana è nata in poesia nel Duecento quando tra Umbria e Marche fiorì una corrente di poesia religiosa: ad essa si lega il Cantico di frate Sole (o Cantico delle creature), un inno di ringraziamento a Dio per le creature del mondo. Una seconda espressione del rinnovamento religioso di quell’epoca fu la lauda, valorizzata sul piano artistico da Jacopone da Todi.

Il discorso di Maria Rita Bozzetti, oltre a dipanarsi lungo le coordinate storico-letterarie del genere in esame, sarà incentrato, in particolare, sul significato che oggi possiamo avere di poesia religiosa, da intendersi come risposte o tentativi di risposta ad interrogativi spirituali, esistenziali che diversi poeti, anche di diverse tradizioni spirituali, ci hanno lasciato attraverso versi intrisi di misticismo, di “abbandono all’Amore misericordioso di Dio”, di ricerca di trascendenza nell’esperienza umana.

Con la sua riconosciuta ed apprezzata sensibilità poetica, Maria Rita Bozzetti, attraverso la lettura di testi di Clemente Rebora, Cristina Campo, Margherita Guidacci, Davide Maria Turoldo, Mario Luzi e Paolino di Nola, ci avvicinerà alle diverse tematiche che oggi caratterizzano la poesia religiosa, tematiche legate alla fede, alla spiritualità, alla relazione tra l’uomo e il divino, alla riflessione sulla sofferenza umana e sul significato della salvezza.

 
Di Redazione (del 10/03/2024 @ 14:20:01, in Comunicato Stampa, linkato 187 volte)

Lunedì 11 marzo alle ore 18:00, nella Sala Conferenze dell’ex “Palazzo De Maria”, in Corte Taddeo, avrà luogo la presentazione di un Laboratorio di scrittura autobiografica, dal titolo “La scrittura e lo specchio, il cassetto dei ricordi”, che la nostra Associazione intende proporre ai soci e agli amici che vorranno frequentarlo.

Ad animare l’avvio di questa nuova esperienza sarà il prof. Antonio Errico, apprezzato narratore, saggista e opinionista, particolarmente attento a questa tipologia di scrittura. L’incontro sarà presentato dalla consigliera Daniela Vantaggiato.

Quali motivazioni ci hanno spinto ad avvicinarci alla narrazione autobiografica?

Riteniamo sia utile sollecitare un interesse non episodico o improvvisato, ma ben fondato e fertile, verso il racconto di sé e dei propri vissuti familiari, con l'idea che sia adatto sia per riprendere confidenza con la scrittura, in un tempo in cui si tende quasi a dimenticarla, ma anche quale "terapia" efficace al fine dell'elaborazione dei nodi problematici, dei conflitti, come delle positive esperienze, che appartengono ad ogni storia individuale. Secondo quanto sostiene Duccio Demetrio, uno degli studiosi più accreditati con riferimento a tale ambito di scrittura, “l’autobiografia, come scrittura di sé, non è un rifugio nel passato ma è ben piantata nel presente e orientata, piuttosto, al futuro. E’ tesa a trovare il senso della propria vita nel presente, orientati al futuro e riconciliati con il passato. Sapendo che non ci sono risposte definitive ai quesiti che vengono man mano individuati nella pratica autobiografica, che è anche un viaggio di ricerca continuo.”

Antonio Errico, per chi non lo conoscesse, è nato in provincia di Lecce dove vive ed è dirigente scolastico di un liceo. Ha pubblicato libri di narrativa e saggistica, saggi e racconti in volumi collettivi e collabora a quotidiani, riviste letterarie e scolastiche.

Per meglio comprendere il significato della sua presenza, oggi, per accompagnarci nella ri-scoperta dei nostri “luoghi della memoria”, riprendiamo un passaggio di un suo scritto sul tema della memoria quale nutrimento dello scrivere di sé: “Per esempio: i luoghi dell’infanzia. Un vicolo cieco con la ghiaia, un cortile con il glicine, un giardino con l’altalena tra i rami di un melograno. Luoghi che ricordiamo a stento, galleggianti, sfumati nel pensiero, come paesaggi nel fondo di un dormiveglia. I luoghi non sono mai come li ricordiamo. Sì, forse resta qualcosa: il verde forte, rugoso, screpolato, del portone di una casa che nessuno abita più, un tufo che fa da gradino, l’insegna arrugginita di una barberia; sì, forse resta qualcosa, come fosse una ruga riconoscibile in una fisionomia mutata; resta qualcosa ma i contesti si trasformano, i particolari vengono sostituiti, non ci sono più i volti che si ricordavano, non ci sono più le voci, le piccole storie che sembravano universali.”

Il Presidente

Mario Graziuso

 

Canto notturno di un pastore ...

Categorie News


Catalogati per mese:


Gli interventi più cliccati

Sondaggi


Info


Quanti siamo

Ci sono  persone collegate

Seguici sui Canali di

facebook Twitter YouTube Google Buzz

Calendario

< aprile 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
13
15
16
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
         
             

Meteo

Previsioni del Tempo

La Raccolta Differenziata