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Di Albino Campa (del 28/07/2011 @ 11:47:02, in Letture estive, linkato 3055 volte)
Ogni volta che leggo un romanzo o racconto di Stefano Benni un pensiero mi schiocca rumorosamente in testa e puntualmente sono tentato di uscire per strada e chiedere alla gente che passa: “scusi, sa dirmi quanto pesa la Fantasia?”. Da qualche parte ho letto che la Fantasia non ha limiti, ma di sicuro avrà un peso, altrimenti non riesco a spiegarmi cosa diavolo toccavo con mano mentre leggevo La compagnia dei Celestini. Quindi posso affermare che è dalla lettura di questo libro che ho subitaneamente (è orrendo questo termine, lo so, ma è adatto al contesto filosofico che si sta creando) dedotto che la Fantasia esiste e che molto probabilmente è fatta di fili che si intrecciano intorno al nostro mondo, tanti fili colorati che pendono dal soffitto della nostra camera, che fuoriescono dalla tazza del water, che imbottiscono i nostri vestiti, foderano gli oggetti che ci trasciniamo dietro tutti i giorni.
 
Di Albino Campa (del 25/07/2011 @ 08:59:32, in Letture estive, linkato 2849 volte)

Il mastino dei Baskerville sino a qualche giorno fa giaceva del tutto ignorato nella sotto-sottocategoria “LIBRI DIMENTICATI” della mia libreria. Ad essere sinceri era già da qualche mese che aveva raggiunto questa nuova posizione, dopo aver transitato inconsapevolmente per “LIBRI IN LETTURA”, “LIBRI IN STAND BY”, “LIBRI DA LEGGERE” e da ultimo “LIBRI DA LEGGERE SENZA FRETTA”. Poi domenica mentre cercavo di togliere un po’ di polvere e cambiare per l’ennesima volta la disposizione dei libri negli scaffali – è un’operazione che tendo a ripetere più volte durante l’anno – mi sono accorto che il vecchio Holmes sonnecchiava, sicuramente con immenso disappunto, tra i libri che in genere ripongo nell’angolo inferiore sinistro della libreria nascosto da una poltrona, libri che mi sono stati regalati da persone che non erano al corrente dei miei gusti letterari oppure che ho comprato perché stupidamente attratto dal titolo o dalla copertina.

 
Di Albino Campa (del 20/07/2011 @ 23:20:07, in Letture estive, linkato 3135 volte)
La straordinaria sorpresa di questo breve romanzo di Conrad è l’universalità del linguaggio. L’autore racconta una vicenda prettamente autobiografica, ma è inevitabile poi per il lettore portarsi con la mente al momento in cui anche lui, come il giovane protagonista della storia, guardando indietro nella vita si è reso conto di aver oltrepassato non senza difficoltà “la linea d’ombra”, lasciandosi per sempre alle spalle la “spensierata e fervente giovinezza”. La continua ricerca introspettiva dell’autore mette a nudo pensieri e passioni che accompagnano il passaggio attraverso un “giardino incantato” in cui tutto ha un suo fascino, tutto è ancora da scoprire, inventare, creare, nonostante la consapevolezza di un passaggio obbligatorio per tutta l’umanità. Dirà Conrad nel suo romanzo: “è la seduzione dell’esperienza universale, da cui ci si attende una sensazione singolare e personale: un po’ di se stessi”. Ed ecco quindi che, ormai adulto, Conrad tenta di ridestare i ricordi e consegnare in questo modo uno scritto che possa servire da monito alle future generazioni. “L’effetto che ha la prospettiva sulla memoria è di ingigantire le cose, perché ciò che è essenziale emerge isolato da una congerie di insignificanti fatti quotidiani di contorno, che naturalmente sono svaniti dalla mente”, scriverà infatti lo stesso autore nella prefazione all’opera. A questo punto viene da chiedersi: qual è l’”essenziale” che emerge dalla lettura di queste memorie?
 
Di Albino Campa (del 18/07/2011 @ 10:06:22, in Letture estive, linkato 2503 volte)

Le perfezioni provvisorie è l’ultimo episodio – parlare di “indagine” forse è eccessivamente iperbolico - della fortunata serie che vede protagonista l’avvocato Guerrieri. Nel momento in cui mi accingo a scrivere queste poche righe a scopo recensorio purtroppo un’involontaria, amara e nostalgica constatazione mi attanaglia: mi spiace ammetterlo ma non c’è, no, non esiste una storia in quest’ultimo romanzo di Carofiglio. La scomparsa della giovane studentessa Manuela sembra essere solo un appiglio per scarabocchiare i tre quarti del romanzo – permettetemi la misura matematica su una materia concettualmente indivisibile - con un’unica parola: Guerrieri, Guerrieri e ancora Guerrieri (o forse Carofiglio, Carofiglio e ancora Carofiglio). Difatti, nei primi tre romanzi

 
Di Albino Campa (del 14/07/2011 @ 13:28:38, in Letture estive, linkato 3135 volte)

La ragazza con l’orecchino di perla, Tracy Chevalier, BEAT, pp. 240, € 9,00

Tempo di lettura: 2-4 giorni

I colori dell’Amore finalmente stemperati su una tela

Se ora con molta superficialità provassi a sbarazzarmi di voi biascicando qualcosa come “La ragazza con l’orecchino di perla è una semplice storia d’amore”, vi pregherei di non prendermi in seria considerazione. Non scherzo, mi conosco abbastanza da supporre che in tal caso sarei ancora vittima di quello strano effetto anestetizzante, ottenebrante che puntuale segue la lettura di un libro superbo. Pur non volendo, sarei costretto quindi a mentirvi, a nascondere ciò che in realtà rende unico questo scritto, ovvero il contesto storico, culturale e artistico e il connubio tra arte e passione, senza il quale probabilmente il romanzo della Chevalier non avrebbe alcun senso.

 
Di Albino Campa (del 10/07/2011 @ 23:35:27, in Letture estive, linkato 3629 volte)

Bianca come il latte, rossa come il sangueBianca come il latte, rossa come il sangue, Alessandro D’Avenia, Mondadori, 2010, pp. 254, € 19,00

Tempo di lettura: 1 giorno, 3 sono troppi

Lettura consigliata. Ma non aspettatevi nulla di eccezionale.

Le pagine scorrono veloci sotto gli occhi; i capitoli si rincorrono freneticamente e senza affannarsi troppo si riesce ad arrivare sino alla fine del romanzo. Peccato che, una volta chiuso e riposto nello scaffale, di lui rimanga solo il ricordo del fastidioso struscio della carta contro le dita, monotono sottofondo di questa rapida prima lettura estiva. Poca musica quindi, solo un leggero brusio interrotto a tratti da timidi singhiozzi di letteratura. Un disco rigato, purtroppo.

 

Canto notturno di un pastore ...

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