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IL PAPA A FISARMONICA
Di Albino Campa (del 30/11/2013 @ 21:21:25, in Un'altra chiesa, linkato 2205 volte)

L’esortazione apostolica «Evangelii Gaudium» è di fatto il manifesto che il papa vorrebbe attuare nel programma di riforma della Chiesa, a cominciare da se stesso, cioè dal papato. Fa sul serio, ma nello stesso tempo chi collabora con lui, come il prefetto della congregazione della fede, Mueller, ultraconservatore, nominato anche lui dal precedente Ratzinger, lo frena e in parte contraddice le apertura che Francesco tenta. Ci troviamo dunque di fronte ad una fisarmonica: il papa da aria di novità e aperture e Mueller & Company chiudono il mantice e tolgono l’aria. Il documento ne è la prova perché cerca di accontentare tutti e spero che non finisca per scontentare tutti. Per il papa bisogna fare la scelta preferenziale dei poveri, prendendo così uno dei fondamenti della Teologia della Liberazione e un «desiderium» inespresso del concilio Vaticano II (cfr. intervento di Giacomo Lercaro, autorizzato da Paolo VI) e quindi deve sapere che non può accontentare tutti, ma qualcuno lo deve scontentare. E’ nella logica delle cose.

Glielo posso assicurare per esperienza! Gli ultimi trent’anni, io e altri, abbiamo vissuto ai margini della Chiesa, considerati eretici perché non allineati al pensiero ufficiale vaticano che navigava a vista verso il lefrebvrismo fondamentalista, oltre il concilio di Trento, di corsa, verso la schiavitù di Egitto. Per quasi 35 anni siamo stati guardati a vista e ripresi ad ogni sospiro come fossimo appestati. Abbiamo mantenuto la calma e non siamo scappati, abbiamo pagato prezzi altissimi, ma con gioia, senza rinunciare alla nostra visione e alla nostra speranza di un tempo migliore. Avremmo dovuto essere scontenti e in certa misura lo eravamo, ma lottammo per essere fedeli al Concilio, sapendo che curia e papa avevano tradito la profezia conciliare e la fedeltà al vangelo «sine glossa».

Oggi, sempre emarginati dentro la Chiesa, nostro esilio, stiamo un poco respirando perché papa Francesco spesse volte pare usare le nostre stesse parole, espressioni, idee, progetti e speranze. Altri, vescovi, cardinali, preti, seminaristi, curiali et similia sono scontenti perché non vogliono uscire dal chiuso stantio delle sacrestie per paura di sporcare il dopobarba profumato con l’odore puzzolente delle stalle e delle pecore. Come può uno che porta cm 20 di polsi di camicia inamidata con due gemelli d’oro massiccio andare in stalla a dare da mangiare alle pecore in mezzo al letame? Costui piuttosto rinnega il papa o meglio si difende dicendo che è lui, il papa, ad essere fuori di testa.

Ci aspettiamo una posizione forte, decisioni drastiche perché non sono possibili interventi al bisturi. La situazione è talmente incancrenita che bisogna intervenire con l’accetta e con colpi decisi e precisi. Questa volta, o il papa sporca la sua veste bianca di sangue o rischia il fallimento. Mi permetto qualche indicazione.

Stabilisca queste semplici regole, piane piane, lemme lemme:

1. Chiunque lavora in Vaticano, ha il privilegio di aiutare direttamente il papa per cui dura in carica cinque anni e per tutta la sua vita non avrà altro onore (non farà mai carriera).

2. I preti, dal parroco al cardinale miscredente, non possono, per legge, gestire denaro o equipollente (due terzi di preti, oves et boves – ne sono sicuro – se ne andrebbero via perché ci stanno solo per quello).

3. I preti, i vescovi e i cardinali non possono avere proprietà; se ne hanno di famiglia se ne devono disfare prima di diventare preti. Chi parla di Provvidenza deve dimostrare di crederci per primo e preventivamente.

 

 

4. Chi non ottempera alle prime tre regole non può diventare prete, e chi viene meno, mentre è prete, vescovo e cardinale, decade immediatamente; ciò significa decadenza nello stesso istante in cui viene contestata l’inadempienza. Chiunque, naturalmente, può ricorrere in tutti i gradi di giudizio, ma intanto, da decaduto, è sospeso da ogni attività ed eventuali beni posseduti, sono sequestrati.

 

Adelante, Chico, adelante con judicio!

 

Don Paolo Farinella - Genova

Genova 27 novembre 2013

 

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