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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
 
 
Articoli del 02/11/2025

Di Redazione (pubblicato @ 16:42:12 in NohaBlog, linkato 114 volte)

Nonostante quella piccola "variazione" del 21 febbraio 2015, don Donato Mellone compirà cento anni martedì 4 novembre 2025 (quando si dice "sacerdos in aeternum").

Per festeggiare il secolo di vita dell'antico parroco di Noha, in pari data, nella chiesa madre di San Michele Arcangelo alle ore 18.00 sarà celebrata una messa in suffragio della sua anima.
Per questo compleanno particolare le candele non verranno spente, ma accese.

Noha.it 

 

Il Nostro antenato Giovanni Cironia di Noia, sposato con la signora Igenia, nell’anno 1390 esattamente il 28 di settembre, vigilia della festività di San Michele Arcangelo, mediante atto notarile, dona parte delle sue proprietà per la costruzione del nuovo ospedale di Galatina. Negli anni successivi, e precisamente sui registri dei ricoverati presso il nosocomio del quadriennio 1816-19, Noha è registrata come il “Comune di Noha”, insieme ad altri del circondario di Galatina.

(Galatina Antica; L’Ospedale di Santa Caterina; di Michele Montinari; Galatina 1941 – XIX Tipografia Ed. Serafini; Copia del documento dalla collezione  privata di Ermanno Rossetti)

Nel Marzo del 1385, con speciali bolle, il Pontefice Urbano VI concede al Conte Raimondello Orsini del Balzo licenza di costruire, e al Ministro dei frati minori di Terra d'Otranto, facoltà di accettare, un convento con ospedale e chiesa “Sub vocabulo Sanctae Chaterinae” in S. Pietro in Galatina. (Vedi Doc. n.10)

I legati e le donazioni a favore della Chiesa e dell'ospedale di S. Caterina, prima e dopo la morte del Principe Raimondello (17 febbraio 1406) sono innumerevoli e provengono da tutta la terra d'Otranto.

Ne vediamo alcuni molto importanti che riguardano le frazioni di Noha e Collemeto.

Per quanto la prima donazione a favore di detto Ospedale risalga al 1382 (vedi doc 8), le più notevoli sono quelle dal 1390 in poi (doc. 12 e seg.)

Importante, ai fini della documentazione storica dell'epoca in cui effettivamente sorge l'ospedale di Santa Caterina, è quello di Giov. Cironia di Noia (Noha) a favore del guardiano priore fra Nicola di Nardò. (Documento numero 13).

Documento numero 13; 1390- 28 settembre.

Strumento in carta pecora della donazione in riservato l'usufrutto vita durante fatta da Giovanni Cironia di Noia a fra Nicola Di Nardò, guardiano priore della Chiesa e spedale da farsi di nuovo di Santa Caterina di Galatina.

Di un giardino in cui vi sono due alberi d'olivo di S. Maria di Noia e due di Sant'Angelo. Posto nelle pertinenze de Pesticiis; di una terra posta nel territorio di Sfeclo, nel luogo detto Padulis; Di una chiusa assegnata vita durante ad Igenia di lui moglie.

Rogito dal notaio Cristoforo Reppante di Galatina nell'anno VII di Ludovico II.

COLLEMETO VIENE DONATO A GALATINA NELL’ANNO 1425

È importante è la donazione della baronessa donna Pippa di Nardò a favore dell'ospedale di Galatina. di tutto il suo feudo di Collemeto nell'anno 1425. (Doc. n. 30); La data dell'atto di donazione è indicata nel modo seguente: hanno XI di Giovanna e V di Gio. Antonio Del Balzo.

Marcello D’Acquarica

 

Appello ai candidati per il Consiglio della Regione Puglia 2025

Chiediamo a tutti i candidati di inserire con urgenza la questione ambientale tra i temi prioritari della campagna elettorale regionale. La Puglia, e in particolare il Salento, sta vivendo un’emergenza ambientale senza precedenti, che richiede misure concrete e trasparenti. Tra le principali criticità:

1.Consumo di suolo – la cui causa principale è la sovraproduzione di energia alternativa da fotovoltaico;

Il consumo di suolo, ci vede primeggiare in campo nazionale e regionale. In seguito al disseccamento degli ulivi secolari, identità connaturata dei salentini e riconosciuti dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità”, indicati con numeri farlocchi e che i dati della Regione Puglia non confermano, sempre a causa della mancanza di un’idonea pianificazione regionale, provinciale e comunale, il territorio salentino, in nome della transizione energetica, è diventato terra di conquista per impianti fotovoltaici, eolici e agrivoltaici, compresi attraversamenti di migliaia di chilometri di cavidotti ed elettrodotti, decine e decine di ettari di container con batterie di accumulo (BESS) e uno spropositato numero di impianti per la produzione di biometano, che vedono soprattutto i territori dei comuni prossimi alla centrale Terna di Galatina, depauperati del bene più importante per la vita stessa: la biodiversità.

Non a caso Galatina ed il suo hinterland è indicata, come confermato dal registro dei Tumori di Asl pubblicato lo scorso anno (Home – pugliasalute), tra le città con i picchi di patologie tumorali più alti rispetto agli altri comuni del circondario; situazione gravissima emersa nello Studio Protos, Studio caso-controllo sui fattori di rischio per tumore polmonare in Provincia di Lecce (Report tecnico protos_luglio 2019_f_CDS_COLACEM.pdf), in cui risulta la persistenza di un’area cluster per tumori polmonari maschili nel Salento centro-adriatico corrispondente ai 16 Comuni del circondario Colacem (Galatina, Galatone, Maglie, Soleto, Sternatia, Zollino, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Cursi, Neviano, Collepasso, Seclì, Melpignano, Castrignano dei Greci, Sogliano Cavour).

2.Fallimento del Piano Regionale Gestione Rifiuti Urbani (PRGRU) che con la Delibera Regionale n.130 -11 febbraio 2025, indica come risoluzione del problema rifiuti le discariche e l’incenerimento del CSS presso i cementifici, compreso Colacem a Galatina;

La discarica in località “Masseria Scomunica” di Corigliano d’Otranto, è posta sulla falda freatica, l’unica ancora potabile che disseta quasi tutto il Salento; e la discarica sita nel Comune di Ugento (LE) gestita dalla Progetto Ambiente Bacino Lecce 3 sud, con la sopraelevazione di 190.000 mc circa, aumenta la gravità sanitaria di quel territorio. La discarica di Corigliano se attivata, rischia di trasformarsi in una bomba ecologica irreversibile per centinaia di migliaia di persone e per la stessa economia del territorio. In base agli studi effettuati da Arpa (All.to “C” – Prot. n. 0050273; 5.14.1 del 19/06/2024) e dai frequenti monitoraggi si evince che non esiste alcuna certezza che tuteli la falda dalle infiltrazioni dei percolati.

3.SALINIFICAZIONE E CRISI DELLA FALDA, strategie URGENTI per il recupero di tutte le acque reflue depurate, piovane comprese.

4.Il SALENTO COME HUB DI RIFIUTI nelle previsioni del Piano Regionale Gestione Rifiuti Urbani (PRGRU) e secondo i dati del Catasto Nazionale Rifiuti – ISPRA, sul nostro territorio insistono richieste di nuovi impianti per tonnellate di rifiuti per ben tre volte superiore al reale fabbisogno.

Ammontano a circa 3.000.000 di tonnellate annue (t/a) i rifiuti pericolosi e non, accolti e processati negli impianti di trattamento e stoccaggio, rifiuti di ogni genere, dai residui di lavorazione industriali, a quelli di tipo sanitario, piombo da batterie, fanghi, alluminio, conglomerati, bituminosi, liquami, ecc. In assenza di un piano strategico che tenga conto dell’analisi cumulativa, c’è il rischio di non osservare i principi stessi di precauzione, di prossimità e di utilità pubblica.

5.DISTRUZIONE ULIVI MILLENARI fallimento totale sulla questione del disseccamento di 11 milioni di ulivi secolari e conseguente speculazioni connesse alla trasformazione del territorio. Ulivi resilienti, rivegetanti fruttificanti, dati per morti per fare posto a nuove speculazioni agrarie e immobiliari.
6.AGRICOLTURA DI PROSSIMITA’- Mancanza assoluta di incentivi per la promozione dell’agricoltura di prossimità e legata alle peculiarità dei prodotti autoctoni e del territorio;
7.BENI CULTIRALI UNICI AL MONDO – Abbandono e distruzione dell’intero patrimonio storico culturale delle antiche masserie e siti archeologici extraurbani;

QUESTO È IL DRAMMATICO DATO RESO NOTO DALLE ASSOCIAZIONI SALENTINE A TUTELA DELLA SALUTE E DELL’AMBIENTE E CHE PROMETTE DI AUMENTARE.

 

Le Associazioni firmatari:

Forum Amici del Territorio E.T.S – ISDE-Medici per l’Ambiente, Associazione Medici per l’Ambiente, sezione di Lecce –
A.I.R.S.A. (Associazione Indipendente Ricerca Salute e Ambiente) – Coordinamento Civico Ambiente e Salute Prov. di Lecce , NoiAmbiente e Beni Culturali di Noha e Galatina (Le) – Forum Ambiente e Salute – Lecce; Nuova Messapia Soleto (Le) ,Natural-mente No Rifiuti di Collemeto – Galatone Bene Comune – Associazione Amanti delle Natura – Salento km 0 – Arci Levèra.

Per informazioni scrivere a: noiambiente9@gmail.com;

 

In qualità di Consigliera provinciale con delega alle Pari Opportunità, desidero esprimere il mio fermo sostegno all'iniziativa della "Cassetta Rossa", promossa dall'Associazione "Un Cuore Protetto", un progetto già operativo con successo in diverse province italiane.

Ritengo imprescindibile che tutti noi in quanto rappresentanti delle istituzioni e delle realtà associative siamo compatti nel combattere gli episodi di violenza, riconoscendo il valore degli strumenti di supporto che non intendono sostituirsi alle istituzioni, ma rappresentano un complemento fondamentale nel percorso di accoglienza e aiuto alle vittime.

Mi sorprende e non comprendo come la Commissione Pari Opportunità di Galatina abbia scelto di attaccare un'associazione che, da tempo, segnala casi alle autorità competenti e sviluppa iniziative volte a garantire sicurezza e assistenza, come la Cassetta Rossa.

Vorrei inoltre chiedere chiarimenti riguardo alla scelta di indirizzare la comunicazione solo ad alcune Commissioni Pari Opportunità della provincia, escludendone altre, senza un criterio esplicito.

Resto a disposizione per un confronto costruttivo e per lavorare insieme al fine di rafforzare e migliorare le azioni di contrasto alla violenza di genere sul nostro territorio.

Loredana Tundo
Consigliera Provinciale con delega alle Pari Opportunità

 

L’Associazione “Un Cuore Protetto – ODV” esprime sconcerto e profonda amarezza per quanto apparso negli ultimi giorni su alcune testate  in merito al progetto “Cassetta Rossa”, un’iniziativa che nasce con finalità di solidarietà sociale e che, invece, viene oggi strumentalmente travisata, piegata a logiche politiche e comunicative che nulla hanno a che vedere con la verità e con la tutela delle vittime di violenza.

Le affermazioni diffuse in questi giorni rappresentano un grave attacco non solo all’associazione, ma alla rete di enti pubblici, istituzioni e associazioni che hanno condiviso e patrocinato il progetto, riconoscendone il valore umano, psicologico e preventivo.

È doveroso ribadire con fermezza che la Cassetta Rossa, come chiaramente espresso nel documento ufficiale sottoscritto dalla Commissione Provinciale Pari Opportunità e dalla Provincia di Lecce, “è uno strumento simbolico e concreto di ascolto e prevenzione, volto a facilitare l’emersione delle situazioni di violenza, discriminazione o fragilità, attraverso il raccordo operativo con i Servizi Sociali, i Centri Antiviolenza, le Forze dell’Ordine e le altre strutture istituzionali del territorio”.

La Cassetta Rossa non sostituisce i Centri Antiviolenza, né si propone come struttura alternativa. Essa è, invece, un canale di segnalazione e di ascolto utile a raggiungere chi non riesce a chiedere aiuto nei canali tradizionali: vittime di bullismo, anziani maltrattati, uomini o donne in situazioni di violenza domestica, persone discriminate per orientamento sessuale o identità di genere.
È una mano tesa nel silenzio, non un simbolo di contrapposizione.

Sorprende e addolora constatare che, mentre decine di Comuni della Provincia di Lecce hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa riconoscendone la portata sociale e umana, proprio il Comune in cui l’associazione è nata scelga di ostacolare il progetto, ricorrendo a una narrazione tendenziosa e distorta, che tenta di minare la credibilità di chi, con sacrificio e dedizione, opera quotidianamente contro la violenza. Dispiace, soprattutto, che ciò avvenga attraverso la strumentalizzazione di un tema così delicato, in un territorio che ha visto, negli ultimi tempi, tragici episodi di violenza e bullismo divenuti casi nazionali.
Noi crediamo che la risposta alla violenza non possa essere la chiusura o la paura di condividere strumenti nuovi, ma il dialogo, la collaborazione, la rete.

“Un Cuore Protetto” non è un centro antiviolenza, né vuole esserlo. È una associazione laica di volontariato composta da psicologi, avvocati, operatori sociali e cittadini comuni che hanno deciso di mettersi al servizio della comunità per costruire un modello culturale nuovo, basato sull’ascolto, la solidarietà e la prevenzione.
Operiamo in piena sinergia con le istituzioni e i servizi pubblici, e il nostro front office ha già raccolto, in un solo anno di vita, diverse segnalazioni di persone vittime di violenza (non solo di genere!) o discriminazione che hanno trovato, nel nostro supporto, il coraggio di denunciare e rinascere.

Ma la parte più dolorosa e al tempo stesso più nobile di questa vicenda riguarda la persona che ha fondato l’associazione: un giovane psicologo di 31 anni, nato e cresciuto a Noha, che con determinazione e spirito di servizio ha dato vita assieme ad un nutrito gruppo di persone nell’ottobre 2024, a “Un Cuore Protetto”. Lo ha fatto spinto dal desiderio di restituire al territorio ciò che il territorio gli ha dato e di creare un luogo libero da pregiudizi, dove chiunque potesse sentirsi accolto e mai giudicato.

Oggi il presidente vive sotto protezione e vigilanza a causa delle minacce e delle intimidazioni ricevute per il suo impegno civile e per aver difeso, con coraggio, la causa delle vittime. Nonostante tutto, non ha mai smesso di credere nel bene e nella possibilità del cambiamento.

Nel corso dell’anno, l’associazione ha ricevuto l’attenzione e l’incoraggiamento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto personalmente esprimere al Presidente dell’associazione apprezzamento e incoraggiarlo a proseguire, e successivamente una lettera della Segreteria di Stato Vaticana a nome di Papa Leone XIV, con un invito all’Udienza Giubilare come segno di riconoscenza per il lavoro svolto.

Questi riconoscimenti, insieme alla solidarietà di tanti cittadini e delle istituzioni provinciali, ci confermano che la strada intrapresa è quella giusta, anche se difficile.
Perché chi lavora per il bene non dovrebbe mai essere ostacolato o isolato, ma sostenuto.

Noi non arretreremo di un solo passo.
Continueremo a tendere la mano a chi soffre in silenzio, a chi non trova il coraggio di parlare, a chi crede di non avere più voce.
Perché il nostro unico scopo è ridare voce alla speranza, anche quando sembra perduta.

Consiglio Direttivo
Associazione “Un Cuore protetto” - odv

 

Fotografie del 02/11/2025

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Di Marcello D'Acquarica (pubblicato @ 16:32:49, vista 164 volte)
Poveri pini, prima gliele hanno fatte tonde :: ...e mò quadrate ...
 

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